Doti eccezionali

di cricrifanficlover01
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1.

Sapere che Hiccup, ragazzo quindicenne dai capelli castani e gli occhi verdi, figlio adottivo di Stoick Haddock l'immenso, poteva leggerti la mente mentre gli passavi affianco, non metteva di buon umore i berkiani. Stessa cosa succedeva quando qualcuno stava nei dintorni di Astrid, ragazza sempre quindicenne dei capelli biondi e gli occhi del colore del cielo, figlia adottiva di una coppia berkiana, capace di prevedere il futuro, suo o di chiunque altro.

Nessuno sapeva da dove provenissero i due.

Un giorno, Stoick era andato a un laghetto vicino al villaggio, per esplorare una grotta e assicurarsi di non essere abitata da draghi, per la salvezza di tutti i vichinghi. Quando ci entrò, però, trovò due piccoli neonati, avvolti con due coperte di lana. Erano molto piccoli, così Stoick decise di portarli al villaggio e poi di adottare il maschio tra i due, data la perdita di sua moglie Valka, portata via da un drago mentre cercavano di difendere il villaggio.

Lo chiamò Hiccup Horrendous Haddock III, e lo crescette come se fosse il suo vero figlio.

La bambina fu adottata da due berkiani i quali non potevano avere figli, cresciuta allo stesso modo di Hiccup e chiamata Astrid Hofferson.

Hiccup era un ragazzo riservato, non stava con gli altri ragazzi. Fin da piccolo aveva subito imparato a leggere e scrivere in sua autonomia, ampliando anche la sua dote mano a mano che il tempo passava. Prima riusciva a leggere le menti di chi gli stava affianco, poi, quando compì i 12 anni, cominciò a leggere le menti delle persone lontane da lui qualche metro.

Non sapevano quando fosse il suo compleanno esattamente, decisero soltanto di festeggiarlo il primo marzo, stessa cosa per Astrid.

Astrid era cresciuta diversamente; aveva imparato subito da piccola a usare armi come asce e spade e a combattere. Pensò fin da piccola, per qualche strano motivo, all'uccidere i draghi come errore. Questa cosa accadde anche a Hiccup. I due infatti, alla richiesta di Stoick di partecipare al corso anti-drago risposero negativamente.

Nonostante la loro somiglianza, però, non si erano mai nemmeno visti. Ogni volta che i genitori di Astrid le chiedevano di andare alla Grande Sala a conoscere Hiccup, lei trovava una scusa; la stessa cosa accadeva quando Stoick chiedeva la stessa precisa cosa al figlio adottivo.

Ma un giorno cambiò tutto. Quel giorno era il compleanno dei due. Stoick aveva deciso di fare una specie di festicciola nella Grande Sala, ma solo per attirarli lì con una scusa e farli incontrare.

“Sei sicuro di ciò che stai facendo? E se la prendessero male?” chiese il padre adottivo di Astrid a Stoick.

“Oh, andrà tutto secondo i miei piani.” rispose lui, dirigendosi verso casa sua e preparandosi a cancellare tutti i suoi ricordi sul futuro incontro e sforzandosi di pensare solo sulla festa.

Aprì la porta, camminando verso il figlio, seduto a tavola con un libro fra le mani, fermo lì come un asociale. “Figliolo, allora ci vieni alla festa nella Grande Sala?” chiese lui, con un sorrisone stampato in faccia.

Il ragazzo alzò gli occhi dal libro, chiudendolo e lasciando un foglietto come segnalibro. “Papà..ti ho detto che non volevo niente, questo giorno non è speciale per me, non è sicuro che sia il mio compleanno. E in ogni modo preferisco stare qui a finire il mio libro.” disse lui, riaprendolo e ricominciando a leggerlo.

“Io ho preparato tutto per te..manchi solo tu..vuoi dire che ho faticato per niente?” chiese Stoick, cercando di essere credibile il più possibile.

Hiccup sospirò, alzandosi in piedi. “E va bene, ci vengo.”

Prese il libro con sé e seguì il padre fino alla Grande Sala.

Intanto nella casa di Astrid era successa circa la stessa cosa, solo che lei era intenta ad allenarsi con la sua ascia.

I suoi genitori adottivi entrarono in casa, prendendosi quasi in pieno un'asciata. Astrid aveva trasformato quella casa in una sala di addestramento. Molta gente lo trovava strano, dato che lei aveva deciso di non uccidere i draghi, si chiedevano contro chi volesse lottare. Aveva sempre una strana sensazione di poter essere attaccata da un momento all'altro.

“Astrid..” cominciò a dire suo padre, camminando verso di lei.

“Tu mi stai per dire “vorrei che venissi alla tua festa”, invece voi e Stocik avete in mente di farmi conoscere Hiccup.” disse la bionda velocemente, lasciandoli a bocca aperta per a sua dote. I due non seppero cosa dirle, pensavano non sarebbe mai andata nella Sala Grande da quel momento in poi. “Se volevate proprio farmi conoscere Hiccup, avreste dovuto semplicemente chiedermelo.”ripose lei, lasciando l'ascia a terra e passando affianco ai genitori adottivi, dirigendosi verso la Grande Sala.

Una volta arrivata si guardò intorno, cercando di identificare qualcosa in suo onore in quell'enorme stanza. Nulla, si sentiva nel posto sbagliato. Odiava la gente, e quel posto ne era pieno. Vichinghi da ogni parte di Berk, riuniti in un solo posto. Quella era la cosa che avrebbero dovuto evitare.

Cercò di restare al presente con la mente, non voleva rovinare ogni singola sorpresa, bella o brutta, la quale sarebbe potuta accadere. Riusciva a prevedere ogni minimo dettaglio sul futuro, ma poteva anche cambiarlo e modificarlo da quello già previsto compiendo altre azioni.

Il suo sguardo si fermò su un ragazzo a occhio della sua età, affiancato da Stoick.

“Quello è Hiccup, vero?” chiese la ragazza ai genitori, arrivati qualche secondo dopo di lei.

“Si.” ripose soltanto suo padre.

Prese a camminare diretta verso di lui, lanciandogli un'occhiata. Stoick se ne andò con una scusa, lasciando solo il figlio.

“Ciao.” disse la bionda, cercando di pensare a quello che stava facendo piuttosto che ad altro.

“Ciao.” rispose lui, rimanendo bloccato sugli occhi di Astrid.

“Smettila di leggermi la mente!” esclamò lei dopo un po', irritata. Hiccup distolse gli occhi, scuotendo la testa.

“Hiccup Horrendous Haddock III.” si presentò finalmente lui, porgendole una mano.

Lei la strinse, non pensando a niente. In quello era abbastanza brava, a differenza di molte atre persone. Rimaneva con la testa vuota, seguiva solo ciò che stava facendo, pensava solo alle parole da pronunciare.

“Astrid Hofferson.” disse lei, afferrando la mano. Sentì quasi una scintilla mentre si toccavano. “Quindi tu...leggi le menti.”

Hiccup annuì, passando subito alla sua affermazione : “E tu prevedi il futuro.”

Lei annuì di rimando, guardandolo negli occhi verdi smeraldo. “Cosa c'è di simile tra me e te? Perché i nostri genitori volevano che ci incontrassimo?” chiese ancora, aspettando una spiegazione o perlomeno cercando di prevedere le parole del ragazzo. Ma niente, non ci riusciva.

“Sai..dovresti mettere in pratica una certa cosa..” disse lui, non rispondendo alla sua domanda. Si avvicinò a lei, con un angolo delle labbra verso l'alto. “Stai per caso cercando di vedere il mio futuro?” chiese poi.

Lei cercò di seguirlo, senza però riuscirci. “Si. Come fai a dirlo con certezza?”

“Tu non ci stai riuscendo, è come se avessi creato una barriera che blocca il tuo intento.” disse poi, leggendo la mente della ragazza, ma dicendolo anche perché sapeva perfettamente ciò che stava succedendo.

“Perché tu puoi leggermi la mente e io non posso vedere il tuo futuro?” chiese lei sbuffando. “E' un'ingiustizia!” precisò, riprovando a vedere il futuro, senza riuscirci di nuovo.

“Se accetti di incontrarci ancora e..diventare amici, allora ti mostrerò come fare.” disse, sorridendole e girandosi verso la porta, come per andarsene.

“Aspetta..” disse la ragazza, correndogli dietro. “Puoi rispondere alla mia domanda?” chiese poi.

Lui si fermò, guardandola. “Perché siamo arrivati qui insieme, nessuno sa da dove veniamo, quindi hanno pensato che se ci facevano conoscere allora saremmo stati in grado di scoprire la nostra provenienza.”

“E funzionerà?” chiese lei, bloccando i pensieri del ragazzo immediatamente.

“Non lo so.” ripose soltanto, riprendendo il suo cammino senza nemmeno salutarla. Lei rimase lì, ferma a guardarlo. Un secondo dopo ricevette delle previsioni del futuro tutte in una volta sola, come se una barriera si fosse sbloccata. Era la barriera di Hiccup, riusciva a prevedere il suo futuro.

La testa cominciò a farle male, non reggendo il dolore svenne, nel bel mezzo della sua festa di compleanno.



ANGOLO AUTRICE :

Ecco una nuova fanfiction! Sia chiaro, ho incominciato questa perché l'altra aveva pochissime visite e io preferisco cominciarne un'altra che continuare quella.

Non so se sia interessante o noiosa, ditemelo in una recensione please!

Si, avete capito bene, Stoick e Valka non sono i veri genitori di Hiccup. E sappiate, unico spoiler che vi do per farvi un'idea della storia più realistica, che non è tipo una delle mie solite ff dove magari Hiccup e Astrid vengono da un'isola vicina a Berk o che ne so! No, questa ff è un po' diversa dalle altre scritte da me, ma questo non conta.

Dopo aver fatto un Hiccup invisibile, come facevo a non fare un Hiccup stile Edward Cullen che legge le menti e un'Astrid stile Alice Cullen che prevede il futuro? No, non sono vampiri, hanno solo queste doti speciali. XD

Sappiate che io non ho intenzione di fare ff a più capitoli dove uno dei cavalieri o un nuovo personaggio è un vampiro, dato che in questo mondo ormai ben poche persone della mia età sono fangirl di Twilight....se state sull'età di mia sorella ( 20 anni ) magari trovate qualcuno...XD. E in ogni caso in questo fandom non c'è nessuno amante dei vampiri...che siano Cullen o Volturi...stessa cosa. Io preferisco Volturi in ogni caso, si nutrono di sangue umanoooo! Muhahahah! Ok, la smetto, tanto non ve ne frega un beeel niente di vampiri sanguisughe.

Si, Astrid è un po' come me, se non ve l'ho già detto [ ve l'ho detto vero?!? ] io ho una strana dote della previsione del futuro, non so se sia solo buona intuizione o sia davvero una dote sovrannaturale...O.o mi spavento da sola. XD

Se volete che vi prevedo qualcosa ditemelo in una recensione, riesco davvero a prevedere di tutto.

In ogni caso..spero che la ff sia di vostro gradimento, se no ditemelo sempre in una recensione...e un'ultima cosa : se leggete le mie ff e vorreste che andassi a dare un'occhiata alle vostre...scrivetemelo, perché non sono come una vota che leggevo ogni santa ff di questo fanfom. ( in realtà certe fanfiction non le leggo perché chi le scrive fa errori ovunque e...in questo molti scrittori di questo fandom mi hanno viziata scrivendo troppo bene XD Esempio? Ruffnut Thorston. OK? )

Ora chiudo e vado a zcrivere il capitolo di “Guerra per i dominatori”, che verrà pubblicato più tardi zempre oggi.

Un zalutone da Cricrina!

By cricrina01.

Ps. lazciatemi una recenzione, vi preeego!! * fa gli occhi del gatto con gli ztivali * ze non avete prezente gli occhi vi mando il link XDXD Zono irresiztibili, anche ze con me non funzionano XD

Ps. zembriamo tutti zerpenti cozzì! ZzzzzzzZZzzzzzz!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2.

La ragazza si risvegliò, aprì gli occhi e si guardò intorno. Era nella sua camera, distesa sul letto.

Si mise a sedere sul bordo del letto, le dita della mano destra premute sulla tempia.

“Maledetto Haddock.” disse, prima di alzarsi e camminare verso le scale che portavano al piano terra. Poi si fermò, girandosi un attimo verso un angolo del letto, vicino al quale era appoggiata la sua ascia. Fece un sorrisetto, avvicinandosi e prendendola, poi scendendo le scale.

La casa era vuote, c'era solo lei, così decise di uscire direttamente e dirigersi verso la Grande Sala. Il sole era ancor alto nel cielo, erano passati pochi minuti da quando era svenuta.

Ovviamente Hiccup non c'era, se n'era andato da poco tempo. Si guardò intorno, incrociando lo sguardo di suo padre. Camminò verso di lui, con un unico intento : scoprire dove si era cacciato l'Haddock.

“Papà...dov'è finito Hiccup?” chiese, sembrando interessata a lui.

“Ah, ti sei risvegliata! Penso che sia tornato a casa sua.” le rispose lui.

“Grazie mille.” disse la bionda, poi si incamminò quasi sgattaiolando fuori dalla Grande Sala, ma venne bloccata proprio da suo padre.

“Dove vai con quell'ascia? E cosa ti è successo prima?” chiese, preoccupandosi per la figlia adottiva.

Lei fece un sorriso forzato, mentre cercava di preparare una scusa decente. “Cose da persone sovrannaturali...” disse poi, correndo via.

Non era stata molte volte per quelle strade di Berk, non le conosceva molto bene, ma sapeva dove viveva Hiccup, tutti sapevano dove viveva il capo. Probabilmente se avrebbero da dove venivano, Stoick sarebbe rimasto senza un erede, loro se ne sarebbero andati. Una parte di questo faceva rabbia alla ragazza : doveva andarsene con lui, tutti li consideravano come gemelli. Perché? Solo perché erano simili? Perché erano arrivati insieme?

Nonostante tutto Hiccup sapeva cose dei suoi poteri che lei non conosceva. Doveva stare al suo gioco, per scoprirle. Arrivò davanti alla porta, tolse qualsiasi pensiero dalla sua testa e bussò tre volte. Nascose l'ascia dietro alla schiena, per non farla vedere subito a Hiccup.

Il ragazzo le venne ad aprire. Rimase a fissarla, per molto tempo. Se un umano qualunque li avrebbe visti, probabilmente si sarebbe chiesto se avessero qualche problema mentale.

“Sai..sei piuttosto brava a non pensare a nulla.” disse lui, irritandosi mano a mano che il tempo passava.

“Già.” concordò lei, poi portano l'ascia davanti a sé e puntandola contro il ragazzo.”Spiegami come creare quella barriera, ora!” disse, facendolo arretrare dentro la casa.

“Okay, okay...bastava chiedere!” disse lui, alzando le mani davanti a sé.

La ragazza abbassò l'ascia, chiudendosi la porta alle spalle e seguendo il castano al tavolo nella stanza principale della casa.

“Tu dimmi come fai a non pensare a nulla. Tutti pensano a qualcosa, sempre.” disse lui, guardandola negli occhi.

“Aspetta..ho una cosa da chiederti prima..” disse lei, fermandolo con una mano. “Non..riesco a prevedere il mio futuro di quando sono con te, nemmeno quando non hai alzato la barriera.” disse, suscitando interesse da parte di Hiccup.

“Davvero strano..” commentò lui, tenendo gli occhi fissi in quelli della ragazza. Continuava a cercare di leggerle la mente, non trovando niente. Alla fine ricevette un pensiero : Smettila di cercare di leggermi la mente.

Lui sorrise, scuotendo la testa.

Stupido Haddock.

“Stupida Hofferson.” disse lui, continuando a fissarla.

“Sai..noi potremmo non essere, anzi, non siamo di sicuro un Haddock e una Hofferson.” disse lei, finalmente parlando.

Lui la guardò dispiaciuto, quasi avrebbe preferito continuare a conversare leggendole la mente. Era stato divertente, per entrambi. “Allora non siamo nemmeno Hiccup e Astrid.” disse, sicuro delle sue parole.

Vuoi sapere come faccio a non pensare a nulla?

Hiccup annuì, sorridendo.

Dote naturale.

“Forse potrei farlo anch'io...solo che non ne trovo l'utilità, io sono l'unico in grado di leggere le menti qui.” disse poi il castano, alzandosi e salendo le scale.

“Dove vai?” chiese lei, non ricevendo risposta. Poco dopo tornò giù con un libro tra le mani. Lo posò sul tavolo, aprendolo a una pagina come se ci fosse un segnalibro, ma non c'era. Altra dote speciale? O solo fortuna?

“Dote speciale.” disse lui, rispondendo alla domanda della bionda. Lei gli tirò un pugno sul braccio, come per dire : smettila di leggermi la mente! “Davvero, se vuoi che io smetta di leggerti la mente basta che lo chiedi. Quelli sono i tuoi pensieri.” disse lui, cominciando a leggere velocemente le parole scritte sulla pagina.

“Lo faresti in ogni modo.” disse lei, avvicinandosi e leggendo anche lei. Parlava di come fare per creare al barriera, dai primi esercizi per farlo senza problemi mano a mano che i tentativi aumentavano.

“Io ho cominciato a usare questa barriera anni fa, quindi non ricordo bene cosa ho fatto.” disse Hiccup, indicando delle parole a caso nel testo. La sua velocità a leggere era sorprendente, altra dote eccezionale? Perché lei non ne aveva così tante.

Questa volta, anche se lei stava facendo domanda nella sua mente, non ricevette risposte da Hiccup. Aveva smesso di leggerle la mente davvero?

“Si, ecco..tu hai già una grande dote del non pensare a niente...fa piuttosto ridere dirlo così.” disse, con un sorrisetto. “Però...tu cerca solo di pensare di alzare una barriera, non vuoi che io legga la tua mente e mi blocchi.”

“Perché invece non facciamo quello che dice il libro?” chiese lei, cercando di afferrarlo, ma non riuscendoci.

“Perché tu sei più forte, ci puoi riuscire anche così.” disse lui, stupendo la ragazza. Cercò di fare ciò che le aveva detto Hiccup, ritrovando anche la rabbia di averlo in mezzo ai suoi pensieri. Hiuse gli occhi, stringendo i denti.

Andiamo, forza! Muoviti mente, crea quella stupida barriera!

“Smetti di pensare.” le consigliò lui, osservandola.

“Come fai a capire se ha funzionato se non penso a niente?” chiese lei, come se lui non potesse leggere i suoi pensieri.

