Last chronicles of life

di Dastrea
(/viewuser.php?uid=16796)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1. Sfuggite ***
Capitolo 3: *** Spiriti ***
Capitolo 4: *** 3. La ragazza sotto la luna ***
Capitolo 5: *** 4. Sboccia un cuore puro ***
Capitolo 6: *** 6. capitolo extra^^ ***
Capitolo 7: *** 5. Doppio Sharingan ***
Capitolo 8: *** 7. 5 donne (parte prima) ***
Capitolo 9: *** 7. 5 donne (parte seconda) ***
Capitolo 10: *** 8. L’arte di un’effimera eternità ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Salve a tutti, questa come ho detto all'inizio potrebbe essere l'unica mia fanfiction finora pubblicata ad avere un termine, le altre per mancanza di ispirazione sono scemate.
Chiedo in anticipo scusa per i vari errori di punteggiatura che potrebbero esserci, mi sto esercitando in ogni modo e maniera per fare di meglio, inoltre chiedo scusa se ci saranno errori riugardo le morti all'interno della mia ficcy come si potrà vedere sin dall'inizio purtroppo qualche morto per motivare certe azioni servono. Riavviso che potrebbero esserci spoiler, i personaggi saranno tutti descritti in seguito soprattutto le nuove arrivate all'interno dell'Akatsuki, posterò in seguito delle piccole parti extra all'interno dei vari capitoli. Ora vi lascio al prologo mentre riinizio il primo capitolo! 

Buona lettura!

Prologo

Tutto era ritornato alla normalità, finalmente a Konoha si respirava aria di tranquillità, avevano avuto tutti un sacco di problemi per via dell’Akatsuki, ma finalmente il pericolo era stato sventato, tutti i Jinchuuriki erano salvi tra i quali Naruto che stava più che bene. Quella mattina era steso sotto un albero della foresta, guardando il sole attraverso le fitte foglie degli alberi. Era cresciuto sebbene fossero passati solo pochi mesi dalla fine di tutto.
Era stata dura, ma la battaglia era vinta, il villaggio della Foglia era salvo, tutti i suoi più cari amici stavano bene. Voleva pregare in quel momento, per quanti suoi amici fossero morti in quella battaglia, non era riuscito a salvarli, ma sarebbero stati ricordati per sempre. Ora doveva vivere per loro, diventare il sesto Hokage! Il suo sogno di sempre.

Sakura era nell’ufficio di Tsunade, stavano raggruppando tutti i rapporti sulla fine della guerra, ora era il momento di riprendere tutto da capo, c’era sempre un male imminente dopotutto, missioni su missioni erano alle porte. La gente non era mai fin troppo sicura, riceveva lettere su lettere da ogni altro villaggio spaventato per una nuova ondata di maltempo dell’Akatsuki. Era assurdo, erano tutti morti, dal capo fino ad Orochimaru ex-membro, deceduto sotto i colpi di Sasuke Uchiha del quale non si avevano notizie, Sakura ci aveva messo una pietra sopra, adesso ciò che le interessava veramente era diventare ancora più forte, mai smettere di allenarsi e colpire coi suoi pugni micidiali!
Nel villaggio della foglia a differenze degli altri tutta la giornata si svolgeva tranquilla, ma i villaggi che erano stati tranquilli durante la guerra contro gli Akatsuki si alzava vento di burrasca.
Infatti i villaggi chiedevano alla Foglia rinforzi per quanto riguardava la circospezione delle zone meno a rischio. Questo perché pensavano che siccome in precedenza erano stati attaccati altri villaggi quella volta sarebbe stato il loro turno e non erano sicuri.
Tsunade allora mandava lettere in cui declinava l’offerta di mandare jounin all’opera e spiegava che il pericolo: Akatsuki era sventato perché tutti i membri erano morti.
Questo ci fu all’inizio dei tempi, ma a distanza di un mese il quinto ricevette una lettere proveniente dal villaggio del Mare.

Gentilissima signorina Tsunade
Hokage di Konoha.

Capisco che il vostro villaggio sia in pace dopo il duro attacco dell’Akatsuki, il nostro non è un semplice messaggio d’aiuto, in realtà è una richiesta di consiglio da parte del capo del villaggio. Alcuni jounin ed AMBU che ho mandato in perlustrazione intorno alla nostra zona, hanno avvistato qualcosa di strano attorno ad alcune caverne della zona occidentale. Ora non vorremmo mettervi in allarme, ma attraverso alcune copie d’acqua create all’interno delle sorgenti delle montagne abbiamo intravisto cinque donne in stato interessante. Abbiamo pensato che non fosse niente di grave, ma la zona è alquanto pericolosa quindi abbiamo pensato di andar loro in aiuto. Purtroppo quando ci siamo imbattuti in quelle montagne siamo stati respinti da un violento vento mosso dal chakra. Sono stati vari i tentativi che abbiamo fatto, tutti respinti dalle varie forze degli elementi guidati dal chakra della stessa persona. Ci siamo subito informati di questa strana capacità in consiglio al villaggio delle Cascate e qui abbiamo scoperto che c’era una kunoichi in grado di utilizzare gli elementi. Questa venne scacciata e anni dopo è stata vista insieme a due membri dell’Akatsuki. Siamo preoccupati. Signorina la preghiamo di rispondere alla nostra lettera e darci consiglio.

                                                                                     Il capo villaggio.

                                                                               Kioshi Mamoru

 Tsunade lesse e rilesse la lettere soffermandosi sempre di più sulla parte finale, non era a conoscenza di donne nell’organizzazione Akatsuki ad eccezione di Konan la compagna di Pein. Chiese consiglio a tutti gli altri jounin e AMBU, ma nessuno le seppe dare risposta.
Forse c’era veramente una situazione d’emergenza. Iniziò a prendere una carta da lettera mandando una risposta favorevole al capo del Villaggio del Mare. Affermava di mandare una squadra di controllo affinché potessero controllare.

Cinque donne erano sedute all’interno di una caverna e sorseggiavano una tazza di tè mentre una di loro suonava lo shamisen, tradizionale strumento delle geishe. Pizzicava dolcemente le corde cantando una triste melodia mentre le altre in silenzio tombale l’ascoltavano. Tutto sembrava perfetto finché nella canzone si sentì un gemito ed una delle tre corde che si rompeva. Le quattro donne si voltarono immediatamente verso la ragazza e la più grande si alzò andandole vicino. La donna coi capelli blu che andò a soccorrerla sfoggiava un cappa nera con disegnate delle nuvolette rosse. Konan.
“Stai bene!?” si allarmò lei inginocchiandosi piano facendo attenzione alla pancia ormai grande per
l’imminente nascita del suo bambino.

“S-sì… si è spezzata la corda… ora non potrò più suonare.” Konan sorrise, nessuna delle donne era abituata a vederla sorridere, ma in quel momento era impossibile non farlo, per la preoccupazione della ragazza. Pensava più allo strumento rotto che ai suoi figli all’interno del suo corpo che si erano mossi. Non la capiva certe volte, anzi nessuno di loro poteva immaginare tutto questo.
“Adesso Sasori si arrabbierà perché l’ho rotto. Dirà che sono un’incapace e che non sono una vera artista, ma non è vero! Io sono un’artista!”
Le guance della ragazza iniziarono a rigarsi di lacrime, parlava come se il nome dell’uomo appena pronunciato fosse ancora vivo. Non era così… Sasori era morto da tantissimi mesi, il primo dell’Akatsuki ad essere una vittima.
“Smettila di fare la sciocca! Sasori è morto! Lo vuoi capire!? Sono mesi che non c’è più, sono mesi che ormai ha lasciato a te solo un seme!” una voce dura e arrabbiata fece tremare le altre, e le lacrime della ragazza non smisero di scendere anzi i singhiozzi si fecero sempre più forti e insistenti.
“Lo sai che Michiko è piccola Sarah! Non devi essere troppo dura.”
“Ma sei stupida?! Sono mesi che ci tortura con questa lagna, e Sasori che mi dice così e colà! Tra un po’ inizierà anche con Deidara! Ci hai pensato Mitsuki??”  la donna che si chiamava Sarah si era alzata ed aveva urlato contro la ragazza incappucciata che teneva ancora la tazza di tè in mano.
“Sarah ha ragione, fin quando Michiko non capirà, andrà avanti a tormentarsi coi suoi fantasmi. Soprattutto ora che si avvicina la luna piena.”
Konan accarezzò la fronte di Michiko ancora stretta tra le sue braccia, le lacrime si erano asciutte sul suo volto, ma i singhiozzi non cessavano di uscirle dalla bocca, ascoltava quei discorsi come se non fosse partecipe a tutto ciò. una ragazzina ecco chi era Michiko, una bambina di sedici anni.
Al tavolo Sarah si risedette per terra e sospirò soddisfatta. Era una donna piuttosto autoritaria, i lunghi capelli ricci erano sciolti sulle spalle, la luce del fuoco che lei stessa aveva acceso, donava una sfumatura rossiccia ai suoi capelli sebbene questi fossero castani. Alla sua sinistra c’era Sayuki, la più silenziosa, aveva i capelli neri raccolti in due code attorcigliate e un mantello sulle spalle per riparasi dal freddo, a destra il posto era vuoto perché Konan pensava a tranquillizzare Michiko. Di fronte c’era Mitsuki, una ragazza alquanto misteriosa come i suoi stessi poteri, gli occhi neri come la pece, inespressivi vuoti come se non avessero luce ed i capelli color carbone tagliati corti sul collo, aveva una maglia lunga e larga che le copriva il ventre di circa sette mesi. I pantaloncini le lasciavano scoperte le lunghe gambe magre e veloci. Michiko la più piccole delle cinque aveva i lunghi capelli biondi sciolti sulle spalle, gli occhi azzurri spalancati ancora sotto shock per le affermazioni di Sarah, ma quell’azzurro cielo incutevano timore, sembrava che la ragazza sarebbe stata sull’orlo di una crisi di omicida a pochi secondi. Konan con fare materno continuò ad accarezzarle la fronte e lentamente gli occhi della giovane si chiusero stancamente. Le altre si alzarono a fatica e la stesero su un giaciglio che da mesi era diventato il suo letto, la schiena era a pezzi e la gravidanza non aiutava di certo. Sospiri, ora finalmente Michiko riposava tranquilla.

 

La mattina seguente davanti alle porte di Konoha erano radunati sei ninja, Haruno Sakura, Hyuuga Neji, TenTen, Sai, Yamanaka Ino ed il loro capitano per quella missione, Yamato. La zona in cui erano diretti era particolarmente montuosa e con l’aiuto di Yamato, Neji si sarebbe potuto sporgere di più ed analizzare meglio la situazione. Naruto non era stato coinvolto poiché non si sapevano ancora i piani delle cinque donne, non potevano permettersi il lusso di coinvolgerlo in una missione di spionaggio.
Così partirono all’azione!
I sei ninja iniziarono a correre per salire verso gli alberi ed avere un controllo di maggior visuale in caso ci fossero attacchi nemici.
TenTen si affiancava a Neji, ed il ragazzo controllava oltrechè la strada anche la sua fidanzata ufficiale. Era stata dura convincere i membri anziani del clan Hyuuga ad accettarla, ma alla fine aveva vinto, forse si sarebbero sposati, ma preferivano aspettare ancora un po’. Erano troppo giovani. Sakura era stata contenta di partire subito in missione, ma c’era qualcosa che non la convinceva come se qualcuno volesse tendere loro una trappola. Ricordava a memoria le parole del capo villaggio.

quando ci siamo imbattuti in quelle montagne siamo stati respinti da un violento vento mosso dal chakra. Sono stati vari i tentativi che abbiamo fatto, tutti respinti dalle varie forze degli elementi guidati dal chakra della stessa persona. Ci siamo subito informati di questa strana capacità in consiglio al villaggio delle Cascate e qui abbiamo scoperto che c’era una kunoichi in grado di utilizzare gli elementi

sembrava decisamente forte, non se l’aspettava da una donna incinta! Pensava ad un modo per abbatterla, con jutsu illusori forse, ma quei poteri derivano direttamente dalla terra, com’era possibile che esistessero ninjutsu in grado di utilizzare gli elementi? Forse erano poteri paranormali se non addirittura abilità innate. Doveva scoprire il suo nome, dovevano sapere i nomi di quelle kunoichi, forse c’era anche la compagna del grande Pain, Konan. Forse anche lei aveva in grembo un bambino, il figlio del capo.

Erano tanti rompicapi che non riusciva a guardare nemmeno dove andava, stava per sbattere contro un albero, ma Sai riuscì a toglierla di lì.
La situazione con lui oramai si era risolta, aveva smesso di infastidire mentalmente Sasuke e per lo meno in sua presenza si comportava meglio. Erano diventati amici è vero, ne era contenta, finalmente si era deciso a diventare un loro alleato.
Yamato supervisionava la situazione della squadra, Ino Yamanaka sembrava particolarmente giù, guardava dritto davanti a sé, ma quegli occhi azzurri, sembravano vuoti. Non doveva passarsela bene, il suo team era andato in frantumi con Shikamaru che faceva un andirivieni tra Suna e Konoha per le visite a Temari e poi Choji… lui non c’era più. il suo caro maestro altrettanto. Era rimasta sola, ogni tanto Sai andava a trovarla nel suo negozio di fiori, per farla sentire meglio, lui la capiva in parte, il team 10 per lei era come una seconda famiglia i suoi membri come dei fratelli e il ragazzo dalla pelle diafana conosceva la solitudine e non voleva che la sua amica passasse quello che aveva vissuto lui.
Si stava facendo buio era più di mezza giornata che camminavano ed il byakugan di Neji rimasto sempre attivato poteva rischiare di rovinare la vista del ragazzo. Scelsero un posto appartato e tra gli alberi il capitano Yamato evocò una costruzione di legno dove si sarebbero riparati. TenTen si affiancò a Neji in un angolo della casa improvvisata e gli asciugò la fronte, tremendamente sudata per lo sforzo. Lo baciò dolcemente sulle labbra facendogli chiudere gli occhi. Poteva riposarsi ora, c’era lei accanto a lui e non l’avrebbe lasciato solo. Neji apprezzava quella vicinanza, quelle attenzioni, la circondò con le braccia e si addormentarono.
“Sembrano felici insieme…” disse Ino lanciando un fugace sguardo ai due. Sakura le si fece vicino, faceva bene parlare con un’amica.
“Hanno lottato per stare insieme, ma tu? Come stai Ino?” Sakura era seriamente preoccupata, da
quando tutto era finito, l’aveva vista silenziosa, e segregata in casa.

“Non va bene Sakura… mi mancano terribilmente, Shikamaru si costruisce una vita con Temari e va bene, la maestra Kurenai è altrettanto a pezzi, ma se la sta cavando. Ed io ho paura di tutta questa solitudine, curo le mie piante, ma… non fanno che ricordarmi il mio comportamento con loro, con tutti voi. Sakura non mi sento più me stessa.”
Sospirò portandosi le gambe al petto, aveva bisogno di svagarsi, accettare questa missione era per lei un motivo di riscattarsi, Ino era un’ottima spia, poteva entrare nelle loro menti col “Capovolgimento spirituale” e ascoltare, voleva vendicarsi era questo lo scopo di Ino, ma neanche la vendetta sembrava darle soddisfazione in fondo non le avrebbe ridato i suoi amici.
“Ma ora dormiamo Sakura! Domani ci aspetta il viaggio e poi… io me la cavo!”

Sorrise vaga Ino, Sakura parve rasserenarsi, ma sapeva che quel sorriso di Ino era uno dei sorrisi falsi che tanto amava Sai.
Il diretto interessato si avvicinò alla ragazza bionda e l’abbracciò.

“Va tutto bene. Ci sono io.”

Ino sorrise, Sai era un buon amico, ma non era pronta per altro, lei voleva essere uno dei suoi fiori, voleva essere ammirata e sfiorata con gli occhi, ma mai posseduta, perché… tutti i fiori appassiscono prima o poi.

***************************************************************

Spazietto Autrice

Ecco a voi. Questo è il prologo. A breve per l'arrivo del primo capitolo. A presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 1. Sfuggite ***


1.  Sfuggite

La nottata passò tranquilla, Ino e Sakura rimasero addormentate l’una accanto all’altra, altrettanto avevano fatto Neji e TenTen. Sai era già sveglio da un pezzo, guardava da lontano il viso angelico di Ino addormentato ed illuminato dalla luce proveniente da fessure tra il legno. Il capitano Yamato si svegliò subito dopo e diede il lampo a tutti quanti che di malavoglia accettarono il terzo grado del caposquadra, era tardi dovevano essere furtivi e veloci. La terra del mare non distava molto, partendo all’alba il giorno precedente erano riusciti a diminuire il distacco che c’era tra le due terre.
Yamato conosceva bene quella zona, aveva avuto la fortuna di andarci spesso poiché un tempo quella terra di commercio era stata sede di esperimenti di Orochimaru, la zona occidentale si doveva trovare ad ovest della capitale.
Dopo circa mezza giornata di cammino senza sosta, i sei ninja assaporarono la brezza del mare. Un leggero vento aveva iniziato a soffiare e la foresta si stava diradando, presto avrebbero potuto scorgere la meravigliosa distesa azzurra del mare. Sakura ne era contentissima ed accelerò il passo così come tutti gli altri. Si ritrovarono finalmente tutti davanti alle grandi porte, diedero i loro nomi e fecero vedere il rotolo di permesso da parte del capo villaggio della capitale e vennero lasciati entrare. Erano circa le sei quando i ninja vennero ricevuto nello studio del capo.

