Una storia fuori dal comune

di jaj984
(/viewuser.php?uid=45317)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 0 - Chiarimenti Temporali ***
Capitolo 2: *** 1. Ogni giorno di più ***
Capitolo 3: *** 2. L'ultima Bugia ***
Capitolo 4: *** 3. New York 13 Giugno 2008 - L'incontro ***
Capitolo 5: *** 4 il coraggio che non c'è (VM18) ***
Capitolo 6: *** 5 Via dall'inferno ***
Capitolo 7: *** 6 Kaori in: mi sono persa a New York ***
Capitolo 8: *** 7 I' te vurria vasà ***
Capitolo 9: *** 8 Destinanzione Paradiso ***
Capitolo 10: *** 9 Mia ***
Capitolo 11: *** 10. Sconvolto così ***
Capitolo 12: *** 11 L'incontro con il passato ***
Capitolo 13: *** 13 La danza dell'amore... ***
Capitolo 14: *** 12 Resta come sei ***
Capitolo 15: *** 14 Non lasciarmi mai più ***
Capitolo 16: *** 15 Se chiudo gli occhi ***
Capitolo 17: *** 16. La regola dell'amico ***
Capitolo 18: *** 17.la ninna nanna di ....Kaori. ***
Capitolo 19: *** 19. Semplicemente... Noi... Io e Te.. ***
Capitolo 20: *** 18. Favola ***
Capitolo 21: *** 20 bis/ 21- Al Gran Ballo di Villa Rosebery ***
Capitolo 22: *** 20. Che tesoro che sei ***
Capitolo 23: *** 22 Non abbiam bisogno di parole ***
Capitolo 24: *** 23. Il pranzo ***
Capitolo 25: *** 24. Il ritorno tra i ricordi ***
Capitolo 26: *** 25. Gelosia ***
Capitolo 27: *** 26. Magica follia ***
Capitolo 28: *** 27. La voce dell'amore ***
Capitolo 29: *** 28. Il pranzo di Ferragosto ***
Capitolo 30: *** 29. Ciao mamma ciao ***
Capitolo 31: *** 30. New York Fashion Week (parte 1) ***
Capitolo 32: *** 31. Il suono del silenzio ***
Capitolo 33: *** 32. Il suono del silenzio 2 ***
Capitolo 34: *** 33. New York Fashion Week - Ultimo atto - ***
Capitolo 35: *** 34. Non è mai un errore ***
Capitolo 36: *** 35. Natale ***
Capitolo 37: *** 36. Capodanno (Shogatsu) ***
Capitolo 38: *** 37. 17 gennaio 2009 ore 20:30 - Casa Natori ***
Capitolo 39: *** 38. Casa Saeba ore: 21:30 del 17 gennaio 2008 ***
Capitolo 40: *** 38. Come Sei Bella ***
Capitolo 41: *** 39. San Valentino ***



Capitolo 1
*** Capitolo 0 - Chiarimenti Temporali ***


Matrimonio Miki: 25 maggio!
Dal 25 maggio al 7 luglio le cose tra Ryo e Kaori cominciano a sistemarsi. Dopo la dichiarazione del 25 maggio durante la loro vita di routine si avvicinano fino a quando il 7 luglio fanno il passo più grande della gamba.
Ryo decide di saltare l’ostacolo.
Spinto dal desiderio che provava per la socia, decide di fare l’amore con lei.
Passano una notte d’amore piena di sentimenti, in cui Ryo e dolce e gentile con lei solo che l’alba arriva troppo presto e porta con se tutti i dubbi e le paure di Mr. Indecisione perenne.
L’8 luglio 2006, il giorno dopo la loro notte di passione, Ryo ritratta tutto.

(NdIly L’8 è una data ricavata grazie all’associazione del comportamento di Ryo con la smorfia napoletana. Ryo dato il suo comportamento, indegno per un uomo che si rispetti, è stato associato al 71, l'Ommo 'e Merda, non credo che ci sia bisogno di traduzione, capiamo tutti il suo significato xD)

La mattina si alza prima di Kaori (ndily cosa strana ma vera o.o) e capendo di aver fatto un grandissimo sbaglio a lasciarsi andare decide di cancellare con un gesto tutto quello che era stato e che aveva rappresentato quella notte d’amore.
Diventa scorbutico e soprattutto antipatico, ma nonostante abbia la morte nel cuore crede di star facendo la cosa giusta. (NdIly Idiota u.u)
Al risveglio di Kaori diventa freddo e indossa la sua solita maschera (Ndily Hojo mi sa che Pirandello a te ti fa un baffo ahhahaha xD) di uomo tutto di un pezzo
(Ndily Lettrici: Ancoraaaaa! Autrice: Yes u.u  Lettrici: Uffa, che palle!
Autrice: Zitte o non posso esprimere il mio pensiero….  Lettrici: Ok u.u
Autrice: Ehm … ^^’’ non ricordo più cosa volevo dire.
Lettrici: Ma vaff***** (bippppppp)! O.o Siamo state censurate? Autriceeee!
Autrice: Niente parolacce raga … comunque mi sono ricordata che volevo dire.
Raffa: Assafà!
Autrice: Volevo dire che più che uomo tutto di un pezzo sarebbe meglio dire che Ryo, in questo caso, è uomo di niente.
Lettrici: Già! Povera Kaorichan ç.ç                                                                                                      
Mick: Darling, non dare retta a quel cretino di Saeba, ci sono io che ti renderò felice. Kazue: Cosa fai tu?
Mick: Niente, tesoro, lo sai che per me sei sempre l’unica. 
Ily ovvero l’autrice: Bastaaaa! Mick, smettila di fare lo scemo sei già impegnato con me, Stefy e Kikka!
Kazue zitta! Tu sei la prima che parla bene e poi razzola male, visto gli ultimi capitoli di questa ff.  Ops forse questo non dovevo dirlo! -.-‘’
Lettrici storiche: Infatti, però, hai ragione, è meglio che si sta zitta quella lì.
Stefy: Povero cucciolo! ç_ç
Ily: Vabbé non ho detto niente di male, lo scoprirete più avanti tra una ventina di capitoli circa.
Mick: Ragazze *_* amori mieiiiii……* sdonk* che ettere suffesso? ….
Tutte: Niente! * le ragazze fischiettano dopo aver lanciato un mega martellone su Mick*.
Autrice: Basta ora! Tornate tutti nei ranghi e quando dico tutti, intendo tutti.  Mick e Kazue a casa, non ci siete ancora in questa storia, tornatevene da Hojo e dategli una mega martellata da parte mia perché poteva creare un Saeba più con le palle in amore.
Ragazze tornate a fare il ruolo delle lettrici silenziose. – Fine Teatrino-
Chiedo venia per questa cavolata -.-‘’ ) comunicandole freddamente che ha sbagliato e che non è vero che l’ama.
Gli dice che ha giocato con lei tutto questo tempo e che voleva solo portarsela a letto.
Ci è riuscito e ora la poteva aggiungere alla sua lista.
(Ndily Mamma che stronzo che sei Saeba Ryo: Ily vuoi venire a letto con me? *sdonk* Ily: Sistemato lo stronzo! Hai avuto la mia risposta, torna a casa e fai il bravo o ti faccio diventare gay)
Kaori messa di fronte a questa scelta decide di andarsene di casa e di lasciare Saeba.
Si è sentita umiliata e usata da un uomo che credeva l’amasse.
Stanca di questa situazione, stanca di dover sempre fuggire via da lui e da tutto ciò che gli ricordi lui, decide di dare un taglio netto alla sua vita.
Si trasferirà in America, andrà a stare per i primi tempi da sua sorella Sayuri, quella sorella che ha sempre saputo, di avere e che per non rovinare le cose tra lei e Saeba, ha sempre fatto finta di non sapere.
Ryo solo allora capisce il suo errore, ma è troppo tardi lei ha deciso, partirà con il primo volo direzione New York.
Libera l’appartamento di Saeba dalle sue cose, buttando via tutto quello non necessario e tutti i ricordi legati a quell’uomo che gli aveva spezzato il cuore.
Se da una parte Saeba gioisce perché finalmente, lei, potrà vivere una vita normale, come tutte le ragazze della sua età, dall’altra parte è triste perché sta per perdere l’amore della sua vita.

8 luglio ore 18:00 Aeroporto Nerima - Kaori saluta i suoi amici e procede al Ceck-in
Ore 19.30 Partenza per New York
Ore 19.20 Arrivo a New York
Dodici ore di viaggio con un fuso orario di undici ore.

N.Y. Kaori

Anno 2006
Luglio/Agosto adattamento
Settembre ricerca di lavoro
Ottobre trova lavoro e incontra Logan
Ottobre/inizio Novembre frequentazione
Novembre fidanzamento
Dicembre Preparativi e convivenza

Anno 2007
Fine Gennaio Kaori scopre di essere incinta di tre mesi.
Febbraio: Matrimonio lampo a Las Vegas
Aprile: Sesto mese di gravidanza aborto spontaneo.
17 aprile 2007 nasce Giada, ormai senza vita.
17 maggio 2007 Muore Logan, melanoma in metastasi.
20 maggio 2007 Funerali – Incontro con Aleck
Maggio –Giugno lutto
Metà Giugno Kaori è costretta da Sayuri e Vivyan a uscire e uscendo tutte le sere incontra un nuovo boyfriend.
Luglio frequentazione con New boy
Agosto si lascia con il New boy e si mette con Aleck.
Ottobre 2007 Litigano e si lasciano (alleluia Ndily)
Dicembre 2007 fanno pace e decidono di sposarsi a fine giugno. (nuuu Ndily)

Anno 2008
Gennaio 2008 convivenza con Aleck
Giugno 2008 Arrivo di Saeba a New York (Finalmente Ndily)

 

Tokyo Saeba

Anno 2006
Disperazione

Anno 2007 si rimbocca le maniche e racimola i soldi per il viaggio e il soggiorno a NY
Anno 2008 Parte per N.Y.
Giugno 2008 arriva a N.Y.
13 Giugno 2008 Incontra Kaori in un pub, in compagnia di Aleck

Kaori nel 2009 compirà 30 anni
Ryo è nato nel 1971 e nel 2009 compirà 38 anni.

Disclamer
Tutti i personaggi di City Hunter appartengono aimè ai rispettivi proprietari.
N.B. Se quella T***** di Yuki appartenesse a me, non si sarebbe neanche avvicinata a Ryo, ve l’assicuro l’avrei fatta fuori all’istante.

Invece:
Aleck, Vivyan, Mario, Mamoru, Logan, Giada, Valentina, Anthony, Stefan, Francesco e tutti i personaggi non presenti in City Hunter appartengono solo e soltanto a me.

Tranne Anthony “Tony” Dinozzo che appartiene alla serie Tv NCIS di cui non possiedo i diritti, purtroppo.

Ogni riferimento a fatti, persone o cose è puramente casuale.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 1. Ogni giorno di più ***


È passato un anno, dalla tua partenza. Un anno da quel maledetto 8 luglio 2006.
Non dimenticherò mai, quel giorno in cui, ho permesso alle mie stupide paure e al mio stupido orgoglio di prendere il sopravvento.
Nei giorni successi al 25 maggio, matrimonio dei nostri migliori amici, le cose tra noi man mano erano migliorate.
Attraverso la solita routine, fatta di martellate, rimproveri e piccole complicità, il nostro amore era uscito fuori.
Ci comportavamo come fidanzatini, anche se tentavo di trattenermi e di non essere troppo dolce con te.
Perché nonostante tutto, volevo che tu ti rifacessi una vita lontano da questo mondo.
Lontano dal sangue e dalla morte ma i miei sentimenti ormai erano impossibili da tenere a bada e il 7 luglio 2006 iniziò la fine di tutto.
La sera del sette si decise di andare a cena fuori, per festeggiare l’ultimo incarico.
Ricordo quella sera come se fosse ieri. Ti eri vestita semplicemente con un vestitino, nero, a giro maniche e truccata leggermente, eri magnifica. Passammo una bella serata, molto rilassante in un ristorantino tipico, con delle luci soffuse e che aveva un ottimo vino.
Complice l’atmosfera della serata, il buon vino, arrivati a casa non me la sono sentita di terminare, così, la serata.
Avevo voglia di te, volevo le tue labbra, il tuo corpo.
TI baciai e da quel bacio, non so neanche come, finimmo a letto a fare l’amore.
Per tutta la notte ti ho tenuto stretta a me, ti ho sussurrato parole dolci e d’amore.
Solo che, purtroppo, la notte non dura per sempre.
E il mattino è arrivato troppo presto e troppo prepotentemente a distruggere il sogno.
Il risveglio è stato traumatico per entrambi.
Io che mi sono chiuso nella mia maschera di freddezza e di superuomo che non ha bisogno di nessuno per vivere.
Tu che hai dovuto affrontarmi e sentirti dire che la notte appena trascorsa con l’uomo che ami, cui hai donato tutta te stessa, era stato solo un errore.
Hai dovuto sentirti dire che la tua prima volta è stata con un uomo, che ti voleva solo aggiungere alla sua lista di ragazze, da una notte e via.
Ti ho detto che ciò non influiva sul nostro rapporto di soci e che quando volevi, lo stallone di Shinjuku era a tua disposizione.
Tu sentitati ferita nell’orgoglio di donna, amica, confidente, amante e socia mi hai tirato uno schiaffo, facendomi rimanere il segno delle cinque dita in faccia. (Ndily è stata troppo gentile con un viscido come te.)
Ti sei chiusa in camera, hai chiamato tua sorella in America e hai fatto le valige.
Portandoti lo stretto necessario e buttando via tutto il superfluo.
Hai strappato le nostre foto fatte a una macchinetta, di quelle che si trovano per strada, in questi giorni.
TI ho visto piangere lacrime amare ed io che volevo dirti che era tutto finto, che avevo scherzato, che ti amavo ma dovevo resistere.
In quel momento hai sofferto ma con il tempo le tue ferite saranno guarite o almeno lo spero.
Ti ho accompagnato all’aeroporto con i nostri amici e assieme a loro ti ho vista andar via.
Non so perché ora sto qui a pensare a te.
Sarà perché nonostante tutti i miei sforzi, non riesco a dimenticarti?
Sarà questa melodia che entra dalla finestra, sarà forse che oggi fa un anno esatto, da quando te ne sei andata.
Sarà che ti amo ancora?
Sarà che i tuoi ricordi sono più che vivi nella mia testa?
Ma sarà soprattutto questa melodia, questa canzone che mi ricorda te.
L’avrò sentita tantissime volte quando c’eri tu.
È un cantante napoletano, mi pare che si chiami Capozzi.
So di certo che è Ogni giorno di più, l’ascoltavi sempre e non ho ancora capito il perché.
Non sono ancora riuscito a capire come facevi a capire il napoletano e a pronunciarlo perfettamente.
Forse un giorno te lo chiederò.
Ma che dico?!
Non rivedrò mai più i tuoi bellissimi occhi nocciola.
Ti ho perso per sempre e solo per colpa mia.

Stento a credere che sia proprio io
Quel disastro allo specchio
Ma è così, non dormo da giorni
Ed il rasoio neanche me l'ho ricordo più

Mi alzo da questo letto di sofferenza.
Non ci sei più!
Te ne sei andata ed è solo colpa mia.
Ogni sera esco, mi ubriaco e cerco compagnie pur di non pensare.
Esco al calar delle tenebre e ritorno all’alba.
Come questa notte.
Un'altra notte senza dormire.
L’ennesima da quando non ci sei più.
Mi guardo allo specchio dell’armadio e non mi riconosco più.
Se mi vedessi in queste condizioni, ti spaventeresti: sono uno straccio.
Che dico?! Non ti spaventeresti.
Mi ha dovuto raccogliere tante volte, per le strade del nostro quartiere, ubriaco fradicio.
Sono l’ombra di me stesso.
Occhi spenti, barba incolta e capelli lunghi.
Sono impresentabile, sembro un barbone.

Sembra ieri che mi sentivo un Dio
Col mio cuore di ghiaccio stavo lì
Coi soliti amici
E un via vai di ragazza di un letto e via

Questa casa parla ancora di te ed è doloroso.
Raccolgo i vestiti sparsi in questa camera e, con un gesto secco, li metto nella cesta dei panni sporchi.
Eppure … sembra ieri che mi sentivo in paradiso.
Averti tra le mie braccia, anche solo per una notte, è stato come essere in paradiso.
Prima d’incontrarti cos’ero?
Una macchina della morte!
Non conoscevo il significato della parola “amore”.
Il mio cuore non voleva amare, aveva paura di fidarsi di qualcuno.
Aveva paura di essere tradito da una persona che credevi ti amasse quando in realtà ti ha solo usato per i suoi sporchi comodi.
E se questa persona è tuo padre fa ancora più male.
Da quel momento, per non soffrire, mi sono chiuso a riccio.
Chiudendo dentro di me i fantasmi del passato.
Ho indossato per anni una maschera, che non faceva trapelare il mio essere.
Mi sono accontentato di essere chi, le persone volevano.
L’eroe senza macchia e senza paura, lo stallone di Shinjuku che può avere tutte le donne che vuole.
Alla fine, però, è solo una facciata, un modo per nascondermi.
Perché in realtà non sono capace di tenermi l’unica donna che m’interessa realmente, tu.

Poi il tuo sguardo divino mi colpì
Come un fulmine, un graffio nel cielo
Accendendo il tuo fuoco dentro me
Che sarà sempre vivo perché

Quando ti vidi per la prima volta, eri solo una bambina.
Sedici anni, nel pieno della tua adolescenza, decidesti di passare un giorno delle tue vacanze primaverili con me.
Fu il giorno più bello della mia vita.
Fu il giorno in cui incontrai la mia dolce Sugar Boy.
Alla fine della mia giornata dissi a Maki di aver conosciuto una ragazzina strana, che aveva scelto me, un killer, come consigliere.
Mai avrei immaginato che quella bambina, ragazzina, in una giornata mi avrebbe sconvolto la vita, facendomi innamorare di lei a prima vista.
Sorrido e ripenso a quando ti ho contrato qualche anno dopo.
Eri cresciuta, non eri più una ragazzina, eri una ragazza che nel giro di qualche anno sarebbe diventata una bellissima donna.
Ti scambiai per un ragazzo o meglio così ti feci credere quando sapevo benissimo che sotto quel giaccone maschile un po’ troppo lungo, c’era una bellissima donna.
E che donna!
Quando ti ho visto nuda davanti a me, è stato solo per il mio “self control” se non ti sono saltato addosso, eri pur sempre la sorellina del mio migliore amico.
Eri così bella, quando parlavi con Maki.
Eri così felice.
Quell’invito a cena poi … così inaspettato …
Eri felicissima di poter festeggiare il tuo compleanno con me e Maki invece ….
Invece no!
Non è andata così, purtroppo.
Ricordo quel giorno come se fosse ieri.
Il sangue e il dolore per la morte di Maki.
Fu unito al dolore di vederti così piccola e fragile.
Ti avevo offerto la possibilità di andartene e di vivere una vita diversa da quella che ti aspettava con me.
Invece no!
Tu testarda come sei, hai voluto starmi accanto e ti ho condannato a 8 anni d’infelicità.
Un anno da quando te ne sei andata ed io non vivo più.

Ci ho provato a innamorarmi di lei
Le mie mani chilometri su i fianchi suoi
Ed ho dormito sopra il suo seno
Per svegliarmi e non pensarti mai più

Basta pensarti!
Così non va bene!
Devo dimenticarti, ma come?!
Eccola, si sta svegliando.
Sarà lei il mio diversivo.
Sarà questa sconosciuta, neanche troppo bella, a farmi dimenticare di te.
Un altro sorso di Scotch e sono pronto.
Le scosto violentemente il lenzuolo e mi metto su di lei.
Neanche il tempo di parlare che lei inizia a fare il suo dovere, con la mano e la bocca, rendendo il mio amico subito ben sveglio.
Spengo il cervello.
Non voglio pensare.
Non voglio ricordare.
Voglio te … desidero la tua pelle candida, i tuoi capelli rossi, la tua bocca rosa e la tua timidezza.
Non questa qui!
Ma ora so …
… Purtroppo, ormai il mio cuore sa che non tornerà la sua timidezza, mentre arrossiva a ogni mia carezza.
Non tornerà quel suo modo strano di amarmi senza mai dire “ti amo”.
Non tornerà e ormai non c’è più niente da fare.
Non tornerà l’ho capito, adesso, ma sento ancora il suo odore addosso.
L’immensa gioia del nostro amore che si trasforma nel mio dolore.
Non tornerà e non serve a niente pensare che domani un altro al posto mio potrà baciarla.
Se solo penso che un altro potrà assaggiare quelle labbra di fragola, godere dello spettacolo del tuo corpo nudo dopo aver fatto l’amore …
… mi sale il sangue al cervello ….
Che mi succede?!
No, no, è l’oscurità!
È la mia immaginazione.
Non voglio neanche osare pensare a ciò che vedo.
Mi concentro su di lei e con sempre più durezza e forza e la sento fremere sotto di me.
Le accarezzo i capelli che … che … che mi sembrano i tuoi.
Basta Ryo!
Lei non è Kaori!
Lei se n’è andata!
Svegliati!
Non tornerà più, datti una mossa e vivi la tua vita senza di lei!
Non voglio pensare, le stritolo i capezzoli e lei urla di piacere.
Comincio a succhiarli e a morderli sempre con più violenza.
Lei stringe le gambe sempre più attorno alla mia vita per far affondare meglio il mio amico in lei.
La sento stremata, gemere di passione, ma io non sono in me, non ho sentimenti.
Mi sento diviso in due parti, corpo e mente.
Questa troietta sta avendo solo un corpo svuotato.
Senza anima e senza sentimento.
La mia anima e i miei sentimenti te li sei portati via te!

C'ho provato ma non ci riuscirò mai
Vedo ancora i tuoi occhi riflessi nei suoi.
Ti odierei ma non ho il coraggio
E ti cerco ogni giorno di più

Provo a dimenticarti da ogni momento che ti conosco.
Provo a dimenticare l’amore che sento per te, andando con altre di cui non m’interessa nulla.
Tento di dimenticarti da otto anni, ma è impossibile: ti amo e questo è difficile da cancellare.
Ogni volta che torno sobrio mi ricordo di te e l’alcool non fa più l’effetto desiderato.
Ti vedo ovunque.
Nei suoi occhi vedo riflessi i tuoi e inizio, sotto i fumi dell’alcool, a immaginarti qui con me.
I ricordi di quell’unica notte di passione si sovrappongono alla realtà che vivo.
Mi addolcisco.
I miei gesti diventano più dolci e teneri.
Ti dovrei odiare!
Dovrei trovare un modo più semplice di dimenticarti, ma non ci riesco.
E TI CERCO OGNI GIORNO DI PIÙ

Vorrei fosse il tuo viso e non il suo
A guardarmi in silenzio
Lei sta lì convinta che l'ami
Mentre io prego Dio che ritorni tu

Come vorrei averti qui, con me.
Vorrei baciare le tue labbra, accarezzare quella pelle da dea, sentire la tua voce chiamarmi.
Vorrei averti qui, sotto di me, gemere per un atto d’amore.
Vorrei che fossi tu, la donna con cui faccio l’amore e non questa “troia”.
Vorrei sentirti lamentare che sono sempre un dormiglione e che non ho più l’età per fare tardi la notte.
Vorrei farti arrabbiare solo per il gusto di ricevere un martellone.
Vorrei … vorrei … vorrei tante cose ma quella principale è TE!
Vorrei di nuovo averti qui tra le mie braccia!
Queste troie credono che io possa dimenticarti, invece no.
Invece no, è impossibile.
Io non potrò mai dimenticarti.
Tutti i Kami dell’universo, sanno ormai che Ryo Saeba è innamorato perso della sua socia.
Sanno anche che non desidero altro che il tuo ritorno.

Ed intanto il tuo sguardo è ancora qui
Ed i ricordi ad innaffiare il mio cielo
Riaccendendo il tuo fuoco dentro me
Che sarà sempre vivo perché

Smetto questa farsa non resisto più.
Mi alzo da lei, prendo dal portafoglio 132.000¥ (circa 1.120€) e glieli butto con un gesto di sdegno sul comodino.
Lei mi guarda con la faccia da troia di vogliosa e tenta di continuare il servizio interrotto.
Non è cosa, bella, prendi i tuoi quattro stracci e vattene.
Ora vado in bagno, quando torno non voglio più trovarti, l’uscita la sai non c’è bisogno che ti accompagni.
Le dico disgustato, mentre le lancio i vestiti.
Entro nel bagno e trovo tutto come l’hai lasciato tu, l’ultima volta.
Il dentifricio aperto e mezzo consumato.
Il tuo spazzolino è ancora lì. Nella fretta di andartene te lo sei dimenticato.
Il tuo profumo preferito è ancora sullo scaffale, era un mio regalo di Natale.
Tutto mi ricorda di te.
In quest’anno passato assieme dopo la mia famosa, stramba, dichiarazione le cose erano procedute, se pur a rilento, verso un rapporto di coppia più profondo.
Agli occhi di tutti sembravamo tanti piccioncini, innamorati persi l’uno dell’altro.
Ed era così, peccato che la mia paura ha rovinato tutto.

C'ho provato ad innamorarmi di lei
Le mie mani chilometri su i fianchi suoi
Ed ho dormito sopra il suo seno
Per svegliarmi e non pensarti mai più

Ho provato a dimenticarti, tra le braccia delle altre.
Ho provato a costringermi ad amare un’altra.
Ho dormito su i loro seni per svegliarmi e non pensarti più.
Ho sfiorato il corpo di altre donne, tentando di combattere la mia voglia di te.

C'ho provato ma non ci riuscirò mai
vedo ancora i tuoi occhi riflessi nei suoi
Ti odierei ma non ho il coraggio
E ti cerco ogni giorno di più

Purtroppo, però, tutto mi ricorda te.
Il tuo bagnoschiuma al gelsomino, il tuo profumo.
Anche quegli oggetti che hai buttato via quel giorno e che io ho recuperato, mi ricordano te.
Ho provato a odiarti ma non ci sono riuscito e non ci riuscirò mai.
In compenso però, mi odio per come mi sono comportato con te.
Sono stato un idiota, imbecille e questa è la punizione che merito.
Le cose tra noi erano migliorate, al punto tale di dare una svolta al nostro rapporto.
Ci uniamo in un solo corpo, una sola anima, ci doniamo l’un l’altro.
Ed io il giorno dopo, mi sono comportato come uno stronzo.
Ti ho ferito con la mia freddezza, con le mie parole …
… che hanno avuto l’effetto di una coltellata nel cuore.
I ricordi si affollano nella mia mente.
Ricordi di quel giorno orribile.
Ricordi di quella notte magnifica e della nostra vita assieme.
Ho litigato più di una volta con Mick,perché mi ricordata te e stavo male.
Lui è fortunato, ha una donna che ama al suo fianco e in più ha una tua foto nel portafoglio.
A me non è restato altro che dei ricordi ed ora è troppo tardi.

In quel vuoto che ho dentro
In tutto ciò che è rimasto di te

E ora sono qui a pagarne le conseguenze.
Con un vuoto nel cuore!
“Perché io l’amo, la voglio, lei è tutto per me.
Luce di vita che, mi da speranza, coraggio e forza perché lei crede in solo in me.
Anche se non sto con lei, la porto dentro me.
Nei sogni miei la sua armonia è dolce melodia.”
Rivivo in me, l’ultima sera con te.
L’ultimo film che abbiamo visto insieme.
L’avevi scelto tu, era un film di animazione.
E una canzone mi è rimasta nella testa, torturandomi perché mi ricorda di te.

Non ti perdo io no non mi arrendo
È più forte di me
Ciò provato ad innamorarmi di lei
A sfuggire alla morsa del male che fai
Ma il mio cuore non trova un varco
e ti cerca ogni giorno di più

Sto impazzendo, esco dal bagno e torno in stanza da letto, lei non c’è più.
Per fortuna!
Non avrei sopportato di rivederla ancora qui, lei non è te.
Tu sei diversa, sei un canto d’amore che mi fa gioire, mi fa stupidire
E capire che io sbagliare mai no, non dovrei.
Ma rimedierò, migliore sarò, perché il mio amore sei tu.
Basta devo smetterla di tormentarmi.
Ormai a forza di crogiolarmi nel mi dolore, il tempo passa e lei di certo non sta lì ad aspettarmi.
Mi devo dare una mossa, se davvero la rivoglio, devo darmi da fare.
Non posso rimanere ancora chiuso in casa e sperare in un tuo ritorno che non avverrà mai.
Devo riprendermi economicamente
E appena avrò raggiunto la cifra necessaria per il viaggio.
E il soggiorno in America, partirò alla tua conquista.
Sì, perché anche se ho provato a dimenticarti.
Ho cercato rifugio tra le braccia delle altre.
Di dimenticarti e d’innamorarmi di un'altra, ma non è servito.
Non è mai servito a nulla andare a letto con le altre è sempre stato sempre e solo un palliativo.
Ora ho deciso, ti riprenderò a tutti i costi.
Accetterò ogni caso e non perderò altro tempo inutile.
Mi farò pagare, da Eko, tutti i suoi debiti in contanti e non in mokkori.
Spero di riuscire a racimolare il necessario il più presto possibile.
Non vedo l’ora di rivedere i tuoi occhi, riassaporare le tue labbra e chiederti scusa.
Scusa per tutto quello che ho fatto in questi anni e per come mi sono comportato l’ultima volta.
Non dimenticherò mai quel giorno, l’8 luglio 2006.
È passato un anno da quel giorno e non ti ho dimenticato.
Ti amo Kaori, mia dolce Kaorichan e giuro che presto staremo di nuovo l’uno tra le braccia dell’altro.
Scusami mia piccola Sugar Boy, giuro che non ti farò mai più soffrire.
Ora so finalmente cosa fare!
Kaori aspettami!
Sto arrivando!
Tra poco ritorneremo insieme, a casa, nella NOSTRA casa.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 2. L'ultima Bugia ***


Sono in America da un po’ ma non riesco a dimenticarti, è più forte di me.
Ogni giorno sono qui che piango disperata.
Ascolto musica e mi deprimo.
Esco e mi deprimo.
Non sono di compagnia per nessuno in questo periodo.
Sayuri se potesse ti ucciderebbe.
La sera esco e sono come te, senza anima, senza sorriso.
Gli occhi sono spenti e il fisico sempre più magro.
In sole poche settimane sono dimagrita, di un paio di taglie, circa.
Mi guardo allo specchio e mi sembra di guardare il fantasma di me stessa.
La tentazione di chiamarti e correre da te è grande ma so che ti stai rifacendo una vita.
Esci tutte le sere e ti fai tutte le ragazze che vuoi.
Ed io sto male ... male perché tu non ci sei.
Sono le sei del mattino e sono appena tornata, dormirò per tutto il giorno e questa sera riuscirò.
Voglio dimenticarti ma non ci riesco.
Mi giro e mi rigiro in questo letto.
Non riesco a dormire.
Mi alzo prendo le sigarette ed esco fuori a fumare.
Merda mi sono finite, questa è l’ultima, domani le devo ricomprare.
“Complimenti Kao, ti sei fatta fuori un pacchetto in giorno ma chi se ne fotte.”
Sto scazzata e fumo, mi divoro in un battibaleno questa sigaretta.
Sono leggere ma almeno la nicotina mi calma i nervi.
Rientro, prendo l’i-pod e mi metto le mie belle cuffiette nelle orecchie.
Mi rimetto a letto, chiudo gli occhi e premo play.
Merda proprio questa canzone doveva uscire?
Ma perché tutto mi ricorda te?
È bella lo so, è la mia preferita in questo periodo.
È “L’ultima bugia”di una certa Roberta Bonanno ma ora come ora, la odio perché mi fa pensare a te.

Ti strapperò da me, da queste notti che
Mi parlano
Di noi.

Ti dimenticherò, ti distruggerò.
Ti cancellerò da me e da questa notte che mi parla di te.
Dimenticherò i tuoi baci e le tue carezze.
Ci riuscirò!

Eviterò le vie, le nostre compagnie

Sono fuggita via, forse sarò una vigliacca.
Ma era l’unica soluzione per tentare
Di essere felice senza di te.
Così facendo sono fuggita anche dai nostri amici.
Ma almeno non avrò ricordi di te che mi tormentano l’anima.

Mordendo le lenzuola io mi convincerò
Di un'altra vita, qualunque vita sia.

Non sentendoti più, ignorando la tua esistenza mi convincerò
Di non averti mai amato, di non amarti.
Forse così potrò vivere una vita differente.
Non so ancora quale ma ci tenterò.
Ci devo riuscire a vivere una vita senza di te.

Un treno verso il niente, un’ultima bugia,
Quanta fatica fuggire via per poi trovarti sempre in me.

Fuggo, di notte, di giorno. Ogni momento della mia giornata fuggo da te.
Puntualmente, però, appena chiudo gli occhi, ti ritrovo sempre in me.

E poi mi perderò, tra braccia che non so,
Ma è me che tradirò

Allora ci tento, mi faccio amare da bocche e mani sconosciute.
Ogni notte una mano diversa.
Una bocca diversa, pur di dimenticarti di cacciarti via da me.
Ma al mio risveglio mi sento uno schifo, perché questa non sono io.

Ma qualcosa devo fare, se vivere è un dovere,
Riuscissi almeno odiarti

Se devo vivere, però, qualcosa devo fare o impazzirò.
Perché non riesco a dimenticarti?
Perché sei sempre presente in me?
Perché per quanti sforzi faccia, ti amo ancora?
Perché non riesco a odiarti?

Riuscire a immaginare
Un'altra vita
Un brivido, un segnale

Ho conosciuto una persona è dolce e gentile.
Comincio ad affezionarmi a lui, ma non riesco ad amarlo.
Perché non riesco ad immaginare una vita senza di te?
Perché non riesco a provare le stesse sensazioni, gli stessi brividi che mi davi tu?

Un gesto di speranza
In questo temporale
Ma quanta strada
Per poi trovarti qui

Vorrei individuare un segnale che mi indichi la direzione da prendere.
Qualcosa che mi indichi da via da percorrere in questo temporale.
In questa tristezza immensa!
Ogni strada fin’ora percorsa mi ha riportato a te e sono stanca di tutto ciò.

E mi fa piangere
La mia fragilità
Difendere il mio orgoglio non so più

Sto male e me la prendo con me stessa.
Mi chiudo in bagno, prendo la mia fidata lametta, la disinfetto e ...
La sensazione del taglio, del freddo della lametta che contrasta con il caldo del mio polso.
Lo strappo della pelle lacerata, il sangue e il dolore che va via.
Però, il dolore riappare, perché sto facendo qualcosa che non dovrei fare.
Questa mia fragilità mi fa piangere e non so più che fare.
Sto mandando a puttane anche quel briciolo di orgoglio rimastomi.

E non mi consolerà nessuna verità
E niente serve a niente
Se tu non tornerai

Lui sembra accorgersi di qualcosa che non va.
Lui, però, non sa che sei tu che mi fai male.
Lui mi dice, tranquilla passa, vedrai che ti alzi un giorno e non ci pensi più, ti scorderai di lui.
Solo che non va proprio così, ore spese a ricordare i nostri ultimi attimi insieme.
Però, mi ha aiutato a chiedermi, se era giusto essere trattata così, da una persona che diceva di amarmi e proteggermi, prima di abbandonarmi.
Prima di sputarmi tutto il veleno che aveva dentro.

Un'altra vita, qualunque vita sia
È solo un cielo spento, un'ultima
BUGIA

Però aveva ragione, perché il tempo fa miracoli.
Ora, anche se non ti ho dimenticato del tutto, metto stop al tuo ricordo.
Premo off alla nostra storia e vado avanti.
Mi sto innamorando di Logan.
Sarà una bugia, l’ennesima che dico al mio cuore, ma non m’interessa.
Queste saranno bugie d’amore e di felicità.
Bugie non dette da te!
Bugie per riuscire ad avere un futuro, SENZA TE!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 3. New York 13 Giugno 2008 - L'incontro ***


Erano passati sei mesi da quando Ryo aveva deciso, di riprendersi la sua donna.
Sei mesi, in cui aveva racimolato i soldi necessari per il viaggio, accettando ogni tipo d’incarico.
Purtroppo però il lavoro scarseggiava e se non fosse stato per Saeko, forse non sarebbe mai riuscito a pagarsi il viaggio.
In oltre se non fosse stato grazie all’aiuto di Saeko, non sarebbe mai potuto rientrare negli Stati Uniti.
Non aveva identità e non aveva un motivo valido per entrare con un’arma, anche se smontata.
Grazie a Saeko riuscì ad avere dei documenti falsi che attestavano che Ryo Saeba era un detective della polizia giapponese, negli “State” per lavoro.
Gli procurò un porto d’armi per lui e per Mick, valido in America per superare tranquillamente i controlli alla dogana.
Anche se furono fortunati perché incontrarono un poliziotto gay e una poliziotta molto carina, che s’infatuarono subito di loro due e li lasciarono fare quello che volevano.
Erano passati quasi due anni da quando Kaori era partita.
Si era sposata, aveva avuto una bambina ed era diventata vedova.
Logan, il marito era morto da un anno, causa un melanoma, che in pochi mesi aveva creato danni irrimediabili al suo organismo, portandolo alla definitiva morte.
Giada, sua figlia, invece era nata morta.
Al sesto mese di gravidanza Kaori ebbe un aborto spontaneo e dovette partorire.
Tutto questo era ignorato da Saeba, che si apprestava a mettere piede sul suolo americano.
Lui sperava, di ritrovare la sua Kaori. Non si aspettava di ritrovare un'altra Kaori a lui sconosciuta.
Come sempre, lui pensava a se stesso, era convinto che Kaori fosse single e che stesse aspettando lui.
Il suo egocentrismo gli fece superare anche la paura degli aerei.
S’imbottì di tranquillanti e per tutto il viaggio, fatto in compagnia dell’americano, si addormentò e sognò la sua Kaori, la Kaori che conosceva due anni fa.
Kaori, però, era cambiata, era diventata più fragile e più forte allo stesso tempo.
Si era rifatta una vita senza Ryo e continuava a vivere senza di lui.
Ora era fidanzata con un altro uomo e stava ricominciando a vivere dopo tanto tempo.
Ryo arrivò a New York e voleva alla ricerca di Sayuri, per avere notizie di Kaori e anche perché sperava di non dover cercare molto lontano, di trovarla lì ancora dalla sorella.
Per prima cosa però, l’americano gli consigliò di andare a riposare per smaltire il jet lag e poi sarebbero andati alla ricerca di Sayuri e Kaori.
Era l’una di notte quando arrivarono a New York e non era il caso di andare a casa di una persona a quell’ora.
Di conseguenza Ryo anche se riluttante dovette cedere alle pressioni dell’amico.
Uscirono dall’aeroporto, dove trovarono la macchina a noleggio che avevano prenotato e si avviarono verso casa.
Mick possedeva una casa di sua proprietà nel centro di New York nel quartiere “SoHo”, zona più “In” del momento.
Arrivarono, si sistemarono, ma non riuscendo a dormire decisero di uscire e di andare in qualche locale a bere.
Preferirono un locale che Mick conosceva bene e che era poco distante da loro. Infatti, distava solo cinque minuti a piedi da casa loro.
Un bar molto carino, con le mura costituita da mattoncini rossi, luci soffuse che facevano atmosfera.
Il “Merc Bar” era molto popolare tra i giovani, poiché ti dava la possibilità di appartarti in una sala privata, naturalmente, previa prenotazione.
Entrarono e si sedettero a prendere due birre a un tavolo.
Poco distante da loro nella sala privè, denominata “Red Room”, c’era Kaori con il suo ragazzo e i loro amici.
Il destino volle metterci lo zampino e volle far incontrare i due sweeper con una ragazza alta, dai capelli rossi che aveva fatto battere il cuore di entrambi.
Il destino ci mise lo zampino e fece incontrare a distanza di due anni Kaori e Ryo.
Kaori quando intravide Ryo aveva un calice di vino rosso in mano e indossava un paio di jeans neri- attillati e scoloriti-, una maximaglia a maniche tre quarti, nera, una cintura classica Louis Vuitton con borchia dorata LV. Al polso sinistro indossava una polsiera nera a scacchi bianca e ai piedi un paio di decolté, nere a punta con tacco a spillo. Aveva, infine, una pochette Gucci classica beige, con fiocco nastro Gucci verde e rosso, il tutto rifinito con accessori metallici in oro chiaro.
Stupenda!
Ryo non aveva parole per descrivere la sua bellezza.
Kaori, intravide Ryo, con una camicia bianca leggermente sbottonata, una giacca bianca aperta e pantaloni bianchi, che conversava con Mick. In oltre indossa una cinta e dei mocassini, beige. Anche l’americano era vestito da infarto. Un completo di Armani con camicia bianca con dei fiori blu, ricamati sul lato destro, un pantalone bianco, ed era stupendo. La cinta era color crema e i mocassini dello stesso colore della cinta.(Ndily sbav sbav sbav sbav aiutooo io entro nella storia e me li faccio entrambi....)
Tutte le donne erano incatenate a loro e alla loro bellezza spettacolare. (Ndily * me sbava *)
Le donne si girano appena videro entrare i due sweeper e nella sala iniziò un vociare di pettegolezzi su chi potessero essere.
Per tutti ormai erano dei modelli. I pettegolezzi,infine, arrivarono anche all’orecchio di Kaori.
Kaori era al bancone del bar con degli amici, incontrati lì per caso. Scherzava e rideva mentre era abbracciata a un ragazzo. Quando l’amica le disse dell’ingresso degli uomini, Kaori si girò verso di loro.
Il tempo si fermò!
Il respiro si bloccò in gola e una sensazione di calore e felicità le s’irradiò dentro di lei.
Vide Ryo e Mick al massimo del loro splendore.
Non se li ricordava così belli!
All’improvviso una sensazione di paura mista a felicità le fece sperare di non essere notata.
Era impossibile, però, e lei lo sapeva benissimo, era una delle ragazze più belle presenti quella sera.
Se ci fosse stata, Rose Mary allora avrebbe potuto passare inosservata.
In ogni caso, sarebbe stato impossibile con Ryo e Mick, lei sentiva la loro presenza, indipendentemente dal fatto che li aveva visti ed era sicura che per loro fosse lo stesso.
Anche loro potevano percepire la sua presenza, era convintissima di ciò.
Era nervosa e il suo ragazzo, l’avena notato.
Si sedettero al tavolo degli amici, nella zona fumatori, a fare quattro chiacchiere.
La musica era molto soft, che permetteva di parlare.
Le note di Gianluca Capozzi - Fotografie volteggiavano nell’aria.

Vorrei capire se sei tu
Seduta al tavolo laggiù

- Non riesco a capire se sei realmente tu, sei diversa da come ti ricordavo, sei cambiata. Sei più bella, di quanto ricordarsi. In ogni caso, Ryo smettila, non puoi essere lei, non puoi essere così fortunato.

- Mi hai visto lo so, mi hai riconosciuto o meglio non mi hai intravisto. Non mi vedi bene in questa posizione e non mi vedrai. Non voglio farmi vedere, quindi mi abbraccio al mio uomo e mi accoccolo fra le sue braccia. Lui mi stringe a se e mi bacia. L’adoro quando è così, l’amo da morire quando è gentile e premuroso.

Ma qui fra gente luci e fumo nun te veg cchiù
Appari solo un pò più in là
E per un attimo chissà
Forse mi sbaglio ma di nuovo te veg e passà

- All’improvviso non ti vedo più. Tra il fumo delle sigarette e la gente che passa, ti ho perso di vista.
Eccoti riappari un po’ più là, ti vedo passare in un attimo, forse è solo la mia immaginazione e questa maledetta voglia di te che mi fa brutti scherzi.

- Bacio Aleck e gli sussurro all’orecchio che devo andare alla toilette, mi faccio accompagnare dalla mia amica e purtroppo per me devo passare vicino al suo tavolo. Spero che con tutto questo casino, lui non riesca a riconoscermi ma sono certa che accadrà il contrario, purtroppo. Mi ha fatto solo male e non ho voglia di rivederlo, ora che la mia vita sta ricominciando a scorrere serenamente. Tra qualche settimana mi sposo e non voglio nessun’interferenza, sua, nella mia vita.

Sono sicuro, ormai sei tu
Capelli lunghi un pò di più
Ma sempre bella come nei ricordi che ho di noi

- Mi ha riconosciuto cazzo, non voglio parlargli non mi fermare ti prego. Non voglio dover litigare con lui questa sera. Non voglio dover giustificare la tua presenza qui. Voglio essere felice con l’uomo che amo. D’accordo sei stupendo, strafigo e sento il mio cuore battere come un forsennato. Ho le gambe che mi tremano, mi sudano le mani e le farfalle nello stomaco. Non sono riuscita a dimenticarti, nonostante tutto non sono riuscita a dimenticarti. Ti prego Logan, aiutami tu! Non so che fare!

- Sono sicurissimo ormai, sei tu e sei ...
… Sei stupenda!
Ho un groppo in gola è questo l’effetto che mi fai. Hai capelli lunghi fino alla schiena, lisci, perfettamente stirati. Ti sei truccata e sei ancora più bella. Vorrei baciarti, sentire i tuoi graffi sulla mia schiena.
Mi manchi da morire, come ho fatto in questi due anni a illudermi che non eri parte di me.

Che strano effetto che mi fa
Nun riesco manc a te guardà

- Non riesco a guardarti, sei bellissima. Tutti sanno che sei bellissima. Il jeans ti mette in mostra perfettamente le tue forme, anche se sono coperte dalla maglia. Ora che ti guardo meglio sei dimagrita. Sei troppo magra. Cosa succede Kaori, perché sei così? Perché sei vestita di nero? Perché porti quella polsiera? E quell’anello che significa? Perché porti una fedina al dito?
Sei bellissima, i miei occhi sono incollati su di te. Tutti gli occhi degli uomini, in questa sala, sono puntati su di te ed io sono geloso marcio. Vorrei vietare a tutti di mangiarti con gli occhi e vorrei essere lì a riempirti di baci per far capire a tutti che sei mia. Mi sei mancata. Non sai quanto!

- Mi guardi, sento i tuoi occhi su di me. Che c’è? Non ti aspettavi di vedermi donna? Bhé bello mio, in due anni sono successe tante di quelle cose che non immagini neanche e ti assicuro che ora sono più donna di prima, quando insistevo a trattarmi come tale. Avevi ragione non ero ancora una donna. Ora invece sì e so cosa voglio. Voglio sposarmi e vivere la mia vita con il mio ragazzo. Purtroppo, però, mi hai notato quindi non posso fare a meno di salutarti. Dopo, però, non ora. Ora farò quello che dovevo fare. Non ti darò questa soddisfazione di vedermi correre da te, come un cagnolino fedele.

E bevo ancora un'altra birra pe nun ce penza
Sto male ma tu non lo sai

- Sono nella toilette, mi sistemo il trucco e prendo la mia amata pillola, che mi porta via tutto il dolore. Esco e trovo Aleck. Mi vede strana e non gli posso dar torto. Lo tranquillizzo e gli spiego la situazione e insieme veniamo a conoscerti.
Speriamo in bene. Non voglio dover coprire un altro livido. Domani voglio andar a lavoro, non voglio stare rintanata in casa perché mi ha picchiato per l’ennesima volta. Lui mi ama lo so e anch’io lo amo. Solo che la gelosia fa brutti scherzi e perde il controllo. Dopo mi chiede sempre scusa. È successo solo un paio di volte negli ultimi tempi. Ha imparato a controllarsi ed io sono felice con lui. Lui c’era nel momento più brutto della mia vita, quando mi sentivo sola e abbandonata da tutti, perché Logan e Giada erano morti. Il dolore era insopportabile e lui mi ha aiutato, mi ha portato da uno psicologo che mi ha prescritto queste pillole e ora sto bene, sono felice. Con lui accanto sono felice.
Ci avviciniamo al suo tavolo, mi tremano le gambe. Lo vedo da lontano e tutte le mie certezze si sgretolano. Sono sicura che la mia vita mi vada bene così? Mi stringo di più a lui come per difendermi dall’effetto che mi fai.

- Oddio eccola sta venendo. Perché si stringe a lui? Chi è lui? Sto impazzendo! Bevo tutto in un fiato la birra che ho ordinato, l’ennesima da quando ti ho visto. Sto impazzendo, ho il cuore che va a tremila, la bocca secca e il groppo in gola riuscirò a parlarti?
Sei quasi arrivata, ma non ho il coraggio di alzare la testa per vederti. Ho paura che tu possa leggere tutto il dolore che provo, sapendo che tu non sei più mia.

 

E quindi mi presenti lui
Somiglia a me ma già lo so che non lo ammetterai.

- Eccoci l’uno di fronte all’altro, i nostri sguardi s’incrociano ma si ritirano per timore di leggere nello sguardo dell’altro qualcosa che possa ferirci ulteriormente. Respiro e prendo coraggio per parlare.

- Hey! Ciao! Allora le voci che giravano erano vere? I due playboy sono sbarcati in America. Dovrò fare attenzione alle mie amiche allora.
- Cosa, dici non siamo così maniaci.
- Mmm, io mi ricordavo di sì! Comunque Ryo come mai sei qui?

Mentre Ryo tentava di pensare a una scusa decente da inventare, per non bruciare le sue carte.
Kaori era persa nei suoi pensieri: Per favore inventa una scusa, qualsiasi cosa ma non dire che sei venuto qua, per me o questa sera nessuno mi salverà dall’andare in ospedale.

Alla fine dopo qualche secondo, che a Kaori parvero interminabili, Ryo rispose alla sua domanda: Siamo qui per una missione importante.
- Ah! Oddio, che cafona che sono stata, non vi ho presentato ancora Aleck. Aleck, loro sono Ryo e Mick, due vecchi amici.
Ryo era il mio socio di lavoro. Ragazzi lui è Aleck il mio compagno.
- Piacere di conoscervi, ho sentito parlare molto di voi, soprattutto di te Ryo!
- Piacere mio, vorrei poter dire lo stesso di te ma non è così.
Ryo strinse la mano ad Aleck, era nervoso, incazzato nero. Non sopportava quel tipo, non gli piaceva a pelle. Fisicamente era simile a lui ma non negli occhi. I suoi occhi avevano un che di malvagio e Kaori era molto intimorita da lui.
Kaori, per Ryo e anche per Mick era strana, i suoi occhi erano diversi. Non erano più limpidi come un tempo. Erano malinconici e impauriti. Guardava Aleck con adorazione mista a timore reverenziale e a paura di qualcosa.
Quale cosa, però, entrambi non riuscivano a capire.
Mick vedendo che la tensione tra i tre aumentare per smozzarla, si trasformò nel solito maniaco che faceva sempre ridere la sua Kaori.
Da quando l’aveva rivista, anche lui non poteva smettere di pensarla. Era magnifica, era sempre bella, benché quello che dicesse l’amico, non l’era mai sembrata un maschiaccio.
Ci aveva rinunciato solo perché era palese che entrambi si amassero, ma lei era stata capace di farlo innamorare in pochi giorni. Era speciale e voleva rivedere la Kaori di un tempo. La ragazza dolce e spensierata di un tempo, con gli occhi pieni di passione per qualcosa in cui credeva.
Mick a quel punto tentò il tutto per tutto e si fiondò su di lei, come sempre, con la sua solita faccia da maniaco urlando:
Kaoriiiii amoreeeeee miooooo!
Kaori si ritrasse istintivamente, andando urtare contro una sedia, anche se il volo di Mick fu fermato sul nascere da Ryo che lo bloccò prendendolo per la collottola. Ryo e Mick si accorsero di tutto ciò. Soprattutto si accorsero della polsiera che aveva al polso sinistro. Si meravigliarono che in piena estate lei portasse, magliette a maniche lunghe, jeans e scarpe chiuse, quando in passato era la prima a vestirsi più leggera. Notarono ancora una volta la paura nei suoi occhi e non capivano il perché.

La testa dura che tu hai
insieme con gli sbagli miei
Hanno distrutto quel che c'era tra di noi

- Non posso far a meno di ammirarti. Stiamo chiacchierando e i miei occhi si soffermano su di te, che non sei più come prima. Non sorridi più. Prima ridevi per ogni nostra piccola scaramuccia, ora invece sembra che ti stia preoccupando per qualcosa. Non capisco Kao, aiutami. Perché sei così? Ripenso al passato e ai miei sbagli. Ho sbagliato tutto con te.
Sono stato capace di distruggere tutto. Ho cercato di combattere la tua testa dura, che si ostinava a voler stare con me.
Se solo ti avessi dato retta, non saremmo arrivati a fino a questo punto. Ti stringi più a lui, non sopporto questo. Non sopporto sentirvi parlare del vostro matrimonio. Non riesco a vederti avvolta in una finta allegria.

- Mi guardi, non riesci a togliermi gli occhi da dosso, io non ho il coraggio di guardarti, invece. Perché se lo facessi non la smetterei più. T’implorerei di portarmi via con te, di non lasciarmi più, no con le parole ma con gli sguardi. Non avrei mai il coraggio di dirtelo apertamente, anche perché avrei paura di una sua reazione. Ora sei qui vicino a me, sei arrivato finalmente ma ora è troppo tardi. Mi sono ficcata in una situazione più grande di me e ho paura. Ho tentato di combattere, di fuggire da tutto ciò ma non ci sono riuscita. Credevo di amare Aleck e invece... Invece no.
Amo te e soltanto te ma non ho la forza di lasciare Aleck, non ho la forza d’imbattermi in una storia a senso unico.
Tu e le tue paure hanno distrutto quello che c’era tra di noi e ora io non ho più la forza di ricostruire tutto. Sono stanca e preferisco andare avanti per forza d’inerzia. Sono anche stanca della vita, sono stanca di vivere. Vorrei addormentarmi un giorno e non svegliarmi più. Dormire per sempre.

E chi sa se tu ce pienze maie

- Chi sa se mi hai mai pensato. Se in questi due anni ti sei dimenticata di me.
Chi sa se con quello là, ti sei già spogliata o mi pensi ancora e non lo riesce a fare.
Chi sa se hai mai pensato di volermi chiamare, perché sentivi che un poco di quest’amore, ti era rimasto dentro il cuore. Il solo pensiero che qualcun altro ha potuto assaporare le tue labbra, il tuo sapore. Accarezzare la tua pelle diafana … mi va il sangue al cervello.

- Ryo, ti prego non guardarmi così. Tra noi è finito! Mi hai spezzato il cuore. Ti prego non voglio essere picchiata. Ti scongiuro non mi guardare così. Ti scongiuro Ryo! Ti prego! Smetti di fissarmi la bocca. Non ci casco, non credo che tu sia cambiato. Tu no! Tu non cambierai mai! Bevo un altro sorso del mio drink, un ottimo Mojto alla menta.
Sono un po’ brilla ma non per questo, non riesco a notare che non smetti di fissare le mie labbra che si avvicinano al bicchiere. L’alcool ghiacciato scende nella mia gola e mi fa avere la forza necessaria a respingerti.

Chi lo sà se hai già buttato via tutte le mie fotografie
O se le tieni chiuse in camera
Nel cassetto quello dove sai che non ci guarderebbe lui
O almeno speri

- Ricordo quel giorno del tuo addio come se fosse ieri. Ricordo le foto strappate, le foto dei nostri ricordi di questi anni.
Anche se spero che almeno una si sia salvata e che tu l’abbia conservata, in un cassetto dove speri che lui non ci guardi mai.

- Volto il mio sguardo verso Mick e riprendo a chiacchierare, t’ignoro volutamente. Sono stata brava, non ti ho sorriso né ti ho guardato, non ho sorriso neanche a Mick e il mio sguardo ha sempre puntato un punto indefinito della sala o guardava il bicchiere. Non ho mai alzato lo sguardo su di voi. Spero che questo gli vada bene, ho fatto la brava e spero di non litigare questa sera.

Chi lo sà se un pò di nostalgia
Ti bagna il viso e poi va via
Chiurenne l'uocchie pe nun chiagner
Quando guardi in quella dove noi
Stretti abbracciati più che mai
Pe sott'a l'acqua a cammenà
Dio ra pioggia s'avetta scurdà
E tra i palazzi di città
Giurast e me vule spusà

- Nostalgia?? Ahaha! La nostalgia di te per mesi mi ha fatto star male ma l’ho superata. L’unico di cui sento nostalgia è Logan è per lui piango ogni giorno e notte della mia esistenza, anche se piango anche perché vorrei una vita diversa, ma non ho la forza. Non riesco a combattere contro Aleck è troppo forte per me. È passata un’ora da quando stiamo parlando e devo prendere l’ennesima pillola della giornata. Prendo la mia bella borsa firmata che non serve a un cazzo, solo a riempire un vuoto che ho dentro, ed estraggo dall’interno il mio fedele porta pillole di Hello Kitty. Sorrido è l’unica cosa che mi fa, sorride in questo momento, la mia mania da bambina di Hello Kitty. Lo guardo ha la faccia della mia gattina preferita. Sorrido ancora, mi sono incantata a guardarla è l’unica delle poche cose che ho comprato per me, quando andavo in giro a comprare i completini di Hello Kitty per Giada. L’apro, prendo la magica pillolina e la ingerisco con l’alcool. Mi sballerò e non penserò a niente. Sarò felice e lontana da questa vita di merda. Il mio drink è finito ed io sono ancora lucida. Questi maledetti psicofarmaci non fanno più effetto dovrò aumentare la dose.
Squilla il cellulare, attacco, dico ad Aleck che è Susan e che vado fuori a rispondere così ne approfitto anche per fumare.
Prendo il cell, le siga e mi avvio al bar. Faccio un gesto al cameriere, che mi conosce bene e mentre mi prepara un bell’angelo azzurro mi da un bel bicchierino di vodka liscia, bevuta in un sol colpo. Prendo il mio bel bicchiere ed esco a fumare.
Faccio uno squillo a Susan che mi richiama subito. Parliamo un po’ e sto appoggiata a una macchina sul cui tetto c’è il mio angelo azzurro. Finalmente le pillole fanno effetto ed io mi sento meglio, sarà anche effetto della nicotina? Forse. La musica la sento ovattata dall’esterno, mentre parlo e prendo appuntamento per andar a vedere quel cazzo di vestito da sposa esce Ryo. Butto via il mozzicone e riprendo il mio drink mentre parlo appositamente del vestito di come lo voglio e dove l’ho visto. Voglio che lui sappia, sappia che sono felice di sposarmi con il mio aguzzino.

- Ricordo la sera in cui facemmo l’amore, eravamo felici. Stavamo camminando per la città e un temporale estivo ci colse all’improvviso noi fuggimmo a ripararci tra i palazzi, ci baciammo e a casa facemmo l’amore. È stata la serata più bella della mia vita. Sei strana ora, non sei più la stessa. Prendi dalla tua borsetta un portapillole e te ne prendi una con l’alcool dopodiché ti scoli tutto il cocktail in un sol colpo. Ti ho vista sorridere come sorridevi un tempo, solo quando hai osservato incantata quel portapillole, sembravi persa in ricordi dolci ma tristi. Cosa ti è successo amore? Dimmelo ti prego! Squilla il cell ed io mi dissuado dai miei pensieri e ti sento dire a quell’imbecille che rispondi fuori.
Ti vedo,però, anche attaccare e allontanarti da noi. Fai un gesto al barman che ti fa trovare sul bancone un bicchierino di Vodka liscia, a giudicare dal colore, mentre ti prepara qualcos’altro. Bevi in un sol colpo il drink, dopodiché prendi l’altro cocktail che ti passa, uno azzurro, a questo punto due sono le cose o è il Blu Moon o l’angelo azzurro. Vedo, però, che il barman mette apposto una bottiglia di cointreau quindi è l’angelo azzurro. Sei uscita e ti seguo con lo sguardo finché posso. Con una scusa mi alzo e ti seguo fuori, mentre Mick intrattiene quell’idiota del tuo ragazzo. Faccio il giro più lungo per non farmi notare e quando esco, ti trovo ancora al tel a parlare del tuo abito da sposa e sorseggi il tuo drink. Io prendo una sigaretta e inizio a fumare nervosamente. Attacchi il tel, sbuffando, finisci il drink e fai per rientrare senza dirmi nulla, neanche un ciao e questo non l’accetto.
Incazzato butto per l’aria la sigaretta e ti afferro per un braccio.

- Ahia mi fa male

Ti guardo attonito, non ti ho stretto il braccio come faccio a farti male, alzo la manica e noto i lividi.

- Che è successo? Cosa sono questi lividi?
- Niente sono andata a sbattere.
- Sì, come no. Sei andata a sbattere contro quell’imbecille del tuo fidanzato. Ti picchia vero? Non mentirmi lo sai che me ne accorgo.
-È successo solo una volta, era nervoso, abbiamo litigato e mi ha picchiato, però si è scusato subito e non l’ha più fatto.
- Sai che non ci credo vero?
- Non sono fatti che ti riguardano Ryo! Sono passati quasi due anni da quando me ne sono andata e tu non hai fatto nulla per fermarmi. Sono cambiata Ryo, non sono più la ragazzina ingenua di una volta. La Kaori dolce e pura non esiste più è morta un bel po’ di tempo fa. Ora sei qui, per che cosa, per farmi la predica? Ryo sono stanca di te e di tutte queste cazzate allucinanti. Lasciami libera di fare le mie scelte. Io voglio stare con Aleck, l’amo e ci sposeremo, ti piaccia o no. Ora se non ti dispiace, dovrei rientrare.
- Si corri da lui, non sia mai dovessi far tardi. Lui potrebbe arrabbiarsi e darti uno schiaffo.
Guardati allo specchio, non sei più tu, non ti riconosco più. Sei diversa e non parlo degli abiti firmati che indossi o del fatto che bevi, ma parlo di te.
I tuoi occhi sono spenti, non sorridi, non ridi. Ti ritrai appena Mick fa lo scemo e hai sempre lo sguardo perso nel vuoto. Quando sorridi, veramente, lo fai malinconicamente.
- Ryo, basta cazzo, smettila di psicoanalizzarmi, per quello basta il mio terapeuta. Lo vuoi capire che Kaori, Kaori Makimura è morta! Morta è sepolta, davanti a te hai Kaori Marshall, una donna di successo che esce tutte le sere, tutti i soldi che ha li spende in borse, scarpe, cinture e vestiti costosi e soprattutto beve ogni sera per dimenticare quanto faccia schifo la vita.
Kaori Makimura: La dolce ingenua ragazzina, un po’ maschiaccio che pendeva dalle tue labbra, non esiste più, è morta quell’8 luglio 2006 e sei stato tu a ucciderla. Da quell’8 luglio sono passati quasi due anni, la vita va avanti e si cresce. Rassegnati! Io sono cresciuta, ho vissuto e mi sono successe tante di quelle cose che tu non immagini e sai che ti dico è stato meglio così. Ora scusami ma devo tornare dai miei amici.

Ti vedo rientrare ed io non so cosa fare, sono rimasto a bocca aperta.
“Occhi grandi, se n’è andata, ma io non l’ho fermata.”
Su quella porta quando si è aperta, ti ho visto camminare lentamente, come se non ti volessi staccare da me.
Ma io spinto dal mio adorare me stesso, ti ho lasciato andare verso quel tempo da cui non sei più mia.
In realtà dentro di me, avrei voluto gridarti tante cose.
Avrei voluto dirti che soffri per colpa dei miei perché assurdi.
Gridarti forte resta non andare via.
Resta è solo colpa mia ma da quel vigliacco, ipocrita che sono ti ho lasciata andare.

Ritorno dagli amici miei
E tu sparisci insieme a lui

- Ritorno dentro, facendo appello al mio autocontrollo.
Ho voglia di spaccare il mondo, di mandare a fanculo quel deficiente del tuo ragazzo, appenderlo al muro e mollarlo lì mentre ti rapisco e ti riporto a casa.
Calmati Ryo, non puoi fare una cazzata megalattica come questa. Devi trovare il sistema di starle vicino e con il tempo riuscirai a riprendertela.
Tempo? Quale tempo, cazzo! Quella alla fine del mese si sposa con un idiota che le mette le mani addosso.
Vorrei ucciderlo!
Mi avvicino al tavolo, sei ancora seduta lì finendo di bere il tuo drink. Guardo Mick che sta sull’orlo del baratro. Anche lui vorrebbe ammazzare Aleck e solo perché è il tuo ragazzo. Se sapesse quello che ti ha fatto, penso che neanche io uscirei vivo, dalla furia omicida del biondo. Gli faccio segno di allungare il brodo e di continuare a parlare con lui, distraendolo.
Mi siedo di fronte a te, prendo la penna dalla mia giacca e scrivo sul tovagliolo il mio indirizzo, il numero di casa e di cellulare e t’invito a chiamarmi quando vuoi, anche solo per fare due chiacchiere.
Ti sfioro la mano mentre ti passo il bigliettino e un brivido mi percorre lungo la schiena.
Vorrei stringerti a me e non lasciarti più.
Poso il bigliettino nella tua mano e la chiudi forte, intrappolando la mia. Alzi gli occhi e mi guardi implorante di aiutarti.
Ti aiuterò. Lo sto già facendo ma per favore resisti. Ti prego resisti ancora un po’ e staremo di nuovo insieme per sempre.

- Mi hai appena passato il bigliettino ed io stringo forte la tua mano nella mia. Non lasciarmi sola Ryo. Ti prego. Aiutami.
Ho voglia di piangere ma non lo faccio, non posso farlo o Aleck si accorgerebbe di questo scambio. Sono stanca, voglio andarmene. Devo andarmene o non mi staccherò più da te. Vorrei stringermi a te e baciarti fino a quando ho fiato, stare tra le tue braccia e finalmente piangere. Poter piangere e sfogare tutto quello che ho dentro.
Il dolore per la nostra separazione, per la morte di Logan e di Giada e il dolore che provo per stare accanto ad uno come Aleck. Avessi la forza di lasciarlo ma non c’è la faccio.

Non esci solo dal locale, ma dai giorni miei
Potrei provarci ma sò già
Ca nun riuscesse a te fermà
Non sei una donna che ritorna
Nun saje perdunà

- Sorrido a Ryo e a Mick, sorrido felice dopo tanto tempo. Perché so che ora non sono più sola, non combatterò questa battaglia da sola, ci saranno loro ad aiutarmi quando ne avrò bisogno. Vorrei rimanere in eterno qui ma non è possibile. Lui si è stancato e comincia a sospettare qualcosa. Vuole tornare dai suoi amici e acconsento. Gli faccio uno dei miei sorrisi migliori, finti, e dopo aver salutato i miei due sweeper preferiti. Mi allontano con lui, ritornando nella “Red Room”.
Spero di ricordarmi questa serata, domani, ma credo che il mio cuore se lo ricorderà comunque. Tra poco dovrò prendere un’altra pillola e ci sarà l’oblio per me. Aleck ingenuamente, o forse per controllare meglio la situazione. Ha invitato anche loro nella “Red Room”. Almeno sarò al sicuro non potrà accadere niente di male, ci saranno loro a proteggermi.

 

- Ti guardo allontanarti da me, individuo la sala in cui ti seguirò tra poco. Voglio assicurarmi che non alzi neanche un dito contro di te o giuro che l’ammazzo seduta stante. Quando entri, mi volto verso Mick e gli racconto le novità.
Ridiamo entrambi e il motivo è uno solo non sopportiamo Aleck ed entrambi ti abbiamo trovato bellissima.
Lui mi dice che se solo sapesse di avere una chance ci avrebbe già provato con te.
Lo guardo truce e lui ride, mi rassicura che non potrà mai provarci sul serio, anche se le cose con Kazue non vanno per il verso giusto. Lui non potrebbe mai provarci, sul serio, con la donna del suo migliore amico.
A questo punto gli faccio presente, che tu non sei ancora la mia donna, anche se lo vorrei.
Lui ride e mi dice di dare “tempo al tempo” e tutto si aggiusterà.

Così testarda come sei
Non hai voluto farlo mai
Comme quella volta che mi hai visto insieme a lei
Vorrei non averlo fatto sai

- Entriamo nella “Red Room” e ti trovo con l’ennesimo drink in mano, circondata da amici, che ti incitano al “bevilo tutto”. Sei ubriaca si vede lontano un miglio, eppure è proprio Aleck che ti versa altro da bere.
Tu chiedi un po’ d’acqua e lui ti versa Vodka dicendo che è meglio dell’acqua. Tu bevi automaticamente, perché sei troppo ubriaca per contestare. All’improvviso ti alzi e mettendoti le mani davanti alla bocca, corri in bagno. Io ti seguo per accertarmi che non ti succeda niente e anche perché la persona che si dovrebbe prendere cura di te è troppo occupata a ridere e a scherzare con i suoi amici. Quella massa di ragazzini ricchi e viziati il cui scopo è non pensare al loro nulla. Esci dal bagno barcollando, sei distrutta te lo leggo in faccia. Ti aggrappi a me e chiedi di essere portarta un po’ all’aria fresca della notte, che sicuramente ti farà bene.
Ti voglio riaccompagnare a casa, ma tu dici che non si può, non puoi tornare a casa da sola, senza Aleck.
Allora ti dico di venire da me o di andare da tua sorella e tu rifiuti dicendo che tra poco starai meglio.
Tu non migliori anzi sembri star peggio ma appena provo a dirti di ritornare a casa e riposare tu dici che non si può.
Niente sei sempre testarda e in questo non cambierai mai. Mi ricordo tutte le volte che ti facevo soffrire e quando mi vedevi passeggiare con Saeko. Eri talmente gelosa di lei da volermi ammazzare. Avevi ragione amore mio ad arrabbiarti ogni qual volta mi vedevi con una donna, perché io lo facevo apposta per farti soffrire. Ora mi pento di tutto ciò e l’unica cosa che vorrei è stringerti a me.

- Ryo capiscimi come faccio a dirti che se ritorno a casa da sola o vado a dormire da un’altra parte, Aleck mi riempirà di mazzate. Lo stesso se ora vado da lui e gli dico di tornare a casa perché non mi sento bene. Anzi devo fingermi felice, sorridente e di star bene. Non posso neanche stare troppo tempo lontano o dopo a casa saranno dolori.
Ma tu tutto questo, non devi saperlo e non lo saprai mai. Non sai che questa è la punizione che merito, per essere stata una cattiva madre. Non mi sono accorta che la mia bimba soffriva e che se n’è andata senza che mi accorgessi di qualcosa. Sono stata una deficiente! Una cattiva madre e anche moglie, ho lasciato morire mio marito senza far niente, ero troppo presa dalla depressione di aver perso mia figlia e ho visto mio marito morire da solo, senza avermi accanto. Mi sento uno schifo. Io non merito l’amore di nessuno. Io non amerò mai più nessuno. Come posso dirti tutto questo, spiegami Ryo, come posso dirti tutto ciò? Io non ce la faccio più a vivere. Il mio desiderio è solo quello di farla finita con il mondo intero. Se fossi da sola, mi sarei già buttata da questa terrazza, dove mi hai portato. Purtroppo, però, ci sei tu e so che mi prenderesti al volo e vedendo il mio tentativo di farla finita mi faresti dire tutto quello che succede e mi aiuteresti. Io non merito di essere aiutata, non voglio la compassione di nessuno. Merito solo disprezzo e di stare accanto ad una persona come Aleck. Se ti dicessi tutto questo tu, t’intestardiresti ancora di più e non posso permettermelo.

Chi lo sà se hai già buttato via tutte le mie fotografie
O se le tieni chiuse in camera
Nel cassetto quello dove sai che non ci guarderebbe lui
O almeno speri

- Ricordo con amarezza mista a malinconia quegli ultimi giorni di felicità. Da quel momento in poi la mia vita ha subito un lento declino ed è stata solo una farsa. Ho vissuto attimi felici con Logan ma che sono stati cancellati con un colpo di spugna. Quelle poche foto che conservavo del mio passato, mi sono state strappate. L’anello di Maki mi è stato requisito e chissà che fine ha fatto. Ritorniamo da Aleck, devo tornare da lui o sarà la fine. Mi ci siedo accanto e lo bacio. Sorrido.
Lui forse ha pietà di me e mi chiede se voglio tornare a casa. Gli dico di sì, lo bacio davanti a te, un bacio dolce e tenero, come non capitava da mesi ormai. Ride e scherza con i suoi amici ma davanti a tutti mi fa notare che l’abbigliamento che indosso è troppo provocante, non adatto a una ragazza che si sta per sposare. Sorrido non faccio altro, anche se vorrei morire dentro, ma non faccio niente per contraddirlo non mi va di beccarmi uno schiaffo e continuo a pensare cosa c’è che non va in un jeans e una maximaglietta. Mi sto zitta, non parlo faccio finta di niente e questo lo fa imbestialire e alla mia richiesta di passarmi un po’ d’acqua si arrabbia e mi dai uno schiaffo. Ryo si alza subito ma lo guardo, implorando di non fare niente. Io sto immobile, abbasso la testa e mi prendo il bicchiere d’acqua. Aleck s’incazza e mi da un altro ceffone. Motivazione dovevo stare zitta e buona al mio posto senza parlare, non dovevo interromperlo.
Io non rispondo e si arrabbia, ormai è andato, è scattata la molla che lo fa infuriare ed io mi preparo a un altro schiaffo, che non arriva. Alzo gli occhi e vedo Ryo bloccare la mano di Aleck, ed io scappo via piangendo. Vorrei solo morire e dire addio a questo mondo. Mick mi rincorre e mi blocca, mi abbraccia ed io piango, piango come non posso più fare.
Piango per Logan, per Giada e per me per la mia situazione di merda. Mi asciuga gli occhi e mi lascia da sola con Ryo.

- Vorrei uccidere quel tipo, come si permette di metterti le mani addosso. Vorrei portati via con me e non farti più vedere quel tipo. Ti calmo e riprendi a respirare. Sono troppo arrabbiato con quell’individuo per riuscire a restare calmo ma tu sei troppo importante per pensare a quell’individuo a lui ci penserò con calma quando starà lontano da te.
Ora nei tuoi occhi rivedo la mia dolce e piccola Kaori. Quella ragazza, dolce e sensibile che non avrebbe mai permesso tutto ciò.
Mi faccio coraggio e incomincio a tentare di convincerti a venire con me.
- Kaori dimmi la verità per favore, l’ami veramente quel mostro?
Guardando nel vuoto, Kaori rispose di sì alla domanda di Ryo.
- Dimmi la verità, non mentirmi e guardami negli occhi.
- No, se è questo che vuoi sapere non l’amo.
- Lascialo! Se è vero che non l’ami, allora lascialo!
Tu non sei quella che si vuol bene con uno schiaffo e nessuno ti può ordinare come ti devi vestire.

Ryo fece una pausa, le alzò la testa e guardando in quegli occhi color nocciola si sentì morire dentro. Il suo angelo era triste e un demone la stava distruggendo. Era arrabbiato, ma il cuore batteva forte.
Kaori rispecchiandosi in quegli occhi si perse nei ricordi felici e si sentì morire dentro perché non doveva essere felice.
Sentiva di meritare tutto ciò, gli schiaffi e la voglia di morire e pregava con tutte le sue forze che questo accadesse il più presto possibile. Abbassò lo sguardo e cominciò a torturarsi il polso.
Ryo le alzò il volto e la costrinse a guardarlo ancora riprendendo a parlare.

Tu non sei più la Kaori che conosco io, quando stavi con me, eri sempre sorridente, eri una forza della natura. Con i tuoi martelloni potevi mettermi fuori gioco per ore. Sei stata capace di tenere testa a Mick e a Silver Fox. Mi sei stata vicino in momenti difficili per me e avresti combattuto prima tu contro le persone come quell’animale, che tu consideri il tuo ragazzo. Tutto questo, però, accadeva prima di lasciarci in quel modo così falso e fatto di bugie. Tutte per colpa mia e della mia stupida paura d’amare.
Ora, però Kao, ascoltami, ti prego lascialo, se davvero non l’ami lascialo.
Se lo fai, non resti sola, ci sono io con te.

- Ryo, non posso lasciarlo, non ora. Ci sono cose di me che non sai, che sono successe in questi due anni. Tu non sai un tubo di me. Se lo lascio qualcun altro, soffrirà per colpa mia. Qualcun altro pagherà le conseguenze per questo gesto e tutto perché il grande Saeba, vuole fare la parte del principe salvatore. Pretende di ritornare, schioccare le dita e farsi seguire da tutti, compresi dalla piccola, dolce, ingenua, cretina di Kaori.
Non hai capito, forse, questa è la mia vita e la gestisco come voglio. Secondo te non ci ho provato a scappare da questo incubo, non ho provato ad allontanarmi da lui. L’ho lasciato per tre mesi l’anno scorso e non sai l’inferno che ho passato.
Non sai quello che ho passato da un anno a questa parte. Tu non sai niente, perché non c’eri. Non c’eri tutte le notti in cui piangevo. Non c’eri quando Sayuri mi accompagnava in ospedale perché Aleck aveva esagerato. Non c’eri quando piangevo ogni notte, soffocando i miei singhiozzi per non avere il resto. Non c’eri quando mi hanno ripreso per i capelli più di una volta. Non c’eri neanche quando la mattina dopo la sera passata come questa, mi risvegliavo con qualcun altro nel letto.
Dov’eri, quando succedeva tutto questo? Te lo dico io, eri a farti qualche donnina allegra o in qualche bar a bere come una spugna e a crollare in un vicolo abbandonato. Ryo, comprendimi, devo fingere per andare avanti in questa vita, devo farlo per le persone che amo. Tra queste persone ci siete anche tu e Mick, soprattutto tu. Perché nonostante tutto, non riesco a strapparti dal mio cuore.

Kaori mentre parlava o meglio gli sputava veleno, urlava in giapponese e piangeva.

- Fammi capire, mi stai dicendo che se lasci a quello lì, è solo colpa mia, e se piangi per lo stesso dolore che fa male a me è solo colpa mia? No, non puoi più fingere e ora lo devi capire, tu lo devi lasciare è per il tuo bene Kaori. Ascoltami!

- No, Ryo basta, le parole non servono più, ho preso la mia decisione. Addio!

Kaori si allontanò da Ryo, dandogli le spalle, si asciugò gli occhi e andò da Aleck, scusandosi.
Lui si scusò con lei e insieme si allontanarono da locale e dalla vita di Saeba, per quella sera.

Chi lo sà se un pò di nostalgia
Ti bagna il viso e poi va via
Chiurenne l'uocchie pe nun chiagner

Arrivati a casa, Kaori si chiuse a chiave nella sua stanza e prese dal sotto il materasso, una fotografia di Logan.
Lo vide più bello che mai. Occhi verdi, capelli castani e un sorriso che la faceva impazzire tuttora. Dal cassetto del comodino prese un pezzetto di stoffa in cui era avvolto a un ciuffettino rosso, molto sottile del suo piccolo angelo, Giada. Era rossa come lei, bellissima e le mancava da morire. In quel fazzoletto c’era custodita anche la foto di suo fratello e una foto di tutto il gruppo. L’unica rimasta dei suoi amici. Stava male e i ricordi la facevano male, chiuse gli occhi per un momento per non piangere. Gli riaprì dopo poco, per rimettere i ricordi al loro posto, lontano da questo mondo di merda e da Aleck.

Ryo dall’altro lato della città ripensava alla serata appena trascorsa. Era inquieto non riusciva a calmarsi. Si rigirò più di una volta nel letto e alla fine decise di alzarsi e di prendersi un bicchiere d’acqua. Ripensava a lei. Non aveva fatto altro che in questi due anni che pensarla, ricordarla. Ma alla fine che aveva fatto per lei?! Nulla!
A luglio avrebbero fatto esattamente due anni, da quando si erano lasciati, da quando aveva fatto lo stronzo.
Bevve il suo bicchier d’acqua e ritornò a letto.

Quando guardi in quella dove noi
Stretti abbracciati più che mai
Pe sott'a l'acqua a cammenà

Kaori si coricò e chiuse gli occhi sognando un passato lontano ma felice. La sera in cui fece l’amore per la prima volta. La sera in cui si donò al suo primo vero amore. Sognò quella sera d’estate, quel bacio sotto la pioggia e il ritorno a casa l’uno stretto nell’abbraccio dell’altro.

Anche Ryo in quell’istante chiuse gli occhi e pensando a lei, ricordò tutto il passato insieme e lo confrontava con il presente. Non voleva a nessun costo pensare che lei fosse, un'altra foto vecchia nei cassetti dei suoi se. Ora lo sapeva bene, lei era molto di più, di quello che aveva avuto mai.
Per lui lei era come una stella, la più luminosa che esisteva e avrebbe fatto di tutto per riprendersela.
Si rigirò per l’ennesima volta nel letto, non riuscendo a dormire la sua mente vagava tra i ricordi.
Alla fine riuscì ad addormentarsi, sognando il giorno in cui, lei fu solo sua.

Dio ra pioggia s'avetta scurdà
E tra i palazzi di città
Giurast e me vule spusà

Quel giorno di pioggia dove tutto fu concesso ai due amanti. Quel 7 luglio 2006 che rimase indelebile nella mente e nel cuore dei nostri giovani innamorati.
Una notte magica finita, troppo presto, trasformandosi in un giorno amaro. Preludio di due anni d’inferno.
Per entrambi. Due anni di lontananza e di vite separate per causa di sciocche e inutili paure.
Forse però il destino avrebbe dato una piega diversa da oggi in poi la loro vita.
Di una cosa era certo Ryo, non l’avrebbe mai lasciata nelle mani di Aleck, avrebbe lottato con tutte le sue forze per riottenerla.
Il destino, così avverso, aiuterà questi due giovani innamorati?
Staremo a vedere.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 4 il coraggio che non c'è (VM18) ***


Due giorni da quando ti ho incontrato. Due giorni in cui mi manca l’aria e ho una voglia matta di rivederlo.
Le cose con Aleck sono migliorate: da quel giorno non mi ha più toccato, ma è anche vero che io mi sono rinchiusa in questa stanza e non esco se non per andare a lavorare.
Se devo andare in bagno, ci vado di notte o quando lui non c’è.
Sono stanca di questa mia esistenza. Ora dorme e posso chiudermi in bagno e fare l’unica cosa che mi da sollievo: tagliarmi.
Sento la chiave che gira e fa track. Respiro: è andata, non si è accorto di nulla, ora sono al sicuro.
Prendo il mio porta trucco e l’appoggio al lavandino. Prendo dal suo interno una lametta e lo poggio sulla mensola del bagno.
Poso la bustina porta trucco sulla lavatrice dietro di me, mi rigiro e mi vedo allo specchio.
Sono il fantasma di me stessa: non mangio da giorni, il cibo ormai non so neanche cosa sia.
Non m’interessa però, forse così potrò morire più facilmente.
Prendo la lametta e apro il rubinetto dell’acqua calda, il sapone e la disinfetto.
Chiudo l’acqua calda e apro quella fredda e la sciacquo, adoro il freddo del metallo sulla mia pelle.
Poso la lametta sul bordo del lavandino e mi tolgo la fascia, la polsiera che copre il mio unico modo di andare avanti.
Metto a portata di mano la pezzolina con cui tamponerò il mio sangue.
Prendo la lametta e la poggio sul mio polso.
La muovo lentamente e profondamente.
Sorrido: mi sento meglio. Sento la carne lacerarsi al mio passaggio, il sangue che esce e il dolore svanisce.
Il dolore di questa vita di merda svanisce. Come vorrei andare più profondo e farla finita, per sempre, ma non posso si è svegliato. Guardo l’orologio: è quasi ora di andare a lavoro. Trovata la scusa del mio perché in bagno.
Tampono il sangue, lavo la lametta e la nascondo nel beautycase. Mi metto la fascia al polso, prendo lo spazzolino con un po’ di dentifricio e me lo ficco in bocca, ed esco così facendo finta di essere mezza addormentata e con lo spazzolino in bocca.
Sono salva, mi guarda e non dice niente.
Ritorno in camera mia, prendo le mie cose e corro a prepararmi per andare in Agenzia.
Da due anni a questa parte lavoro presso un’agenzia di grafica pubblicitaria e in un’emittente tv sempre come grafica.
L’agenzia è l’unico luogo dove io mi senta meglio, dove sento, di poter essere me stessa. Lì ho conosciuto il mio grande amore, Logan. È grazie a lui se ora so qualcosa di grafica, mi ricordo ancora i primi tempi in cui arrivai, conoscevo poco e niente d’inglese.
Me l’ero cavata, sì, ma non potevo di certo auspicare a un lavoro decente. Mi sono dovuta accontentare di fare le pulizie in questi uffici, dove lavoro in questo periodo.
Lì ho conosciuto Logan, ci siamo piaciuti fin da subito, lui è stato buono e dolce con me e mi ha aiutato ad andare avanti.
Esco da casa e vado a lavoro, per un po’ starò lontana da te e potrò essere me stessa, rilassarmi e dimenticarmi di tutto.
Sono a lavoro, a quota sette caffè da questa mattina e a quattro pillole. Ho sonno e sono stanca e nervosa sono l’effetto delle pillole abbinate al caffè.
So che non dovrei assumere caffeina che fa male, ma almeno mi sballo e non ci penso più.
Mi affaccio alla finestra e ti trovo lì, eccoti.
Non so come mai hai scoperto dove lavoro, Ryo.
Sei in gamba e l’ho sempre saputo che eri un ottimo sweeper, ma io non te la do vinta.
Te l’ho detto l’altra volta. Non posso lasciare Aleck, non posso, non tormentarmi.
Chiamo Aleck e con qualche moina sdolcinata che adora, riesco a farmi dire che sta per arrivare, tra poco starà qui.
Esco dall’uscita principale, dove so che mi aspetti tu.
Ti vedo e vorrei correre da te e baciarti ma non posso, devo resisterti.
Volto il mio sguardo e c’è Aleck, mi avvicino e lo bacio.
Siamo così vicini che sento il tuo profumo e per un momento la mia testa fa dei brutti scherzi.
Ho la sensazione di baciare te e mi lascio andare a un bacio che ti farà male, forse quanto ne hai fatto a me.
Voglio farti capire che non ho bisogno di te!
Non ho bisogno di essere salvata!
Perché io non voglio essere salvata.
Desidero solo morire!
Sei qui, i tuoi occhi fissi su di me, ti sembra tutto un incubo lo so.
Vedi baciarmi con una persona che tu odi e che sai bene che tra qualche settimana, diverrà mio marito.
Ti sto facendo del male e lo so ma lo meriti, per tutto quello che hai fatto a me.
Ti avevo dato tutto il mio amore distruggendolo.
Vedo da lontano arrivare Mick …
Respiro!
Botte evitate!
Mi stacco da Aleck, che sorride soddisfatto.
Respiro, respiro per non impazzire, per non vomitare dal disgusto che provo per me stessa.
Saluto te e Mick.
Sono felice di rivederlo, lui mi è sempre stato accanto quando avevo bisogno di qualcuno che ti capisse e che mi aiutasse a capirti.
Mi ha aiutato a sparare quando mi allenavo con costanza sbagliando sempre mira, perché il grande Ryo Saeba mi aveva modificato la pistola.
Se avessi potuto, ti avrei strozzato quel giorno ma ho creduto ancora nella tua buona fede, ma la realtà è una, tu non mi hai mai considerato una degna socia.
È solo grazie a lui se ora so sparare e anche quando sono arrivata in America, ho continuato ad allenarmi.
Finché non ho scoperto di essere incinta, mi sono allenata tutti i giorni e sono migliorata.
La mia arma ora è nascosta, infondo a un borsone in camera mia.
Lui non sa che possiedo un’arma e non deve saperlo è la mia unica via di fuga, quando sarò arrivata al limite.
Vi vedo chiacchierare ma non sento una parola, sono in un mondo ovattato fatto di tanti “Bla – Bla – Bla”.
Aleck nonostante tutto vi trova molto simpatici e v’invita a partecipare a una serata in un pub il vicino a casa nostra.
Voi accettate, con sommo disappunto mio.
Arriviamo al pub e prendo solo una porzione di patate, lasciata quasi tutta.
Sento i tuoi occhi su di me, ti meravigli perché non mi vedi mangiare e bevo soltanto.
Tu non hai il coraggio di dirmi nulla. Hai paura che lui si possa accorgere di qualcosa e che mi possa far del male.
Solo che non sai che gli basta un niente anche un silenzio troppo prolungato a farlo impazzire.
Alla fine è Mick che mi fa la fatidica domanda: “Perché non mangi?”, sapessi Mick, sapessi, non mangio perché voglio morire, perché il cibo mi dà la nausea, perché è un modo, per riuscire a essere magra per ballare tranquillamente. Invece ti dico che non ho fame e che la sera non mangio mai.
Il resto della serata trascorre in allegria, alla fine ci salutiamo e ognuno di noi va per la sua strada.
È andato tutto bene finora, Aleck sembra sereno.
Sotto il palazzo, però, succede una cosa che non sarebbe mai dovuta succedere.
Un ragazzino, passando con la sua bella moto, fa dei complimenti molto generosi sul mio fondoschiena e sul mio decolté.
Arrivati a casa Aleck, comincia ad arrabbiarsi, mi riempie di parolacce e comincia a picchiarmi e a farmi male.
Il tutto con una cattiveria, atroce, che non si può neanche immaginare.
Sono ormai riversa a terra con la faccia piena di sangue e mi sto preparando a ricevere un calcio nello stomaco e uno dietro alla schiena.
Continua a prendermi a calci e a insultarmi, finché non si stanca e va a letto sbattendo la porta di camera sua, lasciandomi a terra con il sangue che esce dalla mia bocca. Mi rintano in camera mia, con una voglia matta di piangere.
Accendo lo stereo per non farmi sentire piangere da lui. Se mi sente piangere è finita.
Mentre la musica della Pausini intona le prime note de “Il coraggio che non c’è”, chiudo la porta a chiavi e mi lascio scivolare a terra, potendo così sfogare la mia frustrazione e il mio dolore.

Ci sono giorni in cui la vita è piena di perché.
La speranza fa fatica a risolvere i tuoi se

Eccomi qui con gli ennesimi lividi nel mio corpo, quando finirà tutto questo.
Quando la morte mi verrà a prendere, sono stanca.
Non ho più speranza nella vita.

Perdi fede nell'amore nella gente e pensi che
Sia impossibile soffrire più di te

Non ho più fede nell’amore e non credo più alle persone.
La sofferenza è sola fisica, perché la mia anima è morta.

Sono giorni in cui ti arrendi al mondo in torno per
Non sentire la paura di un coraggio che non c'è

Mi arrendo a questa morte, spero che mi venga a prendere presto.
Non ho più il coraggio di combattere e di andare avanti.

E ti senti così solo da non poterne più
Senza forza per lottare aspetti

Sono distrutta da questo suo modo di amarmi.
Non ho più la forza di riprendere la mia vita in mano.

Una via di uscita, un domani che
Curi la ferita chiusa dentro te
Se la cercherai, troverai il coraggio che non c'è

Rimango qui inerte ad aspettare un domani che mi aiuti a vivere o morire.
Un raggio di speranza che mi faccia capire che la vita non è finita.
Devo farmi forza non posso abbattermi ora, o sarà finito per sempre.

E quando sbagli non importa, ci riproverai
Ci sarà sempre una porta, un ostacolo per noi
Quel che conta veramente è non rinunciare mai
Perché forse c'è soltanto a un passo

Di sbagli ne ho compiuti nella mia vita.
Quello fondamentale è stato credere alla sua buona fede e di allontanarti.
Come devo fare ti amo ancora, nonostante tu mi abbia fatto tanto male.
Perché non riesco mai a essere felice?
Perché l’amore mi è negato?
Prima mamma e papà, poi Maki, tu e infine Logan.
Tutti mi avete lasciata, da sola, ad affrontare questo calvario.

Una via d'uscita, un domani che
Porti un'altra vita per tutti anche per te
Se ci crederai, troverai il coraggio che non c'è

Quando arriverà il mio momento di felicità?
Quando toccherà anche a me un briciolo di amore eterno?
Sono stanca di amare a metà.
Non so fino a quando riuscirò a sopportare tutto ciò.
Non so se mai riuscirò a crederci in una vita diversa.

Per tutti quelli che non l'hanno più
Per chi l'ha perso e lo sta cercando
E per chi sta male come stavi tu
Ma che ancora spera fino a che poi ci sarà

Sono stanca, stanca.
Il labbro mi fa male, il polso pulsa, l’occhio pesto non riesco a tenerlo aperto.
Perché non riesco a farla finita con questo mondo di merda?
Semplicemente perché io merito tutto ciò, è colpa mia se Giada è morta.
Sono stata io a non accorgermi che non viveva più.
Non so come andare avanti, voglio morire subito, in modo da non vivere più così.

(coro)Una via d'uscita un domani che
Porti un'altra vita per tutti anche per te
Una strada che non si perda nel dolore
(coro)Non lasciati andare cerca dentro te
Quella via d'uscita, il domani che
Tu ritroverai dentro a quel coraggio che ora c'è

Però una via d’uscita alla morte c’è.
È la strada dell’amore, la strada che conduce a Ryo.
Finalmente riesco a vedere uno spiraglio di luce alla fine di questo tunnel.
Ora posso sperare che il domani sia diverso dal mio oggi, dal mio ieri.

La musica finisce e bussano alla porta della mia camera ed io mi distolgo dai miei pensieri.
Aleck entra in camera mia con una scusa e ricominciamo a litigare.
Parole vuote senza senso, che non ascolto, non ho il coraggio di ascoltare.
Riconosco quello sguardo e mi abbandono agli eventi rimanendo dimessa davanti a lui, nella speranza che tutto finisca presto.
Purtroppo per me non finisce, anzi incalza, insultandomi.
Io non rispondo non ho la forza! E poi per dire che?
Dovrei difendermi dalla persona che dice di amarmi, dai suoi insulti e dalle sue illazioni?
Dovrei dirgli che sbaglia che non sono una troia, che non sono una puttana?
E se avesse ragione? Se fossi realmente una troia?
Mi siedo sul letto, abbassando la testa e prendendomi tutti i suoi insulti.
All’improvviso mi si avvicina con una strana luce negli occhi. Comincio a tremare per la paura.
Mi vede tremare e con voce stridula mi dice di stare calma perché tanto lui non toccherà mai una persona lurida come me.
Poi cambia tono e torna a essere dolce.
Sorrido, l’ho scampata anche questa volta, penso.
Ma non è così, purtroppo.
Vedo una strana luce di passione che si accende nei suoi occhi ed io tremo ancora di più. Lui si accorge di tutto ciò e mi da uno schiaffo talmente violento che mi fa finire stesa sul letto.
Un altro livido che si aggiunge alla mia ben nota collezione.
All’improvviso lo vedo salire su di me con i pantaloni calati.
Non riesco a capire più niente, la mia mente non riesce a pensare, non riesco a formulare frasi logiche e dalla mia gola non esce neanche un suono.
Vorrei gridare aiuto fuggire, ma il mio corpo non risponde ai miei comandi sono immobile, qui, sopraffatta dalla paura.
Ci risiamo, penso.
Si avvicina a me, mi alza la gonna e strappandomi le mutandine comincia a penetrarmi.
Piango lacrime amare e lui vedendo le mie lacrime si eccita e s’innervosisce.
Mi strappa la camicetta, che secondo lui è da troia e comincia a baciare i miei seni.
Piango, piango e mi dispero. Lui s’innervosisce e mi da uno schiaffo, del sangue esce dal mio naso e macchia il copriletto.
Un altro schiaffo perché ho macchiato il copriletto e svengo.
Mi risveglio e non percepisco la sua presenza, aspetto alcuni minuti lì, ferma immobile, col terrore che possa ritornare, ma per mia fortuna non c’è, per sicurezza, chiudo la porta e mi accascio a terra piangendo.
Impugno la mia pistola e me lo pongo vicino alla tempia destra. Chiudo gli occhi e sento il freddo della mia colt e premo il grilletto, una due, tre volte ma non esce niente. Guardo il caricatore, è scarico e cerco dei proiettili nel cassetto, nella valigia ma nulla, non c’è ne sono.
Sayuri avrà avuto paura e si è portata via tutti i proiettili.
Merda!
Non so che fare, fratellone aiutami, voglio che quest’inferno finisca al più presto.
Cercando tra le cianfrusaglie nel cassetto alla ricerca di una lama, un coltellino con cui possa tagliarmi definitivamente le vene, trovo un bigliettino.
È il numero di Ryo, posso chiedere aiuto a lui.
Grazie fratellone, grazie Maki!
Compongo il tuo numero.
Suona è libero.
Uno due, tre squilli e finalmente rispondi.
Ho un tuffo al cuore, la tua voce mi fa battere forte il cuore.
Ti sento ma non parlo, non ne ho la forza.
Non faccio altro che respirare e piangere di un pianto ormai senza lacrime.

- Kaori sei tu?

Sussulto e mi chiedo come abbia fatto a capire che sono io, non importa forse è meglio così, provo a parlare e finalmente la dalla mia bocca escono suoni comprensivi, che formano delle parole stentate.

- Ryo ... aiuta … mi.
- Che succede? Che hai?
- Ryo AIUTAMI!
- Va bene, vediamoci al bar dell’altra sera, tra dieci minuti. Sono in zona.
- Grazie!
- E di che piccola, sicuro che va tutto bene?
- No, non va per niente bene ho bisogno di te, ci vediamo tra poco.

Chiudo la chiamata prendo il cell e scrivo velocemente un sms a Sayuri, non ho la forza di chiamarla, non voglio che si accorga che sto male. Gli scrivo velocemente che Ryo è qui e che tra dieci minuti, ho un appuntamento con lui. Capisce al volo e mi risponde con un: “Ok, ti copro”.
Sospiro anche questa è fatta!
Mi sento sporca, vorrei lavarmi e togliere lo sporco che mi sento addosso, ma non ho tempo.
Mi guardo allo specchio e sono un mostro.
Apro la porta ed entro in bagno, apro la doccia e lascio scorrere l’acqua.
Mi spoglio, non resisto ancora così.
Mi metto sotto l’acqua e lascio che scivoli via, assieme alle mie lacrime.
Mi sento meglio, esco, anche se quel senso di sporcizia non va più via!
Mi guardo allo specchio e vedo i miei lividi evidenti, tento di coprirli con il fondotinta ma non ci riesco del tutto.
Alla fine ci rinuncio e metto dei grossi occhiali neri, che copriranno l’orrore dei miei occhi.
Torno in camera mia apro l’armadio e metto la prima cosa che capita, un jeans e una maglia nera.
Prendo il giubbino ed esco, non lascio neanche un messaggio ad Aleck, tanto in ogni caso mi beccherò altre botte al suo ritorno.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 5 Via dall'inferno ***


Kaori: *Arrivo al luogo dell’appuntamento come stabilito e tu sei lì ad aspettarmi, mi guardi, ma non ti proferisci parola e non mi chiedi niente. Mi fai cenno di andare dentro e ci sediamo in una parte tranquilla lontana da occhi indiscreti e ordiniamo un the o meglio tu ordini per me…io non ho né la forza di parlare e né di guardarti negli occhi, passo un buon quarto d’ora a guardare il tavolino e a sforzarmi di non piangere stringendo i pugni e mordendomi il labbro inferiore quando sento che le lacrime stanno per uscire.


Ryo: * Ma che ha? È da, quando è arrivata che è strana, ma che l’è successo? Al telefono sembrava che stesse piangendo, ma purtroppo non riesco a guardarla dritto negli occhi, appena incrocia il mio sguardo lo volge verso il basso. Cosa le succede che l’è accaduto? La mia testa non fa altro che porsi domande a cui non sa rispondere e non faccio altro che stare nell’attesa di una sua mossa un solo gesto.


Kaori: * Ryo non guardarmi, ti prego, non merito la tua compassione. Ecco ci risiamo comincio a piangere e non riesco a fermarmi.


#Ryo vedendo Kaori in quello stato la stringe forte e accarezzando i bei capelli castani che ormai le arrivano alle spalle le sussurra…


Ryo: - Sfogati pure, piangi finché n’avrai bisogno... ci sono io ora e non ti accadrà nulla.


#Le si riprende e si stacca da Ryo, ma non riesce a guardarlo negli occhi e comincia a parlare guardando il tavolino.#


Kaori: - Grazie Ryo, grazie per starmi sempre vicino e per esserci sempre quando ho bisogno di te.

Ryo: - Lasciando da parte per un momento i convenevoli, mi dici cosa che ti è successo e perché sei ridotta così?

Kaori: - Ehmmm… (e ora come faccio…pensa Kaori, pensa, devi trovare le parole adatte per raccontargli l’accaduto)….Da dove posso iniziare… Bhe (e tira su sospiro) iniziamo col dire che è una storia lunga.

Ryo: - Tranquilla Kaori, io non ho fretta, quindi posso stare tutto il tempo che vuoi, quindi ora PARLA! (Mi fai proprio stizzire, quando fai così)

Kaori: - Vedi Ryo, quando ci siamo lasciati, io Alek ci siamo avviati verso casa.

Ryo: - E questo lo so ( Kaori non devi aver paura di me, io non ti farei mai male, non sei tu che deve aver paura, quella persona è chi ti ha ridotto in questo stato)

Kaori: - Arrivati sotto casa un tizio che passava mi ha fatto un complimento e Alek si è innervosito. Arrivati su il tempo di chiudere la porta che abbiamo litigato e….


# Kaori a questo punto comincia a piangere coprendosi con le mani e Ryo la tira verso di se e l’abbraccia forte a quella sensazione di calore e sicurezza kaori comincia a raccontargli cosa è successo #


Ryo:- Kaori per favore ora dimmi la verità quel bastardo oltre ad averti riempito di botte ti ha fatto qualcos'altro?

Kaori: - No ma…


#Con un gesto impulsivo si mise le mani alla bocca sapendo di avere detto troppo…non voleva dirgli quello che era stata costretta a fare dopo le botte già così si sentiva umiliata e non voleva che Ryo pensasse che non si sapeva difendere #


Ryo: - …ma che…continua kaori che è successo?

Kaori: - mi ha costretto a fargli...… insomma hai capito che cosa


#Kaori arrossì vergognandosi a morte di quello che aveva detto #.


Ryo:- Capito è successo qualcos’altro di cui devo essere a conoscenza?

Kaori: - No, sicuro…. Ora scusami ma devo andare si è fatto tardi e lui sa che sto da Sayuri e se faccio troppo tardi va a finire che se la pende con lei.

Ryo: - No, tu a casa non ci torni, lui dov’è ora?

Kaori: E’ uscito.

Ryo: - Sai a che ora torna?

Kaori: - Penso tardi perché?

Ryo- Benissimo ora andiamo a casa e ti prendi tutto il necessario per qualche giorno e te ne vieni da me, non accetto risposte negative, prendilo come un dato di fatto, ma tu non tornerai più a vivere da lui. [ ndily così si fa bravo Ryo ^^ ,ora sì che ti riconosco XD.]

Kaori- No, non posso lui se la prenderà con Sayuri. # Disse kaori tra le lacrime #.

Ryo: Non ti preoccuparti lei è al sicuro ci penserà Mick a lei. Anzi ora lo chiamo. Scusami un secondo.

# così facendo Ryo avvertì mick di proteggere Sayuri #

Ryo: Tutto sistemato…ora pensiamo a te.

# così facendo Ryo e Kaori si avviarono verso la macchina un’Alfa 164 LS nera, entrarono, allacciarono le cinture e si avviarono verso casa di Alek. Durante il tragitto che li portò verso casa non parlarono, kaori non n’aveva la forza e Ryo si stava tentando di calmarsi e ragionare sul da farsi anche se il suo primo istinto era quello di scovare quel bastardo ovunque esso si fosse rifugiato e assestagli un bel calcio tra i gioielli di famiglia e di ucciderlo…se solo avesse potuto gli avrebbe sparato in bocca, ma, sapeva che tutto ciò era sbagliato e che non era razionale. Si doveva calmare e riflettere, ci avrebbe pensato dopo a quel bastardo, per ora doveva mettere al sicuro la sua ex socia che non riconosceva più. Più la guardava e più gli sembrava un pulcino impaurito se ne stava rannicchiata con le gambe portate vicino al ventre tremando e se le stringeva così forte come per proteggersi e a lui saliva sempre di più la rabbia ma, mentre finiva di pensare ciò arrivò a destinazione #.


