Island of love

di giulietta sprint
(/viewuser.php?uid=121758)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una crociera da sogno ***
Capitolo 2: *** La gigantessa e il nano ***
Capitolo 3: *** Non tutto va secondo i piani ***
Capitolo 4: *** benvenuti sull'isola deserta! ***
Capitolo 5: *** Conosciamoci meglio! ***
Capitolo 6: *** Primi approcci ***
Capitolo 7: *** Cosa vorresti fare da grande? ***
Capitolo 8: *** Gli imprevisti ci sono sempre! ***
Capitolo 9: *** Febbre Improvvisa! (Pov Otani) ***
Capitolo 10: *** Solo una casualità o c'è dell'altro? ***
Capitolo 11: *** Occhio alle meduse! ***
Capitolo 12: *** Piccole attrazioni crescono ***
Capitolo 13: *** Noi, uniti al tramonto ***
Capitolo 14: *** Un briciolo di speranza ***
Capitolo 15: *** Finalmente salvi! ***
Capitolo 16: *** Ci può essere l'amore? ***
Capitolo 17: *** Nuovo nemico in arrivo! ***
Capitolo 18: *** Le vicine di casa fanno brutti scherzi ***
Capitolo 19: *** Fate l'amore, non la guerra! ***
Capitolo 20: *** Vacanza con sorpresa! (Pov Otani) ***



Capitolo 1
*** Una crociera da sogno ***



Capitolo 1: una crociera da sogno!
Il suono della nave rieccheggiò per tutto il porto. Alzai lo sguardo notando che dai tubi di scarico fuori usciva del fumo tendente al grigio.
- Su Nobu dobbiamo muoverci!- esclamai tutta euforica. In risposta mi presi uno scalpellotto in testa.
- Risa! Ti ricordo che siamo in fila! Non possiamo andare da nessuna parte!- mi urlò
- Scusami… è solo che sono così felice! La nostra prima vacanza da sole!- dissi raggiante. 
All’inizio del quadrimestre, ci eravamo messe d’accordo di organizzarci una vacanza da lusso e con qualche soldo messo da parte, tra lavoro e paghetta, finalmente eccoci qui! Niente più banchi... niente più compiti estivi... 
- Ah! Non vedo l’ora di andare in piscina, al centro benessere… a fare shopping!- esclamai ma ricevetti un'altra botta in testa.
- E no mia cara! Non puoi fare solo queste cose da zitella! Qui siamo venuti anche perché ci sono un sacco di bei ragazzi!- rispose incrociando le braccia.
- Ma Nobu… lo sai che io non sono pratica su queste cose! E anche Chiharu è d’accordo con me… giusto?-In risposta l’altra mia amica annuii imbarazzata. Non era di molte parole… e quando si trattava sull’argomento “ragazzi” lei incominciava a preoccuparsi e ad impanicarsi mandando il cervello completamente in tilt.
- Non mi interessa! Stavolta voglio una vera storia d'amore! Ed ora che ci penso... quello laggiù non è male come ragazzo..- sussurrò indicando qualcuno più avanti.La seguimmo con lo sguardo e notammo un moro che rideva  e parlava con uno un po’ più alto di lui e uno che sembrava avere l’età di quattordici anni.
- Bah… fai come ti pare… io mi voglio godere questo bellissima vacanza!- risposi ritornando euforica. 
Quando finalmente poggiammo le nostre valigie nelle rispettive stanze, ormai era tardo pomeriggio e così decidemmo di andare a fare un giro per tutta la nave. Andammo a visitare il grosso centro commerciale, le piscine e il centro benessere!
- Wow!! Che bello!- esclmai con gli occhi tutti illuminati- Qui è il paradiso!-
- Io inizio ad avere un po’ di fame… in fondo sono già le otto! Che ne dite? Andiamo a mangiare?- chiese Nobu. Io e Chiharu annuimmo e la seguimmo verso l’ascensore. Appena arrivati al piano superiore, rimasi a bocca aperta.
La sala da pranzo era enorme! Era formata da alcuni piani a mò di balconcino con alcuni tavoli, mentre giù in fondo c’erano alcune persone che suonavano musica elegante e raffinata. Sulla destra appena entrate c’era un lunghissimo tavolo pieno di antipasti.
- Voi due andate pure a cercare dei posti! Io intanto mi metto in fila per prendere qualcosa!- e detto ciò presi due piatti e mi misi in coda. Dopo qualche minuto di attesa finalmente vidi le prime porzioni e ne presi in una quantità incredibile… in fondo stavo prendendo per altre due persone! E poi tutto aveva un aspetto così succulento!
- Hey tu..- disse qualcuno alle mie spalle. Mi girai e guardando in basso notai quello vicino al moro che avevo intravisto qualche ora prima.
- Cosa succede? Ti sei perso ragazzino?- chiesi. In risposta mi guardò malignamente, era arrabbiato anzi no! Furibondo!
- Ma come ti permetti?! Io ho diciannove anni!!! Ti sembro un ragazzino razza di spilungona?!- esclamò.
- Come ti permetti tu a chiamarmi in quel modo! Non ci conosciamo neanche!- esclamai incavolata.
- Bè però mi hai offeso!- continuò lui
- Ma che cosa ne posso sapere io?! Di solito i ragazzi della mia età sono un po’ più altini…-Mi guardò di nuovo male e prendendo un gran respiro se ne andò dalla fila- Le ragazze della mia età, invece, sono più basse e aggraziate!- mi urlò immischiandosi tra la gente.
Sospirai. Primo giorno e già devo litigare con un cretino! Ma tu guarda! Bah lasciamo stare… magari non lo rivedrò mai più!
Quando finalmente finì di riempire i due piatti, inziai a cercare Nobu e Chiharu… chissà dove si erano cacciate!
Dopo qualche minuto di ricerca finalmente vidi una piccola manina muoversi in alto- Siamo qui Risa!-
Cercai di evitare tutte le persone e quando giunsi al tavolo notai che non era da tre ma da sei. Olre a noi c’erano i ragazzi che avevamo visto prima, mentre eravamo in fila per entrare… e c’era anche…
- No ancora tu!- esclamò alzandosi e puntandomi il dito- Ma non mi dai tregua!
- Vi conoscete?- chiese Nobu stupita
- Ci siamo scontrati al buffè… niente di che..- risposi scocciata- Ma non potevi scegliere un altro tavolo?- gli chiesi ma ormai stava parlando con il moro- Chiharu!- esclamai con speranza ma anche lei stava parlando con un ragazzo!
- A quanto pare ci hanno piantato in asso…- sussurrò il bimbetto di fianco a me.
- Già..- risposi incavolata.
- Bè… litigi a parte… visto che dobbiamo mangiare con questi qui almeno presentiamoci… io sono Atshushi Otani…-
- Risa Koizumi…- risposi
- Certo che… “piccola sorgente”… non mi sembra che ti si addice il nome…- sussurrò facendo un sorrisetto maligno.
- Senti chi parla! “Grande valle” ma ti sei visto?- Gli risposi
- Maledetta…- sussurrò- Uffa per colpa tua il mio antipasto si è raffreddato! Ed io che pensavo ad una splendida vacanza senza problemi!-
- Credimi… anche io avevo la tua stessa intenzione!- e detto ciò non ci parlammo più fino alla fine della cena. 


- Allora? Come è andata?- chiese Nobu tutta sorridente. 
- Lo hai visto no? Mentre voi facevate i piccioncini io litigavo con quel nano da giardino…- risposi sbuffando. 
 -Su su! A me sembrava molto simpatico! Sembravate una coppia di sposati!- 
- Ma che vai blaterando! Spero di non vederlo mai più!- 
- Hem Risa… - iniziò Chiharu imbarazzata- veramente abbiamo chiesto a quei ragazzi se gli andava di passare la giornata insieme a noi…-
La guardai furibonda. Non era possibile! Non potevo passare un altro minuto con quel cretino! Sospirai e aprendo la porta della mia stanza dissi- Voi andate pure a divertirvi… io andrò a fare una nuotata in piscina!- e detto ciò mostrai un sorriso a trentadue denti.
- Sicura?- mi chiese di nuovo Nobu guardandomi attentamente. Annuii mantenendo il finto sorriso- Se lo dici tu… allora ci vediamo domani verso tarda mattinata? Almeno ci dici com’era la piscina…- Annuii di nuovo ed entrai nella mia stanza.
Appena chiusi mi accasciai per terra e mi misi la testa sulle ginocchia. In fondo avevano trovato dei ragazzi… non potevo portarmele via! Strinsi i pugni. Ma che vado a pensare? Loro hanno trovato un ragazzo? Bene lo troverò anche io!E detto ciò mi alzai e mi fiondai sul letto- Non vedo l’ora di trovarne uno bello! Altro che quel “Kotani”..- mormorai appoggiandomi sul morbido cuscino e sprofondando nel sonno.








***spazio autrice***
E finalmente riesco a pubblicare il primo capitolo! sono così feliceeee *^*
Ma torniamo subito alla storia! Benvenuti in un mondo in cui non ci sono nè banchi e nè professori malvagi che ci riempiono di compiti fino allo sfinimento! Qui ci sono solo massaggi, bagni in piscina e tanto tanto relax! insomma storia perfetta per il mese d'agosto! (anche se abbiamo avuto un tempaccio -.-")
Va bene e dopo questo sproloquio mentale me ne vado... ci sentiamo al prossimo capitolo!
un bacione
Giulia
Ps
Mi sono dimenticata di dirvi una cosa molto importante! La prossima settimana partirò e il posto in cui sto non ci sarà nessun computer... insomma non so come continuare i capitoli! Quindi spero di postare fra qualcvhe giorno... così mi faccio perdonare!

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** La gigantessa e il nano ***



Capitolo 2: La gigantessa e il nano

La luce filtrò dalla finestra illuminandomi il viso. Aprì lentamente gli occhi ammirando la cabina in cui mi trovavo. Finalmente, il primo giorno di vacanza!
Il più veloce possibile andai in bagno a lavarmi, per poi indossare uno dei completi appena comprati color rosso scuro. Quando finalmente fui pronta, chiusi la mia cabina e corsi verso il ponte principale. Appena arrivata, mi precipitai verso una delle piscine più grandi dove sul fondo, vi erano dei magnifici disegni fatti con il mosaico. Presa da tanta euforia di tuffarmici dentro, iniziai a cercare una sdraio dove poter poggiare le cose, ma, appena la trovai, il cappello mi volò via dalla testa.
- Oh cavolo!- esclamai. Il vento non aveva la minima intenzione di cessare, così dovetti rincorrerlo a lungo passando fra la svariata gente. Quando finalmente cessò, con tutte le mie forze saltai per prendere il cappello e appena lo afferrai, colpì in pieno un povero ragazzo. 
- Oh…- sussurrai alzandomi e massaggiandomi la fronte- Scusa io non vole…- ma non terminai la frase perché mi accorsi subito chi avevo investito. 
Il ragazzetto di ieri sera… il nano malefico… Atshushi Otani!
- Ma dico… ma ti sembra normale andare addosso alla gente!?- esclamò incavolato.
- Non l’ho fatto apposta!- risposi alzandomi di scatto. Appena anche lui fu in piedi continuai- E’ colpa di questo stupido vento! Mi ha fatto volar via il cappello!- 
- Tutte scuse…- 
- Come posso farmi perdonare?-
- Eh?!- chiese lui scioccato. Di sicuro non si aspettava una domanda del genere, ma io non volevo avere nessun debito con lui- In fondo ti ho reso ridicolo davanti a tutta la gente..- gli feci notare, e guardandomi attorno, notai che stavano ancora ridendo oppure si trattenevano.
- Mmm… che ne dici di offrirmi la colazione?- chiese con aria furba. Annuii, in fondo... che cosa potrebbe mai mangiare? Non mi sembra un tipo che si svuota il bar...

- Cavolo! Per essere piccolo sei un pozzo senza fondo!- esclamai appena ebbe finito l'ennesimo cornetto. Ok forse era meglio ritirare tutto ciò che avevo pensato prima.
- Come scusa per avermi chiamato "piccolo" me ne devi un altro!- esclamò 
- Ma così stiamo al quinto! Vuoi svuotarmi il portafoglio?- chiesi porgendoglielo.
Otani lo addentò e dopo averlo finito esclamò- Be' dovevi farti perdonare no? E poi avevo dimenticato i soldi in camera…-
- Idiota…- sussurrai- e anche un gran approfittatore!-
- Bè almeno siamo alla pari..- e mi guardò divertito
Maledettissimo nano!
Stavo per saltargli addosso e strozzarlo con le mie mani, quando notai che il suo sguardo era rivolto altrove. Lo seguii e vidi che in fondo alla piscina c’era lo scivolo ad acqua… aspetta… uno scivolo ad acqua?!
- Oddio!- e mi alzai di scatto dalla sedia- devo assolutamente provarlo!-
- Idem!- esclamò anche lui- che ne dici ci andiamo?-
- Ma se ti sei appena finito cinque cornetti! Così rischi un indigestione!-
- E allora? Dai che non abbiamo altro tempo per provarlo!- e detto ciò mi prese la mano trascinandomi verso il mini parco acquatico. Mentre c'incamminavamo notai le sue mani che in confronto alle mie sembravano enormi...  non erano delle mani da ragazzo... riflettendoci su, sembravano di più quelle di un uomo.

E così passammo l’intera mattinata a fare gli scivoli ad acqua. Quando arrivò l’ora di pranzo, ci dirigemmo verso il tavolo della sera precedente, dove ci aspettavano i nostri amici.
- Allora come è andata?- Chiese Nobu notando che ero di buon umore
- Benissimo! Abbiamo fatto gli scivoli ad acqua! Oddio c’era quello giallo che era super veloce!-
- Per me il più bello era quello rosso pieno di curve!- rispose Otani anche lui raggiante.
- Meno male che è tutto apposto! Andate molto d’accordo!- esclamò Nobu sorridendomi.
Silenzio.
Per un secondo ci fu un momento di silenzio. Guardai Otani e d’un tratto ritornai in me: non era possibile! Ho trascorso la mattinata con lui!
- Cavolo! Ho sprecato mezza giornata insieme a questa gigantessa..- disse sospirando
- Gigantessa a chi?! Microbo! Per colpa tua la mia immagine è stata rovinata!-
- E chi ti doveva guardare scusa?- continuò avvicinandosi alla mia faccia.
E ricominciammo a battibeccare, mentre gli altri si misero le mani in faccia sospirando- Siete tremendi!-

Finalmente il pomeriggio lo passai insieme alle due mie amiche, Andammo al centro benessere e poi dopo a fare un bel po’ di shopping! 
Arrivata la sera, Nobu si presentò nella mia camera e mi mostrò un foglietto dove vi era scritto che ci sarebbe stata una festa solo riservata ai giovani. Tutte euforiche, telefonammo anche a Chiharu e insieme ci preparammo per l'evento. Appena arrivate alla mini discoteca, mi precipitai subito sulla pista da ballo... ma dopo quasi mezz'ora i tacchi, che mi aveva praticamente ordinato Nobu di mettere, iniziarono a farmi talmente male che mi dovetti sedere.
- Anche qui?!- esclamò una voce a me famigliare. Alzai lo sguardo incrociando quello di Otani- Mi sembra ovvio… “festa per giovani” non ti dice nulla?-
- Bah…  Che pizza che ti devo incontrare dappertutto!- esclamò scostando lo sguardo
- Tranquillo me ne vado… tanto volevo uscire per prendermi una boccata d’aria..- e dopo averlo detto mi rinfilai i tacchi e andai verso la porta.
Quando giunsi fuori, mi appoggiai sulla fredda balaustra e incominciai ad osservare il mare ormai di color nero. Guardandolo attentamente, notai che non era tranquillo anzi era leggermente mosso. Dubbiosa alzai lo sguardo e, come mi ero immaginata, vidi dei grossi nuvoloni coprire il cielo stellato… forse era meglio rientrare.
Ma quando volsi lo sguardo verso la porta notai che si stava avvicinando un ragazzetto un po’ basso con i capelli arancioni- Come mai sei uscito?- chiesi mantenendo una voce neutra.
- Boh la musica era troppo forte… e poi non mi piace questo genere di canzoni “tnuz tunz"- disse facendo le virgolette con le mani.
- Idem… io amo solo quelle di Umibozu…- ma non ricevendo risposta lo guardai e notai la sua faccia sorpresa, anzi no! scioccata!- T-tu… ascolti Umibozu?! Anche io!!-
- Non ci posso credere!- esclamai con il luccichio agli occhi- pochi lo conoscono!-
- Oddio hai comprato l’ultimo cd?- chiese tornando tutto vivace
- Siii! L’ho ascoltato quaranta vol…- ma poi calò di nuovo il silenzio. Cavolo! Un'altra volta!
Scostammo lo sguardo imbarazzati. Otani si avvicinò alla sbarra per guardare il mare- Un po’ mosso eh?- 
- Già…- Ma prima che potessi dire altro, delle minuscole goccioline iniziarono a cadermi sulla faccia. Alzammo lo sguardo vedendo che il cielo era tutto coperto- Forse è meglio rientrare…- disse rivolgendo lo sguardo verso la porta dove usciva la luce colorata della discoteca.
Annuii, ma appena feci il primo passo scivolai addosso a lui finendo a terra.
- Ma dico… è una fissa atterrarmi addosso!- esclamò furibondo mentre la pioggia continuava a scendere bagnandoci.
- S-scusa! Colpa di questi tacchi…- ma prima che potessi fare qualcosa, una voce riecheggiò per tutta la nave: “ Qui è il capitano che vi parla, a causa di un improvviso mal tempo preghiamo alla gentile clientela di rimanere dentro della nave o chi è fuori a rientrare. Grazie.”
- Levati sei pesante!- disse facendomi ritornare in me. Mi scansai e lui si rialzò guardando i suoi abiti ormai completamente bagnati.- Ora dobbiamo seriamente andare!- 
Mi alzai un'altra volta, ma appena feci i primi passi scivolai di nuovo, e andai a finire addosso alla sbarra. Senza neanche riuscire ad afferrarmi, la nave fece un enorme scossone facendomi scavalcare la barricata. Otani, preso dal panico e con il volto pieno di orrore, cercò di afferrare la mia mano mano ma, appena la prese, fu trascinato di sotto insieme a me.
E tutto fu in un attimo: la stretta di mano di Otani, le nostre urla, il botto in mare… riaprì gli occhi ma tutto quello che vidi era solamente oscurità. Presa dal panico cercai un modo per tornare in superficie. Non sapevo dove stavo! Tenevo ancora stretta la mano di Otani privo di sensi. Cercai di tirarlo con me per prendere una boccata d’aria ma ormai, con l'acqua dentro i polmoni, chiusi gli occhi e persi del tutto coscienza.




