If it was possible....

di thembra
(/viewuser.php?uid=29808)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** sacrifice ***
Capitolo 2: *** Tanjoobi ometedoo gozaimasu ***
Capitolo 3: *** ...a few years later..... ***
Capitolo 4: *** I'm so proud of you.... ***



Capitolo 1
*** sacrifice ***


 

 

 

If it was possibile,

I would have been with you forever…

 

 

 

 

 

Se mi fosse stato concesso avrei voluto prenderti in braccio ancora…

 

 

 

Il vento ulula di una furia selvaggia, solleva il mio giaccone e se non faccio attenzione rischio di perdere l’equilibrio.

Sembra una sciocchezza, ma da quassù le folate assumono quasi la forza di un tornado.

 

Di fronte a me c’è il fuoco, vedo il terrore che oltrepassa la mia postazione per giungere ai confini del villaggio, portato nei cuori delle persone che incapaci di difendersi scappano verso la selva.

Sento le grida, odo i pianti dei bambini separati dai loro genitori e alcune voci che invocano dei nomi a cui nessuno risponderà mi fanno chiudere gli occhi per la rabbia.

 

Era un villaggio pacifico la mia Konoha fino al tramonto di poche ore fa.

La gente sorrideva e si salutava per strada, i bambini all’accademia studiavano il loro futuro, le due pesti sotto al mio comando bisticciavano fra di loro e tu mia piccola luce dormivi beato sognando cose di bimbo.

 

A casa nostra la luce della lanterna sfuocava le ombre verso i muri, tu le guardavi e ridevi divertito stringendo con le tue piccole dita l’indice della tua mamma con una forza dolcissima, e io vi avrei guardati in eterno.

Gli occhi schiusi del mio amore in un’espressione che solo una madre sa mostrare, le tue iridi cobalto spalancate sul mondo di quella stanza, il sorriso che vi nasce identico sulle labbra, le tue grida euforiche e gli improvvisi silenzi quando ti volti verso di me e mi fissi ancora confuso, perché non sai chi sono, non riesci ancora a comprendere che sono l’altra metà del tuo mondo rappresentata per ora solamente da lei.

 

I tuoi occhi sono una continua meraviglia ogni volta che mi guardi, alzi le sopracciglia spalancando ancora di più le palpebre, la tua bocca si apre e si chiude e le tue gambe scattano in continuazione.

Ignoro cosa stai provando, ma so che stai imparando una cosa nuova.

 

“Lui è il papà…”

 

Ti prende in braccio e vi avvicinate a me, esiti un poco mentre ti distanzia da sé ma poi ti fidi e allunghi le braccia verso i miei palmi, sfiori coi tuoi la punta delle mie dita e un calore improvviso mi pervade.

Sbotti un gridolino, mi guardi e sorridi in silenzio, batti le tue piccole manine sul dorso delle mie, non ti opponi alla stretta che opero attorno al tuo petto ora che ti prendo, che ti avvicino al mio collo per donarti un bacio sulla testa chiara dalla quale spuntano solamente alcuni ciuffi biondi.

 

E in un attimo siamo vicinissimi, le tue braccia si posano sul mio petto, la tua testolina ascolta il battito del mio cuore e i tuoi occhi pian piano si socchiudono e si addormentano.

 

“Lo metto a letto…”

“No, lasciamelo tenere ancora un attimo…”

 

Sei così leggero e piccolo che ho quasi paura di romperti, i tuoi respiri somigliano allo sbatter d’ali delle libellule, lievi ma continui, corti e ravvicinati.

Sei uno scricciolo, ma il calore che emani e la gioia che mi infondi sono immensi.

 

 

Ti dono un ultimo bacio sulla fronte, poi ti consegno alle braccia di tua madre che ti posa nella tua piccola culla di vimini, la guardo coprirti, baciarti e sussurrarti la buona notte, mi avvicino a lei e la abbraccio baciando i suoi capelli ramati, inspirando quel profumo di mamma che vi circonda entrambi, invidiando il legame che già vi unisce.

 

Vorrei baciarla e stringerla a me, ma d’improvviso le campane di allarme suonano prepotenti, mi precipito a chiudere le finestre per evitare che il rumore ti svegli, ma arrivo tardi perché le tue grida spaventate già riecheggiano nella stanza.

 

Guardo tua madre prenderti e cullarti, ti vedo calmare poco a poco, mi avvicino, la bacio e poi esco prendendo al volo il mio giaccone bianco e arancio e in un attimo sono al cancello principale.

