Veniamo dal mare

di Mixi_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo primo ***
Capitolo 2: *** Capitolo secondo ***
Capitolo 3: *** Capitolo terzo ***
Capitolo 4: *** Capitolo quarto ***
Capitolo 5: *** Capitolo quinto ***
Capitolo 6: *** Capitolo sesto ***
Capitolo 7: *** Capitolo settimo ***
Capitolo 8: *** capitolo ottavo ***



Capitolo 1
*** capitolo primo ***


CAPITOLO PRIMO


Un lieve bussare alla sua porta fece svegliare la giovane fanciulla –Avanti!- disse sedendosi sul letto cercando di mettere a fuoco la vista.

-Zhalia… in lontananza ci sono due navi della marina, una è sicuramente quella dell’Ammiraglio Vale, l’altra è a noi sconosciuta… potrebbe essere quella dell’altro ammiraglio Montheu!-  disse Harrison aprendo leggermente la porta della stanza facendo entrare un debole raggio di sole all’interno.

-Non fate nulla fino al mio arrivo!- disse il capitano alzandosi dal letto a baldacchino, con il tono della voce ancora impastato dal sonno.

Il ragazzo, educatamente, uscì dalla camera della donna, la quale, dopo aver accarezzato il suo fido pappagallo verde, Gareon, iniziò a vestirsi: pantaloni aderenti marrone fango, stivale di pelle nera con un goccio di tacco, camicia di lino semitrasparente bianca ed il suo fido cappello portafortuna.

Zhalia uscì dalla sua cabina muovendo i primi passi sul ponte principale. Lei era la prima donna pirata che avesse mai solcato
i mari e… sino a quel momento anche l’unica.

Tutta la gente, o quasi, era  convinta che una donna a bordo di una nave potesse portare sciagura, ma gli uomini della ciurma della Moon non erano di quest’avviso.

-Zhalia… ci attaccano!- disse Lok correndo da prua verso poppa, dove si trovava la donna intenta a scrutare il mare.

-Hai il binocolo?- chiese lei quando il biondo le fu vicino.

Senza neanche farla aspettare, Lok estrasse il suo fidato binocolo, l’unica cosa che gli rimaneva del padre, e glielo passò.

-Mhmm… Harrison aveva ragione… una delle due barche è quella di Vale, l’altra non è di Montheu, deve essere di qualcun altro- disse Zhalia passando il binocolo al suo piccolo protetto Lok senza togliere lo sguardo dalla nave del suo amato rivale.

-Posso proporre un piano?- chiese lui un po’ titubante.

-Certo Lok!- disse lei curiosa. Da quando lo aveva salvato quel ragazzino né aveva fatta di strada… tanta da meritarsi il titolo di vice capitano del suo vascello.

-Dobbiamo affiancare entrambe le navi! La marina non è molto brava nel corpo a corpo o meglio… l’unico davvero bravo è Vale, ma di lui te ne occuperai tu, mentre noi altri ci occuperemo degli equipaggi distribuendoci in maniera equilibrata sulle due navi nemiche!- disse Lok parlando anche ai compagni di ciurma.

-Bel piano Lok…- commentò il più piccolo dei due fratelli Fierce, Dan.

-Davvero?- chiese incredulo il biondo.

-Davvero, comunque… io mi chiedo perché Zhalia sia la persona con la taglia più alta nei sette mari… insomma non abbiamo mai torto un capello a nessuno!- commentò l’altro fratello Fierce.

-In effetti Harrison ha ragione… non abbiamo mai dannato la popolazione! Se non qualche furtarello qua e là!!- disse uno dei membri della ciurma.

Zhalia divenne cupa tornando a pensare al suo passato. Ritornò in se solo quando sentì il primo colpo di cannone lanciato dai nemici.

-Tenetevi pronti uomini!- disse Zhalia incitando i suoi uomini a non abbassare la guardia.

In poco tempo la ciurma della Moon affiancò entrambe le navi mettendosi in mezzo tra l’una e l’altra. La sua ciurma si preparò ad invadere le due barche della marina.

-Zhalia sei sicura di farcela?- chiese Lok prima di lasciare la barca -Sicurissima, vai!- disse la donna estraendo la sua bella spada dalla custodia.Il suo rivale non tardò ad arrivare, pronto con la spada già sguainata verso la seducente avversaria.

-Dante Vale… ma che onore averti qua sul mio veliero!!- disse lei con aria un po’ di sfida ed un po’, anche, maliziosa, accennando un lieve inchino.

L’uomo, si abbattè subito sull’avvenente avversaria. Sembrava quasi che i due stessero danzando.

Una stoccata, una parata ed un affondo e così via. Questa era la loro danza. Colpi su colpi che si succedevano ad una velocità impressionante.

I due si equivalevano anche se, a volte la donna sembrava dare cenni di debolezza.

-Sei in gamba Zhalia Moon!- disse l’ammiraglio una volta che ebbe schiacciato l’avversaria contro il muro e quasi bloccata con il suo possente corpo.

-Mi spiace quasi portarti in città per farti giustiziare!- disse l’uomo sfiorandole la guancia destra con la sua mano.

-Tranquillo Vale… non accadrà… almeno, non oggi!- disse lei tirandogli un calcio all’altezza dello stomaco.

L’uomo s’allontanò velocemente guardandola con aria di sfida –C’è qualcosa in te di strano!- affermò guardando la donna riprendere possesso dell’arma che le era caduta a terra poco prima

-Cosa? L’essere donna e vestire da uomo? L’essere donna e combattere meglio di un uomo?- chiese la piratessa alzando la spada e portandola ad altezza avversaria

-Può essere… e non ho mai detto che questa cosa non mi attragga!- sorrise l’ammiraglio Vale afferrando una cima e battendo ritirata sulla sua nave.

Anche lui non sapeva bene il perché continuava a dare la caccia a quella donna. Lei e la sua ciurma non avevano mai fatto del male a nessuna città eppure Metz era terrorizzato da quell’affascinante piratessa.

-Zhalia tutto bene?- chiese Dan arrivando per primo sul ponte -Certo… Avete per caso dubitato?- chiese lei rimettendo a posto la sua spada e prendendo Gareon su una spalla.

-Capitano!- la chiamò uno dei suoi.

-Si Louis?- chiese lei girandosi verso l’uomo che la aveva chiamata

-Dovremmo fermarci per fare rifornimento di viveri… siamo a secco!- rispose il cuoco di bordo.

-D’accordo, appena calerà il buio attraccheremo in una spiaggetta affianco alla cittadina del nostro caro amico Vale, domani mattina ognuno andrà a svolgere le proprie mansioni!- disse la donna sapendo bene che scendere dalla nave, per lei, voleva dire rimettersi quei fastidiosissimi abitoni che portano sempre le donne accompagnati da quegli odiosi bustini e quelle scarpe con il tacco.

Il resto della giornata passò abbastanza in fretta fino a quando, al tramonto, gli uomini della ciurma non attraccarono vicino alla cittadina.

-Perfetto domani si esce…- disse Dan

-Fermi tutti!! Organizziamoci già… Voi andrete a comprare ciò che vi serve per la nave e per il cibo, io e Lok andremo in perlustrazione mentre Dan ed Harrison staranno di guardia!- disse Zhalia indicando, prima il timoniere, il carpentiere, il cuoco, il medico e lo spadaccino, poi il suo caro Lok ed infine i due fratelli Fierce.

-Va bene… -risposero tutti in coro chi più chi meno felice.

Ma da quando, due mesi prima, Dan e Harrison s’erano fatti catturare della marina e, se non fosse stato per lei e Lok, anche giustiziare, Zhalia preferiva lasciarli a guardia della nave, almeno non avrebbero corso altri pericoli.



ECCOMI QUAAAA:)
Sinceramente non so nemmeno io cosa pensare di quello che è uscito xD Sono abbastanza convinta che possa funzionare come cosa (anche perché più in là ci sono dei colpi di scena realmente wow!! ma non svelo nulla!)
Spero vi sia piaciuto e spero vogliate lasciare un commentino ;) Kiss Kiss
Mixi_
 

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Capitolo 2
*** Capitolo secondo ***


CAPITOLO SECONDO
 


La notte passò in tranquillità tra le ronde di un pirata e l’altro che si succedevano per il turno di guardia.

L’indomani mattina giunse in fretta, svegliando i membri della ciurma con il leggero chiarore delle luci dell’alba e la fresca brezza che entrava dalle finestra lasciate semi aperte.

Presto tutti erano pronti sul ponte principale per scendere a terra, tutti pronti ad aspettare una sola persona -Ma dov’è il comandante?- chiese dopo mezz’ora d’attesa il carpentiere, Pitrovic.

-Mi sa che ha dei problemi come al solito con il vestito… vado io!- disse Lok attraversando il ponte verso la sua cara
“sorellona” Zhalia immaginandosela già a litigare con il bustino o con la gonna.

Il ragazzo bussò alla porta di legno massiccio e dopo aver sentito la donna dire –avanti- entrò e, proprio come aveva immaginato prima, la donna aveva qualche problema con il corpetto dell’abito.

-Insomma, affronti mille nemici e ti fai battere da un abito?- chiese scherzosamente il biondo avvicinandosi alla donna.

-Sta’ zitto e vieni a darmi una mano, per favore!- disse lei mollando i gancetti sul retro arrendendosi all’idea di poter sembrare una donna per bene di città invece che una piratessa.

-Zhalia, Zhalia, Zhalia… sei la persona più temuta al mondo eppure ti fai mettere i piedi in testa da un abito femminile ah ah ah!- continuò a ridere di gusto Lok prendendo i gancetti del corpetto ed iniziando a stringere…
Una volta finita quella tortura i due uscirono dalla camera arrivando sul ponte.

-Pronti a separarci!- disse Zhalia iniziando a scendere la passerella della nave.

Lei e Lok si sarebbero, come tutte le volte, immedesimati in una coppia di fratelli ricchi che curiosano per i bar… peccato che entrambi erano sempre ben muniti di armi nascoste o dentro gli stivali di lui o sotto l’ampia gonna di lei.

-Da che parte andiamo sorellona!- disse ridacchiando Lok
-Su di la, vediamo che troviamo!- rispose Zhalia. Non si assomigliavano niente così, se qualcuno chiedeva lei era la figlia del fratello morto del padre di Lok che la aveva cresciuta come una figlia.

Quando la ciurma fu lontana abbastanza, una figura ne approfittò per imbarcarsi clandestinamente senza farsi beccare dalla “guardia” di Dan ed Harrison che giocavano a carte.

Il resto dell’equipaggio iniziò a fare compere, senza mancare a rubacchiare qualche piccola cosetta, come al solito nessuno se ne accorgeva.

Intanto Lok e Zhalia si erano fermati in una taverna a causa del dolore ai piedi della ragazza.

I due ordinarono da bere e, appena il cameriere si fu allontanato dal tavolo, iniziarono a parlare sul da farsi.

Quella città non era per niente interessante, sembrava quasi monotona, il loro “caro amico” Dante Vale non aveva lasciato nulla per loro, neanche una guardia con la quale passare un pochino il tempo, giusto per abbattere la noia…

Poco dopo l’arrivo del loro ordine al tavolo la porta del locale s’aprì di colpo e Lok, vedendo chi stava entrando, disse a Zhalia di guardarlo e non guardare da nessun’altra parte.

-Signori… è appena scomparsa da palazzo la contessina Casterwille… per chi la trova ci sarà una ricompensa!- disse un uomo entrando.

L’uomo non era niente di meno che l’ammiraglio Dante Vale nella sua più elegante uniforme da palazzo.

-Zhalia… assecondami, quando si gira baciami!-  disse Lok guardandola seriamente negli occhi.

-Ma Lok tu…- Zhalia non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò il biondo addosso a baciarla.

L’ammiraglio passò davanti a loro pensando che quella coppia dai capelli biondi e capelli corvini erano familiari ma, non ci fece troppo caso, spostò lo sguardo e decise di uscire.

-Se ne è andato!- tirò un sospiro di sollievo Lok. –Non farlo mai più!- disse Zhalia trattenendosi dal mollargli uno schiaffone…

-Hai sentito Sophie Casterwille è sparita!- disse Lok immaginandosi la ragazza dai capelli rossi chiari.

-Non sono affari nostri!- disse Zhalia scocciata, e con altro per la testa, iniziando ad alzarsi.

-Ma se la trovassimo noi… immagini quanti soldi ci darebbero e magari non saremmo più ricercati!- concluse Lok
-O semplicemente ci accuserebbero di avere sequestrato la ragazza… Lok è troppo pericoloso… torniamo alla nave e cerchiamo di stare alla larga dai problemi!- concluse Zhalia lasciando dei soldi sul tavolo di legno ed andandosene.

