Love ?

di rora02L
(/viewuser.php?uid=259288)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** My lovely sister ***
Capitolo 2: *** Love is an open door ***
Capitolo 3: *** My lovely dream: Summer ! ***



Capitolo 1
*** My lovely sister ***


1. My lovely sister ... ​



Image and video hosting by TinyPic


Anna corre verso la camera della sorella, come fa tutte le mattine, non appena il sole si sveglia. Si arresta di botto davanti al legno decorato con i tipici ornamenti di Arendelle e bussa tre volte in modo chiaro e scandito, chiedendo alla sorella maggiore se vuole giocare con lei.
A qualsiasi cosa, non le importa certo quale sarà il gioco, ma il fatto che starà insieme ad Elsa. Quando invece l'albina le risponde in modo secco di andarsene, ne rimane profondamente delusa. Ma Anna sa che la sorella la ama quanto lei e riprova, ogni giorno, a chiederle di giocare, dimenticando volta per volta le risposte rabbiose e i ripetuti allontanamenti di Elsa.
Si chiede sempre cos’era successo tra loro, come mai all'improvviso non la voleva più con sé ? Perché non faceva altro che respingerla e starsene chiusa nella sua stanza tutti i giorni, senza degnarla nemmeno di una parola d'affetto ?


Giochiamo insieme dai.
Da quando non ti vedo più,
mi sento giù,
mi manchi molto sai.
Noi siamo tanto amiche,
o forse no?
Che cosa ti ho fatto mai?
Se tu vuoi spiegarmi come,
faremo un bel pupazzo insieme.



Anna cresce, cercando di non sentirsi colpevole per quella porta sempre chiusa e di non dimenticare mai i giorni piacevoli passati insieme, due bambine felici tra la neve ed i giochi. Non bussa più, ormai.
Ma ama ancora sua sorella, lei sarà sempre quella che la faceva sorridere, la proteggeva e l'amava con tutta sé stessa. Guarda i suoi genitori prepararsi alla partenza e si chiede come farà a stare sola con Elsa per quelle due settimane. Pensa subito che sarà una tortura, una noia mortale. Come sempre, d'altronde.
Non ricorda nemmeno più tanto bene quando è stata l'ultima volta che Elsa è uscita da quella porta. E nemmeno quella in cui lei è uscita da quel palazzo, pieno di dipinti e tende scure, con tutti i privilegi che ha una principessa, ma senza mai la luce ed il calore del sole né il freddo pungente e morbido della neve. Si chiede quanto tempo ancora Elsa passerà senza rivolgerle la parola. L'ha vista di rado, in quei lunghi anni. Ed era sempre fredda e molto distaccata, con lei in particolare.
Ma Anna non capisce assolutamente cosa aveva fatto a suo sorella per meritare quel silenzio così doloroso. Desidera che almeno parli, che Elsa dica cosa la tiene lontana da lei e perché la allontana ogni giorno. Anna è stanca di aspettare Elsa.
O almeno così dice, la verità è che lei non smetterà mai di aspettarla, rivuole sua sorella. Quella rinchiusa in quella stanza, con il fare freddo del ghiaccio, non è sua sorella Elsa. La sua amata e amabile sorella maggiore non è quella ragazza dal fare composto e dagli occhi di ghiaccio, la cui voce pronuncia solo frasi come: "Vattene, Anna." Frasi pungenti e dolorose per la giovane principessa.
No, sua sorella era una bambina con il sorriso sul volto, che amava accontentarla per ogni suo capriccio e che stravedeva per lei, mettendola sempre al primo posto. Anna la vedeva come un esempio, un punto di riferimento ed era anche la sua migliore amica. Prima che quella porta si chiudesse, dividendole.


Puoi lasciarmi entrare ?
Prima eri sempre accanto a me.
Vorrei capire perché proprio tu
non vuoi avermi più
insieme a te.
Ed ora che faremo ?
Siamo sole ormai.
Quale conforto avrò ?
Ora tu mi manchi troppo.