 

Hokage-sama…laggiù!”

 

Seguo lo sguardo della sentinella ed il sangue mi si gela nelle vene, davanti a noi a circa venti, trenta chilometri a nord, dal profondo della selva si innalza feroce l’immensa sagoma del demone volpe.

Il suo pelo riluce degli stessi riflessi del sole al crepuscolo, le sue code guizzano selvagge scattando ad ogni falcata che percorre mentre velocissima si avvicina al villaggio.

 

 

“Dichiarate lo stato d’emergenza livello A, salvate i civili, richiamate anbu jonin e avvisate il Terzo…”

 

La guardia mi guarda annuendo, eseguirà i miei ordini è bene allenata, ma nei suoi occhi scorgo il puro terrore corrodergli l’animo.

Gli poggio la mano sulla spalla voltandomi verso la direzione da cui sono giunto.

I vetri della facciata sono intatti, la fievole luce ancora vibra e sono sicuro che voi due siate dentro, sono sicuro che ti sarai calmato e che avrai ripreso a dormire, sono certo che tua madre sarà accanto a te e ti proteggerà perché è esattamente ciò che farò io.

 

Con uno scatto improvviso salto all’esterno delle mura, percorro decine di metri in pochissimi secondi, dietro di me avverto le presenze dei ninja richiamati, procedo senza timore, la retroguardia è di ottimo livello.

 

Non riesco a pensare che a te mentre corro incontro al demone, ai tuoi occhi che sono il riflesso dei miei, alle tue espressioni e ai tuoi miagolii di neonato, ma il rumore dei suoi passi farsi sempre più vicino mi fanno tornare alla realtà.

Il terreno vibra ogni volta che le sue zampe dilaniano la terra, vedo le cime dei centenari alberi di Konoha venir sradicate come fossero pagliuzze al vento.

 

Due secondi e mi trovo di fronte ad esso, minuscola macchia bianca al confronto con l’enormità della sua stazza.

 

Attacco non appena avverto la retroguardia essermi vicina, la circondiamo e mentre il corpo dei maestri del sigillo provano ad indebolire il demone noi ninja lo attacchiamo nei punti chiave.

Occhi, giunture punti vitali e articolazioni.

Facciamo presto i conti con la sua agilità, una sua zampata e la cerchia dei sigillatori è spazzata via,  la nostra forza è dimezzata ma non ci abbattiamo, alcuni colpi vanno a segno, sembrano azzopparla e il  mio kunai addirittura la acceca, la sua furia esplode in un attacco spirituale e ci ritroviamo a terra quasi privi della vita.

 

I miei occhi la vedono incedere come una furia verso il villaggio, e anche se scompare quasi subito sento il rumore dei crolli e il polverone innalzato al cielo dai cumuli di macerie.

 

In pochi attimi divampa il fuoco e il cielo sopra il villaggio risplende a giorno, le case si trasformano in pire e il terreno che vibra ad ogni crollo mi porta il frenetico rombare di mille passi terrorizzati.

 

Fra la folla ci sono vecchi e bambini.

Fra la folla ci sarete di sicuro anche voi due.

 

Non ho bisogno di pensare altro, mi alzo e traballante incomincio a correre mentre il vostro pensiero mi da forza, sembra lenire le ferite del mio corpo e darmi coraggio.

Porto il pollice alla bocca, serro gli occhi e mordo la pelle, arresto d’improvviso la mia avanzata sotto ai resti del portone principale e pianto il palmo a terra.

 

“Tecnica superiore del richiamo!”

 

Un’enorme sbuffo di fumo e subito dopo mi ritrovo alla sua altezza.

Ora la guardo negli occhi e il suo ringhiare seppur spaventoso non fa altro che incrementare la mia rabbia.

 

La distruzione che ha seminato e la morte cha ha portato con sé saranno la sua condanna ma so anche che in un combattimento diretto non riuscirei mai ad averla vinta.

 

Chiudo gli occhi mentre la sola ed unica soluzione si fa spazio fra le mie idee e facendosi man mano più chiara fa sbiadire le immagini che ho di te e di voi.

 

 

 

Se solo avessi potuto ti avrei amato…

 

 

 

 

Scatto all’attacco con Gamabunta mordendomi nuovamente il pollice per attivare una tecnica che non richiederà come compenso solamente qualche goccia del mio sangue.

 

Richiamo a me il potente dio dei morti, e quando lo vedo apparire capisco ciò che dovrò fare.

Non sarò il solo a venire condannato, e questo è forse il mio più grande rimpianto.

