Manuale erotico per Hobbit

di Paranomasia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prefazione ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Prefazione ***


VOLUME 1
 
MASSIME DI SAGGEZZA E CURIOSITÁ
 
A cura di:
Meriadoc Bramble
Drogo Bleecker-Baggins
Dudo Bracegirdle
Fastolph Deepdelver



Con la collaborazione di:
Ponto Chubb-Baggins
Milo Moss
Falco Goodbody

 


Questo libro è stato regalato a: Frodo Baggins                                
Da:
Samvise Gamgee
In occasione di: Nessuna occasione, ma è ora di farsi un po’ di cultura


 
INDICE
 
INTRODUZIONE__________________________________________________________
Capitolo 1 - I piedi grossi non sono un difetto
Spiegazione________________________________________________________________
Riferimenti storici (antichità e modernità)_________________________________________
Mitologia__________________________________________________________________
Capitolo 2 - La bassa altezza è giusta a puntino
Spiegazione________________________________________________________________
Riferimenti storici (antichità e modernità)_________________________________________
Mitologia__________________________________________________________________
Capitolo 3 - Non dia l’altezza una falsa impressione
Spiegazione________________________________________________________________
Riferimenti storici (antichità e modernità)_________________________________________
Mitologia__________________________________________________________________
Capitolo 4 - Lavoro di bocca e lavoro di mani
Spiegazione________________________________________________________________
Riferimenti storici (antichità e modernità)_________________________________________
Mitologia__________________________________________________________________
Capitolo 5 - Gli elfi egocentrici e i nani orgogliosi
Spiegazione________________________________________________________________
Riferimenti storici (antichità e modernità)_________________________________________
Mitologia__________________________________________________________________
Capitolo 6 - La posizione che dà più piacere
Spiegazione________________________________________________________________
Riferimenti storici (antichità e modernità)_________________________________________
Mitologia__________________________________________________________________
Capitolo 7 - Puoi utilizzare il tuo pollicione
Spiegazione________________________________________________________________
Riferimenti storici (antichità e modernità)_________________________________________
Mitologia__________________________________________________________________
Capitolo 8 - Lega un laccetto alla tua coscia
Spiegazione________________________________________________________________
Riferimenti storici (antichità e modernità)_________________________________________
Mitologia__________________________________________________________________
CONCLUSIONE_____________________________________________________________




 
INTRODUZIONE
Di Meriadoc Brandle


 
Cari Hobbit affamati di sesso che leggete questo manuale, benvenuti! Scommetto che quando avete trovato questo libro su uno scaffale della biblioteca più vicina a casa (la più lontana no, si sa che noi hobbit siamo pigri) vi siete chiesti chi avesse avuto l’idea di scrivere un manuale erotico per hobbit.
Beh, eccomi qua! Che ve ne pare? Sono un hobbit esattamente come voi (nessun  umano pervertito hobbifilo si cela dietro a questi fogli), e sono qui per svelarvi parecchi segreti sulla nostra razza che nessuno si è mai preso la briga di divulgare.
Una colpa molto grande, a mio parere. Questi segreti avrebbero reso migliore la vita di molti. I pochi individui a cui ho fatto leggere questo libro in anteprima ne sono usciti come esseri nuovi, più consapevoli di se stessi e della propria intimità. Oggi sono più felici e hanno più fiducia nelle peculiarità della nostra razza. Hanno trasformato elementi di imbarazzo agli occhi delle altre creature in elementi di pregio invidiati e anelati da tutti. Hanno rivoluzionato la propria vita sentimentale e ne sono rimasti pienamente soddisfatti. Hanno applicato tutti questi consigli e non hanno avuto una ragione di lamentela che una. Addirittura mi hanno aiutato nel perfezionare questo libro in modo da rendere altrettanto felici altri poveri hobbit: per questa ragione sulla copertina del manuale compaiono i nomi di ben quattro autori, benché di fatto l’opera originale sia solo mia. Devo ringraziare Drogo Bleecker-Baggins e Dudo Bracegirdle per la composizione dei versi introduttivi ad ogni capitolo, mentre Fastolph Deepdelver compare tra gli autori solo perché mi ha minacciato di rivelare come ho avuto queste informazioni se non l’avessi inserito. E si sa, insomma, ho una reputazione da difendere. Non che abbia usato metodi illegali, ma... Qualcuno potrebbe restarci male. È sempre meglio prevenire che curare.
Passiamo ad altro. Questo primo volume conterrà 8 capitoli, costituiti da una frase riassuntiva con relativa spiegazione, leggende e/o riferimenti storici. Alla fine di ogni sezione saranno presenti spazi bianchi più o meno grandi in base all’importanza dell’argomento trattato, in cui potrete inserire il vostro nome e scrivere degli appunti personali, al fine di non scordare le considerazioni che fate leggendo questo libro.
Ci sarà anche un secondo volume, ancora in preparazione, con contenuti più universali e non riferiti esclusivamente alla nostra razza.
Con la speranza di esservi utile e di non ferire in alcun modo la vostra sensibilità, vi auguro buona lettura.
 
