Forever Liberty

di damonlove99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1- Quella finestra che affaccia sul mare ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2- La nave dalle vele nere ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3- Capitano Jack Sparrow ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4-La fuga e il sogno avverato…o quasi ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5-La Perla Nera e importanti rivelazioni ***
Capitolo 6: *** Avviso Importante ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6- Domande senza risposta ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7-Sulla Perla Nera la vita è dura! ***
Capitolo 9: *** Avviso ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1- Quella finestra che affaccia sul mare ***


 


Capitolo 1-
Quella finestra che affaccia sul mare.
 
Mi ritrovo di nuovo qui, come ogni giorno a guardare quella finestra dinanzi a me, seduta su una sedia di legno scuro che mi dondolava dolcemente mentre osservavo la distesa di blu infinito davanti a me,
il mare…la cosa più bella che i miei tristi occhi in cerca di libertà possano vedere.
Vivere con la solitudine e amarezza di rimanere rinchiusa per sempre all’ interno di una gabbia dorata dove ho tutto ma e come se non avessi niente, questa affermazione può dare un’ immagine di me molto più anziana di quella di una ventenne che si sente stretta in una società a cui non vuole appartenere, sposarsi con un ricco uomo e aspettare che la sua anima si affievolisca nel adempiere al compito di moglie che ogni donna deve rispettare.
Far felici i propri genitori che non hanno a cuore i tuoi bisogni ed interessi ma solo i loro.
Io non voglio una vita così, voglio girare il mondo e vivere di avventure come quelle che mi raccontava mio nonno da bambina, storie di navi enormi con vele nere, spade e… pirati!
 Loro si che  vivono! una vita libera da ogni regola, con uno stile di vita da invidiare chiunque anche se a volte le loro azioni non sono sempre positive o quasi mai…
Mentre la mia mente vaga tra questi pensieri vengo interrotta bruscamente dall’ ingresso, nella mia camera, da mia madre.
 
“Cara sei ancora in veste notturna?! Muoviti! Dobbiamo andare alla festa del conte Stevens!”
 
“Madre non ne ho alcuna voglia”mentre osservo il mare.
 
“ Dio dammi la forza! Jole non se ne parla! Tu uscirai da questa stanza che ti piaccia o no! Stai sempre rinchiusa qui dentro, a guardare alla finestra, mi dici cosa guardi figliola!?”
 
“ madre non guardo o meglio cerco nulla che voi possiate acquistare o regalare” Dissi queste parole mentre mi volai verso di lei con uno sguardo impassibile, privo di emozioni.
 
Mia madre mi osservo con uno sguardo tra l’infastidito e lo scettico, rimase immobile per qualche secondo poi si girò e andò a chiamare le domestiche mentre usciva dalla stanza, senza chiudere la porta, dopo dei minuti si presentarono le domestiche, Georgiana ed Elizabeth, che mi aiutarono a vestirmi, indossai un vestito color panna e lilla, molto bello devo ammetterlo.
Conclusa la preparazione scesi per la grande scalinata che portava nel grande salone e affianco alla stanza da pranzo dove c’era mia madre che stava tranquillamente dettando legge con la domestica in modo che durante la nostra assenza in casa stesse tutto a suo posto,visto che mio padre era fuori città per questioni d’affari e quindi non
poteva partecipare alla festa.
Mia madre dopo aver congedato la domestica mi si avvicino a passo deciso verso di me e mi sorrise
 
“ Sono contenta che tu abbia deciso di venire, sarà una bella festa, sei molto bella con questo abito Jole”
 
“ Non ho avuto altra scelta ma grazie , madre, per il complimento”
 
A quella risposta mia madre mi guardò con uno sguardo minaccioso ma che abbandono subito per lasciarmi un bacio sulla fronte, adoro i suoi piccoli momenti di dolcezza, cosa molto rara…quindi ne approfitto!
 
“Ora andiamo!”
 
Uscimmo dalla casa e superammo il piccolo giardino di rose rosse e margherite che circondavano la villa ed arrivammo alla carrozza che ci aspettava al cancello d’entrata.
Salimmo e partimmo per recarci alla festa dei Stevens.
 
 
Angolo autrice
Salve a tutte questa è una nuova storia che scriverò sulla mia saga preferita piratesca ( anche se c’è solo questa) ringrazio in anticipo tutti/e coloro che leggeranno questa fan fiction che spero di continuare al più presto un bacio e al prossimo capitolo !
“ Dritti alla meta e conquista la preda” un bacio kiss!
 
Damonlove99
 
 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2- La nave dalle vele nere ***


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Capitolo 2-
La nave dalle vele nere…
 
La casa dei Stevens si trovava fuori città, verso la costa e per arrivarci passammo per il porto, guardavo affascinata quella distesa che dalla mia finestra sembrava cosi piccola ma da vicino era stupendo vedere le onde blu cobalto frastagliarsi lungo gli scogli.
Mentre fissavo incantata quello spettacolo vidi attraccata una nave gigantesca completamente nera, all’ apparenza sembrava malridotta ma vedendola meglio era magnifica con le vele nere e l’imponenza da far invidia a tutte le navi presenti nel porto.
Assomigliava molto a quella di cui mi raccontava sempre mio nonno, o almeno era così che l’ho sempre immaginata,però svoltammo l’angolo e non potei più vedere quella nave.
Continuai a guardare il mare, mia madre mi guardava con uno sguardo impassibile e fermò il processo dei miei pensieri con le sue solite frasi impertinenti.
 
“ Non fai altro dalla mattina alla sera a guardare il mare sia quando usciamo che quando stai a casa, cosa ci trovi di così speciale nel mare è cosi inutile e irrilevante” disse con nonchalance.
 
La guardai con uno sguardo abbastanza infastidito. Si poteva capire da questa risposta che mia madre non amava molto il mare ma personalmente non mi importava del suo parere.
Arrivammo alla festa, scendemmo dalla carrozza e passammo per il piccolo giardino prima di entrare nella sontuosa villa addobbata adeguatamente per il ricevimento.
Entrammo nel ampio salone che era gremito di ospiti tutti appartenenti a stati sociali molto elevati, mia madre sperava che in quest’occasione riesca finalmente trovarmi un degno sposo con cui possa passare il resto della mia vita ma io ero più che sicura che avrei rifiutato l’ennesima volta una proposta, e creare così un altro schok profondo a mia madre.
Camminavamo per il salone e mia madre mi abbandonò sola nella stanza per andare a salutare le sua care amiche del pettegolezzo ,Mrs Norrigton e Mrs Wesley, che non appena la videro iniziarono senza ritegno a spettegolare… che oche!
Abbandonata e sola girovagavo senza una meta con una profonda noia visto che non c’era nessuna ragazza della mia età con cui parlare, dopo un po’ si avvicino a me un giovane molto alto, moro, occhi verdi di bella presenza che si inchinò e diede una bacio delicato alla mia mano che gli porsi gentilmente.
 
