Un viaggio nel tempo

di Artemide5775
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sull'aereo ***
Capitolo 2: *** Come dare una bella notizia ***
Capitolo 3: *** Amelia Lee ***
Capitolo 4: *** Volevo incontrare i miei idoli ***
Capitolo 5: *** Seminudi ***
Capitolo 6: *** La notizia di Martina ***
Capitolo 7: *** Sorprendemente bene ***



Capitolo 1
*** Sull'aereo ***


Capitolo 1 - Sull'aereo


 

 Jeremy's pov


 

-Gentili passeggeri, vi ringraziamo per aver scelto la nostra compagnia, partiremo fra meno di cinque minuti- ci avverte l'hostess.
 

Sono passati alcuni giorni dalla "sfida" di cucina e finalmente stiamo partendo per l'Italia. Hanna si é messa d'impegno ed é riuscita a farci mettere a disposizione un intero piano di un hotel vicino a Milano. Ci costerà molto, ma non fa niente, sarà solo per alcuni giorni, fino a quando non troveremo una casa abbastanza grande per ospitare 17 persone. Non sarà facile, ma credo che ci sia qualche villa in affitto... forse. In fondo staremo solo qualche settimana lì, forse un mese.
 

-Hey Jer, tutto ok?- mi domanda Derek che si é seduto accanto a me e si trova in mezzo. Alla sua destra ci sta Tyler che sta ascoltando un po' di musica con il suo Mp3.
 

-Si- dico spostando la testa verso il finestrino. A dire la verità non va tutto bene. L'uscita con Katherine non c'é neanche stata, ha detto che non si sentiva bene e che preferiva rimanere a casa. Non le neanche più richiesto di uscire...
 

Derek non mi chiede più niente e mi rendo conto che si é addormentato di già. Ma come fa? Solo io ci metto oltre 20 minuti per addormentarmi?
 

Tyler sposta la mano del castano che è finita sulla sua faccia e poi si leva le cuffiette. -Dorme di già?-
 

Annuisco solamente, poi do un'occhiata più accurata a Tyler. Da un po' di giorni é strano, sempre perso fra i suoi pensieri.
 

-Hey Ty, c'é qualcosa che non va?- domando mentre lui sta per rimettersi le cuffiette.
 

-No, non proprio- si passa una mano fra i capelli e si guarda in giro. Nei sedili affianco ai nostri ci sono Martina e Jawaad e un signore anziano. Loro non fanno proprio caso a noi. Due file indietro a noi ci sono Christopher, Susan e Juliet. Hanna, Jennifer, Caroline, Katherine e Jessica stanno quattro file più avanti, circa. Bonnie, Theo, Claire e Stefan sono da qualche parte più indietro, circa quattro file, forse.
 

-Nessuno ci può sentire- gli faccio notare e lui lancia uno sguardo a Derek. Io alzo gli occhi al cielo e comincio a tirare il naso al povero addormentato. L'unica cosa che fa come risposta, invece di svegliarsi, é brontolare nel sonno. -Dorme.-
 

Tyler tira un sospiro di sollievo. -Pensavo che potesse essere sveglio- spiega.
 

Io assottiglio gli occhi e lo guardo attentamente. Non riesco proprio a capire il suo comportamento, sembra che deve dire un'informazione di vitale importanza che solo pochi "prescelti" possono sentire.
 

-Suvvia, parla- gli dico leggermente scocciato e annoiato. Non amo particolarmente i viaggi in aereo, non riesco mai a dormire e non ho nulla da fare per tutto il tempo.
 

-L'uscita con Carol é stata un fiasco.-
 

-Ah... Che é successo?-
 

-Mi ha trattato come un amico ed é riuscita a rovinare ogni mio tentativo di essere romantico - sbuffa.
 

Rido leggermente.
 

Lui mi lancia un'occhiataccia. -Non é divertente! Io le ho prenso la mano mentre passeggiavamo, proprio in quel momento lei ha visto una kebabberia e mi ci trascinato senza arrossire o altro, per le nostre mani unite. É una ragazza! Perfino Jessica ha detto che sarebbe stato romantico e le sarebbe piaciuto- si lamenta.
 

Guardo un attimo Derek che dorme beato nel sedile in mezzo a me e Tyler, mentre il castano parla dell'uscita con Caroline, la sorella gemella di Derek. -Non credi che si sia comportata così per qualche motivo?-
 

-Intedi che mi ha friendzonato senza neanche che mi dichiarassi?- sospira triste.
 

-Ma no! Intendo che forse pensa che sia la sua immaginazione e che tu la tratti come sempre, cioé come un'amica- cerco di spiegargli.
 

Lui corruga la fronte. -É una cosa ridicola, ma stranamente possibile...- si ferma alcuni secondi -Pensi che mi devo dichiarare?-
 

Da quanto sono diventato un consulente sentimentale? Se lo sapevo prima mi sarei pure fatto pagare qualcosina. -Certamente. Se credi di aver solo una vaga possibilità, devi assolutamente dichiararti- dico per poi rendermi conto, che io con Katherine non mi sono ancora dichiarato, anche se vorrei da tanto. Però, non so se ho qualche possibilità con lei.


 

Jennifer's pov

 

Spengo il telefono dopo aver riletto per la centesima volta lo stesso messaggio:
 

Scusa, ma non posso proprio venire all'appuntamento! Purtroppo devo subito partire per lavoro. Facciamo per la prossima volta. Potrai scegliere tu il posto, anche uno costosissimo.

-Sebastian

 

Che stupido! Anche se per lavoro poteva anche telefonarmi, o presentarsi a casa mia di persona, o magari ritardare la partenza...
 

Ma perché me la sto prendendo tanto? Non lo conosco neanche...
 

Sarà perché mi ha salvata e mi sento in debito? Si, sarà questo il motivo per cui ho accettato di uscire con lui!
 

Sembra un mollaccione senza carattere, non é certo un tipo con cui vorrei uscire per un vero appuntamento. Io non sono mai stata a un vero appuntamento...
 

Ma non me ne può importare di meno, sto benissimo da sola e non ho bisogno di un uomo. Ho tutto quello di cui ho bisogno e un ragazzo di certo non può migliorarmi la vita. Al massimo potrebbe peggiorarmela.
 

-Jennifer, fai attenzione- mi dice Jessica, come che sto armeggiando con la cintura di sicurezza, senza ricavarci un vero risultato.
 

-Certo certo- dico alzando la mano come se volessi cacciare via una mosca, che però non c'é.
 

-Jen, sembri pensosa- nota Hanna.
 