***spazio autrice***
Ve lo avevo detto che avrei pubblicato prima della mia partenza! Che bello!
Ma torniamo alla storia: Otani e Risa sono caduti in mare! ed ora cosa succederà? Li salveranno? Oppure non si sono neanche accorti della loro assenza? Be' lo scoprirete al prossimo capitolo! 
(Mi scuso subito se questo è scritto male >.<) Ah dimenticavo! ho messo alcune scene che ricordano la serie... tipo lo scivolo ad acqua e Umibozu... che ne pensate?
Un bacione
Giulia

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Non tutto va secondo i piani ***



Capitolo 3: Non tutto va secondo i piani

Pian piano la luce del sole mi fece aprire gli occhi.
Cominciai a tossire parecchie volte, cercando di tirar fuori tutta l’acqua che avevo ingoiato. Appena misi bene a fuoco, per poco non urlai dallo spavento: ero su una spiaggia, e attorno ad essa c'era solo il mare.
Cercai di alzarmi a tentoni e quando fui in piedi tutto mi ritornò in mente… il temporale, il ponte, la caduta… Otani.
Mi guardai allarmata sperando che ci fosse anche lui e quando lo vidi gli corsi vicino: aveva la maglietta tutta spezzettata ed era pieno di graffi.
- Otani! Svegliati ti prego!- urlai disperata. Che cosa dovevo fare?
D’un tratto mi ricordai di quel famoso corso che avevo fatto qualche anno fa a scuola… parlava di come rianimare una persona attraverso la respirazione bocca a bocca. 
Lo guardai e gemetti dalla disperazione… una cosa del genere l’avevo provato con un manichino! Non con un vero ragazzo… 
E soprattutto non avevo mai dato il mio primo bacio...
Ricacciai indietro questi pensieri. In fondo la vita di Otani veniva prima di tutto! Gli tappai il naso e unendo le nostre labbra gli passai la mia aria. Erano fredde e salate a contatto con le mie...
Dopo un po' mi staccai e gli premetti sul petto.
Per qualche secondo persi ogni speranza, poi d’un tratto iniziò a tossire sputando l’acqua in eccesso.
- Meno male!- esclamai abbracciandolo.
- K-koizumi…- sussurrò- C-che è… successo?-
- Siamo caduti in mare… però siamo salvi!- dissi piangendo dalla gioia. In fondo è stato un colpo di fortuna.
Otani richiuse gli occhi, però mantenendo il respiro regolare… si era addormentato. Evidentemente il botto nell'acqua gli aveva fatto parecchio male...
Lo trascinai verso la sabbia più asciutta e poggiandogli la mano sulla guancia sussurrai- Vado a vedere cosa c’è…- e detto ciò m’incamminai verso la mini giungla.
Era pieno di alberi alcuni famigliari ed altri sconosciuti. Presi un bel po’ di palme essiccate e le utilizzai per farci una specie di materasso. Corsi verso Otani e lo trascinai verso quello che si può definire una specie di “ letto”. Cavolo! Per essere un nanerottolo era parecchio pesante!
Con qualche altro tentativo finalmente ero riuscita a distenderlo. Notai che sulle gambe aveva qualche livido… povero… per colpa mia era finito in questo guaio!
Sentii sulla schiena un lieve vento e mi venne la pelle d'oca. Abbassai lo sguardo notando che ero completamente fradicia… forse era meglio accendere un fuoco!
Presi velocemente dei legnetti e delle foglie secche e grazie a qualche film sulla sopravvivenza, mi ricordai alcuni modi per accenderlo. Afferrai lì vicino anche due sassi piatti e, strusciandoli insieme, delle piccole scintille iniziarono a fuoriuscire da essi.
- Avanti! Per favore!- esclamai e dopo una buona mezz’oretta finalmente ci riuscì: pian piano il fuoco iniziò a crescere e velocemente aggiunsi altra legna per non farlo spegnere. 
Quando finalmente aveva preso bene, mi avvicinai ad Otani ormai sveglio.
- Ben tornato nel mondo dei vivi…- sdrammatizzai 
Per qualche secondo si guardò attorno, poi strabuzzò gli occhi e sedendosi di scatto esclamò- Ma… dove siamo?! Come siamo finiti qui?!-
Sospirando amaramente risposi- Stavo cadendo dalla nave, tu hai cercato di prendermi però sei finito in acqua con me… ed ora siamo su un isola..- 
- Oh… Cavolo!- esclamò mettendosi le mani in testa.
- Mi dispiace… mi dispiace veramente tanto!- incominciai a piangere- E’ solo colpa mia se siamo finiti in questo pasticcio!-
Otani mi guardò. Cercò di alzarsi e quando ci riuscì si avvicinò a me accarezzandomi la testa- Ma dai non dire così… non è colpa tua!-
- Invece si!-
- Dai smettila di piangere! Ormai qual che è successo è successo… ora bisogna solo andare avanti!- esclamò- Cerchiamo un modo per sopravvivere qui!-
Annuii pian piano- Ma non abbiamo nulla! Come possiamo fare?-
- Be' andiamo a cercare qualcosa! Tanto il sole è ancora in alto!- e si diresse verso l'entrata della foresta.
- Scalzi?- chiesi quasi spaventata
- E come sennò?! Non abbiamo niente!- urlò ancora- Ma quanto sei scema?!-
- Scemo sarai tu! Rimbambito!-
- Stupida!-
- Nano!-
- Gigantessa!-
E così continuammo per tutto il tragitto fino al'interno dell’isola. Camminammo per tantissimo tempo, senza una meta precisa. 
- Otani… mi fanno male i piedi!- esclamai sbuffando
In risposta mi guardò con aria scocciata, per poi sospirare e sedersi su un grande masso- Dobbiamo arrivare almeno dal’altra parte per vedere se c’è qualcuno..- sussurrò.
- E se non ci fosse nessuno? Cosa faremo?- chiesi con aria disperata.
- Stai tranquilla! Se non ci sarà nessuno cercheremo di cavarcela… sono sicuro che i nostri amici ora staranno chiedendo aiuto!- e mi sorrise per tirarmi su con il morale.
Camminammo così per diverse ore finché finalmente non fummo su un'altra spiaggia: eravamo dal’altra parte- Oh...- mormorai trattenendo le lacrime.
Come avevo sospettato non c'era anima viva. Eravamo soli, soli e nel nulla.
- Acc… possiamo sperare solo sui nostri amici..- sussurrò lui spostandosi una ciocca di capelli.
Mi guardai intorno quando vidi una piccola barchetta- Otani guarda lì!- andai a vedere cosa c’era al’interno: un coltello un po’ arrugginito, dei lenzuoli e un kit di sopravvivenza tutto impolverato. Aprì la scatola e vidi tutti medicinali ormai scaduti da tantissimi anni.
- Cavolo… non ci può servire..- sussurrai rimettendolo dentro.
- Be' almeno abbiamo queste altre cose!..- rispose lui prendendole.
- Ma Otani non sono nostre!- esclamai.
- Sono tutte vecchie! Altrimenti le avrebbero prese!- rispose lui indifferente mentre metteva i vari oggetti dentro uno dei lenzuoli.
- Fai come ti pare!- Risposi ritornandomene da dove siamo venuti, quando d’un tratto inciampai e andai a finire sulla sabbia come un sacco di patate. Otani mi raggiunse scoppiando a ridere- Ma che fai?!- chiese aiutandomi ad alzarmi.
- Sono inciampata su qualcosa!- e girandomi, mi accorsi di essere inciampata su un osso. Aspetta… un osso?! Guardai attentamente in giro e notai che c’era anche un teschio- F-forse è meglio andarcene da qui..- sussurrai spaventata. Otani mi seguì con lo sguardo e vide ciò che mi faceva tremare- Hem… hai pienamente ragione!- e insieme corremmo dentro la foresta.
- Non è possibile! Uno scheletro! Un morto!- esclamai con il cuore che batteva ancora a mille.
- Magari era un clandestino… un pirata! Che ne possiamo sapere!- mi disse.
- Lo so però ho paura… e se finissimo come lui?!-
Otani si fermò di colpo, si girò e mi guardò intensamente- Ma che vai a pensare? Quello di sicuro è morto perché era solo… noi siamo in due! E poi hai visto che non aveva fatto uscire nulla dalla barca! Di sicuro era in fin di vita quando è arrivato qui!- e detto ciò ricominciò a camminare ed io lo seguii a ruota.
Ci siamo accorti solo dopo un po’ di aver percorso una strada diversa, precisamente quando fummo davanti ad una bellissima sorgente di acqua dolce! Velocemente mi piegai per prenderne qualche sorso… so che non era molto pulita… però avevo troppo sete! Otani mi seguì a ruota poggiando il sacco e infilando praticamente la testa nel’acqua cristallina. Quando riemerse si sgrullò velocemente schizzando le goccioline in eccesso e chiuse gli occhi sorridendo- Ah! Ci voleva!-
D’un tratto mi guardò. I suoi occhi marroni sembravano scrutarmi perfino dentro. Non mi ero resa conto di quanto fossero belli…
- Tutto apposto?- mi chiese. Scossi la testa per scacciare i pensieri.. ma che vado a pensare! E mi alzai subito sussurrando un “si tutto apposto!”
- Se lo dici tu…- rispose prendendo di nuovo la sacca- Va bene, sarà meglio muoverci… altrimenti non abbiamo il tempo neanche per trovare qualche frutto da mangiare!- e detto ciò ripartimmo.
Durante il tragitto presi qualche banana e qualche noce di cocco… per il resto gli altri frutti era meglio evitarli… non sapevamo se fossero buoni o velenosi. Quando arrivò la sera, ormai avevamo acceso un buon fuoco e ci eravamo seduti sulle vecchie palme che fungevano da letto.
- Secondo te ci troveranno?- chiesi ingoiando l’ultimo boccone di banana.
- Secondo me stanno già iniziando a cercarci!- esclamò. Poi con il vecchio coltello andò vicino ad un albero e ci fece un piccolo taglietto- Per adesso abbiamo passato solo una giornata su questa maledetta isola!-
- Già..- risposi sorridendogli. E per quanti altri giorni ci rimarremo?





***spazio autrice***
Ciaooo sono tornataaa *^*
Bene, bene, la nostra amata coppia è sopravissuta! (Bè se non ce l'avessero fatta la storia sarebbe finita al secondo capitolo! .-.) però stavolta è diverso: Non hanno più le piscine, i materassi o un pulitissimo bagno! Ma un'isola deserta! (che bello... ._.) 
Cosa succederà ora? I nostri carissimi All Hanshin Kyojinn verranno ritrovati in pochi giorni, oppure dovranno aspettare? Bè lo scoprirete al prossimo capitolo!
Un bacione
Giulia







Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** benvenuti sull'isola deserta! ***



 

Capitolo 4: benvenuti sull’isola sperduta!

Pian piano riaprì gli occhi. Pensai tra me, che tutto ciò che mi era accaduto fosse solo un brutto sogno… forse avevo battuto la testa mentre cercavo di ritornare al’interno della nave… ma quando misi a fuoco e mi guardai intorno, capì che era tutto vero: ero su un’isola deserta insieme a quel maledetto nano!
Quando mi alzai dalle palme essiccate, notai che lui era già sveglio e stava cercando di aprire una noce di cocco con il coltello- Ah! Alla buon’ora! Ho cercato di svegliarti ma sembra che tu vada in letargo!- 
- Ma un “buon giorno” non lo sai proprio dire? Maleducato!- esclamai quando fui del tutto in piedi.
- Maleducato a chi?! Per tua informazione io sono andato a prendere la colazione!- e mi porse il cocco ormai aperto- Tieni… altrimenti sarai priva di forze!-Lo presi insieme ad una banana- Grazie… scusa…- mormorai sedendomi vicino a lui.
- Bah… penso che sia normale essere così isterici… in fondo chi si vorrebbe trovare su un isola deserta?!- chiese.
Annuii continuando a bere e a mangiare quella deliziosa colazione- Che facciamo?- chiesi poi poggiando il cocco vuoto vicino alle palme secche dove avevamo dormito.
- Per prima cosa… scriviamo un grande S.O.S sulla spiaggia… poi dovremmo costruire una capanna… non possiamo continuare a dormire così senza un riparo…-
- Mmm… però io avevo visto una grotta…- mormorai alzandomi- Ed era pure qua vicino! Vieni te la faccio vedere!-

Ok. A rivederla faceva rabbrividire. Non si vedeva nulla al’interno, era tutto buio.
- Che… che ne pensi?- chiesi cercando di essere convincente.
- Dico che ci vai te a dormire! Io preferisco le palme!- esclamò incavolato.
- Ma… è spaziosa!- dissi ancora, ma non convinse neanche a me. Cercai di entrare per vedere quanto era grande, ma d’un tratto uno stormo di pipistrelli fuoriuscì dalla caverna. Cademmo a terra presi dal totale panico e quando finalmente finì sospirai di sollievo- Ok… forse è meglio la capanna…-
- Tu dici?! Ma tu guarda… un ora sprecata!- esclamò alzandosi e dirigendosi verso la spiaggia- Vai a cercare qualche materiale… io vado a disegnare l’sos!- e se ne andò via lasciandomi sola.
Ma proprio con lui dovevo capitare su questa stramaledetta isola?! Non potevo averne uno calmo ma soprattutto gentile nei miei confronti? Da quando siamo arrivati qua, Otani mi fa sentire letteralmente in colpa… mi fa sembrare una vera idiota!
Mi alzai togliendo la polvere dai vestiti ed iniziai a cercare qualcosa per la capanna continuando a maledire quel microbo dai capelli arancioni.
 
- Hey! Otani! Ho trovato molte cose!- esclamai uscendo dalla mini giungla. Corsi vicino a lui e gli feci vedere delle canne di bambù e delle liane.
- Ottimo! Io ho appena finito di scrivere…- sussurrò mostrandomi le tre enormi lettere formate da bastoni o palme secche- Dovrebbero essere abbastanza grandi..- Poi mi aiutò a portare gli oggetti e insieme iniziammo a montare la capanna che ci avrebbe ospitato per chissà quanto tempo.Verso l’ora di pranzo siamo riusciti a montare solo la struttura base, dovuto alle liane che si rompevano molto facilmente. Mentre lui la rifiniva io andai al’interno dell’isola per cercare qualche frutto. Mi tolsi la maglietta ed iniziai a riempirla di banane e cocco. Quando ritornai Otani aveva finito di risistemarla.
- Oh eccoti! Sto morendo di…- ma non finì la frase. Rimase fisso a guardarmi… no aspetta.. non sul mio viso.. spostai lo sguardo verso il petto notando che ero rimasta con solo il reggiseno di pizzo tutto rovinato- Ahhh!- esclami buttando la frutta per aria e coprendomi con la mia maglietta-  Maniaco!-
- Io?! Ma se è colpa tua che giri mezza nuda per l’isola!- Esclamò con la faccia tutta rossa per l’imbarazzo.
- E’ che non sapevo come portare i frutti…- sussurrai mettendomi la maglietta e iniziando a raccogliere il pranzo sparso per tutta la spiaggia. Otani con un leggero sbuffo si chinò ad aiutarmi. Quando stavamo per raccogliere l’ultimo, le nostre mani si toccarono e alzammo lo sguardo fissandoci. Non so quanto durò questo attimo, solo che vidi negli occhi di Otani una strana luce… in risposta lui si alzò di scatto e se ne andò verso il fuoco.
- Oltre la capanna, che ne dici di andare a fare un giro? In fondo dobbiamo conoscere questo posto per sopravviverci…- sussurrò sempre mantenendo lo sguardo fisso sulla legna ardente.
- Si..- risposi scacciando uno strano pensiero che mi si stava formando nella testa, lo raggiunsi e dopo aver cucinato pranzammo in totale silenzio.
Durante il pomeriggio, riuscimmo finalmente a finire la capanna giusto in tempo per farci un giro sul’isola, evitando però di andare dal’altra parte… non volevo vedere altri scheletri o chissà cosa!
Otani sembrava un esperto, camminava senza problemi nonostante fosse scalzo… io invece ero distrutta… e le zanzare non miglioravano la questione. Quando ormai ero priva di forze, mi sedetti su un albero aggrappandomi ad una liana- Uffa… fa veramente caldo qui!- mormorai giocherellando con essa. In risposta lui si girò, ma prima che potesse solo farmi la solita predica spalancò gli occhi indicando ciò che avevo in mano- L-lascia stare quella liana Koizumi..- sussurrò terrorizzato
- Eh?- e alzai lo sguardo notando che non ero aggrappata a nessuna pianta, bensì ad una coda di un serpente!- AAAAHHH!- urlai spaventata finendo addosso ad Otani.
- Scema! Levati subito!- esclamò buttandomi via con una spinta- Sembri proprio una bambina di due anni… ma vuoi stare attenta?!-
- E’ solo che… sono così stanca! E mi fanno malissimo i piedi!- esclami indicandoli. Ormai erano gonfi e pieni di minuscoli graffietti. Otani si accovacciò vicino a me per osservarli meglio, poi prendendo due grosse foglie e una liana, li legò attorno facendoci un paio di scarpe- Non è il massimo.. però potrebbe andare… che ne pensi?- Guardai quello che aveva appena fatto… oltre ad avere un buon orientamento era anche bravissimo a costruire le cose!
Cercò di alzarmi e quando fummo in piedi scoppiai a piangere- E adesso che succede?-
- E’ che… tu sei così bravo! Io sono una frana in tutto! Io ti ho messo in questo pasticcio!- sussurrai fra i singhiozzi. Otani si avvicinò a me e allungando la mano mi asciugò la faccia- Scema! Ti ripeto che non è colpa tua! E poi… è grazie a te che siamo riusciti a finire la capanna… e.. nessuno nasce imparato… io ho fatto un sacco di corsi di sopravvivenza tutto qui… e poi… tu mi hai salvato facendomi uscire l’acqua in eccesso…- mormorò scostando lo sguardo.
Ripensai al giorno prima, in effetti… io lo avevo salvato! Poi la mia mente divagò concentrandosi nel momento in cui le mie labbra toccarono le sue e arrossì di botto. Che se ne sia accorto?
- Su andiamo… e vediamo se troviamo altre cose utili...- mormorò ricominciando a camminare. 




***spazio autrice***
Eccomi di nuovo! Ma cosa sta succedendo ai due piccioncini?? xD 
Mi dispiace che ci metto così tanto tempo a pubblicare, però ho molto da fare visto che fra un pò inizia la scuola! (che palle...)
Che cosa succederà ora fra loro due? insomma si vede che sta nascendo qualcosina... xD 
Al prossimo capitolo!
Un bacione
Giulia

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Conosciamoci meglio! ***




Capitolo 5: Conosciamoci meglio!
Ormai erano passati parecchi giorni ma di aerei o navi nessuna traccia. L'idea che ci venissero a salvare stava del tutto svanendo dalla mia testa e al suo posto c'era angoscia e ansia. Avevo paura di dover passare il resto della mia vita qui... non potendo più fare la mia carriera che ho deciso in quest’ultimo anno. Otani al contrario, era fiducioso che ci avrebbero salvati, non si scoraggiava nemmeno quando segnava i giorni sull'albero accanto alla capanna. 
- Sono stanco di mangiare solo frutta..- sussurrò poggiando l'ennesimo pranzo di cocco e banane. 
- Ma come possiamo fare? Non c'è carne o verdure...- sussurrai.
- Aspetta... siamo in mezzo ad un oceano! Pesci!- esclamò tutto euforico
- E come li vorresti prendere? Con le mani?- 
- No...- mormorò prendendo il coltello e iniziando ad intagliare un pezzo di legno- Così!- disse facendomi vedere la punta affilata.
- Vai pure... Io non sono dell'idea che ce la farai...- sussurrai continuando a mangiare. Otani sbuffò e si diresse verso la spiaggia. Rimasi a guardarlo mentre era intento a prenderne qualche d'uno. Dopo mezz'ora che ci provava non riuscì a non ridere: era troppo divertente vedere un nanerottolo rincorrere un pesce! Quando ritornò esausto e tutto bagnato, le mie risate ormai erano diventate talmente forti da farmi male alla pancia.
- E piantala!- esclamò imbarazzato mentre io rotolavo sulla sabbia- Smettila!-
- Non ci riesco! Era troppo divertente!- esclamai continuando a ridere. Otani ormai furibondo, mi lanciò l'asta facendomi urlare dallo spavento- Ma sei matto?!-
- Visto che mi trovi così divertente... perché non ci provi tu?- mi chiese poi con sguardo di sfida. Mantenendo il sorriso, presi il pezzo di legno e mi diressi verso la spiaggia. Appena l'acqua mi arrivò alle ginocchia, intravidi dei pesci passarmi accanto. Ferma il più possibile li lasciai avvicinare ancora di più e quando arrivò il momento, lanciai l'asta nell'acqua acchiappandone uno. Non ci potevo credere... lo avevo preso!
- Guarda un po'!- dissi trionfante mostrandogli l'enorme pesce. Otani rimase spiazzato- Hai vinto.. andrò io a prendere la legna stasera...- concluse sconfitto. Mentre io misi il pranzo sul fuoco.

Stare su un'isola sperduta ti dava un sacco di tempo libero. Io e Otani infatti non sapevamo come sfruttarlo: Avvolte raccoglievamo la legna, altre cercavamo dei frutti per la sera... Ma molte volte non sapevamo proprio cosa fare!
- Senti Koizumi...- incominciò sdraiandosi sulla sabbia con la testa poggiata sulle mani
- Dimmi...- risposi sdraiandomi anche io ad osservare il cielo.
- Come mai hai deciso di fare una vacanza in crociera?- domandò
- Be'... Il prossimo anno le strade mie e delle mie amiche si divideranno... specialmente quella di Nobu, la ragazza con i capelli biondi, si dovrà trasferire ad Hokkaido per aiutare sua nonna e continuare i suoi studi... così abbiamo deciso di farci un'ultima vacanza insieme-
- Ah... però starete sempre in contatto no?- 
- Magari non sarà così... e allora volevamo festeggiare con questa vacanza… andata male- conclusi sospirando- E tu? Perché hai deciso di andare in crociera?-
- Per gli amici!- rispose subito, ma dal suo sguardo capì che non era del tutto la verità- E va bene... Per dimenticare una ragazza-
- Una ragazza?- chiesi sorpresa. Non ci potevo credere... Asthishi Otani innamorato di una ragazza! Allora anche lui ha un cuore! Ne dubitavo visto come mi maltrattava.
- Mayu Kanzaki... siamo stati insieme per quasi due anni... poi d'un tratto decide di lasciarmi per un altro...- sussurrò scostando lo sguardo- Anzi per meglio dire... mi ha tradito con un altro....-
- Che cosa tremenda!- esclamai alzandomi a sedere- E te non hai fatto nulla?-
- Che dovevo fare?- chiese ancora. Notai che nei suoi occhi vi era tristezza, tradimento, solitudine. Deve essergli piaciuta parecchio per farlo stare così male.
- Non so... io almeno gliene avrei dette quattro... innanzitutto perché il tradimento!?-
- Diceva che ero troppo timido.. ma io credo che centri anche l'altezza visto che si è messa con uno alto un metro e novanta-
Di scatto mi alzai furibonda. Otani gli prese un colpo rivolgendo di nuovo lo sguardo a me- Come puoi pensare a una cosa così assurda?! L'altezza?! Non conta per niente! Non si giudica un uomo dalla sua statura!- e detto ciò mi chinai vicino a lui guardandolo negli occhi- Otani... tu sei un bravissimo ragazzo! Sei tu che hai ancora speranza che ci vengano a salvare, sei tu che organizzi tutto e sei tu che mi stai aiutando a sopravvivere su questa stramaledetta isola! Quindi non darti colpe inutili! E' colpa sua che ha perso una persona così! Vai avanti e mandala a quel paese! se si è messa con un altro vuol dire che non ti meritava!- e detto questo tornai seduta con sguardo serio e arrabbiato.
Otani per un po' rimase sorpreso, poi mi sorrise- Grazie Koizumi... tu si che sai tirare su il morale!-
- Ho detto solo quello che pensavo... l'altezza non conta nulla!- e poi alzandomi mi diressi verso la spiaggia- Andiamo! Ho bisogno di farmi un bel bagno!- esclamai togliendomi solo i pantaloncini e buttandomi in mare. Anche Otani mi seguì a ruota togliendosi la maglietta, e il resto della giornata lo passammo così: a schizzarci l'acqua e a ridere come due scemi... dimenticandoci per quel breve momento di essere in un luogo sperduto senza alcun modo di tornare a casa.
Andammo sott'acqua a vedere i fondali marini, prendemmo molte conchiglie... e quando ritornavamo a galla, le confrontavamo per vedere quale era la più bella. 
Non mi resi neanche conto che più mi divertivo insieme a lui, più lo vedevo con una luce diversa... una luce che mai avevo visto in nessun ragazzo.