La morte dei suoi genitori è un duro colpo per Anna. Guarda impotente le due bare, fatte dello stesso legno di quella porta che vede chiusa da anni. Sperava almeno che Elsa si presentasse alla cerimonia funebre, ma invece non è successo. Anna è sola, più che mai.
Si appoggia alla porta chiusa della sorella, singhiozzando e pregando. Vorrebbe tornare indietro, a quel giorno in cui ha lasciato partire i suoi genitori. Vorrebbe finalmente vedere quella porta aprirsi, magari trovarci dall’altra parte Elsa, che come lei piange disperata. Potrebbero confortarsi a vicenda, darsi forza e coraggio. Ma invece quella stanza rimane ermeticamente chiusa.
Anna non sa che Elsa sta piangendo come lei, dall’altra parte della porta, dove il gelo ha preso la stanza della ragazza e ha congelato anche le sue lacrime. Vorrebbe con tutto il suo cuore aprire ad Anna ed affondare il viso nei suoi caldi abbracci, ma lei cosa le potrebbe offrire ?
I suoi poteri, ora più che mai, sono destabilizzati dal dolore che prova nel suo cuore. Sente un vuoto, deve essere il posto che i suoi genitori hanno lasciato nel suo cuore. Rimpiange anche di non essere potuta andare al loro funerale, ma cosa poteva fare ? Quando le avevano annunciato la morte dei genitori, si era come pietrificata.
Aveva dovuto usare tutto il suo autocontrollo per non scoppiare a piangere davanti ai due soldati ed era corsa subito nella sua camera, sigillata subito dai suoi poteri di ghiaccio. Ed aveva finito per gelare tutto, presa come non mai dallo sconforto e dalla paura. Uscendo, metterebbe solo in pericolo l’ultima persona al mondo che le è rimasta: Anna. Questo Elsa non potrebbe mai permetterselo, mai.
Perdonami, Anna !
Elsa, se puoi, perdonami ! Non so cosa ti ho fatto, ma ho bisogno di te !


