Dangerous games - Un amore proibito

di Giulia_Dragon
(/viewuser.php?uid=640720)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tenebre ***
Capitolo 2: *** Rigidità ***
Capitolo 3: *** Pioggia ***
Capitolo 4: *** Scontro ***
Capitolo 5: *** Insonnia ***
Capitolo 6: *** Occasioni ***
Capitolo 7: *** Piani ***
Capitolo 8: *** Record ***
Capitolo 9: *** Rimproveri ***
Capitolo 10: *** Soddisfazioni ***
Capitolo 11: *** Sensazioni ***
Capitolo 12: *** Risposte ***
Capitolo 13: *** Mare ***
Capitolo 14: *** Piani ***
Capitolo 15: *** Sentimenti ***
Capitolo 16: *** Duello ***
Capitolo 17: *** Ferite ***
Capitolo 18: *** Segreti ***
Capitolo 19: *** Dimenticare ***
Capitolo 20: *** Ali ***
Capitolo 21: *** Vendetta ***
Capitolo 22: *** Occhi ***
Capitolo 23: *** Guerra ***
Capitolo 24: *** Confessioni ***
Capitolo 25: *** SEI UN ILLUSO ***
Capitolo 26: *** Decisioni ***
Capitolo 27: *** Mio ***



Capitolo 1
*** Tenebre ***


Tenebre

Il sole era tramontato
da tempo e Axel era
seduto sopra il davanzale
della sua stanza nel
Palazzo delle Ali. Eclipse
non c'era. Era tornato
sulla terra come sempre
senza dare una motivazione.
Axel alzò la testa
verso le stelle e la
loro luce si riflettè
nelle sue iridi azzurre.
Non poteva negare che
invidiava un po' Eclipse
perchè era riuscito a
entrare nel cuore di
Chiara. Non pensava
che il fascino dell'angelo
della vita avesse colpito
anche lui. Ma Chiara
era di Eclipse e lui
non poteva mettersi
in mezzo. Il suo alter ego
aveva sofferto abbastanza
per colpa sua e non
era giusto mettersi
in mezzo.
Tirò fuori le ali e
aprì la finestra. Aveva
bisogno di farsi un giro.
Spiccò il volo e decise
di puntare sulla terra.
Atterrò in uno spiazzo
in mezzo agli alberi
secolari della foresta
non lontano da Tokyo.
Fece sparire le ali e
iniziò a camminare
lungo il sentiero senza
accorgersi che due occhi
cremisi lo stavano fissando.
-Bene, bene l'angioletto
è inquieto- sorrise il vampiro
mentre la luce della luna
illuminava i canini.
Kurasa era un vampiro
dai capelli castani e
gli occhi cremisi. Forte,
e spirito libero. Sorrise
il vampiro seguendo
l'angelo nel suo peregrinare

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Rigidità ***


Rigidità

Chiara era seduta sulla
riva di un lago e giocava
con alcune sfere di luce
con occhi assenti.
-Kiba o Ecli- mormorò
la ragazza. Si era resa
conto di amare entrambi
i fratelli e non sapeva
cosa fare. Non voleva
perdere nessuno dei
due.
-Chiara- la voce di
Axel la fece sobbalzare.
-O sei tu Ax ciao- lo
salutò distrattamente
l'angelo della vita.
Axel alzò lo sguardo
e incrociò quello della
ragazza.
-Sei innamorata di
entrambi vero?- domandò
l'angelo mentre
Chiara sospirava.
-Si- rispose lei
Axel scosse la testa.
Due fratelli divisi
dall'amore per la
stessa donna.
-Non so cosa fare.
Kiba è stato il mio
primo amore, ci
tengo, ma ora Ecli-
iniziò a dire Chiara
cercando gli occhi
blu di Axel che
ricambiò lo sguardo
sorridendo senza
commentare.
-Cosa hai provato
quando ti ha baciata?-
-Ecli? Mi è piaciuto
all'inizio non approvavo
il suo modo di fare
o le sue ali nere, ma
poi conoscendolo
ho scoperto che
è un bravo ragazzo-
affermò lei scendendo
dalla nuvola.
-Devo parlare con
entrambi vero?-
gli domandò Chiara.
-Sarebbe meglio
di si- dichiarò Axel
con un sorriso.
-Ok vado da Kiba
e poi da Ecli. Grazie
Ax- sorrise Chiara
lasciandogli un
bacio sulla guancia
per poi scomparire
nel bosco. Axel
sorrise appena
facendo perdere
lo sguardo nei giochi
di luce sulla superfice
dell'acqua.
-E il fascino dell'angelo
della vita colpisce ancora?-
la voce di Kurasa proveniva
da dietro di lui.
Axel lo vide seduto
su un ramo di un
albero poco distante
da dove si trovava
lui. -Ciao Kurasa,
hai indovinato-
rispose sincero
l'angelo passandosi
una mano tra i capelli
color del sole.
Non riusciva proprio
a mentire, nemmeno
se a fare le domande
provenivano da Kurasa.
-Cotto come una pera
cotta direi se vuoi...-
il vampiro s'interruppe
mentre un tonfo alle
spalle di Axel gli faceva
capire che era sceso
dall'albero. Con la
coda dell'occhio Axel
non lo perdeva di vista.
-Posso fartela dimenticare
io- affermò il vampiro
abbracciandolo da dietro
e soffiandogli nell'orecchio.
Axel tentò di liberarsi, ma
la stretta del vampiro era
ferrea.
Kurasa rise.
-Che vuoi dire?- domandò
Axel rigido.
Kurasa alzò gli occhi al
cielo. -Questo- rispose
il vampiro baciandogli
il collo, mentre la lingua
del vampiro gli leccava
la guancia.
Axel continuò a dimenarsi,
ma Kurasa non pareva
intenzionato a lasciare
la presa.
-Che profumo, quasi, quasi-
disse Kurasa mentre affondava
i canini nel collo di Axel che
gemette dal dolore.
Il sangue delll'angelo gli
scivolava in gola e gli
dava la voglia di non
fermarsi, ma alla fine
si staccò. L'angelo era
notevolmente indebolito
per via del sangue perduto.
-Povero, innocente angelo-
sorrise Kurasa mentre gli
leccava la ferita che si
cicatrizzò immediatamente.
Axel digrignò i denti.
-Perchè non ti difendi?-
gli sussurrò all'orecchio
il vampiro mordicchiandogli
appena l'orecchio e infilando
una mano sotto la maglia
rossa accarezzandogli il
fianco. Axel rabbrividì
a quel tocco. Nessuno
si era mai avvicinato
tanto. E lui non riusciva
a ribellarsi. Si stava
odiando in quel momento.
Un angelo non dovrebbe
permettere a nessuno
di avvicinarsi troppo
e lui non ci era riuscito.
Kurasa si staccò e lo
fissò per poi affermare
-Sei noioso angioletto-
gli lanciò un'occhiata
a metà tra il malizioso
e il sexy per poi continuare
-Riuscirò a macchiarti
quelle ali e non solo
quelle- detto questo scomparve.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Pioggia ***


Pioggia

Aveva saltato la scuola di nuovo.
Da quando era tornato sulla
terra e aveva cercato di tornare
a suola era la seconda volta
in una settimana che Axel
saltava la scuola.
Indossava un uniforme
con giacca color cenere,
pantaloni neri, scarpe
classiche, cravatta rossa
slacciata. Sulle spalle
aveva buttato la cartella.
Se Michele lo beccava
in giro era morto, e
comunque anche se
fosse andato a scuola
non avrebbe ascoltato
una parola. Stava pensando
a Kurasa e a quello che
era successo tra di loro.
Niente in realtà, ma si
era avvicinato il che
non era una bella cosa.
Una goccia di pioggia
gli cadde sul viso. L'angelo
alzò lo sguardo verso
il cielo ora plumbeo.
In  pochi minuti iniziò
a piovere. Le lacrime
del cielo, così le chiamava
lui. Nonostante la piogga
gli stesse incollando gli
abiti addosso, Axel non
cercò riparo, non gli
importava nulla se
si bagnava. Aveva bisogno
di pensare e lo scorrere
dell'acqua lungo il suo
corpo e il ticchettio
sull'asfalto non gli
dava fastidio, lo aiutava.
Non voleva pensare
a Kurasa, non voleva
pensare alla confusione
che ora aveva nel cuore.
Kurasa era un vampiro!