 

Mentre la mia evocazione distrae la volpe con uno scatto mi porto sul suo dorso e subito le mani evanescenti dell’oni ghermiscono dal corpo del demone il suo spirito.

Ti accorgi troppo tardi di ciò che sto facendo, l’oni ha già risucchiato gran parte della Tua anima e mentre stremato cadi a terra ritorno sulla testa di Gamabunta sfidando il tuo sguardo pieno di maledizioni e ira.

Ma ridi nella morte perché prima di tutti hai capito una cosa fondamentale, il tuo spirito verrà sigillato mentre il mio sarà disperso.

Tu avrai un’altra possibilità invece io no.

 

Mi rendo conto della vittoria solamente quando l’oni si presenta davanti a me per richiedere la sua contropartita.

 

Mi guarda negli occhi e in quell’attimo tutto si blocca.

 

I miei occhi non si chiudono più, il respiro cessa di invadere i polmoni e resta sospeso nel vuoto assieme al tempo che per me si è fermato.

Posso vedere il mio corpo perdere l’equilibrio e cadere dalla testa dell’enorme rospo che fa appena in tempo a prendermi fra le zampe prima che mi schianti a terra ai piedi dei ninja sopravvissuti accorsi per aiutarmi.

 

Capisce solo in quel momento ciò a cui sono ricorso, lo sento imprecare contro il destino, vedo le sue zampe palmate schiudersi attorno al mio corpo anche se non sento il loro calore.

In quel momento è come se mi trovassi in mezzo alla folla, un semplice spettatore della mia stessa fine, la beffa del dio dell’inferno.

 

Vedo il mio corpo venir adagiato a terra, leggo lo sconforto sul viso del Terzo e il dolore negli occhi dei superstiti ma so anche che un pericolo è stato sventato, so che l’alba di domani risplenderà su una Konoha un poco ammaccata ma ancora esistente.

 

E poi so che voi due starete bene.

 

 

e lo sento chiaro in questo preciso istante il tuo vagito fra mille pianti di bimbo, il bruciore che provoca il manifestarsi del sigillo sul tuo ventre non ti da pace, le candele poste attorno alla tua culla bruciano e scottano la tua pelle ancora sensibile…

 

Nessuno sembra accorgersene, ma due lacrime scendono dai miei occhi ormai ciechi sul mondo, le uniche parti di me che rimarranno in questa terra assieme alla maledizione che ti ho inflitto.

Ho segnato la tua vita per sempre figlio mio, e con le poche parole che mi sono rimaste ho chiesto che non ti sia portato odio per ciò che sarai.

 

Ma sei già trattato da nemico dalla gente che deve unicamente a te la sua salvezza, e non hai ancora sei giorni di vita.

 

 

 

 

 

 

 

Avrei guardato in eterno le espressioni serene di tua madre…

Avrei voluto sentire le tue dita attorno alle mie…

Avrei voluto diventare l’altra metà del tuo mondo e rimanere sempre con te…

 

 

 

 

 

 

ma sono l’Hokage, e non mi è concesso che di morire per permettere a te di vivere…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TH

 

Ah-hem….

Non so che dire ma mi piace un casino u.u

XD

È un omaggio al Quarto Hokage,

prima sfogliando la cartella delle immagini

 ho trovato una sua immy in cui è l’incarnazione

della devozione, del coraggio e della

forza e quel suo sguardo triste e puro al contempo mi ha ispirato

questa one shot.

Non mi aspetto molti consensi dal momento che è la pria

Volta che tocco il sacro Quarto,

ma ho voluto provare a scrivere di lui…

che altro aggiungere…

 

fatemi un fischio se ne avete voglia…^__-

 

Chu!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Tanjoobi ometedoo gozaimasu ***


I tuoi occhi vedono ciò che non potrai mai ottenere

 

 

 

 

 

I tuoi occhi vedono ciò che non potrai mai ottenere.

 

Amici, affetti...ragazzi che stanno assieme e si divertono, mentre tu, dondolando su quell'altalena li fissi con amara tristezza.

 

Cos'hai che non va?

 

Ti chiedi questo mentre li guardi, provi a sorridere non appena alcuni si accorgono di te, ma ingoi bocconi troppo amari quando questi ti ignorano ridendo del tuo ennesimo insuccesso....

 

....ancora una volta hai fallito l'esame genin...

 

 

Perché non giocano con te?

 

 

I sassi che lanciano lungo il percorso sbiadito disegnato col gesso sul selciato rimbalzano e avanzano lungo le caselle.