***spazio autrice***
Salve a tutti ecco un nuovo capitolo
mmm.... la cosa si fa ancora più interessante! Risa che inizia a vederlo con una luce diversa! *sguardo malizioso*
va bene... per molti è iniziata scuola... ma per me inizia domani >.< addio estate!
ci vediamo al prossimo capitolo!
Un bacione
Giulia

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Primi approcci ***



Capitolo 6: Primi approcci

Aprì lentamente gli occhi guardando il soffitto della capanna. La luce del sole oltrepassava le palme, rendendo l'interno tutto più luminoso. Mi girai, notando che Otani stava ancora dormendo... Strano... Di solito si svegliava prestissimo!
Avvicinandomi lo osservai: I capelli arancioni gli ricadevano sul viso, così gli scostai una ciocca per ammirare meglio il suo volto... Wow! Era proprio bello!
D'un tratto mi resi conto di quello che stavo pensando... Ma cosa mi saltava nella testa?! Otani bello?! 
- Forse è il caldo che mi fa pensare a queste cose...- sussurrai dandomi leggere botte sulla testa- Meglio farsi un bagno rinfrescante!-
Decisi di addentrarmi nella foresta per raggiungere la cascata dove ci immergevamo per lavarci. Di solito lo facevo con addosso l'intimo, visto che Otani mi spuntava sempre alle spalle... Ma ora che stava dormendo, potevo finalmente farmi un bel bagno completamente nuda.
Tolti gli indumenti e lavati, mi buttai nel laghetto gratificando che fosse così fredda. Quando riemersi, mi avvicinai alla cascata e mi sciacquai la faccia e i capelli. Non era il massimo del pulito, però era l'unico modo per lavarsi... Ed era maledettamente rilassante.
- Tuffo a bomba!- urlò Otani buttandosi dalla cascata. Aspettate un secondo... Otani?!
Vedendolo tornare a galla, mi nascosi i seni con le braccia- Ma sei impazzito?! Mi hai fatto prendere un colpo!-
- E dai! Ti ho visto in acqua e così ti ho raggiunto!- rispose lui ridendo come un pazzo.
- Non è questo il punto! Devi uscire e basta!- urlai immergendomi fino al naso. Meno male che l'acqua non era trasparente!
- Eh? Perché?- chiese avvicinandosi.
- Perché si punto e basta!- risposi allontanandomi
- Oddio non è che hai le tue cose? Brrr che schifo!- esclamò disgustato
- No! Esci!- 
- Ma per...- 
- SONO NUDA!- la mia voce rimbombò per tutta la foresta. Per qualche secondo Otani era rimasto fisso a guardarmi e dopo un pò diventò tutto rosso.
- C-cosa?! Oh!...- disse sgranando gli occhi. Pian piano nuotò verso la riva per poi uscire velocemente dall'acqua- I-io vado...- e corse via. 
Dopo qualche minuto di totale silenzio, con solo il rumore dell'acqua di sottofondo, feci un grande sospiro di sollievo.
- E' stato maledettamente imbarazzante!- esclamai mentre uscivo dal laghetto
Una parte di me, però, ci era rimasta male che non si fosse avvicinato di più o non fosse rimasto lì a guardarmi con quei bellissimi occhi marroni... - Ma che diamine penso?! Forse è stato lo schock di prima...- mormorai dandomi delle leggere botte sulla testa.

Quando ritornai alla capanna, asciutta e con in mano delle banane, Otani aveva messo a cuocere due enormi pesci- E' mattina e tu mangi quelli?- chiesi cercando di evitare il silenzio imbarazzante.
- Ho fame...- rispose, poi calò di nuovo il silenzio.
Poggiai le cose fissandolo mentre cucinava. Le goccioline dei capelli gli ricadevano sulle spalle mettendo in ben evidenza i muscoli che si era fatto in questi giorni. Rimasi incantata dal suo sguardo, annoiato e concentrato a cucinare i due pesci... Era davvero bello...
- Ah!- esclamai dandomi degli schiaffi sulla testa. Ma perché penso a queste cose!?
- Che succede?- chiese sorpreso guardandomi. Per un breve secondo mi persi nei suoi occhi, per poi arrossire- N-niente! M-mi sono ricordata... D-di una cosa!- risposi con voce stridula.
Otani socchiuse gli occhi- A volte non sei per niente normale...- 
- Già...- sospirai.
- Eh? Koizumi tu non hai mai dato ragione a cio' che dico!- esclamò sorpreso, si avvicinò a me mettendo la sua fronte al contatto con la mia- Hai la febbre?-
- Ma noo! E' il sole che mi da alla testa!- dissi maledicendomi di aver risposto in quel modo. Ma che mi stava succedendo?! Forse avevo davvero la febbre...
Otani rimase in silenzio poi, scuotendo il capo, ritornò vicino al fuoco per controllare i pesci.
- Allora che facciamo?- chiesi mentre iniziavo a sbucciare una banana. 
- Non so... esploriamo l'ala ovest dell'isola?-
Annuii. Da quando eravamo naufragati, ci siamo creati una cartina mentale su come era fatta l'isola. L'abbiamo divisa nei quattro punti cardinali: Noi eravamo a sud, il luogo proibito stava a nord, A est c'era una normalissima spiaggia mentre la parte dell'ovest ancora non l'avevamo visitata.
Così, mangiato tutto, ci siamo messi subito in cammino.


 Erano ormai passate diverse ore ed io stavo letteralmente morendo dalla stanchezza. Le mie gambe ormai dolenti, si muovevano da sole e infatti, non notai il sasso appuntito che il mio piede destro prese in pieno.
- Ahhh!!!- urlai accasciandomi a terra e guardandomi il plantare: Al centro c'era un'enorme ferita, dove usciva parecchio sangue.
- Cavolo!- Otani si precipitò verso di me. Si guardo attorno e poi, scuotendo la testa, si strappò una manica della maglietta e iniziò ad asciugare la ferita.
- Ma Otani! Che stai facendo?!- 
- Bisogna pulirla...- e dopo averci passato il panno sopra, prese l'altra manica e mi fasciò il piede.
- La tua maglietta...- sussurrai sentendomi in colpa. Otani mi porse la mano per alzarmi- Scema! La salute viene prima di tutto! E poi....E' ridotta malissimo...- rispose- Ce la fai a camminare?-
- S-si..- Ma dopo solo due passi mi accasciai per terra gemendo dal dolore- No..-
- Dai salta sulla mia schiena...- disse accovacciandosi. Imbarazzata mi avvicinai lentamente a lui salendoci sopra- Cavolo Koizumi... Sei leggerissima!- disse sorpreso- Bè... Con l'enorme quantità di cibo che abbiamo a disposizione!- esclamai con ironia .
- Ma non dico questo... Stai dimagrendo troppo! Ti si vedono tutte le costole! Forse oggi a pranzo ti serviranno più pesci...- mormorò.
Il mio sguardo si addolcì. Allora Otani in fondo era preoccupato per me...
Quando iniziò a camminare i miei sentimenti si accesero... Le mie guance presero un colorito rossastro e il mio corpo quasi tremava al contatto con il suo... Finalmente, avevo capito quello che mi stava succedendo... Tutti quegli sguardi, tutti quei pensieri....
Ero innamorata di Atshushi Otani... E forse da un bel pò di tempo.



***spazio autrice***
Non uccidetemi vi prego! La scuola si fa sentire e non ho mai tempo libero >.< 
vabbe' torniamo alla storia... finalemnete Risa ha ammesso i suoi veri sentimenti *^* oddio che bello!
Ma ora? Che si fa? Otani è dolce quando la cura ma di solito la rimprovera sempre chiamandola scema... Quindi? Cercerà di provarci con lui oppure farà finta di niente? Bè lo scoprirete al prossimo capitolo!
Un bacione
Giulia

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Cosa vorresti fare da grande? ***


 

Capitolo 7: Cosa vorresti fare da grande?
Ormai ero cosciente di quello che provavo per lui. Tutte le volte che si avvicinava, tutte le volte che mi parlava, arrossivo e cercavo di evitarlo... Ma non era molto semplice essendo solo in due sull'isola.

Stavo seduta sulla spiaggia, dando le spalle alla capanna. Visto che era una di quelle giornate in cui non c'era qualcosa da fare, decisi di costruirmi un cappello per il sole. Così iniziai a perlustrare la zona in cerca di un materiale adatto e conclusi alla fine che le palme erano le migliori
Mi sedetti sulla spiaggia iniziando a crearlo. Non ero una molto pratica con queste cose, ma avendo visto mia nonna farlo con la paglia, cercai di usare il suo stesso procedimento.
Che fai?- mi chiese Otani avvicinandosi. Alzai lo sguardo incrociando quelli suoi color nocciola- B-be'… il sole sta iniziando a darmi veramente fastidio e non avendo degli occhiali da sole… mi accontento di questo- risposi mostrandogli il mio lavoro.
Wow! Ma è bellissimo!- mi disse chinandosi per ammirarlo meglio- Koizumi hai un talento con queste cose!-Arrossì notando la sua vicinanza- G-grazie…- sussurrai abbassando lo sguardo e continuando ciò che stavo facendo
- Me lo fai?- chiese d'un tratto avvicinando il suo viso al mio- Anche a me il sole dà fastidio…-Spalancai gli occhi e deglutì a fatica notando il poco spazio che c’era tra di noi- F…F-fattelo da solo!- balbettai cercando di allontanarmi, ma lui mi prese il braccio e mi obbligò a guardarlo- Ma perché fai così?! Ti ho chiesto solo di farmi un cappello! Che ti ci vuole?-
La sua pelle al contatto con la mia mi faceva rabbrividire- Perché… le cose me le hai sempre insegnate a fare…Quindi... Devi imparare pure tu!- risposi. Era l'unica idea che mi era venuta in quel momento.
Con un leggero sbuffo, Otani mi lasciò il braccio, per poi alzarsi e andarsene.
Sospirai di sollievo. Meno male! Se si fosse avvicinato di più mi avrebbe scoperto! Ancora tremavo per il contatto dovuto alla sua mano sul mio braccio ma non potevo farci nulla: Ero pazza di quel tappo.

- Ma proprio di lui dovevo invaghirmi?- sussurrai dandomi delle leggere botte sulla testa.
- Che hai detto?- Per poco non urlai dallo spavento: Otani era di fronte a me, con in mano delle palme
- Ma sei matto?! Non lo fare mai più!!! Mi hai fatto prendere un colpo!- esclamai portandomi una mano al’altezza del cuore, per calmarmi.
- Ti ho chiesto solo che cosa avevi detto… sembra che tu abbia visto un fantasma…- sussurrò sedendosi davanti a me- Allora? Che cosa devo fare?- Mi domandò cambiando discorso.
Confusa, cercai di comprendere la sua domanda… poi il mio sguardo cadde sulle palme e capì: aveva seguito il mio consiglio. Così, con un altro pesante sospiro, gli spiegai il procedimento e ci mettemmo al lavoro.
- Sai Koizumi…- sussurrò quando il sole ormai stava tramontando- Di solito sono sempre io a insegnarti le cose…-
- Stai forse insinuando che non sono brava a nulla?- chiesi arrabbiata.
- Ma noo! Era solo per dirti che sei brava a spiegare...- rispose abbassando lo sguardo e continuando a fare la sua visiera.
- Senti Otani…-
- Mh?-
- Sai già quello che vorresti fare da grande?- chiesi poggiando il mio cappello ormai finito e decorato.
- Ho un’idea.. Ma non mi va di parlarne..- rispose senza staccare gli occhi dal suo lavoro.
- Andiamo… tanto a chi vuoi che lo dica? Alla tartaruga marina?-Sorrise- Non è per quello… So che mi prenderai in giro…-
- Ma ti pare? Dai dimmelo...-
Otani rimase per qualche secondo in silenzio poi, smettendo di fare il suo cappello, mi guardò imbarazzato- Maestro-
- Maestro?-
- Si…-
- Delle elementari?-
- Si…-
- E che materia?-
- Basket- Lo guardai sorpresa- Tu vorresti fare… Il maestro di Basket alle elementari?-
Otani non rispose. La sua faccia era diventata di un colorito simile a quello di un pomodoro- Be'… si e…-
Scoppiai a ridere- Oddio non ci posso credere! Otani che vuole diventare un maestro delle elementari ahhahahah!-
Mi guardò- Lo sapevo che non dovevo dirtelo!-

- Ma no dai! È Carino come lavoro!- risposi continuando a ridere. A quel punto, si alzò e si diresse verso la capanna. Mi alzai anche io, portandogli il suo cappello- Ma dai! Sono solo quattro risate…-
- Mah…- rispose cercando di accendere il fuoco. Se l'era presa.
Mi chinai vicino a lui- E’ molto bello il tuo lavoro…-

- Scommetto che sotto sotto lo trovi stupido-
- Ma no dico sul serio… una cosa che ti piace tanto e la vorresti trasformare in un lavoro… quanto vorrei essere così determinata-
- Ma che dici? Anche tu sei brava in molte cose… solo che ti scoraggi subito! Non essere così pessimista e affronta la vita con più coraggio!- Esclamò.
Lo guardai stupita dalle sue parole. Ecco, questo era uno dei motivi per cui mi stava rubando pian piano il cuore. Otani non era solo bello, ma aveva un carattere forte e deciso… un carattere che io non avrò mai. Pian piano la mia vista iniziò ad annebbiarsi e delle lacrime scesero sulle mie guance.  
Incominciai a singhiozzare.

- E ora che succede?- Mi chiese distogliendo lo sguardo dal fuoco.
- Tu… sei così forte! Non hai paura di quello che ci succederà… Non hai paura che forse non ci verranno mai più a prendere… Io… io ti ammiro Otani… Hai un coraggio che farebbe invidia a chiunque!- E continuai a piangere.
Otani si avvicinò a me e mi abbracciò dolcemente lasciandomi spiazzata. Mi strinse forte poggiando la testa sulla mia spalla- Koizumi… Non sono forte come tu credi… Io so che verranno… e se mi scoraggiassi ora… Non avrei più motivo di vivere… e questo lo devi pensare anche tu… devi credere che arriveranno…-
Cessai di piangere e lo strinsi forte. Questo calore… era diverso dagli altri… un altro pezzo di cuore mi era stato rubato da quel nanerottolo.
Dopo cena, quando ritornammo nella capanna, Otani si avvicinò a me- Tutto apposto?- mi chiese. Annuii- Ci sto ancora pensando però sto bene...-
Sentii un leggero rumore e mi ritrovai di nuovo tra le sue braccia- Non devi pensarci… vedrai che arriveranno… e ci riporteranno a casa..-
Ormai ne ero del tutto certa che quello che stavo provando era vero amore, Tutte queste attenzioni non facevano altro che farmi innamorate più di lui... Però dentro di me... Pensai che questo amore non verrà mai ricambiato.
 
 
 
***Spazio autrice***
Ok vi prego non uccidetemi… ho dei vari motivi per cui sono così in ritardo con la storia >.<
E’ tutta colpa della scuola… da quando è iniziata non ho avuto un attimo di pace e mi ritrovo a studiare fino a tarda serata… non riuscendo manco ad aprire il computer… (Oggi infatti è anormale che abbia così pochi compiti o.O)
Torniamo alla storia… Ma che sta succedendo? xD Sbaglio o il nostro amato nanerottolo si sta facendo assai dole? Be' come poteva non farlo… sa che Risa è preoccupata che nessuno li viene a prendere e per questo non la vuole vedere così… oddio che tenero!
Bene… cosa accadrà? Be' lo scoprirete al prossimo capitolo XD
Un bacione
Giulia

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Gli imprevisti ci sono sempre! ***



Capitolo 8: gli imprevisti ci sono sempre!
Non c’era un giorno in cui Otani non dormiva abbracciata a me. Poteva sembrare una cosa sciocca, ma lo faceva per consolarmi, per aiutarmi a farmi forza… anche se dentro di me pensai che non fosse una buona cosa stare così vicino a lui. Pian piano passarono due mesi e iniziai a conoscerlo meglio scoprendo che avevamo parecchie cose in comune!
-Ma è fantastico!- esclamò ammirando il suo cappello con visiera - Sono contenta che ti piaccia...- risposi imbarazzata
- Bè sempre meglio di come lo avevo fatto io! Praticamente non aveva manco la forma di un cappello!- continuò- Aaah sole non mi temi!-
Scoppiai a ridere. In momenti come questi non pensavo di essere dispersa su un'isola deserta... ma solo a lui che mi strappava un sorriso. Alzai lo sguardo ammirando il cielo di un intenso azzurro chiaro… di giornate così ce ne erano parecchie, anche se la pioggia non era da meno. Durante gli acquazzoni, dovevamo rimanere barricati dentro la capanna per via del fango che si formava nella foresta e per l’assenza di scarpe con cui poterci camminare sopra.
- La odio…- disse Otani sdraiandosi
- A chi lo dici…Stupida pioggia... - risposi mettendomi vicino a lui. Rimasi incantata a guardarlo mentre osservava il vuoto.
- Perché mi fissi?- mi chiese facendomi sussultare. Cavolo!
- Ma no! Stavo pensando… Ad una cosa… Tutto qui!- risposi facendo un finto sorriso, ma non era molto convincente. Otani si avvicinò a me e a pochi centimetri dal mio viso sussurrò- Koizumi non è che tu…-Ma in quel momento il rumore della pioggia cambiò formandosi in un piccolo ticchettio.
- Ma cosa…- non fece in tempo a dire altro perché iniziarono a entrare dei piccoli granelli bianchi.
- Ma questa è grandine!- esclamai spaventata, notando fuori il tempaccio- Otani è meglio uscire di qui e cercare un posto più protetto!-
- E dove vorresti andare?- domandò arrabbiato mentre si proteggeva la testa dai piccoli cubetti di ghiaccio- Non so… ma qui non siamo al sicuro!- E prendendogli la mano lo portai verso l'unico posto che a parer mio ci poteva proteggere, non facendo caso ai nostri piedi ormai sporchi di fango.
- Entriamo lì!- esclamai indicandogli la famosa grotta che volevo usare come casa mesi prima.
- Chee?! Ma anche no!-  rispose lui incrociando le braccia. In quel momento non molto lontano da noi cadde un grosso albero. Lo guardammo scioccati- Ok entriamo!- disse poi spingendomi dentro e seguendomi a ruota. 
Mentre fuori dalla grotta si sentiva il rumore della grandine e del vento, mi abbracciai le gambe, rannicchiandomi di più. Per colpa degli arbusti e dei rami degli alberi, la grotta era del tutto coperta ed entrava pochissima luce. Il buio però non era incoraggiante visti i strani rumori che si sentivano e l'odore di marcio che c'era là dentro... ma davvero volevo dormire in un posto del genere?
- Ho paura..- dissi tremando.
Otani rimase per un po’ in silenzio poi, lasciandomi completamente spiazzata, si avvicinò abbracciandomi. 
- Vedrai che passerà Koizumi! Dobbiamo solo aspettare- disse dolcemente cullandomi sul suo petto. Mi lasciai dondolare e dopo un po’ caddi insieme a lui in un sonno profondo.
 