“Lo capirai.” disse soltanto. Poi si zittì. Anche lei si zittì. Smise di pensare, o meglio...pensò soltanto a creare quella barriera. Non sapeva nemmeno perché lo stava facendo, aveva trovato divertente la conversazione di poco prima, ma se avrebbe alzato quella barriera non avrebbe più potuto farne una simile in futuro.

“No voglio.” disse lei, aprendo gli occhi all'improvviso, lasciando basito Hiccup, il quale la guardò confuso.

“Non vuoi cosa?” chiese lui, guardandola.

“Se entrambi innalziamo la barriera allora cominceremo a vivere come due normali umani. Perché dovremmo? Dal momento che abbiamo queste doti, divertiamoci, no?” chiese lei, sorridendo.

“Scusa..?” chiese il ragazzo, come se non potesse credere alle parole della bionda. “Fino a poco fa avresti voluto uccidermi perché io potevo leggere la tua mente e tu non potevi prevedere il mio futuro.” disse, cercando di capire la situazione.

“Si. Ma..tutti possono cambiare idea, no?” chiese lei. Lui le sorrise, annuendo. Poco dopo poi Astrid cominciò a vedere varie scene di un futuro. Sia accorse solo poco dopo che era quello di Hiccup.

Hai abbassato al barriera!

“Esatto.”

Non si soffermò troppo su scene oscurate, difficili da distinguere, nella quali probabilmente ci doveva essere lei, ma cercò di vedere bene una scena in cui Hiccup era vicino a un drago nero.

Cominciò a vedere tutto, Hiccup che addestrava quella creatura, lo cavalcava, un'altra scena oscurata.

“Allora? Che mi racconti del mio futuro?” chiese lui, interessato.

“Che senso ha vivere sapendo il futuro, Haddock?” chiese lei, rimanendo però impressioanta da quelle scene. Avrebbe addestrato un drago, avrebbe cavalcato un drago.



ANGOLO AUTRICE :

We could pretend to be friends tonight and in the morning we'll wake up and we'll be alright..'cause baby we don't have to fight..and I don't want this love to feel like a battlefield.

Non so, non c'entra niente, ma mi andava di scriverla XD

Why this love always feel like a battlefield?

Ehhh, si..vi avverto che per i prossimi giorni sarò un po' fluffuosa...perché ho letto 10 capitoli fluffuosi uno dietro all'altro e...adesso sono tipo...vedo unicorni a destra e arcobaleni a sinistra e mia sorella che sclera perché non ha campo con il cellulare e non può messaggiare con il suo boyfriend al centro...vaaabbè.

I pensieri di Astrid li scriverò sempre in corsivo..mi piace questa ff. Ma la mia preferita rimarrà sempre Hero *_*

Vaaaabbè...perché continuo a scriverlo? Non lo so...ansia pre-scuola. * si punta una pistola alla tempia * anyway..OMT la mia scuola inizia tra 5 giorni...T_T almeno il primo giorno entro alle 9 e lo finisco alle 12:25. Yuppy. Però arriverò a casa solo alle 14:00 perché devo aspettare la corriera..uffa, uffa, uffa! Maaaaammma, mi vieni a prendere? LOL. Non dirà mai di si dopo aver fatto l'abbonamento alla corriera. Che noia. Già.

In ogni modo...vi ringrazio per le visite e le recensioni, anche della flash-fic. OMT Sono troppe * si copre gli occhi tipo l'emoji della scimmietta * adoro quell'emoji...XD

Ora BASTA! CIAO. XD

#cricridomanda : ma di cosa sono fatti i mashmellows? * butta per terra quello che stava mangiando come se fosse diventato radioattivo tutto in un colpo solo * BOH.

By cricrina01.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3.

“In effetti non ha proprio nessun senso, ma..perché non potrei sapere il MIO futuro?” chiese Hiccup.

Lei alzò le spalle. “Perché solo io posso saperlo.” rispose, sorridendo.

Hiccup sbuffò. “Bene, una ragazza che non conosco può sapere il mio futuro e io no!”

Astrid rise, poi tornò seria. Dobbiamo scoprire perché non riesco a vederti nel mio futuro.

Afferrò il libro, sfogliandolo veloce. Hiccup la bloccò, mentre leggeva una pagina. “Ho letto tutto questo libro e non c'è nulla a riguardo. Noi siamo un caso particolare.” disse lui, chiudendo il libro.

Astrid spalancò gli occhi. “Vuoi dire che ci sono altri come noi?” chiese.

Hiccup annuì. “O perlomeno c'erano.”

Questo non è molto confortante.

“Già.” concordò lui. “In ogni modo..dobbiamo scoprire da dove veniamo e chi sono i nostri genitori.”

Astrid si soffermò a pensare un attimo ai suoi genitori adottivi, e poi su Stoick. “Pensi che se trovassimo i nostri veri genitori saremmo in grado di lasciarli?” chiese poi, abbassando gli occhi.

“Non lo so.” disse lui, scuotendo la testa. “E' complicato. Qui non abbiamo nessuno al nostro fianco, dobbiamo fare tutto da soli. Nessuno ci può aiutare. Ma dobbiamo farcela.”

E se ritornassimo alle nostre vite senza farci problemi sulla nostra provenienza?

“Resteresti sempre con la curiosità di scoprirlo.” disse, poi si alzò, prendendo il libro in mano e tornando al piano di sopra, posando il libro sul tavolo dove stava di solito e tornando al piano terra. Si faceva tante domande, almeno quanto Astrid. Voleva solo arrivare in fondo alla questione, am ovviamente non poteva farlo standosene seduto a leggere un libro. Ma cosa poteva fare? Dove doveva andare? Aveva troppe poche informazioni per trovare la soluzione.

“Dove hai preso quel libro?” chiese Astrid, come se non se lo fosse chiesto prima di quel momento.

“Veramente...non lo ricordo neanch'io..” rispose lui, con una mano sulla nuca.

Lei si avvicinò di colpo a lui, prendendolo per il colletto della maglia. “Ti rendi conto che potrebbe essere la nostra unica via d'uscita da questo problema?” chiese, con aria super infuriata.

“Okay, okay, cercherò di ricordarlo..” disse lui, cercando di respirare.

Lei lo lasciò, sbuffando e ricomponendosi. Aspettò in silenzio davanti a lui per vari minuti, senza però ricevere una risposta. “Haddock..”

“Ci sto provando!” disse lui. “E' come se avessi un buco nella memoria, non riesco a ricordare.”

Le aggrottò le sopracciglia, fissandolo. “Se ti chiedo qualcos'altro del tuo passato, lo ricordi?” chiese lei.

Hiccup annuì, cercando di capire dove stesse cercando di arrivare.

“Non è qualcosa di normale. Qualcuno ha cancellato certi tuoi ricordi, e forse anche i miei.” disse, sicura delle sue parole.

“E come farebbero a cancellarci la memoria?” chiese lui, un po' scettico. Non poteva essere semplicemente il fatto degli anni passati dal ritrovamento del libro?

“Non lo so, in qualche modo.”

Hiccup scosse la testa, non credendole.

“Va bene, non mi credere!” disse lei, camminando verso la porta della casa, aprendola, uscendo e sbattendosela alle spalle. Camminò pestando il suolo con rabbia, senza un preciso motivo. Poi alzò gli occhi verso la Grande Sala, dalla quale persone cominciavano a uscire. “Festa per me e Hiccup, eh?” disse, alzando le sopracciglia. Poi continuò il suo cammino, arrivando fino a casa sua. Non c'era ancora nessuno. Si diresse in camera sua quasi con fretta, ma in realtà non ne aveva nemmeno un po', doveva solo capirci qualcosa della situazione. Da dove potevano venire Hiccup e lei? Chi gli aveva dato quelle doti? E perché se venivano da un altro posto vivevano a Berk?

Chiuse gli occhi, buttandosi sul letto e rimanendo ancora a lungo lì. Non poteva uscire da quell'incubo semplicemente? Perché avrebbe dovuto rimanere con la curiosità? E in ogni modo lei poteva benissimo fare ciò che voleva, e ciò che voleva era tornare a vivere come prima, dimenticando tutte le scoperte fatte in quel giorno. Dimenticare. La parola giusta. Però, come diceva sempre lei, non si torna indietro, quello che era fatto era fatto. Non poteva cancellare un evento del suo passato. Poteva soltanto accettarlo.

“Ah, stupido Haddock! No, stupido padre dell'Haddock! Se non fosse stato per lui non l'avrei mai conosciuto Hiccup, e sarebbe stato meglio.”

Lasciò che la testa sprofondasse nel suo cuscino, premendo contro la faccia. Non le interessava niente, in quel momento. Qualcuno bussò alla porta.

Non ho tempo per te, Haddock.

Del piano terra si sentì una voce. “Andiamo Astrid, posso entrare?” Era la voce di Hiccup, come previsto.

Ho detto NON HO TEMPO PER TE, HADDOCK!

Hiccup fece quasi finta di non averla vista, entrando nella casa e guardandosi intorno. “Ehm...Astrid?” chiese, cercandola con lo sguardo, ma non trovandola.

Lei si alzò dal letto sbuffando e prese a spiarlo dalle scale. Cosa non hai capito di ''non ho tempo per te''?

Lui alzò gli occhi, incrociando quelli della bionda. “Va bene, ti credo, d'accordo. Qualcuno ci ha cancellato i ricordi!” disse, attendendo una risposta.

“Mhm..lo dici perché lo credi o perché sei esasperato e non sai cosa credere?” chiese lei, scendendo le scale.

“Beh..per un altro motivo, ma questo non è importante. L'importante è che ti creda, no?” chiese lui.

“E sei venuto qui solo per questo? Allora te ne puoi andare, ciao!” disse lei, spingendolo con le mani sulla sua schiena verso la porta.

“No, no, aspetta!” disse, girandosi di colpo verso di lei. “Non dovevamo essere amici?”

“Essere amici non significa stare appiccicati tutto il tempo.” disse lei, sbattendogli la porta in faccia.

“Ah, caro Haddock, attento al gioco che stai facendo.”

Hiccup rimase qualche secondo a fissare la porta senza un valido motivo, poi se ne ritornò a casa. C'era qualcosa in lei che gli piaceva. Non era esattamente il fatto di essere legati da doti eccezionali non presenti in nessun altro umano, forse neanche il modo in cui lo trattava. In fondo come faceva a piacergli una ragazza che lo avrebbe benissimo preso a pugni e non lo chiamava nemmeno per nome? E se si, poche e insignificanti volte. Era davvero strano, ormai non si capiva più neanche lui da solo.

“Andiamo Hofferson, perché devi essere così fredda?” chiese a nessuno in particolare. “Si comporta quasi come se non si volesse fidare di me..”

“Io non mi posso fidare di te.” disse una voce ben familiare, la quale fece rizzare i capelli a Hiccup. Si girò, trovandosi faccia a faccia con Astrid. Come aveva fatto ad arrivare lì così silenziosamente? Un'altra dote eccezionale? E cosa intendeva con ''non mi posso fidare di te''?

“Se non puoi fidarti di me, allora di chi dovresti fidarti?” chiese lui, guardandola negli occhi. Era l'unico simile a lei lì e non poteva fidarsi di lui. Di chi allora?

“Mi hanno sempre insegnato di non fidarmi di nessuno...la gente non è quella che sembra.” disse lei, con un velo di amarezza, quasi l'avesse passato sulla sua propria pelle.

“E tu pensi che io potrei diventare una minaccia da un momento all'altro? Questa lisca di pesce?” chiese Hiccup.

Astrid scosse la testa. In effetti poteva esser benissimo essere considerato una lisca di pesce, era qualche centimetro più basso di lei. No, non sarebbe mai potuto diventare una minaccia.

“E se invece di essere alleati dovremmo essere nemici? Se fosse questa la realtà? Ci hai mai pensato?”

Hiccup rimase basito dai suoi ragionamenti. Poteva benissimo avere ragione, in effetti. Ma cosa costava provare a essere amici? Anche se non dovessero esserlo? Chi poteva spingerli a essere l'uno contro l'altro?

“Io non starò mai contro di te, te lo puoi scordare.” disse lui, prima di girarsi e continuare il suo cammino. Cosa intendeva con quello? Astrid si fece varie domande nella sua testa, ma Hiccup non le rispose. Forse per la paura di aver commesso solo un errore, forse per sua pura scelta.

Non sapeva dirlo.



ANGOLO AUTRICE :

Awake in the sky, we break up so high, alright. Let's make it around, let's favour it. We go where no one goes, we slow for no one get out of our way!

Okay, chi non la conosce questa è una brutta persona cattiva! XDXD

Lo so, è un po' piccolino come capitolo, però l'ho scritto ascoltando la colonna sonora di Dt2, tutta sul mio pc. Deve metterci anche quella del primo XD

Ma quanta tristezza nell'aria ultimamente...su con la vita gente, su con la vita!

Ah, volevo ricordare e dire per chi non lo sapesse, che il mio compleanno è il 16 ottobre...e dato che anche per quest'anno non riceverò nessun regalo com'è giusto che sia ( è già tanto se mia mamma mi ha comprato un pc, non chiedo altro )...vi vengo a cercare a casa se non mi fate gli auguri. Muahhaha...dubitate che io venga a casa vostra? Beh..per i soldi per il viaggio non ho problemi, per il permesso di mia mamma...lasciamo stare. Imparerò a usare il teletrasporto, come ho promesso alla mia bestie. :) Il fatto è che...quando io dico qualcosa per scherzare sul futuro, qualcosa di brutto, necessariamente, quel fatto avviene! Ho paura di me stessa! Ho delle doti eccezionali! Help! [ Astrid, Hiccup, a cancellarvi i ricordi è stato Magnus Bane di Shadowhunters!! E' stato luiiiii! ] LOL

Tipo se io dio adesso “un vecchio che si chiama Giuseppino muore fra 40 minuti, questo fatto avverrà! Credetemi, non sto scherzando. Ho paura, seriamente. Mi dispiace signor Giuseppino...mi dispiace. Non volevo >.<

Signor Giuseppino : se non volevi allora perché l'hai chiesto?!?

Cricrina : volevo mostrare ai miei lettori che funziona davvero!

Signor Giuseppino : ma loro non mi conoscono neanche!

Cricrina : neanch'io, se è per questo.

Vaaabbè.

Potrei usarlo a mio favore...ma il fatto è che posso far avvenire cose solo brutte, non belle. Se io chiedo : lunedì incontrerò un ragazzo che è identico a Will, questa cosa non succederà! * fa la faccia speranzosa * Tanto non succederà! T_T

Non credete che sia fuori di testa, se io dico ste cose è perché è tutto vero. Lo sapevo di essere una ragazza dotata di poteri...muhahahaha! Ora posso vendicarmi sulla mia migliore amica, la quale non smette un attimo di leggermi la mente. Smettila, mi dai sui nervi! Seriamente. Lei ci riesce davvero. Come io prevedo il futuro/posso far avvenire cose nel futuro. OMT. Non avvicinatevi a noi, siamo pericolose. Se volete ammazzare qualcuno chiedetemi, farò il possibile. Ok, non scherzare cricrina, che poi succede davvero! Help meeeeh!

Io prevedo che il giorno del mio compleanno la mia scuola andrà a fuoco e dovremmo andare a casa. Seh, magari.

Vi aggiornerò se magari conosco un Will e la mia scuola andrà a fuoco […] Un Will che si chiamerà esattamente Will, William. Esatto. Capelli neri, occhi marroni...esatto. Lo voglio, me lo aspetto lunedì. Fuori casa. Prima di andare a scuola. ( ok, sarebbe un po' inquietante ) tipo...stalker appostato sotto casa...vabbè, io sono una stalker di mio...perciò...non mi faccio problemi. State attenti! Io ti stalko, io vi stalko tutti. TUTTI! Muahahhaha.

Sta a voi decidere se sto mentendo o no. :D

#cricridomanda : visto che mi sono fatta la runa angelica di shadowhunters sul braccio sinistro...con un pennarello rosso, ma dettagli...dovrei morire..? No, sono viva...vuol dire che sono una shadowhunter??? OMT yaaaasss!! Sono una shadowhunter, sono una shadowhunter! * muore *

* si risveglia nel valhalla * oooops, no...sono morta...non sono una shadowhunter...che tristezza T_T volevo ammazzare demoniiii! #lifeisn'tfair

By cricrina01.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Capitolo 4.

Mano a mano che i giorni passavano, Hiccup e Astrid si ritrovavano a stare sempre più tempo insieme. Non avevano ancora trovato una via d'uscita, ma ci stavano lavorando su. Astrid continuava a vedere il futuro di Hiccup, senza però dirgli niente. Forse il ragazzo non sospettava neanche di quante cose lei avesse scoperto. Però, mano a mano che i giorni passavano, si ritrovava a vedere tante scene oscurate, segno di essere presente lì con lui. Era frustante non riuscire a vedere le parti più utili o magari semplicemente più interessanti.

Hiccup invece leggeva sempre la mente di Astrid, quasi come se lei stesse normalmente parlando. Era così che comunicavano ormai, per nessun motivo in particolare, semplicemente per non essere ''comuni mortali'', come li definiva Astrid.

Era vicino l'avvenimento della sua prima previsione chiara, ne era sicura. Presto avrebbe addestrato quel drago, di cui sapeva anche il nome : Sdentato.

Hiccup si era deciso a pensarla come Astrid sui ricordi falsi, sui ricordi cancellati. Non riusciva proprio a ricordare dove aver preso quel libro, tutt'ora letto da lui e la ragazza. C'era ogni risposta a ogni loro domanda, lì. Se volevano sapere qualcosa, bastava che aprissero quel libro; anche se, in ogni modo, Hiccup l'aveva già letto tutto più di una volta.

Quel giorno erano stranamente rimasti separati, Hiccup era andato a fare un giro in un bosco vicino a Berk, mentre Astrid era rimasta a casa sua a leggere il libro e scoprire nuove cose sulle sue doti eccezionali.

Il ragazzo stava camminando lentamente sulle foglie secche e gli aghi di pini e abeti, guardando in giro. Era lì solo per stare un po' solo, prendere una boccata d'aria da tutte le ricerche. Sentì dei rami non molto lontano da lui frusciare. Era già consapevole di chi avesse creato quel frusciare, poteva essere stato solo un drago. Ultimamente era stata sancita una specie di tregua tra draghi e vichinghi di Berk; loro non andavano più a cercare prede come pecore e i berkiani non li uccidevano più. Non sapeva nessuno quanto sarebbe durata questa tregua.