E loro saltano, loro ridono e si divertono lasciandoti li in disparte  a guardarli e chiederti il motivo per il quale non ti chiedono mai di unirti a loro.

 

A volte provi una rabbia talmente grande che saresti in grado persino di far loro del male e ridere dei loro insuccessi e delle loro tristezze; e quando questo accade senti un avvolgente tepore risalirti dal ventre e irradiare il tuo animo ferito e solo.

 

Ma il tuo spirito buono e puro ha sempre la meglio e scacci subito quei pensieri cattivi, perché sai cosa si prova a viverli in prima persona, perchè sai quanto facciano male e a cosa potrebbero portare...perché forse in fondo sai che un giorno tutto questo cambierà e sarai con loro e riderai, e giocherai....e forse ti innamorerai.

 

 

Osservi il cielo che rispecchia lo stesso colore dei tuoi occhi, un immenso spazio blu privo di nuvole e puro come l'acqua delle più alte cascate.

 

In essi tuttavia oggi è presente un alone di tristezza, un'ennesima delusione che ti preme forte al petto fin quasi a farti piangere.

 

....perchè oggi compi gli anni piccolo Naruto...

 

10 anni vissuti nella solitudine e privi del calore di un abbraccio, dieci anni vuoti e freddi in cui hai dovuto sopportare ogni genere di maldicenza e dispetto, ma forse ciò che più ti opprime è la totale incapacità di capire a cosa tutto questo sia dovuto.

 

Che motivo hanno tutti da guardarti in quel modo? Cosa sono quelli sguardi rabbiosi, sprezzanti e talvolta terrorizzati di coloro che ti scrutano togliendosi dalla strada non appena passi tu?

 

Cos'hai che non va?

 

Ti asciughi veloce le prime lacrime bollenti e cominci a correre fra la giungla di gambe senza dar loro il tempo di scansarsi, le urti, inciampi e ti scontri coi corpi degli abitanti di Konoha, lo fai apposta, vuoi dimostrare loro che non ferisci, che non rechi danno alcuno...che sfiori e passi oltre senza far loro alcun male.

 

Loro però fraintendono il tuo intento e ti spintonano, ti scacciano come fossi un appestato dicendoti di star loro alla larga, di non guardarli nemmeno.

E le loro grida grondanti di disprezzo scheggiano per l'ennesima volta il tuo piccolo cuoricino già dolorante, non ti resta che rientrare a casa, rimanere da solo e guardare dalla finestra coloro che vivono sereni e felici quando tu non sei in strada.

 

Osservi la porta grigia nella speranza che si apra presto e da essa entrino correndo tutti i bambini che conosci ridendo e venendoti incontro.

 

Non vuoi che ti portino regali....vuoi solamente la loro presenza, il calore dei loro abbracci e la gioia delle loro risa.

 

Daresti l'anima per sentire le loro voci intonare la canzone di buon compleanno come quella volta che richiamato da quella melodia entrasti in quella graziosa casetta dove uno dei tuoi compagni di scuola abitava e con gli amici festeggiava il suo compleanno in giardino.

 

Ti rannicchi poggiandoti al muro mentre dei piccoli singhiozzi ti spezzano il respiro.

 

Non capisci il perchè quella volta, non appena ti videro arrivare tutti smisero di cantare ed entrarono in casa mano a mano che tu avanzavi reggendo in mano quel piccolo mazzo di fiori di campo.

 

Nonostante non ti fossi arreso e avessi bussato, quella spessa porta scura non si era più aperta per te, e anche se chiamavi nessuno rispondeva.

 

Poi un dolce tocco sfiorò la tua spalla e tu ti voltasti speranzoso.

 

"Naruto..."

 

La gioia scemò, ma solo un pochino perché chi avevi di fronte era l'unica persona che passava del tempo con te, che ti guardava con occhi chiari e ti raccontava di storie fantastiche.

 

"Hokage-sama...non si apre...la musica è alta...non mi sentono..."

"...."

 

Per un attimo la tristezza aveva velato i saggi occhi di Sarutobi ma non ne capisti il motivo.

 

"Vieni con me....ti mostrerò una cosa..."

 

E sorridendo afferrasti la sua vecchia mano non prima però di aver depositato con dolcezza il mazzo di fiori sullo zerbino dell'entrata.

 

Poi vi allontanaste, mentre lui riprendeva a raccontarti quella bellissima storia dall'esatto punto in cui l'aveva lasciata il giorno prima.