Ryo: - Eccoci siamo arrivati


#kaori fece per scendere, ma Ryo la bloccò #


Ryo: Aspetta kaori vado avanti io, per sicurezza #


# Così facendo si avvio verso la casa tenendo sempre sotto controllo la sua kaori, come i vecchi tempi, e a questo pensiero sorrise. Entrarono in casa senza difficoltà e la prima cosa che fecero fu quella di controllare se c’era lui, ma per fortuna non c’era e così kaori prese il bigliettino e se lo infilò in tasca dopodiché si avviarono verso la camera di kaori rimanendo in religioso silenzio #


/* Era un appartamento di 3 stanze molto confortevole. Entrati ci si ritrova in un ingresso soggiorno e sulla destra intravedevi una piccola cucina, separata dal resto da un piccolo muretto divisorio. Sulla sinistra si affacciava un lungo corridoio ove vi erano situate 3 camere da letto e 1 bagno. Lungo le pareti del corridoio erano poste delle fotografie in bianco e nero che ritraevano la New York degli anni 20.

La camera di Kaori, collocata in fondo al lungo corridoio, era molto luminosa con un ampio balcone che dava sulla strada, al centro della stanza vi era un letto matrimoniale col cassettone. La testata, leggermente ricurva all’apice, imbottita e la base erano interamente rivestite di tessuto bianco il tutto coordinato ad un copriletto bianco con dei fiori rossi disegnati sopra.

Le ante dell’armadio quattro stagioni, situato di fonte al letto erano ricoperte di piccoli fiorellini rossi, in un angolo sulla sinistra c’era una piccola tv con un video registratore integrato, invece sulla destra appena si entrava trovavi un piccolo comò dove lei ci teneva tutti i suoi gioielli e i trucchi. Le uniche foto di quella camera erano quelle con Alek. */.


#Kaori tentò di prendere una valigia da sopra all’armadio, ma con scarso successo, sbuffando ci riprovò, ma questa volta Ryo la prese in braccio e l’alzo in alto per farle prendere la borsa, e quando la valigia fu ben salda tra le mani di kaori la fece scendere delicatamente poggiandola terra la sua kaori. Lei si girò e nascose la malinconia sotto l’ombra di un sorriso.


Quel sorriso, un gesto così spontaneo, così vero e dolce, per Ryo valse più di mille parole. Nel frattempo kaori cominciò a riempire la sua valigia con gli abiti, le scarpe, i gioielli, i trucchi e tutti i suoi ricordi, prese le foto di tutti i suoi amici, quelle di maki e quelle con Ryo da un doppio fondo di un cassetto e ripose con cura nella sua valigia, poi fu il turno della sua biancheria intima, la sistemava con cura nella valigia prestando attenzione a non dimenticare nulla, quando cadde una sottoveste un po’ osé per i gusti della vecchia kaori e naturalmente anche questo particolare non sfuggì a Ryo facendo sì che si risvegliasse il suo lato animalesco da maiale che aveva tenuto a bada fino ad ora.

La faccia di Ryo si trasforma da quella seria di un uomo innamorato perso della sua donna che era in pericolo, a faccia da maniaco e come tale sì fionda su quella sottoveste esaminandola con cura come faceva sempre, a quella scena kaori cominciò a ridere, non riusciva a non sorridere in quella situazione la faccia di Ryo così buffa e tenera sembrava un bambino alle prese con un giocattolo nuovo ma, anche se apparentemente sembrava ridere e quindi felice, dentro di se voleva piangere. Ryo si fermò e la guardò inebetito e fu ben contento di vederla ridere e soprattutto di aver evitato uno dei suoi martelloni (che stranamente non erano presenti in quella casa). Kaori si avvicinò e gli diede un bacio a stampo, prendendosi la sua sottoveste, poi si voltò riprese a sistemare le ultime cose per nascondere l’imbarazzo e la tristezza che provava in questo momento. Chiuse la valigia e si avviò verso l’uscita. Ryo era rimasto li, fermo, impalato, non riuscendo a mettere insieme gli ultimi avvenimenti successi [Ryo scètate datt ‘na moss o ca faccimme juorno – traduzione- Ryo svegliati, muoviti o qua facciamo giorno NdIly]. #


Kaori: - Ryo, io ho fatto ho preso quasi tutto, mi manca solo l’anello di maki che Alek ha in camera sua.

# Così facendo entrò in camera di Alek si avvicinò al primo cassetto del comodino e prese l’anello con tutta la custodia. Il suo tesoro più prezioso era salvo, almeno quel disgraziato(nd.Ily sono stata gentile a chiamarlo così meriterebbe appellativi più duri) non se l’era venduto. Ryo non riuscì a vedere la camera che era immersa nell’oscurità, aspettò che kaori uscisse e se la tirò verso di lui, allontanandola da quella camera e da tutto l'orrore di quell'uomo e insieme si avviarono verso l’uscita. Arrivati giù al palazzo incontrano Alek #


Alek: - Kaori che ci fai con quella valigia? Dove stai andando?

Kaori: - Alek io ti lascio, me ne vado

Alek: - muahahaha tu non vai da nessuna parte. Su dai, fa la brava e sali sopra, non farmi arrabbiare perché poi sai come finisce se mi arrabbio.

Kaori: - No, Alek questa volta è finita davvero

Alek: - Non scherzare, torna a casa.


# Disse alek, in modo minaccioso ma con tono placato dirigendosi verso Kaori. Ryo d’istinto si mise davanti a kaori per proteggerla e disse: #


Ryo: - Non hai capito allora, ti ha appena dichiarato che non vuole tornare con te, ti lascia.

Alek: - E tu che centri brutto bastardo? Non sto parlando con te.

Ryo: - Ancora…sei sordo allora ti ho appena ripetuto che lei di te non ne vuole più sapere. Quindi smettila o finirai nei guai con questo tuo atteggiamento.

Alek: - Ah! Ho capito, quella grande… ti ha abbindolato anche a te; che ha fatto dimmi, (poi rivolgendo lo sguardo verso kaori, ma continuando a parlare con Ryo), te l’ha già data?

Ryo: - (con tono calmo e placato di quello che precede la tempesta).

Numero 1 Non parlare di lei in questo modo, è una donna e come tale non deve esser trattata così.

Numero 2 Se l’abbiamo fatto, o non l’abbiamo fatto, se permetti sono solo fatti nostri e non ti riguardano.


Alek: E no, io non permetto, lei è la mia donna, la mia fidanzata e quindi devo sapere tutto di lei e lei deve fare quello che gli dico io, invece tu brutto stronzo che non sei altro, lascia stare la mia donna.


#Ryo non c’è la fece più tutta la rabbia che aveva repressa dentro per quello che aveva combinato alla sua kaori,più la rabbia provocata da quelle parole gli tirò un pugno sul naso tanto da farlo cadere svenuto dal dolore col il naso rotto [bravo Ryo così si fa ^_^ finalmente si è svegliato (LOL) ndily].

All’improvviso Kaori prese a correre verso la macchina e si rifugiò dentro come se fosse una bimba spaventata. Ryo dopo aver constatato che gli era bastato un misero pugno a quel pappamolle per cadere K.O. si avvio anche lui verso la macchina entrò e mise in moto #


Kaori: Ryo?

Ryo. Si, dimmi

Kaori: Potresti fermarti al prossimo distributore devo comprare le sigarette mi sono finite. (disse kaori con voce molto flebile)

Ryo: - o_O (per un attimo Ryo sbandò con la macchina).

Kaori – Ehi, Ryo calmati. Non ho chiesto niente di strano! Solo di fermarti al primo tabaccaio che ha il distributore per comprarmi delle sigarette…mica ti ho rivelato che aspetto un figlio da te!? E’ solo un pacchetto di sigarette e tu per così poco fai sbandare la macchina?? Ahhaha ma dove è finito il Ryo impassibile hihihi allora è vero che sei proprio invecchiato?

#Iniziò a scherzare per smorzare quella tensione che c’era e anche perché si era accorta di essere saltata per un non nulla e di aver aggredito Ryo che non aveva colpa.

Ryo: Io invecchiato??? Ma stai scherzando vero? Ahhaha come può lo stallone di Shinjiuku invecchiare ahhaha …. In ogni modo cambiando discorso da quando in qua tu fumi? (con la sua faccia seria da playboy)

#Kaori si avvicino e gli sussurrò all’orecchio con una voce sottilissima disse: #

Kaori: - bhe caro mio nella vita si cambia e si può iniziare a fumare.

#Lo disse in maniera tale da far sbandare una seconda volta Ryo. Lei se n’accorse e prima di tornare al suo posto gli posò un bacio sulla guancia ma, neanche il tempo di sistemarsi che arrivarono al tabaccaio più vicino. Ryo fu molto contento di fermarsi e ricominciare a respirare, in soli 5 minuti di tragitto Kaori gli aveva fatto perdere il controllo di se per ben 3 volte e mentre la guardava scendere dall’auto e acquistare il pacchetto di sigarette, stando sempre ben attento a vedere se qualcuno si avvicinava a lei, pensava a cosa sarebbe successo d’ora in poi. Come avrebbe fatto a controllarsi?? #


---- Vicino al distributore ----

#Kaori davanti al distributore, che piangeva e tirava fuori tutto il dolore che ha dentro, lontano dagli occhi di Ryo e lontano da occhi indiscreti,all'improvviso il dolore fu sopraffatto dalla rabbia e cominciò a dare pugni vicino al muro e a piangere contemporaneamente.#


…...In macchina Ryo….

#Si riscuote dai suoi pensieri e vede Kaori in preda ad una crisi isterica.

Ryo: * Ma è matta?? Perché si comporta così? Fammi andare a vedere, va o altrimenti si fa male sul serio.*


Così facendo usci dalla macchina la chiuse e si avviò verso kaori


---- Al distributore ----

#kaori che da pugni contro il muro e piange disperatamente urlando:

Kaori: - Perché, perché a me, perché è successo a me.

Perché mi devo innamorare sempre d’uomini sbagliati

Perché, perché, perché io? Io ho solo voglia di lasciarmi andare e sprofondare in un mare sempre più nero e rimanerci per sempre.


#Ma mentre stava per dare un ennesimo pugno contro il muro, Ryo gli blocca la mano e la gira verso di se

Ryo: Si può sapere che ti prende?

Kaori: LASCIAMI RYO, LASCIAMI STARE, LASCIAMI IN PACE! (disse kaori riempiendo di pugni il torace di Ryo)

#Ryo guardandola fissa negli occhi, cominciò a rispondere a tutte le sue affermazioni.

Ryo: kaori calmati!

Kaori: No Ryo, non mi calmo, voglio solo morire.

Ryo: Non dire stronzate. CALMATI!

Kaori: Ma perché Ryo, perché capitano tutte a me, perché mi devo innamorare sempre d’uomini sbagliati e soprattutto perché devo pagarne sempre io le spese perché? Dimmi perché!?

#Kaori scoppiò in un pianto ancora più disperato e sempre più pieno di dolore tra le braccia di Ryo e rimasero così, fermi, immobili,fino a che non si fu calmata.#

Ryo: Possiamo andare ora?

Kaori: No, spetta, non ho ancora preso le siga.

Ryo: Fa niente, vorrà dire che fumerai qualcuna delle mie.

Kaori: Ma sei pazzo, le tue sono fortissime io fumo le più leggere che ci sono, quelle che fumo le winstone one o white che hanno “solo” 1mg di catrame, 0,1mg di nicotina e 2 di monossido e sono col filtro. Invece tu fumi le Lucky Strike che sono pesantissime.

Ryo: Come non detto, andiamo a comprare le sigarette?! Poi un giorno mi spiegherai cosa ci provi a fumare sigarette così leggere come aria.


[Scusate per la pubblicità occulta NdIly XD]


Ryo: Ok, comprate, ora andiamo che si è fatto tardi, però prima passiamo dal Mc? Tu cosa vuoi?

Kaori: Grazie Ryo ma, non ho fame

Ryo: Ricominciamo!? Devi mangiare kaori non puoi stare digiuna.

Kaori: Non insistere. Se ti ho appena spiegato che non ho voglia di mangiare significa che non ho fame.

Ryo: Vabbé ho capito ti prendo le pepite di pollo, con le salse e le patatine vicino, che so che ti piacciono tanto e non accetto recriminazioni.


# Così facendo si avviarono verso il Mc e poi verso la casa di Mick che aveva a New York.

Il ritorno fu molto silenzioso, intervallato soltanto dalla radio e dal cambio di stazione.

Arrivati a casa kaori con la scusa di sistemare i suoi bagagli si chiuse nella nuova camera e non scese neanche per mangiare.

Ryo deciso a non fargliela passare liscia, questa volta, si avvio verso la camera della ragazza con la cena. Bussò, ma non avendo avuto risposta decise di entrare, andò dentro e la vide, lì, distesa sul letto che dormiva profondamente e considerò che forse, molto probabilmente, fosse crollata tra le lacrime come faceva di solito, mentre pensava ciò, posò il vassoio sul comò e fece per coprirla con un plaid, ciò nonostante si svegliò e vedendolo li, le sorrise dolcemente.#

Ryo: Scusami non volevo svegliarti, in ogni modo ti ho portato qualcosa da mangiare.

Kaori: Grazie, ma non ho fame.

Ryo: Ricominciamo? No eh,tu mangi fai la brava ora, anche perché quando eravamo al pub, mi sono accorto che non hai toccato cibo, quindi hai 2 possibilità o mangi o mangi, non hai scampo con me e mick ci siamo alleati per farti mangiare, quindi mangia.

Kaori: Uffa, eh va bene, mangio.

Ryo: Sai che quando sbuffi sembri proprio una bambina??? Ahhhaaha. Qualunque…. Io rimango qui fino a, quando non finisci tutta la pappa (:P) da brava bimba. Hihihihih

Kaori: Dai Ryo smettila di prendermi in giro. Dai passami il piatto, che a ben pensarci, un po’ di fame mi è venuta.

#Così facendo Ryo le passò il piatto e kaori iniziò a mangiare e per tutto il tempo che quei due stettero insieme in quella stanza chiacchierano del più del meno. Kaori chiedeva di Miki e di tutti i loro amici che aveva lasciato ormai da un anno e più, lui invece gli faceva domande generali sulla sua nuova vita a New York, e lei gli raccontò le sue difficoltà iniziali ma che aveva superato grazie alla sorella e grazie alla sua passione per la danza, infatti, grazie alla danza aveva incontrato le sue attuali più care amiche e pensando a loro venne la voglia di cercarle. Così facendo prese il cell e mandò un sms a Vivyan annunciando che ora era libera che aveva cambiato casa e voleva rivedere tutte le sue amiche, la risposta non tardò ad attendersi…un altro sms arrivò dopo pochi minuti,erano le sue amiche che tutte riunite che volevano rivederla al più presto e le dissero che la volevano ancora bene.

Kaori ne fu felicissima, le sue amiche nonostante tutto le erano state vicino e anche quando non poteva sentirle ne vederle,loro non l’avevano dimenticata ed erano rimaste sempre sue amiche.

Ryo vedendola,finalmente, più rilassata decise di augurarla buona notte e di lasciarla riposare.


Ryo: bhe si è fatto tardi, ti lascio riposare, buona notte

Kaori: Buonanotte…Ah Ryo?

Ryo: Si?

Kaori: Grazie

Ryo: Buonanotte (e se andò regalandogli un sorriso).


Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 6 Kaori in: mi sono persa a New York ***


Quando Ryo uscì dalla sua stanza, ella attese con calma e ansia che lui se ne andò in camera sua a dormire, quando questo accadde attesi altri minuti rimanendo in allerta per sentire qualche rumore, si alza dal suo letto guarda l’ora e vede che sono le 2 di notte si avvicina alla borsa prende qualcosa dal suo interno e va in bagno….


Ore 7: 00 Drin la sveglia di kaoni suona…


Si alza si avvia allo specchio e si guarda per qualche minuto contemplandosi e pensa di essere bruttissima con quegli occhi pieni d’occhiaie e quel colorito pallido, per non parlare poi del suo fisico diventato come di uno che sta sul baratro dell’anoressia, mentre pensava ciò squilla il cell sms di Vivyan che l’aspetta tra un ora alla metro per andare a lavoro.


Prende la valigia e l’apre sul letto e cerca qualcosa da mettersi per nascondere quel fisico così deperito sceglie un jeans largo a vita bassa con degli strappi sulle gambe sopra invece metterà 3 maglie così non sembrerà deperita, indosserà una canotta nera poi sopra ci metterà una maglia sempre nera maniche corte molto semplice con dei ricami sulla schiena che formano un disegno astratto e alla fine un giacchettino con la zip a maniche lunghe nero, oggi ha deciso si vestirà di nero come la sua anima e così anche se le diranno che è dimagrita potrà sempre dare la colpa al nero che sfina.


Prende la sua roba, la borsa e cercando di fare silenzio corre a lavarsi.


Ore 7.30

Kaori è pronta. Esce cautamente dal bagno prestando attenzione a non svegliare nessuno e si avvia all’uscita senza nemmeno fare colazione ma, tanto per lei non fa differenza. Ormai fa tutto meccanicamente, la sua vita è fatta di un’anima vuota e nera e lei si sente la testa leggera libera da ogni pensiero e del mondo non se ne frega più niente, in questo momento potrebbe anche esserci la fine del mondo ma lei rimarrebbe impassibile come se il fatto non fosse il suo.
Ogni volta che prende quelle cose che gli ha dato il dottore a alek per lei si sente sempre in uno stato di stasi insensibile nel quale tutto passa e priva di coscienza, non si accorge di niente, nona sa che cosa succederà e qualsiasi cosa le accadrà intorno non sarà vissuta ne percepita.

Però nei rari momenti di lucidità lei aveva solo voglia di morire per non pensare a quello che era successo.

Anche se non lo dava a vedere era molto turbata per l’accaduto, anche se ci aveva fatto l’abitudine, ma ogni giorno si chiedeva continuamente come faceva a sopportare tutto questo senza ribellarsi, lei che era stata una sweeper si era ridotta in questo stato costretta a imbottirsi di psicofarmaci per non sentire nulla del mondo esterno, a subire delle violenze fisiche e psicologiche e per calmare questo senso di colpa che l’attanagliava l’unico sistema che conosceva era procurarsi dei tagli con una lametta, nei posti che nessuno poteva vedere in modo che nessuno potesse giudicarla…


Come ogni volta anche oggi si era effettuata dei tagli e per questo anche in pieno giugno indossava una maglia a maniche lunghe.


Prese il walkman lo accese e si avviò a lavoro, cambiava sempre canzone non ne trovava mai una adatta una che voleva ascoltare, finalmente trovò una canzone che le andava bene era lei quella adatta quella che forse sarebbe riuscita nell’ardua impresa di farla risollevare…la canzone in questione era tristezza….ma appena il tempo di pronunciare queste poco parole…

Tristezza
per favore va via
tanto tu in casa mia
no, non entrerai mai


..Che voltando l’angolo lì trovò li fermi ad aspettarla, erano Ryo e Mick che avevano deciso di farla da guardia del corpo, e a lei non fu concessa altra scelta di essere accompagnata. si tirò ancora più giù le maniche quasi per difendersi dagli sguardi indiscreti di Ryo.


Ryo non poteva non fissarla la vedeva fragile e viva come un uccellino, era il motivo quindi della sua venuta fin qui e ora la vedeva in queste condizioni, si malediva più che poteva e si incolpava di tutto (oh no dai Ryo si hai ragione da una parte a sentirti in colpa, ma la colpa è anche mia che ti ho reso colpevole della mia fervida immaginazione. LoL XD)

E’ dalla notte scorsa che non dorme da, quando l’ha vista in quello stato che si chiede cosa e perché sembra che stia fuori del mondo e si chiede se tutto questo è causato dal forte shock.


Arrivarono al metro, la radio della stazione trasmetteva un’artista italiana famosa in tutto il mondo, Mina, con una delle sue più belle canzoni: Anche un uomo, scesero giù e Kaori fece per allontanarsi, quando Ryo la bloccò.


Ryo: Dove vuoi andare?

Kaori: devo andare alla toilette (disse con una voce talmente flebile da non poter essere udita da nessuno).

Ryo: Va tutto bene? Mi devo preoccupare?

Kaori: No, tranquillo va tutto bene non ti preoccupare ma ora scusami ma devo proprio andare alla toilette è urgente.

#Così facendo avviandosi verso la toilette, entrò e si chiuse dentro e cominciò a piangere in silenzio per non farsi accorgere da nessuno e pianse per qualche minuto fino a, quando dal suo orologio non provenì un bip…aprì la borsa da cui estrasse una boccetta da cui prese 2 compresse e le deglutì aspetto qualche minuto per far sì che facesse effetto…appena si sentì meglio si sciacquò la faccia e si risistemò il trucco e si avviò verso l’uscita, ma, prima si sistemò le maniche della maglia per non far vedere niente…uscì e incontrò Ryo, Mick e Vivyan (la quale aveva adocchiato sia Ryo che Mick e tentava di catturare la loro attenzione, ma quei due non avevano occhi che per lei…Kaori) che l’aspettavano e insieme andarono a lavoro.


[Raga purtroppo la nostra Kaori non è più come prima ormai il suo sguardo è spento e la voglia di vivere in lei si è esaurita, andando avanti per forza di inerzia e tenuta su da quelle pillole maledette :( il tutto è molto triste anche per me che l’ho scritto…Ora avete capito il perché il capitolo era calmo, l’apparenza come ora è irreale…dentro di se sta male e si sente svuotata e in piena depressione. ndily].


Durante il tragitto in metro tutti parlavano e scherzavano, tranne lei che era lì in piedi in un angolo con lo sguardo perso nel vuoto guardando fuori del finestrino…Ryo si avvicinò e lei saltò


Ryo: Sicura che va tutto bene? A me non sembra proprio - *sei strana, i tuoi occhi sono diversi da quelli che conoscevo io*

Kaori non rispose e Ryo tornò all’attacco ma fu distratto da un tipo che voleva fare il filo a Kaori che si mise in mezzo e quando Ryo era riuscito a sistemare le cose togliendosi di mezzo quel tipo piuttosto molesto si rese conto che Kaori non c’era era sparita.


Ryo: Mick hai visto Kaori?

#disse a mick che nel frattempo sono finiti infondo al vagone tutto intento a fare il marpione con Vivyan #

Mick: No, scusa ma non era con te

Ryo: Sì ma sono stato distratto da uno scocciatore attaccabrighe. Tu Vivyan l’hai vista?

Vivyan guardò prima fuori per rendersi conto a che fermata era…disse:

E’ scesa due fermate fa.

Ryo: Quindi l’hai vista? E perché non hai detto a mick di scendere?

Vivyan: in verità non l’ho vista ma visto che ora stiamo quasi a timesquare, la mia fermata, e lei lavora presso un ufficio tra la 18esima e 38esima strada sarà scesa…


Ryo: Cazzo!

Vivyan: Calmati Ryo! Non c’è niente da preoccuparsi è andata a lavoro…

Mick: Calmati Ryo! Ha ragione Vivyan e tutto ok è Kaori è a lavoro

Ryo: Ma non capite proprio niente voi due? Vero?

Ryo: Le non sta bene! Ve ne siete accorti o no che lei non risponde agli stimoli esterni? Sembra come un automa e in questo stato le può succedere di tutto, e poi per non parlare del fatto che se la guardate negli occhi sembra una persona senz’anima. Vivyan tu ne sai qualcosa?

Vivyan: Io non so nulla o quasi.

Ryo: Allora dimmi quel che sai

Vivyan: Non posso Ryo

Mick: Come non puoi? Kaori è in giro nella città in stato di trans e tu non puoi dirci niente?

Vivyan: Mi dispiace ma ho giurato ed ora devo scendere questa è la mia fermata

Mick e Ryo: Ok ti seguiamo.

Mick: E’ inutile che scappi noi ti seguiremo ovunque fino a quando non ci dirai tutto.

Vivyan: ok fate come volete ma non scoprirete niente da me di interessante… ma visto che insiste seguitemi quando staremo fuori ne parleremo e cercheremo insieme Kaori, se voi pensate che sia in pericolo…però devo telefonare prima a lavoro per dire che non ci andrò per motivi di famiglia.


#Così facendo scesero dal treno e si avviarono all’esterno della stazione. Lì mentre Ryo tentava di rintracciare maori al cell, cui non rispondeva, Vivyan invece di chiamare al suo lavoro chiamò, quello di Kaori #

Vivyan: Si, Tv5 mi può passare l’ufficio 23 del 5 piano?

Segretaria: Sì subito, lei è?

Vivyan: Sono un’amica della signorina Makimura.

Segretaria: Va bene, attenda in linea.

Vivyan: ok

Passarono alcuni minuti e la segretaria le riattivò la comunicazione.

Segretaria: signorina è ancora lì?

Vivyan: Si, mi dica perché non mi ha ancora passato la comunicazione.

Segretaria: Il capoufficio della sua amica mi ha riferito che oggi non è ancora venuta a lavoro, e non ha avvisato per l’assenza e/o per il ritardo.

Vivyan: Lo so per questo le ho chiesto di passarmi l’ufficio 23. (disse in tono incazzato che fece spaventare la segretaria)

Segretaria: Si, mi scusi gli è lo passo subito

Uff. 23: Qui è l’ufficio 23 mi dica

Vivyan: Salve, sono un’amica della signorina Makimura, volevo informarla che a causa di una brutta influenza e di una laringite la signorina Makimura per un po’ non potrà venire a lavoro.

Uff. 23: Ah, e quanto tempo starà assente.

Vivyan: Con certezza non so il tempo, ma penso che in una settimana si dovrebbe riprendere…

Uff23: Va bene, signorina, grazie. Dica alla sua amica di riprendersi presto e che l’aspettiamo.

Vivyan: Ok, riferirò. Arrivederci

Uff23. Arrivederci.

# così facendo chiuse la comunicazione e si diresse verso gli amici che l’aspettavano seduti al bar vicino però prima questa volta chiamò a lavoro.#


Vivyan: Cindy, sono Vivyan, avvisa il capo che non posso venire problemi urgenti di famiglia e che non posso rimandare.

Cindy: ok riferirò a domani allora.

Vivyan: A domani.


Vivyan arrivata al tavolo dei suoi nuovi amici gli riferì tutto.


Ryo: Come sospettavo c’è qualcosa che non Va.


Mick: Cosa facciamo ora Ryo, lei può essere ovunque, non sappiamo neanche dove è scesa realmente. Vivyan, Kaori nella zona del lavoro frequentava qualche luogo con cui si intratteneva con delle amiche anche dopo il lavoro?


Vivyan: No perché Alek, la veniva a prendere e a portare e che io sappia anche la pausa pranzo la passavano insieme. Alek è molto geloso di lei e la sua gelosia è di tipo malato, anche se l’ama molto. Una volta però mi ricordo che Kaori mi disse che l’aveva portata da uno psicologo amico loro perché aveva tentato più di una volta il suicidio.


Ryo: E sai dove si trova esattamente lo studio,magari sarà andata da lui.


Vivyan: No perché lui venne a casa loro e gli diede qualcosa per non farla abbattere così mi disse.

….Spettate un secondo dovrei avere il biglietto da visita nel portafoglio. Bhe sapete com’è me lo presentò una sera e ci siamo trovati simpatici e ci siamo scambiati i contatti. Ecco. l’ufficio si trova a central park. Ora lo chiamo e vediamo un po’ se è andata da lui o no



Vivyan: Hello, Luigi. Come va?

Luigi: Pronto, bene ma chi sei?

Vivyan: Come non mi dire che ti sei già dimenticato di me? Cattivo!

Sono vivyan l’amica di Kaori. Ora ti ricordi di me?

Luigi: Sì giusto vivyan, come potrei mai dimenticarti di te, scusami non ti avevo riconosciuto dal numero. Come sta la tua amica è da una vita che non la vedo?

Vivyan: Bhe poi ti scuserai più tardi a cena. Comunque ti chiamavo per chiederti se oggi avevi visto Kaori, ma mi hai già risposto…senti io sto in Timesquare con degli amici, stiamo venendo a trovarti hai un buco per noi tra un’oretta più o meno... dobbiamo parlarti di una cosa importante.

Luigi: certo, io sono libero per oggi ho finito facciamo così incontriamoci al di fuori dell’ufficio vediamoci … mm…. fammi pensare… hai presente la gelateria che si trova nel parco vicino a laghetto? Bhe troviamoci lì tra un’ora.

Vivyan: ok ci vediamo tra un’ora.

Chiuse la conversazione e si girò verso i ragazzi.

Vivyan: Allora raga ci aspetta tra un’ora a central park e di Kaori non ha notizie, ma gli ho detto che andavamo a trovarlo per parlargli da vicino…quindi ascoltatemi bene o rischiate di perdervi, ora ridiscendiamo in metro e prendiamo la stessa linea di poco fa soltanto che ora arrivati alla 96esima strada dobbiamo cambiare treno in direzione central park quindi ricapitoliamo ora prendiamo la linea 3 poi alla 96° strada cambiamo per la linea 5 e dopo una fermata scendiamo. Tutto chiaro?


Ryo e Mick: tutto chiaro, capo! (scoppiando a ridere come bambini)

Vivyan: Non ridete che se vi perdete poi non vi vengo a pescare.


Nel frattempo Kaori….

Kaori è scesa alla fermata della 18esima strada spinta dalla folla…uscita fuori ha cominciato a vagare per la città e molti ragazzi quel giorno ci hanno provato con lei. Già normalmente la tampinavano per chiederle il numero di Tel o per strappargli un appuntamento.

Da quando era arrivata in America le cose erano cambiate, per la strada non era più scambiata per un uomo, anzi ora, quando usciva era la normalità vedere una macchina che si fermava per abbordarla e sentire discorsi tipo:

Tipi: Hey, bella dove stai andando?

Kaori: Non sono fatti tuoi!

Tipi: vuoi un passaggio?

Kaori: no grazie, è vicino.

Tipi: E dai sali, che ti accompagniamo noi.

Kaori: No, il mio ragazzo mi aspetta poco più avanti quindi smammate.


Ora invece la situazione era differente i tipi che l’abbordavano non erano tranquilli, visto che la povera Kaori girovagando era andata a finire in zone poco raccomandabili per una ragazza, ma grazie all’allenamento di 8 anni di sweeper assieme a Ryo, i corteggiatori più insistenti automaticamente si beccavano qualche pugno nello stomaco o qualche calcio ai gioielli di famiglia.

Kaori ormai non ragionava più era come un automa continuava a camminare fino a che non si stancò e si addormentò su una panchina.

Un vigile la notò e svegliandola le chiese se andava tutto bene, ma lei non rispose ed ad un esame più attento da parte del vigile notò che la ragazza era sotto stato di shock e la portò con se in ospedale.

Lì grazie ad una vigilessa molto gentile nei confronti di Kaori, riuscirono dopo ore a capire che era la sorella della famosa giornalista Sayuri Tachiki ma, solo grazie al cellulare e a qualche mezza parola di Kaori che ripeteva ossessivamente il nome di Sayuri e di Ryo.


Chiamarono a Sayuri la quale appena apprese la notizia si fiondò al policlinico da Kaori.


--- Dal dott. Luigi---


Ryo e gli altri seduti ad un tavolino del bar del parco a discutere col dott. Luigi


Luigi: da come mi avete spiegato, Kaori è sotto un massiccio effetto di tranquillanti, ma mi sembra strano perché gli ho prescritto dei tranquillanti blandi da prendere 1 compressa mattina e sera.

Anzi dopo l’ultima volta che l’ho visitata avevo detto ad alek che poteva tranquillamente diminuire la dose a ½ compressa mattina e sera, ero praticamente arrivato ad una al giorno e nella prossima visita, se fosse ancora migliorata gli avrei eliminato la ½ compressa serale fino ad eliminarle completamente, ma da quello che mi state dicendo come minimo se le prende 4/5 volte al dì ad ogni pasto. Eppure alek mia aveva assicurato che stava seguendo la mia prescrizione.

Vivyan: Strano Luigi...ti posso chiamare cosi, vero?

Luigi: Si, tranquilla.

Vivyan: Come dicevo mi sembra strano, Kaori parlando dell’ultima visita fatta, mi aveva comunicato che non era affatto migliorata e che stava peggiorando e quindi tu avevi detto ad alek di aumentare la dose quindi lei prendeva queste compresse alle 7, 15, 24 e in più ne prendeva un'altra alle 8 e alle 16 quest’ultima però la faceva venir sonno, ma quando stava molto giù doveva prendere un'altra compressa di quelle che le facevano venir sonno.

Luigi: Ma chi gli ha prescritto tutto questo,io certo No. Kaori era solamente insoddisfatta della vita attuale e molto attaccata alla sua vita precedente e quindi non riusciva ad abituarsi ai ritmi attuali. Io le avevo dato delle pillole per tirarsi su no per buttarla giù

Mick: dottore le aveva mai confidato che alek le mettesse le mani addosso

Ryo: Maledetto!!! Grrrr

Luigi: Per favore siamo tra amici chiamami Luigi, Mick, in ogni modo no, non me l’aveva mai detto e non mi aspettavo una cosa del genere da alek... quell’uomo si merita proprio una bella denuncia.

#Mentre parlano si sente udire una musichetta…


Footsteps in the night
Love has passed me by
Footsteps in the night
Baby said goodbye

Footsteps in the night
Feel like I could die
Footsteps in the night
Baby said goodbye
to me


… era il cell di Ryo che squillava [nd.ily Suoneria dedicata a voi tutti fan di city hunter]

Ryo: Pronto

Sayuri: Ciao Ryo, sono Sayuri

Ryo: ah ciao, Sayuri….qualcosa non va?

Sayuri: bhe Ryo, si tratta di Kaori è stata ricoverata al policlinico, mi hanno appena chiamata e io sto andando lì ora.

Ryo: Sayuri vengo anch’io tento di fare il più presto possibile, quando arrivi nel frattempo fammi sapere qualcosa? Ok? Ah un'altra cosa con me verrà Luigi lo psichiatra di Kaori che l’ha in cura in questo periodo.

Sayuri: sì bravo, so che si fidava di lui, anche se è un amico di alek.

Ryo: Tranquilla è uno dei nostri vuole solo aiutarla, come noi del resto.

Sayuri: Io sto in macchina sto per entrare in una galleria ci sentiamo appena so qualcosa. Ok? Tu vieni presto, mi raccomando, che Kaori ha bisogno di te.

Cosi facendo chiuse la comunicazione

Ryo: * Vengo amore mio corro subito da te, per fortuna ora sei al sicuro *.


Ryo: Raga hanno ritrovato Kaori ora è al policlinico. Ah Luigi lei è disposto a venire con noi come suo medico curante?

Luigi: SI certo

Ryo: Vivyan come facciamo a raggiungerlo velocemente?

Vivyan: Bhe è dall’altra parte della città dovremo fare 2/3 cambi di metro. [ chiedo scusa a tutti ma io New York non la conosco…ndily] ci vorranno almeno un paio d’ore

Ryo: Cosa??

Luigi: se permettete posso accompagnarvi io con la macchina, non ci mettiamo niente a quest’ora.

Ryo: Ok, vada per la macchina ma, ora muoviamoci.


Uscirono dal parco e si avviarono verso la macchinata parcheggiata pochi metri più in là.

Al parcheggio Luigi prese le chiavi dell’auto, che furono prontamente sequestrate da Ryo


Ryo: Le dispiace vero se faccio guidare Mick per fare più in fretta? (disse Ryo lanciando le chiavi al socio)

Luigi: No, affatto, non mi dispiace.

Ryo: Socio sai la strada, vero?

Mick: Ryo, tranquillizzati! Arriveremo in un battibaleno dalla nostra Kaori!

Ryo: HE! Che hai detto?? Nostra??? Fino a prova contraria tu stai con Kazue, che se sapesse una cosa del genere…

Mick: Tanto tu non gli è lo dirai! Vero Ryuccio??

Ryo: E va bene basta che ti muovi però o di questo passo mi pentirò di averti dato la possibilità di guidare.

Mick: Va bene…mi muovo! Uff come sei irritabile quando si tratta di Kaori.

Ryo: Mick ti muovi???

Mick: Si, si.

# Dopo l’ennesimo battibecco tra Ryo e Mick, come Dio volle salirono tutti in macchina e si avviarono verso il policlinico. #

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** 7 I' te vurria vasà ***


All’ospedale Ryo corse da Sayuri per chiedere notizie di lei…

Ryo: Come sta?

Sayuri: sta meglio ora, ha dormito tutto il tempo. I medici hanno detto che era causa i troppi antidepressivi che prendeva e le hanno fatto una lavanda gastrica per eliminare ogni residuo e poi l’hanno fatta riposare e ora da lei c’è un consulto psichiatrico e un assistente sociale visto le forti escoriazioni presenti sul corpo, si teme che sia vittima di violenze domestiche.

Ryo: Tu non sapevi niente di Alek?

Sayuri: Cosa dovrei sapere scusa di alek? Approposito dov’è?

Ryo: Alek non verrà, non sa neanche che Kaori è qui

Sayuri: Allora bisogna avvertirlo subito

Ryo: spetta, ascolta quello che ho da dirti e poi nel caso lo chiami, ma prima stammi a sentire.

Sayuri: Ok, dimmi tutto.

Ryo: Onestamente, da come mi hai parlato, al telefono, pensavo che lo sapessi.

Sayuri: Sapere cosa? Che alek imbottiva mia sorella di antidepressivi perché aveva tentato il suicidio, questo si.

Ryo: Questo è solo parte della realtà di Kaori. Tu sai perché ha tentato di suicidarsi?

Sayuri: Perché gli mancavi tu Ryo, e non aveva il coraggio di tornare indietro.

Ryo: * oddio se fosse vero?Che ho combinato!* - NO, lei ha tentato di suicidarsi perché Alek la picchiava.

Sayuri: Cosa??

Ryo: si, è così l’ultima volta ha pure costretto la nostra Kaori ad avere un rapporto di sesso orale forzato e a quanto pare non era la prima volta che succedeva.

Sayuri: E tu come sai tutte queste cose? Se te l’è ha dette lei perché non me l’ha detto anche a me?

Ryo: Vedi Sayuri è successo tutto in fretta, a me l'ha comunicato ieri sera. Mi ha chiamato disperata e quando mi ha raccontato tutto me la sono portata di forza via da quel posto...forse ho sbagliato perchè facendo così lo trasportata in un posto a lei sconosciuto e le ho potuto procurare un trauma, ma non c'è la facevo a saperla lì in quella casa con quel deficiente.

Sayuri: NO, tranquillo Ryo hai fatto benissimo non bene...In ogni modo ecco il dottore che ci dirà qualcosa...ah un altra cosa stai pur certo che io ad alek ci penserà la polizia....quindi mick è inutile che mi proteggi come ti ho già detto ieri so badare a me stessa, ma di questo ne parliamo dopo. Ora ascoltiamo il dottore.


Dottore: Buongiorno

Tutti: Buongiorno

Dottore: Qualcuno di voi è un parente sa se la signorina ha un fratello o una sorella qui in America

Ryo: No, i genitori sia adottivi che naturali sono morti e anche il fratello è morto e fu affidata a me,il suo attuale convivente.

Dottore: non basta, siete proprio sicuri che non abbia parenti qui

Ryo: Lei (indicando Sayuri) è la sua sorella naturale, ma non hanno lo stesso cognome.

Dottore: Un altra cosa chi di voi si chiama Ryo

Ryo: sono io Ryo. Perché?

Dottore: Perché non fa altro che chiamare il suo nome e quello di una certa Sayuri che è qui per caso?

Sayuri: sono io. sua sorella.

Dottore: Ok entrate voi due ma non state più di 5 minuti, non si deve stancare.

Ryo e Sayuri: Grazie dottore


(Salutarono ed entrarono nella stanza)


Luigi: Salve collega, io sono il medico curante della signorina Makimura e vorrei parlarle un momento se le fosse possibile.

Dottore: Certo, mi dica, andiamo nel mio ufficio

Luigi: Le dispiace, se mi faccio accompagnare da un poliziotto perchè quello che le sto per dire dovrà essere verbalizzato e denunciato alle autorità competenti.

Dottore: Per me non ci sono problemi.

# Così facendo si allontanarono dal gruppo e luigi sporse denuncia verso alek e raccontò tutto al dottore di quello che era a conoscenza#


Da Kaori...Sayuri decise di lasciar stare da soli per un po' Ryo e Kaori...

Una piccola radio cantava una canzone classica napoletana che a Ryo aprì gli occhi e gli fece sciogliere il cuore.


I'te vurria vasà


Ah ! che bell'aria fresca

ch'addora e malvarosa.

E tu durmenno staje

ncopp'a sti ffronne 'e rosa.


L'aria che entra dalla finestra è frizzantina e nella stanza si respira il tuo profumo mischiato a quello dei fiori dello stupendo giardino di quest'ospedale. Tu stai dormendo e sembri un angelo che dorme su un letto di rose...Sai che mi sembri una di quelle principesse di cui raccontavi alle bambine della casa famiglia di Izumo.


'O sole a poco a poco

pe 'stu ciardino sponta;

'o viento passa e vasa

'stu ricciulillo 'nfronta.


Il sole comincia a far capolinea sul tuo letto e i raggi del sole ti rendono ancora più' splendida ai miei occhi, ora si è alzato anche il vento che accarezza i tuoi capelli e il tuo riccio ribelle che ti si posa sulla tua fronte in modo più sensuale possibile.


'I te vurria vasa'...

Ma 'o core nun m' 'o ddice

'e te sceta'.


Quando il vento fa capolinea sulla tua bocca non posso far almeno di invidiarlo, come vorrei essere io a baciarti, ma il mio cuore mi frena perchè meno egoista di me,non vuole svegliarti e poi anche perchè i miei occhi non possono privarsi di questo spettacolo.


'I me vurria addurmi'

vicino 'o sciato tujo

n'ora pur'i'!


Quando ti ho perso, non ho capito più niente, sono notti che non dormo e oggi ...oggi mi sono fregato di paura perchè sapevo che questa volta non ti avrei ritrovato facilmente. Ora sono stanco, mi piacerebbe tanto addormentarmi vicino a te, e sentire il tuo respiro sulla mia pelle, si mi piacerebbe anche solo per un ora.


Tu duorme, oj Rosa mia ?

E duorme a suonno chino;

rnentr'io guardo 'ncantato

'stu musso curallino.


Ora dormi, dormi amore mio, che ne hai bisogno, dormi a sonno pieno mentre io ti starò accanto a guardarti incanto dal tuo viso e dalla tua bocca corallina.


E chesti carne fresche,

e chesti trezze nere,

me metteno 'int' 'o core

mille male penziere.


La tua pelle, il tuo viso, la tua bocca i tuoi capelli mi fanno fare mille pensieri su di te e non certo innocenti e anche il mio amico ne risente ma mi tratterò,non voglio farti del male ancora una volta ora ha bisogno solo di riposo.


'I te vurria vasa'...

Ma 'o core nun m' 'o ddice

'e te sceta'.

'I me vurria addurmi'

vicino 'o sciato tujo

n'ora pur'i'!


Ma come posso fare se mi vien voglia di baciarti e vorrei tanto farlo in modo da non svegliarti, ma nel contempo la mia stanchezza si fa sentire e ho voglia di addormentarmi affianco a te e risvegliarmi con uno dei tuoi sorrisi.


Sento 'stu core tujo

che sbatte comm' 'a ll'onne.

Durmenno, angelo mio,

chi sa tu a chi te suonne!


Il tuo cuore batte forte e mi immagino tante cose, spero che starai sognando me e non qualcun altro. Non lo sopporterei.


'A gelusia turmenta

'stu core mio malato;

te suonne a me? Dimmello...

O pure suonne a n'ato?


La gelosia è una brutta bestia, e l'ho provata vedendoti con lui, dimmi amore mica starai sognando lui, no vero, lui ti ha fatto solo male di sicuro starai sognando me o mick...e no mick no, lui deve stare lontano da te. Calmati Ryo , mick è il tuo migliore amico e non ti soffierebbe mai la tua donna, anche se l'ama come mai nessun altra ed se solo lei fosse stata disposta a dimenticarti ora sarebbe felice con mick...basta basta... non ci voglio pensare....Quanto sei bella e il mio cuore ormai è stato rapito da te e ne puoi fare quello che vuoi...ormai sono pazzo di te.


'I te vurria vasa'...

Ma 'o core nun m' 'o ddice

'e te sceta'.

'I me vurria addurmi'

vicino 'o sciato tujo

n'ora pur'i'!


Ti bacio in modo tale che tu possa continuare a sognare e a dormire tranquillamente, io ora mi metto vicino a te facendo ben attenzione a non farti male e ne a svegliarti e mi addormento vicino a te amore mio e quando ti sveglierai mi troverai vicino a te e dopo ce ne andremo tutti via da questo posto compresa tu, ti porterò a casa e quando sarai guarita completamente farò di tutto per portarti via con me in Giappone e ti sposerò. Giuro che quando torno in Giappone, la prima cosa che farò è quella di chiedere i documenti a Saeko per poi sposarti e avrai il matrimonio che meriti..quello dei tuoi sogni. Perché mi sono reso conto di amarti e di non poter vivere senza di te. Ma ora sono stanco non riesco a pensare ad altro..un altro bacio per augurarti la buonanotte e mi addormento vicino al tuo respiro.



Anche se ci tentò Ryo non riuscì ad addormentarsi, vedeva la sua amata Kaori agitarsi nel sonno e agitandosi aveva fatto alzare le maniche della sua maglia tanto da far intravedere ad un Ryo in completa adorazione della sua figura intravide dei strani graffi sul quel corpo da dea, scopri il braccio e quello che vide lo fece star male, un braccio martoriato da tagli, l'abbraccio forte mettendo da parte per una volta il suo orgoglio di macho e uomo invincibile, e mise a nudo i propri sentimenti anche per solo per pochi minuti.


Ryo:*Come ti ha ridotta quel bastardo, ti giuro che me la pagherà non può passarla liscia....Però per una volta non sarà il city hunter, giustiziere, il terrore di tutti i criminali, a dagli una lezione, per una volta ci penserà la giustizia. Io ora ho altro da fare,devo starti vicino e voglio farti guarire.*

#Ryo staccandosi da quell'abbraccio abbassò la manica della maglia, come per proteggere quelle ferite dal mondo esterno, appena in tempo per il risveglio di Kaori.#


Ryo: Buongiorno,ben svegliata! Dormito bene?

Kaori: mmm...diciamo...ho fatto dei strani sogni...ma un momento che ci faccio qui che ore sono? Le quattro, cazzo, perchè non sono a lavoro?

Ryo: Causa una dose massiccia di psicofarmaci, hai preso la lucidità per qualche ora, eri in uno stato di apatia, ad un certo punto mentre stavamo in metro per andare a lavoro, sei scesa e hai cominciato a vagare fino a quando un poliziotto ti ha trovato addormenta su una panchina del parco e ti ha portata qui.

Kaori: Ah! Ryo, vorrei...spie..spiegarti il motivo dei psicofarmaci

Ryo: Non ti preoccupare, so tutto, c'è l'ha detto Vivyan e poi Luigi.

Kaori: Luigi...è qui?...c'è anche Alek?

Ryo: No, tranquilla lui non c'è, ora riposati mentre io vado a chiamare un dottore per dirgli che ti sei svegliata. Vedo anche un po' come posso fare per farti uscire.

Kaori: No, Ryo non te ne andare

Ryo: Non me ne vado sto qui fuori

Kaori: Resta con me,ti prego..ti devo delle spiegazioni.

Ryo: Resterò con te se vuoi...ma non mi devi alcuna spiegazione..

Kaori: Invece sì..devi sapere il perchè ho subito tutte le angherie di Alek in silenzio fino a ieri.

Ryo: Perché lo amavi, semplice.

Kaori: Si, ma quando ti ho rivisto ho capito che quello che provavo per te era più forte dell'amore che provo per alek ma, stai tranquillo non ti chiederò niente e vivrò la mia vita americana normalmente. Tu sei non sei costretto a rimanere accanto a me. Quando uscirò tornerò da mia sorella e tu sarai libero di vivere la tua vita notturna fatta di donne e alcol, magari se rimarrai ancora qui a New York ci incontreremo in qualche locale, invece se torni in Giappone, fammi un piacere, passa da Hide e salutalo da parte mia e digli che nonostante la distanza è sempre nei miei pensieri e che gli voglio bene. AH tranquillizzalo dicendogli che il giorno in cui mi deciderò di sposare verrò sulla sua tomba e gli presenterò la persona giusta e mi sposerò nella chiesetta dove si sono sposati mamma e papà. Bhe poi naturalmente salutami tutti i nostri amici.

Ryo: Kaori, io non me ne vado! Rimarrò qui a New York per molto tempo. Umi e Miki si occupano dei clienti che hanno bisogno di city hunter e tu verrai a vivere con me e Mick,anche perchè Sayuri si trasferisce a Washington per lavoro, e comunque mettiti in quella testolina che io sono qui per te e non me ne andrò fino a quando non tornerai in Giappone con me.

Kaori: Grazie per l'ospitalità, per quanto riguarda noi, per ora non credo che possiamo avere un futuro. Io non ho intenzione di tornare indietro per sentirmi umiliata...perchè tu sai cosa provo per te e l'hai sempre saputo e ora io non riuscirei ad essere solo la tua assistente.

Ryo: E chi sta parlando di lavoro. Io non ti voglio solo come mia assistente. Kaori in questo periodo in cui non ci sei stata, e soprattutto in questi giorni passati con te mi sono reso conto di amarti e di non fregarmene più di cosa possano pensare i miei nemici. Io ti proteggerò da loro ora più di prima.

Kaori: Le tue parole mi fanno piacere, ma arrivano in ritardo, Ryo. Dopo quel giorno ti ho odiato e amato contemporaneamente e ti odio ancora, certo meno di prima ma ti odio ancora per tutto il male che mi hai fatto, e finché ti odierò non potrò amarti completamente e quindi per ora non ho intenzione di stare con te. Perdonami!

Ryo: E di cosa, anzi dovresti esser tu a perdonarmi..sono stato io a spingerti ad odiarmi..Comunque ora riposati che io vado ad avvertire che sei sveglia e a fare le carte per dimetterti.

Così facendo si allontanò dalla stanza, e stesse qualche minuto fuori ad un terrazzino a fumare ripensando alla conversazione

Ryo:*Che coglione, che sei stato, che ti aspettavi che con un schioccare di dita, lei tornava da te? No,hai sbagliato, lei ti odia e la cosa peggiore e che l'hai spinta tu ad odiarti, ma nonostante tutto lei ti ama. Kaori ho deciso ti aspetterò..rimarrò qui*


Nella camera d Kaori..

Kaori: * Oh Ryo, non sai quanto mi sia costato dirti quelle parole. Ma dovevi capire che sono cambiata e che la vecchia Kaori non c'è più..se mi vuoi come dici me lo devi dimostrare e io ti renderò la vita difficile perchè indietro non voglio tornare non voglio più soffrire per te. Ti amo Ryo, ma questo non significa che mi dovrò ancora umiliare per te.*

Ad un certo punto si sente provenire una musica dal cassetto del comodino di Kaori:


Vivo perduta nel mare (della mia fantasia)
Ed ogni notte un dolore (che col sole va via)
Io lo so,è una vita che questa mia vita
Va avanti così

(Perché no) Vivo in vacanza da una vita
(Perché no) Tra una discesa e una salita
Perché una ragione non c'è perchè
(Perché no) Trovare acqua di fonte che si beve
(Perché no) Sotto un sole che bagna di calore,
(Perché no) Vivo ridendo (perchè no)
E va bene così
(Perché no) Vivo sognando in vacanza da una vita che è la mia.


Era il suo cell che squillava attese che la suoneria ricominciasse dall'inizio e rispose. Adorava quella canzone e come tale aspettava fino all'ultimo per rispondere, i suoi amici lo sapevano e come tale aspettavano finché non rispondeva.

Kaori:Pronto

???:Hey ma come solo pronto...tu non mi mi hai mai risposto così

Kaori: Ma chi è che parla?

???: Come non ti ricordi di me? Sigh sigh sono David....cattiva me la lego al dito questa! Uffa!

Kaori: David scusa tesoro, non ti avevo riconosciuto...scusa, ma mi sono appena svegliata.

David: Ecco, lo sapevo sei sempre la solita dormigliona del cavolo. Comunque, ma che cavolo di fine hai fatto, sei sparita, Max, John ,Eric e gli altri chiedono sempre di te

Kaori: scusa, ma in questo periodo ho avuto un po' di casini e non sono uscita.

David: Ok. Perdonata! Però ora liberati dai tuoi casini che sabato devi assolutamente venire al Sasha, c'è il dj migliore della città, ovvero io,quindi ti informo che sei già in lista mi devi dire solo, se verrà quell'antipatico di Alek con te.

Kaori: Che bello, finalmente dopo tanto tempo hai una serata tutta tua..certo che vengo e per quanto riguarda Alek, l'ho mollato quindi non metterlo in lista.

Nel contempo però non ti dimenticare di Vivyan che se scopre che non l'hai messa in lista ti ammazza. Hiihihi

David: Tranki, lei già sulla lista ed è prima pagina. L'altra volta mi fece una scenata perchè il buttafuori la fece aspettare 3 ore fuori prima di farla entrare.

Kaori: Ma che vuoi ha ragione, c'ero anche io. Quel deficiente, rin cretino , del buttafuori del jolly non voleva farci entrare. Poi sei arrivato tu e ci hai fatto entrare alla faccia di tutti.

David : E già. Ok allora tutto confermato ci sarete solo tu e vivyan alla serata vero?

Kaori: Si, non ci sarà nessun +1 con noi, se questo che intendi. Ma non saremo comunque soli.

David: Non capisco!? Spiegati!

Kaori: Verranno anche 2 miei amici del Giappone, che sono qui da qualche giorno, voglio farveli conoscere, o meglio voi li conoscete già, vi ho parlato spesso di loro.

David: Ok allora sarete 4, i nomi??

Kaori: Ryo e Mick

David: ok segnati. Senti ora che sei libera perchè qualche sera non esci con me. Dai me l'avevi promesso...

Kaori: ok poi vediamo,ma dovrò parlarne con Emi e vedere lei cosa ne pensa..per ora tanto ci vediamo Sabato alla solita ora vero?

David: Si alle 23,30 davanti al locale io inizio all'una, prima c'è max che suona. Te lo ricordi vero max?

Kaori: Ehm no, perchè dovrei?

David: Si, dovresti, è il dj più famoso della città. Nonché il ragazzo di Ellen.

Kaori: si è vero, hai fatto bene, a ricordarmelo altrimenti sai che figura di merda facevo??

David: Quella che fai sempre. Hihihih

Kaori: Dai non sfottermi, lo sai che ho la testa vuota a perdere.

David: Si, lo sappiamo tutti. Senti io devo staccare che c'è quel rompiballe di Cristian che mi chiama sull'altra linea. Ci vediamo sabato allora ok?

Kaori: Certo come posso mancare alla serata del miglior dj della città.

David: A sabato allora!?

Kaori: A sabato. Ah senti mi stavo dimenticando metti in lista anche mia sorella ma non è sicura la sua partecipazione alla serata. Mettila nel frattempo e poi ti chiamo per la conferma.

David: ok ma fammelo sapere entro domani ok..

maori : ok


# Chiuse la conversazione ed entrò Ryo con tutti gli altri.#


Ryo: Tutto ok, ha detto il dottore che puoi uscire.

Kaori: Meno male, non c'è la facevo più a stare qui dentro.

Luigi: Ma si è raccomandato di seguire una terapia per staccare mano mano gli psicofarmaci e devi venire allo studio da me 2 volte a settimana.

Kaori: Ok. Ah Vivyan ha telefonato David, ci ha invitato sabato sera al Sasha suona lui, già stiamo in lista.

Vivyan: Ok

Luigi: Allora quel figlio di buona donna è riuscito a inserire la sua serata nello stesso giorno di Max.

Kaori: Si c'è l'ha fatta. #si girò verso gli altri e alzandosi dal letto aggiunse# Naturalmente siete in lista anche voi e Sayuri da te non accetto un no. Invece voi due #riferito a Ryo e a Mick# siete liberi di rimorchiarvi tutta la disco ma non vi azzardate a provarci con le mie amiche che vi giuro che all'ospedale ci ritornate ma questa volta da ricoverati.

Ryo e Mick: ok, faremo i bravi.

#Dopo la chiacchierata Kaori e gli altri sia avviarono verso casa di mick.#

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** 8 Destinanzione Paradiso ***


In macchina durante il tragitto di ritorno Kaori era finalmente libera dall'effetto degli psicofarmaci ritornò se stessa per qualche ora, e dai suoi discorsi traspariva una maturità che Ryo non immaginava che avesse, parlava di politica e di chi si dovesse votare secondo lei, anche se non aveva ancora la carta verde, e Ryo non essendo lui il guidatore quella sera poteva stare tranquillamente a guardarla incantato. La guardava, mentre rispondeva a quel cell che squillava continuamente e imprecare perché le facevano interrompere la discussione, la vedeva sforzarsi nel ridere a delle battute cretine dei suoi amici, e sbuffare perché voleva tagliar corto e loro allungavano il brodo... e lui gelosissimo di tutto il suo mondo di cui non faceva più parte.


Kaori: Ah finalmente libera da questo telefono infernale, ora lo spengo così sto in santa pace. Miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiick.

Mick: che c'è mi hai fatto saltare.

Kaori: Muoviti! Metti al massimo il volume è stupenda questa canzone!

Mick: Kaori va, vai a quel paese, va mi hai fatto spaventare, pensavo che fosse successo.

Kaori: Hihihih, dai mick non te la prendere, però ora zitto e fammi ascoltare.


# Così facendo iniziò a cantare a squarciagola con Vivyan che la seguiva a ruota.#


Ryo:* Canti e guardi me...cosa c'è? Cosa vuoi dirmi con questa canzone?


Destinazione Paradiso


In questo girotondo d'anime
chi si volta è perso e resta qua
io so per certo amico
mi son voltata anch'io
e per raggiungerti ho dovuto correre


Ryo:* Analizziamo la canzone vediamo un po', sono sicuro che dovrebbe sostenere che: In questa vita hai dovuto lottare per non soffrire per me e hai dovuto correre e lavorare molto su te stessa per essere alla mia altezza, nonostante io ti abbia sempre trattato male.


Kaori:* Non sai quante volte ascoltando questa canzone mi venivi in mente tu, avrei tanto voluto fartela sentire e dedicare e oggi finalmente è successo. Sì lo so, sono una sciocca, ma ho lavorato tanto per essere qui per essere alla tua altezza.


ma più mi guardo in giro e vedo che,
c'è un mondo che va avanti anche se
se tu non ci sei più
se tu non ci sei più

Ryo:* Alla fine ti sei resa conto che il mondo andava avanti anche senza la mia presenza, ed hai cominciato a vivere. Qui il mio stupido ego maschilista, avrebbe preferito che tu non ti fossi rifatta una vita senza me, ma questo stupido ego ora deve stare in silenzio,perché se te ne sei andata è colpa sua e del mio orgoglio.


Kaori:* Sono fuggita da te, dopo quel giorno, ti giuro mi sentivo morire, come se il mondo finisse lì e per 8 anni è stato così, il mondo ruotava solo attorno a te e a noi. Ma alla fine ho capito, esisteva un mondo al di fuori di noi due, che valeva la pena viverlo.


e dimmi perché
in questo girotondo d' anime
non c'è

un posto per scrollarsi via di dosso
quello che ci è stato detto
e quello che ormai si sa
e allora sai che c'è

Ryo:* Ci hai provato a rifarti una vita, ma il passato è tornato imperterrito e ci hai dovuto fare i conti con chi eri e quello che sei diventata .


Kaori:* Alla fine sei arrivato tu, facendomi capire che ti amavo ancora e forse più di prima e ho dovuto nuovamente chiedere aiuto a te per uscire fuori da questa mia vita, che nonostante tutto ho intenzione di continuare a viverla come ho fatto in questi mesi.


c'è che c'è, c'è che prendo un treno
che va a paradiso città
e vi saluto a tutti e salto su
prendo il treno e non ci penso più

Ryo:* Sei fuggita da me dai tuoi amici, per non pensare non affrontare un dolore più grande di te.


Kaori:* Sono stanca di soffrire non c'è la faccio più ho deciso di vivere la mia vita serenamente e trovare finalmente la tranquillità che merito.


un viaggio ha senso solo senza ritorno
se non in volo
senza fermate né confini
solo orizzonti neanche troppo lontani


Ryo:* Hai deciso di non volermi nella tua vita, ma io non demordo, ti starò accanto lo stesso.


Kaori:* Ho deciso di vivere senza di te e non ho intenzione di cambiare rotta, il treno passa una sola volta nella vita e non voglio perderlo, se devo tornare con te voglio però devo definire le cose,non pentirmi di niente e non avere rimpianti.


io mi prenderò il mio posto
e tu seduto lì al mio fianco
mi dirai destinazione paradiso

paradiso città.

Ryo: * Tu vivrai la tua vita, ma sai che al tuo fianco ci sarò sempre io che ti difenderò da tutto il mondo che ti vuole male e ti aspetterò finché non sarai mia.


Kaori:* I miei sono tutti bei propositi, che faccio ora che so che sei qui, con me e sei venuto fin qui per me, ma senza di te sai bene che fine ho fatto, quindi per favore, non te ne andare mai, perché solo con te al mio fianco potrò vivere. Ma almeno per il momento non sarò tua, non posso essere di qualcuno che amo e che odio per il male fattomi e che non riesco a perdonare, anche se quel qualcuno è il mio paradiso.


#Arrivarono a casa salutarono Vivyan mentre il resto del gruppo si avviò dentro.#


/*Bip bip l'orologio di Kaori suona/*

Kaori:AH è già ora di prendere la pillola.

Luigi: Spetta Kaori non ti prendere ancora nulla, fammi vedere piuttosto i farmaci che prendi, che dobbiamo modificarti la terapia.

Kaori: Ok, ma ti devo far vedere ogni medicinale che prendo normalmente?

Luigi: Si, anche se non sono psicofarmaci.

#Kaori si avviò in camera sua e dal suo comò e prese 3 scatoli di compresse (uno bianco con strisce blu, uno tutto rosso e uno tutto bianco)e uno scatolo contenente delle gocce e le portò a Luigi nel salone.


Luigi guardò con attenzione gli scatoli, i foglietti illustrativi e consultò un enciclopedia medica il cui contenuto era basato sulla descrizione di ogni medicinale esistente sul mercato, infine espresse il suo giudizio:#


Luigi:Cominciamo col dire, che quella testa di minchia (passatemi il termine) del tuo ex ragazzo, non ti ha dato nulla di quello che ti avevo prescritto. Due si può sapere chi cavolo è stata la persona che te li ha prescritti?

Kaori: Non lo so, io so che me l'avevi prescritti tu, figurati.

Luigi: Hai almeno una ricetta da cui possiamo risalire a questo scarparo?

Kaori: No, io non le ho mai avuto nulla. I medicinali li comprava sempre Alek, in una farmacia che conosceva lui, ed era sempre lui che mi ha detto quando e come prenderli.

Luigi: Mmm...Ok...allora..Kaori ascoltami bene. Prendi solo questi come medicinali sei sicura?

Kaori: Si, sono questi quelli che prendo abitualmente.

Luigi: Ok, dimmi un po' queste compresse nello scatolo bianco e blu quante ne prendi al giorno e a che ora più o meno le prendi.

Kaori: Di quelle ne prendo 4. Una alle 8, mezza alle 14, mezza alle 18 e una alle 22.

Luigi: E che effetto ti fanno? Spiegami,devo capire il tuo fisico come reagisce a tutte queste pillole.

Kaori: Bhe quella delle 8 mi fa stare più calma e rilassata e non mi fa avvertire ne timori ne ansia mi sento tranquilla. Quelle delle 14 mi porta un po' di abbattimento ma siccome ne prendo metà mi riesco a concentrare e a lavorare, quelle delle diciotto anche se è solo metà mi fa venir sonno, infatti capitava alcune volte che mi addormento al ritorno e per questo motivo mi veniva a prendere lui. Invece quella delle 22 mi fa crollare e dormo fino al mattino successivo, ed infatti me la prendo prima di coricarmi.


Luigi: Capisco # annotandosi ogni dettaglio che gli diceva #. Kaori...e che succedeva se come oggi non le prendevi una?

Kaori: le mezze pillole che prendo il pomeriggio alcune volte mi sono capitate di non prenderle e onestamente non ho mai avuto ripercussioni, invece quella della mattina e della sera soprattutto, non riesco a farne a meno, perché mi viene l'ansia e comincio ad aver paura di tutto e vedo sfocato.

Luigi: Un’altra cosa ma prima di questa pillola prendi qualcos'altro?

Kaori: Prendo le compresse dello scatolo rosso e l'anticoncezionale è quella scatolina bianca.



# A quella parola, Ryo che fino al quel momento aveva fatto finta di non interessarsi minimamente alla situazione e aveva la faccia immersa in un quotidiano per giunta poco interessante, (Moi: che è successo??Tu e mick non vi siete portati la scorta di riviste “culturali”? R: No, sigh Miki e Kazue le hanno intercettate e sequestrate prima di partire, sight. Moi: ahhaahaha che peccato come sono dispiaciuta ahhahah Grandi Miki e kazue XD ndily) s’irrigidì e continuò notevolmente ad interessarsi alla conversazione #

Ryo: * Cosa? Anticoncezionale?? Ciò significa che non sono stato l'unico uomo della sua vita? Ryo dovevi saperlo, che pretendi se tu, te la lasci scappare è chiaro che rifacendosi una vita diversa dalla precedente un altro uomo avrebbe fatto l'amore con lei ed è così è stato*.

Luigi: Si, ho visto e dimmi un po' di quelle nella scatola rossa quante ne prendi al giorno?

Kaori: 2 al giorno alle 6 e alle 20.

Luigi: Ne prendi una o metà suddivisa 2 volte al giorno? Cosa ti provocano invece queste pillole?

Kaori: Ne prendo un’intera, come già detto alle 6 e alle 20. Bhe cosa mi provoca questa pillola, non riesco a descriverlo chiaramente anche perché mi vergogno un po'.

Ryo: Luigi ma a cosa ti servono tutte queste informazioni?

Luigi: Per l'anamnesi del paziente e anche perché devo capire questa dose massiccia di pillole cosa le portano per poi iniziare la nuova terapia. Capiscimi Ryo gli psicofarmaci vanno eliminati man mano e poco alla volta per evitare crisi d’astinenza. Non essendo stato io il medico a prescrivergli queste dosi massicce e non avendo seguito l'evolversi della situazione non so come il suo organismo abbia reagito.

Ryo: Capito, Kaori hai sentito che ha detto Luigi deve sapere tutto quindi parla.* In questo non sei proprio cambiata, sei sempre la stessa...la stessa timidona di sempre come la prima volta che ti ho stretto tra le mie braccia per poi riempirti di baci, perché anche se non lo sai, per me quel giorno è stato magnifico, e dopo quella volta non ho mai più provato le sensazioni e le emozioni che mi hai fatto provare tu in una notte.*


Luigi:Allora, Kaori dimmi quali sono queste reazioni che hai?

Kaori: Bhe mi sento elettrica e piena di energie e poi sono iperattiva in tutto e per tutto.

Luigi: E la vita sessuale come va? Queste pillole che prendevi la inibivano?

Kaori: Se devo dirla tutta, quando prendevo queste ultime pillole andava tutto alla grande e il tutto poteva durare delle ore e io non mi stancavo mai,ma con le altre pillole invece no, non avevo alcun desiderio e quando alek si avvicinava io lo respingevo perché non avevo ne la voglia, ne la forza.

Luigi: In precedenza invece? Come era la tua vita sessuale? Prima dei farmaci era tutto regolare o cosa?

Kaori: Con Alek all'inizio era tutto regolare come ogni coppia normale che si rispetti...invece con il mio ex, le cose non andavano bene, su quel fronte non andavamo d'accordo ma, niente di più o di meno di come può capitare normalmente.

*Ryo perché non mi guardi più che hai e perché i tuoi profondi occhi neri si sono incupiti? Non te l'aspettavi forse??Non te lo aspettavi? Credevi che dopo di te non avrei avuto più nessuno? Che mi fossi fatta monaca per rispetto? Rispetto a cosa poi, ad una notte che per te non ha avuto nessun valore?*

Luigi: Perfetto grazie Kaori. Ti dico subito che dovrai cambiare anticoncezionale, perché questo tipo di prodotto sta per uscire dal commercio, in quanto, ha un componente tossico e quindi ti prescrivo quest'altro tipo.

#Così facendo gli porge la ricetta del farmaco#

Kaori:Grazie! Lo devo prendere con la stessa modalità delle altre

Luigi: Si, ma devi aspettare fai passare una mestruazione e quando ti sono passate inizi a prendere queste fino ad allora dovrai prendere solo le dosi di psicofarmaci che ti prescriverò, so che ti sembra strano ma, se ti ho dato subito la pillola è perché vorrei prima vedere l'effetto dei nuovi farmaci sul tuo organismo e voglio esser certo che non ci siano problemi di alcun tipo. In ogni modo ecco l'altra prescrizione allora ti ho tolto tutta quella dose di tranquillanti che ingurgitavi e te l'ho dato solo la mattina e la sera per il momento. ½ la mattina presto verso le 6 e una la sera prima di dormire. Per le altre pillole te ne ho data ½ alle 8 di mattina per farti affrontare con più grinta la mattinata di lavoro. Se ci fai caso ti ho prescritto anche ½ pillola di tranquillante così starai si, carica ma anche tranquilla non avendo ansie e paure superflue. In tutto questo non mi hai detto a cosa ti servono le gocce di ferro? Soffri di anemia?

Kaori: Si ho i globuli rossi bassi e mi hanno dato il ferro solo che io non lo tollero e in più non mi fa effetto.

Luigi: capisco, allora prenditi quest'altro tipo di ferro che ti prescrivo e...oggi siamo a giovedì domani è venerdì....lunedì facciamo direttamente lunedì vieni allo studio verso le 17 e parliamo un po'...magari mi racconti perché ti tagli (disse luigi con voce flebile avvicinandosi a Kaori).

Kaori si tirò fin sopra le mani il maglione e luigi disse:

Luigi: Tranquilla è solo una chiacchierata tra amici.

Kaori: Grazie luigi, lunedì starò da te.


Sayuri: A talavolaaaaaa è pronto.

Ryo (rivolto verso Luigi disse sussurrando) Grazie anche da parte mia per quello che fai per lei

Luigi: Figurati è il mio mestiere, andiamo a tavola che ho fame.


# Approfittando di quella confusione Kaori corse a chiudersi in bagno e impugnando la sua fedele lametta cominciò a lacerarsi le braccia ripetendosi a se stessa...#


Kaori: Stupida, perché dovevi dire quelle cose,ora tutti penseranno che sei una puttana, ha ragione Alek quando dice che lo sono...STUPIDA, STUPIDA CHE NON SEI ALTRO. Ora nessuno ti vorrà più e anche Ryo sarà troppo disgustato per farti tornare da lui. Sei solo una sgualdrina.

#E più piangeva, più si impartiva lesioni sempre più profonde.

Ryo accortosi della sparizione di Kaori in direzione del bagno, inizialmente non fece niente voleva aver fiducia in lei, e poi diciamola tutta non poteva certo andar in bagno con lei, no. Aspettò qualche minuto e andò a cercarla vedendo che aveva chiuso a chiave la porta cominciò a preoccuparsi. Uscì fuori ed entro nel bagno e li trovò una scena agghiacciante.

Kaori seduta per terra tra il sangue colato dalle sue braccia e che piangeva a dirotto ma contemporaneamente si infliggeva delle ferite dolorose e più era dolorosa la ferita e più la vedeva sorridere. Non c'è la fece a restare lì immobile senza fare niente e decise di strappargli da mano quella maledetta lametta, di curargli le ferite e di farla sfogare tra le sue braccia ma i suoi buoni propositi andarono in fumo appena si avvicinò a lei.

Kaori appena lo vide lo abbracciò più forte che poteva e si lasciò andare ad un lungo pianto.

Quando ebbe finito di piangere lei stava per dire qualcosa ma Ryo la bloccò #.


Ryo: Dai ora disinfettiamo queste ferite e butta via questa lametta che così ti fai male anche alla mano.

Kaori lasciò andare la lametta e vide la sua mano insanguinata

Ryo: Attenzione, ora brucerà un po'.

Kaori: ahi!

# Ryo medicò le ferite, le disinfettò e le bendò #.


Kaori:Ryo?

Ryo: si

Kaori: Per favore non dire agli altri quel che è successo.

Ryo: Tranquilla, ora vai in camera tua che tra poco ti porto la cena, con gli altri ci penso io, dirò che sei stanca e che ti porto io qualcosa dopo in camera

Kaori:Grazie.

Ryo?

Ryo: dimmi!

Kaori: secondo te sono una puttana?

Ryo: no, ma che stai dicendo? Ti senti bene? Mi sa che hai perso troppo sangue. Se è per questo motivo per cui ti sei tagliata questa sera hai sbagliato proprio. Oggi hai ammesso di aver avuto altre esperienze con gli uomini, ma ciò non significa essere una di quelle...A quanto ho capito tu l'hai fatto solo con i tuoi ragazzi?

Kaori: si

Ryo: e allora? Kaori tu non potrai mai essere paragonata ad una di quelle che mi facevo ogni notte. So che ti ho sbagliato quel giorno e so come ora che non che non basteranno le mie scuse per cancellare una ferita profonda come quella che ti ho provocato io. Scusami.


# Ma mentre diceva ciò si accorse che si era addormentata tra le sue braccia e per la prima volta dopo giorni passati con lei, sorrideva, sorrideva di un sorriso sincero e puro come un angelo del paradiso. La prese in braccio, aprì la porta di quel bagno chiuso a chiave, la portò in camera sua, la coprì, gli diede un dolcissimo bacio sulla fronte e se ne uscì, facendo ben attenzione a non svegliarla.

Andò in cucina e prese degli strofinacci e della candeggina per pulire il bagno non voleva che gli altri vedessero tutto quel sangue, anche se lo sapevano non voleva lo stesso che si spaventassero..Ma mentre si accingeva a prendere tutto il necessario squillò il suo telefonino era Saeko.


Ryo: Ciao,bambola.

Saeko: Bambola a chi? Vedo che l'America non ti ha fatto cambiare..

Ryo: E dai, stavo scherzando...hihihhi

Saeko: Allora per stare di buon umore significa che hai chiarito tutto con Kaori

Ryo: Magari... Saeko a te te lo posso dire...rido per non piangere...qui la situazione è disperata.

Saeko: Ah, questo significa che non avete chiarito affatto, anzi che lei non ti vuole più vedere?

Ryo: Sarebbe bello se fosse così

Saeko: No, spetta non ci sto capendo più niente spiegati Ryo.

Ryo: Va bene, ma ti consiglio di precipitarti qui se tieni a lei.

Saeko: Ma che è successo, Ryo, si può sapere, così mi stai spaventando.

Ryo: Si hai ragione ora però è meglio che ti chiami dal telefono fisso che mick ha le chiamate internazionali gratis la sera dopo le 20

Saeko: Ok,chiamami in ufficio al mio numero interno senza passare dal centralino io tra meno di 5 minuti starò lì.

Ryo: OK.

#Chiuse il cell perché per il momento non avrebbe sopportato anche una chiamata di Miki perché sapeva benissimo che con lei sarebbe stato troppo difficile dirle tutto e alla fine gli avrebbe mentito, ferendola poi, quindi per il momento preferiva non sentirla.


#Ryo prese il cordless e si sedette sul divano, digitò il numero e saeko rispose.#


Saeko: Allora Ryo che è successo?

Ryo: Si tratta di Kaori?

Saeko: Ma va? Non si era capito? Non sei mai sconvolto così se non per lei. Allora che cavolo è successo?!

Ryo: Sta molto male, e onestamente non so con chi parlarne, tu la conosci da prima di me e forse mi puoi dare una mano per aiutarla.

Saeko: Che ha Kaori?

Ryo: E' depressa, ha tentato più di una volta il suicidio, si imbottisce di pillole per andare avanti e in più appena può si infligge delle ferite sulle braccia con una lametta e smette solo quando non esce il sangue. E tutto per colpa di Alek.

Saeko: Io e Miki, sapevamo che era depressa e che con Alek le cose non andavano bene, ma non sapevamo che era a questo livello. Comunque ora Ryo, calmati, lei dov'è?

Ryo: Dorme, dopo che l'ho beccata che si tagliava si è messa a piangere e si addormentata stremata dal pianto.


Saeko: Ok! Allora ascoltami perché quello che ti sto per dire lei non vuole che si sappia. Quando morirono i genitori lei ebbe uno shock e per un periodo si rifiutò di mangiare, di parlare e di fare qualsiasi cosa. Era un vegetale che aspettava la morte perché voleva raggiungere al più presto i suoi. Maki gli fu vicino, ma, non era abbastanza per lei, solo l'aiuto dello psicologo riuscì nell'intento di salvarla dal barato della depressione più nera. Chiunque la vedeva pensava che stesse bene, ma, in realtà soffriva molto e per tutto il periodo della sua malattia, stette da me e grazie alle cure amorevoli dei miei, lei riuscì a risollevarsi. Poi venne il diploma e andò in giro per l'Europa, quando tornò, dopo un po' morì maki. beh poi il resto lo sa.

Ryo:.................

Saeko: Ryo sei ancora lì?

Ryo: Si.

Saeko: Tornando a noi in base a quello che mi dici, mi sembra di capire che tu gli stai vicino ma hai paura che non basti!

Ryo: Esatto.

Saeko: Ti sbagli Ryo, lei ti ama con tutto il cuore e solo tu puoi aiutarla.


Ryo: Ma come?? Se lei non mi permette di amarla e mi dice di odiarmi per il male fatto, come posso aiutarla se l'ho fatta solo soffrire?


Saeko: Ryo, tu l'hai fatta soffrire si, ma sei sempre stato l'unico che riusciva a portala in un nano secondo dall'inferno più nero della disperazione al paradiso con un solo gesto. Bastava che le facessi un segno di approvazione per qualcosa che aveva fatto e lei era felicissima. Quindi, quello che devi fare è mettere da parte il tuo orgoglio e stalle accanto anche se non ti dirà che non ti vorrà. Ryo nessun uomo è stato capace di far felice Kaori come la facevi felice tu.


Ryo: Nessun uomo? Bhe mi sembra normale visto che erano storie adolescenziali Kaori quando venne a stare da me aveva 20 anni e non conosceva l'amore dal punto di vista di una donna era solo una ragazzina quando la misi sotto la mia ala protettiva.


Saeko: A quanto pare non sai niente!

Ryo: Cosa dovrei sapere?


Saeko: Kaori anche durante la convivenza con te era corteggiatissima e a volte cedeva alle avance di qualche corteggiatore più insistente, lo frequentava per alcune settimane. tenendo a freno ogni tipo d’avvicinamento, ma quando cominciava ad innamorarsi e quindi scattava il bacio poco dopo, li rifiutava, e a me raccontava, affermando che quegli uomini non erano te, quando li baciava rivedeva il tuo volto e capiva che per quanto si sforzasse non ti avrebbe mai eliminato dal cuore.

Nel momento in cui ha incontrato Alek si è imposta di dimenticarti e onestamente finché le cose andavano bene lei apparentemente ti aveva dimenticato, ma poi ha capito di amarti me che era troppo tardi per tornare indietro, anche perché ormai era nella trappola del nuovo Alek e anche se il tuo ricordo gli faceva male, preferiva il male dei ricordi a quello di Alek perché cancellarti definitivamente dalla mente era per lei come perdere la speranza, l’illusione di una vita diversa.


Quindi Kaori ha bisogno di te, di averti vicino e non di me, ma stai pur certo che nel momento in cui avrà bisogno di me io arriverò subito.


Ryo: Toglimi una curiosità, ma come fai a sapere tutto di lei, e perché se sapevi che era in pericolo, che era in America con un altro non mi hai detto niente.


Saeko: Perché tu saresti corso a salvarla rovinando tutto, facendola sentire ancora di più una nullità, invece ora è stata lei a chiedere il tuo aiuto, ad ammettere di voler fuggire da quel mondo.


Ryo: Siamo d'accordo, ma continuo a chiedermi “perché??” Se sapevi tutto, se sapevi che lei era picchiata e costretta ad avere rapporti sessuali con lui sotto l'effetto degli psicofarmaci, che Kaori era imbottita di tranquillanti ed eccitanti in base ai desideri di quello stronzo, figlio di buona madre, perché non mi hai detto niente?


Saeko: Cosa?? Capito Ryo è meglio che venga! Prendo il primo aereo che trovo a costo di mobilitare l'esercito ma arriverò il prima possibile in America. Comunque credimi io non sapevo nulla di tutto ciò. Io sapevo solo che lui era geloso e possessivo, che non la faceva uscire, che era paranoico e Kaori doveva assecondarlo.

Ti giuro non mi hai mai detto che veniva picchiata o altro.


Ryo: Ti credo ma, per favore fai presto, ho bisogno di te per convincerla a vivere e a denunciare lui.


Ryo terminò la chiamata e scoprì che gli amici avevano sentito tutto visto che quando si era incazzato aveva alzato la voce.


Ryo: Scusate non volevo che voi lo sapesse così, vi avrei informato io dopo con più calma.


Sayuri: Ryo stai tranquillo, sapevamo già tutto e non ti preoccupare per il bagno ci ho pensato io,ora però vai da lei, che si sta agitando e chiama il tuo nome.


Ryo: No, forse è meglio che non vada, sono troppo incazzato, devo stare da solo a sfogarmi e a riflettere.


Mick: Stronzo che non sei altro. Tu ti muovi e subito anche, entri in quella stanza e le stai affianco finché non si sveglia. Io farei i salti mortali se solo pronunciasse il mio nome e lo sai bene Ryo che per lei sarei disposto a tutto anche a lasciare Kazue, se solo Kaori mi dicesse di si. Come vedi sono qui e non certo per la tua bella faccia o per farti compagnia, ma semplicemente per lei, sono venuto a riprenderla assieme a te perché io l'amo e forse l'amo come amo kazue.


# Così facendo Mick spinse Ryo in camera di Kaori e lo chiuse dentro.#

Mick: *Amico mio se non avessi fatto così tu mai ti saresti dato una mossa, e di questo passo l'avremmo persa per la seconda volta*.


Ryo: * Non sapevo che Mick l'amasse così, ma stanne certo Mick non te la lascerò mai Kaori, farò di tutto per conquistarla, ma, ora ha bisogno di riposo e di riprendersi.( Si mise a guardarla e poi man mano si avvicinò si mise sul letto assieme a lei e l'abbracciò più forte che poteva, ma allo stesso tempo in un modo dolcissimo).


Kaori: Ryo, Ryo aiutami...aiuto Ryo salvami. No Alek lasciami, lasciami andare ti prego. Non mi toccare, no non voglio...

Ryo: Shhh tranquilla, sono qui con te,ora, non ti succederà niente (disse, mentre le accarezzava quei suoi capelli folti e lucenti, che sembravano quelli di una principessa delle fiabe).


#Si addormentò con quell'angelo tra le braccia, felice e sereno almeno per una volta, perché lei dormiva tra le sue braccia#

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** 9 Mia ***


Kaori si svegliò e vide Ryo accanto a lei che l'abbracciava, guardò la sveglia erano le 10 di mattina passate pensò cazzo è tardissimo devo correre a lavoro, si staccò da lui senza farlo svegliare. Accese il cell, come faceva ogni mattina, e si allontanò per prepararsi, ma non arrivò neanche alla porta che sentì un bip provenire dal cell era arrivato un messaggio pensò. Invece si sbagliava c'erano 5 messaggi. 3messaggi dal gestore di telefonia mobile che affermavano che l'aveva chiamata alek, 1 di Vivyan in cui le comunicava la sua settimana di malattia che le ha fatto prendere ieri e in più c'era un messaggio d’alek in cui diceva:


Ho provato a chiamarti più volte, ma hai il cellulare spento, volevo chiarire la nostra situazione, voglio che torniamo insieme, mi manchi, la casa senza di te è vuota. Ti amo Kaori e giuro che non ti farò mai più del male torna per favore, perdonami. Per sempre il tuo Alek.


Kaori rimase immobile con il cell in mano, davanti al comodino, non sapendo che rispondere, fino a quando non sentì delle braccia stringerle attorno alla vita e non ricevette un bacio sul collo, lei sussultò e si girò. Guardò Ryo negli occhi e capì che non doveva più aver paura di lui, ora Ryo era lì a proteggerla.

Grazie a questa nuova forza rispose al messaggio:


Mi dispiace ma, come ti ho già detto l'altro giorno tra noi è finita. Non torneremo mai più insieme. Io NON TI AMO PIU'! DIMENTICAMI! Non mi cercare, non mi chiamare perché non ho intenzione di cambiare idea.Addio per sempre. LA NON TUA Kaori.


#Kaori inviò il messaggio e scoppiò in lacrime tra le braccia di Ryo.


Ryo l'abbracciò più forte che poté, non sopportava di vederla così, in quello stato, per un altro uomo per giunta, stava male, ma non fece nulla per dimostrare questo suo malessere [mi fa pena Ryo. Ryo se Kaori non ti vuole ti posso prendere io XD...posso consolarti io se vuoi :P... Sono bastarda, si lo so. Ndily] la baciò sulla fronte e le sussurrò.

Ryo: Kaori tesoro, calmati, so che fa male e che l'amavi, ma credimi è andata meglio così.

Kaori: Lo so Ryo, ma nonostante il male che mi ha fatto continuo ad amarlo e nello stesso tempo amo te. Non ci sto capendo più niente. Sono confusa. In questo momento so solo che il mio cuore è in mille pezzi. Tra te e alek avete fatto a gara per chi me lo distruggeva di più.

Ryo: Piccola mia, scusami tanto sono stato un imbecille e lo so, per questo sono qui per dimostrarti che sono cambiato e che io voglio solo te, ma se non mi vuoi me n’andrò anche ora.

E si stacco avviandosi verso la porta.

Kaori: NO, Ryo non mi lasciare anche tu! Ti scongiuro! Non mi abbandonare.

Ryo: (si girò e la guardò negli occhi) Non ti lascerò mai! Ti ripeto io me n’andrò solo il giorno in cui tu non mi vorrai. Il giorno in cui mi dirai guardando negli occhi che non mi ami, e nei tuoi occhi leggerò che quelle parole sono vere, allora me n’andrò, ma fino ad allora ti farò una corte spietata e ti riconquisterò. Ora vado dì la a prepararti la colazione e te la porto dopo chiamo a Luigi e vedo come devi fare con le pillole, visto l'orario.

Mentre diceva ciò squilla il cell:


Vivo perduta nel mare (della mia fantasia)
Ed ogni notte un dolore (che col sole va via)
Io lo so,è una vita che questa mia vita
Va avanti così


Kaori guarda il display

Kaori: E' Alek che faccio?(guarda Ryo con occhi spaventati).

Ryo: Tranquilla, fai quello che vuoi, fai quello che ti senti.

Kaori staccò la comunicazione e spense il tel.

Kaori: Spengo questo telefono tanto i miei amici americani hanno il numero di casa invece Miki e gli altri hanno il tuo cell.

Ryo: A proposito degli altri, ieri ho sentito Saeko.

Kaori: Che cosa vuole ora da te?

Ryo: Da me niente, sta venendo in qui per te. Vuole rivederti, gli manchi anche a lei.

Kaori: Mmmmm mi devo preoccupare? Gli hai detto qualcosa?

Ryo: (mentendo spudoratamente) Gli ho annunciato che hai lasciato Alek e che ora stai qui con me e mick.

Kaori: Ma se tu stai qui e saeko viene qua, chi si occuperà della tomba di maki?

Ryo: Tranquilla ci pensa Miki, sai è da ormai qualche mese che non trovo più i fiori che gli facevi mettere sempre.

Kaori: E lo so è solo che con alek non ero libera neanche di pensare a mio fratello. Era geloso del mio passato.

Ryo: Ora non ti devi preoccupare, sei libera di fare quello che vuoi. Cavolo in tutto questo si sono fatte le 11,30 forse è meglio cominciare a pensare per il pranzo più che per la colazione, ma tu qualcosa devi mangiare ora. Quindi almeno un bicchiere di latte te lo bevi e ti mangi 2 biscotti.

Kaori: No Ryo, preferisco pranzare prima, ora chiamo Luigi e vedo che devo fare con le pillole.

Ryo: Va bene l'importante che mangi q


#Così mentre Kaori chiamò Luigi, Ryo preparò la colazione #.


In cucina:

Ryo: Eccoti, allora?

Kaori: Ho parlato e ha detto che anche ¼ di quelle tranquillanti me la devo prendere, ma comunque ti vuole parlare. Così facendo Kaori gli passa il tel

Ryo: (prendendo il tel) Ok stai attenta alla pasta sul fuoco.

Kaori: Stai tranquillo.


Ryo: Dimmi Luigi, mi volevi parlare?

Luigi: Si, volevo dirti un po' di cose

1.Volevo assicurarti che nel caso in cui la sera Kaori si addormenta tardi e quindi la mattina si sveglia tardi può prendere ¼ di compressa quelle dello scatolo bianco e blu. Naturalmente se si sveglia alle 9 invece che alle 8 se ne prende metà, dalle 10 in poi ¼ in questo caso dopo un’ora se sta molto abbattuta le fai prendere ¼ di quelle nello scatolo rosso.

2.Come ha passato la notte? E' riuscita a dormire anche senza compressa?

3.Come la trovi oggi?


Ryo: Grazie per l'informazione baderò a controllarle che ciò sia rispettato, per quanto riguarda la notte ha dormito come un sasso e si è si agitata per degli incubi, ma poi si è calmata. Oggi la vedo un po' più risoluta non so come ma sembra che stia riprendendo il coraggio di vivere, ha anche mandato a qual paese Alek.


Luigi: Bene mi fa piacere vuol dire che non era del tutto assuefatta agli psicofarmaci. A proposito d’Alek bisogna che Kaori vada in centrale e completi la denuncia.


Ryo: Lo so, ma in questo momento non è il caso, non credo che sia pronta a denunciarlo.


Luigi: infatti, ho affermato che era sotto shock e come tale dovevano aspettare una settimana prima che Kaori passasse da loro a formalizzare la denuncia.

Kaori: Ryo è pronto, vieni a tavola.

Ryo: Luigi, devo andare è pronto. Grazie per la tua gentilezza.

Luigi Prego figurati ho fatto solo il mio dovere.

#Ryo, chiuse la conversazione e si avviò a tavola.#

Kaori; Allora che ti ha detto Luigi

Ryo: Voleva sapere come stavi e mi ha detto la cura.

Kaori: Ah, e tu che gli hai detto

Ryo: La verità, che oggi apparentemente stai meglio. Su ma ora non ci pensiamo ho una fame. Hai sostenuto che è pronto, mangiamo dai, prima che si freddi.

Kaori: Si, mangiamo.


# A tavola Ryo e Kaori parlarono del più e del meno rivangando il passato di sweeper e di tutte le avventure passate insieme. Alla fine del pasto, Ryo aiutò a sparecchiare e mentre Kaori si sedette sul divano e lui preparava del caffé, Mick uscì dalla sua camera ancora in boxer e con la faccia di uno che si era appena svegliato #.

Kaori: Buongiorno Mick ben svegliato!

Mick: (sbadigliando) Buon….Giornooooo mia piccola dolce Kaori ( e si sedette accanto alla giovane donna, sotto lo sguardo vigile di Ryo).Sai che oggi sei bellissima.

Kaori: (arrossendo) Grazie, Mick sei sempre gentile con me. Che mi dici di bello, come vanno le cose con kazue in questi giorni non abbiamo avuto tempo di scambiare quattro chiacchiere.

Mick mettendo una mano sulla gamba di Kaori disse:

Mick: tra me e kazue le cose vanno bene, ma dimmi un po' piccola Kaori te l'ho già detto che sei molto cresciuta e che questi capelli ti stanno da dio.

Kaori: Grazie mick ma per favore leva quella mano dalle mie gambe.

Mick: Ma perché, dolce Kaori, ti da fastidio? Sei così bella! Dimmi vuoi uscire con me (facendo salire la mano più su e mettendo una mano attorno alle sue spalle tentò di baciarla)?

Kaori: (tentando di staccarsi dall'abbraccio del polipone) No, mick non mi va e poi staccati da me (e mentre pronunciava queste ultime parole tentò di alzarsi, ma mick la spinse indietro).

Mick: Dai almeno un bacetto.

Ryo: Mick forse non hai capito? (guardo mick con uno sguardo di uno che l'avrebbe ucciso se si fosse permesso di fare un altro passo nella direzione di Kaori)

Mick: E dai Ryuccio, lasciami fare

Ryo infuriato nero prese per i boxer mick e lo stacco di peso da Kaori dicendo:

Ryo: Mick è meglio che vai a prepararti.(guardandolo torvo)

Mick: Ok,(e fuggi in direzione del bagno)

Ryo: Kaori tutto ok?

Kaori: si, ma non capisco cosa mi sia successo in passato non ci avrei messo niente a tenere a bada mick, ma. ma, quando mi ha toccato non avevo più la forza di reagire ero paralizzata. Ero terrorizzata. Ho paura Ryo, se non riesco a tenere a bada le avance di Mick che è innocuo, come farò con gli altri?Che cosa farò, quando incontrerò qualche cretino che mi vorrà portare a letto a tutti i costi e io non riuscirò a difendermi(e cominciò a piangere).

Ryo: (Abbracciandola) Shhh tranquilla ti ho detto che ci sarò io a proteggerti. Stai tranquilla, se qualcuno ti vorrà farti qualcosa contro la tua volontà ci sarò io a proteggerti. Per il resto con il tempo riuscirai di nuovo a brandire i tuoi martelli e a difenderti. E poi sei o non sei l'altra metà di city hunter, sei un ex sweeper e come tale ti riprenderai il controllo su di te.

Kaori: Hai detto bene, Ryo, EX SWEEPER, ora non riesco neanche a sollevare uno di quei martelloni che usavo per punirti e/o per difendermi, e una pistola non riesco neanche a sollevarla, la pistola di maki è smontata da un secolo e ora anche se riuscissi ad impugnarla non mi ricorderei neanche come si spara.

Ryo: Ok, allora è il caso che tu dovresti iniziare qualche lezione d’autodifesa.

Kaori: Ma tu sei sempre stato contrario ad insegnarmi qualcosa riguardo al tuo mestiere.

Ryo: Si, ma ora ha bisogno di difenderti. Quindi da domani inizieremo. Ora dimmi ti sei presa la compressa che ti ha detto Luigi?

Kaori: si.

Ryo: Benissimo. Ora stenditi qui e rilassati che a tenere a bada mick ci penso io. Qualunque cosa basta che mi chiami e sistemerò mick.

Kaori: Ryo?

Ryo: si

Kaori: ti va di sederti vicino a me e guardare una cassetta insieme?

Ryo: Si,ok. Però tu non ti alzare, rimi stesa e copriti che prendi freddo. Dimmi tu che cassetta vuoi vedere.

Kaori:Ehm, sta in camera mia nel borsone nero. E' la prima custodia che trovi.

Ryo: Ok.

#Andò in camera di Kaori però non prima di aver mandato uno sguardo d’avvertimento a mick che faceva intendere: * Lei è mia, prova solo ad avvicinarti ed ad allungare quelle tue mani su di lei, che sei un uomo morto. Kazue si ritroverà un eunuco al posto del playboy. In camera di lei non ebbe difficoltà a riconoscere il borsone che chiedeva, lo aprì e (ringraziò mentalmente che non ci fosse biancheria intima all'interno o sarebbe partito il suo lato maniaco e in quel momento non poteva permetterselo, doveva essere calmo e cauto e soprattutto doveva pensare a Kaori) prese la custodia che le aveva chiesto e tornò nel salone da Kaori. Aprì la custodia e notò che sull'etichetta mezza strappata c'era scritto solo 2 lettere, ka, dopo un altro strappo, altre 3 lettere, gio, che significava tutto questo. La ka stava a significare sicuramente Kaori ma gio che significava? In ogni modo l'avrebbe scoperto presto. Inserì la cassetta accese la tv su AV e premette il tasto play del registratore. Il video partì rimase a bocca aperta, le immagini che uscirono da quella cassetta erano di ragazze in body, non poteva crederci, Kaori gli avrebbe permesso di vedere quelle senza problemi, doveva essere proprio cambiata, mentre pensava ciò, guardò meglio e la vide, lei, bella più che mai, sul palco di un teatro (che riconosceva essere quello che stava vicino casa sua a Shinjiuku) la sua Kaori, che indossava un vestito nero tipico anni '30 e ballava sulle note di “All that jazz”. Guardò la Kaori del video negli occhi e li vide con una luce particolare e al che dedusse che evidentemente lei amava molto la danza, si girò verso di lei, ma vide purtroppo che quella luce non c'era più negli occhi, ora erano solo pieni di tristezza. Lui rimase in silenzio vicino a lei tutto il tempo guardandola danzare in quel video, all'improvviso, però la perse di vista, e siccome la coreografia continuava evidentemente lei era andata dentro a cambiarsi, ed, infatti, eccola dopo qualche secondo, pronta per il passo a due, (il ballerino era a torso nudo, invece lei aveva un top e uno shorts nero aderente), cominciando ad ammirare la coreografia e quelle gambe stupende e s’ingelosì per quel corpo da dea tra le braccia di un altro, soprattutto sul corpo del ballerino mezzo nudo quando da destra e da sinistra entrarono altre 2 ballerine e i due si sciolsero e cominciarono a danzare separatamente e in un batter d'occhio mentre il ragazzo avanzava verso il centro del palco entrarono altre 2 ballerine e cominciarono a danzare all'unisono in una coreografia che a detta di Kaori era stata complicata perché dovevano avere tutti i movimenti puliti per far vedere le linee. Mano mano questa coreografia si sciolse facendo uscire e rientrare i ballerini prima a gruppo di 3 creando una coreografia molto bella a 3 e poi mano mano uscirono e si alternarono un po' tutti su quel palco fino a ricomporre il gruppo regalando una coreografia bella e compatta per un bel finale. Kaori mentre ballava trasmetteva energia e sensualità era stupenda, e quella musica molto etnica abbinata a quella coreografia la facevano sembrare una libellula.

Sulle note della bella addormenta entrarono dei piccoli angeli,delle bambine che al massimo potevano avere 6 anni. Erano stupende, tenerissime Ryo non capì molto quale era il loro compito (anche perchè lui di danza non ci ha mai capito nulla, ma, le trovavo molto buffe e carine quando si sedevano per terra alzava quelle gambine muovendole in aria, quando rotolavano per terra o quando incrociavano le gambe e in quella posizione le muovevano. Ad un certo punto Ryo vide Kaori piangere disperatamente e correre in camera sua. Lui la raggiunse e la trovò in lacrime sul letto, mentre stringeva a se delle scarpette rosa le stesse che aveva visto addosso alle ballerine del video.

Ryo: Kaori, che succede?

Kaori: oh, niente Ryo, non ti preoccupare è solo un po' di nostalgia poi vedi che passa.

Ryo: Nostalgia per cosa? E poi perchè piangi su queste scarpette?

Kaori: Queste scarpette, come le chiami tu si chiamano punte e si usano nella danza, e la nostalgia è perché non le indosso da una vita visto che mi era vietato.

Ryo: Perché? Sei così brava?

Kaori: E' difficile da spiegare, lui era gelo anche della danza.

Ryo: che scemo, eri così brava nel video, perchè non mi mostri qualcosa?

Kaori: Con piacere.

#Si alzò si asciugò gli occhi e prese le sue adorate punte e le infilò ai piedi si lego i nastri alle gambe e con un gesto automatico sbatté la punta per terra per far aderire al meglio la scarpa e partì la prima smorfia di dolore.

Ryo: Kaori.

Kaori: Tranquillo non mi sono fatta niente, non sono più abituata tutto qui. Però andiamo nel salone almeno lì c'è il parquet e c'è più spazio.


...Nel salone...

Kaori: Ryo, per favore mettiti qui, affianco a me e stai pronto a prendermi.

Ryo: Ok.

Kaori provò ad alzarsi sulle punte molte volte prima di riuscirci. Quando ci riuscì provò a fare qualche esercizio di riscaldamento dopo di che tentò di eseguire un pas de bourrée[ I pas de bourrées sono movimenti ausiliari e di collegamento, passi danzanti che si eseguono per spostarsi in una direzione o l’altra.]ma, appena ci provò cadde, ma fu presa al volo da Ryo, lui la guardò e vide su di lei una maschera di dolore.

Kaori piangendo si strinse tra le braccia di Ryo.

Ryo: ma che ti è successo perché piangi?

Kaori: Perché sono felice e triste nello stesso tempo, felice di aver potuto riindossare la mia amata punta, e triste perché non riesco più a starci su.

Ryo: Calmati, vedrai che con un po' d’allenamento tornerai quella di prima di prima e se la prossima volta mi avvertirai del tuo saggio, io ci sarò, sarò in prima fila a batterti le mani.

Kaori: Oddio, in prima fila, proprio no perchè li non riesci a vedere nulla a parte i miei piedi e le mie gambe.

Ryo: * Bhe, non mi dispiacerebbe*- Meglio, sai quante gambe di ballerine potrò vedere, mmm tante belle gambe che si muovono di tante giovani e belle ragazze.

Kaori s’infuriò.

Mick godendosi la scena da lontano si avvicinò a Kaori, senza farsi accorgere da Ryo, (che nel frattempo stava fantasticando), le diede il martello che la sua dolce Kazue gli aveva gentilmente donato sulla testa prima di salire sull'aereo.

Kaori quando ebbe il martello in mano ci mise un po' a tenersi in equilibrio e con uno sforzo sovrumano per lei, ormai debole, diede a Ryo una martellata da appena 100tonnellate, che fu prontamente evitata da un Ryo tornato magicamente in se quando vide la sua ex socia svenire per lo sforzo.

Ryo la prese subito in braccio e la portò in camera dove c'era un telefono che squillava continuamente. Fece cenno a Mick di rispondere e lui rispose.

Mick: Pronto, chi è?

Alek: Io sono Alek il fidanzato di Kaori, tu chi sei?

Mick: Io sono Mick, Mick Angel e tu non sei il fidanzato di Kaori, lei ti ha lasciato e sei pregato come lei ti ha gentilmente chiesto, di lasciarla in pace.

Alek: Passami Kaori! Voglio parlare con lei.

Mick mise una mano sul tel e sottovoce disse a Ryo.

Mick: Ryo è Alek vuole parlare con Kaori.

Ryo: Passamelo( mick gli passò il tel.)

Alek sono Ryo, in questo momento, Kaori non può rispondere, puoi dire a me

Alek: NO, voglio parlare con la mia ragazza.

Ryo: Alek ascoltami è meglio per te che la smetti di rompere, sono stato fin troppo gentile fino ad ora con te ma se mi farai incazzare conoscerai l'ira di city hunter. Mi sembra che Kaori, sia chiara questa mattina! Non ti vuole più vedere.

Kaori sentendo urlare si svegliò e si alzo e vide Ryo al suo cell.

Ryo: Ah, Kaori ti sei svegliata, scusami ho fatto troppo rumore.

Kaori: Tranquillo Ryo, forse è meglio così, così per sempre affronterò quello stronzo d’Alek.


Alek dall'altra parte della cornetta ascoltava tutto e non credeva alle sue orecchie Kaori si stava ribellando a lui?Tutta la fatica che aveva fatto per distruggere l'animo di sweeper di Kaori era stata inutile?

Kaori: pronto alek, sono io Kaori, stammi bene a sentire, apri quelle orecchie e capiscimi perchè non ho intenzione di ripetere per la centesima volta le cose.

Io e te non stiamo più insieme, e mai più ci staremo. E' FINITA te l'ho detto questa mattina e te lo ripeto oggi. Se provi ad avvicinarti a me finirai nei guai.

Alek: ahahahh e tu cosa mi puoi fare? Uh che paura devo tremare?ahhahah

Kaori: fidati, è meglio che non mi metti alla prova, non conosci l'ira di city hunter.

Alek: Ah ecco allora ti farai proteggere dal tuo nuovo boyfriend.

Kaori: No, hai sbagliato in pieno. Ryo, non è il mio boyfriend ma il mio socio e poi city hunter fino a prova contraria siamo Io e lui. E poi ti ripeto fidati non hai mai avuto la sfortuna di conoscere la mia ira, tu non conosci la vera me stessa. E ora per cortesia SPARISCI dalla mia vita. e attaccò)

Kaori: Ryo, domani a che ora incominciamo il nostro allenamento devo rimettermi in forma se voglio poter tornare un giorno ad essere la tua socia? Sempre se tu mi vorrai ancora.