Meriadoc Bramble

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1

I piedi grossi non sono un difetto,
più sono grandi, più è bravo a letto.

 
 
SPIEGAZIONE

 
Apriamo il manuale con una curiosità che allieterà diversi hobbit disperati. Non badate più a tutte le creature che vi prendono in giro per la grandezza dei vostri piedi, non date più credito alle loro burle: ciò che hanno sempre additato come un motivo di scherno è in realtà una caratteristica che per voi deve essere ragione di vanto e di orgoglio. Non solo i vostri piedi grossi vi permettono di essere più resistenti alle camminate rispetto agli altri essere viventi, ma essi stanno anche a rappresentare la vostra abilità nelle prestazioni sessuali. Il 99.9% delle donne che hanno provato relazioni con più hobbit dichiara che coloro che le hanno maggiormente soddisfatte avevano dei piedi così grossi che inizialmente erano state titubanti ad accoglierli nel loro letto. Geneticamente la questione è spiegabile col fatto che la grandezza dei piedi e l’efficacia della prestazione sessuale vengono parzialmente determinate dal medesimo gene, e quindi la trasmissione di questi caratteri è strettamente legata (anche se poi intervengono altri fattori, ma di minore importanza). D’altra parte, quelli che hanno i piedi relativamente piccoli sono svantaggiati in questioni amorose; ma non si devono turbare per questo, perché presentano capacità intellettive superiori del 55% alla media degli hobbit.
Chi non riesce a sfogarsi col sesso, si sfoghi con lo studio, insomma.
Forse sempre per la grandezza dei nostri piedi, le prestazioni di noi basse creature sono più efficaci anche di quelle di esponenti delle altre razze. In particolare le donne hobbit si dichiarano soddisfatte della propria vita sentimentale il 30% in più rispetto alle donne nane, il 48% in più rispetto alle donne umane e il 60% in più rispetto a quelle elfiche. La questione è però spiegabile anche con altri fattori: le donne dei nani, infatti, si dichiarano insoddisfatte perché i mariti sono troppo pelosi e durante l’atto hanno una costante sensazione di puntura; le donne umane si lamentano del fatto che i loro compagni finito il rapporto tendono o ad andare a fumare una sigaretta, oppure a vestirsi e tornare dalla propria moglie; le donne degli elfi hanno a disposizione pochi esponenti maschili in quanto l’idea elfica di amore libero porta alla creazione di diverse coppie omosessuali. Molti Elfi tuttavia trovano divertente unirsi con nani od umani, ed i prescelti si dichiarano assolutamente soddisfatti dell’esperienza.