Il castano cercò con lo sguardo il drago, scorgendo una coda nera. Era strano, non aveva mai visto un drago dalla pelle nera, mai. Però, avendo letto il libro dei draghi, quella creatura poteva essere solo una : un Furia Buia, il drago mai visto prima da nessun vichingo.

Si avvicinò senza farsi sentire né vedere, e rimase già sorpreso ancor prima di vederlo. Quel drago non era come gli altri, aveva qualcosa di speciale. Lui riusciva a leggerne i pensieri, cosa non possibile con nessun'altra specie di drago. Cos'aveva di particolare? Da dove veniva?

Si avvicinò, dai pensieri sembrava solo molto spaventato. Era davvero strano. Cosa ci faceva un drago fatale e mai visto prima in un bosco così comune, dove chiunque avrebbe potuto vederlo?

Il drago girò la testa, osservando il ragazzo e ringhiando.

“Lo so che sei solo spaventato. Io ti capisco.” disse lui, provando ad avvicinarsi.

Il drago sembrò quasi sorpreso, si avvicinò a Hiccup, annusando l'aria tra lui e l'umano. “Non ti farò del male.” disse ancora, tendendo una mano in avanti, cercando di toccare il suo muso.

Il drago di ritrasse indietro, sbuffando aria. Poi però aprì meglio gli occhi, avvicinandosi alla mano e poggiandoci il muso, poi chiudendo gli occhi.

Hiccup ricevette una sorta di pensiero inviato quasi come messaggio. Come aveva fatto? Poi si concentrò sul messaggio, capendo tutto. Diceva che anche lui era in grado di leggere le menti.

Hiccup scattò indietro, spaventandosi del pensiero. Cosa...cos'era? Un drago o..cosa? Poi riflesse su ciò che lui stesso era. Era un umano, anche se particolare. Però era pur sempre uno di loro. Si, era un drago, con una dote eccezionale. Era incredibile.

“Tu...riesci a leggere le menti come faccio io? Com'è possibile?” chiese lui, anche se non ne aveva il minimo bisogno. Non ricevette nessuna risposta. Probabilmente non lo sapeva nemmeno lui. Si concentrò sulla coda del drago. Era ferito, una delle due ali caudali mancava. Forse era quello il motivo del suo ritrovamento nel bosco, in quel semplice e comune bosco.

“Va bene, okay...devo andare, tornerò presto.” disse lui, guardando un'ultima volta il drago e girandosi dalla parte opposta, prendendo a correre. Percorse la via di ritorno velocemente, con l'intento di andare a casa di Astrid. Lei sapeva tutto, lei sapeva tutto e non gli aveva detto nulla. Attraversò il villaggio e giunse a casa della bionda con una scorciatoia, bussando varie volte prepotentemente.

“Aspetta un attimo, Haddock!” gridò lei, alzandosi dal tavolo dove stava leggendo il libro e dirigendosi alla porta. Non aveva mai bussato così, prima di quel momento. Beh..c'è sempre una prima volta.

Aprì la orta, trovandosi davanti un Hiccup affaticato e con il fiatone. Aspetto pazientemente che si riprendesse dalla corsa, poi il ragazzo si tirò su ed entrò nella casa dell'amica.

“Okay...tu sapevi che avrei incontrato quel drago, vero?” chiese, portando lo sguardo agli occhi di ghiaccio della ragazza. Lei rise, pensando alle sue vecchie previsioni del futuro, ormai in parte dimenticate, ma alcune scene erano impresse nella sua mente.

“Cosa??” chiese poi il ragazzo, come se fosse shockato. “Io cavalcherò quel drago? E lo chiamerò Sdentato?” chiese ancora, guardandola.

“Bravo, ora sai tutto il futuro..ti conviene realizzarlo, a meno che tu non voglia modificarlo..” disse la ragazza.

Lui abbassò lo sguardo. “Quel drago sa leggere le menti.” disse poi.

Lei si avvicinò a lui, con uno sguardo sorpreso. “Questo non l'avevo previsto..” disse lei, tornando al tavolo e cominciando a sfogliare il libro. Si bloccò su una pagina, stringendo la mano in un pugno e sbattendolo sul libro. “Qualcuno ha cambiato il tuo futuro.” disse, alzando lo sguardo incrociando gli occhi verdi di Hiccup. Lui si sentì irrigidire. Cosa significava?

Probabilmente noi non siamo nati con queste doti, qualcuno ce le ha date. Quindi quando ho previsto io il futuro, Sdentato doveva essere un comune drago, un comune Furia Buia. Ma qualcuno l'ha trasformato.

“Chi?” chiese Hiccup, leggendo tutti i pensieri di Astrid, come suo solito.

Dovresti scoprirlo.

“Dovresti? Non mi aiuterai?” chiese lui, basito. Doveva fare tutto da solo?

Beh...se proprio ci tieni....

Lui la guardò con un'espressione non certa, un po' scocciata, un po' come se fosse stanco di qualcosa. Poi lasciò stare, sorrise e si diresse verso la porta.

I due si diressero di nuovo verso il bosco velocemente, cercando in giro il Furia Buia. Quando lo trovarono, Astrid provò ad avvicinarsi, ma venne bloccata dal drago stesso.

“Hey! Cosa ti ho fatto?” chiese, con la bocca aperta, poi guardando Hiccup.

Lui non le rispose, si avvicinò al drago e posò una mano sul suo muso, chiudendo gli occhi. Era qualcosa di estremamente strano vederli comunicare in tal modo, ma non eccessivamente. Non per Astrid, la quale comunicava in ogni modo ogni giorno con la mente con Hiccup.

“Un gruppo di ragazzi.” disse Hiccup, tenendo ancora gli occhi chiusi.

Astrid cominciò a vedere altre scene del futuro, ma erano tutte completamente oscurate. Sarebbe rimasta sempre con lui, a quanto pareva.

Aspettò che si alzasse e le raccontasse i pensieri di quel drago.

Qualche secondo dopo finalmente si alzò, restando di fronte alla ragazza.

Allora?

“Un gruppo di ragazzi...loro..l'hanno fatto svenire e..quando si è risvegliato riusciva già a leggere le menti. Ha la coda ferita perché loro lo hanno catturato con una trappola, la quale gli ha tagliato di netto un'ala caudale..” si fermò un attimo, poi continuò. “Era un gruppetto formato da ragazzi e ragazze, ma non sparsi, come un vero gruppo...erano coppie, varie coppie. Ognuno di loro, o quasi tutti, avevano un drago, cavalcavano un drago.” disse, fermandosi definitivamente.

Chi sono?

Lui scosse la testa, guardando verso il Furia Buia. “Non ne ho la più pallida idea, e non voglio nemmeno saperlo.” disse, accarezzando il drago.

Dovrai, se vuoi sapere chi ha modificato il tuo futuro.

Lui si girò verso di lei, guardandola. “E se non volessi?” chiese, interrotto però da un rumore non molto lontano da loro.

Non riuscirono neanche a capire cosa stesse accadendo che videro un gruppetto di ragazzi. Erano loro? E cosa ci facevano lì? Cosa volevano da loro?



ANGOLO AUTRICE :

On this time I can make it right, with one more try...can we start again? In my eyes you can see it now...can we start again? Can we start again? - Start again, RED.

Adoro i RED *_*

Volevo dire..Hiccup ha entrambe le gambe. Niente spoiler cricrina, sta attenta agli spoiler. Che poi voi non avete in mente quanto abbia voglia di spoilerarvi tutto, ma preferisco starmene zitta....il vostro futuro, lo so solo io! Muhahahahah! LOL XDXD

Scrivetemi una recenzioncina (? sono stata tre anni a scrivere sta parola XD ) e ditemi cosa pensate.

Penso seriamente che persone a caso tra i miei amici inizino a odiarmi senza un motivo :/ Non capisco più niente >_< No, NO! Ah...e se per caso leggo vostre storie e poi non recensisco più è perché...1 non ho tempo per recensire o 2 non ho tempo nemmeno per leggerle.

Quando inizierà scuola infatti inizierò a tagliare titoli di ff dalla mia lista di letture, perché davvero io non ho tempo..leggere tutte le ff di questo fandom è troppo. >_< Non mi odiate se non leggerò così tante ff. Preferisco continuare a scrivere e leggere di meno piuttosto che non scrivere ma leggere tutto...anche perché io tra scrivere e leggere preferisco di gran lunga scrivere.

Happy b-day a una mia amica oggiiii! XDXD Ecco, ho così tante persone a cui pensare che mi ero dimenticata del suo compleanno...faccio schifo. Ma proprio tanto.

Thank you for summing that up! * alza le mani al cielo *

Ho qualche problema mentale....preferisco parlare inglese anziché italiano...anche se so meglio l'italiano...ma che problema ho, ditemelo!?! A volte parlo in inglese a casa XDXD Così né mia mamma né mio papà sanno cosa dico...intelligente, mhm? ( Io, s'intende )

Ma alle superiori si fanno le equazioni?? Lo chiedo perché a me riescono benissimo...sono sempre andata benissimo in matematica e scienze, come la mia bestie...non per vantarsi...all'inizio della terza media, quando gli altri facevano problemi di geometria con area di base, area totale e laterale ecc...noi eravamo già a farli con il volume XDXD La prof infatti per casa ci assegnava sempre problemi più difficili, stessa cosa per le equazioni. Mi sentivo intelligente...peccato che alle superiori non accadrà più...

Vaaaabbè! Che poi nella pagella avevo 9 in matematica...muahhahaha...ero andata a confrontarla con quella di mia sorella e lei aveva 8...muahhaha...mi sento più intelligente di lei. LOL che poi alle interrogazioni di matematica prendevo sempre 9 e alle verifiche scritte sempre o 9,5 o 10-. Quella maledetta prof non mi voleva dare quel fottuto 10! Ma fottiti!!! XD

Okay, basta!

#cricridomanda : datemi una cocacola, vi prego!

#yararispostaallacricridomanda(?) : no.

Cricrina : * piange disperatamente *

Goodbye...happyness...now I'm sad...so sad...too sad...to live...anymore. Wait a fucking second! I've died! Oh, yeah, I just have a bad memory...card, memory card in my mind.

Stop talking in english, you're just...insane.

BOH.

By cricrina01.

Ps. i marshmallows conquisteranno il mondooooo!

Ps2. Viva il boh. Non so, lo scrivo sempre. Spero di contagiarvi come HiccupLeoHaddock mi ha contagiata con il (?). Ti ucciderei con la katana. :D Non è affatto normale scrivere un (?) ogni 3 parole...beh, neanche scrivere Lol ogni 3 parole...o ahahah ogni 3 parole...

Ps3. Probabilemente avrò fatto 3000 errori nelle frasi in inglese...mi sento ignorante.

Ps4. Ps significa Play Station. Sia chiaro.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5.

Hiccup li guardò, osservandoli attentamente. In effetti era proprio un gruppetto formato da coppie.

“Chi siete?” chiese lui, affiancato da Astrid.

“Ci chiamano..i differenti. Lo so, non è granché come noi, ma non l'abbiamo inventato noi.” disse uno dei ragazzi, avvicinandosi ai due ragazzi. Dietro di loro c'erano dei draghi, i quali però si tennero a distanza da Sdentato.

“Perché non riesco a leggerti la mente?” chiese ancora Hiccup, arretrando. Chi erano?

“Perché io sono come te. Non puoi leggerci la mente.” rispose semplicemente, bloccandosi poco dopo.

“Cosa vuoi dire con ''sono come te''?” chiese, cominciando a capire, ma non essendone sicuro.

“Tu sei un differente. Come lei. Come noi.” disse l'altro, indicando Astrid, poi il gruppetto alle sue spalle.

“Voi...siete come noi...” disse Astrid, guardandoli.

“Già...e voi due siete destinati a stare insieme.” concluse, girandosi verso i suoi compagni.

“Aspetta...cosa?” chiese Hiccup, guardando Astrid e arrossendo.

“Vedi...ognuno di noi ha un compagno o una compagna. Io ho Lara.” disse, lanciando un sguardo a una ragazza dietro di lui.

Hiccup si soffermò a guardarli per un attimo. Lui era un ragazzo a occhio sui 20 anni, occhi dorati, capelli coperti dal cappuccio sulla testa, vestito interamente di nero. Lei invece aveva dei capelli corti, quasi svolazzanti al vento, scuri, ma con varie sfumature più chiare qua e là. Era vestita anche lei quasi interamente in nero, ma aveva una borsa verde, non molto grande. Cosa conteneva?

“Avete fatto voi questo a Sdentato?” chiese Hiccup, avvicinandosi al Furia Buia e prendendo in mano la coda lesionata.

“Si, ma non era nostra intenzione. Noi volevamo solo farlo diventare come noi, o meglio...come loro.” si girò a indicare i draghi dietro di loro. Avevano tutti doti eccezionali.

“Come...come avete fatto?” chiese Hiccup, non capendo nulla.

Il ragazzo di fronte a lui rise, come se fosse una domanda stupida. “Vuoi sapere troppe cose tutte i una volta, ragazzo. Innanzitutto...come vi chiamate?” chiese.

“Io sono Hiccup, lei è..” cominciò a dire, interrotto dalla voce della bionda.

“Astrid.” disse lei.

“Bene...io sono Jacob, il primo insieme a Lara a essere diventato differente, con doti eccezionali.” disse, poi si sedette a terra. “Tutto ciò che vuoi sapere te lo dirò ora, a una condizione. Non dovrai rivelare a nessuno della nostra esistenza.”

Perché? Aveva paura di essere scoperto da qualcuno? Cosa c'era di particolare in loro?

“Perché?” chiese Hiccup, aggrottando le sopracciglia.

“Ci cercano. Non possiamo permettere di essere scoperti.”

Hiccup si bloccò, in un solo attimo. Qualcuno li stava cercando? Quindi cercavano anche lui e Astrid. Abbassò gli occhi, continuando a farsi altre domande, mentre si sedeva di fronte a Jacob. Astrid lo imitò, non smettendo di fissare l'individuo nemmeno per un secondo.

“Va bene, ci sto.” disse Hiccup.

Lui prese un grande respiro, prima di cominciare a narrare la storia. “Io..sono stato trovato in una grotta, non molto lontana da Berk, insieme a Lara. Non sappiamo chi ci abbia portati lì, sappiamo solo che quando eravamo lì...beh..avevamo già le nostre doti. Io posso tornare indietro nel tempo, solo indietro purtroppo, lei ha il teletrasporto. Entrambe le doti sono utili, come le vostre. Immagino che la tua dote sia la previsione del futuro, vero Astrid?” chiese alla ragazza, la quale annuì rigida.

“Come fai a saperlo?” chiese Hiccup.

“C'è una coppia come voi nel nostro gruppo. Una legge la mente e l'altro prevede il futuro...in ogni modo...non sappiamo esattamente cosa ci abbai trasformati in quello che siamo..noi siamo quasi nati così. Il primo drago eccezionalmente dotato che abbiamo trovato era il mio drago. Vedi..devi sapere che per trasformare un drago, basta un contatto di sangue. Il Furia Buia era già ferito, quindi è bastato far cadere una goccia di sangue del mio drago sulla parte ferita. Per uno strano motivo, non sappiamo quale, quando i draghi hanno questo contatto svengono. Quando si risvegliano sono già eccezionalmente dotati.”

“E con gli umani? E' la stessa cosa?” chiese Hiccup, interropendolo.

“No. Non succede niente con il contatto di sangue, nulla. Ci abbiamo provato mille volte, con sangue di ognuno di noi. Probabilmente siamo davvero nati così, ma non so proprio chi siano i nostri genitori.”

“Nessuno di noi lo sa, quindi...” disse Astrid.

“Esatto. Ora devo andare a caccia..per trovare uno spuntino per stasera. Tornerò domani qui alla stessa ora, ok?” chiese il ragazzo, alzandosi in piedi.

Hiccup annuì, seguendo le sue azioni, stessa cosa per Astrid. I membri del gruppo dietro di lui stavano salendo sui loro draghi. Ognuno ce ne aveva uno, loro erano tutti cavalieri.

Jacob si avvicinò a Hiccup, con un pugnale in mano. Lo porse proprio a lui, tenendolo dalla parte della lama, coperta da una fodera. “Piccolo...ricordino. Non rivelare dove l'hai preso, inventati una scusa, magari dì che l'hai trovato nel bosco...” disse, poi si avvicinò al suo drago, un comune Incubo Orrendo da sfumature particolari, ci salì su e seguì gli altri, in volo verso chissà dove.

Hiccup e Astrid presero a camminare per il bosco, tornando al villaggio. Lui non smetteva un attimo di rigirarsi il pugnale tra le mani, guardandolo. Aveva deciso di lasciare ancora un po' Sdentato nel bosco, non era prono a cavalcarlo. Quel giorno aveva scoperto troppe cose che l'avevano scosso. Ora doveva anche stare attento a non essere scoperto da chissà chi, scappare da qualcuno di ignoto.

Cosa pensi?

Astrid spostò lo sguardo su Hiccup. Lui alzò la testa, incrociando il suo sguardo.

''Destinati a stare insieme.''

Ora era lui a pensare. Ma in quel caso Astrid non poteva leggergli al mente, e si sentiva anche un po' sollevato di questa cosa.

“Da chi stanno fuggendo? Chi li cerca?” chiese Hiccup, allacciando il pugnale alla cintura, nascosto dal gilet di pelliccia. Il suo sguardo si perse sulle case in lontananza del villaggio. Non erano molto distanti, ormai. Non mancava molto nemmeno al calare del sole, la sera era vicina. Dopotutto era solo marzo, le ore di luce erano poche, le giornate erano corte.

“Non lo so, Hiccup.” rispose lei.

Rimasero in silenzio per tutto il resto del tragitto. Si separarono in una delle piazze del villaggio, andando ognuno in direzione della propria casa. Continuarono a pensare delle nuove cose scoperte.

Hiccup aprì la porta di casa, trovando suo padre lì ad aspettarlo. Ultimamente lo faceva varie volte.

“Ciao papà.” disse, cercando di dirigersi subito sul soppalco, ma venne fermato dalla voce di Stoick.

“Allora? Siete diventati amici, tu e Astrid?” chiese, girandosi verso il figlio.

Lui sospirò, sedendosi su un gradino. Perché doveva parlare con lui di ciò che faceva durante la giornata?

“Si.”rispose soltanto.

“O forse dovrei pensare che..” cominciò lui, interrotto dal figlio.