****
Kurasa camminava lungo
le strade della città con
le mani affondate nelle
tasche e il cappuccio
calato sul volto. Stava
ridendo sotto i baffi.
Gli era piaciuto mordere
Axel e sapeva quanto
a lui fosse dato fastidio.
Non provava nulla per
lui, ma conoscendo
l'angelo sicuramente
si stava torturando
con mille domande
e il vampiro non sapeva
se giorne. Forse si.
Quell'angelo si
faceva problemi
su tutto. Non si
era reso conto
che Uriel lo stava
osservando.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Scontro ***


Scontro

Uriel sbuffò. Stava seguendo
Kurasa da un po, ma ancora
non aveva trovato Axel.
Sicuramente il vampiro si
era accorto di lui e doveva
approfittarne. Sgattoiolò
fuori dal suo nascondiglio
e cercò di colpirlo. Il vampiro
rise di gusto evitando
il colpo dell'arcangelo.
-Sono più forte di te Uriel-
disse Kurasa con un sorriso
beffardo.
-Maledetto- ruggì l'arcangelo.
Il vampiro lo colpì allo stomaco
e Uriel soffocò un gemito di
dolore.
-Cosa vuoi?- domandò Kurasa
all'arcangelo. Uriel lo fulminò
con lo sguardo per poi
rispondere -Cosa ci facevi
con uno dei miei angeli?-
la sua voce tradiva una
certa furia. Furia che
faceva ridere il vampiro
mezzo demone i cui occhi
erano diventati viola a
discapito del solito rosso.
-Affari miei- rispose il
vampiro mentre assestava
un secondo calcio ad Uriel.
A quel punto Kurasa gli
spezzò un ala sporcandosi
le dita di sangue.
Il vampiro si portò le
dita alle labbra leccandosele.
-Uhm quello di Ax è meglio-
commentò lui mentre Uriel
scompariva ancora più furioso
di quando era arrivato.
Kurasa affondò le mani
nelle tasche riprendendo
a camminare per le vie
della città.

****
La pioggia aveva smesso di
cadere ma ciò nonostante
gli abiti di Axel erano ancora
zuppi. Il ragazzo pensava
a Kurasa e al fatto che quello
era un gioco e che doveva
stare attento alla prossima
mossa del vampiro. Arrivò
allo studentato con tre ore
di ritardo e il responsabile
gli fece una di quelle ramanze
che si sarebbe ricordato a vita.
Si chiuse nella sua stanza,
e decise di farsi una doccia.
Aveva bisogno di mettere
ordine nella testa e una doccia
era una buona strategia.
Si spogliò e si chiuse in bagno.
Aveva freddo e l'acqua calda
gli dava quasi fastidio. Cercò
di ignorarlo mentre i suoi
pensieri lo lasciavano finalmente
in pace

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Insonnia ***


Insonnia

La mezzanotte era passata
da un pezzo, ma Axel non
era andato a dormire.
La abajour lanciava la
sua luce tremolante sul
comodino ed illuminava
tutto con la sua luce gialla.
Il giovane stava leggendo
un libro, anche se non
sembrava molto interessato.
Come sempre aveva troppi
grilli per la testa per dormire
quando un alcuni versi
attirarono i suoi occhi
distratti:
Tenebre, tenebre, cosa
cercano le tenebre?
Forse una luce o forse
qualcosa con cui divertirsi
ma qualcosa cercano.
Tenebre, tenebre, cosa
cercano le tenebre?

Sembrava una cantilena,
che era convinto di aver
già visto o sentito.
-Dubbi angioletto?- domandò
una voce facendolo
sobbalzare.
-Cosa ci fai qui?- chiese
l'angelo riconoscendo la
voce di Kurasa.
Il vampiro comparve
nella penombra della
stanza con un sorrisetto
beffardo sul volto.
-Qualche dubbio ce l'ho
ma non su di te- affermò
Axel. Kurasa si avvicinò
guardandolo, mentre
l'angelo si alzava dalla
sedia su cui era seduto.
-Ah davvero?- chiese
Kurasa a pochi centimetri
dal viso dell'angelo.
-Si- affermò Axel per
niente tranquillo. Non
aveva paura del vampiro,
ma sentiva che Kurasa
doveva aver combattuto
contro un arcangelo.
-Hai combattuto contro
Uriel vero?
-Poveraccio gli ci vorrà
un mese per curarsi
l'ala- rise Kurasa fischiettando.
Il libro cadde a terra e
Axel si ritrovò contro
il muro. Le labbra di
Kurasa premettero
con forza contro
le sue.  L'angelo
lo lasciò fare anche
se sentiva che Kurasa
non era solo un vampiro.
Una metà di lui era
qualcos'altro. Kurasa
scese sul collo del ragazzo
mordicchiandolo appena.
Strano sapore quello
dell'angelo esattamente
come il suo sangue.
Kurasa aveva capito
quanto a lungo poteva
giocare con l'angelo
e la partita era solo
all'inizio.


 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Occasioni ***


Occasioni

Axel si era buttato in
piscina e ora premeva
sulle braccia e sulle
gambe. Doveva fare
un buon tempo o
poteva scordarsi il
posto nella gara che
si sarebbe svolta
a distanza di un
mese. L'allenatore
sbraiatava contro
gli altri pretendenti
al posto, mentre
lui toccava il muretto
per primo.
-Bravo Axel. Sono
soddisfatto del tuo
impegno, ti meriti
il posto in gara-
sorrise fiero l'allenatore.
Axel sorrise mentre
usciva dalla piscina
togliendosi la cuffia
verde e lasciando
che i capelli zuppi
facessero cadere
le loro gocce sulle
spalle.
Il ragazzo si asciugò
i capelli mentre uno
dei suoi compgni di
squadra si avvicinava
con aria minaccioso.
-Ehi Axel come ti
permetti?- ruggì il
ragazzo con gli occhi
verdi che brillavano
di rabbia.
-Senti Riccardo non
ho voglia di discutere-
sbuffò Axel ben sapendo
dove voleva andare a
parare l'irascibile
nuotatore.
-Mi hai soffiato il
posto e mi dici
che non vuoi disutere!-
-Potevi impegnarti
di più negli allenamenti
invece di uscire tutte
le sere!-ribattè Axel
mentre evitava un
pugno di Riccardo
che furioso cercava
di colpirlo.
Alla fine il ragazzo
se ne andò ancora
più arrabbiato di
prima e giurando
vendetta.
Axel sorrise mentre
finiva di asciugarsi
e usciva dalla piscina.
Fuori trovò Kurasa.
-Potevi picchiarlo
no?- domandò il
vampiro con il
volto distorto
da una smorfia.
-Era inutile Kurasa-
rispose Axel stringendo
il borsone.
Il vampiro rise mentre
lo abbracciava.
Gli sfiorò il collo
con le labbra desideroso
di morderlo, morso che
non si fece attendere.
Axel gemette di dolore
mentre Kurasa succhiava
il sangue dell'angelo
accarezzandogli la
schiena. Lo sentiva
contratto, ma non
gli importava, in
quel momento
l'angelo era solo
suo.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Piani ***


Piani

Uriel era più furioso che
mai! Axel stava giocando
con il fuoco e presto si
sarebbe bruciato.
Forse anche il ragazzo
sapeva che di Kurasa
non ci si poteva fidare.
Era un vampiro libero
e senza intenzioni di
legarsi a nessuno e
probabilmente anche
Axel lo sapeva. Ma
allora perchè iniziare
quel gioco pericoloso?
Uriel non lo capiva.
Doveva fare qualcosa
o Axel avrebbe fatto
qualche sciocchezza.
Sebbene ora avesse
in testa soltanto quella
gara di nuoto, l'arcangelo
era convinto che quei
due si sarebbero rivisti
e doveva impedirlo!
Axel era un angelo
e come tale doveva
stare alla larga da
Kurasa, che non
era solo un vampiro.
Sicuramente nelle
sue vene scorreva
non solo sanguee
di vampiro.
Aveva un aura diversa
da tutti i vampiri,
e Axel rischiava
di finire succube
del fascino di
Kurasa.
Axel era forte
e forse non temeva
di giocare la sua
parte. Uriel iniziò
a sfregarsi le mani.
Se Axel non temeva
Kurasa lui avrebbe
ricordato al ragazzo
a quale mondo apparteneva.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Record ***