 
Note di fine pagina di Frodo Baggins
 
Mi sono sempre chiesto perché spesso, quando ero in giro con la compagnia dell’anello, al nostro risveglio trovavamo dei giornalisti intenti ad intervistare Aragorn. Captavo delle frasi come “Anche stanotte mi ha lasciato soddisfatto”, vedevo il sorriso compiaciuto di Legolas, ma finora non avevo mai afferrato il collegamento...
Bah. Non capisco perché Sam mi abbia regalato questo libro
.



 
RIFERIMENTI STORICI
 
  • Quando la Contea era una monarchia assoluta, diversi re si succedettero al trono. Particolarmente famoso fu il re Grampasso Secondo, chiamato così per la grandezza dei suoi piedi, ma soprannominato Grancazzo Giocondo per ovvie ragioni. Questo lascia presumere che già nell’antichità si era supposto un collegamento tra le due caratteristiche.
    Oggi nella Contea il nome Grampasso non è più in uso: viene usato tra i raminghi e in alcune comunità di elfi per indicare i pervertiti hobbifili.

     
  • La regina Agesilea, moglie di Grampasso II, che in passato era una prostituta e si era sposata col re esclusivamente per giustificare la sua gravidanza, dichiarò che tra i suoi amanti Grampasso era quello che la soddisfava di più, nonché il secondo con i piedi più grossi.
    Quello con i piedi più grossi in assoluto forse avrebbe potuto fare di meglio, ma ci metteva poco impegno.

     
  • La dinastia precedente alla dinastia di Grampasso era composta da membri che nei libri di storia vengono identificati col nome di “Piccoli Piedini” oppure “Piccoli Pipini.”
     
  • Il famoso puttaniere William Gamgee, che tutte le prostitute rifiutavano anche dietro abbondante pagamento a causa delle sue scarse prestazioni, era conosciuto perché spesso, a causa dei suoi piedi di dimensioni quasi normali, veniva scambiato per un umano molto basso.
     
  • Il poeta Mungo Frumblefoot (nome d’arte “Durante Baggins-Alighieri”) nella sua opera chiamata “La Divina Contea”, scrisse terzine poco lusinghiere nei confronti dell’antico poeta chiamato Vermiglio Marrone. I versi, poi cancellati dall’opera originale, recitavano:
“Or se’ tu quel Vermiglio e la sorgente
cui nom tutti ricordano in eterno
poiché in mezzo alle gambe n’avea niente.


Son certo d’esser giunto ne lo inferno
se innanzi agli occhi mi si fu concesso
 colui che senza pene io discerno.


Guardando meglio in basso, s'è permesso,
noto che avete pure scarso piede,
 oltre ad avere certo scarso sesso.”



 
 
Note di fine pagina di Frodo Baggins
 
Mi chiedo ancora perché Sam mi abbia regalato questo libro, considerando che dice chiaramente che uno dei suoi antenati era famoso per essere carente in prestazioni sessuali. Eheh. D’ora in poi non gli permetterò più di pronunciare una sola parola contro la monotonia della mia vita intima. Parola di hobbit.
Belli i versi di Durante, comunque. Ho sempre avuto un debole  per le poesie in rima.



