Inu Youkai Monogatari

di adelhait13
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1○ Ritorno ***
Capitolo 2: *** Sposa ***



Capitolo 1
*** 1○ Ritorno ***


Okey! Molti voi non hanno ancora compreso chi io sia, giusto?
Ebbene sono una vecchia conoscenza del sito.  Il mio nick rende l'idea vero? Anche se ho un nuovo account,  sono ritornata. La vecchia Adelhait è rinata ;)
Beh, dopo anni di assenza mi son decisa a tornare a scrivere. Chiedo perdono, ma c'è un motivo valido per la mia assenza.  
Primo: devo chiedere scusa a tutto il sito per aver commesso un errore. Un grave errore, quello di scrivere una fan fiction ispirata a una nota opera "L'amante" di Marguerite Duras. Ho commesso un  plagio punibile con il blocco dell'account per un periodo breve sul sito. Chiedo mille volte perdono, giuro che non accadrà mai più.
Secondo: purtroppo i guai vengono sempre in coppia. Ahimè,  ho avuto un grave problema con la mia vecchia mail e quindi non riesco più a riattivare il mio vecchio account. Me tapina!
So che alcune gic sono incomplete e chiedo scusa nuovamente,  anche per questo,  ma alcune rimarranno così,  incomplete,  eccetto una. "The awakening of the soul lost" il seguito di un'altra mia fic, "Presenze", disponibile sul mio vecchio account.
Non temete presto la rimetterò sul sito completa per gli utenti rimasti delusi dall'interruzione.
Per ora vi presento un nuovo volo fantasioso.  Una mia idea ipotetica dell'inizio del manga.
Non sarà il solito incontro del Gran Generale e Izayoi, ma con la sua prima compagna, la Madre di Sesshoumaru.
Spero che sia di vostro gradimento.
Un bacio e buona lettura.
 




INU YOUKAI MONOGATARI
(Racconti dello Spirito dei Cani)


***

1
Ritorno







 
Correva nella pioggia.
Lui l'aveva richiamato a corte.
Una missiva urgente che imponeva la sua presenza a palazzo. Ignorava il perché, ma doveva accorrere.
L'anziano Tatsuo lo rivoleva in quell'enorme maniero sospeso nelle nebbie delle Terre dell'Ovest.
Mentalmente sorrise, mentre la pioggia accarezzava il suo manto candido. Un odore familiare invase le sue narici.
"Sono a casa".
Pensò, intanto i suoi muscoli erano tesi. Frementi.
Sì, era tornato dopo anni di lungo peregrinare nelle vaste terre, per ampliare la sua forza.
Assottigliò lo sguardo. Il grande palazzo si ergeva tra le vaste nebbie di fronte a lui.
Sorrise era arrivato. Poggiò le zampe sulla grande scalinata in pietra, mentre riprendeva le sue sembianze antropomorfiche.
Cominciò a salire velocemente, doveva sapere il motivo. Comprendere il perché di quella chiamata urgente.
Camminò con passo spedito nei lunghi corridoi, intanto le guardie s' inchinavano al suo passaggio, come anche le ancelle. Alcune di loro sorridevano imbarazzate. Lui il bel Principe delle Terre dell'Ovest.
"Bentornato Taisho-sama".
Lui si fermò di botto, di voltò e sorrise nel vederla chinata in segno di rispetto.
"Chie".
Sussurrò. Lei alzò il capo e gli sorrise. Un sorriso materno, di colei che lo aveva visto nascere e divenire adulto.
Un fruscio lento di seta rimbombò nel lungo corridoio. Si era alzata.
"Sono lieta che non vi siete dimenticato di me". Sorrise."Dell'anziana Chie".
Taisho sorrise di fronte a quell'affermazione. Mai l'avrebbe dimenticata. Mai avrebbe cancellato dalla mente il volto materno di colei, che devozione l'aveva allattato e cresciuto come un figlio.
Scosse il capo facendo ondeggiare i lunghi capelli albini intrisi di pioggia.
"Tu sei un punto cardine della mia vita, Chie. Mai dimenticherò il tuo volto".
Le afferrò la mano rugosa e le pose un leggero bacio in segno di rispetto. L'anziana yasha sorrise e con l'altra mano accatezzò il capo, bagnato, del giovane. Del suo giovane.
"Bentornato a casa, Figlio mio".
Rimasero per qualche istante a guardarsi. Erano anni che erano divisi. Lei era invecchiata. I lunghi capelli neri erano divenuti grigi. I suoi occhi azzurri, un tempo limpidi e forti, ora erano attraversati da un velo di stanca tristezza. Presto la Nera Signora l'avrebbe portata via con sé.
Taisho sorrise tristemente, sapendo che presto l'anziana amica lo avrebbe lasciato solo. No, non doveva pensare a questo ora. Doveva andare da chi lo aveva richiamato a palazzo.
"Figlio mio lui ti attende".
Chie lentamente si allontanò da lui. Taisho annuì e si diresse verso le sue stanze. Ormai erano anni che si era rintanato lì dentro.
Dentro le grandi stanze del kyuden.
Arrivò di fronte le sue porte. Fece un cenno con il capo alla guardia di farlo passare. Lui lesto le aprì. Sospirò a pieno. Era tempo di sapere il perché della sua chiamata.
Di quella missiva così urgente...



Continua....