Uno strano ronzio mi fece aprire gli occhi. Dal’entrata della grotta uno spiraglio di luce ci illuminò. 
- Otani… sveglia..- gli sussurrai scostandolo. Eravamo sdraiati per terra ancora abbracciati.
- Mmm…- farfugliò brontolando. Il rumore si fece più forte e in quel momento capì di che si trattava. Cominciai a sgrullarlo di più.
- Ma che vuoi?!- urlò arrabbiato.
- Un aereo! C’è un aereo che sta passando qui vicino!- esclamai
Otani spalancò gli occhi e si precipitò al’uscita. Lo seguì correndo verso la spiaggia.
- Koizumi il fuoco! Accendi il fuoco! Io cerco di scrivere velocemente sulla sabbia!- esclamò prendendo un bastone. Annuii dirigendomi verso la montagna di legna poco più in là (costruita in caso di avvistamento) che per miracolo non era caduta. Inciampai un po’ di volte per l’agitazione e quando arrivai cercai disperatamente due sassi per fare una scintilla. L’aereo stava passando vicino alla nostra isola perciò dovevo muovermi. Ma ovviamente la mia fortuna cessò in quel momento perché uno dei due sassi mi cadde in mezzo alla legna. Imprecai e cominciai a cercarlo non avendone altri a disposizione.
- Ma che fai?!- mi urlò Otani che aveva appena finito di scrivere un grosso SOS sulla sabbia.
- Non trovo il sasso!- gli urlai contro agitata. Corse vicino a me per cercarlo ma quando finalmente riuscì a trovarlo, ormai l’aereo era lontano.  Non era possibile… dopo due mesi di pazienza… il nostro unico mezzo per andarcene via mi era sfuggito dalle mani!! Crollai sulla sabbia con lo sguardo fisso per terra- S-scusami Otani….-
- Scusami un corno!- urlò- Se tu non fossi così sbadata adesso saremmo a casa con i nostri amici! Sei una stupida ecco cosa sei! Non sai mai fare niente di buono!-Non lo avevo mai visto così arrabbiato- Otani non l’ho fatto apposta!- esclamai con le lacrime agli occhi.
- Non mi interessa! Adesso voglio stare da solo!- e se ne andò verso quello che rimaneva della nostra capanna. Le lacrime ormai mi solcavano il viso. Aveva ragione… era tutta colpa mia... anzi fin dall'inizio lo era! quando siamo caduti in mare! Rimasi a guardarlo mentre cercava di costruire un altro riparo. Perché sono così stupida? Perché non combino mai qualcosa di giusto!?! Una come non porterà mai niente di buono!
La stessa sera Otani accese un altro fuoco per mangiare mentre io rimasi vicino alla montagna di legna, con la testa fra le gambe. Un tuono rimbombò nel cielo, segno che da lì a poco sarebbe arrivato un altro temporale.
- Koizumi vieni nella capanna! Altrimenti prendi l’acqua!- esclamò con tono scocciato, entrando nel rifugio.
- Arrivo fra poco..- 
Ma quella sera, mentre Otani dormiva e la pioggia cadeva, io ero ancora lì seduta sulla sabbia con le goccioline d’acqua che mi ricadevano sul viso e su tutto il corpo.
Era inutile proteggersi…tanto non avrei portato nulla di buono! 


 
    ***spazio autrice***
Eccomi di nuovo! E visto che oggi non si va a scuola ho avuto un attimo di pace per scrivere xD
A quanto pare l’unico aereo che è passato non li ha visti… ed ora cosa faranno? Si arrenderanno a se stessi o combatteranno per sopravvivere e aspettare altri aerei?
Bè lo scoprirete al prossimo capitolo!
Un bacione
Giulia 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Febbre Improvvisa! (Pov Otani) ***



 
Capitolo 9: Febbre improvvisa! (POV OTANI)

Mi svegliai di soprassalto sentendo il vuoto accanto a me. Tastai un paio di volte, ma quando riaprì gli occhi capì che Koizumi non c'era.
Il sole stava appena sorgendo e il mare era uno specchio d'acqua, calmo e tranquillo.
Ma dove era andata a finire Koizumi così presto?! Uscì dalla capanna che avevo ricostruito il giorno prima e mi guardai intorno: Il bosco era diventato un ammasso di rami e foglie e la maggior parte degli alberi erano caduti... Proprio non ci voleva una tempesta del genere...
Il mio sguardo si soffermò sulla catasta di legna dove accovacciata c'era lei.
- Si può sapere perché diavolo stai li?!- le urlai, ma non rispose. Sbuffando mi avvicinai di più e quando fui vicino a lei notai che aveva tutti i capelli bagnati.
- Dai torna in tenda...- le sussurrai ma, quando la presi per il polso, sentii la sua pelle fredda come il ghiaccio. In quel momento capì non era mai venuta a dormire nella capanna, ma era rimasta qui per tutta la notte sotto la pioggia. Preso da una terribile ansia la sollevai portandola nel rifugio.
- Koizumi svegliati!- esclamai terrorizzato scuotendola un pochino ma quello che ricevetti fu solo uno strano verso. La poggiai e le sentii la fronte: era bollente.
- Cavolo!- il mio cuore aveva preso a battere velocemente e correndo fuori presi tutto il necessario per aiutarla. Quando rientrai con metà cocco (che fungeva da bacinella) e un pezzo di stoffa, Koizumi stava tremando di freddo. Dove la spogliarla. 
Appena presi un lembo della sua maglietta indugiai. So che stavo facendo la cosa giusta, però la trovavo maledettamente imbarazzante. In fondo Koizumi era una ragazza ed io un ragazzo.. Magari dovevo rispettare la sua privacy... Scossi la testa- Ma che vado a pensare?! È malata!- esclamai rosso in volto. Non che io non avessi mai immaginato Koizumi nuda... Però non mi sembrava il momento di pensare alle questioni di ormoni! Le levai tutti gli indumenti, evitando di guardarla mentre le sfilavo l’intimo, e le feci indossare i miei vestiti. Rimasto in boxer, presi tutta la sua roba e, portandola fuori, la stesi vicino al fuoco che accesi subito dopo. Quando ritornai in tenda la sentii parlare- Otani... Mi dispiace...- mi avvicinai a lei notando che stava ancora dormendo- P-perdonami se puoi...- balbettò singhiozzando.
- Non sono arrabbiato con te...- sussurrai scostandole le ciocche dalla fronte e posizionandoci il panno bagnato- Come potrei?- sul suo volto vidi formarsi un mezzo sorriso... Che mi abbia sentito? Sospirai e mi avvicinai a lei per farle calore. La temperatura non accennava ad abbassarsi ma l'unica cosa che potevo fare era starle vicino e cambiarle il panno. 
Da quando stavamo su quell'isola non ho fatto altro che maltrattarla e darle della stupida... Certo, rimanere tutta la notte sotto la pioggia non era stata una genialità però capii perché lo aveva fatto.
- Non volevo sfuriarmi in quel modo Koizumi... - sussurrai sfiorandole il viso mentre dormiva. In risposta borbottò qualcosa e sorrise. 
Quanto era bella.
- Ah!- esclamai rendendomi conto di ciò che avevo appena pensato. Ma cosa mi saltava nella testa?!
Certo, non posso dire che Koizumi non fosse bella... Anzi… A dire la verità era molto attraente e aveva un viso così delicato… Ma mi piaceva veramente? 
Scacciai questo piccolo pensiero tornando a guardarla mentre dormiva. Il volto era tranquillo e respirava lentamente. Poggiai di nuovo le labbra sulla sua fronte: la temperatura aveva preso a scendere il che fu un grande sollievo.

Per tutta la giornata rimasi incollato al corpo di Koizumi. Le gambe ormai formicolavano per quanto stavo fermo, ma non volevo lasciarla… Avevo paura che se mi fossi solo girato sarebbe successo una cosa ancora più grave. 
Rimasi così per un pò di tempo ma, quando la natura chiamò, dovetti alzarmi (il che fu molto difficile visto che le mie gambe erano diventate burro) e correre dietro ad un albero rimanendo nei paraggi in caso che Koizumi si fosse svegliata.
Ormai era diventato pomeriggio e la mia pancia aveva iniziato a brontolare, non avendo toccato cibo da quella mattina. Così mi aggrappai ad un albero e mi mangiai una delle tante banane appese. Appena rientrai nel rifugio mi voltai rimanendo del tutto scioccato: Koizumi si era mossa togliendosi il lenzuolo e la maglietta era leggermente rialzata… anzi no! Era tutta rialzata!
Preso dal totale imbarazzo chiusi gli occhi e, voltando lo sguardo, e cercai di dimenticare la scena che era appena accaduta. Tutti i tentativi furono inutili perché l’immagine dei suoi seni rimaneva davanti ai miei occhi. Senza guardare, cercai di abbassale la maglietta ma per sbaglio le sfiorai il petto. Ancora più rosso di prima uscì dalla tenda a prendere una boccata d'aria.
Sapevo che avevo appena firmato la mia condanna a morte… Primo perché se lo dovesse scoprire Koizumi mi ammazzerebbe e secondo… Cavolo, sono un ragazzo in fase ormonale! 
Scacciai ogni singolo pensiero non adatto in quel U momento e tornai di nuovo dentro per sentirle la temperatura: ancora leggermente calda. La riavvicinai di nuovo a me e, sentendo la pressione del suo corpo a contatto con il mio, mi ritornò in mente la scena prima. 
Il mio corpo reagì a tale pensiero e, involontariamente, qualcuno si svegliò... E non era Koizumi...
Gemetti sofferente non avendo nessuna idea su come sgonfiare la situazione... Non volevo lasciarla di nuovo da sola, visto che il processo per sbollire i miei ormoni avrebbe richiesto qualche minuto tecnico, ma non volevo neanche che mi vedesse in quello stato.
Rabbrividendo all'idea di lei che urlava dandomi del maniaco o del pevertito cercai di svuotare di nuovo la mente. Chiusi gli occhi per qualche secondo pensando alla vacanza che in teoria avrei dovuto fare con i miei amici, ma lo sbaglio capitò quando riaprì gli occhi per guardarla: aveva le gote un pò rosse, dovuto al caldo, e le labbra un pò gonfie. 
Senza pensarci mi sporsi verso di lei accorciando i centrimetri che ci dividevano.
Sapevo che stavo facendo una cavolata... Ne ero del tutto consapevole ma... Diamine! Erano così invitanti! Non sarebbe successo nulla... Solo uno... Un minuscolo e piccolissimo tocco...
Tanti pensieri mi giravano nella testa... Perchè volevo farlo? Perchè avevo il desiderio di stringerla tra le mie braccia? 
Lei non era il mio tipo di ragazza... Era alta, isterica, e poco femminile... Eppure tutte queste sue caratteristiche mi attiravano.
I miei pensieri si dissolsero appena la baciai. 
In quel momento ciò che ci era accaduto, ciò che stavamo affrontando sull'isola svanì dalla mia testa. 
Al suo posto c'erano solo le labbra bollenti di Koizumi a contatto con le mie.


***spazio autrice***
Scommetto che non ve lo aspettavate eh? Ebbene ecco un capitolo tutto nuovo con i pensieri di Otani *^* (visto che Rrisa al momento è KO)
Allora... si è visto che ad Atshushi le piace (parecchio) ma ne è davvero innamorato? O è solo pura attrazione? Come la prenderà Koizumi?
Bè tutto questo lo vedrete al prossimo capitolo xD
Un bacione 
Giulia

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Solo una casualità o c'è dell'altro? ***




 
Capitolo 10: Solo una casualità o c'è dell'altro?
La prima cosa che notai appena ripresi i sensi fu la percezione di essere avvolta dal caldo. Da quello che ricordavo stavo seduta sotto la pioggia ma ora ero sdraiata, asciutta e con addosso uno strano odore di acqua salata.
Il dubbio che mi venne in quel momento fu il contatto che le mie labbra avevano con qualcosa di caldo e morbido.Non capendo di che si trattava, aprii pian piano gli occhi.
Il viso di Otani era vicinissimo al mio e i suoi capelli arancio scuro, gli ricadevano davanti, appoggiandosi sul mio volto e facendomi il solletico.
Quando capii ciò che stava facendo, con uno spintone lo buttai al lato del rifugio che, sotto il suo peso, si ruppe e cadde fuori.
Con il cuore che batteva ancora a mille mi toccai le labbra che lui aveva appena baciato- Ma che ti è saltato in testa?!- Gli urlai .
In tutta risposta Otani alzò lo sguardo e mi guardò con un misto di indecisiose e imbarazzo. Senza dirmi nulla si alzò e si diresse nella foresta con passo veloce.
Lo vidi allontanarsi e solo allora notai che fosse rimasto in mutande. Gurdandomi, mi resi conto di avere addosso i suoi vestiti e mi domandai dove fossero finiti i miei.
Capii di aver perso coscienza per parecchio tempo quando, uscita dalla capanna, mi accorsi che il sole stava già tramontando. Avvicinandomi al fuoco, presi i miei indumenti ormai del tutto asciutti e mi cambiai lasciando là vicino quelli di Otani. Sospirai sentendomi stranamente stanca e toccandomi la fronte capì tutto: Avevo la febbre… e la causa era successa perché ero rimasta sotto la pioggia.
- Che stupida...- sussurrai a me stessa.
Rialzandomi lo vidi tornare con in mano della frutta.
- Ho pensato che avessi fasme.... hai dormito per un'intera giornata..- sussurrò avviccinandosi e offrendomi una banana. La presi iniziandola a mangiare.
- Forse dovrei prenderti anche un pesce...- continuò notando come stavo già al terzo frutto.
- Ormai... è... il... tramonto...- risposi tra un boccone e l'altro- Domani mattina ci vai-
- Sei affamata...- e detto ciò si girò per prendere la lancia, ma lo fermai- No. La sera non sappiamo i pericoli che ci sono. In acqua non ci vai- dissi con tono severo.
- Non sei mia madre, gigantessa... so badare da solo..- mormorò alzando la testa.
Ci guardammo per qualche secondo poi, ancora più arrabbiata, gli lasciai il braccio dirigendomi verso la giungla.
- Nano da giardino che non sei altro! Entra pure in acqua! Poi non venirmi a chiedere aiuto se uno squalo ti ha scambiato per un pesciolino!- esclamai con il fumo che mi usciva dalle orecchie- Io vado a fare un giro... Tu fai come ti pare!-
- Ma cos... Io ti stavo facendo un favore!- rispose appena giunsi ai primi alberi, ma non lo ascoltai.
Quanto lo odiavo quando faceva così!!! Deve fare sempre di testaccia sua! Di sicuro quel bacio me lo ha dato per sbaglio... non ci può essere sotto un sentimento!!
Senza neanche rendermene conto, giunsi davanti alla foce. Sentendo la gola un pò secca, mi chinai per bere: Al contatto con la mia pelle l'acqua era freddissima, il che fu un sollievo visto che avevo ancora qualche accenno di febbre.
Quando mi rialzai, vidi che il sole era del tutto calato e il bosco era diventato completamente buio.
Guardandomi attorno mi resi conto che tutte le vie erano uguali a causa dell'oscurità... In più c'era uno strano sottofondo di versi di animali molto inquetante... Ed ora come sarei ritornata verso la spiaggia? Sbuffai. 
Non potevo manco ricordarmi da che parte provenivo visto che avevo il senso dell'orientamento pari ad una nocciolina... Ma che mie era venuto in mente di entrare nel bosco a quest'ora?! Si vede che queste erano giornate no per me...
Incominciai ad incamminarmi in una delle vie, sperando che Otani avesse acceso un fuoco così per ritrovare la via del ritorno... ma più camminavo, più il bosco si faceva buio ed inquetante...  
- Otani!- urlai. Nessuna risposta- Otaniii!!!- urlai di nuovo sperando che mi sentisse. Niente.
Con qualche parolaccia al vento, ricominciai a camminare sperando che il fato stavolta fosse buono con me. 
Mi sbagliavo di grosso.
Vagando per non so quanto tempo,  ad un certo punto sentì il vuoto sotto i miei piedi: non riucì ad aggrapparmi a qualcosa che mi ritrovai a rotolare sul terreno scosceto andando a sbattere sul suolo freddo e fangoso.
- Oi, oi....- sussurrai massaggiandomi la testa. Ma dove ero andata a finire?! Il buio non mi permetteva di vedere nulla. Tastai un paio di volte finchè non mi accorsi di essere in una buca. 
Non era possibbile... la sfiga mi seguiva ovunque! Mi accasciai per terra e scoppiai a piangere.
- Ma perchè!? Perchè?! Perchè deve succedere tutto a me! prima il naufragio, poi l'aereo e ora una stupida buca!- urlai disperata.
In quel momento mi sentii sola ed abbandonata...Otani ce l'aveva con me e non sarebbe mai venuto a cercarmi. Mi sedetti e poggiai la testa sulle ginocchia continuando a singhiozzare. Era così che doveva finire la mia vita? Dentro una buca su un'isola deserta? Che ingiustizia...
- Questa è la fine di Risa Koizumi...- mormorai ormai senza speranza. 
D'un tratto sentii una voce. Alzai lo sguardo vedendo una luce fioca avvicinarsi alla buca.
- Sono qui!- esclamai sorpresa.
La luce finalmente mi illuminò e vidi una testa arancione sbucare da sopra.
-  Oh! Come sei finita là dentro?!- mi urlò. 
- Tirami fuori da qui! Non so come uscire!- 
Lo vidi guardarsi attorno per poi spostare la luce e ritornare con una liana in mano. Me la buttò e con un pò di fatica riuscii ad uscire da lì.
Con ancora il fiatone dovuto alla sclata lo guardai: aveva in mano un pezzo di legno dove sulla punta c'era accesa una piccola fiamma che ci illuminava appena. Lo conficcò nel terreno e si avvicinò per vedere se stessi bene.
- Mi hai fatto...- ma non terminò la frase perchè lo abbracciai
- Non  puoi capire quanto ero spaventata! Pensavo di morire là dentro! Ero sola e avevo tanta paura!- esclamai scoppiando di nuovo a piangere.
Otani rimase per qualche secondo fermo poi, avolgendomi con le sue braccia, mi strinse forte. Appoggiata al suo petto potevo sentire il suo cuore battere velocemente. Evientemente per arrivare qui aveva corso il che fu un grande sollievo... Perchè tale gesto mi faceva capire quanto si fosse preoccupato- Non sarai mai da sola se ci sarò io al tuo fianco...- sussurrò 
In quel momento qualcosa dentro di me si accese. Alzai lo sguardo e, spegnendo completamente il cervello, unii le nostre labbra. Otani per qualche secondo rimase immobile per poi abbandonarsi anche lui a tale gesto.
Da un timido bacio, si traformò in qualcosa di ancora più bello. La sua lingua tastava sulle mie labbra e imbarazzata, le schiusi per dargli libero accesso alla mia bocca. 
Non avevo mai baciato in quel modo, e me ne pentii amaramente visto quanto fosse piacevole. Potevo sentire tutto il suo sapore che avevo sognatpo in questi ultimi mesi. La sua mano, appoggiata sulla mia nuca, scese verso la mia schiena causandomi degli strani brividi che mai avevo provato e che mi stavano facendo impazzire.
Per troppo tempo senza aria, ci staccammo ansimanti. Ci guardammo sorpresi per ciò che avevamo fatto. Era il momento, dovevo dirglielo. Con un grande respiro tirai fuori l'unica cosa che per un mese intero avevo cercato di nascondergli.
- Mi piaci!-
Negli occhi di Otani vidi un grande stupore poi, spostandomi una ciocca da dietro l'orecchio, fece un piccolo sorriso- Anche tu non sei male.-


***spazio autrice***
Eccomi qui con un nuovo capitolo *^*
Scusatemi per l'enorme ritardo ma la scuola non mi lascia mai del tempo libero!
Torniamo alla storia... Bene bene bene... e così i due piccioncini si sono dichiarati... ed ora? che cosa succederà? riusciranno ad andare d'accordo anche dopo tale dichiarazione?
Alla prossima!
Un bacione
Giulia

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Occhio alle meduse! ***


  



Capitolo 11: Occhio alle meduse!
Il cinguettio di particolari uccelli tropicali e i raggi del sole mi svegliarono di soprassalto. Battendo un paio di volte le palpebre, misi meglio a fuoco accorgendomi di essere dentro al nostro rifugio. Appena cercai di sedermi mille ricordi di quello che era successo in serata mi tornarono in mente: La litigata, il buio, la buca…
Otani.
Le mie guance si tinsero di un rosso acceso appena ripensai alla dichiarazione e al nostro “particolare” bacio. Mi guardai attorno notando che non ci fosse nessuno vicino a me e che la tenda era completamente riparata.
- Stano! Eppure c’era!- dissi cercando di ricordarmi ciò che fosse successo dopo la dichiarazione, ma niente… Avevo un vuoto di memoria- Che fosse stato solo un sogno?- mi domandai abbassando lo sguardo sulla coperta rovinata. Di sicuro! Non ero il suo tipo…!
- Che sogno?- d’un tratto lo vidi entrare nella capanna. Essendo molto piccola era già a pochi centimetri dal mio corpo, il che mi imbarazzò ancora di più- N-niente… Non me lo ricordo!- mentì facendo una risata isterica. Otani mi guardò per nulla convinto e avvicinandosi ancora di più unì le nostre labbra. La sorpresa fu talmente enorme che rimasi impietrita per tutta la durata e quando si staccò scoppiò a ridere notando la mia faccia scioccata- Sapevo che non ti saresti ricordata nulla… Dopo che è successo… Be' si quello… Sei svenuta tra le mie braccia perché ti si era alzata di nuovo la febbre…-
- Oh…- sussurrai
- Infatti tu oggi starai dentro la tenda tutto il giorno! Sennò non ti passerà mai!- esclamò dandomi uno un leggero scappellotto sulla nuca- Ahia!-
- Questo è perché mi hai fatto preoccupare! Non azzardarti ad uscire da qui, siamo intesi?!-
- Ma fa caldo e mi annoio! Dai… Sto fuori finché non inizia a far freddo ok?-
- Mmm… Mai dire di no ad una gigantessa…- disse con un sorriso strafottente.
- Gigantessa?? Come ti permetti Formica?!-
- Formica?! Ma se ti sto aiutando! Porta rispetto!- esclamò diventando rosso dalla rabbia.
- Rispetto a chi?! Non vedo nessuno!- dissi ridacchiando ricevendo un altro scappellotto.
Ecco… Altro che dichiarazione… Sembriamo ritornati come prima!
 
