Flowers in the window

di Idra_31
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I wanna save you ***
Capitolo 2: *** You step a little closer each day ***
Capitolo 3: *** Look after you ***
Capitolo 4: *** I feel happy inside ***
Capitolo 5: *** You fit me better than my favorite sweater ***
Capitolo 6: *** Everything has changed ***
Capitolo 7: *** Sing it ***
Capitolo 8: *** Up all night (?) ***
Capitolo 9: *** The reason for that smile ***
Capitolo 10: *** The songbirds keep singing ***
Capitolo 11: *** I should ink my skin ***
Capitolo 12: *** Is it just a game? ***
Capitolo 13: *** When you are close to me I shiver ***
Capitolo 14: *** This little bungalow with some strange new friends ***
Capitolo 15: *** Someone like you ***
Capitolo 16: *** Kiss the rain ***
Capitolo 17: *** Falling slowly ***
Capitolo 18: *** For you I'd bleed myself dry ***
Capitolo 19: *** From the moment I wake ***
Capitolo 20: *** Nasty habits ***
Capitolo 21: *** Wishing to be the friction in your jeans ***
Capitolo 22: *** Got you stuck on my body like a tattoo ***
Capitolo 23: *** A heart as loud as lions ***
Capitolo 24: *** If it hurts this much ***
Capitolo 25: *** Don't let go ***
Capitolo 26: *** It must be love ***
Capitolo 27: *** What a way for the ice to break ***
Capitolo 28: *** Such a perfect day (I'm glad I spend it with you) ***
Capitolo 29: *** The view's so nice ***
Capitolo 30: *** It's delicate ***
Capitolo 31: *** I'll still be standing here ***
Capitolo 32: *** I'll try to bottle you up (and breathe you back like Valium) ***
Capitolo 33: *** Rock your body! ***
Capitolo 34: *** You and me ***
Capitolo 35: *** You make me happy ***
Capitolo 36: *** Keep shining on ***
Capitolo 37: *** It all comes out in the wash (pt. 1) ***
Capitolo 38: *** It all comes out in the wash (pt. 2) ***
Capitolo 39: *** I can't do everything, but I'll do anything for you ***
Capitolo 40: *** The one that I want ***
Capitolo 41: *** One love, two mouths, one love, one house (pt. 1) ***
Capitolo 42: *** One love, tho mouths, one love, one house (pt. 2) ***
Capitolo 43: *** He won't tell you ***



Capitolo 1
*** I wanna save you ***


larry au html

Salve!!! Sto scrivendo questa storiella per distrarmi dalla tesi. Sì, lo so, tecnicamente non dovrei distrarmi dalla tesi, però se non mi sfogo in qualche modo dopo un pomeriggio di studio impazzisco, quindi eccomi qua...Sarà una fanfiction abbastanza lunga, suppongo, e anche un po' lenta, nel senso che le cose si evolveranno con calma, ecco. Il titolo è tratto dall'omonima canzone, quella che Harry una volta disse essere la sua preferita (ma è stato secoli fa, poi credo abbia cambiato idea almeno sette volte) e che secondo me vale veramente la pena di ascoltare. Mi scuso in anticipo per eventuali errori, ma la mia beta è diventata pigra e si è solo limitata a dire "Mh, bello" oppure "Sì, mi piace!" a ogni capitolo, ma è comprensibile, ha iniziato a lavorare, la mia donnah. Ma non divaghiamo! Sarà una storia con numerose guest stars e mi sono divertita a gestire tutti questi personaggi. Inoltre, ci saranno parecchie canzoni, spero non disturbino la lettura.

Bando alle ciance, vi lascio al primo capitolo!

ps: auguratemi che la mia tesi sia scritta meglio di questa roba!

Flowers in the window

Harry è cosciente che lasciarsi scivolare sul banco e affondare la testa tra le braccia non servirà a riscuoterlo dal torpore mattutino, anzi. Eppure non può fare a meno di indugiare in questo torpore, sperando che lo squillo della campanella tardi ad arrivare.

"Harry, Harry, HAZZA!".

Chi non tarda ad arrivare è il suo sovraeccitato amico.

"Qui c'è qualcuno che sta cercando di dormire", protesta Harry, sollevando di poco la testa e lanciando all'altro ragazzo uno sguardo che in teoria dovrebbe risultare minaccioso, ma che nella pratica si rivela un fiasco.

"E qui c'è qualcuno che deve dirti una cosa importante", replica l'altro.

"Shhh, va' via, lasciami godere altri cinque minuti di sonno".

"Guarda che mi offendo mortalmente e non ti parlerò per tutta la giornata se non mi presti la tua totale attenzione entro tre secondi".

"Me ne farò una ragion-OUCH!"

Harry quasi salta dalla sedia per il pizziccotto che il suo impaziente amico gli ha assestato sulla coscia.

"Sveglio, adesso?", domanda gongolando l'altro.

Ad Harry lacrimano gli occhi. Bastardo di un rosso, pensa.

"Come se mi fossi bevuto otto caffè di fila", mugugna, offeso, massaggiandosi la parte lesa.

"Bene, allora provvederò io a svegliarti ogni mattina. D'accordo?".

"Fottiti", lo gela Harry, "che cavolo vuoi, comunque?".

L'altro ragazzo gli sventola un foglio sotto il naso.

"Leggi qui e dimmi se non ti sembra una genialata!".

Harry gli strappa il foglio di mano perché l'altro non smette di agitarglielo davanti.

"Che roba è?", domanda, accigliato.

"Capisco che le tue sinapsi non lavorano al meglio per la mancanza di sonno, ma sai ancora leggere, no?".

"Ed, sei una tale spina nel fianco", commenta Harry, esasperato, prima di concentrarsi su ciò che realmente c'è scritto sul foglio.

"Aperte le selezioni per il Glee club", mormora.

"Esatto. Visto che sai ancora leggere, Hazza? Allora?".

"Ma Glee club come in quella serie tv su Channel Four?".

"Veramente adesso è su Sky. Comunque, sì, una roba del genere".

"E che ci dovrei fare?", domanda Harry, perplesso, spostando lo sguardo dal foglio a Ed.

Quest'ultimo lo schiaffeggia sulla nuca.

"Proprio non ci arrivi?".

"La smetti di mettermi le mani addosso? No, non ci arrivo!".

"Harry". Ed lo afferra per le spalle e gli si avvicinia con fare cospiratorio. "Harry, cosa si fa in un glee club?".

Harry scuote la testa.

"Si canta..?", azzarda.

"Bravo!", esulta Ed e gli molla un altro schiaffetto.

"Piantala, Ed!", piagnucola l'altro. "Per favore, mi spieghi cosa vuoi da me?".

Ed sbuffa, seccato.

"Ma sei idiota o cosa? Dobbiamo fare il provino!".

"Provino..?!" Harry si blocca con un' espressione assolutamente indignata sul volto.

"Sì, Harry, dobbiamo fare questo dannato provino ed entrare in questo dannato glee club!".

"Perchè dovrei voler entrare in uno stupido coro scolastico?".

"Forse perché qualsiasi nostro tentativo di formare una band è fallito miseramente e questa potrebbe essere la nostra unica occasione per cantare e magari farci notare, anche? A meno che tu non voglia provare a X Factor!".

"Farci notare cantando in un coro scolastico? Ed, sei serio?".

Harry è tentato di abbandonare di nuovo la testa sul banco e troncare lì la conversazione. Invece, il suo amico lo afferra per un braccio e lo costringe ad ascoltarlo.

"Se siamo abbastanza bravi potremmo competere con le altre scuole che hanno un glee club e magari tra il pubblico durante una nostra esibizione ci sarà qualche pezzo grosso, qualche talent scout, che ne so, Simon Cowell-"

"Simon Cowell?!".

Harry si spancia in due dalle risate.

"Piantala, idiota! Sognare non costa nulla!".

"Piuttosto, iscriversi a 'sto coso costa qualcosa?", chiede Harry, dopo essersi ripreso dagli spasimi.

Ed sembra illuminarsi come un albero di Natale.

"Ti ho convinto, allora, con la storia di Simon Cowell?".

Il viso di Harry si deforma nel tentativo di trattenere una risata.

"Finiscila", lo ammonisce l'altro, "allora? Ci iscriviamo? E no, non costa nulla".

"Dammi un motivo sensato per iscrivermi. Che non sia S-s-im-cristo, non riesco a dirlo senza rotolare dalle risate! Sei un imbecille, Edward!".

Ed viene colpito da un'illuminazione.

"Pensa a quanta figa potrai avere se diventiamo popolari!".

La risata di Harry è coperta dal suono della campanella.

*


La vita di Harry Styles non è facile. La sua vita scolastica, almeno. I fighi della scuola pensano che lui sia un hipster, i veri hipster pensano che sia uno sfigato, le ragazze sembrano non vederlo neanche e i bulli di contro sembrano nutrire una vera passione per lui.

"Ma non potete trovarvi un altro passatempo? Una cosa che vi diverta tanto quanto torturarmi? Che ne so, lanciarvi palline di carta? Fare a gara a chi piscia più lontano? Eh?!", protesta, tempestando di pugni la schiena di uno di questi.

"No, è molto più divertente cercare di affogarti nell'immondizia!".

"Ma non vi è ancora venuto a noia?", continua Harry nel tentativo di persuaderlo e cercando nel frattempo di aggrapparsi al corpo dell'altro ragazzo per sfuggire al suo infausto destino.

"Ma no, è una specie di tradizione! Se non ti buttiamo nell'immondizia almeno una volta al mese potrebbe portare male!", replica il bullo, scatenando l'ilarità dei suoi compari.

"Ma siate innovativi! Siate originali! Bisogna avere il coraggio di rompere con le tradiz-OUCH!".

Lo stronzo gli ha mollato un morso sul fianco per farlo stare calmo.

"Se collabori come al solito sarà facile e indolore, giuro".

Harry sente che la fine è vicina. Si ritroverà ricoperto di rifiuti organici e dovrà saltare le ultime ore di scuola perchè puzzerà come l'immondizia dove effettivamente è stato.

"Stan, se negli allenamenti mettessi lo stesso sforzo che metti nel rendere la vita impossibile a questo ragazzino non saresti eternamente in panchina".

A questa battuta si alza un coro di risa e Harry è profondamente grato all' audace ragazzo che ha avuto il coraggio di umiliare il suo aguzzino.

"E adesso magari mettilo giù che gli sta andando tutto il sangue al cervello", aggiunge il suo anonimo salvatore.

Stan, anche se malvolentieri, è costretto a ubbidirgli.

"Non finisce qui, Styles", minaccia.

"Alla prossima! Se non sei troppo impegnato con gli allenamenti!", lo prende in giro Harry, salutandolo con un cenno del capo e osservandolo andare via col suo stuolo di amici.

Adesso che finalmente si trova con i piedi per terra Harry può guardare in faccia colui che lo ha salvato dal suo tuffo mensile tra i rifiuti.

Louis. Louis Tomlinson è il nome del suo nuovo angelo custode. Harry non può non conoscerlo perché è uno dei ragazzi più popolari della scuola, gioca nella squadra di calcio, recita nel club di recitazione, organizza feste ed eventi ed è uno dei fighi e nononono Harry non può e non vuole essere debitore a uno del genere.

Perso nei suoi poco entusiasmanti pensieri Harry non si accorge che l'altro ragazzo gli sta parlando.

"Uh?", è tutto ciò che riesce a cavarsi di bocca.

"Allora ti è davvero andato il sangue al cervello! Pensavo fosse un modo di dire!", lo sfotte Louis, piegando gli angoli della bocca in un sorriso di scherno.

Harry si aggiusta il ciuffo, imbarazzato.

"Ehm, infatti non è solo un modo di dire", replica.

Louis lo guarda come se in lui ci fosse qualcosa che non riesce ad afferrare.

"Comunque, ehm, grazie, per- per prima", si sforza di dire il riccio.

"Oh, figurati. Vuoi che non sfrutti il mio privilegio di essere il nuovo capitano della squadra?".

"Quindi è per la tua posizione nella scala gerarchica della squadra di calcio che Stan ti ha obbedito?".

Louis annuisce, compiaciuto.

"Uao", commenta Harry, vagamente impressionato.

"Diciamo che ho il potere di decidere quando può e non può giocare".

Harry ci riflette un attimo.

"Ma quel potere non spettava all'allenatore?".

Louis ridacchia.

"Ma lui mi adora".

E chi non ti adora?, vorrebbe commentare Harry, ma si morde la lingua giusto in tempo.

"Ehm, comunque", sta per dire Harry, a mo' di commiato, ma si accorge di un foglio che sporge da uno dei libri di Louis.

"Proverai a entrare?", domanda, invece, stupito dalla sua stessa curiosità.

Louis lo guarda perplesso per qualche secondo, poi segue il suo sguardo e realizza di cosa l'altro stia parlando.

"Oh, il glee club. Scherzi? Entrerò sicuramente".

Harry comincia a trovarlo simpatico come un calcio nei denti, ma si sforza di essere educato e gli pone una domanda di circostanza.

"Ti piace..uhm, cantare?", chiede, rendendosi conto dell'idiozia di quello che ha appena detto e fustigandosi mentalmente.

Louis sembra passarci su.

"Non è la mia passione principale, ma la mia ragazza mi ha convinto che vale la pena provare anche questa strada".

Oltre al calcio, la recitazione, l'organizzazione di eventi e dio sa cosa?, vorrebbe chiedere Harry, ma anche questa volta si trattiene.

"Tu ti sei iscritto?", domanda Louis e Harry non è sicuro se il suo interesse sia genuino o se sia semplice cortesia.

"Sì, il mio amico Ed mi ha corrotto".

"Ti piace...cantare?", continua Louis, con un sorrisetto, e Harry potrebbe metterci la mano sul fuoco che lo sta prendendo in giro.

"Sì, in realtà è la mia passione principale. Io e il mio amico Ed, che suona la chitarra, abbiamo provato a formare una band qualche tempo fa ma all'annuncio si sono presentati solo batteristi e a noi serviva almeno un bassista e in questa città nessuno sembra suonare il basso e allora abbiamo provato a esibirci come duo ma nessuno sembrava interessato a- uhm".

Harry si accorge di stare condividendo con uno sconosciuto troppi dettagli insignificanti della propria vita e si interrompe improvvisamente.

"Lasci sempre le frasi a metà?".

C'è qualcosa nel modo in cui Louis si prende gioco di lui che piuttosto che dargli fastidio, lo intriga. Harry è disturbato da questo pensiero.

"No, è che dovrei andare. Ci vediamo ai provini!".

"A presto, Curly!".

*



Harry piomba in classe e prende posto dietro al suo amico rosso. Poi si sporge in avanti per sussurrargli all'orecchio.

"Indovina chi ci sarà al glee club?".

"Simon Cowell?!", replica l'altro, voltando il busto per guardarlo in faccia.

Harry gli assesta un pugno sulla spalla.

"Quando la finirai con questa storia di Simon?".

"Sentiamo, chi ci sarà al glee club?".

"Louis Tomlinson".

Ed si schiaffa una mano sulla faccia.

"Oh, no, pure qua. Dimenticati della figa che ti ho promesso!".

Harry soffoca una risata isterica nella manica del maglione.

"Comunque, mi ha salvato dai bulli", ammette.

"Oh, no, Hazza, di nuovo! Che ti hanno fatto?".

"Il solito. Hanno provato a infilarmi nel cassettone dell'immondizia, ma Louis è arrivato in mio soccorso".

"Ne parli come se fosse Batman".

"Una specie".

Ed gli lancia un'occhiataccia.

"No, nel senso, cioè- Stan lo teme o comunque gli porta rispetto, quindi...".

"Stai pensando di fartelo amico così che ti protegga dai bulli per sempre?".

Harry spalanca gli occhi.

"Hai ragione, sei un genio! Non ci avevo pensato!", esclama, sporgendosi per abbracciarlo.

"Parli seriamente? Vuoi diventare amico di Louis so-fare-tutto-e-tutti-baciano-il-terreno-dove-cammino-Tomlinson?".

Harry ci riflette un attimo.

"No, non è un'opzione contemplabile. Come non detto".

"Ah, meno male".

"E poi non è granché simpatico".

Harry non è del tutto sicuro di stare dicendo l'onesta verità.

"Ma davvero? Tutti non fanno altro che parlare del suo senso dell'umorismo!".

"Se la tira anche".

"É odioso, vero?".

"Posso affermare con certezza che lo è".

Harry è completamente sicuro di non stare dicendo l'onesta verità.



Note:

spero che mi perdoniate per come maltratterò il povero Ed Sheeran nel corso della storia...lo so che non è così mhhh scemo, però mi serviva ai fini della trama. 

Un'altra cosa...chi segue l'altra mia long sui 1D (*pubblicità occulta e neanche tanto* http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1134014&i=1deve sapere che per ora sono bloccata e che quella storia mi mette angoscia e io non ho bisogno di angoscia per adesso ma presto o tardi la finirò (tanto manca poco!).

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Magari fatemelo sapere...

E ricordatevi : Bravery. E Live While We're Young, se vi pare!















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Capitolo 2
*** You step a little closer each day ***


larry 2 au

Harry pensa che la tensione nell'aria sia spropositata. Neanche dovessero fare il provino per X Factor.

"Zayn, dove stai andando? Il professore sarà qui da un momento all'altro!"

"Devo fumare una sigaretta, Li".

"Ma-"

"No, non iniziare a farmi di nuovo la predica su quanto faccia male, soprattutto a uno che vuole cantare!".

Li (Harry è quasi sicuro che il suo nome completo sia Liam) si riappoggia quietamente al muro e lascia che il suo amico vada a fumare la sua agognata sigaretta.

Ed, seduto a gambe incrociate sul pavimento, accarezza dolcemente le corde della sua chitarra, canticchiando sottovoce la canzone che ha preparato per il provino. Un ragazzo biondo con una chitarra a tracolla si inginocchia per parlargli.

"Amico, sei sicuro che ci lasceranno suonare?", domanda.

"Che ci fa qui un irlandese?", chiede sorpreso Ed, ignorando la domanda.

Il biondino ridacchia.

"Mi sono trasferito qui da poco con i miei. Non ci sono molti irlandesi in questa città?".

"No, non molti. Porterai una canzone tradizionale irlandese?".

L'irlandese ridacchia di nuovo.

"No, non mi sento così patriottico. Canterò Bon Jovi. Come va va. É un cazzo di Glee club, mica un talent show!".

"Ecco, appunto", mormora, Harry, inascoltato.

"Io canterò una canzone di un tuo compatriota", continua Ed.

"Bono Vox, scommetto!"

"No no, Damien Rice, Cannonball", replica il rosso, entusiasta.

L'irlandese storce il naso.

"Non è esattamente il mio genere".

"Peccato", commenta seccamente Ed. Harry teme che il suo amico abbia appena messo l'irlandese nella sua lista nera per il semplice fatto di non apprezzare uno dei suoi artisti preferiti.

"Comunque, io sono Niall".

Ed afferra la mano che l'altro gli porge.

"Edward, ma preferisco che mi si chiami Ed".

"D'accordo, Ed. Quindi ci lasceranno suonare o no?".

Harry non ascolta la risposta del suo amico perchè distratto dall'entrata in scena di Louis Tomlinson, con tanto di fidanzata al seguito.

Dopo aver salutato alcuni dei presenti, il suo sguardo si posa su Harry.

"Ciao, Curly".

"Questo non è il mio nome", replica Harry, con un tono forse troppo ostile.

"Qualunque sia il tuo nome, ormai per me sei Curly".

"Quindi non ti prenderai mai il disturbo di chiedermi come mi chiamo?".

Louis gli lancia un sorriso obliquo.

"Tu ti sei preso il disturbo di chiedermi il mio?".

Harry rovescia gli occhi all'indietro.

"Come se ce ne fosse bisogno", risponde, voltandosi dall'altra parte, considerando chiusa la conversazione.

"Ehi, porta un po' di rispetto per il tuo salvatore!".

Harry si ritrova suo malgrado a ridere.

"Non darti troppa importanza, Louis".

"El, vedi come vengo trattato nonostante il bene che faccio?".

Eleanor, la sua fidanzata, si limita a scrollare le spalle.

"Comunque, che cosa canterai, Cur-".

"Harry, mi chiamo Harry", si affretta a interromperlo l'altro.

"Da Harold?".

Harry scoppia a ridere di nuovo, dimenticando improvvisamente qualsiasi ostilità.

"Ma come ti viene in mente? Sono Harry, solo Harry".

"Ok, solo-Harry, cosa ci canti?"

Harry prova a lanciargli un'occhiataccia ma riesce a cavarne fuori solo una smorfia ridicola che fa ridere l'altro in maniera quasi inappropriata.

"Canto Flowers In The Window".

"Devo ammettere in tutta onestà che non la conosco. Tu la conosci, El?".

Eleanor scrolla il capo.

"No, mai sentita".

Harry si ritrova a piangere internamente per la mancanza di cultura musicale dei suoi coetanei, anche se ormai dovrebbe esserci abituato.

"Immaginavo. Tu cosa canti?"

"Look After You. La conosci o è troppo mainstream per te?".

Harry si finge indignato.

"Certo che la conosco! I The Fray mi piacciono pure!"

Harry si sente tirare dai pantaloni. Abbassa gli occhi su Ed. Quest'ultimo fa scorrere lo sguardo da Harry a Louis e da Louis a Harry, senza proferire parola.

"Che..?".

arrivato Savan, nel caso non te ne fossi accorto perché troppo impegnato a fraternizzare".

Harry non coglie la provocazione.

Savan, professore di Storia dell' Arte, fondatore del Glee club e futuro vocal coach, richiama l'attenzione dei presenti con un fischio.

"Ragazzi, sono molto contento che la mia inziativa abbia riscosso tanto successo", esordisce.

In effetti Harry è stupito dall'affluenza di aspiranti cantanti. Il corridoio è gremito, ci saranno almeno cinquanta persone. Sarà merito di quella serie tv, pensa.

"I provini si terranno in teatro, quindi seguitemi senza fare troppo casino", continua Savan.

"Quindi tutti potranno assistere ai provini di tutti?", domanda qualcuno tra la folla.

"Esattamente", risponde Savan, "e se la cosa vi crea disturbo forse è il caso che rivediate il vostro sogno di diventare cantanti".

Savan ruota su sè stesso e fa cenno al manipolo di studenti di seguirlo.

In teatro (che per essere un teatro scolastico fa la sua figura), Ed trascina Harry per un braccio, il più lontano possibile da Louis, in cerca di un posto.

"Mi stai facendo male, Ed. Si può sapere cosa ti prende?"

"Perché stavi flirtando con Louis?".

Harry fa una smorfia tra lo sconcertato e il divertito.

"Cosa cavolo dici?".

"Amico, quello era chiaramente flirtare!".

Harry emette uno sbuffo.

"Non sarai mica geloso?"

"Zitto".

Ed lo guida verso due posti liberi in terza fila.

"Eddy, sei geloso perché mi sono fatto un nuovo amico?", lo schernisce Harry. "Comunque, anche tu e quell'irlandese avete fatto i piccioncini".

"Allora lo ammetti che siete amici!".

"Ma no, era così per dire! L'ho conosciuto ieri, che diamine!".

Ed si fa serio.

"Harry, questa cosa non porterà a nulla di buono".

Il riccio solleva un sopracciglio.

"Perché, io e Louis Tomlinson che ci parliamo è uno dei primi segni dell'Apocalisse?".

"Hazza, non si può essere amici di uno del genere. Anzi, dubito che uno del genere possa avere degli amici, perché chiunque graviti attorno a lui finisce per essere eclissato dalla sua esuberante personalità e dal suo carisma e venire ignorato. Diventare suo amico non ti aiuterà nella scalata sociale, Harry. Finirai per brillare di luce riflessa".

Harry si mette una mano davanti alla bocca per non scoppiargli a ridere in faccia.

"Ma ti senti quando parli?!"

"Sono convinto di aver detto delle cose profondamente sensate, per una volta", si schermisce Ed.

"Quindi il tuo piano nella vita è quello di continuare a frequentare solo sfigati?".

"Ti sei appeno dato dello sfigato da solo, Haz".

Harry stavolta scoppia a ridere. Si sta ancora tenendo la pancia quando si sente toccare una spalla.

"Scusa, questi posti sono liberi?", domanda il nuovo arrivato. Liam, se è questo il suo vero nome.

"Sì, tranquillo!"

"Grazie", mugugna il ragazzo sedendosi e facendo cenno al suo amico di accomodarsi.

"Seguiranno l'ordine alfabetico o l'ordine degli iscritti?"

Dopo qualche secondo di silenzio Harry si rende conto che l'altro ragazzo sta parlando con lui.

"Ehm..non ne ho idea, amico".

"Perchè io sono tra i primi iscritti...".

"Uhm..".

Harry non è uno bravo a intrattenere convesazioni casuali con perfetti sconosciuti, a meno che queste conversazioni non lo coinvolgano particolarmente o lo divertano, e il risultato è che il più delle volte suddetti sconosciuti finiscono per pensare che lui abbia un qualche ritardo mentale, perché si limita a proferire monosillabi o ad annuire.

"Comunque, io sono Liam".

A volte però questi sconosciuti riescono a capire la sua quasi totale mancanza di abilità sociali e gli vengono in soccorso, portando la conversazione su binari più facilmente percorribili.

"Piacere, Harry".

Harry sporgendosi a stringere la mano di Liam incrocia lo sguardo del suo amico e, in uno slancio di socievolezza si presenta pure a quest'ultimo.

"Ciao, sono Zayn", e Harry si trattiene dal dire lo sapevo già.

Qualsiasi tentativo di fare conversazione da parte degli altri due è troncato dalla voce di Savan che annuncia l'inizio dei provini secondo l'ordine di iscrizione. A questa notizia Harry sente Liam sospirare e agitarsi sul posto e in un moto di compassione prova a tranquillizzarlo.

"Rilassati, amico, andrà tutto bene".

Liam sfodera l'espressione più tenera che Harry abbia mai visto su un essere vivente, cuccioli a parte.

"É che...ci tengo veramente tanto".

Harry nota con la coda dell'occhio che Zayn gli stringe un ginocchio a mo' di conforto.

"Nessuno mi hai mai sentito cantare, a parte i miei genitori e Zayn", continua Liam, "per questo sono un po' agitato. Se oggi non piaccio a nessuno vuol dire che non sono poi così bravo".

"Adesso hai detto una cazzata", commenta Zayn, facendo sorridere Harry e riuscendo a tirare su di morale anche Liam.

Harry avverte un gomito in mezzo alle costole.

"Haz, ma la senti? Questa ragazza è un angelo!".

Solo in quel momento il riccio si rende effettivamente conto che i provini sono iniziati.

"Se non la prendono vorrà dire che il provino è truccato!".

"In effetti, è piuttosto brava", commenta Harry, concentrandosi sull'esibizione.

"Piuttosto brava?! Lei spacca!".

"Chi è?".

"Alice qualcosa aka la donna della mia vita".

L'espressione rapita e il sorrisino quasi affezionato sul volto del suo amico non promettono niente di buono.

"Sento odore di cotta, Eddy".

"Oh, ma sta' un po' zitto", lo ammonisce l'altro, scacciandolo via come si fa con una mosca.


*

Harry ha sempre amato cantare e in cuor suo è sempre stato convinto che cantare fosse in qualche modo il suo destino, che sia in un cupo pub frequentato da avventori annoiati o al matrimonio di qualche lontano parente. E lo è ancora. Per questo sentire gli applausi dei suoi compagni di scuola e vedere l'espressione compiaciuta di Savan hanno scatenato in lui un moto di orgoglio. L'idea che il Glee club possa portarlo da qualche parte gli sembra ancora ingenua, per non dire ridicola, ma il pensiero di essere stato apprezzato, di essere piaciuto al professore e a quella ventina di ragazzi rimasti ad ascoltare gli ultimi provini gli ha stampato sul volto un sorriso che ancora non vuole saperne di andarsene, nonostante si sia esibito ormai almeno dieci minuti prima e adesso si trovi nel cortile della scuola a sorbirsi le lagne di Ed.

"Ti ho detto che non hai steccato, deficiente".

"Se avessi visto l'espressione di Savan non ne saresti così convinto".

"L'espressione di Savan ti ha fatto capire che hai steccato?".

"O quello o aveva mal di denti".

Harry si sporge a tirargli un pugno sulla spalla.

"Piantala di dire stupidaggini che sei andato benissimo!".

"E che ne sai te? Sei un critico musicale adesso?"

Harry sbuffa, seccato.

"Basta, voglio andarmene a casa. E non provare a prendere il mio stesso autobus che non sopporterei di ascoltare ancora le tue lamentele per tutto il tragitto".

"E secondo te devo starmene alla fermata ad aspettare l'autobus successivo?".

"Sarebbe l'ideale".

"Idiota", borbotta Ed, giocherellando con le corde della chitarra.

"Cosa penserebbe di me Damien?", continua.

"Che sei un deficiente, ma questo non ha niente a che vedere con il provino".

"Che cosa avrà pensato di me Alice?", prosegue, prendendo a testate la tastiera della chitarra.

"Alice se ne era già andata da un pezzo quando hai cantato. Però se ti vedesse adesso anche lei penserebbe che sei un deficiente".

"Bel migliore amico che se-", Ed si blocca, lo sguardo oltre le spalle di Harry.

"Che..?".

Un braccio circonda le spalle del riccio con irruenza, facendogli quasi perdere stabilità.

"Ecco dove eri finito, mia piccola star!".

Harry volta la testa di scatto, ritrovandosi a pochi centimetri dal viso di Louis.

"Non penso di esagerare dicendo che il tuo è stato il provino migliore di tutti!", continua l'altro, per niente preoccupato dall'eccessiva vicinanza dei loro volti.

"Hai dovuto mettere l'orgoglio sotto le scarpe per ammettere una cosa del genere", replica Harry, facendo saettare lo sguardo dagli occhi alle labbra, arricciate in un sorriso, di Louis, e riuscendo a scivolare via dalla presa dell'altro poco prima che le suddette labbra esplodano in una sonora risata.

"Io ti faccio i complimenti e tu mi sfotti? C'è qualcosa di sbilanciato in questa relazione!".

"Divertente, non sapevo neanche che ci fosse una relazione", commenta sarcastico Ed.

"Ehi, ginger, non ingelosirti! Comunque, non sei andato male neanche tu!".

"Evvai", fa finta di festeggiare Ed, alzando un pugno in aria.

"Lou, i miei mi aspettano per cena, che ne dici di riaccompagnarmi a casa?".

Harry non si era neanche accorto della presenza di Eleanor.

"Sì, tesoro, un attimo, devo fare una cosa. Li tieni ancora il block notes e la penna in borsetta?".

Eleanor annuisce, rivolgendo uno sguardo interrogativo al proprio ragazzo.

"Da' qua!".

La ragazza estrae dalla borsetta quello che Louis le ha chiesto e lo porge all'altro che a suo volta lo dirotta verso Harry.

Harry lo guarda perplesso.

"Quindi?".

"Sono sicuro che un giorno diventerai famoso e il tuo primo autografo su eBay varrà una fortuna".

Harry sente il tonfo che la chitarra di Ed fa cadendo per terra, come a sottolineare la sua incredulità.

"Mi stai prendendo per il culo?".

"Ti assicuro di no", promette Louis, con un sorriso genuino.

Harry afferra il blocchetto e la penna, ancora un po' riluttante.

"Non firmarti solo-Harry, eh? Altrimenti nessuno crederà che sei veramente tu".

Il riccio lancia un'ultima occhiata incerta all'altro ragazzo, prima di decidersi a vergare il foglio col suo nome e cognome. Poi gli restituisce penna e blocchetto.

"Se scopro che è uno scherzo me la paghi".

"Non essere così ostile, abbi un po' di fiducia in me".

Harry si lascia sfuggire uno sbuffo.

"Ci si vede", lo saluta Louis, scompigliandogli i capelli, poi prende per mano la sua ragazza e si dirige verso il parcheggio.





NOTE (e faccio pure l'elenco puntato per sentirmi figa)

  • mi sono resa conto di  non aver minimamente accennato al discorso delle età. Per rimediare vi informo che in questa storia mi prendo certe libertà, perciò sappiate che Ed e Harry  hanno entrambi 16 anni,  Louis quasi 18, Liam, Zayn e Niall 17;

  • per quanto riguarda la scuola, mi sono un po' informata su come funzioni quella inglese e ho parlato anche con un ragazzo mezzo inglese che conosco per farmi dare delucidazioni. Ciò non toglie che scriverò delle cavolate assurde e se qualcuno le nota mi faccia sapere, please;

  • Ed Sheeran ha realizzato per davvero una cover di Cannonball (della serie che lo pagherei se potessi per fargli cantare tutto l'album di Damien Rice). Poi ho scoperto che anche le Little Mix ne hanno fatto una cover, a mio parere stupenda (e ho realizzato che Perrie oltre a essere bella e anche brava. Zayn, uomo fortunato!);

  • vi ho già detto che questa storia sarà molto lenta? Bene, sappiate che sarà anche lunga. Quindi se al decimo capitolo vorrete fermarvi non vi giudicherò!


Credo di avervi detto tutto. Se la storia vi piace lasciate un segno del vostro passaggio.

Grazie e alla prossima,
xxx

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Capitolo 3
*** Look after you ***


larry au 3

Appena arrivato a scuola, la mattina dopo, Harry è stupito di scoprire che i nomi di coloro che sono stati ammessi al glee club sono stati già  attaccati nella bacheca della scuola.
Con un ansia che non immaginava di dover provare si affretta a raggiungere il capannello di ragazzi che si accavalcano gli uni sugli altri per scoprire se il loro nome è sulla lista.
Ed come al solito è in ritardo ed Harry deve affrontare questo momento da solo. Nonostante la reazione favorevole del suo pubblico, il giorno prima, e nonostante Louis gli abbia assicurato che il suo provino è stato il migliore di tutti, facendogli firmare perfino un ridicolo autografo, Harry ha i palmi sudati e un principio di magone allo stomaco. Ha realizzato che entrare al Glee club gli piacerebbe veramente tanto, perché si tratterebbe di cantare ed esibirsi e far sorridere la gente e farla applaudire, magari solo al concerto di fine anno, magari solo i genitori dei suoi compagni, ma è già qualcosa.
Avendo l'altezza dalla sua parte Harry non ha bisogno di spintonare gli altri per arrivare a leggere il foglio. Alla prima occhiata scopre che i nomi dei selezionati sono veramente pochi e questo restringe le possibilità che lui e il suo amico siano stati veramente presi. Ricorda di aver ascoltato provini di gente straordinariamente capace, migliore di lui, checché ne dica Louis Tomlinson.
Eccolo, il nome di Louis è sulla lista. Harry non ha il coraggio di spostare gli occhi sui nomi sopra di lui, per paura che Styles e Sheeran non siano presenti. Volta il capo dall'altra parte.
"Ehi, ci sei anche tu!", qualcuno gli urla nell'orecchio, al suo fianco.
Liam, sulle punte dei piedi, fa saettare lo sguardo da lui al foglio, come per invitarlo a verificare con i suoi occhi.
Harry Styles ed Edward Sheeran ci sono entrambi. Harry tira un sospiro di sollievo, poi si volta verso Liam che lo sta guardando con un sorriso che gli prende tutta la faccia e lo attira tra le sue braccia, in un gesto di familiarità che Harry imputa alla gioia del momento.
"Ce l'abbiamo fatta!", esulta Liam, affondando il naso tra i suoi capelli.
"Era ovvio che tu entrassi", ammette francamente Harry, staccandosi dall'altro ragazzo, "la tua versione di Torn è stata fenomenale!"
"Dici davvero?", domanda Liam, illuminandosi ancora di più.
"Croce sul cuore".
"Mi dispiace non aver ascoltato il tuo provino, ma sappi che ne parlano tutti, quindi era parecchio ovvio che entrassi anche tu".
"Ne parlano tutti?".
"Sicuro!".
Anche le ragazze?, vorrebbe chiedere Harry, ma ha paura di risultare un vero sfigato. Quale è, bisogna ammettere.
"E Zayn? C'è anche lui?", domanda, invece.
"Sì, ce l'ha fatta pure lui!", quasi squittisce Liam. "Adesso gli mando un sms e glielo dico. Credo che gli si sia fermata la moto stamattina".
"Anche io dovrei avvertire il mio amico".
Harry ha appena finito di parlare che Ed spunta al suo fianco.
"Dai, dimmi la verità, non ci girare intorno. Non mi hanno preso".
"Mi dispiace, Ed-".
"Ecco, lo sapevo, che ti avevo detto?! Ho steccato!", lo interrompe Ed.
"Mi dispiace dirti che sei un completo idiota", continua Harry, senza prestargli ascolto.        
"Harry, dove è finita la tua compassione?", piagnucola il rosso.    
"Deficiente, lo vuoi capire che sei entrato?".
Harry lo pizzica sul braccio, più forte del necessario.
"Sul serio? Davvero? Mi prendi in giro? Ouch, comunque".
"Ho deciso di ignorarti. Ciao".
Il riccio fa per andarsare ma Ed gli afferra un braccio.
"E pure tu, giusto?".
"Sì. E pure Liam", Harry si guarda intorno", che era qui da qualche parte".
"Chi? Quello con l'ansia da prestazione?".
"Esatto. E Zayn".
"Chi, il tabagista compulsivo?".
"Proprio lui".
"Chissà se l'irlandese ce l'ha fatta!".
"Andrei a controllare sulla lista ma sono troppo pigro quindi pensaci te. Devo andare in bagno prima che suoni la campana".
Ed lo trattiene di nuovo.
"Haz, ti abbraccerei se questo non danneggiasse la mia mascolinità".
"Credevo che fossi tu stesso a danneggiare la tua mascolinità".
"Sono troppo di buon umore per ritenermi offeso dal tuo sarcasmo mattutino".
"Meno male. Adesso mi lasci andare in bagno?".
"Ok, ci vediamo in classe!".
Harry gira sui tacchi ma viene fermato per l'ennesima volta dal rosso.
"E il tuo fan numero uno ce l'ha fatta?".
Harry rischia pericolosamente di arrossire.
"Louis? Sì, certo", replica con nonchalance.
"Che palle! Va bene, Haz, vai a pisciare!".
"Grazie, amico".
Harry è a pochi passi dalla porta del bagno quando viene afferrato per la collottola da qualcuno.
"Che c'è ancora?".
Con sommo stupore, per non dire orrore, chi si ritrova davanti non è Ed, ma nientemeno che Stan.
"Styles, l'altro giorno mi hai fatto riflettere. Bisogna avere il coraggio di rompere con le tradizioni".

*

Harry è talmente fradicio che andare in classe non è un'opzione contemplabile. Sgocciola ed è probabile che si beccherà un raffreddore. Se la notizia di essere entrato al Glee club non avesse eliminato in lui ogni residuo di sonnolenza, ci avrebbe pensato la doccia fredda, letterale, alla quale lo hanno sottoposto Stan e i suoi amici.
Tuttavia è indeciso se tornarsene a casa e saltare tutte le lezioni della giornata oppure dirigersi verso il campo da calcio proprio fuori dagli spogliatoi dove si trova e magari stendersi al sole sugli spalti sperando di asciugarsi, almeno parzialmente, entro la prossima ora.
La prospettiva di tornare a casa e dover spiegare a sua madre perché è a mollo senza che abbia provuto non è per niente allettante, così opta per il campo da calcio.
Apre la zip dello zaino per recuperare il cellulare e avvertire Ed che ha avuto un contrattempo e che si vedranno alla lezione successiva.
In campo, neanche a dirlo, sono in corso gli allenamenti di calcio.
Louis è impegnato a urlare indicazioni ai suoi compagni di squadra.
Harry si ritrova a pensare che i pantaloncini da calcio mettano in risalto il suo sedere e le sue cosce da donna. E poi si ritrova a chiedersi quando nei due giorni che ha osservato da vicino Louis abbia notato una cosa del genere.
Da quando lui e l'altro ragazzo si sono effettivamente conosciuti Louis sembra essere ovunque. Forse è sempre stato ovunque, ma Harry lo aveva sempre notato con la coda dell'occhio senza prestargli troppa attenzione. Adesso in un modo o nell'altro Louis forza la sua attenzione a concentrarsi su di lui e non c'è modo di sfuggirgli.
Harry, sperando di non essere notato, striscia sugli spalti. Vorrebbe ascoltare un po' di musica ma essendo bagnato fradicio non può permettersi questo lusso, quindi si sforza a interessarsi a quello che succede in campo.
Stan non si vede da nessuna parte. Magari è stato interdetto dagli allenamenti e per questo il suo spirito vendicativo si è abbattuto su di lui, quella mattina. Harry non ne ha idea, ma il fatto che il suo aguzzino sia lontano da lui basta e avanza per tranquillizzarlo.
Dopo aver seguito svogliatamente qualche passaggio, pensando nel frattempo ai fatti suoi, nota con la coda dell'occhio un pallone la cui traiettoria è pericolosamente vicina alla sua testa. Harry riesce a bloccarlo giusto in tempo con due mani.
"Ottimi riflessi!", commenta colui che si è spinto oltre il bordocampo per recuperare il pallone. Louis, ovviamente.
"Harry, sei tu? Non ti avevo riconosciuto con tutti i capelli spiaccicati sulla faccia".
Harry borbotta una risposta incomprensibile.
"Che ti è successo? Avevi caldo e ti sei buttato sotto la doccia?".
"Per quello ci ha pensato il tuo amico Stan".
"Non è mio amico", replica acidamente Louis.
"Buon per te".
"Quindi sei venuto a vedere i miei allenamenti per tirarti su di morale?", lo prende in giro l'altro."Se continui così comincerò a temere che hai una cotta per me".
Harry rimane momentanemente gelato. Che strano senso dell'umorismo, pensa.
"Non c'è questo pericolo", risponde, dopo essersi ripreso.
"Meno male, perchè sai, ne sarei lusingato, ma sono impegnato".
Harry si sforza di concedergli un sorriso stiracchiato.
"Comunque", continua Louis, come se niente fosse, "se aspetti più o meno venti minuti finisco gli allenamenti così puoi venire negli spogliatoi con me e ti presto il mio asciugacapelli. Soffro a vedere i tuoi riccioli così mosci e poi oggi non c'è tutto questo sole, quindi ci metterai un eternità ad asciugarti. Per non parlare che potresti prenderti un malanno".
"Grazie, mamma".
Louis gli fa l'occhiolino e torna dai suoi compagni di squadra.
Harry comincia ad avere i brividi, tutto bagnato com'è. Maledice Stan mentalmente, lanciandogli ogni genere di epiteto per consolarsi. Meglio questo che guardare undici adolescenti correre dietro un pallone.
Proprio perché gli allenamenti hanno perso ogni attrattiva per lui, ammesso che l'abbiano mai avuta, Harry si stende sulla panchina, schermandosi con un braccio per potersi proteggere dai raggi del sole che, seppure debole, gli da fastidio.
Comincia a fantasticare sul Glee club, sulle canzoni che potrebbe cantare, sugli eventuali duetti con gli altri ragazzi, sulle esibizioni in pubblico, sui talent scout che potrebbero assistervi, su contratti discografici che potrebbero essergli offerti.

É così che la sonnolenza lo coglie, perso in ridicoli sogni di gloria, maledetto sia Ed Sheeran.
"Non ci credo che sei riuscito ad addormentarti!".
Al suono di quella voce Harry apre un occhio. Louis incombe su di lui, con un sorrisetto stampato sul volto.
"Mnnn, sonno", bofonchia Harry.
"Muoviti che andiamo ad asciugarti".
Harry chiama a raccolta tutte le sue forze per tirarsi su. Gli fa male la schiena, ma questa è solo colpa della sua fantastica idea di usare una panca come letto.
Louis si sta già dirigendo verso gli spogliatoi e lui gli tiene dietro come può, arrancando a causa del male alla schiena e alle gambe intorpidite.
"Togliti quei vestiti di dosso", gli intima l'altro ragazzo, quando Harry lo raggiunge dentro.
Harry lo guarda, con un punto di domanda impresso nei lineamenti del suo volto.
"Ti presto una maglia delle mie, la tua non si asciugherò mai", replica Louis, ovvio. "Per i pantaloni vedremo come fare. Ti presterei i miei della tuta, ma sembreresti troppo sciatto ad andare in giro con quelli per tutta la scuola".
Harry fa spallucce e procede a spogliarsi, mentre Louis apre il suo armadietto e ne tira fuori una t-shirt e il phon.
Il riccio si sente i suoi occhi addosso. Se non fosse uno che non ha assolutamente alcun problema a farsi vedere nudo ne sarebbe imbarazzato.
"Non ti farebbe male fare un po' di sport, Hazza".
Sorvolando sul nomignolo, Harry aggrotta le sopracciglia.
"Dovresti mettere un po' di muscoli qui", gli consiglia Louis, allungandosi a toccargli l'addome con un dito, "sei troppo magro".
Harry lo scaccia via con una manata.
"Io e gli sport ci odiamo", commenta.
Louis ridacchia e gli porge il phon. Harry si guarda intorno per cercare una presa al quale attaccarlo. Quando ne trova una lì vicino inserisce la spina e inizia ad asciugarsi i capelli, cercando di non pensare all'osservazione dell'altro sulla sua presunta eccessiva magrezza e sull'opportunità di mettere una tregua tra lui e gli sport.
"Da' qua, faccio io", propone Louis, cercando di togliergli l'asciugapelli dalle mani.
"Ci riesco da solo, grazie", rifiuta Harry, rinsaldando la presa.
"Se ci penso io facciamo prima".
Harry è costretto a cedergli il phon.
"Piegati un po' che non ci arrivo", ordina l'altro.
"Ho sempre sognato di avere i capelli ricci", continua Louis, passando le dita tra i suoi capelli.
"Mhhh, sì", bofonchia Harry e deve trattenersi dal mugolare, perché adora farsi toccare i capelli, per questo non avrebbe voluto che Louis ci mettesse le mani, in primo luogo.
"Pare che canteremo insieme al glee club, comunque", dice Louis, sollevandogli il mento per poterlo guardare negli occhi.
"Già".
Harry si vede costretto a chiudere gli occhi, sia per non dover reggere ancora lo sguardo dell'altro sia perché il calore dell'asciugapelli gli da fastidio.
"Sembri un barboncino!", osserva Louis, ridendo, scompigliandogli il ciuffo con il getto del phon.
"Mhmh, divertente".
Harry sa che è pericolosamente vicino ad addormentarsi di nuovo, lì, in piedi, coccolato dalle mani delicate dell'altro ragazzo e non è completamente in possesso delle sue facoltà mentali per realizzare quanto sia potenzialmente gay quello che stanno facendo nè per preoccuparsi di cosa stiano pensando gli altri ragazzi. Ci fosse stato Ed lo avrebbe già preso in giro.
"Abbiamo finito", annuncia Louis, poco dopo e Harry si ritrova a rimpiangere il contatto delle dita dell'altro sul suo scalpo e il calore rilassante dell'asciugapelli.
"Uhm, grazie", borbotta, aggiustandosi il ciuffo.
"Ora sei di nuovo Curly come ti ricordavo", commenta l'altro, osservando compiaciuto il suo lavoro.
"Asciughi sempre i capelli dei tuoi amici?", domanda il riccio prima di riuscire a trattenersi.
Louis arrossisce e Harry gode di questa sua piccola vittoria. Ma l'altro si ricompone quasi subito.
"Certo! Ad alcuni massaggio pure i piedi!"-
"Ewww".
Louis scoppia a ridere, seguito a ruota da Harry.
"Adesso metti addosso questa che ne ho avuoto abbastanza del tuo petto pallido".
Louis gli lancia in faccia la propria maglia. Harry la indossa adocchiando preoccupato i suoi jeans, gettati malamente su una panchina.
"Facciamo una cosa. Adesso io vado a farmi la doccia, tu prova ad asciugare un po' i tuoi pantaloni col phon, ok?".
Harry apprezza l'idea.
"Ci vediamo dopo!", lo saluta Louis, dirigendosi verso le docce.
Harry tenta per un po' di asciugare i propri pantaloni, con risultati poco soddisfacenti.
"Che palle!", impreca, gettando per caso un'occhiata all'orologio appeso alla parete e realizzando di aver saltato già due lezioni. Decide perciò di rimettersi i pantaloni in tutta fretta e provare ad arrivare in tempo per la terza.

*

Poco dopo, percorrendo i corridoi della scuola, becca Ed, diretto alla lezione successiva.
"Haz!", lo accoglie il suo amico gettandogli le braccia al collo.
Harry non può che esserne stupito.
"Ed, che ne è della tua mascolinità?", lo sbeffeggia.
"Ho scoperto che anche Alice è entrata al glee club!", esclama Ed, ignorandolo.
"Uao, buon per te!".
"Sii entusiasta per me!" lo incoraggia l'altro ragazzo, strizzandolo tra le sue braccia.
"Lo sono, lo sono. Adesso mollami che mi fa impressione!".
Invece di lasciarlo andare, Ed comincia ad annusarlo.
"Hazza, questo non è il tuo odore e sono quasi sicuro che questa non è la stessa maglia con la quale sei venuto stamattina. A proposito", Ed pare colto da un pensiero improvviso, "che fine hai fatto?".
"Storia lunga", replica Harry, reticente.
"Di chi questa maglia?", incalza Ed.
"Di Louis", ammette Harry a mezza voce.
Gli occhi di Ed sembrano voler uscire fuori dalle orbite tanto sono spalancati.
"Adesso vi scambiate pure i vestiti?!".
La voce di Ed raggiunge un picco d'isteria.
"Storia lunga, ti ho detto", risponde Harry, annoiato, "dai, andiamo, te la racconto in classe".

Angolino:

Salve! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Dal prossimo cominceranno ad apparire le prime canzoni, ergo ci sarà il primo incontro del glee club. Stay tuned!

Ps: oggi ho pubblicato una one shot, se vi andasse di leggerla mi farebbe piacere.

Alla prossima.































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Capitolo 4
*** I feel happy inside ***


larry au 4

Harry conta i minuti che lo separano dalla fine dell'ultima lezione. E non solo perché si sta annoiando a morte, ma anche perché non vede l'ora di partecipare al primo incontro del glee club, che si terrà subito dopo.

Inconsciamente, comincia a mordere la punta della matita così forte che poco dopo ne stacca la gommina in cima.

"Styles, hai saltato il pranzo oggi?", lo prende in giro la professoressa, scatenando l'ilarità della classe.

Harry sta per darle una rispostaccia, ma il suono della campana che segna la fine della giornata scolastica lo salva dall'inevitabile ora di punizione.

Prima di uscire dall'aula si ferma ad aspettare il suo amico Ed, che sta recuperando la sua roba dal banco. 

"Va' un po' più lento, mi raccomando".

"Un attimo, non rompere".

"Muoviti che altrimenti arriviamo in ritardo!".

"Per essere uno che non voleva neanche iscriversi al glee club adesso sei piuttosto impaziente di iniziare a frequentarlo".

"Taci e muovi quel culo".

Ed si mette lo zaino in spalla e lo precede fuori dalla classe.

"Chi arriva prima vince un assolo!".

*

Dieci persone. Harry si aspettava che Savan fosse piuttosto selettivo, ma non che su almeno cinquanta aspiranti membri del glee club ne scegliesse solo dieci.

"Savan ha fatto una strage", dice a Ed, "non avevo realizzato che fossimo così pochi".

"Che ti frega? L'importante che io e te siamo qui, no?", risponde l'altro. "E Alice", si affretta ad aggiungere subito dopo.

Harry avverte una mano sulla nuca. Si volta a fronteggiare il proprietario di quella mano, consapevole che si tratti di Louis, che ha salutato appena entrato in aula musica con un cenno del capo.

"Ieri te ne sei andato senza dire nulla. Mi sento sedotto e abbandonato", scherza Louis.

Harry non può trattenersi dal ridacchiare, notando con la coda dell'occhio Ed che fa finta di vomitare.

"Potevi richiamarmi tu, se ci tenevi tanto", replica, continuando il gioco dell'altro.

Louis gli lancia uno sguardo fintamente malizioso.

"Di solito aspetto che siano le mie prede a tornare strisciando da me".

"Se hai detto che io ti ho sedotto allora sei tu la preda", prosegue Harry, non senza avvertire una strana sensazione allo stomaco, come una specie di nausea mista a un senso elettrizzante di pericolo.

Forse Ed non ha tutti i torti a dire che lui e Louis flirtano.

Il pensiero turba Harry a tal punto che si sposta istintivamente per sfuggire alla presa dell'altro.

Louis sembra non notarlo.

"Touchè", ammette, ghignando.

Proprio in quel momento il professore fa il suo ingresso in classe.

"Salve, ragazzi! E benvenuti al primo incontro del neo nato glee club!", esordisce. "Dimenticatevi del noioso professore che vi tedia con le sue lezioni sulla pittura del Rinascimento, qui io sono solo Savan, il vostro vocal coach!".

Un applauso si leva spontaneo. Savan sorride raggiante.

"Come avrete notato solo dieci di voi sono stati ammessi e alcuni degli esclusi pensano che sia stata un'ingiustizia", continua, prendendo posto sullo sgabello accanto al pianoforte, "ed è probabile che sia la verità. Ma ho grandi piani per questo glee club e per questo ho selezionato solo il meglio. Non voglio sembrare troppo ottimista dicendo che spero di portarvi alle Nazionali, per gareggiare con gli altri glee club che hanno più esperienza di voi. Motivo per cui dobbiamo lavorare sodo e prendere sul serio questo progetto. Siamo tutti d'accordo?".

Tutti annuiscono entusiasticamente.

"Consapevole che la maggior parte di voi non si conosce, vediamo di creare un po' di cameratismo. E quale miglior modo se non cantando una canzone tutti insieme?".

Savan accarezza i tasti del pianoforte, guardandoli quasi con tenerezza.

"Vediamo chi indovina questa canzone!", esclama, allegramente. "Vi do un piccolo indizio, è un pezzo di storia della musica britannica".

Comincia a pigiare i tasti del piano e le prime note di una canzone si diffondono nell'aria.

A Harry la melodia suona familiare e si concentra per cercare di ricordarne il titolo.

"I want to hold your hand!", urla Louis.

Savan si interrompe.

"Bravissimo, Louis! E mi meraviglio che voialtri non l'abbiate riconosciuta", commenta, con un finto tono di rimprovero.

"Io ce l'avevo sulla punta della lingua!", protesta un ragazzo biondo che Harry riconosce come Niall, l'irlandese dei provini.

"Non ho alcun dubbio", lo motteggia Savan.

"Visto che io ho indovinato ho diritto a un premio?", domanda Louis.

"Certo! Un mio sorriso a trentadue denti!".

Savan stiracchia le labbra in una specie di smorfia. Louis gli regala un pollice in su.

"Bene, spero che tutti sappiate più o meno il testo della canzone. In caso contrario, la prossima volta verrò coi miei vinili dei Beatles e vi sculaccerò con quelli".

La classe scoppia di nuovo a ridere.

L'atmosfera è così rilassata e giocosa che Harry si sente felice come non capitava da tempo.

"Mettetevi in piedi, su, coraggio!".

Savan li guarda alzarsi in piedi, soddisfatto.

"E ora, manco a dirlo, prendetevi per mano!".

A questa uscita alcuni cominciano a guardarsi intorno, perplessi.

"Che ci cantate a fare I want to hold your hand se poi non volete farlo!"

Il professore comincia a fissarli, dando i primi segni di impazienza.

Harry si volta alla sua destra -  dove c'è Ed Sheeran che si guarda le scarpe -  e poi alla sua sinistra, dove c'è Liam Payne che gli lancia un sorriso timido.

"Oh yeah I'll tell you something", comincia a cantare Harry, afferrando la mano di Liam e poi quella del suo amico Ed, senza neanche guardarlo.

Savan si illumina e, voltandosi di nuovo verso il pianoforte, riprende a suonare.

Con esitazione, gli altri cominciano ad andargli dietro a cantare, prendendosi per mano l'un l'altro.

Harry scorge con la coda dell'occhio Louis, affianco a Ed, afferrare con convinzione la mano del suo amico ancora riluttante. Le labbra del riccio si piegano in un sorriso mentre canta il ritornello.

"And when I touch you I feel happy, inside, It's such a feeling that, my love, I can't hide", canta Harry, strizzando la mano di Liam e cercando di non ridacchiare nel vederlo impappinarsi con le parole.

A fine canzone si sente così leggero ed euforico che vorrebbe urlare un'altra!

Savan si complimenta con loro.

"Bravi, ragazzi! Siete sembrati meno sfigati di quello che immaginavo!".

Harry sghignazza, asciugandosi i palmi delle mani sui pantaloni.

"E adesso non statevene lì impalati! Potete tornare a sedervi!".

Una volta seduto, Harry offre una spallata amichevole a Ed, il quale gli lancia un'occhiata che vorrebbe sembrare contrariata, ma viene tradito dal sorriso raggiante che ha dipinto sul volto.

"Adesso passiamo alle cose serie", dice Savan, "c'è bisogno che prepariate una canzone per la prossima settimana".

La prospettiva sembra allettare tutti.

"Così che io possa ascoltare di nuovo le vostri voci singolarmente e imparare a conoscerle", prosegue. "E perché vi conosciate anche tra di voi, svolgerete questo compito a coppie".

Tutti si guardano intorno come per cominciare a farsi un'idea di chi possa essere il proprio compagno.

"Ehi, ci avete provato! Le coppie le scelgo io per questa volta!".

Questo per fortuna non spegne gli entusiasmi.

"Prima di accoppiarvi -  perdonatemi il verbo - vi comunico che dovrete cantare una canzone dei Beatles. Non si discute. Dobbiamo partire dalle basi".

"Lei è un po' un dittatore, eh?", commenta un ragazzo che Harry è sicuro di aver già visto da qualche parte. Savan ridacchia.

"Se mai farai il professore scoprirai che senza pugno fermo non si va da nessuna parte. Ma per dimostrarvi che sono un tiranno illuminato do a voi la possibilità di scegliere quale canzone cantare".

Il ragazzo sembra apprezzare.

"Mi raccomando, cercate di non essere troppo scontati", afferma Savan.

Niall agita un braccio in direzione del professore.

"Dimmi".

"Posso suonare la chitarra?"

"Certo".

Niall annuisice, soddisfatto. Poi sembra ripensarci e alza di nuovo la mano.

"Prego".

"Abbiamo una settimana di tempo?".

"Sì. Per i primi tempi ci vedremo solo una volta, poi aumenteremo gli incontri settimanali. Altre domande?", chiede Savan, rivolgendosi alla classe.

"Bene", continua, quando nessuno si fa avanti, "adesso passiamo a formare le coppie!".

*


"Non ci posso credere!", afferma Ed, mentre lui e Harry si dirigono verso la fermata dell'autobus.

Harry rovescia gli occhi all'indietro.

"Quale è il tuo problema adesso?".

"Louis canterà con Alice. Non ci posso credere".

"Cosa c'è di così incredibile?".

"Non ci posso credere!", ribadisce Ed.

"Amico, ti stai ripetendo", si lamenta il riccio.

"Chissà cosa faranno insieme!", piagnucola, passandosi una mano sul viso.

"Canteranno, forse?", suggerisce Harry, sarcastico.

"Imbecille, non intendevo in quel senso".

Harry afferra Ed per una manica, costringendolo a fermarsi.

"Ed, Louis è fidanzato! E poi Alice non mi sembra una che salta addosso alla gente", tenta di farlo ragionare.

"Non puoi mai saperlo".

Harry sbuffa.

"Sei ridicolo. Punto".

Estrae dallo zaino l'iPod per mettere un muro tra lui e le lagne del suo amico.

"Cosa canterete tu e Zayn?", domanda Ed - cambiando per fortuna discorso - prima che Harry si metta gli auricolari.

"Non lo so ancora. Ci vediamo domani per decidere", risponde, giocherellando con le cuffie. "Voi?"

"Non ne ho idea. Volevo proporre a Liam Helter Skelter".

Harry fa una smorfia.

"Francamente non mi sembra molto nelle sue corde".

Ed fa un'espressione rassegnata.

"Mi sa che hai ragione".

Raggiungono la fermata in silenzio.

Nel fare un bilancio delle due ore trascorse al glee club, Harry non può trattenere un sorriso.

Ed gli assesta una gomitata.

"Che ti ridi?".

"Sarà divertente", risponde Harry semplicemente.

Ed fa spallucce.

"Almeno ci faremo dei nuovi amici".

Harry si finge indignato.

"Io non ti basto più?", domanda, cercando di fargli il solletico.

"Sono tuo amico per compassione, Hazza".

Harry ridacchia.

"Ok, chiedili ai tuoi nuovi amici i soldi per l'autobus!".







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Capitolo 5
*** You fit me better than my favorite sweater ***


larry 5

Harry non sa perché, ma si sente osservato mentre cammina lungo i corridoi della scuola diretto all'armadietto di Louis, il quale sta conversando con alcuni suoi compagni.

Giunto in prossimità del suddetto ragazzo, si schiarisce la voce.

"Louis", lo chiama.

Louis si volta di scatto, colto di sorpresa.

"Ehi, Haz".

Harry si mordicchia l'interno della guancia. Il fatto di essere nervoso senza riuscirne a capire il motivo lo innervosisce ancora di più.

"Io dovrei-ehm", balbetta.

Louis lo guarda con sguardo canzonatorio.

"So che puoi farcela".

"La tua maglia", è tutto ciò che Harry riesce a dire.

A Harry sembra che ci sia qualcosa di sbagliato in quello che sta facendo ed è questo che gli provoca l'imbarazzo a causa del quale si sta rendendo del tutto ridicolo.

"C'è qualcosa che non va con la mia maglia?", domanda Louis, ispezionando la propria t-shirt.

"No, la maglia che mi hai prestato", replica Harry a mezza bocca.

Louis spalanca gli occhi, drammaticamente.

"Ah, quella maglia".

"Sì, quella. Mia madre l'ha lavata e stirata, non ti preoccupare".

"E chi si preoccupa?".

Harry lo fissa, incerto sul da farsi.

"Che fai, me la dai o ci guardiamo negli occhi fino allo squillo della campanella?".

L'altro arrossisce.

"Qui? In corridoio?".

Louis ride.

"Non mi stai vendendo cocaina, che c'è di male?".

"No, è che-".

Non che Harry non voglia farsi vedere assieme a Louis -  d'altronde l'intera squadra di calcio lo ha visto mentre l'altro gli asciugava i capelli - ma il fatto di restituirgli una maglia ha qualcosa di ambiguo, o di stranamente intimo, Harry non riesce a capire.

"Sei proprio tenero, Hazza".

Louis gli strizza una guancia tra il pollice e l'indice.

"Preferisci farlo in bagno?", propone.

"NO!", esclama Harry, facendo fare a Louis un salto indietro.

"Allora sai che ti dico? Tienitela, così ti ricorderai di me quando non ci sarò più".

Harry non ha il tempo di protestare perché Louis gli da le spalle per seguire i suoi amici verso la sua classe.

Mentre il riccio si dirige verso la propria , ha la sensazione che lo zaino pesi di più per la maglia di Louis piegata sul fondo.

*

"Fai la tua proposta, Harry".

Harry solleva lo sguardo dal piatto e posa gli occhi sul proprio interlocutore.

Zayn e Liam si sono uniti a lui e a Ed al tavolo della mensa, per discutere delle canzoni da cantare.

"A me piace tanto Eleanor Rigby", ammette.

"Per un attimo ho pensato dicessi Eleanor Calder!", esclama Ed. "Cazzo, sarebbe imbarazzante!"

Harry lo fulmina con lo sguardo e torna rivolgere la propria attenzione a Zayn.

"Ma non è quella triste?", domanda questi.

Harry annuisce.

"Sì, è abbastanza triste".

"No, non mi va, amico. Sparane un altra".

Harry riflette, mordicchiandosi il labbro.

"Che ne dici di Blackbird?", propone.

Zayn aggrotta le sopracciglia, probabilmente cercando di riportare alla memoria la suddetta canzone.

"Ce l'ho!", esclama, dopo qualche secondo. "No, non mi piace. Non potremmo fare qualcosa di più movimentato?"

Harry comincia a spazientirsi.

"Tipo?".

Zayn comincia a canticchiare un motivetto.

"Help!", indovina Ed.

Harry arriccia il naso.

"Non lo so".

"Dai, è divertente!", cerca di convincerlo Zayn.

"Perché non Penny Lane?", suggerisce Liam.

"Non è triste pure quella?", domanda Zayn.

"No", replica secco Harry, "semmai è nostalgica".

"Senti, amico, non voglio creare problemi. Cantiamo quello che vuoi tu! Però non Eleanor-quella".

"A me andrebbe benissimo Penny Lane".

"Ok, affare fatto".

Zayn gli allunga una mano da stringere.

"Proviamo da me o da te?", domanda subito dopo.

Harry fa spallucce.

"Per me è uguale".

"Allora facciamo a casa tua che sennò poi le mie sorelle vogliono conoscerti!".

"Quanti anni hanno le tue sorelle?", domanda Ed, masticando.

"Sono fuori dalla tua portata, amico", replica Zayn, sarcasticamente. Ed gli mostra il dito medio.

"Vedo che avete posto le basi per una splendida amicizia", commenta Liam, facendo ridere Harry.

"Piuttosto, voi avete deciso cosa cantare?", chiede quest'ultimo.

"Love, love me do, you know I love you", canticchia Liam.

Zayn pare sorpreso.

"E quando lo avreste deciso?".

"Mentre voi eravate impegnati a litigare".

"Non stavamo litigando!", protesta Zayn. "Io e Harry ci vogliamo bene!".

"Mi sembra un po' prematuro", osserva Ed.

"Harry, il tuo amico qui mi sembra un po' geloso", lo punzecchia Zayn.

"Non dirlo a me! Non posso stringere amicizia con nessuno che diventa subito asfissiante!", gli regge il gioco Harry, beccandosi un calcio negli stinchi da sotto il tavolo.

"Non è colpa mia se lui decide di stringere amicizia con le persone sbagliate!", borbotta il rosso.

"Non si sta parlando di me, giusto?", domanda Zayn con sospetto.

"No, tranquillo. Ed non sopporta che io e Louis ci parliamo", si affretta a chiarire Harry.

"Tomlinson?".

"Esattamente!", interviene Ed. "Diglielo anche tu che è meglio girargli alla larga!".

Zayn si imbroncia.

"A me veramente sembra un bravo ragazzo".

"Ma-", cerca di protestare Ed.

"Secondo me dovresti scendere a patti con la tua cotta", dice Zayn, dandogli una pacca sulla spalla.

"Per Louis? Ma sei impazzito o cosa?".

Zayn scuote il capo.

"No, per Harry!"

Harry scoppia a ridere osservando il suo amico mollare la presa sulla propria forchetta.

"Voi state male", commenta Ed, ricominciando a mangiare.

*

Harry si stringe alla vita di Zayn quando questi fa una curva più velocemente del dovuto, sulla vespa.

"Non potresti rallentare un po'?", gli sussurra all'orecchio.

"Paura?".

"No, più che altro non ho il casco e sai com'è...".

"Hai paura", afferma Zayn.

"Va bene, un po'. L'ultima volta che ho guidato uno di questi cosi sono caduto. Per questo ormai vengo a scuola sempre in autobus".

"D'accordo", acconsente Zayn, decellerando.

Harry lascia andare l'altro ragazzo.

"Puoi continuare a tenerti, non c'è problema", lo rassicura Zayn.

L'altro non se lo fa ripetere due volte.

Dopo un viaggio relativamente tranquillo, almeno per gli standard di Harry, i due arrivano a casa del riccio.

"Spero che mia madre non ti metta in imbarazzo", esordisce Harry, smontando dalla Vespa. "Non è abituata al fatto che io porti a casa degli amici. A parte Ed, ma ormai lui è di famiglia".

"Ovvio, essendo la tua fidanzatina possessiva", replica Zayn.

"Ehi!", protesta Harry, dandogli una spallata, prima di andare ad aprire la porta di casa.

"Mamma, sono a casa!", annuncia. "E non sono solo!", si premura di aggiungere.

Sua madre fa capolino dal salotto.

"Come è andata a sc-", si interrompe, accorgendosi di Zayn. "Te non ti ho mai visto", constata.

Zayn sfodera un sorriso ammaliante.

"Salve, signora. Io sono Zayn", si presenta il moro, porgendole la mano.

"Anne", dice la donna, afferrandola, lanciando nel frattempo a Harry uno sguardo curioso.

"Ti avevo detto che avrei cantato una canzone in coppia con un ragazzo, per il glee club", le spiega suo figlio.

"Era ora che in questa casa si vedessero facce nuove!", commenta Anne.

"Sì, certo", la liquida Harry. "Adesso noi andiamo in camera mia".

"Posso sentirvi cantare?", propone la donna, raggiante.

"No!", protesta Harry, contemporaneamente al "Sì!" entusiasta di Zayn.

"Per favore, ma', lasciaci provare in santa pace", la prega.

Sua madre si mostra palesemente offesa.

"Ok, come vuoi", concede.

Harry trascina Zayn su per le scale.

"Amico, tua madre è una fig-"

"Shhhhh", lo zittisce Harry, "almeno arriviamo in camera mia!".

In camera di Harry Zayn non la finisce di tessere le lodi di sua madre.

"Ma è giovanissima! Quanti anni ha?".

"Troppi per te!".

"Eddai, dimmelo!".

"Piantala, per favore!".

"Eddaiii!".

Harry si getta sul letto, esausto.

"Ecco perché non porto mai nessuno a casa mia a parte Ed", si lamenta.

Zayn gli si stende affianco.

"Non deve essere facile avere una MILF come madre!".

Harry gli tira un pugno sul petto.

"Non usare questa parola!".

Zayn ghigna, indifferente.

"Adesso è meglio concentrarci sul nostro compito. Che ne dici?", lo esorta Harry.

Zayn lo guarda perplesso.

"La canzone..?".

"Ah, sì, la canzone!".

"Cerco il video su YouTube e intanto la ascoltiamo, visto che sembri conoscerla a malapena".

Harry si siede alla scrivania e accende il pc. Dopo qualche minuto, constatando la mancanza di Zayn al suo fianco, si volta a chiamarlo.

"Cosa stai facendo?!", esclama, beccandolo con un filtrino in bocca.

Zayn sfodera un'espressione innocente.

"Una canna...?".

"Ma c'è mia madre di sotto!", si ribella Harry.

"E allora? Chiudi la porta e apri la finestra!".

Harry si passa una mano tra i capelli.

"Mi rovinerai", si lamenta.

"O renderò la tua vita più interessante!".

"Oppure mi farai mettere in punizione!".

Zayn fa spallucce.

"Ricordati, Harry: YOLO!".

Harry fa un'espressione rassegnata, poi si alza a chiudere la porta a chiave e va ad aprire la finestra, come suggeritogli da Zayn.

"Possiamo almeno ascoltare la canzone, mentre?".

Zayn annuisce, prima di accendere la canna e riporre l'accendino in tasca.

Harry fa partire Penny Lane, poi raggiunge Zayn alla finestra, lanciandogli uno sguardo esigente.

"Allora la vuoi?", lo prende in giro Zayn, passandogli la canna.

Harry la afferra tra il pollice e l'indice e fa un tiro.

"Che te ne pare?", domanda l'altro.

Harry fa un verso di apprezzamento.

A canna ultimata, sulla stanza aleggia il silenzio.

"La canzone", mormora Harry.

"Eh?", biascica Zayn.

"La c-a-n-z-o-n-e", scandisce Harry.

"Oh", commenta Zayn.

Harry ridacchia.

"Siamo qui per cantare", osserva.

Zayn si mette una faccia seria.

"La canzone non mi piace per niente", ammette.

Harry sospira.

"E allora?".

"Allora la cambiamo!".

Harry si gratta il capo.

"Non ho più idee".

Zayn lo fissa per un po', poi inizia a parlare.

"Anni fa sono andato in vacanza in Francia con i miei e ho fatto sesso con una ragazza per la prima volta".

Harry è indeciso se scattargli a ridere in faccia o lasciarlo proseguire con la sua storia. Nel frattempo, gli gira la testa.

"Perché me lo stai raccontando?", domanda.

"Perchè quella ragazza si chiamava Michelle. MICHELLE! Lo capisci?", sbotta Zayn.

Harry chiude gli occhi per qualche secondo, mormorando "Michelle".

"Michelle!", esclama a un certo punto, aprendo di scatto gli occhi. "Zayn, sei un fottutissimo genio!" e si avvicina all'altro ragazzo prendendogli la testa fra le mani.

"Se stai per baciarmi non ci sono problemi, quando fumo le mie difese si abbassano e di solito faccio cose delle quali dopo mi pento", dice Zayn. "E poi un bacio me lo merito tutto".

Harry scoppia a ridere, tenendosi la pancia con le mani.

"Michelle! Come abbiamo fatto a non pensarci? É una canzone bellissima!".

"La parte in francese la canti tu, però!", lo avverte Zayn.

In quel momento bussano alla porta. Harry istantaneamente piomba nel panico.

"Chi è?", domanda, con la voce che gli trema.

"Tua sorella!".

"Non mi avevi detto di avere una sorella!", si lamenta Zayn.

"Che vuoi?", urla Harry.

"Apri questa porta e lo scoprirai! Ma poi perchè ti sei chiuso dentro?".

"Fatti miei!".

"Mamma mi ha detto che sei con un amico, uno nuovo. Mi devo preoccupare?", lo canzona sua sorella.

Harry è in completa paranoia e si pente amaramente di aver fumato.

Senza realizzare cosa stia succedendo vede Zayn dirigersi verso la porta e aprirla.

"No", cerca di protestare, ma ormai è troppo tardi.

"Ciao, sono Zayn e non c'è niente di cui preoccuparsi", si presenta il moro, "semmai quello di cui devi preoccuparti è Ed che ha una cotta per tuo fratello".

Harry si schiaffa un mano sulla faccia.

Sua sorella scoppia a ridere.

"Io sono Gemma e ho sempre sospettato di Ed".

Harry vorrebbe obiettare ma si sente la bocca asciutta.

"Questo significa che siamo più svegli di Harry!", replica Zayn, facendo ridere ancora sua sorella.

"Cosa vuoi?", trova la forza di domandare il riccio.

Gemma posa gli occhi su di lui. Poi, con sommo orrore di Harry, prende ad annusare l'aria.

"So cosa hai fatto", dice, assottigliando gli occhi.

Harry sente un vuoto improvviso nello stomaco.

"Io, ehm-", balbetta.

Zayn gli cinge le spalle con un braccio, come per fargli forza.

"Non vorrai dirci che non hai mai fatto di queste cose, Gemma?".

La ragazza abbandona il suo cipiglio severo.

"Molto prima di voi, se è per questo", ribatte, sorridendo.

Harry si rilassa un po'.

"Ora mi dici cosa cavolo vuoi?", insiste, riprendendo coraggio.

"Il tuo carica batterie del cellulare in prestito. Grazie!".

"Prendilo dal mio comodino".

La ragazza si piega per recuperare il carica batterie, mentre Zayn scruta ogni sua mossa.

"Adesso puoi sloggiare, per favore? Abbiamo da fare!".

"Avete da fare, sì", osserva la ragazza, sarcasticamente.

Harry la spinge fuori dalla stanza. Gemma ha appena il tempo di fare l'occhiolino a Zayn prima che Harry le sbatta la porta in faccia.

"Amico, tua sorella è proprio-"

"Sta' zitto!".




A questo punto devo confessarvi che ho una specie di fissazione con il (lo? la? ) Zarry. Diciamo che se non ci fosse Louis li shipperei a morte (che poi Zayn è shippabile con tutti, praticamente).

Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto nonostante Louis abbia una misera particina (scusami Lou, dovevo fare un po' di spazio a Zayn, se lo merita tutto).

Adesso vi lascio, altrimenti continuerei a parlare di Zayn e non va bene.

Alla prossima!

Ps: arriverà il giorno in cui – dopo aver perso le mie inibizioni - scriverò una Zourry. Almeno spero.







































.

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Capitolo 6
*** Everything has changed ***


larry 6

Harry scopre di adorare la voce di Zayn: ha così tante sfumature e riesce a raggiungere le note più alte senza il minimo sforzo. Ma deve ammettere che anche Zayn non è poi tanto male. Quando si impegna ci mette tutto sè stesso (vale a dire quando non si fa distrarre dalle entrate occasionali di Gemma in camera sua e quando riesce a combattere l'impellente bisogno di fare osservazioni su qualsiasi cosa gli passi per la testa) e quando canta Michelle sembra veramente coinvolto e Harry non sa quanta parte abbia in questo la sua famosa ragazza francese. Forse è semplicemente la canzone giusta per loro ed Harry spera che Savan se ne renda conto.
É stato un fine settimana impegnativo, considerato che lui e Zayn sono due perfezionisti. Harry è risucito a malapena a studiare e lui e Ed non si sono praticamente visti, ma Harry non può lamentarsi di aver sofferto la solitudine, con Zayn in giro per casa tutto il giorno e pure la notte, visto che hanno dormito assieme la sera prima.
Come se la sveglia sul cellulare di Zayn non bastasse a ricordarglielo, l'altro ragazzo piomba sul suo letto annunciando "è lunedì, bellezza!", strappandogli le coperte di dosso.
"Zayn, ricordami di non farti mai più dormire a casa mia!".
"Perchè? Non ti piace che sia io la prima persona che vedi appena sveglio al mattino?".
Harry quasi grugnisce.
"Riesco a malapena a sopportare di vedere me la mattina, allo specchio, figuriamoci te!".
Zayn lo scuote.
"Poche storie, alzati!".
Harry spiaccica la faccia contro il cuscino.
"Haaaaaarry".
"Non riesco a capire come mai tu sia così entusiasta di andare a scuola", biascica Harry.
"Infatti non lo sono per niente. Ho fame, lo vuoi capire?".
Harry si volta a guardarlo.
"Mia madre prepara delle splendide colazioni".
Zayn si illumina.
"Fantastico! Adesso ho l'acquolina in bocca!".
"Però se continui a guardarla come fai di solito dubito che riuscirai a sopravvivere alla colazione senza che il mio patrigno ti spezzi il collo!".
Zayn butta indietro la testa, ridendo.
"Ma che posso farci? Tua madre è-".
"Smettila subito!", lo zittisce Harry, con un indice davanti alla bocca.
"Ok, passi tua madre, ma perchè non posso provarci con tua sorella?", continua Zayn.
"Perchè è mia sorella!".
"Ma quelli sono cavoli tuoi!".
Harry sbuffa e si allunga verso il comodino per prendere il cellulare.
"Zayn?", chiama, allarmato.
"Che succede?".
"A che ora hai messo la sveglia sul tuo cellulare?".
"Al solito orario, no?".
"Quanto ci metti tu ad arrivare a scuola?".
"Più o meno dieci minuti in moto, perché?".
"Idiota!", lo rimprovera Harry. "Da casa mia ce ne vogliono almeno venti! E dobbiamo ancora fare colazione! E lavarci!".
"Vabbe', saltiamo la prima lezione!".
"No!", piagnucola Harry, "oggi ho il test di Storia!".
"Oh-oh".
Harry si precipita fuori dal letto, raccatta i primi vestiti che trova e si chiude in bagno.

*

Il tragitto da casa a scuola è stato tutto un "accelera!", "no, no, rallenta!", "corri!", "frena!" e quando Harry smonta dalla Vespa ha la nausea. Prima di precipitarsi dentro fa un cenno di saluto a Zayn, poi corre a perdifiato lungo i corridoi della scuola, nella speranza che il professore non abbia già dato il via al test.
Giunto davanti alla porta della propria classe, Harry scopre che nonostante tutti i suoi sforzi, non ce l'ha fatta. Tutti i suoi compagni sono chini sui fogli del test e lui dubita fortemente che il professore lo faccia entrare a test iniziato. Si fa scivolare sul muro del corridoio, con la testa fra le mani.
"Tutto bene, Haz?".
Louis Tomlinson se ne sta in piedi davanti a lui, con le mani sui fianchi.
"Sono arrivato in ritardo per il test di Storia", mormora Harry.
Louis lo pungola col piede.
"E che sarà mai?".
"Avevo persino studiato", si lamenta il riccio, "un po'".
Louis gli regala un sorriso di consolazione.
"Dai, ti offro un caffé visto che hai la faccia di uno che non ne ha bevuto".
"Tu non avresti lezione?", domanda Harry.
"Ti ricordo che sono all'ultimo anno, non ho così tante lezioni da seguire".
"Allora che ci fai sempre in giro?".
"Ho tante cose da fare a scuola", spiega Louis, "sono una persona impegnata, io".
Harry fa una smorfia.
"Dai, tirati su".
Louis gli offre una mano. Harry la afferra e si rimette in piedi.
"Andiamo alla caffetteria qui vicino, fanno dei muffin fantastici", propone Louis.
Harry annuisce.
"Ah, vedo che ti sei proprio affezionato alla mia maglia!".
Harry inorridisce. Nella fretta di prepararsi ha preso proprio la maglia di Louis, senza rendersene conto.
"Non ti facevo uno che arrossisce facilmente, Haz! Sei proprio un pasticcino!".
Harry prova ad assestargli un pugno sulla spalla ma Louis si scansa.
"Nah, non ci provare nemmeno!", lo sfotte Louis, prima di prenderlo sotto braccio e guidarlo fuori dalla scuola.

*

"Pensavo di organizzare una festa a casa mia questo sabato", dice Louis, versando del latte nel suo tè .
Harry soffia dentro la propria tazza, poi lancia un'occhiata all'altro ragazzo.
"Mh?".
"I miei vanno a trovare dei parenti fuori città e si portano pure le mie sorelle, così ho casa libera", spiega Louis.
"Chi pensavi di invitare?", si finge interessato Harry.
"Tutto il glee club...più qualche spogliarellista".
Harry quasi si soffoca col suo caffè.
Louis gli lancia uno sguardo divertito.
"Stavo scherzando, non ti agitare".
"Ci avevo sperato", commenta il riccio.
"Sarà per la prossima volta", promette Louis, "per ora non me lo posso permettere. Comunque, tu verrai?".
Harry fa spallucce. Non che non abbia voglia di andare alla festa di Louis, ha solo paura che il suo standard di "festa" non combaci con quello dell'altro ragazzo.
"Non lo so, ho ancora tempo per pensarci, no?".
"Ti ho capito, non sei un tipo che va alle feste", asserisce Louis, convinto.
Harry inarca un sopracciglio.
"Non sai niente di me", replica, seccamente.
Louis sembra mortificato.
"Ok, hai ragione", concede. "Facciamo un gioco!", propone subito dopo.
Harry lo guarda, titubante.
"Io ti faccio una domanda e tu mi rispondi".
"Non è granché come gioco", osserva Harry.
"Ma è per conoscerti meglio. Dai, è una cavolata! Giuro che non ti farò domande personali o imbarazzanti".
Harry si mordicchia il labbro inferiore. La sua voglia di giocare a questo gioco è pari a zero, ma dubita di poter trovare una scappatoia convincente, quindi è costretto ad acconsentire.
"Bene!", esulta Louis. "Colore preferito?".
"Blu", risponde Harry, di getto.
"Canzone preferita?".
"Flowers in the window".
"Giusto, avrei dovuto arrivarci da solo!", si lamenta Louis, sbattendo un pugno sul tavolo. "Andiamo avanti. Libro preferito?".
"Harry Potter!", esclama Harry, senza pensarci due volte.
Louis gli sorride in maniera complice, prima di lanciarsi in una perfetta imitazione di Hagrid.
"Tu sei un mago, Harry".
Harry ride di gusto, continuando la citazione.
"Io sono cosa?".
"Un mago. Anzi, un mago coi fiocchi", replica Louis, sempre facendo il verso ad Hagrid. "Scusa, non ricordo come continua", ammette, grattandosi il mento.
Harry si ritrova a guardare l'altro ragazzo con occhi diversi.
"Fan di Harry Potter?", domanda, speranzoso.
"Ovvio, per quale Babbano mi hai scambiato?", protesta Louis, con fare drammatico.
"Scusa, ma col fatto che non si possono fare magie fuori da Hogwarts non è facile scovare gli altri maghi intorno a te!".
Louis si piega in avanti, lanciando attorno occhiate circospette.
"Posso vedere la cicatrice?", sussurra.
Harry soffocca una risata con la mano.
"Va bene, ma cerchiamo di non dare troppo nell'occhio", risponde, anche lui sussurrando, reggendo il gioco all'altro ragazzo.
Si sposta il ciuffo e offre la sua fronte a Louis, che comincia a tracciare con un dito una cicatrice immaginaria.
"Uao", commenta estasiato, "ha fatto tanto male?".
Harry gli scoppia a ridere in faccia.
"Ok, quanti anni abbiamo?", domanda, ripiazzandosi il ciuffo dove era prima, mentre Louis si ricompone sulla sua sedia.
"Mai troppi per giocare a Harry Potter!".
Harry non può dargli torto.
"E comunque ammettilo che quel tuo amico rosso l'hai trovato sull'Espresso per Hogwarts!".
Harry riprende a ridere. Non immaginava sarebbe stato così facile.
"Hai controllato che non abbia un topo come animale domestico?".
"No, ma il suo gatto spelacchiato gli si avvicina molto!".
É la volta di Louis di scoppiare a ridere.
"Comunque, continuiamo il nostro giochetto!", dice, dopo essersi ripreso. "Film preferito?".
Harry ci pensa su.
"Non ho un film preferito", ammette.
"Sogno nel cassetto?", continua Louis.
"Incidere un album!".
"Ce la farai. Desiderio proibito?".
Harry si gratta il capo, pensieroso.
"Farmi un tatuaggio".
"E perchè sarebbe proibito?".
"Sono ancora minorenne!", esclama, ovvio.
Louis assottiglia gli occhi.
"Vorresti realizzarlo?".
"Certo! Ma mi ci vogliono ancora due anni".
"No, no, intendo prima", si affretta a precisare Louis.
"E come?".
"Potrei conoscere qualcuno che non si farebbe problemi a tatuarti anche se sei minorenne".
"Davvero? E chi?".
"Lascia fare a me. Ho i miei contatti".
Un sorriso si allarga sul viso di Harry.
"Louis Tomlinson e i suoi contatti".
Louis mette le mani avanti.
"Ehi, se non ti fidi non se ne fa niente".
Harry scuote il capo con veemenza.
"No, no, scherzi? Per me va benissimo!".
"E se ti dicessi che il tipo dove devo portarti è uno ex galeotto che vuole essere pagato in natura dai giovani sedicenni?".
Harry ghigna.
"Va bene! Va benissimo! Tanto non so ancora dove trovare i soldi...".
"Fatti venire presto un'idea che domani lo chiamo."
"Di già?".
"Lo vuoi o non lo vuoi questo tatuaggio?".
L'altro annuisce vigorosamente.
"Sì che lo voglio! Certo che lo voglio!".
"Perfetto", dice Louis, poi sembra accorgersi del suo muffin intatto e, afferrandolo di scatto, gli assesta un morso.
"Grazie", mormora Harry, con trasporto.
Louis gli sorride, continuando a masticare.
"Anche se mia madre con ogni probabilità mi butterà fuori di casa".
Louis fa spallucce.
"Puoi venire a vivere da me se vuoi. Ho sempre sognato un fratello".
Harry sorride.
"Grazie dell'offerta".
"A cosa servono gli amici sennò?".
Amici. Paradossalmente questa parola non gli suona più strana associata a lui e Louis. Gli sembra assurdo perfino pensarlo, ma ha come la sensazione di conoscere Louis da sempre. Probabilmente lo avrebbe scoperto prima se non si fosse deciso ad abbassare le sue difese così tardi. Se lo venisse a sapere Ed lo ucciderebbe.
"Vuoi un morso?", offre Louis, allungandogli il muffin.
Harry soppesa l'idea.
"Guarda le gocce di cioccolato come ti chiamano!", lo provoca l'altro ragazzo.
"Ok, da' qua".
Harry afferra il muffin, ma Louis sembra non voler mollare la presa, così il riccio si sporge in avanti per mordere il muffin dalle mani dell'altro.
Un'esplosione di cioccolato scoppia nella sua bocca. Harry mugola di piacere.
"Haz, sei pornografico!", lo prende in giro Louis.
"Ma è buoniffimo!", commenta Harry.
"Questo non ti autorizza a gemere come una pornostar!", protesta Louis, ridendo.
"Allora smettila di farmi proposte indecenti", ribatte Harry, pulendosi la bocca con un tovagliolo.
"Harry Styles, hai una mente perversa!".




La mancanza di Louis nello scorso capitolo si è fatta sentire, quindi immagino vi abbia fatto piacere averlo in abbondanza in questo.
Ps: off topic...pare che prossimamente Glee realizzerà altre cover dei One Direction. Non vedo l'ora!























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Capitolo 7
*** Sing it ***


larry 7

Ed e Harry sono i primi ad arrivare in aula musica. Harry si siede al pianoforte e comincia a premere tasti a caso.

"Hai mai imparato a suonarlo?", domanda Ed.

Harry scuote il capo.

"No, mi sono arreso dopo la prima lezione".

"Allora smettila di stuprare quel povero pianoforte!".

Harry ride ma continua imperterrito a provare i tasti per vedere quale suono ne viene fuori.

"Non sono sicuro che tu sia portato per il pianoforte".

Harry alza gli occhi dallo strumento per incontrare quelli di Niall, appena entrato.

"Ciao!", lo saluta, sorridendo.

Niall gli fa l'occhiolino e, trascinandosi dietro la sua chitarra, prende posto sulla sedia affianco a Ed.

In poco tempo la classe comincia a riempirsi e Harry si vede costretto a interrompere il suo piccolo esperimento col pianoforte.

Dal momento che i posti affianco a Ed sono entrambi occupati decide di sedersi accanto a Liam.

"Dove è finito Zayn?", gli chiede.

"Non lo so, è tornato a casa per pranzo e poi non si è fatto più vedere".

Un guizzo di panico attraverso lo sguardo di Harry.

"Se non si presenta lo ammazzo!".

Liam gli poggia una mano sulla spalla.

"Tranquillo, verrà. Non penso che Zayn si perderebbe una delle poche cose che gli piace fare a scuola".

Harry non è affatto rassicurato.

"E se gli è successo qualcosa?".

"L'avrei saputo".

"E se gli si è rotto lo scooter?".

"Si sarebbe fatto accompagnare".

"E se-"

"HARRY!", lo interrompe Liam. "Calmati, arriverà!".

Harry vuole davvero, davvero, cantare la sua canzone con Zayn. Dopo tutto il lavoro che hanno fatto non vede l'ora di esibirsi davanti a Savan per mostrargli il frutto del loro impegno. Non vuole deluderlo alla prima occasione disponibile.

Pochi minuti dopo, Zayn fa finalmente il suo ingresso in aula, seguito da Louis e Alice che chiaccherano amichevolmente. Harry sarebbe curioso di vedere l'espressione sul volto di Ed.

"Dove eri finito, imbecille?", accoglie Zayn, appena si lascia cadere sulla sedia affianco a lui.

"Ciao Harry, anch'io sono felice di vederti e di cantare con te oggi", replica il moro, cercando di gettargli le braccia al collo.

"Levati, cretino!", lo respinge. "Credevo non venissi più!".

"Harry, avresti davvero bisogno di ripristinare la tua fiducia nelle altre persone!".

"E tu avresti veramente bisogno di aggiustare il tuo orologio!".

Zayn ride e gli si getta addosso, nascondendo la testa nell'incavo del suo collo.

"Come mai non sei seduto vicino alla tua fidanzata?", lo prende in giro.

"Quale fidanzata?", domanda Louis, sbucando alle loro spalle.

"Harry non ti ha detto niente?", replica Zayn, mentre Harry lo tira per il maglione cercando di farlo stare zitto.

"No! Questo è imperdonabile, Hazza. Credevo che non avessimo più segreti", ribatte Louis, con espressione fintamente indignata.

"A Harry non piace parlarne", continua Zayn.

"Ma a me poteva dirlo! Chi è la fortunata?".

Harry non capisce se Louis si stia bevendo sul serio la storia della fidanzata.

"Il fortunato", lo corregge Zayn.

Harry gli rifila una gomitata nel fianco.

"Piantala!".

"Oddio!", esclama Louis, posandosi una mano sul cuore. "Questa non me l'aspettavo!".

"Mi raccomando non lo dire in giro: Harry sta con Ed. Preferiscono che non si sappia", lo avverte Zayn, cercando di trattenere una risata.

Louis scoppia a ridere.

"Per un attimo mi avevi convinto, amico".

Zayn sembra orgoglioso di sè stesso.

"Siete due idioti", protesta Harry, incrociando le braccia sul petto.

"Non ti offendere, Haz! Ma è così facile prenderti in giro!", afferma Louis, punzecchiandogli una guancia con il dito.

I tre vengono riportati alla realtà dall'ingresso del professore.

"Buon pomeriggio!", li saluta. "É meglio se cominciamo subito che c'è tanto lavoro da fare oggi! Chi vuole iniziare?".

Nessuno sembra avere il coraggio di farsi avanti.

"Non siate timidi! Non potete permettervi di essere timidi su un palco!", li esorta Savan.

Louis solleva una mano.

"Ha ragione, prof! Possiamo inziare io e Alice?".

"Sì, certo! Che cosa ci cantate?".

Louis si dirige sicuro al centro della stanza, seguito dall'altra ragazza, che sembra meno audace di lui.

"Acrosse the universe", risponde Louis, afferrando il microfono che il professore gli porge e consegnandogli il cd con la base.

Savan sembra compiaciuto.

"Ottima scelta. Sapete che questa canzone è stata trasmessa nello spazio?".

Louis annuisce, orgoglioso, come se la canzone l'avesse lanciata lui attraverso l'universo.

"Ditemi quando siete pronti", dice Savan, inserendo il cd nello stereo.

Louis scambia uno sguardo di intesa con la ragazza.

"Possiamo iniziare", afferma, schiarendosi la voce.

Quando le prime note della canzone partono, Louis chiude gli occhi, concentrato.

"Words are flowing out like endless rain into a paper cup, they slither wildly as they slip away across the universe..", canta Louis.

Le parole accarezzano l'aria e Harry è rapito. La voce di Louis non è potente ma è carezzevole e delicata, un po' nasale, a volte è come se fosse sul limite di esplodere, altre di spezzarsi, eppure rimane ancorata alla sua gola per produrre, dolci, dolcissime, melodie.

Harry deve quasi darsi un pizzicotto per risvegliarsi alla fine dell'esibizione. La classe prorompe in un sonoro applauso.

Louis sorride radioso, neanche un po' imbarazzato, mentre Alice si morde il labbro inferiore, probabilmente sopraffatta dall'emozione per la canzone e il responso del pubblico.

"Bravi, bravissimi!", si complimenta Savan.

"Grazie mille!", Louis fa un inchino. "Volevo approfittare di essere al centro dell'attenzione per dirvi che sabato siete tutti invitati a casa mia per una festa. Non sono disposto ad accettare un no come risposta da nessuno di voi!".

"Posso venire anch'io?", domanda il professore, cingendo le spalle di Louis con un braccio.

"Certo, lei è il benvenuto!".

"Tu!", lo corregge Savan. "Tu sei il benvenuto! Non datemi del lei qui dentro sennò non riusciremo mai ad andare d'accordo!".

Louis annuisce e gli restituisce il microfono. Mentre raggiunge il suo posto in mezzo agli altri ragazzi cattura lo sguarda di Harry e gli sorride, solo a lui. Harry ci mette un po' per realizzare che avrebbe dovuto ricambiare il sorriso.

"Avanti il prossimo!", esclama il professore.

Niall e il suo compagno di duetto si fanno avanti. Harry realizza dove lo aveva già visto: è Josh, uno dei tanti batteristi che si erano presentati alle audizioni per la band indette da lui ed Ed.

Josh si sistema alla batteria, montata su un lato della stanza. Niall lo segue, chitarra in braccio, trascinandosi dietro il microfono.

"Mi fa molto piacere che vi esibiate dal vivo, ragazzi! Cosa ci farete sentire?", chiede il professore, tutto eccitato.

"Come together", risponde Josh, aggiustando il suo microfono.

"Per me potete iniziare!".

L'abilità di Josh nel suonare la batteria stupisce Harry al punto che si domanda perchè lui e il suo amico lo avessero scartato.

Anche la voce di Niall lo colpisce, sebbene l'avesse già ascoltata ai provini. É potente, chiara, anche se si inasprisce nelle note più basse. Oltretutto, quando canta, Niall conserva un po' del suo accento irlandese.

Alla fine dell'esibizione tutti applaudono, entusiasti.

"Complimenti!", si congratula Savan. "Come avrete notato Josh è qui non tanto per le sue doti canore, quanto per la sua abilità coi piatti. Abbiamo bisogno di bravi musicisti in questo glee club", aggiunge.

Prima di tornare ai loro posti i due ragazzi si danno il cinque.

Harry deve ascoltare le esibizioni di tutti gli altri ragazzi prima che tocchi a lui e Zayn. La bravura degli altri gli ha messo addosso un po' d'ansia da prestazione, mentre l'altro ragazzo si mostra abbastanza tranquillo.

"Harry, giusto?", lo interroga Savan.

Harry annuisce, asciugandosi i palmi delle mani sui pantaloni.

"E tu sei Zayn, se non sbaglio", prosegue il professore.

"Sì", conferma Zayn, allungandogli il cd con la base.

"Bene, ragazzi, la chiusa di questo pomeriggio tocca a voi. Cosa cantate?".

"Michelle", risponde Harry, provando il microfono.

"Mi piace!", si esalta Savan.

Harry gli sorride, incerto.

"Ditemi quando posso far partire la base!".

Zayn si avvicina a Harry e gli stringe una spalla, per fargli coraggio. Harry gli rivolge uno sguardo di gratitudine.

"Cantiamo!", esclama Zayn e Savan preme il tasto play sullo stereo.

"Michelle, ma belle, these are words that go together well, my Michelle", parte Harry, stringendo il microfono così forte da farsi sbiancare le nocche, "Michelle, ma belle sont des mots qui vont très bien ensemble très bien ensemble".

Zayn gli sorride incoraggiante per tutta la strofa in francese, perché sa quanto Harry la temesse, prima di cantare la propria parte.

"I love you, I love you, I love you ! That's all I want to say until I find a way I will say the only words I know that you'll understand".

Entro la fine della canzone Harry trema come una foglia, per l'emozione. Zayn lo attira a sè per abbracciarlo.

Ai provini non era così coinvolto, era solo un esperimento, un mettersi alla prova. Adesso non riesce a non prendere tutto questo sul serio, non riesce a non desiderare l'approvazione di Savan e a temere il giudizio dei suoi compagni, dei suoi talentuosi, dotati, compagni, che adesso, contro ogni sua più rosea aspettativa, lo stanno gratificando con uno scroscio di applausi. Harry scopre che Louis è perfino saltato in piedi e batte le mani con vigore.

"Bravissimi! Bravissimi!".

Savan li premia con delle sonore pacche sulle spalle.

Harry torna a sedere con le gambe che gli tremano un po' e non ha il coraggio di alzare gli occhi per incontrare quelli degli altri ragazzi.

Louis si sporge per sussurrargli all'orecchio.

"Sei andato benissimo, rilassati", gli dice, cominciando a massaggiargli le spalle.

Harry si calma al tocco delle mani dell'altro ragazzo e si lascia andare un po' all'indietro.

"Adoro la tua voce e il modo in cui canti, come te ne stai tutto concentrato per non sbagliare e come sorridi quando capisci che stai andando bene", continua Lous, solleticando col fiato il suo orecchio, il naso quasi affondato tra i suoi capelli.

Uno strano calore si diffonde nello stomaco di Harry.

"Gr-grazie", balbetta.

Louis gli stringe le spalle un ultima volta e poi lo lascia andare.

"Sono molto soddisfatto di quello che ho sentito", richiama la loro attenzione Savan, "molto, molto soddisfatto. Questo non significa che la prossima volta dovrete impegnarvi di meno, visto che avete la mia approvazione e le mie lodi, anzi".

Tutti i ragazzi lo ascoltano senza fiatare.

"La settimana prossima canterete da soli. La competizione è uno stimolo a migliorare, per questo sarete uno contro l'altro. Vi sfiderete portando una hit degli anni settanta, a vostra scelta e interpretata a vostro modo, e io decreterò un vincitore".

"Vinciamo qualcosa?", domanda una ragazza bionda e carina che Harry è quasi sicuro che si chiami Perrie.

"Certamente. Ma lo scoprirete solo dopo che avrò deciso chi premiare. Tutto chiaro?".





















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Capitolo 8
*** Up all night (?) ***


larry 8

"Farci accompagnare dai genitori a una festa! Manco avessimo dodici anni!", si lamenta Ed, poggiando la testa sul finestrino.
Anne rallenta l'andatura della macchina.
"Puoi sempre andare a piedi, se vuoi", suggerisce, lanciandogli un'occhiata dallo specchietto retrovisore.
Ed balbetta qualcosa di incomprensibile.
"Te la sei cercata, Eddy", gli dice Harry.
"Scusate, è che mi sembra assurdo! Perché non torni a guidare lo scooter?", domanda il rosso.
"E tu perché non te ne compri uno?", risponde Harry, piccato.
Ed fa spallucce e torna a guardare fuori dal finestrino.
"Piuttosto", Anne richiama l'attenzione del figlio con una pacca sul ginocchio, "sicuro di aver un passaggio per il ritorno?".
"Sì", mente Harry.
"Ed, pure tu?", continua la donna.
"Sì sì", le assicura l'altro ragazzo, evitando di incrociare il suo sguardo nello specchietto.
"Ma', ora devi girare a destra...credo".
Harry studia la cartina che gli ha disegnato Louis.
"Non è che l'hai messa al contrario?", si informa sua madre, decelerando.
"Ma no, che dici?", ribatte il ragazzo, prima di avere un attimo di titubanza e capovolgere il disegno, per sicurezza.
"Allora?".
"Stiamo andando dalla parte giusta. Gira!".
Pochi minuti dopo arrivano a quella che dovrebbe essere la casa di Louis.
"Siamo nel posto giusto?", domanda Anne.
"A giudicare dallo schizzo che mi ha fatto Louis, sì".
"Bene, possiamo andare!", esulta Ed, cercando di aprire - senza risultato -  la portiera della macchina.
"Signora, può liberarci per favore?".
"Non così in fretta! Devo scambiare due parole con mio figlio!".
Harry rotea gli occhi all'indietro.
"Sbrigati", la esorta.
"Tre semplici regole: non bere, non fumare, non fare sesso".
"Mamma! Mi hai scambiato per Gemma?", protesta Harry, cercando anche lui di forzare la portiera.
"No, faccio questo discorso anche a te per par condicio".
"Signora, lei è sicura che Harry non abbia già fatto queste cose?", interviene Ed. Sia Harry sia sua madre lo fulminano con lo sguardo.
"Calma! Dicevo così per dire", si difende Ed.
"Ma', prometto che farò il bravo bambino. Ora che mi hai messo sufficientemente in imbarazzo posso andare?", prega Harry.
Fuori dall'auto Harry esala un sospiro di sollievo.
"Andiamo a ubriacarci, strafarci e scopare!", propone Ed, alzando i pugni in aria.
"Guarda che ti ho sentito!", urla la madre di Harry, dal finestrino.
"Signora, ancora qui? Vuole seguirci con lo sguardo fino a che non entriamo in casa?".
Harry si picchia una mano in fronte. Poi osserva sua madre ripartire, sollevato.
"Comunque, la mia proposta è ancora valida!", gli assicura Ed, beccandosi una gomitata in mezzo alle costole.
I due percorrono, cercando di farsi inciampare a vicenda, i metri che li separano dalla porta di Louis.
"Suono?", domanda Harry, incerto, sbirciando il campanello.
"No, io direi di buttare giù la porta con un ariete!", esclama Ed, sardonico.
"Idiota", lo insulta Harry afferrandogli il cappuccio della felpa e cercando di coprirgli la faccia, mentre Ed si dibatte e tenta di allontanarlo.
"Sto assistendo a un misterioso rituale di accoppiamento?".
Nè Harry nè Ed si erano accorti che Louis avesse aperto la porta di casa. Rimangono immobili, le mani di Harry salde sul cappuccio dell'altro ragazzo e quelle di Ed strette su suoi polsi, a fissare il padrone di casa.
Harry è il primo a scoppiare a ridere.
"In realtà era una lotta", spiega.
"Finalizzata all'accoppiamento?", domanda Louis, facendogli l'occhiolino e spalancando la porta di casa per farli entrare.
Le risa di Harry si estinguono quando l'altro ragazzo lo stringe tra le braccia, sull'uscio di casa. Harry restituisce l'abbraccio, scoprendo di non trovarsi a disagio.
Ed si affretta ad allungare una mano per salutare Louis, per non essere sottoposto allo stesso trattamento. Poi, mentre Louis chiude la porta, domanda a mezza bocca "ricordami perché siamo venuti qui?" a Harry.
"Per le stesse cose sulle quali mia madre ci ha messo in guardia".
Ed pare soddisfatto della risposta e recupera un po' del suo entusiasmo iniziale. Louis li guida in salotto dove -  sedute sul divano a chiacchierare -  si trovano tre ragazze.
"Eleanor, la mia ragazza, la conoscete", afferma Louis, "e anche Perrie. Lei, invece, è Danielle".
Una ragazza mora e riccia li saluta con la mano. Harry ed Ed ricambiano, prima di guardarsi intorno in cerca di un posto dove sedersi. Harry si sistema su una poltrona, Ed su quella di fronte alla sua. Louis si siede sul bracciolo del divano, accanto alla sua ragazza, e allunga una mano per accarezzarle la nuca. Nel fare questo non distoglie lo sguardo da Harry.
"Ci avete messo tanto a trovare casa mia?", domanda, dopo un po'.
Harry fa un cenno di diniego.
"Ci ho messo di più a decifrare il tuo disegno!".
Louis getta indietro la testa, ridendo.
"Scusami, disegnare non è il mio forte. In compenso, ho altre qualità".
La sua ragazza sembra trovare questa uscita divertente e -  come per ricompensarlo -  lo attira a sè e gli stampa un bacio sulla bocca.
Harry distoglie rispettosamente lo sguardo e nel farlo incontra quello di Perrie. Le sorride amichevolmente. La conosce a malapena, si saranno scambiati in tutto due parole, ma la trova carina e ha avuto modo di apprezzare la sua voce. La ragazza gli concede un sorriso sghembo e torna a parlare con Danielle, senza staccargli gli occhi di dosso.
Il suono del campanello lo toglie dall'imbarazzo di dover sostenere lo sguardo dell'altra ragazza ancora per molto, perché tutti si girano verso la porta. Louis sia alza per andare ad aprire e poco dopo torna in salotto con Niall e Josh al seguito.
"Quella te la porti sempre dietro?", osserva Ed, indicando la chitarra che Niall ha appesa al collo.
"Sì, non si sa mai".
"Non si sa mai che organizziamo un falò", commenta Josh, scatenando le incontrollabili risa dell'irlandese.
Harry trova il suo modo di ridere curioso, affascinante. Niall ride spesso, ma sempre sinceramente, di gusto. Gli deve piacere proprio.
Nel giro di poco tempo arrivano tutti gli invitati, più qualche imbucato. Zayn saluta Harry scompigliandogli i capelli, prima di sedersi su un bracciolo della sua poltrona. Liam si siede sull'altro, dando segni di irrequietezza.
"Tutto ok, amico?", domanda Harry, dandogli una pacca sulla coscia.
"Sì sì", replica l'altro, offrendogli un sorriso stiracchiato.
Zayn ridacchia, beccandosi un'occhiataccia da parte di Liam. Harry rivolge uno sguardo interrogativo a entrambi.
"Mi sono perso qualcosa?".
Harry sorprende Liam a lanciare un'occhiata implorante al suo migliore amico. Zayn lo ignora, ghignando.
"Liam è innamorato di Danielle da anni", spiega, gongolando nel vedere arrossire l'altro ragazzo.
"Dovevi proprio dirglielo?", brontola Liam.
"Ormai Harry è uno di noi!", ribatte Zayn.
"Era un po' presto per dirglielo", si lamenta Liam, "senza offesa, Harry", precisa.
Harry fa spallucce.
"Non lo dirò a nessuno, questo è certo", lo rassicura.
"Dai, un segreto per un segreto", dice Zayn, "c'è qualcuno che ti piace qui dentro, Harry?".
Harry rimane un attimo interdetto, poi lascia scorrere lo sguardo per la stanza. I suoi occhi si posano su Louis, che sta sussurrando qualcosa all'orecchio di Eleanor. Affianco a lei, Perrie si guarda annoiata le unghie, annuendo di tanto in tanto alle parole di Danielle.
"Perrie", afferma Harry.
Zayn sembra desolato.
"No, cazzo, l'avevo puntata io!".
"Ehi, tu hai voluto la verità! É una bella ragazza, che ci posso fare?".
Zayn annuisce, convinto.
"Lasciamo scegliere lei, allora! É inutile ingaggiare una lotta fratricida!".
Harry ride.
"Puoi stare tranquillo che non ho alcuna speranza con lei, quindi è tutta tua!", ammette.
Zayn gli dà un pugno sulla spalla.
"Non buttarti giù! La partita è ancora aperta!".
La loro conversazione è interrotta dal padrone di casa.
"Adesso che siamo tutti possiamo dare inizio alle danze!", annuncia. "In cucina trovate da bere, servitevi pure!".
Gli invitati si alzano in piedi e cominciano a sgomitare per raggiungere l'alcool.
"Calma, calma!", cerca di placarli Louis. "Facciamo che per il primo giro verso io da bere a tutti, mh?".
Harry si mette in fila dietro a Ed.
"Alice mi ha salutato!", sussurra, eccitato.
"Buon per te".
"Secondo te è un buon segno?".
"Mhmh".
Ed gli pizzica un braccio.
"Non mi supporti mai!".
"Ti sopporto. Ed è già abbastanza".
Quando finalmente è il suo turno Louis gli allunga un bicchiere.
"Cosa ti do?".
Harry si sofferma a ispezionare l'alcool schierato sul tavolo.
"Direi di iniziare con del gin lemon".
"Dovrei sentirmi terribilmente in colpa per offrire da bere a un minorenne!", commenta Louis, preparandogli il cocktail.
"Fino a prova contraria sei minorenne anche tu!", ribatte Harry.
"Ma sono più vicino alla maggiore età di quanto lo sia tu, Hazza".
"Questo non cambia il fatto che stai infrangendo doppiamente la legge".
Louis ride e gli passa da bere.
"Alla salute, Haz!".

*

Harry può dire di aver raggiunto il suo scopo. Si sente la testa leggera ed è euforico. Neanche la cacofonia di suoni -  Niall e la sua chitarra in salotto e lo stereo che spara musica commerciale nell'altra stanza, più le voci degli invitati -  lo disturbano. Anzi, si sente piuttosto motivato a gettarsi nella mischia. Il punto è decidere quale.
Si alza dagli scalini dove si era momentanemamente appollaiato, lascia il bicchiere ormai vuoto su uno dei gradini e prova la stabilità delle sue gambe. Può ancora camminare, ma lui vuole ballare. A mente lucida non desidererebbe mai una cosa del genere. Per questo decide di recarsi nell'improvvisata sala da ballo, che nei suoi tempi migliori doveva essere la sala da pranzo.
Louis ha fatto le cose per bene. Lo stereo è dotato di almeno quattro casse e dal soffitto pende una strobosfera che riflette la luce dei faretti colorati puntati su di essa. Quando entra nella stanza Harry deve schermarsi per un attimo gli occhi.
"Harry!!!" si sente urlare nell'orecchio. Zayn lo tira per un braccio.
"Puzzi di alcool", gli dice.
"Cosa??!".
Harry prova a ripetere, ma gli costa troppa fatica e poi Zayn non sentirebbe comunque, con tutta quella musica.
L'altro ragazzo lo trascina nella mischia. Harry si ritrova a muoversi al ritmo di musica, assecondando i movimenti del suo amico.
"Sono ubriaco!!!", urla Zayn, per sovrastare la musica.
"Lo sooo!", ribatte Harry. "Pure io!".
Zayn ride come se Harry avesse fatto una battuta particolarmente divertente. Poi gli indica con un cenno della testa qualcuno a fianco a loro. Perrie.
La ragazza deve sentirsi osservata perché si volta a guardarli. Sorride a entrambi, poi si avvicina a Harry e comincia a strusciarglisi addosso, al ritmo di musica.
In un antro recondito della sua mente Harry sa che tutto questo è sbagliato e che dovrebbe sentirsi in colpa per Zayn, ma è come se le forze per prestare ascolto alla sua coscienza non gli bastessero e quindi gli viene più facile ignorarla. Nel frattempo Zayn si è volatilizzato e così a Harry viene più facile zittire il suo senso di colpa quando Perrie lo bacia. Circonda la vita della ragazza e la attira ancora più vicina. Non è che gli capiti tanto spesso di baciare ragazze a caso alle feste, quindi è meglio battere il ferro finché è caldo. Le mani di Perrie scivolano sul suo sedere e Harry spalanca gli occhi di scatto quando la ragazza gli strizza una natica. Così ha la possibilità di gettare uno sguardo alla stanza e vedere corpi che si agitano, saltano, si avviluppano gli uni agli altri, si spintonano. Harry non si era accorto che il numero dei partecipanti alla festa fosse lievitato così tanto. Mentre continua a baciare Perrie come se non ci fosse un domani, nota con la coda dell'occhio Louis ballare assieme ad Eleanor. Ha la testa buttata all'indietro, gli occhi chiusi e di tanto in tanto barcolla. Quasi si sentisse gli occhi di Harry addosso, Louis apre i suoi e incrocia il suo sguardo. Per un attimo sembra stupito, come se non credesse a quello che sta vedendo, perciò si ferma e rimane a fissarlo. Harry comincia a sentirsi a disagio, non sa bene perché, quindi afferra Perrie per le spalle e la costringe a interrompere il bacio. La ragazza emette un verso di disappunto. Louis gli fa un cenno con la testa -  Harry non sa se di approvazione o di rimprovero -  poi riprende a ballare. Perrie si mette in punta di piedi per sussurrargli all'orecchio.
"Vado a prendere da bere. Vuoi qualcosa?".
Harry esita.
"No, sto bene così", decide.
"Ok".
Prima che la ragazza se ne vada, Harry la afferra per un braccio.
"Vado a mettermi un po' sulle scale, ti aspetto lì".
Perrie si sporge per poggiargli un bacio sulla guancia e poi va via.
Harry raggiunge barcollando i gradini. Adesso la sua testa è pesante, come il resto del suo corpo del resto, e lui spera di trovare la forza per rialzarsi, dopo.
Dal salotto proviene, ovattato, il suono della chitarra di Niall e le voci degli altri ragazzi. Harry è quasi sicuro che Ed sia con loro, perché nell'altra stanza non è riuscito a trovarlo.
Quando devono essere passati ormai dieci minuti e Perrie non si è ancora fatta vedere, Harry comincia a temere che sia svenuta in cucina. Non sembrava ubriaca quanto lui, eppure non si sa mai. Vorrebbe alzarsi per andare a controllare, perciò fa leva sulle braccia, ma scopre che è più difficile di quello che si aspettasse.
"Dove vorresti andare tu?".
Un Louis Tomlinson parecchio provato, col ciuffo scompigliato e il fiato corto, lo invita a desistere da ogni tentativo di alzarsi.
"Perrie. Cucina", riesce ad articolare Harry.
Louis scoppia a ridere, piccole rughe si formano agli angoli dei suoi occhi ed Harry deve sbattere le palpebre per smettere di fissarlo.
"Che?", domanda Harry.
"Fammi spazio, va'".
Harry si schiaccia contro il muro per permettere a Louis di sedersi.
"Che avevi da ridere?", mugugna Harry.
"Perrie è di là che si limona il tuo amico".
"Cosa?", Harry quasi sbatte la testa contro il muro per lo stupore. "Ed?!".
Louis si piega in due dalle risate.
"Ma no, Zayn!".
Harry non ci rimane particolarmente male, anzi, è quasi sollevato. Forse quando sarà lucido ed elaborerà la notizia vorrà prendere Zayn a pugni in faccia, ma proabilmente la cosa sarà reciproca.
"Mi dispiace", dice Louis, con un sorriso ancora stampato sul volto, come a uno a cui non dispiace affatto.
"Non sono geloso", replica Harry, passandosi una mano tra i capelli.
"I tuoi capelli sono uno schifo, Haz", commenta Louis.
"Perché?", domanda Harry, con voce stridula, cercando di aggiustarsi il ciuffo.
Louis si fa più vicino, le loro ginocchia adesso si toccano.
"Peggio di prima".
L'altro ragazzo si sporge in avanti, e gli pettina i capelli con le dita, tentando di mettere ordine nel groviglio sulla sua testa . Harry non sa se è perché le sue percezioni sono alterate ma Louis sembra molto vicino.
"I tuoi occhi sono blu", è la prima cosa che gli viene in mente di dire, per non stare a pensarci troppo.
Louis lascia scivolare una mano sul suo collo e comincia ad accarezzare col pollice la porzione di pelle sotto il suo orecchio.
"E le tue labbra sono rosse", sussurra Louis.
Di riflesso, Harry comincia a mordersi il labbro inferiore.
"Ho b-baciato una ragazza", biascica.
"Ho visto", commenta Louis. "Sembrava volessi soffocarla con la tua lingua", aggiunge poco dopo.
Harry cominicia a ridere e il movimento fa cozzare le loro teste.
"Cosa vorresti dire? Bacio benissimo io!".
"Chiederò conferma a Perrie. Però non ti lamentare se poi mi dice che Zayn bacia meglio di te!".
Harry gli strizza un capezzolo.
"Ahia! Tieni a posto le mani, Curly!".
"E tu smettila di fare illazioni!".
"Illazioni!", gli fa eco Louis. "E quando li hai imparati questi paroloni?", lo sfotte.
Harry inizia a fargli il solletico, ma Louis riesce a bloccargli i polsi.
"Lasciami andare!", gli intima Harry.
"Solo se mi prometti che la smetterai", ribatte Louis.
"Mi stai bloccando la circolazione".
"Esagerato".
"Devo grattarmi il naso!".
Louis scoppia a ridere.
"Non ci crederò mai".
Harry sbadiglia improvvisamente.
"Ti direi che è da maleducati non mettere le mani davanti alla bocca, ma vista la situazione...", commenta Louis, beccandosi un calcio negli stinchi dall'altro ragazzo.
Louis gli lascia andare i polsi. Harry se li massaggia.
"Sei parecchio forzuto per essere un Hobbit".
"Un Hobbit?", domanda Louis, sollevando un sopracciglio.
"Sì, un Hobbit. Senza..ehm, tutti quei peli sulle mani".
Louis afferra una mano di Harry e fa incontrare i loro palmi, per fare il confronto.
"Hai ragione, le tue mani sono enormi!", osserva, stupito.
"E non hai visto niente!", replica Harry, con un sorriso impertinente.
"Sei scontato, Haz", ribatte Louis con espressione annoiata, "s-c-o-n-t-a-t-o. Credevo avessi un senso dell'umorismo più sottile. Mi ero sbagliato su di te", aggiunge, dandogli le spalle. Harry poggia la fronte sulla sua schiena.
"Non è vero. Non staresti con me se fosse vero".
"E chi ti dice che sto con te per questo?".
"E per cosa sennò?".
"Per i tuoi ricci. Ho una specie di fetish", confessa Louis. "E per il tuo odore", ammette, subito dopo.
"Hai un fetish per il mio odore?", domanda Harry, cercando di trattenere una risata.
"Ma no!", esclama Louis. "Cioè, mi piace, più o meno", balbetta. Harry vorrebbe vederlo in faccia perché ha il sospetto che sia arrossito.
"Gli odori sono importanti nelle relazioni umane. É scientificamente dimostrato", spiega Louis.
"Se lo dici tu".
Harry trova rilassante il ritmo del respiro di Louis, così sistema meglio la testa sulla sua schiena e gli circonda la vita con le braccia.
"Sonno?", domanda Louis, poggiando le sue mani su quelle dell'altro ragazzo.
"Mh-mh, da morire".
"Dormi qui?".
Harry soffoca una risata sulla maglia di Louis.
"Intendi addosso a te?".
"No, idiota, intendo qui a casa mia".
"Se insisti".
"Più che altro non vorrei che ti mettessi a vagare per le strade ubriaco, se non riesci a trovare un passaggio".
"Ok, accetto l'offerta. Speriamo che Ed trovi un modo per tornare a casa".



ANGOLINO DOVE BLATERO:
sì, lo so che Liam e Danielle si sono lasciati e la cosa mi ha spezzato abbastanza il cuore. Però in questa storia voglio immaginare che l'amore trionfa sempre e quindi...vedrete ( vi sto spoilerando la mia stessa storia, comunque).

Parlando d'altro ( e facendomi i fatti vostri): avete ascoltato il nuovo CD? Io sto in fissa con “Over Again” e penso che sia la mia preferita. Giuro, Louis non c'entra niente...forse. Comunque, Ed colpisce ancora ed è solo grazie a lui se nell'album ci sono almeno due canzoni più che decenti (mio parere spassionato. Ed, ti amo).

Adesso devo andare, la vita sociale mi chiama. Consideratevi fortunati altrimenti avrei parlato profusamente della voce di Louis e delle sue meraviglie (cosa che desidero fare dallo scorso capitolo, ma ormai ci rinuncio).

Alla prossima!










































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Capitolo 9
*** The reason for that smile ***


larry 9

Quando Harry si sveglia, la prima cosa che nota è il bisogno impellente di svuotare la vescica. La seconda è che non si trova in camera sua. La terza è che c'è una casa di Barbie ai piedi del letto.
"Spero che non sia la stanza di Louis", commenta, districandosi dalle lenzuola.

Mentre recupera il cellulare dal comodino per controllare l'orario, gli tornano in mente vaghi ricordi della sera prima. L'alcool, Perrie, lui mezzo addormentato sulla schiena di Louis. Quello che non riesce a ricordare è come sia arrivato in questa stanza e perché Louis lo abbia fatto dormire in camera di una delle sue sorelle.

Accantona momentanemente l'idea di vestirsi in favore dell'urgenza di trovare un bagno.
Attraversa a piedi nudi il corridoio e apre un paio di porte prima di riuscire a beccare quella giusta.In bagno, è accolto dallo scrosciare della doccia ma Harry ha troppo bisogno di liberarsi di tutto l'alcool accumulato e non espulso la sera prima per curarsene.
Comincia ad attendere alla sua necessità, emettendo dei versi di piacere, quando sente la tendina della doccia aprirsi.

"AHHHHHHHHH!".

Harry quasi fa un balzo per lo stupore: Eleanor è in piedi davanti a lui coperta solo da un asciugamano.
"Tu non sei Louis", osserva, stupidamente.
"Neanche tu!", esclama la ragazza, gettando distrattamente un'occhiata alle sue parti basse per poi coprirsi gli occhi con le mani.
"Non ho visto niente, giuro", si scusa la ragazza, precipitandosi fuori dal bagno.
Harry fa spallucce.
Quando ha finito, valuta per un attimo l'idea di farsi una doccia, ma la scarta quasi subito perché non trova un asciugamano adatto e perché gli sembra poco opportuno approfittare fino a questo punto dell'ospitalità di Louis. Decide di darsi una sciacquata veloce e di rivestirsi prima di scendere di sotto a scusarsi con Eleanor per non essersi reso conto che fosse lei la persona sotto la doccia.
Nel scendere le scale si lascia guidare dall'aroma del caffé. Arrivato di sotto scopre che qualcuno, con ogni probabilità Louis, ha già pulito quasi tutto il casino della sera prima.
In cucina, trova Louis ed Eleanor seduti davanti a un piatto di pancakes.
"Buon giorno", saluta, scoprendo di avere la voce arrochita.
"Ciao!", lo accoglie Louis, con un sorriso. "Guarda cosa ti ho preparato?".
Harry guarda i pancakes con desiderio malcelato.
"Ma a che ora ti sei alzato per fare tutto questo?", domanda, riferendosi tanto alla colazione quanto alle pulizie.
"E chi ti dice che sia andato a dormire?".
Harry non capisce se Louis stia scherzando o stia parlando sul serio. Ma è più probabile che sia serio e che abbia tirato fino al mattino, essendo uno stacanovista.
Ringraziando Louis con un sorriso si mette a sedere.
"Scusami per prima", sussurra a Eleanor.
"Tranquillo", taglia corto lei, sorseggiando il suo tè.
"Sciroppo d'acero? Miele? Marmellata?", domanda a raffica Louis, passandogli un piatto per i pancakes.
"Lo sciroppo d'acero andrà benissimo", replica Harry.
"Tè? Caffè? Latte?", continua a chiedere Louis.
"Prima il tè e poi il caffé...?".
"Come vuoi, Haz".
Louis gli versa il tè appena preparato.
"Zucchero? Dolcificante? Limone?".
Harry scoppia a ridere.
"La pianti? Sei peggio di un cameriere!".
"Volevo solo essere ospitale", borbotta Louis.
"Mi sembra che tu lo sia stato già abbastanza", lo rassicura Harry.
"Hai dormito bene, piuttosto?".
Harry annuisce, staccando un pezzo di pancake e imbevendolo nello sciroppo d'acero.
"Non hai nessun postumo della sbronza?".
"No, lo reggo bene l'alcool, io".
"Stessa cosa non si può dire del tuo amico Ed".
Harry alza la testa di scatto.
"Che è successo?".
Louis beve un sorso del suo tè.
"Non so se ho lo stomaco di raccontartelo ora come ora".
Harry inarca un sopracciglio.
"Ha vomitato sul divano. Più o meno", dice Eleanor, venendo in soccorso del suo ragazzo.
"E come ci è tornato a casa?", si preoccupa il riccio.
"Liam ha guidato la Vespa di Zayn e ha accompagnato prima Ed e poi Zayn, anche lui fuori come un balcone", risponde Louis.
"Liam non aveva bevuto?".
"Liam non può bere, pensavo lo sapessi".
Harry scuote il capo.
"No che non lo sapevo. Perché?".
"Perché è mormone".
Harry strabuzza gli occhi.
"Cioè uno di quelli che non possono fare sesso prima del matrimonio ma che poi possono avere tipo dieci mogli?".
Louis scoppia ridere.
"Sto scherzando, Harry, tranquillo".
Harry tira un sospiro di sollievo.
"Ha semplicemte un solo rene funzionante", aggiunge Louis.
Harry rischia di sputare il suo tè.
"E questo dovrebbe tranquillizzarmi?", si lamenta.
"Almeno può fare sesso".
Harry scoppia a ridere.
"Sarà contenta Danielle", commenta.
"Cosa c'entra Danielle?", salta su Eleanor.
Harry si tappa la bocca con una mano, ma ormai è troppo tardi.
"Ehm..Liam ha una specie di cotta", tenta di giustificarsi. "Però non glielo dire, ti scongiuro!".
"Perché non li facciamo conoscere?", propone Louis alla sua ragazza.
Eleanor soppesa l'idea.
"Potrei parlarne a Danielle".
"No, tu non glielo devi dire!", la prega Harry, afferrandole un braccio.
Eleanor gli lancia un occhiataccia. Harry ritira la mano. Liam lo ucciderà, ne è sicuro.
"Tu e Danielle potreste venire al prossimo incontro del glee club e gliela presentiamo", continua Louis.
"Mi sembra una buona idea", acconsente Eleanor e Louis le da un bacio sulla testa per ringraziarla.
"Haz, ho dimenticato a dirti una cosa ieri", afferma il ragazzo.
"Dimmi, sono tutto orecchie".
"Il tatuatore ti aspetta venerdì pomeriggio dopo scuola".
Harry ha un tuffo al cuore.
"Di già?".
"Sì. Ce li hai i soldi?".
Harry si rabbuia.
"No, ancora no. Ma troverò un modo, giuro!".
Non può lasciarsi sfuggire questa occasione, al costo di dover chiedere un prestito a sua sorella, sperando che non gli metta i bastoni tra le ruote e che non faccia la spia.
"Cosa ti farai tatuare?", domanda Eleanor.
Sono anni che Harry sogna un tatuaggio, ma non ha mai trovato un soggetto interessante o qualcosa di significativo ed essendo la possibilità di farsi un tatuaggio piuttosto remota non ci hai mai pensato sul serio.
"Non lo so ancora", ammette.
Eleanor è a un passo dallo scoppiargli a ridere in faccia.
"Ti farai un tatuaggio tra meno di una settimana e ancora non lo sai?".
"Ci penserò in questi giorni", ribatte Harry, piccato.
"Un tatuaggio è per tutta la vita, te ne rendi conto?".
Prima che Harry possa rispondere con qualcosa di pungente, interviene Louis.
"Certo che se ne rende conto, El. Altrimenti non se lo farebbe fare".
Harry annuisce, convinto.
"Hai tempo fino a mercoledì per disdire, comunque".
"Ok, ma non penso proprio che accadrà".
"Perché non ti fai un tatuaggio pure tu?", suggerisce Eleanor, allungandosi a sfiorare una guancia del suo ragazzo.
"Non mi piacciono", risponde Louis, seccamente.
"Secondo me sono sexy", afferma Eleanor.
"Fattelo tu allora", ribatte Louis, senza guardarla.
Eleanor ci rimane chiaramente male.
"Non c'è bisogno di fare l'acido".
Harry non capisce cosa sia successo alla coppietta felice nel giro di neanche due minuti e per evitare l'imbarazzo di dover assistere a un eventuale battibecco, con la scusa di andare a recuperare le scarpe e il cellullare in camera, li lascia da soli.


*

Mentre Harry si allaccia le scarpe, bussano alla porta.

"Avanti".
Louis sguscia dentro, sedendosi sul letto accanto a lui.
"Ha chiamato tua madre".
Harry rimane gelato.
"Cazzo, mi sono dimenticato di avvertirla che dormivo qui!".
"Ti farà una bella lavata di capo quando tornerai a casa".
Harry quasi quasi chiederebbe a Louis di ospitarlo per tutta la settimana seguente piuttosto che dover affrontare sua madre.
"Perchè non mi ha chiamato al cellulare?", si domanda.
"In camera di Fizzy il cellulare non prende. Per questo a tua madre stava venendo un infarto".
"Mi ucciderà", sospira Harry.
"É stato bello conoscerti", dice Louis, poggiandogli una mano sulla spalla.
"Anche per me".
Louis cerca i suoi occhi.
"Posso pagartelo io il tatuaggio se non trovi i soldi", cambia argomento.
Harry scuote il capo, contrariato.
"No, non se ne parla!".
"Ma tu ci tieni tanto".
"Infatti troverò i soldi!".
"E se non dovessi trovarli? Che poi dove li vai a cercare, rapini un supermercato?".
"Non lo so, mi inventerò qualcosa. Proverò con mia sorella, o andrò a trovare mio padre", afferma Harry, risoluto.
"E che gli dici: ciao papà mi servono i soldi per farmi un tatuaggio illegale di nascosto dalla mamma?".
"Tanto i miei non si parlano".
Louis impiega i minuti di silenzio che seguono quest'ultima uscita di Harry arrotolando le maniche della t-shirt dell'altro ragazzo, lanciandogli occhiate di sottecchi.
Harry lo lascia fare, ma si rifiuta di incontrare il suo sguardo.
"Su, Haz, lasciati fare questo regalo!", torna alla carica Louis.
Harry alza lo sguardo.
"Perché lo faresti?".
"Non è ovvio?".
Harry scuote il capo.
"Stupido, Hazza!", Louis gli scompiglia i capelli. "Voglio vederti felice, ecco perché".
Harry sente il cuore letteralmente sciogliersi. Nessuno gli aveva mai detto una cosa del genere. Forse sua madre, ma lei non conta, i genitori sono tenuti per costituzione a dire di queste cose.
"Grazie", mormora, elargendo all'altro ragazzo un enorme sorriso.
"E per le fossette", dice Louis, sorridendo a sua volta
"Cosa?", domanda Harry, confuso.
"Quando sorridi hai le fossette", spiega Louis, affondando un dito nella sua guancia, "quindi voglio regalarti un motivo per sorridere ancora".



ANGOLINO:

Innanzitutto, perdonatemi per questo finale melenso. Poi, io non vorrei che cominciaste ad odiarmi! Vi avevo già avvertito che le cose si sarebbero evolute lentamente tra Harry e Louis, molto lentamente. Quindi, in sintesi, vi farò prendere dei colpi inutilmente prima del momento.
Comunque, ci tengo a precisare che ho scritto questo capitolo prima che Louis si facesse trascinare dal suo ragazzo dagli altri nel tunnel dei tatuaggi e quindi mi sono attenuta alla sua precedente opinione sui tattoos (non mi piacciono addosso a me ma addosso agli altri, per intenderci. Ipocrita).
Alla prossima!















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Capitolo 10
*** The songbirds keep singing ***


larry 10

Harry è una persona amichevole, ma non si definirebbe particolarmente socievole. Non è falso nè affettato, così se gli stai sullo stomaco non riesce a fingere altrimenti, anche se continuerà a comportarsi con gentilezza e cercherà di non dare particolarmente a vedere l'antipatia ribollente sotto la superficie. Al massimo se ne starà zitto e cercherà di fare finta che non esisti.

Perciò è fortunato ad aver trovato al glee club delle persone con cui andare d'accordo. E questo è veramente un caso straordinario, visto che di solito, se ci sono dieci persone in una stanza, è raro che lui ne trovi degne della sua attenzione più di due. Eppure si sta facendo degli amici, persone che ha conosciuto da poco ma che ha la sensazione di conoscere da sempre.

Liam è la persona più gentile e disponibile del mondo, una di quelle che se deve dirti che qualcosa non va in quello che stai facendo, se gli dai fastidio, userà le parole in maniera accorta, cercando di fare di tutto per non offenderti, anche se in primo luogo sei tu quello che gli sta arrecando danno.

Zayn è una di quelle persone che ti mettono subito a tuo agio, a meno che non ti chiami Liam e allora si prenderà gioco di te perché sei il suo migliore amico e lui può . É uno che farebbe di tutto per i propri amici, senza alcuna esitazione. E poi è straordinariamente affettuoso, se ti vuole bene ci tiene a dirtelo, se vuole abbracciarti lo fa. Ed è anche un modello da imitare, perché si gode la vita.

Niall, Harry lo conosce ancora poco, ma da quello che ha avuto modo di osservare le volte in cui hanno chiacchierato per i corridoi o agli incontri del glee club, è un tipo pratico e impulsivo, uno che non ama essere al centro dell'attenzione quando non è necessario, ma che è capace di far ridere un'intera compagnia e di ridere a sua volta per ogni battuta che fai, facendoti sentire importante.

E poi c'è Louis. Harry non potrebbe definirlo in altro modo se non una forza della natura. É rumoroso, appariscente, attira l'attenzione perché parla a voce troppo alta, gli piace metterti in imbarazzo, odia essere ignorato, adora metterti le mani addosso perché vuole rivendicare i suoi spazi. E poi dice sempre la cosa giusta al momento giusto, il suo umorismo ha un tempismo perfetto. Ma è anche intelligente, sveglio, un ottimo osservatore. Sembra che non ti ascolti ma in realtà ha memorizzato ogni cosa che hai detto, sembra che non gliene importi invece ci tiene. E, come Harry, quando qualcuno gli sta antipatico non riesce a fingere il contrario, ma a differenza di Harry, lo dimostra se gli stai sulle palle. Ti guarderà dall'alto in basso, rivolterà gli occhi, farà una battutina acida e ti farà sentire un perdente. Come se la sua sola esistenza non bastasse a farti sentire tale.
Harry non se ne era reso conto, ma c'è stata subito chimica tra di loro.
Di solito non si ferma a parlare con gli sconosciuti, a meno che non è costretto, non fa domande, a parte quelle di circostanza, non si fa mettere le mani addosso, a meno che non lo voglia. Louis ha mandato all'aria ogni suo preconcetto, ha invaso la sua sfera personale senza chiedere permesso, si è scavato un posto nella sua vita, anche se Harry lo conosce da poco più di due settimane.
Non può farci niente se Louis è una di quelle persone davanti alle quali Harry può pensare ad alta voce e anche se se ne sta zitto l'altro capisce subito quello che sta pensando. É la stessa cosa con Ed, ma loro si conoscono da anni e non è detto che Ed capisca proprio tutto tutto di lui.
Harry è elettrizzato e spaventato insieme, da questa cosa. É una cosa nuova e come tutte le cose nuove è interessante ma ha anche una percentuale di rischio.
Perso in queste riflessioni Harry aspetta con impazienza la fine dell'ora. Ha un po' d'ansia per l'esibizione, perché stavolta l'ha preparata in meno tempo e in più è solo. Per non parlare del fatto che oltre a essere un'esibizione è anche una gara, tutti contro tutti, e c'è un premio in palio. Harry pensa sia prematuro e ridicolmente ingenuo pensare che si tratti di un contratto discografico.
Quando finalmente suona la campanella si precipita fuori dall'aula.
"Ehi, non si aspetta più?", recrimina Ed, arrancandogli dietro.
Harry corre per i corridoi fino all'aula musica, fermandosi con una scivolata. Aspetta il suo amico, prima di entrare, prendendo aria.
"Scusa, Ed, è l'adrenalina".
"E ti fa diventare un velocista?".
Harry ride, spingendo con un piede la porta dell'aula. Dentro ci sono già Louis, la sua ragazza, Danielle, Liam e Zayn.
Con sommo piacere scopre che Liam e Danielle stanno parlando. O meglio, Liam sembra stia balbettando, grattandosi la nuca di tanto in tanto, e la ragazza ridacchia. Forse è un buon segno.
Harry incrocia lo sguardo di Louis e gli mostra il pollice in su.
"Secondo te Alice mi parlerà ancora dopo la figuraccia di sabato?".
Harry sospira.
"Hai solo vomitato", osserva.
"Sì. Sul tappeto. Davanti a lei", gli fa notare Ed.
"Che sarà mai", minimizza Harry.
"Che sarà mai?!", gli fa eco Ed, ma per fortuna la loro conversazione - che Harry ha già sostenuto almeno dieci volte nei giorni precedenti - è interrotta dall'arrivo del professore.
"Sbaglio o ci sono degli imbucati?", domanda, sedendosi sul solito sgabello di fronte al pianoforte.
"La mia ragazza e una sua amica volevano assistere, oggi."Ribatte Louis. "È un problema?".
Savan scuote il capo.
"No, no, è anche ora che abbiate un minimo di pubblico".
In poco tempo arrivano gli altri ragazzi e Harry è felice che si possa finalmente cominciare.
"Il compito di questa settimana era una canzone famosa degli anni '70, giusto?", chiede il professore, alzandosi in piedi.
La classe risponde con un coro di "sì!".
"Bene, chi vuole iniziare allora?".
Harry si sorprende ad alzare la mano.
"Perfetto, vieni qui!", lo esorta Savan. "Cosa ci canti?".
"Angie, dei Rolling Stones", replica Harry, lanciando occhiate ai suoi compagni, per saggiarne le reazioni. Louis sorride entusiasticamente, mentre Niall emette un fischio di approvazione.
"La base ce l'hai?".
Harry recupera dallo zaino il cd e lo consegna al prof. Poi sistema l'asta del microfono e aspetta che il professore gli dia l'ok.
"Faccio partire la canzone", dice questi.
Harry annuisce e punta lo sguardo davanti a sè, su tutti e nessuno in particolare.
"Angie, Angie, when will those clouds all disappear?", inizia a cantare, facendosi catturare dalle parole e dalla musica. "Angie, Angie where will it lead us from here?".
Alla fine della canzone Harry scopre di stare tremando un po'. Forse si è lasciato trascinare un po' troppo dalla canzone, come al solito, ma l'esperienza dei grandi interpreti insegna che non si è mai troppo coinvolti quando si canta.
Anche Savan appare scosso.
"Complimenti, Harry", gli dice. "Davvero un'ottima interpretazione. Chi vuole competere con lui?", domanda alla classe.
Harry ascolta le esibizioni dei suoi compagni, divertendosi un mondo quando Niall canta God Save The Queen dei Sex Pistols - nonostante trovi la sua scelta bizzarra o quanto meno provocatoria essendo lui irlandese- e rischiando seriamente di commuoversi con Wish You Were Here, che è la scelta di Ed.
Finalmente tocca a Louis e Harry ammette a se stesso che non stava aspettando altro.
"Cosa canti questa settimana?", domanda Savan.
"Songbird, dei Fleetwood Mac", risponde Louis.
"Quindi farai una serenata alla tua ragazza?", scherza il professore, facendogli l'occhiolino.
Louis arrossisce e si sforza di sorridere.
"Ehm, sì", replica, schiarendosi la voce.
"Buon per lei! Faccio partire la base, se dici".
Louis abbassa un po' l'asta del microfono e annuisce.
"For you, there'll be no more crying, for you, the sun will be shining, and I feel that when I'm with you, it's alright, I know it's right", canta Louis, lasciando scorrere gli occhi sugli altri ragazzi e posandoli brevemente su Eleanor, seduta in un angolo della stanza con Danielle.
Harry trova questa canzone molto nelle sue corde, anche se non ci avrebbe scommesso, prima di ascoltarlo.
"To you, I'll give the world, to you, I'll never be cold 'cause I feel that when I'm with you, it's alright, I know it's right".
Louis chiude un attimo gli occhi e abbassa il capo, quasi sopraffatto. Quando alza la testa, a Harry sembra un po' disorientato, poi l'altro ragazzo trova i suoi occhi e Harry gli sorride, sperando di risultare incoraggiante.
"And the songbirds are singing, like they know the score, and I love you, I love you, I love you, like never before".
Ci sono lacrime negli occhi di Louis, Harry ci può giurare, e l'intensità del suo sguardo brucia. Harry si sente esposto, come se fosse nudo, come se Louis stesse scavando un buco nel suo petto e Harry non avesse come schermirsi. Incrocia le braccia sul petto e vorrebbe distogliere lo sguardo, ma non ne ha la forza.
"And I wish you all the love in the world, but most of all, I wish it from myself".
Harry non sa e forse non vuole sapere perché la canzone gli stia dando i brividi. È come se si fosse fatta strada dentro di lui, in quel buco nel petto scavatogli dagli occhi di Louis, e avesse trovato un punto debole, che Harry non sapeva neanche di avere.
Gli sfugge una lacrima. Louis lo nota e sgrana gli occhi, inciampando un po' nell'ultima strofa e Harry si sente un completo idiota.
Eleanor salta in piedi ad applaudire entusiasticamente. Louis tiene il capo chino come se improvvisamente avesse vergogna di mostrare quello che sta provando - lui, quello estroverso e spudorato - e afferra l'asta del microfono come se lasciandola temesse di perdere l'equilibrio.
"Louis, tutto a posto?", chiede Savan, poggiandogli una mano sulla spalla. Louis alza la testa e lo guarda sorpreso, come se si fosse dimenticato di trovarsi lì.
"Sì, sì. Avevo solo bisogno di- di un momento", si giustifica, ancora visibilmente turbato.
"Tranquillo. Sei andato benissimo, comunque", lo rassicura il professore.
"Grazie", dice Louis, ma sembra incapace di muovere un muscolo.
"Puoi scusarmi un attimo?", domanda, prima di precipitarsi fuori dalla classe.
ll primo istinto di Harry sarebbe quello di seguirlo. Ma Eleanor lo batte sul tempo e Harry pensa che abbia anche più diritto di lui ad andare a controllare cosa sia preso al suo ragazzo.
"E per oggi abbiamo finito!", esclama Savan. "Adesso mi riunirò qualche minuto in privato con me stesso e deciderò chi ha vinto".
"Chi avrà vinto?", sussurra Ed a Harry. "Ma soprattutto, cosa avrà vinto?".
Harry è ancora un po' scosso, per questo fa spallucce e balbetta neanche lui sa cosa.
"Secondo me dovresti vincere tu!", continua Ed.
Harry strabuzza gli occhi.
"Non dire cavolate!", protesta Harry, recuperando un po' di lucidità. "I migliori siete stati tu e Louis!".
"Se solo Louis non avesse avuto un crollo psicologico! Non lo facevo così sensibile...".
"Louis è sensibile", ribatte Harry, sulla difensiva.
"Scusa, non volevo offendere il tuo nuovo migliore amico!".
Harry lo pizzica sul braccio.
"Quanto sei idiota!".
"Ragazzi!", li chiama il professore. "Credo di aver deciso. È stata dura, ma ho trovato un vincitore!".
Un brusìo si diffonde per la classe.
"E il vincitore è Harry Styles".
Harry quasi salta dalla sedia per la sorpresa. Gli altri si voltano a guardarlo. Zayn scuote il capo, sorridendo, Liam gli sorride apertamente, Niall fa partire l'applauso.
"Te l'avevo detto, idiota", dice Ed, dandogli una pacca sulla spalla.
"Grazie", borbotta Harry, imbarazzato.
"Non vuoi sapere cosa hai vinto?", domanda il professore.
Harry si era perfino dimenticato del premio.
"Sì, certo", mormora.
Savan si fruga nelle tasche e gli allunga due biglietti.
Harry li afferra senza neanche guardarli, mentre la classe si accalca attorno a lui per scoprire di cosa si tratti.
"Ma sono i biglietti per Mamma Mia!", esclama Perrie. "Oddio, come ha fatto a trovarli? Pensavo fosse sold out!".
"Ho i miei contatti", replica Savan, con un alone di mistero.
Harry posa con cautela i biglietti nello zaino, come se fossero qualcosa di preziosissimo. È la prima volta che vince qualcosa in una gara, anzi, è la prima volta che vince qualcosa in assoluto. Se potesse li metterebbe su una mensola come un trofeo, oppure li farebbe incorniciare.
"Contento?", domanda Savan.
"Certo!", risponde Harry. "Cioè, Mamma Mia, io ho sempre voluto-cioè, gli Abba-".
La classe scoppia a ridere. In quel momento Louis fa il suo ritorno in aula.
"Cosa mi sono perso?", chiede con nonchalance ed è il solito Louis. Harry vorrebbe parlare col Louis di qualche minuto prima e chiedergli dove si era nascosto fino a quel momento.



ANGOLINO:

Devo dirvi alcune cose. 

Punto primo, ho chiari problemi a formattare la pagina come vorrei io e si vede. Questo è uno dei motivi per cui la mia relatrice un giorno o l'altro mi dirà "Di questo passo ti laurei nel 2051". Perdonatemi, se potete.

Punto secondo, come avete letto ho dedicato l'inizio del capitolo alla descrizione dei tratti salienti del carattere dei ragazzi. Ci tengo a precisare che quello che ho scritto rispecchia in parte come li vedo nella realtà, in parte come vorrei che fossero nella mia fanfic. Quindi perdonatemi un'altra volta se avete pensato "WTF chi sono questi?!"

Punto terzo (l'ultimo, si spera), se non la conoscete ancora - ovvero se non l'avete sentita in Glee dove fa da colonna sonora a uno dei momenti Brittana più belli della storia -  vi consiglio vivamente di ascoltare Songbird.

WAIT! C'è un punto quarto, scusate. In realtà è un pensiero che volevo condividere con voi: quando immagino i nostri ragazzi cantare le canzoni che ho "scelto" per loro mi emoziono e vorrei tipo fare una petizione per fargliele cantare ma so che non succederà mai e quindi soffro (immaginare Louis che canta Songbird mi fa veramente male, sigh. Secondo me è perfetta per lui!).

Adesso la pianto! Grazie a tutti!
xxx


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Capitolo 11
*** I should ink my skin ***


larry 11

Neanche a dirlo, il professore ha assegnato loro una canzone degli ABBA, da cantare in gruppo. Harry è finito con Liam e Niall e non potrebbe essere più felice di così. 

"Quale cantiamo, allora?", domanda Liam, al tavolo della mensa, il giorno dopo.

"Io non conosco una singola canzone degli ABBA", ammette candidamente Niall.

"Non è possibile!", esclama Liam. "Non hai neanche visto il film con Meryl Streep?".

"Nah".

Liam appare veramente shockato.

"Non è possibile", continua a mormorare, scuotendo il capo.

"Che vuoi? Mi sembrava da gay", si difende Niall, un po' offeso.

"Io l'ho visto e non sono gay", ribatte Liam. "Harry, tu l'hai visto?".

Harry annuisce.

"Visto?", continua Liam. "Non c'è niente di gay in quel film".

"A parte Colin Firth", commenta Harry, trattenendo un sorriso.

Liam capisce la battuta e gli dà il cinque.

"Colin Firth è gay?", domanda Niall, sorpreso, fermandosi con la forchetta a mezz'aria.

Harry scoppia a ridere.

"Hai proprio bisogno di vedere quel film, amico".

"Che ne dite stasera da me?", propone Liam.

"Chiedo a mia madre se può accompagnarmi, ma non dovrebbero esserci problemi", dice Harry.

"Posso portare da bere?", chiede Niall.

Liam rimane interdetto.

"Se vuoi", risponde.

"Liam non può bere", lo soccorre Harry.

"Perchè?", domanda Niall, quasi oltraggiato.

"Problemi di salute", replica Liam.

Niall gli circonda le spalle con un braccio.

"Mi dispiace, amico", gli dice, costernato. "Non sai cosa ti perdi".

In quel momento Ed si unisce a loro.

"Quel Josh è pazzo", afferma, sedendosi.

"Perchè?", chiede Harry, incuriosito.

"Vuole che ci vestiamo da ABBA e cantiamo Waterloo, come alla fine del film".

"Uao, non vedo l'ora di vedervi!", commenta Niall, masticando.

Harry scoppia a ridere, non riuscendo a togliersi l'immagine dalla testa.

"Ovviamente mi opporrò con tutto me stesso", precisa Ed.

"Savan vuole più presenza scenica, ha detto. Se vi presentate così lo stendete sicuro", lo prende in giro Harry.

"Vorrei vedere te", ribatte Ed, con acidità.

"E dove li affittereste i vestiti?", continua Niall, ironico.

Ed gli lancia un tovagliolo.

"Adesso basta. Non ne parliamo più".

Niall affonda la testa tra le braccia, ridendo.

"E poi vorrei capire perché Louis finisce sempre a cantare con le ragazze", si lamenta il rosso.

"Fino a prova contraria Zayn è ancora un maschio", gli fa notare Liam.

Ed sembra realizzarlo solo in quel momento.

"Ok, ma Perrie no!", protesta.

"Ma a te non piaceva Alice?", la butta lì Harry.

Vedere Ed arrossire è uno spettacolo che consiglierebbe a tutti.

"Harry, sei pessimo come Custode Segreto", borbotta.

"Stiamo parlando di Harry Potter?", interviene Niall, unendosi alla conversazione solo in quel momento.

"No", rispondono Ed, Harry e Liam in coro. Niall fa spallucce e torna a dedicarsi alle sue ali di pollo.

"Piuttosto", inizia Harry, ricordandosi in quel momento della faccenda Liam e decidendo per par conidicio di mettere in imbarazzo pure lui, "come va con Danielle?".

A Liam va di traverso il succo.

"Concordo con Ed", dice, tossicchiando, "sei pessimo a tenere i segreti".

Harry sorride, incurante.

"Allora? Avete parlato? Le hai chiesto il numero?".

"Da quando sei così pettegolo?", domanda Ed, mollandogli una gomitata.

Louis ha organizzato un'uscita a quattro", risponde Liam.

Harry batte le mani, entusiasta, in una perfetta imitazione di una quindicenne. Femmina.

"Fantastico! Non sei contento?".

"Me la faccio sotto", ammette Liam.

"Ti servono consigli sulle donne, amico?", si offre Niall.

"Te sei un esperto?", chiede Ed, con una punta di sarcasmo.

"So qualche trucchetto".

"Mi sa che qui ne abbiamo bisogno tutti", osserva Harry.

Ed pare colto da un pensiero improvviso.

"Chi porterai a vedere Mamma Mia!?".

Harry deve ammettere di non averci assolutamente pensato.

"Non lo so", confessa.

"Perché non ci vai con Perrie? Ieri sembrava che avrebbe dato il proprio braccio destro per avere i biglietti", continua Ed.

"Non mi sento molto a mio agio con lei, dopo...", Harry lascia la frase in sospeso.

"Lo sappiamo tutti cosa avete fatto", dice, un po' malignamente -  per vendicarsi -  Ed.

"Cosa avete fatto?", domanda Niall.

Harry arrossisce.

"Ok, lascia perdere, ci arrivo da solo", lo liquida l'irlandese con un cenno della mano.

"Non se l'è portata a letto se è a questo che stai pensando", precisa Ed.

Niall lancia un'occhiataccia a Harry.

"Imbecille".

"Ma saranno fatti miei?", si schermisce Harry.

"Resti comunque un imbecille, amico", commenta Niall e tutti scoppiano a ridere.

*

"Spero che tu abbia deciso cosa farti tatuare", dice Louis.

"Certo che ho deciso", risponde, piccato, Harry.

"Ah, meno male, perché non vorrei arrivare davanti alla porta di Daniel con te che sei ancora indeciso".

Harry e Louis sono appena scesi dall'autobus e sono diretti all'appuntamento col famigerato tatuatore di minorenni.

"E cosa sarebbe?", continua Louis.

"Una stella a cinque punte", replica Harry, entusiasta.

"Perché diventerai una star?", lo prende in giro Louis.

Harry ridacchia.

"In realtà non sono stato molto a pensare al significato, mi piace e basta", ammette.

"E dove te la farai tatuare?".

"Qui".

Harry alza il braccio per mostrare a Louis il punto preciso. Louis gli afferra un polso, obbligandolo a stendere il braccio, e tocca con i polpastrelli il punto indicato da Harry.

Harry rabbrividisce a quel contatto.

"Sembra una zona molto delicata", osserva Louis.

"Non particolarmente", ribatte Harry, mentre l'altro ragazzo continua a saggiare con la punta delle dita il lembo di pelle nella parte inferiore del suo braccio.

"Hai paura?", chiede

"Di cosa? Non ho paura, solo un po' di adrenalina. E curiosità. Un po' di cuoriosità", replica Harry, d'un fiato.

Louis ride.

"Non ti ho mai sentito parlare così velocemente da quando ti conosco, Haz, quindi deduco che sì, sei agitato".

Harry si stringe nelle spalle.

"Ok, un po'. Ma non ho paura".

"Dai, vediamo di rilassarci un po' mentre aspettiamo che arrivi Daniel", propone Louis. "L'appuntamento era qui, davanti al tabacchino".

Louis comincia a massaggiare le spalle dell'altro ragazzo. Il suo tocco è delicato, come un soffio di vento. Con le dita scorre fino al collo di Harry e con i polpastrelli accarezza la sua nuca, fino all'attaccatura dei capelli. Harry ha la pelle d'oca.

"Meglio?", soffio Louis nel suo orecchio.

Harry è a un passo dall'implorarlo di non fermarsi, ma l'arrivo del tatuatore lo salva dall'imbarazzo.

"Siete voi quelli che avete appuntamento adesso?", domanda bruscamente.

Harry e Louis annuiscono.

"Quella è casa mia", dice l'uomo, indicando una casa alla fine della strada.

Senza aggiungere altro si incammina. Harry e Louis lo seguono.

Giunti davanti alla porta il tatuatore si volta a guardarli.

"Non voglio sapere come vi chiamate nè quanti anni avete. Solo una cosa, ce li avete i soldi?".

Louis annuisce.

"Ovvio, cosa credi?".

Mentre il tatuatore li precede in casa, Harry si avvicina all'orecchio di Louis per sussurrare "sei sicuro che possiamo fidarci di questo qui?".

"Certo", replica Louis, "un sacco di persone che conosco sono state da lui.
È uno che non fa domande ma è pulito e prende tutte le precauzioni necessarie".

I due seguono l'uomo lungo un corridoio fino a una stanza con un lettino e un tavolo con tutta la strumentazione necessaria.

"Chi deve fare il tatuaggio?".

Harry alza la mano, timidamente.

"Cosa e dove?".

"Una stella a cinque punte sul braccio".

"Stella a cinque punte, un classico. La potrei fare ad occhi chiusi", commenta l'uomo, cominciando a cercare nel suo album il soggetto scelto da Harry.

"Meglio di no", replica sarcastico Louis.

L'uomo fa stendere Harry sul lettino, gli tira su la manica con uno strattone, poi procede a copiare il disegno sul braccio, nel punto richiesto da Harry.

"Va bene così?", domanda, una volta che ha tolto la carta e il disegno è rimasto impresso sulla pelle.

Harry osserva il proprio braccio e poi si volta a guardare Louis.

"Che te ne pare?".

Louis gli sorride.

" Secondo me, va benissimo".

"Possiamo iniziare allora?".

"Sì", conferma Harry.

"Vuoi che la riempio, la stella?".

Harry fa cenno di no con la testa.

L'uomo indossa i guanti, intima a Harry di tenere il braccio ben teso sul bracciolo e intinge l'ago nell'inchiostro.

Harry si volta dall'altra parte quando sente il rumore della macchinetta e incontra lo sguardo di Louis.

"Tutto ok?", domanda l'altro ragazzo.

Harry annuisce, ma è teso.

"Vuoi che ti tenga la mano?", propone Louis.

Prima che Harry possa replicare Louis gli prende la mano. I suoi lineamenti si rilassano.

"Posso iniziare?", domanda il tatuatore.

"Ah, perchè, non hai ancora iniziato?", ribatte Harry, voltandosi di scatto, facendo scoppiare a ridere Louis.

L'uomo sbuffa.

"Posso andare?".

Harry annuisce e torna a posare lo sguardo su Louis. Quando l'ago tocca la sua pelle Harry serra gli occhi.

"Male?", chiede Louis, stringendogli la mano.

Harry riapre gli occhi.

"No, in realtà no", ammette.

"Per fortuna", commenta Louis. Harry pensa che l'altro ragazzo adesso lascerà andare la sua mano, ma la presa di Louis è ancora salda. Non che Harry desideri altrimenti. La stretta di Louis è confortante, al di là del tatuaggio.

"Zayn è un tipo simpatico", osserva Louis casualmente.

"Sì, lo so. Avete deciso cosa cantare?", domanda Harry.

"Sì, ma se te lo dico prometti di non ridere?".

Harry annuisce.

"Dancing Queen".

Harry infrange la promessa e ride. Poi si ricorda che sta facendo un tatuaggio e che dovrebbe restare immobile e si scusa.

"Fatti tuoi se il tatuaggio viene storto", replica l'uomo per tutta risposta.

"Dancing Queen, quindi?", fa Harry riportando la sua attenzione su Louis.

"L'ha scelta Perrie. E se nella vita ho imparato qualcosa è mai discutere con una ragazza".

Harry deve trattenersi dal ridere di nuovo.

"Dai, non è male. La canzone, non Perr-AH".

Il tatuatore è giunto a un punto dove pizzica un po' di più.

"Tutto a posto?", chiede Louis, carezzandogli il dorso della mano con il pollice.

"Sì, è stato solo un attimo", lo rassicura Harry.

Il tatuatore si ferma per intingere l'ago nell'inchiostro. Dopo qualche secondo di silenzio inizia a parlare.

"Non per farmi i fatti vostri...ma da quanto tempo state assieme voi due?".

Harry rimane congelato per un momento, poi il suo primo istinto è quello di mettersi a ridere, ma non può, quindi non gli resta che guardare Louis con una luce divertita negli occhi, sperando che l'altro ragazzo faccia qualche battuta a effetto.

Ma gli occhi di Louis sono distanti e la battuta non arriva.

"Non stiamo assieme", afferma, con serietà. Un secondo dopo lascia andare la mano di Harry, che si ritrova subito a rimpiangere il contatto.

"Ehi, guarda che non c'è problema", lo rassicura il tatuatore. "Mio fratello sta con un uomo da cinque anni-"

"Tuo fratello è gay", lo interrompe Louis.

"Eh, direi", dice l'uomo.

La conversazione si arena. Harry tira Louis per una manica. Louis abbassa gli occhi per guardarlo, ma distoglie lo sguardo quasi subito e rivolge la sua attenzione al tatuaggio.

Harry non sa cosa dire.

Il tempo trascorre nel più assoluto silenzio, interrotto solo dal rumore dell'ago elettrico e dai borbottii del tatuatore.

"Finito", dice l'uomo, dopo un po', e spruzza una sostanza sul braccio di Harry.

Harry guarda il suo tatuaggio, compiaciuto, sbalordito anche, come se non ci credesse di avercela fatta.

Vorrebbe mostrarlo a Louis, per avere una sua impressione, ma l'altro ragazzo si è appartato col tatuatore per pagare.

"Metti la crema per qualche giorno", gli dice questi, poco dopo, sull'uscio di casa. "La compri in farmacia. E mi raccomando, tu non sei mai stato qui".

L'uomo sbatte loro la porta in faccia e li lascia alla desolazione della strada.

"Simpatico", commenta Harry.

"Già", replica Louis, con noncuranza.

"Allora, che te ne pare?", domanda Harry, mostrandogli il tatuaggio.

Louis si ostina a ignorarlo.

Dopo però, inaspettatamente, mette una mano sul petto di Harry e lo spinge contro il muro. Harry non ha il tempo di lamentarsi che Louis, come prima, lo afferra per il polso.

"Mi fai male", gli fa notare Harry.

Louis gli stende il braccio, poi avvicina il viso al tatuaggio e Harry sente il suo respiro sulla pelle. La mano di Louis ancora sul suo petto si stringe sulla sua maglia.

"Mi pare che vada bene", commenta, poi i suoi occhi incontrano quelli di Harry e Louis sembra, per qualche strano motivo, arrabbiato.

"Tutto bene?", domanda Harry.

"Sì", risponde Louis, lasciando la presa sul suo polso. Poi sembra notare la propria mano ancora sul petto dell'altro. "Scusa", sussurra, facendo per toglierla.

Harry lo blocca afferrandogli il polso.

"C'è qualcosa che non va?".

Le dita di Louis si piegano sul tessuto della maglia di Harry.

"No, lasciami andare".

"Sei strano".

Louis deglutisce a vuoto.

"Lou?", lo chiama Harry.

Louis sospira e si abbandona su di Harry, affondando la testa nell'incavo del suo collo.

"Va tutto bene", mormora, "tutto bene".

ANGOLINO:

e siamo giunti al capitolo del tatuaggio. Diciamo che è leggermente autobiografico, tipo Harry che straparla oppure che crede che il tatuatore abbia già iniziato solo perché sente il rumore dell'ago. Oppure che si fa tenere la manina.  

Come avrete notato, Louis ha cominiciato a comportarsi da strambo e vi prometto che continuerà!

Ah, vi avverto che non  dedicherò un capitolo alle canzoni degli ABBA, ma andrò avanti con la trama. Magari vi farò sapere cosa avrebbero cantato.

Grazie a tutti coloro che commentano e seguono la mia storia.

Alla prossima!



















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Capitolo 12
*** Is it just a game? ***


larry au 12

Facendo un bilancio del fine settimana appena trascorso Harry può dirsi soddisfatto: venerdì ha fatto il suo primo tatuaggio (anche se adesso è costretto a indossare maniche lunghe tutto il tempo per nasconderlo a sua madre) e la serata a casa di Liam si è trasformata in un pigiama party, sabato è tornato alle vecchie abitudini passando la serata a giocare alla XBox con Ed e domenica ha studiato tutto il giorno per recuperare. Il professore di Storia gli ha dato l'opportunità di fare la verifica che si era perso la settimana precedente e Harry questa volta si è premurato di non arrivare in ritardo a scuola.


Harry!”.

Zayn lo avvicina agli armadietti. Harry lo accoglie con un sorriso.

Ehi!”.

Senti, devo parlarti di una cosa”, fa l'altro ragazzo, serio.

A Harry si rivolta un po' lo stomaco.

C'è qualcosa che non va?”, domanda, accostando l'anta dell' armadietto e rivolgendo la sua piena attenzione a Zayn.

Zayn tentenna.

Parla altrimenti mi agito”, lo esorta Harry.

Io e Perrie usciamo”, dice d'un fiato l'altro.

E dove andate?”, domanda Harry, perplesso.

Zayn sbuffa, esasperato.

Usciamo cioè ci vediamo, ci frequentiamo, stiamo insieme!”.

Frena, frena!”, gli intima Harry, con un gesto della mano. “Vi frequentate o state insieme?”.

Zayn nasconde il viso fra le mani.

Credo che ci stiamo frequentando per stare insieme”.

Un sorriso si allarga sul viso di Harry.

Ma è fantastico!”, esclama, dando a Zayn una pacca sulla spalla.

Zayn lo guarda, confuso.