“Che niente papà, niente. Amici.” disse, cominciando a salire le scale, pur sapendo di aver mentito a sé stesso. Lui e Astrid erano destinati a stare insieme, o forse potevano cambiare il loro futuro? In ogni caso non gli sarebbe per niente dispiaciuto essere fidanzato con Astrid. Prima, appena conosciuti, era riuscito solo a farla arrabbiare, non permettendole di prevedere il futuro e poi facendola svenire, ma con il passare del tempo erano diventati ottimi amici.

Astrid arrivò a casa, trovandola invece vuota. Sorrise, perché era esattamente ciò che voleva. Nessuno che le chiedesse cose sulla sua giornata, nessuno che facesse domande.

Si accorse del suo libro, ancora appoggiato sul tavolo, aperto. Si avvicinò a esso, chiudendolo. Decise di non tornare a casa di Hiccup a restituirglielo, ma bensì di leggerlo di nuovo, cercando di collegare tutte le cose di sua conoscenza.

Dopo vari minuti di lettura, i quali per un comune umano sarebbero come circa due ore, trovò una busta tra l'ultima pagina e la copertina del libro.

L'aprì, trovandoci dentro un foglio con scritti nomi, poi accanto a essi c'erano delle doti. Alla fine del foglio trovò il suo nome : Astrid, previsione del futuro.

Subito sotto Hiccup : Hiccup, lettura della mente.

Era una lista dei differenti? Chi l'aveva fatta?



ANGOLO AUTRICE :

No metter how many skies fall down, I covered under the piece I've found, you're my shelter when there's nowhere rest to go, no metter how many times I break, you promised always to keep m safe, you're my rescue when I'm spinning outta control...you are faithful, faithful.

Ufffffffffffffff....altre f. Che non ho voglia di fare. Sono stufa! Stufa di vivereeeeee! XDXD Chi l'ha inventata la scuola? Primo che mi risponde correttamente gli do un marshmallow. E torno nel passato a ucciderlo...

Io...domani...ho scuola....

Non conoscerò nessuno....

Dovrò andarci con mia sorella....( fortunatamente, almeno non devo andare in corriera. XoX ) ma il giorno dopo siii!! T_T

Ok, ok, qualcuno si prenda cura di questa povera ragazza impazzita...VI PREGO!

Anyway...consigli cricrinaiani per il primo giorno di scuola? Anche se io vado alle superiori e quindi avrei più bisogno di voi?? A meno che anche voi non dobbiate andare alle superiori ma ne dubito perché persone della mia età su questo fandom sono rare […]

In ogni modo...ragazze....non osate indossare ballerine. No. Non fatevi nemmeno passare per la testa questa cosa. Non lo fate e basta. K? Ho avuto una brutta esperienza […] in terza o seconda media, non ricordo...

E mai, dico MAI indossare qualcosa di bianco. NO. Non sapete cosa potrebbe succedervi! Infatti, quando io e le mie compagne dovevamo giocare a pallavolo in un'altra scuola, loro, di loro iniziativa ovviamente.., avevano deciso di indossare tutte una t-shirt/cannottiera bianca...amighe...io non ho capi bianchi! Io odio il bianco! Però con il nero ci sta bene XDXD Ma mi capita pochissime volte di indossare qualcosa di bianco, in generale. Preferisco altri colori. Qualsiasi colore, anche rosa..ma non il bianco! XDXD Avete scoperto una pillola di vita di cricrina. Già.

Sinceramente non so se finirò per fare l'asociale già dal primo giorno...non ne ho idea. Ma mi sento sollevata a sapere che la mia classe è  piccola...io odio le classi grandi...giusto 14. Grazie, Dei!

Oggi scriverò un altro capitolo e lo pubblicherò domani...se sarò viva...dandovi qualche notizia...XDXD

Okkkk, ciao!

By cricrina01.

Ps. recensite, cattive persone! XDXD

Ps2. Il popolo di efp sembra morto, nessuno aggiorna. O.o yuuuhuuuu! C'è qualcuno sulla Terra? Parla una dal Valhalla! BOH.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6.

“Tutto ciò è...strano, davvero strano. Troppo strano.” disse la ragazza, passando l'indice della mano destra sui nomi scritti con inchiostro sulla carta in parte rovinata. Qualcuno sapeva che sarebbero diventati così. Lo sapevano. “Il nostro futuro è già scritto, tutti noi abbiamo un destino...il destino di diventare o essere soltanto differenti...”

Chiuse di scatto il libro, correndo fuori casa e dirigendosi da Hiccup con esso tra le mani. Doveva dirglielo il prima possibile. Spalancò la porta, non preoccupandosi nemmeno di bussare e trovando Stoick al piano terra.

“Ehm...scusa capo, dovrei parlare con Hiccup, posso?” chiese la ragazza, lievemente imbarazzata, ma non troppo.

“Si..” disse Stoick, fissandola basito. “E' sul soppalco...” concluse.

La ragazza lo ringraziò, salendo le scale alla svelta e trovando Hiccup che sonnecchiava sul suo letto. Sbuffò, avvicinandosi al letto lentamente e silenziosamente, cercando di non svelgiarlo.

“Haddock, sveglia!” gridò poi, ridendo quando lo vide svegliarsi di botto e stritolare il cuscino tra le sue braccia. Riuscì addirittura a sentire il battito del suo cuore, che batteva all'impazzata.

“A-Astrid...cosa ci fai qui? E perché mi hai svegliato urlandomi in faccia?! Si può saper che ti passa per...” cominciò a dire il ragazzo, interrotto da Astrid, la quale gli mise una mano sulla bocca, per farlo tacere.

Ho una cosa importante da farti vedere.

Appoggiò il libro sul suo tavolo, arrivando alla fine.

“Cosa stai facendo?” chiese Hiccup, stropicciandosi gli occhi.

“Te l'ho appena detto!” esclamò lei, guardandolo confusa.

“Oh...con al mente? Di solito quando dormo uso uno di quei trucchetti-barriera, così blocco i pensieri e posso dormire in pace.” disse lui, chiudendo un attimo gli occhi.

Quindi se io penso che tu mi piaci non riesci a sentirlo.

Hiccup aprì gli occhi, fissandola imbarazzato. Aveva appena tolto la barriera, ma fece finta di niente.

“In ogni modo...” continuò Astrid, prendendo la busta in mano ed estraendone i fogli. “Tu sapevi qualcosa di questi?” chiese, dopo averli passati al ragazzo.

Lui li guardò, leggendo uno a uno i nomi e rimanendo bloccato leggendo il suo e quello di Astrid. Alzò lo sguardo, leggendo il primo nome. Jacob. Era il ragazzo di poco prima. Era sicuro, quella era una lista dei nomi dei differenti.

“Chi può averla scritta?” chiese Hiccup, alzando lo sguardo negli occhi di Astrid.

“Chi ha deciso che noi avremmo dovuto essere differenti, ovviamente. Mi sembra logico, no?” chiese Astrid.

Il suo ragionamento non faceva una piega, anche lui l'aveva fatto nel momento in cui lei lo stava esponendo. Già, non c'era nessun dubbio.

Astrid si avvicinò a lui, puntando i primi due nomi in alto. “Questi sono Jacob e Lara, cioè i primi a essere stati differenti...quindi questa lista dovrebbe essere scritta in ordine di tempo.”

“Esatto.” affermò Hiccup.

Continuarono a leggere la lista. Dopo di loro, c'era solo un'altra persona : Diana Haddock IV. Hiccup vagò con la mente, cercando qualcuno del villaggio con quel nome. Nessuno, non sapeva proprio chi potesse essere.

“Chi è Diana Haddock IV? Al villaggio non c'è nessuna Diana.” disse Astrid. Hiccup lo sapeva bene. Scoprire chi fosse con così pochi indizi era difficile, ma non impossibile; sopratutto non per loro, ragazzi con doti eccezionali.

“No, e non penso che esista ancora...” disse lui. Certo, non poteva essere ancora nata. Sarebbe anta in futuro. Non potevano sapere quando, non potevano sapere con certezza di chi fosse figlia. “Credo che arriverà nella grotta come noi....e forse mio padre l'adotterà, non lo so...”

“Mhm...io non riesco a prevedere niente nel tuo futuro...”

Poteva significare solo che il suo futuro era con lei, solo quello. Destinati a stare insieme. Certo.

Un pensiero passò per la testa di Hiccup, ma si rifiutò di crederci.

“Forse è meglio dormire prima...domani riparliamo con Jacob e vediamo che ci dice, ok?” chiese Hiccup, lasciando la busta fuori dal libro, appoggiata sulla copertina.

“Si.” disse lei. Lo salutò, poi se ne ritornò a casa, camminando lentamente tra le vie di Berk. Continuava a pensarci, a cercare di capire chi potesse essere quella Diana. Poi però un pensiero le si accese nella mente. “Diana è uno dei miei nomi preferiti..” disse, continuando a camminare, ma non riuscendo a capire. Sospirò, lasciando stare i pensieri al loro posto.

Il giorno dopo lo passarono separati un'altra volta.
Hiccup tornò subito da Sdentato, portandogli da mangiare dei pesci. Poi tornò a casa, cominciando a fare dei disegni di una possibile protesi per l'aula caudale del Furia Buia. Quando finì i disegni, approfittò di un momento in cui la bottega di Skaracchio era vuota e procedette portando in vita il suo progetto.

Quando tornò da Sdentato per provarla, però, trovò già il gruppetto dei differenti lì. Poco dopo arrivò Astrid, la quale sapeva ovviamente l'ora nella quale avrebbe dovuto essere nel bosco.

“Oh, eccoti!” disse Hiccup, riferendosi a Astrid. Tirò fuori la busta, mostrando i fogli a Jacob.

“Si, sicuramente questi li ha fatti chi ci ha fatti diventare differenti.” disse il ragazzo, leggendo i nomi.

“Dopo di noi c'è solo quella Diana, ma non esiste nessuna Haddock chiamata così. La troveremo nella grotta?” chiese Hiccup.

Jacob scosse la testa. “Quella grotta ha smesso di portare nuove reclute, come le chiamo io, da quando siete arrivati voi. Prima ne portava due ogni anno.” disse. “L'abbiamo tenuta sott'occhio, ma niente. E' impossibile.”

Hiccup spalancò gli occhi. “Possibile che esista una Diana?” chiese. Portò lo sguardo su Astrid, chiedendosi se i suoi pensieri del giorno precedente fossero esatti.

“Potrebbe anche essere...ma noi siamo stati cresciuti da un uomo. Nessuno sapeva come si chiamasse, lo chiamavamo soltanto maestro. Era un vecchio che ogni anno si recava in quella grotta per prendere le nuove reclute e portarci nella sua casa, in un'isola qui vicina. Voi però vi ha presi un uomo.” disse, raccontando la loro storia, molto diversa da quella di Hiccup e Astrid.

“Stoick...mio padre adottivo.” disse Hiccup.

“Da quel momento non sono più arrivati bambini. Ho continuato a recarmi io al posto del mestro, dopo la sua morte. Niente, assolutamente niente.”

“Quindi...” cominciò a dire Hiccup.

“Quindi c'è solo una via d'uscita da tutto ciò. Due differenti potrebbero ereditare una o più doti a un erede, trasformandolo a sua volta in un differente.” disse Jacob, lanciando un'occhiata a Lara. “Qui non c'è nessun Haddock, a parte te.”

Hiccup spalancò gli occhi. Orami era sicuro, ciò che aveva pensato era vero. “Vuol dire che Diana....sarà....mia figlia?” chiese, guardando Astrid con un'espressione a metà tra impaurita e sorpresa.

“Diana è uno dei miei nomi preferiti.” disse lei, ricambiando lo sguardo.

“Non c'è dubbio, Diana sarà vostra figlia. Congratulazioni ragazzi.” disse Jacob, passando tra di loro e dandogli delle pacche sulla spalla.

“Cosa?!? Ma se non siamo nemmeno fidanzati!” disse Astrid, guardandolo camminare accanto a loro in giro, senza un preciso motivo.

“Lo sarete presto...penso.”

Dopo quelle parole se ne tornò dal gruppetto, ma riparlò di nuovo prima che Hiccup prendesse il suo posto.

“Ehm..ora potete scegliere due cose...unirvi a voi...o...continuare a vivere normalmente a Berk. Questa è una vostra scelta, non posso obbligarvi.”

Hiccup si avvicinò a lui, fissandolo. “Chi è che vi cerca?” domandò.

Il ragazzo di fronte a lui si guardò intorno, poi riportò lo sguardo su Hiccup. Sembrava quasi rigido, spaventato.

“Non lo so.” rispose soltanto, lanciando un'occhiata a Lara, dietro di lui.



ANGOLO AUTRICE :

Yeeeee!! Sono viva!!! Ma è stato un massacro, giuro. D: T_T

In ogni modo, spero il capitolo vi sia piaciuto anche se non molto grande o per mio giudizio nemmeno molto interessante...poi non so, siete voi i lettori!

Anyway...si, è stato davvero un massacro...tutta quella gente...miei Dei, io sono abituata a una scuola piccola T_T La cosa più brutta era che nella mia classe 5 ragazze si conoscevano già....quindi io ho fatto amicizia solo con una...la mia compagna di banco XD Si...è davvero davvero simpatica, grazie Dei! Mi avete salvata almeno su questo! E...niente.

In realtà non è così male...nella mia classe non mi sono ritrovata male, insomma.

Fortunatamente niente presentazioni o robe del genere...:D Sono felice di questo. E sono viva! Yuppy yuppy yeee! La cosa più snervante è stata entrare a scuola bagnata dalla testa ai piedi. Doveva piovere proprio ieriii?!?!

Eh...si. Oggi ho preso pure la corriera. Non è stato male, in realtà. Avevo vicini tutti i miei...mhm...compaesani (?) più grandi o del mio anno. Sono felice di non essermi persa. :) Ma odio il male ai piedi per aver camminato per...1 kilometro? Ok, forse sto esagerando...ma ho camminato davvero tantissimo fino alla stazione delle corriere...dove non c'era nessuno dei miei amici...poi sono arrivati. Lumacheeeee! LOL XD E..niente. Ho il mal di testa per la prof di fisica che parlava parlava parlava senza fermarsi...ma sto bene. La mia amica Nikol mi ha fottuto le cuffie...ma sto bene.

Non so che altro dirvi. Questa è stata la mia super super interessante giornata ( si, come no! ) di prima superiore....posso chiamarmi liceale....muhahahaha...mi sembra di avere potere ora, non so perché XD

#cricridomanda : vi prego, ditemi che domani non dovrò tornare in quel manicomio!!! T_T

#cricririspostaallacricridomanda(?) : dovrai. Tieniti vicina Erika, andrà tutto bene T_T ( Erika è la mia nuova amica XD )

By cricrina01.

Ps. Salvatemi dalla prof di latino...quella è...è...malvagia. XD

Ps2. Posso scappare nei boschi? ( Stile Hunger games ) XD


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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7.

Hiccup spalancò gli occhi. Tutto ciò non aveva senso.

“Vuol dire che state fuggendo da qualcuno di non conosciuto? State scappando da chissà chi?” chiese.

Jacob annuì, lasciando cadere lo sguardo sulle foglie, cadute dai rami di alberi una volta ricchi di foglie verdi. Era vero, non aveva senso...ma sembrava davvero spaventato. Inoltre non sembrava un tipo facilmente spaventabile. Chiunque li stesse cercando, era pericoloso.

“Sono sicuro che chiunque ci stia cercando...porterà dei guai. Quindi dobbiamo tenerci alla larga da quelle persone.” disse il capo del gruppetto.

I ragazzi dietro di lui diventarono improvvisamente silenziosi, ciò fece dedurre a Hiccup che era un discorso piuttosto delicato, oltre che complicato. Tutti fissavano Hiccup e Astrid. I due non ne capirono il perché, ma si limitarono a ignorarli.

“Perché se ci cercano non hanno mai trovato me e Astrid? Non siamo difficili da individuare, tutti sanno delle nostre doti al villaggio.” disse Hiccup.

Attese una risposta, la quale giunse poco dopo. “Non amano troppo la gente, sono piuttosto...asociali.” disse poi sempre Jacob, portando con le sue parole i pensieri di tutti.

“Allora vuoi dire che stando al villaggio saremo al sicuro?” chiese Astrid, stavolta.

“No. Stando con noi sarete al sicuro. Al villaggio, prima o poi, faranno un'irruzione.”

Hiccup lo guardò negli occhi. Più sincero di così non poteva essere. “Cosa dovremmo fare? Continuare a scappare finché non moriamo? Non credi che un giorno quelli ci troveranno?”

Jacob si portò un mano alla tempia. “Non possiamo far altro che rimanere il vita il più possibile.” disse.

Forse aveva ragione...ma in un certo senso anche no. “Non sarebbe meglio combatterli e sconfiggerli?”

Jacob alzò la testa, fissandolo. Poi si avvicinò a lui. “Credi che in tutto questo tempo non ci abbia pensato?”

Allora se ci aveva pensato perché si era tirato indietro? Chi li stava cercando? Forse lo sapeva ma non glielo voleva dire. Perché? Cosa nascondeva?

“Non possiamo andarcene da Berk così, di punto in bianco.” disse lui.

“Però i nostri genitori adottivi ci hanno fatti incontrare per scoprire da dove veniamo.” disse Astrid, guardandolo.

“Non c'è una provenienza, non c'è via di ritorno.” disse Jacob. Tutti i presenti lo fissarono, confusi. Probabilmente era la prima volta che lo diceva anche ai ragazzi del suo gruppo. Ma cosa significava anche tutto ciò?

“Cosa vuoi dire?” chiese Hiccup, aspettandosi una risposta dettagliata e piena di nuovi indizi.

“Esattamente ciò che ho detto, non c'è via d'uscita. Ormai dobbiamo vivere qui, siamo obbligati. Ho cercato per tantissimo tempo il nostro posto natale, senza mai trovarlo; nonostante anni di ricerca.”

Ma non poteva essere. Dovevano pur provenire da qualche parte. “Ora andiamo. Pensateci fino a domani. Ciao.” Si dileguò all'istante, sparendo dalla vista dei due in un secondo, con al suo fianco il gruppo e i loro draghi.

Hiccup camminò verso Sdentato, mettendogli la protesi prima di andare via. In effetti il sole stava calando, come il giorno precedente. Si sentiva strano, scombussolato da tutto ciò che stava scoprendo ultimamente, ma non ci voleva far troppo caso. Voleva cominciare a comportarsi come prima, vivere come prima...sicuramente non poteva farlo, ma voleva soltanto provarci. In parte magari ci sarebbe riuscito.

