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Xehanort
si stava dirigendo verso lo studio del suo maestro, Ansem il saggio, guida e
capo degli abitanti di Radiant Gadern e anche colui che lo aveva trovato anni
prima. Xehanort però non ricordava ancora chi fosse, anche se ogni tanto
sognava dei cavalieri con delle strane spade, a forma di chiave.
Non sapeva
spiegarselo, ma aveva deciso di non raccontare a nessuno di quei sogni.
Adesso
pensava solo a raggiungere Ansem, e chiedergli quel permesso tanto sperato,
quello che lui insieme a Braig, Dilan, Even, Aeleus e Ienzo, gli altri 5
apprendisti d’Ansem, desideravano. Non sapevano spiegarselo, sapevano solo che
era importante.
In quel
momento arrivò Even; era di fretta, sembrava stese cercando qualcuno:
"Xehanort, finalmente ti ho trovato!", disse senza fiato.
Xehanort,
senza sorprendersi, essendo abituato a vedere quella scena gli chiese: "Che
cosa succede? Avete già cominciato?".
"No,
non ancora. Prima di procedere vorremmo avere il permesso dal maestro.”.
"Sempre
ad aspettare i permessi... potreste anche lanciarvi da soli qualche volta,
no?"
"Lo
sai benissimo che se disobbedissimo, Ansem ci scaccerebbe!"
"No,
non lo farebbe. Anche se non lo ammetterà mai, lui desidera quanto noi sapere
come nascono gli Heartless, e sopratutto cosa succede al corpo di chi lo
diventa”.
"Sarà
come dici tu. Io personalmente preferisco continuare a studiare prima di
procedere.”.
"Come
preferisci. Tu e Ienzo siete sempre alla ricerca della soluzione sui libri,
come se potessero spiegare tutto.”.
"Beh,
sempre meglio di te, che passi il tempo solo a cercare di ricordare il tuo
passato. Anche se dovessi riuscire a ricordarlo, poi che cosa faresti?”.
"va
beh, ho capito. Comunque che cosa volevi dirmi?"
"è
arrivato un visitatore, dice di provenire da un altro mondo e che desidera
parlare con il maestro!"
"Adesso
dov'è?"
"L'ho
portato dal maestro."
"Forse
è l'occasione giusta per chiederglielo. Se sono fortunato, lo straniero potrebbe
essere interessato anche lui, sopratutto se viene da un altro mondo.”.
Detto
questo si allontanò, lasciando Even da solo: "Patetico tentativo, non
riuscirà mai ad ottenere il permesso". Detto questo si allontanò anche
lui.
Xehanort
stava per aprire la porta, quando pensò che forse fosse meglio sapere di cosa
stavano parlando, prima di intervenire. Sapeva che se avesse disturbato una
discussione importante, non avrebbe ottenuto il permesso per l'esperimento.
Vide che
lo straniero non era tale, solo che Even non l'aveva mai visto. Di recente
veniva spesso a trovare il maestro. Aveva scoperto che era un re, e che era
diventato molto amico del maestro.
A quel
punto decise di entrare.
Appena
entrato disse: "Maestro. Riguardo all’esperimento, con il tuo permesso,
vorrei procedere... “.
"Basta”
disse Ansem.
"Dimentica
tutto questo parlare di porte segrete e del cuore di tutti i mondi."
"Ma,
maestro! Stavo pensando... "
"Xehanort.
E’ meglio dimenticare tutto ciò."
Xehanort
guardò Ansem con gli occhi pieni d'oddio, ma purtroppo non poteva fare nulla,
non in quel momento.
"Sì,
maestro."
Mentre
usciva guardo bene l'ospite. Li sembrava così strano che quel essere potesse
essere un re, piccolo com'era.
Xehanort
si diresse nei sotterranei, dove c'erano le stanze e i laboratori. Andò a
chiamare Braig e Dilan, gli unici che come lui desideravo condurre
l'esperimento, con o senza permesso. Li trovò nella biblioteca. Non appena i
loro sguardi s’incrociarono, capirono com'era andata.
"Allora,
vuoi procedere lo stesso, Xehanort?"
"SI.
Il maestro è solo uno stolto. Crede che riusciremo a dimenticare tutto, e fa
finta di non capire la grand’opportunità che abbiamo a disposizione.
Procediamo!"
"Ok,
ma dobbiamo chiedere comunque l'aiuto anche di Even, Aeleus e Ienzo. Lo sai che
senza di loro rischia di andare tutto a monte.”.
"Se
riuscite a convincerli, va bene. Vi aspetto, sapete voi dove."
Xehanort
continuò a camminare per diversi minuti sempre nella stessa direzione. Lui insieme
agli altri 5 apprendisti di Ansem avevano costruito un'ulteriore sotterraneo,
sconosciuto al maestro. Era lì che si ritrovavano quando volevano parlare o
fare qualcosa di cui sapevano che il maestro non sarebbe stato d'accordo.
Ed era lì
che fra poco avrebbero condotto l'esperimento. Avevano già trovato una cavia,
un bambino che aveva trovato tempo fa, in una via di Radiant Garden, Xehanort
aveva capito subito che era da solo, e dicendoli che avrebbe trovato da
mangiare e un posto dove dormire, riuscì a convincerlo a seguirlo.
Subito
dopo lo imprigionò in una delle tante celle che avevano fatto nel 2 sotterraneo,
insieme a tante altre persone come lui.
Intanto
era arrivato all'ingresso. C'era un computer. Xehanort si avvicinò e cominciò a
digitare le password. Una volta finito di scrivere tutte le password, una porta
si apri. Se non fosse stato per il fatto stesso che si era aperta, sarebbe
stato impossibile individuarla.
Entrò
nella stanza e cominciò a scendere per la lunga scala che c'era all'interno.
Mentre scendeva senti la porta chiudersi automaticamente, ma lui non si
preoccupò.
Continuo a
scendere, pesando a quanto li aveva appena detto Ansem, e giurò che
gliel'avrebbe fatta pagare per non aver voluto procedere.
Xehanort n
era uno che non s’impressionava facilmente, ma nonostante questo non poté rimanere
impassibile a quando vide in fondo alle scale. Il laboratorio era stato
semidistrutto, le prigioni erano state letteralmente demolite. Riuscì a vedere
delle strane creature che si aggiravano, tutte nere. A quel punto non riuscì a
trattenere una risata, una sonora risate, che risuonò per tutta la stanza.
Eliminò
subito quelle creature, credendo che avrebbe potuto analizzare i loro corpi, ma
vide con sorpresa che i loro corpi sparivano.
A quel
punto arrivarono anche gli altri apprendisti, e guardando il laboratorio
chiesero che cos'era successo.
Xehanort
preferì non dire cos'era successo, temeva che non avrebbero più condotto
l'esperimento, perciò disse che non lo sapeva.
Fortunatamente
per loro, il laboratorio che dovevano usare era rimasto integro.
A quel
punto non c'era nient'altro che cominciare. C'era solo un problema: le cavie. O
erano riuscite a scappare oppure erano diventate quelle creature.
Comunque
ormai dovevano procedere per forza, e Xehanort adesso aveva capito come fare.
Era rischioso, ma doveva rischiare.
Si diresse
verso un armadietto, che a differenza degli altri, era rimasto intero, come se
anche quelle creature sapevano che era pericoloso aprirlo.
"Che
cosa stai facendo?" chiesero all'usignolo gli altri 5, ma prima di poterlo
fermare, Xehanort aprì l'armadietto e butto per terra tutto quello che
conteneva.
Ansem e Re
Topolino sentirono il pavimento tremare; i mobili cominciarono a cadere, e
Ansem capi. Chiese al Re di partire subito, e di non tornare finché i tempi non
sarebbero migliorati...
Re
Topolino provo a convincere Ansem a seguirlo, ma la risposta fu una botta in
testa. Ansem lo colpi, lo caricò sulla Gummiship e imposto il Castello Disney come
destinazione. Prima che la
Gummiship partisse li lascio un biglietto con scritto il
perchè l'aveva tramortito.
Intanto
gli altri abitanti di Radiant Garden si stavano chiedendo cosa succedesse,
vedevano il palazzo di Ansem il saggio tremare ormai da diversi minuti, e quando
videro una Gummiship, cominciarono a credere che fosse scapato.
Ma prima
che potessero anche solo avvicinarsi al palazzo, si apri davanti a loro una
specie di buco nero, da cui usci una persona. Ma persona non era il termine più
andato, strega era invece perfetto. Era tutta vestita di nero, aveva due corna
e un corvo sulla spalla. Alzo una specie di scettro e apparsero subito delle
strane creature. La gente provò a scappare, ma non fece in tempo. Tutte le
persone che erano presenti furono annientate da quegli esseri; i pochi
sopravissuti video il palazzo di Ansem cadere giù, come se fosse stato fatto di
carta.
“Non
potete fare niente per fermare Malefica con il suo esercito di Heartless” disse
la strega, e fece una risata di quelle che farebbero tremare l’uomo più
coraggioso.
Molti si
chiesero da dove poteva venire. Se solo avessero saputo cos’era successo pochi
minuti prima nei sotterranei del palazzo …
Xehanort
si sentiva strano, non provava dolore, né paura, anzi, non provava proprio
niente. All’improvviso si accorse che non sapeva più chi era, tantomeno da dove
veniva, cominciava a dimenticare tutto... Solitamente, quando uno diventa un
Heartless, dimenticava tutto quello che aveva vissuto; questo era quello che
aveva scoperto Xehanort con i suoi studi. In quel momento Xehanort cessò di esistere.
Nello stesso instante, ma in luoghi diversi, apparivano il suo Heartless e il
suo Nessuno, ognuno dei quali ricordava tutto quello che era successo, e anche
oltre. Soprattutto non avevano dimenticato che l’avrebbero dovuta far pagare ad
Ansem il saggio, così decisero, ognuno per conto proprio, di prendere il suo
nome, e di farsi chiamare così.
L’Heartless
decise di chiamarsi Ansem l’oscuro, e appari lì dove era scomparso Xehanort. Si
accorse che non era solo, accanto a lui c’era Ansem il saggio.
“Allora,
Xehanort, vedo che hai deciso di farlo, eh?”
“Io l’ho
avuto il coraggio di sperimentare. L’allievo ha superato il maestro, non è
cosi?”.
“Stolto,
ma avrei dovuto aspettarmelo da te, dopo tutto quello che hai fatto,
fortunatamente non te lo ricordi …”.
“Ne sei
sicuro?”
“Come?”
“Sei
veramente sicuro che non mi ricordi che cosa è successo anni fa, quando ho
combatutto contro i tre cavaliere del Keyblade?”
“Quindi
ricordi tutto …”
“Non
tutto, non riesco a ricordare chi vinse la battaglia, cosa che mi dirai tu”.
“Credi
davvero che lo farò?”
“Certo, se
non vuoi vagare per diversi mondi, alla deriva”.
“Preferirei
morire piuttosto di dirti chi vinse”.
“Se è
quello che desideri … ti accontenterò”.
Detto
questo, Ansem l’oscuro apri un varco oscuro, prese Ansem il saggio e prima di
scaraventarlo dentro li disse: “Ah, tanto per informarti: non ti dispiacerà
certo il fatto che ho deciso di usare il tuo nome, per ottenere quello che
voglio. Presto Kingdom Hearts sarà mio, e lo otterrò usando il tuo nome”
“Tu sei pazzo
…”
A quel
punto Ansem l’oscuro scaraventò Ansem il saggio nel varco.