Perché non stai dando di matto?”.

Harry solleva un sopracciglio.

Dovrei?”.

Perrie piace anche a te!”.

Non è vero”.

Ma sì che è vero! Vuoi perfino invitarla a vedere Mamma Mia!”.

Harry si gratta il capo.

Credo che Liam ti abbia dato un'informazione sbagliata, amico”.

Allora non ti piace più?”, domanda Zayn, speranzoso.

Harry scuote il capo.

Dubito che mi sia mai piaciuta”, ammette.

Ma alla festa-”.

Ho detto che è carina, non che mi piaccia”.

Ma vi siete baciati!”.

Mi ha baciato lei!”.

Harry e Zayn si fronteggiano qualche secondo senza parlare, in una specie di gioco a chi ride prima.

Allora siamo a posto?”, chiede Zayn, incerto.

Ovvio”, lo rassicura Harry.

Zayn si slancia per abbracciarlo.


Credevo che ti avrei perso per sempre!”, esclama melodrammaticamente per poi scoppiare a ridere sulla spalla di Harry.

Harry lo colpisce sulla testa.

Idiota”.

Zayn si stacca da lui.

Con chi andrai allora a vedere il musical?”.

Non ne ho la più pallida idea”.

Harry si vergogna ad ammettere che per un istante aveva pensato di invitare sua sorella tanto per dire di averci portato una ragazza.

Il mare è pieno di pesci, Harry Styles. Scommetto che ci sono tante ragazze che farebbero la fila per venire con te”, lo adula Zayn, “in tutti i sensi”.

Harry lo guarda di sbieco.

Parlo sul serio!”, si difende Zayn.
Harry continua a fissarlo incredulo.


Con quei ricci che ti ritrovi e quello splendido sorriso e quegli stupendi occhi verdi”, lo vezzeggia l'altro ragazzo, strizzandogli una guancia.

Harry allontana la sua mano, ridendo.

Ci stai provando con me?”, scherza, ma non può negare di essere in qualche modo lusingato.

É impossibile resisterti!”, lo prende in giro Zayn, attirandolo a sé per un altro abbraccio.

Harry nota che i suoi compagni di scuola stanno lanciando loro occhiate stranite.

Zayn, ci stanno guardando tutti”.

E tu lasciali guardare!”, esclama l'altro ragazzo, incurante come sempre.

Comunque”, aggiunge, mollandolo senza preavviso, “guardati intorno e fatti venire un'idea, ok?”.


*

Dopo sei ore di lezione Harry un'idea se la fa venire, ma dubita che Zayn volesse suggerirgli una cosa del genere. Alla fine dell'ultima lezione, saluta brevemente Ed e si precipita al campo di calcio. Qui si siede sugli spalti e decide di aspettare pazientemente che gli allenamenti si concludano. Dopo una buona mezz'ora, impiegata produttivamente a sciogliere con perizia i nodi alle cuffiette del suo iPod, Harry sente l'allenatore decretare la fine degli allenamenti. Perciò si alza in piedi per attirare l'attenzione di Louis, prima che segua i suoi compagni negli spogliatoi. Louis si accorge di lui e gli si avvicina.


Haz, che ci fai qui?”.

Ti ostinavi a non rispondere ai miei sms ma poi mi sono ricordato che oggi avevi gli allenamenti e sono venuto a cercarti qui”.

Louis si asciuga il viso sudato sulla maglia.

Hai bisogno di qualcosa?”, domanda.

Harry non vuole pensare che Louis sia freddo, forse è solo in imbarazzo per l'ultima volta che si sono visti e lui era strano e non ha voluto spiegargli niente e ha preso l'autobus per tornare a casa da solo lasciandolo fuori la porta del tatuatore a domandarsi cosa dove come perché avesse sbagliato. Se avesse sbagliato. Ma Harry non vuole spingerlo a parlare. Harry e la parole non vanno d'accordo. Harry e i fatti vanno d'accordissimo. Più o meno.


Ti devo dire una cosa”, afferma.

Puoi aspettare dieci minuti? Mi faccio una doccia”.

Harry annuisce.

Certo. Ti aspetto qui?”.

Sì, arrivo tra poco”.


Come promesso, Louis torna poco dopo, con i capelli gonfi per il phon e il ciuffo che non vuole starsene al suo posto. Ha un pallone sotto braccio.

Ti va di fare due tiri?”.

Harry strabuzza gli occhi.

Ma hai appena finito di giocare!”.

Lo so, ma volevo vedere come te la cavi tu con un pallone”.

Male”, ribatte Harry, accigliato.

Louis ride.

Non hai mai fatto nessuno sport nella tua vita?”.

Harry ci pensa su, grattandosi il mento.

Un po' di golf con mio padre”.

Intendevo un vero sport”, commenta Louis, lanciandogli il pallone. Harry lo blocca con due mani.

Fammi vedere cosa sai fare”.

Harry vorrebbe protestare, ma Louis lo ha già preceduto sul campo.

Quale parte di non so fare niente non hai capito?”, si lamenta il riccio, poggiando a terra il pallone.

L'avrai vista almeno una partita in TV!”.

Intendi per intero?”.

Harry, sei la vergogna di questa nazione!”, lo sfotte Louis. “Coraggio, mollagli un calcio”, lo esorta, indicando il pallone.

Harry lo tocca con la punta della scarpa.

Devo tirare forte?”.

Tira come vuoi”, dice Louis, accondiscendente.

Harry colpisce il pallone, con esiti risibili.
Louis blocca il pallone rotolato malamente verso di lui sotto la scarpa.

Non devi colpire con la punta del piede”, gli dice, pedante.


Harry fa spallucce.

Guarda qui”, Louis gli mostra come fare e gli rilancia il pallone.

Posso sapere perchè hai deciso di sottopormi a questa tortura?”, piagnucola Harry.

Oggi mi sentivo ispirato”, replica Louis stringendosi nelle spalle.

Harry ci riprova e questa volta Louis fa un verso di approvazione.


Va un po' meglio, mettici più forza adesso”, gli intima, passandogli il pallone.

Harry tira con tutta la forza che riesce a racimolare e il pallone vola oltre la testa di Louis.

Ci hai messo troppa forza”, si lamenta questi, correndo a recuperare il pallone.

Harry decide di corrergli dietro perché è stanco di starsene fermo a farsi dare lezioni sul calcio. Raggiunge Louis e prova a togliergli la palla con un piede. Invano.

Non sai fare un tiro come si deve e ora vuoi provare a marcarmi?”, lo prende in giro Louis, ruotando su se stesso col pallone.

Harry lo marca stretto, afferrandolo per la maglia.

Giochi sporco, Haz”.

Harry ride contro il suo orecchio.

Hai già commesso un fallo”, lo avverte Louis prima di correre via col pallone. “Prova a prendermi!”.


Harry arranca dietro di lui, ma Louis è troppo veloce.

Forza, Hazza, ce la puoi fare!”.


Harry fa uno scatto in avanti e allunga una mano per agguantarlo.

Preso!”, esulta.

Louis se lo scrolla di dosso.

Devi prendere il pallone, non letteralmente me!”.

Non mi piace questo gioco!”, si lagna, Harry.

Louis scoppia a ridere.

Dai, prova di nuovo a togliermi il pallone”, propone.

Harry comincia a menare calci nel tentativo di sottrarre la palla all'altro ragazzo.

Ouch!”, si lamenta Louis, quando Harry gli molla un calcio nello stinco.

Scusa, scusa”.

E sei al secondo fallo”, lo ammonisce Louis e riprende a correre.

Si inseguono per un po' lungo tutto il campo, Louis che cerca di motivare Harry insultandolo e Harry che gli lancia improperi di ogni genere. Sono entrambi a corto di fiato, per la corsa e le risate.

Tieni, fai un tiro in porta”.


Finalmente Louis ha pietà dell'altra ragazzo e gli passa il pallone. Harry esulta e si dirige, inciampando di tanto in tanto, verso la porta.

Vai, Haz!”, lo incoraggia Louis, con chiaro intento canzonatorio.

Arrivato davanti alla porta Harry non riesce a frenare la propria corsa e ci finisce dentro.

Louis si lascia cadere a terra, sganasciandosi dalle risate.

Devi buttarci dentro il pallone, non te stesso!”.

Vieni ad aiutarmi”, implora Harry, cercando di districarsi dalla rete.

No, è troppo divertente”.

Dai, non fare lo stronzo!”.

Ce la fai a tirarti su anche da solo!”.

No, me ne starò qui finchè non verrai ad aiutarmi”.

Louis sospira stancamente, si alza in piedi e va in soccorso dell'altro ragazzo.

Dovevo fidarmi di te quando mi ha detto che eri negato”, gli dice, allungandogli una mano.

Harry la afferra, ma piuttosto che tirarsi su attira Louis verso il basso. Louis gli piomba addosso.

Idiota”, protesta questi non accennando a rimettersi in piedi.

Te la sei cercata”, replica Harry non facendo alcun tentativo per scrollarselo di dosso.

Louis gli morde una spalla. Harry fa sgusciare una mano sotto la sua maglietta per pizzicargli un fianco. Louis sussulta.

Mi hai fatto male”, piagnucola.

Te lo meriti”, ribatte Harry, lasciando la propria mano dov'è.

Sei vendicativo”, mormora Louis. Harry si limita a sorridere beffardo.

Si guardano l'un l'altro in silenzio per un po', l'unico suono è il loro respiro un po' affannato.

Harry spalanca la mano sul fianco di Louis e Louis piega la testa in avanti di riflesso. Harry socchiude gli occhi per vederlo meglio visto che è così vicino e deglutisce a vuoto. La testa di Louis è sempre più prossima alla sua, i loro nasi stanno per sfiorarsi.
Quindi-”, prova a dire Harry, ma scopre di avere la bocca asciutta e il cuore in gola. La sua presa sul fianco di Louis si stringe, il suo respiro è sempre più accelerato. Le sue labbra hanno un tremito di anticipazione. Il suo sguardo cade per un attimo sulla bocca dell'altro ragazzo, poi ritorna agli occhi e c'è stupore e qualcosa che assomiglia al terrore sul fondo di essi.

Louis sbarra gli occhi improvvisamente, emettendo una specie di gemito. Poi si lascia scivolare di lato, stendendosi sulla schiena.
Harry non riesce a muovere un muscolo e si sente un idiota, ma non può essersi immaginato tutto.

Cosa eri venuto a dirmi?”, domanda Louis, con un filo di voce, poco dopo.

Harry spera che la voce non gli si spezzi.

Volevo ringraziarti per il tatuaggio-”.

L'hai già fatto”, replica Louis, secco.

Fammi finire”, lo prega Harry, trovando il coraggio di girarsi su un fianco per guardarlo in faccia. Louis piega la testa di lato ma il suo sguardo è distante.

Volevo chiederti se volevi venire con me a vedere Mamma Mia!”, dice d'un fiato Harry.

L'espressione di Louis è illeggibile.

Mi stai chiedendo un appuntamento?”.

Harry trasalisce.

Sto scherzando, Haz”, lo rassicura Louis, piegando finalmente le labbra in un sorriso, “certo che voglio venire”.

Harry si rilassa un po'.

Per ripagarti del tatuaggio”, spiega.

Non devi ripagarmi di niente”, insiste Louis, “per me è stato un piacere. Per te è un piacere portarmi con te a teatro?”.

Harry annuisce con convinzione.

Preferisco che ci venga tu piuttosto che chiunque altro”, ammette.

Allora andiamoci”, dice Louis, prima di rimettersi in piedi e incamminarsi verso il bordo campo.


ANGOLINO:

io faccio solo finta di capirci qualcosa di calcio, ok? Però forse con un pallone me la cavo meglio di Harry.

Alla prossima!



























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Capitolo 13
*** When you are close to me I shiver ***


larry 13

É martedì pomeriggio, mancano poco più di due giorni all'incontro settimanale del glee club e Harry, Liam e Niall non hanno ancora imparato la loro canzone. Harry è steso pigramente ai piedi del letto di Liam a osservare Zayn fare cerchi di fumo, mentre Niall strimpella la sua chitarra sul tappeto cercando di insegnare a Ed gli accordi di una canzone dei Bon Jovi e Josh prova ad andargli dietro usando delle scatole di scarpe come percussioni.

Questo doveva essere un pomeriggio di prove, non di cazzeggio!”, si lamenta Liam, cercando di attirare l'attenzione degli amici che affollano camera sua.

Rilassati, amico!”, gli intima Zayn, facendo l'ultimo tiro dalla sigaretta e cercando di non far cadere la cenere in bilico. “Dov'è il posacenere?”.

Liam sospira e apre il cassetto del comodino, tirandone fuori un posacenere.

Zayn spegne la sigaretta e si pulisce la cenere rimastagli sulle dita sui propri jeans.

Se voi ve ne andaste io, Harry e Niall potremmo provare la nostra canzone”, insiste Liam, “e voi la vostra”.

Louis è al corso di teatro e Perrie domani ha una verifica e doveva assolutamente studiare”, si giustifica Zayn, “quindi non ho niente da fare oggi”.

E voi?”, domanda Liam, all'indirizzo di Ed e Josh. “Non dovete provare?”.

C'è ancora tempo”, replica Josh, “che saranno mai gli ABBA, poi”.

Harry è sicuro di aver sentito Liam borbottare “irresponsabili”.

Possiamo cantare la nostra canzone anche se ci sono loro”, propone.

Non ce la faccio, mi distraggono”, replica Liam seccamente, occhieggiando gli altri ragazzi.

E così io ti distraggo?”, lo prende in giro Zayn, allungando un piede e accarezzandogli un orecchio con l'alluce.

Liam indietreggia schifato, rischiando quasi di cadere dal letto. Harry lo afferra appena in tempo per il braccio, risparmiandogli questo infausto destino.

Sei noioso, Li, te l'ha mai detto nessuno?”,afferma Zayn.

Sono noioso perché voglio prendere sul serio un compito che mi è stato assegnato?”, protesta Liam, esterrefatto.

No, perché vuoi sempre fare, fare, fare e non ti rilassi mai!”, sbotta l'altro ragazzo.

E tu vuoi sempre rilassarti e non fare nulla!”, ribatte Liam, alzando il tono di voce.

E con chi vuoi che provi la canzone? Con me stesso?”.

No, ma almeno lascia provare noi!”.

Zayn ammutolisce.

Ok”, dice dopo un po', “me ne vado. Contento?”. Fa per alzarsi.

Liam si allunga sul letto per afferrare Zayn per la maglia.

No, resta”, gli impone, con uno sguardo di scuse. 

Zayn ride.

Sbaglio o sei un po' schizofrenico?”.

Liam sbuffa.

In ogni caso non posso buttare gli altri fuori”, spiega, accennando con la testa ai ragazzi sul tappeto, “ormai per oggi è andata così”.

Zayn scrolla le spalle.

Dai, domani recuperate”.

Lo spero”.

A Zayn arriva un messaggio sul cellulare. Harry lo vede corrucciarsi e stringere le labbra.

Liam?”, chiama, poco dopo.

Che c'é?”, domanda l'altro ragazzo, con una punta di ansia.

Non è che potrei dire a Louis di passare di qua?”.

Harry ha un tuffo al cuore e si ritrova a sperare che Liam rifiuti. Non che non abbia voglia di vedere Louis, lo sa dio quanto ne abbia voglia, ma dopo quello che è successo - o meglio, non è successo - il giorno prima, quello che ha - o forse non ha - immaginato che stesse per accadere su quel campo, si sentirebbe parecchio in imbarazzo a stare nella stessa stanza con Louis.

Non era a scuola?”, replica Liam.

Sì, ma ha già finito ed eravamo d'accordo che se avesse finito prima ci saremmo visti”.

Liam fa spallucce.

Ok, digli pure che venga. Tanto ormai...”.

Grazie, Li!”, esclama Zayn, afferrandogli il viso fra le mani e stampandogli un bacio sulla guancia.

Così Harry sarà costretto a vedere Louis. L'ansia gli attanaglia lo stomaco, al solo pensiero. Eppure per chiarire l'equivoco basterebbe chiedere all'altro ragazzo. Nel caso in cui si fosse immaginato tutto farebbe la figura dell'idiota e potrebbe rischiare di perdere la sua amicizia, nel caso contrario invece...Harry non vuole neanche pensarci.

Potremmo mangiare una pizza tutti insieme stasera”, propone Zayn, digitando l'sms di risposta a Louis.

Qualcuno ha detto pizza?”, domanda Niall, smettendo momentaneamente di suonare.

Liam si schiaffa una mano sulla fronte.

Grazie, Zayn”.

Zayn lo guarda stupito.

Che ho fatto stavolta?”.

Forse hai appena invitato sei persone a mangiare a casa mia?”.

Oh”, realizza Zayn, “scusa, avrei dovuto dirtelo all'orecchio”.

Liam scuote il capo.

Lascia perdere, ormai il danno è fatto”.

*


Siamo degli idioti”, esordisce Niall, al terzo pezzo di pizza. Tutti si voltano a guardarlo.

Prego?”, domanda Louis. Lui e Harry sono seduti fianco a fianco, sul tappeto della camera di Liam, le loro ginocchia si sfiorano a ogni movimento. Louis si comporta normalmente con lui, come se nulla fosse successo tra di loro, ed effettivamente non è successo nulla , Harry è un po' paranoico e comincia a pensare di avere anche una fantasia troppo galoppante e a volte si insinua in lui la paura che l'altro ragazzo possa leggergli nella mente e scoprire che è un imbecille.

Non abbiamo un nome”, continua Niall, masticando.

Continuo a non seguirti”, dice Louis, lanciando uno sguardo interrogativo a Harry, sperando che l'altro ragazzo possa essergli d'aiuto.

Siamo un gruppo e non abbiamo ancora un nome”, spiega l'irlandese, guardandosi intorno e sperando che qualcuno afferri il senso delle sue parole.

Ah, intendi per il glee club”, dice Liam.

Niall annuisce, entusiasta.

Quelli del telefilm hanno un nome”, afferma, addentando la sua pizza, “troviamo un nome anche per noi”.

Non pensi che sia una cosa da decidere insieme agli altri?”, interviene Ed.

Noi rappresentiamo la maggioranza”, ribatte Niall.

E se il nome che scegliamo agli altri non piace?”, continua Ed.

E con altri Ed intende Alice”, sente il bisogno di comunicare a tutti Harry.

Ed gli lancia uno sguardo di fuoco, ma almeno si zittisce.

Hai qualche idea?”, domanda Harry, tornando al discorso principale.

Niall si pulisce la bocca con un tovagliolo.

Io pensavo a The Losers, che ve ne pare?”.

Perdente ci sarai tu”, protesta Louis, “con tutto il rispetto”.

Niall lo guarda di sbieco, prima di scoppiare a ridere.

Cosa preferisci? The Winners?”.

Perché no The Lucky Ones?”, suggerisce Liam.

Io proporrei qualcosa di più breve”, interviene Zayn.

Tipo?”, domanda Niall, avvicinandosi al cartone di pizza per prendere l'ennesimo pezzo.

Tipo Zap”, dice Zayn, suscitando la perplessità generale. 

Come in Zayn and Perrie?”, lo prende in giro Harry, ottenendo di farlo arrossire.

No, non è quello che intendevo. È una roba dei fumetti..."

Io penso che dovremmo scegliere un nome che rappresenti tutti”, insiste Ed.

Abbiamo capito, Ginger. Perché non contribuisci anche tu alla causa?”, lo incita Louis.

Tu smetti di chiamarmi Ginger e poi ne riparliamo”, replica stizzito l'altro ragazzo.

Preferisci Ging?”, continua Louis. “Ehi, perché non ci chiamiamo The Fellowship of the Ging?”.

Non è neanche lontanamente divertente come Louis and his massive ego!”, controbatte Ed.

Louis rimane a bocca aperta.

Scusa?”.

Harry decide di intervenire.

Fermi tutti! Time out!”, esclama, mentre il suo migliore amico e l'altro ragazzo si guardano in cagnesco. “Com'è che si chiamano quelli del telefilm?”.

The New Directions”, rispondono in coro Ed e Liam.

Harry si gratta il mento, pensieroso.

Forse mi è venuta un'idea”, conclude, dopo qualche secondo.

Spara!”, lo esorta Niall.

Harry ha gli occhi di tutti puntati addosso.

Non è che sia un nome tanto originale”, si giustifica, stringendosi nelle spalle.

Che importa, Haz?”, gli da di gomito Louis. “Mica dobbiamo firmare un contratto discografico!”.

Io pensavo a The One Direction”, Harry si guarda intorno per osservare le reazioni dei suoi compagni.

Non lo so, mi ricorda erection”, commenta Niall, suscitando l'ilarità generale.

A me piace. Abbiamo una direzione, un obiettivo: vincere i Campionati Nazionali di Canto Corale”, osserva Louis, leggendo nella mente di Harry. Quest'ultimo si volta a guardarlo, sorridendo e annuendo.

Prima dobbiamo passare le Regionali, o sbaglio?”, interviene Josh.

Shhh”, lo zittisce Zayn, “tu pensa positivo”.

Allora?”, riprende Harry. “Voi che ne dite?”.

Per me va bene”, asserisce Liam, “ma senza il The, suona male”.

Quindi è ok?”, domanda Harry, lasciando scorrere lo sguardo su ognuno dei presenti.

Aspetta, forse Edward vuole fare un referendum in classe”, scherza Louis.

Ed lo fulmina con lo sguardo.

Sai che ti dico, Louis Tomlinson-”, inizia.

Lascia perdere”, lo blocca Harry. “Allora va bene One Direction? Lo proponiamo a Savan?”.

Gli altri annuiscono. Harry sorride compiaciuto, provando un certo orgoglio nell'avere suggerito il nome giusto.

Vado a lavarmi le mani”, annuncia poco dopo, ma dubita che qualcuno lo abbia sentito. Niall ha finito di mangiare e ha già in braccio la sua chitarra, Liam sta chiedendo a Zayn delucidazioni su Zap, Ed e Josh si litigano l'ultimo pezzo di pizza. Louis è l'unico che gli fa cenno di sì con la testa.

Harry ha appena finito di asciugarsi le mani che bussano alla porta.

Ho finito!”, urla.

Louis apre la porta ed entra senza essere invitato. Harry ha il magone e vorrebbe prendere a testate il lavandino per questo.

Devi usare il bagno?”, domanda, guardandosi allo specchio, piuttosto che guardarlo in faccia.

No, volevo compagnia”, risponde Louis, sedendosi sul bordo della vasca.

Non avevi compagnia di là?”, ribatte Harry, perplesso.

Sì, ma non li conosco bene”.

Da quando sei diventato timido?”, lo prende in giro Harry, voltandosi finalmente a guardarlo.

Ok, volevo stare con te”, ammette Louis, d'un fiato.

Harry si aggrappa al lavandino, nervoso.

Come sta il tatuaggio?”, continua Louis, come se niente fosse.

Harry solleva il braccio.

Bene”, mormora.

Fammi vedere”, lo incita Louis.

Harry si avvicina all'altro ragazzo e accosta il tatuaggio al suo viso.

Posso...?”, domanda Louis, sollevando una mano. Harry annuisce.

Louis ha questo bisogno di toccare le cose, come se la sola vista non gli bastasse. Poggia i polpastrelli dell'indice e del medio sul braccio dell'altro, con esitazione, poi lascia scorrere le dita sulla sua pelle, a seguire il contorno della stella. Harry trattiene il fiato.

É sollevato”, osserva Louis, affascinato.

Perché ancora deve guarire”, spiega Harry.

Louis continua a solleticargli il braccio con le dita, provocandogli la pelle d'oca. Harry poggia la mano sulla sua spalla, stanco di tenere il braccio sospeso a mezz'aria.

Mi piace”, commenta Louis, dopo un po', sollevando la testa a incontrare gli occhi di Harry.

Credevo non ti piacessero i tatuaggi”, replica quest'ultimo.

Mi piacciono su di te”.

Un'ipotetica replica di Harry è stroncata sul nascere da Zayn che fa capolino dalla porta.

Cosa ci fate tutti e due in bagno?!”.

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Capitolo 14
*** This little bungalow with some strange new friends ***


larry 14

Per Harry non è stata una bella settimana, quella appena trascorsa: la sua esibizione al glee club non è stata un granché, perché lui, Liam e Niall hanno risentito della mancanza di esercitazione e la loro Our Summer of Love si è rivelata un fiasco tanto che Savan ha dovuto redarguirli; sua madre ha scoperto il tatuaggio e lo ha messoin punizione per tutto il week-end; come se non bastasse ha saputo di non aver superato il test di Storia. Ma nonostante questo, Harry è felice per almeno due cose che sono successe durante la settimana.


Innanzitutto, il rapporto tra lui e Louis è tornato quello di sempre, nel senso che non c'è stato alcun momento che Harry definirebbe imbarazzante. E in più Louis è stato così gentile da fargli compagnia in chat tutto il sabato sera, con la scusa che non avesse niente da fare, quando Harry sapeva benissimo che l'altro avesse in programma di andare a una festa.

In secondo luogo, nonostante sua madre ce l'avesse con lui tanto da chiuderlo in casa per due giorni interi, Harry è riuscito a strapparle il permesso di trascorrere qualche giorno al bungalow di famiglia, in occasione della settimana di vacanza di metà semestre.

Per questo motivo, il lunedì mattina Harry si sveglia presto e si prepara, eccitato, in attesa dei suoi amici. Ed purtroppo non sarà dei loro, dal momento che suoi hanno deciso di cogliere l'occasione della settima di vacanza per andare a trovare la nonna in campagna. L'allegra combriccola sarà formata da Louis, Niall, Liam e Zayn, visto che Harry non è abbastanza in confidenza con gli altri membri del glee club da invitarli e che il patto era stato niente ragazze. Il piano è farsi accompagnare dal compagno di sua madre, col suo minivan, e poi farsi venire a prendere tre giorni dopo.

Mentre Harry comincia a caricare la sua roba in macchina, sente il rombo della Vespa di Zayn. Lui e Liam parcheggiano e smontano con una certa difficoltà dal mezzo.

Potevamo passare a prendervi noi per evitarvi di portare le vostre cose sullo scooter”, osserva Harry.

Zayn per tutta risposta gli molla il suo borsone.

Lascia perdere”, mormora Liam, passandogli il proprio.

Avete già litigato ancor prima di partire?”, domanda Harry, spostando il suo sguardo dall'uno all'altro.

Fidati, lascia perdere”, insiste Liam. Zayn si accende una sigaretta e sembra che non debba aprire bocca fino a che non inizia a borbottare, lanciandosi in una ridicola imitazione di Liam.

Ce la facciamo sulla Vespa con i borsoni, ce la facciamo!”.

Liam lo guarda di sbieco.

Hai finito?”.

Non cadiamo, ti assicuro che non cadiamo”, continua imperterrito Zayn.

Scusa se mio padre doveva andare al lavoro e non poteva accompagnarci qui alle otto di mattina!”, sbotta Liam.

Scusa se non volevo cadere dallo scooter rischiando di farmi mettere sotto da un camion!”, ribatte Zayn, guardandolo negli occhi per la prima volta.

Harry non riesce a trattenere uno sbuffo di risata, nonostante la gravità della situazione.

Davvero? Siete caduti?”.

Liam e Zayn lo fulminano con lo sguardo e rispondono in coro “Sì!”.

Vi siete fatti nulla?”, domanda, cominciando a preoccuparsi un po'.

Per fortuna no”, risponde Liam.

Per fortuna no?”, gli fa eco Zayn. “Mi si sono rotti i Ray Ban!”.

Harry scoppia ridere. Zayn gli lancia il mozzicone di sigaretta addosso.

Zayn! Mi bruci i jeans!”, protesta Harry.

Ecco, così capisci cosa si prova a perdere qualcosa che ami!”.

In quel momento arriva Niall, arrancando sulla bicicletta, la custodia della chitarra sulle spalle e uno zaino di modeste dimensioni sul cestino posteriore.

Ma siete tutti matti?!”, esclama Harry. “Potevo passarvi a prendere io se solo me lo aveste chiesto!”.

Non c'è problema, amico”, replica Niall, iniziando il giro dei saluti.

Manca qualcuno”, osserva, dopo un po'.

Sì, Louis. Mi ha detto che avrebbe ritardato un po' perché aveva dei problemi con sua madre”, risponde Harry, sollevando nel frattempo una manica del suo maglione per controllare l'orario, impaziente.

Non è che ci molla anche lui?”.

No, non credo proprio”.

Ma Harry continua ad essere in apprensione fino a che un SUV nero non si ferma nel vialetto di fronte a casa sua. Quando la portiera si apre, ne esce fuori un Louis piuttosto costernato.

C'è qualcosa che non va?”, domanda Harry, preoccupato, andandogli incontro.

Mia madre vuole parlare con la tua”.

Harry tira un sospiro di sollievo.

E che problema c'è? Vado dentro a chiamarla”.


Poco dopo, Harry e Anne raggiungono gli altri sul vialetto. Anne ormai li conosce tutti, tranne Louis. Quest'ultimo si presenta cordialmente.

Tu sei quello che ha accompagnato mio figlio minorenne a fare il tatuaggio, mh?”, dice la donna, con cipiglio severo.

Louis non arrossisce neanche quando le risponde “Bisogna vivere mentre si è giovani, no?”, facendo scoppiare a ridere tutta la compagnia.

Contro ogni più rosea aspettativa di Harry, anche sua madre si unisce alla risata.


Vienimelo a dire quando tuo figlio tornerà a casa con un tatuaggio!”, ribatte scherzosamente.

Comunque, mia madre la aspetta in macchina per parlarle”, afferma Louis.

Ok”, Anne annuisce. “Per fortuna non sono l'unica mamma apprensiva rimasta su questa terra!”, commenta, prima di dirigersi verso l'automobile.

Simpatica tua madre!”, osserva Louis, sorridendo. Harry è quasi sorpreso dall'aggettivo usato da Louis per descrivere sua madre. Fin'ora è l'unico dei suoi amici che non abbia fatto alcun commento su quanto sia giovane, o figa.

Quando non mi mette in punizione”, ribatte, abbassando il capo. Louis gli scompiglia i capelli prima di voltarsi a salutare calorosamente gli altri ragazzi.

Dall'auto provengono delle risate.

Sentitele, ridono!”, esclama Louis.

Almeno è sicuro che tua madre ti farà venire, se è così rilassata”, replica Harry.

Tranquillo, Haz, sarò dei vostri di sicuro”.

Qualche minuto dopo l'auto della madre di Louis riparte rombando e Anne torna da loro sorridendo.

Louis, devi lasciarmi il numero di tua madre perché lei non lo ricordava a memoria!”.

Certo!”, dice Louis, entusiasta, cercando il proprio cellulare nelle tasche.

Harry trova assurda tutta questa situazione. E in più ha fretta di partire.

Visto che siamo tutti vado a chiamare Robin, così andiamo!”.

Quando Harry ritorna col suo patrigno, stanno tutti conversando amichevolmente con sua madre.

Louis, metti lo zaino nel portabagagli”, ordina Harry, con una certa premura.

L'altro ragazzo solleva lo zaino da terra con più sforzo di quanto dovrebbe essere necessario e quando lo carica in macchina le bottiglie contenute al suo interno cozzano.

Ooops”, commenta Louis, guardandosi attorno con espressione colpevole.

Io non ho sentito niente”, afferma Anne, scatenando l'ilarità di Niall.

Ma', allora noi andiamo”.

Harry incita gli altri a salire in macchina e va a salutare sua madre, che lo stringe tra le braccia.

Serve che ti ripeta il mio mantra?”, domanda la donna.

"
Ma', per bere, berremo”, inizia Harry, “per quanto riguarda fumare, non ti assicuro nulla. L'unica parte sulla quale devi sentirti assolutamente tranquilla è quella sul fare sesso”.

Anne ride.

Pensa, era la parte che mi preoccupava di meno!”.

*

Dopo qualche ora di viaggio, i cinque finalmente arrivano a destinazione. Harry è sicuro che Robin abbia l'emicrania, tra le chiacchiere di Louis, le risate di Niall e le canzoni cantate a squarciagola da tutti loro.

Harry è felice. Un mese prima neanche li conosceva questi quattro ragazzi e adesso non riesce quasi a immaginare la sua vita senza di loro. Per quanto gli manchi la presenza di Ed, è sicuro che non avrà alcun problema a divertirsi coi suoi nuovi amici. Anche se per lui è strano fare parte di un gruppo, dover interagire con altre quattro teste invece che una sola, come è sempre stato abituato. 

One Direction, assemble!”, urla Zayn, quando il minivan di Robin si è ormai allontanato.

Tecnicamente mancherebbero cinque persone per poterci chiamare One Direction”, gli fa notare Liam.

Chissene”, replica Zayn, scrollando le spalle. “Noi siamo la metà migliore!”.

Quando Harry li scorta dentro, i sospiri estasiati degli altri si sprecano.

Cazzo!”, urla Niall, a un certo punto. “Hai pure la piscina!”.

Harry ghigna, orgoglioso.

Bastardo fortunato”, borbotta Niall.

Potevi dircelo, Haz. Avrei portato il costume da bagno”, dice Louis, poggiando finalmente lo zaino con l'alcool per terra.

A che serve il costume?”, ribatte Harry.

Per fare il bagno in piscina”, replica Louis, ovvio.

Harry ridacchia.

Non dirmi che ti vergogni a fare il bagno in mutande?”, esclama Harry.

Non dirmi che hai delle mutande imbarazzanti, tipo quelle con gli orsacchiotti?”, rincara la dose Zayn.

Louis lancia loro uno sguardo annoiato e non li degna di una risposta.

Qual è il programma della giornata?”, domanda Liam, accomodandosi su una poltrona.

Io direi”, inizia Niall, facendo finta di consultare una lista immaginaria, “mangiamo, facciamo il bagno in piscina, ci riposiamo, ceniamo e ci ubriachiamo”.

Mi piace”, commenta Zayn.

Sono solo le undici”, osserva Liam, “è un po' presto per mangiare”.

Eretico”, lo accusa l'irlandese, “non è mai presto per mangiare”.

Io direi”, interviene Harry, “che prima è meglio sistemare la roba da mangiare e da bere in frigo, scegliere in quali stanze dobbiamo dormire, verificare che gli armadi non siano stati mangiati dalle tarme e metterci le nostre cose e poi buttarci in piscina”.

Il piano di Harry è più sensato”, sostiene Liam. Harry gli rivolge un sorriso.

Ehi, hai saltato la parte dove mangiamo!”, protesta Niall.

Dividiamoci i compiti”, propone Zayn, “Harry e Liam sistemano le cose in frigo, io faccio un giro delle stanze, Louis controlla la storia delle tarme e Niall mangia”.

Harry scoppia a ridere, facendo contemporaneamente cenno di no con la testa, bocciando così il piano di Zayn.

Dopo aver sistemato ordinatamente la roba in frigo, Harry comunica agli altri ragazzi che ci sono solo due camere da letto.

Io con Liam non ci dormo!”, mette le mani avanti Zayn. “Russa”.

Non è vero!”, si difende Liam. “Harry e Niall hanno già dormito con me. Non russo, vero?”.

Harry distoglie lo sguardo.

Veramente sì, amico. Sembri una sega elettrica”, confessa Niall.

Liam fa un'espressione offesa.

E va bene, dormirò io con Liam”, si offre Louis, circondando con un braccio le spalle dell'altro ragazzo.

A tuo rischio e pericolo”, lo avverte Zayn.

I letti sono matrimoniali. In entrambe le stanze”, li informa Harry.

Così dormi con tua sorella quando venite qui?”, domanda Zayn. “Beato tu!”.

Tu non avevi una ragazza?”, lo prende in giro Louis.

Ma l'hai vista la sorella di Harry?”.

Harry strattona Zayn per un braccio.

Non ricominciare, ti prego”, lo implora. “Quindi”, continua, “Louis dorme con Liam in camera dei miei, chi dorme con me in camera mia?”.

Zayn si offre volontario.

Io dormirò sul divano”, conclude Niall,

Dai, se vuoi noi ci stringiamo”, propone Louis.

Preferisco il divano”, afferma Niall, lanciando un'occhiata a Liam.

Tanto lo so che stanotte saremo così ubriachi che non ci ricorderemo dove dobbiamo dormire”, osserva Zayn.

Probabile”, concorda Harry, cominciando a slacciarsi i bottoni dei jeans. “Tuffo in piscina?”.
*

Hanno trascorso tutto il resto della mattinata ammollo in piscina (Louis ha davvero fatto il bagno vestito, Zayn è quasi annegato, Liam è scivolato rischiando di rompersi l'osso del collo, Niall ha perso le mutande, con buona pace di tutti) e quando Niall ha cominciato a lamentarsi per i crampi della fame, hanno preparato, sotto la sua guida, un pranzo luculliano, dal momento che avevano fatto tutti una colazione veloce. Il pomeriggio si sono lasciati convincere da Zayn a fare una specie gioco di ruolo, che è diventato un' occasione per picchiarsi amorevolmente, sebbene la vittima prediletta sia stato Liam. La cena hanno deciso di saltarla, tutti tranne Niall che ha mangiato gli avanzi del pranzo. E adesso sono in procinto di iniziare la loro serata alcolica.

Harry esce in veranda per aiutare Louis ad alimentare il fuoco.

Ti sei divertito oggi?”, domanda.

Louis gli lancia un'occhiata obliqua. Il riflesso delle fiamme che danza sul suo volto gli conferisce un aspetto quasi mistico.

Sì, molto”, replica, dopo qualche secondo.

Ti piace qui?”, continua Harry.

Questo posto è fantastico!”, risponde l'altro ragazzo con entusiasmo. Poi getta uno sguardo dietro di sé. “Anche se a volte ho la sensazione che un uomo con una motosega debba sbucare fuori dal bosco e sorprendermi alle spalle”.

Per farti a pezzettini e con la tua pelle conciarsi una maschera?”.

Louis ride.

Sì, era quella l'idea”, replica. “Però non ne parliamo più sennò stanotte dormo abbracciato a Liam”.

Paura?”, lo prende in giro Harry, punzecchiandolo con un rametto scampato alle fiamme.

Louis cerca di respingerlo, ridendo.

Piantala, Haz”.

Harry continua fino a che Louis non riesce a strappargli il rametto dalle mani e a gettarlo tra le fiamme.

Lo hai ucciso!”, piagnucola Harry. Louis lo circonda con le braccia.

Sai che perdita, con quanti alberi ci sono qui intorno!”, gli sussurra all'orecchio prima di morderglielo.

Non dovevate occuparvi del fuoco, voi due?”, domanda Zayn, uscendo in veranda, seguito da Niall con in braccio almeno cinque bottiglie di alcool variamente assortito.

Louis lascia andare Harry.

Hazza mi stava molestando”, replica.

A me sembrava il contrario”, osserva Zayn.

Tommo, chi hai corrotto per comprare l'alcool?”, domanda Niall, depositando le bottiglie sul tavolino.

Ho alcuni amici maggiorenni che hanno fatto il lavoro sporco per me”, confessa Louis, mentre Harry e Zayn si guardano l'un l'altro bisbigliando “Tommo?”.

Il primo brindisi sarà per loro”, promette Niall.

Liam li raggiunge portando con sé un plaid e un'espressione affranta, che non passa inosservata a Zayn.

Li”, lo chiama, sedendosi sulla sdraio accanto alla sua. “Mi dispiace”.

Fa nulla”, mormora Liam, facendo spallucce, “ci sono abituato”.

Se vuoi rimango sobrio per farti compagnia”, si offre l'altro.

Non dire cazzate”, replica Liam, spingendolo con una mano. “Bevi pure”.

A tal proposito”, interviene Niall, che ha ascoltato l'ultimo frammento della conversazione, “Harry, perchè non prendi un cavatappi e dei bicchieri?”.

E magari dell'acqua per Liam”, aggiunge Zayn. "Così non si sente escluso. Più o meno".

Harry sospira stancamente ed entra in casa. Quando torna fuori, trova i suoi amici accoccolati ognuno su una sdraio, stretti nelle loro felpe e nei loro maglioni.

Avete freddo? Volete delle coperte?”, chiede.

Non ce n'è bisogno, basta il fuoco a scaldarci. E l'alcool”, lo rassicura Louis.

Che ne dite di aprire le danze?”, suggerisce Niall, facendo cenno a Harry di passargli il cavatappi.

Che ne dite di giocare a Non ho mai?”, propone Zayn.

Tu e i tuoi giochi”, commenta Liam.

Zitto, tu non hai voce in capitolo”, lo zittisce l'altro ragazzo prima di mandargli un bacio per farsi perdonare.

Ormai ho aperto il vino, finiamo prima questo”, dice Niall, cominciando a versare da bere. Alla fine della prima bottiglia di vino Harry si sente accaldato, allegro e pronto a tutto.

Adesso possiamo giocare a Non ho mai!”, esclama Niall, svitando il tappo della bottiglia di vodka.

Perché l'alcool lo gestisci tu?”, domanda Zayn con la voce un po' strascicata.

Perché sono irlandese, cazzo!”, risponde Niall, suscitando l'ilarità generale.

Le regole del gioco le conoscete tutti, no?”, chiede Zayn poco dopo, lanciando uno sguardo alla compagnia. Liam annuisce, assonnato, e si versa un bicchiere d'acqua.

Inizio io!”, esclama Niall, dopo aver versato da bere nel bicchiere di tutti. “Non ho mai mangiato una bistecca”.

Tutti gli lanciano occhiate perplesse ma vuotano i rispettivi bicchieri, strizzando gli occhi.

É il turno di Louis.

Non ho mai fatto pipì sotto la doccia”.

Questa è un classico”, commenta Zayn, bevendo, così come tutti gli altri.

A Harry brucia un po' la gola e ha la voce roca quando dice “Non ho mai fatto pipì addosso a qualcuno”.

Niall scoppia a ridere, Louis fa una smorfia, Zayn sembra incerto se bere o no e Liam accarezza il bordo del suo bicchiere. Harry beve.

Haz, ci vuoi per caso parlare di questo tuo fetish?”, lo stuzzica Louis.


L'ho fatta addosso a mia sorella. Per dispetto. Da piccoli”, si giustifica.

Tocca a Liam.

Non ho mai avuto una cotta per qualcuno che durasse anni”, dice, bevendo d'un sorso la sua acqua.

Ohhh, che romantico”, lo sfotte Zayn. Nessun altro beve tranne Niall.

Danielle!”, esclama Harry improvvisamente, abbastanza alticcio. “Come va tra di voi?”.

Si sono scambiati i contatti Facebook”, risponde per lui Louis.

E quando farete questa fantomatica uscita a quattro?”, continua.

Quando Louis si decide a mettersi d'accordo con la sua ragazza”, ribatte Liam, un po' stizzito.

Lou, deciditi!”, lo incita Harry.

Possiamo tornare al gioco?”, implora Zayn. “Tocca a me!”.

Ok, vai pure”, lo esorta Niall. “Sento la mancanza dell'alcool nella mia gola”.

Non ho mai”, inizia Zayn, sfoggiando un sorriso malizioso, “provato attrazione per un altro ragazzo”. Butta giù il suo bicchiere di vodka e poi si guarda intorno per verificare cosa facciano gli altri.

Niall è titubante, ma poi beve, forse più per la voglia di bere che altro. Liam scuote contrariato la testa.

Li, non vuoi ammetterlo solo perché sei sobrio”, gli dice Zayn.

Non è vero!”, protesta Liam. “Secondo te non te l'avrei detto se mi fosse piaciuto un ragazzo? Di quella cosa con tuo cugino di secondo grado tu me ne hai parlato”.

Zayn si imbroncia.

Non c'è bisogno di entrare nei dettagli, però!”.

Così impari a raccontare i fatti miei”, replica Liam, facendogli la linguaccia. Zayn gli mostra il dito medio, poi punta i suoi occhi su Harry e Louis, che non hanno ancora fatto la loro mossa.

Harry è quasi sicuro che una cosa del genere gli sia successa almeno una volta nella vita - provare attrazione per un altro ragazzo - forse gli succede anche adesso, non lo sa, forse non ha capito bene la domanda.

Attrazione in che senso?”, domanda, con la voce strascicata.

Zayn solleva un sopracciglio.

C'è davvero bisogno che te lo spieghi?”.

Harry, nell'incertezza, beve. Con la coda dell'occhio nota che Louis mordicchia il bordo del proprio bicchiere, poi, sentendosi gli occhi di tutti addosso, decide di vuotarlo con tale foga da farsi colare il liquido sul mento.

Poi voglio sapere la storia di Zayn e suo cugino”, commenta, ridacchiando e asciugandosi.

Il giro ricomincia. Niall apre una bottiglia di rum.

Possiamo riempire i bicchieri a metà a 'sto giro?” balbetta Harry, che non si sente tanto sicuro di riuscire a bere un bicchiere pieno fino all'orlo. Il mondo comincia a fluttuare davanti ai suoi occhi e deve strizzarli, ogni tanto, per rimanere concentrato.

Non ho mai toccato le tette a una ragazza”, dice Niall, bevendo subito dopo, seguito a ruota dagli altri.

Ma quanti anni hai? Cinque?”, lo sfotte Zayn. Niall quasi se la fa sotto dalle risate, come se Zayn avesse detto la cosa più divertente del mondo.

Louis sembra un po' smarrito quando è il suo turno.

Non ho mai fatto sesso con una ragazza”, dice, dopo qualche secondo di tentennamento, e beve.

Harry si vergogna mortalmente di non stare bevendo, e la sbornia in qualche modo amplifica il suo imbarazzo, ma quando si rende conto che degli altri l'unico a vuotare il proprio bicchiere - a piccoli sorsi ormai - è Zayn, si sente sollevato.

Fiù”, commenta Niall, ridendo, “credevo di essere l'unico”.

Certo che no. Benvenuto nel club, amico”, lo rassicura Liam. Niall si alza, o meglio, barcolla fino alla sdraio dell'altro ragazzo per battere il cinque.

Harry non riesce a formulare un pensiero coerente, ma tuttavia si sforza di pensare a qualcosa di originale quando è il suo turno.

Non mi sono mai fatto una sega pensando a un'insegnante”, dice e beve, poco a poco.

Il gioco era Non ho mai”, gli fa notare Zayn, bevendo. Liam fa un'espressione colpevole ma beve a sua volta, Niall vuota il suo bicchiere quasi ricolmo senza battere ciglio, Louis si stringe nelle spalle.

Tocca a me”, li informa Liam. “Non ho mai avuto degli amici sbronzi come voi”, dice, bevendo la sua acqua con tutta la tranquillità del mondo.

Probabilmente nessuno ha capito la domanda, a giudicare dagli sguardi perplessi, ma tutti bevono.

Quando tocca a Zayn questi ha un ghigno malefico stampato sul volto.

La mia è bellissima”, annuncia “non ho mai...aspettate, cazzo- non mi sono mai masturbato pensando a un mio amico”.


Allora sei fissato!”, protesta Liam.

Ti faccio notare che non sto bevendo, idiota”, replica Zayn, gli occhi lucidi e il ghigno ancora sulla sua faccia.

Nessuno beve. Harry nota che Louis ha le mani che gli tremano, infatti posa il bicchiere per terra, guardandosi intorno spaesato.

Tutto bene?”, domanda Harry, a voce troppo alta.

Louis annuisce.

Tocca di nuovo a me!”, esulta Niall, ma nessuno partecipa al suo entusiasmo, eccetto Zayn.

Io- mi fermo qui”, annuncia Harry.

Sfigato!”, lo addita Zayn.

Ho bevuto più di te!”, protesta Harry, con voce acuta.

Certo, con la storia di pisciare addosso alla gente!”.

Io concordo con Harry”, afferma Louis, chiudendo gli occhi e cullandosi sulla sua sdraio. “Sul non bere, non sul farla addosso agli altri”, precisa, riaprendo gli occhi e ridacchiando.

Io vado a letto”, comunica Liam, sbadigliando.

Sei noioso!”, lo accusa Zayn, afferrandolo per la felpa.

E tu sei sbronzo!”, replica Liam, liberandosi con uno strattone. “Buona notte, ragazzi, è stato bello non ubriacarmi con voi”.

Gli altri lo salutano con un cenno della mano, mentre Zayn piagnucola ancora.

Penso proprio che andrò a fare pipì”, li informa Niall, alzandosi in piedi e dirigendosi verso il bosco.

Devi andare dall'altra parte”, dice Harry, con poca convinzione.

Voglio pisciare contro un albero”, sostiene Niall, scavalcando la staccionata.

Harry ha uno di quegli attimi di lucidità che ogni tanto hanno gli ubriachi e realizza con terrore cosa si stia apprestando a fare l'altro ragazzo.

No, il bosco, no”, protesta, mettendosi in piedi a fatica. Barcolla fino alla staccionata e prova a scavalcarla. Zayn gli è subito dietro.

Ci sono i lupi di là?”, domanda.

Harry lo guarda con uno sguardo afflitto.

Non lo so”, biascica prima di riuscire a portarsi dall'altro lato, atterrando sul sedere.

Vado a recuperarlo io, non ti muovere”, gli intima Zayn, apprestandosi a seguire l'irlandese. Harry allunga una mano per fermarlo, invano. Striscia sulle ginocchia per qualche metro, aguzzando la vista per scovare gli altri due ragazzi, ma questi sembrano spariti dalla circolazione.

Qualche secondo dopo una mano si poggia sulla sua spalla.

Haz, sei tu?”, domanda Louis.

Harry fa cenno di sì con la testa.

Dove sono finiti gli altri due?”.

Non lo so”, piagnucola Harry, “ ma sono sicuro che verranno uccisi da Faccia di Cuoio”.

No che non verranno uccisi”, lo rassicura Louis, sedendoglisi affianco.

Sì, verranno uccisi e mia madre mi rimetterà di nuovo in punizione”.

Louis ride, appoggiando la guancia sulla sua spalla.

Mi sa che hai bisogno di rivedere le tue priorità”, gli comunica.

Harry si lascia scivolare sulla schiena e Louis lo imita.

Il cielo!”, esclama Harry, a un certo punto, sorpreso, come se lo avesse appena scoperto.

Già”, replica Louis, guardando Harry.

Le stelle!”, gli dice Harry, puntando un dito in alto, obbligandolo ad alzare gli occhi. Louis distoglie a malincuore lo sguardo e lo rivolge al cielo. La vista gli toglie il fiato.

Sono io che sono ubriaco o tutto questo è meraviglioso?”, domanda Harry, con voce stridula.

Tutto questo è meraviglioso ma tu sei comunque ubriaco”, gli fa notare Louis, facendosi più vicino. Rimangono qualche minuto in silenzio a osservare il cielo, Harry ormai dimentico dei suoi due amici dispersi nel bosco. Poi Louis inizia a cantare nel suo orecchio.

Look a the stars, look how they shine for you, and everything you do, they were all yellow”.

Harry rabbrividisce, un po' per il freddo un po' per il fiato di Louis.


I came along, I wrote a song for you and all the things you do and it was called yellow...freddo?”, domanda Louis, interrompendosi un attimo.

Harry annuisce debolmente. Louis circonda la sua vita con un braccio e poggia il mento sulla sua spalla.

Continua”, implora Harry.

So then I took my turn oh what a thing to have done”, prosegue Louis e la voce gli si incrina un po', “and it was all yellow”.

Harry lo accompagna nel ritornello.

Your skin, oh yeah your skin and bones turn into something beautiful and you know, you know I love you so, you know I love you so”.

Louis cerca la sua mano e intreccia le loro dita assieme. Harry intuisce, col minimo di raziocinio che gli è rimasto, che c'è qualcosa che non va in questo. Ma è così bello stringere la mano di qualcuno, è così bello farsi cantare una canzone nell'orecchio sotto il cielo stellato, è così bello avere uno sfarfallio nello stomaco. E lui non lo aveva mai saputo.

L'altro ragazzo continua a cantare.

I swam across, I jumped across for you, oh what a thing to do”, Louis stringe la presa sulla sua mano, “cause you were all yellow”.

Chissà perchè la tipa era gialla”, commenta Harry, prima di riuscire a trattenersi.

Louis sbuffa divertito contro il suo orecchio.

Magari era cinese”, commenta. Il petto di Harry sobbalza per le risate.

Canta”, ordina a Louis, poco dopo.

I drew a line, I drew a line for you, oh what a thing to do, and it was all yellow”.

Harry non si unisce a Louis per il secondo ritornello, perché vuole sentire solo la sua voce e vuole lasciarsi cullare. La sonnolenza sta prendendo il sopravvento e il calore del corpo di Louis e la melodia che viene fuori dalle sue labbra sono una dolce ninna nanna. Harry non si è mai sentito così a suo agio al pensiero di dormire con qualcuno accanto.

Louis toglie la mano dal suo fianco e la poggia sul suo viso. Harry spalanca gli occhi e, improvvisamente, si sente quasi lucido.

Your skin, oh yeah your skin and bones”, canta Louis, seguendo coi polpastrelli la linea della sua fronte, scendendo poi sugli zigomi e fermandosi sulle sue labbra, “turn into something beautiful, and you know, for you I'd bleed myself dry”.

Louis preme il pollice sulla sua bocca e Harry schiude un poco le labbra. Sul fondo degli occhi dell'altro ragazzo Harry vede qualcosa, sotto la fioca luce della luna,  non ci ha mai visto prima d'ora.

É vero”, sussurra Louis e Harry non capisce se stia continuando la canzone o se stia parlando di qualcos'altro. Louis riavvolge la sua vita con un braccio e poggia la testa sul suo petto.

Prima di crollare in un sonno profondo, Harry non è sicuro se l'altro abbia posato un bacio all'angolo della sua bocca o se, ancora una volta, si sia immaginato tutto.

ANGOLINO:

Questo capitolo è tipo lunghissimo, vero?

Comunque, la canzone che canta Louis, per chi non lo sapesse, è Yellow dei Coldplay. I Coldplay mi aiutano a scrivere e mi ispirano, god bless them

Per quanto riguarda l'ubicazione e la geografia del famoso bungalow, me la sono inventata (vabbe', mi sono anche rifatta al documentario A Year in the Making, ovviamente). Piuttosto, quando ci tornano quei cinque al bungalow?! 

Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi ringrazio infinitamente per le vostre recensioni!


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Capitolo 15
*** Someone like you ***


larry 15 ANGOLINO PRE-CAPITOLO: scusatemi se non ho risposto alle vostre recensioni per l'ultimo capitolo ma la mia connessione non sta bene in questi giorni, motivo per cui ho deciso di approfittare di questo momento in cui funziona per aggiornare direttamente.  Grazie a tutti coloro che recensiscono e che mi seguono. Vi lascio al capitolo!





Il mattino dopo Harry si sveglia proprio lì dove si era addormentato, sul limitare del bosco, con Louis attaccato al proprio corpo, una gamba dell'altro ragazzo tra le sue, e una coperta a coprirli entrambi.

Buon giorno”, mormora Louis, aprendo gli occhi per poi richiuderli subito dopo, ferito dal sole. Il suo fiato è alcolico.

'giorno”, mugugna Harry, cercando di schermarsi gli occhi con una mano.

Dormito bene?”, domanda Louis, stringendosi a lui, come se non volesse lasciare andare il torpore mattutino. O lasciare andare Harry.

Ancora è presto per dirlo”, replica Harry, “se mi farà male tutto il giorno la schiena vorrà dire che ho dormito malissimo”.

Louis ridacchia e affonda il naso nel suo collo. Harry non è più ubriaco e non ha più alcuna scusa per non scrollarselo di dosso, eppure circonda la spalle dell'altro ragazzo con un braccio e lo lascia fare.

Rimangono abbracciati per qualche minuto e Harry è quasi sul punto di riaddormentarsi, quando l'altro ragazzo, muovendosi, scontra la coscia contro il cavallo dei suoi pantaloni. Harry rimane congelato.

Haz, va tutto bene”, gli sussurra Louis all' orecchio, “è normale, la mattina...”.

No, non va tutto bene!, vorrebbe urlare Harry. Non va tutto bene se sei ancora appiccicato a me e mi soffi pure nell'orecchio!

Scusami”, mugugna, invece.

E di che?”, mormora Louis, le labbra umide contro il suo lobo.

Non sei tu- non è colpa tua, io non-”, balbetta Harry, sempre più agitato.

Louis ride, roco, e comincia a fare pressione - volontariamente - con la coscia sull'eccitazione di Harry.

Harry ansima ed è terrorizzato, non tanto per quello che Louis sta facendo, ma quanto per il fatto che lui vorrebbe abbandonarvisi completamente.

D-devo farmi una doccia”, esclama, rotolando lontano dall'altro ragazzo e riuscendo a mettersi in piedi con malagrazia.

Come vuoi”, replica Louis, alzandosi in piedi e afferrando la coperta.

E questa?”, domanda.

Harry fa spallucce.

Non ne ho idea”, dice strappandogliela di mano e dirigendosi verso casa.

*

In cucina, Harry trova Liam intento a spalmare la marmellata sul pane.

Buon giorno!”, esclama questi prima di addentare la sua colazione.

Sei stato tu?”, gli chiede Harry, brandendo la coperta. La sua domanda suona più come un accusa.

Liam si prende il tempo di deglutire prima di rispondere. Nel frattempo anche Louis è entrato in casa e ha aperto il frigo, cominciando a ispezionarlo.

A un certo punto stanotte mi sono svegliato e non vi ho trovati”, spiega Liam. “Così ho deciso di venire a cercarvi, nella speranza che non vi avessero sbranato i lupi”.

Non ci sono lupi”, replica Harry, seccamente.

E che ne so io?”, si difende Liam. “Comunque, ho trovato te e Louis addormentati per terra ed eravate così teneri e non ho avuto il cuore di svegliarvi. Così vi ho portato una coperta”.

Grazie, amico”, gli dice Louis, sedendosi al tavolo e riempendo una tazza con latte e cereali. "Ci hai salvati da un potenziale congelamento".

E gli altri?”, domanda Harry. “Ti prego, dimmi che hai trovato anche loro!”.

Liam scuote il capo.

Non saranno mica morti?”, osserva Louis, masticando.

Oddio, sono morti!”, esclama Harry, coprendosi il viso con le mani.

Liam scoppia a ridere.

Ma se stanno dormendo in camera tua!”.

Harry tira un sospiro di sollievo.

Mi stava venendo un colpo! Ma quando sono tornati?”.

Credo all'alba, a giudicare dal casino che hanno fatto rientrando”, lo informa Liam. “Mi domando cosa abbiano combinato fino ad allora”.

Harry lancia uno sguardo di sottecchi a Louis, che mangia placidamente la sua colazione. Louis se ne accorge e gli indica la scatola di cereali.

Colazione?”, propone.

Harry scuote il capo.

No, doccia”.

Louis sembra imbronciarsi.

Ti preparo un po' di tè per quando hai finito?”.

Harry è piacevolmente colpito da questa proposta, ma non lo dà a vedere e invece annuisce svogliatamente.

Di ritorno dalla sua doccia, che ha spazzato via ogni residuo di “allegria” mattutina, Harry trova al tavolo della cucina anche Zayn. Ha indosso i Ray Ban con una sola astina e uno sguardo corrucciato.

Ciao, Zayn”, lo saluta, accettando il tè che Louis gli porge. Zayn risponde con un grugnito.

Devo dedurre che non sei molto comunicativo stamattina”, osserva Harry.

Zayn lo fulmina con lo sguardo. O almeno è questo che Harry deduce, dal momento che i suoi occhi sono schermati dagli occhiali.

Il tuo cellulare ha squillato tutto il tempo”, dice, con la voce ancora impastata di sonno.

Harry sussulta.

E hai risposto, vero?”.

Zayn annuisce, bevendo un sorso del suo tè.

Ho detto a tua madre che eri morto e di lasciarmi dormire, cazzo”.

Harry quasi stramazza sul tavolo.

Cosa hai fatto?!”.

Sto scherzando, idiota. Le ho detto che dormivamo tutti e che poi l'avresti richiamata”.

Harry tira un sospiro di sollievo.

Ah, poi credo che abbia chiamato quel deficiente di Ed”, aggiunge Zayn. “Ma mi sono rifiutato di rispondere anche a lui”.

Harry finisce il suo tè e addenta un muffin. Si sente gli occhi di Louis puntati addosso, ma non osa alzare lo sguardo.

Che avete fatto tu e Niall, stanotte?”, domanda invece, rivolgendosi a Zayn.

Niente”, replica l'altro ragazzo, facendo spallucce.

Niente? Siete stati nei boschi fino all'alba!”, interviene Liam.

C'è qualcosa che non ci vuoi dire?”, domanda Louis.

Pervertito!”, lo accusa Zayn. “Non eravamo io e Niall quelli abbracciati per terra!”.

Harry si sente avvampare. Louis è calmo e controllato.

Faceva freddo”, replica. “Quindi, ci vuoi dire o no cosa avete combinato?”.

Zayn beve un lungo sorso di tè, temporeggiando.

Abbiamo...corso nudi per i boschi”, confessa.

Harry, Louis e Liam scoppiano a ridere.

Ci andava di farlo”, si giustifica Zayn. “Era una cosa che non avevamo mai fatto”.

Non è che sia una cosa che capiti tutti i giorni”, lo spalleggia Louis.

Appunto”, dice Zayn, togliendosi i Ray Ban e massaggiandosi gli occhi. “E poi abbiamo vomitato”, aggiunge.

Sempre in mezzo ai boschi?”, chiede Liam.

Certo, è stata una nottata a contatto con la natura”.

Tutti scoppiano di nuovo a ridere.

Che avete da ridere?”, chiede Niall, facendo capolino dalla porta.

Ben svegliato!”, lo accoglie Louis. “Zayn ci stava raccontando il vostro appuntamento nei boschi”.

Niall lo zittisce con un gesto della mano.

Ho fame”, annuncia. “Non ho più uno stomaco, ma una voragine”.

E quando mai”, commenta Harry, facendolo ridere.

Niall si versa del tè dal bollitore poi, racimolando quanto più cibo possibile, si siede al tavolo con gli altri.

Harry si alza per posare la propria tazza nel lavandino. Louis lo raggiunge.

Ehi, scusami per prima”, gli dice, poggiandogli una mano sul fianco.

Non fa niente”, replica Harry, aprendo il rubinetto e facendo scorrere l'acqua.

No, davvero”, insiste Louis, “ non volevo metterti in imbarazzo. Stavo solo scherzando.”.

Lo so”, afferma Harry.

Lo sai?”, domanda Louis, accostando il suo viso a quello dell'altro.

Harry si volta a guardarlo.

Per quale altro motivo avresti dovuto farlo?”, indaga.

Louis assottiglia gli occhi.

Forse perché mi piaci e ti scoperei anche qui su questo lavandino?”.

Harry è sicuro di essere andato a fuoco.

C-come?”.

Louis scoppia a ridere.

Dovresti vedere la tua faccia!”, esclama.

Harry lo guarda con gli occhi fuori dalle orbite.

Stavo scherzando, Haz, rilassati!”.

Sei pessimo”, lo accusa Harry, immergendo una mano sotto il getto dell'acqua e schizzando l'altro ragazzo.

Louis fa un'espressione oltraggiata.

Vuoi la guerra?”.

Così passano il resto della mattinata ad asciugare la cucina allagata.

*

Dopo aver fatto il bagno in piscina e aver scoperto che le mutande di Louis non hanno gli orsetti ma il simbolo di Superman, i ragazzi si rilassano nel salottino.


Liam ha preso possesso di una delle poltrone, Louis e Zayn sono stravaccati sul divano, Niall si è accomodato a ginocchia conserte sul pavimento con la chitarra in braccio e Harry è disteso sul tappeto, avvolto da una coperta.

Savan ha detto che per la prossima settimana potevamo cantare quello che volevamo con chi volevamo”, afferma Niall.

A cosa pensavi?”, domanda Liam.

A una bella canzone rock”, propone Niall.

Mi piace”, osserva Harry.

Ti prego, non Bon Jovi”, implora Louis.

Zayn sonnecchia. Louis lo punzecchia col piede.

Malik, sei ancora tra noi?”.

Zayn annuisce.

Sì, di che parlate?”.

Della canzone che canteremo la settimana prossima al glee club”, lo informa Niall.

Cantiamo una canzone tutti insieme?”, chiede Zayn.

Perché no?”, replica Niall. “Già che siamo qui”.

E che canzone cantiamo?”.

Niall fa spallucce.

Io avrei un'idea”, interviene Harry.

Spara”, lo esorta Liam.

É una canzone che mi ronza in testa da un po' di tempo,”, comunica. “La conoscete Use Somebody?”.

Certo!”, risponde Niall, con entusiasmo, cominciando a pizzicare le corde della sua chitarra.

Aspetta”, lo interrompe Harry. “Vi va di cantare questa?”, domanda agli altri.

Ovvio, Haz, se ci scrivi le parole da qualche parte”, replica Louis.

Harry si precipita in camera sua a cercare un foglio e una penna nello zaino.

Ho già le parti in testa per ognuno di voi”, afferma, scrivendo, dopo essere tornato dagli altri.

Fai il direttore d'orchestra, adesso?”, lo sfotte Zayn.

Shhh sennò mi scordo la canzone”.

Dopo qualche minuto il testo è pronto.

Io canterei la prima strofa, se non vi dispiace”, inizia, “poi la seconda toccherebbe a Louis, someone like youuu e ohhh tutti insieme, poi Niall, poi someone like meeee e ohhh tutti insieme, poi Liam, poi tutti insieme e poi concludo io”.

Non c'ho capito un cazzo ma ho afferrato che io non canto proprio”, commenta Zayn.

Canti in coro con noi”, si difende Harry, “e fai qualche acuto quando ti senti ispirato”.

Sì, certo, come vuoi”, replica Zayn, un po' offeso.

Che ne dite? Cominciamo?”, propone Niall.

Harry fa prima ascoltare agli altri la canzone sul proprio iPod, poi spiega a ognuno la propria parte, aiutandoli a decifrare la propria scrittura, e dopo una serie di prove a cappella sono quasi pronti a sfornare la loro versione definitiva.

Dai, vediamo come va”, li incita Niall, cominciando a suonare.

Il coro iniziale non è molto armonico, ma d'altra parte avranno ancora un po' di strada da fare prima di cantare davanti a Savan.

I've been roaming around, I was looking down at all I see”, inizia Harry, a occhi chiusi, “painted faces fill the places I can't reach”, poi li apre per guardare Louis, in attesa di dargli l'attacco, “you know tha I could use somebody-”.

-someone like you and all you know and how you speak”, continua Louis, senza staccargli gli occhi di dosso, e Harry aveva sognato la sua voce cantare questa canzone ed è perfetto, “countless lovers under cover of the streets...you know that I could use somebody-”

-someone like you”, cantano tutti in coro e sono ancora troppo scoordinati ma non importa, è la prima volta che cantano tutti insieme ed è divertente anche così.

Niall si sporge in avanti a leggere la sua parte sul foglio per terra.

Off in the night while you live it up I'm off to sleep, waging wars to shake the poet and the beat, well I hope it's gonna make you notice-”

-someone like me”.

I'm ready now”, canta Liam, accompagnato subito dopo da Zayn e dagli altri ragazzi.

Harry canta la parte finale ridacchiando.

Alla fine della loro esibizione tutti si applaudono a vicenda.

Può andare”, commenta Harry.

Lo stendiamo, Savan”, dice Niall.

Aspetta di sentire cosa canteranno gli altri, prima”, interviene Liam.

Disfattista”, lo accusa Zayn.

Adesso direi di mangiare e ubriacarci di nuovo”, propone Niall.

Tutti gli lanciano uno sguardo schifato.

Ok, berrò da solo l'alcool rimasto ”.



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Capitolo 16
*** Kiss the rain ***


larry 16

Il risveglio di Harry, il mattino dopo, è perfino più traumatico di quello del giorno prima.

Louis, Liam e Niall sgusciano nella stanza dove lui sta dormendo assieme a Zayn - la sua stanza - e aprono bruscamente le tende. Come se non bastasse, Louis, che imbraccia la chitarra di Niall, decide di iniziare a cantare improvvisando uno spettacolino sul suo lato del letto.

Let the sun shine in, let the sun shine iiiiin”, strimpella Louis, mentre gli altri gli saltellano intorno. Harry è troppo assonnato per dirgli di chiudere quelle maledette tende e di lasciarlo dormire e che questa è una cazzo di canzone sulla guerra e non si scherza e che se ne vadano al diavolo.

Siete dei fottuti idioti!”, sbotta Zayn, scrollandosi la coperta di dosso e fiondandosi fuori dalla stanza, senza guardarli in faccia.

Si è incazzato veramente?”, domanda Niall, seguendo Zayn con lo sguardo.

Good morning starshine, the earth says hello”, continua imperterrito Louis e Harry si domanda se per caso non si trova in una maledetta rivisitazione di Hair.

Good morning starshine, you lead us along, my love and me as we sing our early morning singing song”, canta Louis, balzando sul letto, seguito dagli altri due ragazzi che cominciano a saltellare sul materasso, pericolosamente vicini alla testa di Harry. Questi ringhia e si sfila il cuscino da sotto il capo.

Siete.dei.rompiballe.assurdi”, dice, scandendo ogni parola con una cuscinata a casaccio.

Niall gli rovina addosso, ridendo come un pazzo. Harry tenta di scrollarselo di dosso a forza di manate e finalmente ottiene di buttarlo giù dal letto. Louis continua a maltrattare la chitarra dell'irlandese mentre Liam prova a fare acrobazie sul materasso.

Haz, alzati, ti abbiamo preparato la colazione!”, lo esorta Louis. “La colaziooone”, canticchia.

Veramente l'ho preparata io. Una colazione come si deve”, protesta Niall, ancora sul pavimento.

Che ci posso fare se io so cucinare solo i pancakes?”, si difende Louis. “Harry li ha provati! Com' erano i miei pancakes, Harry?”.

Harry grugnisce, ma ormai è inutile provare a rimettersi a dormire.

Mh-buoni”, biascica, mettendosi seduto.

Finalmente!”, ulula Louis, mollando la chitarra a Liam e inginocchiandosi al fianco di Harry. Gli prende la testa fra le mani e gli stampa un bacio umido sulla guancia.

Ti hanno dopato, stamattina?”, domanda Harry, liberandosi dal giogo delle coperte.

Louis scuote il capo con veemenza.

No, sono felice! Il sole splende e gli uccellini cinguettano-”.

Lo facevano anche ieri, se è per questo”, lo interrompe Harry, mentre Niall fa un qualche commento su Biancaneve.

Sì, ma ieri ero troppo distratto”, replica Louis, laconico.

Harry solleva un sopracciglio, poi si ricorda dell'imbarazzante risveglio del giorno prima e arrossisce.

Non mi riferivo a quello, pervertito!”, esclama Louis.

Cos'è quello?”, domanda Liam, inascoltato.

E a cosa ti riferivi, allora?”, chiede Harry, ancora paonazzo.

Louis lo fissa.

Lascia perdere”, taglia corto, scendendo dal letto.

Adesso possiamo andare a mangiare?”, prega Niall, già sulla porta.

Harry si alza dal letto e senza che se lo aspetti Liam gli balza addosso, rischiando di farli ruzzolare per terra entrambi. Harry se lo carica sulle spalle fino alla cucina.

Zayn è già al tavolo che mangia.

Potevi aspettarci, eh?”, lo rimbecca Louis.

E voi potevate non-svegliarmi!”, ribatte Zayn, addentando una salsiccia.

Che lagna che sei”, lo prende in giro Niall, rubandogli una fetta di pancetta dal piatto. Zayn prova a fermarlo con una forchettata sulla mano.

Ehi, ho cucinato io! É mia di diritto!”.

Harry sente lo stomaco brontolare, perciò decide di servirsi da mangiare.

Non puoi metterti qualcosa addosso?”, gli dice Louis.

Harry si rende conto di essere in mutande, ma questa è la sua mise abituale quando dorme.

Perchè? Ti da fastidio?”.

Louis lascia scorrere lo sguardo sul petto e sull'addome di Harry.

Sì”, conclude, dopo questa ispezione.

Come se non mi avessi già visto nudo!”.

Liam si strozza con le uova, Zayn solleva lo sguardo dal piatto e Niall scuote la testa, assottigliando gli occhi con sospetto.

Voi due non ce la raccontate giusta”, osserva.

Un rossore si diffonde sulle guance di Louis.

E anche se fosse?”, replica, piccato.

In realtà sarebbe abbastanza figo”, commenta Niall, riprendendo a mangiare.

Cosa?”, domanda Harry, con una punta di panico nella voce. Louis si volta a guardarlo, leggermente turbato.

Se voi due...”, Niall lascia la frase in sospeso.

É vero”, interviene Zayn, masticando. “Non ho mai avuto due amici così”.

Così come?”, gli fa eco Louis, aspro.

Così deficienti. Non ho mai avuto due amici così deficienti, ti va bene?”.

Louis scoppia a ridere, sollevato, coprendosi la bocca con una mano.

Sareste carini”, continua Niall.

Già”, asserisce Zayn. “Liam, tu che dici?”.

Liam si stringe nelle spalle.

Io dico che li stiamo mettendo in imbarazzo”.

Oh, qualcuno che ragiona”, commenta Harry, sedendosi finalmente a mangiare. Louis gli lancia uno sguardo che Harry non riesce a interpretare.

Io approvo Larry”, dice a un certo punto Niall.

Chi è Larry, di grazia?”, chiede Zayn, perplesso, guardandosi intorno.

Larry è la contrazione di Louis e Harry, no?”, replica Niall, ovvio.

Zayn picchia la testa contro il tavolo, ridendo.

Quanto tempo chi hai messo a inventarti questa cazzata?”.

Niall gli molla un calcio da sotto il tavolo.

É un nome bellissimo! Non è vero?” domanda, rivolgendosi agli interessati.

Harry si sforza di non ridere, pur considerando la trovata piuttosto geniale.

Certo, chiameremo così nostro figlio”, scherza.

Veramente io volevo una bambina!”, protesta Louis, facendo finta di imbronciarsi.

Harry scoppia a ridere.

Va bene, adotteremo prima una bambina e la chiameremo come pare a te-”.

Darcy”, lo interrompe Louis.

Ok, vada per Darcy. E poi prenderemo un bambino e lo chiameremo Larry. Ok, amore?”.

Harry riesce chiaramente a distinguere le spalle di Louis irrigidirsi e si domanda se abbia detto qualcosa che non vada.

Abbiamo finito di speculare sulla vita matrimoniale di Harry e Louis?”, domanda Liam, togliendoli dall'imbarazzo.

*


La splendida giornata di sole ha lasciato il posto a una pioggia fitta.

E ora cosa facciamo?”, si chiede Niall, col naso incollato alla finestra.

Io mi rimetterei a dormire”, afferma Zayn, a testa in giù sul divano.

Io volevo fare un altro bagno in piscina!”, piagnucola Niall.

Accomodati”, replica Zayn.

Preparo del tè, se volete”, si offre Harry.

Perché non beviamo le ultime cose rimaste?”, rilancia Niall.

No, Robin ci viene a prendere dopo cena e non mi sembra opportuno farci trovare ubriachi”, lo gela Harry.

Niall sbuffa.

Potremmo fare un gioco”, propone Louis.

Per favore non fatelo scegliere a Zayn”, implora Liam.

Mi sembrava fosse abbastanza chiaro che io mi addormenterò”, dice quest'ultimo. Louis gli lancia il cuscino della poltrona dove è seduto.

Per che cos'era quello?”, si lamenta Zayn.

Perché sei un asociale, ecco perchè”.

Perché non giochiamo a Cinque cose che vi portereste su un'isola deserta?”, suggerisce Niall.

Amico, non sono sicuro che esista un gioco con quel nome”, replica Louis.

Niall lo guarda di sbieco.

É quello dove dobbiamo scegliere cinque cose che ci porteremmo su un'isola deserta”, spiega Niall.

Ma non mi dire!”, lo prende in giro Louis.

Per me va bene”, acconsente Harry che sta cominciando ad annoiarsi e a valutare l'idea di Zayn di farsi una bella dormita.

Anche per me”, si aggiunge Liam. “Zayn?”.

Zayn fa cenno di sì con la testa, poi si mette seduto per fare spazio a Niall sul divano. Harry decide di accomodarsi ai piedi della poltrona di Louis. Quest'ultimo apre le gambe e Harry ci si accoccola in mezzo.

Sembra un gioco parecchio innocente dopo Non ho mai”, osserva.

Tu non vuoi farci bere!”, ribatte Niall.

Non tutto deve ruotare per forza intorno all'alcool”, gli fa notare Harry.

Sì, se sei nato in Irlanda!”.

Gli altri scoppiano a ridere.

Posso cominciare io?”, domanda Zayn, sbadigliando.

Vai pure”, lo esorta Niall, dandogli di gomito.

Allora”, Zayn si gratta il mento, “io in valigia metterei-”.

Non ce l'hai la valigia”, interviene Louis, “quello è un altro gioco”.

Zayn lo zittisce con un cenno della mano.

Dicevo, io mi porterei una canna da pesca - per prendere i pesci, no? - un blocco da disegno, le sigarette e un accendino, così ci accendo pure il fuoco”.

Ne manca una”, osserva Liam.

Ok, mi porto uno specchio”.

Niall scoppia a ridere.

Che te ne fai di uno specchio su un'isola deserta?”.

Mi specchio, forse?”.

Ti faccio notare che è un'isola deserta, non ci sono ragazze in giro, eh”.

Lo faccio per me stesso”.

Vanitoso”, borbotta Louis, beccandosi un'occhiataccia.

E tu Nialler, che ti porteresti?”, continua Zayn. “La tua chitarra, tanto per cominciare, no?”.

Niall annuisce.

Ovvio! Quella, delle corde di ricambio, un congelatore-”.

Un congelatore?”, domanda Liam, perplesso.

Certo, per conservarci il cibo”, spiega Niall, “così non va a male!”.

Quale cibo?”, chiede Harry, mentre Liam si interroga fra sé e sè su dove Niall debba attaccare il congelatore.

Quello che metterò dentro il congelatore!”, replica Niall, ovvio.

Allora sei già a tre cose”, tiene il conto Zayn.

Niall gli lancia uno sguardo annoiato.

Quanto sei fiscale!”, si lamenta. “Ok, me ne mancano due. Vediamo...”.

Entro stasera”, lo esorta Zayn, scuotendolo per una spalla.

Ok, una bottiglia di rum-”

Fifteen man on a dead man chest yo ho ho and a bottle of rum”, canticchia Louis.

Esatto!”, esclama Niall. “E una torcia”, aggiunge, concludendo la sua lista.

Vado io?”, chiede Liam. Gli altri annuiscono. “Io porterei il mio iPod, un libro-”.

Che libro?”, lo interrompe Harry.

Un libro!”, lo zittisce Zayn. “Continua”, intima a Liam.

Una scatola di medicinali, una torcia e dell'acqua”, finisce Liam.

Fin'ora sei stato quello più pratico”, osserva Harry.

Devo viverci sull'isola deserta, no?”, replica Liam.

Certo, ma il cibo?”, interviene Niall.

Lo caccio”, afferma l'altro ragazzo.

Uccideresti degli animaletti indifesi?”, lo prende in giro l'irlandese.

Liam rimane un attimo interdetto.

Sempre meglio che portarmi un congelatore!”, risponde, subito dopo, scatenando l'ilarità generale.

Harry, tocca a te”, dice Niall.

Harry riflette un attimo, con gli occhi di tutti puntati addosso.

Io mi porterei il mio iPod, Harry Potter-”.

Sono sette libri”, gli fa notare Louis.

Harry sospira.

Non posso portarli tutti?”.

No”, risponde Niall, secco.

Harry si prende la testa fra le mani.

Non posso scegliere!”.

Coraggio, Haz, ce ne sarà uno che ti piace più degli altri”, gli dice Louis, passandogli le dita tra i capelli.

Il Principe Mezzosangue, credo”, ammette Harry.

É anche il mio preferito!”, esulta Louis, strizzandogli le guance con le dita.

Harry ridacchia.

Sì, ma anche Il Prigioniero di Azkaban mi piace un sacco”, afferma.

Certo, è quello dove conosciamo i Malandrini”, conviene Louis. “E la Mappa del Malandrino!”.

Giuro solennemente di non avere buone intenzioni”, cita Harry con enfasi.

Fatto il misfatto!”, continua Louis. Harry si volta gongolando e gli da il cinque.

Non credo che mi riprenderò mai dalla morte di Sirius”, interviene Liam, con sguardo mesto.

E io da quella di Piton”, aggiunge Niall.

Perché, Silente?”, domanda Louis. “É sempre stato il mio preferito, il buon vecchio Albus”.

Io penso di aver pianto di più per la morte di Dobby”, confessa Harry.

Hai pianto di più per un elfo domestico che per il più grande Preside che Hogwarts abbia mai conosciuto?”, esclama Louis, sconcertato.

Possiamo tornare a noi?”, li interrompe Zayn, esasperato.

Harry gli lancia uno sguardo di scuse.

Ok”, acconsente. “Allora, io porto l'iPod, Il Principe Mezzosangue, Il Prigioniero di Azkaban, un bloc-notes e una penna”.

Mi spiace dirti che morirai di sicuro”, lo informa Zayn. “Tocca a te, Lou”.

Louis si picchietta il naso con un dito.

Io porterei”, inizia, “una confezione di marshmallow, una foto della mia famiglia, un pallone - magari poi lo chiamo Wilson - un coltellino svizzero e Harry”.

Potter?”, domanda Zayn, con sguardo annoiato.

No, Styles”.

Harry ha un tuffo al cuore. Come salta in mente a Louis di dire certe cose?

Harry è una persona, non una cosa”, gli fa notare Niall.

E io me lo voglio portare lo stesso”, afferma Louis, ostinato. “Ci verresti con me su un'isola deserta, Haz?”.

Harry ruota la testa per guardarlo in faccia e si aspetta che ci sia un'espressione divertita sul suo volto, ma Louis è serio, quasi glielo stesse proponendo davvero di andar via con lui e vivere da naufraghi. Harry piega gli angoli della bocca e annuisce.

Certo che ci verrei”, risponde e scopre di intenderlo veramente.

Louis si illumina e gli da un colpetto sul naso.

Perfetto”.

Dopo aver giocato al Gioco delle venti domande ed essere pure riusciti a litigare, fuori non ha ancora smesso di piovere. Harry si alza in piedi e si stiracchia.

Vado fuori”, annuncia.

A fare?”, domanda Niall.

Harry fa spallucce.

Mi piace la pioggia”, spiega prima di aprire la porta e uscire.

Il temporale di prima si è diradato, ma goccioloni si infrangono ancora rumorosi per terra. Harry alza la testa per accoglierli sul suo volto e spalanca le braccia. Gli piace il suono della pioggia e l'odore che lascia sulle cose e come gli ferisce il volto.

Una mano si poggia sul suo fianco. Louis. Harry non aveva alcun dubbio.

Ti piace venirmi sempre dietro?”, domanda, allegramente.

Louis rimane in silenzio a guardarlo per qualche secondo, mentre la pioggia scivola sul suo viso e lo obbliga a socchiudere gli occhi.

Evidentemente sì”, ammette. “Se ti do fastidio me ne vado”.

Harry lo afferra per la manica del maglione e le sue dita sfiorano la mano dell'altro.

Non andare”, lo implora. Louis sorride e incrocia le braccia sul petto.

Hai mai assaggiato la pioggia?”, domanda Harry, leccandosi le labbra. Louis segue il passaggio della lingua sulla sua bocca e scuote il capo.

Prova, ha un buon sapore”, lo invita Harry, ghignando come un bambino.

Louis tira fuori la lingua e lascia che la pioggia ci cada sopra.

É dolce”, osserva.

Harry ride.

Visto, che ti dicevo?”.

Louis allunga una mano a sfiorargli i ricci, ormai fradici.

E tu hai mai baciato qualcuno sotto la pioggia?”, domanda, incrociando il suo sguardo.

Harry fa cenno di no con la testa.

C'è qualcosa di speciale nel baciare qualcuno sotto la pioggia?”, chiede, incuriosito.

Ti direi di sì, ma non l'ho mai fatto, quindi non lo so”, ammette l'altro ragazzo.

Harry distoglie lo sguardo.

Questo sarebbe un momento perfetto. Per baciare qualcuno. Sotto la pioggia”, dice, senza valutare le implicazioni della sua affermazione.

Sì?”, domanda Louis, con un filo di voce.

Harry annuisce.

La pioggia è così bella, così romantica, non capisco come qualcuno possa odia-”.

Louis gli sfiora il mento con una dito e lo costringe a voltarsi. Harry lo guarda confuso. Louis si solleva sulle punte e avvicina il volto al suo. Harry spalanca gli occhi, ma non si sposta. E questa volta è sicuro di non immaginarsi nulla.

Sei ancora in tempo per fermarmi”, mormora Louis. Harry non riesce a muoversi, non vuole muoversi. Sbatte le ciglia, dando all'altro ragazzo un muto assenso. Louis chiude gli occhi e sfiora le sue labbra con le proprie.



ANGOLINO:
Le canzoni che canta Louis all'inizio del capitolo sono tratte dal musical Hair. Si tratta rispettivamente di Let the Sunshine In e Good Morning Starshine. Lasciatemi sognare che a Louis piaccia Hair come piace a me, ok? Poi più avanti canticchia anche Dead Man's Chest nella versione de I Pirati dei Caraibi.
Probabilmente non potrò aggiornare fino ai primi di Gennaio, perciò vi auguro Buon Natale e Buon Anno! Spero che questo capitolo vi basti come regalo!
A presto!


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Capitolo 17
*** Falling slowly ***


larry 17

Scusami per ieri, non volevo metterti in imbarazzo. Volevo fare un esperimento, visto che nessuno dei due aveva mai baciato qualcuno sotto la pioggia. Ci vediamo a scuola. x

Questo è l'sms che Louis invia a Harry la mattina dopo. Il giorno precedente, dopo il suo “esperimento”, Louis è scappato in casa e non gli ha rivolto la parola per tutto il resto del tempo.

Grazie, Louis Tomlinson, per fottermi il cervello e poi lavartene le mani, vorrebbe rispondere Harry. Invece, decide di ignorare il messaggio dell'altro ragazzo e fare finta che non sia successo nulla, assecondando l'atteggiamento di Louis.

Harry è abituato alla sua imprevedibilità e può affermare di conoscerlo abbastanza bene da aver capito ormai come è fatto: è impulsivo, testardo e spesso non pensa alle conseguenze delle sue azioni. In più è soggetto a cambiamenti d'umore repentini che se fosse una donna Harry la definirebbe sicuramente isterica.

A volte Harry preferirebbe che Louis fosse meno Louis e più un quasi-diciottenne con la testa sulle spalle, così si eviterebbero certe situazioni imbarazzanti. E nei giorni passati al bungalow ce ne sono state parecchie di situazioni imbarazzanti, metà delle quali Harry però non si sente di rinnegare. Eccetto il bacio. Forse.

Ci sono pensieri che Harry non vuole pensare, sensazioni che non vuole sentire e sentimenti che non vuole provare; e quando Harry non vuole una cosa, non la ottiene. Ha un'abilità particolare nello stipare tutto ciò che si rifiuta di elaborare nei recessi reconditi della sua mente.

Per questo si comporterà normalmente con Louis. A tutti i costi.

*

Riprendere la solita routine scuola-casa-compiti è un po' faticoso per Harry, dopo una settimana di dormite della grossa alla mattina e cazzeggio a oltranza il pomeriggio.

La sveglia alle sette è un vero e proprio incubo e il lunedì rischia quasi di saltare scuola, se non fosse che sua madre viene a buttarlo giù dal letto. In classe non riesce a tenere gli occhi aperti e la storia si ripete anche per i due giorni successivi.


Mercoledì pomeriggio, dopo le lezioni, vede i ragazzi per provare la loro canzone, dal momento che si erano quasi dimenticati di avere una canzone da cantare per l'incontro del glee club del giovedì.

Louis è quello di sempre, non menziona il bacio né l'sms riparatore. E a Harry va benissimo così.
Che Louis l'abbia baciato per sperimentare, per metterlo a disagio o perfino per fargli un favore poco importa. Ormai è acqua passata. O dovrebbe esserlo. Harry, a volte, la notte, si sente ancora pizzicare le labbra e quasi gli sembra di sentire il sapore della pioggia e l'odore dei capelli bagnati di Louis, che è quello del suo shampoo. E se si mette a ricordare, proprio forte, con gli occhi chiusi e tutto il resto, può sentire ancora la pressione della mano di Louis sul suo fianco e l'espressione sul suo volto un attimo prima di baciarlo.

Harry non sa perché indugi in questi ricordi, la sua politica di rimuovere qualsiasi pensiero lo disturbi non gli permette di scoprirlo. Quando le parole cotta e Louis vengono ad accostarsi per caso nella sua mente lui le ricaccia indietro, tossicchiando imbarazzato, come se qualcuno potesse leggergli nei pensieri.

Non che Louis abbia sconvolto le sue certezze sulla vita, l'universo e tutto quanto. Harry non ha mai fatto troppo affidamento su queste cose.


Quello che Harry non sopporta è che lo si tratti con menefreghismo senza preoccuparsi delle conseguenze sulla sua psiche, lasciandolo preda delle paranoie. Ed è quello che Louis ha fatto.

Se si mette ad analizzare ogni singolo momento passato con l'altro ragazzo - e Harry ha qualche volta ceduto alla tentazione nonostante le mille barriere mentali autoimpostesi - si rende conto che l'atteggiamento di Louis è sempre stato
ambiguo nei suoi confronti. E Harry lo odia. Odia questa tendenza di Louis a prendersi gioco di lui, della sua ingenuità, della sua disponibilità, della sua bontà, perfino. Louis è uno a cui piace scoprire le debolezze altrui per trarne diletto.

Ma Harry è sicuro che l'altro ragazzo gli voglia almeno un po' di bene, altrimenti non si spiegherebbero le cose che ha fatto per lui, il tatuaggio, la sua insistenza nel volerlo vedere sorridere, i complimenti dopo le sue esibizioni, gli abbracci, tenergli la mano e cantargli nell'orecchio quando erano ubriachi e quello sguardo un attimo prima di baciarlo-


Harry si picchia la fronte con una mano. Sta pensando,
realmente pensando - non sfiorando distrattamente i pensieri che si susseguono nella sua mente, accantonando quelli poco piacevoli - durante l'ultima lezione prima dell'incontro del glee club.

Si sforza di seguire la spiegazione dell'insegnante e quando suona la campana poco ci manca che si alzi in piedi ad esultare.
Invece, si trascina con Ed fino all'aula musica dove, sentendosi particolarmente altruista e forse anche un po' stanco di sentire le lagne del suo amico, decide di sedersi a due sedie di distanza da quella di Alice, lasciando la sedia in mezzo libera per Ed. Quest'ultimo gli lancia uno sguardo che definire truce sarebbe limitativo e Harry gli sorride sornione. Ed si costringe a prendere posto e biascica un saluto imbarazzato all'indirizzo della ragazza. Alice sembra illuminarsi. Harry nasconde la propria risata nella manica del maglione quando Ed prova ad attaccare discorso.

Uno dopo l'altro, i suoi compagni arrivano. Zayn, con Perrie al seguito, si lascia cadere sulla sedia accanto alla sua e gli passa un braccio attorno alle spalle.

Visto che Liam non te lo dirà perché si vergogna, te lo dico io”, gli sussurra.

Harry gli lancia uno sguardo interrogativo.


La famosa uscita a quattro si farà domani”.

Harry è genuinamente contento per il suo amico.

Dov'è lui, adesso?”, domanda, non vedendo Liam da nessuna parte.

Con Louis, a definire i dettagli”.

Il nome dell'altro ragazzo gli fa agitare qualcosa nello stomaco e Harry non può impedirselo.

Questa storia deve finire”, borbotta.

Zayn lo guarda come se fosse impazzito.

Ma se non è neanche iniziata?”.

Harry spalanca la bocca e non può credere di averlo detto davvero ad alta voce.

No, non parlavo di Liam. Ero pensieroso, scusami”, si giustifica.

Zayn scuote il capo, compassionevole.

Hai mai sentito parlare del filtro cervello-bocca?”.

Harry ride. Proprio in quel momento Louis e Liam fanno il loro ingresso in aula. Liam è preda di un'eccitazione che riesce a controllare a malapena e Louis gli sorride affettuoso. Poi incontra il suo sguardo e la sua espressione cambia ma Harry non saprebbe definire come. Liam e Louis prendono posto dietro lui e Zayn.


Poco dopo, Savan fa il suo ingresso in aula.

Ragazzi miei, ho importanti novità per voi”, esordisce, facendo poi una pausa ad effetto.

Un brusìo curioso si diffonde per tutta l'aula.

Non ci tenga sulle spine!”, lo incita Niall.

Savan fa un sorrisetto divertito, come uno che se la sta godendo.

Prima voglio ascoltare cosa avete preparato durante la vostra settimana di vacanza”, afferma.


L'eccitazione in aula non si è sopita, ma nessuno mette in discussione la decisione del professore.

Il primo a farsi avanti è Josh, che ha preparato un virtuosismo per batteria più che una vera e propria canzone. Savan sembra indeciso se applaudirlo o rimproverarlo.


Poi è il turno di Ed, che non ha potuto fare a meno di portare una canzone di Damien Rice. Ed è una di quelle che piacciono anche a Harry, una di quelle che ci manca poco che ti strappino l'anima -
I remember - e il suo amico spacca, cantando sia la parte femminile che quella maschile, in una versione schizofrenica di se stesso. Harry è felice nel constatare che Ed abbia avuto il coraggio di guardare direttamente Alice per quasi tutto il tempo.

Perrie e Alice si esibiscono in un duetto. Zayn gongola per tutto il tempo e sembra quasi che debba mettersi a urlare “
quella è la mia ragazza!”, mentre Ed è così preso dall'esibizione che Harry giura di aver visto il luccichìo di una lacrima sul suo volto, alla fine.

Finalmente tocca ai Fab Five, come Zayn li ha voluti ribattezzare, visto che la parte migliore dei One Direction era troppo poco lusinghiero nei confronti degli altri ragazzi. Harry non si sente molto a suo agio con questo soprannome e teme che John Lennon e George Harrison si rivoltino nella tomba, mentre Paul McCartney e Ringo Starr lancino contro di loro improperi nel sonno.


Harry inizia a cantare la sua parte e freme al pensiero di quando cederà il passo a Louis.

Someone like you and all you know and how you speak”, canta Louis, guardandolo con la coda dell'occhio e Harry sente di nuovo lo stomaco attorcigliarsi e perde la concentrazione e alla fine quasi si dimentica che tocchi di nuovo a lui.

Savan applaude entusiasticamente.

Mi piacete voi cinque!”, esclama, facendo loro l'occhiolino. “Adesso rimettetevi a sedere che devo parlarvi”.


Il professore si sfrega le mani.

Sapete che a Febbraio si terranno i Campionati Regionali di Canto Corale”, inizia.

Chi lo sapeva annuisce con convinzione, chi non lo sapeva ha un'espressione perplessa. Tutti comunque attendono che Savan continui.

“Ora, per essere ammessi alle Regionali è necessario inviare un video di un'esibizione di gruppo. La scadenza è prevista per la terza settimana di Novembre, quindi abbiamo poco più di due settimane per decidere cosa cantare, girare il video e inviarlo. I primi sei gruppi selezionati potranno partecipare. Fatevi venire un'idea nei prossimi giorni così ci possiamo mettere al lavoro”.

Savan finisce il suo discorso e li osserva, per saggiarne le reazioni. Entusiasmo e preoccupazione si possono leggere sui volti di tutti. Qualcuno ha qualche dubbio, qualche altro non ha capito bene i vari passaggi.


Il professore riprende a parlare.

Non serve che vi dica che dovrete muovere un po' i vostri sederi, e con questo intendo ballare. Almeno un po'”.

A questo punto si levano alcune esclamazioni contrariate. Zayn si agita a fianco a Harry, Ed sospira. Harry non è sicuro di essere tanto entusiasta della cosa anche lui.

Savan mette tutti a tacere con un gesto della mano.

Se non siete capaci fatevi insegnare e se fate proprio schifo io proporrei di accettare nel nostro glee club qualche ballerino”.

Liam conosce una ballerina”, afferma Zayn, beccandosi uno scappellotto da parte dell'altro ragazzo.

E allora che ce la presenti”, dice Savan.

E se non sa cantare?”, domanda timidamente Liam.

Non serve che sappia cantare. Serve che faccia scena. E questo conta parecchio sul palco”.

Savan si dirige verso la lavagna e comincia a scrivere.

Mandatemi le vostre proposte per la canzone via e-mail. Le valuterò e martedì prossimo decidiamo tutti insieme. E sì, dalla settimana prossima ci incontreremo due volte. Tutto chiaro?”.

ANGOLINO:

Perdonatemi se vi ho fatto attendere tanto e soprattutto se questo capitolo vi ha deluso! Anche se tra Harry e Louis nell'immediato poco è cambiato qualcosa si è mosso, no?

Comunque, le regole per l'ammissione alle Regionali me le sono inventate e sì, ho saltato a piè pari le Provinciali (in realtà non ho proprio idea di come funzionino le cose in Inghilterra nella gare di questo genere).

Per il prossimo aggiornamento non dovrete aspettare tanto come l'ultima volta, giuro. A presto!

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Capitolo 18
*** For you I'd bleed myself dry ***


larry 18

Qualcosa è cambiato a scuola: Stan e i suoi amici hanno ripreso a lanciare occhiatacce a Harry lungo i corridoi, a prenderlo in giro ogni volta che è a portata d'orecchio e a minacciarlo di fargli fare un altro tour nell'immondizia.

Sembra che l'immunità assicuratagli dall'amicizia con Louis non sia più valida. Harry si chiede dove deve fare domanda per rinnovarla.

Lunedì Harry ha sonno è stanco ed è affamato. Perciò dopo le lezioni si fionda a mensa per mettersi in fila affiancato da Ed, che squittisce perché Alice ha accettato la sua richiesta di amicizia su Facebook.

A cosa ti serve averla amica su Facebook se puoi fartela amica nelle vita reale?”, domanda Harry.

Ma Facebook è la vita reale”, protesta Ed, beccandosi uno sguardo di traverso dall'altro ragazzo.

Ok, lo ammetto, sono un impedito e al glee club riesco a malapena a rivolgerle la parola”, confessa Ed.

Non l'avrei mai detto”, commenta Harry, scalando di un posto nella fila. La meta si avvicina e Harry pregusta il momento in cui gli verrà servito da mangiare e potrà finalmente sedersi e riempirsi la pancia.

Secondo te cosa dovrei fare?”.

E lo chiedi a me?”.

A chi dovrei chiederlo? Sei il mio migliore amico!”.

Non lo so, Ed. Prova ad attaccare bottone con lei, falle un complimento, mandale dei fiori. Non ne ho idea”.

Ed sbuffa e lo spinge in avanti perché la fila avanza.

Non sai darmi dei consigli migliori?”.

Harry sospira, frustrato.

Ma se c'ho scritto sfigato in fronte che consigli dovrei darti?”.

Qualcuno accanto a lui scoppia in una sonora risata. Harry scopre con orrore che si tratta di Stan, che ha da poco finito di ordinare e ha fatto in tempo ad ascoltare la sua uscita infelice. Nel frattempo è giunto il suo turno di farsi servire e Harry allunga al cuoco il suo vassoio, cercando di ignorare l'altro ragazzo, che non vuole smettere di ridere.

Cosa ti do?”, domanda l'uomo oltre il bancone. Harry è distratto da Stan che sta bisbigliando all'orecchio di un suo amico, indicandolo col dito. Harry gli ringhia contro.

Styles, esci gli artigli adesso?”.

Harry non lo degna di una risposta e ordina il suo pasto.

Rispondere è cortesia”, lo provoca Stan.

Cosa dovrei risponderti, razza di coglione montato?”, reagisce Harry, non riuscendo più a trattenersi.

L'espressione di Stan si indurisce.

Scusa, puoi ripetere?”, lo minaccia.

Harry rovescia gli occhi all'indietro e prova a mordersi la lingua, ma la voglia di dirgliene quattro è troppo forte e lo fa diventare audace.

Certo e apri bene le orecchie questa volta”, inizia Harry, mentre Ed lo tira per un gomito. “Ho detto che sei un coglione montato. Capito?”.

Stan stringe i pugni e fa un passo avanti.

Vuoi assaggiare i miei pugni, Styles?”.

Harry scoppia a ridere, buttando la testa all'indietro.

Da quale film americano di serie B sei uscito?”.

Gli studenti a portata d'orecchio scoppiano a ridere e perfino l'amico di Stan emette uno sbuffo di risata. Stan si guarda intorno, umiliato, poi riporta la sua attenzione su Harry.

Questa me la paghi”, gli soffia contro.

Harry che ormai ha preso coraggio - cosa può fargli Stan davanti a tutti? -, allarga le braccia come un invito a provarci a mettergli le mani addosso, qui e adesso.

Stan sembra accettare l'invito. Si slancia in avanti e, tenendo il proprio vassoio con una mano, afferra Harry per la collottola.

Mi stai sfidando?”.

Una specie”, replica Harry, guardandolo dall'alto in basso, forte dei suoi centimetri in più di altezza.

Lascialo stare, Stan”, ordina una voce, perentoria.

Harry non aveva idea che Louis fosse nei paraggi ma lui non può farsi salvare anche questa volta, neanche fosse una damigella in difficoltà.

Lou, ce la faccio da solo”, gli dice, mettendo una mano avanti per fermarlo dal fare qualunque altra mossa.

Lou”, lo motteggia Stan, “ce la fa da solo a farsi spaccare la faccia”.

Louis fa un passo avanti con un'espressione omicida sul volto.

Ti ho detto di lasciarlo andare”, ringhia.

Stan getta uno sguardo intorno per verificare quanto pubblico abbia il suo spettacolino. In effetti un po' di gente si è fermata ad assistere, ma nessuno sembra intenzionato a fare nulla se non godersi la messinscena. Harry si domanda che faccia abbia Ed e quanto sia terrorizzato.

Altrimenti che fai? Non sono più nella squadra, non mi puoi più ricattare”.

Louis stringe i pugni e Harry può chiaramente leggere la frustrazione nei suoi occhi.

Se non andassi così male a scuola forse non ti avrebbero buttato fuori dalla squadra”, osserva arditamente, come se la sua integrità non fosse letteralmente nelle mani dell'altro ragazzo.

Stan emette un suono strozzato, tra la rabbia e l'indignazione, e lo strattona violentemente. Harry non può impedirsi di gemere, colto alla sprovvista.

Louis sembra non vederci più: con un colpo di mano fa volare il vassoio dell'altro ragazzo e lo afferra per il collo, obbligandolo a mollare la presa su Harry.

Harry non capisce bene cosa accada nei minuti successivi, vede solo Stan e Louis accapigliarsi sul pavimento e sente qualcuno urlare, fino a che non interviene una professoressa, ordinando ai due litiganti di recarsi immediatamente in presidenza.

*


Harry aspetta Louis fuori dall'ufficio del Preside, in parte perché si sente in colpa e in parte perché vuole vedere in che condizioni si trovi l'altro ragazzo.

Dopo qualche minuto d'attesa Stan e Louis escono. Stan lo supera senza degnarlo di uno sguardo, mentre Louis si ferma davanti a lui, uno sguardo interrogativo sul volto. Ha un taglio sullo zigomo, il labbro inferiore spaccato, la maglia strappata sul collo e un'espressione mesta sul volto.

Che ci fai qui?”, domanda.

Ti ha conciato proprio male”, osserva Harry, allungando una mano a sfiorargli lo zigomo. Louis si scosta, dolorante.

Vorrei dirti che Stan era messo peggio ma sarebbe una bugia”, replica.

Harry sghignazza.

Ridi delle mie sventure?”.

Mi dispiace”, afferma sinceramente Harry.

Non è colpa tua”, dice Louis, facendo spallucce.

Non devi sempre mettermi in salvo come se fossi la tua principessa”, gli fa notare Harry.

Ma tu sei la mia principessa”, ribatte Louis, accarezzandogli la testa.

Harry comincia a trovare fastidiosa quella sensazione allo stomaco.

Che ne dici di venire a casa mia per rimetterti in sesto? A meno che non vuoi che ti accompagni in infermeria”, propone, per togliersi d'impaccio.

In realtà dovrei vedere El perché quando ha saputo che ero stato spedito in presidenza ha dato di matto”, replica Louis.

Harry si sforza di non fare un'espressione dispiaciuta.

Ma sai che ti dico? Vengo volentieri da te, El la vedrò stasera”, continua Louis.

Stavolta Harry deve sforzarsi per non sembrare troppo entusiasta.

Cerchiamo di nasconderti alla vista di mia madre sennò vorrà sapere cosa ti è successo”.

Peccato, volevo proprio rincontrarla. Mi piace”.

Harry ridacchia e lo trascina per un braccio fuori dalla scuola, poco importa se perderà delle lezioni. 

Tuttavia non può fare a meno di pensare che Louis abbia una pessima influenza su di lui e ancor di più sul suo rendimento scolastico.

*

Lungo il tragitto in autobus Louis è stato piuttosto silenzioso. Con la testa poggiata sul finestrino e gli occhi socchiusi, ha passato tutto il tempo a guardarlo e a sorridergli di tanto in tanto. Harry si è visto costretto a spostare lo sguardo fuori dal finestrino più volte, per combattere l'istinto di sorridergli stupidamente di rimando.

Arrivati alla fermata, Harry scende giù con un balzo. Louis è subito dietro di lui e gli mette un braccio intorno alle spalle.

Non ti ho più chiesto cosa ti ha detto il Preside”, osserva Harry, cingendogli la vita con un braccio.

Che ho fatto bene e che anzi dovevo picchiare più forte”, replica Louis.

Harry scoppia a ridere.

Cosa vuoi che mi abbia detto, Haz? Mi ha sospeso per due giorni”.

Scusami”, dice Harry, abbassando il capo.

Louis gli sfiora il mento con due dita e lo obbliga ad alzare la testa. A Harry ricorda troppo un certo momento che non dovrebbe ricordare.

Ti ho già detto che non è colpa tua. Semmai è colpa di quel grandissimo coglione”.

Sembra che tu lo odii più di quanto lui odii me”.

Louis si rabbuia.

Non lo sopporto”.

Come mai?”.

Prima eravamo amici. Anzi, è stata la persona più vicina a un migliore amico che abbia mai avuto”.

E poi?”.

Louis si stringe nelle spalle.

Poi è stato stronzo”.

Harry ridacchia.

Ti ha rubato la fidanzata, per caso?”.

Louis si irrigidisce. Harry rallenta il passo.

Ti ha davvero rubato la fidanzata?”.

Louis gli pizzica una spalla.

Non dire stupidaggini”.

Non vuoi dirmelo, ho capito”.

Louis si ferma. Harry realizza che stavano praticamente camminando abbracciati e molla la presa sull'altro ragazzo.

Diciamo che non è stato al mio fianco quando avevo più bisogno di lui. Non è questa casa tua?”.

Harry annuisce e anche se vorrebbe continuare il discorso devono entrare in casa. Una volta dentro salgono di soppiatto le scale e sgusciano silenziosamente in camera sua.

Harry molla lo zaino sul letto, mentre Louis intraprende un tour della sua stanza.

Hai la bacchetta di Piton!”, esclama, a un certo punto.

Harry gongola.

Posso toccarla?”, domanda l'altro ragazzo, accarezzandola con gli occhi.

Harry di solito è molto geloso delle sue cose, soprattutto se hanno a che fare con Harry Potter, ma non gli importa se è Louis a toccarle, non gli da alcun fastidio, Louis ha delle mani così delicate e un tocco così gentile. Quest'ultimo pensiero lo fa arrossire.

Prendi pure”, dice, sperando che l'altro ragazzo non noti il suo improvviso e apparentemente ingiustificato imbarazzo.

Louis afferra la bacchetta, con esitazione, continuando a cercare la sua approvazione.

Harry annuisce, incoraggiante. L'altro ragazzo muove il polso, facendo roteare la bacchetta, poi la punta contro di lui.

Expelliarmus!”, esclama.

Harry scoppia a ridere.

Non funziona se sono già disarmato”, gli fa notare.

Louis si morde il labbro inferiore.

Già”, mormora, picchiettandosi la punta del naso con la bacchetta. Poi la brandisce di nuovo contro di lui.

Tarantallegra!”.

Harry aggrotta le sopracciglia, rimanendo perfettamente immobile.

Dai, fammi vedere come balli!”, lo esorta Louis.

Harry scuote il capo con veemenza.

Ho già dato il peggio di me alla tua festa e tu mi hai visto”.

Louis si rabbuia.

Sì, ti ho visto”, osserva, posando la bacchetta.

Ho fatto davvero così schifo, allora?”, domanda Harry, notando l'espressione dell'altro cambiare.

Abbastanza”, ammette Louis, tornando a guardarlo. Harry nota che il graffio sul suo zigomo destro si è riaperto.

Ti esce di nuovo sangue”, lo informa.

Louis fa spallucce.

Passerà”.

Harry gli poggia una mano sulla spalla.

Vado a prendere qualcosa con cui medicarti”.

Non ce n'è bisogno”.

Louis tampona la ferita con il pollice e poi lecca via il sangue.

Visto? Non c'è più niente”.

Harry si siede sul proprio letto, mentre Louis continua l'ispezione della sua camera.

Trovato qualcos'altro d'interessante?”.

Hunger Games, figata”.

Lo hai letto anche tu?”.

Louis annuisce, passando in rassegna gli altri libri sugli scaffali.

Neil Gaiman, interessante”.

Ti piace?”.

Ho letto qualcosa”.

Harry si stende sul letto, sbadigliando.

Non ti addormenterai, adesso?”, domanda Louis. “Mi avevi promesso di rimettermi in sesto”.

Harry ridacchia.

Era un modo di dire. E poi mi sono già offerto di medicarti le ferite, ma tu non hai voluto”.

Louis lo raggiunge sul letto, intimandogli con un cenno della mano di fargli spazio.

Volevi giocare al dottore?”, lo prende in giro, solleticandogli la pancia.

Harry cerca di allontanare le dita insidiose dell'altro ragazzo, non riuscendo a trattenersi dal ridere perché Louis ha scoperto un'altra sua debolezza.

Smettila, dai!”, lo implora.

Louis si fa più vicino e si accoccola contro di lui.

Harry quasi non si stupisce di non esserne affatto infastidito, d'altra parte hanno dormito insieme e Louis l'ha pure baciato, cosa potrebbe metterlo in imbarazzo adesso?

Neanche a dirlo, Louis affonda la testa nel suo collo e comincia ad annusarlo.

Hai un odore buonissimo”, gli dice, circondandogli la vita con un braccio.

Grazie”, è tutto quello che Harry riesce a rispondere.

Sul serio”.

Ok”.

Quando Harry comincia a sospettare che l'altro si sia ormai addormentato ecco che Louis gli stampa un bacio, umido e lento, sul collo, indugiando sul posto con le sue labbra.

Harry è scosso da un brivido, così forte e inaspettato che gli fa arricciare le dita dei piedi.

Louis soffoca una risata sul suo collo.

Mi sa che ho trovato un punto debole”, scherza, posando un altro bacio sulla sua giugulare.

Harry vorrebbe chiedergli di smettere, ma teme che Louis lo faccia sul serio, perciò se ne sta zitto a farsi torturare.

Louis continua a lasciare tanti piccoli baci sul suo collo e Harry è sicuro di essere vicino all'autocombustione.

Louis lo fa apposta, ha capito cosa gli piace e non può farsi sfuggire questa occasione di farlo sentire a disagio.

Ma lui deve dimostrargli di essere più forte di così.

Domani mi dirai che era un altro esperimento?”, domanda, rimanendo immobile, perché nonostante la sua protesta non vuole che le labbra di Louis abbandonino il suo collo.

Per tutta risposta Louis stringe un lembo della sua pelle tra i denti. Harry geme di dolore.

Con te è tutto un esperimento, Hazza”.

Harry gli molla un pugno sulla spalla.

Idiota”.

Perché mi stai insultando?”.

Perché sei un idiota”.

Ma tu lo sai che questo idiota ha avuto la parte di Puck nella recita scolastica?”.

Harry piega la testa per guardarlo in faccia.

Sarebbe?”.

Shakespeare, imbecille”, lo ingiuria Louis, dandogli una manata in fronte.

Shakespeare che?”, domanda Harry, massaggiandosi la parte lesa.

Sogno di una notte di mezz'estate”, ribatte Louis, seccato. “Voi giovani d'oggi non sapete niente”.

Harry scoppia a ridere.

Adesso mi aspetto un complimenti per la parte, Lou”, dice Louis.

Complimenti per la parte, Lou”, gli fa eco Harry.

Sei falso come i soldi del Monopoli”, si lamenta Louis, pizzicandogli il fianco.

Harry ride, di nuovo.

Me l'hai chiesto tu!”, protesta Harry. “E comunque, come farai con le prove della recita e quelle del glee club e gli allenamenti di calcio e la scuola?”.

Louis si stringe nelle spalle.

Troverò un modo”.

Hai mai pensato di rinunciare a qualche hobby?”.

Louis scuote il capo.

Harry sospira.

Sai proprio fare tutto, tu”.

Neanche tu sei malaccio”.

Io so solo cantare”.

Solo cantare? Ma ti sei mai ascoltato?”.

Harry prova un pizzico d'orgoglio alle parole dell'altro ragazzo.

Ok, ma a parte questo sono uno sfigato”, rilancia.

A me non sembra”, osserva Louis.

Certo che no. Per questo Stan mi tormenta e le ragazze non mi degnano di uno sguardo”.

Louis gli sfiora il mento col naso.

Non sanno quello che si perdono”.

Harry vorrebbe davvero, davvero, che il suo stomaco smettesse di fare le capriole ma soprattutto vorrebbe che fosse Louis a smettere di fare quello che fa. Smettere di guardarlo, con quello sguardo premuroso che Harry vorrebbe fosse solo per lui; smettere di toccarlo, con le sue dita affusolate e i suoi polpastrelli delicati; smettere di dirgli certe cose, che poi Harry ci costruisce su castelli mentali destinati a essere spazzati via da un soffio di realtà; smetterla di farlo sentire così, felice, stupido e senza speranza.

Vorrei poterti credere”, risponde, invece.

Louis per tutta risposta inizia a cantare.

Honey, you are a rock, upon wich I stand and I come here to talk, I hope you understand”.

Siamo in un musical adesso?”, domanda Harry, perché ha riconosciuto la canzone ed è imbarazzato e contento e straparla.

Louis gli mette un dito sulle labbra e continua a cantare.

That green eyes, yeah the spotlight shines upon you and how could anybody deny you.

Louis calca sull'ultima frase e poggia i gomiti sul suo petto, così da poterlo guardare negli occhi.

I came here with a load and it feels so much lighter now I meet you, honey you should know that I could never go on without you...green eyes.

Louis si interrompe per osservare la reazione di Harry, che sta facendo di tutto per nascondere quello che prova.

Hai degli occhi assurdi, Haz”.

Harry arrossisce fino alla punta dei capelli e ci manca poco che prenda a pugni l'altro ragazzo, che non capisce cosa gli sta facendo né perché.

Honey you are the sea upon wich I float and I came here to talk, I think you should know, that green eyes...you're the one that I wanted to find and anyone who tried to deny you must be out of their mind”, conlude Louis, ridacchiando.

Contento?”

Ti sanguina di nuovo la faccia”, è l'unica cosa che Harry riesce a dire.

Louis aggrotta la fronte.

Harry se lo scrolla di dosso e si sporge a prendere un fazzoletto dal cassetto del comodino.

Fatti dare una ripulita”, ordina, iniziando a tamponargli delicatamente lo zigomo.

Louis chiude gli occhi.

Non farmi male”.

Non potrei mai”.

Piaciuta la mia serenata?”.

Mh-mh”.

Louis geme.

Dolore?”, chiede Harry, interrompendosi.

Louis scuote il capo.

Continua”, lo esorta.

Harry prende un altro fazzoletto e lo inumidisce con la saliva.

Ti fa schifo?”, domanda.

Avere la tua saliva sulla mia faccia? No”.

Harry ridacchia.

Dovresti metterci del ghiaccio dopo”.

Louis annuisce.

La prossima volta gliela faccio vedere a quell'imbecille!”.

La prossima volta evita di farti picchiare per me”, afferma Harry, il cui senso di colpa non si è ancora sopito.

Louis gli afferra un polso, obbligandolo a fermarsi e a incontrare il suo sguardo.

Mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro l'altra sera”, asserisce.

Harry strabuzza gli occhi.

Dove? Quando?”, balbetta.

Nel bosco, quando eravamo ubriachi”.

Harry gli lancia uno sguardo che è un punto di domanda.

Mi dissanguerei per te”, afferma Louis, stringendogli il polso così forte che Harry sentirebbe pure male se non fosse troppo impegnato a controllare i battiti del suo cuore.

Non dire sciocchezze”, replica, liberandosi dalla presa dell'altro ragazzo con uno strattone.

Non sto dicendo sciocchezze”.

Piantala”, ordina Harry, aspro, e non capisce perché sia improvvisamente arrabbiato e vorrebbe che Louis si trovasse miglia lontano e la smettesse di dire queste cose, cazzo.

Forse non capisci quanto tu sia importante per me”, dice Louis, con enfasi.

No, non lo capisco!”, sbotta Harry.

Louis si mette seduto ed è di nuovo troppo vicino, più vicino di quanto Harry possa sopportare.

Vorrei potertelo spiegare”, mormora Louis e c'è un'espressione di impotenza sul suo viso.

Harry si caverebbe gli occhi pur di resistere alla tentazione di guardare le sue labbra. Si odia. Lo odia. Questa storia deve finire, adesso.

Harry si allontana bruscamente.

Ho fame”, dice ed è la cosa più insensata da dire in un momento del genere ma ha fame veramente e ha bisogno di uscire da quella stanza e di non avere più gli occhi di Louis puntati addosso per un po'.

Hai un tempismo perfetto”, sospira Louis, stendendosi nuovamente sul letto.

Preparo dei sandwich”, lo informa.

Ti aiuto?”, si offre l'altro.

No”, risponde Harry, categorico. Si precipita al piano di sotto, controlla che sua madre non sia in cucina, prende dal frigo tutto il necessario e comincia a preparare da mangiare. Ha saltato il pranzo per seguire Louis in presidenza, per questo è così affamato.

Mentre taglia i bordi alle fette di pane, Harry realizza che ormai è inutile prendersi in giro: Louis gli fa venire le farfalle allo stomaco e questo non è mai un buon segno. Mentre spalma la maionese con più foga del necessario si rende conto che, un attimo prima, in camera, quando Louis era così vicino che Harry riusciva a vedere sul suo volto l'accenno di baffi che l'altro ragazzo si affanna così tanto a nascondere, tutto quello che avrebbe voluto fare, maledizione, era baciarlo. E, chiaramente, neanche questo è un buon segno.

Ecco, ha liberato tutta la roba stipata nel suo magazzino mentale, quello per i pensieri indesiderati. E cosa ha ottenuto? Un cuore spezzato e un taglio fresco fresco sul suo dito.




ANGOLINO:
La canzone che Louis canta a Harry è "Green Eyes" dei Coldplay. Fatemi sapere se quando inserisco delle canzoni volete che vi linki la traduzione. Non l'ho mai fatto ma forse dovrei cominciare a farlo.
Comunque, informazione totalmente inutile: ho scritto che Harry ha la bacchetta di Piton perché anche io ce l'ho. Insomma, volevo che avessimo qualcosa in comune xD
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto visto che è interamente dedicato ai nostri Larry.
Alla prossima!


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Capitolo 19
*** From the moment I wake ***


larry 19

So I look in your direction but you pay me no attention, do you? I know you don't listen to me, 'cause you say you see straight through me, don't you?”.

Avendo un'ora buca, Harry si è trovato un rifugio sicuro nel cortile della scuola. Al sicuro dai suoi amici e possibilmente anche da Stan.

Quel maledetto Louis lo ha fatto entrare in fissa coi Coldplay e non è colpa di Harry se ormai tutte le loro canzoni gli fanno pensare a lui.

Sono patetico”, borbotta prima di riprendere le fila della canzone.

I'll always be waiting for you, so you know how much I need you, but you never even seen me, do you? And this is my final chance of getting you?”.

Quale ultima possibilità?, si domanda. Ci fosse una possibilità!

La sera prima, in preda alla frustrazione, ha perfino cercato su Google come far passare una cotta, e la miriade di risposte e consigli e dissertazioni filosofiche che ha letto gli sono servite a poco. Quella mattina si è svegliato e il suo primo pensiero è stato Louis, la sua prima parola maledizione e la prima cosa che ha fatto appena alzato dal letto è stata scaricare tutta la discografia dei Coldplay sull'iPod.

And on and on from the moment I wake to the moment I sleep, I'll be there by your side, just you try and stop me, I'll be waiting in line, just to see if you care”.

Harry scopre che no, quella non era la canzone adatta: lui non ha intenzione di stalkerare Louis come una specie di maniaco sessuale e mettersi in fila ad aspettare. Aspettare cosa, poi? Che Louis si accorga di quanto è ormai irrimediabilmente cotto di lui? Quest'ultimo pensiero lo fa arrossire.

Da quando ha liberato i suoi pensieri taboo dalla gabbia dove li aveva rinchiusi questi si susseguono a ruota libera nella sua mente mettendolo a disagio, come se qualcuno potesse leggerglieli in faccia.

Per questo ha bisogno di starsene un po' per i fatti suoi ad arrossire e sospirare e ascoltare canzoni su amori non corrisposti.

Quando i pensieri si fanno troppo scomodi Harry si scava l'interno della guancia con i denti e tira le cuffiette dell'iPod così forte da rischiare di romperle; quando pensa alla mascella di Louis e alla sua linea virile, al suo dopobarba che ha un odore così familiare ormai sulla sua pelle, al disegno dei suoi occhi e a come li stringe quando sorride, ai suoi denti così ben allineati, alla forma delle sue orecchie, alle sue mani - le sue mani!- e al loro tocco esitante, Harry si domanda quando sono diventato così assurdamente gay?

Sapevo che ti avrei trovato qui”, esclama Ed, strappandogli un auricolare dall'orecchio.

Harry per poco non salta in aria, tanto era immerso nelle sue fantasticherie da adolescente ormonoso.

Stai scappando da qualcuno?”, domanda il suo amico. “Stan?”.

Harry fa cenno di no con la testa.

E allora? C'è qualcosa che non va, Haz?”, continua Ed, sedendoglisi affianco.

Harry non è uno abituato ad aprire il suo cuore, neanche al suo migliore amico. Raramente si è confidato con l'altro ragazzo. É una cosa che proprio non gli riesce.

No, volevo solo ascoltare un po' di musica per i fatti miei”, replica, infatti.

Ed gli lancia uno sguardo sospettoso.

Oggi sei strano. Più del solito”.

Harry si stringe nelle spalle.

Sono normalissimo”, mente.

Non che normalmente tu sia una forza della natura, ma di solito non sei mai così sbattuto”, gli fa notare Ed. “Così è troppo perfino per te”.

Harry fa uno sbuffo di risata.

Grazie, Ed, tu sì che sai come tirarmi su di morale”.

Ed lo afferra per la felpa.

Allora lo ammetti che sei giù di corda!”.

Harry non farebbe nessuna fatica a dirgli che sì, c'è qualcosa che non va, il punto è che non ha nessuna voglia di spiegargli cosa.

Haz, non farmi preoccupare”, lo ammonisce Ed. “É successo qualcosa con tuo padre?”.

Ed lo conosce meglio di chiunque altro e di sicuro ricorda vividamente le volte che Harry ha pianto sulla sua spalla, senza dire niente, quando anni prima i suoi hanno divorziato e suo padre è uscito dalla sua vita e lui era troppo distrutto per reggersi sulle proprie gambe. Ma erano più piccoli e quella spontaneità, quella capacità di abbandonarsi Harry forse l'ha persa per sempre.

No, mio padre non c'entra nulla”, ammette.

E allora? Mi dici cos'hai o stiamo qui fino a stasera?”, lo pungola Ed.

Harry avrebbe veramente bisogno di parlare con qualcuno, anche per farsi dire che razza di idiota che è, ma non ci riesce. Come si fa a cavarsi di bocca certe parole? E poi Ed odia Louis e chissà che casino farebbe se venisse a sapere-

Ti piace qualcuno, per caso?”.

Harry non riesce a nascondere lo stupore sul suo viso.

C'ho preso, giusto?”, domanda Ed, gongolando.

Harry si passa una mano sul viso. Non riuscirebbe a mentire neanche volendo, adesso.

Da cosa lo hai capito?”, mormora.

Dal tuo atteggiamento malinconico e dai Coldplay che escono dalla cuffiette del tuo iPod”.

Harry si accorge di aver lasciato l'iPod acceso e adesso sta suonando Yellow e deve stringersi lo stomaco per evitare che le farfalle ci svolazzino troppo violentemente.

Anche io quando mi sento così ascolto canzoni romantiche e le scrivo pure. Ti ho detto che ho composto delle canzoni per Alice?”.

Harry scuote il capo.

Un giorno te le farò ascoltare. Anzi, pensavo di suonarle al glee club un giorno o l'altro, magari è la volta buona che Alice mi nota”.

Harry gli sorride affettuosamente e pensa, con una punta di egoismo, che lui e Ed sono sulla stessa barca. Più o meno.

Ma torniamo a noi. Chi è la fortunata? O la sfortunata, dipende dai punti di vista”, torna alla carica il suo amico.

Harry sospira e si prende la testa tra le mani.

Non è così semplice”, afferma.

Perché?”, domanda Ed, tirandolo per una manica per farsi guardare in faccia.

Harry si morde il labbro inferiore.

Ho capito”, dice Ed. “É impegnata, per questo sei così giù”.

Harry non ci riesce a dirlo, non lo dirà, ma è inutile che obblighi Ed a tirare a indovinare, perché non ci arriverà mai.

Sì”, dichiara ed è una mezza verità.

Ed emette un verso lamentoso.

Amico, credevo ti fosse passata”, gli dice, poggiandogli una mano sulla spalla, con fare compassionevole.

Harry lo guarda stranito.

Di che diavolo stai parlando?”.

Ed si ritrae.

Non stiamo parlando di Perrie?”.

Harry scoppia a ridere.

Magari!”, esclama, ma non è del tutto sicuro che se si trattasse di Perrie andrebbe meglio, essendo lei la fidanzata di un suo amico. No, forse sarebbe anche peggio.

Vuoi dirmelo o vuoi fare il gioco delle venti domande?”, sbotta Ed.

Harry si mordicchia le dita.

Ok, facciamo a modo tuo”, concede Ed. “La conosco?”.

Harry annuisce, esitante, perché Ed ha formulato male la domanda.

Non può essere una del glee club perché abbiamo già escluso Perrie”, osserva Ed.

Harry fa una smorfia.

Veramente-”, inizia, prima che le parole gli muoiano in gola. Ed fa appena in tempo a lanciargli un'occhiata di sfuggita prima di sbiancare.

No”, dice accorato, “no”, ripete.

Harry lo scuote per una spalla e con un guizzo di panico teme che Ed abbia indovinato e che adesso scapperà via a gambe levate.

Ed?”, balbetta.

Il rosso si scrolla la sua mano di dosso.

Ti piace Alice”, afferma, con un filo di voce.

Harry gli scoppia a ridere in faccia.

Neanche per idea!”, protesta, ma è sollevato.

Ed riprende il suo colore naturale e tira un sospiro di sollievo.

Ma al glee club ci sono solo due ragazze”, osserva, corrugando la fronte.

Il cuore di Harry accelera i battiti. Forse farebbe prima a dirglielo, almeno eviterebbe questo stillicidio.

Ed gli afferra un polso.

Ti piaccio io?”, domanda, divertito, anche se c'è un filino di preoccupazione sul suo volto.

Harry fa un'espressione indignata.

In questo caso mi sarei già suicidato”, risponde, mollandogli un pugno sul petto.

Allora mi stai prendendo per il culo, perché non ci sono altre ragazze al glee club”.

Harry prende una boccata d'aria.

Infatti”,esala.

Nel senso che mi stai davvero prendendo per il culo?”.

No, nel senso che non ci sono altre ragazze al glee club”.

Harry legge sul suo volto il formarsi di una subitanea realizzazione ed è già pentito di aver portato la conversazione fino a quel punto.

Oh”, è tutto quello che esce dalla bocca di Ed.

Harry deglutisce.

Hai capito”, mormora.

Ed non lo sta guardando negli occhi e Harry, forse per la prima volta nella vita, è autenticamente terrorizzato.

Da quanto va avanti questa storia?”, domanda il suo amico e Harry non può vedere l'espressione sul suo volto. Non riesce a parlare, non riesce quasi a respirare.

Non lo so”, balbetta.

Non sai da quanto ti piace Louis o da quanto tu piaci a lui? Perché se devo tirare a indovinare la cosa va avanti da un pezzo”.

Il cuore di Harry sprofonda nel petto.

Non hai capito!”, protesta. “Lui non c'entra niente. Sono io, io, l'idiota!”, sottolinea, battendosi il petto con una mano.

Ed si volta a guardarlo e c'è una luce divertita nei suoi occhi.

Cosa ci trovi di così divertente?”, domanda Harry, con la voce che gli si spezza.

Proprio non ti rendi conto che Louis è pazzo di te, eh?”.

Harry rischia di strozzarsi con la sua stessa saliva.

Cosa stai dicendo?”, boccheggia.

Ed ridacchia.

Finiscila di fare l'ingenuo”.

Harry lo strattona per la maglia, frustrato.

Ed, cosa stai dicendo?!”, domanda, implorante.

Ed lo schiaffeggia sulla mano.

Mollami”.

Perché mi dici questo?”, continua Harry, col cuore che gli martella nel petto e gli rimbomba nelle orecchie.

Perché è la verità”, asserisce Ed, con un sorrisetto ebete stampato sul viso.

Harry si copre il volto con le mani.

Non è vero”, mormora, il suono delle sue parole attutito dalla mani.

Secondo te perché mi sta tanto sulle palle?”, chiede Ed.

Perché?”, domanda Harry, alzando di scatto la testa.

Perché è palese che gli piaci e io non volevo che ti importunasse o ti mettesse a disagio. Cosa che ha continuato a fare indefessamente”.

Ed”, piagnucola Harry e ha la nausea e il suo amico deve avere le allucinazioni.

Ma adesso le cose cambiano”, afferma l'altro ragazzo.

Che vuoi dire?”.

Che adesso la cosa è ricambiata quindi fate quello che cavolo volete e per favore fatelo in fretta!”, sbotta Ed.

Harry si ritrova a sorridere stupidamente e gli piace illudersi, per un attimo, che l'altro abbia ragione.

Non sei incazzato, schifato, infastidito?”, domanda a raffica.

Ed rotea gli occhi.

Cristo, no! Sono sollevato”.

In che senso?”.

Nel senso che finalmente Louis la pianterà di ronzarti attorno come fossi una cacca e potrà finalmente saltarti addosso!”.

Lo stomaco di Harry fa un capriola al pensiero. Però improvvisamente la tristezza gli ripiomba addosso.

Ed, forse stai male interpretando la sua insana tendenza a toccare la gente. Lo fa con tutti”.

Ed gli da un buffetto sulla fronte.

No, Hazza. Certe cose le fa solo con te. Vedessi come ti guarda!”, esclama con enfasi “Dio, non te l'ho mai detto perché è imbarazzante e non volevo crearti turbamenti”.

Harry sta iperventilando e se in fondo al cuore vorrebbe credere alle parole del suo amico, la ragione lo porta su tutt'altra strada.

Però Louis è fidanzato. Ed è etero!”.

Ed scoppia a ridere.

Etero quello? Ma se si vedrebbe da Marte che razza di checca che è!”.

Harry aggrotta la fronte.

Da quando hai attivato il gay-radar?”, domanda.

Da quando Louis Tomlinson è entrato nelle nostre vite”, replica Ed, melodrammaticamente.

Harry sghignazza.

Ed gli da una pacca sulla spalla.

Vedete di risolvere questa situazione”, lo incoraggia.

Grazie, Ed”.

L'altro ragazzo gli sorride.

Me ne avessi parlato prima al posto di fare il poeta maledetto...”.

Harry ridacchia.

Ti abbraccerei, ma-”.

Che ti frega? Tanto sei già abbastanza gay. E poi non è contagioso, giusto?”, lo prende in giro Ed, attirandolo in un abbraccio.

Harry lo lascia fare, affondando la testa sul suo petto. Ma quando questo momento di ricongiungimento fraterno si è concluso e Ed lo saluta scompigliandogli i capelli, Harry non è sicuro di sentirsi felice.

Perché Ed gli ha regalato la speranza, e questa è dura a morire.

ANGOLINO:

Perdonatemi se ho aggiornato così tardi! Volevo farlo prima ma non ho avuto tempo e in più ho passato un paio di giorni nel panico perché non andava la connessione. 

Comunque, questo capitolo è Larry free ma spero vi sia piaciuto lo stesso. La canzone che Harry ascolta all'inizio è Shiver dei - udite udite - Coldplay. Vi linko la traduzione:  http://www.fidicaro.net/2009/05/coldplay-shiver-parachutes-traduzione/.

Alla prossima!

xxx

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Capitolo 20
*** Nasty habits ***


larry

Scusatemi se non ho risposto ai vostri commenti per lo scorso capitolo, ma non ho avuto tempo e per non farvi aspettare oltre ho deciso di pubblicare direttamente il nuovo capitolo, adesso che ho finito di studiare (a un orario improponibile, tra l'altro). Vi ringrazio infinitamente per i vostri commenti e le vostre belle parole. E mi scuso nuovamente per aggiornare con ritardo! Have fun!

*

Harry ha deciso che è arrivato il momento di mettersi ad analizzare. Nel caso in cui le parole di Ed abbiano qualche fondamento – e lui dubita che lo abbiano - ci sarà una prova da qualche parte che lo dimostri.

Rivivere mentalmente la sua breve e abbastanza intensa amicizia con Louis lo turba alquanto, dal momento che Harry scopre di ricordare tutto, o quasi. Per esempio, non ricorda perché non abbia notato prima le rughe che si formano agli angoli degli occhi di Louis quando sorride, o il fatto che si lecchi le labbra quando è nervoso, o come arriccia il naso quando è infastidito.

Però ricorda che razza di appiccicoso rompiballe fosse all'inizio e di come si prendesse gioco di lui sorridendogli amabilmente; come insistesse per attirare la sua attenzione o accattivarsi la sua amicizia; come sbucasse dovunque e in qualunque momento a infastidirlo con le sue chiacchiere – Harry esita un po' ad ammettere che Louis alla fine si trovasse sempre nel posto giusto al momento giusto.

Louis è quello che gli ha chiesto il suo primo e probabilmente unico autografo, quello che gli ha prestato il suo phon e la sua maglia quando era tutto intirizzito per colpa di Stan, quello che gli ha offerto la colazione il giorno in cui era depresso per essere arrivato in ritardo al test di storia, quello che gli ha tenuto compagnia quando era ubriaco sulle scale e gli ha preparato i pancakes il giorno dopo, quello che lo ha accompagnato a farsi un tatuaggio illegale e glielo ha pure pagato perché voleva vederlo felice, quello che gli ha cantato una canzone dei Coldplay che ormai è la sua preferita sotto le stelle mentre quegli idioti di Niall e Zayn erano dispersi per i boschi, quello che lo ha baciato sotto la pioggia perché nessuno dei due lo aveva mai fatto ed era bello farlo insieme per la prima volta, quello che si è fatto picchiare e pure sospendere per lui...

Il sospetto – solo il sospetto – che Ed possa avere ragione balena nella mente di Harry. E questa prospettiva è così irresistibile che Harry smette di respirare per qualche secondo.

Riflettiamo con calma”, si auto-esorta, nel buio della sua camera, la notte stessa in cui Ed gli ha aperto questo nuovo e spaventoso mondo. Quel pomeriggio ha visto Louis al glee club e si è fatto violenza per non stare continuamente a spiarlo per scoprire se l'altro guardasse nella sua direzione o meno e avesse quello che Ed ha sarcasticamente definito “sguardo da pesce lesso”. Più di una volta Harry lo ha sorpreso a guardarlo ma non è sicuro se quello sguardo ce lo avesse o meno.

Harry decide di procedere con ordine. Vorrebbe fare una lista ma è troppo pigro per alzarsi a cercare carta e penna e poi non si chiama mica Bridget Jones, anche se paranoico e imbranato lo è, e questo da sempre.

Louis è etero. Louis è fidanzato. Louis l'ha baciato. Harry deve ammettere che c'è qualcosa che non va in questa equazione. E se ci aggiunge pure il fatto che Louis ultimamente non fa altro che appiccicarglisi addosso, coccolarlo, baciarlo sul collo – il suo fottutissimo punto debole – e cantargli sdolcinate canzoni dei maledetti Coldplay, il risultato sembra proprio quello prospettato da Ed.

Guardiamo la cosa da un'altra prospettiva, pensa Harry. Louis è molto fisico con tutti. A conti fatti frequenta gli altri ragazzi da meno tempo rispetto a lui, eppure anche a loro dispensa abbracci, amichevoli pacche sulle spalle, carezze sulla testa e simpatiche prese in giro. A questo punto si domanda se abbia baciato anche loro. Dovrà chiedere a Zayn. E a Niall. A Liam no, perché è improbabile che si faccia baciare da Louis senza poi spaccargli una cosa in testa.

Harry è sicuro che Louis abbia dormito un paio di volte a casa di Zayn. Il pensiero che quei due si siano coccolati sul letto lo fa ridere così forte che Harry ha paura che Gemma sbuchi da un momento all'altro per domandargli che cazzo abbia da sghignazzare da solo nel cuore della notte. Questo prima che sopraggiunga la gelosia e Harry non immaginava di essere così dannatamente possessivo.

Anche con Liam Louis è particolarmente tenero, protettivo quasi, anche se, da bravo stronzo quale è, anche lui approfitta della bontà dell'altro ragazzo per prenderlo in giro e metterlo a disagio ogni volta che può. E poi ultimamente sono pure usciti assieme per la famosa “uscita a quattro” - Harry è proprio un amico del cavolo perché non ha ancora chiesto a Liam come sia andata – quindi si prospetta la nascita di una solida amicizia tra i due.

Niall e Louis sono la coppia più esilarante che Harry abbia mai visto. Spesso Louis mette su i suoi spettacolini da cabaret e Niall ride fino alle lacrime, oppure Niall comincia a parlare col suo miglior accento irlandese e Louis si lancia in una sua imitazione che si conclude con Niall che si spancia e lo accusa di essere troppo inglese per essere anche solo lontanamente paragonabile a un irlandese.

Harry sente istintivamente un moto d'affetto per tutti loro. Li conosce da poco, pochissimo tempo, eppure quasi non ricorda la sua vita prima di incontrarli. Non ha mai avuto molti amici, lungo il corso della sua breve vita, e ha sempre imputato la colpa di questo a se stesso. Però adesso comincia a sospettare che forse erano gli altri a non comprenderlo e non apprezzarlo abbastanza, perchè con Louis, Zayn, Liam e Niall è andato d'accordo dal primo istante (con Louis qualche istante dopo, se deve essere sincero). Forse è semplicemente successo e doveva andare così.

Ma Harry sta perdendo il filo del discorso. Il fulcro era Louis. E ormai Louis sembra essere il fulcro di tutto, tutto quello che passa per la sua testa adesso è LouisLouisLouis. Non si prendeva una cotta del genere da...mai. L'anno prima c'era stata una ragazza che Harry incontrava sempre sull'autobus e lui non faceva altro che guardarla e lei non faceva altro che ignorarlo e non se l'è tolta dalla testa per qualche mese e aveva provato anche a scrivere delle canzoni per lei ma Ed lo aveva preso in giro quindi Harry le aveva bruciate sperando di dare fuoco così pure alla sua cotta. L'anno prima ancora c'era stato il suo primo bacio e Harry credeva di essersi innamorato e le aveva chiesto di mettersi insieme ma era andata a finire così male che lui aveva giurato che con l'amore basta, ho chiuso per sempre. Aveva quattordici anni ed era stupido. Adesso ne ha sedici ed è ancora più stupido.

Louis. Harry affonda la testa nel cuscino e soffoca un sospiro. Le farfalle hanno ormai fatto del suo stomaco il proprio habitat e Harry vorrebbe consultare un medico per chiedergli se è normale avere questo costante svolazzare che si fa sempre più intenso ogni volta che pensa Louis. E lui ci pensa praticamente sempre quindi forse è il caso di preoccuparsi e farsi fare un controllo.

E se Ed avesse ragione sul serio? Ma sul serio sul serio? Se Louis fosse pazzo di lui davvero? Ma Louis è fidanzato, si ripete Harry. Ed è etero. Ma dove finisce l'eterosessualità e inizia il non me ne frega niente? Harry vive comodamente in questa zona del non me ne frega niente, ormai da qualche giorno.

Questa presunta omosessualità visibile da Marte di Louis Harry non la nota proprio. Eppure, a voler scendere nel dettaglio e lasciar perdere l'apparenza – ok, apparentemente Louis non è granché virile, con quel suo culo da donna e quella manina a penzoloni che ogni tanto sfoggia – Harry deve ammettere che qualcosa di strano c'è stato, c'è. Passi il bacio sotto la pioggia - anche se Harry lo serba caro e lo rivive in loop continuamente, tanto che teme che la pellicola del suo ricordo possa sciuparsi – che era un esperimento (dice Louis), quando mai si è sentito che un amico maschio baci un altro amico maschio sul collo? Oppure – Harry è travolto da una valanga di ricordi che credeva di aver rimosso – che gli tenga la mano al chiaro di luna o dorma abbracciato a lui (magari anche con Zayn ci ha dormito abbracciato, pensa, prima di scoppiare di nuovo a ridere)? O ancora – e qui Harry non riesce a combattere la reazione spontanea che il pensiero gli provoca – offrirsi di alleviare la sua erezione mattutina?

Harry infila una mano sotto le coperte e la appoggia sul proprio membro, cercando di tenere a bada il respiro accelerato. Impossibile tornare indietro, a questo punto.

Non adesso che il ricordo della pressione della coscia di Louis sul cavallo dei suoi pantaloni è così vivido. Non adesso che l'odore della pelle di Louis al mattino ha invaso le sue narici come se fosse lì con lui. Non adesso che Harry sente le labbra di Louis, umide e calde, sulla propria giugulare e la sua mano sul fianco e la sua coscia – la sua coscia, perdio – che preme sulla sua erezione.

Harry non deve lavorare molto di immaginazione perché ha già sperimentato il corpo di Lous premuto sul proprio, la sua voce roca che sussurra al suo orecchio, o le sue dita che si insinuano sotto la sua maglietta.

Prima di farsi la sua prima sega pensando a Louis – e ha come la sensazione che sarà la più bella della sua vita – Harry prende una decisione: non chiederà a Louis se per caso lui gli piaccia, ma giocherà al suo stesso gioco, cercando di rendergli la vita impossibile. Può riuscirci, deve riuscirci.

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Capitolo 21
*** Wishing to be the friction in your jeans ***


larry 21
Ormai inizio tutti i capitoli con uno "scusatemi", quindi scusatemi! Se aggiorno così tardi e se non ho risposto ai vostri commenti...mi auguro non capiti più. Sono stata impegnata con l'uni e quando mi sono liberata ho tipo dormito per due giorni. Comunque, grazie per i vostri commenti, vi amo!








Ah, sappiate che in questo capitolo parlerò di uno sport del quale non ci capisco nulla. Wikipedia mi ha un po' illuminato, ma continuo a non capirci nulla lo stesso. Però ho voluto farli giocare lo stesso perché sì. Have fun!





A Harry viene un'idea, una fantastica idea, per passare un pomeriggio da solo con Louis e mettere in atto il suo piano. Purtroppo, però, non ha ancora trovato il momento adatto per comunicargliela, visto che tutto il glee club è riunito al tavolo della mensa dove lui, Ed, Zayn e Liam sono soliti sedersi.

Lou, ti giuro che non ho corrotto Savan per fargli scegliere la canzone che avevo proposto io”, afferma Niall.

Louis solleva un sopracciglio.

Come lo spieghi allora che abbia scelto proprio quella?”, domanda, bevendo un sorso d'acqua. Harry non dovrebbe assolutamente fissarlo con aria imbambolata mentre poggia le labbra sul collo della bottiglia e deglutisce. Ma non può farci niente se il suo pomo d'Adamo è ipnotizzante.

Gli è piaciuta, logico, no? E poi non l'ha scelta lui, ci ha fatto votare, ricordi?”.

Louis, quale è il tuo problema?”, interviene Zayn.

Che la canzone non è nelle mie corde”, risponde Louis, con una smorfia.

Che diva!”, commenta Ed, scatenando l'ilarità di tutto il tavolo. Harry è sicuro che abbia gettato un'occhiata ad Alice per controllare se anche lei si fosse unita alla risata. Per fortuna, la ragazza lo ha fatto.

Hai paura che Savan non ti faccia cantare?”, continua Zayn, provocando Louis. 

Quest'ultimo gli lancia uno sguardo omicida.

Malik, non scherzare”, lo minaccia, prima che i suoi lineamenti si rilassino in un sorriso.

A me piacerà un sacco cantare questa canzone!”, esclama Perrie, attaccandosi al braccio di Zayn.

Oh, per favore”, sospira teatralmente Louis, alzando gli occhi al cielo.

Hai proprio dei gusti di merda in fatto di canzoni”, osserva Josh, vedendosi piombare sul piatto, un istante dopo, un tovagliolo usato di Louis.

Non lo dire mai più”, gli intima questi, facendogli la linguaccia.

Sei un tale idiota”, ricambia Josh, mostrandogli il dito medio.

Harry decide che è il momento di intervenire. Ogni piccolo gesto potrebbe far parte del grande piano provochiamo Louis, perciò decide di sporgersi verso l'altro ragazzo e sussurrargli all'orecchio.

Avanti, Lou, non è così male la canzone”.

Harry è stupito – e soddisfatto – per la reazione dell'altro ragazzo. Louis si irrigidisce, sorpreso dall'improvvisa vicinanza di Harry e da questo gesto così inusuale per lui. Mentre Louis riprende coscienza di se stesso Harry ne approfitta per inalare il profumo del suo dopobarba e deve metterci tutto lo sforzo del mondo per non mugolare.

A un certo punto, Louis ruota la testa per poterlo guardare in faccia e per poco i loro nasi non si toccano. Harry si ritrae istintivamente e forse troppo velocemente. Prima falla nel piano, pensa. Non avrebbe dovuto allontanarsi così bruscamente e dimostrare di trovarsi a disagio a distanza così ravvicinata – cosa che non è vera per niente. Harry ha solo paura della reazione di Louis. E , beh, di quella di tutto il tavolo. E anche un po' di quello che potrebbe fare lui a due centimetri dalle labbra dell'altro ragazzo.

Louis si avvicina al suo di orecchio.

Lo so, ma mi piace fare la drama queen”.

Harry soffoca una risata con la mano.

Lo immaginavo. Ma adesso c'è la possibilità che Josh ti odi”, continua a sussurrare.

Louis fa spallucce.

Chissenefrega”.

La canzone a me piace un sacco”, osserva Harry.

E ti pareva”, replica Louis. “Ma perché stiamo bisbigliando?”.

Harry ridacchia.

Non lo so. Comunque, volevo chiederti una cosa”, ammette, decidendo di approfittare di questo momento in cui si trovano nel loro piccolo mondo.

Spara”.

Mi domandavo se ti andrebbe di venire con me da una parte, dopo la scuola”.

Louis gli dedica un sorriso malizioso.

Dove mi vorresti portare, Haz?”.

Harry lo colpisce al petto con un pugno per coprire l'imbarazzo nascente.

Volevo chiederti se ti andava di venire con me al golf club. A giocare a golf, no?”.

Ma dai? Credevo si pescasse in un golf club”, lo prende bonariamente in giro l'altro ragazzo.

Non fare l'idiota. Ci vieni o no?”.

Louis si sporge di nuovo per parlargli all'orecchio.

Certo che ci vengo”, replica, facendo aderire le labbra al suo lobo.

Harry smette un attimo di respirare. Nonostante tutti i suoi fantasmagorici piani è sempre Louis quello che riesce a renderlo una poltiglia vivente. Eppure non deve essere così difficile provocare le stesse reazioni nell'altro ragazzo, no? Forse ci vuole un po' di prati-

Haz, sei ancora tra noi?”, domanda Louis, risvegliandolo dalle sue elucubrazioni.

Harry annuisce.

Sì, stavo, ehm, pensando. Ma tu ci sai giocare a golf?”.

Louis scuote il capo.

No, ma mi insegnerai tu”.

Harry gioisce internamente. Era proprio quello che voleva sentirsi dire.

Certo”.

Sei bravo con le mazze?”.

Harry strabuzza gli occhi, poi nota lo sguardo canzonatorio sul volto dell'altro ragazzo e scoppia a ridere.

Lo vedrai”, risponde.

Piccioncini! Larry!”, li richiama Niall. Harry e Louis si voltano di scatto verso di lui.

Chi diamine è Larry?”, domanda – giustamente – Josh.

Larry sono Louis e Harry”, gli spiega Niall gongolando.

Ancora con questa storia?”, si lamenta Zayn, schiaffandosi una mano sulla faccia, mentre Perrie ridacchia contro la sua spalla.

Harry deve ammettere che questo nome comincia a piacergli. Se loro due avessero un fan club vorrebbe che si chiamasse così. The Larry Stylinson supporters. Si da mentalmente dell'idiota per essersi inventato pure il cognome.

Haz, la pianti di imbambolarti?”, gli dice Ed, dandogli di gomito. “Niall sta parlando con te”.

Harry tossicchia, imbarazzato.

Mentre tu e Louis facevate non-voglio-sapere-cosa abbiamo deciso di tenerci tutti liberi questo fine settimana per iniziare a provare la canzone”, gli comunica l'irlandese.

Ma non sappiamo ancora chi canterà cosa”, osserva Harry.

Niall rotea gli occhi.

Savan ha detto che domani assegnerà le parti. Non ci stai con la testa per ora”.

Harry ha il buon gusto di arrossire.

Qualcuno ha trovato le ballerine?”, domanda Ed. “O i ballerini”.

Tutti si voltano verso Liam, che si fa piccolo piccolo sulla sedia.

Che volete da me?”, balbetta.

Sei tuo quello coi contatti”, lo prende in giro Louis.

Zitto che Danielle la conosci anche tu”, replica Liam, gettando un'occhiata in giro nel timore che la ragazza in questione passi dalle loro parti.

Sì, ma sei tu che la frequenti”, ribatte Louis facendo arrossire l'altro ragazzo fino alla punta dei capelli.

Quando la inviterai al nostro tavolo?”, domanda Zayn, passandogli un braccio intorno alle spalle.

Liam se lo scrolla di dosso.

A questo punto, mai”.

Vabbe', l'importante è che la inviti al glee club”, afferma Zayn, dandogli una pacca sulla spalla.

Ma perché devo averla io questa responsabilità?”, si lamenta Liam, affondando la testa fra le mani.

Da un grande potere-”, comincia Zayn, beccandosi una gomitata nello stomaco da Liam.

Poi, dal nulla, Louis inizia una battaglia col cibo che rischia quasi di farlo sospendere di nuovo.


*


Il piano di Harry comincia a presentare più di una falla. La storia del golf club si è sparsa tra gli altri ragazzi – maledetto Louis e la sua bocca larga – che hanno insistito per andare anche loro. Così Louis, Ed, Zayn, Perrie, Niall e Liam si trovano nella hall del golf club al quale è iscritto Harry.

Haz, non credevo potessi permetterti l'iscrizione in un posto del genere”, afferma Louis, guardandosi intorno stupefatto.

Me la paga mio padre per farsi perdonare la sua assenza nella mia vita”, ribatte Harry, asciutto. “Io non ci vengo quasi mai e mi piace l'idea che lui spenda dei soldi inutilmente”.

Louis sembra indeciso se sorridergli o mostrarsi dispiaciuto. Harry gli da una pacca sulla schiena per tranquillizzarlo.

Sicuro che noi non dobbiamo pagare niente?”, domanda Zayn.

Certo, metterò tutto sul conto di mio padre”, gli assicura Harry.

Vado bene vestito così?”, chiede Niall, allargando le braccia.

Harry soffoca una risata. Dopo pranzo hanno deciso di saltare le ultime lezioni e andare subito a casa a cambiarsi. Mentre gli altri hanno preso i primi abiti che gli sono capitati a tiro, Niall ha riesumato la tenuta da golf di suo padre e adesso è vestito di tutto punto come un giocatore di golf professionista.

Va benissimo”, afferma Harry. “Sei tale e quale a mio padre”.

Niall fa una smorfia, aggiustandosi il berretto sulla testa.

A proposito”, interviene Ed, “se lo incontriamo che succede?”.

Harry fa spallucce.

Niente, lo saluto, gli spiego che ho portato degli amici a giocare e poi ognuno va per la sua strada”, replica seccamente, poi raccoglie la sua sacca con le mazze e fa un cenno agli altri ragazzi di seguirlo.

E le nostre mazze?”, domanda Perrie.

Le prenderemo in prestito sul campo”, risponde Harry.

Saliremo su quella macchinina?”, chiede Liam, eccitato.

Harry scoppia a ridere.

La golf cart”, precisa.

Io salgo con Harry”, esclama Louis. “Solo se mi fa guidare”, aggiunge poco dopo.

Non se ne parla, non ti lascio andare in giro liberamente su quella cosa”, lo ammonisce, trattenendo un sorriso. Louis lo prende sotto braccio e lo guida all' aperto.

Harry ha scelto davvero una bella giornata, il cielo è sgombro di nuvole e la temperatura è mite, nonostante sia già novembre. Il suo unico rimpianto è di non essere solo con Louis.

Tutti assieme si dirigono al noleggio delle golf cart. Louis balza su una di queste e fa cenno a Harry di salire.

Mi sembrava di averti detto che non avresti guidato”, gli fa notare quest'ultimo.

Louis sbatte le ciglia, in un disonesto tentativo di persuaderlo. Harry pensa che sia troppo bello baciato dalla luce del sole, stretto nella sua polo e preda di un infantile entusiasmo, perciò cede alla sua richiesta.

Ci riesci, almeno?”, domanda.

Scherzi?”, replica Louis, mettendo in moto. “Ci facevo le corse clandestine su questi cosi una volta”.

Harry scoppia a ridere.

Non sottovalutare il mio passato da bad boy”, afferma Louis, accelerando.

Harry ride, felice, spensierato e – questa sensazione è del tutto nuova – un poco innamorato.

Giungono al campo dove dovranno fare pratica sani e salvi. Mentre aspettano gli altri ragazzi Louis lo aiuta a scaricare le mazze. Poco dopo Perrie smonta dal veicolo guidato da Zayn, ridendo e aggiustandosi la gonna, e finalmente giungono Ed, Liam e Niall, stipati in una golf cart omologata per due.

Pronti?”, domanda Harry, aggiustandosi il cappello sulla testa.

A far volare le palle in mezzo agli alberi, sradicare l'erbetta e farci buttare fuori?”, domanda Niall. “Prontissimi”.

Zayn passa le braccia attorno alle spalle di Harry e Louis e li guida sul campo.

Ci farai tu da istruttore, Harry?”.

Non esageriamo”, replica questi, ridendo.

Dopo aver preso in prestito l'attrezzatura necessaria sono pronti per giocare. Louis se ne sta in piedi, poggiando il suo peso sulla mazza, a guardarlo. Harry sostiene per un po' il suo sguardo, cercando di leggervi dentro un qualche indizio che gli dia conferma o smentita dei suoi sospetti, prima di domandare: “c' è qualcosa sulla mia faccia?”.

Louis scuote il capo, con un sorriso stampato sul volto.

No, notavo semplicemente quanto stai bene in tenuta da golf”.

Harry vorrebbe spaccargli la mazza in testa. Quando Louis gli dice queste cose si sente assurdamente impotente perché non capisce il motivo delle sue parole. Louis vuole fargli un complimento da amico? Vuole sedurlo? Vuole prenderlo per il culo? Prima Harry lo scopre, prima riuscirà a liberarsi di questa ossessione (sperando che non duri mesi e che non arrivi la fase dello scrivere stupide canzoni d'amore pensando a lui).

Grazie”, balbetta. “Neanche tu sei tanto male”, taglia corto.

Louis comincia ad agitare la mazza, mentre gli altri provano le proprie.

Chi va per primo?”, domanda Perrie, dando piccoli colpi alla pallina ai suoi piedi.

Vado io”, si offre Harry, “così vedete come si fa”.

Ma io so giocare!”, protesta Niall.

Harry si vergogna ad ammettere che è una vera schiappa e che c'è veramente poco da imparare da lui, ma lo consola il fatto che gli altri sappiano a malapena tenere in mano la mazza e forse non ci faranno troppo caso. Dopo aver mandato in buca qualche pallina, nota che gli altri cominciano a essere irrequieti.

Quanto arriva la parte dove gioco io?”, domanda Louis, annoiato.

Non ho finito le mie buche”, replica Harry.

E questo è un problema?”, ribatte Louis.

Harry per tutta risposta gli cede il proprio posto.

Prova”, lo sfida.

Louis lo raggiunge baldanzoso e prende a far oscillare la mazza. Poi si volta verso di lui con uno sguardo impotente.

Ho bisogno di aiuto”, biascica.

Harry ghigna. Il suo piano comincia ad andare per il verso giusto. Si avvicina all'altro ragazzo e lo prende per i fianchi.

Piega un po' le ginocchia”, soffia nel suo orecchio. Harry vorrebbe fare i salti di gioia nel vedere il pomo d'Adamo dell'altro ragazzo che si alza e si abbassa quando deglutisce, nervoso. Louis esegue immediatamente il suo ordine.

Un altro po'”, suggerisce Harry, premendo col proprio ginocchio sul retro della coscia dell'altro ragazzo. “Adesso va meglio”, afferma, affondando il naso tra i suoi capelli. Harry non può vedere l'espressione di Louis, ma il fatto che sia calmo e silenzioso deve pur voler dire qualcosa.

La mazza non si tiene così”, interviene Niall, facendo per avvicinarsi. Harry gli intima con uno sguardo piuttosto eloquente di non muoversi di un passo.

Ok, scusa, Tiger Woods”, dice Niall, travisando le sue intenzioni.

Harry si sta divertendo un mondo a provocare Louis e ancora non è finita. Se glielo avessero detto prima che bastava avere un po' di sicurezza in se stessi forse avrebbe avuto più ragazze. Forse sarebbe riuscito perfino a sedurle. Oppure Harry sta esagerando e Louis è e sarà sempre perfettamente tranquillo con lui spiaccicato sulla schiena.

Niall ha ragione”, mormora sempre all'orecchio di Louis, e per un attimo si domanda cosa stiano pensando gli altri ragazzi in questo momento. Scrolla le spalle mentalmente e continua la sua opera facendo scivolare le proprie mani sulle braccia dell'altro ragazzo e poi sulle sue di mani. In questa posizione il suo petto aderisce completamente alla schiena di Louis.

Questo mettilo così”, ordina, accarezzandogli il pollice. Louis trattiene un attimo il respiro e sposta il dito dove Harry gli ha ordinato. “Bravissimo”.

Louis stringe le nocche intorno alla mazza e Harry si lascia scappare uno sbuffo di risata direttamente nel suo orecchio. L'altro ragazzo rabbrividisce. Data questa piccola vittoria Harry si fa più ardito e preme leggermente il bacino sul suo sedere. Louis si irrigidisce. Harry si sta eccitando e il pensiero che l'altro ragazzo possa avvertirlo lo infiamma ancora di più.

Tieni gli occhi sempre sulla palla, ok?”, sussurra, roco. “Non perderla mai di vista”, ordina. Louis annuisce debolmente.

Harry prende a far oscillare la mazza, suggerendo il ritmo all'altro ragazzo. Il movimento fa sì che il cavallo dei suoi pantaloni strusci sul di dietro di Louis. Harry soffoca un gemito tra i capelli dell'altro. Cazzo, cazzo, cazzo. Adesso è decisamente eccitato, lì, in piena vista e premuto su di Louis. Cazzo.

Posso andare?”, domanda Louis, con voce spezzata. Harry è sicuro che Louis abbia notato la sua erezione premuta sul suo sedere. Il piano però non prevedeva che fosse lui a eccitarsi. Cazzo.

Sì, puoi tirare”, afferma. Prima di staccarsi dal corpo dell'altro ragazzo gli strizza le spalle.

Louis gira la testa per incrociare il suo sguardo e le sue guance sono arrossate.

Harry gli fa cenno con la testa di tirare. Louis si sistema meglio sul posto e colpisce la pallina, che si sposta di pochi metri.

Dove ho sbagliato?”, si lamenta Louis, voltando il capo verso di lui. Harry è certo che se gli si avvicina di nuovo non risponderà più delle sue azioni. Niall per fortuna gli viene in soccorso.

Hai colpito troppo piano”, lo informa, affiancandolo.

Ero distratto”, ammette Louis, lanciando un'occhiata a Harry.

Lo sa, ovvio che lo sa, pensa, sono fottuto, altro che.

Mentre Louis e Niall litigano su chi deve essere il prossimo a tirare, Ed gli si avvicina.

Haz, un consiglio spassionato. Non fare mai più una cosa del genere”, afferma con enfasi.

Cosa?”, domanda Harry, esibendo la migliore espressione innocente del suo repertorio.

Quello che hai appena fatto. Almeno non davanti a tutti. C'è un'evidente sporgenza sul davanti dei tuoi pantaloni e Zayn sta ridendo sotto i baffi da almeno dieci minuti”.

Harry avvampa e si copre il cavallo dei pantaloni con le mani.

Così è peggio”, lo informa Ed.

Harry non si è avvicinato più a Louis per tutto il resto del pomeriggio. Ma fortunatamente è riuscito a rilassarsi. Guardare i suoi amici giocare è stato un vero spasso: al suo primo tentativo Zayn ha lanciato la mazza invece della pallina, Niall continuava a far volare le palline fuori dal campo, Liam non riusciva a colpirle e si ostinava a percuotere il terreno, Ed faceva il gradasso ogni volta che la sua pallina si avvicinava alla buca e Louis insisteva a fare spostare le sue palline di pochi metri, sprecando tutti i suoi colpi senza metterne nessuno in buca. Perrie è l'unica che si è dimostrata in grado di giocare decentemente e adesso sta chiedendo a Harry delucidazioni sulle lezioni di golf.

Perrie, aver centrato qualche buca non fa di te una giocatrice di golf”, la prende in giro Zayn.

Infatti voglio imparare, idiota. E poi almeno io lanciavo le palline”, gli risponde per le rime la ragazza, facendo scoppiare a ridere Niall che è tutto il pomeriggio che non parla di altro e probabilmente continuerà a farlo per giorni.

Siamo un gruppo di perdenti”, commenta Liam, tetro.

Ehi, parla per te”, si difende Harry, finalmente orgoglioso del suo seppur minimo talento a giocare a golf. Mentre si dirigono tutti verso la fermata dell'autobus, Louis lo prende a braccetto.

Abbiamo trovato qualcosa in cui io non sono bravo e tu sì”, afferma.

L'eccitazione di Harry è passata da un pezzo, ma i brividi attraversano ancora la sua schiena quando Louis lo tocca.

Questo dovrebbe consolarmi?”, riesce a replicare.

Louis ride e poggia la testa sulla sua spalla.

Vieni a casa mia, domani”, propone improvvisamente.

Perché?”, domanda Harry, mentre il suo stomaco fa le capriole.

Ci deve essere per forza una ragione?”.

Abbiamo il glee club domani”.

Dopo il glee club. Magari mi fai piacere la canzone che dobbiamo cantare come mi hai fatto piacere il golf, oggi”.

Harry sbatte le ciglia, interrogativo.

Allora ti sei divertito oggi?”.

Louis avvicina le labbra al suo orecchio.

Ho goduto tutto il tempo”, sussurra.

Harry è felice nel constatare che il suo piano forse sta andando davvero per il verso giusto.