Ormai era appena passato metà Ottobre… a giudicare dal “calendario” sul nostro albero (e cioè una quantità infinita di incisioni) erano passati due mesi e mezzo. La febbre mi sparì del tutto e ritornammo alla nostra vita quotidiana sul’isola: La sera ci divertivamo a cantare le canzoni di Umibozu e prima di andare a dormire ci scambiavamo dei piccoli baci, poi ci addormentavamo abbracciati. Il giorno cercavamo di tenerci occupati con qualcosa come la costruzione di un riparo più grande, degli attrezzi per cucinare o mezzi per portare l’acqua potabile.
Anche se era una stagione autunnale, faceva terribilmente caldo e così almeno due volte al giorno ci facevamo il bagno vicino alla riva per poi rimanere tutta la giornata in intimo, fingendo che fosse un banalissimo costume.
 
Ero intenta a preparare il pranzo a base di pesce, cocco e banane quando sentii un urlo riecheggiare nel mare. Mi girai di scatto notando Otani nuotare in modo goffo ma veloce verso la riva.
Gli andai incontro per vedere cosa stava succedendo e quando lo vidi uscire dal’acqua inorridii: Su tutta la pancia e il petto aveva dei tentacoli di medusa- Oh Cavolo!- esclamai spaventata.
 - Toglimeli di dosso!- gridò Otani accasciandosi a terra. Mi sedetti vicino a lui e velocemente cercai di staccarglieli con le mani- Ma come hai fatto?!-
- S-sono andato più a l-largo e non ho f-fatto caso che c’era u-una quantità incredibile di meduse...- incominciò stringendo i pugni dal dolore.
Vedendo che si staccavano con grande difficoltà, presi il secchio dell’acqua dolce pensando di levarglieli facilmente ma, appena tentai di versarglielo, Otani allungò le braccia bloccando il secchio- S-sei una S-scema! S-si usa l’acqua di mare!!!- esclamò tremando.
- E che ne sapevo io?!!- dissi arrabbiata andando a prendere dell’acqua salata. Gliela versai addosso e notai che il corpo aveva smesso di tremare. Continuai a togliere i tentacoli in eccesso e appena ebbi finito notai un terribile numero di strisce rosse su tutto il petto- Tutto bene?- dissi preoccupata cercandolo di alzare- S-secondo te… Come posso stare?!- esclamò guardandomi arrabbiato - Pizzica da morire!-
Pensai ad un modo per alleviare il dolore, quando mi ricordai una cosa accaduta da piccola: Una persona era stata punta da una medusa e il bagnino era andato in soccorso proponendo un metodo infallibile- Otani… una volta ho visto un uomo far alleviare il dolore con…- appena mi resi conto di ciò che stavo per dire le mie guance andarono a fuoco.
- Eh? Con c-cosa?- chiese alzando lo sguardo.
- Hem… Ecco… Con…- non sapevo proprio come dirglielo... era una cosa che poteva servire ma era terribilmente imbarazzante da dire.
- Dimmi, non siamo qui per…-
- La pipì!- urlai di getto.
Rimase per qualche secondo in silenzio, poi diventando tutto rosso si staccò da me. Non riuscendo a stare in piedi, si accasciò per terra sulla sabbia- S-sei matta?! Che schifo!-
- Ma l’ha detto un bagnino quando ero piccola!-
- Non ci penso minimamente! Preferisco il dolore che i bisogni di un'altra persona!- Esclamò scostando lo sguardo- Ma come puoi proporre una cosa così tanto stupida!-
- Non è stupida!- gli urlai arrabbiata.
- Una scema come te sa solo proporre cose così stupide!-
Con il fumo che mi usciva dalle orecchie, gli lanciai uno sguardo omicida poi, sospirando, andai con la bacinella verso la riva- Meglio ricorrere al’acqua del mare..- sussurrai prendendone un po’ e mettendola su una pentola trovata sulla spiaggia. Appena fu pronta presi uno straccio e iniziai a passarglielo sulle parti dolenti.
Otani rimase a fissarmi in silenzio. Potevo sentire tutti i suoi muscoli irrigidirsi sotto il mio tocco. Non riuscivo a capire se era colpa mia o dello straccio caldo...  ma non ci badai molto e rimasi concentrata su ciò che stavo facendo- Va meglio?- chiesi appena ebbi finito.
- Si…- rispose sospirando di sollievo- Grazie…-
Stesi vicino al fuoco un lenzuolo e lo feci sdraiare là sopra facendogli mettere una maglietta per evitare che le punture si sporcassero- Ora riposati… io devo preparare il pranzo-
Annuii in silenzio per poi chiudere gli occhi. Dopo tutto quello che era successo poteva meritarsi una bella dormita. Scostai dalla sua fronte le lunghe ciocche arancioni e gli lasciai un tenero bacio sulla guancia- Dormi… al resto ci penserò io..-
- Koizumi…- disse aprendo leggermente gli occhi. Prendendomi una ciocca di capelli mi attirò vicino a lui.
- Eh?- non feci in tempo a dire altro perché mi ritrovai a baciarlo. Le sue labbra avevano un sapore divino e il suo profumo mi mandava completamente in tilt.
Appena ci staccammo mi sussurrò al’orecchio- Non so proprio come farei senza di te- e detto questo chiuse gli occhi addormentandosi.



 
***spazio autrice***
Eccomi di nuovo! Scusatemi il ritardo ma… ho avuto dei piccoli problemi tecnici per scrivere questo capitolo xD Mi sono dovuta documentare sulle cure mediche contro una medusa! E ho scoperto che l’acqua dolce peggiora le cose e l’acqua salata allieva il dolore e diciamo “disinfetta”
Va bene… non sono qui per fare la dottoressa quindi ritorniamo alla storia: Otani e Risa finalmente si sono dichiarati *^* Bè lo sapevate già… ma sono molto più uniti, non trovate?
Povero il nostro Otani! Colpito da delle meduse! Vabbè doveva capitare anche a lui qualcosa no? XD
Va bene Al prossimo capitolo!
Vi auguro un buon natale e buon anno!
Un bacione
Giulia

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Piccole attrazioni crescono ***



Capitolo 12: Piccole attrazioni crescono.
 
Ormai i segni rossi che le meduse avevano fatto ad Otani, stavano svanendo del tutto. Per non prenderci il sole sopra aveva tenuto la sua maglietta, ridotta a brandelli, per quasi due settimane soffrendoci il caldo e il pizzichio.
- Sono così felice che sia finita questa tortura!-  sospirò, sdraiandosi sulla sabbia e ammirando il cielo limpido e senza nessuna nuvola.
- Mi hai spaventato tantissimo... Meno male che è tornato tutto alla normalità!- sussurrai, cercando di spicciarmi i capelli con le mani (cosa del tutto inutile).
- Ti va di fare il bagno? Non ho potuto farne uno vero da tanto.-
- Infatti puzzi- scherzai, ricevendo la sua maglietta in faccia. - Ehy!- ma appena me la tolsi, stava già correndo verso il mare. Rimasi a bocca aperta mentre lo vidi levarsi i pantaloni, rimanendo in intimo. Anche se gli si vedevano le costole, sembrava appena uscito da una rivista di modelli: la pelle abbronzata, un po' di muscoli, i lunghi capelli color arancio che gli coprivano il viso e quel bellissimo sorriso... Non lo avevo mai visto così, come se avesse un'aura lucente che lo ricopriva.
- Ma che ci fai lì ferma?! Dai, su, vieni!- urlò, appena si buttò in acqua. Sbattei più volte le palpebre e, riprendendomi, mi accorsi di essere rimasta a bocca aperta.
Ma che mi stava succedendo? Non l'avevo mai visto così... Così... Attraente! Sì, era la definizione giusta. Otani lo trovavo bello... Ma mai gli avevo dato quella definizione, eppure quello che vedevo mi piaceva, mi attraeva. Scossi la testa, come a scacciare i pensieri, poi mi alzai raggiungendolo. Forse era il sole che mi faceva pensare a quelle cose... Corsi da lui e, rimanendo in intimo, mi buttai nella fresca acqua cristallina.
- Ci hai messo di tempo ad arrivare!- sbuffò lui, avvicinandosi. - Meriti una punizione!- e cominciò a farmi il solletico.
- Ahahahahaha, no!- mi divincolai mentre lui continuava la sua tortura- Smettila!-
- Ad una condizione- continuò, con un sorrisetto furbo- Devi dirmi che sono il più bel ragazzo che tu abbia mai visto-
- Neanche per sogno, nanetto-
- Nanetto a chi?!- esclamò, prendendomi in braccio- Guarda come sono forte, riesco a sollevare una gigantessa!-
Prima che potei solamente ribattere ciò che aveva detto, mi ritrovai in braccio a lui con i piedi accavallati alla sua schiena. I nostri corpi bagnati erano completamente attaccati e le sue mani erano salde su di me. Nessuno dei due si mosse. Solo i nostri occhi si scrutavano attentamente. All'improvviso Otani si avvicinò a me, unendo le nostre labbra e facendomi perdere del tutto il controllo: avvolsi le braccia intorno al suo collo e con una mano strinsi una ciocca di capelli, tirandola appena.
Stavo letteralmente impazzando.
Le sue mani cominciarono a passare su tutta la mia schiena, lasciando scie calde e bollenti nonostante l'acqua fosse fredda. Lentamente cominciò a camminare, e a giudicare dal livello del mare che scendeva, si stava dirigendo verso la riva. Però non ci badammo molto, continuavamo a baciarci e le nostre lingue non smettevano di cercarsi, creando una danza eccitante ed attraente. Giunti a riva, Otani mi fece posare sulla sabbia, i granelli cominciarono ad appiccicarsi sulla mia schiena e questo mi fece come risvegliare da un lungo sogno.
Ma che stava succedendo? Iniziò a baciarmi anche sul collo, e a quel punto rabbrividii e lo scostai di scatto, guardandola confusa.
- Devo andare a cucinare, scusa!- squittì, alzandomi dalla sabbia e avviandomi a passo svelto verso la capanna.
Era del tutto alquanto strano. Si comportava in modo inquietante! Ripensai a tutte le discussione che facevo con le mie amiche riguardante i ragazzi, e su ciò che succedeva in questa fascia di età. Quando capii cosa era successo, strabuzzai gli occhi e mi coprii la bocca con la mano. Non potevo crederci. Non poteva essere così. Non può essere e basta.
Otani attratto fisicamente... da me? Naah. Eppure sembrava proprio così.
 
I giorni passarono e non ci fu nessun altro avvenimento inquietante come quello che era successo in mare. Continuammo la nostra vita monotona sull'isola ripetendo le stesse, identiche e uguali faccende del giorno: Sveglia, Legna, Riparazioni, Pranzo, Dormita, Riparazioni, Legna, Acqua e dormita.
Stavo del tutto dando di matto... Non potevo andare avanti così.. era terrificante!
- A te non manca la tua famiglia?- Gli chiesi costruendo una griglia per cucinare il pesce.
- Be' si... E' strano non sentire mia madre pronunciare il mio odioso nomignolo...-
- Che nomignolo?-
Si girò con sguardo assottigliato- Non ridere-
- Ok- risposi alzando le spalle.
- Acchan…- sussurrò tutto rosso. Ci fu un moneto di totale silenzio- Ok forse….- iniziò titubante ma fu fermato dalla mia risata.
- HAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHHAHA- esclamai buttandomi per terra e rotolando dalle risate- Oddio è troppo buffo!-
Otani divento bordeaux dalla vergogna e si alzò di scatto esclamando- Smettila! Non è divertente!-
- Oh si che lo è Acchan!- risi di gusto.
Quando mi rialzai per poggiare la mia bellissima costruzione in legno, Otani si avvicinò e con scatto veloce mi prese il mento per poi unire le nostre labbra.
La sua lingua si intrufolò nella mia bocca inondandomi del suo sapore. Le sue mani si posizionarono sui miei fianchi e mi spinse per farmi sedere .
Iniziai a sentire caldo. Ogni suo gesto, ogni punto che mi toccava con le sue grosse mani, sentivo la pelle surriscaldarsi.
- O-otani….- sussurrai ma mi azzittì con un bacio.
Ero sdraiata sulla sabbia e lui era sopra di me continuando a baciarmi la bocca, la guancia e il collo.
- A-aspetta…- balbettai- I-io…- Chiusi gli occhi di scatto mentre la sua mano sfiorava il mio reggiseno. Oddio che ansia!
- Non lo hai ancora capito?- Domandò lui guardandomi.
- Eh?-
- Io…- Iniziò prendendo un grosso respiro e avvicinando il suo viso al mio- Sono parecchio attratto da te Koizumi…-
 
***spazio autrice***
Vi prego di perdonarmi! * Si nasconde dietro la sedia* Ma ho avuto parecchi problemi tra scuola, patente e altri cavoli >-<
Quindi non ho mail il tempo di scrivere o peggio ancora di accendere il computer ç__ç Contante che sto scrivendo sul telefono!
Torniamo alla storia: Uhhh Otani ha amesso di essere attrato da Risa! Oddiooo
Ed ora che cosa succederà? Lei accetterà Oppure no?
Al prossimo capitolo!
Un bacione
Giulia

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Noi, uniti al tramonto ***



 
Capitolo 13: Noi, uniti al tramonto
 
I giorni passarono e continuavamo la nostra tranquilla vita sul’isola. Sembrava tutto normale, o almeno era quello che io credevo: Otani era diventato più distaccato, avvolte mi evitava e la sera non dormivamo più abbracciati.
Il motivo era molto semplice, e riguardava qualche giorno fa:
 
Lo guardai scioccata per ciò che aveva appena detto. Allora era tutto vero! Quei sui sguardi, Quei suoi baci più spinti... Era perché lo attraevo!
Otani pensò che il mio silenzio fosse un acconsento a continuare, perciò si spostò sul mio collo lasciando umidi baci e creandomi brividi lungo tutta la spina dorsale.
- A-aspetta...- balbettai cercandolo di scostarlo ma invano: Anche se basso, era parecchio pesante.
- Perché... Non ti piaccio?- domandò. Lo fissai con sguardo perplesso- Che vuoi dire?-
- Tu non… Mi desideri?- domandò di nuovo arrossendo un pochino ma mantenendo lo sguardo serio. Scostai lo sguardo- Io... Ecco… Non mi sento pronta- annunciai sospirando.
Otani rimase in silenzio poi, Alzandosi, si sgrullò la sabbia e mi porse la mano- Non ti preoccupare…-
Gli presi la mano guardandolo confusa- Cosa?-
- Ho detto che… Non ti devi preoccupare Koizumi- disse di nuovo con il tono più alto
- Ma io…- cercai di giustificarmi
- Tranquilla… Ho sbagliato- e senza guardarmi mi lasciò la mano andandosene verso la capanna.
 
 - Forse non dovevo dirgli nulla... Non dovevo manco dirgli che mi piaceva- sospirai camminando lungo la spiaggia . Ormai i frutti più vicini erano finiti ed eravamo costretti a camminare quasi un chilometro per raccoglierne altri, in attesa che quelli vicino al rifugio ricrescessero.
Ma nel’ultimo periodo ci andavo da sola perché Otani non accennava a fare una discussione di più di tre parole con me. Evidentemente ha inteso male il mio rifiuto, e perciò dovevo rimediare al mio errore parlandogli. Così, buttando la cesta per terra, corsi verso la capanna per cercalo.
Giunta al nostro stabilimento, lo trovai nel’acqua con la canna da pesca in mano a canticchiare. Prima che potessi solo urlare il suo nome, vidi qualcosa nell'acqua e mi si gelò il sangue: Più o meno a trenta metri di distanza vedevo una pinna dirigersi verso di lui. Era la pinna di uno squalo.
- Otani!- urlai a squarciagola. Lo vidi voltarsi verso di me con sguardo confuso. Non aveva capito.
- Nuota!- esclamai indicando la direzione dello squalo. Otani volse  lo sguardo dove puntavo e sbiancò. Così senza nemmeno pensarci, abbandono la canna da pesca e incominciò a nuotare verso di me.
Lo squalo pian piano si avvicinava a lui che, il più velocemente possibile, muoveva braccia e gambe. Lo guardai terrorizzata... Non ce l’avrebbe fatta! Si avvicinava troppo velocemente!
- Prendi questo!- Esclamò fermandosi e lanciando qualcosa dalla parte opposta. Lo squalo rallentò, prendendo la direzione dove era caduto l’oggetto.
Otani ricominciò a nuotare e appena arrivò alla spiaggia si inginocchiò esausto, così gli corsi in contro e lo aiutai ad alzarsi- Ma che diamine gli hai lanciato?- esclamai ancora in ansia.
- Quello che lo ha attratto... Il pesce- sussurrò con il fiatone.
 
Il sole lentamente stava tramontando ed Otani  cercava di mantenere acceso il fuoco, mentre io rimasi accovacciata vicino alla riva. Le onde calde si infrangevano sui miei piedi e il mio sguardo era rivolto verso l’orizzonte.
- Tieni... Avrai fame...- sussurrò avvicinandosi e porgendomi un frutto, ma rimasi in silenzio non accennando a muovermi. Lo sentì sospirare- Koizumi devi mangiare qualcosa sennò…-
- Sennò cosa? A quale scopo io devo mangiare?-
- Come a quale scopo?-
- A quale scopo noi dobbiamo sopravvivere se tanto nessuno qui ci viene a riprendere? Ci credono morti, MORTI!- esclamai guardandolo- E poi qui ogni giorni rischiamo di morire ed io... Io...- scoppiai a piangere- Io ho pensato per un secondo che non ce l’avresti fatta!-
Con la mano destra mi asciugò le lacrime- Ma io sono qui... Al tuo fianco…- sussurrò dolce
Lo guardai. In quel momento, dopo tutto quello che era successo, capì che per Otani non provavo solo semplice affetto ma vero e proprio amore. In quel momento capì quanto lo amavo.
- Voglio chiederti una cosa...- incominciai prendendogli le mani.
- Qualunque cosa- rispose avvicinandosi. Il mio sguardo si incatenò nel suo- Ho deciso di andare oltre-
Lo vidi confuso- Cosa...?-
- Ho capito che ormai la nostra vita è qui su questa isola... Ma essendoci tanti pericoli... Se ti dovesse succedere qualcosa io non saprei come andare avanti...- e prendendo un grosso respiro continuai- Perciò... Ho deciso di farlo -
Otani strabuzzò gli occhi sorpreso- Ma sei davvero sicura? E’ un grande passo!-
Gli presi il viso fra le mani ed avvicinai i nostri volti- La mia scelta è questa... Perché se anche solo dovessimo tornare a casa e ricominciare la nostra vita normale ... Io non mi pentirò di avere avuto la mia prima volta con te... Perciò Atsushi Otani... Vuoi fare l’amore con me?-
- Si che lo voglio- rispose sorridendomi, avvicinandosi e baciandomi con passione.
Lentamente le nostre mani iniziarono a vagare sui corpi, toccandoli centimetro per centimetro. Ci sdraiammo sulla calda sabbia senza separarci.
- Perché… Eri così indifferente?- chiesi fra un bacio e l’altro toccandogli il petto abbronzato.
- Perché…- bacio- L’idea...- Un altro bacio- Di starti vicino e non toccarti mi faceva impazzire...-schiudemmo la bocca mischiando i nostri sapori. Ci staccammo e con il fiatone ci guardammo intensamente. Poi tutto cambiò: Otani diventò più delicato, spostando le sue mani verso la mia schiena. Cercai di sollevarmi per farmi togliere l’indumento ma appena mi alzai, si slacciò da solo. Evidente che con il passare dei mesi si era completamente distrutto. Così mi ritrovai a petto nudo davanti a lui.
Il suo sguardo sembrava incenerirmi: ovunque guardava il mio corpo si surriscaldava.
Lentamente mi levò l’inutile indumento e portò le mie mani sui miei seni. Appena li toccò dalla mia bocca uscì uno strano suono. Mi guardò sorpreso- Puoi rifarlo?-
- Non so come ho fatto…- mormorai rossa come un peperone.
- Forse così...- disse dirigendosi con le labbra verso i miei seni e baciandoli.
Quegli strani versi iniziarono ad uscire dalla mia bocca e continuarono mentre Otani mi baciava ovunque.
Gli tolsi i pantaloni (O almeno quelli che restavano) e quando lo vidi completamente nudo puntai lo sguardo altrove. Non che non avessi mai visto un ragazzo nudo,visto che avevo un fratello minore, ma Otani faceva completamente un altro effetto.
Quando mi tolse l’ultimo indumento incominciai a tremare. Il solo pensiero che mi avrebbe fatto male mi terrorizzava. Otani se ne accorse perché mi prese il mento costringendolo a guardarlo- Io... Non voglio farti del male..-.
- Lo so che non vuoi farmi del male-
- Allora rilassati.. e fai l'amore con me Risa-
Prima che potessi rimanere spiazzata per come mi aveva chiamato Otani si unì a me.
Ed resto diventò quasi surreale. I nostri corpi erano uniti, In un modo talmente perfetto che quasi faticavo a crederci. Ormai era giunto il tramonto. 
Il cielo si era tinto di arancio proprio come il colore dei nostri capelli.
Il sole si era unito con l’acqua proprio come i nostri corpi.
In quel momento così bello e così magico noi sembravamo uniti tutt'uno con il tramonto.
 