“Buongiorno Miss sono Edmund Stevens, figlio dei signori Stevens, lieto di conoscerla”
 
“ il piacere è mio Conte Stevens, io sono Jole Marie Wilson”
 
“ Jole che grazioso nome! Degno della damigella che lo porta”
 
“ oh, grazie”
 
Arrossi violentemente in volto, cosa che Edmund notò
 
“ Vogliamo avvicinarci al rinfresco?”
 
“ Con piacere”
 
Edmund sorrise e mi porse il braccio che io accettai molto cordialmente e ci recammo al rinfresco, mentre raggiungemmo il luogo lui si fermo a parlare con alcuni ospiti a cui mi presentò.
 
“ Mrs Jobs voglio presentarvi Miss Jole Marie Wilson”
 
“ Un vero piacere conoscerla Miss”
 
“ incantata”
 
Dopo le presentazioni Mr Jobs intrattenne Edmund in un’ animata conversazione e mi disse di aspettare, non apprezzai molto quel comportamento così girai i tacchi,salutando gli ospiti,e dirigendomi verso il rinfresco.
Arrivata presi un bicchiere di rum che mi porse gentilmente il cameriere e iniziai a bere.
Dio! Adoro questo alcolico! Scivola così bene per la gola!.
Dopo il drink mi recai nel giardino che si trovava nel retro della villa, per arrivarci passai per le cucine, i camerieri mi guardavano stralunati era la prima volta che vedevano una donna perbene passare per dei luoghi che non si addicevano al suo stato sociale .
Nel giardino mi sedei su una panchina di legno, immersa nel buio, ero sola, davanti ad una fontana magnifica, immersa nei cespugli ricoperti di rose.
Iniziai a pensare a quella nave nera che avevo visto al porto, era davvero bella! Chissà cosa ci faceva lì,di sicuro non era un porto troppo grande per delle navi di quel tipo.
Mentre rimuginavo nel mio cervello, sentì involontariamente delle voci a media distanza,non potevo costatare con certezza di chi fossero ma potevo giurarci che erano due voci maschili. Mi avvicinai con cautela nei pressi di un cespuglio in direzione delle voci e appoggiai l’orecchio sulle foglie per ascoltare meglio.
 
 
“ Come facciamo??”
 
“ non ne ho idea”
 
“ passiamo per le cucine così non ci vedono..”
 
“ potrebbe essere una soluzione..”
 
Non appena sentì quella conversazione capì che quegli uomini non erano della festa e di sicuro le loro intenzioni non erano delle più nobili, indietreggiai senza far il minimo rumore,volevo avvisare i signori Stevens della loro presenza ma appena sentì dei movimenti dall’ altro lato del cespuglio, mi bloccai e presa dalla paura ritornai a sedermi sulla panchina di legno,facendo finta di nulla. Mentre osservavo l’acqua della fontana scorrere, intenta ad udire ogni minimo rumore sospetto nella mia direzione,non mi accorsi di una presenza dietro di me che si avvicinava lentamente e con uno scatto rapido mi tappò la bocca.
 Non riuscivo a vederne il volto, presa dalla paura mi dimenavo per liberarmi ma invano, perché aveva una presa salda su di me. Riuscì a sentire solo quello che mi sussurrò all’orecchio.
 
“ Ma guarda un po’ che cosa mi ha riservato la luna questa sera” disse con tono mellifluo e malizioso e la mia paura iniziò ad aumentare…
 
Angolo Autrice
Salve e tutte e ben ritrovate… eccolo finalmente il secondo capitolo della mia storia!Spero  che questo vi soddisfi come lo è stato il primo, spero vi piaccia! E mi raccomando recensite!… al prossimo approdo! I miei ossequi a tutte voi <3
 
Damonlove99!!

 
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3- Capitano Jack Sparrow ***


Capitolo 3-
Capitan Jack Sparrow
 
La paura mi attanagliava, l’aggressore è uno di quei ceffi che avevo appena udito qualche minuto prima dietro il cespuglio, ne riconoscevo la voce,e questo portò ancor di più agitazione nella mia anima, non riuscivo a liberarmi e mi era impossibile invocare aiuto.
Rimuginavo su quel che poteva accadere da lì a poco e per questo non riuscivo a calmarmi.
Era una delle rare volte in cui provai una paura di quel genere forse perché in palio poteva esserci la mia vita o il mio onore o comunque qualcosa che non sarebbe stato piacevole.
Potevo sentire chiaramente il piacere che provava l’uomo dietro di me a vedermi in quello stato.
L’odore era nauseante un miscuglio tra rum ,salsedine e alito pesante…Bleah! Dopo lasciò la presa e mi voltai di scatto a un passo da lui e lo vidi…era…era curioso…capelli a rasta neri raccolti in treccine con perline ai lati una bandana rossa.
Occhi neri come la pece con uno sguardo ipnotizzante era…addirittura affascinante…bello ed intrigante,aveva un tricorno nero sul capo..pantaloni scuri giacca nera con una camicia rovinata bianca che lasciavano intravedere il petto..e che petto!E stivali marroni.
Mi guardava con uno sguardo malizioso e io ritornai subito in me cercando di capire le sue intenzioni.
Mi avvicinai a gran passo e gli lanciai uno ceffone in pieno viso facendolo rivoltare con il viso dall’altra parte…ero furiosa.
 
“Come diavolo vi siete permesso! Siete un mascalzone furfante!”
 
Non rispondevo più di me, ero terrorizzata ma allo stesso tempo avrei voluto gonfiarlo a suon di sberle.
 
“Ferisce più la spada” sorrise sghembo
 
Mi immobilizzai..quest’uomo è matto da legare!lo guardai con uno sguardo scettico e rimasi a bocca aperta nel sentire quelle parole…Che arrogante bastardo!!
 