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Capitolo 22
*** Got you stuck on my body like a tattoo ***


larry 22

Giuro che alla fine del capitolo mi vorrete bene e mi perdonerete l'ennesimo ritardo. Stavolta è stata colpa della connessione (che per ora c'è ma temo che da un momento all'altro sparisca di nuovo. Io domani devo vedere i Brits, perché non lo capisce?!). Penso sia opportuno dirvi subito quale canzone cantano i ragazzi in questo capitolo: si tratta di You Give Love A Bad Name dei Bon Jovi. Vi linko il video così potete sentirla (attenzione!, video ad alto contenuto di fighezza ): https://www.youtube.com/watch?v=KrZHPOeOxQQ

Qui testo e traduzione:  http://canzonimetal.altervista.org/you-give-love-a-bad-name-bon-jovi/



Mi sono fatto un'idea delle parti da assegnarvi nella canzone”, annuncia Savan, sventolando un plico di fogli. “Che ne dite di iniziare a provare per vedere come suona?”.

Il professore consegna a ognuno dei membri del glee club un foglio con stampato il testo della canzone e sui margini i nomi di quelli che dovranno cantare.

Uhm, bene, canto la prima strofa da solo”, nota Harry.

Almeno tu canti”, osserva Ed, risentito. 

Harry si affretta a cercare il nome del suo amico sul foglio e scopre la minuscola parte riservata a Ed e Louis alla fine della canzone.

Poteva andarti peggio”, cerca di consolarlo. “Josh non ha neanche mezzo assolo”.

Ed sbuffa, seccato.

Se è per questo neanche Alice. Ora tu dimmi se questa non è un'ingiustizia”.

Harry scrolla le spalle.

Non potevamo mica cantare una frase l'uno. Sarà per la prossima volta”, commenta.

Ed gli rifila una gomitata.

Parla quello che canta un'intera strofa”.

Ehi, è una bella responsabilità!”, protesta Harry, per nulla convinto. In realtà è onorato che Savan gli abbia assegnato il primo assolo, ma allo stesso tempo ha paura di mandare tutto a puttane. Fortuna che il video è registrato e avranno tempo di perfezionarlo.

Prendete le vostre sedie e mettetele in cerchio al centro della stanza”, ordina Savan, armeggiando con lo stereo. Dopo che tutti hanno trascinato le proprie sedie dove Savan ha indicato loro, il professore mette in mezzo lo stereo e si siede per terra, incrociando le gambe.

Adesso farò partire la base e ognuno canterà la propria parte. Non mi importa che sia perfetta, per il momento, voglio solo constatare quanto il pezzo che ho scelto per voi vi si addica”.

Un po' tutti si schiariscono la voce tossendo. Harry avverte Niall fremere al suo fianco.

Scusami in anticipo”, gli dice, sporgendosi verso di lui.

Niall ridacchia.

Non devi chiedere scusa a me, ma a Jon Bon Jovi!”.

Harry scoppia a ridere, poi nota con la coda dell'occhio che Louis  lo sta fissando. Ricambia lo sguardo, sforzandosi di sorridere. Louis gli fa l'occhiolino e si volta a parlare con Zayn. Harry avvampa. Gli basta così poco ormai.

Pronti?”, domanda Savan, con un dito sul tasto play. “Si parte”.

Shot through the heart and you're to blame-”

La canzone inizia senza un'intro, perciò sono tutti un po' spiazzati e fondamentalmente Niall è l'unico a cantare, quando avrebbero dovuto cominciare in coro.

Darlin', you give love a bad name”, canta subito dopo Zayn, un po' in ritardo rispetto alla musica.

Durante la parte strumentale Savan non stacca gli occhi da Harry e per fortuna gli da l'attacco quando tocca a lui. Harry stringe il foglio tra le mani, la strofa ormai memorizzata perché nei giorni precedenti ha ascoltato la canzone un'infinità di volte per prenderci confidenza.

An angel's smile is what you sell, you promise me heaven, then put me through hell, chains of love got a hold on me, when passion's a prison, you can't break free”, canta, gongolando come un'idiota perché sì, anche questa canzone gli fa pensare a Louis.

Oh, you're a loaded gun, yeah oh, there's nowhere to run, no one can save me the damage is done”, continua Liam, non riuscendo a stare fermo sulla sedia.

Shot through the heart and you're to blame, you give love a bad name, I play my part and you play your game, you give love a bad name, you give love, a bad name”, cantano tutti in coro, stavolta sul serio.

Entro la fine della canzone stanno tutti ghignando di felicità. Come prima volta è stata un successo e se si mettessero di impegno potrebbero farcela veramente a farsi selezionare per le Regionali.

Frenate gli entusiasmi, che ne avete di strada da fare”, afferma, infatti, Savan.

Adesso via queste sedie e fatemi vedere come vi muovete!”.


*

Harry e Louis scendono dall'autobus ridendo. Harry non si ricorda quando, come e perché abbiano iniziato a ridere, ma non riescono a smettere. Alcuni passanti li fissano, ma loro non se ne curano e continuano a sghignazzare, spintonandosi giocosamente.

Lou, finirai sotto una macchina!”, esclama Harry, correndo dietro all'altro ragazzo che saltella in mezzo alla strada.

Louis lo ignora. Harry lo raggiunge e lo trascina per la maglia sul marciapiede.

Non vorrai farti ammazzare proprio oggi?”, domanda, continuando a trattenerlo, non sia mai che Louis scappi e torni a fare il deficiente.

Perché? Oggi è un giorno speciale?”, ribatte Louis, a corto di fiato.

Ci sono molte ragioni per cui Harry vorrebbe rispondere di sì, ma non può confessare nessuna di queste ad alta voce.

Oggi Louis indossa il suo maglione bronzo con le trecce, che Harry adora più di quanto sia lecito; oggi Louis ha dimenticato a rasarsi e il filo di barba sulla sua mascella eccita Harry più di quanto dovrebbe; oggi Louis lo ha invitato a casa sua e staranno nella sua camera e ci sarà un letto dove Harry non vede l'ora di stendersi placidamente e già pregusta il momento in cui Louis si accoccolerà al suo fianco e affonderà la testa nell'incavo del suo collo e magari poserà di nuovo le sue labbra sul suo pomo d'Adamo e – Harry sta letteralmente vibrando d'anticipazione.

Haz, ti ho fatto una domanda”, afferma Louis. “Vabbe', lascia stare”.

Louis si piega per aprire lo zaino in cerca delle chiavi di casa mentre Harry si gode il panorama del suo sedere stretto in un paio di skinny jeans. Dovrebbero essere illegali, pensa, mentre l'altro ragazzo continua a frugare nello zaino.

Trovate!”, esulta Louis, stringendo in mano il mazzo di chiavi. Poi apre la porta e fa cenno a Harry di entrare in casa.

Ci sono i tuoi?”, domanda quest'ultimo.

Mia madre e Mark sono al lavoro e le mie sorelle dovrebbero essere qui da qualche parte”, risponde Louis, invitandolo a salire le scale.

Quindi finalmente le conoscerò?”, chiede Harry, curioso. Deve ammettere che avrebbe sinceramente voglia di incontrarle, dal momento che ne ha sentito tanto parlare.

Non so quanto ti convenga”, lo avverte Louis, con un sorriso malizioso.

Perché?”.

Perché si innamorerebbero di te e non ci sarebbe verso di staccartele di dosso”.

Harry ridacchia e lo segue in camera. Louis si chiude la porta alle spalle e molla lo zaino sulla sedia.

Quindi cerchiamo di fare meno casino possibile così non ce le ritroviamo tra i piedi”, continua.

Credevo le adorassi”, osserva Harry, appoggiandosi al muro. Louis non lo ha invitato a sedersi e l'unica sedia disponibile è ormai occupata dallo zaino e gettarsi sul letto come se fosse a casa sua gli sembra quantomeno inopportuno.

Ovvio che le adoro, ma non vorrei che ti spaventassero...o che tu spaventassi loro”.

Harry scoppia a ridere.

Faccio così paura alla gente?”.

A me ne fai abbastanza”, commenta Louis, tirandolo per un gomito verso il letto. Harry ha un brivido di anticipazione.

Tu non hai caldo?”, domanda, per allentare la tensione. La propria, almeno.

Louis solleva un sopracciglio.

Haz, siamo in menopausa?”, chiede, cominciando a slacciargli la camicia senza chiedergli il permesso. Harry lo lascia fare perché gli piace guardare le sue mani che lo spogliano, con calma e un po' di esitazione. Quando ha finito Harry si toglie la camicia e la lancia sulla sedia, rimanendo in t-shirt, poi si stende sul letto. La sua attenzione è catturata da un poster sul muro.

Anche a te piacciono gli Script?”, domanda.

Louis si stende al suo fianco.

Tantissimo! Sono stato al concerto che hanno fatto a Manchester due anni fa”, replica. 

Harry quasi soffoca per l'esclamazione di sorpresa che gli sfugge dalla labbra.

Davvero? C'ero anch'io!”, esclama.

Louis fa un ampio sorriso.

Allora era destino”, dice.

"Cosa?", domanda Harry,

"Noi", risponde con enfasi l'altro ragazzo.

Harry prova a trattenere il sorriso che sta nascendo agli angoli della sua bocca.

Non credo a cose come il destino”, afferma, anche se a eventi come questo non saprebbe che altro nome dare.

E a cosa crede Harry Styles?”, domanda Louis, facendoglisi più vicino.

Harry non ci ha mai pensato particolarmente. É sempre stato abbastanza certo delle cose in cui non crede, ma quali sono quelle in cui crede?

I believe in a thing called love”, canticchia, perché non gli viene in mente niente di intelligente da dire.

Louis si nasconde il viso tra le mani, ridendo.

Scontato, Haz, scontatissimo”, lo prende in giro, ma sembra segretamente compiaciuto.

Harry lo punzecchia  sulla spalla con un dito.

E tu in cosa credi, sentiamo”.

Louis torna serio.

Io credo nelle fate. Lo giuro! Lo giuro!”, declama solennemente.

Harry gli scoppia a ridere in faccia.

Hai un po' la sindrome di Peter Pan, in effetti”, osserva, dopo un po', immaginando Louis in calzamaglia verde e se stesso in camicia da notte svolazzare per i cieli. Quando si rende conto di essersi auto affibbiato il ruolo di Wendy ci manca poco che scoppi a ridere di nuovo, istericamente.

Perché sindrome, poi?”, esclama Louis, indignato. “Cosa c'è di male nel voler restare bambini per sempre?”.

Harry prova un istintivo slancio di ammirazione e affetto per l'altro ragazzo.

Se parto con un'altra canzone mi uccidi?”, domanda, ridacchiando.

Louis gli pizzica una guancia.

A cosa pensavi?”.

When I'm lyin' in my bed at night, I don't wanna grow up”, inizia a cantare Harry, “nothing ever seems to turn out right, I don't wanna grow up. How do you move in a world of fog that's always changing things, makes wish that I could be a dog-”.

Mio piccolo punk!”, lo prende in giro Louis, scompigliandogli i capelli.

Harry ride, rilassato e felice, e vorrebbe stare così per sempre, per sempre.

Louis poggia la testa su un gomito e lo guarda negli occhi, sorridendo quietamente. Harry sostiene il suo sguardo, con il cuore in gola. É uno di quei momenti in cui, se fosse più ardito, direbbe a Louis delle sciocchezze del tipo sono pazzo di te o ti prego, baciami. Ma Harry non è uno che di solito fa il primo passo, anzi, non lo fa mai, e questa è la sua benedizione ma a volte può essere anche una condanna.

Louis fa scorrere gli occhi sul suo viso, poi sul collo, e infine si ferma sul braccio.

Ho un'idea per il tuo prossimo tatuaggio”, afferma.

Harry segue il suo sguardo fino alla stella tatuata che sporge dalla manica della sua t-shirt, che gli ricorda quel pomeriggio passato con Louis, il rumore dell'ago elettrico, l'odore stantio della stanza e la mano di Louis stretta alla sua fino al momento imbarazzante e al crollo psicologico ancora inspiegabile dell'altro ragazzo.

Sarebbe?”.

Louis si sporge a prendere qualcosa dal cassetto del comodino e lo spostamento provoca un vuoto all'altezza del petto di Harry che lui definirebbe nostalgia se non fosse così ridicolo perché Louis è a meno di un metro da lui e non può mancargli già.

L'altro ragazzo gli sventola sotto il naso un pennarello.

Cosa vuoi farci con quello?”, domanda Harry, sospettoso, ma almeno Louis è tornato al suo fianco e se volesse potrebbe impiastricciargli tutta la faccia col pennarello, basta che stia vicino a lui.

Disegnarti il tuo nuovo tatuaggio”, annuncia Louis, sporgendosi per afferrargli il braccio. Harry fa per scansarsi, più per provocarlo che per reale desiderio di evitare l'altro ragazzo, anche perché sarebbe assurdo, lui vuole, lui desidera avere le mani di Louis addosso.

Sta' fermo, Haz”, gli impone Louis, afferrandolo per una spalla. Harry scivola via dalla sua presa, ridendo come un idiota senza una ragione. Louis gli prende le spalle con tutte e due le mani e lo schiaccia contro il materasso.

Ti prometto che non disegnerò un pene”, afferma, guardandolo negli occhi.

Giuri che non sarà niente che gli assomigli anche vagamente?”, scherza Harry.

Louis annuisce solennemente.

Croce sul cuore”.

Harry si rilassa sotto le mani dell'altro ragazzo che sono calde ma gli mandano brividi lunga la schiena e lui non dovrebbe eccitarsi per così poco.

Adesso fammi lavorare”, dice, prima di mettersi a cavalcioni su di lui.

Harry trattiene il respiro quando il cavallo dei pantaloni dell'altro preme contro il suo e Louis non poteva scegliere posizione migliore. L'altro si piega su di lui e gli immobilizza il braccio.

Fermo, mi raccomando”, ordina, voltando la testa per incontrare i suoi occhi.

Harry rabbrividisce quando la punta fredda del pennarello tocca la sua pelle. Louis la fa scorrere sul suo braccio con movimenti studiatamente lenti. Harry sposta la testa per sbirciare cosa stia facendo.

Non guardare”, gli intima Louis.

Non stai scrivendo il tuo nome, vero?”.

Una specie”.

Harry è elettrizzato al pensiero di avere impresso il nome di Louis sulla sua pelle per sempre. Cosa ci sarebbe di più simbolico? Louis è sempre, sempre, nella sua mente, anche quando non è con lui, anche quando non ci dovrebbe essere, nei momenti meno opportuni della giornata, quando Harry sta facendo colazione, per esempio, e sua madre gli sta parlando e lui non la sta ascoltando perché perso a ricordare la sensazione del sedere di Louis premuto contro la sua erezione; oppure quando sono al glee club e lui dovrebbe essere concentrato sulla canzone e invece è rapito dalla mascella di Louis e dal suo accenno di barba lasciato lì per farlo impazzire; o ancora quando sta guardando la TV e la domanda di un quiz gli ricorda il nome della marca di mutande che Louis indossa sempre e a Harry si annebbia la vista e tutto quello che vede davanti ai suoi occhi è la striscia di peluria, sottile e a malapena accennata, che una volta ha scorto sull'addome di Louis quando si è stiracchiato e la sua maglia si è sollevata.

E adesso la mascella di Louis è lì a portata di mano, anzi, a portata di bocca e Harry non esita a morderla, perché fa parte del piano, perché si vive una volta sola, perchè voglio scoparmi Louis qui adesso e per sempre.

Louis emette una specie di gemito, non di dolore né di fastidio.

Haz, che ti prende?”, domanda, sistemando il tappo al pennarello e rimettendosi ritto, e c'è quella luce maliziosa nei suoi occhi che fa uscire pazzo Harry e lo rende coraggioso e stupido.

Voglio morderti”, afferma, infatti, la voce roca per l'adrenalina e l'eccitazione.

Louis sembra genuinamente colpito e interessato ed entusiasta, forse. Qualunque cosa sia, Harry ormai è deciso a portare il suo piano al livello successivo. Fanculo.

Voglio morderti e baciarti e toccarti e farti qualunque altra cosa che non si potrebbe fare ma io la voglio fare perchè non ce la faccio più, Lou, ti prego”, mugola, spingendo il proprio bacino contro quello dell'altro ragazzo. 

Louis freme e chiude per un millesimo di secondo gli occhi.

Haz”, sussurra e Harry non capisce se sia un avvertimento o una preghiera o un'imprecazione, ma gli importa così poco ormai perché Louis non può, non deve, mettersi a cavalcioni su di lui ed essere così vicino e invitante e provocante, e non aspettarsi che Harry reagisca. Louis non può vivere e non aspettarsi che Harry reagisca, a un certo punto.

Louis è ancora immobile - le sue cosce strette intorno ai fianchi di Harry e gli occhi sgranati - e trema un po', stringendo i pugni. Harry fa scivolare le mani sotto la sua maglia e il contatto con la pelle liscia e calda dell'altro ragazzo gli fa mancare il respiro.

Lou”, mormora, accarezzando coi pollici i fianchi dell'altro. “Lou, ti prego, non ho mai implorato nessuno in vita mia ma sto perdendo il senno e se lo vuoi anche tu ti pre-”.

In una frazione di secondo Louis gli ha preso il volto fra le mani e ha premuto le proprie labbra contro le sue. Harry chiude gli occhi e affonda le unghie nella carne dell'altro così forte da farlo gemere e espirare forte dal naso. Louis bacia la sua bocca con una tale foga e intensità e bisogno che a Harry tremano le gambe e se non fosse disteso su un letto non avrebbe retto al connubio di sensazioni che lo travolge. Harry è accaldato ed eccitato e vorrebbe avere Louis dappertutto, come se non gli bastasse che l'altro stesse divorando la sua bocca, e rischia letteralmente di venire all'istante quando Louis passa la lingua sul suo labbro inferiore e comincia allo stesso tempo a far ondeggiare il bacino, su e giù, con una lentezza calcolata, o forse no, ma cosa importa perché Harry gli è subito dietro e asseconda il suo ritmo, lasciando che la lingua di Louis scivoli nella sua bocca. Gli sembra di sognare e che tutto questo possa finire da un momento all'altro e vorrebbe rallentare ma le spinte di Louis si fanno sempre più veloci e la sua lingua più insistente e Harry adora la sua lingua e vorrebbe che Louis non la smettesse mai, mai, di baciarlo. Louis si stacca un attimo dalla sua bocca e Harry lo segue istintivamente con la testa, ma Louis gli poggia le labbra sul' orecchio - le sue labbra umide della saliva di Harry e arrossate - e sussurra “Harry, ti voglio così tanto che non puoi neanche immaginare”, prima di sistemarsi meglio su di lui e far aderire completamente le loro erezioni e fiondarsi di nuovo sulla sue labbra. Harry graffia la schiena dell'altro solo per sentirlo gemere nella sua bocca e sente che sta per venire ma non vorrebbe ancora, è troppo presto, eppure è così eccitato, è come se avesse trattenuto la sua eccitazione per mesi e adesso finalmente, finalmente

Louis lascia andare la sua bocca ansimando e affonda la testa nel suo collo e lo lecca e lo morde e lo lecca di nuovo, artigliando con una mano i suoi capelli e strattonando la sua testa di lato - per farsi spazio - e continua a mordere e a leccare, mentre Harry boccheggia e percorre la schiena di Louis con le sue mani che non sanno dove fermarsi, perché vorrebbe toccare Louis dappertutto. Louis ritorna sulla sua bocca e la sua lingua gioca di nuovo con quella di Harry freneticamente e i suoi polpastrelli scavano solchi sulla sua testa e la sua erezione preme su quella di Harry veloce, sempre più veloce. Louis rantola e lascia scivolare la testa sulla spalla di Harry. Qualche secondo dopo, Harry serra gli occhi ed emette un verso roco direttamente nell'orecchio di Louis.

Il corpo dell'altro ragazzo si rilassa contro il suo. Harry gli accarezza i capelli.

Da quanto?”, gli domanda e spera che l'altro capisca senza bisogno di altre parole.

Da sempre”, replica Louis, il naso contro il suo collo e gli occhi ancora chiusi, “da fottutamente sempre”.

Qualcuno batte un colpo alla porta e Louis è immediatamente in piedi, come se fosse stato punto da qualcosa. Harry si sente sudato e appiccicoso nelle mutande e parecchio a disagio.

Aspetta un attimo!”, urla Louis, sistemandosi i capelli e non riuscendo a stare fermo con le mani.

Lou, c'è El di sotto”, afferma la voce di una ragazzina.

Ok, Lottie, fa-falla salire”, balbetta Louis, fiondandosi in bagno.

Harry si alza dal letto e controlla che non ci sia nessuna macchia sul cavallo dei suoi pantaloni. Non riesce a credere a quello che è appena successo e il cuore gli martella ancora nelle orecchie e se qualcuno gli parlasse in questo momento non capirebbe una singola parola, perché tutto ciò a cui riesce a pensare è Louis mi vuole, Louis mi vuole, Louis mi vuole 'non posso immaginare quanto', ma deve essere più o meno quanto lo voglio io, più o meno - più o meno?

La maniglia della porta ruota e Harry si ritrova davanti Eleanor Calder e la sorella di Louis che sbuca dietro la sua schiena.

Sai perché diamine Lou non risponde mai al cellulare?”, domanda la ragazza con tono stizzito. Harry scuote la testa incapace di proferire parola e si porta le mani sul cavallo dei pantaloni a coprire la macchia che non c'è, ma non si sa mai, il segno di quello che hanno fatto, qualsiasi segno, potrebbe essere evidente. E se non lo è sui suoi pantaloni lo sarà sulla sua faccia e Harry deve calmarsi, respirare e calmarsi.

Tutto bene?”, domanda El, leggermente preoccupata.

Sì, certo, sì. Perché?”, biascica Harry. 

Eleanor gli dedica uno sguardo stranito e domanda “Che fine ha fatto Lou?”.

Proprio in quel momento Louis fa capolino dal bagno in camera.

Ehi, El”, mormora avvicinandosi all'altra ragazza e sfiorandole le labbra con le proprie per una frazione di secondo.

Cosa stavi facendo di così importante da non poter rispondere al cellulare?”, si lamenta Eleanor. 

Louis avvampa ed è palese che stia cercando in tutti i modi di evitare lo sguardo di Harry.

Niente! Ho la suoneria disattivata”, spiega.

Avete finito di fare le vostre cose?”, domanda la ragazza, spostando lo sguardo da Louis a Harry.

Certo, Harry stava proprio per andarsene”, replica Louis, spingendo Harry verso la porta.

Sì, stavo-”.

Lottie, accompagna Harry di sotto, per favore”, ordina Louis alla sua sorellina.

La ragazzina annuisce e fa cenno a Harry di seguirla. Mentre scendono le scale – e Harry deve concentrarsi su ogni singolo scalino per evitare di ruzzolare giù – sente Lottie ridacchiare.

Io non sono stupida come quell'altra”, afferma.

Harry afferra il corrimano e si blocca nell'atto di scendere l'ultimo scalino.

Cioè?”, domanda con un filo di ansia.

So cosa avete fatto”.

Harry si sente improvvisamente in una specie di film dell'orrore, sotto lo scrutinio degli occhi di Lottie, il suo sguardo furbo e le sue frasi quasi minacciose.

Capisco Lou meglio di quanto lui creda e sono anche più sveglia di quanto lui creda”, continua la ragazzina.

Buon per te”, borbotta Harry, cercando di fuggire verso la porta. 

Lottie lo afferra per un polso.

Non l'ho mai visto stare così male come in questo periodo quindi per favore aiutalo tu”, implora.

Harry rimane pietrificato e non sa cosa dire e non capisce di cosa diavolo stia parlando l'altra.

Ok”, balbetta, accondiscendente.

Lottie lo lascia andare.

Grazie”, mormora, regalandogli un sorriso.

Harry esce di casa e corre verso la fermata. Una volta sull'autobus al primo brivido di freddo si rende conto di aver lasciato la propria camicia a casa di Louis. Improvvisamente si ricorda del “tatuaggio” che l'altro ragazzo gli ha disegnato sul braccio e abbassa gli occhi per guardarlo. Non è il nome di Louis, non è un pene e non è niente di quello che Harry aveva immaginato. Sono solo due lettere: Hi.

Avesse i soldi andrebbe a tatuarselo immediatamente.

ANGOLINO

Mi volete un po' di bene, vero? Ecco, questo sentimento non durerà a lungo xD

Comunque, le canzoni che Harry canticchia nel corso del capitolo sono I Believe In A Thing Called Love dei The Darkness e I Don't Want To Grow Up nella versione cantata dai Ramones. 

Il fatto che andiate ad ascoltare le canzoni che inserisco nei capitoli mi rende molto felice!

Alla prossima!

xxx


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Capitolo 23
*** A heart as loud as lions ***


A heart as loud as lions

Il garage di Ed finalmente ha senso di esistere. Il rosso l'ha pulito da cima a fondo, ha rifoderato i divani, aggiustato il frigo e cambiato la lampadina del lampadario fulminata: adesso è un locale con una sua dignità e può ospitare agevolmente tutti i membri del glee club per le prove della loro canzone.

Mentre Niall e Liam accordano le loro chitarre, Harry si mangiucchia le unghie sul divano e ogni tanto si aggiusta spasmodicamente la sciarpa che si è avvolto attorno al collo per coprire i segni lasciati da quel dannato vampiro di Louis. Il suddetto ragazzo è seduto a cavalcioni su una sedia e parla con la sua ragazza e Danielle. Non lo ha salutato quando è arrivato, non gli ha rivolto la parola neanche una volta e non lo ha guardato nemmeno per sbaglio. Qualcuno prima o poi noterà che c'è qualcosa di strano.

Louis ti ha lanciato un'occhiata un attimo fa”, lo informa Ed, seduto accanto al riccio.

Harry gli ha raccontato tutto, ma lo ha fatto per sms perché si vergognava e non è sceso troppo nei particolari, cosa della quale Ed non si è assolutamente lamentato.

Non me ne faccio niente delle sue occhiate”, sbotta.

Ed gli mette una mano sulla spalla.

Ehi, Haz, avrete tempo di parlarne”, lo rassicura. “Per ora è con la sua ragazza”.

E tu pensi che non l'abbia portata apposta?”.

Ed si stringe nelle spalle.

Te lo assicuro, se l'è portata per non restare solo con me”, insiste Harry.

Harry, non puoi pretendere che la molli e si metta con te su due piedi. Ufficialmente lui è eterissimo, dagli tempo di elaborare”, spiega con calma Ed.

Da quando sei così comprensivo nei suoi confronti?”, domanda Harry, con una punta di fastidio.

Non sono comprensivo nei confronti di nessuno. Sto solo cercando di aiutarti, razza di ingrato”.

Harry fa uno sbuffo di risata.

Grazie, Ed, tu sì che sei un amico”, afferma, alzandosi improvvisamente in piedi.

Dove cavol-”.

Harry si avvicina ad Alice e le mormora qualcosa all'orecchio. La ragazza arrossisce e lancia un'occhiata a Ed, poi si dirige verso di lui e gli si siede a fianco. Ed rivolge al suo amico uno sguardo stupefatto e Harry gli fa l'OK con il pollice.

Qualcuno avvolge un braccio attorno alla sue spalle.

Sbaglio o ci sono guai in Paradiso?”, domanda Zayn, cogliendolo di sorpresa.

Che vuoi dire?”, replica Harry, un po' in ansia.

Che tu e Lou non vi siete cagati neanche di striscio. Per caso è successo qualcosa?”.

No”, risponde Harry, precipitosamente. “C'è la sua ragazza, quando c'è lei lui fa sempre così”.

Zayn scuote il capo, canzonatorio.

Non è assolutamente vero. Piuttosto quando ci sei tu non caga lei”, replica, dandogli una pacca sul petto.

Harry comincia a sentirsi a disagio. La strategia di Louis – oltre a farlo sentire una merda – non è per niente furba, perché tutti prima o poi si accorgeranno che le cose tra di loro sono cambiate. E Harry non è particolarmente abile a rifilare bugie alla gente.

Al tuo amico Zayn puoi dirlo, Harry”, insiste l'altro ragazzo.

Non c'è niente da dire, Zayn. Oggi avrà la luna girata”, si giustifica Harry.

E allora mette da parte il suo piccolo Hazza?”, scimmiotta Zayn, pizzicandogli una guancia. Harry scaccia via la sua mano. Zayn allora lo trascina verso il gruppetto formato da Louis, Eleanor e Danielle.

Ehi, Tommo, Harry qui deve dirti una cosa”, annuncia.

Un lampo di panico attraversa gli occhi di Louis.

Non è vero”, si difende Harry.

Come non è vero?”, ribatte Zayn. “Se me lo hai appena confidato!”.

Harry vede che Louis sta cercando di sorridere, mentre Eleanor ha stampata sul volto la sua solita espressione annoiata.

Che ne dite di iniziare?”, esclama Niall.

Zayn spinge Harry verso la sedia accanto a quella di Louis e Harry è costretto a sedersi. Louis gli lancia occhiate di sottecchi e Harry lo sente teso al suo fianco.

Ragazzi, Savan ci ha esplicitamente chiesto, o meglio, ordinato di muoverci un po' in questa esibizione. Perciò Danielle è venuta qui a darci una mano”, li informa Liam, come se ce ne fosse bisogno.

É venuta solo per questo?”, lo prende in giro Josh, battendo poi il cinque a Zayn.

Liam avvampa.

Non fate gli idioti”, balbetta, evitando il contatto visivo con Danielle.

Iniziamo?”, implora Niall, impaziente, con la sua chitarra stretta fra le braccia.

Sì, per favore!”, gli fa eco Perrie.

Ricordatevi che cominciamo tutti insieme e poi Zayn canta la seconda frase”, spiega Niall. “Facciamone venire fuori qualcosa di decente”.

Sennò poi viene Jon Bon Jovi e ci denuncia”, afferma Josh.

Niall brandisce la chitarra come un'arma e lo colpisce leggermente sulla testa.

Sciacquati la bocca quando parli di lui”, lo minaccia, facendo scoppiare a ridere tutti quanti, meno Harry e Louis.

Harry non è mai stato più consapevole della presenza di qualcuno al suo fianco in vita sua come adesso. Louis è lì, eppure non c'è. E Harry vorrebbe toccarlo, come non ha mai desiderato prima in vita sua. Le dita di Louis sono strette a quelle di Eleanor e Harry non riesce a smettere di guardare. Sente in bocca l'amaro della gelosia ed è una sensazione mai provata prima e fa male, autenticamente male. Vorrebbe uscire a prendere aria ma non può permetterselo, devono cantare e lui non deve dare di matto, non davanti a tutti.

Al mio tre iniziamo”, annuncia Niall, cominciando poi il conto alla rovescia.

Dopo un attacco un po' esitante, Harry canta la sua strofa con decisione e appoggia una mano sul bordo della sedia di Louis, sfiorando la sua coscia col mignolo. Louis si irrigidisce immediatamente e si scosta. La voce di Harry si spegne un po' sull'ultima frase e lui si sente mancare il fiato quando Louis sposta la sua sedia per allontanarsi da lui.

Si domanda dove ha sbagliato, cosa doveva fare, cosa non doveva fare. Ma Louis lo vuole, si ripete, ha detto che lo vuole e non stava fingendo, non si può fingere quel tono di voce, quell'urgenza, quel fremito delle labbra, non si può. Harry impazzirà se Louis non si decide a guardarlo, solo a guardarlo, cristosanto, solo quello, per ora.

La canzone finisce con uno scroscio di applausi ma Harry è distratto dal corpo di Louis accanto al suo, dall'aura di calore che emana ed è come se lui riuscisse a vederla quest'aura e ci vorrebbe passare le mani attraverso per poterlo finalmente toccare.

Si sente soffocare. Deve andarsene da lì. Si alza improvvisamente in piedi e solleva la saracinesca del garage per uscire all'aria aperta. Deve calmarsi. Le mani gli tremano per il nervosismo e Harry le poggia al muro, sperando di fermarne il tremito.

Avrebbe dovuto andarci piano con Louis. Anzi, non avrebbe dovuto andarci affatto. Il pensiero che Louis continui a ignorarlo per sempre lo terrorizza. Se Louis non volesse più parlargli, cosa potrebbe fare lui per convincerlo altrimenti? Perderebbe la sua amicizia, il suono della sua risata, la pressione del suo braccio attorno alle spalle, l'odore della sua pelle, le pieghe agli angoli dei suoi occhi, il piacere della sua compagnia, le sue chiacchiere senza senso, il suo sguardo di ammirazione. Il suo mondo, tutto il suo fottuto mondo.

Come cazzo sono arrivato a questo punto?”, sussurra, lasciandosi scivolare per terra.

Il rumore di un accendino lo distoglie dai suoi pensieri. Eleanor.

La ragazza espira il primo sbuffo di fumo e lo guarda.

Toglitelo dalla testa”, afferma mortalmente seria.

Come?”, balbetta Harry.

Mi hai sentito”, dice lei, prima di voltarsi a parlare con Danielle che l'ha raggiunta.

Tu non sai niente, troia, pensa Harry, mordendosi la lingua.


*

Lou.

Il primo messaggio di Harry è per attirare l'attenzione, ma non riceve risposta.

Lou, dobbiamo parlare.

Il secondo messaggio attesta le sue intenzioni, ma anche questo viene ignorato.

Louis, non puoi farmi questo.

Il terzo messaggio suona implorante come il tono col quale Harry lo ha immaginato, ma non ottiene replica.

Non puoi fare finta di nulla, non puoi farmi impazzire. Sto impazzendo, è colpa tua, rispondimi.

Il quarto messaggio non doveva essere così lungo e patetico e soprattutto necessitava una risposta, che non arriva.

Ti aspetto domani alle otto al parcheggio, ok? x.

Il quinto messaggio è un ordine e insieme una preghiera. Tutto quello che Harry deve fare e sperare che Louis si presenti all'appuntamento.


*

Harry a volte invidia Zayn perché fuma. Sembra una cosa stupida da pensare, ma non si può negare che quando Zayn fumi tutto il suo corpo si rilassa immediatamente e lui è palesemente più sereno. Harry vorrebbe una dannata sigaretta.

Si è presentato all'appuntamento con almeno un quarto d'ora di anticipo, perché ha preso l'autobus prima del solito. Il parcheggio è pressoché deserto.

Harry si siede per terra a gambe incrociate e aspetta. Qualche minuto dopo un rumore di passi lo mette in stato di allerta.

Harry”, si annuncia Louis.

Harry alza la testa, trattenendo il respiro. Louis si accovaccia al suo fianco, poggiandogli una mano sulla spalla. Harry non fa in tempo ad abituarsi al contatto che Louis la toglie via.

Harry non ha il coraggio di iniziare a dire tutte le cose che aveva da dire perché è bloccato dalla paura. Da dove cominciare poi?

Scusami”, spezza il silenzio Louis, in un tono a malapena percettibile, tanto che Harry non è sicuro di averlo sentito pronunciare quella parola o di averlo solo immaginato.

Scusami”, ripete, con più decisione.

Ecco che comincia con le scuse, pensa Harry, mi dirà che è stato tutto uno sbaglio, che non doveva succedere, che dobbiamo dimenticare tutto e fare finta che non sia successo nulla.

Per cosa esattamente?”, sputa, e c'è del disprezzo nella sua voce, disprezzo per se stesso e la propria ingenuità e disprezzo per Louis e le palle che non ha. “Per avermi baciato e avermi fatto venire nei pantaloni? Per avermi ignorato tutto il tempo, ieri? O per non aver risposto a nessuno dei miei sms?”.

Harry non è mai stato bravo con le parole, mai. Ogni volta che avrebbe voluto dire qualcosa di importante, di veramente importante – papà, perché? ti voglio bene, mamma, grazie di esistere, Ed – il groviglio di parole intrappolato in gola non ne voleva sapere di uscire. Ma adesso è così arrabbiato e spaventato che l'inghippo si è sciolto da sé e le parole fluiscono con tutto il loro carico di sincerità e disperazione. Se non le dicesse perderebbe un'opportunità di confessare quello che veramente prova, ma è consapevole che dicendole potrebbe perdere Louis. Meglio questo, che il dubbio. O forse no?

Louis si prende la testa tra le mani e si artiglia ciuffi di capelli con le dita.

Harry, tu mi confondi”, mormora con la voce che gli trema.

Io ti confondo?”, esclama Harry, ridendo senza divertimento.

Louis sospira e annuisce debolmente.

Giusto”, continua Harry, e deve parlare, deve dirlo, “sono io quello che ti bacia e poi sparisce, quello che ti coccola e ti dice cose meravigliose come se niente fosse, sono io quello che gioca con la tua sanità mentale, sì, sono io”, sbotta, colpendosi le cosce con i pugni chiusi.

É raro lasciare Louis senza parole e Harry sarebbe anche orgoglioso di se stesso se questo non fosse il momento in cui ha più bisogno che l'altro parli.

Louis si porta le ginocchia al petto.

Non ce la faccio”, afferma, la voce spezzata, “non ce la faccio a stare con te, non ce la faccio a stare senza di te e non ce la faccio ad accettare tutto questo”.

Per la prima volta Harry è colpito dal pensiero di quello che Louis stia passando in questo momento e si sente improvvisamente egoista e stupido e ancora più disperato. Perché se Louis non risolve i problemi con se stesso come potrebbe mai stare con lui?

Lou”, lo chiama, cercando di fargli voltare la testa per guardarlo. Ma la testa di Louis è affondata tra le sue ginocchia e le sue spalle sono scosse da tremiti. “Lou, ti prego, guardami, io sono con te, io voglio stare con te, io ci sono”, mormora, allungando una mano per toccarlo, ma fermandola a mezz'aria, preoccupato per la reazione dell'altro.

Come fai?”, domanda Louis, le parole soffocate dal tessuto dei jeans. “Come fai a non avere paura?”.

Io sono terrorizzato”, confessa Harry e gli manca un po' il respiro, “sono terrorizzato al pensiero che tu stia soffrendo e all'idea di perderti”.

Non volevo farti questo”, mormora Louis, scuotendo freneticamente la testa, “non dovevo, mi dispiace, mi dispiace”.

Tu non hai fatto niente”, afferma Harry, le mani che gli prudono per il bisogno di toccarlo, abbracciarlo, consolarlo, cullarlo tra le braccia e fargli sentire la sua presenza. “É successo. Il destino, ricordi?”.

Il destino è uno stronzo”, replica Louis, con astio. Poi fa un respiro profondo, ma non basta a impedire ai singhiozzi di scuoterlo e alle lacrime di sfuggire dai suoi occhi.

Harry si sente morire. Non riesce a vederlo in questo stato e non può trattenersi dall'avvolgerlo con le sue braccia e lasciare che Louis poggi la testa sul suo petto, finalmente.

Hai un cuore di leone, Louis, non devi aver paura”, sussurra nel suo orecchio.

Non è vero, non è vero”, balbetta Louis, “sono solo un finocchio spaventato, Harry”.

Harry se lo stringe al petto e poggia un bacio sui suoi capelli.

Non sei solo, ci sono dentro anche io in questa cosa”, lo rassicura, promettendo a se stesso che non lo lascerà mai, mai, da solo e sentendo il proprio cuore colmo di qualcosa che non aveva mai provato prima ma è una sensazione stupefacente e sopraffacente che lo rende capace di fare tutte le promesse del mondo con la sicurezza di non infrangerle mai.

Non c'è nessuna cosa”, replica Louis, staccandosi improvvisamente.

Harry lo guarda asciugarsi le lacrime mentre il castello nella sua testa comincia a crollare.

Io e te siamo solo amici, io sto con El e sono una persona normale”, afferma Louis, con decisione, diventando freddo e distaccato, trasformazione che Harry imputa ai suoi anni di pratica con la recitazione.

Sai che non è vero”, ribatte Harry, con un filo di voce.

Louis si rimette in piedi.

Passerà, Harry. Sia a me che a te”, dice, con un'espressione illeggibile negli occhi.

Non puoi cambiare quello che sei”, ribatte Harry e non sa che altro dire per impedire a Louis di fare lo sbaglio più grande della sua vita e a se stesso di sprofondare nella disperazione.

Io faccio quello che voglio”, lo gela Louis, girando sui tacchi e lasciandolo lì, in un parcheggio che comincia a riempirsi di studenti, con la testa fra le mani e un peso sul petto che minaccia di soffocarlo.

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Capitolo 24
*** If it hurts this much ***


If it hurts this much

Lo so, non ho risposto ai vostri commenti, ma è stata una settimana impegnativa *cough cough* mi sono laureata *cough cough*

Vi ringrazio infinitamente per i commenti e mi scuso se la storia ha preso questa piega triste...ma così è la vita, no? Le cose si sistemeranno, giuro. 

Vi lascio il link della canzone che canterà Harry. Apritelo quando è il momento, per non rovinarvi la sorpresa, ok? 

https://www.youtube.com/watch?v=95KuzIMwxZY

*

Harry non sa come abbia fatto a sopravvivere più di una settimana senza che nessuno dei suoi amici lo interrogasse sul perché lui e Louis non si parlino più. Non è sicuro se lo abbiano fatto per rispetto degli affari suoi o perché in fondo in fondo abbiano capito – a grandi linee, vuole ben sperare – cosa sia successo tra di loro.

Più volte ha sorpreso Zayn a guardare alternativamente lui e Louis per poi rivolgere altrove la sua attenzione con uno sguardo tra il perplesso e il corrucciato. Il fatto che Zayn, dopo la prima volta al garage, non gli abbia più chiesto spiegazioni circa il loro strano comportamento induce Harry a sospettare che l'altro ragazzo si sia fatto due calcoli e abbia preferito non infierire. Tuttavia Harry non ha potuto evitare di notare quanto Zayn gli sia stato appiccicato negli ultimi tempi: che abbia capito cosa sia successo o meno, deve comunque avere intuito il suo malessere e deciso di stare dalla sua parte. Non che abbia preso a ignorare Louis ma sembra più propenso a passare più tempo con lui che con l'altro ragazzo.

Chi sembra non volersi staccare dal fianco di Louis è Liam. Alle prove siedono sempre vicini, si sussurrano a vicenda dio sa cosa nell'orecchio e sembrano costantemente in procinto di complottare qualcosa. Harry vuole impedire a se stesso di sentirsi particolarmente ferito da questa svolta nelle dinamiche del loro gruppo e di vedere Liam come un usurpatore. Tra lui e Liam – quando non è troppo impegnato a cospirare con Louis – le cose vanno alla grande. Neanche lui gli ha mai fatto alcuna domanda ma Harry ha notato come abbia più volte fatto lo sforzo di trattenersi dal nominare Louis in sua presenza.

Quello che è sicuro è che Zayn non è particolarmente entusiasta di questa nuova situazione - forse questo è uno dei motivi per cui se lo ritrova intorno più spesso di prima - e lo dimostra.

Ho paura che Louis me lo corrompa”, confessa un giorno a Harry durante una pausa dalle prove per la canzone da registrare. Dopo essersi visti qualche volta al garage di Ed e aver decretato che era finalmente giunto il momento di mostrare a Savan il frutto del loro lavoro hanno spostato le prove in teatro, luogo dove verranno effettuate le riprese del video da inviare alla commissione che deciderà se meritano di partecipare alle Regionali. La storia va avanti da un paio di giorni e sembrano aver raggiunto un buon risultato, almeno da un punto di vista canoro. Mentre i due sono seduti sulle poltrone di una delle ultime file del teatro, Louis e Liam sono sul palco a provare i passi della “coreografia” studiata per loro da Danielle.

Harry sussulta al nome del soggetto di tutti i suoi pensieri e le sue frustrazioni.

In che senso?”, domanda sperando che il suo momento di debolezza passi inosservato.

Liam è diverso”, replica Zayn, con enfasi. “Ha perfino una quasi-ragazza”.

Harry non può impedirsi di ridere. Liam e Danielle si stanno ufficialmente “frequentando” – testuali parole di Liam – e a Zayn piace prendere in giro il suo migliore amico per il fatto che non l'abbia nemmeno baciata sulla guancia. Harry non si sente di biasimare Liam: ha avuto una cotta per lei per un numero imprecisato di anni e non ha alcuna intenzione di rischiare di rovinare tutto saltando dei passaggi solo perché Zayn li considera superflui.

Geloso?”, sfotte.

Zayn corruga la fronte.

Non hai capito”, protesta. “Ho provato per anni a trasformare Liam in una persona socialmente appetibile e non ci sono mai riuscito”.

La risata di Harry risuona chiara nonostante la cacofonia di voci e il rumore dei passi sul legno del palco.

Sicuro di non essere geloso?”, ribadisce.

Zayn finge un sospiro esasperato.

Se mi stai accusando di essere geloso di Danielle toglitelo dalla testa”, afferma. “Se invece stai parlando di Louis...non lo so. È tanto più figo di me?”, si lamenta.

Harry apre la bocca per parlare ma la richiude subito dopo. Evidentemente Zayn interpreta questa reazione come un assenso perché si stringe nelle spalle.

Ok, accetto la mia sconfitta”, dice. “Ma aspetterò pazientemente che Liam torni dal suo vero e unico amore nonché modello ispiratore. Che sarei io, per inciso”, conclude con un ghigno.

Harry ride di nuovo, poi lo pizzica sul braccio.

Sei così pieno di te che mi domando come Liam non ti abbia mollato anni fa”, lo prende in giro.

Zayn emette un verso di indignazione, ma prima che possa reagire all'accusa di Harry sopraggiungono Ed e Niall. Harry deve ammettere di essere piacevolmente colpito dal fatto che il suo migliore amico e l'irlandese negli ultimi tempi abbiano legato di più. Su cosa si basi il loro legame non gli è dato sapere – sarà il cibo o la chitarra, pensa – ma ne è felice.

Se Zayn orbita attorno a lui, Liam sembra inseparabile da Louis e Ed – in virtù della loro amicizia, ma non solo – evita Louis ancor più di prima, Niall pare non aver preso le parti di nessuno. Anzi, a volte sembra proprio ignaro che tra Harry e Louis le cose siano cambiate perché più di una volta ha cercato di coinvolgerli entrambi in una discussione o in uno scherzo. Chiaramente Niall non è stupido ma probabilmente gli sembra inconcepibile che un rapporto come quello che si era instaurato tra Harry e Louis possa giungere da un giorno all'altro a una fine.

Savan vi vuole sul palco a muovere il culo”, li informa Niall agitando il sedere in maniera patetica.

Zayn sbuffa.

Non mi sono iscritto al glee club per questo”, borbotta.

Quando diventerai una popstar di fama internazionale ringrazierai Savan per averti dato l'opportunità di fare pratica”, gli dice Ed dandogli una pacca sulla spalla.

Zayn fa una smorfia.

Mi risulta che le popstar cantino non che ballino”, replica.

Justin Bieber ti dice niente?”, domanda Niall.

Quando ti passerà questa assurda cotta?”, lo sfotte Zayn, alzandosi in piedi e circondando le spalle di Niall con un braccio.

Lo sai che nel mio cuore c'è solo un uomo: Jon Bon Jovi”, si difende Niall.

Sbaglio o eri tu quello che ieri cantava Boyfriend alla fine delle prove?”.

Niall si contorce dalla risate contro il corpo di Zayn, ma non fa nessun tentativo di smentirlo.

Harry si sente scivolare un braccio attorno al collo.

Tutto ok?”, gli domanda Ed con quello sguardo preoccupato che ultimamente gli riserva troppo spesso. Il riccio lascia saettare gli occhi per un secondo verso il suo amico prima di puntarli per terra.

Sì”, mente.

Ed gli strizza una spalla con una mano.

Non hai bisogno di fingere con me”, lo rassicura.

Harry sospira.

Cosa vuoi che ti dica? Louis come al solito non mi guarda neanche”, afferma. “Anzi, oggi mi ha rivolto la parola per sbaglio. Deve avermi confuso con Liam”.

Dalla loro ultima discussione al parcheggio che sembra avvenuta anni luce prima Harry e Louis non si sono scambiati più di una decina di parole in totale nei giorni a venire. Non che Louis abbia deciso di sfoggiare un atteggiamento ostile nei suoi confronti, più che altro si è limitato a ignorare quasi completamente la sua esistenza. Harry sente un vuoto, una mancanza, là dove c'era una certezza. Si domanda come, quando e perché abbia permesso a Louis di diventare un'abitudine, o peggio un'ancora, un porto sicuro. Avrebbe dovuto imparare dall'esperienza ed evitare che questo accadesse. Nella sua breve vita ha dovuto più di una volta avere a che fare con l'abbandono – suo padre, il suo migliore amico d'infanzia prima che sopraggiungesse Ed, la sua prima e unica ragazza – e questo avrebbe dovuto spingerlo a costruirsi una corazza, qualcosa che lo proteggesse dalla sua insana e infantile tendenza ad attaccarsi alla gente più del dovuto, a fidarsi della gente più del dovuto, a dare più di quanto sperasse di ricevere in cambio. E invece no, invece ha voluto puntare su Louis e perdere clamorosamente. Vorrebbe tornare a quando tutto sembrava uno scherzo, a quando desiderare di baciare Louis, di toccare Louis, di parlare con Louis non gli facesse provare una maledettissima stilettata al cuore. Poco più di una settimana prima si sentiva girare la testa al pensiero come se si trovasse su una dannata giostra, adesso ha solo la nausea proprio come dopo essere sceso dalle montagne russe. Il suo primo e unico atto di coraggio gli è costato un'amicizia e delle costanti fitte al petto che Harry si era sempre domandato chissà come sarebbero e invece ha scoperto che non c'è niente di divertente o poetico come le canzoni fanno credere.

Ti posso assicurare che ti guarda eccome”, dice Ed, regalandogli un sorriso.

Harry non ricambia.

Che la smettesse di guardarmi e basta!”, sbotta. “Non gli salto mica addosso se si avvicina a parlarmi!”.

Harry stringe gli occhi come a trattenere delle lacrime che non ci sono, ma è la frustrazione.

Non vuole stare con me, d'accordo, mi va benissimo, ma possiamo tornare a parlarci, no? P-potrei aiutarlo”, balbetta, “a risolvere il suo problema”.

Harry”, lo chiama Ed e dal suo tono Harry pensa che stia per contraddirlo, che stia per articolare il punto di vista ragionevolissimo di Louis, come ha fatto altre volte, chissà poi perché, “posso venire a casa tua stasera?”, dice invece.

Harry rimane a bocca aperta.

A fare?”, domanda, un po' stizzito.

Ed si gratta il capo.

Mia madre ha invitato degli amici di famiglia a cena e non mi va proprio di passare tutta la sera con loro”, confessa.

E per 'amici di famiglia' intendi quelli che cercano di accasarti da anni con la loro primogenita?”, lo prende in giro Harry.

Ed sbuffa.

Ha vent'anni ed è l'essere più noioso sulla faccia della terra”, si lamenta. “Posso venire da te, allora?”.

Harry si libera dalla presa del suo migliore amico.

Solo se prometti di parlare con Alice entro la fine delle prove”, lo ricatta.

Ed gli molla un pugno sul petto.

Affare fatto”.

Si dirigono sul palco e, dopo aver provato i passi un'ultima volta seguendo le istruzioni di Savan, eseguono la coreografia cantando. Alla fine dell'esibizione Harry osserva Louis salutare calorosamente Liam e battere il cinque a Savan prima di sparire oltre la porta del teatro diretto agli allenamenti di calcio. Mentre raccatta le sue cose nota con la coda dell'occhio Ed avvicinarsi ad Alice e sorride soddisfatto.

Ragazzi, devo dirvi una cosa importante prima che andiate tutti via”, esclama Savan. Harry è stranito dal fatto che il professore voglia fare un annuncio in assenza di Louis.

Novità sulle Regionali?”, domanda Perrie.

Savan scuote il capo.

No, non c'entra nulla”, afferma Savan. “Come avrete capito tra qualche giorno saremmo pronti a registrare il nostro video. Sarà meglio che non prolunghiamo la cosa sennò quelli del Club di Recitazione ci boicottano visto che il teatro serve a loro”.

Hai trovato qualcuno che sappia usare come si deve una telecamera?”, interviene Josh.

Non preoccuparti, ho tutto sotto controllo”, lo rassicura Savan. “Comunque, quello che volevo dire è che la settimana prossima ci sarà una partita importante tra la nostra scuola e un'altra scuola della provincia perciò ho pensato di prendere due, no, anzi, tre piccioni con una fava”.

Niall scoppia a ridere seguito a ruota da Josh. Savan si acciglia, infastidito dall' interruzione.

Allora, questi piccioni?”, domanda Perrie.

Appunto”, dice Savan. “Ho pensato che potremmo cantare una canzone prima della partita. Ne ho parlato col preside e mi ha dato il suo consenso”.

Non capisco ancora la storia dei piccioni”, mormora Zayn all'orecchio della sua ragazza.

In primo luogo questo vi darebbe l'occasione di continuare a esercitarvi nelle esibizioni di gruppo”, spiega il professore, “in secondo luogo, vi darebbe l'opportunità di esibirvi per la prima volta davanti ai vostri compagni così che capiscano che al glee club non teniamo corsi di cucina e infine in questo modo potremmo fare una sorpresa a Louis che, come tutti saprete, è il capitano della squadra”.

Harry si sente improvvisamente a disagio perché non aveva nessunissima intenzione di andare alla partita di Louis. Adesso è praticamente costretto pure a cantargli una serenata.

E come facciamo a non farci scoprire da Louis?”, si interroga Liam.

Gli diciamo che la settimana prossima non ci sarà nessun incontro mentre invece noi ci vedremo di nascosto per preparare la canzone. Tanto sarà così impegnato con gli allenamenti che non gli importerà più di tanto..”.

Ma la partita è venerdì!”, esclama Niall. “Ce la faremo?”.

Dobbiamo farcela”, asserisce Savan.

Cosa cantiamo?”, si ritrova a chiedere Harry. Ha come l'impressione di dover rispolverare i suoi CD dei Queen visto che We Are The Champions e We Will Rock You vanno per la maggiore in queste occasioni.

Sono indeciso tra un paio di canzoni”, confessa Savan. “Vi farò sapere domani”.

*

Harry chiude il libro e guarda l'orario. Sono le nove e lui ha studiato per tre ore di fila, saltando perfino la cena, perché si è convinto che se non si rimette in riga potrebbe non superare gli esami di fine anno. In più deve rimettersi in luce agli occhi dei professori perché con tutte le lezioni che ha saltato dall'inizio dell'anno potrebbe aver dato loro l'impressione di non essere più lo studente modello dell'anno precedente. Si è ripromesso di non mancare più ad alcuna lezione per evitare anche che sua madre riceva una lettera inaspettata dalla scuola.

Mentre contempla l'orario delle lezioni per il giorno successivo bussano alla porta.

Ed?”.

Il suo amico fa ingresso in camera con la chitarra tra le braccia.

Ciao, Harold”, lo saluta, “ho portato un'amica”.

Harry ride e gli fa cenno di accomodarsi sul letto.

A cosa devo questo onore, Edward?”.

Pensavo che avrebbe potuto farci compagnia”, ribatte Ed togliendo la chitarra dalla custodia.

Hai studiato oggi?”, domanda Harry.

Ed solleva un sopracciglio.

Sono domande da fare queste?”, protesta. “Ho scritto una canzone!”.

Harry si passa una mano tra i capelli.

Ecco spiegato perché hai portato la chitarra”.

Ed si sistema a gambe conserte sul letto e accarezza le corde.

No, non sono qui per fartela sentire, ancora non è pronta”.

Di che parla?”, chiede Harry spingendo Ed con un piede per farsi fare spazio sul letto.

È una sorpresa”.

Harry si stringe nelle spalle.

Ok, tanto quando sarà pronta smanierai per farmela sentire”.

Ed mette il broncio.

Non ti piacciono le mie canzoni?".

Adoro le tue canzoni”, confessa Harry sinceramente. “Semplicemente detesto la tua ossessione per loro”.

Sono le mie canzoni, le mie creature, è normale che ne sia ossessionato!”, si difende Ed.

Harry gli da una pacca sul ginocchio.

Un giorno diventerai famoso e potrei parlare continuamente a tutti delle tue canzoni”, dice sogghignando.

Sei solo invidioso perché io so comporre e tu no”, replica Ed, voltandosi dall'altra parte con fare teatrale.

Certo”, lo accontenta Harry. “Come è andata la cena?”.

Ed scuote la testa, sconsolato.

Un vero disastro. Credo che la tipa mi abbia fatto il piedino da sotto il tavolo”.

Harry scoppia a ridere.

Povero, Ed”, mormora dopo essersi ripreso.

Lasciamo perdere”, sussurra il rosso. “Cantiamo qualcosa?”, propone.

Harry non ricorda l'ultima volta che hanno cantato loro due da soli. Fino all'anno prima era il loro passatempo nei fine settimana quando non avevano niente di meglio da fare - quando perfino la Xbox aveva perso il suo appeal - o nelle sere d'estate nelle quali nessuno dei due aveva voglia di infilarsi in un pub stipato di gente accaldata e sudata. Qualche volta si sono pure rintanati per qualche giorno al bungalow a suonare, bere e fumare, provando persino a scrivere delle canzoni (Ed ci provava sul serio e ci riusciva pure, Harry, invece, cercava di rubare frasi da alcune poesie trovate nei libri di sua madre). Non sa perché abbiano perso questa abitudine. Forse i tentativi frustrati di fondare una band hanno sopito il loro entusiasmo.

Ok, però la prima canzone la scelgo io”, ribatte Harry. “Ne ho una in mente”.

Basta che non sia una di quelle robe indie che conosci solo te”, implora Ed.

Harry gli rifila una gomitata sul fianco.

Il CD me lo hai passato tu quindi devi conoscerla per forza”, replica.

Ed assottiglia gli occhi, sospettoso.

Non stai pensando ai Bee Gees, vero?”, domanda. “Perché ho superato quella fase, giuro!”.

Harry scoppia a ridere e gli poggia una mano sulla spalla.

Non è mai veramente finita, te lo posso garantire”, afferma, intonando poi Stayin' Alive e scimmiottandone il balletto.

Piantala di fare il Tony Manero e dimmi cosa vuoi cantare”, lo zittisce Ed.

Harry si ferma a metà di un articolato movimento con le braccia.

Va bene”, acconsente, tornando serio. “È una canzone che ascolto spesso ultimamente, mi fa pensare a-”.

Ok”, taglia corto Ed stringendogli un ginocchio con la mano. Harry lo ringrazia mentalmente per averlo salvato dall'ennesima, patetica, lagna su Louis. Ed lo ascolta, lo ascolta ogni volta che lui sente il bisogno di parlare - e ogni tanto interviene pure - ma Harry pensa di non voler diventare come uno di quelli che stressano gli amici coi propri problemi e non parlano d'altro. Ha troppa considerazione per gli altri.

Quindi, meglio cantarle certe cose. Fanno male uguale ma almeno hanno un suono piacevole per chi ascolta.

If it hurts this much then it must be love”, inizia, senza preavviso. Ed indovina subito la canzone e, dopo avergli lanciato uno sguardo indecifrabile, inizia ad accompagnarlo con la chitarra. “And it's a lottery, I can't wait to draw your name”.

Harry distoglie lo sguardo come se avesse vergogna a esporsi così al suo migliore amico.

I'm trying to get to you, but time isn't on my side”, continua. “The truth's the worst I could do and I guess that I have lied”.

Harry deglutisce impercettibilmente prima di lanciarsi sulla seconda strofa. C'è qualcosa di stonato nella chitarra di Ed, come se stesse sbagliando qualche nota, ma non gli importa.

Keeping me awake, it's been like this now for days, my heart is out at the sea, my head all over the place”, canta, fissando lo sguardo sulla porta, e c'è tutto quello che sta provando in questa frase, le notti insonni, il non riuscire a concentrarsi su qualcosa che non sia Louis, e anche la paura che ormai non ci sia più rimedio a questa cosa che sta succedendo al suo cuore.

I'm loosing sense of time, everything tastes the same, I'll be home in a day, I fear that's a month too late”.

Inaspettatamente Ed lo accompagna nel ritornello. Harry è sorpreso dall'iniziativa del suo amico ma continua a cantare senza battere ciglio, gli occhi ostinatamente sulla porta.

That night I slept on your side of the bed so it was ready when you got home. We're like noughts and crosses in that, opposites always attract”.

Durante la parte strumentale Harry si sforza di riportare lo sguardo su Ed ma l'altro ragazzo è concentrato sulla sua chitarra e non lo nota. Harry ha il battito accelerato.

You've taken me to the top and let me fall back south, you've had me at the top of the pile, and then had me kissing the ground”.

Ci sono stati dei momenti in cui Harry è stato veramente felice con Louis o forse è stato felice tutto il tempo e non se ne era reso conto prima, ma adesso ha paura che non riuscirà più a ricordare com'era, com'erano loro prima che Harry decidesse di rovinare tutto. Ma qualcuno può veramente biasimarlo? In quel momento – o forse in ogni momento della loro amicizia? - Harry voleva Louis e Louis voleva Harry perché gli opposti si attraggono e non si possono sfidare le leggi della natura e allora perché, perché Louis cerca di combatterle?

We've heard and seen it all, no one's talked us out, the problems that have come haven't yet torn us down”.

Forse Harry avrebbe dovuto lasciar perdere, forse dovrebbe lasciar perdere anche adesso, lasciare che questa cosa gli passi anziché sperare che per un miracolo Louis cambi idea e trovi il coraggio oppure che lui riesca a convincerlo a cercarlo questo coraggio. Ma Louis è Louis, è nei suoi pensieri e nel suo sangue, è il sapore che ancora non ha lasciato le labbra di Harry e sono i contorni sbiaditi della scritta sul suo braccio che lui ha fatto di tutto purché non si cancellasse.

Am I keeping you awake, If I am then just say, you can make your own decisions, you can make your own mistakes, I'll live and let die all the promises you made, but if you lie another time, it'll be a lie that's too late”.

E Harry lo sa che Louis prima che a lui sta mentendo a se stesso e questo se è possibile gli fa ancora più male perché la bugia che Louis si sta raccontando potrebbe costargli la felicità. Prima o poi la verità salterà fuori e cosa ne sarà stato degli anni passati a cercare di seppellirla, a cosa saranno serviti se non ad allontanarlo da se stesso e dalla felicità? Harry può solo immaginare cosa stia passando Louis, perché lui non è uscito fuori di testa al pensiero di essere attratto da un altro ragazzo. Forse la crisi verrà dopo o forse è così tranquillo perché le ragazze gli piacciono ancora (non che ne abbia guardata qualcuna da quando Louis è entrato nella sua vita) e quindi si sente al sicuro in questo limbo, ma adesso quello che vuole, quello che desidera più di ogni altra cosa tanto che non avrebbe alcun timore di pensare, di dire sono gay, è stare con Louis. E se Louis volesse stare con lui di nascosto gli andrebbe benissimo, ma Louis deve venire a patti con se stesso prima. Harry si sente impotente e non parlare con l'altro ragazzo, non poterlo aiutare gli fa ancora più male di non poterlo baciare.

Ed lo accompagna nel secondo ritornello e finalmente lo guarda negli occhi. Harry ci legge comprensione e anche compassione e non sa quanto questo gli piaccia.

And you always have your way, for now it's too soon for you to say, will we be always, always?”.

Ed continua a suonare le ultime note della canzone anche se Harry ha ormai smesso di cantare.

Va meglio?”, gli chiede, quando ha finito.

Harry distoglie lo sguardo.

No”.

ANGOLINO:

Qui testo e traduzione della canzone: http://testitradotti.wikitesti.com/2012/12/29/always-attract-testro-traduzione-e-video-dei-you-me-at-six/

Devo ringraziare Harry per avermi fatto conoscere questa fantastica band. Devo tanto a questo ragazzo. 

Alla prossima!

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Capitolo 25
*** Don't let go ***


larry

La canzone che cantano i ragazzi nel capitolo: http://www.youtube.com/watch?v=GC5E8ie2pdM

Testo e traduzione: http://www.mbmusic.it/2013/03/tina-turner-simply-the-best-video-testo-e-traduzione/

*

Sabato pomeriggio il preside concede al glee club l'opportunità di effettuare le riprese del video in teatro. Savan ha portato con sé un amico abile nel girare video e nel montarli, attrezzato con tutta la strumentazione necessaria e volenteroso di dare una mano senza farsi pagare. Prima di girare la versione finale provano un paio di volte la canzone e la relativa coreografia, venendo quasi tutti bacchettati da Danielle per la loro mancanza di coordinazione e per la svogliatezza nell'eseguire i passi. Dopo un discorso di incoraggiamento che suona più che altro come una predica da parte di Savan riescono a concentrarsi e a cavarne fuori qualcosa di decente per la videocamera. Lavorano per più di un'ora prima che il “regista” decida che ha abbastanza materiale per il video definitivo.

Speriamo solo che quelli della commissione tengano maggiormente in considerazione le vostre abilità come cantanti piuttosto che i vostri exploits come ballerini”, commenta il professore, a riprese ultimate.


Harry si accascia sulle assi del palco, asciugandosi il sudore dalla fronte con la manica del maglione.

Finalmente è finita”, afferma Niall prendendo posto accanto a lui.

Harry non lo degna di una replica, troppo intento a osservare Louis scendere con un balzo dal palco per andare incontro alla sua ragazza. Eleanor lo accoglie con un bacio sulle labbra e, prima di sporgersi a sussurrargli qualcosa all'orecchio, gli scosta un ciuffo di capelli dalla fronte, un gesto così intimo da fargli attorcigliare le budella. Harry prova quel senso di nausea a lui tanto familiare quando è costretto ad assistere a scene del genere.

Terra chiama Harry”, dice Niall sventolandogli una mano davanti agli occhi.

Harry si volta a guardarlo.

Mh?”, mugugna.

Hai una soglia dell'attenzione bassissima quando c'è Louis nei paraggi”, osserva l'irlandese.

Harry spalanca gli occhi, colto in flagrante.

Che v-vuoi dire?”, balbetta.

Niente, lascia perdere”, taglia corto Niall dandogli una pacca sul ginocchio.

Ed, Zayn e Liam provano delle mosse di karate – o quelle che loro credono essere mosse di karate – prima che Danielle li interrompa per reclamare l'attenzione di Liam.

La grande notizia del giorno è che Liam ha baciato Danielle. A Harry l'ha spifferato Zayn non appena arrivato in teatro, dopo averlo messo in un angolo lontano da occhi e orecchie indiscrete.

Louis voleva fare una festa per celebrare questo avvenimento epocale”, gli ha detto, il sarcasmo malcelato nel suo tono di voce.

Spero che Liam non abbia acconsentito”, ha replicato Harry di malavoglia. Avrebbe accettato la notizia del primo bacio tra Liam e Danielle più di buon grado se Zayn non avesse tirato in mezzo Louis.

Per fortuna gli è rimasto ancora del buon senso”, ha risposto Zayn. “E comunque sarebbe stata una festa a base di succo di frutta visto che Liam non beve, ergo un fallimento in partenza”.

Quando Savan li invita a lasciare il teatro Harry si rimette in piedi e si dirige verso il suo amico Ed che sta ancora “lottando” contro Zayn.

Onestamente”, inizia, incrociando le braccia sul petto, “fate ridere”.

Zayn lo guarda indignato.

Ultimamente stai diventando sempre più una checca acida”, lo rimbrotta.

Harry non fa in tempo a protestare che Ed gli circonda la testa con le braccia, salvandolo dall'imbarazzo di doversi difendere dall'accusa di Zayn.

Hazza è sempre stato così”, afferma, scompigliandogli i capelli, “sarcastico e un po' rompiballe, ma comunque simpatico”.

Grazie, Ed”, ribatte Harry, sotto sforzo, cercando di liberarsi dalla stretta del rosso, “se dovessi mai avere bisogno di un avvocato saresti il primo al quale chiederei aiuto”.

Ed molla la presa e lo ringrazia con una sonora pacca sulla spalla.

Stasera ci vediamo al mio garage per provare la canzone per la partita, ok?”.

Harry alza gli occhi al cielo.

A che ora?”, domanda.

Alle otto e mezzo”, risponde Ed. “E non capisco cosa ti lagni a fare. Avevi altri impegni?”.

Non mi sto lagnando”, precisa Harry. “Però sono stanco e-”.

Shhh”, lo interrompe Zayn, “non si è mai troppo stanchi il sabato sera”.

Harry scoppia a ridere.

Disse quello che non esce di casa da tipo un mese”.

Zayn lo guarda – nei limiti del possibile - dall'alto in basso.

Io ho una ragazza che mi fa compagnia i fine settimana in casa”, afferma, “stessa cosa non si può dire di te”, aggiunge, malizioso.

Touché”, taglia corto Ed. “Harry non fare il cazzone e vieni!”.

Ti passo a prendere io”, propone Zayn. “Però prima passiamo da Nando's che ho una voglia del loro pollo che non immagini”.

Ok”, cede Harry.

Qualcuno ha parlato di Nando's?” interviene Niall, sbucando alle loro spalle. Harry pensa che deve avere un qualche tipo di sensore che lo avverte quando qualcuno intorno a lui sta parlano di cibo.

Sì ma tu non sei invitato”, lo prende in giro Zayn facendogli la linguaccia.

Coglione”, replica Niall prima di saltargli addosso.

Harry si domanda come abbia fatto a vivere sedici anni senza conoscere questi idioti.

*

Liam è convinto che Louis sospetti qualcosa della sorpresa.

Rilassati, amico”, esclama Zayn accavallando le gambe e mettendosi comodo sugli spalti, “non cambia nulla in ogni caso”.

Il tanto temuto giorno della partita è finalmente arrivato. Harry non sa se lo agita di più il fatto di dover vedere Louis giocare o di dover cantare una canzone di fronte alla maggior parte dei suoi compagni di scuola. È il debutto del glee club e lui non ha idea di come possa reagire il pubblico. In più, sua madre e sua sorella hanno insistito per venire a sentirlo e questo aumenta la sua ansia da prestazione.

Tutto il glee club – meno Louis che si trova negli spogliatoi con la squadra - è riunito sugli spalti di fronte al campo da calcio. Harry collega al campo dei ricordi che invece di sbiadire si fanno sempre più nitidi. Louis quella volta stava per baciarlo sul serio, non si era immaginato tutto. Dieci punti alla sua salute mentale! Meno cinquanta punti al suo umore.

Ci viene un sacco di gente a queste partite”, osserva Ed, seduto accanto a lui, le braccia strette al petto, lievemente a disagio. Lui e Harry boicottano questi eventi da praticamente sempre.

Harry getta uno sguardo intorno. C'è più gente di quella che gli spalti riescano a contenere considerata la presenza dei supporters della squadra avversaria.

Ci venite alla festa dopo?”, domanda Niall, sporgendosi oltre Ed per riuscire a farsi sentire anche da Harry.

Quale festa?”, chiedono contemporaneamente i due ragazzi.

Uno della squadra organizza una festa a casa sua”, replica l'irlandese, “per festeggiare la vittoria, no?”.

E se perdiamo?”, domanda logicamente Harry.

Niall prende in considerazione l'idea.

Credo che la festa ci sarà lo stesso”, afferma. “E poi non possiamo perdere, quegli altri sono tipo degli sfigati”.

Ed si volta a fronteggiare Harry.

Andiamo?”.

Harry si mordicchia il labbro inferiore. Festa significa alcool, alcool significa divertimento, ma festa organizzata-da-uno-della-squadra significa quasi sicuramente che ci sarà anche Louis, presumibilmente accompagnato dalla sua adorabile fidanzata. Come a ricordare a Harry la sua esistenza, Eleanor, seduta accanto a Danielle qualche posto più in là, ride a una battuta dell'amica, premurandosi di rendere nota la sua ilarità a tutti i presenti.

Non lo so”, esala infine Harry.

Ed gli da di gomito.

Eddai, Hazza, l'ultima festa alla quale siamo stati risale a migliaia di anni fa”.

Veramente era il mese scorso, vorrebbe dirgli Harry, ed era a casa di Louis e già volevo baciarlo ma non lo sapevo.

Il riccio interrompe il suo flusso di pensieri per soppesare alcuni dettagli.

Come andiamo e soprattutto come torniamo a casa?”.

Ci accompagna Josh”, interviene Niall. “Ha posto anche per voi due”.

Ed gli sorride incoraggiante.

Josh ha la macchina?”, domanda Harry.

Ha preso la patente da poco”, lo informa Niall. “Ma cosa te ne frega? Vieni o no?”.

Harry si ritrova suo malgrado ad annuire. L'alcool ha la meglio. Ed e Niall si danno il cinque.

Il fischi di inizio si avvicina. L'arbitro e i guarda linee – anche a scuola il calcio è una roba seria – sono schierati sul campo. Savan si avvicina ai membri del glee club per dar loro le ultime disposizioni.

Quando le due squadre escono dagli spogliatoi per dirigersi al campo si leva un boato. Harry scorge Louis, la maglia bianca col numero 17 scritto in nero. Trovandosi nelle prime file può vedere che l'altro ragazzo è teso e non alza la testa per salutare il pubblico che intona il suo nome. Harry non si aspettava questo supporto dai suoi compagni né l'estrema serietà di Louis.

Dopo che i capitani delle squadre si sono scambiati la tradizionale stretta di mano il preside sorprende i giocatori della propria scuola – e anche quelli della squadra avversaria – fiondandosi sul campo con un microfono in mano. Harry non ascolta il suo discorso perché troppo impegnato a tenere a bada l'ansia che gli sta montando nello stomaco.

Quando il preside ha finito Savan fa cenno al glee club di recarsi sul campo. Scendendo i gradini con i suoi amici Harry non può a fare a meno di sentire gli insulti rivolti al glee club da un gruppo di ragazzi.

Sfigati! Finocchi!”, urlano.

Harry riconosce la voce di Stan e si volta a guardarli. Tra gli imbecilli, oltre ai migliori amici di Stan, ci sono un paio di ragazzi che è sicuro di aver visto alle audizioni per il glee club. Invidiosi.

Pagliacci!”, si ferma a urlare di rimando Zayn, ma viene trascinato via da Liam. Harry si sente ancora più a disagio ed è sicuro che vomiterà.

Stai tranquillo”, lo rassicura Ed stringendogli una spalla, indovinando la sua tensione.

Una volta giunti sul campo ricevono dei microfoni. Savan li aiuta a disporsi e dispensa loro pacche sulle spalle. Harry si concede la libertà di guardare Louis. Sul suo volto sono evidenti stupore e compiacimento in egual misura. Alla fine Liam aveva torto, Louis non sospettava assolutamente nulla.

I giocatori sono invitati a sedersi per terra per assistere all'esibizione. È in questo momento che gli occhi di Louis incrociano quelli di Harry. Il riccio trattiene il fiato. Louis annuisce incoraggiante, l'ombra di un sorriso agli angoli delle labbra. Il cuore di Harry minaccia di esplodergli nel petto tanto per l'agitazione quanto per la gioia, perché Louis non solo ha finalmente deciso di riconoscere la sua esistenza ma gli ha anche dato il suo supporto, la sua approvazione. Harry vorrebbe mollare il microfono e baciarlo lì, davanti a tutti.

Le note di The Best risuonano attorno a lui cogliendolo di sorpresa.

La prima strofa tocca a Perrie. I giocatori iniziano a battere il tempo con le mani. I ragazzi sugli spalti sembrano entusiasti. Il sorriso di Louis illumina lo stadio e il cuore di Harry perde qualche battito.

You're simply the best, better than all the rest, better than anyone, anyone I've ever met”, cantano tutti insieme, “I'm stuck on your heart, I hang on every words you say, tear us apart, no, no, baby, I would rather be dead”.

La canzone è per motivare la squadra ma è una canzone d'orgoglio e d'amore e Harry la sta cantando, con tutto il fiato che ha nei polmoni, solo ed esclusivamente per Louis.

Quando arriva la sua parte Harry non finge neanche di non dedicarla a Louis, lo guarda dritto negli occhi e non distoglie lo sguardo fin quando non ha finito.

Each time you leave me I start losing control, you're walking away with my heart and my soul, I can feel you even when I'm alone, oh, baby, don't let go!”

Alla fine della canzone la squadra applaude energicamente, la maggior parte della gente sugli spalti si alza in piedi e li acclama decretando il loro successo. È andata meglio di come si aspettassero, la scuola non solo li approva ma sembra anche apprezzarli.

Harry è bloccato sul posto e neanche Louis accenna a muoversi. Batte le mani ma non stacca gli occhi da Harry. Quando si alza in piedi il primo ad andargli incontro per abbracciarlo è Liam, ma Louis non ha ancora distolto lo sguardo da Harry e per lui questo vale più di mille applausi, più delle urla di incoraggiamento, più del sorriso orgoglioso di sua madre che Harry scorge con la coda dell'occhio.

In breve tempo Louis viene travolto dagli abbracci degli altri membri del glee club.

Se non vincete ti spezzo le gambe”, esclama Niall. Louis ride di gusto e lo attira a sé.

Harry se ne sta con le braccia a penzoloni e non sa cosa fare, non sa se ha il permesso di abbracciare Louis come gli altri. Louis gli toglie ogni dubbio quando gli corre incontro e lo circonda con le braccia. Le gambe di Harry minacciano di cedere quando poggia finalmente i palmi delle proprie mani sulla schiena di Louis e inala il suo odore. Gli era mancato, gli era mancato il calore del suo corpo, così piccolo e sottile in confronto al suo, gli era mancato questo contatto. Sembra troppo bello per essere vero.

Louis si sporge sulle punte dei piedi per parlargli all'orecchio.

Tu, tu sei il migliore”, gli sussurra, la voce traboccante di emozione. Harry lo stringe a sé e ha paura che il suo cervello smetta di funzionare e che le sue labbra lo tradiscano lasciandosi sfuggire qualcosa che no, non è il momento né il luogo-

Louis gli viene strappato via dalle braccia da Savan e Harry deve trattenersi dall'insultarlo.

Contento, capitano?”.

Quando Savan e Louis hanno concluso i convenevoli il momento ormai è passato, Louis è tornato dai suoi compagni di squadra e Harry segue i suoi amici su per gli spalti, la testa che gli gira e le mani che gli tremano.

*


Louis ha segnato due goal, la squadra di casa ha vinto. Una mezz'ora e qualche urlo di giubilo dopo Harry ha trovato sua madre per dirle che
sarebbe andato a una festa. Sua madre era troppo entusiasta per protestare, ma giunto a casa del ragazzo che l'ha organizzata Harry pensa che
se sua madre avesse saputo in che quartiere si sarebbe tenuta non ce lo avrebbe mai mandato.

Le madri non devono sapere sempre tutto”, osserva saggiamente Josh.

Harry annuisce cercando di scacciare via ogni timore e segue Josh, Ed e Niall dentro casa. La festa è appena iniziata perché il padrone di casa è riuscito a liberarsi da poco.

Che fine avranno fatto Zayn e Liam?”, si domanda Harry.

Zayn stava cercando un passaggio per Liam”, lo informa Josh.

Mi pare di aver capito che alla fine viene in macchina con un amico di Tommo”, interviene Niall.

Che ne dite di lasciar perdere le chiacchiere e trovare qualcosa da bere?”, propone Ed. Niall lo abbraccia e lo trascina a cercare la cucina.

Tu non vieni?”, chiede Josh, pronto a seguire gli altri. Harry annuisce e gli va dietro.

Un quarto d'ora dopo fanno il loro ingresso alla festa Zayn e Perrie. Ed e Niall sono spariti e Harry si trova invischiato - per colpa di Josh - nel Gioco della Bottiglia e anche se, per fortuna, non ha ancora dovuto baciare nessuno accoglie il suo amico con grande entusiasmo.

Che fate?”, domanda Zayn, sedendosi sul tappeto a fianco a lui.

Io cerco di evitare che la bottiglia punti su di me”, replica Harry, sotto voce.

Usando i tuoi poteri psichici?”, lo interroga Zayn.

Harry gli da una spallata.

Gli altri?”, continua Zayn.

Ed e Niall sono nell'altra stanza, c'è una specie di torneo di calcio alla Xbox...”.

Voi ragazzi non ne avete mai abbastanza  di calcio!”, esclama Perrie.

Harry non si sente di contraddirla.

Liam?”, chiede invece.

Siamo arrivati praticamente insieme. Lui e Danielle erano in macchina con questo amico di Louis, non so dove siano finiti adesso”.

Il cuore di Harry sobbalza. Louis è già arrivato e ci sarà sicuramente Eleanor assieme a lui.

Fammi bere!”, ordina Zayn, cercando di strappargli il bicchiere di mano. Harry prova a fare resistenza ma l'altro ragazzo riesce ad averla vinta.

Rimangono seduti per un po' ad osservare gli altri ragazzi giocare. Harry riesce a sfuggire miracolosamente alla bottiglia ma questo non gli impedisce di annoiarsi mortalmente. Non c'è niente di divertente nell'osservare un gruppo di ragazzi e ragazze che cercano di ispezionarsi le tonsille a vicenda quando non si è ubriachi.

Vado a prendermi da bere”, annuncia.

Noi andiamo ballare”, gli fa eco Zayn, mettendosi in piedi e allungando una mano per aiutare Perrie ad alzarsi. “Pronta?”.

Credevo che non sapessi ballare”, osserva lei.

Allora mi correggo: noi andiamo ad agitarci convulsamente a ritmo di musica”, ribatte il moro. “Va meglio?”.

Perrie ride e lo spinge verso il corridoio.

Harry si fa strada tra la calca di gente e – dopo aver urtato almeno un paio di coppiette e infastidito un gruppo di ragazzi già ubriachi – trova la cucina.

Appena mette piede dentro la stanza si accorge immediatamente della presenza di Louis. È pronto a fare dietrofront, preso dal panico, ma l'altro ragazzo lo nota e lo saluta con un cenno del capo.

Ehi”, ricambia Harry e per qualche secondo rimane impalato sull'uscio. Louis continua a preparare il suo cocktail senza dare segno di volergli rivolgere la parola.

Il riccio muove qualche passo verso il tavolo e afferra un bicchiere tra quelli impilati uno sopra l'altro. Poi, con le mani che gli tremano, gira tutte le bottiglie che trova per leggerne le etichette. Non ha idea di quello che sta facendo, così quando trova una bottiglia con un nome familiare – vodka, più semplice di così – comincia a versarsi da bere. Riesce a riempire il contenitore per metà, poi deve fermarsi perché incapace di controllare il tremito delle mani e ha già versato una buona dose di alcool fuori dal bicchiere.

Ci penso io, imbranato”.

Harry solleva la testa di scatto e incontra gli occhi di Louis, che lo guardano con quello che è impossibile non definire affetto. Senza pensarci due volte passa il bicchiere all'altro ragazzo. Louis armeggia con gli alcolici per qualche minuto. Harry non ha la più pallida idea di cosa abbia infilato nel suo bicchiere perché troppo intento a osservare il suo profilo, le sopracciglia unite per la concentrazione, la lingua che sporge dalle labbra. È bellissimo, pensa, è fottutamente bellissimo e io lo voglio.

Ecco a te”, dice Louis restituendogli il bicchiere. “Non posso assicurarti che non sia disgustoso, ma è quello che berrò anche io quindi in tal caso ci avveleneremo insieme”.

Questa è la frase più lunga che Louis gli rivolge in quasi due settimane e Harry non è preparato a rispondergli a tono.

Grazie”, è tutto quello che riesce a replicare. Louis gli sorride e il cervello di Harry rischia di implodere.

Complimenti per oggi”, si sforza di dire quando si accorge che Louis si sta muovendo verso la porta. Il suo è un estremo tentativo di braccarlo ma fortunatamente ha successo.

Complimenti a te”, risponde Louis, ciondolando sul posto. Adesso sembra aver fretta di andarsene e questo provoca una fitta di dolore a Harry. Il loro abbraccio sul campo è stata una parentesi non una tregua.

Ti è piaciuta la sorpresa?”, insiste.

Louis si porta il bicchiere alle labbra per evitare di guardarlo.

Sì, molto. Non me lo aspettavo proprio”, afferma.

E..uhm”, bofonchia Harry.

Senti, adesso devo proprio-”, inizia Louis, cercando di superare Harry per raggiungere la porta, ma lui, in un guizzo di panico, gli si para davanti.

Louis”, implora, poggiandogli una mano sul fianco.

Louis spalanca gli occhi e sembra terrorizzato quando getta un'occhiata alla mano di Harry.

L-lasciami andare”, balbetta, indietreggiando fino a che la sua schiena non tocca il frigorifero. Harry gli si avvicina ostinandosi a tenere la mano lì dove si trova.

Louis”, ripete, “mi spieghi perché non possiamo più essere amici? Non c'è un solo motivo per cui non dovremmo”, afferma, disperato e consapevole di stare mentendo.

Louis prende un respiro.

Ci sono almeno un miliardo di motivi”, esala.

Tipo?”, insiste Harry, piegando la testa di lato e assottigliando gli occhi. Sa che sta giocando sporco, sa perfettamente che ci sono almeno un miliardo di risposte alla sua domanda.

Louis lancia uno sguardo verso la porta prima di sporgersi verso Harry e far sfiorare le proprie guance. Harry trattiene il respiro per l'improvviso e inaspettato contatto.

Primo fra tutti: non riesco a starti vicino senza desiderare di baciarti”, mormora Louis, le labbra che sfiorano impercettibilmente l'orecchio di Harry.

Il riccio deglutisce e ruota lentamente il viso .

Allora fallo”, soffia sulle labbra di Louis.

L'altro ragazzo si allontana repentinamente.

Visto?”, esclama.

Harry ritorna bruscamente alla realtà.

Scusami”, sussurra, togliendo la mano dal fianco di Louis e facendo un passo indietro. È quasi sicuro che l'altro ragazzo abbia tirato un sospiro di sollievo.

Però”, continua cercando di farsi guardare in faccia, “ti ricordi che dobbiamo andare a Londra per il musical?”, domanda, aggrappandosi a un'ultima, flebile speranza. Hanno già prenotato il bed and breakfast e Louis sembrava così entusiasta e lui non vuole andarci se significa andarci senza Louis.

Ah”, mormora Louis, passandosi una mano sugli occhi.

Non verrai?”, lo interroga Harry.

Non lo so”, replica Louis.

Non puoi essere un po' più specifico?”, insiste Harry con impazienza.

Louis gli poggia le mani sulle spalle.

No, non posso. Fammici pensare, ok?”.

Harry si morde il labbro inferiore.

Se non vieni tu non vado”, afferma. “Regalo i biglietti a Zayn e Perrie”.

Non voleva che suonasse come un ricatto ma probabilmente sembra proprio questo. Louis rotea gli occhi.

Li hai vinti tu, non devi regalarli a nessuno”, dice.

Harry apre la bocca per parlare ma Louis tronca la sua replica.

Ti faccio sapere”, gli assicura prima di volatilizzarsi.

Harry rimane a fissare il frigo con il bicchiere in mano.

Fantastico”, borbotta prima di uscire dalla cucina. Però, anche se Louis non gli ha promesso nulla, quello che Harry ha ricavato dal loro breve incontro è la certezza che l'altro ragazzo – nonostante le sue maschere, le sue barriere e il suo silenzio – lo vuole ancora, almeno quanto lo vuole lui, e l'assicurazione che gli parlerà di nuovo, anche solo per dirgli che non andrà a Londra con lui. È un passo avanti rispetto agli ultimi tempi.

Come se non avesse subito abbastanza shock in una sola giornata la scena che gli si para davanti in corridoio gli fa quasi sputare il sorso del cocktail che gli ha preparato Louis: Ed e Alice si stanno baciando.

Ne avrà di cose da raccontarmi quello lì, pensa Harry, sopprimendo un ghigno.









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Capitolo 26
*** It must be love ***


larry

Serve che vi dica che ho avuto di nuovo problemi alla connessione e non ho potuto aggiornare prima? Perdonatemi! Adesso sono tornata in via definitiva (fino all'estate, almeno) in casa dei miei e qui la connessione è più stabile, ergo non dovrei avere più problemi di questo genere per un po'. Vi lascio al capitolo. Grazie per la pazienza!

*


Ed è intrappolato nel tunnel della paranoia.

Che devo fare adesso secondo te?”.

Harry si porta le ginocchia al petto, sistemandosi meglio sul letto. Il suo migliore amico è venuto a trovarlo a casa in uno stato di agitazione e panico dovuto al post-bacio con Alice.

Non lo so. Parlarle, forse?”.

Ed solleva un sopracciglio.

Per dirle...?”.

Harry sospira stancamente.

Che ti piace?”.

Ed si passa una mano tra i capelli.

Non è ovvio?”, esclama. “Cioè, l'ho baciata, non è ovvio che mi piace?”.

Visto che lei non ti ha rifiutato, anzi, non è ovvio che anche a lei piaci?”.

Ed afferra una ciocca dei propri capelli e la tira, frustrato.

Ma era ubriaca! Come faccio a sapere se non ha opposto resistenza solo perché era ubriaca?”.

Harry si lascia sfuggire una risata di scherno.

Detto così sembra che tu abbia approfittato di lei”, osserva.

Ed gli lancia un'occhiata disgustata.

Non ho approfittato di lei! Non lo farei mai!”, protesta. “Stavamo parlando e lei mi ha sfiorato il braccio e io mi sono detto Ed, vuoi passare tutta la vita a guardare e non toccare?, allora ho deciso di farmi crescere un paio di palle e baciarla e lei non si è tirata indietro. Non l'ho mica obbligata!”, conclude e le sue orecchie sembrano sul punto di prendere fuoco.

Ed, stavo scherzando, che diamine”, si difende Harry. “Se le avessi fatto schifo non penso che ti avrebbe baciato per due ore di fila!”.

Ed aggrotta la fronte.

Non è questo il punto”, afferma, mordendosi il labbro inferiore.

Allora qual è?”, domanda Harry, sfiorandogli gentilmente la coscia col piede.

Che avrei potuto essere chiunque altro”, dice Ed e il suo viso si contorce in una smorfia. “Avrei potuto essere Liam o Josh o te, lei era ubriaca e aveva voglia di baciare qualcuno, punto. Invece a me lei piace veramente, Haz, veramente”.

Harry si morde l'interno della guancia. Non sa cosa passi per la testa di Alice, non può sapere cosa provi l'altra ragazza e soprattutto non è un tipo al quale piace regalare false speranze ai propri amici solo per farli stare meglio, perciò non riesce ad uscirsene con un Sono sicuro che anche tu le piaci veramente solo per sollevare Ed dal misero stato in cui si trova.

Non mi sembra il tipo di ragazza che bacia ragazzi a caso”, offre. Non è tanto, ma è quello che pensa e dovrebbe essere una cosa rassicurante, no?.

Non puoi saperlo”, ribatte Ed. “Quanti ragazzi l'hai vista baciare da quando la conosciamo?”.

Harry socchiude gli occhi e allarga le labbra in un sorriso.

Appunto”, dice, convinto di essere riuscito ad avvalorare la sua tesi.

Appunto che?”, domanda Ed cercando nel suo sorriso una risposta al proprio quesito.

Per quanto ne so sei il primo ragazzo che ha baciato da quando la conosco”, afferma. “Oltretutto sei l'unico ragazzo con cui di solito interagisce per più di dieci minuti, Louis a parte. Ma Louis riuscirebbe a far parlare anche i sassi, quindi non fa testo”, conclude senza impedirsi di provare una fitta di nostalgia.

Ma non mi parla da tre giorni!”, si lamenta Ed, nascondendo il viso tra le mani.

Harry si avvicina e lo scuote per una spalla.

Avrai notato che è fottutamente timida, no? Non fare finta di non averlo notato!”, esclama. “Quindi fai l'uomo e valle a parlare tu!”.

Ed solleva le testa e lo guarda attraverso le dita.

Non ci riesco”, mugugna. “Non ce la faccio”.

Però il coraggio per baciarla lo hai trovato”.

Avevo bevuto anch'io! Era coraggio liquido!”.

Harry scoppia a ridere, buttando la testa all'indietro. 

Ed gli afferra una caviglia.

Cazzo ridi? La situazione è tragica. Non so che cazzo fare”.

L'altro ragazzo si libera dalla presa del suo amico agitando il piede.

Ed, sono mesi che le vai dietro. La situazione sta diventando ridicola”, afferma, incupendosi.

Ed spalanca la bocca, incredulo.

Sei un insensibile del cazzo”, protesta.

No, che non sono insensibile!”, reagisce Harry, mettendosi in ginocchio sul letto. “Lo dico per te! Non capisci la fortuna che hai?”.

Ed ride senza divertimento.

Sinceramente no”.

Tu e Alice potreste stare insieme”, dice Harry, con un tono serio e uno sguardo penetrante che quasi spaventa Ed, “se solo usassi la tua fottuta lingua per dirle quello che provi per lei piuttosto che infilargliela in bocca quando sei ubriaco. Se per ora non ricambia, ricambierà quando ti avrà conosciuto meglio, ne sono sicuro”, il suo sguardo si addolcisce ma il tono rimane fermo. “Non sopporto di vederti così quando potresti avere quello che desideri e smetterla di piangerti addosso”.

Sì, per-”, cerca di intervenire Ed.

Per voi è tutto più facile”, lo interrompe Harry, afferrandogli un braccio. “Siete un ragazzo e una ragazza, siete liberi e se vi metterete insieme nessuno vi giudicherà o parlerà male di voi. Quando due persone si piacciono e vogliono stare insieme non ci dovrebbero essere stupide convenzioni sociali o pregiudizi o altre cazzate simili che mandano tutto a puttane, no?”.

Harry è consapevole di stare stringendo il braccio di Ed rischiando di fargli male e anche Ed è consapevole delle sue unghie affondate nella propria carne ma non si ritrae.

Harry”, lo chiama invece, gentilmente, “mi dispiace”.

Harry allenta la presa sul braccio di Ed e non fa nessun tentativo di trattenere le lacrime che gli sfuggono dagli occhi. Ed lo attira tra le proprie braccia e Harry affonda la testa nell'incavo del suo collo.

Non verrà a Londra con me, Ed, non verrà con me da nessuna parte”, singhiozza. “Lo so che è spaventato ma cosa posso fare io? Non posso costringerlo a- non ho il diritto di costringerlo a esporsi per me se non si sente pronto. Forse il prossimo ragazzo che incontrerà sarà più forte, più convincente, più giusto e lui troverà il coraggio, ma io non posso-”.

Ed gli accarezza la schiena cercando di calmarlo. Harry si sente un egoista e un amico del cazzo perché si stava parlando di Ed, erano i problemi di Ed quelli in discussione non la sua patetica cotta senza speranza o quello-che-è per Louis. Non avrebbe voluto che finisse così, avrebbe dovuto consolare Ed invece di lasciarsi consolare. Non vuole mettere i suoi problemi davanti a quelli del suo migliore amico perché anche lui ha il diritto di lasciarsi andare e piangere come un bambino e farsi abbracciare. Invece Louis si è messo in mezzo pure alla loro amicizia e non è giusto, non è per niente giusto.

Scusami”, mormora sul collo di Ed cercando di divincolarsi, ma il rosso lo trattiene.

Haz, sono preoccupato per te”, ammette.

Harry emette un suono a metà tra un singhiozzo e una risata.

Anche io sono preoccupato per me”.

No, sul serio”, insiste Ed. “Perché devi essere tu quello a sacrificarti in questa situazione? Perché non può essere lui quello a venirti incontro invece di giocare a fare l'eterosessuale con quella deficiente che si è scelto come fidanzata?”.

Harry si irrigidisce.

Non gioca a fare l'eterosessuale, Ed, non è così semplice”, mormora. “No-non, puoi capire”.

E tu puoi capirlo? Non mi pare che te la stai facendo sotto al pensiero di essere finocchio quindi perché lui deve farla così difficile?”.

Harry si stacca dal suo amico, passandosi una mano sulla faccia per asciugare le lacrime.

Non è uguale per tutti, Ed. Forse i suoi amici non sarebbero comprensivi come te, forse i suoi genitori sono omofobi, che ne so”, afferma. “E non usare quella parola”.

Ed si stringe nelle spalle.

Scusa”, dice. “È che mi sembra assurdo che deve farti stare così male quando chiaramente prova quello che provi tu ma ha solo paura”.

Sono sicuro che sta peggio di me”, ribatte Harry.

Ed lo pizzica sulla coscia.

Che ne sai? Lo hai visto piangere sulla spalla di Liam o di qualche altro suo 'amico'”?

Harry scuote il capo.

È così”, afferma. “Me lo ha detto anche sua sorella”.

Cioè?”.

Mi ha detto che Louis sta male e le credo, ci credo”.

Harry deglutisce e distoglie lo sguardo da Ed.

Se non la stesse vivendo così male perché cercherebbe di allontanarmi anche se gli ho apertamente detto che voglio stare con lui e che non me ne frega un cazzo di quello che pensa la gente? Non posso sopportare il pensiero che stia soffrendo, senza sapere se è solo per questa situazione o se c'è dell'altro. Non sopporto di non poter fare niente per aiutarlo ”.

Ed lo fissa in silenzio.

Io voglio stare con lui”, dice Harry, con un filo di voce. “Lo voglio così tanto che non riesco a dormire la notte, Ed, lo capisci? Succede anche a te? Non riesco a pensare ad altro ed è una cosa che mi fa impazzire, non riuscire a togliermelo dalla testa. E mi manca, cazzo, e lui non vuole parlarmi, ma io non voglio forzarlo perché non è giusto. E non so cosa fare, non so cosa cazzo fare per farmi passare questa cosa”.

Ed lo attira di nuovo a sé per abbracciarlo.

Sei proprio fottuto”, sussurra tra i suoi capelli.

Harry si lascia sfuggire una risata nonostante la tragedia nella quale sprofonda fino al collo perché il suo migliore amico è lì con lui e finché c'è Ed c'è speranza.

Hai proprio inquadrato la situazione, Ed”.

*

Harry ha effettivamente proposto a Zayn di regalare i biglietti del musical a lui e Perrie perché mancano tre giorni e Louis non gli ha fatto sapere niente. Oltretutto Savan ha pagato per quei biglietti e non avrebbe senso sprecarli.

Non dovevate andarci tu e Lou?”, chiede Zayn, poggiato all'armadietto.

Harry abbassa lo sguardo.

Le cose sono cambiate”, mormora.

Zayn lo afferra per le spalle.

Qualunque cosa sia successa tra di voi sono sicuro che può essere sistemata”, dice, sorridendogli incoraggiante. “A patto che accetti una threesome con Liam, visto che ormai sono inseparabili”.

Harry ride suo malgrado.

Non c'è più niente da sistemare, te l'assicuro”.

Dubito”, afferma Zayn, scuotendolo. “Comunque, non posso permettermi una notte a Londra, quindi dovrai andarci te”.

Non voglio andarci senza di lui”, dice Harry, con enfasi. “Posso pagare io per te e Perrie, se vuoi”, aggiunge.

Zayn scuote il capo con veemenza.

Scherzi? Non se parla! E poi i biglietti li hai vinti te e quello che mi stai chiedendo di fare non è moralmente giusto”.

Harry ride alla serietà del suo amico.

Chiederò a Liam”, propone.

Zayn gli stringe le spalle.

Non farlo!”, esclama. “Liam e Danielle in una camera d'albergo? Può finire solo in due modi: o si lasciano o tornano in tre”.

Harry ride di nuovo e spintona l'altro ragazzo.

Perché non ci porti Ed?”, suggerisce Zayn.

Non voglio andarci senza Louis”, insiste Harry.

Zayn aggrotta le sopracciglia.

Non so chi è più idiota tra te e Louis”.

Perché?”.

Zayn scrolla le spalle.

Perché sì”, dice, dandogli una pacca sulla spalla. “Vado a lezione, Hazza, non fare cazzate tipo regalare i biglietti a Liam o qualcun altro perché te la faccio pagare, ok?”.

Harry annuisce, per nulla intimorito.

Come promesso a Zayn, Harry non offre i biglietti a Liam e Danielle, non perché lo abbiano convinto le minacce dell'altro ragazzo ma perché non ha voglia di affrontare la conversazione Louis non vuole più venire con Liam.

Nonostante la nuova fraterna amicizia che lo lega a Louis, Harry è sicuro che Liam non sappia nulla di quello che è successo tra di loro o dell'omosessualità di Louis. Probabilmente nel loro rapporto vige una sorta di politica “don't ask don't tell” - un po' come quella tra lui e Zayn - per quanto riguarda la questione Larry e Harry non ha nessuna intenzione di infrangerla.

Regalarli a Niall è fuori discussione perché l'irlandese non ha maturato nessun interesse in Mamma Mia! o negli ABBA in generale. Con Josh non ha abbastanza confidenza, men che meno con Alice. Ed non ha voluto sentirne parlare di prendere i biglietti e portare chiunque voglia a teatro perché è convinto che Louis cederà, ma manca così poco e Harry e Louis non si sono più parlati, neanche una volta, neanche per sbaglio. Il glee club si è preso una settimana di pausa per riprendersi dall'intenso lavoro di preparazione della canzone da presentare al provino e di quella per la partita, perciò non c'è stata nessuna occasione “ufficiale” per incontrarsi. Certo, si sono incrociati qualche volta nei corridoi della scuola ma mentre a Harry saltava il cuore in gola Louis voltava lo sguardo dall'altra parte.

Harry ha perfino contemplato le idee più improbabili per sbarazzarsi dei biglietti che giacciono nel suo portafoglio da mesi: restituirli a Savan, darli a sua madre e a Robin, offrirli a sua sorella e al fidanzato.

Ma Savan piuttosto che riprenderseli glieli farebbe ingoiare, sua madre domanderebbe insistentemente perché Louis non vuole più andare e perché loro non si parlano più e sua sorella e il suo ragazzo a quanto pare navigano in cattive acque.

Perciò decide di tenerseli, rifilando a sua madre la scusa che il musical è stato rimandato e sperando di riuscire a risultare credibile quando racconterà a Savan quanto gli è piaciuto vedere Mamma Mia! dal vivo assieme al suo grande amico Louis.

Il giorno del musical il tempo è mite e i raggi del sole che filtrano dalla finestra della sua camera quasi riscaldano Harry si domanda se il tempo sia bello anche a Londra o se come al solito una coltre di nubi copra la città donando ai suoi abitanti una pioggia inclemente.

Harry decide che alzarsi dal letto e andare a fare colazione è meglio che rotolarsi tra le coperte e indugiare in pensieri funerei. Perciò si fa una doccia veloce e si veste. Dopo aver rifatto il letto sente squillare il cellulare. Reprimendo uno sbadiglio recupera il telefono dal comodino e realizza che si trattava di un sms.

Louis.

Il cuore di Harry batte talmente forte e le mani gli tremano così tanto che non riesce ad aprire l'sms. Si siede sul letto e fa lunghi respiri per calmarsi. Louis non gli scrive da tempo – da prima del bacio – e il fatto che gli abbia mandato un messaggio proprio oggi non può essere casuale. Harry non può impedirsi di sperare.

Ce li hai ancora i biglietti?”, recita l'sms.

Harry è così felice che rischia di piangere però non è ancora detta l'ultima parola e non è il caso di mettersi a festeggiare.

Sì, perché?”, replica.

La risposta di Louis non si fa attendere.

Allora prepara la valigia che tra un'ora ti passo a prendere con mia madre. Prendiamo il treno delle due per Londra”.

Harry rilascia il respiro che non si era reso conto di stare trattenendo.

Ok”, digita in risposta.

Non sa cosa abbia fatto cambiare idea a Louis, non sa perché abbia aspettato l'ultimo minuto per dirglielo, non sa se l'altro ragazzo lo abbia tenuto sulle spine di proposito oppure se abbia deciso di andare a Londra con lui quella mattina stessa. Ciò che importa è che andranno a Londra insieme e dormiranno insieme – per fortuna si è dimenticato di annullare la prenotazione al B&B – e ce ne sarà di tempo per parlare, chiarirsi, cercare di ricomporre il loro rapporto, in qualunque direzione.

Mamma, vado a Londra!”, urla cercando nell'armadio lo zaino da riempire con le proprie cose. Sente i passi di sua madre su per le scale. Anne fa ingresso in camera stringendo tra le mani una tazza di tè.

Lo spettacolo non era stato annullato?”.

Cosa?”, domanda distrattamente Harry infilando nello zaino più vestiti di quelli che gli serviranno. “Non più, a quanto pare”.

Anne aggrotta le sopracciglia.

Sicuro? Non è che solo una scusa per andare a Londra lo stesso?”.

No, mamma”, sbotta Harry. “Andiamo a vedere il musical. Per favore mi prendi lo spazzolino in bagno?”.

Anne poggia la tazza di tè sulla scrivania.

Dovresti fare colazione prima”.

Non ho tempo adesso. Spazzolino?”, domanda, sorridendo. “Ah, e il dentifricio e il bagnoschiuma e lo shampoo!”.

Sono sicura che ce le hanno queste cose dove andrete a dormire”, osserva la donna.

Non lo so, è un bed and breakfast”, risponde Harry, con irritazione. “Vai a prenderli per favore? Io devo cercare il cappello”.

È sulla poltrona”, gli fa notare Anne. “Mangia qualcosa prima di andare. A proposito, chi ti porta in stazione?”.

Louis. Cioè, Jay”, replica Harry, recuperando il cappello. “Sì, mangio prima di andare”.

Anne gli da un bacio sulla tempia e lascia la stanza.

Harry ha il tempo di mangiare una fetta di torta prima di ricevere un messaggio di Louis.

Sono qui fuori x”.

Harry rilegge l'sms almeno tre volte perché quel bacio alla fine fa fare al suo stomaco stupide capriole prima di fiondarsi a prendere lo zaino.

Vado”, annuncia a sua madre, con una mano sulla maniglia della porta.

Dove credi di andare senza cappotto e senza aver salutato tua madre?”.

Harry chiude un attimo gli occhi e si impone di calmarsi.

Giusto”, dice, abbracciando sua madre.

Stai attento, chiamami quando arrivi, chiamami quando finisce lo spettacolo e chiamami quando torni al bed and breakfast”, ordina la donna.

Devo chiamarti anche quando ho finito di mangiare e dopo essere andato in bagno?”, scherza Harry con un ghigno che gli deforma la faccia.

Anne lo schiaffeggia sulla nuca.

Non so perché ti ci faccio andare”, afferma.

Perché ho vinto i biglietti e me lo merito?”.

Anne lo stringe tra le braccia.

Sono orgogliosa di te”, dice, con trasporto. “Divertiti e stai attento. Londra è una grande città e-”.

Mamma!”, esclama Harry. “Lou mi aspetta!”.

Ok”, Anne lo libera dalla sua stretta. “Il cappotto”.

Harry prende il cappotto dall'attaccapanni e bacia sua madre sulla guancia, con un sonoro schiocco.

Salutami Louis e Jay. E ringraziala per il passaggio”.

Certo!”, dice Harry ormai sull'uscio.

Sua madre lo saluta con un cenno della mano e lui ricambia brevemente prima di attraversare la strada e aprire la portiera dell'auto di Jay. Ad accoglierlo c'è l'odore familiare di Louis - espanso e amplificato dalla presenza di sua madre - e il suo sorriso. L'altro ragazzo indossa un cappello di lana sulla testa e i capelli gli ricadono sugli occhi in ciuffi scomposti. Harry non lo vedeva così bello e rilassato da un po' di tempo.

Ciao”, dice Louis.

Ti amo, pensa Harry ed è il pensiero più spaventoso e felice da qualche settimana a questa parte.


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Capitolo 27
*** What a way for the ice to break ***


larry

Vado mooolto di fretta, ergo non posso rispondere alle vostre recensioni. Mi dispiace, vi ringrazio tantissimo comunque! Questo capitolo credo sia il più lungo che abbia mai scritto. Sono sicura al 99, 9 % che contenga delle imprecisioni su varie cose, ma spero passino inosservate :) Saranno presenti due guest star d'eccezione (non vedevo l'ora!), spero che la loro comparsa sia di vostro gradimento. Have fun!!!

Ps: qualcuno ha notato quanto gli You Me at Six siano per me una fonte di ispirazione :)

*


Lungo il tragitto verso la stazione, Jay travolge Harry con una valanga di domande. È la prima volta che si incontrano faccia a faccia e Harry scopre una donna piena di parole e sorrisi, come il figlio, espansiva e calorosa, addirittura impertinente.

Con quella faccia e quei capelli non dirmi che non hai ancora una ragazza?”, gli chiede a un certo punto.

Harry si muove a disagio sul sedile posteriore.

Ci sto lavorando”, afferma, evitando di incontrare gli occhi della donna nello specchietto retrovisore.

Ah sì? E chi è la fortunata?”, insiste Jay, sinceramente curiosa. “Viene a scuola con voi? La conosco? ”.

Mamma”, interviene Louis, palesemente infastidito, “non è che conosci tutte le ragazze che vengono a scuola con noi. Piantala”.

Harry sorride tra sé e sé.

Scusami se cerco di conoscere meglio i tuoi amici”, si difende la donna.

Conoscere meglio è diverso da importunare”, precisa Louis voltandosi a guardare Harry per avere supporto.

Harry ridacchia.

Non mi sta importunando, Lou”, dice, decidendo di spalleggiare Jay.

Ok, allora racconta a mia madre di questa fortunata”, lo sfida Louis arricciando le labbra.

Sì, Harry, raccontami. Dobbiamo impiegare il tempo in qualche modo da qui alla stazione”, coglie la palla al balzo Jay. “E ho deciso che tu sarai la mia vittima sacrificale”.

Harry normalmente sarebbe infastidito, reticente, ma ha occasione di dimostrare a Louis che lui non ha timore di accettare una sfida.

C'è questa persona che mi interessa”, inizia ma viene subito interrotto dalla donna.

Harry, caro, se la cosa è a senso unico mi dispiace dirti che non ci stai lavorando abbastanza”, afferma, semi-seria.

Harry scoppia a ridere.

Non ho detto questo. Sono sicuro di essere ricambiato”, replica, cercando di cogliere l'espressione di Louis che però sta guardando fuori dal finestrino.

Jay tira un esagerato sospiro di sollievo.

Bene!”, esclama. “A che punto siete della vostra 'relazione' allora?”.

Mamma!”, protesta Louis girandosi di scatto verso la madre.

Harry quasi gode nel vederlo arrossire.

Che c'è?”, ribatte Jay.

Non si fanno queste domande intime”, continua Louis, abbassando il volume della voce sull'ultima parola.

Jay si volta a guardare il figlio e Harry è quasi sicuro che abbia le sopracciglia aggrottate.

Intime? Louis, di che diavolo stai parlando?”, esclama.

Louis si ritira sul sedile, intimorito.

Sei un piccolo pervertito. Credevo di averti cresciuto meglio di così”, scherza la donna.

Harry scoppia a ridere, Louis si gira a fulminarlo con lo sguardo.

Vi odio, tutti e due”, borbotta.

Jay gli mette una mano sulla spalla.

Non è vero, sono quasi sicura che ci vuoi bene, invece”, afferma.

È quel quasi la parola chiave”, mormora Louis, imbronciato.

Jay gli pizzica una guancia, Louis cerca invano di scacciare via la sua mano.

Harry!”, lo chiama improvvisamente la donna. “Stiamo arrivando a destinazione, ma non puoi lasciarmi con la curiosità. Allora, come va con questa ragazza?”.

Harry si passa una mano tra i capelli in un istintivo gesto di nervosismo.

Non bene”, ammette.

Perché?”.

Per adesso sta insieme a qualcun altro e-”, Harry lascia scivolare una mano sullo schienale del sedile anteriore fino a toccare una spalla di Louis con le dita, “non è ancora pronta a stare con me”.

Jay si rabbuia.

Oh, mi dispiace”.

Anche a me”, afferma Harry. “Questa persona è tutto per me e io farei di tutto per lei. Vorrei che lo capisse”.

Diglielo!”, lo incoraggia Jay.

Lo sa già”, mormora Harry.

In quel momento le dita di Louis sfiorano le sue e il cuore di Harry sobbalza.

Siamo arrivati!”, trilla Jay qualche minuto dopo. “Harry, sei hai bisogno di consigli sull'amore e robe simili la mia porta è sempre aperta”, offre, “ma sono sicura che per quello c'è già tua madre o il nostro Louis, qui, che parla tanto ma è anche un buon ascoltatore e consigliere a tempo perso”.

Harry annuisce, sorridendole.

Jay apre la portiera dell'auto e si dirige ad aprire il portabagagli per recuperare le loro valige.

Louis ruota il corpo per guardare in faccia Harry.

Hai avuto la dichiarazione che volevi?”, domanda il riccio un po' troppo aspramente.

Louis abbassa lo sguardo.

Non volevo nessuna dichiarazione”, dice.

Scusami”, mormora Harry senza sapere bene perché.

Ragazzi!”, li chiama Jay, “non ho mica intenzione di portare la vostra roba fino al binario!”.

*

Quando trovano posto sul treno Louis aiuta Harry a sistemare lo zaino sul portabagagli sopra le loro teste.

Ricordi quando ti ho detto che sarebbe che meglio facessi un po' di sport?”, domanda Louis. “Ecco, avresti dovuto darmi ascolto”.

Non è vero, non ne ho bisogno!”, protesta Harry sedendosi.

Certo, come non hai bisogno che uno minuto come me ti aiuti a sollevare lo zaino”, replica Louis prendendo posto sul sedile di fronte al suo.

Harry sbuffa, divertito.

Mi consolo pensando che mentre io posso sempre allenarmi, al nanismo non c'è rimedio”.

Louis fa un'espressione oltraggiata.

Come osi?”.

Harry butta indietro la testa ridendo.

Lo hai detto tu che sei minuto”, replica con una scrollata di spalle.

Forse non ti è chiara una cosa, Styles”, inizia Louis, puntandogli contro un dito. “Tu sei tutto capelli”.

Harry sgrana gli occhi.

Stai scherzando, vero? Dimmi che stai scherzando!”

Louis per tutta risposta incrocia le braccia sul petto.

Lou, sarò quasi dieci centimetri più alto di te”, afferma convinto Harry. “Capelli esclusi”.

Cazzate”, ribatte Louis, poco impressionato.

Harry non sa se mettersi a ridere. Nell'indecisione il labbro superiore gli trema pericolosamente.

Quando torniamo a casa mi farò misurare e poi vediamo”, minaccia.

Louis solleva un sopracciglio, continuando a ostentare indifferenza.

Cosa ti farai misurare?”.

Harry spalanca la bocca.

Lou!”, esclama.

Le labbra di Louis si piegano in un sorriso malizioso.

Per quanto riguarda quello non temo nessuna concorrenza”, afferma.

Harry cerca di controllare la sua espressione ma non riesce a impedirsi di arrossire.

Vedremo anche quello”, borbotta.

Louis scoppia a ridere.

Sul serio vorresti vederlo?”, domanda, piegandosi in avanti arrivando quasi a sfiorare le gambe dell'altro ragazzo con le proprie.

Harry si rabbuia.

Lou, non farlo”, implora.

Louis corruga la fronte.

Cosa? Cosa non devo fare?”.

Quello che stai facendo”, sbotta Harry. “Non farlo, ti prego. No-non illudermi”.

Louis torna a poggiare la schiena sul sedile e non risponde.

Harry vorrebbe davvero, davvero, fare finta che sia tutto normale - quello che stanno avendo in questo momento sembra la normalità, sembrano loro prima che succedesse quello che è successo - e il suo cuore è colmo di gioia e sollievo per poter parlare di nuovo con Louis come se le due settimane e passa di silenzio non fossero mai accadute, ma non può – non possono – ignorare quello che c'è stato tra di loro o quello che c'è ancora. Louis deve prendere una decisione, una posizione, non può essere due persone diverse e non può fare quello che vuole lui, quando lo vuole lui. Almeno questo glielo deve.

Il rinnovato silenzio tra di loro lo mette a disagio ma qualsiasi argomento decidono di trattare si rivelerebbe comunque spinoso, perciò Harry non sa cosa dire. Per fortuna è Louis a toglierlo d'impaccio.

A che ora inizia lo spettacolo?”, domanda.

Alle sette”, risponde prontamente Harry.

Mi sa che non avremo il tempo di farci un giro”.

Magari domani”.

Già, magari domani”.

Louis allunga una gamba in mezzo a quelle - spalancate - di Harry e poggia la testa sul finestrino.

Comodo?”, domanda il riccio.

Louis getta uno sguardo prima a Harry poi alla sua gamba.

Ti da fastidio?”.

Harry fa cenno di no con la testa e la poggia a sua volta contro il finestrino.

Lou?”, lo chiama a un certo punto perché ha bisogno di fargli una domanda. Non ha senso che tra di loro esistano altri tabù, altre cose di cui non è lecito parlare, altri elefanti nella stanza. “Come mai hai cambiato idea? Perché sei venuto?”.

Louis lo scruta per un po', con la testa ancora piegata di lato.

Adoro Mamma Mia!, non potevo perdermelo”, afferma infine.

Harry sospira.

Ok, come vuoi”.

Louis fa scontrare le loro ginocchia.

Sono venuto per stare con te, idiota”, dice, distogliendo lo sguardo.

Harry sorride.

Mi fa piacere che tu sia riuscito ad ammetterlo”.

Sai che grande segreto”, minimizza Louis.

È bello sentirtelo dire”, insiste Harry cercando lo sguardo sfuggente dell'altro ragazzo.

Louis fa spallucce.

Mi sei mancato”, mormora Harry. “Non so se capisci quanto sia felice di averti qui con me, anche solo come amico”.

Louis finalmente lo guarda negli occhi.

Anch'io”, dice, ma per Harry questa frase non vuol dire niente. Era bello quando era Louis quello bravo con le parole, quello che riusciva ad aprirgli il suo cuore, a piccole dosi, con piccoli gesti. Adesso invece si è costruito un muro e Harry non sa cosa ci sia oltre perché è impenetrabile. Si consola pensando che almeno sono finalmente insieme, che Louis ha deciso di venire perché – e questo lo ha ammesso – aveva bisogno di stare con lui. Adesso Harry deve solo combattere l'urgenza di toccarlo o dirgli stupidaggini e cercare di accontentarsi.


*

Cazzo, non posso crederci che siamo veramente arrivati!”, esclama Louis davanti al teatro.

Dopo essere giunti a Londra, Harry e Louis hanno lasciato le loro cose al B&B, consumato un rapido pasto - fortuna che hanno inventato i fast-food! - e infine si sono diretti verso la stazione della metro. A causa della distrazione di Harry e dell'incompetenza di Louis una volta hanno preso la metro al contrario e un'altra volta hanno sbagliato fermata, motivo per cui adesso sono sul punto di baciare il marciapiede per la felicità di essere finalmente arrivati davanti al luogo dello spettacolo.

Uhm, c'è un po' di fila”, osserva Harry notando la gente messa in coda al botteghino.

I biglietti ce li hai?”.

Certo che ce li ho! Dove andavo senza biglietti, secondo te?”.

Louis si toglie il cappello dalla testa e si aggiusta la frangetta.

Come sto?”, domanda a Harry.

Harry si morde la lingua per non rispondere Sei stupendo, come sempre, anche con quel ciuffo spiaccicato sugli occhi.

Lou, sei consapevole del fatto che siamo qui per vedere uno spettacolo e non per fare un'audizione, mh?”, replica, invece.

Louis arriccia le labbra.

Ok, ma stasera potrei essere notato anche senza esibirmi”.

Harry si morde le labbra per non ridere.

Sì, da quella vecchietta con la pelliccia, per esempio”, risponde a tono.

Louis non si lascia scoraggiare.

Nessuno canta Dancing Queen come la canto io”.

Nessuno a parte gli ABBA”.

E Meryl Streep, te lo concedo”.

Louis passa un braccio attorno alle spalle dell'altro ragazzo.

Lo stomaco di Harry fa le capriole.

Lou, promettimi che non cambierai mai”, sussurra abbassando la testa per parlargli all'orecchio.

Louis pare colto di sorpresa ma c'è un sorriso sulle sue labbra quando risponde.

Solo uno strizza cervelli potrebbe riuscire a cambiarmi, forse, ma ho convinto mia madre a non mandarmici”, replica.

Harry ride e gli passa un braccio attorno alla vita.

Ottimo”.

Harry si gode lo spettacolo cantando dietro agli attori e ridendo assieme a Louis, spensierato e felice come non lo era da tempo, più per la presenza dell'altro ragazzo che per il musical in se stesso. La sua parte preferita è stata quando Louis ha cominciato a giocherellare casualmente con i suoi capelli e questo la dice lunga sull'effetto che Louis ha, sempre e comunque, su di lui.

Che ne dici di andare a bere qualcosa da qualche parte?”, propone l'altro ragazzo a spettacolo finito.

Ti ricordo che siamo a Londra, che è sempre in Inghilterra, e visto che non siamo diventati maggiorenni dalla sera alla mattina nessun locale che vende da bere ci farà entrare”, ribatte, sconsolato.

Louis gli pizzica un fianco.

Harry Styles, disfattista di prima categoria”, lo prende in giro.

Sono realista”, si difende Harry.

Sei rompiballe”, gli risponde per le rime Louis. “Ci sarà un locale dove se ne fregano dell'età!”.

Harry lo guarda scettico.

Non voglio essere picchiato da un qualche buttafuori”.

Se ci sono io con te non ti picchierà proprio nessuno”, promette Louis prima di prenderlo sotto braccio. “Dai, andiamo”.

Devo telefonare a mia madre e dirle che il musical è finito”, lo informa Harry prendendo il cellulare nella tasca del cappotto.

Sì, ti prego, prima che cominci a chiamare le cabine telefoniche di tutta Londra per sentirti”.

Dopo una serie di tentativi falliti i due riescono a trovare un locale che non sia vigilato da qualche buttafuori.

Sembra carino”, osserva Louis una volta dentro.

Ci sono solo vecchi”, ribatte Harry guardandosi attorno. “L'età media sembra sui trent'anni”.

Non farti sgamare che li hai chiamati vecchi e accontentati, amico mio”, dice Louis. “E spera che ci servano da bere”.

Ovviamente non hanno questa fortuna.

Che ci facciamo ancora qui?”, domanda Harry tenendosi la testa con le mani, seduto su uno sgabello malfermo a un tavolo situato in un angolo buio del locale.

Aspettiamo che mi venga un'idea geniale per farci sbronzare”.

Ci tieni così tanto?”.

Sono a Londra, da solo, cazzo se ci tengo!”.

Qualche minuto dopo vengono avvicinati da una donna.

Posso sedermi qui?”, domanda questa puntando a uno sgabello libero. “Sto aspettando un amico e mi fido di più a sedermi qui con voi piuttosto che vicino a quel gruppo di pervertiti di là”, afferma indicando con la testa degli uomini di mezz'età.

Certo, accomodati pure!”, esclama Louis facendo poi l'occhiolino a Harry.

L'altro ragazzo lo guarda confuso.

Grazie, ragazzi”, dice la donna, sorridendo. “Io sono Caroline, comunque”.

Louis afferra la mano che la donna gli porge.

Louis”, si presenta. “E questo è Harry”.

La presa di Caroline è forte e decisa e a Harry sembra di stringere la mano di un uomo. Alla fioca luce dell'angolo in cui si sono rifugiati constata che, nonostante la mascella squadrata e il trucco pesante, Caroline è dotata una bellezza particolare che non si nota al primo colpo d'occhio ma che in un secondo momento rapisce. E poi ha un buon profumo. Harry è già affascinato.

A occhio e croce non avete più di diciotto anni”, osserva la donna.

Non ce li abbiamo neanche diciotto anni!”, replica Louis.

Oh mio dio!”, esclama lei, portandosi una mano davanti alla bocca. “Sono seduta al tavolo con dei bambini!”.

Caroline scoppia a ridere e Harry scopre che gli piace la sua risata roca e il suo senso dell'umorismo.

Sai cosa potresti fare per questi bambini?”, domanda Louis.

No, dimmi, sono tutta orecchie”, fa Caroline spostandosi un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.

Farci portare da bere!”, risponde Louis esibendo un sorriso smagliante.

Lo sapevo che era lì che volevi andare a parare”, interviene Harry scuotendo il capo, contrariato.

Harry, mi piace il tuo amico, va dritto al punto”, dice Caroline poggiandogli una mano sul braccio.

Harry combatte l'istinto di ritrarlo. Caroline lo intimorisce tanto quanto lo intriga.

Ditemi cosa volete da bere e vado a ordinarlo”, propone.

Louis solleva una mano per darle il cinque.

Sto facendo una cosa immorale, oltre che illegale, comprandovi da bere”, si lamenta la donna. “Ma nella vita ho fatto anche di peggio quindi sopravvivrò!”.

Prometto che non ti metteremo nei casini, Caz!”, giura Louis.

Oh, siamo già passati a diminutivi, mi piace!”, esclama Caroline. “Cosa vi faccio portare allora?”.

Per me un Long Island”, replica Louis. “Tu, Haz?”.

Harry guarda Caroline in cerca di aiuto. Lei gli fa l'occhiolino e Harry avvampa.

Ehm, un Margarita, grazie”.

Torno subito!”.

Harry osserva il sedere della donna, fasciato in una gonna stretta, e le sue cosce coperte da dei collant dal colore sgargiante. Si domanda quanti anni abbia e quanti anni crede che abbiano loro.

Simpatica, no?” domanda Louis.

Sì”, mormora Harry. “Abbastanza”.

Louis gli poggia una mano sulla coscia e Harry se è possibile diventa ancora più teso.

Qualcosa non va?”, chiede l'altro ragazzo.

No, va tutto benissimo. Berremo gratis!”, si finge entusiasta.

Berremo, punto”, ribatte Louis, stringendogli la coscia per poi ritrarre repentinamente la mano.

Caroline fa ritorno con un vassoio.

Sbrigatevi a bere questi che ho già ordinato l'altro giro”, li informa servendo loro gli alcolici. “Il mio amico è in ritardo e io ho deciso di ammazzare il tempo a bere con voi”.

Harry sorseggia il suo Margarita e per un po' si limita ad ascoltare la conversazione tra Caroline e Louis, finché la donna non lo interpella.

Tu te ne stai zitto perché sei timido o perché non hai niente da dire?”.

Harry si pulisce il sale dalla bocca prima di rispondere.

Voi due parlate abbastanza per tutti”.

Caroline scoppia a ridere gettando indietro la testa.

Scusaci, hai ragione”, ammette lei. “Non monopolizzeremo più la conversazione”.

Harry si stringe nelle spalle e continua a sorseggiare il suo drink.

No, andate pure avanti, fate come se non ci fossi”.

Caroline lo tocca, di nuovo, e Harry trattiene per un attimo il fiato.

Quanti anni hai?”, gli domanda.

Sedici”.

Caroline fa un mezzo sorriso.

Mi sento quasi in colpa”.

Perché ci stai comprando da bere?”.

No, perché ti trovo carino”.

Harry avvampa. Louis si strozza col proprio cocktail. Caroline ride di nuovo.

Potrei fare due cose illegali, stasera”, dice.

Harry nasconde il proprio sorriso nel bicchiere.

In realtà, non sarebbe illegale. I-io e te”, afferma, incespicando nelle parole.

Louis tossicchia. Harry nota con la coda dell'occhio che l'altro ragazzo si muove nervosamente sul proprio sgabello e ci gode un po'.

Lo so, caro, ma io ho trent'anni e tu sembri un angioletto”, replica la donna sfiorandogli i capelli con le dita.

Se sono di troppo me ne vado, eh”, si intromette Louis.

Caroline ridacchia.

Mi ricordi Nick”, dice.

Chi sarebbe questo Nick?”, domanda Louis acidamente.

Questo Nick sarei io”, interviene una voce alle loro spalle. “Perché si parlava di me?”.

Nicholas!”, esclama la donna, saltando in piedi. “Ho trovato la tua anima gemella!”.

Il nuovo arrivato fa scorrere lo sguardo sui presenti e si sofferma su Harry, che vorrebbe nascondersi sotto al tavolo.

No, gioia”, Caroline lo colpisce con un pugno sulla spalla. “L'altro”.

Nick e Louis si fronteggiano per qualche secondo. Louis ha un sopracciglio sollevato e un'espressione impassibile.

Nah, è troppo simile a me”, conclude Nick. “Carino, comunque, dovrebbe lavorare sui capelli però”.

Gliel'ho detto che ti somigliava!”, gli da manforte Caroline.

Adesso è lui il tuo nuovo migliore amico gay?”, chiede Nick sarcasticamente.

Harry sussulta e avverte Louis, al suo fianco, avere la stessa reazione.

Ehi!”, esclama quest'ultimo. “Evitereste di parlare di noi come se non ci fossimo?”.

Nick ride. Caroline lo spintona giocosamente.

Ragazzi”, annuncia subito dopo, “lui è Nick. Nick loro sono Louis e Harry”.

Nick li saluta entrambi agitando la mano, poi si siede sullo sgabello libero vicino a quello di Harry.

Come sei finita assieme a questi ragazzini imberbi?”.

Stavo aspettando te e volevo sfuggire a un gruppo di maniaci così mi sono seduta con loro”, spiega Caroline. “Il nostro è un rapporto di do ut des: loro mi offrono asilo io compro loro da bere visto che sono minorenni”.

Nick emette un fischio.

Peggio di quanto immaginassi”.

Senti, Ciuffo, se per te è un problema stare al nostro tavolo puoi alzare il culo e andare a sederti da un'altra parte”, sbotta Louis.

Harry ride istericamente, l'alcool ormai in circolo. Louis gli sorride compiaciuto, regalandogli una pacca sulla spalla.

Sai che cominci a piacermi te?”, dice Nick a Louis. “Sarcastico e odioso al punto giusto”.

Mi dispiace informarti che la cosa non è reciproca”, ribatte Louis.

Lo sarà. Dammi tempo di farmi strada nel tuo cuore”.

Nick gli soffia un bacio e Louis rivolge lo sguardo da un'altra parte.

Il secondo giro di alcolici arriva proprio in quel momento. Caroline ha scelto per Harry un drink del quale lui non conosce il nome ma che gli fa lacrimare gli occhi al primo sorso. Il terzo giro di alcolici è offerto da Nick. Harry scopre che quest'uomo è uno spasso e, nonostante la reticenza iniziale, anche Louis si lascia trascinare dal suo umorismo e dalla sua sagacia.

Mentre l'alcool si fa strada nel suo corpo Harry è più rilassato. Caroline continua a toccarlo e a fare battute a doppio senso, a volte a beneficio di tutto il tavolo, altre solo per lui. Harry si ritrova a immaginare come sarebbe percorrere le sue curve con le proprie mani o baciare la vena pulsante sul suo collo.

Ti stai divertendo, Harry?”, domanda Nick, più vicino al suo orecchio di quanto Harry si aspettasse.

Sì, tu no? Siamo troppo giovani per i tuoi gusti?”, replica Harry, la lingua ormai sciolta.

Nick ride spassionatamente.

Per me non esiste il concetto di troppo giovane”.

Stiamo parlando della stessa cosa?”, domanda Harry innocentemente.

Nick ride di nuovo.

Sono sicuro di no”, afferma dandogli un buffetto sulla guancia.

Il quarto giro di alcolici non si sa chi lo abbia pagato. Harry decide di passare perché se beve ancora potrebbe non riuscire a reggersi in piedi e, dal momento che Louis sembra piuttosto andato, decide di assumersi lui la responsabilità di riportare entrambi sani e salvi al loro alloggio.

Louis e Nick stanno giocando a una specie di morra cinese – la versione ubriaca, probabilmente - quando Caroline afferra Harry per una spalla e gli sussurra all'orecchio.

Ti va di ballare?”.

A Harry non va di ballare, ma non sa come rifiutare e poi Caroline è persuasiva e ha un buon odore, ricorda a se stesso.

Caroline lo prende per mano e, prima di trascinarlo verso la piccola sala da ballo improvvisata al centro del locale, avverte gli altri con un cenno del capo.

Harry si ritrova incastrato in mezzo a una folla di gente che balla, canta e si struscia. Caroline gli prende le mani e se le poggia sui fianchi. Harry non ha mai toccato una donna con queste forme. Harry non ha mai toccato una donna.

Sei una vera tentazione, Harry”, gli soffia lei nell'orecchio. “Ma sai cosa si dice delle tentazioni”.

Harry non risponde e chiude gli occhi. Caroline si preme contro il suo corpo e Harry cerca di muoversi a ritmo di musica nonostante il poco spazio e la sua naturale goffaggine. Improvvisamente sente un paio di mani afferrargli i fianchi da dietro e apre di scatto gli occhi. Caroline ricambia il suo sguardo con un'espressione che definirebbe intrigata.

Va bene se ballo con te?”, sussurra la persona alle sue spalle. Louis.

Harry annuisce e spera che Louis abbia captato l'impercettibile movimento della sua testa.

Sicuro o preferisci ballare con lei?”, continua Louis poggiando le labbra al suo lobo.

Il corpo di Harry è percorso da un brivido. Istintivamente molla la presa sui fianchi di Caroline. La donna si scosta un po' ma non da segno di volersi allontanare. Nel frattempo è arrivato anche Nick che ha cominciato a ballare in maniera scoordinata strusciandosi su Caroline come se fosse un palo da lap-dance. La donna aggrotta le sopracciglia ma continua a ballare.

Louis stringe le mani sui fianchi di Harry e lo attira contro il suo corpo. Harry lascia andare la testa all'indietro e quasi gli sfugge un'esclamazione quando Louis preme le labbra sul suo collo.

Louis”, boccheggia.

Mh-mh”, fa Louis per tutta risposta, continuando a lasciare baci umidi sul suo collo.

A Harry manca l'aria.

Louis, andiamo via”, implora posando le mani su quelle di Louis.

Solo se mi prometti che mi lasci finire quello che ho iniziato”, biascica Louis.

Tutto quello che Harry vorrebbe fare in questo momento è voltarsi e infilare la lingua in bocca a Louis, fanculo Caroline, fanculo il mondo, ma deve controllarsi, per il suo bene e per quello di Louis.

Andiamo, chiamiamo un taxi e andiamo”, dice ruotando la testa di lato e poggiando le labbra socchiuse sulla guancia di Louis, come se volesse baciarlo. Louis fa scivolare una delle sua mani sotto la maglia di Harry e questi trattiene il fiato quando l'altro ragazzo gli accarezza l'addome.

Harry si volta fino a essere faccia a faccia con Louis, Caroline ormai dimenticata.

Lou”, mormora, poggiando la fronte su quella di Louis, “non possiamo, non qui”.

Haz, ti voglio”, soffia Louis, sfiorando con le sue labbra quelle di Harry.

Cazzo”, impreca Harry, allontanandosi bruscamente. Louis lo guarda con espressione ferita. Harry lo prende per mano e lo trascina fuori dalla mischia.

*

Harry non sa come sia riuscito a chiamare un taxi e a tenere contemporaneamente Louis lontano dal suo collo.

Adesso sono in auto e Louis gioca coi suoi capelli e gli mormora frasi senza senso all'orecchio, sfiorandogli un ginocchio. Harry tiene i pugni chiusi perché la tentazione di toccarlo è forte, quasi quanto quella di baciarlo. Harry pensa che succederà, sta per succedere, ma ha una strana sensazione allo stomaco, come un attimo prima di stare commettendo quello che si sa potrebbe essere un grosso sbaglio.

Scendono dal taxi precipitosamente lasciando il resto al tassista senza pensarci troppo. Salgono le scale del B&B cercando di fare meno rumore possibile – almeno Harry - e mentre Harry cerca di infilare la chiave nella serratura Louis gli morde una spalla attraverso la maglietta (Harry ha tolto il cappotto non appena salito in taxi perché aveva troppo caldo).

Quando finalmente sono in camera Harry non ha neanche il tempo di lanciare il cappotto e le chiavi sul letto che Louis lo spinge contro la porta.

Ti piaceva?”, ansima contro il suo orecchio. “Caroline ti piaceva, vero?”.

Harry trema così tanto che non riesce a usare le mani, figuriamoci la voce.

O forse ti piaceva Nick?”, continua Louis facendo scivolare una gamba in mezzo a quelle di Harry e premendo contro l'erezione che Harry tenta di tenere a bada da quando erano al locale.

Louis gli morde il collo e Harry lo afferra per i fianchi, attirandolo istintivamente verso di sé.

Li volevi tutti e due, vero?”, insiste Louis leccando la porzione di pelle appena morsa.

No”, riesce ad articolare Harry.

Louis lo schiaccia contro la porta.

No? Allora chi volevi? Chi vuoi?”.

Lo sai”, mormora Harry, la voce arrochita per l'eccitazione.

Dillo”, ordina Louis.

Harry non si aspettava questa versione autoritaria e possessiva di Louis, non se l'aspettava ma gli piace, così tanto che se non si sbrigano a fare qualcosa potrebbe venire nelle mutande solo per le parole di Louis e per la sua gamba che preme insistentemente contro il cavallo dei suoi pantaloni.

Voglio te, Louis, lo sai che voglio te”, afferma con urgenza.

Louis lo fa a malapena finire di parlare prima di fiondarsi sulla sua bocca. Harry non se lo aspettava e ci mette qualche istante prima di reagire al bacio. Louis gli afferra la testa con le mani e lo obbliga a piegarla di lato per baciarlo come vuole lui. Harry mugola di piacere quando la lingua di Louis stuzzica il suo labbro inferiore prima di avere accesso alla sua bocca.

Continuano a baciarsi e Harry è sopraffatto. Pensa che il cuore gli esploderà nel petto e l'erezione nei pantaloni. Louis lo afferra per le spalle e lo ruota in modo da guidarlo verso il letto, poi lo spinge sul materasso e Harry ha appena il tempo di atterrare prima che Louis si metta a cavalcioni su di lui e riprenda a baciarlo.

Questo somiglia al vero Louis, al Louis che Harry ha imparato a conoscere negli ultimi mesi, deciso, sicuro di se stesso, che si prende quello che vuole. E se Louis vuole Harry lui sarà ben felice di farsi prendere.

Aspettavo questo momento da stamattina”, confessa Louis, leccandogli le labbra. “Per questo volevo bere, per farcela”.

Harry ha un attimo di lucidità grazie al quale trova la forza per bloccare i polsi di Louis prima che le sue mani raggiungano la sua cintura.

Lo stai facendo solo perché sei ubriaco?”, domanda e la sensazione allo stomaco provata in taxi ritorna più forte di prima. “Mi vuoi solo perché sei ubriaco?”.

Louis scuote il capo con veemenza. I suoi occhi sono lucidi per l'alcool, ma la sua espressione è mortalmente seria.

Io ti voglio sempre, sempre, non ce la faccio più a sopportarlo”, singhiozza. “Ti prego, lasciati fare quello che voglio adesso, ora che non ho la forza di odiarmi”.

Harry sente quasi dolore tanto è eccitato ma, nonostante sia abbastanza ubriaco, è ancora capace di preoccuparsi delle conseguenze. A volte odia il suo cervello.

Quando sarai lucido mi manderai di nuovo affanculo?”.

No, ma ne riparliamo domani”, replica Louis attaccandosi di nuovo al suo collo. “Haz, io ti-”.

Harry stringe le mani sui polsi di Louis.

Ti voglio”, continua Louis, “e mi odio così tanto per questo ma mi odio ancora di più al pensiero di farti del male”.

Harry gli libera i polsi e fa scorrere le sue mani sulle braccia dell'altro ragazzo.

Promettimi che domani ne parliamo, ok?”, prega. “Promettimelo”.

Ok, te lo prometto”, mormora Louis baciandogli un angolo della bocca.

Harry gli afferra il viso per baciarlo come si deve, ma Louis lo prende per i polsi e gli blocca le braccia sopra la testa. Harry sarà anche fuori allenamento ma non è debole, eppure Louis ha una forza virile che lo stupisce e lo eccita sempre di più.

Harry mugola di dolore e di piacere quando Louis gli morde la lingua.

Scusami”, dice per niente dispiaciuto, poggiando un bacio a stampo sulla sua bocca per poi tornare a dedicarsi al suo collo.

To-togliti la giacca”, balbetta Harry.

Louis si ferma e lo guarda negli occhi.

Giusto”, afferma lasciando andare i polsi di Harry e liberandosi della giacca. Harry approfitta di poter usare le mani per afferrare i lembi della maglia di Louis e sollevarla. Louis si lascia spogliare senza staccare gli occhi da lui.

Co-cosa vorresti farmi, Lou?”, ansima Harry facendo scorrere le mani sul petto di Louis incerto su dove soffermarsi.

Louis piega le labbra in un sorriso obliquo poi mette le mani sulla sua cintura.

Va bene?”, domanda.

Harry acconsente non sa bene a cosa ma poco gli importa, perché si farebbe fare di tutto dall'altro ragazzo, non c'è una sola cosa che in questo momento avrebbe il coraggio o la voglia di rifiutare. Louis gli slaccia la cintura e fa per abbassare la zip, sistemandosi meglio sulle sue gambe. Harry segue i suoi movimenti trattenendo il fiato. Louis gli intima di sollevare i fianchi per potergli sfilare i pantaloni e Harry esegue. Quando è finalmente riuscito a liberarlo dal fastidioso indumento, l'altro ragazzo preme i pollici sulle sue anche prima di piegarsi fino a che la sua testa non arriva all'altezza dell'erezione di Harry, che muove istintivamente il bacino verso l'alto. Sente il respiro caldo di Louis sul suo membro e fatica a rimanere fermo. Louis lo guarda brevemente attraverso le ciglia prima di tirare fuori la lingua e leccarlo attraverso le mutande. Harry rimane senza fiato.

Va bene?”, chiede di nuovo Louis solleticando con le dita la porzione di pelle sopra l'elastico dei suoi boxer.

Va benissimo, vai”, risponde Harry precipitosamente.

Louis afferra tra i denti l'orlo delle sue mutande poi esplode in un risolino nervoso e decide di sfilargliele con le mani.

Non so cosa sto facendo”, ammette con gli occhi puntati sull'erezione di Harry.

Non fa niente”, mormora questi allungandosi a toccargli i capelli. “Fallo e basta”.

Louis afferra la base del membro di Harry con una mano e poggia le labbra sulla punta, poi apre la bocca e lo accoglie al suo interno.

Harry balbetta qualcosa di incoerente e si agita. Louis cerca di tenerlo fermo con l'altra mano.

La sua prima esperienza di questo tipo è terribilmente bagnata e confusa. Harry deve ricordare a Louis “denti!” più volte perché l'altro ragazzo è inesperto e ubriaco e Louis è costretto più volte a riprendere fiato, ma Harry non ha mai provato niente di più eccitante in vita sua nonostante gli incidenti di percorso, perché il pensiero che sia la bocca di Louis quella avvolta attorno al suo membro è l'unica cosa che conta. Viene con un verso rauco che tenta di contenere mordendosi un pugno. Louis cerca di ingoiare diligentemente tutto il suo seme.

Non mi sento più le labbra”, borbotta poi, asciugandosi il mento.

Harry è scosso da risa isteriche. Louis si arrampica su di lui e poggia la testa sulla sua fronte. Harry cattura le sue labbra perché pensa che sia una cosa eccitante e intima assaggiarsi.

Tutto ok?”, biascica Louis nel bel mezzo del bacio.

Tutto okkeissimo”, blatera Harry infilando una mano in mezzo ai loro corpi e poggiandola sulla sporgenza dei pantaloni di Louis.

Louis chiude gli occhi.

Cazzo”, sibila.

Harry estrae il bottone dall'asola e tira giù la zip dei jeans di Louis.

Posso?”, domanda.

Me lo chiedi pure?”, ansima Louis affondando la testa nel suo collo.

Harry ride.

Sei tu quello che mi ha fatto tremila domande prima!”.

Louis gli solletica il collo col suo fiato. Harry accarezza l'erezione di Louis attraverso le mutande e l'altro ragazzo emette un verso strozzato.

Lou, è meglio se ti spogli”, mormora Harry. “Non ce la faccio così”.

Louis non se lo fa ripetere due volte. Quando è finalmente nudo si rimette a cavalcioni sull'altro ragazzo.

Harry ammira le sue dimensioni e si lascia sfuggire una risata.

Non scherzavi allora”, afferma.

Non scherzo mai su queste cose”, dice Louis baciandolo.

Harry lo tocca e comincia a muovere la propria mano. I suoi movimenti sono scoordinati ma Louis sembra apprezzare e interrompe perfino il bacio per respirare a bocca aperta contro le sue labbra.

Quando Louis viene, Harry si pulisce la mano sul lenzuolo. Louis ride baciandogli la mascella.

Vuoi dormirci su questo letto?”, domanda.

Possiamo usare il tuo”, propone Harry.

Louis gli bacia una guancia.

Copri le tue vergogne e vieni nel mio letto”, dice cominciando a rimettersi le mutande.

Mi sembrava che le mie vergogne ti piacessero”, scherza Harry.

Louis scoppia a ridere e annuisce.

Touché”.

Mi do una sciacquata e torno”, fa Harry dirigendosi verso il bagno con passi malfermi. Non sa se è l'alcool o l'eccitazione residua a renderlo così instabile.

Quando torna in camera Louis è accoccolato sotto le coperte.

Sul serio posso dormire con te?”, domanda, fermo ai piedi del letto di Louis.

Non sarebbe la prima volta”, ribatte l'altro ragazzo.

Sì, ma-”, inizia Harry.

Louis per tutta risposta solleva le coperte e gli fa cenno di unirsi a lui. Harry si sistema al suo fianco. Louis poggia la testa sul suo petto e Harry lo circonda con le braccia.

Come stai?”, gli domanda.

Meglio di quanto non sia stato negli ultimi, ehm, anni?”, replica Louis strusciando la guancia sul petto nudo di Harry.

Non-non hai nessun...senso di colpa?”, balbetta con un senso di agitazione crescente che gli monta nel petto.

Louis sospira.

Non mi pentirò mai di quello che ho fatto con te, se è questo che vuoi sapere”, ammette. “Ma...non riesco ad accettarlo”.

Harry gli da un bacio sulla tempia.

Ok, Lou, ne riparliamo domani”.

D'accordo, Haz”, gli fa eco Louis, sbadigliando. “Spegni tu la luce che hai le braccia più lunghe”.

Harry ride ed esegue. Poi chiude e gli occhi e spera che il battito del suo cuore non sia troppo forte da tenere entrambi svegli per tutta la notte.


ANGOLINO:

Uhm, non sono per niente brava a scrivere lemon, per niente. Mi imbarazzo, mi impappino, mi agito e robe simili, quindi scusatemi! 

Mi dispiace dirvi che non so quando aggiornerò. Cioè, non è che di solito io abbia una data precisa, però stavolta sul serio non so quando riuscirò a scrivere il prossimo capitolo e a pubblicarlo perchè domani parto per Londra e manco una settimana. 

Tenete le dita incrociate per me affinché incontri qualcuno dei ragazzi? Sono due settimane che non faccio altro che ammorbare i miei amici con la storia che incontrerò Harry Styles. Ho immaginato vari scenari nella mia mente,  in quello più assurdo io svengo e lui da buon samaritano quale è mi soccorre e resta con me fino a che non rinvengo, in quello più realistico beh non lo incontro proprio

Però con la fortuna che ho sono sicura che se dovessi beccare uno di loro quel qualcuno sarà Louis con la sua lovely girlfriend. Uffa.

Alla prossima!






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Capitolo 28
*** Such a perfect day (I'm glad I spend it with you) ***


larry

Salveee! Questo capitolo è tipo infinito quindi consideratelo come un risarcimento per tutto il tempo che vi ho fatto aspettare, ok? A questo proposito vorrei dirvi che, se prossimamente gli aggiornamenti andranno un po' a rilento tanto da farvi pensare che io abbia mollato la storia e mi sia dedicata completamente ad altri passatempi (tipo recuperare le serie TV arretrate o leggere un libro vero) (cose che sto provando a fare nonostante la mia proverbiale pigrizia), sappiate che NO, non ho intenzione di interrompere la fanfic ma, se prima avevo da parte dei capitoli già pronti, adesso devo scriverli di sana pianta e questo mi prende un po' di tempo. 

Anyway, vi avverto che verso la fine di questo capitolo mi sono arrogata il diritto di infliggervi alcune mie personali opinioni su un libro che ho da poco finito di leggere. Perdonatemi queste divagazioni, ma non sono riuscita a trattenermi. 

Adesso vi lascio al capitolo. Grazie a tutti per le vostre recensioni, siete adorabili! :)

*

Quando Harry si sveglia deve proteggersi gli occhi dai raggi solari che lo colpiscono in pieno volto. La sera prima lui e Louis hanno dimenticato di chiudere le tende, chissà perché...

Louis non è al suo fianco come Harry pensava – o meglio, sperava – che fosse e lui si fa cogliere per un attimo dal panico. Fa una rapida panoramica della stanza con lo sguardo e tira un sospiro di sollievo quando scopre che la valigia di Louis è ancora ai piedi del letto. Ci sono poche probabilità che Louis abbia pianificato una fuga repentina mollando in camera tutta la sua roba, compreso il proprio cellulare, che Harry scorge sul comodino. Decide perciò di farsi una doccia e aspettare che Louis torni da dove diavolo è andato a cacciarsi.

Mentre si lava i denti cercando di liberarsi dal sapore di alcool che ancora sente in bocca, Harry lancia uno sguardo nello specchio del bagno e scopre sul proprio collo i segni della notte passata con Louis. È a questo punto che si fa cogliere di nuovo dall'ansia, perché non sa che Louis si troverà di fronte tra poco, un Louis pentito che si rifiuta di parlare di quello che è successo o un Louis volenteroso di affrontare l'argomento. O ancora – lo scenario peggiore – un Louis che ha deciso di metterci una pietra sopra definitivamente.

Entrato nel box doccia Harry si aspetta di dover litigare col rubinetto per ottenere la temperatura ideale, invece scopre, con sollievo e piacere, che l'acqua calda in questo B&B economico funziona meglio che a casa sua. Si prende il suo tempo per rilassarsi e lavarsi per bene, utilizzando lo shampoo e il bagnoschiuma che Louis ha lasciato nella doccia, non avendo voglia, a questo punto, di andare a recuperare i suoi dimenticati nello zaino. Sarà eccitante odorare di Louis dopo, pensa Harry, massaggiandosi la cute. Probabilmente lo shampoo di Louis non farà bene ai suoi ricci, ma questa è l'ultima delle sue preoccupazioni, al momento.

Tornato in camera, con un asciugamano avvolto in vita e una sulla testa a mo' di turbante, trova Louis seduto sul letto, le dita che scorrono veloci sulla tastiera del cellulare. Non sembra soffrire di alcun post-sbronza e Harry lo invidia da morire per questo. Se avesse bevuto quanto ha bevuto Louis la sera prima a quest'ora sarebbe in stretta intimità con la tazza del cesso.

Dove eri finito?”, domanda, aggiustandosi l'asciugamano sui fianchi.

Louis solleva lo sguardo e lo fa scorrere sul suo corpo. Harry combatte l'urgenza di coprirsi con le mani. L'altro gli sorride.

Sono sceso a comprarti la colazione”, spiega, indicando un sacchetto poggiato sul comodino.

Harry fa un verso di sorpresa.

Ehm, grazie?”, balbetta.

Qui servono la colazione fino alle dieci e io sono sceso tipo alle dieci e un quarto e c'è mancato poco che mi cacciassero via a calci”, dice Louis. “Così sono andato da Starbucks. Hai notato che a Londra ce n'è uno a ogni angolo quasi?”.

Harry afferra il sacchetto e ci infila dentro la testa.

Ti ho preso un cappuccino e un muffin alla banana...credo”, continua Louis, riportando la sua attenzione al proprio cellulare.

Muffin e banane, due delle cose che amo di più!”, esclama Harry sedendosi sul letto a distanza di sicurezza da Louis. Non sa come comportarsi e non è sicuro dell'atteggiamento che ha deciso di adottare Louis, ergo vuole essere cauto. Quello che non riesce ad ammettere è che ha una paura fottuta.

C'ho azzeccato, allora?”, domanda Louis nello stesso momento in cui Harry addenta il muffin.

Harry annuisce.

Sì ma qualunque tipo di cibo mi sarebbe andato bene visto che sto morendo di fame”, bofonchia.

Louis scrolla le spalle.

Ah, sì? Pensa che ero indeciso se comprarti qualcosa da Starbucks o dal kebabbaro a fianco”, scherza.

Harry ride.

Scommetto che non c'è neanche un kebabbaro a fianco a Starbucks”.

Louis solleva un sopracciglio.

Dubiti della veridicità di quello che ti dico?”, domanda, fingendosi offeso.

Sempre”, replica Harry piegando gli angoli della bocca in un sorriso e ritrovandosi un cuscino in faccia poco dopo. L'asciugamano avvolto malamente attorno alla testa gli cade sulla spalla.

Guarda cosa hai combinato!”, si lamenta.

Louis posa il cellulare nella tasca posteriore dei propri pantaloni e gattona verso di lui sul letto.

Non hai portato un asciugacapelli, vero?”, chiede, afferrando l'asciugamano di Harry. Questi fa cenno di no con la testa. È improvvisamente teso e si domanda se Louis avverta la sua stessa tensione, se anche lui senta quel formicolio alle mani dovuto al bisogno di toccarlo – anche solo uno sfioramento, un attimo di pelle contro pelle - e alla consapevolezza di non poterlo fare. Non ancora.

Allora dovremo arrangiarci”, continua Louis iniziando a frizionare violentemente la testa dell'altro ragazzo con l'asciugamano.

Harry cerca di divincolarsi.

Lou, fa male ai capelli”, protesta. “E fa male a me!”.

Zitto che dopo il mio trattamento sarai più Curly che mai!”, esclama Louis continuando il suo lavoro.

Harry prova a togliersi di dosso le mani dell'altro ma è scosso dalle risate.

Lou, per favore, stavo cercando di ma-mangiare!”, esclama, a corto di fiato.

Louis finalmente si ferma e lo guarda negli occhi. Per un lungo e bellissimo momento Harry immagina che l'altro ragazzo stia per baciarlo.

Hai del muffin sul naso”, dice invece.

Harry scoppia a ridere gettando indietro la testa.

Sei in grado di centrare la bocca quando mangi?”, continua Louis, prendendolo in giro.

Harry si passa una mano sul naso.

No, quando qualcuno tenta di strapparmi lo scalpo”, protesta, imbronciandosi.

Louis gli da un buffetto sulla guancia, rapido e innocuo, non sufficiente a rilasciare la tensione.

Mi è venuta un'idea mentre ero fuori”, annuncia.

Prendere aria ti fa bene allora”, ribatte Harry. “Rimette in moto le tue sinapsi”.

Louis lo pizzica sulla coscia.

Non parlare di cose che non conosci, Haz”, lo avverte. “In ogni caso, io ho sempre idee grandiose, ammettilo”.

Harry fa spallucce, Louis lo pizzica di nuovo. Gli spunterà un livido. Un altro. Ma almeno questo dimostra che l'altro ragazzo non ha paura di toccarlo, seppure non come Harry desidera.

Allora, la tua idea?”, lo esorta. “Dubito della sua grandiosità, comunque”.

Stavolta Harry riesce a evitare la mano di Louis ma il movimento fa sì che l'asciugamano legato in vita si apra e perciò si ritrova praticamente nudo davanti a Louis. Questi arrossisce.

Ehm, la mia idea”, balbetta distogliendo lo sguardo, mentre Harry si affretta a coprirsi. È piuttosto esilarante il pensiero che fino alla notte prima Louis lo ha preso in bocca e adesso non ha neanche il coraggio di guardare quello che Harry ha in mezzo alle gambe. O forse è triste.

La tua idea”, gli fa eco assestando un morso al muffin per nascondere il suo imbarazzo.

Pensavo di-”, inizia Louis.

Harry lo incoraggia pungolandolo col piede.

Pensavo che potremmo rimanere un altro giorno qui a Londra e tornare a casa domani”, afferma finalmente Louis. “Ho già parlato col proprietario e mi ha detto che stanotte la camera è disponibile e ho già avvertito mia madre nel caso in cui...nel caso in cui vada bene anche a te”.

Harry pensa che Louis abbia davvero delle idee grandiose. Qualunque idea che comprenda lui e Louis in una camera d'albergo per una notte intera – un'altra - è piuttosto grandiosa.

Oggi potremmo fare un giro visto che ieri non ne abbiamo avuto il tempo e potremmo...potremmo-”, Louis gesticola istericamente e Harry deve bloccargli i polsi per farlo smettere. Louis glielo lascia fare.

Okay”, dice.

Louis deglutisce rumorosamente.

Okay?”.

Okay”.

Louis gli sorride.

Ho anche avuto una sotto-idea”, afferma, ormai rilassato.

Una che?”, lo interroga Harry ingoiando l'ultimo boccone del suo muffin.

Un' idea dentro l'idea. Cioè un'idea che sarebbe stata valida solo se tu avessi accettato l'idea principale, cosa che hai fatto-”.

Lou, vai al punto”, lo interrompe Harry, tamponando con l'asciugamano le gocce d'acqua che ancora gli scorrono lungo il collo.

Quindi...visto che abbiamo poco tempo e Londra sembra gigantesca e comunque ne ho già visto la maggior parte pensavo che potremmo vedere un posto per uno. Cioè, io scelgo un posto dove non sono mai stato e dove vorrei andare assolutamente e tu ne scegli un altro e...insomma, hai capito?”.

Harry annuisce lentamente.

Credo di sì?”.

Ti va bene?”.

Mi va benissimo. Tu dove vorresti andare?”.

Louis fa un sorriso obliquo.

Indovina?”.

Topshop?”, lo prende in giro Harry.

Louis gli assesta uno scappellotto.

No, idiota, sono già stato da Topshop più volte di quante volessi. Mia madre è una grande fan”.

Tua madre”, replica Harry lanciando un'occhiata al marchio sulle mutande di Louis che, come sempre, sporgono dai pantaloni.

Allora? Vuoi per caso fare un giro sul London Eye?”, continua non avendo ricevuto alcuna reazione da Louis. Questi scuote il capo.

Già fatto”.

Harry si gratta il mento.

Non ne ho idea. Harrods? Hamley's? No, immagino tu ci sia già andato...”.

Appunto”, afferma Louis. “Ok, te lo dico io. Nonostante mi sia girato quel fottuto parco in lungo e in largo...non ho mai trovato la statua di Peter Pan”.

Harry fa un ampio sorriso.

Sul serio? Vuoi vedere la statua di Peter Pan ai Giardini di Kensington?”.

Certo!”, esclama Louis. “Voglio incontrare il mio doppelganger”.

Harry scoppia a ridere.

D'accordo, troveremo quella statua, dovessimo metterci tutto il giorno”, promette. “Neanche io l'ho mai vista comunque”.

Louis gli sorride e agli angoli dei suoi occhi si formano quelle rughette che Harry adora.

Tu dove vuoi andare?”, domanda Louis.

Harry aggrotta la fronte.

Ti prego non dirmi il British Museum o la National Gallery, anche se sono sicuro che ci sei già stato, perché ti mollo lì e me ne vado”, minaccia l'altro ragazzo.

Harry gli lancia un'occhiataccia.

I tuoi metodi non sono molto democratici”.

Non ho mai preteso che lo fossero”.

Harry gli fa la linguaccia, poi estrae il cappuccino dal sacchetto e ne prende un sorso, rassegnandosi al fatto che sia ormai freddo e abbastanza disgustoso.

Devo pensarci”, afferma. “Ho visto quasi tutto quello che c'è da vedere a Londra, tutte le attrazioni principali, quindi non lo so...”.

Infatti non devi soffermarti sulle attrazioni principali”, replica Louis. “Quelle le abbiamo viste tutti. Ci sarà un posto dove non sei stato perché magari non se lo caga nessuno ma che avresti sempre voluto vedere, no? Londra è immensa e piena di roba, amico”.

Harry si morde il labbro inferiore, facendo ruotare la tazza col cappuccino fra le mani.

Non è che sia poi così immensa-”.

Senti”, taglia corto Louis mettendosi in piedi, “prendi la mia guida e dalle un'occhiata. Io vado a sistemarmi i capelli e poi andiamo”.

Harry annuisce distrattamente e afferra la guida che gli lancia Louis.

Ti do un consiglio, Haz. Dai una sistematina anche tu ai tuoi capelli!”.

Harry si passa una mano tra i capelli ancora umidi ma già gonfi e sposta il ciuffo di lato ma questo gli ricade impietosamente davanti agli occhi.

Non accetterò dei consigli sui capelli da te”, protesta orgogliosamente. “Considerato che sei stato tu a ridurmi in questo stato”.

Louis ride e si dirige verso il bagno.

Ehi, Lou”, lo chiama Harry, col magone allo stomaco.

Louis si ferma sull'uscio del bagno.

Dimmi”.

Ricordi che dobbiamo...parlare?”.

Louis abbassa il capo.

Sì, mi ricordo. Intanto godiamoci questa giornata, che ne dici?”.

Harry annuisce e beve un altro sorso del suo cappuccino reprimendo una smorfia. Sarà più facile fingere che non sia successo nulla finché Louis continuerà a fare lo stesso.

*


Eccoci ad Hyde Park!”, annuncia Louis levando le braccia al cielo.

Harry si stringe nel cappotto. La sera prima non faceva tutto questo freddo. O forse sì? Ricorda di essersi sbarazzato del cappotto a un certo punto e di aver perfino sentito caldo. I miracoli dell'alcool, dell'eccitazione e del corpo di Louis premuto addosso al suo, presumibilmente.

Vuoi andare direttamente alla statua o vuoi fare un giro dei parchi prima?”, domanda.

Louis si infila le mani nelle tasche della giacca.

Se facciamo un giro dei parchi rischiamo di perderci sul serio quindi propongo di metterci subito alla ricerca della statua del vecchio Peter. Che ne dici?”.

Harry annuisce.

Dopo di te”, dice facendogli cenno di precederlo.

Louis estrae dalla giacca la propria guida, camminando qualche passo avanti a Harry.

Ok, intanto attraversiamo Hyde Park senza farci distrarre da niente e nessuno”, afferma, consultando il libro che tiene in mano. “Poi, arrivati ai Giardini di Kensington, dovremmo affidarci alla sorte e/o alla gentilezza di qualche passante perché la statua di Pete non è segnata da nessuna parte in questa dannata guida”.

Harry strabuzza gli occhi.

Stai scherzando?”.

Louis scuote il capo.

Questa guida risale tipo agli anni ottanta. Era di mia madre”.

Sono sicuro che all'epoca la statua ci fosse già, Lou”, replica Harry lanciandogli un'occhiata obliqua.

Allora evidentemente non fregava niente a nessuno della statua di Peter quando è stata stampata. Ci arrangeremo. Andiamo?”, propone Louis invitandolo a prenderlo sotto braccio.

Harry esita.

Che? Fa freddo, se camminiamo vicini ci riscaldiamo”, si giustifica Louis.

Harry ride.

La scusa più vecchia del mondo”.

Però funziona”, replica l'altro ragazzo quando Harry finalmente accetta il suo invito.

Però funziona”, gli fa eco questi non riuscendo a smettere di sorridere.

Il terrore che conclusasi la loro parentesi londinese Louis faccia non uno ma dieci passi indietro è ancora lì, che minaccia di sopraffarlo in ogni momento. Ma Harry cerca di metterlo a tacere questo terrore e godersi Louis, il suo Louis, quello che ha conosciuto pochi mesi prima e che ha imparato ad amare, non quello spaventato che gli si è rivelato ultimamente. Però Harry ama anche la versione fragile e indifesa di Louis, anzi, spesso sente che questa è proprio la versione di Louis che ha più bisogno di essere amata.

Attraversano il primo tratto di Hyde Park in silenzio. Harry nota come Louis stia facendo lo sforzo di andare al suo passo, strascicato e contemplativo – a Harry piace osservare gli alberi, i fiori, perfino gli scoiattoli o gli strani uccelli che zompettano sul prato – e gli è grato per questo. Quello che gli piace di più però è sentire la pressione del braccio di Louis contro il proprio e i brividi di freddo che ogni tanto percorrono il corpo dell'altro ragazzo trasmettendosi al suo di corpo. È come essere due in un corpo solo.

Prima che i pensieri di Harry si facciano troppo sdolcinati perfino per i suoi gusti, giungono al lago Serpentine. Louis si ferma di botto e gli pizzica il braccio.

Pensi quello che penso io, Haz?”.

Harry abbassa il capo per guardarlo in faccia ma lo sguardo di Louis è fisso sul lago.

Io sto pensando che tra poco non mi sento più la punta del naso per il freddo, ma dubito che stiamo pensando la stessa cosa”, ammette.

Louis fa un sorrisetto.

Non ti viene in mente nulla guardando il lago?”.

Harry osserva il lago, gli uccelli che si posano sul ciglio dell'acqua e quelli che ci infilano dentro la testa per pescare la loro preda, le onde che si formano a ogni folata di vento e i giochi di luce sulla superficie.

Che se fossi un pittore lo dipingerei?”, suggerisce semi-serio.

Louis sbuffa.

Cristo, a volte sei così sentimentale che mi domando cosa ci sto a fare io con te”.