“Vi ringrazio vivamente di essere venuti ed ancor di più il vostro Hokage.”
“Cosa sta succedendo!?” il capitano Yamato andò subito al dunque.
“Nella mia lettera c’era già tutto. Supponiamo una nuova minaccia. Abbiamo avuto la prova di ciò quando abbiamo scorto un pezzo di stoffa nera con un disegno rosso, era naturalmente tutto strappato quindi non sappiamo dirvi se si tratti di un vestito degli Akatsuki. Guardate!”
L’uomo porse loro il pezzo di stoffa e Sakura lo guardò attentamente, non poteva crederci era proprio dell’Akatsuki inoltre sembrava che lo strappo fosse recente portava uno strano odore. Odore di donna.
“È un drappo della cappa di Konan capitano!”
“Va bene. Ci fermeremo questa notte e domani mattina vedremo cosa succede.”
I sei si congedarono ed l’uomo dietro la scrivania sospirò compiaciuto, finalmente qualcuno aveva creduto alla loro scoperta, ora potevano acciuffare quelle donne e ucciderle.

 

La luna si ergeva piena quella notte, all’interno della cavarne e fuori erano state accese delle candele, era imprudente ciò, ma il luogo era riparato da spesse rocce. Michiko era ancora addormentata per il suo sonno pomeridiano. Konan e le altre stavano disponendo le ultime candele intorno ad un cerchio che la ragazzina aveva disegnato la mattina stessa. Era lì, all’interno di quel cerchio che… riceveva i suoi doni!
Dovevano aspettare ancora poco, la mezza notte.
Avevano rimediato qualcosa per la cena, erbe selvatiche commestibili che crescevano sulla montagna e una lepre catturata grazie a Sarah.
“Sveglia Michiko, la cena è pronta.” Incaricò una delle ragazze Sayuki affinché portasse lì fuori la ragazza. La donna coi codini si avvicinò a lei e dolcemente la scosse. Michiko aprì lentamente gli occhi e guardò in quelli della mora.
“L’ora è giunta?”
“No, vieni a mangiare qualcosa, è pronta la cena.”
L’aiutò ad alzarsi e a camminare, aveva la schiena dolorante e le gambe intorpidite dal sonno, formicolavano tutte!
“Michiko sta sera mi raccomando di avere il minimo necessario. Non sporgerti troppo!”
Konan fu chiara mentre serviva un pezzo della lepre alla ragazza, la bionda dal canto suo rimase in silenzio e mangiò in altrettanta maniera. Non andava fiera di quel che sapeva fare, Deidara si preoccupava sempre quando faceva certe cose. Diceva che poteva farsi del male. Essere risucchiata.

 
I ninja dormivano già da un pezzo. Neji era sveglio e guardava TenTen accoccolata su una sua spalla, aveva sciolto i capelli per stare più comoda e quelle onde castane le cadevano davanti mascherando il suo volto.
“Sei bellissima…” sussurrò il ragazzo baciandole la fronte. A quel contatto TenTen sobbalzò!
“Chi? Cosa!? Nemici??” Neji iniziò a ridere guardando il viso di Ten rosso per lo spavento.
“Niente. Ho detto che ti amo!” rispose Neji.
“Ah!”
“Come ah!?”

“Anche io ti amo!”
La ragazza saltò addosso a Neji abbracciandolo e stringendolo forte, si scambiarono un bacio e tornarono a dormire, alle volte la vita era davvero strana!
La nottata sembrava tranquilla finché la luna… non venne oscurata.

 
Michiko si era seduta sul cerchio illuminata dalle candele, la sua pelle stava ritornando candida, quando era comparsa la luna, era come se il suo volto avesse iniziato a bruciare e si era coperto di bolle e tutto ribolliva come se la pelle cocesse all’interno del suo corpo, aveva preso ad urlare e l’avevano messa dentro il cerchio. Ora tutto sembrava essere ritornato normale, ma…
Michiko aprì improvvisamente gli occhi poco prima chiusi. Da azzurri iniziarono diventare sempre più chiari e a riflettere la luna al suo interno le nuvole iniziarono ad oscurarla e cupi divennero i suoi occhi.

 Ninja e Kunoichi, stavano arrivando, erano già nel villaggio, le stavano cercando, uno di loro poteva guardare oltre la compostezza solida. Volevano loro, volevano far loro del male? Poi un lampo, un sorriso due occhi azzurri come i suoi, biondi capelli e dietro di lui, una marionetta dai capelli rossi. Erano Sasori e Deidara…

 Gli occhi tornarono normali e le guance si coprirono di lacrime, urlò! Volle sfogarsi. Le candele si spensero e la luna iniziò a prendere il suo corso per spegnersi e lasciar posto al sole. Michiko cadde all’indietro, le braccia di Sayuki la sorressero poi Sarah le fu addosso.
“Cosa hai visto?” chiese lei, senza nemmeno aspettarla.
“Stanno arrivando dei ninja… vogliono noi.. ed ho paura… Sasori e Deidara… loro c’erano.”
Sarah sbuffò e andò a riferire quanto aveva scoperto a Konan. La ragazza si imbronciò.
“Dovremmo andarcene da qui! Se veramente ci sono dei ninja che vogliono noi. È meglio andarcene! Aiutate Michiko!”
Così fecero, la riportarono nel suo giaciglio e la coprirono col mantello, cancellarono il segno del cerchio
e tolsero tutte le candele, dovevano cancellare le loro tracce, sapevano che Michiko si sarebbe svegliata tardi così potevano aspettare e prepararsi meglio, sperando che gli altri non le torturassero già da mattino inoltrato.

Sakura si svegliò di soprassalto, era già mattino inoltrato, forse erano le dieci, non c’era traccia di Ino nella sua stanza e TenTen nemmeno, evidentemente era con Neji, iniziò a vestirsi ed a stiracchiarsi facendo un po’ di esercizio, la dormita era stata profonda, ma al limite del sonno aveva sentito un urlo nella sua mente, un urlo di una donna! Aveva avuto paura pensava fosse Ino ed invece lei non c’era.
Uscì fuori dalla stanza con lo zaino in spalle, il team era tutto pronto, mancava solo lei!
“Perché non mi avete chiamato??”
“In realtà ci siamo trovati solo ora! Abbiamo avuto un brutto presentimento!” Neji rispose cordialmente a Sakura che si stava già agitando tutta, il capitano Yamato guardava tutti i suoi ninja di squadra.
“Dobbiamo andare ora. Forza!”
Partirono all’azione, corsero verso ovest e dopo qualche minuto di corsa veloce si ritrovarono davanti le montagne, veloci come marmotte iniziarono a muoversi tra le rocce e Neji constatava che erano vicini, sentiva un potente flusso di chakra, erano giunti alla loro postazione. Vide cinque figure! E anche qualcosa di più… feti all’interno dei loro grembi!
Disattivò il byakugan!
“Cosa hai visto?”
“Ci sono veramente cinque donne, tutte incinte! Hanno un flusso di chakra molto potente!” Yamato annuì e guardò Ino.
Mise le mani congiungendo i pollici e le dita e chiuse gli occhi, subito dopo li riaprì di scatto ritrovandosi all’interno di qualcosa di piuttosto allucinante.
Era uno spazio vuoto, c’era della terra e sembrava essere un cimitero, statue e croci. Subito le si accapponò la pelle, vide poi tre figure, due bionde, una di loro la riconobbe come Deidara e l’altro aveva i capelli rossi. Sasori.

“Danna… ho paura.. vieni da me…” la ragazza bionda si teneva una mano sul grembo e lo chiamava…
“Michiko… va tutto bene, Sarah e Mitsuki si occuperanno di te.” Il rosso l’abbracciò mentre anche Deidara si avvicinava.

Non appena Michiko cadde a terra le ragazze si fermarono e la sorressero.
Michiko che ti prende?? Svegliati!”

Konan iniziò a scuoterla, ma niente! Era come in trance e iniziava a muoversi convulsamente come se fosse posseduta da un altro corpo!
Ino aveva scoperto i nomi, ora poteva ritornare dov’era, ripeté la stessa tecnica e ritornò nel suo corpo.
"Cos’hai visto Ino?”

“Ho scoperto solo i nomi di tre delle donne. Michiko, Mitsuki e Sarah. Non so altro.. era tremendamente orrendo! C’era un cimitero. È strana!”

Disse Ino stringendosi alle braccia di Sai che le avevano prestato soccorso in quel breve momento di orrore.

“E’ quello che ci serviva! Dobbiamo andare? O…”

“Stavano fuggendo.. non so altro.” Si chiuse in un silenzio tombale.

 
Michiko si era ripresa, e guardava Konan. Si rimise in piedi e scosse il capo.
“Qualcuno ha preso in prestito il mio corpo per pochi minuti!”
Disse lei disperata iniziando a dimenarsi contro Sarah come se fosse colpa sua.
“Sta zitta! Dovrebbe essere una tecnica del clan Yamanaka, Kakuzu me ne parlò una volta… forse quei ninja ci stanno sfidando.”
Sarah abbasso il capo e camminò per appiattirsi contro le rocce.
“Cacciali via così possiamo scappare!”
Konan sembrava agitata, Sayuki aveva immediatamente capito che dovevano muoversi, perché… Konan non avrebbe resistito ancora. Il bambino doveva nascere.
Sarah lesse lo sguardo preoccupato si Sayuki ed iniziò a concentrare il suo chakra per rievocare il vento.
Dall’altra parte delle rocce, Neji aveva captato il tutto, e subito attivato il byakugan, il vento di Sarah si stava formando sempre più velocemente, sarebbe diventato un tornado e li avrebbe spazzati via. Avvisò i suoi compagni iniziando a scendere e andando contro un’insenatura all’interno della roccia. Il tifone si sviluppò durò parecchi minuti.

Le ragazze resistettero a quelle lame di vento così simili all’aria di chakra di Temari. Quando tutto finì… Neji cercò le donne col byakugan, ma… erano scomparse…

**************
Spazietto autrice
Spero sia piaciuto, so che è un pò corto, ma il primo capitolo per me rappresenta solo una minuscola parte del grande lavoro che c'è dietro ogni opera. Non è il capitolo decisivo, ma una sottospecie di preludio.
(Parli ad enigmi ndHidan)(Mi spiace lo so! :-P ndMe)(Però a me non sembra male! ndKakuzu)(Sì posso fare di meglio, ma è difficile T.T ndMe)
Al prossimo capitolo.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Spiriti ***


2. Spiriti 

Solo foglie al vento davanti alle porte di Konoha, una squadra era tornata dalle loro ricerche. Naruto stava tranquillamente camminando verso il palazzo dell’Hokage dopo una scorpacciata di ramen, dietro di lui, nascondendosi dietro pali e recinzioni lo seguiva la dolce Hinata, innamorata persa di Naruto.
Proprio mentre passava davanti alle porte si voltò e vide Sakura, Ino, Sai, TenTen, Neji e Yamato che entravano.
“Ragazzi, ma dov’eravate finiti?? Sono tre giorni che non vi si vede!”

Naruto corse ad abbracciare Sakura come segno d’amicizia.
La ragazza non se la sentì di rivelargli il vero scopo della loro missione.

“Siamo andati a fare un giro di perlustrazione! Niente di che!”
Mentì lei, mentre di sottecchi Yamato la guardava ed annuiva per reggerle il gioco.
“Se avvisate voi l’Hokage noi andremmo, abbiamo una cena.”
Disse Neji prendendo la mano di TenTen. Hinata che aveva ascoltato tutta la conversazione si sbatté una mano sulla fronte. Se n’era completamente dimenticata! Gli Hyuuga quel giorno si riunivano per celebrare il compleanno della piccola Hanabi!
Subito salutò mentalmente Naruto, mandandogli un bacio volante ed iniziò a correre verso villa Hyuuga senza farsi vedere dal cugino e dall’amica TenTen.
“Ma quella non era Hinata?” domandò TenTen guardando il fidanzato in modo curioso, Neji le sorrise.

“Sicuramente stava guardando Naruto.” Rispose mentre continuavano il cammino poco dietro della ragazza.
“Mi chiedo quando si dichiareranno. Naruto non è stupido, l’aveva vista, hai notato?”
“A me non sfugge niente!” disse autoritario Neji. L’orgoglio di quel ragazzo alle volte stupiva TenTen che non poteva far altro che sorridere e scuotere le spalle arrangiandosi di aver scelto proprio un ragazzo fissato.
Intanto Sakura e Yamato erano andati a fare rapporto all’Hokage, Tsunade era appoggiata al banco della scrivania sempre piena di fogli da firmare, ma per quel momento si era concessa un momento di pausa. Il vento soffiava ed entrava dalla finestra aperta scompigliando i capelli raccolti in due codini.

“Allora cosa avete scoperto?” chiese il quinto guardando con fare materno a Sakura.
“Grazie alle tecniche di Ino abbiamo scoperto che tre delle donne si chiamano Sarah, Mitsuki e Michiko, la più giovane e da quanto abbiamo visto sembra la più debole.”
Disse Sakura poco convinta.
“Non sappiamo altro, non parlavano di missioni segrete o altro. Sembravano preoccupate per la loro salute che per altro.”
Finì Yamato lanciando una leggera occhiata a Sakura soprappensiero. Sakura in realtà non era sicura di quello che avevano scoperto, le descrizioni che aveva dato Ino non c’entravano niente con il territorio montuoso in cui si erano rifugiate le donne. Inoltre la calma che avevano sembrava più una trappola per distrarli che per altro. Certo avevano usato il vento come diversivo per scappare, ma sembrava che volessero farlo già da tempo, ciò le faceva presumere che fossero raminghe per le terre ninja.
“Va bene, daremo questi nominativi ai vari villaggi e vedremo cosa succederà. Avete detto che la donna chiamata Sarah è quella che controlla gli elementi giusto?”
I due annuirono e si congedarono dall’Hokage.

“A cosa pensavi Sakura?” disse improvvisamente Yamato.
“Niente… è che sembrava come se volessero già andarsene e il nostro intervento le ha costrette ad usare i loro poteri. Loro volevano già scappare da tempo. Non so se sapevano già che noi eravamo arrivati o per altro.. mi turba questo. Ecco non so cosa pensare…”
Yamato notò che la ragazza era tremendamente preoccupata, ora sarebbe restato agli altri AMBU e jounin il compito di avere nuove informazioni.

 
Le candele erano tutte accese, quattro donne erano messe a cerchio intorno ad una di loro stessa. Konan era stanca, sudava e si contorceva per il dolore, Sarah era davanti a lei e la incitava a spingere.
“Avanti Konan-san… ce la può fare…” la piccola Michiko messa alla sua sinistra le teneva saldamente la mano, ma con la forza di Konan, la ragazza bionda sarebbe caduta sopra di questa.
Sayuki aveva preparato una bacinella colma d’acqua e asciugamani puliti per avvolgere il futuro nato.
Avevano viaggiato per circa tutto il giorno, erano arrivati in una casa molto grande, un tempo covo dell’Akatsuki, lì aveva vissuto con Pain ed era un posto sicuro, circondata dalla foresta, difficile da raggiungere grazie ai rovi che si stanziavano a qualche metro dalla casa. L’unico modo per raggirarli era un sentiero troppo stretto per passarci in due. Percorrendolo si arrivava ad un’enorme pianura, era grande quasi quanto un’arena da combattimento, l’erba era bassa ed in alcuni punti secca a causa dei troppi scontri avvenuti. Sebbene la zona fosse caratterizzata da piogge frequenti, quell’erba non riusciva ritrovare il verde splendore che aveva una volta. Konan iniziò a gemere sempre più forte, i dolori si facevano troppo insistenti, iniziò ad urlare per l’ esagerato sforzo, iniziò ad intravedersi la testa, così Michiko iniziò ad incitarla, ciò fece innervosire Sarah che senza preavviso le diede uno schiaffo tanto violento da farla cadere di lato, lasciando la mano di Konan. La donna lanciò un ultimo urlo che… venne coperto dal vagito di un bambino ora stretto tra le braccia di Sarah.
“Na… ga… to…” le ultime parole di Konan furono il nome del suo bambino.

“L’ha chiamato come Pain?”   Michiko nonostante lo schiaffo si era rimessa a sedere senza preoccuparsi della guancia ormai rossa per il duro colpo, non doveva abbattersi… doveva rimanere col sangue freddo ed attendere. Sayuki aveva lavato il bambino e coperto con gli asciugamani, poi lo aveva steso sul fuson di Konan che svegliatasi lo stava accarezzando, senza forze non poteva prenderlo in braccio.
Mitsuki si era alzata e stava guardando fuori dalla finestra, aveva iniziato a piovere.
“Il cielo sta piangendo… Pain… tu non sei qui per vedere il tuo bambino…” Michiko pianse alle parole di Konan, sembrava distrutta dopo il parto e per la perdita del suo amato… le lacrime dell’artista si fecero sempre più insistenti.
“Perché… perché Deidara non è qui con me?” Mitsuki era pronta ad avvicinarle quando Sarah sbuffò… ci mancava solo questo, non sapeva cosa fare. Konan si voltò e guardo Michiko, Sarah non sopportò oltre quei singhiozzi e le diede un secondo schiaffo.