Ryo felicissimo tanto da voler saltellare come un deficiente rispose.

Ryo: Alle 7.

Mick: Kaori, tesoro se Ryo non ti vuole come socio ci sono sempre io.

Ryo: Mick lascia stare, Kaori è la mia socia e lo è sempre stata anche quando è venuta ad aiutarti.

Kaori: Hihihi,

Ryo-Mick: perchè ridi.

Kaori: Perchè n1 siete 2 bambini. N2 ho appena ricevuto un mess da vivyan che mi fa troppo ridere. N3 ho ricevuto un mess dal mio amico David il dj che mi ha comunicato che la serata al sasha è stata anticipata a questa sera. Quindi io ora vi lascio qui ed esco.

Ryo-Mick: Dove vai?

Kaori: Esco con Vivyan a fare shopping e a farci belle per questa sera.

Ryo-Mick: Possiamo venire anche noi?

Kaori: hhihihi. Però è meglio se mettiamo in chiaro un po' di cose. Mmm... allora:

  1. Niente attacchi da maniaco, niente sbirciatine nei camerini, niente palpatine, niente appropriazioni indebite di biancheria intima insomma dovrete essere 2 angioletti.

Mick-Ryo: Si, mammina

Kaori: smettetela di fare gli scemi o vi lascio qui....hihihi hi Comunque stavo dicendo?
Ah si ecco:

  1. Quando andremo in un centro estetico voi dovrete rimanere nella sala d'aspetto e non dovrete far casini.

  2. Ryo sono le 14 saeko arriva tra 2 ore per favore, non la portare direttamente qui portala da noi, mick ti dirà dove staremo, ma penso che per l'ora che arriverà staremo ancora in giro per negozi a completare gli ultimi acquisti.


Ora andiamo che Vivyan ci aspetta per svaligiare i negozi.


Incontrano Vivyan e iniziarono il giro di shopping, Kaori sceglieva vestiti stupendi ma allo stesso tempo semplici che secondo le parti basse di addosso a lei stavano una meraviglia. Invece Vivyan sceglieva vesti sexy e scollati, adatti ad una sera in discoteca, anch’ella era bella e sensuale ma all'amico di Ryo non gli interessava.

Ryo: * certo però che è proprio cambiata prima non indossava quasi mai gonne e se lo faceva aveva sempre dei pantaloni sotto. Invece ora compra top scollati, minigonne, vestiti leggeri che con una brezza di vento la rendono sensuale al massimo, e poi vogliamo dire dell'ultimo jeans che si è provata le sta benissimo, le fa un sedere spettacolare, tanto che ha voluto indossarlo da subito e ora tutti gli uomini si girano a guardarle il sedere, ma hanno fatto i conti senza l'oste. E' inutile che guardino, ci sono io che non li rimando in dietro. In ogni modo a parte questo sono contento, sembra rilassata e comincia a divertirsi un po', sta ritornando ad essere la vecchia Kaori, anche se prende quelle medicine, che, però appena torna a casa la faccio subito visitare da Doc e vediamo lui che dice se è d'accordo anche lui a queste pillole. *#

Ryo perso nei suoi pensieri e a fare da guardia del corpo a Kaori, contro tutti gli uomini dell'universo in primis da Mick che ad ogni passo di Kaori lo ritrovavi dietro a lui con la bava alla bocca, non si era accorto che Kaori aveva quasi finito il giro dei negozi ed era arrivata ad un negozio d’intimo di Victoria Secret. E li fece appello al tutto il suo autocontrollo per fare in modo di stare calmo alla vista di Kaori che sceglieva con tanta attenzione, completi sexy da fare mozzare il fiato a chiunque, soprattutto a mick che doveva tenere a bada per non farlo saltare addosso a lei, in più ora ci si mettevano i commessi che appena avevano adocchiato delle belle ragazze erano intenzionati a fargli provare tutto il negozio.

Ryo stava per scoppiare.

Ryo: Mick, fermati per dio statti fermo due secondi.

E' inutile che ti sbatti, tanto non ti faccio andare da lei.

Tu le tue mani addosso a Kaori non le metterai mai almeno fino a, quando vivrò.

Piuttosto sistemati e dammi una mano a tenere a bada i signori commessi che hanno deciso di tenerci qui per le ore pur di guardare Kaori e Vivyan mezze nude.

Mick: E no, questo è solo un mio privilegio solo io posso vedere Kaori semi nuda.

Ryo furioso prese per la camicia mick con l'intento di strozzarlo.

Ryo: cosa hai detto?

Mick (deglutì): Ho ricordato che solo noi abbiamo il privilegio di vedere Kaori semi nuda.

Ryo strinse ancora di più la presa

Mick (quasi soffocando): Ok, ok solo tu hai questo privilegio.

Ryo: Ah ecco vedi che con le buone maniere si ottiene tutto? Ora mi dai una mano?

Mick: si

Ryo e mick fecero una bella chiacchierata con i commessi che caso strano poco dopo fecero in modo che le ragazze uscissero da quel negozio in 5 minuti netti con gli acquisti.

In tutto questo il tempo era passato e si era fatto il tempo di andare a prendere Saeko all'aeroporto.

Kaori: Ryo sono le 3 cazzo Saeko atterra tra un ora e tu stai ancora qui, presto corri all'aeroporto JFK.

Ryo: Come scusa JFK? un po' tonto il ragazzo hihihi ndily]

Mick: Ryo JFK è la sigla dell'aeroporto internazionale JFK significa John Fitzgerald Kennedy l'aeroporto si chiama così in onore del 25° Presidente degli stati Uniti. Certo però che nonostante tu abbia vissuto a Los Angeles, tu non sai proprio niente dell'America.

Ryo: ok mick grazie per la lezioncina me la terrò a mente. Ora però tu ascolta quest'altra lezioncina. Ti affido le ragazze, però se provi solo per un secondo a distrarti ti uccido e (bisbigliando) se propri solo ad avvicinarti a Kaori e a palparla ti castro. Quindi fai il bravo!

Mick: Ryo, tranquillo sono un professionista io, e ti giuro che le proteggerò.
E che farò il bravo. Ryo io amo, Kaori e l'ho sempre amata, certo no come amo kazue, ma so che se le succedesse qualcosa io non me lo perdonerei mai, tu vai a prendere Saeko e raggiungici al centro estetico di Dior al più presto.

# Così facendo il gruppo si divise da Ryo e si avviarono verso il centro estetico di Dior.

---Dopo un’ora all'aeroporto JFK---


Ryo: Finalmente sei arrivata.

Saeko: Che hai, nervosetto oggi?

Ryo: Si, ho lasciato Kaori e una sua amica nelle mani di mick in giro per negozi e in più ci sono 300mila uomini che si girano una continuazione a guardare Kaori e il suo fondo schiena.

Saeko: hihihi, è gelosia quella che sento?

Ryo: Non c'è niente da ridere andiamo, che è meglio!


[non ho resistito volevo dirlo da tempo questa battuta alla quattrocchi dei puffi. Ve lo ricordate Quattrocchi che era puntualmente scaraventato fuori del villaggio? spero di si! faceva troppo ridere XD ndily]


Saeko: ok, quando stai così è meglio non discutere. Dove si va?

Ryo: Dalle ragazze e dove se non. Ti aspettano al Centro Estetico Dior

Saeko: Wow si può sapere come mai?

Ryo: Si stanno preparando per andare in disco questa sera e a quanto pare vogliono coinvolgere anche a te nel loro pazzo shopping e restyling del loro look.

Saeko: Che bello, finalmente mi rilasso è una vita che non vado dal parrucchiere. Ora finalmente potrò rilassarmi con dei massaggi fatti da dei bei ragazzi muscolosi a disposizione di noi ragazze, certo che Kaori se la starà spassando tra fanghi massaggi e bei ragazzi che le girano intorno al solo scopo di assecondarla in ogni suo capriccio. Beata Lei non vedo l'ora di arrivare.

Ryo: Eh, cosa, ragazzi, assecondare ogni piccolo capriccio, he...io pensavo che li fosse tranquilla, pensavo che dal parrucchiere ci fossero solo donne.

Saeko: Eh no caro mio, Kaori è andata in un centro estetico quindi ci sono i massaggiatori.

Ryo: Allora è meglio che ci muoviamo!

Saeko: hihihi

Ryo: Dai smettila di ridere, sai che a te non riesco a nascondere nulla, neanche il fatto d’essere geloso d’ogni uomo sulla faccia della terra che si avvicini a Kaori.

Saeko: però ti conviene calmarti, o farai la stessa fine d’alek.

Ryo: Tranquilla, non sono un bastardo come lui, io a Kaori non alzerò mai le mani contro di lei. Io l'ha rispetto e l'amo. Questa notte abbiamo dormito assieme e non è successo nulla. Cosa che lo sapessero gli altri mi prenderebbero in giro. IO lo stallone di Shinjiuku, sia stato a letto con una donna e non abbia fatto nulla al di fuori di dormire con lei tra le braccia, mi prenderebbero in giro da ora fino a domani.

Saeko: Ah l'amore che fa fare.


---Nel frattempo da Dior ---

Kaori: Allora se non sbaglio saeko è una 46 e porta vestiti attillati e con uno spacco laterale senza dimenticarsi poi dell'ampia scollatura. Signorina avete qualcosa di questo genere?

S: Certo! Ma signorina lei non mi pare per niente che ha bisogno di una 46 a lei consiglierei una 40/42.

Kaori: Grazie ma non è per me! E per una mia amica che sta per arrivare. Me li può mettere da parte gli abiti che cerco?

S: Certo


Voce: Kaori, tesoro, vieni tocca a te!

Kaori: Arrivo Pierre!

Pierre: Allora come li vogliamo i capelli oggi tesoro?

Kaori: mmm non saprei vorrei farmi i colpi di sole e schiarire questo castano e poi vorrei un taglio carino fresco dinamico.

Pierre: ok ci penso io

20 minuti dopo Ryo e Saeko arrivarono da Dior

Saeko: Wow è enorme altro che centro estetico qui c'è di tutto c'è anche un negozio. Magnifico.

Kaori vide Saeko e con la tinta in testa andò a salutare l'amica non curandosi di Ryo che la guardava come se fosse una marziana.

Kaori: Eko...eccoti finalmente da quanto tempo, che bello rivederti, vieni ti presento Vivyan. Vivyan lei è Saeko, mia cognata.

Vivyan: Ciao, che bello conoscerti, finalmente, Kaori mi parla sempre di te.

Saeko: Grazie, vivyan anche Kaori nelle nostre chiacchierate mi parlava spesso di te. Mi ha fatto molto piacere conoscerti, spero di avere l'occasione per scambiarci quattro chiacchiere per conoscerci meglio.

Vivyan: Certo. Intanto per ora ti conviene seguire Kaori se vuoi andare al più presto a riposare dopo il lungo viaggio, o lei ti terrà qui fino a, quando non andremo al locale.

Saeko: Si, infatti, è meglio che vado o Kaori mi uccide, è un tantino pericolosa, quando si arrabbia e poi Ryo e mick sono al limite della sopportazione.

Vivyan: hihihi. Si hai ragione. Non sono abituati a questo mondo e si annoiano un po' e poi Ryo oggi è gelosissimo. Ha una paura fottuta che Kaori possa trovarsi qualcun altro questa sera in discoteca, ma, mi sa che non ha ancora capito che la preda questa sera sarà lui. hihihihihi

Saeko: Non ti preoccupare se per questo sono passati 9 anni ormai e non se ne è mai accorto che Kaori l'amava e voleva stare con lui. L'ha capito solo, quando l'ha persa, e ora pare deciso a non farla più scappare via da lui.

Vivyan: Speriamo in bene e che questa volta vada meglio.

Saeko: Già speriamo, io ora vado da Kaori che mi sembra un po' frenetica ci vediamo dopo.

Vivyan: A dopo

Kaori: Finalmente, ecco ora andiamo nel negozio e misurati i vestiti che mi ha messo da parte gentilmente la signorina.

Saeko: Grazie.

S: Ecco a lei, la signorina mi ha detto che lei porta una 46 giusto?

Saeko: Wow, Kaori ti ricordi ancora la mia taglia?

Kaori: Si, perché è stato sempre la mia taglia sogno. Ora invece dimagrendo sono taglia 40/42, ma devo ancora dimagrire, devo togliermi qualche kg di troppo ed essere una 40 perfetta.

Saeko: Tu sei matta, sei perfetta così. Erico non ti ha ancora ricordato che le modelle ora incominciano da una 40 come taglia.

Kaori: Si, appunto per questo che mi ha messo a dieta, vuole che diventi una sua modella. E mi ha vietato di scendere al disotto della 40, anzi ultimamente vuole che ingrassi e che diventi 42 perfetta, ma non ci riesco, brucio molto.

...Wow Eko sei magnifica quest’abito col cielo ti dona molto. Ho deciso ti prendi questo vestito per questa sera.

Saeko: No dai,non è il caso.

Kaori: Si, che è il caso quest'abito farà impazzire tutti.

(Saeko indossava un abito a sirena formato da un corpino con dei brillantini sul decoltè e una gonna semi lunga molto morbida che metteva in evidenza le sue morbide forme.)

Saeko: Va bene mi ha convinto. Ora mi cambio.

Kaori : ok ma non vestiti, mettiti quest’accappatoio che c'è un appuntamento per te nell'aria massaggi.

Saeko: Wow, ma Kaori così mi vizi.

Kaori: E si, ma mi dici se non vizio la mia cognatina chi vizio?

Saeko:hehehe, ma dovresti essere tu quella ad essere viziata.

Kaori: Eheheh io mi vizio abbastanza. E poi voglio che questa sera noi 3 fossimo le più belle del locale.

Saeko: Ma dimmi un po' che vuoi fare con il nostro Ryo?

Kaori: Non lo so, in questi giorni mi è stato molto vicino ed è stato molto tenero, ci siamo chiariti, ma io gli ho chiesto di aspettarmi.

Saeko: Come? Cosa? Spiegati meglio, Ryo si è finalmente dichiarato?

Kaori: Si! Mi ha assicurato che mi ama e io gli ho risposto che l'amo anche io ma che per il momento non sono pronta per stare con lui.

Saeko: Capisco, ma posso assicurarti che Ryo, ti ama follemente e che è deciso a voler stare con lui. Però se posso vorrei dirti di non perdere tempo, non fare come me e ...Maki abbiamo perso troppo tempo inutilmente.

Kaori: Visto che ti sei fatta i fatti miei, mi dici a te come vanno le cose. Hai trovato qualcuno che ti piace e che potrebbe essere quello giusto?

Saeko: Non lo so, forse, circa, ma lo conosco da poco e non vi va di rovinare tutto con delle supposizioni.

Kaori: Ok, su ora vai che ti aspettano, io vado a farmi bella di là che mi sa che il tempo è scaduto e che mi devo sciacquare. Ci vediamo dopo cogny

Saeko: Kaori, ma se un giorno troverò l'uomo giusto per me tu sarai sempre mia amica.

Kaori: NO

Saeko: Ah

Kaori: Sarò di più, sarò sempre tua cognata, tu per me sei come una sorella, mi hai visto crescere e negli 8anni che ho vissuto con Ryo per me sei stata un modello da imitare. Non ti nego che ero gelosa di te e t’invidiavo, ma ti volevo e ti voglio un mondo di bene cognatina mia.

E si abbracciarono.

Ryo vedendo la scena dalla vetrina ne fu contento perché finalmente tra le 2 donne più importanti della sua vita non c'era più rivalità. Lui sapeva benissimo che amava follemente Kaori e per lei avrebbe dato anche la vita, ma sapeva altrettanto di voler bene a Saeko e di considerarla parte della famiglia, si può dire che a parte Miki, lei sia l'unica amica donna. E lei per lui era la sua migliore amica. Ora lo sapeva.

Come sapeva che quella canzone che proveniva dalle casse, posizionate ad altezza per lui troppo bassa, (che gli dava fastidio) era quello che sentiva per lei per la sua Kaori ed oggi n’era la prova vivente.

MIA

Non ti voglio vedere neanche nell'abbraccio di uno sguardo
Sai che penserei forse che qualcuno stia cercando
Di fare di te un suo pensiero e..
E non sopporto neanche l'idea che lui ci provi perché
Perché tu sei solo mia..

*ascolto questa canzone e mi accorgo di quanto è vera, io che faccio di tutto per proteggerti da uno sguardo indiscreto e solo penso che qualcuno ti potrebbe guardare come ti guardo io, bhe... divento geloso. Per non parlare poi di quando Mick ci prova con te, quell'uomo ogni volta rischia la castrazione, perché non sopporto l'idea che lui ti possa sfiorare.*.


Penso a quelli che dicon che
Il geloso non sa amare
Gli risponderei che per te per noi potrei morire
Loro non sanno che vorrei guarire ma
Come una farfalla ormai dovrò morire cosi
Finché ci sarai tu..

*Ho tentato a lungo di reprimere questo sentimento che provo, ma alla fine il mio amore per te ha preso il sopravvento. Tutti mi dicono di controllarmi e che di questo passo finirò come quel bastardo che ti ha fatto tanto male, ma non hanno capito che Ti amo follemente e che non ti farei mai del male. Lo so dovrei calmarmi ma finché tu starai al mio fianco respirò di te.*.



Che fino a quando sarai con me
Da ogni cosa ti proteggerò
E non permetterò mai a niente e nessuno
Di portarti lontano da me
Quindi se vorrai starmi vicino
Dovrai accettarmi per quello che sono


*Ti ho promesso di starti vicino e proteggerti e lo farò come ho sempre fatto, solo che a differenza questa volta non ti lascerò a qualcuno e soprattutto non lascerò che quel qualcuno ti possa portare di nuovo via da me. Se mi ami dovrai starmi accanto e accettarmi per quello che sono. Uno sweeper innamorato fracido della sua socia.*.


Se non ne hai voglia cammina lontano
Potrei impazzire a vederti mano per mano
Con uno che non sono io
E la tua bocca che sorride per
Dei discorsi non miei


* Ma se non mi vorrai ti lascerò andare ma, sappi che potrei impazzire al solo pensiero che tu sia di un altro, che tu possa sorridere ad un altro e che qualcuno possa assaporare quelle tue dolci labbra, che mi sono vietate.*.


So che non potrei mai rassegnarmi
A vederti con lui
Ma dentro me sento che tu mi vuoi
Che il nostro amore non finirà mai
Ti prego stringi più forte che puoi
Dimmi geloso va bene
Restiamo insieme

* No non mi rassegnerò mai, tu non sarai mai di un altro, anche se dentro di me so che tu non te n’andrai mai più via e che finalmente potremo stare insieme.*.


Sai che non sopporto, se la sera tu non sei al mio fianco
Sento dentro me,che la tua presenza per me è tutto
Vorrei guarire ma il mio problema è
Che finché ci sarai tu malato sarò io
Ma ti prometto che..


*Ora so che significa averti accanto prima di dormire, è una sensazione stupenda e non permetterò mai che questo accada con un altro, che tu possa dormire tra le braccia di un altro. Sono malato?? Sì malato d'amore per te.*


Che fino a quando sarai con me
Da ogni cosa ti proteggerò
E non permetterò mai a niente e a nessuno
di portarti lontano da me
Quindi se vorrai starmi vicino dovrai accettarmi per quello che sono

*Ma sappi che fino a quando mi sarai accanto, vivrò ogni giorno per te e lotterò contro la morte per starti accanto e ti proteggerò da tutto il male di questo mondo, e stai serena perché nessuno ti porterà via da me e nessuna mi porterà via da te, io ti amo, so che ho 3mila difetti, ma se mi starai accanto dovrai amarmi per quello che sono.*.


Se non ne hai voglia cammina lontano
Potrei impazzire a vederti mano per mano con uno che non sono io
E la tua bocca che sorride per dei discorsi non miei
So che non potrei mai rassegnarmi a vederti con lui

* Se deciderai di tornare con lui, non ho idea di quello che potrebbe succedere, potrei impazzire a vederti con lui e vederti felice con lui. Quella sera del nostro incontro con lui, stavo uno straccio e non potevo credere che tu stessi con lui, se dovesse accadere ciò io non mi rassegnerei a vederti con lui, preferire morire. Mick lo sa che ogni volta che lui dice che vuole stare con te mi viene voglia di ucciderlo, perché tu sei mia*.


Ma dentro me sento che tu mi vuoi
Che il nostro amore non finirà mai
Ti prego stringi più forte che puoi
Dimmi geloso va bene
Restiamo insieme


*Dentro di me ho una strana sensazione che mi fa dire che tu non te n’andrai mai via da me, che finalmente potremmo vivere il nostro amore se è così dimmelo che mi vuoi, dimmi che mi ami, che e vuoi stare con me dimmelo. Stingimi a te, baciami e dimmi che nonostante i miei difetti, la mia gelosia tu sarai mia e torneremo nella nostra casa.*.

Dopo un’ora che Ryo aspettava nella sala d'attesa si fece vedere Vivyan.

Ryo: Kaori?

Vivyan: Ci vuole ancora un po' di tempo Pierre sta creando il suo capolavoro, il migliore secondo me.

Mick: Wow! Vivyan, sei magnifica con questi capelli.

Vivyan: Grazie!


/*Vivyan aveva deciso di non accorciarsi di molto i capelli gli aveva dato giusto una spuntatina e aveva scelto per una messa in piega molto morbida e ondulata che grazie al taglio sfilzato di base le donava volume, grazia ed eleganza. I suoi capelli sono sempre stati lunghi fin da, quando era ragazzina e ci teneva a loro. Vivyan era una bella ragazza dai capelli castano scuro(che facilmente potevano essere scambiati per neri) con dei riflessi color bronzo, all'interno. Occhi verdi, insomma ed era magnifica portava una 42 perfetta e aveva delle forme da fare invidia a chiunque e il suo decoltè faceva intendere che lei fosse una 3 piena. Era alta quasi quanto Kaori, ma indossava sempre dei tacchi a spillo di 9/10 cm che la facevano apparire ancora più alta. Indossava sempre qualcosa che le avrebbe fatto mettere in risalto la sua naturale sensualità, e se mentre a Mick questo non passava inosservato e tentava ogni tipo d’approccio con lei, a Ryo non faceva né caldo ne freddo era troppo impegnato a guardare la sua Kaori.*/.


Mick allungo le mani su Vivyan, ma fu rispedito indietro dalla mano di Ryo che si era messo davanti alla sua faccia per placcarlo.

Ryo: Ma ci vuole ancora molto?

Vivyan: No, non molto l'ho lasciata che le stavano asciugando i capelli, ma siccome non si sta ferma un secondo pierre ci mette più tempo per sistemarla. Ah prima che mi dimentico, ha detto Kaori che dopo non torniamo a casa dobbiamo fare dei servizi prima.

Ryo: Che servizi?

Vivyan: Mi dispiace, ma non posso dirtelo, se non te l'ha detto lei, capirai al momento giusto. L'unica cosa stalle il più vicino possibile.

Ryo: Ok, uffa ma quanto ci mettono. Siete uniche voi donne ci mettete delle ore a prepararvi.


Dopo un po' usci Saeko con un abbigliamento diverso dal solito, ma non per questo rinunciava alla sua femminilità questa volta indossava una t-shirt a mezze maniche e una gonnellina di jeans che le arrivava sopra il ginocchio. I capelli lisci come sempre e splendenti più che mai(non li aveva modificati per niente). Mick si fiondò su di lei, ma fu attaccato al muro dai coltelli di Saeko. [hihihi immaginatevi la scena mick appeso con un salame hihihihi povero mick tra Ryo e Saeko non riesce mai ad avvicinarsi ad una donna. Ndily]


Saeko: Quando imparerai Mick?

Mick: Non è giusto però, tra te e Ryo non posso toccare più nessuna sight

Saeko e Vivyan: hhihihihihihihihi

Ryo: Ma è possibile che tu sia entrata dopo di loro ed esca prima di Kaori quanto tempo ci mette Sugarboy.

Saeko: Calmati Ryo, sta per uscire e si stava cambiando, le ragazze le avevano bagnato la camicetta e in più si era sporcata di tintura.

#Ed infatti dopo 2 minuti uscì Kaori. Ryo cominciò a squadrarla come se avesse visto un alieno e quello che vide gli fece rimanere a bocca aperta e cominciò a sentirsi i pantaloni stretti. Kaori aveva indosso un pinocchietto blu scuro attillattissimo, che disegnava perfettamente le linee del suo sedere. Sopra aveva una maglia bianca a maniche lunghe con il taglio sotto il seno che prendeva le forme sopra il taglio e al disotto lasciava la maglia libera di giocare col vento, le maniche anch'esse larghe in modo da poter far entrare il vento. Il tessuto della maglia faceva impazzire Ryo, perché era di un cotone molto sottile e semitrasparente e quindi giocava molto con i riflessi del sole, ai piedi non aveva più i tacchi, ma delle semplici converse blu. Anche così per Ryo era stupenda.

Mick avrebbe voluto tanto poter dimostrare il suo affetto all'amica, ma appena Ryo la vide da lontano lanciò un’occhiata a Mick fulminante del tipo se ti muovi ti castro e lui rimase immobile per non rischiare i gioielli di famiglia. [hihihi ma povero mick XD Ndily].


Ryo: Alla buon ora Sugarboy

Kaori: hihi, Ryo mi sa che ora come ora non sembro più un ragazzo e quindi forse ti converrebbe coniare un altro soprannome.

Ryo: Non importa, in ogni caso, sei bellissima così.

Kaori: Wow, non mi hai dato del travestito.

Ryo: Ehm, perché così non sembri per nulla un travestito.

Kaori: Comunque che mi dite vi piacciono i miei capelli? Come sto?

#Kaori fece una piruette e si fece ammirare in tutto il suo splendore #.

/* Si era leggermente accorciata i lunghi capelli rossi/castani [nelle ultime serie i capelli di Kaori si scuriscono e tendono al castano per questo ho scritto che sono rossi/castani ndily] ed ora era diventata, totalmente castano scuro, con dei colpi di sole sul biondo. Aveva un taglio scalato ma nel frattempo molto regolare. Era bellissima il leggero trucco sugli occhi le metteva ancora in più in risalto gli occhi color nocciola e il lucidalabbra evidenziava ancora di più le sue labbra.*/

Ryo dopo aver passato in rassegna Kaori per l'ennesima volta deglutì e respirò profondamente e disse:

Ryo: Allora dove dobbiamo andare?

Kaori: E' qui vicino.

Ryo: Ma non credi di aver fatto abbastanza shopping per oggi?

Kaori: Non devo comprare nulla, ma per favore non chiedermi cosa devo fare lo capirai.


Qualche metro più avanti Kaori si fermò davanti ad un negozio da sposa ed entrò con tutti i suoi amici.


Appena entrò una commessa le andò incontro.

C: Signorina Makimura, che piacere vederla, venga, venga, il suo vestito è pronto aspettavamo lei per gli ultimi ritocchi

# Così facendo la spinse in un camerino e altre ragazze le portarono un vestito e l'aiutarono a vestire.

Ryo: * che sta succedendo?? Il suo vestito è pronto che significa? Si deve sposare qualcuno sicuramente e lei è venuta a prendere l'abito per la cerimonia. Si, sarà sicuramente questo. *

Dopo qualche minuto Kaori uscì avvolta in uno stupendo abito bianco in organza, con un bustino in pizzo ricamato leggerissimo su organza. Una fascia di tutte in vita chiusa da un fiore anch'esso di tulle la gonna che inizialmente stretta in vita si allarga verso il basso formando uno strascico bianco non molto lungo alternato da piccole balze d’organza anch'esse ricamate, il tutto molto semplice ed elegante. A Ryo balzo il cuore in gola e lo sentì fermare lei era bellissima avvolta da quel vestito, ma lui non era preparato a quella vista, non aveva preso neanche in considerazione l'idea che lei si stesse per sposare e pensava che se questa volta l'avrebbe lasciata andare l'avrebbe persa per sempre e l'avrebbe consegnata tra le braccia di Alek finché la morte non li separi. Ryo la guardò in volto e dentro di se tirò un sospiro di sollievo, non era raggiante come dovrebbe essere una sposa e quindi pensò di avere ancora qualche speranza.

C: Wow, signorina è bellissima e quest’abito le sta divinamente ha bisogno di qualche ritocco, ma sarà pronto per il mese prossimo.

Kaori: Ehm, ecco signora. Ero passata a saldare e ad informarla che purtroppo io e il mio fidanzato ci siamo lasciati e che quindi non ci sarà alcun matrimonio. Ma ho intenzione di pagarle tutto quello che le devo, e le lascerò il vestito nella speranza che lo indossi qualche altra sposa più fortunata di me.

C: Oh, signorina mi dispiace. Mi creda se le assicuro che è stata una gioia per me realizzare un abito da sogno come il suo. Le mie clienti non apprezzano questa raffinatezza e pretendono dei vestiti che sembrano delle meringhe. Mi creda signorina, anche senza le modifiche quest’abito le sta divinamente e lo deve tenere, e per quanto riguarda il compenso...bhe lei mi ha pagato tutto fino ad ora, e per il resto del compenso mi basta una foto del giorno in cui quest’abito sarà indossato.

Kaori: Grazie, signora, lei è sempre stata gentile con me.

C: Ma si figuri, lei mi ricorda tanto mia figlia e se lo faccia dire, da come la guarda quel giovanotto moro lì questo vestito non rimarrà ancora molto nell'armadio.

Kaori: Allora ragazzi come mi sta?

Tutti tranne Ryo le assicurarono che stava un amore e Saeko le annunciava che il giorno in cui fosse toccato a lei, Kaori l'avrebbe dovuta aiutare a scegliere il vestito visto il suo buon gusto.

Kaori: Ryo, tu non dici niente, sei l'unico che non hai commentato. Come sto?

Ryo: ehm...sei semplicemente...(si avvicinò a lei e sussurrò) magnifica, meravigliosa, stupenda e non vedo l'ora di vedertelo indosso mentre sono io il fortunato che ti aspetta all'altare.

Kaori arrossì e si andò a cambiare, una volta usciti Ryo camminava affianco a lei e teneva lontano da lei ogni ragazzo che provava ad avvicinarla e ad abbordarla.

Camminando, camminando, Kaori e gli altri passarono per il ristorante per disdire la cerimonia e infine passarono per la chiesa. Alla fine dei giri chiamò alek per informargli che la loro relazione ora era ufficialmente finita avendo disdetto tutto ciò che riguardava il suo matrimonio.

Un Ryo sempre più dolce stette tutto il tempo vicino a Kaori regalandole 3mila attenzioni. Fino a quando non tornarono a casa e le ragazze andarono a prepararsi per la serata.

Ryo la guardò andare verso camera sua e decise finalmente che si sarebbe dato una mossa e l'avrebbe avuta.

Ryo: * Giuro che ti farò dimenticare tutto il dolore e ti regalerò solo allegria e felicità. Kaori, ti giuro che molto presto indosserai quell'abito, e ti renderò la MIA donna per tutta la vita.*.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** 10. Sconvolto così ***


Erano passate alcune ore da, quando le ragazze si erano chiuse in camera.
Alle 11 avevano appuntamento al locale con gli altri e quindi avevano deciso di darsi un orario sapendo che le ragazze ci avrebbero messo un’eternità Ryo e Mick avevano fissato per le ore 10 l'ora X per andare al locale, ma sapevano benissimo che non prima delle 10.30 sarebbero riusciti ad uscire di casa.

Ryo e Mick durante la serata tentarono inutilmente di sbirciare le ragazze, ma erano automaticamente bloccati e rispediti al mittente da Saeko.

Solo una volta Mick fu bloccato da Ryo e avvenne, quando tentò di entrare in bagno a sbirciare Kaori, in quel momento Mick rischiò di brutto perché era riuscito a penetrare nel bagno e si avvicinò pericolosamente a lei e allungò una mano sul sedere, mentre la povera Kaori stava sotto la doccia ignara di quello che le stava per accadere.

Mick allunga una mano si avvicina e palpeggia il sedere con una mano e con l'altra tenta l'avvicinamento al seno, ma un urlo fece arrivare in 2 secondi Ryo che trascinò fuori Mick prendendolo per i pantaloni salendoli il più su possibile e mick iniziò a piangere per il dolore.

Ryo: Te l'avevo detto Mick se solo ti avvicinavi a lei ti avrei castrato. Tu Kaori non la devi toccare. Ci siamo capiti?

Mick: Si! Capito. Ma come faccio a resisterle è così bella Kaori.

Ryo(guardandolo con uno sguardo infuriato): MICK!



A parte questo episodio la serata andò bene. Le ragazze scherzavano e ridevano e nel momento in cui Ryo si affacciò per chiedere se volevano mangiare qualcosa loro dissero di no, ma Ryo insisté (almeno così era sicuro che Kaori mangiasse qualcosa) e riuscì a convincerle che un panino con del formaggio non avrebbe certo fatto male.


Ore 10.00 PM

Come previsto Ryo e Mick erano pronti stupendi come sempre e vestiti da stra fighi.

[Ragazze siate pronte a raccogliere la bava che tra poco Ryo e Mick saranno più belli di ora]



Ryo indossava un jeans stretto bianco che lasciava ben poco all'immaginazione una camicia di lino nera con le maniche scorciate a metà, leggermente sbottonata da far intravedere tutta la sua muscolatura e l'abbronzatura creatasi in questi giorni in America, in vita aveva una cintura nera e sopra aveva un giubbino nero di pelle.

Mick invece aveva un pantalone testa di moro un po' più largo di quello di Ryo una camicia bianca di lino a mezze lunghe, guanti neri (immancabili dopo l'incidente),cinta bianca e giubbino Belfast sopra. Anche lui abbronzato come l'amico.

Mick: Ma quanto ci mettono le ragazze a prepararsi uffa! Quasi quasi vado a vedere!
Ryo: Cosa fai tu?

Mick: Vado a vedere se la mia bellissima Kaori è pronta e se non lo è l'aiuto a vestire.

Ryo: MICK!



#Ryo non aggiunge altro e guardò Mick fisso negli occhi, ma il nostro amico ormai in astinenza decise di ignorare l'avvertimento, ma appena si avvicina alla camera delle ragazze esce una saeko splendida avvolta in un abito mozzafiato celeste (formato da un bustino impreziosito con dei ricami una fascia sui fianchi che faceva da unione alla gonna di tulle corta fino al ginocchio leggermente più corta avanti e tacchi a spillo 9 cm) che respinge subito mick al suo posto.#



Saeko: Il lupo perde il pelo ma non il vizio eh? Mick quando imparerai a controllare i tuoi istinti animaleschi.

Mick: Dai Saeko, non fare la cattiva fammi dare una sbirciatina di là.

Vivyan: No, non puoi c'è Kaori che si sta finendo di preparare.

#Vivyan aveva una mini da paura nera di raso, che faceva mettere in evidenza le lunghe gambe sorrette da dei tacchi alti, sopra aveva una maglia nera trasparente con un’ampia scollatura sul davanti avanti, una lunga collana faceva capolinea tra i suoi seni coperti da un top a fascia rigorosamente nero#

Mick: Allora a maggior ragione entro, Kaori ha bisogno di me. Kaori amoreee arrivoooo!

Ryo: hum hum,(colpo di tosse), dove vai tu?

Ryo si mette davanti a Mick per bloccarlo

Mick: Dai Ryo, fammi entrare.

Kaori: Si, Ryo fallo entrare

Ryo: Ma Kaori....

Kaori: Tranquillo che ho finito! Mick puoi entrare.

Mick: Uffy, ti pareva che si fosse già vestita.



Kaori uscì dalla stanza e Ryo rimase a bocca aperta come un pesce lesso a squadrarla. Lei era bella come non mai.



Ryo: * Hai spalmato una crema abbronzante sul tuo corpo per renderti ancora più bella, sulle braccia ci hai messo anche un po' di fondotinta per mascherare quei brutti tagli, il trucco è leggero ma luminoso allo stesso tempo.

Indossi un abito molto corto (da infarto) con un’ampia scollatura sul davanti che mettere in evidenza il tuo reggiseno a balconcino nero di pizzo che contiene la tua 3 di seno. Lasciamo stare a cosa vorrei fare a qual reggiseno va' che è meglio.

Il vestito è nero con l'attaccatura dietro al collo, con dei brillantini cuciti sull'abito, in alcune parti ci sono più brillantini e tu risplendi come una diva. Le gambe lunghe, lisce e snelle che hai mi fan venir ancora più voglia di saltare questa serata, di mandare tutti a quel paese e chiuderti in camera con me per fare l'amore fino a domattina. Oh Kaori se fai così, però mi mandi al manicomio. Quando sei bella, quando sorrisi e ti imbarazzi e poi come cammini su quei tacchi alti... wow il tuo sedere...i miei occhi sono proiettati su di lui su come lo muovi, quando cammini. Starei le ore a guardarlo, ma il mio amico si sta svegliando e questi pantaloni stretti di certo non aiutano *.



Kaori: RYO!

Ryo: Si.

Kaori: Ryo ti ho chiesto se mi passi lo scialle!

Ryo: Ah! SI, subito.

Ryo prese lo scialle e lo poggio sulle sue spalle, quando sfiorò la sua pelle ed entrambi ebbero un brivido.

Ryo: Ma non prenderai freddo così?

Kaori: Ehm, ho la mantella sopra.

Ryo: Dove sta? Così ti aiuto a metterla *Almeno potrò sfiorare di nuovo la tua pelle*.

Kaori: Dietro di te.



#Ryo poggiò sulle spalle di lei la mantella e si diressero tutti finalmente verso il locale, ma prima dovettero passare per Sayuri, vestita in modo semplice e sobrio ma che comunque la valorizzava.

Infatti, aveva un jeans semplice ma particolare allo steso tempo che le faceva un bel sedere, poi aveva una maglia/body a scollo a barca e sopra un giubbino corto di pelle nera. Lei a differenza delle altre non aveva i sandali, ma indossava un paio di stivali a punta con un tacco a stiletto.#



....Fuori al locale...



Kaori: Ciao Jim. Smack! (si salutarono con un bacio sulla guancia)

Jim: Ciao bellissima, come vanno le cose, ho saputo che sei libera, che ne diresti di uscire qualche sera con me!

Kaori: Vedo che le notizie corrono qui a quanto pare. In ogni modo noi siamo qui per David. Siamo sulla lista vip

Jim: Lo so baby, allora siete in 5 giusto?

Kaori: No, ho già detto a David che si sarebbe aggiunta una mia amica e che quindi saremmo stai 6.

Jim: ah sì giusto me l'ha detto, che scemo che sono è solo che la tua bellezza questa sera mi affascina.

Kaori: Dai jim non fare lo scemo, che con me non attacca, e poi che direbbe Mike se ti vedesse fare il cascamorto con me.

Jim: Che c'entra, Mike sa che gli sono fedele e non lo tradirei mai.

Kaori: Ecco allora fai il bravo e dacci i pass per il backstage o quell'orango di Josh non ci fa passare, sai con lui ho voglia di fare la carina, ma non attacca se non ho i pass.

Jim: Ok, allora ecco li.

Kaori: Graziiiiiiiie, allora ci becchiamo dopo dentro, ah un altra cosa chi è il barman oggi?

Jim: Fred, che appena ha saputo che venivi tu si è attrezzato per preparati una Caipiroska alla fragola stupenda.

Kaori: Wow che bello. Allora corro subito a salutarlo.



..Dentro al locale….



Girl: ciao Kaori tutto ok? Da quanto tempo che non ti vedevamo!

Kaori: Ciao, sì tutto ok, ho avuto un po' d'impegni, ma ora sono libera!

Girl: Mi fa piacere. Ciao Vivyan tesoro, sei stupenda questa sera.

Vivyan: Grazie anche tu!

Girl: Bhe allora ci becchiamo dopo.

K & V: A dopo

Sayuri: Scusa ma chi era?

Vivyan: Ah bhuo non lo sappiamo è una che gira per i locali, si dice che sniffi e che la dia a tutti, ma onestamente non possiamo sapere se è vero o no perché noi non l'abbiamo mai frequentata.

Kaori: hihihi

Saeko: Siete uniche ragazze.

K & V: hihihi, lo sappiamo.

Kaori: Vabbé, raga ecco i pass per il backstage ognuno tenga il suo, e ora tutti a ballare. Io però vado dal mio amico Fred ho proprio voglia di una Caipiroska alla fragola. Vivyan veni anche tu?

Vivyan: No, ora non ho sete.

Kaori: Ok, qualcun'altro vuole bere che vado a prender da bere.



......(silenzio).....



Kaori: Va bene, ma rispondere no? Vero? Costa troppa fatica!

Ryo: Dai ti accompagno io

Kaori: Wow, come mai non stai a far compagnia al tuo amichetto Mick, noto che ha già compagnia, magari la tipa ti può presentare qualche amica libera e disponibile.

Ryo: No, non mi va.

Kaori: ???? (libellule che svolazzano su di lei caduta per terra).

Ryo: Cosa hai?

Kaori: (rialzandosi) No, No niente è solo che non mi aspettavo una risposta del genere. In ogni modo cosa vuoi da bere? Il solito doppio wisky

Ryo: No, voglio saggiare qualche buon Cocktail tu che mi consigli?

Kaori: mm vediamo... si trovato...lascia fare a me.

Ryo: Mi devo fidare?

Fred: Su cosa ti devi fidare? Ah piacere io sono Fred... Kaori su cosa si deve fidare il tuo amico?

Kaori: Sul farmi scegliere a me il cocktail.

Fred: Allora, fidati perchè è bravissima.

Ryo: Ok va bene.

Fred: allora cosa vi preparo.

Kaori: A me la solita Caipiroska alla fragola e per lui...mm...sì ecco fagli il nostro cokctail quello inventato da noi.

Fred: subito, ma come si chiama il tuo amico.

Ryo: Piacere sono Ryo, Ryo Saeba.

Fred: Piacere mio...(rivolgendosi a Kaori) Tesoro ma oggi non è venuto Alek.

Kaori si rabbuia per un sec e risponde

Kaori: No, ci siamo lasciati per sempre

Fred: Oh mi dispiace, comunque a me quello stronzo non mi andava a genio e lo sai bene. Bhe ora quindi sei libera e chissà quanti uomini ti staranno dietro. Se solo avessi qualche anno in meno e non fossi felicemente accasato con una moglie che amo alla follia, ti farei anche io la corte.

Ryo: * Ma che hanno tutti qui, vogliono tutti corteggiarla, ho capito è giunto il momento di far capire a tutti che lei è mia e che non sì tocca *.



/*Il locale era nient'altro che un lido cafè con una bellissima spiaggia. La struttura è stata interamente progettata e costruita in oriente, lo stile è al cento per cento indonesiano e l'atmosfera e la stessa che si respirerebbe su di una spiaggia lontana. Nato dalle ceneri del Lido Alfred, il Sasha beach cafè si erge con i suoi due piani d'altezza sotto un tetto di paglia come un tempio sulla sabbia. Interamente costruita a Bali, per poi essere smontata, spedita e rimontata in America dagli stessi operai indonesiani venuti appositamente sul posto, tutto in legno intarsiato e decorato, all'interno con bassorilievi che rappresentano scene della vita delle divinità indù. Chiunque metta piene al Sasha Beach Cafè non può fare a meno di percepire un senso profondo di pace e tranquillità. Nelle calde serate dei weekend estivi il sasha si trasforma in una discoteca sulla spiaggia con serate a tema. Nei weekend invernali invece il Sasha si trasforma in un ristornante vegefushion con cucina vegetariana internazionale dove assaporare piatti della cucina tipica orientale e mediterranea. Al Sasha Beach cafè Oriente e Occidente convivono l'uno di fianco all'altro, tra divani in bamboo, in cocco ed in legno intarsiato, il tutto adornato da cuscini di seta. Un bancone bar fatto interamente di legno e bamboo i cui sgabelli tradizionali sono stati sostituiti con dei sedili a forma di bonghi. Spiaggia, mare, gazebi, solarium e laguna con bar in acqua per una giornata indimenticabile. Ristorante verde, aperitivi drinks e musica per magiche notti al chiaro di luna.*/.



Kaori: Dai non scherzare!

Fred: Ma dimmi lui è il tuo nuovo ragazzo?

Ryo: No per il momento siamo solo amici ma solo perché lei non vuole, se fosse per me invece... - * Bravo Ryo, metti i puntini sulle i, diglielo che è tua*

Kaori:. RYO! -* Oh. Ryo ma che mi combini, sai bene che se solo potessi smettere di soffrire a quest'ora starei tra le tue braccia e magari starei in un angolo della sala a riempirti di baci, ma questo non può accadere, perché sei un donnaiolo di prima categoria, che una volta stanco del giocattolino nuovo lo butterebbe via.*

Fred: Lascialo parlare mi è simpatico questo ragazzo, sa cosa vuole ed è disposto a prenderselo. Non è uno smidollato come quell'Alek. Ed hai fatto proprio bene a mollarlo prima di commettere un errore sposandolo.

Ryo: * Cazzo ma tutti qui sapevano che si doveva sposare con quel tipo. Per fortuna non è accaduto o ti avrei preso di peso dall'altare e ti avrei portato via da lui*

Kaori: Allora sono pronti questi cocktail? Sto morendo di sete!

Fred: Eccoli un bella Caipiroska alla fragola per te, te l'ho fatta con fragole freschissime prese appositamente per te.

Kaori: Grazie :D

Kaori sorride e Ryo vuole morire su quelle labbra e in quel momento invidia quel bicchiere e quello zucchero che si trova vicino a lei.

Fred: per te la specialità della casa inventato dalla nostra stupenda Kaori un bel Cat's Eye.



---- Ricetta CAT'S EYE ---
1/3 Gin
1/3 Vermouth Dry
1/6 Triple Sec (liquore incolore aromatizzato all'arancio,gradazione alcolica 25°)
1/6 Succo di limone
1 Cucchiaio di Kirsch (Acquavite ricavata dalle ciliegie, gradazione alcolica 45%)
Shakerare con cubetti di ghiaccio
Servire con un'oliva

------------------------------------



Ryo: Ha lo stesso nome del bar di Miki, come mai?

Kaori: Ehm, perché mi mancavate e poi (sussurrando) mi mancavi tu, e ho pensato ad un cocktail che ti racchiude e racchiudeva tutta la nostra vita. Allora com'è (chiese Kaori, mentre lui lo beveva)

Ryo: Buono!

Lei sorrise e bevve un po' del suo drink

Kaori: Andiamo di là dagli altri ci stanno aspettando in pista, così ti presento i miei amici

Ryo: Ok ti seguo * Quanto è bella oggi, non so se riuscirò a resisterle*

Kaori: * Che caldo, sto morendo, lui è splendido vestito così, lo fa apposta quel figlio di buana donna lo sa che così mi piace. Kaori calmati ricordati che ti ha spezzato il cuore e soprattutto ricordati di come ti ha trattato quella sera, sì lo so, ma è cambiato mi ha detto che mi ama e che farà di tutto per conquistarmi e poi n questi giorni non mi ha mai sfiorato 1 volta, certo sì quel bacio sul collo bhe è stato emozionante, ma non c'era malizia o altro era carico di tenerezza, d'amore e di passione pura. Vogliamo parlare poi di, quando mi ha messo le mani attorno al ventre. dio come avrei voluto rimanere così per sempre ma ho dovuto girarmi per guardarti negli occhi e vedere tutto l'amore che provavi per me! Ryo, tu mi fai impazzire così. Ti amo ogni giorno di più, ma le ferite del mio cuore non si sono ancora sanate. Kaori smettila sei impazzita ora parli anche da sola*



#Mentre entrambi sono persi nei loro pensieri, [quelli di Ryo sono stati censurati sono troppo osé per essere descritti diciamo che immagina Kaori in vesti poco caste ndily], arrivarono in pista.



Kaori: Eccoci tutti, allora pronti per una serata da urlo.

Vivyan: Vedo che la Caipiroska già ti ha dato alla testa. Quante ne hai bevute?

Kaori: Guarda neanche metà.

Vivyan: Andiamo bene, siamo ad inizio serata e con neanche metà Caipiroska sei già ubriaca, se continui di questo passo io non ti trascino a casa come sempre.

Kaori: Non c'è problema, se non vi vuoi accompagnare a casa, vorrà dire che mi faccio a accompagnare dal tuo Mark a casa.

Vivyan: Non ti permettere, sai! E poi lui non è il mio Mark. Magari lo fosse :P

Kaori: Ahahah, scherzi a parte andiamo a ballare dai che hanno iniziato coi latini, David arriverà solo tra mezz'ora.

Vivyan: Come al solito, il solito scanza fatiche.

Sayuri: Ma Jordan e gli altri dove stanno? Mi aveva detto che veniva col resto del gruppo.

Kaori: Ma sbaglio o ultimamente tu e Jordan vi state sentendo spesso? Mi sa, sa che c'è del tenero tra voi.

Vivyan: Hihihi, ecco perché va anche lui a Washington. hihih

Sayuri: Dai finitela, siete sempre le solite, comunque tra me Jordan non c'è niente (e si fece tutta rossa)

V & K: Ahahahh, si, si raccontala un altra ahahahh

Saeko: hhihi, mi fate morir dal ridere voi tre. Soprattutto tu Kaori, sembra che il tempo non ti abbia cambiato, almeno questo tuo lato è rimasto intatto.

Vivyan: E già che ci possiamo fare se è una capa pazza.

Kaori: Ma che ora vi coalizzate tutte contro di me. Ryo fai qualcosa(dicendo con una voce da bambina)

Ryo: AhhhAhahah, non c' è la facevo più le vostre facce...ahhaha...mi fate morir dal ridere



#Tutte le ragazze: Cosa hanno le nostre facce di tanto buffe (Alone di Ira attorno alle 4 fanciulle)#.



Ryo: ahahah sono buffe, siete buffe, mentre vi prendete in giro a vicenda, sembrate delle poppanti.

#Tutte le ragazze con l'alone attorno e con un martellone con scritto Ryo, sei solo uno stupido deficiente diedero una mega martellata al povero Ryo e si allontanarono verso la pista ove furono subito circondate da ragazzi che volevano rimorchiarle.#.



Mick: Ryo, che ti è successo?

Ryo: Niente, sono state le ragazze tutte e 4 le ho prese in giro e questo è il risultato.

Mick: Hihihi, senti è meglio che ti riprendi presto perché le ragazze sono circondate da dei tipi poco raccomandabili e a quel che ho sentito, sono state notate nel locale e ci sono molti uomini che hanno fatto degli apprezzamenti poco carini sul loro conto.

Ryo: Ok, per fortuna il mio drink è salvo.

Mick: * Ma è possibile che tu pensi ai drink, mentre ci sono le ragazze sulla pista che si dimenano e quei tipi tentano di mettere le loro manacce su di loro.* Ryo ti dai una mossa?

Ryo: Ecco fatto, sono riuscito a togliermi quel martellone dalla testa. Dai andiamo.

Arrivarono dalle ragazze.

M & R: Scusate se vi abbiamo fatto aspettare.

Saeko: Alla buona ora, Mick, la nostra compagnia non ti aggrada?

Mick: (faccia da playboy) No al contrario, sai che sei molto bella questa sera Saeko?

Saeko: Grazie.

Ryo: Andiamo più avanti qui c'è troppa gente. Venite ragazze, (poi voltandosi verso Kaori e prendendola per una mano) vieni amore mio che gli altri ci aspettano.

Kaori:* amore mio, ma sta fuori, e poi perché mi porta via da loro quei ragazzi erano così carini,ha proprio deciso di far capire a tutti che il mio ragazzo, quando non è vero? Che sia geloso di me?* Va bene se dobbiamo spostarci almeno cerchiamo gli altri...eccoli li vedo July con Max e ci sono anche Mark, Lucas, Sergio, Mary, Lucia, e purtroppo anche le due gemelle sarah e greys.

Ryo: Wo, due gemelle e come sono carine?

Mick: Cosa???Ho capito bene?? Due gemelle wow che bello.

Kaori: * Ecco, lo sapevo non cambierà mai ora appena le vedrà non mi calcolerà più fammi tamponare la situazione o qua si rischia di brutto le gemelle si sono carine, ma sono odiose. Sono snob e con la puzza sotto al naso e sono sicura che appena vedranno Ryo e Mick ci proveranno con loro, e no questa volta non la faranno liscia loro sono miei, Ryo è mio è nessuno me lo toglierà* Uffa, cominciamo con la solita storia per favore non fate i maniaci con loro, non voglio fare brutte figure.

Ryo: (sussurrando ma, poi mica tanto, all'orecchio di Kaori) Tranquilla nessuna è più bella di te. *Cazzo l'ho detto e ora come apparo la situazione?? Sono un deficiente,ma davanti a lei perdo il controllo.

Mick: Si ha ragione Ryo nessuna è più bella di te questa sera, anzi nessuna è più bella di voi questa sera e tutto il locale lo sa e si gira ad ammirarvi.

Kaori: Grazie, Mick sei molto galante questa sera.

Ryo: * Galante lui, tsk se sono stato io a farti i complimenti tutti la sera*.

Kaori: Grazie anche a te Ryo per non aver ancora fatto il maniaco questa sera e per non aver corso dietro alle altre gonne. Soprattutto grazie per questi giorni,per la tua protezione incondizionata e grazie per aspettarmi.

Ryo: Kaori grazie a te per avermi permesso di tornar a far parte della tua vita.

Kaori: ah ma che oggi questa mosceria su balliamo,scateniamoci ma prima salutiamo gli altri.

Vivyan: Ciao raga!

Kaori: what's up?

Comitiva: all's well

Jordan: Hey Sayuri, bellissima, non si saluta neppure.

Sayuri: Hai ragione. Scusami ma non ti avevo visto.

Jordan: Scusata! Kaori ma non mi presentami i tuoi amici?

Kaori: Jordan, ti presento Ryo, Mick e quella donna che vedi è Saeko. Ma fai attenzione che la mia sorellona è gelosa quindi non puoi fare troppo la corte a Saeko.

Sayuri: Non la dare retta, è ubriaca con solo mezza Caipiroska quindi stra parla.

Jordan: Kaori, la tua sorellona deve stare tranquilla a me interessa solo lei.

Kaori: Uffa, ma che è questa palla non balla nessuno.

Mark: Che dobiamo fare? David non è ancora venuto e qui si vegeta.

Kaori: Allora animiamola noi la serata, iniziamo a scaldarci. Balliamo dai.

E Kaori inizio a ballare a ritmo latino dimenandosi muovendo il sedere e il tutto il corpo era sensualissima e all'amico di Ryo di certo non gli era indifferente e i jeans gli andavano sempre più stretti mentre la vedeva ballare e bere con gusto da quel bicchiere.



Ryo si avvicinò aspettò che lei bevesse un sorso del suo drink e le chiese.

Ryo: Mi fai assaggiare il tuo drink?

Kaori: Certo

Kaori porse il bicchiere a Ryo, solo che Ryo invece di assaggiare il drink dal bicchiere lo assaggiò dalle sue labbra e diede un bacio da mozzare il fiato.

Kaori: * Ma che sta facendo è impazzito, oh dio come bacia bene me l'ero dimenticata mi sento tutta fremere, oddio,

Ryo: Delizioso!

In quel momento tutti capirono che Kaori era di Ryo, quindi almeno per quella sera non era disponibile.

La serata continuò così con Kaori che ballava a tutta forza e Ryo attaccata lei



--- ore 0.30 ---

Arrivo di David alla consolle e tutto il gruppo inizia a ballare e a scatenarsi al ritmo di House music, mentre i nostri due piccioncini continuano a ballare l'un attaccato all'altro fino che ad un certo punto non si allontana dal gruppo e va verso il David entra nel backstage e appena David ha 2 sec liberi li sussurra qualcosa all'orecchio.

Kaori torna nel gruppo e stranamente si va a sedere nei gazebi, mentre sulla pista si scatenano.

David dall'house passa mano mano a dei Remix di canzoni famose fino ad arrivare a quella che gli aveva chiesto una ragazza su cui voleva far colpo e poi mise alla fine quella di Kaori che ad un segnale convenuto si alzò e torno in pista vicino a Ryo.



Sconvolto così


Sconvolto così
io non ti so dire
come, quando e se tu mi avrai
ma mi piaci così
mentre continui a bere, a fumare
ma quante sigarette che hai
e ti avvicini con le mani
ti fai i tuoi piani... Allora



Kaori:* Hhehe anche se questa canzone è per te non ti darò la soddisfazione di avermi tra le tue braccia, perché anche se mi piaci questa sera mentre bevi,fumi per resistere alla mia corte alla mia, ma non c'è la fai e ti avvicini perché ti sto provocando e cominci a fantasticare su tutto.*



Ryo:* Che fai mi provochi? Allora è proprio vero che sei ubriaca o forse è solo l'atmosfera, ma da quando siamo usciti non fai altro che provocarmi e quel bacio è stato come un fuoco impetuoso e se non ti fossi staccata tu io avrei continuato all'infinito e non so dirti quello che sarebbe successo dopo *.



Dimmi che gusto ci provi ad avermi
che gusto ci provi a tenermi
le mani sui fianchi
ma non mi prendi mai
Dimmi che quando in volo ti perdi
resti da solo e mi pensi
almeno ogni tanto...non mi prendi mai
tanto non mi prendi mai



Kaori: * Ti diverti a essere provocato, ma dimmi un po' davvero ti accontenti di rimanere così senza fare niente di starmi accanto di sfiorarmi di tenere le mani su i miei fianchi. Dimmi che mi pensi che mi desideri come desideri le altre per una volta sì uomo *.



Ryo: Kaori ma che fai,perché balli così?

Kaori: In che modo?

Ryo:In modo...così sensuale?

Kaori: Se ti da fastidio me ne vado a ballare da un’altra parte.

Ryo: *No, non te ne andare, è solo che così non resisto, fermati torna indietro, voglio che tu sia mia, che tu sia mia questa notte e tutte le notti che verranno a seguire.



E ti seguo così
una volta ogni tanto fa bene a tutto
anche alle cose mie
che vanno così
un po' di traverso come le tue parole
le tue filosofie
e ti avvicini
prendi le mie mani...uho vai vai vai vai vai



Kaori: * Ryo è presto, troppo presto, però forse è meglio che vada così questo è un periodo un po' no per me, e mentre mi parli ormai non ascolto sono solo offuscata e mi allontano.*


Dimmi che gusto ci provi ad avermi
che gusto ci provi a tenermi
le mani sui fianchi
ma non mi prendi mai
Dimmi che quando in volo ti perdi
resti da solo e mi pensi
almeno ogni tanto...non mi prendi mai
tanto non mi prendi mai


Kaori: * Mi sono allontanata e ballo con Mick, con lui sono sicura che non accadrà niente, anche se ballo in modo sensualissimo come ora, sento i tuoi occhi sul mio corpo sento i tuoi passi dietro di me sento le tue, mentre mi abbracciano e mi girano a te *.

Ryo: * Mi avvicino a te non resisto ancora un secondo a vederti ballare con un altro, ti prendo e ti giro verso di me tenendoti stretta a me ti faccio ballare e non ti lascio andare un secondo, anche se le mie mani scendono giù per i fianchi e tu non fai una piega. Fino a quando a non ti allontani *.


tanto non mi prendi
dimmiiiii diimmi dimiiiii
dimmi dimmi
dimmi dimmi dimmi dimmi


Kaori: * comincio a cantare il pezzo di canzone che c'è in questo momento e mi guardi e ti avvicini mi vuoi baciare, ma io mi allontano.


Non finirà tutto qui
non ti sembra il caso
vedersi ancora
per un altra follia
è andata così
ancora una volta
sconvolta e poi
ognuno a casa sua



Kaori: * Mi siedo qui sotto i gazebi e tu mi guardi e ti avvicini ti siedi vicino a me e mi baci, mi baci sempre con più passione, mi sento sconvolgere fremere dentro e avere voglia di te.*


Ryo: * Ormai sono partito, non capisco più niente e ti bacio finché ho fiato scendo sul collo, vorrei farti mia ora in questo istante, ma non si può tu non sei pronta e poi sei ubriaca. Mi guardi e poi ti stacchi da Me *.



Dimmi che gusto ci provi ad amarmi
che gusto ci provi a tenermi
quegli occhi davanti
a tenermi quegli occhi davanti
ma non mi prendi mai
Dimmi che quando domani mi perdi
resti da solo e mi pensi
almeno ogni tanto...non mi prendi mai
tanto non mi prendi mai
tanto non mi prendi...non mi prendi
non mi prendi...mai



Ryo: * Ricominci a cantare e capisco finalmente, hai paura, hai paura che succeda tutto come un anno fa, mi desideri e lo sento, ma la paura che hai ti blocca e questa paura deve essere rispettata, perché devo fare di tutto per dimostrarti il mio amore, quando finisci di cantare ti bacio e rimarrò così finché non avrò aria. Ma appena sarai sobria ti dirò tutto quello che sento ti parlerò e mi scuserò per te, per il male che ti ho fatto.



---- Dopo 2 ore dopo che Kaori era crollata tra le sue braccia per la sbornia, lei si sveglia.--

Kaori: mm, mi sa che ho bevuto troppo.

Ryo: sei unica, hai bevuto un solo sorso di vodka e sei partita.

Kaori: hhihi, ma che ci posso fare. Adoro la Caipiroska, ma non reggo la vodka.

Ryo: TI devo parlare.

Kaori: Dimmi.

Ryo: Volevo scusarmi per averti trattato come una di quelle che mi facevo ogni sera. Kaori, perdonami, ora so che ti amo e non voglio perderti.

Kaori: shhh è tutto ok Ryo, ti amo anche io e finalmente ho deciso di buttarmi alle spalle il passato, voglio andare avanti e pensare al futuro. Ma non posso dirti se il mio futuro è con te io lo vorrei tanto, ma il mio cuore è ancora diviso in 2 parti.

Ryo: Kaori, io ti aspetterò per ora mi basta starti vicino e vivere così il nostro amore fatto di baci. Non voglio correre con te, sei troppo importante.

Kaori: Oh, Ryo (si butto tra le braccia di Ryo e lo baciò).


#Kaori e Ryo passarono tutto il resto della serata in riva al mare a tenersi stretti l'uno vicino all'altro fino a che non chiuse il locale.#



Ore 4: 30 A.M. davanti la camera di Kaori e Saeko.

Ryo: sei bellissima anche in pigiama e struccata.

Kaori arrossì e rispose

Kaori: Grazie, amore mio

A Ryo a queste parole mancò un battito, si sentì in paradiso in un attimo.

Ryo: Prego, ora vai a riposarti e prenditi la pillola.

Kaori: Si, ma prima volevo ringraziarti per la bella serata da sogno che ho passato.

Ryo: Di niente piccola cenerentola. Buona Notte.

Kaori: Notte. Ryo?

Ryo: Si.

Kaori: Ma dopo questa notte cosa siamo noi?

Ryo: Stiamo insieme. Tu sei la mia donna, la mia fidanzata, la mia ragazza. Sempre se per te va bene?

Kaori: Si! (e lo baciò)



Quella notte Kaori si addormentò felice sognando il suo dolce amore Ryo.


Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** 11 L'incontro con il passato ***


Il giorno dopo Kaori si svegliò dopo mezzogiorno con un mal di testa incredibile, rimase a letto ancora un bel po’ non aveva la forza di alzarsi era troppo stanca, ma il mal di testa incalzante la fece decidere di alzarsi e prendersi qualcosa.

Tentando di alzarsi trovò degli intoppi, si guardò intorno e vide un letto pieno di rose rosse, e tutta la stanza con cesti di garofani bianchi.



Kaori: * Che cosa sono tutti questi fiori...oddio l’odore è troppo forte mi viene da...*



Kaori non fece neanche in tempo a finire il pensiero che corse in bagno a vomitare, appena uscì dal bagno trovò Ryo con in mano un bicchier d’acqua con l’aspirina in una mano e nell’altra una bella tazzina di caffé “espresso”.



Ryo:Tieni questo è per il tuo mal di testa,(dandogli l’aspirina),mi raccomando bevi tutto, invece questo è per riprenderti questo caffé farebbe resuscitare anche i morti.

Kaori:Grazie non bevo caffé!

Ryo: Bevi tutto se vuoi rimetterti in forze.

Kaori: Ok, però spero che mi passi questo mal di testa.

Ryo: Sì ti passerà ora vai a letto e riposati.

Kaori: No, non posso.

Ryo: Perchè?

Kaori: Perchè ho una stanza piena di fiori che simboleggiano l’amore, il cui odore mischiato al mal di testa che mi provoca il volta stomaco non mi fa un gran che bene.

Ryo: E chi ti ha detto che devi andare da te!

Kaori: Ehe! Ryo ma sei impazzito, cosa stai dicendo? E dove dovrei dormire secondo te, sul divano?

Ryo: No, da me!

Kaori: Tu sei caduto con la testa per terra ieri, io che dormo da te è assurdo, e poi non posso, non ho tempo per riposarmi, ora mi preparo e mi metto a lavorare, sai com’è, quando hai delle consegne da rispettare non hai tempo per le malattie.



Detto questo Kaori non diede neanche il tempo a Ryo di rispondere che si chiuse in bagno, dove aprì prese una pillola per il mal di testa che mischiata all’aspirina la fece vomitare, ma stranamente dopo si sentì meglio. Si fece una bella doccia e mentre si rilassava sotto quel gettito d’acqua tiepida, il mal di testa stava svanendo assieme a quella meravigliosa acconciatura che le aveva permesso una serata magica con Ryo.

Già Ryo, si doveva scusare con lui per come l’aveva trattato prima, e poi doveva parlare di ieri spiegare che nonostante quello che è successo, lei non era disposta a tornare da lui, in ogni modo decise per il momento di evitare ogni tipo di discussione e di far finta di nulla riguardo all’altra sera. Aveva deciso di fare quello che aveva sempre fatto Ryo, per tanti anni, negare di fronte all’evidenza e andare avanti per la sua strada, ora lei doveva concentrarsi e pensare al lavoro al progetto che doveva portare avanti.

Ora però aveva dei problemi più urgenti a cui pensare, il lavoro. Il cliente era molto importante, e l’agenzia presso di cui si appoggiava lei era piccolina e come tale era impreparata a questo avvenimento, e Kaori non sapeva se fosse stata all’altezza del suo incarico.



Questa volta non si trattava come negli anni addietro di proteggere una persona o cosa, questa volta si trattava di creare dal nulla qualcosa e le sue armi erano solo un computer, un programma di grafica, la sua fantasia e poi naturalmente l’ormai irrinunciabile internet, senza il quale lei non potrebbe mai trovare delle immagini decenti per poter creare un catalogo, oppure dei font(caratteri) adatti per la creazione di un qualsiasi impaginato, sito internet o di un pennello particolare da utilizzare in photoshop. E’ pur vero che la sua agenzia ha lavorato per aziende televisive tipo KTM e WKTY [nomi inventati da me ndily] ma ora la Fox era arrivata a loro e lei aveva una paura folle di sbagliare e di perdere il posto. Ora come faceva, come si arrangiava, si era scoperta brava in questo mestiere, ma era un azzardo continuo, lei non sapeva nulla di tutti questi programmi e li aveva imparati vedendo lavorare gli altri.

Ricorda ancora il primo giorno di lavoro, lei portava dei caffé. Teoricamente doveva essere un assistente/segretaria tutto fare, puliva, rassettava, tutte cose che sapeva fare benissimo, poi conobbe lui Logan, si erano subito trovati simpatici, erano diventati amici e passavano molto tempo insieme.



Lui aveva una voglia di vivere che contagiò anche lei. Ogni giorno che passasse Kaori lo ammirava sempre di più, non poteva credere che lui fosse malato e che quel brutto tumore l’avrebbe portato via da lei, sì da lei, perché nel frattempo loro si erano innamorati e avevano cominciato a frequentarsi.



Lui l’amava e la stimava. Amava la sua intelligenza e la sua creatività, era capace di trovare un’idea che puntualmente piaceva al cliente, anche se lei era totalmente estranea all’ambiente.

Fu così che lui dopo il lavoro iniziò ad insegnarle tutti i trucchi del mestiere e fece in modo che la sua fidanzata da semplice segretaria tutto fare potesse diventare un grafico come lui, all’inizio anche lei ha dovuto fare gavetta e si occupava di piccole cose tipo scontornare le immagini e fare qualche segnalibro e/o biglietto da visita, per poi passare alla grafica a video e da qui iniziare la collaborazione con le tv locali.



Ricordando e pensando a tutti gli avvenimenti accaduti in quest’anno si ritrovò,non sapendo neanche come in camera sua, vestita, con i capelli asciutti a prendere un portatile che poi posò sul tavolo nel salone.

Lo aprì inserì la password e appena si caricò dal suo schermo apparve una foto di loro due felici e sorridenti.

A quella vista a Kaori gli si stringe il cuore, all’improvviso non riusciva più a respirare, si sentiva male. Le lacrime cominciarono ad uscire da quei suoi bellissimi occhi color nocciola e cominciò, cominciò a ricordare quell’amore così puro così etereo che durò così poco ma che fu così intenso.

Ricordava ancora il giorno del suo matrimonio, com’era felice quel giorno, anche se non poté indossar e il suo bell’abito bianco perché a causa della sua malattia(quella di Logan) decisero di sposarsi a Las Vegas all’improvviso con solo come invitati i loro testimoni, ma nonostante tutto lei era felice, raggiante.



Quell’uomo ebbe il potere di farle dimenticare Ryo, non soffriva più era sempre raggiante e se non fosse stata per quella morte che aveva combattuto per lunghi 8 anni non gli avesse portato i suoi amori, lei ora sarebbe stata ancora felice. Era felice come non mai, la loro quotidianità era fatta di piccole cose, ma che le facevano felice, tipo l’andare a lavoro insieme e sognare le stesse cose. Quando scoprì che era incinta ne fu felice, al settimo cielo, e decisero di cercarsi una casa più grande per accogliere al massimo la nuova vita.

Intanto la gravidanza andava avanti e apparentemente Logan migliorava, si divertiva ad immaginare com’era la sua bambina, perché si era una femmina l’avevano scoperto da poco, quando lui cominciò a peggiorare… il tumore non si era ridotto, ma era andato in metastasi, l’origine era sconosciuta ai medici, ma lui nonostante tutto tirava avanti, voleva vederla, desiderare guardar nascere quella bambina, la voleva a tutti i costi, era un dono del suo amore a lei quella donna che ha reso quegli ultimi mesi della sua vita stupendi, l’aveva fatto rinascere e come lui aveva sofferto in passato per scelte sbagliate, ma non rimpiante perché fatte per amore, per amore di qualcuno che non ha voluto capire, comprende quanto quest’amore fosse grande.

Un giorno però la loro felicità fu lacerata, squartata da un destino crudele. Kaori era arrivata quasi al 6 mese di gravidanza aveva ricevuto una notizia che mai nessuno desiderava avere e anche che lei, come del resto tutte donne del mondo, sperava che non avvenisse mai e che le sue impressioni erano solo tali. Invece un giorno la dottoressa le comunicò: “Mi dispiace, ma il suo bambino non c’è più! Il suo cuore ha smesso di battere, ecco perché non lo sentiva più muoversi”, all’udire quella notizia ebbe la sensazione di caderle il mondo addosso e l’unica speranza, l’unico appiglio che teneva in vita Logan, svanì e con ciò svanì anche lui, suo marito, dopo pochi mesi dopo la morte della sua piccolina.



Kaori sola e disperata perché nel giro di pochi mesi aveva perso l’amore e suo figlio si ritrovava ad essere consolata da quello che credeva essere il migliore amico di Logan, Alek per l’appunto che l’aveva ingannata con la sua faccia d’angelo, fatta innamorare, ma di un amore che non amore ma riconoscenza, gratitudine per averla aiutata, si era illusa si poter ricominciare a vivere con lui, ma così non fu Alek si è rivelato per quello che era, un mostro e ora eccola qui con il cuore pieno di dolore e sensi di colpa per aver tradito i suoi due uomini più importanti della sua vita dopo Hide e il padre(ormai morti da tempo).

Ryo non sapeva che lei si fosse sposata, che lei ora è vedova, che il suo corpo ha ospitato un’essere vivente, che ha vissuto le gioie e i dolori di un parto ma di una bambina priva di vita, la sua Giada, aveva i capelli come i suoi rossi e le manine piccoline e il nasino come quello di una patatina.

Giada era adorabile e sicuramente crescendo, sarebbe diventata bellissima, certamente molto più bella di lei, ogni tanto provava a ricordarsi il colore dei suoi occhi, ma non poteva, perché la piccolina era nata dormendo e dormendo se n’era andata a far compagnia agli angeli del cielo cullata tra le braccia del papà che ora sicuramente starà con lei.



Kaori: * Come dichiarare a Ryo tutto questo, come annunciargli che il vestito che ero andata a ritirare originariamente era stato destinato al mio matrimonio con Logan, quando decidemmo di condividere la nostra gioia con gli amici.

Io sarei dovuta andare all’altare con il pancione in bella mostra ed era necessario essere radiosa e raggiante.

Invece in quella stessa chiesa dove dovevamo coronare il nostro sogno d’amore, davanti ai nostri amici e familiari, li abbiamo dovuto dire addio alla nostra piccolina e dopo poco ho dovuto dirti addio e giurai di raggiungerti presto, ma così non è stato tutti i tentativi sono andati in fumo e io vivo, ho vissuto fino ad ora in uno stato d’apatia finché non è arrivato Ryo, ed ho ricominciato a vivere.

Oh amore me lo hai mandato tu vero? Sapevi tutto di me, di lui e della vita che volevo con lui e di com’era finito tutto. Eri l’unico ad essere informato su ogni più piccola cosa di me.

Tu come Ryo mi capivi da un semplice sguardo.

Ti amo Logan, e mi sento in colpa perché sto vivendo, perché ho deciso d’amare qualcun altro e per una sera mi sono lasciata andare. Perdonami! Io ti amo più della mia vita, ma amo anche Ryo e lo hai sempre saputo.

Ora sono qui a farmi mille domande ed ad avere tantissimi dubbi sul futuro. Qui tutti credono che sia innamorata d’Alek e lo lascio credere, i nostri amici sono convinti che io l’abbia superata la tua morte, invece non è così perché il giorno della tua morte sono morta anche io con te.

Basta non riesco a lavorare devo uscire.*



Cosi facendo Kaori prese il giubbino e uscì fuori di casa come una furia attirando ancora di più l’attenzione di Ryo che era stato tutto il tempo ad osservarla, a guardarla attentamente mentre piangeva di lacrime amare, davanti ad una fotografia di uno che lui non conosceva e l’aveva vista anche accarezzarsi la pancia, come se cercasse qualcosa al suo interno, come se cercasse una vita.

Vedendola uscire si affrettò a seguire Kaori che per la fretta e per il suo stato d’animo non si accorse neanche che Ryo era ormai entrato in macchina con lei, mentre lei guidava verso il cimitero.

Solo quando arrivò se n’accorse, ma non parlò non fece nessun gesto, nulla, si diresse direttamente verso quelle due tombe su cui piangeva disperatamente.

S’inginocchiò e baciò la foto della piccolina e quella di suo marito e si mise a pregare e a piangere.



Kaori: Ciao Giada, eccomi vedi come promesso eccomi qui. Come stai lassù piccola mia? Mamma ti pensa sempre e ti vuole tanto bene e ti chiede di dare un bacio a papà da parte di mamma e dirgli che l’amo.

Oh Logan, quanto mi manchi, è un dolore straziante quello della tua morte, sì lo so me l’hai fatto promettere prima di morire, che mi sarei dovuta rifare una vita e che non sarei dovuta essere una vedova in eterno, ma ci ho provato amore mio, ci ho provato e lo sai anche tu! Ma lui si è rivelato ed non è la stessa persona che conoscevi tu da anni e che mi avevi fatto conoscere. Ora mi hai mandato Ryo a salvarmi perchè sapevi come stavo e sai che l’amo, no quanto te certo, ma io lo amo, lui mi ha chiesto di tornare con lui, ma non c’è la faccio ora non mi sento pronta.

Ryo non sa di te, non sa di noi e della nostra bellissima bambina, ora è qui accanto a me e voglio fartelo conoscerlo.

Ryo, avvicinati voglio farti conoscere due persone per me importanti.



Ryo si avvicinò a lei e s’inginocchiò senza parlare rispettando il suo dolore.



Kaori: Ecco Ryo, ti presento mio marito Logan morto ormai da 28 settimane e 1 giorno per un brutto tumore e lei invece è la mia piccola è nata morta alla 25 settimana e 3 giorni. Questa è la mia famiglia, il nucleo familiare che mi sono costruita, quando sono arrivata qua. Piccola Giada, lui è Ryo una persona a cui la tua mamma vuole tanto bene e per lei è molto speciale quasi come il tuo papà.

Logan, tesoro, lui è Ryo e finalmente ho mantenuto la mia promessa sono riuscita a fartelo conoscere, anche se in ritardo.

Kaori scoppiò in lacrime e si buttò tra le braccia di Ryo.



Kaori: OH, Ryo aiutami per favore. Il dolore che provo mi sta uccidendo pian piano, io ti amo e non voglio perderti, ma mi sento in colpa, mi sento come stessi tradendo la sua memoria, mi sento un peso enorme perché io vivo e loro non ci sono più. Nel giro di pochi mesi ho perso mia figlia e mio marito. Sto impazzendo. Aiutami!



Ryo rimase tutto il tempo in silenzio non trovando le parole adatte, rimase shockato da questa rivelazione, ma capì che la sua donna aveva sofferto molto e decise per una volta di stare in silenzio e ascoltarla perché in questo caso non servivano delle frasi di circostanza.

Lui l’avrebbe ascoltata per poi ricordarle che l’ama e che non l’avrebbe mai lasciata da sola, ma qualcosa aveva l'obbligo di dirle, non poteva in ogni caso rimanere in silenzio e così fu che per una volta i suoi pensieri ebbero voce.



Ryo: Kaori devi aver sofferto molto e ora hai paura di offendere il tuo Logan. Hai paura di vivere e hai terrore che io ti rifiuti. Io rifiutarti? No, non potrei mai, sono invidioso di Logan che in pochi mesi della sua breve vita ha capito che eri la cosa più bella che c’era su questo mondo e che valeva la pena viverla e soprattutto avuto quel coraggio che io non ho mai avuto. Quello di amarti e di averti donato una famiglia. Spero solo che un giorno tu potresti ritenermi degno di creare una famiglia tutta nostra.

Ryo aspettò che finisse di piangere, che salutasse i suoi due amori e l'accompagnò a casa, questa volta fu lui a guidare mentre lei ascoltando l'incontro di Bocelli(la versione che citerò però è quella cantata dai ragazzi di Saranno Famosi nel lontano 2002), non so come ma in quei minuti nessuno dei due parla e/o pensa, nessuno dei due ha la forza di parlare perché il dolore che senti e che di riflesso provo anche io è più forte di ogni pensiero e ogni parola che uno di noi possa esprimere.

La canzone parla già da se, parla di un piccolo angelo strappato dalle braccia dei suoi genitori e che è andato a far compagnia a tanti piccoli angeli come lui.


E' molto bella come canzone inizia con una musica molto dolce in sottofondo e con una voce che comincia a recitare dicendo:


L'incontro


Mentre
Fiero e felice
Come un gigante
Stringo fra le braccia il mio piccino
Quel corpicino tenero e innocente
Fragile e vivo come un uccellino
Contro il mio petto preme abbandonato
Quieto e sicuro
Mezzo addormentato


Per qualche istante quasi dolcemente
Ma pare come un sogno il mio destino


Cosi mi vedo vecchia e rassegnata
Seduta là
Nel canto del camino
Ad aspettar con l'ansia d'un bambino la sera
Per vederlo all'improvviso rientrare con il tono di un sorriso
Di una parola, di una gentilezza
E come una promessa che consola
La gioia immensa di una sua carezza
Poi mi riscuoto e già ho dimenticato
Ma dentro di me l'anima rapita

Avverte che quel bimbo appena nato

Già vale più della mia stessa vita

Ad un certo punto inizia la base e cominciano a duettare due artisti.

E restai
Davanti a lui
Per un po'

E ascoltai
Nell'aria
Poi l'afferrai


Lui aprì la mano e poi


Mi toccò


Il naso


Sfiorò


La bocca


Io l'abbracciai
Ed il mondo girò di più


Intorno a noi
Ogni cosa poi fiorì
E restai davanti a lui
Per un po'
E fu lì
Che il tempo
Ci ritrovò
Lui aprì la mano e poi
Mi toccò


Il naso
Ed io


Sorrisi


Io l'abbracciai
Ed il mondo girò di più
Intorno a noi
Ogni cosa poi fiorì


Coro:

Il mondo è

un puntino di luce blu
Che gira e va

con il soffio degli angeli


Io l'abbracciai
Ed il mondo girò di più


Coro:

Che gira e va

con il soffio degli angeli


Io l'abbracciai
E restai
Così così


Anche lui ascoltando quel brano si sentì sciogliere e si sentì tremendamente triste e vedere la sua Kaori di nuovo in lacrime decise di non tornare subito a casa e di deviare verso il mare, dove stettero in silenzio fino a sera abbracciati ad ascoltare solo il rumore del mare che suonava in armonia insieme al battito dei loro cuori.



Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** 13 La danza dell'amore... ***


I suoi amici, avevano organizzato questa vacanza sapendo benissimo che in quel periodo la compagnia della sua scuola organizzava uno spettacolo ogni anno in quella zona, e sapevano benissimo che lei doveva parteciparvi ma che poi causa infortunio ci aveva rinunciato. Immaginatevi la sorpersa quando scoprì che la stavano aspettando e che la rivolevano in compagnia.

Lei ne fu entusiasta, conosceva bene le coreografie l’aveva preparate fino allo sfinimento, fino a quando non accadde quello che accadde, ma dopo l’ultima visita di controllo (tenuta all’oscuro a tutti tranne a Sayuri) aveva avuto l’ok per ricominciare a danzare, naturalmente per il momento non poteva andare sulle punte ma poteva ricominciare.

Ora grazie alle sue amiche e a sua sorella aveva rincontrato i suoi amici del Broadway Dance Center e con loro aveva iniziato a ricominciare a danzare e per di più per uno spettacolo.

Era al settimo cielo, si sentiva letteralmente 3 metri sopra al cielo.

Erano passati due giorni dal loro arrivo e ogni pomeriggio correva alle prove. Ryo la cercava, ma le sue amiche ogni giorno inventavano una scusa diversa del tipo: è andata a fare shopping, ma come non era con te?, ah non lo so non l’ho vista.

Appena tornava veniva posta ad un interrogatorio a cui rispondeva con: ero con degli amici che non vedevo da tempo e non mi sono accorta del tempo che passava, scusa! In fin dei conti non mentiva, ometteva solo un particolare la danza.

No perché aveva paura, ma perché voleva fargli una sorpresa. Era il suo modo di dirgli grazie per tutto l’amore che le dimostrava e per la pazienza che dimostrava con lei.

Il pomeriggio del terzo giorno:

Kaori: Allora Eko hai capito?

Saeko: Si si, ho capito stai tranquilla questa sera te lo portiamo allo spettacolo, stai tranquilla non sospetta niente.

Kaori: Sicura? E l’interrogatorio che mi fa ogni sera secondo te non è niente?

Saeko: Ehm si sospetta qualcosa, ma non ha capito che succede.

Kaori: Meno male, senti io ora corro alle prove, ci vediamo alle 8.

Kaori corse alle prove dove sudò, si stancò e fu felice, provò e riprovò tutto, voleva che ogni cosa fosse perfetto anche se i piedi le dolevano, aveva le dita spaccate insanguinate e incerottate.

E si aveva deciso di rinfilarsi le sue punte, era felice non provava dolore e riusciva a ballarci su, le aveva scelte per poter ballare nella prima coreografia che doveva svolgere .

Era felice anche perchè aveva intenzione di dire al mondo intero che lei amava Ryo, ma aveva intenzione di dirlo a modo suo. BALLANDO. Ballando in una coreografia moderna, sensuale e dolce creata appositamente per lui.

Le ore passarono e si stava per avvicinare le 8.

Erano le 7.30 e potevate vederla intenta a curarsi le ferite dei piedi, si incerottava le dita dissanguate tolte da sotto l’acqua fredda per poi fasciarsi il piede.

Indossava le sue punte nuove e cominciava a lavorarci su, prima come se fossero mezze quindi tentava di spaccare la punta e di rendere le scarpette più morbide. Poi se le toglieva e la vedevi sbattere per terra le scarpe come una pazza(ma non lo è ^_^), tagliare il raso sulla punta della scarpina per liberare di più la punta di gesso, utilizzare il martello per spaccare le parti più dure, per non far troppo rumore quando ballava.

Le ammorbidiva con le mani piegandole ma visto che non era soddisfatta, le chiudeva nella porta e il suo metodo consisteva nell’inserire la scarpa, dalla parte del tallone, nello spazio che si forma aprendo una porta, all’interno delle cerniere, ovvero tra porta e muro: una volta che la scarpa è dentro, si apre e chiude più volte, facendo sì che il peso della porta “smolli” la scarpetta! E se nonostante ciò non si erano abbastanza morbide saliva sulla punta con il tallone per finirle di ammorbidirle.

E le sue compagne non erano da meno le vedevi con in mano un raschietto a raschiare sotto la suola a scucire le punte e a bruciarle e poi le vedevi aprire la doccia d’acqua calda e farle ammorbidirle col vapore, poi c’era anche chi usava l’alcool per le parti più dure.

Ed ora era giunto il momento di fissare come si deve i nastri e l’elastico, prese il set da cucito e cominciò a rinforzare i punti che aveva dato in precedenza.

Le indossò e si mise a lavorare alla sbarra per riscaldarsi e sciogliere i muscoli con dei pliet.

La vedevi in prima posizione ad effettuare 2 demi pliet e stendere le braccia, n gran pliet e tornare in posizione per effettuare poi un podebrà avanti e uno indietro e rifare la stessa cosa in seconda quarta e quinta e per finire la vedevi andare sulle mezze e mantenere l’equilibrio in quinta posizione.

Questo “spettacolo” di una Kaori concentrata sul riscaldamento durò fino a quando non venne il momento di andare in scena. Aveva i crampi nello stomaco, si sentiava male si chiedeva se le sue amiche erano riuscite a trascinare Ryo a quello spettacolo, e soprattutto si chiedeva come avesse reagito lui a vederla così.

Quando si affacciò per vedere il mondo esterno nascosta dal sipario. Lo vide lì in prima fila con un mazzo di rose rosse e bianche. Lui si accorse di lei la guardò e le sorrise, e fu così che la nostra ballerina capì che Ryo sapeva tutto che era li appositamente per lei e tutte le sue paure svanirono contemporaneamente all’apertura del sipario.

La prima coreografia era di classico in cui Kaori non partecipava,era una coreografia tratta dal III atto del lago dei cigni in cui tutti gli invitati arrivano in corteo e Sigfried, insieme alla madre, cercano una possibile moglie. Sei ragazze ballano per il principe, che però rifiuta cortesemente.

Inizia allora l’intrattenimento per gli invitati a corte, con danze folcloristiche. Al ballo, annunciati dalle trombe, arrivano il mago e sua figlia, Odile, alla quale ha dato le sembianze della regina dei cigni, Odette. Dopo un passo a due, Siegfried dichiara il suo amore per Odette, alla presenza però di Odile trasformata: la regina dei cigni cerca invana di metterlo in guardia attraverso una visione magica, ma ormai la dichiarazione è fatta. La sala da ballo si oscura e il mago scoppia in una fragorosa risata. Ryo si ritrova leggermente annoiato ma anche affascinato da quel volteggiare sulle punte e la grazia che mettono quei ballerini nei loro passi e poi si meravigliava come le ragazze potessero essere così leggiadre e sorridere sempre quando invece si stavano ammazzando di fatica. Mentre pensava ciò il sipario si chiuse e ora toccava a Kaori.

Si apre il sipario.

Tredici ragazze in tutù ferme immobili in posa aspettando la musica e un ballerino (Charlie) anch’esso immobile sulla sinistra. Charlie nella parte di un insegnante, comincia a dare il tempo alle ragazze che iniziano ad effettuare le posizioni di base e alla fine del conteggio ballano sulle punte con sottofondo di musica classica. Mentre accade ciò lui gira tra le ballerine e si ferma vicino a Kaori sorridendole per poi riprendere il giro tra le allieve.

All’improvviso la musica si ferma ed entra un altro ballerino(Cooper) su una moto. L’insegnante pare un po’ contrariato da tutto ciò, la musica cambia e da classica diventa moderna e mentre il ragazzo gira attorno alle ballerine, loro iniziano a danzare con impostazione classica sulle note di Way You Make Me Feel di Mickeal Jackson.

Cooper ferma la moto e facendosi leva sul manubrio della moto si alza su di esso e con una sforbiciata in aria scende dalla moto e danzando(piruet e jetè) si avvicina a Kaori, lei si avvicina verso lui ballando e gli sorride lui la prende per mano e facendola girare gli srotola il tutù bianco e rimane con un vestitino corto rosso e comincia a scappare nascondendosi dietro alle sue compagne. Lui la scopre e la trascina per terra verso di lui, un po’ distante dalle altre ragazze, l’alza da terra tirandola a se e in un sol colpo lei si ritrova tra le sue braccia, Cooper la fa scendere e iniziano un passo a due molto sensuale composto da molte prese compresa quella dell’angelo. Si staccano e lei torna nel gruppo mentre lui al centro del palco balla un assolo.

Ryo* Kaori è la protagonista che bello! Bravo questo ballerino. Sembri che voli, speriamo soltanto che quando fa le prese con la mia piccola Kaori non la faccia volare per aria. Però, carine le ballerine sbav.

Mick: Ryo, hai visto quanto è sexy Kaori oggi?

Ryo: Mick ricominciamo?Ti ho detto 100 mila volte che Kaori non è per te.

Sayuri: Shhh. Fate silenzio.

Saeko:Mick, Ryo state zitti! Guardate lo spettacolo o altrimenti se non vi interessa lì c’è la porta.

Mick: Scusa!

Dopo l’assolo Kaori assieme al gruppo inizia a ballare attorno a Cooper formando un cerchio e lui camminando raso terra la segue e la guarda estasiato desiderandola. Una volta chiuso il cerchio lui con una piruet si avvicina a lei e l’alza di peso per poi poggiarla al centro del palco. Lui si comincia ad accarezzarle le gambe.

Ryo: Che fa quello, ora l’ammazzo

Mick: Ryo calmati

Ryo: Calmati un corno, quello le ha toccato le cosce.

Saeko: Basta Ryo mi hai rotto! Stai zitto e guarda lo spettacolo!

Ryo: Va bene. Ma tu mi devi 6 mokkori in più per star tranquillo mentre ci provano con Kaori.

Saeko: Va bene, tanto Kaori non te li farà mai consumare :P (gli fa la linguaccia).

Al centro del palco ricominciano a danzare e lui toccandole le gambe si avvicina alla moto e prendendola in braccio la porta via con se. Lei si scioglie i capelli e va via con lui sulla sua moto con il vento tra i capelli.

---Nuova Scena---

Interno camera da letto di lui e la musica cambia diventa intensa e sensuale ma solo ed esclusivamente musica

Cooper entra e poggia Kaori sul letto lui si toglie la giacca e si avvicina a lei con circospezione.

Ryo: Questa è troppo, no non si può...ora vado su quel palco e me la porto giù.

Saeko: Permettiti e non la vedrai più. In questa coreografia Kaori impersona una ragazza divisa tra due amori contemporaneamente e che si fa trascinare dagli eventi. Non è lei, sta recitando lo vuoi capire?

Ryo: Si ma vedere quello che la corteggia che salta sul letto che tenta di sedurla, che l’accarezza, che le sfiora i suoi capelli, quei capelli che mi fanno tanto impazzire e vedere poi lei che si stende su di lui e rimane in reggiseno e mutandine. Mi fa salire il sangue al cervello. In oltre vederla che si struscia su di lui e che simulano un rapporto sessuale, anche se so che è solo finto, mi fa impazzire, sono geloso marcio di lei e la desidero, per lei farei pazzie. No ora anche il bacio, no è troppo.

Sayuri: Basta! Zitto!( e gli mise una mano sulla bocca per farlo smettere di parlare)

Dopo che Ryo vide quella scena si dovette tranquillizzare o si sarebbe beccato le ire delle sue amiche.

Nel frattempo lo spettacolo andava avanti e la storia andava avanti, si cambiava scena ora ci ritroviamo in aula mentre le ragazze si allenano come sottofondo musica classica.

Kaori dopo aver passato la notte con Cooper fa tardi a lezione e sbaglia tutto, mettendosi all’inizio con le spalle rivolte a quelle della compagna si gira e si ritrova faccia faccia con l’altra ragazza. Charlie, il maestro, si avvicina e la porta al centro e tenta di accarezzarla ma entra Cooper e iniziano a lottare, un bellissimo duello tra due protagonisti maschili,fatto di danza, leggerezza e armonia, Kaori interviene e casualmente viene colpita e scappa in lacrime.

La scena cambia e ci ritroviamo fuori dalla scuola in mezzo alla folla, Charlie raggiunge Kaori inizia a ballare davanti a lei come se volesse dimostrarle tutto l’amore che prova. Il tutto accompagnato dalle magiche note di If I Was The One di Ruff Endz che complice dell’atmosfera fa avvicinare i due protagonisti sulla scena.

Charlie smette di danzare e si avvicina a lei e la consola per quello successo in aula, lei sorride si guardano negli occhi e cominciano a danzare insieme per dimostrare che esiste anche il lato romantico e tenero dell’amore. Ma la loro pace non dura allungo infatti Kaori mentre ha la gamba sollevata in alto vicino alla teta viene presa e sollevata in aria da Cooper e danza con lui a differenza di prima però questa è una danza che traspira sensualità e che le fa quasi paura. Si allontana avvicinandosi a Charlie e ballano dolcemente mano nella mano, Cooper vedendoli allontanare si avvicina a loro e inizia anche lui a ballare con loro.

Charlie, Kaori e Cooper tutti e 3 mano nella mano che danzano.

Charlie la tira a se e la girare, il gesto è subito copiato da Cooper che l’attira a se la prende in braccio e la porta in aria al disopra della testa.

Così Kaori si ritrova stesa sulle mani di Cooper in aria con una mano nella mano di Charlie ed entrambi girano su se stessi. Cooper lancia Kaori in aria a Charlie che la prende e gira con lei seduta sulle sue braccia, Cooper la prende dalle braccia di Charlie e la porta a se.

Lei mentre gira tra le braccia di lui si lascia andare per poi ritrovarsi in piedi per poi vederlo che balla lontano da lei, pavoneggiarsi con delle piruette torna indietro da lei e cade in ginocchio ai suoi piedi, la stessa cosa succede con Charlie, fa il suo assolo per far vedere quello che sa fare per pavoneggiarsi nei confronti di Cooper e con delle piruette si ritrova anche lui ai piedi della ragazza. Entrambi la prendono per le mani e iniziano a tirarsela a se, in una specie di tira e molla che termina quando cambia la scena e lei finalmente decide di buttarli per aria e prendere le redini del gioco,seguendo il ritmo di Canned Heat dei Jamiroqua.

Inizia così l’assolo di Kaori con i due ballerini che appena tentano di avvicinarsi a lei vengono cacciati e rimandati indietro.

Entrano altre ballerine e Kaori inizia a danzare con loro in una danza in cui si vede tutta la sua bravura, la tecnica ed eleganza. I ragazzi tentano di tornare alla carica ma vengono rimandati indietro da lei e dal corpo di ballo ed ricomincia il momento magico di Kaori.

I ragazzi tornano e lei decide di sfruttarli a suo favore, prima ci gioca un po’ e poi tenta di mandarli via ma alla fine ballano insieme in armonia leggerezza e bravura.

All’improvviso mentre sta ballando con loro finisce in ginocchio sulle braccia di Charlie e Cooper la fa scendere e lei sparisce, per apparire qualche secondo dopo assieme al corpo di ballo che tutte in fila con le mani sulle gambe delle compagne vicino effettuano dei passettini sulle punte fino a raggiungere il centro del palco quando lei si stacca dal gruppo ritornando a ballare da sola e a dare il meglio di se.

I ragazzi nascosti dal corpo di ballo cercano Kaori e quando la raggiungono ricominciano a ballare loro tre fino a

quando non la lasciano da sola per il gran finale....20 piruet consecutivamente senza fermarsi mai fino a chiusura sipario.

...intervallo...

Kaori esce fuori e corre da Ryo l’abbraccia e lo bacia.

Kaori: Mi sei mancato.

Ryo: Anche tu! Sei stata bravissima questa sera, eri meravigliosa.

Mick: Meravigliosa e sexy con questo vestitino cortissimo.

Ryo: Mick! (e gli lancia un occhiataccia)

Kaori: Grazie Mick, ma soprattutto grazie a te Ryo, per essere qui sta sera. Prima di entrare in scena avevo una paura folle stavo malissimo, ma appena ti ho visto il mio cuore si è tranquillizzato e ah un altra cosa, non essere geloso di me quando ballo perché sul palcoscenico sono un altra persona.

Ryo: allora si è sentito.

Kaori:. E già

Ryo: Scusami per prima, è solo che vedere una persona che ti sfiora che ti tocca mi fa impazzire, io vorrei averti tutta per me, sono geloso delle tue labbra delle tue carezze, dei tuoi capelli vorrei essere geloso anche del tuo corpo (Traduzione: Voglio andare a letto con te. Kaori quando me la dai che sto per ridiventare vergine? Ehehe... Ryo aspetta e spera per il momento Kaori non sembra intenzionata a dartela hihihi ndily).

Kaori lo baciò intensamente fino a che non ebbe più respiro.

Kaori:Secondo te con questo bacio che ti ho voluto dire.

Ryo: Che sono uno sciocco, che mi ami e che sei solo mia e mia resterai per sempre!

Kaori: Esatto! Io ora devo correre a cambiarmi.

Ryo: Merd

Kaori. Merd...Ah dimenticavo ascolta e guarda bene il prossimo balletto è per te! Ti amo!

Dopo aver detto ti amo, Kaori corse via in camerino e si cambiò velocemente con un abitino nero e questa volta non avrebbe indossato punte avrebbe ballato scalza.

Tutto era pronto sul palco, Mat, il ballerino che avrebbe danzato con lei in questa coreografia, era pronto ci mancava solo lei. Si sedette e si raggomitolò sulla schiena di Mat nascosto da un telo bianco.

Si apre il sipario parte la musica.

Quando nasce un amore

Quando nasce un amore non e’ mai troppo tardi scende come un bagliore e’ una stella che guardi

Mat appena inizia la musica comincia a salire piano piano mentre Kaori era li a sfiorarsi i capelli e a toccarsi il viso fino ad alzare le mani al cielo

e di stelle nel cuore ce ne sono miliardi

Mat gira rimanendo sempre piegato in due con Kaori sulla schiena che si stende

Quando nasce un amore ...un amore

Lei si alza mano mano e si allontana da lui

ed e’ come un bambino che ha bisogno di cure

Lui comincia a rialzarsi piano piano, mentre lei si avvicina

devi stargli vicino, devi dargli calore

ora Kaori è con le spalle voltate verso lui e si abbraccia, arriva da lui all’indietro si gira e si mette su di lui abbracciandolo

preparargli il cammino il terreno migliore Quando nasce un amore ...un amore

Lei scende da lui e rotolando si allontana, lui si alza mano mano liberandosi del velo aiutato anche da lei.

E’ un’emozione nella gola

Mat guadagna il centro del palco e comincia a danzare mentre Kaori si attorciglia nel lenzuolo

da quando nasce a quando vola

Lui si avvicina verso il lenzuolo e lei si libera e iniziano a danzare all’unisono s’incrociano si avvicinano e si allontanano di nuovo

che cosa c’è di piu celeste di un cielo che

Kaori continua a ballare mentre Mat si rifugia sotto il lenzuolo

ha vinto mille tempeste che cosa c’è’ se adesso sento queste cose per te

Kaori vola in aria come un angelo, scende sulla terra per toccarla mentre Mat si muove al disotto del lenzuolo

Lei si avvicina a lui per toglierli il lenzuolo e lui con uno scatto felino si allontana da lei liberandosi del lenzuolo

Ti fa bene ti piace questa voglia di dare

Entrambi volano e poi ritoccano terra e ricominciano a ballare lei alle prese col lenzuolo mentre lui si alza dalla nuda terra per pochi secondi per poi ritornarci

e ti senti capace non ti vuoi più fermare come un fiume alla foce che si getta nel mare

Si alzano entrambi si avvicinano si toccano la mano lui la prende e la fa girare abbraccia e insieme muovono i loro corpi roteandoli

Quando nasce un amore ...un amore

Lei si accuccia tra le sue braccia si stringe forte a lei e girano su stessi fino a quando non poggia i piedi per terra

E’ l’universo che si svela

Per poi allontanasi e con dei gran jetè avvicinarsi e incrociarsi e per poi far arrivare Kaori fino al cielo in una presa ad angelo

Quante parole in una sera

per poi ritrovarsi entrambi a terra a baciarsi e rotolarsi nelle lenzuola

Amore mio immenso e puro ci penso io a far Faro’ di te il tempo della ragione

Lei sopra di lui che inarca la schiena e lui si avvicina a lei baciandole il torace, imitando l’atto di fare l’amore

Faro’ di più

Faro’ tutte le cose che vuoi fare

Le si alza e si mette in equilibrio su una gamba mentre viene mantenuta l’altra gamba da Mat

anche tu,... si tu

Kaori si sta per allontanare quando si ferma torna indietro e lo abbraccia gli baciala schiena le spalle e quando sta per baciarlo e si guardano occhi negli occhi lui la volta e l’abbraccia

Quando nasce...

Lei si volta l’accarezza e si allontana da lui staccandosi da quella mano che ha nella sua che la tiene legata a lui

quando nasce un amore

Lui cammina all’indietro si volta la ricorre e la prende.

...un amore

La fa girare la bacia sulla bocca e si abbracciano romanticamente

Dopo aver finito la coreografia la ragazza corre nei camerini a vestirsi e con il viso ancora truccato e i capelli raccolti in una coda corre dal suo amato Ryo.

Quella persona che fino ad un anno fa, non avrebbe mai immaginarlo di vederlo così ipnotizzato da lei e non avrebbe mai pensato che un semplice, ma quanto importante ti amo potesse scatenare in lui un sorriso da ebete lungo un km e farlo rimanere incantato a guardarla, lei era felice come dal canto suo lo era Ryo. Solo che la loro felicità sarà ben presto spazzata via dall’Europa. Kaori infatti aveva appena saputo che tra meno di 2 settimane sarebbe partita per l’Italia esattamente per Napoli (ma va, caso strano la mia città heheh fosse il dio che loro esistessero veramente e che potessero venire a Napoli farei la pazza per incontrarli, sono uscita fuori di senno lo so XD scusate. Ndily)

Kaori:(col fiatone) Ryo! Ti amo. Promettimi che qualsiasi cosa succederà tu mi amerai sempre e mi starai vicino!

Ryo: Te lo prometto. Sai mi fai impazzire quando dici ti amo, mi viene una voglia di baciarti e non solo...

Kaori: Ecco ci risiamo...ecco il discorso mokkori.. mi dispiace per te ma ne io ne saeko te la daremo mai, le di sicuro mai, io forse un giorno chissà. Rassegnati! In ogni caso, vieni di là ti devo parlare.

Si allontanarono dal gruppo e andarono a rifuggiarsi nel corridoio adiacente alla sala dove nessuno poteva ascoltarli visto che erano tutti concentrati sullo spettacolo.

Kaori: Allora ti è piaciuta l’ultima coreografia?

Ryo: Si, anche se era triste sembrava che vi stavate dicendo addio e non capisco perché l’hai dedicata a me? Mi vuoi forse lasciare?

Kaori: No, non voglio lasciarti, Ti amo da morire.

Ryo: Allora perché mi hai dedicato quella coreografia?

Kaori: Il perché lo capirai molto presto però ora ascoltami. Devi sapere che circa sotto Natale la mia scuola di danza ha indetto un concorso per partecipare a uno stage di moderno/jazz con Garrison Rochelle e Steve La Chance e in più per chi frequentava la classe di classico c’era l’opzione per partecipare anche allo stage con Carla Fracci per le donne e Roberto Bolle per gli uomini.