 

 

 

 

 

Smetti di singhiozzare a quel pensiero e tirando su col naso ti alzi a sedere e guardi dalla finestra cercando la grande porta d'entrata.

 

Tempo due secondi ci sei dinnanzi e la guardi estasiato.

Quel portone enorme e lucido, in netto contrasto con lo stinto colore del vecchio muro che lo regge, è il luogo dove avvenne lo scontro fra il Quarto e il terribile demone che nessuno osa nominare.

 

Fu distrutto ed in seguito ricostruito a memoria di quella grande battaglia e quel colore rosso acceso pare quasi riportarti alla mente strane scene.

 

Scuoti la testa e prendi a camminare fuori dalle mura, immaginandoti spettatore di quelle scene narrate così bene dal Terzo Hokage.

 

Li vedi fronteggiarsi, immagini l'enorme demone dalle fauci aguzze e taglienti, immagini il fiero Quarto sulla testa della sua evocazione e immagini ogni scena fin dove la fantasia ti permette, e intanto arretri per poter vedere meglio la battaglia fantastica che ha luogo nei tuoi pensieri.

 

Poi ti metti a sedere e col sorriso sulle labbra osservi il sole tramontare ad ovest di Konoha.

 

Vedi la tua patria tingersi di rosso e sopirsi lentamente al morire del sole.

 

I tristi pensieri sono già passati cancellati dalla tua irrefrenabile gioia di vivere, dalla tua tenacia e dalla curiosità che hai.

 

E volti appena il viso non appena un fruscio alla tua sinistra attira l'attenzione.

 

"Nhm?"

 

La guardi specchiandoti in due iridi chiare e timide come la luna d'autunno.

La vedi esitare e le sorridi sperando di non farla fuggire come capita sempre con gli altri bambini...ma ora che la guardi bene ti accorgi che non l'hai mai vista prima.

 

"Ciao!!"

"Ah...c-ciao Na-Naruto...kun..."

 

La vedi arrossire ma attribuisci quel colore all'effetto del tramontare del sole.

E mentre pensi questo lei esita nuovamente, tentenna con lo sguardo fissando prima te e poi il suolo.

La vedi nervosa, la vedi tremare e cominci ad intristirti perché pensi che sia colpa tua ma prima che tu possa parlare una terza voce rompe quel silenzio.

 

"Signorina tornate qui....vostro padre si infurierà se..."

"Arrivo..."

 

Non lascia che la signora che l'accompagna finisca la frase e si allontana di corsa.

Poi però si ferma e ritorna accanto a te porgendoti a pungo la sua manina chiara inducendoti a metter sotto il tuo palmo aperto che non appena è in posizione riceve un piccolo tocco tiepido e leggero.

 

 

"Tanjoobi omedetoo gozaimasu..."

 

Spalanchi gli occhi a quelle parole sussurrate appena, e sorridi perché il tuo cuore esplode di felicità, non fai in tempo a ringraziarla perché lei è già lontana dentro le mura della cittadina, la gioia ti ha rapito per troppo tempo e solo ora ti accorgi che è andata via, tuttavia sorridi ancora, perché anche se non sai chi sia quella bimba tanto dolce e non sai come faccia a sapere del tuo compleanno.... la perla chiara che hai fra le mani farà in modo che un giorno tu la possa ringraziare.

 

Non la puoi vedere, ma anche la dolce bambina sta sorridendo e mentre ignora le lamentele della sua accompagnatrice fissa con interesse la perla lucida e trasparente che ha tenuto per sé, perfettamente identica a quella che ha donato a te, e si chiede chi e come mai abbia potuto buttar via due gemme così belle nel campo appena fuori il villaggio.

 

Sorride la dolce bambina e nasconde il suo tesoro affinché nessuno glielo possa portar via.

 

 

 

 

 

TH

 

A Ryanforever che con la sua recensione mi ha riempita di gioia e a Cleo92 che con Ryan ha commentato il capitolo numero uno.

Grazie di cuore....non mi aspettavo parole tanto gentili!! ^____^

 

e grazie anche a:

 

dom89

itachina

krystal83

 

ryanforever

 

 

...per averla tenuta nei preferiti ^/////^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** ...a few years later..... ***


…a few years later…

 

 

 

 

 

 

 

Sono sempre più azzurri di cielo e vento i tuoi occhi Naruto.

Ogni giorno che passa si riempiono di una nuova tonalità e chiunque li guardi non può fare a meno di invidiare ogni minima sfumatura che li caratterizza.

Perché è quello che li rende unici e pieni di vita.