“Ti avevo detto di smetterla! Finiscila di chiamare quel pazzo o anche Sasori. Finiscila!”
Mitsuki vide la bionda per terra che si reggeva con le mani per non far sbattere il ventre, Konan era sul serio preoccupata, chissà come avrebbe reagito la giovane…
Mitsuki era all’erta, sentiva una flusso di chakra esagerato, lacci d’ombra comparvero dal terreno e legarono Sarah, per il collo, per le braccia e per le gambe, volevano risalire verso il grembo senza una ragione. Michiko aveva gli occhi di fiamma e la guardava con odio. Solo allora Mitsuki capì che la ragazza era come posseduta.

“Mitsuki fermala!” gridava Sayuki perché non poteva vedere le sue compagne in quello stato. Mitsuki non ebbe scelta, le diede un leggero colpo sul collo facendola cadere tra le sue braccia, immediatamente i lacci scomparvero e Sarah fu libera.
“Ecco cosa succede se la picchi di nuovo. Non lo fa apposta, per questo la devi smettere di accusarla perché rivanga il passato pubblicamente e non come fai tu che lo tieni nascosto dentro di te. Non puoi picchiarla per ciò che anche tu vorresti fare.”

“Mitsuki ha ragione Sarah… dovete smetterla, o Michi sarà sul serio nei guai…”
Un sonno tranquillo adesso avvolgeva Michiko… riposava beata cullata dalle dolci parole del suo amato… parole che non dimenticherebbe mai.

Stesi a letto lei aveva gli occhi chiusi ed ansimava, lui accanto a lei su un fianco aveva gli occhi lucidi, voleva piangere per quello che aveva fatto. Non sopportava vederla soffrire. Poi quando Michiko aprì gli occhi le accarezzò dolcemente i capelli e le baciò la fronte.
“Mi dispiace.” Sussurrò lui voltandole le spalle. Fu allora che la ragazza si mosse dopo tante ore di incoscienza. Lo abbracciò in vita poggiando il suo capo contro la sua schiena.
“Tu non mi devi lasciare da sola hai capito Deidara?” disse lei tra le lacrime, il ragazzo si girò improvvisamente quando sentì i suoi singhiozzi. Di slancio l’abbracciò forte lasciandola sfogare, le voleva bene, l’amava. Non voleva lasciarla sola.
“Non lo farò. Uhn.. perché tu sei la nostra arte.” Disse baciandole la fronte.

  

Tsunade aveva mandato i nomi delle tre ragazze per i villaggi vicini, aspettavano con ansia notizie provenienti soprattutto dal villaggio della Sabbia loro alleato, ma la risposta che ricevettero fu alquanto deludente. Il quinto Hokage aveva sperato informazioni dato l’attacco di Sasori e Deidara verso il loro villaggio, speravano nell’aiuto di Kankuro che aveva lottato contro il marionettista, ma nessuna delle informazioni erano state trapelate. Tutto sembrava risultare un enorme buco nell’acqua che piano si richiudeva senza lasciar scorgere qualcosa delle profondità.
Erano perduti… Sakura cercava di aiutare la sua maestra nei modi più impensabili stando notte e giorno negli archivi cercando nomi, ma nemmeno ciò riusciva a dare un frutto, finché… una lettere proveniente dal villaggio della pioggia fece ribaltare la situazione.


Non sappiamo altro di loro se non i paesi da cui provengono, circa sette anni fa trovammo una ragazzina che non aveva più di dieci anni, si chiamava Michiko e proveniva dal villaggio segreto della Luna, abbiamo visto il coprifronte legato al collo, sembrava priva di conoscenza, non si è spostata per tre giorni finché non l’abbiamo più trovata, dicono di aver visto solo due uomini dell’Akatsuki nei dintorni prima della sparizione. Non sappiamo altro.

Perfetto, Tsunade fece subito chiamare la sua allieva Sakura e Shizune, dovevano mandare immediatamente una squadra verso il villaggio della luna, così iniziò a guardare i vari jonin e chunin disponibili.
Nemmeno a distanza di qualche ora, giunse un comunicato dal Villaggio delle Cascate, parlava a proposito di Sarah, era stato inviato un intero profilo riguardo la ragazza.
Il mandata parlava chiaramente, la ragazza era stata la prima ad entrare nell’Akatsuki, così almeno avevano scoperto grazie ad alcune spie inviate ai tempi in cui l’Akatsuki era in circolazione nei dintorni di quel villaggio. I genitori della ragazza l’aveva abbandonata ai nonni, quando raggiunse i sedici anni venne allontanata dal villaggio per vari comportamenti indisciplinati nei confronti di AMBU ed altre autorità, tutto per rabbia, poiché non volevano ammetterla agli esami per diventare jonin, proprio per questo si era vendicata colpendo duramente il villaggio e poi scappando con la banda di criminali. Tsunade lesse accuratamente tutto il profilo della ragazza, era incredibilmente forte e sicuramente lei al suo posto avrebbe fatto lo stesso per una simile sciocchezza. Ora sembrava il vice capo della piccola organizzazione di donne.
 Mancavano solo informazioni sulla ragazza chiamata Mitsuki, subito si sentì bussare alla porta.
“Signorina una delle guardie alle porte ha ricevuto una lettera da uno sconosciuto, non so cosa sia.” Tsunade gliela strappò di mano.

 Cara signorina Tsunade,
deve smetterla di cercare quelle donne, altrimenti tutti noi rischieremo le nostre vite ancora una volta a causa dell’Akatsuki, non possiamo sopportare che la tragedia si ripeta, ma voglio accontentarla così ci lascerà in pace. Anni fa nel nostro villaggio all’estremo nord viveva una bambina che aveva sviluppato capacità telecinetiche, pensammo fosse normale perché la madre della bambina aveva la stessa abilità, purtroppo però tutto ci scappò dalle mani, la bambina non controllava i suoi poteri ed il villaggio era in costante pericolo così l’allontanammo immediatamente, non era prudente. Ora non sappiamo che fine abbia fatto, il suo nome completo era Mitsuki Gidekaze. Spero che ciò sia stato di suo gradimento, non cerchi quelle donne, non osi farlo!

 
La lettera in realtà sembrava alquanto provocatoria, ma dovevano sapere di più… non potevano fare altro, dovevano riuscire a scoprire di più per combattere un loro eventuale attacco, non sapevano cosa passava loro nella mente.


Michiko riposava nella sua stanza, coperta fin sotto il mento, il ventre già parecchio visibile era accarezzato dalla sua piccola mano forse per tenere tranquilli i bambini. Era contenta per Konan eppure voleva vedere i suoi due amanti, voleva tentare ancora una volta di chiamarli a sé.

Si alzò e guardò la stanza nel  buio, dentro il suo sacco portava un kimono, il più bello che aveva e con difficoltà iniziò ad indossarlo cercando di non legarlo troppo stretto per non far soffrire i gemelli.
Aprì la porta scorrevole e sgattaiolò fuori dalla stanza, uscì dalla casa senza fare il minimo rumore ed iniziò a correre verso la radura, quando vi mise piede… sentì come odore di sangue, alzò gli occhi al cielo e vide la luna, era ancora piena, ma stava scomparendo, presto sarebbe ritornata normale, la luna avrebbe smesso di tormentarla e quegli odiati anziani ormai morti avrebbero visto la sua potenza anche con la luna.
Cercò il centro della radura e prese un grande ramo trascinandolo dalla foresta, lo posizionò davanti e sopra vi mise il piccolo uccello d’argilla e la marionetta di Sasori, aveva portato con sé all’interno del kimono tre candele che pose a triangolo intorno ai due oggetti poi si concentrò creando dall’ombra una fiaccola azzurrina. Congiunse le mani e pregò che gli spiriti le dessero la facoltà di andare dai suoi amati.
“Vi prego miei signori… chiamate a me le persone che amo, chiamate a me Akasuna no Sasori e Deidara, chiamateli dall’oltretomba…”
Ripeteva quelle parole in una litania.
Nella casa regnava il silenzio, Konan, Sarah e Sayuki erano riunite nella stanza per assistere Konan nelle ore dopo il parto, Nagato dormiva tra le braccia della sua mamma, dopo aver bevuto dai seni della madre si era appisolato tra il dondolio delle braccia della donna. Sarah lo guardava con amore e sul suo viso c’era un sorriso aperto, anche lei presto avrebbe dato alla luce i due bambini, i gemelli di Kakuzu e Hidan, era ansiosa anche lei, ma non poteva farlo notare a nessuno, solo Konan sapeva.
“Sayuki lasciaci sole per favore.” La ragazza dai capelli neri si alzò ed uscì, la donna dai capelli rossi si avvicinò al bambino e gli diede un piccolo bacio sulla fronte, Konan ne approfittò per posare una mano sul ventre di Sarah e sentire i movimenti dei bambini.
“Penso che stiano litigando… chissà se Kakuzu lo affetta e poi lo ricuce come quando erano vivi…” sorride alla donna, ma nota la sua aria cupa, le ha ricordato i tempi andati quando ogni volta che i due litigavano Sarah sbuffava e poi aiutava Kakuzu a ricucire Hidan. E in cambio… riceveva solo sorrisi dall’immortale.
“Sarah… penso che rimanere nel villaggio della Pioggia non sia la cosa migliore, il fatto è che ho paura per Michiko, durante il viaggio ho notato che le costa troppa fatica… è molto debole…” l’altra annuì e guardò l’amica stendere il bambino sul fuson.
“È per le creature che porta in grembo, sono troppe per lei.” Disse accarezzando la fronte del bambino.
“Sì capisco che sia immatura per avere due bambini, ma…”
“Oh no Konan, i gemelli che porta in grembo Michiko sono tre, due gemelli di Deidara ed un figlio di Sasori. Ecco perché è troppo debole, lei lo sa, ma… non vuole sentir ragioni…”
Sarah sospirò e ritornò a guardare gli occhi scuri di Konan, seriamente sconvolti dalla notizia che le aveva appena dato Sarah.
“Dobbiamo trovare un’abitazione stabile. Per lei.” Parlò Konan pensando anche al fatto che Mitsuki, Sayuki e Sarah erano nella stessa situazione di Michiko, forse i piccoli di Sarah sarebbero nati in quel luogo, ma dopo dovevano andarsene immediatamente.
“Credo che dovremmo recarci nella terra del Fuoco dove un tempo viveva Mitsuki, lì ci sono villaggi abbandonati e in rovina potremmo scegliere quel luogo così da rimanere nascoste.”
Konan annuì era piuttosto pericoloso perché non lontano ci sarebbe stata Konoha, ma… quello lo si poteva evitare facilmente.
Mitsuki era seduta nel giardino dell’abitazione quando una goccia di pioggia le cadde sul viso, stava iniziando a piovere. Sayuki correva per tutta la casa e non appena vide la ragazza dai capelli neri si fermò a guardarla prima di cadere.
“Mi… Michiko è scomparsa, non la si trova più, è uscita dalla sua stanza e non la trovo.”
Mitsuki pensò che fosse il momento di dare l’allarme ed avvisare le altre. Corse verso la stanza di Konan e le aprì sorprendendole a parlare.
“Michiko è scappata! Non la troviamo da nessuna parte.” La ragazza era in preda al panico, non poteva certo venire ora in quello stato di agitazione. Konan guardò Sarah e decisero di andare.
“Tu e Sayuki rimanete qui, noi andiamo a cercarla.” Konan si alzò dal letto prese un mantello per coprirsi, ora potevano andare.
Sarah avvertì le stesse ombre che l’avevano intrappolata poco prima che Michiko si addormentasse. Era il momento di scoprire la verità.
La geisha bionda riposava tra le braccia di un uomo dai capelli rossi, accanto a lui uno dai capelli biondi e un occhio azzurro le accarezzava la fronte.
“Deidara… Sasori… vi amo…” la luna era coperta dalle nuvole e le lacrime di Michiko si mischiavano con le gocce di pioggia che scendevano dal cielo.
“Devi andare, altrimenti scomparirai per sempre mia piccola artista.” Sasori non gliel’aveva mai detto, non aveva mai usato parole più dolci con lei, Deidara le diede un casto bacio sulle labbra e sorrise.
“Noi dobbiamo andare, vivi piccola arte, vivi e tieni il nostro ricordo uhn, sii felice e dona a queste creature la vita.”
Sentì la sua mano sul grembo, lo spirito cercò di scoprirle il ventre e ci riuscì facendosi breccia tra le aperture del kimono, accarezzò la pelle liscia dei suoi seni e scorse il rigonfiamento della pancia. Sentì i movimenti leggeri ed impercettibili dei bambini…

“Sono vivi Danna! Senti!”
“Non posso Deidara… ora andiamo, la principessa dorme.”
Michiko si era addormentata alle carezze dei due artisti, le ombre stavano scomparendo quando Sarah e Konan le intravidero, i due artisti le guardarono e sorrisero prima di lasciare solo il vuoto intorno a quella valle sovrastata dalla pioggia.
Le due donne si avvicinarono e la videro scoperta mentre si stava bagnando.
“Li hai visti anche tu?”
“Sì… erano spiriti, però sembravano così reali…”
Annuirono e presero Michiko tra le braccia ed andarono via dalla valle portando con loro anche i ricordi lasciatele da Deidara e Sasori. Michiko finalmente aveva visto i suoi amori e Sarah poteva capire il motivo per cui per lei erano vivi.

 

********************************************************
Spazietto autrice

Salve chiedo scusa del ritardo, ma ero andata in vacanza e comunque questo capitolo è lunghissimo e solo ora mi rendo conto che potrebbe essere davvero pesante, inoltre rileggendo la parte finale penso che...  Sasori e Deidara sembrino strani (Tu dici? Solo questo?? ndSasoDei)(Bhè, io volevo foste gentili vero Michi? ndMe)(Si... °/////° ndMichi)(Che tenera quando arrossisce!!! ndSasoDei)(Aiutooo!!! ndMichi)(No tesoro non ti fanno niente, sono i tuoi mariti! °?° ndMe)(Ho paura....! Mitsuki!! ndMichi)(Che c'è! sn impegnata! ndMitsuki *esce da una camera da cui s'intravedere un certo Itachi*)(Ahhh tutti maniaci!!!!! ndMichi)(Vabbè scusatela è piccolina appartiene alle generazioni di sedicienni degli anni '30 ndMe), ma si sa capita a volte a lasciarsi andare dai propri sogni^^" comunque penso che sia l'ora dei ringraziamenti.