Poi, fece
apparire dal nulla una strana creatura, Malefica, che mandò all’attacco di
Radiant Garden.
Intanto il
nessuno di Xehanort, Xemnas, creò un nuovo mondo, e decise che li avrebbe
creato il nuovo Kingdom Hearts, ma non era da solo … c’erano altri cinque
nessuno: Xigbar, Xaldin Vexen, Leaxeus e Zexion.
Nel
frattempo, gli ultimi superstiti di Radiant Garden, riuscirono a scappare con
una Gummiship ed ad arrivare alla Città di Mezzo.
Mentre
Xemnas pensava a reclutare i membri per formare l’organizzazione, Ansem
l’oscuro pensava a come riuscire a ottenere Kingdom Hearts. Non si ricordava
ancora come aveva fatto ad ottenerlo l’ultima volta, perciò decise che avrebbe
aiutato Malefica a distruggere i vari mondi che avrebbero incontrato; in questo
modo il cuore di ogni mondo, insieme ai cuori delle persone che lo abitavano,
andando ad alimentare Kingdom Hearts.
Tutto
questo andò avanti per un po’ di anni, fino a quando non arrivò in un mondo, un
mondo di cui non immaginava la sua importanza. Qualcosa li diceva che in quel
posto c’era qualcosa di importante, forse proprio quello che cercava.
Decise di
rimanere lì qualche giorno, per poter verificare la sua ipotesi, cosa per cui
non dovette attendere a lungo. Presto scopri una porta, ma non una porta
qualsiasi, e neanche quella della serratura di quel mondo; trovò la serratura
di Kingdom Hearts.
Però
sapeva possibile che non sarebbe stato possibile aprirla come se niente fosse,
sapeva che c’era bisogno di un Keyblade, l’arma più potente di tutte. Però per
quello che si ricordava erano andati distrutti tutti quanti.
Mentre
pensava a tutto questo sentì dei passi, e decise di nascondersi usando il
potere oscuro, diventando un’ombra.
Ma in quel
momento avverti un enorme forza, come non l’aveva mai sentita finora, e subito
dopo arrivò un ragazzino. Il ragazzo si mise a guardare i disegni che c’erano
sulla parete, e diete un’occhiata a quella strana porta, con quella grande
serratura, chiedendosi a cosa servisse una porta che non si può aprire, visto
che sicuramente non esisteva una chiave così grande.
Poi prese
un sasso e cominciò a disegnare; Ansem non riusciva a capire cosa stese
disegnando, ma non riusciva a ignorare quel potere, che li sembrava così
famigliare … possibile che fosse lui? No, non poteva essere, era diverso, non
li somigliava affatto …
Però
doveva verificarlo, rivelandoli in parte ciò che sarebbe successo:
“Questo
mondo è stato collegato …”
Il ragazzo
si girò spaventato, e vide quella specie di fantasma
“Questo
mondo è stato collegato con l’oscurità, e presto cesserà di esistere …”
“Chi sei
tu?”
“C’è così
tanto da capire, e tu sai così poco …”
A quel
punto arrivò una bambina
“Sora, sei
qui? Ti sei dimenticato che dobbiamo cercare delle provviste?”
“Arrivo
Kairi”
Sora si
giro, ma quel strano individuo era già sparito.
Ansem a
questo punto doveva semplicemente aspettare il svolgersi degli eventi, ma il
suo piano cambiò quando vide un altro ragazzo, che si allenava con Sora con una
spada di legno.
Ansem
avvertì in quel ragazzo un potere grande, non come quello del ragazzo che si
chiamava Sora. Comunque il potere non era dello stesso tipo. Sora emanava un
potere positivo, mentre l’altro ragazzo emanava un potere diverso, non
negativo, ma neanche positivo. Era il potere adatto ad Ansem, il potere che gli
avrebbe permesso forse di riottenere il Keyblade.
Decise di
impossessarsi del corpo di quel ragazzo, così sempre grazie al potere
dell’oscurità riuscì a trasferire il suo spirito all’interno di quel ragazzo.
Così scopri che si chiamava Riku, che era il miglior amico di Sora, che Kairi
era arrivata da un altro mondo, ma che non si ricordava quale. Poi li ritorno
in mente un particolare su uno di quei tre cavalieri, Ven.
Si ricordo
che aveva scoperto che aveva avuto un figlio, e che l’aveva messo al sicuro in
un altro mondo. Ora aveva capito chi era Sora, e perché gli sembrava così
particolare, e sapeva già come eliminarlo, lo avrebbe fatto diventare un Heartless
usando il corpo del suo migliore amico, e usando la sua debolezza, cioè che si
sarebbe sacrificato per salvare la vita o di Riku o di Kairi, come dopo tutto
aveva fatto suo padre …
Nello
stesso istante, Xemnas aveva già radunato sei membri oltre a quelli già
esistenti, quando si ricordo anche lui di Ven. Molto probabilmente, anche se
era un nessuno, era ancora collegato al suo Heartless. Intanto Xemnas stava
creando un nuovo Kingdom Hearts.
Qualche
mese dopo Xemnas si accorse che si stava creando un nuovo nessuno, ma non un
nessuno qualsiasi, il nessuno di Sora. Sapendo benissimo che sicuramente quel
nessuno avrebbe avuto il potere del Keyblade, partì alla sua ricerca. Lo trovo
davanti ad una villa, a Crepuscopoli. Si accorse immediatamente che Ansem l’oscuro
aveva ragione riguardo a Sora. Il suo nessuno era uguale identico al padre, a
Ven. Xemnas li apparse davanti, e lì diete il suo nuovo nome: Roxas.
Ormai era
passato qualche anno da questi avvenimenti. Sia Ansem l’oscuro che Xemnas non
sono riusciti a ultimare il loro piano.
Ansem
l’oscuro era stato eliminato proprio dal potere che tanto desiderava, da
Kingdom Hearts.
Xemnas
invece è stato eliminato da Sora e da Riku. Nonostante avesse acquisito il
potere rimasto a Kingdom Hearts in seguito al fatto che Ansem il saggio si era
sacrificato per distruggerlo, ma aveva ottenuto solamente di danneggiarlo, non
era riuscito a fronteggiare i nemici, venendo così eliminato. Il Mondo che non
esiste si dissolse insieme a tutti i nessuno rimasti.
Sora e
Riku erano riusciti a scappare grazie al potere della luce, e così erano
riusciti finalmente a ritornare a casa.
Dopo aver
salutato Re Topolino, Paperino e Pippo, che erano ripartiti per il Castello
Disney.
Ora Sora,
Riku e Kairi si stavano godendo il loro meritato riposo, credendo di essere
riusciti a eliminare l’oscurità per sempre.
Sora e
Riku si stavano rilassando seduti sopra un albero, discutendo di quello che era
avvenuto negli ultimi due anni. Riku aveva raccontato a Sora e Kairi quello che
era successo nel castello dell’Oblio, facendo così ricordare a Sora quanto gli
era successo in quel’anno di cui non aveva nessun ricordo.
Kairi li
raggiunse poco dopo. Aveva qualcosa tra le mani.
“Sora,
Riku”
Appena
raggiunti, desse a Sora una bottiglia
“Guarda!”
“Ma è il
sigillo del Re!”
Appena lo
ebbe visto tirò subito fuori la lettera che c’era all’interno
“Cari
Sora, Riku e Kairi
Vi ho
spedito questa lettera per invitarvi al castello. Qui tutto desiderano
rivedervi. Ci saranno anche Leon, Aerith, Yuffie, Cloud e Tifa.
Sarà bello
rivederci tutti, no?
Sperando
che accentiate l’invito, vi aspettiamo
Re
Topolino”
Appena
letto ciò i tre amici tirarono un sospiro di sollievo. Credevano che nella
lettera ci fossero solo brutte notizie. Invece fortunatamente era solo un
invito.
I tre non
si chiesero neanche se volevano o no; presero le loro canoe e si diressero non
verso casa, ma verso un'altra isola, più piccola rispetto a quella dove
andavano di solito.
Una volta
raggiunta l’isola, i tre andarono verso un cespuglio, che si trovava proprio al
centro dell’isola. Guardandosi intorno per assicurarsi che nessuno li stesse
guardando, entrano nel cespuglio, finendo così in una sala gigantesca, dentro
la quale si trovava una Gummiship.
Gliela
aveva donata il Re, così nell’eventuale caso avessero dovuto viaggiare per vari
mondi, non avrebbero avuto difficoltà.
Salirono
subito, e dopo essersi sistemati all’interno, partirono alla volta del Castello
Disney.
Sora non
aveva mai fatto un viaggio sulla Gummiship senza incontrare neanche un
Heartless, perciò il viaggio fu decisamente tranquillo.
Arrivarono
al Castello dopo poche ore di viaggio, e quanto atterrarono, videro che c’erano
tutti i loro amici ad aspettarli.
Dopo che
si furono salutati, tutto il gruppetto si avvio verso la sala del trono, che
per quell’occasione era stata riempita con un tavolo, pieno di tutte le cibarie
conosciute. Sora, Riku, Kairi, Paperino, Pippo, Cip, Ciop, il Grillo Parlante,
Re Topolino, la Regina
Minni, Paperina, Leon, Yuffie, Aerith, Cid, Cloud e Tifa
assalirono letteralmente il tavolo, mettendosi a chiacchierare e a mangiare.
Mentre
tutti stavano mangiando e chiacchierando, due individui apparsero su una delle
torri del castello.
“Allora,
sei pronto?”
“Certo. Li
faremo soffrire, e il bello è che faremo male solo ad uno di loro.” Detto
questo alzo la mano e cominciò a formare una sfera d’energia tutta nera.
“Cominciamo!”
e lanciò la sfera verso il castello.
La sfera
andò a buon segno e tutti quelli nella sala si agitarono, chiedendosi che cosa
potesse essere stato.
Tutti
cominciarono a uscire dalla sala, tranne Aerith. Non sapeva perché, ma aveva
una brutta sensazione.
Cloud
aveva già foderato la sua spada insieme a tutti, e stava uscendo quando udì un
urlo. Lui insieme a tutti gli altri, si voltò e non credete a ciò che vide.
C’era Sephiroth. Ma Cloud non era preoccupato per Sephiroth, ma per quello che
aveva fatto. Aveva trapassato Aerith con la sua spada.
“AERITH!” gridarono
tutti insieme. Sephiroth estrasse la spada dal corpo di Aerith, il fiocco che
le teneva il capelli insieme alla pallina, si ruppe, e la pallina cade. Aerith
giaceva lì, immobile.
“AERITH”
gridò Cloud, correndo verso di lei. “Aerith! Aerith, per piacere, rispondi!
Sono io, Cloud. Aerith, rispondi!”
“È
inutile, è morta. Chi vuol essere il prossimo” disse rivolto agli altri.
“Tu …”
disse Cloud, predendo la sua spada. “Tu, sporco … La pagherai cara. Vendicherò
Aerith, fosse l’ultima cosa che faccio!”
“Allora
vuoi essere tu il prossimo, eh? È così sia.” Detto questo attaccò Cloud, che
prontamente si difese con la sua spada.
“Arriviamo!”
dissero gli altri, con Sora e Leon in prima fila.
Ma non
Freccero in tempo. Sephiroth trafisse in pieno petto anche Cloud.
“NOOOO!”
Cloud rimase
lì, incapace di accentare quello che era appena avvenuto. Ma prima di cadere
per terra disse “Aerith, mi dispiace. Sto arrivando …”
Re
Topolino non credeva a quello che stava succedendo. La sua festa si era
trasformata in tragedia, e non riusciva a darsi pace, perché se non l’avesse
organizzata, non sarebbe successo niente.