Record

Quasi due ore dopo il
fugace incontro con
Kurasa Axel era di
nuovo in piscina
pronto a dare il massimo
in quella gara.
La mente non aveva
voglia di concentrarsi
ma l'angelo se lo
autoimpose. Non
doveva pensare ad
altro se non alla
gara e a vincerla.
Gli altri concorrenti
si stavano avvicinando
ai trampolini tra
di loro, Axel lo
notò, c'era anche
Riccardo.
  "Alla fine è riuscito
a farsi prendere"
pensò amareggiato
l'angelo. Lui si
era sbattuto come
un matto per riuscire
a farsi ammettere
e ora quel disonesto
di Riccardo era riuscito
a guadagnarsi un posto
in quella gara senza
allenarsi nemmeno
un po'.
Si preparò sul trampolino
pronto a scattare.
Quando si sentì la sirena
del via Axel si tuffò seguito
dal resto dei concorrenti.
Il giovane angelo fendeva
l'acqua con la determinazione
di qualunque atleta disposto
a tutto pur di vincere.
In un paio di bracciate aveva
distaccato gli altri, con enorme
disappunto di Riccardo che
tentava di non perderlo di
vista. Axel non pensava
più a nulla sentiva solo
l'acqua intorno a sè
e tutta l'ansia da prestazione
era svanita. In un
attimo si trovò a toccare
il muretto per primo con
il miglior tempo.
Secondo posto per Riccardo
e terzo un ragazzo che
Axel non conosceva.
Era finita. Finita nel
migliore dei modi!


 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Rimproveri ***


Rimproveri

Ritornato allo studentato
stanco morto ma felicissimo
di aver vinto.
-Ciao Axel- una voce
che mai avesse voluto
sentire gli fece venire
i brividi.
-Arcangelo Uriel- affermò
Axel rigido mentre
Uriel compariva seduto
sulla sedia vicino alla
scrivania.
-Cosa volete?-domandò
il giovane, anche se non
era sicuro di volerlo sapere.
-E me lo chiedi ragazzo?
Cosa c'è tra te e Kurasa?-
chiese furioso l'arcangelo.
-Niente- rispose sicuro
Axel.
-Ah davvero?- ora Uriel
si era alzato ed era a
qualche centimetro
dal giovane, che iniziava
a superare la sorpresa.
Se Uriel era venuto
solo per sapere cosa
c'era tra lui e il vampiro
allora poteva stare
tranquillo, tra Axel
e Kurasa non c'era
nulla.
-Si e sapete che non
mento mai- affermò
sicuro Axel fissando
le sue iridi azzurre
in quelle dell'arcangelo.
Uriel era sospettoso
infatti affermò
-Non dimenticarti
che sei un angelo e
in quanto tale non
puoi avvicinarti ad
uno come lui-
-So benissimo quali
sono le regole Uriel
e non ho bisogno che
me lo ricordiate-
affermò Axel in
preda al nervoso.
Uriel rise prima di
scomparire.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Soddisfazioni ***


Soddisfazioni

Axel si buttò sul letto
ridendo come un matto.
Era riuscito a tener testa
ad Uriel e non aveva
temuto la sua reazione
nemmeno un po.
Era stanco di aver
paura per niente.
Uriel non sapeva
nulla di lui e sinceramente
non gli importava
di quello che
sarebbe successo.
Smise di ridere
e cercò di far calmare
il cuore e socchiuse
appena gli occhi.
Aveva vinto la gara
e aveva fatto sparire
Uriel.
-Ehi angioletto non
pensavo che avessi
così fegato- affermò
Kurasa. Era seduto sul
davanzale della finestra
aperta e lo guardava.
-Sapevo che pensavi
che fossi un codardo,
ma non lo sono- rispose
Axel con una luce negli
occhi color del cielo.
Gli occhi di Kurasa
erano viola, e Axel
sentiva la preseza
di un demone.
Kurasa saltò giù
dal davanzale
e si avvicinò all'angelo
che lo guardava
confuso.
-Ti stai chiedendo
chi sia il demone
vero?- gli domadò
lui con sorriso bloccandogli
i polsi.
Axel annuì teso
comprendendo
che forse...
-Si...sono io almeno
per metà- annunciò
Kurasa ridendo e
baciandolo.
Axel cercò di liberarsi
mentre si sentiva
sempre più debole.
Non poteva stare
così vicino ad un
demone, anche se
solo a metà.
-Non morirai, non
ora- gli sussurrò
Kurasa all'orecchio
leccandogli appena
il lobo.
Axel si arrese alla
fine. Kurasa era
forte e lui, nonostante
fosse un angelo, aveva
la forza di un umano.

****
Uriel guardava la scena
ancora più furioso di
prima. Axel stava facendo
un errore! Un errore
troppo grande. Rischiava
di morire per mano di
un mezzo demone.
Quel ragazzo era matto
e lui avrebbe fatto in modo
che Axel si allontanasse
da Kurasa. Uccidendo
l'angelo se necessario

 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Sensazioni ***


Sensazioni

Axel si era svegliato
di colpo con uno
strano mal di testa.
Si sentiva male e
non sapeva perchè.
I suoi poteri di angelo
sembravano bloccati,
e questo non gli piaceva
proprio.
-Preoccupato Axel?- domandò
la voce di Michele.
-Si Michele, sapete perchè?-
domandò il ragazzo passandosi
una mano tra i capelli dorati.
-è solo temporaneo tranquillo.-
rispose la voce dell'arcangelo
da chissà dove.
Axel sospirò sapendo
benissimo che da Michele
non avrebbe ottenuto risposte.
Si tolse il pigiama e si vestì.
Era sabato, significava niente
scuola. Anche se a lui
andare a scuola non dispiaceva
era contento di starsene
un po' fuori dal convitto.
S'incamminò verso il centro
città con la voglia di non
pensare a nulla se non a
sè stesso.
Sapeva che Uriel si sarebbe
fatto sentire e lui non aveva
voglia di sorbirsi un'altra
ramanzina per di più senza
motivo. Aveva quasi diciannove
anni ormai era ora che Uriel
lo lasciasse stare. Nemmeno
Michele gli rompeva le
scatole come Uriel e Michele
era il comandante di tutti
gli angeli e quindi avrebbe
avuto qualche diritto in
più. Sospirò passando
davanti ad un bar dove
tre ragazzi chiaccheravano
del più e del meno.
L'angelo decise si andare
fino al porto si fermò sul
pontile godendosi l'aria
frizzante del mattino e
cercando di farsi passare
quell'odioso mal di testa
che non gli dava tregua.
Cosa gli stava succedendo?

 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Risposte ***


Risposte

Si sedette in riva al
mare con la testa che
faceva male e il cuore
in tachicardia.
Non sopportava più
quel dolore senza motivo.
-Axel!- la voce di Michele
lo chiamava ancora, ma
il ragazzo lo ignorò.
Voleva starsene tranquillo
almeno per un po'.
-Axel ti prego dammi
ascolto- affermò Michele.
Axel annuì, mentre
l'arcangelo gli compariva
al fianco.
-Cosa volete mio signore?-
domandò il ragazzo senza
staccare gli occhi dal mare.
-Vuoi sapere il perchè del
tuo mal di testa?- chiese
Michele con un sorriso
strano. Axel si voltò
verso di lui con gli
occhi sbarrati dalla
curiosità.
-Sono i poteri di mezzo
demone di Kurasa.
Tu sei un angelo e
per la legge degli
opposti tu sei il
suo opposto e quindi
è per questo. Ma non
solo...- l'arcangelo
s'interruppe di colpo
e si guardò intorno
circospetto come se
temesse di essere ascoltato.
-Michele! Cosa mi
state nascondendo?-
Axel pareva ancora più
confuso di prima.
-è anche Uriel che cerca
di entrare nella tua
mente. Devi stare attento
perchè non avrà paura
ad ucciderti- continuò
Michele.
Axel annuì sicuro.
Nessuno lo avrebbe controllato!
Nemmeno Uriel!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Mare ***