 
***spazio autrice***
Ok perdonatemi di nuovo >.< ma sono stata molto impegnata visto che ieri era il mio compleanno ^^”
Bene bene, LO HANNO FATTO!!!! Che bello!!!
Sono felice di essere arrivata a questo punto *^* Sono davvero felice!
Ringrazio tutti quelli che la seguono e che la recensiscono! Vi adoro!
(chiedo subito scusa se l'ho scritta male .-.)
Un grande bacione e al prossimo capitolo!
Giulia 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Un briciolo di speranza ***



 

Capitolo 14: Un briciolo di speranza
- Koizumi- 
Quella voce… Poteva essere un suono così bello da sentire appena svegli? Mi stiracchiai sbattendo mani e piedi contro qualcosa di duro. Aprì gli occhi per verificare rendendomi conto di essere dentro la nostra capanna.
Otani era sdraiato vicino a me con un grande sorriso stampato sulla faccia- Noto che sei un po’ troppo lunga per il nostro rifugio-
- Zitto… Almeno io non mi devo arrampicare sugli alberi per prendere i frutti più bassi- risposi acida ma appena lo guardai negli occhi mi ricordai tutto ciò che era successo la sera prima. Arrossì abbassando lo sguardo. Ok… Decisamente non era il modo giusto per incominciare la giornata.
Otani sbuffò- Farò finta di non aver sentito… Oggi sono di buon umore- mormorò volgendo lo sguardo verso l’entrata. Notai il colorito rosso sulle sue guance. Era imbarazzato. Anche lui aveva pensato alla stessa cosa.
- C’è ancora lo squalo?- tentai di cambiare argomento. Otani si passò una mano tra i capelli continuando a guardare altrove- Non lo so… Non ci ho fatto caso… Iniziava a far umido così ti ho portato qui-
In effetti non solo ero coperta da un lenzuolo, ma avevo addosso anche una maglietta e l’intimo- Me li hai messi tu?- chiesi indicandoli.
Otani abbassò lo sguardo e arrossì- Si… Te l’ho detto… Così non prendevi freddo-
- Bè… Grazie- mormorai stampandoli un bacio sulla guancia. 
Mi guardò negli occhi e subito dopo mi ritrovai fra le sue braccia a baciarlo. Le sue mani furono sul mio corpo venerandolo e adorandolo come se fosse la cosa più bella del mondo. 
In quel momento però una domanda mi venne in mente- E’ stata la tua prima volta con me?- gli chiesi di getto.
Lo vidi per qualche secondo con sguardo incerto, poi scuotendo la testa rispose- No...-
Perché mi rattrista questa risposta? Di sicuro l’ha fatto con la sua Ex… come si chiamava? Ah si! Kanzaki…  Quella stronzetta non solo lo ha tradito… Ma gli ha pure tolto la sua virtù… E poi..
Ma un suo bacio mi riportò alla realtà distogliendomi dai pensieri che stavo facendo. Forse non dovevo pensarla come una cosa negativa... In fondo se non lo avesse tradito, Otani non sarebbe mai salito sulla nave, non mi avrebbe mai conosciuto e non sarebbe mai naufragato qui con me...
- Tutto bene?- mi chiese notando la mia assenza. Scossi la testa sorridendogli- Stavo solo pensando che se non fossimo naufragati qui magari avremmo continuato a litigare per ogni cosa!-
Mi sorrise ridacchiando- Be forse si..-
Il resto non ci fu bisogno delle parole. Otani si unì a me iniziando quella danza a me ancora del tutto sconosciuta. Stavolta era diverso, stavolta il dolore che avevo provato la sera prima era sparito.
- Ti… Voglio bene- mormorai stringendomi di più a lui.
- Anche io non sai quanto- rispose stampandomi un tenero bacio sulle labbra.
 
 
Forse le mie compagne di scuola avevano ragione: Il sesso è una droga.
Otani ed io non sprecavamo un solo giorno per farlo. La mattina, il pomeriggio e la sera avevamo del tempo libero per concederci al desiderio carnale.
Cavolo… Se me lo avessero detto prima che farlo fosse così bello avrei saltato Otani subito dopo la dichiarazione! 
- Cosa ti preparo di buono?- domandai cercando di accendere il fuoco.
- Mmm… Non so…- rispose in sovrappensiero. I suoi occhi mi scrutarono attentamente- Io per ora avrei altro in mente- mormorò con voce roca avvicinandosi a me.
Indietreggiai- Otani… Abbiamo tutto il tempo che vogliamo…- 
- Be' però ti voglio ora- sussurrò e un brivido mi attraversò tutta la spina dorsale. Questo ragazzo è davvero insaziabile… Ma neanche io scherzo non riuscendo mai a dirgli di no. Così mi ritrovai le sue morbidissime labbra sulle mie e le sue mani ad accarezzarmi la schiena.
- Nanetto pervertito- sospirai quando lui mi baciò il collo.
- Gigantessa vogliosa- rispose lui ridacchiando e risalendo lungo il mio orecchio per poi mordermi leggermente il lobo.
Stavamo per saltarci definitivamente addosso quando sentimmo uno strano rumore… Diverso dal solito. Alzammo lo sguardo notando che in lontananza si stava avvicinando qualcosa.
Non ci credevo. 
Un aereo. Un aereo stava passando vicino all’isola! 
Anche Otani ebbe la mia stessa reazione e in men che non si dica prese un pezzo di legno bruciato e corse verso la catasta di legna- Koizumi cerca di fare fumo!- esclamò buttando il ramoscello. 
Soffiai ancora più forte sul fuoco mentre Otani cercava di accendere la Torretta. Il rombo del motore dell’aereo si fece più vicino.
- Siamo qui!- esclamai scuotendo le braccia verso l’alto. Otani riuscì ad accenderla e il fuoco cominciò a bruciarla lasciando anche esso fuoriuscire del fumo.
Mi avvicinai ad Otani e insieme scuotemmo le braccia.
Pian piano notammo che era un elicottero che giunto sopra di noi si fermò. Il mio cuore perse un battito per l’emozione. 
Non potevo crederci… Non volevo crederci!
- Ci hanno trovati!- esclamò Otani dando voce ai miei pensieri.
Finalmente eravamo salvi.
Buttarono una scaletta e scesero due ragazzi di carnagione scura. Iniziarono a chiederci alcune cose in inglese che capimmo ben poco
-What are you doing on this island ?- “Che ci fate su questa isola?” Riuscimmo a tradurre.
- We were shipwreck four… months ago from a cruise ship!-  “Siamo naufragati quattro mesi fa da una nave da crociera!- tentò Otani a parlare 
I due ragazzi si guardarono scioccati ed iniziarono a esclamare dei “O my good!”  e “You’re alive!”
E ci portarono verso la scaletta facendoci salire sul’aereo.
- Ci credi?- domandò Otani con il sorriso sulle labbra- Ce l’abbiamo fatta Koizumi! Ci hanno trovati!- Per troppa emozione non riuscì a parlare. Continuavo a sorridere e a piangere dalla gioia di essere finalmente salvi. 
Volsi lo sguardo verso il finestrino e guardai per l’ultima volta la nostra isola… Quella che si terrà sempre il ricordo del mio primo bacio e della prima volta.
 




 
 
***spazio autrice***
Ciao a tutti! Scusatemi l’enorme ritardo ma ovviamente è sempre colpa della scuola T.T Ed oggi mi sono concessa un attimo di pace per correggerlo e postarlo!
Ma torniamo alla storia: Finalmente sono stati trovati! Non siete contente/i???
Secondo voi cosa succederà? Sarà tutto liscio come l’olio o i nostri piccioncini avranno problemi?
Lo scoprirete al prossimo capitolo!
Un bacione
Giulia

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Finalmente salvi! ***



 

Capitolo 15: Finalmente salvi!
- Dammi qua!- esclamai appena un signore ci diede un telefono per chiamare i nostri genitori.
- Cosa?! Ci sono prima io!- disse Otani cercando di prenderlo, ma essendo più alta di lui non ci riuscì- Hey guarda che mi stai offendendo!-
- Lo so eccome pidocchio!- ridacchiai tenendo lontano Otani con una mano e con l’altra digitando il numero dei miei genitori. D’un  tratto mi sentii tirare forte una ciocca di capelli- Ahia!-
- Ah! Te l’ho preso!- Mi urlò vittorioso e prima che potessi riprenderlo aveva già digitato un altro numero e premuto il tasto verde per chiamare- Mamma! Sono io Otani!- esclamò lui sfoderando un grande sorriso- No, non stai su candid camera… No, non sono un maniaco! Sono proprio io! Siamo naufragati su un’isola deserta!-
Mentre Otani cercava di spiegare velocemente alla famiglia ciò che era successo il giorno del naufragio, mi guardai intorno osservando il corridoio bianco e celeste pieno di gente in carrozzella o seduta sulle scomode sedie di plastica. L’ospedale non era molto grande ma era meglio di niente... Ci avevano pure visitato dicendoci che dovevamo riacquistare un po’ di peso per insufficiente alimentazione sull’isola.
Otani mi tirò di nuovo la ciocca, stavolta senza farmi male e mi passò il telefono- Cavolo dopo così tanto tempo sembra un aggeggio stranissimo!-  esclamò guardandolo
- Già... Sembrano passati anni!- Poi digitai il numero di casa.
- Pronto?- a giudicare dalla voce, mia madre non se la stava passando molto bene... Aveva un’aria così afflitta e depressa.
- Mamma? Sono io Koizumi!- esclamai felicissima trattenendo a stento le lacrime.
- Risa? Mi scusi non è bello fare scherzi...- Incominciò lei con tono più duro.
- No, sono proprio io!- singhiozzai- Siamo naufragati su un’isola ma ora ci hanno trovato! Non puoi capire quanto sono felice di sentirti!- A quelle parole mia madre trattenne per qualche secondo il respiro, poi la sentii correre per la casa- Caro! Takato! Risa è viva! È viva!- urlò.
- Si mamma! Non vedo l’ora di tornare a casa!-
 
Per grande fortuna i miei genitori ci prenotarono un volo per Osaka per il giorno seguente mentre quelli di Otani erano riusciti a trovare una stanza d’albergo.
- Ecco le chiavi- disse l’uomo alla reception poggiandole sulla scrivania in legno scuro.
- Due chiavi?- chiesi perplessa.
- Si... Mi è stato detto che erano due le stanze- cercò di spiegare il signore anche lui confuso. Prima che potessi rispondergli, Otani mi prese per il polso e mi portò verso le scale- Hey!-
- A mia mamma non gli ho detto... di noi...- incominciò imbarazzato. Lo guardai senza capire e lui continuò- Ecco gli ho solo detto che siamo naufragati... Non avevo tempo per spiegarle tutto!-
Quindi... Mi sta dicendo che questa notte... Sarà la prima notte che non dormiremo insieme? Rimasi in silenzio formulando questo pensiero, quando la sua voce mi richiamò. Alzai lo sguardo e tentai di giustificarmi con la prima cosa che mi passava per la tesa, sfoderando un grandissimo finto sorriso per poi salire velocemente le scale che conducevano al nostro piano.
In effetti non aveva tutti i torti: Non stavamo più sul’isola deserta, ma nel mondo reale... Ciò che avevamo vissuto lì diventerà solo un ricordo chiuso in un cassetto. Eppure mi sentivo... Triste.
L’idea che non avremmo più dormito insieme mi rattristava... Domani avremmo rivisto i nostri genitori e domani continueremo a vederci oppure tutto quanto finirà? Tutto ciò che è successo, tutto ciò che abbiamo fatto, sarà buttato via?
- Koizumi...- sentii la voce di Otani alle mie spalle. Mi girai cercando di mascherare i miei veri sentimenti- Deve essere questa la mia stanza! Ci vediamo domani allora!- E prima che potesse solo rispondermi avevo chiuso la stanza. Dietro la porta, mi rannicchiai per terra poggiando la testa sulle ginocchia. Che potevo fare? Forse era meglio così per tutti... Forse era meglio lasciarci e continuare la nostra vita da soli. D’un tratto sentii la porta aprirsi e guardando verso l’alto notai sbucare da dietro di essa una testa arancione.
Otani entrò dentro e chiudendola spiegò- Ho... Chiesto alla donna delle pulizie la chiave dicendo che avevo perso la mia...-
- E perché?- domandai alzandomi e voltandogli le spalle- Io sto bene-
- No, per niente... Mi vuoi spiegare che hai?- Iniziò con le braccia al petto e lo sguardo arrabbiato. Scossi la testa e abbassai lo sguardo osservando il parquet di legno. Così visto che non volevo rispondergli mi spinse sul bordo del letto in modo tale che i nostri sguardi erano allo stesso livello- Non dirmi che non hai nulla! Ti conoscono troppo bene e so benissimo che hai qualcosa!-
- Io...- Tentai di spiegare. E prendendo un grosso respiro gli chiesi di getto- Noi due cosa siamo?-
- Come cosa siamo?- domandò con sguardo confuso.
- Si insomma cosa siamo stati sull’isola e cosa siamo ora? Amici?-
I suoi occhi si spalancarono dallo stupore, poi chiudendoli con rabbia rispose- E secondo te due amici lo farebbero?!- mormorò marcando su una delle parole.
- Anche io pensavo che fossimo qualcosa di più! Ma quando ho visto quelle due chiavi... E’ ovvio che mi faccio qualche domanda!- gli risposi alzandomi. Ci continuammo a guardare finché non fu il primo a cedere con un grosso sospiro- A mia madre non glielo ho detto perché è... imbarazzante.
- Imbarazzante?-
- Se glielo avessi detto per telefono di noi due avrebbe pensato male! Avrebbe pensato che noi due avessimo fatto... bè quello che abbiamo fatto- continuò con il viso tutto rosso.
Rimasi scioccata per ciò che aveva detto. Alzai lo sguardo immaginandomi la scena e gli diedi ragione: Decisamente sarebbe stato... imbarazzante. Si, era la definizione giusta- Quindi noi due, stiamo  davvero insieme?-
-Certo che sei proprio tonta...- rispose lui seccamente.
- Ma se non me l’hai mai detto come posso saperlo io!- esclamai arrabbiata
- Pensaci no?- rispose lui nervoso- Basta così! Non sono venuto per litigare!- e detto questo mi spinse sul letto e si sdraiò sopra di me prendendomi il viso e baciandomi.
Schiusi la bocca inondandomi del suo sapore. Stavolta non c’era dolcezza... Avevamo bisogno di sentirci il più in fretta possibile. Cercai di levargli la maglietta e lui il vestito che mi ero comprata due ore prima grazie ai miei genitori che ci avevano inviato un po’ di soldi... Sentii le sue enormi mani scorrermi lungo le gambe mentre cercava di togliermi le calze color carne.
Con i vestiti ormai a terra iniziò a baciarmi ovunque mandandomi completamente a fuoco. Ogni suo movimento, ogni suo bacio... Sembrava fuoco puro.
Un brivido di piacere mi passò lungo la spina dorsale quando si unì a me. Lo strinsi più forte aggrappandomi con le gambe al suo bacino- Spero che le cose non cambieranno..-
Otani si fermò per un secondo e, lasciandomi un lieve bacio sulle labbra, rispose- Lo spero anche io...-
 
Finalmente l’aereo atterrò e il mio respiro iniziò ad accelerare. Ero felicissima di rivedere i miei amici e la mia famiglia... In questi lunghissimi quattro mesi non avevo fatto altro che pensare a loro e a cosa avessero pensato dopo la terribile notizia della mia scomparsa
- Oddio sembra tutto così strano... Ancora non ci credo che non dormiremo più su un letto fatto di palme!-
- Puoi dirlo forte! Bagnoschiuma e dentifricio a volontà!- ridacchiai.
Quando uscimmo dal’aereo notai un piccolo gruppetto alla fine della scala mobile. Senza neanche pensarci scesi velocemente e abbracciai la mia migliore amica- Nobu!-
- Risa!- e incominciò a piangere- Appena tua mamma mi ha detto... Oddio non ci posso credere!-
Manco io potevo farlo... Finalmente ero a casa... ma soprattutto c’era ancora Otani con me al mio fianco. Stavo per rivelare a loro della nostra relazione quando una ragazza, alta più o meno quanto me, si fece largo tra la gente e lo abbracciò- Acchan! Oddio che bello rivederti!!- esclamò piangendo. Rimasi pietrificata guardando la scena. Chi diamine era quella ragazza e perché stava abbracciando il mio fidanzato?!





 
***spazio autrice***
Finalmente possiamo fare una festa! Ho pubblicato queto maledetto capitolo! 
Maledetto perchè non solo non sapevo che scrivere ma anche l'ho perso una volta dovendolo rifare da capo >.< (stupido computer...)
Quindi eccocii qui! Risa e Otani sono una vera coppia e... Chi è arrivata a rompere le scatole? Ma sopratutto... sarà un pericolo per la nostra Risa?
Nb: il capitolo ricordan l'episodio 19 perchè è uno dei miei preferiti *^*
Alla prossima :D
Un bacione
Giulia

 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Ci può essere l'amore? ***



 

Capitolo 16: Ci può essere l'amore?
 
Dopo aver salutato tutti, ci dirigemmo nelle nostre rispettive case lasciandoci i numeri di telefono per tenerci in contatto. Durante il viaggio verso casa, Nobu mi raccontò tutto quello che era successo in quei quattro mesi: Nonostante avesse iniziato la laura breve ad Hokkaido si era messa con Nakao, l’amico di Otani che avevo conosciuto sulla nave. Anche Chiaru e Suzuki avevano fatto coppia scoprendo di frequentare la stessa università.
Per quanto riguardava me, avrei iniziato i miei corsi da Stylist dopo le vacanze invernali. Lo stesso valeva per Otani che era riuscito a passare l’esame di ammissione all’università prima del viaggio in crociera.
Aprendo la porta della mia cameretta, sospirai di sollievo notando che era rimasto tutto come lo avevo lasciato. Aprì le ante dell’armadio e vidi che i vestiti decisamente grandi rispetto al mio fisico- Forse dovrei andare a comprarne altri...- sussurrai tra me e me.
Nobu si sedette sul mio letto osservando anche lei la mia cameretta- Devo dire che è strano... Appena mi hanno detto che eri caduta dalla nave ho pensato di averti perso per sempre... Ho sperato che ti ritrovassero, ma appena hanno smesso...- e incominciò a singhiozzare. Le sorrisi dolcemente e accomodandomi vicino a lei l’abbracciai- Anche tu mi sei mancata tanto... Sono contenta di essere a casa-
Per il resto del tempo, le raccontai tutto quello che fosse successo dopo il naufragio spiegandole quello che avevamo costruito e che cosa mangiavamo.
- Senti... Sai chi fosse quella ragazza avvinghiata ad Otani?- mi chiese poggiandosi contro lo schienale del letto.
- Non penso fosse la sua ex... Troppo alta!- risposi con una leggera nota di gelosia che Nobu intravide subito. Mi guardò maliziosamente e avvicinandosi a me mi sussurrò- C’è qualcosa che devo sapere?-
In quell’istante, le mie guance si tinsero di un rosso acceso. Abbassai lo sguardo come se fossi colpevole di un reato- Be’ecco... Non abbiamo passato tutto il tempo a litigare-
Gli occhi di Nobu si spalancarono e, prendendomi per le spalle, esclamò- Oddio, oddio, oddio! E’ sbocciato l’amore fra voi due!- Le tirai un cuscino in faccia e, mettendo l’indice vicino alle labbra, le feci segno di stare zitta indicando la porta- C’è mia madre! Non deve sapere niente!-
- E perché no?- mormorò con sguardo confuso- E’ una cosa normale!-
- Si ma non c’è solo quello...- sussurrai abbassando lo sguardo e stropicciando la gonna che avevo addosso- E’successo... Altro-
La faccia di Nobu dal perplesso passò allo scioccato- Cioè tu ed Otani avete...- ma non terminò la frase perché le tappai di nuovo la bocca- C’è sempre mia madre!-
Mi scostò la mano con lo sguardo ancora sorpreso- Che male c’è? Voi vi amate no?-
Gran bella domanda, peccato che non lo sapevo. Cercai di aprire bocca alla ricerca di una risposta inesistente. Ripensai a tutti i momenti che avevo passato con lui sull’isola e mi resi conto che non ci eravamo mai detto un Ti amo.
Che cosa voleva dire? Che tutto ciò che era successo era solo per attrazione? Eppure mi aveva detto che stavamo insieme, che eravamo una coppia... Ma una coppia che faceva l’amore o solo sesso?
Prima che Nobu potesse parlare, mia madre entrò in camera con il telefono in mano- Senti Koizumi... So che sei appena arrivata, ma la stampa chiede se vuoi lasciare un intervista con il tuo amico domani mattina-
- Va bene...- risposi facendo le spallucce e voltandomi di nuovo verso la mia amica, ma mia madre continuò- Nobu, fatti venire a prendere perché c’è una folla di giornalisti sotto la nostra casa!- Sussurrò imbarazzata mettendo una mano sulla parte bassa del telefono per non far sentire la conversazione. La mia amica annuì e prese subito il cellulare chiamando i suoi genitori.
Dopo aver finito notò che gli era arrivato un messaggio- Ah! La ragazza che hai visto abbracciata ad Otani si chiama Mimi Yoshihoka, una sua vicina di casa che lo conosce da quando era piccola-
- Non sai nient’altro?- domandai ancora non soddisfatta della sua ricerca ma scosse la testa sconsolata- No... E’ tutto quello che il mio Nakauccio sa- Poi spostò lo sguardo verso l’armadio e, storcendo il naso, esclamò- Ora che sono qui, dobbiamo andare a fare assolutamente shopping!-
Ridacchiai- Ovviamente!-
 
Il giorno seguente, i miei genitori mi accompagnarono all’intervista. Centinaia di fotografi erano all’entrata della struttura che ci avrebbe ospitato. La polizia tentò di farli retrocedere durante il nostro passaggio. Cavolo! Sembrava che fossi una diva del cinema con tutte le foto che mi facevano!
Entrati nella struttura notai subito Otani con la sua famiglia. Giunta lì vicino gli sorrisi- Buon giorno mio fantastico raga...- Ma non terminai la frase perché il suo sguardo mi congelò. Mi prese per il polso e mi portò lontano dalle due famiglie- Zitta! Non devi dire nulla!-
- E perché? Si lo so forse non lo dovevo dire visto che non lo sanno i miei, però glielo avrei rilevato dopo l’intervita e...-
- No- dichiarò fermandomi
- No, cosa?- chiesi corrucciando la fronte.
- Non dirglielo! Mantieni tutto in segreto! Anzi! Non proferire parola su ciò che è successo fra noi due durante l’intervista!-
Il mio sguardo da vivace e solare passò al confuso e sorpreso. Che cosa voleva dire con quella frase?! Perché non potevo dirlo?! Cercai di dar voce ai miei pensieri quando una ragazza con lunghi capelli biondo cenere, si avvicinò a noi- L’intervista sta per cominciare! Prego da questa parte!-
La sala era a forma di anfiteatro. I vari banchi erano disposi a gradinate e al centro vi era il tavolo dove la donna ci fece accomodare- Essendo maggiorenni potete decidere se far entrare i vostri genitori o meno- sussurrò. Scuotemmo la testa all’uniscono e la signora ci sorrise- Va bene... Adesso arrivano i vostri avvocati e poi i giornalisti... Buona intervista- e dopo aver fatto un inchino, uscì dalla stanza.
Mi girai verso Otani che si era già seduto e stava bevendo un bicchier d’acqua- Senti uomo poco evoluto... – incominciai arrabbiata.
- Ma come osi...?- ma non terminò la frase perché in quell’istante entrarono i due avvocati. Sorridemmo come due idioti presentandoci con un inchino.