Sasori_Danna: Grazie stella per aver recensito^^ io mi sono commossa (Pappamolla! ndSasori)(Vai via! Io sono sentimentale qualche volta!!! ndMe)(Dicaimo sempre) Un giorno Sasori lo torturo^^ e poi... boh, poi lo lasciamo a Deidara così se la vedere lui, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e comunque devo sempre imparare, infatti mi sto esercitando molto, forse il problema in realtà è che mi lascio prendere subito dalla vena di scrittrice e butto giù e certe volte non concludo, ma questa volta sono decisa e grazie al tuo sostegno ce la farò! (Sempre che le piaccia ndSasor)(Va bene sì anche per quello.. ndMe) Che ne pensi della cara vecchia Sarah? E di più o meno i personaggi? Consigliami T.T


Bene ora penso che sia meglio andare a continuare! Penso di aver detto tutto e comunque ringrazio anche coloro che leggono per curiosità forse, o almeno la penso^^  Forse dovrei evitare di pensare certe volte! Ma via adesso, presto mettere anche alcune descrizioni delle "simpatiche e amichevoli" donne Akatsuki, sono convinta che Sarah sembri mooolto cattiva T.T a presto! Grazie per l'attenzione
                                                                  

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 3. La ragazza sotto la luna ***


3. La ragazza sotto la luna

Tsunade radunò nel suo ufficio una piccola formazione di ninja AMBU, le sarebbero serviti per raccogliere informazioni sia della donna chiamata Michiko, non ne aveva mai sentito parlare di una ragazza del genere e poiché il villaggio segreto della Luna era molto distante sarebbero partiti all’alba il giorno dopo. Nel villaggio della Foglia tutto procedeva normalmente, le lezioni in accademia avevano ripreso il loro corso e i jounin partivano per piccole missioni, Tsunade aveva ricevuto una lavata di testa dagli anziani per via dei coinvolgimenti in cui erano stati immischiati i ninja di Konoha, ma ormai la situazione era passata ed aveva concesso loro un periodo di vacanza per recuperare il tempo perduto. A tutti sembrava star bene tranne che a Naruto che continuava ad andare tutti i giorni dall’Hokage per farsi dare una missione ed invece lei lo rimandava indietro per evitare di mandarlo contro le donne dell’Akatsuki perché al momento le missioni importanti erano quelle, le altre erano soliti accompagnamenti di anziani per paesi pericolosi e via dicendo.
Poi c’era da organizzare anche la selezione dei chuunin che quell’anno si sarebbe tenuta di nuovo a Konoha anche se erano certi che sarebbe stata tenuta ad Iwa capitale del paese delle Rocce, ma dato l’ultima scoperta delle Akatsuki tutti si erano rifiutati di ospitare per preparare le loro armate ninja così Tsunade ancora una volta si ritrovava sommersa da più lavori.
Naruto in quel momento era seduto a mangiare una ciotola di ramen, non capiva perché tutti quanti erano spariti improvvisamente e nessuno voleva affidargli missioni importanti, certo dopo l’ultima volta c’erano stati parecchi problemi, ma ora poteva vantare una nuova potenza in grado di affrontare anche i più temibili dei nemici. Dietro di sé sentì una presenza, un fruscio di capelli, si voltò come per attaccarlo quando si ritrovò davanti Hinata. La ormai non più piccola Hinata, la ragazza era ferma a guardarlo, le guance rosse per l’imbarazzo.
“Oh Hinata sei tu! vuoi mangiare anche tu!”
Disse lui sorridendo e a quanto pare sembrava un invito vero e proprio, la ragazza non seppe cosa dire, iniziò a guardare verso il basso e ad attorcigliare le mani per il nervosismo, alla fine Naruto capì, pagò il conto stranamente ed uscì per raggiungerla.
“Cosa volevi dirmi Hinata?”
Chiese lui mettendole un braccio intorno alle spalle in fare affettuoso, la ragazza timida com’era ebbe un attacco di calore e svenne.
“Oh no! Hinata! Hinata! Ci risiamo….” Sospirò lui per i soliti attacchi della nera, ormai lui sapeva tutto eppure pensava che lei se ne fosse accorta invece continuava con questi trucchetti per così dire. La portò in braccio fino all’ombra di un albero, così per lo meno avrebbe preso un po’ d’aria fresca. Iniziò a sventolarle le mani avanti per farla riprendere e riuscì ad ottenere il suo risveglio.
“Oh… Na… Naruto-kun…” balbettò lei.
“Finalmente ti sei ripresa, mi hai fatto preoccupare!” l’abbracciò di slancio, non si aspettava una reazione del genere da parte del ragazzo la tenera e dolce Hinata, invece ecco che lasciava alle spalle la sua timidezza per abbracciarlo a sua volta. Naruto rimase sorpreso e si staccò dolcemente.
“Hinata, mi spiace non avertelo detto prima.”
La ragazza parve non capire.
“Come…?”
“Ti amo.”
La baciò con tutto il suo stupore, stringendola dolcemente tra le sue braccia. Lei rimase ad occhi aperti però… in fondo lui aveva ragione, ricambiò il bacio cambiando per sempre la sua timidezza in puro amore verso il ragazzo che tanto aveva desiderato al suo fianco.
Dal fianco opposto due persone li guardavano inteneriti, TenTen aveva spinto Hinata verso il ragazzo per farle vincere la timidezza, magari solo parlandogli ed invece aveva ricevuto un risultato ancor più grande, ovvero la dichiarazione di Naruto. Accanto a lei Neji le stringeva la vita affondando la testa contro la sua spalla per assaporare tutto il suo profumo. “Abbiamo fatto un ottimo lavoro!”
“Merito tuo Ten.” Rispose il ragazzo voltandola verso l’albero e baciandola con passione. Sì l’amava e l’adorava, non poteva farci nulla, persino lo zio aveva accordato le loro future nozze quando sarebbero stati in età più matura, ora dovevano andare avanti con le missioni.

 
Quando aprì gli occhi era già giorno, accanto a lei non c’era nessuno solo la luce che filtrava dalla finestra, si stropicciò gli occhi ed uscì dalla sua stanza, il kimono era tutto spiegazzato, ma poco male, lo avrebbe aggiustato più tardi. Era passato circa un mese da quando il piccolo Nagato era nato, ora la prossima a dare alla luce due gemelli sarebbe stata Sarah, c’era una grande agitazione, ogni mattina si alzavano presto e le facevano il bagno, diceva sempre che era per purificarsi ed insisteva anche per rimanere sola. Dopo la usa uscita di testa Konan e le altre si erano trasferite tutto nel paese del Fuoco, il villaggio più vicino era distante per lo meno otto chilometri e l’unica che andava lì era Konan, pagava, e veniva anche ingaggiata per missioni, sotto falso nome, portava soldi a casa per i bambini e per loro, e presto lo stesso sarebbe toccato a Sarah. Michiko uscì in giardino e vide Mitsuki seduta a leggere, se l’era dimenticato, la telepatica aveva iniziato ad appassionarsi a quell’hobby quando Itachi le diceva di starsene con l’animo in pace ed ormai aveva preso il vizio del mukenin ovvero quello di rimanere sempre zitta. Invece lei era tutto il contrario, parlava sempre anche a rischio di fare monologhi con sé stessa, era troppo abituata alle chiacchierate con Deidara o ai battibecchi con Sasori. Iniziò a camminare verso di lei. La ragazza non alzò la testa dal suo libro, ma sapeva che lei era vicina, sentiva sempre più vicina la sua potenza spirituale.

“Ben svegliata.”
“Oggi il sole splende. Questa notte Sarah darà alla luce Hidan e Kakuzu.”
Mitsuki alzò lo sguardo dal libro, nessuna di loro se non la stessa Sarah sapeva quando i bambini sarebbero nati, lei era l’unica che poteva prevederlo.
“Non è luna piena, ma la settimana scorsa Tsukuyomi mi ha dato un segno.”
Mitsuki la guardò annuendo, era chiaro che il Dio le parlasse poiché lei proveniva dal villaggio della Luna. Già e non voleva nemmeno sentirne parlare, l’avevano maledetta, prevedere la morte di una persona cara non è mai un bene, per ogni previsione una stessa persona moriva.
“Michiko. Quanta gente è morta questa volta?”
“Nessuna. Il mio sangue è stato sufficiente.”
Annunciò lei inginocchiandosi contro l’albero, poi sentì il braccio afferrato, accanto a le i Sayuki le aveva preso il braccio scoprendolo dalla manica del kimono. Un taglio profondo e rosso si stata cicatrizzando, Michiko gemette non poco per la brutalità con il quale era stato preso.
“Sei forse impazzita? Devi stare in forze! Non donare sangue come se niente fosse!”
Non si era mai vista la dolce e pacata Sayuki in quello stato, era pallida inoltre era molto arrabbiata per quello che aveva fatto la kunoichi.
“Dovevamo sapere no?! Così per lo meno Sarah non dovrà soffrire.”
“La mia sofferenza non ti deve interessare.”
Sarah era in giardino per passeggiare, una tunica ed una vestaglia come indumento e le mani sotto il grembo.
“Perdendo sangue come credi di sopportare il peso del parto eh?”
“Io…” la ragazza non seppe come rispondere, si sentiva in imbarazzo per quello che era successo.
“Io non sono debole! Per cosa pensate che serva? Solo per essere presa a schiaffi? Non sono entrata nell’Akatsuki per questo o sbaglio? Il mio compito è questo. Sono troppo isolata per prendere vittime. Così ho usato il mio sangue! Sono libera di fare ciò che voglio!”
Michiko si alzò rossa in volto per la sfuriata che aveva fatto alle altre, poi iniziò a camminare a passo svelto fuori dall’abitazione.
“Michiko fermati!”
Konan con il piccolo in braccio l’aveva richiamata, ma quella testarda era già troppo lontana per poter sentire.
Camminava tra gli alberi, sentiva solo il fruscio di quelle foglie, sapeva come difendersi, sapeva come combattere, non aveva bisogno della balia. L’importante per lei era far nascere i suoi bambini, quindi nessuno l’avrebbe toccata finché lei era lucida. Come potevano pensare le altre che fosse così debole? Era stata inserita con Deidara e Sasori ed il secondo era stato molto duro con lei, le aveva spiegato il significato dell’arte, l’aveva allenata al meglio e tre creature dentro di lei non potevano fermarla, lei era una geisha, aveva ancora il suo sguardo di ghiaccio ed il suo corpo per incantare. Un gonfiore non era sufficiente a fermarla.
“Forse siamo state dure con lei.”

“Deve farsi la pelle. La sua reazione è stato l’esempio che sta crescendo, piano piano sarà pronta ad affrontare il parto.”
Michiko tornò verso sera, aveva il volto arrossato segno della lunga camminata, non si muoveva come si deve da troppo tempo ora che ne aveva avuto la possibilità… era soddisfatta.

Gli AMBU di Konoha erano di ritorno dal villaggio segreto della Luna. Erano radunati nell’ufficio dell’Hokage con un rapporto sulla kunoichi lunare, c’erano all’incirca due rotoli pieni zeppi di informazioni sulla ragazza, dalla sua nascita alla sua scomparsa.

Michiko Mizutsuki, più comunemente chiamata Coré col suo nome da geisha, la sua famiglia ormai è del tutto scomparsa, faceva parte di uno dei clan più importanti di tutto il villaggio, i suoi genitori non accettarono il suo ruolo da geisha, ma i soldi che portava in casa erano sufficienti ad accrescere il prestigio che aveva. Sebbene la Madre dell’Okiya non fosse d’accordo con la divisione del denaro fu costretta ad accettare per poter tenere con sé la ragazza. Una notte venne esibita per far piacere a dei visitatori, ma gli anziani non furono soddisfatti della sua esibizione, mentre ballava cantava una canzone blasfema considerata una preghiera per l’antico Kami Tsukuyomi, il dio non era più venerato a causa di leggi istituite dal capo villaggio. La ragazza venne maledetta, le fu donata la preveggenza, ma per ogni previsione occorreva un sacrificio di sangue e se non ci fossero state vittime allora il suo sangue sarebbe stato utilizzato come sacrificio. Quando i genitori della ragazza morirono in circostanze misteriose la ragazza impazzì cantando sempre di più quella canzone unita alla danza. È diventata una tecnica proibita nel villaggio chiamata la Ballata di Tsukuyomi*, la ragazza e gli anziani ne sono a conoscenza e permette di evocare gli spiriti dei morti. La ragazza scappò all’età di quattordici anni, nessuno sa dove si rifugi, ma è un pericolo per l’umanità.
-Cara Hokage, qualsiasi aiuto nei suoi confronti verrà accolto, la ragazza merita la morte per aver tradito il villaggio, e il suo potere è troppo pericoloso per tutti noi. La ballata di Tsukuyomi non deve più essere cantata.-

L’Hokage era rimasta sconvolta per tanta potenza a quanto pareva avevano davanti una kunoichi del tutto legata agli arcani misteri dell’origine delle terre. Insieme con le altre donne rappresentava un serio pericolo se attaccata, l’unico in grado di fermarla forse era lo sharingan ipnotico, ma non avendo l’appoggio di Sasuke Uchiha, l’unico rimanente era Kakashi Hatake. La faccenda si faceva sempre più pericolosa, forse il villaggio che aveva dato l’allarme aveva ragione, occorreva rinchiudere e sigillare quei poteri per sempre. Se avessero dei piani conquistatori come quelli dei loro uomini allora tutto il mondo sarebbe stato in pericolo. Occorreva al più presto una squadra di ricerca e attacco. Bisognava trovarle e scoprire i loro piani.

Il tempo era giunto, Michiko aveva preso sottobraccio Sarah che gemeva già per i dolori del parto, l’avevano portato sotto l’albero di ciliegio in fiore, era un sollievo che fossero sbocciati proprio qualche settimana prima, Sarah aveva gli occhi chiusi e respirava profondamente, per poter prendere il coraggio, per poter ricordare tante volte la voce di Hidan che pregava, la voce di Kakuzu che gli inveiva contro, sorrise a quel pensiero, per la prima volta Sarah sorrise e ricordò gli amori della sua vita.
“Preghiamo affinché Jashin assista al mio parto, accogliendo il suo figlio prediletto.”
Michiko le strinse la mano e le baciò la guancia poi sia alzò.
I bambini di Sarah iniziavano a fremere per uscire, Michiko iniziò ad intonare una litania di preghiera mentre ballava in cerchio intorno all’albero, aveva lo sguardo rivolto verso l’alto, la luna splendeva nel cielo, la mezza luna guardava la partoriente e le imprimeva coraggio.
“Sarah! Ora!”
Konan le teneva la testa, mentre la ragazza si piegava per il dolore, iniziò a spingere per farli uscire, Sayuki le bagnava la fronte, le sue urla riempivano l’aria mentre il vento iniziava a soffiare scompigliandole i capelli, Michiko continuava a cantare ed a muoversi in circolo. Il tempo era giunto ed il primo dei gemelli uscì scoppiando in lacrime, ma non tutto era passato, ora mancava l’altro, il figlio di Hidan doveva nascere ancora.
“Jashin!” urlò Sarah mentre anche l’altro nasceva da lei. Due pianti in una notte, i sospiri di Sarah ed il canto di Michiko che lasciava echeggiare l’ultima nota assieme al pianto dei neonati.
La luna guardava ancora la partoriente e Sarah la guardava a sua volta sorridendo per la grazia che le era stata concessa. Ora anche lei aveva la possibilità di ringraziare il mondo per il bene che le aveva dato.

Le due creature le vennero date tra le braccia, occhi chiusi e pugnetti stretti, due bambini, i suoi bambini. Hidan e Kakuzu.

 

********************************************************

*Tecnica inventata da me ecco perchè non ho utilizzato il corretto termine giapponese

Ecco il nuovo capitolo spero che commentiate per capire come va la storia, continuerò a postare non appena mi sara possibile grazie a tutti coloro che la leggono un saluto. (Secondo me tu sei fissata coi triangoli ndSasori)(Purtroppo dovevamo moltiplicare l'Akatsuki, scusa che idea avevi? ndMe)(E' pesante avere una donna condivisa ndHidan)(Buona giorno che ci fai tu qui? ndMe)(Sono passato ndHidan)(Capisco... lo so che non è giusto però gli unici a lamentarsi dovrebbero essere Sasori e Deidara loro la amano entrambi, tu Hidan hai solo Sarah, a Kakuzu non gliene può importar di meno ndMe)(Scusa chi te lo dice? Può far guadagnare soldi ndKakuzu)(Ci mancavi pure tu... eh... =.= come devo fare con voi, ma ora è meglio andare no? Salutate! ndMe)

Alla prossima!^^

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 4. Sboccia un cuore puro ***


4. Sboccia un cuore puro

Sarah aveva passato circa tre settimane a letto addormentata e ad occuparsi dei bambini, non parlava con nessuno, si chiudeva nella sua stanza lasciando entrare solo e soltanto Konan, forse persino i piccoli arrivati avrebbero voluto giocare con i loro coetanei, solo un mese di differenza tra loro. Non era troppo. Quel giorno però si erano trovate per discutere di una situazione importante.
“Sono preoccupata. È da qualche giorno che Sayuki si comporta in modo strano.”
“In che senso Sarah?” disse la donna dai capelli blu cullando dolcemente il piccolo Nagato.
“Hai notato che dopo la nascita di Hidan e Kakuzu ha iniziato a cambiare? Sembra più… come dire… irascibile del solito.”
Konan ci pensò su, in effetti era vero, aveva notato che non appena veniva toccata si metteva in allerta e quando Michiko si avvicinava ai fiori che aveva piantato in giardino subito la cacciava via ordinandole di non toccarli. Stava senz’altro nascondendo qualcosa.
“Mitsuki mi ha riferito che sta notte è rimasta a dormire fuori accanto alle piante carnivore che aveva portato dal covo.” Sarah sentì lievi dentini rompere la sua concentrazione, posò lo sguardo sul piccolo Hidan che aveva iniziato a morderle un lembo del kimono, alla ricerca di un seno della madre, Kakuzu invece guardava il piccolo Nagato che riposava tranquillo. Sarah poggiò Kakuzu sul futon e si slacciò il kimono per allattare l’altro. Soddisfatto Hidan chiuse gli occhi e strinse le mani a pugno.

“Non so… forse effetti collaterali dovuti al bambino…”
Disse la donna accarezzando la testolina del piccolo Hidan che si era addormentato con la bocca stretta sul seno della madre.
“Già… non sappiamo quale creatura uscirà dal suo corpo, non sappiamo se somiglierà a lui.”
L’eventualità c’era, ma sembrava piuttosto impossibile che nascesse uguale ed identico.
Sayuki era in giardino e scavava una buca, con le mani prendeva il terreno e lo posava delicatamente al fianco della fossa, dalla fronte scendevano piccole gocce di sudore sebbene il sole non picchiasse così forte. Michiko camminava spensierata avanti ed indietro senza pensare a niente, guardava il sole in alto e le veniva in mente Deidara… come in quelle giornate soleggiate fosse sempre di buon umore e cercasse sempre di coinvolgere persino Sasori che invece rimaneva rintanato in Hiruko. Non capiva mai perché non mostrava quel suo bel viso. Sebbene non volesse farlo vedere, si sentiva fragile e quella marionetta-scudo era la sua salvezza. Però… non era riuscito a salvarlo così a lungo.
Mentre passeggiava però sentì un gemito sommesso e proseguì verso quella direzione e vide Sayuki carponi per terra che tossiva sull’erba. Le si avvicinò poggiandole una mano sulla schiena ed una sul ventre.
“Sayuki!”