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Capitolo 2
*** Sposa ***


2
Sposa









La neve cadeva lenta. Una delicata danza.
Lei la osservava, intanto ripensava a quello che il suo onorevole padre le aveva detto.
“Presto sarai la sposa di uno youkai potente. Sarai la regina di un vasto regno. Le maestose terre dell’ovest”.
Era pieno d’orgoglio, mentre le comunicava questa la notizia. La figlia di un generale di un piccolo regno del nord, sposa del principe dell’ovest.
Che onore.
Era lusingata, ma lei in realtà che cosa provava?
Felicità?
Forse, ma qualcosa la turbava. Ma che cosa?
Anche se aveva duecento anni, era ancora giovane per contrarre matrimonio.
Sospirò, mentre si dirigeva fuori. L’aria era fredda e stuzzicante. Alzò il viso e lasciò che i delicati cristalli di ghiaccio baciassero il suo viso di porcellana.
Sospirò, mentre socchiudeva gli occhi.
“Tutto questo mi mancherà, lo so”.
Le sarebbe mancato il freddo del nord. Suo eterno fratello.
Suo compagno di giochi.
Riaprì gli occhi, mentre la neve lentamente cessava di cadere.
“Anche tu credi che sia troppo presto, giusto?”.
Domandò alla neve.
“No, non lo è figlia mia”.
Una voce dolce e gentile la fece sobbalzare. Si voltò, facendo ondeggiare la sua lunga capigliatura albina.
“Madre”. Sussurrò.
“Mizuki, figlia mia. Anche se questo sacrificio ti costerà caro, devi farlo per le terre del nord. Per l’onore del nostro casato”.
“Sì, avete ragione ma…”.
Chinò il capo, qualcosa la tubava.
“Figlia mia, che cosa ti turba?”.
Sua madre si avvicinò. Il frusciare della seta sulla neve era una dolce sinfonia. Anche questo le sarebbe mancato.
“Madre ho il timore che non venga accetta e poi…mi mancheranno la vostra voce. I vostri consigli e ammonimenti”.
Sospirò, mentre abbassava il viso.
“Mi mancheranno le terre fredde del Nord”.
La madre alzò la sua delicata mano artigliata, sapeva dello smarrimento di sua figlia. Ma doveva salvare il regno.
“Comprendo la tua confusione. Anch’io la provai molti secoli fa, ma non temere io ti sarò sempre accanto con il mio spirito”.
Le accarezzò il viso costringendola ad alzarlo e si soffermò sulla piccola mezza luna viola sulla fronte.
Lei era la figlia della notte.
Quel simbolo era l’unica eredità che i suoi avi le avevano concesso di donare a sua figlia.
Sospirò, mentre una lacrima le rigava il volto.
“Anche tu, Mizuki, mi mancherai”.
La fanciulla, socchiuse gli occhi lasciandosi cullare da quella carezza. Da quell’ultimo gesto.
Quello era un addio.
Presto sarebbe divenuta la regina di una vasto regno che, avrebbe ridato lo splendore di un’antica casata ormai in rovina.
“Le mie terre rinasceranno”.




***




Lentamente il fusuma scivolò.
Era tempo di entrare. Lui lo aspettava.
Camminò leggero sul tatami. La stanza era in penombra illuminata da due bracieri.
S’inginocchiò, di fronte a una figura seduta su di un futon. Aveva gli occhi chiusi.
Era malato e presto lo avrebbe lasciato solo.
“Padre”.
Lo chiamò.
Da quanto tempo non pronunciava quelle parole. Erano cento anni da, quando aveva intrapreso il suo viaggio di crescita.
Lo youkai sentendosi chiamare riaprì gli occhi.
Un dorato stanco. Troppi secoli aveva vissuto.
Troppe guerre.
 “Taisho”. Sospirò. “Finalmente sei tornato”.
Il ragazzo lo guardò.
“Sì, padre”.
Era ritornato nelle sue terre natie. Ma ciò che lo premeva era quella missiva. Che cosa voleva da lui?
“Padre…”.
“So che cosa stai per chiedermi…”.
Era stanco anche il solo parlare lo sfiniva.
“…il perché del tuo immediato rientro. Vedi figlio mio, tu presto sposerai una nobile yasha del nord”.
Taisho sgranò gli occhi.
“Allora era questo ciò che volevate da me, Padre?”.
“So bene che, ancora non ti senti pronto. Ma presto io non ci sarò più…e il nostro casato ha urgente bisogno di un nuovo erede…”.
“Erede”.
Quella parola rimbombava nella mente. Doveva sposarsi e unirsi a una femmina sconosciuta, scelta dal suo nobile padre.
Scosse il capo. Quella situazione era davvero ridicola, ma doveva sottostare.
Rise amaramente.
“Così la mia vita errante finisce”.
D’un tratto sentii sul suo capo la calda e vecchia mano del suo genitore.
“Figlio mio, tu presto sarai re e…la fanciulla che ho scelto per te è degna del tuo nobile potere…”.
Taisho si rialzò e sorrise a suo padre.
Presto sarebbe divenuto lo sposo di un’yasha del nord.


Continua…


________________________
Chiedo scusa per il ritardo, ma essendo in un file di una pennetta mi ero scordata di aggiornarla.
Che figuraccia!
Passiamo con il nome della Madre di Sesshoumaru, né sul manga e né nell’anime si da cenno del suo nome. Perciò ho scelto il nome Mizuki, che significa “Luna Bellissima”, per via della mezza luna sulla fronte.
Beh, cha altro dire?
Al prossimo aggiornamento.

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