Ryo: Ehm, chi sono questi tipi? O meglio so chi sono Roberto Bolle e Carla Fracci ma gli altri 2?

Kaori: O_o Come non sai chi sono? Garrison e Steve sono stati dei grandi ballerino e hanno lavorato anche nella compagnia di Bob Fosse il miglior coreografo del mondo. Se vogliamo dirla tutta anche tu hai potuto apprezzare la bravura di Steve come coreografo perché l’ultima coreografia che ho fatto e che ti ho dedicato. Quando nasce un amore. Bhe è stata lui a crearla e io me la sono imparata a memoria tramite una registrazione.

Ryo: Ok, ma non capisco il senso perché mi hai dedicato quella coreografia?

Kaori: Fammi finire il racconto. A Natale ho partecipato a questo concorso dove ho dovuto portare una coreografia di classico una variazione di “Giselle” tratto dal primo atto, una di moderno/jazz la coreografia di Bob Fosse “Mein Herr” tratta da “Cabaret” e alla fine su una musica scelta dalla commissione ho dovuto imparare una corografia in pochi muniti ed eseguirla alla perfezione.

Ryo: E’ stata severissima come selezione.

Kaori: Eh si, pensavo di non farcela e con i casini che sono successi in questo periodo non ci avevo neanche più pensato,fino a 3 giorni fa quando ho saputo, grazie a quelle 3 scalmanate di Sayuri, Eko e Vivyan che mi avevano accettato per questo mese di stage che inizierà tra meno di 2 settimane.

Ryo: Congratulazioni! Ma dov’è il problema non capisco, sembra che il piede sia guarito? No, allora perché non sei felice, visto che per te è una cosa che hai voluto con tutte le tue forze.

Kaori: Ryo vedi, il fatto è che lo stage è a Napoli, in Italia e se questa cosa mi fosse successa in altri momenti non ci avrei pensato due volte ad andarci, ma ora...ci sei tu, ci siamo noi e non voglio perderti e non voglio ne costringerti ad aspettare il mio ritorno. Già ti sto costringendo ad avere una relazione duratura, tu che sei sempre stato un playboy, per di più ti tengo a stecchetto perché mi sento bloccata e non riesco a fare l’amore con te. Ora ti chiederei troppo e lo so, ma non voglio perderti. Ti amo.

Ryo: Tutto qui?

Kaori: Si, apparte che le ragazze si sono auto invitate in Italia con me, ma io non so se andarci.

Ryo: Bhe allora mi auto invito anche io, se per te non è un problema.

Kaori: Cosa?? No, non è un problema. OH Ryo, sono così felice! Andrò in Italia, vedrò una delle più belle città al mondo, parteciperò ad uno stage di danza e tutto questo lo farò con la persona che più amo al mondo. Sono contentissima Ryo. Non me l’aspettavo.

Ryo: Anche io sono felice per te e sappi che tu non mi costringi a fare niente. Io ti amo e voglio stare con te e non mi importa del sesso, sono stato anni a farlo con persone che non amavo e che mi disgustavano,lo facevo solo per questioni fisiologiche ora, invece aspetto il momento giusto che tu ti senta pronta. Voglio fare l’amore con te quando ti sentirai pronta. E chissà se lontano da questo mondo tu non possa trovare un po’ di serenità. Qui in vacanza, sei diversa, sei più felice e spensierata, mi ricordi tanto la Kaori che ho sempre avuto accanto a me in Giappone.

Kaori: Approposito del Giappone, ho deciso che alla fine dell’estate deciderò se tornare o meno.

Ryo: Onestamente, non mi importa della tua decisione, perché io ho presa la mia. Ti starò accanto per sempre ovunque tu starai io starò lì al tuo fianco per difenderti e amarti per tutta la vita.

Kaori: E come fai con il tuo lavoro?

Ryo: Ho ricominciato tante di quelle volte che bene o male ci ho fatto l’abitudine, ma comunque ho deciso di non fare più lo sweeper a tempo pieno. Ho deciso di starmene un po’ tranquillo e godermi in pace te e la famiglia che creeremo insieme. Penso che sia giunto il momento e l’età per mettere la testa a posto.

Kaori: Ma tu adori il tuo lavoro! E non sai fare altro.

Ryo: Si, lo so ma da quando ho deciso di venirti a riprendere, ho iniziato ad allentare la presa con il lavoro. Accetterò solo casi in cui posso gestirmela tranquillamente e dove possa tornare a casa sano e salvo. Forse entrerò in polizia non so. Kaori: No, Ryo tu odi le regole della polizia,odi sottostare a qualcuno. Non fare pazzie. Io amo te e il tuo lavoro. Ti ho conosciuto così e grazie a quello che ci siamo incontrati. Vuoi davvero occuparti di mogli e mariti traditi e cose da detective privato? NO Ryo io non ci sto, sono d’accordo a selezionare i casi come facevamo di solito, ma non rinuncerai al tuo lavoro per causa mia. A costo di lasciarti andare per la tua strada ma tu non devi lasciare il tuo lavoro.

Ryo: Kaori,è impossibile quello che mi chiedi, io non rinuncerò mai a te e poi ti ripeto io voglio una famiglia dei figli e non voglio che siano in pericolo per causa mia. Non voglio che vedano la violenza che ho visto io.

Kaori: Non la vedranno. Perché vedranno solo l’amore che gli può donare il loro papà e sai sarebbe bello vedere tuo figlio, perché so che sarà un maschio e sarà bello e forte.

Ryo: Io, invece voglio una femminuccia bella come te.

Kaori scoppiò in lacrime.

Kaori: oh, Ryo, io ho già una figlia ed era bellissima, ed ora non so se avrò la forza di averne un altra.

Ryo: Ti ripeto, io ti aspetterò in eterno, e quando derideremo un figlio con tutte le nostre forze e se tu non ti sentirai pronta ad affrontare uno stress psicofisico come la gravidanza, potremo sempre adottare qualche bambino/a della casa del sole.

Kaori: Ryo, sei dolcissimo, sei proprio cambiato. Ho fatto bene a lasciarti da solo, devo farlo più spesso.

Ryo: E No! Ora non puoi più perché sei mia e non ti lascio andar via tanto facilmente da me (la tirò a se la baciò e l’abbracciò fortissimo). Ora su asciugati le lacrime e corri a riscaldarti che tra poco tocca di nuovo a te.

Kaori: Che ne sai?

Ryo: Bhe sono o non sono lo sweeper migliore del Giappone? Comunque scherzi a parte dopo c’è la classe di latino con una coreografia collettiva e ci se anche tu nella coreografia.

Kaori: Esatto, allora corro a prepararmi altrimenti non farò in tempo.

Ryo: Spetta ho cambiato idea vengo con te, dietro le quinte.

Kaori: Non, puoi non ti fanno entrare.

Ryo: Tranquilla ho già fatto amicizia con la sicurezza e mi fanno entrare.

Kaori: Va bene ma non fare il maniaco o ti butto fuori!

Ryo: SI SIGNORA, stai tranquilla l’unica donna che mi interessa sei solo tu e non potrei mai farti del male, ti rispetto e ti amo troppo per poterti solo sfiorare senza il tuo consenso.

Kaori: Ti amo anch’io!

Dopo di ché i due si allontanarono dirigendosi nei camerini.

_________________________________________________________________

Ecco ci siamo alla fne di questo 13esimo capitolo spero vi sia piaciuto e vi rimando ai video su youtube delle coreografie di Kaori.

1 tempo coreografie tratte dallo spettacolo finale del film "Center Stage - il Ritmo del successo" che troverete qui se la vedrete capirete la mia difficoltà nel descrivere da profana quale sono la coreografia.

2 tempo quando nasce un amore coreografia tratta da amici non so di che anno ma a detta dello studio deve essere o la 4 o la 5edizione comunque guardatela è stupenda come coreografia. Clicca qui per vederla!

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** 12 Resta come sei ***


Dopo quel giorno in cui Ryo conobbe il passato della sua socia, un passato recente in cui lui non aveva fatto parte, la vita quotidiana era vissuta normalmente, lui era l’unico ad essere a conoscenza di questo suo segreto ingombrante e la sera quanto tutti dormivano, loro rimanevano a parlare di quel suo passato, fatto d’ attenzioni e tenerezze a cui lei non era abituata da tempo, ma non parlavano solo del passato, ma anche di un futuro, un futuro insieme.

A seguito di quella scoperta, lui, aveva deciso di non accelerare il tutto, aveva capito che lei aveva bisogno di tempo per abituarsi a questa situazione e si accontentava d’averla tra le braccia e di darle qualche bacio.

Lui era felice, si sentiva come un adolescente alle prime cotte e ogni mattina la svegliava con i fiori e lei lo ringraziava regalandogli carezze e baci.

Ryo le stava molto vicino, l’accompagnava alla terapia, l’andava prendere a lavoro, quando usciva molte volte se n’andavano nel parco a passeggiare come due fidanzatini e stavano un po’ insieme.

Ogni tanto vedeva qualche bella ragazza in minigonna e lui le correva appresso, ma quando puntualmente arrivava qualche martellata, scoppiava a ridere come un bambino e la riempiva di baci.



Kaori era finalmente dopo tanto tempo felice, anche se il dolore per Logan era sempre vivo in lei, capì che grazie all’amore di Ryo poteva ritornare a vivere.

Mick in tutto questo era felice a vederli così, anche se non capiva il perché la sera quei due rimanessero fino a tardi alzati a parlare di un certo Logan e di una certa Giada, ma a lui non importava, l’importante era che lei ora sorrideva.



Intanto il tempo passava inesorabilmente e arrivò luglio. Saeko aveva fatto ritorno in giappone ed era riuscita a prendersi 2 mesi di ferie e quindi era tornata in America da qualche giorno decidendo di andare a stare da Sayuri essendo diventate molto amiche.

Era un venerdì sera quando Kaori....

Kaori: Ryo, mi sono organizzata con le ragazze e con gli altri per andare a mare per una settimana, che fate venite anche tu e mick?d

Ryo: Tante belle ragazze in bikini? Wow che bello, il paradiso per me.

Mick: Cosa? Quale paradiso?

Ryo: tante bellissime ragazze in bikini

Mick e Ryo: sbav, sbav (facce da maniaco e sogni ad occhi aperti però su due differenti situazioni, Ryo sognava le belle ragazze e mick invece Kaori in bikini).

Ryo: Ehi, tu smettila di sognare la mia donna in costume. Solo io posso sbavargli vicino.



Kaori era troppo divertita da quella scena per poter usare il martello che aveva imbandito che però per una volta fu usato da Ryo.

Ryo prese il martello e sbonk.

Sulla testa di mick c’era un martellone che diceva “vietato sognare la mia donna”.



Kaori: hihiihihi non c’è la faccio con voi due siete troppo divertenti, mi fate morire dal ridere. In ogni modo che fate venite al mare con me e gli altri?

Ryo: Si, ma per vedere le belle ragazze in bikini.



Questa volta fu Ryo a ricevere un martellone sulla testa con scritto “Sei un depravato, ma ti amo lo stesso”.



Kaori: Ryo di questo passo porto solo Mick a mare con me!

Ryo: Nooo, io buono. Voglio venire anche io, ci sono le bimbe che vogliono me! Lo stallone di Shinjiuku!

Kaori: Bene, vieni visto che non posso impedirtelo, ma se farai la corte alle altre dopo non venire da me. Onde per cui perciò, siccome non ho voglia di passare le giornata a litigare e a farmi il sangue amaro per te, ti lascio libero di rincorrere le tue bambine. Io mi rilasserò e mi godrò le giornate di mare, in santa pace.

Mick che fai tu? Vieni?

Mick: Si vengo stai tranquilla. Visto che questo scimmione non ti degnerà di una sola attenzione, te le donerò io tutte quelle che vorrai.

Kaori: Grazie Mick, sei sempre il solito gentiluomo, no come qualcuno di mia conoscenza.



Libellula che rimbalza sulla testa di Ryo e lui a terra con la spallina abbassata causa fumetto poco casto apparso dalla mente di Mick, che ritraeva Kaori in bikini mozzafiato, mentre lui gli spalmava la crema abbronzante sulla schiena fino al sedere.



Ryo: Mick, tieni a bada la tua libido, non si avvererà la tua fantasia, perché ti terrò io a bada.



Kaori non curante della scena e dei battibecchi continuò col suo discorso.



Kaori: OK, allora domani sveglia presto, l’appuntamento con gli altri è alle 8.30 / 9.00 di conseguenza tutti pronti per le 8, io ora vado a preparare le valige e poi a letto che sono stanca a domani. Ah Ryo domani non ti disturbare a svegliarmi ho messo la sveglia. Buonanotte a tutti.

Ore 7: 00 A.M.



Kaori sveglia nel suo letto, aspettando Ryo, l’aveva sentito avvicinarsi alla camera e tentare di aprire la camera, ma era chiusa a chiave (LOL XD Brava Kaori, così si fa, se Ryo vuole fare lo stronzo con le altre ha bisogno di una punizione =D).

Ryo si allontanò e torno con qualcosa per far in modo di far scattare la serratura e dopo vari tentavi ci riuscì, tento di aprirla ma ci trovò un intoppo una bella sedia che reggeva la maniglia, delicatamente tentò di farla scivolare e spostare, aprì un po’ di più e ci trovò un mobiletto che bloccava la sedia, Kaori vedendo quella scena, per non ridere fece scattare la sveglia e il povero Ryo fu costretto a desistere per il momento, ma aveva tutta l’intenzione di darle il buongiorno prima di tutti e non si sarebbe certo arreso per qualche ostacolo.



Lei si alzò con l’intenzione di andare in bagno a prepararsi, ma non fece i conti con Ryo che l’aspettava vicino al bagno, ma siccome non aveva alcun’intenzione di dargliela vinta, preannunciando il viaggio non poco idilliaco che l’aspettava, decise di ignorarlo.



Entrò in bagno senza salutarlo, facendo finta di non vederlo, uscì dal bagno dopo un quarto d’ora e lo trovò ancora lì e continuando ad ignorarlo si diresse verso camera sua a prepararsi.

Si vestì si mise un prendisole molto carino ed uscì dalla camera.

Ryo appena la vide ebbe come un infarto indossava qualcosa di semplice, ma era da mozzafiato. Indossava un kaftano nero a maniche lunghe semi trasparenti molto semplice che arriva ben al disopra del ginocchio e in più aveva anche una spallina scesa da cui si intravedeva la spallina del costume, ai piedi aveva delle infradito nere con dei campanellini sopra.



Ryo: * sbav, già questa mattina con la tua camicia da notte mi stavi facendo morire ora sei ancora più bella, di questo passo mi farai morire d’infarto.*

Mick: Kaori tesoro, quanto sei bella questa mattina, sei stupenda.(allungando le mani).

Kaori: Grazie Mick sei sempre molto gentile e galante con me, ma mi spieghi perché ogni volta che ti avvicini a me con le parole sei galante e con i gesti sei un maniaco? RINUNCIACI! Non mi toccherai mai il sedere. ( Così facendo prese la mano di Mick e l’allontanò dal suo culo)

Mick: Uffa! Almeno mi permetterai di metterti la crema abbronzante dietro alle spalle, quando staremo in spiaggia?

Kaori: Umh, vediamo.

Mick: Evviva, ha detto vediamo, quindi ho qualche possibilità.

Kaori: Ho detto forse.



Dopodichè si diresse verso la cucina ove cominciò a preparare la colazione per poi richiamarli all’ordine.

Kaori: Su è pronto venite a tavola, altrimenti facciamo tardi.



I due uomini assecondarono la ragazza e si sedettero a tavola. Lei mangiò pochissimo per i gusti di Ryo. Infatti, la ragazza aveva preso solo una tazza di latte col caffé e 2 fette biscottate, invece a loro erano toccati una torta al cioccolato e pere e dei biscotti con panna e cacao e tutto ciò che volevano dalla cioccolata calda al cappuccino, kaori era disposta a preparargli ogni cosa che chiedevano, (poverini, sono proprio deperiti e si lamentano pure?Bha, non stanno bene in salute secondo me) ma lei non mangiava molto, anzi per la precisione pochissimo ed era magra come uno stecchino.

Mentre loro finivano la loro colazione, la ragazza aveva già cominciato a cucinare per pranzo delle frittatine da mettere in dei panini e poi siccome sapeva che al suo socio piaceva gli aveva preparato anche un piatto tipicamente italiano, che aveva scovato su internet, la frittata di maccheroni.

A quell’odorino Ryo non resisté oltre e cerco di fregarsi un pezzettino, ma Kaori era decisa a non dargliela vinta.



Ryo: Dai dammi un pezzettino

Kaori: No, hai appena finito di fare colazione, ti fa male col latte sullo stomaco, ti mangi anche la frittata sei pazzo, non stai bene. NO, Ryo non ci casco. Non te lo dò è inutile che fai la faccia da cucciolo bastonato e che mi supplichi non ti dò la frittata di maccheroni è per pranzo.

Piuttosto sbaglio o oggi non mi ha salutato, non mi ha detto neanche buongiorno?

Ryo: Si hai ragione, buongiorno amore mio (e le diede un bacio a timbro).

Kaori: Ora su corri a prepararti o mi porto solo Mick a mare.

Ryo: Spetta dove corri vieni qua (detto questo la prese per i fianchi, la trascinò a se e la baciò come si deve un bacio dolce e romantico che fece scoppiare il cuore di Kaori dalla felicità).

Kaori: Dai su vatti a vestire che facciamo tardi.

Ryo: Ok.

Ryo si andò a preparare e Kaori finì di mettere in ordine la casa e con l’aiuto di Mick caricò le valige in macchina.



Ore 8: 00.

Kaori: Siete pronti? Possiamo andare?

Mick: Si.

Ryo: Ma esci così?

Kaori: Si perché? Sto male?

Ryo: No, anzi..

Kaori: Anzi cosa.

Ryo: é troppo corto e trasparente per uscire così.

Kaori: ??? Ora inizi a fare il geloso? Per otto anni della nostra vita potevo anche uscire nuda e tu non te ne fregavi mai e ora per un semplice prendisole t’ingelosisci? Ok, vediamo un po’ decidi o questo vestitino prendi sole o un pareo! Decidi cosa mi devo mettere? Se vuoi mi metto il pareo.

Ryo: No, no è meglio il vestito ti copre di più!

Kaori: Ok, visto che il signore ha deciso, possiamo andare! Mick dammi le chiavi che guido io.

Mick: No guida Ryo e tu e io ce ne stiamo sul sedile posteriore.

Ryo: Mick, non scherzare col fuoco! Io me ne sto dietro con la mia Kaori e tu guidi.

Kaori: Calmatevi, ricordatevi che dobbiamo andare a prendere Sayuri e Saeko.

Facciamo così che accontentiamo tutti.

Io e Sayuri dietro, tu e Mick avanti che vi alternate alla guida.

Ryo: Uff e va bene.

Kaori: Ok, Mick leva le tue mani dal mio sedere e andiamocene.

Ryo: Kaori, fai una cosa, avviati tu e metti in moto la macchina, che ti raggiungiamo dopo devo parlare un secondo con Mick.

Kaori: Va bene, muovetevi però o vado a prendere io Sayuri.

Ryo: Tranquilla facciamo presto.



Kaori si avviò verso l’auto, mentre quei due iniziarono a parlare o meglio iniziò Ryo.



Ryo: Mick, smettila di fare il cretino con lei. Mi sto incazzando. Lei è mia quindi tieni a badala tua libido e le tue mani su di lei.

Mick: Dai, Ryo sai che scherzo.

Ryo: E allora scherza, ma tieni a bada le mani o ti giuro che ti castro.

Ora andiamo o Kaori ci lascia qui.

Mick: Si andiamo o l’amore mio ci lascia a piedi.

Ryo: L’amore tuo cosa? KAORI è MIA!



I due dopo l’ennesima discussione su Kaori, si avviarono dalla ragazza. Ryo si mise alla guida e Kaori come promesso si mise dietro. Mick tentò di sedersi dietro ma Ryo lo prese di peso e lo piazzò avanti. Finalmente misero in moto e partirono alla volta della casa di Sayuri, quando stavano per arrivare Kaori chiamò la sorella e le fece scendere.

Quando arrivarono Mick si precipitò fuori della macchina e salutò con il suo solito modo la ragazza, che era stupenda con indosso un semplice completino composto da uno short con elastico in vita, personalizzato da due laccetti rossi di vernice per lo short color jeans. Perfetto in abbinamento al top coordinato. Ai piedi aveva un paio di sandali infradito bianchi con cinturino, in pelle e cuciture blu, avente la chiusura laterale dorata [ndily sono quelle di Louise Vuitton, che a par mio sono stupende e devono essere comodissime, ma diciamocela tutta il prezzo non è invitante anzi per niente invitante. heheh. Per noi poveri mortali non sono adatte queste cose, ma non è vietato sognare ed almeno nella mia storia possono vestirsi con cose che nella realtà costano un botto...Beati loro XD].

Saeko invece indossava un vestito corto verde a giro maniche con un taglio sotto al seno (stile impero) e aveva ai piedi delle infradito bianche molto carine.
Dopo vari tentativi di far risalire Mick in macchina(tra cui anche i metodi di Saeko e le varie martellate) e farlo smettere di rompere le scatole alla povera Sayuri, Kaori ebbe l’idea di annunciargli che se avrebbe fatto il bravo per il tutto tempo da quel momento in poi, facendoli andare all’appuntamento, lei l’avrebbe baciato; e così fu, Mick si sedette in macchina e riuscirono finalmente ad andar all’appuntamento appena fuori città.

Una volta salutati gli altri e deciso che strada fare, iniziò il viaggio.

Il viaggio fu molto piacevole e breve allo stesso tempo; la meta era poco distante da New York. Durante il tragitto Kaori aveva deciso di dover ascoltare a tutti costi le canzoni che sceglieva lei e cominciò con delle canzoni del momento per far contenti i due uomini, poi passò alle canzoni italiane. Lei era tutta presa a capirne i significati e a tradurle agli altri.

Poi fu il turno di quelle napoletane che lei cantava perfettamente con un accento perfetto.

Ryo si meravigliava di ciò e di come riusciva tranquillamente a fargli la traduzione.

Ad i due uomini non andava a genio il fatto di dover ascoltare musica straniera e per di più in dialetto, già normalmente non ci capivano nulla figuriamoci ora e decisero di cambiare musica, fino a che Kaori non riprese il controllo della situazione e dello stereo e mise una canzone di Capozzi Resta come sei, l’ascoltarono più volte fino a, quando non fu chiaro a tutti la traduzione e poterono ascoltarla come si deve.
Dopo le varie spiegazioni di Kaori, Ryo aveva imparato tutti i significati d’ogni strofa, oddio il suo italiano non era perfetto, ma almeno lo capiva un po’, l’aveva imparato lavorando.

Un giorno gli era capitato di dover proteggere un emigrante Italiano arrivato in Giappone per lavoro e aveva avuto delle minacce, durante il periodo, la moglie del suo cliente gli aveva insegnato un po’ d’italiano, ma si meravigliava come Kaori potesse conoscerlo visto che questo caso gli era capitato tra le mani ancora prima dell’incontro con i Makimura. In ogni modo, più l’ascoltava e più se la sentiva sua questa canzone e dopo Kaori fu lui a volerla sentire sempre.

Resta come sei

Ci sono cose di te
che credevo una donna non mi avrebbe mai dato
le stesse cose che poi
hanno acceso il mio bisogno di noi

Ryo: *E’ vero sembra che parli io, non avrei mai immaginato di amare una persona e capire che amare è diverso e che soprattutto Tu sei speciale per me e ho bisogno di te per poter vivere*

non te ne frega di dove si va
se c’è traffico col caldo che fa
hai sempre pronto un sorriso perché
a te basta stare insieme con me

Ryo:* Sei sempre allegra, non ti lamenti mai, sei capace di stare le ore in macchina come in un qualunque posto e per lavoro ti ho costretta a fare cose che qualsiasi altra ragazza si sarebbe rifiutata, invece tu eri sempre pronta in prima linea per difendermi e nonostante tutte le cattiverie che ti dicevo avevi sempre pronto un sorriso per me perché ti bastava avermi vicino*


Resta come sei
nera più che puoi
se anche tu non vuoi altro che noi
Resta come sei
perché se lo fai
sarà un po’ fermare il tempo vedrai
i tuoi baci sembrano dire si
se continui non mi muovo da qui
tanto il mare aspetta ma che fretta c’è
sto così bene con te

Ryo:* Ti prego non cambiare mai, con i tuoi pregi e tuoi difetti, ti amo per quella che sei e onestamente non mi importa che tu ti vesta da maschiaccio o da femme fatale, io ti amo lo stesso e per quella che sei.*

Kaori forse intuendo qualcosa in sincronia con la canzone inizia a baciarlo sul collo e Ryo contemporaneamente a rischio di un infarto si gode quel piccolo piacere.



Ryo: kaori, tesoro se continui a baciarmi in questo modo io non ragiono più...


Sembrano scritte per noi
le canzoni d’amore che mettono alla radio

ma il cielo azzurro che c’è
è un po’ a rischio se cantiamo io e te
dai chiama gli altri fai presto perché
non li vedo erano dietro di me
la stessa spiaggia un po’ prima del bar
ci vediamo come al solito là



Mick e Sayuri disperati per l’atmosfera smielata che si era creata presero il controllo dello stereo e misero la radio, ma l’unica che prendeva era una che trasmetteva solo canzoni d’amore.

Kaori: Oddio , questa sembra fatta apposta per noi dai cantiamo.

Ryo: Evita, è meglio che sei stonata come una campana e non voglio che venga a piovere

Kaori: Senti un po’ da quale pulpito viene la predica, anche tu sei stonato.

Ryo: Appunto è meglio non cantare, invece è molto meglio chiamare gli altri che erano dietro di noi ma non li vedo più.

Kaori: Ok, capo! hihihi. (Kaori chiama gli altri)...Ok allora al solito bar va bene. A dopo.

Ryo: Dov’è il solito bar?

Kaori: Tranquillo, non hai sbagliato strada stiamo andando bene, t’indico io la strada.



Resta come sei
nera più che puoi
se anche tu non vuoi altro che noi
Resta come sei
perché se lo fai
sarà un po’ fermare il tempo vedrai



Ryo: Kaori?

Kaori: Si?

Ryo: Resta come sei.


i tuoi baci sembrano dire si
se continui non mi muovo da qui
tanto il mare aspetta ma che fretta c’è

Kaori iniziò a baciarlo

Ryo: Ancora? Kaori adoro, quando fai così, ma sto guidando e poi se mi distraggo non riesco a vedere le belle ragazze e soprattutto loro possono equivocare.



sto così bene perché adoro le tue scenate
ma no che non guardo le altre mai
e dai lasciami guidare
non ci vedo cosa fai





Kaori indispettita mise le mani sugli occhi di Ryo.

Ryo: Kaori ma che fai? Così non vedo! Rischiamo di farci male! Leva subito le mani dagli occhi miei.
Kaori: Così la prossima volta a guardare le altre mentre ti riempio di baci.

Ryo: Ti giuro che non guardavo le altre e ti prometto che non le guarderò quando starò in atteggiamenti teneri con te.



Mick,Sayuri e Saeko: Uff. BASTAAAAAA piccioncini ci avete rotto siete troppo smielati.

Saeko: Ryo non ti facevo così zuccheroso, fai venire le carie per quanto sei diventato dolce, ma mi fate morir dal ridere voi due. E soprattutto mi farete impazzire sono 9 anni che siete innamorati l'uno dell'altro e c'è voluto tutto questo casino per farvi decidere?Bha siete matti, se vi muovevate prima a quest'ora avreste sofferto molto di meno (Prese la mano di Kaori e la strinse forte e la baciò sulla fronte come farebbe una sorella maggiore.)

Ryo:*A quanto pare l'unico a non sapere di Logan siamo io e mick, anche Saeko ne è al corrente almeno così sembra, ma va bene, forse è meglio così,lei si è fidata di me e mi ha raccontato tutto e io preferisco che sia lei a dirmi tutto quando si sentirà pronta.*

Ryo e Kaori con un goccio vicino alla testa che scende si rimpossessano dello stereo e reinseriscono quella che ormai è diventata la loro canzone ignobilmente denigrata dai loro amici e stoppata sul più bello.


Resta come sei
nera più che puoi
se anche tu non vuoi altro che noi
Resta come sei
perché se lo fai
sarà un po’ fermare il tempo vedrai
i tuoi baci sembrano dire si
se continui non mi muovo da qui
tanto il mare aspetta ma che fretta c’è
Sto così bene con te



Sayuri: Basta!

Non fiatate!

Abbiamo capito!

Kaori non cambiare mai, perché a Ryo piaci così come sei.



Mick: E soprattutto non baciarlo o questo qui ci muore al volante, è pazzo di te e ti desidera come tutti gli uomini di questa terra, in più tu lo baci sul collo in modo sensuale, conserva quei baci per, quando arriviamo, ricordati la promessa.

Ryo: E’ inutile Mick, non ti lascerò baciare da lei. Hihihi.

Saeko: Kaori ascolta me, no quel depravato di Mick, fallo per la noi, non baciare Ryo per noi perché questa sottospecie di sweeper innamorato sbanda ogni volta che lo baci e di questo passo non arriveremo mai al mare moriremo prima.

Kaori: Va bene, avete vinto me ne sto buona buona, ma Mick scordati il bacio.

Mick:Uffa che centro io, ora, non è giusto.



Dopo un quarto d’ora circa la macchina dei nostri amici, arrivò all’appuntamento e recuperarono gli altri arrivarono all’appartamento sulla spiaggia che avevano preso in affitto.



Tutti presero possesso delle loro camere tranne 4 ragazze e 2 ragazzi.

Le uniche stanze rimaste era una da 4 e una matrimoniale, e per maggioranza le ragazze scelsero quella da 4 e ai ragazzi contro il loro volere fu affidata quella matrimoniale.

Kaori fu molto sollevata di ciò, ma conoscendo il suo socio, sapeva benissimo che non si sarebbe arreso facilmente e che se si metteva intesta di spiarle o di dormire con loro era difficile da controllare.

Per fortuna prima che arrivasse la notte ne passava di tempo e per il momento decise di godersi questa prima giornata di vacanza. Andò in camera posò le valige e decise di andare in spiaggia a prendere un po’ di sole.


Dopo pranzo le ragazze decisero di trascinare via Kaori per farle una sorpresa, lei fu molto scocciata di ciò avrebbe preferito passare il pomeriggio tra le braccia del suo amore (in luoghi pubblici s'intende...dove lui non poteva tentar nessun approccio al di fuori delle semplici coccole).

Le ragazze la trascinarono letteralmente all'interno di uno strano edificio dove trovò la sua sorpresa.....

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** 14 Non lasciarmi mai più ***


Ryo quando entrò nei camerini non rimase inosservato, tutte le ragazze lo guardavano e lui non capiva il perché, ma Kaori lo conosceva il perché, era lo stesso motivo per cui lei quel giorno non voleva staccarsi da lui. Era bellissimo. Indossava un bermuda a vita bassa bianco,con dei fiori celesti grandi disegnati sopra, una t-shirt nera attillata che metteva in evidenza tutti i muscoli, l’abbronzatura e i capelli spettinati gli davano un aria da macho. (ndily sbavo io figuriamoci le altre)

Kaori lo squadrò un altra volta e fu felice di sapere che per una volta nessuna delle donne presenti in quel luogo potevano averlo eccetto lei.

Lui era solo suo e stanca di vedere tutte quelle donne che gli sbavano dietro e che erano pronte all’attacco decise di mettere le cose in chiaro e di far capire a tutte quelle galline che Ryo era il suo uomo. Si avvicinò a lui e lo baciò con passione, lui la strinse forte a se e le accarezzo i capelli,poi si staccarono da quel bacio e si abbracciarono.

Kaori era felice, ora tutte le ragazze sapevano che loro si appartenevano e che nessuno di loro potevano intromettersi.

Kaori si staccò da lui e si andò a preparare con Ryo dietro che la seguiva ed era pronto ad intervenire se qualche ragazzo si fosse avvicinato pericolosamente a lei.

Lui si era trovato inaspettatamente (forse non proprio inaspettatamente) geloso di lei. Non era una gelosia malata o innaturale,perché lui sapeva benissimo che Kaori non l’avrebbe mai tradito, gli era stato fedele per 8 anni, anche se non stavano insieme Kaori non ebbe mai una relazione con nessun uomo, e anche se Mick ci provava (e ci prova ancora), lei non ha mai accettato le sue avance. No lui era geloso del tempo e delle persone che le stavano attorno e che la distraevano da lui, voleva averla tra le sue braccia 24 su 24, non voleva mai staccarsi da lei.

Mentre rifletteva sulla gelosia, vide Kaori alle prese con una fasciatura al torace.

Ryo: Tesò, ma che ti sei fatta perché hai questa fasciatura?

Kaori: Ah no, non è niente serve per farmi rimanere in forma, e soprattutto per appiattire il mio seno troppo grande.

Ryo: Stai scherzando forse?

Kaori: No, se mi stringo forte questa fasciatura non mangio molto e riesco a rimanere magra, e il mio seno venendo compresso sembra di meno.

Ryo: Tu non stai bene. Ora toglitela per favore che ti fa solo male

Kaori: Si ora la devo togliere altrimenti sotto il vestito si vedrà, però aiutami non ci riesco da sola.

Ryo: ok

Kaori con l’aiuto di Ryo si sfasciò e lo spettacolo che si aprì agli occhi di Ryo lo fecero tremare e la tirò a se stringendola con tutta la forza che aveva contro il suo corpo. Kaori era impressionante magrissima. Si vedevano le costole e lui le poteva toccare nitidamente sotto le dita.

Ryo: Kaori, sei magrissima

Kaori: Quando mai, sono enorme come una balena, vedi che ho i rotolini di ciccia (e staccandosi da Ryo gli mostro un pezzettino di maniglia dell’amore, 1mm, che l’era ancora rimasto, poi guardandosi allo specchio disse) Uffy sono ingrassata, lo sapevo che se mi prendevo il latte sarei ingrassata. Ok deciso mi metto a dieta iniziando da questa sera, non ceno, domani a colazione The deithenato senza zucchero con una sola fetta biscottata....una? mmm forse meglio fare mezza e domani a pranzo una mela.

Ryo: Così domani ti portiamo in ospedale perché sei deperita, ma dove vuoi dimagrire sei tutta ossa.

Kaori: No, sono grassa, me l’ha detto anche l’insegnante e se voglio fare lo stage devo dimagrire.

Ryo:Kaori guardati, non sei grassa sarai alta all’incirca 1 e 70 - 1 e 72 e pesi 45 kg sei sottopeso in una maniera impressionante.

Kaori: No ti sbagli sono 40kg e sono grassa, la mia insegnante ha detto che devo perdere altri 5 kg per stare bene.

Ryo: No, tu non dimagrirai ingrasserai non mi interessa quello che dice la tua insegnante di danza sei troppo magra. Rasenti l’anoressia. Non fare storie. Tu oggi mangi regolarmente, cibi sani e niente schifezze varie. Ma mangi.

Kaori: Uff ma con te non si può discutere.

Ryo: esatto anche perché non sono solo in questa battaglia avresti tutti contro. Quindi d’ora in poi mangerai. E’ una battaglia che sto combattendo da quando sono arrivato in America, devo sempre fare le lotte per farti mangiare eppure mi ricordo che in Giappone mangiavi.

Kaori: Ehm, non proprio, molte volte saltavo i pasti e quelli che credevi la fine di pasti era il mio pasto molte vole mangiavo solo verdure.

Ryo: Si, ma da Miki mangiavi, quando stavamo a tavola con gli altri e quando mangiavamo insieme tu mangiavi.

Kaori: ho sempre fatto finta, mangiavo il minimo necessario per tenermi in piedi e questo succede dalla morte dei miei, quando sono rimasta sola con Hide, lui non c’era mai e io non mangiavo, mi scocciavo di cucinare. Aspettavo a Hide per cenare ma delle volte non veniva e continuavo così per giorni fino a quando mi sono abituata a mangiare qualcosa solo per mantenermi in piedi. Il minimo necessario. Ho ripreso a mangiare come si deve solo quando ho scoperto di essere incinta, mangiavo anche per lei e quindi mangiavo quello che per me sembrava per 2 ma era una porzione normale. Poi dopo la morte dei miei due angeli, ho ricominciato a mangiare pochissimo e a non mangiare per giorni fino al tuo arrivo. Con te mangio anche perché non ho vie di uscita. Ma ora su non pensiamoci più. Giuro che mangerò anche perché nei tuoi occhi ho visto la paura di perdermi e so che si significa perdere la persona che ama io ho perso 3 persone che amavo e ne ho recuperata una e ora non ho voglia di lasciarti andare, perderti di nuovo e quindi rassegnati bello mio, niente più mokkori sparsi per la città o quando ritornerai a casa dormirai da solo se non in compagnia delle donne da una botta e via.

Sai mi chiedo come facciano, non provano ribrezzo o un vuoto dentro di loro, io dopo la morte di Logan sono stata una di quelle pensando che uscendo tutte le sere ubriacandomi e andando a letto col primo che capita, non ricordando nulla il giorno dopo sarei stata meglio (Kaori sede sulla panca con la testa abbassata sule ginocchia mette le mani davanti agli occhi per nascondere la vergogna e Ryo è li accanto a lei ad abbracciarla stringendola forte a se) invece era sempre peggio perché mi sentivo vuota mi sentivo senza vita e quelle mani che mi sfioravano mi facevano ribrezzo. La stessa cosa è successa con Alek mi rifugiavo nel sesso per dimenticare, ma non ci riuscivo, te, Logan, Giada mi tornavate sempre in mente e stavo male, come sto male ora al pensiero di aver disonorato la memoria di Logan e mi sento di non meritare tutto l’amore che mi hai dato e che mi dai.

Ryo: Kaori non dire sciocchezze, tu stavi male e non avevi nessuno affianco che ti amasse e ti aiutasse ad uscire fuori. Ora ci sono io ti aiuterò e non ti tradirò mai..

Il loro discorso fu interrotto da Max (un ballerino) che entrò nel camerino

Max: Ops, scusate, Vi ho interrotti?

Ryo: No, tranquillo! * Si stavamo parlando io e il mio amore, grrr *

Max: Kaori stai ancora così? Tra 10 minuti si va in scena muoviti.

Kaori: Si, scusami dammi 5 minuti e sono subito pronta

Max: Ok, ma muoviti

Max uscì dalla porta e Kaori corse a sistemarsi il trucco.

Ryo: Kaori, ma quell’affare lì, che tu chiami reggiseno, non è un po’ troppo piccolo per te, hai tutti segni sulle spalle e in vita.

Kaori: Lo faccio apposta è di 2 taglie più piccolo per comprimerlo ma ora devo cambiarmi devo mettere quell’altro altrimenti il vestito mi andrà largo davanti.

Ryo: Tu sei tutta matta, hahhaahaha, però mi piaci così

Kaori: Dai Ryo, non scherzare aiutami piuttosto, il vestito è li appeso me lo passi per piacere mentre mi finisco di sistemare.

Ryo:OK!

Ryo, prese il vestito e gli è lo passo, mentre attese che uscisse dal bagno, prese il walkman della ragazza e ci traffico vicino e poi lo rimise al suo posto in tempo per vederla uscire, con indosso un vestito da sera in chiffon con corpino drappeggiato e del pizzo in centro. Gonna a balze asimmetriche finite a punta con del nastro di raso sull’orlo e lunghezza a mezza gamba. I tacchi la rendevano ancora di più slanciata e mettevano in evidenza le sue lunghe gambe. Era bella da toglierli il fiato

Kaori: Come sto? Sono grassa??Si vede troppo il seno?

Ryo rimase in silenzio ad ammirarla non trovava le parole adatte per poterle dire che era stupenda, in quel momento in verità non voleva parlare avrebbe voluto prenderla tra le braccia e farla sua.

Kaori: Ryo per l’amor del cielo parla, di qualcosa! Ok, capito sto male mi vado a rifasciare,sembro una balena.

Ryo: NO, che dici, sei perfetta e solo che non trovo le parole per farti capire che sei bellissima amore mio, vieni qua che te lo dimostro

La prese per i fianchi e se la tirò a se per baciarla.

Kaori: Dai Ryo,non ho tempo, devo andare in scena e poi si leva tutto il trucco.

Ryo: Va bene, ma quando torni la prima cosa che fai è ascoltare il walkman

Kaori: Perché?

Ryo: Segreto lo scoprirai al momento giusto. Ma ora corri o farai tardi. Io ti aspetto fuori starò in prima fila a guardarti. Vai e fai a vedere a tutti che la mia donna, la donna di City Hunter è una bellissima e bravissima ballerina con le gambe più lunghe e belle dell’universo.

Kaori: Dai smettila che mi fai arrossire così

Ryo: E’ la verità e poi con quel vestito...ma allora si può sapere che farai?

Kaori: Je ne pas peux!

Ryo: eh? Ora parli anche Francese?

Kaori: heheh ora vado tra pochi minuti tocca a me. Vai a posto ora.

Max: Kaori, sei pronta? Ah eccoti vieni.(e la trascinò dietro alle quinte)

Ryo tornò al suo posto, odiando Max per avergli portato via Kaori senza neanche un saluto e si preparò a gustarsi la coreografia.

I due ballerini entrano e si mettono ad una certa distanza, uno a destra e l’altro a sinistra, dandosi le spalle. Inizia la musica è una bachata.(obsession)

Si avvicinano dandosi le spalle e quando stanno per arrivare si girano si guardano per qualche secondo e iniziano a muoversi destra sinistra ancheggiando poi si avvicinano e ballano insieme, lui la fa girare e lei alza la gamba in aria girando e tornando alla sua posizione e ritornano a ballare il passo base l’uno di fronte all’altro senza toccarsi per poi riavvicinarsi mano mano, lei si gira e si ritrova a sinistra e si prepara alla presa viene presa dal centro della schiena e alzata in alto e il ballerino che la sostiene inizia girare, lei scende e assieme al ballerino comincia a correre per parare una presa a salto, poggia per terra e ricomincia col passo base ad ancheggiare.

Nel frattempo Ryo, concentrato sul sedere di Kaori non capisce più niente e appena sente mick fiatare qualche apprezzamento su Kaori gli pesta un piede e Mick magicamente non fiata più e può riprendere ad osservare Kaori mentre danza.

La vede avvicinarsi al compagno e mettere la sua gamba tra quello del compagno sono pericolosamente vicino e lei balla attaccato a lui ancheggiando lui le fa fare un caschè e la riporta verso di lui ricominciando a ballare poi si spostano sulla destra lui si ferma lei allunga la gamba e compie un giro sul posto per poi ricominciare a danzare e ancheggiare per poi allontanandosi da lui verso destra con un giro e lui la segue sempre girando per poi ricominciare il corteggiamento ancheggiando a distanza ravvicinata. Si riavvicinano e ancheggiano, lui la fa allontanare e farla girare normalmente dopodiché l’avvicina per la preparazione alla presa.

La prende per le gambe e mantenendola a mezz’aria solo per un braccio e una gamba lui comincia a girare,la poggia per terra seduta le fa fare un giro e la fa rimettere in piedi prendendola per le braccia la fa girare e incrociare le braccia tra le sue e facendola passare per dietro lui si abbassa e passa sotto le sue braccia e la fa girare si ritrovano faccia a faccia e ricominciano ad ancheggiare si sfiorano le mani si guardano e si girano per poi ritornare occhi negli occhi l prende in braccio la fa girare e la rimette in posizione dove ricominciano ad ancheggiare a distanza si avvicinano si guardano e si passano vicini dando le spalle lui si posiziona a sinistra lei a destra si volta e girando si porta ad effettuare un caschè tra le braccia del ballerino alla fine della coreografia si abbracciano felici e a Ryo questo non va giù.

Si rilassa pensando che fosse finita li invece no, ecco che entrano 2 tecnici che mettono un tavolo al centro della scena.

--- Seconda coreografia---

Kaori si posiziona a destra e max a sinistra appoggiati al tavolo inizia la musica di madonna La Isla Bonita lui gira dietro al tavolo lei davanti e sale sul tavolo dove inizia ad ancheggiare. Lui gira intorno al tavolo finché non arriva dietro di lei si fa cadere all’indietro ma risale subito e incrociando le gambe fa un giro e poi un altro ritrovandosi spalle al pubblico e si lascia andare tra le braccia di max che la prende e senza farla scendere dal tavolo la sposta sulla sinistra la fa voltare verso di lui per 2 volte e lui iniziando a girare per il tavolo la fa ritrovare ancora seduta ma con le spalle al pubblico sale anche lui sul tavolo la prende tra le sue braccia e in modo sensuale la fa inarcare verso il basso in modo tale che i capelli tocchino per terra e la riporta a se si avvicinano l’uno all’altro lei mantiene la testa di lui premuta contro la sua e lui con una mano dietro alla schiena la tiene a se. Iniziano così a ballare e ancheggiare.

Ryo comincia ad incazzarsi ma non può fare niente se non stare lì ad aspettare.

Nel frattempo Max e Kaori si aprono e tenendosi per le braccia continuano a ballare si si staccando e si girano e si ricominciano a ballare mantenendosi per le braccia, lui la fa girare sul posto e la prende sotto le braccia per una presa volante.

Lei con una spaccata in aria si ritrova appesa a lui a girare per un paio di volte finché non attera accanto a lui sulla sinistra le sfiora il petto e lui con un salto scende dal tavolo mentre lei ricomincia ad ancheggiare, lui la fa scendere con una presa in cui lei ha le mani sulle gambe di lei e lei le ha sulle sue spalle

Ryo vede una Kaori con un micro vestito a gambe aperte sulla testa di questo ballerino e comincia a rodere di brutto e quando la volta verso il pubblico vorrebbe solo che nessuno guardasse, anche se sapeva che lei indossava dei pantaloncini.

La fece scendere allo stesso modo girando finché non fu per terra e lei potette mettersi davanti al ballerino mantenendo le mani. Quella sinistra andò a mantenere quella del partner attraverso l’appoggio della spalla invece tenendo il braccio destro teso mise la sua nella mano di lui ricominciando a ballare finché non si girò lui le baciò la mano si avvicinarono l’uno al corpo dell’altro rimanendo uniti il più possibile e iniziarono a muoversi sensualmente si riavvicinarono al tavolo e lui le fece fare un caschè la fece girare la prese in aria e la riposizionò sul tavolo ed entrambi iniziarono a girare lentamente avendo le mani aperte tipo aeroplano per poi ricominciare a ballare ancheggiando e voltandosi verso il pubblico, lei incrocia le gambe gira e spicca il volo dal tavolo a gambe aperte in una spaccata per aria, lui la prende e l’aiuta a posarsi per terra ma con un gesto forte la fa saltare sul tavolo dove sale lui e ricominciano una danza sensuale l’uno attaccato all’altro lui la fa stendere sotto di lui e con un gran salto scende dal tavolo per poi voltarsi di scatto vicino a lei e baciarla. E così finisce la coreografia.

In mente sua Ryo pensava che la prossima coreografia di latino essendo fatta in gruppo non poteva essere più sensuale di questa ma si sbagliava le coppie di ballerini erano distribuiti in modo da formare un cerchio e al centro del cerchio si trovava Kaori con il suo ballerino pronta per un Tango dei Gotan Project - Santa Maria (Del Buen Ayre) (non so come descriverlo il tango mi dispiace non conosco i passi ne niente posso solo dirvi che è quello di shell we dance) Ryo guarda il tutto con occhi sgranati e si sente morire quando lei stende una gamba lateralmente verso il basso e si struscia su di lui che sembra gradire, (e ci credo Kaori è una bella ragazza xd) e alla fine rimane a fissare ogni minimo passo notando per fortuna che per lei era solo danza e niente di più e fa una faccia incazzata quando lui nell’ultima presa che fa di chiusura al numero ritarda di qualche secondo ad effettuarla. Lui aveva sempre saputo che il tango era rappresentazione in verticale di ciò che si fa in orizzontale e vedendo la passione che aveva messo Kaori in questa danza si era spaventato ma alla fine di tutto dopo aver fatto un inchino per salutare il pubblico manda un bacio a Ryo, lui capisce che era tutta finzione scenica e si tranquillizza.

Kaori corre in camerino prende le sue cose più in fretta che può saluta la compagnia e corre da Ryo e dagli atri.

Kaori: Eccomi, andiamo? Sono un po’ stanca e prima di cenare vorrei riposarmi un pochino.

Sayuri: Ehm sorellina è mezzanotte a quest’ora la cucina del hotel è chiusa.

Kaori: E ora? Come faccio, ho una fame pazzesca non mangio da questa mattina.

Ryo: Prima ho visto un pub andiamo lì così noi ci prendiamo qualcosa da bere e tu mangi.

Kaori: Magari prendo qualcosa da portare in camera, sono d’avvero stanca, vorrei riposare.

Saeko:mmm, vediamo che ne dici di un bel Nutella party?

Sayuri:Buono

Kaori: Si ci sto

Mick: Eccomi ero al tel con kazue, ah Kaori complimenti sei stata bravissima.

Kaori: Grazie Mick.

Vivyan: Allora che si fa? Organizziamo questo party?

Mick: Party? che party?

Ryo: Calmati è solo una scusa delle ragazze per rimpinzarsi di Nutella

Mick:Ah ecco, però buona la Nutella, posso partecipare anche io?

Detto questo Mick immaginò Kaori con la Nutella spalmata addosso e lui....censura da parte di Ryo che nel frattempo gli ha stritolato un polso.

Kaori: Ok, Mick puoi stare tanto ci sarà anche Ryo con te e ti terrà a bada. Ora però andiamo che non mi reggo più in piedi

Ryo:Ah ecco vedi mi stavo scordando, questi sono per te rose rosse e garofani bianchi e in più c’è una rosa bianca che è pura come te.

Kaori li annuso e lesse il bigliettino

“Vorrei essere il raggio di sole che ogni giorno ti viene a svegliare, per farti respirare e farti vivere di me.

Vorrei essere la prima stella che ogni sera vedi brillare, perché così i tuoi occhi sanno che ti guardo e che sono sempre con te.

Vorrei essere lo specchio che ti parla e che a ogni tua domanda, ti risponda che al mondo, tu sei sempre la più bella.”

Kaori si commosse chiuse il bigliettino sul retro c’era scritto

Scusami, se ho preferito scriverlo, che dirtelo, ma non è facile dirti che sei diventata il senso di ogni mio giorno, momento. Ryo”.

Lei si avvicinò a lui e lo baciò come se da quel bacio fosse dipeso la sua intera esistenza. Era felice, non immaginava che Ryo potesse scrivere parole così dolci ed era convinta che ci fosse stato lo zampino di mick, ma non le importava, perché per lei bastava il pensiero le bastava la scritta dietro al bigliettino.

Tornarono in hotel e iniziarono il loro Nutella party.

Mangiarono fino a scoppiare e fino a che non sopraggiunge il sonno, si staccarono e andarono a dormire.

Il giorno dopo Kaori quando si svegliò corse a prendere il walkman per capire questa sorpresa.

Premette Play e scoprì che Ryo gli aveva dedicato una canzone di Gianluca Capozzi

Non lasciami mai più

Ti strignesse fin a te fa male
nun esist chi m po’ capì
sei tornata so dinuovo respirare
Questi giorni senza il nostro amore
so bastati pe me fa murì,
per capire che LASCIARSI è UN GRANDE ERRORE!
ti guardo e mi accorgo che anche tu,
nn restisti un minuto ancora
e si sfiora la tua mano con la mia....

Non lasciarmi mai più
tu sei parte di me
perché infondo lo sai anche quando vorrei
nn saprei odiarti mai..
Non lasciarmi mai più
e s’è questo che vuoi
manda via la tristezza e ai silenzi suoi dai...

Disegna sul viso quel sorriso che tu sai
se hai ancora un soldo del tuo amore
giocalo su noi

Non lasciarmi mai più
vali molto più tu
della mia libertà
che diventa prigione si tu nun staje ccà
Non lasciarmi mai più
abbracciati così
nun ce serve nisciun
l’ha scritto il destino soltanto io e te...

Il silenzio a volte riesce a dire
tutto quello che io nn saprei
far capire con milioni di parole
Un tuo bacio spezza ancora il fiato
come il primo dato in quel metrò
ti ricordi quanto tempo è già passato...
QUANTO ANCORA VEDRAI NE PASSERA’
lo giuriamo guardando il sole
bruciare in un tramonto la città....

NON LASCIARMI MAI PIU’
TU SEI PARTE DI ME
perché in fondo lo sai
anche quando vorrei
non saprei odiarti mai...
Non lasciarmi mai più
e s’è questo che vuoi
manda via la tristezza e ai silenzi suoi dai

Disegna sul viso quel sorriso che tu sai
se hai ancora un soldo del tuo amore
giocalo su noi

Non lasciarmi mai più
vali molto più tu
della mia libertà
che diventa prigione si tu nun staje ccà
Non lasciarmi mai più
abbracciati così
nun ce serve nisciun
l’ha scritto il destino soltanto io e te...

Non lasciarmi mai più
tu sei parte di me
perchè in fondo lo sai
anche quando vorrei nn saprei odiarti mai...
Non lasciarmi mai più
e s’è questo che vuoi
manda via la tristezza e ai silenzi suoi....

Kaori l’ascoltò tutta, più di una volta, voleva imprimersela dentro di lei e sapeva bene che questa canzone era diventata una dichiarazione. Anche se sapeva già che Ryo l’amava e aveva paura di perderla non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere guardò l’orologio che aveva sul comodino erano le 9, guardò il cell e ci trovo solo la solita chiamata persa da parte di Alek che nonostante siano passati 2 mesi e Kaori l’avesse mandato a quel paese definitivamente e l’avesse denunciato con relativa interdizione dall’avvicinarsi a lei, lui non desisteva, ma lei era tranquilla non gli interessava lui in questo momento, guardò meglio il cell e sospirò, non c’era alcuna traccia di Ryo e ciò significava che dormiva ancora come un ghiro come del resto facevano anche le sue amiche.

Kaori decise di alzarsi silenziosamente di uscire dalla sua camera e tentare di entrare nella camera del suo ragazzo altrettanto delicatamente, ringraziò mentalmente le sue amiche per aver trovato 2 camere comunicanti. Entrò di soppiatto e in silenzio si avvicinò a Ryo.

Kaori:*Oh Ryo, per favore non ti svegliare, so che ti sei accorto della mia presenza, ma per favore non aprire gli occhi o non avrei più il coraggio di fare quello che sto per fare*

Si avvicinò ancora di più a lui gli scostò leggermente le lenzuola e si stese vicino a lui e abbracciandolo appoggiò la testa sul suo petto cominciando a sussurrargli

Kaori: Amore mio, se dipendesse da me non ti lascerai mai, anche per me il periodo passato senza di te è stato brutto, la mia vita senza la tua presenza, senza il tuo amore, senza le tue carezze è un inferno pieno solo di dolori.

Ryo, ho paura, ho paura che questo sogno finisca e che tu ti possa svegliare un giorno e dirmi che non possiamo stare insieme che il nostro è solo un errore e ho paura di rimanere scottata ho paura di lasciarmi andare e di soffrire. Ho paura che un giorno tu ti possa stancare di me e tu rivoglia la tua libertà e i tuoi mokkori quotidiani con donne belle e sconosciute, molto più belle di me, ho paura di tirare troppo la corda e di farti andare troppe volte in bianco e che tu mi possa lasciare o peggio ancora tradirmi. Ma io non ci riesco ogni volta che mi sento pronta mi blocco e mi ritornano in mente immagini orribili di tutti quegli uomini e di Alek.

Oh, Ryo io non sono più la ragazzina ingenua che conoscevi tu, non sono più il tuo suguarboy sono una donna che ha conosciuto il male degli uomini. Non te l’ho detto ti ho mentito ieri, non ero io che volevo andare con gli altri uomini. Mi ubriacavo si ma ero sempre in compagnia di Alek e ubriaca fracida mi ritrovavo nel letto di uomini che mi facevano il filo...oddio come faccio a dirtelo mi vergogno, non voglio essere considerata una vittima, non voglio perderti, non voglio che quando saprai tutta la verità tu mi possa allontanare.

Ryo: Shhh, calmati io non ti lascerò mai, lo vuoi capire che domani non mi sveglierò dicendoti che non ti voglio più. Kaori io ti amo e l’unica cosa che può succedere è che io domani mi possa svegliare rapirti e portarti via lontano da tutti per sposarti e farti mia moglie per l’eternità. Come devo farti capire che ti amo e che sono venuto qui a riprenderti e ho messo in conto tutto. Certo non nego di essermi sorpreso di tutto il dolore che hai provato in questo periodo, ma la colpa è la mia se quel giorno quel maledetto giorno, non ti avessi respinta a quest’ora tu non avresti sofferto così tanto.

Kaori: NO, Ryo non è colpa tua, non eravamo pronti all’epoca, ci saremmo fatti solo del male e avremmo sofferto entrambi e ora non staremmo l’uno tra le braccia dell’altro perché non avremmo mai capito che significa vivere l’uno senza l’altro. Ma nonostante tutto ho paura ho paura che raccontandoti il mio passato tu mi possa considerare una di quelle e mollarmi per sempre.

Ryo: Kaori, non succederà mai mettitelo in testa. Ho imparato a mie spese che il dolore ti fa fare cose che nessuno immagina mai. Ora rilassati e non pensare più al passato.

Kaori:No, Ryo devo dirti tutto perchè prima di andare avanti con questa nostra storia è giusto che tu ti prenda il tuo tempo e che rifletta su quello che sto per dirti. Come ti ho già detto ieri per un periodo sono stata con diversi uomini a me sconosciuti. Mi ubriacavo e il giorno dopo mi ritrovavo nel letto con questi tipi e mi sentivo vuota e piena di dolore perchè infangavo la memoria di Logan e della mia piccolina. Bhe quello che non sai e che ho tentato di dirti prima che gli uomini erano scelti da Alek.

Tutto questo è durato per poco però fino a quando la sua gelosia non ha preso il sopravvento e ringraziando il signore ha smesso.

La situazione funzionava così lui mi portava in discoteca dove prendevamo da bere, sai bene che mi basta un po’ di alcool che vado su di giri e mi ubriaco. E quindi non sempre mi prendevo qualcosa di alcolico, lo prendevo solo quando i ritornavano e facevano male. Insomma prendevamo da bere e anche se mi prendevo un succo di frutta o una semplice coca cola mi ritrovo ubriaca. Le uniche cose che ricordavo puntualmente era che quando ero pseudo lucida ma mezza ubriaca lui se ne andava e mi lasciava da sola, i ragazzi ne approfittavano e tentavano di abbordarmi e mi offrivano da bere io rifiutavo o accettavo un po’ d’acqua che poi acqua non era ma mi davano qualche alcolico per farmi finire di ubriacare. Poi mi ricordo solo il giorno dopo nuda nel letto con un tipo che non conoscevo, e io piangevo a dirotto. Mi sentivo sporca, mi sentivo come una puttana. Ora sai tutto, e hai la possibilità di riflettere su tutto quello che sai di me. Qualsiasi decisione tu prenderai io l’accetterò.

Ora vado, ti lascio riflettere.

Kaori si alzò dal letto senza guardarlo in faccia con la morte nel cuore ma si sentì tirare all’indietro.

Ryo la tirò a se e la fece ristendere accanto a se stringendola forte a se.

Ryo: Kaori, ti ripeto io la mia decisione l’ho presa quando sono arrivato in America, voglio stare con te e niente e nessuno me lo impedirà. Non mi importa di quello che dirai tu per me sarai sempre il mio dolce sugarboy...oddio a dire la verità non sembri più un maschiaccio.

Mick: Io l’ho sempre detto, Kaori è una bellissima donna e non è mai stata un maschiaccio. Le sue lunghe gambe il suo vitino stretto e sexy il suo sedere e così tondo e i suoi seni così prosperosi, non mi hanno mai dato l’impressione che Kaori fosse un maschiaccio. Sbav sbav (bava alla bocca e fumetto di Kaori semi nuda).

Ryo e Kaori: Mick!

Kaori: Mick smettila, mi da fastidio quando fai il pervertito, ho capito mi sa che dovrò tornare a girare con i martelli appresso. Mannaccia a me e quando ho scelto di avere un fidanzato maniaco e un migliore amico maniaco. Mi dovrò difendere per bene.

Mick: Ma tu non ti devi difendere da me!Vieni qui....

Ryo: Mick, torna al tuo posto.(disse Ryo con voce ferma) Sei il mio migliore amico, e desidero diventare zio, quindi se non vuoi che Kazue rimanga con un uomo impotente è meglio che ritorni al posto tuo e non ti avvicini a Kaori.

Mick: Dai Ryo fai il bravo, una palpatina non ha mai fatto male a nessuno

Mick si avvicinò di più verso la coppia, ma in un secondo Ryo si sciolse dell’abbraccio di Kaori e gli diede un pugno (non troppo forte) nello stomaco di Mick. Mick accusò il colpo ma non demorse si avvicinò ancora di più a Kaori ma questa volta Ryo, incazzato nero gli diede un calcio(non troppo forte, infondo gli voleva bene al biondo e non lo voleva castrare)ai gioielli di famiglia e fu così che mick si arrese.

Kaori: hiihihi raga siete unici vi voglio un casino di bene. Però ora che ne dite di aiutarmi un secondo, sto in bilico e sto per cadere a causa dei vostre schermaglie da bambini.

Ma non fece neanche a tempo a finire di parlare che si ritrovò a mazzo per terrà giù dal letto. I due cominciarono a ridere come dei pazzi.

Kaori: Ma invece di ridere perchè non mi aiutate?

Ryo: ahhahhah perchè sei troppo divertente.

Kaori:Va bene, questa me la lego al dito ve la farò pagare cara.

Dicendo ciò si allontanò da loro verso la porta di divisione.

Ryo: Dove va?

Kaori non rispose e spalancò la porta di divisione.

Kaori: sveglio le ragazze e mi preparo per il mare. E se volete venire con me, vi conviene svegliarvi.

Mick e Ryo: ok capo.

Ryo e Mick si bisticciarono ancora per po’ per chi dovesse occupare il bagno e furono interrotti per qualche secondo da una scarpa che volò sulla testa dei due sweeper atterrando poco lontano da loro, e poi ripresero a litigare solo che questa volta saeko disperata decise di usare i suoi pugnali e per il bene dell’amica decise che sarebbe stato Mick l’oggetto dei pugnali che l’avrebbero incastrato al muro, facendo in modo che Ryo potesse prepararsi per primo e passare più tempo con la sua amica.

I pugnali furono lanciati e colpirono l’obiettivo desiderato.

20 minuti dopo Mick fu lasciato libero e poté andare in bagno.

Dopo altri 30 minuti le ragazze furono pronte e aspettavano solo quel fannullone di Mick che era al tel con la sua Kazue che chiedeva notizie.

Saeko per la disperazione dopo 15minuti di telefonate romantiche da una parte e dall’altra Ryo e Kaori che tubavano come due piccioncini, decise di metter fine al tutto. Prese il tel di mick e salutò Kazue dicendo che dovevano andare e che c’era un caso urgente che li aspettava(detto da una poliziotta non destava sospetto), poi dirigendosi verso Ryo e Kaori gli disse:

Eko: D’accordo che siete innamorati e che state insieme, ma potete tubare di meno come due piccioncini almeno in presenza nostra. Abbiamo uno stomaco delicato noi!

Kaori: Si hai ragione, ci siamo fatti trasportare scusa, torniamo ai nostri canoni tradizionali.

Mick: Evviva, così ti potrò avere tutta per me.

sbonk una martellata gli arriva sulla testa da parte di Saeko e di Sayuri, facendo rimanere Vivyan a bocca aperta divertita dalla scenetta.

Saeko: No, Mick, non ci pensare neanche!

Sayuri: Siamo, stanche di questi tuoi atteggiamenti, e se continui così farai una brutta fine

Saeko: Ti vogliamo bene e lo diciamo per il tuo bene, se ci tieni alla pelle smettila di fare il maniaco con noi, e soprattutto con Kaori.

Vivyan: Tò, ecco un bel cell, vediamo un po’ di chi è. Ma è di Mick, perfetto. Facciamo così io mi prendo il numero di Kazue e appena farai il maniaco con una di noi 4 chiameremo Kazue e le racconteremo tutto e vediamo un po’ lei come reagisce.

Mick: Ok capito! Farò il bravo!

Ryo:. Hihihi, Mick, sei stato messo K.O da quattro donne hihihi

Saeko: Ryo, te è inutile che ridi che c’è ne anche per te, abbiamo fatto una riunione e noi 3 abbiamo deciso che se provi solo a guardare una donna che non sia Kaori, se provi a tradirla e a farla del male ti giuriamo che è meglio che sparisci dalla faccia della terra perchè altrimenti ti sistemiamo noi per le feste. Mick è irrecuperabile ormai, ma tu sei sulla buona strada.Dopo questi avvisi scesero tutti a fare colazione dove Kaori fu costretta a mangiare un piatto stra pieno di cibo deciso da Ryo e poi si avviarono in spiaggia.

____________________________________

E siamo giunti finalmente anche alla conclusione del quartodicesimo capitolo, spero che vi sia piaciuto è un po' il continuo di quello precedente. Anch'esso incentrato sulla danza.

La prima coreografia è una bachata molto semplice .

invece la isla bonita è tratta da Amici 4 una coreografia di Garrison ballata da Maria e Josè io me la ricordo molto bene e la adoravo peccato che ora non facciano più coreografie del genere...si lamentano solo della Celentano oggi senza ricordarsi che in passato Steve e Garrison hanno fatto coreografie difficilissime. Inoltre penso che le sfide a squadre abbiano abbassato il livello, in quelle singole tutti dovevano dimostrare di essere completi. Comunque bando alle ciance potete vederlo qui!

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** 15 Se chiudo gli occhi ***


I due giorni successivi allo spettacolo passarono velocemente, ed era giunto il penultimo giorno prima della partenza.
Il tempo oggi era brutto, il sole aveva lasciato il posto alle nubi e ad una pioggia tutt’altro che estiva che aveva costretto i nostri amici a vestirsi più pesante.
In questi giorni i rapporti tra il gruppo d’amici erano andati sempre più consolidandosi tra loro soprattutto con Mick.
Mick, già Mick, era tornato ad essere il solito vecchio Mick, galante, simpatico, divertente, ammaliante e aveva smesso finalmente i panni del maniaco playboy per vestire quelli di un affascinante rubacuori. Inutile affermare che nonostante tutto non smise un solo attimo di fare la corte a Kaori e che aveva uno schiero di ragazze che gli stavano dietro. Lui, come Ryo del resto non avevano occhi che per lei, quella ragazza che in questo momento si trovava con lui (Mick) fuori al terrazzino guardando il cielo incupito gli confidava, tutte le sue paure su Ryo. Kaori aveva paura di perdere Ryo, che tutto questo fosse un sogno, che lui potesse ritrattare tutto da un momento all’altro e che soprattutto lui potesse stancarsi di aspettarla, visto che ogni volta che lui tentava di andare oltre ad un semplice bacio e cominciava a baciarle il collo e sull’attaccatura tra le spalle e il collo, lei lo bloccava.
Lui per carità non diceva nulla si fermava, anzi se i primi tempi si allontanava ora le stava vicino e continuava a coccolarla in modo romantico e non erotico.
Mick allora le rispondeva che poteva stare tranquilla e che Ryo l’amavo tantissimo e che se ci pensava si sarebbe resa conto lei stessa che Ryo per 8 anni non ha mai avuto un rapporto fisso con nessuno e non aveva mai permesso a nessuno di conoscerlo veramente e poi da che lo conosceva non l’aveva mai visto così perso e visibilmente “innamorato perso” per una donna com’era successo con lei.
Oltre dell’argomento Ryo, Kaori finalmente riuscì a sfogarsi e a raccontare il suo passato recente anche a Mick, che n’era già a conoscenza però da bravo gentil uomo quale era aveva aspettato che Kaori fosse lui stessa a confidarsi.
Infatti, in questo periodo era stato al fianco di Ryo ascoltando i suoi sfoghi silenziosi e non.
Ed ora quel momento era arrivato era lì su quella terrazza ad ascoltarla parlare di sua figlia del suo defunto marito e di tutto quello che aveva passato in quell’anno.


Kaori: Ora su, basta parlare di me! Che mi racconti tu? Le cose come vanno con Kazue.
Mick: Bhe! Non mi posso lamentare ha storto un po’ il naso quando ho deciso di venir qua con Ryo, ma dopo ha capito che lui aveva bisogno di me.


Kaori nel frattempo cercò e trovo il suo pacchetto di sigarette che però risultava vuoto.


Kaori: Mi fa piacere che vi siete chiariti è una brava ragazza, hai per caso una siga?
Soprattutto non ha il cuore diviso in tanti frammenti come il mio, sono contenta anche perché finalmente ti sei dimenticato di me.
Mick: Scusa, puoi ripetere?
Kaori: Ho detto che Kazue è una brava ragazza e che non ha il cuore in frantumi come il mio e che sono contenta che mi abbia dimenticato.
Mick: Sì, ok ma in mezzo mi hai chiesto una cosa!?
Kaori: Se avevi una sigaretta, le mie mi sono finite e con questo tempo non posso andarle a prendere.
Mick: Allora avevo capito bene! Scusa ma da quando in qua fumi?
Kaori: Che? Ryo non te l’aveva detto?
Mick: No…si…cioè… pensavo che avessi smesso! In ogni modo eccoti la siga (se la mise in bocca per accenderla ma lei lo fermò)
Kaori: Spè ora ti faccio vedere una cosa che mi hanno insegnato.


Così facendo frese una forcina dai capelli e la siga da Mick e cominciò a creare dei forellini lateralmente l’accese e cominciò a fumare.


Mick: Lo conoscevo già questo sistema, lo trovo inutile! In ogni caso tornando al discorso di prima non ti ho affatto dimenticato è solo che amo anche Kazue e in più non toglierò mai la donna al mio migliore amico e finché saprò che sei di Ryo non ci proverò mai seriamente con te!
Ryo: Eccomi, qualcuno mi ha chiamato?
Mick: No, stavamo solo chiedendoci che fine avevi fatto e avevamo pensato che probabilmente eri andato dietro a qualche bella donzella.
Ryo: Chi io? No?! Vi state sbagliando stavo cercando sì una bella ragazza ma questa bellissima ragazza è alta, rossa, occhi nocciola, terza di seno, l’ho ritrovata in compagnia di un ragazzo biondo che dice di essere il mio migliore amico, ma che in realtà fa il filo alla mia ragazza.
Mick: Non ci stavo provando con nessuno in questo momento, e poi non vedo nessuna delle tue “tante” ragazze in giro … qui! (Disse Mick facendo un occhiolino a Ryo senza essere visto da Kaori)
Ryo: In anzi tutto non sono tante come dici tu, ma ne esiste una sola ed qui difronte a te. Eh ma dov’è?


Kaori assorta nei suoi pensieri ed estraniandosi dalla conversazione approfittò della tregua concessa dal maltempo e fumando, fumando si avviò verso la ringhiera del terrazzo e guardava quello stupendo panorama.
Difronte a lei vedeva il mare sconfinato che andava a ricongiungersi con il cielo, come voleva potersi ricongiungersi con il cielo e stare con i suoi cari. Ora come ora sentiva il bisogno di andare in chiesa e pregare.
All’improvviso sentì due braccia tendergli la vita dolcemente e due labbra morbide e calde darle un bacio dolcissimo sul collo.
Lei si girò e vide il suo amore lo baciò fino a quando non si staccò da lui e avvicinandosi a Mick disse:
Visto che si è il calmato il tempo che ne direste di accompagnarmi in un posto prima della mia uscita con le ragazze di stasera.
Mick: Ok ci sto!
Ryo: Ok, ma ci sono delle belle ragazze? Dove si va?
Kaori: Ok, tra 10 minuti in soggiorno il tempo di prendere la borsa e arrivo.
Ryo mi dispiace per te non so se troverai belle ragazze quindi se vuoi anche non venire.


Niente martellate, niente incazzature, niente insulti Kaori era proprio cambiata e questo significava solo una cosa che non era uscita dalla depressione e Ryo giurò a se stesso che non appena fossero tornati a NY avrebbe chiamato DOC e gli avrebbe raccontato la situazione e vedere come fare per farla star meglio.
[Ryo non hai pensato che forse Kaori è cresciuta e che è si è stancata di doverti mettere apposto ogni 2 secondi per la tua mania da donnaiuolo? Di doverti correre dietro, di dover faticare per avere una sola attenzione da te per essere considerata come le altre?? No , Ryo questo non ti passa per l’anticamera del cervello. Vero??? Sei sempre il solito non capisci mai nulla delle donne e hai sempre tutto quello che vuoi e no caro mio, questa volta tu, per avere Kaori dovrai faticare e parecchio pure, perché anche se ci saranno degli riavvicinamenti non saranno mai totali..dovrai sempre dimostrare il tuo amore per lei e se non la smetti con la tua strafottenza e di comportarti come un playboy rischierai di avere si Kaori a fianco ma in realtà è come se non l’avessi. Quindi Ryo comportati bene. Eheheh quando c’è vo’ c’è vo’ NdIly]


Dopo 10 minuti Kaori era andata a cercarli e li trovò sul terrazzino


Kaori: Allora, andiamo?
Ryo e Mick: Si!
E si avviarono, tutti verso la meta prestabilita. Dopo neanche 15 minuti di camminata arrivarono nei pressi di una chiesa.
La chiesa in questione esteriormente era molto carina con un ampio scalone d’ingresso in chiesa c’era un balconcino e poi l’ingresso in chiesa.


Kaori: Eccoci questa chiesa è molto bella e le suore che lo gestiscono la tengono molto ben curata l’ho scoperta tra i miei vari giri!
Ryo: Noooo le cape di pezza, nooooo!
Mick: Hihihihih. Il nostro Ryo non ha mai avuto una forte simpatia per le suore.
Kaori: Per favore Ryo, non facciamoci riconoscere subito.
Ryo: Kaori, dimmi la verità mica vorrai farti suora? [Paura eh?? Hihihi trema trema… sono cattiva lo so ma è ora che tu soffra un po’ dopo aver fatto soffrire per troppo tempo Kaori ^^NdIly]
Kaori: No, ma che dici?!
Ryo: Meno male, fiù, o io mi dovevo fare prete pur di starti accanto.


………………………… Libellule che volano sulla testa di Mick e Kaori …………………..


Mick: Ehm! Ryo mi dispiace per te, ma mi sa che non sai che i preti e le suore non vivono insieme e hanno l’obbligo della castità.
Ryo: Oh Dio no O.o!
………….. Corvo che vola sulla testa di Ryo……


Tutti si misero a ridere come dei pazzi pensando a Ryo in versione prete [NdIly ve lo immaginate voi? Io no però sarebbe bono lo stesso e di sicuro diventerei della religione che predica e frequenterei la sua chiesa hihihi]


Kaori: Dai! Ora andiamo, la messa sta per iniziare.
Mick: Ti seguiamo subito il tempo di far riprendere Ryo dallo shock e veniamo da te.
Kaori: allora mi avvio dentro.


Kaori entrò nella chiesa che trovò stupenda.
Se dall’esterno sembrava una semplice chiesa senza pretese, l’interno era splendido, semplice e raffinato. Appena entravi dalla porta di destra trovavi un mobiletto dove potevi trovare il foglio della messa e il libro dei canti. Al disopra trovavi una croce di legno stilizzata in cui non veniva rappresenta alcune immagini umane ma che ti trasmetteva tutta l’emozione e la tristezza per la morte di Cristo. L’ambiente era ampio e accogliente, le finestre erano formate da dei vetri colorati con disegnata qualche colomba, niente di complicato, c’erano due file centrali di panche e ai due lati della chiesa all’interno di alcune rientranze erano sistemate delle panche in modo orizzontale, l’altare in pietra era spoglio ed essenziale aveva una stola bianca ricamata sopra , un crocifisso al centro una candela sulla sinistra dell’altare e dei fiori sulla destra dietro c’era una scultura stilizzata in legno raffigurante i dodici apostoli e al centro era situato l’abside ove era custodito il vino e le ostie per l’offertorio.


Kaori si avvicinò ad una panca e si sedette rimase un po’ lì a mani giunte a raccogliere le sue idee e si inginocchiò e pregò, pregò per tutte le persone che amava e che aveva amato e ringraziò il signore per avergli mandato Ryo nella sua vita, ad iniziare dalla morte di Hide (Maki), o lei non sarebbe mai sopravvissuta a questa vita. Grazie a lui aveva potuto conoscere meglio Saeko, incontrare sua sorella, conoscere Miki, Umi, Mick, Kazue e Doc.
Grazie a lui aveva conosciuto tante persone che l’apprezzavano e che le volevano bene.
Soprattutto ringraziò il signore per avergli mandato Ryo in questo momento difficile della sua vita. Dopo aver pregato per alcuni minuti si alzò e si fece il segno della croce e si avvicinò all’uscita dove trovò i due ragazzi intenti a pregare, vedendo quella scena strana per i suoi occhi pensò:


* Ryo che prega? Allora è proprio vero che il mondo sta cambiando, cosa mi devo aspettare ora da lui? Ha rinunciato alle conigliette e alle altre donne e di conseguenza ala mokkori facile, non fa pressioni per venire a letto con me e si accontenta di coccole, mi ripete continuamente che sono bellissima e ora lo becco pure a pregare? Wow allora è proprio cambiato. *


Si avvicina a loro e con dolcezza dona un bacio sulla guancia ad entrambi i ragazzi ed esce dalla chiesa lasciandoli imbambolati come salami. Dopo un po’, i due salami seguirono la ragazza all’esterno.


Kaori: Certo però se vi basta un bacetto sulla guancia per farvi questo effetto? Devo dire che i due playboy più famosi del Giappone sono proprio cambiati e sono divenuti due agnellini.
Ryo: Agnellino a chi?
Kaori: A voi due! Hihihihi!
Ryo: Ora ti faccio vedere io se sono un agnellino.


Ryo si avvicina a lei e comincia a farle il solletico lei si divincola e riesce a staccarsi da lui tra le varie risate.


Ryo: Allora sono ancora un agnellino?
Kaori: Se è questo è il meglio che sai fare?!
Ryo: Ah, allora vuoi la guerra se vuoi la guerra, guerra sia. Vieni qui fatti acchiappare.
Kaori: Hehehehehe se mi prendi!


I nostri due innamorati cominciarono ad rincorrersi sotto lo sguardo di Mick piuttosto interrogativo.


Mick : * Mi sembrano due bambini, bho! Quanto è bella Kaori quando ride... però di questo passo quei due non la finiranno mai di rincorrersi come due bambini.


E fu così che decise di porre fine a quella rincorsa si mise davanti a Kaori che tutta presa dallo scappare da Ryo, andò dritta tra le sue braccia che l’abbracciò forte.


Mick:Presa! Hehehe!
Kaori: Vedi Ryo, Mick, ti ha battuto, è stato lui a prendermi e prima di te.
Ryo: Si lo noto, ma non è leale, quindi Mick giù le mani da Kaori.
Kaori: Oh Ryo, calmati Mick non ha fatto nulla di male
Mick: No Kaori, Ryo ha ragione, non era valido, ufficialmente non stavo giocando con voi! Tuttavia è meglio andare, torniamo a casa prima che ricominci a piovere.
Kaori: Ok
Tornarono a casa e appena arrivati scoprirono una Sayuri in agitazione.


Sayuri: Eccoti, finalmente dov’eri finita?
Kaori: Ero andata in chiesa ma che succede?
Sayuri: Non importa, ora vieni! (Trascinò Kaori dentro) Siediti qui! Saeko porta quella cosa.
Saeko: Guarda che abbiamo trovato in uno sgabuzzino? Sayuri ha detto che sai suonarla!
Vivyan: Si è vero ha fatto un corso di chitarra per farmi un piacere, ma mentre io ho desistito lei ha continuato.
Mick: Wow, un altro lato nuovo della nostra Kaori che non conoscevamo vero Ryo?
Ryo: …. (silenzio..non fiatò guardava solo fisso Kaori)
Sayuri: Dai sorellina, suonaci qualcosa!
Kaori: Ehehe! Calma, calmatevi un secondo , non sto capendo niente!
Due! Sayuri, Vivyan voi i fatti vostri, non ve li fate mai vero?
Tre! Si Saeko, suonavo la chitarra, SUONAVO ecco la parola esatta, ora sono mesi che non la prendo in mano e so fare, solo qualche accordo di base e poi se volessi suonare non ho neanche uno spartito e anche se lo trovassi qui non conoscerei il pezzo e lo dovrei studiare.
Sayuri: Qui ti sbagli, ecco qui lo spartito di una canzone che conosci molto bene,fin troppo bene.


Kaori lo prese in mano e lo lesse.


Kaori: Non, non può essere! Non questo! Sayuri, tu sei pazza non sono pronta per suonarlo.
Vivyan: Non rompere, lo conosci fin troppo bene, lo sai a memoria e quindi niente storie e suona e soprattutto CANTA!
Saeko: Allora accetti?
Kaori: Va bene! Avete vinto!
Saeko: Evviva! Allora Ryo siediti qui (e lo trascinò su un divanetto a due), Mick tu mettiti vicino a Ryo e assicurati che non fugga. Le ragazze si siedono sul divano e tu Kaori siediti su questo divano e suoni. Questo è lo spartito con il testo io starò qui, vicino a te a girare le pagine. Inizia quando sei pronta.
Kaori: Eko ma io non...
Mick: Forza Kaori siamo tutti con te! Qui siamo tra amici non può succedere nulla.
Kaori: Ok, allora prima di iniziare fatemela accordare, vado a vedere se trovo l’accordatore elettronico.
Vivyan: Già fatto!! SUONA!!!
Kaori: Ok allora comincio!


La nostra amica cominciò a suonare ma sbagliò.

Kaori: Scusate è da parecchio che non suono...e vi informo che la mia voce non è bella come un cantante anzi a stento sono intonata molte volte stecco pure.
Mick: Non ci importa come già detto prima qui sei tra amici, e non devi fare uno spettacolo è giusto per passare il tempo tutti insieme prima delle nostre serate divise.
Ryo: A proposito ragazze ma dove andate questa sera senza di noi?
Kaori: Segreto, ora se voglio evitare i vostri interrogatori è meglio che riprenda a suonare.


Riprese in mano la chitarra e comincio a pizzicare le corde con la mano destra, invece con la sinistra componeva gli accordi.
Suonò per 10 secondi e poi cominciò a cantare guardando dritto negli occhi Ryo seduto difronte a lei.


Adesso, ti devo dire
che non posso respirare senza te


Ryo:* Amore mio, per me è lo stesso, senza di te non riesco a vivere, sei la mia aria e me ne sono accorto troppo tardi, come un imbecille quando ti ho perso ho capito che ti amo, ma ora per fortuna stiamo insieme.

se chiudi gli occhi potrai vedere
tutto quello che non dico e che tu sai


Kaori:* Ti amo e vorrei stare per sempre con te , come ora senza conigliette o belle di turno, spero che dopo la vacanza la magia non finisca.*


Ryo:* Cosa devo sapere? Che mi ami? E che sei felice quando dico che sei bella e che voglio stare solo con te? Ti amo Kaori!

non ci pensavo più
ma adesso tu ci sei

ritorno in alto
dove mi hai portato tu


Ryo:* Menomale allora che sono arrivato, o avresti fatto una brutta fine e non me lo sarei mai perdonato, ma no per la promessa fatti a Maki, ma perché .... Ti Amo.*

su quelle mie ferite
hai messo le tue mani
e quel dolore ormai non mi fa male più

ti devo dire grazie
per l'amore che mi dai
che pensavo di non riprovare mai.....

Ryo:* Oh, Kaori non sei tu a dovermi ringraziare dovrei essere io a ringraziarti per il tuo amore, per avermi fatto conoscere l’amore e per avermi curato e accudito per tanti anni.*


Dopo questa strofa, lei smise di cantare e continuò a suonare guardando dritto negli occhi Ryo e ritornò a cantare dopo circa 15 secondi.

Su quelle mie ferite
ha messo le tue mani
e quel dolore ormai non mi fa male più
ti devo dire grazie
per l'amore che mi dai
che pensavo di non riprovare mai.


Ryo:* Spero realmente che tutto il dolore che hai dentro stia sparendo e che tu finalmente stia guarendo. Ti amo e non voglio perderti!*


Ryo si alza e si avvicina a lei, li siede accanto e mette un braccio intorno alle spalle di lei e la tira a se appena intona l’ultimo accordo.
Tutti i suoi amici applaudono forte e si complimentano con lei.


Kaori: Ma dai! Sono stata pessima, ho sbagliato degli accordi e ho preso qualche stecca.
Mick: Bhe! Nessuno è perfetto e comunque per noi sei stata fantastica.
Sayuri: Sì, infatti ha ragione Mick...(guardando l’orologio alla parete esclama:) cavolo sono già le 7:30 noi per le 9 dobbiamo stare fuori. Muoviamoci ragazze.
Ryo: Allora si può sapere dove andate?
Kaori: Ah, non lo sappiamo neanche noi, è l’addio al nubilato di una nostra amica che ci ha invitato, poi dove andiamo non si sa. Ha detto che è un segreto, ma conoscendola qualche pensierino c’è l’abbiamo fatto.
Vivyan: Sì, altro che pensierino, hihihi, secondo me io ho indovinato. E se ho ragione voi tre mi pagate da bere.
Kaori: Se è quello che pensi tu, io non ci vengo.
Ryo e Mick:.......(volano cornacchie su di loro... non capiscono nulla)
Sayuri: Dai sorellina, non essere così bacchettona.
Saeko: Scusate, bacchettona o no! Ma mi spiegate che centro io in questa storia perché devo venire ad un addio al nubilato di una persona che non conosco nemmeno?
Kaori: Ah, no! Tu vieni e basta, non puoi lasciarmi da sola con queste due scalmanate, e poi non dirmi che preferisci stare in casa con due maniaci, che una serata con le tue amiche.
Saeko: Touché! Hai ragione, meglio una serata con voi che con questi due! Su ora andiamo a prepararci.


Kaori annuì con la testa mentre Ryo e Mick rimasero ancora più sconcertati e le ragazze si avviarono sopra per cambiarsi,.
I ragazzi mentre aspettavano che finivano di prepararsi, rimasero giù a chiedersi cosa avessero fatto le ragazze, anche loro una mezza idea se l’avevano fatta.


Ryo: Mmm, Mick secondo te, uno schiero di ragazze da sole senza controllo, con una ragazza che festeggia l’ultimo giorno da single che fa? Che faremo noi al suo posto?
Mick: Andremmo a donne, ma calcoliamo che le donne sono più fedeli di noi due, andranno a vedere uno spogliarello maschile.
Ryo: Esatto, te la immagini Kaori in un posto del genere?
Mick: Sì, hihihi.
Ryo: Perché ridi?
Mick: Perché timida com’è Kaori, avrà difficoltà a tenere a bada i suoi corteggiatori con indosso solo uno slip, quando va bene, o in tanga, quando va male. Hihihi!
Ryo: ..... Non lo permetterò mai che ci sia una possibilità del genere, li terrò a bada tutti io.
Mick: Non puoi, se non vuoi essere scambiato per un gay! Hiihihiih! E lavorare come spogliarellista non se ne parla nemmeno, anche perché non sai in quale locale vanno e se organizzano una cosa del genere. Devi solo aver fiducia in lei che saprà tenerli a bada e che non ti tradirà mai!
Ryo: Sì, ok ma io per sicurezza voglio seguirla, non si sa mai che qualcuno non accetti un due di picche come risposta e gli salti in mente, di seguirle e fare del male alle ragazze.
Mick: Su questo sono d’accordo, ma dovremo mettere in atto tutta la nostra abilità di sleeper perché sia Saeko che Kaori se ne accorgono se le seguiamo.
Ryo: Non se ne accorgeranno! Tranquillo!

Fu così che mentre le ragazze si preparavano, i ragazzi si misero d’accordo per la serata.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** 16. La regola dell'amico ***


Nel frattempo le ragazze ....


Lo stereo a palla riecheggiava le note di un cd che avevano scelto, cantavano, scherzavano e si preparavano per la serata ogni tanto ci scappava pure un bicchiere di un buon vino rosso dolce italiano, “Malvasia”.
I due giù ormai rassegnati ad aspettarsi di tutto da loro quattro, sentirono all’improvviso lo stereo abbassarsi e una voce femminile parlare. Era Kaori e sembrava che parlasse al telefono, chi era al tel? Cosa voleva da lei? Ryo si mise in allarme e tese le orecchie per capire chi era e che diceva, ma non c’era bisogno di spiarla perché dopo un po’ sentì Kaori dire:
Mick è Kazue, ha detto che ad agosto ci raggiunge in Italia e a quanto pare anche Umi e Miki vengono, chiudono, il cat’s eyes per le vacanze e vengono a trovarci, in ogni modo te la passo.
Kaori scese per le scale per portare il tel a Mick e i due rimasero senza fiato … era scalza indossava solo un jeans sbottonato e sopra, solo il reggiseno nero e all’ombelico spiccava, qualcosa che brillava ad una più attenta analisi, risultava essere un brillantino nell’ombelico e in più aveva una pallina sotto l’ombelico. Era sexy e stupenda da morire.
Mick era pronto a saltarle addosso fu solo fermato da Ryo che gli ricordo "gentilmente", con un leggero strozzamento dovuto alla maglia stranamente troppo stretta, che Kaori non doveva essere toccata o sarebbero stati guai. Ryo rimase, a bocca aperta e appena ebbe assicurato Mick al tel con Kazue, tentò di saltarle addosso, ma un martello da 15tonnellate gli arrivò sulla testa.


Kaori: Pensavo che fossi cambiato e invece No.
Ryo: Ma se tu scendi così come faccio a controllarmi?
Kaori: In questo modo come? Io sono vestita mi manca solo la maglia, e non sono a seno nudo ma indosso un sottogiacca (reggiseno nero di raso :D quello ultrasottile che ha pochissima imbottitura anzi quasi zero NdIly).
Ryo: Eh! Non mi dire che esci così?
Kaori: No, ho la giacca sopra, ora se mi scusi vado a finirmi di preparare.
Ryo: Tu così non esci!
Kaori: Eh! E perché?
Ryo: Perché … perché ti salterebbero tutti addosso e a me non va!
Kaori: Paura della concorrenza?
Ryo: No, ma non voglio che, tu esca così, non voglio che nessun uomo si possa avvicinare a te con lo scopo di portarti a letto a tutti i costi!
Kaori: Ryo, ti fidi di me?
Ryo: Sì ma degli uomini che ti staranno attorno questa sera, No, di loro non mi fido.
Kaori: Ok ma secondo te, io potrei mai andare a letto con uno sconosciuto, (oddio in passato l’ha fatto … Mmm forse chi lo sa NdIly ), potrei mai tradirti?
Ryo: No.
Kaori: Visto, stai tranquillo, io amo solo te, in ogni modo non esco così, ho altre scelte per questa sera.
Sai ho un po’ di fame, mi fai compagnia mentre preparo? E se ti da fastidio che stia vestita così, fai finta che sia il reggiseno di un costume.
Ryo: Non hai bisogno di cucinare è pronto, ti avrei portato su qualcosa tra poco.
Kaori: Wow hai imparato a cucinare qualcosa che non sia carne arrosto? Alleluia!
Ryo: Che ti credi quando te ne sei andata non sono campato tutto il tempo alle spalle di Miki, lei mi ha cucinato per un periodo ma dopo ho dovuto arrangiarmi.
Kaori: Allora, fammi assaggiare i tuoi manicaretti. Cosa ha preparato oggi lo chef?
Ryo: Oggi Rosbif al forno con patate!
Kaori: Buono! Dai fammi assaggiare, che ho una fame da lupi!
Ryo: Ecco la tua porzione!
Kaori: E’ enorme! Hai deciso di non farmi più chiudere i pantaloni? In questi due giorni ho messo su 3 kg e tra poco non c’è la farò più ad entrare nei miei jeans.
Ryo: Scusa ma dove li hai messi questi kg? Io ti vedo sempre la stessa, anzi per me dovresti mettere su un altro paio di kg!
Kaori: Capito! Mi vuoi tutta ciccia e brufoli!
Ryo: Esatto, così nessuno ti potrà portare via da me! ( si avvicinò a lei e la baciò con passione e tenerezza) Su ora mangia che si fredda tutto!
Kaori: Mmm … ma è buonissimo! Però ci ho dimenticato le carote per il soffritto.
Ryo: E ti pareva che ci trovavi qualche difetto! La signorina perfettissima (e le fece una bella linguaccia).
Kaori: Hihihihihi! Dai dimmi la verità, chi l’ha fatto questo rosbif?
Ryo: Giuro! Io! Ho imparato da Miki, che presa dalla disperazione ha deciso di insegnarmi qualcosa in modo che non mangiassi solo scatolette.
Kaori: Perché scusa? La tua nuova assistente, strafiga, non sapeva cucinare?
Ryo: Non ho avuto nessuna assistente dopo di te!
Kaori: Allora avrai trovato un uomo per coprirti le spalle o avrai lavorato con Mick?!
Ryo: Nessuna delle due cose, Mick causa le mani ha deciso di restare fuori dal giro per un po’, e per gli/ le assistenti non ho neanche cercato.
Kaori: Davvero? So che Reika si è offerta come assistente.
Ryo: Ah sul serio? Allora faceva sul serio quando diceva di voler prendere il tuo posto? Io pensavo che scherzasse.
…. Volo di corvi sulla testa di Kaori stupita per la risposta di Ryo ….
Kaori: A proposito di Reika … durante la mia assenza è riuscita a portarti a letto?
Ryo: No, e bisogna ringraziare solo Saeko e Yuka se non ci è riuscita. L’hanno beccata più di una volta a tramare alle mie spalle per trovare il modo di incastrarmi, ma per fortuna mi hanno sempre comunicato tutto e io sono sempre riuscito a dare buca a Reika.
Ora a quanto mi dice Lucciolone quelle due, Kasumi e Reika, non si sono messe ancora l’anima in pace.
Ho comunicato a Miki e a Umi di avvertire quelle due che ora non sono più libero, che mi sono fidanzato e che soprattutto ORA STO CON TE!


Libellule …. Kaori ammutolita per la dichiarazione di Ryo con la faccia stupita cade per terra …
Kaori: Hihihi immagino quando, lo saprà Saeko che la sua sorellina sa tutto, mi sa che preferirà rimanere qui in America per sempre.


Ad un certo punto si udì musica:
|-------|
Vivo in vacanza da una vita
(Perché no) Tra una discesa e una salita
Perché una ragione non c'è perché
(Perché no) Trovare acqua di fonte che si beve
(Perché no) Sotto un sole che bagna di calore,
(Perché no) Vivo ridendo (perché no)
E va bene così
(Perché no) Vivo sognando in vacanza da una vita che è la mia

|------|
Era il cell di Kaori


Kaori: Scusa Ryo, il cell
___Al tel___
Kaori: Pronto?
Anthony: Zia?
Kaori: Amore mio, come stai?
Ryo: * Amore mio?? E mo’ chi è questo?*
Anthony: Bene zia, a parte che ci manchi tanto.
Kaori: Si, hai ragione, mi mancate tanto anche voi.
Ryo: * Mancate??*
Kaori: Domani tornò in città e se vuoi ti accompagno al parco a giocare.
Ryo: * Parco, giocare? Non ci capisco più nulla *
Anthony: Sì che bello, zia viene anche lo zio Alek?
Kaori: No, tesoro mio, io e lo zio Alek ci siamo lasciati.
Ryo:* Zio Alek, chi è che chiama quel bastardo zio?*.
Mick:* Hihihi, dalla faccia di Ryo devo dedurre che non ha capito con chi sta parlando Kaori. Mi fa pena se non riesce neanche a capire che al dì là del telefono c’è un bambino probabilmente suo nipote. Comunque devo dire che a quella distanza può solo ascoltare Kaori che volutamente alza la voce su determinate parole per farle ascoltare da lui. Hihihi … Ah l’amore che fa fa’… Eccola ora attiva il viva voce, ha capito che sei concentrato su di lei e che sei incazzato perché non sai chi è al tel e hai paura che sia un tuo rivale in amore … mio caro amico sei proprio incastrato … questa donna stupenda ti sta mettendo K.O. Beato te!*.
Anthony: Sono contento, così potrai sposarti con me!
Kaori: Sì, tra qualche anno, quando ti sarai fatto grande, forte e bello e io una vecchia, brutta signora ci sposeremo.
Ryo:* Non ci capisco nulla, ma è un bambino quello al tel? Dalla voce che sento in lontananza sembra di sì.*.
Mick: * Sorride, ha capito chi è finalmente! Ora si potrà rilassare, ma dubito che farà una cosa del genere.*.
Anthony:* Zia tu non sarai mai brutta, sei la zia più bella del mondo. Sei bella, come la mia mamma.
Kaori: Oh, grazie Anthony, ma nessuno può essere bella come la mamma.
Ryo:* Sono uno stupido, sono geloso di un bambino e per di più è suo nipote. Sono proprio innamorato cotto di lei … Mick è inutile che mi guardi con quell’espressione, lo so da me che sono cotto di lei, ma che ci posso fare? Io l’amo da morire e a vivere senza di lei la mai vita è impensabile. *
Anthony: Hai ragione zia, ora ti passo Valentina ti vuole salutare, ciao zia.
Kaori: Ciao Anthony a domani.
Valentina: Ciao zia.
Kaori: Ciao Valentina.
Voce maschile: Chiedile come sta!
Valentina: Papà vuole sapere come stai.
Kaori: Oh, Valentina. Dì a papà che sto bene. Mi ha detto la mamma che hai iniziato ad andare all’asilo, ti trovi bene?
Valentina: Sì, le maestre sono simpatiche poi gioco tanto. Zia lo sai che Anthony mi fa i dispetti?
Kaori: Ah! Non si fa! Digli che se lo fa un'altra volta, la zia non gli compra più il gelato.
Ryo:* E brava la zia, così si fa, fatti rispettare.*
Valentina: Zia ti passo papà, ti vuole parlare.
Kaori: Ciao piccola! Ciao Luke!
Luke: Ciao Kaori come ti vanno le cose?
Kaori: Bene ora, domani vorrei portare i bambini al parco posso?
Luke: Certo, sei sempre la loro zia, loro ti adorano. Ho saputo dello stage, congratulazioni.
Kaori: Grazie! Se sai dello stage significa che Sayuri ha spifferato tutto anche di Ryo vero?
Ryo: * E mo’ che centro io?*
Luke: Sì e sono felice per te, Logan avrebbe voluto vederti felice, ha sempre desiderato che tu ti rifacessi una vita e sono sicuro che il ritorno di Ryo sia dovuto a lui, ne sono sicuro.
Kaori: Anche io, quindi non ti dispiace?
Ryo: * Perché hai quella faccia così triste? Cosa è successo?*
Luke: Perché mai? Ripeto tu sei giovane e hai il diritto di rifatti una vita! Allora, domani a che ora te li porto?
Kaori: Facciamo così, li passiamo a prendere io e Ryo fuori scuola, spero che ci siate anche tu e Susan così lo conoscete e parliamo un po’.
Ryo:* Cosa facciamo io e te? Chi passiamo a prendere e soprattutto chi devo conoscere? Non ci sto capendo nulla, mi sa che è meglio aspettare che lei mi dica qualcosa. *
Luke: Per me va benissimo, spetta c’è Anthony che vuole parlare con Sayuri, la vuole salutare.
Kaori: Ok, allora la chiamo. ZIA SAYURIIII SEI DESIDERATA AL TELEFONO DA NOSTRO, NIPOTE ANTHONY!
Sayuri: SI, ECCOMI CORRO.


Sayuri scese mezza vestita e mezza in pigiama, anche lei in jeans e scalza solo che aveva la maglia del pigiama sopra, mentre Sayuri parlava con il nipotino, Kaori decise di avvertire Ryo che domani per le 5 dovevano stare alla San Joseph School.


Kaori: Ryo, dobbiamo parlare un po’!
Ryo: Dimmi, come stanno i tuoi nipotini? Sono i figli di tuo cognato vero?
Kaori (con una faccia triste): Sì, sono del fratello di Logan è più piccolo di 2 anni e ha due splendi bambini Anthony ha quasi 8 anni e la piccolina Valentina, la mia piccola stellina, ha solo 4 anni e quest’anno ha iniziato l’asilo, non l’ha potuto iniziare prima per motivi di salute. Domani li vado a prendere all’uscita di scuola, non ti chiedo di venire, anche se non ti nascondo che mi farebbe piacere, perché so che tu i bambini non andate d’accordo, quindi ci andrò da sola. * Fatta, ti ho incastrato, così non saprai dirmi di no e mi accompagnerai *.
Ryo: E’ vero ma voglio accompagnarti, voglio conoscere il mio rivale.
Kaori: hihihi il tuo rivale ha solo 8 anni e già da quando stavo con Logan mi faceva la corte.
Fai attenzione che è un tipo molto geloso, hihihi, ed è convinto che sia la sua fidanzata e che devo aspettare che cresca per sposarlo. Hihihi!
Ryo: E noi gli faremo sposare Kaori Jr. nostra figlia!
Mick: Bene allora quando mi farete conoscere questo piccolo diavoletto così gli insegno un po’ di cose su come trattare le donne, a questa età promette già bene diverrà un ottimo playboy e poi il gusto non gli manca.
Entrambi sorrisero a 32 denti ma Kaori si incupì.
Ryo: Che hai amore? Perché sei triste?
Kaori: Perché quando parli di un eventuale figlio io sto male, non ho la forza di mettere al mondo un altro bambino per poi vederlo morto tra le mie braccia.
Ryo: Tranquilla quando avremo un figlio nascerà bello e sano e VIVO! Su che ci fai ancora cosi?
Mick: Infatti, su corri a prepararti o farai tardi all’addio al nubilato della tua amica.
Kaori: Quasi, quasi, rimango qui!
Sayuri: E no Kaori, ora vieni su con me e ti prepari ed usciamo non puoi passarla liscia questa volta, col tuo Ryuccio a quanto pare ci passerai tutto la giornata di domani quindi … muovi quelle chiappe e fila di sopra.
Kaori: Sayuri?
Sayuri: Si?
Kaori: Sai che se una stronza? (e gli fece una linguaccia.)
Sayuri: Si lo so. (Altra linguaccia)


Kaori corse sopra rincorsa da Sayuri, ridendo e scherzando.
Accese lo stereo a palla e dopo un po’ si affacciò chiamando Mick.


Kaori: Mick ascolta questa canzone è dedicata te.
Mick: Grazie tesoro mio sei un angelo!
Ryo: Sgrunt! * Ci voleva solo una canzone, ora non la smetterà più di farle la corte. *


Dopo un po’ parti la musica.
Ryo si rilassò e cominciò a ridere vedendo la faccia di Mick quando capì il senso della canzone di Max Pezzali, aka 883, La Regola dell’Amico.


Io non capisco che gli fai
quando arrivi in mezzo a noi
tutti i miei amici si dileguano e vengon lì
prendon posto accanto a te
accanto ai tuoi capelli che
hanno quel profumo
è il balsamo o sei tu
che emani


Tutti qui ci provano
aspettano un tuo segno
e intanto sperano
che dal tuo essere amica
nasca cosa però
non si ricordano
il principio naturale che

La regola dell'amico non sbaglia mai
se sei amico di una donna
non ci combinerai mai niente
mai "non vorrai rovinare un così bel rapporto".



Tu parli e tutti ascoltano
ridi e tutti ridono
è una gara a chi ti asseconda di più
mentre tu giochi e un poco provochi
però mai esageri
sul più bello vai via
sola e lasci tutti così
a rodersi perché "ha dato retta a un altro
non cagando me però domani le offrirò da bere e poi starò da solo con lei…"
non riescono a capire che


la regola dell'amico non sbaglia mai
se sei amico di una donna
non ci combinerai mai niente, niente mai "non vorrai
rovinare un così bel rapporto".


La regola dell'amico: proprio perché,
sei amico non combinerai
mai niente mai niente, niente
mai "non potrei mai vederti come fidanzato!"


Io vedo i lampi d'odio che
tutti stan lanciando a te
mentre stai entrando mano nella mano con lui
che magari non avrà la nostra loquacità
ma lo vedo che sa dove metterti le mani
qui i commenti piovono "che cazzo c'entra con lui
che stupida, io so che la farà soffrire invece io sarei
il tipo giusto per lei
non riescono a capire che


la regola dell'amico non sbaglia mai
se sei amico di una donna
non ci combinerai mai niente, niente mai "non vorrai
rovinare un così bel rapporto".