I due si allontanarono per tornare alla nave dove, oltre a Dan ed Harrison ad aspettarli c’era già la ciurma al completo.

-Capitano possiamo partire?- chiese lo spadaccino ottenendo il consenso del capitano.

Il timoniere raggiunse la postazione e, con un paio di manovre, iniziò ad allontanarsi da riva.

Una volta lontani da riva il medico richiamò l’attenzione del suo capitano che stava coccolando il suo piccolo Gareon raccontando al suo animaletto tutto ciò che le passava per la mente in quei giorni.

Era confusa, aveva in mente pensieri che non doveva avere.

-Capitano, credo che lei abbia lasciato uno dei suoi vestiti sul ponte!- detto questo alzò un vestito, di seta pregiata rosa, con una mano mentre, con l’altra alzò un corpetto di ed una giarrettiera del medesimo colore dell’abito.

Inizialmente Zhalia divenne rossa per la vergogna ma poi, avvicinandosi agli indumenti disse –Non sono miei… non ho capi così preziosi, di questo genere!-

-Ma… Ma Zhalia è impossibile non è di nessuno di noi!- disse Harrison immaginandosi Lok indossare uno di quelli.

-Me lo auguro!!- sospirò Zhalia per poi dire –Dev’esserci un’ intrusa a bordo. Uomini setacciate la nave, cerchiamo di trovarla il prima possibile- disse per poi dirigersi verso la sua cabina lasciando che i suoi uomini si dividessero l’ispezione della nave.

“Tanto prima o poi verrà fuori, almeno che non voglia morire di fame o di sete!” penso Zhalia rimettendosi i suoi cari abiti.

Nel frattempo, in città un uomo era andato a palazzo per parlare a Dante Vale riguardo la questione Casterwille.

-Se non vi dispiace avrei cose urgenti da sbrigare…, quindi se non sa nulla di mia cugina Sophie è pregato di tornare un’altra volta!- disse l’uomo
-So dove si trova vostra cugina… Glielo dirò in cambio di ricompensa!- disse l’uomo con un accento russo molto marcato, anche se la lingua del posto la parlava abbastanza fluidamente.

-Quanto volete?- chiese Dante pronto a dare lui dei soldi. Tanti soldi. Quanti soldi voleva pur di rivedere la sua amata cuginetta. Non si sarebbe mai perdonato se le fosse accaduto qualcosa.

-Non quanto… Cosa…- disse l’uomo incappucciato alzando leggermente il capo.

-Ditemi su, che cosa volete? Un cavallo? Una carrozza? Una donna? Posso darvi tutto ciò che volete!- rispose il rosso con voce alta.

-Un alloggio a castello, essere vostro consigliere, sapete sono un uomo molto colto!- disse per poi presentarsi –Mi chiamo Rasimov-

-Perché dovrei fidarmi di voi?- chiese Dante un po’ titubante cercando di squadrare l’uomo.
-Perché oltre a sapere dove essere vostra cugina, sono come ho già detto un uomo molto colto sono il vice capo-famiglia della famiglia di Spirale, molto potente… potremmo essere utili unendo le forze e rendendo regno più forte!- raccontò il russo

-Va bene Rasimov, hai la mia parola, avrai ciò che vuoi al mio ritorno… dov’è mia cugina?- chiese Dante stringendo la mano all’uomo

-La ho vista salire sulla barca della famosa e pericolosa piratessa Moon… se non sbaglio era accompagnata da ragazzo
biondo! E dalla Moon stessa-

-Devo trovarla… Se gli fosse successo qualche cosa io… non potrei mai perdonarmelo!- disse Dante uscendo dalla stanza per preparare un’imbarcazione.

Ormai era tardi per partire… lo avrebbe fatto l’indomani mattina all’alba!

“Presto regno di Casterwille sarà in mio potere!!” pensò Rasimov. L’importante fino alla partenza di Vale era essere il più gentile e disponibile possibile, lo aveva già fatto in precedenza con un certo Simon Joudò e lo aveva fregato alla grande.
Poteva farcela una seconda volta, una volta che Dante sarebbe partito il castello sarebbe stato nelle sue mani e avrebbe potuto fare quello che voleva.

Usare la sua vecchia conoscenza Moon era utile anche perché finalmente avrebbe visto lei e quel moccioso del piccolo Lumbert alla forca e la cosa lo elettrizzava parecchio.


Eccomiiii :D
Allora che ne pensate? Sappiate che nulla è ancora incominciato ;)
Il bello deve ancora venire!! Ringrazio tutti quelli che mi leggono ma soprattutto quelli che recensiscono (spero che continuino a farlo :* ) A Prestissimooooo :D
Kiss Kiss
La vostra Mixi_
 

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Capitolo 3
*** Capitolo terzo ***


CAPITOLO TERZO

 

Dan bussò alla porta e senza aspettare la risposta dall’altra parte aprì la porta dicendo –Zhalia se vuoi uscire abbiamo trovato l’intruso! Anzi l’intrusa!-.

Zhalia non tardò ad abbandonare il quotidiano che stava leggendo per uscire dalla sua cabina per andare a vedere chi fosse quando Lok le disse –Visto che era meglio se la avessimo cercata?- La donna non riusciva a capire ciò che il biondo stesse dicendo, fino a quando non vide chi si trovava per terra in ginocchio con i SUOI abiti!!

-Sophie Casterwille sulla mia amata perla nera… Che onore!- disse la più grande ironicamente accennando ad un inchino referenziale e alzando il cappello in segno di rispetto.

“Gesto al quanto ironico” avrebbe commentato colui che l’aveva cresciuta.

-Chi le ha dato i miei vestiti?- chiese Zhalia con la voce leggermente alterata

-Io… l’ho trovata nella cambusa della nave con indosso solo una tenda, così Zhalia mi sono permesso di prendere dei tuoi abiti!- disse il Lok ancora imbarazzo dalla visione di quella ragazza mezza nuda davanti ai suoi occhi.

-Che facciamo?- chiese il biondo affiancando il capitano.

-Che dobbiamo fare… Dante Vale, in qualche modo sa che è con noi e penserà che l’ abbiamo rapita quindi ci starà cercando…- disse Zhalia sedendosi sul primo scalino che conduceva al timone.

-Ci attaccherà!- disse Harrison squadrando la ragazza ancora a terra.

-Io ho un’idea, convinciamo Vale del fatto che siamo buoni e che sua cugina si è intrufolata!- ipotizzò Dan

-Tu e le tue solite idee stupide sulla pace… quello non ci lascerà finché Zhalia non verrà giustiziata pubblicamente!- rispose Harrison irritato, se c’era una persona a cui teneva particolarmente, oltre che suo fratello, era il suo comandante, per loro, come per Lok, più che un comandante si era dimostrata una sorella maggiore, un esempio, una vera eroina.

-giuro che se riiniziate a litigare sta volta vi do in pasto agli squali!- sentenziò Zhalia facendo zittire i due litiganti che all’unisono dissero –Ha iniziato lui!-

-Vi prego comandante prendetemi con voi nella vostra ciurma, siete l’unica che potreste accettare una donna!- chiese la rossa alzandosi grazie all’aiuto di Lok che in suo aiuto disse –Cosa vuoi fare? Portarla Dante Vale e sperare di non essere arrestata o peggio giustiziata?-

-Potrebbe essere una trappola!- disse lo spadaccino di bordo che guardava in cagnesco la nuova arrivata.

-Logan, sei la persona che si fida di meno degli altri, che hai dubbi su tutti e non so se, stavolta devo darti retta!- disse Zhalia osservando la fanciulla che fissava il terreno.

-L’ultima volta vi ho detto che non ci si poteva fidare di quell’oca Scarlet Byrn, che si era presentata a voi come un’orfana… due giorni dopo rubò, e voi la abbandonaste giù dalla nave in un’isola sperduta!- aggiunse Logan ricordandosi dell’ultima esperienza avuta.

-Cosa dici… Ti fidi?- chiese Lok

-Di lei si… Ho paura per chi c’è dietro… lei è innocua!- concluse lo spadaccino ritirandosi in palestra senza aggiungere niente di più.

-Allora?- chiese Sophie ancora implorante

Zhalia emise un pesante sospiro e poi disse –Va bene, sei accettata nella mia ciurma… Questi sono i patti… Uno impari a combattere, non posso permettermi durante uno scontro di proteggerti… Due devi renderti utile come tutti qui e terzo se ci tradisci per qualche motivo… non so se verrai risparmiata!-

-Oh, Grazie, Grazie infinite, non ve ne pentirete comandante!- disse lei alzandosi e buttandole le braccia al collo stringendola in un abbraccio al quale l’altra rimase colpita.

Ormai l’ora di andare a dormire era arrivata anche sulla nave così che il capitano si ritirò nella sua stanza, così come fecero gli altri componenti che si andarono a sdraiare nelle proprie brande, tutti tranne il vice e la nuova arrivata.

NEL MEZZO DELLA NOTTE

-Ehmm… Tu sei il vice?- chiese Sophie in piena notte avvicinandosi ad una figura in piedi a poppa della nave.

-Si, piacere, Lok Lambert…- rispose il biondo voltandosi verso di lei

-Grazie per avermi aiutata a rimanere nella ciurma oggi… il comandate è severo!- disse lei

-Sembra, alla fine, quando ci hai preso confidenza è una brava persona!- rispose lui facendole cenno di seguirlo.

Lei lo fece e, camminando in silenzio dietro di lui s’arrampicò sulla scaletta di legno attaccata all’albero maestro della nave per raggiungere la coffa (*).

Lok aiutò la nuova a salirci in cima per poi farla sedere affianco a lui coprendo entrambi con una coperta.

-Wow, da qua è bellissimo!- disse lei guardando quello spettacolo che si prostrava ai suoi piedi.

Il mare piatto, di un blu scuro che si confondeva con il cielo stellato ed una luna piena enorme che si rifletteva in tutta la sua bellezza nel mare.

-è il mio nascondigli segreto!- disse lui soffocando una risata.

-Posso chiedervi una cosa vice?- chiese lei

-Ti prego, non darmi del voi e chiamami pure Lok!- rispose lui sorridendogli a trentadue denti.

-Sembra che, in generale, su questa ciurma siate tutti molto legati ma ho notato che lo siete particolarmente tu, il capitano ed i due fratelli!- rispose Sophie

-Intendi io, Zhalia, Dan ed Harrison?- chiese Lok ottenendo un cenno con la testa da parte della nobil ragazza.

-Beh, in effetti è vero… noi siamo molto legati, devi sapere che Zhalia non ha avuto una vita facile!- iniziò il biondo

-Mi spiace…- provò a dire la rossa per lasciar andare avanti l’altro che continuò dicendo

-Non posso raccontarti tutto sul capitano, quello lo farà lei quando otterrà la piena fiducia in te… comunque, lei aveva appena compiuto diciotto anni quando riuscì a scappare…-

-Scappare? Da cosa?- chiese Sophie interrompendo Lok

-Da un uomo, non posso rivelarti molto di più… io avevo appena otto anni. Ero in viaggio con i miei genitori e la mia sorellina in carovana quando fummo attaccati da dei briganti che uccisero tutti, pensando di aver ucciso anche me!-

-è terribile!- disse lei capendo cosa volesse dire perdere i genitori, visto che anche lei li aveva persi.

-La mattina dopo, Zhalia raggiunse la carovana e io, vedendola mi nascosi dietro un tronco, pensavo fosse cattiva ma non lo era. Avevo una ferita nella gamba destra che, sanguinava talmente tanto che rischiavo di morire dissanguato, così decisi di provare a fidarmi di lei!-

-Cosa ti fece?-  chiese lei sempre più curiosa

-Si strappò un pezzo del vestito usandolo come benda per fermare l’emorragia!-

-Che brava!- disse Sophie che non avrebbe mai immaginato che quella donna fosse così brava.

-Si, lo è stata!- disse Lok guardando il cielo

-Poi? Che successe?- chiese curiosa la ragazza

-Successe che io le raccontai che era accaduto… Chi mi avevano aggredito erano le stesse persone dalla quale Zhalia cercava di scappare… Decise perciò di aiutarmi, con una manciata di buona volontà scavammo tre buchi e ci seppellimmo la mia famiglia con tanto di lapide con scritti i nomi. Sai andiamo a trovare quel posto una volta ogni due anni, ovvero ogni volta che finiamo un giro completo del globo!- disse Lok malinconico

-Aww… e quindi che cosa decideste di fare a quel punto? Insomma una ragazza giovane con un bambino nella foresta…- disse Sophie

-Ci trasferimmo in città… il sogno di Zhalia era solcare il mare ma, non avevamo soldi per prendere una nave così per crescermi lei si dovette vendere parecchie sere!- ricordò il ragazzo con voce cupa.

