Just a Memory

di _scribble
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Muffin ***
Capitolo 2: *** Celeste ***
Capitolo 3: *** Fratelli ***
Capitolo 4: *** Serpenti ***
Capitolo 5: *** Skyline ***



Capitolo 1
*** Muffin ***


Titolo: Muffin
Protagonista: Marlene
Pairing: Het [Marlene/Uriah]
Parole: 448 circa
Note: Questa flash è la prima di una raccolta. Queste fic parleranno di un momento, un ricordo di un personaggio. Ogni personaggio che verrà trattato sarà un personaggio che è morto. (N.B. Non seguo l'ordine cronologico delle morti – vado a ispirazione – per cui è possibile che la prossima parli di un personaggio morto precedentemente a Marlene, ecco.) Ogni fic è indipendente. Si può leggere un qualsiasi capitolo senza il bisogno di aver letto i precedenti. Che altro? Spero con tutto il cuore che vi piaccia, anche se come prima flash non è un granché. Se lasciate un commentino mi rendereste davvero tanto felice. Grazie a tutti ^-^

~Just a memory~

Muffin

 

Marlene ha sedici anni. E' immobile. In piedi sul cornicione. I suoi occhi sono vacui. Fissano qualcosa che solo lei può vedere. «Ho un messaggio per i Divergenti.» La sua voce è piatta, il tono monotono. Parla. Parla senza sapere ciò che dice.

*

Marlene ha quindici anni. Si trova a casa sua, nella sua fazione. Sua madre prepara la famosa torta al cioccolato degli Intrepidi. Alla ragazza piacciono i dolci. E' golosa, sa di esserlo. E' il compleanno di Josh, suo fratello. Sta per compiere diciotto anni. Lui è rimasto. Non ha lasciato gli Intrepidi, ma Marlene? Lei cosa farà? Ora non importa. E' contenta di quel che è. E' felice.

Sua madre la definisce “frizzante”. Frizzante perché è sempre allegra. Frizzante perché basta poco per farla ridere. Frizzante perché le piace muoversi. Ma in quel momento Marlene è tutt'altro che frizzante. E' seria, preoccupata. Suo fratello non é rientrato. Non ancora. E' tardi, ormai. Lei è seduta sul bordo del letto. I lunghi capelli mossi sciolti sulle spalle. Qualcuno bussa alla porta. Si alza ed apre. E' suo padre. Ha gli occhi rossi. Rossi e gonfi. Josh è morto. Si è suicidato. Lui non era felice. Quello non era il suo posto. Non voleva rimanere. Doveva essere un Pacifico. Lei lo sapeva.

Sono passati due mesi dalla morte del fratello. Marlene è in mensa. Ora è sicura. Sicura che lei diventerà un'Intrepida. Lynn è accanto a lei. Sta guardando svogliata un muffin. «Non lo vuoi?» chiede la quindicenne. «No. Mangialo se ti va.» Marlene afferra il muffin e lo addenta. Uriah di fronte alle due ragazze solleva gli angoli della bocca. «Perchè ridi?» domanda Mar. «Sto solo sorridendo.» ribatte lui divertito. «Allora perchè sorridi?» Lui la osserva. L'aria tra il divertimento e... L'ammirazione? L'affetto?
«Allora?» sbotta Lynn secca. Uriah si gira confuso. Poi si rivolge a Mar. «Ti propongo una sfida» esordisce. «Sentiamo.» Adesso anche la ragazza sorride. «Durante l'iniziazione, l'anno prossimo, dovrai dimostrarmi quanto sei coraggiosa.» Ride. Le sue parole suonano strane alle sue stesse orecchie. «E tu come sai che resterò qui?» «Lo so.» Dopo attimi di silenzio Uriah continua a spiegare la sua idea. «Tu, Mar, dovrai posizionarti un muffin sulla testa. E io dovrò mirarlo e sparare.» «Che sciocchezza.» commenta Lynn acida. «Ci sto.» replica entusiasta Mar puntando i suoi occhi in quelli del ragazzo.