“voi siete pazzo”
 
“ringraziando il cielo”
 
Impaurita iniziai ad indietreggiare e mi voltai ma dopo due passi me lo ritrovai di fronte,di nuovo,che mi sorrideva beffardo.
 
“Mi dispiace gioia ma non potete andar via”
 
“Cosa??” lo guardai impaurita mi tremavano le gambe sarei potuta svenire da un momento all’altro.
 
“E per quale ragione!?”
 
Non rispondeva ma mi sorrideva,stavo temendo il peggio.
 
“non ho alcuna intenzione di mettere in pericolo la sua incolumità”
 
Per un momento mi tranquillizzai, anche se non del tutto.
Una domanda mi sorse spontanea ma chi è costui ?
 
“ Chi siete voi??”
 
A quella domanda gli si illuminarono gli occhi mi guardò con un sorrise che rivelarono quattro denti d’oro e rispose.
 
“Gioia.. sono Capitan Jack Sparrow”
 
Al suono di quel nome mi scioccai non era la prima volta che lo sentivo.. ma una cosa che sapevo che Capitan Jack Sparrow era…un PIRATA!! Non avrei mai immaginato d’incontrarne uno e ne ero emozionata!!
 
“Voi…voi…siete un pirata!!”
 
“Certo gioia!”
 
Mi ricomposi e assunsi il mio tono autoritario.
 
“e posso sapere Capitano Sparrow perché debba rimanere reclusa qui con voi, di cui non apprezzo la compagnia, per il resto della serata??”
 
Chiesi stizzita
 
“Non è necessario che usi questo tono con me gioia… so che non ne sei capace e si vede…”
 
Lo guardai innervosita
 
“non avete risposto alla mia domanda”
 
Lui sorrise, devo dire che Jack Sparrow è uno dei pirati peggiori che ci siano. Iniziò ad avvicinarsi con passo ciondolante come un perenne ubriaco e si fermò sorridendomi.
 
“Mia cara sono stato ad osservarti tutto il tempo da quando sei entrata alla festa, e quando ti ho visto qui ho cercato un modo per attirarti e da quanto vedo ci sono riuscito”
 
Sorrise vittorioso
 
“ora penso che potresti servire per il piano”
 
“cosa intendi??”
 
Cosa vuole questo tizio da me??
 
“Aiuterai i miei amici e me ad entrare alla festa per recuperare il liocorno d’oro”
 
“il lioc..che??”
 
Non sapevo dove volesse andare a parare ma una cosa era certa dovevo aiutare dei pirati a rubare…Dio non se ne parla!!
 
“NO!NON FARÒ MAI UNA COSA DEL GENERE!”



 
“Mi duole che tu non sia d’accordo dolcezza perché in cambio di questo piccolo aiuto potrei aiutare te…”
 
“ Ma di cosa stai parlando?? Io non ho bisogno di nessun aiuto”
 
“ Tu desideri qualcosa di così stupefacente magnifico che qui nessuno può darti…la libertà”
 
Mi immobilizzai,come aveva fatto? Jack leggeva nel pensiero? Ha capito in così poco tempo il mio desiderio e le mie paure..
Forse era giunta la mia possibilità di essere libera??volevo davvero scappare?? Lasciare tutti, i miei genitori?? E vero sarei egoista ma io ne ho bisogno,non voglio vivere sulle aspettative altrui, non avrei più guardato con tanta agonia quel desiderio dalla mia finestra… Si voglio questo.!
 
“dimmi cosa devo fare”
 
Risposi con determinazione volevo la mia libertà! E vivere come volevo e grazie a chi c’è lassù il mio desiderio stava per realizzarsi.
 
 
Angolo Autrice
 
Salve ragazze eccomi al terzo capitolo della mia storia.. spero che vi piaccia. Non sarà perfetto ma riprodurre Jack Sparrow è un tantino complicato…ma spero che ci sia riuscita se non vi piace questo capitolo vi comprenderò… alla prossima e recensite!
 
I miei ossequi
 
Damonlove99
 
 
 

 
 
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4-La fuga e il sogno avverato…o quasi ***


Capitolo 4-
La fuga e il sogno avverato…o quasi
 
Ero più che determinata ad aiutare Jack e la sua ciurma a recuperare il Liocorno d’oro,anche se non sapevo a cosa potesse servire ma se era questo che dovevo fare,per realizzare il mio sogno ne ero disposta, anche a correre i rischi peggiori.
L’unico problema era come fare?.
 
“Come facciamo?”
 
“ Sarà difficile entrare ci sono guardie ovunque e sicuramente non avranno problemi a catturarvi notando i vostri vestiti,di sicuro non sono adatti alla circostanza e creano sospetti” dissi perplessa
 
“Ho un ‘idea!”

disse il Capitano con aria sognante
 
“ Quale?”

risposi incuriosita.
 
Il capitano si voltò verso di me e mi lanciò un sorriso sghembo da far tremare le gambe e dedussi che il piano si rivolgeva in particolar modo a me e così ascoltai con attenzione.
 
“Da quando sei arrivata alla festa ho potuto notare che il piccolo Stevens ha un interesse nei tuoi confronti…”
 
“ e allora??”

chiesi senza comprendere quel discorso
 
“Bhe… questo ci aiuterà a capire dove si trova il Liocorno, grazie al tuo piccolo contributo madame…”
 
“ Fammi capire dovrei persuadere il conte Stevens affinché mi riveli il luogo dove si trova il Liocorno,giusto??”
 
“esattamente gioia!” disse sorridendomi con un sorriso sfavillante che illuminava i suoi denti d’oro
 
Rimasi perplessa non so se quel piano avrebbe funzionato, Dio se ci avrebbero scoperti era la fine! Però tentar non nuoce.
 
“ va bene come procediamo”
 
“ Allora tu entrerai nella festa e cercherai il conte Stevens e farai quello che vuoi basta che ti dica dove si trova il liocorno, mentre noi cerchiamo di imbucarci alla festa passando per le cucine.”

Disse sventolando le braccia a destra e  a manca
 
Di sicuro non era un piano intelligente ma poteva funzionare così acconsentì.
 
“ ok”
 
Nel momento che dissi queste parole senti una voce che mi chiamava era Edmund..
 