-Quanto tempo durò questa cosa?- chiese la rossa immaginando tutti gli enormi sacrifici che il capitano aveva compiuto per mantenere, sfamare se stessa e quel bambino che fino a poco prima era uno completo sconosciuto.

-Due anni, sino a quando un giorno un ragazzino di tre anni più grande di me non bussò alla porta dicendo che era disperato, suo fratello di un anno più piccolo di me aveva la febbre alta e che non si potevano permettere i soldi per un medico perché orfani, l’unica cosa che avevano era una nave e che erano disposti a regalarla in cambio di cure e attenzione-

-Harrison e Dan? La perla nera?- chiese la rossa

-Non esattamente… si i ragazzini erano Dan ed Harrison ma, la barca non era la perla nera, si chiamava il Corvo rosso!- specificò il pirata.

-E questa…?- chiese la nobil ragazza alzando lo sguardo sulle vele triangolari di colore nero che tanto incutono paura alla popolazione.

Quelle vele tanto nere da confondersi con il colore nero del cielo notturno.

-Adesso ci arrivo… Zhalia offrì il suo letto al bambino malato curandolo e, quando esso si rimise del tutto il più grande dei due ci regalò la sua barca. Era piccola  ma andava più che bene per noi quattro, si perché Zhalia salvò i due fratelli dalla strada!- disse Lok

-Una santa!- gli fece l’occhiolino Sophie

-Ah ah ah ah beh più o meno, sai il quinto membro fu Logan, lo spadaccino. Inizialmente era un nostro nemico ma, un anno dopo arrivammo ad un compromesso se Zhalia lo avesse battuto lui si sarebbe unito a noi… e più o meno è diventato come un padre!- disse Lok

-Wow… ed il cuoco e gli altri?- chiese curiosa la ragazza

-Il cuoco si imbucò nella nave, proprio come hai fatto tu oggi, ma dopo aver preparato il suo piatto speciale… beh conquistò tutti! Gli altri beh si arruolarono, essere i primi nella ciurma di una donna e tre ragazzini non è da poco, l’unico che non si arruolò è Pitrovic, il nostro carpentiere che, ci ha costruito l’attuale perla nera, anche se, in precedenza cercò d’ammazzare Zhalia e Dan!- rise di gusto  Lok

-Di ammazzarli?- si spaventò la Casterwille

-Si, però poi ci ripensò e si affezionò a noi!- concluse Lok

-Beh, posso dire che sto meglio sapendo che cosa avete passato- sentenziò Sophie alzandosi

-Dove vai?- chiese Lok

-A dormire!- rispose lei iniziando a scendere le scale e aspettando giù l’arrivo del vice della nave.

-Sophie… io ho un letto ed un divano in camera mia… se vuoi puoi dormire nel letto ed io nel divano!-  disse Lok

-Davvero? Posso?- chiese Sophie incredula

-Si certo, ti va?- gli chiese lui

-Volentieri… andiamo?- I due si diressero nella camera del biondo e sistemandosi si addormentarono in breve, anzi brevissimo tempo!

La mattina dopo, al sorgere del sole l’ammiraglio Vale e l’ammiraglio Montehu salparono per cercare la giovane Sophie, lasciando la città in mano a Rasimov, il nuovo consigliere.

-Dobbiamo trovare Sophie!- disse Dante salendo sulla sua nave.

-Lo faremo, vedrai!- rispose Montehu iniziando a dare gli ordini per salpare alla sua ciurma.

Intanto un po’ più lontani da lì.

Toc-Toc

-Mhmm avanti!- bottò il comandante ancora appollaiata sotto le coperte.

-Zhalia!- disse Lok entrando nella stanza buia

-Mhmm?!- bottò di nuovo la ragazza girandosi dall’altra parte del letto.

-Dai che è l’ora di svegliarsi!- insisti Lok aprendo le spesse tende di velluto color porpora ottenendo da parte di Zhalia un lamento ancora più alto e le coperte sopra la testa.

-Lok…!- mugugno

-Mica vorrai dormire tutto il giorno!- disse lui sedendosi sul suo letto per poi dire –Hai dormito poco? Ancora incubi?-

-Si, lo sai li ho sempre avuti e sempre li avrò!- disse lei alzandosi e mostrando le occhiaie.

-Dai vestiti che Sophie vuole imparare!- disse lui passandole l’asciugamano per la toeletta.

In breve tempo Zhalia fu pronta sul ponte –Sophie fammi vedere che sai fare!- disse Zhalia pronta a difendersi.

Sophie non si fece attendere oltre ed attaccò il suo nuovo capitano.

La nuova arrivata era ben più forte di quanto non si aspettasse Zhalia, doveva aver appreso qualche cosa dal suo affascinante cugino.

-Devo dire Sophie che sei più abile di quello che pensavo!- ammise Zhalia allontanandosi, segno che per lei era abbastanza contenta del risultato del suo ‘test’.

-è pronto!!- chiamo Louis, il cuoco di ciurma radunando tutti in cucina.

-Wow, alla faccia della cucina… Sei bravissimo, neanche il cuoco a palazzo è così bravo!- disse Sophie assaggiando la prima pietanza.

-Ti ringrazio Sophie!- la ringraziò il cuoco che prese (finalmente) posto lasciando stare un po’ di pentole per il momento.

Il pranzo fu, come al solito, molto chiassoso con due membri della ciurma, il carpentiere ed il medico, che si litigavano per la porzione extra anche se alla fine era sempre Harrison ad aggiudicarsela… Infondo tra i due litiganti il terzo mangia!!

Intanto poco lontano da lì.

-Ammiraglio?- chiamò uno degli uomini

-Si Tersly?- chiese Montehu attendendo notizie, possibilmente buone notizie.

-Dovrebbe avvisare l’ammiraglio Vale e dirgli che secondo i mei calcoli la nave della Moon non dovrebbe essere tanto distante da qui!- disse il ragazzo.

Era strano definire Tersly un marine, infondo era un ragazzino mingherlino con gli occhiali tondi sempre sul naso ma, era utile per calcolare posizioni, venti, etc…

-Perfetto lo avviso subito grazie Tersly!- disse Montehu dando un paio di pacche sulle spalle al sottoposto.

-Allora io vado…- si congedò il rosso scendendo giù dal ponte.

L’ammiraglio lo seguì per un pezzo, scendendo nella sua cabina e prendendo un oggetto in mano.

Se non fosse stato fine 1700, inizio 1800 si poteva confondere per un computer.

Lo aprì e disse “Dante Vale” . In breve tempo dall’altra parte rispose il rosso che disse

-Novità?-

-Si, e piuttosto interessanti…- rispose Montheu continuando a dire –Secondo i calcoli di Tersly dovremmo essere vicini alla nave della Moon!-

-Ottimo, stai attento ad usare sti… come li ha chiamati Metz più?- rispose Dante

-Olotomo, se non sbaglio lo ha chiamato così, li hanno inventati da poco, ma non è una cosa fortissima… vabbè ci sentiamo per altre novità d’accordo?- disse Montheu

-Perfetto… allora a dopo. Passo e chiudo!- rispose l’altro chiudendo la chiamata.

Fino a metà pomeriggio tutto andò avanti normalmente, quasi noiosamente quando un uomo in cima alla coffa della nave dell’ammiraglio Vale urlò –Nave in vista!!-

-Che nave? Sii più preciso!- Urlò dal basso Dante che per risposta ebbe –La Perla Nera!-

Non più tardi anche la Perla Nera vide le due navi della marina in avvicinamento. Lo scontro avrebbe avuto presto luogo.

Poco dopo a bordo della temuta nave di pirati.

-Preparatevi allo scontro!- urlò Zhalia prendendo Gareon dalla sua spalla e rimettendolo nella sua gabbia.

-Hai qualche idea?- chiese avvicinandosi a Lok che scosse la testa dicendo –Ci sto pensando… Stavolta saranno più agguerriti, più preparati e di sicuro più motivati, sarà più difficile del solito!-

-Hai ragione, credono che mi abbiate rapita!- disse Sophie comparendo alle loro spalle

-E perché non fargli credere che non ci sei?- chiese Harrison alle sue spalle

-Perché non vi crederanno mai… Se sono arrivati sin qua vuol dire che sono certi che io sono con voi, non avrebbero fatto tutta questa strada se non fossero stati sicuri!- rispose Sophie

-E se provassimo a parlarci?- chiese Dan appoggiato a Lok

-Sarebbe un buco nell’acqua!- disse Zhalia seguita da Sophie che aggiunse –Mio cugino attaccherà e si scaglierà subito su Zhalia. Non penserebbero subito a me!-

-Quindi l’unica soluzione che abbiamo è combatterli?- chiese Logan, lo spadaccino che era rimasto in ascolto, come tutta la ciurma, per tutto il discorso.

-Mi sa di si….- sospirò Sophie.
Zhalia scese due gradini per arrivare allo stesso livello della sua ciurma, sguainò la spada e puntandola in aria disse

-Siete pronti a combattere?-

Un urlo si levò dai componenti seguito a ruota da Lok, Dan, Harrison e Sophie.

In breve tempo le due navi della Marina affiancarono la maestosa Parla Nera, quel vascello che faceva sognare e tremare tutti gli uomini, ed i suoi marinai la invasero.

Come previsto nessuno si curò di Sophie che si era riparata affianco al timone e se la vedeva con qualche marinaio che non la aveva riconosciuta.

Dan ed Harrison affiancavano il resto della ciurma mentre, Lok se la vedeva con Montheu e Zhalia se la vedeva con Dante.

-Dov’è mia cugina?- chiese Dante tirando una stoccata contro l’avversaria che parò abilmente la parò.

-è sulla nave, si è imboscata lei, di sua volontà!- rispose Zhalia mancando per un pelo la gamba del suo bersaglio.

-Non ci credo, Sophie non si unirebbe mai a dei pirati!- controbatté Dante arrabbiato.

Zhalia fece un salto andando a finire sul primo gradino della scalinata di legno scuro che portava al ponte di comando dove Sophie, aveva agilmente lanciato in mare un uomo.

In breve tempo Dante e Zhalia spostarono lì il combattimento e quando l’uomo vide la cugina vestita da uomo, spinse Zhalia lontano da sé facendola quasi cadere a terra dalla forza esercita e, s’avvicinò alla cugina

-Sophie ti ho trovato stai bene? Non ti hanno fatto male vero? Questa gente è cattiva!- disse lui

-No, non è vero Dante tu la consideri cattiva…. Io mi sono nascosta qua a bordo e nonostante tutto Zhalia e gli altri mi hanno accolta!- rispose Sophie indietreggiando

-Non è possibile, il nuovo consigliere, Rasimov mi ha detto che ti hanno rapita!- rispose Dante.

-Rasimov?- chiese una voce femminile, non Sophie ma, Zhalia che era stata “esclusa” da quella riunione di famiglia.

-NON VI DOVETE FIDARE!!!- urlò dal basso Lok che, come gli altri sentiva tutto e avevano smesso di lottare

-E perché? Che ne sai?- sbraitò Dante

-Se io sono qui, con un’enorme taglia sulla testa è tutta colpa di quell’uomo!- disse Zhalia avvicinandosi a Dante e porgendoli le mani

-Catturami, legami pure le mani, portami a palazzo giustiziami, se vuoi, ma prima fammi mettere le mani su quel mostro!- la voce della donna era colma d’ira, pronta ad esplodere di rabbia.

-ZHALIA!!- urlarono Lok, Dan ed Harrison

-CAPITANO!!- urlarono nello stesso tempo gli altri membri del suo equipaggio

-N-Non puoi farlo davvero!- balbettò Sophie parandosi tra lei e Dante.

-Sophie, ho una missione nella mia vita, quell’uomo ha fatto soffrire fin troppo me e Lok… la pagherà con la vita!- rispose Zhalia spostando la giovane

-Allora voglio essere giustiziato anche io!- disse Lok raggiungendola e mettendosi alla sua destra

-Ed anche noi!- dissero in coro i due fratelli Fierce parandosi alla sinistra del capitano

-Io pure, in fondo sono una piratessa pure io adesso!- disse Sophie mettendosi affianco a Lok

-Io parlo a nome di tutta la ciurma, è stato un onore essere la ciurma della Moon è per questo che se lei morirà… Noi lo faremo con lei!- disse Logan mettendosi affianco ai due fratelli ed in breve fu raggiunto da tutta la ciurma, compreso dal carpentiere che, aveva cercato di uccidere lui stesso Zhalia e Dan poco tempo prima.