La regola dell'amico: proprio perché,
sei amico non combinerai
mai niente mai niente, niente
mai "non potrei mai vederti come fidanzato!"


Quando la canzone finì, Ryo sorrise e Kaori disse:
Allora Mick che mi dici?
Mick: Capito l’antifona, è inutile che mi dia da fare per conquistarti, perché per te sono solo un amico e quindi in base alla famosa regola non potrò mai combinare niente con te.
Kaori: Esatto! Ti dirò di più, ti posso tranquillamente assentire che tu sei il mio migliore amico!
Ryo: hihihi! Hahahah! Un 2 di picche in piena regola Ahahahah
Kaori: Ryo è inutile che ridi, perché anche tu rischi un 2 di picche se ti appoggi sugli allori e non fai di tutto per farmi tornare da te.


Così dicendo se né tornò in camera, dove uscì una mezz’ora dopo con indosso una minigonna a pieghe bianca, un bustino nero con Swarovski, con apertura sul davanti formata da tanti piccoli gancetti, avente i primi 2 e gli ultimi 3 ganci aperti.
I ganci superiori erano aperti a causa del suo seno che non riusciva a comprimere invece gli ultimi 3 erano stati aperti appositamente per mettere in risalto il brillantino al suo ombelico.
Ai piedi aveva delle infradito nere con degli Swarovski e alla caviglia una cavigliera formata da tanti piccoli ciondoli. Al collo invece aveva un ciondolo a forma di goccia.
Ryo quando la vide per poco non gli venne un accidenti, per lui era la donna più bella del mondo. Si era lavata i capelli e ora odoravano di latte di mandorla e in più se li aveva asciugata al naturale e quindi scendevano in modo sensuale sul suo corpo ad ogni movimento che faceva, erano mossi proprio come piacevano a lui.
Gli vennero in mente cose poche caste da dire e da fare e soprattutto pensare.
Il suo mokkori power si era risvegliato e lui non faceva altro che squadrarla dalla testa ai piedi e soffermarsi su ogni particolare.
Avrebbe volentieri preso la sua donna e portarla lontano dagli occhi indiscreti del mondo intero, strapparle da dosso quel corpino per iniziare a giocare a giocare, utilizzando la lingua, coi suoi seni e scendere man mano a quell’ombelico che stava torturando Ryo da quando l’aveva visto. Ma i suoi pensieri poco casti furono messi da parte appena Kaori lo richiamò nel mondo e si rese conto che quella sera la sua dolce Kaori sarebbe uscita così. E se a lui faceva quell’effetto figuriamoci agli altri.
Mick appena la vide rimase di sasso, si dovette sedere per non svenire. Non ebbe il tempo di pensare a qualcosa perché rimase shockato dal vedere Kaori vestita in un modo terribilmente sexy e attraente.


Kaori: Allora, come sto?
Mick: Sei stupenda!
Kaori: Tu Ryo, cosa ne pensi?
Ryo: Io … cosa … ne penso? Penso che …. Sei stupenda! E un po’ troppo scoperta.
Kaori: No, fa caldo e penso che durante la serata farà ancora più caldo. Vero ragazze?
Saeko: hihihi!


Le ragazze si affacciarono alla stanza dei ragazzi e tutti e due rimasero estasiati, le ragazze erano stupende.


Vivyan indossava un jeans stretto giù a vita bassa, una mogliettina nera a bretelline, le cui bretelline non erano altro che dei brillantini, i brillantini erano posizionati anche sul generoso decolté e anche lei aveva preferito indossare delle scarpe basse, dei sandali, precisamente, con una tibia formata da dei cuori intrecciati tra di loro ( li adoro, li ho visti in una vetrina sono di caffè noire NdIly). Al collo indossava una collana di vetro nera, lunga, avvolta più volte attorno al collo in modo da formare 3 collane di diversa dimensione.


Saeko indossava una gonna lunga bianca, a gitana con una cita marrone in corda intrecciata in vita. Sopra indossava una camicetta bianca strettissima, di una taglia più piccola della sua; [come sempre, e che cavolo per una volta poteva evitare di mettere in mostra le sue mercanzie davanti al povero Ryo … uffy Saeko ti odio quando fai così NdIly], ai piedi dai sandali marroni con tacco a spillo al collo indossava un filo sottilissimo di perle bianche.


Sayuri indossava un pinocchietto di jeans con dei ricami sulla tasca posteriore destra e dei brillantini sulle tasche laterali. In vita una cinta con dei charms (ciondoli) appesi e delle perle colorate che costituivano la cintura. Sopra indossava un top incrociato con chiusura dietro al collo che lasciava tutta la schiena scoperta e copriva solo l’attaccatura col sedere. Ai piedi aveva delle ballerine nere leggermente elastiche con un fiore nero laterale applicato su due elastici anch’essi neri.


Saeko: Allora ragazzi come stiamo?


Tutte e quattro le ragazze si girarono su se stesse e così poterono mostrarsi in tutto il loro splendore. Abbronzate e con poco trucco erano stupende.


Mick: Meravigliose.
Ryo: Amori miei, venite dal vostro Ryuccio.
Sdonkt! Ryo ricevette una bella martellata in testa da Saeko, Sayuri e Kaori.
Solo Vivyan non ci diede peso impegnata a ricevere tremila complimenti da un Mick, tutto adorante nei suoi confronti. Però appena fu inquadrato nella mira di Kaori ricevette un martello speciale da 500 t con scritto “VERGOGNATI! DEGNO COMPARE DELL’ AMICO TUO!”


Kaori: Ryo io vado, non mi aspettare alzato faccio tardi e soprattutto non provate a seguirci siete liberi di andare con tutte le donne che volete. Però solo a queste condizioni.



Non venite a sbandierare le vostre conquiste davanti a noi,
Non venite nei nostri locali, con donne a noi sconosciute o che stanno in atteggiamenti poco equivocanti con voi.
Non le portate qui! Soprattutto con voi vale il discorso non voglio vedere, sentire, sapere nulla. Quindi Ryo, ascoltami bene, niente camicie sporche di rossetto o che anno il loro profumo, non esiste più quella Kaori che accettava tutto incondizionatamente e che ti faceva il bucato.
Rientro massimo per le 3 senza donne.

Mick questo è un piacere che chiedo anche a te, non vorrei dover mentire a Kazue.
Per il Ryo invece è un discorso a parte per anni sei stato il classico “sciupafemmine"! Ora non posso proibirti di andare a letto con le altre, soprattutto ora che sono due mesi che …
Ryo: Hai finito?

Kaori annuì


Ryo: Benissimo, ora fisso anche io le mie regole per la serata



Niente uomini.
RIENTRO PER MEZZANOTTE, NON UN MINUTO DOPO!
Io e Mick non usciamo a donne e per le 11.30 stiamo a casa.


Mick: Ryo cosa centro io ora, non capisco perché ci devo andare di mezzo io?
Ryo: Zitto tu, attieniti alle regole e non rompere! Dicevo... ah si



Uno squillo sul cell e significa che avete bisogno di noi.
Dovrai indossare questa ricetrasmittente (gli posizionò una ricetrasmittente tra i brillantini del corpetto e un'altra nel cell)
Non bere.
Non fumare.
Questa regola vale per voi ragazze NON LASCIATE MAI, DICO MAI, KAORI DA SOLA E RIENTRATE MAX PER MEZZANOTTE.


Kaori: Ryo smettila, non sono io quella che tradisce, io non salto addosso agli uomini, come fai tu con le donne, ma staremo a casa per mezzanotte se tu mi confermerai che rispetterai il punto 3 della tua lista.
Ryo: Giuro.

Kaori: Ok, noi andiamo allora.


La serata passò velocemente i ragazzi rispettarono il patto ma seguirono lo stesso le ragazze senza farsi vedere.
Ryo voleva uccidere ogni uomo che la voleva abbordare, quando poi uno con la scusa del karaoke e di dover interpretare una canzone d’amore con lei, tentò di baciarla.
Sia lui che Mick non ci videro più, gli andò il sangue al cervello.
Nessuno doveva sfiorare la “LORO” Kaori e tantomeno contro la sua volontà.
Appena fu possibile i due sleeper presero da parte il mal capitato e con “le buone” gli fecero capire che doveva lasciar perdere Kaori, che non era articolo suo.
I due sweeper nel loro solito abbigliamento, incutevano un timore reverenziale a tutti gli uomini invece tutte le donne impazzivano per loro, ma a differenza di un mese fa non avevano l’intenzione di degnarle di un solo sguardo, visto che ora i loro occhi erano puntati su Kaori.
Alla fine arrivò la tanto attesa ora del ritorno a casa, Ryo e Mick appena videro che le ragazze si stavano avviando per prepararsi ad andar via, andarono a pagare il conto e uscirono all’aria fresca della notte, per poi nascondersi dietro ad un muro vicino al locale.
Quando le videro uscire aspettarono qualche minuto che si avviassero per poi iniziare anche loro ad andare verso casa, lungo il tragitto Kaori si fermò a prendere dei cornetti assieme alle sue amiche, per Ryo prese un saccottino di cioccolato, con scaglie di cioccolato sopra e dentro gocce di cioccolato, invece per Mick uno a gianduia.
I due sweeper sia avviarono avanti perché Ryo aveva deciso di arrivare prima di lei a casa e farle una sorpresa, lungo la strada trovò un fioraio aperto, che approfittando della calura estiva stava sistemando la sua bottega, ove comprò una rosa rossa baccarà (quelle a stelo lungo per intenderci) e in più aveva ordinato per le 8 del giorno dopo 100 roselline bianche e rosa. Gli sarebbero costate una cifra, ma per la sua Kaori questo e altro.
Intanto le ragazze si avvicinavano pericolosamente al chiosco di fiori e Ryo e Mick corsero avanti per giungere a casa giusto pochi minuti prima dell’arrivo delle ragazze, il tempo di scrivere un biglietto, poggiare la rosa sul letto e filare in camera sua (condivisa con Mick), che Kaori rientrò.
Appena tornò finalmente a casa, Kaori si diresse direttamente in cucina a scaldare i cornetti e i saccottini, mise il timer e si avvio in camera sua per cambiarsi.
Lì ad attenderla c’era una sorpresa.
Una stupenda rosa rossa adagiata sul suo cuscino e un bigliettino allegato in cui c’era scritto:


“Vorrei poter vedere i tuoi occhi addormentarsi, i tuoi capelli riflessi nella luna e poterti svegliare con un bacio, mentre il sole ti accarezza dolcemente il tuo viso.
Vorrei stringerti tra le mie braccia fino a che non sia domattina.
Vorrei vegliare sul tuo sonno come solo un innamorato sa fare.
Sei la mia dea e come tale sei pura come un angelo, e io a questa mia dea-angelo prometto di non farle mai nulla che possa intaccare questa sua purezza.
TI AMO ANGELO MIO. PER SEMPRE IL TUO DEVOTO
Ryo
P.S. Te l’ho detto che TI AMO?
P.P.S. Girati! Mi vedrai lì al tuo fianco a dirti quanto TI AMO.”


Kaori si voltò e l’abbraccio fortissimo, lui alzò il suo viso con 2 dita e la baciò. Fu un bacio dolcissimo e passionale che esprimeva amore da tutti i pori, un bacio che parve infinito, si staccarono solo al richiamo di Sayuri.
Sayuri: Kaori, il forno!
Kaori: Oddio, i cornetti nel forno, Ryo vai tu mentre mi cambio e mi metto in pigiama.
Ryo: Ok, ma sbrigati o ti vengo a cercare fino in capo al mondo. (riuscì a dire a stento vendendo Kaori che presa per la disperazione si stava cambiando davanti a lui)
Kaori: hihihi, giuro che farò prestissimo e poi non avere fretta, questa notte mi avrai vicino tutto il tempo.
Ryo: Accetti! Quindi devo dire a Mick che sarai nostra ospite.
Kaori: Sì, ma una condizione, dovete tenere a posto le mani... e poi per tutta la notte mi dovrai stringere fortissimo tra le tue braccia e non lasciarmi mai e soprattutto ti devo chiedere un piacere... se per favore questa notte potremmo solo dormire... sai... non mi sento ancora pronta... per ... per farlo... ho ancora paura che possa succedere qualcosa dopo e che domani tu non ci sia più.
Ryo: Tranquilla, non ti preoccupare, non m’importa... aspetterò i tuoi tempi e io non ti darò fretta e al dire il vero non ne ho voglia, ho solo voglia di tenerti tra le mie braccia tutto il tempo possibile.
Kaori imbarazzata al massimo riuscì a dire:
Su vai ora, o i cornetti si bruciano, a te ho comprato il saccottino a cioccolato è quello con le scaglie sopra invece a Mick ho preso il saccottino a gianduia.
Ryo: Mmm che buono, come mai mi hai comprato il saccottino.
Kaori: In verità l’ho comprato anche a Mick, ed era per ringraziarvi per aver vegliato su di noi questa sera, soprattutto di avermi protetta quando quel tipo voleva a tutti costi che lo seguissi e ... poi so che ti piace.
Ryo: Quell’uomo deve solo ringrazio are il luogo dove si trovava e che bene o male stava fuori dal mio territorio, o avrebbe fatto una brutta fine, nessuno tocca la donna di City Hunter, nessuno tocca LA MIA DONNA.
Kaori (esasperata perché doveva finirsi di preparare per la notte e quello parlava): LA TUA DONNA, come la chiami tu, si sta stancando, e se non ti muovi ad andare a prendere i cornetti LA TUA DONNA ti caccia dalla camera a calci nel...
Ryo: Capito vado.


Ryo si avviò giù e mentre la sua socia finiva di prepararsi per la notte, lui ne approfittò per avvertire Mick dell’ospite e di averlo messo sull’avviso... bastava un solo passo falso e Mick si sarebbe ritrovato la sua fedele Python (di Ryo) puntata in mezzo agli occhi.[Povero Mick vieni da me che ti consolo molto volentieri...e poi ci sono altre persone qui che ti consolerebbero...vero ragazze?^^ NdIly]
Dopo qualche minuto tutta la banda era al completo e in cucina a mangiare.
Kaori aveva tutto il muso e le mani sporche di nutella e a quello spettacolo Ryo cominciò a ridere e a dire che sembrava una bambina, mentre Mick gentilmente gli porgeva una salviettina, ma che l’amava anche per quel motivo.
Mentre gli altri si avviarono in camera e Kaori tentava di ripulirsi, Ryo si avvicinò a lei la prese tra le braccia e la baciò finché ebbe fiato, infine dopo qualche minuto anche loro si avviarono in camera dove trovarono un Mick già dormendo.
Kaori si mise nel letto e coccolata dal calore del suo dolce amore si addormentò subito. Ryo invece non riusciva a dormire gli pareva un sogno di poterla avere tra le sue braccia era stupenda, meravigliosa. Stette tutto il tempo in religioso silenzio a guardarla finché non si addormentò. Si risvegliò alle prime luci dell’alba e si rimise a guardarla, e dovette ammettere che non aveva mai dormito così bene e che non meritava l’amore di quella splendida creatura che dormiva tra le sue braccia e pensando... pensando si fece l’ora di alzarsi e di staccarsi da quella donna che amava più della sua stessa vita, ma al solo pensiero della reazione di lei alla sorpresa che aveva preparato gli spuntò un sorriso.
Si alzò a malincuore e scese giù, apri la porta al ragazzo del bar e al fioraio, diede la mancia e con l’aiuto di Mick, ormai sveglio da un po’, portarono tutto in cucina.
Prese il vassoio a forma di cuore che era nella confezione ci posizionò la colazione sopra una bella rosa e di lato mise uno scatolino blu con scritto Swarovski, Mick invece, prese i fiori e si avviarono entrambi in camera.
Mick si sentiva strano, se da una parte era felice di vedere il suo migliore amico felice, era anche geloso di questa sua felicità, lui amava Kaori, dalla prima volta che la vide se ne innamorò, ma l’ha sempre lasciata all’amico sapendo benissimo che quei due si amavano alla follia, nonostante tutto voleva essere al suo posto in quel momento e voleva provare qualcosa di così magico e profondo al tempo stesso con Kazue, ma non ci riusciva, e allora decise che ci avrebbe provato, per una volta avrebbe provato a dimenticare Kaori e ad amare Kazue pienamente con tutto il cuore, sarebbe stato difficile ma lo doveva fare per la sua felicità quella di Kazue e dei suoi 2 migliori amici, infondo Kaori non l’avrebbe persa l’avrebbe avuta sempre vicino come amica, per lei, lui era il suo migliore amico, quando invece Mick l’amava alla follia.
Arrivati in camera Ryo cominciò a svegliare Kaori dolcemente riempiendola di baci su ogni millimetro del suo viso fino a che non si svegliò.


Ryo: Buongiorno principessa, dormito bene?
Kaori (stiracchiandosi): Sì, fino a quando non mi avete lasciata da sola, fino a quando, tu (indicando Ryo), brutto cattivo (imitando la voce da bimba) non mi hai lasciato da sola.
Ryo: Eh! Eh! Lo so amore mio, ma ci eravamo allontanati per portarti tutto questo.
Kaori: E’ per me? Tutta questa roba è per me?
Ryo: Sì, tesoro mio è tutto per te da parte mia, tutto per la mia stellina, la colazione, i fiori e soprattutto questa scatolina blu di Swarovski, è tutto per te questo.
Kaori: Ryo sei pazzo.
Ryo: Sì, di te, ora mangia tutto mi raccomando, che questa notte mi sono accorto che sei magrissima, hai bisogno di metter su qualche kg.
Kaori: Sì, ok, capito, basta che la finisci con questa storia, in ogni modo questa colazione non è per una sola persona.
Ryo: Tranquilla ti aiuteremo io e Mick, vero Mick?
Mick: Sì, Kaori, tranquilla mangia quello che riesci, noi ti aiutiamo molto volentieri.

La colazione era composta da:



Caffè
Cappuccino
Succo d’arancia
Brioche
Sei mini cornetti ( 3 a Nutella, 3 a Crema e Amarena e 3 a Cioccolato bianco)
Baci Perugina
Tazza da latte dei Baci Perugina col manico a forma di cuore, tutta blu con le stelline bianche con scritto su un lato “A provocare un sorriso è sempre un altro sorriso” e sull’altro “ Amano davvero solo quelli che temono a dire ti amo”.

Dopo che i tre ebbero spazzolato tutto, Kaori si preparò e tornò in camera di Ryo per poter prendere la scatolina famosa. Già ci aveva tentato una volta ma Ryo gli è l’aveva impedito, voleva che lei si preparasse, si facesse bellissima per lui solo per lui ed, infatti, quando entrò Ryo rimase a bocca aperta e Mick non poté fare a meno di fischiare era bellissima.
Indossava un jeans a vita bassa, ballerine con un po’ di tacchetto nero, un top a triangolo, creato con un foulard, la cui punta estrema toccava leggermente il bordo dell’ombelico, adornato da una catenina d’orata con una stellina al centro che poggiava sull’ombelico.
Ryo le fece chiudere gli occhi e la prese per mano e la portò davanti allo specchio, aprì la scatolina prese la collana e gliela mise al collo.
Ryo: Apri gli occhi e guarda!
Kaori: Ma è... è stupenda!
Ryo: Guarda ci sono anche gli orecchini abbinati! Ti piace?
Kaori: Sì, moltissimo.


Quando aprì gli occhi, Kaori si ritrovò una collana stupenda al collo, un filo d’argento unito al centro da un cristallo con venature gialle e al centro pendeva un fil d’argento da cui pendeva un cristallo blu a forma di meteorite. Gli orecchini, che erano nella scatola, erano molto simili alla collana, la parte che andava a posizionarsi sul lobo era il cristallo bianco con venature gialle da cui pendeva poi attraverso un filo d’argento un cristallo blu a forma di meteorite.



Kaori dopo essersi ripresa dallo shock iniziale per la felicità baciò Ryo e lo ringrazio 300 mila volte, ma per Ryo il ringraziamento più bello fu vederla felice come una bambina mentre roteava su se stessa e si guardava allo specchio.


Kaori: Sei sicuro che posso tenerlo? Non è troppo per le nostre finanze?
Ryo: Ma vuoi star tranquilla? Prima di parte ho messo da parte un po’ di risparmi, che ho deciso di investire su di te, per riempirti di regali.
Kaori: Non devi far così, altrimenti come faremo quando torneremo in Giappone, sai bene che il lavoro scarseggia e tu con la tua mania di accettare solo donne rifiuti una buona fetta di offerte e poi se mettiamo in conto anche il fatto che dalle tue clienti accetti il pagamento in natura e che quei pochi soldi che riesco a racimolare tu te li spendi andando, tutte le sere fuori a bere e a donne.

Mick:*...???? Pare che Ryo non si sia accorto di cosa abbia detto Kaori... scemo la donna della tua vita, torna a vivere con te per sempre, SVEGLIATI!*.


Ryo: Ora le cose sono diverse, non accetto più pagamenti in natura e accetto anche clienti uomini e poi per quanto riguarda i locali, bhe non ho più bisogno di annegare i miei dispiaceri nell’alcol e di farmi qualcuna di passaggio, ora ho intenzione di spendere quei soldi per te, per portarti in qualche bel ristorante a cena fuori, o in qualche altra parte per farti felice.
Spetta... spetta...non ho capito bene hai deciso di tornare con me in Giappone?
Kaori: Sì, diciamo che ho preso la mia decisione, se mio cognato Luke accetterà la nostra unione, cosa che penso che accadrà, a Settembre tornerò in Giappone con te. Ti amo Ryo e non ho intenzione di perderti e vedrai che riuscirò pure a superare questa mia paura di fare l’amore con te.
Ryo: Ancora con questa storia? Kaori come devo dirtelo che ti aspetterò, che ti amo, che ti rispetto e che quindi aspetterò i tuoi tempi, ne ho avute tante nella vita e per una volta non mi farà male aspettare e rispettare le esigenze della donna che amo. Stai tranquilla, non ti preoccupare quando ti sentirai pronta lo faremo, e sarà stupendo e cancelleremo tutto il passato. Ti amo Kaori.
Kaori: Ti amo anch’io.
Mick: Basta mo’, siete smielati! Ritornate nei vostri ranghi please, sono debole di stomaco.
K&R: hihihihihihi!


Dopo quella discussione Ryo e Kaori erano al settimo cielo.
Le ragazze quando videro il regalo fecero a Ryo i complimenti per l’ottimo gusto, a parte questi complimenti la giornata passò velocemente e anche il viaggio fu molto tranquillo.
Il tempo passò e fu giunta l’ora di andare a prendere i bimbi da scuola.
Arrivati alla Sant Joseph il suono della campanella gli diede il benvenuto, all’uscita tutti i bimbi correvano, chi verso il pulmino e chi verso i genitori tutti erano felici che per quel giorno la scuola fosse finita, lo stesso discorso valeva per i nipotini di Kaori che appena la videro le corsero incontro urlando zia, zia pronti ad abbracciarla.
Entrambi si buttarono su di lei con la furia di un ciclone e siccome Kaori si era accovacciata per poterli abbracciare perse l’equilibrio e cadde con tutti i bimbi addosso.
Kaori: Ciao piccoli, come è andata oggi?
Anthony: Bene zia!

Ryo rimase ad osservare la scena estasiato, immaginando al posto di quei bimbi, i suoi di bimbi, che correvano felici e spensierati, che come unica preoccupazione avevano la scuola e i piccoli problemi dovuti alla loro età e alla crescita, non dovevano preoccuparsi di portare a casa la pelle, loro potevano essere bambini, soprattutto quei due marmocchietti che si ritrovavano felici tra le braccia della loro zia preferita.
Erano 2 angioletti, Anthony era moro con occhi verdi, invece Valentina aveva preso dalla madre era bionda con gli occhi verdi e secondo i pensieri di Ryo da grande quel piccolo angioletto biondo sarebbe diventata un bel bocconcino per tutti gli uomini dell’universo e il padre avrebbe avuto un bel po’ di gatte da pelare, se fosse stato lui il padre di quell’angioletto già da ora avrebbe impedito a ogni essere di sesso maschile di avvicinarsi a lei nel raggio di 100 metri ma, questi suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Kaori.


Kaori: Anthony, Valentina lui è Ryo, ve lo ricordate, vero? Vi ho parlato di lui molte volte!
Anthony: E’ la persona di cui eri innamorata prima di incontrare lo zio?
Kaori: Ryo, questo ometto è il mio fidanzato si chiama Anthony.
Ryo: Sei un ometto fortunato, tua zia è molto bella lo sai? E io le voglio molto bene.
Anthony: Si lo so! Lei è bellissima quasi come la mia mamma.
Ryo: E chi è questa bella bambina che si nasconde dietro di te?
Anthony lei è mia sorella Valentina ha 4 anni ed è molto timida.
Ryo: Ciao Valentina, ti va un gelato?
Valentina: Sì, ma tu sei un amico della zia?
Kaori: Si piccola stai tranquillo lui è lo zio Ryo è un mio amico. Allora lo vuoi questo gelato?
Valentina: Siiii!


Incontrarono Luke e Susan e insieme ai bimbi andarono al parco li chiacchierarono, giocarono con i bimbi e alla fine della serata Kaori comunicò l’intenzione di voler tornare in Giappone con Ryo, chiedendo la loro approvazione, i due coniugi la diedero molto volentieri vedendola finalmente felice e serena con Ryo.
L’unico problema rimanevano i bambini, in quell’anno si erano molto affezionati al lei, all’inizio avrebbero sofferto un po’, ma si sarebbero abituati molto presto a questa nuova situazione e appena la scuola gli è l’avrebbe potuto permettere i genitori gli avrebbero mandati dalla zia per le vacanze e ogni festività l’avrebbero passata tutti quanti insieme.


Arrivò la sera Kaori salutò Luke che per lei era diventato come un fratello e Susan sua cognata, i bimbi ormai si erano attaccati a Ryo e all’idea che avrebbero passato le vacanze con loro furono felicissimi.
La piccolina soprattutto che da timidona quale era, ora non voleva più staccarsi da Ryo e si addormentò tra le sue braccia.
Quando anche la piccola Valentina fu riconsegnata ai suoi genitori, i nostri due piccioncini ritornarono a casa sapendo che le settimane a venire ci sarebbe stato tanto lavoro prima della partenza per Napoli.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** 17.la ninna nanna di ....Kaori. ***


…Il tempo passò e arrivò il penultimo giorno prima della partenza…


Oggi 30 luglio ore 8:30, la casa è stata sistemata, le valigie pronte rimaste aperte in attesa delle ultime cose da inserire, il computer acceso collegato ad internet con il programma
di posta elettronica aperta che segnalava un messaggio proveniente dalla FeedNet Graphic and Video Graphic agency per Kaori Makimura.

Oggetto: Realizzazione bozza per Restyling di un marchio


Messaggio:


Ciao Kaori,


Anche questa volta abbiamo bisogno di te, so bene che domani sarai in ferie ufficialmente, anche se per scarsità di lavoro sei in ferie ufficiosamente già da un po’, ma oggi abbiamo bisogno di te! Devi realizzare una bozza per il restyling del marchio di cui ti ho parlato giorni fa al telefono. Non so se avevi già qualcosa pronto, ma al più presto mi dovresti inviare la bozza in questione. In più il cliente ha lanciato l’ipotesi di un cambiamento totale del marchio quindi dovresti farmi altre 3 proposte minime.


Kaori:* Uffa, proprio ora mi devono contattare? Che bip, mancano poche ore alla partenza! No, non è giusto! No!

Quest’ultimo no le fuoriuscì da bocca in un urlo, Ryo e Mick accorsero subito pronti ad intervenire, pensando a cosa fosse successo…

Kaori: Calma, ragazzi non è niente è solo che ho ricevuto posta dal lavoro e dovrò rimandare lo stage mi sa.

Mick: Tu non rimandi proprio niente ti aiuteremo tutti noi.

Kaori: Grazie ma non potete fare molto, ma vi ringrazio se mi sosterrete moralmente.

Kaori sbuffando aprì FreeHand preparò la pagina A4 in orizzontale, controllò che stesse lavorando in mm o in cm e non i pixel o in punti, e trascinò sul foglio delle guide.

Ryo rimase estasiato nel vedere Kaori concentratissima mentre prese un puntatore nero

e lo posizionò in alto a sinistra,sul righello, ci cliccò sopra e trascinò questo crocino apparso magicamente sul bordo del foglio; ora nel righello superiore dove c’era un numero “x” c’era lo zero.

Kaori ingrandì il foglio, quel tanto che bastava per poter vedere correttamente i numeri sul righello, e posizionò il mouse sul righello verticale di sinistra, ci cliccò e trascinò una guida a 10. Poi ricliccò in alto a sinistra dove uscì un crocino e lo posizionò in alto a destra alla fine del foglio, a questo punto cliccò sul righello verticale e trascino una riga sulla destra al numero corrispondente sulla guida come al n.10. Ora cliccò sulla riga orizzontale e trascinò sia sopra che sotto a 10mm dal bordo.


Ryo: A cosa ti servono queste guide?


Kaori: Sono i margini di stampa, si lasciano 5/10mm dai bordi del foglio, per far uscire una stampa in modo corretto, così facendo non ci troveremo parti di foto, testi o di altri elementi tagliati alla fine del foglio.


Ryo: Ah, capito e ora che stai facendo perché hai messo 3 in quel quadrato nella finestra documento?


Kaori: Ho inserito nella paletta documento, l’al vivo di 3 mm!


Mick: Cosa?


Kaori: L’al vivo serve per la stampa e per il rifilo. Ora vi spiego tutto quello che ho fatto:


Allora, dovete sapere che il foglio, durante le lavorazioni, si può “sporcare” sui i bordi e quindi necessita di uno spazio di rifilo su tutti i lati.


Questo spazio per i rifili di pulizia viene considerato normalmente almeno di 5 mm, (altresì quello che ho fatto io utilizzando le linee guide).


I “volantini", con stampa “al vivo”,per poter essere tagliati e rifilati necessitano di uno spazio, nei bordi di almeno 5 mm.


Immagini, filetti (linee di diverso spessore, originariamente nate per la creazione di grafici


e tabelle, ma ora vengono anche utilizzati come elementi grafici),fondi, ecc., che sbordano (ovvero che vanno oltre i bordi del foglio) dal formato, devono essere considerati con un minimo di 3 mm in più del formato finito (ovvero quel formato che si ottiene, dopo la stampa, con le lavorazioni di taglio e piega), su ogni lato del documento, per intenderci devo aggiungere altri 3 mm alla pagina perché altrimenti quando il tipografo va a tagliare il foglio me lo fa più piccolo del formato originale e mi può tagliare parte del documento necessario.


Mick: Capito!


Ryo: Bhe! Ora ti lasciamo lavorare se hai bisogno di noi basta che ci fai un fischio e corriamo subito date.


Kaori: Grazie ragazzi.


Passarono le ore e mentre Mick e Ryo preparavano le valige per l’imminente partenza del 1 agosto contemporaneamente preparavano kg e kg di caffè per tener sveglia Kaori che era inchiodata allo schermo da ore… Ogni tanto Ryo gli dava una sbirciatina ma vedendola disegnare con un pennino, facendo ben attenzione a unire tutti i punti del tracciato, e non capendole nulla si allontanava.


Ora di cena:


Il sole ormai da tempo aveva lasciato posto alle stelle e alla luna e Kaori finalmente aveva finito e felice che quello fosse stato il suo ultimo lavoro inviò le bozze…ora non restava che godersi le meritate vacanze. Però prima gli era venuta un ideuzza e ci voleva provare….dopo un po’ chiamò Mick e Ryo



Ryo: Eccoci! Ci hai chiamato?


Kaori: Si, guardate un po’ che ho realizzato per voi? Un bel volantino pubblicitario per la nostra agenzia.


Ho inserito in stile cartoon voi due con le vostre pistole in mano e le informazioni per richiedere il vostro aiuto.


Ryo: E il prezzo? Dov’è il mio mokkori?


Kaori: Mi dispiace Ryo, se stai con me, niente mokkori dalle altre e questo vale anche per Mick che essendo fidanzato non ha bisogno del mokkori delle altre.


Mick: Scusami Kaori, ma cosa c’entro io in tutto questo quale sarebbe il mio ruolo? Non ci sto capendo niente!


Kaori: Bhe! Tu sei un ottimo compagno di avventure per Ryo, avete già lavorato insieme in passato e molte volte anche quando ero io la sua assistente voi due vi siete sempre trovati bene, e poi mettiamola così se vi coprirete le spalle a vicenda io starò più tranquilla. Per quanto riguarda me, bhe! Io adoro il mestiere di sweeper ma amo anche il mio lavoro, quindi unirò entrambe le cose e se sua “signoria” Ryo Saeba mi vorrà insegnare a difendermi come si deve forse potrò rientrare nella squadra attiva quando ce ne sarà bisogno.


Mick: Non lo dare retta a quel bell’imbusto, ti insegnerò io tutto quello che so, per difenderti.


Ne hai bisogno, visto gli ultimi trascorsi. Però non ti insegnerò mai ad uccidere su questo sono d’accordo con Ryo.


Ryo: TI INSEGNEREMO e sottolineo Ti (Traduzione di Ryo: Mick levati dai piedi lei è mia è inutile che fai galletto con lei – Fine Traduzione.) [Povero Mick le perderà mai le speranze? Ragazze chi si fa avanti per consolare Mick? Inizia il concorso consola Mick Angel, la vincitrice vincerà il diritto di stare accanto al nostro biondino e di consolarlo per i continui 2 di picche da parte di Kaori e per l’attuale crisi con Kazue. NdIly],a difenderti da un attacco col corpo a corpo.


Mick: Ti insegneremo a sparare un uomo in punti tali da ferirlo, non a morte, ma in modo tale da darti il temo di scappare. Così appena sarai in forma rientrerai nella squadra nel ruolo attivo…esperienza vuole che una bella donna può essere più efficace di una pistola per inchiodare un criminale.


Kaori: E tu Ryo che mi dici? La pensi come Mick, sei d’accordo nel farmi rientrare nella parte attiva della squadra?


Ryo: Solo a determinate condizioni, che se subodoro qualcosa di pericoloso più del normale tu dovrai andare da Umi e Miki e restare lì fino a missione compiuta. Non voglio dover infrangere la promessa fatti a Maki di proteggerti.


Kaori: Ancora questa promessa Ryo?? Non credi di averla infranta abbastanza per renderla ancora effettiva? Non ti schierare sempre dietro a mio fratello, per una volta abbi il coraggio delle tue azioni, dì piuttosto che hai paura di perdermi e che mi possa succedere qualcosa…questo si che è accettabile come motivo per cui mi vuoi tenere lontano dai pericoli.


Ryo non c’è niente di male nell’ammettere di avere paura, siamo tutti esseri umani come tali con dei sentimenti e con delle paure razionali o irrazionali che siano. In ogni caso conoscendoti…non mi devo aspettare molto già è un miracolo che hai deciso di addestrarmi e di farmi partecipare attivamente al ruolo di squadra….ho il sospetto che questo momento non verrà mai…ma vabbè è già un passo avanti..


Ryo: Vedo che la tua capacità di capire le persone non l’hai persa mai…ho sempre pensato che saresti stata un ottima psicologa…


Kaori: Ah una cosa Ryo, se credi di avere davanti a te la stessa ragazzina di un anno fa e che nei sette anni trascorsi accanto a te subiva e ad ogni piccolo insulto correva in camera a piangere hai sbagliato di grosso e se farai lo stronzo [scusate ma non trovo altre definizioni sul comportamento di Ryo nei riguardi delle clienti donne NdIly] con le nostri clienti donne è meglio che ti aspetti di tutto, le vecchie martellate da te tanto criticate verranno rimpiante.


Mick è inutile che ridi perché il discorso vale anche per te se ci provi con le clienti n.1 kazue lo saprà in un nano secondo ,n. 2 ti beccarai una punizione da me, n.3 ti beccherai le ire di kazue…bene vedo che dal tuo volto kazue è molto più temibile di me, benissimo vorrà dire che mi farò insegnare qualche trucchetto da lei visto che ti fanno questo effetto… [GRANDE KAORI COSI’ SI FA, FORZA SEI TUTTE NOI, RIMETTI NEI RANGHI RYO E MICK ;) NdIly]


Ryo&Mick: Ma Kaori…


--DLING DLONG --- DLING DLONG--- SUONANO ALLA PORTA


Kaori: Niente ma…vado io ad aprire.


Kaori aprì la porta e vide Susan con i bimbi.


Susan aveva una faccia distrutta come di chi non dormiva da giorni e soprattutto come una persona che non ha mai smesso di piangere nelle ultime ore.


Susan entrò e assieme a Kaori si accomodò sul divano nell’ingresso leavening


Kaori: Ciao Susan, ciao tesori miei, accomodatevi prego. Scusa il disordine in cui ci trovi, ma il primo partiamo, ma dimmi un po’ a cosa si deve questa visita? Hai una faccia distrutta, che è successo?


Susan: Anthony, Vale, perché non andate di là a giocare?


Kaori: Si, bimbi di là ci sono lo zio Ryo e lo zio Mick, il migliore amico della zia e dello zio Ryo. Su andate a giocare con loro.


Kaori andò in camera di Ryo e Mick a chiamarli.


Kaori: Mick ti presento Anthony e Valentina, i miei nipotini, sono venuti a giocare con voi due. Ryo, scusa posso parlarti un secondo? Voi nel frattempo giocate con lo zio Mick.


Ryo: Sì, dimmi!


Kaori: Non qui,vieni un secondo fuori.


Uscirono dalla stanza e chiusero la porta alle loro spalle


Ryo: Dimmi, allora, cosa volevi dirmi?


Kaori: Dì là c’è Susan più sconvolta che mai, credo che sia successo qualcosa, e volevo chiederti se potevate tu e Mick occuparvi dei bambini mentre io e lei parliamo un po’, e soprattutto siccome ho la sensazione che mi chiederà di far rimanere i bambini qui da noi per un po’, volevo sapere se per te ti andava bene?


Ryo: Oddio, non è che vado pazzo per i bambini, ma non posso dirti di no, so quanto ci tieni a loro due, per te sono come dei figli. Ma sai bene che la casa non è la mia e che dovresti chiedere il permesso a Mick.


Kaori: Grazie per aver accettato, e per Mick non ti preoccupare lui accetterà sicuramente, non è come te, lui adora i bambini…ora è inutile che metti il broncio, lo sai bene che per me Mick è un amico, è il mio migliore amico, e che amo solo te, gelosone che non sei altro.


Si alzò sulle punte dei piedi e gli posò un bacio colmo di amore sulle labbra del suo innamorato.


Kaori: Dai ora vai a dare il cambio a Mick, che devo chiedergli dei bambini…tranquillo non succederà niente... Mick mi vuole bene si ma non è tanto scemo da saltarmi addosso anche se non voglio…e stai tranquillo che non voglio…ah mi raccomando non dire niente ai bambini,fai di tutto per farli distrarre e non dirgli niente che possa spaventarli.


Ryo: Tranquilla, siamo d’accordo che non ci so fare con i bambini, ma non sono deficiente fino a questo punto… Mick puoi uscire un secondo Kaori ti deve parlare..


Mick: Arrivoooo tesoro mio. Koff koff (Mick in un lampo si ritrova la camicia un po’ troppo stretta sul collo..) [NdIly Ben ti sta! Allora Raga come va il concorso? Chi è intesta? Haru, Giovy o Lau? O c’è qualche New Entry? Fatemi sapere, che Mick è molto interessato a conoscere nuove giovani e belle donzelle].


Kaori: Mick non ho voglia di scherzare..dai..muoviti.


Mick: Uff va bene! Allora che c’è?


Kaori: Dai non te la prendere, sai bene come è fatto Ryo!


Mick: Si il tuo ragazzo è un scimmione certe volte!


Kaori: Hihihiihi.


Mick: Sai che mi piaci quando ridi?


Kaori: Mickkkkk


Mick: Ok, capito, allora cosa c’è..non mi dire che hai deciso di mollare Ryo per metterti con me?


Kaori: Mi dispiace per te, amico mio, sai bene che non è così…ti volevo chiederti una cosa….


Mick: Dimmi!


Kaori: Ehm, senti, di là c’è mia cognata, la mamma di Anthony e Valentina, ha una brutta cera e ho il sospetto che mi voglia lasciare i bambini per un paio di giorni, a te darebbe fastidio avere dei bambini per casa? In fondo questa casa è la tua e io qui sono solo un ospite anche se mi comporto come se fosse un po’ anche la mia.


Mick: Kaori, tu sei la padrona in questa casa, e sempre lo rimarrai, se solo tu volessi potresti esserlo realmente, la padrona di ogni mia proprietà,come potresti essere la padrona del mio cuore. Kaori lascia Ryo e mettiti con me, io ti renderò felice come nessuno mai.


Kaori: Ahhahahah, bella questa Mick, ci ero quasi cascata, sai bene che amo Ryo alla follia da quando avevo 16 anni e non potrei mai lasciarlo ora che l’ho ritrovato. In ogni modo…allora…possono rimanere i bambini qui da te per un po’.


Mick: Se me lo chiedi tu, sai che non posso resisterti..


Kaori: Quindi…


Mick: Accetto...possono rimanere


Kaori: Grazie! Grazie! Sei un tesoro! (e gli stampò un bacio sulla guancia) Ora vado di là grazie ancora.


Mick rimase impietrito per alcuni secondi, poi si riprese e tornò in camera da Ryo e dai bimbi tutto contento e non notò che Ryo era super contento di quello che aveva sentito, ora era sicuro che la sua Kaori, era e sarebbe sempre rimasta sua.


Kaori andò di là da Susan e dopo essersi scusata di averla fatta attendere, le due donne cominciarono a parlare.


Susan tra le lacrime si sfogò e gli raccontò della morte della madre e che ora non sapeva che fare, doveva curare tutto per i funerali e non sapeva a chi lasciare i bambini, sapendo che le erano molto affezionati aveva pensato di lasciarli da lei giusto un paio di giorni, il tempo per i funerali.



Kaori: Mi dispiace Susan! Ti faccio le mie più sentite condoglianze, so bene che significa perdere una persona cara e per i bimbi non ti preoccupare, staranno qui con me e i ragazzi fino a quando sarà necessario.


Susan: Oh, grazie! Sapevo di poter contare su di te, poi loro ti adorano.


Kaori: Anche io li adoro, in quest’anno mi sono molto affezionata a Valentina e ad Anthony. Grazie a loro mi sono sentita utile e ho potuto nel mio piccolo far diventare Valentina la bimba splendida quale è.


Susan: Lo so, e ti ringrazio per questo. Scusami non avevo ancora notato che i bimbi avevano sequestrato i tuoi amici.


Kaori: Oh no! Figurati loro adorano i tuoi figli e poi tra bambini se la intendono di più.

Susan guardò Kaori con faccia stupita.

Kaori: Hihihihi, so che può sembrare strano, ma ti assicuro che Ryo e Mick sono peggio di due bambini, comunque stai tranquilla , i tuoi bimbi stanno in buone mani,


Susan: Ne ero certa. Bimbi venite qui, che la mamma vi deve parlare.


I bambini si staccarono dai loro zii acquisiti e si fiondarono dalla mamma.


Susan: Allora, ascoltatemi bene! Io e papà dobbiamo andare a trovare la nonna che non sta molto bene e voi purtroppo non potete venire, ma resterete qui con la zia Kaori per qualche giorno. Anthony sei tu l’uomo di casa ora, quindi comportati bene e fai quello che ti dice la zia e proteggi la tua sorellina.


Anthony: Mamma, torni vero? Mica vai in cielo con la nonna?


Susan: Torno,m a tu che ne sai che la nonna sta andando in cielo?


Anthony: Me l’ha detto papà che Gesù sta chiamando ala nonna e che tra poco volerà su nel cielo assieme agli angioletti.


Susan: Esatto, però ora non ci pensare, gioca e divertiti . Fai il bravo! Capito?



Anthony annuì e Susan ringraziando tutti ancora una volta gli salutò.


_______Note personali____


Prima di andare avanti vorrei specificare una cosa, i genitori di Anthony e Valentina, non sono stati descritti perché li immagino disegnati, come nel manga di Daa! Daa! Daa! (Ufo baby),in cui i genitori del piccolo Lou e poi gli stessi Miyu e Kanata (In ufo baby 2) sono disegnati sempre senza volto. Ma comunque ho dato qualche indizio su come potrebbero essere….Scusatemi ancora


_____Fine Note Personali______


Kaori: Allora bimbi che vogliamo fare?

Anthony: Io ho fame!


Valentina: Anch’io ho fame!


Kaori: In effetti è passata da un po’ l’ora di cena…mmm vediamo un po’ che trovo


Kaori si diresse in cucina dove scovò delle crocchette di pollo a forma di animale e lettere dell’alfabeto e dei bastoncini di pesce a forma di stelline oltre a quelli classici naturalmente. Trovò anche delle patatine a forma di lettere e numeri da metterci vicino [queste patatine sono un ricordo della mia infanzia quando invece di stare buona a tavola a mangiarli li volevo attaccare vicino alla lavagna con l’alfabeto e i numeri dotati di calamita, ero tutta matta e lo sono rimasta ancora NdIly]


Kaori si affacciò dalla cucina e chiese:


Kaori: Allora bimbi cosa volete? Stelline con le lettere dell’alfabeto o gli animaletti con le lettere?


Valentina: Stelline, stelline, voglio le stelline (disse saltellando come una pazza fino a quando Ryo non si decise a prenderla in braccio, ma appena la bimba vide Mick nelle vicinanze, fece la pazza per andare in braccio a lui e solo così si calmò).


Anthony: Io voglio i bastoncini, come quelli del capitano della tv. (il bambino si riferisce al vecchio capitano quello anziano coi capelli e la barba bianca, l’unico e vero originale. )

Kaori: Ok! Bastoncini e stelline!


Kaori mise tutto nel forno regolò il timer per 20minuti e andò di là a portando piatti e bicchieri per apparecchiare la tavola.


Kaori: Raga? Sistemati i bimbi! Ora tocca solo a noi China o Pizza?


Ryo: Nulla di tutto questo, io e Mick abbiamo cucinato.


Mick: Precisiamo, io ho cucinato mentre il nostro Ryo era tutto intento a spiare quello che facevi, mentre lavoravi. E’ cotto! Quando ti decidi a sposarlo?


Ryo: Mick! E’ presto….ci siamo appena ritrovati…dacci tempo! Vero tesoro?


Anthony: Sposare chi? La zia mi ha promesso che quando sarò abbastanza grande, mi sposerà.


Tutti scoppiarono in un fragorosa risata.


Ryo: Su giovanotto, vieni di là con me e con lo zio Mick che dobbiamo fare un discorso tra uomini.


Anthony ubbidì e lo seguì in camera da letto mentre kaori attraverso un gioco si faceva aiutare a mettere la tavola da Valentina.


Misero la tavola controllò la cottura della pappa per i bimbi e ne approfittò per sbirciare quello che aveva preparato Mick, e con somma sfortuna di Kaori, Mick aveva preparato ciò che lei avrebbe dovuto cucinare, aveva messo al macero nel vino e Ketchup i petti di pollo.


Nel frattempo da quando i due “uomini” [Se vogliamo definirli così visto che sono più bambini di Anthony NdIly] si erano chiusi in camera con il bambino, Kaori cominciò ad essere preoccupata e spegnendo il forno pensò:


Kaori: *Giuro, che se ne stanno combinando un'altra delle loro tipo insegnarli ad insegnarli a giocare a poker e a barare o a come comportarsi con le donne…Giuro…Giuro…che io…. È meglio che spariscono dalla mia vista se hanno fatto una cosa del genere!* Valentina piccola, andiamoci a lavare le mani che è PRONTO A TAVOLA! (pronunciò le ultime parole urlando per farsi udire da quei disgraziati debosciati di scansafatiche che non sono altro)


Kaori prese in braccio la piccola e la portò in bagno a lavarsi le manine. Quando tornò in sala da pranzo visto che non si era fatto vedere ancora nessuno e mentre aspettava che qualcuno si decidesse a degnarsi di venire a tavola, decise di accendere la radio.


Dalla radio uscirono delle note di un salsa e lei e la bambina iniziarono a ballare su una canzone di J.Lo e Marc Anthony, No me amas, e sull’inciso cominciarono a cantare insieme:


No me ames, porque estoy perdido

Non amarmi perché vivo all'ombra

Porque cambie el mundo, porques es el destino

non amarmi per cambiare il mondo

Porque no se puede, somos un espejo

tanto il mondo non si cambia, e siamo tutti specchi

Y tu asi serias lo que yo de me reflejo

fatti per guardarsi e diventare soli e vecchi

No me ames, para estar muriendo

non amarmi per morire dentro

Dentro de una guerra llena de arrepentimientos

in una guerra di rimpianti e di ripensamenti

No me ames, para estar en tierra, quiero alzar el vuelvo

non amarmi per restare a terra invece di volare


Con tu gran amor por el azul del ciel

come questo nostro amore deve fare.

Si divertirono un mondo ed erano anche brave, la bimba prometteva bene.

Ryo uscì dalla camera e vedendo quello spettacolo si fermò, come avrebbe voluto che al posto di quella bambina ci fosse stata una figlia tutta loro che si divertiva con la mamma a ballare.

Era ufficiale ora era definitivamente cotto di lei!


Ryo: * Non voglio più fare il mio mestiere, devo mettere la testa apposto, voglio avere
una famiglia con questa magnifica donna, non posso rimandare oltre, ho quasi 40 anni è ora
di pensare a metter su famiglia. Si ho deciso d’ora in poi niente più belle donne e niente sperpero di denaro in alcool e puttane d’ora in poi ogni soldo guadagnato sarà speso per lei
e per la mia famiglia e soprattutto, ora è giunto il momento di smettere di fare l’eroe e di portare a casa sana e salva la mia pellaccia, ora ho una famiglia da pensare e loro vengono prima di tutto. Mi dispiace Mick, niente più bevute ora sono un futuro padre di famiglia e non voglio rincasare ubriaco fracido tutte le sere. Oddio, parlo già come se ci fosse un bambino in arrivo, bhe che devo dire visto che non è così e ci vorrà ancora del tempo, prima che la mia Kaori decida di rendermi l’uomo più felice di questa terra regalandomi un figlio, mi accontenterò di starle vicino e mi eserciterò un po’ con questi bimbi. Già i bimbi,sono adorabili peccati che arrivino nel momento sbagliato, o forse al momento giusto? Chi lo sa! Forse è meglio così che siano arrivati ora, almeno così la nostra prima volta avverrà in Italia, e sarà meravigliosa.*


Mick in tutto questo rimase in silenzio osservando tutto e decise di avviarsi in cucina a finire di preparare le ultime cose per la cena.


Finita la musica Kaori si accorse di Ryo e di Anthony:

Kaori: Finalmente, un altro po’ e chiamavo a “Chi l’ha visto?”! Su ora è pronto! Anthony vai a lavarti le mani, Ryo aiutalo tu.

Kaori prese il bavaglino e lo mise al collo di Valentina, dopodichè la sistemò sulla sedia con 3 cuscini sopra. Dopo si diresse in cucina dove fece le porzioni, le taglio e le mise a tavola.


Kaori: Mick mentre do da mangiare ai piccolini, puoi cominciare a cucinare?


Mick: Certo, non ti preoccupare, finché vivrai in questa casa non dovrai fare nulla, sei la regina di questa casa e come tale devi essere servita e riverita.


Ryo: Mick…ricorda…


Mick: Si, si capito, so bene.


Ryo aiutò a lavare le mani ad Anthony e poi lo fece sedere a tavolo. Si allontanò da loro e mentre attendeva con un whisky in mano,seduto sul divano, che la cena fosse pronta.


… Si mise ad osservare la scena….


Kaori seduta tra Anthony e Valentina che le tagliava i pezzettini di stelline e la imboccava, lei poi si girava verso Anthony e faceva lo stesso con lui, sembrava proprio una brava mammina intenta ad accudire i propri piccoli. Lui si alzò andò in cucina svuotò il suo bicchiere lo sciacquò e poso il bicchiere, poi tornò in sala dai bambini e si avvicinò a loro.


Prese una sedia e si sedette vicino ad Anthony


Ryo: Lascia, ci penso io ad Anthony, tu pensa alla piccola.

Kaori: Grazie Ryo!

Ryo: Su Anthony, fammi vedere come sei bravo a mangiare, lo sai che i veri uomini non si fanno imboccare? Dai su, impugna la forchetta e fammi vedere come si mangi bene da solo.

Anthony: Si, ci proverò. (Prese la forchetta e si mise un boccone in bocca un po’ troppo grande per lui, ebbe qualche difficoltà nell’ingoiarlo ma ci riuscì)

Ryo: Bravo, il primo passo è stato fatto, ora quando vedi che il pezzo è troppo grande se puoi tagliarlo con la forchetta così guarda:

(Prese la forchetta e tagliò in un pezzettino ancora più piccolo il pezzo di bastoncino), invece se non ci riesci chiama un adulto e ti fai tagliare il pezzo con il coltello.

Anthony: Zio, i miei amici , tagliano tutti da soli le cose, ma la mamma non vuole che io usi il coltello. Mi insegni?

Ryo: Certo, ma la tua mamma ha ragione, i coltelli possono essere pericolosi e ti puoi fare molto male se non ti stai attento, però hai raggiunto un età tale da dover essere autonomo, quindi ti insegnerò molto volentieri. Ecco prendi il coltello con la mano destra e con l’altra mantieni la forchetta (poi guidando con le sue mani, le mani del bambino, l’aiutò a tagliare). Ora prova tu da solo fammi vedere…così…bravissimo! Ora hai imparato però fai molta attenzione quando maneggi un coltello, ti ripeto potresti ferirti se non fai attenzione.

Anthony: Si, zio! Farò molta attenzione. Grazie per avermi insegnato a tagliare.

Ryo: Non c’è di che, e tu piccolina stai mangiando tutta la pappa?


Kaori: Si, sta facendo tutta la pappa, ma lei ormai è una bambina grande e come tale non fa più i capricci. Ecco l’ultimo boccone e ha finito…Brava! Hai mangiato tutto la pappa.

Ryo: Brava, piccola. Sei stata bravissima a mangiare tutta la pappa e bravissimo anche Anthony che ha imparato a mangiare da solo e a tagliare. Ora su da bravi, visto che avete finito di mangiare andate a vedere i cartoni su.


Anthony: Zio, a quest’ora i cartoni non ci sono.


Kaori: Vi metto una cassetta, cosa volete vedere? Candy Candy, Kiss me Licia, Geeg Robot, Mazinga o i Puffi?


Anthony: zia ci metti Mary Poppins


Valentina: Siiiiii


Kaori: Ok vada per Mary Poppino, ma ora voi andate dallo zio Mick che vi da i succhi di frutta e poi vi mettete sul divano a vedere in silenzio, mentre noi mangiamo, il film.


Bimbi: Si zia! Zio, zio! Ci dai i succhi di frutta con la cannuccia?


Mick: Ecco i succhi di frutta a pera. Ora su correte sul divano altrimenti la zia si arrabbia.


I bimbi corsero sul divano e si misero in postazione.


Kaori: Pronti? 3-2-1 Via…partito il film, ora mi raccomando fate i bravi.


Mick: Si però, ora fai tu la brava e lascia stare i bambini e vieni a tavola è pronto.


Kaori: Si zio! Hihihi


Si sedettero a tavola e si mentre i bambini si guardavano la tv loro cenarono. Dopo cena Kaori sul divano con i bambini mentre Mick sparecchiava e invitata Ryo “gentilmente” a togliersi dai piedi e di sedersi con lei sul divano a tener a bada i mocciosi.

Mick sistemò tutto e si accomodò anche lui sul divano (naturalmente vicino a Kaori(ormai addormentata profondamente), sotto lo sguardo vigile di Ryo), esattamente nel momento in cui Mary Poppin comincia a cantare supercalifragilistichespiralidoso e i bambini urlano e cantano con lei:


Supercalifragilistichespiralidoso


anche se ti sembra che abbia un suono spaventoso


se lo dici forte avrà un successo strepitoso


Supercalifragilistichespiralidoso


Dopodichè presi dall’entusiasmo i bimbi cominciano a saltare sul divano a fianco fino a che Ryo e Mick disperati li presero in braccio.


Mick: Eccoti, presa finalmente, sua a zio fai la brava, vieni in braccio a me e guardiamoci il film insieme. Fai la brava altrimenti la zia si sveglia e noi non vogliamo questo vero?


Valentina rispose di no con la testa.


Nel frattempo Ryo…


Ryo: Allora, ometto, che ci avevamo promessi, che d’ora in poi….?


Anthony: Mi sarei comportato da vero uomo, e non avrei più fatto le cose da bambino piccolo.


Ryo: Esatto! E secondo te è da veri uomini saltare sul divano mentre la zia dorme? Lasciamo pure stare il discorso che la zia dorme, ma tu sei grande ormai e sei il fratello maggiore, Valentina ti imita in tutto quello che fai! Ora c’eravamo noi, e non poteva succedere niente ma se cadevate e vi facevate male e soprattutto se Valentina fosse caduta a testa per terra cosa avresti fatto?


Anthony: Hai ragione, zio, non ci ho pensato, se si fosse fatta male mi sarei spaventato e mi sarei messo a piangere, perché non voglio che succeda nulla alla mia sorellina, io le voglio bene. Zio lo sai che la zia è bellissima quando dorme? …Sai ci ho pensato a quello che mi hai detto e ti do il permesso di fidanzarti con la zia, ma tu prometti che quando sarò grande me la farai sposare?


Ryo: Vediamo…quando sarai più grande e se amerai ancora la zia, vedremo! Ora su vieni in braccio a me e finisci di vedere il film.



La serata continuò così: Kaori in mezzo a Ryo e Mick che dormiva beatamente.


I bambini in braccio agli zii che si divertivano a cantare le canzoni.


Solo per un momento i nostri due sweeper si sono illusi che i bimbi stessero per crollare, era il momento della ninna nanna e li videro finalmente sbadigliare e avere una sottospecie di abbattimento, ma fu tutta un illusione dopo un po’ si ripresero e continuarono a cantare, per la somma gioia delle povere orecchie di Ryo e Mick.


Alla fine della serata Kaori finalmente si svegliò e i due sweeper le affidarono l’ora della nanna dei bimbi.


Kaori stiracchiandosi disse:


Kaori: Mmmmh… ! Quanto ho dormito?


Ryo: Circa 2 ore.


Kaori: Così tanto? E i bambini? Sono stati bravi?


Mick: Sì, due angioletti.


Kaori: Scusatemi, vi ho lasciato a badare ai bambini! Scusatemi, so che non siete abituati! Voi avete sempre trattato bambine dai 18 anni in su.


Ryo: Non ti preoccupare, abbiamo fatto un po’ di pratica per i nostri futuri figli.


Kaori: Figli? Vabbè lasciamo stare ora porto i bimbi a letto. Su bimbi andiamo a lavare i denti.



I bimbi andarono in bagno con Kaori, si lavarono i denti e quando uscirono i bimbi cominciarono a fare storie per la notte.



Anthony: Zia, io voglio dormire con te e lo zio Ryo. Zio vuoi dormire con noi?


Valentina: Io voglio fare la nanna con lo zio Mick.


Mick: Mi dispiace piccola non puoi dormire con me, le brave bimbe dormono con la zia e tu sei una brava bimba vero, principessina?


Valentina: Si, allora anche io voglio dormire con la zia e lo zio Ryo.


Kaori: Su forza bimbi, salutate gli zii e andiamo a nanna, che non possiamo dormire in 4.


Ryo [salvato in calcio d’angolo NdIly]: Si, infatti in 4 non si puo’.


Valentina: Si può io dormo tra le tue braccia, come faccio con papà.


Anthony: Si, si con il papà e la mamma dormivamo sempre in 4. A volte Vale dormiva in braccio a papà, altre volte la mamma e papà abbracciati in un solo posto e noi due avevamo il resto del lettone. Quindi zio, tu dormi con noi ora! Non hai scuse!


Ryo [costretto, ma mica poi tanto NdIly]: E va bene! Dormirò con voi, ma ora salutate lo zio Mick e andate a nanna.


Kaori: Si, infatti salutate lo zio Mick, e poi a nanna o lo zio Ryo non viene.


Anthony: Notte zio Mick.


Mick: Notte ometto (e gli mise una mano in testa spettinando tutti i capelli)


Valentina: Notte zio.


Mick: Notte Principessa, dormi bene, piccolina (la prese in braccio e la stringe forte a se coccolandola e baciandola sulla fronte, alla fine anche se faceva il restio, si era affezionato alla piccolina)…ora su a nanna.


Kaori: Notte Mick a domani, Ryo ti aspetto di là.


Mick: Notte Kaori.


Ryo: Si, tesoro mio, vengo subito!



Dopo aver salutato lo zio Anthony corse subito in camera l’unica che non si voleva staccare da Mick era Valentina, ma grazie alla pazienza di Mick e di Kaori riuscirono a farla staccare da lui e corse assieme a Kaori a letto non prima di essersi messa il pigiama.



…Nel frattempo da Ryo e Mick…


Mick: Hihihi, che bella nottata ti aspetta tra i mocciosi….


Ryo: E’ inutile che ridi, perché prima o poi toccherà anche a te… Kazue ha intenzione di regalarti un bel bebè da spupazzarti la notte. Io però nel frattempo dormirò con la donna che amo.


Mick: Si e con 2 bambini.


Ryo: E che ci vuoi fare? Almeno faccio pratica e poi io ho il coraggio di pensare al futuro e di fare pratica per gestire i bambini. Tu no! Sei un fifone, parli parli e alla fine non vuoi metter su famiglia .


Mick: Hai ragione, ma sai anche il perché. Io amo Kazue ma non so se è la donna della mia vita.


Ryo: Ma che discorsi fai? Certo che lo è, quale donna accetterebbe un fidanzato donnaiolo, sweeper e che per di più ama la donna del suo migliore amico.


Dimmi un po’ tu, quale altra donna accetterebbe di essere si amata, ma sapendo che nel tuo cuore c’è un'altra e che amerai sempre Kaori e in modo completamente diverso da come ami Lei. Lo sappiamo tutti che ami e che amerai perdutamente Kaori e che l’unica cosa che ti frena dal fartela tua è solo perché lei è la mia donna, la donna del tuo migliore amico, ma se vogliamo dirla tutto non è manco questo che ti frena, il fattore che ti frena è l’amore di Kaori che ha nei miei riguardi. Vedi caro amico, ti conosco fin troppo bene.


Ora vado dai bimbi, tu pensaci a quello che ti ho detto e pensaci bene prima di fare qualche sciocchezza.



Fu così che Ryo si allontanò da Mick, lasciandolo solo con i suoi pensieri e le sue bionde.



…..Dai bimbi….


Valeria: Zia, ma dov’è lo zio?


Kaori: Sta venendo, sta parlando con lo zio Mick,


Ryo: Eccomi! Qualcuno mi cercava?


A & V: SI NOI ( Si alzarono in piedi e saltellarono sul letto per raggiungere le braccia di Ryo)


Ryo: Su ora fate i bravi e sdraiatevi, a nanna su.


Kaori: * Che dolce, sembra proprio un bravo paparino* ( e sorrise involontariamente).


Ryo: Perché sorridi? A cosa stai pensando?


Kaori: Che saresti un ottimo papà.


Ryo: E tu un ottima madre! Su ora però andiamo tutti a dormire che sei stanchissima.


Kaori (guardando l’orologio che aveva al polso): Tu che vai a letto alle 10? Che è successo?


Ryo: Bhe, sono stanco e oggi voglio andare a letto presto.


Valentina: Zia mi canti la ninna nanna.


Anthony: Si zia, quella che ci canti sempre!


Kaori: No, dai, domani ve la canto. Oggi no! Sono stanca!


Ryo (sorridendo): Si dai zia, canta la ninna nanna ai tuoi nipotini.


Koari: E va bene, ma tutti a nanna con gli occhietti chiusi o non la canto… E tu Ryo è inutile che ti defili vogliono anche loro accanto a te.


Ryo: Scoperto! Va bene ora mi metto accanto a voi, però tesoro mio devo stare vicino a te.


Kaori: Ok bimbi, fateci posto che ci mettiamo vicino a voi, e io vi canto la ninna nanna.


Così Ryo e Kaori fecero il giro del letto e si coricarono a sinistra, [di conseguenza in ordine partendo da sinistra nel lettone troveremo Ryo, Kaori, Anthony e Valentina Ndily], e si mise a cantare.


La Ninna Nanna Di Licia


M , m , m


La luna splende su nel cielo
Le stelle brillano qua e là
Sopra la terra hanno già steso un velo
Di sogni d’oro e di felicità.


Kaori: *Dormite bimbi e fate bei sogni, vi voglio bene, mi mancherete tanto*


Ryo: *Sembra una mamma che accudisce i suoi piccolini. Non so se riuscirà a staccarsi da loro, per lei sono come dei figli e mi sa che devo dire grazie a loro, se la mia Kaori è ancora viva. Loro con il loro amore l’hanno aiutata quando perse il bambino.*



Un sogno d’oro prendi al volo
E chiudi gli occhi piano, piano
Se fai così non sei più solo



Ryo: *Non sarete mai soli piccoli miei…miei si perché mi sono affezionato a voi in questi giorni e spero tanto che voi non possiate mai conoscere l’orrore che ho conosciuto io e spero che la vostra vita sia solo piena di felicità*



Una stellina stringi in mano
E la stellina nella mano
Mentre tu dormi veglia i sogni
E poi al mattino piano, piano
Ritorna in cielo, ritorna in cielo
Ritorna in cielo con i sogni
Così sereno ti sveglierai.



Ryo: *State tranquilli, la zia non vi lascerà mai, anche se lontano da voi fisicamente, con il cuore vi starà sempre vicino e poi appena potrete verrete da noi e io da bravo zio vi vizierò.*



Kaori: *Piccolina mia, non aver paura questa notte dormirai protetta da me e dallo zio Ryo e non farai nessun brutto sogno.*



M, m, m
Già tutto tace ora è sera
Il sole stanco a letto và
Ed ecco giungere la notte nera
Che tutti quanti dormire farà
.


Kaori: Dormite piccoli miei!



E la stellina nella mano
Mentre tu dormi veglia i sogni
E poi al mattino piano, piano
Ritorna in cielo, ritorna in cielo
Ritorna in cielo con i sogni
Così sereno ti sveglierai.



Ryo(Sussurrando) Si sono addormentati!


Kaori: Già erano stremati, domani sarà una lunga giornata per loro due.


Ryo: E’ vero, ma lo sarà anche per noi, domani sera saremo stremati. Questi bambini hanno le pile Duracell, non si fermano mai sono scatenati, solo una sera ci hanno distrutti su ora dormiamo.


….Drrr…Drrrr….Drrrr…(vibrazione del cell)



Kaori: Si, solo un secondo mi passi il cell e vedo chi è, e che vuole a quest’ora.


Ryo le passò il telefono che stava sul comodino…


Kaori: Messaggio…


Ryo: Di chi è?


Kaori sbianco’ in volto e sussurrò Ryo…


Ryo: Kaori chè è successo… Parla…


Kaori: Ryo…è lui…


Ryo: Bhe cosa c’è di strano ormai mi sono abituato. Ti cerca ogni giorno e ogni giorno tenta di farti tornare da lui, ma non ci riesce mai.


Kaori: Questa volta è diverso…Ryo lui…ha…scritto…


Ryo: Da qua, fammi vedere che ha scritto…



Messaggio da Alek



Ti sei divertita in vacanza? A quando la partenza dopodomani? E ora che i tuoi adorati nipotini si sono addormentati andrai a letto con lui?



Ryo: Maledetto bastardo.


Kaori: Ryo ho paura…non per me, perché ormai non mi puo’ far del male, me ne ha fatto tanto….che ormai non ha importanza, mai i bambini, no loro non centrano nulla.


(Cominciò a piangere)


Stronzo, vigliacco, bastardo, perché invece di prendersela con loro non se la prende con me. Per farli stare bene sono disposta a tornare da lui.


Ryo: Non dirlo manco per scherzo, su calmati vieni qui tra le mie braccia, ci penseremo io e Mick a proteggerli e poi domani parleremo con Saeko.


Kaori: Saeko ne è già al corrente , ha sotto controllo il mio cell e ogni messaggio gli arriva contemporaneamente.


Ryo: Allora di che ti preoccupi, vieni qui vicino a me e rilassati, stai tranquilla che Mick veglia su di noi.


Kaori: Grazie di esistere e di essere sempre presente nella mia vita, amore mio, senza di te a quest’ora non avrei vissuto, credo che dopo la morte di Hide, io sarei morta.



Kaori lo baciò teneramente sulla bocca. Ryo la prese e la tirò a se e la strinse forte tra le sue braccia riempiendola di baci. L’accarezzò e la tranquillizzò.


In quel momento per lui non esisteva altro che lei e la sua paura di perdere i suoi nipotini, e pensò che onestamente tutti i torti non aveva, ora li potevano difendere perché c’erano loro, ma quando sarebbero tornati in Giappone cosa sarebbe successo ai piccolini?


Kaori coccolata dall’amore di Ryo si calmò e si addormentò ma aveva comunque dei sogni agitati.


Kaori: No, lasciali stare, loro non hanno fatto niente prendi me! Ryo….Ryo….aiutami…i bambini…


Ryo accarezzandola con amore e dolcezza le sussurrava:


Tranquilla, va tutto bene, ci sono io vicino a te….E’ solo un incubo dormi…


Dopo circa mezz’ora quando Ryo si stava per addormentare Valentina si alzò dal letto..


Kaori: Ryo, Valentina, devo andare da lei.


Ryo: Shhh,ci vado io, tu dormi.


Mentre si alzava inziò a imprecare dicendo:


Ma è mai possibile che normalmente non ti svegliano manco le cannonate e ora solo perché una bambina si è alzata tu la senti? Bha! Misteri!


( E le donò un bacio sulla fronte)


Ryo uscì fuori e vide la piccola tra le braccia di Mick e si tranquillizzò.



Mick: Allora mi vuoi dire che è successo? Perché non riesci a dormire?


Valentina: Ho sognato che lo zio Alek voleva portarci via la zia!


Mick: Tranquilla, non succederà nulla, vuoi rimanere vicino a me?



Valentina annuì con la testa.



Mick: Ok! Allora a nanna.



Mick si avviò con la piccola in braccio in camera sua e mentre andava tentava di calmarla coccolandola e fu così che quando la mise sul letto la trovò addormentata profondamente,
si svegliò solo nel momento in cui non avvertì più la sua presenza vicino a lei, ma appena lo zio si rimise accanto a lei, si riaddormentò subito e sognò tante cose belle.



Quando Ryo, tornò in camera riabbracciò Kaori e le disse che la piccola stava con Mick.



Kaori: Meno male, Ryo ho paura stringimi più forte che puoi.



Ryo obbedì ma si ritrasse dall’abbracciò dopo un po’.



Kaori: Che è successo?


Ryo: Ehm…come posso dirtelo, il mi amico qui si è svegliato e quindi è meglio che non ti stia troppo vicino.


Kaori:Dai! Io ci sono abituata ormai e poi è un onore se il tuo amico si sveglia in mia presenza. Tu hai sempre detto che ero l’unica donna a non fartelo diventare duro.


Ryo: Cazzate, il mio amico qui, con te si svegliava sempre, solo che ero troppo stronzo e vigliacco per dirtelo. (Dicendo questo si alzo dal letto e si allontanò da lei)


Kaori: Ehi, dove vai? Vieni qui! Non mi importa se il tuo amico dorme o sta sveglio, io voglio averti al mio fianco questa notte, voglio dormire al sicuro, stretta nel tuo abbraccio.


Ryo: Allora, se è questo che vuoi…ti starò accanto tutta la notte e se ti va, potremo anche fare un po’ di mokkori.


Il suo volto si trasformo in quello solito da maniaco e Kaori gli lanciò un martellino di appena 15kg e disse:


Kaori: Ryo! Non si può c’è Anthony.


Ryo: Anthony dorme profondamente e quindi possiamo farlo (Rispose Ryo togliendosi il martello da dosso)


Kaori: E va bene, mi costringi a dire quello che non volevo, e mi vergogno tantissimo a dirlo.


Kaori tutta rossa in volta, pronta a fumare come Umi iniziò a spiegare il perché quella sera Ryo dovesse andare in bianco.


Kaori: Bhe! Vedi non possiamo farlo per un motivo fisiologico.


Ryo:…..???? (O.o questa faccina esprime il suo volto in questo momento NdIly)


Kaori: ….Oggi è il primo giorno.


Ryo: Primo giorno di che?


Kaori: Ryo, sto in quei giorni, che hanno tutte le donne!


Ryo: Quali giorni?


Kaori: Ryo, ma sei scemo o fai lo scemo? Ho le mestruazioni e mi sono venute questa sera!


Ryo: hihihi, lo sapevo da un pezzo, ma volevo che fosse tu a dirmelo!


Kaori: Disgraziato! ( e gli lanciò un cuscino appresso)


Ryo: Uff! Va bene, vorrà dire che anche questa notte andrò in bianco.



Kaori con una voce sexy e sensuale disse sussurrando all’orecchio del socio:



Mi farò perdonare moto presto, a Napoli mi farò perdonare tutte le notti e se è possibile anche tutto il giorno.



Ryo ululò



Kaori: Ryo! Svegli il bambino così!


Ryo: Si scusa, ora è meglio che dormiamo o con questi discorsi io non mi freno più.



Si abbracciarono e si addormentarono.


Questa volta Kaori non ebbe incubi e per una volta Ryo sognò, un futuro bellissimo con la sua “futura mogliettina”.

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** 19. Semplicemente... Noi... Io e Te.. ***


Disclamer: Ho tentato in tutti i modi di fare un discorso atemporale non specificando l’anno delle vicende o meglio tentando di ambientarle tutte negli anni 94-95 ma d’ora in poi non potrà essere così. Kaori e Ryo avranno rispettivamente 29 e circa 40 anni per Ryo (secondo alcuni calcoli 37 anni + o - ).

1 Agosto

Fuso Orario:
Ore 10,30 Napoli
corrispondenti alle
Ore 16,30 New York
Temperatura Esterna: 25°C
Temperatura sentita: 30°C
Cielo limpido e sereno con assenza di vento.
Arrivo a Napoli.

Napoli è una città affascinante, ricca di storia, cultura, arte, natura e tradizioni. La prima colonizzazione del territorio risale al IX a.C., quasi 3000 anni fa quando “mercanti e viaggiatori anatolici ed achei si affacciarono nel golfo per dirigersi verso gli empori minerari dell’alto Tirreno” e fondarono Partenope nell’area che include l’isolotto di Megaride (l’attuale Castel dell’Ovo) e il Promontorio di Monte Echia (l’odierna Monte di Dio e Pizzofalcone).
 
Napoli è anche una realtà complessa, un caleidoscopio di sensazioni ed emozioni che penetrano lo spirito e non possono che lasciare incantati i suoi visitatori. Non esiste una sola città, ve ne sono diverse, incastrate l’una nell’altra, realtà sovrapposte anche molto distanti ma legate da un invisibile filo comune. Partire alla scoperta di Napoli significa intraprendere un meraviglioso viaggio nell’animo umano e nelle sue infinite sfaccettature.

Ecco cosa diceva la guida di Miki, ma Kaori sapeva bene che Napoli era ben diversa e che non c’erano parole per descriverla era una città piena di storia, di misteri, di magia e la gente sapeva essere magnifica, quanto schifosa.
Napoli non era solo “munnezza e camorra”, come riportavano le ultime notizie, era ben di più, con la sua gente, il suo modo di vivere, era il suo passato, dove aveva vissuto una fanciullezza e un inizio di adolescenza sereno e spensierato, assieme ai suoi genitori.
Scese dall’aereo con un Ryo terrorizzato, che non staccava mai la mano dalla sua.
Si chiedeva come fosse arrivato in America da lei con l’aero e non era l’unica a chiedersi ciò, Sayuri e Vivyan che non conoscevano bene Ryo, si meravigliarono di questa sua reazione, ma quando fu spiegato il motivo le 2 ragazze capirono e pensarono che Ryo fosse proprio strano.
Sayuri che lo conosceva da un po’ sapeva bene che era strano ma non fino a questo punto.
Passarono la fase dei vari controlli alla dogana,(compreso quello del porto d'armi, regolarmente contraffatto da Saeko), cambiarono il loro denaro in euro e si avviarono verso l’uscita.
Kaori si allontanò dal gruppo per pochi minuti, per poi tornare con in mano dei biglietti per l’autobus e 3 pacchetti di sigarette, Malboro rosse per Mick, Lucky Star per Ryo e per lei le solite Winston One per lei.
Mentre si avviarono all’uscita Kaori ripensò al viaggio appena trascorso e pensò che sarebbe andato bene se non fosse stato per Ryo, che appena arrivato in aeroporto tentava di fare il gallo con le altre per mascherare la sua paura degli aeri e Mick che tentava di sedurla, approfittando della distrazione di Ryo.
Ripensò anche a quello successo appena saliti a bordo, quando esasperata dalla corte di Mick e troppo stanca per correre dietro a Ryo si lasciò andare sul sedile e Mick ne approfittò per tentare uno dei suoi attacchi mokkori, che però non andarono a buon fine. Un Ryo più incazzato che mai, per gli atteggiamenti di Mick e stupito per le mancate reazioni della sua Kaori, butto per l’aria Mick facendolo finire contro Umibozu che onde evitare eventuali scontri, tenne a bada Mick legandolo al sediolino. [NdIly Da dove è uscita questa corda?]. La nostra Kaori sì stupì anche che nonostante la sua famigerata paura per gli aeri di Ryo, egli si preoccupava di lei e tentava in ogni modo di farla stare bene e tranquilla.
Usciti dall’aeroporto internazionale, Ryo si aspettò che prendessero un taxi invece al contrario Kaori affermò:

Kaori: Finalmente, eccoci qua. Allora il mio stage si terrà fino all’otto -mentì, perché in realtà lo stage finiva il 4 - ad un teatro del Vomero, una zona residenziale situata in collina, ho prenotato fino all’11 in una pensione a conduzione familiare. Dopodiché partiremo e andremo verso la costiera dove ci aspettano Saeko e Kazue, ora dobbiamo attraversare e prendere l’autobus, uno qualunque che ci porti alla fine della Doganella, li ci basta scendere dal ponte e siamo arrivati a piazza Carlo III, da lì ci prendiamo un altro pullman che ci porti alla metropolitana stazione Museo e da lì dopo 6 fermate siamo arrivati al Vomero piazza Vanvitelli. Vi sembrerà strano che io conosca tutte queste cose, ma Napoli la conosco abbastanza bene, fidatemi di me.
Ryo: Ok, ci fideremo di te, ma come fai a conoscerla così bene?
Kaori: Non ho detto di conoscerla bene, ma abbastanza bene, sono molti anni che ormai non vengo in questa città, ma devo dire che il tempo è passato ma, questa città rimane sempre la stessa, ha solo avuto dei miglioramenti dovuti alle innovazioni e per rendere la vita un po’ più semplice, ma rimarrà sempre la stessa. (Kaori, mentre parlava, aveva la testa fra le nuvole, e parlava senza pensare). Bhe! Ora andiamo o di questo passo, non prenderemo mai il pullman.

E fu così che attraversarono il parcheggio dell’aeroporto, arrivarono all’esterno dove attraversarono e facendo ben attenzione alle macchine arrivarono alla fermata.
Mentre aspettavano l’autobus, Kaori si soffermò a pensare al passato e vedendo l’entrata dell’aeroporto militare, si ricordò di lui, quel ragazzo che fu costretta a lasciare. Si ricordava ancora le loro promesse di giovani amanti urlate al vento, erano le solite di due ragazzini innamorati.
Kaori: * Quanti anni potevo avere all’epoca 13-14 anni circa? E lui quanti ne aveva 18-19, no 18 perché era all’ultimo anno della Nunziatella. Già la Nunziatella che bei ricordi, ogni anno si teneva un ballo diverso e ogni anno, la mamma mi preparava un vestito diverso.*

Ed una lacrima solitaria scese sul suo bel viso.

Ryo: Kaori?? A cosa pensi??? Tutto apposto?
Kaori: Niente, non ti preoccupare...ricordi....Ah ecco sta arrivando un pullman...187 ...Che culo...non dovremo neanche cambiare autobus.
Presero l’autobus, marcarono i biglietti (anche se a Napoli i controllori sono fantasmi XD NdIly) e durante il tragitto in quel pullman vuoto, Kaori non parlò si sedette in disparte lontano da tutti, e guardava fuori.
Quando passarono davanti al cimitero si fece il segno della croce, poi passando difronte alla scuola di Don Bosco, vide i soliti disegni uno strano sole viola che sorride e che ha dei raggi come una margherita, poi dei bambini che formavano un girotondo, sorrise...

Kaori: Già non è cambiato niente è rimasto tutto uguale come allora.
Ryo: Scusa non ho capito puoi ripetere?
Kaori: No niente, pensavo ad alta voce, comunque siamo quasi arrivati a Piazza Carlo III, punto essenziale per il collegamento al centro della città. Da qui è possibile vedere l’imponente palazzo Fuga, meglio conosciuto come Albergo dei Poveri, iniziato nel 1751 dall’architetto Ferdinando Fuga per volontà di Re Carlo III di Borbone che intendeva ospitare tutti i poveri del regno. Vicino sorge il Real Orto Botanico , fondato nel 1807 per volere di Giuseppe Bonaparte. In esso sono coltivate migliaia di specie di piante anche molto rare ed esotiche. Nei pressi è anche possibile visitare la bella chiesa quattrocentesca dedicata a Sant’Antonio Abate e la chiesa di San Giovanni a Carbonara del 1343, rialzata rispetto al livello stradale e a cui si accede da una lunga scalinata.
Mick: Wow sai tutte queste cose...sei un genio.

Kaori: Non sono un genio queste cose le so perché ci ho vissuto per 10 anni qui a Napoli. In ogni caso tornando al discorso che facevo prima, da Piazza Carlo III, puoi svoltare per Corso Garibaldi ed arrivare a Piazza Garibaldi alla zona denominata comunemente “Ferrovia” poiché c’è la stazione ferroviaria. Invece se vai dritto arrivi a Piazza Cavour e poi alla zona Museo.
Ora sicuramente vi starete immaginando una piazza con una statua al centro di un certo Cavour, ma invece non è così. Piazza Cavour e’ chiamata piazza anche se è uno slargo, un quartiere, un luogo, un posto dove a volerlo semplicemente girare offre sorprese e spasso a volontà. A Nord è limitata dalla massiccia mole del Museo Archeologico Nazionale che i locali chiamano semplicemente “Museo” ed a sud dalla Via Foria e dall’ex palazzo Upim ora sede di una banca, angolo Via Duomo. Via Duomo, è una zona molto rinomata per l’acquisto di Abiti da Sposa poiché è presente il Duomo di Napoli in cui sono conservati il tesoro e il sangue del Santo protettore di Napoli, San Gennaro. La figura di San Gennaro per i napoletani è fondamentale e anche il più ateo e scettico dei napoletani, non può far a meno di rispettare e ammirare questo martire. Nato a Neapolis nella seconda metà del III sec., fu vescovo di Benevento. Nonostante fosse a conoscenza dell'editto di Diocleziano che sanciva la persecuzione dei cristiani, si recò ugualmente a Miseno in aiuto del diacono Sassio, prigioniero. Catturato, fu condannato e decapitato a Puetoli, l'attuale Puozzuoli, presso la Solfatara, dove oggi sorge una chiesa eretta in suo onore. Il suo sangue fu raccolto in due ampolle che, insieme al cranio messo in un busto d'argento con le sue sembianze, sono conservati nella Cappella Del Tesoro di San Gennaro. La pietra usata per la decapitazione invece è conservata nella chiesa di San Gennaro a Puozzuoli. Dall'allora due volte l'anno avviene il miracolo della liquidificazione del sangue attraverso una suggestiva e folkloristica cerimonia in cui i fedeli chiedono a San Gennaro di fare la grazia.

Vivyan: Quale grazia?
Kaori: Di far succedere nulla di male a Napoli. Infatti quando si scioglie il sangue nelle ampolle, si ravviva il sangue sulla pietra nel Santuario di Pozzuoli. Questo miracolo, se puntuale, è sempre stato considerato dal popolo di buon auspicio: se invece esso ritarda o non si verifica è presagio di sventure. Ciò avvenne per esempio, quando scoppiò a Napoli una terribile pestilenza , quando ci fu l'invasione dei turchi, quando si verificarono due gravi carestie e ancora quando nel 1856 ci fu un'altra grave pestilenza.

Miki: Wow, e come è la cerimonia, l'hai mai vista?
Kaori: No, ma so che le donne chiedono a San Gennaro di fare il miracolo e a volte se con le buone non riescono, passano a ricattare il Santo, dicendo che se non vuole essere più il santo protettore della città, c'è sempre Sant'Antonio pronto a prendere il suo posto. Comunque in fatto di Santi, San Gennaro non è l'unico fondamentale per Napoli, infatti le donne napoletane sono anche devote a Santa Patrizia, la Santa per le donne sterili.

Mick: Che cos'è quello un ospedale? - Indicando al di fuori del finestrino
Kaori: Si, anche se un po' nascosto è uno degli ospedali più antichi di Napoli che ancora oggi ha il nome poco rassicurante di “Incurabili”. Di fronte, invece, dall’altro lato si apre l’ingresso del Rione Sanità famoso tra l’altro per ospitare lo storico cimitero delle Fontanelle. Sapete la città una volta si fermava qui, a Via Foria, con la sua cintura di mura e con una delle sue porte: Porta San Gennaro a cui piedi sorge un’ottima pizzeria, forse una delle più antiche di Napoli. Il lato occidentale di questa zona è occupato, invece, per tradizione da tante piccole librerie specializzate in compra-vendita di libri scolastici usati.

Ryo: Sei meglio di una guida turistica!
Kaori: Scusate ho parlato troppo, non era mia intenzione rompervi le scatole.
Sayuri: Sorellina, l’accademia dove si trova?

Kaori dopo aver lanciato un occhiata torva alla sorella, cosa che non sfuggì a Ryo rispose: Cosa intendi tu per accademia? A Napoli c’è la Nunziatella, l’accademia sta a Pozzuoli ed è la scuola per ufficiali dell'Aeronautica Militare.
Sayuri: Bho che ne so io. Tu mi ha sempre parlato di una scuola militare e ho pensato che fosse l’accademia.
Kaori: No era la Nunziatella che è una scuola militare nata inizialmente con il nome di Reale Accademia Militare per decisione del re Ferdinando IV di Borbone oggi è una scuola militare che consente di frequentare il triennio del Liceo Classico e Scientifico. Il ciclo di studi si completa con il conseguimento della relativa “maturità”. Dopo aver finito i tuoi anni presso la Nunziatella puoi accedere alle varie Accademie Militari e proseguire la tua carriera, oppure, puoi continuare la tua istruzione a livello universitario. I cadetti della Nunziatella sono riconoscibili dalla loro divisa storica. Infatti, i ragazzi hanno l’obbligo di indossare una divisa sia all’interno che all’esterno dell’istituto, soprattutto gli allievi del primo anno sono riconoscibili dal fatto che indossano lo spadino. I cadetti della nunziatella, sono sempre stati molto ammirati da tutte le ragazze e sono sempre stati definiti come degli ottimi partiti ed infatti frequentano solo ragazze di buona famiglia e che poi attraverso Mak-P faranno il loro debutto in società.

Sayuri: E ci hai partecipato anche tu al Mak-P vero?
Kaori: Si, fu il ballo del mio debutto in società..siamo arrivati la prossima è la nostra fermata. Prenotarono la fermata e quando scesero, entrarono nella stazione Museo della metropolitana linea 1.

Vivyan: Cos’era quell’altra entrata perché non siamo andati di là?
Kaori: Quello è un piccolo museo dove hanno conservato tutti i ritrovamenti avvenuti, durante i lavori della metropolitana.
Vivyan: Capito e ora dove andiamo?
Kaori: Al Vomero, per far ciò dobbiamo prendere la metro direzione Piscinola e scendiamo alla fermata di Piazza Vanvitelli.
Miki: Quanto è bella questa stazione.
Kaori: Si è una delle tante stazione aderenti progetto Stazioni dell’Arte, ossia rendere le stazioni luoghi d’arte moderna, abbellite con sculture, mosaici, e pannelli decorativi.
Mick: Che bella idea, anche in America la metropolitana ha le sue opere d’arte moderna. I graffiti! Ahhahah
Kaori: Mick! Stop to do the stupid! Be well, do not make me ashamed. (Trad. Comportati bene e non farmi fare figure di niente). A New York ci ha pensato Bob Noorda, ha ricreato una segnaletica e ha creato un sistema di indicazioni attualmente valido, quindi anche New York ha le sue opere d’arte.
Sayuri:  Mick! You are always the usual. The next times before the insult your city, think about good. (Trad. Sei sempre il solito, la prossima volta, pensaci 2volte prima di insultare la tua città).
Mick: Fuck me, Sayuri, New York, isn’t my city. I love New York but isn’t my city ( Trad. Cazzo, Sayuri, N.Y. non è la mia città. Io amo N.Y. ma non è la mia città.)
Vivyan: Don’t give a Shit! Shut up! Moderate your language! (trad, Non me può fregar de meno! Stai zitto! Modera il tuo linguaggio)
Mick: shut up! Who? To me, you’re not quiet me says no! (stai zitto a chi? A me, stai zitto non me lo dice nessuno!)

Kaori: Bastaaa, stai zitto lo dico io, ma è possibile che nessuno di voi tre non ha capito che cosa significa questo viaggio per me? Eppure che cazzo, Sayuri, tu la conosci la mia storia te l’ho raccontata, sai bene che fino all’età di 15 anni finché...finché i miei genitori non sono morti in uno stupido incidente autostradale vivevo qui. E voi? Che fate, i pagliacci? Basta! E poi tutte quelle domande sul Muck-P e sulla Nunziatella. Sai bene che quello rappresenta una parte del mio passato che è difficile per me. Perché proprio da ritorno da uno di quelli stupidi balli, che i miei genitori persero la vita. Ora scusate ma non mi va di parlarne, muoviamoci che il treno è arrivato.

Mick, Vivyan e soprattutto Sayuri rimasero in silenzio.
Kaori andò avanti e approfittando dell’arrivo del treno, tutti accelerarono il passo e nessuno fiatò più per tutto il viaggio.

Kaori: Siamo quasi arrivati, la prossima fermata è la nostra.
Mick: Kaori, scusami per prima.
Kaori: Mick, tutto apposto, tranquillo, è solo che questo viaggio....questo viaggio...

E una lacrima solitaria scese dagli occhi di Kaori.
Ryo si avvicinò a lei, strinse forte la mano nella sua e le sussurrò:
Amore , va tutto bene, ora ci sono io qui con te e qualsiasi cosa accadrà la supereremo insieme.
Kaori annui e strinse ancora di più la sua mano.
Kaori: Non lasciare mai la mia mano, ti prego.
Ryo: Non la lascerò mai, tranquilla.
Scesero alla fermata e si avviarono tutti verso gli ascensori.

Miki: Ehm, caro, mi sa che devi usare le scale mobili, non credo che ci entriamo tutti, mi sa che per te è troppo bassa.
Ryo: Allora facciamo così, voi donne salite con l’ascensore e io MICK e Umi, saliamo con le scale mobili.
Mick: No, io voglio andare con le ragazze.
Ryo: Non accetto scuse, tu vieni con noi e non fare storie inutili.
Mick: Ragazze, ditelo anche voi che mi volete con voi.
Umi: Mick!

Umi non aggiunse altro lo prese e lo trascinò via.
Umi: Noi ci avviamo, Ryo ti aspettiamo vicino alle scale mobili.
Ryo: Ok. Kaori, io vado con loro, ci vediamo sopra, va tutto bene vero? Mi devo preoccupare? Ti vedo pallida.
Kaori: Tranquillo è solo il viaggio, mi sento stanca per il jet-lag. -Sussurrandogli all’orecchio- Ora ti lascio andare con gli altri, ma promettimi che quando saremo arrivati, passerai del tempo da solo con me, ho bisogno di te. Scusami!
Ryo la baciò davanti a tutti e le sussurrò Ti amo.
Kaori arrossì e Ryo se ne andò.
Miki: Wow , Kaori, ti ha baciato in pubblico ti rendi conto? Davanti a tutti! Ti ama da impazzire Saeba. Kaori?? Kaori ci sei?
 
E gli sventolò le mani davanti agli occhi.
Kaori: Eh dicevi?
Miki: Niente, che un asino sta volando alto nel cielo.
Kaori: Miki, non dire scemenze. Ah ecco è arrivato l’ascensore.
Miki: Comunque tu non me la conti giusta, ti vedo pallida sicura che stai bene?
Kaori: No, Miki, non sto affatto bene. Credo di essere incinta.
Miki: Ma è meraviglioso!
Kaori: No, se è così è una catastrofe...ma no, non può essere, sono io che mi sono fissata.
Sayuri: Infatti è impossibile ti sono appena venute.
Vivyan: Non è detto però, so di alcune mie amiche che i primi mesi le avevano comunque.
Miki: Infatti io per i primi 2 mesi le ho avute regolarmente, ma avevo tutti i sintomi della gravidanza, mi sono fatta le analisi e ho scoperto che ero incinta.
Kaori: No, è un disastro, ragazze vi rendete conto che se sono realmente incinta è una catastrofe a livello megagalattico?
Sayuri: Perché Ryo non sarebbe felice?
Kaori: Si, se solo il bambino fosse suo.
Miki: È vero! Tu e Ryo non l’avete ancora fatto, quindi il bambino dovrebbe essere...
Kaori: Dillo di...di...di Alek.

L’ascensore arrivò al piano e le ragazze uscirono.
Ryo appena vide Kaori corse accanto a lei.
Uscirono dalla barriera e si avviarono verso le uscita

Kaori: No, non dobbiamo uscire ora, dobbiamo andare nel sotto-passaggio e uscire alla prima uscita.

E così fecero, mentre camminavano Ryo ripensava alla conversazione avuta poco fa con Umi.

//Flashback//
Ryo, Umi e Mick sulla scala mobile che parlano.
Umi: Ryo hai sentito le ultime novità?
Ryo: No, quali?
Umi: Oggi è arrivata la principessa d’Arinamia, è ospite presso la villa del presidente della Repubblica di questo paese.
Ryo: Che palle, proprio ora, doveva comparire Yuki Oikawa?
Mick: Chi è questa Yuki? E’ una bella ragazza?
Ryo: E’ una mia ex cliente.
Umi: Togliamo pure cliente, visto che ti eri preso una bella scuffia per quella e hai fatto soffrire tantissimo Kaori, che ti vedeva soffrire come un cane bastonato per un altra.
Ryo: Ok , l’ammetto ma poi alla fine ho scelto Kaori.
Umi: No, non hai scelto tu di tua spontanea volontà di rimanere affianco a Kaori.
Ha scelto lei di dimenticarti cancellando i suoi ricordi su di te, e quindi quando sei andato in aeroporto, da lei, la “cara Yuki” (NdIly grazie Giovy per le nostre chattate) non ti ha riconosciuto più.
Mick: Ma si può sapere chi cavolo è questa Yuki?
Umi: Inizialmente è una cliente di Ryo Esso viene ingaggiato come body-guard da Yukio giovane ed affascinante “stunt-woman”, perché ha degli strani incidenti sul lavoro e sospetta che qualcuno voglia farla fuori (perché non l’hanno fatta fuori? Mi facevano un piacere, senza di lei, la vita del mio Ryuccio, scorrerebbe molto ma molto meglio NdIly) ed infatti, poi si scoprirà che c’è un tipo che con l'ipnosi tenta di attentare alla sua vita.
In tutto questo si scopre anche che questa “gentil e dolce pulzella” non ricorda niente del suo passato e fa la stunt proprio per tentare di ricordare qualcosa e il nostro Ryo in questo periodo, si prende una cotta per lei.
Mick: Che naturalmente lei ricambia.
Umi: Esatto! Si scambiano anche un bacio e lei vuole rimanere con lui.
Ryo: Tu come fai a sapere questo?
Umi: Ti ricordo che la migliore amica della tua compagna è MIA moglie, quindi io conosco tutti gli sfoghi che avvenivano al bar.
Mick: chissà come soffriva la mia piccola e dolce Kaori-chan.
Ryo: non è la TUA, Kaori, è la MIA e di nessun altro.
Mick: si,si capito.

Arrivarono al piano e mentre si avviarono agli ascensori continuarono il discorso.

Umi: Si, soffriva, stava malissimo, perché vedeva Ryo cotto di lei e aveva una paura fottuta di perderlo. Infatti quando Yuki sapendo la realtà sul suo conto, ovvero che era una principessa a cui un delinquente ingaggiato da un personaggio di spicco della casa reale, che voleva salire a tutti i costi al trono al posto suo, le ha cancellato la memoria e che tramite l’ipnosi la voleva morta, scappò e il nostro Saeba scappò con lei, fecero il giro della città e poi la riporta all’ambasciata.
In tutto questo quella sera non si è manco accorto dell’assenza di Kaori, che dopo essersi scusata con l’ambasciatore del comportamento di Ryo, si rifugiò da noi, e passò tutta la notte a piangere e a sfogarsi con Miki, che in quel momento se ti avesse avuto tra le mani, ti avrebbe ucciso. (GRANDE MIKI NDILY)
Il giorno dopo, questo bell’imbusto qui, va all’aeroporto per salutarla e trova una bella sorpresa lei non si ricorda più nulla di lui, perché si era fatta cancellare la memoria.
Ora Ryo, come ben sai, è passato molto tempo e dopo un po’ la memoria si riacquista quindi se provi un altra volta a far soffrire Kaori, giuro che ti ammazzo. Perché se soffre Kaori, soffre anche Miki e non voglio che accada niente ne a lei, ne al bambino.
Mick: In tal caso, ci sono io, potrei consolarla io. La coccolerei, tenendola stretta tra le mie braccia.
Ryo: Ohché! (espressione tipica napoletana, sta imparando alla svelta il nostro Ryuccio NdIly). Tu Kaori , non la tocchi, lei è MIA, te lo vuoi ficcare in quella testa bacata che hai?
Mick: Devi ringraziare solo il signore che Kaori , ti ama più della sua stessa vita, altrimenti una persona normale, per quello che le hai fatto passare TU in 8 anni e in più, se in più ci metti la storia di questa gattamorta, ti avrebbe mollato da un eternità. Tientela stretta Ryo, perché alla tua minima mossa sbagliata ci sarò pronto io a consolarla e a fare di tutto per far si che lei sia MIA.
Ryo: Non te lo permetterò mai, l’amo troppo per lasciartela, e state tranquilli non mi interessa Yuki, non sono tanto scemo da buttare per l’aria due mesi di fatica per cercare di riconquistare il cuore di Kaori, per una che per me conta meno di zero.
Umi: Lo spero, perché questa volta sono d’accordo con il biondino, Kaori è una SANTA per starti dietro, e ti giuro che se fai piangere Miki, ti ammazzo io. ( Io: cosa centra ora Miki? Spiegami Hajato! H: Non mi chiamare così Io: Va bene Hajato. XD H: TI ho detto di non chiamarmi così (aurea minacciosa) Io: Ok, miao. LoL H: Oddio, un gatto, aiutooo. Io: Umi calmati non c’è nessun gatto, ora mi spieghi questa storia di Miki? H: Se Kaori soffre si sfoga con Miki e Miki dopo si mette a piangere per Kaori. Io: Wow, come è sensibile. H: Già è molto sensibile la mia Miki. Io: Cosa, cosa...cosa hai detto? Hai detto la tua Miki? Che tenero che sei! Umi diventa tutto rosso. Lettrici: Ehm! Scusate vogliamo andare avanti? Io: Ok, riprendo la storia)

Dopo questa conversazione andarono a prendere le ragazze.
//Fine Flashback//

Kaori: Ryo che hai? A cosa pensi?
Ryo: A te, non ti vedo messa bene per niente, sei sicura che sia solo stanchezza?
Kaori: No, non è solo quello, ma ne parleremo in camera. Ora sono veramente stanca e non vedo l’ora di arrivare. Per fortuna ci siamo quasi. Ragazzi dobbiamo uscire qui difronte alla funicolare di Chiaia.
Tutti: La funi cosa?
Kaori: La funicolare di Chiaia. È un mezzo di trasporto nato sul finire del 1800 per consentire rapidi spostamenti verso il centro furono realizzate le funicolari di Chiaia e Montesanto. Quella di Chiaia fu la prima ad entrare in funzione, che collega Piazza Vanvitelli al Piazza Amedeo, nel quartiere Chiaia. Inizialmente progettata a vapore, nel 1900 diventò elettrica da oltre un secolo le funicolari rimangono il miglior modo per spostarsi. Come ho già detto oltre alla Funicolare di Chiaia c’è quella di Montesanto e c’è anche quella Centrale. -Nel frattempo, mentre Kaori parlava uscirono fuori.- La funicolare di Montesanto, collega la zona di Via Morghen/San Martino a quella di Montecalvario (piazzetta Montesanto). Invece quella di via Roma, detta anche Centrale o dell'Augusteo, sta un po’ più su rispetto a quella di Chiaia che in questo momento abbiamo difronte, e collega il Vomero con via Roma ovvero Via Toledo, Nella piazzetta Augusteo si trova uno dei più importanti Teatri Napoletani, per l’appunto Teatro Augusteo.
Poi oltre a queste ci sarebbe anche quella di Mergellina ,che collega appunto Via Manzoni con la zona di Mergellina ed è costituita da una sola vettura, per treno, a causa di un elevata pendenza, ma è la più bella e suggestiva di tutte perché è immersa nel verde. Però se non sbaglio è chiusa per manutenzione. (così è in realtà teoricamente a settembre dovrebbe riaprire NdIly).
Mick: E ora che dove dobbiamo andare?
Kaori: Dobbiamo scendere in quel vicoletto vicino al giornalaio.