Rimase ancora un po' di tempo con Astrid, camminando per le varie stradine del villaggio.

“E' piuttosto strano, eh?” chiese Hiccup.

Lei sapeva esattamente a cosa si riferisse. Certo non riusciva a rispondergli con le parole. Si, direi di si.

Hiccup si bloccò, prendendo un respiro profondo. “Ok, era la verità quando hai detto che ti piacevo?”

Astrid spalancò gli occhi, sorpresa. Hiccup non doveva sapere quella frase dei suoi pensieri.

Come fai a saperlo? Non avevi la barriera?

“Si, ma l'ho tolta prima che lo pensassi.”

rimasero in silenzio, senza nemmeno guardarsi.

Il silenzio venne spezzato all'improvviso da un pensiero di Astrid, dopo molto.

Si, allora.

Hiccup non seppe cosa dire. Era rimasto paralizzato da quel pensiero, nonostante quel ''destinati a stare insieme'' di ore prima. Era strano, in ogni modo.

“E....?” chiese Astrid, ad alta voce.

“E cosa?!” chiese Hiccup, preso alla sprovvista da quel momento puramente casuale; non avrebbe nemmeno dovuto essere lì.

Nulla, assolutamente nulla. Sei tu che mi hai fatto quella domanda.

Hiccup annuì, aumentando la velocità del passo e camminando velocemente verso casa sua. Perché le aveva posto quella stupida domanda? Prima o poi sarebbero stati insieme, lo sapeva bene. Ma com'era possibile, dopo tutta quella pressione la quale li assillava?

Astrid continuava a camminare, lasciando stare la conversazione e avviandosi anche lei verso casa.

Il giorno seguente fu come i precedenti; Hiccup andava da Sdentato e Astrid rimaneva a casa fino alla sera, quando si dovevano ritrovare con gli altri differenti.

Quel giorno Hiccup aveva provato per la prima volta in vita sua a cavalcare il Furia Buia, ed era andata alla grande. Amava volare con quel drago. Diventò all'istante consapevole del legame formatasi tra loro, non erano diventati soltanto cavaliere e drago, ma anche migliori amici. Dopotutto Hiccup, il quale prima era un asociale per gran parte del tempo, aveva iniziato a passare sempre più tempo con lui, solo con lui. Erano stati i ragazzi a colpirlo, a trasformarlo...ma si sentiva come se fosse stato destino, il loro incontro. Sapeva che non era così, ma voleva crederci. A costo di mentire a se stesso. A lui non importavano i fatti reali, lui voleva sognare, vedere le cose in modo diverso rispetto a come le vedevano gli altri. Non si sentiva diverso, ma probabilmente le altre persone lo consideravano tale. In fondo, era un differente.

La sera si incontrarono; durante le ore passate Hiccup e Astrid avevano deciso entrambi, separatamente, di unirsi al gruppo dei differenti, salutare per un'ultima volta i loro genitori adottivi e andarsene. Sarebbe stato duro, molto probabilmente. Ma volevano giungere alla fine di questo mistero.

“Trovo davvero strano che non abbiano voglia di contrattaccare.” disse Hiccup a Astrid, il quale era seduto su un masso nel bosco. I due stavano attendendo l'arrivo del gruppetto, fermi a parlare. Avevano in gran parte dimenticato il discorso del giorno precedente. O perlomeno, più che averlo dimenticato..non ci pensavano.

E' ciò che penso anch'io! Se vogliono vivere normalmente, allora dovrebbero sconfiggerli!

“E se davvero non possono farlo?” chiese Hiccup, guardando l'acqua del ruscello il quale scorreva lì vicino.

Astrid non rispose.

Quando i differenti arrivarono, Jacob accettò la loro scelta, accogliendoli tra loro.

Hiccup si avvicinò agli altri ragazzi; Astrid lo seguì, ma Jacob le prese il braccio destro con una mano. “Ti servirà un drago, se vuoi essere tra noi.”

Poi guardò verso l'alto, dove un Uncinato Mortale volava indisturbato, lentamente. Tirò fuori da una tasca dei pantaloni un cerbottana, puntandola verso il drago. Poi fece scagliare l'arma al suo interno, la quale andò a colpire il drago, facendolo precipitare verso il basso. Lo raggiunse, poi prese in mano una siringa di dimensioni un po' maggiori rispetto a quelle usate per gli umani. La piantò subito sulla pelle del drago, in un punto in cui le squame non erano molto forti e resistenti. Esso cadde in un sonno profondo, o forse svenì.

Astrid diede uno sguardo ai residui del liquido all'interno della siringa..era sangue, molto probabilmente sangue di drago. Sangue di un drago dalle doti eccezionali.



ANGOLO AUTRICE :

Nanananan...niente canzoni, oggi. La mia amica Nikol mi ha fottuto le cuffie. * facepalm *

E...lo so, lo so, lo so che non ho aggiornato per tantissimo tempo. Voi penserete...avbbé, ha cominciato il liceo, avrà dei compiti, dovrà studiare...no, non è fottutamente vero! Quando sempre Nikol che fa il turistico ha 70 pagine da studiare per sabato...io non devo studiare nemmeno una pagina...beh, in realtà si...ma non per sabato, per lunedì. Il fatto è che, arrivando a casa alle due e partendo da casa alle 7 di mattina...mi viene un po' di voglia di buttarmi sul letto e non fare un beeeel niente. No, non sono pigra...provate voi a correre, correre, correre per tutto il giorno e poi bloccarvi ad aspettare per anni alle fermate delle corriere...se sapete cosa intendo, mi dispiace per voi. >-<

Si, il capitolo è davvero davvero noioso, lo riconosco in pieno. E' che mi irrita tornare a casa e vedere il mio gatto che dorme indisturbato sul MIO letto quando io poco prima son dovuta andare a scuola e ho dovuto camminare per trooooppa strada. Mi irrita, ok?!? Voglio scambiare la mia vita con quella del mio gatto!

E...nonostante io stia sempre da sola in corriera, faccia tutta la strada dalla scuola alla stazione da sola...che vi ripeto, non è affatto breve, in una cittadina che non conosco bene, dove chiunque potrebbe uscire all'improvviso e accoltellarmi...ok, forse è troppo...nonostante tutto, io sono cresciuta come un'ascociale, e sono sicura che mano a mano che il tempo passerà...forse mi ritroverò un po' meglio nella mia classe..dove praticamente quasi tutte si conoscevano a vicenda già da prima...e io lì da sola...la nuova. Ecco...non è una bella sensazione...che disagio...in ogni modo ora...forse vi saluto.

Ho una cosa importantissima da dirvi...forse lascerò Efp. Fermo/a lì. Butta nel fuoco quel biglietto per il treno o che ne so per il Friuli Venezia Giulia e, in particolare, per il mio paese, per la mia via, per la mia residenza. Che voi non conoscete. Fortunatamente. Togli dalla mia vista quell'ascia! NO! COSA AVETE CAPITO??!?!? Certo che no, non lascerò per sempre Efp! MA forse per un periodo più o meno lungo...giusto per riprendermi da questa velocità dei miei giorni...non so quando tornerò, perché quando una volta d'estate non sapevo che fare...beh, ora ho voglia solo di dormire, nient'altro...ora ho male alla schiena, voglio riposarmi un po'...quindi vi saluto definitivamente.

Alla prossima!

By cricrina01.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8.

“Quello...è sangue di drago..?” chiese Astrid, indicando la siringa ormai totalmente vuota.

Jacob si rialzò in piedi, tenendo lo sguardo basso sul drago svenuto a terra. “Si.” disse.

Hiccup si avvicinò a loro. Aveva sentito tutto. Gli venne in mente una sola domanda da fare : “Da dove l'hai preso del sangue di drago?”

Jacob lo guardò. “Mi sembra chiaro...dal mio drago, il primo drago dalle doti eccezionali.” rispose. Prese a camminare verso esso, posando una mano sul suo muso quando fu abbastanza vicino. “Dovevo assolutamente scoprire un modo per far aumentare la loro specie...ho dovuto farlo.”

Ancora un'altra volta, Jacob sembrava sincero. Non sembrava un tipo che avrebbe ferito o ucciso qualcuno per nulla. No, serviva una scusa, una causa.

“Perché con gli umani non funziona il contatto di sangue?” chiese ancora Hiccup, guardando il drago steso al suolo.

“Mi sembra piuttosto ovvio...chiunque ci ha messi in questo guaio voleva far sì che noi potessimo avere alleati della nostra specie, ma fosse difficile aumentare di numero. Sai...dato il foglio siamo una specie di prescelti..” disse Jacob. Il suo ragionamento non faceva una piega.

Rimasero in quel bosco a lungo, ci passarono tutta la notte. Quando la sera giunse, il drago non si era ancora risvegliato; così i ragazzi decisero di dormire nei dintorni.

Molti si sdraiarono vicino ai rispettivi draghi, Jacob invece rimase in piedi, all'erta, guardando in giro. Non lasciava stare nemmeno un rumore senza sapere cosa l'avesse causato, non si fidava di nulla. Hiccup e Astrid avevano una grande voglia di sapere la sua storia, ciò che aveva vissuto da piccolo, cosa aveva fatto per diventare una sorta di ''capo dei differenti''.

I segreti erano ciò che la gente voleva svelare...chiunque vorrebbe sapere qualcosa di non conosciuto, ma nascosto da una o più persone...chiunque.

La sera passò, la notte prese il suo posto, nel cielo cominciarono a brillare stelle lontane, ma ben conosciute e osservate dagli abitanti di Berk, a parte quando esso era coperto da un folto strato di nubi. Gran parte dei differenti stava già dormendo, ma non Hiccup, né Jacob.

Il primo si alzò dal fianco di Sdentato sul quale era appoggiato con la schiena, e camminò lentamente verso il compagno. Egli scattò in piedi, socchiudendo gli occhi e guardando nella direzione di Hiccup.

Senza nemmeno aspettarselo, finì per terra, con Jacob che gli teneva le braccia bloccate a terra, tenendolo per i polsi.

“Fermo, fermo! Sono Hiccup!” disse il ragazzo, cercando di liberarsi.

Jacob strabuzzò gli occhi, alzandosi e lasciando che la soffice luce della luna abbagliasse il ragazzo steso a terra. Si rialzò su, con l'aiuto del differente, il quale gli pose una mano, afferrata immediatamente da Hiccup.

“Scusa...non possiamo fidarci di nessuno..” disse, ricominciando a guardarsi intorno. Poi si rivoltò verso Hiccup. “Cosa ci fai sveglio a quest'ora? Gli altri dormono!” disse, cominciando a camminare per tornare dal suo drago.

Il cavaliere alzò le spalle, continuando a camminare al suo fianco. “Non lo so, non sono abituato a dormire in posti sconosciuti..” disse Hiccup. Provò a leggere la mente al suo nuovo amico, senza riuscirci. Gli ritornarono in mente le parole di lui stesso qualche giorno prima.

“Perché posso leggere la mente di Astrid ma non la vostra?” chiese dopo un po'.

Jacob sorrise, quasi felice di quella domanda. Forse gli piaceva rispondere a quel tipo di domande, forse si sentiva intelligente. “Nelle coppie funziona così. Non so il perché, nessuno me l'ha mai spiegato e io non ci sono mai arrivato da solo. Forse non c'è proprio una risposta.”

Hiccup annuì, ponendo subito dopo un'altra domanda : “Perché prima hai detto che è difficile per noi aumentare di numero? Se due differenti hanno un figlio differente allora non è tanto complicato..”

Jacob si fermò, una volta arrivato davanti al suo drago, e si sedette a terra. Dietro di loro Sdentato si era fatto vicino al suo amico. “Non è detto, anzi...penso che la vostra sia quasi un'eccezione. Non è normale, non tutti i figli di differenti diventano differenti.” disse.

Hiccup lo guardò. Ora era più confuso di prima.
Jacob rise, guardando verso il basso. “Non so perché con voi funzionerà...vedi...in realtà, cosa che nessuno sa, ma stai zitto, per favore...è che..Lara è incinta. Quindi nostro figlio o figlia non sarà un differente, non è sulla lista.”

Hiccup cominciò a pensare. Quel libro l'aveva trovato tanto tempo prima, di quello era sicuro. Quindi sicuramente quella lista era stata scritta tempo prima.

“Una persona non può cambiare il tuo destino.” disse Hiccup, guardando le stelle. “Quella lista è stata scritta tanto tempo fa...come potrebbero modificarla, ora che l'ho trovata?” chiese ancora.

Jacob si sorprese dei pensieri dell'amico. Erano pensieri mai stati svolti prima dalla sua stessa mente. Come sapeva tutte quelle cose?

“E se qualcuno volesse farci perdere il nostro bambino? In quel caso si, potrebbero cambiare il mio futuro e...si capirebbe il perché di un solo ultimo differente.” disse Jacob, cominciando a sudare freddo.

Continuarono a parlare per un bel po', quando ormai Hiccup non ce la fece più a stare in piedi e crollò nel sonno.

Il giorno dopo si risvegliò tra le ali di Sdentato. Sbucò fuori, alzandosi e saltando fuori da quella sorta di rifugio a fatica. Il sole era alto nel cielo e splendeva come non mai. Si accorse solo più tardi di Jacob, il quale parlava con una voce alta e allarmata. Cosa aveva? Cos'era successo?

Corse dai ragazzi, guardandosi intorno. C'erano tutti, tutti erano salvi.

“Cos'è successo?” chiese Hiccup, guardando i volti ancora in parte sconosciuti.

“Semplice.” disse Jacob, avvicinandosi a lui. “Sono stati qui. Stanotte.” disse soltanto, con un'espressione neutra, che non lasciava scorrere nessun sentimento, nessun anticipazione di tutti gli avvenimenti.

“Chi?” chiese ancora Hiccup, cercando di capire, anche se, in effetti, c'era già arrivato.

“Le persone da cui scappiamo.” disse.

Gli altri lo guardarono, cominciando a incitarlo a parlare con frasi come ''forza, parla!'' o ''chi erano?''. Ma lui rimaneva lì, in piedi, come se avesse le gambe bloccate.

“Tu dicci solo chi sono. Cosa hai visto? Cosa hanno fatto?” chiese Hiccup. Forse stava facendo troppe domande, ma doveva sapere qualcosa. Almeno un dettaglio, seppur piccolo.

“Non lo so, erano incapucciati...un gruppo grande almeno quanto il nostro. Stavano correndo nel bosco, a gran velocità. Poi si sono avvicinati tutto a un colpo a voi..stavate dormendo, tutti...io però ero sveglio, sono sempre stato sveglio, ogni notte. Gli ho chiesto di arretrare, ma loro non lo facevano, allora ho usato questa spada...e ha funzionato...stranamente. Ma sto per certo che questa notte torneranno...si, sicuramente. Ormai sanno dove siamo, dobbiamo andarcene. ORA!”

Sembrava davvero preoccupato, ma Hiccup non lo era. Stava pensando. Quella era un'occasione perfetta, dovevano sfruttarla, non buttarla via come niente.

“No.” disse soltanto Hiccup.

Jacob, il quale stava raccogliendo le due cose con fretta, si bloccò, fissandolo, impassibile.

“Cosa?!” chiese, aspettando una risposta.

“Non hai voglia di smetterla di correre? Non hai voglia di vivere finalmente come un normale, comunissimo umano? Come se noi fossimo chiunque? Andiamo, lo sappiamo tutti che lo vuoi. Allora perché non vivi la tua vita? Perché non li sconfiggiamo una volta per tutti? Non mi sembri un tipo fifone, o forse sbaglio..?” chiese Hiccup, cercando di giungere al suo obiettivo nel modo più breve e veloce possibile.

Il ragazzo lo guardò, avvicinandosi a lui. “E' una sfida, per caso?” chiese.

“Può essere.” rispose Hiccup. In realtà voleva solo finirla lì. Vivere la sua vita, liberare quei ragazzi. Scoprire da dove venire, scoprire chi era.

“Va bene...allora ti darò ciò che vuoi. Stanotte restiamo qui. Contrattacchiamo.” disse.

I ragazzi intorno a loro iniziarono a farfugliare tra loro, poi accogliendo l'idea del nuovo arrivato. Anche loro volevano una vita, tutti loro la volevano. E se volevano, potevano averla.



ANGOLO AUTRICEEEEEEEE :

Today's another day to learn from our mistakes and knowing that we're not forsaken...they give life to where we've been, when we fall and start again...scars remind us who we are.

Weeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!Si, lo so, dovevo prendermi una pausa...ma ho trovato un momento per scrivere un capitolo ^_^ ehhh, già...ho fatto tutti i compiti...sono una brava ragazza...seh! Beh...ho fatto storia, latino, matematica e fisica...yeee!!

Anyway...si, sono ancora viva e mi sono abituata totalmente all'andare al liceo..allo svegliarsi alle 6...al tornare alle 2...allo studiare...si, tutto. Tutto ciò grazie ai miei amici...c'è una ragazza fantastica, la mia amica Nikol, che fa la mia stessa scuola ( un altro corso...in tutto non è una scuola molto grande, siamo 800 a quanto dicono i prof...) attraversa corridoi e corridoi dell'edificio a ricreazione per partire dalla sua classe di turismo e arrivare alla mia del liceo scientifico...grazie, ti voglio troppo bene *_* e poi in corriera vedo ogni giorno il mio migliore amico, che non vedevo da secoli...e si...è troppo bello riaverlo vicino. Poi mi sono già ritrovata abbastanza bene nella mia classe...mezza classe è come se mi ignorasse, e siamo solo in 14...ma vabbè.

La cosa più strana e inquietante al tempo stesso è...un ragazzo della 3°A che mi fissa davvero troppe volte...la smetti?!?!? TI PREGO!?! C'è...no...voglio dire...è carino, ma ok....arghhhh, io mi sto cercando di concentrare sulla lezione di fisica e tu mi fissi?!?! Arghhhh!!! Se ti interesso vienimi a parlare a ricreazione, ma non fissarmi dal tuo banco, cazzo! LOL

Scusate la sclerata, è che mi da fastidio..si, più che altro l'altra volta quando ho detto alla mia vicina di banco : adesso inizio io a fissarlo, vediamo poi...

Ecco, voi non capite...stavo per morire da dentro...quello mi fissava, cazzo! OMT ok?! Sto andando fuori di testa perché non mi è mai successo!!! T_T XDXD

Basta. BASTA.

Vi sto rompendo troppo ultimamente...prendetevi una vacanza...

Zaoooooo!! Statemi beneeee!! Torno da una mia compagna con problemi sui compiti di storiaaaa XDXD

By cricrina01.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9.