Due ore.
Era da due ore che i giornalisti ci stavano riempiendo di domande. Cominciai a giocherellare con la bottiglia d’acqua ormai vuota mentre Otani raccontava le nostre avventure sull'isola.
D’un tratto, quando finalmente finì, una ragazza con i capelli a caschetto neri si alzò ponendo su di me lo sguardo- Signorina Koizumi... Lei prova qualcosa per il signorino Otani?-
Ci fu per qualche secondo un silenzio di tomba, poi nella sala cominciarono a parlare sotto voce- Hem... Perché questa domanda?- le chiesi leggermente in ansia. La ragazza fece un piccolo sorrisetto e, poggiando la sua borsa sulla sedia, rispose- Be’ dopo quattro mesi da soli è strano che non sia successo nulla...- esclamò. La sala continuò ad essere invasa da un mormorio di sotto fondo ed io cominciai a sudare freddo.
- A queste domande la mia amica Koizumi non è obbligata a rispondere- disse Otani con aria seria e completamente tranquilla.
La ragazza sbuffò e si sedette al suo posto con aria scocciata mentre io guardai il mio ragazzo, o quello che pensavo, con sguardo totalmente scioccato.
Allora non stava scherzando. Davvero non voleva fiatare della nostra relazione. Strinsi leggermente i pugni per scacciare via le lacrime e, cercando di mantenere un’aria del tutto normale, Chiesi di lasciare l’aula per qualche secondo per raggiungere il bagno.
Camminando nel piccolo corridoio di servizio, riuscì a trovarlo. Mi ci fiondai dentro velocemente e guardandomi allo specchio davanti al lavello, notai le lacrime che solcavano il mio viso.
Non era del tutto “anormale” che mi trovassi in quello stato.
Otani aveva detto di non far sapere nulla.
Otani mi aveva chiamata amica e non fidanzata.
Otani non mi amava.
Continuando a dar vita a questi pensieri le lacrime aumentarono e, accasciandomi a terra, diedi libero sfogo al dolore atroce che stavo provando.
- Koizumi- sentii Otani chiamarmi da fuori. Alzai lo sguardo verso la porta e tirando su con naso esclamai- Lasciami stare!-
- Dai avanti Koizumi...- tentò abbassando la maniglia a vuoto.
- No... Ho bisogno di stare da sola...- commentai. Il silenzio calò di nuovo e prima che potessi solo pensare che se ne fosse andato, lo sentì sospirare e sussurrare- Risa, per favore apri-
Il mio corpo, completamente attratto dalla sua voce che aveva pronunciato il mio nome, si mosse girando la chiave. Aprì trovandomi davanti un otani arrabbiato- Si può sapere che hai? E’ da quando siamo qui che sei acida e emotivamente instabile!-
- E’ tutta colpa tua!- Gli urlai- Solamente tua!-
- Mia?! E che diamine ho fatto?!-
-Perché non lo dovremmo far sapere?! Perché, ti vergogni a stare con una come me?! Potevi evitare tutta questa falsa!!-
- Falsa?!- esclamò lui con sguardo scioccato. Anuii convinta e subito dopo mi diede uno schiaffo sulla testa- Sei proprio una scema!! SCEMA!- esclamò furibondo
- Come osi Gno…- ma non terminai la frase perché mi prese il viso avvicinandolo al suo- Dopo tutto quello che è successo ancora pensi che tu non mi piaccia?! Risa, come puoi pensare ad una cosa del genere?!-
I miei occhi si inumidirono di nuovo- P-erchè eri così freddo e distaccato ora...- balbettai.
Il suo sguardo furibondo svanì e, grattandosi la testa rispose - L’ho fatto perché sennò ci avrebbero riempito di domande...-
- Ma non potevi spiegarmelo prima!? Io ho pensato che tu mi stessi usando!-
- E perché diamine pensi ad una cosa così stupida?!- esclamò di nuovo
- Perché sembra che tu non provi niente per me…- Conclusi incrociando le braccia.
Tacque all'istante e, con sguardo imbarazzato, sussurrò- Al contrario... Tu mi piaci... Anzi... Mi sono reso conto di amarti-
Il mio respiro per qualche secondo si fermò mentre il colorito della faccia di Otani si faceva sempre più rosso. Aprì la bocca in cerca di qualche parola ma niente, ero troppo sorpresa dalla sua dichiarazione.
Otani mi amava... Non gli piacevo soltanto... mi amava! Sentì una stretta al cuore e capì che me lo aveva completamente afferrato- E da quando?- riuscì finalmente a dire.
-Ti devo pure rispondere? Mi pare ovvio da quando- rispose osservando il pavimento. 
- Otani?- Lo chiamai. Alzò lo sguardo che ormai aveva preso il colorito bordeaux- Che c'è?-
- Anche io ti amo-
Sentimmo un leggero fischio e girandoci notammo che tutti i giornalisti erano nel corridoio ad esultare.
- Lo sapevo che era nato qualcosa!-esclamò la ragazza di prima con un grandissimo sorriso e la macchinetta in mano.
Li guardammo scioccati per poi alzarci e correre verso l’uscita di servizio, seguiti da loro che continuavano a fotografarci e a riempirci di domande.


 
 
***Spazio autrice***
Ok ero molto indecisa se scrivere o meno così la scena... Insomma non ne ero del tutto convinta .-. Cioè Ho provato a mettermi nei panni di Risa...
Ho pensato che se un ragazzo mi dicesse prima che stiamo insieme per poi negarlo davanti a tutta la stampa in modo freddo e distaccato io mi sarei incavolata .-. E ci sarei rimasta male ovvio...
Però volevo fargli capire alla nostra Gigantessa che Otani è uno molto timido... Quindi farlo sapere al mondo era uno shock per lui xD (Anche se ormai lo sa veramente tutto il mondo ahha)
Bene... Dopo questa splendida dichiarazione tutti penserete che è finita qui... Eppure la mia storia c’è ancora scritto “in corso” ahaha... Quindi... NON E’ FINITA!!
Cosa succederà? Be’ lo saprete al prossimo capitolo ;)
Un bacione
Giulia

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Nuovo nemico in arrivo! ***




Capitolo 17: Nuovo nemico in arrivo!
 
Approfittai insieme a Nobu delle vacanze natalizie per fare un po’ di shopping non avendo più un qualcosa da mettere.
- Che ne pensi di questo?- Sussurrai indecisa tra due gonne dello stesso modello ma con due toni di colore diversi. Nobu scosse la testa- Forse è meglio un po’ più corta... In fondo hai delle bellissime gambe!-
Arrossii per il suo complimento continuando la ricerca.
Questa sera io ed Otani avremmo festeggiato il nostro primo mese dal ritorno dell’isola e la mia carissima amica si era intestardita che mi sarei dovuta vestire molto più elegante, o come dice lei “sexy”, del solito.
Continuammo a vagare per la strada tutta illuminata da decorazioni natalizie finché, dopo svariati minuti di cammino, non mi fermai davanti ad un negozio e non rimasi lì impalata con gli occhi completamente spalancati. Nobu si accorse che mi ero fermata e raggiungendomi seguì il mio sguardo e sorrise maliziosamente- E brava la mia Risa! Con questo cadrà ai tuoi piedi!-
 
Verso l’ora di cena arrivai davanti alla casa di Otani che mi aprì con sguardo scocciato- Ma dovevi arrivare proprio così presto?! Io mi sto ancora preparando scema!-
Chiusi gli occhi con rabbia dandogli uno scappellotto sulla testa- E’ così che si saluta la propria ragazza nanerottolo?!-
- Ma come osi chiamarmi così?!-
- Io ti chiamo così quando mi pare!- gli risposi finché non notai una donna al’entrata del salone- Oh ciao!- esclamò euforica avvicinandosi a me- Tu devi essere Koizumi!-
Mi inchinai per salutarla- Lei deve essere la madre di Otani!-
- Ma Acchan! Che modi sono di trattare così la tua ragazza! Entra pure! Starai morendo di freddo!- esclamò chiudendo la porta.
- Lei mi ha dato uno schiaffo!- rispose lui arrabbiato.
- E muoviti Acchan! Non dovete uscire?! Scusalo ma è da stamattina che è così maldestro! Pensa che quando era piccolo...- Non terminò la frase perché Otani mi afferrò per una ciocca e, preso il cappotto e messo le scarpe, fummo subito fuori di casa- Quanto è insopportabile quella donna!- esclamò sospirando.
- Senti  mio carissimo Acchan- sussurrai vicino al suo orecchio. Rabbrividì e si girò verso la mia faccia- Non chiamarmi così! Lo odio!-
Ridacchiai e gli diedi un tenero bacio- A me piace tanto-
Arrossì - Che ne dici andiamo? Fa freddissimo!- esclamò cambiando discorso, per poi prendermi la mano trascinandomi al ristorante.
 
Arrivati al locale, un cameriere ci fece accomodare ad un tavolino posto vicino ad una piccola cascata- Wow! Ma dove lo hai trovato questo posto?!- esclamai euforica prendendo il menù.
Otani mi sorrise- Segreto- e mi diede un piccolo bacio- Non vuoi toglierti la giacca? Fa caldo qui!-
Annuii e lentamente mi levai il lungo cappotto. Dopo averlo appoggiato al’appendiabiti, notai la faccia di Otani completamente scioccata- Che c’è?- chiesi allarmata guardandomi.
- N-nulla! Proprio nulla!- esclamò deglutendo e spostando lo sguardo sul menù- A-allora vogliamo ordinare?! Dove sta il cameriere quando serve? Dove?-
Appoggiai la testa sulla mano e sospirai. Otani a volte è davvero strano...
 
Giunti di nuovo a casa dopo una splendida cena, Otani aprì la porta facendomi passare davanti. La casa era silenziosa e buia- I miei sono a cena fuori- disse accendendo la luce del salone. Entrai nella stanza accomodandomi sul piccolo divano in pelle- Che film ci vediamo?- chiesi
Otani si sporse verso uno scaffale e fece scorrere il dito su tutti i cofanetti, finché non ne prese uno- Che ne dici di un film d’azione?-
- Mmm... Ok- risposi mentre lui stava già inserendo il dvd per poi spegnere le luci.
Appena si sedette, mi accoccolai vicino a lui ispirando il suo dolce profumo di mare, molto simile a quello che aveva sul’isola.
- Sai Koizumi...- sussurrò facendo scorrere una mano sul mio fianco- Ti dona questo vestito-
Era un  abito aderente blu di pizzo con una leggera scollatura dietro. Arrossii per il suo complimento e alzai lo sguardo ritrovandomi il suo a pochi centimetri.
Un lampo di eccitazione passò nei suoi occhi e subito dopo le sue labbra furono sulle mie. Ora che ci pensavo, era da quasi un mese che non facevamo nulla... Il ritorno ci aveva riempito di impegni e solo poche volte siamo riusciti a vederci e ad uscire con gli altri... Cosa del tutto differente quando eravamo sul’isola dove ce lo avevo praticamente appiccicato a me.
Le sue mano armeggiarono sulla zip del vestito che in pochi secondi scese sui miei fianchi. Alzò anche il reggiseno facendo scoprire i seni dove si immerse stuzzicandoli avidamente con la bocca- Sei... Bellissima- sussurrò continuando quella lenta tortura mentre io mi scioglievo fra le sue braccia gemendo e ansimando. Quando le mie mani furono sul cavallo dei suoi pantaloni, il campanello suonò e tutti e due balzammo per aria interrompendo il nostro momento di piacere.
Il campanello suonò di nuovo e velocemente, mentre Otani andò ad aprire, mi rivestii rimettendo apposto il reggiseno e il vestito.
- Ma che ci fai qui a quest’ora?- chiese lui scocciato
- Su Acchan! Mi stavo annoiando e così ti sono venuta a salutare!- rispose una voce femminile. Giunsi al’entrata, curiosa di sapere chi diamine poteva averci interrotto quando notai una ragazza molto alta, snella e con dei lunghi capelli neri- Tu non sei...-
- Oh! Ma tu sei la ragazza che ha naufragato insieme ad Acchan!- disse lei euforica inchinandosi- Piacere io sono Mimi!-
Le sorrisi raggiante mentre Otani sbuffò- Noi in questo momento siamo occupati...- iniziò
- E che dovete fare?- chiese lei con sguardo ingenuo. Tutti e due arrossimmo- Un film! Stiamo vedendo un film!- esclamai ancora più rossa ripensando alla scena di poco prima. Dedussi che pure Otani ci stava pensando visto che stava armeggiando sui pantaloni per sgonfiare le sue parti basse.
Per qualche secondo Mimi rimase in silenzio, poi sorridendoci si diresse verso il salone ed esclamò- Ma che bello! E cosa state guardando? Lo voglio vedere pure io!-
Ci guardammo scioccati- Veramente noi... Volevamo stare da soli...- sussurrò lui seguendola
- Dai che sta iniziando!- rispose non ascoltandolo e puntando lo sguardo verso il televisore mentre noi ci guardammo disperati.
 
 
 
 
***spazio autrice***
Saaaalve a tutti! Scusatemi per il grandissimo ritardo ma tra il campo scuola e parecchi compiti in classe non ho potuto aprire il mio povero pc ç___ç
Ma... Siamo quasi alla fine! Mi sono resa conto solo ora che mancano pochi capitoli .-.
Torniamo al capitolo! E così la nostra Mimi si è fatta avanti! Noi Abbiamo intuito il suo piano malefico... ma i due piccioncini lo capiranno?
Alla prossima!
Un bacione
Giulia
 

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Le vicine di casa fanno brutti scherzi ***



Capitolo 18: Le vicine di casa fanno brutti scherzi

- Fammi capire bene- incominciò Nobu tamburellando ritmicamente le dita sul tavolo di plastica del locale- E’ rimasta tutta la sera a vedere il film con... voi?- 
Annuii tenendo lo sguardo fisso sui pantaloni marroni come se fossi colpevole di un reato. 
- E si è messa tra voi due durante il film?- Annuii di nuovo- Allora questo non è un buon segno-
- Che intendi dire?- alzai gli occhi ed incrociai i suoi pensierosi. 
- Be’ mi sembra ovvio... A Mimi piace Otani- concluse prendendo in mano la cioccolata calda e bevendone un po’- E sta cercando di separarvi-
La guardai scioccata e chiudendo gli occhi ripensai a quella sera. In effetti Nobu non aveva tutti i torti... Magari Mimi prova davvero qualcosa per lui- Ma cosa posso fare?- chiesi 
- Evita di lasciarli soli ma soprattutto...- continuò avvicinandosi a me- Evita che capiti nei vostri momenti di intimità... Il suo piano è separarvi lentamente-
La ascoltai metabolizzando le sue parole- E va bene! D’ora in avanti io e Mimi saremo delle rivali d’amore!- urlai alzandomi dalla sedia- Io starò dalla tua parte per aiutarti Risa!- concluse Nobu alzandosi anche lei. Poi ritornammo a sederci notando la gente del locale che ci guardava male o incuriosita.

- Mimi ci ha invitato ad uscire con lei domani pomeriggio- incominciò Otani stiracchiandosi sulla panchina su cui eravamo seduti.
Come non detto. Lo guardai scioccata- E tu hai accettato!? Cioè volevo dire...- mi schiarii la voce notando di averla alzata- Ci ha invitato dove?-
Otani mi guardò di sottecchi avendo notato il mio comportamento poi, facendo le spallucce, rispose- Al karaoke vicino alla stazione- Ma se non vuoi venire ci vado da so...-
- Neanche per idea!- Urlai- Io ci vengo eccome!- 
- Certo che oggi sei proprio strana… Va bene allora le mando un messaggio- disse prendendo il suo telefono e cliccando i tasti. 
- Hai il suo numero?- chiesi sorpresa mentre lui continuava a scrivere- Me lo ha dato ieri incrociandola sotto casa- rispose tranquillamente- Perché quale è il problema Koizumi?-
Sospirai. In fondo se glielo dicessi magari lui capirebbe e si terrebbe più lontano da lei O almeno era quello che pensavo prima di confessargli questa mia paura e ricevendo una risata e un “quanto puoi essere stupida” seguito da una leggera pacca sulla schiena. 
Per tutta la mattinata seguente provai a convincerlo che le mie teorie erano vere, ma lui continuava a negare l’evidenza finché non arrivò l’ora dell’appuntamento.
- Ciao ragazzi!- esclamò euforica Mimi sfoderando un grande sorriso. Otani fece lo stesso mentre io la salutai con un cenno di mano- Vogliamo andare? Non vedo l’ora di scegliere le mie canzoni preferite!- esclamò prendendo lui per il braccio e trascinandolo dentro al locale. Spalancai gli occhi assistendo alla scena e gli corsi subito vicino prendendolo all’altro braccio- Hem ragazze?- sussurrò arrabbiato- Lasciatemi! Siete due grattaceli!- 
- Come osi chiamarmi grattacielo? Nano da giardino!- gli urlai furibonda mentre Mimi scoppiò in una fragorosa risata- Oh Acchan sei sempre così divertente!-
1-0 Per lei. Otani le sorrise e insieme si indirizzarono all’entrata lasciandomi indietro
- Questa sarà una lunghissima giornata...- sbuffai seguendoli.

- Ecco la vostra stanza, buon divertimento- mormorò il signore accendendo la luce.
Tutti e tre guardammo scioccati l’interno, osservando i vari divanetti in pelle e un mini palco dove cantare- Ma è bellissimo!- esclamò Otani- Mimi sei un genio!-
In tutta risposta fece un altro dei suoi sorrisoni lanciando invece a me uno sguardo omicida- E’ tutta questione di classe Acchan- 
La fulminai con lo sguardo, per poi dirigermi verso il tavolino dove erano appoggiati i canzonieri- Chissà che brani hanno- mormorai sfogliando le pagine, finché non ne trovai una che faceva a caso mio- Otani! Guarda!- esclamai euforica. Si avvicinò a me e, appena vide il titolo, per poco non urlò anche lui- Ma questo è un testo di una canzone di Umibozu!-
- Si ti va di cantarlo?- gli chiesi 
- E me lo chiedi?!- 
1-1 Per me. Senza neanche guardarla contorcersi da quella piccola sconfitta, presi il microfono ed incominciai a cantare con il mio adorato ragazzo.