Io la guardo male e sbuffo -Sentiamo, a che dovrei pensare?- domando retoricamente.
 

Lei mi esamina attentamente, poi strabuzza gli occhi e si porta una mano alla bocca, sorpresa.
 

Io la guardo confusa. -Che ti prede? Hai qualcosa che non va?-
 

Lei scuote la testa. -Non riesco a crederci, ti piace qualcuno!-
 

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Hey! Finalmente sono riuscita a scrivere questo capitolo! Ieri lo avevo finito perfino, però all'improvviso vado a bere dell'acqua e quando torno mi accorgo che Wattpad mi ha cancellato 3/4 del capitolo.
 

Lo so che dovrei aggiornare piû spesso, ma ho 7 storie e pochissimo tempo. Alla fine ho deciso perfino di sospendere "28 volte" come che non la aggiorno da tanto. Forse la continuerò appena finisco una di quelle in corso.
 

Che ne pensate di questo capitolo?
 

Piccola domanda per conoscerci un pochino: Quando è il vostro compleanno?
 

Il mio é il 28 Marzo.
 

Altra piccola domandina (si, vi sto cercando di rompere le scatole :D): Chi pensate che siano i due ragazzi che stavano nell'ultimo capitolo di "Un viaggio che ti cambia la vita"?
 

Chiara,

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Capitolo 2
*** Come dare una bella notizia ***


Capitolo 2 - Come dare una bella notizia


 

Hanna's pov

Sono sconvolta. -Non riesco a crederci... Ti piace qualcuno!-

Jennifer mi guarda male. -Ma hai provato qualche droga? Che cappero stai dicendo?-

Jessica guarda entrambe. -Hanna, cazzarola, sei brava a capire quando qualcuno si prende una sbandata, ma vedere Jenny innamorata é al pari di un elefante a due zampe che ci prova con una zebra ubriaca che sta in un pub in Antartide.-

Jennifer, accigliata, la guarda. -Ma che cos...? Vi siete andate a drogare entrambe?-

-Ma certo che no!- ribatto offesa.

-Be', a me sembra di si- la mora ci guarda male, ma stranamente non fa nessuna scenata.

-Non ci siamo drogate! Ma che cavolate dici!- Jessica ha messo il muso come una bambina.

-Cavolate? Io? Hanna dice che sembra che io abbia una cotta e tu... Tu dici delle cose assurde e irragionevoli- Jenny sembra irritata. Sembra quasi che abbia le sue cose ogni santissimo giorno...

-Ma... va bene, lasciamo stare...- borbotto per poi saltare sulla sedia come una che ha appena ricevuto una scossa. -Non mi detto chi é lui!-

Jennifer sorpresa mi manda "gentilmente" a in bagno, dicendo che le ho fatto prendere un colpo. Mentre Jessica dopo un momento di preoccupazione scoppia a ridere come una dannata. -Uffi... Io voglio sapere per chi hai preso una cotta- mugolo mettendo il muso. Già, comportamento proprio maturo...

-Non c'é nessun "lui"!- ribatte la mora.

-Allora... é una lei?- prova a domandare Jessica. Questo non me lo aspettavo...

-Ma certo che no! Smettetela con queste domande assurde!- Jennifer ha la faccia di una specie di mostro inumano, in questo momento, perciò io e Jessica la smettiamo. Se si arrabbia... be' non sarà di certo una compagna piacevole con cui viaggiare.


 

Katherine's pov

 

Sento il mio telefono suonare e decido di rispondere, non siamo ancora decollati. L'hostess castana, che si trova a pochi passi da me, mi guarda male, ma per fortuna non dice niente. -Pronto? Chi é?- chiedo. Come una scema ho risposto senza guardare.

-Katherine, sono io, Louise- mi dice la mia amica poliziotta.

-Ciao Ise, perché questa chiamata improvvisa?- domando, per poi cominciarmi a preoccupare quando non la sento rispondere. -Tutto bene? É successo qualcosa di grave?-

La sento fare un lungo sospiro. -Sai il nuovo ragazzo, Ronnie?-

Annuisco per poi rendermi conto che non può vedermi. -Si, me ne hai parlato pochi giorni fa... É successo qualcosa con lui? Sta bene?-

-Stiamo ancora insieme e lui sta bene. Comunque, lui lavora come agente nell'unità viaggi nel tempo e...-

La incito a continuare. -Dimmi pure.-

-Mi ha chiamata poco fa. Ha detto che gli sono arrivati dei documenti su di te, sui tuoi amici e anche su tuo padre e la sua band- spiega.

-Cos... É impossibile! Per quale motivo dovrebbero avere in possesso delle cartelle su di noi? Hanno capito che siamo in contatto con i nostri padri e gli abbiamo detto più del dovuto?- cercai di darmi una calmata, Caroline era intenta a parlare con la signora che stava seduta in mezzo a noi due e che aveva con sè varie quantità di dolciumi che ci aveva offerto. Io avevo rifiutato, Carol non se lo era fatta ripetere due volte.

-Non so che dirti, ma sembra che degli agenti sotto copertura sono già lì da te. Per ora sono cinque, ma Ron mi ha saputo dire di più, sono file che sono passati solo attraverso il suo ufficio, per sbaglio, non aveva neanche nessun diritto di leggerli. L'ha fatto solo perché io gli ho chiesto di tenere sotto controllo la tua situazione con gli agenti dei viaggi del tempo. Come temevo, vi hanno scoperti o...-

-O cosa, Louise?- domando con un nodo allo stomaco.

-Forse c'é dell'altro, qualche piano di cui non sappiamo niente. Chiederò a Ron se può cercare dell'altro, ma credo che tu possa capire che lui non possa immischiarsi di più senza rischiare- mi spiega.

Annuisco di nuovo stupidamente. -Capisco, grazie di avermi avvertita. Starò in guardia. Ora devo andare, l'aereo sta per partire e devo spegnere il telefono.-

-Certo, ciao-

-Ciao- dico per poi spegnere il telefono. In che guaio siamo finiti? Cosa sanno gli agenti? Chi sono queste spie che ci controllano? Sono qualcuno che conosciamo bene o degli sconosciuti?


 

Martina pov's

 

-Ho sonno!- mi lamento. Jawaad sospira e mi fa poggiare la testa sulla sua spalla.

-Ora va meglio?- mi chiede dolcemente, mentre mi accarezza la testa. Mi perdo in quel caldo tocco, ignorando il rumore in sottofondo degli altri passeggeri. Jawaad ha un così buon profumo... Non sono un'esperta di profumi o dopobarba, ma qualunque fragranza usa... é ammaliante.