Quando giunse la sera, i ragazzi erano ancora lì, nel bosco. Avevano passato la giornata parlando fra loro, trovando vari modi per non annoiarsi. Ma, quando fino a poco tempo prima erano anche stanchi di aspettare, nel momento del calare del sole avrebbero voluto che quell'istante durasse per sempre. L'ansia era palpabile, tutti erano rigidi.

“Allora, signor rivoluzionario...cosa vuoi fare?” chiese Jacob, rivolgendosi a Hiccup.

“Non lo so, aspettiamo che arrivino e poi attacchiamoli!” disse lui, cercando di leggere inutilmente la mente di Astrid, in quel momento stranamente priva di pensieri. Come poteva essere in grado di non pensare a nulla quando tutti gli altri erano in ansia? O forse era quella la sua barriera? Una barriera in grado di far credere quello a lui, ma in realtà non era davvero così? Poteva rispondere a queste domande solo porgendogliele, ma preferiva starsene zitto per un po'.

“Cioè...questo è il tuo piano?!” chiese sempre Jacob, con un'espressione quasi scandalizzata.

“Esatto. Perché, tu suggerisci di meglio?” chiese Hiccup.

Jacob sbuffò, girandogli intorno. “Sei tu che ci hai cacciati in questo problema, sei tu che lo risolverai.”

In effetti era davvero così, ma la domanda di Hiccup era stata un altra. Jacob aveva semplicemente rigirato la situazione a suo favore.

“Va bene.” disse ancora Hiccup, osservando il sole che si nascondeva fra i rami degli alberi del bosco dove si trovavano. Mancava poco perché l'oscurità si facesse strada nel cielo sopra di loro.

Si sedettero a terra, formando un cerchio e facendoci in mezzo un fuoco. Non potevano far altro che attendere.

“Come pensi di sconfiggerli?” chiese Jacob a Hiccup, poco dopo essersi seduti.

Hiccup stava osservando attentamente i volti dei suoi nuovi compagni, cercando di memorizzarne qualcuno, ma tutto ciò era piuttosto inutile, dato che non ne conosceva nemmeno i nomi. Nonostante ciò, si ostinava a farlo, senza un certo perché. Quando si accorse della domanda postagli da Jacob, si ricompose, voltandosi verso di lui.

“Non lo so, voglio soltanto farlo. Non c'è qualche...effetto collaterale all'uso dei nostri poteri?” chiese dopo essersi bloccato qualche secondo a pensare.

“Cosa intendi?” chiese Jacob.

Hiccup rimase in silenzio, quasi imbarazzato dalla propria domanda e non volendo ripeterla più chiaramente.

“Può essere, solo...se ti spieghi più chiaramente posso risponderti.” disse ancora il giovane capo, cercando di farlo parlare, o perlomeno estrapolare degli indizi.

“Stavo pensando...magari a qualche tipo di persona da fastidio che noi usiamo le nostre doti, non per gusti personali, ma perché davvero gli crea qualche tipo di danno...” cercò di spiegarsi Hiccup, alzando gli occhi al volto di Jacob, di fronte a lui, nel cerchio.

“Potrebbe essere, non si può sicuramente escludere questa possibilità.”

Se era davvero così, allora potevano prendere questo dettaglio a loro favore. Bastava usufruire dei loro poteri per creargli problemi. Ma se invece era solo un pensiero fantasioso della mente di Hiccup, allora dovevano ripensarci. In qualche modo, li avrebbero sconfitti. Dovano farlo.


Quando la mezzanotte passò, finalmente si sentirono dei rumori provenire da qualche cespuglio non molto distante da loro.

“Hey, fate piano! Fate piano!” sussurrò Jacob ai suoi compagni, mentre si avvicinavano ai nemici. Non erano totalmente convinti che fossero loro, ma dovevano tentare.

Si avvicinarono lentamente e il più silenziosamente possibile, cercando di evitare ramoscelli secchi e aghi di pini scricchiolanti.

Erano davvero loro : i cacciatori. Coperti da mantelli neri, seminascosti nell'oscurità. Avanzavano lenti, ma precisi. Sapevano dove andare, sapevano chi cercare.

“Dovremmo dividerci in coppie e comunicare con i nostri poteri? In modo da provare a capire se la mia tesi è corretta?” chiese Hiccup, sottovoce e non facendosi sentire dai nemici.

“Forse è meglio provare.” concordò Jacob, portandosi dietro il resto del gruppo, il quale si divise mano a mano che camminavano, e lasciandolo solo con Astrid.

Hiccup cominciò da subito a usare le sue doti, leggendo la mente di Astrid. Nulla, ancora nulla.

“Siamo in un bel pasticcio, eh?” chiese lui, aspettandosi una risposta abbastanza veloce e rapida.

Già. Ed è tutta colpa tua. Non ci saremmo finiti, se tu saresti rimasto a casa buono a leggerti il tuo stupido libro.

“Stupido libro? Intendi quello che hai letto anche tu? Quello che ti ha fatto scoprire tante cose nuove sulle tue doti?” chiese lui, facendo un sorrisetto e lanciandole un'occhiata.

Lei la ignorò, però rispondendogli. Dettagli.

A un tratto le figure oscure si bloccarono. Cosa stava accadendo? La tesi di Hiccup era per caso giusta?

“Aspetta. Si sono fermati. Dov'è Jacob?” chiese Hiccup, cercando di tenere un tono basso della voce. Poi lui e Astrid si guardarono intorno, non trovando il ragazzo ricercato, Hiccup prese a correre verso il punto nel quale l'aveva visto l'ultima volta. A metà strada, molto distrattamente, inciampò in una radice di un abete, finendo per terra e attirando l'attenzione di una di quelle persone incapucciate. Essa si avvicinò a lui, velocemente, ma i suoi passi sembravano quasi non pesare per niente sul terreno. Hiccup cercò di rialzarsi, ma uno dei suoi piedi erano incastrati tra una radice e l'altra e, essendo notte, non vedeva ciò che stava facendo, non riuscendo a liberarsi.

Astrid corse verso Hiccup, ma si bloccò vedendo che ormai quella persona era arrivata da lui.

“Astrid! Jacob!” chiamò il ragazzo leggi-menti, cercando aiuto.

Dal folto del bosco uscì improvvisamente Jacob, intento a correre. Aveva qualcosa in mano, riconosciuto in parte da Hiccup come un pugnale. “Resisti!” gridò il ragazzo, avvicinandosi mano a mano. Quando arrivò da lui però gli altri uomini dietro a quello vicino a Hiccup cominciarono ad avvicinarsi, quasi minacciosi.

“Ragazzi, venite!” gridò Jacob, chiamando i suoi compagni.

Essi arrivarono un secondo dopo, quasi obbligati dalla voce di un capo. Ma in realtà non lo erano, avevano solo l'istinto di seguirlo, l'istinto di seguire chi aveva preso il posto del loro maestro, cioè colui che li aveva cresciuti.

Lara fu la prima a farsi avanti, al fianco di Jacob. Sembravano davvero uniti, nulla li avrebbe separati. Forse anche loro erano ''destinati a stare insieme''.

“Hiccup!” lo chiamò Astrid, avvicinandosi anche lei.

I nemici incapucciati l'avevano tirato su, nascosto all'oscurità. Lo tenevano per un lembo della maglia, quasi come fosse un burattino manipolabile. Hiccup continuava a strattonare le braccia dell'uomo che lo teneva imprigionato, bloccato tra le sue grinfie, senza riuscire mai a fuggire.

Altri di loro si fecero avanti.

Jacob gli puntò contro il pugnale, minacciandoli con esso.

“Lasciatelo libero e non succederà nulla a nessuno di voi.” disse, digrignando i denti.

Dalla loro parte scoppiò una fragorosa risata, la quale si prendeva gioco di lui.

“Pensate non sia capace di farvi a pezzi?” chiese ancora, con una voce ferma, minacciosa.

Lara gli posò una mano sul braccio. “Jacob.”

“E' troppo tardi, ormai dobbiamo combattere. Farci valere. Smettere una volta per tutte di fuggire.” disse lui, ripetendo quasi del tutto le parole di Hiccup. Hiccup. Quello che in quel momento stava facendo di tutto per rimanere vivo, salvarsi la pelle. Quello che invece avrebbe dovuto essere al posto di Jacob.

Quest'ultimo, senza pensarci troppo alzò il braccio con il pugnale, prendendo al mira e scagliandolo contro l'uomo che teneva Hiccup.

Qualcosa però non andò nel modo giusto. Il pugnale passò il corpo dell'uomo come se fosse un fantasma, senza carne, senza ossa, senza pelle. Come se fosse solo un'immagine proiettata nell'atmosfera. Che cos'erano quelle creature? Da dove venivano? E cosa volevano da loro?



ANGOLO AUTRICE :

It happens in a blink, it happens in a flash, it happens in the time you took to look back,I tried to hold on tight, but there's no stopping time...what is it I've done with my life?

Hahahhahahahah....lo so che volete ammazzarmi di brutto perché non aggiorno da tantissimo tempo :D E' che sono sempre impegnata a studiare e fare i compiti, perciò il resto del tempo lo passo su Instagram e non scrivendo la mia ff.

Notizie interessanti su di me? Non penso, per niente. Fino a poco fa tutto andava benissimo, quando mi alzavo alle 6 di mattina non avevo neanche il pensiero scoraggiante di dover andare a scuola, perché adoravo farlo. Ma ora tutto è precipitato verso il basso, in un secondo. Mi succede sempre, stavolta non crollerò, stavolta rimarrò in piedi. La vita ci offre ostacoli ogni giorno, con il passare dei giorni, dei mesi, degli anni, questi ostacoli diventano sempre più insopportabili...ma non dobbiamo abbatterci, dobbiamo stare forti e farcela nonostante tutto.

La voglia di andare a scuola non mi è diminuita per niente, dato che ho una classe davvero fantastica...certo, avrei potuto chiedere di meglio, ma mi accontento senza problemi ^_^ Sapete...la mattina mi ritrovo a correre per i corridoi della scuola per arrivare in classe prima di un mio compagno, a ogni cambio d'ora mi ritrovo a sclerare per motivi a molti sconosciuti […], a ricreazione, mi ritrovo a guardare sempre lo stesso compagno con uno sguardo che dice ''ti faccio stuprare la famiglia da cat mario'' perché dice che Hunger games fa schifo..., altre volte durante la lezione o ai cambi d'ora mi ritrovo a morire a caso [ dalle risate o da quella che io chiamo ''droga visiva'', cioè quel ragazzo di cui vi ho parlato nello scorso capitolo, il quale è la causa della mia crisi diciamo...ma cose che voi non immaginate neanche OMT ] Mi sono addirittura abituata alla gente!

Se volete sapere che mi è successo...vi dico solo che i ragazzi sono troppo complicati, se volete comunicare una cosa perché non lo fate e basta!?! Cazzo!! Perché invece dovete incasinarmi la mente con i vostri stupidi giochetti che moooolto probabilmente fate senza nemmeno accorgervene?!?!

Vabbè! Spero il capitolo vi sia piaciuto :D

Mi era mancato raccontarvi un po' di me...delle mie giornate....di come fotto il posto a una mia ex compagna di classe in corriera XDXD o di come vedo una mia amica alla fermata della corriera fuori dalla scuola e la saluto saltandole addosso […] oppure di come conosco una ragazza con il mio stesso nome XDXD No, teoricamente mi avrebbe dato fastidio, ma lei è davvero simpatica :D

Posso solo dire che le cose che mi stanno accadendo recentemente sono davvero sorprendenti, divertenti e mi rendono le giornate migliori!

Never give up!

See you soon! <3

By your crazy insane Cricrina01.

Ps. I missed you all! LOL

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Capitolo 10
*** Capitolo 10. ***


Capitolo 10.

“Cosa siete? E cosa volete da noi?” chiese Jacob, rigido. Si sentiva la pressione nell'aria, li teneva tutti ansiosi. Non era possibile che essi fossero umani, o uno di loro sarebbe già stato ferito.

“Noi vogliamo solo che voi moriate tutti.” disse una voce oscura e profonda. Non subito si capì da dove provenisse, quegli individui erano mischiati tra loro, tutti coperti da mantelli neri, inoltre coperti dall'oscurità della notte, come se non bastasse.

Hiccup si divincolò ancora, cercando di fuggire. Sentiva delle mani sulle sue braccia, ma allora cos'erano? Perché non potevano essere feriti? Mentre quello che teneva il giovane differente stretto e imprigionato a sé si girava lentamente verso i suoi compagni, Jacob avanzò, cercando in ogni modo di arrivare a Hiccup, senza però riuscirci.

Un altro incapucciato bloccò Jacob. Gli altri differenti arretrarono, spaventati dalla forza dei nemici. Tenere fermo Jacob non era cosa da niente, era un ragazzo forte e anche pesante, quindi in qualche modo riusciva sempre a svignarsela, battendo gli avversari con la forza o bloccandoli sotto il suo peso. Ma in quel momento sembrava quasi che non ci riuscisse.

Lara avanzò, scagliandosi contro l'uomo nell'oscurità. Tutto ciò era incredibile...incredibile di come l'amore poteva far scomparire tutto il timore in una ragazza o semplicemente, in generale, in una persona; spingerla a fare di tutto pur di lasciar vivere la persona amata.

Ella cercò di colpire la figura, ogni volta i suoi pugni venivano sferrati per nulla, inutilmente. Poco dopo, però, l'uomo lanciò un'imprecazione, come se infine un colpo l'avesse ricevuto. Lara spalancò gli occhi, continuando a colpirlo. In effetti ora riusciva senza minimi sforzi a provocargli dolore. Cos'era cambiato da poco prima? Altre figure si avvicinarono a lei, prendendola per le braccia e portandola verso un albero qualsiasi della foresta. Le legarono le mani dietro alla schiena, legandola poi al tronco dell'albero, passando una fune intorno al suo bacino.

I differenti non sapevano che fare. Il loro capo era bloccato insieme alla sua ragazza e al nuovo ragazzo il quale li aveva portati in quella situazione.

L'uomo si abbassò all'altezza del terreno. Teneva in mano un pezzo di ramo piuttosto grosso infuocato sulla punta. Allungò il braccio, fino a quando il fuoco non toccò il terreno, appiccandosi al suolo e prendendo a bruciare le foglie e il muschio a pochi passi dalla ragazza.

“Lara!” urlò Jacob, cercando di liberarsi una volta per tutte. Strattonò così forte il braccio bloccato che riuscì finalmente a liberarsi, tirando una gomitata in pancia alla persona la quale l'aveva tenuto bloccato per vari minuti. Una volta fatto ciò ordinò agli altri di farsi avanti e attaccare anche loro, usando anche i poteri per comunicare e creandogli dei fastidi. Il ragazzo scattò in avanti, prendendo il ramo infuocato, fino a quel momento a terra, quasi interamente consumato, e lanciandolo direttamente contro la figura responsabile della situazione di Lara. Saltò sopra il fuoco, scavalcandolo; poi tagliando le funi con un pugnale di ricambio a quello perso, sistemato allacciato alla sua cintura. Lara gli sorrise per un secondo, poi uscirono da quel piccolo pezzo di terreno circondato da un cerchio di fuoco, il quale stava diventando sempre più spesso.

Gli altri ragazzi stavano colpendo ripetutamente gli altri uomini. Avevano già liberato Hiccup, tornato in piedi immediatamente, pronto e scattante. Jacob cercò di imprigionare uno degli uomini, di tenerlo fermo con l'aiuto di altri differenti. Alla fine ci riuscì, allontanandolo dagli altri e avendo in mente come piano l'usarlo come ostaggio. Forse tenevano di più di quanto sembrasse a uno di loro.

“Se non ci dite da dove veniamo e perché ci cercate, lo faccio fuori.” disse Jacob, cercando di essere il più credibile possibile.

Uno di loro si fece avanti, scoprendo alla fievole luce lunare il suo volto. Non era nient'altro che un ragazzo, non molto più grande di Hiccup o Astrid, a occhi quasi della stessa età di Jacob.

“Voi venite da un altro mondo, nient'altro...siete stati portati qui quando eravate piccoli per sfuggire a noi, i cacciatori di differenti. Però non hanno tenuto a conto della nostra forza, così abbiamo usato il tuo stesso piano : usare una persona come ostaggio. Nel nostro caso era stata la madre di Hiccup.” lanciò un'occhiata all'Haddock, il quale si chiedeva come facesse a sapere il suo nome.

“Perché volete ucciderci? Cosa vi abbiamo fatto di male?!” chiese Hiccup. Il ragazzo rimase qualche minuto in silenzio, poi aprì finalmente bocca.

“Siete pericolosi per noi. Ogni volta che usate i vostri poteri, causate forti mal di testa a noi. Un uso troppo concentrato può addirittura portarci alla morte. Come potrete intuire, non ci rimaneva altro che uccidervi, in modo tale di poter vivere finalmente una normale vita. Peccato che ancora siamo al punto di partenza.” disse, fissandoli. Il suo sguardo facevano percepire solo una cosa ai differenti : odio. Ma cos'erano allora loro? A nessun umano dava fastidio le loro doti, a nessun umano un pugnale attraversava il corpo come se fosse di carta.

“Perché allora ci avete seguiti fino a qui? Non potevate rimanere nel vostro mondo senza crearci ulteriori problemi?” chiese ancora Hiccup. Jacob lo osservava, quasi dandogli ragione.

“Vendetta. Vari anni fa, alcuni dei vostri antenati cominciarono a usufruire delle loro doti in stretta presenza a nostri antenati. I nostri chiesero gentilmente di smetterla, almeno per un attimo, ma loro non accettarono. Si scatenò una vera e propria guerra, ma mentre i nostri morivano di dolore i vostri continuavano a usare i loro poteri senza preoccuparsene. Purtroppo, non chiedermelo neanche, anche se noi ci spostiamo da voi, le onde che usate per comunicare, come quelle della lettura della mente o della previsione del futuro, vengono percepite da noi a moltissimi chilometri di distanza. Se voi ve ne sareste andati in un altro mondo, sarebbe stato meglio per tutti. Ma chi vorrebbe lasciare la propria casa dopo tanto tempo di vita lì? L'avete fatto solo quando ormai noi abbiamo iniziato a cacciarvi, come vendetta. Però ovviamente vi abbiamo seguiti qui. Fa male, ogni giorno riceviamo onde di doti in uso da varie parti di questo mondo, ma bramiamo la nostra vendetta come voi bramate la vostra libertà.”