*

Le labbra di Marlene finiscono di pronunciare il messaggio. Contemporaneamente anche Hector e la bambina smettono di parlare. Come lei erano sotto simulazione.
Un secondo. Due. Tre. Marlene precipita nel vuoto. Un'immagine. Un ricordo. Un sorriso. Un muffin. Uno sparo. Il suo corpo colpisce bruscamente il terreno. La vista le si annebbia. E' intrepida, lo è sempre stata. Lo sarà sempre.

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Capitolo 2
*** Celeste ***


Titolo: Celeste
Protagonista: Jeanine
Pairing: ---
Parole: 319 circa
Note: Salve! Mi scuso per l'enorme ritardo con cui pubblico questo capitolo, ma il tempo è poco. Dunque questa volta la flash è incentrata su Jeanine, personaggio che forse molti odiano, ma che io ho rivalutato in Insurgent. Vi avverto che la fic è un po' nonsense.Spero vi piaccia comunque. Vorrei, inoltre, ringraziare le sei persone che hanno recensito la fic su Marlene. Grazie, di cuore.

~Just a memory~

Celeste

 

Jeanine ha quarantacinque anni. E' in una sala, piuttosto grande. La sua schiena è pressata contro il muro. Davanti a lei c'è Tori con la pistola puntata. Beatrice Prior irrompe nella stanza. Si lancia su Tori. Jeanine è confusa. D'un tratto tutto diventa più chiaro. Il file.«E' su quel computer.» Lo dice scandendo bene le parole, rivolgendosi alla sedicenne.

*

Jeanine ha sedici anni. E' in una stanza spaziosa. Sulle pareti ci sono numerosi quadri. E' a casa sua. Sua madre le rivolge uno sguardo incoraggiante. Fai la scelta giusta, sembrano dire gli occhi di suo padre. La farò. Sa già quale fazione sceglierà, il giorno della Cerimonia. Il risultato del suo Test Attitudinale non poteva essere più sbagliato. Abnegante. Jeanine Matthews un'Abnegante? Assolutamente no. Jeanine Matthews non è un'Abnegante. Non può esserlo. Lei è un'Erudita. Ne è sicura. Sceglierà gli Eruditi. Continuerà a vestire di celeste. Il risultato era sbagliato. Il siero per il test è da modificare. Da quel momento un pensiero le si fissa in testa. Inventerò un siero più potente.

*

Jeanine ha venticinque anni. Guarda il cielo. Celeste. Come il siero che presto svilupperà. Si avvia verso il quartier generale della sua fazione.
Il capofazione degli Eruditi è morto da una settimana. E' pronta a scoprire il risultato del Test. Ha avuto il punteggio più alto. E' la più intelligente. Il suo Q.I. vale più degli altri. Sarà la nuova capofazione.

*

Tris e Tori smettono di discutere. La capofazione degli Intrepidi si avvicina all'Erudita. Lo sguardo pieno di odio. Estrae un coltello. Colpisce con forza lo stomaco di Jeanine. Dice il nome del fratello: George Wu. Affonda il coltello una seconda volta. Il file. Jeanine strabuzza gli occhi. E si accascia a terra, esanime. Jeanine, che voleva solo proteggere l'informazione. Jeanine, che voleva solo proteggere le fazioni da una terribile verità. Jeanine, che amava il celeste. Jeanine, che forse era più abnegante di quel che pensava. 