La donna aveva le lacrime agli occhi e continuava a tossire ed a singhiozzare. La buca che aveva scavato non era tanto grande, poteva perfettamente contenere un cocomero.

“Stai bene? Devo chiamare Konan?”
Chiese la ragazza preoccupata ed aspettandosi una riposta dalla fioraia che non accennava a parlare. Sembrava come in trance.
Intorno a lei dei fiori alti dai boccioli chiusi iniziarono ad aprire le loro fauci, piante carnivore guardavano le due, Michiko prese a tremare spaventata da quelle piante divoratrici di carne umana. Le ricordavano tanto Zetsu e la mettevano in soggezione e terrore allo stesso tempo.
“Devi allontanarti o…”
“Non mi faranno del male!”
Piangeva e riprendeva a tossire, poi si accasciò sul prato e si voltò a pancia in giù. Divaricò le gambe e respirò profondamente.

“Sayuki tu…”
“Chiama Mitsuki.”
Michiko si alzò da terra ed indietreggiò piano attraverso le piante carnivore che si voltavano ad ogni suo passo. Iniziò a correre sebbene il grembo le facesse male per lo spavento. Trovo Mitsuki seduta a guardare le nuvole.
“Mitsu!!! Mitsu! Sayuki ha bisogno di te!”
La donna si appoggiò alla corteggia dell’albero e si alzò per poi andare in contro alla bionda.
“Cos’è successo?”
“Deve nascere!”
Mitsuki sbiancò e corse verso il giardino delle piante carnivore, quando entrò vide Sayuki priva di sensi ed accanto a sé un bozzolo come quello formato dai bruchi. Le piante carnivore si erano chiuse ed erano ferme.
Mitsuki si avvicinò a Sayuki e le controllò il polso, il battito era regolare, poi passò al bozzolo verdognolo. Lo prese in mano e lo depositò all’interno della fossa che aveva preparato Sayuki e poi lo ricoprì.
“Che cosa significa?”
Chiese Michiko guardando Mitsuki che accarezzava il volto addormentato di Sayuki.
“Sai perfettamente che Zetsu era una sottospecie di pianta.”
Provò ad immaginare ed in un certo senso capì cosa intendeva.
Intanto Sayuki nel suo subconscio guardava la figura che tanto aveva amato, quell’uomo pianta da un lato sensibile e dall’altro perfido e spietato. Ricordava cosa le aveva detto Zetsu prima di andarsene.
 

Partorirai il bambino un mese prima della sua reale nascita… sarà un bozzolo, come quello delle farfalle che ami tanto. Devi scavare una fossa e mettercelo dentro… crescerà lì e si nutrirà della terra poi sarà lui stesso a risorgere dalla terra. Non aver paura dolce fiore, non ti farà del male, prenderà il tuo bellissimo sorriso e il tuo amore. La mia parte malvagia non lo toccherà. Stai attenta a non farti del male.

Dolci lacrime scesero dal viso di Sayuki mentre sognava il volto bicolore di Zetsu, non sapeva perché aveva scelto proprio lei, forse per la sensibilità dei suoi fiori o semplicemente per il suo potere tanto terreno e semplice. Lo stesso mukenin non aveva mai capito come avesse fatto una ragazza tanto dolce e bella ad innamorarsi di un mostro come lui.
“Nessuno è perfetto.”
Mormorò nel sonno la donna. Intanto dalla porta della casa uscirono Sarah e Konan e guardarono le altre tre. Finalmente avevano capito a cosa era dovuto il cambiamento di Sayuki, il cuore della ragazza stava assorbendo quel potere oscuro di Zetsu per poter dare alla luce il bozzolo che racchiudeva il bambino così che quando sarebbe nato avrebbe posseduto solo un cuore puro e non sarebbe stato un pericolo per la madre.

2 month later…

Per mesi aveva vegliato su quella fossa, sul piccolo bozzolo sotterrato, pensando a quante volte era rimasta stesa sull’erba con Zetsu a guardare i fiori sbocciare e l’aurora che donava colori solari. Si accarezzò il punto in cui c’era il tatuaggio a forma di rosa. Il gonfiore della gravidanza non c’era più, finalmente qualcosa era spuntato fuori dalla terra, sembrava una piccola pianta carnivora chiusa. Si era appisolata in giardino come tutti i giorni finchè non sentì qualcosa, una specie di scricchiolio, come di un uovo che avrebbe lasciato il posto ad un pulcino e aprì di scatto gli occhi.
La bocca della pianta si stava aprendo e quando lo vide scoppiò in lacrime. Un bambino, un piccolo bambino rannicchiato su sé stesso che dormiva nella pianta. Impaziente lo prese tra le braccia e lo cullo stringendolo al petto. Quando questo aprì gli occhi li vide… gialli come quelli di Zetsu. Gialli come quelli di un gatto notturno. Era nato anche lui finalmente.
Iniziò a lanciare gridolini di gioia alzandosi da terra assieme al figlio.

Venne raggiunta dalle altre che sorrisero soddisfatte. Michiko iniziò a correre verso quel piccolo fiore e accarezzò la fronte liscia e morbida come quella di un petalo. Così bello… che non sembrava umano.

***************************************************************

Ok è molto innaturale sta cosa... il capitolo è corto perchè in realtà non me la sentivo oggi di mettere in mezzo pure gli altri personaggi di Naruto ho cercato di concentrarmi sulle donne dell'Akatsuki, perchè in realtà .. non avevo idea di che fargli fare, ma nel prossimo ci sarà un pochetto d'azione XD^^

Ho fatto sembrare Sayuki una pazza inoltre Zetsu lo vedo un pò fuori da sè stesso... ma non saprei come regolarlo il suo personaggio, non so molto su di lui.
(Sì vede... nd SasoDei)(Per me siete gelosi ndMe)(E perchè? ndSasoDei)(Perchè a Michi non è ancora successo ndMe)(Secondo me non hai tutti i torti ndMichi)(Lo so^^ ndMe)(Cattive!!! ndSasoDei)
Comunque ora passo alle recensioni

angel jenny: Ciao!!!! Grazie mille per aver recensito, avanti davvero ti ho fatto preoccupare così? mon dieu purtroppo mi tradiscono questi pazzi qua! (Ehy!!! ndMichiSasoDei)(Sorry...^^"ndMe) Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, come vedi adesso sai chi è il figlioletto di Sayuki^^, sembra davvero strano com'è nato non trovi, volevo fare una cosa strana e mi è uscito questo, non ne ero sicura, ma ecco che cosa viene quando pensi alla storia del cavolfiore, infatti volevo far nascere il piccolo Zetsu da dentro un cavolfiore, ma mi è venuto che Zetsu è una pianta carnivora. XDXD Spero di aver espresso un pizzico del lato amorevole di Sarah... è una sfida fare il personaggio autoritario  e fragile perchè di solito non sono così tosta ^^ però man mano che si va avanti cercherò di mostrarla. In realtà non so se mettero Sasuke e company perchè non conosco bene gli altri pg  (Tobi non ci sta in sta ficcy... altrimenti impazzivo)(Meno male!!! altrimenti sarebbe successo un casino con Michi ndSasori)(Ma tu che c'entri scusa??? ndMe)(Così perchè Deidara è meglio se non sente il nome con la T ndSasori)(Sì hai ragione ndMe)  Spero di non averti deluso per quanto è corto il capitolo ^^" diciamo che gli altri pg di naruto sono in viaggio XD Bhè spero continuerai a leggere e grazie ancora. Per le candele in un certo senso il personaggio di Michiko mi ha ispirato un pò alla stregoneria^^.

Bene ora è meglio che vada ringrazio tutti quelli che leggono la fanfiction e chi recensisce^^ a presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 6. capitolo extra^^ ***


NLC extra

Capitolo extra.

 L'eternità 

La pioggia cadeva, il bosco era fitto e nemmeno piccole rane si sentivano gracidare solo in quell’istante un piccolo singhiozzo e poi ne successero altri ed altri ancora finchè un fu udibile il pianto disperato di una ragazza.
Una ragazzina dai capelli biondi accovacciata, indossava un kimono corto azzurro e dei pantaloncini neri. Mentre il pianto della ragazza si sentì per tutto il bosco un nuovo rumore le fece compagnia  qualcosa strisciava sul terreno fangoso e passi che si bagnavano a causa delle piccole pozzanghere nel terreno.
“Danna, non hai scelto ancora il tuo regalo di compleanno.”
“Smettila ragazzino con questa storia.”
“Ma Danna io…”
Il ragazzo si ammutolì e lo stupore si accese nell’unico occhio azzurro visibile da sotto il capello. Anche il suo compagno si fermò e drizzò le orecchie. Sentirono dei lamenti, i singhiozzi della ragazza e cautamente si avvicinarono a quel suono.
Davanti ad un albero la videro, era spaventata aveva un kunai in mano, ma la mano era tremante, il viso rosso per il pianto e per il freddo e gli occhi sconvolti.

Deidara tentò di avvicinarsi, ma lei senza guardare lanciò il kunai, per un ninja di livello S era davvero facile bloccare un attacco tanto debole, sorrise e quando la piccola vide che il colpo non era andato a segno cadde sulle ginocchia coprendosi la testa con le braccia.
“Uccidetemi. Non ha senso che sia qui…”
“Questa parla sul serio.. non è come Hidan!”

Disse Deidara voltandosi verso il suo maestro, dal canto suo Sasori sbuffò e proseguì.
“Non possiamo andarcene vedi !?” protestò il ragazzo indicando la ragazza.
“Dammi un motivo per cui dovrei tardare ad arrivare  a casa.” Disse lui.
“Dai… vedi è carina, che ne dici di prenderla come regalo?”
Sasori si voltò verso il ragazzino.
La piccola era ferma a guardare la discussione dei due, ma quando sentì che lei era l’argomento di discussione si alzò e tentò di scappare, la coda di Hiruko però la precedette e le sbarrò la strada, ma Sasori non lo fece apposta la ragazza si ferì alla coda.
“Danna!”
Disse Deidara correndo verso la ragazza in preda a degli spasmi.

“Mi dispiace Deidara, ma non c’è un antidoto. Ora ha realizzato il suo desiderio.”
Sasori iniziò a camminare per uscire dalla foresta, il suo amico dinamitardo però non la prese ad altrettanta maniera si fabbricò un piccolo volatile e depositò la ragazzina sul dorso dell’animale d’argilla.
“Qual è il tuo nome?”
Chiese. Voleva sapere chi era colui che le tentava di salvare la vita.
“Deidara. Tu?” disse sorridente.

“Mi.. Michi..”
Non riuscì più a pronunciarlo che svenne.

Quando aprì gli occhi si trovava in una stanza buia ed un ragazzino dai capelli rossi mescolava varie sostanze, si sentiva accaldata e tutta sudata, stava per morire, lo sapeva, finalmente avrebbe spezzato la sua maledizione in cambio della vita. Era quasi contenta, ma una bicchiere le si poggiò sulle labbra non poté far a meno di bere, si sentiva così assetata e non le importava di cosa fosse.
Si sentì improvvisamente meglio, già… proprio meglio.

Iniziò ad aprire gli occhi e quando lo fece, c’era un angelo davanti a lei, un angelo dai capelli rossi e gli occhi color nocciola.
“Da… danna.”disse lei con voce sottile.
“Oh no anche tu! è un vizio questo?” disse arrabbiato ed entrando in una grossa marionetta, la stessa che l’aveva ferita. Subito dopo la porta si aprì ed entrò Deidara, il ragazzo biondo.
“Michi stai bene!”

Disse buttandosi accanto a lei e stringendola forte.
“Michiko.”
Disse la voce cavernosa di Hiruko.

“Cos’è l’arte Michiko?” chiese sempre la marionetta.
Lei si accoccolò sul petto di Deidara e sospirò.
“L’arte è un effimero istante eterno.” Deidara si voltò verso di lei, aveva detto un istante. Sasori invece uscì da Hiruko per avvicinarsi a lei. Eterno.
“Perché?”
Chiese la marionetta prendendole una mano, piccola e pallida.
“Perché l’eternità non esiste… è un ciclo continuo. L’arte deve essere fatta di piccoli istanti che si ricordino per sempre. Piccole azioni di una vita intera.”
Forse era davvero vero tutto ciò, ma in quel momento, quella piccola spiegazione di arte per Sasori sembrò il regalo più bello che avesse mai ricevuto.
“Lo accetto Deidara.”
Disse baciandogli una guancia. Un piccolo bacio che a Deidara fece vergognare, ma allo stesso tempo amare quel gesto inatteso.
“Già. È un bel regalo vero?”
“Sì.”
Sospirò lui mettendosi dall’altra parte di Michiko per poter stringere anche lui il corpo di quella piccola creatura.
“Buon compleanno Danna.”
Michiko si avvicinò alle labbra di Sasori e le baciò. Uno sconosciuto ecco cos’era, ma in quei tre giorni di convalescenza in cui aveva ricevuto piccole dosi di antidoto aveva scoperto cos’era il voler bene ad un prossimo ora poteva rammentarlo infinite volte.

Ed il cielo quella volta pianse di nuovo. Il giorno del ventisei settembre ecco qual era, erano passati ormai tre anni da quando aveva conosciuto il maestro Sasori ed ora la sua eternità non c’era più. Ma il ricordo delle sue parole, dei suoi gesti e dei suoi segreti baci sarebbero rimasti scritti per sempre nel suo cuore.
L’arte duratura era quella di piccoli gesti d’amore.
Questa era l’arte che il Danna avrebbe dovuto amare.

******************
Ok, morivo dalla voglia di scrivere questo chappy.  Perchè c'era un pezzo della vecchia storia prima che la modificassi tutta, ebbene questo è un piccolo diciamo pensiero per il compleano di Sasori, ho pensato che sarebbe stato carino far iniziare un amore proprio il giorno di un compleanno, è diciamo un piccolo flashback no? mettiamo in mezzo Michiko così tutto quadra. E poi diamo un pochetto di ragione a Sasori sulla sua arte almeno oggi che è il suo compleanno no? (Perchè te non mi dai mai ragione?? ndSaso)(Nooo, ma cosa dici! E comunque quello che penso io dell'arte è quello che ha detto Michiko perchè siamo due ballerine scusa! E' normale avere questi concetti no? Poi i passi di danza sono quelli diciamo da almeno due secoli che c'è di male a concedere questa cosa? ndMe)(Sìs' concordo! ndMichiDei)(Visto!?? *__* ndMe)(Ok... ndSasori)(Danna avanti su col morale è il tuo compleanno festeggiamo!!! ndDeidara*cappellino in testa e fischietto*)(Sììììììììììììììììììì festeggiamo sotto con le danza forza!!! W.W ndMe)
Eheheeh sorry lo sclero ma è da sta mattina che sono su di giri ora passo alle recensioni.

angel jenny: Ciao!!!! sono contentissima che il capitolo di Zetsu ti sia piaciuto e spero di non averti deluso col prossimo, l'ho scritto oggi non appena tornata da scuola, ma per problemi di tempo non ho potuto postarlo prima, tu che ne pensi? E' unpò il passato di entrambi, cioè non è la vera storia di Michiko però si può capire di quanto fosse spaventata quella povera ragazza, ma non ti dico il perchè visto che lo svelerò (citando il mio prof) nelle prossime puntate (ti rendi conto che sembra beautiful? ndHidan)(Sì.. lo so uffaT.T ndMe)(Dai vieni ti coccolo io.. ndHidan)(Guarda che Sarah si arrabbia muoviti! anzi andate a festeggiare ora che siete tutti in paradiso vivi ndMe)(Va bene ndHidan *bacino*) Che tenero *_________* ogni tanto stupisce, comunque la comparsa di Hidan nel chappy è casuale è stato il primo masochista fissato che mi è venuto in testa. Spero di ricevere una tua recensione, sono bellissime e ti ringrazio per sostenermi così XDXD a presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 5. Doppio Sharingan ***


5. Doppio Sharingan

Le ricerche erano partite da mesi avevano tappezzato tutte le varie terre con puntini rossi sulla cartina geografica, mancavano solo i lati esterni della terra del Fuoco. Il team sette era stato di nuovo munito di Kakashi, e per dare sostegno si era unito anche l’AMBU Yamato. Sakura e Naruto stavano facendo una piccola pausa sotto un albero quando un brusio si sentì dalla ricetrasmittente ed i due ragazzi se l’avvicinarono all’orecchio.
“Qui Volpe e Fiore di Ciliegio!”
“Qui Foglia Verde! Non abbiamo trovato niente, voi?”