Mare

Axel si levò la maglia,
le scarpe e le calze e
senza pensare si gettò
in acqua. Era stanco
di combattere contro
Uriel, e anche se
in quel momento era
completamente vestito
non gli importava.
L'acqua rendeva pesanti
i jeans, l'aria iniziava
a scarseggiare nei polmoni,
doveva riemergere e in
fretta.
Uscì dal mare che si
sentiva meglio senza
notare che Michele
se ne era andato.
Si sedette sulla spiaggia
e guardò il mare.
Sentì qualcuno sfiorargli
il collo con le labbra e
cercò di voltarsi, senza
riuscirci.
-Ti getti in mare tutto
vestito?- domandò malizioso
Kurasa sfiorando la
schiena zuppa di Axel.
-Avevo bisogno di
sfogarmi e il mare era
l'unica via- rispose Axel
mentre il vampiro sorrideva
contro il suo collo.
La maglia era asciutta,
ma era inutile metterla,
lui era zuppo.
-Ah davvero?- chiese
Kurasa mentre gli sfiorava
la spalla notando una cicatrice
bianca. Non si fermò a
pensare come fosse possibile,
ma continuò a osservare
le gocce che scivolavano
lungo la schiena bagnata
di Axel. Un brivido corse
lungo la schiena dell'angelo,
forse il freddo, o forse
perchè gli occhi di Kurasa
erano viola.
-Kurasa- fece per dire
qualcosa Axel ma le
labbra di Kurasa
sulle proprie glielo
impedì.
-Zitto, non parlare-
ordinò il vampiro
staccandosi appena
per poi continuare
a baciarlo.
Axel lo lasciava fare
e Kurasa sorrise appena.
Si divertiva e sapeva
che Axel aveva intuito
o sapeva tutto. Non
era stolto l'angioletto
e a lui piaceva così.
Una goccia dai capelli
zuppi di Axel cadde sul
collo di Kurasa che rise.
Axel lo guardò interrogativo
senza capire.
-Nulla, angelo- rispose
il vampiro con un sorisetto
beffardo.
Axel rinunciò a capire, non
si poteva sapere qualcosa
da Kurasa se lui non voleva
dirlo.


 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Piani ***


Piani

Uriel rise alla grande.
Axel si stava innamorando
del vampiro e questo era
un buon modo per giustiziarlo
per alto tradimento,
anche se Michele
non sarebbe stato
d'accordo.
Ma all'arcangelo non
veniva in mente nulla
di diverso per potersi
liberare di Axel.
Forse poteva fare
in modo che Kurasa
lo uccidesse, di sicuro
al vampiro non
importava molto
dell'angelo e su
questo Uriel ne
era sicuro.
-Se stai pensando
di uccidere Axel
non ci riuscirai-
affermò la voce
di Michele.
-Hai paura di
farti vedere Michele?
Perchè Axel è
uno dei guerrieri
migliori che abbiamo-
lo sfidò Uriel.
Michele apparve di
fronte a lui con la
spada in pugno..
-Vuoi sfidarmi Michele?
-Si, anche se non
penso che tu accetterai-
rispose l'altro con
un ghigno di sfida.
Uriel era infuriato,
ma lasciò cadere il
discorso. Mentre
Michele rideva
scomparendo.
Uriel era furioso
ancora più di
prima, l'arrivo
di Michele lo
aveva distratto,
ora non sapeva
come fare a liberarsi
di Axel, finchè
era con Kurasa.
Ma un modo l'avrebbe
trovato e di sicuro
il vampiro gli avrebbe
dato il pretesto per
finire quello che
aveva cominciato

 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Sentimenti ***


Sentimenti

Cosa gli stesse capitando
Axel non lo sapeva e,
sinceramente non gli
importava. Superata
per l'ennesima volta
l'aggressione da parte
degli scagnozzi di Uriel
e dopo l'inevitabile
rapporto a Michele
era libero. Uscire era
fuori discussione,
era stanco di scappare
dall'arcangelo e poi
perchè? Non lo sapeva.
Michele non gli aveva
detto nulla, come sempre.
Sospirò e si ritrovò a
pensare a Kurasa.
Pensiero che scacciò
con un violento gesto
del braccio. Non doveva
pensarci assolutamente.
Non doveva e non poteva.
Era un illuso, lo sapeva
da quando era nato,
ma lui era così.
-Angioletto sempre con
la testa tra le nuvole eh?-
domandò Kurasa facendolo
sobbalzare.
-Da quanto tempo sei lì?-
-Abbastanza da vedere
che pensi troppo- rispose
il vampiro, per poi uscire
con un salto agile dalla
finestra.
Axel sorrise scuotendo la
testa. Doveva affrontare
un esame importante il
giorno dopo sarebbe meglioù
mettersi a studiare.
Anche se con tutti i grilli
che aveva per la testa
si sarebbe rivelata un'impresa
ardua.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Duello ***


Duello

Quella mattina all'alba
Axel era già in piedi.
Aveva un piano da portare
a termine. Scese dal
letto e da sotto di esso
ne tirò fuori un lungo
baule. Lo aprì estraendone
una spada. Gliel'aveva
data Michele per difendersi.
In questo caso l'avrebbe
usata per sfidare Uriel.
Chi avrebbe vinto avrebbe
regnato. Sospirò pensando
che forse era azzardato,
ma doveva provarci.
Non avrebbe detto nulla
a Kurasa sperando che
non lo scoprisse da solo.
Si vestì in fretta mettendosi
il fodero della spada sulle
spalle e uscì dal convitto
con il cuore in gola.
Corse velocemente lungo
la strada principale senza
pensare che forse era
l'ultima volta che la faceva.
Si fermò fuori città
sopra una collina c'era
Uriel con le ali spiegate
e la spada in pugno.
Axel l'aveva sfidato una
notte e l'arcangelo aveva
accettato.
-Bene Axel sei pronto
a morire?- domandò
Uriel con un ghigno
terribile in volto.
-No! - ruggì l'angelo
sguainando la spada
mentre Uriel rideva
pensando già a come
lo avrebbe punito per
averlo sfidato.
Le spade cozzarono
sprizzando scintille.
I due contendenti
si allontanarono.
Uriel ripartì all'attacco,
ma Axel comprese cosa
voleva fare e scartò
di lato.
Furioso l'arcangelo
provò ad infilzarlo,
colpo che il giovane
evitò per un soffio.
Axel cercò il punto
cieco di Uriel senza
trovarolo. Si distrasse
quel tanto che bastò
a Uriel per fargli
lo sgambetto e Axel
si trovò la spada del
suo avversario a poca
distanza dal collo.
-è finita Axel- affermò
trionfante Uriel.
Axel sorrise beffardo
-Non ne sarei così
sicuro-  e scomparve.
-Un illusione!
Axel disarmò con
due colpi Uriel per
poi tranciargli un
ala. Uriel urlò mentre
feriva le gambe del
ragazzo.
L'arcangelo era sconfitto
ma Axel aveva comunque
ferito. Sperò che Kurasa
non si accorgesse dei tagli.


 

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Ferite ***


Ferite

Axel era seduto in una
radura fuori Tokyo intento
a medicarsi le ferite
lasciategli da Uriel.
Sette lievi e due gravi.
Un buon risultato per
essersi scontrato con
un arcangelo.
-Che ti è successo alle
gambe?- domandò la
voce di Kurasa.
Il vampiro si avvicinò
con gli occhi di cremisi
che brillavano di
rabbia.
-Uriel- rispose Axel.
-Idiota!- sbuffò Kurasa
poggiando le mani sulle
ferite del ragazzo
rimarginandole. Axel
non rispose si limitò
ad alzarsi senza incontrare
lo sguardo del
vampiro, che,
in tutta risposta,
gli afferrò il mento
costringendolo a
guardarlo negli
occhi.
-Perchè angelo?- gli
domandò Kurasa.
-Volevo riuscire a
fare una cosa- fu la
risposta dell'angelo.
Per risposta il vampiro
gli baciò le labbra con
forza. Bacio che lasciò
Axel sorpreso.
Kurasa lo strinse a sè
per poi affermare
-Non fare più cazzate
di questo tipo-
Axel annuì.
Kurasa si staccò
fissandolo. Le iridi
azzurre di Axel parevano
meno limpide
del solito e questo
il vampiro non riusciva
a capirlo.
Cosa gli stava nascondendo
Axel?
Cosa passava per
la mente dell'angelo?