MITOLOGIA
 
IL MITO DELL’AMANTE CLONATO
 
Questo mito veniva narrato già ai tempi dei nonni dei vostri nonni, e ha radici talmente antiche che nessuno, da quando è stato trascritto, ha potuto in alcun modo tentare di dimostrarne la veridicità.
Un antico re hobbit aveva una figlia, la principessa Joanne. Questa principessa sognava più d’ogni altra cosa di incontrare il suo principe azzurro, ma nessuno dei pretendenti che il padre le aveva presentato le andava bene: uno era brutto, uno era basso, uno era zoppo, uno era stupido, uno sembrava perfetto ma aveva il pipino troppo piccolo, un altro non era abbastanza passionale a letto.
Una notte, mentre triste e dispiaciuta piangeva la sua sorte da eterna zitella, sentì qualcuno che bussava alla finestra. Andò ad aprire e si trovò davanti il viso di un hobbit bellissimo. “Posso entrare?” Le chiese questi. Lei annuì e si scostò per lasciarlo passare. “Chi sei?” Gli chiese quando fu dentro.
“Mi chiamo Peregrino”, rispose lui. “Ma tu puoi chiamarmi Pipino.  Tutti mi chiamano Pipino. Effettivamente Pipino non è il diminutivo di Peregrino, ma è un soprannome che mi hanno dato per la mia abilità a letto. Ho deciso di essere il tuo nuovo amante. Se mi permetterai di dimostrartelo, noterai che nessuno hobbit potrebbe farti come ti farò sentire io. Nessuno hobbit, in questo campo, è più esperto di me. Accoglimi nel tuo letto e non te ne pentirai.”
La principessa fece come le diceva lo hobbit misterioso, e quella notte fu per entrambi la più focosa notte immaginabile. La ragazza era felice, finalmente sentiva d’aver trovato qualcuno che avrebbe potuto amare per sempre e che non l’avrebbe mai fatta sentire insoddisfatta. Poco prima che sorgesse il sole, lo hobbit se ne andò, senza che la sua ragazza potesse vedere altro che non fosse il suo viso.
Quel giorno Joanne aveva un aspetto nuovo, allegro, riposato. Il padre non disse niente, ma aveva notato che qualcosa era cambiato. Forse la ragazza aveva riconsiderato uno dei pretendenti del giorno prima? In ogni caso, presto lo avrebbe saputo.
L’avventura di Joanne si ripeté quella notte, e la notte dopo, e la notte dopo ancora, e ogni volta la ragazza non aveva modo di vedere altro che non fosse il viso del suo amante misterioso.
Un giorno, quando era sicura che non si sarebbe mai annoiata di questo modo di passare le notti, decise di parlarne col padre. Questi fu dapprima felice che la figlia avesse finalmente trovato qualcuno con cui passare il resto dei suoi giorni, in seguito cominciò però a preoccuparsi riguardo alla provenienza del giovane, e a mettere in dubbio che la figlia potesse essersi veramente innamorata di un hobbit senza mai averci fatto altro che sesso. Insomma, poteva essere la componente sessuale così importante nella vita di sua figlia? Lui non credeva.
Quella notte ordino alle guardie di appostarsi nel giardino fuori dalla stanza di sua figlia, e di portargli chiunque avesse tentato di raggiungerla nella sua camera.
Così esse fecero, e portarono al re quel giovane hobbit. Il re, convocato il famoso e immortale mago Gandalf, gli chiese di modificare le guardie in modo che assomigliassero in tutto e per tutto allo hobbit Pipino, in modo che la figlia fosse impossibilitata a riconoscere l’amante se non guidata dalla forza del suo presunto amore. Il mago obbiettò dicendo che, essendo i piedi la caratteristica distintiva di ogni hobbit, avrebbe potuto modificare tutto tranne la grandezza e la peluria dei piedi. Il re, ricordandosi che la figlia gli aveva confessato di non aver mai visto altro oltre al viso dell’amante, acconsentì a questa restrizione.
Il giorno dopo Joanne, giunta in cucina con un viso deluso per la notte passata senza amante, si vide davanti sei copie quasi identiche di Pipino. Sconvolta chiese spiegazioni al padre, il quale le rivelò il suo trucco. La ragazza, distrutta al pensiero di non poter riconoscere l’amante, scoppiò in lacrime e si rifugiò in camera sua. Dopo tanti patimenti, comparve davanti a lei il fantasma di sua madre, morta qualche anno prima, che le disse: “Non piangere, figlia mia. Io ti capisco. Io sposai tuo padre, uomo nobile e coraggioso, ma che non mi ha mai soddisfatto sessualmente. Non voglio che tu commetta lo stesso errore. Devi sposare qualcuno che ti appaghi. E per permetterti di farlo, ti dirò un segreto...” E le mise in mano un foglietto, su cui erano scritte poche parole.
 
Piedi giganti,
hobbit appaganti.