-Oh si- dico in un flebile sussurro. Sto così comoda... Amo i momenti in cui stiamo così, vicini, uno accanto all'altro. Tutto sembra perfetto ed etereo.

Ma lui, come sempre, deve rovinare questo momento. -Quando pensi di voler parlare con i tuoi genitori?- mi chiede.

Mi irrigidisco. Ogni traccia di sonnolenza o beatitudine scompare e decido di mettermi composta al mio posto. Jawaad mi guarda confuso, ma decide di non chiedermi niente sul mio gesto improvviso. -Non so, direi domani. Mando un messaggio a mia nonna e i miei genitori. Penso che glielo dirò dopo pranzo, voglio essere preparata alle loro reazioni. In più, mia nonna adora abbuffarci- gli rispondo, cercando di sorridere.

La verità é che ho paura della loro reazione, soprattutto di quella di mia madre. Mia nonna sicuramente mi appoggerà nella mia decisione di crescere mio figlio insieme a Jawaad; lei é fatta così. Papà... Non so... Forse sarà leggermente arrabbiato all'inizio come che non ho esattamente una relazione stabile e che dura da molto, ma credo che sarà felice più avanti di diventare nonno. Infondo, io sono la sua unica figlia, non si é mai sposato e ormai ha superato i sessant'anni da un pezzo, un nipote non potrebbe altro che fargli piacere. Mia madre invece... Oh lei non sarà proprio felice. Sin da quando ero piccola ha sempre pianificato che un giorno avrei sposato un uomo ricco con qualche titolo importante e non sarà felice di sapere che sono rimasta incinta di un ragazzo che ha appena iniziato a fare l'attore. Già, non ne sarà per niente contenta.

-Non vuoi che ti accompagni, ti farei da supporto- Per vedere mia mamma che si incazza e comincia a insultarmi? No, grazie. Non voglio che tu assista a uno dei peggiori litigi con mia mamma.

-Non preoccuparti, penso che andando da sola riuscirò a fargli prendere meglio la notizia- prendo la sua mano e la stringo. -Sai... Non credo che ameranno vedere il ragazzo che ha mi ha messo incinta, senza neanche averli mai incontrati- cerco di creare una scusa plausibile, con dei risultati davvero pessimi.

-Io penso che potremmo andare a dirlo ai miei familiari dopodomani- mi propone.

-Vuoi che venga pure io?- chiedo intimidita. Ho conosciuto la signora Malik, é una brava persona e spero che non pensi che io abbia incastrato Jawaad con un figlio, o altro, perchè vorrei andarci d'accordo.

-Certo, però se non vuoi venire, potrei sempre andarci da solo-

-Non preoccuparti, ci andrò volentieri. La tua famiglia mi sembra molto simpatica- dico cercando di non fargli capire quanta fifa ho di incontrare la sua famiglia. -Ma per sapere, a quante persone dovremmo dirlo?-

-Be', a mia mamma, mia sorella, le miei zii e ai loro compagni, ai loro figli e così via- spiega.

Io devo dirlo solo a tre miei parenti e poi a Juliet e il resto della band. Invece, Jawaad ha una famiglia molto più numerosa della mia. -Capisco, allora credo che faremo un ricevimento, o qualcosa del genere per incontrare tutti- mi informo.

-Qualcosa del genere, pensavo a un barbecue. Lo terremo a casa di mia mamma e nel momento migliore daremo la notizia- mi dice accarezzandomi la schiena, amo il suo tocco. Riesce sempre a rilassarmi.

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Spazio autrice

Hey ragazzi!

Questo capitolo fa pena... lo so, purtroppo. Però ho poco tempo e dividerlo con tante storie é molto difficile.

Ps: A quale delle/dei ragazze/i in questa assomigliate un pochino, caratterialmente? Io sono un incrocio tra Jennifer e Hanna.

Al prossimo capitolo!

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Capitolo 3
*** Amelia Lee ***


Capitolo 3 - Amelia Lee


 
Harry's pov

 

Io e i ragazzi siamo partiti un giorno prima dei nostri figli. Avremmo voluto partire insieme a loro, ma purtroppo avevamo già prenotato un volo su un aereo privato. Almeno i nostri hotel, non sono molto distanti...

-Harry!- mi richiama Zayn. Ci troviamo in un palazzo che dovrebbe essere la sede centrale di una catena di negozi di vestiti, o qualcosa del genere. Perchè ci troviamo qui? Dobbiamo prendere le misure per gli abiti che indosseremo nel video. A quanto pare i manager hanno già deciso tutto sul video musicale, senza però informarci su nulla. Sembra che non siamo neanche rilevanti!

-Si, Zayn?- mugolo distrattamente.

-Alzati!- mi ordina. Alzo lo sguardo e vedo i miei compagni alzati e una ragazza castana che mi fissa.

-Ehm, mi scusi!- mi alzo e subito le tendo la mano. Lei me la stringe e scocciata va a sedersi dietro una scrivania.

-Sono Amelia Lee, oggi mi occuperò di portarvi a prendere le misure degli abiti che dovrete indossare per il video musicale- spiega esaminando dei fogli sulla scrivania per poi prenderli. Si alza e si dirige verso la porta. Volta lo sguardo per poi fare una smorfia. -Per quale motivo non mi seguono?- domanda, probabilmente a se stessa. Ha un accento particolare, credo italiano e il suo inglese non é esattamente buono, ma almeno si capisce che cosa dice, più o meno.

-Ah, dobbiamo seguirla- mormora Niall alzandosi, come tutti noi. Ci aspettavamo qualche discorso o qualcosa del genere, non solo qualche frasetta... va be' meglio così.

La ventenne ci guida fino a un'altra stanza, al piano superiore e ci fa entrare.

É una sala estremamente grande con delle ampie finestre. Ci sono due donne, una sulla trentina, mentre l'altra potrebbe avere solo qualche anno più di me, che stanno abbozzando qualche figurino. -Loro sono Erica e Raffaella- spiega pigramente Amelia per poi passare una cartellina con i fogli, che stava esaminando prima, a Erica. La donna ci dà un'occhiata e poi ci indica delle sedie che si trovano messe in un angolo. -Loro prenderanno le misure per gli abiti che indosserete nel video.-

-Non poteva capitarci una tizia più simpatica di questa?- brontola Louis.

Liam sospira. -Magari!-

Amelia dice qualcosa alle due, in italiano, e poi si gira verso si noi. -Vi lascio a loro, quando avrete finito, mia sorella vi scorterà fuori di qui- dice tagliente.