-Sophie anche tu? Allora non mi lasciate altra scelta…- disse Dante abbassando il capo.

Tutti pensarono il peggio e Montehu era pronto ad intervenire, se qualche cosa fosse andato storto.

-…Non volevo arrivare a ciò!- disse Dante sguainando, di nuovo, la sua spada e puntandola al cuore di Zhalia.

Lok ed Harrison erano pronti a buttarsi per prendere loro la spada al posto della fanciulla ma, contro ogni aspettativa, Dante buttò a terra la spada e disse –Se promette che mia cugina tornerà a palazzo con me sono pronto ad indicarvi la strada per il nascondiglio di Rasimov!- disse Dante porgendo la mano verso la piratessa.

-Ci sto, riavrete vostra cugina, noi uccideremo Rasimov e poi… nemici come prima!- disse Zhalia sigillando con la sua mano quel patto.

-Vostra cugina tornerà nel vostro palazzo quando uno di noi ammazzerà Rasimov!- disse Lok stringendo la mano di Sophie la quale, non voleva assolutamente lasciare la nave.

-Noi partiremo da qui ora, non partite prima di due ore o sospetteranno qualche cosa!- disse Montehu che, finalmente, aveva raggiunto Dante

-Va bene, ma se posso sapere perché volete che noi uccidiamo Rasimov?- chiese curiosa Zhalia

-Perché ha preteso un posto come consigliere e mi ha dato informazioni sbagliate su mia cugina… Ho capito venendo in qua che lei e il suo vice non potevate averla rapita… voi eravate sull’isola in quella baracca… Quando vi ho visto vi stavate baciando!- disse Dante

-TU BACIAVI ZHALIA??- chiese irritata Sophie lasciando di scatto la mano del biondo

-Capiscimi, era solo una copertura! Non volevo che tuo cugino m’ammazzasse- cercò di scusarsi Lok

-Copertura? E allora perché non me l’hai detto?- chiese ancora più irritata Sophie allontanandosi

-Adesso ti devo anche far rapporto di chi bacio e chi non bacio? Vuoi sapere se ho baciato Gareon? Ed dai Sophie in fondo neanche siamo fidanzati!- rispose Lok cercando di calmarla ottenendo l’effetto opposto

-Forse non avrei dovuto parlarne!- sbiascicò Dante

-Forse…- gli fece coro Zhalia guardandolo negli occhi. Per un attimo la ragazza si perse in quegli occhi che più volte aveva visto tra una stoccata e l’altra.

Questa volte gli occhi dell’ammiraglio erano diversi, pensava fossero addirittura più belli di prima.

-Uomini si ritorna in città!- annunciò Montheu guidando i suoi uomini sul suo vascello, quello di sinistra.

-Ci rivedremo presto… Sophie… Portali dove sai tu quando arrivate!- disse Dante guidando i suoi uomini sul suo vascello che, era quello di destra.

Prima di abbandonare La Perla Nera l’uomo strinse la mano della donna che comandava la nave e le disse –Vi aspetto sulla mia isola, allora!-

-Non mancherò!- rispose sicura Zhalia senza smettere di fissare l’uomo che la scrutava come se potesse vederle sotto i vestiti.

Le due imbarcazioni della marina si “incamminarono” verso destinazione seguite, a due ore di distanza dalla Perla Nera che, arrivato in città trovò posto da nascondersi nel rifugio dove si erano nascosti l’ultima volta.

 

 

(*) La coffa è quel luogo di vedetta situata nel punto più alto della nave, solitamente sull’albero maggiore, chiamato albero maestro.

 

ECCOMIII :D
Che dire, mi scuso con chi già sperava in scene arg…;) ma non preoccupatevi perché arriveranno anche quelle (prima o poi xD) Spero di non avervi deluso troppo :D

Ringrazio ancora chi mi recensisce, chi ha messo le storie tra le seguite, preferite. Ringrazio anche chi legge in silenzio :*

Kiss Kiss Mixi_

 

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Capitolo 4
*** Capitolo quarto ***


Capitolo quinto


-Avete fatto pace tu e Lok?- chiese Dan a Sophie che si risistemava il suo abito rosa scuro bello pomposo.


-No, deve chiedermi lui scusa!- protestò la ragazza sistemando un merletto messo male.

-Io ancora non capisco perché te la sei presa tanto…- disse Harrison spuntando alle spalle dei due
-Già ora che mi ci fai pensare… perché te la sei presa tanto? Mica deve dirti tutte le cose che fa… mica siete sposati- ripeté con un briciolo di ironia Dan.

-Perché pensavo si fidasse di me, mi volesse dire tutto e invece…- sospirò Sophie.

-Si scende!- li distrasse una voce, era Zhalia che era appena uscita dalla sua cabina con in dosso un abito simile a quello di Sophie ma, color verde smeraldo.

Tutti si erano più o meno travestiti con barbe o parrucche finte e con abiti decisamente più…più… beh diciamo meno riconoscibili.

-Sophie tieni queste due!- disse Zhalia  passando a Sophie un coltello ed una pistola.

-Ma dove le metto?- chiese Sophie.

-Dove le metto io, rispose Zhalia alzando leggermente la gonna per far vedere che, attaccato a due giarrettiere di raso c’erano due pistole, un coltello ed una spada.

-Il vestito è abbastanza lungo che ricopre tutto e, quando cammini nulla di ciò da fastidio!- rispose Zhalia rimettendosi a posto la gonna e scendendo per prima per poi fermarsi e dire

-Dan, Harrison, Lok, Sophie, Logan (lo spadaccino)  e Arnold (il cecchino) verranno come me al castello, voi altri rimarrete qui, se non siamo di ritorno entro due giorni salpate senza di noi… Lascio a te, Louis (il cuoco) il comando fino al mio ritorno!- disse Zhalia rimettendosi in cammino.

-Seguitemi!- disse Sophie affiancando Zhalia e guidandola nei boschi della sua città.

In breve tempo arrivarono alle porte del castello.

-C’è qualche cosa che non va oggi!- disse Sophie guardando la strada –Perché?- chiese Arnold

-C’è troppa poca gente… ma magari è perché è nuvoloso!- disse Sophie osservando il tempo che non prometteva nulla di buono.

-Mostraci il punto dove entrare!- disse Zhalia ascoltando ben poco di quello che aveva detto l’altra.

-Seguitemi!- disse ancora Sophie per uscire in strada e bloccandosi di fronte ad un cartello.

-Che succede?- chiese impaziente Zhalia guardando la ragazza.

-Il… il cartello dice “Domani alle 5.00 del mattino nella grande piazza verranno giustiziati Dante Vale e tutti i suoi servitori, aiutanti e fedeli…”- lesse Sophie per poi leggere –è stato firmato da Rasimov!-
-Questa volta me la paga!- disse  Zhalia stringendo i pugni. Quell’uomo le aveva portato via tutto quanto nella sua vita, ma non le avrebbe tolto il suo nemico.

-Dobbiamo muoverci se vogliamo salvarli!- disse Logan poggiando una mano sulla spalla del suo capitano.

I sette si diedero una mossa per entrare nel castello.

Una volta che furono all’ interno decisero che era meglio dividersi –Sophie, tu e Lok cercate qualcuno di cui tu ti possa fidare e fatti spiegare che cosa è successo, Dan ed Harrison, voi andate per quel corridoio lì cercando di non farvi beccare e cercando i detenuti, Logan ed Arnold voi seguite loro due però appena trovate un bivio separatevi io andrò da sola dove, secondo Dante c’è il nascondiglio di Rasimov… Ci si rivede alla nave state attenti!- disse Zhalia iniziando a scendere un grossa scala a chiocciola.

*****

-Hai deciso di tenermi il muso per tutto il giorno?- chiese Lok
-No, ti sbagli, non per tutto il giorno… PER SEMPRE!- calcò le ultime parole Sophie
-Ed dai- protestò Lok per poi esser zittito da Sophie che si sporse da un muro e vide la cuoca parlare con un maggiordomo
-è colpa della signorina se adesso il nostro padrone è imprigionato e non possiamo far niente per salvarlo o giustizieranno anche noi! Se non fosse partita, il signor Vale non l’avrebbe seguita… cosa possiamo fare Ernobia?- disse lui con la voce strozzata dal pianto e dalla disperazione per la situazione in cui si trovavano.

-Già, siamo tornati ai secoli bui… se qualcuno ci aiutasse!- rispose lei sistemandosi la cuffietta  sui capelli raccolti a muccio.

-Beh lo posso fare io!- disse Sophie uscendo da dietro il muro con Lok al suo fianco
-Oh! Signorina Sophie, santo cielo! Entri nella mia stanza o il signor Rasimov la ucciderà!- disse la cuoca agitata iniziando a gesticolare come fanno i contadini ed i paesani nelle loro abitazioni
-Non preoccuparti Ernobia… Spiegatemi piuttosto che cosa è successo!- chiese la Casterwille poggiando le mani sulle spalle della donna che sembro calmarsi un po’

-Quando il signorino Vale partì per venirla a cercarla il signor Rasimov con alcuni servitori che erano già qui al castello come Shauna, Wind, e molti altri prese controllo del palazzo e minacciò tutti noi di morte se avessimo reagito!- iniziò il maggiordomo

-è vero!- confermò la cuoca per poi aggiungere –Quando il signorino Dante ed il signorino Montehu tornarono furono colti di sorpresa ed imprigionati, insieme alle loro flotte-
-è terribile!- disse Sophie coprendosi la faccia con le mani, cercando di trattenere le lacrime.

-Non preoccupatevi, tornate a lavoro ed avvertite gli altri servitori che presto tutto tornerà alla normalità! Noi vi libereremo- disse Lok stringendo le spalle di Sophie che si lasciò abbracciare
I due servitori tornarono a lavoro e quando furono distanti Sophie ammise che la donna era stata per i due cugini come una madre e che Montheu era cresciuto con Dante sin da piccolo, essendo nipote di una delle donne di servizio aveva sempre abitato lì con loro.

*****

-C’è un bivio!- disse Dan notando che era parecchio tempo che la strada non si biforcava, o meglio non si era mai biforcata sino a quel momento.

-Noi andiamo di qua!- disse Arnold indicando la strada a destra
-Va bene allora noi andiamo di qua!- disse Harrison incamminandosi nella biforcazione a sinistra che procedeva con degli scalini in discesa.

*****

-Ormai dovrei esserci!- si disse Zhalia mente percorreva un’ umida scaletta a chiocciola ripidissima.

-Aaaaaaaaah!!!- sentì un urlo raccapricciante venire poco sotto dove si trovava lei in quel momento.

Scese più veloce fino a quando non le si parò davanti una scena a dir poco  raccapricciante.

Dante, appeso al soffitto, legato per le mani da due lunghe catene di ferro, indosso aveva solo i pantaloni della marina bianchi sgualciti fino a metà ginocchio o più sopra, il petto completamente ricoperto di sangue e ormai più pochi stracci di camicia.

Zhalia annusò lo scantinato nella quale si trovava, arieggiava un odore di muffa misto sangue, cercando di avvicinarsi all’uomo che la guardava incapace di dire o fare qualsiasi cosa.

Era stato lui ad urlare anche se, in giro oltre alla piratessa non c’era nessun’altro.

-A…Attenta- riuscì a dire prima che una lancia mancò di un pelo la ragazza la quale, si girò di scatto e si ritrovò Rasimov di fronte a sé.

Erano passati dieci da quando lo aveva visto l’ultima volta. Era invecchiato da morire i capelli, una volta neri iniziavano a prendere un colorito biancastro.

La pelle, grazie a chi sa quale pozione, rimaneva su senza formare rughe per miracolo!!
-Sei brutto come al solito!- lo canzonò Zhalia fissandolo negli occhi.

-Lo prendo per un complimento…!- sogghignò Rasimov avvicinandosi a lei per poi dire
-Se avessi saputo che cosa saresti diventata vent’otto anni fa non avrei permesso a Klaus di portarti a casa… ho dovuto eliminare uno dei miei migliori uomini a causa tua!-

A Zhalia venne il nervoso, quell’uomo stava rievocando il suo passato, i suoi dolore, le sue sofferenze, il suo tradimento.

*****

-Dove stiamo andando?- chiese Lok stanco
-Dobbiamo andare dove Ernobia e Livis (il maggiordomo!) hanno detto che sono Shauna e Wind!- disse Sophie
-Va bene… Va bene! Ma dove saranno?- chiese Lok
-Non lontano da qui!- rispose fermandosi davanti ad una porta di legno indicandola.