- E’ stato pazzesco!- esclamò Otani sul viale che portava a casa mia.
- Già! Chi lo avrebbe detto che in quel canzoniere ci siano così tante canzoni di Umibozu!- risposi ridacchiando.
In tutta risposta Mimi sbuffò e la guardai con aria vittoriosa- Sono arrivata!-
Salutai la mia acerrima nemica con un cenno e diedi un bacio sulla guancia ad Otani che colto alla sprovvista divenne rosso come un pomodoro- Ma che fai scema!- e se ne andò lasciandomi da sola sullo stipite del cancello.
Appena chiusi la porta di casa sospirai di sollievo. Il pomeriggio era andato benissimo e avevo vinto la mia battaglia contro quella strega! Doveva pensarci due volte prima di mettermi tra me ed Otani!
Appena svuotai la borsa che mi ero portata appresso, notai il telefono di Otani. Che strano! Eppure lui non lascia quasi mai i suoi oggetti a me! 
Alzai lo sguardo per ricordare un momento in cui l’avesse messo ma... niente. Ero così presa a cantare che magari non me ne sono accorta- Mamma vado a portare il cellulare ad Otani!- esclamai sempre con aria felice e allegra.
- Va bene cara! Ma fai presto perché sta calando il sole!- rispose dalla cucina mentre mi infilavo le scarpe e il cappotto.
Quando giunsi con la bicicletta davanti al suo cancello, notai la porta di casa semiaperta. Incuriosita, mi avvicinai aprendola leggermente- Ci sei Otani?- Ma nessuno mi rispose perciò entrai dentro: L’ingresso era al buio e l’unica fonte di luce proveniva dal salone- Otani...?- Ma appena girai l’angolo quello che vidi mi sconvolse del tutto. 
Non feci caso al cellulare che mi scivolò tra le mani andando a sbattere contro il parquet di legno.
Non feci caso allo sguardo maligno e vittorioso che aveva Mimi stampato sulla faccia.
L’unica cosa a cui feci caso erano i loro corpi mezzi nudi, lei sopra di lui e le labbra di Otani circondate da una macchia rossa che sicuramente era rossetto.
Appena mi vide si girò, mostrando un volto spaesato e completamente scioccato- Aspetta Koizumi non è come sembra!-
“Strano, eppure è così ovvio” provai a dire ma le parole mi morirono in bocca. Perciò feci l’unica cosa che il mio cervello trovava giusta. Mi misi velocemente le scarpe e in pochissimi secondi mi ritrovai sulla mia bicicletta diretta verso casa.
Lacrime amare scendevano sul mio viso, eliminando il trucco che mi ero messa quel pomeriggio proprio per lui!
Non feci manco caso alla sua voce che mi urlava di fermarmi... Volevo solo tornarmene a casa e chiudermi in quella paura che era diventata ormai realtà.


***spazio autrice***
Eccomi finalmente con un nuovo capitolo!!
Io continuerò a scusarmi per questi megamaxi ritardi (anche se ormai dovreste essere abituate, giusto?)
Mi sono resa conto adesso che sta praticamente per finire la storia.... eh si mancano due capitoli xD
Spero di aggiornare presto! (anche perchè questa volta avrò il mio matissimo computer con me durante le vacanze *^*)
Ah dimenticavo! Se volete rimanere aggiornate sulla storia (avvisi o anticipazioni ecc) visitate il mio accout di Tumbrl:
 http://giuliettasprint.tumblr.com/

Un bacione e buon estate!
Giulia

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Fate l'amore, non la guerra! ***



 
Capitolo 19: Fate l’amore, non la guerra!

Giunta a casa cominciai a frugare dentro la borsa in cerca delle chiavi per aprire la porta d’ingresso. Appena le trovai, velocemente feci scattare la serratura e, accertandomi di non essere seguita, entrai dentro.
Era passata una settimana dall’ultima volta che avevo visto Otani. Aveva cercato di contattarmi o di vedermi ma io riuscivo a sfuggirgli uscendo di casa in orari diversi o non rispondendo alle sue chiamate. So che non era la cosa migliore da fare ma se lo avessi rivisto mi sarebbe tornata quella fatidica sera in cui ero scappata in lacrime.
 
Non appena girai l’angolo quello che vidi mi sconvolse del tutto.
Otani era sdraiato sul divano con sopra la vicina di casa completamente spiaccicata a lui con solo un reggiseno a coprirle il petto. La camicia slacciata faceva intravedere il suo torace  abbronzato dove erano spalmate le piccole mani di lei.
Non era possibile... Eppure stava accadendo davvero.
Quella vipera era riuscita a prendersi Otani ed io lo avevo completamente perso!
Lo sapevo che tutto ciò che era successo tra di noi era morta e sepolta sull’isola!
Si girò mostrando un volto spaesato e completamente scioccato. Cercò di scusarsi ma io non lo ascoltai, voltandomi e correndo via da quella maledetta casa.
 
Sospirai cercando di scacciare dalla testa quel ricordo e, accennando un sorriso, urlai- Mamma? Fratellino? Papà?- ma la casa continuò a rimanere silenziosa- Giusto... Sono andati a cena fuori...- mi ricordai levandomi le scarpe e cominciando a salire le scale che portavano al piano superiore.
Da quando era successa quella cosa ero caduta in depressione rifiutando ogni tipo di uscita da parte dei miei e disperandomi al telefono con Nobu.
Giunta davanti alla porta entrai dentro la mia stanza, lasciando che la luna illuminasse l’interno. Avrei dovuto cucinarmi qualcosa ma ora che avevo ripensato a lui mi era passata la fame.
- Maledetto nano...- sussurrai mentre mi toglievo i vestiti.
Prima che potessi solo aprire le ante dell’armadio, in cerca del pigiama, due enormi mani mi afferrarono per la vita. Cacciai un urlo per la sorpresa ma, appena mi girò, mi ritrovai davanti ad un ragazzetto più basso di me.
- Chi sarebbe il nano?- chiese a denti stretti.
Quella voce... Strizzai leggermente gli occhi e intravidi il suo volto.
- Otani! Ma come... Come sei entrato?!- Esclamai scioccata.
Chiuse gli occhi accennando un sorrisetto- Tuo fratello... a quanto pare è molto facile da corrompere-
Maledissi mentalmente Takato  mentre con le braccia cercai di coprirmi il petto completamente esposto a lui- Non doveva aprirti la porta! Io non ho niente a che fare con te!-
- Ma non mi hai lasciato spiegare, Risa!- esclamò pronunciando per la seconda volta il mio nome da quando ci eravamo conosciuti. Scacciai quel brivido di piacere dando il posto alla rabbia- Cosa c’è da spigare se una ragazza mezza nuda era praticamente spalmata addosso e ti baciava?!- esclamai con le lacrime che solcavano il mio viso- Ti avevo donato tutto! La mia anima, il mio cuore... Il mio corpo!-
Otani cercò di ribadire ma abbassò lo sguardo. La poca luce non mi permetteva di vederlo per capire il suo strano silenzio. Poi, facendo un grosso respiro, rispose- Credi che non valga lo stesso anche per me?-
- Eh?- Domandai. Lentamente si alzò sulle punte combaciando i nostri visi- Anche io ti ho donato anima e corpo Koizumi...-
- Cosa!? Quindi tu eri... Vergine?- domandai completamente spiazzata. Rimase per qualche secondo in silenzio poi esclamò- Si, diamine! Non te l’ho detto perché era imbarazzante! Un ragazzo che a venti anni non aveva fatto nulla... Pensavo che mi avresti preso in giro!-
Rimasi scioccata. Io... ero stata la sua prima volta e non l’ex!- Non è successo nulla quella sera... Appena si era tolta la maglietta avevo capito tutto il suo tranello! Ma non feci in tempo a ribellarmi perché mi aveva bloccato tra le sue braccia! Aveva lasciato apposta il telefono nella tua borsa per farti venire a casa mia per assistere a quella scena! Non accettava l’idea che noi due ci fossimo spinti così... a fondo! Tu ti eri subito accorta del suo atteggiamento e ti chiedo scusa per non averti ascoltato- mi spiegò e, avvicinandosi di più al mio viso, continuò- Risa tu non puoi capire quanto ero felice in quel momento... Non hai idea dell’amore che provo per te... Mi hai afferrato il cuore!- e detto ciò unì le nostre labbra.
Completamente sconvolta dalla sua dichiarazione, risposi al bacio infilando le mie mani nei suoi capelli. Capii in quel momento di quanto fossi stata sciocca a credere a quella inutile scena... Nobu mi aveva avvertito di starci attenta ma io avevo sottovalutato la sua gelosia.
D’un tratto le sue mani, posizionate sue miei fianchi, salirono verso la schiena slacciando in un solo colpo il reggiseno che avevo indosso.
Velocemente levò quell’inutile indumento e prima che potessi rendermi conto di essere nuda davanti a lui cominciò a baciarmi il seno.
Rabbrividii nel sentire le sue labbra a contatto con la mia pelle- Anche tu... da morire- conclusi.
Scendendo mi prese per le cosce per potermi alzare e trascinare verso il mio letto- Perdonami se puoi Risa... Perdona la mia ottusità- sussurrò stendendomi sul letto e sdraiandosi sopra di me.
- Ottuso? Nooo guarda! Hai solo due grosse bistecche davanti agli occhi!- sdrammatizzai ridacchiando.
Scosse la testa portandosi una mano sulla faccia- Accidenti! Io sto cercando di farti per una buona volta... Una... Decente dichiarazione e tu me la distruggi come se nulla fosse!-
Mi alzai sui gomiti e unendo di nuovo le nostre labbra sussurrai- E’ stata bellissima... E mi scuso anche io per non averti dato l’occasione di spiegare...-
Sorrise e, sfiorando il mio naso con il suo, sussurrò- Basta parlare-
 
Le sue mani andavano completamente a fuoco... O forse era la mia pelle che si riscaldava?
In quel momento non me ne importava un fico secco, volevo continuarle a sentirle vagare dai seni al basso inguine per poi risalire fino al mio viso.
Con tutti i sospiri di piacere che stavo lasciando potevo tranquillamente gonfiare una mongolfiera e lo stesso valeva anche per Otani.
C’era un infinito bisogno di sentirsi dopo tutto quel tempo separati. Una settimana, ad occhi estranei, poteva sembrare pochissimo ma per noi era come se fossero passati anni.
Da i suoi gesti dolci e impazienti capii quanto gli fossi realmente mancata e quanto stava sognando di unirsi completamente a me. Perciò velocemente mi aggrappai all’elastico dei boxer intenta a levarglieli.
Impaziente, scalciò via quell’inutile indumento. Strinse forte le mie mani e, guardandomi intensamente negli occhi, si unì a me.
Un urletto quasi mi scappò nel sentirlo dentro di me e lo stesso fu per Otani che gemette dalla felicità- Oddio quanto mi sei… Mancata!- ammise con le guance che gli andavano completamente a fuoco.
Lo baciai di slancio troppo contenta nel sentire queste frasi  che mai e poi mai, mi sarei aspettata da uno come Otani.
Dopo qualche minuto completamente fermi cominciò a muoversi prima in modo impacciato per poi prendere un perfetto ritmo.
Le sue labbra intanto scorrevano prima sul mio collo e poi sui miei seni mentre io gli afferravo le ciocche dei suoi lunghi capelli arancioni.
In quel moneto lì, completamente uniti mi sentivo appagata,
Appagata di averlo tra le mie braccia,
Appagata nel vederlo così pieno di desiderio,
Appagata nel sapere che solamente me amava e non quella vicina del cavolo!
- Ti amo...- gli sussurrai aggrappandomi ancora di più a lui.
- A-anche io! Ti amo tantissimo!- rispose lui con voce roca lasciandomi un piccolo bacio sulla fronte.
Ed il resto furono gemiti, sospiri e tanto, tanto piacere. In quel momento capii che nulla ci avrebbe ostacolati, che il nostro amore avrebbe vinto sopra ogni cosa.
Perché il nostro, era un amore unico e invincibile!
 
 
***spazio autrice***
Ed eccoci al penultimo capitolo! Mi scuso per il terribile ritardo ma in campeggio non c’è molta elettricità o Wi-fi... (Desideravo fare tre buchi nel terreno come nella pubblicità dell’Enel!)
Torniamo alla storia: Otani ha finalmente ammesso di non essere mai stata con nessun’altra donna... E questo ha fatto capire a Risa quanto l’amasse. (Chi di voi lo aveva sospettato? )
I due finalmente si sono chiariti e come in ogni storia anche loro hanno diritto ad un finale :)
Ci vediamo all’ultimo capitolo e vi ringrazio di avermi sempre seguito!

visitate il mio accout di Tumbrl: http://giuliettasprint.tumblr.com/
Un bacione
Giulia

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Vacanza con sorpresa! (Pov Otani) ***


Capitolo 20: Vacanza con sorpresa! (POV OTANI)

Erano passati ormai quattro anni dal naufragio. Io e Koizumi fra un mese avremmo festeggiato il nostro anniversario, e da qualche giorno un pensiero mi passava per la testa: chiederle di sposarla.
L’idea mi era venuta in mente quando avevamo deciso di andare a convivere insieme ma, avendo avuto paura che fosse troppo presto, decisi di aspettare un momento migliore.
Così, chiesi aiuto ai miei carissimi amici e, in assenza di Koizumi, li invitai a casa per tirar fuori qualche idea- Non saprei... – cominciò Nobu con fare pensieroso- In fondo è un passo molto importante e non può essere fatto male!-
Gli altri annuirono mentre io cominciavo a diventare rosso per l’imbarazzo- Che cosa potrei fare? Conoscendo Risa si aspetterebbe un principe azzurro in sella ad un cavallo bianco!-
- Perché non chiederglielo in un viaggio?- chiese Suzuki mentre scriveva qualcosa sul mio computer. Lo guardammo completamente scioccati- Ma sei un genio!- esclamò la sua ragazza sorridendogli- Ma dove?- chiese Nakao. Gli altri cominciarono ad elencare vari posti famosi in Giappone finché non parlai- Io... Avrei un’idea- E mi spuntò un piccolo sorriso sulle labbra- Che ne dite delle Hawaii?-
 
Finalmente era arrivato il giorno del nostro anniversario. Portai in macchina le grosse valigie e cercai di infilarle nel bagagliaio- Ma cosa ci hai messo dentro?!- esclamai dopo aver infilato la sua ed essermi quasi rotto la spina dorsale- Lo stretto necessario!- rispose Risa  allegramente, chiudendo il cancello della palazzina e salendo sulla macchina- Oddio sono troppo felice! La nostra prima vacanza insieme!-
Sorrisi nel sentirla così euforica e infilai la mano nella tasca stringendo la scatoletta di velluto dove all’interno vi era il famoso anello e pregai mentalmente che andasse tutto liscio come l’olio.
Come non detto.
Arrivammo all’aeroporto con quasi dieci minuti di ritardo. Dopo aver parcheggiato ci dirigemmo verso l’entrata principale dove ci stavano aspettando i nostri amici- Alla buona ora! Siete proprio una coppia di ritardatari!- esclamò Nobu sospirando
- Tutta colpa di questa spilungona! Non sa manco mettere le indicazioni sul navigatore!- esclamai scocciato, guardando l’orologio.
- Ma se tu hai inserito come lingua principale l’inglese! Nanetto!- rispose lei infuriata.
- Grattacielo-
- Tappetto!-
- Palo della luce!-
- Micr...- ma non finì la frase perché Nobu  e Nakao ci diedero uno scappellotto sulla testa- Basta voi due e comportatevi come una coppia normale!- detto questo Nobu mi prese per il braccio allontanandomi dal gruppo- Hai tutto l’occorrente?- sussurrò
Arrossì leggermente, tirando fuori dalla tasca la scatoletta- E sorridi che sembra che stai andando ad un funerale!- scherzò.
Dopo averli salutati e aver imbarcato le nostre valigie, salimmo sull’aereo che ci avrebbe portato alla nostra destinazione. Koizumi tentò diverse volte di farmi rivelare il luogo della vacanza ma per mia grande fortuna si addormentò durante il viaggio e ne approfittai per prepararmi il discorso.
Sette ore dopo essere partiti finalmente intravidi dal finestrino le prime isole- Koizumi sveglia...- sussurrai scuotendola leggermente. In risposta mugugnò qualcosa continuando a dormire. Rimasi incantato a guardare il suo viso rilassato e le guance leggermente arrossate. Lentamente mi avvicinai e, quando  poggiai le mie labbra sulle sue, lei si svegliò. Appena mi accorsi di essere osservato, scattai sul mio posto diventando rosso come un peperone. Ma cosa mi era saltato per la testa?!
Lei sorrise e stiracchiandosi mi chiese- Siamo arrivati?-
Annuii continuando a tenere lo sguardo abbassato e lei si avvicinò a me. Prima che potesse solo sfiorarmi le labbra, spalancò gli occhi e scansandomi si avvicinò al finestrino- Non posso crederci! Siamo alle Hawaii!!- esclamò euforica mentre io mi toccavo il naso per il dolore- Ma sei scema?! Mi hai fatto male!- urlai incavolato ma lei non ci badò continuando a guardare fuori.
Arrivati alla stazione di Honolulu, prendemmo un pullman e ci dirigemmo verso il nostro Hotel situato a Nanakuli.
Koizumi per tutto il tragitto si esaltava per ogni piccola cosa mentre io cominciavo a sudare freddo per la tensione. Il momento si stava avvicinando e mi ero dimenticato tutto il discorso che avevo preparato- Qualcosa non va?- mi chiese lei leggermente preoccupata.
- E’ solo il caldo...- risposi guardando altrove- Ma se c’è l’aria condizionata! Sei proprio strano...- sussurrò pensierosa.
- Ho un po’ di mal di male tutto qui...- mentii- Ma non ti devi preoccupare! Siamo quasi arrivati!-
 
L’hotel era un piccolo villaggio, e le stanze erano sospese su dei paletti nell’acqua. Koizumi rimase incantata ed io sorrisi: Avevo fatto la scelta giusta.
Dopo essere arrivati in stanza ed esserci rinfrescati, decidemmo di andare a fare un giro sulla spiaggia prima della cena.
Il sole stava appena tramontando, colorando il cielo con sfumature tendenti all’arancione e al rosa. Ecco, era il momento perfetto.
Ci allontanammo un pochino dallo stabilimento- Koizumi ti devo parlare- cominciai leggermente nervoso.
- Cosa succede? Qualcosa non va? Lo sapevo che questo vestito era troppo corto e...-
- Ma no tranquilla stai benissimo...- sussurrai imbarazzato.
Koizumi arrossì per quel complimento e abbassò lo sguardo- E allora cosa mi vuoi dire?-
Aprì la bocca ma d’un tratto la sentii secca. Maledetta tensione! Feci un profondo respiro ed incominciai- Ecco... Ti stai chiedendo perché ti ho portata qui....-
- In effetti... E’ stata una scelta particolare-
Mi sedetti sulla sabbia e lei mi seguì appoggiandosi sulla mia spalla. Dovevo avere un po’ di tempo... Dovevo trovare le parole giuste- Mi ricorda l’isola...- sussurrai facendo dei piccoli disegni sulla bianchissima sabbia- Quella del naufragio-
- Anche a me ricorda l’isola... Specialmente questo tramonto...-
Che si sia ricordata della nostra prima volta sulla spiaggia? Ci fissammo intensamente per poi scambiarci un piccolo bacio.
Le sue mani si posizionarono dietro la mia nuca mentre le mie sui suoi fianchi. Il bacio diventò pian piano molto più profondo, lasciando che i nostri gusti si mischiassero e si rincontrassero per chissà quante volte. La sdraiai sulla sabbia e mi posizionai sopra di lei. Senza manco pensarci le sussurrai sulle labbra- Sposami- e la baciai.
Koizumi spalancò gli occhi e scostandomi esclamò- Che hai detto?!- era molto sorpresa.
Mi alzai e le porsi la mano- Bé ecco... La proposta non doveva essere così...- ma non riuscì a finire perché mi baciò di nuovo e stavolta con più dolcezza- La mia risposta sarà sempre si, ricordatelo- Mi sussurrò con un enorme sorriso stampato sulla faccia.
Perciò feci quello che doveva essere fatto: Presi dalla mia tasca la scatolina di velluto e tirai fuori l’anello con un dimantino al centro. Afferrai la sua piccola mano e glielo infilai- Ora sei mia-
Con un grosso sorriso, intrecciò le dita delle nostre mani e stampandomi un dolcissimo bacio sulle labbra rispose- Io sono sempre stata tua-

 
 
Fine
 
 
 
***spazio autrice**
Ed eccoci finalmente alla fine. Precisamente il giorno in cui ho iniziato questa storia. ( Cavolo! Un anno è volato molto in fretta!)
Come regalo per voi ho voluto farlo con i pensieri di Otani, confusi e molto impacciati... In fondo non si chiede tutti i giorni la mano della propria gigantessa ;)
Hanno affrontato mille avventure ed ora ne affronteranno una più grande e più difficile... Ma abbiamo visto che si amano... e questo li aiuterà in ogni ostacolo.
Come dice Sid dell’era glaciale “Anche se le cose sembrano andar male, c’è sempre un arcobaleno dietro ad ogni nuvola  […]” Insomma frase perfetta per questa storia non trovate?
Detto questi care lettrici e cari lettori... La mia storia finisce qui e spero di farne altre su Lovely Complex
Vi ringrazio... Davvero tanto.
Un bacione
Giulia
Ps: Se volete rimanere aggiornati sulle mie storie seguitemi qui: http://giuliettasprint.tumblr.com/

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2782066