Harry fa un verso a metà tra il sorpreso e l'oltraggiato.

Senti chi parla!”.

Io non me ne sto qui a fantasticare di essere il nuovo Monet! Stavo pensando a qualcosa di più pratico e divertente!”.

Harry solleva un sopracciglio.

Ovvero?”.

Affittiamo una barca!”.

L'espressione di Louis è così ridicolmente entusiasta che Harry non se la sente di prenderlo in giro.

Che ne è del tuo piano 'attraversiamo Hyde Park senza farci distrarre da niente e nessuno'?”, domanda invece.

Dai, è solo una piccola deviazione!”, insiste Louis. “Forse non è abbastanza romantico per te? Preferiresti affittare un cavalletto e una tela e sederti a fianco a quei vecchietti sulla panchina a dipingere i piccioni?”.

Harry districa il proprio braccio da quello di Louis con l'unico intento di mollargli un pugno sulla spalla.

Punto primo non saprei neanche da dove iniziarci se dovessi dipingere qualcosa. Punto secondo non sono piccioni, Louis, cristo santo”.

Louis scoppia a ridere.

Oche anatre piccioni, chissene”, replica con una scrollata di spalle. “Allora siamo d'accordo?”.

Non ho mai detto di essere d'accordo”, protesta Harry fingendo ostinazione.

Louis non si lascia intimidire e lo prende per mano. Harry rimane per un attimo spiazzato prima di incontrare gli occhi di Louis e il suo sorriso incoraggiante. Sembra che Louis non si sia neanche accorto del suo gesto oppure che non gli dia la stessa importanza che gli sta dando Harry.

Lo faccio solo perché altrimenti dovresti guidare quella barca da solo e non mi va di vederti alla deriva sul lago mentre cerchi di sfuggire a uno stormo di uccelli che attenta alla tua vita”, dice d'un fiato.

Lo fai perché ti piaccio”, replica Louis trascinandolo verso la banchina.

Harry stringe la presa sulla mano di Louis.

Ognuno ha le sue debolezze”, ribatte cercando di tenere a bada il tremito nella sua voce.

La mia debolezza mi ha spinto a seguire un'idiota fino a Londra”, dice Louis.

Harry sorride.

Non fare finta che non ti stai divertendo”.

Mi divertirò di più quando ti vedrò alle prese con i remi”.

Chi ha parlato di remi? Affitteremo la barca a remi?”.

È arrivato il momento di usare quelle braccia, Haz”.

Louis si finge sordo alle lamentele di Harry e si avvia a comprare due biglietti per la loro “gita” in barca.

Ti devo un cocktail. O forse due. Facciamo tre”, afferma Harry occhieggiando la barchetta che galleggia sull'acqua.

Nah, ho chiuso con l'alcool”, replica Louis allungando un piede a sfiorare la barca e ritraendolo subito dopo. “Almeno fino a Capodanno. Pronto a salire a bordo?”.

Salti tu, salto io”, mormora Harry con un sorrisetto.

Non mi sembra il momento adatto per citare Titanic”, ribatte Louis dandogli una leggera gomitata.

Siamo superstiziosi, Lou?”, scherza Harry.

No, sono sicuro che questa barca sia praticamente inaffondabile”, dice Louis prima di saltare sulla piccola imbarcazione e allungare una mano verso Harry. “Ti fidi di me?”.

Harry ridacchia e afferra la mano che Louis gli porge.

Quello era Aladdin o di nuovo Titanic?”, domanda saltando a bordo e inciampando addosso a Louis. L'altro ragazzo gli poggia una mano sul fianco.

Sono più un tipo da Disney”, sussurra al suo orecchio.

Harry sente improvvisamente caldo in viso.

Aladdin, allora”, balbetta facendo un passo indietro.

Cameron ha decisamente rubato quella frase a uno dei miei cartoni animati preferiti. Non lo perdonerò mai”, si lamenta Louis sedendosi a prua e afferrando un remo. Lo fa ruotare in via sperimentale prima di afferrare anche l'altro.

Dubito altamente”, replica Harry prendendo posto di fronte a Louis.

Anche la storia è praticamente la stessa. Solo che Titanic finisce male”, continua Louis. “L'unico scopo di Cameron era quello di far piangere milioni di ragazzine. Uccidere Jack era assolutamente non-necessario. Bastava che Rose spostasse-”.

Se stai per fare la solita battuta scontata sul fatto che ci sarebbero stati perfettamente tutti e due su quel pezzo di legno se Rose non fosse stata una cicciona egoista ti do un remo in testa”, minaccia Harry. “Che poi non so che film hai visto ma non c'entra assolutamente nulla con Aladdin”.

Louis scoppia a ridere.

Mi sa che ho scoperto il tuo film preferito, Styles”, afferma. “Non ho mai sentito nessuno difendere così orgogliosamente quella palla morta-”.

Non osare”, lo interrompe Harry mollandogli un calcio.

Louis ride ancora.

Rettifico: Cameron ha fatto piangere milioni di ragazzine più un ragazzo”.

Ne avrà fatti piangere a centinaia”, si difende Harry. “Sei piuttosto insensibile per essere così...sensibile”.

Louis replica con una scrollata di spalle.

Dici cose senza senso, Haz”, mormora. “Ti risparmio la fatica. Guido io, per adesso”, aggiunge dopo una pausa.

Avevo intuito. Ma almeno lo sai come funzionano questi cosi?”, domanda Harry, lanciando un'occhiata ai remi.

Louis arriccia le labbra.

Non ne ho la più pallida idea. Lo scopriremo solo remando”.

Harry aggrotta la fronte.

Fantastico”.

Dopo qualche tentativo fallito Louis riesce a far avanzare la barca. Nel giro di pochi minuti è ansimante ma nonostante questo ostenta un sorriso soddisfatto. Tuttavia, quando hanno fatto qualche metro, trovandosi più o meno al centro del lago circondati da altre barche e da qualche pedalò, decide che ne ha abbastanza perciò molla i remi e si stende a pancia all'aria.

Lou, che diavolo stai facendo?”, esclama Harry, vagamente allarmato.

Mi rilasso, Haz! Rilassati anche tu”, lo esorta Louis, gli occhi socchiusi e un'espressione pacifica.

Rilassarmi?! Ci scontreremo con le altre barche o uccideremo qualche uccello se non guidiamo questa cosa!”, protesta l'altro ragazzo.

Louis si stringe nelle spalle e affonda una mano nell'acqua. Harry viene colto di sorpresa quando si ritrova il viso bagnato dagli schizzi.

Louiiis!”, esclama asciugandosi il volto. Louis ride e lo schizza di nuovo. Harry decide di combattere. Si sporge dalla barca e infila una mano in acqua. Louis ha la testa piegata di lato - un braccio sulla fronte per schermarsi dai raggi del sole - e lo osserva con gli occhi semi-chiusi e un'espressione di sfida. L'acqua è gelata e Harry riesce a malapena a contenere un verso di disgusto al pensiero di avere una mano ammollo. Nonostante questo riesce a spruzzare addosso a Louis una generosa quantità d'acqua. L'altro ragazzo evidentemente non si aspettava che Harry andasse così oltre, perciò si mette a sedere di botto cercando di asciugarsi il viso con la manica della giacca. Harry ride sguaiatamente ma il riso gli muore in gola quando Louis lo guarda dritto in faccia: ci sono delle gocce d'acqua intrappolate tra le sue ciglia e il colore delle sue iridi è di un grigioblu scintillante. Quando pensava di aver visto la bellezza di Louis in ogni sua forma e manifestazione ecco che l'altro ragazzo lo sorprende lasciandolo senza fiato.

Come hai osato?”, protesta Louis ma il sorriso giocoso sul suo volto conferma a Harry che si sta divertendo. Prima che questi possa ribattere Louis si alza in piedi e gli si para davanti. Harry lo guarda di sotto in su e osserva le gocce d'acqua che ancora gli scorrono sul mento. La barca ondeggia e Louis non sembra molto stabile sulle gambe.

Sento muoversi il criceto nel tuo cervello, Lou”, lo motteggia Harry. “Stai cercando un modo per vendicarti senza ribaltare la barca e annegarci tutti e due”.

Louis fa un sorriso tirato, colto in flagrante, poi gira sui tacchi e torna a sedersi, incrociando le braccia sul petto.

Immagino non ti sia venuto in mente nulla”, osserva Harry.

Louis schiocca le labbra, ma prima che Harry possa battere ciglio l'altro ragazzo con uno scatto gli piomba addosso. Harry cade all'indietro e la sua schiena incontra il freddo legno della barca, che si agita in maniera inquietante a causa dell'urto. Harry è sicuro che abbiano imbarcato dell'acqua.

Sei impazzito?”, urla mentre Louis comincia a fargli il solletico, cercando invano di insinuare le dita sotto al suo cappotto. “È questa la tua vendetta?!”.

Non sono riuscito a pensare a niente di meglio. Mi sono lanciato”, ammette Louis, ghignando e continuando a solleticarlo. Harry scalcia ma ogni suo movimento è un attentato alla stabilità della barca.

Lo vedo che ti sei lanciato”, replica, cercando di allontanare le mani di Louis dai suoi fianchi. Inutile dire che la sua lotta contro l'altro ragazzo è solo una farsa, messa su per non rendere totalmente palese il fatto che a Harry piaccia come si siano messe le cose. Non è che lui soffra poi così tanto il solletico e comunque attraverso il cappotto è difficile che le dita di Louis sortiscano l'effetto desiderato.

Louiiiis”, ulula quando l'altro ragazzo riesce finalmente a infilare una mano sotto al cappotto, superando pure la barriera del maglione, assestandogli un pizzicotto sulla pelle nuda del fianco. “Non è valido!”.

Tutto è lecito in amore e in guerra”, afferma Louis vittorioso.

Harry continua a dibattersi ancora per un po' prima di accorgersi che Louis ha concluso il suo attacco. L'altro ragazzo troneggia su di lui, leggermente a corto di fiato, sgocciolando dai capelli direttamente sulla sua faccia. Ha le labbra arrossate perché le ha mordicchiate in preda allo sforzo di condurre il suo assalto ed è bello bello bello tanto quanto è proibito. Harry vorrebbe baciarlo, disperatamente.

Mi sa che ho vinto, Styles”, sussurra.

Da quando conosce Louis Harry è diventato più istintivo e probabilmente incosciente – e non sa se essergli grato o maledirlo per questo - perciò lo bacia.

Louis è chiaramente colto di sorpresa ma indugia per qualche secondo nel bacio prima di ritrarsi. Harry serra gli occhi perché ha paura di incontrare la sua espressione. Pensa che non è giusto che una persona abbia così tanto potere su di lui: il potere di farsi desiderare ma soprattutto quello di fargli avere timore di commettere uno sbaglio a ogni mossa. Harry decide, non senza una punta di orgoglio, che se di sera non riusciranno a chiarirsi, se Louis non gli dirà cosa vuole, sarà lui a prendere una posizione e mettere fino alla volubilità dell'altro ragazzo. È ora che la smetta di essere alla sua mercé. Però non è sicuro di riuscire nel suo proposito, perché quando c'è di mezzo Louis la sua razionalità ha poca voce in capitolo.

Sarà meglio che continuiamo il nostro giro. Ho pagato solo per mezz'ora”, afferma Louis, mettendosi in piedi e allungando una mano a Harry per aiutarlo ad alzarsi. Harry apre gli occhi e trova quelli di Louis puntati su di lui – non sta evitando il suo sguardo, non ha girato il volto dall'altra parte – e non c'è niente nella sua espressione che tradisca fastidio o disagio.

Harry tira un sospiro di sollievo e si alza. Louis lo afferra per le spalle e lo ruota spingendolo verso la prua.

Non scherzavo quando dicevo che voglio vedere come te la cavi coi remi”.

Harry soffoca un'imprecazione ma lo accontenta. Farebbe di tutto per un Louis che si lascia baciare. Forse liberarsi dal potere che l'altro ragazzo ha su di lui non sarà una faccenda tanto semplice.

*


Quando tornano sulla terraferma i capelli di Louis sono ancora umidi e Harry si sente un po' in colpa per questo. Anche lui però soffre i postumi della loro “lotta” in barca, visto che i suoi jeans sono bagnati sul sedere e il suo cappotto è chiazzato dall'acqua all'altezza delle spalle. Per fortuna c'è il sole – pallido e distante come solamente il sole di Londra può essere, ma comunque abbastanza efficiente - perciò c'è qualche probabilità che i suoi vestiti riescano ad asciugarsi, tuttavia l'aria è pungente e lui è scosso da un brivido di freddo.

Louis sembra avvertirlo e gli si fa più vicino. Harry lo guarda di sottecchi mentre estrae le mani dalle tasche – dove le aveva nascoste dopo essere sceso dalla barca per tenerle al caldo – e fa per passargli un braccio attorno alla vita. Harry si irrigidisce ma Louis lo attira a sé senza esitare.

Seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino!”, esclama lanciando un pugno in aria.

Harry si rilassa e gli circonda le spalle con un braccio. Il cuore gli batte forte al pensiero che sta camminando abbracciato a Louis per un parco affollatissimo di Londra. Non dovrebbe essere tanto emozionato per così poco.

Purtroppo non sarà così semplice. Chiediamo a qualcuno dove si trova questa benedetta statua?”, si sforza di domandare.

Non ancora, intanto arriviamo ai Giardini di Kensington”, replica Louis, stringendo la presa sul suo fianco. Harry si trova d'accordissimo con Louis, non essendo ancora disposto a staccarsi da lui e a lasciare il calore del suo corpo.

Procedono abbracciati, Louis osserva la gente che passeggia, pedala, va sui pattini oppure ozia sull'erba e Harry osserva Louis. Istintivamente, quasi senza rendersene conto, comincia ad accarezzare il viso dell'altro ragazzo con il pollice. Louis piega la testa di lato per andare meglio incontro al suo tocco. Harry apre la bocca per parlare ma prima che possa dire qualsiasi cosa – sarebbe stata un'idiozia comunque, detta solo perché a volte i suoi pensieri non sono coerenti con Louis al suo fianco – Louis poggia un bacio sulla sua mano. Harry chiude la bocca mentre la pelle d'oca avanza sul suo corpo e qualcosa come un' esplosione di affetto per l'altro ragazzo deflagra nel suo petto.

Appena giunti a quello che sembra essere l'ingresso dei Giardini di Kensington decidono che è arrivato il momento di chiedere informazioni. Le prime tre persone alle quali si rivolgono non sono per niente d'aiuto e Louis emette un verso frustrato.

Dove sarà questa statua? Cazzo, è tutto quello che voglio vedere, chiedo troppo?”.

Harry gli da una pacca sulla spalla e procede sul sentiero verso un gruppo di quelli che sembrano poliziotti. Neanche loro hanno idea della precisa ubicazione della statua.

Senti, se sei stanco ci fermiamo”, propone Louis. Harry scuote il capo, risoluto. Louis desidera vedere la statua e Louis la vedrà.

Finalmente incontrano un anziano signore, probabilmente vecchio quanto la statua stessa, che riesce a spiegare loro dove si trova. Louis annuisce concentrato, cercando di memorizzare le indicazioni dell'uomo.

Grazie mille, le sarò eternamente grato”, afferma solennemente, inchinandosi per giunta. L'uomo gli sorride e di toglie il cappello a mo' di saluto.

Lou, dimmi che hai sul serio capito dove dobbiamo andare”, implora Harry

Certo! Fammi dare uno sguardo alla mappa”.

Dopo aver consultato la cartina Louis tira Harry per un braccio.

Siamo vicini!”, esulta.

Come fai ad orientarti?”, domanda Harry, dubbioso.

Non è difficile. Dobbiamo tornare indietro”.

Harry arranca dietro a Louis fino a una specie di piazzetta al cui centro, su una piattaforma circolare, si trova la statua di bronzo, circondata da alberi spogli che sembrano incombere su di lei come delle mani scheletriche.

Il piccolo Peter se ne sta in piedi su un tronco, sul quale si arrampicano conigli, scoiattoli e fate, a suonare il suo flauto, vestito con una specie di tunica.

Harry si volta a guardare Louis con un sorriso di anticipazione. Tuttavia scopre un Louis perplesso, le sopracciglia unite in un'espressione quasi di disprezzo.

È-è piccola”, balbetta Louis. “E Peter ha un vestito e-”.

Si avvicina per dare un'occhiata fino a poggiare le mani sulla ringhiera che circonda lo spiazzo dove si trova la statua.

Questa è la più grande delusione della mia vita”, afferma.

Harry si guarda bene dal ridere.

Non mi riprenderò mai più dallo shock”, continua Louis.

Harry gli poggia una mano in mezzo alle scapole.

Dai, Lou, sarà anche piccola ma è bella. Guarda la precisione dei dettagli e-”.

La più grande delusione della mia vita”, lo interrompe Louis, solennemente.

Harry sospira.

Peggio di quando hai scoperto che Babbo Natale non esiste?”, prova a scherzare.

Louis lo fulmina con lo sguardo.

Neanche lontanamente paragonabile”, afferma, ma senza aspettare l'altro ragazzo supera la ringhiera e si dirige verso la statua. Qui attende che una ragazza finisca di farsi fotografare prima di salire i gradini che lo separano dalla scultura in bronzo e poggiare una mano sulla testa di una delle fate, osservando Peter di sotto in su.

Harry lo raggiunge.

Barrie ha seguito la realizzazione di questa statua”, mormora Louis. “A lui doveva piacere”.

E a te no?”, domanda Harry esitante.

Louis socchiude gli occhi per scrutare meglio la statua, poi decide di fare un giro intorno a essa.

Sì, ok, mi piace”, conclude quando raggiunge Harry dall'altro lato. “A parte il fatto che Peter è una cazzo di bambina”.

Harry ride rumorosamente.

Un po' sì”, concede.

Il mio alter ego non può essere una bambina”, protesta Louis.

Perché no?”, lo prende in giro Harry.

Louis gli rifila una gomitata.

Mi fai una foto?”, domanda. “Col mio cellulare”.

Harry annuisce e Louis gli passa il proprio telefono.

Scegli una posa”, lo esorta Harry.

Louis per tutta risposta gli da le spalle e – con estrema sorpresa e anche un po' di sgomento da parte di Harry – inizia a scalare la statua.

L-Lou”, balbetta Harry gettando uno sguardo alle sue spalle e quasi trasalendo alla vista del capannello di gente che si è formato a poca distanza da loro. “Sei sicuro che puoi farlo?”.

Louis è già in cima al tronco e sta cercando di trovare uno sistemazione adeguata per i suoi piedi, nell'esiguo spazio dove poggia la bronzea figura dalle sembianze di Peter Pan.

Non c'è un cartello con su scritto 'non abbracciare Peter', giusto?”, replica circondando la statua con le braccia.

Harry si ritrova suo malgrado a ridere.

No, idiota”.

Louis si stringe nelle spalle.

Appunto”, ribatte. “Sono più alto di te, Pete”, continua, dando dei colpetti in testa alla statua.

Vorrei ben vedere, è un bambino”, osserva Harry. “Ok che sei un nano ma-”.

Un'altra battuta sui nani e tra noi è finita”, minaccia Louis.

Qualcuno sbuffa spazientito. Harry si volta e fa un cenno di scuse a un uomo che tiene per mano una bambina ansiosa di fare una foto con la statua ma che allo stesso tempo guarda con ammirazione Louis in cima al tronco.

Lou, facciamo questa benedetta foto e poi scendi di lì. Sono sicuro che neanche Peter sopporta più le tue chiacchiere”.

Louis gli mostra il dito medio prima di rendersi conto che c'è una folla ad osservarlo - e che in questa folla ci sono dei bambini – e nascondere la mano dietro la schiena. Harry scoppia a ridere.

Quando finalmente Harrys ha scattato un paio di foto – in una Louis è avviluppato al corpo di Peter, in un altra fa il gesto di infilargli un dito su per il naso – Louis scende dalla statua con un balzo. Harry non ha neanche il tempo di preoccuparsi per la sua incolumità.

Ti piace dare spettacolo, mh?”, osserva.

Louis si spolvera della polvere immaginaria dai vestiti e sorride alla folla di gente che gli lancia occhiate a metà tra l'infastidito e il compiaciuto.

Sempre”, replica orgoglioso.

Vuoi sapere una cosa?”, domanda a Harry quando ormai si sono allontanati dalla statua – alla quale Louis ha fatto un cenno di saluto affettuoso – e stanno costeggiando il lago.

Harry annuisce e cerca fingere nonchalance quando prende Louis sotto braccio.

Wendy mi è sempre stata sul cazzo. Non capisco perché Peter abbia perso del tempo con lei”, afferma Louis attirando Harry più vicino.

Wendy era tutto quello di cui Peter aveva bisogno”, ribatte Harry con enfasi. “Qualcuno che si preoccupasse per lui, qualcuno che gli rimboccasse le coperte, qualcuno che lo abbracciasse quando aveva gli incubi, che lo facesse sentire protetto...Una madre, insomma”.

Suona abbastanza incestuoso se pensi che Wendy avrebbe voluto dargli una botta”, dice Louis sghignazzando.

Harry lo pizzica leggermente sul braccio.

Non mi piace il suo personaggio”, continua Louis. “Lei voleva crescere. Ha lasciato L'Isola Che Non C'è perché voleva crescere, sposarsi, avere dei figli, delle responsabilità e cazzate varie. Chi sceglierebbe un simile destino dopo essere stato sull'Isola?”.

Anche i Bambini Sperduti sono tornati con lei”, gli fa notare Harry.

Sì e se ne sono pentiti dopo il primo giorno di scuola!”.

Harry si morde il labbro inferiore.

Lou, lo so che sei convinto di essere la reincarnazione di Peter o roba simile, e anche io sono convinto che tu un po' lo sia, però guardati”, inizia Harry e non sa cosa si sia impossessato di lui, “tu hai delle responsabilità. Studi, sei il capitano della squadra di calcio, fai parte del Club di Recitazione, canti al Glee club e il prossimo anno ti iscriverai all'università e non riesco a immaginare in quanti corsi extra- curriculari ti farai coinvolgere”.

Louis lo guarda di sottecchi e aspetta che Harry continui quello che sembra essere un monologo.

Nonostante questo sei e sarai sempre l'esempio vivente che crescere e assumersi delle responsabilità non significa necessariamente smettere di divertirsi o rinunciare a fare quello che più ci piace. Lou, tu puoi scegliere di essere l'adulto che vuoi, non devi per forza essere destinato a una vita infelice. Non serve vivere sull'Isola per essere felici”.

Louis fa il tentativo di rispondere, ma Harry apparentemente non ha finito il suo discorso.

Peter crede di essere felice perché ha dimenticato o forse non ha mai saputo quali fossero i vantaggi di vivere nel nostro mondo, di avere dei legami, di avere qualcuno che ti ama, che ti ama sul serio, come una madre o una moglie. Quando conosce Wendy intravede per un attimo questo mondo ma quando lei decide di andarsene dall'Isola lui non la segue perché è troppo orgoglioso per ammettere di avere bisogno di lei come gli altri bambini, perché è troppo testardo. E perché è convinto che tutti gli adulti siano cattivi e infelici e che anche lui avrebbe fatto la stessa fine. Non puoi essere Peter, Lou, non puoi”.

Harry si ferma a prendere e fiato e wow, probabilmente non ha mai detto tante parole di fila in vita sua senza interrompersi per controllare se il suo interlocutore stesse effettivamente ascoltando. E Louis sta ascoltando, con una luce di sorpresa e di...rispetto negli occhi.

Tu sei più fortunato perché hai l'opportunità di andare e venire dall'Isola senza dimenticarti di-di noi, di quelli che ti-”, Harry esita un attimo, “amano. Puoi vivere nel mondo reale ma rifugiarti nell'Isola della tua immaginazione ogni volta che vuoi senza timore di perdere la strada di casa. È quello che tutte le persone sane di mente dovrebbero fare. L'Isola non è solo per i bambini, L'Isola è per tutti quelli che non dimenticheranno mai cosa vuol dire essere bambini”.

Harry avverte Louis di avere finito il suo discorso stringendogli il braccio. Louis si sporge verso di lui fino a che il suo fiato caldo non lambisce il suo orecchio.

Te lo hai mai detto nessuno che sei piuttosto intelligente? L'intelligenza è sexy”.

Harry rabbrividisce ma si impone di sorridere.

Sì, qualcuno me lo ha detto. Mia madre, una decina di professori...”, mente.

No, sul serio. Io leggo senza un minimo di obiettività, identificandomi in questo o quest'altro personaggio. Tu invece leggi un libro e lo capisci”.

Sono sicuro che anche tu capisci, Lou”, cerca di rassicurarlo Harry. “E comunque non c'è niente di male nell'identificarsi in un personaggio. Anzi, credo proprio che la maggior parte dei libri siano scritti per questo”.

Louis scuote il capo.

Haz, io vivo nel mito di Peter Pan perché fa figo identificarsi in un personaggio che sostiene di non aver bisogno di nessuno, perché sa che così non sarà mai deluso, ferito o abbandonato”, replica con trasporto, “anche se alla fine è proprio quello che gli succede, ma lui è diventato così bravo a dimenticare. Quello che non voglio ammettere è che Peter in realtà non è altro che un ragazzino arrogante e presuntuoso, cattivo e...solo”.

Harry si trattiene dal dirgli robe patetiche come tu non sarai mai solo o io non ti abbandonerò mai, perché no, non funziona così nella vita reale.

Peter ha anche delle qualità, comunque”, ribatte invece. “È coraggioso, ribelle, astuto. In questo ti puoi identificare”.

Louis sbuffa.

Io non sono nessuna di queste cose”, mormora.

Non dire così”, lo prega Harry.

Il sorriso che gli regala Louis non raggiunge gli occhi e Harry si sente stringere il cuore nel petto.

Basta coi discorsi seri, Harold”, esclama Louis. “Hai deciso dove vuoi andare?”.

Harry lo guarda con ancora un po' di apprensione, poi annuisce.

Bene!”, esulta. “Allora?”.

Harry gli sorride enigmatico.

Sorpresa”, dice.

Louis solleva un sopracciglio.

Pensi sul serio di riuscire a tenermelo nascosto fino a quando non arriviamo?”.

Harry fa spallucce.

Fammi vedere la mappa della metro”, ordina allungando una mano verso Louis.

No, fino a quando non mi avrai detto dove vuoi andare”, ribatte Louis staccandosi da lui. “Non mi fido di te, sento puzza di British Museum”.

Harry incrocia le braccia sul petto.

Ok, vorrà dire che ci andrò da solo”, minaccia.

Louis spalanca la bocca.

Non lo faresti mai”, lo sfida.

Oh, ma davvero?”, lo schernisce Harry. “Ciao, Louis, ci vediamo più tardi in albergo”.

Harry gli volta le spalle e procede ad ampie falcate verso...beh, lontano da Louis.

Haz, non dirai sul serio?”, domanda Louis con una punta di panico. “Haz?”.

Harry lo ignora e cammina a testa bassa sulla sponda del lago. Louis gli corre incontro e in una manciata di secondi Harry si ritrova piegato in due per il peso di un quasi-diciottenne, muscoloso e in piena salute, sulle spalle.

Lou!”, protesta con poca convinzione, afferrando con le mani le cosce di Louis avvolte attorno alla sua vita per evitare che scivoli.

Ok, mi fido ciecamente di te, portami dove vuoi, anche al British o in qualche altro stupido museo”, ansima Louis nel suo orecchio, “anche a vedere i cazzo di Gioielli della Corona o a una partita di polo, ma ti prego non lasciarmi mai più da solo”.

Harry scoppia in una risata roca.

Ti ho lasciato solo per tipo un minuto. Avevi paura di essere mangiato dai piccioni?”.

Non sono piccioni”, ribatte Louis schiaffeggiandolo sulla testa.

Harry ride e decide che Louis non è poi così pesante.


ANGOLINO (aka "all'autrice piace blaterare").

Lasciate che vi racconti il mio patetico e disperato tentativo di incontrare Harry Styles, così da farvi perdere anche quel poco di stima che provate nei miei confronti.
Innanzitutto dovete sapere che la prima sera a Londra sono stata a tanto così dal vederlo. Mi spiego, io e le mie amiche abbiamo deciso di fare un giro per locali a Soho. Fondamentalmente abbiamo percorso una sola strada per tutta la notte perché non sapevamo cosa fare e dove andare, quindi in sostanza abbiamo vagato come delle disperate.
Cosa scopriamo il giorno dopo? Che Harry Styles si trovava praticamente in un "locale" nella strada parallela a dove siamo state noi per tutto il tempo, ovvero allo stramaledettissimo Groucho Club(ci sono le foto di lui e Rita Ora che lo testimoniano). Immaginate io e le altre che ci strappiamo i capelli all'Apple Store, dove stavamo scroccando PC e connessione. Comunque, quella sera decidiamo di tornare a Soho (sappiate solo che adesso conosco Soho quasi meglio di quanto conosca il quartiere dove abito) e passare davanti al Groucho. Scopriamo che è un locale all'apparenza anonimo, senza un'insegna vera e propria ma con una specie di targa che lo identifica. Passeggiamo un po' avanti e indietro sulla strada osservando la strana fauna che entra e esce dal locale prima di decidere che non è il caso di fare le creepy davanti a un club privato e andarcene.
Adesso arriva la parte tragica (tragicomica?) della vicenda. Quel sabato due delle mie amiche tornano dalla loro spedizione giornaliera in cerca di info alla reception dell'albergo (scroccavamo PC e connessiona anche lì) dicendo "Abbiamo una notizia che potrebbe essere bella". Insomma, circolava il rumour che Harry sarebbe andato a una festa di compleanno al Groucho e noi, da brave disadattate sociali aspiranti stalker quali siamo, partiamo di nuovo alla volta del Groucho. Non potete capire l'emozione quando arriviamo davanti al locale perché indovinate chi c'erano? I paparazzi! Quelli veri, con le macchine fotografiche al collo, in sella ai loro scooter. In più c'era una Range Rover parcheggiata di fronte alla porta. Vi giuro che eravamo convinte che ce l'avremmo fatta, che Harry fosse in quel locale e che noi l'avremmo visto. Vi anticipo che no, non c'era. Siamo state un'ora al freddo e al gelo ad aspettare ( la mia migliore amica, alla quale non importa una ceppa dei 1D, giura che me la farà pagare) fino a quando non abbiamo notato che i paparazzi cominciavano ad andarsene. Evidentemente noi e loro avevamo letto lo stesso rumour solo che probabilmente qualcuno dentro al locale li avrà informati che Harry non c'era. Così le nostre speranze si sono infrante e ci siamo rifugiate con la coda tra le gambe in un locale lì vicino.
Fine della triste e patetica storia di come non ho incontrato Harry. Scusate se vi ho tediato.

Alla prossima, dears!









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Capitolo 29
*** The view's so nice ***


l 29

Ci ho messo anni a scrivere questo capitolo e non ne sono per niente soddisfatta. Vi confesso che per la prima volta ho sinceramente paura che non vi piaccia. Oltretutto è lunghissimo. Nei miei piani avrebbe dovuto essere l'ultimo ambientato a Londra ma, ahimè, ce ne sarà ancora un altro (non ne posso più di questi due, mi mancano gli altri ragazzi!!!).

Comunque, fatemi sapere cosa ne pensate. Ah, vi ringrazio tantissimo come sempre! E grazie a quelli che sono stati tanto carini su Facebook e mi hanno cosparso d'amore!

*

Non stiamo andando al British Museum”, osserva Louis sbirciando la mappa della metro da sopra la spalla di Harry.

E da cosa l'hai capito?”, domanda Harry senza staccare gli occhi dal foglio.

Questa non è la linea che porta al British Museum”, replica Louis, cercando di strappare la mappa dalla mani di Harry, che se la porta al petto prima che l'altro ragazzo possa afferrarla.

Perché, mi vuoi dire che tu sai qual è la linea che porta al British Museum?”.

Louis incrocia le braccia sul petto.

Sì”.

Harry piega la mappa e se la infila in tasca.

Allontanati dalla linea gialla, Lou”.

Perch-”, inizia a dire Louis prima di sentire il rumore del vagone in avvicinamento sul binario.

Harry lo afferra per il bavero della giacca obbligandolo a spostarsi.

Mi vuoi dire dove stiamo andando?”, piagnucola Louis.

Harry scuote il capo.

Nah”.

Allora mi vuoi dare quella dannata mappa così posso scoprirlo da me?”, prega l'altro ragazzo.

Harry lo ignora e si mette in fila ad aspettare che si aprano le porte del vagone.

Non avrei mai dovuto darti quella mappa”, brontola Louis.

Harry ride.

Già, che errore madornale hai fatto, non sarei riuscito a trovarne un'altra copia da nessuna parte”, lo prende in giro.

Louis rotea gli occhi.

Quando le porte del vagone si aprono ne viene fuori una fiumana di gente, ma altrettanta ne sale. Louis riesce a sgusciare in mezzo alla ressa fino a trovare un posto libero. Harry si regge al palo di fronte a lui.

Siediti in braccio a me, se vuoi”, offre Louis, guardando Harry di sotto in su.

Harry stringe le dita attorno al palo per non perdere l'equilibrio quando il treno sotterraneo riprende la sua corsa.

Semmai siediti tu in braccio a me”, ribatte, ovvio.

L'altro ragazzo arrossisce.

Ok”, acconsente, “se ci tieni tanto a fare l'uomo della situazione...”.

Louis si alza per cedere il posto a Harry. Questi si batte una mano sul ginocchio per incoraggiare l'altro a sedersi.

Coraggio, nanetto”.

Louis corruga la fronte, indispettito.

Ti avevo detto-”.

Niente più battute sui nani, ok, scusa”, finisce Harry per lui, estremamente divertito.

Louis finalmente siede in braccio a Harry e questi può sentire che è teso da come tiene la schiena ritta e le gambe strette.

Stiamo andando a Baker Street?”, domanda Louis, consultando la mappa con le fermate della metro stampata sopra il finestrino di fronte a lui. “Lo sapevo che alla fine mi avresti portato in un dannato museo”.

Harry poggia una mano sul suo fianco nella speranza che Louis si rilassi.

Museo?”, domanda sporgendosi per parlare al suo orecchio.

Quello di Sherlock Holmes, non fare il finto tonto!”, replica Louis piegando leggermente la testa di lato.

Harry ride dentro il suo orecchio mentre Louis sbuffa.

Non stiamo andando al museo di Sherlock Holmes!”, esclama il riccio. “Posso sapere per che razza di museomane mi hai scambiato?”.

Andare in giro per musei tutto il giorno sarebbe una cosa così da te”, si difende Louis, rilassandosi contro il petto di Harry. Questi poggia anche l'altra mano sul fianco del ragazzo in braccio a lui e si trattiene dal sorridere come un'idiota per l'ennesima manifestazione di intimità in pubblico. Louis lo sta rendendo davvero, davvero felice con questi gesti piccoli e per lo più spontanei.

Lou, guarda che non sono l'intellettuale che tu pensi che io sia”, afferma Harry, solleticando la guancia di Louis con i capelli.

Louis si gratta la faccia prima di rispondere.

Quello che so è che sulla scrivania di camera tua ho trovato un volume dell'Enciclopedia Britannica, Haz”, replica, fingendo di reprimere un brivido di disgusto. “Hanno inventato internet e Wikipedia tipo da secoli ma tu usi ancora quella roba. Nel ventunesimo secolo! Ti piacciono le cose vecchie, Styles, ammettilo”.

Harry soffoca una risata contro la sua schiena.

Ok, lo ammetto”, mormora. Louis annuisce compiaciuto.“Dopo tutto mi piaci tu”, osa Harry.

Louis gli rifila una gomitata sul petto.

Per fortuna neanche tu mi dispiaci altrimenti a questo punto mi sarei alzato e me ne sarei andato, sottraendomi al tuo sequestro di persona”.

Harry lo pizzica sul fianco.

Non è sequestro di persona se mi segui di tua spontanea volontà”, osserva.

Avrò la Sindrome di Stoccolma, che ne so”, afferma Louis con una scrollata di spalle.

Harry ridacchia.

Sembra che qualcun altro qui ha letto l'Enciclopedia Britannica”.

Louis ruota il busto per guardarlo in faccia.

No, io mi sono evoluto, uso Wikipedia”.

Harry scoppia a ridere. Stupido, stupido adorabile Louis, pensa con affetto. Tanto affetto, tantissimo. Oh mio dio-

L'annuncio dell'approssimarsi della fermata di Oxford Circus interrompe il flusso dei suoi pensieri.

Scendiamo qui?”, domanda Louis osservando i passeggeri che smontano dal treno.

Harry poggia il mento sulla sua spalla.

No, alla prossima”.

Louis alza il pugno in segno di vittoria.

Sì!”, esulta. “Mi hai appena rivelato dove andiamo!”.

Harry si morde il labbro inferiore. Cazzo.

Regent's Park, Hazza?”, chiede Louis. “Abbiamo attraversato due parchi stamattina, non ti sono bastati?”.

Harry si appoggia allo schienale del sedile.

Non c'è solo il parco da quelle parti!”, esclama, tentando di trarlo in inganno.

E che altro c'è? Un museo?”, scherza Louis.

Harry lo colpisce con un pugno sul braccio.

E basta con questa storia!”.

*

Mi stai portando allo zoo?”, domanda Louis, davanti ai cancelli di Regent's Park.

Harry fa cenno di no con la testa.

Il tuo piano è quello di farmi camminare finché i miei piedi saranno diventati delle polpette sanguinolente, allora?”, continua l'altro ragazzo.

Harry scuote di nuovo la testa.

Stai facendo il gioco del silenzio, Haz?”, insiste Louis, punzecchiandogli un fianco.

Harry sbuffa, spazientito.

Sì, Lou, che ne dici di partecipare anche tu? C'è un'unica regola: chiudere il becco”.

Louis spalanca la bocca indignato, poi si sposta il ciuffo di lato lanciando a Harry un'occhiata altezzosa. L'altro ragazzo lo prende per il gomito e lo trascina dentro al parco.

Regent's Park è diverso dai parchi che hanno visitato quelle mattina, sembra più silenzioso e tranquillo, forse perché è pomeriggio inoltrato o forse perché situato in una zona meno centrale rispetto ad Hyde Park e ai Kensington Gardens. Ci sono dei ragazzi che giocano a calcio sull'erba, altri che praticano chissà quale disciplina orientale in solitaria, semi-nascosti tra gli alberi, altri ancora che fanno jogging con le cuffie alle orecchie. Harry guarda le panchine vuote e pensa che se vivesse a Londra passerebbe lì le sue giornate, seduto a leggere o ad ascoltare musica – sorseggiando nel frattempo un tè o un caffè - oppure a osservare i passanti fantasticando sulle loro vite (è una cosa che fa spesso, quest'ultima, e forse è un tantino inquietante). Dovrebbero torturarlo prima di convincerlo a fare dell'attività fisica all'aria aperta. I parchi sono posti per il relax e la meditazione non esistono perché ci si corra e ci si sudi e ci si sputi un polmone o magari tutti e due. Personali opinioni di Harry, ma se potesse ne farebbe una legge, perché gli mette un po' ansia vedere tutta questa gente che si affatica e si affanna, gli sembra quasi di scorgere sui loro volti uno sguardo di accusa. No, non muoverò mai il mio culo pigro, grazie tante, pensa con un pizzico di orgoglio.

Louis cammina a testa bassa, con andatura lenta, per tenere il passo di Harry.

Ehi, Lou”, lo chiama questi, quando si sente pizzicare dal senso di colpa per essere stato troppo duro, prima.

Louis solleva la testa e la piega di lato per guardarlo.

Sei arrabbiato con me?”, bofonchia Harry e per un attimo pensa di aver rovinato tutto.

Ci sono poche cose al mondo che odio quanto stare zitto, Haz”, risponde Louis, con tono mesto.

Ok, il gioco è finito, parla, parla quanto vuoi!”, lo sprona Harry battendogli una mano sulla spalla.

Louis si illumina.

Oddio, non proprio quanto vuoi”, si affretta ad aggiungere l'altro ragazzo con un sorriso divertito.

Louis si fa più vicino e lo scontra con una spalla.

Non puoi rimangiartelo adesso, mi hai dato carta bianca!”, esclama.

Harry ride e gli circonda le spalle con un braccio, sperando che l'altro ragazzo non si ritragga. Gli passerà mai questa paura di fare la cosa sbagliata?

Louis si rilassa contro il suo corpo e sospira.

Peccato che non andiamo allo zoo, volevo vedere i leoni!”.

Possiamo andare, se vuoi”, propone Harry. Non era nei suoi piani, ma se Louis ci tiene...Cristo, quando è diventato così arrendevole?

Louis scuote energicamente la testa.

No, non mi piacciono gli zoo”, afferma.

Ma se hai appena detto-”.

Ci ho ripensato”, si affretta a replicare Louis. “Gli zoo sono brutti posti. Tutti quegli animali esotici chiusi dentro delle gabbie, non è giusto. No”.

Harry aggrotta la fronte e lo scruta con curiosità. Non sa se Louis abbia cambiato idea perché ha improvvisamente realizzato che gli zoo sono brutti posti oppure se lo abbia fatto per, beh, fare un piacere a lui.

Il tuo cervello deve essere un posto divertente”, osserva. “Il più delle volte”.

Ci puoi scommettere! Non ci si annoia mai, qui dentro!”, risponde l'altro ragazzo picchiettandosi la tempia con un dito per poi sorridere in quel suo modo adorabile. Harry gli stringe forte una spalla. Non voglio perderlo, non voglio perderlo, non voglio perderlo, è il mantra nella sua testa. Non voglio che questi siano i nostri ultimi momenti felici insieme, non voglio, non posso vivere senza di lui, non ce la faccio.

Harry ha improvvisamente difficoltà a respirare e si sente pizzicare gli occhi. Cazzo.

Tutto ok?”, domanda Louis con sguardo preoccupato.

Ti prego rimani con me, ti prego ti prego ti prego, rimani con me per sempre, è sul punto di rispondergli Harry.

Andiamo a Primrose Hill”, dice invece.

Louis solleva un sopracciglio.

Dove?”.

A Primrose Hill”, scandisce Harry, facendo un respiro profondo. Ok, può farcela. Può arrivare alla fine di questa giornata senza scoppiare a piangere nel bel mezzo di un parco pregando Louis di non lasciarlo mai più. “Si trova dopo Regent's Park”.

Louis annuisce, elaborando l'informazione.

È per questo che siamo venuti qui?”, domanda infine.

Sì”, mormora Harry, incerto. Primrose Hill non sarà niente di speciale o magari sarà il posto più bello del mondo, lui ne ha sentito tanto parlare però non c'è mai stato. Ha visitato Londra in lungo e in largo ma non è mai stato su quella dannata collina. Era uno sfizio che voleva togliersi, può Louis biasimarlo?

È molto alta questa collina?”, chiede Louis.

Harry sbatte le palpebre, confuso.

Ehm...non lo so?”.

Louis lascia scivolare la testa sul petto di Harry, sospirando in maniera teatrale.

Questa sera dovrò fare un pediluvio”, afferma. “Anzi, meglio, questa sera tu mi farai un massaggio a piedi. È ora che usi quelle mani gigantesche per una buona causa”.

Le ho già usate ieri per una buona causa!”, esclama Harry prima di riuscire a trattenersi. Cazzo, non si parla di ieri! Merda merda merda. Perché a volte non ha alcun ritegno? Louis è un tipo sfacciato e tutto quanto e Harry piace anche per questo, perché anche lui non ha peli sulla lingua il più delle volte, però no, momento sbagliato. Harry è stanco del fatto che la sera prima sia ancora un tabù perché gli viene difficile fingere che quello che è successo tra di loro non sia successo, visto che è stato meraviglioso e lui ne vorrebbe ancora e ancora-

Piccolo pervertito!”, lo prende in giro Louis, dandogli una pacca sul sedere.

Questa non se l'aspettava! Il viso di Harry va a fuoco mentre Louis lo guarda con un sorriso malizioso e – wow! - forse Louis non è per niente pentito e questa sera ne parleranno e magari, magari-

Portami su questa maledetta collina, Hazza!”, esclama Louis cercando di arrampicarsi sulla sua schiena.

Cos-no! Lou, NO!”.

Harry alla fine cede. Come sempre.

*


Louis si è lamentato tanto del dolore ai piedi che Harry ha dovuto trascinarlo fuori dal sentiero fino a uno spazio libero sull'erba, vicino a un albero più o meno ai piedi della collina.

Siediti”, ordina all'altro ragazzo.

Louis non se lo fa ripetere due volte e si piega sulle ginocchia, intimando con lo sguardo a Harry di fargli compagnia. Quando questi si siede a gambe incrociate, Louis gli sorride soddisfatto e si lascia scivolare con la schiena sull'erba.

La collina si staglia davanti a loro e non è poi così alta come Harry aveva immaginato, però ha il sentore che Louis avrà un'altra occasione di lagnarsi quando dovranno risalirla.

Primrose Hill”, mormora Louis, tra sé e sé, giocherellando con dei ciuffi di erba.

Già”, gli fa eco Harry, osservando la collina e il sentiero tortuoso che porta sulla cima di essa. Non vede l'ora di salirci e questa piccola pausa non fa che aumentare la sua curiosità di scoprire come sarà là sopra, cosa si vedrà da lassù, e se per caso ha fatto tutta questa strada solo per poi rimanere deluso.

Come mai sei voluto venire proprio qui?”, domanda Louis, ruotando il capo dalla sua parte.

Nella mente di Harry Primrose Hill è sempre stato un posto speciale, tanto ci ha fantasticato. E perché non andare in un posto speciale con una persona speciale?

Per la vista di Londra, suppongo”, bofonchia.

Io non vedo proprio niente, Haz”, ribatte Louis, semi-serio.

Harry ridacchia.

Così disteso dubito riuscirai a vedere qualcosa a parte il cielo”, afferma. “E poi devi salire sulla collina per goderti il panorama. Si vede buona parte del centro di Londra, deve essere figo”.

Quante ne sai, Harry Styles”, dice Louis solennemente.

Harry scuote il capo, sospirando.

Più o meno tutto quello che so l'ho letto in qualche libro. Penso che adesso sia giunto il momento che io veda le cose coi miei occhi, no?”.

Harry non ha mai visto molto del mondo, non ancora. Conosce bene Londra perché c'è stato una volta in gita e perché i suoi ce lo portavano spesso quando era più piccolo, ma non ha mai viaggiato fuori dall'Inghilterra. Non è mai stato nemmeno in Scozia, o in Galles. Come gli piacerebbe andare in Galles! Suo padre glielo ha pure proposto, l'estate prima, ma Harry non ha intenzione di andare da nessuna parte da solo con lui.

Tranquillo, so-tutto-io-Styles, siamo a due passi dalla collina!”, esclama Louis, sfiorandogli il ginocchio col piede. “Dammi il tempo di riposare le mie regali chiappe e poi andiamo su”.

Harry non ha il tempo di ribattere a tono che sente vibrare il cellulare. Per un attimo teme che sia sua madre e che il telefono abbia squillato altre dieci volte senza che lui lo abbia sentito visto che ha disattivato la suoneria, e adesso dovrà vedersela con lei. Invece scopre che è Ed e che non ci sono altre chiamate senza risposta. Meno male.

Edward!”, esclama.

Harold!”, gli fa eco il suo amico dall'altro capo del telefono. “Dovevo saperlo da tua madre che eri andato in luna di miele a Londra ?”.

Harry potrebbe avere dimenticato di menzionare al suo migliore amico il fatto che Louis avesse cambiato idea su Londra. Ooops.

Scusami, Ed. Sono partito all'ultimo minuto e-”.

Harry, sei a Londra da ieri, potevi almeno mandarmi un sms per dirmelo!”, ribatte Ed, piccato. “O forse sei stato troppo impegnato?”

Harry arrossisce - Louis solleva un sopracciglio – e decide di abbassare il volume del telefono, non si sa mai...

Ok, scusa, avrei dovuto avvertirti ma me ne sono dimenticato”, ammette.

Ed sospira in maniera esagerata.

Ok, ti perdono, per questa volta”, concede. “Va tutto bene lì?”.

Sì, credo di sì, cioè, sì, adesso sì”, balbetta il riccio. Dio, è difficile sostenere questa conversazione sotto lo sguardo indagatore di Louis.

Haz, sei piuttosto criptico, ma quando torni voglio che mi racconti i dettagli- ok, non proprio i dettagli, no, basta che mi aggiorni in generale, ok?”.

Harry ride, distogliendo lo sguardo da Louis e puntandolo sulla collina.

Ok”.

Sono molto felice che tu sia felice eccetera eccetera”, afferma Ed, “ma quando torni?”.

Domani”.

Rispondi tipo a monosillabi perché non vedi l'ora di chiudere la telefonata e tornare a fare quello che stavi facendo con Louis?”, domanda il rosso. “Aspetta, non voglio sapere cosa stavi facendo, no grazie!”.

Harry ride di nuovo.

Siamo a Primrose Hill, Ed. È un luogo pubblico, sai com'è”, è tutto quello che può rispondere senza rivelare a Louis la vera natura della loro conversazione.

Che ne so? Ultimamente non ti riconosco più, magari sei diventato un esibizionista o robe del genere”.

Harry è tentato di mandare Ed a quel paese ma si limita a guardare in cagnesco il cellulare. Louis lo nota e mima un Che? con le labbra. Harry scuote il capo.

Stavo scherzando, giovane Hazza, lo sai che ti voglio bene così come sei, no? Innamorato e piagnucolone. Perfino esibizionista, se proprio devi”.

Harry è sul punto di rispondergli male per davvero, stavolta. Cazzo, Ed dimenticherà mai quel suo momento di debolezza quando gli ha praticamente pianto addosso per un ragazzo? A quanto pare no, queste sono cose che possono segnare un'amicizia per sempre.

Ti saluta Niall”, dice Ed.

A Harry quasi scivola il telefono dalle mani.

Niall è stato lì per tutto il tempo?”.

No, è appena tornato dalla sua – fammi fare il conto – terza pisciata di fila”.

Harry si rilassa e ride quando sente la voce di Niall urlare “ehi, è colpa della birra, coglione!” (“no, è che sei una vecchia incontinente!”, è la replica di Ed).

Salutamelo”, afferma Harry. “Perché bevete alle cinque del pomeriggio, comunque?”.

Dall'altro lato provengono dei suoni ovattati, come se Ed stesse coprendo il telefono con una mano oppure come se gli fosse caduto sul letto o sul tappeto. Forse quei due si stanno picchiando, pensa Harry. Ottimo, ci sono buone possibilità che il loro rapporto si solidifichi.

Stiamo giocando a Fifa, avevamo bisogno di carburante”, risponde finalmente Ed ma la sua risposta è in parte coperta dalla voce di Niall che ci tiene a comunicare a Harry che gli sta facendo il culo.

Harry lancia uno sguardo a Louis, steso sull'erba a osservare il cielo. Ha le braccia incrociate dietro la testa e la sua giacca si è sollevata lasciando in bella vista l'elastico della sue mutande. Harry deglutisce.

Ok, Ed, la tua telefonata mi ha fatto molto piacere ma adesso devo andare”, si affretta a dire.

Mi spezzi il cuore!”, esclama Ed.

Non è vero, anche tu non vedi l'ora di tornare alla tua Xbox!”, ribatte Harry. “Dì ciao a Niall da parte mia”.

Ok, Haz, cercherò di non pensare al fatto che il mio migliore amico mi abbia scaricato per qualcun altro e farò finta di divertirmi con questo qui per il momen- AHIA!”.

Harry ride, ma, sul serio, non vede l'ora di buttare giù.

Scusami, quel cretino mi ha lanciato una scarpa”, continua Ed.

Avevo intuito”.

Un'ultima cosa, Haz: domani sera usciamo”, afferma il rosso con tono cospiratorio.

Harry aggrotta la fronte.

Chi? Tu e Niall?”.

No, idiota! Io e”, Ed abbassa la voce, “Alice”.

Harry sente Niall dire “ho sentito tutto, sono qui accanto a te, coglione” e scoppia a ridere di nuovo.

Sono felice per te”, dice sinceramente.

Bene! Siamo tutti felici per tutti!”, dichiara Ed. “Adesso ti lascio alle tue cose. A presto, Haz”.

A presto!”, trilla Harry per poi chiudere la conversazione e sistemare il cellulare nella tasca del cappotto. Posa lo sguardo sull'altro ragazzo che gioca pigramente con un filo d'erba, passandoselo sotto al naso. Harry dubita sia anche lontanamente igienico, però Louis è adorabile in questo momento. Come in ogni momento...o quasi.

Tuttavia adesso è piuttosto silenzioso per essere uno al quale non piace stare zitto. Harry aspetta che il silenzio diventi scomodo prima di parlare.

Tutto ok, Lou?”.

Louis ruota su un fianco e poggia la testa sul gomito.

C'è una cosa...di cui volevo parlarti”, afferma e nonostante la determinazione nel suo sguardo il suo tono è incerto.

Harry sente un vuoto allo stomaco e pensa ci siamo. Si avvicina all'altro ragazzo e si porta le ginocchia al petto. Se questa è la conversazione che stava aspettando – o meglio, temendo – deve abbracciare qualcosa, per avere un qualche tipo di supporto, no? Louis potrebbe essere sul punto di mollarlo oppure di dirgli che lo ama o-

I miei hanno deciso di divorziare”.

Le parole di Louis sono una doccia fredda per Harry. Quello che l'altro ragazzo gli ha appena detto è quanto di più lontano da quello che si aspettava di sentire.

Mi dispiace”, mormora Harry, perché cos'altro potrebbe dirgli? Quello che sta veramente passando per la sua testa in questo momento? Fa schifo, Lou, è una cosa che fa schifo e non riesco a dirti che andrà tutto bene perché NON andrà tutto bene? Louis sa che anche Harry ci è passato e forse vorrebbe una qualche forma di conforto di lui, di rassicurazione, ma Harry non può dargliela perché non vuole mentirgli, semplicemente non ci riesce.

Anche a me, ma ormai è...così”, replica Louis e Harry vede che sta cercando di mostrarsi forte, e ci sta pure riuscendo forse, ma non si è mai abbastanza forti o pronti o preparati per queste cose.

Da quanto lo sai?”, si sforza di domandare il riccio.

Un mese più o meno”, risponde Louis, facendo ruotare il filo d'erba tra le dita per poi gettarlo via con un gesto repentino, come se improvvisamente gli facesse schifo. “Me l'hanno detto una sera, dopo cena. Sono venuti in camera mia mentre facevo i compiti e avevano quell'espressione seria che hanno i genitori quando devono dirti qualcosa di veramente brutto e non sanno come la prenderai - sai, no?- e per un attimo ho pensato oddio è morto il nonno!, oppure mia madre è malata ed è incurabile, cose così, poi però me l'hanno detto e...ho tirato un sospiro di sollievo, un cazzo di sospiro di sollievo!, p-prima di realizzare”.

Le tue sorelle lo sanno?”,

A Lottie e Fizzy lo hanno detto qualche giorno dopo. Daisy e Phoebe ancora non lo sanno, sono più piccole, mamma e papà avranno voluto aspettare, boh”. Louis si stringe nelle spalle. “Gliene parleranno in questi giorni, comunque. Spero che gliene parlino mentre sono via, lo so che è egoista ma, ehm, non-preferirei risparmiarmelo”, conclude con un sospiro.

Come l'hanno presa le altre?”, chiede Harry, guardando Louis come se fosse una cosa fragile e delicata, sul punto di spezzarsi, anche se sa che Louis non vorrebbe vederlo questo sguardo di compassione sul suo volto, ma come potrebbe fare altrimenti? Louis sta passando in questo periodo più di quello che Harry sarebbe riuscito a immaginare. Improvvisamente le parole di Lottie - “non l'ho mai visto stare così male come in questo periodo” - assumono un senso più definito in quest'ottica.

Lottie bene, credo, spero. Fizzy non parla”.

E tu come-?”.

Harry non riesce a finire la frase perché si rende conto la sua domanda è puramente retorica, oltre che stupida, perché come diavolo dovrebbe averla presa Louis?

Non me l'aspettavo, Haz”, mormora Louis, distogliendo lo sguardo. “Non me l'aspettavo proprio, capisci? I miei non hanno mai litigato, mai, è stata – testuali parole loro – una decisione presa di comune accordo, e come potevo prevederlo?”.

Non potevi”.

Harry pensa che Louis è in qualche modo fortunato se i suoi non hanno mai litigato, se non sono mai arrivati a quel punto, perché è orribile quando devi chiuderti in camera e nascondere la testa sotto le coperte e fare finta di non sentire, fino a quando non decidi di chiamare i nonni o gli zii per cercare di farli smettere, perché tu sei solo un ragazzino e non ti daranno ascolto, ma forse loro, gli adulti, riusciranno a mettere un po' di senno in quelle loro teste e magari convincerli a-

Ero così preso da me stesso che non mi sono reso conto che quei due fossero diventati due estranei l'uno per l'altro”, continua Louis. “Per un po' ho pensato ok, non vi amate più ma potreste almeno fare finta per il nostro bene? È proprio necessario lasciarvi? Però poi ho capito che è meglio così, è meglio che finisca qui prima che inizino a odiarsi, è meglio”.

Harry annuisce, mordendosi il labbro inferiore. Già, è meglio. Prima che tua madre inizi a odiare tuo padre e tuo padre inizi a odiare tua madre e tu inizi a detestare tutti e due, ma soprattutto lui, quando capisci che è colpa sua, è sempre e solo stata colpa sua.

Harry inghiotte il groppo che ha in gola e cerca lo sguardo di Louis.

Se c'è una cosa che ancora non capisco”, inizia Louis, “è come si faccia a disinnamorarsi di una persona. Esiste la parola disinnamorarsi, secondo te?”.

Harry fa un colpo di tosse per schiarirsi la voce.

Credo di sì”.

Bene, come si fa allora?”.

Harry realizza dopo qualche secondo che Louis glielo sta chiedendo sul serio.

Non lo so”, biascica. “Ma succede sempre”.

Louis scuote il capo con decisione.

No, non sempre”, afferma. “Io credo che una volta che inizi ad amare qualcuno non puoi semplicemente smettere”.

Harry vorrebbe rispondere che forse se a un certo punto smetti quella non era la persona giusta, o cazzate del genere, ma si accorge dello sguardo di Louis e improvvisamente ha voglia di piangere.

Gli occhi di Louis sono puntati implacabilmente su di lui, sono di un blu profondo, determinati e sinceri, e Harry si sente avvolgere e sommergere da questi occhi come un'onda e quando chiude i suoi perché non riesce a reggerne il peso, ha come la sensazione di sollievo di chi ha appena deciso di non combattere più il mare e di lasciarsi andare, soddisfatto e felice di poter finalmente annegare.

Harry ripensa a quando avrebbe voluto che questa cosa per Louis gli passasse prima di realizzare che non poteva semplicemente smettere. Persona o giusta o meno Louis è artigliato al suo cuore, Harry non sa se per adesso o per sempre, ma Louis c'è, e quello che Harry prova sembra reale e infinito e, forse, forse, ricambiato.

Sarebbe inappropriato se adesso ti baciassi?”, domanda in un impeto di audacia.

Louis gli sorride e i suoi occhi si addolciscono.

Sì, lo sarebbe”.

Harry non ha il tempo di sentire il peso del suo cuore che sprofonda nello stomaco perché Louis ha allungato una mano a cercare una delle sue e Harry sa che adesso potrebbe piangere sul serio, di sollievo o frustrazione o di qualcos'altro che minaccia di soffocarlo, invece intreccia le sue dita con quelle di Louis e capisce che in questa cosa – qualunque essa sia - ci sono dentro insieme. (È perfettamente consapevole che il giorno prima, quando ha visto il sorriso di Louis dopo tanto tempo, il nome di questa cosa gli è quasi sfuggito dalle labbra, ma questo nome gli ronza nella testa e nel cuore da un po', però ha troppa paura di suonare incerto e stupido se lo dicesse ad alta voce).

Louis si mette seduto, senza districare le sue dita da quelle di Harry.

Non avresti potuto farci niente comunque, lo sai”, continua Harry come se il discorso di prima non si fosse mai interrotto.

Louis annuisce.

Lo so, ok? Però se non fossi stato così-”. Louis si morde il labbro inferiore mentre cerca le parole. “Così impegnato a cercare di capirci qualcosa di me stesso avrei potuto accorgermi che qualcosa in casa non andava e stare vicino a mia madre”.

Harry stringe forte la presa sulla mano dell'altro ragazzo.

Puoi starle vicino adesso”.

Louis lo guarda serio.

Non ho idea di cosa fare”, ammette. “Lei sembra tranquilla, ma io so che è preoccupata, per se stessa, per me, per le ragazze. Che casino”, conclude, passandosi una mano tra i capelli.

Harry sente una fitta allo stomaco perché neanche lui sa cosa fare per far sentire meglio Louis.

Tuo- Mark sta ancora in casa con voi?”, domanda. Le parole di conforto non sono il suo forte, soprattutto quando è consapevole che non servano a niente.

Sì, non è, come dire, urgente che se ne vada”.

Harry annuisce. Odia sentirsi impotente.

Sai che Mark non è il mio vero padre?”, domanda Louis.

Harry lo aveva intuito. Nessuno chiamerebbe il proprio padre per nome.

Però è comunque mio padre”, continua Louis. “Mi ha cresciuto e tutto quanto e io gli voglio bene come se fosse il mio vero padre, quindi il fatto che in realtà non lo sia non rende le cose più facili”.

Ovvio”, commenta Harry.

Curioso che entrambi i miei padri – quello biologico e quello adottivo - abbiano deciso di abbandonarmi, alla fine”, dice Louis con una risata dolorosamente forzata.

Harry gli da un buffetto sul ginocchio.

Mark non ti sta abbandonando”, dichiara convinto. Non può essere come mio padre, pensa, che non vedeva l'ora di liberarsi di mia madre, di me e di mia sorella e che è convinto di essere comunque un buon padre solo perché ci passa dei soldi ogni mese e che ogni tanto ricompare dal nulla per sentirsi a posto con la coscienza.

Non potrei sopportarlo, non un'altra volta”, afferma Louis con enfasi.

Non succederà, ne sono sicuro, Lou”, prova Harry.

Louis gli rivolge un sorriso incerto.

Lo spero. In fondo Mark non è come quello, non è uno che lascerebbe le sue figlie, la sua ex moglie e me per fuggire dio sa dove”.

Che fine ha fatto il tuo...vero padre?”, domanda Harry dopo aver racimolato una buona dose di coraggio.

Louis distoglie lo sguardo e lo concentra sulle proprie scarpe. La sua presa sulla mano di Harry si fa più salda, come se si stesse aggrappando a lui.

Se non vuoi parlarne non fa nulla, Lou, non volevo-”.

No, va bene, voglio parlarne”, replica Louis, riportando lo sguardo su di lui. “Non me la fa mai nessuno questa domanda, forse perché quasi tutti quelli che conosco sanno oppure perché non gliene frega niente, però, davvero, credo di aver bisogno di parlarne”.

Ti ascolto, puoi dirmi quello che vuoi”, lo rassicura Harry.

Lo so e mi fido di te come non mi sono mai fidato di nessuno in vita mia”, dice Louis. “È fantastico potersi fidare completamente di qualcuno, non aver paura di parlare e avere la sensazione di essere finalmente ascoltato. Sei la persona migliore che potessi incontrare, Haz. Sei un miracolo, cazzo!”.

Harry pensa a Eleanor, la ragazza di Louis da quasi due anni ormai, e si domanda brevemente che genere di rapporto ci sia davvero tra di loro, se Louis non le parla e non si fida. Louis invece di lui si fida completamente. Harry arrossisce mentre il suo stomaco fa le capriole.

Ok, ma si stava parlando di te”, taglia corto.

Louis sorride e lo colpisce leggermente sulla coscia con le loro mani intrecciate.

Sei completamente incapace di accettare un complimento”, ribatte, esasperato.

Non tutti sono bravi come te in questo”, scherza Harry.

Louis gli fa la linguaccia. Harry non vede letteralmente l'ora di baciarlo, se mai questo momento arriverà.

Ok”, dice Louis prendendo un respiro come se si stesse preparando a una corsa. Lascia andare la mano di Harry e si stende sull'erba poggiando la testa sulle sue gambe, poi cerca di nuovo la mano dell'altra ragazzo e se la porta al petto, proprio sopra al cuore, coprendola con tutte e due le sue.

Mio padre ha lasciato mia madre quando avevo pochi mesi”, inizia. “Un giorno ha fatto armi e bagagli e se ne è andato, senza una spiegazione, da bravo codardo quale è. Gli unici contatti tra lui e mia madre sono avvenuti per telefono, da quel momento in poi. Lei lo pregava di tornare, per me, per suo figlio, ma lui rispondeva che quella non era la sua vita, non era la vita che desiderava, che non ce la faceva e cazzate varie. Ogni tanto mandava dei soldi ma mia madre glieli rispediva puntualmente indietro. Dopo un po' ha smesso di chiamare. Mia madre ce ne ha messo un po' a realizzare che non sarebbe tornato e quando finalmente lo ha fatto ha potuto andare avanti con la sua vita, che fino a quel momento aveva dedicato completamente a me. Poi ha incontrato Mark, si sono sposati e sono nate le ragazze”.

Louis fa una pausa e accarezza pigramente le dita di Harry.

Io non ho mai cercato il mio vero padre, ho sempre pensato che non ne valesse la pena. Provavo disprezzo nei suoi confronti, negavo la sua esistenza. Mio padre era Mark, punto, non avevo bisogno di quell'altro, come lui non aveva bisogno di me. Poi un giorno – due anni fa, più o meno - arriva una telefonata ed era lui. Ho risposto io al telefono e quando ho sentito la sua voce, prima ancora che lui si presentasse, avevo capito. Il mio primo istinto è stato quello di riattaccare. Non ho detto niente a mia madre, non sapevo come l'avrebbe presa. Il giorno dopo ho risposto io a tutte le telefonate perché avevo paura che richiamasse e volevo risparmiare a mia madre questo shock. Come avevo previsto, lui ha richiamato e cercava proprio me”.

Louis parla lentamente, creando dei momenti di suspense, e sembra che stia raccontando la storia di qualcun altro o la trama di un libro. Harry capisce che vuole mostrarsi il meno coinvolto possibile, ma in realtà Louis è coinvolto. È palese che sia arrabbiato e ferito. Non che Louis voglia nascondere questi sentimenti a Harry, non adesso che si sta aprendo in completa libertà e onestà. Quello che sta facendo è cercare di impedire che questi sentimenti tornino a sconvolgerlo con lo stesso impeto di quando li ha provati la prima volta creando una sorta di muro protettivo, per non rischiare di crollare di nuovo. Quella di Louis è una ferita che non si è ancora del tutto rimarginata e ci vorrà del tempo prima che guarisca definitivamente (se mai ferite del genere possano guarire). Per questo ha bisogno di parlarne, perché forse l'unico modo che ha per provare a sanarla è quella di condividerla con qualcuno. Rimuginando rischia di farla infettare di nuovo, ogni volta.

Mi ha detto che voleva incontrarmi, che ci aveva riflettuto e voleva incontrarmi, che si era pentito del suo errore, che non faceva altro che pensare a me”, continua Louis, parlando con più rapidità adesso. “Mi ha detto che avevo una sorella. Mi ha detto che se le cose avessero funzionato tra noi – tra me lui lei e la sua nuova compagna - avrebbe voluto tornare a vivere nella mia stessa città per recuperare il tempo perduto”.

Lo hai incontrato?”, interviene Harry.

Louis annuisce.

Sì. Sono stato un idiota e ho accettato. Gli ho creduto. Ho pensato che- sapevo che non lo avrei perdonato facilmente, anzi, forse non lo avrei perdonato affatto, però ero curioso di conoscerlo, di sentire cosa aveva da dirmi. Ammetto che ho anche sperato di poter davvero costruire un qualche tipo di rapporto con lui. Ero scettico sull'idea del trasferimento ed ero terrorizzato al pensiero di come avrebbe potuto prenderla mia madre. Così non le ho detto niente e ho accettato di vederlo. Vederli. Lui e Georgia.”

Hai anche conosciuto tua sorella?”, domanda Harry.

Louis fa cenno di sì con la testa.

Sì, ma non siamo ancora a quel punto della storia”, dichiara, cercando di adottare un tono impersonale. “Comunque, gli ho dato il mio numero di cellulare e abbiamo deciso che ci saremmo tenuti in contatto per poi per incontrarci di nascosto da mia madre. Haz, è stato un periodaccio quello”.

Louis preme la mano di Harry contro il suo petto, prima di continuare la sua storia.

Mi sentivo in colpa per quello che stavo facendo a mia madre. Mi sono chiuso in me stesso, non parlavo con nessuno. Volevo dirlo a qualcuno, ma non mi sembrava giusto. Se lo stavo nascondendo a mia madre perché avrei dovuto confessarlo a qualcun altro? Era una cosa che avevo deciso di fare da solo e dovevo sbrigarmela da solo. Se le cose fossero andate per il verso giusto lo avrei detto a mia madre. Se e solo se”.

Louis si interrompe di nuovo come se per un attimo avesse perso il filo.

In quel periodo ho anche perso il mio migliore amico”, afferma dopo un po'.

Stan?”, domanda Harry, incredulo.

Sì, Stan”, conferma Louis, pronunciando il nome dell'altro ragazzo con disprezzo. “Che è successo?”, indaga Harry, curioso di scoprire la ragione che li ha separati e ha reso Louis così ostile nei confronti di Stan.

Nulla, non è successo nulla”, dice Louis con trasporto. “Si è sentito tagliato fuori dalla mia vita, e a ragione, d'accordo, perché ti ho già detto che non parlavo con nessuno, neanche con lui. Però avrebbe dovuto capirmi, no? Non è quello che gli amici fanno? Avevo bisogno di spazio e gliel'ho detto, ma lui non ha capito. Si è incazzato, non mi ha più parlato e si è premurato di mettermi contro anche gli altri nostri amici. Non ho potuto farci nulla, non potevo preoccuparmi anche di lui in quel momento”.

Harry sente di odiare Stan come non lo ha mai odiato in vita sua. Neanche quando Stan ha cercato di affogarlo sotto la doccia o quando ha cercato di coinvolgerlo in una rissa in mensa.

Non ti sei perso niente”, dichiara solennemente. “Anzi”.

Louis ridacchia.

Sì, lo so, è lui che ci ha perso. Guarda che cazzone che è adesso e di quali coglioni si circonda”.

Harry aspetta pazientemente che Louis continui la sua storia. Non vuole essere insistente anche perché è sicuro che la parte peggiore del resoconto di Louis deve ancora arrivare.

Comunque”, esordisce infatti Louis qualche istante dopo, “li ho incontrati. Tutti e due. Non so se lui abbia portato Georgia perché non aveva le palle di incontrarmi da solo o perché aveva paura che io reagissi male e quindi ha usato lei come una sorta di scudo. Non lo so, ma mi è sembrata una mossa alquanto codarda”.

E come è andata?”.

Louis si stringe nelle spalle.

Io ero partito con l'intenzione di obbligarlo a spiegarmi tutto. Perché se ne fosse andato, dove fosse stato, perché aveva deciso di tornare. Non mi ero reso conto fino a quel momento di quanto mi importasse, quanto ci tenessi ad avere delle risposte. Risposte che lui mi doveva. A me e a mia madre. Invece lui mi ha riempito di domande. Ha fatto parlare me. E io ci sono cascato, gli ho parlato di me e della mia vita, perché lui mi aveva detto che se le cose avessero funzionato sarebbe rimasto. Perciò volevo che si interessasse. Non so perché improvvisamente mi fosse passata la voglia di urlargli contro quando questa era la prima cosa che avrei dovuto fare, Georgia o meno. Avrei dovuto urlargli contro e insultarlo per quello che aveva fatto a me e mia madre e poi farlo parlare. Non avevo messo in conto di parlare io”.

Fammi indovinare: poi non si è fatto più sentire né vedere?”.

Louis scuote il capo con veemenza.

No, è questo il bello. Dopo quella volta siamo rimasti in contatto e lui è tornato a trovarmi. Mi ha anche dato delle risposte, più o meno. Mi ha detto che quando mia madre è rimasta incinta lei avrebbe voluto che si sposassero ma lui non era pronto, si sentiva troppo giovane per fare 'il grande passo' – questo lo sapevo già, grazie tante - e mi ha detto che quando sono nato lui ha capito che aveva sbagliato tutto, che ha ventun anni non si può fare i genitori, che lui doveva inseguire il suo sogno – aprire un negozio di dischi a Manchester, sai che sogno - e che era consapevole che non avrebbe dovuto lasciarci così ma che se fosse rimasto avrebbe gettato via la sua vita in un paesino di merda e cazzate varie. Io ero furioso ma allo stesso tempo, come dire, sollevato, e, cazzo, gli ero perfino riconoscente che alla fine avesse deciso di conoscermi e spiegarmi e provare a costruire un rapporto padre-figlio. Che coglione che sono stato!”.

Louis sta tremando – di rabbia, frustrazione, umiliazione forse? - e Harry intreccia di nuovo le dita con le sue per cercare di calmarlo. Pensa che non è giusto che Louis abbia dovuto sopportare tutto questo da solo e pensa che se solo ci fosse stato lui, ai tempi, al posto di quell'idiota di Stan, le cose forse sarebbero andate diversamente. Harry scopre in questo momento che amare una persona - sì amare - significa anche portare il peso delle sue sofferenze e lui lo avrebbe fatto volentieri.

Lou”, lo chiama.

Louis stringe forte le sue dita fin quasi a fargli male.

Poi è sparito di nuovo”, afferma, “proprio quando io avevo preso coraggio e lo avevo detto a mia madre, causandole un mezzo crollo psicologico tra l'altro. Mi ero illuso che sarebbe rimasto stavolta, ok? Non aveva più accennato alla storia del trasferimento, ma mi aveva fatto capire che sarebbe tornato spesso per incontrarmi e che avrebbe rivisto mia madre e conosciuto Mark e le ragazze”.

Invece?”, domanda Harry con un filo di voce.

Invece un giorno che lo aspettavo – ci sarebbe stata anche mia madre ma lui non lo sapeva e sinceramente non so esattamente che intenzioni avesse lei – mi ha telefonato dicendo che non ce la faceva. Io per un attimo ho pensato che non ce la facesse a venire quel giorno, invece lui mi ha detto che non ce l'avrebbe fatta a essere mio padre, capisci?, che per lui ero un estraneo e che non poteva fingere altrimenti, che ormai il danno era fatto e non c'era modo di ripararlo. Vaffanculo. Ho spaccato il cellulare contro il muro, sono rimasto a casa da scuola per una settimana e mia madre mi ha prenotato una visita dallo psicologo. Non ci sono mai andato”.

Harry rimane in silenzio per un po', incerto su come comportarsi. Quello che gli ha detto Louis è difficile da elaborare, da gestire.

Chi altri sa questa storia?”, domanda.

La storia di come mia madre sia stata barbaramente abbandonata da mio padre la sanno un po' tutti. La parte in cui lui ritorna e poi se ne va di nuovo, poche persone. Mia madre, Mark, i miei nonni, alcune amiche di mia madre”.

Eleanor?”, mormora Harry prima di riuscire a impedirselo. A occhio e croce lei e Louis si sono messi insieme poco tempo dopo il “fattaccio”.

Louis sospira.

Sa la storia a grandi linee. Non sono mai entrato nei dettagli con lei. Non me la sentivo”.

Ok”.

Capisci perché ho deciso di parlarne con te?”, chiede Louis.

Harry annuisce. Sì, lo capisce, certo che lo capisce. Louis chiude gli occhi e un mezzo sorriso fa capolino sulle sue labbra.

Lou”, sussurra Harry, come se avesse paura di disturbarlo, “voglio che tu sappia che, qualunque cosa succeda, tu potrai sempre contare su di me. E non te lo sto dicendo perché voglio in cambio qualcosa da te. Tu lo sai cosa vorrei da te, ma anche se non vorrai darmelo va bene uguale. Però lascia che ti stia vicino, che ti aiuti, che ti ascolti. Ti prego, lasciamelo fare. Non allontanarmi più come l'ultima volta, Lou, ti prego. Posso essere solo un amico per te, se è questo che vuoi, lo giuro”.

Harry inghiotte per l'ennesima volta il groppo che ha in gola. Se Louis deciderà che tra loro non può funzionare, se non è ancora pronto, non importa. Stringerà i denti, se lo farà bastare, reprimerà la voglia che ha di averlo completamente per sè. Però non vuole perderlo e non vuole che Louis si perda, non quando Harry ormai è la sua unica bussola.

Louis annuisce convinto ma continua a tenere gli occhi chiusi e Harry, a discapito di quello che ha appena promesso a Louis e a se stesso, si piega in avanti fino ad allineare, a rovescio, il suo volto a quello dell'altro ragazzo, perché in fondo al cuore ha sempre la speranza che Louis, alla fine, decida di-

Louis apre gli occhi di scatto e Harry si blocca a pochi centimetri dalle sue labbra.

Cos'è, un tentativo abortito di bacio alla Spiderman?”, domanda, divertito, l'altro ragazzo.

Harry ridacchia e anche se il suo tentativo non è andato a buon fine almeno la battuta di Louis ha dissipato la tensione. Perciò, già che c'è, strofina la punta del proprio naso contro quella di Louis e questo basta perché le solite, maledette farfalle nel suo stomaco prendano il volo.

Louis scoppia a ridere.

Ok, un bacio alla Spiderman all'eschimese. Riesci sempre a stupirmi, Hazza!”.

Harry gongola. Bene, questa è una cosa positiva. Louis gli afferra la testa e gli stampa un bacio sulla guancia prima di mettersi in piedi repentinamente.

Facciamo a chi arriva prima sulla cima della collina?”, propone.

Ma tu non eri zoppo?”, replica Harry che non ha davvero nessuna voglia di mettersi a correre.

Sono quasi sicuro che i miei piedi si siano ripresi del tutto. Niente pediluvio stasera, mi dispiace. Pronto?”.

Harry si rimette in piedi a fatica, piegando le dita all'interno delle scarpe per accertarsi che non si siano congelate nel frattempo. Louis gli fa un cenno con la testa prima di partire alla volta della cima. Harry realizza con un po' di orrore che Louis ha schivato il sentiero e sta scalando il fianco della collina.

Perché perdo del tempo con lui”, mormora tra i denti, arrancando dietro all'altro ragazzo che sta schivando con destrezza tutti quelli seduti sull'erba a godersi il panorama lungo la salita.

Quando Louis arriva in cima si volta verso Harry per incoraggiarlo ma le parole gli muoiono in gola nel momento in cui i suoi occhi si posano su ciò che si trova davanti a lui: Londra, in tutta la sua gloriosa e struggente bellezza.

Wow”, mormora.

Harry si volta lentamente perché vuole assaporare questo momento. Quando finalmente scopre quello che si estende di fronte a sè non riesce a distinguere quasi nessuno degli edifici che si stagliano davanti ai suoi occhi – tranne la cupola della cattedrale di St. Paul e il London Eye – però è una vista così piacevole mentre il sole sta cominciando la sua discesa all'orizzonte, e lui si sente sulla cima del mondo, con Londra ai suoi piedi e Louis al suo fianco.

Avevi ragione, valeva la pena salire quassù”, afferma Louis.

Harry sorride.

Te l'avevo detto”.

Louis si siede sul piccolo muretto che corre lungo la sommità della collina.

Sono quasi sicuro che tu abbia appena poggiato il culo su una citazione di William Blake”, lo informa Harry.

Louis scrolla le spalle e prende il cellulare dalla giacca per scattare qualche foto. Quando punta l'obiettivo verso di lui Harry gli sorride sincero e felice poi gli toglie il cellulare dalle mani per fare una foto insieme.

Non ne abbiamo ancora nessuna”, commenta.

Louis lo costringe a fare una serie di foto sfoggiando il suo campionario di smorfie ridicole. Harry gli è grato di essere lì con lui - nel momento in cui il cielo si sta tingendo di rosa e l'aria è pungente ma in qualche modo rinfrancante – o più semplicemente di esistere.

Si godono il tramonto senza parlare, perfettamente a loro agio l'uno con l'altro e con il mondo. Quando Louis si alza in piedi improvvisamente – come sempre – e propone a Harry di rotolare giù dalla collina Harry accetta senza battere ciglio perché non c'è cosa al mondo che non farebbe per lui.


ANGOLINO (tanto ormai il capitolo è già schifosamente lungo quindi qualche parola in più non può fare male):

Sono stata a Primrose Hill anche io ed è un posto assolutamente meraviglioso. Volevo andarci a tutti costi e ogni giorno della vacanza lo proponevo alle mie amiche, ma non ne abbiamo avuto il tempo fino all'ultimo giorno quando, stanche e ignare di quanta strada ci sarebbe voluta, siamo partite alla volta di Regent's Park. Inutile dire che le mie amiche mi hanno maledetto per tutto il tempo, soprattutto lungo la salita della collina (che, giuro, è ridicola, ma noi eravamo distrutte dopo aver girato Londra per una settimana). Però una volta arrivate lassù erano tutte “oh, ma è meraviglioso, è bellissimo, è stupendo!” e io mi sono dovuta trattenere dal mandarle a fanculo, ma vabbe'. L'unica cosa che mi è dispiaciuta è che siamo arrivate tardi, quando c'era ormai pochissima gente, e in più il cielo era grigio quindi il tramonto praticamente non lo abbiamo visto, però ne è valsa la pena lo stesso.

Comunque, io non avevo assolutamente idea che Harry Styles abitasse lì - non sulla collina, ma nel quartiere – e l'ho scoperto solo quando sono tornata in Italia. Sapevo che avesse una casa in quella zona di Londra, orientativamente, ma non che questa si trovasse proprio a Primrose! Ero consapevole che bazzicasse al parco coi suoi amici hipster e anche per questo ero curiosa di sapere come fosse, però giuro che non sapevo che ci vivesse (almeno questo è quello che sostiene Wikipedia e quello che dicono alcuni articoli di giornale). E pensare che con le mie amiche abbiamo pure scherzato indicando alcuni appartamenti posh della zona dicendo: “Quella non vi sembra casa di Harry?”. Comunque, Harry era già partito per il tour, al massimo avremmo incontrato Nick Grimshaw che abita pure lì (poi ho scoperto anche quanti altri tipi famosi ci vivono e stavo per strapparmi i capelli perché avrei potuto incontrare Jude Law o Alan Rickman o Robert Plant!).

Vabbe', scusatemi se vi tedio coi miei resoconti della mia vacanza a Londra, ma mi manca!

Un'ultima cosa: ho iniziato una nuova long-fic, molto diversa da questa, e ho pubblicato il primo capitolo, vi andrebbe di leggerlo?

A presto!


xxx

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Capitolo 30
*** It's delicate ***


larry

Ok, ho di nuovo aggiornato tardissimo. Sorry!

Comunque, questo capitolo mi “spaventa” ancor più di quello di prima, quindi...fate finta che quando l'ho scritto fossi perennemente ubriaca, ok?




Quando Harry si lascia cadere sul letto pensa “finalmente”. Credeva fosse impossibile provare un sentimento diverso dall'amore spassionato per Londra, invece a fine giornata sente praticamente di odiarla. Non è abituato a camminare così tanto, nessuno può biasimarlo per essere praticamente distrutto e pieno di risentimento nei confronti di quei dannati parchi e quelle strade infinite e i vagoni della metro affollati e tutto il resto.

La vecchiaia avanza?”, domanda Louis, poggiandogli una mano sul ginocchio.

Harry grugnisce.

Non sono sicuro di aver capito, Haz”, replica l'altro ragazzo. “Parli ancora l'umanese?”.

Harry ride e gli fa cenno di prendere posto sul letto. Louis si toglie le scarpe e le lancia dall'altro lato della stanza.

Sono stanco anch'io, se ti può consolare”, offre.

Mal comune mezzo gaudio, si dice”.

Louis si siede sul letto a gambe incrociate, proprio di fronte a Harry, che ha la schiena poggiata alla testiera del letto.

È una visione ottimista della vita”, commenta.

No, è una visione rassegnata oltre che egoista”, ribatte Harry, con enfasi. “Della serie che se la tua vita deve proprio essere una merda hai almeno la soddisfazione che quella degli altri lo sia altrettanto”.

Louis si massaggia i piedi con le mani e gli rivolge uno sguardo dubbioso.

Mi sembra un po' tardi per filosofeggiare, non credi?”.

Harry sorride, un po' perché trova Louis adorabile con i suoi piedi piccoli e le sue mani piccole – tutto in lui sembra così minuscolo e compatto – un po' perché a volte l'altro ragazzo dice cose assurde.

Adesso c'è un orario per i discorsi filosofici?”, domanda.

Sì”, afferma Louis con determinazione, “quello scolastico”.

Harry scoppia a ridere gettando indietro la testa e picchiandola accidentalmente contro la testiera del letto.

Attento”, lo mette in guardia Louis. “ Sei tu il cervello della coppia, non vorrei che gli succedesse qualcosa”.

Harry si massaggia la parte lesa. Coppia?

Fortuna che i capelli hanno ammortizzato la botta”.

Louis lo guarda piegando la testa di lato.

Allora hanno sul serio un'utilità, i tuoi capelli. Credevo che ne avessi così tanti perché sono pieni di segreti”, dice mentre un sorriso si forma sulle sue labbra.

Harry assottiglia lo sguardo.

Hai appena citato Mean Girls o sbaglio?”, domanda. “Aspetta, non rispondere, non voglio saperlo”.

Louis mette il broncio.

Mica possiamo essere tutti drammatici come te”, si difende. “Ci sono persone a cui piacciono i film divertenti, Haz. Hai presente? Persone alle quali piace ridere”.

Harry gli fa la linguaccia ma in realtà quello che vorrebbe fare è accoccolarsi a fianco a Louis e non lasciarlo andare mai più. Esisterà un altro ragazzo così al mondo? O lui ha trovato l'unico esemplare di ragazzo perfetto che potrebbe - potrebbe - essere il suo ragazzo? Ha come la sensazione di star rubando qualcosa al resto del mondo, privandolo di uno come Louis. E non si sente neanche un po' in colpa per questo.

Mi piace, comunque”, ammette dopo un po'. “Mean Girls”.

Sfido a trovare qualcuno a cui non piaccia”, ribatte Louis, serio. “Il pensiero che Lindsay Lohan non faccia più film del genere a volte è insopportabile”.

Sei melodrammatico, Lou”.

Io?”. Louis si porta una mano al petto con fare melodrammatico, appunto. “Sono un aspirante attore, che ci vuoi fare?”.

Harry solleva un sopracciglio.

Spero di seguire le brillanti orme della Lohan, un giorno”, continua Louis, annuendo convinto.

Harry sgrana gli occhi.

Compreso il carcere, la droga e tutto il resto?”.

Louis ride.

No, ok, esclusa quella parte”.

Harry pensa che se potesse vedere una cosa, una sola per tutto il resto della sua vita, sarebbe un filmino in loop di Louis che ride. La visione delle pieghe agli angoli dei suoi occhi e il suono della sua risata gli basterebbero per vivere felice.

Dio, quando è diventato così sdolcinato? Se si guardasse da fuori in questo momento vomiterebbe.

Harry”, lo chiama Louis. “Ti sei di nuovo perso nei meandri della tua mente?”.

Harry sbatte le palpebre. Ok, forse il tempo non si era fermato e lui stava effettivamente fissando imbambolato Louis. Non si abituerà mai al miracolo che è Louis, mai mai mai.

Si chiama disturbo dell'attenzione, se ti interessa. Googlalo”, continua Louis.

Harry rotea gli occhi.

Stavo pensando...a che ora prendiamo il treno domani?”, domanda, mentendo sul reale corso dei suoi pensieri.

Non vedi l'ora di liberarti di me?”, piagnucola Louis.

Harry lo guarda di traverso.

Certo, non ti sopporto più”.

Louis si stringe nelle spalle.

Peccato, a me piace tanto stare con te”, mormora. “Ma a quanto pare il sentimento non è corrisposto”.

Harry sospira in maniera esagerata.

Non c'è altro posto al mondo dove vorrei essere in questo momento e non c'è altra persona al mondo con cui vorrei essere in questo momento”. O per sempre.

Gli occhi di Louis si illuminano.

Che ne dici di prendere il treno delle cinque?”, domanda senza riuscire a nascondere un sorriso. E questo è un altro capolavoro, il sorriso di Louis, un'altra cosa che Harry guarderebbe all'infinito.

Ok”, acconsente il riccio, sorridendogli di rimando come un idiota, come se non stessero parlando degli orari dei treni ma dei loro sentimenti o qualcosa del genere. A proposito di questo...Harry non ha mica dimenticato che devono fare un discorso. O meglio, Louis deve farlo. Il loro futuro è interamente e completamente nelle mani di Louis.

Louis”, dice, col cuore che gli batte all'impazzata e le mani che iniziano a sudargli. Non immaginava potesse essere così difficile. Non immaginava che avrebbe avuto così paura.

Harry”, gli fa eco Louis con un punto di domanda dipinto sul volto.

Dovremmo-”, inizia il riccio, gesticolando, “dovremmo, lo sai-”.

Louis corruga la fronte. Non capisce sul serio o gli sta rendendo le cose difficili apposta?

Parlare”; afferma Harry finalmente. “Dovremmo parlare. Di quello che è successo, di noi”.

Louis si morde il labbro inferiore e distoglie lo sguardo.

Louis, ti prego”, implora Harry con voce tremante. Ora o mai più. Deve sapere cosa voglia fare Louis, deve sapere cosa voglia farne di loro. Lui non ha intenzione di influenzare la sua decisione, ne avrebbe tutto il diritto dopo quello che è successo e dato quello che prova ma non vuole farlo. La situazione è delicata e spetta a Louis decidere. Se non è pronto, Harry aspetterà o si tirerà indietro definitivamente, se necessario. Quello che è certo è che vuole stargli vicino nonostante tutto, perché Louis potrebbe non avere ancora la forza o il coraggio di intraprendere una relazione con lui ma questo di sicuro non cambia il fatto che Louis non possa continuare a mentire a se stesso su quello che è. Harry non gli permetterà di continuare ad avere paura di se stesso e a reprimersi. Forse, forse, un piccolo passo alla volta, Louis riuscirà non solo ad accettarsi ma anche ad accettare quello che prova per Harry e l'idea di stare con lui potrebbe non fargli più così tanta paura.

Harry si sta comportando da martire, ma che altro potrebbe fare? Il benessere di Louis viene prima di tutto. Sì, lui è disposto a soffrire. Per un po' di tempo o per molto tempo, dipende da Louis.

Okay”, afferma Louis, con un filo di voce.

Okay?”.

Sì”.

Louis si agita sul materasso, cambiando posizione più volte. Harry lo osserva con esitazione, incerto se dire qualcosa o aspettare che sia l'altro ragazzo a parlare per primo. Louis riassume la posizione iniziale e lo guarda di sottecchi.

Quello che sto per dirti non sarà una novità per te, ma lasciamelo dire lo stesso, ok? Ne ho bisogno”.

Harry annuisce, in fibrillazione. É così agitato che si sente le gambe molli e gli gira la testa. Potrebbe vomitare.

Louis guarda il soffitto, prendendo aria. Quando riporta la sua attenzione sull'altro ragazzo, la sua espressione è così fragile e spaurita che a Harry sembra di avere davanti un'altra persona.

Io sono gay”, dichiara Louis e il suo tono sembra stupito, come se avesse fatto questa scoperta importante proprio in questo momento. É così indifeso e spaventato che Harry sente l'improvviso bisogno di piangere e di abbracciarlo contemporaneamente.

Ho provato, dio sa quanto ci ho provato a non esserlo, ma non è possibile, Harry, non è possibile, non è dannatamente possibile”, continua Louis, piantandosi le unghie nelle braccia.

Harry combatte l'urgenza di allungare una mano per far sì che Louis smetta di tormentarsi le braccia.

Non ce la faccio a non esserlo, lo capisci? Non ci riesco”.

Harry non può fare altro che annuire ma è sull'orlo delle lacrime.

Anche se io non voglio esserlo, è più forte di me. Questa cosa è più forte di me, non posso combatterla”.

Non puoi combattere contro te stesso”, offre Harry.

Louis lo guarda con gli occhi velati di lacrime.

Ho paura, sono paralizzato dalla paura, Haz”, ammette e gli sfugge un singhiozzo. “Non ho mai avuto tanta paura in vita mia. Mi sento un ammasso di carne viva, mi sento nudo, esposto, senza difese. Ho paura che tutti lo vedano, che tutti possano capirlo e farmi del male”.

Nessuno ti farà del male, vorrebbe dire Harry, ma sa che è una bugia che potrebbe fare più danni della verità.

Penso spessissimo 'voglio morire'. Vorrei addormentarmi e non svegliarmi mai più”.

Louis piega la testa sul petto e respira affannosamente. Harry non può vederlo ma è quasi sicuro che stia piangendo.

Non riesco a capire perché sia successo a me, proprio a me, tra tutti”, mormora. “Perché non possono semplicemente piacermi le ragazze, come a tutti gli altri, perché? Cosa ho fatto di male per avere questa condanna? Perché è una condanna, una macchia che mi porterò per tutta la vita, una cosa che non potrò cancellare perché lo so, lo sento che sarà sempre così. Sono anni che va avanti questa storia, non smetteranno mai di piacermi i...ragazzi”.

Harry cerca di radunare i pensieri, si sforza di pensare a qualcosa di coerente e giusto da dire, ma alla fine opta per la prima cosa che gli viene in mente, la più ovvia e urgente.

Non c'è niente di male a essere gay. Non è una condanna o una colpa”.

Louis solleva di scatto la testa.

C'è tutto di male, invece”, dichiara ostinatamente. “C'è che non verrò mai lasciato in pace per questo, nessuno me lo farà mai dimenticare. Io non sarò più Louis, ma sarò per sempre quello gay. C'è che deluderò la mia famiglia, sconvolgerò la vita di mia madre e lei non potrà mai più essere orgogliosa di me. C'è che manderò il mio futuro a puttane perché ci sono tante di quelle cose che vorrei fare che non si possono conciliare con l'essere gay. C'è che non posso accettare di esserlo non perché penso sia una malattia o qualcosa di simile, ma perché è così fottutamente sbagliato rischiare di rovinare la propria vita per una cazzata del genere”.

Harry è senza parole. Come fare a controbattere a tutto quello che gli ha detto Louis? Lui non ha mai, mai pensato a queste cose. Perché? Non è forse nella stessa situazione di Louis? O si sente più al sicuro perché è bisessuale? Ma lo è veramente, alla fine, o è solo una bugia che vuole continuare a raccontarsi perché è più facile così? Quello che è certo, comunque, è che lui non ci vede nulla di sbagliato. L'unica cosa veramente sbagliata in tutto questo è non potere stare assieme a Louis.

Non puoi lasciare che l'essere gay ti definisca. Tu sei più di questo”, afferma.

Credi che se gli altri dovessero scoprirlo la penserebbero come te? Credi che i miei compagni di squadra accetterebbero con entusiasmo di avere un finocchio che potrebbe spiarli nelle docce? Credi che mia madre sarebbe felice di sapere che suo figlio non sposerà mai una ragazza e non le regalerà la gioia di avere dei nipoti? O che sarà al settimo cielo all'idea che tutti la compatiscano per aver avuto la sfortuna di partorire un frocio?”.

Louis si prende la testa tra le mani e comincia a piangere sommessamente.

Non posso permettermi che qualcuno lo scopra, Harry”, dice, dondolandosi sul posto. “Non posso perdere tutto quello che ho, non posso”.

Louis tira su col naso e continua a singhiozzare.

Harry è colpito da un pensiero improvviso: per lui è più facile accettare questa cosa perché non è Louis. Louis è il capitano della squadra, ha ottenuto un ruolo importante nella recita scolastica e canta al glee club, un glee club che è lungi dall'essere formato da sfigati (esclusi lui e Ed, probabilmente). Louis è popolare, conosciuto, ammirato e invidiato da tutti, nella sua perfetta immagine di eterosessuale di successo. Harry invece non è nessuno, non è mai stato nessuno e non sarà mai nessuno. Se qualcuno decidesse di prenderlo in giro per i suoi gusti sessuali questo sarebbe solo un altro motivo per essere deriso o maltrattato. Per lui non cambierebbe nulla, perché ci è abituato. Sarebbe un po' più dura, d'accordo, ma il mondo non gli crollerebbe certo addosso. Stringerebbe i denti, andrebbe avanti, con la certezza di avere degli amici dalla sua parte e la sicurezza di non aver perso nulla. Perfino sua madre potrebbe essere comprensiva, ne è quasi sicuro. Magari se lo aspetterebbe pure, non sarebbe del tutto una sorpresa, visto che lui non ha mai portato a casa una ragazza, né ha mai espresso davanti a lei interesse per qualcuno dell'altro sesso. Louis ha invece costruito tutta la sua vita su un'immagine che non è mai stata scalfita da niente e nessuno.

Harry si avvicina a Louis sul letto e prova a prendergli una mano. Louis si allontana bruscamente e a Harry sprofonda il cuore nello stomaco.

Scusami”, dice Louis, passandosi una mano sulla faccia per togliere le lacrime.

Non devi scusarti”, mormora Harry. Louis non vuole essere toccato in questo momento, va bene.

Vorrei avere la forza di essere diverso, ma ho capito che non c'è niente al mondo che potrei fare per cambiare quello che sono. Non posso cambiare”, ammette Louis. “Odio quello che sono, ma forse odio di più dovermi sforzare di essere quello che non sono. É frustrante e sono stanco di provarci”.

Harry lo osserva per qualche secondo fino a che Louis non solleva la testa per guardarlo.

Il fatto che tu lo abbia finalmente ammesso è un passo avanti, Lou”, dice, anche se gli sembra la cosa più stupida e meno utile del mondo, in questo momento.

Devo riuscire a non far collidere le due parti della mia vita: il mio essere gay col mio far finta di non esserlo”.

Lou”, lo chiama Harry con tono di avvertimento. Che significa far finta di non esserlo? Che Louis ha ammesso a se stesso di essere gay ma che vuole reprimere questa parte di se stesso che ok, non può definirlo, ma che è comunque una parte di se stesso? Non si potrà mai essere felici rinunciando a un pezzo di sé.

Gli occhi di Louis sono asciutti adesso, sebbene arrossati, e Harry ci legge dentro una richiesta di aiuto.

Cosa pensi di fare?”, domanda Harry. “Non parlo di noi, parlo in generale, cosa pensi di fare adesso? Cosa vuoi fare?”.

Louis si morde le labbra.

C'è una cosa che voglio fare ed è un desiderio così forte e intenso che supera la voglia di strapparmi il cervello o uccidermi”. Louis fa una pausa ad effetto. “Ed è baciarti, e fare l'amore con te, Harry. Quando ti dico che sei un miracolo lo intendo veramente. Anche se mi odio quando penso di baciarti, di abbracciarti o anche solo di tenerti la mano, quando effettivamente lo faccio mi rendo conto che ne vale la pena. Ne vali la pena, Harry. Quando lo faccio dimentico perfino il motivo per cui dovrei odiarmi”.

Il cuore di Harry batte così forte che è sicuro che il suono rimbombi nel silenzio della stanza. Ha voglia di ridere, di piangere, di fare stupide dichiarazioni d'amore ma soprattutto ha voglia di abbracciare Louis e giurargli che loro ne valgono la pena, che quello che c'è tra di loro ne vale la pena e può dimostrarglielo.

Hai idea da quanto tempo mi piaci?”, domanda Louis. “No, ovviamente no”.

Louis fa una pausa e sul suo volto balena un sorriso. Lo stomaco di Harry fa le capriole. Louis non gli ha mica detto una novità ammettendo che lui gli piace, ma è bello sentirselo dire, cazzo se lo è, e soprattutto è bello sapere che la cotta di Louis va avanti da un po'. Harry si sente un po' meno stupido e decisamente lusingato.

Dal quindici dicembre dell'anno scorso”, continua Louis, dando una risposta al suo stesso quesito. “Lo so che è patetico che io ricordi la data precisa, o perfino l'ora – erano le otto e quarantesette del mattino, se proprio vuoi saperlo – ma che ci vuoi fare? Sono momenti che non si dimenticano”.

Ok, Harry è leggermente sconvolto. Louis sapeva della sua esistenza prima che si conoscessero?

Nevicava quel giorno e faceva un freddo boia”, prosegue l'altro ragazzo. “Mia madre si è offerta di accompagnarmi a scuola in auto per evitare di farmi prendere il bus ma il traffico era in tilt perciò sono arrivato in ritardo. Ricordo che mi trovavo davanti alla porta della mia classe che cercavo di togliermi la neve da sotto le scarpe quando ti ho visto. Stavi correndo lungo il corridoio con Ed – immagino foste in ritardo anche voi – quando a Ed sono caduti alcuni libri dallo zaino. Lui non se n'è accorto e ha proseguito la sua corsa invece tu ti sei fermato a raccoglierli - proprio davanti a me - urlandogli dietro di aspettarti. Non so perché ma istintivamente mi sono abbassato per aiutarti. Tu hai alzato di scatto la testa, sorpreso, e la mia ha smesso di funzionare. C'erano dei fiocchi di neve intrappolati tra i tuoi capelli, le tue guance erano arrossate per il freddo e i tuoi occhi erano di un colore straordinario, una sfumatura di verde alla quale non saprei dare un nome. Forse non esiste in natura un colore del genere, ce l'hanno solo i tuoi occhi. Ricordo di aver pensato dio mio, sono innamorato! ma non ho avuto paura, anzi, ricordo di essere stato pervaso da una strana calma e mi sono sentito bene, come non mi sentivo da tanto tempo. Tu mi hai rivolto un mezzo sorriso e mi hai ringraziato velocemente, perché nel frattempo Ed era tornato sui suoi passi per dirti di spicciarti perché dovevate ancora prendere le presenze. Io sarei dovuto entrare in classe ma ero troppo su di giri e sapevo che non sarei riuscito a concentrarmi perciò ho deciso di saltare la prima lezione e andare a prendere una boccata d'aria in cortile. Ripeto, faceva un fredda boia ma non mi importava. Sono rimasto per non so quanto tempo a guardare i fiocchi di neve che volteggiavano nell'aria, immaginando come si sarebbero impigliati tra i tuoi capelli, i tuoi splendidi ricci. In quel momento ho deciso che ti avrei chiamato Curly, visto che non conoscevo ancora il tuo nome”.

Harry ricorda quel giorno, ricorda di essere arrivato in ritardo per colpa della neve, ricorda della corsa lungo i corridoi della scuola sulle suole bagnate delle sue scarpe, ricorda di aver visto i libri di Ed sfuggire attraverso la zip aperta del suo zaino e di averlo chiamato per avvertirlo di quello che era successo, ricorda di aver sbuffato prima di piegarsi a raccoglierli, ricorda che qualcuno lo aveva aiutato, mentre quell'idiota di Ed aveva proseguito la sua corsa, ignaro di tutto. E ricorda anche di aver pensato quello era Louis Tomlinson solo dopo aver preso posto in classe. Ovviamente non aveva dato alcun peso a niente di tutto ciò. Quella era stata una giornata come tante, a parte la neve e un freddo da far diventare blu le dita delle mani.

Non sono più riuscito a vederti fino a dopo le vacanze di Natale, visto che siamo in anni diversi con orari e lezioni diverse”. Louis continua la sua storia e Harry lo ascolta incredulo e affascinato. “Ti ho cercato ogni singolo giorno per i corridoi, a mensa, all'uscita da scuola, ma non c'è stato niente da fare, non ti trovavo. Ero in qualche modo disperato ma allo stesso tempo il pensiero che là fuori da qualche parte ci fosse qualcuno come te mi rendeva inspiegabilmente felice. La tua sola esistenza mi rendeva felice, non so spiegartelo. Mi sentivo come una di quelle ragazzine fan di un cantante o un attore, irrimediabilmente innamorate del proprio idolo e consapevoli che non lo conosceranno mai, che però sono felici anche solo che questa persona esista e che viva e respiri sul loro stesso pianeta”.

Louis fa una pausa e deglutisce, gli occhi ostinatamente incollati al materasso. Harry sta scoprendo un sacco di cose su di lui in questi giorni e si stupisce a pensare che nonostante non le sapesse, nonostante ignorasse parti importanti della sua storia, questo non gli ha impedito di innamorarsi irrimediabilmente di lui.

Poi un giorno sono riuscito a beccarti di nuovo. Quel giorno pioveva a dirotto – forse il meteo è una specie di mio angelo custode, che ne so – ma io avevo dovuto per forza prendere il bus ed ero in ritardo per gli allenamenti di calcio. Nonostante la pioggia l'allenatore non aveva voluto cancellarli ma li aveva spostati in palestra. Mi sono fiondato negli spogliatoi ed è lì che ti ho rivisto. Eri di nuovo insieme a Ed, seduto per terra con le gambe incrociate, e stavi cantando mentre lui ti accompagnava con la chitarra. Ricordo di essere rimasto imbambolato a fissarti, nascosto dietro agli armadietti. Finalmente potevo guardarti, studiare i tuoi lineamenti e le espressioni del tuo volto. Ho scoperto il suono della tua voce e la tua bocca, la tua bocca, mi ha fatto impazzire. In quel momento ho pensato di non essere mai stato così felice in vita mia e contemporaneamente che non sarei mai più stato felice se non ti avessi conosciuto. Non ho mai scoperto che canzone stessi cantando, comunque”.

Can I Stay”, lo informa Harry, con voce flebile e traballante. “Di Ray LaMontagne. In quel periodo ero un po' fissato”.

Harry ricorda anche quel giorno, di come lui e Ed avessero già progettato di saltare scuola e di come invece erano stati sorpresi dal temporale, che li aveva costretti a rifugiarsi negli spogliatoi della palestra perché non sapevano dove altro andare.

Voglio sentirtela cantare di nuovo, un giorno”, afferma Louis.

Harry annuisce. Quando vuoi, ogni volta che vuoi, pensa.

Dopo quella volta ho continuato a vederti di tanto in tanto, ma non ho mai trovato il coraggio di parlarti. È stato un colpo di fortuna che quella volta Stan stesse per gettarti nel cassonetto dell'immondizia proprio mentre io ero nei paraggi”. Louis aggrotta la fronte. “Cioè, non che, uhm, tu debba considerarti fortunato che Stan stesse per-”.

Invece sono stato davvero fortunato”, dichiara Harry, sorridendo. Quel giorno aveva conosciuto Louis e ci aveva parlato per la prima volta. Non avrebbe mai immaginato che quell'incontro gli avrebbe cambiato la vita. Certo, avrebbe comunque conosciuto Louis qualche giorno dopo, ma come primo incontro non sarebbe stato altrettanto epico.

Ancor prima di conoscerti eri sempre nei miei pensieri. Eri il rifugio sicuro nei mie momenti peggiori, eri la speranza alla quale mi aggrappavo ogni volta che pensavo che non ce l'avrei fatta, eri l'unica cosa giusta nella mia vita, anche se, tecnicamente, non facevi parte delle mia vita. Eri l'unica fantasia nella quale non pensavo fosse sbagliato cullarmi”. Louis fa una pausa a effetto. “Ma mi ero creato un'immagine di te che, credimi, non ha quasi niente a che fare col vero Harry Styles”.

Harry solleva un sopracciglio e Louis allunga una mano per cancellare con una carezza lo stupore dal suo volto.

Il vero Harry Styles è molto meglio”, afferma. “Il vero Harry Styles ride alle mie battute, anzi, a volte fa battute più divertenti delle mie. Il vero Harry Styles mi ascolta e mi capisce, è intelligente senza essere presuntuoso, è gentile e comprensivo, e odora di buono, di casa e di qualcosa che mi fa venire voglia di abbracciarlo per sempre e dire al mondo lasciatelo stare, è mio”.

Harry è sopraffatto dal pensiero di come sia completamente andato per questo ragazzo e sente il suo petto espandersi e la sua testa fluttuare e pensa che è la sensazione più bella del mondo e vorrebbe vivere in questo momento, in questo sentimento, per sempre. Perché è il momento perfetto e il sentimento perfetto, perché è un momento, e un sentimento, condiviso. Non sa se Louis provi per lui un quarto dell'affetto che lui prova nei suoi confronti ma non gli importa. Louis sente qualcosa e questo qualcosa deve essere forte e radicato e resistente se va avanti da un anno e se non è appassito, anzi, tutto il contrario, quando Louis ha conosciuto il vero Harry.

Harry, ascoltami”, implora Louis, come se Harry non stesse letteralmente pendendo dalle sue labbra, “sono stato uno stronzo con te ultimamente e mi dispiace, mi dispiace così tanto che non so come farmi perdonare. Ho combinato un casino e mi sono tirato indietro, pensando che sarebbe stato meglio per tutti e due, invece-”. Louis si tormenta le labbra coi denti. “Invece sono stato malissimo e non riuscivo a sopportare l'idea che potessi stare male anche tu. Mi sei mancato ogni singolo giorno ma non potevo starti vicino perché non riuscivo a smettere di volerti, non solo come un amico - ormai avevo superato da un pezzo la fase in cui credevo che mi sarebbe bastata la tua amicizia - ma avevo paura che questa cosa mi sarebbe costata tutto quello che avevo”.

Louis sfiora il ginocchio di Harry con una mano e fa una specie di sorriso, troppo tirato e triste però, per essere definito un vero sorriso.

Però io sto bene solo quando stiamo insieme perché non solo mi piaci tu ma mi piaccio io quando sono con te”, afferma, cercando gli occhi di Harry e annuendo come per rassicurarlo della veridicità di quello che sta dicendo. “Quando sono con te sono interamente me stesso, non devo trattenermi, non devo fingere, e tu mi mi fai sentire importante come nessuno aveva mai fatto prima”.

Harry accarezza la mano di Louis poggiata sul materasso accanto al suo ginocchio. Ha intuito che Louis non ha ancora finito di parlare perciò aspetta in silenzio che continui.

Rinunciare a te significherebbe rinunciare a me, a quello che sono veramente. E significherebbe rinunciare ai tuoi occhi, alle tue stupide e adorabili fossette, alla tua voce, alla tua presenza che mi calma e mi rilassa e mi fa credere che al mondo ci sia ancora qualcosa di buono per me. E io non posso permettermelo”.

Louis deglutisce rumorosamente e distoglie lo sguardo. Harry si sente in bilico su un fottuto elastico perché non è sicuro di dove Louis voglia andare a parare, anche se spera-

Perciò penso che-”. Louis riporta i suoi occhi su Harry e lo guarda con una nuova determinazione, “che potremmo baciarci quando siamo soli, quando nessuno sta guardando, quando siamo a casa e al sicuro. Potremmo vivere questa cosa in privato e sarà una cosa solo nostra, della quale nessuno dovrà sapere niente, non perché mi vergogni di te, lo sa solo dio quanto vorrei dire al mondo quanto ti- quanto ci tenga a te, ma perché è delicata, il mondo la rovinerebbe, ci rovinerebbe”.

Ecco, Louis ha fatto la sua proposta ed è più di quello che Harry avrebbe mai sperato. E Louis ha ragione, non avrebbero pace se qualcuno lo scoprisse, Louis non avrebbe pace e si chiuderebbe di nuovo in se stesso o scapperebbe per sempre, e perderebbero inevitabilmente quello che c'è tra di loro. C'è un tempo per ogni cosa e questo è il loro tempo, il tempo per stare insieme ed essere felici, fingendo che il resto del mondo non esista, almeno per un po'. Almeno per un po' Louis non avrà paura e arriverà il momento in cui smetterà di avere paura per sempre e Harry sarà al suo fianco tutto il tempo per aiutarlo, prima che questo accada.

Lo so che sto chiedendo di mentire e di essere disonesta come me alla persona più onesta e sincera che conosca – e non credere che questo non mi faccia sentire uno schifo – però non so come altro fare, in questo momento voglio fare quello che più desidero ma non voglio che quello che faccio venga scoperto non perché è sbagliato per me, ma perché è sbagliato per loro”.

Louis sembra farsi piccolo piccolo sul materasso quando piega la testa di lato e domanda a Harry: “Ha senso quello che sto dicendo?”.

Harry stringe le dita attorno al polso di Louis – forse non è ancora il momento di prendergli la mano – e annuisce.

Farei qualsiasi cosa per te, dicevo sul serio”, afferma. Quello che ha appena confessato lo esalta e lo spaventa allo stesso tempo, ma è la verità. E con qualsiasi cosa Harry intende qualsiasi cosa, della serie che se Louis gli chiedesse di aiutarlo a rapinare un supermercato lui lo farebbe, se Louis gli proponesse su due piedi di scappare in Messico lui lo farebbe, se Louis sentisse l'improvviso e urgente desiderio di scoparlo su questo materasso lui glielo farebbe fare, anche se ha paura ed è presto e fino a qualche mese prima non pensava che lo avrebbe mai fatto.

Allora sei d'accordo?”, domanda Louis, poi si passa una mano sulla faccia. “Dio sembra che stiamo chiudendo un contratto e che io debba dirti 'firma qui' da un momento all'altro. Scusami, non volevo che fosse una cosa così sterile e innaturale-”.

Non fa niente”, taglia corto Harry. “Dovevi chiarire le tue condizioni”.

Louis si rabbuia.

Mi dispiace che ci debba essere della burocrazia pure in queste cose. Non volevo che il nostro rapporto sembrasse come un accordo o qualcosa del genere”.

Harry gli massaggia il polso e sorride.

Meglio questo di niente, giusto?”, dice. “Non so come avrei fatto a sopportarlo se tu avessi deciso di non stare con me, ma abbiamo trovato una soluzione e va benissimo. Sono felice che tu sia venuto a patti con te stesso, è la cosa più importante”.

Louis fa una smorfia.

Mi dispiace da morire averti ferito”.

Mi dispiace da morire che tu abbia sofferto”, replica Harry, accorato.

Louis incurva le spalle e abbassa la testa.

Non penso sia ancora finita”.

Harry si sente stringere il cuore.

Ma adesso ci sono io con te”.

Louis gli fa dono di un piccolo sorriso che è come una boccata d'aria per Harry dopo innumerevoli minuti di apnea.

C'eri anche prima ed è solo grazie a te se sono riuscito a sopravvivere a tutto questo e sono qui adesso a chiederti di restare ancora un po'”.

Ho tutto il tempo del mondo”, lo rassicura Harry e questa sensazione di eternità che prova quando c'è di mezzo Louis è strana e confortante insieme.

Sei sicuro di essere d'accordo a mantenere il nostro sporco segreto?”, domanda Louis, assottigliando lo sguardo.

Harry sospira.

È un segreto, ma non è sporco, Louis”.

È comunque un segreto. Tra me e te”, insiste l'altro ragazzo.

Va bene”, concede Harry. “E comunque non sarà per sempre così, giusto?”

Louis aggrotta le sopracciglia e un lampo di incertezza attraversa il suo volto.

Hai avuto tanto da elaborare ultimamente e nessuno ti obbliga a condividere con il mondo quello che hai realizzato, se non è il momento”, continua Harry, incoraggiante. Un passo alla volta.

L'ho sempre saputo, Harry, sempre. Non è una novità recente”, ribatte Louis, con un po' di asprezza nella voce.

Ok, ma prima ti rifiutavi di ammetterlo a te stesso, adesso hai avuto il coraggio di ammetterlo perfino ad alta voce. Quando verrà il momento lo dirai, come vuoi tu e a chi vuoi tu”, tenta di farlo ragionare Harry.

Louis abbassa il capo e si afferra i piedi con tutte e due le mani, in un disperato tentativo di trovare conforto.

Non sono sicuro che quel momento arriverà mai. Non penso sarò mai pronto ad affrontare le conseguenze”.

Io invece credo che ce la farai. Non c'è niente che tu non possa fare”, dice Harry, ostinatamente. “E probabilmente queste fantomatiche conseguenze non saranno niente di che”.

Tu non hai paura, proprio per niente?”, domanda Louis. “Vorrei essere coraggioso come te, speciale come te”, dichiara in maniera accorata.

Io non sono né coraggioso né tantomeno speciale”, replica Harry. Io non sono nessuno.

Che problema hai coi complimenti, sul serio?”, dice Louis, facendosi sfuggire una piccola risata.

Harry fa un mezzo sorriso.

Sono più bravo a farli che a riceverli”.

Louis ricambia il sorriso. Harry è felice di essere sempre in grado – o quasi – di migliorare il suo umore.

Ti consiglio di farci l'abitudine a riceverli”, lo avverte Louis, facendosi più vicino. “Sono uno spacciatore di complimenti, io”.

Harry trattiene il fiato, osservando Louis intrecciare le loro dita insieme.

Quindi siamo, uhm, okay?”, domanda, carezzando il dorso della mano di Harry.

Sì, decisamente”.

Louis accosta la mano di Harry al proprio viso e gli sorride, un sorriso vero e sincero, con tanto di rughe agli angoli degli occhi e iridi che brillano. Harry potrebbe – vorrebbe – farci l'abitudine.

Che ne dici se adesso ti baciassi?”, propone Louis, fingendo nonchalance. “È parte dell'accordo, se non sbaglio”.

Che domande, Harry non aspettava altro. Il loro “accordo” sarà un successo se implicherà un sacco di baci. D'altra parte devono recuperare tutti quelli che non si sono dati tutte le volte che avrebbero voluto. E sono tante, se deve dirlo lui.

Sì, ti prego”, sussurra infatti, stringendo la presa sulla mano dell'altro ragazzo.

Louis ride della sua espressione implorante e si sporge verso di lui. Harry piega istintivamente la testa in avanti, con il cuore che gli batte a un ritmo forsennato e un magone allo stomaco come mai in vita sua.

Louis accarezza il suo viso con gli occhi e sulle sue labbra si forma un sorriso incredulo e dolcissimo. Le interiora di Harry potrebbero essersi liquefatte. Dovrà controllare più tardi.

Che c'è?”, sussurra Louis, così vicino adesso che Harry sente il suo fiato sulle proprie labbra.

Mi piace come mi guardi”, mormora questi con voce roca, come se non parlasse da ore.

Gli occhi di Louis vagano di nuovo sul suo volto e Harry è sicuro che anche se gli altri organi potrebbero essere ancora intatti il suo cuore si è decisamente sciolto.

Come ti guardo?”, sussurra l'altro ragazzo, poggiandogli una mano sulla coscia Harry trasalisce. È solo una mano sulla coscia!

Come se fossi la cosa più bella del mondo”, afferma, sentendosi immensamente idiota e immensamente lusingato allo stesso tempo.

La serie di emozioni che si avvicendano sul viso di Louis è divertente da guardare (anche se Harry è tutto fuorché divertito in questo momento): prima sorride, poi corruga la fronte, poi si morde il labbro inferiore e infine scoppia a ridere, scuotendo il capo. In tutto ciò si è allontanato dal viso dell'altro ragazzo e Harry pensa nonononono, torna qui, non dirò mai più niente di stupido.

Stavo quasi per cascarci”, dice Louis.

Harry apre la bocca per parlare ma viene battuto sul tempo dall'altro ragazzo.

Ti sei abituato in fretta alla storia dei complimenti”, afferma, “e adesso ne sei dipendente. Ma non cadrò nella tua trappola. Non me lo farai dire, malefico Harry”.

Harry mette il broncio.

Non era una trappola, idiota”.

Louis gli stringe la coscia. Harry potrebbe svenire. Perché Louis sente la necessità di tirarla per le lunghe anche quando devono fare una cosa importante e assolutamente irrimandabile come baciarsi?

Ok, ammetto che sei la seconda cosa più bella del mondo”, offre Louis, arricciando le labbra.

E qual è la prima?”, domanda Harry per reggergli il gioco, perché la risposta è più che ovvia.

Io”, ribatte infatti Louis, sorridendo malizioso.

La modestia è la tua dote principale”, replica Harry, roteando gli occhi.

Già”. Louis si è fatto nuovamente più vicino. “Adesso baciami, stupido”. Era ora.

Harry non può impedirsi di ghignare prima di poggiare una mano sulla nuca di Louis, attirarlo a sé e baciarne il sorriso. Louis non è mai stato così docile e rilassato, così arrendevole e malleabile, tra le sue mani. Harry può finalmente testare la consistenza delle sue labbra e goderne il sapore a pieno, e può sentire tutto, i respiri spezzati di Louis, il battito del suo cuore, la pressione della mano dell'altro ragazzo sulla propria coscia e i brividi che corrono lungo la sua schiena quando la mano risale lentamente verso il suo fianco e le dita di Louis si stringono attorno ai lembi della sua maglia.

Il loro primo bacio era stato troppo breve e troppo simile a uno scherzo per essere un vero primo bacio, il loro secondo bacio troppo atteso e affrettato, e i baci della sera prima troppo frenetici e disperati. Tutti baci meravigliosi ed eccitanti, comunque, coi loro difetti, ma questo, questo è perfetto. Harry è sicuro che anche se ci sono stati altri baci e altri ancora ce ne saranno, tutti diversi a seconda dell'umore della situazione dell'eccitazione, questo rimarrà per sempre il suo preferito. È quello della quiete dopo la tempesta, quello dell'acqua dopo ore di arsura, quello del riposo dopo una giornata sfiancante, quello del sollievo dopo un inutile spavento. Harry dovrebbe scrivere delle canzoni su questo bacio, su Louis, sul sentimento che somiglia alla felicità che sente gonfiarsi nel petto, e cantargliele. Solo a lui.

Louis preme gentilmente affinché Harry si stenda e il bacio si interrompe per una frazione di secondo prima che Harry poggi la testa sul cuscino e si ritrovi le labbra di Louis di nuovo incollate alle sue.

La tua bocca”, mormora Louis sulle sue labbra, “ mi fa ancora impazzire”.

Harry ingoia la replica che ha sulla punta della lingua – ancora?- perché ci sono cose più urgenti da fare con la lingua in questo momento. Si sposta su un fianco, obbligando Louis a fare lo stesso. L'altro ragazzo lascia scivolare una gamba in mezzo alle sue, affondando una mano tra i suoi capelli. Harry gli afferra la testa con una mano e strofina il pollice sulla porzione di pelle accanto al suo occhio, quella dove si formano le rughe quando sorride. Louis fa degli adorabili e soffici versi di apprezzamento e Harry sorride sulle sue labbra.

È quando Louis poggia una mano alla base della sua schiena e lo attira contro il proprio corpo che Harry si rende conto di essere eccitato. Forse è colpa della prolungata attesa di questo momento, forse è Louis che è solido e morbido allo stesso tempo sotto le sue mani, forse è la natura, però, beh, Harry si è eccitato e chi può biasimarlo?

Louis se ne accorge e si stacca dalle sue labbra.

Nel contratto non sono previsti solo i baci, lo sai?”, soffia sulla sua bocca.

Harry deglutisce.

Mh, no?”.

No”, conferma Louis. “Infatti sono quasi sicuro di essere pienamente in diritto di fare questo”.

Louis preme il palmo della propria mano sul rigonfiamento nei pantaloni di Harry.

Questi trattiene a stento un'imprecazione.

Che ne dici?”, mormora Louis, con un sorriso malizioso.

Dico che ”, afferma Harry, sicuro di aver infranto qualche regola grammaticale, ma chi pensa alla grammatica in questi momenti?

Louis continua a toccare l'erezione di Harry attraverso i jeans, strappandogli dei gemiti dai quali Harry sarebbe imbarazzato se non fosse così preso da quello che Louis gli sta facendo. Con la poca razionalità che gli rimane pensa che questo è meglio della sera prima perché adesso è lucido – per quanto si possa essere lucidi in questo momento, con Louis che lo tocca e rilascia baci umidi sulla sua mandibola e sul collo – e concentrato sulle sensazioni che sta provando. Concentrato forse non è la parola adatta, visto che Harry sente di essere vicino a fare la sua prima esperienza extra-corporea: è così sensibile ed elettrizzato allo stesso tempo che gli sembra di doversi staccare dal suo corpo e fluttuare nell'aria da un momento all'altro. O forse è più probabile che il suo corpo prenda fuoco. E Louis non ha ancora fatto niente, o quasi.

Louis non gli chiede il permesso – sono già ben oltre quella fase – quando estrae il bottone dei jeans dall'asola e abbassa la zip. Il suono riecheggia nel silenzio della stanza, smorzato solo dai loro respiri.

Harry gli è grato quando Louis soffoca con un bacio il gemito - lungo e imbarazzante - che rischia di sfuggirgli dalle labbra nel momento in cui libera la sua erezione dalla costrizione dei boxer e la circonda con le dita. Louis muove la mano lentamente, allo stesso ritmo con cui lo bacia.

Harry resiste un numero ridicolo di minuti prima di venire, stringendo forte gli occhi e mordendo il labbro inferiore di Louis.

Ahi”, si lamenta Louis, giocosamente, prima di schioccare un ultimo bacio sulle labbra di Harry.

Scusa”, mormora il riccio, a corto di fiato e con le gambe molli.

Louis gli sistema i boxer e si accoccola contro di lui.

Mi dispiace per la tua maglia, Haz”, afferma sfiorando col naso il mento di Harry.

La mia ma-”, inizia Harry prima di accorgersi di quello che c'è sulla sua t-shirt. “Oddio”.

Louis ridacchia.

Almeno non abbiamo sporcato il letto. Di nuovo”.

Harry ride e prende il viso di Louis tra le mani, guardandolo negli occhi per un po' prima di baciarlo.

Grazie”, dice.

Quando vuoi”, replica Louis, sorridendo pacifico.

Adesso mi sento in dovere di ricambiare il favore”, afferma Harry, sfiorando con le dita il fianco semi-scoperto di Louis. “Non proprio in dovere, cioè, mi piacerebbe-, tu vorresti-”.

Louis scuote il capo.

Non credevo che un orgasmo potesse peggiorare ulteriormente la tua proprietà di linguaggio”, scherza. “Comunque, io sto bene così, non ti preoccupare”.

Harry corruga la fronte.

Sicuro?”, chiede, ma la vera domanda è ho sbagliato qualcosa?

Louis gli passa l'indice sulle labbra.

Non pensare neanche per un attimo che io non ti voglia”, lo rassicura, indovinando la sua insicurezza. “Ti voglio così tanto che non riesco a spiegartelo e ti voglio in modi che potrebbero eccitarti terribilmente o terrorizzarti, se te li dicessi”. Louis si lascia sfuggire una risatina. “Però abbiamo tempo, no? Ieri ho combinato un casino e mi dispiace. Avrei voluto che la nostra, per così dire, prima volta non succedesse in quel modo. Non farmi bere mai più quando sei nei paraggi”.

Harry lo bacia di nuovo. Adesso può perché non dovrebbe farlo ogni volta che vuole?

Non hai combinato nessuno casino. E comunque è stato, uhm, eccitante”, afferma.

Louis gli da un buffetto sulla guancia.

Ah, quello era ovvio”, ribatte.

Harry gli sorride, compiaciuto, poi fa per alzarsi.

Dove vai?”, domanda Louis, allungando una mano per fermarlo ma ripensandoci quasi immediatamente.

A, uhm, darmi una pulita?”, risponde Harry, già con un piede per terra.

Oh, mi porteresti un po' di carta igienica, per favore?”, chiede l'altro ragazzo. “Niente mi farà alzare da questo letto”.

Harry solleva un sopracciglio. Louis gli sventola una mano davanti alla faccia.

C'è della tua roba-”.

Harry lo allontana con una manata.

Sei disgustoso”, afferma, ridendo.

Ma è roba tua!”, esclama Louis quando Harry è già in bagno.

Tieni!”, dice questi, tornato in camera, lanciandogli un rotolo di carta igienica e colpendolo sulla testa.

Proverai a lavare la maglia, adesso?”, domanda Louis strappando una generosa quantità di carta.

Non credo”, replica Harry, rovistando nello zaino alla ricerca di un paio di boxer puliti. “Forse la lascio qui”.

Pensa alla povera donna delle pulizie che la ritroverà”, dice Louis teatralmente. “Ah, sappi che sei rintracciabile, c'è il tuo DNA”.

Harry butta gli occhi al cielo.

Torno tra poco”, afferma. “Ti troverò sveglio?”.

Certo! Sono stanco ma riesco ancora a tenere gli occhi aperti. Guarda!”

Louis spalanca le palpebre e Harry scoppia a ridere.

Ok, ma per sicurezza ti do il bacio della buonanotte”.

Harry poggia le ginocchia sul letto e attira Louis in un bacio, che dura più del dovuto, ma a nessuno dei due sembra dispiacere più di tanto.

A dopo”, si congeda Harry, infilandosi in bagno con in mano i boxer. Dormirà in mutande come al solito, i riscaldamenti sono a palla e il freddo di Londra non minaccia di penetrare dalle finestre.

Quando però ritorna in camera una decina di minuti dopo, Louis è già addormentato, avvolto malamente sotto al lenzuolo e piegato su un fianco, e respira a piccoli sbuffi. Harry lo osserva per un po' e ancora non ci crede che Louis è suo. Non ufficialmente, non apertamente, ma è suo, che gliene importa del resto del mondo?

Prima di mettersi a letto chiude le tende per non ripetere il risveglio traumatico di quel mattino, poi si lascia scivolare sotto il lenzuolo e circonda la vita di Louis con un braccio, facendo aderire completamente il suo corpo a quello dell'altro ragazzo.

Haz”, mugugna Louis, poggiando una mano su quella di Harry.

Dormi, tesoro”, sussurra Harry contro la sua nuca, senza impedire che il suo stomaco faccia una capriola per l'appellativo che gli è sfuggito. Abbiamo appena iniziato e già sono diventato vomitevole, pensa.

Louis è di nuovo profondamente addormentato. Harry affonda il naso tra i suoi capelli e preme le ginocchia contro le cosce dell'altro ragazzo, per essere impossibilmente vicino a Louis, come a volersi fondere con Louis.

So can I stay here with you, till the day breaks?”, sussurra Harry, a mo' di ninna nanna, più per se stesso che per Louis, che potrebbe sentirlo o non sentirlo, però Harry è sicuro che gliela canterà come si deve questa canzone, un giorno.

How happy it would make me to see your face when I wake”, continua bisbigliando. “So lay with me in your thinnest dress, fill my heart with each caress between your blissful kisses whisper, darling”, Harry si avvicina all'orecchio di Louis, “is this love?”.





ANGOLINO:

Credo di non aver mai scritto niente di così sdolcinato in vita mia (mi riferisco agli ultimi capitoli). C'è sempre una prima volta. Comunque, per onestà intellettuale devo dirvi un paio di cose. 

Quindi, la storia di come Louis si sia preso una cotta per Harry è ispirata vagamente alle prime due strofe di questa canzone: http://www.youtube.com/watch?v=B-Mwk_CkaIo

E il discorso che sempre Louis fa a Harry a un certo punto è, in parte, tratto da alcuni versi di questa canzone: http://www.youtube.com/watch?v=lfLW5yw7r3Y

Non fingerò neanche di non stare facendo pubblicità a Damien Rice xD

Comunque, la canzone che Harry canticchia alla fine è questa: http://www.youtube.com/watch?v=asAnKobmsLE

Probabilmente è la canzone che il vero Harry si è fatto tatuare sul braccio (era il braccio?). O forse no. Harry è un enigma. Un bellissimo enigma. Ok, basta. 

Alla prossima!




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Capitolo 31
*** I'll still be standing here ***


larry

Salve! C'è mancato poco che questo capitolo non vedesse la luce almeno fino alla settimana prossima. Mi spiego: il mio adorato PC ha deciso di abbandonarmi nel bel mezzo della stesura del capitolo. UNA TRAGEDIA. Per fortuna quel sant'uomo di mio padre ha capito che senza un computer non sarei riuscita a sopravvivere e me ne ha rimediato uno – vecchio, stravecchio e con Internet Explorer come browser, brrr – da utilizzare temporaneamente, così ho potuto concludere il capitolo che, grazie a dio, avevo salvato sull'hard disk. Adesso io e il mio PC siamo di nuovo insieme. Ho temuto per la sua vita, ma il peggio è passato.

Vi lascio al capitolo. Grazie a tutti per il supporto!


*



Harry non ha tolto la sciarpa per tutto il viaggio dalla stazione a casa, come raccomandatogli da Louis. Jay gli ha chiesto se avesse mal di gola e Harry si è ritrovato ad arrossire sotto il suo sguardo curioso, facendo cenno di sì con la testa. Lui e Louis avrebbero dovuto essere più cauti o, meglio, Louis avrebbe dovuto essere più cauto piuttosto che lasciargli dei segni sul collo. Però Harry non può veramente biasimarlo, Louis era ubriaco, dopotutto, e lui non ha fatto assolutamente nulla per fermarlo.

Harry apre la porta di casa, lascia le scarpe all'ingresso, appende il cappotto all'attaccapanni e finalmente, finalmente si toglie la sciarpa. Aveva cominciato a pungere e lui aveva iniziato a sudare. Opterà per una sciarpa non di lana per andare a scuola, oppure per una maglia a collo alto, anche se non è sicuro di avercela, una maglia a collo alto, nel suo armadio.

Harry?”.

Il riccio sobbalza e si affretta ad accendere la luce dell'ingresso. Sua sorella è in cima alle scale e lo guarda come se fosse un intruso. È stato via solo tre giorni, questa è sempre casa sua, che problemi ha sua sorella adesso?

Gem, sono tuo fratello, vivo ancora qui con te, mamma e Robin, ricordi?”.

Gemma scende gli scalini con estrema calma, senza distogliere lo sguardo da lui.

Perché sei entrato in casa come se non volessi farti scoprire?”, domanda, poggiando il piede sull'ultimo scalino.

Non ho fatto niente del genere”, si difende Harry. O forse sì?

No?”, ribatte Gemma, sollevando un sopracciglio. “Allora perché non ti ho neanche sentito aprire la porta e perché non hai accesso la luce?”.

Harry si gratta il capo, in cerca di una risposta. Il punto è che non era sua intenzione evitare sua sorella o sua madre rientrando in casa, non consciamente almeno, però non era nemmeno particolarmente entusiasta alla prospettiva di rivederle. Si sente ancora pieno di quella che non potrebbe definire altrimenti se non adrenalina, per la nuova ed eccitante piega che ha preso il suo rapporto con Louis, e si trova in quello stato di euforia nella quale si ha a malapena coscienza di ciò che ci circonda e quando ciò che ci circonda cerca di catturare forzatamente la nostra attenzione non possiamo che provare fastidio per il disturbo arrecatoci. Ecco, Harry non ha esattamente voglia che qualcuno scoppi la sua bolla di euforia, sebbene Jay ci sia andata vicina. Fortuna che Harry e Louis abbiano finto di essere troppo stanchi perfino per parlare evitando di essere investiti da una raffica di domande da parte della donna.

Forse è per quei succhiotti sul collo che non vuoi farti da vedere da mamma?”, chiede Gemma con un sorrisetto sulle labbra che inquieta e innervosisce Harry in egual misura.

Il ragazzo geme di frustrazione e si riavvolge la sciarpa attorno al collo, in un patetico tentativo di nascondere l'evidenza. È praticamente fottuto perché sua sorella l'ha già sgamato nonostante abbia rimesso piede in casa da un minuto scarso.

Harry? Pensavo mi avvertissi prima di tornare a casa, ti avremmo aspettato per cenare”.

Ok, ripensandoci, Harry dovrebbe ringraziare sua sorella per avergli ricordato di rimettersi la sciarpa altrimenti sua madre avrebbe avuto una visuale chiara e inequivocabile di quello che c'è sul suo collo e questa sarebbe stata una prima grande falla nel piano 'teniamo nascosto quello che c'è tra di noi' di Louis. A Gemma può rifilare la scusa di aver incontrato una ragazza in un locale. Sua madre decisamente non deve sapere che se n'è andato in giro per locali almeno quanto non deve sapere che Louis gli ha succhiato il maledetto collo

Ma', l'ho dimenticato, scusa”, bofonchia.

Gemma lo guarda ancora con una luce di curiosità negli occhi e con quel sorrisetto furbo. Dannata sorella.

C'è del pollo nel microonde, se ti interessa”.

Lo stomaco di Harry brontola. Certo che gli interessa.

Ok, vado a posare lo zaino in camera e scendo a mangiare”.

Neanche a dirlo, sua sorella lo segue su per le scale e dentro camera sua.

C'è qualcosa che vorresti dirmi?”, domanda, poggiandosi allo stipite della porta.

Harry estrae il carica batterie dallo zaino e inserisce la spina nella presa, poi prende il cellulare dalla tasca posteriore dei jeans e lo attacca.

Non c'è proprio niente che vorrei dirti”, borbotta.

Riformulo la domanda: c'è qualcosa che vorrei sentirti dire?”.

Harry corruga la fronte, confuso.

Non lo so, dimmelo tu. Cosa vorresti che ti dicessi?”, replica. Deve uscire da questa situazione e deve farlo in fretta.

Tipo con chi sei stato a Londra”.

Harry sospira, frustrato. Il bello è che Louis glielo aveva detto tieniti la sciarpa altrimenti qualcuno farà domande e tu non sai mentire neanche se ne andasse della tua stessa vita. Improvvisamente il piano di raccontare a sua sorella la balla di aver conosciuto una ragazza diventa sempre più infattibile. Tutto quello che può fare adesso è procrastinare.

Ho fame, devo andare a mangiare”, dice, facendo per uscire dalla stanza. A stomaco pieno sarà più lucido e probabilmente riuscirà a inventarsi una scusa plausibile.

Sua sorella gli blocca la strada con un piede.

Aspettavo questo momento da tutta la vita: vedere mio fratello tornare a casa con dei succhiotti sul collo. È tipo un sogno che si avvera ”.

Harry si lascia sfuggire un verso sorpreso. Sua sorella ha dei sogni decisamente particolari.

Gemma, non ho tempo per te e i tuoi sogni nel cassetto. Fammi passare”, implora.

Hai fatto sesso?”.

Harry avvampa. Odia avere una sorella maggiore, lo odia e vorrebbe ucciderla. Non proverebbe neanche un briciolo di rimorso dopo. Forse.

No”, afferma. “Ho fame”.

Gemma sorride. No, ghigna.

Sai che non smetterò di tormentarti finché non mi avrai raccontato tutto?”.

Harry la afferra per le spalle e la sposta di peso per poter passare.

Non ho fatto sesso, cretina, non c'è niente da raccontare”, sussurra.

Gemma lo afferra per un braccio.

Sesso o no, sei sicuramente passato al livello successivo o, come si dice?, alla seconda base”.

Harry vorrebbe piangere. Rimuove con tutta la delicatezza possibile la mano di sua sorella dal proprio braccio e le lancia uno sguardo minaccioso.

Smettila”, ordina.

Il ghigno non scompare dal viso di Gemma, tanto che sembra il Gatto del Cheshire, compresi gli occhi scintillanti nel buio del corridoio.

Harry fugge letteralmente giù per le scale e si fionda in cucina, facendo il suo ingresso nella stanza proprio nel momento in cui il trillo del microonde avverte sua madre che il pollo è pronto.

Tua sorella ha mangiato tutte le patate che avevo preparato”, afferma Anne, poggiando il piatto sul tavolo.

Mia sorella è figlia del demonio”, ribatte Harry prendendo posto a tavola. “Perché non la rimandiamo al suo padre biologico?”.

Anne sta chiaramente vivendo una lotta interiore, indecisa se ridere o rimproverare Harry.

Dubito che la rivoglia”, dice infine, abbozzando un sorriso.

Harry le sorride di rimando prima di iniziare a mangiare. Qualche minuto dopo Robin li raggiunge in cucina, scompigliando i capelli di Harry a mo' di saluto.

Com'è andata a Londra? Ti sono bastati i soldi?”.

Harry si affretta a deglutire il boccone che stava masticando, rischiando di soffocare. Beve un sorso d'acqua prima di rispondere.

È andata bene, sabato abbiamo visto il musical e domenica abbiamo fatto un giro di Londra. Oggi abbiamo dormito, eravamo troppo stanchi. E sì, i soldi mi sono bastati, tranquillo”.

Robin è stato una benedizione per la sua famiglia. Anne ha un lavoro che da solo non sarebbe bastato a sostenerli e suo padre ne ha uno che riesce a mala pena a far campare lui, figuriamoci la sua ex moglie e i figli, per questo i suoi soldi non arrivano sempre puntuali. Ovviamente Robin è stato una benedizione non solo a livello economico: è l'uomo più generoso e paziente del mondo, nutre un affetto sincero e disinteressato per lui e Gemma e, cosa più importante, ama sua madre come si merita. Harry non vede l'ora che si sposino.

Non hai caldo con quella sciarpa?”, domanda l'uomo, dopo un po'.

Harry istintivamente afferra un lembo della sciarpa.

No”, risponde. “Ho mal di gola, a Londra faceva più freddo di qui”, conclude tossicchiando, per legittimare le sue parole.

Vuoi che ti prepari un tè?”, offre sua madre.

Harry scuote il capo.

No, tranquilla, tu e Robin potete andare a guardare la TV di là, se volete”.

Harry è un po' in apprensione con sua madre e il suo compagno che gli ronzano intorno. Il suo progetto di tornare a casa, chiudersi in camera e vivere tranquillo e felice nel suo mondo è ormai sfumato.

I miei doveri di cameriera sono quindi finiti per stasera?”, scherza Anne.

Harry la guarda di traverso.

Sarei riuscito a scaldarmi il pollo da solo, lo sai? O l'hai fatto tu così da potermi rinfacciare la storia della cameriera?”, ribatte con più asprezza di quella che avrebbe voluto.

Robin solleva un sopracciglio mentre Anne arriccia le labbra.

Non ti ho visto per tre giorni, volevo passare un po' di tempo con te”, afferma con asciuttezza.

Harry si sente in colpa. Ben gli sta, alla fin fine.

Ok”, biascica. “Che avete fatto voi mentre ero via?”.

Anne e Robin gli tengono compagnia mentre mangia e restano un altro po' con lui per raccontargli il loro fine settimana e fargli altre domande sul musical, su Londra e su Louis. Riguardo l'ultimo argomento Harry cerca di essere il più vago e neutro possibile, per paura di lasciarsi sfuggire troppo. Passerebbe tutto il tempo a parlare di Louis e a tesserne le lodi se potesse, ma è sicuro che ci metterebbe tanto di quell'affetto e di quell'entusiasmo da tradire i suoi veri sentimenti. Odia essere un libro aperto, il più delle volte. E ultimamente è un libro con scritto Louis su tutte le pagine. Non è divertente, non lo è per niente.

Quando torna in camera ha appena il tempo di indossare i pantaloni della tuta e lasciarsi cadere seduto sul letto prima che Gemma irrompa nella sua stanza.

Allora?”, domanda sua sorella con aspettativa, sedendosi al suo fianco.

Gem, non potresti semplicemente lasciarmi in pace?”, prega.

La ragazza scuote il capo.

No, sono tua sorella, mi devi dire tutto”, afferma con enfasi, afferrandogli una caviglia.

Harry si libera dalla sua stretta agitando il piede.

Non sono sicuro che funzioni così. Tu non mi dici mai niente”.

Gemma corruga la fronte.

Non è vero!”, protesta. “Ti ho sempre detto tutto”.

Peccato che da quando hai deciso di essere una donna emancipata e indipendente non mi hai più raccontato nulla”.

Harry e Gemma sono sempre stati molto uniti fin da piccoli. Hanno sempre litigato, anche, ma poi hanno sempre fatto pace, mantenendo un rapporto tra fratelli piuttosto equilibrato. Non erano il Gatto e la Volpe ma neanche cane e gatto. Questo almeno fino a due anni prima, quando Gemma si è gradualmente allontanata. Harry ha dato la colpa all'età e al fatto che lei avesse trovato un ragazzo e un lavoro, però non sarebbe sincero se dicesse di non essersene dispiaciuto.

Ho preso la mia decisione più o meno quando tu hai avuto le tue prime mestruazioni”, replica la ragazza, incrociando le braccia sul petto.

Harry spalanca la bocca, shockato. Cosa vorrebbe insinuare?

Sai che non è biologicamente possibile quello che hai detto?”.

Gemma ridacchia.

Mi riferivo a quando hai manifestato i primi segni della pubertà”.

Harry sbatte le palpebre, ancora un po' sgomento.

Quindi sarebbe colpa mia?”.

Gemma si stringe nelle spalle.

Non lo so, forse no”, ammette. “Comunque, non è di questo che dovremmo parlare, ma della tua ragazza”.

Harry sente un filino di nausea. Forse preferiva sua sorella quando non gli parlava.

Non ho nessuna ragazza”, ribatte e tecnicamente è vero. “Come potrei aver trovato una ragazza in un fine settimana a Londra?”.

Gemma si morde il labbro inferiore.

Le ipotesi sono due: o ce l'avevi già e sei partito con lei prendendoci tutti per il culo oppure è stata una cosa da una botta e via”.

Harry emette un verso di puro orrore mentre Gemma continua a parlare.

In entrambi i casi sarei orgogliosa di te, Harry. Ero arrivata a temere che fossi una specie di asessuato”.

Credo che volessi dire asessuale”, borbotta Harry. “E comunque-”.

Non sa cosa dire. Perché mentire è così difficile? Come faranno a sopravvivere lui e Louis di questo passo?

Non ho preso per il culo nessuno”, continua. “Sono andato a Londra con Louis”.

E siete usciti a rimorchiare?”, suggerisce Gemma, sfoggiando il suo solito sorrisetto.

Harry ha un groppo in gola. Prova a deglutirlo, ma non ci riesce. Che male potrebbe fare se lo dicesse a Gemma? Lei è sua sorella, non lo direbbe mica in giro. Può dirlo a una persona, una sola, una persona che lo ama e non gli farebbe mai del male, giusto? Muore dalla voglia di condividere la sua felicità con qualcuno perché altrimenti gli sembrerebbe di vivere questa felicità solo a metà. Non c'è niente di male se lo dice a Gemma, è sangue del suo sangue, anche se ha promesso-

Harry?”, lo chiama Gemma, sventolandogli una mano davanti alla faccia.

Sono innamorato di lui”, sputa Harry e wow, dirlo ad alta voce è diverso dal pensarlo. Dirlo ad alta voce è spaventoso e meraviglioso insieme e Harry ha la pelle d'oca e si sente come ubriaco, ed è bello, bellissimo essere innamorati, no?

Gemma rimane immobile per qualche secondo. Harry si domanda se stia respirando.

Di Louis?”, domanda la ragazza, con una nota stridula nella voce.

Sì”, conferma Harry. “Sono innamorato di Louis. Totalmente, follemente, stupidamente innamorato”.

Una volta che ha scoperto quanto sia esaltante e liberatorio dirlo perché non andarci giù pesante con gli avverbi?

Gemma ha un fremito nelle labbra che potrebbe trasformarsi in un broncio di disappunto o in un sorriso.

Sono così felice per te!”, esclama alla fine, aprendo le braccia e saltandogli addosso. Harry è travolto dal suo abbraccio e cade indietro sul letto.

Gemm-!”, cerca di protestare, rischiando di essere soffocato dai suoi capelli.

Sei cresciuto”, dice lei, stringendolo tra le sue braccia. “Sei cresciuto e ti sei innamorato e io non mi sono accorta di niente”.

Harry sorride e le dà una pacca sulla schiena.

Sei la prima persona alla quale lo dico”, ammette. “Anche se Ed potrebbe averlo intuito”.

Ed sa di voi?”, domanda lei, strizzandogli un braccio prima di lasciarlo andare.

Oh, giusto, Ed. Se Louis sapesse che Ed sa come reagirebbe? Ed non sa gli ultimi sviluppi, Harry potrebbe ancora salvare la situazione. Ma mentire al proprio migliore amico è la cosa più orribile che Harry potrebbe mai fare in tutta la sua vita.

Sì, cioè, più o meno”.

Harry è attraversato da un lampo di panico.

Non devi dirlo a nessuno, Gem, a nessuno. Louis non vuole che si sappia e io penso che sia meglio così, per il momento”.

Gemma gli sorride affettuosamente.

Ovvio che non lo dico a nessuno, so come funzionano certe cose”, afferma. “Purtroppo”, aggiunge, con un'ombra di tristezza.

Harry si rimangia tutto l'odio che le ha dedicato oggi . È la sorella migliore del mondo, merita una statua nel parco della città o robe simili.

Ti voglio bene”, mormora.

Gemma fa una smorfia.

Adesso, ti prego, non esagerare”, scherza. “L'amore ti ha reso una femminuccia”.

Ehi! Non è vero!”.

Gemma ride e gli afferra una guancia con due dita.

Ti voglio bene anch'io”.

Ok, grazie”.

Gemma lo abbraccia di nuovo.

Io e Ted ci siamo lasciati”, mormora tra i suoi capelli.

Harry la afferra per le spalle per poterla guardare in faccia.

Gem, mi dispiace”, afferma con sincerità.

A me no. Peccato che mi sia accorta tardi che fosse un coglione”, dice, stizzita.

Harry si morde l'interno della guancia e guarda sua sorella con un certo timore.

Serve che ti dica te l'avevo detto?”.

No, non serve, ma ormai l'hai detto”.

È il turno di Harry di attirarla tra le proprie braccia.

Troverai di meglio. Troverai qualcuno che ti merita”.

Presentami qualcuno dei tuo amici, Haz”, propone Gemma, puntandogli un dito contro il petto.

Qualcuno dei miei amici? Non sono troppo piccoli per te?”.

Due o tre anni di differenza non contano in amore”, replica Gemma, con convinzione. “Ma soprattutto non contano nel sesso”.

Harry sbuffa tra i suoi capelli.

Credo che invece contino se scopi con un ragazzo sotto i sedici anni-”

Gemma lo colpisce con un pugno sul braccio.

Non sono così disperata”.

Harry ridacchia.

Ok, ma i miei amici sono tutti occupati, tranne, beh, tranne Ed e Niall”.

Gemma si rigira nel suo abbraccio.

Ed lo conosco da anni e mi fa impressione l'idea di-”, la ragazza sopprime un brivido, “fare qualcosa con lui. Chi è questo Niall? L'ho mai visto?”.

Forse sì, è già stato qui”. Harry fa una pausa. “Ora che ci penso anche Ed è mezzo impegnato”.

Ok, chissene, parlami di Niall”, insiste Gemma tirandogli una ciocca di capelli. “E poi parlami di te e Louis, voglio sapere”.

Va bene”, acconsente Harry. “Da dove devo iniziare?”.

*

Il suono della sveglia costringe Harry a un brusco risveglio. Il ragazzo pigia un tasto a caso sul cellulare per zittirla. Si torna a scuola. Sarebbe stato bello se la sua vacanza a Londra fosse durata per sempre. Lui, Louis e una mappa della città, cosa avrebbe potuto desiderare di più?

Harry trova un sms sul cellulare. Lo apre e lo legge con un occhio solo. Si è appena svegliato, chi ce l'ha la forza di aprirli tutti e due? Il messaggio è di Louis.

Buongiorno, Raggio di Sole! x

Harry sorride e digita un sms di risposta, complimentandosi con se stesso per il fatto che, anche se si è appena svegliato, la sua grammatica e la sua ortografia sono impeccabili.

Raggio di sole??? Sarà un'abitudine da oggi in poi?

Mentre aspetta la replica di Louis si rigira tra le coperte. Sua madre non ha ancora iniziato a sbraitare ordinandogli di alzare il culo dal letto e scendere a fare colazione, perciò vuole godersi questi pochi minuti di quiete prima che l'uragano mamma si abbatta su di lui.

Cosa? Il buongiorno o il soprannome?

Harry si stropiccia gli occhi con una mano mentre con l'altra scrive a Louis.

Entrambi. Non che mi stia lamentando, eh.

Proprio in questo momento Harry sente i passi di sua madre su per le scale e le conseguenti urla. È giunto il momento di alzarsi.

Arrivo!”, urla di rimando, districandosi dall'inghippo delle coperte e cadendo quasi faccia a terra dopo essere inciampato sullo zaino, lasciato di fianco al letto la sera prima. Se solo sua madre gli avesse “ricordato” di toglierlo...

Apre l'ultimo sms di Louis mentre scende le scale.

Invece sembra proprio che tu ti stia lamentando.

Harry scoppia a ridere ed entra in cucina. Qui si siede al suo solito posto, dove lo attende una ciotola di porridge fumante.

Harry”, sussurra sua sorella sorprendendolo alle spalle e solleticandogli la pelle nuda del collo con i capelli.

Che?”, domanda lui, attirando a sé la ciotola col porridge e cercando di valutare con attenzione se il miele che sua madre ha versato sui fiocchi d'avena sia troppo o troppo poco.

Non ti sembra di aver dimenticato qualcosa?”, domanda Gemma.

Harry si porta una mano al collo. Merda, merda, merda!

Grazie, Gemma, ti bacerei in bocca!”, esclama precipitandosi su per le scale.

Magari dopo che ti lavi i denti!”, ribatte la ragazza.

Dopo aver recuperato la sciarpa e risposto a Louis (non mi sto lamentando, buongiorno a te, Splendore!), Harry torna di sotto, dove trova la sua ciotola di porridge tutto fuorché intatta.

Gemma”, piagnucola, affondando il cucchiaio in mezzo ai fiocchi di avena.

Mentre mastica il suo porridge contaminato e decisamente mancante di miele, pensa che nel pomeriggio rivedrà Louis al glee club. Il sorriso che stava per nascere sul suo volto, però, trova una morte prematura.

Cazzo, non ho preparato nessuna canzone per oggi!”.

Harry pugnala i rimasugli di porridge col cucchiaio e si lascia sfuggire un lamento.

La settimana precedente Savan ha assegnato loro il compito di cantare una canzone degli anni '80, una che riuscisse a catturare lo spirito di quel decennio e con la quale al contempo comunicare qualcosa. Harry se n'è totalmente dimenticato: prima era stato troppo preso dal pensiero che Louis non lo avrebbe accompagnato a Londra, poi era stato troppo occupato con Louis a Londra.

Harry prevede una figura di merda coi fiocchi. Savan perderà tutta la stima che aveva in lui e magari pretenderà indietro i soldi del biglietto per il musical, perché non se l'è meritato.

Mentre si lava i denti, si veste e prepara lo zaino, Harry cerca di pensare a una canzone che sia facile da imparare e da eseguire, ma non gliene viene in mente nessuna. Quando sale sull'autobus accende immediatamente l'iPod alla ricerca di un brano che faccia al caso suo, ringraziando mentalmente Ed per aver preso un altro autobus e averlo lasciato solo proprio nel momento in cui ne aveva più bisogno.

Arrivato a scuola, Harry non ha ancora trovato una soluzione al suo dilemma. Adesso ha decisamente bisogno di Ed. Magari potrebbe fargli un po' di brainstorming.

Ed, sono praticamente fottuto”, afferma, affiancandolo al suo armadietto.

Il suo amico gli lancia uno sguardo preoccupato.

Che è successo? Louis?”, bisbiglia.

Oh, merda, pensa Harry.

No, lui non c'entra”, bofonchia.

No? Com'è andata a Londra? Quando ci siamo sentiti sembrava che andasse alla grande”.

Harry si morde il labbro inferiore.

In effetti è andata alla grande ma-”. Vaffanculo, Ed è il suo migliore amico. “Abbiamo deciso di stare insieme di nascosto, ok? Non fare altre domande”.

Ed si acciglia.

Quindi adesso è il tuo ragazzo?”, chiede, nonostante l'ammonizione dell'altro.

Harry non l'aveva esattamente vista in questo modo. Louis non gliel'ha mica chiesto e poi c'è ancora Eleanor...Oddio, c'è ancora Eleanor! Louis non ha mai detto che l'avrebbe lasciata e francamente Harry se l'era completamente dimenticata. Come ha fatto a sorvolare su un dettaglio così importante? Improvvisamente si sente scoraggiato e in colpa. Alla fine è stato Ed ha scoppiare la sua bolla di euforia.

No, non lo so, non credo”.

E allora cosa siete?”.

Harry alza gli occhi al cielo.

Siamo quello che siamo”, afferma con enfasi. “Tu fai finta di nulla e non lasciarti sfuggire niente con nessuno, mi raccomando”.

Ed gli poggia una mano sulla spalla.

Puoi stare tranquillo”.

Ok”. Harry abbozza un sorriso. Di Ed può fidarsi. “Comunque, il mio attuale problema non è questo”.

Quale sarebbe allora?”.

Harry risponde guardandosi le scarpe.

Ho dimenticato di preparare una canzone per oggi”.

La mano di Ed scivola sul braccio di Harry fino a strizzargli un polso.

Sì, ok, sei fottuto”.

*

Ed ha provato a suggerirgli una serie di titoli per tutta la mattina ma nessuna delle sue idee sembra fare al caso di Harry.

I'm never gonna dance again, guilty feet have got no rhythm”, canticchia il rosso al suo orecchio mentre percorrono i corridoi diretti in mensa.

Careless Whisper? Non so le parole e non ce la farò mai a impararla entro le quattro”, si lamenta Harry.

E poi non hai la faccia per cantare George Michael”, replica Ed con una scrollata di spalle.

E questo cosa vorrebbe dire?”, protesta il riccio. Lui è perfettamente in grado di cantare una canzone di George, faccia o non faccia. Ed lo ignora e si mette in fila per riscuotere il cibo.

Quando Harry prende posto al tavolo la prima cosa che fa è estrarre l'iPod dallo zaino e inserire le cuffiette nelle orecchie. Deve trovare una canzone che sia anni '80 non solo perché uscita negli anni '80 e che sia in qualche modo significativa per lui. Oltre che facile da imparare e da cantare. Non ha neanche una base da consegnare a Savan. È rovinato. Ci sono così tante canzoni che vorrebbe cantare – l'intera discografia degli Smiths, per esempio – ma nessuna di queste è neanche lontanamente semplice da preparare nel giro di due ore. E dovrebbe pure cantarla a cappella!

La sua esplorazione della musica contenuta nel proprio iPod è bruscamente interrotta quando qualcuno stacca una delle cuffiette dal suo orecchio. Harry è sul punto di protestare ma il sorriso di Zayn lo fa desistere dal suo intento.

La sposina è tornata dalla sua luna di miele!”, esclama.

Harry è tentato di prenderlo a pugni, invece opta per abbracciarlo quando l'altro ragazzo apre le braccia in un chiaro invito.

Non ero in luna di miele”, borbotta. Se Zayn sapesse quanto si è avvicinato alla verità con la sua battuta...

Certo che no, immagino che sia stato faticoso il tuo fine settimana”, replica Zayn.

Harry mette il broncio.

E questa specie di foulard che cos'è?”, domanda l'altro ragazzo, afferrando un lembo della sciarpa di cotone che Harry ha al collo. “L'ultima moda della capitale?”.

Harry sopprime una risata.

No, ho un po' di mal di gola, idiota”.

Ce la farai a cantare oggi?”.

Harry si rabbuia. Ripensandoci quella del mal di gola potrebbe essere un'ottima scusa per saltare la sua esibizione settimanale.

Harry ha dimenticato che doveva preparare una canzone per oggi”, spiega Ed.

Cosa ti aspettavi da uno che ha passato il fine settimana a Londra?”, replica Zayn. “Quindi non canti?”.

Certo che canto!”, esclama Harry.

Cosa canti?”, chiede Niall, sedendosi al loro tavolo. “Ciao Ed, ciao Zayn, bentornato Haz”.

Harry picchia la fronte contro il tavolo.

Non lo so, ok? Non. Lo. So”.

Dai, scegli una canzone a caso”, suggerisce Zayn. “Sei il pupillo di Savan, ti perdonerà se stavolta la tua esibizione non sarà perfetta”.

Non sono il pupillo di Savan”, precisa Harry. È questo che pensano i suoi amici di lui? Incoraggiante.

Niall dà di gomito a Zayn, mimando con le labbra sì che lo è.

Dov'è Liam?”, chiede Ed.

Zayn fa una smorfia.

Con Danielle, ovviamente”, risponde, facendo un cenno del capo verso un tavolo alle sue spalle, dove Liam, Danielle, Eleanor e altri ragazzi stanno mangiando.

Louis?”, domanda casualmente Harry.

Ha le prove della recita”, lo informa Zayn. “Almeno così mi ha detto Liam. Tra te e Louis è tutto a posto?”.

Ehm, sì, tranquillo”.

Harry si rimette la cuffietta e infilza violentemente una patata con la forchetta. Deve pur sfogare la sua frustrazione su qualcosa. Perché il suo iPod continua a passare i Police? Lui non vuole avere niente a che fare coi Police per adesso. O mai.

A un certo punto ha un'illuminazione e si affretta a cercare una canzone. Una di quelle con poche parole da imparare e facile da eseguire. Sicuramente non una delle sue preferite e di certo non nelle sue corde, però non ha molta scelta, a questo punto.

Niall, questa la sai fare con la chitarra?”, domanda mettendo sotto al naso dell’irlandese il suo iPod.

Niall inghiotte quello che stava masticando.

Certo! Vuoi cantare questa?”.

Harry si stringe nelle spalle. È una canzone che è stata un successo negli anni ‘80 e per lui ha un significato. Più o meno. Gli fa pensare a Louis, conta?

*


Harry arriva in aula musica con dieci minuti di anticipo e prende posto su una delle tante sedie libere. Ha trascorso le due ore precedenti a provare la sua canzone in una classe vuota, mandando letteralmente
a puttane il suo piano di non saltare più alcuna lezione. Si consola pensando che nella vita si devono fare dei sacrifici e lui ha deciso di sacrificare due ore di lezione. Lo ha fatto per il bene superiore, dopotutto.

Harry!”.

Il riccio accoglie la nuova arrivata con un sorriso.

Com’è stato il musical?”.

Perrie è l’unica persona, oltre a sua madre, che gli abbia effettivamente chiesto del musical. Harry prova un moto di affetto nei suoi confronti e il pensiero di quanto lei ci tenesse ad andare a vederlo lo rattrista un po’.

Vuoi una bugia, tipo che nessuno degli attori sapesse cantare, o vuoi la verità?”.

La ragazza non batte ciglio quando gli dice: “Voglio la verità, anche se fa male”.

Harry impiega i successivi dieci minuti a raccontarle del musical nei dettagli, stupendosi lui stesso di essere in grado di ricordarne così tanti. Perrie ascolta con attenzione, guardandolo coi suoi occhi luminosi e grandi, evidenziati da un pesante strato di matita e da una generosa quantità di mascara. Harry non si era mai soffermato a studiarne la forma e il colore, perdendosi così la loro bellezza. Questi occhi, tuttavia, non fanno fare le capriole al suo stomaco come un altro paio di occhi e, beh, Harry non può farci niente se il suo cuore è occupato interamente da Louis. O il suo cervello, se vogliamo essere meno romantici. Quando si dice chiodo fisso.

Harry, distanza di sicurezza!”, esclama Zayn, facendo il suo ingresso in aula e rivolgendogli uno sguardo fintamente minaccioso.

Noto che non sei un tipo geloso”, scherza Harry, decidendo comunque di allontanarsi leggermente da Perrie, non si sa mai.

Lo dicevo per precauzione”, afferma Zayn, prendendo posto accanto alla sua ragazza e passandole un braccio attorno alle spalle.

Perrie mette il broncio.

Non sono di tua proprietà, Malik”, protesta.

Oh, sì che lo sei”, ribatte il ragazzo stampandole un bacio sulla bocca.

Atti osceni in luogo pubblico, atti osceni in luogo pubblico!”.

Harry volta di scatto la testa verso la porta. Louis si sta coprendo gli occhi con una mano, cercando contemporaneamente di farsi strada senza inciampare verso la sedia accanto alla sua. Nonostante la sua vivacità e il tono allegro della sua voce, sembra stanco, a giudicare dalle borse sotto agli occhi e dal colorito pallido del viso. Harry però deve comunque trattenere il fiato alla vista dell’altro ragazzo, perché con quel suo maglione panna che gli sta lungo sulle mani e quella frangetta soffice e spettinata che gli cade malamente sugli occhi non è mai stato più bello di così.

Mi avete derubato della mia innocenza, voi due”, dice Louis all’indirizzo di Zayn e Perrie.

Tu pensa al tuo ragazzo e non rompere le palle”, replica l’altro, sporgendosi oltre Harry per assestare uno scappellotto sulla nuca di Louis. Questi non si scompone alle parole di Zayn, anzi, attira Harry a sé, premendosi la sua testa contro il petto.

A noi almeno non piace dare spettacolo. Vero, Haz?”.

Harry soffoca una risata contro il suo maglione.

A me di sicuro no, a te credo proprio di sì”.