Lok capì immediatamente così si preparò ad un attacco.

*****

-Dan eccoli qua!- disse Harrison arrivando per primo nelle prigioni.

-Li abbiamo trovati!! Ehi… Arnold, Logan, che ci fate qua?- chiese Dan affiancando il fratello.

-Sembra proprio che le due strade portassero allo stesso luogo!- disse Logan.

-L…liberateci!- balbettò un marines
-Subito!- disse Dan afferrando un mazzo di chiavi da un soldato messo KO poco prima dai due fratelli.

-Siete feriti?- chiese Arnold
-Un po’!- disse un altro uomo.

La cella fu aperta e Logan disse –Vi porteremo alla nave, il nostro medico si prenderà cura di voi!-
-Chi ci dice che possiamo fidarci… siete pirati!- disse Montheu
-Mentre noi siamo qui ad aiutare voi il nostro vice e la Casterwille stanno cercando di liberare il castello o chissà cos’altro, mentre il nostro capitano rischia la vita per Vale…- disse duro Logan che era pronto a ributtarli tutti in cella.

-Io vado da Dante, nessuno lo mette KO così, se non io!- disse Montheu alzandosi a fatica.

-Vengo pure io!- disse Tersly alzandosi ma, poi ricadendo a causa di una brutta ferita alla gamba.

-No. Tu va con loro e prenditi cura dei miei uomini! Ci vediamo dopo!- disse l’uomo correndo su per le scale

*****

-Libera subito l’ammiraglio Vale o te la vedrai con me!- disse Zhalia mettendosi davanti all’uomo ferito
-Che strana combinazione! Un ammiraglio della marina e una piratessa, per di più la più pericolosa!- sogghignò Rasimov estraendo la spada dalla sua custodia.

Sorprendendo l’avversario la giovane Moon si strappò la gonna all’altezza del ginocchio, si levò i tacchi e prese la spada, lasciando le due
pistole ed il coltello lì dove le aveva messe, al nascosto dall’uomo che aveva davanti.

*****

I componenti della ciurma, esclusi Lok, Sophie e Zhalia, erano quasi giunti alla Perla Nera aiutando a camminare quella ventina di soldati
feriti.

Non appena furono a bordo della nave spiegarono la situazione a coloro che erano rimasti a bordo e senza esitare un secondo il giovane medico si procurò il necessario per medicare quelli che fino a poco tempo prima erano stati i loro nemici giurati.

Iniziò a medicare quelli più gravi, come Tersly che rischiava di perdere una gamba per colpa di una ferita da pistola sulla coscia destra.

*****

Con un calcio ben assestato il giovane Lumbert aprì la porta di legno che portava al gran salone del consiglio nel quale vi si trovavano due alleati di Rasimov, Shauna e Wind.

-Lasciate immediatamente il mio castello! Oppure sarò costretta ad ammazzarvi!- esortò Sophie prendendo in mano la spada che le aveva dato il suo comandante
-Contessina, che bello vedervi sana e salva! Eravamo così in pena per voi…- iniziò Shauna per poi guardare colui che l’aveva accompagnata –Tu! Piccolo moccioso Lumbert! Tu dovresti essere sottoterra assieme alla tua famiglia! Io ti ho visto 10 anni fa… Wind aveva fatto fuori la tua carovana!- sibilò con voce bassa

-Mi spiace per voi, ma sono ancora vivo! Non so invece per quanto tempo ancora possiate dirlo voi!- disse Lok che finalmente aveva trovato
chi aveva ammazzato la sua famiglia
Senza aspettare un minuto di più il biondo si lanciò su Wind che fu pronto a difendersi dagli attacchi del giovane Lumbert.

*****

La piratessa non aveva esitato ad attaccare quell’uomo che le aveva rovinato la vita molti anni prima.

-Il caro Klause sarebbe così orgoglioso della sua bambina…- sibilò il russo per infastidire Zhalia che gli urlò –STAI ZITTO MALEDETTO! TU MORIRAI SOTTO LA MIA SPADA, NON TI RISPARMIERO’ QUESTA VOLTA!- e così si buttò con ferocia sul nemico. Stoccata, affondo, parata. Stoccata, affondo, parata. Per un po’ di tempo la sequenza fu questa fino a quando nello stanzino non fece irruzione un uomo della marina che esclamò

-Dante! Amico mio, come ti ha ridotto quel bastardo!-

Zhalia si distrasse per guardare colui che era entrato nella stanza e fu colpita al fianco e cadde per terra
-Zha..Zhalia!- esclamò Dante Vale che aveva assistito alla scena senza poter fare nulla per aiutare la donna.

-Su, ammiraglio Vale non ti preoccupare! La giovane Moon finirà all’inferno e sarà seguita da te! Almeno passerete l’eternità insieme in qualche girone dell’ade!-

*****

Qualche piano sopra Lok e Sophie erano impegnati in una lotta all’ultimo sangue contro due seguaci di Rasimov.

Sophie se la cavava bene ma, tecnicamente parlando Shauna era molto più brava.

-Sono stufa di giocare contessina!- disse la più grande delle due disarmando la rossa che venne cacciata a terra con un calcio.

Shauna buttò a terra ed estrasse una pistola per poi dire –è giunta la tua ora! Ultimo desiderio?-

Con un movimento fulmineo la giovane Casterwille estrasse da sotto la gonna una pistola e premendo il grilletto disse –Muori!-
La pallottola colpì Shauna dritta in mezzo al petto facendola indietreggiare e poi cadere con un tonfo quasi assordante. Il sangue cominciò ad uscire dal corpo della donna, sempre più velocemente fino a formare un enorme pozza di colore rosso vivo.

Wind si girò in tempo per vedere tutta la scena e correre verso la sorella. Quando fu in grado di constatare che la sorella era morta si alzò e con occhi pieni di ira iniziò a fissare la giovane Casterwille.

Senza pensarci un secondo di più estrasse la spada e si diresse verso la contessina che era a terra.

Prima che il giovane dalla chioma verde potesse fare qualsiasi cosa fu bloccato dal giovane Lumbert che infilzò l’uomo con la sua spada dicendo –Questo è per la mia famiglia!-

Wind cadde a terra inerme affianco al corpo della sorella.

-Sophie… tutto bene?- chiese Lok correndo ad abbracciare la giovane che scoppiò in un pianto.

-va tutto bene Soph, va tutto bene! Ora ti riporto alla Perla!- disse il biondo prendendola in braccio e rimettendosi in piedi


ECCOMIIII :D
Scusate tutti per l'attesa ma sto litigando a morire con il pc :/ credo che abbia 2'000'000'000 di virus che mi danno problemi :/
Comunque che ne dite? Aspetto vostre notizieeee <3 Tantissimo amore
Kiss Kiss
Mixi_

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Capitolo 5
*** Capitolo quinto ***


Capitolo Quinto

 

Mentre il giovane Lumbert lasciava il castello per portare la sua amica sulla nave, nelle sotterranee del castello Rasimov scrutava con attenzione il nuovo entrato nello stanzino.

-Tu… Tu non eri in cella con gli altri? Chi avere fatto uscire?- chiese il russo con ira
-Gli uomini della Moon sono venuti a salvarci, e non solo… stanno distruggendo tutti i tuoi tirapiedi, mettendo a soqquadro il castello! Ribaltano la situazione!- rispose Montheu sguainando la spada e parandosi davanti alla piratessa che si trovava a terra.

Se tecnicamente Zhalia era più brava di Montheu, lui aveva più forza nelle braccia perciò era in grado di fare parate tanto forti da disarmare l’avversario.

-voi difendere la traditrice?- chiese Rasimov alzando la spada verso l’uomo della marina

-t..traditrice?- chiese con voce tremolante il rosso

-Lei era una mia scagnozza! Poi senza potere e senza denaro, decise di andare via e con inganno fare ammazzare Klause, il suo tutore, perché aveva aiutato quella!- disse Rasimov

-Io non volevo il potere, nemmeno i soldi!- disse Zhalia tirandosi su con il busto per poi girarsi verso Dante e dirgli –Rasimov mi vendeva, ha venduto molte volte il mio corpo per arricchirsi sempre di più- una lacrima solitaria solcò il volto di Zhalia  che riprese a parlare

-I miei genitori mi abbandonarono quando avevo poco più di tre anni in una città chiamato Layo… in quei giorni a Layo vi era un uomo, Klause che vedendomi decise di adottarmi- rispose la piratessa alzandosi in piedi

All’altezza del fianco aveva una macchia di sangue dovuta al colpo inferto prima dall’avversario russo.

-Dieci anni fa ho giurato che ti avrei ucciso con le mie mani, che ti avrei fatto soffrire!- riprese a dire la donna alzando la gonna e prendendo una pistola chiedendo all’avversario –Ti ricordi di chi era questa pistola?-

L’uomo sgranò gli occhi –LADRA!-

-Tecnicamente no, non sono una ladra… era la pistola di Klause, mi promise di regalarmela ma tu gliela rubasti per ammazzarlo! Pensa… questa pistola ora ammazzerà te!- rispose Zhalia mirando alla gamba destra di Rasimov e sparando.

Il russo cadde a terra urlando dal dolore. La pallottola era penetrata dentro le carni dell’uomo provocando il sanguinamento di questo.
-Zhalia, non ne vale la pena!- disse Montheu avvicinandosi alla donna e toccandole con delicatezza una spalla per poi dire –Non trovi più divertente vederlo marcire in una prigione?-

-Si, meglio!- rispose la Moon che iniziava a sentirsi debole per il sangue perso.

I due giovani si girarono verso Dante, liberandolo.

-G..Grazie- disse Dante sorridendo ai due una volta che ebbe appoggiato i piedi a terra. Nessuno di loro riusciva a credere che tra nemici si sarebbe arrivati a questi punti.

-Andiamocene! Devo portarvi alla perla nera, dal medico!- disse Montehu reggendo sia Dante sia Zhalia.

I tre iniziarono a dirigersi verso le scale che li avrebbe portati fuori dallo scantinato quando, una voce urlò –Non finirà così!-

Uno sparò riempì la stanza ed una voce urlò –Zhaliaaa!- la giovane donna cadde a terra perdendo i sensi.

Una pallottola l’aveva colpita sulla schiena, a livello lombare, sotto i polmoni.
Dante si girò prendendo la pistola di Montheu, senza pensarci premette il grilletto un paio di volte colpendo Rasimov in diversi punti del torace, facendolo cadere a terra privo di vita.

NELLO STESSO TEMPO SULLA PERLA NERA…

-La contessina era solo stanca- disse il medico al vicecapitano!

-Meno male! Gli altri? Gli uomini di Vale come stanno?- chiese il biondo passando una mano tra i biondi capelli arruffati

-Tutti bene, non erano ferite gravi, se non quella alla gamba del ragazzo mingherlino, ma io sono il migliore! Si riprenderà presto- detto questo il dottore si dileguò nei corridoi della nave, per raggiungere l’infermeria sovrappopolata.

-Louis!- chiamò Lok dal ponte principale

-Dimmi Lok, hai bisogno?- chiese il cuoco uscendo dalla cucina che aveva ingesso proprio sul ponte principale

-Puoi fare il turno di guardia finché non mi lavo?- chiese gentilmente il ragazzo che ebbe una risposta negativa –Chiedi a Dan o a Harrison. Devo finire di preparare il minestrone per tutti i nostri ospiti, mi spiace!- rispose Louis rientrando nella sua amata cucina

Un pesante sospirò uscì dal corpo del giovane Lumbert. Non aveva voglia di cercare i due fratelli che, ogni volta che si trattava di fare un turno di guardia se la davano a gambe.

Lok non ebbe tempo di pensare che iniziò a sentire delle voci famigliari urlare –AIUTOOO!- il giovane si sporse dal parapetto della nave e le sue paure furono confermate.

-Derek! Derek! Abbiamo due feriti… e Zhalia priva di sensi- urlò il biondo precipitandosi giù dalla nave per correre in contro a Montheu che portava il corpo di Zhalia in braccio e Dante mezzo appeso alle sue spalle.

-Porta Zhalia dentro! Immediatamente! Non perdere tempo. Io aiuto l’ammiraglio Vale!- disse Lok prestandosi come appoggio al giovane nobile che si teneva a stento in piedi.

Derek, il medico non aveva perso tempo e già era alle prese con il corpo del suo capitano.

Aveva una profonda ferita sul fianco, non mortale, uno sparo senza uscita sotto i polmoni, mortale.

-Derek cosa posso fare con lui?- chiese Lok facendo sedere Dante sul lettino affianco a Zhalia.