 
Forte di questa nuova conoscenza e ricordandosi di quando Pipino le aveva detto che nessuno a letto era più bravo di lui, la principessa corse nuovamente in cucina, e senza alcuna esitazione indicò lo hobbit dai piedi più grandi. “E’ lui il mio amato Pipino!” Affermò. Sorpreso, il padre riconobbe che la figlia aveva ragione, e convinto del suo amore le permise di sposare lo hobbit. I due vissero sempre felici e contenti.
Una curiosità finale riguardo al mito. Divenuto vecchio, Pipino perse la sua vena virile, ma volendo continuare a soddisfare Joanne chiese aiuto a Gandalf. “Tu sei un mago immortale”, gli disse. “Aiutami ad appagarla. Usa il tuo bastone.”
Purtroppo Gandalf fraintese. Lo aiutò sì ad appagare la moglie, e usò il suo bastone, ma non nel modo in cui Pipino aveva progettato.





 
Note di fine pagina di Frodo Baggins
 
Così Pipino è un soprannome che si dà a chi ha particolari abilità in campo sessuale... Mmm... Non è possibile che la cosa mi interessi, vero? Vero? Insomma, Peregrino Tuc è pur sempre mio cugino. Forse sono stanco e dovrei semplicemente andare a dormire. Magari Pipino entrerà dalla mia finestra e mi farà una sorpr... No! No, non ci spero.
Chissà se in questo manuale ci sono delle pagine dedicate anche ad Hobbit omosessuali. Anche se io non lo sono, eh.. Intendiamoci. A me piacciono le donne. Sono un hobbit virile, io. Sono un simbolo di virilità. Come la coroncina di Elrond. Quando è adorabile!!! Ammetto che quando l’ho visto con quella coroncina ho avuto il desiderio di scop... Erm... Scoprire di che materiale era fatta. Sì, certo. Mi interessa molto la costruzione dei gioielli, credo che farò il gioielliere da grande.
Ho chiesto a Gandalf se è lui il mago di cui si parla nella storia. Ha detto che non è mai esistito un altro mago con quel nome, altrimenti l’avrebbero arrestato per plagio di nome con diritti di copyright. D’altronde, dice di non ricordarsi nulla di questa vicenda. Forse è semplicemente troppo vecchio. D’altronde non credo che la sua rabbia e i suoi pregiudizi verso il povero Pipino siano infondati. Probabilmente con l’inconscio ricorda ancora di quando ha dovuto fare sei copie di un Pipino per colpa di una principessa arrapata.
Povero vecchio Gandalf.
Uh, credo che il capitolo sia finito, mi hanno lasciato un’intera pagina per gli appunti. La qual cosa è preoccupante, considerando che non so cosa scrivere.
Mmm... Ammetto che, anche se continuo a non capire come mai Sam mi ha regalato questo libro, la lettura mi sta prendendo... Ieri sera alla locanda mi sono accorta di star fissando i piedi a tutti gli hobbit! Ce li ho più grandi di Merry ma quelli di Pipino sono molto più grossi dei miei. La cosa mi attrae... No! Non è vero!
Poi ho tentato di guardare i piedi di Sam, ma non ci sono riuscito... Però lui ha continuato tutta la sera a farmi piedino sotto il tavolo. Sospetto che volesse dimostrarmi qualcosa. Sono sinceramente inquietato. Mi chiedo se Sam sia omosessuale...
Noo, non può essere. Di sicuro il suo gesto è una dimostrazione di affetto.
A proposito, fra tre giorni mi vedo con Sam. Noi due soli, mi ha invitato in una locanda chiamata “Sam Valentino.”
Chissà chi è questo Valentino. Forse un suo parente morto. Povero Sam.
Potrebbe essere l’occasione giusta per chiedergli perché mi ha regalato questo libro.


 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2

La bassa altezza è giusta a puntino,
Se ad un umano occorre un pompino.