“Miss Wilson.. dove siete?!”
 
In quel momento Jack spalancò gli occhi e mi fece segno che il piano era cominciato e se ne andò a gambe levate con la sua ciurma… mi ricomposi e mi alzai per cercare il piccolo Stevens… bene si comincia!
 
“ Edmund sono qui”

lanciai un sorrisetto architettato per la situazione
 
Edmund si avvicino a gran passo con un sorriso ingenuo… povero un po’ mi dispiace per l’inganno che devo trargli.
 
“Jole eccovi…vi cercavo non riuscivo a trovarvi, iniziavo a preoccuparmi”
 
“Non ti preoccupare Edmund sto bene e così una bella serata e ho preferito passare degli attimi in questo magnifico giardino”
 
“avete ragione questo giardino è la parte migliore della villa anch’io ci sono molto affezionato”

disse lanciandomi un altro sorriso ingenuo.
 
Gli sorrisi di rimando
 
“ Vogliamo rientrare?”
 
“ Certamente”
 
Mi porse un braccio a cui mi ci aggrappai e iniziammo a incamminarci verso l’entrata della villa.
Per ritornare alla festa.
 

Intanto da Jack…
 
“ Signor Gibbs!”
 
“Mi dica Capitano”
 
“Li vede quei gentiluomini laggiù”
 
Il capitano indicò dei gentiluomini che parlavano animatamente nel vialetto.
Gibbs li notò
 
“Si capitano”
 
“bene vieni”
 
Jack iniziò a camminare verso i due uomini con la sua perenne camminata ubriaca e arrivati vicino a loro si fermò
 
“Vi conviene stare calmi”
 
“Ma cos..”
 
Non riuscirono a finire la frase che Gibbs colpì i due gentiluomini con un pezzo di ferro che li mandò letteralmente,privi di sensi,a terra e li trascinarono dietro ad un cespuglio dove li spogliarono e indossarono i loro vestiti.
Cosi facendo uscirono dal cespuglio e si recarono all’interno della villa scambiandosi per i distinti gentiluomini.
 

Jole…
 
Spero che Jack sia riuscito ad entrare nella festa.
Intanto io ed Edmund parlavamo animatamente e camminavamo in giro per la sala così Edmund si decise di mostrarmi il resto della casa.
Bene! è la mia occasione di scoprire dove è nascosto il liocorno d’oro.
Camminavamo per immensi corridoi e io dovevo ammettere che iniziavano a farmi male i piedi per il tanto camminare, cos’ ci fermammo e io mi appoggiai ad una porta…
 
“Devo costatare che non siete una che ama camminare”
 
“Per niente”
 
Mi spostai e mi girai verso la porta che era dietro di me e incuriosita appoggiai la mano sulla maniglia con l’intento di aprire la porta ma questa era chiusa….forse è lei!
 
“Come mai è chiusa?!”

Chiesi incuriosita voltandomi verso Edmund
 
“Ho beh… mio padre mi ha severamente proibito di parlarne”
 
“Oh! vi supplico!!”
 
Chiesi sempre con più curiosità ormai ero sicura doveva essere per forza questa la porta!
 
“Negate a una damigella come me questo piacere “
 
Supplicai con occhi da cerbiatta, Edmund stava cedendo..
 
“Non lo farei mai ma va bene ve lo dirò”
 
Finalmente!
 
“Dietro questa porta è custodito un importante ciondolo a forma di corno come quello degli unicorni…”
 
“Come mai ha questo importante valore??”
 
“non ne ho idea mio padre non ne ha mai  voluto parlarmene ma credo che sia davvero importante visto che mio padre lo tiene molto a cuore e lo custodisce con estrema cura,lascia sempre dei soldati a fare la guardia”
 
Ho questa non ci voleva!! E come si fa!!??
 
“però non ne vedo nessuna” dissi dubbiosa voltandomi da un capo all’altro del corridoio
 
“E vero ha preferito usare tutte le guardie per occuparsi di proteggere la villa durante la festa”
 
Ho menomale!
 
“Vogliamo tornare nel salone tra poco iniziano i belli e sarei onoratissimo se voi mi concedeste questo ballo”
 
“Certamente!”

Risposi con felicità
 
Tornammo in tempo nel salone per l’inizio dei balli e subito Edmund mi accompagno sulla pista per ballare, era un valzer molto raffinato ! Ringrazio la Signora Rush per avermi insegnato il valzer quando avevo tredici anni stavano servendo le sue lezioni, visto che io ero dannatamente scoordinata nella danza.
Invece Edmund ballava leggiadro come una piuma, ora che sapevo dov’era il liocorno come facevo ad avvisare Jack e gli altri! Maledizione lo dicevo io che era un piano stupido!.
Edmund mi fece volteggiare e all’improvviso mi ritrovai nelle braccia di un altro gentiluomo, Chi è questo??
Mai visto!
Mi sorrideva beffardo ma quegli occhi non mi erano nuovi..
NO! Non poteva essere lui,quegli occhi li avrei potuti riconoscere tra un milione di persone.
 
“Jack ma come ti sei conciato?!”
 
“Gioia l’hai detto tu che i miei abiti non erano adatti alla circostanza così due gentilissimi gentiluomini mi hanno concesso un piccolo prestito”
 
Sorrise vittorioso sicuramente non era stato un prestito gentilissimo…
Lo guardai innervosita
 
“Jack Sparrow!”
 
“Mi pare di aver omesso un Capitano miss!!”
 
“Sei magnifica gioia”
 
Arrossi violentemente, Jack Sparrow mi aveva fatto un complimento o ero io che me lo ero immaginato!?
 
“Grazie…”
 
“Allora il liocorno??”
 
“Ho scoperto dove si trova…”
 
“Magnifico!”

Continuammo a ballare finché non finì la musica e così ci fermammo.
Jack lasciò la presa,e applaudimmo ai musicisti che si inchinarono per accogliere gli applausi,poi nella mischia del cambio della coppia per il ballo seguente,Jack mi prese per un braccio e con il suo passo ciondolante mi accompagnò in una stanza appartata della casa,dove si trovavano gli altri membri della ciurma.
 
“Allora dove si trova”
 
“è una stanza isolata al secondo piano,potete passare per le scale antecedenti alle cucine e una porta rossa mogano però è chiusa a chiave. Ha detto Edmund che di solito ci sono le guardie ma stasera siete fortunati perché sono fuori a sorvegliare..”
 