Il medico diede una rapida occhiata al paziente e disse –è troppo sporco di sangue per capire quanto è grave… Inizia a impregnare le garze nel cloro e disinfetta tutto-

Detto ciò il giovane dottore girò il capitano su un fianco, prese un bisturi ed iniziò a praticare un buco sulla pelle da utilizzare come passaggio per estrarre il proiettile.

-Le farà male?- chiese Dante cercando di non strillare per quanto bruciavano le ferite
-Il capitano è una donna forte, né ha passate di tutti i colori. Le farà male ma combatterà e starà bene. Me l’ha promesso!- disse Lok non
permettendo al medico di rispondere.

-Sei molto legato alla Moon?- chiese l’ammiraglio stringendo i denti a causa del dolore.

-è una sorella per me!- rispose il vicecapitano per fermarsi un secondo dal suo lavoro e dire –La prossima ferita è più profonda… Brucerà di più!-

Dante chiuse gli occhi mentre il liquido penetrava all’interno della sua carne. Sembrava lo stesse divorando dentro. Più che bene, l’ammiraglio pensava che questa pratica servisse per ucciderlo del tutto, per dargli la botta finale.

-Con il capitano ho finito!- disse il medico finendo di cucire le due ferite della donna per poi dire –La bendo per tenere le ferite sterili e protette da infezioni. Lok puoi farlo tu per me? Io mi occupo del signor Vale, dovrò ricucirlo per bene!-

Lok annuì e prendendo un la benda iniziò a fasciare delicatamente la fanciulla. Appena ebbe finito le tirò su le lenzuola fino a coprirla così che nessuno potesse vederla nuda.

-Ammiraglio, dovrà rimanere per un po’ sulla perla nera! Da medico proibisco a lei, ed altri suoi marines a scendere. Rischiereste di dissanguarvi!- disse Derek riponendo le garze sul tavolino

-Va bene! Montheu, torna a palazzo con gli uomini che sono in grado di camminare. La città ha bisogno di vedere qualcuno che conosce, ha bisogno di essere rassicurata. Aggiorna il popolo sulla mia condizione e avvia il processo di abolizione delle taglie e pene di morte di tutti questi uomini di mare! Da oggi sono i benvenuti e riconosciuti tutti come eroi!- disse Dante guardando il suo caro amico che non si era allontanato manco un minuto.

-Va bene amico! Tu guarisci.- disse l’omone iniziando a chiamare i suoi soldati scendendo dalla nave.

-è stata una bella cosa quella che avete fatto! Lei ve ne sarà grata fino alla fine- disse Lok indicando la sorella
Il rosso sorrise e nella stanza calò il silenzio che durò poco.

-Devo chiedervi una cosa!- si fece avanti il biondo

-Ditemi.- rispose Dante senza smettere di guardare il corpo di Zhalia che respirava a fatica
-Volevo… io… insomma, si… non so, però volevo chiedervi se… cioè se possibile…-

-Ragazzo, taglia. Non voglio diventare nonno! Sii sicuro di ciò che vuoi oppure nella vita non andrai da nessuna parte!- lo interruppe Dante
-Okay.- disse Lok prendendo un respiro profondo per poi dire tutto d’un fiato –Posso sposare vostra cugina anche se non ho alcun titolo nobiliare?-

Il nobil uomo sorrise e disse –A volte l’importante non è che una donna nobile sia data in sposa ad un uomo di stirpe nobile. Si è nobili sulla terra ma non per forza in cielo, allo stesso modo si è nobile in cielo e non per forza in terra. Tu, Lok sei di sicuro molto nobile in cielo perciò non potrei essere più felice che accettare la tua proposta! Sempre che mia cugina voglia!-

Il giovane pirata non ci credeva era così euforico che avrebbe potuto buttarsi in mare e attraversare tutto il globo.

-Cosa aspetti? Non vai a chiederlo a mia cugina?- chiese Dante dando una pacca sulla spalla al biondo che gli rispose che aveva ragione e che sarebbe corso dalla bellissima Casterwille.

Non appena Lok uscì dalla stanza, l’ammiraglio girò il viso nella direzione di Zhalia.

L’uomo cercò di alzarsi dal lettino ed  a fatica raggiunse il letto della piratessa che era semi cosciente.

-Stai bene?- chiese Dante prendendole la mano. La giovane tentò di mettersi a sedere ma perse nuovamente i sensi.


Eccomiiiii :D
scusatemi tanto per l'assenza ma ho dovuto prepararmi per il mio primo esame parziale e.... speriamo sia andato bene ;)
comunque che ne dite? dal prossimo capitolo, giuro, le cose saranno più interessanti :*
Kiss Kiss
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Capitolo 6
*** Capitolo sesto ***


CAPITOLO SESTO


I giorni avevano preso a scorrere velocemente, tanto che era già passato un mese dalla battaglia e le cose a bordo della perla nera avevano preso un flusso di verso. Una cosa completamente nuova.

Lok aveva chiesto la mano di Sophie la quale, aveva risposto subito di si, decidendo di trasferirsi a bordo del vascello e diventare una donna di mare.

I due fratelli Fierce avevano deciso di scendere dalla nave per esplorare le antiche rovine dell’isola; andare a far visita all’antica rovina del Dio Cherit era sempre stato qualcosa che avevano sognato.

Si diceva che questo Dio avesse il potere di farti riconciliare con qualcuno di importante… perché non provare?

Dante era stato “dimesso” dal medico di bordo, era tornato a palazzo a governare il suo popolo ma, trovava sempre un momento per scendere fino al porto per andare a far visita a Zhalia la quale, si era svegliata ed era tornata in forze.

In un giorno di sole, l’ammiraglio Vale scese fino alla barca della piratessa con un enorme mazzo di fiori, alcune erano rose bianche altre invece delle bellissime e prestigiosissime calle, rare in quell’angolo di oceano.

-è permesso?- chiese Dante salendo sul ponte principale della perla nera.

-Dante!! Che bello vederti!- esclamò Sophie correndo ad abbracciare il suo amato cugino per poi dire –Che bei fiori! Sono per Zhalia?-
-Si… visto che si è rimessa del tutto pensavo di portargli dei fiori, magari le faranno piacere!- sorrise il rosso per poi aggiungere –Stai preparando le cose per il matrimonio?-

-Si! Guarda, questo è tutto ciò che vuole preparare Louis! Io trovo tutto fantastico!- esclamò la giovane Casterwille che si trovava al settimo cielo.

-Sono felice a vederti così Soph, davvero! Adesso vado da Zhalia… a dopo!- disse il più grande lasciando la cuginetta che riprese ad assaggiare tutte le pietanze.

L’uomo percorse tutto il corridoio coperto fino ad arrivare all’ultima porta, la porta della stanza più grande, l’unica con il balcone, quella della bella Zhalia.

Bussò.

-Avanti!- disse una voce da dentro.
Dante aprì la porta e notò che la giovane era di spalle, appoggiata al parapetto del balcone che dava sul mare.

L’uomo mosse i primi passi all’interno della stanza osservando il corpo della fanciulla: Le gambe snelle erano coperte dai pantaloni marroni che aderivano perfettamente al suo corpo, modellando il sedere.

I piedi erano privi degli stivali e delle calze.

La camicia di lino lasciava intravedere qualche pezzo di pelle; anche se, secondo la moda del tempo questo capo su una donna non era visto di buon occhio, l’ammiraglio pensava che sulla piratessa fosse il capo più bello e sexy che potesse mettersi
-Ti ho portato un pensierino!- disse l’uomo fermandosi prima del baldacchino posizionato al centro della stanza.

La donna si girò e non poté fare a meno che sorridere –Nessuno mi aveva mai regalato dei fiori..- disse avvicinandosi a Dante che rispose –Lo so-

Zhalia prese i baci stampando un bacio sulla guancia dell’uomo. Prese un vaso che era riposto sotto la sua scrivania e con la brocca da toilette lo riempì d’acqua fino all’orlo per poi immergerci i fiori.

-Sono bellissimi!- disse la piratessa osservandoli. Calle. Le aveva viste solo una volta prima, in un libro illustrato nella biblioteca di Klause.
Erano più belli di quelli del libro ed avevano un profumo così buono, così delicato. Erano appena diventati i suoi fiori preferiti.

-Anche tu sei bellissima!- disse l’uomo che si avvicinò lentamente alla donna che aveva assunto un color paonazzo sulle guance.
Ella si girò per osservare i lineamenti di lui. Era bello, molto bello, forse uno degli uomini più belli che aveva visto. Aveva un fascino particolare: mascolino ma delicato, severo ma dolce, un contrasto come dolce e salato.

Si stava innamorando di un uomo troppo al di sopra della sua portata.

Dante s’avvicinò a Zhalia e portò una sua mano sulla guancia della giovane la quale si lasciò coccolare dall’uomo.
Presto le mani dell’uomo scivolarono sulla vita della donna cingendola in un abbraccio che venne ricambiato da lei.

I corpi dei due erano sempre più vicino fino al punto di ritrovarsi ad un solo centimetro l’uno dalle labbra dell’altra, le due lingue iniziarono a danzare prese da un folle fuoco d’amore.

La donna sentii i brividi cominciare a pervaderla non appena le sue mani si spinsero sotto la sua camicetta, per accarezzare la sua pelle e lentamente la fece indietreggiare fino ad arrivare al giaciglio di coperte e tappeti davanti al camino acceso. L’unica fonte d’illuminazione della stanza oltre ad un timido raggio di sole che entrava dalla portafinestra semichiusa.

Dante alzò la camicia di lino di Zhalia che l’agevolò nel toglierla, stendendo le braccia.

La donna s’adagiò fra le coperte: Dante si distese sul corpo della donna e riprese a baciarla con più foga, come se da un momento all’altro sarebbero dovuti morire uniti.

Dante sentiva che le ferite gli dolevano, così senza fargli male con i polpastrelli delle dita percorse la sua pancia piatta.
 Ansimò e gli sorrise maliziosa, ma non parlò, perché la loro era un intesa silenziosa.

Sapevano che si desideravano. I loro corpi stavano urlando di voler essere uniti al più presto possibile, fremevano al solo pensiero di potersi toccare con più intimità.

La bocca di lui, ardente e avida di passione, baciò l’incavo del collo della sua donna e a ogni millimetro che passava, Zhalia sentiva la propria pelle bruciare sempre di più, come se avesse un incendio addosso.

Dante con i denti morse dolcemente il lobo dell’orecchio e lei allacciò le sue gambe alla vita dell’ammiraglio. Ma non era ancora abbastanza: con un rapido gesto, Dante slacciò il reggiseno di Zhalia e scese a baciare quel seno tondo, sodo, perfetto, lasciando una linea incandescente ogni volta che le sue labbra la sfioravano.

La donna affondò le mani nei capelli color rame di lui e ansimò più rumorosamente, mentre la sua bocca arrivava sul suo ventre.
L’uomo si soffermò a baciare i contorni dell’ombelico e subito venne ritirato su e obbligato a cambiare posizione.

- Che c’è? -  domandò Dante accarezzando i fianchi dall’alto, verso il basso, con un sorriso malizioso, con l’aria di uno che ne sa.

-Cominci a farmi arrabbiare. Lo sai che non mi piace quando qualcuno temporeggia - , disse lei chinandosi a mordere un suo labbro.

-S-si… ma adoro stuzzicarti per poi vederti prendere le redini del gioco - , mormorò ansimando sulla bocca della donna, la quale si posizionò sul suo bacino  comodamente e sorrise maliziosa: - Allora posso vendicarmi?- , domandò.

Dante le sorrise, sfidandola, e prontamente si strusciò sulla patta dei suoi pantaloni.

Fremette e socchiuse gli occhi, mentre lei si chinò di nuovo, per baciare lungo il suo petto. Le ferite si erano ormai rimarginate e di loro rimanevano solo qualche cicatrice: la donna posò la lingua su una di esse e lui gemette di piacere.

Senza fermarsi, continuò a strusciarsi, mentre lui le dava il ritmo.

Con le mani Dante scese lungo i pantaloni e giocherellò con il bottone, aprendolo poco dopo.

Rivoltò la situazione, facendo scivolare il corpo esile della donna sotto di lui e le  bloccò i polsi sopra la sua testa: senza aspettare nessun ordine le fece girare la testa di lato e continuò a baciare e leccare il collo della piratessa, mentre ella ansimava e gemeva dal piacere che quell’uomo le dava.

Dentro sentiva bruciare il fuoco e ad ogni tocco dell’uomo lei fremeva.

In un batter d’occhio Dante sfilò via i pantaloni marroni della donna e fece scivolare una mano sul suo ventre, cominciando a giocare con la sua intimità.