“Neanche qui c’è qualcosa Rock Lee e smettila con questi soprannomi!”
“Qui Neji e TenTen, niente.”
La voce di Neji si sentì all’unisono con le altre, nel tentare di contattare Rock Lee era finito per intromettersi in quella con Naruto.
“Ci credo che non ci sia niente!!! Tu e TenTen state pomiciando di brutto!”
Neji riattaccò e si voltò verso TenTen che giocherellava con un kunai.
“Mi hanno dato una cosa da fare.” Disse Neji avvicinandosi a lei e guardandola dolcemente.
“E cosa?” chiese lei ingenuamente e saltando in piedi senza però eguagliare l’altezza del compagno, per tutta risposta Neji prese Ten per i fianchi e l’avvicinò a sé baciandola non appena i loro visi furono abbastanza vicini.
Peccato che il bel quadretto non potette andare avanti perché la ricetrasmittente era accesa.
“Neji! TenTen! Nessuno vi ha dato il diritto di riposare!”
I due sobbalzarono e si staccarono spaventati dalla voce del maestro Gai e risa di sottofondo mischiate col brusio.
“Eeee… sei un caso disperato Neji…”
“Tsk!”
Si riallacciò il kimono leggermente sbottonato ed iniziò ad incamminarsi lasciando indietro la povera TenTen che al contrario doveva rivestirsi tutta.
Quando raggiunsero gli altri erano tutti rossi per l’imbarazzo della situazione che si era creata, ma c’era altro a cui pensare.

“Che cosa pensavi veramente di Sasuke? Perché lo hai lasciato in vita?”
Mitsuki si muoveva al fianco del ragazzo, facendo strusciare le coperte sul suo corpo.
“Te l’ho detto, doveva sconfiggermi.”
“Non fingere con me.”
La ragazza lo guardò dritto negli occhi e sebbene lui avesse attivano lo sharingan lei non si spaventava, poteva contrastarlo grazie ai suoi poteri psichici. Itachi sbuffò e distolse lo sguardo facendo cadere di lato una ciocca di capelli. Mitsuki gli si fece più vicino e lo abbracciò da dietro.
“È pur sempre mio fratello, non potrei mai ucciderlo, lui non deve subire la mia vita, forse voglio che scopra la verità.”
“Capisco.” Itachi si voltò verso la donna e la baciò sulla fronte.
“Ti sei intristita?”
“Affatto. Non sono debole.”
“Non devi esserlo soprattutto ora.” Rispose lui poggiandole una mano sul suo ventre.
“Già.”
“Mi dici com’è stato con Kisame?” scherzò.
La ragazza divenne rossa e si coprì la testa con la faccia.
 

Il letto le sembrava tremendamente morbido sebbene fosse per terra, tutto ora era più leggero, sentiva che poteva riprendere gli allenamenti, che finalmente poteva combattere e proteggere le altre, Michiko si era addormentata accanto al suo letto, aveva assistito al parto come tutte le altre però nell’ultimo momento del parto aveva avuto dolori sempre più lancinanti e ostinata rimaneva inginocchiata a patirlo.
Il viso così rilassato non sembrava nemmeno mostrare quanto dolore portasse il suo cuore ed il suo corpo, chissà com’era brutto sentire i calci dei propri figli come se le dessero la colpa della morte dei padri.
Sentì un tonfo sordo sul pavimento ed il pianto di un bambino.
“Nagato!”
La voce preoccupata di Konan e la sua figura raggiungere il bambino accovacciato per terra.
“Lo sai che non devi correre.”
Il viso amorevole di Konan fece smettere di piangere il bambino che prese una ciocca dei capelli della mamma ed iniziò a giocare.
“Konan…”
La voce di Mitsuki era flebile.
“Dove… sono i bambini?”

La donna si avvicinò lasciando andare il piccolo che subito andò verso Michiko e pensò bene di torturare lei.
“Sono assieme al bimbo di Sayuki, Sarah dovrebbe…”
“Hidan!!!! Kakuzu!!!!”

“Eccola…”
Due bambini su stracci scivolavano sul pavimento, poi una Sarah trafelata con un piccolo Zetsu che piangeva per il
troppo chiasso.
Alla fine un po’ per le torture di Nagato, un po’ per le urla di Sarah, un po’ per il pianto di Zetsu e per le risa di Konan e Mitsuki, anche Michiko si diede una svegliata e guardò stralunata tutte.

“…Iko!!” Nagato alzò le braccia al cielo.
“…Iko… iva...!” gridava il piccoletto verso la ragazza che si stava mettendo a sedere.
“Piccolo…” sussurrò Michiko e lo prese in braccio facendo attenzioni alle sue creature.
“Come stanno Kisame e Itachi?” chiese Michiko guardando sia Mitsuki che Konan.
“Stanno bene, se ne sta occupando Sayuki a quanto pare.”
Neanche a dirlo apposta la donna camminava piano piano con i bambini stretti in braccio, guardava per terra cercando di scansare le chiazze d’acqua provocate da Hidan e Kakuzu.
“Quei due sono dei demonietti altro che bambini…” disse Sayuki.

“Almeno Sarah si deve preoccupare solo di Kakuzu, Hidan è immortale.”
“Esatto.” Disse Mitsuki prendendo in braccio i due tesori. Kisame non era ben definito, aveva la pelle bluastra, ma aveva un non so che di umano, altro che branchie come l’originale. Itachi invece… sembrava un Sasuke bambino.
“Sapete Hidan ha imparato una nuova parola…” Sarah entrò porgendo il piccolo Zetsu a Sayuki e prendendo i suoi sotto braccio uno da una parte ed uno dall’altra.

“Hidan fai sentire che parola hai imparato.” Lo esortò la mamma.
“T****.”
Le altre rimasero sconvolte.
“No quella. L’altra.”

“Jashin!!!!”
Urlò il bambino come un assatanato. Ancora più timore negli occhi delle altre, l’unica a non ridere però era Michiko ancora preoccupata per la sua salute e per quella dei bambini.
“Bene noi andiamo altrimenti questi animali inizieranno a brontolare per la fame.”

Mitsuki annuì e rimase sola con la biondina che stringeva i pugni sulle gambe.
“Cosa ti turba?”

“Nulla.”
“Non avrò lo sharingan o il byakugan, ma so quando stai male.”
“Non è fisico.”
“Lo so.”
“Cosa hai visto?”
La luna piena c’era stata poche settimane fa, proprio prima del parto, non aveva previsto però la nascita dei figli di Mitsuki, ma quella dei suoi e quel ch’era peggio era che uno dei due non sarebbe sopravvissuto.
“La bambina non ce la farà.”

Disse con gli occhi ormai pieni di lacrime.
“Invece nascerà come i suoi fratelli.”
“Come puoi esserne sicura io …”
“Sei agitata. Toccherà a te per questo il tuo stato d’animo le influenza.”
Michiko la guardò perplessa, ma come…
“Itachi, il piccolino seguirà le stesse fasi del padre.” Sorrise. 


Erano in marcia da più di un’ora quando si avvicinarono ad un fitto bosco e lo oltrepassarono, tra gli alberi e arbusti videro una casa e dentro si sentiva un vociare fin troppo altro, e dolci voci chiare cantavano. Risa infantili echeggiavano tra i rami.

“Le abbiamo trovate.”

***************************************

Salve a tutti, parto da questa bellissima situazione che... non vi ho messo il parto in diretta altirmenti mi bestemmiate e poi mi sono divertita da morire a scrivere il chappy, sembrava che le dita scrivessero da sole, cioè che io non pensassi niente ed il mio cervello facesse tutto lui. Buon per lui!
(Papàààààààààà ndHidanj)(Figlio mio! Che Jashin ti benedica! ndHidan)(Giuro che se imitate Rock Lee e Gai, vi faccio fuori anche se siete immortali! ndMe)(Nuuuu io ti voio bbene... ndHidanj)(Coccolino vieni qua!!! ndMe*abbraccia piccolo Hidan*)(Giù le mani da mio figlio! ndSarah)(Calma calma lo volevo solo coccolare tu lo picchi! ndMe)(Se lo merità non deve farmi incavolare! ndSarah)(Sii paziente. ndMe)(No! Deve essere come Kakuzu che sta lì col suo abato a contare. ndSarah)(Noooo, Kakuzu jr. sta con il papà a contare???? O___O oddio! ndMe)(eee misà che lo ha converitot al dio dei soldi ndSarah)(Jashin è ... ndHidan)(Zitto!!!! ndMeSarah)
Apparte la mini scenetta, ringrazio coloro che leggono e recensiscono, ho dovuto stoppare qui il chappy per permettere all'altro di essere più vago. Grazie a tutti. PS. Il nome del capitolo è semplicemente riferito al fatto che siccome lo sharingan di solito "disturba" e reagisce nei pensieri della gente, la nostra piccola Mitsuki potrebbe fare altrettanto XD^^

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** 7. 5 donne (parte prima) ***


NLC 7chap

7. Cinque donne (parte prima)

Un’intera squadra ninja era appartata contro gli alberi della foresta che circondava la casa, appiattiti contro il muro di legno rimanevano in ascolto ai discorsi fin troppo materni delle donne. Che parlassero in codice? La loro potenza era tale che avrebbero potuto accorgersi di loro e preparare un attacco senza troppa difficoltà. Poi improvvisamente una porta scorrevole si aprì e ne uscì una donna dai capelli rossi e ricci che si guardava a destra e a sinistra, verso il cielo e sul prato perfetto. Improvvisamente il suo sguardo si posò sullo sguardo dove erano appartati i ninja, a tutti vennero i brividi.
“Ma come ha fatto a scoprirci!” bisbigliò Naruto all’orecchio di Sakura…
“Zetsu!” urlò invece la donna avvicinandosi ad una piccola palafitta dove era arrampicato un bambino con la pelle olivastra, Sarah lo prese tra le braccia e lo riportò dentro chiudendo la porta.
I ninja sospirarono di sollievo, ma Naruto il più melodrammatico in queste scoperte cerco di rilassarsi perdendo l’equilibrio e cadendo dall’albero. Facendo lo stesso rumore che avrebbe fatto un elefante.
“Baka!” gli dissero tutti in coro, richiamandolo a risalire su, altrimenti un’altra donna ancora più forte di quella Sarah fosse uscita e gli avrebbe beccati. E come previsto quella che uscì fu Michiko, che a stento si reggeva in piedi, gli occhi di tutti i ninja presenti si spalancarono a tale bellezza. I capelli biondi erano raccolti in una lunga treccia che scendeva da un lato della spalla, le mani attorcigliate sotto il grembo come a volerlo sorreggere. Naruto si mise in guardia, dentro di sé sentiva una rabbia montare sempre più forte, la volpe fremeva come se disturbata dalla forza della ragazza. Sakura le poggiò una mano sul braccio tentando di calmarlo, ma lui dentro di sé continuava ad agitarsi.
“Reagisce al chakra della donna, è immensamente potente…” spiegò Kakashi che poco prima confabulava con Yamato.
“Oh mio dio!” l’esclamazione di Neji fece voltare tutti, aveva il byakugan attivato e scrutava la ragazza.
“Cosa c’è?” chiese Lee avvicinandosi di più.
“E’ vuota…” disse lui.
“Come???!!!” tutti si voltarono stupiti dalle parole del compagno, com’era possibile che fosse vuota? Nessun uomo è vuoto.
“Non c’è chakra dentro di lei, vedo solo ombre nere ramificate al suo interno, hanno contorni rossi e si attorcigliano intorno alla placenta come per formare uno scudo….” Cercò di descrivere nel modo più dettagliato possibile.
“Non andare oltre… ho capito di cosa si tratta.” Kakashi aveva la soluzione.
“Quella è Michiko Mizutsuki. Compagna di squadra di Akasuna no Sasori e Deidara. È quella più pericolosa.”
“E con questo, ma perché ha…” cercò di capire Naruto interrompendo.
“E’ una particolarità del clan Mizutsuki, tutte le donne di quel clan sono come delle streghe, il loro chakra si nutre dell’oscurità del mondo, è così che può richiamare gli spiriti dei morti…” terminò il maestro Gai annuendo assieme a Kakashi e Yamato.
“Però… è pericoloso. Hai detto Neji che le attorcigliavano la placenta. Bisogna intervenire.. i bambini potrebbero….”
“No Sakura, le donne Mizutsuki sono predisposte così, non soffrirà. Anche se sembra molto affaticata.” Lee aveva preso tutti gli appunti necessari e conosceva perfettamente di quale ragazza si parlava.

Michiko era seduta sotto un albero, gli occhi chiusi e in ascolto a qualsiasi movimento, sentiva i bisbigli di altre persone, ma non riusciva a capire, Mitsuki non si era accorta di niente? Non aveva cercato di leggere le menti che la circondavano? Riaprì gli occhi e li volse verso il cielo, quanto le sarebbe piaciuto alzarsi in volo su una qualsiasi creazione del suo amato Deidara.

“Dovremmo scendere a controllare. Potremmo sembrare dei viandanti siamo solo in otto… un gruppo che si è perso no?” proposero i capi squadra, naturalmente i restanti jounin annuirono e cambiandosi ed indossando mantelli scesero dagli alberi e camminarono in direzione della casa. I passi erano vicini e Michiko li sentì, non volle alzarsi subito, non appena essi misero piede nel giardino la sua candida e sottile voce come quella di una bambina riempì le loro orecchie.
“Cosa volete da questo posto?” chiese lei…
“Siamo viandanti e ci siamo persi… il cielo tra poco dovrebbe oscurarsi.” A parlare era Kakashi con fare calmo ed un tono quasi supplichevole.
“Chiedete asilo in questa casa?” chiese ancora Michiko.
“Sì… siamo stanchi e le provviste sono finite. Ci dareste ospitalità per una notte?" 
Lei appoggiandosi all’albero si alzò avvicinandosi al gruppo, vista da vicino sembrava ancor più bella ed intoccabile, una bambolina bionda che camminava a passi di danza come se fosse una silfide che non tocca terra. Michiko si portò davanti al gruppo ed aprì la porta di casa.
“Ci sono ospiti sorelle…” disse. La farsa che usava con tutti i viandanti che per sbaglio capitavano davanti loro. Le altre donne si schierarono affianco a Michiko e chi col pargolo in braccio chi con le braccia incrociate al petto.
I ninja videro tutte e cinque le donne dell’Akatsuki al completo, Konan, sebbene avesse tinto i capelli di un nero-ramato, aveva gli occhi azzurri e l’espressione apatica riconoscibile; Sarah, i capelli ramati e ricci raccolti sulla nuca e gli occhi severi fissi contro i nuovi arrivati. La timida Sayuki con i capelli neri raccolti in due lunghe trecce, il piccolo Zetsu da un lato e il piccolo Kisame dall’altra, Mitsuki, avvolta in un kimono scuro aveva gli occhi stanchi dopo il parte e notti insonni era quella peggio di tutti ed infine l’ultima, Michiko con il kimono altrettanto blu.
“Per quanto tempo intendete restare?” chiese Sarah che troneggiava davanti a tutte le altre, dietro di lei fecero capolino due bambini, uno coi capelli biondi che sembravano quasi bianchi e poi uno coi capelli neri ed un viso piuttosto sciupato per un bambino della sua età. Tutti avevano circa 11 mesi, nella prossima stagione avrebbero già compiuto un anno.
“Soltanto questa notte, vi saremo grati se ci indicherete la strada verso una città chiamata Konoha. La conoscete?” chiese giocando Gai, sebbene la sua voce fin troppo gioviale insospettisse tutte quante.
“Sì. Saremo liete di indicarvela.” Michiko guardò ad uno ad uno i cappucci dei membri del gruppo di viandanti. Poi si girò e andò via, lasciandoli nelle mani delle sorelle, Mitsuki la seguì con gli occhi, presto sarebbe giunto il tramonto.
“Vi ospiteremo nelle nostre stanze, noi ci sistemeremo in quelle sul retro.” Disse Sarah intuendo al volo lo sguardo preoccupato di Mitsuki, o i figli dei due artisti sarebbero nati in quella notte o Michiko avrebbe avuto una visione e non sarebbe stata sopportabile per tutta la notte.
Konan iniziò a camminare portando il gruppo a far vedere le loro stanze, Yamato e Kakashi si sistemarono nella stanza di Konan, lei prese la cesta dove il piccolo Nagato stava riposando e la portò fuori, Naruto e Sakura vennero portati nella stanza di Mitsuki dove Itachi stava giocando sul futon della madre, non appena lo videro i ragazzi sobbalzarono, sembrava di vedere il fantasma di un Sasuke piccolissimo. Konan si affrettò a prenderlo in braccio, ma i due non poterono non notare gli occhi neri della pece caratteristici di tutti gli Uchiha, ma Naruto esagerò, gli parve vedere persino lo sharingan, evidentemente a causa di un riflesso del sole. Neji e TenTen finirono nella camera di Michiko, era grande, ma piena fin troppo di ceri e candele, poteva somigliare ad un nido romantico, ma sembrava troppo calmo per i suoi gusti, il letto rifatto e posto in un angolo, c’erano tre libri sulla scrivania, e altrettanti barattoli gli affiancavano, metteva un po’ in soggezione, non c’erano finestre, solo una grande porta che dava sul giardino. E fuori di questo sotto un grande albero era poggiata una piccola altare.  Infine Rock Lee ed il maestro Gai, finirono nella stanza di Sayuki cosparsa di piante che fiorivano, alcune di queste erano carnivore ecco perché presi dallo spavento si abbracciarono e guardarono con timore tutto ciò che la stanza offriva, sembrava normale se non fosse per quella parete a cui era affiancata un’intera giungla. Intorno alla finestra una rampicante fiorita troneggiava seguendone il contorno e tre piante carnivore sembravano perfettamente un trio reale. Altre sembravano fiori piuttosto normali. Quando il tramonto giunse si ritrovarono tutti intorno ad una tavola imbandita, l’unica a mancare era Michiko…