“Ora tocca
a te” disse Sephiroth rivoltò verso Sora.
“Li
raggiungerai presto”
“Io non ci
conterei”
“Ma non ti
preoccupare, non sarò io a darti il colpo di grazie, questo piacere spetterà al
capo.”.
“Cosa?
Lavori per qualcuno? E chi sarebbe?”
“Oh,
qualcuno che tutti voi conoscete molto bene” disse una voce.
“Chi ha
parlato?” chiese Sora.
“Non mi
direte che vi siete già dimenticati di me, vero?”
Alla porta
c’era Xehanort.
“Tu!”
disse Re Topolino. “Com’è possibile? Ti abbiamo eliminato sia come Heartless
che come nessuno, come fai ad essere … “
Ma Re
Topolino s' interruppe, quando vide che cosa aveva in mano Xehanort. Aveva un
Keyblade.
“No, non
può essere vero, mi rifiuto di crederci”
Xehanort
non disse nulla, si limito ad alzare il Keyblade e a far partire un raggio.
Il raggio
andò verso Kairi, ma Sora la spinse via, e cercò di parare il colpo con il
Keyblade.
Ma con gran
sorpresa di tutti, il Keyblade non riuscì a parare il colpo, e si frantumo; in
questo modo il raggio colpi in pieno Sora.
Sora cadde
all’indietro, andando a sbattere per terra.
“NO!
SORA!” gridarono tutti all’usignolo.
I primi a
raggiungerlo furono Riku e Kairi.
“Sora!
Rispondi Sora!”
Sora si
girò verso i suoi amici.
“M - mi
dispiace. Ho fallito.”
Mentre
diceva questo, si girò verso quello che rimaneva del suo Keybalde.
“Il
Keyblade era l’arma più potente di tutte. Se ha fallito lui…”
“Ovvio che
ha fallito.” Disse Xehanort.
“Un misero
Keyblade non poteva niente contro il Keyblade supremo.”
“I - il
Keyblade supremo?” chiese Sora. “C - che cos’è?”
“Oh,
niente di speciale. Semplicemente ho fuso i Keyblade dei vostri genitori,
forgiando questi.”
“COSA? Dei
nostri genitori?” disse Riku. “Che cosa intendi dire con ‘i Keyblade dei vostri
genitori? I nostri genitori sono persone semplici!”.
“Certo.
Ivostri genitori adottivi. Ma come, Re
Topolino non vi ha detto niente?”
Tutti si
voltarono verso il Re, che aveva già estratto il suo Keyblade.
“Basta
così, Xehanort. Hai già detto troppo e fatto abbastanza.”
Detto
questo partì all’attacco contro Xehanort, che per tutta risposta lo respinse
con il Keyblade, alterandolo.
“E ora, è
giunto il momento di dare il colpo di grazia.”
A Xehanort
appari un sorriso sulla faccia, dopodichè fece partire un altro raggio, che
colpi in pieno Sora.
Un urlo
riempi la sala, mentre Sora svaniva nel nulla. Non aveva rilasciato nessun
cuore stavolta.
Tutti
quanti rimasero lì paralizzati, non riuscivano a credere a quello che era
accaduto.
“Ah, ah,
ah. Poverini, siete rimasto senza l’eroe. Quanto mi dispiace.”
“Sta
zitto!” disse Riku. “Quello che hai fatto ti ha condannato a morte, Xehanort,
non ti lascerò scampo.”
“Oh, mi
stai intimorendo”. Disse sarcastico Xehanort.
“Ma state
tranquilli, il raggio che ho lanciato a Sora poco fa non aveva il solo scopo di
eliminarlo. Aveva anche un altro effetto, che scoprirete presto.” Detto questo,
aprì un varco oscuro e spari.
“Allora,
dove eravamo rimasti?” disse Sephiroth.
“Ah, si.
Devo procedere ad eliminarvi tutti” disse con freddezza.
“Non ti
perdonerò mai!” disse Tifa, partendo all’attacco verso Sephiroth.
“Avete
eliminato i nostri amici. Credi davvero che ti lasceremo scappare come ha fatto
Xehanort?”
Tifa stava
cercando di prendere tempo, perché aveva visto che Riku si stava muovendo,
cercando di non dar nell’occhio.
“E chi ha
intenzione di scappare? Io no di certo. Comunque ti dispiace per il tuo
amichetto Cloud? Non ti preoccupare, lo rag …” ma non fece in tempo a finire.
Riku
l’aveva colpito in pieno con il Keyblade, trapassandolo.
Sephiroth
riuscì a estrarre il Keyblade dal suo corpo e rilanciarlo contro riku, che lo
prese al volo senza difficoltà.
“Maledetti.
Ora avete firmato la vostra condanna. Farò in modo che nessuno riesca a
scappare da questo castello! Nessuno!”. Detto questo, intorno a lui comincio a
crearsi un energia nera.
“Tutti
sulle Gummiship” disse Kairi.
Riku e
Tifa recuperarono i corpi di Cloud e Aerith, portandoli sulla Gummiship, mentre
Kairi prese Re Topolino, che era ancora privo di sensi.
I primi a partire
furono Riku, Kairi, Paperino, Pippo e Re Topolino, che erano saliti sulla
Gummiship con qui erano arrivati i tre amici.
Ma quello
che videro mentre abbandonavano il castello fu orribile. Il castello esplose.
E dallo
spazio, i cinque amici videro il mondo del castello Disney, sparire.
Paperino e
Pippo furono quelli che rimasero più scioccati di tutti li altri. La loro casa,
i loro amici, non c’erano più. Riku e Kairi invece non riuscivano a capacitarsi
di quello che era successo. Il loro migliore amico era stato eliminato da una
persona che credevano fosse morta da tempo.
Topolino
invece era ancora privo di sensi, e non accennava a riprendersi.
“Coma mai
non si riprende” chiesero Paperino e Pippo.
“Non lo
so, ma è strano.” Rispose Riku. 2Bisognerebbe portarlo da qualcuno che sappia
aiutarlo, ma chi potrebbe farlo?”.
“Yen Sid”
risposero insieme Pippo e Peperino. “Lui forse può aiutarlo”.
Tutti
furono d’accordo su questa proposta, e così si diressero verso Crepuscopoli.
Una volta
arrivati, videro proprio Yen Sid, che li stava aspettando.
“Venite, e
per il momento non fate domande.” Li disse Yen Sid, dirigendosi verso la torre.
Una volta
arrivati, Yen Sid li disse di appoggiare Topolino sul tavolo, dopodichè mise le
mani sopra le mani, e usando la magia, ristabilì Re Topolino, che si sveglio
subito.
“Vostra
Maestà, state bene!” dissero felici Pippo e Paperino.
“C - cosa
è successo? Dove siamo?”
“Siamo
nella torre di Yen Sid, per quanto riguarda cos’è successo…” Paperino non
riuscì a finire la frase.
“Cos’è
successo, Paperino?” chiese nuovamente il Re, cominciandosi a preoccupare
“Il nostro
mondo è andato distrutto. Noi cinque siamo gli unici sopravvissuti” Detto
questo, un ulteriore silenzio calò sulla stanza.
“C –
come?” chiese incredulo il re. “È tutta colpa mia. Solo ed esclusivamente colpa
mia”.
Nessuno
ebbe il coraggio di rispondere.
Riku però
doveva avere una risposta a quella domanda che ormai lo tormentava da ore.
“Scusa,
maestà, però le devo chiedere una cosa”
“Immagino
sia per quello che ha detto Xehanort, vero?”
“Si”
“Scusami,
ma ora non me la sento. Yen Sid, ti dispiacerebbe spiegarglielo tu?”
“Si, non
c’è problema” gli rispose tranquillamente.
“Allora,
Xehanort vi ha detto che ha fuso i Keyblade dei vostri genitori, vero?”
“Si, ma
non è possibile. I nostri genitori non sono custodi del Keyblade, e poi sono
ancora vivi e vegeti.”
“Il punto
è questo: loro non sono i vostri veri genitori.”
“C – cosa?
Come sarebbe a dire che non sono i nostri veri genitori? Pensavo che Xehanort
avesse detto così solo per farci arrabbiare.”
“No,
purtroppo non è così. Anzi, è il momento che veniate a conoscenza della verità.
Sono stato
io a portarvi sull’isola dove avete abitato per diversi anni.
Vi ho
portato in seguito alla richiesta dei vostri genitori, che stavano ardentemente
cercando di salvare l’equilibrio nei mondi. I loro veri nomi erano Terra, Acqua
e Ven. Terra è il padre di Riku, Acqua di Kairi e Ven di Sora.
Acqua fu
la prima a venire sconfitta. Provo a distruggere Kingdom Hearts, ma non ci
riuscì, e così fu sconfitta da Xehanort, mentre proteggeva Ven, che ancor oggi
tiene la sua armatura, ma non vi so dire dove si trovi.
Ven invece
si sacrificò per salvare Terra, il seguito ad un attacco di Xehanort, che li
lascio ben poco da vivere, ma che li diete tempo di nascondere la sua armatura.
Infine
Terra e stato sconfitto anche lui da Xehanort, ma riuscì a mettersi in salvo,
ma è stato fatto fuori qualche mese fa, dopo il ritorno di Xehanort, che lo ha
sorpreso subito dopo che aveva affrontato Sora. Non vi so dire dov’è neanche di
questa armatura”.
“Quindi
anche i nostri genitori sono stati sconfitti da Xehanort…” disse Kairi. “E se
veniamo colpiti anche noi dal raggio che ha colpito Sora, neanche i Keyblade ci
salverà, visto che il suo potere risulta nullo contro il Keyblade supremo”.
“Beh, a
dir la verità un modo ci sarebbe” disse Yen Sid.
“E qual
è?” chiesero insieme Riku e Kairi
“Dovreste
ritrovare le armature dei vostri genitori e indossarle, solo così donerete al
vostro Keyblade un ulteriore potenza, in grado di affrontare il Keyblade
supremo.”
“Allora ci
basterò ritrovare due armature per poter affrontare Xehanort?”
“Non è
così semplice. Il problema è che l’armatura dovrà essere quella del vostro
genitore, non una qualsiasi. Altrimenti non avrà alcun effetto.”
“Questo
complica un po’ le cosa, ma sono sicuro che…”
Ma riku fu
interrotto da un rumore, di cui non riuscivano a capirne l’origine. Ad un
tratto apparve una proiezione in mezzo alla stanza. Era Xehanort
“Salve,
custodi del Keyblade”
“Che cosa
vuoi?” chiesero li altri
“Oh,
niente di particolare. Voglio solo dirvi quale sarà il prossimo mondo che
distruggerò”
“E perché
c’è lo verresti a dire proprio a noi?”
“Semplice:
per aumentare il divertimento, e poi me l’ha chiesto esplicitamente il mio
allievo”
Detto
questo, Xehanort si spostò, e li atri videro che dietro di lui c’era un'altra
persona di cui non si riusciva a vedere il volto, ma che vestiva di un
armatura, e aveva un Keyblade.
“Ma quello
è il Keyblade oscuro!” esclamarono insieme Riku, Paperino e Pippo.
“No, non
può essere” disse Yen Sid, preoccupato. “Quel armatura… è l’armatura di Ven!”
Tutti si
voltarono verso di lui. “Cosa? Ne sei sicuro?”
“Si, è
proprio quella” disse Xehanort.
“Ma com’è
possibile?”