 

Si, di vita, ma non solo nel senso dell’allegria, quella c’è sempre stata e sempre ci sarà, è una parte di te e la tua prima caratteristica, ma vita in senso più completo, vita nel senso di attimi vissuti, di dolori superati e delusioni dimenticate.

Ogni emozione che hai vissuto ti ha rafforzato lo spirito e la mente, ti ha dato la forza di andare avanti ed alzarti quando cadevi e nessuno ti porgeva la mano, ti ha dato la volontà di sorridere all’esclusione e le prese in giro da arte degli altri, ti ha dato il coraggio ora che sei cresciuto, di perdonare….

 

Si perché non sei più l’ingenuo bambino di un tempo che rimaneva stupito davanti alle porte chiuse dei tuoi compagni, sei cresciuto solo con pochi appigli, una mano ed il sorriso della massima carica del villaggio e le tue forze, i tuoi sogni e il tuo maggior desiderio.

 

Hai 14 anni adesso e qualcosa col tempo è cambiato.

Dopo mille difficoltà finalmente hai superato l’esame e sei un genin a tutti gli effetti, sai controllare il tuo chackra e col tempo sei riuscito a farti anche alcuni amici.

Sei felice perché passi con loro la maggior parte della giornata e ti accorgi che pian piano hanno smesso di guardarti con timore e ti accettano nei discorsi, ti affiancano negli allenamenti, ti invitano persino alle serate al chiosco.

 

Hai compiuto il primo passo anche se ciò che hai ottenuto non è molto come risultato considerando la fatica che hai fatto e le delusioni che hai dovuto mandare giù, ma quei brutti pensieri che un tempo ritardavano i tuoi sogni svaniscono non appena incontri gli sguardi dei tuoi compagni.

Non si fidano ancora al cento per cento ma vedi in loro l’impegno a non credere più in pregiudizi e raccomandazioni sciocche e questo lo apprezzi, questo ti fa sorridere.

 

E passi le tue mattine al campo addestramento fra corse esercizi e riflessioni, mentre i pomeriggi in genere sono dedicati allo svolgimento delle prime missioni di basso livello che vi vengono assegnate.

Non ami molto rincorrere il gatto della moglie dello Shogan del paese vicino e nemmeno raccogliere i rifiuti dalle sponde dello stagno, odi curare i giardini dei curatori del villaggio e non sopporti di rimanere a digiuno quando per punizione Kakashi ti lascia legato al palo del campo addestramento.

 

Ma sai che tutto questo infondo è utile e servirà a formare la tua esperienza perciò fai ogni cosa che ti viene detta anche se spesso obietti e critichi.

 

Al ritorno spesso incontri Iruka, il tuo sensei dell’accademia il primo dopo l’Hokage a darti fiducia e tenderti la mano, quello che ti rincorreva per il villaggio quando combinavi i tuoi pasticci e ti stava appiccicato finchè non riordinavi il caos che provocavi, quello che ti faceva compagnia senza saperlo, quello che finita la punizione ti offriva il ramen al chiosco e ti accompagnava a casa facendoti la ramanzina pur sapendo perfettamente che il giorno dopo sarebbe stata la stessa routine

 

Ti piace fare la strada con lui parlare di quello che fai e ascoltare le sue parole di incoraggiamento e a volte capita che quando sei con lui altri occhi entrino nella tua visuale.

Occhi chiari che sembrano non esistere, quasi temere di guardare e che scappano subito da te non appena li noti.

E quando li vedi non puoi fare a meno di sorridere e ripensare ad un giorno lontano, ad una dolce bambina e ad una perla chiarissima donata alla tua mano.

Ce l’hai ancora quella gemma che non smette mai di brillare, la tieni nel borsellino a forma di rana che custodisci gelosamente e spesso la osservi cercando di capire da dove provenga la luce che riflette senza sapere che quella luce è all’interno della perla stessa e ne compone lo spirito, senza sapere che quella perla è un frammento di colui al quale è intitolato il portone del fuoco e il tuo racconto preferito di quando eri bambino.

 

 

Ti piace ancora andare al portone rosso d’entrata e sederti sull’erba come quando eri piccolo.

Da quando è cominciata l’accademia non hai avuto più molto tempo per andarci perché a causa degli allenamenti e dello studio non avevi più molto tempo.

Ma ogni tanto adesso ti capita qualche ora buca e così ti dirigi li e inizi a guardare il portone non appena è visibile oltre i tetti degli edifici e rimani a guardarlo mentre prosegui sulla strada finchè non lo raggiungi.