Louis emette un verso indignato e lo lascia andare. Harry rimpiange immediatamente il contatto. Ogni scusa è buona per toccarsi in pubblico, dal momento che non possono fare altro, ma lui ha appena ‘offeso’ Louis perdendo l’occasione di prolungare l’abbraccio.

Non ci si può fidare di nessuno qui”, borbotta l’altro ragazzo.

Harry poggia la testa sulla sua spalla e mormora: “Di me ti puoi sempre fidare, lo sai?”.

Louis non risponde ma gli angoli della bocca gli si piegano in un sorriso. Harry si ritiene soddisfatto e, dopo aver brevemente e discretamente strusciato la guancia contro il suo maglione, rimuove la testa dalla spalla di Louis. Sarà dura vivere così, ma ne varrà la pena. A porte chiuse, quando nessuno li guarderà, potranno essere loro stessi, potranno essere harryelouis. Fino ad allora dovranno accontentarsi di tocchi casuali e abbracci mascherati da scherzi e tutte le parole che vorrebbero dirsi dovranno entrare in uno sguardo. Ci riusciranno, ce la faranno.

Niall si trascina in aula sbadigliando, tirandosi dietro la sua chitarra e un Josh ancor più assonnato di lui.

Haz, prima ho provato la canzone con Josh, va bene se suona anche lui?”, domanda l’irlandese. Harry gli mostra il pollice in su e lo ringrazia con un sorriso. Il contributo di Josh non potrebbe fare altro che rendere meno penosa la sue esibizione.

Di che canzone stava parlando?”, indaga Louis.

La mia canzone”, risponde Harry. “L’ho scelta tipo due ore fa e l’ho imparata prima di venire qui. Niall mi accompagnerà con la chitarra”

Che vuol dire ‘l’ho scelta tipo due ora fa’?”.

Harry si guarda le mani.

Che non ho avuto tempo di preparare una canzone. Ero a Londra con te”, replica, omettendo la parte in cui si era totalmente dimenticato di avere una canzone da preparare.

Io l’ho preparata prima di venire a Londra con te”, dice Louis, aggrottando la fronte.

Harry sbuffa.

Ok, ma io ero un tantino impegnato a pensare ad altro”, sbotta.

Louis piega la testa di lato.

Tipo?”.

Harry sbatte le palpebre un paio di volte prima di domandare: “Hai davvero bisogno che lo dica?”.

Louis si piega verso di lui.

Sì”, bisbiglia al suo orecchio. A Harry non sfugge il suo sorriso malizioso. Bastardo. Non solo questa cosa sarà dura, ma richiederà tutto il suo autocontrollo. Dovrà diventare un maestro dell’autocontrollo per resistere alle provocazioni di Louis che, a quanto pare, non gli darà vita facile.

Ok, pensavo a te, a te e, vediamo, a te”, mormora.

Louis ridacchia e non è il suono più bello del mondo?

Beh, anch’io pensavo a te tipo ossessivamente ma ho deciso di incanalare i miei pensieri nella canzone. Si chiama multitasking”.

Harry scuote il capo.

Già è tanto che io sappia fare una cosa alla volta”.

Louis gli poggia una mano sul ginocchio.

Smettila di buttarti giù, ok?”, ordina.

Harry è profondamente consapevole della mano di Louis sul suo ginocchio. Autocontrollo.

Sul serio, Lou, oggi mi renderò talmente ridicolo che tu non vorrai sentirmi cantare mai più e ti domanderai cosa ci stai a fare con uno come me”, bofonchia.

Louis stringe la presa sul suo ginocchio.

So esattamente cosa ci faccio con uno come te”, afferma, la voce ormai ridotta a un sussurro e il tono carico di orgogliosa sincerità. “Di persone come te ce ne sono talmente poche in giro che devo considerarmi fortunato come se avessi avvistato un unicorno. Quindi, per favore, non parlare mai più di te stesso in questi termini, ok? Altrimenti mi vedrò costretto a sculacciarti e, per quanto da questo si potrebbe trarre qualcosa di piacevole, vedrò di rendertelo il più spiacevole possibile”.

Harry pensa che Louis lo rende così felice che a volte gli sembra quasi di non meritarselo. Forse Louis è di parte e per questo vede in lui tutte queste cose meravigliose. O forse in lui esistono davvero queste cose meravigliose e Louis è l’unico che riesce a vederle perché lui è speciale. Sorride all’altro ragazzo ma si trattiene dal coprire la mano di Louis con la sua, anche se muore dalla voglia di farlo. Louis sposta la mano nello stesso momento in cui Liam e Danielle entrano in aula.

Coniugi Payne!”, esclama. “Vi ho tenuto i posti”.

Liam lo guarda scettico.

Come no”, replica, accomodandosi sulla sedia libera vicino a quella di Louis. “Ciao, Harry. Sono contento che tu non abbia annegato Louis nel Tamigi”.

Harry scoppia a ridere. Louis deve aver infettato Liam col suo sarcasmo, di recente.

Ammetto che la tentazione è stata forte”, replica il riccio.

Non siete divertenti”, dice Louis guardandoli con sufficienza. Harry gli da una pacca sulla spalla per rassicurarlo e Louis risponde strizzandogli una coscia. Sarà il loro modo di comunicare, da adesso in poi.

Savan irrompe nella stanza lamentando di essere in ritardo e sbattendo quasi la porta in faccia a Ed e Alice che erano dietro di lui. Harry deve mordersi le labbra per non ridere.

Io direi di iniziare subito a cantare perché poi ho due notizie bomba da darvi”, li informa Savan, con un ghigno che gli deforma la faccia.

Siamo stati ammessi alle Regionali?”, domanda Niall, speranzoso.

Savan rotea gli occhi in maniera esagerata.

Mi hai rovinato la sorpresa, Horan!”, esclama.

Aspetta”, dice Perrie, saltando in piedi, “siamo davvero stati ammessi alle Regionali?”.

Savan incrocia le mani sotto al mento.

Sì”, risponde, mortalmente serio.

C’è un momento di assordante silenzio prima che la classe esploda in un boato. Harry viene travolto dall’abbraccio di Louis ma presto altre braccia lo circondano. Quelle di Liam, probabilmente, o di Zayn. Una mano gli scompiglia i capelli. Ed.

Hazza, incontreremo Simon Cowell, finalmente!”.

Tutti scoppiano a ridere ma Ed continua a sghignazzare entusiasta. Niall e Josh stanno cercando di sollevare Savan di peso per festeggiare ma il professore impone loro di metterlo giù immediatamente.

Ragazzi, sono veramente orgoglioso di voi, veramente”, afferma sorridendo. “Avete fatto un ottimo lavoro e non potevo desiderare di meglio. Però vorrei che vi ricordaste che siamo stati semplicemente selezionati per partecipare alle Regionali, non le abbiamo ancora vinte. Quindi adesso concentriamoci, ok?”.

Quando tutti sono ritornati ai propri posti, Savan si appoggia al pianoforte e li scruta con serietà.

Lo sapete che non ci sarà Simon Cowell tra i giudici, vero?”.

La classe scoppia a ridere di nuovo, mentre Ed diventa paonazzo.

L’altra notizia bomba ve la dirò a fine lezione, almeno per questa voglio un po’ di suspense. Adesso fatemi sentire cosa avete preparato, forza!”.

Louis è il primo a balzare in piedi, avanzando verso Savan e comunicandogli che gli serve posto al pianoforte.

Harry è curioso di sentire cosa abbia preparato. Louis incrocia il suo sguardo, annuisce e, dopo aver preso un respiro profondo, inizia a suonare.

How can I just let you walk away? Just let you leave without a trace, when I stand here taking every breath with you? You're the only one who really knew me at all”, canta Louis, con la testa leggermente piegata di lato.

Nessuno osa fiatare e il momento sembra così intimo e privato che per un attimo Harry crede che ci siano solo loro due nella stanza.

How can you just walk away from me, when all I can do is watch you leave? ‘cause we shared the laughter and the pain and even shared the tears. You're the only one who really knew me at all”.

Louis sposta lo sguardo sui suoi compagni e sembra titubare un attimo quando posa i suoi occhi su Harry.

So take a look at me now”, prega mentre le sue sopracciglia si contraggono in un’espressione dolorosa, “‘cause there’s just an empty space, and there’s nothing left here to remind me, just the memory of your face”.

Harry non sa come prendere il fatto che Louis pensasse a lui mentre provava la canzone. Davvero credeva che per loro non ci fosse più niente da fare? Credeva veramente che lui avesse già gettato la spugna?

Oh, take a look at me now, ‘cause there’s just an empty space”, ripete Louis con voce sottile, quasi avesse paura di scatenare una reazione negativa nel destinatario delle sue parole, che, fuor di dubbio, è Harry, “and you coming back to me is against the odds and that’s what I’ve got to face”.

Fortuna che le sue previsioni si sono rivelate errate.

I wish I just could make you turn around, turn around and see me cry”, Louis sbaglia una nota e fa una smorfia ma continua a cantare. “There’s so much I need to say to you, so many reasons why. You’re the only one who really knew me at all”.

Harry si accarezza le braccia per placare la pelle d’oca che ha ricoperto il suo corpo. Louis è davvero uno spettacolo della natura quando tiene in mano il proprio cuore e lo espone alla vista di tutti, riuscendo allo stesso tempo a non svelare a nessuno i segreti contenuti al suo interno. Per gli altri Louis è un libro aperto scritto però in un’altra lingua. Per Harry è un libro aperto che cola inchiostro e sofferenza da tutte le parti.

Louis è irrequieto sulla panca quando canta per l’ultima volta il ritornello, alzando gradualmente il tono di voce sulle parole ‘cause I’ll still be standing here, and you coming back to me is against all odds that's the chance I’ve got to take.

Savan è il primo ad applaudire quando l’esibizione è finita. Louis si tocca una guancia ed è stupito di trovarci una lacrima, però sul suo viso si forma lentamente un sorriso quando si rende conto del successo riscosso tra i suoi compagni. Harry si premura di applaudire più forte di tutti gli altri.

Quando Louis torna al suo posto accanto al riccio scontra un ginocchio contro quello di Harry e lui non ha bisogno di parole per capire cosa vuole dirgli: era per te, lo sai che era per te, e sono sollevato che il peggio sia passato.

Harry ascolta la performance di Liam – i Duran Duran gli calzano a pennello – e si gode Perrie cantare Hit Me With Your Best Shot, prima di decidersi ad alzare la mano per reclamare il suo diritto ad esibirsi. Niall è subito al suo fianco e gli poggia una mano sulla spalla mentre Harry stringe nervosamente il microfono tra le mani e si prepara psicologicamente a toccare uno dei punti più bassi della sua ‘carriera’. Josh si posiziona dietro alla batteria e gli fa un cenno per comunicargli che è pronto.

Hey, uh uh uhhh”, inizia Harry goffamente. Dio, questo lo chiamano cantare?

Alcune sopracciglia si sollevano tra il pubblico. Harry inghiotte il nervosismo e decide di lasciarsi andare. Chissenefrega.

What I like about you, you hold me tight. Tell me I’m the only one, wanna come over tonight? Yeah!”.

Harry nota come alcuni dei suoi compagni abbiano iniziato a muovere la testa a ritmo e a battersi le mani sulle cosce, perciò sorride e continua. Se proprio devo umiliarmi voglio almeno divertirmi mentre lo faccio, pensa.

You’re whispering in my ear, tell me all the things that I wanna hear, ‘cause that’s true, that’s what I like about you”.

Harry incrocia lo sguardo di Louis ed è troppo su di giri per impedirsi di fargli l’occhiolino. Perrie e Zayn hanno iniziato a fargli da coro ed è con grande sorpresa di Harry che a un certo punto si alzano per andargli incontro, col permesso di Savan, per cantare assieme a lui. Niall se la ride, muovendo la chitarra su e giù come un musicista metal nel pieno del proprio assolo.

Harry urla cercando di emulare malamente il cantante e durante la parte in cui dovrebbe suonare l’armonica comincia a girare su stesso, affiancato da Perrie, Zayn e adesso anche da Danielle, che prova a far ballare un Liam piuttosto riluttante.

What I like about you, you keep me warm at niiiiight, never wanna let you go, know you make me feel alriiight”.

Harry non si sente più neanche tanto stupido quando tenta di imitare l’accento del cantante e la cadenza sguaiata delle sue parole e trova perfino il coraggio di saltellare verso la sedia di Louis e allungare una mano per invitarlo a fare l’idiota con lui, lanciando nel frattempo uno sguardo a Ed per estendere l’invito anche lui, in modo da non risultare troppo ovvio. Il rosso incrocia risolutamente le braccia sul petto e gli rivolge un’occhiata malevola. Harry probabilmente si vergognerà per mesi di questo momento, ma ha deciso che adesso non gli importa. Louis afferra la sua mano e balza in piedi mentre il riccio canta il verso that’s what I like about you in loop.

Andrebbe avanti all’infinito a ripetere sempre le stesse parole, danzando in circolo attorno a Louis, facendo fare giri su stessa a Perrie tenendola per una mano e scontrando con la spalla Zayn in un ridicolo tentativo di pogo, se i musicisti non avessero deciso di averne abbastanza. Alla fine dell’esibizione è a corto di fiato ma Savan sorride entusiasticamente.

Devo farti i miei complimenti”, gli dice battendogli una mano sulla spalla. “Sei il primo che è riuscito a fare alzare spontaneamente questi culi pigri dalle sedie per ballare. O qualcosa del genere”.

Harry scoppia a ridere e si aggiusta il ciuffo sudato sulla testa. Louis solleva una mano invitandolo a battere il cinque. Non è andata poi così male.

Quando il resto del glee club si è esibito, il professore si siede sulla panca davanti al pianoforte, percorrendo con lo sguardo i presenti.

Devo comunicarvi una grossa novità”, inizia. “Sebbene siate già in dieci e quindi del tutto in regola con il numero minimo di membri che un glee club dovrebbe avere per partecipare alle Regionali, ho deciso di ripescare due persone che avevo eliminato ai provini”.

Un brusio si diffonde per la stanza.

Non vi dirò di chi si tratta. Li conoscerete giovedì”.

Savan li congeda promettendo che nonostante l’aggiunta di due nuovi membri non cambierà niente tra di loro e che, anzi, potrebbero avere più possibilità di vincere.

Mentre Harry cerca con lo sguardo Ed per chiedergli se è il caso che lo aspetti o meno per tornare a casa, Louis gli stringe un braccio imponendogli di rivolgere a lui la sua attenzione.

Che ne dici se ti accompagno a casa, mh?”.

Harry aggrotta la fronte.

Come? Sul tuo tappeto volante?”.

Louis lo colpisce sul petto con un pugno, mordendosi il labbro inferiore per non ridere.

No, idiota, prendo il bus insieme a te fino a casa tua e poi aspetto il mio e me ne torno a casa mia”, spiega. “Così passiamo un po’ di tempo insieme”.

Harry sente uno stormo di farfalle spiccare il volo nel suo stomaco. Maledette, dove andate?, pensa, guardando Louis con un’espressione che uno spettatore esterno definirebbe sicuramente ebete.

Puoi rimanere un po’ da me, se vuoi”, propone. Un po’ di tempo è sempre troppo poco tempo con Louis.

Louis si acciglia.

No, in realtà non posso”, ammette. “Devo, uhm, studiare”.

Okay”, dice Harry lentamente, osservando con un pizzico di scetticismo il viso dell’altro ragazzo.

Tieniti libero questo sabato”, afferma d’improvviso Louis, come se il pensiero lo avesse appena colpito.

C’è un motivo particolare perché dovrei?”, indaga Harry, deciso inspiegabilmente a non dargliela vinta troppo in fretta, anche se in realtà non aveva né intenzione di prendere impegni per il fine settimana né tantomeno di prenderli a discapito di passare del tempo con Louis. A dire la verità passerebbe tutto il suo tempo con Louis, se gli fosse concesso.

Pensavo che potremmo cenare da qualche parte – niente di lussuoso, non avere aspettative troppo alte – e poi magari andare al cinema o a teatro o dove ti pare. Che ne dici?”.

Harry sorride come un matto. Se il solito spettatore esterno lo beccasse in questo momento penserebbe di trovarsi davanti un pazzo. Sì, Harry è pazzamente felice.

Mi stai chiedendo un appuntamento, Lou?”.

Harry è fiero di se stesso quando il rossore si diffonde sulle guance di Louis.

Se è così che vuoi vederlo”, afferma, fingendo nonchalance.

Harry ridacchia.

Non dirmi che non lo vedi così anche tu”.

Louis distoglie lo sguardo, poi guarda di nuovo Harry, poi sposta lo sguardo di nuovo e infine sospira, riportando i suoi occhi su Harry.

Ok, d’accordo, mi hai beccato”.

Harry gli accarezza un braccio, comprensivo.

Credevo di essere stato più, come dire, sottile”, borbotta Louis. “Speravo non ti accorgessi di essere stato a un appuntamento con me fin quando non ti avessi accompagnato davanti alla porta di casa e avessi urlato ‘Sorpresa! Questo era un appuntamento e tu sei su Candid Camera!’ o qualcosa del genere”.

Harry scoppia a ridere e deve mettersi una mano davanti alla bocca per coprire il suono emesso istintivamente.

Sei ridicolo”, dice, dopo un po’.

Louis solleva un sopracciglio.

Allora, ci vieni o no?”.

Se non vengo andrai al nostro appuntamento da solo?”, lo prende in giro Harry.

Louis gli lancia un’occhiataccia.

Ok, certo che ci vengo”, promette Harry.

L’espressione di Louis si rilassa in un sorriso.

Sappi una cosa però”, sussurra, mettendosi sulle punte dei piedi e lanciando uno sguardo verso la porta per precauzione, “io non bacio mai al primo appuntamento”.

Harry gli punzecchia l’addome con un dito.

Fortuna che io e te siamo già arrivati alla seconda base”, scherza, indeciso se ringraziare o maledire Gemma per le sue metafore sportive.




ANGOLINO:

so che dovrei lasciarvi i link delle canzoni all'inizio del capitolo, ma non lo faccio per non rovinarvi la sorpresa. Sbaglio?

Comunque, questa è la canzone che canta Louis (nella versione di Darren Criss perché sì): https://www.youtube.com/watch?v=xZIETflu-2Y Qui la traduzione: http://www.angolotesti.it/traduzioni/p/traduzione_testo_canzone_tradotto_against_all_odds_phil_collins_611.html

Questa è la canzone di Harry: https://www.youtube.com/watch?v=Rqnw5IfbZOU  

Alla prossima!

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Capitolo 32
*** I'll try to bottle you up (and breathe you back like Valium) ***


larry

Avrei voluto aggiornare ieri ma non mi andava per....potete immaginare cosa.

Passando al capitolo: come anticipato verranno introdotti due nuovi personaggi e vi comunico che non sono una loro fan, nel senso che non li “conosco” bene ma mi servivano ai fini della storia e visto che sono sicura che alcuni di voi siano fan è bene che sappiate che farò di loro ciò che più mi aggrada (vi prometto che non li maltratterò...credo).

Scusate se non rispondo individualmente alle recensioni per il capitolo precedente ma non ho il tempo (e lo so che è solo colpa mia se succede una cosa del genere, visto che ho l'abitudine di rispondere sempre all'ultimo minuto, sono pessima).

Ringrazio tutti quanti, vecchi lettori, nuovi lettori, quelli che recensiscono, quelli che non recensiscono etc...vi voglio bene!






Harry si è addormentato durante l'ultima lezione prima dell'incontro del glee club e adesso riesce a malapena a tenere gli occhi aperti.

Cosa hai fatto stanotte, Haz?”, domanda Ed, trascinandolo per un braccio praticamente a peso morto verso l'aula di musica.

Louis”, biascica il riccio, stropicciandosi gli occhi con una mano. Non ha mai desiderato così tanto un caffè in vita sua e il fatto che non potrà averlo prima di un'ora almeno aumenta la sua disperazione.

Ed volta di scatto la testa verso di lui e la sua espressione è comicamente shockata.

Abbiamo parlato al telefono fino a tardi”, spiega Harry trattenendosi a stento dal gettare gli occhi al cielo.

Parlato nel senso di-?”.

Ed lascia la frase in sospeso e Harry getta gli occhi al cielo.

Parlato come stiamo parlando io e te”, afferma, concludendo con un “cretino” e un pugno sul braccio dell'amico.

Quindi niente sesso telefonico?”, chiede il rosso ammiccando.

Quindi niente sesso punto”, ribatte Harry accelerando il passo nella speranza di mettere una certa distanza tra sé e il migliore amico più impiccione di sempre.

Ed lo afferra per la spalla.

Perché?”, domanda, indignato. Dovrebbe essere Harry quello indignato, comunque.

Ed, il tuo interesse per la mia inesistente vita sessuale ha appena raggiunto livelli inquietanti”.

Ed scoppia a ridere.

Ok, hai ragione, non ti chiederò più nulla”.

Harry lo ringrazia con una pacca sul petto.

Però quando lo farete me lo dirai, giusto?”, aggiunge il rosso qualche secondo dopo con sguardo speranzoso.

Harry emette un verso a metà tra un colpo di tosse e una risata.

Mi distraggo un attimo e tu diventi una ragazza?”, scherza.

Ed lo fulmina con un'occhiataccia.

Credo sia piuttosto sessista pensare che solo le ragazze abbiano il diritto di confidarsi sulle loro prime volte...”, borbotta.

Harry scoppia a ridere sul serio.

Ok, adesso fai pure discorsi femministi-”.

Ed lo colpisce sulla testa con un libro e il discorso può considerarsi chiuso. Finalmente.

In aula musica Harry prende posto accanto a Zayn. Ed fa l'offeso e si siede vicino a Niall. Sì, il suo amico si è sicuramente trasformato nottetempo in una ragazza.

Chi pensi abbia ripescato Savan?”, domanda Zayn, attirando la sua attenzione con una gomitata.

Non ne ho la più pallida idea”, risponde Harry. Ai provini si erano presentati ragazzi e ragazze piuttosto degni di nota ma lui ha smesso di pensarci quando Savan ha comunicato loro la sua decisione di selezionare solo loro dieci e scartare tutti gli altri. Decisione che era sembrata piuttosto definitiva all'epoca , perciò Harry non riesce a capire perché di punto in bianco ci abbia ripensato.

Non sarà facile per loro mettersi al passo con noi”, osserva l'altro ragazzo.

Harry annuisce distrattamente. La sua attenzione è stata catturata dalla presenza di Louis e Eleanor sulla soglia della porta. Devono proprio salutarsi lì davanti? La mano di Louis è troppo bassa sul fianco di lei e le loro teste sono troppo vicine e Harry sente già il petto stringere e il fiato mancargli e ha il terrore che dovrà assistere a un bacio tra loro due. Preferirebbe cavarsi gli occhi. D'un tratto non ha più sonno e prova un'improvvisa e sconvolgente urgenza di vomitare. Si era illuso, o, meglio, aveva voluto illudersi che Louis fosse suo, in modo contorto, complicato e segreto, ma comunque suo. Invece, la triste realtà è che deve dividerlo con qualcun altro e non sa ancora se questo qualcun altro abbia o meno una parte del cuore di Louis. L'altro ragazzo gli ha detto di essere completamente e inequivocabilmente gay, oltre che completamente e inequivocabilmente attratto da lui e disposto a 'stare' con lui, a tradire Eleanor con lui, ma Harry non sa, non ha proprio idea, di quali siano i sentimenti di Louis per questa ragazza, non sa se Louis non sia pronto a lasciarla per paura o perché le è ancora affezionato. Dovrebbero avere questa conversazione, prima o poi, ma Harry è troppo spaventato dalla verità. Per non parlare del fatto di quanto si senta dannatamente in colpa al pensiero che di ciò che lui e Louis stiano facendo a Eleanor. Sarà anche la sua rivale in amore o quello che è, ma non è giusto. Però lui è innamorato e non c'è spazio per l'altruismo in una situazione del genere. O almeno è questo quello che gli piace raccontarsi.

Louis si congeda da Eleanor con un bacio sulla guancia e Harry dovrebbe essere sollevato ma non lo è per niente. Quando l'altro fa il suo ingresso in aula e prende posto sulla sedia accanto alla sua, Harry non riesce a guardarlo in faccia.

Ehi”, mormora Louis, sporgendosi per parlargli all'orecchio, e il calore del suo fiato sulla guancia di Harry gli fa venire voglia di piangere. Louis è sempre troppo vicino ma comunque sempre troppo lontano.

Ciao”, dice il riccio senza sollevare lo sguardo.

Louis gli stringe una coscia.

Mi dispiace”, afferma.

Harry annuisce e si decide a guardarlo in faccia. Louis è sempre così impossibilmente bello e la sua espressione è così dolorosamente affezionata e sincera che non saltargli addosso per baciarlo richiede tutto l'autocontrollo del mondo. In questo momento Harry realizza, con meraviglia e orrore, che perdonerebbe letteralmente di tutto a questo ragazzo.

L'arrivo di Savan lo salva da ulteriori pensieri masochisti e decisamente frustranti.

Il professore, tuttavia, non è solo. Dietro di lui, infatti, si nascondono i due nuovi acquisti del glee club. Si nascondono nel senso che stanno tentando di farsi scudo con il corpo di Savan e non accennano a fare un passo avanti per presentarsi. Harry non immaginava che lui e gli altri potessero incutere tanto timore.

Glee club, loro sono Michael e Rita”, taglia corto Savan per poi voltarsi verso i due ragazzi. “Rita, Michael questo è il glee club. Sono sicuro che avrete tempo per conoscervi meglio”.

I nuovi arrivati salutano con la mano – il ragazzo fa anche un mezzo inchino – e Harry scopre di conoscerli di vista. Ricorda piuttosto bene il provino di Rita, come lei sapesse muoversi sul palco, sicura di sé in maniera invidiabile. Non ricorda invece il provino del ragazzo, ma Michael è praticamente un tipo indimenticabile, coi suoi capelli di varie sfumature di viola e i suoi occhi grandi e luminescenti. Harry lo ha visto spesso per i corridoi e a qualche lezione. Deve avere la sua stessa età.

Michael e Rita adesso ci faranno sentire qualcosa”, annuncia Savan. “Chi vuole iniziare?”.

Rita fa un passo avanti e in un attimo sembra aver riacquistato quella sicurezza che Harry – e sicuramente anche Savan – aveva visto in lei la prima volta. Michael si fa da parte incrociando le braccia sul petto.

L'esibizione della ragazza entusiasma Harry. Savan ha fatto un ottimo acquisto anche se sarebbe stato meglio averla nella squadra sin dall'inizio. Quando è il turno di Michael, il ragazzo esibisce un sorriso obliquo prima di dirigersi al centro della stanza e iniziare a cantare. Anche lui è una forza della natura, anche se la sua voce non è notevole. Savan deve averci visto qualcosa in lui, comunque, forse l'originalità o il suo modo di rapportarsi col pubblico. Harry non è sicuro che Michael sia stata la scelta migliore del loro professore però lo considera un'aggiunta interessante al loro piccolo gruppo.

Rita e Michael prendono posto su due sedie libere un po' defilate. Sebbene siano sembrati a loro agio a cantare davanti a tutto il gruppo non hanno ancora il coraggio di mischiarsi a loro. Si sono guadagnati un posto nel glee club ma sanno che non possono appartenere al glee club da un giorno all'altro. Però Harry è sicuro che nessuno li farà sentire degli intrusi.

Dopo le vacanze di Natale inizieremo a pensare seriamente a cosa cantare alle Regionali”, sta dicendo Savan. “Sono aperto a qualsiasi idea e suggerimento. Nel frattempo, indovinate quale sarà il vostro compito per la prossima settimana?”.

Perrie alza la mano.

Cantare una canzone degli anni '90?”.

Savan annuisce.

Mi fa piacere che i miei ragazzi siano svegli”, scherza, guadagnandosi un'occhiataccia dalla bionda. Coraggiosa, la ragazza.

Il resto della lezione trascorre tra discorsi di elogio per essere stati ammessi alle Regionali e di incoraggiamento per quello che li aspetta da parte di Savan. Quando il professore li informa che sono liberi di andare Niall è il primo a saltare in piedi e andare incontro a Rita e Michael, prodigandosi in complimenti e battute amichevoli. Gli sguardi che gli lancia Rita sono colmi di curiosità e interesse mentre Michael sbatte ripetutamente le palpebre, forse un po' intimidito dall'entusiasmo dell'irlandese. Harry pensa che l'entusiasmo perpetuo di Niall sia la sua caratteristica migliore.

Haz”, lo chiama Louis, punzecchiandogli un fianco.

Mh?”.

Louis si avvicina con fare cospiratorio.

Siamo d'accordo per sabato o ci hai ripensato?”.

Harry aggrotta le sopracciglia. Perché avrebbe dovuto ripensarci?

Non ho cambiato idea, Lou, stai tranquillo”.

Louis esala un sospiro di sollievo e gli passa una mano sul braccio.

Ok, chiedevo così per chiedere”, mormora, fingendo indifferenza.

Harry sorride della sua insicurezza e gli dà un buffetto sulla guancia.

Anzi, sai che ti dico? Non ne sono più tanto sicuro. La prospettiva di trascorrere il sabato sera a giocare alla Xbox con Ed e dormire abbracciato al suo gatto è molto più interessante”.

Louis fa un verso molto simile a uno squittio e Harry scoppia a ridere.

A meno che il tuo programma per il nostro”, il riccio riduce la voce a un sussurro, “appuntamento non sia più invitante di una serata a base di FIFA e peli di gatto”.

Louis arriccia le labbra.

Sono sicuro che sei una schiappa a FIFA”, commenta.

Harry lo colpisce alla caviglia con un calcio.

Sfidami”.

Louis rotea gli occhi in maniera teatrale.

Comunque”, esordisce, “in realtà pensavo più a un pomeriggio e a una serata”.

Harry lo guarda interrogativo.

Nel senso che passo a prenderti intorno alle quattro e poi...”.

E poi?”.

Non mi costringerai a rivelarti i miei piani, Styles”.

Harry ride e gli dà una leggera spallata.

Devo contare sul tuo famoso tappeto volante o ti sei attrezzato in altro modo per venirmi a prendere?”.

Louis arrossisce e distoglie lo sguardo. Harry si sente in colpa senza capire perché.

Lou?”.

Dovremmo andarcene in giro in autobus, lo sai?”.

Harry sorride.

Va benissimo”.

Louis si morde il labbro inferiore ma finalmente lo guarda negli occhi.

Quando prenderò la patente guiderò fino alle stelle per te”.

Harry si mette una mano davanti alla bocca per non ridergli in faccia anche se il suo stomaco si è annodato nel modo più piacevole possibile.

Sei un ingrato”, borbotta Louis.

Harry è sul punto di passargli un braccio attorno alle spalle per attirarlo a sé quando si sente chiamare. Si volta verso la voce sconosciuta e si ritrova davanti un Michael raggiante.

Ciao”, esclama Harry con entusiasmo, ancora su di giri per il suo scambio di battute con Louis.

Ciao”, dice Michael un po' timidamente.

Harry solleva un sopracciglio. L'altro ragazzo si schiarisce la voce.

Sono un tuo, ehm, fan”, ammette. Il suo accento rivela che non è del posto. Potrebbe essere di un'altra nazione o addirittura di un altro pianeta, per quanto ne sanno loro.

Harry strabuzza gli occhi. Non è sicuro se l'altro ragazzo parli sul serio o se lo stia prendendo in giro.

Non sapevo di avere dei fan”, dice. Louis tossicchia. Intenzionalmente.

Ti ho sentito cantare alla partita e ai provini”, lo informa Michael.

Ah”, è tutto quello che riesce a dire Harry. Louis è ancora al suo fianco che sposta il peso da un piede all'altro. Dio, sta rendendo nervoso anche lui.

E potrei aver origliato qualche tua esibizione attraverso quella porta”, aggiunge Michael indicando con la testa la porta dell'aula.

Potresti o lo hai fatto?”, interviene Louis con asprezza.

Michale arrossisce.

L'ho fatto”, ammette. “Comunque, sei, uhm, sei bravo anche tu”.

Louis fa la sua espressione caratteristica di quando qualcuno o qualcosa non gli piace. Harry è combattuto tra il bisogno di ridere e quello di piangere.

Adesso vado, il bus mi aspetta”, taglia corto Michael. “Ci vediamo, Harry”.

Harry lo saluta con un cenno del capo e riporta la sua attenzione su Louis.

Wow”, commenta.

Louis lo guarda di traverso.

Ricordati che sono stato io il tuo primo fan”, afferma. “Hai firmato a me il tuo primo autografo”.

Harry ride della sua espressione corrucciata e oltremodo offesa.

Lo so”, ribatte. “Tu sei e sarai sempre il mio fan preferito”.

*

Sono le quattro meno dieci di sabato e Harry è alla fermata dell'autobus. Il suo unico passatempo per non farsi divorare dall'ansia è controllare l'ora ogni tre secondi. Il bus dovrebbe arrivare in quattro minuti, o così dice il tabellone.

Il cielo è plumbeo e ogni tanto qualche folata di vento gli schiaffeggia il volto. Se pioverà il giorno del suo Primo Appuntamento con Louis – sì, Harry lo pronuncia mentalmente con le iniziali maiuscole, ed è consapevole che sia patetico, amen - vorrà dire che la fortuna non è dalla loro parte. Oppure è come ai matrimoni, della serie "appuntamento bagnato appuntamento fortunato"? Lo scopriranno solo vivendo.

Sta contemplando le nuvole in cielo mentre canticchia “Don't Rain On My Parade” - quelle poche parole che ricorda, almeno – quando sente il rumore dell'autobus che si avvicina. Saltella sul posto un paio di volte nel tentativo di scaricare l'adrenalina in eccesso e si sistema il ciuffo dal lato opposto a quello verso il quale lo ha spostato il vento. Devo averla vinta io sui miei capelli e non questo tempaccio, pensa.

Quando finalmente il bus si ferma e Harry sale a bordo, non ha il coraggio di guardarsi intorno alla ricerca di Louis, perciò intanto mostra l'abbonamento all'autista e fa un respiro profondo.

Hazza!”.

Ovviamente Louis doveva attirare la sua attenzione – e quella di tutto l'autobus, dannato lui – chiamandolo a gran voce. Harry percorre il corridoio del bus verso il sedile dove si trova l'altro ragazzo.

Ciao”, mormora, prendendo posto di fronte a Louis.

Ehi, vedi di frenare l'entusiasmo, mi stai dando sui nervi!”, scherza Louis, sfoggiando però un sorriso amaro.

Harry sospira. Ha un nodo allo stomaco e non sa perché. O meglio, ci sono così tanti perché alla sua ansia che non saprebbe quale scegliere. Forse se il suo Primo Appuntamento con Louis non avesse le iniziali maiuscole lui non sarebbe così nervoso. O forse se il vento non portasse con sè questo inequivocabile odore di pioggia lui sarebbe più calmo. O, ancora, se l'idea di non poter baciare Louis o tenerlo per mano al loro Primo-cazzo-di-Appuntamento come tutte le “coppie” normali non fosse così insopportabilmente insopportabile lui potrebbe essere decisamente più rilassato in questo momento.

Scusa, sono un po' meteoropatico”, biascica. Quest'ansia rovinerà il loro appuntamento. Lui rovinerà il loro appuntamento.

Questa parola esiste o te la sei inventata?”, chiede Louis. Il suo atteggiamento è del tutto sereno e disteso, almeno all'apparenza.

Certo che esiste”, afferma Harry, lanciando un ennesimo sguardo al cielo fuori dal finestrino. “Il meteoropatico è colui che-ahi!”.

Louis gli ha rifilato un non tanto leggero calcio nello stinco.

Lo so cosa significa, stavo solo sfottendo il tuo vocabolario ampolloso”, dice, facendogli la linguaccia.

Harry gli restituisce il calcio.

Anche 'ampolloso' è un termine...ampolloso”, ribatte. “Anzi, sono sicuro che 'ampolloso' sia una parola ancora più ampollosa di 'meteoropatico', che, se devo dirla tutta, secondo me non è ampollosa affatto”.

Louis picchia la fronte contro il finestrino, fingendo di essere seccato dal discorso contorto di Harry.

Hai finito di parlare di ampollosità?”, domanda, guardandolo in tralice.

Hai iniziato tu!”, protesta Harry, incrociando le braccia sul petto e ritirandosi con il broncio sul sedile.

Louis gli sorride e Harry scopre di non essere più agitato come prima. Sono bastati due minuti di conversazione con l'altro e un suo sorriso per calmarlo. Si fottano il cielo grigio e le paranoie ingiustificate. Louis è il suo Valium.

Il gatto di mia nonna era meteoropatico”, osserva Louis. “Quando c'era un temporale si nascondeva dentro a un mobile della cucina e non ne usciva fin quando non era tornato il sole”.

Harry vorrebbe ridere ma non è sicuro se sia appropriato, vista l'espressione mesta di Louis. Forse quel gatto gli manca. Lo aveva sempre considerato un 'tipo da cani', comunque.

Magari era semplicemente...spaventato?”, offre.

Louis sgrana gli occhi, sorpreso.

Sei un genio, Hazza”, dice, dopo un po'.

Harry ride. Quando si dice complimento gratuito...

Per così poco? Grazie”.

Louis gli circonda una caviglia con entrambi i piedi, emettendo un verso soddisfatto. Harry lancia un'occhiata ai loro piedi uniti e sorride tra sè e sè. Non è come tenersi per mano o baciarsi ma è meglio di niente.

Dove mi porti?”, domanda.

Non te lo dico”.

Fanculo”.

Louis ghigna.

Considerala come una vendetta per quella volta che mi hai trascinato in giro per Londra senza dirmi che avremmo dovuto attraversare un altro parco e scalare una cazzo di collina”.

Harry scoppia a ridere.

Non sei uno che porta rancore, vedo”.

Louis gli stringe la caviglia.

Per niente”.

Harry pensa che se il loro Primo Appuntamento dovesse consistere in un giro infinito su un autobus stipato di gente che parla al telefono a voce troppo alta o ascolta musica a un volume improponibile o impreca o suda o fa tutte quelle cose che fa la gente di solito su un autobus, a lui andrebbe benissimo: quello che conta è avere Louis al suo fianco.

*

Vuoi davvero giocare a bowling?!”, esclama Harry. Non dovrebbe avere voce in capitolo visto che è stato Louis a invitarlo a uscire e quindi di norma spetterebbe a lui decidere dove andare e cosa fare...ma il bowling? “Dillo che ci tieni proprio a farmi fare una figura di merda”.

Louis si stringe nelle spalle.

Considerala una vendetta per quella volta che mi hai completamente umiliato sul campo da golf”.

Harry rimane a bocca aperta.

Non ti ho completamente umiliato!”, ribatte. “E poi credevo che questo fosse un appuntamento non un occasione per vendicarti di tutti gli ipotetici soprusi che ti ho fatto!”.

Louis gli dà una pacca sulla spalla.

Fortuna che non ho altri conti in sospeso con te”.

Louuu”, piagnucola Harry. “Non so giocare, giuro”.

Louis sorride malefico.

Lo so”.

Harry si nasconde il viso dietro alle mani.

Almeno non raccontarlo in giro”, prega.

Scherzi? Documenterò ogni tua mossa col cellulare. Sai che adesso si possono fare video anche con Instagram?”.

Louis è un essere malvagio, un demonio con le fattezze di un angelo, mandato sulla Terra per rendere la vita impossibile a Harry, a tutti i livelli. Avrebbe dovuto pensarci due volte prima di innamorarsi di lui. Il punto è che non ci ha pensato neanche una volta. O meglio, non ci ha pensato affatto.

Una delle cose di te che mi piace di più è la tua completa mancanza di coordinazione”, ammette Louis. “Muoio dalla voglia di vedere come te la cavi con le bocce”.

Le bocce non sono esattamente la mia passione principale, ora come ora”, mugugna Harry.

Louis scoppia a ridere rumorosamente. Harry non pensava di aver fatto una battuta così divertente.

Andiamo, coraggio”, lo esorta Louis, prendendolo sotto braccio. “Ah, sappi che oggi pagherò io per tutto. Non si discute”.

Harry non prova neanche a fare resistenza.

È il minimo visto quello che mi stai obbligando a fare”, borbotta. “Spero solo che la prossima volta non mi porterai a fare bungee jumping”.

Non mi tentare”, mormora Louis, trascinandolo dentro l'edificio.

Harry si rivela, come anticipato, un completo disastro. Louis dovrebbe avere pietà di lui e invece continua a giocare col sorriso sulle labbra e ad agitargli il sedere in faccia ogni volta che abbatte un buon numero di birilli o che addirittura fa strike. Harry ci ha messo almeno cinque minuti per capire come infilare le dita nei fori della boccia e questo già la dice lunga sulla sue abilità. Non è ancora riuscito ad abbattere un singolo birillo, forse perché a ogni tiro la boccia si rifiuta di proseguire il suo cammino e si defila sul canale di lato. È inutile dire che però si sta divertendo un mondo. Anche se Louis ha mantenuto la sua promessa di fotografarlo e riprenderlo, perciò l'umiliazione pubblica è assicurata.

Guarda me”, gli dice Louis per l'ennesima volta, prima di tirare. Se Harry non fosse così distratto dal suo sedere potrebbe effettivamente prestare attenzione alla tecnica dell'altro ragazzo.

Harry è più che motivato a fare arrivare la boccia almeno fino in fondo alla pista. Abbattere i birilli non è mai stata la sua priorità, dopotutto.

Haz, ricordati le 'Tre D': Destinazione, Determinazione, Decisione”, lo incoraggia Louis, ridendo sotto i baffi.

Non mi sei minimamente di aiuto”, borbotta Harry, preparandosi al tiro. Più o meno crede di aver capito come fare. Non deve sbilanciarsi troppo da un lato e non deve aver paura a metterci una certa forza nel tiro. Può farcela.

C'eri quasi”, mormora Louis dopo che ha Harry ha tirato. Ovviamente non ce l'ha fatta.

Harry si lascia cadere per terra al margine della pista. Louis lo affianca.

Non stai giocando male”, gli dice. “Non peggio di come giocherebbe mia nonna, almeno”.

Harry gli molla una gomitata.

Voglio riprovarci”.

Destinazione, Determinazione, Decisione, ok?”.

Ti detesto”.

Quando Harry riesce finalmente a far arrivare la boccia fino in fondo, abbattendo non uno ma due birilli, è così felice che non ci pensa due volte a lanciarsi in mezzo alla pista in scivolata, atterrando sulla schiena. Louis gli è subito dietro.

Hazza!”, urla. “Ce l'hai fatta!”.

Harry ci guadagna un inaspettato e piuttosto umido bacio sulla guancia. Non poteva desiderare premio migliore.

Peccato che questa volta non ti stavo filmando”, si lamenta Louis.

Harry si volta sulla pancia.

Avevi un compito, Lou”.

Louis ridacchia.

Adesso togliamoci da qui prima che ci buttino fuori”, dice, dandogli una pacca sul petto.

Ehi, Lou, fammi una foto con le bocce!”, propone Harry, afferrandone due e portandosele all'altezza del petto. Ha sempre desiderato una foto del genere.

Credevo che non ti piacessero”, afferma l'altro ragazzo, estraendo il cellulare dalla tasca posteriore dei jeans.

Chi non vorrebbe avere due bocce così?”, ribatte il riccio, sorridendo all'obiettivo come se stesse stringendo tra le mani un qualche rinomato premio.

Sei uno strambo, Haz”, commenta Louis con un sorriso affezionato.

Harry riesce ad abbattere altri sei birilli prima della fine della partita. Poteva andare peggio, visto come era iniziata. Louis si mette in testa di vincere per lui un peluche alle “macchinette acchiappa-pupazzi” e Harry non riesce a dissuaderlo dal suo intento. Inutile dire che Louis si ritrova a corto di monetine senza essere riuscito ad acchiappare assolutamente nulla.

Questo maledetto aggeggio è truccato”, sbuffa, mollando un pugno sul vetro e borbottando una trafila di insulti all'indirizzo della macchinetta. “Sai che c'è? Ti comprerò della zucchero filato, va bene?”.

Harry divide lo zucchero filato con Louis lungo il tragitto verso la loro prossima destinazione, un fast food poco lontano.

Ero indeciso tra McDonald, KFC e Burger King”, spiega Louis, camminando sul marciapiede accanto a Harry e leccando via, nel frattempo, i residui di zucchero rimasti incollati alle proprie dita. “Alla fine ho scelto Burger King. Sai perché?”.

Harry si era un attimo perso a osservare la lingua di Louis e a fare pensieri inappropriati nel bel mezzo del loro Primo Appuntamento – ehi, è un essere umano dopotutto – perciò ci mette un po' a realizzare che Louis gli ha appena fatto una domanda.

Perché è il più vicino?”, tenta di indovinare.

No, per le coroncine”, risponde Louis come se fosse ovvio.

Harry ride.

Avrei dovuto immaginarlo”.

Sì, avresti dovuto”.

Louis impiega il resto della strada a scusarsi profusamente per non essere riuscito a prenotare un tavolo in un ristorante, obbligandoli a rinunciare a una “cena a lume di candela” – come a ogni Primo Appuntamento che si rispetti – e Harry non capisce se sia serio o meno. Sono due adolescenti squattrinati e senza pretese, chissenefrega del ristorante. Avrebbero potuto anche comprare un sandwich da Tesco e mangiare seduti sul marciapiede, per quanto lo riguarda.

Come promesso, Louis paga entrambe le loro ordinazioni. Harry lo ringrazierà come si deve, quando ne avrà l'occasione.

Dopo aver presto posto al tavolo – uno a fianco all'altro in modo da non sprecare un'opportunità per poter stare vicini – Louis non accenna a iniziare a mangiare e, invece, guarda con un sorriso il proprio portafoglio aperto. Harry non vuole pensare sia impazzito, anche se è decisamente da matti una roba del genere. Magari avrà la foto di una delle sue sorelle lì dentro, ipotizza. O del gatto di sua nonna.

Ehi, Haz, te lo ricordi?”, domanda Louis, estraendo un foglietto di carta dal suddetto portafoglio e passandolo a Harry.

Il riccio non avrebbe mai immaginato di trovarsi davanti il proprio autografo. O meglio, quella specie di sgorbio che ha firmato a Louis il giorno dei provini per il glee club.

Lou”, sussurra, ingoiando il groppo di gioia e imbarazzo che ha in gola, “lo hai tenuto?”.

Louis gli lancia uno sguardo sospettoso.

Pensavi che lo avessi già venduto su eBay?”, domanda. “È ancora presto per quello. Prima devi diventare famoso al punto che la gente sarà disposta a comprare qualsiasi cosa abbia a che fare con te. Sappi che ho cominciato a conservare i tuoi fazzoletti usati, non si sa mai”.

Harry getta indietro la testa, ridendo istericamente. Louis tiene un pezzo di carta con la sua firma nel portafoglio. Louis stava sorridendo a un pezzo di carta con la sua firma.

Quando deciderai di venderlo fammi sapere così ci mettiamo d'accordo sul prezzo”.

Non esiste”, protesta Louis riprendendosi l'autografo e ripiegandolo accuratamente. “Non dividerò il guadagno con uno già ricco sfondato”.

Quando Harry afferra una patatina che sta sognando di mangiare da almeno dieci minuti, Louis gli circonda il polso con le dita.

Aspetta”, gli intima, prima di alzarsi e recuperare due coroncine di cartone dal tavolo accanto. “Metti questa”.

Non credo proprio”.

Louis gli sistema la corona sulla testa, ignorando le proteste di Harry.

Fai la tua migliore espressione regale”, ordina, armeggiando col cellulare.

Harry per tutta risposta si infila due patatine agli angoli delle labbra sfoggiando la sua migliore espressione da tricheco.

Louis sembra soddisfatto e immortala questo momento. Più volte. Fortuna che sul suo cellulare ci sia spazio.

Devo essere sincero”, dice, sfilando dalla labbra di Harry una delle sue patatine e ingoiandola quasi senza masticare, “con questa faccia al massimo potresti ambire a farti incoronare Reginetta del Ballo”.

Harry si infila in bocca la patatina con un movimento articolato della lingua prima di rispondere: “Farò finta che tu non abbia appena ferito i miei sentimenti”.

*

Dopo quella che è stata forse la cena migliore della vita di Harry – Louis gli ha tenuto una mano sulla coscia tutto il tempo e neanche il fatto che a un certo punto gli abbia praticamente schizzato il ketchup in faccia, perché con una mano sola è ancora più difficile strizzarlo fuori e avere una buona mira, ha potuto rovinare la magia del momento – i due salgono su un altro autobus.

Dove andiamo?”, domanda il riccio in maniera petulante.

Al circo”, risponde prontamente Louis. “Vediamo se posso scaricarti a loro. Saresti un ottimo fenomeno da baraccone”.

Harry fa per pizzicarlo su un fianco. Louis gli blocca il polso con una mano.

Con quel naso a forma di pene potresti avere successo. Non sottovalutare il tuo potenziale”, scherza.

Harry si libera dalla presa di Louis e istintivamente si porta una mano alla faccia.

Non ho un naso a forma di pene”, mormora. O sì? Deve controllare. Adesso.

Louis è scosso dalle risate.

Non ci posso credere che ti stai davvero specchiando sul vetro del finestrino”.

Non ho un naso a forma di pene!”, ripete Harry, adesso totalmente convinto delle proprie parole.

No, non ce l'hai”, ammette Louis. “A dire la verità il tuo naso è piuttosto adorabile Per essere così grande, si intende”.

Harry arrossisce.

Il tuo naso è adorabile”, ribatte, facendo suonare la frase come fosse un insulto. No, non voleva essere un insulto. Il naso di Louis è così piccolo e carino con una punta rotonda e deliziosa. A pensarci meglio è un oltraggio che tutto in Louis sia incredibilmente adorabile.

Lo so”, dice Louis, sporgendosi in avanti sul sedile per sfiorare con l'indice il naso di Harry. “Ho cambiato idea, non ti voglio più regalare al circo”.

Sono bravo a fare i giochi con le palle”, afferma Harry, pensando a un ipotetico futuro da circense.

Louis si strozza con la saliva.

Haz, non puoi dire cose del genere...”.

Harry rotea gli occhi.

E tu non puoi trovare doppi sensi ovunque”, si difende.

Alla fine la meta scelta da Louis è il cinema. Semplice ma efficace.

Cosa vuoi vedere?”, domanda a Harry che se ne sta col naso all'insù a leggere i titoli in programmazione.

Il riccio ruota lentamente la testa verso l'altro ragazzo.

Davvero posso scegliere io?”.

Perché lo dici come se fosse una cosa così incredibile?”.

Harry si gratta la nuca.

Abbiamo dei gusti diversi in fatto di film-”, mormora.

Louis agita un mano per zittirlo.

Hai quattro opzioni. Scegli, prima che ci ripensi”.

Harry sorride tra sé e sé. Ci sono pochissime possibilità che a Louis piacerà il film che ha in mente di vedere. Non è un problema. Ci sono pochissime possibilità che piacerà a lui stesso.

Quando comunica la sua scelta all'altro ragazzo – un film con una trama quasi sicuramente oscura e complicata, con attori sconosciuti, diretto da un regista dal nome impronunciabile – Louis reprime un brivido.

Chissà perché me lo aspettavo”, commenta.

Harry si stringe nelle spalle e aspetta che Louis paghi per entrambi. Comincia a prenderci gusto a essere viziato.

La sala è deserta. Harry trascina Louis verso una delle ultime file e prende posto con un sospiro. I sedili del cinema sono di gran lunga più comodi di quelli dell'autobus, anche se non hanno un odore migliore.

Haz, ti rendi conto che probabilmente saremo le uniche due persone in tutta la città che guarderanno questo film?”, sussurra Louis come se rischiasse di disturbare qualcuno. Le luci sono ancora accese e, appunto, non c'è nessun altro in sala, quindi la sua precauzione è del tutto superflua.

Harry gli sorride compiaciuto.

Meglio, no?”, ribatte, posando un braccio dietro lo schienale di Louis. “Avremo il cinema tutto per noi”.

Cosa possiamo fare?”, chiede Louis e il suo cervello comincia a macchinare. “Potremmo toglierci le scarpe e metterci comodi! Oppure potremmo lanciare i popcorn contro lo schermo! Ma non ce li abbiamo neanche i popcorn e poi siamo lontani chilometri, quindi è meglio lasciar perdere questa idea. Potremmo-”. Louis si blocca quando Harry comincia ad accarezzargli un orecchio. “Oh”.

Harry riesce a malapena a contenere un ghigno quando un lampo di consapevolezza attraversa il viso di Louis.

Lo hai fatto apposta!”, esclama il suddetto. “Hai scelto apposta il film più anonimo sulla faccia della Terra per...rimanere solo con me”.

Dubito che saremo soli soli, sono sicuro che qualcun altro verrà prima o poi, ma-”.

Il suo discorso viene bruscamente interrotto dalle labbra di Louis, che gli ha preso il viso tra le mani e adesso lo sta baciando. Era esattamente questo che voleva, quello che stava aspettando da giorni.

Louis si allontana repentinamente così come si è avvicinato, rendendosi improvvisamente conto che le luci sono ancora accese e che, effettivamente, potrebbe entrare qualcuno da un momento all'altro. Ma se Harry ha fatto bene i suoi calcoli non ci saranno più di cinque persone a guardare questo film e poi loro sono proprio in fondo alla sala e nessuno baderà a quello che faranno. Se tutto andrà secondo i piani...

Harry, te l'ho già detto e te lo ripeto, anche a costo di alimentare il tuo ego, ma sei un fottuto genio”.

Harry ridacchia.

Il mio ego potrebbe essersi gonfiato giusto un pochettino ma, tranquillo, lo terrò a bada”.

In questo momento una coppia di anziani fa ingresso in sala. Louis lancia loro un'occhiataccia che se gli sguardi potessero uccidere i due avrebbero già preso fuoco, però questi si accomodano in una delle prime file, apparentemente ignari della presenza di Harry e Louis alle loro spalle.

Quando le luci si spengono la prima cosa che fa Louis è cercare la mano di Harry. Durante la pubblicità un'altra figura sconosciuta entra in sala e si siede poco lontano dagli anziani di prima, con sollievo di Harry che aveva cominciato a temere che il tipo si sedesse dietro di loro.

Il riccio ci sta provando davvero a concentrarsi sulla trama, ma il pollice di Louis che accarezza il dorso della sua mano lo distrae. È un'esperienza così piacevole e intima tenere la mano di una persona che gli piace al punto da renderlo un idiota che lo stomaco di Harry fa le capriole, ripetutamente e ostinatamente. Ogni cerchio che Louis disegna sulla sua mano è una capriola.

Anche se i baci che aveva sognato di scambiare con Louis non sono ancora arrivati – e per averli ha scelto questo stupido film che li farà addormentare o esplodere il cervello – non si è mai stato così in pace con il mondo come adesso.

Louis poggia la testa sulla sua spalla.

Questo film non solo è noioso”, sussurra cercando di mirare le sue parole all'orecchio di Harry, soffiando invece sul suo collo, “ma è anche presuntuoso”.

Forse volevi dire pretenzioso?”, suggerisce Harry ruotando la testa verso il viso di Louis, illuminato dalla luce dello schermo e vicino in maniera allettante.

No, intendo proprio presuntuoso, della serie che si dà delle arie, no?”.

Harry soffoca una risata con la mano. Attirare l'attenzione su di loro è l'ultima cosa che desidera.

Hai un futuro come critico cinematografico, lo sai?”.

Louis mugugna qualcosa ma le sue parole sono soffocate dal maglione di Harry. Questi allunga la mano verso il mento dell'altro ragazzo, obbligandolo ad alzare la testa.

Hai qualche idea migliore per passare il tempo?”, domanda, premendo leggermente con il pollice sul suo labbro inferiore.

Styles, ho pagato per vedere questa merda, adesso ce la sorbiamo fino in fondo”, protesta Louis con così poca convinzione che Harry deve trattenersi dallo scoppiare di nuovo a ridere.

Ti ridarò i soldi, allora”, dice invece, sporgendosi per baciarlo.

Louis cede immediatamente, come se non aspettasse altro. Harry cerca di ridurre i mugolii di apprezzamento al minimo, onde evitare che tutto il cinema – tre sfigati, sostanzialmente – si insospettisca.

Adesso ti farò una domanda un po' strana”, afferma Louis dopo essersi staccato da Harry con ultimo bacio a stampo, “ma cosa usi per avere delle labbra così morbide?”.

Harry scoppia a ridere. L'anziano signore si gira. Non è stata la sua mossa migliore della serata.

Niente”, sussurra. “Sono naturalmente soffici”.

Mhmh”. Louis annuisce, prendendolo per buone le sue parole. Harry ha detto la verità, non usa neanche il burrocacao. “Fammi controllare di nuovo”.

Nel bel mezzo del loro secondo, straordinario, mozzafiato, coinvolgente - al punto che entrambi hanno dimenticato che c'è un film proiettato sullo schermo – bacio, è il turno di Harry di fare una domanda a Louis.

Lou”, inizia timorosamente, “sono-, sono io il primo ragazzo che hai baciato?”.

Forse la risposta a questo quesito è ovvia, forse no, ma Harry doveva chiedere.

Louis si agita sulla poltrona. Harry teme di averlo messo a disagio e di avere rovinato l'atmosfera.

Sì”, sussurra in risposta l'altro ragazzo. “Tu sei il mio primo...tutto, Harry”.

Harry solleva un sopracciglio, mentre il battito del suo cuore accelera notevolmente.

Cioè?”.

Louis rafforza la presa sulla sua mano.

Cioè che per la prima volta nella mia vita ho provato, provo, qualcosa che mi ha fatto trovare il coraggio di-”.Louis prende fiato. “Di essere me stesso, di vivermi. Grazie a te. Se non fossi arrivato tu non so quanto avrei aspettato per-, non lo so. Insomma, uhm, tu sei il primo, ehm, ragazzo che ho baciato, sì. Era questa la domanda?”.

Harry annuisce. Non può impedirsi di pensare a Eleanor, ma cerca di allontanare questo pensiero, per il momento. Avranno questa conversazione, prima o poi.

Ci saranno stati altri ragazzi che avresti voluto baciare prima di me, no?”, domanda.

Sì, certo”, replica Louis. Harry prova un punta di gelosia. Più di una punta, a dire il vero. Louis continua a parlare. “Ma ero troppo spaventato, anche quelle volte in cui sembrava che all'altra persona non sarebbe dispiaciuto. C'è stata una festa, una volta, in cui un ragazzo ci ha provato con me. E un'altra volta un ragazzo che fa teatro con me-, lasciamo perdere”, taglia corto proprio quando la gelosia di Harry aveva cominciato a raggiungere un picco intollerabile. “Con te ho deciso di rischiare perché se non lo avessi fatto sarei impazzito. Mi hai quasi fatto impazzire, Hazza, e presumo che devo ringraziarti per questo”.

Prego”, risponde Harry con un sorriso e non ci pensa due volte a baciarlo di nuovo. Perché se continuassero a sussurrare potrebbero disturbare la visione del film, mica per altro.

Ovviamente il film scorre verso la fine senza che Harry e Louis ne abbiano visto un altro fotogramma. È una sorta di cliché – pomiciare al cinema – ma rientra nelle regole del primo appuntamento. O forse del secondo, ma non importa.

Fuori dal cinema scoprono che il vento è tornato a soffiare con la stessa intensità del pomeriggio. Harry si stringe nel cappotto e cerca di scaldarsi sfregandosi le braccia. Vorrebbe tornare al tepore della sala e ai baci di Louis ma è ora di andare a casa. Tutte le cose belle devono finire. Anche il Primo Appuntamento migliore di sempre.

Devo andarmi a cercare la trama di questo maledetto film su IMDb perché non so che cazzo raccontare a mia madre”, osserva Louis. Ottima idea.

Raggiungono la fermata dell'autobus a passo veloce, ma qui fanno un'altra spiacevole scoperta: l'ultima corsa è appena passata e dovrebbero aspettare quattro ore prima del bus notturno.

Louis si lascia cadere sulla panchina.

Potrebbe andare peggio. Potrebbe piovere!”, borbotta.

Harry ha il terrore di sentire un tuono in lontananza, come da copione.

Potresti evitare di riciclare una battuta di Frankenstein Junior”, ribatte. “E portarci sfiga”.

Louis si illumina.

Oh, qualche film decente allora l'hai visto”.

Harry si siede accanto a lui e scontra un ginocchio di Louis con il proprio.

Per chi mi hai preso?”.

Louis gli scompiglia i capelli.

Per uno che piange ancora per Titanic”.

Harry poggia la testa sulla spalla dell'altro ragazzo.

Non c'è niente di male”.

Louis gli circonda le spalle con un braccio e lo bacia sui capelli.

Piangeresti anche se lo vedessimo insieme?”.

Harry struscia la testa sul viso di Louis.

Ti stai offrendo di guardare Titanic insieme a me?”.

Louis scoppia a ridere.

Assolutamente no”.

Rimangono in questa posizione per alcuni minuti, dimentichi dell'ora e del freddo intenso.

Chiamerò mia sorella per farci venire a prendere”, afferma Harry, staccandosi a malincuore da Louis.

Non sarà un problema accompagnare anche me?”.

L'alternativa sarebbe lasciarti qui a barboneggiare e sono sicuro che mia sorella non sia cattiva fino a questo punto”.

Gemma arriva venti minuti dopo e li trova nella stessa identica posizione di prima: Louis con un braccio attorno alle spalle di Harry e Harry con la testa poggiata sulla spalla di Louis. Potrebbero essere diventati una statua di ghiaccio nel frattempo.

Ehi, non vi sarete mica addormentati?”, domanda, strombazzando il clacson.

Harry non è sicuro di sentirsi più i muscoli della faccia.

Te la sei presa comoda”, biascica, pungolando con il gomito il fianco di Louis per intimargli di muoversi. L'altro ragazzo gli accarezza brevemente la schiena prima di alzarsi.

Gemma toglie la sicura alla macchina.

Muoviti prima che faccia inversione e ti lasci qui”.

Se non fosse stato per me saresti a casa deprimerti. Di sabato sera”, ribatte Harry, entrando in macchina ed esalando un sospiro di sollievo. Come prima cosa poggia le mani sulla bocchetta del riscaldamento.

Aspettavo proprio che arrivassi tu a movimentarmi la serata”, replica Gemma, mollandogli un pugno sulla coscia.

Louis ridacchia dal sedile posteriore.

Louis, giusto?”, chiede Gemma voltandosi verso di lui.

Louis le rivolge un sorriso affascinante. Furbo lui a ingraziarsi la sorella di Harry.

In persona”.

Gemma torna a guardare la strada e rimette in moto l'auto.

Mio fratello potrebbe averti dato l'impressione che io sia una persona noiosa e vecchia dentro”, afferma, “ma in realtà ho rotto da poco con il mio ragazzo e ora come ora non per me non c'è niente di più allettante che passare il sabato sera a guardare X Factor e bere cioccolata calda”.

Louis posa un gomito sul sedile di Harry e si sporge in avanti per parlare con Gemma.

Non mi pare ci sia qualcuno di particolarmente interessante quest'anno”.

Harry ci mette un po' a capire a che si riferisca ma per fortuna Gemma è più veloce di lui.

Sinceramente i concorrenti non sono malaccio ma sono pronta a scommettere che nessuno di loro lascerà il segno”.

Non sapevo ti piacesse X Factor”, osserva Harry, girandosi verso Louis e poggiando, più o meno casualmente – ok, decisamente non casualmente – il mento sul gomito di Louis.

Ci sono tante cose di me che non sai, Harold”.

Gemma scoppia a ridere.

Harold si crede troppo figo per guardare X Factor”, commenta.

Ehi!”.

Vorrà dire che non parteciperà a questa conversazione”, replica Louis con un mezzo sorriso. “Dicevamo?”.

Harry volta la testa dall'altra parte e si ritira su se stesso. Mette pure il broncio sperando di fare pietà agli altri due.


Purtroppo non riesce nella sua missione, perché Louis e Gemma continuano a parlare di dio sa cosa per tutto il resto del tragitto.

Mi piace questo qui”, dice sua sorella accostando con l'auto davanti casa di Louis. “Puoi tenerlo”.


Ok, Gemma non sa cosa sia la discrezione. Harry spera che Louis non si sia reso conto di cosa sua sorella volesse implicare con la sua battuta.

Mi piace questa qui. Puoi tenerla”, le fa eco Louis. “Ma suppongo che tu non abbia altra scelta, ormai”.

Non ho mai avuto altra scelta”, borbotta Harry, beccandosi un altro pugno da parte di Gemma.

Louis sorride e, con sua enorme sorpresa, gli dà un bacio sulla guancia per salutarlo.

Ciao, Gem, ci vediamo. Grazie del passaggio!”.

Gemma non fa altro che tessere le lodi di Louis fino a quando non giungono a casa. Harry la ascolta solo per metà, perché uno è imbarazzante, due non vorrebbe sbottare e dirle di mordersi la lingua la prossima volta che le viene in mente di fare una battuta brillante su lui e Louis. Sua sorella si è dimostrata così incoraggiante e di supporto nei suoi confronti che non gli sembra giusto rimproverarla per un danno che potrebbe non aver fatto proprio.

Un sms di Louis fa crollare questa sua speranza.

Tua sorella sa di noi, vero?

Harry potrebbe essere nella merda. Gemma lo è di sicuro, se lui ha qualche voce in capitolo.

Si è accorta dei succhiotti quando sono tornato da Londra e lo ha capito. Mi dispiace, Lou. Ti giuro che terrà la bocca chiusa.

Harry non è fiero della mezza verità che ha rifilato a Louis.

Non è un problema, stai tranquillo.

Il riccio deve leggere l'sms due volte per accertarsi di non aver letto male.

Sul serio?, digita velocemente in risposta.

Sì, mi fido di lei, perché non dovrei?

Harry è così sollevato che non vorrebbe quasi più uccidere sua sorella.

Louis gli scrive di nuovo.

Oggi ho passato una giornata meravigliosa.

Il cuore di Harry perde un battito. È questo quello che succede quando fa quello specie di salto acrobatico senza preavviso?

Merito mio?, scherza. Se dicesse a Louis quello che vorrebbe veramente dirgli finirebbe per svelare all'altro ragazzo le sue scarsissime doti letterarie. Dovrebbe iscriversi a un corso di scrittura creativa e poi scrivere per Louis una o due canzoni. Meglio dieci canzoni. E anche tre o quattro raccolte di poesie e una manciata di romanzi.

No, merito di quel film. Mi ha cambiato la vita. Non sarò più lo stesso da oggi in poi.

Harry si rotola sul letto dalle risate.

Allora sì, è merito mio.

No! Merito del regista! E degli attori! Hazza, TU non c'entri completamente nulla con la mia felicità in questo momento!

Harry realizza che effettivamente c'è una sola cosa che vorrebbe dire a Louis adesso, ma non è il momento né il luogo né il mezzo adatto. Così opta per un'altra mezza verità.

Ti voglio bene.

Louis impiega più tempo del dovuto per rispondere. Non può essersi spaventato per così poco, no? Ok, che è la prima volta che Harry gli rivolge queste parole però-

Ti voglio bene anch'io xxx Ps: questo non cambia il fatto che tu non abbia contribuito minimamente a rendere questa giornata una delle più belle della mia vita. Dovrei scrivere una lunga lettera a quel regista. Mi trovi l'indirizzo?

Louis è bugiardo e stupido e adorabile. Harry ne è così innamorato che sarebbe ridicolo se non fosse che, beh, non c'è proprio niente da ridere.

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Capitolo 33
*** Rock your body! ***


larry

Se questo capitolo vi sembra inutile è perché lo è. Però mi sono divertita a scriverlo, per tutta una serie di motivi...

Ah, la mia beta è, diciamo,  in sciopero  (oltre che in esilio in montagna) quindi se ci sono errori è colpa sua. No, non è vero, è solo colpa mia.

Spero che il capitolo vi piaccia!

*

Il primo pensiero di Harry appena ha aperto gli occhi è stato Louis fa il compleanno. E neanche il fatto che Louis faccia il compleanno tra dieci giorni è riuscito a togliergli questo pensiero dalla testa e l'ansia che lo accompagna.

Harry, è successo qualcosa?”, chiede Zayn nell'esatto momento in cui si siede al tavolo della mensa con lui, Ed, Alice e Josh.

È in ansia per il compleanno di Louis”, lo informa il rosso.

Zayn alza la testa dal vassoio così velocemente che ci manca poco si spezzi il collo.

Louis fa il compleanno?! Non gli ho neanche fatto gli auguri!”, esclama facendo per alzarsi.

Ed lo afferra per la spalla impedendogli fisicamente di alzarsi e raggiungere il tavolo dove Louis, Eleanor, Liam e Danielle sono seduti a mangiare.

No, non oggi”.

Zayn si rilassa.

E quando?”.

Il ventiquattro Dicembre”, mormora Harry.

Zayn si gratta il capo.

E perché sei in ansia adesso? O perché sei in ansia in generale?”

In questo momento vengono raggiunti da Niall che si lascia cadere sulla sedia libera accanto a quella di Ed.

C'è un cetriolo dentro il mio panino perciò è praticamente contaminato, chi lo vuole?”.

Josh si offre volontario e Niall gli passa il suo panino con lo sguardo di uno che sta assistendo alla soppressione del proprio cane.

Allora? A cosa è dovuta la tua preoccupazione?”, insiste Zayn.

Di che parlate?”, domanda Niall, addentando una fetta di pizza.

Del compleanno di Louis”, risponde Josh con la bocca piena. “Che non è oggi, comunque”.

Che si fa per il suo compleanno?”.

Harry si prende la testa fra le mani.

Appunto questo è il problema”.

Cioè?”, chiede Zayn.

Louis non vuole festeggiarlo perché-”, Harry si blocca. La verità è che con la separazione dei suoi genitori Louis non ha molto tempo né molta voglia di organizzare qualcosa. “Perché coincide con la Vigilia di Natale”.

Allora non l'ha mai festeggiato visto che coincide ogni anno con la Vigilia di Natale?”, si interroga Niall.

Dubito”, interviene Josh. “Lo festeggerà qualche giorno prima, suppongo”.

Non vedo ancora dove sia il problema”, afferma Zayn.

Il problema è che non mi piace l'idea che quest'anno Louis salti i festeggiamenti per-”. Harry si interrompe di nuovo. “Insomma, il punto è che secondo me noi dovremmo organizzargli qualcosa” .

Tipo una festa a sorpresa?”, interviene Alice.

Harry le sorride timidamente.

È esattamente ciò a cui stavo pensando”.

Niall batte le mani entusiasticamente.

Mi piace!”, esclama. “Hai qualche idea su cosa fare e dove farla?”.

Niall va dritto al punto, senza tergiversare. Harry pensa che potrebbe essere un'ottima spalla per l'organizzazione dell'evento.

C'è un amico di Robin che ha una sottospecie di seminterrato e lo affitta per feste e concerti”, spiega. “Ovviamente nell'assoluta illegalità”.

E ovviamente noi siamo pronti a sfidare la legge per regalare a Louis il compleanno perfetto”, borbotta Ed.

Harry gli molla una gomitata.

Diciotto anni si compiono una sola volta nella vita”.

E come la mettiamo con la storia della Vigilia di Natale?”, domanda Zayn.

Pensavo di organizzare la festa il ventitré”, replica Harry.

Perfetto”, gli fa eco Niall.

Potremmo portarci dietro strumenti e amplificatori e cantare”, suggerisce Harry. “Pensavo a una specie di festa-karaoke”.

Io ho una chitarra, un basso e degli amplificatori”, offre Niall. “Josh può portare la batteria e i microfoni potremmo prenderli in prestito dalla scuola”.

Harry si sporge per battergli il cinque. L'irlandese gli sarà sicuramente di aiuto.

Sono l'unico ad avere la macchina?”, domanda Josh.

Anche altri amici di Louis hanno la macchina”, risponde Harry che ha pensato anche a questo.

Intendi i suoi compagni di squadra?”, domanda Zayn. “Vuoi invitare anche loro?”.

Ovvio che sì, non avrebbe senso una festa solo con noi del glee club”.

Zayn si stringe nelle spalle.

Eleanor ha preso la patente da poco”, afferma Niall. Già, Eleanor. “Potrebbe aiutarci lei a trasportare gli strumenti”.

Harry annuisce.

Sì, andrò a parlarle uno di questi giorni”, mormora, in tono funereo. “Chiederò a Liam di spargere la voce per la festa tra gli altri del gruppo di Louis, visto che adesso li frequenta anche lui”.

Zayn sbuffa.

Che fortuna”.

Se siamo riusciti a fargliela alle spalle quando abbiamo cantato per la sua partita ci sono buone possibilità che neanche questa volta Louis si renda conto che stiamo tramando qualcosa”, osserva Niall con un ghigno.

Dobbiamo essere cauti però”, dice Harry. “E fare le cose per bene”.

Sembra che stiamo organizzando il rapimento del Primo Ministro”, commenta Ed. A Harry viene in mente che per lui non ha mai organizzato una festa a sorpresa, nonostante sia il suo migliore amico da anni. Forse per questo è così acido.

Silenzio, Lilo a ore dodici”, dice Niall.

Li...lo?”, domanda Zayn ruotando il busto per guardare nella direzione dello sguardo dell'irlandese. Liam e Louis si stanno avvicinando al loro tavolo. “Ti piace proprio inventarti questi nomignoli”.

Niall sorride orgoglioso e sventola una mano all'indirizzo degli altri due.

Io e Liam abbiamo avuto un'idea”, esordisce Louis facendo a Harry l'occhiolino più discreto e veloce del mondo.

Lui ha avuto un'idea”, precisa Liam col tono di uno che non vuole averci niente a che fare.

Ok, va bene, l'ho avuta io e perciò mi prenderò tutto l'onore e la gloria”, afferma Louis.

E che idea sarebbe?”, chiede Harry.

Haz, Zayn e Niall, questa cosa riguarda voi”, inizia l'altro ragazzo. “Se avete già cominciato a preparare una canzone per giovedì, ecco, dimenticatevela”.

Niall tira rumorosamente su dalla cannuccia come a voler sottolineare tutta la sua avversione a questa idea.

Perché dovremmo fare una cosa del genere?”, domanda Zayn, guardingo.

Perché sono convinto che dovremmo cantare una canzone insieme, noi cinque”.

Harry è improvvisamente disposto a rinunciare alla sua versione personale di When You Say Nothing At All.

Louis non ha tutti i torti”, osserva, ritrovandosi tre paia di occhi puntati addosso. “Noi cinque funzioniamo”.

Louis gli fa un altro occhiolino, questa volta decisamente meno discreto.

Avremmo pochissimo tempo per prepararci”, dice Zayn.

È quello che gli ho detto anch'io”, interviene Liam.

Zayn gli sorride, sollevato di avere l'appoggio del suo migliore amico.

Ce la faremo!”, esclama Louis. “Dai, è la nostra occasione!”.

La nostra occasione per fare che?”, domanda Zayn.

Tanto per curiosità, cosa pensavi di cantare?”, si inserisce Niall.

Louis poggia i palmi della mani sul tavolo.

Qual è il fenomeno musicale più importante degli anni novanta?”.

Il grunge?”, suggerisce Josh.

Louis lo liquida con un gesto della mano.

Coraggio che potete arrivarci”, li incoraggia.

Zayn tamburella le dita sul bordo del suo bicchiere.

Non ne ho la più pallida idea”, ammette. “L'hip hop, forse?”.

Louis fa cenno di no con la testa e guarda speranzoso Harry. Questi vorrebbe essergli di qualche aiuto ma neanche lui sa dove voglia arrivare l'altro. Comunque, dovunque sia, lui è disposto a seguirlo.

Sto parlando delle boy band, e che diamine!”.

L'esclamazione di Louis è seguita da qualche secondo di completo silenzio, durante il quale Harry contempla l'assoluta genialità della sua idea ma ha troppa paura che gli altri la boccino per dichiararsi d'accordo con essa.

Il primo a infrangere il silenzio è Ed, che scoppia a ridere.

Vuoi cantare una canzone di una boy band? Sul serio?”.

Louis incrocia le braccia sul petto.

Punto primo le boy band hanno segnato la storia musicale degli anni novanta e quindi sono sicuro che a Savan farebbe piacere se celebrassimo questo fatto”, dice. “Punto secondo tu non sei incluso, ergo fai un passo indietro e tornatene a cantare le tue ballate anonime e strappalacrime”.

Liam gli mette una mano sul braccio nello stesso momento in cui Ed sbatte un pugno sul tavolo. Harry scuote il capo sconsolato. Non si dà pace che Ed e Louis non riescano a trovare un punto d'accordo neanche a mettercisi d'impegno.

Quello che Louis voleva dire è che ogni genere musicale ha la sua dignità”, afferma Liam. “Non c'è niente di male nel cantare una canzone di una boy band”.

Non credo che questa sia la parafrasi esatta di quello che Louis voleva dire”, replica Ed, lanciando a Harry uno sguardo di disapprovazione. Il riccio si stringe nelle spalle.

Louis lo ignora.

Noi cinque abbiamo già cantato insieme e Savan si è complimentato perché abbiamo spaccato”, insiste. “E poi siamo cinque come loro, siamo perfetti”.

Loro?”, domanda Zayn.

I Take That?”, suggerisce Niall.

Louis scuote il capo.

No, mi riferivo ai Backstreet Boys”.

Ed si lascia scivolare sulla sedia.

Non ci posso credere”, mugugna. “La tua massima aspirazione è far parte di una boy band”.

Qualcuno può tappargli la bocca, per favore, prima che gli spiaccichi la testa dentro al piatto?”.

Harry si avvicina all'orecchio del suo migliore amico.

Ed, ti prego”.

La proposta di Louis non è del tutto campata in aria. Ha senso. E potrebbe essere divertente cantare tutti insieme una canzone nata per essere cantata da cinque persone, risparmiando loro la fatica di adattarla.

Mi linciate se vi dico che l'idea mi piace?”, domanda Niall.

Louis saltella sul posto.

Sapevo che avrei potuto contare su di te, mio piccolo lepricauno senza macchia e senza paura”.

Ed si passa una mano sulla faccia.

Haz, tu che dici?”, lo interpella Louis.

Io ci sto”, risponde il riccio senza pensarci due volte.

Louis lo guarda con gratitudine e così tanto tanto affetto che Harry è tentato di alzarsi, fare il giro del tavolo, baciarlo e dirgli non devi preoccuparti, io ti appoggerò sempre e comunque.

Zayn, manchi solo tu”, gli comunica Louis. “Non possiamo essere i Backstreet Boys senza Brian”.

Zayn cerca invano di nascondere un sorriso orgoglioso.

Li, tu sei d'accordo allora?”.

Liam annuisce ma la sua espressione è traducibile più che altro con un non ho altra scelta.

Ok, facciamolo”, cede infine Zayn.

Louis solleva i pugni in aria in segno di vittoria. Harry è fiero di lui. Non lo avrebbe sopportato se gli altri avessero deciso di bocciare la sua idea.

Che canzone cantiamo?”, chiede Niall ormai totalmente coinvolto ed entusiasta.

Louis si siede a cavalcioni su una sedia. Harry vorrebbe averlo vicino ma si accontenta di averlo almeno di fronte. Chissà se Louis sente costantemente lo stesso bisogno.

Qui entrate in gioco voi”, afferma. “Sparate qualche suggerimento”.

Se aveste scelto i Take That almeno sarebbero stati inglesi”, borbotta Ed.

Perché tutto questo nazionalismo, Edward?”, domanda Louis e Harry apprezza il suo sforzo di essere un minimo civile, a differenza del suo migliore amico che sta facendo di tutto per sabotare il suo piano.

I Backstreet Boys sono la boy band più famosa di sempre”, afferma Alice.

Ed getta gli occhi al cielo.

Ok, non parlo più”.

Louis sorride.

Era ora”.

Harry viene colpito da un'idea improvvisa, più assurda e complicata di quella di Louis. Una volta che sono in ballo...

E se facessimo un mash-up?”, propone. “Cioè, se mischiassimo due canzoni di due gruppi differenti?”.

Un mash-up tra i Backstreet Boys e i Take That? Hazza, pure tu?”, si lamenta Louis.

No, no!”, esclama Harry, gesticolando. “Due gruppi differenti nel senso uno maschile e uno femminile. Se dico girl band a cosa pensate?”.

Louis si mette in ginocchio sulla sedia.

Harry, sappi che mi sto trattenendo dal venire lì a baciarti fino allo sfinimento”, dice con una luce di eccitazione negli occhi. Poi però si rende conto di quello che ha appena detto e arrossisce. “Scherzavo, ovviamente”, mugugna, tornando a sedersi normalmente.

State pensando quello che penso che state pensando?”, domanda Zayn.

Niall assottiglia gli occhi.

Cosa pensi che stiano pensando?”.

Esatto, cosa pensi che stiamo pensando?”, chiede Louis.

Prima che mi dichiari d'accordo con questa cosa sappiate che non farò mai Posh Spice”, avverte Zayn.

Oddio, ho capito anch'io a cosa state pensando”, afferma Liam, sedendosi finalmente anche lui, probabilmente nell'eventualità di un mancamento improvviso.

Posh Spice sarò io”, sibila Louis fulminando tutti con lo sguardo, quasi a sfidarli a rubargli questo ruolo.

Ed grugnisce.

Correggetemi se sbaglio”, interviene Niall, “volete fare un mash-up con le Spice?”.

Sì”, rispondono all'unisono Louis, Harry, Liam e Zayn.

Posso essere Emma Bunton?”, si offre l'irlandese.

Puoi essere tutto quello che vuoi”, concede Louis. “Ma Victoria è mia”.

*

Dopo aver scelto le canzoni per il mash-up, Louis ha dovuto rinunciare a essere Victoria altrimenti non avrebbe cantato affatto.

Perché in ogni gruppo ci deve essere sempre un membro al quale non viene quasi mai affidato un assolo?”, si lagna alle prove. “E perché quel membro deve essere sempre il mio preferito?”.

Su quali basi Victoria è la tua preferita, allora, visto che non canta mai?”, domanda giustamente Niall.

Ho detto quasi mai”, precisa Louis. “E comunque, è la mia preferita per gli zigomi e perché ha sposato David”.

E pensare che credevo che tu non fossi un tipo superficiale”, lo prende in giro Zayn.

Louis si poggia una mano sul cuore.

Come osi darmi del superficiale?”, esclama. “Sono convinto che io e Victoria condividiamo un legame speciale per via dei nostri zigomi”.

Zayn scuote il capo e continua a scambiarsi sms con Perrie, spaparanzato sul letto in camera di Niall.

Mi era parso di capire che stessimo facendo una pausa di dieci minuti, non che per oggi avessimo mollato”, interviene Liam, dal suo posto sulla poltrona.

Non abbiamo mollato”, afferma Louis, roteando gli occhi. “Niall sta ancora sistemando la base della canzone”.

Secondo me sta giocando a Minecraft”, borbotta Liam.

Confermo”, dice Harry, facendo finta di sporgersi per spiare cosa stia facendo Niall alla scrivania.

Ehi, vedete che vi sento”, dice l'irlandese, togliendosi una cuffietta. “Io sto lavorando per voi e voi mi ripagate così?”.

Harry scoppia a ridere, rotolandosi sul letto e urtando la gamba di Zayn che risponde con un grugnito. Louis gli sorride dal tappeto dove è seduto. Harry gli fa cenno di raggiungerlo sul letto.

Dovrei essere a casa a studiare”, si lamenta Liam, scatenando un sospiro generale.

Mi ricordate perché siamo amici di Liam?”, domanda Louis, gattonando sul letto a due piazze di Niall fino a poggiare la testa sulle gambe di Harry.

Sinceramente non lo so”, risponde Zayn. “L'ho conosciuto per caso dieci anni fa e non sono più riuscito a liberarmene”.

Liam si sfila un cuscino da dietro la schiena e glielo lancia in testa.

Bel migliore amico che sei”.

Sono quegli occhi da cucciolo che ti fregano”, scherza Louis. “Li guardi e ti passa il coraggio di abbandonarlo”.

Liam si imbroncia. Zayn gli soffia un bacio, l'altro fa finta di afferrarlo a mezz'aria e di lanciarlo sul pavimento. Louis ride, affondando il naso nella coscia di Harry. Il riccio inizia a pettinargli la frangetta con le dita. Non è niente di particolarmente equivoco, facevano cose simili anche prima, gli altri non dovrebbero insospettirsi.

Ho quasi finito”, li informa Niall, pigiando velocemente le dita sui tasti del computer.

Prenditi pure il tuo tempo, Ni, non abbiamo nessuna fretta”, mormora Louis, gli occhi chiusi e un'espressione pacifica sul volto.

Invece abbiamo molta fretta”, dissente Liam. “Abbiamo solo tre giorni per preparare la canzone”.

Chi vota per cacciare Liam fuori dal gruppo?”, domanda Louis, alzando subito una mano.

Non possiamo cacciare Liam fuori dal gruppo il primo giorno”, dice Harry, accarezzandogli un orecchio.

Louis si irrigidisce e spalanca gli occhi.

Niall, quanto hai detto che ti ci vuole?”, chiede, alzandosi repentinamente dal letto come se fosse stato punto da qualcosa e raggiungendo l'irlandese alla scrivania.

Harry ha un'espressione ferita che l'altro non può vedere perché gli dà le spalle.

Dammi un attimo, Tommo”, replica Niall.

Dopo due ore di prove il loro umore è alle stelle. Possono farcela. Sarà dura ma ne varrà la pena. Anche solo per far ridere Savan e i loro compagni.

Che ne dite di fermarvi a cena, visto che i miei non ci sono?”, propone Niall. “Possiamo continuare a provare un altro po' anche dopo aver mangiato”.

Vuoi dirmi che dovrò studiare stanotte?”, piagnucola Liam.

Vuole dirti che se per un giorno non studi non casca mica il mondo”, replica Zayn, esasperato.

Se domani mi chiedi di passarti i compiti di Inglese giuro che piuttosto che darteli li ingoio”, minaccia l'altro ragazzo.

Allora li hai già fatti i compiti per domani, secchia che non sei altro”, lo sfotte Louis, infilandogli giocosamente un dito dentro l'orecchio. Liam gli afferra il polso e gli morde il dito. In un attimo finiscono a rotolare sul pavimento, cercando di farsi il solletico a vicenda.

Harry si porta le ginocchia al petto e scambia uno sguardo con Zayn, di nuovo sul letto accanto a lui. La sua unica consolazione è che almeno non è l'unico a provare ogni tanto questa specie di gelosia quando Liam e Louis sono insieme.

Va bene se ordiniamo cinese?”, domanda Niall, completamente ignaro di quello che sta accadendo sotto ai suoi occhi.

Solo se posso usare le posate”, replica Louis, a cavalcioni su Liam.

Per me va bene”, dice il ragazzo sotto di lui. “Adesso alzati, culone”.

Louis rotola di lato e si stende sulla schiena.

Credo di aver origliato l'altro giorno una conversazione tra El e Dani”, mormora. “Dicevano che il mio culo dovrebbe essere l'ottava meraviglia del mondo. Dani era proprio convinta”.

Harry riderebbe dell'assurdità della cosa se Louis non avesse nominato la sua 'fidanzata'.

Piantala, deficiente”, dice Liam, pizzicandolo su un fianco.

Dopo aver mangiato si stendono tutti e cinque sul letto. Harry ha un gomito di Zayn conficcato nel fianco e non riesce a smettere di pensare a Louis – dalla parte opposta del letto – che sta tenendo Liam per la vita in modo che non cada. Non è geloso del loro rapporto, è geloso del fatto che loro possano toccarsi, del fatto che Louis si avvicini a Liam senza il timore costante che qualcuno cominci a sospettare qualcosa. E che Louis abbia questa irrazionale paura è diventato chiaro a Harry quando l'altro ragazzo si è alzato dal letto e non lo ha più toccato per il resto del pomeriggio.

Canna?”, propone Zayn a un certo punto.

Ci sono possibilità che abbia effetti digestivi?”, domanda Louis, tenendosi la pancia.

Non lo so, proviamo”.

Niall apre le finestre e alza i riscaldamenti. Harry evita di fargli notare che è uno spreco di calore e soldi perché congelerebbero se li spegnesse. Zayn prepara la canna con rapidità.

Harry si ferma a osservare le sue lunghe ciglia quando assottiglia gli occhi per accenderla.

Usi il mascara?”, chiede.

Zayn soffoca con la prima boccata di fumo.

Cazzo, Harry, non hai neanche fatto un tiro e sei già fumato”, risponde tossicchiando.

Il cervello di Harry lavora in maniera misteriosa”, commenta Louis. Harry non replica. Non ce l'ha con lui. O forse sì.

Una volta Zayn usava la matita”, interviene Liam, sporgendosi per sfilargli la canna dalle dita. Zayn si lamenta del fatto che Liam abbia incasinato il giro ma non oppone resistenza.

Emo!”, esclama Niall, puntandogli un dito contro.

Ognuno ha i suoi scheletri nell'armadio”, replica il moro. “Liam fino all'anno scorso dormiva abbracciato a un peluche”.

Niall scoppia a ridere.

Non lo avrei mai detto”, afferma con sarcasmo.

Ci sarà qualcosa di vergognoso anche nel tuo passato”, gli fa notare Zayn. “O nel tuo presente”.

Niall si stringe nelle spalle.

Non ho niente da nascondere”, dice, venendo sommerso da una pioggia di sììì scettici. “Ok, qualche anno fa scaricavo tonnellate di film porno sul computer dei miei e li cancellavo dopo averli visti. Poi ho beccato un virus e mi hanno scoperto. Penso sia stato il momento più imbarazzante della mia vita”.

Ci credo”, commenta Liam, passandogli la canna.

Io giocavo con le Barbie di mia sorella”, offre Harry, sentendosi in dovere di condividere anche lui un'abitudine e/o un'esperienza della quale ancora si vergogna. “Quando mia sorella non c'era sgattaiolavo in camera sua e ci passavo delle ore”.

Le facevi accoppiare? Le Barbie?”, domanda Louis. Solo lui poteva chiedergli una cosa del genere.

Sapessi quante scenette lesbo hanno visto le pareti di quella camera”.

Gli altri quattro scoppiano a ridere.

Tieni, pervertito”, dice Niall dandogli la canna.

Rimangono in silenzio per un po' fino a quando Zayn non apre la bocca per parlare.

Lou, e tu? Non hai niente da dire?”.

Louis guarda il soffitto.

Quando ero piccolo facevo la pipì a letto”.

Niall lo pizzica su una coscia.

Non vale, quella la facevamo tutti”.

Che vuoi che ti dica, allora?”, ribatte Louis sulla difensiva. “Hazza, passami quella canna prima che finisca”.

Harry fa un ultimo tiro e gliela passa. Louis incrocia il suo sguardo ma lui non riesce a leggerci dentro niente di particolare.

Ah, a volte mi masturbavo pensando a Victoria”, aggiunge poco dopo.

Liam scoppia a ridere incontrollabilmente.

Dici un sacco di cazzate”, borbotta Zayn.

Louis sputa il fumo verso il soffitto.

A volte mi masturbavo pensando a Victoria e David. Va meglio?”.

No, è peggio”, mugugna Niall.

Ve lo giuro!”, urla Louis.

Liam gli dà una pacca sul petto.

Lascia perdere, Lou”.

Harry poggia la testa sulla spalla di Zayn e l'altro ragazzo comincia ad accarezzargli i capelli. Il riccio vorrebbe tanto che fosse Louis, così tanto che gli sembra quasi di impazzire e gli viene voglia di uscire dalla stanza prima che questo bisogno lo faccia implodere. Essere in uno spazio così ristretto e avere Louis a pochi metri di distanza senza poterlo avere è più che frustrante. Gli viene da piangere. Forse non era il caso di fumare.

Mi è venuta di nuovo fame”, mugugna Niall rompendo il silenzio. “Sbaglio o è avanzato un involtino primavera?”.

Cristo, Niall”, impreca Zayn senza aggiungere altro.

Sono rimasti gli ultimi tiri”, annuncia Louis mettendosi in ginocchio al centro del letto. “Dividiamo?”.

Prima che qualcuno possa rispondergli Louis si avvicina a Liam e lo afferra per la nuca. L'altro ragazzo non ha il tempo di formulare la domanda che sicuramente aveva sulla punta della lingua che Louis fa un tiro dalla canna e unisce le loro labbra passandogli il fumo. Essendo stato colto di sorpresa, Liam soffoca e lo maledice tra un colpo di tosse e l'altro.

Harry vorrebbe urlare per la frustrazione. Invece afferra un ginocchio di Zayn e lo stringe così forte che l'altro ragazzo è costretto a scansarsi.

Louis ripete la stessa operazione con Niall che per fortuna non si fa trovare impreparato come Liam.

Sai di salsa di soia”, commenta Louis rivolgendo subito dopo la sua attenzione a Zayn.

Avvicinati, Malik”, lo incoraggia. “ Prima che mi bruci le dita”.

È una cosa promiscua”, afferma Zayn, sporgendosi verso Louis per accogliere il fumo in bocca.

Quando è il turno di Harry, Louis gli poggia una mano sulla spalla e lo guarda con un'espressione quasi famelica. Il riccio è tentato di tirarsi indietro perché Louis ha fatto questa cosa con tutti quando avrebbe potuto essere una cosa loro però le dita dell'altro ragazzo sulla sua spalla stringono con una presa che gli lascia poca scelta.

Louis tira dalla canna e gli fa l'occhiolino. Harry chiude istintivamente gli occhi come se stessero per baciarsi sul serio e socchiude la bocca. Le labbra di Louis sono umide e calde e indugiano sulle sue qualche istante in più del necessario prima che l'altro rilasci il fumo dentro la sua bocca. Louis gli dà un buffetto sulla guancia e si gira a cercare il posacenere.

Proviamo un altro po'?”, propone Niall, stranamente attivo. “Così mi distraggo dalla fame chimica”.

Louis si mette in piedi sul letto.

Te lo dico io cosa facciamo adesso: balliamo!”.

Zayn lo guarda scettico.

Ho sentito bene?”.

Ascoltatemi”, inizia Louis con tono autoritario. “Cosa hanno in comune i Backstreet Boys e le Spice Girls?”.

Un gusto nel vestire piuttosto discutibile?”, suggerisce Zayn.

Oh, sta' zitto, erano gli anni novanta!”, protesta Louis. “Comunque, mi riferivo alle coreografie!”.

Liam ruota su un fianco e abbraccia la vita di Niall.

Non voglio ballare di nuovo!”.

Louis salta giù dal letto, si siede alla scrivania e accende il PC.

Tranquilli, vi farò io da coreografo”.

Adesso sì che siamo in una botte di ferro”, commenta Zayn facendo scoppiare a ridere tutti quanti.

Louis li costringe a guardare i videoclip delle suddette band, poi inizia a istruirli sulle mosse da fare.

Sembrerò un emerito coglione”, dice Niall, provando a imitare i passi che sta facendo Louis.

Come fate a essere così attivi dopo una canna?”, domanda Zayn seduto a gambe incrociate sul letto.

Louis lo ignora e continua a spiegare a Harry e Niall – gli unici che stiano cercando di stargli dietro – i passi della coreografia dei BackStreet Boys.

Non importa se non li eseguite perfettamente”, sta dicendo, “usate l'istinto”.

Harry ha notoriamente la grazia di un elefante e la coordinazione di un puledro appena nato perciò è sicuro che si renderà totalmente ridicolo, ma farebbe di tutto per assecondare Louis. E poi è divertente mettersi in gioco, ogni tanto.

Con la scusa di spiegargli un passo particolarmente complicato Louis lo prende per la vita e si mette sulle punte dei piedi per parlargli all'orecchio.

Tra cinque minuti vai in bagno e aspettami, ok?”.

Lo stomaco di Harry fa una capriola. Louis gli da un pacca sul sedere e torna a concentrarsi su Niall.

Niall, fallo un'altra volta”, ordina, battendo le mani a tempo come un coreografo consumato.

Giuro che non ho mai conosciuto uno come te”, borbotta Zayn.

Me lo dicono tutti”, replica Louis con un ghigno.

Cinque minuti spaccati dopo, Harry si scusa e va in bagno. Qui accende la luce, abbassa la tavoletta del water, si siede e aspetta. Dopo aver pigiato inavvertitamente il pulsante dello scarico con la testa ed essere balzato in piedi per la sorpresa sente bussare alla porta.

Cazzo...Avanti!”, urla per sovrastare il rumore.

Louis entra in bagno.

Ho interrotto qualcosa?”.

Harry si risiede sul water.

No, ho solo avuto un incidente con lo scarico”, spiega.

Ogni tanto mi ricordi Bella Swan”, afferma Louis. “Sei così imbranato”.

Harry lo fulmina con lo sguardo, offeso per il paragone poco edificante. Sono anni che cerca di rimuovere dalla sua memoria una delle letture più terrificanti della sua vita.

Mi rifiuto categoricamente di rispondere a questa provocazione”.

Louis scoppia a ridere, poi chiude a chiave la porta e si appoggia con la schiena contro il legno. Lo stomaco di Harry si annoda.

Vieni qui”, sussurra Louis dolcemente, stendendo una mano verso di lui.

Harry tentenna.

Ci sono i ragazzi di là”, mormora.

Louis si stringe nelle spalle.

Gli ho detto che andavo a fare una telefonata”, lo rassicura. “E poi sono quasi sicuro che non vedessero l'ora che me ne andassi per addormentarsi o qualcosa del genere”.

Harry si alza in piedi.

Zayn riuscirà a guidare fino a casa?”, domanda.

Tra una cazzata e l'altra credo che Niall abbia detto che possiamo dormire qui a patto che smettiamo di fare casino quando tornano i suoi”, lo informa Louis.

Devo avvertire mia madre”, mormora Harry, muovendosi verso di lui.

Quando è a un passo da Louis, però, incespica sui suoi stessi piedi e evita di rovinargli completamente addosso poggiando una mano sulla porta, a fianco alla sua testa.

Ooops”, dice sorridendo, il proprio naso che sfiora quello di Louis.

Ciao”, sussurra l'altro ragazzo.

Harry ha appena il tempo di chiudere le palpebre prima che Louis prema le proprie labbra contro le sue. Non ci sperava più.

Le mani di Louis vagano senza sosta sulla sua schiena, come se non sapessero dove fermarsi. Il loro bacio è lento ma appassionato allo stesso tempo e a Harry rischiano di cedere le ginocchia. Di nuovo, forse non doveva fumare.

Ce l'ho con te”, mormora, interrompendo il bacio per prendere aria.

Perché?”, domanda Louis affondandogli le dita nel fianco.

Mi hai ignorato quasi tutto il tempo, oggi”, piagnucola Harry.

Louis sorride.

Si chiama istinto di conservazione”, spiega.

Harry geme di frustrazione.

Io la definirei tortura, più che altro”.

Louis ride.

Punti di vista”.

Harry gli sfiora la guancia con il naso.

Stavo impazzendo”.

Non lo dire a me”, replica Louis. “E comunque, non fare mai più quello che hai fatto oggi”.

Harry fa bruscamente un passo indietro per guardarlo in faccia.

Cioè?”.

Louis arrossisce.

Que-, quella cosa di toccarmi l'orecchio”, balbetta.

Harry scoppia in una risata incredula.

Mai mai più?”, domanda, sollevando una mano per toccargli l'orecchio ma decidendo invece di passargli un braccio attorno al collo e attirarlo a sé.

Louis infila tutte e due le mani nelle tasche posteriori dei suoi jeans.

Non quando siamo insieme ad altre persone, per favore”.

A mia discolpa posso dire che non l'ho fatto apposta”, si giustifica Harry.

La strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni, Harold”.

Harry pensa che sia giunto il momento di smetterla di perdersi in chiacchiere e riprende a baciarlo.

*

Vi prego, ditemi che avete un motivo valido per esservi vestiti da imbecilli”, dice Perrie giovedì pomeriggio in aula musica.

Zayn si aggiusta il cappello sulla testa.

Almeno io non indosso una salopette. Sopra un maglione”, ribatte, lanciando uno sguardo a Harry.

Il riccio si stringe nelle spalle.

Avevo freddo”.

Dove l'ha trovata Liam quella maglia da giocatore di hockey?”, domanda la ragazza.

Gliel'ho prestata io”, risponde Zayn, guardando il suo amico seduto a fianco a Danielle all'estremità opposta della fila di sedie. “A lui sta meglio”.

Siete conciati in questo modo per una lezione di aerobica o cosa?”, continua Perrie.

Zayn rotea gli occhi.

Aspetta e vedrai”, le dice.

Quando Savan entra in aula si sofferma a osservarli con sguardo perplesso per qualche secondo.

Ho sentito che devo aspettarmi grandi cose da voi questo pomeriggio”, afferma.

Louis si alza in piedi.

Non so chi ti abbia fatto questa soffiata ma non mentiva”.

Savan ride.

D'accordo, non sto più nella pelle. Volete iniziare?”.

Zayn trascina Harry per un braccio verso il centro della stanza. Louis, sempre nelle veci di coordinatore/coreografo, li istruisce sulle posizioni da assumere.

Niall, metti il cappello sulla testa”, ordina.

Perché indossi la tuta della squadra?”, chiede l'irlandese.

Era l'unica che avevo”, taglia corto Louis.

Quando Savan fa partire la base, nell'aula si levano alcune esclamazioni di sorpresa tra i ragazzi che non sapevano cosa avrebbero cantato loro cinque. Michael si alza perfino in piedi e batte le mani entusiasta. Chi l'avrebbe detto che questa specie di emo/punk avrebbe apprezzato?

Tutti e cinque iniziano ad eseguire la coreografia che Louis ha provato a insegnare loro, seguendo l'altro ragazzo con lo sguardo. Perrie già si tiene la pancia dal ridere. Harry morirà di imbarazzo o morirà per la fatica di cantare e ballare insieme.

L'attacco tocca a Zayn.

Everybody, yeah, rock your body, yeah. Everybody, yeah, rock your body right”.

Backstreet's back, alright!”, cantano tutti insieme.

Tra gli altri c'è chi ride apertamente e chi sorride incredulo. Danielle ha lo sguardo concentrato, come se stesse valutando quanti e quali passi stiano sbagliando. Questo è il momento dell'improvvisazione – come ha detto Louis – perciò tutti ballano liberamente. Harry è sicuro che Zayn e Liam vorrebbero essere da tutt'altra parte a fare tutt'altro. Lui stesso non riesce a concentrarsi con Louis che muovo il sedere a quel modo.

Oh, my god, we're back again”, canta Niall, prendendo a saltellare davanti ai suoi compagni seduti. “Brothers, sisters, everybody sing”.

Liam, che veste più o meno orgogliosamente i panni di Nick Carter, canta la sua parte muovendosi in maniera impacciata. Devi essere sexy, gli ha raccomandato Louis, devi sentirti sexy.

Am I original?”, dice ammiccando.

Am I the only one?”, gli fa eco Zayn.

Am I sexual?”, continua Liam.

Louis sottolinea le parole dell'altro ragazzo con un movimento del bacino che se non ha ucciso tutti quanti sicuramente ha fatto asciugare la bocca di Harry. Danielle si nasconde il viso con le mani e Liam le lancia uno sguardo di scuse.

Dopo aver cantato il ritornello tutti insieme ed essere riusciti a non cadere e/o scontrarsi l'uno con l'altro, è di nuovo il turno di Niall.

Now throw your hands up in the air”, canta, accompagnando le parole con un gesto delle mani,”wave them around like you just don't care”.

Alla fine dell'ennesimo ritornello, in una specie di momento di sospensione in cui la canzone dei Backstreet Boys sfuma con fluidità in quella delle Spice Girls, tutti colgono l'occasione per apportare qualche modifica al proprio look. Zayn indossa il cappello al contrario, Liam si toglie la maglia da hockey rivelando sotto una camicia nera già chiazzata di sudore, Harry sbottona la salopette e si sfila dalla tasca un foulard leopardato che si avvolge attorno alla testa, Niall si libera della felpa rimanendo in canottiera bianca – che dovrebbe rassomigliare al ben noto vestitino di Emma Bunton ma che rimane comunque nulla di più di una canottiera aderente – e Louis tira giù la zip della propria felpa , se la toglie, la fa ruotare sopra la testa e poi la lancia in mezzo al pubblico con fare da rockstar. Per evidenziare il suo ruolo di Geri Halliwell del gruppo ostenta una t-shirt con la bandiera del Regno Unito.

Yo, I'll tell you what I want, what I really, really want”, inizia aggressivamente Harry, puntando un dito contro Louis.

So tell me what you want, what you really really want”, risponde l'altro ragazzo, facendo delle smorfie che rischiano di far scoppiare a ridere Harry nel bel mezzo della canzone.

If you want my future, forget my past”, canta Zayn poco dopo. Lui Sporty Spice non voleva farla, ma Louis ha insistito che questa fosse la parte migliore da assegnargli visto che Niall desiderava a tutti costi essere Emma.

If you wanna get with me, better make it fast”, gli fa eco l'irlandese.

Now don't go wasting my precious time, get your act together we could be just fine”, continuano prima Harry e poi Louis.

If you wanna be my lover, you gotta get with my friends, make it last forever friendship never ends. If you wanna be my lover, you have got to give, taking it too easy, but that's the way it is”, cantano Harry, Louis e Niall. Nel frattempo, in sottofondo, Zayn e Liam riprendono il loro scambio di battute da Everybody (“Am I original? Am I the only one?”).

Armonizzare le voci per questa parte e imparare i passi, seppur semplici, non è stata una passeggiata, ma poteva andare peggio, a conti fatti.

Per concludere, Zayn, Liam e Louis cantano di nuovo il ritornello della canzone precedente, mentre Harry e Niall si sovrappongono con le loro voci cantando l'ultima parte di Wannabe: “Slam your body down and wind it all around”.

Perrie, Danielle, Michael, Rita e perfino Josh si alzano in piedi per ballare. A canzone ultimata tutti applaudono, anche Ed, seppur di malavoglia.

Savan ghigna.

Ci metto la mano sul fuoco che voi cinque diventerete la prossima boy band di successo”, afferma.

Louis fa un inchino.

Stiamo puntando proprio a questo”, dice col fiatone.

Niall passa un braccio attorno alle sue spalle mentre con l'altro avvicina Harry.

Non mi sono mai sentito più idiota in vita mia ma mi sono divertito da morire”.

Harry lo abbraccia e ne approfitta per stringere la spalla di Louis. L'altro gli tiene brevemente la mano e gli sorride.

Col senno di poi, devo ammetterlo”, dice Zayn avvicinandosi a Louis, “hai avuto una buona idea”.

Louis gli fa la linguaccia ma lo prende per la vita e gli dice all'orecchio: “Hai sentito Savan? Altro che Backstreet Boys”.

Vi do un consiglio, però”, afferma il professore mentre loro tornano a sedersi, “evitate di ballare, ok?”.

Ehi!”, protesta Louis. “Sai quanto abbiamo provato per imparare quei passi?”.

Savan scuote il capo.

Non abbastanza”.

Alla fine dell'ora, Harry aspetta Louis fuori dalla porta – Ed è sparito chissà dove con Alice – perché vuole passare un po' di tempo con lui prima di prendere il bus.

Bella sciarpa”, dice una voce alle sue spalle. “O quello che è”.

Harry si volta verso Michael. Due giorni prima ha scoperto che è australiano, per questo il suo accento è così strano.

Uhm, grazie”, risponde, giocherellando col lembo del foulard che gli cade sulla spalla. Tra una cosa e l'altra ha dimenticato di toglierlo.

Le macchie di leopardo sono un tributo a Mel B, giusto?”.

Harry ride.

Già”, replica. “Mi è toccato fare Mel B anche se non ho il suo fisico”.

Micheal gli mette una mano sulla spalla.

Mi sarei alquanto stupito se sotto la salopette avessi nascosto delle tette giganti”.

Harry scoppia a ridere di nuovo nell'esatto momento in cui Louis esce dall'aula.

Lou!”, lo chiama.

Louis si volta un attimo.

Devo scappare”, dice, camminando all'indietro. “Ma tanto tu hai già compagnia e non sentirai la mia mancanza. Ciao!”.

Harry non ha modo di replicare perché Louis raggiunge l'uscita della scuola correndo. Il riccio si rabbuia.

Ho, ehm, combinato qualche casino?”, domanda Michael.

Harry fa cenno di no con la testa, mettendoci forse troppa foga.

No, che dici”, replica. “Senti, devo prendere il bus. Ci vediamo la prossima volta!”.

D'accordo, Curly”, dice l'altro sorridendo.

Harry sente il cuore sprofondare. Perché proprio questo nomignolo?

A presto”, mormora, lasciandosi alle spalle un Micheal ancora sorridente.

ANGOLINO:

Sono in super mega iper ritardo - della serie che se non vado subito a vestirmi per stasera rimango a casa - perciò bando alle ciance, devo dirvi una cosa importante: a fine mese parto per Londra con l'idea di trasferirmi per qualche mese, SE trovo lavoro (altrimenti ritorno in Italia, con la speranza che i miei non mi caccino di casa). Ve lo dico perché ovviamente questo significherà che avrò meno tempo per scrivere e che gli aggiornamenti potrebbero essere ancora più lenti. Vi chiedo solo di non abbandonarmi, ok? Non ho intenzione di interrompere questa storia, o le altre mie storie, tutto quello che deve succedere è già nella mia testa, devo solo trovare il tempo di scriverlo. Se volete parlarmi, chiedermi qualcosa sugli aggiornamenti, sapere se sono viva, mandatemi un messaggio privato o scrivetemi su Twitter (per chi non mi seguisse già io sono @Venomous_Idra). Spero di pubblicare almeno un altro capitolo prima di partire!

Detto questo, vi lascio i link ai video delle canzoni di questo capitolo: http://www.youtube.com/watch?v=6M6samPEMpM , http://www.youtube.com/watch?v=gJLIiF15wjQ 

I BSB e le Spice sono la mia infanzia e scrivere questo capitolo mi ha reso nostalgica...

Alla prossima! Vi ringrazio sempre per il vostro supporto!

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Capitolo 34
*** You and me ***


larry

Sono in uno stato di profonda crisi perché Harry è tornato a Londra e ha preso la metro. LA METRO. E se ha preso la linea che penso abbia preso è quella che fino a poco tempo prendevo io ogni giorno. Uffa.

Comunque, scusate lo sfogo. Aggiorno dopo tanto, troppo tempo e mi dispiace avervi fatto aspettare così tanto. Per fare prima non ho risposto singolarmente alle recensioni però vi ringrazio e vi amo tutti...cute as a button, every single one of you! (Ok, non ci sto più con la testa, lo ammetto).

Per di più sto aggiornando di notte quando starete dormendo tutti ma non posso fare altrimenti, capitemi!

Vi lascio alla storia. Se questo capitolo fa schifo è colpa...mia.


*


La prossima volta affittiamo un minivan, ok?”,

Dopo essersi accertato che i pezzi della sua batteria siano posizionati in modo che il viaggio in macchina non possa arrecare loro alcun danno, Josh chiude il portabagagli della propria auto.

Magari uno di quelli d'epoca per andarcene in giro stile figli dei fiori”, suggerisce Niall.

Magari no”, replica Josh.

Oh, lasciami sognare!”, sbotta Niall, schiacciandosi sul sedile posteriore e scuotendo la testa all'indirizzo di Harry, seduto dal lato opposto. Una chitarra, un basso e le aste di due microfoni li separano, creando tra di loro una sorta di barriera.

Tutto ok lì dietro?”, domanda Ed dal sedile davanti, stringendosi la chitarra contro il petto come se qualcuno dovesse rubargliela da un momento all'altro.

Sì, a parte che non so dove mettere i piedi”, si lamenta Harry.

Non sul mio amplificatore”, gli intima Niall.

Harry allarga ancora di più le gambe, in modo da non sfiorare l'amplificatore di Niall, incastrato tra il sedile anteriore dove si trova Ed e quello posteriore dove è seduto lui.

È un miracolo che siano riusciti a sistemare tutta la strumentazione necessaria in macchina di Josh. Il piano originale era di farsi aiutare da Eleanor ma, dopo una breve consultazione tra gli organizzatori del compleanno di Louis – vale a dire, in primis, Harry e Niall - è sembrato più logico affidare alla ragazza il compito di esca. Lei dovrà convincere Louis a mettersi in tiro e uscire per una cena tra amici e portarlo invece al seminterrato dove si terrà la festa.

Quando Harry le ha comunicato l'idea della festa a sorpresa l'espressione sbalordita sul suo volto gli ha fatto capire che la ragazza avesse totalmente rimosso dai suoi pensieri il compleanno di Louis (cosa perfettamente giustificabile visto che mancavano dieci giorni se e solo se lei non fosse la stramaledettisima fidanzata di Louis da ben due anni). Harry l'ha odiata un po'. L'ha odiata di più, però, quando lei ha sorriso dicendogli che era un'ottima idea e che sicuramente ci avrebbe pensato lei se non fosse stata così impegnata. Harry ha deciso di fare buon viso a cattivo gioco e le ha spiegato tutti i dettagli ai quali lui e Niall avevano già pensato. Eleanor si è offerta di occuparsi di invitare gli amici suoi e di Louis ma non ha fatto alcun tentativo per cercare di essere maggiormente coinvolta nell'organizzazione dell'evento. Harry ricorda di aver pensato che se Loius ha deciso di tradirla e usarla come copertura, forse la sua omosessualità e la sua attrazione per lui non sono stati gli unici moventi. Se il tradimento è immorale altrettanto immorale è non ricordarsi del compleanno del proprio ragazzo (o presunto tale). Ok, forse Harry usa il concetto di moralità a proprio piacimento, ma qualcuno può biasimarlo? (La risposta è sì, ma Harry preferisce ignorarla).

Mi gioco il piede destro che Zayn e Liam non troveranno la strada”, dice Niall, dopo che Josh ha messo in moto l'auto.

Perché proprio quello destro?”, si domanda Ed.

L'irlandese lo ignora.

Zayn ha scaricato le indicazioni da Google Maps”, lo informa Harry.

E questo dovrebbe rassicurarmi?”, scherza Niall.

Harry ride e appoggia la testa contro il finestrino. Ci ha messo tutto sé stesso per organizzare questa festa, ha perfino trascurato lo studio e il glee club per questo. Ha architettato tutto in modo che Louis non si accorgesse di niente e perciò più di una volta ha dovuto rinunciare a vederlo. Però è sicuro che questi sacrifici verranno ripagati, perché Louis avrà un diciottesimo compleanno indimenticabile.

Per fortuna che Rita ha la patente così le ragazze hanno avuto il passaggio assicurato”, osserva Ed. La sua voglia di partecipare al compleanno di Louis rasenta il nulla.

E per 'le ragazze' intendi Perrie, Alice e...Michael?”, domanda Josh.

Niall scoppia a ridere.

Ok che Michael è gay ma definirlo una ragazza mi sembra un po' eccessivo”.

Harry volta di scatto la testa verso di lui.

Michael è gay?”.

Così dicono”.

E chi lo dice?”.

La gente, a scuola”.

Harry si gratta il mento.

La gente ne dice tante”.

Niall sbuffa.

Senti, non è che io sia così interessato alla sessualità delle persone che conosco, ho solo riferito quello che si dice in giro”.

Harry lascia di nuovo cadere la testa contro il finestrino.

Non capisco perché nessuno si faccia gli affari propri”.

Niall allunga una mano per toccargli il braccio.

Ehi, ce l'hai con me?”, domanda, preoccupato.

No, perché dovrei?”.

Niall ha solo riportato uno dei tanti gossip che circolano a scuola, senza malizia o cattive intenzioni.

Secondo me Harry è preoccupato che la sua nuova groupie ci provi con lui”, scherza Josh, lanciandogli un'occhiata dallo specchietto.

Harry rotea gli occhi. L'atteggiamento di Michael nei suoi confronti non è passato inosservato ai suoi amici: l'altro ragazzo si complimenta con lui a ogni occasione disponibile, anche davanti a tutti, dopo ogni incontro del glee club lo ferma sempre per parlargli e gli sorride ogni volta che Harry incrocia il suo sguardo. Non c'è da stupirsi se Louis non lo trovi per niente simpatico e abbia più volte fatto battutine maligne contro il povero ragazzo (solo quando lui e Harry sono soli, per fortuna). Harry sarebbe un idiota se non si fosse reso conto, a questo punto, che da parte di Michael potrebbe esserci un certo interessamento. Sembrano lontani i tempi in cui non se lo filava nessuno. Ci voleva il glee club per renderlo appetibile e fargli guadagnare qualche pretendente? Peccato che gliene abbia fatto guadagnare uno di troppo.

Ce li hai tu i soldi per pagare il proprietario?”, domanda Niall.

Harry si tasta la tasca anteriore dei jeans dove si trova la busta contenente i soldi che ha raccolto per affittare - totalmente in nero - il locale.

Speriamo di non ricevere una bella visita della polizia”, borbotta Ed.

E che cazzo, Edward, smettila di tirarci la sfiga addosso!”, sbotta Harry. “Non è mai successo prima d'ora, perché dovrebbero decidere di fare un controllo proprio stasera?”.

La musica ad alto volume e tante auto parcheggiate davanti a un'anonima villetta potrebbero attirare l'attenzione”, dice il rosso.

Harry si sporge per mollargli un pugno sulla spalla.

Ti odio”.

Speriamo almeno che i poliziotti arrivino prima di mezzanotte”, interviene Josh per cercare di alleggerire l'atmosfera. “Cioè prima che Louis abbia effettivamente diciotto anni e possa essere arrestato”.

Niall ridacchia.

Sarebbe il miglior diciottesimo compleanno di sempre”.

Harry sbuffa.

Sì, come no”.

Quando giungono a destinazione Harry lascia che i suoi amici si occupino di scaricare gli strumenti dalla macchina e si avvia verso l'ingresso della villetta per incontrare il proprietario, definire gli ultimi dettagli e pagarlo. Ha appena finito la sua contrattazione quando gli squilla il cellulare.

Liam”, risponde, “non dirmi che vi siete persi”.

Liam fa un verso indignato.

No, abbiamo dovuto accostare perché mi ha chiamato Danielle”, risponde. “Lei, Eleanor e Louis saranno lì tra venti minuti”.

Harry si passa una mano tra i capelli. Hanno pochissimo tempo per montare gli strumenti e addobbare la sala. In più non ha idea di dove siano finite Rita e gli altri con il cibo e gli alcolici.

Ok, Li, adesso andrò fuori di testa per qualche minuto ma tranquillo che riuscirò a riprendermi in tempo per sistemare tutto prima che arrivi Louis”.

Liam sospira.

Calmati e fatti aiutare dagli altri, ok? Io e Zayn saremo lì tra cinque minuti”.

Cinque minuti è un eufemismo per mezz'ora?”.

Liam ride.

No, Harry, sto parlando sul serio. Ci vediamo tra poco”.

Harry chiude la telefonata e corre dagli altri. Niall sta trasportando la cassa della batteria di Josh assieme all'altro ragazzo.

Niall, ho bisogno di te”.

L'irlandese aggrotta la fronte.

Ho un attimino altro tra le mani”.

Harry si riempie i polmoni di aria perché teme di stare per svenire dall'ansia.

Lascia che si occupino Ed e Josh degli strumenti”, implora. “Tu, per favore, aiutami con gli addobbi e-, devi chiamare Rita, non ho il suo numero, o forse potrei chiamare Perrie, devo chiederle che fine hanno fatto perché dobbiamo sistemare il tavolo, e-”.

Harry!” esclama Niall. “Frena!”.

Harry si passa una mano sulla faccia.

Louis sarà qui tra venti minuti”.

Niall fa cenno a Josh di poggiare la cassa per terra.

Calmati, Hazza, abbiamo un sacco di tempo”, dice in tono rassicurante. “Dai, vengo a darti una mano”.

Harry lo abbraccerebbe se questo non comportasse una perdita di tempo utile.

Niall, quando tutto questo sarà finito ti farò una statua”.

L'irlandese ghigna.

A grandezza naturale?”.

No, macché, sarà enorme”.

Niall scoppia a ridere e gli circonda le spalle con un braccio.

Mi piace”.

*

Harry ha pregato tutti quanti di non fare gli auguri a Louis prima di mezzanotte perché porta sfiga. Di solito non crede a questo tipo di superstizioni, ma stavolta vuole fare le cose per bene.

Hanno appena parcheggiato”, lo informa Liam, cellulare alla mano.

Harry stringe l'asta del microfono tra le dita.

Ok, siete tutti pronti?”, domanda.

Lui, Perrie, Zayn e Liam canteranno The Best - la canzone che hanno dedicato a Louis alla partita – mentre Josh li accompagnerà alla batteria, Niall al basso e Ed alla chitarra. Hanno preparato questa e altre canzoni in tre giorni, potrebbe essere un disastro. Harry spera che a Louis basti il pensiero.

Quando la porta del seminterrato si apre, rivelando la presenza di Louis e di Eleanor - incollata al suo braccio - Harry dà l'attacco per iniziare.

La faccia di Louis è comicamente shockata. Ha la bocca spalancata e batte ripetutamente le palpebre, come se non credesse ai suoi occhi. Harry è troppo impegnato a ghignare e per questo si dimentica di cantare metà della sua strofa. Louis adesso si nasconde il viso tra le mani e si rifiuta di guardarsi intorno. Probabilmente sarà a metà tra lo stupefatto e l'imbarazzato.

Buon non compleanno!”, urla Liam a canzone finita facendo in modo di sollevare un coro di applausi.

Louis li spia attraverso le dita.

Sta succedendo veramente?”, mormora quando li applausi sono scemati.

Perché, non sei contento?”, domanda Liam, continuando a parlare al microfono.

Louis stacca le mani dal proprio viso.

Sono indeciso se morire di felicità o morire di vergogna”, afferma, sorridendo imbarazzato. E Louis imbarazzato è una delle cose più interessanti che l'umanità possa avere l'onore di vedere.

Credevo fossi abituato a essere al centro dell'attenzione”, lo prende in giro Zayn.

Louis ha le guance arrossate e gli occhi lucidi. Harry lo trova bellissimo e lo ama da impazzire.

Sì, ma nessuno aveva mai fatto questo per me”, replica.

Devi ringraziare il nostro amico Hazza, è stata una sua idea”, interviene Niall, dando una pacca sulla spalla a Harry.

Louis posa lo sguardo su di lui e per un attimo ci sono solo loro due al mondo, poi interrompe il contatto visivo e finalmente si guarda intorno.

Avete fatto le cose per bene, vedo”, commenta.

Per chi ci hai preso?”, scherza Niall.

Louis ride.

Ammetto di avervi sottovalutato”.

Liam si dirige verso di lui a braccia spalancate.

Almeno un abbraccio di ringraziamento ce lo meritiamo o no?”.

Louis si lancia tra la sue braccia facendogli perdere l'equilibrio.

Ora come ora ti bacerei pure in bocca, Liam Payne!”.

Louis abbraccia chiunque gli capiti a tiro, dai membri del glee club ai suoi compagni di squadra, che però sembrano accettare meno volentieri il suo gesto d'affetto e i suoi ossessivi ringraziamenti.

Mentre accade tutto questo Harry si tiene in disparte e osserva Louis, che è finalmente tornato sé stesso. Sta sistemando il microfono sull'asta quando l'altro ragazzo sbuca dal nulla e lo coglie di sorpresa stringendolo in un abbraccio che gli mozza il fiato.

Ti amo”, mormora eccitato Louis tra i suoi capelli.

Il mondo intorno sembra fermarsi per un attimo e Harry ha appena il tempo di assimilare le parole dell'altro ragazzo prima che Louis sparisca come è arrivato, per continuare il giro dei ringraziamenti. Il riccio si poggia una mano sul cuore e teme di essere sul punto di avere un fottuto infarto. Come può Louis dirgli una cosa del genere e mollarlo lì con la tachicardia?

Il riccio si siede su una panca per cercare di calmarsi e riflettere lucidamente. Louis gli ha appena confessato che lo ama e lui sarebbe al settimo cielo se non fosse che la dichiarazione dell'altro ragazzo sia sembrata più che altro una frase dettata dall'eccitazione del momento che una confessione ponderata. Se Louis l'avesse intesa veramente lo avrebbe guardato negli occhi e soprattutto non si sarebbe volatilizzato un secondo dopo, giusto? Forse Louis l'ha detto così per dire, forse il suo ti amo era un sinonimo di grazie, forse forse forse...Harry non può avere una fottuta crisi a inizio serata per una frase che probabilmente per Louis non ha la stessa importanza che ha per lui. Louis è un tipo istintivo che raramente pensa prima di parlare. Harry non può entrare in paranoia per una sciocchezza simile, semplicemente non può. Dovrà pensarci in un secondo momento.

Tutto ok?”.

Harry solleva la testa e incontra lo sguardo apprensivo di Zayn.

Sì, ho avuto solo un attimo di...non lo so, lascia perdere”.

Zayn gli poggia una mano sulla spalla.

Tutto è andato secondo i piani, adesso puoi finalmente tranquillizzarti”.

Harry si sforza di sorridere.

Lo so”, afferma. “Secondo te a Louis ha fatto piacere la nostra sorpresa?”.

Scherzi? Ma non hai visto che prima stava per commuoversi?”.

Harry lo ha visto sì.

E secondo te è felice di essere qui?”.

Zayn annuisce.

Certo che lo è! Se i miei amici mi organizzassero una festa a sorpresa per i miei diciotto anni probabilmente verserei una lacrima anch'io”.

Harry ghigna.

Stai cercando di dirmi qualcosa tra le righe, Malik?”, scherza.

Zayn distoglie lo sguardo.

Dodici gennaio”, dice tra un colpetto di tosse e l'altro.

Harry ridacchia.

Comunque”, aggiunge poco dopo, “stasera mi premeva di più renderlo felice piuttosto che sorprenderlo”.

Zayn lo guarda con sguardo indecifrabile.

Sei riuscito a fare entrambe le cose”.

Harry è sul punto di replicare quando Niall comincia a cantare “Un buon non compleanno a me? A te!”, saltellando sul posto.

Qualcuno gli tolga quel microfono dalle mani!”, urla Zayn, esasperato.

Niall nel frattempo viene affiancato da Louis e Perrie (Harry assegna mentalmente a Niall la parte della Lepre Marzolina, a Louis quella del Cappellaio Matto e a Perrie quella di Alice). Zayn parte alla volta della sua ragazza, la prende per la vita e la sposta di peso verso l'altro lato della stanza. Perrie ride e protesta ma Zayn la zittisce spingendola contro una colonna e baciandola.

Harry ne ha avuto abbastanza di spiare le effusioni dei suoi amici e decide che è un buon momento per iniziare a bere e a spizzicare qualcosa.

Niall e Louis continuano a cantare indisturbati mentre gli altri invitati colgono l'input di Harry e cominciano a versarsi da bere e a mangiare.

Quanto alcool abbiamo?”, domanda Ed, riempiendosi il piatto di patatine.

Abbastanza per dissetarci ma non abbastanza per ubriacarci”, risponde prontamente Harry.

E perché mai?”.

Harry ha contattato la madre di Louis per invitarla alla festa – gli è sembrato giusto invitarla al compleanno del proprio figlio – ma lei ha declinato, sebbene fosse entusiasta della sua idea. Tuttavia si è fatta promettere di non fare circolare troppi alcolici – “sarete quasi tutti minorenni!” - e Harry ha dovuto acconsentire.

Non siamo qui per sbronzarci”, taglia corto.

Ed ingoia una manciata di patatine e fa spallucce.

Gli invitati sono divisi per gruppi: da una parte ci sono i membri del glee club, dall'altra gli amici di Louis ed Eleanor. Tutti sembrano a proprio agio e Harry è sollevato anche se avrebbe voluto che i due gruppi cercassero di mescolarsi un po'. Tuttavia non si può pretendere che due categorie di persone che a scuola ignorano la presenza l'una dell'altra instaurino un legame da un momento all'altro.

Può cantare chiunque o il microfono è un'esclusiva del glee club?”, domanda uno dei compagni di squadra di Louis.

Perché, tu vorresti cantare?”, gli fa eco un altro.

Aspetta che beva un po' e ti faccio vedere io”, risponde il primo facendo scoppiare a ridere i suoi amici.

Harry si muove in giro per la sala, cercando di interagire con tutti quelli che conosce, anche se quello che desidera di più è stare con Louis. Però questa è la sua festa, Harry non può rubarlo a tutti gli altri e averlo tutto per sé. In più, c'è Eleanor e per forza di cose le interazioni tra lui e Louis dovranno essere limitate.

Harry cerca di ignorare l'esistenza della ragazza meglio che può. È geloso, ma non tanto del rapporto che hanno lei e Louis – rapporto più che altro di facciata, visto che né lei né lui provano l'uno per l'altra quello che provavano all'inizio, se mai qualcosa di serio ci sia mai stato tra di loro – quanto del fatto che possano comportarsi, anche solo per mantenere le apparenze, come una coppia. Da quello che ha capito Harry, tanto Louis quanto Eleanor hanno i loro motivi per continuare la loro - per così dire - relazione. Quelli di Louis sono ben noti, quelli di Eleanor riguardano un'inspiegabile paura di rimanere da sola e il bisogno di avere un ragazzo popolare, cosa che è una sorta di status symbol al liceo. Quindi Harry non si preoccupa più come prima del fatto che Louis possa ancora provare qualcosa per Eleanor o che Eleanor esca da un'ipotetica rottura con il cuore spezzato. Però non può non sentirsi in colpa per il fatto che, sebbene ormai Eleanor usi Louis tanto quanto Louis usa lei, la ragazza sia totalmente ignara del tradimento che si consuma costantemente alle sue spalle. Ma, nonostante questa situazione non sia l'ideale, Harry non vuole fare pressioni su Louis, né per lasciarla né per definire la loro relazione.

Come se fosse capace di leggergli nel pensiero, l'altro ragazzo gli si avvicina, sfiorandogli brevemente un fianco.

Non ci sono i palloncini”, borbotta, masticando dei popcorn. “Volevo i palloncini”.

Harry aggrotta la fronte.

Compi diciotto anni o cinque?”.

Louis mette il broncio.

Ringrazia che ho ignorato il suggerimento di tua madre”, continua Harry.

Sarebbe?”.

Harry ghigna.

Mi aveva proposto di prepararti uno striscione con scritto 'Auguri, Boo Bear”.

Louis si strozza coi pop corn. Harry gli offre la birra che ha in mano.

Quella donna è malefica”, commenta l'altro ragazzo. “Non avrebbe mai dovuto rivelarti un particolare così imbarazzante del mio passato”.

Harry ride.

Ehi, Boo, non parlare male di tua madre!”, esclama.

Louis lo pizzica sulla pancia.

Giuro che vado a chiedere a Anne qualcosa di imbarazzante sul tuo di passato per poi ricattarti”.

Harry mostra un'espressione impassibile.

Non riuscirai a cavare dalla bocca di mia madre i miei oscuri segreti”.

Conosco uno o due trucchetti per far parlare una donna”, afferma Louis muovendo le sopracciglia con fare allusivo.

Harry scoppia a ridere. Louis lo segue a ruota, rischiando di farsi uscire la birra dal naso e cominciando a tossire subito dopo.

Tutto ok?”, domanda il riccio dandogli delle pacche sulla schiena.

Louis strizza gli occhi e prende un respiro profondo.

Non vorrei morire giusto qualche ora prima di diventare maggiorenne”.

Harry gli accarezza la schiena.

Cerca di non morire neanche dopo, per favore”.

Grazie per tutto quello che hai fatto”, dice Louis dopo un po'.

Harry non toglie la mano dalla sua schiena. Ha bisogno di un qualche tipo di contatto.

Non devi ringraziare solo me”, afferma. “Gli altri mi hanno aiutato tantissimo, soprattutto Niall e Liam”, minimizza.

Ok, è vero che senza gli altri ragazzi probabilmente il suo grande piano sarebbe fallito, però il grosso dell'organizzazione – con la relativa ansia e il relativo stress – è caduto sulle sue spalle. Ma gli piace essere modesto.

L'idea è stata tua”, insiste Louis. “Se non fosse stato per te oggi non avrei avuto tutto questo”.

Harry sorride.

Ci tenevo che per i tuoi diciotto anni avessi avuto una festa come si deve”, dice dolcemente. “Te la sei meritata”.

Per essere riuscito a sopravvivere fino a oggi nonostante le mille avversità della vita?”, scherza Louis.

No, perché sei la persona migliore che conosca e non sopportavo l'idea che passassi il giorno del tuo compleanno a rimuginare sul fatto che non ci fosse nessuno con cui condividerlo. A parte i tuoi genitori, ma-, lo sai”.

L'espressione di Louis cambia gradualmente da divertita a commossa.

Mark se n'è andato di casa”, mormora. “Sarà il mio primo compleanno e il mio primo Natale senza di lui dopo anni”.

Harry gli stringe una spalla.

Mi dispiace, Lou”.

Louis cerca gli occhi di Harry.

Non so se capisci quanto sia importante per me quello che hai fatto stasera”, dice. “Quest'anno non avevo in programma di festeggiare il mio compleanno tanto che, detto sinceramente, mi frega poco della festa e delle persone che sono venute, nonostante apprezzi tutto questo perché è frutto della tua mente geniale. Quello che importa è che tu abbia fatto tutto questo per me e che potrò averti al mio fianco quando scoccherà la mezzanotte e non sarò più un minorenne sfigato come la maggior parte di voi”.

Harry ridacchia e segue il suo istinto, perciò passa un braccio attorno alle spalle di Louis e lo attira contro il suo petto.

Guarda cosa è riuscito a organizzare questo minorenne sfigato”, scherza.

Louis lo guarda di sotto in su.

Sei riuscito a farmela sotto il naso”, afferma.

Sono piuttosto orgoglioso di me”, gongola Harry. “Com'è possibile che non tu ti sia accorto di niente?”.

Louis sospira.

Forse perché non me lo sarei mai aspettato”.

Non hai sospettato nulla neanche quando Niall l'altro giorno ha chiesto ad alta voce se per il ventitré avrebbe dovuto vestirsi casual oppure elegante?”.

Louis scuote il capo.

Non l'avrò neanche sentito”.

Harry ride.

Beata ignoranza”.

Il suono di una chitarra elettrica li risveglia dal loro piccolo idillio. Louis si divincola dall'abbraccio, forse improvvisamente cosciente della posizione compromettente nella quale si trovavano.

Posso cantare anch'io o il festeggiato subisce e basta?”, domanda.

Harry gli dà un pizzicotto.

Subisce, eh? Non ti è piaciuta la nostra canzone di benvenuto?”.

Louis gli fa la linguaccia.

Stavo scherzando, cretino”, ribatte. “Però voglio cantare, posso?”.

Non ti è bastato prima con Niall?”.

Voglio cantare una canzone vera!”.

Harry allarga le braccia.

Come desideri”.

Louis sorride e si dirige verso l'angolo della stanza dove si trovano gli strumenti. Qui confabula con Niall e Josh per un po'.

Fratelli!”, esclama attirando l'attenzione di tutti. “Tommo vuole dedicarvi una canzone. Non vi garantisco che l'esecuzione sarà perfetta perché la mia band non è preparata, però spero riusciate ad apprezzare il mio tentativo di allietare le vostre orecchie con una delle migliori canzoni dell'unico e inimitabile George Michael”.

Harry attende con trepidazione. Quando partono le note di Wake Me Up Before You Go-Go e Louis inizia a cantare e ballare come un esaltato, incoraggiato e imitato da quasi tutte le ragazze presenti, realizza che la festa ha buone possibilità di rivelarsi un successo.

*

Al microfono si sono avvicendati quasi tutti i membri del glee club e le canzoni scelte sono state tutte piuttosto famose e ballabili, quindi nessuno si è annoiato. Certo, qualcuno che è rimasto in disparte a parlare c'è stato e c'è ancora, ma alle feste ognuno ha il diritto di fare quello che vuole, no?

Harry ha preparato una canzone e ci tiene particolarmente a cantarla, per questo, in un attimo di pausa, si avvicina a Niall e gli comunica che è arrivato il momento.

Ok”, dice l'irlandese scolandosi in un sorso solo mezzo bicchiere di birra. “Vado a chiamare Liam e Josh”.

Dopo che tutti si sono posizionati coi propri strumenti in mano e Harry ha preso posto al microfono, Niall, che ha un microfono tutto suo, annuncia il cambio di tono della serata.

Amici!”, esclama. “Prendete per mano la vostra fidanzata, il vostro fidanzato, la vostra cotta o chi vi pare, e venite in pista a ballare un lento!”.

Harry sospetta che l'irlandese sia un po' ubriaco. Lo ha visto bere più birre di tutti.

Coraggio, non siate timidi!”, continua. “Hazza qui vuole cantare una canzone sdolcinata per le coppiette”.

Harry gli mostra il dito medio. Canzone sdolcinata un cazzo.

A poco a poco, alcuni degli invitati assecondano la proposta di Niall e si formano le prime coppie. Harry è sollevato nel vedere che Louis non si scomoda dalla panca dove è seduto e lascia che Eleanor proponga di ballare a Danielle che, in mancanza del proprio ragazzo impegnato a suonare, accetta che la sua amica le faccia da cavaliere.

Harry fissa Louis fino a quando questi non incrocia il suo sguardo. Il riccio gli sorride e Louis annuisce. Che abbia capito o meno che la canzone che Harry sta per cantare è per lui non importa, lo capirà.

What day is it? And in what month? This clock never seemed so alive”, inzia. “I can't keep up and I can't back down, I've been losing so much time”.

Louis si è portato le ginocchia al petto e sta ascoltando con attenzione. Harry ama cantare per lui anche se in una stanza stracolma di gente che non sa quello che sta succedendo. Meglio che non sappia.

'cause it's you and me and all of the people with nothing to do, nothing to lose. And it's you and me and all of the people”. Harry non distoglie lo sguardo da Louis. Tanto tutti sono troppo impegnati a ballare o a farsi gli affari propri per notarlo, giusto? “And I don't know why I can't keep my eyes off of you”.

Ed e Alice ballano stretti stretti e Harry è felice per loro, tanto felice per loro, e vorrebbe che Ed fosse felice per lui e Louis, ma in questo momento non importa.

All of the things that I want to say just aren't coming out right, I'm tripping on words, you got my head spinning, I don't know where to go from here”.

Harry è restio a dire a Louis quello che prova veramente in parte perché non sa come farlo e in parte perché ha paura della reazione dell'altro ragazzo, soprattutto perché teme che Louis non provi ancora quello che prova lui. Quel ti amo era sincero o era solo una dichiarazione di gratitudine?

Something about you now I can' t quite figure out”, canta infatti. “Everything you do is beautiful, everything you do is right”.

Sul crescendo finale Harry canta di nuovo il ritornello e non lo fa apposta a fissare Louis, semplicemente non può fare altrimenti.

And it's you and me and all of the people with nothing to do and nothing to prove. And it's you and me and all of the people and I don't know why I can't keep my eyes off of you”.

Forse essere innamorati significa vivere in una specie di piccola bolla, dove c'è spazio solo per te e per la persona che ami. Harry a volte è cosciente dell'esistenza di questa bolla, altre volte no, perciò spesso deve sforzarsi per ricordare che esiste un mondo là fuori oltre a Louis.

Haz, togliti un po' dalla palle che voglio cantare una canzone smielata anch'io”, dice Niall quando Harry ha finito. “Questa la dedico alla mia fidanzata immaginaria”.

La canzone dell'irlandese – Just The Way You Are – è appena iniziata e Harry è quasi riuscito a superare la folla di gente con lo scopo di raggiungere Louis che è ancora seduto sulla panca, quando Michael gli blocca la strada.

Mi concederesti questo ballo?”, domanda questi, tendendogli una mano.

Lo stomaco di Harry si annoda in maniera spiacevole. Michael lo guarda speranzoso e il riccio sa che non riuscirà a dirgli di no neanche mettendoci tutto l'impegno del mondo. Non è mai stato bravo a rifiutare qualcosa a qualcuno, soprattutto se quel qualcuno è una persona gentile ed educata come Michael.

Ok”, mugugna.

L'espressione dell'altro ragazzo si apre in un sorriso e Harry ha un attimo di ripensamento perché ha l'impressione che lo stia illudendo ed è una cosa crudele, anche se fatta con le migliori intenzioni.

Michael gli mette una mano su un fianco.

Se non vuoi non fa niente”, afferma, ma contraddice le sue parole quando con l'altro mano afferra una mano di Harry.

Il riccio fa un sorriso tirato. Almeno non balleranno incollati come il resto delle coppiette.

Forse ormai è troppo tardi per una confessione del genere, ma devi sapere che non so ballare”, dice Michael con un mezzo sorriso, piegandosi in avanti per farsi sentire meglio da Harry.

Il riccio sposta inconsciamente indietro la testa.

Siamo in due”, mormora.

Michael continua a sorridergli. Harry non vede l'ora che la canzone finisca. Perché riesce sempre a cacciarsi in situazioni imbarazzanti?

Posso farti una domanda personale?”, chiede l'altro ragazzo.

Harry combatte l'istinto di roteare gli occhi. No, vorrebbe rispondergli, non puoi farlo. La domanda di Michael potrebbe metterlo in difficoltà – sei gay? ti vedi con qualcuno? stai con Louis? - perché lui non solo non sa mentire, ma ha anche la sfortuna di essere uno al quale le cose gliele si leggono in faccia.

Michael non aspetta che Harry gli accordi il permesso e domanda: “Hai venduto l'anima al diavolo per cantare a quel modo?”.

Harry, suo malgrado, scoppia a ridere. Pericolo scampato.

Michael praticamente gongola per essere riuscito a farlo ridere. Harry per sbaglio gli pesta un piede ma l'altro non se ne accorge, o fa finta di non accorgersene.

Se pensi che io abbia venduto l'anima al diavolo che dire di Zayn?”, risponde.

Michael scuote il capo come se le parole di Harry fossero inconcepibili.

Scusami, ma non c'è paragone”, dice convinto.

Appunto”, ribatte Harry. “Zayn è una spanna sopra a tutti noi”.

Non ammetterà mai che però la sua voce preferita è quella di Louis, per non essere accusato di essere di parte.

La tua voce ha un tono, come dire, raschiato, che non ho mai sentito in un ragazzo della nostra età”, insiste Michal. “È incredibilmente sexy

Ecco, Michael ha leggermente deviato dalla strada dei complimenti per avventurarsi in quella del flirt spudorato. Harry lo preferiva quando era impacciato e arrossiva anche solo per salutarlo.

Uhm, grazie?”.

Michael ridacchia.

Uhm, prego?”.

La canzone finalmente arriva alla sua conclusione naturale. Harry e Bruno Mars ringraziano.

Ti va di uscire un attimo a prendere un po' d' aria?”, propone Micheal.

Harry cerca Louis con lo sguardo e scopre che l'altro ragazzo lo sta ricambiando con un'espressione corrucciata. Il riccio gli fa un cenno con la mano ma Louis si volta dall'altra parte.

Ehm, magari dopo, devo fare, ehm, una cosa”, balbetta.

Ok, Curly, a dopo”.

Harry si congeda da Michael con una veloce pacca sulla spalla e si dirige verso Louis, che adesso gli dà le spalle e sembra completamente immerso in una conversazione con un suo amico.

Ehi, Lou, posso parlarti?”, domanda, prendendolo per un braccio.

Il volto di Louis è una maschera di freddezza che congela il cuore di Harry.

Per favore?”.

Louis passa il suo bicchiere al ragazzo col quale stava parlando e annuisce.

Dove vuoi andare a parlare?”.

Harry tira un sospiro di sollievo.

Seguimi”.

Louis si fa guidare da Harry verso uno stanzino. Se qualcuno dovesse domandarsi cosa ci facciano lì dentro potrebbero dirgli che stavano facendo rifornimento di birra, perché effettivamente è lo stanzino dove hanno sistemato i fusti di birra e dove hanno nascosto la torta. Harry spera con tutto sé stesso che Louis non se ne accorga. E se dovesse accorgersene pace, era ovvio che ci fosse una torta da qualche parte.

Harry aspetta che Louis si chiuda la porta alle spalle.

La canzone che ho cantato prima era per te”, lo informa. Non è esattamente questo il motivo per cui ha portato Louis dentro questo stanzino che puzza di gatto morto e birra andata a male, ma aveva voglia di stare un po' solo con lui e rassicurarlo dopo averlo visto turbato.

Lo so”, ribatte prontamente Louis, rimanendo impassibile.

Harry sospira.

Michael non mi interessa, se è questo che ti stai domandando”.

Louis non risponde.

Dico sul serio”, insiste Harry, esasperato. “Mi ha chiesto lui di ballare”.

Louis persiste nel suo mutismo.

Lou”, piagnucola Harry.

Louis fa qualche passo verso di lui e, inaspettatamente, gli prende una mano.

Sono preoccupato”, mormora.

Harry gli strizza la mano.

Per cosa? Ti giuro che Michael-”.

Non mi riferivo a questo”, lo interrompe Louis e poi, senza che l'altro ragazzo abbia il tempo di rendersi conto di quello che sta succedendo, si mette sulle punte dei piedi e lo abbraccia.

Harry si scioglie tra le sue braccia.

E per cosa sei preoccupato? Che succede?”.

Louis poggia la testa sulla sua spalla.

Tutto ciò a cui riesco a pensare sei tu, tutto quello di cui ho bisogno sei tu”, dice. “E non mi basti mai”.

Harry lo stringe in un abbraccio che è quasi doloroso, per Louis, per lui stesso e per il suo cuore.

Quel poco tempo che passiamo insieme non mi basta mai, ma sono sicuro che anche se passassimo insieme tutto il santo giorno non mi basteresti lo stesso”, continua Louis. “Vorrei scavarmi un posto dentro di te e viverci per sempre”.

Harry pensa che è questo il momento, può dirglielo. Sta assaporando quelle due parole sulla punta della lingua quando Louis parla di nuovo.

E sono preoccupato perché mi fa paura l'idea di dipendere così tanto da un'altra persona, mi fa paura pensare che senza di te non riuscirei a vivere”, dice. “Quando non sono con te vorrei essere dove sei tu, quando sono con te mi sembra di avere i minuti contati e di non godermi a pieno il tempo che passiamo insieme perché penso continuamente che questo tempo è limitato e che non riuscirò a fare tutto quello che vorrei fare prima che scada”.

Louis respira affannosamente contro la sua spalla. Harry gli accarezza la nuca.

Anche adesso non sono tranquillo perché potrebbe entrare qualcuno da un momento all'altro e trovarci qui abbracciati, però ho così tanto bisogno di stare con te che sono sicuro che un giorno o l'altro farò una cazzata colossale che ci farà scoprire. Sei una specie di vizio che non voglio togliermi, anche se so che potrebbe uccidermi, perché è l'unica cosa che mi fa stare bene”.

Harry gli bacia una tempia e lo stringe ancora più forte. Se Louis vivesse dentro di lui, se potessero vivere in un corpo solo, allora non avrebbero alcuna scusa per stare separati. Anche Harry ha un po' paura adesso. L'amore è dipendenza? La dipendenza è amore?

Non ti ucciderò, non dire così”, sussurra.

Ho così tanta paura che se te ne andassi anche tu, stavolta non riuscirei più a rialzarmi”, continua Louis. “Ed è fottutamente frustrante avere bisogno di te ma allo stesso tempo è terribilmente insopportabile stare senza di te”.

Non vado da nessuna parte”, lo rassicura Harry. “Non vado da nessuna parte perché non saprei dove andare senza di te. Ci siamo dentro insieme in questa cosa”.

Louis soffoca un verso a metà tra un singhiozzo e una risata sul maglione di Harry.

Mi sento in una puntata di Dawson's Creek”.

Hai rovinato l'atmosfera”, borbotta Harry, pizzicandogli giocosamente un braccio.

Ho alleggerito l'atmosfera, semmai”, ribatte Louis.

Sei un guastafeste”.

Louis solleva il viso.

Anche se non riesco a stare serio per più di cinque minuti senza sentirmi James Van Der Beek sappi che intendevo veramente tutto quello che ho detto. Le parti buone e le parti cattive”.

Tipo quando mi hai paragonato al vizio del fumo?”, scherza Harry.

Non ho mai parlato del fumo io”, ribatte Louis. “Però, uhm, quello che mi fai provare mi spaventa un po' – un po' tanto – perché mi è sempre piaciuto pensare di essere una persona piuttosto indipendente e scoprire di non esserlo è, beh, spaventoso”.

Harry capisce a cosa Louis si riferisca: è riuscito a superare l'abbandono di suo padre – per due volte - nonostante sia stato un duro colpo e adesso si appresta ad affrontare coraggiosamente il divorzio dei suoi genitori e non è ancora crollato. C'è un limite al numero di persone che possono lasciarti prima che ti venga la legittima paura di rimanere solo.

Siamo in due ad essere spaventati, allora”, ammette.

In realtà, la paura di Harry non è tanto quella di dipendere da Louis – effettivamente lui ormai dipende dall'altro ragazzo però ora come ora non gli importa - ma piuttosto quella che la paura di Louis rovini tutto. Un'altra volta. Gli sembra di vivere sul filo di un rasoio e se da un lato questo potrebbe essere eccitante, dall'altro lo priva di quella serenità che dovrebbe essere alla base di ogni rapporto sentimentale. Ma è meglio non esternare queste sue preoccupazioni.

Oh, adesso mi sento meglio”, lo prende in giro Louis.

Harry poggia la fronte su quella dell'altro e si perde nel limpido blu dei suoi occhi.

Non credere di essere l'unico che si trova per la prima volta ad avere a che fare con sentimenti nuovi e spaventosi”, sussurra, ma quando prova a baciare Louis questi si tira indietro.

Harry non può fare a meno di guardarlo con apprensione.

Se iniziamo potrebbe venirci voglia di non finire più”, spiega l'altro ragazzo.

Non mi interessa”, replica precipitosamente Harry, afferrandolo per la nuca e baciandolo. Dio, ogni bacio è una boccata d'aria fresca dopo giorni di apnea.

Nonostante la reticenza iniziale Louis si lascia andare, stringendo inconsciamente le dita attorno al maglione di Harry con insistenza.

Perché non posso baciarti quando dove e come cazzo voglio?”, si domanda Harry, prendendosi un attimo di pausa.

Louis si rabbuia. Ok, basta farsi domande inutili, meglio riprendere da dove hanno lasciato.

Il discorso del tu non mi basti mai di Louis vale anche per Harry. Il riccio bacia le labbra di Louis, le sua guance, la sua fronte, le sue palpebre, il suo naso. Louis si lascia inghiottire da Harry e a Harry vorrebbe che Louis non finisse mai, così che possa esserci sempre una parte di lui che Harry non ha ancora baciato. Se Louis fosse nudo ci sarebbero tante di quelle parti ancora da baciare...

Louis ha appena afferrato il suo labbro inferiore coi denti e Harry è a un passo dall'andare in iperventilazione che qualcuno chiama il nome del festeggiato.

Merda”, impreca Harry.

Mancano dieci minuti a mezzanotte!”, sta dicendo Niall da qualche parte oltre la porta. “Tommo, dove cazzo sei? I tuoi diciotto anni ti aspettano!”.

Vai prima tu”, propone Harry lasciandogli un ultimo bacio sulla guancia. “Se gli altri ti chiedono dove sono finito digli che sto sistemando le candeline sulla torta”.

Torta?”, domanda Louis, lisciandosi il maglione con le mani.

Sei mai stato a un compleanno dove non ci fosse una torta?!”, ribatte Harry.

Ah, giusto”.

Lousi si aggiusta la frangetta.

L'ho preparata io, comunque”, dice Harry.

Louis gli sorride.

Tu sì che hai tutte le carte in regola per essere la moglie perfetta”.

Vaffanculo”.

Louis gli stampa un ultimo bacio sulle labbra e esce dalla stanza. Harry rimane un attimo perplesso prima di ricordarsi cosa dovrebbe fare.

Uhm, ok, ci sono, torta”.

*

Dopo aver spento le candeline e mangiato la torta Louis ha cominciato a guardarsi intorno alla ricerca dei regali perciò Harry ha dovuto spiegargli che non c'erano regali perché il suo Regalo - con la R maiuscola - era la festa (“che altro volevi?”, “una macchina, per esempio?”). Louis ha messo il broncio come un bambino per qualche minuto prima di decidersi a brindare, ringraziando tutti per la “festa di compleanno migliore di sempre”. Harry non potrebbe essere più orgoglioso di sé stesso anche se è quasi sicuro che Louis abbia effettivamente avuto feste migliori nel corso della sua vita, ma chi è lui per rifiutare un complimento?

Uno dopo l'altro gli invitati cominciano ad andare. Louis li abbraccia uno per uno e ne approfitta per dispensare auguri di Buon Natale in anticipo.

Come ci si sente ad avere diciotto anni?”, domanda un suo compagno di squadra.

Vecchi”, replica Louis serio. “Guarda, ho già un capello bianco!”, aggiunge poco dopo staccandosi un capello – castano – dalla testa e soffiandolo in faccia al suo amico.

Eleanor e Danielle si offrono volontarie per sparecchiare e mettere da parte il cibo e l'alcol avanzati. Harry è tentato di dire loro di lasciar perdere ma quattro mani d' aiuto in più sono effettivamente utili quando Niall è mezzo sbronzo, Liam è impegnato a smontare la batteria con Josh, Zayn e Perrie stanno raccattando bicchieri di birra e spumante sparsi per la stanza e Ed è sparito chissà dove con Alice.

Harry è intento a fare un inventario mentale dell'alcol rimasto – poco grazie a Niall e a Ed che ci sono andati giù pesante – quando Louis gli si avvicina con un dito sporco di panna.

Cos-”.

Louis gli spalma la panna sulla fronte e si gode il frutto della sua malefatta con un sorriso orgoglioso.

Sei una di quelle persone la cui età anagrafica non rispecchia quella cerebrale”, borbotta Harry pulendosi la fronte col dorso della mano e leccando via la panna senza staccare gli occhi da Louis.

Non fare mai più una cosa del genere davanti a me”, replica l'altro ragazzo con tono semi-minaccioso.

Harry per tutta risposta passa di nuovo la lingua sulla propria mano leccando dal polso al pollice.

Perché?”, domanda innocentemente succhiandosi il dito. Potrebbe diventare parecchio bravo a questo gioco.

Ti odio”, afferma Louis.

Harry sorride.

Non è vero”.

Il loro scambio di battute viene interrotto da Eleanor.

Lou, se non ti dispiace io e Danielle vorremmo tornare a casa”.

Louis riesce a mascherare il proprio fastidio dietro a un sorriso tirato.

Io rimango a, uhm, aiutare i ragazzi con, ehm, gli strumenti”, ribatte.

Eleanor si stropiccia un occhio. Una traccia di trucco le rimane sulle dita.

Ok, come vuoi”, replica, reprimendo uno sbadiglio. “C'è altro che possiamo fare?”, chiede a Harry.

Il riccio non può fare a meno di notare come Eleanor non riesca a mantenere con lui un contatto visivo che duri più di tre secondi. Lo sguardo della ragazza si sposta continuamente da lui al resto della stanza.

Mi sareste di grande aiuto se portaste con voi il sacco dell'immondizia perché in macchina di Josh il posto che avrebbe dovuto occupare è stato appena preso da Louis”, prova a scherzare il ragazzo.

Questo vuol dire che dovrò starmene nel portabagagli?”, squittisce Louis. “Bel modo di trattare il festeggiato!”.

Harry scoppia a ridere.

In realtà nel portabagagli ci starà la batteria”.

E dove dovrei stare io? Sul tettuccio?”.

Eleanor fa un colpo di tosse.

Puoi sempre tornare con noi”, propone.

Louis incrocia le braccia sul petto.

Dopo tutto quello che i ragazzi hanno fatto per me aiutarli a dare una sistemata è il minimo che io possa fare”, insiste.

Eleanor rotea gli occhi.

D'accordo, ci vediamo”, dice baciandolo velocemente sulle labbra. “Fammi sapere se domani riesci a liberarti dagli impegni coi tuoi”.

Danielle abbraccia Louis e Harry e dopo aver augurato loro una “Buona Vigilia di Natale!” si dirige verso il suo ragazzo. Liam sembra lasciarsi convincere da Danielle a tornare con lei perciò molla i piatti della batteria alla prima persona disponibile – Michael – e dopo aver salutato Louis con la promessa di vedersi presto per scambiarsi i regali segue la sua ragazza fuori dal seminterrato.

Buon Natale, stronzo!”, gli urla dietro Zayn.

Liam si ferma sull'uscio e lo fissa indignato.

Non è ancora Natale!”, esclama. “E poi tu non lo festeggi neanche!”.

Zayn se la ride e gli fa la linguaccia. Liam scuote il capo.

Ci vediamo presto, ok? Dobbiamo decidere cosa fare la notte di Capodanno”.

Zayn annuisce.

Ok, Li, stammi bene”.

Il contributo di Louis nel rassettare è praticamente nullo ma d'altro canto era palese che fosse rimasto solo per stare con Harry.

Sicuro che c'è posto per me in macchina di Josh?”, domanda.

Potevi chiederlo prima di auto invitarti, no?”, ribatte Harry fingendosi seccato.

Louis spalanca la bocca, sorpreso. Harry scuote il capo incredulo.

Sto scherzando, cretino”, risponde. “Terremo gli strumenti in braccio per farti spazio”.

Louis gli sorride incerto e si aggiusta la frangetta con fare nervoso.

Sicuro che per Josh non è un problema accompagnarmi a casa?”.

Harry sbuffa.

Non credo proprio che Josh – o chiunque altro al posto suo – lascerebbe a piedi il festeggiato”.

In auto Harry, Ed e Niall riprendono gli stessi posti del viaggio di andata. Ed ha le guance arrossate dall'alcol e l'espressione di uno che è con la testa da tutt'altra parte - con Alice, probabilmente – mentre Niall è tutto uno sbadiglio.

Harry gli ficca il basso in mezzo alle gambe e l'irlandese gli appoggia sopra la testa come fosse un cuscino.

La chitarra la tieni tu?”, chiede Louis entrando in macchina dopo di lui.

Harry annuisce e afferra lo strumento che l'altro ragazzo gli passa.

Ci siamo tutti?”, domanda Josh aggiustando lo specchietto retrovisore.

'ndiamo a casa per favore”, biascica Niall.

Il silenzio dell'abitacolo e il procedere lento dell'auto rendono Harry sonnolento, perciò, senza pensarci due volte, lascia andare la testa sulla spalla di Louis.

Stanco?”, sussurra questi con la voce roca per il sonno, poi cerca la mano di Harry per intrecciare le loro dita. Il riccio ha un attimo di panico ma l'altro ragazzo gli indica col mento la chitarra che Harry tiene in braccio e che copre le loro mani unite.

Quando ho soffiato sulle candeline ho espresso un desiderio che riguarda te”, mormora Louis a voce così bassa che Harry deve praticamente smettere di respirare per sentirlo. Gli unici altri rumori sono quello emesso dal motore e il russare irregolare di Niall.

E di che desiderio si tratta?”.

Louis arriccia le labbra.

Se te lo dicessi non si avvererebbe, dovresti saperlo”.

Harry dà una strizzata alla sua mano.

Ti odio”, replica anche se il suo tono e la sua espressione urlano ti amo da impazzire.

Non è vero”, ribatte Louis sfiorandogli una tempia con le labbra.

Harry si accoccola contro di lui e sbadiglia di nuovo. Probabilmente si addormenterà cullato dagli smottamenti della macchina e dall'odore di Louis. Se il buon giorno si vede dal mattino questa si prospetta la Vigilia di Natale più felice della sua vita.





ANGOLINO:

Come prima cosa vi linko il video della canzone che canta Harry: You and Me - Lifehouse

Qui trovate il testo e la traduzione: http://www.fidicaro.net/2009/07/lifehouse-you-and-me-lyrics-traduzione/

Dovete sapere che questo capitolo è fondamentalmente ispirato alla mia festa di compleanno per i diciotto anni. I miei amici – o meglio, in particolare, una mia amica con la quale adesso purtroppo non parlo più – mi hanno organizzato una festa a sorpresa perché io non avevo intenzione di festeggiare per non chiedere soldi a miei (ero appena stata al concerto della mia band preferita – i My Chemical Romance - a Milano e avevo promesso ai miei genitori che questo era tutto quello che desideravo come regalo). La festa si è svolta in un seminterrato in una zona fuori città e l'intrattenimento comprendeva l'esibizione di una cover band dei System of a Down il cui chitarrista era il ragazzo del quale ero follemente innamorata all'epoca (ok, un po' anche adesso). Come Louis dice ti amo a Harry in un impeto di gioia così io l'ho detto al tipo – anche se sono quasi sicura che non ci abbia fatto caso, sigh – e come Louis a fine serata, tornando con Harry in una macchina stipata di strumenti, gli prende la mano così il tipo ha fatto con me. Purtroppo la mia storia non ha un lieto fine perché io e il tipo siamo rimasti solo amici...finché non siamo stati più neanche quello.

Vi ho raccontato tutto questo perché ho una certa età e mi mancano i miei anni adolescenziali. Scusatemi se vi ho tediato. Volendo potevate saltare questa parte xD

Vi lascio e torno da miei coinquilini inglesi. Cioè, di inglese ce n'è uno solo ma io non gli parlo perché è troppo carino...Lo so, non sto bene.

Alla prossima! E sappiate che mi fa piacere quando mi scrivete su Twitter anche solo per sollecitarmi ad aggiornare!

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Capitolo 35
*** You make me happy ***


larry 35

Salve! Lo so, lo so benissimo, che è passata una vita dal mio ultimo aggiornamento e sono sicura che potrei scusarmi con voi per un milione di anni ma non sarebbe comunque abbastanza. Londra mi ha risucchiato, la vita qui è così diversa da quella che facevo a casa e non solo ho avuto pochissimo tempo per scrivere ma soprattutto non c'è mai stata l'atmosfera giusta. Ho cambiato tre case e adesso vivo in una specie di sgabuzzino con altre tre persone. Converrete con me che non è facile scrivere in una situazione del genere. Adesso sono in Italia – ancora per poco – e ne ho approfittato per finire questo capitolo che è stato un parto. Lungo e doloroso. Il risultato è parecchio deludente, devo ammettere, perché mi sono arrugginita e ho, come dire, perso la mano. Ma vabbe'. Ho iniziato a scrivere anche il prossimo capitolo. Pregate insieme a me affinché riesca a finirlo in fretta, ok? Per quanto riguarda le altre mie storie: onestamente non so quando le aggiornerò. Però non le ho mollate. Nella mia testa ho plottato tutto, devo solo trovare il tempo materiale e la voglia per scriverle. Voi non perdete mai la speranza, mi raccomando.

Comunque, voglio dedicare questo capitolo a tutti coloro che in questi mesi non mi hanno dimenticato, a coloro che mi hanno cercato e pregato di continuare. Grazie! Ma lo dedico soprattutto alle mie nuove coinquiline e amiche, sebbene non le abbia neanche avvertite che aggiornavo. Spero che per loro sia una piacevole sorpresa. Se questa storia non fosse mai esistita io non le avrei mai conosciute e chissà dove sarei adesso senza di loro. Vi voglio bene, rega'!



*



Harry non riesce a smettere di domandarsi cosa stia facendo Louis il giorno del suo compleanno e deve resistere alla tentazione di sommergerlo di sms. Quei sei o sette che gli ha già mandato dopo averlo salutato sulla porta di casa la notte precedente devono bastare fino alla notte successiva.

Proprio quando sta valutando l'idea di rimettersi a dormire – anche se sono le tre del pomeriggio, ma è in vacanza e nessuno ha il diritto di biasimarlo se desidera indugiare nella pigrizia per un po' (o un po' tanto) – qualcuno bussa alla porta della sua camera.

Non ci sono!”, urla, tirandosi il piumone fin sopra alla testa.

La persona che ha bussato apre piano la porta – per creare un po' di suspense, probabilmente – inondando di luce e rumore (proveniente dal piano di sotto) la stanza di Harry, fino a un attimo prima immersa nel silenzio e nella semi-oscurità. Harry è uno che sa sempre creare l'atmosfera perfetta per poltrire.

Sei pregato di alzare quel culo rinsecchito dal letto e venire di sotto ad aiutare me e la mamma a cucinare”, afferma Gemma con un tono a metà tra l'autoritario e lo scocciato.

Harry non può vederla ma sa che sua sorella ha le mani sui fianchi e un cipiglio seccato.

Ma per stasera è tutto pronto!”, ribatte da sotto il piumone.