“Perfetto! Ottimo lavoro Gioia. Bene ciurma abbiamo un lavoro da fare”
 
Uscimmo dalla stanza e senza farci notare andammo verso le cucine, per fortuna non c’era nessuno e passammo per la scala antecedente e arrivammo al secondo piano.
Io guidavo i ragazzi nel corridoio e una volta arrivati dinanzi alla porta.
Jack sfilò dai miei capelli una forcina.
Facendo in modo che alcune ciocche cadessero morbide sul mio viso tondo.
 
“Hei!!”
 
“scusami dolcezza”
 
Jack si voltò verso di me e rimase per un momento spiazzato e continuava a fissarmi con mezza bocca aperta, poi si rigirò e tento di aprire con la porta che all’inizio non ne voleva sapere, poi cambiò idea e si apri…


Entrammo all’interno e trovammo dinanzi a noi una teca di vetro che all’interno vi era custodito il liocorno.
Jack si piantò davanti alla teca e muovendo avidamente le dita iniziò  sollevare la barriera di vetro che lo divideva dal ciondolo d’oro che tanto bramava e che finalmente lo teneva tra le mani.
Si voltò verso di noi con un sorriso magnifico.
Ad un certo punto sentimmo le urla di uno dei mozzi della ciurma di Jack.
 
“Capitano le guardie stanno salendo dobbiamo scappare!!”
 
Occhei adesso era davvero finita!  
 
Non finì di pensare questa cosa che ci ritrovammo i colpi d’arma da fuoco addosso delle guardie e iniziammo a correre verso le guardie e Jack e la sua ciurma con le spade sguainate combattevano contro i soldati che ad uno ad uno cadevano sotto la forza dei pirati.
Riuscimmo a uscire dalla stanza e correre verso le scale ma mi ritrovai d’avanti il Conte Stevens ( padre) e le guardie con il fucile spianato contro di noi, così ci fermammo di colpo.
 
“Bene bene Capitano Jack Sparrow!”
 
“Conte Stevens è un onore rivedervi!”
 
Disse Jack mentre faceva l’inchino davanti al conte con il tricorno sul petto.
 
“Sapevo che sareste venuto prima o poi.”
 
“E avete fatto bene sono venuto a riprendermi ciò che è mio di  diritto.”
 
“Lo ben noto e non solo quello.”
 
Si voltò verso di me con sguardo soddisfatto. Cosa voleva dire!?
 
“Oh beh! Se così la mettete”
 
Jack mi attirò a se e mi imprigionò con un braccio intorno al collo e puntandomi alla tempia la pistola. Ma che fa è impazzito!?
Il conte non mostrò il minimo timore.
 
“Capitano non crederete davvero che siete capace di fare una cosa del genere!?”

iniziò a ridere
 
“BHe se non mi lasciate passare lo scoprirete subito. Non mi importa niente di lei.”
 
Rimasi spiazzata da quel botta-risposta e un po’ di delusione si celò dentro di me.
 
“Come desiderate”
 
Il conte si allontano con i suoi soldati e noi pian piano scendemmo le scale e passammo per le cucine sempre con le guardie che ci seguivano.
Poi ad un certo punto usciti fuori Jack mi liberò e…
 
“FUOCO!!”
 
Così i soldati iniziarono a spararci addosso, di nuovo, Jack mi teneva stretta a se, e dietro c’era la sua ciurma che ci faceva da scudo e correvamo per uscire dalla villa.
Vidi tutti uscire fuori al portone della villa e tra cui vidi mia madre che appena mi vide scappare con i soldati che mi sparavano,svenne e l’attenzione fu completamente rivolta a lei.. povera un po’ mi dispiace ma giusto un po’.
Correvamo a perdifiato per arrivare all’uscita dove c’era una specie di carro con un pirata che ci aspettava e appena ci vide salire partì al galoppo e ci recammo al porto. Finalmente questa serata è giunta al termine o quasi?!.
 
 
Angolo Autrice
 
Salve a tutte OH-OH-OH sono il babbo natale delle fan fiction e sono qui per portarvi in dono un nuovo capitolo della storia. Spero vi piaccia come i precedenti, l’ho reso il più lungo possibile. Se non vi paice vi capirò.mi raccomando recensite!!
Voglio augurare a voi e alle vostre famiglie un Santo e sereno natale a voi e famiglia.
 
E all’ prossimo approdo!!
 
I miei ossequi
 
Damonlove99

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5-La Perla Nera e importanti rivelazioni ***


Capitolo 5-
La Perla Nera e importanti rivelazioni
 
Raggiungemmo di corsa il molo,con i soldati alle calcagna che ci inseguivano. Jack mi teneva stretta a sé tanto da farmi mancare il respiro e la cosa mi fece arrossire, quando scendemmo dal carro ci nascondemmo dietro a delle cisterne che contenevano delle provviste per delle navi pronte alla partenza.
Quando Jack si accorse della prese su di me si imbarazzo e mi lasciò all’istante.
 
“Scusa”
 
“non preoccuparti”
 
All’improvviso sentimmo un gruppo di soldati che si avvicinavano a grandi solcate e si fermarono giusto a qualche metro lontano da noi, Jack notò la loro presenza, e così si alzò di più per poter vedere meglio,ma prima che i soldati si accorgessero di lui,si abbassò in modo da non farsi vedere e trascinò anche me.
 
“Ma che cosa sta…”
 
Dissi ma non riuscì a finire,che Jack mi fece segno di stare in silenzio,
 
“Ssh”
 
Restammo per un paio di minuti in quella posizione, e quando vedemmo che i soldati iniziarono ad allontanarsi dal molo Jack prese la mia mano e mi aiutò ad alzarmi,
E con un sorriso vittorioso si rivolse a me,
 
“Pericolo scampato!”
 
“si come no, ci  mancava poco che finivamo sul patibolo!”
 