Gemette e, afferrandogli il viso, lo baciò con foga, non aspettando altro che si decidesse.

Pochi secondi dopo anche i suoi pantaloni erano finiti chissà dove nella stanza e a separarli c’erano solo due insignificanti ostacoli che presto avrebbero fatto la fine dei loro compagni.

La mano dell’ammiraglio entrò nelle mutandine della donna che gemette di più, stringendolo a se, come se fosse un preziosissimo gioiello da nascondere.

Nudi, in quelle poche coperte, riscaldati soltanto dalle fiamme del camino, si stavano sciogliendo e fondendo come fuoco e ghiaccio, erano così diversi, socialmente e caratterialmente che fuoco e ghiaccio li rappresentavano a pieno.

Lui il fuoco, lei il ghiaccio.

I muscoli delle braccia di lui si vedevano sguizzare nel tentativo di sorreggersi senza pesare sul corpo della donna.
Dante prese a strusciarsi contro la sua intimità e Zhalia iniziò a sentire le sue voglie implorare per uscire, ma sapeva che il suo amante non avrebbe alzato un dito prima di ottenere il mio permesso, era sempre un gentiluomo.

Senza il mio ok, per lui sarebbe stato come violarmi.

- Voglio sentirti gridare il mio nome… adesso… - , sussurrò l’uomo sospirando di piacere nelle orecchie della donna.
Lo guardò negli occhi e gli sfiorirò le labbra dolcemente, per poi sorridergli, completamente assuefatta dai suoi movimenti:

- Fammi tua… voglio sentirti con me e dentro di me… - , mormorò suadente la bella pirata.

Dante non se lo fece ripetere due volte e istantaneamente si tolse di dosso gli ultimi indumenti che li separavano.
Dolcemente si fece strada fra le gambe della donna ed entrò in lei a poco a poco, senza farle del male.

- Non ti fermare… - , mormorò nel silenzio della stanza la giovane donna.
Erano un’unica cosa.

Lui dava il ritmo ed lei lo seguiva senza esitazione. Il corpo di lei tremava quando veniva sfiorato dall’altro e nello stesso tempo lui godeva nel vederla sua.

L’aria si riempì di frenetici gemiti e sospiri mentre, senza accorgersene, cominciarono a sudare.

Dante intrecciò le sue mani a quelle di Zhalia che vide il viso del suo uomo contrarsi e poco dopo lei arrivò all’apice del piacere.

 Dante sorrise felice del lavoro che aveva compiuto ed iniziò a baciare il collo di Zhalia, ascoltando i suoi respiri affannosi.
-Non abbiamo finito- disse la donna guardando l’uomo con aria maliziosa.
La giovane fece alzare il suo compagno e quando poté muoversi, Zhalia, si mise in ginocchio dando le spalle a Dante.

Si chinò leggermente in avanti tanto da rimanere piegata a novanta con le braccia che si reggevano al letto.
-Mi fai morire…- disse l’ammiraglio con l’erezione a mille.

L’uomo afferrò i fianchi della donna, le accarezzò i glutei per poi risalire ed arrivare al seno.
-Cosa aspetti?- chiese la piratessa

In quel momento Dante la penetrò e le disse –Sei stata cattiva, lo sai?-
-Puniscimi!- rispose Zhalia con la voce spezzata dai gemiti.

Senza farselo ripetere Dante aumentò le spinte all’interno del corpo della corvina iniziando a darle schiaffi sul sedere per punirla.
L’uomo sentiva di essere quasi all’apice ma da buon amante che era non sarebbe mai venuto senza prima far venire lei.
-Dan…te- chiamò Zhalia prima di esplodere in un ultimo, forte gemito segno che aveva passato il limite del piacere.

Dante sorrise felice di averla fatta venire due volte. Diede uno, due, tre affondi finali per svuotarsi finalmente del suo seme all’interno del corpo femminile.

I due si sdraiarono stremati sul letto, Dante tremò e subito dopo si accoccolò sul seno tondo dell’amata.
- Non mi abbandonare - , mormorò lui stringendo la donna, ancora col fiato corto.

- Non lo farò mai, amore mio… - , sussurrò lei a sua volta, accarezzandogli i capelli color fuoco vivace
Lei gli baciò la fronte e fissò un punto indefinito del soffitto, mentre pensava che l’uomo che aveva accanto mostrava di essere fiero e forte, anche se dentro nascondeva un animo fragile.

Contrariamente alla sua natura, Dante era molto sensibile e questa sensibilità la mostrava solo quand’era con lei.


ECCOMIII :D
che velocità eh ;) poi con questo capitolo "BUM BUM WOW" voglio dire bello peperino vero ;) ?
Spero di non aver deluso nessuno (non preoccupatevi che non sarà l'unico capitolo rosso della storia, ne ho già altri in stesura :* <3 Intanto spero che questo sia stato abbastanza di gradimento :D
Ringrazio chi legge ma soprattutto chi recensisce :D
Kiss Kiss
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Capitolo 7
*** Capitolo settimo ***


Capitolo settimo


-Ciao Soph, hai visto Zhalia?- chiese il biondo salendo sulla nave

–No, effettivamente non l’ho ancora vista oggi… è arrivato Dante un’ora fa più o meno! Dovevi vedere che fiori che ha portato a Zhalia!- disse la rossa alzandosi dalla sdraio su cui si era messa a leggere un libro di storia antica.

-Ma davvero? Dei fiori?- chiese il biondo stupito. Si aveva intuito che tra i due c’era intesa ma di sicuro non si aspettava un gesto così dall’uomo. Era stupito.

-Comunque… come mai vuoi Zhalia?- chiese curiosa la Casterwille avvicinandosi al ragazzo che amava

-Sai che Dan e Harrison sono andati ad esplorare le rovine del Dio Cherit…- disse Lok sedendosi a terra per riposare un po’ le gambe

-Si, e quindi?- chiese curiosa la fidanzata abbassandosi e sedendosi esattamente di fronte a lui

-Sembra che le rovine siano molto belle, ampie, piene di ricchezza, ma ci sono frasi scritte in lingua antica e volevo chiedere il permesso a Zhalia di raggiungere i ragazzi. Potremmo fare un museo del paese con i tesori che troviamo!- disse il biondo

-Magari potrei capire qualcosa sulla mia famiglia! Sui miei antenati! Posso venire anche io?- chiese Sophie entusiasta all’idea di poter scoprire la sua vera origine, la vera origine di tutto il suo popolo.

-Andare dove?- chiese una voce femminile alle spalle dei due ragazzi che sobbalzarono per lo spavento

-Ehiiii Zhalia, Dante, che bello vedervi… ecco, si, pensavamo di raggiungere Dan e Harrison alle rovine, se, insomma, se possiamo!- disse Lok

-Per fare cosa di preciso?- chiese Dante con aria investigativa
-Dante potrei scoprire le origini della nostra famiglia, del perché i miei genitori mi hanno abbandonata qua per farmi crescere dai tuoi genitori, del perché esiste il nostro popolo!- disse Sophie scattando in piedi proprio come avrebbe fatto una molla.

-Per me, potete andare! Lok sei grande non devi più chiedermi il permesso per esplorare ciò che hai intorno!- disse Zhalia sorridente

-Sono d’accordo con lei, e poi cuginetta, c’è Lok a proteggerti ora, non hai più bisogno di me!- disse Dante facendo intendere con uno sguardo, al biondo, che se avesse trattato male sua cugina, l’avesse persa nella foresta, fosse stata vittima di qualche trappola, il responsabile sarebbe stato senza ombra di dubbio Lok.

Zhalia ridacchiò e lo sguardo dell’ammiraglio s’ammorbidì
-Ti va se io e te andiamo a palazzo?- chiese Dante guardando la donna con cui poco prima si era condiviso

-Va bene, però prima vorrei passare dal mercato cittadino! Non sono mai riuscita a vederlo bene- rispose la donna che ricevette un sì come risposta.

POCO DOPO

Tra le vie della città, l’ammiraglio Vale accompagnava una bellissima fanciulla che indossava un bellissimo abito in seta verde.

-Non sono abituato a vederti così- disse l’uomo all’orecchio della donna
-Mi trovi più bella così o come sono solitamente?- chiese la donna girandosi e guardando in faccia il proprio compagno

-Così sei certamente più fine, elegante, femminile, ma non sei tu, non sei nemmeno tanto sexy con tutta questa stoffa addosso- rispose Dante guardandola

Zhalia sorrise e disse con voce maliziosa–Quando vivremo insieme in casa indosserò solamente camicie di lino-
-Così che io possa strappartela via in ogni momento?- rispose il rosso che già aveva in mente il momento in cui la sua lingua avrebbe assaggiato di nuovo quei frutti, che erano i suoi seni.

-Se te lo lascerò fare..- rispose la corvina

-Cosa devo fare per convincerti a farmi fare ciò che voglio su di te?- chiese divertito l’ammiraglio

-Battermi a duello! In tutti questi anni non ci sei mai riuscito- rispose la piratessa facendogli un occhiolino e riprendendo la sua lunga passeggiata attraverso i negozietti del paese.

“Che donna…” pensò Dante osservandola camminare. Era un “Esemplare” così bello, così strano, unica nella sua specie.
-Sei lento!- lo canzonò Zhalia dopo un po’, quando s’accorse che l’uomo era rimasto parecchio indietro.

POCO LONTANO DA LORO, NELLA FORESTA

-Sophie, tu sai tradurre queste scritte?- chiese Dan accucciato a terra, passando la mano su delle incisioni nella roccia.

-Si, dovrei essere in grado, fammi vedere..- Disse la ragazza facendosi spazio e accucciandosi a terra.
I suoi occhi passarono velocemente da una scritta all’altra, la sua mano toccava ogni rilievo. Chiuse gli occhi per rievocare gli antichi alfabeti che aveva studiato qualche anno prima con il suo pretore, Le Blanche.

-è una lingua molto antica, forse la più antica esistente. Fu inventata dal campione dei Casterwille molto tempo prima che tutto ciò che conosciamo venne creato!- iniziò a spiegare la giovane donna

-In questa pietra non c’è scritto molto di importante, qualche informazione riguardo al Dio Cherit. Questo Dio è il protettore della stirpe dei Casterwille, quindi il protettore mio e di Dante!-

-Ma è vero che ti fa ricongiungere con le persone a te care?- chiese Harrison

-Nessuno lo sa. La legenda narra che Cherit era il più fidato degli amici del campione dei Casterwille. Egli fece riunire il mio antenato ad una fanciulla molto bella con cui aveva fatto la conoscenza quando questo era solo un bambino! La legenda vuole che il campione dei Casterwille e questa bellissima donna, Venere, diedero inizio alla stirpe dei Casterwille che avrebbero portato dentro di loro la forza del campione e la bellezza di quella che venne identificata con una dea.- raccontò Sophie ipnotizzando i tre uomini

-Quindi la storia tra il campione dei Casterwille e Venere va a finire bene?- chiese Lok che si era appassionato alla storia che la giovane stava raccontando.

-Tra di loro si. Un ramo della legenda però dice che per ricongiungersi con la bella Venere, il campione dei Casterwille dovette rinunciare per sempre alla visione della madre!- spiegò la ragazza

-Quindi per amore ha rinunciato alla famiglia?- chiese Dan

-Esatto!- rispose Sophie
-è una storia molto triste! Io non penso che rinuncerei alla mia famiglia per una donna- disse Harrison aggiungendo –Loro sono l’unica cosa che ho…-

-Che vogliamo fare, entriamo?- chiese Lok

-Io direi di dare un’occhiata, magari scopriamo qualcosa in più!- suggerì la rossa che, ottenne l’approvazione di tutto il gruppo.

INTANTO IN CITTA’

-Guarda qua Dante, non avevo mai visto così tanti fiori!- disse Zhalia fermandosi al banchetto dei fiori
-Quelle sono rose, le conosco, le calle che mi hai portato tu, le margherite le ho viste quasi in tutte le isole, le viole e poi basta- aggiunse la donna indicando i fiori che conosceva

-Quelli sono dei tulipani, sono dei fiori primaverili molto belli; quelli là sono i girasoli, si chiamano così perché ruotano in base alla posizione del sole, sono fiori furbi… Quelle sono orchidee, le bianche sono le preferite di Sophie. I narcisi, quei fiori gialli, sono molto rari, persino più rari delle calle e infine abbiamo i gigli che hanno un profumo estremamente buono!- rispose Dante indicando tutti i tipi di fiori che erano esposti

-Non ti facevo un appassionato di piante!- rise Zhalia delicatamente

-Quando ero giovane il mio maestro mi insegno molte cose e tra queste mi insegnò tutti i nomi e le caratteristiche delle piante!- rispose l’uomo

-…In più il nostro principe ha regalato molti fiori alla cugina e alle donne che lavorano a palazzo…- disse timidamente il venditore di fiori.