 

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Segreti ***


Segreti

Axel dormiva. Il sole
era scomparso da qualche
minuto e Kurasa era seduto
sul davanzale della finestra
della stanza del ragazzo allo
studentato poco lontano dal
centro di Tokyo.
Il vampiro si chiedeva cosa
gli stesse nascondendo l'angelo.
Non gli era andato proprio giù
che Axel gli avesse tenuto nascosto
il suo duello contro Uriel, e
non riusciva a comprenderne
il motivo. Ricordava bene
le iridi azzurre di Axel che non
erano luminose come sempre,
ma sembravano velati da qualcosa,
forse timore.
Kurasa voleva sapere cosa
aveva spinto l'angelo a fare
una cosa del genere e senza
dirgli nulla poi. Gli occhi
cremisi del vampiro vagarono
sugli arredi della stanza fino
a fermarsi sul viso di Axel.
Sembrava corrucciato,preoccupato.
Scese dal davanzale e si
avvicinò all'angelo. Avrebbe
voluto svegliarlo e forse lo
avrebbe fatto, ma poi ci
ripensò. Lo avrebbe lasciato
dormire, almeno per il
momento. Continuò a osservare
quei lineamenti perfetti,
per poi sedersi vicino alle
gambe del ragazzo che disse
qualcosa in una strana lingua.
-Axel- lo chiamò Kurasa.
L'angelo si svegliò di colpo
con gli occhi azzurri sbarrati,
appena vide Kurasa parve
calmarsi, ma il vampiro
sapeva che non era così.
Il giovane si mise a sedere
osservandolo.
-Si può sapere cosa ti sta
succedendo angelo?- gli
chiese Kurasa incrociando
le braccia sul petto.
-Nulla- rispose Axel.
-NON mentirmi Ax- lo
rimproverò il vampiro
bloccandogli il viso.
-è la verità, non so
nemmeno io cosa mi
stia succedendo- affermò
l'angelo che in quel momento
desiderò poter distogliere
lo sguardo da quelle iridi
color rubino. Il viso di
Kurasa era a pochi centimetri
dal suo e l'angelo provava
un desiderio irrefrenabile
di non guardarlo, voleva
poter dare una risposta
al vampiro, ma non ce
l'aveva nemmeno per
lui quella risposta.
Kurasa lo strinse a sè.
-Basta cazzate Axel!
Basta segreti!-
Axel si ritrovò con la
testa appoggiata al
petto del vampiro
che aveva infilato
la mano tra i suoi
capelli accarezzandoli.
-Volevo chiudere i
conti con Uriel- dichiarò
a quel punto Axel.
Kurasa strinse una
ciocca di capelli talmente
forte da far gemere il
ragazzo di dolore.
-Perchè?- domandò il vampiro
stringendo ancora
di più e provocandogli
ancora dolore.
-Perchè sono stanco
di essere una sua pedina-
rispose Axel gemendo
appena. Kurasa lasciò andare
la ciocca e gli baciò il
collo mordendolo appena,
ma non abbastanza per
ferirlo.
-Questo è per ricordarti
di non nascondermi più
nulla angioletto- gli sussurrò
all'orecchio il vampiro
leccandogli il lobo.
-Te lo dico allora la
prossima volta- dichiarò
Axel.
-Non ci sarà una prossima
volta- affermò Kurasa spingendolo
e facendolo finire sul letto
di nuovo. Gli accarezzò il
viso.
-Non sfidarlo più angelo,
non senza dirmi niente, perchè
a quel rompi palle voglio
suonargliene anch'io, anche
se di lui non me ne frega
un cazzo- dichiarò Kurasa
baciandogli le labbra.
-Si vendicherà...- iniziò
Axel zittito da un'altro bacio
del vampiro. La lingua
di Kurasa si fece strada
nella bocca di Axel che
accettò il bacio ricambiandolo
con uguale trasporto.
Kurasa sorrise appena
vedendo quella reazione, scese
lungo il collo, affondò i
canini all'altezza del giugolare
del ragazzo che si irrigidì
e si lasciò scappare un gemito
di dolore dalle labbra socchiuse.
Kurasa bevve avidamente
per poi staccarsi e osservare
Axel che guariva quel taglio
e lo fissava ansimando per
il dolore.
Il vampiro seguì il contorno
delle labbra dell'angelo con
l'indice e sorrise quasi sadico.
-Non sfidarmi più angioletto-
sussurrò Kurasa attirandolo
di nuovo a sè. Uriel aveva
ferito Axel per l'ultima volta.
Ora il vampiro era certo
di una cosa: l'angelo non
gli avrebbe più mentito.
Sapeva che Axel aveva
sbagliato, ma forse non
l'avrebbe più fatto.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Dimenticare ***


Dimenticare

Devo dimenticarlo! Per lui io non sarò mai niente! Axel fendette l'acqua con un movimento violentissimo del braccio.
Era andato in piscina per poter pensare in santa pace senza dover costantemente rispondere
alle domande dei suoi compagni di convitto che, ovviamente, non perdevano occasione per
ricordargli che lui non era un essere umano qualunque, ma un angelo.
Arrivò in fondo alla vasca toccando muretto e ricominciando di nuovo, ma più veloce con
bracciate sempre più decise, cercando solo di non pensare a Kurasa e quello che rappresentava per lui.
Kurasa è uno spirito libero che non si legherà mai a nessuno figuriamoci ad uno come me!
Devo smetterla!
ancora una volta era arrivato in fondo e ancora una volta era ripartito.
Non sembrava sentire la stanchezza  o forse non voleva sentirla.
Era troppo concentrato sui movimenti di gambe e braccia per accorgersi che Kurasa era in tribuna e lo stava osservando con una strana espressione in volto. -L'angioletto è pensieroso- sorrise il mezzo demone con un sorriso malizioso.
Gli occhi di cremisi continuavano a seguire i movimenti sempre più nervosi dell'angelo che, come un forsennato faceva avanti e indietro probabilmente stracciando tutti i record precendenti per quanto riguardava la tempistica. Kurasa notò l'allenatore a bordo vasca con in mano il cronometro e continuava a farlo partire e a fermarlo ogni cambio vasca. Alla fine Axel toccò il muretto e l'uomo si avvicinò con un largo sorriso sul volto.
-Dove l'hai tirata fuori tutta quella energia?- domandò l'uomo mostrando il cronometro tutto orgoglioso.
-Da alcuni pensieri perchè?-
-Ragazzo mio hai stracciato tutti i record precedenti!-
Axel sgranò gli occhi di cielo togliendosi la cuffia in un impeto di gioia.
-Vuol dire che posso accedere alle regionali?- chiese ancora timoroso di aver capito male l'angelo
-Ovvio! Sei il migliore della squadra!- l'allenatore era entusiasta come un bambino che vede un gioco nuovo.
Axel sorrise, forse tutti i suoi pensieri erano serviti a qualcosa.
Uscì dalla piscina accorgendosi solo allora di avere il fiatone oltre che una sete pazzesca.
-Bravo angioletto- Axel alzò lo sguardo incrociando gli occhi di Kurasa. Il vampiro reggeva in mano
un asciugamano e rideva.
-Da quanto tempo sei qui?- chiese l'angelo prendendo l'asciugamano che l'altro gli passava.
-Da un po'- rispose Kurasa restando sul vago.
Axel lo fissò mentre si asciugava i capelli spettinandoseli ulteriormente.
L'angelo non parlò si limitò ad incamminarsi verso gli spogliatoi. Ma Kurasa gli poggiò una mano sulla
spalla bloccandolo.
-A cosa stavi pensando?-
-A nulla in particolare- rispose l'angelo cercando di divincolarsi
-Non ci credo, non sei capace di mentire- rispose il vampiro con gli occhi di cremisi che brillavano.
Anche se aveva già intuito quali pensieri tormentassero Axel voleva sentirselo dire da lui.
Ovviamente l'angelo si era chiuso a riccio e sarebbe stato difficile farlo parlare...molto difficile.
Su due cose Axel non cedeva: sui suoi pensieri e nel combattimento.
-Non posso dirtelo Kurasa- affermò Axel riuscendo a liberarsi e andando verso gli spogliatoi.
-Tanto non cedo e tu lo sai- disse il vampiro lasciandolo andare. Gli avrebbe riparlato più avanti, di sicuro
gli avrebbe risposto.
Non poteva scappare in eterno...lui lo avrebbe fatto parlare.
Aveva imparato a conoscere Axel, era forte in battaglia, ma aveva un animo sensibile, a volte troppo.
Kurasa non lo capiva. Odiava Uriel, ma continuava a non rinnegare la sua natura...quell'angelo per
lui restava un mistero. Come tutto di lui.
Kurasa sorrise appena. Axel era intricato come un labirinto ma lui gli avrebbe sciolto la lingua.
    