SPIEGAZIONE


Questa massima può forse apparire scontata, ma presenta dei risvolti inaspettati e mai esaminati adeguatamente. Innanzitutto bisogna considerare che l’efficacia di questo detto dipende anche e soprattutto dall’altezza dell’umano. Se essa è eccessiva, lo hobbit si troverà teso verso l’alto e sollevato sulle punte dei piedi, e l’umano non trarrà la soddisfazione che vorrebbe da questo atto: infatti, come spiegato nel capitolo precedente, i piedi e le prestazioni sessuali degli hobbit sono strettamente legati, dunque se i piedi sono in una posizione innaturale e scomoda, l’entusiasmo e l’eccitazione dello hobbit ne risentono alquanto.
Se l’umano è troppo basso, ma non abbastanza basso da consentire allo hobbit di inginocchiarsi, questi dovrà piegare la schiena in avanti, accrescendo il disagio e aumentando il rischio di reumatismi. Tuttavia, rispetto alla possibilità precedente, in questa evenienza l’umano trarrà più godimento, e il maggior disagio sarà dello hobbit.
Ma se l’altezza dell’umano è adeguata, ovvero circa gli undici sesti di quella dello hobbit, entrambi potranno assaporare il Paradiso. Come possa farlo l’uomo, è ovvio: ma per quale motivo anche lo hobbit prova piacere? Semplicissimo: la loro maestria innata per questo genere di pratica porterà l’umano ad un piacere tale da provocargli contrazioni involontarie nella gamba destra; essa, sollevandosi, andrà a stimolare lo hobbit proprio nel punto in cui ciascuno ama essere stimolato. Inoltre, in questo caso sono molto frequenti orgasmi simultanei (infatti, un piacere più intenso porta a una contrazione maggiore della gamba, e si può ben immaginare il seguito).
Nota fondamentale: per via delle differenze tra i sistemi nervosi delle varie razze, ciò è applicabile solo con gli umani. D’altra parte non è un problema, in quanto nessun altro è mai stato interessato ad un’avventura sessuale con hobbit: gli elfi provano disgusto per via dei nostri piedi troppo pelosi (loro odiano le cose troppo pelose, ecco il vero motivo dei loro cattivi rapporti con i nani), ed è difficile trovare un nano alto abbastanza da poter tentare di sfruttare sessualmente uno hobbit.





Note di fine pagina di Frodo Baggins

Oggi sono passati a trovarmi Aragorn e Legolas; mi fa piacere che, nonostante i loro impegni, riescano a trovare del tempo libero. Si sono fermati a mangiare; per vendicarmi del fatto che, secondo questo manuale, Legolas giudica i miei piedi schifosi perché troppo pelosi, gli ho fatto piedino da sotto il tavolo. A giudicare dalle occhiate maliziose che lanciava ad Aragorn, credo che pensasse fosse opera sua; sarà che con gli stivali non è riuscito a sentire i peli. .



RIFERIMENTI STORICI


Sfortunatamente non ci sono molti riferimenti storici accertati in questo caso, poiché tra umani ed hobbit l’attrazione fisica non è mai stata particolarmente forte. Ciononostante sono relativamente frequenti testimonianze incerte della massima, tramandate unicamente in forma orale - passatemi il doppio senso.
  • Si dice che nell’antichità, quando la Contea ancora non esisteva e i primi esemplari di hobbit cominciavano a popolare le altre terre, i sovrani umani usassero tenere uno “Hobbit di compagnia”, il cui compito era simile a quello degli assaggiatori di corte. In particolare, la loro mansione era quella di assaggiare le salsicce reali.

  • Dipinti d’epoca mostrano compravendite di schiavi hobbit; al fine scegliere quello più adatto, agli acquirenti umani era concesso di sfilare nudi davanti alla merce.

  • L’unica testimonianza scritta su cui possiamo fare affidamento proviene da un fornitore di massime che già abbiamo incontrato in questo manuale e che, per merito della sua infinita saggezza, incontreremo ancora: Durante Baggins-Alighieri. Egli, nel trentaduesimo canto della “Divina Contea”, ci delizia con queste rime:

“ ‘Mi voglia riferir, conte Ugolino,
chi è questo messer Hobbit-Ruggeri,
e perché si divora il suo pipino.’