Così si avviarono verso la pensione.
Arrivati lì Kaori si avviò alla reception, prese fiato e iniziò a parlare in Italiano:
Kaori: Salve.
Signora: Buongiorno signorina, posso fare qualcosa per lei?
Kaori: Buongiorno, qualche giorno fa ho prenotato 4 stanze a nome Makimura.
Signora: Si certo,le camere sono pronte, prego se vuole seguirmi?
Durante il tragitto Kaori e la signora parlarono del più e del meno.
Signora: Complimenti, parla benissimo l’italiano, come fa a conoscerlo?
Kaori: Grazie, quand’ero più piccola ho vissuto per un periodo qui a Napoli ed è stato uno dei periodi più belli della mia vita, ma purtroppo l’ho capito solo dopo.
Signora: Eccoci questa è l’ultima stanza, la vostra. Prima di lasciarvi, visto che sarete stanchi dopo un viaggio così lungo, vorrei dirvi che la colazione è dalle 8 alle 9 e che le porte della pensione rimarranno aperte fino a mezzanotte, dopo quell’ora dovrete bussare e vi aprirà mio figlio. In oltre se volete cenare o pranzare con noi, siete i benvenuti, basta che mi avvertiate la mattina.
Kaori: Grazie, è molto gentile.
Signora: Prego, se volete questa sera siete i benvenuti, faccio le pizze in casa.
Kaori: Grazie, ma non credo che questa sera potremo accettare il suo invito, comunque ne parlerò più tardi con gli altri.
Signora: Guardate che per me non è un problema anche se decidete all’ultimo momento c’è sempre posto per voi alla mia tavola. Comm riceva a’ buòn animà e’ mammà dove si mangia in 3 si mangia anche in 10 e poi io cucino sempre per un reggimento. Noi ceniamo alle 9 vi aspetto allora?
Kaori: Va bene, per me non ci sono problemi e credo neanche per gli altri, ma comunque l'avvertirò nel caso.
Signora: Ora vi lascio riposare, ah un altra cosa mi servirebbe un documento per stanza, sa per la registrazione.
Kaori: Si ha ragione, eccole il mio documento. Per gli altri gli è li porterà il mio amico biondo più tardi.
Signora: Grazie allora a più tardi.
Kaori: Signora, mi scusi sa dove posso trovare una farmacia?
Signora: Certo in piazza c’è né una e un altra sta più su, salendo da piazza vanvitelli verso la funicolare di via Morghen e un altra c’è scendendo via Scarlatti. Praticamente arrivati in piazza o scende nella zona pedonale o sale e va verso le scale troverà comunque una farmacia.
Kaori: Capito, grazie è stata molto gentile. Allora ci vedremo più tardi.
Signora: Buon riposo.
Kaori entrò in camera e si poggiò su letto.
Ryo: Perché le hai chiesto dove stava la farmacia?
Kaori: Allora tu hai capito tutto quello che ci siamo dette io e la signora?
Ryo: Non proprio tutto, solo qualcosa, ma comunque rispondimi, perché hai chiesto della farmacia?
Kaori: Ryo, siediti, dobbiamo parlare e per me non è semplice dirti quello che mi accingo a dirti.
Ryo: ....
Kaori: Oggi ho capito, che tutti i miei malesseri che avevo in questi ultimi mesi, stanchezza, mancanza d’appetito era dovuti ad una sola ed unica causa...
Ryo: Non può essere quello che penso io, ti sono venute qualche giorno fa.
Kaori: E lo so, ma credo di essere incinta, e in alcune donne può capitare che ci sia il ciclo e che comunque risultino aspettare un bambino è successo a Miki. È solo che ho paura, Ryo, ho paura, se aspetto realmente un bambino che tutto questo possa svanire...
E scoppiò in lacrime.
Ryo abbracciandole le disse: Calmati, risolveremo tutto insieme. In anzi tutto, hai fatto il test?
Kaori: No, oggi avevo intenzione di andare in farmacia con Miki e andarlo a comprare.
Ryo: Ok, quando lo fai, voglio esserci presente anche io.
Kaori : Scusami, ma non me la sento, non posso coinvolgerti in questa storia.
Ryo: Ma che dici, Kaori io ti amo e non posso e soprattutto non voglio lasciarti, e se realmente aspetti un bambino lo cresceremo insieme.
Kaori: Ma sei cosciente del fatto che questo bambino purtroppo è di quel bastardo di Alek?
Ryo: Si e non me ne importa, non è colpa del bambino se ha un padre naturale come lui e non è neanche colpa tua. Comunque non fasciamoci la testa prima di essercela rotta.
Kaori: Si hai ragione, forse è solo lo stress e la stanchezza di questi giorni.
Ryo: Ora riposati, che sei distrutta, dopo penseremo al da farsi, la cosa è certa che se sei incinta desidero che tu tenga il bambino, ma so bene che questa scelta spetta solo a te.
Kaori: Ryo, io....io...non potrei mai pensare ad una cosa del genere, non potrei mai disfarmi del bambino...in ogni modo hai ragione tu, meglio pensarci dopo.
Ryo: Ora stenditi e rilassati sugar, io starò vicino a te e non mi allontanerò mai.
La fece stendere sul letto e lui si mise accanto a lei come promesso.
Kaori: Ryo.
Ryo: Si?
Kaori: Il periodo vissuto accanto a te è il periodo più bello in assoluto.
Ryo: Anche per me sugar.
Kaori, chiuse gli occhi e si addormentò, invece Ryo rimase a rimuginare sulle ultime cose accadute.
Ryo: * Io padre?? Non riesco a immaginarlo. E’ un emozione grandissima.
Coscienza(C): Ryo ma il padre non sei tu, il padre è quel bastardo di Alek.
Ryo: No, i figli sono di quelli che li cresce, Kaibara lo è stato per me il mio vero e unico padre, quando i mie genitori naturali sono morti e il padre di Maki lo è stato anche con Kaori, finché ha potuto e quindi io finché potrò, io lo sarò anche di questo bambino.
C: Ma che cazzo dici Ryo, ti stai rincretinendo, scappa finché puoi, non hai alcun obbligo, puoi fregartene e vivere la tua vita di sempre. Da quant’è che non ti fai una donna un anno? Bhe mi sa che l’astinenza ti ha dato alla testa.
R: Non mi frega, io amo Kaori e voglio stare con lei, non mi importa di tutte le mie paure e insicurezze non posso farla soffrire ancora.
Quanto è bella mentre dorme, sembra un angelo, come facevo in passato a resisterle?
Ora ho solo voglia di stringerla a me e riempirla di baci.
Kaori, non sai quanto io ti desideri, e onestamente spero in cuor mio che tu non sia incinta, non potrei sopportare l’idea di vedere davanti a me il frutto del tuo passato, di una vita senza di me, soprattutto l’idea che tu abbia fatto l’amore con altri uomini, mi fa andare in bestia, che qualcuno abbia avuto la tue labbra di fragola, abbia accarezzato la tua pelle nuda, che ti abbia vista godere, che abbia assaporato i tuoi umori, dio sto impazzendo, vorrei uccidere tutti quelli che ti hanno sfiorata e ti hanno fatta sua. Vorrei uccidere chi ha potuto vederti dormire soddisfatta tra le sue braccia, dopo aver fatto l’amore con te, Kaori sono pazzo di te, mi hai stregato, per questo amore mi sono perso. Adoro sfiorarti i capelli, accarezzarti il viso, baciare i tuoi occhi.
Oh amore quanto tempo abbiamo perso, se non fossi stato un emerito imbecille ora non soffriresti, non ti agiteresti nel sonno urlando parole incomprensibile riguardo al bambino, e io non dovrei calmarti ogni volta stringendoti a me.
Ti accarezzo i capelli e ti bacio la fronte e gli occhi, no che questo mi dispiaccia, ma poi quando ti sento nominare il nome di quella persona che popola i tuoi incubi, mi sale una rabbia, ma a quanto pare anche negli incubi ti sono vicino a proteggerti, stai invocando il mio nome, ora urli e dici “Ryo il bambino, no Alek no, il bambino no” e io ti stringo ancor più forte a me e ti sussurro: shh, calma piccola va tutto bene, io sono qui con te, non ti succederò niente.
Sembra che abbia fatto effetto, ti stai calmando eccoti che ti riagiti e ti svegli di soprassalto.
Amore, sono qui, era solo un incubo. Dico io tentando di calmarti e di rifarti addormentare stringendoti ancora di più tra le mie braccia, fino a che non smetti di tremare e ti calmi. Poi mi guardi e dici:
Kaori: Mi sento in colpa....
Ryo: Di cosa amore mio? Quale sarebbe la tua colpa?
Kaori: Mi sento in colpa perché non voglio questo bambino ... vorrei che sparisse dalla mia vita e che sia tutto un falso allarme. Sai io avevo immaginato una diversa situazione per diventare mamma, una situazione in cui sarei stata felicissima e se un giorno accadrà sarò super felice. Immaginavo di desiderare con tutte le forze che quel qualcosa che mi faceva pensare di aspettare un figlio fosse reale e che io fossi incinta di Te. Si di te. Ecco le mie stupide fantasia da bambina, immaginare un ritardo, una tensione per sperare con tutte le forze e l’anima di essere incinte dell’uomo che si ama più della sua stessa vita, l’unico uomo che riesce a mandarti in paradiso con un sol gesto.
Ryo: Anche io immaginavo questa situazione diversamente, vedrai che è solo un falso allarme. Ora calmati e stenditi, non ti preoccupare risolveremo anche questo insieme. Ti amo!

Kaori, cullata e tranquillizzata dalla presenza e dal calore del suo uomo si addormentò sul suo petto.
Ryo invece rimase ad osservarla mentre dormiva, e si dava per l'ennesima volta dell’emerito imbecille per aver perso del tempo prezioso in tutti gli anni che avevano passato a litigare.
Ryo: * Che stupido, che sono stato, sugar ti dicevo sempre che eri un maschiaccio, quando invece non lo sei, e noto con piacere che hai imparato a giocare con la tua femminilità, sarà forse merito di Sayuri? O forse molto probabilmente di tuo marito. Già marito, lui è stato fortunato, perché nella sua breve vita è riuscito ad apprezzare uno dei tesori più preziosi che ha avuto accanto a se. Ti vedo sorridere chissà che starai sognando? Ora mi chiami e sorridi, sembri una bambina, sei sempre la solita, sugar, ti amo anche per questo. Quanto sei bella!
E anche Ryo si accomodò tra le dolci braccia di Morfeo e con il sorriso sulle labbra.
Si addormentarono l’uno nelle braccia dell’altro, ancora con indosso i vestiti del viaggio. Dormirono così abbracciati l’uno all’altro per tutta la notte.

2 agosto 2008
Napoli ore 8:00
New York ore: 23:00 del 1 agosto
Temperatura esterna : 24.8 °C
Temperatura percepita: 20.00
Sereno poco nuvoloso leggermente ventilato
Camera Malafemmena della pensione “ Villa Maria”, camera di Ryo e Kaori .

Un raggio di sole fece capolinea, tra i vetri della finestra, sul viso della sua Kaori. Ryo sveglio da quando il primo raggio di sole si alzò in alto nel cielo per rischiare la nuova giornata, rimase a guardarla e a contemplarla. Mentre lei dormiva, si riscoprì ad osservare la camera, che il giorno prima causa il trambusto avvenuto, non ci aveva badato.
Era proprio bella come camera, sembrava arredata dalla sua Kaori.
Appena entravi trovavi un piccolo ingresso al cui muro era appeso un quadro raffigurante i girasoli di Van-Gogh, più avanti superato l’ingresso sulla sinistra c’era un divano con una copertura molto allegra e solare nei toni dell’arancio, sulla parete vicino al quale era adagiato il divano era presente un po’ più sulla destra uno specchio e immaginò la sua Kaori intenta a truccarsi o sistemarsi i capelli prima di uscire.

Ryo: * Quanto sei bella, sembri un angelo, una creatura fatata, non puoi essere vera, la donna che dorme vicino a me non puoi essere tu, io non merito tutto questo, invece ora mi sorridi e ti giri, sussurri a fior di labbra il mio nome e mi sento in paradiso, ti accocoli ancora di più vicino a me e io sorrido dalla felicità. Certo però che questa stanza sembra che sia stata arredata da te nei minimi particolare, forse per questo mi sento così bene e la sento come casa “nostra”.
Le pareti sono tra il rosa antico e il rosa pesco, secondo me va più verso il rosa pesco, ma tu diresti che è rosa antico e faresti di tutto per aver ragione, litigheremo e alla fine cederei le armi e l’avresti vinta tu. Ci sono dei quadri raffiguranti la vita quotidiana di questa città agli inizi del ‘900, sa iti immagino a beccarti lì davanti a quei quadri a sognare e a immaginare la vita di quelle persone, saresti talmente concentrata da non sentire neanche il mio arrivo alle tue spalle, fino a quando io non ti cingo la vita con le mie braccia e ti bacio con tutta la passione che ho. Anche il nostro letto mi fa pensare a te, è di ferro battuto e ha un copriletto molto colorato che va anch’esso nei toni dell’arancio e poi i comodini di legno, sembrano antichi e hanno delle lampade azzurre molto strane. Eccoti ti stai svegliano amore, vedo i tuoi occhi che si aprono e io sono pronto a regalarti il primo sorriso della giornata. Ti bacio sugli occhietti dolci e ti bacio su quelle labbra color di fragola e ti dico: “Buon giorno amore mio, grazie di esistere!”*
Kaori: mmm, buongiorno amore, come mai tutta questa gentilezza? In questo periodo ogni mattina, mi stai viziando dandomi il buongiorno. Di questo passo mi abituo e lo pretenderò per sempre.
Ryo: Ti vizio perché mi piace farlo e il mio scopo è quello di farti abituare alla mia sveglia quotidiana così sarai per sempre mia, mi piace vederti aprire gli occhi e sorridermi ancora con gli occhi assonati, ogni volta mi vien voglia di stringerti ancor di più a me e se non rischierei di non farti respirare, lo farei anche ora.
...Silenzio si guardavano negli occhi...Kaori si stringe ancora di più nell’abbraccio di Ryo e lo abbraccia anche lei forte. Entrambi si stringono così forte come se avessero paura che qualcosa li possa dividere.
Ryo: Scusami amore mio, per farti vivere questa situazione, è solo colpa mia se ora sei in questa situazione, se solo quel giorno non mi fossi comportato come un deficiente, a quest’ora saresti potuta essere felice.
Kaori: Non è solo colpa tua, ma anche la mia, non eravamo pronti per accettarci per come eravamo, eravamo frenati dalle nostre paure, ed entrambi siamo stati male, ora è passata e non rimpiango nulla del passato, rifarei mille volte le stesse cose, possibilmente evitando la storia con Alek, ma infondo anche quella storia mi è servita a crescere e a capire che nella vita non bisogna sempre subire, bisogna reagire e andare avanti. E non rimpiango neanche di averlo fatto per la prima volta con te. Sono stata felice di questo, anche se poi devo ringraziare solo Logan che mi ha insegnato tutto quello che so. Ma ora non importa più, il passato purtroppo, quello non ritornerà e quel che è fatto è fatto, spero solo che non ci siano state conseguenze , perché non avrei la forza di andare avanti.
Ryo: Oggi devi fare il test vero?
Kaori: Si, oggi io e Miki dobbiamo andare in farmacia a comprarlo.
Ryo: Posso assistere? Voglio starti vicino quando avrai il risultato.
Kaori: Va bene. Ho paura Ryo, e se fossi incinta? Che ne sarà di noi?
Ryo: Tra noi rimarrà tutto uguale, ora che ti ho ritrovato non ti lascio. Te l’ho detto cresceremo insieme questo bambino e sarà NOSTRO figlio o figlia che sia.
E ripresero a coccolarsi e a baciarsi finché:
Toc, toc bussano alla porta.
Kaori: Vado io, tu stai qui.
Ryo: No, dai lascialo bussare a quello scocciatore, sicuramente sarà Mick che vuole rompere.
Toc, toc
Miki: Ragazzi sono Miki, mi aprite per favore?
Kaori: Si, Miki ti apro subito. Ryo devo andare è Miki.
Ryo: Uffa! E va bene! Apri pure!
Kaori aprì la porta e Miki con indosso una gonnellina a piege color ecrù e una magliettina a bretelline con il taglio sotto al seno che metteva in evidenza la sua pancia. I capelli raccolti in una coda di cavallo.
Kaori appena la vide esclamò: Wow, Miki sei stupenda. E poi questa pancia ti dona tantissimo, sei più bella di prima. Vero Ryo? Dillo anche tu a Miki, come sta bene!

Kaori non si accorse ma Ryo nel frattempo che lei parlava si era quasi avvicinato di soppiatto a Miki per toccarla, ma questa volta Ryo non fece nulla di maniaco, anzi le accarezzò la pancione dolcemente e le ragazze rimasero allibite, ferme immobili come belle statuine fino a quando non fece una delle sue solite sparate.
Ryo: Miki come sei bella oggi, perché non lasci lo scimmione per me?
Kaori: Ryo! Oh scusami Miki, mi preparo subito e usciamo per fare quel servizio. Entra nel frattempo.
Miki entrando e chiudendosi la porte alle spalle disse: Non c’è bisogno di uscire, l’ho qui con me, io e le ragazze pensando che potessi avere qualche problemino di incontinenza l’abbiamo preso ieri sera.
Kaori: Grazie, sei una vera amica. Ora vado a farlo subito.
Miki diede la scatolina a Kaori che si diresse in bagno.
Ryo: Spè vengo con te1
Miki: Non puoi.
Ryo: Perché? Io voglio stare con lei, voglio starle vicino.
Miki: Lasciala fare pipì in santa pace.
Ryo:...
Miki: Ma sai come funziona un test di gravidanza?
Ryo: Si fa con il sangue.
Miki: Quello è un’altra cosa. Le analisi del sangue per vedere se sei incinta si fa dopo in caso di esito positivo di questo test. Il test che sta facendo Kaori, si fa con l’urina. Praticamente è una specie di penna alla cui punta è situato un tampone, lei ci deve far pipì sopra e dopo un tot di minuti hai il risultato.
Kaori: Mikiiiii vieni subito, sta per uscire il risultato.
Miki corse e si chiuse in bagno. Ryo rimase fuori per degli attimi che gli sembrarono eterni, finché non sentì Kaori urlare dalla gioia.
Ryo: Che succede?
Kaori: Ryo, è negativo, non sono incinta, che bello, non sia incinta.
Disse correndo dal bagno verso Ryo saltellando dalla gioia l’abbracciò e lo baciò, lui la strinse forte tra le sue braccia sorridendo.
Ryo (sussurrando): Sono felice se tu sei felice, piccola. Ti amo!
Baciò Ryo in modo passionale, tanto da farlo rimanere di stucco e poi prendendo le sue cose, velocemente andò in bagno dicendo: Ora però lasciatemi il bagno libero, ho proprio voglia di una bella doccia.
Miki: Ryo, tutto bene?
Ryo: Sì, mi ha solo fatto fesso per andare per prima nel bagno. Mi sa che sto invecchiando.
Miki: No, sei semplicemente innamorato, voi uomini quando siete innamorati non capite più niente, riusciamo a rigirarvi come un calzino, come vogliamo noi, e voi non ve ne accorgete.
Ryo: E che devo fare?
Miki: Niente, solo sopportare e ora ci sarà una in più nella nostra famiglia, perché infondo tutti noi siamo un’unica famiglia, voi uomini vi farte far fessi dal suo primo sorrisino.
Ryo...
Miki: Ryo, aspetto una femmina e si chiamerà Nami, avrai una nipotina.
Ryo...
Miki: Ryo stai bene?. oddio è peggio di Umi! Quando gli ’ho detto a lui è diventato tutto rosso, invece lo zio sembra svenuto. Ryo riprenditi, mi servi. Ryo?? Ryo???
Ryo: Sì, che c’è? È successo qualcosa?
Miki: No, ma calmati, è tua nipote e ti comporti così. Figuriamoci il giorno che Kaori aspetterà un figlio da te.
Ryo: Sarò l’uomo più felice di questa terra, e lei sarà trattata come una regina, non dovrà fare niente. Infatti, mi meraviglio come Umi, ti abbia fatto lavorare al bar.
Miki: Ryo la gravidanza non è una malattia, se non ci sono complicazioni, possiamo fare tutto, anzi ci è vietato stare a letto tutto il giorno e non è vero che dobbiamo mangiare per due altrimenti diventiamo una balena. Comunque volevo chiederti una cosa.
Ryo: Dimmi!
Miki: Vuoi essere il padrino della mia bambina?
Ryo: Eh cosa?
Miki: Vorrei che tu e Kaori fosse per questa bimba dei secondi genitori, chi meglio di voi può farlo, tu sei il migliore amico di mio marito e Kaori è la mia migliore amica, nonché colei che ha permesso che io mi potessi mettere con Umi. Che fai allora accetti?
Ryo:...
Nel frattempo Kaori era uscita dal bagno e aveva ascoltato la conversazione si avvicinò a Ryo e Miki e disse: Accettiamo! Sarà un onore e un piacere prendermi cura della mia nipotina. Congratulazione Miki! Ora siamo 7 a 3.
Miki: Errore 7 a 4. C’è un altro maschietto nel gruppo, Kei, il fidanzato di Saeko.
Kaori: Ah!
Miki: Non lo sapevi?
Kaori: Si sapevo che Eko si era innamorata, ma non ne abbiamo mai parlato apertamente e soprattutto non sapevo che la storia fosse così seria tanto da averlo presentato a voi. Onestamente, sono contenta, si meritava anche lei un po’ di felicità, da quando è morto Hide, non ha avuto più pace.
Ad un certo punto si girò perché si sentiva osservare e vi trovò Ryo imbalsamato.
Kaori: Ryo! Ma che ci fai qui, il bagno è libero, muoviti vai a preparati, che ho fame e oggi è il primo giorno di stage e non ho intenzione di far tardi.
Ryo si svegliò dal suo sonno e andò in bagno a farsi una bella doccia fredda per tentare di calmare i suoi bollenti spiriti.
Ryo:* Non è possibile! Lei è l’unica donna che mi eccita anche in tuta! È impossibile, quel pantalone poi così semplice eppure attillato che le faceva un fondo schiena da urlo, [Ryo quel pantalone come lo chiami tu si chiama panta-jazz, ed è elastico per questo prende tutte le forme. Ndily], per non parlare poi di quella magliettina con le bretelline che quando ti muovi si alza e fa vedere la tua pancia ornata da quel brillantino che mi fa impazzire. Sei stupenda, ogni giorno mi sorprendi con un abbigliamento diverso e io mi vesto sempre con i soliti vestiti, ho deciso oggi vado con Mick a fare shopping così non sfigurerò più accanto a te alla tua bellezza *.
--- da fuori ---
Kaori: Ryo, ti MUOVIiiii o FACCIAMO TARDI?
--- Nel bagno ---
Ryo: Sì, ho finito, ora esco.

Infatti, dopo 2 secondi Ryo uscì dal bagno con solo un asciugamano addosso che copriva solo le parti intime. [Ndily sbav, sbav]
Kaori: Finalmente... RRRRyo! Così si ti presenti davanti a Miki?
Ryo: E che vuoi! Nella fretta non mi sono preso i vestiti. Ma tanto a Miki, può far altro che piacere vedere un bell’uomo come me, visto gli standard a cui è abituata.
Kaori: Ryo, non mi interessa, muoviti.
Prese tutto quello che gli serviva e si diresse in bagno pensando quanto fosse cambiata la sua Kaori in un anno, fino all’anno scorso per una cosa del genere gli avrebbe mollato un martellone sulla testa. Dopo qualche minuto uscì con indosso il suo solito completo. Pantaloni neri attillati e maglia rossa. ( Un po’ di fantasia è no Ryo? Non potevi comprare qualcosa di diverso? Ndily)
Kaori: Finalmente ora possiamo andare.
Scesero nell’ampio salone illuminato dalla luce del sole che filtrava attraverso le vetrate. Le pareti erano colorate di un giallo paglierino a cui erano appesi dei quadri dell’ottocento napoletano. C’era una libreria e un divano vicino per permettere ai clienti di poter leggere, poco più in là sotto una vetrata c’era un altro divano. E l’ingresso al giardino era abbellito da delle piante.
La colazione era servita all’esterno con un buffet su cui erano adagiati sia gli alimenti per la colazione continentale (marmellate, miele, burro, nutella, brioche, torte, ciambelle, pane, fette biscottate, cereali in fiocchi, frutta, succhi di frutta, yogurt) che per quella internazionale (prosciutto, formaggio, uova strapazzate, wurstel). I tavolini era per 2/4 persone. Il tutto era immerso nel verde della Villa Floridiana.
Mentre aspettavano gli altri Kaori, Ryo e Miki si sedettero sul divano sotto la vetrata e iniziarono a chiacchierare del più del meno...
Miki: Kaori, sai che è proprio bella questa pensione. E’ bello trovare del verde in piena città.
Kaori: Sì, la Floridiana è il polmone verde del Vomero.
Ryo: La che?
Kaori: La Floridiana o Villa Florida (pronuncia Florìda) era la residenza estiva di Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia, (a cui deve tuttora il nome), nonché moglie morganatica, (un tipo di matrimonio che impedisce il passaggio alla moglie dei titoli e dei privilegi del marito), del Re Ferdinando IV di Borbone alias Ferdinando I delle Due Sicilie detto anche Re nasone per il suo naso pronunciato. Fu ristrutturata, secondo lo stile neoclassico, i cui lavori terminarono nel 1819. A quella data il complesso comprendeva due ville (Villa Lucia e Villa Floridia), un teatrino all’aperto detto “della Verzura”, un tempietto circolare, finte rovine e serre, tutto rigorosamente in stile neoclassico. Alla morte della coppia regale, il complesso fu ereditato dai figli del primo matrimonio della duchessa. Infatti, la duchessa quando sposò il Re, era vedova di un precedente matrimonio e amante da anni del re. Villa Lucia e parte del parco furono poi venduti a privati. La Floridiana e il resto del parco furono acquistati nel 1919 dallo Stato, che vi espose la collezione di ceramiche. Attualmente costituisce un posto in cui rilassarsi e passare qualche ora nel verde, o visitando il Museo Nazionale delle Ceramiche. Il parco è il ritrovo di ragazzi e famiglie, ma anche di studenti che hanno saltato le lezioni, e di persone che dai primi mesi in cui il sole comincia a riscaldare con i suoi raggi, vanno lì sul prato a prendere il sole.
Miki: E scommetto che ci andavi anche tu quando eri piccola.
Sayuri: dove andavi quando eri piccola?
Miki: ciao Sayuri, parlavamo della Floridiana, e le ho chiesto se ci andava anche lei.
Kaori: sì, ci andavo spesso col mio ragazzo di allora, ci nascondevano nella zona dell’anfiteatro per non farci beccare da miei. Quando era libero dalla scuola, ci rifugiavamo lì lontano dagli occhi indiscreti. Visto che siamo tutti perché non andiamo a mangiare?
Sayuri: ok, però questa dopo di me la racconti.
Fecero colazione dopodiché Kaori salutò tutti e andò corse al suo stage, dandosi appuntamento con Ryo a via Scarlatti assieme a Mick. Dopodiché sarebbero andati a prendere gli altri per andare a pranzo. Mentre Kaori era impegnata con lo stage. Sayuri, Vivyan, Miki e Umi si fecero un giro per la Floridiana, invece Mick e Ryo andarono a fare spese per rinnovare il guardaroba di Ryo.
Quando Kaori finì la lezione trovò nella borsa un bigliettino di Ryo:
Ieri notte mi sono perso nell’infinito dei tuoi occhi, stanco mi sono addormentato nelle tue braccia calde. Stamattina quando ho aperto gli occhi una luce piena di amore mi ha accecato: era il tuo sorriso... e io felice ti ho pensato “Sono in paradiso e non ho ancora detto al mio angelo che è la cosa più importante del mondo.” Ti amo angelo mio. Il TUO Ryo.
Lo lesse e sorrise, preparò le sue cose il più in fretta possibile e corse all’appuntamento con il SUO Ryo e Mick.
Uscì dal Teatro Diana e si avviò verso sinistra girò all’altezza del negozio di Camomilla, si incantò a vedere le borse e le scarpe e quando spostò gli occhi vide una scena che la fece bloccare per qualche minuto, si sistemò i capelli e si controllò che tutto fosse apposto, si mise il labello a fragola, che sapeva bene piacere a Ryo, e si avvicinò con un sorriso sulle labbra verso il trio.
Il trio in questione era formato da Yuki (ancora tu, ma non dovevamo vederci più NdIly), Mick e Ryo al tavolino del Bar Roma a via Scarlatti.
Kaori si avvicinandosi a loro da lontano disse:
Eccomi, scusate il ritardo, ma la lezione è finita più tardi del previsto.
Arrivata al tavolino mise le braccia attorno a Ryo lo baciò sul collo e disse:
Ciao amore, ti sono mancata?
Ryo: Sì, tantissimo.
La staccò da lui ma solo per poterla baciare come si deve. Yuki rimase a guardare la scena ammutolita e livida dalla rabbia pensando *Che cosa avrà lei più di me? È sproporzionata, ha quelle gambe lunghe e storte, il seno piccolo, il viso magrissimo con gli occhi da fuori e poi sembra un maschiaccio, ha la cellulite, i fianchi e il sedere grande, e poi quella sottospecie di diamantino finto che ha sull’ombelico è tremendamente demodé e da cafone, per non parlare di quei capelli che la fanno sembrare pel di carota, sono meglio io. Non c’è altro da dire, sono molto meglio io.*
Mick guardava Yuki e sorrideva e per una volta era felice delle smancerie dei piccioncini, in quei pochi minuti che l’aveva conosciuta non le andava a genio e anche se a malincuore faceva il tifo per Kaori e Ryo. Non avrebbe mai accettato che una gattamorta come quella sottospecie di principessa facesse soffrire la sua piccola Kaori-chan.
Kaori si sedette su Ryo che la teneva stretta a lui.
Kaori: Scusami Mick non ti ho salutato.
Mick: Non ti preoccupare, eri tutta presa a salutare questo deficiente.
Ryo: Prima cosa con offendere, seconda cosa modera i termini.
Kaori: Terza cosa non iniziate a fare i bambini quarta cosa non mi presentate la vostra amica? *Amica poi. Che strana espressione mi è uscita, spero per te Ryo che non ti sia fatto abbindolare da lei, quella gatta morta, non la sopporto proprio.*
Ryo stringendo ancora di più la sua Kaori a se, come per difenderla disse:
Kaori, lei è Yuki, ti ricordi di lei? E’ stata una nostra cliente, un po’ di tempo fa.
Kaori: Oh, mi scusi principessa non l’avevo riconosciuta *bugia, ti avevo riconosciuta eccome, riesco a distinguerti anche da lontano, non potrò mai dimenticare il dolore che mi hai fatto provare, ora Ryo e mio e non te lo lascerò.* Come sta? Tutto bene? Guarda un po’ i casi della vita ci rincontriamo dopo anni qui in Italia * Se sapevo che c’eri non venivo, me ne andavo dritta dritta in Giappone*.
Yuki: Già la vita è proprio strana, mi dica signor Saeba come mai anche lei in Italia.
Ryo: La MIA Kaori ha vinto un concorso per partecipare ad un importante stage di danza che si teneva qui in Italia.
Yuki: Perché Kaori lei fai danza?
Kaori: Sì...
Mick: Ed è anche molto brava
Yuki: Con chi è lo stage?
Ryo: Con Steve La Chance
Kaori: Si è con Steve ma anche con Garrison Rochelle due famosi coreografi.
Yuki: Si ho sentito molto parlare di loro, ma sapevo che questo concorso non era stato bandito in Giappone, ma evidentemente mi sbagliavo.
Kaori: Onestamente non lo so, io ho partecipato tramite il Broadway Dance Center di New York, dove ho studiato per un anno.
Yuki: ... * Che palle questa! Sta sempre attaccata al mio Ryuccio, che rottura, ma quando si toglie dai coglioni.*.
Il telefonino di Mick prese a suonare e ruppe quel silenzio che si era creato, però nonostante tutto, le due donne continuarono a fissarsi in cagnesco e la tensione era talmente palpabile che poteva essere tagliata con una lama di coltello.

.... Well I’m looking for an angel 
someone to watch over me 
someone to lean on my shoulder 
I wanna feel how love can be 
but these things they don’t come easy 
I’ve learned my lesson well 
some things don’t work the way you planned 
sometimes you just can’t tell.....

Mick: Scusate è il mio cell.
Mick prese il cell e vide il nome sul display dopodiché disse: Ryo è tua cognata rispondi tu?
Kaori: Mick ma come fa mia sorella ad avere il tuo numero?
Mick: Me l’ha estorto con la forza dice che è solo in caso di necessità, ma in realtà è solo per controllarvi meglio...
Kaori: Uff, mia sorella certe volte crede che abbia 5 anni.
Yuki: Sorella? Ma non avevi un fratello che poi è morto?
Kaori: * E come fa a saperlo? Certo che sta tipa comincia a farmi perdere la pazienza, ora vuole sapere pure i fatti miei?*.
Mick: E’ una storia lunga, che manco io ho capito bene, comunque Ryo tua cognata sta chiamando vorresti degnarti di risponderle?
Ryo: E va bene, ma lo faccio solo perché se becca te o Kaori non la smette più di parlare!
Kaori: Grazie Amore!
E lo baciò! Ryo perse la cognizione del tempo per qualche secondo e quando il bacio che Kaori gli aveva donato sfiorando leggermente le sue labbra finì lui rimase imbambolato sentendosi in paradiso ancora per qualche secondo finché Yuki non lo fece tornare bruscamente sulla terra.
Yuki: Signor Saeba sta bene?
Ryo: .....
Yuki:. Ryo?
Ryo: Sì, Mick passami il cell, che rispondo.
...Tel...
Ryo: Pronto!
Sayuri: Alla buon'ora! Ci vuole tanto per rispondere?
Ryo: Scusa non sentivo il cell?
Sayuri: Vabbè! Senti dove siete così vi raggiungiamo e poi andiamo a prendere insieme Kaori!
Ryo: Tua sorella è qui con me e noi siamo nella zona pedonale all’inizio, seduti al bar vicino a Camomilla.
Sayuri: Capito, ecco spiegato il perché non sentivate il cell, senti, visto che state tutti lì, mi puoi passare lei e Mick?
Ryo: Non ho capito puoi ripete, qui non prende bene, hai detto che vuoi parlare con Kaori e con Mick o vuoi solo uno dei due?
Sayuri: Sì, Ryo hai capito bene, voglio parlare con Kaori e Mick, me li puoi passare per favore?
Kaori e Mick appena sentirono che Sayuri voleva palare con loro fecero segno a Ryo di dire di no agitavano le mani e gesticolavano.
Ryo: Mi dispiace ma non posso, Mick è in bagno e ha lasciato il cell a me e Kaori è da Camomilla (NdIly insomma in questo capitolo sto facendo una pubblicità incredibile al negozio camomilla, dovrò aspettarmi qualcosa da loro? Soldi non credo, penso più se mi debba aspettare qualcosa sarà solo per avere dei soldi da me. Ahahah) a vedere delle cose che le piacevano.
Sayuri: Vabbè allora 5 minuti e siamo da voi, stiamo vicino a Zara (NdIly E dal! Un altro negozio, un’altra pubblicità... so che mi odierete ma che ci posso fare quella è la via dello shopping in cui ci sono solo negozi di vestiario e qualche bar.)
Chiuse la conversazione e Ryo sospirò.
Ryo: Andata! Certo tesò che quando tua sorella attacca a parlare non la ferma più nessuno.
In tutto questo Yuki stava per perdere la pazienza, perché non veniva calcolata da Ryo che invece calcolava e coccolava a suo dire (di Yuki): Quella sciacquetta di Kaori.
[NDILY E DI TUTTE LE FANS: Se Kaori è una sciacquetta, tu sei equivalente ad una pezza da piedi, anzi con te non ci puliremo neanche le nostre scarpe, sei meno di una pezza da piedi. Sei una GALLINA SPENNATA, una ZITELLACCIA, ACIDA, che è GELOSA della vita altrui].
Kaori: Ma che ci vuoi fare, è così felice di stare con tutti noi, soprattutto di passare più tempo con Mick.
Ryo: Ahahah, amico mio, credo che mia cognata ti abbia messo gli occhi addosso! Ahahaha,
Mick: Scusalo Yuki, il mio amico è solo un cafone.
Yuki: Invece è divertente. Il signor Saeba ama molto scherzare.
Kaori: Già Ryo è proprio un burlone, ma mi dica altezza si tratterà molto qui in Italia? * Dimmelo che mi chiudo in camera con Ryo finché non te né vai, oddio forse è meglio che rimane se devo stare chiusa con Ryo in camera 24ore su 24 ne sarei molto, ma molto felice. *
Yuki: Ancora per qualche giorno dovrei rimanere a Napoli, poi dovrei passare per Milano e infine ripartire per il mio regno in Arinamia. Anzi vorrei approfittarne per invitarvi ad un “Gran Galà” che si terrà presso Villa Rosebery, messa gentilmente a disposizione dal Presidente della Repubblica di questo magnifico paese, se mi lasciate i vostri indirizzi un mio nesso verrà a recapitarvi un invito ufficiale, per voi e vostri amici. Naturalmente è gradita una “mise” da sera.
Kaori: Oh, oui! Mais certain, il n’y a pas de problèmes! Tout de nous serai élégant et impeccable! (trad. Oh, si! Ma certamente, non ci sono problemi! Tutti noi saremo eleganti e impeccabili!) * Come vedi, non sei l’unica a conoscere il francese, mia “cara”principessa dei miei stivali.*.
Yuki (in italiano): Complimenti, vedo che sai parlare anche in francese. Ma sicuramente non conoscerai l’italiano.
Kaori (In Italiano): Eheheeh! Si sbaglia mia cara, lo conosco eccome l’italiano, è la mia seconda lingua. Sono stata per 10 anni qui e oltre all’italiano, avendo frequentato il miglior liceo classico e la Nunziatella, so parlare perfettamente l’italiano, il Giapponese e l’Americano, in oltre conosco bene il latino e il francese. (Ndily beata te! Io a stento conosco un po’ di inglese come lingua straniera!) Ma come potrà notare non mi piace ostentare le mie conoscenze. Ah poi un’altra cosa, se ha intenzione di soffiarmi Ryo, ha sbagliato proprio, Io e lui siamo un’unica persona e non sarà facile distruggere il nostro amore, non ci è riuscita all’epoca e non ci riuscirà neanche ora. Ma se vuole giocare, prego si accomodi, ma sappia che ha perso in partenza, finché lui mi amerà, io starò con lui.
Mick: Dimmi un po’ Yuki per quando sarebbe previsto questo ballo?
Yuki: Per dopodomani, allora per quante persone devo far recapitare l’invito?
Mick: Per 7.
Ryo: Eccoli, sono arrivati!
Kaori: Cavolo, che ci fa Miki con le buste in mano, non deve portare pesi, scusa amo, vado da lei.
Ryo: Tranquilla ci pensa Umi a lei, tu rimani qui, che neanche tu puoi portare pesi.
Miki: Che stanchezza!
Mick: Vieni Miki, siediti qui e dammi queste buste, che sai bene che non devi fare sforzi.
Miki: AHHHHH, ancora questa storia, basta non c’è la faccio più sono incinta no malata, e io Nami, la bambina, stiamo benissimo quindi lasciateci respirare. Oh ciao Yuki, non ti avevo vista.
* Cavolo, ora mi spiego il motivo per cui Ryo aveva detto che Kaori e Mick non potevano parlare, c’è questa stronza, sorridi Miki che è meglio, poi dopo inventa una scusa per allontanare il gruppo da lei, soprattutto per Kaori, o l’ammazza*.
Yuki: Ciao Miki, anche tu qui, da quanto tempo, ma vedo con piacere che aspetti un figlio? E di chi è?
Kaori: Di Umi! Di chi vuoi che sia? Ora scusami ma dobbiamo andare, Miki è stanca e ha bisogno di riposo. Noi alloggiamo alla pensione “Villa Maria” (nome inventato NdIly) e se non ci siamo può far lasciare gli inviti in reception. Arrivederci.
Ryo: Ciao Yuki, piacere di averti rivisto. Miki spetta ora ti aiuto ad alzarti.
Miki: Grazie!
Diedero un ultimo sguardo alla “cara” Yuki e si allontanarono da lei.
Appena voltarono l’angolo Kaori sospirò e guardando Vivyan iniziò a cantare.
Kaori: Dammi una lametta che mi taglio le vene
Vivyan: ploloploploploploploplo
Kaori : diventa bieca questa notte da falene
Vivyan: ploloploploploploploplo
Kaori: promette bene si promette tanto bene ma
Sayuri: gimme gimme gimme
Kaori: ma
Vivyan: gimme gimme gimme
Kaori: ma
Sayuri: gimme gimme gimme
Kaori: ma dammi una lametta che mi taglio le vene
Sayuri: dammi una lametta che ti taglio le vene
Vivyan: ploloploploploploploplo
Sayuri: ti faccio meno male del trapianto del rene
Vivyan: ploloploploploploploplo
Sayuri: ti voglio si ti voglio tanto bene
Kaori: ma
Vivyan: gimme gimme gimme
Kaori: ma
Vivyan: gimme gimme gimme
Kaori: ma
Vivyan: gimme gimme gimme
Kaori: ma dammi una lametta che mi schioppo le vene
Ryo: Basta ragazze! Kaori ma che ti prende?
Kaori: Niente Ryo, era solo una canzone, ma in verità dovrei essere io a dirti che ti prende, visto che davanti a Yuki non hai fatto altro che essere super affettuoso, cosa che soprattutto in pubblico non fai mai, in oltre le hai fatto capire che sono incinta quando non è vero. Che c’è? Secondo te, sono così imbecille da non accorgermi che ti spogliava con gli occhi e che se avesse potuto mi avrebbe uccisa pur di averti tutto per lei? Tu invece di reagire facevi lo scemo, facendo finta di non vedere e poi inventi questa balla di una mia presunta gravidanza.
Ryo: Hai finito? - Kaori annuì – Bene ora tocca a me replicare. Se sono stato tenero con te è perché mi andava, e non era certo per quella gattamorta di Yuki e poi se le ho fatto intuire che eri incinta era semplicemente perché le volevo far capire di lasciarmi in pace perché è con te che voglio passare i miei giorni presenti e futuri. Ora sei più tranquilla?
Kaori: Si, scusami ma quella lì mi fa salire il sangue al cervello. Ah ragazze, visto che ho il pomeriggio libero mi accompagnate a fare shopping? Devo comprare delle cose.
Miki: Ok!
S&V: Noi non possiamo dobbiamo fare un servizio.
Kaori: Va bene allora usciremo io e Miki. Ehm, poi un'altra cosa, Mick mi serviresti anche tu, dovresti venire con noi a fare shopping, sei l’unico tra gli uomini che ne capisce di moda e mi serve un parere maschile sulle cose che compro.
Ryo: Perché Mick e non io.
Kaori: Perché Mick può dare un giudizio più equo su quello che compro non essendo legato a me sentimentalmente.
Ryo: E allora perché non viene Umi con voi.
Miki: In questo rispondo io, semplicemente perché diventa tutto rosso appena mette piede in un negozio da donna.
Kaori: Allora Mick che fai accetti di uscire con me e Miki?
Mick: E me lo domandi pure, certo che vi accompagno. È un onore per me scortare le due donne più belle del Giappone.
Ryo: Mick vacci cauto. Non fare cose per cui io e Umi dopo di dobbiamo far pagare i conti.
Kaori: Tranquillo amore, ci penso io ma ora attraversiamo che siamo arrivati a passo di lumaca ma ci siamo arrivati.
Infatti, erano arrivati all’altezza del teatro Diana e lì attraversarono per andare alla Trattoria / Pizzeria “Caprese” (lasciate perdere le info negative che trovate in internet vi assicuro che è ottimo, sono anni che ci vado, è un ottimo ristorante e fa delle ottime pizze, poi se ordinate le insalate vi porta vicino la base della pizza vicino già tagliata, il servizio è ottimo, naturalmente come sempre in tutti i locali se volete provarli per la prima volta evitate i giorni festivi di troppo casino NdIly), mangiarono e uscirono di lì verso le 3, tutti soddisfatti e felici, tranne Ryo, no che non fosse soddisfatto e ne felice, ma solo che non gli andò giù il fatto che Kaori avesse ordinato un insalata e avesse mangiato solo quello, vabbé che era un pasto completo visto che era una ciotola enorme al cui interno era presente della rucola, dell’insalata verde, delle patate, del tonno, del mais e infine delle olive bianche. Ma la cosa che a lui più dava fastidio era il fatto che Kaori avesse lasciato quasi tutto, aveva mangiato la verdura assaggiato un pezzettino di patate e un po’ di tonno, ma rimanendo tutte le patate il tonno e il mais.
Ryo:* Che stia per ricominciare la fase non voglio mangiare perché mi sento grassa? Poi quella canzone? Non vorrà di nuovo ricominciare a tagliarsi? Oddio no è, meglio correre ai ripari, dovrò farle 3000 complimenti sul suo fisico, mi devo abituare a manifestare tutte le esclamazioni che penso quando vedo il suo fisico mozzafiato e dovrò starle molto più vicino di ora, non voglio che lei stia male è bellissima, dolcissima la mia Kaori. GRRRR al solo pensiero che oggi Mick l’accompagnerà in giro x i negozi e che qui nel giro di pochi metri ci sono 4 negozi di intimo, mi fa girare le palle *.
Usciti dal ristorante si avviarono verso la pensione, ma vedendo che in arrivo, mancavano solo pochi metri, l’autobus, V1 (NdIly il pullman fantasma che arriva fino a San Martino, il pullman è detto fantasma perché quando lo cerchi non passa mai e passa solo una volta ogni morte di papa) , decisero di prenderlo e così in pochi minuti arrivarono in cima alla salita, evitandosi una bella sudata sotto il sole leone delle 3 del pomeriggio. Arrivati in pensione si salutarono e ognuno di loro si diresse verso le proprie camere, però prima di salutarsi presero accordi per il pomeriggio decidendo di vedersi verso le 6, e a Ryo e Umi non restò altra scelta che accettare la situazione, sperando che Mick non faccia il cretino con le loro donne.
Quando arrivarono in camera Kaori disse: Ryo vado a farmi una doccia se ti serve il bagno vacci ora.
Ryo: No, ma se vuoi una mano per esser insaponata la schiena vengo molto volentieri..
Kaori: No, grazie non ne ho bisogno – poi avvicinandosi e abbracciandolo intorno al collo, con una punta di malizia continuò -conserva le tue energie per questa notte che ne avrai bisogno
Ryo:Auuuuuuuuuuuuuuuuuuu (verso del lupo)
Kaori: ahhahahah! Ryo sei troppo buffo quando fai il lupo, ma se fai così ci ritroveremo Mick in camera, non ti dimenticare che la nostra stanza confina con la sua. Dai amo, fai il bravo, che così faccio presto e stiamo più tempo insieme prima di uscire con Miki e Mick.
Ryo: Già Mick, ma perché deve stare sempre in mezzo? Non lo sopporto!
Kaori lo baciò e lui non capì più niente.
Kaori: Ahahahah!
Ryo: Perché ridi?
Kaori: Perché ti basta un semplice bacio e ti rincoglionisci, quando dovremo lavorare che farai?
Ryo: Ah non lo so, per il momento sto bene così non mi interessa il lavoro, mi interessi solo tu e la mia offerta di lavarti la schiena rimane ancora valida.
Kaori: Lasciando stare il discorso di te in doccia con me, che so bene come andrebbe a finire faremmo di tutto tranne lavarci e il tempo è poco e poi io sono stanca morta, ho solo voglia di stare accucciolata tra le tue braccia soprattutto dopo lo splendido bigliettino che mi hai messo in borsa questa mattina.
Ryo: Va bene! Accetto, per me l’importante è averti accanto tutto il tempo possibile.
Kaori lo baciò e lo abbracciò aveva voglia di riempirlo di baci e di fare l’amore in quel preciso istante, ma dovette resistere altrimenti poteva dire alla sorpresa che voleva fargli, dopodiché si rifugiò sotto un getto d’acqua gelata, talmente gelata che urlò per il freddo e Ryo si precipitò in bagno in un nano secondo. Quando la vide rimase impietrito era più bella che mai con i capelli bagnati sembrava un pulcino bagnato desideroso di coccole, riuscì a vedere solo questo perché il resto era nascosto dalla tenda della doccia.
Kaori: Ryo che c’è?
Ryo: Ho sentito urlare e mi sono spaventato.
Kaori: Tranquillo ho urlato perché l’acqua era gelata. Ora torna di là e rilassati.
Ryo: No, per sicurezza rimango qui, a sorvegliare.
Kaori: Ci rinuncio, sei incorreggibile, stai qui, ma poi sorvegliare che cosa? Non l’ho capito!
Kaori continuò a farsi la doccia e a lavarsi i capelli, quando finì chiese a Ryo se le poteva passare l’accappatoio che si rivelò enorme per lei e Ryo appena la vide scoppiò a ridere e poi la baciò con tutta la passione e tenerezza che riusciva a trasmettere.
Kaori quando si staccò da lui lo invitò gentilmente fuori dal bagno chiedendogli di prenderle il fono dalla valigia e nel frattempo ne approfittò per mettersi in pigiama( shorts e maglia a giro maniche) e ringraziò il cielo, di aver ben nascosto la sua biancheria intima o chissà che se sarebbe successo. Si mise davanti allo specchio a pettinarsi e quando vide le cicatrici dei suoi innumerevoli tagli si fermò ad osservarle.
Ryo: Ecco il phon – entrò ma si bloccò per qualche secondo vedendo Kaori che guardava le sue cicatrici – tesoro tutto bene?
Kaori…
Ryo: Amore, è passato tutto, stai tranquilla ora, anche il dottore ha detto che sei migliorata tantissimo e sei quasi guarita.
Kaori: Ryo, ha detto le parole esatte quasi! Ma di questa malattia purtroppo non se ne è mai fuori quando meno te lo aspetti puoi ripiombarci dentro, ho paura, non voglio che tornino quei tempi bui in cui desideravo solo morire, ora accanto a te mi sento felice e ho paura matta che qualcosa o QUALCUNO possa farci del male. (io: Kaori Per caso stai alludendo a Yuki? Kaori: E a chi se no? Io: Fai bene a temere la “ cara” Yuki, ma non ti preoccupare che se rompe ancora c’è una mia amica, che muore dalla voglia di darle una lezione vero Giovy? -_^ Kaori: Meno male, allora posso stare tranquilla Lettrici: SI Kaori stai tranquilla ci pensiamo noi a Yuki se tocca il nostro Ryuccio! La squartiamo viva! Ora però Ily torna a scrivere questa storia e finisci sto capitolo che ormai è lunghissimo. Io: Si ,si scusate torno subito a lavoro, ma dopo la pausa per hime chan no ribbon aka un fiocco per sognare. Lettrici : Nuuuuu, continua … Io: Ragazze dai continuo dopo, mi vado a rifare gli occhi con Dai-Dai Lettrici: Va bene! Kaori: ^_^; queste so’ matte!)
Ryo: Non ci sarà niente e nessuno che potrà farci del male, perché ti amo più della mia stessa vita, vedrai che non ci saranno più periodi bui come quelli precedenti, ora avrai solo gioia e felicità e questi segni rappresenteranno solo un brutto ricordo. Ora però asciugati i capelli o ti raffreddi e non voglio che accada.
Kaori: Lo spero Ryo, lo spero con tutta me stessa, comuuuunque(non è un errore lei lo pronuncia così con la u più lunga Ndila) visto che hai deciso di non lasciarmi neanche per un secondo mi puoi dare una mano se ti va!
Ryo: Ma io non ne capisco nulla di queste cose.
Kaori: Tranquillo devi solo passarmi quello che ti dico e mantenere le cose che ti do.
Ryo: Ok!
Fu così che Ryo aiutò Kaori ad asciugarsi i capelli, passandole spuma, phon, spazzole e la vedeva armeggiare per sistemare i capelli ribelli alla fine lei sbuffano rinunciò a sistemarli e Ryo le disse che era bellissima, era la ragazza coi capelli mossi più bella del mondo poi le prese una ciocca di capelli la scostò dal volto e gli è la posizionò dietro all'orecchio, si guardarono negli occhi, le loro labbra si avvicinarono facendo scattare un lungo e stupendo bacio. Ryo dopo il baciò la prese in braccio e la mise sul letto, si stese vicino a lei, l'abbracciò e guardarono la TV assieme.
In camera avevano il satellite e fu così che Kaori girando per i canali beccò una puntata di Sex And The City.
Si accucciò ancora di più tra le braccia di Ryo e iniziò a godersi la puntata.
Ryo: Come mai vedi questa roba del genere e non arrossisci fino alla punta dei capelli?
Kaori: Perché dovrei?
Ryo: Parla di sesso e tu sei sempre arrossita quando si parlava di quest'argomento!
Kaori: Ora non più non sono più la ragazzina imbranata di un tempo e poi sono una fan sfegatata di questo telefilm,
Ryo: Ma non è meglio un film porno?
Kaori: Ma che cavolo dici, qui di sesso se ne parla soltanto e se lo vedi non vedi mia scene esplicite o altro.
Qui sono solo 4 amiche che si raccontano tutto della loro vita, anche sessuale, e si mettono a confronto tra loro. Sono delle normalissime ragazze come me, Miki, Sayuri, Vivyan e Kazue che si raccontano.
Carry è romantica e ama un solo e unico uomo anche se per accorgersene ci vorranno anni, di storielle da una botta e via e relazioni fallite. Poi quando per l'ennesima volta lui si rifà vivo volendo ricostruire un rapporto fatto di vari anni di tira e molla e fatto di attimi persi e di mancanza di coraggio, lui diceva sempre di amarla, ma chissà come mai sposava sempre un altra, ma in quel preciso momento in cui lui si rifece vivo lei aveva deciso di stare con un russo e di tentare di dividere per sempre la sua vita con lui partendo assieme per Parigi, ma le cose non vanno sempre come credi e causa il totale disinteresse da parte del suo compagno capisce che anche quella storia è finita. Ma il destino vuole che proprio nella città degli innamorati lei incontrasse Big deciso finalmente ad amarla completamente e di concretizzare una vita con lei a New York nella loro città. Alla fine dopo vari anni di convivenza decidono di sposarsi ma quel bastardo la molla all'altare e rompono lei sta male ma alla fine riescono a far pace e a sposarsi. Su questa storia hanno creato un film e abbiamo dovuto attendere un film che è uscito l'anno scorso (calcolate che lei l'ha visto in America e se in Italia è uscito a gennaio in America) per capire come andava a finire tra di loro. Lei è una scrittrice di successo, che cura una rubrica che parla di sesso, ed è lei la voce narrante delle storie del telefilm perché e lei che le trascrive sul suo fedele portatile. Adora le scarpe e i vestiti firmati, e per questa sua mania rischierà la banca rotta, ama la sua New York e guai a chi le tocca le sue Manolo Blanche infine come regalo di nozze vorrà un armadio gigantesco.
Poi c'è Miranda, acuta, intelligente e molto orgogliosa del suo lavoro. Diventa socia dello studio legale dove lavora e riesce ad acquistare il suo primo appartamento nell'Upper West Side di New York. Tenace e con i piedi per terra, non si apre facilmente, mascherando la sua vulnerabilità sotto una facciata di cinismo. Una sera, in un bar, conosce Steve, il gestore, ed inizia con lui una relazione che però non riesce ad adeguare ai suoi ritmi. Steve, inoltre, non fa parte del mondo di Miranda, è un barista felice di esserlo e la differenza delle loro priorità alla fine ha la meglio. Dopo essere stati lontani per un periodo, si incontrano casualmente e Miranda scappa, non riuscendo ad affrontare l'uomo di cui è stata veramente innamorata. Steve si presenta all'appartamento di Miranda proponendole di rimanere amici, ma il sentimento che provano l'uno per l'altra fa sì che ricomincino la loro relazione tentando addirittura la convivenza. Miranda resta comunque sempre dubbiosa sulla relazione e l'atteggiamento un po' infantile di Steve complica le cose. Per la seconda volta si lasciano e si ripromettono di salvare almeno la loro amicizia. Successivamente quando Steve, perde un testicolo a causa di un tumore, Miranda cerca di sollevergli il morale con una notte di passione. Poco dopo scopre di essere incinta. Decisa ad abortire, cambia idea pochi minuti prima dell'intervento e tiene il bambino e si chiede se non sia l'ultima sua chance di diventare madre. Man mano procede la gravidanza Miranda è preoccupata per la sua mancanza di istinto materno ed è combattuta fra il suo futuro di madre e la sua carriera. Comunque, la natura fa il suo corso e con Carrie e Steve vicini da alla luce il suo bambino che rappresenta per lei il primo vero grande cambiamento nella sua vita. Il bambino nasce e le vite di Steve e Miranda continuano separatamente. Entrambi avranno una nuova relazione finché non si accorgeranno di amarsi e decideranno di stare insieme sposarsi e formare una famiglia.
La terza componente del gruppo è Charlotte colei che crede all'amore e alle favole con tutta se stessa, e' stata sempre in cerca del vero amore e ha creduto di trovarlo nel primo marito, ma si scoprì che non era così, lui mamma dipendente e non buono a letto.
Ryo: In che senso non buono a letto?
Kaori: Non gli si drizzava..
Ryo: ah capito, e lei che ha fatto l'ha lasciato?
Kaori: All'inizio no, ci passava su ma quando il desiderio si fece grande non resistette oltre e chiese la separazione, ma dopo un periodo di separazione tornarono insieme e tentarono di vivere la loro vita estromettendo dalla loro vita di coppia la mamma di lui. Tentarono di avere dei figli ma non ci riuscirono e il loro rapporto già debole si ruppe. Lei chiese il divorzio e in fase di divorzio incontrò il vero grande amore, il suo avvocato divorzista ebreo. Si innamorano e formarono una coppia, lei decise di diventare ebrea per amore del futuro marito e si sposarono con matrimonio ebraico, tentarono di avere dei figli ma non vennero e decisero di adottarne uno, adottarono una bimba cinese stupenda. Nel film poi si vedrà che lei finalmente esce riuscirà ad uscire incinta e sarà felicissima.
Infine c'è quella che secondo me quella che sarà la tua preferita Samantha è una PR di successo che sa cosa vuole e sa come ottenerlo. Ha confidenza in tutto ciò che fa. Soprattutto in ciò che riguarda il sesso. La sua disinibizione sessuale fa sì che la gamma dei suoi amanti sia vasta e comprenda vari tipi di uomo. Non ha esigenze particolari. Dimenticato il sogno di un matrimonio, Samantha si dedica ogni notte al sesso, orgogliosa di questo. E' un personaggio ironico, malizioso ma anche molto intelligente. Utilizza la sua sfrontatezza per cogliere il nocciolo più amaro di ogni situazione. Nelle sue esperienze c'è da segnalare anche una relazione lesbica che dura fino a quando la sua compagna non chiede qualcosa di più... Una delle sue conquiste, lo svergognato magnate Richard, sembra essere l'incontro definitivo. E mentre la relazione sessuale procede, Samantha si rende conto di provare qualcosa di più, fino ad arrivare a dichiarare il suo amore a Richard che, dal canto suo, le dice di provare ad essere monogamo. E quando scopre di essere stata ingannata Samantha si ritrova in un territorio sconosciuto: quello dei cuori infranti. Alla fine della serie lei si innamora di un ragazzino che sogna di fare l'attore, lei l'aiuta a sfondare nel mondo di Hollywood e lo fa diventare famoso. Lei in tutto questo avrà una brutta batosta scoprirà che ha un cancro al seno e dovrà farsi un ciclo di chemioterapia, ma supererà i problemi del cancro e della chemioterapia grazie all'amore di Smith. Nel film però si scoprirà che non è fatta per le relazioni monogame e quindi mollera Smith per rimettersi a caccia di affascinanti single, da una serata e via.
Ryo: Hai ragione Samantha mi piace molto e condivido il suo stile di vita, ah che bello potersi fare tutte le donne del mondo (faccia da maniaco)
Kaori si staccò dal suo abbraccio e con voce fredda e placata disse : Nessuno te lo vieta, se vuoi andare vai...
Ryo faccia da maniaco: Davvero posso? (come a volerla provocare per ricevere una martellata).
Kaori: Certo che puoi, vai quella è la porta, sei libero di fare quello che vuoi, ma sappi che quando tornerai dal tuo incontro mokkori, non mi troverai più. Puff, sarò sparita dalla tua vita e sarai libero di fare tutto il mokkori che vuoi con le altre, per sempre, perché questa volta me ne andrei in un posto dove nessuno mi conosce e dove neanche tu mi puoi venire a prendere.
Ryo: E che farai senza il tuo Ryuccio?
Kaori: Continuerei la mia normalmente, continuerei il mio lavoro di grafica e mi rifarei la vita con un altro uomo, mi sposerei e avrei dei figli, come è già successo in passato potrei rifarlo, tranquillamente, infondo sono ancora giovane come vedova.
Ryo: mmm, questa cosa cosa non mi va molto a genio. Tu sei mia soltanto! Ti seguirei anche in capo al mondo pur di stare con te e poi quei tempi sono passati, ora ho una fidanzata e ho tutta l'intenzione di renderla felice, quindi le altre donne non mi interessano. Mi interessi tu Kaori!

L'abbracciò e la portò accanto a se facendole posare la testa sul suo petto.
Ryo: Lo senti?
Kaori : Si è il tuo cuore.
Ryo: Senti batte solo e unicamente per te. Ti amo, amore mio, non litighiamo più per le mie scemenze.
Kaori: Va bene, ma uomo avvisato..
Ryo: Mezzo salvato, lo so..dai ora vediamoci il telefilm che ti piace tanto, anche se a quanto pare le conosci a memoria.
Kaori: Si, ma ancora qualche minuto e sarà finito...
Ryo: Meno male così ti potrai concentrare solo su di me, su di noi.
Kaori: Che c'è vuoi le coccole?
Ryo: Voglio te, i tuoi baci, le tue carezze, voglio sentirti mia, mia per sempre.
Kaori: Giuro che questa notte sarò tua per sempre, devi solo attendere.
Ryo: Va bene, uffa, anche se non ne capisco il motivo.
Kaori: Perché ora non c'è la farei, sono stanca Ryo, voglio stare così fino all'ora in cui non devo uscire con Miki e Mick, ovvero abbracciata a te, ascoltare il tuo cuore, ricevere tante coccole e farti tante coccole.
Ryo: E le avrai amore mio,- l'accarezzò la testa e le diede un bacio un fronte- tutte le coccole di questo mondo saranno per te, solo per te. Sono felice, oggi ti sento più serena e tranquilla.
Kaori: Si, lo sono. Sono felicissima perché sto con l'uomo che amo da sempre e non sono più perseguitata da nessuno. Nessuno mi vuole far tornare da lui, nessuno mi vuole violentare, nessuno mi vuole picchiare. Ora sto qui a Napoli, un posto che ha significato tanto per me in passato, ci sto con l'uomo con cui voglio condividere il resto dei miei giorni che cosa voglio di più dalla vita?
TV: “Un lucano”
Kaori: Ecco la TV ha risposto per me un lucano ahahhaha , si si mi servirebbe proprio un bel lucano ....ahahah
Ryo: Ah si e il lucano è capace di farti questo – cominciò a farle il solletico -
Kaori: ahahah, hahaha dai smettila...ahhahahah
Ryo: No finchè non ritiri quello che hai detto
Kaori: Cosa? Ahahaha Che voglio un lucano ahhahaha
Ryo: Si
Kaori: ahhah a non l'ho detto io è stata la tv a dirlo, ahhahah non posso ritrattare quello che non ho detto ahahah
Ryo: Allora continuo
Kaori: No, no pietà va bene ritratto tutto non voglio un lucano, voglio Topo Gigio
Ryo: eh....
Kaori: Voglio il mio Gigio che mi dica “strapazzami di coccole”... Vai ho raggiunto il mio scopo ti sei fermato ora tocca a me
E cominciò a fargli il solletico si rotolarono scherzando e ridendo sul letto finché a furia di rotolare non cambiarono canale col telecomando andando a finire su un cartone animato. Si fermarono sentendo una sigla, Kaori guardò e fece un urletto di gioia e spostandosi da Ryo si mise stesso sul letto più vicino alla tv per vederla meglio.
Ryo: Che è successo?
Kaori eccitata come una bimba: Hello Kitty...Ryo c'è Hello Kitty in tv...
Ryo:...
Kaori: Hello kitty vive qua giù fiocco rosso naso all'insù
al villaggio vieni anche tu vieni anche tu
Hello Kitty dolce tu sei vieni qui a cantare con noi
al villaggio festa sarà con gli amici tuoi...
hello kitty crema e caffè,
fragole con panna e bignè,
ogni giorno ci divertiam qui con te qui con te
Ryo: Ma ti piace quella gattina?
Kaori con voce da bimba : Ziiiii, l'adoro.
Ryo: Fai tanto la dura ma alla fine sei sempre la mia piccola e dolce Kaori-chan. - e le sorrise.
Kaori: Zii! - disse con voce da bimba sorridendo
Ryo: Vieni qui, piccola vieni tra le braccia del tuo Ryuccio a guardarti la gattina, mi sa che ho fatto bene a riempirti la camera di Hello kitty.
Kaori: eh??
Ryo: No, niente.
Kaori: Ryo sputa il rospo! Che c'entra la mia camera con Hello kitty?
Ryo: ehm, è solo che sotto da noi hanno aperto un negozio tutto hello kitty e ogni volta che passavo di li mi venivi in mente tu e allora ho deciso di comprarti qualcosa, solo che ogni volta che passavo ti compravo una cosa e ora abbiamo la casa invasa da Hello Kitty!
Kaori: Tu sei tutto matto! Hai speso un sacco di soldi.
Ryo: No ehm, il proprietario è stato un mio cliente. Ho protetto la sua bambina
Kaori: Che come minimo avrà 18 anni
Ryo: No era appena nata.
Kaori: Wow ora proteggi anche i neonati?
Ryo: SI, ma non mi ha detto se ti piace l'idea di avere una casa piena di Hello Kitty,
Kaori: Ziii! Che bello, una casa tutta di Hello Kitty! - battendo le mani felice come una bimba - Spè ti faccio vedere una cosa però giura che non ridi!
Ryo: Perchè?
Kaori: Giura e non rompere
Ryo: Va bene! Giuro di non ridere!
Kaori: Ok allora spetta qua.
Kaori scese dal letto aprì l'armadio e dalla valigia prese 2 cose e disse: Ok ora chiudi gli occhi
Ryo chiuse gli occhi Kaori si sedette vicino a lui.
Kaori: Ok puoi riaprirli però giura che non ridi.
Ryo aprì gli occhi e appena vide i calzini e le mutandine di hello kitty si mise a ridere
Kaori: Cattivo! Avevi giurato che non ridevi.
Ryo: Si, lo so ma queste cose sono per bambine, non me l'aspettavo da te, e poi scusa come fanno ad entrarti?
Kaori stizzita: In primo luogo Hello Kitty è per tutte le età, tutte le star di Hollywood hanno Hello Kitty e poi si le mutandine sono per bambine e mi entrano visto che sono S!
Ryo: Dai su stavo scherzando, giuro che non ti sfotto più bimba, ma ora vieni qui e riposati un po', che hai gli occhi di sonno. Giuro che non ti sfotto più.
Kaori: Va bene.
Kaori si avvicinò a lui e mise la testa sul suo cuore e vendendo Hello Kitty tra le sue braccia si addormentò.
 
Ore 17:50 bussano alla porta
Un Ryo mezzo assonato e con i capelli scompigliati staccò leggermente la sua Kaori dal suo corpo e l'adagia delicatamente sul cuscino. La tv è ancora aperta sul canale cinema su cui evidentemente Ryo aveva girato prima che si addormentasse, stavano trasmettendo il fil mouling rouge nello spezzo di “el tango de Roxanne” uno stupendo tango carico di passione, di amore e di gelosia, le parole che riuscì ad ascoltare prima di spegnere furono solo:
..And please believe me when I say I love you (E per favore credimi quando ti dico ti amo)...
Che prontamente dedicò all'angelo che dormiva beato accanto a lui.
Si alzò lentamente dal letto senza svegliare la sua cucciolotta e andò ad aprire.
Aprì e difronte a lui si trovò Miki e Mick.
Mick: Alla buon ora, ehi mi raccomando apri con tutta calma questa diamine di porta.
Ryo: Abbassa la voce, Kaori sta dormendo. E guai a te se me la svegli con il tuo vocione. (disse a bassa voce)
Mick: Quale vocione, qui l'unico che ha il vocione sei tu. (Mick urlava a bassa voce hihihi)
Miki: Basta, non è questo il momento. Litigate sempre voi, ora se non vi dispiace vado a svegliare Kaori
Ryo: No, Miki, lascia ci penso io.
Mick: Oh la mia Kaori sembra una principessa delle fiabe così addormentata. Vieni qui amore fatti svegliare con un bacio dal tuo principe. - e partì in volo in direzione Kaori, Ryo lo bloccò per la collottola della sua costosissima camicia
Ryo: Lo so che sembra una principessa, ma è LA MIA principessa e non la tua, tieni le mani e la bocca a bada se ci tieni ai tuoi gioielli di famiglia. Io ci metto due secondi a stritolarteli dimmelo tu, basta che fai un altro passo verso Kaori e puoi dire addio al tuoi gioielli.
Kaori si girò su un fianco e sussurrò Ryo....
Ryo corse subito accanto a lei.... lasciando un Mick terrorizzato.
Kaori continuò nel sonno a chiamarlo e a dire amore dove sei non ti vedo, amore è tutto buio...ho paura...
Ryo: shhh, piccola sono qui, calmati è solo un sogno io sono qui accanto a te.
Kaori: ..ti amo...
Ryo: Ti amo anche io piccola Kao, ma è ora di svegliarti piccola Ori.
Kaori: Mmm... - si rigirò e abbracciò Ryo sentendolo vicino -
Ryo: Piccolina è ora di svegliarsi su, cucciolotta, piccolina, amoruccio – e le baciò gli occhi – devi svegliarti, pulcinotta, bimba, stellina, patatina, principessina?
Kaori: mmm... - Kaori aprì un occhio e poi un altro Ryo guardandola con quegli occhi pieni di sonno e teneressima , le sembrava un cerbiatto, una cucciola la sua cucciolotta, la baciò ignorando Mick e Miki quando si staccarono rimasero abbraccciati-
Ryo: Buongiorno principessina hai dormito bene?
Kaori: Si, vicino a te e cullata dal battito del tuo cuore si!
Mick: Ehm! Scusate ci siamo anche noi. Kaori Amore mio.....vieni qui e fatti baciare.
Miki: Mick non ti permettere di avvicinarti e rovinare la mia fatica di anni che ti uccido con le mie stesse mani, però prima chiamo umi vediamo un po' lui che ne pensa?
Mick: Ok sto fermo!
Kaori: Grazie Miki.
Miki: Prego, non c'è di che. Finalmente mi sono sfogata, Mick non ti sopporto quando fai così!
Mick: Si scusa, Miki, tesoro mio, ma non ti devi stancare troppo e non arrabbiarti che fa male al bambino.
Miki: Bambina, è una femmina Mick ficcatelo nelle cervella. E tu Kao datti una mossa, non possiamo aspettare un anno intero che il signor Saeba ti lasci andare.
Kaori: Si, signora obbedisco.
Miki: Oddio che ho detto, la gravidanza mi sta dando alla testa.
Kaori: Ma dai, è normale sapessi io quanti scatti d'ira e cambiamenti d'umore avevo in una sola ora della giornata, mio marito usciva pazzo appresso a me, per non parlare poi della buon'anima di mia suocera, che capendomi mi assecondava torturando mio marito ancora di più. Quindi stai tranquilla. Ora però tesoro mio, mi dovresti lasciare andare perché mi dovrei andare a cambiare.
Ryo: Nooo, rimani con me altri 5 minuti.
Kaori lo baciò e sussurrò sai mi piacerebbe che nostro figlio fosse concepito questa notte, sarebbe bello. Dopodiché scese dal letto e correndo prese un abito dall'armadio rifugiandosi in bagno lasciando un Ryo di stucco.
Miki: Che ha detto la piccola Kaori-chan per ridurti così?
Ryo: Miki ha detto che vuole un figlio da me, che bello sono l'uomo più felice del mondo.
Mick: Bha e lo vorrebbe con un brutto scimmione come te? Non sarei meglio io?
Kaori nel frattempo uscì dal bagno e disse: No, Mick, tu non mi interessi, il padre dei miei figli sarà il mio fidanzato e Ryo è il mio ragazzo. Ora andiamo. Ciao, amo ci vediamo più tardi qualsiasi cosa ho il cell acceso.
Ryo: Va bene amore mio, ma o ti cambi o non esci! Così vestita nelle mani di Mick non ti lascio!
Mick: Perché è bellissima così.
Ryo: Ma tu così le salterai di più addosso.
Kaori: Aaaa Ryo, smettila con la tua gelosia, sto bene così è solo un vestitino non è niente di che.
Kaori infatti era vestita con un abitino verde corto che le arrivava sopra al ginocchio, a brettelline, con uno scollo a “V” chiuso da dei bottoncini colorati. Era bellissima! Miki invece indossava un vestitino molto leggero sul celeste chiaro che le metteva in mostra il suo bel pancino. Il nostro Mick indossava dei pantaloncini sul beje e una camicia di lino bianco con le maniche scorciate.
Miki: Dai calmati, Ryo ci sono anche io a tenere a bada Mick e vedrai che farà il buono vero Mick?
Mick: OK, farò il buono.
Ryo: Sarà...ma, amico mio ricordati quello che ti ho detto? Ok?
Mick: Ricevuto!Terrò le mani apposto!
Kaori: Ora possiamo andare?
Ryo: Ok, ma tieni il cell a portata di mano.
Kaori: Va bene, allora a più tardi amore.
Mick: Te la riporto tra un ora sana e salva, tranquillo.
Miki: Facciamo così vediamo tra un ora all'Azard Cafè quello che sta un po' più giù di Zara, quello che sta nella rientranza del negozio Ampliphone, capito dove?
Ryo: Si, allora ci vediamo con Umi, li tra un ora ok? Ah Mick se ci sono problemi chiama.
Kaori: Si, si ti chiama, ma ora andiamo – e dopo aver dato un veloce bacio a Ryo trascinò Mick, fuori dalla pensione, con Miki che li seguì a ruota. Fuori dalla pensione tirarono un sospiro di sollievo e incamminandosi verso la zona pedonale iniziarono a chiacchierare-
Mick: Nervosetto eh, il tuo fidanzato?
Kaori: E gli dai torto? Tu invece di pensare alla tua di fidanzata pensi a correre dietro a me, e a lui da fastidio, giustamente.
Mick: Ma io ti voglio bene!
Kaori: Anche io ti voglio bene, ma no nel modo in cui intendi tu, sei il mio migliore amico, il migliore amico del mio compagno e ci tengo a te, tu e Miki siete state le spalle su cui piangere quando in passato soffrivo per Ryo. Ora il tempo mi ha fatto cambiare e maturare e quella ragazzina che si metteva a piangere per ogni cretinata e ogni dispetto di Ryo è passato. Ho capito che la vita è ben diversa. Per carità non credevo che la vita fosse una favola perché davanti a miei occhi vedevo gente disposta a tutto per uccidere qualcuno per soldi oppure per pura gloria, ma credevo che quello fosse solo una parte del mondo, perché nonostante tutto c'è sempre stato Ryo a proteggermi dal male del mondo esterno e che non riguardava il nostro lavoro. E ora che so bene cosa significata perdere una persona a cui si vuol bene, non ho intenzione di perdere nessuno dei due. Quindi Mick, per favore non stuzzicare troppo la gelosia del tuo amico o qui andiamo a finire tutti a carte 48.
M&M: Eh?? Carte e che?
Kaori: A carte 48, ovvero va a finire tutto a “puttane” e ci giochiamo la serenità del gruppo.
Miki: Capito, comunque Mick, ha ragione Kaori, qui la situazione sta diventando pericolosa, se non vuoi lasciarci le penne per la gelosia di Ryo, datti una calmata.
Mik: E va bene! Ma sappiate che non demordo e che ci sarò sempre quando la mia dolce Kaori-chan avrà bisogno di me.
Kaori: Grazie, Mick sei sempre un amico. Eccoci arrivati prima tappa del nostro shopping. Yamamay
Mick: Wow! Un negozio di intimo che bello, ecco perché non hai voluto quel maniaco di Saeba, ti avrebbe fatto sfigurare.
Kaori: D'oh! (alla Homer Simpson hahah NdKaori) *ma che ho fatto di male per avere vicino due tipi che potrebbero tranquillamente essere scambiati per fratelli, alla fine si comportano nella stessa maniera, come due bambini*
M&M: Eh???
Kaori: Niente era una esclamazione come per dire ma chi me l'ha fatto fare! Lo dice sempre un personaggio di un cartoon molto seguito in America. Allora entriamo?
M&M: Ok!
Entrarono scelsero qualche completino intimo sotto la faccia di un Mick, che tentava di essere serio e non dar a vedere l'effetto che potevano fargli quegli indumenti, soprattutto immaginati addosso a Kaori e pensò che Ryo quella notte sarebbe stato un uomo fortunato e che se l'avesse fatta soffrire di nuovo l'avrebbe ammazzato di botte, lui stesso.
Kaori ne provò qualche completino intimo alcuni sexy e altri no, alla fine optò per un completino sexy ma non troppo, ma che poteva essere utilizzato tranquillamente per tutti i giorni e non solo per una “ serata speciale”.
Nel negozio la radio trasmetteva una canzone di Baglioni che a Kaori fece pensare a se stessa, e alla sua situazione soprattutto le parole iniziali che dicevano:
"Basta un niente un nome una calligrafia
perché ogni cuore ha una memoria tutta sua  
si vede sempre dove strappi via una pagina  
come ti fissa una fotografia di ieri”

Uscirono dal negozio e andaro in giro a vedere altre vetrine.
--Nel frattempo Umi e Ryo ---

Ryo: Allora lucciolone che ne pensi? Secondo te potrebbe piacere a Kaori?
Umi: Mmm, credo di si .... sono semplici e discreti, proprio come piace a lei.
Ryo: OK, allora prendo questi.
Commesso: Va bene, mi può dire la misura?
Ryo: Le ho portato un suo anello lo può prendere da qui.
Commesso: Un attimo che misuro, 15 e ½, ora le faccio un pacchettino regalo.
Ryo: Può incidere una cosa al suo interno?
Commesso: Certo mi dica.
Ryo: 26 marzo Kaori e Ryo 4ever sugli anelli, invece sul bracciale vorrei che ci incidesse semplicemente Ti amo! Il tuo Ryo!
Comesso: Ok, allora ci vediamo tra una mezz'ora. Se vuole può lasciare un acconto.
Ryo: No, saldo direttamente non mi piace avere debiti con nessuno. Mi raccomando per entrambe le cose voglio un bel pacchetto regalo.
Commesso: Certamente. Non si preoccupi.

Così fece pagò e uscì con la ricevuta di ritiro.

Umi: A quanto pare questa volta hai deciso di capitolare definitivamente.
Ryo: Eh già, che devo fare, sono innamorato perso di quella donna e non voglio più farmela scappare.
Umi: Fai bene, Kaori è una ragazza straordinaria e tutti noi le vogliamo un gran bene.
A quanto pare i due sweeper più temili del Giappone dopo aver lasciato le loro compagne di vita in compagnia di Mick, decisero di fare un giro, all'inizio decisero di andare da Fnac, ma poi alla fine si fermarono alla gioielleria lì vicino, Eboli e Ryo decise di acquistare delle fedine. Lui aveva deciso di fare sul serio con lei e il destino lo aveva fatto incrociare una gioielleria e ne approfittò.
Quando uscirono dalla gioielleria e Ryo vide che difronte c'era un negozietto che vendeva articoli di Hello Kitty,
Attraversarono e nel negozietto acquistò un peluche di Hello Kitty gigante con le ali (Io:Beata Kaori, lo voglio anche ioooooo. Ryo: No ilaria non puoi, hai già la camera piena Io: Nuuuu, non vale, ma vabbè per Kaori questo e altro. Ryo: Brava! Io: Non Sfottere tu che io sono l'autrice e così come ho deciso che Kaori andrà a letto con te,così posso deciderti di mandarti in bianco per altri 19 capitoli Ryo: Nuuuuu ç__ç voglio la mia mokkori night con la piccola Koari-chan io: Allora accuccia Umi: Ehm , autrice mi sa che hai sbagliato serie, a lui non succede niente se gli dici accuccia Io: Ah è vero, grazie Umi, quello è Inuyasha...comunque Ryo hai capito, fai il bravo o niente Mokkori-night Umi:hihihihii io: Hajato non ridere o faccio in modo che Miki porti a casa un bel micio. Umi: Noooooooo Ryo:hihihihi Io: Ryo! Ryo: ok,ok, farò il bravo. Lettrici: Ti muovi a continuare sta storia ci ha rotto tu e i tuoi battibecchi con quei due. Vogliamo la scena Hot, tra Ryo e Kaori. Ryo: Siiiiii. Lettrici: Ryo prova a fare il deficiente facendo soffrire Kaori e ti rendiamo enuco quindi fai il bravo! Ryo: Ok. Lettrici: Ora ilu è meglio che continui e pubblichi al più presto questo capitolo o ti ammazziamo Io: ok ok agli ordini).
Alla fine fecero un giro da Fnac, in attesa dell'ora per ritirare le cose.
....intanto le ragazze assieme a Mick che avevano svaligiato parecchi negozi si sedettero al Cafè dell'apputtamento..
Kaori: Che stanchezza, abbiamo svaligiato mezzo negozio ogni volta, penso che Ryo e Umi ci uccideranno quando scopriranno quanto abbiamo comprato.
Mick: Non vi uccideranno perché le cose che vi ho fatto comprare vi stanno divinamente.... Comunque eccoli.
Kaori appena Mick la informò che Ryo era arrivato si alzò e gli andò subito incontro baciandolo e abbracciandolo.
Kaori: Amore mi sei mancato.
Ryo: Anche tu stellina.
Mick: stellina che dolceeee, il nostro Ryo si è rammollito.
Neanche il tempo di finire la frase che ricevette un bel martello sulla testa da parte di Miki che lo fece ammutolire.
Miki: Zitto, tu non rovinare questo momento di pura tenerezza.
Si sedettero al bar e ordinarono a Miki fu ordinato categoricamente di prendersi un bel cocktail analcolico a base di frutta, pieno di vitamine e sali minerali che l'avrebbe di sicuro fatto bene, invece Kaori anche contro la volontà di Ryo si prese una Corona e invece gli altri 3 ragazzi si presero una Heineken.
Mentre aspettavano le birre e i cocktail Kaori volle far vedere quello che aveva comprato
Kaori: Ti piace? E' un completino pantaloncino e top mono spalla che ho preso per lo stage.
Ryo: Si, molto e poi il verde ti dona molto.
Kaori: Grazie.
Ryo: Che avete comprato poi?
Miki: Un sacco di cose perché puntualmente Mick ci convinceva a prendere ogni cosa che provavamo.
Kaori: SI, perché diceva che stavamo bene con tutto.
Ryo: E' la verità siete bellissime tutte e due. E tu amore mio sei stupenda.
Kaori: Come non ti arrabbi perché ho speso troppo.
Ryo: No, amore. Ti ripeto i nostri soldi ora sono destinati esclusivamente a te. Io ho chiuso con il mio vecchio stile di vita. Comunque questo è per te, l'ho visto in una vetrina e non ho resistito.
Kaori aprì la mega busta e quando vide il regalo saltò dalla gioia.
Kaori: Grazie amore mio è stupenda Hello Kitty.
Ryo: Lo sapevo che ti sarebbe piaciuta, visto che ti piace un sacco Hello Kitty.
Kaori annuì, arrivarono i drink e mentre bevevano e chiacchieravano il sole calò lasciando posto alle stelle e rimasero lì fuori al bar seduti ai tavolini a chiacchierare illuminati dalle luci delle candele finché Kaori non disse:
Kaori: Scusate, non so voi ma io avrei un po' di fame, sono anche le otto e mezza che ne dite di andare a mangiare qualcosina?
Miki: Si, dai perché anche io ho fame, ma avrei voglia di un posto tranquillo e non molto affollato dove possiamo stare tranquilli a chiacchierare senza che ci rompano i timpani.
Ryo: Fai tu, amò sei tu l'esperta del luogo.
Kaori: Allora pizza panino o ristorante?
Mick: Credo che il ristorante possiamo scartarlo vero raga?
Umi: Tu tesoro che ne pensi? Di cosa hai voglia?
Miki: Ho voglia di panino ma niente Mc.
Kaori: Ok allora vi porto ad un posto che sta più giù vicino allo stadio collana. E' un pub, cornetteria e pizzetteria, fa degli ottimi cornetti con la Nutella.
Miki: Buoniiiii mi hai fatto venir voglia di cornetto alla Nutella.
Ryo: Ok, andata per Napoli Centrale.
Mick: SI, oppure ci nasce una nipotina con la voglia di Nutella, ahaha
Umi: Non ridete, se mio figlia nasce con una voglia di cioccolata vi ammazzo.
Mick: Ok, andiamo.
Pagarono e ritornarono nella zona pedonale, si fecero tutta via scarlatti a scendere e il ponte di via cilea arrivati vicino alla banca commerciale girarono a destra e andarono sempre dritto fino al “Pub di Napoli Centrale” (difronte casa mia XD)
Arrivati trovarono difronte una delle più longeve paninoteche della città, arredata come il vagone di un treno, l'informalità è assolutamente era la caratteristica della casa. Qui c'erano famiglie con la voglia di uscire di casa per una sera, i giovani della zona e trentenni che si ritrovavano per fare due chiacchiere tra amici. Le porte del locale erano in ferro quelle dei vecchi vagoni ferroviari, i tavoli e le panche erano quelle dei classici vagoni ristorante. Sopra c'era una monorotaia e un treno in funzione fino a che il locale non chiudeva. Si accomodarono ordinarono e tra il cibo, la musica e chiacchiere la serata passo velocemente, alla fine della serata ordinarono anche dei cornetti alla nutella per la felicità di Miki. Dopo aver mangiato i nostri 5 amici si avviarono verso la pensione. Ryo esausto di dover sempre vedere la sua Kaori preoccupata per la sorella che era sparita dopo pranzo decise di averne troppo. Prese il cell e chiamò la cognata che le disse che aveva conosciuto delle persone con cui era andata a ballare. Kaori ascoltando questo non ci vide più dalla rabbia e le fece una partaccia dicendo che era un incosciente, una pazza e che non dovevano uscire da sole lei e Vivyan con persone che conoscevano da poche ore, potrebbe succedere di tutto. Onde evitare che Kaori si incazzasse ancora di più Ryo disse alla cognata di chiamare lui o Mick o Umi quando stava per tornare e se aveva bisogno di loro di chiamarli immediatamente in qualsiasi istante e loro sarebbero arrivati. Chiuse la conversazione e tranquillizzò Kaori, dicendo che Mick aveva la situazione sotto controllo, infatti Ryo aveva fatto mettere tramite Mick delle cimici su Sayuri e su Vivyan quindi tramite i loro palmari potevano sapere dove stavano e se stavano bene. Kaori si tranquillizzò e una volta in camera si defilò nel bagno per prepararsi alla serata.
Quando uscì Ryo rimase di sasso, la vide con indosso un magliettone nero corto fin sotto al sedere ricamato con dei fiori celesti e sotto si intravedeva una completino di nero di pizzo celeste...era da mozzare il fiato, mentre camminava Kaori si ripeteva sempre le parole di una canzone che aveva ascoltato poco fa in bagno e diceva
...Se ti ritroverai senza stelle da seguire tu non rinunciare mai
Credi in te! Ascolta il tuo cuore!
Fai quel che dice anche se fa soffrire.
Chiudi gli occhi e poi tu lasciati andare, prova a volare oltre questo dolore.
Non ti ingannerai se ascolti il tuo cuore....

Non volendo però disse al alta voce dei pezzi di canzone e Ryo intuendo che fosse nervosa la prese tra le braccia e la baciò con tutto l'amore che aveva e disse: Amore, questa notte non succederà niente che tu non voglia. Se farò qualcosa che ti da fastidio basta che lo dici e io mi fermo.
Kaori: Ryo, mi prometti che questa volta sarà diverso, che quando tutto sarà finito domani mattina non ritratterai?
Ryo: No, domani mattina mi troverai accanto a te e ti dirò che ti amo,
Kaori: Lo so che mi ami, e la paura che provo è irrazionale, ma non riesco a calmarmi.
Ryo: Vediamo se questo ti farà calmare, volevo dartele dopo il ballo, ma credo che questo sia il momento giusto. Oggi per caso sono passato difronte ad un gioielliere e ho comprato queste....
Prese una scatolina blu e l'apri dentro c'erano due fedi di oro bianco. Erano delle semplici fascette in cui c'erano incastonate dei diamanti. L'anello di Kaori aveva 3 diamanti incastonati invece quella di Ryo uno solo.
Kaori quando le vide rimase di stucco, paralizzata.
Ryo in ginocchio con indosso solo i boxer (ma che razza di romanticismo è?? Bha!Ndily) disse: Kaori Makimura vuoi diventare la signora Kaori Saeba?
Kaori: Oh Ryo, si , si, mille volte si
Ryo le diede il suo anello e disse: Leggi l'incisione.
Kaori lesse ad alta voce: 26 marzo Kaori e Ryo 4ever
Appena finì di leggere pianse dalla gioia. Si scambiarono gli anelli e si baciarono con passione e senza staccarsi un secondo andarono a posarsi verso il letto dove c'era il telecomando della tele che accesero involontariamente su mtv.
Proprio in quel momento era iniziata la canzone dei GDV (Gemelli Diversi) Stanotte rimani qui
Want to get freakin' with you
Avrei già tutto chiaro in mente sai, con il tuo corpo giocherei
sopra ad un altro livello in sciallo, ti porterei a spasso tra le galassie gomito a gomito
e per ogni stella la tua pelle avrebbe un brivido,

Ryo: * Ci stiamo baciando e la cosa mi fa impazzire sentire le nostre labbra sfiorarsi in un sempre più crescente desiderio di stare insieme e di unirci per sempre, ho sognato questo momento per tanto tempo, ho sognato tante notti la nostra prima notte di un anno fa e in ogni viso cercavo il tuo. Ora siamo qui noi due, con il nostro amore e con il desiderio di unirci in un unica danza erotica ed ora per ogni bacio per ogni carezza sempre più spinta sento la tua pelle provare un brivido.
con la bocca fusa alle tue liscie coscie per bere gocce di miele usando te come bicchiere
e vedere quanto può dare piacere sfiorarti con del ghiaccio,
farti godere stretta nell'abbraccio del tuo cavaliere

Kaori:* Provo un miliardo di sensazioni diverse mentre mi stai baciando la canzone che è capitata come sottofondo mi sembra neanche a farlo apposta azzeccata a noi, sono sicura che in quella testa da maniaco che ti ritrovi starai pensando tanti giochi erotici. Ora la tua bocca è arriva alle mie spalle, me le bacia e poi ritorni sulle mie labbra, non riusciamo mai a staccarci ma i nostri corpi chiedono di più. Il mio cuore e il mio corpo desiderano con tutto se stessi te, amore mio, che ora so di potermi fidarmi e mi posso lasciar andare.
adando a tempo con il soffio di un soffice groove,
prima io e poi tu e i nostri abiti scivolan giù,
volta dopo volta sotto una coperta alla ricerca di ogni tua diversa zona erogena nascosta,

Ryo: * Abbasso le spalline della tua camicia da notte, e te la sfilo da dosso, rimango per un secondo ad ammirare la tua bellezza immensa, con quel completino nero di pizzo blu con i fiori ricamati celesti, poi, mi piaci ancora di più, stai tranquilla principessa, non ti regalerò questa sera carezze e tradimenti ma solo amore e difenderò il nostro amore e staremo insieme per sempre. Sei bellissima e io mi sento stregato, non riesco a smettere di guardarti, di guardare il tuo corpo da “Venere” e ti bacio e ti abbraccio con tutto l'amore che posso darti. *
Kaori:* Mi osservi e vedo dal tuo sguardo che non ti sono per niente indifferente, ora non sono più quelli appellativi di maschiaccio e di mezzo uomo che usavi in passato, sono una donna. Ora sento i tuoi baci sul mio ventre, mi baci la cicatrice del mio parto cesareo, mi accarezzi io provo un brivido e una lacrima scende giù, ma tu sei subito pronto ad asciugarmela e a dirmi che va tutto bene e che i nostri figli saranno stupendi e pieni di salute. Se unico Ryo, sei cambiato, ora pensi solo e soltanto a me e alle mie paure. Mi togli il reggiseno e inizi a baciarmi tutta, e mentre lo fai continui ad accarezzarmi il mio ventre, come se li ci fosse nostro figlio, ma purtroppo è vuoto e rimarrà per molto tempo, ma spero che questa notte magica il Signore mi possa fare questo regalo. Un figlio nostro ci pensi amore?
Stai scendendo sempre più e mi lasci mano mano una scia di baci umidi per poi ritornarmi a baciare.*
disposto a realizzare qualsiasi cosa mi chiedi
lascia che il mio corpo al tuo si leghi, stringimi coi piedi
Potremmo giocare al dottore per ore fai le regole,
so solo che in sto letto vorrei vivere

Ryo: *Vorrei cancellare da dentro te tutto il dolore del passato, cancellare le tue cicatrici, le tue bruciature e ricomporre il tuo cuore che troppe volte si è frantumato in mille pezzi. Ogni giorno mi chiedo come fai ad essere sempre così positiva e ottimista nell'amore e nella vita, anche se hai sofferto tantissimo, e soprattutto mi chiedo come fai ad amarmi ancora nonostante tutto il dolore che ti ho provocato negli anni in cui siamo stati assieme. Ora la situazione si è ribaltata, sono io che subisco i tuoi baci caldi e appassionati, che strano vedere la mia sugar così sicura di se, la mia piccola sugar non lo sarebbe mai stata, ma il tempo cambia le cose si cresce e tu sei cresciuta sei diventata una donna, lontano da me però, nelle braccia di altri uomini e questo mi da un fastidio tremendo. Ma ora non è il tempo di pensare al passato o al futuro è ora di pensare solo a te amore mio, che mi fai sentire come un ragazzino alla sua prima volta. Fremo dal desiderio e sono in balia di te, disposto a realizzare qualsiasi tuo desiderio, l'importante è che tu sia mia.*
Kaori: * Se in mio potere ora e noto con piacere che sei stupito, cosa credevi di trovare ancora la bambinetta innocente e impacciata di un anno fa? No, sono cresciuta ora anche io so che significa andare a letto con uomo, anche con una persona, con me non ci sono bisogno di favole e bugie, c'è bisogno d'amore, perché mi prendi le mani e mi sento tua. Scendo con i miei baci sempre più giù e ti sento fremere dal desiderio, ma non ora non è il momento. Risalgo su continuando a baciarti, ora mi fermo sul tuo torace e te lo bacio in ogni punto, salgo sul collo e continuo a baciarti tu ora mi prendi per i fianchi e ci invertiamo le parti ora sei tu che mi baci sul collo, anzi mi mordi il collo e io non capisco più niente sto in paradiso.*
Stanotte rimani qui,
o lo sai vorrei stringerti così,
col corpo riscaldami
così potrò averti come sei,
stanotte rimani qui
o lo sai potrai stringermi così
e questa notte sai non finirà mai
Ryo:* Dammi un segnale ti prego, sto impazzendo, voglio farti mia, vedrai amore questa notte non finirà mai se lo vogliamo, con la mia mano scendo accarezzandoti tutto il corpo, ti bacio ancora sulle tue calde labbra rosse e gonfie di passione.
Ora la mia mano sfiora la tua femminilità al disopra della biancheria, ed emetti un gemito. Sento che mi vuoi, anche tu, lasciati andare piccola, non farmi impazzire. Come se stessi ascoltando questa mia muta preghiera, mi guardi e mi sussurri, sono pronta. Le mani lentamente abbattono l'ultima barriera della tua femminilità, la sfioro, la bacio , ti bacio e ti dico che ti amo.*
Sei tutto ciò che nel mio letto vuoto io vorrei,
tra le tue braccia stringimi, col corpo scaldami,
sognando noi, distesi sulla sabbia o noi sul materasso ad acqua
che giochi erotici rispecchia e bocca su bocca, labbra su labbra,
Ryo:* Sei tutto ciò che voglio, nella mia vita, tu che sei la mia luce, posso andare via dal mondo anche giù all'inferno sai che ci starei, basta solo che tu ogni tanto un po' mi penserai. Ho sbagliato in passato ma ora non sbaglierò più, sfioro ancora la tua pelle per sentirti un altro brivido ti coglie, sento che mi vuoi, ma io risalgo a baciare le tue labbra che sanno di fragola, mentre con una mano sfioro le tue lisce cosce muscolose, dovute ad anni di danza. Bella, sei bellissima, c'è sotto venere la gonna tua lo sai, amore mio, mi fai scoprire il monte e non l' al di là. La mia mano percorre le tue gambe fino a tornare a torturare le tue ali di farfalla, e sfiorando l'essenza della tua femminilità ti inarchi e mi stringi più a te.*
Ti prego toccami e se lo stai facendo bimba guardami e poi spogliati,
vieni vicino sogno il mio viso assopito, poi dolcemente sul tuo seno e sfioro
con le mie mani i tuoi fianchi ma sotto le lenzuola,

Ryo:* La mia bocca scende su i tuoi seni ormai arsi dal desiderio e con le mie mani abbraccio i tuoi fianchi, ci guardiamo negli occhi e ci baciamo, senza una sola parola mi fai capire che sei pronta, pronta a ricevermi dentro di me. E dolcemente entro in te, dentro la tua femminilità, ti inarchi sempre di più e ti stringi ancora di più sulla mia schiena e iniziamo una lenta e sensuale danza erotica, creata per soddisfare il nostro crescente desiderio di amore e passione.*
vorrei sentire il tuo respiro candido sulla mia schiena ed ora
ne vuoi ancora fino alla fine,
dai nostri corpi sul letto piovono gocce di sudore ed ore
a giocare o a provare piacere
Kaori: * I nostri corpi sono uniti all'unisono come se fossero un unico corpo, i nostri anime si sono unite creandone una sola, ti amo amore mio, siamo sudati stanchi sfiniti ma la passione arde ancora dentro di noi e continuiamo in questa danza d'amore.
Sono felice come non lo ero da tempo, il mio pensiero va alle 2 persone che ho amato di più al mondo e che non ci sono più. Sono felice Logan, grazie per avermi riportato Ryo nella mia vita, bimba mia, la tua mamma è felice e presto vorrà regalarti un fratellino o una sorellina che possa vivere e crescere per amare, per amare quasi da morire, morire dalla voglia di vita* - Ryo....ti amo....
Ryo: Anche io amore...
Kaori:*Sento che non c'è la fai a resistere e vuoi uscire da me...No ti prego amore mio, rimani dentro me, voglio essere completamente tua, voglio che dentro di me cresca una vita, la vita generata da te. Voglio che dentro di me ci sia qualcosa di tuo.* - No, Ryo non ci provare...desidero che dentro il mio ventre ci sia una parte di te e del nostro amore.
Ryo: Va bene, amore....sono felicissimo..ti amo alla follia...


e adesso so cosa vuol dire averti a fianco prima di dormire,
mentre le mani sopra i nostri corpi caldi s'aggrovigliano sento il tuo battito.
Ryo: Ti amo...ora il mio cuore sa che significa averti accanto prima di dormire.
Kaori: Anche io e sono la futura moglie più felice al mondo.

Stanchi e innamorati persi l'uno dell'altro, i nostri due piccioncini, si addormentarono l'uno nelle braccia dell'altro tenendosi stretti con le mani intrecciate sul ventre di Kaori. Si addormentarono entrambi felici e desiderosi che da quella unione d'amore potesse nascere una nuova vita.
Ai primi raggi del sole Ryo era già sveglio e rimase a guardare la sua donna riempiendola di baci, era felicissimo.
Ryo sussurrando: Amore mi hai stregato, ora è ufficiale sono innamorato perso di te, dopo questa notte nessuno può dire che non sono innamorato perso di te. Quando mi ha fatto capire che volevi che in questa notte magica concepissimo nostro figlio sono stato felicissimo. Ora Ryo Saeba è un uomo completo e solo grazie a te, solo grazie al tuo amore sono riuscito a diventare una persona migliore. Ti amo amore mio.
Kaori: Ti amo anche io.
Ryo: Ma allora eri sveglia.
Kaori: Si, sono troppo felice per poter dormire, questa notte è stata la notte più magica della mia vita.
Ryo: Anche per me è lo stesso.
Kaori: Ma che ci fa la tv accessa?
Ryo: Ah, non lo so penso che nell'impeto della passione l'abbiamo accesa involontariamente e non ce ne siamo resi conto neanche alla fine di questa meravigliosa notte.
Kaori: Allora non era la mia fantasia che mi giocava dei brutti scherzi, sentivo veramente una canzone. Era bella e sembrava fatta apposta per noi.
Ryo: Anche questa che c'è ora sembra fatta apposta per noi
Kaori: Si, ed è stupenda è la mia preferita di tutta l'opera di Notre Dame de Paris, la conosco a memoria.
Ryo: Me la canti?
Kaori: MI vergogno, e poi è un duetto.
Ryo: Ci proviamo noi due, tanto se cantiamo a bassa voce nessuno ci sentirà solo noi e i nostri cuori ci sentiranno.
Kaori: E va bene!

LA FEDE DI DIAMANTI


Kaori guardando Ryo dritto negli occhi cominciò a cantare:
La vita che ho davanti è per te
La fede di diamanti è per me
Se menti i giuramenti che fai non mi tenterai
Ryo ricambiando lo sguardo tentò di cantare anche lui tentando di stonare il meno possibile:
Il cuore nel tuo petto è per me
La bocca da bambina è per me
Tu sentirai le stelle lassù
Brillare dentro te

Kaori:
Tu cavaliere e io

Ti chiamo amore mio
E ti amerò di più
Di quanto credi tu
Ryo:
Se ancora non lo so
Lo so dagli occhi tuoi
Che fanno già con me
L'amore che tu vuoi

Kaori:
E non cercare più

Ryo:
Tu sei qua

Kaori:
Per sempre sarai tu

Ryo:
Tu sei qua
Kaori:
Io moglie e tu marito per me

Nient'altro al mondo c'è
Ryo:
Se sottoterra c'è un oro che è per te

Te ne rivestirai se tu ti spoglierai
Kaori:
Con la parola puoi

Chiamarmi ai baci tuoi
Più della poesia, la bocca tua è la mia
Kaori & Ryo :
E non cercare più, tu sei qua
Ci credo come credo che sia
Bellissimo sposare alla mia
La tua felicità
Sarà un bel giorno quello che a te
A te mi legherà
A te mi legherà

Ryo: Scusami se ho stonato.
Kaori: Ti amo Ryo, e sono felicissima di stare accanto a te, e poi le tue hai doti ben diverse dal canto.- E gli fece l'occhiolino-
Ryo: Secondo te, questa notte abbiamo concepito una nuova vita?
Kaori: Si, la nostra vita insieme.
Ryo: Ti amo, ma ora dormi o tra qualche ora allo stage sarai distrutta.
Kaori: Ok, amore mio.
E si riaddormentarono abbracciati e felici.

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** 18. Favola ***


L’indomani Ryo si svegliò per primo, si alzò senza far rumore, andò a farsi una doccia e dopodichè andò in cucina a preparare la colazione, Nel frattempo Mick si alzò e andò a farsi una doccia. [sbav…io vado con lui. Ciao Ciao ragazze…visto che nessuno lo vuole a parte me e Laura, io vado sotto la doccia con lui. Hihihi Ndily] dopo un po’ si svegliarono anche i bambini e la piccolina in vena di coccole, le chiese prima a Ryo e poi a Mick che prontamente si sistemò davanti alla tv a giocare con la console dei videogames assieme all’altro bambino di casa Anthony, c’è da far notare però il fatto che il primo bambino in questione altro non era che Mick.

La piccola Valentina invece a differenza dei maschi voleva le coccole del mattino e le voleva anche dalla zia, le sarebbe piaciuto poterla svegliare la zia riempiendola di baci, così lei avrebbe avuto tante “coccoline” da lei.

Ryo però prontamente evitò che fosse lei a svegliarla e le chiese dolcemente di non svegliarla e di lasciarla dormire un altro po’, e così fece. La piccola corse in camera di Kaori, si mise nel letto l’abbracciò e si riaddormentò.

Quando Ryo tornò in camera con la colazione per la sua “Dea”, vedendo la piccolina dormire, posò la colazione sul mobile in camera da letto e dolcemente svegliò la piccolina.

Ryo (Sussurrando): Principessina, angioletto dello zio? Lo zio Mick ti vuole! Ti sta aspettando per fare colazione con te. Su piccolina è ora di alzarsi! [Quanto sono boni Ryo e Mick inversione papà perfetti :D Voi che ne pensate? Eh Laura so che a te non dispiace Ryo in vesti di papino...hihihi NdIly]

Valentina si svegliò alla parola magica “zio Mick” e ancora mezza dormendo andò in cucina dallo zio. Appena fu fuori dalla camera Ryo chiuse la porta e andò a svegliare il suo amore.

Ryo: * Ecco, così nessuno potrà togliermi la gioia di svegliarti amore mio*

Prese il vassoio e lo poggiò delicatamente sul letto, facendo ben attenzione a non rovesciare tutto. Si avvicinò cautamente a lei e la baciò dolcemente sulla bocca, sul naso, sugli occhi, rimase a contemplarla, mentre dormiva e accarezzandole i capelli e il volto, cominciò a sussurrarle:

Piccolaaaaa? È ora di svegliarsi! Amore mioooo? Forza apri gli occhietti belli!

Pigronaaaa? Forza svegliati c’è il tuo principe azzurro qui, che vuole rivedere i tuoi occhi, gli mancano tanto… Dai amoree!

Kaori: Mmmm (si svegliò e stiracchiandosi disse)..Buo…Buon..Buongiornooo!

Kaori ricevette un bel bacio del buongiorno…

Ryo: ‘Giorno pigrona! Ecco la colazione! Oggi avrai l’onore di fare colazione a letto con il “grande” Ryo Saeba!

Kaori: Hihihi (disse addentando un pezzo di cornetto)…non farmi ridere o mi strozzo…comunque è possibile che passa il tempo ma tu rimani sempre il solito gallo del pollaio che difronte agli agli altri gonfia il petto per farsi bello?