Jack arricciò il naso pensando che quello che avessi detto fosse vero, ma poi alzò le spalle ed iniziò ad incamminarsi verso la nave, io lo seguii,a debita distanza,perché a volte mi metteva paura,
Raggiungemmo l’apice del molo e Jack si fermò ammirando il suo veliero.
Io senza accorgermene, immersa nei miei pensieri, andai a scontrarmi con la schiena di Jack,e solo allora ritornai sulla terra.
Jack si voltò verso di me e mi lanciò un sorriso sghembo come di uno che la sapeva lunga…
 
“Gioia devi stare attenta a dove metti i piedi non saprai mai con chi puoi scontrarti” disse sorridendo furbamente
 
“Ma per mia fortuna mi sono imbattuta in voi, Capitano Sparrow”
 
Dissi con nonchalance e lui di tutta risposta mi lasciò un altro dei suoi magnifici sorrisi che mozzavano il fiato.
In quel momento alzai la testa e indietreggiai, scioccata, non poteva essere lei….
Era quella nave!La stessa nave che avevo visto prima quando stavo andando alla festa!
È questo sarebbe il veliero di Jack!? Di notte è ancora più magnifico e da vicino… è stupendo.
 
“Questa è la tua..”
 
“nave !? si lo è!”
 
Disse il Capitano fiero del suo giocattolo,
 
“Vedo che è di tuo gradimento, gioia”
 
“ah-ah”
 
Annui, scioccata.
 
“Vieni saliamo a bordo”
 
Segui Jack per l’asse che portava all’interno della nave, e appena arrivammo mi arrivo sotto al naso l’odore di rancido, sporcizia e…rum ma è mai possibile che ovunque vada ci sia il rum!?
È una maledizione!!,
Salimmo sul ponte che era immenso!
Tutto nero poteva accamparsi un intero reggimento… ma non vedevo marinai.
 
“Jack dove sono in tuoi marinai!?”

chiesi voltandomi intorno
 
“Beh…saranno a sbronzarsi da qualche parte”
 
disse ondeggiando le mani a destra e a manca, cosa che vedevo fargli continuamente,
 
Poi mi condusse sotto coperta e mi fece vedere la stiva, dove lasciavano i rifornimenti, la stanza dove dormivano i marinai, chi per terra e chi su delle amache, e infine la stanza forse più nobile di tutta la nave.
Quella di Jack.
Entrammo e rimasi sorpresa dall’ enorme quantità di accumuli di oggetti preziosi o di carte nautiche e via dicendo.
Lui si districò benissimo in tutto quel casino e si sedette dietro alla scrivania, ovviamente anchella era ricoperta di accumuli di tutto.
Jack con molta galanteria fece un po’ di spazio e mi fece accomodare alla sedia di fronte a lui.
Dopo che mi osservò attentamente, si fece improvvisamente serio e mi guardò negli occhi.
 
“Scommetto che il tuo cognome è Wilson, non è vero!?”
 
Mi fissava curioso ma serio al tempo stesso.
 
Io lo guardai scioccata, come faceva a saperlo!? Di sicuro io non glielo avevo rivelato, Jack sapeva qualcosa, rimasi bloccata per qualche minuto poi risposi.
 
“Si…”
 
Jack mosse la bocca pensieroso e mi fissò di nuovo con la stessa intensità di prima.
 
“Scommetto che tuo nonno si chiamava Nichols vero??”
 
Rimasi di nuovo spiazzata, come diavolo….
 
“Co…co…me fai…a.. saperlo!?”
 
Chiesi stupefatta
 
“Jack come fai a sapere tutto questo??

Dissi con sicurezza e mi accigliata e nervosa.
 
Jack mi sorrise furbamente
 
“è una storia lunga, che un giorno ti racconterò ma posso dirti solo una cosa che il tuo nome è una meta ambita per molte persone nel mio mondo, gioia, e posso assicurarti che non passera indifferente a nessuno da adesso che sei con me.”
 
Non riuscivo a capire il senso delle sue parole..
 
“Jack ma che cosa vuoi dire!?”
 
Chiesi molto confusa non capivo che messaggio mi lanciava...
 
“Gioia tu appartieni alla famiglia di pirati più potente dei sette mari…”
 
In quel momento il mio mondo cadde in una nube oscura,
 
Angolo Autrice
 
Salve a tutte voi ragazze ! Buon e felice anno a tutte. Perdonatemi se sono in ritardo ma il Capodanno mi ha impegnato molto più tempo di quello che pensassi. Spero di non avervi deluso. Ecco qui pronto e fresco un nuovo capitolo spero che vi piaccia e mi raccomando recensite! Un bacio a tutte voi!
 
Al prossimo approdo
 
I miei ossequi Damonlove99
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** Avviso Importante ***


Avviso Importante 
Salve a tutte ragazze sono tornata!.
Lo so che mi odiate per non aver più aggiornato ma sono partita e per due settimane ero proprio fuori nazione.
Quindi vi chiedo umilmente perdono e al più presto cercherò di pubblicare un nuovo capitolo.
Al prossimo approdo 
Damonlove99

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Capitolo 7
*** Capitolo 6- Domande senza risposta ***


 

Capitolo 6
Domande senza risposta…
 
La testa iniziò a girarmi vorticosamente, tutto ciò intorno a me iniziò ad annebbiarsi, non riuscivo a credere a quelle parole…
Com’era possibile? Come potevo appartenere ad una importante famiglia di pirati se io non ne avevo mai visto uno?
Bhe…fino ad allora.
 
“Jack ne sei sicuro?”
Chiesi con un ansia che mi creava un nodo in gola.
 
“Sicurissimo gioia”
Rispose Jack sicuro di quello che stava dicendo.
 
 
Rimasi impietrita per qualche minuto,poi mi alzai dalla sedia, la testa era annebbiata da una bufera, ero confusa,immobile,il respiro affannoso.
 
“Per favore Jack potresti portarmi alla mia stanza?”
 
Jack annuì pensieroso, mi scrutava in volto e notò la mia angoscia e mi accompagno senza proferire una parola.
La camminata durò pochissimo perché la stanza si trovava affianco a quella di Jack.
Il capitano aprì la porta ed io entrai, mi voltai verso di lui e gli sorrisi.
 
“Grazie”
 
Jack si avvicinò e si fermo a qualche passo da me, mi fisso negli occhi e mi accarezzò il volto molto delicatamente con il palmo della mano,continuando a guardarmi negli occhi.
 
“Stai bene?”
Chiese premuroso
 
“No, ma starò bene”
Gli sorrisi dolce, e lui mi ricambio quel sorriso con un piccolo bacio sulla guancia.
 