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Capitolo 3
*** Fratelli ***


Titolo: Fratelli
Protagonista: Tori
Pairing: ---
Parole: 316 circa
Note: dan dan dan. Sono tornata. Dopo decenni, secoli, millenni, sono tornata. Mi spiace tanto per l'assenza e per non aver aggiornato. Sono pessima. Però, ora, eccomi qui con la terza flash. Questa volta su Tori. Perchè ovviamente nel frattempo Allegiant l'ho anche letto (sono ancora in lutto ;__;). Duunque. Non è particolarmente lunga. Non troppo originale. Però sentivo di dover dedicare una flash anche a lei – ci sono taanti personaggi a cui dedicare le fic, ma c'è chi ha un posto un po' più speciale nel mio cuoricino, come lei ad esempio. (Per esempio SPOILER FINE ALLEGIANT! su Tris non scriverò mai e poi mai, un po' perchè la sua morte sarà oggetto di molte, moltissime fic, un po' perchè il personaggio non mi piace). Sì, poi dovrei fare anche qualche ragazzo. Prima o poi, eh. Magari la prossima. Ora vi lascio a Tori. A presto, End~

~Just a memory~

Fratelli

 

Tori ha ventitré anni, il desiderio di lasciare la città in cui ha sempre vissuto, in cui non ha più niente da perdere. E' impaziente. Sta quasi correndo. Diretta verso la recinzione, verso la sua nuova vita.

*

Tori ha sedici anni. E' al Centro, pronta a compiere la sua scelta. Sorride, Tori. Sa che non sceglierà gli Eruditi. Sa di non voler restare. Chiamano il suo nome. Le porgono il coltello. La lama scorre senza esitazione sul suo palmo. Il sangue crepita sui carboni ardenti. E' un' Intrepida, ora. Guarda in direzione di George, suo fratello. Lui sorride. Conosce Tori, sa che quella è la scelta giusta. Lei ricambia incurvando le labbra. Questo è solo un arrivederci, pensa.

*

Tori ha diciotto anni. E' nella sala dei tatuaggi. Lavora lì come aiutante. Qualcuno bussa. E' suo fratello. Anche lui è un trasfazione. Anche lui ha deciso di passare la sua vita tra gli Intrepidi. Ha appena concluso il primo modulo dell'Iniziazione. Vuole fare un tatuaggio.

Tori è seduta vicino allo strapiombo. Il viso nascosto tra le mani. Suo fratello è morto. Suicidio, dicono. Ma lei sa cos'è successo veramente. Lei sa che Jeanine Matthews l'ha ucciso. George è – era – Divergente. Jeanine Matthews odia i Divergenti. Tori gliela farà pagare. Gliela farà pagare davvero. Lo giura. Jeanine morirà per mano sua.

*

Tori continua a correre, illuminando la strada con la torcia. Una pallottola la raggiunge. Lei cade a terra. E' madida di sudore, le palpebre chiuse. Gli occhi si fermano su Tris, che le si era accovacciata accanto. Tris, una Divergente, proprio come suo fratello, una ragazzina determinata, che ha sempre saputo di dover aiutare, di dover proteggere. Perché Tori non era riuscita a proteggere George. E, invece, avrebbe dovuto.
Tori non sa che lui è ancora vivo, che la sta aspettando. Tori non sa che la vita che le è stata tolta, al di là della recinzione, sarebbe stata diversa, felice.

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Capitolo 4
*** Serpenti ***


Titolo: Serpenti
Protagonista: Uriah
Pairing: ---
Parole: 320 circa
Note: here I am, again. Questa flash è dedicata a Uriah *inizia a piangere a dirotto*. Bene, che dire? Premettiamo che so che Uriah prima di morire entra in coma, ma dal momento in cui entra in coma lui è già morto, non è più Uriah. Quindi sono partita da quel momento (anche perchè descrivere la sua morte in un letto, non è nè entusiasmante, nè facile). Perchè ha un grandissima qualità: quando ne hanno bisogno cambiano la pelle e rinascono, questa frase è ricalcata su una di Once Upon A Time in Wonderland.
Di certo la flash non è come la prima (ormai sapete che non mi riescono mai bene come quella su Marlene), ma Uriah è Uriah, uno dei personaggi migliori della saga, a mio parere. Scrivere di lui mi ha fatto male, tanto. E per la prima volta non mi interessa se il risultato è buono o no (cioè, in realtà mi interessa, ma non starò qua a lagnarmi come a al solito dicendo che fa schifo e bla bla: non posso dire che fa schifo perchè c'è Uriah, capite?), non saprei nemmeno dare un giudizio sul lavoro. Quindi spetta a voi, con le vostre recensioni. A presto, Sara (ps. uh, da qualche giorno potete trovarmi anche su Wattpad, quindi, beh, magari fatevi un giro anche lì, lol)