Infatti la mamma sta già cucinando per domani”, dice Gemma con enfasi.

Odio le vacanze di Natale”, borbotta Harry, scoprendosi per metà.

Ci scommetto, Grinch”, replica Gemma, strattonando il piumone di suo fratello e obbligandolo ad alzarsi.

Perché deve per forza preparare tutta quella roba?”, si lamenta Harry.

Gemma lo colpisce con un pugno sulla spalla.

Razza di ingrato che non sei altro!”, esclama. “Se tu quello che mangia più di me, mamma e Robin messi insieme!”.

Harry si massaggia la spalla e risponde con un grugnito.

Comunque, se ti può consolare devi solo aiutarmi a decorare i cupcakes”, dice la ragazza, guardandolo con una punta di compassione. “Non dovrebbe essere troppo faticoso, contento?”.

Harry si passa una mano sulla faccia. Non è vero che odia le vacanze di Natale - anche perché qualunque espressione che contenga la parola vacanze dovrebbe essere amata a prescindere - è solo che non capisce e a volte fa fatica a sopportare tutto l'affanno e l'eccitazione che le vacanze di Natale portano con sé. Per esempio non comprende le dodici ore di veglia che fa ogni anno sua madre per preparare la cena della Vigilia e il pranzo di Natale. A lui basterebbe stare in compagnia della propria famiglia e mangiare qualunque cosa, non importa cosa. Anche il pollo di KFC, per intenderci. Tanto pollo di KFC, possibilmente.

Decoreremo i cupcakes in sala da pranzo”, lo informa Gemma, scendendo le scale due scalini alla volta. “Seguimi”.

Perché adesso parli come una di quelle che conducono programmi culinari in TV?”, le urla dietro Harry.

Gemma lo liquida con un gesto stizzito della mano. Harry rotea gli occhi. È la Vigilia di Natale, perché nessuno è carino con lui?

I due fanno un salto in cucina per recuperare i cupcakes dal forno. Qui trovano una Anne indaffarata e parecchio provata.

Ciao, ma', come va?”, domanda Harry, sventolandole una mano davanti alla faccia.

Anne si passa il dorso della mano sulla fronte e non gli risponde.

Ok, domanda retorica. A dopo!”, si congeda Harry, poggiandole un rapido bacio sulla guancia e afferrando una banana dal cesto della frutta prima di seguire sua sorella in sala da pranzo.

Ok, il tuo compito oggi consisterà nel ricoprire i cupcakes di crema, che per l'occasione sarà rossa”, lo informa Gemma.

Harry solleva un sopracciglio.

Sul serio, la pianti di parlare così?”.

Gemma lo ignora e inizia a disporre i cupcakes sul tavolo.

Ok, se il mio compito è questo, quale sarà il tuo?”, la interroga Harry, sedendosi sul tavolo e cominciando a sbucciare la banana.

Gemma interrompe quello che stava facendo e solleva la testa, spostando gli occhi dalla faccia di suo fratello al frutto che ha in mano.

Adesso che mi hai detto di essere gay penso di aver trovato una spiegazione alla tua passione sfrenata per le banane”.

Harry è felice di non aver già dato il primo morso, altrimenti a questo punto si sarebbe già strozzato.

Punto primo, abbassa la voce”, implora. “Punto secondo, il tuo è un ragionamento senza alcun senso. Punto terzo, non sono gay”.

Gemma sbuffa.

Oh, ma davvero?” replica.

Davvero”, conferma Harry, assestando il primo morso alla banana per tenere la bocca occupata nella speranza di avere un alibi per non continuare questa conversazione.

Gemma sbatte le palpebre, scettica. Odiosa, pensa Harry.

Se lo fossi non avrei alcun problema a dirtelo, ma non lo sono”, insiste Harry. Almeno credo. Non che ci abbia pensato molto a questa questione. Ha avuto altre cose per la testa ultimamente. La maggior parte delle quali iniziano per L e finiscono per Ouis.

Quindi quella che stai attraversando è solo una fase? Questa tua attrazione per Louis?”, domanda Gemma.

Non è solo una fase ma soprattutto non è solo attrazione”, ribatte Harry leggermente stizzito. “Pensavo di essere stato chiaro”.

Gemma annuisce.

Ok, non c'è bisogno che ti agiti, li ho visti gli occhi a forma di cuoricino quando lo guardi. Per non parlare di quando ti guarda lui. Dove devo firmare per avere uno che mi guardi così?”.

Harry arrossisce. Dio, lui e Louis devono essere così ovvi. L'avranno notato tutti o c'è qualche speranza che qualcuno non se ne sia accorto?

E, comunque, quando ho detto che è solo una fase non mi riferivo ai tuoi sentimenti per Louis, ma alla tua attrazione per i ragazzi. Pensi sia una cosa momentanea?”.

Harry ingoia l'ultimo morso di banana.

Non lo so”, ribatte con enfasi. “Per adesso me ne piace uno. Potrei essere bisessuale come potrei essere semplicemente Louis-sessuale, non ne ho idea”.

Gemma scoppia a ridere.

Ok, come vuoi”, taglia corto. “Quando hai intenzione di invitare Niall a casa?”

Harry strabuzza gli occhi. Sul serio?

Gemma, per favore”, implora.

La ragazza fa spallucce.

Qual è il tuo problema?”, esclama. “È carino”.

Harry afferra uno dei cupcakes e inizia a spalmarlo di crema al burro.

Scommetto che neanche ti ricordi la sua faccia”.

Gemma gli strappa il cupcake dalle mani.

Mi ricordo benissimo la sua faccia. L'ho cercato su Facebook. E non devi spalmarla così”, aggiunge, mostrando a Harry il suo errore nel ricoprire il cupcake di crema, “altrimenti si formano i grumi”.

Harry si riprende il cupcake prima che Gemma possa finire quello che stava facendo.

Mi mette a disagio l'idea che tu faccia qualcosa con un mio amico”.

Gemma sbuffa.

Ti prego, non essere il cliché del fratello geloso e possessivo, ok?”

Ma non sono né geloso né possessivo!”, esclama Harry. “Mi fa solo...impressione”.

Gemma alza gli occhi al cielo.

Mio dio, Harry, sei proprio un guastafeste!”.

Harry poggia il cupcake appena finito sul vassoio e passa a quello successivo, poi lancia uno sguardo di sottecchi a sua sorella. Gemma è bella, solare e intelligente, potrebbe avere tutti i ragazzi che vuole, per una sera o per tutta la vita, perché deve proprio interessarsi a uno dei suoi amici? Niall è a posto – più che a posto, in realtà – però l'idea che frequenti sua sorella non lo entusiasma per niente. Un sacco di cose potrebbero andare storte. O forse Harry è semplicemente paranoico?

Qualunque cosa tu decida di fare stai attenta, ok?”.

Gemma solleva le braccia, impaziente.

Non stiamo mica per sposarci!”, esclama. “Non abbiamo neanche mai parlato!”.

Harry tiene gli occhi incollati al cupcake.

Stai attenta in ogni caso”.

Gemma mormora qualcosa a mezza bocca ma Harry non riesce ad afferrare le sue parole.

Tu stai attento con Louis, ok?”, aggiunge poco dopo. “Non-, non pensare che andrà sempre tutto liscio”.

Harry ha un tuffo al cuore. Non che non lo pensa. Non va mai tutto liscio. Non va tutto liscio neanche adesso, ma è facile dimenticare la precarietà e la pericolosità della sua relazione con Louis quando sono insieme.

Lo so”, sussurra. “Però voglio godermi questa calma apparente. Sono così felice quando sono con lui, Gem, così felice che non mi sembra vero di essere così fortunato. E anche se vivo nel terrore che qualcosa di brutto debba succedere da un momento all'altro, tipo che lui realizzi che non ne valga la pena e se ne penta, oppure che qualcuno che non dovrebbe ci scopra, quando sono con lui sono esattamente dove vorrei essere – dove ho sempre voluto essere e dove vorrò sempre essere, perché è una sensazione della quale non mi stancherò mai - e non lo cambierei con nient'altro al mondo. Adesso puoi prendermi per il culo e dirmi che parlo come una femminuccia o robe del genere, coraggio”.

Harry solleva la testa per incrociare lo sguardo di sua sorella.

Ti odio, Harry Styles”, dice lei con voce tremante. “Mi hai fatto venire voglia di piangere”.

Harry per tutta risposta scoppia a ridere.

Chi è la femminuccia adesso?”.

Gemma gli mostra il dito medio.

Penso che annegherò i miei dispiaceri nei cupcake”, afferma afferrandone uno e studiandolo per qualche secondo prima di affondare i denti nella crema. “Non dirlo alla mamma”.

Cos'è che non dovresti dirmi, Harry?”, domanda Anne, facendo capolino dalla porta.

Gemma tenta di nascondere il cupcake dietro alla schiena mentre Harry cerca di trattenere le risate. Dopotutto il Natale non gli dispiace poi così tanto.

*

Quello che gli dispiace, però, è rimpinzarsi fino a scoppiare senza pensare alle conseguenze.

Voglio morire”, mormora Harry, rigirandosi nel letto.

Sono l'una di notte e, nonostante siano passate più di due ore dall'ultima volta che ha ingerito qualcosa, tutto quello che ha mangiato gli pesa ancora sullo stomaco come un macigno. Ripensandoci, odia il Natale. O la Vigilia. O quello che è.

Nel momento in cui il sonno sta per avere la meglio alleviando le sue sofferenze un bip – ok, non sarà un tipo originale visto che usa le suonerie standard del cellulare, ma che ci può fare? - lo avverte dell'arrivo di un nuovo sms. È di Louis.

Apri la porta.

Harry si mette seduto di soprassalto.

Quale porta?, digita col cuore che gli batte all'impazzata. Non è colpa sua se non riesce a controllarlo. Che Louis abbia fatto quello che Harry spera abbia fatto?

Quella di casa del vicino.

Harry scoppia a ridere e prima ancora di finire leggere il messaggio successivo di Louis (Quella di casa tua. Muoviti prima che mi si congelino le palle) ha già infilato le pantofole e aperto la porta di camera sua.

Scendendo le scale a due a due col rischio di rompersi l'osso del collo o, peggio, di svegliare i suoi, si precipita alla porta di ingresso. Dopo aver stretto le dita attorno alla maniglia decide di fermarsi un attimo a respirare e riflettere. E se Louis non fosse dietro quella porta? Non crolla mica il mondo, ma tutte le sue speranze sì.

Un colpo appena percettibile al legno della porta lo riporta alla realtà. Cazzo, Louis è proprio lì fuori!

Harry spalanca la porta e si ritrova davanti un Louis infilato dentro a un giubbotto che lo fa sembrare ancora più piccolo di quello che è in realtà, con una sciarpa che gli copre il viso per metà facendolo assomigliare a un bandito e un paio di guanti spaiati. Come se non bastasse, porta un cappello da Babbo Natale sulla testa. Harry sente di amarlo così tanto in questo momento - a discapito del suo abbigliamento che sfiora il ridicolo - che deve fare uno sforzo disumano per non uscire fuori per strada, fare il giro dell'isolato e urlare nel cuore della notte - per farsi sentire da tutti, tutti – io amo Louis Tomlinson!

Louis gli schiocca le dita davanti alla faccia, bofonchiando qualcosa come “ipotermia”. Harry deve essersi imbambolato a pensare al suo piano di divulgazione della lieta novella - e neanche tanto novella, in realtà - dimenticando che Louis Tomlinson in carne ossa e palle probabilmente ormai congelate è proprio davanti a lui.

Oh mio dio, scusami, entra!”, sussurra con una punta di panico Harry.

Louis non se lo fa ripetere due volte e sgattaiola dentro. Harry chiude la porta con quanta più delicatezza possibile e si volta a guardare l'altro ragazzo – illuminato dalla luce dei lampioni che filtra dalla finestra – che cerca di scaldarsi sfregandosi le braccia con le mani.

Se vuoi ti preparo un tè”, propone, poggiandogli istintivamente una mano sulla schiena e iniziando a sfregare anche lui. Il giubbotto di Louis è gelato.

Louis scuote vigorosamente la testa e dopo essersi spostato la sciarpa dalla bocca sussurra: “Non voglio del té, voglio te, possiamo andare in camera tua?”.

Harry non riesce a trattenere una risatina.

Ok, Babbo Natale, andiamo”, acconsente, sfiorando il gomito di Louis e precedendolo sulle scale. “Cerchiamo di non svegliare i miei però”.

Pensa che volevo mettermi a cantare We Wish You A Merry Christmas davanti alla porta di camera loro!”, sussurra l'altro ragazzo sarcasticamente.

Lungo la salita Louis poggia le mani sui fianchi di Harry. Questi viene attraversato da un brivido al contatto dei guanti freddi di Louis contro il tessuto sottile della propria t-shirt, ma non gli importa. Louis è qui con lui adesso – giunto chissà come nel cuore della notte solo per lui - e stanno andando in camera sua e- Harry non è mai stato così felice in vita sua. Gli basta così poco, così poco ormai, perché il suo cuore scoppi di felicità. Gli basta la presenza di Louis. Harry non è mai stato uno dalle tante pretese, però non aveva mai immaginato che per essere felici bastasse semplicemente l'esistenza di un'altra persona nella propria vita.

Orientandosi al buio con facilità – vivere nella stessa casa da sedici ha i suoi vantaggi, dopotutto - il riccio guida Louis in camera sua. Louis stringe la presa sui suoi fianchi nello stesso momento in cui Harry spinge la porta della stanza col piede, come se non riuscisse a trattenere l'eccitazione che gli scorre nelle vene al pensiero che manca letteralmente un passo e saranno finalmente da soli in camera sua. O almeno a Harry piace leggerla così.

Quando sono finalmente dentro la stanza Louis si chiude la porta alle spalle. Harry fa per dirigersi verso il comodino per accendere l'abat-jour ma l'altro ragazzo gli si spalma contro la schiena, impedendogli di muoversi.

Buon Natale”, mormora contro il suo collo, facendogli venire la pelle d'oca. Harry può biasimare il freddo solo parzialmente.

Buon Natale”, gli fa eco, coprendo con le proprie le mani che Louis ha avvolto attorno alla sua vita.

Louis ridacchia. Il suo fiato caldo contrasta col suo naso gelato premuto contro la nuca di Harry. Senza alcun motivo apparente – o forse il motivo è Louis, è sempre Louis - lo stomaco del riccio fa una capriola come dopo aver fatto un salto nel vuoto. Non si abituerà mai a questa sensazione. Però è piacevole, è piacevole, e Harry non se ne stuferà mai.

Ti sono mancato oggi?”, domanda l'altro ragazzo, strusciando il viso contro la schiena di Harry - probabilmente alla ricerca di un po' di calore - e iniziando a dondolare entrambi sul posto.

Io ti sono mancato?”.

Louis gli morde una spalla. Harry è più entusiasta della cosa che infastidito.

Se ho pedalato fin qui con meno tre gradi ci sarà un motivo, idiota”.

Harry non riesce a combattere l'urgenza di voltare la testa alla ricerca delle labbra di Louis. Questi si mette sulle punte dei piedi per andargli incontro ma tra il buio e l'angolazione tutta sbagliata Harry ci guadagna solo un bacio su mento.

Louis scoppia a ridere.

Mi sa che qualcosa è andato storto”.

Harry si divincola dal suo abbraccio e ruota il corpo così da avere Louis di fronte, poi gli prende il viso tra le mani e inizia a sfregare i pollici contro le guance fredde dell'altro nel tentativo di scaldarlo.

Davvero sei venuto fin qui in bicicletta?”, domanda, cercando gli occhi di Louis nell'oscurità della stanza.

No, ti ho mentito, mi ha dato un passaggio Babbo Natale”, replica Louis, pizzicandogli un fianco.

Harry scuote la testa.

Credevo che Babbo Natale fossi tu”, afferma, indicando con un cenno del capo il cappello di Louis.

Ok, Hazza, mi hai scoperto, ma non dirlo alle mie sorelle, ci rimarrebbero troppo male se scoprissero che Babbo Natale in realtà non è il vecchio panzone che hanno sempre immaginato bensì il loro atletico fratello”, scherza Louis.

Harry ride.

Il tuo segreto è al sicuro”, promette, facendogli l'occhiolino e rendendosi conto un attimo dopo che probabilmente Louis non sarà neanche riuscito a distinguerlo visto il buio nel quale sono ancora immersi.

Fammi accendere la luce, ok?”, continua, passando il pollice sulle labbra di Louis come una sorta di promessa – quel bacio è solo rimandato – prima di trascinarsi verso il comodino. Quando si gira a guardarlo scopre che Louis si sta liberando del giubbotto.

Puoi posarlo sulla poltrona se vuoi”, offre.

Louis annuisce e fa come gli ha detto Harry, poi si sfila in guanti e lo guarda con aspettativa.

Il tuo letto sembra abbastanza confortevole”, mormora. “E caldo”.

Harry sorride.

Come se non lo sapessi già”, replica, infilandosi sotto le coperte e sollevandole per invitare Louis a mettercisi sotto assieme a lui. L'altro ragazzo non esita a togliersi le scarpe e a gettarsi sul letto al suo fianco.

Avevi così tanta voglia di vedermi che sei venuto in pigiama?”, lo prende in giro Harry dopo che Louis si è sistemato comodamente sotto le sue coperte.

Louis sbuffa e si mette su un fianco per guardarlo in faccia.

Non sono venuto in pigiama, questa è una tuta”.

Harry gli si fa più vicino.

Le tute ti donano. O meglio, donano al tuo sedere”, confessa arrossendo.

Cosa stai blaterando, Styles?”, domanda Louis arrossendo di rimando.

Harry ridacchia imbarazzato.

Eddai”, mormora, nascondendo il viso nel cuscino.

Louis gli poggia una mano sul fianco. Fortuna che adesso le sue mani si siano parzialmente riscaldate.

Non hai risposto alla mia domanda di prima, comunque, furbacchione”, afferma.

Harry solleva la testa dal cuscino e sbatte le palpebre. Non sa se è più perplesso per l'affermazione di Louis – a quale domanda si riferisce? - o per il fatto che Louis con le guance arrossate dai riscaldamenti e quelle sue ciglia lunghe che sfiorano ritmicamente le suddette guance sia ancora più bello del solito. E Louis di solito è praticamente stupendo.

Ti sono mancato oggi?”, ripete Louis.

Harry scuote il capo.

Per niente”.

Louis aggrotta la fronte come se per un attimo stesse valutando la veridicità della risposta di Harry.

Non ti credo”, conclude dopo un po'.

Harry ghigna.

Questo non è un mio problema”.

Louis affonda le dita nella carne del suo fianco. Harry non fa nessun tentativo di spostarsi, anzi. Comincia a diventare preoccupante questa sua...fascinazione per la rudezza di Louis.

Sei iniziato a mancarmi quando ti ho salutato ieri notte dopo la festa e sei continuato a mancarmi per tutto il resto della giornata e mi manchi un po' anche adesso perché non sei abbastanza vicino a me e soprattutto perché non mi hai ancora baciato”, dice Harry tutto d'un fiato.

Le labbra di Louis si aprono in quello speciale sorriso che è solo per Harry.

A questo posso subito rimediare”, sussurra prima di baciarlo. Le labbra leggermente screpolate di Louis creano un piacevole contrasto contro quelle di morbide di Harry, che chiude istintivamente gli occhi e si lascia sfuggire una specie di sospiro di sollievo. Finalmente. Le sue mani trovano posto in mezzo alle scapole di Louis e premono per attirarlo contro il proprio corpo.

Louis interrompe il bacio poco dopo e poggia la fronte su quella di Harry.

Ti manco ancora?”.

Harry apre lentamente le palpebre, ancora stordito per il bacio.

Probabilmente mi mancherai sempre, finché non sarai tutto mio come vorrei che fossi e finché non sarò tutto tuo come vorrei essere.

Potrebbe andare meglio”, risponde con un mezzo sorriso. “Potresti farti più vicino”.

Louis rotea gli occhi fingendosi seccato ma fa scivolare una gamba in mezzo a quelle di Harry, poi prende una mano dell'altro ragazzo e se la poggia sul petto.

Adesso va meglio?”.

Harry pensa che non solo stanno condividendo lo stesso letto ma anche lo stesso cuscino. Non potrebbero essere più vicini di così. In tutti i sensi.

Sì”. Ti amo. “Grazie”. Ti amo. “Va molto meglio”. Ti amo ti amo ti amo vieni ancora più vicino vivi dentro di me non mi lasciare.

Louis si sporge di nuovo per baciarlo e Harry si ferma un attimo a guardarlo – Louis è una di quelle persone che non ti stancheresti mai mai mai di guardare – prima di andargli incontro.

Come è andata oggi?”, domanda il riccio dopo che Louis ha smesso di baciarlo e ha infilato le mani sotto la sua maglia con la scusa di scaldarle.

Bene”, mormora l'altro ragazzo, incastrando la testa nell'incavo del suo collo.

Qualche dettaglio in più...?”, scherza Harry, avvertendo però una sorta di tensione.

Louis rimane in silenzio per un po'. Le sue ciglia solleticano il collo del riccio in maniera rilassante.

Non è stato lo stesso, quest'anno, senza Mark”, dice dopo un po'. “Sembravamo una famiglia...incompleta”.

Harry prende ad accarezzargli i capelli.

Mi dispiace”, sussurra.

Louis sospira.

Dovrò farci l'abitudine. Dovrò smetterla di aspettarmi che torni a casa da un momento all'altro”.

Harry gli poggia un bacio sulla fronte. Louis solleva la testa per guardarlo.

Però almeno una cosa non è cambiata”, afferma con un sorrisetto. Straordinario come riesca a cambiare umore nel giro di un secondo. O a fingere di farlo. “Anche quest'anno ho ricevuto il doppio dei regali”.

Harry si fa contagiare dal suo sorriso.

Viziato”.

Louis storce le labbra.

Non è mica colpa mia se io e Gesù Cristo siamo nati a un giorno di distanza”.

Harry scoppia a ridere.

Se vogliamo essere precisi Gesù non è nato il venticinque Dicembre”, commenta.

Louis solleva un sopracciglio.

Se stai per farmi una lezione di religione giuro che me ne vado”.

Harry lo imprigiona tra le sue braccia.

Tu non vai da nessuna parte”.

Louis fa finta di divincolarsi. Tutta scena.

Mollami, piovra!”.

Harry gli morde il collo.

Tu non vai da nessuna parte”, ripete con più enfasi.

Louis si immobilizza.

Mi piace quando mi maltratti”, mormora in tono allusivo.

Non hai visto niente”, dice Harry, tentando di suonare vagamente seducente.

Louis gli scoppia a ridere in faccia. Tentativo fallito.

Harry non sarei capace di fare del male neanche a una mosca Styles, non sei credibile”.

Harry affonda le dita nella spalla di Louis.

Mettimi alla prova”, mormora con voce roca. Perché non riesce a farsi prendere sul serio?

Louis lo fissa per qualche secondo come se stesse valutando per un attimo la sua proposta.

Rimandiamo questo discorso a un'altra volta, ok?”, dice infine.

Harry si imbroncia.

Non che non mi intrighi l'idea di essere...maltrattato da te, ma per adesso ho solo voglia di coccole”, afferma Louis, baciandolo sulla guancia.

Harry si mette a sedere, improvvisamente interessato.

Aspetta”, lo interrompe. “Definisci maltrattato”.

Louis ridacchia.

Harry”.

No, sul serio”, insiste Harry. “Vorresti che fossi più rude con te? Vuoi che ti insulti?”.

Louis scoppia di nuovo a ridere e inizia a canticchiare un motivetto che assomiglia pericolosamente a Talk Dirty To Me.

Coglione”, dice Harry.

Smettila di insultarmi o potrei eccitarmi”, lo prende in giro Louis.

Vaffanculo!”.

Oddio, ho già un'erezione!”.

Harry incrocia le braccia sul petto e si volta dall'altra parte. Louis lo punzecchia sul fianco con un dito.

Haz, ti assicuro che mi piaci così come sei. Non voglio che ti trasformi in un Neanderthal per compiacermi”.

Allora lo ammetti che ti piacerebbe che fossi più violento!”, esclama Harry.

Louis non riesce a trattenersi dal ridere neanche questa volta.

Ma che genere di fetish pensi che abbia?”, domanda. “Non mi piace la violenza!”.

Harry si morde il labbro inferiore.

Non vorresti che fossi più mascolino?”.

Louis rotea gli occhi.

Cazzo, Harry, ti prometto che sei maschio abbastanza”.

Harry scivola con la schiena sul letto. Non è del tutto rassicurato dalle parole di Louis ma non vuole neanche ossessionarlo con le sue paranoie. Paranoie generate dal fatto che uno: non sa effettivamente cosa piaccia a Louis, due: ha paura che l'altro ragazzo pensi che lui sia troppo insicuro. Fino ad adesso è sempre stato Louis a prendere l'iniziativa perché lui non si sente..sicuro, appunto. È una specie di circolo vizioso.

Okay”, biascica.

Louis gli si avvicina e incastra di nuovo una gamba in mezzo alle sue.

Coccole?”, soffia sulle sue labbra.

Coccole”, accetta volentieri Harry.

Forse devono mettersi d'accordo sul termine coccole, perché Louis inizia a baciarlo con foga ma, anche se quello che stanno facendo ha una certa connotazione sessuale, Harry non può lamentarsi.

Il riccio interrompe il bacio per sussurrare “stronzo” nell'orecchio di Louis, mordendoglielo subito dopo. Questi reagisce solleticandogli la pancia, nonostante sia ormai comprovato che Harry non soffra il solletico.

Idiota”, sussurra Louis, persistendo nel suo tentativo di scatenare una qualche reazione nell'altro ragazzo.

Harry gli blocca i polsi con una mano sola. Louis gli lancia uno sguardo di sfida prima di liberarsi dalla sua presa, affondare una mano tra i suoi capelli e riprendere a baciarlo con forza. Harry apprezza e tanto. Il suo apprezzamento aumenta quando Louis gli tira i capelli, non tanto da fargli male ma abbastanza da strappargli un gemito. Per tutta risposta Harry gli morde il labbro inferiore con più forza del necessario. A questo gioco possono giocare in due, checché ne dica Louis.

Quando dicevo che sei abbastanza maschio per i miei gusti intendevo proprio questo”, afferma Louis a un certo punto, premendo con la coscia sull'erezione che Harry non si era accorto di avere.

Il riccio scoppierebbe a ridere se non fosse che rovinerebbe l'atmosfera. Il tempo degli scherzi è finito.

Louis”, mezzo piagnucola, socchiudendo gli occhi e spingendo il bacino contro la coscia dell'altro ragazzo.

Louis percorre la schiena di Harry con le dita, fermandole poco sopra il suo sedere. Harry riprende a baciarlo con insistenza. È eccitato e su di giri. Vuole Louis, lo vuole così tanto che è a un passo dall'implorarlo se l'altro non si decide a fare qualcosa. Il suo bisogno di Louis è costante, come il battito del suo cuore, onnipresente, sepolto dentro al suo petto, ma che ogni tanto accelera improvvisamente e minaccia di scoppiare.

Louis infila un pollice nei pantaloni del suo pigiama, sollevandone l'elastico. Il cuore di Harry batte così forte che potrebbe esplodere. Sì, ti prego.

L'altro ragazzo sembra leggergli nel pensiero perché con un rapido movimento della mano gli abbassa pantaloni e mutande in un colpo solo, esponendo la sua erezione.

Harry strizza le palpebre e trattiene il respiro.

Cazzo”.

Non avrei saputo dirlo meglio”, scherza Louis.

Harry deglutisce.

Louis”, prega. Non immaginava fosse così difficile formulare frasi coerenti in certi momenti. “Louis, io-”.

Shhh, rilassati, ci pensi io”, lo zittisce Louis, prendendo in mano la situazione, o l'erezione di Harry, che dir si voglia. Il riccio riderebbe della cosa se solo non fosse così impegnato a fare altro. Tipo cercare di non venire nello stesso momento in cui Louis inizia a muovere la mano, in una discesa lenta che è come una tortura. Non è la prima volta, però Louis è Louis e Harry passa almeno il novanta per cento dei suoi momenti di veglia a fantasticare su tutte le cose che vorrebbe che Louis gli facesse quando sono insieme e quando Louis finalmente realizza uno dei suoi sogni a Harry non sembra vero. Il punto è che la lista è ancora lunga e se Harry ci pensa-, no meglio non pensarci adesso.

Harry apre gli occhi e incontra lo sguardo concentrato di Louis. La sua fronte è aggrottata e i suoi occhi sono di un blu ancora più intenso, fosco.

Tutto ok?”, domanda Louis, roteando il polso in una maniera sicuramente scomoda per la posizione in cui si trova ma che fa andare fuori di testa Harry.

Cazzo”, ripete.

Louis ha il coraggio di ridacchiare prima di poggiare le labbra umide sul collo di Harry, lasciandovi dei morsi ruvidi e innocui che però contribuiscono ad aumentare lo stato di eccitazione ed euforia in cui si trova Harry. Questi inizia a muovere il bacino per andare incontro ai movimenti della mano di Louis ed è in questo momento che realizza che anche Louis ha un'erezione, evidente, palese e probabilmente anche dolorosa. Era normale, prevedibile, ovvio. Harry vuole toccarlo, vuole che anche Louis diventi un ammasso di eccitazione e incoerenza per colpa- merito? - sua.

Louis, fammi-”, biascica, allungando una mano per armeggiare con i lacci dei pantaloni della sua tuta. “Voglio-”.

Louis rimane per un attimo interdetto mentre Harry cerca di sciogliere i nodi con mani tremanti.

Ok, ok”, mormora, aiutandolo nella sua impresa.

Quando Harry avvolge finalmente le dita attorno al pene di Louis gli sembra surreale. Era da quella notte a Londra che non arrivavano a questo punto, ma adesso Harry è lucido e pienamente cosciente e agitato e...cosa deve fare?

Hai intenzione di muoverla quella mano?”, domanda Louis con urgenza, fermando la sua di mano e no, non va bene, non va bene per niente.

Louis, io-”, inizia Harry. Toccare il pene di qualcun altro non è come toccare il proprio, ok? Harry ha qualche problema con l'angolazione, la consistenza, le dimensioni e, come dire, l'attrito. Dio, come può pensare a un termine del genere proprio in questo momento?

Ancora una volta Louis gli viene in soccorso, facendo qualcosa che stupisce e, se è possibile, eccita Harry ancora di più, vale a dire che afferra delicatamente la sua mano e, senza staccare gli occhi da quelli di Harry, ci passa la lingua sopra. Ripetutamente.

Cazzo”, si lascia sfuggire il riccio per la terza volta. Il suo vocabolario si sta pericolosamente restringendo.

Coraggio”, lo incita Louis riprendendo a masturbarlo. “ Adesso muovila”.

Harry si risveglia dal suo stato di trance e avvolge le dita attorno alla lunghezza di Louis. Questi si lascia sfuggire un sospiro e chiude gli occhi. Harry muove il polso con esitazione, all'inizio, poi decide di seguire il ritmo di Louis. Quando questi annuisce e mugugna qualcosa di incomprensibile Harry deduce che sta andando bene. Più che bene, probabilmente, se i respiri spezzati che scappano dalle labbra di Louis sono da considerare un indizio.

L'altro ragazzo cerca alla cieca le sua labbra e quello che si scambiano è probabilmente il bacio più bagnato e incasinato del loro repertorio, ma Harry non può curarsi della saliva di Louis – o è la sua? - sul suo mento quando ha ben altro a cui pensare.

Quando Harry ruota il polso, accelerando per un attimo l'andatura in via sperimentale, Louis spalanca le labbra e respira pesantemente contro la sua mascella, interrompendo il movimento della sua mano, come se fosse sopraffatto. Harry teme che la fine sia giunta troppo presto, anche perché Louis fa scivolare la fronte sul suo petto, mordendo la sua t-shirt e deglutendo rumorosamente. Poi però l'altro ragazzo riprende a muovere la mano, più velocemente e con più determinazione, quasi al punto da fargli male.

Harry osserva la scena – la mano di Louis, piccola ma laboriosa, le sue unghie mangiucchiate, che si muove freneticamente sul suo membro e le proprie dita affusolate che avvolgono completamente l'erezione sottile di Louis e cercano di non perdere il ritmo dettato dalla mano dell'altro ragazzo - e ancora una volta gli sembra surreale. Altrettanto surreale è quello che decide di fare – ok, decidere è una parola grossa in un momento in cui il suo cervello non riesce a formare pensieri coerenti figuriamoci prendere decisioni – quando Louis si ferma ancora una volta, probabilmente per riposare il polso o riprendere fiato o rallentare un attimo per non fare finire il tutto troppo in fretta.

Il riccio si ferma anche lui per afferrare il fianco di Louis e fare leva su questo per farsi più vicino, poi solleva una gamba e si schiaccia sul corpo dell'altro ragazzo che sembra sul punto di protestare, ignaro dei piani di Harry. Questi ringrazia mentalmente il fatto di avere una mano abbastanza grande – magari è la volta buona che Louis la smetta di sfotterlo – da consentirgli di circondare agevolmente la sua erezione e quella di Louis e masturbare entrambi contemporaneamente.

La sensazione di pelle contro pelle lascia Louis in uno stato di shock per qualche secondo, a giudicare da come trattiene il respiro. Harry ghigna, fiero di se stesso per essere riuscito a sorprenderlo. Louis rilascia dei gemiti piacevolmente acuti che riecheggiano nel silenzio della stanza. Harry sa che dovrebbe porre un freno alle esternazioni di Louis, ma la vocalità dell'altro ragazzo lo eccita, soprattutto se pensa che ne è lui l'artefice. Il pensiero che sua madre possa entrare da un momento all'altro è presente nella sua mente, ma è remoto e distante e chissenefrega.

Forse è l'immagine di Louis con la testa abbandonata sul cuscino e la bocca semi – spalancata, gli occhi socchiusi e le guance arrossate, la fronte leggermente lucida di sudore, il respiro spezzato, le sue mani aggrappate alla maglia di Harry, i movimenti del bacino che non riesce a controllare, o forse è la vista delle loro due erezioni che scivolano l'una contro l'altra, producendo un rumore che assieme ai versi di Louis e alle imprecazioni che sfuggono alle sue stesse labbra ha un che di osceno, a dare a Harry il colpo di grazia. Le sue dita si aprono, mollando la presa sul membro di Louis e il suo corpo si irrigidisce contro quello dell'altro. Louis deve avere sentore di quanto Harry sia vicino perché improvvisamente stringe le dita attorno al membro dell'altro ragazzo che si lascia sfuggire un verso strozzato, sorpreso e sopraffatto. Quando, dopo aver rilasciato la tensione, Harry riapre gli occhi, scopre che Louis sta facendo da sé, ma lui è troppo rilassato e sfinito per dargli una mano. Ok, chiamatelo egoista, ma ha solo bisogno di un minuto per-

Louis viene con un lungo gemito che dal roco muta in acuto in un escalation di volume che quasi – quasi – risveglia l'attenzione di Harry.

Quello che Harry non si aspetta dopo che Louis ha finito è di sentire la sua risata, rauca ma comunque fuori luogo.

Harry si acciglia, offeso.

Mi sento una veeera pornostar”, commenta l'altro ragazzo, passandosi una mano sul collo e-oh. C'è una seria probabilità che quello che cola dal mento di Louis lungo il suo collo sia il seme di Harry. Imbarazzante.

Oh, mio dio, scusami!”, esclama Harry. Se sua madre non si era svegliata prima lo sarà sicuramente adesso.

Louis ride tenendosi una mano sulla bocca. Harry si precipita fuori dal letto e si dirige alla scrivania. C'erano dei fazzoletti, da qualche parte. Quando finalmente li trova esala un sospiro di sollievo e li lancia a Louis. Non riesce a muoversi per l'imbarazzo.

Vieni qui, cretino”, lo chiama Louis, pulendo via il seme di Harry dal collo e il proprio dall'addome.

Harry si avvicina lentamente al letto.

Scusami”.

Louis ridacchia e gli lancia addosso il fazzoletto usato.

Oddio, Haz, non farne un dramma. Può succedere”, lo rassicura. “Anzi, ti dirò di più. È stato parecchio eccitante”.

Cosa? Avere il mio sperma sulla faccia?”.

Harry poggia un ginocchio sul letto, incerto.

Sì”, replica Louis serio, prima di afferrare Harry per un braccio e gettarlo con malagrazia sul letto. “Sì, è stato eccitante avere il tuo sperma sulla faccia, ok? Biasimami per questo”.

Harry non ha il tempo di rispondere perché Louis lo spinge contro il materasso e inizia a baciarlo come se fosse pronto a un secondo round.

Dio, Harry, non immagini neanche le cose che ti farei”, bisbiglia dentro al suo orecchio. “E le cose che mi farei fare da te”.

Harry deglutisce.

Io ho una lista”, ammette prima di riuscire a censurarsi.

Louis scoppia a ridere.

Ti prego, fammela leggere”.

Harry lo pizzica sul braccio.

È una lista mentale, idiota”.

Louis poggia la fronte sulla sua e chiude gli occhi.

A poco a poco metteremo in pratica tutto ciò che c'è su quella lista, ok? Un passo alla volta”.

Harry è attraversato da un brivido. Avranno mai il tempo, l'occasione, il luogo per farlo?

Ammettilo che mi vuoi solo per il mio corpo”, scherza.

Louis ride, investendo col suo fiato caldo il viso di Harry.

Che altro c'è da prendere?”.

Harry batte un pugno sul petto di Louis.

Vattene via”.

Louis gli morde il naso e Harry emette un verso a metà tra un lamento di dolore e una risata soffocata, mentre prova di nuovo a togliersi di dosso l'altro ragazzo.

Comunque, ti sbagli”, afferma Louis dopo essere riuscito a bloccare il polso di Harry.

Su cosa?”, domanda quest'ultimo, fingendo disinteresse.

Louis assottiglia lo sguardo e lo osserva. Harry trattiene il fiato, in attesa. Ci sono due possibilità: o Louis è sul punto di dire qualcosa di serio oppure sta per sparare una scemenza delle sue. In ogni caso, Harry non vede l'ora di ascoltare quello che uscirà dalla sua bocca. Vale sempre la pena di ascoltare ciò che esce dalla bocca di Louis Tomlinson. O almeno questo è il mantra di Harry.

Non ti voglio solo per il tuo corpo”, dice Louis. Harry sbatte le palpebre. Nonostante la frase di Louis sia piuttosto seria – così come il suo tono – la scemenza è sempre dietro l'angolo.

Louis fa un pausa come se si aspettasse che Harry commenti, poi, di fronte al suo silenzio, riprende: “Tu mi rendi felice, Harry. Quando siamo in mezzo alla gente e anche se sei dall'altro lato della stanza incroci il mio sguardo, quando mi parli, anche di cazzate, quando sorridi o mi sfiori, anche per sbaglio, quando ridi alle mie battute anche se sono penose-”.

Louis si interrompe per baciarlo. Harry non fa in tempo a sollevare una mano per affondarla nei suoi capelli che Louis ricomincia a parlare: “Non è solo il tuo corpo, sei tu, sei tu. Lo capisci? You are my sunshine, my only sunshine, you make me happy, when skies are grey...”

Ti amo ti amo ti amo ti amo mille volte ti amo per sempre ti amo.

Harry è sul punto di dirlo, mandare tutto all'aria e dirlo, quando la porta di camera sua cigola e si apre, facendo entrare un triangolo di luce e...sua madre.

Louis è più veloce di lui a reagire e in una frazione di secondo si ritrova col sedere per terra. Harry si mette seduto e si passa una mano tra i capelli, col cuore che gli batte freneticamente nel petto e la mente vuota.

Harry, che-Louis???”.

Harry inghiotte il groppo che ha in gola e si schiarisce la voce per parlare.

Salve, signora St-Cox”, bofonchia Louis dal suo posto sul pavimento, sventolando una mano all'indirizzo di Anne.

Harry si spancerebbe dalle risate se non fosse che, dal punto di vista di sua madre, probabilmente c'è veramente poco da ridere.

Anne, tuttavia, sembra più stupita e assonnata che preoccupata o arrabbiata.

Mi era sembrato di sentire delle voci”, osserva. “Quando sei arrivato?”, domanda al ragazzo per terra.

Louis si gratta la fronte.

Qualche..tempo fa”.

Anne si stringe il nodo della vestaglia e sul suo viso passa un'ombra di dubbio.

C'è una ragione per cui sei seduto per terra?”.

Harry si passa una mano sulla faccia. Se il suo cervello lavorasse a ritmo normale a quest'ora avrebbe già trovato una scusa. Ma il suo cervello è in stasi, quindi è tutto nelle mani di Louis.

Louis fa una smorfia.

Ehm...è comodo?”.

Harry vorrebbe davvero, davvero scoppiare a ridere. E lo fa.

Con sua enorme sorpresa anche Anne si unisce a lui. Harry si sente attraversare da un'ondata di sollievo. O sua madre non ha visto niente oppure non sospetta nulla in ogni caso. Louis è solo un amico venuto a trovarlo nel cuore della notte. Solo un amico.

Louis sposta lo sguardo da lui a sua madre.

Devo complimentarmi con voi per i vostri pavimenti”, commenta, incrociando le gambe e mantenendo un'espressione impassibile.

Anne scuote il capo, il sorriso ancora sulle labbra.

Dormi qui?”, domanda. “Anche i nostri letti sono abbastanza comodi”.

Louis è veloce nel replicare: “No, in realtà stavo per tornare a casa. Ehm, grazie dell'offerta, comunque”.

Anne aggrotta la fronte.

Sei venuto in macchina?”.

Louis fa cenno di no con la testa.

No, in bici”.

Anne spalanca la bocca.

Ma fa freddissimo fuori! Credo che sia meglio che tu resti a dormire qui”.

Louis guarda Harry in cerca di aiuto. Il riccio non ha nessuna obiezione alla proposta di sua madre, ma a quanto pare Louis .

Ehm, la ringrazio ancora una volta ma devo tornare a casa. Domani, cioè, oggi è Natale e mia madre è da sola e-”.

Anne lo interrompe bruscamente.

Jay non mi aveva detto che avreste passato il giorno di Natale tu e lei da soli”.

Harry strabuzza gli occhi. Sua madre e la madre di Louis si sentono?

Ehm, le mie sorelle passeranno la giornata col padre-”.

Anne ancora una volta non lo fa finire.

Mangiate qui!”, esclama. “Ho preparato tanto di quel cibo da sfamare tutto il vicinato”.

Vero”, commenta Harry mentre il suo stomaco fa le capriole alla prospettiva di passare il Natale con Louis. Ti prego, accetta.

Louis ha gli occhi sgranati e un'espressione spaurita. Quale è il suo problema?

Lou, dai”, prega Harry. “Non penso che a tua madre dispiacerà passare il Natale con noi”.

Louis sospira.

Lo so, ma-”.

Harry si sporge dal letto per toccargli una spalla.

Ma che?”.

Louis lo guarda di sottecchi, mordendosi il labbro inferiore.

Non abbiamo dei regali da portarvi e non mi va di...alterare la vostra armonia familiare il giorno di Na-ahia!”.

Harry gli molla uno scappellotto nello stesso momento in cui sua madre esclama “Sciocchezze!”.

Oook”, strascica Louis, mettendo le mani avanti in segno di resa. “Sapete essere persuasivi in questa famiglia”.

Harry esibisce un sorriso che va da un orecchio all'altro ed è sul punto di scendere dal letto e baciare Louis quando si ricorda che sua madre è ancora dentro la stanza.

Sarà meglio che ti sbrighi a tornare a casa, adesso”, afferma Anne. “Ti aspettiamo domani a pranzo”.

Louis salta in piedi.

Grazie, signora Cox”.

Anne sorride.

Chiamami Anne”.

Louis fa un mezzo inchino – Harry ridacchia – e le sorride di rimando.

Ce l'hai una sciarpa? E un cappello? Dei guanti?”, domanda Anne a raffica.

Sìsì, ho tutto”, risponde prontamente Louis.

Lou, quello non è esattamente un cappello”, osserva Harry, lanciando un'occhiataccia al cappello di Babbo Natale.

Che altro ti sembra?”, replica Louis, afferrando il cappello per il pon-pon e agitandoglielo davanti alla faccia.

Mia madre non aveva in mente questo quando ti ha chiesto se avevi un cappello”.

Anne tossicchia.

In effetti”.

Louis solleva le sopracciglia.

Smettetela voi due di sminuire il mio cappello”, piagnucola stringendoselo al petto. “Fa parte del mio travestimento. Voi ora ve ne andrete a letto ma il mio lavoro inizia adesso”.

Anne rotea gli occhi in maniera affezionata.

Mi raccomando, porta i regali solo ai bambini buoni”, lo ammonisce. “Buona notte, ragazzi”.

Quando Anne esce dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle, Harry salta giù dal letto e travolge Louis in un abbraccio che gli fa quasi perdere l'equilibrio.

Pare che non ti libererai di me neanche il giorno di Natale”, mormora.

Louis sbuffa.

Tu e tua madre mi avete teso una trappola”.

Harry gli morde una guancia.

Finiscila”.

Louis si mette sulle punte dei piedi e lo bacia senza preavviso.

Sei il regalo di Natale più bello che potessi ricevere”, sussurra.

Harry ghigna.

Se avessi saputo che ti bastavo io avrei risparmiato un bel po' di soldi”.

Louis si allontana bruscamente, lasciando Harry interdetto.

Cazzo, avevo portato il tuo regalo, deve essere qui da qualche parte”, dice, rovistando nelle tasche del giubbotto.

No, tienilo, me lo darai domani”.

Louis solleva la testa.

Non- non sarà un po'...maleducato, davanti a tutti?”.

Harry arrossisce.

Lou? Che cosa mi hai regalato?”.

Louis lo fissa per qualche secondo.

Mi riferivo al fatto di dartelo davanti a tutti lasciando gli altri a mani vuote, pervertito”.

Harry scoppia a ridere. Louis gli tappa la bocca con una mano.

Cretino”.

Harry scuote la testa per liberarsi dalla mano di Louis.

Comunque”, continua questi. “Prendilo, mettilo sotto l'albero insieme agli altri regali”, ordina, allungandogli un pacchettino. “Le dimensioni non contano, giusto?”.

Harry fa un mezzo sorriso.

Il mio è enorme, in confronto”.

Louis butta gli occhi al cielo.

Harry Styles, stai sempre a vantarti delle tue doti fuori dal comune”.

Harry si lascia sfuggire un'altra risata.

Ma no, non intendevo-”.

Louis lo zittisce con un bacio.

Accompagnami alla porta”.

No, sul serio, il mio regalo è eno-”.

Louis gli da una spallata che quasi lo manda lungo per terra.


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Capitolo 36
*** Keep shining on ***


Larry 36

"Guess who's back, back again? Idra's back, tell a friend!". Ok, citazioni di Eminem a parte...SONO TORNATA! Adesso, non dico di sperare che il numero dei miei lettori sia ancora quello di una volta, però...beh, ok, spero che in fin dei conti ci sarete ancora tutti. Lo so che quello che ho fatto è imperdonabile - mollarvi tutti per mesi senza dare mie notizie - però non dite che non vi avevo avvertito! Ho sempre detto che non avrei mai lasciato questa storia, anche se forse avrei dovuto essere più chiara e presente. Scusatemi se non ho risposto ai vostri messaggi privati, ma giuro che questa è la prima volta dopo mesi che accedo al mio account di EFP.

Detto ciò, vi lascio a questo capitolo natalizio (nel bel mezzo dell'estate ci sta proprio, devo dire) e vi chiedo un piccolo favore: non ho più una beta (è rimasta a Londra, beata lei) quindi vi prego di avvertirmi se ci sono errori di qualunque tipo, anche incongruenze con la trama (ok, ho una memoria terribile e non mi ricordo neanche la mia stessa storia).

Ps: ascoltate questo per entrare  nel mood natalizio (ma anche no).

*

Quando Harry apre gli occhi, la mattina di Natale, riprova per un attimo quella sensazione di adrenalina che provava da bambino, quando appena sveglio faceva appena in tempo a indossare le pantofole prima di precipitarsi al piano di sotto, col cuore in gola e le ali sotto ai piedi, per scartare i regali insieme alla sua famiglia. Ricorda ancora che la notte precedente riusciva a malapena a chiudere occhio per l'eccitazione e l'ansia di scoprire cosa gli avesse portato Babbo Natale.

Solo che adesso non è l'apertura dei regali che aspetta con trepidazione, ma l'arrivo di Louis. Senza contare il fatto che la tradizionale apertura dei regali è stata spostata da qualche anno al pomeriggio e che né lui né sua sorella credono più a Babbo Natale, purtroppo.

Sei ridicolo”, lo saluta Gemma quando lo trova in soggiorno col naso incollato alla finestra.

Harry si liscia il maglione, sfiorando il naso della renna in rilievo sul suo stomaco.

Il mio maglione è bellissimo”, replica sulla difensiva.

Gemma rotea gli occhi e poggia la tazza di tè sul tavolino accanto alla finestra.

Non uscirei mai con un ragazzo che indossa un maglione natalizio con tale orgoglio”.

Fortuna che sono tuo fratello”.

La ragazza scuote il capo.

Non mi riferivo al tuo maglione, comunque”, afferma, recuperando la tazza e soffiandoci dentro prima di berne un sorso. “Che ne è stato dello Yorkshire Tea? Questo sa di piscio”.

Harry fa una smorfia disgustata.

Non ti chiederò come fai a sapere di cosa sa il piscio”, risponde. “A cosa ti riferivi, comunque?”.

Gemma poggia di nuovo la tazza sul tavolino – non risparmiandole un'occhiataccia – e si siede accanto al fratello.

Mi riferivo al fatto che sei qui alla finestra ad aspettare come un idiota l'arrivo del tuo ragazzo”.

Harry risponde senza pensarci.

Non è il mio ragazzo”.

Lui è il mio amore, la mia vita, tutto ciò che ho di più caro al mondo ma non è il mio ragazzo.

Come vuoi”, dice Gemma con un'alzata di spalle. “Fatto sta che non è assolutamente necessario stare ad aspettarlo qui. Quando arriverà suonerà il campanello”.

Harry non la degna di una risposta. Che altro ha da fare? Sua madre non vuole che si avvicini alla cucina e Robin sta studiando da una buona mezz'ora la disposizione dei piatti in tavola come se stesse progettando il modo migliore per accedere al caveu di una banca per rapinarlo. Aspettare Louis sembra il passatempo più plausibile.

Dai, guardiamo un po' di TV. Danno Mamma Ho Perso L'Aereo!”.

Harry sbuffa.

Danno sempre quel maledetto film”.

Gemma gli molla uno schiaffo sulla coscia.

Non ti riconosco più”.

Harry ridacchia.

Ricordi quella volta in cui mamma e papà ci hanno lasciato soli in casa e noi eravamo convinti che sarebbero venuti a rapinarci – perché è ovvio che due bambini soli in casa debbano ricevere una visita dei ladri - e ci siamo studiati tutte le trappole del film? Peccato che fossero troppo difficili da mettere in pratica. Stupidi film che ti illudono sia semplice-”.

Harry non può fare a meno di notare come sua sorella si sia rabbuiata.

Ti ha chiamato?”, domanda a mezza voce la ragazza.

Harry non deve neanche chiedere chi? per capire a chi si riferisca. Papà.

Ovvio che no”, replica seccamente.

L'anno scorso almeno ci ha inviato un sms di auguri”.

Harry fa spallucce.

Probabilmente quest'anno sarà stato troppo impegnato a sciare o a pattinare o a fare qualunque altra cosa abbia programmato di fare per le vacanze. Li spende tutti così i suoi soldi quello lì”.

Gemma si stringe nelle spalle.

Hai perso le speranze, vero?”.

Harry distoglie lo sguardo.

Non ci ho mai sperato, è diverso”.

Sua sorella si congeda dandogli un colpetto sul ginocchio.

Vado a vedere se è rimasta qualche bustina di Yorkshire Tea da qualche parte. Questo è assolutamente imbevibile. Cosa aveva in testa la mamma quando lo ha comprato?”.

Harry le lancia un mezzo sorriso.

Ti voglio bene”, gli sembra la cosa più giusta da dire.

Gemma butta gli occhi al cielo ma a Harry non sfugge il sorrisetto che ha stampato in faccia.

Non ti riconosco più”, ripete la ragazza prima di avvicinarsi e cogliere di sorpresa Harry, baciandolo sulla fronte. “Buon Natale, strambo”.

Buon Natale a te, stronza”.

Adesso sì che ti riconosco!”, esclama lei, sparendo oltre la porta.

Quando Harry torna a guardare fuori dalla finestra ancora non c'è traccia di Louis ma dei fiocchi leggeri hanno cominciato a cadere dal cielo. Harry spera che non si sciolgano prima di toccare terra perché il Natale senza la neve gli è sempre sembrato un Natale a metà.

*

Louis è un tipo spontaneo e affettuoso o spontaneamente affettuoso, però Harry non si aspettava mica che l'altro ragazzo abbracciasse Robin per fargli gli auguri. Sarà che Robin ispira confidenza in chiunque lo conosca o sarà che Louis si prende confidenza senza che questa gli venga effettivamente data, però Harry continua a essere perplesso. Piacevolmente perplesso, se queste due parole insieme hanno senso.

Questo maglione è semplicemente orrendo”, commenta Louis dopo aver finito il giro dei saluti.

Harry si porta istintivamente una mano sulla pancia mentre sua sorella ridacchia senza ritegno.

È natalizio”, si difende.

No, è un'offesa alla decenza”, insiste Louis.

Ti avevo avvertito”, gli fa eco Gemma.

Harry solleva il mento in segno di sfida.

Non lo toglierò solo perché voi due non avete neanche un minimo di spirito natalizio”.

Louis arriccia le labbra e lancia uno sguardo di sottecchi a sua madre.

Ascoltare The Twelve Days of Christmas in loop lungo il tragitto fino a casa tua ha prosciugato tutto il mio spirito natalizio”.

Jay interrompe la sua conversazione con Anne per rispondergli: “Era la tua canzone di Natale preferita”.

Louis le punto un dito contro.

Appunto, era”.

Gemma mette una mano sulla spalla di Louis e l'altra su quella del fratello.

Fantastico, trascorrerò il Natale con Scrooge e il Grinch”.

Harry si scosta.

Non sono il Grinch!”, protesta. “Il Grinch non indosserebbe mai un maglione natalizio”.

Louis soffoca una risata.

Almeno dimostrerebbe di avere più buon gusto di te”.

Gemma solleva una mano per battergli il cinque.

Buona questa!”.

Harry incrocia le braccia sul petto.

Vi odio”.

Louis gli dà un buffetto sulla guancia.

Dai, Haz, cercherò di fare finta che non ci sia una renna strabica sul tuo maglione”.

Non è strabica!”.

Louis ride e lo tira per un braccio verso la sala da pranzo dove si stanno dirigendo i loro genitori. Harry non sa se i suoi abbiano deciso di assegnare a ognuno dei commensali un posto a tavola ben preciso, dal momento che oggi hanno due ospiti che – come è ovvio che sia – non sapranno quale posto sia più opportuno occupare. Tutti gli altri anni lui e la sua famiglia si sono sempre accomodati a loro posto abituale ma due persone in più quest'anno potrebbero cambiare le carte in tavola.

Con tutta la nonchalance che è in grado di simulare, Harry si mette a sedere e, battendo una mano sulla sedia accanto alla sua, intima a Louis di prendere posto, il tutto senza sollevare lo sguardo per non incrociare quello di sua madre, nel timore di leggerci della disapprovazione. Tuttavia, quando il ragazzo è costretto a sollevare la testa per osservare quello che succede intorno a lui, scopre che sua madre si è già seduta, non a capotavola di fronte a Robin come d'abitudine, ma accanto a Jay, di fronte a lui e Louis. Le due donne sono immerse in una fitta conversazione sui tovaglioli – ricamati dalla nonna di Harry (o era la bisnonna?), anni (secoli?) prima che lui nascesse – che Anne ha deciso di mettere in tavola quest'anno. Gemma, dal canto suo, occupa il posto che è sempre stato prerogativa di sua madre, esibendo un'espressione compiaciuta.

Harry per tutta risposta le fa la linguaccia. Robin intercetta il suo gesto e scuote il capo ma non commenta e si limita a incrociare le mani sotto al mento e a sospirare. Harry avverte e comprende il suo disagio (nessuno se lo fila di pezza, neanche la sua compagna che dovrebbe essere la prima a dedicargli la sua attenzione) ma non può fare nulla al riguardo, non è suo compito intrattenere Robin, quando ci sono altri adulti nella stanza.

Louis è stranamente silenzioso al suo fianco mentre esamina il proprio riflesso su un cucchiao d'argento – probabilmente in mancanza di qualcosa di meglio da fare – ma anche se è immobile Harry lo sente fremere. Forse ha acquisito un super potere e ormai riesce a sentire gli stati d'animo dell'altro ragazzo senza che questo abbia bisogno di manifestarli o forse è Louis che emana vibrazioni anche quando è fermo.

Gemma?”, chiama Robin, interrompendo il flusso dei pensieri di Harry (che flusso originale: Louis, Louis, Louis e ancora Louis) e attirando l'attenzione di tutto il tavolo. “Che ne dici di andare a prendere i crackers di Natale?”.

Gemma batte le palpebre un paio di volte, come a prendersi del tempo per assimilare le parole dell'uomo. Robin evidentemente ne ha avuto abbastanza di essere tagliato fuori e vuole iniziare il pranzo di Natale il prima possibile nella speranza di tenersi occupato mangiando. Mangiare sembra proprio una bella prospettiva, o almeno così la pensa lo stomaco di Harry che sceglie proprio quell'attimo di sospensione per mettersi a brontolare. Louis ridacchia e il riccio lo redarguisce con un colpetto sulla coscia, coscia che ha un guizzo involontario, come a voler rilasciare la tensione trattenuta nel corpo del ragazzo fino quel momento. Harry ci poggia sopra il palmo e Louis si immobolizza di nuovo. Per essere uno senza spirito natalizio Louis sembra piuttosto euforico.

E dove dovrei prenderli?”, replica Gemma dopo quelli che sono sembrati interminabili secondi.

Robin arriccia le labbra.

Prova in cantina, no?”.

Gemma aggrotta la fronte.

Ma noi non abbiamo una can-”, inizia la ragazza prima di interrompersi e arrossire.

Harry erompe in una risata mentre Robin cerca di nascondere un sorrisetto dietro alle mani giunte.

Sotto l'albero di Natale, ci sono, torno subito”, dice precipitosamente Gemma prima di schizzare fuori dalla stanza.

Robin lancia un'occhiata, vagamente imbarazzata, prima a Jay e poi a Louis.

Scusatela, di solito non è così...svampita”, afferma. “È abituata a far fare tutto a sua madre il giorno di Natale, ma oggi ha deciso di prendere il suo posto quindi le tocca.”

Jay scuote il capo ridendo.

Magari è proprio sua madre che ha voluto cederle il suo posto”, commenta.

Anne le poggia una mano sul braccio.

Non cambia nulla comunque”, sospira. “Sarò sempre io quella che dovrà pensare a tutto il resto”.

Ehi, chi ti ha aiutato a cucinare?”, esclama Gemma entrando nella stanza con in braccio un cesto piendo di crackers.

Anne abbassa impercettibilmente il capo.

Touchè”.

Harry è leggermente turbato dal silenzio di Louis, perciò gli stringe la coscia con la mano che ci aveva poggiato prima. Non è facile togliere le parole all'altro ragazzo quindi teme che Louis sia in imbarazzo o a disagio o...infelice. Dopotutto è un Natale un po' – un po' tanto – inusuale per lui.

Tutto ok?”, sussurra.

Louis si volta a guardarlo con una specie di luccichio negli occhi. Dio se è bello-

Sì”, lo rassicura Louis distraendolo dalle sue fantasticherie (perché è così dannatamente difficile rimanere concentrati?). “È strano essere qui, però...la tua famiglia mi piace. Se non parlo è perché ho paura di dire qualcosa di inopportuno e farmi detestare”.

Harry si lascia sfuggire un sorriso affezionato e incredulo.

Tipo?”.

Tipo abbiamo finito con le chiacchiere che sto morendo di fame?”.

Harry scoppia a ridere col risultato di attirare l'attenzione di tutti su di loro. Con un'ultima strizzata alla coscia di Louis rimuove la mano – meglio evitare che qualcuno lo noti, anche se ci sono almeno dieci centimetri di tovaglia a coprirli – e si rivolge agli altri.

Abbiamo finito con le chiacchiere che sto morendo di fame?”, domanda.

Louis - che stava bevendo un sorso d'acqua - si strozza. Harry gli batte una mano sulla schiena mentre sente Robin mormorare “non hai tutti i torti”.

Prendi questo, piccolo ingrato”, dice Gemma colpendolo alla testa col cracker prima di darglielo in mano e passandone uno anche a Louis.

Questo è sempre stato il mio momento preferito del pranzo di Natale”, commenta questi, rigirandosi fra le mani il tubo di carta bianco e argento, simile a una caramella dalle dimensioni spropositate. Harry riconosce che sua madre non ha comprato i migliori crackers in circolazione – quelli da dodici sterline a testa, per intederci - e si sente un po' in imbarazzo. Però, in fondo, un cracker vale l'altro: le sorprese all'interno saranno comunque inutili e gli scherzi non faranno ridere nessuno. Forse proprio in questo risiede la loro magia.

Il riccio stringe con una mano il proprio cracker e, incrociando le braccia davanti a sé, con l'altra afferra un' estremità di quello di Louis, seduto alla sua destra, mentre Robin, alla sua sinistra, tiene in mano l'altra estremità del suo. Quando il circolo è completo, Harry si volta verso Louis ghignando e riceve in risposta un ghigno identico al suo. Non è chiaro cosa ci sia di così divertente nello scoppiare i crackers – Harry stesso non sa spiegarselo – però è un momento tradizionale che unisce tutti in un comune sentimento di trepidazione e aspettativa.

Al mio tre?”, propone Robin, facendo gli onori di casa. “Uno, due...tre!”.

Il momento in cui i crackers scoppiettano, rilasciando il loro contenuto in parti disparate del tavolo, è così veloce ed effimero da non giustificare tutta l'eccitazione che lo precede, riflette Harry con un po' di delusione, affrettandosi, tuttavia, a cercare la sua sorpresa e non trovandola da nessuna parte. La sua coroncina di carta è ancora incastrata all'interno del tubo, assieme al foglietto contenente, invece di una battuta che non fa ridere, una sciarada incomprensibile.

Non trovo la mia sorpresa!”, piagnucola.

Louis gli dà di gomito.

Ti cedo la mia, se vuoi”, offre allungandogli un tagliaunghie.

Harry ridacchia.

Grazie ma no, grazie”.

Louis fa spallucce.

Harry, credo che questo sia tuo!”, esclama Robin, emergendo da sotto al tavolo e passandogli un piccolo metro da sarto.

Harry butta gli occhi al cielo.

Cosa dovrei farmene?”, domanda. “Mamma, lo vuoi tu?”.

Anne, occupata a studiare il metodo migliore per disincastrare i due anelli di metallo che ha ricevuto come regalo, annuisce distrattamente.

Nessuno è contento del proprio regalo, immagino”, osserva Gemma giocherellando con l'apribottiglie saltato fuori dal suo cracker.

Io sì”, replica Robin tenendo sul palmo della mano due bottoncini dorati. “C'ho guadagnato un bel paio di gemelli”.

Gemma si lascia sfuggire un verso a metà tra un grugnito e una risata.

Robin, quelli sono degli orecchini”.

Il primo a scoppiare a ridere è Louis, che però si affretta a coprirsi la bocca con una mano, guardandosi intorno intimorito. Anne tuttavia lo segue a ruota, ridendo di gusto, incoraggiando il resto del tavolo a fare lo stesso.

Dopo aver indossato le coroncine di carta (quella di Harry è di un rosso chiaro, tendente al...rosa), aver letto le battute - “fanno meno ridere di quelle di Harry!”, è il commento di Gemma - o cercato di risolvere gli indovinelli stampati sui foglietti di ognuno, è arrivato il momento di servire il pranzo (lo stomaco di Harry esprime la propria gratitudine brontolando di nuovo).

Anne porta in tavola il tacchino e, anche se sta cercando di nascondere il proprio orgoglio, Harry non può fare a meno di notare che gli angoli della sua bocca sono piegati in un sorriso compiaciuto.

Mi complimento con te, Anne”, commenta Jay.

Aspetta di provarlo”, ribatte l'altra donna.

Smettila di fare la modesta, mamma”, interviene Harry, le narici che fremono all'odore emanato dal piatto che sua madre ha appena messo in tavola. “Si sa che prepari il mio tacchino natalizio della città”.

Dopo averci impiegato quelle quindici ore vorrei ben vedere!”, esclama Robin.

Lo tagliamo, per favore?”, implora Harry, guadagnosi una patta di approvazione sulla coscia da parte di Louis.

Il pranzo, lungi dall'essere consumato in silenzio, è accompagnato da commenti di apprezzamento da parte di tutti – Anne è al settimo cielo - e aneddoti sui Natali passati (non così passati da includere qualche menzione al padre di Harry, per fortuna). Anche Louis si è sciolto – aver saziato la propria fame gli ha fatto ritornare il dono della parola – e ha investito Anne di domande su Harry da piccolo, per l'esasperazione dello stesso e la gioia della donna.

(“Quale è stata la sua prima parola?”.

Gatto”.

Quando ha iniziato a camminare?”.

A undici mesi”.

Ha mai fatto la pipì a letto?”

LOUIS!!!”.

Sì, un sacco di volte”.

Posso vedere le foto del suo primo bagnetto?”.

NO!”,

Certo, quando vuoi”).

Gemma sembra aver particolarmente apprezzato il vino portato da Jay. Harry stesso lo ha bevuto e infatti gli gira un po' la testa, ma solo un pochino. Sua sorella ne ha però approfittato più di tutti gli altri messi assieme. Le sue guance sono chiazzate di rosso e ogni tanto biascica. Harry non può fare a meno di prendersi gioco di lei.

Quanti sono questi?”, domanda sventolandole davanti alla faccia due, poi tre, poi cinque dita. Gemma per tutta risposta gli mostra il dito medio.

Gem!”, interviene sua madre. “Abbiamo degli ospiti!”.

Ha iniziato tuo figlio!”, si giustifica la ragazza, arrossendo ancora di più.

Harry ridacchia e appoggia la testa sulla spalla di Louis. Ha voglia di toccarlo e per adesso deve accontentarsi di questo gesto innocente e innocuo. La maglia di Louis odora di detersivo per i panni ma inspirando bene col naso Harry riesce a distinguere l'odore della pelle di Louis e una traccia di bagnoschiuma fruttato, estivo, che contrasta con l'atmosfera natalizia e che gli ricorda il sole, la spiaggia, il caldo. L'altro ragazzo ne approfitta per avvolgersi un riccio di Harry attorno a un dito, prima di domandare: “Anche a te è piaciuto il vino, vero, Curly?”, alludendo a un ipotetico stato di ebbrezza dell'altro ragazzo.

Harry solleva la testa e lo guarda dritto negli occhi.

No, sei tu che mi inebri”.

Louis incrocia gli occhi tanto da sembrare strabico per un attimo, poi esplode in un attacco di risa così improvviso e potente che Harry è costretto ad allontanarsi.

Oh mio dio, questa è stata...pessima, Haz, orribile”, afferma, ignorando gli sguardi interrogativi di Anne e sua madre.

Harry mette il broncio.

Non era una battuta”.

Infatti sembrava più una frase d'abbordaggio di infima categoria”.

Harry incrocia le braccia sul petto e si volta dall'altra parte, ripromettendosi di non parlare mai più a Louis, mai mai più. Quando però sente una mano di Louis scivolare sulla sua coscia è costretto a cedere.

Che vuoi?”, sbotta, fronteggiandolo. Non stanno litigando ma Harry non vuole comunque dargliela vinta per averlo preso così brutalmente in giro dopo che lui gli ha aperto il suo cuore. In maniera goffamente poetica ok, però Louis deve accontentarsi della sua – momentaneamente – scadente vena artistica.

L'espressione seria di Louis vacilla un po', segno che sta resistendo all'impulso di ridere di nuovo. Harry, tuttavia, apprezza lo sforzo.

Scusami”, sussurra l'altro ragazzo. “Mi ha fatto ridere il termine inebriare, scusa”.

Harry aggrotta la fronte. Louis si sporge per parlargli all'orecchio.

Mi farò perdonare più tardi, ok?”, bisbiglia. “Ti inebrierò per bene quando saremo soli, d'accordo?”.

Harry freme dalla voglia di essere “inebriato per bene”, qualunque cosa voglia dire. Il tono di Louis promette sesso o quello che è. Qualcosa di sessuale, comunque.

Dopo aver sparecchiato (aiutata da una riluttante Gemma), Anne torna a tavola con un vassoio in cima al quale troneggia una “palla di fuoco” di piccole dimensioni.

Fantastico, pensa Harry, più alcool per Gemma. Sua sorella sta infatti adocchiando il dolce flambè con un misto di adorazione e vago timore.

Jay è stata così carina da portare il pudding”, cinguetta Anne poggiando il vassoio sul tavolo, prima di rivolgersi alla sua amica. “Quest'anno non mi andava di prepararlo – il procedimento è troppo lungo e francamente non mi è mai venuto bene – ma per fortuna ci hai pensato tu!”.

Jay distoglie lo sguardo per qualche secondo.

In realtà l'ho comprato al supermercato”, ammette, ridacchiando imbarazzata.

Direttamente dalle cucine di Tesco-”, inizia Louis con tono di scherno.

Marks & Spencer”, lo corregge prontamente sua madre fulminandolo con lo sguardo. Ouch.

Anne scuote il capo.

Grazie mille, Jay. Cosa sarebbe stato il pranzo di Natale senza il tradizionale pudding?”.

Un pranzo di Natale dopo il quale non avrei rischiato di vomitare, pensa Harry, che odia con ogni fibra del suo essere il maledetto dolce. Tuttavia porta male non mangiarne nemmeno una fetta quindi non può tirarsi indietro. E poi sarebbe scorretto nei confronti dei loro ospiti.

Oh, Elizabeth avrà già iniziato”, afferma Robin dopo aver mangiato l'ultimo boccone di pudding ed essersi massaggiato la pancia.

Il cuore di Harry sprofonda nel petto. No, anche quest'anno no.

Robin”, mormora.

Harry”, gli fa eco l'uomo.

Robin”, insiste il ragazzo.

Louis osserva lo scambio di battute con uno sguardo interrogativo.

Elizabeth?”, domanda, scandendo il nome come se fosse una parola appertenente al vocabolario di un paese straniero. Harry è affascinato dal modo in cui la lingua di Louis batte sui suoi denti perfetti e dalla sua pronuncia che ogni tanto assume un tono leggermente altolocato, sebbene non ci sia nulla di altolocato in lui.

Robin è un grande fan della Corona”, spiega Anne.

E ci costringe a guardare il discorso della Regina ogni anno”, borbotta Harry.

Non sono un grande fan della Corona”, si difende l'uomo. “Sono solo legato alle tradizioni”.

Harry sbuffa.

Andate avanti voi, io intanto sparecchio”, dice Anne.

Ti aiuto”, si offre Jay.

Robin si alza da tavola e si stiracchia.

Ci penso io a caricare le lavastoviglie dopo, ok?”, dice alla sua compagna, poggiandole un bacio conciliatorio sulla tempia.

Oh, gentile da parte tua”, scherza la donna con un mezzo sorriso. “Tranquillo, adesso vai coi ragazzi in salotto”.

Il riccio segue Robin di malavoglia, mentre Louis e Gemma confabulano dietro di lui. Robin accende la TV e si accomoda sulla poltrona. Harry e Louis prendono posto sul divano mentre Gemma si accoccola ai piedi di Robin, tirandosi in braccio il gatto.

Buon Natale, Dusty!”, esclama la ragazza. Il gatto, come prevedibile, tenta di divincolarsi. Gemma se lo stringe al petto, indifferente alla sofferenza del povero animale. Harry pensa che non c'è da stupirsi se Dusty passi la maggior parte del suo tempo nascosto sotto al divano o dietro alle tende. Anche lui odierebbe gli umani se fosse un felino.

Mi ricordo il primo discorso al quale ho assistito”, inizia Robin, aumentando il volume della TV, ignorando, di fatto, il discorso della Regina in favore di una “passeggiata sul Viale dei Ricordi”.

Louis è l'unico a fingere interesse. Gemma continua a torturare il gatto mentre Harry osserva le luci dell'albero di Natale nella speranza che queste lo ipnotizzino. Gli dispiace però che Louis debba annoiarsi.

Harry realizza, però, che forse Louis non si sta propriamente annoiando quando lo sente scoppiare in una fragorosa risata. Non ha idea di cosa lui e Robin abbiano parlato mentre lui era distratto però, qualunque cosa fosse, deve essere stata divertente. O questo oppure Harry non ha dato abbastanza credito alle doti di attore di Louis. I due continuano a chiacchierare, dimentichi del discorso della Regina o del fatto che ci siano altre due persone nella stanza (una e mezza, in realtà, visto che Gemma si sta attualmente rotolando sul tappeto nel vano tentativo di spronare il gatto a fare lo stesso) fino a quando Robin non si alza dalla poltrona e li congeda con un: “Vado ad aiutare Anne e Jay in cucina”, nello stesso momento in cui la Regina si congeda dalla nazione.

Gemma si fionda sulla poltrona con un “Finalmente!” e prende possesso del telecomando.

Robin fa morire dal ridere, Haz”, afferma Louis dando a Harry un colpetto sul ginocchio. Il riccio è ancora un tantino stordito dal vino (forse anche dal maledetto brandy contenuto nel maledetto pudding) e dalle luci, però il tocco di Louis lo riporta immediatamente alla realtà.

Lo so, Robin è il migliore”, confessa. “Un po' fuori di testa a volte, ma quello non è un problema”.

Già”, concorda Louis guardandolo con un ghigno da un orecchio all'altro. Harry è sul punto di domandargli cosa abbia da sorridere così quando sua sorella urla: “Harry, guarda cosa ho trovato!”.

Harry e Louis rivolgono la loro attenzione alla TV ed esclamano nello stesso momento: “Love Actually!” per poi guardarsi l'un l'altro e scoppiare a ridere.

Vi va di vederlo?”, propone Gemma. “Non è iniziato da molto”.

Certo! Che Natale sarebbe senza Love Actually?”, ribatte Louis.

Esatto”, gli fa eco Harry, ricordandosi di quella volta in cui non ha voluto confessare a Louis che Love Actually, fosse, di fatto, il suo film preferito.

Volete una coperta?”, offre Gemma. “Ne vado a prendere una per me, se volete ne porto una anche per voi”.

Harry non ha freddo avvolto nel suo maglione di lana ma Louis indossa una maglioncino leggero, la stanza è piuttosto umida e né lui né sua sorella sono mai stati in grado di accendere il camino.

Ok, grazie, Gem, sei la sorella migliore del mondo!”.

Gemma lo mette a tacere con uno gesto della mano. Harry la guarda sparire oltre la porta prima di voltarsi verso Louis.

Tutto ok?”, domanda.

Louis lo guarda di sottecchi, attraverso le lunghe ciglia che Harry ama una per una.

Sì, perché continui a chiedermelo?”.

Harry si stringe nelle spalle.

Ho paura che questo Natale non sia all'altezza delle tue aspettative”, confessa. “Dopotutto fino a ieri non avevi neanche in programma di venire qui e poi-”.

Harry”, lo chiama Louis.

...confrontandolo con il Natale che avresti potuto avere se Mark fosse stato ancora con voi-”, continua Harry imperterrito.

Haz”, lo chiama di nuovo Louis.

...insomma, ho paura che tu sia infelice o che ti manchi-”.

Louis gli afferra un polso.

Harry, per dio, mi fai parlare?”, sbotta. “Stai zitto un attimo”, prega, stavolta con un tono più gentile.

Ok”, mormora Harry.

Ti giuro che è tutto perfetto, tu sei perfetto e non mi manca niente”, afferma. “Se Mark fosse stato qui tutto sarebbe stato diverso, è vero, ma Mark non è qui, perché Mark non fa più parte della mia famiglia e io devo farmene una ragione”.

Harry annuisce ma Louis non ha ancora finito.

E, comunque, questo è uno dei Natali più belli che abbia mai trascorso in vita mia. Non ho mai visto mia madre così rilassata, senza l'ansia che tutto sia perfetto, senza la pressione di dover badare a quattro bambine più un adolescente, senza-”. Louis si morde il labbro inferiore. “Non lo so, Harry, ultimamente lei non è stata sé stessa però oggi l'ho vista più serena. Immagina se avessimo trascorso il Natale da soli in casa io e lei, come si sarebbe depressa”.

Harry ricorda com'erano i Natali tra la dipartita di suo padre e l'arrivo di Robin. Neanche la presenza di nonni, zii e cugini riuscivano a sollevare il morale di sua madre.

E poi sono così felice di essere qui con te, non immagini quanto”.

Davvero?”, domanda Harry in un bisbiglio.

Davvero”.

Gemma sceglie proprio questo momento per lanciargli sulla testa una coperta. Harry un po' le è grato per l'interruzione, altrimenti avrebbe fatto qualcosa di stupido, come baciare Louis o dirgli che lo ama. Per quanto riuscirà ancora a trattenersi?

Anch'io lo sono, comunque”, dice dopo che Louis ha sistemato la coperta su di loro. “Felice, intendo”.

Bene”, replica l'altro ragazzo.

Zitti, adesso, che c'è Hugh Grant”, li ammonisce Gemma.

Proprio nel bel mezzo del discorso da Primo Ministo di Hugh – che Harry conosce parola per parola, neanche a dirlo – Louis si sporge verso il suo orecchio.

Haz, tutti questi baci cinematografici mi hanno fatto venire voglia di un bacio vero”.

Harry avverte distintamente un brivido percorrergli la schiena. Anche Louis deve averlo percepito, infatti ride e appoggia la testa sulla sua spalla.

Lo prendo come un anche a me”, sussurra.

Harry rivolge uno sguardo a sua sorella, intenta a guardare il fim con la stessa concentrazione di una che si sta applicando nel risolvere un rebus (anche lei lo conosce a memoria, andiamo!). Gemma sa e Louis sa che lei sa, ma baciarlo in salotto sarebbe comunque un rischio.

Il riccio fa scorrere lo sguardo sul viso di Louis - soffermandosi un attimo di più sulle sue labbra - e sospira.

Lou, è crudele da parte tua dirmi una cosa del genere quando sai che non possiamo”.

Louis sospira di rimando.

Più tardi”, mormora.

Più tardi”.

Louis cerca la sua mano sotto la coperta e intreccia le loro dita. Harry si assicura di sistemare la coperta in modo che non si noti nulla.. Forse è un po' paranoico ma meglio prevenire che curare. Lo fa a beneficio di Louis in primis e lui per Louis farebbe di tutto, ok?

Ogni tanto Louis stringe la presa, quando sta per arrivare una scena da lui particolarmente attesa – stranamente (o no?) le “sue” scene coincidono con quelle di Harry – oppure gli accarezza il dorso con il pollice quando lo sente teso (sanno tutti come va a finire la storia tra Colin Firth e la ragazza portoghese, però ogni volta Harry trattiene il fiato). La mano di Louis lo ancora alla terra e lo fa fluttuare insieme. Harry ogni tanto si sente un aquilone: il filo al quale è attaccato è tenuto da Louis, così come Louis è allo stesso tempo il vento che lo fa girare.

Sono appena finiti i titoli di coda quando Anne, Jay e Robin li raggiungono in salotto.

Apriamo i regali, ragazzi?”, propone Anne.

Gemma si stiracchia facendo fuggire via il gatto che le si era – di sua spontanea volontà – accoccolato sulle gambe.

Qualcuno vuole un tè?”.

No, Gemma, apriamo i regali”, replica Harry con impazienza. Il suo ingombrante regalo per Louis si erge sopra la pila di pacchetti di dimensioni più o meno modeste sotto l'albero di Natale e Harry sa che l'altro ragazzo lo ha adocchiato più di una volta, percependo forse che si trattasse del suo. D'altronde Harry glielo aveva anticipato che fosse...grande.

Anne si dirige verso il giradischi e si guarda un attimo intorno, come a cercare l'approvazione di tutti, prima di poggiare la puntina sul disco. Le note di Have Yourself A Merry Little Christmas evocano in Harry una specie di nostalgia che gli si attacca allo stomaco in maniera, però, non del tutto spiacevole.

Mi dispiace essere venuta a mani vuote”, si scusa Jay..

Ma figurati!”, taglia corto Anne.

Io e Louis ci siamo già scambiati i regali, ieri mattina, prima che le ragazze andassero col padre”, la informa Jay, con un tono velato di tristezza.

Anne le sorride e le accarezza una spalla.

Iniziamo col più grande?”, propone la donna, rivolgendosi direttamente a Harry.

Il riccio ha un tuffo al cuore. In origine non aveva programmato di dare a Louis il suo regalo davanti a tutti, ma sua madre non ha smesso di tormentarlo da quando è arrivato per posta e probabilmente sarà più ansiosa lei di aprirlo per scoprire che cosa contenga il misterioso involucro che Louis stesso.

Harry si alza dal divano e va a recuperare il...è difficile definirlo pacco. Sembra più una piccola montagna con i piedi, avvolta malamente in una carta regalo di un rosso acceso, con in cima un fiocco dorato.

Questo è per Louis”, annuncia.

Gemma fa un verso simile a una risata rauca. Harry le dà un colpetto con il piede, prendendola allo stinco.

L'ho impacchettato con le mie mani”, ammette. Non ha il coraggio di alzare gli occhi dal tappeto. Have Yourself A Merry Little Christmas sta sfumando in White Christmas e lo stomaco di Harry è ancora più annodato di prima.

Louis batte la mani come una foca sovraeccitata.

Mi hai regalato una slitta, Harold?”.

Harry arrossisce per l'imbarazzo. Gli era sembrata una bella idea quando ha ordinato il regalo su Internet, una decina di giorni prima. Adesso si ritrova a mettere in dubbio la sua avventata scelta. Gli occhi di tutti sono puntati su di lui e Harry comincia a temere non solo di aver toppato il regalo di Louis ma anche che il regalo in questione, per quanto fuori luogo, riveli troppo.

Dopo aver depositato il regalo ai piedi di Louis, Harry si lascia cadere sul divano e si asciuga i palmi delle mani sui pantaloni. Louis gli poggia una mano sulla spalla.

Posso aprirlo o...?”.

Harry, ti sembra questo il modo di dare un regalo a qualcuno?”, lo redarguisce sua madre.

Cazzo, si sta rendendo ridicolo e per nessun motivo apparente. Il riccio prende in braccio il regalo e lo circonda con le braccia.

Non è una slitta”, afferma facendo capolino da dietro il pacco per guardare in faccia Louis, i cui occhi saettano alternativamente tra lui e quello che tiene in grembo.

Bene, non avrei saputo che farmene in ogni caso”, scherza Louis allungando le mani verso il proprio regalo. Harry lascia che l'altro ragazzo lo sollevi e lo depositi sulle propria ginocchia. Louis sembra incerto su dove mettere le mani.

Mh, è morbido”, osserva.

Strappa pure”, lo incita Harry.

Louis non se lo fa ripetere due volte e inizia a squarciare l'imballaggio con la foga di un bambino di cinque anni che si aspetta di trovare il suo giocattolo preferito sotto lo strato di carta.

Harry distoglie lo sguardo per non vedere l'espressione di Louis e la realizzazione nei suoi occhi. Odia guardare la gente in faccia quando sta aprendo un regalo perché è difficile mascherare una delusione abbastanza in fretta da non farsi notare dai propri spettatori.

Haz”, lo chiama Louis. “Ma è...un leone?”.

Il tono di Louis è difficile da leggere. Harry si volta verso di lui. L'altro ragazzo ha un ampio sorriso stampato in volto e Harry non vuole credere che sia finto.

Sembrerebbe”, replica Harry asciutto.

Caz-volo, è un leone alto la metà di me!”, continua Louis.

Harry si stringe nelle spalle. Il cuore gli batte all'impazzata e non ha il coraggio di voltarsi verso la sua famiglia.

Mi ricordo che quando siamo andati da Harrods non hai fatto altro che blaterare su quanto ti sarebbe piaciuto averne uno”, dice a mo' di giustificazione. “Non un leone leone – quelli non li vendono da Harrods, né da nessun altra parte, per quanto ne so - un peluche, intendo”, aggiunge precipitosamente, a beneficio degli altri ascoltatori.

Louis, che sta accarezzando la criniera del leone con affetto, alza di scatto la testa verso di lui.

Te lo sei ricordato?”.

Non ho mai smesso di pensarci, vorrebbe dire Harry.

Dicevi che il leone è il Re della Foresta e cose del genere”. E che il leone simboleggia il coraggio e la forza, che nessuno oserebbe fare del male a un leone – o prenderlo in giro - e che ti sarebbe piaciuto rinascere leone per essere sempre temuto e rispettato e per...fare sesso quaranta volte al giorno senza stancarti mai. Harry ricorda anche di aver pensato a un documentario visto qualche tempo prima, dove si accennava al fatto che i leoni pratichino l'omosessualità di tanto in tanto e che questa è una cosa normale, che è normale per i leoni maschi coccolarsi, strusciarsi, montarsi...ma non ne aveva fatto parola a Louis nel timore che si sentisse in qualche modo pressato.

Lo adoro”, afferma Louis con decisione abbracciando la testa del leone e guardando Harry negli occhi. Ti adoro, sembra volergli dire.

Sul serio?”, domanda Harry speranzoso.

Certo che sì”.

Harry si lancia d'istinto verso l'altro ragazzo per abbracciarlo, il peluche schiacciato tra i loro due corpi. Louis non ha neanche il tempo di reagire che Harry si stacca da lui, lanciando un'occhiata in tralice ai presenti. Deve imparare a controllarsi, diamine.

Grazie, Haz, mi piace tantissimo”, ribadisce Louis. “Lo metterò a guardia della mia camera così nessuno oserà più entrarci”.

Ti conviene nasconderlo alle gemelle, altrimenti vorranno giocarci”, lo avverte sua madre.

Louis si stringe il peluche al petto.

Lascerò che gli pettinino la criniera ogni tanto” dice, affondando il naso nella suddetta.

Harry lo trova tenerissimo. Louis è una miscela perfetta di dolcezza e sensualità, a volte sembra un bambino nel corpo di un ragazzo, altre un uomo nel corpo di un adolescente. Ogni tanto gli fa pensare a una specie di caleidoscopio: è come se Louis contenesse dentro di sè frammenti di tanti altri Louis, di forme e colori diversi. Oltretutto, per lui Louis è sempre fonte di meraviglia e stupore e a volte non riesce proprio a spiegarselo (esattamente quello che provava quando da bambino giocava col “cannocchiale magico”).

Adesso mi vergogno a darti il mio”, confessa Louis, mettendo da parte il peluche. Gemma salta giù dalla sua poltrona per ispezionarlo da vicino. Louis la lascia fare.

Perché?”.

Perché è una caz-volata in confronto”.

Non è vero”.

Louis arriccia le labbra poi si mette in piedi e, seguito dagli sguardi di tutti, si piega sotto l'abero per prendere il pacchettino che ha portato la notte prima.

Ecco”, dice porgendolo a Harry.

Sembra una di quelle scatolette che contengono un gioiello. Oddio, Louis non gli avrà mica ragalato un anello?

La vostra presenza mi stressa”, ammette Harry, rivolgendo una breve occhiata ai suoi parenti che incombono su di lui come avvoltoi.

Scusa, vuoi che ce ne andiamo?”, scherza Robin.

Magari. Aprire i regali di Natale non è mai stato così frustrante.

H., se ti muovi magari posso scartare i miei di regali”, sbuffa Gemma.

Ingorda”, le risponde Harry a denti stretti, lisciando nel frattempo il coperchio della scatola.

Coraggio, Haz”, lo incita Louis. “Non abbiamo tutto il giorno”.

Harry annuisce. Anche l'altro ragazzo è nervoso e questo in qualche modo lo conforta.

Aprendo la scatola con mani tremanti Harry prega che non contenga un anello. Non perché non desideri riceverne uno da Louis – altroché se lo desidera, un anello sancisce un legame e il loro è ancora un grande punto interrogativo – ma perché non saprebbe come spiegarlo ai suoi genitori.

Quando il contenuto della scatola si rivela ai suoi occhi, Harry realizza di essere stato uno stupido a pensare che fosse un anello (e averci anche sperato, per un attimo, nonostante tutto). Louis non glielo avrebbe mai regalato, perché avrebbe avuto un significato troppo grande e l'altro ragazzo, ammettiamolo, non attribuisce alla loro relazione questa importanza (Harry vorrebbe davvero, davvero, sapere che importanza Louis le attribuisca).

Ti piace?”, chiede subito Louis.

Harry estrae con cautela la catenina d'argento dalla scatoletta e poggia il ciondolo sul palmo dell'altra mano per esaminarlo. Il ciondolo è piccolo e leggero e ha una consistenza piacevole al tatto, segno, secondo il suo modestissimo parere, che non sia di scarsa fattura.

Ehm, è un aeroplanino di carta”, spiega Louis. “Cioè, non è di carta, perché è d'argento, però, insomma, rappresenta un aeroplanino di carta, ecco e uhm-”.

Harry non lo zittisce neanche perché vuole vedere fino a che punto riuscirà a mettersi in imbarazzo.

Allora, ti piace il tuo aeroplanino di carta d'argento?”, interviene Gemma, sarcastica. Harry vorrebbe strozzarla. Solo lui può prendersi gioco di Louis.

Sì che mi piace!”, esclama con un entusiasmo tale da sembrare finto. No, grave errore. “Mi piace”, ripete con più calma rivolgendosi a Louis. “Grazie”.

Non so perché ma quando l'ho visto ho pensato a te”, dice Louis quasi con timidezza.

Neanche Harry sa il perché e probabilmente non lo saprà mai se Louis stesso lo ignora (o non vuole dirlo davanti a tutti?). Forse gli aeroplanini di carta simboleggiano la libertà? O la giovinezza? In ogni caso questo ciondolo gli ricorderà sempre come lui non sia mai stato in grado di costruire un aeroplanino di carta in vita sua (oltre al fantastico Natale che ha passato insieme a Louis, ovviamente).

Mezz'ora dopo, quando tutti hanno aperto i propri regali – Gemma sta ancora abbracciando la borsa di Mulberry che le ha regalato Robin e che gli sarà costata una cifra oscena ergo probabilmente metà del suo stipendio - Anne si offre di preparare del tè per accompagnare i cupcake avanzati dal giorno prima e che Jay “deve assolutamente assaggiare!”.

Non il tè che mi hai fatto bere oggi!”, le urla dietro Gemma quando la donna però è già sparita in cucina seguita dalla sua amica.

Harry è seduto sul tappeto assieme a Louis a sorseggiare il suo tè e a suggerirgli dei nomi per il leone come se questi fosse effettivamente il suo nuovo animale domestico, quando sua sorella propone a tutti di andare fuori in giardino a giocare con la neve.

Ha nevicato tanto?”, domanda Robin.

Gemma sbircia di nuovo fuori dalla finestra e si stringe nelle spalle.

No, non tanto, ma abbastanza per poterci giocare”, lo informa. “Vuoi venire?”.

Robin si liscia i baffi per un momento.

Ci penserò su”.

Gemma sbuffa.

Harry? Louis?”.

Il riccio interroga l'altro ragazzo con lo sguardo.

Per me va bene”, concede Louis. “Fammi prima finire di bere il mio tè, però”.

Harry lancia un'occhiata al suo tè ormai freddo.

Tu e Gemma intanto andate”, lo incoraggia Louis.

Dai, andiamo!”, esclama la ragazza. “Domattina questa neve si sarà già sciolta, tanto vale approfittarne”.

Harry sfiora il ginocchio di Louis con un piede a mo' di congedo.

Ti aspetto fuori”.

Non appena messo piede fuori dalla porta, Gemma lancia un'imprecazione.

Cazzo, fa freddo!”.

Harry la squadra: la ragazza indossa un cappello rosa confetto con un pon-pon in cima, una sciarpa arancione e dei guanti bianchi con dei coniglietti stampati sopra.

Siamo a Dicembre, Sherlock”.

Gemma fa dei saltelli sul posto.

Dentro si stava benissimo ma qui fuori si congela!”.

Harry affonda un piede nella neve per controllare quanto sia alta. Non tantissimo è il suo responso. In più il terreno sotto è fangoso e prenderla in mano sarà un vero schifo. Il cielo poteva impegnarsi un po' di più e nevicare un altro po'.

Mi piace la collana che ti ha regalato Louis”, dice Gemma all'improvviso.

Harry si porta istintivamente una mano al petto per tastare il ciondolo sepolto sotto al giubbotto e al maglione.

Anche a me”, risponde con un sorrisetto.

Un consiglio spassionato, H: datti un contegno”.

Harry arrossisce.

Perché?”.

Cazzo, guardi Louis come se tenesse in mano il sole o qualcosa del genere”.

Louis è il sole, vorrebbe ribattere Harry, ma si morde la lingua giusto in tempo.

E come mi guarda lui?”, domanda invece.

Come se tenessi il mano la luna e le stelle”, ribatte prontamente Gemma, poi fa una pausa e si ferma pensosa a guardare un punto oltre la testa di Harry. “E poi fate questa cosa strana, inquietante oserei dire: vi specchiate”.

Harry sbatte le palpebre, perplesso.

Cioè”, continua Gemma, gesticolando esageratamente come quando non è in grado di trovare le parole adatte e le cerca annaspando nell'aria. “Fate le cose contemporaneamente. Tu fai un movimento e anche lui lo fa, nello stesso momento, anche se non ti sta guardando. Penso sia una cosa inconscia. Fa un po' paura”.

Uao”, è il commento poco eloquente di Harry. Sua sorella è un po' paranoica. Oppure è visionaria. O lui e Louis sono anime gemelle questa ne è un'ulteriore dimostazione.

Comunque, non era questo il mio punto”, insiste Gemma.

Sei solo invidiosa”, taglia corto Harry. Non gli va di sentirsi dire da sua sorella quanto lui e Louis siano ovvi. Ne è già dolorosamente consapevole ed è solo questione di tempo prima che qualcuno che non dovrebbe se ne accorga. La tentazione di chiederle: “Pensi che mamma abbia capito qualcosa?” è tanta, ma lui ha troppa paura della risposta.

Lo so”, ribatte Gemma punta sul vivo. “Comunque, c'è un'altra cosa che volevo dirti”.

Harry si appoggia al muro di casa sua e guarda sua sorella con un' espressione leggermente esasperata.

Ho aggiunto Niall su Facebook”.

Oh. Bene.

Gemma”.

Mi piace, ok?”, sbotta sua sorella. “E non mi interessa quello che hai da dire in proposito”.

Non lo conosci neanche!”.

Ti ho detto che l'ho aggiunto su Facebook!”.

Vi siete mai parlati?”.

Gemma lascia passare qualche secondo prima di rispondere.

No, ci sto lavorando. Però guardo sempre il suo profilo e ho scoperto tutto quello che c'è da sapere sul suo conto”.

Harry smuove un po' di neve col piede. Certo.

Magari se lo conoscessi non ti piacerebbe più”.

Gemma gli punta contro un dito, cogliendolo di sorpresa.

Ho elaborato un piano”.

Harry sospira. Sua sorella lo farà uscire pazzo.

Tu e i tuoi amici avete già preso impegni per Capodanno?”.

Il riccio scuote il capo.

Bene, allora potreste venire alla festa di Asthon!”, esclama entusiasticamente Gemma. “Proponilo ai ragazzi del glee club o a chi vuoi tu”.

Chi è Ashton?”.

Non importa, tu dì ai tuoi amici che c'è una festa organizzata da alcuni ragazzi universitari. Vorranno venire sicuramente”.

Sarebbe questo il tuo piano per conoscere Niall?”.

Gemma annuisce convinta.

Non so neanche se Niall sarà qui per Capodanno o se sarà ancora in Irlanda” mente Harry. In realtà conosce benissimo i piani del suo amico.

Torna in Inghilterra il trenta”, replica la ragazza con un sorriso furbo che sembra voler dire: “Smettila di accampare scuse, sono più avanti di te”.

Ok, lo proporrò agli altri”, si arrende il ragazzo.

Perfetto!”, urla Gemma, poi si ricompone. “Io posso portare in macchina te, Niall, Louis Ed-”.

Ed è dai suoi parenti e non sarà qui per Capodanno”.

Fa nulla”, dice Gemma. “Comunque, la mamma ti manderà sicuramente visto che sarai con me. Se invece decidi di fare qualcos'altro non è detto che lei acconsenta”.

Harry si stacca dal muro e si allontana di qualche passo.

Ne sai una più del diavolo tu, eh?”.

Non fa neanche in tempo a sentire la risposta di sua sorella che qualcosa lo colpisce alla nuca: prima avverte il dolore poi registra il freddo. La neve si sta già facendo strada dentro al suo maglione e lungo la sua colonna vertebrale, sciogliendosi nel tragitto, e Harry è troppo sotto shock per reagire.

Colpito e affondato!”, urla Louis dietro di lui.

Harry si volta lentamente, tramando vendetta, per scoprire sulla porta di casa non solo Louis ma anche Robin, Anne e Jay. Sua madre ha una mano davanti alla bocca, Harry non sa se per nascondere una risata o un'espressione sconvolta.

Questa me la paghi, Lou!”, urla di rimando, piegandosi con l'intento di prendere una manciata di neve da terra e scivolando miseramente per aver messo male il piede.

La risata vagamente isterica di Louis lo fa assomigliare a un folletto malefico. Harry è deciso a prendersi la sua vendetta. Senza staccare gli occhi da quelli dell'altro ragazzo e cercando di infondere un cipiglio minaccioso al suo sguardo, il riccio afferra quanta più neve la sua mano riesce a contenere, prende e la mira, lancia e...colpisce la pancia di Robin.

L'uomo si piega in due per il dolore – sta fingendo, andiamo! - mentre Louis si piega in due per le risate. Anche sua sorella sta ridendo - la sua risata viene fuori a sbuffi insieme al freddo - mentre Anne e Jay accerchiano Robin per accertarsi che il tiro di Harry non abbia effettivamente creato i danni che l'uomo va lamentando.

Dovresti prendere in considerazione una visita oculistica”, afferma Robin scrollandosi dal cappotto la neve residua. Il suo tono non maschera alcun risentimento, c'è anzi un sottofondo di divertimento in esso.

Oh, andiamo, è stato solo un errore di distrazione!”, si difende Harry.

Dici che puoi fare di meglio, Hazza?”, lo sfida Louis.

Harry solleva il mento, fiero.

Certo che posso!”, replica con tutta la convinzione che è in grado di fingere.

Per quanto mi piacerebbe assistere alla rivincita di Harry, onde evitare di finire di nuovo vittima della sua pessima mira io mi ritiro in casa”, annuncia Robin. “Vi va un gioco da tavola o preferite unirvi alle attività all'aperto dei ragazzi?”, chiede alle due donne.

La prospettiva di giocare coi ragazzi è allettante”, mente Anne. “Però se sull'altro piatto metti una bella partita a Scarabeo sono costretta a seguirti dentro”, conclude pomposamente.

Robin la guarda con ammirazione.

Questa è la mia Anne”, dice circondandole le spalle con un braccio. “Jay, per te va bene?”.

Non si dice mai di no a Scarabeo”.

Harry, che ha osservato questo scambio di battute senza mai perdere d'occhio Louis, si rivolge all'altro ragazzo.

Pronto?”.

Prontissimo”, risponde Louis, sfregandosi le mani.

Sapete che vi dico?”, interviene Gemma, della quale Harry si era quasi dimenticato. “Vado a giocare dentro con gli altri”.

La ragazza, che sta marciando verso casa a passo svelto, ha un'espressione seccata che sta cercando invano di nascondere.

Gemma!”, le urla dietro Harry, che si sente in colpa. Dopotutto era stata lei a proporre di giocare fuori. “Resta!”.

Non c'è problema, Harry”, replica lei sforzandosi di sorridere. Non sembra realmente arrabbiata, solo un filino delusa. “Fa comunque troppo freddo per i miei gusti”.

Harry la guarda sparire oltre la porta.

Mi sa che c'è rimasta un po' ma-”, fa per dire ma la sua frase è bruscamente interrotta da una palla di neve, scagliata da una distanza ravvicinata e atterrata sulla sua guancia. Alla fine ha fatto quello che si era ripromesso di non fare: perdere di vista Louis. La guancia gli brucia.

Louis!”, protesta. “Giochi sporco!”.

La risata di Louis arriva da qualche parte dietro all'albero al centro del giardino.

E ti nascondi pure!”.

Louis continua a sghignazzare, nascosto dietro al tronco dell'albero.

New and bit alarming, who'd have ever thought that this could be?”, canticchia. “True that he's no Prince Charming, but there's something in him that I simply didn't see”.

E così io sarei la Bestia?”, domanda Harry, chinandosi a raccogliere un po' di neve inevitabilmente mista a fango e dirigendosi verso l'albero.

Ovvio, ma ti sei visto?”, risponde Louis.

Harry apre la bocca per replicare, indignato, ma viene colpito da una manciata di neve dritto in faccia. Gliene entra un po' anche in bocca e si ritrova a sputacchiare. Come ha fatto a non vederla arrivare? Louis deve essere un ninja!

Se ti prendo ti ci soffoco con la neve!”, minaccia, facendo uno scatto in avanti fino a toccare l'albero. Louis scappa di lato e corre verso la casa. Harry, senza prendere la mira, gli lancia addosso la neve che ha in mano e lo colpisce a un braccio.

Stiamo migliorando!”, lo prende in giro l'altro ragazzo.

Harry ringhia per la frustrazione.

Visto? Che ti avevo detto? Sei tu la Bestia!”.

Harry, suo malgrado, scoppia a ridere, poi si abbassa a raccogliere altra neve ma Louis non gliene da il tempo e gli tira addosso un'altra “palla”. Sulla schiena. Ok, Louis è un fottutissimo ninja addestrato!

Te la do io la Bestia!”, urla, ma non fa in tempo a rimettersi in piedi che Louis gli salta sulle spalle, spalmandogli sulla faccia la neve rimastagli attaccata a un guanto. Harry riesce a scrollarselo di dosso. Louis atterra sul sedere e Harry è pronto a trarre vantaggio da questa situazione se non fosse che l'altro ragazzo gli fa lo sgambetto facendo cadere lui lungo disteso sulla neve. Harry è tutto un dolore.

Mi stai uccidendo”, si lamenta.

Louis non è per niente impietosito dal suo atteggiamento, anzi gli si mette a cavalcioni e lo guarda con aria di superiorità. Harry lo osserva con terrore, bloccato sotto di lui, mentre racimola in mano quanta più neve può.

Puoi implorare pietà e arrenderti, se vuoi”, dichiara il ragazzo sopra di lui. “Oppure puoi combattere”.

Louis ha una luce pericolosa negli occhi, ma Harry sa che non gli farebbe mai del male. Questa è la stessa luce di quando gioca a calcio o di quando canta. Ispira timore reverenziale.

Preferisco combattere”, esclama Harry prima di, con sua stessa sorpresa, riuscire a ribaltare la situazione con un colpo di reni. Adesso è Louis quello in svantaggio.

Ti faccio la stessa proposta”, comincia Harry. “Puoi imploare pietà e arrenderti oppure pmffff”.

Harry si ritrova con altra neve in bocca e di nuovo con la schiena al freddo. Non l'avrà mai vinta di questo passo, ma non ha alcuna voglia di arrendersi. Vuole perdere con onore.

Ahhhhhhhh!”, è il suo grido di battaglia prima di provare a disarcionare Louis.

I due si rotolano nella neve – e nel fango – per un po', urlando e strepitando, bagnandosi i vestiti e lasciandosi lividi sul corpo. Harry forse non si è mai divertito tanto in vita sua e può affermare, con assoluta e innegabile certezza, di non essere mai stato così felice come in questo momento. Anche si sta rotolando per terra come un cane assieme a un imbecille. Ma è il suo imbecille e lui lo ama lo ama lo ama.

Ti amo”.

Era solo questione di tempo prima che gli scappasse, ma questa frase gli rimbombava nella testa e nel petto da secoli come un mantra e trattenerla, trattenere questo sentimento era ormai diventato impossibile, come impedire a un vulcano di eruttare o a un'onda di infrangersi inevitabilmente sulla spiaggia. Harry si sente un attimo stordito e tutto vacilla davanti ai suoi occhi, ma gli sembra di essere un palloncino svuotato dall'aria e finalmente libero di volare.

Un attimo dopo averlo detto, però, si ritrova davanti l'espressione di Louis ed è come se un macigno lo riportasse immediatamente coi piedi per terra. Gli occhi di Louis – stretto tra le sue gambe e inerme sotto di lui - sono immobili e seri come non li aveva mai visti e c'è una piega amara a distorcere la sua bella bocca.

Harry ha un'ondata di nausea ed è sicuro di aver rovinato tutto.

Scusa”, mormora, riuscendo a respirare a fatica e facendo per sollevarsi.

Louis però gli afferra le cosce con tutte e due le mani. La sua espressione è drasticamente cambiata e i suoi occhi sono di nuovo caldi e luminosi. Harry torna a respirare normalmente anche se una morsa di gelo gli attanaglia ancora lo stomaco. La prima reazione – prima che Louis si ricomponesse – lo ha tradito. Era paura, la sua? Disgusto? Dispiacere perché non potrà mai ricambiare lo stesso intenso sentimento di Harry?

Non farlo”, sussurra Louis, sorridendogli dolcemente. “Non scusarti, per favore”.

Harry è frastornato e confuso.

D'accordo, ritiro le scuse”, balbetta per accontentarlo.

Louis solleva il mento – muovendo impercettibilmente le labbra - e affonda le dita nelle sue cosce. Harry spera di non aver interpretato male la sua proposta quando, dopo aver lanciato una rapida occhiata verso le finestre di casa sua, si china su di lui e lo bacia. Louis rilascia un respiro apparentemente a lungo trattenuto e poggia le mani sul fondoschiena di Harry. Il bacio è asciutto e rapido ma serve a calmare Harry e a restituirgli un po' di speranza.

Louis gli sorride, placido e docile, le sopracciglia sporche di neve e le guance arrossate dal freddo. Harry è troppo impegnato a cercare di decifrare il suo stato d'animo per acorgersi delle mani dell'altro ragazzo che si muovono sulla sua schiena. Succede tutto in uno frazione di secondo: Louis gli scosta i pantaloni e Harry si ritrova con le brache piene di neve.

LOUIS!”.

L'urlo è così acuto e penetramte che il riccio immagina, come succede nei film, di aver spaventato uno stormo di uccelli – da qualche parte nel mondo - o di aver fatto tremare i vetri di casa sua.

Louis rotola di lato, scosso dalle risa. Harry è stato fregato un'altra volta e proprio nel momento in cui era più vulnerabile.

Sc-scusa”, balbetta l'altro ragazzo. “Non ho resistito”.

Harry si accoccola su un fianco e chiude gli occhi, rabbrividendo alla sensazione della neve che gli si scioglie nei pantaloni.

Louis gattona verso di lui e gli poggia una mano su un fianco.

Haz, ehi, sei arrabbiato?”, domanda con tono apprensivo.

Harry non ha neanche la forza di essere arrabbiato, troppo scosso da quello che è successo prima e ancora sotto shock per come Louis sia riuscito a fargliela sotto il naso. Il suo timore più grande è che Louis lo abbia fatto per distrarlo, per offrire a entrambi una scusa per passare sopra alla situazione imbarazzante in cui Harry li aveva cacciati.

Ti odio”, mugugna, stendendosi sulla schiena e guardando Louis con espressione offesa.

Mi sembrava di aver capito il contrario”, ribatte l'altro, prima di spalancare gli occhi, probabilmente sorpreso dalla sua stessa risposta. Harry sente una fitta al cuore. Louis non può scherzare su una cosa simile, non può.

Come posso farmi perdonare?”, mormora Louis, infilando un dito in una delle fossette di Harry. Il riccio risponde con un verso incomprensibile. “Andiamo in camera tua? Mi servono dei vestiti di ricambio, ho i pantaloni zuppi”.

Tu?!”, esclama Harry, puntandogli contro un dito accusatorio.

Louis ridacchia e afferra il suo dito.

Smettila di fare finta di non esserti divertito”.

Mi sono divertio prima che mi-”. Spezzassi il cuore?. “Che mi riempissi i pantaloni di neve!”.

Louis scuote la testa, compiaciuto.

Reginetta del dramma”, lo prende in giro, schioccandogli subito dopo un bacio sulla guancia.

Harry per tutta risposta gli infila un pugno di neve dentro al maglione. Con un po' di pratica potrebbe diventare anche lui un ninja.

*


Le guance di Harry sono in fiamme quando esce dal bagno – si è appena cambiato, indossando solo una semplice t-shirt e delle mutande asciutte – perché i suoi hanno acceso i riscaldamenti e lui non si è ancora abituato al cambio di temperatura.

Entrando in camera, trova Louis intento a guardarsi allo specchio. Indossa uno dei suoi maglioni, che gli sta un po' largo sulle spalle e lungo sulle mani (Harry gli ha concesso di rovistare nei suoi cassetti) su dei boxer bianchi. Le sue cosce toniche e il suo sedere sodo fanno venire l'acquolina in bocca a Harry, che però si impone di distogliere lo sguardo. Non è esattamente dell'umore adatto, sebbene la tentazione sia tanta.

Mi piace questo maglione”, afferma Louis, infilando un pollice in un buco nella manica.

Harry si siede sul letto, poggiando la schiena al muro.

Puoi tenerlo, se vuoi”, dice, stringendosi nelle spalle.

Per quanto il maglione piaccia anche a lui sta decisamente meglio a Louis. Lo fa sembrare ancora più piccolo di quanto non sia già, inglobandolo nel suo caldo abbraccio.

Louis poggia un ginocchio sul letto.

Davvero?”.

Harry annuisce senza guardare. Louis gli si mette a cavalcioni, sedendosi sulle sue cosce.

Più tardi è arrivato, mi pare”, dichiara maliziosamente.

Il riccio si rifiuta di guardarlo in faccia perché ha paura di fare qualcosa di avventato o imbarazzante, tipo urlargli contro o mettersi a piangere. La seconda alternativa è quella più probabile.

Non è tanto che Louis non abbia ricambiato il suo “ti amo” a turbarlo – Louis potrebbe benissimo non ricambiare i suoi sentimenti, e va bene, non si può avere tutto dalla vita – ma quanto quel suo sguardo quando Harry glielo ha detto. Oltre al fatto di aver tentato di fare finta che non fosse successo niente, un attimo dopo. Se Louis gli avesse risposto con uno “scusami, Harry, mi fa molto piacere che mi ami ma per me sei solo il mio migliore amico”, sarebbe stato molto meglio. Harry ci avrebbe pianto tutta la notte comunque, ma almeno Louis sarebbe stato onesto. Se solo ne avessero parlato! Invece Harry si sente umiliato, ferito e incompreso.

Ce l'hai ancora con me?”, piagnucola Louis.

Harry non ce la fa a fare finta che non sia successo niente, non vuole rimangiarsi quello che ha detto, soprattutto se c'è il rischio che gli scappi di nuovo. Quindi meglio mettere le cose in chiaro adesso. O la va o la spacca.

Senti”, sbotta, prima che il coraggio gli venga a mancare. “Non stavo scherzando prima”.

Louis rimane un attimo interdetto.

Qu-quando ti ho detto che ti amo, non stavo scherzando”, continua Harry sostenendo lo sguardo dell'altro ragazzo. “Sono innamorato di te, ok? E se questo ti mette a disagio-, beh, non lo so, se pensi che-”.

Harry”.

Zitto, parlo io”. Harry si rende contro che più di una dichiarazione d'amore sembra una ramanzina. Cazzo, non ci sa proprio fare con certe cose. “Se pensi che questa stia diventando una cosa troppo seria e vuoi farla finita-”. Dio, in cosa si sta andando a cacciare? La voce gli trema e i suoi occhi si stanno riempendo di lacrime. “Io...non posso biasimarti. Ma-, ti amo e scusami se mi è scappato e ho rovinato tutto ma non ce la facevo più e-”.

Louis gli tappa la bocca con una mano.

Harry, tesoro, questa è una cosa seria”, afferma. “Anche se non posso fare di te un uomo onesto, rendendola ufficiale, per me non è un gioco o un esperimento. Per me è una cosa dannatamente seria”.

Louis rimuove la mano dalla bocca di Harry con cautela, per lasciargli modo di replicare.

Allora perché non mi ami anche tu?, vorrebbe rispondere l'altro ragazzo. O, se mi ami, perché non me lo dici? E perché mi hai guardato in quel modo prima?

Allora perché hai fatto finta di niente quando te l'ho detto?”, domanda invece.

Louis deglutisce.

Non lo so, non volevo-”, balbetta, poi prende fiato e ricomincia. “Ascoltami, te lo dico una volta e non voglio più ripetertelo: non c'è niente che tu possa fare o dire che ti permetterà di sbarazzarti di me. Chiaro?”.

Harry sgrana gli occhi.

Ti ho appena detto che sono innamorato di te e tu pensi che io voglia sbarazzarmi di te?”.

Louis arriccia le labbra.

Che ne so, stai facendo una tragedia per niente”.

Harry spalanca la bocca, mente una lacrima gli sfugge dagli occhi. Stupido lui che pensava sarebbe riuscito a trattenersi.

Oh, buono a sapersi, il fatto che ti abbia confessato i miei sentimenti per te non conta niente”, dice con la voce che gli si spezza.

Non era quello che intendevo!”, esclama Louis. “Io sono-, il fatto che-”.

Harry distoglie lo sguardo e tira su col naso.

Non mi prendi sul serio”, si lamenta. “Non mi credi”.

Certo che ti credo!”. Louis gli mette un dito sotto al mento, costringendolo a guardarlo in faccia. “Ti credo. Essere amato da te è la cosa più bella che potesse capitarmi in vita mia e mi sento la persona più fortunata del mondo”.

Amami anche tu!, vorrebbe urlargli Harry. O almeno abbi il coraggio di dirmi che non puoi.

E forse non me lo merito”, continua Louis. “Codardo come sono”.

Harry gli afferra un polso, di colpo impanicato.

Non lo dire mai più”, gli intima. “Tu meriti tutto l'amore del mondo e anche di più”.

Louis batte ripetutamente le palpebre, come se volesse impedire a delle lacrime di uscire.

Mi basta il tuo”, dice con voce tremante ma sincera. "E ti prego di non scusarti mai più per quello che provi".

Harry gli rivolge un sorriso tremulo. Louis si sporge in avanti e lo abbraccia. Il riccio gli avvolge le braccia attorno alla vita e, improvvisamente, comincia a singhiozzare. Anche per lui è una sorpresa, questo pianto incontrollabile. Louis lo tiene stretto e inizia a cullarlo.

Ti amo così tanto, Lou”, biascica. “Fa male”.

Harry non si era accorto di quanto potesse essere doloroso, questo amore. Straripa da tutte le parti e lui non riesce a controllarlo. Adesso che finalmente lo ha espresso, è come se non avesse più argini. E fa male perché tocca ogni suo nervo, lo attraversa come una scarica elettrica che non riesce a estinguersi.

Lo so, lo so”, sussurra Louis dentro il suo orecchio. “Shhh”.

Harry affonda le dita nella schiena dell'altro ragazzo e continua a piangere. Louis gli bacia una bancia bagnata e a Harry viene voglia di piangere ancora più forte, perché Louis è lì che sta cercando di consolarlo per il suo mal d'amore per lui.

Solo quando si ferma un attimo per prendere fiato, si rende conto che anche il respiro di Louis è spezzato, perciò gli da un colpetto con la testa, invitandolo a guardarlo negli occhi. Anche le guance di Louis sono rigate di lacrime. Harry, a discapito della situazione, si lascia scappare una risata incredula.

Posso sapere perché stai piangendo anche tu come un cretino?”, chiede, più sorpreso che preoccupato. Il pianto di Louis è stato silenzioso e sommesso e i suoi occhi non sembrano celare lo stesso dolore e la stessa impotenza di tutte le altre volte che Harry lo ha visto piangere.

Louis prima lo fulmina con lo sguardo, poi gli afferra il viso con tutte e due le mani e gli stampa un bacio sulla bocca.

Perché sì”, dice sulle sue labbra. “Non fare domande”.

Harry non fa più domande e Louis continua a baciarlo fino a quando gli occhi di entrambi non si sono asciugati completamente.

NOTE:

Sono quasi sicura di aver commesso qualche errore nel cercare di riportare in questo capitolo le tradizioni natalizie inglesi (per esempio credo che gli inglesi pranzino DOPO il discorso della Regina, nel primo pomeriggio), però facciamo finta di niente, ok? Comunque, nel caso non li abbiate mai visti, questi sono i Christmas Crackers. Vi giuro che sono stati il motivo principale per cui ero veramente felice di trascorrere il Natale a Londra. Non vedevo l'ora di scoppiarli! Anche se poi ho scoperto che sono una cavolata col botto, appunto.  Per la cronaca, la mia sorpresa  è stata un metro, uao. Ah, e questo è il Christmas Pudding. Ne ho assaggiato uno comprato al supermercato ed è stata un'esperienza che non ci tengo a replicare.

Comunque, la canzone che canticchia Louis quando sono fuori a giocare appartiene alla colonna sonora de La Bella e la Bestia (versione americana, of course) e si intitola Something There. Riconoscerete sicuramente la scena. 

Non mi viene in mente altro da dirvi a parte che sto scrivendo l'ultimo (?) capitolo della mia fanfic Marcel!Harry. Stay tuned.

Grazie mille a tutti! Vi voglio bene e spero di non avervi deluso!

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Capitolo 37
*** It all comes out in the wash (pt. 1) ***


larry 37

Questo capitolo sarebbe dovuto essere più lungo, tipo il doppio, ma se lo avessi pubblicato per intero sarebbe stato troppo lungo, quindi ho deciso di spezzarlo. Pubblicherò il seguito quando avrò finito di scrivere la seconda parte (che è quella dove succedono più cose, se devo essere onesta).


Prima di iniziare, un piccolo avvertimento: immagino che tra di voi ci siano parecchie fan dei 5SOS, quindi è opportuno che vi dica che, conoscendoli poco, il modo in cui li ho descritti e le cose che gli ho fatto fare in questo capitolo non rispecchiano minimamente le loro personalità e il loro modo di fare. Mi sono semplicemente basata su dei rumours, per così dire, che mi facevano comodo, oppure ho inventato. Spero che nessuno pensi “ma che cazz-?” o si offenda. Non sono una loro fan, ma li trovo simpatici e dal vivo mi sono piaciuti tanto. Trovo Ashton molto molto bello, ma il mio preferito è il povero e bistrattato – nella mia fanfiction, si intende – Michael. Ah, alcuni di loro in questa storia, paradossalmente, sono più grandi dei One Direction.



***



Gemma, posso fidarmi di te?”, domanda Anne, un fianco poggiato allo stipite della porta del bagno e le braccia incrociate all'altezza del petto.

La ragazza interpellata fa un verso seccato.

Mamma, ti ho già detto di ”, replica, cercando di applicare l'eyeliner sulla palpebra nonostante il tremito della mano. “Harry, cazzo, potresti spegnere quel dannatissimo coso?”.

Devo asciugarmi i capelli!”, protesta il riccio, seduto sul bordo della vasca, la testa all'ingiù e l'asciugacapelli -accesso al minimo - incastrato tra le ginocchia.

Beh, fallo in camera tua, no?”, ribatte Gemma agitata, voltandosi verso di lui. La linea dell'eyeliner che ha appena steso sugli occhi è ben lontana dall'essere dritta, ma non sarà certo Harry a farglielo presente.

Mi sembri un po' su di giri, Gem”, osserva sua madre.

Certo che lo sono!”, afferma la ragazza. “Tuo figlio mi sta dando sui nervi con questo rumore infernale e tu sei qui a guardarmi mentre mi trucco. Come potrei non essere agitata?”.

Se continui così potrei ripensarci e decidere di non mandarvi alla festa”, minaccia la donna.

Mamma!”, esclamano Harry e Gemma all'unisono, per una volta d'accordo.

Dai, per favore, lascia che finisca di prepararmi in santa pace”, implora Gemma. “Ti ho già detto che non berrò e che riporterò Harry a casa sano e salvo-”.

E sobrio?”, la interrompe la donna.

Vado ad asciugarmi i capelli in camera mia”, decide improvvisamente Harry. “Gemma, hai mezz'ora per finire prima che arrivino gli altri”.

Il ragazzo lascia sua madre e sua sorella a discutere in bagno e si dirige verso la propria stanza. Qui manda un sms a Louis per aggiornarlo sulla situazione (mamma vuole che torni a casa sobrio) prima di finire di asciugarsi i capelli.

Dopo aver letto la risposta poco confortante di Louis (ahahahahahahahah) si accinge a indossare i vestiti che ha lasciato sulla sedia quella mattina: un paio di pantaloni color cachi e un maglione arancione con lo scollo a V, regalo di Natale di una qualche parente facoltosa di Robin. Per precauzione decide di mettere sotto una t-shirt, nel caso in cui dovesse sporcare il maglione e/o sentire caldo in una casa zeppa di gente.

Mentre si sta guardando allo specchio nel tentativo, vano, di domare il ciuffo, qualcuno bussa alla sua porta.

Gemma entra senza essere invitata.

Come sto?”.

La ragazza compie un giro su se stessa, facendo ondeggiare la gonna del vestito anni '50 che indossa.

Non ti è passato per la testa che potresti avere freddo?”, domanda Harry, con più curiosità che sarcasmo.

Chi bella vuole apparire...”. Gemma lascia la frase in sospeso. “Allora, come sto?”, chiede di nuovo, staccando coi denti una pellicina dal pollice e guardando Harry con sguardo supplichevole.

Sei magnifica”, risponde il riccio onestamente.

Gemma si fida della sua espressione sincera.

Grazie”.

Harry le sorride. Gemma si schiarisce la voce e si aggiusta il cerchietto rosso sulla testa bionda.

Siamo d'accordo su cosa devi fare quando arriva Niall?”.

Harry butta gli occhi al cielo. Sua sorella ha pianificato questa cosa come se si trattasse del rapimento della Regina e non di convincere l'irlandese ad andare in macchina con loro invece che con Josh.

Sì, Gemma, sì”, la rassicura. “Adesso vai che devo finire di prepararmi”.

E cosa ti manca?”, domanda la ragazza, sollevando un sopracciglio. “Lo smalto?”.

No, le scarpe. Va' via per favore che mi stai facendo sudare e non siamo neanche usciti di casa”.

Quando, circa mezz'ora dopo, si ritrovano tutti davanti al portone di casa Styles, Harry non fa neanche in tempo a salutare Niall che sua sorella gli rifila una gomitata nel fianco.

Ehi, Ni, vieni in macchina con noi?”, domanda, fingendo entusiasmo.

L'irlandese lo guarda confuso, poi lancia un'occhiata a Josh e Michael, poggiati sul davanti della macchina del primo.

Dai, abbiamo l'aria condizionata!”.

Niall strabuzza gli occhi.

Con questo freddo?”.

Gemma emette un verso simile a uno squittìo mentre Louis soffoca una risata nella manica del cappotto.

Il riscaldamento, volevo dire”, si corregge il riccio, pizzicando Louis sul braccio.

Ok, vengo con voi, non c'è problema”.

Gemma si stringe meglio la sciarpa attorno al collo e, atteggiandosi a gran donna, apre l'auto col telecomando.

Faccio strada io e voi mi seguite”, dice, facendo scorrere lo sguardo sui presenti.

Zayn annuisce e si allaccia il casco, intimando a Liam, seduto dietro di lui sulla moto, di fare lo stesso.

Quanto dista casa del tuo amico, più o meno?”, domanda Josh, aprendo la portiera della sua auto.

Venti minuti circa”, replica Gemma. “Cercate di non perdermi di vista”.

Harry apre la portiera di dietro dell'auto di sua sorella e fa cenno a Louis di entrare.

Che gentiluomo”, lo prende in giro l'altro ragazzo, facendogli l'occhiolino.

Ehm, io...vado davanti?”, domanda Niall, incerto, le mani nelle tasche del cappotto e le guance arrossate dal freddo.

Certo, Niall, così puoi stare più vicino ai riscaldamenti”, scherza Louis.

L'irlandese si stringe nelle spalle e prende posto sul sedile del passeggero.

Allacciate le cinture!”, ordina Gemma, rivolgendo un'occhiata di sottecchi a Niall, che si sta effettivamente riscaldando le mani sulla bocchetta dell'aria calda.

Dopo cinque minuti di viaggio passati in assoluto silenzio (anche se Harry piace pensare che abbia comunicato tutto il tempo con Louis tramite la pressione della propria coscia contro quella dell'altro) è Gemma a romperlo.

Mi era parso di capire che venissero anche le vostre amiche”, afferma.

Harry guarda Louis in tralice.

Hanno deciso di andare a un'altra festa”, risponde quest'ultimo.

A Harry dispiace che Perrie, Alice e Rita abbiano scelto di non venire, ma allo stesso tempo è felice che abbiano convinto Eleanor e Danielle ad andare con loro a ballare da qualche altra parte. Sarebbe stato sul chi va là tutto il tempo se quest'ultime fossero venute con loro.

Oh”, replica Gemma, prima che il silenzio ricada di nuovo nell'abitacolo.

Niall, non mi hai più raccontato cosa hai fatto in Irlanda”, afferma Harry decidendo di togliere tutti quanti dall'imbarazzo di rompere nuovamente il silenzio.

C'è poco da raccontare”, replica l'altro ragazzo. “Fondamentalmente ho mangiato e dormito. Credo di essere entrato in simbiosi col cane di mia nonna”.

Gemma scoppia a ridere rumorosamente. Harry non sa se provare vergogna o compassione per sua sorella. La battuta di Niall non era poi così divertente.

Nonostante una partenza un po' stentata, Gemma e Niall iniziano a conversare. Harry smette di ascoltarli quando sua sorella domanda all'altro ragazzo se è vero quello che si dice sull'Irlanda, ovvero che ci sono più pecore lì che in qualsiasi altro paese al mondo. Imbarazzante.

Cosa guardi?”, domanda il riccio a Louis.

Questi solleva la testa dal cellulare.

Oh, El mi ha mandato una foto del suo vestito”.

Harry si rabbuia. Ogni volta che sente il nome della ragazza il suo stomaco si riempie di farfalle, e non di quelle piacevoli.

Ehi”. Louis gli poggia una mano sulla coscia. “Vuole solo che le faccia i complimenti e la incoraggi”.

Harry volta il capo dall'altra parte.

Fallo, allora”.

Louis sospira.

Eleanor è una persona insicura, Haz, e cerca sempre l'approvazione degi altri-”.

Non ti ho chiesto il suo profilo psicologico, Lou”, sbotta. “Rispondile, non sono affari miei”.

Louis posa il telefono nella giacca del cappotto e gli prende una mano.

Cerchiamo di goderci questa serata, ok?”, mormora. “Tua madre non parlava sul serio quando ha detto che voleva che tornassi a casa sobrio, vero?”.

Harry guarda le loro mani unite, poi sposta lo sguardo su Gemma e Niall, che stanno ancora parlando, dimentichi di loro due lì dietro.

Certo che parlava sul serio”, ribatte. “Però non credo che pensi veramente di vedemi tornare a casa sobrio. A parte il fatto che spero che non mi veda tornare, tanto per cominciare. Cercherò di non svegliarla”.

Louis annuisce.

Ho passato tutta l'adolescenza a cercare di rifinire l'arte di tornare a casa sbronzo senza svegliare i genitori”.

Harry ride.

E cosa sei adesso, un professionista?”.

Temo di no”, ammette Louis. “Li ho svegliati anche troppe volte. Per fortuna solo un paio di volte si sono accorti che fossi ubriaco”.

E che hanno fatto?”, domanda Harry, sempre felice di farsi raccontare aneddoti sulla vita “passata” di Louis.

Una volta mia madre mi ha dovuto tenere la testa mentre vomitavo l'anima nel cesso. C'è mancato poco che mi portasse in ospedale perché non smettevo di vomitare”. Louis fa una pausa. “E un'altra volta ha capito che fossi ubriaco perché ho fatto pipì in camera sua scambiandola per il bagno. Tra un po' ci mandavo lei in ospedale perché per un attimo ha pensato che fossi un maniaco e l'è preso un colpo”.

Harry scoppia a ridere e gli poggia la testa sulla spalla, nello stesso momento in cui Gemma ferma la macchina.

Siamo arrivati”, annuncia.

Molli la macchina qui in mezzo alla strada?”, domanda Harry mentre Louis lascia la presa sulla sua mano.

Gemma si volta per fulminarlo con lo sguardo.

No, cretino, sto aspettando che arrivino gli altri”.

Dopo aver parcheggiato ed essere scesi dall'auto, Harry, Louis, Niall e Gemma si uniscono a Zayn, Liam, Michael e Josh.

Deduco che la festa sia lì dentro”, afferma Zayn, indicando con la mano una villa enorme a due piani, che troneggia in mezzo ad altre abitazioni più modeste e, apparentemente, disabitate. Sembra la location perfetta per una festa del genere, anche perché la musica e gli schiamazzi si sentono fino in strada.

Ma è casa sua?”, domanda Niall.

No, Ashton l'ha affittata per stasera”, risponde Gemma, lisciandosi le pieghe del cappotto. “A cosa credete siano servite le vostre venti sterline?”.

A pagare l'alcool?”, suggerisce Josh.

Anche”.

Non penso che i nostri soldi fossero abbastanza per affittare questa villa”, interviene Louis.

Gemma si stringe nelle spalle.

Diciamo che Ashton ha avuto anche altri fondi ai quali attingere”, replica, asciutta.

Non dirmi che è un trafficante di droga o...organi umani?”, dice Louis, sussurrando l'ultima parte con fare cospiratorio.

Gemma spalanca gli occhi in maniera comicamente esagerata.

Certo che no!”, esclama. “Ashton è un po' un figlio di papà. Mi riferivo a questo”.

Louis arriccia le labbra, insoddisfatto.

Per un attimo ho pensato che questa serata stesse per prendere una piega avventurosa”.

La serata non è neanche iniziata, potresti smetterla di lamentarti?”, ribatte Gemma.

Harry pensa che sua sorella e Louis siano gemelli separati alla nascita. Sono entrambi due spine nel fianco alle quali vuole, inspiegabilmente, un sacco di bene.

Gemma si mette alla testa del gruppo e si dirige verso il portone della villa.

Secondo voi riusciranno a sentirmi con tutto questo casino se suono il campanello?”, domanda, alzando il tono di voce per farsi udire da tutti quanti.

C'è solo un modo per scoprirlo”, afferma Niall, affiancandola, prima di premere il dito sul campanello.

Invece del classico dlin-dlon, comincia a risuonare una melodia elaborata ma difficilmente riconoscibile. La porta si apre qualche minuto dopo.

Gemma!”, urla un ragazzo, stringendo in mano una birra e tendendo le braccia verso di lei. Indossa una canottiera nera, dei jeans con uno squarcio su una delle ginocchia e una bandana che, tuttavia, non impedisce ai suoi capelli biondo cenere di ricadergli sugli occhi.

Ashton!”, urla Gemma di rimando, facendo un balzo in avanti per abbracciarlo.

Il ragazzo volta la testa per poggiare un lungo e – probabilmente bagnato – bacio sulla guancia di lei, mentre una delle sue mani scivola lentamente verso il suo fondoschiena.

A Harry viene leggermenta da vomitare e la situazione peggiora quando si gira a guardare Louis. L'altro ragazzo ha gli occhi fissi su Ashton e sembra...affascinato da questo ragazzo importuno e, beh, attraente.

La fitta di gelosia che il riccio prova in questo momento gli fa rimpiangere quella che ha provato prima alla menzione del nome di Eleanor.

Harry si volta verso i suoi amici per cercare aiuto, perché i convenevoli tra Gemma e Ashton (sia maledetto) stanno durando troppo. Anche gli altri sembrano a disagio. Tutti tranne Louis e Michael. Pure Michael sta guardando Ashton come se stesse cagando monete d'oro o qualcosa di simile. Traditore.

Ehi, amico, che ne dici di farci entrare? Si congela qui fuori”, interviene Zayn. Che sia benedetto, pensa Harry.

Gemma si svincola dall'abbraccio mentre Ashton ha il buon senso di mostrarsi imbarazzato.

Scusate, accomodatevi pure!”, esclama. “Sentitevi liberi di bere, mangiare, fumare e fare ciò che più vi aggrada!”

Grazie tante, abbiamo pagato, si trattiene dal dire Harry.

Dire che lo spettacolo che si para davanti ai loro occhi una volta dentro è una bolgia infernale è dire poco. Nonostante la festa non sia iniziata da molto, c'è già un sacco di gente, più di quella che Harry abbia mai visto a qualsiasi altra festa. Quello che dovrebbe essere il salotto somiglia più alla pista da ballo di una discoteca – Harry non c'è mai stato, ma tira a indovinare – stracolma e claustrofobica, non ci sono posti a sedere, solo qualche tavolo pieno di bottiglie, la musica è assordante e l'aria odora di alcool, fumo e sudore.

Il cibo è in sala da pranzo”, li informa Ashton, urlando per sovrastare la musica. “Ce n'è a volontà. L'alcool è, beh, ovunque, ma se volete della birra fresca la trovate nel congelatore in cucina. Le camere e i bagni sono di sopra. Se volete un posto tranquillo per parlare o riprendervi potere andare in giardino, è enorme e ci sono delle panchine. Ah, lasciate pure i cappotti nello, boh, sgabuzzino o qualcosa del genere, si trova su, a destra delle scale. Divertitevi!”.

Come no”, borbotta Liam.

Andiamo a lasciare i cappotti di sopra?”, propone Gemma.

Sarà sicuro?”, domanda Michael, più a se stesso che a lei.

Penso di sì, basta che teniate con voi cellulare e portafoglio”.

Io penso di essere già fradicio di sudore”, interviene Josh, facendosi aria con la mano. “I riscaldamenti sono a palla qui dentro”.

Penso che dipenda più che altro dalle duecento persone presenti che dai riscaldamenti”, osserva Zayn.

Dopo essersi liberati dei cappotti (“altro che sgabuzzino, questa stanza è grande quasi quanto camera mia” è il commento di Louis), i ragazzi tornano di sotto.

Credo che andrò a mangiare, tanto per cominciare”, li informa Niall, fermo nel bel mezzo del lungo corridoio, leggermente meno frequentato del salotto-discoteca. “Credo sia da quella parte o così mi dice l'istinto”.

Non è una cattiva idea, Nialler”, gli fa eco Louis. “Voi venite?”.

Che?”, domanda Zayn, che anche se si trova a pochi passi da loro ha qualche difficoltà a sentirli con la musica sparata a tutto volume. Il fatto che Josh e Michael stiano cantando a squarciagola Rather Be – suonata nell'altra stanza – non aiuta.

Niall mima il gesto di mangiare con le mani. Zayn gli dà l'ok e mettendo un braccio attorno alle spalle di Liam segue Niall verso una stanza poco distante (l'ipotesi che sia la sala da pranzo è avvalorata dal fatto che continua a uscire di lì gente con del cibo in bocca, in mano o su un piatto). Louis si ferma ad aspettare Harry. Il riccio si trova a un passo dall'altro ragazzo quando Gemma lo tira per un braccio.

Louis, tu vai pure avanti, io devo parlare un attimo con mio fratello”.

Harry butta gli occhi al cielo prima di salutare Louis con un cenno del capo. Gemma lo trascina di nuovo fino alle scale e lo spinge verso la nicchia nel sottoscala. Harry si deve ingobbire per riuscire a entrarci. Sente odore di intonaco vecchio e polvere. In più, la testa di sua sorella è pericolosamente vicina a una ragnatela.

Perché mi hai portato qui? Ti sembro Harry Potter?”.

Gemma non coglie il riferimento e piega la testa di lato, guardandolo con aria interrogativa.

Lascia perdere, che vuoi adesso?”.

Harry si aspetta una serie di raccomandazioni o, peggio, una sfilza di paranoie su Niall.

Avevo una cotta per Ashton al primo anno di Università”, dice invece sua sorella.

Non stavi già con Ted o sbaglio?”.

Sì stavo con Ted ma Ashton mi piaceva comunque”, ammette Gemma, spostando lo sguardo verso una macchia sul muro (probabilmente muffa).

Quindi? Mi hai trascinato qui per confessarti e liberarti dal senso di colpa?”.

No, cioè-”. Gemma si tortura il labbro inferiore coi denti. “Ashton non mi ha mai degnata di uno sguardo, anche se eravamo già amici, più o meno. Adesso invece è diverso. Penso di piacergli”.

Harry solleva un sopracciglio.

Mi stai dicendo che la cotta per Niall ti è già passata?”.

No!”, esclama sua sorella. “Stavo solo pensando che se Ashton stasera ci provasse con me non saprei che fare”.

Fa' quello che ti senti di fare”, ribatte Harry asciuttamente. Improvvisamente la prospettiva che sua sorella si metta con Niall è diventata molto più invitante.

Ashton non ti sta simpatico?”.

Come un calcio nei denti, vorrebbe rispondere Harry.

Diciamo che il suo atteggiamento nei tuoi confronti e il modo in cui lo guardava Louis hanno influito sull'opinione che mi sono fatto di lui”, decide di replicare.

Che atteggiamento?”, domanda Gemma, innocentemente. “Ah, non so se ti può interessare, ma credo che Ashton sia bisessuale”.

Harry raddrizza di colpo la schiena, sbattendo di conseguenza la testa sul muro sopra di sé.

Cazzo!”, esclama, massaggiandosi la parte lesa. “Gemma, credevi di darmi una buona notizia? Non voglia mica fare un triangolo o qualcosa del genere con lui e Louis”.

Bene”. Gemma si stringe nelle spalle. “A me non dispiacerebbe. Cioè, pensa, io, lui e Niall-”.

Harry le tappa una bocca con la mano.

La tolgo solo se prometti di cambiare discorso”.

Gemma annuisce. Harry si pulisce la mano sul maglione.

Non ho ancora capito cosa tu voglia da me”.

Per fartela breve, se mi dici che secondo te ho qualche speranza con Niall io rifiuterò qualsiasi avances di Ashton”.

Onestamente Harry non ne ha la più pallida idea. Niall non ha mai dimostrato aperto interesse nei confronti di sua sorella, però è pure vero che i due non si erano mai parlati prima di stasera, quindi ci sono almeno il cinquanta per cento di possibilità che Niall, presto o tardi, possa ricambiare, dopo averla conosciuta meglio. Sua sorella ha sempre avuto un certo successo coi ragazzi, perciò, a meno che Niall non sia già interessato a qualcun altra, è possibile che Gemma riesca a conquistarlo. Se è questo quello che vuole. Harry deve arrendersi. Meglio Niall che Ashton, comunque.

Penso che tu qualche speranza ce l'abbia, Gem. Provaci”.

Gemma batte le mani.

Grazie!”, esclama prima di baciarlo sulla guancia.

Harry cerca di eliminare eventuali tracce di rossetto con il dorso della mano.

Tu pensi invece che io debba preoccuparmi di Ashton e Louis?”, domanda, con l'amaro in bocca. L'amaro della gelosia. Che saporaccio.

Non penso proprio, Haz. Louis ha occhi solo per te”.

Harry sospira.

Ok”.

Gemma gli mette una mano sulla spalla.

Credimi”.

Harry annuisce ripetutamente, sebbene non sia del tutto convinto.

Va bene”, dice. “Adesso possiamo andare a mangiare?”.

Dopo alcune raccomandazioni da parte di Gemma (“non accettare da bere dagli sconosciuti, potrebbero drogarti senza che tu lo sappia, non prendere strane pilloline se te le offrono, non dare confidenza a chi ti sembra sospetto”, e via dicendo), i due si dirigono verso la sala da pranzo.

Quello che Harry vede, una volta dentro, gli fa passare la fame: Ashton e Louis stanno condividendo un piatto di patatine e stanno ridendo come se fossero amiconi. Gli altri non si vedono da nessuna parte – c'è talmente tanto casino che potrebbero essere lì da qualche parte ma lui non riuscirebbe a vederli comunque - perciò Harry non ha veramente niente da fare lì dentro.

Vado a prendere una birra in cucina”, comunica a sua sorella.
Harry vuole uscire da lì e vuole farlo subito. Ignorando il richiamo di sua sorella, torna in corridoio e supera una serie di stanze prima di trovare quella che stava cercando.

In cucina c'è un via vai di gente, che entra per prendere da bere e poi torna a ballare o a fare qualunque altra cosa stesse facendo. Gli unici “fissi” sono due ragazzi seduti al tavolo: uno di loro sta facendo un tatuaggio all'altro.
Harry per un attimo non crede ai suoi occhi, ma poi deve arrendersi all'evidenza. Nonostante l'illuminazione non sia delle migliori e l'ambiente sia ben lontano dall'essere adatto a una pratica del genere, un ragazzo biondo e pallido, in canottiera, coperto a sua volta da tatuaggi, sta tatuando sul braccio un ragazzo moro, che indossa un cappello di lana e sta bevendo quello che sembra essere un Bloody Mary. Almeno il tatuatore improvvisato sta usando dei guanti.

Il riccio distoglie l'attenzione dalla strana coppia e, dopo aver localizzato il congelatore, si prende una birra, scegliendola a caso tra tutte quelle stipate al suo interno. L'idea di tornare in sala da pranzo e vedere di nuovo Louis e Ashton gli fa attorcigliare lo stomaco, perciò decide di rimanere a guardare l'operato del tatuatore, sperando di non risultare inopportuno.

Ehi, ti serve aiuto con quella?”, domanda il suddetto, sollevando la testa dal tatuaggio e lanciando un'occhiata in direzione della bottiglia di birra di Harry, prima di passare un fazzoletto sul braccio dell'altro ragazzo, per pulire via l'inchiostro in eccesso.

Harry guarda la bottiglia che ha in mano, poi guarda il ragazzo davanti a sé. Non sembra un tipo “sospetto” o uno che metterebbe della droga nella sua birra a seguito di un qualche elaborato trucchetto di magia. Certo, sta tatuando illegalmente un ragazzo probabilmente minorenne nella cucina di una casa affittata da qualcuno che Harry conosce a mala pena ma che non gli ispira molta fiducia, però non è che lui possa permettersi di criticare quando si tratta di tatuaggi illegali fatti a dei minorenni.

Non so come aprirla”, ammette.

Da' qua”.

Harry gli passa la birra e osserva con meraviglia l'altro ragazzo aprirla coi denti e sputare il tappo nel lavandino.

Uhm, grazie”.

Io sono Tom e lui è...come hai detto che ti chiami?”.

Il ragazzo moro alza brevemente lo sguardo sul riccio.

Calum”.

Io sono Harry”.

Tom ha un sorriso obliquo dipinto sul volto.

Vai ancora al liceo, vero?”.

Harry arrossisce. Sgamato al primo colpo.

Sì, sono qui con, uhm, mia sorella. Va all'università con Ashton”, spiega.

Tom riprende a tatuare Calum.

Deduco che Ashton sia il padrone di casa o l'organizzatore della festa”, replica. “Non lo conosco, mi ha portato qui la mia ragazza. Non credo che lei lo conosca, è stata invitata da un'amica”.

Harry rimane in silenzio a osservare l'altro ragazzo. La porta della cucina è chiusa e il suono della musica giunge ovattato. Il ronzìo della macchinetta per tatuaggi è in qualche modo rilassante. Anche Calum smebra pensarla allo stesso modo, perché ogni tanto sembra sul punto di addormentarsi.

Lo fai di mestiere?”, domanda Harry.

Non esattamente. Sono appena uscito dall'Accademia. Sto cercando di farmi una clientela tramite il passaparola nella speranza di mettere da parte un gruzzoletto e riuscire ad aprire un centro nel giro di un paio di anni”. Tom rivolge lo sguardo di nuovo a Harry. “So che non è esattamente legale però devo arrangiarmi”.

Capisco”, ribatte questi, bevendo un sorso di birra.

Tu hai dei tatuaggi?”, domanda Tom.

Il riccio non sa se l'altro ragazzo voglia fare conversazione con lui per gentilezza o perché realmente interessato. Poco importa, gli serve come distrazione. Lui non è un tipo solitamente poco propenso a parlare con gli sconosciuti, anche se il glee club lo ha un po' aiutato a sciogliersi, però non c'è niente di male a scambiare quattro chiacchiere con qualcuno che è stato gentile e che, soprattutto, non lo ha preso in giro per essere un liceale. Conoscere gente nuova non è poi così male.

Sì, uno. Una stella sul braccio”.

Tom ridacchia.

Pensavo fossero passate di moda”.

Harry arrossisce.

Sto scherzando. I tatuaggi sono personali e nessuno ha il diritto di criticare quello che un'altra persona decide di imprimersi sulla pelle. Specialmente un tatuatore”, corregge il tiro Tom, alzando la testa per fargli l'occhiolino.

Harry sorride. Gente continua a entrare e uscire dalla cucina. Alcuni si soffermano qualche istante a guardare Tom, altri non lo degnano di uno sguardo. A un certo punto un tizio, visibilmente ubriaco e barcollante, scontra il tavolo col fianco. Tom lo fulmina con lo sguardo, mentre Harry trattiene il fiato. Per fortuna questo piccolo incidente non ha ripercussioni sul tatuaggio.

Fammi indovinare, tua sorella ti ha mollato per stare coi suoi amici?”.

Harry scuote il capo.

No, in realtà sono io che ho mollato lei e i miei amici per evitare una certa, ehm, situazione”.

Tom annuisce come se sapesse a cosa stia alludendo Harry. Qualche minuto dopo, fa ingresso in cucina una ragazza coi capelli biondo platino e in visibile stato di gravidanza. Il riccio pensa che le stranezze a questa festa sembrano non finire mai. Ed è appena arrivato.

Non hai ancora finito?”, domanda la nuova arrivata, poggiando una mano sulla spalla di Tom. Deve essere la sua ragazza.

Ci siamo quasi”, risponde Calum.

La ragazza (donna?) sposta lo sguardo su Harry.

Tu sei il prossimo?”.

Harry fa un passo indietro.

No, no, io sto solo guardando”.

La bionda aggrotta le sopracciglia.

Quanti anni hai?”.

Harry rischia di soffocare con la birra.

Quasi diciassette”, replica, dopo aver deglutito.

Quasi diciassette è un modo figo per dire sedici?”.

Harry, suo malgrado, ride.

Qualcosa del genere”.

La ragazza tende una mano verso di lui.

Io sono Lou, piacere”.

Harry stringe la sua mano.

Sono tutti amichevoli alle feste universitarie?”, scherza.

Lou fa un mezzo sorriso.

Presumo di sì”, replica. “Non è che io ci venga spesso, comunque, visto che l'università non la frequento neanche”.

Harry la trova accattivante. Una di quelle ragazze per le quali perderebbe la testa, se non fosse che la sua testa è già bella che andata per qualcun altro. C'è in lei qualcosa di sensuale, nonostante indossi un semplice maglione di lana, largo e lungo, sui dei leggins pesanti e sia, beh, molto incinta. È il suo modo di porsi a renderla intrigante, il fatto che sia sicura di sé stessa e spigliata.

Harry, ti prego di asciugarti la bava dalla bocca, visto che è con la mia donna che stai parlando”, si intromette Tom. Il sorriso che ha sulle labbra rassicura il riccio sul fatto che stia solo scherzando.

Lou incrocia le braccia sul petto.

Io non sono la donna di nessuno, cavernicolo che non sei altro”.

Tom scoppia a ridere.

Quello che vuole dire Lou è che siamo una coppia aperta”, spiega, muovendo le sopracciglia in maniera allusiva.

Calum sputa il sorso del cocktail che ha appena bevuto. Harry è paonazzo. Cos'era quello di Tom? Un invito?

Sto scherzando, liceale”, afferma il ragazzo qualche agonizzante secondo di silenzio dopo. “Ci sposiamo il mese prossimo, sperando che il bambino non decida di nascere prima”.

O la bambina”, aggiunge Lou.

Auguri”, dice Harry. “Comunque, sarà meglio che vada a cercare i miei amici prima che pensino che qualcuno mi abbia ucciso”.

Nonostante non abbia molta voglia di tornare da Louis, è tempo di trovare gli altri e provare a godersi questa festa. Non è mica venuto per starsene nascosto in cucina.

Divertiti, ragazzino”, lo saluta Tom.

E fai pace con la tua ragazza”, dice Lou. Intuitiva.

Harry è già sulla porta quando ci ripensa.

Senti, Tom, non è che potresti lasciarmi il tuo numero?”.

Tom solleva la testa dal tatuaggio quasi ultimato e lo guarda con un'espressione divertita.

Mi lusinghi, seriamente, ma giuro che stavo scherzando quando ho detto che io e Lou siamo una coppia aperta”.

Harry scoppia a ridere.

No, è che, uhm, vorrei farmi un nuovo tatuaggio, prima o poi, e ho visto che sei bravo, quindi-”.

Ok, perfetto, passami il cellulare che te lo scrivo”.

Quando Harry esce dalla cucina scopre che nel piccolo mondo relativamente isolato nel quale ha passato gli ultimi venti minuti si stava meglio. Il corridoio è stipato di gente e la musica è insopportabilmente alta. In più, non sa dove andare a pescare i suoi amici. È sul punto di tornare in sala da pranzo quando qualcuno lo afferra per il braccio.

Ehi, amico, dove diavolo ti eri andato a cacciare?”, domanda Josh. “Louis e tua sorella ti stanno cercando dappertutto”.

Harry prova un briciolo di senso di colpa al pensiero che sua sorella possa essere preoccupata per lui.

Ero a prendermi da bere”, afferma.

Josh lo guarda scettico.

Vieni a ballare?”, domanda Michael. “Guarda cosa ho trovato!”.

Harry non risponde immediatamente alla richiesta dell'altro ragazzo ma si sofferma a osservare i sottili tubicini colorati che l'altro gli sventola in faccia.

Quindi?”.

Si chiamano starlight, o qualcosa del genere”, spiega Michael, facendoglisi più vicino per riuscire a farsi sentire. “Devi piegarli fino a spezzarli e si illuminano. Puoi metterli intorno al collo. Di là ce l'hanno tutti”.

Harry non è granché entusiasta all'idea di usare questi starlight ma lo è ancora meno alla prospettiva di ballare. Non è neanche lontanamente brillo.

Sapete dove sono gli altri?”.

Louis e Gemma ti stavano cercando, adesso non so dove siano finiti, e l'ultima volta che ho visto Niall, Zayn e Liam stavano mangiando”, risponde Josh.

Michael si avvicina a Harry col sorriso sulle labbra. Il riccio resiste alla tentazione di fare un passo indietro e solleva un sopracciglio. L'altro ragazzo spezza lo starlight e glielo avvolge attorno al collo, senza che lui abbia il tempo di protestare. Le luci del corridoio sono accese, quindi l'effetto delle luci chimiche non è ancora evidente.

Sembro un deficiente, adesso, grazie”, borbotta.

Michael passa un tubicino colorato a Josh e ne spezza uno anche per sè.

No, è divertente!”.

Harry sospira. Non sa esattamente cosa si aspettasse da questa festa, ma di certo non avrebbe immaginato che si sarebbe arrabbiato con Louis dopo neanche venti minuti ed essere costretto a evitarlo per il resto del tempo.

Andiamo a prendere da bere e balliamo!”.

Michael lo prende sotto braccio, ignorando le sue proteste, e fa cenno a Josh di seguirlo.

L'aria nel salotto-discoteca è pesante. Harry sente vibrare la musica fin dentro le ossa ed è sicuro di avere già iniziato a sudare. Oggettivamente non ha nessun problema con gli spazi chiusi e affollati, ha solo problemi con le attività che non gli piace fare da sobrio, tipo ballare.

Michael lo tiene per il polso e lo trascina in mezzo alla mischia. Il pavimento è appiccicoso e l'odore dell'alcool nauseante.

Voi due aspettatemi qui, io vado a prendere da bere”, annuncia. “Cosa volete che vi porti?”.

Qualcosa di forte”, urla Josh.

Io ho già da bere”, replica Harry.

Michael fa spallucce.

Figa questa festa!”, osserva Josh, iniziando a muoversi a ritmo di musica. “E fighe le ragazze!”.

Harry si sente in trappola. Se mollasse Josh e Michael sarebbe costretto a vagare alla ricerca degli altri, probabilmente invano. Se restasse dovrebbe ballare, ma lui non ci riesce senza aver bevuto. I suoi muscoli proprio non collaborano quando è sobrio. Per cercare di accelerare il processo di inebriamento si scola quello che rimane dentro la bottiglia in un unico, singolo sorso.

Josh gli dà una pacca sulla spalla.

Complimenti!”.

Quando, qualche minuto dopo, Michael ritorna con tre bicchieri di chissà che cocktail, Harry gli è grato per non averlo ascoltato.

Che roba è?”, domanda, afferrando il bicchiere offertogli dal ragazzo platinato.

Non lo so, ci ho buttato dentro cose a caso”.

Lo hai fatto tu?”.

Michael annuisce, facendogli l'occhiolino, prima di bere un sorso della sua invenzione.

Harry osserva la sua faccia contorcersi in una smorfia disgustata.

Ho un po' esagerato col gin. O era tequila. Non lo so”.

Harry scoppia a ridere e prende un sorso anche lui. Il cocktail è atroce e brucia maledettamente, però almeno servirà allo scopo.

Incoraggiato dagli altri due, il riccio prova a ballare. A volte il segreto per divertirsi e fare finta di divertirsi. All'inizio è dura, però dopo un po' si smetterà di pensare che è tutta finzione e si comincerà a illudersi che sia vero.

La musica è inascoltabile, la gente gli sta attaccata da tutti i lati, infilandogli gomiti o altre parti del corpo nei fianchi o nelle clavicole, però, dopo un altro cocktail – cortesia di Josh, questa volta – Harry comincia a sciogliersi e a non essere più così annoiato. Nessuno lo ha toccato in maniera inappropriata o invaso il suo spazio con intenzioni poco nobili – questa è la fortuna di essere maschi – quindi, tutto sommato, non sta andando male. Michael, sebbene non accenni a staccargli gli occhi di dosso, sta tenendo le mani a posto. Josh un po' meno, ma almeno non le sta mettendo addosso a lui. Le ragazze con le quali sta ballando non si lamentano, per fortuna.

Harry ha appena raggiunto uno stato di pace interiore – non se la sta spassando ma non ha neanche voglia di scappare e rinchiudersi di nuovo in cucina – anche se il pensiero di Louis ogni tanto lo punzecchia dall'angolo della sua mente dove ha cercato di riporlo, quando qualcuno gli mette una mano attorno a un bicipite e lo trascina via dalla massa di gente che balla.

Gemma!”, urla, una volta in corridoio.

Dove cazzo eri andato a finire, coglione che non sei altro?”.

Sua sorella lo colpisce sul capezzolo con un dito (fa male). Ha gli occhi rossi e il cerchietto precedentemente posizionato sulla sua testa adesso le pende dal collo a mo' di collana.

Hai bevuto?”.

No, sei pazzo? Ho solo fumato un po'!”.

Solo?!”.

Tranquillo, mi passerà prima che ce ne andiamo da qui. Mi vuoi dire che fine hai fatto?”.

Stavo ballando con gli altri”.

Prima!”.

Harry si massaggia gli occhi con le mani. Adesso che è brillo ha ancora più caldo e non è molto propenso al fatto che qualcuno gli urli contro.

Te l'avevo detto che sarei andato a prendermi da bere in cucina”.

Gemma agita le mani in maniera inarticolata.

Louis stava impazzendo, deficiente!”

Stava?”. Harry solleva un sopracciglio. “Dov'è adesso?”.

Sta giocando a beer pong con Liam”.

Harry decide di togliersi il maglione.

Liam?”, domanda, dopo aver liberato la testa dal buco del maglione ed essersi malamente sistemato i capelli. Per un attimo contempla l'idea di mollare il maglione sul corrimano delle scale, poi però arriva alla conclusione che non è il caso di rischiare di perdere un capo d'abbigliamento così costoso e se lo lega in vita.

Non è Liam quello con la faccia da cucciolo e la voglia sul collo?”.

Harry annuisce.

E anche quello con un solo rene, ma se per lui non è un problema...”.

Gemma si stringe nelle spalle.

Zayn e Niall invece stanno giocando al Gioco della Bottiglia”, lo informa.

Harry ridacchia.

Caspita, è la tua occasione, unisciti a loro!”.

La ragazza mette il broncio.

Hanno limonato”.

Harry spalanca così tanto gli occhi che ci manca poco che le sopracciglia incontrino i capelli.

Z-zayn e Niall?”, balbetta.

Sì”.

Harry avrebbe voluto vederli. Ci vuole un bel coraggio.

Come fai a saperlo? Li hai spiati?”.

Gemma arrossisce.

Ero lì nei paraggi e li ho visti. Devo ammettere che è stato abbastanza sexy, anche se ci hanno messo poca lingua”.

Harry scoppia a ridere. Gemma gli dà un piccolo spintone.

Smettila”, implora. “Io torno dai miei amici. Tu che ne dici di andare a parlare con Louis?”.

Harry si irrigidisce. È consapevole che Louis non abbia fatto niente di male, però, semplicemente, non riesce a sopportare il fatto che all'altro ragazzo possa interessare, anche superficialmente, Ashton. Lui stravede per Louis e il pensiero che questi possa guardare un altro ragazzo con gli stessi occhi coi quali guarda lui gli fa ribollire il sangue nelle vene. Stare con Eleanor per fare finta di essere etero è un conto, guardare un altro maschio in questo modo è decisamente un altro. Sì, forse Harry vuole punirlo.

Preferisco tornare a ballare”.

Da quando ti piace ballare?.

Da adesso”, afferma Harry, tentando di suonare convinto. “Mi raccomando, non consumare altre sostanze stupefacenti che sei responsabile di almeno tre vite stasera, oltre la tua, ovviamente”.

Mentre Harry sta cercando di farsi strada in mezzo alla folla, viene afferrato per la spalla da un tipo che si regge in piedi a mala pena.

Ehi, amico, hai un po' di MD per caso?”, biascica lo sconosciuto, avvicinandosi al suo orecchio.

Il riccio se lo scrolla di dosso.

Ma ti pare?”.

Non appena Michael si accorge del suo ritorno, gli offre subito da bere quello che c'è nel suo bicchiere. Harry non domanda neanche di che si tratti prima di afferrare con due dita una delle cannucce e assaggiare.

Michael ride di gusto di fronte all'espressione schifata di Harry dopo aver provato il suo tentativo abortito di Cuba Libre.

Dillo che stasera mi vuoi avvelenare!”, urla.

Michael gli poggia una mano su un fianco e accosta il viso al suo orecchio.

No, voglio solo farti ubriacare”, sussurra, indugiando con le labbra sul suo orecchio per qualche secondo di troppo. Ok, Harry è lusingato dalle sue attenzioni, però no. Con la scusa di ballare si allontana. Michael continua a guardarlo con quel sorriso sghembo e vagamente malizioso col quale l'ha guardato tutta la sera. Per un attimo il riccio pensa che flirtare con Michael sarebbe un ottimo stratagemma per far ingelosire Louis, ma ci sono almeno tre controindicazioni a questo insano piano: uno, Louis non lo ha fatto ingelosire di proposito quindi sarebbe crudele, due, Michael non merita di essere usato in questo modo, tre, Louis non è lì.

A un certo punto, la musica si interrompe di botto e le luci si accendono senza preavviso. Ci vuole un po' prima che tutti – momentaneamente abbagliati – si riabituino alla luce. Harry stesso deve sbattere gli occhi un bel po' di volte.

Mancano tre minuti alle mezzanotte”, annuncia una voce. Si tratta di Ashton, che stringe in mano un microfono e si trova alla console del DJ, il quale pare abbastanza seccato dall'interruzione. “Mi sembra giusto fare il conto alla rovescia tutti insieme, che ne dite?”.

Harry si guarda intorno. C'è davvero tanta gente, e altra ne giunge dalle altre stanze, richiamata dall'invito di Ashton. Alcuni hanno il viso sconvolto dalla stanchezza e dall'alcool, altri sembrano ancora pieni di energia e pronti a tirare avanti per un bel po'. Harry nota come molti di loro sembrino, o siano, più che maggiorenni. Chissà se hanno notato la presenza di ragazzi del liceo a una festa chiaramente non pensata per loro. Non che alle feste – poche – alle quali è stato Harry ci fosse meno alcool o musica più sobria, ma di sicuro c'era meno gente.

Ashton è salito in piedi su una sedia, aiutato da alcuni amici. Ha le braccia piene di braccialetti luminosi e la bandana avvolta attorno al collo. Harry ha provato - e prova – attrazione per un solo ragazzo nella sua vita, però deve ammettere, suo malgrado, che Ashton sia bello. È semplicemente innegabile. Improvvisamente ha la nausea.

Sapete che è tradizione baciare qualcuno allo scoccare della mezzanotte”, dice il ragazzo. “Quindi vi invito a farlo, perché chi bacia a Capodanno bacia tutto l'anno!”.

E tu? Chi bacerai?”.

Urla una ragazza in mezzo alla folla.

Io sarò troppo impegnato a fare il conto alla rovescia, ci penserò dopo”, replica Ashton, facendole l'occhiolino.

Harry sente la mano di Michael poggiarsi alla base della sua schiena e l'altro ragazzo farsi più vicino, nello stesso momento in cui Ashton inizia il countdown, mentre i suoi amici di prima si schierano sotto di lui con delle bottiglie di spumante in mano, pronti a stapparle.

Se ci fosse stato Louis, in questo momento, Harry...non avrebbe potuto baciarlo. Però almeno lo avrebbe avuto vicino. Perché è stato così stupido da evitarlo per tutto il tempo quando Louis è l'unica persona che desidera sempre e comunque al suo fianco?

3, 2, 1...Buon Anno!”.

Michael preme la mano sulla schiena di Harry. Quest'ultimo crede che lo stia chiamando e non fa neanche in tempo a voltare del tutto la testa verso di lui che l'altro ragazzo lo bacia. Il riccio è troppo shockato per reagire, mentre Michael gli prende il viso tra le mani e le urla degli invitati spruzzati di spumante riecheggiano nella sua testa. Le labbra di Michael sono umide, morbide e...sbagliate.

Michael, no”. Harry lo spinge, forse un po' troppo bruscamente, e si allontana di qualche passo.

Gli occhi dell'altro ragazzo sono spalancati e offesi.

Per una volta, Harry, che ti costa?”, implora. È ubriaco e ferito. Harry si sente in colpa perché avrebbe dovuto essere chiaro con lui, parlargli onestamente e forse, forse, non sarebbero arrivati a questo punto.

Mi-mi dispiace”, balbetta Harry, indietreggiando.

Michael tende una mano verso di lui, speranzosamente. Harry scuote e il capo e si volta.

Nella sua fuga fuori dalla stanza non si accorge di essere seguito, finchè, giunto ai piedi delle scale, dove si ferma a prendere fiato, non viene costretto a voltarsi da una mano che lo strattona per il braccio.

Louis”, mormora, esterefatto, trovandosi di fronte la persona che ha lo ha, inavvertitamente, ferito e che lui ha, consapevolmente, ferito a sua volta.

Vieni con me”, sibila l'altro ragazzo, con voce ferma e sguardo di ghiaccio.

Basta questo a Harry per capire che Louis ha visto.

Dov-”.

Louis lo trascina per il polso su per le scale. Harry, stasera, ha sbagliato tutto.




***


NOTE:

in una recensione mi è stato posto un quesito molto interessante. A dire il vero ci avevo pensato anch'io, tempo fa, a fare questa precisazione, però poi mi è passato di mente. La domanda è: in che periodo immagino i ragazzi?

Sebbene credo che, a questo punto, ognuno di voi li immagina ormai in un certo modo, io, per quanto mi riguarda, li ho sempre immaginati come erano quando li ho “conosciuti”, cioè durante l'Up All Night Tour (prima metà del 2012, per intenderci). Lo so che all'epoca Harry non era tanto più alto di Louis, però certo aveva già cominciato a distanziarsi dall'altro ragazzo, rispetto a quando erano alti uguali. Certamente ogni tanto mi “confondo”, cioè a volte li immagino come erano a X Factor oppure mi faccio influenzare da come sono adesso, però fondamentalmente, i One Direction della mia storia sono così.