Si stacco e se ne andò chiudendo la porta.
Rimasi lì, immobile a fissare quella porta,mi toccai con il palmo la zona dove Jack mi aveva baciato,e l’accarezzai, quel bacio aveva provocato innumerevoli sensazioni,il mio stomaco era un groviglio di emozioni forti che non riuscivo a decifrare, il mio cuore in quel momento iniziò ad aumentare i battiti e la mia gola si seccò all’improvviso,la mia testa ricominciò a girare più di prima, ero confusa più di prima, e non so se riuscivo a controllare tutto ciò.
Prima la mia famiglia e poi Jack…
Sprofondai sul letto e osservai il soffitto con molto interesse e iniziai a ripensare a tutto ciò che Jack mi aveva detto.
Mio nonno un pirata? Mio padre un pirata? Come poteva essere? Perché non mi avevano detto nulla?
Succedeva sempre così, io ero sempre l’ultima a sapere le cose…
Mentre il circolo vizioso nella mia mente era in pieno movimento,mi addormentai.
Dopo una dormita durata tutto il pomeriggio mi alzai, ancora nella confusione più totale, e mi guardai intorno come se non riuscissi a riconoscere ciò che mi stava intorno ma poi tutto torno alla mente la festa,Jack,i soldati,le rivelazioni…
Uscì dalla mia stanza e mi recai sul ponte,ormai il sole era tramontato da un pezzo ed aveva lasciato spazio a una meravigliosa luna che illuminava l’acqua che si frastagliava contro gli scogli e la nave.
Mentre osservavo tutto ciò notai una figura molto familiare che si avvicinava.
 
“Dovresti smetterla di cercare di spaventarmi, prendendomi alle spalle, Capitano…”
 
“Hai ragione”
 
Fece uno dei suoi sorrisi mozzafiato.
Jack si avvicino e si fermo di fianco a me guardava la luna molto affascinato quanto me.
 
“Come stai?”
 
“Sto bene…Jack”
 
Chiesi senza voltarmi verso di lui.
Cosa che lui fece.
Mi osservava attentamente e scoprì che quello che avevo detto non era vero.
 
“Gioia ti si legge in faccia che non è vero.”
Disse mostrando un sorriso sghembo
 
“Hai ragione…ho mentito, non sto bene, mi sento confusa, non riesco a capire, e come se tutto intorno a me avesse un viso nuovo,sto cominciando a vedere tutto ciò intorno a me con occhi diversi. Scoprendo che questo faccia parte o abbia fatto parte della vita della mia famiglia mi rende, non  so, mi sento delusa forse…perché non me l’abbiano detto.”
 
Dissi sempre osservando la luna,poi mi voltai verso Jack che mi fissava ancora e per un attimo ci guardammo intensamente, ci avvicinavamo, sempre di più fino a che quella magia non scomparve…
 
“Capitano!”
 
Jack si staccò subito da me e guardò in malo modo il suo primo ufficiale.
 
“Signor Gibbs!”
 
“Si,Capitano!”

“E questo il modo di interrompere il vostro Capitano mentre sta nel bel mezzo d’una conversazione con una gentile donzella…”
 
“Mi perdoni Capitano ma è una cosa urgente”
 
“Di cosa si tratta??”
 
”E che mio dovere informarvi,che sia meglio,ora,salpare perché le autorità hanno un mondato di cattura su di voi e la damigella”
 
Spalancai gli occhi talmente tanto che ci mancava poco che mi uscissero dalle orbite.
 
Jack muoveva freneticamente le braccia e iniziava a sparare ordini a più non posso,facendo muovere una miriade di marinai,che scattavano solo al suono della sua voce.
Era davvero impressionante…
All’ improvviso spalancarono le vele e la nave pian piano cominciò ad allontanarsi dalla costa.
E io guardavo,affascinata ma anche molto triste, la città in cui ero nata e cresciutama che per me nascondeva tanti segreti e domande ancora celate nel mistero. Il mio viaggio ora aveva uno scopo, togliere la maschera del mistero a tutto ciò che si nasconde dietro al passato che riguardava la mia famiglia.
Chi ero io? La mia famiglia è una famiglia pirata?
Ma d’altronde a tutto ciò finalmente avevo ciò che avevo sempre desiderato…La libertà.
 
Angolo Autrice
 
Salve ragazze eccomi finalmente! Dopo il viaggio è stato traumatico rimettermi in moto,azionare il cervello e inventare cose nuove per la storia ma purtroppo c’è la scuola che occupa maggior parte del mio tempo e mi impedisce a volte di dedicarmi completamente a voi e alla trama. Lo so non è molto ma io questo capitolo lo definisco uno di “Passaggio” quindi cercherò di essere subito veloce con i tempi e pubblicarvi un nuovo capitolo. Mi siete mancati in vacanza!
 
Un bacio e al prossimo approdo!
 
I miei ossequi Damonlove99
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7-Sulla Perla Nera la vita è dura! ***


Capitolo 7-Sulla Perla Nera la vita è dura!

Il primo giorno di viaggio era iniziato tranquillamente, i marinai lavoravano senza sosta per mettere nelle condizioni migliori al viaggio ,la nave.
 Io ero seduta su un barile da non so quanto tempo a ripensare a tutto ciò che avevo scoperto il giorno prima,la mia vita era cambiata per sempre.
Osservavo il mare incantata,ancora incosciente di ciò che mi aspettava.
Ripresa dall’estasi,mi voltai e perlustrai l’intero ponte ma qualcosa mancava,o meglio qualcuno…Jack non si era visto in giro per tutto la mattina che stava ancora dormendo?La cosa era strana. Venni ridestata dai miei pensieri da Gibbs..
 
“Miss Jole!”
 
Mi voltai di scatto verso l’anziano marinaio
 
“Cosa succede signor Gibbs!?”
 
Il suo sguardo mi inquietò che sia successo qualcosa a Jack?.era impossibile! Eravamo su una nave,nel bel mezzo dell’oceano, non poteva essersi allontanato, mi diressi verso le scialuppe ma nessuna era stata toccata,no non poteva essersi allontanato, sarà qui in giro...
 
“Il Capitano non si è visto per tutto il giorno e ho controllato in ogni dove su questa dannata nave,ma niente..”
 
Il marinaio era davvero preoccupato,io sorrisi e gli misi una mano sulla spalla dandogli una pacca,cercando di rassicurarlo.
 