Il suo racconto nascondeva ogni minimo segno di gentilezza nei loro antenati. Non volevano crederci. Hiccup lasciò stare quella parte del racconto, la quale poteva benissimo essere stata inventata di sana pianta, concentrandosi sulle parole precedenti.

“Mia madre è ancora viva?” chiese, anche se non poteva essere sicuro della risposta.

“Si, i tuoi genitori sono entrambi vivi. Come i suoi.” disse, puntando il dito su Astrid. Come faceva a conoscerli tutti?

Hiccup fece un passo avanti. “Senti, se noi ce ne andiamo e vi lasciamo in pace una volta per tutte, ci lascerete in pace una volta per tutte?”

“No.” la risposta fu secca, quasi data con naturalezza, preparata da molto tempo prima per stampargliela in faccia e ridere delle loro facce. In effetti non erano delle migliori.

Jacob spalancò gli occhi, correndo stranamente velocemente verso il ragazzo incapucciato. Gli saltò addosso, atterrandolo e colpendolo in faccia. Hiccup e Astrid si chiedevano cosa stesse facendo, cosa avesse in mente. In ogni modo, anche gli altri ragazzi sembravano alquanto confusi, a parte Lara, la quale sapeva sempre cosa fare, dove stare e chi aiutare.

Invece che unirsi a Jacob però corse via. Fu quasi come se avesse previsto il futuro. Infatti, un secondo dopo, un urlo da parte di Jacob squarciò l'aria : “Correte!”

I ragazzi non ci pensarono su più di tanto, seguendo quello che era un consiglio, non un ordine.

Hiccup e Astrid si separarono dagli altri, correndo verso il villaggio. Sapevano di aver preso un'altra strada, ormai, ma quella era la loro casa. Era l'unico posto nel quale potevano essere al sicuro.

“Non usare le doti, scopriranno dove siamo!” disse Hiccup, non fermandosi un attimo. Quando arrivarono al villaggio la luce del giorno cominciava a comparire, mentre l'oscurità scompariva. Non si rifugiarono in una capanna, rimasero fuori, seduti con la schiena contro una parete di legno di una capanna.

“E quando ci troveranno?” chiese Astrid.

Hiccup si voltò verso di lei. “Non ci troveranno.” disse Hiccup. “Ora è meglio se ritorniamo a casa.”

Astrid lo guardò, sorpresa. Non si sarebbe aspettata di ritornare a casa dopo tutto quello che avevano passato. In ogni modo, dopo vari passi nella semi-oscurità, aprì quella porta a lei tanto familiare e si tuffò sulle scale, salendo velocemente sul soppalco.

La stessa cosa accadde a Hiccup, il quale si buttò sul suo letto, felice di poter stringere un cuscino tra le braccia. Dopo pochi secondi si addormentò, sfinito dopo tutte quelle corse, dopo aver rischiato di perdere la vita.



ANGOLO AUTRICE :

I was thinking about you, thinking about me, thinking about us, what we gonna be, I opened my eyes, it was only just a dream...

Weeelaaaaaaa!!! Ma quanto tempo è che non vi sento, per tutti gli Dei?!?! No, se ve lo state chiedendo non sono morta, solo che sono iniziate le verifiche e le interrogazioni e quindi resto a studiare che è meglio...XD

No, Hiccup non è morto...io non sono diabolica come Stormfly 77 u.u Quello non è essere diabolica, quello è essere SADICA. Puramente. Sadismo nel DNA.

Cosa potrei dirvi? Per me sta andando tutto bene...si insomma, finalmente ho iniziato a conversare con un po' tutti nella mia classe e beh...penso pure di trovarmi meglio rispetto alla mia ex classe. E....seh...sono al punto di partenza con x...x....ma sapete voi chi è x? Sapete, quel ragazzo di cui vi ho parlato ^_^ LOL BOH Quello mi guarda. Mi guarda sempre * faccia sorpresa e impaurita al tempo stesso e impazzita * ( spero voi abbiate capito quale XD ) Perché sih...lasciate stare l'h, le mie compagne di classe mi hanno contagiata con l'h finale...in ogni modo...non riesco a fingere di niente, io mi giro e comincio a dire sottovoce : perché perché perché tipo per tremila volte! Cazzo!

Please steal my heart cause it's freaking out, freaking out, right now. XoX Che poi..prima pensavo fosse incazzato perché lo fisso sempre, ma poi è stato lui a fissarmi tre secondi dopo! Cosa ti passa per la testa, ragazzo dalla mente diabolica?!?! Dimmelo! OK?!?! Se solo sti ragazzi non fossero così difficili da comprendere XD LOL

Mi è venuta una super idea stratosferica per una ff, spero che nel tempo per finire questa qualcuno non mi fotta l'idea. -.-

Ora vi saluto, non ho particolari cose da dire, sennò starei qui a scrivere papiri, ma nessuno se li legge poi XDXD

Al prossimo capitolo, che pubblicherò il giorno del mio compleanno. Se non sarà così perdonatemi, sarà il mio compleanno per la miseria, avrò anche dei compiti da fare! XD

By cricrina01.

Ps. W la X LOL

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11.

Un secondo dopo Hiccup era con Astrid. Erano in una di quelle spiagge piccole e rare di ciottoli, nelle vicinanze di Berk. Nulla di strano, fino al momento in cui realizzò di star stringendo la sua mano destra nella propria sinistra. Hiccup alzò lo sguardo, incontrando gli occhi di ghiaccio della ragazza accanto a lui. Mentre molte volte quando li vedeva erano semplici occhi, freddi, distaccati, che non lasciavano trasparire nessuna emozione, in quel momento erano il contrario. Lo guardava con occhi diversi dal solito, quando di solito sembrava quasi lo odiasse, in quel momento era tutto diverso. Non le aveva mai stretto una mano, l'aveva solo sfiorata, le aveva afferrato il polso per fermarla, ma mai per qualcos'altro. Cosa stava accadendo in quel momento?

“Hiccup, cosa mi sta succedendo?” chiese Astrid. Hiccup rimase a guardarla quasi incantato, non capendo la domanda all'istante. Non gli interessava molto la domanda, rimaneva solo fermo a guardare incantato le ciocche bionde sollevate verso destra dal vento leggero.

Poi Hiccup non fece nient'altro che avvicinarsi a lei e baciarla. Tutto ciò non era possibile, loro non stavano insieme. Smise di pensarci subito.

E un attimo dopo si ritrovò nel suo letto, dopo aver spalancato gli occhi. Rimase a fissare il soffitto, con la testa dolorante. Si chiese dove fosse, cosa ci faceva lì. Fino a quel momento era con Astrid e poi...si tirò su sedendosi, cercando di fare il punto della situazione.

“E' stato solo...un sogno?” chiese.

Era sembrato così reale, vivo...non aveva nemmeno avuto un attimo la sensazione di star vivendo un sogno. Anche se sapeva perfettamente di non essere nulla più di un amico per Astrid, in quel momento non ci aveva pensato. Rimase lì, bloccato per vari minuti. Poi alzò lo sguardo, guardando verso la finestra. Non c'era luce da lì fuori, solo oscurità. Gli venne naturale pensare fosse notte profonda e in effetti era così.

Poi capì cosa aveva fatto la notte precedente : era corso via dal problema causato proprio da lui. Non era giusto, avrebbe dovuto combattere al fianco di Jacob, ma invece aveva agito come un codardo.

Si alzò dal letto, correndo fuori dalla sua camera, poi giù per le scale. Continuò a correre fino ad arrivare alla casa di Astrid. Svegliare i suoi molto probabilmente non sarebbe stata un'ottima scelta, quindi optò per arrampicarsi fino alla finestra, al piano superiore. Certo, non era esattamente un'ottima idea, ma doveva almeno provarci.

Dopo vari tentativi riuscì a entrare nella camera della ragazza e, senza pensarci un solo secondo, la svegliò immediatamente.

“Cosa...cosa ci fai qui? E che ora è?” chiese lei, con voce molto diversa da quella di Hiccup appena svegliato. Sembrava fosse stata sveglia tutta la notte, una voce squillante.

“Non so che ora sia e noi dobbiamo andare.” spiegò velocemente Hiccup.

Astrid si alzò dal letto, con aria ben poco assonnata ma abbastanza confusa. “Andare dove?”

“Abbiamo lasciato Jacob lì. Dobbiamo tornare indietro, a quest'ora potrebbero essere tutti morti.” disse lui, dirigendosi verso la porta.

Astrid scattò in avanti, prendendogli il polso. Hiccup sussultò. Certo non aveva dimenticato il sogno di poco prima. “Sanno cavare a sé stessi. Quelli che rischiano di morire siamo noi.” disse Astrid, ma la sua mente diceva tutt'altro, e Hiccup lo sapeva bene. Sapeva della sua ragione, ma non poteva lasciare che fosse. Erano loro amici, forse anche loro parenti. Il sangue di differenti scorreva in tutte le loro vene.

“Preferisco andare a vedere come stanno, dove sono.” disse lui, lasciando stare tutto il resto e dirigendosi fuori dalla casa, cercando di essere il più silenzioso possibile.

Una volta fuori si incamminarono verso il bosco. Nella mente di Hiccup piombò un altro pensiero : Sdentato. Non sapeva dove fosse. Era corso via anche da lui.

Quando giunsero al luogo della sera precedente non trovarono nessuno, il posto era isolato.

“Dove sono finiti?” chiese Hiccup, girando intorno a un abete dal tronco spesso. Si bloccò, con gli occhi spalancati.

“Hiccup? Perché ti sei fermato? C'è qualcosa che non va?” chiese Astrid, camminando verso di lui. Per un secondo cominciò a pensare che sarebbe stato meglio starsene a casa. Qualcuno li stava cercando, ma non per semplice vendetta, per farli tutti fuori.

Davanti a loro c'era il corpo inerme di Lara; gli occhi chiusi, stesa sul terreno ancora umido. Il mantello nero caratteristico dei differenti era strappato in due, la maglia sulla schiena aveva un grosso taglio, ovviamente prolungato direttamente sulla pelle, ancora macchiata da sangue fresco. Scorreva fuori dalla ferita, ma molto probabilmente in quantità ridotte rispetto tempo prima.

La cosa più evidente, sorprendente e disgustosa al tempo stesso era però la spada conficcata direttamente nella schiena della ragazza. Hiccup non aveva il coraggio nemmeno di sfiorarla, era disgustato e dispiaciuto al tempo stesso.

Quale genere di persona avrebbe fatto tale cosa a una ragazza così innocua? Forse qualcuno che voleva ferire Jacob. In quel modo ci era molto probabilmente riuscito alla perfezione. Certo, quella spada era forse stato qualcosa di eccessivo.

“Non voglio immaginare nient'altro. Voglio solo sapere dove sono gli altri.” disse Hiccup, liquidando rapidamente la faccenda. Si girò, ritornando sui suoi passi e camminando verso l'interno del bosco.

All'improvviso si ritrovò a terra, con una mano sulla bocca, la quale gli impediva di gridare.

Aprì gli occhi meglio, per capire chi fosse e realizzò che si trattava di Jacob. Ma cosa stava facendo?

Tolse lentamente la mano, lasciandolo respirare e poi parlare.

“Jacob! Cosa...mi hai spaventato!” disse Hiccup, ma non riuscì nemmeno a continuare, venne interrotto immediatamente da Jacob stesso.

“Andatevene via di qui subito. Non c'è più posto per voi qui, ho bisogno solo di cacciatori esperti. Andatevene. Ora o mai più.” disse. La sua voce era diversa da quella di poche ore prima. Tralasciava una nota grave di malinconia.

Astrid guardò dietro a Hiccup e Jacob, notando il gruppo intatto di differenti. C'era qualcosa di strano però in loro. Se ne accorse solo vari minuti più tardi. A ogni coppia mancava uno dei due, erano stati letteralmente dimezzati.

Jacob si avvicinò a Hiccup, mentre si alzava da terra. “Siete gli unici rimasti. Capite ora perché Diana sarà l'ultima?” chiese.

Il ragazzo guardò alle spalle del capo dei differenti, notando il forte cambiamento. Capì tutto in una frazione di secondo.

“Oh.” fu il suo unico commento. Era successo tutto così velocemente...prima sembravano così innocui e poi...tutto ciò.

“Correte via. Salvatevi.” disse per ultima cosa.

Hiccup guardò Astrid, prima di correre via, con lei subito dopo.

“Dove stiamo andando?” chiese Astrid, dopo pochi passi. Hiccup sembrava spinto dalla mente, camminava veloce come sapendo dove andare. Ma dove voleva andare, esattamente?

“Non lo so, voglio solo correre via, okay?” disse Hiccup, guardandosi intorno nel bosco. Poi si fermò un attimo, guardandola negli occhi. “Qui non si tratta di salvare i differenti, qui si tratta di non morire. E io non voglio che ti succeda nulla di grave. Non m'importa niente dei differenti.” disse, prima di riprendere a camminare spedito. Astrid lo seguì, con le sue parole che rimbombavano nella sua mente. Cosa significava?

Prima che potessero dire nient'altro, rimasero bloccati con la bocca aperta davanti a qualcosa di davvero strano : uno strano portale si era aperto davanti a loro.

“Che cos'è?” chiese Astrid, arretrando.

“Non ne ho la più pallida idea.” disse Hiccup, ma la sua attenzione venne attirata da qualcosa, qualcuno. Quel qualcuno stava attraversando il portale, dirigendosi verso di loro.

“Chi è quello?” chiese Hiccup.

“Quella, vorrai dire.” lo corresse Astrid.

La figura continuò ad avvicinarsi, per niente minacciosa. In ogni caso, Hiccup e Astrid erano spaventati.



ANGOLO AUTRICE :

Happy birthday to meeeehhh!!! XD LOL

Chiarimenti sulla ff :

Lo so, è molto simile alla mia prima ff “un mondo diverso”...

Hiccup dovete immaginarvelo come quello della serie tv “Dragons : i paladini di Berk. ”, mentre Astrid è la stessa del primo film...lo so, è uno strano milkshake, ma davvero Hiccup o preferisco lì e Astrid lì XDXD Sono stramba :D

Lara è morta e anche metà dei differenti :D

Cose molto più importanti :

Muhahaha...certo. Ho preso 5+ in latino :D subito dopo aver preso 9 e mezzo i matematica...nono, il voto non l'ho fatto vedere ai miei, non avrebbe avuto senso XD E se ve lo chiedete no, non usano il registro elettronico, lo uso io :D

Ma secondo voi se una vi dice “verifica sui verbi” significa anche verifica sulle declinazioni? No, stavolta io non c'entro, i verbi eran da studiare, i verbi ho studiato! T_T

E...sto diventando vecchia, cazzo! XD 14 anniiii LOLOLOLOLOL OK, basta.

Lo sapete, potrei morire in questo istante. Di attacco cardiaco...heart attack...muhahaha...la sottoscritta ha assunto troppa droga visiva. C'è che poi io mi guardo intorno e vedo tutti i miei amici fidanzati...arrivo a scuola e vedo un certo figone riconosciuto dalla lettera x...come cazzo fa a non essere fidanzato? 1. E 2 com'è che guarda me?? Svegliaaaaa, stiamo parlando di questa tipa che passa il tempo a sclerare 10 ore al giorno ( anche a scuola ) e ha un cespuglio al posto dei capelliii??? Non lo so, io la sua mentalità non la capisco. Ci sono 10000 ragazze più belle di me...beh...magari potremmo discutere sull'intelligenza. XD

E poi in classe sento la mia compagna di banco : “Guardaloo, sta studiandooo!”

Io : “okay, ci sono due opsioni. 1 E' un bravo ragazzo e studia. 2 Non ha fatto i compiti e li fa al cambio d'ora perché è una cattiva persona.”

Lei : “si, come te!” [ no questions, please ]

Io : “*facepalm* In entrambi i casi non mi dispiacerebbe.” XDXDXD

Anyway...oggi è stata forse una delle giornate più belle della mia vita...certo, all'inizio stamattina ero caduta in depressione, perché nessuno e dico nessuno dei miei amici del mio paese si era ricordato del mio compleanno. Io non ho parlato, non glie l'ho detto poi. Odio attirare l'attenzione su di me e in ogni modo erano loro quelli che dovevano ricordarsene.

Ma poi...la mia migliore amica è venuta a casa mia alle 17....e io non la vedevo dagli esami perché non abitiamo vicine e frequentiamo due scuole diverse ( io liceo scientifico, lei linguistico per i ficcanaso che vogliono sapere XD ) e...boh, è stata una cosa troppo bella. Partendo dal fatto che mi ha regalato un poster di Dragon trainer.

D'estate, un giorno, mia mamma mi disse che una volta iniziato il liceo avrei dimenticato tutti i miei compagni delle medie. Mio fratello mi tormentava dicendo le stesse cose sulla mia migliore amica. Perché? Perché è questo che è successo a mia sorella, ma lei, a differenza mia, aveva bisogno di una migliore amica. Io no. Alle medie ho trovato qualcuno in grado di salvarmi dalla tristezza che mi assaliva nei mille momenti da sola in cui mi trovavo alle elementari. Ho trovato qualcuno in grado di farmi sorridere, con cui condividere i miei sogni, le mie fangirlate, i titoli dei miei libri preferiti, le sclerate sui ragazzi...certo, all'inizio non eravamo molto unite, ma con il passare del tempo ho imparato ad apprezzarla.

Mentre gli altri continuano a non capirla e a giudicarla continuamente, io sto lì a insultarli nella mia mente.

Gli amici veri, durano per sempre, nonostante la lontananza.

Bene, ora la finisco con la mia ennesima discussione/riflessione filosofica XD

By cricrina01.

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11.

~Qualche anno dopo~

[ Hiccup POV ]

Per quanto avessi scoperto sulla mia vita, nulla poteva sorprendermi più di tutti gli eventi accaduti ultimamente. Certamente dovevo ringraziare gli Dei di essere ancora vivo, così come Astrid e...Diana. I nostri genitori no, non erano ancora vivi...tutto ciò raccontataci erano cose inventate, senza un certo perché.


Tre colpi sulla porta mi risvegliarono dai miei pensieri. Camminai lentamente verso la porta di legno, afferrando la maniglia e abbassandola, aprendo la porta. Mi ritrovai davanti una ragazza che avevo conosciuto 10 anni prima, quando ne avevo solo 15. Quella ragazza uscita dal portale nell'aria, quella ragazza che cambiò la vita di tutti noi differenti, dando una spiegazione alle nostre vite, una risposta alle nostre domande.

“Ciao, ehm...Diana.” dissi, trovando quelle parole ancora abbastanza difficili da pronunciare.