-Siamo abbastanza grandi per trovare l'uscita da soli- le fa notare Zayn.

Lei si scosta i capelli all'indietro. -Ci mancherebbe! Il compito di mia sorella é quello di mollarvi alle vostre guardie del corpo all'uscita di questo edificio.-

-Sappiamo arrivarci anche da soli- brontolo. Lei mi ignora ed esce dalla stanza dicendo qualcosa in italiano, che noi cinque non capiamo.

-Che tipetto- biascica Zayn.

-Uhm, ragazzi!- ci richiama Raffaella. É una ragazza di statura media con il tipico fascino italiano, capelli sul castano scuro, pelle abbronzata e occhi marroni. -Chi vuole iniziare?- domanda in un inglese abbastanza buono.

Niall si propone subito, come che si sta scocciando un mondo. Lo comprendo, fa caldo e come tutti noi vorrebbe stare con i propri figli.


 
Caroline's pov



-Uhm, vi siete tenuti per mano?- domanda la mia gemella. Siamo arrivati da circa due ore in hotel e ora stiamo sistemando un po' la nostra roba, o almeno il minimo indispensabile.

Annuisco, sorridendo sotto i baffi. -É stato bellissimo, ma anche imbarazzante! Ho fatto finta di niente, ma stavo cercando di trattenermi dall'andare in iperventilazione! Che gli é preso all'improvviso? Siamo sempre stati come migliori amici e all'improvviso comincia a comportarsi in modo strano!- mi sfogo. Non proprio all'improvviso... infondo stiamo stati perfino a letto insieme. Però dopo quello, sembrava che eravamo tornati a essere amici...

Mia sorella tira fuori alcuni abiti dalla sua valigia. Staremo nei prossimi giorni in camera insieme. Abbiamo tutti deciso, di comune accordo, di prenotare delle camere con più letti per cercare di risparmiare. Infondo sono le nostre madri a pagare tutto e non vorremmo approfitarcene troppo. Sono ricche, vero, ma non é comunque bello chiedere molti soldi, quando già hanno speso tantissimo per i bracciali, i vestiti, la casa e tutto il resto.

-Carol... Non credi che dare una possibilità a Tyler sia una buona idea? Non c'é nulla di male se provate a essere più che solo amici!- mi incoraggia.

-Beh si... Ma che dirà Derek? E gli altri?-

-Penso che potrebbero dire tutto ciò che vogliono. Tu e Ty sareste una coppietta davvero carina-

-Se lo dici tu...- mormoro non molto convinta.

-Mmm... Invitalo a mangiare qualcosa, o per una passeggiata e vedi di cercare di mostrare il tuo interesse nei suoi confronti, e non intendo come farebbe un'amica- Bonnie mi lancia uno sguardo d'intesa.

Io avvampo. -Bonnie! Lascia il compito di fare la pervertita a Hanna!-

Lei sorride soddisfatta. -Certo certo.-

Dopo alcuni secondi di silenzio, decido di cambiare discorso. -Come va con Stefan?-

La rossa sorride ampliamente, mostrando i suoi incisivi particolarmente appuntiti; da bambina si era sempre vergognata, ora non ci fa neanche più caso. -Molto bene. Quattro giorni fa siamo usciti e mi ha anche baciata. Stiamo facendo tutto con calma, ma non posso lamentarmi. É una brava persona e mi sta dando i miei tempi. Anche se stiamo insieme da poco tempo, non mi ha fatto notare nessuna impazienza per qualcosa di più. Grazie al cielo! Non credo di essere pronta per andarci a letto!- spiega agitando le mani.

Se mai dovrei intraprendere una reazione con Tyler, vorrei che non ci basassimo sul fatto che siamo già stati a letto insieme e così via. Vorrei che anche io andare con calma, come mia sorella.

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Spazio Autrice

Hey boys and girls!

Scusatemi per il grosso ritardo, ma stranamente non avevo molte idee. Spero almeno che questo capitolo sia decente.

La ragazza nella foto é Amelia Lee, o almeno come me la immagino.



Domanda del capitolo: quali sono i colori che amate di più? Io amo soprattutto il viola e il nero, ma mi piacciono anche il rosso sangue, blu notte, il rosa chiaro e il vinaccia scuro.

Al prossimo capitolo!

 

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Capitolo 4
*** Volevo incontrare i miei idoli ***


Capitolo 4 - Volevo incontrare i miei idoli

 

Martina's pov

 

Mi stringo al petto la busta che ho in mano, ho portato alcuni regali per i miei pochi parenti. Busso e subito mi viene ad aprire mia nonna. Indossa una delle vestaglie che le compro sempre e sembra in ottima forma. Sorrido. -Ciao nonnina!- dico abbracciandola. É come una madre, per me.

Lei ricambia l'abbraccio. -Oh tesoro! Mi sei mancata un mondo!- so che si sta trattenendo dal piangere. Purtroppo dopo il tour, non sono neanche passata a salutarla come che avevamo già deciso di andare nel 2013. Non la vedo da quanto? Due mesi? Forse tre, direi. Già, da una delle ultime pause, quando ho deciso di farmi circa due ore d'aereo per andare fino in Polonia da lei.

-Mi sei mancata pure tu- le dico. Stranamente ho voglia anche io di piangere, saranno gli ormoni, credo. Sto diventando più emotiva.

Lei mi fa entrare e subito vedo mio padre che allarga le braccia. -Neanche un abbraccio al tuo vecchio papà?- ridacchia. Ha circa sessant'anni, ma stranamente se li porta a meraviglia. Lo abbraccio forte non lo vedo da circa cinque mesi; siamo entrambi stati molto occupati.

-Mamma?- domando. Tutta l'allegria scompare. Beh, non c'é da sorprendersi, mia madre fa quest'effetto.

-Ehm... sta in camera sua...- mormora mia nonna sorridendomi. -Vai pure a salutarla e poi vieni a darmi una mano in cucina, ho preparato i biscotti che ti piacciono tanto; devi solo decorarli- mi sorride caldamente.

Annuisco e mi dirigo al piano di sopra, dove si trovano le camere da letto. -Kelly! Sei un'idiota! É possibile che non sai neppure passare in lavanderia a ritirare il mio abito per il gala!?- come sempre sta urlando contro alla sua segretaria. E pensare che l'ultima sua segretaria che ho conosciuto si chiamava Laura... chissà per quanto é durata.

Do dei colpetti alla porta, anche se é aperta, per avvisarla della mia presenza. Lei si gira, ma non mi saluta, nè fa altro. -Fai subito ciò che ti ho detto o ti licenzio!- grida per poi attaccare.