 

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Ali ***


Ali

Erano usciti dalla piscina con Axel dietro a Kurasa.
Il vampiro aveva provato a carpirgli qualche informazione
sui suoi pensieri, ma l'angelo si era  chiuso a riccio.
-Hai intenzione di stare lì dietro in eterno?- fu la
domanda del vampiro mentre Axel si avvicinava.
-No-  fu risposta secca dell'altro.
Kurasa lo guardò un attimo. I capelli erano ancora
umidi, sembrava stanco forse per via del nervosismo.
Axel fece per dire qualcosa, ma alla fine non aprì
bocca. Tirò fuori le ali e spiccò il volo. Kurasa sorrise
e iniziò a correre inseguendolo da terra. L'angelo
si sedette sotto un albero appoggiandosi al tronco.
Sembrava pensare...di nuovo. Il vampiro si fermò
davanti a lui. 
Tu vuoi essere trovato angioletto pensò Kurasa.
Axel alzò lo sguardo verso di lui, ma subito lo
riabbassò.
-Non puoi continuare a tacere Axel. Tu non sei
capace di fingere-
-Perchè sei sicuro che io stia pensando a qualcosa?-
Kurasa gli afferrò i capelli costringendolo a guardarlo.
-Perchè è da un po' che non parli- affermò lui per
poi baciarlo. Axel provò a porre resistenza, ma fu
del tutto inutile. Kurasa lo spinse contro la corteccia
dell'albero insinuando la lingua nella bocca dell'angelo.
-è inutile che provi a resistere sei caduto nella mia rete
angioletto- rise il vampiro staccandosi, mentre Axel
scuoteva la testa cercando di negare tutto anche a
sè stesso. Gli angeli non possono provare nulla per
nessuno. Kurasa lo fissò mentre l'angelo ricambiava
lo sguardo.
Axel era rosso fino alla punta delle orecchie e sentiva
caldo ovunque.
Cosa mi sta succendo? Perchè ho caldo? Axel era
nel panico e Kurasa si avvicinò ancora di più.
-Non scappi stavolta- affermò il vampiro bloccandolo
con le mani contro il tronco.
-Chi ti dice che non lo farò posso sempre scomparire.
Sono ancora capace- rise l'angelo, ma Kurasa aveva
capito che da lì non si sarebbe mosso. Gli occhi dell'angelo
erano più limpidi di prima, ma sembrava teso.
-Cosa temi?- gli domandò l'altro.
-Uriel, Kurasa. Tornerà, stavolta non penso di riuscire
a tenergli testa- affermò Axel scuotendo il capo serio
e abbassando di nuovo lo sguardo.
Il vampiro gli afferrò il mento costringendolo a guardarlo
di nuovo. -Quel bastardo può andare a farsi fottere chiaro!
Fregatene!- dichiarò Kurasa. Axel sorrise appena, sapeva
però di non poter garantire nulla.
-Ti fai troppi problemi angioletto, troppi. Pensa di meno-
-Sono fatto così-
-Lo so- dichiarò Kurasa.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Vendetta ***


Vendetta

Uriel era furioso. Axel lo stava davvero sfidando. Quel
ragazzino non si rendeva conto che era solo un oggetto
nelle sue mani, soltanto una pedina che poteva essere
rimossa dal gioco quando se ne sarebbe stufato. E il
limite era vicino. Camminò velocemente verso la
  "Stanza delle Anime", una stanza del palazzo delle
ali dove erano custodite le essenze di tutti gli angeli
custodi. Axel era uno di loro, quindi di sicuro la sua
 era lì.Entrò nella camera era grande con enormi colonne
bianche, il soffitto non si vedeva perchè si vedeva
un cielo pieno di stelle, una più luminosa dell'altra.
Uriel spalancò le grandi ali bianche per poi raggiungere
le luci. Guardò bene le stelle cercando di vedere quella
giusta, non voleva fare del male a chi non c'entrava niente.
Finalmente la vide. Era una delle stelle più luminose di
un rosso acceso con qualche sfumatura azzurra. L'arcangelo
sorrise. Sapeva bene cosa succedeva se si toccava una
di quelle stelle al suo proprietario ed era proprio quello
che voleva.
Afferrò la stella rossa e iniziò a stringerla tra le mani.
"Vediamo come reagisci ora Axel" pensò Uriel.

****
Un dolore fortissimo al petto fece crollare in ginocchio
Axel. Il fiato spezzato, le gambe fragili non lo reggevano
più era come se qualcuno gli stesse stringendo l'anima.
-Axel! Cos'hai?- chiese in quel momento Kurasa vedendo
il volto sofferente del ragazzo.
-Non lo so è come se mi stesse sanguinando l'anima-
soffocò di nuovo un gemito di dolore l'angelo.
Kurasa lo strinse a sè e lo sentì gemere ancora, non
avrebbe retto a lungo, questo il vampiro lo aveva
capito. Qualcuno stava colpendo Axel dove nessuno
poteva aiutarlo, l'anima.
-U-Uriel- fu l'ultima parola che l'angelo disse prima
di svenire.
-Axel!- cercò di svegliarlo Kurasa inutilmente.
L'angelo non si sarebbe svegliato, non finchè
il dolore non fosse passato.
-Che peccato è svenuto- affermò Uriel comparendo
poco lontano da Kurasa che lo vide.
-Cosa gli hai fatto?!- domandò furioso il vampiro
alzandosi in piedi e correndo contro l'arcangelo
cercando di colpirlo.
-Gli ho soltanto stritolato l'anima- sorrise Uriel.
Kurasa gli spezzò l'ala. L'arcangelo cercò di
bloccarlo, ma non ci riuscì. Kurasa voleva
fargliela pagare, ma la rabbia è cattiva
consigliera, e questo Uriel lo sapeva.
Una fiammata rossa partì dalle mani
dell'arcangelo, ma il  vampiro creò una
barriera di ghiaccio bianco che riflettè
l'attacco rispedendolo al mittente che
fu costretto e evitare.
-Cosa t'importa di lui Kurasa? è solo
una nullità! Una pedina che può essere
eliminata quando si vuole- affermò Uriel
facendo partire una nuova fiammata,
abilmente fermata da Kurasa.
-L'ho scelto e me lo tengo stretto! è
MIO chiaro!- questa volta toccò al
vampiro mezzo demone colpire.
I suoi occhi da cremisi divennero
viola come quelli dei demoni.
Uriel fu costretto ad indietreggiare,
mentre il vampiro lo colpì con una
fiammata nera che lasciò all'arcangelo
numerose ferite gravi. Kurasa si avventò
di nuovo su di lui, ma Uriel scomparve.
-Vigliacco!- fu l'unica cosa che disse il
vampiro, mentre si voltava verso Axel.
Era ancora disteso a terra, ma almeno
il respiro era tornato regolare.
Si avvicinò, mentre i suoi occhi tornavano
rossi. Aveva mal di testa per la troppa
energia usata e aveva una sete pazzesca.
Sentiva l'odore del sangue di Axel, non
sarebbe riuscito a resistere. Avvicinò i
canini al collo dell'angelo affondandoli.
Sentì un leggero gemito di dolore provenire
dal ragazzo, ma cominciò a succhiare.
Il sangue di Axel scivolava lungo la sua
gola dissetandolo, ma non poteva continuare
a lungo o il ragazzo sarebbe morto sul serio.
Si staccò leccando la ferita che si cicatrizzò
all'istante.
Axel provò ad aprire gli occhi, riuscendoci
a fatica.
-Kurasa?- il tono era interrogativo, mentre
cercava di mettere a fuoco la sagoma del
vampiro che era davanti a lui.
-Si- Kurasa sorrise appena mentre l'angelo
si tirava seduto.
-Uriel vero? Che cosa...-non riuscì a terminare
la frase che Kurasa lo aveva baciato.
Axel lo lasciò fare non aveva forze per opporsi.
Kurasa si staccò. Gli erano tornate in mente
le parole di Uriel. Cosa voleva dire con
"gli ho solo stritolato l'anima?" questo Kurasa
non lo sapeva.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Occhi ***