“Saprete
tutto a tempo debito” disse la misteriosa persona. Aveva una voce che metteva
paura solo a sentirla.
“Ora mi
rivolgo a voi cinque: Riku, Kairi, Paperino, Pippo e Re Topolino. Cercate di
arrivare il prima possibile a Digiworld. Sarà quello il mio prossimo mondo. Ah,
giusto per farvelo sapere: Ho già distrutto le Isole del Destino e Radiant
Garden.” Disse tranquillamente il misterioso cavaliere.
“Tu
cos’hai fatto?” dissero insieme e con rabbia Riku e Kairi. “Come ti sei
permesso distruggere il nostro mondo? Te la faremo pagare, fosse l’ultima cosa
che faremo!”
“Oh, io
non credo proprio, Anzi credo che non avrete neanche il coraggio di
attaccarmi.”
Detto
questo scoppio in una fragorosa risata, dopodichè la comunicazione si
interruppe.
“Bene”
disse Riku. “Almeno sappiano dove sono diretti”.
“Già, così
potremo vendicare Sora e tutti i nostri amici” disse Kairi.
“Allora
rotta verso Digiworld”.
Intanto, a
Digiworld, nell’ex base dell’imperatore digimon:
“Finalmente
sono riuscito a ricreare questo anello del male” disse una voce.
“Ora potrò
far partire il mio piano di conquista di Digiworld, proprio come fece mio
nonno, ma che stupidamente ha deciso di passare dalla parte dei buoni, ma che
si è dimenticato di cancellare i dati di questa sua parte di storia. Così ora
sarò io il nuovo imperatore dei digimon.”
“Si può
darsi” disse una voce
“Chi ha
parlato?” chiese il neo imperatore
“Oh,
nessuno di particolare. Ma toglimi una curiosità: ti piacerebbe diventare ancora
più forte?”
“Certo”
“Come
vuoi” detto questo appari una persona davanti all’imperatore. Aveva
un’armatura, e un cappuccio che gli impediva di vederlo in faccia.
“Tu chi
sei?” ma prima che potesse finire di parlare, il cavaliere alzo il Keyblade, e
lo puntò contro l’imperatore.
“Con
questo colpo diventerai più forte” e così dal Keyblade uscì un raggio che colpi
in pieno l’imperatore, che cade a terra privo di sensi.
Passo
qualche minuto prima che riprendesse conoscenza.
“C – cosa
mi hai fatto?”
“Niente di
particolare, ti ho semplicemente dato i vestiti di tuo nonno e donato un nuovo
potere, grazie al quale potrai seminare il panico in tutto Digiworld”
“E quale
potere sarebbe?”
“Prova a
pensare intensamente alla parola –Heartlesmon – così vedrai cosa succederà”
L’imperatore
provo subito, e davanti a lui appari uno strano digimon, era tutto nero, e
aveva due antenne in testa.
“È – è
fantastico” disse
“Già,
grazie a questo potere, potrai piegare tutto il mondo” detto questo il
cavaliere, spari.
L’imperatore
si mise a ridere.
Nello
stesso istante, nel mondo reale, tutti i Digivice si illuminarono.
Nel
frattempo, Kairi, Riku, Topolino, Paperino e Pippo erano partiti alla volta di
Digiworld.
“Ancora
non ci credo” disse Paperino. “Sora e tutti i nostri amici non ci sono più, e
ora è arrivato un altro nemico, con tanto di apprendista. Non so se ce la
faremo questa volta”
“Ehi,
guarda che noi non smetteremo di combattere, non finché non avremo vendicato i
nostri amici sconfiggendo i nuovi nemici, vero Kairi?” disse Riku
“Si.”
“Che
succede?”
“Mi
preoccupa quello che ha detto quel cavaliere. Cioè che non avremo il coraggio
di attaccarlo. Che cosa voleva dire?”
“Non lo
so, ma presto lo scopriremo. Siamo arrivati” disse Topolino
Così
approdarono a Digiworld
Mentre scendevano,
Riku e Kairi furono avvolti da una luce, e quando essa svani, avevano
completamente cambiato aspetto.
“Che cosa
ci è successo?” Chiese Kairi
“Non vi
preoccupate” disse Paperino. “Quando uno di un mondo entra in un altro, il suo
corpo si adatta automaticamente a quel mondo. Succedeva anche a Sora”.
Kairi si
guardò bene. Era diventata più alta, ed era tutta gialla. Poi guardò Riku: lui
era diventato una specie di dinosauro, ma più piccolo. Era tutto azzurro tranne
sulla pancia, dove era bianco e aveva una V azzurra sopra.
“Va beh,
ora andiamo” disse
Ma mentre
si muovevano, sentirono il terreno che tremava, e poi videro una marea di
creature che scappavano, inseguiti da Heartless.
“Ma quelli
sono Heartless” dissero tutti quanti.
Riku e
Kairi evocarono subito il Keyblade, e partirono all’attacco, ma sorprendentemente,
non faceva nessun effetto.
“Ma com’è
possibile? I Keyblade non hanno mai fallito contro gli Heartless” disse
preoccupato Riku.
Kairi non
sapeva che cosa fare, quando, istintivamente, disse: “Tempesta di diamanti”, e
un marea di diamanti si crearono davanti a lei e andarono a colpire i nemici,
sconfiggendo un buon numero di Heartless.
“ma come
hai fatto?” gli chiese Riku.
“Non lo
so, mi è venuto istintivo” disse Kairi, quasi scusandosi.
Riku non
fece in tempo a rispondere che un Heartless lo attaccò, e anche lui disse
istintivamente: “Respiro a freccia”, eliminando il nemico.
In men che
non si dica i due amici riuscirono ad eliminare tutti i nemici.
“Però,
niente male” disse Riku.
“Già
niente male. Complimenti” disse una voce alle loro spalle.
I due
amici si girarono, e videro il cavaliere
“Tu, te la
faremo pagare!” disse Riku. “Respiro a freccia”. L’attacco andò contro il
nemico, ma lui semplicemente lo respinse. Ci provo anche Kairi, ma ottenne lo
stesso risultato.
“Chi sei
tu? Come fai ad avere l’armatura di Ven?”
“Ma come,
vi siete già dimenticati di me? Che razza di amici siete?”
“A –
amici?” chiesero i due. “C – come sarebbe a dire amici?”
“Credevo
che avevate fatto due più due, quando avete visto l’armatura. Eppure Yen Sid ve
la pure spiegato.
“No, non
può essere” disse Riku, mentre guardava il cavaliere togliersi il cappuccio.
“purtroppo
per voi, è così” mentre diceva questo, finì di togliersi il cappuccio.
“NO” gridò
Kairi, insieme a Riku, Paperino, Pippo e Topolino, che erano rimasti in disparte,
visto che neanche lem loro armi avevano avuto qualche effetto.
“Invece
si, sono io, Sora”
“Come può
essere. È solo uno scherzo di cattivo gusto, vero?”
“No, è
tutto vero. Io ho distrutto le isole del destino e Radiant Garden. Io ho
inventato gli heartlesmon, con cui avete avuto il piacere di battervi. E ora
sarò io ad eliminarvi.”
Detto
questo puntò il Keyblade contro Kairi, ma in quel momento, qualcosa arrivò a
tutta velocità verso di loro, e proteggendosi con un grande scudo, riuscì a
salvare i cinque amici.
Kairi
guardò quell’essere meravigliata, era riuscito a resistere al raggio di un
Keyblade, e già questo voleva dire che era forte. Ma prima che potesse
formulare qualsiasi altro pensiero, arrivò un altro essere, che con l’asta che
aveva in mano, comincio a farla girare, poi disse:
“Varco
teletrasportatore” e Riku, Kairi, Paperino, Pippo e Topolino furono ricoperti
da una luce, e quando riuscirono a riaprire, erano da un’altra parte, lontani
da Sora.
“C – cosa
è successo?” disse Riku. “E voi chi siete?” disse rivolto ai due esseri.
In quel
momento, i due si illuminarono, e cominciarono a diventare più piccoli, fino a
che non si diviserò entrambi in due parti. Alla fine ne vennero fuori due
ragazzi e due esseri.
“Ma voi
siete umani!” esclamo Kairi.
“Ottimo
senso di osservazione” disse uno dei due.
“E magari
voi due siete dei digimon, è?” disse l’altro
“D –
digimon?” disse Riku
“Cavolo,
dovete aver ricevuto un bel colpo in testa, per esservi dimenticati chi siete”
disse quello che aveva parlato per primo.
“Comunque,
io mi chiamo Dark, mentre il mio digimon si chiama Patamon.”
“Io invece
mi chiamo Enio, e questo è Guilmon”
“Piacere.
Noi siamo Riku, Kairi, Paperino, Pippo e Topolino”. Disse Riku.
“Strani
nomi, per dei digimon” disse Dark.
“Già”
disse Enio
“Scusate,
ma voi come avete fatto a trasformarvi?” chiese incuriosita Kairi.
“Semplice.
Siamo biodigievoluti con i nostri digimon”. Dissero insieme Dark ed Enio.
“Biodigievoluti?”
chiesero increduli Riku e Kairi.
“Si,
succede quando un essere umano digievolve con un digimon” spiego Dark.
“Voi due,
invece…” disse Enio
“Sono uno
Zeromon e una Renamon, no?” disse Dark. “Molto probabilmente hanno perso la
memoria, e quei due nomi che ci hanno detto prima li saranno venuti in mente
per qualche motivo. Magari conoscono due esseri umani che si chiamano così”.
“Si, è
probabile” disse Enio.
Riku
riuscì a vedere lo sguardo di Dark, e non sapeva perché, ma li era famigliare.
Era spento e vuoto, ma allo stesso tempo emanava anche qualcos’altro, ma non
sapeva dire che cosa.
“Comunque,
raccontateci di voi: perché lottavate contro quell’essere umano?”
“Perché,
voi lo conoscete?” chiese Kairi.
“Se lo
conosciamo? Lo conoscono tutti i digiprescelti. È arrivato qui qualche giorno
fa, prima ha fatto finta di allearsi con uno che si faceva chiamare Imperatore
Digimon, poi dopo ha cominciato a far apparire in tutta Digiworld quei esseri,
che non possono nemmeno essere definiti completamente digimon, perché finora
nessuno, tranne voi, è riuscito a distruggerne uno solo. Comunque dicevo, dopo
aver fatto ciò, ha distrutto, nel vero e proprio senso della parola,
l’imperatore, e poi ha preso il suo posto. Uno di noi, che per farci avere
quest’informazione ha perso la vita, ha comunicato ciò che aveva visto a tutti
i digiprescelti, ma per il momento siamo arrivati solo noi. Poi abbiamo
incontrato voi, abbiamo visto che stava per eliminare Renamon, e abbiamo deciso
di intervenire.” Disse Dark.
“Capito”
disse Riku. “Ora però, se non vi dispiace, vorremo rimanere un attimo da soli,
se non vi dispiace”.
“Certo,
non c’è problema” disse Enio “Vieni Guilmon”. Dopodiché uscirono.
“Fate
attenzione. So benissimo che questo non è il vostro mondo” sussurrò Dark a Riku
mentre usciva. Riku rimasse sorpreso da quella frase, ma decise di non dire
quello che aveva sentito.
Riku
verificò che fossero rimasti soli, dopodiché comincio a parlare.
“Voi che
ne dite”
“Non
riesco ancora a credere a quanto ho visto” disse Kairi.
“Già. Se
ce lo avessero raccontato non ci avremmo mai creduto” commento Re Topolino “Ed
è tutta colpa mia…”
“Non è
così, Vostra Maestà” disse Pippo.