Ryo: Hihihihi, che bello sentirti ridere dopo tanto tempo.

Kaori: Già, ma i bambini? Dove stanno?

Ryo: Tranquilla, goditi questa colazione in tranquillità i bimbi stanno con Mick.


Kaori fece per aprire la bocca, ma Ryo la precedette.

Ryo: Si stanno bene! Sono in cucina, facendo proprio in questo momento, colazione con Mick a base di latte e cereali al cioccolato.

Kaori: Ma come hai fatto a capire?

Ryo: Semplice, ti comporti come se fossi la loro mamma, e le brave mammine pensano per prima cosa ai loro bimbi, e le prime cose che pensano, se stanno bene e se hanno mangiato.

Mi piace questo tuo lato materno. Sembri un'altra in loro compagnia.


Kaori arrossì poi visto la strada che aveva intrapreso Ryo capì che era meglio cambiare discorso.

Kaori: Notizie di Saeko?

Ryo: No, anche perché è presto, starà sicuramente dormendo a quest’ora. Visto che è in vacanza.

Kaori: Ma perché che ore sono?

Ryo: Le 8.

Kaori: Le 8?? Cazzo, è tardi devo andare a lavoro.

Ryo: No, non devi, sei in ferie! Oggi è 31luglio e da oggi ufficialmente fino al 15 settembre sei in ferie. Ora però mangia, non fare i capricci come i bambini.

Kaori: Va bene , zio


L’ultima parola fu pronunciata con un tono bambinesco, che fece impazzire Ryo, tanto che nel lasso di un secondo catturò le sue labbra con un lungo bacio, staccandosi solo per riprendere fiato.


Kaori: Wow, devo fare più spesso la voce da bambina. Se è questo il risultato?

Ryo: Non ne hai bisogno, io ti bacerei tutto il giorno se mi fosse possibile. Tuttavia…mi fai impazzire, quando fai la bambina.

Kaori: Allora la farò più spesso…Ora, però è meglio che faccio colazione, perché ho il sospetto che di questo passo sarà il letto a fare colazione al posto mio, hihihi.

Kaori riprese a mangiare, bevve il caffè e finì di mangiare il cornetto, e su insistenza di Ryo mangiò della frutta e bevve un bel bicchiere d’acqua a fine pasto. Mentre mangiava, però si girava istintivamente a guardare il cell sul comodino. Dopo la centesima volta che lo guardò Ryo disse:

Ryo:Tranquilla, non ha squillato, ora però rilassati, non devi aver paura, risolveremo tutto e vedrai che i bimbi staranno bene.

Kaori: E’ colpa mia, non dovevo lasciarlo, non dovevo mettere in pericolo i piccoli, dovevo esser forte e continuare a stargli affianco, nonostante tutto, nonostante che…

Ryo: Nonostante che...Cosa? Nonostante che tu non l’amassi, nonostante che lui ti picchiasse, nonostante che ti violentasse? Volevi rimanere davvero con un uomo del genere?

Kaori: Se non ti avessi rincontrato, avrei continuato a vivere in quel modo, aspettando solo la morte. Ma perché ogni volta che tento d’essere felice succede sempre qualcosa?

Prima con te, ogni volta che facevi un passo verso di me, succedeva sempre qualcosa che ti scatenava la ritirata strategica e quindi ti richiudevi nuovamente a riccio, ritrattando ogni piccolo passo effettuato e addio gioia.

Come quella sera ti ricordi? Quella sera in cui mi sono illusa di fare l’amore con l’uomo che amavo, quando in realtà era solo sesso, per te era solo sesso, era solo desiderio fisico e istinto di sopravvivenza della specie, me l’hai fatto capire per bene dopo, scusandoti ecc…tanto il resto lo sai… Ma non sai che da quella sera in poi per me è stato un inferno…con qualsiasi uomo con cui andassi a letto, con cui facevo l’amore, rivedevo in lui, il tuo volto, mi assentavo e pensavo a te, immaginavo di fare l’amore con te, perché nella mia mente c’eri solo tu…Io ti..ho..sempre…amato.

Quando poi finalmente incontrai l’amore, Logan, riuscii a toglierti dalla mia testa, ad accantonarti in un angolino nascosto, e per un periodo mi illusi di poter essere anch’io come tutte le altre ragazze… FELICE!

Avevo un uomo che mi amava e che amavo, un figlio in arrivo, non potevo chiedere di meglio dalla vita. Ma come si dice: La vita prende e da e per una cosa che mi ha dato in un solo instante si è ripresa tutto, mia figlia e mio marito, facendomi rendere conto che la mia bell’illusione è finita e che la felicità non era altra che pura utopia e come tale la vera felicità non esisteva.

Ora qui con te, mi sembra di vivere in un'altra illusione, ma la realtà sta per farmi aprire gli occhi per farmi vedere e capire che questo non è il mio posto.

Ryo: Per capire quale è il tuo posto, ti basta porti una semplicissima domanda. Tu mi ami? Se si allora è questo il tuo posto, accanto a me.

Kaori: Che domande, Ryo, certo che ti amo, ti ho sempre amato, ma ho paura, ho paura che tutto questo svanisca in una bolla di sapone, che Alek possa far del male ai bambini, e soprattutto che tu possa farmi ancora del male, ritrattando tutto.

Ryo: Non succederà, ho fatto Km per recuperarti ed ora non ho nessun’intenzione di mollarti e ritrattare tutto. Ora che ti ho finalmente tra le mie braccia, non mi va per niente l’idea di doverti lasciare e senza di te sarei un morto vivente.

Spe’ come faceva quella canzone…ah si…

“E’ bello averti qui tra le mie braccia amore.

E’ bello averti qui, amore…”

Kaori:

“ …Di colpo le tue mani, intrecciano le mie

nell’aria il tuo profumo, amore

amore così, amore così non vale”

E’ la mia canzone preferita in assoluto come fai a conoscerla? [NdIly ringrazio il mio I pod per avermi fatto ascoltare questa canzone mentre scrivevo questa parte di capitolo, mi ha ispirato tantissimo, la musica per me è tutta la mia vita.]

Ryo: Ehm…ti sei dimenticata la cassetta a casetta a casa ed era il tuo unico ricordo. L’avrò ascoltata 3mila volte fino a che non si è smagnetizzata. Senza di te vivere era un inferno.

Senza di te è un inferno….Tu sei il mio paradiso!


Si baciarono e mentre si scambiavano baci su baci, presi dalla passione cominciarono a sfiorarsi con carezze sempre più intime fino a, quando Ryo non si bloccò.

Ryo: Scusami!

Kaori: Non ti devi scusare, anche io ti desidero e se per te non è un problema possiamo lo stesso farlo malgrado io abbia…

Ryo: Non è questo! Sai ci ho riflettuto questa sarebbe la nostra prima volta da coppia, da fidanzati, da amanti, da innamorati e vorrei che fosse tutto perfetto, voglio farti sentire a tuo agio e regalarti una prima volta decente. So bene che non sei più vergine e che dopo di me ci sono stati altri uomini, ma vorrei regalarti qualcosa di speciale, vorrei regalarti la tua prima volta come dovrebbe essere per tutte le ragazze. Forse sarò uno stupido, forse sarà l’amore che provo per te che non mi fa ragionare, ma ho aspettato tanto e posso aspettare un altro po’ per fare l’amore con te, magari in riva al mare davanti al golfo di Sorrento, con l’atmosfera giusta e il luogo giusto. Non voglio mandare tutto a quel paese per la mia fretta e per i miei istinti animaleschi. Ripeto ho aspettato tanto e aspetterò ancora.

Kaori buttandogli le braccia al collo disse:

Kaori: Oh, Ryo, sei fantastico…Ti amo.

Ryo: Anch’io ti amo! Ora sdraiati e riposati un altro po’ che questa notte hai dormito pochissimo. Io nel frattempo vado a chiamare Saeko.

Ryo si alzò dal letto per prendere il telefono, kaori si girò verso di lui e lo guardò negli occhi, fissandolo con occhi sbarrati.

Ryo: Non ti preoccupare, non me ne vado, rimango qui con te, prendo solo il telefono.

Prese il tel e chiamò Saeko

Ryo: Pronto, Saeko! Hai saputo le ultime novità?

Saeko: Si, tutto sistemato, la polizia se ne sta già occupando e Umi gli darà tra qualche ora un ulteriore incentivo a lasciare in pace Kaori e la sua vita, compreso i nipotini.

Ryo: Umi? Perché arriva qui?

Saeko: In verità sono già qui! Dovevano risolvere una questione in sospeso!

Ryo: Sono…questione in sospeso…Saeko ma che ca…volo stai dicendo?

Saeko: Certe volte è proprio vero, non capisci mai niente. Ryo, Miki e Umibozu sono qui, hanno chiuso il locale una settimana prima, per dare una lezione ad Alek…la questione in sospeso è Alek. Capito ora?

Ryo: Si, ma chi ha spifferato tutto?

Saeko: E’ colpa mia, non imparerò mai a tenere la bocca chiusa con mia sorella. Reika ha spifferato tutto. Scusami!

Ryo: Dai, non ti abbattere per una volta tua sorella ha fatto la cosa giusta. Quindi ci penserà Lucciolone a quello stronzo?

Saeko: Si, ora pensa solo a lei, a proposito come sta?

Ryo: Meglio, si è sfogata ieri sera e questa mattina, ma è terrorizzata di dover perdere anche i nipotini. Ora sta riposando, ma non vuole che mi allontani… I bambini apparentemente stanno bene anche se mi ha detto Mick, che la piccola a quanto pare ne risente di tutta sta storia.

Saeko: E’ normale...i bambini sono i più sensibili…senti a proposito di Mick, dagli un imbasciata da parte mia, digli che Reika l’ha puntato, se non vuole che ci siano casini con Kazue e che il suo rapporto con lei vada a puttane, è meglio che si stesse attento, non le desse corda, la tenesse più distante possibile quando tornerà…Comunque spero che nel frattempo trovi un'altra vittima sacrificale, che si immoli al suo altare, solo per farla contenta.

Ryo: Appena posso, ne discuterò con lui di quest’argomento, e l’avvertirò delle intenzioni di Reika, ma forse è meglio che gli è lo dica tu di persona, in ogni modo non ti aspettare molto da Mick in questo periodo è strano.

Saeko: Ok, ci tenterò! Io ora vado ci sentiamo più tardi

Ryo: Ok.

Finita la telefonata si girò verso una Kaori su un fianco, con la faccia rivolta dove prima c’erano le sue spalle, semi dormiente…si stese accanto a lei e l’allungo un braccio attorno alla sua vita.

Ryo (Sussurrando): Tesoro, tutto apposto, stai tranquilla ora dormi un altro po’

Kaori: mmm, ho sentito che Reika rompe ancora, ti giuro che se ci prova con te l’ammazzo con le mie stesse mani.

Ryo: Tranquilla, se ci prova avrà un 2 di picche, io voglio te e nessun’altra. Ora riposati che questa notte, hai avuto un sonno agitato.

Kaori: E tu che ne sai,visto che dormivi come un ghiro.

Ryo: Dopo tanti anni, non hai ancora capito, quando faccio finta oppure no? Sei sempre la solita, ma ti amo anche per questo.

Kaori: Cambiando discorso, visto che ormai sono sveglia (mettendo la sua testolina rossa sul petto di Ryo), mi dici che c’entra Umi e perché ne discutevi con Saeko?

Ryo: Reika ha spifferato tutto, su quello che ti ha fatto Alek, a Miki e ad Umi.

Kaori: E lei che ne sapeva di Alek?

Ryo: Saeko, in un momento di sfogo ne ha parlato con Reika. In ogni caso per una volta quella donna ha fatto qualcosa di buono, ora Lucciolone ci sta pensando lui a quel bastardo, mentre i o mi posso godere la tua dolce compagnia.

Kaori: Spero solo che questa volta dopo la lezione di Umi la smetta di rompere. Dopo che tu e Mick gli avevate “consigliato” di smettere di rompere per un periodo a smesso, per poi ricominciare…Per favore Ryo, non dire niente a Mick degli ultimi sviluppi su Alek, almeno per questi 2gg quando staremo km e km di distanza da New York, potrà saperlo.

Ryo: Come mai? Di cosa hai paura?

Kaori: Penso, che ormai tu l’abbia capito, Mick è ancora innamorato di me, e in questo periodo soprattutto sembra che la sua infatuazione, se così vogliamo chiamarla, verso di me, sia aumentata o forse semplicemente non riesce più a nasconderla.

Ryo: Si, lo so questo, ma perché mi hai chiesto di non dirgli niente di cosa hai paura? Che lui possa andare da Alek e possa farsi male? Non ti devi preoccupare di ciò, Mick è uno sweeper professionista e quindi sa come gestire il lavoro.

Kaori: Il lavoro, esatto. Ryo ultimamente Mick è geloso anche di te, non riesce ad accettare neanche la nostra situazione, come pretendi che con la rabbia e tutti gli annessi e connessi che gli fanno perdere la lucidità, possa fare qualcosa di cui si potrebbe pentire. A te, ti tengo a bada io, ma a lui, chi lo tiene a bada? Se Alek si è procurato un’arma e tenta di sparare ad Umi, Umi gli stritola la pistola ancora prima che l’abbia puntata contro di lui, e poi diciamola tutti, Umi ha la stazza dalla sua parte, Alek appena lo vedrà se la farà sotto per la paura. Ma se ci va Mick, e prova a spararlo come fa lui a difendersi? Lui non riesce più ad impugnare bene la pistola. Lui ha bisogno di te, come te, di lui. Siete complementari una coppia perfetta di sweeper. In ogni modo appena avrò la possibilità voglio parlargli e mettere le cose in chiaro una volta, per tutte.

Ryo: Ora capisco la tua preoccupazione ed hai ragione. Per quanto riguarda il discorsetto, ne ha ricevuto uno ieri sera, l’ho invitato a non fare cazzate con Kazue.

Kaori: Lo spero anche io, spero che durante questa vacanza quei due si avvicinino. Però dobbiamo coinvolgerli in ogni attività pseudo romantiche o altrimenti quei due non si riavvicineranno mai.

Ryo: Ma lasciali stare sono fatti loro, se vogliono stare insieme, staranno insieme.

Kaori: Ryo, tu vuoi che questa situazione continui? Vuoi che Mick continui su questa strada, vuoi finire a fare a botte col tuo migliore amico perché è innamorato di me? Io davvero Ryo, io non so più che fare, e lo tratto da amico e non lo capisce e gli dico in faccia le cose e non si arrende veramente non so più che fare. Dimmelo! Hai tu un'altra soluzione per evitare la catastrofe oltre a quella di non far rompere Mick e Kazue?

Ryo: Pensandoci…in effetti…hai ragione tu!

Kaori: Bene, allora comunicherò la decisione anche alle altre, non vedo l’ora che sia domani per riabbracciare Miki mi manca tanto lo sai?

Ryo: Lo so, forse ti è mancata più la tua migliore amica, che io, ma non devi aspettare fino a domani lei è qui con Umi!

Kaori: Cosa?? Che bello! Così Vivyan e Sayuri potranno conoscerla prima.

Ryo: Non credo che ci sia tempo, oggi abbiamo i bambini tutto il giorno.

Kaori: E lo so, ma i miei amici, oggi mi vengono a salutare prima della partenza e quindi anche Vivyan e Sayuri, che vengono con noi, staranno qui questa sera.

Ryo: I tuoi amici chi, tutti quelli della discoteca? Non basta una stanza per ospitarli!

Kaori: No, no, vengono solo i miei amici. Quella della discoteca non erano tutti miei amici nel vero senso della parola la maggior parte fanno parte della mia comitiva.

Ryo: Allora chi verrà questa sera?

Kaori: Sayuri, Vivyan, Jordan, Mark e David.

Ryo: David? E’ il dj vero?

Kaori: Si, ma anche Mark è un dj. Jordan invece è un bassista turnista, in altre parole qualunque cantante ha bisogno di un bassista lui è a disposizione loro.

Ryo: Insomma, tutti attinenti al mondo della musica vi siete scelti.

Kaori: E già, girando per i locali li abbiamo conosciuti e siamo diventati amici. Siamo un gruppo di pazzi scatenati, che risate una volta andammo ad un concerto non mi ricordo di chi, alla fine ci ritrovammo tutti fatti all’ennesima potenza, eravamo tutti cannati e ubriachi,hihihi al ritorno ridevamo come dei pazzi.

Ryo: Cannati?

Kaori: S avevamo in corpo un sacco di fumo… insomma eravamo fatti di “maria”

Ryo: Ma da quando in qua ti fai le canne?

Kaori: Non c’è le siamo fatti, era la gente accanto a noi che se le faceva. Non sono più un adolescente. È finito il tempo dei Rave Party….

Ryo: Interessante, sto scoprendo cose di te che non conoscevo…tipo il fatto che ti fai le canne…non ti riconosco più.

Kaori: Ripeto! Non sono più un adolescente, quindi non mi faccio più le canne, ma eravamo ad un concerto rock e tutti attorno a noi fumavano.

Ryo: Mmmm sarà! Ci devo credere?

Kaori: Fai come vuoi! Se mi credi bene altrimenti…(si girò dall’altra parte dando le spalle a Ryo)…vuol dire che non hai fiducia in me, bhe, del resto tu non ne hai mai avuta in passato.

Ryo: Sciocca! Vieni qui| (allungo le braccia attorno alla sua vita e la trascinò verso di lei) Certo che ho fiducia in te…sei o non sei la mia donna o per meglio dire la mia fidanzata?


Kaori stupita si girò e lo guardò dritto negli occhi dicendo:

Kaori: Scusa non ho capito, puoi ripetere?

Ryo: Kaori ho fiducia in te.

Kaori: No! Dopo hai detto che sono la tua donna o per meglio dire?

Ryo: Sei la mia fidanzata, sempre se lo vorrai!

Kaori buttandogli le braccia al collo e baciandolo per la felicità finché ebbe fiato e appena fece una pausa per respirare rispose:

Kaori: Certo che lo voglio, oh Ryo sono felicissima. Ti amo da morire.

Ryo: Anche io ti amo e ora ti darò un'altra notizia che ti renderà felicissima.

Kaori: In questo momento l’unica cosa che potrebbe rendermi più felice di così, sarebbe…saperti tutto per me sempre e non doverti dividere con tutte le donne e clienti del mondo.

Ryo: Se per questo lo sono già tuo e da un anno ormai…

Kaori:… (in apnea non respirava sembrava quasi svenuta).

Ryo: ….ma la notizia che volevo darti è un'altra: Miki è incinta di quasi 5 mesi, stiamo per diventare zii

Kaori: oddio è meraviglioso, chissà come sarà felice…che darei per avere anche io quella gioia che…(il suo viso si rattristi)..che non avrò mai.

Ryo: L’avremo e nostro figlio sarà stupendo, ci renderà felici e completi. Ma ora non rattristarti hai dei bambini meravigliosi che ti amano come se fossi la loro mamma e poi tra poco potrai fare la zia a tempo pieno, ho il sospetto che, quando nascerà il piccolino di Miki, tu mi trascurerai e starai tutto il tempo con il piccolino.

Kaori: Non potrei mai trascurarti….

Ryo: Mmm speriamo in bene…Ora ti senti più tranquilla?

Mick da fuori chiamandoli urlando: Kaori, per favore puoi venire un secondo di qua?

Kaori: Ero più tranquilla chissà che è successo ora? Qualcosa ai piccoli? Ryo…

Ryo: Tranquilla, vengo con te, vedrai che non è niente di grave.


Ryo e Kaori corsero di là


Ryo: Che è successo, che hai passato mo’ Mick?

Kaori: Alek si è fatto vivo? E’ successo qualcosa ai bambini? Parla Mick! Per l’amor del cielo non farmi stare in ansia!

Mick: Tutto ok, tranquilli, i bambini volevano solo chiederti una cosa Kaori.

Kaori: Mick, Kusokurae (traduzione Giapponese - Italiano Vaffanculo Ndily).

Ryo: Allora visto che non avete bisogno di me, vado a prendere il vassoio di là. Ah Mick Kaori è stata fin troppo gentile con te…sei solo un brutto Kusottare (Stronzo in giapponese).

Kaori: Ditemi bambini cosa c’è?

Valentina: Zia come nascono i bambini?

Anthony: Si zia, come nascono?

Kaori: Perché me lo chiedete?

Anthony: Perché nel cartone sul corpo umano, hanno spiegato gli organi genitali maschili e femminili, ma non hanno spiegato come nascono i bambini.


Kaori per lo shock si sentì venir meno e svenne.


Anthony spaventato urlò

Anthony: Zio Ryo, corri la zia si è sentita male.

Ryo arrivò il più velocemente possibile

Ryo: Kaori che succede? Che hai? Mick presto prendi un po’ d’acqua.

La strinse tra le braccia e l’adagiò sul divano

Mick: Ecco il bicchier d’acqua

Ryo: Grazie!

Alzò la sua testa e le avvicinò il bicchiere alle labbra lei bevve un sorso.

Ryo: Kaori stai meglio ora? Tutto ok?

Kaori: Si, grazie non ti preoccupare sto bene, ho solo avuto un calo di pressione dovuto al caldo. Bambini non vi preoccupate io sto bene, è tutto apposto, ora dite allo zio Ryo quello che mi avete chiesto. Ryo, tesoro, è meglio che ti siedi!

Ryo: Perché?

Kaori: Ti conviene, il perché lo scoprirai tra breve. Forza bimbi non avete paura.

Anthony: Zio, come nascono i bambini?


Ryo si sedette sul divano fece un bel respiro e rispose che i bimbi nascevano dall’amore della mamma e del papà. Poi continuò dicendo:


Ryo: Vedete bimbi il papà ha messo nella pancia della mamma un semino.

Kaori: Lei l’ha accolto nel suo uovo, vedete piccoli miei, la mamma ha dentro di se uno speciale contenitore a forma d’uovo che a contatto con il semino del papà si trasforma in un bambino che si nutrirà attraverso la mamma e crescerà all’interno della pancia.

Anthony: E come fa ad arrivare il semino del papà all’interno della pancia della mamma?

Ryo: Quando la mamma e il papà si amano, dormono insieme e fanno l’amore desiderando di avere un bambino.

Anthony: Zio ma come si fa l’amore?

Kaori: Ehehehe, Anthony per questo sei ancora un po’ piccolo tra qualche anno lo scoprirai, per ora ti basta sapere che quando 2 persone si amano si scambiano questo amore, con coccole e baci.

Anthony: Quindi sei io bacio la mia compagna di banco che mi piace tanto, lei aspetterà un bambino?

Ryo: No, per avere un bambino, dovrai diventare grande, innamorarti e sposarti, dopo che ti sei sposato potrai avere un bambino. Quindi puoi baciare tranquillamente la tua compagna di classe.

Valentina: Zia, perché tu e lo zio Ryo, non fate un bambino?

Gocciolina, che scende dalla testa di Kaori.


Mick: Piccolina, lo zia e lo zio non possono fare un bambino, non sono sposati.

Valentina: Allora perché non me lo regali tu un cuginetto

Mick: Non posso, non sono sposato. Solo gli adulti che sono sposati possono fare i figli.

Valentina: Zia, allora con lo zio Logan hai fatto un bambino e non eri sposata, come hai fatto?

Kaori: Ma io e lo zio ci siamo sposati e poi è arrivata la bambina che ora sta con gli angioletti. Poi vedi piccola mia, se due persone grandi che vivono insieme,che si amano decidono di avere dei figli possono averli, come abbiamo fatto io e lo zio Logan, soltanto….(una piccola lacrima scende dagli occhi velati di Kaori) …soltanto che io lo zio non abbiamo potuto veder crescere la nostra piccolina, perché Gesù se l’è chiamata a sé ancor prima di nascere, te lo spiegai già una volta e ora te lo rispiego. La tua cuginetta, non stava bene, era malata, il suo cuoricino non funzionava bene e un giorno a smesso di battere e la sua anima è volata in cielo assieme agli angioletti.

Ryo: Su ora, Anthony porta la tua sorellina a lavarsi i denti…che tra poco ti raggiungo e ci prepariamo per uscire.

Anthony: Zia, non piangere, Giada ora è con Gesù non devi essere triste per questo.

Kaori: E lo so, ma lo zio e la tua cuginetta mi mancano tanto.

Ryo: * Logan, Logan, Logan, sempre lui, ma perché deve essere sempre il passato in mezzo a noi…si sono geloso di Logan, di Alek, ma soprattutto di Logan, la cui fede porti ancora appesa al collo. Lo so lui è morto, ma lui ti ha donato una cosa che avrei voluto donarti io, e che farò di tutto per far in modo che questo accada, una famiglia. Tesò, dimenticherai tutto il male che hai avuto dalla vita e vivrai felice con il tuo cavaliere.* - Amore, ha ragione Anthony non essere triste ora ci guardano da lassù, stanno con Maki, vedrai la piccola Giada ora starà giocando in braccio allo zio Hide e Logan veglierà su di te assieme a Maki. Ora Anthony fa il bravo e andate a lavarvi i denti e la faccia, tra poco veniamo io e la zia a darvi una mano.

Mick: Lascia stare li aiuto io, tu pensa a lei.

Ryo: Grazie Mick.

Mick: Di niente! Kaori prima di tutto!

Ryo: Amore, non piangere ti prego, lo sai che non riesco a vederti triste

Kaori: Oh, Ryo non mi lasciare anche tu! Non voglia che tu muoia! Ho paura di perderti e se ti perdessi io… io…io..ti raggiungerei subito, non voglio vivere un solo istante senza di te.

Ryo: Kaori, calmati, non ho intenzione di morir tanto presto e poi c’è tempo per pensare alla morte, ora calmati e pensa a goderti le vacanze. Non aver paura della nostra amica morte, ci abbiamo convissuto assieme per 8 anni e ci è sempre stata amica risparmiandoci. Io la conosco da, quando stavo in guerra, e si, si è portata via con se alcune persone a cui ero affezionato ma è scotto della guerra, ma ha risparmiato Umi, Miky, Doc e me. Ora respira asciuga queste lacrime fammi un bel sorriso….

Ryo la baciò sugli occhi asciugandole tutte le lacrime e facendole spuntare un dolcissimo sorriso su quelle labbra color fragola che lui subito catturò.


Ryo: Finalmente, così ti voglio…pronta per la giornata al LunaPark.

Kaori: “Che bello il LunaPark

Ma che bello il LunaPark

Dai facciamo un LunaParty

Si facciamo un luna party

Tutti al luna park

Forza tutti al LunaPark

Per un grande luna party

Dentro a questo LunaPark

Luna Park, Luna party

Ma che festa quanta allegria

Luna Park, Luna Party

È una giostra di fantasia.”


Ryo: Eh?? Kaori stai bene?? ( Mettendole la mano sulla fronte) No, non scotti, ma che ti ha preso?

Kaori: Niente mi è venuta in mente questa canzone sul luna park e l’ho cantata

Ryo: Tu non stai bene!

Kaori: Uffa! Come sei scorbutico…

Se vuoi posso incoraggiarti con un po’ di polverina magica,

è fatta appositamente per quelli come te!


Sembra talco, ma non è serve a darti l’allegria

se lo lancio lo respiri ti da subito l'allegria...

Corocoro pollon!


Ryo: Kaori!

Kaori: Ho smesso tranquillo.

Ryo: No, tu non stai bene ti devo portare alla neuro.

kaori: E dai, è solo una canzoncina innocente

Ryo: Non mi sembra tanto innocente, visto il doppio senso.

Kaori: Uffa, ma come sei pesante…la battuta e la canzoncina sono tratte da un cartone animato e sono andata sul leggero visto che conosco canzoni ben più pesanti e che con i doppi sensi si regge tutta la canzone, oddio proprio doppi sensi non c’è ne sono lì, anzi è fin troppo esplicito.

Ryo: Ma che fine ha fatto, la dolce e ingenua Kaori?

Kaori: Kaori è cresciuta e ha cominciato a vivere…ora sono una donna…

Ryo ascoltami essere una donna non vuol dire riempire solo una minigonna, non vuol dire credere a chiunque se ti inganna. Essere una donna è di più, è sentirsi viva, è la gioia di amare e di sentirsi consolare è la gioia di provare dentro veri sentimenti, è frenare il pianto e il dolore che tu senti, è essere di più, molto di più.

Ti sembro quasi una farfalla , un giocattolo, una palla, so che mi vedi come miele da mangiare, ma ti stai sbagliando sai, io non sono una ciliegia, sono davvero un'altra cosa.

Cosa credi che essere guardata e a volte seguita non mi pesi? Certi complimenti, se son rozzi poi, ti senti offesa. Vedi Ryo la ragazzina che hai incontrato è già più donna del suo passato, sa quanto vale la libertà e ora non intende rinunciarci tanto facilmente. Insomma Ryo, sono cambiata. Sono cresciuta! La bambina Kaori non esiste più!

Ryo: Ma che fai parli attraverso strofe di canzoni? Sei matta!

Kaori: Sarò pure matta, ma a quanto pare, parlare attraverso le canzoni è servito a qualcosa.

Ryo se vuoi stare con, me mi devi accettare per quello che sono, per la Kaori del presente, con le sue esperienze, con i suoi dolori, i suoi amori passati e presenti, e devi accettare il discorso Logan – Giada. Che ti credi che non ti vedo che fai una faccia strana, quando parlo di loro? E il fatto che ho la fede al collo, ti da fastidio lo so. Ryo però rassegnati loro sono il passato, un passato per me importante, ora non pensare al fatto che se fossi venuto e Logan fosse stato ancora vivo, tu non mi avresti avuto.

Ryo se Logan fosse stato ancora vivo, e soprattutto se non fosse stato malato, molto probabilmente Giada non sarebbe mai esistita e io a quest’ora non sarei mai stata malata. Come si dice: con i se e con i ma, non si è mai costruito niente di buono….Purtroppo il passato non si può cambiare. Hai ancora un mese davanti, pensa e riflettici, se vuoi stare con me oppure no e a settembre mi dirai la tua decisione.

Ryo: Io ho già deciso e da tempo ormai.

Kaori: Lo so ma…

Ryo: Non voglio sapere né ma e né se….In fondo, sei sempre la stessa con cambi mai…sei e rimarrai sempre la mia Sugar Boy.

Kaori: E già, con te esce sempre fuori il mio lato bambinesco, non posso farci niente, sarà forse che sei tu il bambino della situazione e quindi fai uscire il mio lato bambinesco fuori?

Ryo: Ah, io sarei un bambino, ora ti faccio vedere io se sono un bambino.


La tirò a se e la baciò con passione e dolcezza, con la stessa dolcezza che metteva nei baci la fece stendere sul divano, sovrastò il corpo della giovane donna con quello suo e cominciò a donarle dei piccoli baci sulla bocca,sul viso, sul collo fino a quando Kaori con un filo di voce riuscì a dire:


Kaori: Ryo fermati, non possiamo, non qui, non ora.

Purtroppo Ryo non riuscì a sentire queste flebili parole e continuò a baciarla con sempre più passione, Kaori presa dalla disperazione incominciò a fargli il solletico. Ryo si stacco da lei e nel lasso di un secondo Kaori si allontanò e in tono di sfida disse:


Kaori: Tanto non mi prendiii?!

Ryo: Ah si? Ora ti faccio vedere io


E cominciarono a rincorrersi come dei bambini

Ryo: Presa!

Kaori (divincolandosi): No, non ancora ahahaha

Ryo: Allora vuoi la guerra? E guerra sia!


Quando uscì Mick dal bagno Kaori si nascose dietro a lui.

Ryo: Mick spostati!

Kaori: No Mick rimani!

Mick: Ma la volete finire voi due, vi state comportando come dei ragazzini.

Kaori: Si, ed è troppo divertente, per una volta è bello poter lasciarsi andare.

Ryo: Si, Mick ti assicuro che è rilassante, scarichi tutte le tensioni accumulate, per una volta che possiamo permetterci di abbassare la guardia e di rilassarci, non credo che possa succeder e qualcosa. In fondo qui nessuno sa che City Hunter è in città!

Mick: Hai ragione, il nostro mondo è infame e non ci ha mai permesso di rilassarci un solo secondo.

Valentina: Zia possiamo giocare anche noi?

Kaori: Certo piccola…tu Mick che fai? Vuoi giocare ad acchiapparello con noi?

Anthony: Zia giochiamo ad un due tre stella?

Valentina: No! Giochiamo a strega comanda colore

Anthony: No! Ad un due tre stella! L’ho detto prima io e giochiamo quello che ho detto io! Ah! Uffa! La vuoi sempre avere vinta tu, solo perché sei la più piccola non è giusto! Uffi!

Valentina: Ziaaa Anthony non vuole farmi giocare a strega comanda colore.

Anthony: Ecco che comincia a frignare per farsi considerare…

Kaori: Calma! Decido io! Giochiamo a Regina Reginella! Lo conoscete bimbi?

Anthony: Siiiii!

Kaori: Allora Anthony spiegalo agli zii.

Anthony: Per prima cosa dobbiamo fare la conta per vedere a chi tocca fare la regina. Poi ci dobbiamo mettere in fila e dobbiamo chiedere alla regina con una filastrocca quanti passi di animale dobbiamo fare. Per esempio se la regina mi dice di fare 5 passi da gambero io devo fare 5 passi come un gambero ovvero all’indietro. sbaglia passo, o numero, o fa male il passo (a insindacabile giudizio della regina) deve ricominciare da capo. Chi arriva per primo alla regina, prende il suo posto. Il numero di passi è variabile da 1 a 5.


Gli animali possono essere:

– formica (un piede davanti all'altro)

– leone (balzo a piedi uniti)

– passero (balzettini in punta di piedi)

– rana (balzo con le mani a terra)

– cavallo (passo normale)

– elefante (più lungo possibile)

– gambero (all'indietro)

Ryo: OK, iniziamo forza Kaori vai a fare la regina.

Anthony: No, zio la regina la dobbiamo decidere con la conta tra tutti noi. La regina può diventare anche re. Zio Mick giochi con noi?

Mick: Si, gioco con voi, mi attira questo gioco.

Kaori: Ok, che conta facciamo?

Valentina: Io, io, la dico io.

Kaori: Anthony per te va bene che decida lei la conta?

Anthony: Si, io ho spiegato il gioco.

Kaori: Allora Vale quale conta facciamo?

Valentina: Venite tutti in qui in cerchio che inizia la conta.

Ambarabà cicì,co,cò

Tre civette sul comò

Che facevano l'amore

Con la figlia del dottore.

Il dottor si ammalò.

Ambarabà cicì.co,cò.


Valentina cominciò a contare e toccò a Kaori andare sotto.

Poi rifece di nuovo la conta per vedere a chi toccava iniziare per primo e toccò ad Anthony iniziare.

Si misero nel salone dove Ryo e Mick spostarono il tavolo e le sedie per far spazio.

Tutti si disposero vicino al tavolo, (in ordine c’erano Anthony, Ryo, Valentina e Mick), invece Kaori essendo la regina si dovette sedere sul trono ovvero il divano situato in fondo alla stanza vicino al muro. Si sedette ed Anthony iniziò il gioco.



Anthony: "Regina, reginella, quanti passi devo

Fare per arrivare al tuo castello

Con la fede e con l'anello

Con la punta del coltello?".

Kaori: Devi fare... 3 passi da... elefante!


Continuarono così per un bel po’ fino alle 11 del mattino. La prima manche fu vinta da Valentina, poi da Anthony poi ritoccò a Kaori, che fu sostituita con Mick che nel cambio dei ruoli donò un bel baciamano alla sua regina, sotto lo sguardo vigile di Ryo che fu l’ultimo ad andare sotto che al cambio con Mick gli scambio uno sguardo come a dire: Se riprovi a fare lo scemo con Kaori ti ammazzo.

Quando la partita ebbe temine Kaori portò i bambini a fare il bagno e nel frattempo disse a Mick a Ryo di inventarsi qualcosa per trattenere i bambini fino al pomeriggio.

Pensaro e ripensarono e alla fine decisero di aiutare i bambini a costruire qualcosa, solo che loro erano esperti d’armi e quindi non se ne intendevano di bambini… Ryo si ricordò che quando stava nel dipartimento d’Iguaçu/Iguazù, bambini costruivano delle armi giocattolo, ma lui non voleva che i bimbi dovessero giocare con le armi, lui fu costretto a crescere in fretta e le armi per lui non erano un giocattolo, quindi il solo pensiero di dover, anche se per finzione, far combattere i bambini lo ripugnava, all’improvviso gli venne l’idea geniale, costruire un aquilone. Semplice, non porta controindicazioni riguardanti la guerra e poi può essere adatto anche ad una bambina. Ne parlò con Mick che ne fu entusiasta, preparano tutto il materiale e quando uscirono i bambini dal bagno gli comunicarono la lieta novella.


Mick: Allora, bimbi io e lo zio Ryo, abbiamo deciso di costruire insieme a voi degli aquiloni che poi faremo volare oggi pomeriggio al parco voi ci state?

I bimbi in coro: Siiiii.

Kaori: Bene, mentre voi siete occupati a costruire l’aquilone, io mi vado a fare un bel bagno ristoratore, sapendo che posso star tranquilla senza subire incursioni.


…dopo 1ora i ragazzi erano ancora alle prese con colla vinilica e tutto l’occorrente per l’aquilone sparso sul tavolo….

Kaori uscì dal bagno e andò a controllare la situazione… Si mise le mani in testa per quello che vide pezzi di carta velina sparsi per il tavolo e per terra, spago e segatura dei legnetti…

Ma lei non si accorse che non fu l’unica a mettersi le mani in testa…Ryo e Mick stavano per morire d’infarto, quando la videro.

Scalza, con uno shorts di jeans e una camicia bianca leggermente sbottonata sul decoltè e annodata in vita, il colletto alzato e i capelli bagnati…era stupenda…Ryo deglutì a fatica e fece di tutto per controllarsi…invece Mick si precipitò verso di lei e si lanciò all’assalto. [vorrei subire io un attacco mokkori da Mick..sarei felicissima…secondo me tra poco mi ammazzate prima la doccia e poi l’attacco mokkori…mi ammazzate lo so che vorreste essere al mio posto, ma se non vi date una mossa, metto solo laura nella ff e solo lei incontrerà i nostri 2 bonazzi XD. OK è ufficiale! Sono matta! Potete chiamare la neuro e farmi venire a prendere! NdIly]

Ryo si collocò davanti a Kaori e fece incontrare la sua mano con il viso di Mick, che cadde per terra, disgustato per aver baciato la mano di Ryo.

Nel frattempo Kaori si avvicinò ancor di più a Ryo, mise le mani intorno alla sua vita e appoggiò la testa sulla schiena.

Ryo a quel contatto s’irrigidì e non si accorse neanche di Mick tutto che era preso dalla sensazione di sentire aderire alla sua schiena i seni di Kaori e di sentire il suo respiro vicinissimo a lui…Doveva staccarsi da lei o non sarebbe resistito un secondo di più….Aveva una voglia matta di lei di possederla di farla sua, vorrebbe girarsi e assaporare quelle labbra che sanno di fragola e scendere sempre più giù, fermarsi a giocare con i suoi seni, con i suoi capezzoli e farla gridare di piacere, sfinirla e farle desiderare che quei momenti non finissero mai, ma non poteva come un cretino, aveva detto che poteva aspettare…quanto tempo era passato da quando non lo faceva? Non se lo ricordava neanche, ma non se ne importava, anche se l’avesse fatto 5minuti fa, avrebbe ancora voglia di lei, non si stancherebbe mai di lei e del resto come potrebbe stancarsi dell’aria che respira?

Perso nei suoi pensieri non si accorse neanche che Kaori gli aveva donato un bacio sull’attaccatura del collo alle spalle, e che ora stava per donargli un altro più su sul collo, un altro vicino all’orecchio e stava cominciando a sussurrargli qualcosa all’orecchio…

Stava per impazzire definitivamente… qualsiasi cosa fosse successa in quel momento per lui non avrebbe avuto importanza…era in paradiso…

Mise le sue mani su quelle di Kaori e le mise tra le sue…e lei intuendo che stava per arrivare al limite tolse le mani dalle sue e allontanandosi disse:

Kaori: Tesò grazie per avermi protetta dagli attacchi di Mick, questa volta non sapevo proprio come difendermi non avevo martelli con me. Grazie di tutto amore mio (lo baciò un’ultima volta sulla bocca e fuggi in camera sorridendo)

Ryo rimase imbalsamato non aveva più il controllo di se, si sentiva che poteva toccare il cielo con un dito, anzi si sentiva “Tre metri sopra al cielo” e questo solo per qualche bacio innocente e si sorprese a pensare a cosa sarebbe potuto succedere nel momento in cui avrebbe assaggiato la sua pelle leggermente abbronzata dall’ultima vacanza.

Ora n’era sicuro! Sarebbe morto per poi rinascere tra le sue braccia…ad un certo punto fu distolto dai suoi pensieri da Mick che lo chiamava e gli agitava la mano davanti agli occhi.


Mick: Terra chiama Ryo, torna tra noi dobbiamo finire l’aquilone. Ryoooo?? Ci sei??

Ryo: Si, ci sono, scusa ero sopra a pensiero.

Mick: hihihi, non si era capito, hihihi

Ryo: Mick taglia corto finiamo l’aquilone dai.

Mick: Ok, ma avresti dovuto vedere la tua faccia in quel momento…

Ryo:….(sguardo minaccioso)

Mick: Ok smetto lo giuro. Forza bambini torniamo a lavoro.


E si rimisero a lavoro, ma Mick aveva la testa da tutt’altra parte e per fortuna che la più piccola stava lavorando con Ryo o avrebbe combinato un guaio.

Mick pensava e ripensava alla scena che aveva visto, era geloso e invidioso, voleva essere lui a ricevere quel tipo di attenzione da Kaori. E si ritrovò a fantasticare e si meravigliava come aveva fatto Ryo a resisterle perché lui l’avrebbe presa tra le braccia e avrebbe continuato il discorso in camera da letto, infischiandosene di tutto e di tutti. Anche lui la desiderava, era innamorato, pazzo di lei, avrebbe dato tutto per lei…


Mick:* Volesse il diavolo, la vita passerei, con le mie dita, tra i capelli di Kaori. Lei è bella, stupenda è una meravigliosa creatura. Sono più che convinto che la parola Bella è nata insieme a lei. Col suo corpo e con i piedi nudi, Lei è un volo che afferrerei e stringerei. Lei che ha messo la passione e il desiderio in me, la carne sa che paradiso è lei, c'è in me il dolore di un amore che fa male e non m'importa se divento un criminale. Lei, che passa come la
bellezza più profana. Bella! Lei mi porta via con gli occhi e la magia… Kazue, no non adesso, non venirmi in mente proprio tu, oh Amore, adesso non vietarmi di tradire ti prego.

Dimmi tu qual è l'uomo vivo che potrebbe rinunciare, sotto il castigo, poi, di tramutarsi in sale? O Kazue, vedi, non c'è fede in me. Vedrò sul corpo di Kaori se ce n'è.*

[N.b. le parole di Mick sono tratte dalla canzone di Notre Dame de Paris, Bella.. secondo me sono adatte a lui, Voi che ne pensate? Spero che Pasquale Panella e Riccardo Cocciante mi perdonino di aver prelevato il loro magnifico testo modificandolo NdIly]


Come Dio volle entrambi riuscirono a concentrarsi sull’aquilone e solo per non fare del male ai bambini.

Kaori si asciugò i capelli se li legò in alto con una pinza lasciando qualche ciocca ribelle libera si mise un filo di trucco e indossò delle semplici infradito nere e si andò dai ragazzi.

Ryo e Mick rimasero ancora una volta stupiti. Ora con i capelli asciugati al naturale, alzati e con quel filo di trucco, era ancora più bella.

Kaori: Ciao io esco, vado a fare un po’ di spesa o oggi a pranzo non si mangia.

Ryo: Esci così?

Kaori: Si perché? Sto male?

Mick: No, anzi! E’ solo che forse sei un po’…un po’ troppo sensuale.

Kaori:…..???...... Ma state scherzando vero?? Solo per un po’ di pancia da fuori vuoi fate tutte queste storie?? Allora non avete proprio idea di come si vestono oggi le ragazze, anche per fare la spesa vanno in minigonna e scollature vertiginose. Io ho solo un po’ di pancia scoperta e non è la prima volta che esco x N.Y. così, quindi, non rompete.


Detto ciò salutò e andò a fare la spesa infischiandosene di Ryo e Mick e della loro gelosia.

Una volta uscita dal palazzo, prese il suo walkman s’infilò le cuffiette nelle orecchie, premette play e si avvio a passo spedito verso il supermercato di supermercato di zona.

Camminava spedita sapeva che si era fatto tardi e sapeva benissimo che essendo la mezza da li mezz’ora i bambini si sarebbero lamentati, ma cosa preparargli? Cosa poteva piacere a dei bambini, cosa li poteva far stare seduti a tavola senza frignare o fare i capricci?

Per questa sera aveva l’idea…Avrebbe preparato lei le pizze e siccome avrebbe coinvolto anche i bambini a farle sarebbe stata tranquilla…ma ora? Persa tra i suoi pensieri non si accorse di essere seguita fino a che non si sentì spingere in un vicolo…l’aggressore però pensando di ritrovarsi davanti una sprovveduta Kaori, fece i conti senza l’oste, Kaori gli sfoderò un calcio in mezzo alle gambe, che andò ad intaccare i gioielli di famiglia..

Quando Kaori si accorse chi era l’aggressore sfoderò tutta la sua rabbia repressa e accumulata verso di lui, perché altro non era che Alek.

Alek dopo qualche minuto di smarrimento tornò all’attacco e la inchiodò con le spalle al muro del vicolo, e cominciò a toccarla con piacere, Kaori gli sputò in un occhio e gli morse una mano, e lui ricambiò con uno schiaffo che non andò a segno, ma che andò dritto contro il muro, lei ne approfittò e arrivò di spalle e togliendosi le cuffiette dalle orecchie gli diede un calcio sul di dietro che lo fece andare a sbattere con la testa contro il muro facendolo svenire. In quel momento arrivò Umi che aveva assistito a tutta la scena. [Oddio se lo scoprisse Ryo, penso che Umi dovrebbe subirsi le iree di Ryo, perché aveva permesso che la sua Kaori corresse il rischio di essere violentata da quello stronzo NdIly]

Umi: Complimenti,vedo che nonostante tutto..non hai perso l’allenamento.

Kaori: Umi! No in verità l’ho perso, ma ho fatto un po’ di pratica con due bambini un po’ troppo cresciuti che conosciamo bene, soprattutto per tenere a bada uno dei due, un certo biondino… hai presente?hihihi

Umi: Si ho ben, presente…hihihihi

Alek (riprendendosi): Brutta troia che non sei altro…che ora hai cambiato gusti…te la fai con i Gorilla..

Umi: Kaori, che ne devo fare di questa spazzatura.

Kaori: Bhe lascialo a me e ho da fargli assaggiare un mio regalino

Sfoderò un martello di ferro da 144 t che lanciò sulla testa di Alek che svenne.

Kaori: Già svenuto? Peccato, volevo divertirmi ancora un po’, volevo usare anche un bel (quelle mazze chiodate che hanno una catena lunga che finisce con una falce). Ecco ora Saeko, puoi prendertelo e sbatterlo a vita in una cella ma prima gli devo dire due cosette.

Saeko: Ma come diamine facevi a sapere che ero qui.

Kaori: Semplice, se c’è Umi, vuol dire che c’eri anche tu. Non ti toglieresti mai lo sfizio di poter mettere le mani su questo bastardo e di rinchiuderlo in una cella e buttagli via la chiave.

Saeko: No, infatti, voi 2 (indicando gli angenti) prendetelo e ammanettatelo.


Gli agenti ubbidirono e lo stavano per portare nel cellulare quando Saeko li bloccò.

Saeko: Aspettate, devo parlare con il prigioniero in privato, non vi preoccupate con me ci sarà Falco,ora allontanatevi.


I due agenti si allontanarono e lasciarono i prigioniero nelle mani di Umi.

Kaori diede una sberla ad Alek che si riprese.

Kaori: Ben svegliato, stronzo. Ora tocca a noi, chiarire un paio di cosette. Come vedi, caro mio Alek, sono cambiata, sono tornata quello di un tempo, quella che per tua fortuna non hai mai conosciuto, o a quest’ora molto probabilmente ti saresti ritrovato all’altro mondo. Non mi fai più paura e so ben difendermi. Ti avverto in qualunque posto del mondo sarò, mi basta sapere che ti sei solo avvicinato alla mia famiglia, soprattutto ai miei nipotini, che conoscerai di cosa è capace City Hunter.

Ricordati bene questo nome City Hunter perché sarà il tuo incubo, e sei avrai tanta incoscienza da venirmi a cercare in Giappone..bhe non so se avrai la forza di tornare a casa tua con le tue stesse gambe. Ecco Saeko questo bastardo maiale, ora è tutto per te.

Umi: La signorina qui presente, è stata fin troppo gentile. Io ti avrei ammazzato di botte. E se ti ripesco a gironzolarle attorno avrai dietro non uno ma ben 3 dei migliori sweeper del giappone.

Saeko: Per non parlare che avrai tutta la polizia Giapponese alle calcagne. Ragazzi ora è tutto vostro questo maiale. Spero che lo terrete dentro per molto tempo.

Alek: Siete solo due luride puttane.

Saeko: Benissimo, allora all’accuse di:

Si aggiungono:

Oltraggio a pubblico ufficiale (che in Italia è stato inserito tra le accuse di ingiurie e quindi, il pubblico ufficiale in alternativa deve fare una nomarle querela…assurdo….In ogni caso per me esiste e l’ho inserito tra le imputazione di Alek). E visto la gravità delle tue accuse 3 anni non te li leva nessuno.

E di:

Resistenza a pubblico ufficiale ovvero 6 mesi di carcere

Per un totale di 34 anni e 2 mesi di carcere una vita intera. [EVVAI FUORI 1- ora devo trovare il modo di tenere a bada Mick. Mick: Perché mi devi tenere a bada Io: xkè non puoi rompere le scatole a Kaori. Kaori e Ryo devono stare insieme e tu e Ryo dovete essere amici. Mick: Non è giusto io amo Kaori e voglio stare con lei. Io: E lo so ma non puoi, e io non te lo permetterò Mick: Allora lotterò con tutte le mie forze x averla. Lettori: Scusate! Torniamo alla storia? Io: Ok, oK.]

Alek finalmente fu portato sul cellulare della polizia americana.


Saeko: Kaori allora come ti senti ora che tutto è finito?

Kaori: Rilassata, ma incazzata perché si è fatto tardi e devo ancora fare la spesa. Naturalmente voi 3 verrete a pranzo da me. Vero Miki?

Miki: Certo, tesoro mio, come sempre mi hai individuato.

Kaori: E’ semplice con il tuo bel pancione! (disse sorridendo)…ora scusatemi ma devo andare a fare la spesa. Saeko per le 2 ti voglio a casa, so che ora devi andare a sistemare le cose ma guai a te se fai tardi.

Saeko: Ok allora appena finisco corro a casa…. Ma i bambini stanno ancora da voi?

Kaori: Si, e ho lasciato Mick e Ryo alle prese con carta velina, colla vinilica e forbici dalla punta arrotondata per creare un aquilone con i bambini.

Miki: Ahahah. Vogliono imitare Art-Attack?

Kaori: A quanto pare hihihihi. Bhe! Io vado a fare la spesa, Miki puoi mangiare il peperoncino?

Miki: Si perché?

Kaori: Perché per noi adulti avevo intenzione di fare un po’ di spaghetti agli olio e peperoncino. Un piatto semplice e veloce.

Miki: Buono!

Saeko: Allora farò l’impossibile per venire a pranzo da te. Ora vado a più tardi e stai tranquilla farò di tutto per non farti comparire.

Kaori: Grazie cogny a dopo, ah se trovi difficoltà contatta Emily della Cia ci deve un favore.

Miki: Cogny, da quando hai tutta questa confidenza con lei?

Kaori: Dal mese scorso. Ho riposto la mia gelosia e invidia per lei e l’ho apprezzata per la donna generosa quale è. Dai ora andiamo a fare la spesa che ti racconto tutto. A proposito secondo te cosa posso preparare a dei bambini?

Miki: Non ho la più pallida idea.

Kaori: Bene! Vorrà dire che se non trovo nulla gli farò due uova o un panino col prosciutto.

Miki: Vedrai che troverai qualcosa? Maritino mio, vieni con noi a fare la spesa?

Umi è diventato rosso come un peperone e con del fumo che usciva dalla testa.

E insieme si avviarono al supermercato dopo circa mezz’ora furono di ritorno a casa e trovarono uno sfracello… L’ingresso soggiorno tutto pieno di carta velina e in più c’erano delle sedie 2 sedie al centro della stanza e con Mick e i bimbi che ci giravano attorno e Ryo stava allo stereo. Appena entrò Kaori i bambini si fiondarono su di lei dicendo:

Zia, zia, vieni a giocare con noi al gioco delle sedie?

Kaori: No, piccoli la zia non puo’ ora deve preparare la pappa e poi ci sono gli amici della zia e degli zii.


E i bimbi vedendo Umi si nascosero dietro a Kaori

Kaori: Non dovete aver paura di Umi, lui è buono.

Valentina: Sembra un gigante.

Kaori: Piccolina non aver paura, Umi e un amico di zio Mick e tu ti fidi dello zio Mick vero?

Valentina annuì con la testa e corse via in braccio allo zio Mick

Miki: Ma chi è questo bel bambino?

Kaori: Zia Miki, ti presento nostro nipote Anthony, nonché rivale in amore di Ryo e Mick.

Miki: Piacere di conoscerti Anthony. Io sono Miki la migliore amica della zia.

Kaori: Su Anthony, vai dalla zia Miki.


Anthony si staccò da Kaori e si avvicinò a Miki.

Anthony: Perché hai la pancia?

Miki: Perché aspetto un bambino.

Anthony: Quindi qui dentro, c’è Giada?

Kaori: No, Anthony. Giada è su nel cielo con il papà. (E Kaori si rabbiuiò)

Ryo vedendo la situazione e gli occhi di Kaori, si lanciò all’assalto di Miki.

Ryo: Miki, amore mio, vedo che finalmente hai deciso di venire a trovare un vero uomo come me.

E Umi gli parò una mano davanti e Kaori gli diede una martellata di appena 10t

I bambini risero come dei matti davanti a quella scena buffa.

Ryo togliendosi da sotto il martello disse: Lucciolone, ma stai sempre in mezzo?


Poi vedendo che Kaori si era allontanata per sistemare la stanza con una faccia sempre più triste, corse da lei. Nel frattempo Miki e Anthony fecero amicizia e Anthony cominciò a parlare con Umi e a chiedergli tante cose sulla sua statura. Invece la piccola Valentina era ancora di più avvinghiata a Mick e non si staccava da lui, manco morta (e ci credo anche io farei lo stesso).

Ryo: Amore perdonami, dai non lo faccio più giuro che non salterò più addosso a Miki.

Kaori: Lo voglio credere, visto che è incinta? Comunque stai tranquillo non sono arrabbiato con te.

Ryo: Ah, no allora che è successo?

Kaori: No, niente.

Ryo: Tu non me la dai a bere.

Kaori continuando a sistemare le cose disse:

Giada, si tratta di lei. Ogni volta che ci penso, mi si stringe il cuore. Era così piccola e ha dovuto soffrire per gli sbagli degli altri. So che ti da fastidio che io parli di lei, ecco perché non volevo parlartene.

Ryo: Tranquilla, me ne potrai parlare all’infinito di lei e di Logan. Quando parli di Lui non nascondo che mi ingelosisce, ma appartengono al passato e poi la piccola Giada è pur sempre tua figlia e ora vedendo Miki in dolce attesa ti ha fatto ricordare quando aspettavi Giada. Chissà come eri bella, sicuramente tutti quanti si incantavano a guardarti.

Kaori: Mica tanto ero costretta a letto per una minaccia di aborto dal 2 mese in poi..mi feci una balena e mio marito stava tutto il giorno fuori. Fu un periodo orribile quello della gravidanza, ma non volevo che Giada ne pagasse le conseguenze. Volevo che nascesse e che vivesse per suo padre. Non te l’ho mai detto ma Giada è stata fortemente voluta perché Logan era malato terminale e io volevo donargli una vita dopo la sua e invece non sono stata buona a nulla.

Ryo: Kaori non è colpa tua. L'hai detto tu stessa che la bambina era malata di cuore. Quindi non sentirti in colpa, quando colpe non ne hai. Ma secondo me c'è qualcos'altro che ti fa essere triste.

Kaori: No, niente, non ti preoccupare, non c'è niente che non va, sul serio.

Ryo: Bha, sarà ma non ci credo.

Kaori: E va bene, te lo dico, sono incazzata perché sono uscita e vi ho lasciato armeggiare con la colla vinilica e speravo che al mio ritorno di poter trovare la casa in ordine, invece no, trovo più casino di prima e in più Miki e Umi devono vedere in che condizioni pietose avete ridotto questa stanza, senza contare che tra qualche ora Saeko verrà a pranzo da noi e io devo ancora sistemare la casa e devo cucinare. Oddio la spesa, non l'ho messa apposto, oddio è già l'una ho mezz'ora di tempo per sistemare questo disastro cucinare apparecchiare e cambiarmi. Come faccio ora? Oddio!

[Povera Kaori ma vedi un po' se per colpa di quei due le devono venire le crisi di panico NdIly]

Ryo: Kaori, ascoltami, guardami, rilassati, respira, ci siamo io e Mick e possiamo darti una mano in qualsiasi momento, per i bambini non ti preoccupare li mettiamo davanti alla tv a vedere i cartoni.

Miki: Tesoro mio, non ti preoccupare ci siamo anche io e Umi possiamo tenere noi a bada i bambini e poi Anthony ha già fatto amicizia con Umi

Kaori: Oh, Miki scusami per questo disastro, non avevo idea di ritrovare la casa in queste condizioni.

Miki: Tesoro, è normale che con dei bambini in casa non sia sempre tutto in ordine, e comunque, sei stata proprio tu a dirmi che stavano costruendo un aquilone, quindi ora pensa al pranzo e non ti preoccupare di nulla che ci pensiamo noi al resto.

Kaori: No, Miki tu devi riposare, non è giusto che deve lavorare anche quando sei in ferie soprattutto ora che sei incinta devi star tranquilla...Quindi... ...MICKKK, RYO DOVETE LASCIAR TRANQUILLA MIKI, NIENTE ATTACCHI MOKKORI ORA CHE ASPETTA UN FIGLIO, VE LO VIETO CATEGORICAMENTE, O DOVRETE VEDERVELA CON ME.

Mick: Anche volendo, non potrei tentare nessun tipo di attacco mokkori, visto che Valentina si è addormentata tra le mie braccia.

Kaori: O scusami, non me ne ero accorta, ora ti lascio subito libero, la porto di là a dormire un po'.

Mick: No non ti preoccupare, lasciala stare, è così carina, e poi se la stacchi da me si sveglia, lasciamela coccolare ancora un po', più tardi la porto a nanna io.

Kaori: Grazie Mick, sei sempre un tesoro con lei. Allora mentre tu tieni a bada Valentina e Miki e Umi si occupano di Anthony a me non resta che sistemare questo porcile. Ryo per favore mentre pulisco qui, puoi mettere apposto la spesa.

Ryo: La spesa è stata già messa apposto da Miki, ora però tu lascia stare qui che me la vedo io a pulire, tu vai in cucina che hai meno di mezz'ora di tempo prima che arrivi Saeko.

Kaori: OK, ma stai attento ad Anthony che non venga in cucina.

Ryo: Tranquilla vai, che appena finisco qui ti vengo a dare una mano.

Kaori: Ok, vado.

Poi dirigendosi verso Anthony

Kaori: Anthony, la zia va in cucina a cucinare il tuo piatto preferito le patatine fritte, quindi non entrare che c'è l'olio bollente sul fuoco e ti puoi far male. Se Valentina si sveglia,non farla venire in cucina. Tu ora rimani con la zia Miky e gli zii.

Athony: Va bene zia.

Kaori andò in cucina accese la radio e mise il primo cd che c'era in memoria e beccò quello di Capozzi (NdIly Ho scelto Capozzi xkè in questo momento I Tunes ha deciso di passare tutte le canzoni di Capozzi..segno del destino no?) e mentre prendeva la padella per friggere le patatine, un altra per l'odio della pasta, la pentola dell'acqua per la pasta, una padellina in cui far saltare i Teneroni per Anthony e su un lato del fornello aveva messo una pentolina d'acqua a bollire per la piccolina, aveva deciso che per lei visto che dormiva andava bene il latte e poi era sicura che l'avrebbe resa felicissima.
La sua principessina adorava il latte e ogni volta che in passato le dava il biberon si calmava e sorrideva, ma ora quella piccola peste stava crescendo e troppo in fretta per i suoi gusti. Stava già iniziando con le prime cotte, certo non era preoccupante finché si sarebbe presa una cotta per gli adulti..mentre pensava a questo ascoltando le canzoni cominciò a fischiettare finché non inziiò a cantare a squarciagola.

Kaori: “Non tornerà la sua timidezza
Mentre arrossiva a ogni tua carezza
Non tornerà quel suo modo strano
Di amarti senza mai dire ti amo
Non tornerà e ormai niente ce può ffà
Sarà il tempo il medico del cuore
Quando lei non ci sarà
Non tornerà l’hai capito adesso
Ma senti ancora il suo odore addosso
L’immensa gioia del vostro amore
Che si trasforma nel tuo dolore
Non tornerà e nun serve a ce pensà
Ca dimane nato o’ posto tuoje sa po’ vasà


Ryo entrò nel momento in cui lei cantava e si distraeva mettendo le patatine congelate nell'olio bollente.

Ryo: Attenta! (La presa tra le braccia e la trascinò lontano dai fornelli.)

Kaori: Tranquillo, so badare a me stessa.

Ryo: Si lo so, ma ti ho visto con l'odio addosso e mi sono spaventato.

Kaori: Oddio il grande swepper che si spaventa per così poco.

Ryo: Si, quando si tratta di te, e il mix di canzoni che stai ascoltando potrebbero dirtelo 100 mila volte quello che provo per te. Da “ Non lasciarmi mai più” a “Ti amo” piuttosto che a “Se perdessi te” o “ Quanto ti amo”. Quindi vedi di fare la brava, devi rimanere ancora per molto molto tempo con me. [Il mix in questione è Frammenti, l'ho trovata su emule...NdIly]

Kaori: E va bene, ora starò più attenta, ma se non cucino non si mangia.

Ryo: Se potessi tenerti lontono anche dalla cucina ne sarei felice, ma putroppo mi sa che è una battaglia persa in partenza.

Kaori: Esatto.

Kaori riprese a cucinare a canticchiare...

Kaori: “ Ma chissà pecchè va semp’ accussì
Quand’ te vò bene
Nun ne vò sapè
Pò te viest e n’ato ammore
Ma t’accuorge ca stai male
E vuliss’ o bene ca nun vien cchiù
Un bacio sulla guancia e poi ti chiede “come va”
E nun s’accorge ca vuliss chiagnere”

Ryo: Da quanto in qua canticchi mentre cucini?

Kaori: Da quando sto in America, è un abitudine che ho preso.Quando sono allegra, canticchio sempre. Ti da fastidio?

Ryo: No, significa che ora sei felice e poi adoro la tua voce.

Kaori arrossì.

Ryo: Hihiihi, sei sempre la solita non cambi mai. Ma mi piaci così.

E la baciò con passione.

Kaori: Ryo, non è il momento per le tue romanticherie, devo cucinare e di questo passo le patatine si bruciano.

Ryo: Ok, posso darti una mano?

Kaori: Si prendi la tovaglia dal 2 cassetto sotto la credenza e comincia a mettere la tavola qui la pappa per i bimbi è quasi pronta, l'acqua per la pasta bolle, l'olio con l'aglio e il peperoncino è pronto manca solo Saeko. Ah, una cosa, se Valentina è sveglia, avvertimi che le metto a riscaldare il biberon con il latte.

Ryo: Biberon? Ma non è troppo cresciuta per una cosa del genere?

Kaori: Si, lo so, ma, quando, sta così non mangia nulla e l'unica soluzione è il biberon, e poi vedrai come si comporta, quando dovrò svegliarla per mangiare.

Ryo: Va bene, allora vado a mettere la tavola, sei sicura che mi vuoi fuori dalla cucina?

Kaori: Si, fuori, perchè di questo passo io non cucino più.

Ryo si allontanò sbuffando, ma ogni volta che tornava in cucina ci stava le ore a fissarla con la scusa di non trovare le cose finché lei esasperata non lo cacciava dalla cucina. Quando lui finì diapparecchiare lei gli diede il compito di dare a mangiare Anthony. Gli preparò un piattino di carta con dentro 1 tenerone e come contorno le patatine.

Kaori: Ryo, ora che vai di là puoi a Mick di tentare di svegliare Valentina dolcemente, io nel frattempo metto a riscaldare il biberon.

E così fece, mentre Ryo andava di la, prese il biberon, aprì il frigo prese il latte parzialmente scremato e nel frattempo prese i biscotti dalla dispenza. Frantumò i biscotti mettendoli su un piano avvolti nella carta stagnola(Domopack) e con una bottiglia di vetro usata a mò di mattarello li ridusse a pottiglia che venne aggiunta al latte all'interno del biberon. Mise il biberon nell'acqua bollente che era nel fuoco e dopo 5minuti d'orologio lo tolse e si spruzzò un po' di latte sul polso per vedere se non era bollente.

Kaori: E' tiepido, può andare.

Spense i fuochi buttò l'olio e l'acqua e mise tutto nel lavello dopodichè si avviò dalla bimba.

Kaori: Mick, sei riuscita a svegliarla?

Mick: Si, ma si è ri addormentata.

Kaori: Va bene, lasciamela a me ci penso io ora a lei. Valentina tesoro, svegliati, che la zia ti dà il latte che ti piace tanto.

Valentina stiracchiandosi disse: zia mi dai il tuo di latte.

Kaori senza arrossire e senza scomporsi come se la bimba avesse detto la cosa più naturale di questo mondo rispose.

Kaori: No tesoro, sai bene che dopo 3 mesi dalla nascita di Giada non avevo più latte e te l'ha spiegato anche la mamma il perchè. Ricordi.

Valentina: Si, ma a me piaceva tanto il tuo latte, era tanto buono.

Kaori: Sono contenta che ti piaceva , ma ora devi bere quello che ti ho preparato io nel biberon, ci ho messo i biscotti che ti piacciono tanto., dai vieni in braccio alla zia, che ti do il latte.

Valentina saltò in braccio a Kaori.

Kaori si sedette sul divano con lei in braccio e cominciò a darle il latte, rimase tutto il tempo a coccolarla con aria sognate e dopo che la piccola ebbe finito di mangiare, la fece addormentare coccolandola e riempiendola di bacetti.

Ryo rimase affascinato , ma guardandola in volto capì che quella non era la sua Kaori, quella era la Kaori mamma di Giada e kaori mamma acquisita di Valentina. Era un lato di lei, che non conosceva, il lato materno, che l'aveva completamente trasformata, i suoi occhi quando stava con i bimbi avevano una luce differente, tra la gioia e il terrore. Quando ad un certo punto Valentina disse “Mamma” attaccandosi sempre di più a Kaori, cercando il suo seno, dagli occhi di Kaori scese una lacrima solitaria.

Ryo assistendo alla scena, prese in braccio la piccola e la diede a Miki, per non farle perdere il contatto e calore che puo' darle solo una donna attraverso il suo istinto materno.

Prese Kaori e la portò di là per farla sfogare.


...In camera da letto...


Ryo: Amore, non riesco a vederti così triste cosa hai? A me puoi dirlo!

Kaori: Niente è solo che l'essere madre è una gioia che mi è stata e che sempre mi sarà negata. Il mio fisico non è adatto per far crescere una nuova creatura al suo interno. Se mai un giorno riuscirò ad uscire incinta un'altra volta, rischierei aborti spontanei e se portassi a termine la gravidanza rischierei la mia vita e quella del bambino.

Della mia onestamente poco, me ne frega, darei tutta la mia vita, il mio sangue, tutta la mia linfa vitale per permettere che mio figlio nasca e che soprattutto nasca sano.

Ryo l'abbracciò forte e l'ascoltò piangere senza parlare. Sapeva bene che quello era un dolore troppo grande per lei e quella rivelazione per lui fu scioccante, ma era più che convinto che il giorno in cui lei fosse uscita incinta, avrebbe mollato il lavoro di city hunter per 1 anno per starle accanto, per servirla e riverirla in ogni sua necessità.

Quando si riprese le domandò:

Ryo: Perchè Valentina, voleva che tu l'allattassi?

Kaori: Vedi Ryo, Vale ha avuto dei problemi di crescita, dovuti al fatto che non riusciva ad assorbire gli alimenti. Questo problema era dovuto dalla mancanza di determinate proteine che potevano essere trasmesse solo tramite il latte materno.

Purtroppo Susan, non ebbe abbastanza latte quando partorì, le durò solo poche settimane e non bastava alla piccola era molto leggero. Parlando con il pediatra, lei disse che ero incinta e che purtroppo avevo perso il bambino poco prima della nascita e chiese se la bimba assumendo il latte materno poteva crescere anche all'eta di 3 anni.

Il pediatra disse che poteva e fu così che cominciai ad allattarla da prima usavo la tiralatte, ma un giorno fu proprio lei ad attaccarsi al mio seno e per me fu una gioia indescrivibile, mi sentivo viva.

Ryo: Capito! Ora riposati un po' che questa notte non hai dormito molto ed è da questa mattina alle 8 che stai sveglia.

Kaori: Va bene, Ryo ti va di stare un po' vicino a me. Ho bisogno di averti accanto.

Ryo: Non c'era neanche bisogno di chiedermelo, ti sarei stato comunque accanto.

Ryo fece stendere Kaori sul letto dalla parte destra e lui si posizionò abbracciato a lei a sinistra.


Dopo qualche minuto di silenzio Kaori iniziò a parlare.


Kaori: Sai oggi ho incontrato Alek

Ryo :....

Kaori: Mi ha trascinato in un vicolo e voleva farmi sua..

Ryo la strinse più a se. Ora i loro corpi erano attaccati l'uno all'altro.


Kaori: Ma non ci è riuscito, l'ho menato di brutto, ancor prima di capire chi era appena ho sentito che quella persona mi voleva violentare mi sono divincolata e ho cominciato a difendermi, la prima cosa è stata dagli un calcio nei gioielli di famiglia, poi mi sono divincolata e gli ho dato un calcio nel sedere che l'ha spinto con la faccia contro il muro, facendolo svenire.

Ryo: E brava la mia sugar boy.

Kaori:Spetta non è finito qui. Quando è svenuto il bastardo sono venuti Umi che voleva dargli una lezione e Saeko pronto ad arrestarlo, io l'ho fermati, perché volevo pensarci io. Quando quel bastardo si è ripreso , ha cominciato a chiamarmi puttana..

Ryo scostò i capelli abbasso il colletto e le baciò il collo poi sussurrando disse: Tu non sei un puttana sei una ragazza dolcissima, stupenda, meravigliosa che può solo esprimere amore...e giuro che se lo ritrovo sulla mia strada lo uccido, anzi ora lo vado ad ammazzare con le mie mani.

Kaori aveva voglia di baciarlo ma sapeva che se l'avesse fatto non sarebbe poi riuscita più a continuare quel discorso, quindi accarezzò solo il dorso delle sue mani. A quel contatto Ryo la tirò ancora di più a se sprofondando con la testa nei suoi capelli.


Kaori:Già ci ho pensato io a sistemarlo ha ricevuto una bella martellata di ferro di 144t ed è svenuto. Saeko l'ha arrestato, ma prima che lo portasse in carcere l'ho svegliato con uno schiaffo e l'ho avvertito che se solo provava ad avvicinarsi alla mia famiglia, in qualsiasi parte del mondo io fossi stata, l'avrei trovato e gli è l'avrei fatta pagare. Umi e Saeko hanno continuato dicendo che, se solo avesse provato a metter piede in Giappone, e soprattutto se mi avesse ancora cercato, ci sarebbero stati ad attenderlo i 3 migliori swepper del Giappone e tutta la polizia giapponese.

Ryo: Non ha bisogno di aspettare tanto, uno lo può già rincontrare subito, e non sarà un incontro piacevole, te lo assicuro.

Kaori si gira verso Ryo e con voce dolce e melodiosa che farebbe sciogliere qualunque uomo innamorato gli dice: Amoruccio mio, lascialo stare, non ne vale la pena, perché ti devi sporcare le mani quando ora quel porco schifoso di Alek è rinchiuso in una cella e non uscirà che fra oltre 30 anni, visto che ha avuto l'incoscienza di mettersi contro la mia cogny.

Ryo: Eh già, mettersi contro Eko, è una mossa sbagliata. In ogni caso ripeto se lo ritrovo sulla mia strada lo faccio nero.

Kaori: Sbaglio o siamo un pochino gelosetti?

Ryo imbarazzato disse:

Non si tratta di essere gelosi o no, qui si tratta di proteggere la propria donna da un maniaco.

Kaori: Sarà, ma secondo me il fatto che sia il mio ex, ti da un po' fastidio.

Ryo: Si, un po' si, ma per fortuna non ci saranno più altri ex nella tua vita.

Kaori: Ehehehe, non è detto, i miei ex non finiti qui. Un mio ex l'hai pure conosciuto e ti è pure simpatico.

Ryo: Chi il dj?

Kaori: Yes, David. Ma siamo stati solo una settimana insieme ed ora è uno dei miei migliori amici.

Ryo: Mm, mi devo fidare?

Kaori: Si, io e quel disgraziato, non ci siamo scambiati manco un bacio da veri fidanzati, ci siamo subito accorti che eravamo solo amici. Quando l'abbiamo fatto, siamo scoppiati a ridere. Oggi vedrai, che è solo un disgraziato, hihihiih, ha detto che mi deve portare una sorpresa se è quello che penso io, giuro che me la paga. Hihihi

Ryo: E quale sarebbe questa sorpresa?

Kaori: Ah non lo so, ma la sua testa avrà escogitato qualcosa. In ogni modo per gli ex, ti devi arrende amoruccio mio bello, perché la tua donna è super corteggiata e ha fatto strage di cuori.

Ryo: Lo so che sei super corteggiata e per questo che non ti lascio manco un secondo senza di me, voglio che tutti sappiano che sei la mia donna e che quindi devono tenere le mani apposto.


E la baciò con tutto l'amore che provava per lei.

Mick in quel momento busso alla porta e aprì contemporaneamente e li trovò abbracciati intenti a baciarsi.

Mick: Hac hac (colpo di tosse)

Kaori e Ryo si staccarono dal bacio ma rimasero ancora abbracciati, o meglio Ryo la teneva stretta a se per far capire a Mick che lei era solo e soltanto sua.

Mick: Scusate piccioncini ma sta per salire Saeko.

Kaori tentò di alzarsi e di staccarsi dall'abbraccio di Ryo ma riuscì solo a sedersi sul letto.

Kaori: Grazie Mick, la bimba come sta?

Mick: Sta dormento beatamente tra le braccia di Miki.

Kaori: Meno male, Anthony ha finito di mangiare.

Mick: Si e sta giocando con Umi,ho sparecchiato il posto di Anthony e ho anche alzato la fiamma sotto l'acqua per la pasta.

Kaori: Grazie! Sei un tesoro, ora mi cambio e vengo di là, quindi sei pregato di uscire

Mick: No, dai fammi rimanere, ti pregooo.

Kaori: No, esci immediatamente.

Mick: Non è giusto...io voglio vederti nudaaaa.


Ryo stava per incazzarsi, ma Kaori lo fece prima di lui.

Kaori: Mick se non esci immediatamente, ti do una martellata di quelle che non si dimentica facilmente.

Mick: E io li scanso.

Kaori: Basta, ora mi sono rotta, ora te ne uscirai con le buone maniere

E spinse fuori dalla porta a fatica un Mick che impuntava i piedi per terra, che venivano trascinati via dalla forza di Kaori.

Una volta che Mick fuori dalla porta Kaori chiuse a forza la porta della stanza e appoggiandosi con la schiena alla porta cominciò a scendere a ritrovarsi seduta a terra con le ginocchia vicino al viso.

Kaori: Fiù pericolo scampato, non se ne voleva proprio andare, per un momento ho pensato il peggio.

Ryo avvicinandosi e facendola rialzare l'abbracciò e disse:

Tranquilla se non se ne andava entro 5 secondi l'avrei convinto io con le buone.

Kaori: E questo volevo evitare, ma è faticoso tenervi a bada a tutti e due.

Ryo: Lo so e ti ringrazio.

Kaori: Wow...ma..ma che è successo...sta diluviando fuori per caso? Se non è così è strano perché il qui presente Ryo Saeba mi ha appena ringraziato...Miracolo.

Ryo: Dai smettila scemina e vieni qui, fammi stare ancora un po' vicino a te.

Kaori: Non si può ora dobbiamo andare di là e io mi devo cambiare.


Detto ciò Kaori si slacciò il nodo alla camicetta, se la sbottonò e la posò su una sedia.

Ryo arrivò da dietro l'abbracciò e la baciò sulle sue spalle nude.

Kaori: Ryo..dai se fai così di là non ci andiamo più e non si pranza più e non so tu, ma io ho fame.

Ryo: Anche io, però di te.

Kaori: Ryo, finiscila...eccola trovata...ora sei pregato di lasciarmi andare devo vestirmi.

Ryo: Ma come posso, davanti a questo spettacolo, tu mi ucciderai di questo passo.

Kaori: Ryo lasciami!

Ryo: Va bene.

Kaori: Finalmente ora mi posso finire di vestire, sistemarmi il trucco sciolto e tentare di aggiustare questi capelli che mi stanno a pazza.

Detto ciò Kaori con delle salviettine, si struccò.

Kaori: Ryo girati dall'altra parte please.

Ryo: Perchè?

Kaori: Perché mi devo cambiare reggiseno questo non va bene sotto la maglia nera.

Ryo: E allora cambiatelo, ma io non mi volto.

Kaori: E va bene, ma se provi a saltarmi addosso ti giuro che hai un mega martellone.

Ryo: Giuro che farò il bravo.

Kaori aprì l'armadio e prese il reggiseno nero, e con molta rapidità tentando di fare il più presto possibile, si tolse quello bianco e se lo cambiò davanti ad un Ryo a cui mancavano solo gli occhi a cuoricino e la bava alla bocca ed era pronto all'assalto.

Si mise la maglia più velocemente possibile.

La maglia era semplice e nera, ma era terribilmente sexy. Era a mezze maniche leggermente a sbuffo che scendevano sulle spalle una generosa scollatura e al centro c'era un fiocco al centro su un striscia che divideva i due seni che aveva delle grinze, morbida in vita. (NdIly ho tentato di descrivere le maglie che si portano ora :D, questa stessa maglia c'è l'ho io, non vi dico quando devo uscire di casa, mia nonna mi guarda come a dire esci così??Non sei un po' troppo scollata? Ah le nonne....)

Dopodiché si specchio e sbuffando disse:

Uff, non riesco a sistemarli, quasi quasi li taglio.

Ryo: Non ti permettere, adoro i tuoi capelli mossi, che ti coprono le spalle, adoro scostarli per baciarti, adoro il loro pizzicare il mio naso quando affondo la mia testa nei tuoi capelli, adoro accarezzarli, adoro tutto di te.

Kaori: Va bene, ma ora andiamo o di questo passo, mi farai svenire dalla fame.

Ryo: Ok, andiamo, non voglio che ti senta male.

Finalmente uscirono dalla camera, salutarono Saeko e mentre tutti si accomodarono a tavola Kaori finì di preparare il pranzo, porto in tavola i piatti e tutti si leccarono i baffi. Alla fine del pranzo nessuno poté fare a meno di non fare dei complimenti alla cuoca per il cibo ottimo e Miki in più aggiunse che si complimentava per come era riuscita a domare quei due che ora giocavano con i bambini e sembravano dei bravi paparini.

Verso le 4 andarono tutti insieme al parco giochi dove i bambini si divertirono sulle varie attrazioni e a far volare gli aquiloni. Quando Ryo prese Valentina per farle fare il “Vola vola”come lo chiamava lei, Kaori rimase incantata e Miki assieme ad Eko ne approfittarono per informarsi sulla loro situazione e Kaori tranquillamente disse che aveva messo a stecchetto Ryo e che Mick le faceva una corte spietata che la tensione in certi momenti tra loro due era alle stelle e in quel frangente né approfittò per metterle accorrente dell'idea per risanare della frattura tra Mick e Kazue e le amiche le diedero il loro appoggio. Miracolosamente anche Umi, si disse d'accordo e che questa tensione tra di loro non doveva esserci e che era pericoloso.

Dopo questa conversazione il resto del pomeriggio passò in maniera tranquilla, con Kaori in adorazione pura di un Ryo bravo padre di famiglia.

Tornando a casa incontrarono Sayuri, Vivyan, Jordan, Mark e David.

E Kaori ne approfittò per far conoscere alla sua più cara amica e ad Umi, i suoi amici americani e sua sorella.

Salirono sopra Kaori offrì delle bibite fredde a base di menta, orzata e te freddo.

La serata passò piacevolmente tra risate e scherzi vari, si trovarono tutti simpatici. Ad un certo punto David cacciò un cd fatto da loro, dicendo che era un loro regalo d'addio.

Kaori lo mise e sentì la sua voce, era il cd che fecero tutti insieme una volta scherzando e ridendo, infatti in sottofondo si sentivano le risate e gli scherzi che si facevano mentre tentavano di registrare. Kaori si commosse e scoppiò in lacrime di felicità dicendo:

Grazie, è un bellissimo regalo, non vi dimenticherò mai, mai voi dovrete promettermi,anche tu sorellina, che ci sentiremo sempre e che appena potrete verrete in Giappone. Io vi aspetto con ansia, ci conto. Siete solo dei disgraziati voi tre, perché sapete che odio gli addi.

Sayuri: Sapevamo che reagivi in questo modo e così i ragazzi hanno preparato una cosa...pronti??

I ragazzi: One..two..three

La guancia beve la tua lacrima struggente
Che palpitando dice più di una parola
E nei tuoi occhi non c’è più l’arcobaleno
L’allegria scompare la tristezza è con te.

Impallidisce e poi scompare la speranza
Ormai sconfitta dalle lacrime tue crescenti

E nel mio abbraccio ti nascondi singhiozzante
La tristezza che c’è in te non vincerà, non vincerà
Io ti stringo forte a me e l’allegria ritornerà.

Tornerà l’allegria
E negli tuoi il sorriso ancora brillerà
Tornerà l’allegria
Che nel tuo cuore scenderà
E il pianto il gioia poi trasformerà.



Kaori inziò a ridere come una forsennata vedendo le facce degli amici mentre cantavano, imitando i Bee Hive.

Il resto della serata trascorse divertendosi finché non fu l'ora dei saluti, e li ci furono altre lacrime, questa volta furono anche i ragazzi a piangere.

Kaori: Mark, Jordan, fate i bravi, che se fate soffrire Sayuri e Vivyan vi vengo a cercare e vi faccio neri, sapete come sono, se voglio sono più forte di voi 2 messi insieme.

J&M: Traquilla, ci pensiamo noi (dissero battendosi il petto)

Kaori: Ahaha e tu David mi raccomando, quando incontrerai quella giusta, non fartela scappare via e portamela a conoscerla.

David: Certo, come potrei non portarla a conoscere la mia sorellina.

Ryo mi raccomando, non farla soffrire ancora, non lo merita, la mia sorellina è una perla di ragazza e merita tutto il bene di questo mondo.
Ryo: Tranquillo, cognato, la mia sugar boy sarà felice, farò di tutto per renderla tale.

Detto ciò si salutarono, dopo un po' se ne andarono anche gli altri, ma non prima di essersi accordati per la partenza dell'indomani. Sapeva che Susan, sarebbe passata verso le 7 di mattina e che il volo partiva alle 8.30 quindi si sarebbero ritrovati tutti lì.

Kaori portò i bambini ormai crollati a letto, li mise in pigiama e li baciò sulla fronte, si mise vicino a loro e cominciò a canticchiare una favola per farli addormentare visto, che nel frattempo si erano svegliati.



Ora vi racconto una storia che
Farete fatica a credere
Perché parla di una principessa
E di un cavaliere che
In sella al suo cavallo bianco
Entrò nel bosco
Alla ricerca di un sentimento
Che tutti chiamavano amore

Prese un sentiero che portava
A una cascata dove l?aria
Era pura come il cuore di quella
Fanciulla che cantava
E se ne stava coi conigli
I pappagalli verdi e gialli
Come i petali di quei fiori che
Portava tra i capelli
Na na na na na na na na na…

Il cavaliere scese dal suo cavallo bianco
E piano piano le si avvicinò
La guardò per un secondo
Poi le sorrise
E poi pian piano iniziò a dirle
Queste dolci parole:

Vorrei essere il raggio di sole che
Ogni giorno ti viene a svegliare per
Farti respirare e farti vivere di me
Vorrei essere la prima stella che
Ogni sera vedi brillare perché
Così i tuoi occhi sanno
Che ti guardo
E che sono sempre con te
Vorrei essere lo specchio che ti parla
E che a ogni tua domanda
Ti risponda che al mondo
Tu sei sempre la più bella
Na na na na na na na na na…

La principessa lo guardò
Senza dire parole
E si lasciò cadere tra le sue braccia
Il cavaliere la portò con se
Sul suo cavallo bianco
E seguendo il vento
Le cantava intanto
Questa dolce canzone:


Vorrei essere il raggio di sole che
Ogni giorno ti viene a svegliare per
Farti respirare e farti vivere di me
Vorrei essere la prima stella che
Ogni sera vedi brillare perché
Così i tuoi occhi sanno
Che ti guardo
E che sono sempre con te
Vorrei essere lo specchio che ti parla
E che a ogni tua domanda
Ti risponda che al mondo
Tu sei sempre la più bella
Na na na na na na na na na…



Vorrei essere il raggio di sole che
Ogni giorno ti viene a svegliare per
Farti respirare e farti vivere di me
Vorrei essere la prima stella che
Ogni sera vedi brillare perché
Così i tuoi occhi sanno
Che ti guardo
E che sono sempre con te
Vorrei essere lo specchio che ti parla
E che a ogni tua domanda
Ti risponda che al mondo
Tu sei sempre la più bella
Na na na na na na na na na…



Kaori si addormentò vicino a loro, quando entrò Ryo trovò la piccolina sveglia e le diede il permesso di andare da Mick.

Lui si mise accanto a lei l'abbracciò e si addormentò.

Nel frattempo dall'altra parte Mick e la piccola Valentina andarono a fare la nanna.

Quando furono a letto, Valentina le chiese di raccontarle una fiaba e così fu.

Mick: C'era una volta un Regno.

E c'erano un Re, una Regina e la loro bellissima figlia, la principessa Settelune. La vita, in quel Regno, scorreva felice.

Come un fiume che lo attraversava.

Il popolo, i servi di corte, i giovani e i vecchi: tutti erano contenti di vivere in un posto così. La gioia si fece più grande quando il Re e la Regina annunciarono che la loro figlia sarebbe andata in sposa al Principe Mattino, un ragazzo bello, coraggioso e leale. Ma quando arrivò il giorno delle nozze.....

A questo punto Mick smise di raccontarle la storia vedendola dormire e si addormentò anche lui.

Il giorno dopo tutti si svegliarono presto e quando arrivò Susan ci furono di gli addii più difficili di tutti.

Alla fine tutti promisero di sentirsi ogni giorno e quando sarebbero arrivate le vacanze di Natale si sarebbero rivisti.

Chiusero tutto e si avviarono in aeroporto.

Alle 8.15 iniziarono a far imbarcare la persone e Kaori con dolci promesse riuscì a tener calmo Ryo fino al momento del volo.

Quando furono finalmente in aria Kaori donò un baciò a Ryo e gli strinse la mano questa volta fu lei che gli sussurrava all'orecchio andrà tutto bene non può succedere niente di male mai a due come noi.

Kaori guardando fuori dal finestrino, pensò: “Anche quest'avventura è terminata, ora mi aspetta l'Europa, destinazione Italia e li dovrò fare i conti con il mio passato. Mamma, Papà sto tornando da voi.”

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** 20 bis/ 21- Al Gran Ballo di Villa Rosebery ***


Prima di entrare Kaori, rimase ad osservare quel parco immenso che li avevi accolti poco fa, era stupendo.
Il parco si sviluppava in pendenza verso il mare era immerso nella natura e c'erano tanti tipi di piante. Dai viali percorsi da pini secolari e monumentali cipressi si osservavano bordure e siepi, costituite prevalentemente da essenze della macchia mediterranea, palme di vario tipo, e bellissimi esemplari di cycas revoluta. Numerose le specie di piante succulente come le aloee e le agavi americane ed esemplari esotici quali la strelitzia nicolai dal particolare fiore bianco. (Nd ringrazio il sito del presidente della repubblica per queste informazioni).
Loro si trovavano all'interno della palazzina borbonica composta da numerose sale di rappresentanza, dalle cui finestre situate a Nord potevano vedere le aiuole intorno alla palazzina che si esprimevano, in forme morbide, arricchite da esemplari di camelie e corbezzoli su cui svettano lecci secolari. Sullo sfondo il tempietto neoclassico accentuava l'aspetto romantico del parco.
Dopo qualche minuto dal loro arrivo un cameriere che li fece strada fino alla sala da ballo.
----Nota non ho la minima idea dell'interno dell'abitazione, essendo per ovvie ragioni chiuse al pubblico e quindi da questo punto in poi sarà frutto della mia fantasia, o meglio troverete alcuni aspetti delle stanze di Palazzo Reale di Napoli e della Reggia di Caserta ----
Al loro ingresso in sala furono annunciati, i primi ad essere annunciati furono Ryo Kaori Mick, seguirono a ruota Miki e Umi e infine Sayuri e Vivyan.
Il salone era molto bello e il soffitto era ricco di affreschi della scuola di Posillipo.(ndily La Scuola di Posillipo, nata intono al terzo decennio dell'800. è formata da un gruppo ristretto di artisti dediti prevalentemente alla raffigurazione paesaggistica delle zone campane, con Napoli come punto di riferimento. Gli insegnamenti della Scuola di Posillipo si scostano dalle regole accademiche , infatti l’appellativo del gruppo, Scuola di Posillipo, non ha origine dal suo interno ma dai pittori appartenenti alla corrente accademica reduci dalla forte ventata di neoclassicismo, che in quegli ani caratterizzava la penisola. Le piccole opere che raffigurano le bellezze della Campania,spiagge stupende, mare incantato e fresche campagne, movimentate scene di vita quotidiana, entrano prepotentemente a far parte della cultura napoletana, soprattutto presso l’aristocrazia e la Corte. Tutto questo renderà famosa la Scuola di Posillipo. Tra i personaggi di spicco ricordiamo Giacinto Gigante , I Carelli, uno tra tutti Consalvo Carelli e Antonio PItloo)
In questa sala erano conservati alcuni dipinti di Pasquale Mattei raffiguranti le feste del Regno di Napoli: La festa di Santa Rosalia a Palermo del 1855, La fiera di San Germano in Abruzzo del 1851, La processione del Corpus Domini a Montecassino del 1858 e La processione al Santuario della Madonna del pozzo a Capurso pressoBari del 1853. Di Salvatore Fergola sono invece alcuni paesaggi: La foresta al tramonto ed I naufraghi al chiaro di luna.(Ndily Perdonatemi questa licenza, questi affreschi si trovano a Palazzo Reale chiedo venia, ma mi serviva per dare un tocco di storicità). In oltre la sala lungo alcune pareti era ricchissima di dorature e pitture eseguite da Gaetano Genovese in più una serie di medaglioni dorati con l'effigie di tutti i sovrani di Napoli, da Ruggero d'Altavilla  a Ferdinando II di Borbone, poi un'altra serie con gli stemmi di tutte le province del regno, troneggiavano sulle restanti pareti della magnifica sala. (NdiLy Descrizione della sala del trono della Reggia di Caserta)
Yuki: Salve amici miei, che bello rivedervi, grazie per aver accettato il mio invito
Kaori:*Amici miei? Cominciamo bene! Sorridi Kaori, fai l'indifferente o questa sera finisce male!*
Ryo: Grazie a te di averci invitato.
Yuki: Oh, non c'è di che.
Kaori guardandosi attorno vide una figura a lei familiare *Oddio, ma quello...no non può essere anche lui qui...*- Scusate ma mi devo allontanare un attimo, ho visto una persona che conosco, lieta di averla rivista altezza.*Tsk, come no, lieta un corno, comunque non ho tempo da perdere dietro a lei.*
Detto questo si allontanò dal gruppo e si avvicinò verso la persona interessata
Kaori: Salve, colonnello De Rosa, si ricorda di me? Sono Kaori Makimura, figlia di Joshima Makimura.
Colonnello: Certo che mi ricordo di te, Kaori, come sei cresciuta sei diventata proprio una bella ragazza, tuo padre e tua madre sarebbero orgogliosi di te! Ma dimmi c'è anche tuo fratello qui?
Kaori: No, mio fratello purtroppo è defunto 9 anni fa mentre era in servizio.
Colonnello: Mi dispiace tanto, condoglianze.
Kaori: Grazie.
Colonnello: Ma guarda un po' il mondo come è piccolo, dopo tanti anni ci rincontriamo qui ad una festa. A proposito ma come mai sei qui?
Kaori: Conosco l'organizzatrice di questo ballo è stata una mia cliente. La principessa Yuki Oikawa.
Colonnello: Capito, ma chiedevo come mai sei qui in Italia?!
Kaori: Ho vinto un concorso per partecipare ad uno stage di danza che si tiene qui a Napoli.
Colonnello: Ma mi dica è venuta qui, da sola o c'è qualcuno della sua famiglia con lei.
Kaori: Sono venuta con il mio compagno, i miei amici e mia sorella Sayuri. Anzi ora gli è la presento sta arrivando proprio ora.
Sayuri: Eccoti finalmente! Sorellina ti stiamo cercando per mare e per terra. Ryo è preoccupatissimo.
Kaori: Non sono andata sulla luna, tranquillizzati. Ho solo visto da lontano il Colonnello e sono venuta a salutarlo. Colonnello le presento mia sorella Sayuri. Sayuri lui è il Colonnello De Rosa Giuseppe, un amico di mio padre.
Sayuri: Piacere di conoscerla.
Colonnello: Piacere mio! Stavo dicendo a sua sorella di quanto fosse cresciuta e diventata una bella donna. Io me la ricordo ancora una bambina con le treccine.
Kaori: Colonnello ma così mi farà arrossire.
Sayuri: Ma perché scusa, ha detto solo la verità il Colonnello, è vero che sei una bellissima donna. E io sono fiera di te.
Colonnello: Signorina Sayuri, ho saputo della morte di vostro fratello, mi dispiace tanto.
Sayuri: Grazie, ma io e Hideyuki non eravamo fratelli, purtroppo non sono mai riuscita a conoscerlo, avrei tanto voluto ringraziarlo per aver cresciuto Kaori in modo così egregio.
Colonnello: Scusate la mia curiosità, ma allora come siete sorelle?
Kaori: A questo posso rispondere io, quando ero molto piccola mia madre biologica morì e io fui affidata al mio padre biologico. Esso era ricercato dalla polizia per assassinio ma morì in un incedente. Il padre di Maki mi accolse in casa sua adottandomi, credendo che io non avessi nessun altro al mondo. E così per 20 anni sono cresciuta con i Makimura, poi un giorno conobbi mia sorella naturale e siamo diventate amiche. Ma pensavo che mio padre si fosse confidato con lei?
Colonnello: No, di questa storia non ne ero a conoscenza, non sapevo che fossi stata adottata. Tuo padre mi parlava molto di te era orgoglioso di te e cominciava ad essere un po' geloso dei tuoi fidanzatini. Come del resto tutti i padri, lo sono delle loro figlie, ma non mi aveva mai accennato che tu fossi stata adottata.
Kaori: Lo so, mio padre stravedeva per me e io per lui e quando i miei morirono...
Colonnello: Su piccolina, non ci pensare, ora stanno lontano da questo mondo pieno di dolore e di disgrazie, stanno bene ora, stanno insieme a tuo fratello, ci guardano e ci vegliano da lassù.
Kaori: Come sempre ha sempre parole dolci per consolarmi, fin da bambina è stato sempre gentile con me.
Colonnello: Ma figurati , tu per me sei come una figlia lo sai bene e quando mi figlio Mario decise di fidanzarsi con te, io ne fui felice, ma nonostante tutto tu per me rimarrai la figlia che non ho mai avuto.
Kaori abbracciando il colonnello e commuovendosi: Grazie, colonnello... grazie
Colonnello: Ora su basta piangere e smettila di chiamarmi colonnello che mi sento vecchio , chiamami zio. - Staccandola da se con dolcezza la guardò con aria paterna prendendole le mani- Su asciugati quei begli occhi o mio figlio mi sgriderà per averti fatto piangere e poi non vorrai farti rivedere da lui dopo tanti anni con il trucco sciolto e gli occhi rossi di pianto?
Kaori: SI ha ragione...ops mi...scusami...hai ragione tu è meglio che mi asciughi gli occhi.
Colonnello: Ecco Mario, mio figlio, ti ricordi di lui vero?
Kaori: Certo!
Colonnello: Mario ti ricordi di Kaori?
Mario: Non potrei ma dimenticarmi dell'unica ragazza che ha rubato il mio cuore e la mia anima.
Kaori: Ecco come al solito è sempre il solito esagerato, in questo non cambi mai, puoi diventare anche Capitano ma rimarrai sempre il solito burlone.
Mario: Hhiihihi, ma non mi presenti quest'affascinante ragazza al tuo fianco.
Kaori: Quest'affascinante ragazza come la chiami tu è mia sorella, quindi vacce cuonce (Ndily Vai piano)!
Mario: ok tesoro, stai tranquilla ci andrò con i piedi di piombo.
Kaori: Ehy non chiamarmi tesoro.
Mario: va bene, pucci!
Kaori cominciava ad arrabbiarsi e Sayuri onde evitare che la sorella cacciasse un martello si intromise nella discussione.
Sayuri: Salve Capitano, piacere di conoscerla, deve scusare mia sorella è un po' irascibile certe volte.
Kaori: No, Sayuri non sono irascibile è solo che da avevo 8 anni che mi chiama pucci, perché leggevo il giornale di pucci e a lui non andava genio. Ora se non te ne sei accorto, sono cresciuta ho 29 anni e non più 8 e sono una donna adulta quindi quel nomignolo non è più adatto a me.
Mario: Hai ragione pippi calzelunghe.
Kaori: Allora vuoi la guerra Paolino Paperino. E guerra sia Piselletto.
Mario: ahhahha da quanto tempo non sentivo chiamarmi così era divertente però. Dai scherzi a parte sei molto bella, sei cresciuta e non assomigli affatto alla ragazzina con le trecce e con le lentiggini che ho lasciato tempo fa.
Kaori: Ma sbaglio o quella ragazzina tutta lentiggini, con le treccine e con la macchinetta, ti piaceva?
Mario: Touchè!
Colonnello: Non cambierete mai, sempre a prendervi in giro voi due. Bhe! Allora ti saluto, spero di vederti più tardi e mi concederai un ballo, prima che la serata finisca.
Kaori: Ma certo, ti concedo non uno ma due.
Mario: Ehy, papà non occupare tutti i balli di Kaori, lasciamela anche a me per qualche ballo.
Tenente: Capitano, ma stai con due belle ragazze e non me le presenti? Oh mi scusi Colonnello non l'avevo visto.
Kaori: Ma...Francè...nun t'arricuord cchiu' e' me? (trad. Non ti ricordi più di me?Ndily)
Tenente: No... non può essere.. Kaori Makimura..la ragazzina a cui tiravo le trecce e facevo i dispetti alzandole puntualmente la gonna.
Kaori: Si sono io, brutto fetente, scurnacchiat(furbo-una persona che sa il fatto suo) che non sei altro. Zio questo disgraziato da piccolo era una peste e abbiamo fatto a botte più di una volta.
Colonello: Ehehe, me lo ricordo, tante volte tu e Mario, tornavate a casa con le ginocchia sbucciate perché questo mascalzone di mio figlio doveva difenderti dagli scherzi di Francesco..
Francesco: Si e poi non ci riusciva incassava sempre e a quel punto la sua fidanzatina entrava in campo e me ne dava di sante ragioni.
Sayuri: Noto con piacere, che non è stato Ryo ad influenzarti, eri un maschiaccio fin da piccola. Comunque io sono Sayuri la sorella di Kaori. E se vi chiedete se avete capito bene? Bhe! Si avete capito benissimo. Se vi domandate da dove sono uscita, vi basta sapere che sono la sua sorella naturale.
Kaori: Si, i Makimura mi adottarono quando ero molto piccola credendomi sola al mondo. Solo da qualche anno ho scoperto di avere una sorella,Sayuri per l'appunto.
Francesco: Certo che sembrate proprio sorelle avete 2 bei caratterini.
Kaori: Eh? Cosa, Francè fai il bravo o racconto certe cose di quand'eri piccolo che farebbero arrossire chiunque.
Mario: Ahahha...
Kaori: Lo stesso vale per te pingu.
Mario&Francesco: Ok messaggio recepito.
Colonnello: Ahhahah, non siete cambiati affatto, mi sembra di essere tornato indietro nel tempo.
Il gruppetto continuò a ridere e a scherzare

Nel frattempo dall'altra parte della sala:
Mick Angel faceva il cascamorto con ogni ragazza che trovava, finché non riceveva un sonoro due di picche.
Umi e Miki si erano messi ad osservare le scene pietose di Mick.
Vivyan aveva trovato un ragazzo molto gentile e affascinante con cui parlare.
(NdIly la rivolta dei personaggi, ma che ora tutti sanno parlare Italiano? In così poco tempo? Miracolo dei fumetti)
Infine Ryo era stato braccato da Yuki, che voleva a tutti costo sedurlo.
Yuki: Ma perché sei così distante. Eppure dovresti essere più disponibile nei miei confronti. Quando ci siamo lasciati l'ultima volta, tra noi c'era una certa..come dire alchimia... tra noi. Sembravi così innamorato di me .
Ryo: Non ero innamorato di te, perché l'unica donna che ho mai amato in vita mia e che amo ancora è Kaori. Quello che provavo per te era solo compassione.
Yuki: Uff, Kaori Kaori Kaori sempre lei. Ma dov'è ora la tua brava fidanzatina, accanto a te? No, è assieme a due bei ragazzi, scherzando e ridendo. Se non ci credi voltati e la vedrai con i tuoi stessi occhi e a quel che mi pare di capire sono anche molto intimi con lei.
Ryo si voltò e vide la sua Kaori regalare uno dei suoi più bei sorrisi a due sconosciuti. Strinse i pugni cercando di calmarsi per non fare una strage in quel momento.
Yuki nel frattempo tornò all'attacco approfittando della reazione di Ryo, mettendo ancora di più il dito nella piaga.
Yuki: Da fonti certe, ti posso dire che quel ragazzo alto, capelli castani e occhi verdi è il Capitano Mario De Rosa e nonché ex ragazzo della tua cara Kaori, invece quello affianco è il miglior amico del Capitano Il Tenente Francesco Ricciardi. Tutti e tre sono stati buoni amici finché la tua Kaori non ha lasciato l'Italia. Invece il signore che vedi in loro compagnia è il Colonnello De Rosa Giuseppe, padre del Capitano De Rosa. Quando il figlio si fidanzò con la tua “cara” Kaori era felicissimo, vedeva di buon occhio questo fidanzamento e sempre da mie fonti più che attendibili i genitori di Kaori anch'essi erano felici di questo fidanzamento e se le cose fossero continuate su quella strada appena lui avrebbe finito la Nunziatella, si sarebbero fidanzati ufficialmente e appena lui avrebbe finito l'accademia si sarebbero sposati. Ora che mi dici?
Ryo: Che hai ragione tu, lui è un suo ex, EX capito, ora il suo fidanzato ufficiale sono io e lei è la mia donna quindi è inutile che fai di tutto per sedurmi perché non ci riuscirai mai, Io l'amo. Ora scusami mi vado a riprendere la mia fidanzata.
Non finì neanche di parlare che con delle lunghe falcate si avvicinava a Kaori, ma si bloccò quando vide un aura blu attorno a Kaori, il che significava solo una cosa, martelloni in vista.
A Ryo bastò un solo millesimo di secondo per vedere verso chi era diretta la martellata, gli basto voltare lo sguardo verso destra per individuare il colpevole. Era Mick, che faceva il cascamorto con delle ragazze a pochi centimetri da Kaori.
Ryo sorrise alla punizione che gli sarebbe toccata.
Kaori con un martello da 400 tonnellate con su scritto vergogna di due nazioni si avvicinò a Mick.
Kaori: Allora che vogliamo fare?
Mick: No, Kaori-chan perdonami, ti prego.
Kaori: No, questa non te la perdono, ricordati che sei fidanzato e che la tua fidanzata mi chiama ogni sera e ci rivedremo la settimana prossima e io che le devo dire? Ciao, Kazue sai oggi Mick si è fatto una bella ragazza.
Mick: No, per favore non dirle niente giuro che farò il bravo.
Kaori: Siamo sicuri se è così passi.
Ma nel momento in cui Kaori stava per abbassare il martello Mick non resistette alla tentazione di toccarle il sedere , ma per il povero Mick appena toccò il sedere di Kaori arrivò una bella martellata in testa.
Mick: Ma Kaori-chan avevi promesso che non mi davi più la martellata.
Kaori: Questo prima che tu mi toccassi il sedere.
Umi: Forza biondino, ti aiuto ad alzarti.
Mick: Grazie Umi-chan
Umi: Mick non sfottere o ti sotterro ancora di più
Mick: Ok, messaggio recepito, ma dimmi Miki dov'è?
Kaori: Ancora non ne hai abbastanza?
Kaori come una furia prese Mick, abbastanza distrutto appena dissotterrato, per la collottola trascinandolo dagli altri.
Mario: Sei sempre la solita, mumu, non cambi mai.
Francesco: Mumu, a quanto pare hai ancora la passione per i martelli.
Kaori: Si e se voi due non la finite di chiamarmi mumu, l'avrete anche voi una bella martellata. Soprattutto se Ryo, non si decide ad avvicinarsi a noi e a smettere di sorvegliarmi da lontano.
Francesco e Mario si guardarono interdetti.
Kaori: Ah comunque, questo maniaco che mantengo per il bavero della camicia è Mick, il mio migliore amico. Mick loro sonno Francesco e Mario due miei vecchi amici.
Mick: Piacere di conoscervi!
Kaori: Invece lui è Hajato detto Umi, non vi fate spaventare dal suo aspetto, sotto quella corazza batte un cuore tenero.
Umi: Kaori – e diventò tutto rosso
Kaori: Ecco appunto ahhahaa. Invece questa bellissima ragazza (indicando Miki) è Miki la moglie di Umi nonché la mia migliore amica. Poi ci mancano ancora due persone all'appello, una FORSE È MEGLIO SE SI DECIDA A VENIRE NEL GIRO DI DUE SECONDI E LASCI PERDERE LA GONNA DI QUELLA SIGNORINA O AVRÀ UN BEL KOMPEITO SULLA SUA TESTA. L'altra ahimè penso che si sia persa nei meandri della sala.
Sayuki: No, Vivyan non si è persa è solo che ha adocchiato uno carino e ora lo sta conoscendo meglio.
Kaori: Ecco appunto, che razza di amici mi trovata.
Ryo arrivò in un lampo abbracciandola da dietro sul ventre e baciando passionalmente il suo collo. Kaori si sentiva in paradiso, le gambe non le reggevano e se non fosse stato per la presa salda di Ryo si sarebbe accasciata al suolo.
Sayuri: Ehm piccioncini? Queste cose potete farle questa notte nella vostra camera?
Miki: E lasciali in pace, fammi godere il frutto di tutti questi anni spesi a tentare di far ragionare loro due, soprattutto a convincere Ryo a darsi una mossa.
Ryo: Cognatina mia bella, ma è possibile che ora non posso neanche baciare la mia donna.
Mick: Per una volta do ragione a Sayuri, per queste cose c'è la vostra camera.
Ryo: Zitto tu, biondino!
Kaori: Ahhh, zitti lo dico io, basta! Per un bacio state scatenando tutto stu putiferio. E basta mò! Siete due bambini e anche ora vi comportate come tale, davvero non vedo l'ora che venga Kazue, così Mick starai più tranquillo, perché ti giuro che se la fai soffrire ti vengo a recuperare fino in Giappone e la mia vendetta sarà tremenda.
Mick: Calmati, Kaori-chan, giuro che farò il bravo ma calmati.
Kaori: Kaori-chan un tubo. Sono stanca dei vostri battibecchi continui, sono due mesi che andate avanti così, sono stanca di vivere sempre sul filo del rasoio, voi due è meglio che vi date una calmata o meglio che non lavoriate assieme o finirete per farvi uccidere. E io l'assistente di due morti che camminano non ho intenzione di farla, piuttosto me ne vado a lavorare con Reika e Saeko.
Saeko: Qualcuno mi ha nominata?
Kaori: Eko, anche tu qui?
Saeko: Eriko, mi ha spedito qui prima del tempo.
Kaori: Come Eriko? Che ha combinato quella pazza?
Saeko: Ma no niente, è solo che ha voluto crearmi un vestito elegante spingendomi a questo ballo.
Kaori: E devo dire che ha fatto un ottimo lavoro.
Infatti Saeko indossava un abito celeste chiaro, con un corpetto che metteva in mostra il suo generoso decolté, sul corpetto erano ricamate delle pagliuzze d'oro che la rendevano raggiante, la gonna arrivava appena due dita sotto il ginocchio con uno spacco che le partiva da circa metà coscia. Tacchi a spillo. Era stupenda. Non indossava gioielli, la gonna era semplice senza nessun ricamo e portava i capelli sciolti e lisci.