“Ciao papà. Come sto io da piccola?”

Fermi. Lo so, non riuscite a seguire niente. Cosa sta succedendo? Semplice! Ok, forse non proprio. Ebbene quella ragazza uscita dal portale era proprio la mia piccola Diana, però con la mia stessa età. Così posso avere accanto a me la Diana di 5 anni e quella di 25 tutte e due allo stesso tempo. Molto complicato, già. Com'è possibile questa cosa? Il portale collega vari mondi tra loro. I mondi principali sono quello in cui è presente Berk e...un altro mondo totalmente diverso, nel quale ora io vivo con Astrid e Diana. Eventualmente però si può anche collegare un mondo in una certa era con lo stesso mondo in un'altra era totalmente differente, questo rende possibile quello di cui avevo parlato prima.

{Flashback : 10 anni prima}

[ POV esterno ]

La ragazza dentro allo strano portale si fece strada, raggiungendoci.

“Papà!” esclamò, saltando fuori e correndo verso Hiccup, infine abbracciandolo.

Lui la guardò confuso, arretrando un po', stranito nel vedere una ragazza della sua età che non conosceva abbracciarlo, in più l'aveva chiamato anche ''papà''. “Aspetta, cosa?” chiese poco dopo.

Lei si scostò di un po', quasi mettendo insieme le parole pronunciate da Hiccup, cercando di capire. Poi ebbe un'illuminazione, mettendosi a ridere per qualche sconosciuto motivo. “Ah, non sai niente, giusto!” cominciò, poi si fermò poco dopo, per poi ricominciare. “Io sono Diana....sai...tua figlia.”

Hiccup e Astrid si guardarono, entrambi senza aver capito nulla.

“Come faresti a essere mia figlia se hai la mia età?” chiese Hiccup.

“Sono venuta dal futuro..so che può sembrare un po' strano e che ora voi non capite nulla. In questo mondo esistono un sacco di ere diverse, però io non vengo esattamente dal vostro mondo. Voi non appartenete a questo mondo, voi venite da un altro. Se venite con me ve lo faccio vedere.”

Hiccup si avvicinò alla ragazza, guardando dentro al portale. Tutto ciò lo attraeva, avrebbe voluto saltare dentro a quel portale e scoprire se i suoi genitori erano davvero vivi.

Astrid fece una passo avanti, fermando Hiccup proprio un secondo prima che mettesse un solo piede nel portale. “Hiccup! Questa è la nostra casa, ormai.” disse.

Hiccup prese a riflettere sulle sue parole. Non facevano una piega, quella era davvero la sua casa, Berk era la sua casa, ormai. Non poteva prendere tutto e trasferirsi in un altro posto così, di punto in bianco. Non poteva farlo non esattamente perché non ci riusciva, ma perché non voleva farlo.

“Tu mi sai dire se i miei genitori e quelli di Astrid sono ancora vivi?” chiese dopo un po', arrendendosi alle sue idee.

La ragazza davanti a lui scosse dolcemente la testa, con aria dispiaciuta. I capelli rossicci le ondeggiavano davanti alla fronte, lunghi e ondulati. Gli occhi azzurri dicevano tutto senza pronunciare una parola.

“Sono stati uccisi.” disse Hiccup, senza fermarsi a pensare prima di sputare quella frase. In ogni caso non faceva una piega. Loro erano stati inviati a Berk per salvarsi dai cacciatori di differenti, come aveva detto Jacob raccontando la storia; i cacciatori li avevano seguiti comunque, forse perché avendo ucciso i loro genitori avevano trovato la risposta a dov'erano andati, trovandoli. Si, probabilmente era andata così.

“Si.” rispose la ragazza, trattenendo un lato delle labbra rivolto verso il basso.

“Dai cacciatori.” concluse Hiccup.

La ragazza annuì. Hiccup lanciò un'occhiata a Astrid, lei intese ogni singolo pensiero del ragazzo.

“Non possiamo lasciar stare. Una volta per tutte, dobbiamo mettere fine a questo problema, o ci seguiranno ovunque per sterminarci tutti.” disse il ragazzo.

“Ma se non li abbiamo già uccisi, come pensi di farlo?” chiese Astrid, preoccupata. “A volte, la violenza non è la strada migliore. A volte non ci si può ribellare.”

Aveva ragione, anche quello era vero. Ma perché loro dovevano continuare a subire tutte quelle violenze senza un perché, senza poter reagire?

“Se venite nel mondo in cui sono nata e vissuta fino a ora, i cacciatori non vi troveranno. Non sanno della mia capacità nell'aprire portali.” disse Diana, trasmettendo un granello di speranza a Hiccup.

“Dobbiamo.” disse Hiccup, rivolgendosi ad Astrid. Lei sospirò, ammettendo la necessità del trasferirsi nell'altro mondo.

“Va bene.”


{Ritorno al presente}

Ed è così che siamo arrivati qui.

“Ehm...bene. Se sei ancora viva, che domande sono?” chiesi, camminando verso la stanza in cui era la piccola Diana. La Diana venticinquennemi seguì, cercando con lo sguardo ''se stessa''.

Ancora non me ne ero abituato. Non riuscivo proprio a concepire l'idea di poter avere mia figlia in forma di venticinquenne all'età di venticinque anni e avendo nella stessa casa, allo stesso tempo, la Diana di cinque anni. Tutto ciò era contro ogni mia conoscenza acquisita precedentemente ad allora. Però era reale, dovevo solo crederci. Bella parola, crederci.

“Hey Diana, come stai?” chiese la ragazza, avvicinandosi alla bambina di cinque anni.

Non capivo il perché delle sue azioni. Che scopo aveva chiedere a sé stessa come stava? Nessuna risposta logicamente corretta.

La bambina si avvicinò correndo velocemente alla ragazza ventitreenne, abbracciandole le gambe con le braccia e stringendola.

“Lei non sa che tu sei lei da grande, vero?” chiese Astrid, entrando in quel momento nella stanza.

“No.” rispose la Diana adulta, ridendo per la ridicolezza della questione. Non aveva proprio un senso. “E mi sa che non sarò nemmeno io a dirglielo...cioè...a dirmelo.” disse lei, trovando altrettanto strano quel gioco di parole.

“Ma...svelami una cosa. Com'è che continui a farci visita? Non preferiresti continuare la tua vita nella tua era?” chiese sempre la bionda, guardando la figlia.

“Veramente siete proprio voi a dirmi di venire qui e controllare che tutto vada bene, senza inceppi.” confessò la rossa. A questa rivelazione i due genitori rimasero lievemente sorpresi, chiedendosi cosa girasse nelle loro future teste.

“Oh beh...in questo caso...ehm..continua a fare un tuo lavoro, suppongo.” disse Hiccup, aspettando qualche secondo e poi continuando : “Sta succedendo qualcosa di strano nel futuro?” chiese.

“No, perché?” chiese lei.

“Beh..è un po' strano che tu debba tenerci sott'occhio. Forse non mi fido soltanto del giovane me.” disse ancora lui.

La rossa rise. “Ora devo andare, ciao!” disse, salutando i genitori velocemente e cammiando verso la porta, aprendola, uscendo e svanendo dalla stanza.



ANGOLO AUTRICE :

To the right, to the left, we will fight to the death, to the edge of the earth, it's a brave new world, from the last to the first.

To the right, to the left, we will fight to the death, to the edge of the earth, it's a brave new world, it's a brave new world! - 30 seconds to mars, This is war.

Woooooaaahhh! Cricrina è tornata! XD Giàgiàgià. Ho appena realizzato di essere stata via da questo fandom come scrittrice per un mese. Cazzo.

Ormai metà dei miei lettori mi vorranno morta, ma vabbè. :') DETTAGLI

Lo so cheforse con questo capitolo vi ho reso difficile la vita, è che voglio finire questa ff il prima possibile per iniziarne una nuova che verrà aggiornata costantemente, almeno penso, sopratutto nel periodo di Natale. So che forse Natale è un po' lontano dal 10 novembre, ma arriverà prima di quanto noi crediamo XD

Ebbene sì, sono viva! La vita da liceali è difficile * arrivano dietro di lei quelli di quinta e le sputano addosso * LOL Si, lo so che sono in prima XD, ma penso che il passo più difficile sia quello dalle medie al liceo, perché cambia tutto! C'è io sono una pigrona, non mi puoi chiedere di studiare 3 ore al giorno XD A parte che...tutti i prof pensano alla nostra classe come se fossimo angeli scesi in terra. Quello che non sanno...è che noi siamo diavoli MUAHAHHAHAHAHA Ok, la smetto.

Io sono in 1BLS, che sta per “prima b liceo scientifico”, dato che la mia scuola ha due indirizzi: liceo scientifico e scienze applicate ( come liceo scientifico ma senza latino )...nella mia classe siamo in 14, 4 maschi e 10 femmine. Bene. Tra queste 14 meravigliose persone, una sono io, poi c'è un gruppetto di geni che prendono sempre 10 ( OMT COME FATE ), il resto delle persone normali, come me, e infine quello che va peggio e prende sempre 4. XD

E oggi è stato uno dei più bei giorni di scuola...l'ultima ora non c'era la prof di italiano e allora abbiamo iniziato a fare fiesta (LOL). Sono uscita con un gruppetto di ragazze alle macchinette e ho osservato attentamente il cibo dentro a essa. Alla fine ho preso un pacchetto di croccantelle al bacon ( non so voi ma io quelle al pomodoro le odio proprio tanto. ) Dopodiché sono tornata in classe, ma avevo voglia di prendermi qualcos'altro, dato che non vado mai alle macchinette. Tornata lì guardo dei kinder bueno e me li prendo. Poi realizzo di avere il gusto di sale in bocca, quindi mi prendo un cappuccino. Bene, quella macchinetta chiedeva di impostare quanto zucchero volessi. Io non avevo mai preso il cappuccino alla macchinetta, quindi ho lasciato l'impostazione predefinita. Risultato? Cappuccino troppo amaro XD Un consiglio...mettete sempre il massimo dello zucchero, al massimo diventate sdolcinati, nulla di che. XD Poi ho mangiato il bueno, ho dato l'altro alla mia compagna di banco. Bene, dato che il cappuccino costava 55 centesimi e io avevo solo monete da 1 €, mi sono ritrovata una monettina orrenda da 20 centesimi tutta nera -.- bene, mi son presa le Daygum, giusto per eliminare quella orrenda moneta dal mio portafogli XD

Bien, la mia storiella finisce qui, o non la smetto più.

Zao zao! (?)

By cricrina01.

Ps. Domani è il compleanno di mia mamma...non so, avevo voglia di dirlo.

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Capitolo 13
*** Epilogo ***


Epilogo.
E' tutto così sorprendente di essere riusciti a salvarci dai cacciatori fuggendo...a volte la violenza non è il modo giusto di risolvere il problema. Schierandoci contro di loro non abbiamo risolto nulla, abbiamo perso solo molti di noi.
Mi sedetti su una delle numerose sedie disposte secondo nessun criterio nel soggiorno luminoso, con il libro dei differenti tra le mani. Non lo sfogliai minimamente, passando alla copertina finale e estraendo la busta tra essa e l'ultima pagina di carta rovinata leggermente. Aprii la busta facendo passare le dita sotto il lembo di carta impregnato con un velo di colla, tirando fuori l'unico foglio presente nella busta. Osservai attentamente i nomi. Metà di essi, magicamente, erano stati tracciati orizzontalmente da un segno secco, come se qualcuno l'avesse preso e avesse tagliato con un penna quei nomi. In realtà nessuno l'aveva fatto, quel libro, compresa la usta ovviamente, era sempre rimasto nella mia casa negli ultimi anni. Lessi i nomi tagliati. Il primo era quello di Lara. I seguenti nomi sconosciuti appartenenti a metà dell'ultimo gruppo di differenti.
In fondo, in bella calligrafia, una frase indelebile di colore rosso, il quale colore suggeriva l'essere stata scritta con del sangue : nessuno può fuggire dai cacciatori. Vi troveremo, come abbiamo fatto con gli altri.
Appena finii di leggerla, la frase scomparì. I nomi vennero tagliati dagli stessi segni dei nomi già precedentemente tagliati. Lanciai il foglio lontano da me, guardandolo fluttuare dolcemente verso il basso, toccando il pavimento e posandocisi.
Astrid entrò nella stanza, camminando lentamente, poi mi vide con un'espressione sconvolta e si allarmò, correndomi incontro. “Hiccup?Cos'è successo?” chiese.
“Diana non doveva farci visita questa settimana?” chiesi, con voce tremante.
“Si...può essere che sia solo molto impegnata e non possa venire.” rispose Astrid, non pensando alle varie possibilità.
“Vorrei davvero che fosse così.” dissi, abbassandomi e raccogliendo il foglio, senza darci nemmeno un'occhiata. Quando giunse il momento però lo feci, scorrendo gli occhi verso il basso. Un sacco di nomi conosciuti, prima di poter leggere due nomi fin troppo familiari : Hiccup Horrendous Haddock III e Astrid Hofferson.
Con un timore palpabile, abbassai gli occhi, scendendo di una riga del foglio e leggendo la realtà.
Diana Haddock IV.
Il nome di mia figlia era nascosto sotto una pesante riga, più spessa delle altre, quasi fatta in tal modo per intimorire i lettori. Ma come potevo non spaventarmi soltanto sapendo della morte imminente della mia stessa figlia?
Corsi nella stanza adiacente al soggiorno, nella quale riposava indisturbata mia figlia. La raggiunsi, prendendola di peso e alzarla dal suo piccolo lettino e abbracciandola. Subito due occhioni azzurri si aprirono, mostrando tutto lo spavento e la confusione in lei. La strinsi così tanto da sentire il suo tenero e piccolo cuore battere all'impazzata.
“Lei morirà tra vent'anni...”sussurrai ad Astrid, la quale era corsa al mio fianco.
“E....e noi...cosa ne sarà di noi?” chiese lei, non riuscendo a rimanere lucida.
Posai, facendo attenzione, Diana a terra, guardando Astrid. “Se non morissi ucciso da quei maledetti, allora metterei in ogni modo fine alla mia vita, in caso di perdere anche te.”
Mi spostai nuovamente in soggiorno, raccogliendo per la seconda volta il foglio da terra e osservando gli unici ultimi due nomi rimasti tra tutti quelli tagliati. Attesi qualche istante. Una linea di inchiostro rosso sangue si fece strada lettera dopo lettera. A, s, t, r, i e infine d, tagliando tutto il nome in meno di un secondo. Solo io avevo percepito quell'istante come se fosse passata un'eternità dalla prima lettera all'ultima. Il sangue nel mio corpo mi si gelò, come se smettesse di scorrere tutt'a un colpo.
Non passarono più di 30 secondi, subito l'ultimo nome rimasto venne tagliato come tutti gli altri. Il segno continuò a passare sopra alle lettere, coprendo quel punto della pagina con una macchia rossa sangue e coprendo totalmente la scritta. Era finita. Niente più differenti in tutti i mondi, solo in quella era eravamo ancora vivi, ma tra esattamente 20 anni saremmo morti, come tutti gli altri. Niente più famiglia Haddock, niente più futuro promettente. Era finita.
~~~
A volte non si può contrattaccare. A volte non si può vincere. A volte non si può ottenere tutto ciò che si vuole. Anche se tu muori per un'ingiustizia, se ciò che provi non è giusto, non dovresti soffrire...a volte le persone più forti vincono, ma vincere cosa significa davvero? Prevalere sugli altri, esercitare una supremazia su chiunque? E in chi ti trasformi uccidendo persone innocenti? In uno spregevole assassino senza cuore, intenzionato a uccidere tutti senza pietà.
Ma è chi muore, chi prova con tutte le proprie forze a rimanere in vita e non darla vinta a chi ha torto, che rimane un umano. Con un'anima, un modo di pensare tutto suo. Il quale non dipende da nessun altro, rimane lui. Chi invece uccide senza motivo si macchia di un crimine irreparabile.
Meglio morire con onore, che uccidere finendo nella vergogna.  

FINE


ANGOLO AUTRICE PLEASE DON'T KILL MEH : ( XD )
So che forse è un capitolo un po' piccolino...please don't kill meh! Ho davvero così tante cose da fare che potrei pure io morire con onore! XD
In questo bellissimo periodo del mese ( OW, SONO SARCASTICA! ) in cui sono strapiena di insufficienze da recuperare, un mal di gola orrendo, mal di testa voce rauca ( cosa orrenda per chi adora cantare come me ) e inoltre è per me un certo periodo del mese in cui le ragazze sono di cattivo umore ( credo di essermi spiegata ), ho trovato un po' di tempo per concludere questa strana...molto strana ff. HEHEHHEHE Sih, finalmente ho fatto morire tutti in una ff! Mi sento realizzata. ( sarà stato l'effetto del soprannome “genia del male” appena datomi? ) SARA'.
Prossima ff in arrivo? BOH. Non so se iniziarne una o concludere prima “Guerra per i dominatori”. Credo procederò con la seconda opzione, dato che odio ODIO avere indietro delle ff incomplete. Non so voi, ma a me mi fa sentire come se non sapessi nemmeno finire una fottuta storiella da quattro soldi. Anzi, gratis. OK, QUESTA FACEVA PENA.
In generale la mia vita prosegue normalmente, niente di tanto problematico. E io dovrei smetterla di scrivere le mie ff e andarmene a studiare storia per evitare un altro 3. La mia classe però è davvero pazzesca...un affetto tale non l'ho mai provato nella mia classe precedente. Pochi giorni fa avrei potuto essere finita interrogata in matematica, ed ecco una mia compagna avvicinarsi a me minacciosa e dire : Cristina hai studiato vero? HAI STUDIATO, VERO?!?!
Io : s-si...si! ( in realtà era un no XD )
Un altra ragazza che ora ha preso 3+ in latino ed è totalmente preoccupata va in giro per la classe dicendomi : ma io non lo recupero un 3! ( dato che siamo le uniche ragazze ad aver preso 3, poi c'è un tipo che ha preso 2 in latino XD )
E poi i prof mi continuano a scocciare come se fosse strano per me prendere 3. Ma io sono abituata XD Dato che sono una pigrona a vita, l'unico modo per cominciare a studiare seriamente è prendere un brutto voto e cominciare a studiare come una matta per recuperare. Non so, son fatta così. Spero di non essere l'unica. :D
Okay, me ne vado! Al prossimo capitolo!
By cricrina01.
Ps. aspettatevi cose pazzesche dalla prossima ff :D 

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