“Non
chiamatemi più così. Non lo merito” li rispose
Tutti
tacquero
“Comunque
adesso, anche se a malincuore, dobbiamo riuscire a fermare Sora, a qualunque
costo” disse Kairi
Tutti
rimasero sorpresi da quello che aveva appena detto. Non perché non aveva
ragione, ma perché l’aveva detto lei.
“Si, hai
ragione. Comunque ora vediamo di salvare anche questo mondo, magari troveremo
una soluzione” disse Riku.
“Chi sei
tu?”. La voce era quella di Enio, e veniva da
lontano. Tutti e cinque si misero a correre, finché non trovarono Enio, e davanti a lui, Xehanort.
“Tu!”
dissero Riku e Kairi insieme, estraendo entrambi i Keyblade.
“E quelli
che cosa sono?” chiese Enio.
“Dopo ti
spiegheremo tutto, ma adesso…” detto questo, Riku parti all’attacco verso
Xehanort, ma il Keyblade lo trapasso, senza toccarlo. “Sei un ologramma” disse.
“Perspicace”
gli rispose
“Che
cos’hai fatto a Sora” disse Kairi
“Oh, ve lo
dirò volentieri, tanto io non esisto più, visto che il mio piano è andato come
previsto”
“Il tuo
piano?” disse Kairi, facendo sparire il Keyblade.
“Certo. Io
a dir la verità non ho mai aspirato veramente a Kingdom Hearts,
ma semplicemente al potere del Keyblade. Quando capii che non avrei mai potuto
averlo realmente, come un custode vero, decisi di rendere malvagio uno di essi.
Prima ho provato con Riku, ma sei stato più forte di quanto immaginasi, e alla
fine ti sei liberato di me. Poi venni a sapere che se avessi fuso i tre
Keyblade dei tre custodi, avrei ottenuto un Keyblade che era in grado di
capovolgere un cuore.”.
“Allora è
questo che hai fatto a Sora” disse Riku.
“Già.
Prima è svanito, perché era composto maggiormente da luce, poi dopo è tornato
come essere dell’oscurità. Poi dopo…” e sul viso di Xehanort apparve un sorriso
“Mi ha eliminato, acquisendo così nel suo Keyblade il potere del Keyblade
supremo, diventando imbattibile. In questo modo ora lui è come me, padrone
dell’oscurità, e distruggerà tutti i mondi che incontrerà. Io ora sono solo una
proiezione, e sparirò fra pochi secondi. Volevo solo farvi piombare nel
dolore”. Detto questo, spari.
Capitolo 11 *** Il ritorno dell’Organizzazione XIII ***
Capitolo
11: Il ritorno dell’Organizzazione XIII
Riku e
Kairi erano rimasti sconvolti. Ora sapevano che cos’era successo a Sora, ma non
avevano la più pallida idea di come fare ad aiutarlo.
“Mi volete
spiegare cosa sta succedendo?” disse Enio
“Mi
dispiace, ma non te lo possiamo dire. Violeremo le regole” rispose Paperino.
“Capisco”
“Allora,
che cosa ne dite del piano del mio maestro?” disse Sora, uscendo da un varco
oscuro davanti ai loro occhi.
“Sora, tu
non sei cattivo. Torna con noi!” dissero Riku e Kairi.
“Mi
dispiace, ma non credo proprio. E ora, toccherà a voi due.”
Riku
guardo Sora negli occhi. Non erano i suoi occhi, erano pieni di odio.
Sora alzo
il Keyblade e lo punto verso Kairi e lanciò un raggio.
Kairi
chiuse gli occhi, temendo il peggio, aspettava che il raggio la colpisse, ma
non avvenne.
Prendendo
coraggio, apri li occhi. Davanti a lei c’era Pippo, che aveva provato a
difenderla con il suo scudo, che aveva fatto la stessa fine del Keyblade di
Sora, e come lui, Pippo era stato colpito in pieno.
“PIPPO!”
urlarono Topolino e Paperino.
“P –
Pippo. Ti sei sacrificato per me? Perché l’hai fatto?” disse Kairi.
“Non lo
so, mi è venuto istintivamente, non potevo vederti sparire, e poi sei la cosa
che era più cara a Sora”.
“Sei
prevedibile, Pippo. Ero sicuro che ti saresti sacrificato per lei”
Pippo
cominciò a dissolversi, stava sparendo nel nulla.
“Renamon, acquisisci i suoi dati! Se li acquisisci
diventerai più forte e forse riuscirai a sconfiggere quell’umano. Basta solo
che ti metti davanti a Pippo e pensi intensamente a prendere la sua forza”
disse Dark, che era appena arrivato, sentendo le grida.
“Fallo,
Kairi” disse Pippo, che ormai era svanito per meta corpo
“O – ok!
Mi dispiace, Pippo”
Detto
questo, Kairi fece come aveva detto Dark, e sembro che Pippo entrasse nel suo
corpo. A quel punto Kairi si illumino e disse:
“RenamonmegadigievolveSakuyamon”
Ora
assomigliava di più ad un essere umano, anche se manteneva sempre alcune
caratteristiche di Renamon.
“Ora tocca
a noi, sei pronto, Patamon?”
“Si”
A quel
punto Dark e Patamon si illuminarono
“Patamon biodigievolve Seraphimon”
Riku notò
subito che assomigliava ad un angelo
“Dai Guilmon” disse Enio
“Guilmonbiodigievolve Gallantmon”
“Ora, per
te è finita” disse Dark
“Potere
dei Digivice, vieni a noi” dissero insieme Dark e Enio
In quel
momento il cielo sembrò che si spaccasse, e arrivarono una serie di fasci di
luce che investirono in pieno Seraphimon e Gallantmon.
“Voglio
aiutarvi anch’io” disse Kairi “Ora mi sento potentissima”
“Ok, tutti
insieme”
“Lancia di fuoco perforante”, “Esplosione di luce”, “Globo
di luce”
I
tre attacchi andarono verso Sora, ma lui, con disinvoltura, li respinse usando
il Keyblade.
“Non
è possibile!” disse Enio
“C’è
solo una cosa da fare” disse Dark “Kairi, tira fuori il Keyblade”
“Tu
come fai a sapere del Key…”
Ma
come risposta, Dark estrasse un Portafortuna e un Lontano Ricordo
“Ah,
capito” disse Kairi
“Quindi
c’è un altro custode del Keyblade. Molto bene. È per di più con gli stessi
Keyblade di Roxas” Sora cominciò a ridere.
“Non
c’è da meravigliarsi, visto che il mio vero nome è Darkroxas, e sono apparso in
contemporanea a Roxas, visto che sono il tuo nessuno”
A
quel punto Sora cambio espressione. “Molto bene, quindi ti vuoi ribellare al
tuo te stesso? Come vuoi, vorrà dire che ora dovrete confrontarvi con dei
vecchi amici”.
A
quel punto intorno a Sora si creò un’aura oscura, lui alzo le mani e disse:
“Forze
dell’oscurità, datemi il potere” a quel punto davanti a lui comparvero 13
figure, all’inizio senza una forma precisa, poi si chiarirono.
“No,
non può essere” dissero Riku e Kairi
“L’Organizzazione
XIII è al tuo servizio, Sora” disse Xemnas.
Capitolo 12 *** Il sacrificio di Topolino e Gallantmon ***
Capitolo
12: Il sacrificio di Topolino e Gallantmon
Darkroxas
partì all’attacco verso Sora, colpendo con i Keyblade i membri che li si misero
davanti, spostandoli dal suo tragitto. Finalmente arrivò davanti a Sora, e lo
attaccò con il Lontano Ricordo; l’attacco però vene parato con il Keyblade
oscuro. A quel punto Darkroxas lo attaccò con il portafortuna, ma con sua
sorpresa, Sora tirò fuori la Catena Regale e parò anche il secondo colpo, poi
con un calcio, spedì lontano Darkroxas.
“Povero
sciocco, credevi che non avessi mantenuto il mio Keyblade originale?”
“In
effetti ci dovevo pensare, comunque ora… Seraphimon, sei pronto?”
“Si” disse
un’altra voce che proveniva da dentro di lui.
“Globo di
Luce” e dal suo corpo usci un globo che parti verso Sora, e che lo colpi in
pieno.
“N –
niente male. Complimenti. Ma come puoi vedere, non mi hai fatto più di tanto.
Comunque ora devo andare. A questo mondo non rimane molto tempo, ora che ho
distrutto la serratura.”
“Cos’hai
detto?” disse Gallantmon
“Come ti
permetti di arrivare qui e poi di distruggere anche il nostro mondo.”
Detto
questo parti all’attacco, ma Sora, che era incredibilmente veloce, riuscì a
schivarlo e prese Topolino.
“Dai,
vediamo se ora hai il coraggio di attaccarmi”
Intanto,
Kairi, Riku e Paperino stavano combattendo contro l’organizzazione, che non li
asciava un attimo di pace.
“Basta
così” disse Sora. “Potete andare, vi chiamerò io quando ce ne sarà bisogno”.
Appena ebbe detto questo, l’organizzazione sparì.
“Voglio
sistemarvi personalmente, ma ora, ritorniamo a te” disse rivolto verso Enio
“Non ti
preoccupare per me, Gallantmon. Pensa solo ad eliminarlo!”
“Ma io non
posso…”
“Devi. Ti
chiedo quest’unico favore”
Gallantmon
rimase lì, a pensare.
“Va bene.
Perdonami, e perdonatemi anche voi” disse rivolto verso Paperino, Riku e Kairi
“Vostra
maestà, siete sicuro di quello che state facendo?” disse Paperino. “Se ne
andato anche Pippo, non potete andarvene anche voi”
“Non
temere, sono sicuro che un giorno ci rivedremo. Ora, Gallantmon, procedi”
Sul volto
di Sora apparse un minimo di paura
“Ok.
Perdonami” detto questo, parti all’attacco verso Sora e Topolino.
“Lancia di fuoco perforante”
Ma
con sorpresa di tutti, Sora riuscì a evitare l’attacco, che colpì solo
Topolino, trapassandolo.
“No,
non può essere!” disse Paperino
“H-
ho fallito” disse Topolino, mentre scompariva.
Gallantmon
si stava preparando per acquisirlo, quando Topolino disse:
“No, non
farlo, non lo merito. Ho portato solo dolore. Però ho da fare una cosa prima di
sparire completamente. Kairi, vieni qui.”
Kairi
arrivò subito
“Tieni”. E
passò la Catena Nobile a Kairi. “Tienila tu, forse saprai usarla meglio di me”
dopodiché spari completamente.
“Che scena
patetica” disse Sora. “Tanto è inutile”
“Sta
zitto!” disse Riku, e parti all’attacco.
Ma Sora
punto il Keyblade contro di lui e lanciò un altro raggio, verso Riku.
Riku si
chiedeva che cosa ne sarebbe stato di lui, ma in quel momento, Gallantmon li si
mise davanti, prendendo in pieno il raggio.
“Eri
prevedibile anche tu, Gallantmon. Ero sicuro che l’avresti fatto dopo la fine
di Topolino”
“Riku!”
disse Gallantmon. “Devi acquisire i miei dati, come ha fatto Kairi”
“Ok”. Riku
si preparo e comincio ad acquisire i suoi dati e si illumino:
“ZeromonmegadigievolveAlforcezeromon”
A quel
punto estrasse il Keyblade e disse: “Lama del drago” andando verso Sora, che
con fatica, riuscì a respingere l’attacco.