   ~Just a memory~

Serpenti

 

Uriah ha sedici anni, è nel Dipartimento di Sanità Genetica. Aveva fantasticato a lungo su cosa ci potesse essere al di là della recinzione: nella sua mente era tutto più entusiasmante. Niente nel Dipartimento aveva colmato il senso di vuoto che la morte di Marlene aveva lasciato.

*

Uriah ha cinque anni. E' seduto accanto al padre, un uomo massiccio, scuro di pelle, pieno di piercing e tatuaggi: un vero intrepido. Un giorno sarò come mio padre, Uriah lo pensava costantemente. Lo osservava e sapeva di voler diventare come lui.
«Come mai hai quel tatuaggio, papà?» dice il bambino indicando col dito cicciottello il braccio del padre circondato da un serpente massiccio.
«Perchè questo animale ha un grandissima qualità: quando ne ha bisogno cambia la pelle e rinasce» risponde sorridendo.
Uriah non capisce a pieno la frase, ma dal tono di voce di suo padre sembrava una bella frase.
«Sapersi adattare, sapersi proteggere.» aggiunge l'uomo.

*

Uriah ha sette anni. Sta giocando con Zeke, suo fratello. Sua madre, Hana, è in cucina. Sta preparando una merenda tipica dei pacifici, la sua fazione di provenienza.
Toc, toc. Uriah lancia uno sguardo interrogativo al fratello. Toc, toc.
La donna si dirige verso la porta. Degli uomini le parlano con fare gravoso.
Il mondo di Uriah crolla nel momento in cui sua madre porta ai figli la notizia: suo padre è morto.

*

Uriah ha quattordici anni. Sa che suo padre era Divergente. I mormorii sono cessati dopo mesi e quella parola gli è rimasta impressa nella mente come un marchio pur non conoscendone il significato, non ancora. Ma comprende che nel momento in cui, anni prima, l'avevano trovato morto suo padre aveva smesso di adattarsi e proteggersi.
Uriah sta per fare il suo primo tatuaggio: un serpente, dietro l'orecchio sinistro.

*

Uriah vede Tris passare davanti a lui, al check-point poco distante. Si sforza di sorridere e solleva una mano per salutarla.
Un momento, qualche attimo. E il muro vicino esplode.

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Capitolo 5
*** Skyline ***


Titolo: Skyline
Protagonista: Lynn
Pairing: Fem!Slash [ Lynn/Marlene ]
Parole: 449 circa
Note: E quando nessuno ormai se lo aspetta più, ecco che riappaio. Dopo più di un anno. Più di un anno dall'ultimo aggiornamento, proprio così. Sono pessima, lo so. Ma ho anche imparato a lasciar perdere. Non ho mai aggiornato regolarmente. Non ho mai finito una long – o una raccolta. Ma ancora non sono riuscita a cambiare queste cattive abitudini. Forse un giorno ci riuscirò. Forse non ci riuscirò mai. Chi lo sa. Mi dispiace solo che sia un comprtamento sbagliato nei confronti dei lettori, qualcosa che mi crea anche un bel po' di dispiacere, ma che proprio non riesco a evitare. Mi dispiace tanto, credetemi. Ma sono fatta così. Scrivere mi piace. Anche se non è tutta la mia vita, scrivere mi piace tantissimo. E anche se non scrivo costantemente, se non scrivo ogni giorno qualche volta lo faccio. E qualche volta torno anche qui, con storie a caso o ficcyne di bassa qualità. Solo perchè mi va. Mi sto dilungando fin troppo senza dire niente sulla flash: dunque, questa qui è incentarta su Lynn, un personaggio che mi ha colpito molto e che ho amato con tutto il cuore, un personaggio su cui, però, la Roth non ha speso troppe parole. Spero vi possa piacere almeno un po'. Non scrivo "a presto" perchè a questo punto sarebbe ipocrita, ma, alla fine, ci spero sempre nell'a presto anche se poi si rivela un ci vediamo tra qualche mese, magari qualche anno. Scusate ancora e buona lettura <3