-Ciao Kelly- le dico. Non ha mai voluto che la chiamassi mamma, dice che é una cosa da vecchi e fuori moda. Come può esserlo? Non lo so, ma questo è il suo modo di pensare.

-Martina, spero per te che ciò che devi dirci é importante! Ho perso l'occasione di andare con delle amiche in una bellissima spiaggia costosa!- sbraita, senza salutarmi, come al solito.

-Sì, é una cosa importante- le dico per poi uscire da quella stanza. Ho socializzato abbastanza con Kelly.


 

Emily's pov
 

-Uffi! Volevo vedere i One Direction!- mi lamento con Demetria Lovato, una mia amica da non molto tempo.

-Suvvia Em! Sono sicura che avrai qualche altra occasione per vederli- cerca di tirarmi un po' su il morale. Putroppo, mia sorella maggiore mi ha incastrata con un incarico proprio quando avevo la possibilità di incontrare i miei idoli. Che rabbia! Solo perché ho diciassette anni devo stare ai suoi ordini. Per di più io oggi avevo deciso di aiutare mia madre solo per incontrarli!

-Beh.. posso sempre provare a beccarli all'uscita, quando avrò accompagnato, sempre fuori, i clienti che mi assegnato Amelia. Chissà chi sono... Su queste carte non c'é scritto un emerito cappero- penso ad alta voce.

-Davvero? Fai vedere- dice e io le passo i fogli che ho in mano.

-Uhm, ci capisco ben poco... sembra che siano dei ragazzi, credo- esamina. Più che altro non capisce molto perché, alcune parti sono in italiano e ben poco é scritto in inglese.

-Fa niente. Sbrighiamoci prima che qualcuno scopra che tu sei qui- le dico e insieme acceleriamo il passo, fino ad arrivare a una delle tante stanze dell'azienda di mia madre.

Apro la porta senza neanche bussare. A quest'ora dovrebbero aver finito di prendere le misure... O almeno così pensavo.


 

Bonnie's pov

 

-Allora, dove vuoi che ti porto?- mi domanda Stefan. Stiamo passeggiando per le strade di Milano da almeno dieci minuti; mano nella mano. É una cosa troppo romantica!

-Non so, non sappiamo l'italiano, perciò siamo un pochino limitati- gli ricordo.

-Beh..- comincia a trafficare con il suo cellulare. -La galleria Vittorio Emanuele II a quanto pare é aperta 24 ore su 24, potremmo, se vuoi, farci sul salto. Non é molto lontana da dove ci troviamo- spiega.

Sorrido. -Mi va benissimo!- gli rispondo, allegra.

Continuiamo a camminare per quella che mi pare un'eternità; non sono un tipo molto atletico. -Quanto manca ancora, Stefan?- gli chiedo.

-Direi, circa due minuti- vedendo quanto sono stremata mi circonda le spalle con braccio e mi avvicina a lui. -Resisti ancora un pochino. Sarà divertente visitare qualcosa insieme e ti prometto che ci sederemo un pochino- dice. Non sembra molto stanco. Forse sarà che io non mi muovo spesso, mentre lui non sta mai fermo.
 

 

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Capitolo 5
*** Seminudi ***


Capitolo 5 - Seminudi
 

Emily's pov

 

Per quale fortunata ragione i One Direction sono seminudi e davanti a me? In boxer sono davvero una visione niente male... Mmm...

Noto Demi girarsi e poi con una spallata "d'incoraggiamento" mi costringe a girarmi. -Ma Demi... non é giusto...- brontolo a bassa voce, in italiano. Anche se non sa l'italiano, credo che abbia capito ciò che ho detto, all'incirca.

-Ragazzi! Rimettetevi i vostri vestiti!- dice, quella che credo che sia Erika. Ha sempre avuto buoni voti in inglese a quanto so, in più sembra anche molto portata. Il suo sogno é trasferirsi un giorno a Sidney, o Philadelphia. Ama tantissimo l'America, secondo quello che mi ha detto mia sorella.

-Ma per quale motivo sono nudi?!- Demetria tiene gli occhi chiusi, anche se stando girata non li potrebbe vedere neanche tenendoli aperti.

-Seminudi- la correggo.

-Ehm... ci eravamo provati dei capì di prova... e come fa caldo abbiamo deciso di stare freschi, rimanendo senza vestiti- spiega uno dei ragazzi. Forse Niall.

Non si dovrebbero proprio preoccupare, ci hanno regalato una bella visuale. Sfortunatamente nella mia scuola ci sono ben pochi ragazzi, al massimo tre per classe. Perciò é raro che incontro dei bei tipi e ancora più raro che essi siano seminudi. Faccio l'artistico, perciò mi intendo di arte e loro sono così boni che li esporrei in una mostra.

-Che ci fai qui, Emily?- mi domanda Raffaella in italiano.

-Eh? Ah sì! Sono qui per accompagnare all'uscita i nostri clienti- cerco di dare un contegno alla mia voce, anche se le uniche a capirmi sono Erika e Raffaella.

-Capisco- annuisce la donna, prima di dire qualcosa a bassa voce a Erika.

Quest'ultima comincia a parlare con un ottimo inglese. -Adesso che siete pronti andate pure con Emily. Ci rivedremo quando gli abiti saranno finiti.-

Io mi volto, a questo punto dovrebbero essere tutti vestiti... o così almeno credevo. Harry é a petto nudo e non sembra intenzionato a mettersi una maglia, o altro. -La tua maglia te la sei mangiata per merenda o cosa?- chiedo al riccio.

Lui inarca un sopracciglio. -Io non mangio le magliette. Piuttosto lo fai tu- ribatte.

Alzo una mano, quasi volessi scacciare una zanzara invisibile. -Mah.. Non sono di mio gusto- gli sorrido. Se nelle foto é un figo della Madonna, dal vivo è un super figo della Madonna.

Lui ridacchia per poi finalmente mettersi una t-shirt viola. Beh... non ne avrei fatto un dramma se sarebbe rimasto a petto nudo, anzi.

-Hai un buon accento inglese. Sei inglese?- mi domanda Liam mentre mi stanno seguendo fuori dalla stanza.

-Sì, il mio papà era di origini inglesi- spiego.

-Demi!- solo in questo momento notano Demetria che per tutto il tempo è rimasta in disparte. Lei sorride timidamente per poi salutarli. Penso che sia ancora sotto shock per lo spettacolo che ha visto poco fa.

-Che ci fai qui?- le domanda Louis.