 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Love is an open door ***


2. Love is an open door ...





Image and video hosting by TinyPic



Anna è eccitata come non le era da anni, non fa che andare avanti ed indietro per il palazzo, guardando i preparativi per il giorno dell’incoronazione con un tale entusiasmo ed una tale gioia da contagiare anche i suoi sudditi, che la guardano con un sorriso intenerito sulle labbra.
Perché la principessa Anna fa questo effetto, con la sua spensieratezza da bambina: fa tenerezza vedere quanto dei semplici gesti e delle semplici cose riescano a renderla felice. Non è certo una principessa viziata, il suo unico difetto è il fatto che è troppo svampita.
Ed ingenua, molto ingenua, non ha mai conosciuto una persona intenzionata a farle del male o che la volesse ingannare.
Anna finalmente esce dal suo palazzo, mentre la sorella si allena come può a mantenere la calma, convincendosi che tutto andrà bene. Deve andare bene, capisce anche lei che questa volta non può chiudersi nella sua stanza, la star dello show è lei. Dopotutto è la sua incoronazione.
Si chiede anche come sarà passare del tempo con Anna, anche se ha ancora paura di ferire qualcuno con i suoi poteri. Ma ormai il momento è arrivato ed è inutile tentare di prepararsi: non sarà mai abbastanza pronta.
Anna vagabonda per le strade della cittadina, completamente presa dall’euforia del momento, tanto che non si accorge nemmeno di quello che sta facendo. Urta un cavallo, che la fa cadere in una barca.
Stranamente non precipita, con uno zoccolo l’animale blocca la discesa della barchetta. Anna guarda allora il proprietario del destriero, pronta a dirgliene quattro. Ma le parole le muoiono in gola non appena lo vede e senta la sua voce.
“Ti sei fatta male ?”glielo chiede con una espressione talmente tanto preoccupata che la giovane si sente in imbarazzo e quasi farfuglia: “No no, tutto bene.”
Anna fa mente locale: Quando è stata l’ultima volta che ho visto un ragazzo ? No no aspetta … questa è la prima volta che vedo un ragazzo ! Ed è così educato, premuroso e …
“Sei sicura ?” Anna blatera, come al suo solito, rassicurandolo.
Il giovane sospira: “Oh, grazie al cielo !” e le porge una mano guantata, per aiutarla ad alzarsi. I due si fissano negli occhi, intensamente, mentre la principessa appoggia la mano in quella di lui. Il giovane apre la bocca, accorgendosi che non si è presentato. “Principe Hans, delle Isole del Sud.”
Ad Anna piace la sua aria elegante, composta, regale e gentile. Hans fa un inchino di cortesia ed allora anche Anna si presenta, destando lo stupore del principe, che subito si inginocchia di fronte a lei, imitato dal cavallo.
Con il suo spostamento, l’animale sbilancia la barca ed Hans afferra la ragazza per evitare che cada. Si ritrovano abbracciati e prima che abbiano il tempo di parlare, il cavallo riporta la barca in linea, facendoli cadere all’indietro: ora Anna è praticamente addosso ad Hans e arrossisce, parlottando: “Imbarazzante …” lascia il suo solito fluire dei pensieri e solo quando si accorge di aver appena ammesso che Hans le piace, esclama: “Aspetta che ?!”
Lui la prende per mano, sorridendo e facendola alzare. Hans si scusa ancora, ma ad Anna non interessano assolutamente le scuse. Si avvicina al destriero e lo coccola, spiegando al giovane che lei non è sua sorella Elsa l’intoccabile, ma … è solo lei.
“Sono solo io.” Lo dice con un sorriso sul volto, nonostante sia una cosa triste da dire su sé stessi. Hans replica: “Solo tu ?”
Si guardano, imbambolati, persi in una magia che nessuno dei due aveva mai sperimentato prima. Anna sorride come una scema, incapace di fare altro. Sospira. Poi si ricorda dei suoi doveri da principessa e maldestramente torna indietro, saluta Hans con un cenno della mano e corre via.
Anna ripensa spesso al principe, mentre si risistema per la cerimonia. Sospira, non si era mai sentita così prima. Nella cappella, durante l’incoronazione, i due si lanciano sguardi furtivi e un piccolo saluto nascosto, con un cenno della mano. La ragazza sorride ed arrossisce, sperando che davvero quello che le è appena capitato è amore. Si sente felice come non mai.
Quando è il momento del banchetto è ben felice di ritrovare sua sorella e ride insieme a lei, dopo che entrambe esclamano: “Cioccolato !” con aria sognante. Certe cose non cambiano e le due sorelle ne sono felicissime, perché sperano di poter riallacciare la loro relazione, magari rendendola più forte di prima.
Si avvicina allora il duca di “ ?” (non si capisce bene e mai si capirà) e praticamente rapisce Anna per un ballo strampalato ed assurdo, in cui lui assume posizioni animalesche, come quella della gallina (lui sostiene sia un “agile pavone” …) facendo ridere sotto i baffi le due ragazze.
Anna, visibilmente ridotta a pezzi, torna dalla sorella, raccontandole com’è andata con il duca e di quanto è felice. Ma poi Elsa ritorna nel suo guscio di ghiaccio ed Anna, riconoscendo quella porta chiusa davanti a sé, decide di provare a cercare qualcun altro con cui ballare. O almeno un posto in cui scappare, diciamo, dimenticando l’ennesimo rifiuto della regina.
Ma qualcuno la urta, facendola quasi cadere. Anna fa un urletto sorpreso, quando si accorge che Hans la sta tenendo per mano e le ha evitato un’altra rovinosa caduta, com’era successo quella mattina. “Ti ho presa, grazie al cielo” esclama il giovane principe.
“Hans !” Anna stenta a crederci e si sente nuovamente agitata. I due vagano da soli per il palazzo, raccontandosi sogni e segreti.
La principessa sente di aver trovato la sua altra metà, si somigliano così tanto e si trovano bene insieme, a giocare, rincorrersi e scivolare sul pavimento come due bambini.


Abbiamo fatto un duetto,
che sembra proprio perfetto
Hans: Tu…
Anna: …ormai…
Hans: …lo…
Anna: …sai…
Anna e Hans: …più di me!
Anna: Dì addio…
Hans: Dì addio…
Anna e Hans: …alla malinconia!
Tutto cambia ora che io so,
che occasione ho…
che occasione ho… (ho…)
E non ti lascerò…
Anna: …mai più…
Hans: …perché…
Anna: …lo so…
Hans: …che tu…
Anna e Hans: …sei tutto ciò che ho… (ho…)
Hans (parlato): Posso dire una follia? Vuoi sposarmi?
Anna (parlato) : Posso dire una follia ancora più folle? Sì!



Solo dopo aver risposto si rende conto che non può sposarsi così, senza dire nulla a sua sorella. E, nella sua bolla di sapone di felicità ed amore, non pensa minimamente alle conseguenze di quello che sta per fare.
Non pensa al fatto che Hans non può dire di amarla dopo nemmeno un giorno e che lei stessa non può esserne innamorata davvero dopo così poco tempo. Ma per Anna, il vero amore non ha bisogno di tempo né di prove. Ha bisogno solo di essere vissuto totalmente e lei è stanca di aspettare fuori dalla porta che qualcuno venga a consolarla, confortarla ed amarla.
Ha deciso di lasciare quella porta aperta, per chiunque. Ed Hans è appena entrato, ha appena varcato la soglia del cuore della principessa.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** My lovely dream: Summer ! ***