~Just a memory~

Skyline

 

Lynn ha sedici anni. E' su una barella. Intorno a lei regna il caos. Sente urlare. E' Tris; sta parlando con una donna. Nella voce della Rigida c'è agitazione, urgenza. La donna, una dottoressa, le si avvicina. La barella viene posata a terra. Le ordina di togliere le mani dalla ferita, che si era procurata poco prima a causa di un proiettile. Ma la ferita fa male. Troppo male. Uriah le si inginocchia accanto, le sposta le mani dallo stomaco. La dottoressa si morde le labbra.

*

Lynn ha tredici anni. Marlene è al suo fianco, un mezzo sorriso appena accennato.
Lynn conosce fin troppo bene Marlene, sa che quel sorriso significa qualcosa – un'idea. Quel mezzo sorriso significa “divertimento e guai”. La combinazione preferita di Lynn, soprattutto se in compagnia di Mar.

« Allora » chiede curiosa la tredicenne voltandosi verso l'amica « Cos'hai in mente? »
« Tu l'hai mai provata la skyline, Lynn? »
« No. »
« Io nemmeno. »
« E quindi? » Lynn intuisce già la proposta, ma vuole che sia Mar a chiederlo.
« Io direi che è arrivato il momento di fare le Intrepide e usare la skyline » risponde allegra ed emozionata Mar. « Sei con me? »
Lynn sorride. Lega i capelli castani – che non raggiungono nemmeno il suo mento – in una coda striminzita. « Come sempre. »

La sensazione di volare. E' questo che prova Lynn. Pensa che chiunque, con la skyline, senta esattamente lo stesso.
Un'emozione – No, un misto di emozioni uniche. Felicità, paura. Un senso di libertà e una scarica di adrenalina.

« Beh, com'è stato? » chiede Marlene ridacchiando non appena entrambe sono a terra.
« E' – E' stato fantastico! »
« Già! » Mar continua a ridere « Mia madre aveva detto “niente skyline fino all'anno prossimo” » Singhiozza tra una risata e l'altra.
Lynn la guarda negli occhi. E scoppia a ridere anche lei. « Penso dovremmo rifarlo qualche volta, Mar. Io, te e la skyline. »
« E la torta al cioccolato degli Intrepidi, magari. Mi è venuta fame. »
Dicendo quelle parole Marlene afferra la mano della sua migliore amica. Lynn arrossisce e, abbassando lo sguardo sulle loro mani intrecciate, sorride timidamente.
« Andiamo a fare merenda, Lynn! »

*

La dottoressa dice che non c'è più niente da fare. Uriah si accanisce contro di lei.
« Uri » riesce a sussurrare Lynn. « Smettila, ormai è troppo tardi. »
Lynn fissa Uriah. Lo guarda, e non si accorge che anche Tris le è vicino. Esistono solo lei e Uriah. E una confessione.
« Sono solo contenta di non morire sotto simulazione. »
« Non stai per morire. »
« Non fare lo stupido... Uri, ascolta. L'amavo anch'io. »
« Amavi chi? »
« Marlene. »
« Sì, l'amavamo tutti... »
« No, non è questo che intendevo. »
I suoi occhi si chiudono. La sua mano si abbandona in quella di Tris. Ora Lynn si sente più leggera.

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