******************************************************************************
Buon giorno a tutti eccomi ritornata scusate il ritardo, ma ancor di più scusate se il capitolo è corto, cioè l'ho diviso in due parti perchè nella seconda volevo mettere un pò i pensieri di Michiko questo prima di mandarla in ospedale povera piccola, allora ho messo la parte in cui arrivano e poi la prossima volta farò la seconda in cui i nostri fantastici ninja iniziano a farsi riconoscere da loro, cioè non che si fanno riconoscere, però... (stai zitta!!! ndDeidara)(Che ti prende? ndMe)(vuoi spoilerare a tutti il resto del capitolo? ndSasori)(Oddio avete ragione... T.T scusatemi!! ndMe)(Così va meglio, devi capire che tu scrivi, gli altri leggono e s'immaginano tutto ndSasoDei)(Wow avete fatto una frase tutta insieme che carini ndMe)(Lasciamo perdere, comunque ora ringrazia questi poveretti che aspettano sempre i tuoi capitoli corti ndSasori)(certo certo.. ndMe^^)
allora passo alle recensioni.

angel jenny:  Ciaoo!!!!! Grazie per i complimenti, sì non ci sentiamo da parecchio, io sto abbastanza bene grazie, però come si suol dire si va avanti, però veramente sembro una depressa di prima categoria, dovrei smetterla di dire sto abbastanza bene, dovrei capire come sto e basta T.T ma passiamo alla recensione altrimenti ci perdiamo in chiacchiere, visto ho lasciato un picciolo spacio per Itachi-kun certo Sakura se lo sarebbe mangiato volentieri però... mi sembrava un pò troppo irreale poi. Michiko mi sembra che con la gravidanza sia diventata odiosa, la scena iniziale non so che dire.... però ti dico mi sono divertita da morire a scrivere le scene sugli alberi XD^^ grazie anche per il capitolo extra, sono stra contenta che ti sia piaciuto, per quello precedente, ti giuro per Hidan mi sono divertita da morire, mia cugina si è sbellicata dalle risata ahahahahaha^^ dimmi cosa ne pensi del "nido d'amore maledetto" di Michiko o della giungla di Sayuki. Per ora Kakuzu non ha ancora detto niente, boh io lo vedo un tantito taciturno come personaggio, Hidan mi sembra uno spigliato, ci manca solo che si metta a prendere a parolacce Sakura come fa Sai XDXDXDXD spero di ricevere una prossima recensione e di non averti delusa... T.T a presto.

Saiyo83:  Grazie mille per i complimenti, non ero molto sicura di questa storia, ma sono contenta che alla fine sia piaciuta, e che la si legga, spero sia scorrevole e mi scuso di far aspettare così tanto i lettori, ma il tempo è poco poco poco e non ce la faccio a scrivere sempre, solo il sabato e la domenica trovo un briciolo di tempo. Grazie ancora e spero che continuerai a seguire la storia^^

Ed ora ringrazio di cuore coloro che hanno aggiunto la storia nei preferiti, sono rimasta molto stupita dal vedere così tanta gente, perchè dovete sapere che per me è un record e sono davvero su di giri per questo. Grazie mille e spero che gli altri continuino a leggere la storia e spero anche di riuscire a divertire un pò tutti quanti per non renderla noiosa. Ancora grazie ed alla prossima.

1 - angel jenny
2 - ila_sabaku
3 - Saiyo83
4 - Sasori_Danna
5 - Sasori_Deidara
6 - Targul

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** 7. 5 donne (parte seconda) ***


7. Cinque donne (seconda parte)

I ragazzi si guardavano attorno cercando di capire come mai la più piccola delle “sorelle” non c’era, le kunoichi rimasero in silenzio e dopo iniziarono a mangiare, dietro di loro, piccole ceste di vimini erano allineate e portavano i bambini addormentati e tranquilli, tranne Hidan e Kakuzu che dimenavano i pugnetti verso l’alto come a volersi picchiare, in un lampo il gruppo vide chakra fluire nei capelli di Sarah e muoverli, lo interpretarono come un miraggio e un gioco di luce, a quel movimento i bambini chiusero gli occhi e rimasero fermi e muti nelle loro ceste.
“Ritarda troppo. Iniziamo a mangiare, più tardi Tsuki* andrà a controllare.”
La ragazza interessata annuì e chiuse gli occhi in segno d’assenso; presero insieme la ciotola di riso ed iniziarono a mangiare.
L’aria di tensione che circondava la stanza non faceva che insospettire ed innervosire Neji, non potevano certo continuare a mentire, qualcuna di loro prima o poi si sarebbe arresa. Notando, il nervosismo, TenTen poggiò la sua mano su quella di Neji posata sopra il ginocchio. Ricevette lo sguardo di ghiaccio e di preoccupazione del ragazzo. Persino Gai e Rock Lee erano silenziosi, di solito ovunque andassero facevano baccano fino alla fine della cena, mettendo in imbarazzo i due piccioncini ed invece questa volta, il silenzio regnava padrone in quella stanza da pranzo.
Improvvisamente Mitsuki si alzò ed uscì fuori dalla stanza, con sé portava i suoi figli e i passi si sentivano lontani, forse erano già arrivati dall’altra parte della casa. Il rumore di una porta che si apriva e poi più niente.
“Spero che le vostre stanze siano di vostro gradimento.”
“Sì, molto accoglienti sul serio.” Risposero allievo e maestro, terrorizzati dalla giungla in cui erano costretti a dormire, piante carnivore e rampicanti, gelsomini profumati ed erbe velenose, altro che Paradiso Terrestre, un Inferno al verde! Sayuki notò in quelle parole un pizzico di critica, tanto che si alzò dalla tavola prese il piccolo Zetsu e seguì Mitsuki.
“Non volevamo offenderla.”
“Lo sappiamo, ma state tranquilli, è molto serena, non accadrà nulla.”
La cena era stata tranquilla, nessuno aveva mosso labbra e quando si congedarono tutto il gruppo si ritirò nella stanza di Michiko per trovare un piano di spionaggio.
“Sono strane e forse hanno persino capito chi siamo.”

“Non lo escluderei, quella Michiko è tremendamente astuta da non lasciarci nemmeno il tempo di dire a senza guardarci male.”
Neji annuì, attivò il byakugan e si guardò intorno, la stanza era circondata come da una barriera di chakra che gli impediva la vista solo attraverso uno squarcio riuscì ad intravedere le donne riunite nel giardino che discutevano mentre Michiko era stesa contro un albero.

“Sono in giardino e ci hanno messi in trappola, non vogliono essere viste.”
“Il quinto Hokage è stato molto chiaro, dobbiamo portarle a Konoha, con la forza o senza. I bambini non sono un problema, ma loro… sembrano pericolose.”
“Lo sono TenTen… credimi.” Lei annuì, non era spaventata, Sakura era in un angolo e rifletteva. Era davvero un suicidio attaccarle e poi portarle a Konoha, una di loro era debolissima per quanto la sua forza fosse esagerata, le altre pericolose sì, ma non esageratamente.

“Dobbiamo tentare, dobbiamo portarle via entro sta notte. Il mese che aspettavamo è scaduto.”
Sakura si alzò in piedi s’infilò i guanti ed aprì la porta.

 
Michiko non si era fatta viva per tutta la sera, aveva avvertito un dolore acuto ed era uscita a respirare aria pulita, pregava e chiamava insistentemente Deidara e Sasori, ma nessuno le dava un segno, i bambini si agitavano ed ormai aveva capito che sebbene prematuri sarebbero dovuti nascere. Ore ed ore a riflettere a capire se poteva farcela da sola, con tre gemelli, se poteva fare a meno dell’aiuto di Konan e le altre nel parto, il chakra era aumentato a causa dei suoi figli e sentiva sempre più la testa scoppiare come se avesse avuto un’overdose di forza. Come un pallone pieno d’aria pronto per scoppiare. Come le statue di Deidara nell’attimo precedente all’esplosione. I passi consequenziali di Mitsuki e poi di Sayuki, di Konan e di Sarah, vedeva le loro figura avvicinarsi con i bambini, le forze le mancavano e piano piano gli occhi le si chiudevano. Sospirava e respirava a pieni polmoni.
“Andrà tutto bene, siamo qui. Respira.”
Aveva annuito, ma non aveva dato segno di ripresa, come con un groppo alla gola non riusciva a spiccicare parola. Chiamava insistentemente ognuna di loro eppure… nessuna rispondeva.
“Sta peggiorando, le è venuta la febbre ed i bambini non resisteranno un giorno di più con tutto quel chakra.”
“Non possiamo farla partorire ora! Ci sono quei ninja!”
Sayuki accarezzava dolcemente il ventre di Michiko tentando di rassicurarla.
Sentirono dei passi e tutte si voltarono, i ninja non avevano più i mantelli e Konan riconobbe tutti i loro volti, ormai… la battaglia era aperta.
“Konan, Sarah, Sayuki, Mitsuki, Michiko. Siete chiamate dall’Hokage per scontare le vostre pene. Come membri dell’Akatsuki.”
Konan si alzò in piedi seguita da Sarah, si pararono davanti a Michiko e alle altre.
“Non potete farlo. Nessuno di noi vi ha fatto del male, non abbiamo colpa, non vogliamo attaccare Konoha se è questo che pensate, ci avete già fatto soffrire abbastanza voi e il vostro villaggio, non vogliamo avere a che fare con voi, vogliamo stare in pace.”
Gli occhi blu e gelidi di Konan fecero tremare tutti quanti, ecco svelato il loro vero scopo, stare in pace, avere una vita normale, essere uniche e vere donne, custodire i loro figli, farli crescere e gioire dei loro successi.
“Ciò nonostante dovete…” Sakura si bloccò non appena vide gli occhi di Michiko chiudersi, con uno scatto veloce fu pronta al suo fianco, Sayuki però la spinse via e chiamò le radici dell’albero per intrappolarla, mani e piedi erano legate, non poteva nemmeno disperdere la tecnica.
“Naruto!”
Come mosso da istinto il biondo si era gettato contro Konan, nella mano destra una copia aveva già provveduto ad attivare il Rasengan, una battaglia sarebbe scoppiata mentre il corpo di Michiko emanava lamine d’ombra. Neji attivò ancora una volta il byakugan, i bambini sembravano come soffocati da quelle ramificazioni interne.
“Basta Naruto e tu, Sayuki del villaggio dell’Erba fermati!”

Come se fosse stato un comandante tutti ubbidirono e Naruto annullò il rasengan.
“C’è sofferenza fetale, dobbiamo operarla.”
Sakura non poteva tenerlo dentro, Sarah si voltò verso il corpo addormentato di Michiko, lo notava ad occhi, dalle gocce di sudore che scendevano sui capelli biondi e le lacrime che solcavano le guance.
“Non posso operarla. Non ho gli strumenti.”

“Allora dobbiamo muoverci se vogliamo raggiungere Konoha in tempo.”
Kakashi si avvicinò alla ragazza e la prese in braccio, cercando di non farle troppo male, era rischioso, tutto tremendamente rischioso, un minimo passo falso e i piccoli artisti sarebbero morti insieme alla madre.
“Ci siamo sbagliati sul vostro conto. Volevate solo proteggerli.”
Tutte le donne misero i loro figli in spalla ed uscirono dal cancelletto della casa, sugli alberi sarebbero stati più veloci, grazie al chakra e creando una catena umana trasportarono Michiko su un albero per attutire lo sforzo del salto che avrebbe fatto Kakashi e finalmente il viaggio ricominciò.
Michiko dormiva in mille incubi e dolori, vedeva solo gli occhi azzurri di Deidara e quelli castano di Sasori, solo le loro labbra sulla guancia, solo un immenso sogno che non le faceva sentire il dolore.
Ricordi dei suoi allenamenti, tutta la sua vita le passò davanti agli occhi, i rimproveri di Sasori, i suoi abbracci e i suoi baci sulla fronte, la risata di Deidara, i suoi occhi pazzi mentre guardava una sua opera d’arte ed il suo corpo caldo sotto le coperte. Furono le sue carezze a svegliarla?
No solo mani che la prendevano e posavano su qualcosa di morbido, un cuscino, tutto bianco e poi soltanto il dolore.

*****************************************************************+

Rieccomi tornata col nuovo capitolo, volevo aggiornare ieri sera purtroppo il pc si è bloccato e ha deciso di non accendersi così ho fatto tutto oggi appena tornata da scuola, e così si conclude la seconda parte dell'arrivo dei nostri eroi, chissà cosa succederà quando arriveranno tutte a Konoha e avverrà l'operazione di Michiko, vi avverto che potrebbero esserci delle sorprese anche perchè precisamente non so come strutturarlo^^ ho già un'idea in mente perciò ne avremo delle belle. (sempre troppo generica... ndDeidara)(Povero effemminato T.T ndMeMichi)(Eh? ndDeidara)(Hanno ragione ndSasori)(Cosa!???? ndDeidara)(Sei proprio tardo, non l'hai notato che nel doppiaggio di Italia uno ti hanno messo una voce orrenda? ndSasori)(T.T ndMeMichi)(Che volete da me loro non capiscono l'arte della mia voce... ndDeidara)(Già... io volevo andare a doppiarla capace che risuonava meglio... mah secondo me quelli della mediaset si lasciano attrarre dalle apparenze ndMe)(Concordo.. ndMichiDeiSaso)(Perchè non passi alle recensioni? ndSasori)(Sì forse hai ragione. ndMe) 

Volevo ringraziare innanzitutto tutti coloro che leggono la fiction e soprattutto coloro che commentano e sono così calorose proprio nel farlo perchè m'incoraggiano molto!^^ E soprattutto ringrazio coloro che hanno aggiunto nei preferiti la fiction!^^

angel jenny
ila_sabaku
Saiyo83
Sasori_Danna
Sasori_Deidara
Targul


Ed ora finalmente passo alle recensione!^^:

angel jennyGrazie per aver recensito sono molto contenta che tu l'abbia fatto e non mi hai affatto offesa credimi e poi sì ho seguito il tuo consiglio e sinceramente sto molto meglio, mi sento più serena e comunque spero sinceramente che la seconda parte del settimo capitolo ti sia piaciuto veramente e spero di non averti deluso. Come vedi purtroppo le ragazze sono state scoperte e... (Ma perchè io devo stare male? ndMichi)(Fa parte del gioco ndMe)(Giusto altrimenti non puoi vederci uuuuuu ndSasoDei)(Ma che fate a fare i fantasmi tanto vi vedo! ndMichi) ... molto presto la nostra vecchia Tsunade si ritroverà ad affrontare il potere di Michiko. Oddio ho detto troppo, forse non avrei dovuto farlo. Riguardo alla storia io non ero convinta all'inizio di come avevo iniziato però... a quanto pare posso tranquillamente andare avanti, lo dico perchè rileggendo la prima parte non sapevo come attaccarmi poi mi è venuto il lampo, ho detto forse è ora di far nascere gli artisti XDXD ed infatti ecco che ho messo in mezzo tutto, non voglio mettere troppa azione perchè mi piacerebbe lasciarla per il seguito, spero che anceh senza troppo movimento sia altrettanto bella.Comunque grazie mille ancora per i tuoi incoraggiamenti e i tuoi complimenti spero di ricevere presto una tua recensione ed un nuovo capitolo della tua fantastica ficcy!^^ I

Saiyo83 Grazie mille per la tua recensione, no per il momento non ho assolutamente intenzione di interromperla e cancellarla soprattutto perchè vedo che a qualcuno interessa e che m'incoraggia tanto e poi non sarà incompleta il finale ci deve essere per forza, ma per il momento non voglio pensarci tanto. Spero di non averti deluso con questo nuovo capitolo e capisco i migliardi di errori che ho fatto però... magari riuscirò ad incantare il lettore così che non se ne accorga sai a volte capita^^ Spero di ricevere presto la tua recensione^^

Ora vado alla prossima!!!!!

Ciao ciao!