Sora
rimase sorpreso da un tale attacco, al quale gli era toccato usare tutte le sue
energie per pararlo, e ora non riusciva nemmeno a muoversi.
“Mi
dispiace, Sora” disse Riku.
Sora lo
guardò spaventato, mentre Kairi non riusciva nemmeno a pensare. Avevano già
perso troppi amici, erano rimasti in tre.
“Lama del
drago!” disse Riku, partendo all’attacco verso Sora, che ormai si stava già
preparando al peggio.
Ma ad un
tratto, Riku si illumino, e torno a essere un normale Zeromon.
“Cosa?
Com’è possibile?”
“Eh, eh,
eh. Fortunatamente ho colpito troppo forte Gallantmon, e così i suoi dati si
sono rivelati irrimediabilmente danneggiati, ed adesso sono andati
definitivamente distrutti. Così tu sei tornato alla tua forma base. Bene.”
Mentre
diceva questo, Sora rievocò il Keyblade, e lo lancio contro Riku.
Darkroxas
però lo parò con il suo portafortuna.
“Non lo
sai che non si attacca mai un avversario che è per terra” disse.
“Ah, sai
quanto me ne importi. Vuoi essere tu il prossimo?”
“Fatti
sotto. Questa volta userò tutte le mie forze”
I due
partirono all’attacco. Si muovevano ad una velocità incredibile, ed era
impossibile vederli tranne quando si fermavano uno contro l’altro, con i Keyblade
che continuavano a colpire l’altro.
Riku
rimase sorpreso di come erano forti. Non credeva che Sora potesse raggiungere
un tale livello. Più che altro continuava a pensare perché Sora avesse avuto un
altro nessuno, oltre a Roxas. Non riusciva proprio a spiegarselo. Ma un urlo lo
costrinse ad uscire dai suoi pensieri.
Vide il
vero Darkroxas (quello umano) venire sbattuto fuori da Seraphimon, che era
stato trafitto dal Keyblade di Sora. Riku si chiese se era stato lui a uscire
dal corpo oppure se era stato Seraphimon a buttarlo fuori. Intanto Seraphimon
spariva nel nulla.
“Bene. E
ora come combatterai?”
“Credi che
avessi i Keyblade solo perché ero fuso con Patamon?” disse mentre faceva
apparire il Portafortuna e il Lontano Ricordo.
“Come
vuoi”
E i due ripartirono
all’attacco, sempre con la stessa velocità di prima.
“Ero
sicuro che saresti stato più debole ora” disse Sora.
“E hai
fatto male a pensarlo” gli rispose Darkroxas.
La
battaglia andò avanti per minuti, che per Riku, Kairi e Paperino sembrarono ore.
Alla fine
fu Darkroxas ad avere la meglio, riuscendo a mettere a tappeto Sora
“Allora,
chi è che doveva essere il prossimo?” disse Darkroxas.
“Tu” disse
Sora, facendo uscire un raggio dal Keyblade.
(Speriamo
che vada tutto come previsto) pensò Sora.
Il raggio
stava per colpire Darkroxas, quando davanti a lui si mise Kairi.
“Cosa stai
facendo?” li urlarono Riku e Darkroxas insieme
“Sono
stufa di vedere persone sacrificarsi per me. E ora che anch’io restituisca il
favore”
Dopo aver
detto ciò venne colpita in pieno e sparì all’istante.
“NOOOOO!”urlarono
in contemporanea Riku, Paperino e Darkroxas.
Sora
invece rimase lì, impassibile, anzi, stava sorridendo.
“Come puoi
sorridere! Hai appena fatto fuori la tua migliore amica!” disse Riku,
piangendo.
“Così sembra”
disse Sora, aprendo un varco oscuro.
“Beh, io
vado. Questione di minuti è questo mondo salterà in aria” dopodiché entrò nel
varco, sparendo.
Solo ora i
tre amici si guardarono intorno. Videro che piano piano
tutto il mondo stava venendo devastato da una forza misteriosa.
“Presto
Paperino. Fa venire qui la Gummyship!” disse Riku. “Non credo che abbiamo molto
tempo”
“Subito”
Paperino
tirò fuori una specie di telecomando, e dopo aver premuto una sequenza di
tasti, videro la Gummyship arrivare a tutta velocità.
“Ovviamente
vieni anche tu, Darkroxas, no?”
“Se non
sono d’impiccio” gli rispose, con un tono da –c’è pure da chiedere?–
I tre
salirono subito sulla Gummyship. Riku perse le sembianza da Digimon non appena
fu salito. La Gummyship parti subito ad alta velocità, e mentre scappavano,
videro una luce dietro di loro, una luce che pochi secondi dopo, sparì, insieme
a quel mondo.
“Maledizione!”
continuava a ripeterlo da quando erano scappati da Digiworld.
“Dovevo
riuscire a fare qualcosa, e invece abbiamo perso tre compagni in un colpo solo”
“Re
Topolino… Pippo” disse piano Paperino, in modo che solo lui riuscì a sentirsi
“Beh, ora
però devo riuscire a far tornare Sora normale. Magari facendolo tornare
normale, l’equilibrio dei mondi verrà ristabilito e…”
“Non è
così semplice.” Disse Darkroxas
“E tu che
ne sai? Non sai niente di quello che è successo, anzi, non so perché ti abbiamo
portato dietro. Abbiamo sconvolto l’ordine dei mondi”
“Sta
calmo. Ho detto che non è semplice, non che impossibile”
“Ah, ok.
Scusa” disse Riku, capendo la situazione “E quale sarebbe?”
“Bada che
però è pericoloso”
“Non
m’importa”
“Ok.
Allora, sicuramente ti ricorderai ciò che ha detto Xehanort, no?”
“A
proposito di cosa?”
“Del
Keyblade supremo”
“Ah, già.
Il fatto che ora il suo potere appartiene al Keyblade oscuro di Sora”
“No,
l’altra cosa”
“Intendi
dire del fatto che può capovolgere un cuore?”
“Esatto”
“Ma è
impossibile rubare un Keyblade ad un altro senza ucciderlo”
“Solo nel
caso si abbia un Keyblade solo. Ma comunque quel Keyblade supremo è oscuro,
sarebbe inutile. Noi invece dobbiamo riuscire a formare quello della luce”
“Quello
della luce? È come”
“È questa
la parte complicata. Per farlo dobbiamo fare come ha fatto Xehanort, cioè
riunire i tre Keyblade della luce. Uno è il tuo, la Via dell’alba, l’altro è la
Catena Nobile e infine c’è la Catena Regale”
“Ma
Topolino ha lasciato il suo Keyblade a Kairi, e lei non” la voce di Riku si
interruppe.
“Mi
dispiace, ma in un modo o nell’altro dobbiamo riuscire a riunire i tre Keyblade
per poter capovolgere nuovamente il cuore di Sora”
“Capito.
Ma come facciamo?”
“Essendo
il nessuno di Sora, posso provare a percepire dov’è diretto. Se vuoi posso
provare”
“Ci
riusciresti?”
“Si, ma è
probabile che ci vorrà un po’”. Detto questo, andò verso una sedia della
Gummyship e cominciò a rilassarsi, fino a quando i suoi occhi divennero spenti.
Passo
qualche minuto, quando ad un tratto, gli occhi di Darkroxas tornarono di nuovo
vivi.
“Allora?”
chiese Riku.
“S – sono
riuscito a vedere dove vanno, e non è un buon segno il posto dove vanno”
“In che
senso dove vanno? C’è qualcun altro con lui?”
“Si, ma
non sono riuscito a capire chi era”
“Comunque,
dove sono diretti?”
“Verso il
mondo dove sono apparso”
“Ma tu non
eri apparso a Digiworld?”
“Per metà
è giusto, perche Digiworld era collegata con un altro mondo, un mondo diverso
dagli altri, perché è molto più grande, e non è il solo particolare”
“Un mondo
molto più grande degli altri. Mi sembra che una volta me ne parlo Ansem il
Saggio, ma non può essere, ha detto che non era raggiungibile, perché era”
Entrambi
avevano indosso un armatura, e mentre camminavano venivano indicati da tutti.
“Basta, mi
avete stufato!” disse il ragazzo, facendo apparire una chiave gigante e facendo
partire da quella un raggio che colpi tutto quello che aveva avanti,
disintegrandolo.
Il panico
si diffuse immediatamente.
“Non ti
sembra di aver esagerato, Sora?” gli chiese la ragazza facendo un sorrisino.
“No.
Continuavano a indicarci, e gliel’ho fatta pagare”
“Hai fatto
bene”
“Fermi voi
due” disse una voce.
I due si
girarono e videro un ragazzo, che doveva aver circa la loro età
“E tu chi
sei?”
“Vi basti
sapere che sarò quello che vi fermerà” disse il ragazzo
“Sapessi
quante volte l’abbiamo sentita questa frase, negli ultimi due giorni e dieci
mondi che abbiamo distrutto”
“Voi
cosa?”
“Non ho
voglia di combattere contro una schiappa” disse la ragazza. “Andiamocene”
“Si, hai
ragione” gli rispose Sora. “Lascerò che se ne occupi l’organizzazione” appena detto
questo, schioppo le dita e davanti a lui apparvero dal nulla tredici figure
incappucciate.
“Buona
fortuna, ragazzo” dissero i due mentre sparivano in un varco oscuro.
“Aspettate”
disse il ragazzo, cercando di raggiungerli, ma davanti a lui si mise l’organizzazione.
“Prima
dovrai vedertela con noi” disse uno di loro.
“Come
volete”. Detto questo, il ragazzo fece apparire dal nulla un bastone, che aveva
le estremità appuntite.
“Cominciamo”
Sulla
Gummyship
“Come
sarebbe a dire la porta di tutti i mondi?” chiese Paperino. “Che mondo
sarebbe?”
“Semplice”
gli rispose Darkroxas. “È un mondo che è il collegamento con tutti i mondi,
anche se solo pochi abitanti lo sa. Essendo il passaggio tra i mondi, e diverso
dagli altri. Come ho già detto, è molto più grande di tutti i mondi che avete
visto finora”
“Ma com’è
possibile?” domandò Riku. “Ansem aveva detto che non era raggiungibile”
“Normalmente
sarebbe così, ma ora che l’ordine dei mondi sta venendo stravolto, la barriera
che impediva l’accesso si è frantumata”
“Capisco”
disse Paperino. “Ma come facciamo a raggiungerlo?”.
“Ecco, a
dir la verità non so se la Gummyship sarà in grado”
“Perché?”
“Dovremo
raggiungere un altro universo. Io con i varchi oscuri ci riesco, però non posso
portare tre persone, perché mi consumerebbe troppa energia, e rischierei di
sparire”
“Tutto
qui” disse una voce
“Chi
parla!” disse Riku
“Ma questa
voce…” esclamo Paperino “È di Cid”
In quel
momento sullo schermo apparve proprio Cid
“Ciao,
come va?”
“Ma come
hai fatto a sopravvivere? Ti credevamo esploso insieme al castello”
“Non ve lo
so dire, so solo che io, Leon e Yuffie ci siamo
ritrovati alla Città di Mezzo”
“Ho una
vaga idea di chi possa essere stato” disse Riku, guardando Darkroxas.
“Io? Cosa
te lo fa pensare?” gli rispose lui ridendo.
“Sei stato
tu? Grazie mille allora. Comunque dicevo: durante l’ultima visita che avete
fatto a Radiant Garden, ho installato un nuovo modello di navigummi,
capace di viaggiare ad altissima velocità e di raggiungere anche altri
universi, a condizione che siano vicini”
“Davvero?”
esclamarono insieme Paperino e Riku
“Certo,
basta che schiacciate quel tasto rosso.”