‘Ordunque ti rispondo, come speri:
devi saper che quello di appagarmi
rientra nei suoi obblighi e doveri.


La sua bocca è esperta nel drogarmi,
e lui non trae sconforto dal suo gesto,
ma anzi, prova gusto a divorarmi.’ ”





Note di fine pagina di Frodo Baggins

Comincio a pensare che il vero fine di questo regalo sia quello di mettermi in imbarazzo. Dopo questo capitolo hanno cominciato a venirmi in mente tutte le volte in cui Aragorn, in piedi di fronte a me, si avvicinava pericolosamente alla mia faccia e mi guardava carico di aspettativa... Che lui sapesse?
Noo, è impossibile. Comunque, finalmente è arrivato il giorno dell’uscita con Sam. Potrò chiarire tante cose...




MITOLOGIA
IL MITO DELLA CREAZIONE

Questo mito mi fu narrato 72 anni fa da un umano giovane all’apparenza, ma anziano ed esperto nella saggezza e nel cuore.
Si dice che, miliardi di anni orsono, una primordiale divinità stanca di vivere da sola e di non avere nessuno che la adorasse, decise di creare la terra su cui noi camminiamo e di dare vita ai suoi vari abitanti.
I primi ad essere creati furono i 34526 maghi immortali. “Voi”, disse loro la divinità, “dovrete prendervi cura di tutto. Non dovrete avere altro fine, nella vostra vita, che non sia quello della preservazione del mondo e dell’armonia tra le cose. Dovrete ricordarvi di onorarmi spesso, almeno otto volte al giorno, ed in cambio io vi darò poteri magici infiniti che dovrete usare solo per fare del bene.”
Dopo averli spediti sulla terra si rese però conto che il suo piano non funzionava bene. I maghi si erano divisi ben presto in due fazioni: gli Igienisti (Chiamati volgarmente “Maghi bianchi”), che volevano che il mondo fosse pulito e splendente come le loro vesti, e gli Sporcisti, che sostenevano che per prendersi cura del mondo il miglior modo fosse quello di lasciare che si imbrattasse; per loro, la sporcizia era il simbolo del tempo che passava e del mondo che progrediva, ed erano così coerenti con il loro pensiero che non lavavano mai le loro vesti. A causa di ciò, furono definiti “Maghi Grigi”.
Le schermaglie tra le due fazioni erano abbondanti; gli Igienisti cospargevano di candeggina le abitazioni dei Grigi, causando soffocamenti e reazioni allergiche, mentre gli Sporcisti coloravano di nero l’Omino Bianco, logo della fazione avversaria.
Quando l’immenso Dio scese in Terra a calmare le acque nessuno lo volle ascoltare. In entrambe le fazioni c’erano state di attacchi a sorpresa subiti durante una delle otto adorazioni quotidiane del Dio, e questi era universalmente ritenuto il responsabile della situazione; egli mandò dunque un grande diluvio universale per ripulire il mondo dalle sue ingrate creature. In quaranta giorni e quaranta notti il mondo fu sommerso; soltanto cinque maghi si salvarono, gli unici che si erano ricordati di avere dei poteri magici e non solo spazzoloni e pennarelli neri. I loro nomi erano Saruman, Gandalf, Rad... Oh, ma questa è un'altra storia.
Torniamo a Dio. Egli ipotizzò che creando altri esseri immortali meno potenti dei maghi il mondo sarebbe potuto progredire in armonia. Purtroppo così non fu: gli elfi erano attaccati certamente al mondo naturale, ma erano anche vanitosi apprezzatori della propria bellezza: raffinando la loro saggezza nei secoli riuscirono a creare pomate speciali e ornamenti particolari utilizzando alcune delle piante preferite del Dio, che non li poté certamente perdonare. Mandò dunque degli esseri deboli, mortali, bassi e pelosi a contrastare gli elfi: i nani. Mischiandosi con essi, gli elfi si sarebbero certamente abbruttiti e avrebbero smesso di maltrattare il suo stupendo mondo, capendo che il loro obiettivo di bellezza assoluta non era raggiungibile.
Ma non fu accontentato nemmeno stavolta. Disgustati dai loro peli, gli elfi aborrivano i nani e non fu mai possibile un unione tra le creature, mentre i nani, per via della loro stupidità, si proclamarono rivali degli elfi e non vollero mai collaborare.
C’era una sola possibilità. La creazione successiva sarebbe dovuta essere perfetta: era necessario introdurre nel mondo un’altra razza, mortale ma più longeva dei nani, di altezza simile alla loro ma dai piedi più grossi, fornita di un’intelligenza maggiore per contrastare la loro stupidità. Ad essa si sarebbe dovuta affiancare un’ultima razza, di aspetto fisico simile agli elfi per non sfavorirne l’unione ma leggermente più brutto per non aumentarne l’ego. Queste ultime due razze sarebbero dovute essere unite e non lottare tra di loro: in questo modo la convivenza sarebbe stata pacifica ed ottimale per tutti.
Come garantire, però, l’alleanza tra i nani-migliorati, altrimenti detti Hobbit, e gli elfi-peggiorati, altrimenti detti Umani?
L’unico modo era quello di determinare le loro altezze in modo tale che, senza disagio e con godimento di entrambi, due esponenti delle diverse razze potessero compiere un particolare gesto di alleanza estrema. Tale gesto fu chiamato “Che buono questo pipino!”, in seguito abbreviato in “Buonpipino”, “Buonpino” e nell’oggi conosciuto “Pompino.”