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** 8. L’arte di un’effimera eternità ***


8. L’arte di un’effimera eternità

Giunsero a Konoha dopo tre giorni, non si erano fermati un attimo, nemmeno il tempo di dormire, l’unica sosta ci fu quando Kakashi non poté poi tenerla sulle spalle, il corpo di Michiko era diventato troppo pesante, come se in quel momento stesse per esalare l’ultimo respiro, Sarah era stata attenta a vegliarla a cercare di farla soffrire il meno possibile, ma non era facile. Ogni minuto che passava era un minuto che veniva tolto alla vita degli artisti, le lacrime di Michiko segnavano gli alberi
Quando i ninja guardiani li avvistarono subito si prepararono per aiutarli con un’intera armata, spiazzate da quella accoglienza subito le donne si misero sulla difensiva, ma come potevano affrontare tutti quei ninja con uomini iracondi che uscivano dalle loro case per far pagare a tutti quella sofferenza che l’Akatsuki aveva portato? Facendosi largo tra tutti, Sakura, Kakashi e Gai giunsero all’ospedale dove Tsunade venne richiamata in fretta e furia. Le donne furono portate tutte in prigione momentaneamente finché qualcuno non avesse deciso la loro sorte. Michiko fu posata su un letto e portata immediatamente in sala operatoria, non appena la barella varcò la stanza piena di sigilli protettivi ecco che la ragazza prese a dimenarsi, questo a causa del suo chakra, furono costretti a tenerla ferma per tutto il corpo del parto. Inconsciamente la donna si dimenava, ma nella testa di Michiko regnava solo un mondo oscuro, non sentiva altro che il dolore di forbici o bisturi che le tagliavano il ventre… il coraggio prese possesso del suo corpo e senza aprire gli occhi parlo…

“Non… fategli… del ma…le…” disse per poi cadere in un sonno profondo.
Stupita dalla forza di volontà della ragazza Tsunade si impegnò a mantenerla in vita, com’era possibile che una ragazzina dell’età di Sakura, complice di omicidi portasse dentro il suo cuore una forza d’animo tanto grande da commuovere persino lei? Uno dei tre sannin leggendari?
Rimase turbata quando iniziò ad aprire il ventre della ragazza per far uscire i bambini, da lì iniziarono a dimenarsi come lingue nere che circondavano la placenta. Come una barriera protettiva, quello scudo di chakra sarebbe stato troppo duro da abbattere. Iniziò una lunga lotta alla sopravvivenza, non appena Tsunade provò a toccarli la ragazza urlò di dolore. Quelle lingue erano come interi organi di Michiko strapparglieli era come ucciderla direttamente, bisognava aggirare l’ostacolo. Impose le mani come per sovraccaricare lo scudo che assorbiva il chakra, in modo che si aprisse. L’operazione durò più di sei ore e tutti fuori pensavano preoccupati al corpo di quella ragazza ed alle anime che portava al suo interno. 
Una luce abbagliante provenne fuori dalla sala operatoria, al suo interno quei bozzoli di luce nera si stavano schiudendo e come mossi da volontà propria portarono fuori i bambini dal corpo di Michiko. La donna sanguinava e per lo sforzo respirava a fatica, furono costretti ad attaccarle un respiratore artificiale, ma la cosa più importante fu che i tre gemelli erano salvi. Si vedeva chiaramente che c’erano due bambini gemelli ed un altro, leggermente più grande e formato rispetto agli altri. Erano stati concepiti in mesi differenti ecco perché in quel modo Tsunade si rese conto che quei bozzoli neri regolavano la crescita del feto.

Proprio per quella abilità le venne in mente il cognome di Michiko. Mizutsuki. Da anni le donne di quell’antico clan si tramandavano il mestiere di levatrici, proprio grazie ai loro poteri guaritivi, in quel momento ricordò la spiegazione che le avevano dato alcuni registri riguardo alle potenzialità di quel clan. Durante le gravidanze il corpo delle madri diventava una vera e propria fortezza perché il chakra guaritore avvolgeva il feto permettendogli una vita quasi autosufficiente rispetto alla madre. Quella era l’ultima discendente del clan ed in quel momento ricordò che la geisha padrona del potere lunare aveva i poteri più forti di tutto il clan, la capacità di infiltrarsi nel regno degli inferi, come un demone che può decidere della vita o della morte degli uomini.
I bambini vennero lavati e posti in tre culle differenti dopo essere stati visitati da Tsunade, si stupì di come fossero tutti in perfetta salute. Due maschi ed una femmina. Nel viso rilassato della bambina Tsunade rivide il volto di Michiko ora distesa su un letto con tubicini attaccati al corpo ed uno per respirare. Chiuse la porta della stanza della donna e si diresse nel suo studio per decidere il da farsi, non poteva permettere che quelle donne accusate ingiustamente dal mondo venissero messe a morte. Ed i loro figli? Cosa avrebbero fatto? Soli senza le loro madri? Era una cattiveria bella e buona, non poteva permetterlo. Aveva deciso, per un po’ di tempo le donne sarebbero state chiuse in una casa nelle mura della città a stretta sorveglianza dagli AMBU, se riuscivano a dimostrarle che potevano vivere in pace col resto del mondo allora le avrebbe accolte come donne del villaggio di Konoha. Il loro passato sarebbe sempre stato un fardello, ma il tempo era in grado di rimarginare ogni ferita, forse gli uomini del villaggio sarebbero stati in grado di capire che altro non erano che madri.
Convocò una riunione straordinaria per dichiarare l’esito della sua decisione, all’inizio nessuno fu d’accordo, ma alla fine fu dato il permesso. Tsunade cercò in tutti i modi di tirar fuori il lato compassionevole di tutte le persone, non si poteva privare un bambino della propria madre solo perché si credeva che avessero commesso dei delitti. Non c’erano prove della loro vera colpevolezza, dovevano soltanto proteggere sé stesse, perché a volte l’amore rende pazzi e si sa, i bambini e di pazzi dicono sempre la verità.
Vennero liberate e trasferite nella nuova casa, ma ogni giorno vegliavano sul corpo addormentato di Michiko, con la speranza che si risvegliasse, videro i tre angioletti che dormivano, due bellissimi gemelli biondi che messi vicini si tenevano per mano come a proteggersi l’uno all’altro ed il terzo con radi capelli rossi che pacifico dormiva, come se fosse il vero Sasori. Michiko non poteva vederli. Dentro di lei lottava contro il desiderio di morte, voleva vivere e vedere i suoi figli crescere, ma al contempo una voce la richiamava agli Inferi perché quelle creature l’avrebbero solo uccisa per la loro somiglianza con gli artisti. Ma soffrire non faceva poi parte della vita? la sofferenza da sempre era un sentimento vicino al mondo degli uomini, come l’amore e l’odio sono due facce della stessa medaglia così anche la sofferenza poteva andarci a braccetto. Soffrire per l’odio delle persone, soffrire per l’amore non ricambiato era questo il destino degli uomini; sapeva però che non sarebbe stata sola, poteva amare i suoi figli come aveva amato Sasori e Deidara. Doveva vivere per l’amore che provava verso di loro.
Lottando e con forza iniziò a schiudere gli occhi, voleva vederli, voleva tenerli stretti tra le sue braccia e baciare le loro guance. Mosse le dita della mano per sentire le lenzuola in cui era avvolta, iniziò a focalizzare le figure intorno a lei, Konan che le carezzava la fronte, Mitsuki che le stringeva la mano e gliela baciava con le lacrime, Sarah che teneva l’altra come aggrapparsi alla vita che stava invadendo Michiko.
“Ben tornata… Michi…” Disse Konan baciandole il capo, tra tutte le donne presenti l’unica che non vide fu Sayuki, poi scorse i suoi capelli neri per la priva volta sciolti, chinata su due culle, presa dall’eccitazione Michiko cercò di alzarsi per guardare quelle culle, ma le braccia non la ressero e cadde sui cuscini morbidi e caldi.
“Sayuki, fai vedere Michi i suoi artisti.”
Konan le sorrise ed immediatamente aiutata da Mitsuki, Sayuki avvicinò le due culle in modo che potesse vedere coi suoi occhi. Tirata su da Sarah e Konan vide quei piccoli pargoli addormentati. Le si strinse il cuore nel guardarli, il primo era come Sasori, piccoli ciuffi di capelli rossi e la pelle delicata e umana! I figli di Deidara erano due, una bambina ed un maschio, il primo somigliava al padre, un unico ciuffo biondo che spuntava dalla sua piccola testa e le mani chiuse a pugno affianco a quelle delle sorella che invece sembrava sé stessa da piccola, in quel momento in loro vide il suo team dell’Akatsuki e calde lacrime iniziarono a scenderle dalle guance. Le mani si mossero a coprirsi il volto e piangere in silenzio alla presenza di tutte le donne. I capelli scompigliati della ragazza caddero come una tenda su di lei per coprirle il viso pieno di vergogna. Il pianto non era la soluzione migliore per affrontare i problemi, ma quei singhiozzi rivelavano la verità sui sentimenti di Michiko, la gioia che provava in quel momento nel vedere le sue creature era così tanta che nemmeno un kunai affondato nelle sue carni sarebbe stato in grado di farle provare dolore.
Allungò le mani per poterli toccare, i bambini erano angeli, che venivano dal cielo per portare la gioia nei cuori degli uomini, perché era l’amore che faceva i bambini e non la violenza ed il desiderio carnale. Ogni bambino nato, non era uno sbaglio, ma il piccolo desiderio di ogni uomo.
Non poteva abbandonarli, come solo aveva potuto pensare che la sofferenza l’avrebbe uccisa? Quei bambini erano il segno vivente che Sasori e Deidara e tutti i membri dell’Akatsuki erano morti in pace.
I bambini erano l’ultimo ricordo dei loro amori.

 
I ciliegi in fiore erano la cosa più bella che si potesse ammirare in quella stagione e mentre cinque donne normali camminavano per quel viale dei bambini correvano frenetici davanti a loro come piccole bestioline.
“In nome di Jashin io ti maledico!!” gridava uno dei piccoli.
“Non puoi farlo sono tuo fratello maggiore!” ribadiva l’altro, Hidan e Kakuzu erano la gioia Sarah, nei litigi che li animavano in continuazione ed a quante volte lei stessa perdeva la calma, non poteva far altro che sorridere perché era questa la verità. Quei litigi le erano mancati ed ora attraverso quei bambini, fratelli in un certo senso li rivedeva riaffiorare realmente, non erano più ricordi del passato. Erano una realtà che si ripeteva sempre.
“Mamma! Kakuzu, non mi lascia pregare!” gridava il piccolo Hidan iniziando a scuotere la gonna della madre, Kakuzu al contrario lo affiancò per poi attirarlo contro di sé ed abbracciarlo forte.
“Puoi pregare stupido! Ma solo se mi paghi…” gli disse spingendolo lontano dalla mamma che invece iniziò a ridere di gusto.
Contagiando anche la dolce Sayuki che con lo sguardo seguiva il piccolo Zetsu che sotto un albero era accovacciato ad osservare dei fiori rossi, sembrava così normale, rispetto a suo padre eppure… dentro il cuore di Zetsu c’erano due personalità che erano in continua lotta tra loro, assieme a lui c’era un bambino dai capelli arancioni e gli occhi chiusi che sorrideva contento mentre raccoglieva dei fiorellini per la sua mamma. Nagato… mai felice nei giorni di sole in quel momento si lasciava andare ad una felicità che magari sarebbe durata poco, non era un vero leader come suo padre, ma era il protettore di sua madre, la spalla su cui lei poteva piangere, e con quei piccoli gesti Konan ricordava il suo amato e tutte le volte in cui avevano cercato di darsi l’armonia con un figlio. La donna gli si avvicinò prendendolo per le spalle ed arruffandogli i capelli, sorrise.
“Mamma… perché i miei occhi sono così?” chiese il piccolo, non aveva un vero e proprio Rin’egan, era una facoltà che non sarebbe riuscito a sviluppare subito, ecco perché ogni tanto quegli occhi azzurri prendevano piano piano la forma a spirale, quando si arrabbiava, e spesso la sua rabbia interiore scaturiva fuori anche quando dentro se stesso era felice.
“Perché il tuo papà ha voluto proteggerti.” Gli disse baciandogli una guancia, improvvisamente le donne furono attratte da un rumore proveniente dall’acqua.
“Kisame!” Urlò Mitsuki mentre correva in direzione del laghetto, impalato davanti alla sponda un piccolo Itachi con lo sguardo annoiato guardava il fratello nuotare come un vero pesce.
“Mamma… Kisame è ammattito, crede di essere un pesce.”
“Oh… ma lo è!” iniziò a ridere lei cercando di coinvolgere in tutti i modi Itachi, ma come lo stesso Uchiha, non era così facile, lo sguardo di Itachi rifletteva sempre quella freddezza che nascondeva il battito del suo cuore, calore che provava per la famiglia. Non poteva credere la felicità portasse alla sofferenza, ma quella era una verità che tutte le donne avevano provato.
“Esplosione.”
“Eternità.”
“ESPLOSIONE!!!”
“ETERNITÀ!!!!”
Due bambini si guardavano in cagnesco, uno biondo con un ciuffo davanti agli occhi e gli occhi color del cielo e l’altro coi capelli rossi e gli occhi nocciola, così belli da sciogliersi. Michiko camminava dietro di loro e si fermò non appena iniziarono a litigare, finiva sempre così prima tutti contenti a ridere e scherzare e dopo, non appena Deidara faceva esplodere qualcosa ecco che iniziavano a litigare. Deidara era molto diverso da suo padre, possedeva una sola bocca sulla mano destra, ma anche un’altra all’altezza del cuore, accuratamente cucita dopo la sua nascita. Sasori invece era un vero bambino con le stesse capacità del marionettista di Suna, era un vero piccolo genio, magari il più intelligente assieme ad Itachi, ma il più triste e solo. L’unica che riusciva a mettergli il buon umore era la sua sorellina: Yuki no Kokoro. Il nome che le aveva dato sua madre rispecchiava il vero essere della bambina, era l’unica ad aver subito conseguenze dopo il parto, il cuore era debole, era come una bomba ad orologeria che poteva esplodere, come le bellissime opere di Deidara, eppur era lì con lei, protetta dalla stessa Michiko. Lo scudo materno che l’aveva protetta per nove mesi era stato infranto troppo presto per lei, ma Michiko sapeva che questo era il destino della bambina, sarebbe stata piccola, delicata, piena di amore verso gli altri, ma non debole. A differenza dei suoi fratelli aveva ereditato qualcosa di particolare, una bocca sulla mano sinistra, ma uno scudo che la proteggeva, infranto quello la bambina moriva. Per evitare questo Michiko aveva concesso tutto il suo chakra alla figlia, in modo da non morire prima del tempo. Yuki era forse l’unica che poteva tenere legati insieme due concezioni di arte così diverse.
“Mamma… il cuore delle persone è forte. Tutti possono amare. Però… tutti devono vivere e Sasori e Deidara si sbagliano.”
Disse la sua dolce vocina stringendo di più la mano della mamma.
“Cosa intendi?” chiese lei ed in quel momento la bambina si staccò da lei per poi essere afferrata dai fratelli.
“L’ARTE È UN EFFIMERA ETERNITÀ !!!!”
Gridò affinché tutti potessero sentire quanto la vita fosse bella e regalasse agli uomini sensazioni indimenticabili.

************************************************************************************

Bene questo era l'ultimo capitolo^^ spero che sia piaciuto a qualcuno, mi sono commossa di me stessa quando ho dovuto scriverlo,  mi dispiaceva fermarla e poi arrivare a scrivere un altro capitolo anche perchè la mia mente è andata in là con la fantasia e si è lasciata trasportare autoconcludendola, ciò nonostante spero che tutti quelli che l'hanno letta apprezzino il finale, magari un pò scontato però... che volete certe volte le cose banali sono quelle più forti. Ringrazio particolarmente tutti quelli che hanno letto la fanfiction e pazientemente hanno seguito questi miei aggiornamenti ogni mese T.T
Ringrazio coloro che hanno recensito e ammetto che ogni recensione mi faceva sentire più felice, per gli scrittori, recensioni negative o positive sono sempre uno stimolo a migliorarsi.
Ringrazio anche chi ha aggiunto la storia tra i preferiti, non lo speravo sinceramente, ma sono contentissima di questo!
Ecco perchè ne elenco i nomi.^^

1 - angel jenny

2 - ila_sabaku 
3 - Saiyo83 
4 - Sasori_Danna 
5 - Sasori_Deidara 
6 - Targul

Grazie mille!!!! Spero di non avervi deluso con il finale. Grazie ancora a tutti e spero ci sarà una prossima volta!
*Si soffia il naso per l'emozione*
(Questa è pazza... ndSaso)(Mah... anche secondo me però... ndDidara)(Però?.. ndMeSaso)(Hai visto che belli i nostri pargoli!!!??? *____* ndDeid)(Eh..... T.T ndSaso)(Dai ammettilo sono carini ndMe)(E va bene, ma solo perchè il mio pupillo si fa valere con le sue idee ndSaso)(Lo stesso vale per me ndDeid)(Secondo me l'unica sana mentale era Yuki. ndMe)(Concordo cara ndMichi)(Micchan!!! *abbraccia salterellando* ndMe)(Ciao tesoro mio^^ hai visto com'è brava nostra figlia? ndMichi)(Sì..... ndSasoDei W__W)(Guarda che diceva a me! ndSaso)(No a me.. ndDei)(Basta!!!!!! Era a tutti e due! ndMe)(Ecco infatti ndMichi)
(Certe volte non li capisco ndMe)(A chi lo dici.. ndMichi)
ALLA PROSSIMA FAN FICTION  se ci sarà....
GRAZIE ANCORA A TUTTI!!!! ^____________^

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=261433