Occhi

Era tornato al convitto con il cuore pesante, ma Kurasa lo
aveva seguito.
-Accidenti pieno di vita qui- aveva affermato il vampiro
mentre l'angelo chiudeva la porta.
-La maggior parte è chiusa in camera a studiare o a
farsi le canne- disse il giovane passandosi una mano
tra i capelli biondi.
-Si fanno le canne?-
-Certo qui si fa finta di non vedere molte cose- disse
Axel mentre si toglieva la maglia. Kurasa fissò la
schiena dell'angelo, nessuna ferita, così come il
petto. Aveva una forza di rigenerazione pazzesca.
-Non chiedermi come faccio a guarirmi le ferite
così in fretta perchè non lo so-
Il vampiro sorrise avvicinandosi.
-Hai ancora la testa a Uriel ammettilo-
-Forse chi lo sa-
-Non sono uno stupido Ax ti conosco ormai-
L'angelo scosse il capo. Già non era capace
di mentire normalmente e poi a Kurasa...
-Non tornerà tranquillo dopo la batosta che
si è preso l'ho scoraggiato. Per un po' non lo
vedremo più- sorrise Kurasa sfiorandogli il collo
e sentendo però qualcosa, una cicatrice.
-Cos'hai sul collo?-
-Uhm?-
Kurasa premette un dito sulla cicatrice che aveva
una strana forma di mezza luna.
-Ah questa...un marchio che mi ha fatto un demone
durante uno scontro- rispose l'angelo.
-Chi è costui?
-Tale Ranieri- Axel si passò una mano tra i capelli
umidi. Kurasa lo guardò. Sembrava provato.
L'angelo guardò fuori dalla finestra. Il sole stava
tramontando, presto il giorno sarebbe finito...
-Ehi- il vampiro lo abbracciò da dietro.
Quell'angelo era davvero strano. Si era salvato
da uno scontro con un arcangelo, ne aveva
viste di tutti i colori eppure non sembrava un
tipo forte.
-Non sono forte Kurasa-
-Leggi nel pensiero adesso?-
-No solo intuito-
Gli occhi del vampiro divennero viola e Axel si
voltò di scatto. Azzurro contro viola.
Kurasa sorrise appena vedendo quelle iridi
che andavano leggermente scurendosi per
via dei dubbi che doveva avere in quel momento.
-Sai angelo essere un mezzo demone ha i suoi
vantaggi-
-Su questo non ho dubbi-

 

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Guerra ***


Guerra

-Non sarà facile- disse Axel mentre tirava fuori da sotto
il letto una lunga spada dalla lama azzurra e rossa.
-Cosa pensi di fare con quella angioletto?- domandò
Kurasa seduto sul solito davanzale.
-Voglio sconfiggere Uriel!- rispose l'angelo allacciandosi
il cinturone alla vita.
Il vampiro sorrise quasi divertito dall'atteggiamento di
Axel.
-Se uno di noi muore l'altro automaticamente ha vinto
il gioco- continuò l'angelo lanciando uno sguardo quasi
malizioso all'altro che ghignò.
-Ah beh tanto è solo un gioco no?- Kurasa ricambiò lo
sguardo del ragazzo che lo distolse in fretta.
-Andiamo allora- si affrettò a dire il vampiro saltando
giù dal davanzale mentre Axel volava dietro di lui.
Uriel non era ancora comparso, ma i ragazzi sapevano che
prima o poi sarebbe arrivato.
Axel si guardò intorno teso. Non era lontano lo
sentiva.
Gli occhi di Kurasa divennero viola e questo
fece venire un giramento di testa ad Axel.
-Non è lontano- disse l'angelo.
-lo so- sorrise appena il vampiro.
Axel sguainò la spada mentre qualcuno lo
colpiva alle spalle.
-Uriel!- ruggì Kaurasa spezzandogli un'ala.
L'arcangelo comparve davanti ad entrambi
con la spada in mano e un ghigno in volto
terribile.
-Dite le vostre preghiere!- li minacciò lui.
-Mai!- dichiarò Axel mentre Kurasa cercava
di colpire Uriel di nuovo, ma l'arcangelo evitò
il colpo.
Axel a quel punto cercò ancora di prendere
di sorpresa Uriel che però lo ferì ad una gamba.
L'angelo urlò di dolore.
-Axel!- Kurasa lo guardò cadere a terra, ma
l'angelo gli fece segno che stava bene.
Uriel alzò la spada intenzionato a colpirlo, ma
Axel parò il colpo e rotolò sulla schiena evitando
la spada del nemico che ringhiò furioso.
Kurasa gli fu subito addosso e ferì l'arcangelo
alla schiena, immediatamente Uriel reagì assestando
un calcio allo stomaco di Kurasa che si trovò sbalzato
via.
Axel a quel punto scattò in avanti spada alla mano.
Le due lame cozzarono spizzando scintille.
Entrambi sanguinavano, ma volevano lottare entrambi.
-Sei un illuso Axel! Per lui sei meno di zero, solo
uno dei tanti che ha visto in vita sua!- lo stuzzicò
l'arcangelo cercando di colpirlo, Axel tuttavia
parò il colpo.
-Forse hai ragione, perchè io non so leggere i cuori
o le anime. Ma non m'importa di quello che dici-
Kurasa colpì Uriel alle spalle e l'arcangelo cadde
a terra mentre Axel lo disarmava.
-è finita Uriel- annunciò il vampiro con un sorriso
quasi sadico.
-Dannati entrambi!- ruggì ancora l'arcangelo.
Axel lo fulminò con lo sguardo mentre Kurasa
staccava la testa a Uriel.
La battaglia era finita! Ma Axel sapeva che
doveva ancora affrontare un'altra sfida.
Quella con i suoi sentimenti e sulla reazione
di Kurasa

 

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Confessioni ***


Confissioni

Era finita finalmente, Uriel era finalmente
sconfitto, Axel ancora non ci credeva.
Kurasa guardò un'attimo l'angelo che
sembrava ancora scosso.
-Beh direi che il gioco è finito in parità-
affermò Axel mentre il vampiro lo abbracciava
da dietro.
-Si- il vampiro affondò i canini nel collo
dell'angelo che gemette appena per il dolore.
Per quanto non fosse la prima volta che il
vampiro lo mordeva, Axel provava sempre
un po' di dolore. Kurasa si staccò dopo
qualche minuto leccando il collo del
giovane facendo così in modo che la
ferita sul collo guarisse.
-Sei distratto angelo- disse Kurasa
fissando i suoi occhi cremisi in quelli
blu cielo di Axel.
-No, non è vero-
-Non sai mentire Ax- rise il vampiro.
Ormai poteva vantarsi di conoscere
l'angelo e in quel momento gli stava
nascondendo qualcosa.
 -Ti amo Kurasa ecco cosa non volevo
dirti!- finalmente era riuscito a dirglielo.
Anche se non si sentiva bene.
Gli voltò le spalle aspettandosi di tutto,
Kurasa rimase interdetto. Non si aspettava
che Axel glielo dicesse.
Ma nemmeno lui era indifferente a quell'angelo.
A suo malgrado scoppiò a ridere, ma non
intendeva deriderlo.
Axel abbassò lo sguardo sentendosi ferito
dentro. Una ferita che non sanguinava, ma
che faceva ugualmente male.
L'angelo scomparve, mentre Kurasa non
faceva nulla per fermarlo. Sentiva di
non poterlo fare.

****
Kurasa era seduto su un ramo e stava
pensando ad Axel. Non riusciva a
togliersi dalla testa le sue parole, ma
soprattutto non riusciva a dimenticare
i suoi occhi.
Perchè quell'angelo aveva quell'effetto
su di lui? Doveva essere un gioco!
Nulla di più! Non poteva amarlo!
No! Doveva dimenticarlo!

****
Il giorno dopo a scuola Axel sperava
di riuscire a dimenticare i fatti del giorno
prima, e quando era uscito dal convitto
era convinto di esserci riuscito.
Invece no. Superato il cancello della
scuola aveva visto Kurasa circondato
da un gruppo di ragazze, tutte molto
carine e il vampiro sembrava divertirsi
parecchio. Axel lo guardò un secondo, ma
subito distolse lo sguardo. Si sentiva
uno stupido. E forse lo era.
Dopotutto quello tra loro era solo un gioco,
oltretutto finito in parità.
Scosse la testa e si diresse verso l'ingresso
dell'edificio.