-Io e Emily siamo buone amiche da qualche anno e come che ho qualche giorno libero e non so che fare sono venuta da lei- spiega la tinta bionda.

-Già, o se no quella che si annoierà o creperà dal lavoro sarò io. Mia sorella è una tiranna: quando è felice non mi fa fare niente ma quando è di cattivo umore rompe un sacco!- brontolo.

-Tua sorella é Amelia?- domanda Zayn.

Annuisco.

-Condoglianze- mormora Harry. Sembra seriamente dispiaciuto. Si capisce subito che è insopportabile, purtroppo. E io che devo vederla ogni santissimo giorno... Bah... Come ho fatto a sopravvivere fino ad ora?

Bonnie's pov

Alla fine non siamo andati molto lontano e non abbiamo visitato nessuna galleria. Semplicemente ci siamo seduti su una panchina di un parco pubblico, dove ci troviamo ancora ora. -Non dovremmo almeno sforzarci di fare i turisti?- mi domanda stringendomi di più a lui. Amo stare accoccolata al mio meraviglioso Stefan.

-In teoria si, ma in pratica io mi diverto di più a stare così. Lo sai che profumi di pesche?-

Lui aggrotta la fronte con un sorrisetto davvero ammaliante. -Ah si? Fa così caldo che pensavo di puzzare.-

Io mi stringo più a lui. Fra poco dovrei cominciare l'università e lui verrà chiamato spesso per varie interviste, concerti e molto ancora. Finiremo per vederci di rado. Questo tipo di relazioni funzionano? Non ne ho idea. Non so neppure se possiamo definirci una coppia. Perché, seriamente, noi siamo una coppia? Usciamo insieme, vero, e ci siamo pure baciati più volte. Ma nel mondo di oggi pure gli amici si baciano fra di loro...

-Stefan- lo richiamo dolcemente, come che era distratto a guardarsi in giro, credo.

-Si Bon?-

Provo a non sembrare troppo pietosa, con pochissimi risultati. -Credi che quando quest'estate sarà finita noi continueremo a vederci?-

Lui mi guarda sorpreso e io decido di staccarmi da lui per guardarlo dritto in faccia. Per lui sono solo un'avventura estiva?

Dopo un po' mi risponde. -Ognuno dei due avrà molto da fare. Tu inizierai l'università, io con la mia carriera da cantante. Per ora staremo ancora undici mesi in quest'anno, o per meglio dire passeremo altri cinque mesi nel 2013 e altri sei nel 2014.- fa una pausa quasi volesse una mia conferma sul fatto che lo sto ascoltando, perciò annuisco. Lui continua. -Io non posso lasciare la mia carriera per troppo tempo, perciò per undici mesi farò un po' avanti e indietro fra le epoche, ho preso un anno di pausa. Ma purtroppo le interviste e le altre cose le devo pur fare.-

-Questo lo capisco benissimo... ho un fratello nella tua stessa band! Il problema é che... è un problema per te questa situazione?-

-Non lo è.-

Mi sento il petto più leggero ora che gliel'ho chiesto. -Magari... quando potrò vi verrò a trovare durante il tour- gli sorrido. Mi sa che con le mie domande sono finita per rovinare questa nostra uscita.

-Farò anche io lo stesso, quando potrò.-

Altro silenzio. All'improvviso si alza. -Dove vai?-

-Chiudi gli occhi, torno tra un minuto- mi dice e io decido di fare come ha detto.

Dopo poco ritorna e sento che mi prende la mano. Apro gli occhi incuriosita. Lui si trova in ginocchio.-Non ti avevo ancora detto di aprire gli occhi, curiosona.-

Io ignoro ciò che ha appena detto e osservo l'anello che mi sta mettendo al dito. -Perché mi stai mettendo un anello? Dove lo hai preso?- mi sto preoccupando. Mi sta facendo quella proposta?! Stiamo insieme da appena una settimana! Sarebbe assurdo!

Lui mi guarda e sicuramente si fa un'idea su ciò che sto pensando. -Non preoccuparti, non ti sto facendo nessuna proposta di matrimonio. È solo un semplice anello per far sapere a tutti che sei la mia ragazza- comunica, per poi baciarmi la mano.

Penso di essere più rossa del mio attuale colore di capelli. -Non ho parole. É una cosa troppo romantica anche se ricorda un pochino un guinzaglio...- ammetto.

Lui scoppia a ridere. -Beh.. può sembrarlo da un certo punto di vista- dice alzandosi. Si avvicina a me e a solo qualche centimetro dal mio viso si ferma. -Ti dispiace?- sussurra.

Scuoto la testa e solo allora lui mi bacia. Noto di sfuggita qualcuno fissarci, chissà che pensano i passanti... Sembriamo una coppia? In fin dei conti non importa ciò che pensano. Mi ha detto per la prima volta che sono la sua ragazza e ora mi importano solo questo e le sue labbra.

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Capitolo 6
*** La notizia di Martina ***


Capitolo 6 

La notizia di Martina


 

Martina's pov

 

Apparecchio insieme a mia nonna e poi ci sediamo tutti. Nessuno parla e l'unico rumore che si sente nella stanza é quello di mia mamma che smanetta al cellulare, ignorando gli inviti di mia nonna a posarlo. -Kelly, per favore, posa quell'aggeggio-

Mio padre la guarda male, ma prova a ignorarla, anche se gli risulta difficile. -Papà, vuoi un po' di vino?- gli chiedo. Solo l'alcol potrebbe aiutare ad ignorare mia mamma; peccato che io non possa bere alcolici data la mia situazione.

-Grazie, figliola- mi sorride papà con gratitudine. Sta sopportando Kelly solo per me.

Mamma blocca per un attimo il telefono e mangia. Mia nonna sorride, quasi la figlia l'avesse fatto per lei e non solo perché ha fame. -Allora, Kelly, come va a lavoro?- le domanda.

Mia mamma non alza neanche lo sguardo. -Come al solito- biascica indaffarata a mangiare. Di nuovo nessuno parla rendendo tutto più imbarazzante.

Il pranzo finisce velocemente e, sinceramente, avrei quasi preferito non finisse. Rimaniamo tutti seduti a tavola, mentre mia nonna prepara del caffé per mia mamma e del tè per lei, me e mio padre. Avrei voluto aiutarla, ma sono così sott'ansia che mi tremano le gambe.

-Martina, vuoi dire ciò per cui ci hai riuniti tutti insieme?- domanda mia nonna dando a ognuno ciò che ha chiesto.