“Ah, così”
disse Paperino, premendolo
“Ehi, aspet…” la comunicazione cade all’instante e i tre amici si
ritrovarono schiacciati contro la parete.
“Non
potevi aspettare un attimo?” dissero Darkroxas e Riku
“Eh, eh”
In poche
ore di viaggio cominciarono a notare alcune differenze rispetto a dove erano
partiti, fino a quando Darkroxas non disse
“Eccoci,
siamo arrivati. Fermati un attimo qui”
Paperino
fermo la Gummyship davanti ad un mondo gigantesco, che aveva delle macchie di
diversi colori, e nuvole che lo ricoprivano in buona parte.
Intanto, in
quello che rimaneva della Città del Centro, il misterioso ragazzo stava combattendo
contro l’organizzazione.
“Uff. È
più difficile di quanto pensassi” disse. “Ma riuscirò a sconfiggervi, parola di
Sirol”
“Lo
vedremo” disse Xemnas
In
quell’instante tutti e tredici si avventarono contro Sirol,
che ormai si dava per spacciato
“Fermi
dove siete” disse una voce. Darkroxas, Riku e Paperino erano arrivati.
“Lo sapevo
che era troppo tardi” disse Darkroxas
“Bene,
bene, bene. Chi abbiamo qui? Ah, già. Il fratellastro traditore” disse Roxas,
partendo all’attacco verso Darkroxas, che parò ad un’altissima velocità tutti i
suoi attacchi, e dando un bel colpo in pancia a Roxas.
“Tu,
maledetto…” ma non fecce in tempo a finire la frase che venne ripetutamente
colpito dai Keyblade di Darkroxas.
“Allora,
ne vuoi ancora?” disse lui infine
“Non credo
che Roxas voglia finire così la sua vita, vero?” disse una voce
“Numero
15?” esclamo Xemnas
Un varco
si aprì davanti a loro, a appari un'altra persona, vestita come l’organizzazione.
“Ruxik! Che ci fai qui? Credevo fossi in missione con il
numero XIV…”
“Si, ma
quando ho saputo che eravate tornati, ho voluto riunirmi a voi. Non ti
dispiace, vero?”
“Assolutamente”
“Mentre
voi perdete tempo a salutarvi, noi ce ne andiamo” disse Darkroxas, che aveva
preso Sirol, che era svenuto per via di tutti i colpi
ricevuti, e che aveva aperto un varco, dove stavano andando tutti e quattro.
Riku lo
stava entrando, quando senti due voci
“Te ne vai
già via, Riku?”
Riku si
girò e vide Sora e un'altra persona, che però non riusciva a riconoscere,
perché indossava un cappuccio, e come Sora aveva un armatura e due Keyblade:
uno era lo stesso Keyblade oscuro di Sora, l’altro era
“LA CATENA
NOBILE!” esclamo. “No, non può essere vero mi rifiuto. Non può essere lei”
“Perché?
Forse preferivi che fossi morta? Eppure lo sapevi, c’eri anche tu quando
abbiamo scoperto che chi viene colpito dal raggio speciale del Keyblade
supremo, gli viene capovolto il cuore” disse la ragazza, mentre si toglieva il
cappuccio.
Riku non
poté vedere. Si tuffo nel varco oscuro, che si chiuse dietro di lui. Arrivo da
tutti gli altri piangendo e disse:
“Perché
anche tu. Kairi, com’è possibile. Perché, PERCHÉ!!!”
“Quello
che temevo si è realizzato. Kairi si è unita a Sora, vero?
“S – si!” disse
Riku, continuando a piangere
“Perché?
Prima Sora, adesso Kairi. Perché sta succedendo tutto questo?”.
Riku ci
mise un po’ per calmarsi. Continuava a non credere a quello che era successo.
“Riku…”
cominciò Darkroxas. “Lo so che non è il momento giusto, ma ora più che mai
dobbiamo riuscire a ottenere il Keyblade supremo e l’armatura di Terra.”
“E a che
ci serve l’armatura di mio padre?” chiese Riku.
“Semplice.
Sarà in grado di proteggerti ad un colpo, e ricordati, solo un colpo, del
Keyblade supremo di Sora. Lo stesso vale anche per lui e Kairi purtroppo”
“E come
facciamo a trovarla? Come anche il Keyblade? Che vuoi fare? Andare gentilmente
da Sora e chiederli sia l’armatura che il suo Keyblade insieme a quello di
Kairi?”
“No. Ma ci
sono solo due soluzioni oltre quella che hai appena detto. La prima è
affrontare Sora, Kairi e l’organizzazione. La seconda invece è…” Darkroxas si interruppe
“La
seconda e molto più pericolosa delle altre. Vi avviso, potrebbe sconvolgevi
molto di più di come lo siete adesso”.
“Di che
cosa si tratta?” chiese Riku.
“Non ve lo
posso dire ora, ma voi dovete dirmi se siete disposti ad affrontare questo
viaggio”
“Se ci
assicuri che dopo Sora e Kairi torneranno come prima, io sono disposto a fare
tutto” disse Riku.
“Contate
anche su di me” disse Paperino
“Va bene.
Se siete sicuri.”
Detto
questo, Darkroxas andò da Sirol, che intanto aveva
ripreso conoscenza.
“Sirol, tu sai già cosa fare, vero?”
“Si”
rispose lui. “Partirò subito alla loro ricerca”
“Va bene,
ma mi raccomando. Che non ti passi per la mente di affrontare anche solo un
membro dell’organizzazione o Sora o Kairi. Almeno finche non avrai riformato il
gruppo.”
“Non ti
preoccupare” detto questo si alzò e usci.
“Torniamo
a noi” disse Darkroxas. “Ora aprirò il passaggio”
Darkroxas
si diresse verso un armadietto, lo aprì e prese un disco, che lanciò in aria e
nel giro di pochi secondi, lo colpi con il Keyblade.
Davanti a
loro appari una porta, a forma di serratura, ma non si riusciva a vedere che
cosa c’era dall’altra parte.
“Ve lo
ripeto: potreste rimanere sconvolti. Siete pronti per questo viaggio?”
“Si”
risposero
“Bene.
Allora tenete questi” mentre diceva ciò, porse a Riku e paperino due
impermeabili neri.
“Ma questi
sono…”
“Si sono
proprio loro. Gli impermeabili come quelli dell’organizzazione. Questi
attireranno coloro con cui dobbiamo parlare.”
“E chi
sarebbero”
“Lo
scoprirete presto” detto questo, indosso anche lui un impermeabile nero e si
mise il cappuccio. Riku e Paperino fecero lo stesso. Dopodiché i tre
attraversarono la serratura.
Intorno a
loro c’era tanta luce, che dopo qualche secondo, si diramo.
“Ma questo
è…” disse Paperino
“Radiant
Garden!” esclamarono insieme Riku e Paperino.
“Allora
Sora mentiva, quando ha detto di averlo distrutto” disse Paperino, felice. “È
qui, integro”
“No, non
mentiva.” Disse Darkroxas “Radiant Garden è andato veramente distrutto”
A Paperino
gli si congelo il sorriso in faccia, e poi esclamo “E allora dove accidenti
siamo?”
A
risposta, i tre videro da lontani tre figure che ci avvicinavano
“Mi
raccomando, non parlate e soprattutto non toglietevi il cappuccio”
“Perché dov…” cominciò Riku, che si paralizzo quando vide chi erano
le tre persone.
“Sora!”
disse Riku, preparandosi a estrarre il Keyblade, ma poi vedendo chi c’era con
lui si fermo.
Quello che
rimase più scioccato fu Paperino quando vide Paperino. Non riusciva a crederci,
stava vedendo se stesso, e non solo lui, c’era anche Pippo.
“L’organizzazione
XIII” disse Sora, evocando il Keyblade e partendo all’attacco verso i tre, che
ovviamente non erano riconoscibili.
“Non
apparteniamo all’organizzazione” disse Darkroxas “Siamo solo di passaggio. Non
mi risulta che sia vietato andare in giro con degli impermeabili”
“Si,
certo. E io sono ricco sfondato” gli disse Paperino (quello che accompagnava
Sora) e disse “Fire”, mirando Darkroxas, che parò il
colpo con il Keyblade.
“Bene, se
è quello che volete, comba terremo”. Detto questo parti all’attacco, e con un
solo colpo mise ko sia Paperino che Pippo.
“Riku,
vieni. Tocca a te combattere contro Sora, se vuoi che il potere del suo
Keyblade si aggiunga al tuo.”
“Va bene”
gli rispose lui
“Riku?!
Non può essere…” mentre diceva questo, Darkroxas, Riku e Paperino
“Paperino?”
disse, guardando quello con l’impermeabile e quello che giaceva per terra
svenuto.
“Ma non
può essere”
“Ora,
Sora.” Disse Riku “A noi due. Non c’è niente di personale, per come sei ora”
“Cosa vuoi
dire?” chiese Sora, che però fu costretto a difendersi immediatamente con il
Keyblade.
“Cosa stai
facendo? Credevo di fossi liberato di Ansem”
“Infatti è
per questo che sto combattendo. Non ti permetterò di fare quello che hai fatto”
“Cos’avrei
fatto? A me risulta di aver solo sigillato le serrature per impedire che gli
Heartless invadessero i mondi.”
“Quello
che hai fatto dopo. Non mi prendere in giro, sai benissimo cos’hai fatto”
“No, non
lo sa” disse Darkroxas
“Come?”
gli chiese Riku
“Qui siamo
in un altro mondo, dove Sora non ha fatto ancora niente”
“Stai
dicendo sul serio? E allora perché accidenti devo combattere contro di lui?”
“Mi
sembrava di avertelo detto: siamo qui perché devi riuscire ad ottenere il
Keyblade e l’armatura di tuo padre, è l’unico modo per prendere il Keyblade
supremo è ottenere il potere di catena nobile e regale”
“Tutto
qui” disse un'altra voce.
“Vostra
maestà” disse Paperino, che aveva riconosciuto la voce. “State ben, siete
ancora vivo”
“Che
intendi dire con –ancora vivo-?”
“Glielo
spiegherò io, ma in privato” disse Darkroxas “Riku, sospendi pure il
combattimento, forse sarà più facile del previsto la nostra missione”
“Ok”
Darkroxas
e il re di diressero nello studio di Ansem, dove con calma, Darkroxas spiegò al
re quello che era successo, e spiegandoli anche il motivo del loro viaggio.
“Capisco.
Quindi vi serve il mio Keyblade e quello di Sora, credo che riuscirò a
convincerlo a darvelo. Ma per quanto riguarda l’armatura di Terra, non ti so
aiutare”.
Nel
frattempo, sulla Terra, in un posto misterioso…
“Ci hai
deluso, Xemnas”
“Perdonatemi”
rispose Xemnas, e nonostante fosse un nessuno e non provasse emozioni, si
vedeva che aveva paura.
“La tua
organizzazione ha fallito…” disse Sora
“La
prossima volta farò di tutto per evitare che accada di nuovo”
“Non credo
che ci sarà una prossima volta”
“C –
come?” ma non ebbe il tempo di dire qualcos’altro che venne colpito dal Keyblade
di Sora più volte
“P –
pietà” disse supplicando Xemnas, rivolto a Sora
“Pietà?