****
Kurasa era circondato dalle ragazze più
belle della scuola, rideva e doveva ammettere
che si stava abbastanza divertendo.
Finchè....era arrivato. Aveva di nuovo
incontrato quegli occhi color del cielo.
Quel viso...Axel.
Ma subito l'angelo aveva distolto lo sguardo
e Kurasa aveva cercato di dimenticarlo.
Di non pensare a lui.
Si era rimesso a parlare con le ragazze decidendo
che ne avrebbe incontrata una di loro.
Sperando di riuscire a non pensare all'angelo.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** SEI UN ILLUSO ***


Sei un illuso

La testa di Axel riemerse dall'acqua della
piscina. Era andato bene anche quel giorno,
ma non riusciva a esserne contento.
Stava pensando ancora a Kurasa, doveva
riuscire a riavvicinarlo. Impresa difficile,
ma non impossibile.
-Stai pensando ancora a quel ragazzo?- domandò
la voce di una ragazza, Desirè anche lei
angelo.
-Non sono affari tuoi- fu la risposta secca di
Axel. Se c'era una cosa che non sopportava
era che qualcuno mettesse il naso negli affari
suoi e Desirè era forse l'angelo più pettegolo
e curioso di tutti.
-Ma non l'hai capito che lui non ti ama
e non ti amerà mai! Per lui sei un giocattolo,
nulla di più, uno da usare e da buttare
quando si sarà stancato! Soffrirai e basta!-
la ragazza guardava la schiena umida d'acqua
di Axel che non rispondeva.
Le parole di Desirè lo avevano ferito dentro.
Non era così ingenuo da farsi illusioni, ma
amava Kurasa, e anche se sapeva che soltanto
una donna era riuscita a rubare il cuore del
vampiro-demone, lui voleva provarci lo stesso.
Non aveva nulla da offrirgli che Kurasa non
avesse già. Questo tuttavia non scoraggiò
per niente Axel, deciso a provarci lo stesso.
Non era come vincere una medaglia a nuoto
in cui bastavano solo dedizione e duro allenamento.
Era molto diverso.
-Dovresti lasciar perdere!- affermò poi Desirè.
-NO! Desirè, non ci penso nemmeno a lasciar
perdere...non sono il tipo che si arrende-
rispose fiero Axel girandosi verso la ragazza
che notò la luce strana negli occhi del giovane.
Il ragazzo finì di asciugarsi, ignorando bellamente
Desirè. La giovane alla fine se ne era andata
offesa dal comportamento di Axel.
Il ragazzo si era lasciato sfuggire un sospiro
doveva dimostrare a Kurasa e a sè stesso
che era diverso.

****
Kurasa si era svegliato che era già mattino
inoltrato. I ricordi della sera precendente
gli erano tornati alla mente e aveva sorriso
malizioso. Era riuscito a portarsi a letto
la più bella della scuola ed era stato fantastico,
almeno per lui.
Jasmine aveva tentato di resistergli, ma non
 ci era riuscita e alla fine aveva ceduto e
si era lasciata andare. Cosa che al vampiro
era piaciuto molto. Si leccò le labbra
e le trovò leggermente sporche di sangue,
è vero non aveva resistito al profumo del
sangue della ragazza e l'aveva morsa.
Il liquido rosso gli era scivolato in gola
velocemente ed era dolce. Ma si era
staccato quasi subito guarendole in
fretta i due buchi. Jasmine non si
era accorta di nulla.
Fu un secondo e l'immagine degli
occhi di Axel gli passarono davanti
agli occhi, ma in fretta li scacciò.
Axel non era nulla per lui, solo
un giocattolo.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Decisioni ***


Decisioni

I giorni trascorrevano lenti, forse troppo persino
per Kurasa. Quel che era peggio non riusciva a
togliersi dalla testa Axel. "Se solo potessi macchiare
quel bianco insopportabile!" il mezzo demone strinse
i pugni facendo diventare bianche le nocche.
Non riusciva più a non pensare all'angelo, nemmeno
uscire con le ragazze più belle della scuola lo aveva
aiutato a dimenticarlo. Non voleva ammetterlo, ma
temeva che Axel fosse diventato di più di un semplice
giocattolo. Scosse la testa cercando di allontanare
quei pensieri. Ammetteva però di sentirsi geloso
quando vedeva qualche ragazza troppo vicina all'angelo,
anche se poi non si avvicinava nemmeno, si limitava
a guardarlo,come molto spesso aveva fatto Axel.
Ma a differenza di Axel lui faticava a stare calmo.
Sentì uno strano odore, invitante di sangue.
Guardò fuori dalla finestra e vide una ragazza
passare per di lì. L'odore del suo sangue era
dolce e lo stuccava abbastanza, la conosceva
si chiamava Yukiko ed era una delle dure
della scuola.
Sorrise beffardo e uscì intenzionato a
seguirla.

****
Axel camminava per le vie del centro
con le mani affondate nelle tasche e mille pensieri
per la testa. Pensava a Kurasa, ma non solo
al suo comportamento degli ultimi giorni,
tutte le ragazze che probabilmente si erano
divertite, ma anche al fatto che lui, Axel
non aveva il diritto di giudicare il demone
vampiro.
Axel sospirò, quando il suo senso di angelo
lo avvertì di qualcosa. All'inizio ignorò quella
sensazione, se c'era una cosa che non voleva
fare era combattere, non era nello stato emotivo
per poterlo fare. Ma la sensazione si faceva
sempre più forte. Decise di dar retta a
quel pulsare e si ritrovò in un vicolo e in
fondo al vicolo c'era Kurasa e...una ragazza.
La giovane stramazzò a terra morta e
Axel comprese al volo cosa doveva essere
successo. Kurasa doveva aver bevuto dalla
ragazza fino a ucciderla.
L'angelo non resistette e scoppiò in lacrime.
Sapeva che quella era l'indole di Kurasa, ma
lo amava.
Fu allora che gli sguardi dei due ragazzi si
incontrarono. Gli occhi rossi di pianto di
Axel contro quelli cremisi del vampiro.

****
Aveva alzato la testa e lo aveva visto.
Piangeva. Non lo aveva mai visto piangere.
Guardò la ragazza a terra e si leccò il sangue
dalle labbra per poi avvicinarsi all'angelo.
-Ax- gli fece alzare lo sguardo per poi baciarlo
con forza facendolo sbattere contro il muro.
Axel si ritrovò a dover ricambiare.
-Diventa un demone Axel sii mio-
Axel non sapeva cosa rispondere.
Ma forse doveva solo dire si.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Mio ***


Mio

Kurasa aveva cominciato a baciarlo con
passione e Axel non si era opposto, aveva
ricambiato ogni bacio senza pensare a
cosa potesse significare per lui.
Erano in camera sua e l'angelo si era
trovato sul letto, mentre Kurasa gli
baciava il collo facendo scappare
alcuni gemiti ad Axel.
-Bravo lasciati completamente
andare...non pensare a nulla-
sorrise Kurasa.
Axel sentiva un dolore fortissimo
al collo, mentre il demone vampiro
affondava i canini nel collo del
giovane che a sua volta aveva
quasi graffiato la schiena di Kurasa.
Il dolore che l'angelo sentiva si
mischiò al piacere e al sangue
che colava nella gola di Kurasa.
Axel socchiuse gli occhi cercando
di schermare il dolore.
-Presto non sentirai più nulla-
sorrise l'altro baciando le labbra
dell'angelo.
Quella notte li ritrovò abbracciati.
Axel non aveva mai provato nulla
di così forte per nessuno tranne che
per Kurasa, e in quel momento sentiva
come un fuoco dentro. Qualcosa che
gli stava bruciando l'anima.
Kurasa lo guardava. Il giovane si dimenava,
ma la trasformazione non era ancora
completa, presto l'angelo sarebbe
diventato un demone.
Il vampiro si sdraiò al fianco dell'angelo
abbraciandolo.
Gli accarezzò i capelli, fili di sole che
alla luce della luna brillavano d'argento.
-Calmati Ax- gli sussurrò Kurasa mentre
l'angelo sembrava calmarsi.
-Fa male- ansimò l'angelo ancora in preda
agli spasmi.
-Lo so, ma presto finirà- sorrise l'altro mentre
Axel si addormentava tra le sue braccia.

****
Axel si svegliò quando il sole era sorto già da
qualche ora, si sentiva scosso, ma stava abbastanza
bene. Non si sentiva più bruciare.
-Ax- la voce di Kurasa lo fece sobbalzare.
Il ragazzo si girò, mentre si sfiorava con la lingua
i canini.
-Sei un demone adesso- sorrise Kurasa avvicinandosi
baciandolo con passione.
-E sei mio- continuò il vampiro mentre Axel ricambiava.

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3005669