Note di fine pagina di Frodo Baggins

Non ho commenti su questo mito, ma almeno ho capito perché Gandalf puzza così tanto. E non voglio sapere con cosa fosse solito sporcarsi Radagas per ottenere il soprannome di “Bruno”...
Comunque ho cose più importanti da scrivere. Innanzitutto, Sam ha davvero buongusto: Sam Valentino è un ristorantino appartato, tranquillo, pieno di cuoricini che volano e di farfalle variopinte. Il luogo dei sogni di ogni Hobbit sensibile e tenero nella sua virilità. Davvero perfetto.
Gli ho detto che ero davvero felice di stare finalmente un po’ da solo con lui. Lui mi si è avvicinato, baciandomi dolcemente le labbra con una delicatezza degno di tale gesto d’affetto fraterno, e mi ha sussurrato all’orecchio parole molto dolci. Ad un certo punto ha detto una frase che non ho ben capito, ma sembrava riguardasse la mia voracità anormale, al che ho ordinato un sacco di cibo per non ferirlo. Anche se non sono sicuro che abbia detto “Voracità anormale”, non si sentiva bene, potrebbe anche aver detto “Verginità anale”... Ma in fondo, perché avrebbe dovuto dirlo? Non dovrei farmi così tanti problemi... Sam è un buon amico.
Gli ho finalmente chiesto il motivo di questo regalo. Mi ha spiegato che vorrebbe che io mi sciogliessi di più, grazie alle sue parole e ai suoi gesti, riguardo a certi argomenti... Cito le sue parole, perché mi ha fatto un discorso molto profondo che vorrei ricordare per sempre.
“Padron Frodo, pur non avendolo mai verificato di persona penso che tu, in queste cose, sia molto duro, se capisci cosa intendo. Vorrei provare a rilassarti un po’, con la mia bocca, con le mie abili mani. Il fatto che tu abbia accettato il regalo mi rincuora molto, perché credevo che questo mio interesse non fosse condiviso. Se non ti dà fastidio, vorrei che il prossimo capitolo lo leggessimo insieme domani, da soli, chiusi nella tua stanza... Al caldo...”
Com’è dolce, Sam. Non vedo l’ora che arrivi domani.


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