-Davvero?- chiese Zhalia stupita

-Si, ai loro compleanni facevo trovare a tutte le donne che abitavano a palazzo un bellissimo mazzo di fiori, ogni anno diversi. È un regalo sempre molto apprezzato- disse Dante per poi rivolgersi al fioraio e dire –Mi dà per cortesia un giglio da intrecciare ai capelli di questa bellissimo raggio di sole?-

-Omaggio della casa per lei!- rispose il fioraio nel mentre che passava un giglio bianco a Dante che, lo mise dietro all’orecchio di Zhalia

-Grazie!- sorrise leggermente imbarazzata la donna che non si era mai trovata in una situazione del genere.
L’uomo le sorrise, la prese sotto braccio e insieme ripresero a camminare tra i negozietti che tanto incantavano la fanciulla.

-Non mi avevi detto di essere un principe!- disse Zhalia cercando di far sembrare la sua voce il più normale possibile

-Non è una di quelle cose che dici subito ad una piratessa che non vede l’ora di ucciderti!- fece ironia Dante

-Questo significa che se volessi stare con te dovrei abbandonare la perla nera?- chiese la donna ragionando cosa comportasse l’essersi
portata a letto un principe.

-Si- rispose l’uomo che pensava di non essere accettato
-Non hai l’obbligo di sposare qualcuno di importante?- chiese la corvina con voce timorosa

-Come ho detto a Lok, importante o no quando saremo in cielo nulla conterà più. Allora io voglio essere felice e con te lo sono.- rispose il rosso guardandola negli occhi per poi dire –Abbandoneresti la tua vita per me?-

NELLA FORESTA

-Ecco altre scritte!- disse Lok illuminando una parete con la grossa torcia che i ragazzi avevano acceso poco prima fuori dal monumento

-Questa scritta in breve ci dà le informazioni che ci servono per arrivare al centro del monumento dove potremmo parlare con lo spirito del Dio Cherit ma, solo se ne saremo degni!- disse Sophie riprendendo a camminare.

Adesso sarebbe stata la guida di tutto il gruppo.

Non ebbero difficoltà a giungere nel luogo dove si sarebbe dovuto trovare lo spirito. Un’ultima iscrizione li attendeva
-Sei sicuro di ciò che vuoi?- tradusse la giovane Casterwille
-Si!- risposero all’unisono i tre ragazzi

-Allora io ti invoco, antico spirito del ricongiungimento, Cherit!- disse in tono solenne Sophie mentre teneva la mano premuta su un’iscrizione

La stanza si illuminò di una luce quasi abbagliante tanto era bianca. L’intensità durò pochi secondi e quando si affievolì apparse un drago in miniatura volante dalla pelliccia bianca –Chi siete voi che mi avete invocato?- chiese allungando una zampa come per indicare i quattro ragazzi

-Il mio nome è Sophie Casterwille!- iniziò la rossa inginocchiandosi a terra seguita poco dopo da tutti gli altri –Siamo qua per avere delle risposte, delle certezze!- aggiunse

-Sentiamo che risposte vorreste sapere? Sappiate una cosa, vi avverto il futuro è un mistero per ogni essere umano ma, non per me. Se vorrete ve lo svelerò ma, sappiate che sconvolgerlo non vi aiuterà a essere più felici!- disse il Dio.
-Io vorrei sapere il mio passato in realtà!- affermò  Sophie alzando lo sguardo verso il Dio fluttuante.


E sono ancora qua (eh già)
vi prometto che cercherò di aggiornare con frequanza, tanto ormai siamo in prossimità della fine (e che fine)
Buona serata a tutti
love <3
kiss kiss
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Capitolo 8
*** capitolo ottavo ***


Capitolo ottavo


-Dante, posso farti una domanda?- chiese la piratessa entrando nel salone da ballo
-Certo!- rispose lui chiudendo la porta dietro di sé
-Come mai hai scelto la strada di ammiraglio della marina se poi avevi tutto ciò, una famiglia, un palazzo, un regno? Non hai mai avuto paura di perdere tutto?- chiese la donna osservando gli arazzi appesi alle pareti.

-Si. Non sai quante volte ho avuto paura, ma sono sempre stato innamorato del mare e sentivo che là fuori c’era qualcosa per me!- rispose il rosso osservando la compagna che si era seduta sul trono

-Quella è la sedia del Re… dovresti sederti in quella affianco- sorrise Dante raggiungendo Zhalia che cambiò posto a sedere e disse –Quand’è che ti siedi in queste sedie?-
-Durante il ricevimento con il popolo, o quello con i nobili dell’isola o durante le festività.- elencò l’uomo per poi dire –Continuiamo il giro del castello?-
-Vorrei vedere i giardini!- disse entusiasta la corvina prendendo a braccetto il futuro Re.

INTANTO NELLA FORESTA

I quattro ragazzi si trovavano inginocchiati ai piedi del grande Dio Cherit.

-Avete letto le scritture?- chiese questo ai quattro giovani curiosi che si erano introdotti nella sua grotta
-Si, li ho letti io, sono stata in grado di tradurli anche se, forse non del tutto!- rispose la giovane Casterwille mettendosi in piedi e attirando l’attenzione dell’essere divino.

-Tu sei una discendente del campione dei Casterwille e della Dea Venere, giusto?- chiese l’essere avvicinandosi alla rossa che annuì e disse –Sono qua per sapere che fine hanno fatto i miei genitori, perché mi hanno abbandonata sull’isola dai miei zii-
-E voi perché siete qua?- chiese lo strano essere riferendosi ai tre ragazzi che si trovavano ancora in ginocchio.

-Io e mio fratello siamo qua per sapere se i nostri genitori sono ancora vivi, siamo stati cresciuti da una nostra amica e… dei nostri genitori non sappiamo più nulla!- disse il più grande dei due fratelli

-l’ultima volta che li abbiamo visti io avevo cinque anni… uscivano per fare la spesa- disse malinconico il più piccolo dei due, guardando il fratello.

-Io non posso chiedere nulla, i miei genitori e mia sorella sono morti davanti ai miei occhi più di dieci anni fa ormai.- disse tristemente Lok.
-E non hai pensato che magari li posso far tornare in vita?- chiese Cherit avvicinandosi al biondo che sorrise e disse
-Davvero? Lo puoi fare sul serio?-

-Io posso tutto.- disse il Dio per aggiungere –In realtà voi non avete mai perso nessuno… la morte di una persona non sopraggiunge mai definitivamente finché nel cuore dei loro cari vi è ancora il ricordo!-

-Io non ho ricordi dei miei!- disse Sophie tristemente per aggiungere –Ricordo solo che scappammo dal nostro palazzo perché era in fiamme, e poi il mio abbandono!-

-La verità, mia cara Sophie, è che i tuoi genitori fecero un atto di estremo amore. Molta gente voleva vedere i tuoi genitori morti, e poco importava se ci avrebbe rimesso pure una bambina. Quando il castello andò a fuoco i tuoi genitori capirono che prima o poi sarebbero stati uccisi, era meglio metterti al sicuro.- disse il Dio poggiando una zampa sulla guancia della discendente Casterwille
La giovane accennò un sorriso

-Io non do nulla gratis, dovete dimostrarmi quanto davvero  ci tenete a rivedere i vostri cari e  congiungervi a loro!- disse il piccolo essere divino

-Sono pronto ad affrontare ogni prova se i miei genitori e mia sorella potranno tornare in vita!- disse Lok con decisione trasportando con il suo carisma i suoi tre amici

-Sapete a cosa ha dovuto rinunciare il campione dei Casterwille per stare con la Dea Venere?- chiese il divino
-Alla madre!- rispose Sophie

-Esatto, Lok, Dan e Harrison, a voi chiedo di rinunciare per sempre a Zhalia, alla persona che vi ha cresciuto con amore, come se foste fratelli suoi, inoltre vi chiedo di abbandonare alla vita di mare per sempre; Sophie, per riavere i tuoi genitori sei pronta a rinunciare a Dante ed al tuo regno?- chiese Cherit

-Nessuno si ricorderebbe di noi?- chiese Dan con voce triste
-Il loro ricordo di voi, delle cose fatte insieme, sparirebbe; per loro sarebbe come se voi non foste mai esistiti!- approfondì il Dio
Nella mente dei quattro giovani ragazzi iniziarono a scorrere bellissimi ricordi, ricordi con Dante o con Zhalia.

-Io non sono pronto a rinunciare a Zhalia. I miei genitori sono morti, ormai ci ho fatto l’abitudine e sono riuscito ad accettare questa cosa. Ma vivere per tutta la vita senza potermi ricordare delle avventure vissute con lei…. Non so se ne sarei in grado!- disse Lok

-Zhalia ci ha salvati, non penso che meriti di essere buttata via per conoscere delle persone che buttarono via noi, sei d’accordo Dan?- chiese il più grande dei due fratelli all’altro che si limitò ad annuire.

-A differenza vostra, per me Dante è davvero un membro della mia famiglia. Se la mia famiglia si deve limitare a lui… A me va bene così!- disse Sophie, infondo suo cugino per salvarla farebbe di tutto, erano come fratelli e non avrebbe mai voluto separarsene.

-Quindi rinunciate?- chiese il Dio svolazzando fra loro
-SI- risposero tutti in coro –Una famiglia l’abbiamo già, non vedo perché cambiarla!- disse il biondo guardando i due ragazzi e la giovane Casterwille.

-Bravi! Sono fiero di voi, questo gesto che fate, il non rinunciare alle cose che avete mi dimostra quanto ci teniate e non posso fare a meno che premiarvi in questi modi: I vostri amici, Dante e Zhalia, avranno una bellissima vita coniugale, saranno felici e spensierati, avranno dei bambini bellissimi che cresceranno al sicuro, protetti e felici. Quando anche voi troverete la strada dell’amore anche voi la vivrete in armonia, felicità e serenità.- disse il Dio volando sopra le loro teste aggiungendo –Posso dirvi perché i vostri genitori sono stati uccisi, posso dirvi perché sono scappati ma sono sicuro che troverete le risposte da soli!-

-Io ti ringrazio. A nome di tutti noi ti ringrazio!- disse Sophie per aggiungere –La serenità è forse il dono più bello che ci hai donato, non ne abbiamo avuta molto ultimamente ma ne faremo un tesoro!-
-Ricordate che ciò che avete, ciò che vivete oggi è il più grande dei tesori! Non provate a cambiare ciò che avete, potrebbe rivelarsi solo uno sbaglio!- aggiunse il Dio per poi scomparire nello stesso modo in cui era apparso.

INTANTO NEI GIARDINI DEL CASTELLO

-Adoro questo posto!- disse Zhalia girandosi fra le dita un tulipano rosa che Dante le aveva appena colto e regalato
-Lo dici solo per compiacermi?- chiese sorridendo Dante
-Non lo farei mai, lo sai!- rispose la donna facendo scoppiare il compagno in una gustosa risata
-Lo so che non lo faresti mai!- disse l’ammiraglio sedendosi sulla panca di marmo su cui poco prima si era seduta la giovane piratessa.

-Sei disposta a rinunciare al mare per stare con me?- chiese l’uomo accarezzando il volto della giovane fanciulla
-Io amo il mare, lo amo tantissimo. In mare ho vissuto avventure che sulla terra non potrei nemmeno vivere, ho fatto cose che se fossi cresciuta come una donna normale non avrei vissuto ma, mi rendo conto a qualcosa devo rinunciare, o a te o al mare- disse la donna guardando il tulipano e pensando alle avventure che aveva compiuto, alla taglia che aveva sulla testa, così alta da far paura a chiunque.

-Ogni cosa ha un suo tempo… me lo ripeteva sempre Klaus quando ero una bambina. Ho avuto il tempo del mare e delle avventure, adesso è il tuo momento e magari anche tu sarai un’avventura. Una bellissima e lunghissima avventura- concluse Zhalia
-Quindi rinunci ad essere un pirata per me?- chiese Dante ottenendo come risposta uno splendido sorriso –Te l’ho detto, ora è il tuo momento!- ripeté la donna.

I due si sorrisero per poi congiungersi in un tenero e castigato bacio.


Scusatemiiiiii vi prego D:
So di essere in un tremendo ritardo ma ultimamente l'ispirazione era quel che era... esami e tutto :(
Siamo quasi alla fine, spero di non aver deluso tutti...
Scusate
Kiss Kiss
Mixi_

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