Apro la bocca per dire qualcosa, ma non riesco a trovare le parole giuste. Mio padre mi prende la mano e me la stringe per darmi coraggio. -Puoi dirci tutto-

Mia mamma sbuffa. -Parla velocemente, devo prendere un aereo fra un'ora- i suoi piani sono sempre più importanti di me...

Mia nonna la guarda tristemente, sicuramente delusa dalla figlia che ha cresciuto. -Kelly...-

-Kelly cosa, mamma?- chiede irritata mia mamma.

Nonna non risponde, ma si rivolge a me. -Parla pure piccola e fai con calma- alza il tono della voce -io, tuo padre e tua madre ti ascolteremo-

Cerco di sorriderle. Mi ero preparata diversi discorsi da fare, ma a dire la verità non sono più tanto sicura che vadano bene. Perciò, vado dritta al punto. -Sono incinta-

Tutti sono sorpresi e questo é normale. Mio padre allenta per un attimo la presa sulla mia mano, per poi stringermela con un po' di forza, senza farmi male ma per farmi capire che non mi abbandonerà. Buono come sempre, anche se appena si abituerà alla situazione credo che mi sgriderà, e probabilmente vorrà sapere tutto. Chissà se é arrabbiato... Forse cerca di non sembrarlo, sapendo quello che fra un attimo mia madre sicuramente farà.

Mia nonna é sorpresa, ma si alza subito e mi abbraccia, scombinandomi i capelli. -Andrà tutto bene, piccina- mi sussurra. Per ora sembra che nessuno abbia ancora dato di matto; quasi quasi avrei potuto portare anche Jawaad con me...

Kelly si anza di scatto. -Sciocca ragazzina che non sei altro!- mi urla, mentre mia nonna si sta staccando da me. Come sospettavo la sua reazione non é rassicurante. Che altro c'era da aspettarsi da mia madre?

-Kelly- la richiama mio padre. Può accettare le fracciatine e i commenti di mia mamma, ma quando esagera lui non riesce a sopportarla.

-Ian! Taci! É tutta colpa tua se mia figlia é cresciuta come una poco di buono e ora é incinta a 18 anni!- urla lei.

-Ho 19 anni...- mormoro. Non mi soprende, dice di essere mia mamma, ma non sa neanche la mia età...

-Nostra figlia, Kelly. Nostra figlia. Non tua. Nostra- mio padre si sta trattenendo. Vuole comportarsi da persona matura, cosa che mia madre non riesce a fare.

-É tutta colpa tua! Se avesse avuto un vero padre e non te, che non ci sei mai, sarebbe cresciuta bene e non sarebbe incinta!- urla la bionda. Sembra sempre così perfetta: vestiti costosi, capelli sempre in ordine e trucco perfetto. Purtroppo, non lo é neanche lontanamente.

-Non sono stato molto presente, vero, ma almeno ci sono stato qualche volta. Tu neanche questo!- mio padre sta per esplodere, lo so.

Mia mamma comincia a insultarlo, come in ogni loro lite. -Non é colpa di papà!- Non ce la faccio più a sentirli gridare, a sentire quella donna incolpare il mio papà come se lei fosse stata presente.

-Zitta sgualdrina! Se avessi fatto come ti avevo detto, adesso saresti sposata con qualche uomo ricco e importante e non incinta di un bastardo!- Kelly non ha nessuna pietà, mi grida questo e molto altro. Io mi poso una mano sulla pancia quasi a voler proteggere il mio bambino da sua nonna. Vorrei tanto che un giorno avesse una nonna come l'ho avuta io...

-Kelly!- mio padre dà un pugno al tavolo, facendomi sussultare. -Non puoi dire ciò a nostra figlia! Può aver sbagliato, ma anche noi lo abbiamo fatto da giovani!- le ricorda.

-Quello che é successo fra di noi é stato un errore!-

Odio sentirli urlare, ma purtroppo questa volta sembra inevitabile. Mi ha dato dell'errore, ancora.

-Non é un errore!- grida mia nonna. Stava attendendo con pazienza che smettessero da soli, ma fino a un certo punto ha dovuto intervenire. Poi sospira, per cercare di ritornare calma, ha pur sempre una certa età e agitarsi non le fa bene. -I figli non sono un errore anche quando non programmati e fuori dal matrimonio.-

Mia nonna é una persona tradizionalista, ma ha anche una mente abbastanza aperta. -Ha ragione, ascolta tua madre. Martina ha fatto uno sbaglio... ma può succedere- si nota che mio padre ce la sta mettendo tutta. Non é facile per lui dire che la sua "piccolina" sta per diventare madre; non é pronto.

-Uno sbaglio é rompere una tazza, non farsi mettere incinta!-

-Anche tu sei rimasta incinta involotariamente, Kelly- le rinfaccia mio padre.

Mia mamma si zittisce. Lo sappiamo tutti che non é stato "involotariamente". Lo ha preso in un momento in cui era unbriaco e triste e lo ha sedotto. Pensava che se avessero avuto un bambino lui l'avrebbe sposata e amata. Purtroppo per i suoi piani, lui tornò con la sua ex una settimana dopo. Lei per vedetta gli nascose per quattro anni la mia esistenza, e avrebbe continuato a nascodergliela se lo avessimo incontrato. Non so bene come andò, ma sono felice che sia mio padre.

Kelly strilla altri insulti poi prende la sua valigia, che si trova vicino all'uscita della porta e fa per aprila. -Se non ti sbarazzi di quel bambino, puoi pure considerarti orfana di madre- mi dice dura.

Non ce la faccio più e scoppio a piangere. Solo perché il suo piano di stare con mio padre fallì, mi odia. Ha sempre detto che se avesse abortito avrebbe potuto farsi una vita migliore.

Mia mamma vorrebbe che io non fossi mai nata. La persona che mi ha data alla luce avrebbe preferito non avermi.

 

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Capitolo 7
*** Sorprendemente bene ***


Capitolo 7 - Sorprendemente bene

 

Jeremy's pov

 

Sto giocando a Minecraft insieme a Derek, quando quest'ultimo decide di andare a prendere alcuni stuzzichini al bar del hotel. Rimasto da solo comincio a scocciarmi di giocare, mi alzo per prendere da bere da un frigobar. Un rumore proveniente dal corridoio mi distrae e decido di andare a vedere che succede; tanto non ho nulla di meglio da fare.

Appena apro la porta, qualcuno mi cade addosso. -Maledetti tacchi!- si lamenta la ragazza. Mi ritrovo un ammasso di ricchi castani che mi impediscono di vedere altro.

-Potresti alzarti...- dico prendendo la ragazza per i finachi, facendola smuovere da me.