Perché dovrei avere pietà? Ti avevamo ordinato di fermare Riku e non ci siete
riusciti, in più vi avevamo ordinato di trovare la serratura di questo mondo, e
non l’avete trovata”
“Gli altri
membri sono continuamente alla sua ricerca e…”
Sora lo
colpi nuovamente con il Keyblade.
“Ora,
Xemnas, l’organizzazione dovrà scegliersi un nuovo capo”
“No, ti
supplico, non farlo”
“Fermo
Sora” disse Kairi. “Se non ti dispiace, vorrei procedere io”
“Come
vuoi” disse Sora
“Beh, cosa
dire… Addio”
Detto
questo, Kairi cominciò a colpire ripetutamente Xemnas, con sempre più forza, e
infine lo colpi con il raggio del Keyblade.
Xemnas
cominciò a sparire, ma mentre scompariva disse “P - perché?” dopodiché svani completamente.
“Bene, e
questa è fatta. Ora pensiamo alla serratura. Forse ho scoperto dove si trova…”
disse Sora.
Nello
stesso momento, a Radiant Garden:
“Cosa intendi
dire?
“Qui a
Radiant Garden sono nascoste due armature: la prima è quella di Acqua, l’altra
si trova oltre quella di Acqua, ma posso arrivarci solo io usando i passaggi
dell’oscurità” detto questo, Darkroxas aprì un varco e spari al suo interno.
Re
Topolino rimase lì, a pensare a quanto aveva appena appreso.
Poco dopo,
Darkroxas riapparse davanti a Riku e Paperino. Darkroxas vide che Riku aveva altri
due Keyblade, quello di Sora e del Re,
“Dove sono
andati gli altri?” chiese
“Sono
partiti. Re Topolino è riuscito a convincere Sora a darmi il suo Keyblade,
dicendoli che sapeva deve potesse trovarle un altro, poi mi ha dato anche il
suo e se ne sono andati”
“Ok,
allora possiamo tornare sul” Ma Darkroxas si interruppe e si accasciò a terra.
“Cosa
succede?” dissero Riku e Paperino
“N –
niente. Solo un piccolo mancamento. Non vi preoccupate”
“Sei
sicuro?”
“Si” e
detto questo si rimesse in piedi.
“Prima di
partire, tieni” detto questo fece apparire dal nulla dei pezzi di un armatura.
“Questa è
l’armatura di Terra, indossala. Poi prendi i tre Keyblade e mettili vicini. A
quel punto si dovrebbe formare il Keyblade supremo. Ma ricordati: non hanno il
potere pieno, essendo stati creati con pezzi provenienti da un'altra
dimensione, ma ti permetteranno di ottenere quegli originali”
“Ma perché
devo fare tutto questo subito?” disse Riku, mentre indossava l’armatura
“Ho una
brutta sensazione… temo che dovremmo combattere subito, appena torneremo sulla
Terra”
“Cosa?
Come fai a esserne sicuro”
Darkroxas
rimase in silenzio. “Ora pensa a fare il Keyblade, dopodiché partiremo subito”
Riku non
poté non notare che Darkroxas si teneva la mano dove ci sarebbe dovuto essere
il cuore, e si chiese come fosse possibile, ma non osò chiedere niente e formò
il Keyblade supremo.
“Bene, ora
possiamo andare! Riku, voglio che sia tu ad aprire il passaggio e a tenere questo
disco. Ricordati di non perderlo per nessun motivo al mondo, la vostra vita
potrebbe dipendere da questo disco. Per aprire il passaggio devi solo colpire
il disco con il raggio del Keyblade”.
“Ok” poi
Riku fecce come gli aveva detto di fare Darkroxas e tutto intorno a loro si
riempi di luce.
Non appena
furono tornati sulla Terra, Riku poté vedere com’era cambiata. Ormai era tutto
un paesaggio devastato dalla distruzione.
“Cosa è
successo?” chiese Paperino
Nessuno
rispose
“Andiamo a
cercare Sirol, a quest’ora dovrebbe essersi già
riunito a Shido e Lighy,
forse c’è ancora una speranza.” Disse Darkroxas
“Presto!”
Si misero
a correre il più veloce possibile, e arrivarono giusto in tempo per vedere un
membro dell’organizzazione cominciare a sparire, e davanti a lui c’era Sirol.
“Tutto
bene?” chiese Darkroxas
“Si. Mi ha
dato filo da torcere questo qui con quella specie di chitarra”
(Demyx)
pensò Paperino
“Gli altri
dove sono?”
“Lighy si sta occupando di uno a cui manca un occhio e usa
anche lui delle pistole, mentre Shido si sta
occupando di un altro con delle lance, mentre prima abbiamo sistemato subito
uno che aveva una falce”
“Bene.
Quindi ricapitolando avete fatto fuori Demyx e Marluxia
e i prossimi probabilmente saranno Xilgbar e Xaldin”
Dietro di
loro arrivò un'altra persona, che aveva una lancia in mano tipo quella di Sirol, ma con la differenza che si poteva piegare in tre
parti.
“Shido! Tutto bene?”
“Si, puoi
aggiungere quello con le lance, Xaldin, giusto? Alla
tua lista. Devo ammettere che però è stato difficile”
Dietro di
loro avene un esplosione, che li fece cadere tutti quanti per terra.
“Ok, anche
Xigbar è sistemato. Un esplosione del genere può
essere provocata solo da due cose: o lo scoppio di una bomba atomica oppure da Lighy”
Infatti
poco dopo arrivo anche Lighy. Aveva un paio di
pistole che stava riponendo nelle fodere. Non sembrava aver subito troppi
colpi.
“Non ci
sarai andato un po’ pesante?”
“No, non
tanto. Semplicemente non è rimasto niente di lui”
“Capisco…
quindi avete fatto fuori già quattro membri, ne rimangono dieci”
“No, a dir
la verità nove… Xemnas non c’è più” disse una voce
Davanti a
loro apparvero Sora e Kairi.
“Sirol, Lighy, Shido.
Andate via, cercate di difendere e salvare il maggior numero possibile di
persone. Qui ci pensiamo noi” disse Darkroxas.
“Ok, ma
fate attenzione” e detto questo, i tre andarono via
“Sai, sei
stato furbo. In effetti è stato difficile individuarti.” Disse Sora
“Si, in
effetti credevo di avere più tempo… Sei più furbo di quanto credessi”
“Ma di
cosa state parlando?” chiesero Riku e Paperino
“Ma come,
non ve l’ha detto?” disse Kairi. “Lui è la serratura di questo mondo!”
Il
silenzio calò su tutti
“Complimenti,
ci siete arrivati, ma ora sarò costretto ad eliminarvi. Siete diventati troppo
pericolosi”
“Non credo
tu abbia il tempo, lo sai che il Keyblade dell’oscurità è in grado di aprire i
cuori, e tu non sei più un nessuno, anzi, forse non lo sei mai stato, vero?”
disse Sora
“No, qui
ti sbagli. Lo sono stato, tempo fa, prima di diventare la serratura di questo
mondo. Comunque fai pure, non ho paura di andarmene”
“COSA!
STAI SCHERZANDO VERO?” urlo Paperino
“Credi non
lo sappia cosa succederà se ti elimino? Non intendo correre un simile rischio”
“Bene,
allora preparati a combattere”
“No, a dir
la verità, io voglio combattere contro di te” disse Kairi. “Voglio farti
soffrire”
“Credi che
per il fatto che tu sia una ragazza io non ti attacchi e mi faccia colpire
senza difendermi? Allora devi essere proprio sciocca”
A sentir
questo Kairi parti subito all’attacco, con una potenza tale che sradico gli
alberi li vicino solo passandoci vicino, e l’urto contro i Keyblade di
Darkroxas, che prontamente aveva evocato per difendersi, investì l’area
tutt’intorno spazzando via tutto.
“M – Ma
Kairi non era così potente prima” disse Riku, che era rimasto di sasso davanti
a tale forza e rabbia.
“Riku, e
tu che fai, lo spettatore?” chiese Sora, partendo anche lui all’attacco verso
Riku, che scanso il colpo.
Ormai i
combattimenti peggioravano sia di forza che d’intensità. Cip e Ciop, che erano rimasti sulla Gummyship come sempre, videro
dall’oblo la Terra, che era letteralmente devastata dalle continue esplosioni.
Ad un tratto sentirono uno squillo, a così andarono a vedere chi li stava
cercando.
Appena
aperta la comunicazione, sullo schermo appari Cid.
Non l’avevano mai visto così spaventato.
“Dove sono
Riku e Paperino?” chiese immediatamente
“Stanno
combattendo. Non possono venire”
“Maledizione.
Qui sta cadendo tutto a pezzi, e anche negli altri mondi”
“COSA?!”
“Ormai da
qualche ora è così, la città di mezzo sta letteralmente cadendo giù, è già
crollata la torre dell’orologio”
“Non può
essere…” disse Cip
“Cosa non
può essere?
“Èstrano. Sembra che sia cominciato insieme ai
combattimenti che stanno avvenendo nel mondo dove ora si trovano Riku e
Paperino”
Il volto
di Cid divenne ancora più scuro
“S –
Scusate, ma mi sapete dire il nome di quel mondo, anche se ho paura della
risposta?”
“Terra,
perché?”
“Oh, no!
Tra tutti i mondi dove potevate andare, proprio su quello? Ma non lo sapete
che…”
Ma la
comunicazione cadde e non riuscirono più a mettersi in contatto.
Intanto
sulla terra, ormai i combattimenti erano arrivato ad un punto di stallo
Darkroxas
e Kairi continuavano a combattere, come anche Riku e Paperino contro Sora.
“Ora
basta, mi avete stufato!” disse Sora. Detto questo, cominciò a caricare sul
Keyblade dell’energia
“Colpo del
vulcano!” e lo punto su Paperino, che ne venne investito in pieno.
“PAPERINO!”
disse Riku, vedendo l’amico cadere a terra, e non rialzarsi più.
“SORA!
Possibile che ti sei dimenticato tutto? Cerca di tornare in te!” e li diede un
pugno sulla faccia, facendolo cadere e perdere i Keyblade.
“Ora tocca
a me!” e cominciò anche lui a caricare il Keyblade
“Speriamo
che funzioni…” cosi dicendo, fece partire un raggio dal Keyblade, che colpi
Sora, sulla faccia, l’unico punto che l’armatura non copriva. Così Sora
scomparve.
Riku si
accasciò per terra, sia per la stanchezza sia perché non credeva a ciò che
aveva fatto.
Ma con sua
grande sorpresa, davanti a lui cominciò a formarsi un ammasso di luce, e una
volta che sparì, davanti a lui c’era Sora.
Intanto il
combattimento tra Kairi e Darkroxas andava avanti
“Aver
riportato Sora dalla vostra parte non vi salverà, anzi. Io sono più spietata di
lui, non ho paura di quello che succederà. Ora Naminè”
E dietro
di Darkroxas apparve Naminè, che con sua grande sorpresa, aveva anche lei due
Keyblade, con i quali lo colpi in pieno, trapassandolo.
In quel
momento tutto in pianeta cominciò a tremare, e insieme alla Terra anche tutti
li altri mondi
“Riku!
Prendi Sora e vai, fai come ho di ho detto prima! Forse così riuscirai a
riportare tutto alla normalità. Sbrigati!” urlò Darkroxas
Riku prese
il disco, ma Kairi lo colpi, facendolo cadere.
“Non se ne
andrà nessuno da qui”
In quel
momento tutto venne ricoperto di luce, poi ci fu un esplosione, che coprì tutti
i mondi, senza lasciarne uno solo escluso.