Un ultima cosa: Gemma in questa storia ha vent'anni, quindi la differenza di età tra lei e Harry è di quattro anni (nella realtà sono tre? Boh).

Ah, il titolo è ispirato al tweet di Harry e ha un doppio senso (il senso reale del tweet è ancora ignoto però mi piace pensare che Harry abbia scelto questa frase proprio per il fatto che possa essere interpretata in modi differenti).


Grazie a tutti voi che mi leggete e mi scrivete! Alla prossima!

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Capitolo 38
*** It all comes out in the wash (pt. 2) ***


larry 37

Louis lascia la presa sul braccio di Harry solo quando si ritrovano davanti alla “stanza dei cappotti”. Il riccio si massaggia il polso e osserva accigliato la nuca dell'altro ragazzo.

Louis”, prega.

Louis gira la maniglia e spinge la porta col piede, mentre con una mano tira Harry per la maglia per costringerlo a entrare. C'è qualcosa di minaccioso nei suoi atteggiamenti e nel suo mutismo. Harry non è spaventato, ma vuole essere cauto, perché non sa esattamente come gestire un Louis apparentemente furioso, che per di più non parla.

Quando l'altro ragazzo si chiude la porta alle spalle - tagliando fuori il resto del mondo, oltre l'unica fonte di luce, proveniente dal lampadario in corridoio – la stanza viene inghiottita dall'oscurità.

Harry prova un attimo di panico, perciò allunga istintivamente un braccio verso il muro. Solo che non è il muro che trova, perché la sua mano affonda in mezzo alla sfilza di cappotti appesi ai supporti attaccati alle pareti. Le grucce tintinnano e Harry si ritrova completamente disorientato finché Louis non accende la luce.

Il riccio si volta verso di lui ed è sul punto di aprire la bocca quando Louis si gira verso la porta e la chiude a chiave. Il rumore metallico fa scorrere i brividi lungo la schiena di Harry. Se non conoscesse Louis come lo conosce a questo punto comincerebbe a sospettare che l'altro ragazzo lo abbia portato lì dentro per poterlo uccidere lontano da orecchie indiscrete. Il pensiero lo fa quasi scoppiare a ridere. Quasi. Lo sguardo di Louis urla omicidio!, sebbene non sia – presumibilmente – sul punto di commetterne uno.

Harry ha solo bisogno di spiegargli che si è trovato in una situazione scomoda e che mai si sarebbe sognato di baciare un ragazzo che non fosse lui. La sua unica colpa è quella di aver permesso a Michael di crearsi delle false speranze. E, beh, quella di aver ignorato Louis tutta la sera.

L'altro ragazzo ha a malapena fiatato da quando sono lì dentro. Nonostante Harry sappia quello che deve fare, lo sguardo duro e impenetrabile – sul serio, cosa gli sta passando per la testa in questo momento? - di Louis gli fa gelare il sangue.

Lou, dì qualcosa”, implora.

Louis avanza verso di lui, con passo lento e calcolato, come un cacciatore che ha individuato la sua preda. Harry indietreggia fino a toccare il muro. L'omicidio è ancora fuori discussione, come qualsiasi altro tipo di violenza, ma cosa succederebbe se Louis cominciasse a urlargli contro, a mettere in discussione la sua onestà e suoi sentimenti? Non sa se è pronto ad affrontare un Louis incazzato, che gli fa più paura di quanto gliene abbia mai fatta chiunque altro nella sua vita. Eppure Harry potrebbe argomentare a qualsiasi accusa dell'altro ragazzo, se solo Louis aprisse quella dannata bocca e la smettesse di guardarlo come se volesse ridurlo a pezzettini. Uscire da questa situazione sarebbe semplice, parlandone.

Quando si trova a un passo da lui, Louis fa l'ultima cosa che Harry si sarebbe aspettato - tenendo in considerazione lo sguardo di ghiaccio e la mascella serrata che di solito non promettono niente di buono - vale a dire si lancia, letteralmente, verso di lui e lo bacia.

Harry non è solo sorpreso ma anche ferito: Louis gli ha fatto sbattere la testa contro la parete, nella foga di baciarlo, ed è per questo che lui non reagisce al bacio, troppo impegnato a preoccuparsi di un'eventuale commozione cerebrale.

Scusa”, mormora l'altro ragazzo, deviando l'attenzione sul suo collo.

Harry poggia le mani sulle sue spalle. La ragione gli dice di spingerlo via, ma l'istinto lo porta a piegare la testa di lato per dargli maggiore accesso. Se Louis ha voluto saltare il litigio per arrivare direttamente a questo, tanto meglio. (La ragione continua a ripetergli che no, dovrebbero parlare prima, che Louis è ubriaco e arrabbiato e che se quando si ingelosisce si eccita, non è una cosa positiva, ma Harry è in conflitto con lei in questo momento, e poi che ne sa lei di cosa è positivo e cosa no?).

Harry, Haz, Curly”, mormora Louis, le labbra incollate al suo collo. “Non puoi immaginare quanto voglio, desidero, fare sesso con te, non immagini”.

Qualunque altra cosa Louis stia biascicando contro la sua pelle è inghiottita dal ronzìo nella testa di Harry, dall'improvvisa scarica di eccitazione che lo attraversa e che fa fluire il suo sangue dal cervello verso il basso.

Il riccio affonda una mano nei capelli di Louis e inspira forte l'aria attraverso il naso, sopraffatto.

La compostezza, la rigidità che l'altro ragazzo ha ostentanto fino a un minuto prima sono solo un ricordo. Louis è rilassato, anche se si sta aggrappando con le mani ai fianchi di Harry come se ne andasse della sua stessa vita, mentre bacia, morde e marchia il suo collo. Sta lasciando dei segni, ma Harry decide di non preoccuparsene, urlando un bel chissenefrega alla sua ragione impicciona.

Credi che non ci pensi a quanto sarebbe bello scoparti, Harry? Ci penso sempre, sempre, sempre. Non hai idea di cosa mi fai. Sto impazzendo”.

Nonostante lo strascico col quale Louis le pronuncia, segno che sia quantomeno brillo, le sua parole stanno avendo un certo effetto su di Harry.

Possiamo farlo adesso? Lo vuoi? Mi vuoi?”, ansima Louis.

Harry chiude gli occhi. Sempre, ti voglio sempre, pensa, però non è il momento né il luogo adatto per donare la sua verginità a Louis. Un giorno...

Lou, ascolta”, prega, cercando di controllarsi. “Non qui, non poss-”.

Louis lo interrompe, catturando le sua labbra in un bacio che è così intenso che Harry è sul punto di cedere perché come potrebbe resistere?

L'altro ragazzo riesce a sollevare la sua maglia e a infilare sotto una mano, premendo i polpastrelli contro il suo addome, rigido e teso. Harry sta trattenendo il respiro ma non vuole staccare le labbra da quelle di Louis, non vuole che la sua lingua smetta di carezzare la propria, languidamente ma con intento, non vuole che tutto finisca. Louis gli è mancato così tanto questa sera, gli manca sempre quando non si trova all'interno del suo spazio vitale. È da matti.

Louis si ferma per prendere fiato, respirando sulle sue labbra.

Harry”, sussurra, le pupille dilatate e le labbra così rosse.

Il riccio deglutisce. Louis non può essere così bello, è un attentato alla sua salute mentale. Distratto dalla sua bellezza, non si accorge che una mano dell'altro ragazzo è scesa verso il cavallo dei suoi pantaloni, fino a quando Louis non sfiora la sua erezione con le nocche.

Harry trattiene il fiato. Lo sguardo di Louis è implorante, sofferente quasi, mentre si morde le labbra, lasciandovi l'impronta dei propri denti.

Posso farti un pompino?”.

Una vampata di calore attraversa il corpo di Harry. È quasi sicuro che le sue orecchie stiano andando a fuoco. Non si dicono queste cose.

L-ou”, balbetta, grattando con le unghie il muro dietro di sé, come a volersi scavare una via d'uscita. Non che sia contrario all'idea proposta da Louis, solo che...ha paura. Che qualcuno li scopra, che Louis non lo voglia veramente, che qualcosa vada storto.

Per favore”, implora Louis, guardandolo attraverso le ciglia, mentre continua a mordersi il labbro inferiore, dal quale Harry non riesce a staccare gli occhi. Se c'è una cosa che a Louis riesce proprio bene è essere persuasivo. “Per favore”.

Harry pensa che dovrebbe essere lui quello a pregare, non il contrario.

Louis lo fissa senza sbattere ciglio, determinato ad abbattere le sue barriere, sfiorando di nuovo la sua erezione con calcolata casualità.

Se proprio insisti”, scherza Harry, emettendo una risata tremolante e forzata. Il cuore gli batte all'impazzata e il ronzìo nella sua testa è duplicato. Lui e Louis non hanno molte occasioni per fare queste cose, quindi ogni volta si sente su di giri come se stesse per salire fare un tuffo nel vuoto.

Louis gi regala un sorrisetto diabolico, gli occhi scintillanti di malizia mentre fa un passo indietro e lo squadra da capo a piedi. Ci manca solo che si lecchi le labbra per sembrare un predatore sul punto di sbranare la propria vittima. Harry, metaforicamente parlando, non vede l'ora.

L'altro ragazzo scioglie il nodo del maglione che Harry ha legato in vita. Non c'è esitazione nei suoi movimenti, non c'è più quella specie di incertezza delle prime volte che hanno fatto qualcosa. Harry non sa se stia fingendo – e se lo sta facendo lo sta facendo maledettamente bene – o se il fatto di sapere di avere il controllo su di lui contribuisca a dargli sicurezza. Nonostante la frenesia con la quale ha iniziato, Louis non sembra neanche particolarmente affetto dall'alcool. Dopo che Harry gli ha dato l'ok, ha assunto il controllo e riacquistato la compostezza che aveva perduto dopo essergli saltato addosso.

Il riccio osserva in silenzio Louis stendere il suo maglione per terra e non ha neanche la forza di protestare (è un maglione che costa almeno duecento sterline e non è stato certo pensato per fare da appoggio alle ginocchia di qualcuno).

Dopo avergli stampato un bacio sulle labbra – lento e carico di promesse – Louis si inginocchia davanti a Harry, che continuare a grattare il muro dietro di sé, in mancanza di un impiego migliore per le sue mani. L'altro ragazzo lo guarda di sotto in su, con sguardo fermo e deciso, quasi sfidandolo a interromperlo, poi sfila il bottone dei suoi jeans dall'asola, continuando a mantenere il contatto visivo. Harry non è mai stato così eccitato in vita sua e si domanda se sia possibile avere un infarto in situazioni come queste, perciò distoglie lo sguardo per un attimo, rivolgendolo al soffitto, mentre il rumore della zip e il suo respiro affannato colmano il silenzio – quasi surreale, se si pensa al casino che c'è fuori – della stanza.

Quando si accorge che Louis non ha ancora fatto niente, Harry riporta l'attenzione su di lui. Solo quando incrocia di nuovo il suo sguardo, Louis annuisce impercettibilmente e, afferrando i suoi pantaloni con tutte e due le mani, li tira giù. Non c'è riscaldamento nella stanza, quindi le cosce di Harry sono colpite dall'aria frizzante. Louis trattiene un attimo il respiro e questo è l'unica reazione che tradisce il suo coinvolgimento.

Quando l'altro ragazzo poggia una mano a coppa sulla sua erezione, Harry grugnisce e chiude gli occhi, prima di riaprirli un secondo dopo, consapevole del giochetto di Louis, che vuole essere guardato per andare avanti. È un demonio.

Louis avvicina il viso al rigonfiamento nelle mutande di Harry e ci strofina la guancia, sospirando di piacere, come se non avesse aspettato altro, mentre infila le dita nell'elastico dei suoi boxer. Harry non fa neanche in tempo ad abituarsi all'idea che c'è solo uno strato di tessuto a separare il viso di Louis dal suo membro che Louis gli abbassa le mutande e si ritrova faccia a faccia col suddetto membro. E stavolta, sul serio, si lecca le labbra. Harry potrebbe morire.

Louis sbatte le palpebre un paio di volte, poi avvicina di nuovo il viso all'erezione scoperta di Harry, che spinge il bacino in avanti. Proprio quando è sicuro che Louis stia finalmente per poggiare la bocca sul suo pene, l'altro ragazzo posa inaspettatemente le labbra sul suo interno coscia, accarezzandolo e baciandolo. Harry morirà.

Louis va avanti a stuzzicare le sue cosce con la bocca per un po', prendendosi il suo tempo, prima di circondare il membro di Harry con la mano e alzare di nuovo gli occhi verso di lui. Harry annuisce ripetutamente ed è solo perché gli è rimasto ancora un po' di orgoglio che non implora. L'altro ragazzo muove la mano su e giù, lentamente, la punta del pene di Harry vicinissima alle sue labbra, leggermente aperte e umide.

A differenza della prima e unica volta che Louis gli ha fatto una cosa del genere, stavolta sembra sapere esattamente cosa stia facendo. Forse non è poi così ubriaco, oppure è uno di quegli ubriachi che riescono a concentrare tutta la loro attenzione su un unico obiettivo e riescono a farlo bene. E, a differenza di quella prima e unica volta, Harry è quasi completamente lucido e vigile. Non ricorda di avere provato queste sensazioni.

Louis finalmente, finalmente, si decide a leccare, facendo scorrere la lingua dalla base fino alla punta, lentamente. Qui posiziona le labbra come se volesse baciarla, invece le schiude e la accoglie dentro. Harry non riesce a trattenere una specie di ruggito e tira indietro la testa, scontrandola contro il muro, alzando allo stesso tempo gli occhi al cielo e sbattendo un pugno sulla parete. E Louis ha appena iniziato.

Quando Harry trova il coraggio di abbassare di nuovo lo sguardo sull'altro ragazzo che, vista la sua reazione, si è limitato a succhiare leggermente, Louis gli fa l'occhiolino. Poi ruota la lingua e Harry pensa sì, ancora, ti prego, sì.

Quando Louis allarga la bocca per prenderlo più in profondità il primo istinto di Harry è quello di affondare le dita nei suoi capelli e spingere i fianchi in avanti, prima di rendersi conto di quello che ha fatto e lasciare improvvisamente la presa sulla sua testa, come se scottasse.

Louis lo lascia andare e, sebbene a Harry manchi il contatto con la cavità calda e umida della sua bocca, quando l'altro ragazzo parla, per la prima volta nel giro di minuti, con voce arrochita, ci manca poco che il riccio venga sulla sua faccia.

Puoi farlo, basta che non mi soffochi, ok? Mi serve ancora un po' di pratica prima di arrivare a quello”.

Harry prende fiato e annuisce debolmente.

O-ok”, mormora. “Lou, sei fantastico, tu-, sei-”.

Shhh”. Louis ghigna, le labbra lucide di saliva. “Risparmia i complimenti per quando ho finito”.

Tranquillizzato dalle parole dell'altro ragazzo, Harry infila le dita tra suoi capelli e lo sprona a continuare. Quando Louis lo riprende in bocca mugola e le vibrazioni mandano scariche di piacere lungo la spina dorsale del riccio. Non durerà ancora molto. Da quando Louis è diventato un maestro del sesso orale? È perfetto, è geniale, è un sogno diventato realtà...e Harry sta perdendo definitivamente la sanità mentale.

Louis continuare ad andare su e giù con la testa, ritmicamente, facendo solo delle brevi pause per prendere fiato, senza però mai smettere di muovere la mano. Harry è vicino, ma non vuole che finisca così presto, perciò comincia a pensare a cose stupide – cuccioli, unicorni, Niall che fa le imitazioni – per ritardare il momento.

Louis sembra accorgersene, per questo si ferma e tira indietro la testa, mentre un filo di saliva lo lega ancora al membro di Harry.

Ti sto annoiando, forse?”, lo prende in giro, la voce ancora più roca, asciugandosi le labbra. “Vuoi che smetta?”.

Harry fa cenno di no con la testa, rapidamente e freneticamente.

Bene, perché io mi sto divertendo tanto e sarebbe un vero peccato se debba smettere proprio adesso di succhiare questo meraviglioso...arnese”.

Harry scoppia a ridere ed è l'ultima cosa che avrebbe immaginato di fare in un momento come questo. Louis lascia una serie di baci umidi su tutta la sua lunghezza, poi riporta le labbra sul suo interno coscia, al quale si dedica il tempo necessario per imprimervi un succhiotto, fino a quando Harry, che non è più al limite come un minuto prima ma che non può più aspettare, non lo implora di continuare.

Come desideri, Curly”. Louis si passa la lingua sulle labbra. “Per me è un piacere compiacerti”.

Con quel poco di lucidità che gli è rimasta, Harry nota che Louis si sta toccando. Uao, questo è...questo è-

Harry è sopraffatto dalla bocca di Louis, dalla sua lingua, dalla sua mano, dai versi che fa, dal fatto che si rifiuti di staccargli gli occhi di dosso e che anche lui sia eccitato per quello che sta facendo. Quando l'altro ragazzo preme i polpastrelli sul suo scroto Harry è vicino a urlare.

Lou, Lou, Louis”, ansima. “Sono, sto-oh mio dio”.

Dimentico del fatto che qualsiasi ignaro passante potrebbe sentirlo, Harry dà libero sfogo a una sfilza di imprecazioni e gemiti, ai quali fanno eco i mugolii di Louis.

Sul serio, Lou, sul serio, sei così-, non ce la faccio, sto per-”.

Harry tira i capelli dell'altro ragazzo, per costringerlo a fermarsi.

Louis si tira indietro, liberando l'erezione di Harry dalla tortura della sua bocca.

Stai per?”, lo stuzzica, battendosi la punta del membro di Harry sulle labbra.

Il riccio ha un secondo di black-out e può giurare che la vista gli si appanni per un attimo prima di venire. Louis copre la punta del suo membro con la mano per evitare che il suo seme – come Harry aveva sperato – gli finisca sul viso.

Harry si lascia scivolare lungo il muro, fino a sedersi per terra. Louis si pulisce la mano sul suo maglione – duecento sterline diventate ricettacolo di spermatozoi – prima di infilarsi una mano nei pantaloni e masturbarsi velocemente fino a raggiungere l'orgasmo, sotto gli occhi increduli di Harry. Lui sarebbe stato disposto ad aiutare, prima o poi, ma si vede che Louis preferisce essere auto-sufficiente invece che aspettare.

Peccato per il maglione”, dice questi, prima di usarlo di nuovo per pulirsi.

Harry gli darà fuoco, probabilmente.

Lo so che non ti dispiace neanche un po'”, biascica a fatica.

Louis si stringe nelle spalle, prima di gattonare verso di lui.

Non mi piaceva poi così tanto”.

Piaceva a me”.

Harry si sente spossato, perciò poggia la testa al muro e chiude gli occhi. Provare “emozioni” così intense è faticoso.

Sono passati cinque secondi o forse cinque minuti quando Louis gli si avvicina, accoccolandosi contro di lui e posando la testa sul suo petto.

Non vuoi rivestirti?”, mormora con voce decisamente rauca.

Harry pensa che è stato lui a fargli questo (o è stato Louis a farlo a se stesso per compiacere lui, ma è sexy lo stesso, o forse anche di più).

Oh, uhm, sì”, afferma, rendendosi improvvisamente conto di essere ancora praticamente nudo dalla vita in giù. Sebbene sia ancora piuttosto accaldato per quello che è appena successo, la punta del suo naso è gelata, segno che tra poco comincerà a sentire freddo anche in altre parti del corpo, perciò si affretta a tirarsi su mutande e pantaloni. Louis attende pazientemente che finisca prima di riassumere la posizione di prima.

Nonostante abbia la pelle d'oca sulle braccia, Harry non vuole muoversi, non vuole uscire da lì, ma vuole godersi questa rilassatezza e questa pace ancora per un po', mentre continua ad accarezzare i capelli di Louis con le dita, nell'illusione che non ci sia niente di cui debbano parlare e che tra di loro non ci siano problemi di alcun genere. Non riesce a immaginare niente di meglio al mondo che avere un Louis tra le braccia con la testa poggiata al suo cuore, mentre un silenzio confortevole li avvolge, sopendo temporaneamente i loro pensieri.

È Louis a infrangere l'illusione.

Non voglio che nessuno ti tocchi come ti tocco io”, afferma, giocherellando con la collana di Harry, suo regalo di Natale.

Il riccio poggia una guancia sulla sua testa.

Neanche io lo voglio”, gli fa eco. Ne stanno parlando, alla fine.

Louis sospira.

Lo so che Michael ti merita più di quanto ti meriti io-”.

Harry gli strizza una spalla.

Ancora con questa storia, Lou?”, replica, incapace di nascondere la sua irritazione. “Non è Michael che voglio, non mi interessa lui, non mi interessa nessun altro-”.

E invece-”.

Fammi finire”, lo interrompe il riccio. “Mi dispiace che tu abbia dovuto assistere a quella scena, ma è stato lui a baciarmi. Io sono solo stato troppo ingenuo a non capire quali fossero le sue intenzioni”.

Louis si irrigidisce, mentre le sue dita si stringono attorno alla catenina della collana di Harry con forza.

Allora perché hai preferito passare tutta la sera con lui? Perché sei sparito e mi hai lasciato da solo?”.

Harry ha un tuffo al cuore. Deve decidere se essere onesto e confessargli la sua gelosia oppure se inventarsi una scusa. Dicendogli la verità però rischia di scoprire anche la verità di Louis. E se Louis stesse cominciando a realizzare che loro due non sono sulla stessa lunghezza d'onda, perché Harry vuole qualcosa di stabile e duraturo e invece lui, resosi conto che “esistono” altri ragazzi in giro, desidera invece esplorare quello che il mondo ha da offrirgli? Harry non ha mai creduto all'amore eterno, al “per tutta la vita” e ad altre ingenuità simili, però quello che prova per Louis è sicuramente un sentimento “a lungo termine”. Lo sa, lo sente. Vuole un futuro con Louis, vuole essere al suo fianco sempre, nella buona e nella cattiva sorte, e questi suoi desideri lo terrorizzano. Ma lo terrorizza di più il pensiero che Louis possa avere altri piani. Ha represso se stesso per anni, perché dovrebbe desiderare di sprecare gli anni di giovinezza e scoperta che gli restano con una sola persona? Magari per adesso non ci sta pensando, ma prima o poi ci arriverà. E forse Harry sarà così altruista e innamorato da lasciarlo andare.

Non eri da solo”, risponde acidamente, mettendo momentaneamente da parte le sue preoccupazioni sul futuro per concentrarsi sul presente.

Louis drizza la schiena e sbuffa.

Non ero da solo ma non ero neanche con te”.

Eri con Ashton, però”, mormora Harry stizzito. La verità era destinata a venire a galla.

Louis, con grande sorpresa del riccio, scoppia a ridere.

Oh mio dio, non ci posso credere!”, esclama. “Mi hai mollato per questo? Perché mi hai visto parlare con Ashton per cinque minuti e hai pensato che avessimo iniziato una tresca?”.

Harry non ci trova niente di divertente.

Non ho pensato che aveste una tresca, cretino”, sbotta. “Ma Ashton è innegabilmente attraente-”.

Lo so che è dannatamente figo, ce li ho gli occhi, grazie, ma non sono neanche lontanamente interessato a lui!”, ribatte Louis, con trasporto. “Per non parlare del fatto che lui non sia minimamente interessato a me, visto che ci ha provato con ogni essere umano di sesso femminile che gli sia capitato a tiro per tutto il tempo che l'ho tenuto d'occhio”.

Harry decide di non accennare al pettegolezzo secondo il quale Ashton sia bisessuale. Louis non ha bisogno di saperlo, comunque.

L'altro ragazzo scuote il capo, incredulo.

Non ci posso credere che mi hai evitato per ore, quando avremmo potuto stare insieme, solo perché ti sei convinto che mi piacesse Ashton”, dichiara. “Quale era il tuo piano, sentiamo? Stare appiccicato a Michael per farmi ingelosire? Perché se il tuo piano era questo ha fottutamente funzionato!”.

Harry sbatte le palpebre. Senza volerlo è riuscito ad attuare il piano che aveva scartato.

Non era mia intenzione farti ingelosire, è stato un incidente”.

Louis solleva un sopracciglio.

Sul serio”, insiste Harry. “Non ho programmato che Michael mi baciasse”.

Se Harry fosse un po' più stronzo potrebbe ricordare a Louis di tutte le volte che ha dovuto assistere a un bacio tra lui ed Eleanor, o delle volte che ha dovuto guardarli mentre si tenevano per mano senza poter fare niente, ma non sarebbe giusto.

Louis gli mette una mano sulla coscia.

Con Michael sarebbe più semplice-”.

Harry vede rosso per un momento.

Non me ne frega un cazzo di Michael, mi frega di te, voglio stare con te e se tu vuoi stare con me va bene, se invece stai cercando una scusa per finirla qui allora parla!”, urla.

Louis sgrana gli occhi.

A volte ho la sensazione di parlare a vanvera”, dice mestamente, come se si fosse arreso al fatto di avere a che fare con un bambino testardo. “Io voglio stare con te, quanto volte vuoi che te lo dica? Perché ne dubiti continuamente?”.

Harry si stringe nelle spalle.

No, ok, lo so perché ne dubiti, e mi dispiace”, continua Louis. “Però le cose stanno come stanno per adesso e devi fartene una ragione”.

Harry rivolge gli occhi al soffitto. Gli sembra che lui e Louis girino sempre in circolo e non c'è una via d'uscita a questa situazione, però quello che hanno è meglio di niente e lui è disposto ad aggrapparvisi con tutto cio che ha.

Scusami”, mormora. “Non intendevo farti pressioni”.

Louis gli stringe la coscia.

Se davvero ti va bene come stanno le cose possiamo non parlarne più, almeno per un po'?”.

Harry annuisce. Un giorno la paura di Louis, la segretezza e il terzo incomodo che è Eleanor lo faranno uscire pazzo, ma per adesso può sopportare. Ha promesso tempo all'altro ragazzo e non può rimangiarsi la sua promessa.

Louis si sporge in avanti e lo bacia. Harry fa appena in tempo a poggiargli una mano sulla nuca che la porta della stanza si spalanca improvvisamente. L'altro ragazzo si allontana come se fosse appena stato morso da un serpente velenoso. Harry ha il cuore in gola mentre fissa le due figure sulla porta.

Il primo che dice non è come sembra si becca un calcio nelle palle, ok?”, dichiara Niall, mentre Zayn, dietro di lui, ridacchia sommessamente.

Cr-credevo che la porta fosse chiusa a chiave”, balbetta Harry, lanciando uno sguardo di traverso a Louis, che è bianco come un lenzuolo e respira affannosamente, gli occhi fissi sul pavimento, e non dà segno di averlo sentito.

E invece no”, risponde Niall per lui, con un tono troppo gioviale per la situazione nella quale si trovano.

Harry pensa con assoluto orrore che sarebbe potuto entrare chiunque mentre stavano-.

Come facevate a sapere che eravamo qui?”.

Vi abbiamo visti sparire su per le scale e quando abbiamo notato che non tornavate vi siamo venuti a cercare”, afferma Niall.

Harry si azzarda di nuovo a guardare Louis. Il suo pallore è diventato preoccupante.

Lou, tutto ok?”.

Le nocche delle dita di Louis sono bianche mentre stringe i pugni, poggiati sul pavimento.

Ho bisogno di prendere un po' d'aria”, sussurra.

Ok, ok, usciamo fuori in giardino”, propone Harry, mettendosi in piedi e allungando una mano per aiutare Louis a fare lo stesso. L'altro ragazzo osserva la sua mano con sguardo vacuo.

Vado a prendergli dell'acqua”, offre Zayn, forse l'unico consapevole della gravità della situazione oltre a Harry. “Ci vediamo fuori”.

Harry aiuta Louis a mettersi il cappotto, poi lo guida lungo le scale e fuori dalla villa. Louis non ha proferito verbo lungo tutto il tragitto e Harry teme che stia male, male per davvero. Le sue occhiaie sono pronunciate e un tremore preoccupante ha preso possesso delle sue mani.

In giardino c'è un bel po' di gente. Alcuni fanno giocoleria con corde luminose e palline colorate, altri fumano, altri ancora sono seduti per terra per riprendersi o stanno addirittura vomitando.

Il freddo è pungente e Harry si pente di non aver preso il proprio cappotto. Louis non sembra nelle condizioni di stare in mezzo alla gente perciò il riccio gli circonda la vita con un braccio e lo conduce alla fine del giardino. La casa di fianco sembra momentaneamente disabitata e per di più ci sono due altalene nel bel mezzo del giardino che potrebbero fare al caso loro. Harry attraversa la breccia presente nella staccionata che separa le due abitazioni e fa cenno a Louis di seguirlo.

Quando si siede su una delle altalene, il riccio osserva pazientemene Louis per qualche secondo, cercando di comunicare con lo sguardo all'altro ragazzo il tacito invito a sedersi anche lui. Ma Louis sembra non vederlo, perciò Harry si decide a esternare ad alta voce la sua proposta.

Lou, vieni qui”.

Louis sposta lo sguardo verso la porta d'ingresso della casa, dove un gatto nero, accoccolato sullo zerbino, si sta lisciando il pelo. Harry solleva il capo verso il cielo nuvoloso e fosco e geme, mentre il groppo che gli si è formato in gola minaccia di soffocarlo. Dio, gli pizzicano gli occhi, ma non può permettersi di piangere, non quando deve sostenere Louis e fargli capire che non è successo niente di così grave da giustificare il suo stato di shock.

Quando sente un rumore di catene, indizio che Louis si è seduto sull'altalena di fianco alla sua, Harry rilascia un sospiro di sollievo. Decide di inviare un sms Zayn per informarlo su dove si trovano.

Louis è immobile sull'altalena, non fa neanche il tentativo di dondolare. Harry vorrebbe che dicesse qualcosa, qualsiasi cosa, che manifestasse preoccupazione o perfino rabbia, piuttosto che questo silenzioso sgomento. Neanche se Zayn e Niall avessero reagito male!

Lou, sono nostri amici, non devi preoccuparti di loro, non lo diranno a nessuno”, dice.

Louis stende le gambe in avanti nello stesso momento in cui Harry viene attraversato da un potente brivido. L'altro ragazzo, che deve averlo notato con la coda dell'occhio, si volta verso di lui e lo guarda in faccia per la prima volta e per la prima volta nel giro di minuti manifesta un'emozione.

Stai congelando”, osserva con apprensione, poi fa per togliersi il cappotto. “Metti questo”.

Harry fa cenno di no con la testa.

Io ho un maglione sotto al cappotto, tu indossi solo una semplice t-shirt, ti prego, prendilo”, insiste Louis, prima di alzarsi in piedi e poggiare il proprio cappotto sulle spalle di Harry che, essendo pietrificato dal freddo, non ha la forza di ribellarsi.

È in questo momento che arrivano Zayn e Niall. Louis si allontana immediatamente come se i due lo avessero sorpreso, di nuovo, a fare qualcosa di compromettente. A Harry si stringe il cuore.

Bevi”, ordina Zayn, passando a Louis una bottiglietta d'acqua.

Louis la accetta senza dire una parola e ne ingolla la metà nel giro di pochi secondi.

Come va?”, domanda il moro, incrociando le braccia sul petto.

Male”, gracchia Louis prima di tossire.

Un silenzio teso cala su loro quattro. Harry smuove un po' d'erba con la punta delle scarpe, in attesa che qualcuno si decida a dire qualcosa.

Ascoltate”. È Zayn a prendere l'iniziativa. “Non dovete sentirvi in imbarazzo con noi-”.

Harry alza la testa di scatto e fa scorrere lo sguardo su Zayn e Niall. L'irlandese è tranquillo, anche se stranamente silenzioso, mentre il moro è serio e la sua attenzione è concentrata su Louis, nell'attesa di scatenare in lui un qualche tipo di reazione.

Hai una sigaretta?”, domanda questi. Da quando fuma?, pensa Harry. Lo shock gli ha fatto venire voglia di nicotina forse?

Zayn estrae una sigaretta dal pacchetto e gliela passa. Louis se la fa scorrere tra le dita e la annusa.

Hai intenzione di accenderla?”, domanda il moro, con l'accendino pronto.

Louis scuote il capo.

Vuoi lasciarla spenta?”, lo interroga Zayn, un sopracciglio sollevato e il pollice che gira sulla rotella dell'accendino, in un gesto istintivo e abituale.

Louis annuisce con la sigaretta sotto il naso. Per un attimo Harry sospetta che sia impazzito.

Come vuoi”, afferma Zayn, posando l'accendino nella tasca del giubbotto. “Comunque”, continua, lanciando uno sguardo a Niall come a cercare il suo aiuto. “Non era nostra intenzione vedere quello che abbiamo visto, non vi stavamo spiando o robe simili, spero che questo sia chiaro”.

Louis fa una risata di scherno.

Vorrei sperare”.

Zayn si lascia sfuggire un gesto spazientito.

Perché avremmo dovuto spiarvi, Louis?”.

L'altro ragazzo si stringe nelle spalle.

Q-quello che avete visto non era...non era niente”.

Il cuore di Harry sprofonda nel petto. Louis vuole negare tutto. È un ottimo inizio, davvero.

Louis, sul serio, non ci dovete nessuna spiegazione, quello che c'è tra di voi sono fatti vostri, però ti prego di non prenderci per il culo, non siamo mica coglioni”, afferma Zayn, accendendosi una sigaretta e sputando il fumo verso l'alto.

Quello che vuole dire Zayn è che è inutile negare l'evidenza”, interviene Niall. “Abbiamo visto che vi baciavate e c'è poco da equivocare”.

Anche tu e Zayn vi siete baciati stasera”, protesta Louis debolmente.

Harry cerca di mascherare la propria, profonda e dolorosa, delusione con una risata finta. Come può Louis essere così insensibile nei suoi confronti? Va bene mantenere il segreto, ma Zayn e Niall sono loro amici, oltre che assolutamente comprensivi e affidabili, perché Louis deve negare tutto come se si vergognasse non solo di se stesso ma anche di lui?

Sì, ma stavamo giocando al Gioco della Bottiglia”, replica Niall. “Voi a che gioco stavate giocando chiusi là dentro? Sette minuti in Paradiso?”.

Louis rimane in silenzio per un po' a osservare il cielo, mentre Zayn, Niall, ma soprattuto Harry pendono dalle sue labbra.

Ok”, cede alla fine, riportando la sua attenzione sui due ragazzi in piedi. “Tra me e Harry c'è qualcosa”.

La convinzione e la sicurezza con le quali Louis pronuncia questa frase infondono in Harry un po' di speranza. Per la prima volta lo ha ammesso a qualcuno che non sia lui. Sono passi da gigante se si pensa che Louis immaginava che non lo avrebbe detto a nessuno per un bel po' di tempo.

Ovviamente stiamo insieme di nascosto, quindi vi prego caldamente di tenervelo per voi”, continua Louis e questa volta la sua sicurezza vacilla.

Questo lo avevamo capito”, scherza Niall. “Altrimenti non vi sareste imboscati per limonare”.

Alla luce dei lampioni che illuminano la strada, Harry vede Louis avvampare.

Ho solo una domanda”, si intromette Zayn. “Eleanor?”.

Louis, che aveva cominciato a dondolare sull'altalena, si interrompe di botto.

Cosa c'entra lei?”, domanda con una punta di panico.

State ancora insieme?”, chiede Zayn cautamente.

È complicato”, mormora Louis, abbassando di nuovo gli occhi sull'erba.

Harry è in pena per lui. E anche un po' per se stesso.

Senti, non voglio giudicarti o farti la paternale, e credimi quando ti dico che ti capisco se per il momento vuoi tenere nascosta questa cosa con Harry, però non capisco perché continui a stare con una persona della quale non ti importa niente”, dice Zayn d'un fiato. “Non capisco il perché del tradimento”.

Louis stringe la catena dell'altalena con una presa così forte che Harry teme possa spezzarla.

Perché lei è il mio alibi”, ammette. “Non voglio che qualcuno sospetti che io sia-”. Louis deglutisce. “Sono un codardo, lo so”.

Harry vorrebbe abbracciarlo e dirgli, per la milionesima volta, che non lo è. Invece rimane a guardarlo senza fare niente.

Zayn si avvicina a Louis di qualche passo.

Non è giusto usarla in questo modo, Lou”, afferma. “Lo so io come lo sai tu. E poi sono sicuro che se vi lasciaste anche lei sarebbe sollevata. È palese che state insieme solo per le apparenze ormai e ti confesso che visti dall'esterno siete parecchio ridicoli, scusami. Si vede che siete stanchi l'uno dell'altra”.

Louis sospira.

Potrebbe lasciarmi lei, se veramente la cosa non le andasse più a genio”, afferma. “Ma non lo fa perché anche a lei fa comodo stare con me”.

Sei tu quello che ha trovato qualcun altro”, sbotta Zayn. “Non puoi usare la scusa che stai facendo un favore a tutti a due a stare con lei, Lou, è degradante per te, per lei, e pure per il povero Harry che, sono sicuro, è quello meno felice di tutta questa situazione”.

Harry, anche se chiamato in causa, continua a tacere. Zayn ha detto tutto quello che c'era da dire sulla questione, ora spetta a Louis prendere la sua decisione e non c'è bisogno di fargli ulteriori pressioni. (O, più semplicemente, Harry teme che Louis si spaventi se si mettesse a insistere anche lui, tirandosi indietro una volta per tutte).

Ci penserò”, concede Louis, con tono definitivo. Harry non riesce a leggere la sua espressione perché l'altro ragazzo tiene ancora la testa abbassata, però vuole provare ad avere fiducia in lui. Come sempre.

A parte questo, sappiate che noi non abbiamo nessun problema con voi due”, afferma Zayn. “Cioè, non ci interessa se siete gay o bisessuali o semplicemente confusi, nel caso siate preoccupati che non vogliamo più frequentarvi o robe simili”.

Nonostante Zayn abbia praticamente biascicato metà delle parole, forse perché imbarazzato o poco abituato a fare dichiarazioni simili, Harry apprezza lo sforzo.

Ok, bene”, dice Louis. “L'importante è che ve lo teniate per voi”.

Zayn sbuffa.

Ho capito”, ribatte. “Stavo solo cercando di dirti che noi siamo dalla vostra parte e che vi guarderemo sempre le spalle, ma tu hai rovinato tutto con la tua paranoica fissazione che andremo a spiattellare a tutti il tuo segreto”.

Louis, inaspettatamente, ride. Il cuore di Harry si gonfia di sollievo.

Scusa”, dice, con un mezzo sorriso. “So di essere un po' maniacale ed egocentrico, a volte, però...mi fido di voi, sul serio”.

Zayn alza le braccia verso l'alto in segno di vittoria mentre Niall scoppia a ridere. La tensione è sparita. Sia ringraziato il cielo, pensa Harry.

Louis allunga una mano chiusa a pugno verso il moro.

Amici?”.

Zayn alza gli occhi al cielo.

Amici”, conferma dopo un po', scontrando un pugno contro quello di Louis, che sembra aver riacquistato un po' di colore.

Comunque”, interviene Niall, sentendosi, probabilmente, escluso. “Mi devi venti sterline”.

Zayn si volta di scatto verso di lui.

Io non ti devo un bel niente”, protesta.

Hai perso la scommessa, Malik, devi pagare”, insiste l'irlandese.

Tu hai scommesso che scopassero, ma non ne hai le prove quindi non ti devo niente”.

Perché, secondo te non scopano questi due?”, esclama Niall, spazientito. “Lo hai visto il succhiotto sul collo di Harry?”.

Avete scommesso su di noi?”, squittisce il riccio, rosso come un pomodoro.

Zayn e Niall non lo degnano di uno sguardo.

Che vuoi che ne sappia!”, ribatte Zayn, esasperato.

Bene, chiediamoglielo”, taglia corto Niall. “Scopate?”.

Harry, per tutta risposta, cade dall'altalena.

Niall, mi dispiace deluderti, ma no, non scopiamo”, lo informa candidamente Louis, lanciando uno sguardo malizioso – non ancora, sembra voler dire - a Harry, che è riuscito a risalire sull'altalena e che vorrebbe sotterrarsi. “Pare proprio che tu abbia perso la tua scommessa”.

Ma io intendevo scopare in senso...generale”, tenta di giustificarsi Niall.

Peccato che sei stato piuttosto specifico quando hai formulato la scommessa”, replica Zayn. “Quindi, tecnicamente, ho vinto io, perché in fin dei conti avevi torto”.

Niall fa un passo indietro, orripilato. Zayn scoppia a ridere.

Basta con questa storia”, prega Harry. “Ve li do io i soldi se proprio ci tenete”.

Louis si sporge verso di lui per dargli una pacca consolatoria sulla coscia. Harry non fa neanche in tempo a sfiorare la sua mano con la propria che Louis si scansa.

Comunque”, continua questi. “Quanti lo sanno ormai?”.

Harry tossicchia.

Ehm, loro due, mia sorella...”. Forse tua sorella, si trattiene dal dire. “E...Ed”, ammette.

Louis si volta di scatto verso di lui.

Scusa, ma è il mio migliore amico”, si giustifica il riccio. “E proprio per questo puoi fidarti di lui”.

Louis rimane silenzioso e rigido per qualche secondo.

Ok, io l'ho detto anche a Liam”.

Stavolta è il turno di Zayn di rimanere stupefatto. Assieme a Harry, si intende.

Liam lo sa già?”, domanda il moro.

Louis annuisce.

Sì, dovevo parlarne con qualcuno e Liam è la cosa più vicina a un migliore amico per me, in questo momento, e io mi fido ciecamente di lui”, afferma. “E l'ho implorato di non dirtelo, quindi non prendertela con lui”.

Zayn si gratta il mento con due dita.

Beh, ormai Liam non mi dice più niente, quindi...”.

Louis aggrotta le sopracciglia.

Zayn”, dice, in tono di avvertimento.

Che?”.

L'eventuale replica di Louis viente stroncata sul nascere dallo squillo di un cellulare.

È Josh”, li informa Niall, prima di allontanarsi di qualche passo col telefono in mano. Zayn rimane a guardarlo mentre l'irlandese dà loro la schiena parlando al telefono, rendendo piuttosto chiaro il fatto che non abbia alcuna voglia di continuare il discorso di prima.

Che voleva?”, domanda quando Niall torna da loro con sguardo preoccupato. “Che è successo?”.

Liam”, sussurra Niall. “Sta male”.

Louis scatta in piedi.

Che ha?”, chiede, lanciando uno sguardo di sottecchi a Zayn, che è pallido e apparentemente incapace di parlare.

Sta vomitando”, li informa Niall. “E...non lo so, sta messo male”.

Torniamo dentro”, dice Louis, scattando verso la staccionata e infilandosi nella fessura senza guardarsi indietro. Harry, Niall e Zayn gli corrono dietro senza ulteriori indugi.

Riuscire a farsi strada attraverso la folla, una volta rientrati in casa, è un'impresa.

Josh ti ha detto dove sono?”, domanda Harry a Niall, urlando per farsi sentire.

In bagno, al piano di sopra”.

Zayn afferra Harry per la maglia per farlo spostare e superarlo, prima di correre su per le scale.

Senti, io vado a cercare mia sorella, dobbiamo riaccompagnare Liam a casa”, afferma il riccio, prendendo Niall per una spalla e avvicinandosi per parlargli all'orecchio. “Ci vediamo...ci vediamo da qualche parte”.

Liam non è venuto con Zayn?”.

Sì ma non penso sia in grado di stare su una moto, ora come ora”.

Niall annuisce.

Ok, hai ragione”, concorda. “Terrò il telefono a portata di mano così possiamo sentirci quando avrai trovato Gemma”.

Harry fa il giro del salotto, guardandosi intorno come un disperato. Dopo cinque minuti buoni di vagabondaggio incrocia Josh.

Tu non eri con Liam?”, gli urla nell'orecchio, strattonandolo per un braccio.

Josh fa un salto sul posto, lasciandosi sfuggire un'esclamazione di sorpresa.

Sì, ma ho dovuto soccorrere anche Michael”, replica Josh, dopo essersi ripreso dallo spavento. “Almeno tu stai bene? Perché sono stanco di fare da crocerossina a voi rompiballe che non sapete reggere l'alcool”.

Harry annuisce.

Sì, io sto bene”, lo rassicura. “Dove hai lasciato Michael?”.

In una delle camere, con un amico di Ashton”. Josh si passa una mano sulla faccia. “Oddio, spero che non ne approfitti di lui mentre è incosciente”.

Harry contorce il viso in un'espressione di orrore. Che gente bazzica a queste feste? E a che gente molla i suoi amici Josh?

Liam con chi lo hai lasciato, invece? Con qualche pedofilo?”.

Josh lo fulmina con lo sguardo.

Con tua sorella”, replica.

Harry è sul punto di ribattere a tono quando si accorge dell'espressione seria di Josh.

Ah, non era una battuta?”.

Josh lo spinge all'indietro.

Sei proprio un coglione”, dichiara. “Senti, io esco a prendere un po' d'aria. Se avete bisogno di me chiamatemi, tanto rimarrò qui fino a che Michael non si sarà ripreso”.

Harry lo saluta e corre verso le scale. Mentre le sta salendo a due due sente il telefono vibrare nella tasca e, credendo sia Niall, risponde senza controllare il nome sullo schermo.

Ehi, sto arrivando”.

Buon annooo!!!”, urla la voce all'altro capo del telefono, perforandogli un timpano (come se la musica al piano di sotto non avesse fatto abbastanza danni).

Ed, non è un buon momento, scusami”, cerca di tagliare corto il riccio.

Hazza, non mi hai neanche mandato un sms di auguri”, si lamenta il suo amico. Fantastico, un altro ubriaco che ha bisogno di aiuto.

Buon anno, tanti auguri, ti richiamo domani-”.

Aspetta!”, urla Ed. “Mi manchi, Hazza, e te lo sto dicendo adesso perché sono sbronzo, però tu non usarlo contro di me quando ci rivediamo, ok?”.

Harry, nonostante tutto, scoppia a ridere.

Ok, promesso, mi manchi anche tu, buona notte”, conclude, prima di interrompere la chiamata e provare una piccola dose di senso di colpa. Ultimamemente non è stato certo un migliore amico modello.

*

Gemma, che ne dici di rallentare prima di ucciderci tutti?”.

Gemma sterza improvvisamente e Harry sbatte la testa contro il finestrino, mentre Louis gli finisce praticamente in braccio e Niall impreca in irlandese stretto (Harry può giurare che il suo amico parli in gaelico, ogni tanto).

Devo sbrigarmi prima che Liam mi vomiti sul cruscotto”, replica la ragazza.

Se continui a guidare così vomita di sicuro”, osserva Niall.

Liam ha la testa a penzoloni fuori dal finestrino e russa sonoramente. Ogni tanto si sveglia, blatera qualcosa di incomprensibile e si rimette a dormire. Ha vomitato tutto quello che c'era da vomitare in bagno, però il rischio che rimetta anche il pranzo di Natale è ancora piuttosto alto.

Ditemi che non ho sbagliato strada”, prega Gemma, girando per una via scarsamente illuminata.

No, casa di Liam è quella villetta gialla là in fondo”, la informa Louis. “Vedo Zayn parcheggiato sotto l'albero”.

Quando Gemma ferma la macchina davanti casa di Liam, Zayn corre immediatamente verso di loro.

Qualcuno deve aiutarmi a portarlo su”, dichiara.

Veniamo io e Harry”, replica Louis, prima di voltarsi verso il riccio. “Ok?”.

Harry annuisce.

Torniamo presto”, dice, rivolgendosi a sua sorella.

Louis e Zayn aiutano Liam a uscire dalla macchina, mentre Harry osserva la scena con apprensione.

Harry, cerchi le chiavi di casa di Liam? Dovrebbe averle in tasca”, prega Zayn, mentre si avvolge un braccio del suo migliore amico attorno al collo, imitato da Louis.

Il riccio trova le chiavi nella tasca anteriore dei pantaloni di Liam.

Apro la porta?”, domanda.

Sì”, pensaci tu”, conferma Zayn. “Dobbiamo cercare di non svegliare i suoi però, altrimenti prenderà loro un infarto”.

Zayn e Louis cercano di far camminare un Liam quasi privo di coscienza.

Mhhh, male”, biascica questi, risvegliandosi dal suo stato di intontimento.

Zayn rinsalda la presa sul suo fianco mentre cerca di fargli fare un altro passetto, ma questo non basta, perché Liam sfugge dalle mani sue e di Louis e cade gattoni sull'erba del vialetto.

Devi vomitare? Ti prego non dirmi che devi vomitare”, piagnucola Zayn, accovacciandosi al suo fianco.

Calmati, Zayn, stai facendo venire l'ansia anche a me”, implora Louis.

Zayn lo incenerisce con lo sguardo.

Sei stato tu farlo bere, vero?”, sibila.

Harry riesce a distinguere un lampo di paura attraversare lo sguardo di Louis, sostituito quasi subito da uno di rabbia.

Liam era perfettamente consapevole di quello che stava facendo”, ribatte con asprezza. “Non è più un bambino, lo sai?”.

Zayn sbatte un pugno sull'erba.

E tu, perfettamente consapevole del fatto che Liam abbia problemi di salute, sei rimasto lì a guardarlo mentre si avvelenava?”, urla. “Che razza di amico sei?”.

Louis solleva entrambe le sopracciglia, come a voler dire ma cosa ne sai?.

Liam si è fatto controllare, di recente”, afferma con tono di superiorità. “I medici hanno scoperto che l'altro rene è tornato a funzionare”.

Zayn ride senza divertimento.

Quindi Liam è stato miracolato?”.

Louis lo fissa con serietà.

Parlo sul serio”.

L'altro ragazzo si rimette in piedi di scatto e si passa una mano tra i capelli.

Io..non, non ci posso credere”, afferma, con voce rotta. “Non lo sapevo”.

Louis cerca di avvicinarsi a lui.

Zayn-”.

Vaffanculo”.

Mhhhhh”, riprende Liam.

Harry si inginocchia accanto a lui.

Tutto ok?”.

Perché.Tutti.Urlate?”, domanda Liam a stento, ogni parola smorzata da un respiro.

Dobbiamo portarlo dentro, ha bisogno di mettersi a letto”, dichiara Louis.

Zayn molla un calcio all'erba, sollevando una zolla di terra.

Tiriamolo su”, dice dopo un po', evitando lo sguardo di Louis mentre collabora con l'altro ragazzo per sollevare Liam.

Quando infila la chiave nella toppa, prima di girare, Harry fa un profondo respiro. L'ingresso è buio, salvo per un po' di luce che filtra dalla finestra, emanata dall'unico lampione sulla strada. Cercando di ricordarsi dove si trovino le scale, il riccio avanza in direzione di queste, mentre Zayn e Louis arrancano dietro di lui, trascinando Liam a peso morto.

Riuscire a portare l'ubriaco semi incosciente su è un lavoraccio, perciò quando finalmente raggiungono camera di Liam senza svegliare i suoi genitori Harry ringrazia gli dei (diventa politeista quando l'occasione lo richiede).

Una volta dentro la stanza, dopo che Harry ha chiuso la porta e acceso la luce, Zayn e Louis adagiano Liam sul letto.

Dobbiamo spogliarlo, secondo te?”, domanda Louis.

Zayn scuote il capo.

La priorità in questo momento è farlo girare su un fianco”.

Louis annuisce e scuote leggermente Liam per una spalla.

Li, devi stenderti su un fianco se non vuoi rischiare di soffocare col tuo stesso vomito se dovessi vomitare di nuovo”, dice dolcemente.

Zayn si lascia sfuggire una risata di scherno e, senza troppe cerimonie, prende Liam di peso e lo volta. L'unica reazione di Liam è quella di mugugnare “Danielle” prima di portarsi le braccia contro il petto e riprendere a russare.

Fatto”, dichiara Zayn compiaciuto.

Starà bene?”, domanda Louis preoccupato, spostando un ciuffo di capelli dagli occhi di Liam. Tanto Harry quanto Zayn fanno una smorfia alla vista di questo gesto.

Ci pensavi prima, invece di lasciare che si ubriacasse, se volevi che stesse bene”, ribatte Zayn seccamente.

Zayn, e che cazzo!”, sbotta Louis, alzandosi in piedi.

Harry gli si avvicina, circondandogli un avambraccio con la mano.

Lou, lascia stare”, sussurra, implorando con lo sguardo Zayn di darci un taglio.

Zayn si volta dall'altra parte.

Rimarrò io con lui, voi potete andare, se volete”.

Sei sicuro?”, domanda Harry senza lasciare la presa sul braccio di Louis, che sembra ancora sul piede di guerra.

Sì”, mormora Zayn, liberandosi della giacca di pelle e lasciandola cadere ai piedi del letto. “Fate piano quando scendete”.

Louis esita ancora qualche secondo, guardando la figura addormentata di Liam con apprensione.

Hai ragione, non avrei dovuto farlo bere così tanto”, ammette, sconfitto.

Zayn si stringe nelle spalle.

Quando Harry deduce che l'altro ragazzo non ha intenzione di replicare, fa scivolare una mano lungo il braccio di Louis e lo trascina gentilmente per il polso fuori dalla stanza.

Zayn mi odia”, è la prima cosa che Louis dice quando si sono chiusi la porta di ingresso di casa di Liam alle spalle.

Gli passerà”, ribatte Harry. “Non mi sembra il tipo che porta rancore”.

Louis si aggiusta il ciuffo.

Non avrebbero dovuto scoprirci, questa sera”, afferma. “Ero convinto di avere chiuso la porta a chiave”.

Hai detto che ti fidi di loro”, osserva il riccio mentre l'ansia comincia a serpeggiargli nello stomaco. “Hai mentito?”.

No, non ho mentito”, lo rassicura Louis. “Mi fido, solo che...non si sa mai”.

Harry ha il terrore di fare altre domande, perciò si dirige verso la macchina. Quando è quasi arrivato a destinazione Louis lo trattiene per una spalla.

Non ci posso credere”, esclama prima di mettersi una mano davanti alla bocca.

Harry segue il suo sguardo e...ha le allucinazioni o Gemma e Niall si stanno baciando? Sperava di non dovere mai assistere a una cosa del genere e invece...

Louis gli fa segno di fare silenzio e avanza verso la macchina, poggiando le mani sul tettuccio, proprio sopra il finestrino del sedile posteriore. Gemma e Niall, sui sedili davanti, sono così presi che non si accorgono di nulla.

Vai dall'altro lato”, ordina Louis.

Harry esegue e, aggirando l'auto da dietro, imita la posa di Louis.

Al mio tre”, dice questi.

Harry ridacchia e annuisce.

Uno, due, tre!”.

I due iniziano a muovere l'auto contemporaneamente, facendola ondeggiare. Se si rompe, Anne gli fa il culo a strisce, ma questo è uno degli scherzi migliori che Louis abbia mai architettato, soprattutto perché ai danni di sua sorella e di uno dei suoi migliori amici che, ewww, stanno pomiciando beatamente dentro la macchina di sua madre.

Harry è piegato in due dal ridere e non si accorge che Gemma ha aperto la portiera dell'auto fino a quando questa non lo colpisce in testa con la borsetta.

Sei una testa di cazzo!”, urla sua sorella.

Harry si massaggia il capo con una mano. Cosa diavolo tiene Gemma dentro la borsa? Sassi?

È stata un'idea di Louis”, geme. “Perché non picchi anche lui?”.

Gemma gli mostra il dito medio.

Entrate subito in macchina prima che decida di lasciarvi qui”.

Per guardare te e Niall che ci date dentro?”, scherza Louis. “No, grazie, lasciaci pure qui”.

Gemma avvampa.

Vi accompagno a casa”, ribatte a denti stretti.

Louis ride ed entra dentro l'auto, seguito da un dolorante, ma ancora scosso dalle risate, Harry. Niall è del colore della borsetta di Gemma (porpora) e si rifiuta di staccare gli occhi dal cruscotto.

Rimani a dormire da me?”, domanda il riccio al ragazzo al suo fianco. “Per favore?”.

Louis fa finta di pensarci su.

Uhm”.

Dai!”, esclama Harry, schiaffeggiandolo sulla coscia.

Va bene, va bene”, cede Louis. “Però domani voglio dormire almeno fino a mezzogiorno”.

Harry ghigna e informa del cambio di programma sua sorella, che risponde con un grugnito.

Scrivo un messaggio a mia madre”, dice Louis, estraendo il telefono dalla tasca del cappotto.

Harry, in un impeto di euforia e gratitudine, si sporge per baciarlo sulla guancia. Louis rimane immobile per qualche secondo, poi volta la testa verso di lui e, tenendogli il mento con due dita, lo bacia sulle labbra.

Harry è così felice che vorrebbe urlare (non lo fa solo perché significherebbe interrompere il bacio e no, grazie). È la prima volta che si baciano in presenza di qualcun altro - anche se, tecnicamente, Gemma e Niall non li stanno esattamente guardando – ed è un momento importante non perchè Harry sia un esibizionista ma perché questo è un assaggio di come sarà il loro futuro – se dovessero mai stare insieme veramente, si intende – quando cioè potranno baciarsi, tenersi per mano e fare tutto quello che le coppie normali fanno, senza doversi nascondere o vergognare. Questi sono i vantaggi di non avere una relazione segreta. Forse un giorno ci arriveranno.

Gemma frena improvvisamente. Harry e Louis vengono sbalzati in avanti e costretti a forza a interrompere il bacio.

Il riccio incrocia lo sguardo di sua sorella nello specchietto. Gemma gli fa l'occhiolino.

Così imparate”.

Harry la odia un po' ma in fondo se l'è meritato.

***

NOTE:

questa fanfic è ambientata in un universo parallelo in cui i genitori dei vostri amici non si svegliano e vi urlano contro quando li riaccompagnate a casa moribondi.

Detto questo, vi informo che probabilmente riuscirò a pubblicare un altro capitolo prima di sparire per l'università. Ok, no, non sparirò però ci vorrà un po' di tempo prima che mi abitui al cambio di città e casa (sono terrorizzata, btw) e riprenda a scrivere normalmente. Vi sto solo avvertendo, non mi odiate o, peggio, abbandonate!

Potrei anche decidere di dedicarmi al nuovo capitolo di “We all fall in love sometimes”, che ne dite?

Tanti baci e alla prossima!


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Capitolo 39
*** I can't do everything, but I'll do anything for you ***


larry 39

Tornare a scuola, per Harry, è una specie di trauma. Non è solo la sveglia alle sette o la colazione di fretta o l'autobus stipato di gente, ma anche i corridioi pullulanti di facce che non aveva alcuna voglia di rivedere – Stan, per esempio, che è ingrassato da quando non è più nella squadra – e le lezioni che non ha voglia di seguire. Per non parlare dei compiti. Harry è convinto che gli siano bastate due settimane di vacanza per dimenticarsi come si scrive. Prima di uscire di casa ha lasciato un biglietto a sua madre e perfino lui è stato incapace di decifrare la sua stessa grafia dopo averlo scritto.

Le uniche note positive del ritorno a scuola sono la possibilità di vedere Louis e gli altri ogni giorno e gli incontri del glee club che, per fortuna, ricomincia il pomeriggio stesso.

Secondo te quante pillole alla caffeina posso prendere prima di andare in overdose?”.

Harry, che sta contemplando il lucchetto attaccato al proprio armadietto da tre minuti buoni perché non riesce a ricordarsi la combinazione, si gira di scatto verso il nuovo arrivato.

Ed!”, esclama gettandogli le braccia al collo.

Il suo migliore amico ricambia l'abbraccio con scarso entusiasmo. Harry imputa questo atteggiamento al sonno, perché vuole escludere categoricamente la possibilità che Ed ce l'abbia con lui.

Haz, a cosa devo tutto questo affetto?”, domanda il rosso, accompagnando le sue parole con una pacca conciliatoria sulla schiena di Harry.

Il riccio, però, si rifiuta di staccarsi. Quanti secoli erano che non abbracciava il suo migliore amico? Ed ha un odore familiare e confortante, che Harry aveva momentaneamente dimenticato, troppo impegnato a memorizzare l'odore di un'altra persona. Dio, ripensandoci, Ed ha tutte le ragioni per odiarlo. Quante volte si saranno sentiti mentre il rosso era via? Due? Tre al massimo?

Mi stai sniffando o hai il raffreddore?”.

Harry scoppia a ridere.

Scusami”, dice, mollando la presa sull'altro ragazzo. “Hai tagliato i capelli per caso?”.

Ed aggrotta la fronte.

No che non ho tagliato i capelli, smettila di inventarti le cose solo per fare la parte dell'amico attento e premuroso”. Touché.

Harry si schiarisce la voce.

No, è che...mi sembrava...”, balbetta. “Ti sei fatto crescere un po' di barba?”.

Ed allontana la mano che Harry ha allungato per toccargli il viso.

Toglimi le mani di dosso, stramboide”, borbotta.

Ok, forse Harry sta cercando di compensare per la propria mancanza di attenzioni nei confronti del suo migliore amico in maniera un tantino fuori luogo.

Come mai non eri sull'autobus?”, domanda. Il tempo per i convenevoli è finito, però gli è rimasto uno strano peso sullo stomaco. Qualcosa ancora non va.

Ed sbadiglia.

Non avevo voglia di prenderlo”, spiega. “Avevo troppo sonno per stare in mezzo a tutta quella gente”.

Beato tu che hai avuto un passaggio”, mormora Harry, riportando l'attenzione sul suo lucchetto. “Cazzo, ci credi che non riesco a ricordarmi la combinazione?”.

Cristo, è la data di nascita di tua sorella!”, esclama Ed, svegliandosi di botto. “Non dirmi che l'hai dimenticata?”.

Harry preme la fronte contro l'armadietto.

No, non l'ho dimenticata”, mormora. Non hanno neanche segnato le presenze e lui già non vede l'ora di tornare a casa. “Grazie, comunque”.

Ed sbadiglia di nuovo.

Non è che vuoi anche tu una pillola alla caffeina, per caso?”, biascica.

Harry armeggia col lucchetto. Sa che giorno è nata sua sorella, lo sa.

Che c'è dentro?”.

Ed grugnisce.

Caffeina, forse?”.

Harry sospira.

Da quando prendi questa roba?”.

Me le ha date mio cugino”, replica il rosso, frugandosi nelle tasche e tirandone fuori un piccolo contenitore bianco. “Le usa quando fa il turno di notte al supermercato per tenersi sveglio”.

Sono legali?”.

Ed butta gli occhi al cielo.

Sono integratori, cretino. Le vuoi o no?”.

Harry lancia un'occhiataccia al contenitore.

No, grazie”.

Ed si stringe nelle spalle, poi apre il barattolo e ingolla due compresse.

Vacci piano se non vuoi prenderti un infarto prima della seconda ora”, raccomanda Harry.

Ed fa una smorfia – ingoiare delle pillole senza acqua non deve essere semplice – e scuote il capo.

Non c'è bisogno che ti preoccupi per me”, dichiara con tono amareggiato.

Harry ha una fitta al petto.

Mi dispiace per Capodanno”, ammette, cercando di infondere nelle sue parole quanta più sincerità possibile. Gli dispiace davvero, però le sue scuse non sono esattamente spontanee. “Liam stava male ed ero di fretta...”.

Ed lo guarda inespressivo.

E tutti gli altri giorni che avevi da fare?”.

Harry abbassa il capo. Colpito e affondato.

Scusami”, mormora.

Ed gli poggia una mano sulla spalla.

Ti dirò solo una cosa, Harry: chi semina raccoglie”.

Harry deglutisce. Cazzo, l'ha combinata grossa.

Il suono della campanella lo salva dal replicare. Non avrebbe saputo cosa dire, in ogni caso. Dovrà trovare un modo per farsi perdonare.

Oggi glee club?”, domanda, richiudendo l'armadietto che era riuscito ad aprire dopo un paio di tentativi.

Così pare”, ribatte Ed, senza incrociare il suo sguardo.

Harry ha un po' di nausea e spera che la colazione che ha ingurgitato in tutta fretta non gli venga su proprio nel bel mezzo del corridoio.

Lo sai che sei e sarai sempre il mio migliore amico?”, afferma, afferrando Ed per la felpa.

Il rosso lo guarda negli occhi ma non lascia trasparire alcuna emozione.

È tutto da vedere”, ribatte.

Harry stringe le mani sul suo polso con una presa disperata.

Te lo prometto, Ed”.

L'altro ragazzo gli rivolge un debole sorriso.

Speriamo”, concede.

Il riccio inghiotte il groppo che ha in gola. Qualsiasi problema abbiano lui e Ed non è niente di insormontabile. Un'amicizia come la loro non può essere abbattuta da niente e nessuno.

Ti voglio bene”, afferma, avvolgendo un braccio attorno alle spalle del rosso mentre si incamminano verso la prima lezione.

Ed sbuffa teatralmente, fingendosi seccato.

Mi fa strano quando mi dici queste cose”, si lamenta, infilandogli un gomito in mezzo alle costole.

Harry scoppia a ridere, sollevato.

In che senso?”.

Sembra tipo che ci stai provando con me”.

Harry si lascia sfuggire uno verso indignato e gli arruffa i capelli.

Non temere, Ed, non sei il mio tipo”.

Il rosso gli lancia un'occhiata saccente.

Certo, a te piacciono magrolini, iperattivi e popolari”.

Harry lo spinge col fianco.

Quindi sei fuori pericolo, essendo grasso, pigro e sfigato”.

Ed emette un squittìo poco virile. Harry scappa ridendo verso l'aula, mentre il suo amico gli urla dietro una sfilza di insulti. Tutto sembra tornato alla normalità. Per il momento.

*

Trovarsi di nuovo nell'aula di musica per l'incontro del glee club dopo settimane ha qualcosa di surreale. Harry fissa il pianoforte a coda al centro della stanza come se lo vedesse per la prima volta.

Ci sei?”, domanda Niall, sventolandogli una mano davanti alla faccia.

Harry si risveglia dal suo stato di trance.

Sì, scusa, ero sovrappensiero. Hai detto qualcosa?”.

Il rapporto tra lui e l'irlandese non è cambiato di una virgola dopo il fattaccio con Gemma. Hanno continuato a sentirsi normalmente, come anche Niall e sua sorella, dopotutto. Harry è felice che si stiano conoscendo meglio. Niall non si è aperto con lui sulle sue intenzioni con Gemma, però la ragazza lo ha tenuto aggiornato su tutti gli sviluppi nel loro rapporto (non che Harry glielo abbia chiesto, però...). Ovviamente sarebbe pronto a castrare il suo amico se solo si azzardasse a ferire sua sorella, ma è ancora presto per preoccuparsene. Devono anche uscire per un vero appuntamento, quindi le cose potrebbero farsi mediamente serie. Se solo Niall sapesse in cosa si sta andando a cacciare...

Ho detto che oggi a lezione Savan mi ha rivelato che deve comunicarci una notizia importante”.

Novità sulle Regionali?”, domanda Ed, seduto nella fila dietro con Alice, una mano poggiata rigidamente sul ginocchio di lei. Harry si domanda quando questi due avranno la classica conversazione su “Cosa siamo? Amici o fidanzati?”. Ci sarà da ridere. O da piangere, dipende. Ed è così adorabilmente imbranato che a Harry viene voglia di coccolarlo...o prenderlo in giro.

Non ne ho la più pallida idea”, afferma Niall, stringendosi nelle spalle. “Savan sa essere piuttosto criptico quando vuole”.

Qualche secondo dopo i quattro vengono sorpresi da un rumore sordo proveniente dal corridoio – come se qualcuno o qualcosa avesse urtato contro la porta - e da un conseguente lamento di dolore. La porta dell'aula si apre con preoccupante lentezza e Louis fa il suo ingresso nella stanza, tenendosi la fronte con una mano.

Harry scatta in piedi istintivamente.

Che diavolo...?”.

Louis avanza verso di loro, il volto contorto in una smorfia di dolore e un libro aperto stretto contro il petto.

Buon pomeriggio”, mugugna, massaggiandosi il capo. “Mi tratterrò dal dire tutte le parolacce che ho sulla punta della lingua perché sono in presenza di una signora”.

Alice fa spallucce.

Tranquillo, non crearti problemi per me”.

Louis si illumina.

Oh, grazie a Dio!”, esclama. “Vaffanculo, merda, cazzo, porca troia, che dolore!”.

Si può sapere che ti è successo?”, domanda Harry, ancora in piedi.

Louis geme.

È successo che stavo camminando e leggendo e non mi sono reso conto che la porta fosse chiusa”, spiega.

Niall scoppia a ridere.

Ti sembra normale camminare e leggere contemporaneamente?”, domanda, incredulo. “Non sei mica in un cazzo di cartone animato Disney”.

Louis gli lancia un'occhiataccia, resa meno minacciosa dal fatto che abbia gli occhi lucidi e una mano ancora premuta sulla fronte.

Devo imparare le mie battute per la prima prova della recita che si terrà più tardi”, spiega. “Volevo essere multi-tasking”.

E invece ti sei fracassato la testa”, osserva Niall.

Aspetta, devi imparare tutte le tue parti della recita?”, interviene Harry, sgranando gli occhi. “Entro oggi?”.

Louis scuote il capo.

No, solo le prime battute, quando Puck compare per la prima volta”, replica. “Per adesso”.

Harry tira un sospiro di sollievo. Louis sarà anche bravo e potrà avere un'ottima memoria, ma è comunque un essere umano coi suoi limiti.

Vuoi che vada in infermeria a prenderti del ghiaccio?”, offre.

Louis sorride.

No, basterà che mi dai un bacino sulla parte offesa”, dichiara, ammiccando. Quando però si rende conto della presenza di Alice, che sta ridacchiando contro la spalla di Ed, il sorriso scompare dalle sua labbra. “Oppure no. Ci metterò del ghiaccio più tardi”.

Harry si rimette a sedere, sconsolato.

Sei sicuro di non volercelo mettere adesso?”.

Louis prende posto sulla sedia accanto alla sua e gli dà una pacca sulla coscia. Questo è ben diverso dai saluti che sono soliti scambiarsi quando sono da soli. La verità è che se anche altre persone sono venute a sapere di quello che c'è tra di loro, non è ancora abbastanza.

Sto bene, non preoccuparti”, afferma.

Qualcuno urta di nuovo la porta dell'aula. Zayn zoppica dentro la stanza.

Che problemi avete tutti con quella dannata porta oggi?”, esclama Niall. “Stai bene?”.

Zayn borbotta qualcosa e si accascia su una sedia. L'irlandese gli si avvicina ma l'altro ragazzo non sembra in vena di chiacchiere. La ragione del suo malumore si palesa nella figura di Perrie, che entra in aula e si siede senza salutare nessuno, incrociando le braccia sul petto e tenendo il broncio. Guai in Paradiso, pensa Harry, domandandosi cosa sia successo stavolta. Non è inusuale che i due battibecchino, però non era mai capitato che si ignorassero apertamente.

Finalmente la porta si apre senza incidenti quando fanno la loro comparsa Josh, Rita e Michael. Harry distoglie lo sguardo imbarazzato, consapevole però che se vuole che tutto fili lisci al glee club lui e Michael devono parlare di quello che è successo, anche se è l'ultima cosa al mondo che vorrebbe fare.

Finalmente anche Savan fa il suo ingresso in aula e, dopo aver salutato tutti con un gesto della mano, poggia la propria borsa sul pianoforte.

Ci siamo tutti?”.

Manca Liam”, risponde Niall. “Vuoi che provi a chiamarlo?”.

Sono qui!”, esclama l'interessato, spalancando la porta col fiatone. “Scusate”.

Farò finta che tu non abbia la zip dei pantaloni abbassata”, afferma Savan con un ghigno. “E non ti chiederò come mai sei in ritardo”.

Liam arrossisce in maniera preoccupante, mentre Niall si piega in due dalle risate. Il moro si tira su la lampo e si siede accanto a Zayn, cercando aiuto con lo sguardo dal suo migliore amico che, tuttavia, non lo sta neanche guardando, troppo impegnato a fare un buco nella testa di Perrie con gli occhi.

La tua dolce metà?”, domanda il professore.

Liam si fa aria con la mano.

Ah, ehm, sì, no, non può venire, deve, ehm, andare a lezione di danza”.

Niall cerca di soffocare altre risate mettendosi una mano davanti alla bocca. Louis lo pizzica su un fianco per intimargli di darsi un contegno.

Peccato”, dice Savan. “Le sarebbe piaciuto sentire quello che ho da dirvi oggi”.

Perché ho come la sensazione che dovremmo ballare di nuovo?”, si domanda Niall.

Savan si illumina, ghignando come un matto.

Perspicace”, afferma.

Niall fa una smorfia addolorata, esternando quello che stanno provando un po' tutti. Eppure Savan li aveva avvertiti che avrebbero dovuto fare pratica per le Regionali.

Come sapete, dobbiamo preparare un'esibizione che spacca per esibirci alle Regionali e avere qualche speranza di vincere”, dice il professore. “Prima di dedicarci al pezzo o ai pezzi che porteremo in gara, però, voglio affidarvi un ultimo compito”.

Come ogni volta che Savan fa un discorso importante, tutti pendono dalle sue labbra.

Ditemi, secondo voi, qual è il musical migliore di tutti i tempi?”.

I presenti erano così presi dal suo monologo che rimangano un attimo spiazzati dalla domanda del professore.

Harry alza la mano.

The Rocky Horror Picture Show?”.

Savan ridacchia.

Non sai cosa darei per vedervi tutti in calze a rete e tacchi a spillo”.

Ed tossicchia, sussurrando un neanche morto che però non sfugge agli altri ragazzi.

Secondo me, non c'è storia, Cabaret batte tutti”, interviene Rita. “Anche se adoro anche West Side Story”.

Io preferisco quelli meno...romantici e più impegnati, in un certo senso”, dice Perrie. Zayn ha gli occhi assottigliati mentre la osserva gesticolare. “Tipo Hair o Jesus Christ Superstar. Anche se ho un debole per Mamma Mia!”.

Les Mis”, suggerisce Alice, prendendo stranamente la parola. “Penso sia il migliore di tutti. E ho pure avuto la fortuna di vederlo dal vivo”.

Io ho visto Wicked a Londra”, afferma Josh. “Non c'ho capito molto”.

Savan butta gli occhi al cielo.

Non è poi così difficile da seguire”, borbotta.

Ehi, ero lontano, non ci vedevo bene!”, si difende Josh. “E poi ho difficoltà a capire la storia quando gli attori cantano invece di recitare”.

Savan ride.

Ok, ok. Altre idee?”. Savan fa una panoramica della stanza con lo sguardo. “Louis? Come mai non dici niente? Pensavo fossi un appassionato di musical”.

Louis ha un'espressione abbattuta.

Mi domando perchè nessuno abbia nominato il musical”.

Savan si siede sullo sgabello del pianoforte.

Ovvero?”, domanda, tamburellando con le dita sulle ginocchia. “Illuminami”.

Louis si passa una mano tra i capelli, gettando uno sguardo frustrato ai suoi compagni.

Davvero nessuno di voi ci ha pensato?”, chiede, seccato. “Nessuno ha pensato a Grease?”

Savan scatta in piedi e corre verso di lui per battergli il cinque.

Fantastico!”, esclama, saltellando sul posto. “Sapevo che non mi avresti deluso”.

Neanche quello è malaccio”, commenta Perrie. “Se ignoriamo la trama priva di consistenza e i personaggi di una piattezza disarmante”.

Le sopracciglia di Savan scattano verso l'alto.

Grease è un musical sempreverde”, dice, con tono saccente. “Non è il musical di una generazione, è il musical di tutte le generazioni! Chi non ha mai sognato di essere Danny Zuko? Chi?”.

Perrie, Rita, Niall e Michael alzano la mano in contemporanea.

Savan ha un'espressione assolutamente indignata.

Vi farò cambiare idea”, minaccia.

Qualcosa mi dice che non ci sarà nessuna votazione ma che hai già deciso che canteremo delle canzoni tratte da Grease come compito della settimana”, dice Perrie, senza alcun entusiasmo.

Savan si risiede sullo sgabello.

Ovvio che ho già deciso”, asserisce. “Tuttavia, faremo qualcosa di più particolare”.

Cioè?”, domanda Louis, drizzando la schiena.

Vi darò una settimana di tempo per preparare tre brani con relative coreografie e venerdì prossimo ci esibiremo di fronte ai vostri compagni di scuola. Quelli che vorranno assistere, almeno. Ho già parlato col Preside. Non possiamo farlo in teatro perché è impegnato per le prove della recita, però possiamo cantare in cortile. Ho grandi piani per voi”.

Savan conclude il discorso con un sorriso a trentadue denti, gli occhi luccicanti di entusiasmo. Non assecondarlo significherebbe ucciderlo.

Siamo sicuri che qualcuno vorrà venirci a vedere?”, chiede Niall. “Non ce li vedo i nostri compagni a fermarsi dopo la scuola per sentirci cantare-”.

Savan alza una mano per zittirlo.

Ed è per questo che lo faremo durante la ricreazione. Speriamo solo che il meteo ci assista”, afferma, sospirando. “Cercheremo di farci un po' di pubblicità per persuaderli a venire a vederci. Ah, quasi dimenticavo, c'è una ragione in più per cui dovrete dare il meglio di voi e farli divertire: ho pensato che, visto che la scuola non ci pagherà la gita per le Regionali, potremmo convincere i vostri compagni a fare qualche piccola donazione”.

La scuola non ci paga la gita?”, domanda Josh.

Savan sbuffa.

Hai capito solo questo del mio discorso?”, sbotta. “Comunque, no, non era previsto che venissimo ammessi alle Regionali quindi non è stato stanziato alcun fondo per noi. La scuola potrebbe offrirci i costumi e probabilmente l'autobus ma il resto sarà tutto a spese nostre”.

Savan si risiede, massaggiandosi le tempie con le dita.

Ditemi che vi sembra una buona idea”, prega. “Io penso che un'esperienza del genere possa servirvi per abituarvi all'idea di avere un pubblico e di essere giudicati. Che è quello che succederà alle Regionali”.

Perrie solleva una mano, chiedendo il permesso di parlare. Savan annuisce.

Penso sia un'ottima idea”, ammette la ragazza. “Anche se non sono molto affezionata a Grease”.

Pazza”, le fa eco Louis.

Harry scoppia a ridere.

Dai, Pez, sarà divertente”, cerca di incoraggiarla. “Scommetto che saresti un'ottima Sandy”.

Savan si rialza in piedi. Oggi sembra non avere pace.

A proposito di questo...dovrò fare una specie casting”.

Casting?”, gli fa eco Louis. “Nel senso per decidere chi interpreterà chi?”.

Esattamente”, conferma il professore. “Ovviamente canterete tutti però devo scegliere chi interpreterà i ruoli principali”.

Louis non sembra convinto.

Non possiamo decidere tra di noi?”, domanda. “Io credo di essere l'unico interessato al ruolo di Danny”.

Ti sbagli”, interviene Zayn.

Louis sgrana gli occhi.

Sul serio?”.

Sul serio”, afferma l'altro ragazzo. Harry ha come la sensazione che Zayn ce l'abbia ancora con Louis. L'idea lo mette parecchio a disagio. Si era creato un equilibrio tra loro, lui e Niall, che però era forse troppo fragile.

Visto?”. Savan si rivolge a Louis. “Devo dare a tutti la possibilità di provarci. Per questo, chiunque sia interessato ai ruoli di Danny, Sandy, Kenickie e Rizzo si presenti dopodomani pomeriggio alle tre nel mio ufficio per l'audizione”.

Louis si volta verso Zayn per sfidarlo con lo sguardo. Harry gli poggia una mano sul ginocchio per placarlo. Questa situazione non gli piace per niente.

Savan impiega il resto dell'ora per illustrare loro le canzoni ha scelto e come dovrebbero essere interpretate secondo lui.

Quando hanno finito, Harry segue Louis fuori dall'aula.

Ti va se vengo con te alle prove della recita oppure se ti aspetto in giro e poi andiamo a casa mia a studiare?”.

Louis controlla l'ora sul cellulare.

Non penso sia una buona idea che tu venga alle prove visto che non ci viene a vedere ancora nessuno per adesso e trovarti lì sarebbe strano”, replica. “E dopo ho da fare quindi non posso venire a casa tua”.

Harry si sforza di non manifestare la sua delusione.

Che devi fare?”.

Cose”, replica Louis, tenendosi sul vago. DI solito, quando fa così, vuol dire che deve vedersi con Eleanor. Fantastico. “Vengo domani da te, se vuoi. Ho il pomeriggio libero, yay!”.

Harry abbozza un sorriso.

D'accordo”.

Adesso scappo”, dice Louis, carezzandogli un fianco con una mano. “A domani!”.

Dopo che Louis è sparito alla fine del corridoio, Ed si avvicina a Harry.

Sbaglio o tira una brutta aria tra lui e Zayn?”.

Il riccio annuisce.

Non sbagli. Ti spiego tutto sull'autobus se lo prendi insieme a me”.

Ed fa un cenno con la testa verso Alice.

Ti va di accompagnare lei alla sua fermata prima di prendere il nostro autobus?”.

Ok, ma niente effusioni mentre ci sono io nei paraggi”.

Ed gli molla un calcetto nello stinco.

Non credevo fossi mia madre, Hazza”.

*

Harry chiude il libro di matematica e ci sbatte un pugno sopra, come se il tomo gli avesse fatto qualcosa di personale. Non vede l'ora che sia il prossimo anno, quando non dovrà più avere niente a che fare con lui.

Dopo essersi gettato a peso morto sul letto, il riccio prende il cellulare dal comodino. Louis non ha ancora risposto ai suoi messaggi. Harry è preoccupato perché a quanto pare l'altro ragazzo ha saltato scuola oggi. Questo, più il fatto che Louis l'abbia ignorato tutto il giorno nonostante gli avesse promesso che si sarebbero visti, lo mettono in agitazione. Deve essere successo qualcosa.

Proprio quando Harry decide che il miglior modo per combattere l'ansia è farsi una bella dormita, sente un rumore - una specie di picchiettare - provenire dalla finestra. Il riccio si alza in piedi e si avvicina per controllare, convinto che sia un uccello o un qualche animaletto che sta grattando contro il vetro. Quando apre la finestra, quello che sembra un piccolo missile lo colpisce sulla guancia.

Ahia, che cazzo..?!”.

Scusami!”, esclama una voce familiare. “Non era mia intenzione tirartelo addosso”.

Harry si affaccia. Louis è in piedi sotto la sua finestra, la bicicletta poggiata contro un albero e un pugno di sassolini sul palmo della mano.

Hanno inventato i telefoni”, afferma il riccio. “E il mio campanello funziona perfettamente”.

Lo so”, ribatte l'altro ragazzo. “Ma ho sempre sognato di fare una cosa del genere”.

Harry rotea gli occhi, con un sorriso affezionato sul volto. Che stupido adorabile idiota che è il ragazzo di cui è innamorato.

Adesso ti arrampicherai fino alla mia finestra?”, domanda.

Louis soppesa la domanda per qualche secondo.

No”, risponde deciso, dopo un po'. “Neanche per sogno”.

Harry poggia i gomiti sul davanzale. Louis lascia cadere i sassolini per terra e lo guarda, col mento all'insù e le palpebre socchiuse per proteggere gli occhi dal sole.

Quale luce irrompe da quella finestra lassù?”, comincia a decantare. “Essa è l'oriente e Harry è il sole! Sorgi, bel sole, e uccidi l'invidiosa luna bla bla bla perché tu, sua ancella, sei molto più luminosa di lei”.

Harry sghignazza.

Oh Louis, Louis perché sei tu Louis, rinnega tuo padre, rifiuta il tuo nome eccetera eccetera e io non sarò più uno Styles”.

Louis gli mostra i pollici in su.

Siamo una coppia colta e romantica”, dice, sorridendo. “Sono fiero di noi”.

Siamo una coppia?, vorrebbe domandare Harry.

Sali o a che ci sei vuoi provare anche qualche battuta di Sogno di una notte di mezz'estate?”.

Louis si gratta il mento.

Non mi ricordo di balconi in quella storia là”.

Harry scoppia a ridere.

Vieni su o no?”.

Butti giù la treccia, Raperonzolo?”.

Il riccio si liscia i capelli.

Non sono abbastanza lunghi, mi dispiace”.

Louis incrocia le braccia sul petto.

Allora vienimi ad aprire, mi sta venendo il torcicollo”.

Quando Harry e Louis sono finalmente in camera del riccio, il più grande si siede sul letto, rimbalzando sul sedere.

Perchè non sei venuto a scuola oggi?”, domanda Harry a bruciapelo.

Louis si stropiccia il labbro inferiore con le dita.

Non ne avevo voglia”, replica semplicemente.

Harry si siede accanto a lui, sfiorando una coscia dell'altro ragazzo con la propria.

Come mai?”, insiste.

Louis si volta verso di lui.

Non mi andava di affrontare le conseguenze di quello che ho fatto”.

Harry ha un tuffo al cuore.

Vale a dire a dire?”.

Louis poggia i piedi sul letto e si avvicina le ginocchia al petto. Non porta i calzini e Harry si farebbe intenerire dai suoi piedi paffuti se non fosse che ha altre cose per la testa.

Sono appunto venuto qui a parlarti di questo”, ammette. “Però preferirei che mi baciassi un po' prima, che ne dici?”.

Harry si sporge verso di lui.

Dico che no”, dichiara. Il sorriso sul volto di Louis – che si aspettava un bacio – si spegne. “Prima voglio sapere cosa hai combinato. È grave? Dobbiamo scappare da qualche parte? Vuoi che prenda i soldi dal fondo per l'Università e prenoti i biglietti del treno?”.

Louis lo osserva con sguardo stupito, gli occhi sgranati per la sorpresa.

Lo faresti davvero?”.

Harry annuisce con convinzione.

Certo, farei di tutto per te”, confessa. “Sul serio, che è successo?”, ripete.

Anche se la sua era solo una battuta, se fosse necessario farebbe davvero quello che ha detto. Anche se spera che non sia necessario.

Louis distoglie lo sguardo.

Ho lasciato Eleanor”, afferma, con gli occhi incollati alla porta.

Harry non riesce a credere alle sue orecchie. È tutto quello che desiderava di sentirsi dire da mesi e non gli sembra vero.

Lo...lo hai fatto sul serio?”, balbetta.

Louis si gira di nuovo dalla sua parte.

Sì, Harry, l'ho fatto sul serio”.

Il riccio combatte l'istinto di gettargli le braccia al collo. Non è detto che lo abbia fatto per lui. Magari lui c'entra, anche se in minima parte, però questa non è una sua conquista, ma di Louis.

E lei come ha reagito?”, indaga, preoccupato perché Louis gli ha detto che voleva evitare le conseguenze del suo gesto.

L'altro ragazzo si stringe nelle spalle.

Beh, mi ha dato dell'egoista e dell'egocentrico...però poteva andare peggio”.

Harry sbatte le palpebre ripetutamente.

Come?”.

Avrebbe potuto mettersi a urlare e piangere, avrebbe potuto implorarmi di non lasciarla e cazzate del genere..invece mi ha mollato in camera sua ed è scesa di sotto”.

Harry non la vede proprio come una cosa positiva.

Ed è finita così?”.

Louis si guarda le dita dei piedi, mentre le muove nervosamente.

Più o meno”.

Tu cosa le hai detto esattemente...per lasciarla?”, chiede Harry. Louis gli sembra troppo impassibile. Il riccio spera che non abbia una crisi e se ne penta. Dopotutto ha sempre sostenuto che la sua relazione con Eleanor lo avrebbe protetto da eventuali dicerie e malignità della gente, se questa avesse iniziato a sospettare qualcosa. Si sarà forse convinto a uscire allo scoperto? Difficile.

Le ho detto che tanto valeva lasciarci visto che non provavamo più niente l'uno per l'altra”, risponde Louis, atono. “Le ho detto che le sono ancora affezionato ma che non posso fingere di amarla e che era meglio per tutti e due se la facevamo finita”.

Harry sospira e non può fare a meno di domandarsi se e quando Louis l'abbia mai amata.

Dici che sospetta qualcosa di me e te?”.

Louis fa cenno di no con la testa.

No, non credo proprio”, afferma. “Mi ha accusato di pensare solo a me stesso e di averla illusa ma non mi ha mai accusato di essere un traditore”.

Harry rimane congelato. La parola usata da Louis gli piomba addosso come un macigno.

È quello che sono, un traditore”, ribadisce l'altro ragazzo. “Non volevo più farle questo, non se lo merita”.

Harry deglutisce. Io forse mi merito di essere per te un segreto di cui vergognarsi, invece?, pensa. Ma non può dirglielo, non è giusto, Louis ha già fatto tanto, se si pensa che fino a poco tempo fa non si sarebbe neanche sognato di lasciare quello che lui stesso ha definito il suo alibi.

È stato quello che ti ha detto Zayn a convincerti?”.

Louis si morde il labbro inferiore.

In parte sì, anche se ci stavo pensando da un po'”, ammette. “Diciamo, però, che è stato quello che è successo tra te e Michael che mi ha spinto a prendere questa decisione”.

Harry aggrotta la fronte. Sperava che Louis non riprendesse più l'argomento, e invece...

In che senso?”.

Louis rimane in silenzio per qualche secondo.

Nel senso che quella sera, quando vi ho visti, sono impazzito di gelosia”, afferma, stringendo tra le dita la trapunta sul letto di Harry. “L'idea che tu baciassi qualcun altro mi ha fatto diventare matto, e ho pensato che magari è quello che provavi anche tu pensando a me ed El”.

Harry ride una risata senza allegria.

In linea di massima”, dice.

Quello che Harry provava quando li vedeva insieme o quando si soffermava a immaginare cosa facessero quando erano da soli era più che altro un dolore sordo e costante, non una feroce gelosia o una pena lancinante. Somigliava alla rassegnazione e all'impotenza.

Mi dispiace tanto”, sussurra Louis, sfiorandogli una mano.

Harry gli sorride debolmente.

Non fa niente, sapevo a cosa sarei andato incontro quando ho accettato di iniziare questa cosa”.

Louis allontana di scatto la mano.

Smettirla di chiamarla così”, sbotta.

Harry sgrana gli occhi, osservandolo senza battere ciglio in attesa di una risposta.

Smettila di chiamarla cosa”, chiarisce Louis. “Io e te stiamo insieme, ok? Siamo una coppia”.

Harry è in bilico tra ridere, piangere e baciarlo.

Lo so che non le abbiamo mai dato una definizione”, continua l'altro ragazzo. “Però, adesso che io ed Eleanor ci siamo lasciati possiamo chiamarla per quello che è: una relazione”.

Harry sbatte le ciglia, per alleviare il bruciore agli occhi. Non deve piangere. Non deve rovinare questo momento, ma il suo cuore è così gonfio di emozioni che avrebbe bisogno di sfogarle in qualche modo.

È sempre stata una relazione, lo so, non voglio fare l'ingenuo”, dice ancora Louis. “Però, tra il fatto che non sapessi quali fossero i tuoi sentimenti e quello che ero impegnato ufficialmente con un'altra persona non me la sentivo di...darle un nome”.

Harry si schiarisce la gola. Lo stupore gli ha tolto le parole.

O-ok”, gracchia. “Lo capisco”.

Louis sorride.

Posso chiamarti il mio ragazzo adesso?”, domanda. “Almeno davanti a quelli che sanno di noi e dei quali mi fido”.

Harry si slancia per abbracciarlo. Dio, è così innamorato che a volte gli sembra di avere una malattia, qualcosa che si porta addosso e della quale non può liberarsi, dalla quale non può guarire, dalla quale non vuole guarire, anche se è dolorosa, onnipresente e, in qualche modo, invalidante. Però i suoi momenti di sollievo sono questi, quando Louis gli dice queste cose e lo guarda in questo modo. Questi sono i momenti in cui essere innamorato gli sembra una benedizione, un miracolo della natura, un regalo che Dio o chi per lui gli ha fatto per renderlo felice.

Ti amo”, dice. “Ti amo tantissimo, Louis, non puoi capire quanto, non-”.

Louis gli accarezza la schiena con una mano.

Okay, okay”, mormora, sfiorandogli una tempia con la punta del naso.

Harry si stacca, anche se a malincuore.

Grazie”, afferma, stampandogli un veloce bacio sulla bocca. “Apprezzo quello che hai fatto e sono felice di poter pensare a te come il mio ragazzo senza sentirmi in colpa”.

Louis ride.

Scommetto che ti capitava spesso, vero?”.

Harry annuisce.

Anche a me”, ammette l'altro ragazzo. “Mi veniva istintivo. Scusami se non ho risolto la mia situazione con Eleanor prima, facendoti sentire, come dire, l'altro. Sappi che per me sei sempre stato il primo e l'unico nei miei pensieri”.

Harry gli prende una mano tra le sue.

Hai paura di affrontare Eleanor, adesso?”, domanda, baciandogli le nocche.

Louis rabbrividisce.

Un po'”, confessa. “Non perché sia preoccupato che lei mi convinca a tornare insieme, ma perché non so come deciderà di comportarsi con me adesso che non siamo più...una coppia”.

Harry annuisce, comprensivo.

Ti mancherà quello che avevate?”.

Louis scuote il capo.

No, perché quello che ho adesso è molto ma molto meglio”.

Harry lo bacia di nuovo, racchiudendo in questo gesto tutto il suo sollievo e la sua gratitudine.

Ti amo” ribadisce.

Nonostante sia frustrante non avere una risposta equivalente, quando Louis sorride quel suo sorriso dolcissimo che Harry non gli ha mai visto rivolgere a nessun altro se non a lui è come se silenziosamente gli dicesse anch'io. Forse è solo un'illusione, ma per il momento può bastare.

Ovviamente adesso che non sto più insieme ad El dovremmo essere più cauti, davanti agli altri, per non destare sospetti”, dice.

Il buon umore di Harry vacilla un po'. Perché sembra che Louis parli di loro come di due criminali? Perché ha così tanta paura?

Immagino”.

Louis gli prende il viso tra le mani.

Quando siamo soli o insieme a Liam, Zayn o Niall possiamo continuare a essere la coppietta sdolcinata che si scambia citazioni di Romeo e Giulietta, ok?”.

Harry fa cenno di sì con la testa, dichiarandosi d'accordo. Farebbe qualunque cosa per Louis, qualunque. Ogni tanto ha paura che l'altro ragazzo gli chieda una cosa impossibile, perché sa che lui la farebbe comunque senza pensarci due volte.

Mi accompagni domani all'audizione per Danny?”, domanda Louis, giocherellando con le sue dita. “Vorrei un po' di supporto morale”.

Certo”, accetta subito Harry. “Vedrai che la parte sarà tua”.

Louis sospira.

Non capisco che cazzo di problemi abbia Zayn”, borbotta, cambiando repentinamente discorso.

Mi sembra piuttosto chiaro che sia geloso di te”, risponde prontamente il riccio.

Grazie, c'ero arrivato”, replica Louis. “Ma mi sembra esagerato”.

Harry si stringe nelle spalle.

Deve vedersela con Liam per questo”, afferma. “E non prendersela con te”.

Louis stringe la presa sulle sue dita.

Lo so, ma ce l'ha con me lo stesso, come se gli avessi rubato il migliore amico, di proposito”, si lamenta. “Vorrei parlargli, perché ci tengo a lui e tutta questa ostilità non ha senso”.

Harry annuisce. Ci vuole un bel coraggio per affrontare Zayn, che è una di quelle persone buone e gentili, ma spesso volubili e difficili da trattare. Spera solo che Louis capisca in fretta il modo più opportuno di prenderlo in una situazione del genere.

Se ti fa sentire meglio”.

Louis lo attira a sé, le labbra sporgenti.

Posso avere adesso quei baci che mi avevi promesso?”.

Harry solleva un sopracciglio.

Non ricordo di averti promesso nessun bacio”, afferma.

Bugiardo”.

*

Quando Harry risponde al telefono, la sera dopo, non fa neanche in tempo a salutare Louis che l'altro ragazzo inizia a urlare come un ossesso. Harry non lo ha mai, mai, sentito così da quando lo conosce. È terrificante e preoccupante insieme.

L'ha data a Zayn!”, strepita Louis. “Savan ha dato la parte a Zayn!”.

Il cervello di Harry, mezzo addormentato a causa dello studio e dell'ora tarda, si sveglia di botto.

Non hai avuto la parte di Danny?”.

Louis non lo ascolta neanche e continua a parlare senza prendere fiato.

Ti sembrerà una cazzata ma ci tenevo veramente, Haz”. La voce di Louis si si incrina, così come il cuore di Harry. “Ci tenevo veramente”.

Il riccio tiene il telefono con una presa così forte da fargli sbiancare le nocche. Il pensiero che Louis stia soffrendo è insopportabile.

E non solo perché Grease è il mio film preferito tanto che so tutte le cazzo di battute a memoria”, continua imperterrito l'altro ragazzo. “Ma anche perchè pensavo di meritarmi davvero qualcosa, per una volta nella vita, e invece mi sono semplicemente illuso. C'è sempre qualcuno più bravo di me, là fuori. Qualunque cazzo di cosa io faccia”.

Harry stringe le dita attorno al tessuto delle propria t-shirt, all'altezza del cuore. Riuscirà mai a fare capire all'altro ragazzo quanto in realtà sia dotato e speciale?

A Zayn non importava nulla della parte”, dice Louis, proprio quando Harry aveva deciso di approfittare di una piccola pausa nel suo fiume di parole per intervenire. “E invece ha voluto a tutti costi fare l'audizione e rubarmela, solo per farmi un dispetto”.

Sono sicuro che non lo abbia fatto solo per questo”, riesce a dire Harry.

E invece sì!”, esclama Louis. “E ci ha pure goduto, te lo dico io!”.

Harry sospira. Vorrebbe che l'altro ragazzo fosse lì con lui, per poterlo abbracciare e rassicurare. Louis si merita solo amore e adorazione. Lui sarebbe disposto a dargliene per tutta la vita.

Ascolta, Lou, capisco che sei deluso per non avere avuto la parte, ma non è colpa di Zayn”, tenta di farlo ragionare. Questa faida tra lui e l'altro ragazzo sta prendendo contorni sempre più oscuri e non è il caso di gettare altra benzina sul fuoco. “Non ha senso prendersela con-”.

Ovvio che non è colpa sua”, lo interrompe Louis, aspro. “Perché è colpa mia, che non sono neanche bravo ad eseguire una canzone che conosco a memoria, parola per parola, espressione per espressione, da quando avevo cinque anni, Harry. Non è colpa di Zayn se non ho avuto la parte, è colpa mia che non sono mai all'altezza dei sogni che ho, anche quelli più banali come cantare una stupida canzone del mio musical preferito davanti ai miei compagni”.

Louis!”, lo chiama Harry, il cuore che gli batte con frenesia nel petto e un tono impotente e disperato. Estirpare un'idea dalla testa di una persona è così difficile e Harry ha paura che quelle – sbagliate - che Louis si è fatto su se stesso siano ormai così profondamente radicate in lui che a questo punto è praticamente impossibile tirarle fuori. Louis è perfetto, perché non lo capisce? “Chi ti mette in testa queste cose?”.

Louis fa uno verso pericolosamente simile a un singhiozzo.

Non riesco neanche a scegliere un'università, Harry, perché non sono bravo abbastanza in nessuna delle cose che faccio e capirai che è difficile decidere in cosa fallire nella vita”.

Harry rimane senza parole.

Louis”, mormora. “Tu sei bravo in tutto quello che fai”.

Louis ride. Il cuore di Harry si accartoccia su se stesso.

Ti sbagli”, dichiara. “Il motivo per cui io provo a fare tutto è perché non riesco ad eccellere in niente. Sai cosa mi ha detto uno dei miei professori oggi? Che non combinerò mai nulla nella vita. Come dargli torto?”.

Harry si sente come intorpidito, il corpo paralizzato dall'impotenza e dal terrore.

Non aveva alcun diritto di dirti una cosa del genere”, protesta, fremente di rabbia e indignazione.

E invece sì”, lo contraddice Louis. “Non mi impegno abbastanza, per me è tutto un gioco e l'unica cosa che mi riesce bene è sognare a occhi aperti”.

Harry si morde il labbro inferiore.

Te lo ha detto lui?”.

Louis respira forte dal naso.

Sì”, afferma. “Ed è la verità. Secondo te avrò un futuro nel mondo della musica, del teatro o del calcio? Mi sono prefissato degli obiettivi impossibili. Forse era meglio se avessi studiato di più e sognato di meno”.

Harry stringe i pugni sulle cosce. Da quando Louis è diventato così disilluso?

Lou, con i talenti che hai penso che tu abbia tutto il diritto di sognare di farcela in uno di questi campi, se non in tutti”.

Louis sbuffa.

Apprezzo la tua fiducia ma forse non mi conosci abbastanza”, dichiara secco.

Harry si afferra un pugno di capelli. Questa conversazione è frustrante.

Buona notte, Harry”, conclude Louis. “Scusa se ti ho annoiato con le mie lagne”.

Il riccio sbatte il cellulare sul letto e soffoca un urlo nel pugno chiuso. Louis è la persona più testarda che abbia mai conosciuto, ma anche la migliore, e lui riuscirà a farglielo capire. Costi quel che costi.


***


NOTE:

le battute che Harry e Louis si scambiano a un certo punto del capitolo sono tratte da Romeo e Giulietta, atto II, scena II.

Comunque, ci credete che ho visto per la prima volta Grease solo l'anno scorso? Imperdonabile!

Ovviamente l'ho subito adorato, anche se il mio musical preferito è e rimarra sempre The Rocky Horror Picture Show. Ho avuto la fortuna di vedere una proiezione del film a Londra, con tanto di sing-along, ed è stata un'esperienza oltraggiosamente divertente (o divertentemente oltraggiosa?). Potrei inserirlo in qualche modo nella storia, prima o poi. Più che altro perché mi solletica l'idra di descrivere Harry con addosso solo un corpetto, delle calze a rete e i tacchi, truccato di tutto punto. O magari non lo farò mai ma volevo regalarvi questa bella immagine!

Detto questo, volevo chiedere a voi, miei fedeli lettori, se per voi va bene che io vada avanti con la storia coi miei tempi...o se per caso non preferiate che affretti un po' le cose e giunga alla conclusione in meno capitoli rispetto a quelli che avevo previsto. Datemi un parere, se potete, per favore. A me piace scriverla, però magari voi vi siete stufati di questa, uhm, lentezza.

Grazie!!!

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Capitolo 40
*** The one that I want ***


larry 40

Vi linko due video che potreste voler guardare prima di leggere (o dopo, o magari durante): 

http://www.youtube.com/watch?v=7oKPYe53h78&hd=1#  

http://www.youtube.com/watch?v=wK63eUyk-iM&hd=1


***



Harry intercetta Niall in corridoio e lo afferra per una spalla, obbligandolo a fermarsi.

Ce li hai due minuti prima di andare a mensa?”.

Ciao, Harry”, dice l'irlandese, scrollandosi la mano del riccio dalla spalla. “Vieni con me al mio armadietto e ti dico quello che ho scoperto”.

Harry lo segue diligentemente fino alla destinazione fissata. Niall apre l'armadietto, ci infila dentro i libri e lo richiude, poi ci si appoggia con una spalla e fa cenno all'altro ragazzo di avvicinarsi.

Allora, la situazione è meno critica di quello che pensassi”, esordisce. “Però circolano comunque alcune voci”.

Harry lo incoraggia a proseguire con un gesto della mano.

Stan continua a dire in giro che solo un finocchio lascerebbe una come Eleanor”, afferma il biondo.

Harry sospira.

C'era da aspettarselo da lui”, osserva. “Qualcuno gli crede?”.

Niall si stringe nelle spalle.

Non lo so, visto che le sue opinioni sembrano infondate”, dichiara. “Lo dice solo per mettere Louis in cattiva luce”.

Harry aggrotta la fronte.

Ok, lo so che essere gay non è una cosa negativa”, si affretta ad aggiungere Niall. “Però sai benissimo che quelli come Stan usano certi termini come un insulto e lo chiamano finocchio solo per denigrarlo, non perché abbiano delle prove”.

Harry si appoggia con la schiena a un armadietto e incrocia le braccia sul petto.

Non è un buon segno”.

Lo so che non lo è, ma a voi due che vi frega di lui e dei suoi amici coglioni?”, domanda Niall.

Harry si passa una mano sulla faccia.

A me non frega assolutamente nulla”, ammette. “È Louis quello che non viene a scuola da due giorni”.

Niall si gratta una guancia.

Puoi dirgli che non c'è pericolo, basta ignorare Stan e la sua banda”.

Harry vorrebbe davvero che fosse così semplice. Oltretutto, indagare sulla situazione a scuola dopo la rottura di Louis con Eleanor è già abbastanza umiliante, considerato che lo sta facendo per appurare che non circolino voci sbagliate sul suo ragazzo quando queste voci non sarebbero sbagliate per niente, se poi ci si mette il fatto che suddetto ragazzo adesso gli parla pochissimo allora il tutto diventa frustrante.

Louis non è esattamente di buon umore ultimamente”, confida al suo amico.

Niall gli rivolge uno sguardo compassionevole.

È ancora per la storia dell'audizione?”.

Harry annuisce. A quanto pare la voce si è sparsa in fretta.

Secondo me Zayn non ha fatto proprio una bella figura a mettersi contro Louis”, dice con amarezza. “Non dico che non si sia meritato la parte, ma nessuno mi venga a dire che non lo abbia fatto apposta per dargli sui nervi”.

Niall batte le nocche sull'anta del suo armadietto.

Neanche Zayn se la sta passando bene ultimamente, amico”.

Harry lo aveva intuito.

Che è successo tra lui e Perrie?”.

Niall esita un attimo prima di rispondere, come se non fosse sicuro di rivelargli quello che sa.

Hai presente quando io e lui ci siamo baciati durante il Gioco della Bottiglia a Capodanno?”, domanda. Harry fa cenno di sì con la testa. “Quando Pez lo ha scoperto ha dato di matto”.

Questo Harry non se lo aspettava.

Era solo un gioco!”, esclama. “E poi sei un ragazzo...non c'è ragione di ingelosirsi”.

Niall solleva un sopracciglio.

Non cambia niente, lei si è incazzata lo stesso. Anche perché non è stato lui a dirglielo, quindi il fatto che Zayn abbia voluto nasconderglielo l'ha fatta incazzare ancora di più”.

Harry butta gli occhi al cielo.

Non le capirò mai queste ragazze”.

Niall gli dà un buffetto sulla guancia.

Sei fortunato, allora, ad essere gay”.

Harry vorrebbe contraddirlo ma non gli va di difendersi da quella che non è un'accusa ma una mezza verità.

Già”, dice. “Andiamo a mangiare, adesso, che sto morendo di fame”.

Niall si dichiara d'accordo.

Hai saputo niente di quello che dice Eleanor, piuttosto?”, domanda Harry, mentre si dirigono alla mensa scolastica.

Niente di buono, ma se ti può consolare è totalmente ignara di quello che c'è tra te e Louis”, replica Niall, affrettando il passo. “E non ha il minimo sospetto su quale sia il vero motivo della rottura”.

Harry tira un sospiro di sollievo.

Comunque, preparati”, lo avverte l'irlandese. “Ci sono già un sacco di ragazze in fila per prendere il suo posto”.

Il suo posto è già occupato, devono mettersi il cuore in pace”, borbotta il riccio.

Nialls scoppia a ridere.

Come sei territoriale!”.

Harry lo fulmina con lo sguardo.

Spero che tu sia consapevole del fatto che quando stai con una persona non puoi vedere altra gente, a meno che non decidiate di avere una relazione aperta”.

Niall gli mette una mano sulla spalla.

Non agitarti, Harry, ti assicuro che, per il momento, Gemma è l'unica persona con la quale mi sento e se mai dovessimo metterci insieme non mi sognerei mai di tradirla. Sono un bravo ragazzo, io”.

Harry reprime una specie di brivido. Forse non si abituerà mai al pensiero che sua sorella e un suo amico possano iniziare una relazione. Di sicuro non si abituerà mai a parlare di Gemma con un altro ragazzo, uno che conosce così bene, poi. E se dovessero avere problemi, un giorno, lui le parti di chi dovrà prendere? Ecco perché non ha mai approvato la cosa. Fatto sta che, comunque, non può intromettersi negli affari di due persone alle quali tiene, che sono responsabili e consenzienti.

E poi parla quello che fino a due minuti fa mi ha detto che secondo lui non c'è nulla di male a baciare un'altra persona per gioco anche se sei fidanzato”, continua Niall.

Ci ho ripensato”, ammette Harry, mettendosi per un attimo nei panni di Perrie. “Però continuo a credere che non sia nulla di così grave che non possa essere risolto con una chiacchierata sincera”.

Niall si stringe nelle spalle.

Se la vedranno loro, io spero solo che non mi tirino in mezzo ai loro problemi di coppia”.

Poco prima di entrare in mensa Harry si ferma per inviare un SMS a Louis.

Ci vai alle prove delle recita questo pomeriggio?

*

Harry ha aspettato un'ora e mezza fuori dal teatro prima che le porte si aprissero e uscissero i primi studenti, allora è sgattaiolato dentro, si è arrampicato sul palco e ha scritto a Louis di incontrarsi lì una volta che se ne fossero andati tutti.

Ti sei cotonato i capelli?”, è la prima cosa che l'altro ragazzo gli dice, sbucando da dietro le quinte.

Harry arrossisce.

Ci ho provato”, ammette.

Sembra che tu abbia in testa una specie di nido”, afferma Louis, avvicinanadosi a Harry, seduto sulle assi di legno a gambe incrociate.

Il riccio tasta i propri capelli con una mano.

Non pensavo venissero fuori così male”, osserva, sconsolato.

Louis si piega sulle ginocchia per toccarglieli.

C'è una ragione dietro questa follia?”, domanda.

Harry abbassa il capo.

Volevo essere la tua Sandy”, mormora.

Louis scoppia a ridere.

Punto primo, Sandy è una donna”, inizia. “Punto secondo, hai già i capelli ricci, che senso ha avuto cotonarli?”.

Harry si prende la testa tra le mani.

Non lo so, a volte faccio cose che all'inizio sembrano delle grandi idee ma poi...”.

Louis ride di nuovo.

Look at me, I'm Sandra Dee”, canticchia.

Harry gli molla un calcio negli stinchi col risultato di farlo cadere sul sedere.

Comunque, al massimo potresti essere la mia Rizzo, visto che ho avuto la parte di Kenickie e non di Danny”, dichiara Louis, rabbuiandosi.

Harry gli sfiora una caviglia con un dito.

Il motivo per cui sono qui pettinato come un idiota è che volevo provare a tirarti su di morale”, confessa.

Facendomi ridere?”.

Harry gli pizzica una gamba, con scarsi risultati, però, perché riesce ad afferrare solo i jeans.

No, cantando”.

Louis solleva un sopracciglio. Harry indica lo stereo portatile accanto a sé.

Non capisco”, afferma l'altro ragazzo.

Harry si mette in piedi e si stiracchia prima di piegarsi sullo stereo.

Muoio dalla voglia di sentirti cantare questa canzone”.

Quando la base di You're the One That I Want inizia, Louis continua a osservare Harry con sguardo interrogativo.

In piedi”, ordina il riccio, mettendo in pausa. “Libera il Danny Zuko che è in te”.

Louis abbassa il capo, nascondendo però un sorriso.

Coraggio, lo so che lo vuoi anche tu”, mormora Harry.

L'altro ragazzo si alza, prende un respiro profondo e guarda Harry con determinazione.

Falla partire”.

Harry ghigna e preme di nuovo il pulsante sullo stereo. Louis si porta indietro il ciuffo ed esibisce la migliore espressione da pesce lesso del suo repertorio, come se si trovasse davanti un Harry trasformato e non riuscisse a credere ai suoi occhi, imitando Danny che vede Sandy dopo la sua metamorfosi da ragazza acqua e sapone a femme fatale. Il riccio combatte l'urgenza di ridere.

I've got chills, they're multiplyng, and I'm losing control, 'cause the power your supplying, it's electrifying!”.

Louis fa finta che il suo corpo venga attraversato da una scossa elettrica, poi cade sulle ginocchia e si stende ai piedi di Harry, che nasconde un risolino dietro la mano.

You better shape up, 'cause I need a man”, canta, dandogli le spalle. Ci ha messo una sera a imparare le parole, sarà meglio che non le dimentichi. Louis come da copione lo insegue. “And my heart is set on you. You better shape up, you better understand, to my heart I must be true”.

Nothing left, nothing left for me to do”, gli fa eco l'altro ragazzo.

Harry saltella verso il fondo del palco, con Louis alle calcagna.

You're the one that I want”, cantano insieme, Louis in ginocchio, aggrappato ai jeans di Harry. Il riccio se lo scrolla di dosso e l'altro ragazzo fa un'espressione fintamente devastata. “You're the one that I want, the one that I need, oh yes indeed”.

Sebbene sia la prima volta che cantano assieme questa canzone, la loro improvvisazione sta venendo fuori meglio del previsto.

Harry sfugge dietro le quinte per cantare la seconda strofa di Sandy. A un certo punto Louis lo mette spalle al muro, ma lui gli poggia le mani sul petto e lo spinge all'indietro, ridendo. Louis si acciglia prima che Harry scappi di nuovo sul palco.

I better shape up, 'cause you need a man”, canta Louis afferrandolo per i fianchi, da dietro.

I need a man who can keep me satisfied”, gli fa eco Harry, voltandosi e costringendolo a indietreggiare.

Louis gli prende una mano.

I better shape up, if I'm gonna prove”, dice attirandolo a sé.

Harry gli poggia una mano sul collo.

You better prove that my faith is justified”, replica, facendogli l'occhiolino.

Are you sure? Yes, I'm sure down deep inside”, cantano insieme.

Per il resto della canzone si rincorrono per tutto il palco, fino a che Harry non scende una delle scalette laterali, facendo fatica a cantare e correre insieme, ben consapevole però che dovrà abituarsi per l'esibizione che li aspetta alle Regionali e che sicuramente non prevederà che se ne stiano fermi a cantare come un coro da Chiesa.

You're the one that I want, you're the one I want”, continuano, inseguendosi tra le poltrone.

Quando Harry si volta a fronteggiare Louis questi gli punta un indice contro il petto e il riccio viene sbilanciato, inciampa e cade per terra tra due file di poltrone, mentre l'altro ragazzo gli rovina addosso.

Harry gli scoppia a ridere in faccia, noncurante della botta che ha preso alla schiena e del gomito di Louis puntato sul suo sterno.

Sei tu quello che voglio”, mormora questi sulle sua labbra, prima di baciarlo. Harry riesce a liberare una mano incastrata tra i loro corpi e la affonda tra i capelli di Louis.

Quando la porta del teatro si apre entrambi restano congelati.

Da dove viene questa musica?”.

Louis poggia una mano su una delle poltrone e si alza in piedi a fatica per rispondere al professore, intimando con lo sguardo a Harry di non muoversi.

Ehm, l'ho messa io, stavo...provando”.

Ti conviene uscire di qui al più presto, prima che chiudano le porte, se non vuoi passare la notte a scuola”.

Louis si asciuga il sudore dalla fronte.

Ok, prendo le mie cose e vado”.

Harry aspetta di sentire il rumore della porta che si chiude prima di rimetterseri in piedi, aiutato da Louis.

Va un po' meglio?”, domanda il riccio quando l'altro ragazzo ha spento lo stereo.

Louis si aggiusta il ciuffo e si siede per terra sul palco.

Non dovremmo...andare?”, chiede Harry, cercando di nascondere la sua delusione per essere stato ignorato.

Louis si stringe nelle spalle.

Non ti va di passare la notte a scuola con me?”.

Harry si accomdoda di fronte a lui.

Onestamente..no”.

Louis gli colpisce il ginocchio con un piede.

Guastafeste”.

Harry lo pizzica sulla coscia. L'altro ragazzo gli afferra la mano e lo attira verso di sé. Prima di rendersi conto di quello che sta succedendo il riccio si ritrova le braccia di Louis attorno alle spalle.

Grazie per quello che hai fatto” dice questi, il suono delle sue parole attutito dai capelli di Harry. “La mia vita fa schifo ma tendo a dimenticarlo quando sono con te”.

Harry gli accarezza la schiena con una mano.

Scusami per l'altra sera”, continua Louis. “Non avrei dovuto trattarti in quel modo, ma ero incazzato e...deluso”.

Harry si divincola dall'abbraccio e prende le mani di Loui tra le sue.

Non devi scusarti”, lo rassicura. “Sappi che ogni volta che avrai voglia di sfogarti puoi parlare con me. Non mi importa se mi usi come tuo punching ball ogni tanto”.

Louis piega la testa di lato.

Ma non è giusto”, afferma, accorato. “Sei l'ultima persona al mondo che merita di essere trattata in questo modo”.

Harry si risiede.

Non è successo nulla di grave”, minimizza. “Hai solo urlato un po' e non mi hai lasciato replicare, tutto qui”.

E ti sembra poco?”, esclama Louis.

Harry gli poggia le mani sulle ginocchia. Non riesce a smettere di toccarlo.

Ascolta, Lou, non devi avere paura di lasciarti andare con me, se vuoi urlare urla, se vuoi piangere piangi, non devi trattenerti. Sono qui per questo”.

Louis lo osserva qualche secondo senza fiatare.

Cosa ho fatto per meritarti?”.

Harry arrossisce.

Tu meriti tutto”, afferma. “Meriti più di quanto credi. E sei capace più di quanto credi. Non lasciare che un professore idiota ti dica cosa puoi o non puoi fare, ok?”.

Louis distoglie lo sguardo.

Devo dirti una cosa”.

Harry ha un tuffo al cuore. Le confessioni peggiori di solito iniziano con una frase del genere.

Ho preso una decisione sul mio futuro”, dice Louis. “In realtà, è da un po' che ci penso però prima non ne ero sicuro”.

Harry sospetta che quello che gli dirà Louis non gli piacerà. È solo una sensazione, ma si sente già mancare il fiato.

Non andrò all'università”, dichiara Louis.

Harry sgrana gli occhi.

Perché?”.

Louis non lo guarda in faccia.

Perché potrei non passare l'anno”, ammette. “Ma anche se lo passassi non sono sicuro che con i miei voti riuscirei a farmi accettare da una buona università. E poi, non ne ho proprio voglia”.

Harry rimane qualche secondo in silenzio. Silenzio che Louis non colma, come il riccio aveva sperato.

E cosa farai allora?”.

Louis si morde il labbro inferiore.

Voglio, o meglio, vorrei provare a fare il provino per una squadra di calcio”, dice. “Non per una di quelle importanti o in Prima Divisione, ovviamente, ma una squadra...minore, ecco”.

Harry non se lo aspettava. Ha sempre saputo che gli piacesse il calcio, ma credeva che Louis preferisse cantare o recitare piuttosto che tirare calci a un pallone, per quanto sia ugualmente bravo in ognuna di queste cose.

Ho sempre saputo che non mi piacesse studiare e ho sempre meditato di tentare la carriera calcistica”, spiega Louis. “Ed è anche per questo che-”.

Louis si blocca, rivolgendo a Harry uno sguardo incerto.

Ed è anche per questo che...?”.

L'altro ragazzo si porta le ginocchia al petto e riduce la voce a un sussurro.

Che continuo a insistere che non si sappia di me”, confessa. “Sai com'è il mondo del calcio, no? È così a qualsiasi livello. Non voglio rovinarmi l'unica speranza di futuro che ho”.

Tutte le speranze di Harry, invece, si infrangono con quest'ultima dichiarazione dell'altro ragazzo. Louis non vuole che le cose cambino, non l'ha mai voluto, come ha potuto essere così ingenuo da sperarci? Con ogni probabilità Louis lo lascerà non appena firmerà il suo primo contratto con una squadra oppure, peggio, si troverò un'altra ragazza da mostrare in giro per riaffermare la sua eterosessualità. Gli viene da piangere.

E che ne sarà del tuo sogno di cantare? O di recitare?”, domanda, cercando di imporre un tono fermo alla sua voce.

Louis ride ma è un'immagine così triste.

Quello è solo un sogno, appunto”, replica. “Lo so io come lo sai tu. Gli unici ad avere qualche speranza siete tu e Zayn”.

Harry stringe i pugni attorno al tessuto dei suoi pantaloni. Come può convincere Louis che anche lui potrebbe farcela? È consapevole che sia dura però non tutti devono per forza diventare ricchi e famosi a livello internazionale. Sono tante le alternative che Louis potrebbe avere nel mondo della musica o del teatro, però lui non vuole neanche provarci.

Hai un piano B?”, domanda, accantonando momentaneamente questi suoi pensieri.

Louis sospira.

Il mio piano B è semplice”, dichiara. “E probabilmente diventerà presto il piano A”.

Harry lo fulmina con lo sguardo.

Andrò in una grande città a cercare fortuna. Magari a Londra”, continua Louis. “Di certo qui non ci resto se non è strettamente necessario”.

Harry ha la nausea. Seguirebbe Louis fino in capo al mondo, ma li separano due anni di scuola e ambizioni molto diverse, come faranno a rimanere insieme? Ammesso che Louis lo voglia, comunque.

Anche lì farai di tutto perché non si sappia di te?”, chiede, aspro.

Louis fa un colpo di tosse.

Non lo so, dipende da che piega prenderà la mia vita”.

Harry batte le nocche sul legno del palco.

Ok”, mormora con un groppo in gola. “Adesso è meglio che andiamo”.

Louis si irrigidisce.

Sei arrabbiato?”.

Harry si passa i pugni sugli occhi.

No, sono stanco”, mente.

Louis si sporge verso di lui e lo afferra per la maglia con una presa disperata.

Harry, voglio che tu sappia che in tutte le versioni possibili del mio futuro che ho immaginato tu ci sei sempre, sempre, ok?”.

Harry batte le palpebre ed è quasi sorpreso quando dai suoi occhi non viene fuori alcuna lacrima.

Lou”, inizia, prendendo fiato. “Voglio che tu sappia che ti amo e che approverò ogni tua decisione ma credo che tu ti stia sottovalutando e che stia ponendo le basi per un futuro ben diverso da quello che potresti avere se solo avessi il coraggio di provarci”.

Un lampo di rabbia attraversa gli occhi di Louis, non è chiaro se contro se stesso o contro di Harry.

E ho anche paura che sarà difficile trovare un posto per me in uno dei futuri che hai immaginato”, ammette il riccio, prima di riuscire a trattenersi.

Louis lo lascia andare e si affloscia su se stesso.

Ti prego di non provare a togliermi l'unica certezza che ho”, sussurra.

Harry si sente subito in colpa.

Ovviamente farò di tutto per essere al tuo fianco qualunque cosa tu decida di fare”, ribatte.

Louis solleva la testa per guardarlo.

Sei sicuro di volerlo?”.

Harry gli poggia una mano sul ginocchio.

Certo che lo voglio”, afferma. “Tu lo vuoi?”.

Louis ha gli occhi lucidi.

Più di ogni altra cosa al mondo”.

*

Harry è più che sorpreso dal responso ottenuto dall'iniziativa del glee club tra i suoi compagni di scuola. Ci saranno un centinanaio di persone in cortile, oltre ai membri del glee club, e sono più di quelle che tutti loro si sarebbero aspettati. C'è solo da sperare che tutti gli spettatori donino qualcosa quando loro avranno finito di cantare.

Durante la performance solista di Perrie, con la sua Hopelessly Devoted To You, Harry è affiancato da Niall e Josh.

Non so se sono più stupito del fatto che Zayn e Perrie non si siano strappati la faccia durante Summer Nights”, inizia Niall, riferendosi all'esibizione precedente, alla quale hanno partecipato tutti. “O da Zayn che non è sembrato uno stecco di legno mentre ballava”.

Harry rifila all'irlandese una gomitata nel fianco.

Sei solo invidioso”, lo prende in giro.

Perchè mai dovrei esserlo?”, ribatte Niall.

Forse perché hanno sbavato tutte le donne presenti, dalla matricola del primo anno alla segreteria sessantenne?”, dice Josh.

Niall gli mostra il dito medio.

Non è che hai sbavato anche tu?”.

Josh gli strizza un capezzolo, beccandosi un morso sul braccio.

Io ho sbavato”, interviene Michael.

Pervertito”, gli fa eco Josh con un sorriso giocoso.

Però lo sai che ho occhi solo per te, Joshua”, continua l'altro ragazzo soffiandogli un bacio.

Josh scoppia a ridere.

Certo, per me e per quel Luke che hai conosciuto a Capodanno”.

Harry, che ha ascoltato lo scambio di battute tra i due senza fiatare, tira un sospiro di sollievo. Michael non ha ancora il cuore infranto, dopotutto. Questo gli toglie un peso dallo stomaco.

Adesso spero solo che Louis non strappi la faccia a Zayn durante la prossima canzone”, dice Niall.

Un po' di rivalità non guasta”, ribatte Josh.

Peccato che l'esibizione non preveda spargimenti di sangue”, osserva l'irlandese.

Harry sbuffa. Louis non è una persona violenta. E neanche Zayn, per quanto ne sappia.

Non siate pessimisti, non hanno avuto nessun problema alle prove”.

In effetti era Perrie quella che mi preoccupava di più”, afferma Niall.

Per fortuna abbiamo scampato il pericolo”, ribatte Harry.

Sapete se stasera verrà al compleanno del suo probabilmente ex ragazzo?”, chiede Josh.

Niall gli mette un braccio attorno alle spalle.

Nessuno ha il permesso di non venire”.

Neanche io?”, domanda una voce alle loro spalle.

Specialmente tu, Tommo”.

Louis si avvicina a Harry e gli appoggia un gomito su una spalla. Ci manca poco che debba mettersi sulle punte dei piedi. Il riccio inala l'odore del suo dopobarba misto a quello di pelle che emana la sua giacca e deve fare uno sforzo sovrumano per non avvolgergli un braccio attorno alla vita e attirarlo a sé.

Non immaginate quanta voglia io abbia di andare al compleanno della persona che più mi detesta al mondo a casa della seconda persona che più mi detesta al mondo”, dice.

Non credo che Zayn ti detesti. Su Ed non mi pronuncio”, scherza Harry.

Ho elaborato un piano”, ammette Louis.

Devo preoccuparmi?”, interviene Niall.

Louis lo zittisce premendogli una mano sulla bocca.

Ho pensato che per riconquistare il cuore di Zayn e mettere fine a questa stupida ostilità potrei parlare con Perrie e convincerla a perdonarlo”, afferma, osservando Zayn e Liam che confabulano a pochi metri da loro con la coda dell'occhio.

Non mi sembra un grande piano”, commenta l'irlandese.

Niall ha ragione”, conferma Harry. “È con Zayn stesso che devi parlare”.

Louis fa un verso di disapprovazione.

Devo proprio?”.

Sì”, rispondono Harry, Niall, Josh e Michael in coro.

Vi odio”, borbotta Louis.

Alla fine dell'esibizione di Perrie, Savan corre verso di loro per richiamarli all'ordine.

Pronti per dare libero sfogo al vostro testosterone?”.

Louis fa una smorfia.

Non ci credo che tu l'abbia detto”, dice con una punta di acidità.

Ho saputo che sei di nuovo sul mercato, Louis, questa è la tua occasione per metterti in mostra”, ribatte il professore facendogli l'occhiolino.

Lasciagli godere la sua libertà”, interviene Niall per salvarlo dall'imbarazzo.

Harry gli stringe una spalla per ringraziarlo.

Andiamo, T-Birds, è il vostro turno”, li incoraggia il professore.

Per l'occassione Savan ha messo a disposizione la sua vecchia decapottabile, che si trova al centro del cortile. Non è proprio un rottame ma non è neanche un piacere per gli occhi, ergo è la candidata ideale per l'esibizione.

Mentre Harry si aggiusta la tuta da meccanico che il professore lo ha costretto a indossare, pensando a quanta poca voglia abbia di mostrare alla scuola il suo scarso talento nel ballo, Zayn si avvicina a lui e Louis che, spalla a spalla, si dirigono verso la macchina.

Ehi”. Zayn afferra Louis per un braccio. “Ti manca qualcosa”.

Louis si ferma a osservare l'altro ragazzo mentre questi si fruga nelle tasche prima di tirare fuori un pacchetto di sigarette.

Non vorrei rovinare la tua splendida acconciatura ma devo farlo”, dichiara Zayn, sistemando dietro l'orecchio di un Louis immobile e sbalordito una sigaretta. “Lo prevede la scena”.

Uhm, grazie”, balbetta Louis.

Zayn gli infila in una tasca della giacca un accendino.

Tieni anche questo”.

Louis si aggiusta meglio la sigaretta posizionata da Zayn.

Ehm...devo proprio accenderla?”.

Zayn scoppia a ridere.

Un tiro di sigaretta non ti ucciderà quando sei abituato a fumare ben altro”.

Louis gli rivolge un sorriso incerto.

Ragazzi, cosa fate lì impalati?”, li richiama Savan. “Muovetevi!”.

Zayn si congeda da Louis con una pacca sulla spalla.

Forse non mi odia”, commenta Louis.

Harry ridacchia.

Te l'ho detto”.

L'altro ragazzo prende fiato come se si preparasse a correre una maratona.

Ho deciso che non invidio Zayn in questo momento”.

Harry gli dà una spallata.

Fatti passare questa ansia da prestazione e muoviti”.

Louis si passa una mano tra i capelli, dimentico di averli cosparsi di gelatina.

Che schifo!”, esclama, guardandosi la mano. “Ho rovinato tutto?”.

Harry lo afferra per le spalle e, dopo aver osservato il suo ciuffo per qualche secondo per studiare il modo migliore per sistemarlo, se lo avvolge attorno alle dita per ricreare la piccola “onda” che c'era prima che Louis la appiattisse.

Tutto sistemato”, dice, asciugandosi la mano sui vestiti.

Louis lo guarda di sotto in su.

Se potessi baciarti mi sentirei meglio”.

Harry si morde il labbro inferiore ma non fa in tempo a replicare che Louis lo supera e si dirige verso Savan, che si stra sbracciando al loro indirizzo.

Se qualcuno di quelli coi cellulari in mano metterà il nostro video su YouTube giuro che gli cambio i connotati”, borbotta Niall. “O mi cambio i connotati”.

Harry scoppia a ridere.

Potresti diventare una celebrità”.

Niall lo guarda di traverso.

Balla meglio mia nonna di me”, replica. “E lei sta sulla sedia a rotelle”.

Harry gli molla un pugno sul braccio proprio nello stesso momento in cui Savan fa loro cenno di mettersi in posizione. Zayn si piega sul cofano aperto della macchina e dà a Savan l'ok per far partire la base.

Well, this car could be systematic”, inizia il ragazzo, togliendosi la giacca dalle spalle con un movimento fluido. “Hydromatic, ultramatic”. Zayn lancia la giacca a Perrie, che lo sta guardando insieme alle altra ragazze e che la afferra prontamente, anche se sorpresa dal gesto apparentemente impulsivo del suo (ex?) ragazzo. “Why couldn't it be Greased Lightnin'!”.

Zayn salta su uno dei tavoli in cortile, dove gli studenti sono soliti mangiare quando c'è bel tempo. Harry si preme una mano sul petto. Non credeva che il suo amico lo avrebbe fatto veramente e per una frazione di secondo ha temuto che si sfracellasse con la faccia sul tavolo.

We'll get some overhead lifters and some four barrel quads, oh yeah”, continua Zayn, muovendosi sul tavolo seguendo quella che sembra una coreografia studiata ma che è solo frutto di improvvisazione perché, a quanto pare, ha dimenticato tutto quello che Danielle gli ha insegnato. Harry è, oltretutto, stupito di come il suo amico sia riuscito a imporre alla sua voce un tono baritonale al quale non è mai stato abituato e che alle prove non gli era mai uscito troppo bene.

Keep talkin', oh, keep talkin'”, gli fa eco Louis, seduto sulla spalliera del sedile anteriore della decapottabile. Harry dovrebbe concentrarsi sul suo, seppur minimo, ruolo nell'esibizione, invece non può fare a meno di guardare il suo ragazzo e desiderare di trascinarlo da qualche parte per fargli cose. La bellezza di Louis è di un'altra epoca, di un altro mondo.

With a four-speed on the floor, they'll be waiting at the door, you know that ain't shit when we'll be getting lots of tit, Greased Lightnin'!”

Zayn salta dal tavolo direttamente sul cofano che si chiude completamente con un tonfo. Harry nota che Savan si sta mordendo un polso per la preoccupazione. Zayn sarà anche agile e snello ma è molto più utile con tutte le ossa del corpo intere. Harry ha la sensazione che il suo amico voglia compensare la sua mancanza di coordinazione nel ballo con dei gesti ad effetto.

Louis scivola sulla carrozzeria posteriore della macchina, accerchiato dagli altri ragazzi e sovrastato da Zayn, in piedi dietro lui. Harry canta il ritornello quasi in mezzo alle sue cosce e non potrebbe essere più felice di così, anche se si sta dimenando come un idiota.

You are supreme, the chicks'll cream for Greased Lightnin'!”.

Louis si lascia cadere sulle ginocchia accanto a Harry e gli fa l'occhiolino. Il riccio attribuisce la sua mancanza di inibizioni all'adrenalina.

Durante la parte strumentale tutti fanno finta di apportare modifiche all'auto, avvolgendole attorno dei nastri e attaccandole addosso degli adesivi. Savan non avrebbe mai dato loro il permesso di apportarle dei cambiamenti permanenti, quindi devono accontentarsi di questo.

A un certo punto Louis fa una capriola sul cofano dell'auto e atterra in maniera scomposta sul sedile davanti. Harry sbircia un attimo dentro l'auto per controllare che sia tutto intero. Louis gli mostra il pollice in su prima di mettersi in piedi e ricominciare a ballare. Harry non sa se ha più voglia di ridere o di buttarlo di nuovo sul sedile per baciarlo.

Zayn nel frattempo ha recuperato di nuova la giacca ed è da questa che estrae due pettini che consegna a Louis, il quale, muovendo i fianchi in una maniera che fa asciugare la bocca di Harry e lo fa avvampare, se li passa tra i capelli.

Il riccio osserva Louis e si domanda se tutti quelli che lo stanno guardando provano quello che sta provando lui: orgoglio ed eccitazione. In cuor suo spera di no. Louis non è condivisibile.

L'altro ragazzo, come da copione, si accende la sigaretta e dopo aver fatto un tiro la lancia in aria senza curarsi di dove possa atterrare. Rita si affretta a schiacciarla con un piede, rivolgendogli uno sguardo di rimprovero. Louis fa spallucce e le manda un bacio. Harry pensa che il suo ragazzo potrebbe anche non essere il protagonista scelto da Savan, ma di certo rischia di rubare la scena a Zayn, che per quanto sia bravo e audace, rimane comunque un po' impacciato nel suo ruolo di sex symbol forzato. A Louis invece viene più naturale tutto quello che fa. Lui è nato per recitare e per essere al centro dell'attenzione, perché non riesce a capirlo?

Alla fine dell'esibizione c'è un momento di sospensione in cui nessuno osa fiatare. Harry sta sudando all'interno della sua tuta e ha difficoltà a respirare, perciò è proprio lui a infrangere il silenzio con un colpo di tosse. Il pubblico sembra risvegliarsi e comincia ad applaudire, le ragazze che urlano i nomi di Zayn e Louis e i ragazzi – pochi, purtroppo – che annuiscono con approvazione.

Mentre Savan sta facendo il suo discorso sulle donazioni, qualcuno piomba addosso a Harry e lo avvolge tra le sue braccia.

Louis ha il viso bagnato di sudore, ma anche Harry, quindi non è un problema.

Pensi che qualcuno lo noterebbe se ti portassi via per farti un bel pompino?”.

Il riccio ha ancora più caldo. Louis stavolta non è neanche ubriaco, come può chiedergli una cosa del genere senza morire di imbarazzo?

Come ti vengono in mente certe cose?”, domanda, puntando i pugni sul petto di Louis e spingendolo indietro, per mettere una distanza tra lui e la sua fonte di tentazione.

Louis scoppia a ridere, asciugandosi il sudore dalla fronte.

Sarà tutto il testosterone che c'è nell'aria”, scherza.

Harry scuote il capo, incredulo. È sul punto di alzare una mano per spostare un ciuffo di capelli che è caduto sull'occhio di Louis quando scorge Eleanor con la coda dell'occhio.

Lou, posso parlarti?”, domanda la ragazza quando si trova a pochi passi da loro, senza degnare Harry di uno sguardo.

Louis si allontana da lui di qualche passo.

Non puoi aspettare?”.

Eleanor fa cenno di no con la testa, risoluta. Harry decide che è giunto il momento di togliersi di mezzo.

Ci vediamo più tardi”, mormora, dando le spalle ai due e incamminandosi verso Niall con un senso di agitazione nello stomaco.

Siamo già su YouTube?”, domanda, trovando l'irlandese con la testa china sul cellulare.

Nah”, replica l'altro ragazzo. “Stavo parlando con Gemma. Probabilmente verrà alla festa”.

Harry si trattiene dallo sbuffare. Sua sorella si renderà conto che non ha più l'età per frequentare feste organizzata da liceali?

Fantastico”, borbotta. “Almeno ho il passaggio di ritorno assicurato”.

*

Harry si trova sul divano del garage di Ed, schiacciato tra Perrie e Rita, con una birra in mano e un leggero mal di testa. Il suo migliore amico è sparito più di mezz'ora prima in casa con Alice, approfittando dell'assenza dei suoi genitori. Louis è stravaccato su una poltrona e sta parlando animatamente con Josh. Zayn si è improvvisato DJ della serata e sta smanettando alla console, mantenendo, per fortuna, il volume della musica a un livello sostenibile. Liam è all'altro capo del divano con Danielle in braccio. Al loro fianco c'è Eleanor. Quando Harry l'ha vista arrivare ha provato un moto di rabbia nei confronti di Louis. Non ci sono dubbi che lui sapesse che sarebbe venuta, eppure non gliel'ha detto. Fortunamente, però, dopo i primi tentativi della ragazza di parlare con Louis, questi si è spostato dal divano alla poltrona e si è unito alla conversazione tra Josh e un suo amico su chissà quale squadra di calcio.

I Believe I Can Fly!”, urla Niall, poggiato sul bracciolo del divano, cercando di trovare una soluzione alla sciarada di Gemma, che è in piedi di fronte al divano e sta mimando dio sa cosa da almeno dieci minuti.

Ti ho detto che è un film e un libro, non una canzone!”, urla Gemma di rimando.

Tu non dovresti parlare”, la rimprovera Eleanor. “Devi solo mimare”

Harry, che conosce sua sorella come il palmo della sua mano, riesce a leggere l'espressione sul viso di Gemma. E tu chi cazzo sei?, vorrebbe dire a Eleanor. Fortuna che sua sorella ha imparato a controllarsi dopo che più di una persona le ha fatto notare la sua irascibilità e mancanza di autocontrollo.

Ok”, dice sua sorella a denti stretti, ricominciando a mimare, gonfiando le guance e soffiando fuori l'aria per poi muovere le braccia come un uccello che si libra nell'aria.

Via col Vento”, mormora Harry.

Che hai detto?”, domanda sua sorella.

Via col Vento?”, le fa eco il riccio, titubante.

Indovinato!”, esclama Gemma. “Non ne posso più di questo stramaledettissimo gioco!”.

Ti porto qualcosa da bere”, si offre Niall.

Gemma allunga una mano verso di lui intimandogli di alzarsi.

No, andiamo insieme”.

Detto questo i due si dirigono verso il tavolo degli alcolici, poggiato alla parete in fondo al garage. Harry spera che sua sorella si ricordi che deve guidare.

Volete giocare ancora?”, domanda Rita.

Preferirei infilarmi un coltello nelle ovaie, piuttosto”, replica Perrie.

Harry si ritrova d'accordo con lei, anche se le ovaie non ce le ha.

Quando riporta l'attenzione sulla poltrona dove è seduto Louis e dalla quale non è riuscito a staccare gli occhi per tutta la durata del gioco, il riccio scopre che l'altro ragazzo non c'è più, perciò si volta verso la console, dove osserva Zayn togliersi le cuffie e cederle a un Josh piuttosto entusiasta. Louis non esita un attimo prima di passare un braccio attorno alle spalle di Zayn e guidarlo verso un angolo poco illuminato della stanza. Forse è la volta buona che i due chiariscano.

Vado anch'io a prendermi qualcosa da bere”, annuncia Perrie, balzando in piedi.

Vengo con te”, le fa eco Rita.

Harry si ritrova sul divano da solo con Liam, Danielle ed Eleanor. Imbarazzante. Di tutti i discorsi che potrebbe fare con Liam nessuno gli sembra adatto, vista la presenza delle due ragazze.

Il riccio sorseggia la sua birra economica e combatte l'impulso di fare una smorfia. Ha un saporaccio ma almeno bere gli fornisce una scusa per non parlare. Non dovrebbe sentirsi in imbarazzo con Liam, eppure...

Eleanor incrocia il suo sguardo e la birra gli va di traverso. La discrezione non è il suo forte. Harry sostiene lo sguardo della ragazza per qualche secondo prima di voltarsi verso la saracinesca del garage, abbassata per metà.

Uhm”, mugugna. “Vi piace la musica?”.

Liam tossicchia. Harry si volta verso di lui e l'espressione sul viso del suo amico è traducibile più o meno con “che razza di domande fai?”.

Preferivo quella di prima”, risponde Eleanor. “Non capisco perché Zayn abbia lasciato la console a Josh. Spero di non dovermi sorbire tutta la sera questo tunz tunz”.

Harry pensa che la sua prima vera conversazione con la ex del suo ragazzo sarebbe potuta andare decisamente peggio. Oltretutto, contro ogni sua aspettativa, non può che trovarsi d'accordo con lei. Non che abbia intenzione di confessarglielo, comunque. Non può certo dimenticarsi delle minacce che Eleanor gli ha fatto in questo stesso garage, qualche tempo prima. La ragazza potrebbe anche non sospettare la vera natura della sua relazione con Louis, ma è sempre stata chiaramente gelosa del loro rapporto e sospettosa delle sue intenzioni nei confronti di Louis.

Andiamo a vedere di convincere Josh a mettere qualcosa di meglio?”, propone Danielle alla sua migliore amica.

Eleanor annuisce vigorosamente.

Sì, ti prego”.

Danielle stampa un bacio sulla bocca del suo ragazzo e, dopo aver rivolto un cenno di saluto a Harry, prende per mano Eleanor e la guida verso la console.

Liam si fa più vicino a Harry sul divano.

Scusami se è stato...imbarazzante”, afferma.

Harry non sa come replicare. Lui e Liam non hanno mai parlato di quello che c'è tra lui e Louis, perciò il fatto che l'altro ragazzo abbia tirato fuori il discorso fa provare a Harry una strana sensazione.

El non è una cattiva ragazza, te lo assicuro”.

Harry sbuffa.

Non ho mai detto che lo sia”.

Liam lo osserva con apprensione.

Ok”, dice, anche se a Harry sembra che avrebbe voluto aggiungere qualcos'altro. “Ti va di giocare a ping-pong?”.

È così che vola un'ora. Liam e Harry monopolizzano il tavolo da ping-pong, nonostante il riccio sia una schiappa totale, data la sua mancanza di riflessi e coordinazione, prima di venire costretti a cedere il posto a Gemma e Niall. Liam si ricongiunge a Danielle e Harry ha una mezza idea di prendersi un'altra birra e scovare Louis, quando nota che Perrie, pallida e barcollante, si è piegata sotto la saracinesca ed è uscita fuori. Il riccio non può fare a meno di seguirla, preoccupato.

Tutto bene?”, domanda, trovando la ragazza seduta sul marciapiede.

Perrie non lo degna di una risposta, perciò Harry prende posto accanto a lei. Alla luce dei lampioni la sua pelle è traslucida e l'unica parte viva del suo viso sono le labbra colorate di rosso.

Non si riesce a vedere una singola stella in cielo, stasera”, biascica la ragazza. “Mi viene l'ansia quando non riesco a vedere le stelle. Il cielo mi sembra vuoto e non mi piace”.

Harry le poggia una mano sul ginocchio.

Quanto hai bevuto?”.

Perrie arriccia le labbra.

Non abbastanza”.

Harry sopira.

Hai parlato con Zayn?”.

Perrie si volta verso di lui.

Hai mai la sensazione di aver fatto qualcosa di sbagliato ma non riesci a capire cosa?”.

Harry annuisce.

Ogni tanto”.

Perrie poggia la testa sulla sua spalla e il suo corpo è attraversato da un brivido. Harry le passa un braccio attorno alle spalle e la attira verso di sé per scaldarla. Non è bravo a consolare le persone, però questo non vuol dire che non debba almeno provarci.

Sei una bella persona, Harry”, mormora la ragazza.

Il riccio piega la testa di lato e sfiora i capelli di Perrie con una guancia.

Anche tu lo sei, non osare credere il contrario”.

La ragazza solleva il capo e lo guarda negli occhi per qualche secondo. Ha le guance arrossate dall'alcool, ma la sua mano, poggiata sulla coscia di Harry, è gelata.

C'è qualcosa che non va in me”, sussurra la ragazza, sbattendo le palpebre e avvicinando il viso a quello del riccio. “Cosa c'è che non va in me?”.

Harry, in qualche modo, riesce ad anticipare la mossa successiva della ragazza, infatti volta il viso giusto in tempo prima che lei lo baci.

Non è questo che vuoi, Pez”, afferma. “Non è questo il modo per risolvere i tuoi problemi con Zayn”.

Perrie poggia la fronte sulla spalla di Harry e scoppia a piangere. Il riccio la abbraccia e la ragazza affonda il viso nel suo collo, bagnandolo di lacrime.

Zayn non mi vuole come lo voglio io”, singhiozza.

Harry le carezza la schiena.

Gli ho detto che lo amo e lui mi ha ringraziato”, continua Perrie. “Io sono pazza di lui, Zayn è tutto il mio mondo e lui o non se ne rende conto o non gli interessa”.

Harry vorrebbe dirle che la capisce, che anche Louis è tutto il suo mondo ma che ha sempre, sempre, la sensazione di contare meno per l'altro ragazzo di quanto Louis conti per lui.

Se non te lo ha detto non vuol dire necessariamente che non ti ami anche lui”, le dice invece, dando voce a quella che è la sua più grande speranza. Non è tanto il fatto che Louis non gli abbia detto le due parole magiche che lo turba, ma più che altro il pensiero che l'altro ragazzo è sempre stato onesto e sincero con lui, quindi se non gli ha detto che lo ama probabilmente significa che non lo ama.

Perrie si aggrappa al suo collo e continua a piangere, mentre Harry le sussurra parole che spera siano rassicuranti. È così che li trovano Louis e Zayn, una decina di minuti dopo.

Pez, vieni dentro che devo parlarti”.

Perrie fa cenno di no con la testa. Zayn la prende per un braccio e la obbliga, con tutta la gentilezza possibile, ad alzarsi. La ragazza gli avvolge le braccia attorno al collo mentre Zayn la solleva delicatamente da terra e la porta dentro. Harry tira un sospiro di sollievo.

Ce le hai tu le chiavi della macchina di tua sorella?”, domada Louis.

Harry annuisce, toccandosi la tasca dei pantaloni.

Ti va se andiamo a parlare in macchina?”.

Il riccio non la trova un idea malvagia perciò si alza in piedi. Louis si aggrappa al suo braccio mentre si dirigono verso l'auto.

Dopo di te”, dice Harry, facendo cenno a Louis di entrare in macchina.

L'altro ragazzo ridacchia e prende posto sui sedili posteriori. Harry si chiude la portiera alle spalle e annusa l'aria.

Tu e Zayn avete fumato, per caso?”.

Louis annuisce con aria solenne. Harry accende la luce sul tetto e scopre che l'altro ragazzo ha gli occhi arrossati oltre che un sorriso ebete sul volto.

Spegni questa dannata cosa”, borbotta dopo un po'.

Harry preme di nuovo l'interruttore della luce e sospira.

Avete parlato almeno o avete solo fumato?”, domanda, mentre Louis si accoccola contro di lui.

Fumare ti rende pacifico e ben disposto a perdonare gli altri”, mormora.

Harry scoppia a ridere.

Ok, Bob Marley, cosa vi siete detti?”.

Louis struscia il viso sul maglione di Harry.

Zayn mi vuole bene”, afferma.

Harry grugnisce.

Ok, ma a parte questo?”.

Zayn però vuole più bene a Liam ed è geloso del mio rapporto con lui”, continua Louis. “Ma si è scusato per avermi trattato di merda e per avermi fatto credere che pensasse che io avessi una cattiva influenza sul suo migliore amico. In realtà Zayn pensa che io abbia un'influenza positiva ed è per questo che è geloso”.

Harry passa una mano tra i capelli di Louis, ma le sue dita rimangono incastrate a causa dei residui di gelatina che hanno indurito alcune ciocche.

Ok, fila”, osserva. “Ti ha spiegato anche perché abbia voluto a tutti i costi fare il provino per la parte di Danny nonostante sapesse quanto tu ci tenessi?”.

Louis annuisce e il suo mento affonda nel petto di Harry.

Oh, non lo ha fatto per infastidire me, ma per dare sui nervi a Perrie”, afferma. “Però non si aspettava che lei facesse il provino per la parte di Sandy”.

Quindi tra di voi è tutto apposto adesso?”, domanda Harry.

Sì”, replica Louis, la voce resa roca dal fumo. E pensare che ha fatto storie per un tiro di sigaretta durante l'esibizione!

Meno male”.

Louis solleva la testa.

Perché Perrie stava piangendo come una disperata?”.

Harry riflette qualche secondo prima di rispondergli.

Perché ha detto a Zayn che lo ama ma lui non le ha detto che la ama quindi lei pensa che lui non provi lo stesso per lei”, dice d'un fiato.

Louis aggrotta la fronte.

Che stupidaggine”, borbotta, indignato. Sembra un micetto arrabbiato e Harry sorride di fronte a questa visione adorabile. “Solo perché Zayn non gliel'ha ancora detto non vuol dire che non la ami altrettanto”.

Il cuore di Harry si espande nel petto.

Davvero?”, esclama. “Cioè, anche tu la pensi così?”.

Louis annuisce.

Certo, Harry”, afferma. “A volte diamo troppo peso alle parole, quando in realtà sono i gesti quelli che contano veramente”.

Harry sorride. Forse Louis ha la mente troppo annebbiata per rendersi conto di quello che sta ammettendo. O forse sta dicendo un sacco di cazzate. Nonostante questo, Harry non può fare a meno di sperare.

Comunque, io e Zayn abbiamo avuto un'idea per il tuo compleanno”, dice Louis. “Più io che Zayn, veramente”.

Manca quasi un mese al mio compleanno”, replica Harry, segretamente compiaciuto del fatto che Louis pensi già al suo compleanno.

Non mi interessa”, taglia corto l'altro ragazzo. “Dicevo, io e Zayn ma più io che Zayn abbiamo pensato che potremmo passare tutti il week-end al bungalow, visto che il tuo compleanno cade di venerdì”.

Harry la trova un'idea geniale.

Tutti chi?”, si ritrova però a domandare.

Io, tu, Niall, Zayn, Liam e il tuo amico rosso”, risponde Louis prontamente.

Il mio amico rosso ha un nome”, lo rimprovera Harry.

Louis butta gli occhi al cielo.

Va bene”, dice. “Io, tu, Niall, Zayn, Liam ed Edward. Che ne pensi?”.

Harry ghigna.

Penso che l'idea mi piace”, ammette. “Devo prima chiedere a Robin, però”.

Louis annuisce, soddisfatto, poi si preme di nuovo contro di lui e affonda il naso nel suo collo.

Il tuo naso è congelato”, gli fa notare Harry.

Louis gli lecca il collo e ci soffia sopra.

Il riccio rabbrividisce.

Lou? Che stai facendo?”.

Louis ridacchia e strofina di nuovo il naso contro il suo collo. Harry non fa neanche in tempo a protestare che l'altro ragazzo si mette a cavalcioni su di lui.

Hai idea di quanto sia difficile averti vicino tutto il giorno senza poterti toccare?”, sussurra, prendendogli il viso tra le mani.

Sì, ho una vaga idea”, scherza Harry.

Louis si piega su di lui e lo bacia. Le sua labbra sono fredde e asciutte e il suo bacio ha il sapore di fumo e di birra ma Harry non ha mai desiderato altro in vita sua così tanto come la bocca di Louis contro la propria. Probabilmente non smetterà mai di desiderarla.

L'erba ti eccita?”, domanda Harry, mentre Louis gli bacia la mandibola, scendendo poi lentamente fino al collo e spostandogli il maglione con una mano per avere accesso alla sua spalla.

No, tu mi ecciti”, replica l'altro ragazzo. “Al tuo compleanno avremo una camera tutta per noi e mi assicurerò di portare con me tutto il necessario per-”.

Harry stringe istintivamente le mani attorno ai fianche di Louis.

Per...?”, lo sprona a continuare.

Louis si mette dritto con la schiena per guardarlo negli occhi.

Ovviamente non sei costretto a fare niente che tu non voglia fare”, dichiara.

Chi ti dice che io non voglia farlo?” ribatte Harry audacemente, col cuore che gli martella nel petto. Stanno parlando di quello o...stanno parlando di quello?

Louis sorride.

Hai un po' di tempo per pensarci, comunque”.

Harry deglutisce.

Ok”.

Nello stesso momento in cui Louis si piega di nuovo verso di lui qualcuno bussa al finestrino.

Louis si getta subito di lato mentre Harry afferra la maniglia della portiera.

Non ti sembra quantomeno inopportuno fare certe cose nell'auto della mamma?”, domanda Gemma.

Harry tira un sospiro di sollievo e passa una mano sul finestrino appannato dell'auto per guardare fuori, dove trova sua sorella con le mani sui fianchi e un Niall che sghignazza.

Parla lei”, ribatte, aprendo la portiera.

Zayn deve soffiare sulle candeline, per quanto mi pare di aver capito che abbia tipo zero voglia di farlo”, lo informa Gemma. “E deve aprire i regali, cosa della quale sembra più entusiasta, però”.

Harry si passa una mano tra i capelli.

Ok, arriviamo”.

Louis si sporge oltre il suo corpo e punta un dito verso Gemma.

Mi hai quasi fatto venire un infarto”, accusa.

Ben ti sta!”, replica lei. “Ti pare il caso di circuire il mio fratellino e abusare di lui nella macchina di nostra madre?”.

Niall scoppia a ridere.

Detta così è parecchio inquietante”.

Mi stavi simpatica, una volta”, dice Louis.

Gemma incrocia le braccia sul petto.

Devo guidarla io questa macchina e l'idea che tu e Harry abbiate fatto cose lì dentro mi turberà fino alla morte”.

Ma non abbiamo fatto niente!”, esclama Louis.

Harry esce dalla macchina.

Purtroppo”, dice tra i denti. “Lasciala perdere, Lou, è solo arrabbiata perché la macchina voleva usarla lei per fare cose”.

Gemma e Niall squittiscono all'unisono.

Muovetevi che Zayn ci aspetta”, borbotta la ragazza, paonazza.

Harry mette una braccio attorno alle spalle di Niall.

Quando la prendi la patente, tu?”, scherza.

Gemma gli rifila un calcio negli stinchi. A volte, sua sorella non ha il minimo senso dell'umorismo.

***


NOTE:

se volete ascoltare una versione di You're The One That I Want cantata da due ragazzi, guardate questo: McFly

Se volete avere un'immagine di Harry e Louis che la cantano andate qui: https://www.youtube.com/watch?v=VVdFlowGjJ0&hd=1 (minuto 4:15, breve ma intenso).

E, infine, qui Louis non vi sembra troppo Kenickie? E qui, Harry è proprio Rizzo!

Comunque, spero che il capitolo vi piaccia e che mi facciate sapere cosa ne pensate per mettermi di buon umore prima della mia imminente partenza per l'univsersità.

Grazie a tutti!

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Capitolo 41
*** One love, two mouths, one love, one house (pt. 1) ***


larry

Sto aggiornando a un orario ridicolo, lo so, ma o adesso o mai più.

Prima di leggere il capitolo sappiate che mi intendo di cucina tanto quanto mi intendo di aeronautica (pensate un po') e che è stato mooolto divertente mescolare canon e AU (capirete leggendo).

Buon divertimento (?). Vi voglio bene!

***

Ancora non ci posso credere che mamma ti abbia dato il permesso di saltare scuola, domani”, osserva Gemma, caricando sul minivan di Robin il proprio trolley. Staranno fuori casa quattro giorni scarsi, eppure sembra che la ragazza debba partire per una vacanza di un mese. “L'ho sempre detto io che i secondogeniti hanno tutte le fortune del mondo”.

Harry le lancia uno sguardo seccato.

Ci ho impiegato una settimana a convincerla, ti prego di non dire niente che la induca a ripensarci”, afferma.

Gemma scrolla le spalle.

A me non avrebbe mai concesso di fare una cosa del genere, quando avevo la tua età”, continua la ragazza, armeggiando col proprio bagaglio, indecisa se stenderlo o lasciarlo dritto, in modo da occupare il meno spazio possibile nel bagagliaio.

Tra i due sei tu quella viziata, perciò piantala di lamentarti”, sbotta il riccio, afferrando il manico del trolley di Gemma per spingerlo sul fondo del portabagli.

Ehi, piano, potresti rompere qualcosa!”, esclama sua sorella.

Harry grugnisce internamente. Il suo malumore deriva dal fatto che sua sorella, con la scusa di avere la patente, si è offerta di accompagnare lui e i suoi amici al bungalow. La sua permanenza con loro durante il fine settimana, però, non ha alcuna giustificazione, ma Harry sa – come lo sanno anche i muri – che Gemma vuole solo passare del tempo con Niall. E così lui si ritroverà ad avere sua sorella maggiore tra i piedi non solo il giorno del suo compleanno, ma anche tutti gli altri giorni. Lui e Gemma sono sempre andati d'accordo, ma hanno sempre avuto cerchie di amici diverse (o meglio, lei aveva degli amici, Harry passava tutto il suo tempo con Ed, fino a qualche tempo fa), perciò è strano uscire insieme, adesso. Harry avrebbe preferito trascorrere il fine settimana coi ragazzi, come la prima volta al bungalow...ma Gemma ha dovuto rovinare tutto.

Sappi che l'unico motivo per cui ti lascio saltare scuola, domani, è perché è il tuo compleanno”.

Harry si volta a guardare sua madre, in vestaglia sull'uscio della porta, che si sfrega le braccia con le mani.

Lo so, mamma, me lo hai detto duecento volte”, borbotta. “Non mancherò mai mai più da scuola per tutto il resto dell'anno, neanche se dovessi contrarre una malattia mortale o contagiosa, neanche se ci fosse il rischio di esalare il mio ultimo respiro in classe o di trasmettere a tutti un qualche virus letale”.

Anne ridacchia, ma la sua risata si trasforma presto in un attacco di tosse.

Il riccio aggrotta le sopracciglia.

Torna dentro, prima che la tua influenza peggiori”, le intima.

Anne si stringe nelle spalle e si lascia sfuggire un altro colpo di tosse.

Avete tutto quello che vi serve?”, domanda, schiarendosi la voce.

Non riesco a ricordarmi se ho messo lo struccante in valigia”, dice Gemma, picchiettandosi il labbro inferiore con l'indice.

Harry le rivolge uno sguardo implorante. Il pensiero che debbano perdere altro tempo per estrarre il trolley di sua sorella dal bagaglio e rivoltarlo da cima a fondo solo per constatare, dopo venti minuti, che lo struccante effettivamente era già dentro prima di partire è intollerabile.

Sto scherzando!”, esclama gioviale la ragazza, con un sorriso che va da un orecchio all'altro. Psicopatica, pensa Harry, tirando però un sospiro di sollievo.

Non era meglio partire domattina?”, domanda sua madre. “Praticamente è già buio e non so quanto sia sicuro guidare così”.

Harry scuote il capo.

Non posso cambiare i miei piani adesso che gli altri ragazzi ci stanno già aspettando”, replica.

I piani di Louis, vorrai dire”, gli fa eco Gemma.

Harry non ha idea di come farà a sopportarla per i prossimi quattro giorni. La sua unica speranza è che sia troppo occupata con Niall anche solo per rivolgergli la parola.

Scusami se qualcuno che ci tiene a me mi ha organizzato il compleanno”, sbotta.

Gemma ghigna. Harry si morde l'interno della guancia per non insultarla o, peggio, staccarle un braccio a morsi. La sua presenza – non richiesta - rischia di rovinargli il compleanno e no, lui non glielo permetterà.

Allora sarà meglio che andiate, ne avete di strada da fare”, dice Anne.

Harry si sistema meglio il cappello sulla testa e si dirige verso la porta di casa per avvolgere sua madre in un abbraccio.

Buon compl-”, inizia la donna.

No, non dirlo!”, la interrompe bruscamente Harry. “Porta male”.

Sua madre ride...o tira su col naso, non è chiaro.

Quello che intendevo dire è 'passa un buon compleanno', Harry”, ribatte, fintamente offesa.

Harry scioglie l'abbraccio.

Ok, grazie”, le dice, sorridendo. “Ti chiamo quando arriviamo”.

Sapete come accendere il camino, giusto?”.

Harry annuisce.

Non darete fuoco alla casa?”.

Harry scuote il capo.

Tranquilla, mamma, ci sarò io a supervisionare il tutto”, interviene Gemma.

Questo dovrebbe rassicurarmi?”, scherza Anne.

Harry scoppia a ridere, mentre sua sorella lo pizzica sul braccio.

Quando comincerete a trattarmi come un'adulta?”, si lamenta.

Quando lo diventerai”, replica Anne.

Gemma butta gli occhi al cielo.

Mi fate passare la voglia di vivere”, borbotta, incrociando le braccia sul petto.

Anne le sistema meglio la sciarpa attorno al collo.

Stai attenta alla strada e tieni d'occhio tuo fratello in questi giorni, ok?”.

Harry e Gemma si congedano dalla donna, promettendole di comportarsi bene, prima di salire in auto.

In quanto unico esponente del sesso femminile ed essendo dunque in minoranza, mi avvalgo del diritto di scegliere la musica per tutto il viaggio”, afferma Gemma.

Harry poggia la testa contro il finestrino.

Fa' quello che vuoi, purché stai zitta”, grugnisce.

*

Liam, tireresti su il finestrino, per favore, ho un lato della faccia congelato”, implora Niall, che ha preso il posto di Harry sul sedile davanti.

Non sono stato io ad abbassare il finestrino, è stato Ed”, si difende Liam, seduto dietro.

Scusate, qui si muore di caldo”, afferma Ed, che ha le orecchie rosse quasi quanto i capelli.

Ni, tieni duro, stiamo arrivando”, dice Gemma, poggiando una mano sul ginocchio del biondo. Stavolta è il turno di Niall di diventare rosso, e non per il freddo.

Harry e Louis si scambiano uno sguardo, mimando con le labbra “Ni” e ridacchiando subito dopo. Zayn intercetta il loro scambio e nasconde una risata nel palmo della mano.

Abbiamo abbastanza alcool per i prossimi giorni?”, domanda Ed.

Non si beve sotto la mia supervisione”, li informa Gemma.

Niall si volta così bruscamente verso di lei che ci manca poco si strappi un muscolo del collo.

Sto scherzando, sciocchino”, afferma la ragazza, con tono smielato.

Harry e Louis non riescono a trattenersi dallo scoppiare a ridere istericamente. Zayn rischia di soffocare per combattere l'urgenza di ridere anche lui, mentre Liam li guarda con un'espressione che è a metà tra sgomento e disapprovazione. Ed ha le sopracciglia aggrottate perché forse non capisce il motivo della loro ilarità oppure perché troppo occupato a essere sollevato per il fatto che non ci sia alcun veto sull'alcool per preoccuparsene.

Volete sapere il menù della serata?”, domanda Louis dopo un po'.

Harry volta lentamente la testa verso di lui, sgranando gli occhi.

Aspetta, mi stai dicendo che..cucini tu?”.

Louis ghigna.

Esattemente”, afferma, orgoglioso.

Non vorrai uccidere il povero Harry il giorno prima del suo diciassettesimo compleanno?”, interviene Liam.

E tutti noi, aggiungerei”, rincara la dose Niall.

Il riccio si lascia sfuggire un risolino, mentre Louis gli lancia un'occhiata ferita.

Come potete giudicare le mie virtù culinarie se non avete mai mangiato niente preparato da me?”, protesta.