3. My lovely dream: Summer !




Image and video hosting by TinyPic


Cosa c’è di più assurdo di un pupazzo di neve amante dell’estate ? Forse nulla. Insomma, è come se una persona amasse qualcosa che lo eliminerà dalla faccia della terra. Una cosa che nemmeno conosce, di cui ha solo una vaga idea e che sogna e desidera intensamente, con lo stesso effetto di un miraggio nel deserto.
Olaf è così: un sognatore. Sogna la sua estate, come un bambino che non vede l’ora di uscire di casa per correre in giardino, riscaldato dai raggi solari e contento del fatto che la scuola è finalmente finita.
Forse è per via del fatto che il pupazzo di neve ama i caldi abbracci, il calore e l’affetto, che in estate abbondano. Potrebbe essere questa la causa del suo strano amore per l’estate, la stagione più calda di tutte. Oppure perché, non avendo mai conosciuto altro che la neve, il freddo e la solitudine, l’estate gli sembra qualcosa di esaltante come non mai, di alternativo, nuovo e magico.
Il caldo afoso non sa nemmeno cosa sia, lui è abituato al pungente gelo. Ma ama chiudere gli occhi ed immaginare, pregando per questo suo sogno altamente distruttivo e da bambini, in cui crede fermamente.



Magari anch’io mi abbronzerei.
Penso all’estate perché la amo!
Le onde, il mare, la marea
e poi caldo a volontà.
Se il sole si incontra col ghiaccio freddo chissà che fa.


Anna e Kristoff sanno bene cosa succederebbe se l’estate arrivasse: per Olaf sarebbe la fine, si scioglierebbe … proprio come neve al sole, non c’è paragone migliore.
Eppure … non hanno il cuore di dire la verità al loro nuovo amichetto, così entusiasmato dall’idea del calore e dell’estate. Gli spezzerebbero il cuore, rivelandogli l’impossibilità del suo grande sogno. Tacciono e ascoltano con un sorriso intenerito la canzone del pupazzo di neve, piena di speranza, gioia e sogni.

Uniamo il freddo ed il caldo intenso,
ecco un’idea che ha davvero senso.
rara-dadà-dadadadadadadù
Sole in estate, il mio cuore si scalda,
la gioia che provo pensandoci… è enorme!
È questo il sogno che mi piace da morire,
ti rilassa e poi ti aiuta un po’,
se vuoi sbollire.
Sole caldo su di noi,
ci sareste anche voi.
Un’estate da re da vivere in tre, insieme!



La principessa ripensa a quel pupazzo di neve che lei ed Elsa avevano fatto da bambine. Risente la voce di Elsa, camuffata per sembrare più buffa, dirle: “Sono Olaf ed amo i caldi abbracci !” L’aveva fatta ridere, quell’ossimoro. I caldi abbracci poi li aveva desiderati lei, negli anni di solitudine in cui nemmeno i suoi genitori potevano farle compagnia.
Si chiede se sia questo ciò che prova Olaf: un senso di solitudine assillante e perforante, in cui ha praticamente bisogno di quel calore che gli manca per natura. Buffo il fatto che sia attratto dal caldo, quando è l’unica cosa da cui dovrebbe tenersi il più lontano possibile. Ma proprio perché non lo conosce ne è irrimediabilmente attratto, come una falena dalla luce.
Anna si domanda come farà, quando dovrà spiegargli che l’estate che sogna non la potrà mai vivere. Ma è ottimista e spera che Elsa trovi un modo per realizzare il sogno del suo nuovo amico, la principessa non perde mai il suo sano ottimismo.
Le viene naturale poi ripensare anche alle parole di Hans, quando le diceva di stare attenta. Lei è ancora fermamente convinta che Elsa non le farà alcun male, perché è sua sorella.
Quel pupazzo di neve parlante, che ora fa da guida a lei, Kristoff ed alla renna Sven , sembra la prova del loro amore indissolubile. Infatti ha saputo che la regina non ha creato Olaf volontariamente. Come se quel buffo pupazzo fosse uscito magicamente dalla volontà repressa della sorella di ricordare e rivivere quell’episodio così tenero della loro infanzia insieme.
Anna sorride, sperando davvero in una loro finale riconciliazione. Lei crede nel lieto fine, nel vero amore ed in sua sorella. Con la stessa intensità con cui Olaf ama l’estate e crede nella sua bellezza, nel suo calore e nella sua allegria. E nei caldi abbracci pieni d’amore.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3239429