 

Il villaggio della foglia è bello come sempre silenzioso ma pieno di vita e ogni volta che lo guardi ti innamori sempre di più della tua casa.

 

Seduto li sull’erba con lo sguardo che vaga dai tetti delle case ai pilastri del portone, ai kanji delle enormi ante al cielo che va via via imbrunendosi pensi a molte cose e fai i tuoi progetti.

Fantastichi su come sarebbe bello finalmente battere Sasuke ed emergere dalla massa agli occhi di Sakura, immagini come dovrebbe essere governare la Foglia in veste di Hokage, all’onore e alla stima dei popolani, alle abilità che chi regge un Paese deve possedere, alle missioni e alle avventure che si potrebbero vivere in quei panni e le immense responsabilità che l’esser tale comporterebbe.

E sembrano brillare di convinzione i tuoi occhi blu di cielo notturno e brezza serale, perché la volontà di diventare Hokage si rafforza in te giorno dopo giorno ora dopo ora, donando nuove sfumature a quei tuoi occhi pieni di vita ed emozioni vissute.

 

 

Frughi nella tasca dei pantaloni e cerchi il borsellino,  prendi l’unico regalo di compleanno che hai mai ricevuto e lo osservi rigirandolo fra le dita.

La superficie esterna è liscia e sempre tiepida, nemmeno in inverno ha mai gelato la tua pelle mentre l’interno sembra quasi denso e ti incanti a vederci danzare dentro i riflessi del sole o della luna.

Più di una volta hai pensato di forarla e farci passare dentro un pezzo di spago per legartela al collo o al polso ma ogni volta ti ha assalito il dubbio che se mai l’avresti fatto il contenuto avrebbe potuto fuoriuscire da quella sfera facendole perdere quindi quel magico ed eterno bagliore, avevi semplicemente paura di perderla ma come vedi ciò non è mai accaduto.

L’hai sempre con te e non la dimentichi mai, sembra quasi che ti segua ovunque e ti sia amica.

Ridi a questo pensiero perché è sciocco e infantile.

 

Non puoi sapere che quella perla è l’ultimo pensiero che tuo padre ha avuto per te.

 

 

 

 

 

 

 

 

A Ryanforever: mi hanno fatto davvero piacere le tue parole sai? È esattamente quello che pensavo io quella lontana sera in cui ho scritto il capitolo!

Grazie di averlo letto e commentato!!!

Un abbraccio

 

 

 Cleo92: La bambina è Hinata hai capito giusto!!! Sono felice che ti sia piaciuto il capitolo, grazie della recensione e dei tuoi pensieri stella, sono onorata!!!

 

 

 Finleyna 4 Ever: Grazie dei complimenti cara!!! Spero leggerai anche questo capitolo.

 

 

 Ranocchietta: Grazie anche a te =) sono contenta che tu abbia apprezzato le mie parole!!!

Buone cose!!!!!

 

 

 

Grazie inoltre a chi l’ha messa nei preferiti:

Apunizze  
 dom89  
 Elanor92  
  itachina  
   krystal83  
  Neko  
 PRINCESS SERENITY  
  ranocchietta  
   ryanforever  

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** I'm so proud of you.... ***






Ti ho conosciuto finalmente…
 
Stavi per cedere alla disperazione di non essere abbastanza forte, stavi per liberare l’anima del demonio; avevi buone intenzioni, volevi aiutare la tua gente ma una volta libero Kurama non avrebbe mai mantenuto ciò che le sue allettanti parole hanno suggerito.
Avrebbe annientato il tuo autocontrollo, divorato la tua anima, frantumato le tue limitazioni e poi sarebbe stata la fine di Konohagakure, dell’intero continente…del mondo intero.
 
Sono intervenuto in tempo.
Ancora pochi attimi e sarebbe stato tutto perduto.
 
Vedere i tuoi occhi è stato come rivivere.
 
Azzurri.
Così limpidi e grandi che il mio spirito ha vibrato sussultando come solo succedeva se tua madre mi guardava.
 
Specchiarmi in essi è stato come volare.
 
Mi piaceva gettarmi dalla rupe dei Kage e sentire il vento impazzirmi contro il viso e sventolare fra le pieghe dei miei abiti. La vertigine che provavo  è seconda solo a questa  sensazione.
 
Parlare con te mi ha ricordato che sono esistito.
 