Amico, tu stesso ci hai raccontato mille volte dei tuoi disastri in cucina”, risponde l'irlandese per tutti.

Louis prepara degli ottimi pancakes”, osserva Harry, prendendo le difese del suo ragazzo.

Louis gli indirizza un mezzo sorriso, sfiorando con un dito la mano che Harry ha poggiato sulla sua coscia

Mangeremo pancakes per cena?”, chiede Gemma, suonando parecchio entusiasta.

Zayn tossicchia, forse nell'ennesimo malcelato tentativo di nascondere una risata.

No che non mangeremo pancakes per cena!”, esclama Louis.

Ci sveli il tuo menù o vuoi sorprenderci?”, lo interroga Liam. Harry nota che da quando è diventato amico stretto di Louis il suo senso dell'umorismo si è, per così dire, evoluto.

Cucinerò del pollo ripieno di mozzarella avvolto nel prosciutto con un contorno di purè”.

Dopo la solenne affermazione di Louis sull'abitacolo cala il silenzio.

Hai tutti gli ingredienti?”, domanda Harry, azzardandosi a spezzarlo.

Ovvio”, ribatte Louis. “Abbiamo portato cibo sufficiente per sfamare un esercito”.

Ecco perché quelle fottute borse pesavano un quintale”, commenta Zayn.

Harry non sa se sentirsi onorato oppure in colpa per il fatto che i suoi amici abbiano fatto la spesa per lui. Ok che è il suo compleanno, ma lui avrebbe voluto contribuire. Se solo Louis non si fosse opposto così strenuamente...

Aspetta, questa è solo una portata”, osserva Niall. “E il resto del menù?”.

Louis e Niall si guardano negli occhi per qualche secondo. Il moro sbatte le palpebre ritmicamente mentre il biondo lo osserva con la fronte aggrottata.

Non c'è altro sul menù”, dice Louis timidamente, distogliendo lo sguardo.

Dai, penso che il piatto di Louis basti per saziarci, contiene un sacco di roba”, dice Harry.

Peccato che ogni pasto di Niall comprenda almeno tre portate”, mormora Ed, scatenando l'ilarità dell'irlandese.

Preparerò del pane all'aglio, se vi va”, si offre Liam.

Aglio? No, grazie”, dice Gemma.

Perché, devi baciare qualcuno?”, la prende in giro Harry.

Pensa a chi devi baciare tu”, ribatte prontamente sua sorella.

Harry poggia la schiena sul sedile e si imbroncia. Gemma non ha tutti i torti.

Cucinerò della pasta, se ne avete”, propone.

Affermativo”, dice Louis.

Io potrei preparare una macedonia”, interviene Gemma.

Perfetto, abbiamo anche la frutta!”, esclama Louis.

Possiamo smetterla di parlare di cibo che mi sta venendo fame?”, implora Niall.

Sembri sempre un cucciolo affamato”, commenta Gemma, facendo andare in fiamme il viso di Niall.

Questa volta nessuno riesce a impedirsi di ridere.

*

Sicuro che non vuoi una mano?”, domanda Harry, poggiando il mento sulla spalla di Louis, che sta armeggiando con una padella e ha un'espressione seria e concentrata sul volto. Sono ormai cinque minuti buoni che rigira il prosciutto nell'olio.

Sicuro”, ribatte l'altro ragazzo. “Tu pensa alla pasta”.

C'è poco da fare con la pasta, visto che gli unici ingredienti coi quali posso condirla sono pomodoro e mozzarella”, dice il riccio, strofinando il naso sul collo del proprio ragazzo. “Ci vorranno dieci minuti per prepararla”.

Louis si irrigidisce.

Mi stai distraendo”, borbotta.

Harry ghigna.

Sì?”, domanda, poggiandogli un bacio sul collo.

Louis perde la presa sulla padella e Harry ha per un attimo la visione della sua mano cosparsa di olio bollente. Per fortuna l'altro ragazzo riesce a recuperarla prima che cada. Harry decide di allontanarsi per evitare di creare altri danni.

Ok, d'accordo, ti terrò compagnia a debita distanza”, afferma.

Louis volta il capo verso di lui.

Se devo essere sincero la tua presenza mi mette ansia”.

Harry solleva un sopracciglio.

Già sono una frana a cucinare, se poi ci sei tu a guardarmi potrei davvero combinare un bel casino”, spiega Louis.

Si tratta di ansia da prestazione, riflette Harry.

Va bene, vado di là con gli altri”, dice. “Prima però posso farti una foto per immortalare questo momento?”.

Louis si sposta un ciuffo di capelli dal viso con il dorso della mano.

È proprio necessario?”, domanda.

Harry lo trova adorabile con le guance arrossate per il calore emanato dai fornelli e per lo stress della preparazione del suo primo piatto da sottoporre a qualcuno.

Sì, è necessariamente necessario”, ribatte il riccio, estraendo il cellulare dalla tasca posteriore dei jeans. “Pensa che tra qualche anno potrò mostrare questa foto ai nostri-”, figli sta per dire, ma si morde la lingua giusto in tempo. “Amici, e dire loro guardate, questa è stata la prima esperienza di Louis ai fornelli”.

Louis si mette in posa, senza però guardare l'obiettivo, tenendo il viso rivolto verso i fornelli. Harry scatta la foto – ne scatta tre, in realtà, ma l'altro ragazzo non deve saperlo – e si rimette il telefono in tasca.

Fammi sapere quando è quasi pronto, così preparo la pasta”.

Louis annuisce. Harry lo bacia sulla guancia prima di lasciarlo per raggiungere gli altri nel salottino. Quando però è sulla porta della cucina si blocca e si rivolge di nuovo al suo ragazzo.

Sono sicuro che preparerai un piatto da leccarsi i baffi”, afferma.

Louis non reagisce per qualche secondo. Harry assiste al formarsi di un sorriso sul suo volto, prima che apra bocca.

Grazie”, replica.

Quando il riccio giunge in salotto trova i suoi amici molto meno occupati di quello che aveva immaginato. Zayn è disteso sul divano a contemplare il soffitto e ha i piedi sulle ginocchia di Liam, che sta sfogliando un manuale di istruzioni, mentre Ed si trova dietro alla TV – recente acquisto di Robin – sepolto da fili vari ed eventuali.

Non dovevate accendere il fuoco, voi?”, li interroga Harry.

Ed sbuffa sonoramente.

Stiamo cercando di capire come collegare la Xbox alla TV”, si lamenta, tirando un cavo con tale violenza che ci manca poco che la televisione gli caschi sulla testa.

Dove sono mia sorella e Niall?”, domanda Harry, non vedendoli da nessuna parte. Il suo tono risulta più allarmato del necessario.

Fuori a prendere la legna”, risponde Zayn. “Liam, vuoi che lo legga io quello?”.

Liam si imbroncia.

Pensi di essere in possesso di una conoscenza superiore che ti permette di decifrare i significati nascosti nei libretti di istruzioni delle console?”.

Zayn emette un suono a metà tra una risata e uno sbuffo di indignazione.

No, ma sei sulla stessa pagina da cinque minuti e il povero Ed ha provato tutte le combinazioni di cavi possibili senza alcun risultato...”.

Pensate che debba uscire a cercarli?”, domanda Harry, mentre il suo corpo viene attraversato da un brivido al solo pensiero di uscire fuori al freddo.

No, perché?”, ribatte Liam, lanciando a Zayn il libretto. “Stanno solo recuperando della legna da bruciare nel camino, vedrai che tra poco torneranno”.

Non stanno facendo sesso nel capanno degli attrezzi, Haz”, interviene Ed.

Harry avvampa. Non aveva bisogno di questa immagine nella testa.

Forse”, aggiunge Zayn, col naso affondato nel libro.

Harry stringe i pugni lungo i fianchi.

Vi odio”, protesta, dirigendosi verso una poltrona e sedendosi con malagrazia.

Tutto bene di là in cucina?”, chiede Liam, reprimendo uno sbadiglio.

Louis non mi vuole intorno perché lo distraggo”, replica Harry, tirandosi sulle ginocchia una vecchia coperta ricamata dalla madre di Robin (sua nonna, come gli piace chiamarla). Se Gemma e Niall non si sbrigano a tornare moriranno tutti di freddo.

Cosa stavi facendo per distrarlo?”, domanda Zayn, distogliendo l'attenzione dal manuale e ghignando.

Harry avvampa di nuovo.

Niente!”, esclama. “A Louis non piace che la gente gli faccia pressioni quando è impegnato a fare qualcosa”.

Che tipo di pressioni, esattamente?”, insiste il moro.

Harry, ogni tanto, si pente di aver informato i suoi amici della sua relazione con Louis. Anche se “informato” non è il termine adatto, dal momento che, più che altro, sono stati sorpresi con le mani nel sacco.

Non dovevi aiutare Ed ad attaccare la Xbox tu?”, ribatte stizzito il riccio.

Esatto, smettila di prendere in giro Hazza - per quello avremmo quattro giorni di tempo - e aiutami a capire dove vanno questi fili”, implora il rosso.

Credevo fossi ferrato in queste cose”, dice Zayn.

Ogni TV è diversa e questa qui è un vero e proprio incubo”, piagnucola l'altro ragazzo.

Harry è sul punto di dirgli che le sue sono tutte scuse quando Niall e Gemma irrompono in casa, coi visi arrossati dal freddo e in preda a un attacco di risa. L'irlandese tiene tra le braccia un mucchio di legna.

Ce ne avete messo di tempo”, osserva il riccio.

Alcuni pezzi erano bagnati e perciò inutilizzabili”, spiega Gemma. “Dove avete lasciato Louis?”.

Sta preparando la cena”, ribatte Harry.

E nessuno è rimasto con lui per controllarlo?”, esclama la ragazza con un'espressione esageratemente shockata che Harry trova assolutamente fuori luogo.

Non ce n'è bisogno”, replica.

Vado da lui”, dice la ragazza, prima di catapultarsi in cucina.

Harry non fa neanche lo sforzo di richiamarla.

Amico, quella di tua sorella mi è sembrata la scusa perfetta per defilarsi”, osserva Niall, depositando ai suoi piedi la catasta di legna. “Adesso accendi il camino, mentre io aiuto Ed con la Xbox”.

Harry ci mette qualche secondo per elaborare le parole dell'altro.

La tua mi sembra una scusa perfetta per defilarti”, risponde acidamente.

Niall si mostra sorpreso e...offeso?

Penso che potrei essere più di aiuto a Ed che a te, tutto qui”, si difende. “Ce l'hai con me?”.

Harry si passa una mano sulla faccia. Perché riesce sempre a mandare i messaggi sbagliati? Non ce l'ha con Niall – nessuno sano di mente potrebbe mai avercela con Niall – solo che...è complicato. Non ha senso neanche nella sua testa.

Ti aiuto io ad accendere il fuoco”, si offre Liam, spostando le gambe di Zayn e mettendosi in piedi.

Harry annuisce e si tira in piedi anche lui.

Se il bungalow va a fuoco Robin è capace di darci la caccia anche nell'aldilà, perseguitando i nostri fantasmi bruciacchiati, lo sai?”.

Liam scoppia a ridere.

Pensi che nell'aldilà avremo le sembianze di quando siamo morti?”, domanda dopo un po', tornando serio.

Harry si lascia sfuggire i pezzi di legno che si era piegato a raccogliere. Questi rotolano fino al divano. 

Zayn si abbassa a prenderli.

Sono discorsi troppo profondi da fare a stomaco vuoto e senza aver fumato, non trovi?”, domanda.

Liam arrossisce.

Scusa”, mormora.

Zayn gli lancia un sottile bastoncino di legno. Liam si scansa giusto in tempo.

Adesso, per favore, accendete questo camino che non mi sento più le chiappe dal freddo”, implora il moro.

Forse perché le chiappe non ce le hai?”, scherza Ed, emergendo da dietro la televisione.

Chi troppo e chi niente, giusto, Edward?”.

Il commento più che esaustivo del rosso è un dito medio.

*

Allora?”, domanda Louis con voce tesa e tono trepidante, gli occhi puntati su Harry, che ha appena messo in bocca una forchettata di pollo. “Che te ne pare?”.

A'etta, 'ou, 'on ho 'eanche 'asti'ato”, bofonchia Harry, coprendosi la bocca con una mano.

Credo che abbia detto qualcosa tipo aspetta, Lou, non l'ho neanche masticato”, traduce Gemma con dimestichezza.

Harry deglutisce e annuisce.

Esatto”, dice.

Quindi?”, insiste Louis.

È ottimo”, interviene Liam.

Louis volta di scatto la testa verso di lui.

Sul serio?”.

Davvero, Lou, è buonissimo”, gli fa eco Harry, accorato. Non ha neanche bisogno di fingere, il pollo è buono per davvero.

Dillo che ci hai fregati tutti portandolo da casa”, lo stuzzica Zayn. “In realtà lo ha cucinato tua madre”.

Vaffanculo, Malik”, sputa Louis, indignato.

Zayn scoppia a ridere, soffocando di conseguenza col boccone di cibo che ha in bocca. Gemma gli versa un bicchiere d'acqua.

Ben ti sta”, borbotta Louis, prima di addentare il pollo anche lui.

Soddisfatto?”, domanda Harry, dandogli di gomito.

Potevo fare meglio”, osserva l'altro ragazzo. “Non ti pare che la mozzarella sia-”.

No”, lo interrompe Harry. “Zitto e mangia”.

Louis sorride, il capo chino sul piatto, e gli mette una mano sulla coscia.

Abbi pietà di me, è normale essere agitati la prima volta”, dice, strizzando tra le dita la coscia di Harry e sfiorando col mignolo il cavallo dei suoi pantaloni.

Il riccio non vuole pensare a una certa cosa, ma il suo cervello è di tutt'altro avviso. Improvvisamente fa troppo caldo e lui non ha più fame.

Tutto ok, Haz?”, domanda Ed, al quale non sfugge la sua reazione.

Harry si affretta ad annuire.

Sì, certo, perché?”.

Louis lo guarda in tralice e gli fa l'occhiolino. Harry non ha mica scordato cosa il suo ragazzo abbia in serbo per lui in questi giorni, anzi, non pensa ad altro, alternando momenti di euforia a momenti di puro terrore. Non è tanto sicuro che riuscirà a farcela.

Chi penserà alla torta domani?”, domanda Niall. “Ahia, chi mi ha tirato un calcio?!”, aggiunge subito dopo.

Louis si schiaffa una mano sulla fronte.

Era una sorpresa, Niall”, sibila. “Ripeto: era”.

Niall si pulisce la bocca col dorso della mano.

Punto primo, mi hai fatto male, coglione”, inizia. “Punto secondo, come pensavi di tenerlo nascosto a Harry? Volevi drogarlo, legarlo e infilarlo dentro a un armadio?”.

Gemma ridacchia. Louis la fulmina con lo sguardo.

Questa era una delle tante opzioni”, ammette.

Harry lo pizzica sul braccio.

Ehi, non è carino”.

Louis gli dà un buffetto sulla guancia.

Non avrei permesso che ti succedesse niente di male – tipo danni permanenenti al cervello – lo giuro”.

Harry ride.

Ok, mi fido”, concede. “Comunque, potrei prepararla io la torta, se avete tutto l'occorrente”.

Harry si ritrova sei paia di occhi puntati addosso.

Che c'è? Mi piace cucinare dolci”, si difende.

Non se ne parla, domani cuciniamo noi”, insiste Liam.

Io no”, mette le mani avanti Louis. “Ho già dato oggi. Lo stress mi fa male alla pelle”.

Harry scoppia a ridere, sfiorandogli con un indice la fronte corrucciata.

Però, sul serio, fatemi preparare almeno il dolce, vi supplico”, insiste dopo un po'.

Ma è il tuo compleanno!”, protesta Gemma.

Appunto!”, ribatte Harry. “È il mio compleanno e dovrete accontentarmi!”.

Non fa una piega”, osserva Zayn, divertito.

Siete dei guastafeste”, borbotta Liam.

Harry gli sorride.

Dai, lascerò cucinare tutto il resto a voi”, promette.

Liam sospira, sconsolato.

Mi ero pure portato dietro il libro di ricette di mia madre”, afferma.

Li, ti rendi conto che abbiamo comprato un intero supermercato ma...non abbiamo effettivamente comprato un intero supermercato?”, domanda Louis.

Liam lo zittisce con un gesto della mano.

Abbiamo tutto quello che ci serve”, dice. “E poi siamo andati io e Niall a fare la spesa per il pranzo di domani, cosa vuoi saperne tu di cosa abbiamo in serbo per Harry?”.

Louis alza le mani in segno di resa.

Ok, i cuochi siete voi”.

Neanche tu sei malaccio”, interviene Harry, indicando con la testa il piatto ormai vuoto. “Il pollo era ottimo, lo giuro”.

Louis fa una smorfia.

Se lo dici tu”.

Harry butta gli occhi al cielo, arrendendosi al fatto che Louis non accetterà mai di essere davvero bravo in qualcosa.

I piatti li lavi tu, vero, Harry?”, domanda Gemma, muovendo le sopracciglia in maniera allusiva. “Il tuo compleanno è domani e mi sembra che per oggi ti abbiamo già viziato abbastanza”.

A me sembra invece che tu non abbia fatto proprio niente!”, protesta il riccio.

Gemma spalanca la bocca in un'espressione di ostentata indignazione.

È davvero maschilista da parte tua pensare che essendo l'unica donna debba essere io quella a occuparmi dei piatti!”, esclama, puntando un dito contro il fratello.

Harry apre la bocca per replicare ma sua sorella gli ha letteralmente tolto le parole.

Ehm, ti aiuto io, d'accordo?”, si offre Niall, probabilmente altrettanto allibito di fronte alle parole di Gemma.

Non sai in che guai ti sei andato a cacciare, pensa Harry, accettando silenziosamente l'offerta dell'irlandese.

Mentre tutti aiutano a portare i piatti sporchi in cucina – tutti tranne Gemma, che ha indetto una specie di sciopero – Niall si avvicina a Harry.

Tu lavi e io asciugo o io lavo e tu asciughi?”.

È uguale”, replica Harry, sovrappensiero, dirigendosi automaticamente verso il lavandino e aprendo il rubinetto, dopo che Liam ci ha lasciato dentro l'ultimo piatto.

Harry insapona e sciacqua stoviglie per qualche minuto, passando a Niall ciò che ha lavato, prima che questi decida di parlare.

So che ce l'hai con me”, dice.

Harry è così sorpreso dalle parole del suo amico che si schizza accidentalmente addosso una generosa quantità d'acqua, inzuppandosi il maglione. Un sentimento molto simile al senso di colpa comincia a farsi strada nel suo stomaco.

Non è questo...”, inizia, ma si ritrova incapace a continuare.

Lo so che non vedi di buon occhio la mia relazione con Gemma e capisco anche perché-”.

Perché?”, lo interrompe Harry, sperando che il suo amico abbia le risposte alle sue domande, visto che anche lui stesso non ha la più pallida idea di quale sia il suo problema.

Perchè, ovviamente, sei protettivo nei confronti di Gemma e hai paura che io possa ferirla, o qualcosa del genere, però...”.

Niall si zittisce bruscamente e Harry lo osserva con la coda dell'occhio, notando che è arrossito e guarda dappertutto tranne che nella sua direzione.

Harry, sembra incredibile anche a me che una come tua sorella sia interessata a uno come me, non mi era mai successo che una ragazza del genere mi guardasse, figuriamoci che ci provasse, ma è la cosa migliore che mi sia capitata nella vita fino a oggi e voglio godermela, però non posso se continui a...comportarti così”.

Harry si sente pervadere dal senso di colpa e dalla vergogna. Dall'esterno sembra davvero che stia cercando di sabotare quello che c'è tra Gemma e Niall.

Ho paura che le cose tra di voi finiscano male e che la nostra amicizia vada a rotoli”, ammette, trovando da solo le risposte che cercava. È tutto qui, in fin dei conti. Gemma è sua sorella e Niall è un suo amico, ed è un mix che urla disastro da tutte le parti.

Niall si gratta il mento.

Potresti per un attimo mettere da parte questo futuro ipotetico e concentrarti sul presente?”, dice. “Io e Gemma stiamo bene insieme e se dovessimo avere qualche problema puoi stare tranquillo che non ne verrò a parlare con te”.

Harry rimane in silenzio per un po', mentre cerca di raschiare la padella incrostata.

Non hai bisogno della mia approvazione per stare con lei, Niall. Non lasciare che le mie paranoie guastino il tuo rapporto con Gemma”, dice onestamente.

Niall lo colpisce inaspettatamente con lo straccio che ha in mano.

Come faccio? Sei il mio migliore amico, oltre che suo fratello, come faccio a non prendere in considerazione il tuo parere?”.

Harry ha un tuffo al cuore e si volta sorpreso verso l'altro ragazzo. Ha sentito le parole migliore amico o la sua immaginazione gli ha giocato uno scherzo?

Neanche io voglio rovinare la nostra amicizia e se stare con lei significa perdere te, allora dovrò rinunciarci”, continua Niall, per niente turbato dalla reazione di Harry. “A lei, non a te, sia chiaro”.

Harry non sa come replicare alla dichiarazione di intenti dell'altro ragazzo, perciò rimane per qualche secondo a fissare inebetito Niall che si morde la guancia.

Uhm, Harry, ti si è inceppato il cervello? Che succede?”.

Harry sente dentro di sé una strana voglia di piangere. È proprio per evitare di farlo che decide di avvolgere Niall in un abbraccio, senza neanche curarsi di chiudere l'acqua o asciugarsi le mani.

Ti voglio bene”, mormora, affondando il naso nella felpa di Niall, che è calda e odora di borotalco. “Non tutti mi avrebbero detto quello che mi hai detto tu e, cazzo, mi viene da piangere, ti odio”.

Mi vuoi bene o mi odii?”, domanda Niall, ridacchiando.

Ti voglio bene”, dichiara Harry. “Ti voglio bene e voglio che tu sia felice e non mi sognerei mai di obbligarti a scegliere tra me e Gemma. Quindi, ehm, goditela pure!”.

Niall scoppia a ridere, assordandolo con la sua risata eccessiva.

Ehm, non vorrei interrompere il vostro toccante momento di amore fraterno , ma...avete finito?”.

Harry si volta di scatto verso la porta, dove Louis li osserva imbronciato. Niall ride ancora più forte e si svincola dall'abbraccio.

Sì, Tommo, Harry è tutto tuo”.

Louis si gratta il mento, imbarazzato.

Quello che intendevo è se avete finito di lavare i piatti”, mormora, corrucciandosi, se è possibile, ancora di più.

Niall si avvicina a lui e gli dà una pacca sulla spalla.

Sei tenero quando sei geloso”, dice. “Sono sicuro che anche Harry apprezzi”.

Louis schiaffeggia la mano dell'irlandese ma non replica alla sua insinuazione.

Vi aspettiamo di là”, si congeda Niall. “Non metteteci troppo che Zayn ha un regalo di compleanno anticipato per te, Hazza”.

Harry saluta il suo amico sventolando una mano. Si sente il viso umido – avrà forse pianto inconsapevolmente? - perciò si passa un dito sotto un occhio per tamponare delle eventuali lacrime, ottenendo invece di bagnarsi il viso, dal momento che non si era asciugato le mani dopo aver lavato i piatti, nella foga di abbracciare Niall. Che idiota.

Tutto ok?”, domanda Louis con tono cauto.

Harry annuisce, strofinandosi la guancia con la manica del maglione.

Io e Niall abbiamo chiarito alcune cose”, afferma.

Gli hai finalmente dato il permesso di farsi tua sorella?”, scherza Louis, mentre la tensione nei suoi lineamenti comincia a scemare.

Harry contrae il viso in una smorfia.

Se la metti così fa impressione”, dice, asciugandosi le mani sui pantaloni, pentendosene un attimo dopo, perché adesso non ha solo il maglione bagnato, ma anche i jeans. Si sente tutti gli indumenti appiccicati addosso e può solo biasimare la sua infinita stupidità per questo.

Louis ridacchia e si avvicina di qualche passo.

Dai, ti aiuto io ad asciugare i piatti”.

Harry gli passa lo straccio che Niall ha lasciato accanto al lavandino.

Il regalo di Zayn è quello che penso che sia?”.

Louis fa il gesto di chiudersi la bocca con una zip.

Ok, anche se ho capito farò finta di essere sorpreso”, decide Harry, riprendendo a lavare i piatti.

Dopo aver asciugato l'ultima forchetta e prima di tornare dagli altri ragazzi, Louis punzecchia Harry su un fianco.

Per la cronaca, non mi ero ingelosito prima”, afferma.

Harry lo guarda di sbieco per qualche secondo.

Ok, forse un pochino”, cede Louis, dopo qualche secondo.

Il riccio scoppia a ridere e lo prende sottobraccio.

Andiamo a fumare l'erba di Zayn, dai”.

*

Potrei rispondere alla tua domanda sulle sembianze che avremo nell'aldilà, Liam, se solo ci credessi nell'aldilà”, sta dicendo Zayn -che è seduto sul tappeto, con la schiena poggiata sul divano - strascicando le parole. “Ma dal momento che non ci credo non so che dirti”.

Liam mette il broncio.

Perché devi essere così...arido?”, domanda, sconsolato.

Non sono arido”, ribatte l'altro ragazzo, offeso. “Sono realista”.

E secondo te cosa ci succederà quando saremo morti?”, interviene Ed, facendo l'ultimo tiro, prima di passare la canna a Gemma.

Mi sto deprimendo”, sussurra Louis all'orecchio di Harry. “Perché vogliono farmi deprimere?”.

Harry gli stringe un ginocchio. Lui e Louis sono schiacciati l'uno contro l'atro su una vecchia poltrona - le cui molle sporgenti si stanno conficcando contro la schiena del riccio da quando si è seduto – e non esiste spazio tra i loro corpi. Le gambe di Louis sono sul suo grembo e un suo braccio circonda le spalle di Harry, premendo sul suo collo in maniera piacevolmente scomoda, costringendolo a stare col capo leggermente chino.

Harry si sente gli occhi dell'altro ragazzo addosso mentre osserva Niall fumare con le palpebre abbassate e la testa poggiata sulla spalla di Gemma, che gli sta accarezzando i capelli. Quando deduce che Louis sta aspettando una risposta da lui, si gira a guardarlo.

Ah, non era una domanda retorica la tua?”.

Louis stringe le labbra e fa cenno di no con la testa. Harry vorrebbe avere una risposta al suo quesito – se una risposta esiste – ma il suo cervello - che somiglia a uno di quei dolci fatti di gelatina, per adesso - non vuole collaborare, e la bocca di Louis è lucida e arrossata e invitante.

Ho dimenticato la domanda”, dice, gli occhi fissi sulle labbra del suo ragazzo.

Anche io”, ammette Louis, ridacchiando rauco e piegando la testa in avanti, scontrando la fronte contro la tempia di Harry. Ouch.

Voglio baciarti”, si lascia scappare il riccio. Deve esserci qualche intoppo nelle sue sinapsi. L'erba di Zayn lo ha reso stupido. L'erba di Zayn

Harry scoppia a ridere. Dicono tutti “l'erba di Zayn”, come se la coltivasse lui. Zayn non la coltiva mica...o forse sì? Magari ha un piccola piantagione in giardino. Oppure nasconde una piantina in camera.

Il suo flusso di pensieri è interrotto dalla labbra di Louis. Sulle sue. È la prima volta che Louis lo bacia da quando si sono visti e Harry è contento che l'altro ragazzo si sia lasciato finalmente andare davanti agli altri. Tutto merito dell' “erba di Zayn”. 

Harry ride di nuovo.

Non puoi ridere mentre ti bacio”, si lamenta Louis. “Non è carino”.

Scusa”, mormora Harry, sfiorando le labbra dell'altro ragazzo con le proprie. “Non sei stato tu a farmi ridere”.

Louis lo pizzica sul braccio.

Ancora peggio!”, mezzo sussurra mezzo esclama. “Non puoi pensare ad altro mentre mi baci”.

Penso a te il novantanove virgola nove per cento del tempo, non puoi lamentarti se per una volta penso a qualcos'altro”, protesta.

Louis gli morde il mento e affonda le unghie nel suo fianco, premendosi ancora di più contro di lui. Ci manca poco che gli si sieda in braccio. Harry non avrebbe niente da ridire se questo, a un certo punto, accadesse.

E devi giusto pensarci mentre ci baciamo?”.

Harry non può certo confessargli a cosa stesse pensando veramente, perciò riprende a baciarlo. È come se nel suo sangue scorresse la stessa gelatina di cui è composto il suo cervello. Il loro bacio è lento e languido e anche se non ha la forza di spostare la mano dal ginocchio di Louis, va bene così. Non c'è frenesia né fretta, le labbra di Louis e il calore del suo corpo gli infondono calma e sicurezza. O forse è merito dell'“erba di Zayn” e del suo potere rilassante.

Harry vorrebbe veramente riuscire a trattenersi dal ridere questa volta, ma, prevedibilmente, non ci riesce.

Ti odio”, brontola Louis, all'ennesima interruzione.

E io ti amo”, replica Harry, affondando la testa nell'incavo del collo del suo ragazzo.

Posso sapere cosa c'è di così divertente?”, chiede Louis, afferrandogli un ciuffo di capelli e tirandolo leggermente.

Hai un buon profumo”, dice il riccio, sniffando il collo dell'altro ragazzo. La pelle di Louis è liscia e calda e Harry ne ama ogni centimetro.

Grazie”, dice Louis, seccato. “Ma non hai risposto alla mia domanda”.

Harry poggia le labbra sul collo dell'altro e le lascia lì, immobili e umide. Non si ricorda più se il suo intento era quello di morderlo o baciarlo.

Louis non insiste oltre con la sua indagine e comincia ad accarezzargli un braccio, le sue dita scorrono su e giù, su e giù, su e -

Oh mio dio, ci siamo dimenticati del compleanno di Harry!”, esclama Niall a un certo punto.

Harry apre gli occhi che non si era reso conto di aver chiuso.

Mh?”.

Vado a prendere lo spumante”, afferma l'irlandese, saltando in piedi, pieno di energia.

Auguri, Bella Addormentata”, dice Louis, strofinando il mento sulla sua testa.

A Harry fa male il collo a causa della posizione scomoda che ha assunto.

Ho già diciassette anni?”, domanda, spostando la testa da dove l'aveva incastrata, ciò tra quella di Louis e il suo petto.

Non dirmi che ti eri addormentato?”, dice Zayn, che troneggia sulla poltrona dove lui e Louis sono avvinghiati l'uno all'altro e ha un sorriso che gli prende tutta la faccia.

L'erba che porti sempre la coltivi tu?”, chiede Harry, sbattendo le palpebre per abituarsi alla luce del lampadario.

Zayn si piega in due dalle risate. Harry si imbroncia. La sua era una domanda seria.

Chiunque la coltivi ha sortito il suo effetto”, commenta Louis, intimandogli di spostarsi per alzarsi dalla poltrona e allungando una mano verso di lui per invitarlo a fare lo stesso. “In piedi, festeggiato!”.

Il mio compleanno è domani”, borbotta il riccio.

È già domani!”, dice Niall, con entusiasmo, schiaffandogli in mano una bottiglia di spumante. “Aprila!”.

Harry guarda la bottiglia, poi guarda i suoi amici e infine il lampadario. È tutto così surreale, un attimo fa si trovava tra le braccia di Louis e aveva ancora sedici anni, adesso sta calcolando la traiettoria che potrebbe fare il tappo di sughero se aprisse la bottiglia dove si trova adesso e di anni ne ha diciassette. Come passa veloce la notte...

Ce la fai a non rompere qualcosa?”, domanda Gemma, appollaiata sul bracciolo del divano, una piega di apprensione che le deforma la fronte.

La vera domanda è se ce la fa ad aprire la bottiglia”, interviene Ed.

Harry circonda il tappo con le dita e tira. Non succede niente.

Prova a svitarlo, prima”, suggerisce Liam.

Harry si morde il labbro inferiore e fa come gli viene detto, fino a che il tappo non si solleva, poi si guarda intorno aspettandosi di essere premiato da sguardi orgogliosi e pieni di ammirazione, invece trova Ed e sua sorella che si schermano il viso con dei cuscini, Zayn e Louis nascosti dietro il divano e Liam e Niall che cercano di ripararsi dietro la tenda.

Buon compleanno a me”, mugugna, facendo pressione col pollice fino a che il tappo non fuoriesce dal collo della bottiglia e cade ai suoi piedi. Non c'è stato neanche un piccolo botto, che tristezza!

Sei una delusione”, dice alla bottiglia, mentre gli altri riemergono dai loro nascondigli e iniziano a fargli gli auguri, applaundendolo come se avesse fatto qualcosa di straordinario. Non c'è stato neanche un piccolo botto!

Andrà meglio la prossima volta”, prova a consolarlo Ed, avvolgendolo in un abbraccio, al quale si uniscono Niall, Liam e Zayn.

Auguri, fratellino”, dice Gemma, stampandogli un bacio sulla guancia.

Louis aspetta il suo turno prima di avvicinarsi a lui e mettergli in mano il tappo di sughero.

Questo tienilo, porta fortuna...o qualcosa del genere”, afferma, chiudendogli le dita attorno al tappo.

Harry solleva il capo e lo guarda negli occhi.

Non pensi che sia assurdo che l'anno scorso neanche ti conoscevo e oggi, appena un anno dopo, sono innamorato pazzo di te e mi sembra di conoscerti da sempre?”.

Louis arrossisce.

Scusami, quello che intendevo dire è che-”.

Louis gli prende la testa tra le mani e lo bacia, sbilanciandolo all'indietro. Solo in questo momento Harry si ricorda di avere ancora la bottiglia in mano.

Grazie”, sussurra, quando Louis lo lascia andare e lo guarda con quei suoi occhi brillanti, luminosi come stelle. A Harry torna in mente quella notte passata a cantare Yellow assieme a lui e gli sembra che siano passati anni, invece è stato solo pochi mesi prima...

Gemma gli sfila la bottiglia dalle mani.

Beviamo!”, esclama, scatenando la gioia dei presenti.

Harry ha occhi solo per Louis.

Saremo insieme anche per il mio prossimo compleanno?”.

L'altro ragazzo fa cenno di sì con la testa.

E quello dopo? E quello dopo ancora?”.

Louis gli prende una mano.

Saremo insieme per tutti i compleanni che vuoi”.

Vomito”, commenta Gemma, beccandosi un calcio sul sedere dal fratello.

*

Harry ha appena finito di lavarsi i denti e si appresta a passare la notte in un letto matrimoniale assieme a Louis – il suo stomaco fa le capriole al pensiero, per l'ansia e l'anticipazione – quando il suddetto ragazzo spalanca la porta del bagno.

Harold, abbiamo un problema”.

Harry si fa trascinare fino al salotto, dove trova gli altri col naso schiacciato contro i vetri della porta-finestra scorrevole.

Che diavo-”.

È in questo momento che Harry lo sente: un lamento basso e prolungato, un gemito di sofferenza che gli fa gelare il sangue.

Che cos'è?”, sussurra, guardando in tralice Louis. Il verso si ripete.

Penso che qualcuno stia morendo nel nostro giardino”, interviene Gemma.

Qualcuno?”, squittisce Harry.

Louis gli afferra un gomito.

Non sappiamo chi o cosa sia”.

Harry ha lo stomaco annodato.

Penso che dovremmo uscire a controllare”, propone Liam, pallido in volto.

O forse dovremmo chiamare la polizia”, gli fa eco Niall.

Per dirle cosa?”, interviene Ed. “Che c'è un animale agonizzante in giardino?”.

Liam si volta lentamente verso di lui.

E se non si trattasse di un animale? E se qualcuno stesse commettendo un omicidio?”.

Ed scoppia a ridere, beccandosi un'occhiataccia da parte di Liam e Gemma.

Io esco a controllare”, dichiara Liam, mettendo una mano sulla maniglia.

Aspetta!”, urla Gemma, passandogli la bottiglia di spumante ormai vuota. “Prendi questa, nel caso avessi bisogno di difenderti”.

Anche a Harry, a dispetto della situazione, adesso scappa un po' da ridere. Forse è l'erba ancora in circolo o forse è l'ansia.

Liam apre lentamente la porta.

Nessuno vuole accompagnarmi?”, pigola, voltandosi verso i presenti.

Sono dietro di te”, afferma Gemma, spingendolo in avanti.

Vi teniamo d'occhio dalla porta”, dice Louis, salutandolo con la mano, come se Liam stesse partendo per un lungo viaggio verso l'ignoto.

Harry avvolge una mano attorno al suo bicipite.

Pensi che dovrei andare con loro?”, domanda. “Dovrei andare con mia sorella?”.

Louis lo guarda con la coda dell'occhio.

Nah”, replica, con un piccolo ghigno.

Harry comincia a pensare che l'altro ragazzo sia divertito da tutta la situazione, non è sicuro se perché sprezzante del pericolo o perché convinto che non esista alcun pericolo.

Il lamento di dolore si ripete. Il vento amplifica il suono e allo stesso tempo rende impossibile capire da dove provenga esattamente.

Ehi...qualcuno ha bisogno di aiuto?”, domanda Liam al buio e al vuoto che si estendono davanti a lui.

Louis gonfia le guance come se stesse per scoppiare a ridere, ma Harry stringe le dita attorno al suo braccio e l'altro ragazzo si trattiene.

C'è nessuno?”, continua Liam, la bottiglia di spumante tesa davanti a sé, mentre Gemma, poco dietro di lui, lo tiene per il maglione.

L'aria rimane immobile, tesa e silenziosa per un po'.

Se hai bisogno di aiuto, ehm, puoi dircelo”, dice Liam. “Non so chi o cosa tu sia e non riesco neanche a capire dove sei, ma se hai bisogno di aiuto, te lo diamo volentieri”.

Non è una seduta spiritica, Li!”, urla Louis. “Sembra che stia cercando di mettersi in contatto con degli spiriti”, aggiunge, rivolgendosi agli altri.

Niall poggia la testa sulla spalla di Zayn, incapace di soffocare le risa. Il viso di Zayn è contratto per lo sforzo di non imitarlo.

C'è ness-”, comincia di nuovo Liam, ma la sua domanda è bruscamente interrotta dal lamento dell'essere sconosciuto, questa volta più vicino e umano che mai.

Harry sbianca e perfino Louis si irrigidisce, mentre Gemma e Liam corrono dentro a gambe levate - come se la cosa li stesse inseguendo - e si chiudono con uno scatto la porta alle spalle.

È stato spaventoso”, ammette Liam. “Non tornerò mai più là fuori”.

Sei stato grande anche solo per averci provato, amico”, si congratula Zayn, dandogli una pacca sulla spalla, nello stesso momento in cui Niall si avvicina a Gemma per verificare il suo stato psico-fisico.

Harry, aiutami a controllare se tutte le porte e le finestre della casa sono chiuse”, dice sua sorella. “Meglio prevenire che curare”.

Intendi meglio accertarci di essere al sicuro piuttosto che rischiare di essere fatti a pezzi da Faccia di cuoio?”, prova a scherzare Louis.

Oh mio dio, sarà solo una pecora moribonda!”, esclama Ed, semi-addormentato sul divano.

Sarà meglio che dormiamo tutti insieme qui”, continua Gemma, ignorando tanto Louis quanto Ed.

Non c'è posto per tutti”, replica Harry, mentre il suo sogno di dividere il letto matrimoniale assieme a Louis comincia a sgretolarsi.

Dormiamo per terra”, dichiara la ragazza. “Vieni con me a prendere cuscini e coperte”.

Meglio farci trovare tutti insieme quando Faccia di cuoio verrà a ucciderci”, commenta Louis. “Così gli risparmiamo la fatica di venirci a cercare uno per uno nelle camere da letto”.

Dopo che tutti si sono sistemati alla bell'e meglio sul tappeto del salotto, Harry si mette su un fianco, voltandosi verso Louis, col quale condivide il piumone.

Se dovessimo essere fatti a pezzi da un pazzo omicida, soli in questo bungalow lontano dal mondo, diventeremo famosi. Pensa ai titoli di giornale!”, sussurra. “Io diventerei il più famoso di tutti, ucciso il giorno del mio compleanno!”.

Se ci tieni tanto ti uccido io”, dice Ed - al quale Harry dà le spalle - rifilandogli una gomitata in mezzo alle scapole. “Sta' un po' zitto, per favore, qui c'è gente che vuole dormire”.

Louis ridacchia, infilando una gamba in mezzo a quelle di Harry.

Vieni più vicino, ho freddo”, mormora.

Harry non se lo fa ripetere due volte.

Va meglio?”.

Andrebbe meglio se uno, fossimo in un letto vero, due, il mio culo non si trovasse sul gelido pavimento”, si lamenta Louis.

Il tuo culo è così grande che esce dal tappeto?”, lo prende in giro Harry.

Louis riesce a trovare a tentoni uno dei suoi capezzoli e a strizzarlo tra le dita. Harry si lascia sfuggire un urletto decisamente poco virile.

Ragazzi, sto per uccidervi nel modo più doloroso e cruento possibile”, minaccia Ed. “Altro che Faccia di cuoio”.

Harry e Louis ridacchiano, fronte contro fronte.

Ti amo”, dice Harry, quando si sono calmati entrambi. Gli sembra il modo migliore per congedarsi dall'altro ragazzo.

Louis lo bacia sulla guancia, indugiando con le labbra sul suo viso per qualche secondo.

Ti stancherai mai di sentirtelo dire?”, domanda il riccio, incerto, dopo un po'.

Louis non replica mai alle sue dichiarazioni, si limita sempre a sorridere o ad annuire. Harry si interroga spesso su cosa gli passi per la testa.

No”, risponde l'altro ragazzo, con voce rauca.

Bene, perché io non mi stancherò mai di dirtelo”.

Louis avvolge un braccio attorno alla sua vita. Non avranno freddo, stretti come sono l'uno all'altro. Harry vuole dormire così ogni notte, con Louis a fargli da coperta e il suo respiro a cullarlo.

Lou?”, lo chiama Harry, la lingua che gli pizzica per la voglia di fargli una domanda.

Mh?”.

Mi dirai mai che mi ami anche tu?

Buona notte”.

Notte, Haz”. Louis sospira e il cuore di Harry si ferma per un attimo. “Buon compleanno”.

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Capitolo 42
*** One love, tho mouths, one love, one house (pt. 2) ***


larry 42

Salve! Credo che questo sia il capitolo più lungo della storia di questa fanfiction, MA…vi conviene arrivare fino alla fine!

Ringrazio M. per l’aiuto e il supporto che mi ha dato per l’ultima parte. Ti voglio benissimo!

E ringrazio chi continua ad aspettare i miei aggiornamenti anche se arrivano a intervalli luuunghi e irregolari.

Have fun e alla prossima!

PS: ribadisco che non mi intendo di cucina e spero non si noti nel capitolo.

***

“Era una mucca”.

Harry apre lentamente le palpebre e sbatte le ciglia un paio di volte per cercare di mettere a fuoco il faccione di Liam, a pochi centimetri dal suo viso, le cui folte sopracciglia sono unite nel mezzo come risultato della sua fronte aggrottata.

“Mh?”, mugugna. “Cioè?”.

“C’è una mucca morta fuori dal tuo giardino”, dichiara l’altro ragazzo.

Louis, la fronte premuta sul collo di Harry e un braccio attorno alla sua vita, mormora qualcosa di incomprensibile e gli stringe il fianco con una mano.

“Mi dispiace”, afferma il riccio con la bocca impastata di sonno e il cervello annebbiato. Se la mucca è fuori dal loro giardino perché dovrebbero preoccuparsene?

Liam affonda un indice nel suo petto.

“Quello che ieri credevamo fosse un uomo sul punto di tirare le cuoia in realtà era una mucca”, spiega.

Gli eventi della notte precedente ritornano alla mente di Harry in tutta la loro tragicomica chiarezza.

“Quello che tu credevi fosse un uomo sul punto di tirare le cuoia, vorrai dire”, biascica Louis girandosi sulla schiena e lasciando il corpo di Harry al freddo.

Il riccio si tira il piumone fin sotto il mento.

“Quindi è morta?”, domanda come se Liam non avesse ribadito il concetto ormai tre volte.

“Non avremmo comunque potuto fare niente per salvarla”, dice l’altro ragazzo con tono impotente e abbattuto.

Louis soffoca una risata nel braccio.

“Di cosa è morta?”, continua Harry come se gli importasse. Un po’ gli importa, d’accordo, ma è fondamentalmente il sonno che lo fa straparlare.

“Aspetta che vado a fare un’autopsia al suo cadavere”, replica Liam sarcasticamente.

Louis scoppia a ridere istericamente mentre Harry rotea gli occhi, leggermente umiliato dalla reazione dei due ragazzi.

“Posso sapere perché diavolo state parlando del cadavere di una stramaledettissima mucca?”, interviene Ed riemergendo da sotto il cuscino col quale si stava schermando la testa.

“Quale cadavere?”, esclama Gemma tirandosi su con la schiena in una perfetta imitazione di un vampiro che si risveglia da un sonno profondo nella sua bara. I suoi capelli sono arruffatissimi e ha tracce di trucco nero tutte intorno agli occhi. Harry nota che la stronza si è beccata il divano per dormire, lasciando al suo prediletto – Niall – il posto sulla poltrona buona, mentre tutti gli altri hanno dovuto dormire per terra.

“I versi che ci hanno, ehm, spaventato stanotte non erano umani”, la informa Liam. “Era una mucca agonizzante”.

“Vorresti dirmi che abbiamo dormito tutti qui per niente?”, domanda la ragazza mentre cerca di sistemarsi i capelli provando a districare la matassa con le dita.

“Almeno tu hai dormito sul divano”, mormora Harry tra sé e sé.

“Sembri piuttosto delusa di scoprire che non c’è un assassino pronto a ucciderci, là fuori”, afferma Liam con disapprovazione.

“Non è detto che non ci sia nessun assassino”, dice Louis. “Qualcuno ha pur fatto fuori quella povera mucca”.

Ed grugnisce sonoramente al lato di Harry.

“Sì, certo, c’è in giro un temibile serial killer di mucche”, commenta.

“Non c’erano segni di violenza sul cadavere”, dice Liam. “Sembra morta…naturalmente”.

La risata di Niall li sorprende tutti improvvisamente.

“Allora quell’autopsia gliel’hai fatta per davvero”, afferma con voce roca.

Liam si stringe nelle spalle.

“Ho solo dato un’occhiata veloce”, ribatte.

“Sei inquietante”, commenta Gemma. “Che schifo, dio mio”.

Liam arrossisce.

“Abbiamo un appassionato di CSI tra di noi”, lo prende in giro Louis battendogli una mano sulla coscia.

Harry ride debolmente, tenendo a fatica gli occhi aperti.

“Visto che siamo tutti svegli che ne dite di andare a preparare la colazione?”, taglia corto Liam.

“Non siamo tutti svegli”, li informa Niall, indicando con un cenno del capo Zayn, raggomitolato su stesso al limitare del tappeto.

Lui non fa testo”, dice Liam. “Lou, andiamo a preparare la colazione?”.

Louis sbuffa.

“E io cosa c’entro?”.

Liam gli afferra un piede da sotto il piumone.

“È il compleanno di Harry, ricordi? Non vorresti fare una cosa carina per lui tipo preparargli dei pancakes?”.

Louis cerca di divincolarsi dalla sua presa.

“Non dovevate starci tu e Niall in cucina, oggi?”.

“Louis, muovi quel culo e vai a preparare questi benedetti pancakes!”, ordina Gemma, impegnata a levare via il trucco dal proprio viso con una mano.

“Ok, ok”, cede Louis mettendosi seduto. “Lo faccio solo per Harry, sia chiaro”.

“Grazie”, mormora il riccio con un sorriso. Tra un’altra ora di sonno e dei pancakes preferirebbe di gran lunga la prima alternativa, ma non si dice mai di no a una colazione preparata dal proprio ragazzo.

“Niall, tu vieni?”, domanda Louis mentre si strofina gli occhi con una mano.

“Devo proprio?”, biascica l’irlandese.

Liam e Louis rispondono di sì in coro.

“Secondo voi dovremmo celebrare un funerale per la mucca?”, chiede Gemma avvolgendosi la coperta attorno alle spalle e alzandosi in piedi. “O fare, che ne so, una veglia?”.

“Io dico di mangiarla”, propone Ed, che tutti credevano di nuovo addormentato e invece è ancora vigile e ha apparentemente seguito la loro conversazione.

“Ci pensi tu a farla a pezzi e scuoiarla?”, dice Louis con una smorfia disgustata.

“Ok, lasciamo perdere”, taglia corto Gemma. “Vado a farmi una doccia”.

“Dare una mano a preparare la colazione è proprio fuori discussione, vero?”, la deride Harry dal suo posto sul pavimento.

Gemma gli preme un piede sulla guancia.

“Devo rendermi presentabile”, protesta strofinandogli il calzino sulla faccia.

“Per chi?”, insiste Harry afferrandole la caviglia.

“Per te, cretino”, dice sua sorella.

Il riccio le lancia uno sguardo scettico.

“Come no”.

Gemma solleva il mento con fare altezzoso e si volatilizza nell’altra stanza. Il fatto che non abbia guardato né rivolto la parola a Niall per tutto il tempo la dice lunga sulla sua immediata necessità di rendersi presentabile. Come se a Niall non fosse bastata una semplice occhiata per accorgersi dei suoi capelli spettinati o del trucco spalmato sulla sua faccia. Ragazze, pensa Harry.

Louis si piega sulle ginocchia.

“Ehi”, lo chiama, accarezzandogli il viso con una mano. Harry si ritrova a pensare che non importa se Louis al mattino non è presentabile – con le borse sotto gli occhi, i capelli schiacciati sulla testa e il viso pallido e stanco – per lui sarà sempre la visione più bella del mondo. “Dormi un altro po’, ok? Quando la colazione è pronta vengo a chiamarti”.

Harry non se lo fa ripetete due volte e chiude gli occhi, strofinando la guancia sul palmo di Louis. L’altro ragazzo lo bacia velocemente sulle labbra e si risolleva in piedi.

Dopo aver sognato di mucche sventrate e di un Liam con gli occhiali da sole e le espressioni facciali di Horatio Caine, Harry viene risvegliato da un sonoro bacio nell’orecchio.

“Louis”, bofonchia tentando di scansarsi.

“Prova di nuovo”, dice Niall a pochi centimetri dal suo viso.

“La colazione è pronta”, annuncia Louis, che troneggia in piedi sopra di lui. “Alzati”.

Harry si copre la testa col piumone.

“Niall, prendigli i piedi”, ordina Louis.

Harry viene bruscamente privato del suo piumone dall’irlandese mentre Louis gli infila le mani sotto le ascelle, imponendogli di mettersi a sedere. Insieme, lui e Niall, lo sollevano da terra e lo trascinano verso la cucina, depositandolo malamente su una sedia. Harry ha ancora gli occhi incollati.

“Buon compleanno!”, dice Louis spettinandogli i capelli.

Harry emette un verso simile a un grugnito e si massaggia gli occhi.

“Niall, ti va di svegliare Zayn?”, propone Louis con tono malizioso.

Il biondo lo guarda incuriosito.

“Pensi quello che penso io?”, domanda con un luccichio negli occhi.

Louis ride.

“Hazza, ti prometto che poi asciugheremo il pavimento”, dichiara strizzandogli le spalle con entrambe le mani.

Harry ha troppo sonno per ribellarsi perciò afferra la tazza colma di tè che Louis gli ha messo sotto il naso e inizia a sorseggiarne il contenuto osservando con la coda dell’occhio il suo ragazzo e Niall che riempiono un bicchiere d’acqua a testa.

Quando qualche minuto dopo dall’altra stanza si solleva un urlo Harry è sicuro che il piano dei due ragazzi sia andato in porto. Non c’erano alternative: Zayn potrebbe rimanere addormentato anche sotto i bombardamenti, ma una doccia gelata non risparmia il sonno di nessuno.

Niall e Louis tornano in cucina correndo, inseguiti da uno Zayn fradicio e furioso che brandisce un cuscino a mo’ di arma.

“Giuro che vi ammazzo!”, urla mentre Louis e Niall si nascondono rispettivamente dietro la sedia di Harry e di Liam, ridendo come matti.

“Cazzo, Zayn, non volevi saperne di svegliarti!”, esclama Louis. “A mali estremi, estremi rimedi”.

“Avete almeno provato a chiamarmi, teste di cazzo?”, sbraita l’altro ragazzo.

Louis e Niall vengono scossi da un nuovo attacco di risa che fa infuriare Zayn ancora di più.

“Vi odio!”, esclama frustrato, lanciando verso di loro il cuscino.

“Scusa, ok? Scusa!”, dice Louis mettendo le mani avanti. Non sembra affatto dispiaciuto.

Zayn stringe i pugni e prende fiato.

“Me la pagherete”, sibila.

Louis si infila un pugno in bocca per impedirsi di ridere.

Zayn si sposta un ciuffo di capelli zuppo d’acqua dalla faccia.

“Vado ad asciugarmi”, annuncia. “ E a pianificare la mia vendetta”.

Quando è ormai fuori dalla stanza Louis e Niall si battono il cinque prima di sedersi.

“È stato uno scherzo piuttosto stupido”, commenta Liam.

Louis versa a Harry una porzione di porridge in una scodella. Harry non glielo aveva chiesto. Harry vuole i pancakes.

“Vuoi dirmi che tu avresti fatto di meglio?”, ribatte Louis.

Liam si stringe nelle spalle.

“Probabilmente”, mormora.

Louis solleva un sopracciglio.

“Mi piacerebbe vederti all’opera”.

Liam beve un sorso di tè.

“Non sfidarmi”.

Louis ride con fare canzonatorio.

“Zayn vi sta maledicendo in una lingua incomprensibile”, li informa Ed entrando in cucina, prima di prendere posto accanto a Harry.

“È arabo”, dice Liam.

Ed si gratta il mento.

“Avevo immaginato”, commenta.

“Dove sono i pancakes?”, piagnucola Harry.

Louis gli mette una mano sulla coscia.

“Prima mangia il porridge”, lo incoraggia. “Ci ho messo dentro le banane e taaanto miele”.

Il riccio sorride e gli stringe la mano prima di prendere una cucchiaiata di porridge.

Deglutire quello che appena messo in bocca è un’impresa.

“Non ti piace?”, domanda Louis apprensivo.

Harry annuisce con le guance gonfie. C’è una quantità abominevole di miele che rende i fiocchi di avena immangiabili.

Louis fa una smorfia.

“Puoi sputarlo, se vuoi”, afferma.

Harry lo ringrazia con uno sguardo e svuota nella ciotola il contenuto della sua bocca.

“Scusami, Lou, ma era troppo zuccherato”, mormora.

Louis china il capo, le guance tinte di imbarazzo.

“Volevo fare qualcosa di dolce per te”, borbotta.

Il petto di Harry è pervaso da un piacevole calore.

“Ma tu sei già dolce abbastanza”, ribatte.

Ed sputa il suo tè sul tavolo. Harry lo ignora e si allunga per afferrare la mano di Louis.

“Zayn è indemoniato”, afferma Gemma facendo ingresso in cucina. “Che gli avete fatto?”.

Niall scoppia a ridere e la attira a sé per farla accomodare sul suo grembo. Dopo averla resa partecipe dello scherzo ai danni di Zayn, Louis serve a tutti i pancakes da lui preparati. Questi almeno sono dolci al punto giusto.

“Programma della giornata?”, domanda Harry, al suo quarto pancake.

“Io e Niall prepareremo il pranzo, Ed e Zayn si occuperanno della cena, tu farai il dolce”, elenca Liam.

Ovviamente faremo anche dell’altro”, interviene Louis, impettito. “Tipo dei giochi. O magari no. Insomma, decidi tu, sei il festeggiato”.

Harry scrolla le spalle.

“Mi va bene tutto, per me l’importante è stare con voi”.

Louis gli accarezza i capelli.

“Noi non andiamo da nessuna parte, Haz”.

Harry non può fare a meno di pensare che il momento da lui più atteso è quello in cui potrà stare da solo con Louis. Ma non può dirlo ad alta voce. È imbarazzante e…irrispettoso nei confronti degli altri.

Quando hanno finito di mangiare di Zayn non c’è ancora traccia.

“Si sarà suicidato?”, domanda Louis, beccandosi un calcio da parte di Liam. “Vado a controllare”.

Harry sta aiutando gli altri a sparecchiare quando Louis torna urlando, brandendo in mano una scarpa.

“Ha pisciato dentro le mie Vans!”, esclama.

Il riccio si trattiene dal ridere solo perché l’espressione di Louis è così affranta che non merita una presa in giro.

“E adesso dov’è?”, domanda Niall.

Louis si appoggia al frigo con aria sconsolata.

“Credo stia facendo a pezzi uno dei tuo maglioni”, mormora.

L’irlandese balza in piedi e corre fuori dalla stanza.

“Non si scherza con Zayn”, dice Liam versandosi un bicchiere d’acqua. “Non ve la farà passare liscia”.

“Sì, ma le mie Vans..!”, piagnucola Louis.

Harry lo avvolge in un abbraccio.

“Le metteremo in lavatrice, non ti preoccupare”, lo rassicura, baciandolo sulla tempia.

“Non lasciategli neanche un pancake”, sibila Louis. “Non se li merita”.

Ed affonda la forchetta nei due pancakes rimasti sul piatto.

“Di questo posso occuparmi io”.

Louis annuisce, avvolgendo le braccia attorno alla vita di Harry e affondando la testa nell’incavo del suo collo.

“Così mi piaci, rosso”.

*

Liam e Niall impiegano il resto della mattinata a cucinare il pranzo, Ed e Zayn a giocare alla Xbox, Gemma a smaltarsi le unghie e a lamentarsi per il freddo e Harry e Louis a dormicchiare abbracciarti davanti al camino. Non c’è male.

Harry deve dare credito ai suoi amici come cuochi provetti: le loro lasagne sono buone quasi quanto quelle di sua madre.

“Il mio week-end ideale consiste proprio in questo: rilassarmi e mangiare”, afferma Gemma leccando la forchetta.

“Adesso non ho dubbi che tu e Niall siate fatti l’uno per l’altra”, la prende in giro Louis.

“Ehi, ho cucinato io quello che hai appena mangiato!”, protesta l’irlandese.

Louis ride mentre disegna dei ghirigori sul piatto con il coltello.

“Chi lava i piatti?”, domanda Liam massaggiandosi la pancia.

“Ci penso io, questa volta”, dichiara Gemma, alzandosi in piedi.

Un applauso parte spontaneo. La ragazza mostra a tutti il dito medio e inizia a sparecchiare.

“Vi va di giocare a qualcosa?”, propone Harry.

“Torneo di Fifa?”, domanda Niall dandogli una pacca sulla spalla.

“Pensavo più a un gioco di società”, ribatte il riccio.

“Io ho portato RisiKo e Monopoli!”, esclama Liam.

Louis poggia le gambe sul tavolo e fa un verso di disapprovazione.

“Non possiamo fare un gioco che non duri tutto il giorno?”.

“Perché, hai impegni oggi?”, interviene Zayn, pungente.

“Sai, non mi va di stare seduto attorno a un tavolo a guardare la tua faccia per tutto il pomeriggio”, gli risponde a tono Louis.

È da tutta la mattina che vanno avanti così.

“Giochiamo a nascondino, allora, così non dovremmo vederci proprio”, replica Zayn seccamente.

Harry si mette in piedi.

“Propongo una tregua”, afferma.

“NO!”, rispondono in coro Louis e Zayn.

Il riccio butta gli occhi al cielo e si rimette seduto. Sperava di passare un compleanno tranquillo, e invece…

Ed batte un pugno sul tavolo facendoli saltare tutti sul posto per la sorpresa e lo spavento.

“Ragazzi, io ho portato Guitar Hero!”, esclama. “Come ho fatto a dimenticarlo?!”.

“Mi piace”, commenta Harry sorridendo al suo amico.

“Però noi partiamo svantaggiati con Ed e Niall che sanno effettivamente suonare una chitarra”, borbotta Gemma.

“Non serve saper suonare la chitarra”, la informa il biondo. “Conosco degli ottimi chitarristi che sono delle schiappe a Guitar Hero”.

“E io conosco delle schiappe a suonare la chitarra che sono anche delle schiappe a giocare”, dice Ed, beccandosi un pugno sulla spalla da parte di Harry. “Chi ti dice che stavo parlando di te?”.

Il riccio gli fa la linguaccia mentre Louis lo attira a sé.

“Possiamo non prendere in giro il povero Hazza almeno fino a domani?”, lo difende stringendoselo al petto.

Ed sostiene il suo sguardo per qualche secondo prima di scoppiare a ridere.

“Nah”, dicono in coro lui e Louis, battendosi il cinque subito dopo.

Harry ce l’ha un po’ con loro per essersi coalizzati contro di lui ma…no, in realtà è tremendamente felice per questo nuovo sviluppo.

Come previsto e annunciato dal suo migliore amico Harry è un totale disastro a Guitar Hero, ma non è colpa sua. È l’ansia che gli fa sgarrare tutti i tasti. Questo gioco mette pressione e a lui non piace fare le cose sotto stress.

“Ne ho abbastanza”, annuncia mollando la chitarra a Liam. “Vado a preparare la mia torta di compleanno”.

“Hai bisogno di aiuto?”, domanda il suo amico armeggiando coi tasti della chitarra.

“No, grazie, voi continuate pure a giocare”, afferma Harry, lanciando un’occhiata a Louis nella speranza di chiedergli senza chiederglielo di fargli compagnia in cucina, ma l’altro ragazzo è troppo impegnato a suggerire a Liam la prossima canzone.

Dopo aver racimolato tutti gli ingredienti e localizzato tutti gli strumenti necessari alla preparazione della sua torta Harry si lega il ciuffo con un elastico, in parte per motivi igienici e in parte per semplice comodità. Spera solo che Gemma non lo veda per non essere preso in giro come ogni volta.

Canticchiando un motivetto sottovoce il ragazzo si mette all’opera. Cucinare lo rilassa e gli dà uno scopo: gli piace creare, ma in particolare ama l’idea di fare qualcosa per il piacere di qualcun altro. Ok, c’è anche una buona dose di autocompiacimento quando si realizza un’opera – culinaria, letteraria, musicale o artistica che sia – però la soddisfazione deriva anche e soprattutto dall’aver reso felici coloro che ne hanno fruito. O almeno lui la pensa così. Se dovesse mai raggiungere i livelli di un Gordon Ramsay sicuramente comincerebbe a non disdegnare anche la fama o i soldi, ma per il momento sta cucinando per i suoi amici e fare contenti loro è la sua priorità.

Harry decide di optare per una semplice torta al cioccolato, sia perché è quella con la quale ha più dimestichezza sia perché ha una limitata lista di ingredienti.

È intento a versare la farina in una ciotola quando Louis fa capolino dalla porta.

“Disturbo?”, domanda il nuovo arrivato.

Harry si prende il tempo di contemplarlo per qualche secondo: non gli capita spesso di avere intorno un Louis in “tenuta domestica”, con indosso dei pantaloni sportivi dal cavallo basso ma stretti sul sedere, una felpa larga che gli ingloba le spalle strette e un cappello di lana morbida dal quale gli sfugge un ciuffo di capelli. Harry sarà anche accecato dall’amore ma non si può negare che Louis sia incredibilmente attraente con addosso qualsiasi cosa. Gli viene voglia di coccolarlo e poi farselo sul tavolo, sporco di farina e di cacao in polvere. Harry deve ammettere che le sue fantasie erotiche sono inusuali, ma come si può biasimarlo? Louis è nella sua cucina, soffice e invitante come una torta.

Tu non disturbi mai”, afferma sorridendo.

Louis ricambia il suo sorriso e avanza verso di lui.

“Cosa stai preparando?”, chiede, immergendo un dito nel cioccolato fuso.

Harry schiaffeggia la sua mano.

Un pollo arrosto”, ribatte sarcasticamente.

Louis si lecca il dito e sorride apertamente, i denti sporchi di cioccolato.

Il cuore di Harry gli sfarfalla nel petto e la voglia di mettere in pratica le sue fantasie rischia di prendere il sopravvento.

“Come va di là?”, indaga, tornando a dedicarsi al suo dolce.

Louis continua a leccarsi l’indice anche se ormai è perfettamente pulito e lucido di saliva, le labbra arricciate in un sorriso malizioso. Harry non gliela darà vinta.

“Gemma e Niall sono in finale”, mormora.

Harry ridacchia.

“Sarà una sfida all’ultimo sangue”.

Louis si fa più vicino.

“Ho come l’impressione che del sangue scorrerà veramente visto quanto sono agguerriti”, ribatte.

Harry scuote il capo.

“Conoscendo Gemma è probabile”.

Louis mette di nuovo il dito nel cioccolato, immergendolo per intero.

“Lou!”, protesta il riccio. “Quello che stai facendo va contro tutte le norme igieniche esistenti!”.

Louis avvicina il dito alla sua bocca. Harry lo osserva con gli occhi sgranati pensando che quel dito è appena stato dentro la bocca di Louis e questo basta per fargli infiammare le guance e l’addome.

“Assaggia”, ordina l’altro ragazzo.

“Ho già assaggiato”, replica Harry.

Louis gli stringe il fianco con una mano.

“Assaggia di nuovo”, sussurra in tono perentorio.

Harry lo guarda con la coda dell’occhio e tira fuori la lingua per leccare via il cioccolato dal dito del suo ragazzo.

Louis trattiene il fiato per tutto il tempo mentre Harry si guarda bene dal non lasciare neanche una traccia di cioccolato sulla sua pelle.

“Va bene?”, domanda quando ha finito, passandosi la lingua sulle labbra.

Le pupille di Louis sono sottili come spilli e la sua mano sul fianco di Harry ha una presa dolorosamente feroce.

“Lou?”, lo chiama il riccio con un filo di voce. Sarebbe un ingenuo se non si fosse accorto del cambiamento di atmosfera.

Louis per tutta risposta si mette sulle punte e gli afferra i capelli alla base della nuca, attirandolo bruscamente verso di sé. I denti di Harry cozzano contro quelli di Louis ma entrambi sono veloci a recuperare. La lingua di Louis cerca la sua e il cioccolato che hanno appena mangiato rende il bacio dolce e appiccicoso allo stesso tempo, ma la presa dell’altro ragazzo sulla sua nuca e l’insistenza della sua bocca lo rendono anche aggressivo.

Louis, stringendolo ancora per un fianco, lo spinge verso il frigorifero. La schiena di Harry urta il frigo con un rumore secco, mentre una delle calamite attaccate sulla sua superficie rotola sul pavimento. L’altro ragazzo affonda anche la mano che prima artigliava il fianco di Harry nei suoi capelli. Il riccio sente l’elastico cedere mentre alcuni ciuffi gli ricadono sulla faccia.

Louis spinge una gamba in mezzo alle sue e Harry è così eccitato che non può fare a meno di emettere un verso gutturale. Quando solleva un braccio per stringere una natica di Louis tra le dita un’altra calamita si stacca dal frigo e cade per terra, spezzandosi. Harry ne immagina i pezzi sul pavimento, vicino ai piedi scalzi di Louis, ma non può vederli perché ha gli occhi chiusi. Per quanto lo riguarda potrebbe crollare il soffitto e lui continuerebbe a baciare e toccare Louis sotto una pioggia di intonaco e cemento.

È un colpo di tosse a riportarli alla realtà.

“Prendetevi una stanza quando è così”, dice Gemma con estremo divertimento nella voce.

Louis si allontana da Harry e si passa una mano sulla bocca. Il cappello gli pende su un lato della testa e le sua faccia è color porpora.

Il riccio si schiarisce la voce e combatte l’urgenza di sistemarsi il cavallo dei pantaloni.

“Cosa vuoi?”, sibila tra l’infastidito e l’imbarazzato, maledicendo mentalmente sua sorella.

“Niall si è beccato il manico della chitarra su uno zigomo”, afferma Gemma. “Sono venuta a prendere del ghiaccio”.

Harry la osserva impassibile per qualche secondo mentre Gemma lo fissa impaziente con le braccia incrociate sul petto.

“Se ti spostassi dal freezer potrei prenderlo e andarmene, sai?”, lo informa la ragazza.

Harry avverte una nuova ondata di calore risalirgli lungo il collo. Può ancora sentire l’eco delle dita di Louis sulla sua nuca e sul suo fianco ed è quasi tentato di sollevarsi il maglione per scoprire se l’altro ragazzo abbia effettivamente lasciato le proprie impronte sulla sua pelle.

“Ok”, mormora, spostandosi di lato.

Gemma gli rivolge un ghigno e si piega per aprire lo sportello del freezer e tirarne fuori una busta con del ghiaccio.

“È grave?”, domanda Harry con voce arrochita, notando con la coda dell’occhio Louis mordersi il labbro per non ridere.

Gemma gli batte una mano sulla spalla.

“Sopravvivrà”, lo rassicura.

Harry annuisce e si passa una mano tra i capelli. Dove sarà finito il suo elastico?

“Riuscirai a finire questa torta senza cedere di nuovo ai piaceri della carne?”, lo prende in giro la ragazza.

Harry la spinge colpendola sulla spalla e sua sorella calpesta coi piedi i resti della calamita in frantumi per terra.

“La mamma non ne sarà felice”, dichiara Gemma guardando il pavimento. “Pulisci tutto, ok?”.

Harry fa cenno di sì con la testa e la prega di andarsene.

Quando sua sorella è uscita dalla stanza Louis si piega a raccogliere i cocci della calamita raffigurante una spiaggia. Dovrebbe essere un souvenir della vacanza in Spagna di Anne e Robin di qualche anno prima.

“Mi dispiace”, mormora stringendo in mano i pezzi dell’oggetto, spezzatosi in tre.

Harry lo invita ad alzarsi con un gesto della mano.

“Non è un problema”, dichiara. “Penso che si possa incollare”.

Louis poggia i resti del souvenir sul tavolo. Ha le spalle piegate e un’espressione mesta e Harry non riesce a vederlo così. Non ha fatto niente di male, non hanno fatto niente di male.

“Vieni qui”, dice allargando le braccia.

Louis poggia il mento sulla sua spalla e gli circonda la vita con le braccia.

Harry può sentire il battito forsennato del proprio cuore al quale fa eco quello di Louis mentre gli accarezza i capelli con una mano.

“Questa notte saremo solo io e te”, sussurra. “Nessuno ci interromperà, non ti preoccupare”.

Louis sospira.

“Harry, lo sai che non voglio costringerti a fare cose che non vuoi fare, ne abbiamo già parlato”, afferma. “Anche prima, scusami, non volevo essere così…brutale e prepotente”.

Harry ride strofinando il naso sulla sua testa.

“Lou, ci ho pensato e voglio farlo”, ammette. “E non sei stato brutale e prepotente, ma sexy e...ok, un pochettino brutale, ma in maniera eccitante”.

Louis stringe la presa sui suoi fianchi.

“Haz, ci hai pensato sul serio?”, domanda con voce sottile.

“Lou, ti amo e ti voglio perché non dovrei voler fare il passo successivo?”, ribatte prontamente il riccio.

Louis fa un passo indietro e lo guarda negli occhi con intensità, poi gli afferra il viso con entrambe le mani.

“Ti-, ti voglio anch’io”, dichiara. “Ti voglio da morire”.

Lo stomaco di Harry fa una serie di capriole perché le parole di Louis sembrano nascondere un doppio senso. Oppure lui si sta facendo un film mentale.

Louis lo bacia con fermezza sulle labbra.

“Posso aiutarti con la torta?”.

Harry gli accarezza un orecchio.

“Prometti di non infilare più le dita nel cioccolato per poi leccartele subito dopo?”.

Louis ridacchia.

“Ti do la mia parola”, dichiara solennemente.

Harry sorride.

“Ok”, acconsente. “Però lascia fare a me il grosso del lavoro”.

Louis si allontana e finalmente si aggiusta il cappello sulla testa.

“Come se io avessi idea di cosa bisogna fare!”.

Harry ride e si passa le dita tra i capelli.

“Laviamoci le mani e prepariamo questa torta, dai”, lo esorta.

Louis fa una smorfia.

“Quasi dimenticavo!”, esclama battendosi una mano sulla fronte.

“Che succede?”, domanda Harry, incuriosito.

Louis afferra il sacco con la farina e se lo stringe al petto.

“Cosa vorresti fare con quello?”, lo interroga il riccio vagamente in allarme.

Louis ghigna.

“Te lo riporto subito”, promette indietreggiando verso la porta.

“Che devi fare?”, insiste Harry.

Louis si guarda un attimo le spalle prima di rispondere.

“Devo metterne un po’ nello shampoo di Zayn”, sussurra con fare cospiratorio. “O forse più di un po’”.

Harry butta gli occhi al cielo.

“Quando la finirete?”, borbotta.

“Oh, è appena iniziata”, dichiara Louis sogghignando.

Harry scuote il capo e si appoggia con la schiena al lavandino, incrociando le braccia sul petto.

“Farò finta di non aver visto niente”, decide. “Muoviti che mi serve. E non ne usare troppa!”.

Louis gli mostra un pollice in su e sparisce oltre la porta.

Harry sospira. È innamorato di un cretino. Eppure non lo cambierebbe con nessuno al mondo.

*

Zayn accende l’ultima candelina sulla torta e posa l’accendino nella tasca dei jeans.

“Pronto a soffiare?”, domanda guardando Harry con un mezzo sorriso.

Il riccio stringe le dita sul bordo del tavolo.

“Dovete proprio fare un video?”, piagnucola.

Niall e Gemma annuiscono, i telefoni in posizione, pronti a riprendere.

Harry sospira e si sistema dietro l’orecchio il ciuffo che gli penzolava davanti alla faccia.

“Ricordati di esprimere un desiderio”, dice Louis.

Harry gonfia le guance e si accinge a soffiare. Ha già pensato al suo desiderio: dopo aver escluso “ voglio sentirmi dire ti amo da Louis”, “ voglio vincere le Nazionali” e “ voglio diventare un cantante famoso” ha deciso di optare per un semplice “voglio che Louis sia felice”. È la sua priorità, dopotutto.

Quando tutte le candele sono spente – con le ultime due ha dovuto combattere una strenua battaglia, che è stata filmata e verrà usata contro di lui per i giorni a venire – Harry arrossisce sotto la pioggia di auguri e di applausi dei suoi amici. È tremendamente imbarazzante fare il compleanno, perché lui odia essere osannato per meriti non suoi. È semplicemente nato, cosa c’è da festeggiare?

“Sorridi!”, urla Gemma puntandogli il telefono in faccia. Harry fa un segno di vittoria con le dita e tira fuori la lingua.

Dopo aver soddisfatto le richieste di Gemma Harry viene affiancato da Niall, che lo  aiuta a rimuovere le candeline dalla torta. Lo zigomo destro del suo amico è gonfio e arrossato.

“Ti fa male?”, domanda Harry, poggiando una candelina sul tavolo e passando a quella successiva.

“Mi dà un po’ fastidio”, ammette il biondo. “Almeno ho vinto la sfida”.

Harry scoppia a ridere.

“Contento tu”, afferma sorridendogli.

Louis si avvicina e gli mette un braccio attorno alle spalle.

“Potresti andare un po’ più veloce, Haz? C’è gente che vuole mangiare”.

Harry si imbroncia. Louis lo bacia sulla bocca con uno schiocco sonoro e lo spinge di lato con un colpo d’anca. Insieme tagliano a fette la torta e la distribuiscono ai loro amici.

Quando sono tutti seduti sul tappeto del salotto coi piatti in grembo Harry li osserva con un misto di ansia e anticipazione, senza osare, però, incitare nessuno ad assaggiare la sua torta per chiedere loro un parere.

“Haz, è buonissima”, afferma Niall dopo il primo morso.

Il riccio gli sorride compiaciuto.

“Grazie”, dice timidamente. “Anche Louis mi ha aiutato”.

Gemma ridacchia.

“Quando sono entrata in cucina a prendere il ghiaccio stavano lavorando davvero duramente”, commenta. “Erano così presi dalla preparazione della torta e tutti accaldati per la fatica e l’impegno”.

Harry diventa bordeaux ma decide di non replicare. Niall si spancia dalle risate. Traditore.

Louis si piega verso il suo orecchio.

“Sarebbe un problema se cominciassi a nutrire sentimenti poco amichevoli nei confronti di tua sorella?”, sussurra.

Harry ride e si stringe nelle spalle.

“Tranquillo, non saresti l’unico”, ribatte. “Col tempo ci farai l’abitudine”.

Louis sorride con la bocca piena prima di strappare dalle mani di Liam la bomboletta di panna spray e spruzzare un po’ del suo contenuto sul proprio piatto.

“Ne vuoi?”, domanda offrendola a Harry.

Questi spalanca le labbra e tira indietro la testa per farsi spruzzare la panna dritto in bocca. Quando un po’ gliene cola sul mento Louis la raccoglie con un dito e la lecca via.

“Non vogliamo assistere ai vostri preliminari”, borbotta Zayn, spostandosi dall’altro lato del tappeto.

Harry rischia di strozzarsi con la panna che ancora non gli si è sciolta del tutto in bocca. Louis gli batte una mano sulla schiena guardando Zayn in cagnesco.

Dopo che hanno finito di mangiare, i ragazzi tirano fuori il loro regalo per Harry.

Il riccio drizza la schiena incuriosito mentre Liam avanza verso di lui portando in braccio una scatola avvolta in carta da regalo giallo fosforescente.

“Questo è da parte di tutti noi”, dichiara depositandola ai suoi piedi.

Harry accarezza la superficie della scatola.

“Grazie”, mormora.

“Magari prima aprilo, no?”, lo prende in giro Ed.

Harry si morde il labbro inferiore. Aprire i regali gli mette sempre più ansia di quanto dovrebbe.

“Da parte di tutti voi?”, ripete. Non può fare a meno di provare una fitta di dispiacere al pensiero che Louis abbia partecipato a un regalo generico assieme agli altri.

Ed annuisce.

“Sì, da parte di tutti”, conferma. “Perfino tua sorella ha sganciato la sua quota”.

“Ehi!”, protesta Gemma, appollaiata sul divano.

Harry ride e attira la scatola verso di sé. Dopo aver rimosso il fiocco rosso inizia a staccare lo scotch agli angoli finché Ed non si schiarisce la voce con  un colpo di tosse.

“Perché devi essere maledettamente lento qualunque cosa tu faccia?”, sbotta con impazienza.

Harry inizia a strappare la carta senza alcun riguardo. Sotto l’involucro scopre una confezione di cartone. La foto sulla scatola raffigura un aggeggio rosa e-

“È un kit per karaoke?”, esclama. “Rosa?”.

Ed lo aiuta ad aprire la confezione e a tirare fuori il dispositivo.

“Ha anche in dotazione due microfoni”, lo informa. “È anche un lettore DVD – guarda, c’è un display dove scorrono le parole delle canzoni – ma ha pure un ingresso USB e può essere collegato alla TV o a un amplificatore”.

Harry non ha mai visto niente di più meraviglioso in vita sua.

“Ti piace?”, domanda Niall con esitazione.

“Il modello e il colore li ha scelti Louis”, afferma Gemma con una sfumatura di disapprovazione nel tono di voce.

Harry accarezza lo schermo dell’impianto e sorride. È così fantasticamente rosa, come potrebbe non piacergli?

“Lo amo”, dichiara. “Al cento per cento. È il regalo più bello della mia vita”.

I suoi amici ridono – Liam sospira, sollevato – e gli si stringono intorno per guardarlo da vicino.

“Almeno avremo qualcosa da fare nei prossimi giorni”, commenta Zayn.

“Ti stai già annoiando, Malik?”, ribatte Louis.

Il moro lancia uno sguardo di scuse a Harry.

“Non è quello che volevo dire”, borbotta.

Harry lo rassicura con un sorriso.

“Fatevi abbracciare”, prega allargando le braccia.

Per tutta risposta Niall gli zompa addosso facendolo sbilanciare all’indietro. Presto anche gli altri gli saltano addosso e Harry si ritrova schiacciato sul pavimento dal peso dei migliori amici che si possano desiderare.

“Ti piace davvero?”, mugugna Niall vicino al suo orecchio.

Alcuni ciuffi dei suoi capelli stanno rischiando di accecare Harry che però non può muovere le braccia per spostarli.

“Davvero davvero”, conferma, le parole che gli escono a fatica.

“Lo userai?”, domanda Liam nei pressi della sua spalla.

“Certo!”, esclama Harry.

“Lo useremo”, interviene Ed. “Facciamo pratica per le Regionali”.

“State fermi un attimo, per favore” implora Gemma ridacchiando, l’unica in piedi. “Sembra stiate facendo un’orgia”.

Il rumore di un flash informa tutti che ha appena scattato loro una fotografia. Almeno avranno un ricordo perenne di questo momento.

“Zayn se non la smetti di pizzicarmi il sedere ti stacco quelle dita a morsi!”, minaccia Louis, penultimo della pila.

“Non sono stato io!”, protesta il ragazzo sopra di lui.

Niall scoppia a ridere, il suono della sua risata che riverbera nel petto di Harry.

“Ok, ok, alzatevi che tra un po’ non respiro più”, prega il riccio spingendo i fianchi verso l’alto.

Quando i suoi amici lo alleggeriscono del loro peso Harry prende una boccata d’aria.

Louis gli offre una mano per aiutarlo ad alzarsi.

“Grazie”, dice il festeggiato accettando il suo ausilio.

Louis lo attira verso di sé e gli dà un bacio sul collo.

“Più tardi ti darò un regalo”, afferma. “Solo da parte mia”.

Harry gli accarezza la schiena.

“Sì, lo so”, replica nascondendo un sorriso nella sua spalla.

“Cos-, no”, mormora confuso Louis. “Non intendevo quello, cioè, anche, però no, cioè, parlavo di un regalo vero”.

Harry avvampa.

“Un altro?”.

Louis gli prende una mano e fa un passo indietro.

“È una sciocchezza”, ammette. “Però…è simbolica”.

Harry lo guarda con curiosità per qualche secondo.

“Va bene”, dichiara.

Louis si mette sulle punte e gli poggia una bacio all’angolo della bocca.

“Buon compleanno”.

*

Il battito del cuore di Harry accelera istantaneamente ed esponenzialmente nell’attimo in cui Louis si chiude la porta della camera alle spalle, con un rumore secco che dà un senso di finalità al gesto: ci siamo, non si torna indietro.

Harry si strofina i palmi suoi pantaloni. Gli tremano le mani, le gambe, perfino la vista e i pensieri. Si sente ubriaco, con l’unica differenza che è perfettamente lucido.

Louis ha un’espressione impenetrabile sul viso e nasconde le mani dietro la schiena. Harry non sa se sentirsi sollevato al pensiero che almeno uno dei due abbia il controllo della situazione oppure tradito per essere l’unico nel pallone. Un po’ di empatia non gli farebbe male.

“Non dobbiamo farlo per forza”, ripete Louis con voce roca.

La mano di Harry ha un guizzo involontario e il ragazzo, per coprire il nervosismo, si passa le dita tra i capelli.

“Lo so, ma voglio farlo”, insiste. “Se lo vuoi anche tu, si intende”.

“Certo che lo voglio”, ribatte Louis, la voce che gli si incrina sull’ultima sillaba.

Harry è quasi certo che siano in due a essere nervosi, adesso.

“Ok”, mormora.

Louis fa un passo verso di lui.

“Non sembri molto convinto”, dichiara. “Sei talmente pallido che sembra che tu abbia appena visto un fantasma”.

Il riccio si morde il labbro inferiore.

“Lou”, prega mentre il cuore gli rimbomba nelle orecchie e le sue membra sono fatte di gelatina.

L’altro ragazzo si avvicina a lui e comincia a strofinargli le braccia con le mani.

“Rilassati, ok?”, sussurra cercando i suoi occhi.

Harry si lascia sfuggire un sospiro tremulo.

Louis risale con le mani fino al suo collo e lo attira a sé.

“Se non ti calmi c’è poco da fare”, dice, poggiando la fronte contro la sua.

Harry si concentra sulle sue labbra, su quanto voglia baciarle e su quanto desideri averle dappertutto. Lo vuole veramente, ma è terrorizzato dall’idea di non essere all’altezza delle aspettative di Louis. O delle proprie. E questo terrore rischia di rovinare tutto, frapponendosi tra lui e la cosa migliore che gli sia capitata nella vita.

“Ok”, si sforza di dire.

“Andrà tutto bene”, mormora Louis sfiorandogli le labbra con le proprie. “Non hai niente di cui aver paura, sono solo io”.

Appunto, vorrebbe rispondere Harry.

Louis lo bacia dolcemente e Harry si lascia andare, arrendevole e molle tra le sue braccia, mentre l’altro ragazzo gli afferra il viso con una mano, ed è come se la sua presa lo tenesse tutto intero, impedendogli di crollare e frantumarsi.

“Hai capito quello che sta per succedere?”, domanda Louis continuando a fargli delle carezze circolari sul viso con il pollice, per calmarlo e allo stesso tempo mantenerlo vigile.

Harry, in effetti, si sente un po’ come se fosse drogato.

“Certo”, afferma, prendendo un respiro profondo.

“No, Harry, ascoltami attentamente”, dice Louis tenendogli la testa anche con l’altra mano e obbligandolo a guardarlo negli occhi. “Quello che sto cercando di dirti è che tra poco il mio pene sarà dentro il tuo sedere, sei pronto a tutto ciò?”.

Lo stomaco di Harry fa una capriola.

“Perché devi togliere tutto il romanticismo alla cosa?”, protesta.

Louis assottiglia gli occhi.

“Ti sto dicendo le cose come stanno, nel caso tu voglia ripensarci”, afferma. “E…possiamo anche fare al contrario, se capisci cosa intendo. Solo che forse sarà un po’ più complicato, però, uhm, decidi tu, non voglio importi niente. Sul serio”.

Harry nota come Louis sia violentemente arrossito durante il suo discorso.

“No, voglio che sia tu a-, a farlo”, dichiara. “Hai già esperienza, diciamo, e io-, dio, Lou, non ho proprio idea di cosa fare”.

Louis sorride teneramente.

“Non sono mai stato con un ragazzo, però, sì, ho un po’ più esperienza di te in fatto di sesso”.

È il turno di Harry di arrossire.

“Esatto”, mugugna.

“Hai mai-“, inizia Louis prima di interrompersi per schiarirsi la voce. “Hai mai provato a usare le…dita?”.

Harry è un attimo sopraffatto. La verità è che, anticipando questo momento, ha già “sperimentato” da solo, per non trovarsi del tutto impreparato all’idea di avere qualcosa su per il sedere. Anche se niente potrebbe prepararlo all’idea di un pene dentro di sé. Comprare un dildo era fuori discussione – come lo avrebbe spiegato a sua madre se lo avesse trovato? -anche se probabilmente gli sarebbe stato utile.

“Forse è meglio limitarci a quello, per stasera”, dice Louis. “E poi approfondire la pros-”.

“No”, lo interrompe bruscamente Harry. “Ho già provato, sì, e adesso voglio te, d’accordo? Non solo le tue…le tue…dita”.

Louis sospira e chiude gli occhi.

“Ok, ok”, dice. “Adesso, uhm, credo che come prima cosa dovresti, ehm, farti una doccia, ok? Così ti rilassi anche”.

Harry non è mai stato così vicino a vomitare, altro che rilassarsi.

Louis sembra avvertire la sua tensione, perciò lo bacia, accarezzandogli con un mano il viso e con l’altra la schiena.

“Andrà tutto bene”, ripete. “Siamo invincibili, ok?”.

Harry non ha mai amato nessuno così tanto in vita sua e probabilmente mai amerà qualcun altro con la stessa intensità, lo stesso abbandono e la stessa cieca fiducia con la quale ama Louis.

“Mi fido di te”, dice poggiando la testa contro la spalla dell’altro ragazzo.

“Anch’io mi fido di te”, gli fa eco Louis. “Più di chiunque altro”.

Harry si sente avvolgere da una calma che lo stordisce un po’, dopo tutta l’agitazione. Può farcela, possono farcela.

“Vado a farmi la doccia”, annuncia.

Louis lo bacia sulla guancia.

“Ti aspetto qui”.

“Perché, dove altro vorresti andare?”, scherza Harry facendogli l’occhiolino, tentando di alleviare la tensione.

Stando bene attento a non bagnarsi i capelli  - non vuole perdere altro tempo per asciugarli – il ragazzo si lava, dedicando particolare cura e attenzione a una determinata parte del corpo. Posso farcela, posso farcela, si ripete.

Quando esce dal bagno incontra sua sorella, appena sgattaiolata fuori dalla camera che divide con Niall.

“Hazza”, lo saluta Gemma.

“Sto per fare sesso con Louis”, ammette d’impulso Harry. Forse aveva proprio bisogno di sfogarsi.

Gemma scoppia a ridere.

“E io sto per fare sesso con Niall”, sussurra. “O almeno spero”.

Harry non può fare a meno di scoppiare a ridere anche lui.

“Buon per te”.

Gemma lo attira inaspettatamente a sé per abbracciarlo.

“Andrà tutto bene”, lo rassicura anche lei.

Harry le è grato per il suo supporto.

“Lo amo”, afferma, affondando il naso tra i capelli di sua sorella. “Ho paura, ma lo amo”.

“Lo so”, mormora lei. “Ed è questo che lo renderà speciale. Ma non aspettarti che sia perfetto, ok?”.

Harry annuisce.

“Non c’è bisogno che sia perfetto, avremo tempo per fare pratica”, ammette.

Gemma gli scompiglia i capelli.

“Buona fortuna, fratellino”, dice. “Usa le precauzioni e non farti troppo male là dietro”.

“Come fai a sapere che sarò io a prenderlo?”, domanda Harry tirandosi indietro.

Gemma ride.

“Ho sempre pensato fossi un passivo nato”.

“Gemma!”, esclama Harry. “Aspetta, dovrei offendermi o…?”.

Sua sorella lo spinge colpendolo sulla spalla.

“Non fare aspettare il tuo ragazzo, muoviti!”.

Quando Harry rientra in camera – con un nodo allo stomaco se possibile più stretto di prima – la trova illuminata da una serie di candele profumate, che danno alla stanza un’aria placida e rilassante.

“Avevi programmato tutto?”, domanda impressionato a Louis, seduto a gambe incrociate sul letto.

L’altro ragazzo si stringe timidamente nelle spalle.

“Ho deciso di venire…preparato”, ammette.

Harry sorride. Il ronzio nelle orecchie e la bolla d’ansia all’altezza del petto a poco a poco vanno affievolendosi. Posso farcela.

Louis gli fa cenno di avvicinarsi. Harry non esita ad avanzare verso di lui fino a scontrare le gambe contro il letto, guardando Louis dall’alto.

“Romantico”, commenta sfiorando con una mano i capelli dell’altro ragazzo, che piega la testa di lato per andare incontro alla sua carezza.

Harry poggia entrambe le ginocchia ai lati del corpo Louis e lo spinge indietro sul letto.

“Non dovevo starci io sopra?”, scherza questi.

“Sta’ zitto”, ribatte Harry prima di baciarlo.

Louis emette un verso compiaciuto e lascia scorrere le mani sulla schiena di Harry, che rabbrividisce al contatto. Ha deciso di non rivestirsi del tutto, dopo la doccia, indossando solo le mutande e i jeans.

Il riccio gli bacia gli zigomi, la fronte, il naso, le palpebre, la mascella, poi si sposta sul suo collo, che morde e lecca. Louis affonda le unghie nella sua carne.

“Posso spogliarti?”, domanda Harry con esitazione.

“C’è bisogno di chiederlo?”, ribatte Louis, le guance arrossate e gli occhi velati.

Harry si solleva e si sposta di lato per dare spazio a Louis di inginocchiarsi sul letto. Il riccio si sistema davanti a lui e afferra i lembi della sua felpa.

“Sei bellissimo”, mormora, baciandolo sulle labbra.

“Non hai ancora visto niente”, scherza Louis, sollevando le braccia quando Harry fa per tirare la felpa verso l’alto.

Louis viene attraversato da un brivido quando Harry lo tiene per i fianchi e inizia a lasciare una scia di baci sulle sue clavicole, sul petto, sull’addome. Harry è così profondamente innamorato di ogni centimetro di pelle del suo ragazzo che vorrebbe innalzare un altare o scrivere poemi sui peli del suo petto, sul suo ombelico stretto, sulla sua pancia. Gli tremano le labbra e il cuore ogni volta che lo sfiora.

Louis affonda una mano tra i capelli di Harry e attira la sua testa verso l’alto per baciarlo mentre il riccio lo tocca dappertutto perché non vuole sprecare nessuna possibilità di mettergli le mani addosso.

Quando infila le mani nei pantaloni di Louis per stringergli le natiche nude scopre che l’altro ragazzo non ha le mutande.

“Louis”, sospira sopraffatto, attirando il bacino dell’altro ragazzo verso il suo.

Louis ghigna e si piega a baciargli le clavicole, passandoci sopra la lingua.

Harry imprime le dita nel sedere di Louis ed emette un verso di piacere alla sensazione della lingua morbida e bagnata dell’altro ragazzo.

 Louis lo bacia ancora e dovunque riesce ad arrivare prima di infilare le dita nell’orlo dei pantaloni di Harry e sganciare il bottone dei suoi jeans.

“Ok?”, domanda incatenando i suoi occhi a quelli di Harry, mentre inizia a tirare verso il basso la zip.

“Ok”, gli fa eco Harry.

Louis lo spinge delicatamente sulla schiena e si sistema in mezzo alle sue gambe.

Harry vuole vederlo nudo e vuole sentirlo sulla sua pelle, perciò gli stringe le cosce con le mani.

“Toglili”, prega.

Louis annuisce e si libera repentinamente dell’indumento, gettandolo ai piedi del letto.

Harry avrebbe preferito uno slow motion, perché non era pronto a vederlo, così, subito, in tutta la sua gloriosa e nuda bellezza. Harry ha l’acquolina in bocca solo a vedere la peluria sul pube dell’altro ragazzo.

Louis non perde tempo e si posiziona di nuovo su di lui, abbassandogli completamente la zip mentre Harry sfiora coi polpastrelli la pelle d’oca sulle sue cosce e la leggera peluria, rapito e incredulo.

L’altro ragazzo tira delicatamente i pantaloni di Harry verso il basso per rimuoverli, sottraendosi perciò al suo tocco.

Quando è riuscito con successo a far passare i piedi di Harry attraverso i buchi dei pantaloni Louis sorride soddisfatto e, risalendo la gamba dell’altro ragazzo con una mano, si ferma a stringergli un ginocchio.

Harry lo guarda a bocca aperta, nudo tra le sue gambe nude. Sono entrambi molto nudi e per un attimo gli sembra incredibile. Meraviglioso e incredibile.

Louis troneggia su di lui e lo guarda altrettanto meravigliato prima di piegarsi per baciarlo. Harry lo attira su di sé e non gli importa di essere schiacciato dal suo peso se questo significa che i loro corpi allineati si stanno toccando in tutti i punti possibili. E in tutti i punti in cui si stanno toccando scorre un fuoco che rende la loro pelle incandescente.

Harry dimentica la paura, in questo momento. È difficile concentrarsi sulle proprie sensazioni, separarle, analizzarle, quando non sai dove finisce il tuo corpo e inizia quello dell’altro.

Louis fa leva su una mano e solleva il busto, senza smettere di baciarlo. Harry intreccia le gambe dietro di lui e attira il suo bacino contro il proprio, premendogli i talloni sulle natiche. Gemono all’unisono quando le loro erezioni si scontrano.

L’altro ragazzo fa sgusciare una mano tra i loro corpi per avvolgere le dita attorno all’erezione di Harry, che sobbalza al contatto improvviso. Louis muove la mano su e giù, lentamente, forse per non fargli troppo male.

Harry si morde l’interno della guancia e volta il viso di lato.

“Ehi, guardami”, sussurra Louis. “Non trattenerti, lasciati andare. Fallo per me”.

Harry spalanca le labbra, liberando il suono che aveva cercato di controllare e il suo viso si contorce in una smorfia quando Louis accelera impercettibilmente il ritmo, carezzandogli la punta con il pollice.

“Bravo ragazzo”, dice Louis succhiandogli il labbro inferiore.

Harry è costretto a chiedergli di fermarsi perché è vicino a venire prima ancora che abbiano iniziato quello che devono iniziare.

Louis ghigna e dopo avergli stampato un ultimo bacio sulle labbra comincia la sua discesa verso il basso, lasciando una scia di baci lenti sul suo petto e sul suo addome, fino ad affondare il naso tra i peli del suo pube.

Harry fa un verso del quale se fosse abbastanza lucido si vergognerebbe.

Louis evita consapevolmente la sua erezione e indietreggiando sul letto gli afferra delicatamente le caviglie, poi comincia a baciargli le gambe e le cosce, alternando l’una e l’altra.

Dopo avergli succhiato l’interno coscia fino a lasciargli un segno Louis afferra di nuovo l’erezione di Harry e avvicina le sue labbra alla punta, baciandola. Il riccio rotea gli occhi verso l’alto e deve fare uno sforzo immane per non chiudere le gambe incastrando la testa dell’altro ragazzo.

Louis fa ruotare la lingua sulla punta prima di prenderla in bocca. Harry non può impedirsi di spingere il bacino verso l’alto, guadagnandosi un’occhiataccia da parte del suo ragazzo, che con una mano lo blocca contro il letto.

“Lou, basta, ti prego, basta”, ansima mentre l’altro ragazzo succhia e si aiuta con la mano dove non riesce ad arrivare con la bocca.

“Non vuoi venire?”, domanda Louis, le labbra lucide e la voce arrochita.

A Harry viene da ridere e da piangere in egual misura.

“Sì, ma non così”, si lamenta. “Credevo che dovessimo fare…altro”.

Louis ride.

“Non pensi di riuscire a venire più di una volta?”.

“Sì, no, cioè non-”. Harry si solleva sui gomiti. “Ti prego, ti supplico, voglio sentirti dentro di me, ti prego”.

Louis si sposta i capelli sudati dalla fronte. Il cuore di Harry salta un battito: è così giovane e sensuale, inconsapevolmente provocante e bellissimo. Gli ricorda Leonardo Di Caprio in Titanic, nella scena di sesso in carrozza.

Possibile che pensi al sesso cinematografico quando sta facendo del sesso vero?

Louis deglutisce sonoramente. Harry comincia a sospettare che sia…preoccupato? Spaventato?

“Tutto ok?”, domanda. Trova strano il fatto di riuscire a formulare frasi mediamente coerenti nudo, esposto ed eccitato com’è. Però Louis…Louis è sempre la sua priorità, la sua preoccupazione principale, tutto ciò che conta.

“Non voglio farti male”, mugugna Louis. “Ho paura di non riuscire a-”.

“Non mi farai male, andrai benissimo, ti prego, Lou”, implora Harry. “Lo hai detto tu, andrà tutto bene. Mi fido di te”.

Louis sorride e si piega a baciargli la pancia.

“Sei meraviglioso, come sempre”, afferma. “Torno subito”.

Quando si alza dal letto e avanza a piedi nudi verso il proprio zaino Harry si lascia ricadere con la schiena sul letto e poggia una mano sul proprio petto, avvertendo il battito forsennato del proprio cuore sulle dita. Sta succedendo.

Louis deposita sul letto un preservativo mentre stringe con mani tremanti una boccettina trasparente, contenente il lubrificante.

“D-devo prima, ehm, allargare il-”, balbetta.

Harry ridacchia nervosamente però allarga le gambe e gli fa spazio.

“Lo so”.

“Promettimi di fermarmi se ti faccio male”.

Harry annuisce.

Louis prende un respiro profondo e si spalma il lubrificante sulle dita. Quando avvicina l’indice al sedere di Harry questi stringe automaticamente le natiche.

“Rilassati, tesoro”, sussurra. “Forse è meglio se-”.

Louis si sporge per prendere un cuscino e invita Harry a sollevare il sedere per sistemarlo sotto di lui, poi gli allarga le gambe ancora un po’.

“Vado, ok?”, dichiara sfiorando l’ano del riccio, che trattiene il fiato e strizza le palpebre.

“Vai, vai, per favore”, prega Harry.

Il dito di Louis avanza dentro di lui, nocca dopo nocca. Per Harry è un’intrusione più o meno familiare, però è sempre del dito di qualcun altro che si sta parlando.

Louis muove l’indice mentre con la mano libera gli accarezza la coscia per calmarlo.

“Un altro”, ordina Harry.

Louis versa un altro po’ di lubrificante e inserisce un altro dito. L’addome di Harry si contrae istintivamente alla nuova, più consistente, intrusione, ma si impone di calmarsi e respirare. L’altro ragazzo muove le dita per allargarlo e, improvvisamente, spinge più in profondità.

Harry serra le gambe e quasi si solleva dal letto.

“È troppo?”, domanda Louis.

Il riccio alza la testa per guardarlo. L’altro ragazzo è visibilmente eccitato e non si è mai toccato, eppure mantiene un autocontrollo invidiabile.

“No, no, scusa, continua”, mormora Harry allargando di nuovo le gambe.

Louis continua a penetrarlo con le dita, allargandole e stringendole, fino a che non si azzarda a spingere di nuovo più a fondo che può.

Harry, stavolta, quasi urla. Non sa se Louis lo abbia fatto per caso o di proposito però è arrivato dove Harry voleva che arrivasse.

“Ti piace?”, domanda Louis baciandogli l’interno coscia.

Harry annuisce freneticamente. L’altro ragazzo continua ancora per un po’, affiancando alla penetrazione anche baci sulle cosce, sul pube e, ogni tanto, vicino, molto vicino alla sua apertura.

Harry si lascia scappare un gemito strozzato quando Louis preme di nuovo sulla sua prostata. È perfettamente consapevole di quanto semplice possa essere venire così, ma a questo punto tutti i loro sforzi sarebbero stati vani. E poi non ha ancora sentito Louis dentro di sé, e muore, muore dalla voglia di essere riempito da qualcosa di più grande e pulsante.

“Louis, puoi andare, ti prego, mettimelo dentro”, implora. “Non ce la faccio più”.

Louis insiste per inserire un altro dito ancora, sostenendo che le sue dita sono troppo piccole in confronto al suo pene e che Harry ha bisogno di abituarsi alla sensazione.

Quando Harry, nonostante il bruciore e la sensazione non esattamente piacevole di avere tre dita dentro, gli giura che è pronto, Louis estrae le dita lucide di lubrificante e gattona su di lui per baciarlo.

“Sei stato bravissimo”, mormora. “E sei stupendo, sei la cosa più bella che abbia mai visto e ti-”.

Harry non è sicuro di quello che il suo ragazzo fosse sul punto di dirgli, ma divora con le labbra le sue parole non dette e gli risponde mentalmente che lo ama, lo ama da morire.

Louis lo bacia mentre fa scorrere le mani sul suo petto e sui suoi fianchi. Harry sente la sua erezione sulla pancia e vorrebbe allungare una mano per toccarla, per dargli un po’ di sollievo. L’altro ragazzo interrompe il bacio e gli accarezza i capelli con una mano.

“Va bene se lo facciamo così?”, domanda con espressione soffice e…innamorata? Forse Harry si sta illudendo di vedere le sue stesse emozioni rispecchiate sul volto dell’altro ragazzo. “Voglio guardarti in faccia”.

Harry annuisce energicamente prima di sollevare il viso per baciarlo, per rassicurarlo e insieme invitarlo ad andare avanti.

Mentre Louis si sistema il preservativo, spalmandolo poi di lubrificante, Harry lo guarda in trance. È così bello e sicuro di sé e vuole averlo per sempre.

Solo nel momento in cui l’altro ragazzo si avvicina a lui con l’erezione stretta fermamente tra le proprie dita Harry realizza cosa sta per succedere e per un attimo entra nel panico.

Louis intuisce il suo disagio e gli massaggia un ginocchio.

“Va tutto bene”, afferma senza battere ciglio, con tono fermo e rassicurante. “Apri un altro po’ le gambe per me”.

Harry deglutisce e fa come gli ha detto l’altro ragazzo. Sono nelle tue mani, pensa. Completamente e per sempre tuo.

La mano di Louis trema mentre indirizza la propria erezione verso l’apertura di Harry. Le sue sopracciglia sono aggrottate per la concentrazione e la sua pelle imperlata di sudore.

Harry non è tanto sicuro di essere sufficientemente allargato per la nuova intrusione però ingoia la propria paura assieme alla saliva e prende fiato.

La prima sensazione che prova è fastidio, la seconda bruciore, la terza dolore. Louis sta avanzando lentamente e delicatamente dentro di lui, centimetro dopo centimetro, e la tensione dei suoi muscoli tradisce lo sforzo che sta facendo per andare piano. Quando butta indietro la testa e grugnisce Harry ha una visione del suo petto arrossato e bagnato di sudore. Louis gli afferra una coscia e imprime le dita nella sua carne, spingendola verso l’esterno per farsi spazio.

“Lou”, geme il riccio, un lamento di dolore e disagio, ma anche di impazienza e forse, nel profondo, di piacere.

Louis cerca la sua mano sul letto e la stringe.

“Harry”, dice con voce rotta. “Dimmi s-, se posso continuare”.

Il riccio strizza la sua mano, prende fiato e annuisce. Louis lo sprona ad avvolgergli la schiena con una gamba ed entra più in profondità dentro di lui.

A Harry manca il fiato e si sente già così pieno che non ha idea di come possano andare oltre. Louis si ferma quando è dentro per poco più di metà e gli accarezza il dorso della mano con un dito.

“Stai bene?”, domanda.

Harry è commosso al pensiero che l’altro ragazzo, nonostante tutto, si stia preoccupando per lui.

“Sì”, mormora. “Dammi un a-attimo, ok?”.

Louis annuisce.

Harry chiude gli occhi, respira, prova a rilassarsi. A poco a poco fa sempre meno male e più pensa che Louis è dentro di lui, che la sensazione di qualcosa che sembra lo stia spaccando a metà è in realtà una parte di Louis, più il dolore si trasforma in ondate di piacere. L’erezione che aveva quasi perso torna in tutta la sua dolorosa evidenza.

“Continua”, dice. “E…muoviti”.

Louis non se lo fa ripetere due volte e affonda completamente dentro di lui. Fa male, fa ancora male, le lacrime scorrono lungo le sue guance, ma quando Louis comincia a muoversi, con spinte di calcolata intensità, senza mai uscire del tutto, il mondo di Harry vacilla sul suo asse e improvvisamente è tutto così bello e Louis è dentro di lui, attorno a lui e riesce a sentirlo con tutti i suoi sensi.

Harry è sicuro che il giorno dopo gli verrà difficile non solo sedersi ma anche fare qualunque movimento, ma il dolore alla schiena è l’ultimo dei suoi pensieri quando Louis spinge i fianchi in avanti e Harry gli va incontro.

Insieme trovano un ritmo e l’espressione sul volto di Louis è così beata e pacifica che Harry si ritrova a piangere di felicità. E di piacere, quando l’altro ragazzo trova la sua prostata di nuovo e contemporaneamente comincia a masturbarlo, aumentando le spinte, forse volutamente, forse inconsciamente.

Harry vorrebbe baciarlo, vorrebbe dirgli che lo ama, vorrebbe pregarlo di non andarsene mai, e invece geme e in certi momenti quasi urla, mentre Louis esprime il suo piacere in versi che sono simili a miagolii, teneri e terribilmente eccitanti insieme.

A un certo punto Louis si piega in avanti per baciarlo e Harry lo asseconda sollevandosi da letto. È scomodo e doloroso, ma si baciano a bocca aperta e respirano l’uno sulla labbra dell’altro e Louis è affondato dentro di lui mentre le sue mani callose lo masturbano con un ritmo sconnesso.

“Ti amo, ti amo, ti amo”, dice Harry affannosamente, come una cantilena, una preghiera, mentre nuove lacrime sgorgano dai suoi occhi.

Harry è sopraffatto e con un gemito che sorprende lui, Louis e probabilmente anche gli altri ignari occupanti della casa viene. 

Il disappunto per non essere durato di più lo sfiora a mala pena quando ricade con la testa sul cuscino, rilassato, sereno e vagamente consapevole del fatto che Louis stia ancora continuando con le sue spinte, sempre più veloci e fuori controllo, mentre con una mano spalma il seme di Harry sul suo addome, il viso contratto da una smorfia, le labbra semi-aperte e gli occhi chiusi.

“Sei bellissimo, Louis, e sei mio,”, mormora, per sfogarsi e per incoraggiarlo. “Sei mio per sempre e io ti amo così tanto”.

Louis spalanca le labbra e con un verso così…basso e virile e inaudito raggiunge l’orgasmo.

Harry stringe la mano dell’altro ragazzo, ancora intrecciata alla sua, mentre Louis, perfettamente immobile, lo osserva, quasi incredulo.

“Harry”, dice e…basta, ma lo dice – solo il suo nome, semplicemente il suo nome – con tono grato e riverente, come se fosse la risposta alla domanda sul significato dell’universo o una dichiarazione d’amore.

“Vieni qui”, lo sprona il riccio allungando una mano.

Louis esce lentamente, si sfila il preservativo, poggiandolo sul comodino, e si stende accanto a lui.

“Come va?”, domanda, il respiro ancora affannato.

Harry volta la testa di lato, guardandolo negli occhi.

“Sono felice”, ammette.

Louis sorride e lo bacia sulla spalla.

“Avrai un bel ricordo della tua prima volta?”, domanda.

Harry sente il pizzicare delle lacrime asciutte sulle sue guance.

“Sorprendentemente sì”, afferma.

Louis solleva un sopracciglio.

Sorprendentemente?”, gli fa eco.

Harry ride e si avvicina per poggiare la testa sul suo petto.

“Con te è sempre tutto perfetto”, dice, chiudendo gli occhi e respirando l’odore della pelle di Louis, un misto di sudore e bagnoschiuma.

Louis gli accarezza i capelli.

“Ti ho fatto male?”, domanda, esitante.

“Non importa, non è colpa tua”, promette Harry baciandogli il petto.

“Non ti farei mai del male”, giura Louis. “E sono felice che tu sia felice”.

“Ti amo”, ripete Harry.

Louis gli bacia la testa.

“Non per rovinare l’atmosfera, ma sarebbe meglio se ci facessimo una doccia”.

Harry grugnisce.

“Possiamo farla insieme, almeno?”.

Louis ride.

“Non sei ancora stanco, Hazza?”.

“Non sarò mai stanco di te”, ribatte Harry sollevandosi su un gomito.

È felice, sfinito e sul punto di addormentarsi, ma farebbe qualunque cosa per Louis.

L’altro ragazzo rotola su un fianco e si alza dal letto.

“Andiamo”, dice tendendo una mano verso di lui.

Harry la afferra e…lo ama, lo ama, lo ama.

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Capitolo 43
*** He won't tell you ***


43

Salve! Prima di lasciarvi al capitolo dovrete sorbirvi un discorso. Non ha niente a che fare con la storia però in qualche modo c’entra.

Qualche tempo fa ho pensato di smettere di scrivere in questo fandom. Il motivo? Ho deciso di non seguire più i One Direction. Nonostante sia ancora ferma nella mia decisione di tenermi lontana dal fandom, ho, tuttavia, deciso di continuare le mie storie e, se tutto va bene, di scriverne altre. Non mi dilungo sulla mia decisione di allontanarmi dal fandom e dai One Direction, vi basti sapere che non uso più Twitter quindi se sentite il bisogno di dirmi qualcosa lasciate una recensione o mandatemi un messaggio privato qui. “Purtroppo” i One Direction sono un fenomeno mondiale, ergo ogni volta che succede qualcosa di “importante” lo vengo a sapere, in un modo nell’altro, contro la mia volontà (per evitarlo dovrei tipo smettere di usare internet), però ignoro tutte le piccole cose che succedono giornalmente e delle quali prima ero costantemente informata. Non credo che questa decisione possa influenzare negativamente le mie storie. O almeno spero che non sia così. Per me ormai i One Direction non sono altro che personaggi delle fanfiction che leggo e scrivo.

Detto questo, buona lettura!

 

*

 

I capelli di Savan diventeranno bianchi entro la fine del mese. Se gliene resteranno, si intende. Harry teme che rimarrà calvo se continua ad afferrarseli a ciuffi ogni volta che è particolarmente stressato o contrariato per una nota presa male da qualcuno. Il professore sembra più preoccupato dei suoi studenti per la riuscita della loro esibizione alle Regionali. E forse è proprio questo che lo rende nervoso e irritabile: il fatto che non condividano il suo stesso spirito di sacrificio.

“Forse Savan dimentica che alcuni di noi hanno gli esami quest’anno. O una vita al di là del maledetto glee club”, borbotta Josh a mezza voce, seduto in ultima fila in aula musica.

Savan intercetta la sua esternazione – probabilmente grazie al suo super udito o qualcosa del genere – perciò solleva la testa dal pianoforte, sul quale è piegato da dieci minuti buoni nel disperato tentativo di rendere impeccabile la parte di Alice (in piedi accanto a lui, rossa in volto e frustrata per la puntigliosità del professore) in una delle canzoni che canteranno alla fine del mese sul palco di una scuola superiore di Brighton, città scelta per la competizione.

“Sei libero di andare a vivere la tua vita fuori da quest’aula”, sbotta, serio e minaccioso. È da quando hanno scelto le canzoni per le Regionali che il suo atteggiamento, solitamente tranquillo e incline allo scherzo, è mutato.

Josh arrossisce e mormora delle scuse. Savan non vuole sentire ragioni.

Ora”, sibila.

“Mi stai cacciando dal glee club?”, esclama Josh, adesso pallido e balbettante.

Savan si passa una mano tra i capelli – Harry freme – e china il capo sullo strumento momentaneamente trascurato.

“Lo vedremo”.

Josh fa per protestare ma Savan ha ripreso a suonare, incoraggiando Alice a ricominciare da capo.

“Amico, fatti un giro e rilassati, per oggi”, dice Niall dando una pacca sulla spalla a Josh. “Domani Savan si sarà già dimenticato di questo spiacevole incidente”.

Josh sospira e, mettendosi lo zaino in spalla, esce dall’aula cercando di fare meno rumore possibile.

“Savan ha instaurato il regime del Terrore”, sussurra Louis all’orecchio di Harry.

Il riccio gli poggia una mano sul ginocchio.

“Sta’ zitto o sarai il prossimo”, consiglia.

“Stai scherzando?”.

Harry si stringe nelle spalle. Meglio non rischiare.

“No, sul serio, pensavo che questa fosse una democrazia e invece-”.

Louis sussulta quando Liam, seduto dall’altro lato, lo pizzica sul braccio. Fortuna che riesce a trattenersi dal gemere per il dolore.

“Chiudi il becco”, gli intima l’altro ragazzo.

“Ma mi annoio!”, protesta Louis in un sussurro che aumenta di volume a ogni parola. “E ho pure saltato gli allenamenti per venire qui!”.

“Louis, vuoi fare compagnia a Josh fuori dall’aula?”, domanda Savan senza staccare gli occhi dai tasti, interrompendo Alice ancora una volta. Forse sarà lei a strapparsi i capelli entrò la fine dell’ora.

Louis si irrigidisce e mima l’atto di chiudersi la bocca con una chiave. Liam e Harry gli rivolgono un’occhiata il cui messaggio è ‘ti avevo avvertito’.

Gli incontri del glee club sono diventati più lunghi e frequenti in previsione delle Regionali, alle quali mancano poco più di venti giorni. L’umore sarebbe alle stelle se non fosse che, come ha incautamente osservato Josh poco prima, il glee club sottrae tempo allo studio e allo svago. Non che cantare sia un dovere o un’imposizione per loro, ma la pressione e il perfezionismo di Savan rischiano di renderlo meno piacevole del previsto. Sono tutti eccitati per le Regionali e tutti vorrebbero fare una bella impressione sui giudici o, nella più rosea delle previsioni, classificarsi tra i primi tre contendenti ed essere ammessi alle Nazionali, ma nessuno è disposto a morire per questo. Savan li vede più come un plotone pronto a sacrificarsi sull’altare della musica che come un gruppo di studenti iscritti a un club di canto corale per divertimento.

Alla fine delle due ore di prove neanche la metà di loro è riuscita a cantare uno dei propri assoli. Harry si domanda se e quando riusciranno a cantare tutti insieme.

“Ho prestato un attimo il telefono a Zayn e quello stronzo ha cambiato la lingua”, si lamenta Louis mentre si trascinano per i corridoi, lui diretto al campo di calcio dove intende allenarsi per un po’ anche da solo, Harry verso la fermata dell’autobus per tornare a casa a studiare.

“Credevo che la vostra faida fosse finita”, commenta il riccio.

Louis smanetta col cellulare e non risponde.

“No, non è finita, non può finire”, afferma dopo un po’. “Ricordami di fregargli il cellulare e postare su Facebook tutte le selfie allo specchio che conserva in galleria”.

Harry scuote il capo.

“Non tentare di rendermi tuo complice un’altra volta”.

Tre giorni prima ha dovuto distrarre Zayn mentre Louis riempiva di sabbia il suo armadietto. A suo discolpa Harry deve dire che non aveva idea del piano del suo ragazzo, altrimenti non si sarebbe fatto coinvolgere. Il fatto che Louis se ne andasse in giro con un sacchetto pieno di sabbia presa chissà dove avrebbe dovuto essere un campanello di allarme, comunque.

“Ci vediamo stasera?”, taglia corto Louis. “Passo da te?”.

Harry annuisce tentando di dissimulare il suo entusiasmo. Sono giorni che non passano del tempo da soli e anche se non possono replicare l’esperienza del suo compleanno coi suoi genitori nella stanza accanto qualcosa riusciranno comunque a combinare.

“Va bene. Ah, stasera vorrei parlarti di una cosa, ok?”.

Louis posa esasperato il telefono nello zaino. Probabilmente non è riuscito a modificare le impostazioni di Zayn.

“È un cosa seria?”, domanda.

Harry sbatte lentamente le palpebre.

“Mi devo preoccupare?”, continua Louis.

Harry si morde il labbro inferiore. Si deve preoccupare?

“Assolutamente no”, mormora, incerto.

Louis lo guarda perplesso e insospettito.

“È tardi, devo andare!”, esclama dopo qualche secondo, risvegliandosi dal suo stato di trance. “A stasera”.

Harry lo abbraccia velocemente e si dirige verso l’uscita. Alla fermata dell’autobus, come era prevedibile, incontra Ed.

“Alice?”, domanda.

“Non ci crederai ma è rimasta con Savan a provare ancora un po’”.

Harry sbuffa.

“Non so chi sia più folle tra i due”, commenta. “Quindi siamo solo io e te oggi? Come i vecchi tempi?”.

Ed fa un sorriso amaro.

“Come i vecchi tempi”, gli fa eco.

Harry gli avvolge un braccio attorno alle spalle. Le cose con Ed torneranno come erano, prima o poi. O almeno spera.

***

“Non mi piace come mi guarda tua sorella”, osserva Louis gettandosi sul letto di Harry e attirando verso di sé il cuscino del riccio per abbracciarlo.

“Non starai insinuando che mia sorella abbia una cotta per te, spero”, ribatte Harry sedendosi al suo fianco e sfilandogli il cuscino da sotto la pancia. È lui che merita di essere abbracciato, non il suo cuscino.

Louis contorce il viso in una smorfia.

“No, per carità!”, esclama. “Intendevo dire che da quando io e te abbiamo fatto, ehm, sesso, lei sembra diffidente nei miei confronti. O magari è solo invidiosa perché io e te ci abbiamo dato dentro e lei e Niall no?”.

Harry si copre il viso con una mano.

“Punto primo, non alludere mai, mai più alla vita sessuale di mia sorella e Niall, per quanto non esistente essa sia. Punto secondo, non credo proprio che lei ti guardi male. Sarà una tua impressione”.

“Non ho detto che mi guarda male, ma…mi guarda come una sorella maggiore guarderebbe colui che ha corrotto suo fratello”, precisa Louis.

Harry si gratta il mento.

“Ti rendi conto che il novantanove per cento delle volte dici cose che non hanno alcun senso?”.

Louis si imbroncia.

“Mi stai dicendo che soltanto l’un per cento delle volte ha senso quello che dico?”.

Harry ghigna.

“Almeno sai far di conto, dovresti essere orgoglioso di te stesso”.

Louis lo spinge con una spallata.

“Il mio ego sta risentendo della tua cattiveria”, si lamenta. “È ferito”.

“Vuoi che gli dia un bacio per farlo stare meglio?”.

Louis scoppia a ridere.

“Sei diventato audace, piccolo Hazza”.

Harry mima il broncio di Louis.

“Mi stai dicendo che prima ero un codardo?”.

Louis lo prende per una spalla e lo attira a sé.

“No, mai”, sussurra sulle sue labbra.

Harry sorride nel bacio.

“Mia sorella ti adora, comunque”, mormora, avvolgendo Louis in un abbraccio.

“Possiamo non parlare di tua sorella adesso?”, protesta l’altro ragazzo. “O meglio, possiamo non parlare affatto?”.

Harry si distende sulla schiena tirandosi Louis addosso. Il loro bacio diventa infuocato in breve tempo: le sue mani scivolano sotto la maglia di Louis e quelle di Louis affondano tra i suoi capelli.

 Da quando hanno fatto sesso Harry non pensa ad altro tutto il tempo. Sesso sesso sesso. Ci pensava anche prima, ma averlo fatto cambia tutto. Significa che potrebbero rifarlo.

Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo Louis che, nonostante abbia dichiarato di non voler parlare, interrompe il bacio per domandare: “cosa dovevi dirmi?”.

Harry brontola e scuote il capo.

“Te lo dico dopo”, biascica, attaccando il collo di Louis.

L’altro ragazzo poggia entrambe le mani sulle sue spalle e lo inchioda al letto. Sarebbe fantasticamente eccitante se i suoi piani per l’immediato futuro non divergessero da quelli di Harry.

“Non tenermi sulle spine”, dice.

“Sei tu che mi stai tenendo sulle spine”, ribatte Harry testardamente, alludendo alla sua erezione che Louis può sentire, eccome se la può sentire.

“Haz, non esiste solo il sesso nella vita”.

Chi sei tu e cosa ne hai fatto di Louis?, vorrebbe domandare il riccio.

“Non dobbiamo per forza fare sesso”, spiega Harry. “Potremmo solo baciarci e poi fare qualcosa che non è tecnicamente sesso ma che rientra più o meno nella categoria”.

Louis aggrotta la fronte.

“Non mi concederò fino a che non mi avrai detto di cosa volevi parlarmi”, insiste.

Harry sbuffa e si mette a sedere, costringendo Louis a rinunciare alla sua posizione privilegiata sopra di lui.

“Allora?”.

“Siamo impazienti”.

“Harry, lo sai che gestisco male l’ansia”.

“Non c’è bisogno di essere ansiosi”.

“Se permetti questo lo decido io”.

Harry sospira e poggia la schiena contro il muro.

“Ho fatto delle ricerche”, ammette.

“Su?”, lo incalza Louis. “Lo sai che due uomini non possono procreare e poi abbiamo usato il preservati-”.

Harry lo interrompe pizzicandolo su un fianco.

“Continui a dire cose insensate”, gli fa notare.

“Scusa, è l’ansia a parlare”.

Il riccio congiunge le mani e le poggia sul proprio grembo.

“Stavo pensando a quello di cui mi hai parlato qualche tempo fa, alla tua intenzione di rinunciare all’università e alla carriera teatrale e musicale”. Harry si ferma per osservare la reazione di Louis. L’altro ragazzo lo guarda con un’espressione indecifrabile. “E credo che tu stia facendo uno sbaglio”.

La mascella di Louis si irrigidisce ma il ragazzo non reagisce.

“Non andare all’università significherebbe gettare al vento anni di studio. Perché avresti deciso di frequentare gli ultimi due anni di scuola se non hai alcuna intenzione di continuare?”.

Louis si ostina a tacere.

“L’università non è la tua unica possibilità, comunque, se proprio non ti va di studiare”, prosegue Harry. “Esistono accademie di ottima qualità dove insegnano recitazione o canto. Dovresti fare delle audizioni ma sono sicuro che non avresti problemi a entrare in almeno una di queste. E per quanto riguarda il calcio, all’università è una cosa seria. Potresti continuare ad allenarti e a giocare in una squadra. E se dovessi scegliere un’accademia troveresti comunque del tempo per il calcio. Hanno orari molto flessibili”.

Louis sbatte le palpebre – segno che è ancora vivo e vigile – e le sue labbra tremano. Proprio quando Harry è sicuro che stia per parlare l’altro ragazzo serra le labbra e si rinchiude nuovamente nel suo mutismo.

“Non sei sicuro di riuscire a diventare un attore o un cantante affermato? All’università ti insegneranno molto più di questo. Ci sono tante occupazioni nel mondo dello spettacolo sulle quali ripiegare. E le accademie ti darebbero una preparazione tale che è impossibile che tu non riesca prima o poi a ad avere una parte in uno spettacolo teatrale o un musical, soprattutto se parti da un talento come il tuo. E il calcio rimarrebbe comunque una possibilità. Gli osservatori tengono d’occhio le squadre universitarie e potresti fare provini per giocare a livello professionale anche studiando”.

“Perché parli come uno di quei dépliant universitari?”, sbotta Louis. Almeno ha reagito.

Harry salta giù dal letto per recuperare un plico di fogli che getta sul materasso accanto a Louis.

“Ho stampato tutto quello che ho trovato”, dice. “Ci sono le informazioni sui corsi universitari e sulle accademie migliori del Regno Unito, sulle materie che si studiano, sulle attività sportive, le date di scadenza per le domande di ammissione e le date delle audizioni, i punteggi necessari da ottenere agli esami per essere ammessi, gli importi delle rette e dei prestiti”.

Louis spinge la montagna di fogli di lato, senza guardarla. Harry non si lascia scoraggiare.

“Mi prometti che darai un’occhiata a tutto quanto?”.

Louis solleva la testa per guardarlo in faccia e per la prima volta un lampo di qualcosa attraversa il suo sguardo. Purtroppo non è quello che Harry aveva sperato.

“Non ti prometto niente del genere”, dice e nel suo tono si avverte il gelo. L’ultima volta che Harry lo aveva visto trasfigurarsi in questo modo e così rapidamente è stata dopo il loro primo bacio. Una trasformazione del genere non prefigura niente di buono.

“Lou, lo so che tu credi di aver preso la decisione migliore per il tuo futuro, ma non è così. Pensaci”, prega Harry. “Sei ancora in tempo”.

“Pensi di saperlo tu cosa è meglio per me?”, replica Louis, tagliente. Il suo volto è immobile come quello di una statua, ma c’è una tempesta nei suoi occhi, dove le onde della sua rabbia si infrangono contro le sponde della sua insicurezza.

“Non ho mai affermato di sapere cosa è meglio per te, ho solo detto che non vale la pena sprecare il tuo talento e l’impegno che hai messo in questi anni nello studio per inseguire una carriera ancora più ardua di quella artistica solo perché la delusione che avrai dopo essere stato rifiutato dalle squadre di calcio potrebbe essere meno dolorosa”.

Louis si alza dal letto di scatto costringendo Harry a fare un passo indietro.

“Così non solo sono un attore mediocre e un cantante senza speranza ma anche un calciatore senza futuro!”, esclama.

Harry deglutisce.

“Non mettermi in bocca parole che non ho mai detto”.

“Non sono illuso al punto da pensare che diventerò il nuovo Beckham, mi accontenterei anche di allenare una squadra di bambini, prima o poi”, dice Louis.

“Perché accontentarti quando puoi avere molto di più?”, sbotta Harry.

Louis lo fulmina con lo sguardo.

“Cosa ne puoi sapere tu?”, domanda, pungente. “Hai idea di cosa fare del tuo futuro?”.

Harry rimane interdetto.

“È di te che stiamo parlando”.

“Cosa ne puoi sapere tu di cosa vuol dire essere all’ultimo anno di scuola e non avere la più pallida idea di come proseguire quando ti rendi conto che tutto quello che hai sempre sognato, tutto ciò per cui ha studiato e sudato probabilmente non ti porterà da nessuna parte? Ho delle responsabilità nei confronti della mia famiglia io, e inseguire i propri sogni non paga”.

“Lou, non hai nemmeno iniziato a inseguirli!”, protesta Harry. “Ma sei così promettente! Hai sempre avuto successo in tutto quello che hai fatto perché sei in grado di lavorare sodo e di non abbatterti. Sei capitano della squadra da quando avevi quindici anni, reciti negli spettacoli di fine anno dall’inizio delle superiori, sei una delle voci migliori del glee club. C’è gente che non ha fatto neanche la metà di quello che hai fatto tu ed è convinta che diventerà il prossimo Primo Ministro!”.

Louis stringe i pugni lungo i fianchi.

“L’università è diversa dalle superiori”, dice. “Il mondo là fuori è diverso dalle superiori”.

Harry si passa una mano tra i capelli.

“Hai solo paura di non essere all’altezza”, mormora. “Hai paura di fallire”.

Louis applaude accompagnando questo suono grottesco con una risata amara.

“Bravo, Sherlock”.

Harry abbassa lo sguardo, demoralizzato ma non ancora sconfitto.

“Lou, io ti amo e credo in te”, afferma con determinazione e devozione. “Lascia che io creda in te quando tu dubiti di te stesso, lascia che ti consigli e ti aiuti. Ti prego”.

Louis diventa rosso in viso, più di quanto non lo sia stato da quando hanno iniziato a discutere.

“Smettila di dire sciocchezze!”, esclama. “Smettila di tormentarmi con questa storia dell’università, del mio talento e delle mie potenzialità. Ne ho le palle piene!”.

Harry sgrana gli occhi. Non crede alle sue orecchie.

“Louis”, mormora.

L’altro ragazzo apre la porta con uno strattone, prima che Harry riesca a fare qualunque cosa per fermarlo.

“Cercami solo quando ti sarai deciso a rinunciare a fare piani sulla mia vita”, sono le sue ultime parole.

Harry si lascia cadere sul letto ed è sorpreso dal singhiozzo che gli sfugge dalle labbra.

“Vaffanculo!”, esclama gettando per aria il plico di fogli che aveva stampato per Louis.

***

“Harry, è una mia impressione o tu e Louis non vi parlate?”, domanda Niall, il giorno dopo, a mensa.

Il riccio solleva la testa per guardare Louis, seduto al tavolo di fronte coi suoi compagni di squadra.

“Cosa te lo fa pensare?”, borbotta.

Niall ride ma l’occhiata che gli lancia Harry lo informa della gravità della situazione.

“Uhm, ok”, biascica. “Ti va di dirmi cosa è successo?”.

Harry allontana il proprio vassoio con il cibo a malapena toccato. Non ha più fame.

“No”.

“Non lo mangi quello?”, domanda Niall indicando il pollo sul suo piatto con la forchetta.

Harry rotea gli occhi.

“No, mangialo tu”, dice alzandosi in piedi. “Vado a, ehm, vado a prendere un po’ d’aria”.

Niall gli rivolge uno sguardo compassionevole. Harry lo saluta con un cenno del capo.

Non ha un piano, se non quello di allontanarsi da un Louis che non lo degna di uno sguardo e da amici preoccupati e occhiate pietose, almeno fino a quando non sarà costretto ad affrontarli all’incontro del glee club.

Il cortile della scuola sarebbe il posto ideale per nascondersi, se non fosse che il freddo di Febbraio non lascia scampo a chi osa avventurarsi all’aperto. Harry vuole essere coraggioso e sfidare il gelo.

Si è appena seduto su una panchina semi-congelata quando qualcuno gli sfiora una spalla. Harry si volta riluttante.

“Ehi”, lo saluta Liam, gioviale.

Harry non ha proprio voglia di fingersi felice di vederlo.

“Sono venuto qui per rimanere da solo”, ammette.

Il sorriso di Liam vacilla per un singolo istante.

“Lo so, ma io credo che ti serva qualcuno con cui parlare, invece”.

Harry sospira contrariato ma gli fa spazio sulla panchina.

“Fammi indovinare, Louis si è confidato con te riguardo alla nostra lite e tu sei qui per cercare di convincermi che lui ha ragione e io torto?”.

Liam non nasconde la sua confusione.

“No?”, ribatte. “Cioè, sì, Louis si è confidato con me ma io sono assolutamente convinto che abbia torto”.

Harry tira un sospiro di sollievo.

“Bene, almeno ho la conferma di non essere pazzo”.

Liam ridacchia.

“No, Harry, non sei pazzo, solo che penso che l’amore offuschi le tue capacità di giudizio”.

“In che senso?”.

Liam torna serio.

“Secondo me sbagli a essere così insistente con Louis”, afferma. “È chiaramente confuso su cosa fare dopo il liceo e credo che tu lo stia, come dire, spingendo a fare delle scelte contro la sua volontà”.

Harry è ferito dalle parole di Liam.

“Io voglio solo il meglio per lui, non voglio che sprechi la sua vita”, si difende.

“Ha appena diciotto anni!”, sbotta Liam. “E nella sua vita stanno letteralmente succedendo troppe cose in questo momento perché lui abbia tempo di pensare al futuro”.

Harry si agita sul posto.

“Sai benissimo che le domande di ammissione per l’università hanno una scadenza e che, oltretutto, per essere ammessi ci vogliono dei punteggi ben precisi che Louis deve impegnarsi a ottenere agli esami se vuole avere una possibilità”, dice. “E non supporterai mica il suo piano di diventare un calciatore professionista? Louis, ha talento, d’accordo, ma non ti sembra un po’ azzardato puntare tutto su quello?”.

Liam posa su di lui il suo sguardo calmo.

“Senti, capisco che tu voglia incoraggiarlo e sono d’accordo con te quando dici che non dovrebbe rinunciare al suo sogno di recitare e cantare, perché questo è il suo vero sogno, il calcio è solo un ripiego, però penso che tu debba…lasciargli un po’ di spazio. Che male ci sarebbe se si prendesse un anno di pausa? O se, addirittura, provasse a ridare gli esami il prossimo anno se le cose dovessero mettersi male? Secondo me lui sa che hai ragione, ma per adesso è confuso e spaventato e occupato a pensare ad altro, tra il divorzio dei suoi e la sua, ehm, lo sai”.

“Omosessualità”, finisce Harry per lui.

Liam si guarda alle spalle come per controllare se per caso qualcuno li stia spiando. È un gesto istintivo e comprensibile, in un certo senso, ma infastidisce Harry in un modo che non riesce a spiegarsi.

“Se diventasse un calciatore, in qualunque divisione, anche la più sfigata, non uscirebbe mai dal fantomatico armadio”, continua Harry. “Il mondo dello spettacolo, invece, è più aperto. A meno che non diventi una star di fama internazionale, allora lì le cose si complicherebbero”.

Liam lo osserva con un misto di curiosità e saccenteria.

“Allora è questo il tuo problema. Hai paura che sia costretto a nascondersi per sempre? E che la vostra storia finisca per questo motivo”.

Il cuore di Harry accelera pericolosamente i battiti e le mani cominciano a tremargli. Liam ha toccato un nervo scoperto.

“N-,non ho detto questo”, balbetta. “Quello che intendevo dire è che la sua personalità è adatta a un palcoscenico, non a un campo di calcio. È solo su un palcoscenico che Louis può essere veramente sé stesso”.

“E questa questione ti importa così tanto per lui o per te? Che Louis sia sé stesso, intendo”.

Harry si asciuga i palmi delle mani sui jeans.

“La tua domanda è ingiusta”, ribatte flebilmente. “Il mio amore per lui è disinteressato e per quanto fare parte del suo futuro sia la cosa che desidero di più al mondo, quello che mi importa è che-, è che lui sia felice. Anche senza di me”.

Anche Liam lo guarda come l’ha guardato prima Niall: con compassione. È davvero un caso senza speranza? È così palese il dislivello tra quello che lui prova per Louis rispetto a quello che Louis prova per lui da essere degno di pietà?

“Cosa dovrei fare secondo te adesso?”, mormora.

Liam gli dà una pacca sulla spalla.

“Lasciarlo in pace per un po’”, afferma con convinzione. “Avete avuto una lite, non è la fine del mondo, tornerà. E quando lo farà devi smettere di asfissiarlo. Il tuo disapprovare le sue decisioni dimostra che non hai fiducia in lui. Te l’ho già detto che anch’io penso che stia sbagliando, ma lascia che lo capisca da solo. Anche a costo di perdere un anno. Sono sicuro che il nostro successo alle Regionali e quello della sua recita gli daranno quella ‘botta di autostima’ che gli serve”.

Harry annuisce. Il parere di un soggetto esterno quale è Liam gli ha permesso di vedere la questione in maniera più lucida e obiettiva. Ha ancora le sue riserve ed è ancora più preoccupato del futuro di Louis che del proprio, però Liam ha ragione: deve dare a Louis un po’ di spazio.

“Sei diventato un esperto di relazioni”, scherza con un mezzo sorriso.

Liam incrocia le braccia sul petto e si appoggia con la schiena sul sedile della panchina.

“No, sono diventato un esperto di Louis”.

***

Se deve essere sincero Harry non aveva pensato a San Valentino. È sempre stato perfettamente consapevole dell’esistenza di questa festività – e come potrebbe essere altrimenti, vista l’enorme pubblicità che le ruota attorno? – solo che anche prima di litigare con Louis non ci aveva pensato, nel senso che non aveva programmato nulla, troppo abituato a non festeggiarlo per elaborare un piano per la ‘festa degli innamorati’. E, dopotutto, sarebbe stato leggermente incoerente se avesse fatto grandi programmi per una ricorrenza che ha sempre criticato.

Nonostante questo si ritrova alla vigilia di San Valentino con il cuore spezzato e circondato da una coltre di tristezza e solitudine. Perfino suo sorella e Niall usciranno fuori a cena. Invece Louis non gli parla da giorni e questo contribuisce a rendere l’imminenza della festa ancora più evidente. Non ci ha mai trovato nulla di romantico, eppure ritrovarsi a San Valentino da solo, il primo anno in cui avrebbe potuto non esserlo, è profondamente deprimente. Gli basterebbe anche solo fare quello che hanno sempre fatto – vedersi dopo la scuola e rimanere avvinghiati sul suo letto per ore – eppure non avrà neanche questo.

Prima di addormentarsi invia la buona notte a Louis, sperando di ricevere una risposta almeno stavolta. E magari il suo perdono.

Il suo cellulare rimane silenzioso per tutta la notte.

***

Gemma saluta sua madre sulla porta di casa prima di recarsi all’appuntamento con Niall.

“Prima o poi toccherà anche Harry”, sente dire il riccio a sua madre dopo aver chiuso la porta alle spalle di sua sorella. Anche lei e Robin si stanno preparando per la loro serata romantica.

Il riccio ne ha abbastanza di questa euforia per San Valentino e decide di salire in camera. Se fosse una ragazza si rimpinzerebbe di gelato, Bridget Jones docet.

Fanculo a questi stereotipi di genere, Harry mangerà del gelato ascoltando canzoni tristi e pensando a Louis!

Proprio quando sente la porta di ingresso chiudersi – segno che i suoi sono finalmente usciti – e decide che è arrivato il momento di tornare di sotto per frugare nel freezer, un suono lo avverte dell’arrivo di un nuovo sms.

Harry deve controllare il mittente due volte prima di convincersi che Louis gli abbia davvero mandato un sms di sua spontanea volontà. Oggi non lo ha visto a scuola e mentirebbe se dicesse che per tutto il giorno non ha aspettato altro che un segnale da parte sua, anche solo per fargli capire che anche lui lo stava pensando.

Hai da fare?

No, a parte strafogarmi di gelato.

Lascia perdere il gelato e fatti trovare pronto tra mezz’ora. Passo a prenderti.

Il riccio vorrebbe davvero provare a non dargliela vinta subito, ma la curiosità e la voglia di rivedere Louis – un Louis pronto a seppellire l’ascia di guerra, o così pare – non gli lasciano scampo.

Per questo dopo avergli inviato un sms col suo assenso Harry si getta sotto la doccia, prende i primi vestiti che gli capitano, lascia un messaggio a sua madre sul tavolo della cucina ed esce di casa, deciso ad aspettare Louis sui gradini di ingresso, tanto è impaziente.

Harry non ha neanche il tempo di interrogarsi sul criptico ‘passo a prenderti’ dell’altro ragazzo che un’automobile vagamente familiare si ferma di fronte la sua villetta. È la macchina della madre di Louis, ma alla guida non c’è la donna, bensì Louis stesso.

Harry solleva il sedere ormai quasi totalmente intorpidito dal freddo dai gradini e si dirige lentamente verso l’auto. Il suolo gelato scricchiola sotto i suoi piedi.

“Ehilà”, lo saluta Louis con un enorme sorriso, come se non fossero intercorsi giorni di silenzio tra di loro (e notti insonni per Harry).

“Correggimi se sbaglio ma…tu non hai la patente”.

Il sorriso di Louis si allarga.

“No”, conferma.

Harry deglutisce.

“Ok”, mormora. “Quindi, ehm, hai guidato fin qui la macchina di tua madre senza patente e, immagino, senza il suo permesso?”.

Louis annuisce solennemente.

Harry si gratta il capo.

“E come hai fatto?”.

Louis per la prima volta mostra un’espressione diversa dalla placida gioia di vivere.

“Mi stai facendo il terzo grado?”, domanda. “Le bambine sono con Mark e mia madre è ospite di una sua amica per il fine settimana. Non lo scoprirà mai”.

Harry fa scorrere lo sguardo sulla vettura.

“Non sapevo sapessi guidare”, commenta.

Louis batte una mano contro la fiancata dell’auto.

“Mi piace nascondere i miei assi nella manica”, ribatte. “Sali o vuoi startene lì impalato tutta la sera a farti mille domande inutili?”.

Harry è titubante.

“Dove mi vuoi portare?”.

Louis sbuffa. Complimenti, Harry, sei riuscito di già a seccarlo!

“Se te lo dicessi non sarebbe più una sorpresa. Adesso sali, mi stai facendo consumare benzina inutilmente”.

Harry fa il giro dell’auto per prendere posto sul sedile passeggero e non esita ad agganciare immediatamente la cintura di sicurezza.

“Qualcosa mi dice che hai paura di stare per morire di una morte orribile”, scherza Louis.

Harry si lascia sfuggire una risata nervosa.

“Sai come si dice, meglio prevenire che curare”.

Louis per tutta risposta si sporge per baciarlo sulla guancia. Harry rimane inebetito e incapace di reagire. Non si sentiva così impacciato con Louis dagli inizi della loro relazione. Basta una lite a sconvolgere gli equilibri e a mettere in dubbio le vecchie abitudini.

“Quindi, ehm, hai preparato una sorpresa per me? Per, uhm, San Valentino?”.

Louis ha gli occhi fissi sulla strada. La sua posa rigida e il bianco delle nocche delle sue dita avvolte attorno al volante tradiscono l’ansia di cui è vittima.

“Ok, ok, non parliamo. Pensiamo ad arrivare a destinazione sani e salvi”, propone Harry, ansioso tanto quanto – se non di più – di Louis. L’altro ragazzo può simulare tutta la sicurezza e la spavalderia che vuole ma neanche lui è immune dalla paura di schiantarsi – per sbaglio, distrazione, o errore altrui – contro un palo.

Evidentemente a Louis piace complicarsi la vita perché si sta allontanando dalle strade asfaltate e illuminate a giorno per addentrarsi verso la parte isolata e buia della città. Harry capisce che si sta dirigendo verso il bosco. Non fa in tempo a preoccuparsi come si deve che Louis ferma la macchina.

“Adesso proseguiamo a piedi”, dice l’altro ragazzo. “Però ho bisogno che mi aspetti in macchina per un po’ mentre faccio una cosa”.

Harry avvolge una mano attorno alla cintura di sicurezza.

“Devo aspettare da solo?”, squittisce.

Louis ha l’ardire di ridere.

“Non ti succederà niente”.

“Certo che no, siamo solo al limitare del bosco, nel buio più totale, lontani dalla civil-”.

Louis lo zittisce con un bacio e apre la portiera della macchina.

“Torno subito”, promette.

Harry lo sente frugare nel portabagagli per un po’. Poi il silenzio, interrotto solo dal suono delle cicale. O qualcosa del genere.

Il subito di Louis si trasforma in venti minuti buoni, durante i quali Harry non osa staccare gli occhi dal cellulare per paura di guardarsi intorno e scoprire orribili sorprese nell’oscurità. Non è mai stato un tipo particolarmente pauroso – né coraggioso, a dire la verità – però il buio e il silenzio e l’ignorare totalmente la sua posizione e quella di Louis lo turbano più di quanto sia disposto ad ammettere ad alta voce. Magari Louis è stato brutalmente ucciso o è caduto in un burrone o-

Il riccio si lascia scappare un urlo quando qualcuno tamburella le dita sul vetro.

Louis, oltre il finestrino, è piegato in due dal ridere.

“Ti odio!”, esclama Harry uscendo dall’auto. “Mi hai fatto perdere dieci anni di vita!”.

“Cristo che ridere!”.

Harry prende a pugni una spalla dell’altro ragazzo. Le luci provenienti dall’abitacolo sono l’unica guida che ha nel buio.

“Ok, ok, basta, scusa, basta!”, prega Louis.

“Prima mi molli qui da solo per mezz’ora, poi mi fai venire un infarto!”, protesta Harry. “Ti sembra divertente?”.

Louis cerca di ricomporsi ma i suoi sforzi sono vani, mentre Harry continua a tempestarlo di pugni.

“Scusa, non l’ho fatto di proposito, giuro”, afferma, afferrando il riccio per il polso. “Mi farò perdonare, lo prometto. Adesso andiamo?”.

“Il tuo piano è quello di abbandonarmi nel bosco, vero?”, piagnucola Harry. Se sta facendo il difficile è solo per farla pagare a Louis.

“Le fiabe che leggevi da bambino ti hanno traumatizzato, vero?”, scherza l’altro.

Harry lo pizzica su un fianco.

“No, tu mi hai traumatizzato”, replica.

Louis lo ignora e chiude l’auto, poi, tirandolo per il polso lo trascina verso l’interno del bosco. Harry si accorge che tiene in mano una lanterna elettrica, spenta. Sarebbe molto più utile se la accendesse, almeno non dovrebbero farsi aiutare solo dalla luce della luna per mettere un piede davanti all’altro.

È sul punto di farglielo notare quando, dopo aver attraversato un sentiero dove gli alberi sono fitti e il terreno difficilmente praticabile, si ritrovano davanti un ponticello di legno, sotto il quale scorre un ruscello e lungo il quale sono disseminate delle piccole candele, a illuminare la via.

Harry si volta verso l’altro ragazzo, che lo tiene ancora saldamente per il polso.

“Ecco perché sei sparito per tutto quel tempo”, è l’unica cosa che riesce a dire. Non sa bene come reagire, sorpreso e sopraffatto.

“Sono stato via solo venti minuti”, replica Louis con un sorrisetto.

Harry prende la mano dell’altro ragazzo nella sua e sorride.

“Fai strada”, mormora.

Louis lo guida lungo il ponte a piccoli passi. Harry non riesce a credere che l’altro ragazzo abbia davvero fatto tutto questo per lui. Mentre lui si struggeva, preda dei rimorsi e delle paranoie, l’altro ragazzo meditava questa sorpresa.

Alla fine del ponte i due si trovano in una piccola radura, rischiarata dalla luce della luna. Harry si impone di non pensare ai pericoli del bosco. Si rifiuta di farsi rovinare questo momento dall’ansia.

Louis ha steso per terra una tovaglia, sulla quale è posato un cestino da pic-nic. Poco distante ha montato una piccola tenda da campeggio. Qua e là ha sparso altre piccole candele. Ha pensato proprio a tutto in quei venti minuti in cui Harry lo immaginava sbranato da un orso.

“Come hai fatto a trovare questo posto? Lo conoscevi?”, domanda.

“Se stai insinuando che porto qui tutte le mie conquiste mi dispiace deluderti”, ribatte Louis in tono scherzoso. “Ho fatto dei, uhm, sopralluoghi prima di decidere dove portarti. E non ti preoccupare, non è mai stato ucciso nessuno qui. O almeno credo”.

Harry stringe la presa sulla sua mano.

“Questo vuol dire che sono perdonato?”.

Louis lo tira per guidarlo verso la tovaglia e lo invita a sedersi.

“Non dovevi farti perdonare di niente”, afferma.

“E invece sì!”, esclama Harry, piegandosi sulle ginocchia.

Louis agita una mano in aria.

“Non ne parliamo adesso”, taglia corto. “Tu non hai fame?”.

Harry annuisce anche se il nodo che ha allo stomaco non si è del tutto allentato.

Louis finalmente accende la lanterna, posizionandola poco distante, in modo che li illumini ma non li accechi, poi porge a Harry una rosa, tirata fuori da chissà dove.

Ancora una volta il riccio non sa come reagire.

“Non la vuoi?”, lo provoca Louis, sfiorandogli la guancia con i petali del fiore.

Harry ruota leggermente il viso per annusarla, poi sfila la rosa dalle dita dell’altro ragazzo, badando a non premere troppo sullo stelo per non pungersi. Non riesce a distinguerne il colore ma è convinto che sia rossa.

“Uhm, è molto-, ehm, grazie”.

Louis non si lascia scoraggiare dalla sua titubanza e dalla sua momentanea incapacità di articolare frasi coerenti e gli sorride incoraggiante. Una soffio di vento spegne una delle candele dietro le sue spalle. Harry affonda di nuovo il naso tra i petali della rosa e inala. Ha un odore appena appena accennato, delicato, che bisogna rincorrere per trovarlo. Il riccio si sente stringere il petto da quella strana sensazione di impotenza e smarrimento che ormai ha imparato ad associare all’amore. È una sensazione che non gli fa paura come le prime volte: ormai si è arreso a essere suo ostaggio.

“Non sforzarti troppo per trovare le parole giuste, ho afferrato”, lo prende in giro Louis. “Assaggiamo i miei sandwich, ti va?”.

Harry fa cenno di sì con la testa e poggia la rosa sulla tovaglia.

“Sii sincero se fanno schifo”, dice Louis, passandogli un sandwich.

“Lou, sono solo panini e io non sono mica uno chef stellato che posso permettermi di giudicare”, scherza Harry, parzialmente tornato in sé.

“Non sono solo panini, sono la mia offerta di pace e il mio regalo di San Valentino”, replica.

“Pace l’abbiamo già fatta, mi pare, e sai quello che si dice dei regali: basta il pensiero”, dice Harry prima di addentare il panino.

“Sì, ma il pensiero non sazia uno stomaco affamato”, protesta Louis.

Harry rotea gli occhi.

“Sta’ zitto, sono ottimi”, lo rassicura. “Grazie”.

Louis ghigna e si avventa sul suo panino. Probabilmente ci ha messo dentro tutto quello che ha trovato in frigo – formaggio, pomodoro, maionese, cetriolini – però il risultato è lungi dall’essere spiacevole. E poi ha tagliato i bordi e questo è un punto a loro favore.

“Ne vuoi un altro?”, domanda quando Harry ha finito e senza aspettare una risposta solleva il coperchio del cestino da pic-nic. “Oh, quasi dimenticavo, ho portato il vino!”.

Harry ridacchia accettando il calice che Louis gli porge.

“Un bel rosso dritto dritto dal discount dietro casa mia!”, esclama.

“Non potevo aspettarmi altro da te”, scherza Harry.

Louis si imbroncia mentre gli versa da bere. Le mani di Harry hanno un leggero tremolio che rende il lavoro difficile all’altro ragazzo.

“Almeno ho aggiustato il tiro portando dei calici di vetro”, si giustifica. “Se mia madre scopre che li ho presi sono fregato”.

“Dici che si incazzerà più per questo che per la macchina?”.

Louis versa il vino sulla tovaglia.

“Non ricordarmelo, per favore!”, prega.

Harry scoppia a ridere.

“Tutto ciò è molto…romantico”, osserva con cautela.

Louis scontra il proprio calice contro quello di Harry a mo’ di brindisi.

“Non sapevo quali fossero i tuoi sentimenti nei confronti di San Valentino”, ribatte. “Io non posso definirmi un grande fan ma…per la prima volta nella vita mi è venuta veramente voglia di festeggiarlo”.

Harry assaggia il vino. Neanche il contenitore lussuoso riesce a donargli un sapore decente, ma a caval donato non si guarda in bocca.

“Come mai?”.

Louis gli offre un altro panino, che Harry rifiuta perché non ha molta voglia di mangiare in questo momento.

“Quando stavo con Eleanor era lei che ci teneva, a me non è mai importato molto”, spiega. “Quest’anno, invece, uhm, ha assunto un significato diverso? Non lo so, penso comunque che sia una festa stupida, però volevo fare qualcosa di carino per te, ecco”.

Harry stringe la presa sul calice.

“Meritavo davvero che facessi qualcosa di carino per me?”.

Louis beve il vino nel suo bicchiere in un unico sorso e se ne versa dell’altro.

“Tu meriti tutte le cose carine del mondo”, ribatte. “Anzi, tutte le cose meravigliose”.

Harry si guarda intorno, guarda gli alberi, le fiamme delle candele, le ombre da loro proiettate, la tenda che Louis ha montato…poi guarda Louis, il viso illuminato per metà dalla lanterna e per metà dalla luce della luna. Lo merita qualcosa di così meraviglioso?

Sa di aver agito per un fine giusto, ma è anche consapevole che Liam abbia ragione. Pretendere di prendere decisioni per Louis significa insinuare che lui non abbia la capacità di farlo da sé. Forse adesso Louis non avrà il pieno controllo sulla propria vita o la mente lucida per decidere sul proprio futuro, ma è proprio per questo che Harry deve dargli tempo. Un conto è suggerirgli delle alternative, un altro imporgliele.

Il riccio rabbrividisce. Louis si blocca con il calice a mezz’aria.

“Oh, hai freddo”, osserva. “Aspetta che vado a prendere una coperta”.

Harry finisce il vino ma non se ne versa dell’altro. Gli gira già abbastanza la testa così.

“Ecco”, dice Louis, poggiandogli una coperta sulle spalle. “Devo ammettere che non è il periodo dell’anno ideale per una scampagnata all’aria aperta”.

Harry si aggiusta meglio la coperta e si volta a guardarlo con un’espressione carica di adorazione e preoccupazione insieme.

“Lou, lo sai che ti amo, no? E questo è il mio problema più grande, perché per me è enormemente frustrante vedere che tu, che sei la persona che amo e stimo di più al mondo, hai paura e non ti senti all’altezza. Proprio tu non hai niente di cui aver paura e semmai sono gli altri che non sono alla tua altezza. Su questo non si discute e non mi stancherò mai di ripetertelo. Però…ho esagerato, lo ammetto di avere esagerato. Non sono io che devo prendere decisioni che spettano a te e mi scuso per aver messo in dubbio la tua capacità di giudizio, per aver insistito fino a sfinirti, per non aver preso in considerazione la tua situazione attuale e per averti detto cose che non penso. Tu puoi fare tutto quello che vuoi, l’unica cosa che non mi dà pace è che tu possa lasciarti guidare dall’insicurezza e che opti per un ripiego invece che per qualcosa che vuoi veramente. Però spetta a te decidere. Io non sono nessuno per giudicare”.

Harry non osa guardare in faccia l’altro ragazzo dopo questo effluvio di parole. Gli sembra di non essersi espresso con sufficiente chiarezza e di essere ricaduto negli stessi errori.

Louis gli sfiora la mano e il riccio è sorpreso da questo contatto improvviso che non si aspettava.

“Non devi censurarti, Harry”, mormora. “Non devi avere paura di dirmi quello che pensi solo perché per una volta ho reagito male. Ho sempre contato sulla tua onestà e ci tengo veramente alla tua sincerità”.

Harry è confuso.

“Cosa vuoi dire?”, domanda. “Non mi sono censurato. Ho solo fatto un esame di coscienza e ho capito che non ho alcun diritto di dirti che stai sbagliando”.

Louis ruota il viso verso di lui.

“Ma lo pensi”, afferma. “Pensi che sto sbagliando”.

Harry arrossisce, colto in flagrante.

“Sì, lo penso, ma quello che io penso non è importante. Forse mi sono convinto di sapere quali sono i tuoi sogni e i tuoi desideri per il futuro. Forse non ho capito assolutamente niente di te”.

“Mi hai capito meglio di chiunque altro”, è la laconica risposta di Louis.

Questo contribuisce ad aumentare le ansie e le preoccupazioni di Harry, confermando i suoi sospetti.

“Mi trovo in un momento della mia vita in cui si aprono di fronte a me più strade e ho la paura costante di prendere quella sbagliata”, ammette Louis. “E non è per mancanza di fiducia in me stesso. È semplicemente realismo. Alcune di queste strade sono più incerte di altre. Alcune potrebbero condurmi a un totale fallimento, altre a un più digeribile insuccesso, altre ancora a un accettabile successo. E io non so cosa fare. Mia madre continua a domandarmi a quale università voglio mandare la domanda di ammissione, Mark a telefonarmi per informarmi sui prossimi provini per le squadre di calcio, e tu…tu continui a parlarmi del mio talento, del mio futuro come cantante o come attore e…non sono pronto a prendere una decisione. Credevo di averla presa ma ho dovuto rimettere tutto in discussione. Vorrei che tutti mi lasciassero in pace per un po’, ecco. Lasciatemi finire la scuola – se riesco - e poi ne riparliamo. Non posso pensare per adesso. Sarò esagerato? Sarò lagnoso? Probabile. Ma mi dispiace, non ce la faccio”.

Harry gli poggia una mano sulla spalla.

“Avevi ragione, l’altro giorno”, dice. “Non ho idea di cosa significhi essere nella tua posizione. Ho ancora due anni di scuola e nonostante me ne lamenti, ogni tanto, preferisco questo a quello che mi aspetta dopo. Qualunque cosa sia”.

Louis gli accarezza le dita con le punte delle proprie.

“Non è poi così terribile finire la scuola”, scherza. “Solo che tutti si aspettano che tu sappia subito cosa vuoi fare dopo. Dicono che hai avuto anni per pensarci, ma non è vero. Non ho mai fatto piani concreti e, ok, forse è stata una mia mancanza, però, non lo so…ho bisogno di altro tempo”.

Harry rimugina sulle sue parole prima di fare la domanda che gli preme. È un rischio.

“Però, ehm, un’idea su cosa ti piacerebbe fare nella vita ce l’hai, no?”.

Louis annuisce.

“Sì, certo, sì”, risponde, ridacchiando nervosamente. “Però quello che voglio fare non corrisponde necessariamente a quello che posso fare. Mi serve tempo per valutare le mie opzioni”.

Harry si morde l’interno della guancia.

“La storia del calcio era, uhm, una cavolata o vuoi provarci veramente?”.

Louis gli stringe la mano.

“Tentare non nuoce”, dice. “Poi si vedrà. Intanto voglio impiegare le mie energie per finire l’anno e contribuire a farci vincere le Nazionali, che ne dici?”.

Harry annuisce e decide di lasciare cadere l’argomento, per il momento. Louis si fa più vicino, tanto che il riccio sente il suo fiato caldo sulla guancia.

“Non avrei dovuto trattarti come ti ho trattato, scusami”, sussurra, come se ci fosse bisogno di non farsi sentire, anche se non c’è letteralmente nessuno nei paraggi. “Non avrei dovuto ignorarti per giorni”.

Harry scuote il capo energicamente.

“No, avevi ragione a essere arrabbiato, te l’ho già detto, ho esagerato”.

“E io ti ho già detto che apprezzo la tua sincerità e che non è colpa tua se ho reagito come ho reagito. Il tuo discorso è capitato nel momento sbagliato, mia madre mi aveva già dato sui nervi con la storia dell’università quel pomeriggio stesso”.

Harry si sente invadere dai sensi di colpa.

“Mi dispiace, non volevo stressarti”, mormora. “Prometto che non sarò più così pressante”.

“E io ti prometto che terrò sempre in considerazione le tue opinioni. E…apprezzo il tuo supporto. Lo apprezzo veramente”.

Harry sorride e sporge il viso in avanti in un tacito invito a Louis – che non stacca gli occhi dalle sua labbra da quando si è avvicinato – a baciarlo.

Louis gli prende il viso tra le mani e soddisfa la sua richiesta. Non passano che pochi istanti prima che si allontani per guardarlo negli occhi, così intensamente che Harry trattiene il fiato, anticipando quelle parole che così tanto desidera sentirsi dire e che per lui, nella sua testa, sono un mantra costante, un pensiero fisso che sfugge alla sua volontà.

“Sei la cosa migliore che mi sia capitata nella vita”, dice Louis, invece, accarezzando col pollice il labbro inferiore di Harry.

Non è quello che si aspettava, e forse la sua espressione trasmette il suo momentaneo disappunto, perché Louis aggrotta la fronte e gli sorride con un’ombra di rassegnazione. Ma a Harry non servono quelle parole, in questo momento, non quando Louis ha organizzato tutto questo per lui. Ci sono modi di manifestare l’amore che vanno al di là delle parole. Ci ha messo un po’ a capirlo.

Louis lo bacia di nuovo, stringendogli il viso con una mano e facendo scorrere l’altra dal collo alla spalla, per poi sfiorargli il petto, l’addome e scendere giù, fermandosi all’altezza della cintola dei pantaloni di Harry.

Louis lo fa stendere sulla schiena e si mette a cavalcioni su di lui. Harry è ubriaco, ma non è stato il vino.

“Lou, Lou, quella tenda l’hai portata per usarla?”, domanda.

Louis ride nascondendo il viso nel suo collo.

“Certo”.

“Ci andiamo?”.

Louis gli strizza il fianco con una mano.

“E tenda sia”.

***

Ricordi che ti avevo promesso di darti un altro regalo il giorno del tuo compleanno? Ho fatto finta di dimenticarlo, ma non l’ho dimenticato. È un libro che ho comprato in un momento di audacia e stupidità. L’ho divorato. Sono delle poesie. Alcune parlano di me, o con me. Non pretendo di capirle, ma le ho sentite. Non posso più tenerlo, non saprei come spiegarlo a mia madre se lo scoprisse. Non ha senso gettarlo via, voglio darlo a te. Solo tu mi puoi capire.

Ho messo un segnalibro in una pagina. Vorrei leggessi il frammento che ho sottolineato. Leggi tutto il libro, se vuoi. Oppure no.

Tuo,

Louis.

Harry scarta il pacchettino che Louis gli ha dato quando lo ha lasciato sulla porta di casa, pochi minuti prima, nel cuore della notte. I suoi sono addormentati nell’altra stanza. Sua sorella non è ancora tornata.

Ha il cuore in gola dopo aver letto la breve lettera di Louis, alla luce della abat-jour della sua camera, come un ladro che ha i minuti contati per commettere il suo misfatto senza farsi scoprire.

Non si preoccupa neanche di leggere il titolo del libriccino e va dritto alla pagina col segnalibro di velluto rosso che Louis ha lasciato per lui.

Sul fondo della pagina le parole che l’altro ragazzo ha sottolineato, con una matita dal tocco così leggero che si distingue a malapena, gli saltano subito agli occhi.

Ci sono modi di manifestare l’amore che vanno al di là delle parole e ci sono parole per l’amore che non riusciamo a manifestare.

You’re in a car with a beautiful boy, and he won’t tell you that he loves you, but he loves you. And you feel like you’ve done something terrible, like robbed a liquor store, or swallowed pills, or shoveled yourself a grave in the dirt, and you’re tired. You’re in a car with a beautiful boy, and you’re trying not to tell him that you love him, and you’re trying to choke down the feeling, and you’re trembling, but he reaches over and he touches you, like a prayer for which no words exist, and you feel your heart taking root in your body, like you’ve discovered something you didn’t even have a name for”.

 

*

 

ANGOLINO:

spero che mi scusiate se ho deciso di non tradurre la poesia. Non è difficile da tradurre, ma non mi sono sentita “all’altezza”, ecco. Si tratta dell’ultimo frammento di un lungo componimento dal titolo “You Are Jeff”, contenuto nella raccolta di poesie (a tematica omosessuale) di Richard Siken, Crush. Non importa se non lo conoscete, non è esattamente famoso, se non in alcuni fandom. Decisamente non quello dei One Direction. Le sue poesie sono piuttosto forti, però mi sono sempre piaciute e ho grande stima per quest’uomo.

Comunque, grazie a chi segue ancora questa storia e a chi, nonostante tutto, continuerà a farlo. Vorrei promettervi di aggiornare più spesso ma non mi piace fare promesse che non sono sicura di mantenere.

Alla prossima!

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