“Mastro Gibbs non si preoccupi sarà qui da qualche parte,è pur sempre il Capitano Jack Sparrow chi sa dove si sarà infilato, ha provato a guardare nella sua stanza?”
 
“No,Il Capitano non ama chi entra nella sua stanza senza il suo permesso,ma può provare lei, non gli dirà niente”
 
“Signor Gibbs continui nelle sue mansioni,ci penso io”
 
Il mastro si allontanò e io mi incamminai per andare sotto coperta,nella stanza del Capitano,dove diavolo sarà finito? Si sarà ubriacato e chi sa dove diavolo si sarà addormentato.
Arrivai dinanzi alla porta della stanza e cautamente abbassai la maniglia,entrai lentamente e la stanza era sotto sopra come sempre, ma in un angolo c'era un accumulo di bottiglie di rum appena bevute.Jack era qui! Che strano il letto non era disfatto…All’improvviso sentì un russo forte provenire dall’armadio dietro il letto.
Mi avvicinai e scorsi uno stivale a me familiare, lentamente aprì l’anta destra e vidi il Capitano tranquillamente addormentato con una bottiglia di rum abbandonata sul petto. Come sospettavo si era ubriacato! Ma come ci era finito nell’armadio!? Senza pensarci due volte scossi il capitano,ma nulla non voleva svegliarsi,provai una,due volte,ma niente! Cosi scocciata presi la bottiglia e la ruppi sul tavolo.
 Al suono dei vetri rotti si sentì un Jack Sparrow abbastanza scioccato,che urlava a squarciagola,mentre guardava la bottiglia con ancora delle gocce di rum,all’interno,colare sul pavimento.
Mi voltai verso di lui con un sorriso soddisfatto, lui ancora scioccato,mi rivolse uno sguardo impaurito,gli occhi spalancati, la bocca che formava una “o”.
 
“Alla buon’ora! Eravamo tutti preoccupati per te!”
 
Jack mi guardò e ritornò in sé dopo lo shock,sul suo viso comparve il suo magnifico sorriso sghembo e si avvicinò sensualmente.
 
“Eri preoccupata per me gioia?”
 
Lo guardai,questa volta io, con gli occhi sbarrati e arrossì lievemente.
 
“Co..Co..cosa? no, io preoccuparmi per te!? Mai! Sei il Capitano Jack Sparrow e credo che se ti trovi in un guaio sai come uscirne,come sempre. Piuttosto tranquillizza quel povero anziano di Gibbs era in pena!”
 
“Gibbs è sempre esagerato, ma tu come sei entrata?”
 
“Dalla porta?”
 
Risposi indifferente, il suo sorriso si allargò
 
“Dovresti sapere che non si entra nella mia stanza senza il mio permesso”
 
“ok,la prossima volta ti trovi da solo nell’armadio…a proposito che cosa ci facevi addormentato nell’armadio!?”
 
Il suo sguardo si spostò da me all’armadio malridotto dove aveva dormito, con uno sguardo confuso e una smorfia sul viso,si rivoltò verso di me e alzò le spalle, indifferente.
Io lo guardai strana con la fronte corrugata,il rum gli era andato al cervello, quest’uomo aveva qualche rotella fuori posto,come se dormire nell’armadio era normale,una cosa da tutti i giorni…aspetta….mica dormiva davvero sempre lì?
 
“Vi conviene muovervi Capitano i vostri pirati attendono vostre indicazioni”
 
Mi allontanai e uscì dalla stanza e arrivai sul ponte,dopo qualche minuto,si unì anche Jack che come al solito impartiva ordini a cappella,e i marinai ubbidivano senza fiatare.
 Io mi lasciai andare sullo scalino che portava al timone e rimasi lì ad osservare il ponte..era immenso,nero,sporco come non mai,erano pirati mica domestici che ti aspettavi?!”.
Sentì un odore familiare al mio fianco,mi voltai e gli occhi neri di Jack incontrarono i miei,ci perdemmo in quella comunicazione che non comprendeva parole e le nostre bocche sembravano combaciarsi a perfezione.
Quando sembrava che fosse tutto perfetto, si allontanò e mi sorrise, si alzò e scomparve per ritornare dopo con un secchio pieno di acqua pudrita e uno spazzolone,me li porse e io li guardai stranamente senza capire cosa dovevo farci,non avevo mai preso una scopa in mano in tutta la mia vita!
 
“Vuoi che pulisca!?”
 
“esattamente gioia! Dovrai pulire tutto il ponte,guarda come è sporco”
 
Fece un gesto plateale mostrandomi il ponte come se fosse la prima volta.
 
“Scordatelo!”
 
“Mia cara se hai deciso di fare questa vita dovrai trottare! E pulire il ponte è la prima tra queste!”
 
Lo guardai con odio,lui di tutta risposta mi fece segno di andare,come se mi scacciasse,sorridendo.
 
Iniziai a pulire, l’acqua era schifosa lo spazzolone altrettanto,cercai di fare il mio meglio,ricordando come lo usava Betty la mia domestica.
Passai tutto il pomeriggio, ripassando,lucidando,e buttando acqua dappertutto,e ricominciando daccapo a causa di tutti i pirati che passavano.
Vidi Jack ridere di gusto e io lo guardai con un istinto omicida che mi ribolliva nella testa,avrei voluto rompergli lo spazzolone in testa ma mi trattenei dal farlo. “Dannato Sparrow” pensai.
 
Angolo autrice
Salve ragazze rieccomi! Perdonatemi se potete, in questi mesi non mi sono fatta sentire, ma sono appena uscita da una situazione non bella e non ho avuto il modo,il tempo, e ammetto la voglia, di scrivere. Ma rieccomi qui con un nuovo capitolo fresco,lo so avrebbe dovuto essere più lungo ma il tempo scarseggia,siamo alla fine della scuola e si fanno i slatimortali.
Quindi spero mi perdonate ma il prossimo sarà più lungo promesso.
I miei ossequi e un bacio
 
Damonlove99
 

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Capitolo 9
*** Avviso ***


Avviso
 
Salve ragazze,lo so non è un capitolo,che pubblicherò,spero,al più presto.Ma volevo informarvi che questa storia verrà continuata anche su Wattpad.Volevo dirvi solo questo quindi un bacio e alla prossima.
 
Un bacio!

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