Si alza subito e noto che è Katherine. -Scusa Jerry- si é tagliata un po' i capelli e indossa un vestito giallo che evidenzia delicatamente la sua figura. É incantevole.

-Fa niente... Ma che ti sei fatta ai capelli?- li ha sempre amati portare lunghi e ora le arrivano poco sotto le spalle. Si prende una ciocca di capelli e se la osserva, quasi a voler controllare che i suoi capelli siano apposto o no.

-Niente di che... Li ho tagliati un po perché erano rovinati- spiega.

-Capisco...-

Da quando ha detto che stava male e perciò non sarebbe potuta venire al nostro appuntamento, é abbastanza distante nei miei confronti. É strano, da piccoli eravamo molto uniti... -Ehm... per l'altra volta... Scusa se non siamo più potuti uscire, ma veramente non mi sentivo bene- mi dice seria.

Cerco di far finta che non ci sono rimasto male che non siamo potuti uscire insieme quella volta. -Sarà per un'altra volta.-

Faccio per girarmi, però Katherine mi ferma. -Ti serve qualcosa?- le domando.

-No, é solo che stavo pensando... Ehm, ti andrebbe stasera di andare a mangiare qualcosa fuori?- é leggermente rossa in volto, ma non so dire se é per l'imbarazzo o altro.

-Certo, stasera alle otto- parlo con troppa enfasi. Siamo usciti altre volte insieme, ma come amici. Ora vorrei che questo fosse un vero appuntamento.



 

Jawaad's pov
 

É da almeno cinque minuti che fisso l'orologio appeso al muro. Sono quasi le tre...
Martina dovrebbe aver già parlato con suoi parenti, vero? Sembrava così preoccupata... Avrei voluto andare con lei, peccato che non me lo ha permesso. Perchè voleva andarci da sola?

Qualcuno apre la porta della mia camera. É Jeremy. Circa sette minuti fa mi aveva scritto che avrebbe portato qualcosa da mangiare e mi avrebbe raccontato una bella novità.

-Holà Jawaad! Perchè sei tutto ammosciato sul divano? Sembri un morto! Capisco che Martina ti manchi, ma la vita va avanti! Tanto lei tornerà tra poco, penso- dice il riccio di buon umore.

-Pensi?- domando accigliato. -Certo che tornerà. É andata solo a trovare i suoi.-

Lui sventola in aria una busta di carta. -Va bene, va bene. Ma ora mangiamo. Ho comprato del cibo da un ristorantino italiano in zona- sorride per poi leccarsi le labbra. Deve aver una grande voglia di mangiare.

-Okay mangiamo- sospiro. -Qual é la bella novità che mi devi raccontare?- gli domando.

Lui fa un ampio sorriso mente sta aprendo una piccola scatola con dei cannelloni. -Stasera esco con Katherine.-

Mi faccio raccontare che é successo con Katherine. -Beh, si vede che non ti stava evitando.-

-Mi é caduta addosso, ma può essere che prima mi stava evitando, poi finendomi sopra si é arresa- quando parla così mi ricorda sua sorella.

-Sembri Hanna- lo prendo in giro.

Jeremy sbuffa. -Sto solo ragionando!- si lamenta.

Il fatto che si lamenta, mi fa pensare automaticamente che le cose con i genitori di Martina e con quest'ultima possano essere andate male. Divento triste e nervoso. Non li ho mai conosciuti
perciò non so neanche che tipo di persone possano essere...

-Ma che hai, oggi, Jawaad?- mi domanda il mio migliore amico.

Non so se sia il caso o no di dirgli della gravidanza di Martina... É un po' come se facesse parte della mia famiglia. Siamo come dei fratelli. Però, d'altra parte, non so se a Martina andrebbe bene...
Due mesi fa non mi sarebbe mai importato se una ragazza con cui condividevo un segreto si sarebbe arrabbiata se lo avessi detto a qualcuno, ma con Martina é diverso. Mi importa troppo di lei, fino al punto di fare, senza rendermene conto, cose che non avrei mai fatto prima d'ora.

Decido alla fine di fare delle domande a Jeremy, senza però dire la verità direttamente. -Eh... Prima stavo guardando un film...- comincio.

Lui alza la testa dal suo piatto, concentrando la sua attenzione su di me. -Che film?- chiede, aspettandosi sicuramente in risposta qualche titolo di un' opera cinematografica che ha già sentito o visto.

-Parla di due ragazzi che stanno insieme da poco e... lei rimane incinta- spiego, cercando di non sembrare molto coinvolto. Meno male che, facendo l'attore, mi riesce abbastanza facile.

Lui inarca un sopracciglio. -Eh? Ma che strano. Di solito tu preferisci i thriller.-

-Sì, questo me lo ha consigliato Martina- trovo una scusa abbastanza plausibile.

-Ah! Beh... ha una trama interessante. Anche se, non so come prenderei il fatto che una ragazza con cui sto da poco rimanesse incinta- mormora, pensoso.

All'inizio io ero nervoso e anche un po' arrabbiato. Poi, mi sono reso conto che era inutile e che un bambino non era una cosa da disprezzare. Forse dovrò lasciare gli studi di recitazione e fare più audizioni per entrare in qualche serie ben pagata, o magari un film molto atteso, ma é ciò che volevo già fare. Non potrò più uscire spesso con i miei amici e dovrò dedicarmi a mio figlio, o mia figlia. Non sarà semplice crescere il mio bambino, ma sarà sicuramente bellissimo.

-Da quanto Martina é incinta?- domanda improvvisamente Jeremy, posando ciò che stava mangiando sul tavolino davanti a noi. Ha capito tutto. Non che fosse davvero difficile da capire...

-Non sono proprio bravo a recitare, eh? Sono proprio un attore fallito- sospiro sedendomi più comodamente.

-Nah, sei bravo, solo che io ti conosco troppo bene per potermi far fregare.-

-Siamo amici sin da quando ho memoria.-

-Non hai ancora risposto alla mia domanda- mi ricorda il riccio.

-Due mesi, circa- Martina mi aveva detto cinque o sei settimane, credo. Bah, più o meno stiamo lì.

-Fra sette mesi sarò zio- la sua faccia é sorpresa e felice.

-Se vuoi farti chiamare zio non ci sono problemi...- sussurro a bassa voce.

-Sei un idiota. Saresti dovuto stare più attento, soprattutto come che esistono le protezioni per evitare eventi del genere. D'altra parte diventare zio non è affatto male- non che mi aspettassi da lui qualche scenata... ma l'ha presa una meraviglia.

 

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