Eri arrabbiato e ferito.
Mi hai rinfacciato anni di solitudine e tristezza e per un attimo ho temuto il peggio.
Ho creduto che mi avresti scostato e strappato quel sigillo, ho creduto che mi odiassi e per un istante ho avuto paura d’aver sbagliato.
Non è stato così. Dopotutto un tuo sfogo c’era anche da aspettarselo no? È stato anche fin troppo poco comparato al destino che ti ho inflitto ma sappi, e non smetterò mai di ripetertelo, che se l’ho fatto è perché credevo in te, l’ho sempre fatto e sappi che sempre lo farò.
Sono stato con te in ogni momento e con te ho sofferto ogni rifiuto, ogni porta chiusa ogni girata di spalle…tutte le volte che le tue parole cadevano su orecchie sorde io c’ero anche se piccolo piccolo, ero dentro di te in questa dimensione fatta di chakra e magia che mi ha permesso di vivere ed assistere ogni istante della tua vita.
Kami-sama! Abbiamo così tanto da dirci che impazzisco se solo penso che abbiamo attimi a disposizione e li sprecherò tutti a spiegarti perché non dovrai mai cedere a Kurama mentre tutto quello che voglio è solamente raccontarti di Kushina  dirti quanto sono fiero di te e chiederti perdono per non esserci stato nella forma in cui avrei dovuto.
 
E voluto.
 
Gli spiriti non possono piangere
 
Eppure sento gli occhi pizzicare e velarsi mentre mi racconti cos’è per te vivere
 
Noi spiriti non possiamo piangere
 
Ma sento che mi commuovo quando mi dici grazie…quando mi chiami papà.
 
E adesso che mi faccio nube e mi avvio lungo il cammino degli eroi mi sento più vivo che mai
 
Ti sto dicendo addio per la seconda volta e per sempre ma so che starai bene perché a centinaia ti sono vicini e posso sentire il furore dei loro spiriti chiamare a gran voce il tuo, so che se ce ne sarà bisogno saprai anche domare Kurama so che salverai il mondo ninja e farai in modo che nessun genitore debba più morire per la salvezza di suo figlio e che nessun figlio debba mai crescere senza la guida di un padre e di una madre.
 
Farai di tutto per impedire che qualcun altro debba vivere solo come hai vissuto tu e semmai lo incontrerai gli porgerai la mano, ti beccherai qualche pugno o un paio di insulti ma non cederai perché chi è come te non desidera altro che un amico che li capisca.
Lo hai saputo fare con l’Uchiha e col ragazzo del deserto, lo saprai fare ancora e ancora ne sono certo.
 
Dopotutto sono tuo padre e vedo in te molto tratti che avevo da ragazzo, oltre che la caparbietà e la testardaggine di tua madre. Il suo immenso cuore e l’innata dolcezza, la premura che aveva nel preoccuparsi per gli altri.
 
Conoscerai anche lei prima o poi.
 
Arriverà il giorno in cui avrai bisogno ancora di un supporto e lei arriverà, ti parlerà e portai abbracciarla come hai abbracciato me, potrai fare l’offeso anche con lei e infine quando vi dovrete separare le dirai che le vuoi bene…le dirai grazie ed espierai le sue pene spezzando le catene che la trattengono in questa dimensione di vita in modo che possa passare oltre ed arrivare nel regno delle anime dove sarò ad attenderla perché mi manca da morire l’averla vicina.
 
È strano Naruto,dovrei avere paura dopotutto vado verso l’ignoto eppure sono tranquillo.
 
“Ti voglio bene papà”
 
Sono sereno.
 
 
 
Sono fiero di te.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dedicata a chi ha letto i precedenti capitoli e trovato il tempo per lasciare due parole.
Naruto è finito da un po’ oramai…alla ca**o diciamocelo ma non nego che mi abbia trasmesso tanto.
 
Minato mi è piaciuto un casino fin dall’inizio…
Trovai un’immagine particolare tanto tempo fa e mi dispiace d’averla persa con la morte del mio portatile ma quell’immagine ce l’ho stampata nella memoria ed è strano perché ultimamente incomincio a dimenticarmi anche di cosa ho mangiato il giorno prima…ma torniamo a noi, beh, quell’immagine mi ha folgorata…mi ha dato la scossa per incominciare questa fiction che mi ha appassionata da morire.
Anche se l’ho aggiornata a intervalli assurdi è una delle mie preferite.
Il legame di un padre per il proprio figlio.
Qualcosa di magico secondo me e credo che Minato sia un’esempio di amore e devozione e Kami-sama…quell’immagine era meravigliosa….
 
A voi che avete letto, con tanto tanto affetto!!!
 
 
TH

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=296918