Eh si, sei stupenda. Dissero Mick e Ryo lanciandosi in una attacco mokkori sulla bella poliziotta, che prontamente lanciò i suoi coltelli su di loro inchiodandoli al muro.

Kaori: Grazie Eko, come sempre quei due cretini si fanno sempre riconoscere.
Saeko: E di chè.
Kaori: Se i due bambini hanno finito di fare le loro pagliacciate, forse riuscirò a finire le presentazioni. Iniziamo con l'ultima arrivata. Lei è Saeko Nogami, mia cognata, nonché Ispettore della polizia di Tokyo.
Saeko: Errore, mia cara cognatina, ora ha davanti a te il nuovo commissario di Tokyo.
Miki: Wow, alla fine tuo padre si è convinto a darti la promozione che meritavi da anni.
Saeko: Comunque piacere di fare la vostra conoscenza Capitano?
Mario: Capitano Mario De Rosa e lui è il tenente Francesco Ricciardi. Ma per gli amici siamo Mario e Francesco.
Saeko: Mario De Rosa? Questo nome non mi è nuovo, Kaori non è per caso quel ragazzo con cui stavi quando sei arrivata in Giappone da Maki?
Mario: Si sono io.
Kaori: Ah, comunque-recuperando Ryo dal muro- lui è Ryo Saeba, la persona che teoricamente dovrebbe essere il mio fidanzato, ma in questo momento sembra tutto che la persona che ho lasciato in hotel questo pomeriggio. Lui e il biondino sono i miei soci in un agenzia investigativa.
Mario: Quanto tempo rimarrai qui a Napoli?
Kaori: Fino a fine settimana sto qui, poi vado nella casa a Sorrento.
Mario: Wow, che fortuna anche tu stai nel nostro stesso periodo lì, finalmente torneremo ad essere vicini come un tempo.
Kaori: E tu Francè che fai? Vieni anche tu a Sorrento?
Francesco: Si, si come sempre sono ospite di Mario.
Kaori: Che bel tuffo del passato sarà.
Mario: Ci manca solo Hide però!
Saeko: Purtroppo non ci sarà è deceduto 9 anni fa in un operazione di polizia.
Francesco: Ah, mi dispiace! Condoglianze.
Kaori e Saeko: Grazie.
Colonnello: Noto con piacere che il gruppo è aumentato
Kaori: Si! Colonnello mi permetta di presentare i mie amici
Colonnello: Ancora?? Quando smetterai di chiamarmi colonnello te l'ho detto cento mila volte di chiamarmi Zio.
Kaori: SI, scusa Zio, dicevo posso presentarti i mie amici?
Colonnello: Certamente.
Kaori: Allora raga questo è il Colonnello De Rosa, un vecchio amico di mio padre. Mia sorella la conosce già, invece lei è il Commissario Saeko Nogami della polizia di Tokyo, nonché mia cognata.
Colonnello: Piacere di conoscerla, Commissario Nogami. Nogami..Nogami per caso è parente del Prefetto Nogami?
Saeko: Si è mio padre è il prefetto di Tokyo. In ogni modo piacere di conoscerla Colonnello.
Colonnello: Oh, per favore non mi chiamate Colonnello o signor De Rosa, perché mi fate sentire vecchio. Gli amici della mia piccerella, sono anche amici miei quindi chiamatemi Pino e datemi del tu.
Saeko: Va bene Pino, allora anche lei mi dia del tu. Ops volevo dire che anche tu puoi darmi del tu e puoi chiamarmi Saeko.
Kaori: Questo biondino qui, è Mick Angel il mio migliore amico, che sotto la sua aria spavalda da playboy si nasconde un romanticone e un ottimo confidente.
Mick: Piacere di conoscerti.
Colonnello: Piacere mio.
Kaori: Lui è Hajato per gli amici Umi. Non si faccia intimorire dal suo aspetto, perché sotto quella corazza batte un cuore tenero e generoso.
Colonnello: Non porterebbe essere altrimenti visto che è tuo amico. Comunque piacere di conoscerla Umi.
Umi -rosso come un peperone-: Piacere Mio.
Kaori: Che le avevo detto è un timidone.
Umi: Kaori
Miki: E' la verità Umi-chan.
Kaori: Lei è Miki sua moglie ed è anche la mia migliore amica. La mia confidente per eccellenza, colei che mi ascolta ogni volta che ho un problema e in 8anni che la conosco ne ha dovuti subire di mie sfoghi liberatori, per colpa di qualcuno -guardando Ryo- che non si dava una mossa.
Miki:Già ci sono voluti 8 anni di duro lavoro da parte mia per convincerlo ad arrivare fino a questo punto. In ogni modo piacere di conoscerla.
Colonnello: Piacere mio. Sai Kaori, le tue amiche sono molto carine.
Kaori: Si, lo so. Sono due bellissime donne e anche in gamba nel loro lavoro.
Colonnello: Ma anche tu sei diventata una bellissima donna e pensare che da bambina eri uno scricciolo.
Mario: Pà non era uno scricciolo, era mumu.
Francesco: Già mi ricordo ancora quando le demmo quel soprannome, ci ritrovammo Hide alla porta che ci riempì di botte.
Kaori: E ci credo voi avevate 8 anni e io 4 e mi prendevate sempre in giro, tornavo a casa con le trecce sciolte e il vestito tutto sporco, piena di lividi per aver tentato di contrastarvi e in più mi beccavo le sculacciate da mia madre perché mi ero comportata come un maschiaccio. Questa storia continuò finché Hide non mi insegnò a fare a botte.
Ryo: ecco di chi è la colpa se ora ho un virago come socia.
Kaori: Ah è così che la pensi? Benissimo allora la tua socia non ti darà più il tuo mokkori, se lo vuoi quando torni in Giappone lo chiedi alle tue conigliette, mentre io me ne torno in America con mi sorella.
Ryo: Nuu dai, il tuo Ryuccio scherzava.
Kaori: Eh eh bello mio con me non si scherza più! O righi dritto oppure niente mokkori.
Saeko: Ci risiamo, ma dico io Ryo il vizio di offendere Kao manco te lo levi.
Ryo: Ma il piccolo Ryuccio scherza!
Mick: Se continui a scherzare così, mi fai solo un piacere, così Kaori si stanca di te e si mette con me.
Ryo-serio-: Ripetilo se hai il coraggio.
Umi: Basta pagliacci, non siamo nel mio locale qui, quindi state buoni.
Miki: A proposito di locale, voi due ricordatevi che mi dovete ripagare delle vostre scazzottate.
Kaori: Ma come hanno distrutto il locale anche senza le mie martellate.
Miki: Eh si, non facevano altro che bisticciare quei due.
Kaori: E te pareva! Quando mai no! Ma dico io ma a me chi me l'ha fatto fare di voler ritornare a fare il mio vecchio mestiere e per giunta non con un bambinone ma ben si con due.
Gli altri: Ehm!
Kaori: Scusate avete ragione è solo che quando si parla di questi due depravati mi va il sangue al cervello. Come penso abbiate capito lui è Ryo il mio socio sul lavoro e pseudo fidanzato.
Colonnello: Piacere di conoscerti Ryo, mi raccomando trattamela bene, lei per me è come una figlia.
Ryo: Stia tranquillo è in ottime mani.
Kaori: Sarà questo è ancora tutto da vedere.
Colonnello: Su ora, basta bisticciare, sta per iniziare lo spettacolo giù alla casina a mare. Andiamo.
Si avviarono verso la casina a mare a godersi lo spettacolo.
Mentre camminavano, Kaori, Saeko, Mario e Francesco chiacchieravano amabilmente finché non videro Yuki in lontananza.
Mario: Quella donna non mi piace affatto, sembra la strega di Biancaneve.
Francesco: Manco a me, piace, però più che strega di Biancaneve, per quanto è perfida mi sembra la Matrigna di Cenerentola.
Saeko: Già però forse ha ragione Mario per come è vestita sembra un strega, tutta nera, pallida come la morte. Kaori scusami.
Kaori: Per cosa?
Saeko: Se solo avessi saputo quello che quella donna avrebbe provocato nella vostra vita, avrei fatto in modo di non affidarvi quel caso.
Kaori: Tranquilla Eko, tu non hai colpe, lei era in pericolo e si è rivolta a City Hunter, cosa potevamo fare, sai bene che ne io e ne Ryo non riusciamo a rifiutare un caso in cui qualcuno rischia la vita. E soprattutto quel maniaco, non rifiuta ma il caso in cui è coinvolta una bella ragazza e questo dovresti saperlo meglio di me, visto che gli affidi sempre qualche gatta da pelare con la scusa di una mokkori night. All'inizio mi era pure simpatica, sembrava diversa dalle altre non ci aveva provato ancora con Ryo...
Saeko: e invece si è rilevata la più subdola delle altre...
Kaori: Esatto, era riuscita in quello che in 6 anni di convivenza con Ryo io non c'ero riuscita, l'ha baciato,gli ha fatto perdere la testa e io lo stavo per perderlo. E ora...e ora mi sembra di essere tornata indietro di 4 anni.
Miki da dietro mettendole la mano sulla spalla: Tranquilla, lui ti ama, non succederà niente di male.
Kaori: Si, ma quella troia di una strega, non si fermerà mai davanti a nulla.
Ryo: Finalmente l'hai ammesso di essere una strega.
Kaori: Come ti permetti, vieni qui che se ti pesco ti faccio nero.
Kaori brandendo un martellone di ferro dal peso di 150t rincorre Ryo giù per la discesa.
Mario: Ma fanno sempre così?
Miki: Si, sempre.
Francesco: Certo che mumu non cambierà mai, i martelli erano e fanno ancora parte di lei, a quanto pare.
Saeko: E già, ma è colpa di quel debosciato se deve ricorrere sempre ai martelli.
Mick: Sai Eko hai proprio un bel sedere – E allungo la mano sul suo sedere-
Saeko prese un martello di 1 t e gli è lo diede in testa.
Saeko: Grazie, Miki.
Miki: Dovere.
Saeko: Come vedete ragazzi, è anche colpa di Ryo e Mick se ci dobbiamo comportare in questa maniera, il giorno in cui finiranno di fare i maniaci, noi smetteremo di usare martelli, fucili, pistole e coltelli per tenerli a bada.
Mick: Ahia. Mi ha fatto male.
Umi: Te la sei cercata
Nel frattempo...
Kaori: Ryo..fermati..non c'è la faccio più a respirare.
Ryo si fermò e appena ebbe Kaori a portata di mano l'abbraccio e il Kaori lasciò perdere il martello
Ryo: Che hai amore? Ti vuoi riposare?
Kaori: No è solo che non riesco a respirare
Ryo: Ecco lo sapevo il bustino era troppo stretto.
Kaori: Ma no, vedrai che vicino al mare mi passerà.
Ryo: Ok, ma se non ti passa, ti slacci il bustino. E poi ricordati che non hai ancora mangiato.
Kaori: Si paparino. Odio quando fai il genitore premuroso. Sono la tua donna o sono la tua sorrellina minore?
Ryo: C'è anche bisogno di chiedermelo? Ovvio sei la mia donna – e gli donò un bacio lungo e passionale.

Saeko: Eccoli, hanno fatto pace come sempre.
Miki: Quando durerà la tregua?
Mick: Credo poco, perché quel sederino mi sta chiamando.
Saeko:Mick dove vai.
Questa volta Mick fu fermato da Mario che lo prese per la collottola
Mario: Mick lasciali in pace. Sii furbo per una volta, più fai il maniaco con lei e più Ryo starà sul chi va là invece se li lasci stare, Ryo si rilassa abbassa la guardia e tu puoi approfittarne con Kaori.
Saeko: Però mica male il ragazzo. È riuscito a tenere a bada Mick senza bisogno di fucili o cose del genere. (NdIly Non per niente è militare)

Arrivati vicino al mare scoprirono un paesaggio stupendo di tutte le lampare(barche alla cui prua c'è una lanterna) a sul golfo di Napoli che brillavano, sembravano tante piccole lucciole. Su queste barche erano presenti dei posteggiatori(suonatori ambulanti di chitarra classica e mandolino che cantano il repertorio classico napoletano), la loro dolce melodia era diffusa da delle casse poste sul lungo mare.
Il percorso che portava dalla palazzina al lungo mare era costeggiato di candele che emanavano un profumo di citronella.
La spiaggia era piccola ma con una vista stupenda, la spiaggia era illuminata solo da delle conchiglie su cui erano adagiate delle candele.
L'atmosfera era molto romantica e suggestiva.
Ryo e Kaori arrivarono sulla spiaggia abbracciati l'uno all'altro, ma Ryo non riusciva a godersi a pieno quel momento magico con la sua Kaori, perché sentiva degli occhi scrutarlo, era occhi pieni di invidia e di cattiveria. Erano gli occhi di Yuki.
Ad un certo punto Kaori cominciò a tremare e a stringersi sempre più forte a Ryo.
Si sentiva le gambe molli e la testa vuota.
Ryo: Amore che hai? Ti vedo pallida!
Kaori: Non è niente, stai tranquillo, sto bene goditi questo magnifico spettacolo.
Ryo: No, amo tu non me la racconti giusta,se stai bene come dici allora non ti aggrapperesti a me e non saresti così pallida.
Kaori: Amo, stai tranquillo, sarà solo un calo di zucchero dovuto al fatto che non ho ancora cenato.
Ryo: Aggrappati a me e appena troviamo un posto dove sederci ti siedi, io ti vado a cercare qualcosa da mangiare.
Kaori: No, Ryo! Non ti allontanare per favore. Rimani con me finché lei non smetterà di guardarmi. Il suo sguardo pieno di odio, gelosia e di invia mi mette i brividi. Ti assicuro che se te potesse uccidermi in questo preciso istante lo farebbe.
Ryo: Stai tranquilla finché ci sono io non ti farà mai del male. Ecco lì c'è uno scoglio, c'è la fai a camminare fino a lì? O ti senti venir meno?
Kaori: Ryo, calmati, è solo il caldo che mi fa questo in 7 anni che abbiamo convissuto non ti sei mai accorto di nulla e non te ne fregava niente. Sai quante volte mi sentivo male per strada e mi facevo forza per arrivare da Miki e mangiare qualcosa? E tu puntualmente entravi in quel preciso istante e mi davi della balena e se poi mettiamo in conto tutte le volte in cui Mick mi ha dovuto riportare a casa svenuta o tutte le volte che Miki e Umi mi facevano stare nel loro appartamento perché stavo male.
Non ti sei mai neanche accorto che molte volte rimanevo in camera stesa sul letto perché non riuscivo ad alzarmi e il pranzo e la cena erano preparati da Mik, molte volte d'estate mi sentivo male anche in missione ma resistevo e tentavo di non dartelo a vedere. Quindi ora calmati o mi toccherà chiamare un dottore per te.
Ryo: Ok, ma permetti che ora mi preoccupo, sarò stato anche imbecille in passato (Ndily e meno male che l'ammesso) ma ciò non toglie che due svenimenti nell'arco della giornata siano un po' troppi, senza contare poi che non mangi da quanto? Da questa mattina? Hai deciso di ucciderti? Dannazione Kaori, io ti amo e non voglio perderti, non voglio vederti star male. Ritorna a mangiare ti prego.
Eccoci arrivati allo scoglio, ora siedi qui mentre io ti vado a cercare qualcosa da mangiare.
Ryo aiutò a sedersi e dopo averla baciata si allontanò a cercarle qualcosa da mangiare però prima di andarsene infischiandosene delle regole delle galateo si sfilò la giacca e l'appoggiò sulle spalle di Kaori, per tenerla calda.
Ryo: Allora io vado, stai bene vero così stai calda?
Kaori: Si, Ryo vai! Non muoio mica!
Ryo: Non dirlo manco per scherzo, tu non devi morire.
Kaori: Ahhh basta Ryo, ho fame! Will you bring something to eat, please?
Ryo: Va bene, ma torno subito, se hai bisogno di me, urla. Comunque per qualsiasi cosa c'è Mick qua vicino.
Kaori: Tranquillo. Amo però se non mi porti qualcosa da mangiare al più presto svengo dalla fame.
Ryo: Ok, corro.
Fu così che finalmente Ryo si allontanò da lei..
Ryo: Miki, hai qualcosa da mangiare con te? Kaori, non si sente molto bene.
Sayuri: Ho io qualcosa in borsa, spetta, ti va bene un pacchetto di crackers?
Ryo: SI, va benissimo.
Miki: Ma che ci fa quella strega di Yuki vicino a Kaori?
Ryo: Non lo so, ma lo scoprirò molto presto.
Saeko: A giudicare dall'espressione di Kaori, e di quanto è pallida è meglio che ti sbrighi.
Ryo: Si, ma ti giuro che se quella strega le fa qualcosa, io l'ammazzo.
Mario: Calmati Ryo, che così non risolvi niente, quella tipa è intoccabile, bisogna agire di furbizia.
Saeko: Ha ragione Mario, bisogna agire di furbizia, ora vai da lei che ci pensiamo noi a lei.
Francesco: Ryo, datti una mossa, Kaori è sempre più pallida. 
Ryo non se lo fece ripetere due volte che in tre balzi felini era arrivato vicino a Kaori. Appena Yuki lo vide, gli sorrise e si allontanò da lei.
Ryo si avvicino a Kaori: Tutto bene amò.
Kaori: Si, tutto bene.
Ryo: Tieni ti ho portato un pacchetto di crackers
Kaori: Grazie, ma non ho più fame.
Ryo si sedette vicino a lei e iniziò a parlare.
Ryo: Che è successo sei impaurita, terrorizzata, non ti ho mai vista così, neanche quando Alek ti picchiava.
Kaori: Perché le botte di Alek non erano niente in confronto ad altre paure e poi sapevo che c'eri tu a difendermi.
Ryo: CI sono anche ora difenderti.
Mick: Ci siamo tutti noi, qui pronti a proteggerti, ma tu devi dirci che ti ha detto quella strega.
Kaori: No, niente mi ha solo salutato e fatti i complimenti per il vestito.
Ryo: Non è solo questo, ti abbiamo visto tutti impallidire.
Kaori: Ha detto che...
Ryo: Ha detto che...
Kaori: che...
Mick: Kao che ha detto quella strega? non aver paura ci siamo noi con te.
Kaori: Ha detto che questa sera Ryo andrà a letto con lei, che farà di tutto per portarselo a letto.
Ryo: Ma non è questo questo che ti sconvolge. Vero? Perché come al solito avevi ragione e la possibilità
che lei tentasse di sedurmi l'avevi messa in conto per questa serata.
Kaori: Infatti, lei ha detto che se sono incinta, ucciderà me e il bambino, soprattutto ha detto che non demorderà mai, che un giorno sarai suo e fino ad allora farà di tutto per uccidermi e soprattutto per uccidere ogni figlio che verrà. Ryo quella donna è ossessionata da te!
Ryo: Io l'ammazzo a quella, ora vado lì e le sparo un buco in fronte. Come si permette di minacciare la mia famiglia. Non ha capito con chi ha a che fare.
Kaori mettendo una mano sul braccio di Ryo: Ferma, non puoi farlo, è protetta, soprattutto se lo fai ora firmeresti la tua condanna a morte.
Mick: Ryo, lascia fare a me. Vado io a fare 2 chiacchiere con lei. Giuro che non alzo neanche un dito su di lei.
Kaori: Grazie, Mick.
Mick: Prego tesoro, ma ora mangia, non voglio che stai male per una puttana.
Mick si allontanò dal gruppo e si avvicinò a Yuki.
Mick: Maestà le posso parlare in privato?
Yuki: Certo, andiamo più avanti che così non ci disturberà nessuno.
Eccoci, dimmi pure, cosa volevi dirmi?
Mick: Non ti azzardare a torcere un solo capello a Kaori, o dovrai vedertela con tutti noi, ti faremo maledire il momento in cui ci hai conosciuto.
Yuki: E che pensate di fare? Muahahahaha! (Ndily con questa risata diabolica sembra proprio una strega) Ti ricordo che godo dell'immunità diplomatica quindi sono intoccabile.
Mick: Sai per me dove te la puoi infilare la tua immunità diplomatica?(Nd Grazie Giovy ^^) Ok, ufficialmente noi non possiamo fare niente, ma ti ricordo che Ryo ufficialmente non esiste quindi stai ben attenta, perché l'ultima persona che ha tentato di fare del male alla sua famiglia si sta per ritrovare sulla sedia elettrica e per per quanto riguarda me, prova solo a far soffrire Kaori e ti giuro che i tuoi servitori dovranno raccoglierti col rastrello, come per le foglie secche, nel giardino del tuo bel castello. (Nd grazie Raffa ^^)
Detto questo si allontanò dalla strega malefica e tornò da Kaori.
Ryo: Grazie, amico
Mick: Di niente, dovere. Però tu prova solo a farti far fesso da quella lì e ti giuro che dovrai vedertela con me. Kaori come ti senti va meglio ora? Ricordati che mi devi un valzer! - faccia da maniaco-
Kaori: ahhahah, si grazie Mick, riesci sempre a farmi risollevare il morale. Non per niente sei il mio migliore amico.
Mentre Kaori rideva, Ryo rimase a fissarla.
Kaori: Ryo che hai?
Ryo: Sei bellissima questa sera
Kaori arrossì: Grazie, ma che ti è preso? Normalmente non mi fai mai di questi complimenti!
Ryo: E ora te lo dirò ogni volta che ne avrò l'occasione e poi questa sera non ne te l'ho detto ancora.
Mick: Ha ragione Ryo questa sera sei stupenda.
Kaori: Grazie, ma è merito di Miki e di Eriko se sono così bella questa sera.
Mick: Non è solo merito loro, tu sei bella con qualsiasi cosa tu indossi, comunque scusatemi vado ad avvertire gli altri di stare ben attenti alla strega.
Kaori: Ok, ma avverti anche Mario e Francesco, sono amici fidati e non vorrei che quella strega se la prendesse con loro.
Mick: Tranquilli, ora voi due andate a ballare insieme alle altre coppie o quella crederà di aver vinto.
Mick si allontanò da loro e Ryo e Kaori iniziarono a ballare abbracciati sulle musiche classiche napoletane. Chi passava vicino a loro, poteva sentire sussurrato un “Ti amo” o un “Sei bellissima” oppure “Sei la mia vita, non ti lascerò mai”.
Yuki lì osservava da lontano e quando si baciarono, con un bacio dolce e passionale per poco non si affogava con il cocktail che stava bevendo e per compensare prese dal vassoio di un cameriere, che stava passando in quel momento, due bicchieri di cocktail e li bevve tutti in un fiato.
Kaori: Quella donna ci sta guardando ancora , sento i suoi occhi scrutarmi.
Ryo: Dai andiamo un po' vicino al mare che si sta bene.
Kaori: Si, ma come faccio col vestito?
Ryo: Ecco come fai?- e la prese in braccio.
Kaori: Ryo ma che fai.
Ryo: Ti predo in braccio o non puoi arrivare sul bagnasciuga, e poi mi piace tenerti tra le mie braccia. Ti amo lo sai?
Kaori: Me lo dici ogni giorno che mi ami.
Ryo: E non smetterò mai di dirtelo. Sei così bella e sei tutta la mia vita.
Kaori: Dai fammi scendere e camminiamo un po' a riva e mare
Ryo: No, non ti lascio scendere. Ora sei mia.
Kaori: Sai questa situazione mi ricorda tanto una canzone napoletana che fa spè non mi ricordo la musica comunque le parole sono queste. Ascoltale!
Facimme duie passe a pere, (Facciamo due passi a piedi)
mettimmece a riva e mare, (mettiamoci in riva al mare)
guardamm addò e gghiuto ogni vota che vene e va.. (guardiamo dove va ogni volta che viene e che va)
Ryo: Me sto cunsumann st'uocchie pe te guardà (mi sto consumando gli occhi per vederti)
si bella comme e nisciuno e ne sai piglià! (se bella e come nessuno mi sai prendere)
E' tard ma nui stasera ( È tardi ma noi questa sera)
o tiempo che n'amma fa? (del tempo che ne dobbiamo fare?)
e tu fatte cchiù vicino ancora (e tu fatti più vicino ancora)
ovvì se sta buono ccà (vedi si sta bene qui)
Kaori: Come fai a conoscerla?
Ryo: Era nei cd che hai lasciato a casa, li ascoltavo sempre, erano l'unica parte di te che mi era rimasta.
Kaori: Mica li avrai sentiti mentre pensavi alle altre e facevi mokkori con le altre? Perché se così io li butto tutti.
Ryo: Tranquilla, le altre non esistevano perché pensavo solo e soltanto a te, 24 ore su 24.
Kaori: Fai attenzione pinocchio che ti cresce il naso, se dici le bugie.
Ryo: Pi...che ?
Kaori: Pinocchio è una favola in cui il protagonista era un burattino di legno, il cui padre desiderava tanto che lui diventasse vivo e la fata turchina l'accontentò, ma pinocchio aveva il brutto vizio di dire bugie quindi il suo naso cresceva ad ogni bugia. La Disney ci ha fatto anche un cartone.
Ryo: Ma ti piacciono molto le fiabe disney a te, vero?
Kaori: Si, perché?
Ryo: Perché prima Cenerentola poi pinocchio e poi vi sentivo paragonare Yuki alla strega di Biancaneve e alla matrigna di Cenerentola. Allora visto che tu sei Cenerentola io sono il tuo principe.
Kaori: Ma come siamo romantici questa sera signor Saeba.
Ryo: Sarà l'atmosfera! Guarda stanno rientrando evidentemente, sta per iniziare il ballo...dobbiamo rientrare.
Kaori: Ok, allora fammi scendere.
Ryo: No, non esiste non ti fa la salita, quindi metti meglio le mani attorno al mio collo, che al resto ci penso io.
Kaori: Ryo ma so camminare, non ho bisogno di essere presa in braccio.
Ryo: Non rompere, per una volta che ho la possibilità di tenerti tra le mie braccia senza dover nascondere il mio amore per te che non me la faccio scappare la possibilità di tenerti più tempo possibile.
Kaori: Ci rinuncio hai vinto tu!
Così Ryo portò Kaori in braccio fino alla villa come se fosse una sposa appena entra nella sua casa.
Entrarono e la depositò delicatamente a terra, mantenendola ancora stretta a lui.
Ryo: Eccoci, allora cosa dice il tuo carnet, quale ballo mi devi?
Kaori: Il valzer e il cotillon.
Ryo: Benissimo, il valzer so cosa sia ma il cotillon no.
Kaori: Non ti preoccupare segui gli altri e vedrai, tanto c'è un direttore di gara che ci dice cosa fare. L'importante è che tu mi prenda i fiori per donarmeli all'inizio del cotillon.
Ryo: Ok ricevuto capo. Ecco iniziano a suonare, sbaglio o è un valzer quindi il primo valzer è il mio.
Kaori: SI.
Ryo la prese per mano e la porto in pista a volteggiare tra le sue braccia in uno stupendo valzer viennese, in quel momento Kaori si sentiva una principessa ed era raggiante come una sposa.
Il secondo ballo era una quadriglia, Kaori controllò sul suo carnet e vide che spettava a Francesco.
Quindi salutò Ryo e iniziò a ballare con lui.
Il direttore di gara si presentò e le coppie al comando attenzione dame e cavalieri si disposero in cerchio le donne stavano all'interno e gli uomini all'esterno.
- Al comando di onde, le coppie, tenendosi per mano, rivolsero la fronte al centro del cerchio ed ogni dama diede la mano anche al cavaliere dell'altra coppia, formando così un grande girotondo.
- Ci fu il momento del giro di dame e del cerchio di cavalieri: le donne si presero per mano, formando un cerchio all'interno di quello dei cavalieri.
I due cerchi girarono in direzioni contrarie fino al grido di uomo sotto la propria dama: a questo punto ogni cavaliere si fermò dietro la propria dama e, senza rompere i cerchi, passò la testa e le spalle sotto il braccio destro della propria dama, formando così un grande cerchio intrecciato.
- Ora erano pronti per le pistolette; tutti, così abbracciati, saltarono ora sul piede destro ed ora sul sinistro, alzando l'altro in avanti, il più possibile.
- Quando si sentì gridare all'incontrò i cerchi si separarono di nuovo e questa volta, furono le dame ad infilarsi sotto le braccia dei cavalieri e via ancora con le pistolette.
- Con onde si riformò l'unico cerchio.
- Al comando di grande scena a mano, ogni cavaliere si pose di fronte alla propria dama ed entrambi si porsero la mano destra: le donne procedettero in senso antiorario e gli uomini nella direzione opposta, porgendo ora la mano destra, ora la mano sinistra al danzatore che procedeva nel senso contrario, fino ad incontrare di nuovo il proprio compagno con il quale si andava ancora a spasso.
- Al grido di change ogni cavaliere lasciò la propria dama, e procedette, contando il numero delle dame indicato (change 3, 4 ... dame) fino a quando non si ritrovò con la propria compagna.
- Nel frattempo si eseguirono i comandi a spasso ed al galoppo.
- Dopodiché ci fu la grande scena a braccio: molto simile alla grande scena a mano ma, invece di porgere la sola mano, si prestò il braccio e fecero un giro completo intorno a se stessi, fino a riformare le coppie iniziali per andare di nuovo a spasso.
- Adesso, chi comandava la quadriglia doveva dare un nuovo assetto ai danzatori, in modo che un cavaliere avesse due dame a braccetto ed il cavaliere rimasto solo fosse stato davanti al trio. Quando tutti erano così sistemati, ci fu il momento della grande scena a quattro: il cavaliere da solo si girò e con i tre che gli stavano dietro, formò un piccolo girotondo dove si ripeté la grande scena a mano.
- All'ordine di a spasso, tutto dovette tornare come prima: i tre danzatori dietro e l'altro davanti.
- Quando il comandante disse change, il cavaliere da solo prense il posto del cavaliere accompagnato che gli stava davanti. Questo durò fino a quando ogni cavaliere non riabbracciò la sua dama.
- Al nuovo ordine di ATTENZIONE DAME E CAVALIERI si riformarono le coppie iniziali per andare a spasso. In questo caso però ogni dama si mise, con le braccia alzate e girata di spalle, davanti al proprio cavaliere che, con una piroetta, la passò al cavaliere che lo seguiva e così via, fino a riformare le coppie originali.
- Al momento della chiocciola: prima si ordinò ONDE , poi il cerchio si spezzò in un punto, formando un lungo serpente che pian piano si avvolgeva su se stesso. Alla fine, la donna al centro della chiocciola, passando sotto le braccia dei danzatori, uscì dalla spirale, disponendosi con il proprio cavaliere a ponte, sotto il quale dovevano via via passare tutte le coppie che poi dovevano imitarli. Si formò così un ponte tanto lungo quante sono le coppie partecipanti.
Alla fine ballarono un valzer.
Dopo la quadriglia ci fu un altro valzer che toccò a Mick,che stranamente non si comportò da maniaco.
Kaori si divertiva e rideva felice e spensierata, Ryo la guardava da lontano e l'ammirava, era bellissima e lui era geloso di tutti quegli uomini sconosciuti che avevano ballato con lei nella quadriglia, ma lei sembrava divertirsi e rilassarsi finalmente e solo il suo sorriso che gli dedicava ogni volta che i loro sguardi si incrociavano gli faceva sparire la gelosia e apparire il desiderio di lei e delle sue labbra.
Rimase a guardarla finché la strega malefica non lo richiamò all'attenzione
Yuki(la strega malefica): Ciao Ryo, posso avere l'onore del prossimo ballo?
Ryo: No mi dispiace, ma io non ballo e gli unici balli li ho promessi alla mia fidanzata.
Yuki: Capito!Almeno ti posso parlare?
Ryo: Dimmi!
Yuki: Non qui in privato!
Ryo: No, dimmi qui quello che mi dire e poi sparisci, che tra poco c'è il cotillon che ho promesso alla mia compagna.
Yuki: Kaori, Kaori, sempre lei in mezzo mi sembra di sentire un disco incantato, tutti voi non fate che parlare di lei, ma che cavolo ha di speciale quella sciacquetta.
Ryo: Non ti permetto di parlare di lei in questo modo, è una donna meravigliosa, altruista, sensibile, dolce,gentile e passionale. Sa ascoltare il suo prossimo mettendo da parte il suo ego. È bella fuori e dentro è tutto quello che tu vorresti essere ma non sarai mai, si sei una principessa ma non meriti questo titolo perché sei invidiosa, egoista, viziata e pretendi tutto quello che vuoi anche quello che non ti appartiene. Kaori al contrario, lei si che sarebbe un ottima principessa, ma lei lo è già ed è la regina del mio cuore. Io l'amo da impazzire e permettiti ancora una volta di parlare di lei in questo modo e ti faccio pentire di aver pronunciato il suo nome. Tu non sei degna manco di pulirti la bocca con il suo nome. Lei è come una rosa bianca, bella, profumata, delicata e pura. Cosa che tu non sei.
Lei è una DEA, la MIA DEA!
Yuki: Se come dici tu è pura come una rosa, allora mi devi spiegare come mai si è fatta mezza New York in pochi mesi.
Ryo: Se non ti dispiace questi sono fatti privati, miei e della MIA DONNA.
Yuki: Ma perchè sei così cattivo e duro – comincia ad avvicinarsi sempre di più a Ryo che arretra e si trova braccato al muro- con me io ti amo tanto- e comincia ad accarezzare il suo torace- ho fatto di tutto per tenerti lontano da quella li- la sua mano scende pericolosamente verso il basso ma Ryo la blocca – Ryo dai non fare così, io ti amo più della mia stessa vita.
Ryo: Tieni a posto le mani.-mettendo il braccio di lei al suo posto- In che lingua devo dirtelo. Io non ti amo, I don't love you, Je ne t'aime pas, Yo no te quiero.
Yuki: Ma io non ti ho chiesto se mi ami, io voglio solo te – si avvicina a lui ancora di più tanto da essere attaccata al suo corpo- il tuo corpo, mi piaci Ryo e ti avrò fosse l'ultima cosa che faccio in vita mia, tu sarai mio, mio per sempre. - All'improvviso lei lo bacia e approfittando dell'evento a sorpresa mette la sua mano nei pantaloni di Ryo, ma appena Ryo si riprese dallo shock gli tolse la mano dai pantaloni e si staccò da lei.
Yuki: Sai Alek, ti somigliava, ma devo dire che sei meglio tu!
Ryo in quel preciso istante diventò una maschera di dolore, a sentir nominare la persona che più odiava al mondo, la persona che aveva fatto passare dei mesi d'inferno alla sua Kaori, la persona che l'aveva fatta diventare schiava dei psicofarmaci, che le aveva ridotta in una persona senza vita, che attendeva solo la morte, una persona che si tagliava per ogni piccola cosa, che era stata costretta a subire violenze sessuali e psicologiche. Non ci vide più prese Yuki per le braccia e la incasò(incastrò) nel muro con le braccia alzate e stando più vicino al suo viso gli disse:
Ryo: Tu che ne sai di Alek e soprattutto che ne sai che somigliava a me? Ti conviene dirmi la verità se non vuoi pagarne le conseguenze.
...nel frattempo Kaori aveva visto tutta la scena da lontano, mentre stava ballando un minuetto con Mario.
Per fortuna era nel momento in cui erano più vicini e si poté appoggiare a lui o di sicuro sarebbe svenuta. Quando vide quella scena sbiancò, si sentì tradita e umiliata per l'ennesima volta, si sentì una scema a voler credere nel suo cambiamento e alle sue parole.
Anche Mario vide tutta la scena e vedendo Kaori impallidire, la strinse forte a lei e si sposarono dalla pista raggiungendo gli altri.
Kaori: Mario, per favore portami via di qui, per favore, non resisto un solo minuto di più qui, mi manca l'aria, mi sento venir meno.
Mario: OK, allora avverto Francesco, non lo posso lasciarlo a piedi siamo venuti assieme.
Kaori: ok.
Arrivati dagli altri, che avevano visto tutta la scena, comunicarono la notizia.
Kaori: Raga, Mario e Francesco andiamo via, il motivo è semplice l'avete visto voi, per favore ditegli di non cercarmi e che tornerò io da lui per parlargli, ma ora ho bisogno di stare da sola, non c'è la faccio a stare qui, mi manca l'aria e mi sto per sentire male. Questa notte mi fermerò da Mario domani non so che farò. Però dite a Ryo che nonostante tutto l'amo, ma che ho bisogno di stare da sola.
Miki: Tesoro, vengo con te.
Saeko: No, Miki, vado io con lei, tu devi rimanere con Umi e badare a Ryo, tu sola lo riesci a tenerlo a bada.

Mick: Darling, I also come, or I kill Ryo. (Tesoro, vengo anche io, o uccido Ryo)
Kaori:Thanks, Mick, thanks indeed, I don't know whether to thank you. I hoped for there that you came with us, but I didn't dare to ask you him, after all Ryo is always your best frien. (Grazie Mick, grazie davvero, non so come ringraziarti. Ci speravo che tu venissi con noi, ma non osavo chiedertelo, dopo tutto Ryo è sempre il tuo migliore amico.)
Mick: Ryo, sarà anche il mio migliore amico, ma l'avevo avvisato che nel momento in cui ti avrebbe fatto soffrire mi sarei schierato dalla tua parte. Andiamo ora.
Saeko: Allora biondino muoviti. Che ho la macchina qui fuori.
Mick: A proposito come hai fatto ad accedere al ballo senza invito.
Saeko: Semplice, il mio distintivo mi è servito da lascia passare. - e gli fece l'occhiolino-
Riuscirono ad uscire dalla villa.
Saeko: Kao, tu e Mick venite con me, anche perché ho una cosa che vi ha mandato Eriko.
Kaori: Ok. Allora seguiamo la macchina di Mario.
Salirono in macchina di Saeko e appena uscirono dal palazzo,fecero la salita che li condusse su via Posillipo, girarono verso sinistra e iniziarono a salire, appena furono abbastanza distanti dalla villa, si fermarono.
Mario scese dalla macchina si avvicinò a quella di Saeko, lei abbassò il finestrino e lui chiese:
Mario: Allora dove andiamo?
Saeko: Non lo so, non conosco Napoli. Per venire qui ho usato il navigatore satellitare e mi stavo perdendo.
Mario guardò Kaori e la rivide piccola, impaurita come il giorno in cui perse i suoi genitori e fu lì che decise.
Mario: Ok,alla seguitemi, andiamo al Parco Virgiliano. Te lo ricordi Kaori?
Kaori: Si, è dove mi portasti quando morirono i mie.
Mario: Esatto, ora l'hanno rinnovato e d'estate sta aperto fino a tardi. Ti farà bene un po' d'aria fresca.
Saeko: Ok, seguiamo te! Kaori passa dietro, c'è una cosa per te da parte di Eriko.
Kaori: Ok, passo dietro e Mick passa avanti.
Saeko: No Mick è meglio che sta dietro, ti dovrà aiutare.
Kaori passò dietro e Saeko ripartì. Kaori aprì la busta di Eriko, e ci trovò un pinocchietto di jeans e un top a fascia che non aveva neanche bisogno di reggiseno, all'interno c'era un bigliettino di Eriko che diceva: Se stai leggendo questo bigliettino vuol dire, che quella strega di Yuki, ne ha combinata un altra delle sue e Saeba ti ha fatto soffrire, quindi con molta probabilità sarai scappata dalla festa.
Questo è un abbigliamento pratico, comodo, alla moda e soprattutto unico. Tutti gli indumenti dal pantalone alla borsetta hanno il mio marchio. TI prego stellina, sii felice, fallo per te stessa e non per gli altri, per una volta nella tua vita pensa a te stessa.

Tvb la tua inseparabile
e fedelissima amica
Eriko.

P.s. Se becco Saeba lo faccio nero.

Kaori prese il pinocchietto e da sotto la gonna se lo infilo.
Kaori: Mick mi aiuti ad aprire dietro il vestito. Ma non approfittarne, mi raccomando.
Mick: Darling, non potrei mai, ho troppo rispetto di te per approfittare di queste occasioni. - e gli aprì il vestito.
Kaori: Grazie, mi aiuti per favore a togliermi il vestito e a slacciarmi il corpetto?
Mick: Certo, amore mio.

Kaori: Mick! Non chiamarmi così per favore, ricordati che nonostante tutto amo ancora quello zuccone di Ryo e sono sicura che è la colpa è solo di quella troia se ora sto così.
Ryo era dolcissimo con me tutta la serata, non ha fatto altro che dirmi che mi amava, e che ero tutta la sua vita e ora...ora eccomi qui come una scema, a piangere a soffrire per uno stronzo di merda, che mi ha spezzato per l'ennesima volta il cuore. E la colpa di chi è? La mia,solo la mia, mi sono fidata, gli ho rimesso in mano il mio cuore, la mia anima ed ecco come vengo ripagata...con un cuore strappato dal mio petto e frantumato in mille pezzi, la mia anima distrutta, e io come una scema che nonostante tutto l'amo da impazzire. Ed ora rieccomi qui a tentare di ricostruire i pezzi della mia vita, andata ancora una volta in frantumi, ma sono stanca di piangere, di pensare e di ricostruire per l'ennesima volta la mia vita in frantumi, ma dico io se non mi voleva, cazzo perché non mi ha lasciato in pace, perché è tornato nella mia vita, per fare che per rifarmi di nuovo del male? Basta, non c'è la faccio più ho voglia di urlare di prenderlo a calci, di gridagli in faccia tutto il mio dolore. Perché perché perché mi ha ingannato perché, io ci ho creduto, ho creduto a quello che diceva, ho creduto che mi voleva per sempre. Gli ho creduto 2 notti fa quando abbiamo fatto l'amore e ha abbiamo deciso di creare una famiglia insieme, gli ho creduto quando mi ha chiesto di posarlo, gli ho creduto quando ha sperato che in quella notte magica avessimo creato una nuova vita. Bhe adesso spero che non avvenga. Non voglio avere un figlio da un bastardo traditore, non voglio più soffrire per lui, non c'è la faccio ho messo un oceano tra me e lui per non soffrire più, mi sono rifatta una vita senza di lui e lui è ritornato e si...

Mick: Kaori, calmati, vedrai che si sistema tutto. Ora asciugati gli occhi e pensa solo a stare bene, quando sarai pronta, torneremo da Ryo e l'affronteremo insieme, ti starò affianco, del resto sono o non sono il tuo migliore amico?
Kaori: Grazie Mick! - e scoppiò in lacrime tra le braccia di Mick e ci rimase finché non si calmò.
Mick: Kao, ora vestiti sei mezza nuda, va bene che ti voglio bene e ti rispetto ma non sono neanche uno stinco di santo.
Kaori: ahhaa, grazie Mick mi fai sempre ridere.
Saeko: Su dai metto un po' di radio mentre tu ti vesti.

Kaori finì di vestirsi mentre arrivarono al parco. Arrivati scesero dall'auto e Kaori si cambiò le scarpe, visto che Eriko aveva pensato a tutto. Prese la borsetta che conteneva la sua fedele Colt 357 Magnum Lawman MK III con una canna di 2.5" pollici e si avvicinò agli altri.

Mario: Sei bellissima.
Kaori: Grazie, è merito di Eriko, la mia amica stilista, che è fissata col vestirmi dalla testa ai piedi e Francesco? Che fine ha fatto?
Mario: Eccolo sta arrivando, stava parcheggiando. Qui la sera è difficile a trovare posto. Per prima cosa che vogliamo fare? Che ne direste di mettere qualcosa sotto i denti?
Kaori: Magari dopo, ora ho lo stomaco chiuso.
Mick: Tesoro, non puoi stare digiuna devi mangiare qualcosa o altrimenti la pillola che devi prendere tra 10 minuti ti farà male.
Kaori: E va bene, certe volte se peggio di Ryo e di Luigi messi insieme. Ma che avete fatto voi 3? Vi siete accordati con il mio psicologo e neurologo per farmi la predica.

Saeko: Basta Kaori, non comportarti come una bambina, stai male l'abbiamo capito tutti, ma non sei la sola che ha sofferto per amore. E poi già sei svenuta oggi e se non era per Ryo che insisteva a farti mangiare un pacchetto di crack a quest'ora tu saresti svenuta per la seconda volta e se Mario non ti sorreggeva mentre ballavi, saresti svenuta per la terza volta quindi ora andiamo a mangiare e dopo ti prendi la compressa.
Kaori: Agli ordini commissario. - e scoppiarono a ridere.
Va bene aspettiamo Francesco e andiamo a mangiare.
Mario: Benissimo dentro c'è un chiosco che fa dei panini.
Kaori: Buono, ci sono anche le patatine fritte?
Mario: Le farà di sicuro.
Kaori: Wow, hot dog e patatine fritte. Da quanto tempo non mangiavo così, sono 3 mesi che non fanno altro che mangiare sano. L'ultima volta che ho mangiato patatine fritte e panino è stato quando sono andata al Mec con Ryo, quando me ne andai da casa di Alek.
Mick: Dai non ci pensare, ci siamo noi con te ora e non ti tradiremo mai, vero Eko?
Saeko: Giusto, stellina, ti vogliamo bene e non ti tradiremo mai. E poi ricordati che devi essere forte, Nami ha bisogno anche di te per crescere e la vuoi far crescere senza la sua zietta preferita.
Kaori: SI giusto. Dai andiamo allora?
Mario: Nami, Alek? Non ci sto capendo nulla.
Mick: Nami è la nostra futura nipotina. Hai notato che Miki la moglie del bestione.
Kaori: Mick, ma anche quando c'è devi sfottere quel poverino di Umi, vero?
Mick: Stavo dicendo che Miki è incinta e aspetta una bambina che si chiamerà Nami. Alek, bhe lui è un discorso a parte che non merita neanche di essere menzionato.
Kaori: Alek, è il mio ex di quando stavo in America. Mi ha fatto solo male, mi ha reso dipendente da psicofarmaci e mi imbottiva di pillole per fare i porci comodi suoi. Vivevo aspettando solo la morte. Poi è arrivato il mio amore e mi ha portato via dall'inferno. Scusate ma non riesco a non amare Ryo, mi ha fatto male, ma io come una scema continuo ad amarlo non ho la forza per odiarlo.
Francesco: Eccomi, guardate un po' che ho trovato nel cofano della macchina, mi ricordavo di averlo lasciato da quando siamo andato a calcetto.
Kaori: Wow un pallone, proprio quel giorno. Dai andiamo a mangiare e poi ci facciamo una bella partita a pallone, vediamo se mi riuscite a battere.
Mario, Francesco, Mick, Saeko e Kaori entrarono nel parco e si ritrovarono un grande spazio davanti a loro e in fondo una piccola cascata artificiale, sulla sinistra c'era un giardino con un bar e degli ombrelloni. Sulla destra invece c'era una pista di pattinaggio. Davanti a loro a quel punto si presentava un bivio, loro andarono verso sinistra, verso il chiosco e verso l'anfiteatro, verso il parco giochi.
A Kaori, piaceva molto quell'atmosfera di bimbi che giocavo e che si divertivano sulle giostre. Arrivarono al chiosco e ordinarono da mangiare.

...Nel frattempo da Ryo....
Ryo parlava con Miki, con Umi, con Sayuri e gli raccontava tutte le notizie che aveva avuto dalla strega malefica
Ryo: E questo è tutto...
Miki: Quella troia, deve solo sparire dalla faccia da terra.
Ryo: Miki, hai notizie di Kaori, ho provato a cercarla sul cellulare ma non mi risponde c'è l'ha staccato Eko e Mick non mi rispondono.
Miki: E' con Mario, ma non so dove stanno e quando torneranno, ma tranquillo ci sono Francesco, Mick ed Eko con loro. Ha visto tutto ed è scappata, era pallidissima.
Ryo: Maledizione, l'ho vista che scappava da me ma non riuscivo a liberarmi da quella strega.
Umi: Ora dov'è la strega?
Ryo: Non lo so e non mi importa se la rivedo, sulla mia strada giuro, che l'ammazzo. Ora andiamo a recuperare Vivyan e andiamocene da questo posto.

...Nel frattempo al bar succedeva qualcosa...
Cameriera: Allora siamo d'accordo vero...
Barwoman: Certo, ecco qui il tuo cocktail.
Cameriera: Ok vado, e che Dio me la mandi buona.
La cameriera si allontana dal bar e si avvicina alla strega malefica.
Cameriera: Altezza ecco qui il suo cocktail
Yuki: Grazie.
Yuki prese il suo cocktail e la cameriera si allontanò da lei.

Dopo 10 minuti fu richiamata richiedendo un bicchiere d'acqua perché la principessa si stava strozzando. La cameriera corse subito a portarle il bicchiere d'acqua richiesto, dopodiché la cameriera e la barwoman, sparirono. (NdIly ci credo eravamo io e Raffa^_^ ..Vendetta è stata fatta).
Dopo pochi secondi Yuki morì per asfissia. (NdIly Evvai, Olè, ragazze esultate la strega è morta..Ora Ryo e Kaori devono solo fare pace,Kaori ti abbiamo vendicato)
Chiamarono la polizia che arrivò con il medico legale, la dottoressa Giovanna, e la sua assistente Stefania.
La dott. Giovanna visito il cadavere e decreto: E' morta per soffocamento.
Stefania: E' stata una crisi allergica a darle la morte, la principessa ha ingerito un cocktail a base di fragole non sapendo di esserne allergica.
Giovanna: Grazie Stefania, allora verbalizza il tutto.
La polizia raccolse i dati e le testimonianze nel momento in cui Ryo e gli altri se ne allontanavo da palazzo, nessuno seppe che Ryo e i suoi amici erano presenti a quella festa, perché l'unica persona che era rimasta nella sala che era a conoscenza della presenza di Ryo era appena deceduta. Ufficialmente per shock anafilattico. (Ndily ma in realtà l'autrice di questa storia in combutta con altre 3 ragazze hanno fatto fuori la cara yuki avvelenandola prima con l'arsenico e poi con il cianuro entrambi veleni mortali per l'uomo. Naturalmente, questa è solo una storia di pura fantasia, quindi, siete pregati di non ripetere l'esperimento. Grazie. E ora Musica. Si balla, si festeggia, la cara Yuki è morta, Caput, festa nazionale).
La notizia arrivò anche alle orecchie di Ryo e dei suoi amici che tirarono un sospiro di sollievo.
Ryo: Ora di sicuro non farà più danni a nessuno...
Miki: Già, ora cosa conti di fare con Kaori?
Ryo: Appena mi darà la possibilità le spiegherò tutto.
Miki: Anche della pazzia di quella donna?
Ryo: Tutto, ho detto tutto, deve sapere che lei non ha colpa di quello che è successo. Deve sapere che è colpa di Yuki se ha sofferto così tanto. Non so come la prenderà, spero che non ricada in depressione.
Miki puoi provare a chiamare Eko, forse a te ti risponde.
Tassista: Scusate posso mettere un po' di musica o vi da fastidio?
Miki: Niente è staccato.
Ryo: Si faccia pure. Umi, Sayuri e Vivyan stanno dietro di noi vero?
Umi: Si.

Il Tassista accese la radio e la sintonizzò su una radio libera napoletana, una di quelle che trasmette solo musica di Cantanti Napoletani.
Il Dj annunciò la dedica di un ragazzo alla sua ex ragazza che l'aveva mollato da poco.
La canzone era di Gigi Finizio, tratta dall'album Per averti, intitolata Un Angelo.


Non ci avrei scommesso mai/ finisce tutto qui…
non ci avrei scommesso mai/Mi mandi al diavolo
come un gioco a casa mia/vedo un sogno andare via,
e sorseggio intorno a me/l'amaro che ho di te…

Chi l'avrebbe mai detto che questa magica serata, super romantica, ci avrebbe riservato questa amara sorpresa. Però tu lo sapevi piccola mia, lo sapevi ed è per questo che sei stata male e sei fuggita via da me. E i nostri sogni dove sono andati? Dobbiamo rinunciarci? No amore mio, non possiamo rinunciarci per colpa di una stronza maledetta.
 
Trattenerti ancora qui/mi serve a poco ormai… 
oltre a piangere però/sarei patetico 
manca poco ad andar via/io respiro la tua scia, 
sembra quasi una magia/la mia maledettissima pazzia


Ti ho vista andar via dalla sala e ho avuto la sensazione di come se stessi uscendo dalla mia vita, avrei voluto fermati, dirti che ti amo e che quello che hai visto era solo colpa di lei, di quella strega che nonostante le avessi detto che tu per me eri e sei la mia vita, mi è saltata addosso. La mia giacca odora ancora di te, ha ancora il tuo profumo impregnato dentro di se e mi sembra di averti ancora qui con me. Sto uscendo pazzo senza di te, non riuscirò a vivere per molto ancora, ti prego amore mio torna da me. Ti scongiuro. Ti amo più della mia stessa vita. Che fare ora piangere? Per sentirmi come un patetico imbecille, che ha rovinato tutto per l'ennesima volta.
 
Ti fa sembrare un angelo
Dal momento che saluti e te ne vai 
dal mio corpo vedo quasi uscire l'anima


Sei sempre stata un angelo per me e nei miei ricordi lo rimarrai sempre, quando te ne sei andata ho sentito come se perdessi la mia anima una parte di me, di noi.

ci pensi amore mio 
ti amo pure quando dici addio
rimani ancora un attimo, 
perché un attimo diventa un’ora in più

Ti amo, ti amo, ti amo, non riesco altro che pensare a questo non voglio neanche pensare alla possibilità che tu mi possa dire addio, non ci riuscirei a sopravvivere senza di te, mi stringo ancora più nella giacca che contiene il tuo profumo, non perché io senta freddo, ma perché mi manchi e così ti sento più vicina che mai.

sai farlo solo tu 
un cielo senza nuvole e quello che mi dai
è quello che io non ti ho dato mai

 
Tu solo riesci a far risplendere il sole in cielo, tu solo riesci a portare l'allegria in casa nostra e nella mia vita, mi rendi un uomo diverso ogni giorno con la tua vicinanza e io in cambio che ti ho dato? Solo sofferenza.

Io non sono un vero eroe/lo devo ammettere
ma non è una grande idea/ tornare liberi
io non ci ho pensato mai/continuare senza noi,
forse l'ho deciso anch'io/è la maledettissima pazzia

Quando si tratta di noi, dei nostri sentimenti, non riesco ad essere distaccato e insensibile non ci riesco. Non riesco ad essere l'eroe, che tu affermi che io sia, il tuo eroe. Tornare liberi? Continuare senza noi? No non non è possibile io ti amo, non potrei vivere senza di te, senza il mio angelo.
 
Ti fa sembrare un angelo
Dal momento che saluti e te ne vai
dal mio corpo vedo quasi uscire l'anima
ci pensi amore mio
ti amo pure quando dici addio
rimani ancora un attimo,
perché un attimo diventa un’ora in più
sai farlo solo tu
un cielo senza nuvole e quello che mi dai
è quello che io non ti ho dato mai.


Il tuo profumo sta evaporando troppo in fretta dalla mia giacca e non vedo l'ora di riaverti nelle mie braccia, e ti giuro che non ti lascerò mai più. Manco un secondo della nostra vita. Quando ti rivedrò mi scuserò e ti chiederò di perdonarmi. Perché alla fine è colpa mia, è solo colpa mia, dovevo ribellarmi prima a quel bacio. Ora quando saprai tutto quello che ha combinato Yuki, pur di tenerti lontano da me. Ti ha inviato quel bastardo e ti ha fatto solo male. Ti sei fidata di un uomo che credevi amico di tuo marito, quando in verità non lo conosceva neanche il tuo Logan, e non ti ha mai amata. Povera la mia piccola stellina, ora starà male per colpa di una stronza. Ti amo amore e ti amerò per sempre.

....Da Kaori....
Anche li la radio trasmetteva canzoni ma erano allegre e spensierate, erano seduti ai tavolini del chioschetto, mangiando hot doge patatine fritte piene di ketchupmaionese, rideva e scherzava come se non fosse successo niente, ma appena sentiva di qualche ragazzo che diceva alla sua amata di amarla più della sua stessa vita, non riusciva a trattenere una lacrima e a non pensare a lui. L'amava e non poteva farci niente, voleva che tutto questo fosse soltanto un incubo eppure sapeva che sarebbe bastato correre da lui abbracciarlo e baciarlo per far tornare tutto come prima, ma ora non c'è la faceva non voleva tornare e non trovarlo, ci sarebbe rimasta troppo male sapere che lui avrebbe passato la notte con lei, con la strega.
Ad un certo punto la radio trasmise una canzone di Eros Ramazzotti, tratta dall'ultimo album, s'intitolava Ti vorrei rivivere.
La musica iniziò e Mario sussurrò all'orecchio di Kaori: Questa canzone è stupenda e ogni volta che l'ho sentita ho sempre pensato a te e a noi, ora mi sembra un sogno potertela dedicare di persona. Ma stai tranquilla, il passato è passato, so che ami Ryo me l'accordo dai tuoi occhi, quindi considerami un buon amico. Solo che certe volte mi chiedo se tra noi le cose fossero andate differentemente..forse a quest'ora avremmo una famiglia tutta nostra...in ogni modo le cose sono andate così e ognuno di noi ha fatto le sue scelte di vita differenti, portate dall'aver vissuto due vite differenti.

Certo che rivederti ancora adesso/ un qualche brivido mi dai
certo che non è più lo stesso / e tu puoi non credermi
ma non ti ho scordata mai...davvero...
certo che sto cercando ancora/ adesso un equilibrio
che forse non ho / quello che tu dicevi sempre
d'esser sicura di / averne trovato un pò... con me...
forse chissà come sarebbe stata / la mia vita insieme a te
me lo sono chiesto spesso sai/ me lo chiedo ancora adesso sai...
e mi torna in mente quando eri la ragazza del mio cuore tu
quella luce che negli occhi avevi / come vedo non si è spenta più
ti vorrei ti vorrei rivivere / anche solo per un attimo
io vorrei rivivere / quella prima volta io e te... ma sì... sei bella ancora adesso...
mentre mi parli passi la tua mano/ fra i capelli ancora lunghi che hai
come se volessi accarezzare/ piano un pensiero che / non confesseresti mai...no mai...
forse chissà sarebbe andata poi/ diversamente anche per te/ tutto questo chi può dirlo ormai 
tutto il resto è troppo tardi ormai...
e mi torna in mente quando eri la ragazza del mio cuore tu
quella luce che negli occhi avevi come vedo non si è spenta più
ti vorrei ti vorrei rivivere anche solo per un attimo
io vorrei rivivere quella prima volta io e te...
e mi torna in mente in un momento tutto il mondo di quei giorni miei 
più ti guardo e più mi guardo dentro uno stormo di ricordi sei
ti vorrei ti vorrei rivivere anche solo per un attimo
io vorrei rivivere quella prima volta io e te...
sei bella ancora adesso...


Kaori: Grazie! Presa anche la pillola. Ora andiamo un po' a giocare a pallone, voglio stracciarvi, naturalmente Mick tu giochi con noi?
Mick: Si, tesoro, anche perchè credo che per Eko sia un po' impossibile giocare con i tacchi e il vestito da sera.
Kaori: In effetti. Mario ti posso parlare in privato?
Mario: Certo dimmi pure.
Si misero lontano dalle orecchie indiscrete della titolare del chiosco e Kaori gli chiese se era possibile dopo andare a scaricare la tensione al poligono di tiro.
Mario: Perchè tu sai sparare?
Kaori: Pensavo che avessi capito, dai discorsi che facevamo, che mestiere facevamo tutti noi. Siamo degli sweeper, proteggiamo clienti in pericolo di vita e collaboriamo con la giustizia usando anche metodi poco legali. Se dobbiamo uccidere, uccidiamo solo per salvare la nostra di pelle e soprattutto quella dei nostri clienti. Basta lasciarci un messaggio sulla bacheca alla stazione di Shinjuku con il codice XYZ e noi siamo pronti ad aiutarlo. Se ti stai chiedendo come mai faccio questo mestiere, ti posso solo dire che è iniziato tutto quando ho scoperto che anche mio fratello era uno sweeper e ho iniziato a fare da segretaria a lui e a Ryo, dopo la morte di Maki ho deciso di lavorare al posto suo e mi sono innamorata di questo lavoro e ora non potrei fare a meno di vivere in questo modo, perchè questo mestiere è parte di me e di Ryo, non potrei mai vivere senza di lui e poi lui senza di me si farebbe uccidere in un battibaleno. - e sorrise.
Mario: Scusa ma se lo ami così tanto perchè stai qui e non da lui?
Kaori: Bella domanda, ma tu non sai come è Ryo, lui è sempre stato un donnaiolo, usciva la sera e tornava la mattina del giorno dopo se tornava ho vissuto così per 8 anni, poi lui si è dichiarato ma il giorno dopo, dopo che ci eravamo amati tutta notte, lui ha ritrattato tutto per paura e io sono scappata in america da mia sorella, li ho conosciuta altra gente, mi sono sposata ho avuto una bambina, ma il destino avverso me li ha portati via entrambi, ora stanno facendo compagnia ai miei genitori e a mio fratello, forse mia figlia sarà diventata un angioletto. Non lo so. In ogni modo lui tre mesi fa è arrivato in america e mi ha salvato dal mio ex psicopatico e mi sono accorta di amarlo ancora.
Lui per venire da me, spontaneamente, ha superato la sua paura di volare e anche quella più grande quella di amare, in questi mesi si è preso cura di me facendomi tornare di nuovo alla vita. E ora quando stavo iniziando a fidarmi di lui, lo vedo baciarsi con un altra e per giunta quella donna è la stessa donna che 4 anni fa ha tentato di portarmelo via riuscendoci quasi. Ora che sai tutta o quasi la storia di me e Ryo di questi 9 anni, mi porti al poligono?
Mario: Ok, tanto penso che papà non farà storie, se te lo faccio vedere.
Kaori: Ma io l'ho già visto, ricordi? E' lì che ci siamo dati il nostro primo bacio.
Mario: Wow, ti ricordi ancora?
Kaori: Si, il primo bacio anche se in modo infantile non si dimentica facilmente.
Saeko: Allora questa partita?
Kaori: Veniamo! Grazie Mario. Ti voglio bene, sei un vero amico
Kaori andò avanti e raggiunse gli altri...
Mario: Già un vero amico....
Andarono nello spiazzale all'ingresso, Mick e Francesco in porta, sfida tra il moro e il biondino entrambi dagli occhi azzurri, Kaori e Mario a tentare di fare goal.
Giocarono come bambini delle elementari, a chi faceva più goal è inutile dire che la porta di Kaori era imbattuta, Mario non riusciva a fare goal a Mick, perché Mick, da bravo sweeper quale era, puntualmente intuiva la direzione del tiro.
Vedendo che Kaori stava meglio si allontanò dal gruppo e accese il cell. La chiamata di Ryo non si fece attendere.
Ryo: Finalmente! L'hai acceso sto cazzo di cellulare, è tutta la sera che provo a chiamarvi, come sta?
Saeko: Ehi calmati, sta bene ora, l'abbiamo portata a distrarre, ma non mi chiedere dove stiamo perché non te lo posso dire, è stata uno schifo, ma i ragazzi le hanno risollevato il morale.
Ryo: Mi dispiace, io l'amo veramente e l'ultima cosa che vorrei è farla stare mare!
Saeko: Cazzo, Ryo se era questo che volevi perché ti sei fatto far fesso da quella strega? Spiegamelo.
Ryo: Quella mi avrà anche baciato, ma è un altra cosa che a Kaori ha dato fastidio, non è stato il bacio in se per se, perché quello entrambi ce lo aspettavamo, ma il gesto che ho fatto dopo, per quello sta male, perché crede che mi sia fatto di nuovo abbindolare da quella. Purtroppo era lontana e non ha potuto capire il perchè di quel gesto.
Saeko: Allora prova a spiegarmelo.
Ryo: Saeko tu lo sai benissimo il perché , è lo stesso perché che ti ha fatto arrivare prima da noi. Alek e la sua confessione.
Saeko: E tu che ne sai?
Ryo: So che è stata Yuki ad architettare tutto, ecco perché mi sono incazzato, ma purtroppo ora non possiamo più incastrarla, è morta questa sera.
Saeko: Ryo, che hai fatto?
Ryo: Io nulla ci ha pensato Dio (Ndily sisi come no, ci abbiamo pensato noi lo squadrone punitivo contro Yuki SPY) è morta per shock anafilattico, dovuto ad un alimento che hai ingerito. Però per fortuna non farà più danni.
Kaori: Goooooooooooooooallllllllllllllllll
Ryo: E lei vero?
Saeko: Si, sta giocando a calcio con Mick, Francesco e Mario. Ha appena fatto goal, è brava sai? E' riuscita a fare dei dribbling niente male, mettendo facilmente KO Mario che a quanto pare gioca ogni settimana a calcetto, invece Kaori non ci gioca da quando era ragazzina. A quanto ho capito, qui sono venuti quando sono morti i genitori di lei e ora stanno rifacendo le stesse cose. Ma stai tranquillo lei ti ama e alla follia anche, ha solo bisogno di tempo per capire cosa vuole.
Ryo: La mia stellina è brava in tutto. L'amo anch'io Eko e non so davvero come fare per riconquistarla, non voglio perderla. Mi sembra piena di energie e a giudicare l'ora è dovuta sicuramente alla pillola. Quindi per favore tra 5 minuti massimo portala a casa perché massimo un ora e crollerà. Stalle vicino, perché lei non ha ancora capito come gestire gli effetti di questi nuovi farmaci quindi se la notte la vedi agitata e che non riesce a prender sonno, abbracciala forte e coccolala come se fosse una bambina, se al mattino la vedi che non si vuole alzare e sono le 10 di mattina ed è andata a letto alle 9 di sera, svegliala tu e portale un bel caffè forte o dormirà tutta la giornata. Poi dille che l'amo da morire, che mi manca più dell'aria che respiro e che appena sarà pronta a parlare con me io sarò qui ad aspettarla pronto a raccontarle tutta la verità senza nasconderle niente. Ma per favore Eko statele vicino tu e Mick, mi fido solo di voi due.
Saeko: Tranquillo, sta in buone mani, anzi in ottime mai, Mick poi è tenerissimo con lei e non ha fatto solo una volta il maniaco, si sta comportando da ottimo amico quale è , calcola che in macchina l'aiutata a cambiarsi senza approfittare della situazione e quando Kaori mezza nuda è scoppiata a piangere tra le sue braccia lui l'ha consolata senza toccarla, anzi dopo l'ha fatta anche ridere.
Ryo: Quando torna facciamo due conti io e il biondino, va bene fare l'amico ma in fin dei conti Kaori è ancora la mia donna e spero che dopo questa storia lo sia ancora. Non ti chiedo di passarmela perchè non penso che mi voglia parlare, quindi ti saluto.
Saeko: Spetta, facciamo almeno un tentativo, indiretto ma un tentativo...Kaori senti ho Ryo al tel, che è preoccupato, vuoi dirgli qualcosa?
Kaori: ! Auguri e figli maschi! Che è successo Yuki gli ha dato buca o non ha soddisfatto abbastanza le sue voglie, eh?! Ah, no...subito dopo si sarà detto " fammi andare a chiedere come sta quella stupida che crede di essere la mia ragazza, magari un mokkori mi scappa anche con lei..." Tsk digli che inutile che si preoccupi perché anche se l'amo e mi manca da morire per ora non me la sento di tornare da lui ora, ho bisogno di tempo per riflettere....
Ryo: ...anche tu piccolina...mi manchi da morire..
Saeko: Sentito?
Ryo: Si, per favore dille che l'amo anche io e che se può mi perdonasse per questa sera.
Saeko: Ti ama anche lui, e vuole essere perdonato da te quindi ti aspetterà anche tutta la vita.
Ryo: E tu che ne sai?
Saeko: Ryo sono 12 anni che ti conosco forse anche di più e ho seguito tutta la vostra storia dall'inizio fino ad oggi e so che l'ami da impazzire, l'hai aspettata x 9 anni vuoi che ora non l'aspetti qualche giorno? Piuttosto senti, vuoi che cominci ad accennare a Kaori il fatto di Yuki?
Ryo: Si ma non dirle di Alek voglio esserci presente io quando saprà la verità su loro due. Tu darle solo le buone notizie, la morte di Yuki, la sedia elettrica per Alek e dille che Alek l'ha mentito non è stata con nessuno contro la sua volontà. Ah poi un altra cosa, dille che l'amo e dalle un bacio da parte mia quando si addormenterà. Dimenticavo, fai attenzione a Mario, non credo che per lui la storia con Kaori sia finita e non vorrei che le facesse qualcosa di male.
Saeko: Tranquillo,non le accadrà niente, perché Mario e Francesco le vogliono bene, sono cresciuti insieme e non gli succederà mai niente con loro affianco. Ora stacco e porto Kaori da Mario, quando siamo arrivati ti mando un messaggio così ti tranquillizzi. E stai tranquillo ha mangiato, le abbiamo comprato un hot dog e una porzione di patatine fritte.
Ryo: sempre meglio di niente è.
Saeko: Si, ma sai una cosa, quando l'ho rivista oggi aveva una strana luce negli occhi e sembrava più bella, sembrava avere la stessa luce che aveva Miki i primi giorni di gravidanza. Ma che dico è impossibile.
Ryo: Credo proprio di si, perché fino ad ora l'abbiamo fatto solo una volta e non potremo mai essere così fortunati da avere un figlio al primo colpo, anche se lo desideravamo tanto.
Saeko: Aspetta e vedrai. Ora ti saluto a più tardi. - Chiuse la conversazione.
Saeko: Allora che si dice? Chi sta vincendo?
Kaori: Naturalmente io e Mick. Gli abbiamo stracciati a quei due. Vergognatevi due napoletani battuti da una giapponese e da un americano trapiantato in Giappone.
Francesco: Sigh che figura e' mmerd' ca' avimm fatt. (Ndily che figura di niente abbiamo fatto)
Saeko: Kaori, che ne diresti di andare a dormire, sai com'è cominciò ad essere un po' stanca.
Kaori: Si, ma io da Ryo non ci torno e qui sorge il problema dove dormiamo questa notte?
Saeko: Andiamo allora, iniziavo a farci il giro degli hotel e vediamo se troviamo qualche posto.
Mario: Non troverete mai posto, stiamo in pieno agosto, Napoli è piena di turisti, venite a dormire da me.
Kaori: Grazie, ma daremo troppo fastidio.
Francesco: Ma che fastidio d'Egitto, la casa di Mario è nu' port e' mare(Nd un porto di mare) e poi zio, ha sempre me a carico, sto sempre da loro
Mario: Infatti e questa sera tanto per cambiare dormirai da me, ma dico io 'chella santa donna e' mammeta e' vuo' far ave' a' soddisfazion pe na vot e' vederti durminì rint o liett toje? (Nd a quella santa donna di tua madre le vuoi far avere la soddisfazione per una volta di vederti dormire nel tuo letto?)
Francesco: Ma lei è contenta che non stia da te, almeno sta tranquilla perché sa che non sto in giro.
Mario: Tu pure un e' chisti iuorni a' faraì muri' a mammeta (tu pure uno di questi giorni la farai morire a tua madre).
Francesco: Mario...e jamme a' vuo' firnì e fa' o' sciem? (E dai la vuoi finire di fare lo scemo?)
Kaori: Uagliune, a' vulite fernì tutti e duje e pazzià?(ragazzi, la volete finire tutti e due di giocare?) Il mio napoletano sarà anche arrugginito ma vi capisco, quindi basta, finitela 'e sfotter.
Francesco: Scusa ma è colpa di Mario e che ha genio e sfotter
Kaori: Basta! Ma dico io perché i bambinoni capitano tutti a me?
Mario: Ok, ora facciamo i seri. Ora ci seguite e venite a dormire da me! Non accetto repliche e per Francesco... c'amma fà? Ci amma abbraccià chesta croce ( che dobbiamo fare? Ci dobbiamo abbracciare questa croce).
Kaori: Va bene, però avverti a zio e tu Francè avverti a mammeta, non le voglio far venire un panteco perché non ti vede arrivare.
Francesco: Ok, allora ci vediamo alla Bussola(Ndily un bar che sta nella piazzetta antecedente al Virgiliano) tra 5minuti.
Saeko: Va bene, Mick senti ti devo parlare.
Mick: Dimmi.
Saeko -a bassa voce – Mi ha telefonato Ryo e mi ha detto che Yuki è morta per shock anafilattico e bisogna dirlo a Kaori, in più Alek ha cominciato a parlare e ha detto che le famose volte in cui Kaori si risvegliava con persone che non conosceva nel letto, non ricordandosi nulla della sera precedente, non era mai successo, la imbottiva di psicofarmaci e calcolava il tempo d'azione e quando stava per svegliarsi le faceva ritrovare un uomo, che aveva pagato, nel suo letto. Il perché di queste azioni non me lo chiedere, non posso dirtelo ora, lo scoprirai a tempo debito. Ora però dobbiamo dire a Kaori questa verità.
Mick: Non ora, aspettiamo domani, questa sera ha avuto troppe emozioni. Lei non sa neanche che Alek è stato condannato d'ufficio alla sedia elettrica. Aspettiamo domani. Per il ritorno in macchina ci posizioniamo come l'andata, al meno se crolla ci sono io.
Saeko: Si, ma a quanto pare sono l'unica a non sapere che ha cambiato psicofarmaci?
Mick: No, non sei l'unica, è solo che io e Ryo stando più a contatto con lei, sappiamo cose che gli altri non sanno. Per esempio bisogna fare attenzione al cibo, perché per colpa di quel... e di quella disgraziata della sua insegnante di danza, secondo la quale lei sarebbe grassa, Kao molte volte non mangia e salta i pasti o fa finta di mangiare, nel senso che mangia pochissimo, giocherella col cibo e lo lascia. A volte quando vuole mi sta a sentire e riesco a farle mangiare qualcosina, ma l'unico che riesce a farla mangiare è Ryo. Non so come faccia...ma per fortuna questo problema sta passando, anche se m i sa che Ryo dovrà combatterci, ancora per molto.
Kaori: Wè, allora? Avete finito di inciuciare(spettegolare)?
Mick: Si ora andiamo, ma non credere di scappare sai, che tu vieni con noi in macchina.
Kaori: Va bene!
...Kaori, Mick e Saeko si avviarono verso la loro macchina, mentre Mario e Francesco verso la loro, si rincontrarono dopo una decina di minuti al luogo indicato e tutti insieme si diressero verso casa di Mario, in direzione via A. Manzoni.
Saeko accese la radio e cominciò a girellare per le stazioni cercando qualche canzone carina fino a quando..
Kaori: Lascia qui è stupenda questa canzone.
Saeko: Va bene, ma di chi è, la musica mi sembra di conoscerla.
Kaori: È Come si fa della Pausini ed è stupenda.

Te l'avevo detto che
capitava anche a noi

Lo sapevo che andavamo a finire così, lo sapevo che quella troia di Yuki ci avrebbe fatto del male, ma tu non hai voluto ascoltarmi e ora eccoci qui...

dicono che il nome è
crisi dei tre anni e poi
sembra faccia bene sai
serve a far riflettere

..dopo neanche tre mesi che stiamo insieme abbiamo dovuto separarci, ma forse non tutti i mali vengono per nuocere, questo periodo di riflessione potrà solo far capire se realmente ci amiamo e se la notra storia può andare avanti...

con te io ci riproverei
ma è presto per decidere

..anche se il mio cuore ha deciso già con te io ci riproverei subito ma non posso decidere ora è troppo persto.

e ora cosa siamo noi
voci in un telefono
e mentre parliamo qui
accanto a me t'immagino

E ora? Cosa siamo noi? Fidanzati? Amanti? Amici? Soci? Che faro della mia vita ora? Non lo so, so solo che sto male che mi manchi da morire, che ti immagino sempre qui con me

a volte non so più chi sei
ne che lineamenti hai

e ho paura, paura di perderti, di non ricordare più il tuo volto, ho paura che tu possa scegliere lei al mio posto.

chi può dire come andrà
l'ho già chiesto al cuore e non lo sa

Il mio cuore ti ama, ti reclama e ha bisogno di te, per vivere. Sto male Ryo! Ti amo da morire .

come si fa
a dirsi addio
se proprio adesso amore mio
io penso a te
tu pensi a me


Ma dimmi un po' tu come si può fare a dirsi addio, proprio ora, nel momento in cui ci amiamo di più.
Proprio mentre io penso a te e tu pensi a me. Proprio dopo aver passato una magnifica serata, e per colpa di chi? Per colpa di quella janàra (strega) malefica.

che fine strana è questa qua
come si fa a dare il via
a questa lunga anestesia
che ci addormenta insieme
ma da soli poi ci sveglierà


Che strana è la fine di questa storia, una sola cosa è riuscita ad distruggere tutto, mi sento come se stessi sotto effetto di un anestesia e come vorrei risvegliarmi e trovarti accanto, ma questo non accadrà perché domani ci risveglieremo da soli ognuno nel suo letto, senza l'altro affianco.

e ora cosa siamo dentro noi
solo un fiume di malinconia
quanto amore ancora ti darei
ma quanto amore abbiam buttato via
ed io per non soffrire più
strappo la fotografia

E ora cosa siamo? Stiamo male tutti e due, si perché lo so che ci stai male anche tu. Tutte le nostre promesse i nostri sogni, sono svaniti e tutto l'amore che abbiamo dentro di noi, che abbiamo ancora voglia di donarci l'uno all'altro che fine farà?

che è finita dillo tu
ma il coraggio in fondo chi ce l'ha
Non voglio perderti, ti amo tanto

come si fa
a dirsi addio
e a ritornare ognuno suo
dopo che insieme abbiam vissuto
solo di felicità

I nostri ricordi mi riaffiorano, tutti i momenti più belli della nostra vita, e la dolcezza che avevi oggi nel tuo sguardo quando mi guardavi e mi dicevi che mi amavi.
Ma dimmelo tu come si fa a dirsi addio e tornare liberi, vivere nuove avventure quando ci amiamo ancora e insieme siamo felici?

come si fa 
non dire si
per poi spaccarsi in due cosi'
io qua tu la
davanti a due finestre
in mezzo a due città diverse noi

Come si fa a dividersi per colpa di una sfelènzia (stracciona, morta di fame), invidiosa e gelosa come quella strega di Yuki, chissà che starai facendo ora, se anche tu stai guardando fuori questo cielo stellato che non rappresenta per niente il nostro umore. Amore ti amo da morire e mi manchi, ma non sono pronta a rivederti.

come si fa
(come si fa
a dirsi addio) amore mio
(se proprio adesso amore mio
io penso a te
tu pensi a me
che fine strana e questa qua)

non dirmi come si fa
a dirsi addio
ora lo so
amore mio
io perdo te
tu perdi me
perché mi lasci qui da sola

Perché quando mi hai vista fuggire non mi hai ricorso, perchè mi hai lasciata da sola, perchè, perchè mi hai riempito di bugie per poi farmi solo del male....non c'è la faccio più piango, piango tutte le lacrime che ho, mando via tutto il dolore che ho dentro.

come si fa amore mio

te l'avevo detto che
capitava anche a noi
un amore immenso che
se anche un giorno ci si lascia, non finisce mai


Te l'avevo detto che questa sera avrebbe portato solo guai, ma spero che il nostro immenso amore riesca a superare anche questo perché senza di te non vivrei più.

Mick abbracciò forte Kaori, facendola piangere tra le sue braccia e le accarezzò i capelli finchè stremata non si addormentò.
Arrivati da Mario, Mick la portò nella camera destinata a lei e l'adagiò sul letto, rimase accanto a lei finché non riaprì gli occhi.

Mick: Ben svegliata principessa.
Kaori: Che ore sono e soprattutto dove sono?
Mick: E' l'una di notte e stiamo a casa di Mario.
Kaori:Ah.. Devo prendere la pillola.
Mick: Ecco è tutto pronto, però speravo che non ti sarebbe servita questa sera.
Kaori: Grazie - Kaori prese la pillola e continuò a parlare dicendo – Hai visto il mio cellulare?
Mick: No, ma ora dormi è tardi, lo chiamerai domani a Ryo. Ora cerca di riposare.
Saeko: Mm...fate più baccano voi che un esercito in assetto di guerra. Comunque ha ragione Mick, cerca di riposare che a Ryo ci ho pensato io ad avvisarlo e stai tranquilla, ti ama e ti sta aspettando.
Ora dormi però.
Kaori: Va bene.
Appena Kaori, rimise la testa sul cuscino sprofondò in un sonno profondo, nella speranza che l'indomani risultasse più roseo.

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** 20. Che tesoro che sei ***


3 agosto
Temperatura esterna 25°
Temperatura percepita 20°

Kaori nonostante avesse dormito poco e niente si svegliò normalmente alle 8, purtroppo doveva alzarsi, anche se era domenica, e doveva farlo di corsa o avrebbe fatto tardi allo stage.
Si preparò in pochissimo tempo, lasciò un messaggio al suo amato, lo baciò e scappo via. Doveva correre o avrebbe fatto tardi.
La giornata passò molto in fretta, Kaori rimase tutto il giorno a danza, senza neanche il tempo di poter vedere il suo amato Ryo. Si riuscirono a vedere solo a cena. Una cena frugale, formata da: pizze a taglio, patatine, birra e coca. Il tutto consumato rigorosamente in camera, lontano da occhi indiscreti e da amici curiosi.
Si raccontarono della giornata trascorsa, lui in giro per Napoli con gli altri e lei gli raccontava delle lezioni e di quanto fosse dura. Per potersi allenare aveva dovuto anche saltare il pranzo, cosa che naturalmente non disse a Ryo o si sarebbe dovuta subire le sue urla per tutta la serata e in quel momento voleva solo rilassarsi e pensare alla sua vita e poi era contenta in due giorni aveva perso un paio di kg di troppo che aveva acquistato oziando e venendo puntualmente stra coccolata da Ryo.
Quella sera, risero scherzarono come se fossero due adolescenti. Era da tanto che Kaori non si sentiva così bene.
Ryo raccontò delle sgridate che si erano beccate Sayuri e Vivyan la mattina da tutti loro e in oltre raccontò della sfuriata che si dovette subire da Eriko, avendo commesso il grave errore di non informarla del ballo. Le raccontò anche che secondo l'amica dovevano ringraziare la loro buona stella e soprattutto Miki, grazie alla quale aveva potuto aggiungere agli abiti in corso di spedizione, anche quelli da sera.

Ryo: Sai certe volte la tua amica è proprio pazza!
Kaori: Lo so, ma che ci posso fare è fatta così, mi ha già sequestrato per quando tornerò, dovrò stare da lei per un po'.
Ryo: Eh! Cosa? Stai scherzando vero? Tu torni a casa nostra.
Kaori: No, tesoro, ci stavo pensando da tempo ormai e non è per niente, ma per una volta vorrei tentare di vivere la mia vita con le mie sole forze, senza nessuno a cui appoggiarmi.
Ne ho parlato anche con Luigi e lui crede che dovrei iniziare a cavarmela da sola, ad essere indipendente però senza rinunciare a te e a NOI. Ti amo, ma ho l'esigenza di vivere per un po' come tutte le ragazze normali di questo mondo, un appartamento tutto mio, un fidanzato che mi viene a trovare e che certe volte si ferma da me, uscire con le amiche e rientrare a qualsiasi ora , senza avere la preoccupazione di avere qualcuno a casa che mi aspetta per cucinare il pranzo, la cena o perché semplicemente è preoccupato e beccarmi una sua cazziata. Non fraintendermi Ryo, ho bisogno di pensare un po' a me stessa e alle mie esigenze ne ho passate tante, ma nonostante ciò non voglio rinunciare ad avere accanto una persona che mi ami e che mi apprezzi e con cui un giorno vorrei condividere una famiglia, ma per ora non mi sento pronta ad affrontare la routine quotidiana di convivenza. Voglio essere indipendente!
Ryo: E in cosa consisterebbe questa indipendenza?
Kaori: Dovrei vivere in un appartamento tutto per me, magari all'inizio me ne andrei da Eriko, così sarei sicura di non adagiarmi e nel frattempo cercherei un appartamento. Per il lavoro... Bhe! Quello non mi manca, c'è il nostro lavoro di sweeper, quello mio di grafico e in più c'è quello che mi affibbierà Eriko, che dovrò accettare o mi ammazza.
Ryo: Non esiste proprio! Tu da Eriko non ci vai! Anche se non mi va a genio (ma Ryo ora ti esprimi come i napoletani? Wow stai imparando in fretta Ndily) la tua scelta, ti capisco e capisco che tu abbia l'esigenza d'indipendenza e di poter vivere da sola per un periodo della tua vita. Da quando tuo fratello è morto non hai mai potuto camminare liberamente con le tue gambe. In ogni modo una casa c'è l'hai già perché non vivi lì?
Kaori: Quale casa? La tua? Quella che per tanti anni è stata la nostra? E ci riusciremmo mai a resistere, a far finta di essere in due appartamenti separati?
Ryo: Mi fa piacere che hai pensato subito a casa nostra, ma non parlavo di quella anche perché per me sarebbe impossibile averti sotto il mio stesso tetto e lasciarti la tua indipendenza. In ogni modo intendevo quella dove vivevi prima con tuo fratello Hide!
Kaori: La prima cosa che ho fatto, quando ho deciso di andare a vivere da sola è stato controllare la casa di Hide, che purtroppo non è più libera, i proprietari della casa che avevamo in affitto, hanno deciso di venderla ai figli e ora ci abita la primogenita con la sua famiglia.
Ryo: Capito! E che ne diresti di andare a vivere nel tuo appartamento?
Kaori: Come? Se non ne ho uno?
Ryo: Sbagliato, ne hai una e sta nel palazzo di Mick!
Kaori: Eh??
Ryo: Quando ho cominciato a risparmiare, ho deciso di investire i mie soldi in qualcosa che in futuro possa fare in modo di assicurarci un entrata sicura ogni mese e ho acquistato un appartamento che ho intestato a te, grazie all'aiuto di Saeko. L'appartamento si trova all'altezza del nostro e praticamente abitiamo l'uno di fronte all'altro, è proprio quello sopra a Mick. Che ne pensi ti va di vivere nel palazzo difronte a quello del tuo ragazzo?
Kaori: Siiiii, ma voglio pagarti l'affitto.
Ryo: Ma non hai capito? Sei sorda? l'appartamento è tuo!
Kaori: Scusa, ma una domanda e se io non fossi tornata con te? Come la mettevi con l'appartamento?
Ryo: Ah! Questo non me lo sono mai posto il problema, ero sicuro che sarei tornato con te in Giappone, anche perché se non mi avessi riaccettato nella tua vita io mi sarei stabilito a New York e avrei vissuto lì finché non cedevi le armi. Io ti amo più della mia stessa vita e non posso pensare ad una vita senza di te. Ah! Una cosa, ma hai visto i vestiti di quella pazza di Eriko?
Kaori: Cosa sono già arrivati?
Ryo: Si, quella pazza ha mandato un inserviente del suo atelier fin qui dal Giappone costringendolo a consegnarci i pacchi e a restare qui fino al ballo perché deve fare le ultime modifiche su i vostri corpi e poi ha dovuto ingaggiare un fotografo professionista perché vi faccia il servizio fotografico.
Kaori: Oddio, è pazza! Scommetto che ha inviato quel poveretto di Soichiro Nashimi, vero?
Ryo: Si! Esatto.
Kaori: Spero che quella pazza si calmi o ho finito di campare...tu non sai l'ultima...
Ryo: Che ti vuol far diventare una sua modella?
Kaori: E che ne sai tu?
Ryo: Ormai sono anni che ci tenta e se vuoi sapere che ne penso, io sono contrario perché non voglio che ti affatichi, ha già la danza, il lavoro di sweeper, quello di grafico e se in più ci metti la sostituzione di Miki al bar.
Kaori: Ferma, mo tu mi spieghi come fai a sapere della sostituzione, io l'ho saputo solo qualche ora fa.
Ryo: Eheheh! Miki mi è venuta a chiedermi se era il caso di chiederti questo favore, non voleva che ti affaticassi troppo e io le ho risposto che se non te lo chiedeva te la saresti presa. Comunque ora sono le 11 è ora di fare la nanna o domani non ti alzerai e farai le corse come questa mattina rischiando di cadere nella doccia e mentre ti vestivi.
Kaori: Allora eri sveglio?
Ryo: Si, ma ho fatto finta di dormire per non farti perdere altro tempo, se te ne accorgevi ti saresti intalliata e avresti fatto tardi.
Kaori: E bravo, stai imparando il napoletano. Vabbè uaglione, jamme 'a durmì ca' rimman c'aspètt na' lunga iurnata. - e si stese con i piedi e parte delle gambe fuori dal letto
Ryo: Siamo d'accordo che ho imparato qualche cosa di napoletano ma non fino questo punto. Allora... Ok ragazzo, .....a dormire....ci aspetta .....lunga..giornata...una lunga giornata dovrebbe essere il finale.- mentre parlava fece pulizia sul letto dalla cena e si stese anche lui vicino a lei-
Kaori: E bravo! Ci sei andato vicino la traduzione esatta è Vabbè ragazzo, andiamo a dormire che domani ci aspetta una lunga giornata! Già domani ci aspetta una serata da incubo.
Ryo: Dai vedrai che ti divertirai!
Kaori: SI come no! Con Yuki c'è sempre da divertirsi.
Ryo: Forza e coraggio che domani ci sono io con te e non ti lascerò manco un secondo. Ora dormi o ti faccio star sveglia tutta la notte con altre motivazioni che non sono certo il chiacchierare.
Kaori: Ok, dormo o domani poterai un mostro al ballo.
Ryo: Non sei un mostro, sei bellissima anche con le occhiaie e poi se quelle occhiaie te l'ho provocate io....meglio ancora. - E sorrise -
Kaori: Sei solito maniaco – E gli diede un martellino giocattolo in testa (Come quello di Sana. Ho pensato che visto che si trovavano all'estero che Kaori nella valigia non ci abbia messo i martelli ndily).
Ryo: Un martello di gomma? A che si deve il miracolo?
Kaori: Ho lasciato a casa i martelli e per tenere a bada te e Mick, ho comprato questo martello giocattolo al negozio di giocattoli, Caputo, quello che si trova in piazza. (il mio rifornitore ufficiale di giocattoli di quando ero piccola, andavo nell'altro negozio,che ora non c'è più, che era praticamente un garage, andavo sul retro, mi sceglievo i giocattoli e costringevo il mio povero nonnino a comprarmelo. Lui naturalmente accettava perché non poteva fare brutta figura con l'amico, che perfida che ero Muahahahaha XD NDILY).
Ryo: Hai fatto bene, per favore non perdere l'abitudine dei tuoi martelli, soprattutto di usarli con Mick.
Kaori:....
Ryo: Kaori?? - dopo che non ebbe risposta per diversi minuti si girò e la vide dormire, la baciò, la spogliò dolcemente per poi metterle il pigiama, si preparò anche lui per la notte dopodiché la prese tra le sue braccia l'adagiò sul letto, si stese anche lui e la strinse forte a se facendole poggiare la testa sul suo cuore.

4 agosto
Napoli ore 8,00
temperatura esterna 30° C
temperatura percepita 28° C
Giorno del Gran Ballo a Villa Rosebery

La mattinata passò come sempre tra Kaori che andò allo stage e Ryo e gli altri in giro per Napoli. Quel pomeriggio Kaori finì prima del previsto e tornò in pensione. Lì scoprì che il suo compagno di corso Gianluca, altro non era che il figlio della proprietaria. Si accomodarono entrambi nel salone e si misero a chiacchierare del più e del meno.
Gianluca: Vuoi qualcosa da bere?
Kaori: Si, grazie.
Gianluca: Dai allora vieni di là al bar!
Kaori: Perché c'è un bar?
Gianluca: Si,sta nella camera adiacente a questa nell'altro salottino, l'ho detto a mia madre di mettere un insegna ma niente.
Kaori: E tu lavori lì durante il giorno?
Gianluca: Si e ora capisco il perché non ci siamo mai incrociati, tu non sapevi l'esistenza del bar, ma i tuoi amici però si. - e parlando e parlando si avviarono verso la sala bar -
Kaori: Dai che da oggi fino a fine settimana, avrai una cliente in più. In questi giorni ho avuto un po' da fare..tra lo smaltire il get lag e la giornata di fuoco di ieri, non ho avuto tempo di guardarmi in giro.
Gianluca: Ma fai anche lo stage di Garrison?
Kaori: Si, wow ma qui è stupendo. Questo bancone poi è meraviglioso..sembra di stare a cuba.
Infatti l'ambiente era molto bello c'era un bancone lungo di legno con un poggia piedi in ottone, sul retro c'erano delle vetrine anch'esso in legno e vetro al cui interno c'erano tutti i tipi di liquore. La parete di destra, quella che ti trovavi di faccia appena entravi dava sul giardino ed era formata da delle porte finestre da cui filtrava la luce del sole. Lungo la parete di sinistra di colore giallo paglierino c'erano appesi delle foto che ritraevano l'Havana e Cuba, invece sulla parete infondo alla sala erano situato un lungo divano a parete in pelle con la struttura in legno. E circa ogni 3 posti c'era un tavolino. C'erano anche delle botti che fungevano da tavolini circondate da 4 sgabelli(ma che stiamo nel film i pirati dei Caraibi?? Dov'è sta Jack Sparrow e Will Turner voglio Johnny Depp e Orlando Bloom Ndily- scusate sclero, ma dopo un pomeriggio forzato come baby sitter sto un po' fuori )
Gianluca: Grazie, sei molto gentile. È proprio quell'ambiente che volevo ricreare, adoro Cuba e la sua atmosfera.
Kaori: Però per ricreare Cuba ci manca una cosa fondamentale...la musica!
Gianluca: Ora rimediamo subito. - e accese la musica da cui uscì come prima canzone una italiana molto ballabile allegra ma non certo latina, ma a Kaori le piaceva.
Kaori: Ora va meglio, allora questa bibita?- disse sorridendo-
Gianluca: Certo madame , cosa desidera?
Kaori: Mmm, fai tu l'importante è che non sia alcolico.
Gianluca: Allora ti consiglio una bella premuta d'arancia al naturale senza zucchero, vedrai che goduria.
Kaori: Ci sto!
Dopo qualche minuto:
Gianluca: Ecco a lei madame la sua spremuta è pronta.
Kaori: Grazie, sai che questa canzone è molto carina?
Gianluca: Si, è molto allegra...
Sandra sai di nutella pelle che brilla ti spalmo il miele guarda che arriva l'onda mora e gioconda distesa al sole perso nelle tue pose nei tuoi sapori come un bambino.
Kaori: Sandra alza la radio dammi la mano come corre il tempo bella senza rimedio cuba e' vicino amore controvento lascia mille sorrisi i tuoi paradisi ancora un altro giorno.( NDILy La canzone era Sandra dei 360 gradi) Già è molto allegra anche se non si addice a cuba.
Gianluca: Mmmm.. Vediamo se trovo qualcosa di latino in questo cd....
Prese il telecomando e cominciò a cambiare le canzone una dopo l'altra...
Gianluca: No questa non è...non è proprio genere latino...
Kaori: Decisamente ahahah...ma lascia adoro Capozzi...
Gianluca: Wow, la sua fama arriva oltre oceano...
Kaori: Ma io amo Napoli, amo l'Italia ci ho passato anni stupendi qui..bella questa..
Non tornerà la sua timidezza mentre arrossiva a ogni tua carezza 
Non tornerà quel suo modo strano di amarti senza mai dire ti amo 
Non tornerà e ormai niente ce può ffà sarà il tempo il medico del cuore quando lei non ci sarà 
Gianluca:Non tornerà l’hai capito adesso ma senti ancora il suo odore addosso 
L’immensa gioia del vostro amore che si trasforma nel tuo dolore 
-NdIly tratta da Frammenti di Gianluca Capozzi...ragazze per chi non lo conoscesse vi conviene farvi un giro su google e vedere la sua foto, ha due occhi azzurri da perdersi dentro- La conosci anche tu a quanto pare questa canzone! In ogni modo ti avevo promesso un po' di musica latina? L'avrai...nel frattempo dimmi...cosa farai dopo questo stage te ne tornerai in Giappone?
Kaori: No, non ancora, per qualche giorno starò a Napoli. Devo girare un video, con il cantante dei Frontiera, dopodiché me ne andrò fino a fine agosto inizio settembre a Sorrento, in una casa dove andavo in vacanza da piccola.
Gianluca: Capisco! Hai detto che in passato sei stata in vacanza a Sorrento, come mai? Non è proprio dietro l'angolo Sorrento, rispetto al Giappone, non è per farmi i fatti tuoi, ma solo per curiosità!
Kaori: Bhe, è una lunga storia ti basti sapere che per 10 anni della mia vita, ho vissuto qui in Italia mio padre era il comandante della Nunziatella. Non mi chiedere come ha fatto un giapponese a diventare colonnello dell'esercito Italiano perché non lo so. I mie ricordi sono molto vaghi. Avevo 3-4 anni quando sono arrivata in Italia e ci sono stata quasi fino ai miei 15 anni ovvero finché i miei non sono morti in un incidente e io sono dovuta ritornare in Giappone da mio fratello. Allora trovata questa canzone?
Gianluca: Si, eccola. Allora signorina mi concede questa Rumba?
Kaori: Certo molto volentieri.

Musica:
[....]
El cariño que te tengo
Yo no lo puedo negar
Se me sale la babita
Yo no lo puedo evitar

Cuando Juanica y Chan Chan
En el mar carnían arena
Como sacudia el ‘jibe’
A Chan Chan le daba pena.
Quando Juanica e Chan Chan
[...]

Kaori e Gianluca iniziarono a ballare in modo sensuale i loro corpi tremendamente vicini,le mani di lui sui i suoi fianchi mentre lei ondeggiava vicino a lui. Era una rumba piena di erotismo e di sensualità. Erano in perfetta sintonia come se ballassero insieme da sempre... SI sa la Rumba è il ballo più sensuale che esiste è al livello di un tango, solo che il tango trasmette passione ed eleganza ed è uno dei balli di coppia più provocanti e impegnativi. E' una danza libera, imprevedibile e allo stesso tempo concede al cavaliere molto margine d'improvvisazione. L'uomo decide i passi da eseguire e la donna si lascia condurre verso figure variabili. L'improvvisazione e' resa possibile grazie all'uso di una serie di segnali che sono un vero e proprio linguaggio corporeo. Invece la Rumba è libertà, erotismo, passione improvvisazione pura senza schemi. La rumba è un vero e proprio gioco di seduzione. Il cavaliere cerca di avvicinarsi alla dama e di toccarla,mentre lei cerca di sfuggirgli. Nel frattempo, però, lei continua a tentarlo compiendo dei movimenti con il bacino e sollevando la gonna fino alle ginocchia. Su un ritmo sempre più veloce, i due partner si rivolgono movimenti e sguardi sensuali, incrociandosi e scambiandosi di posto continuamente, sfiorandosi e allontanandosi. Ed è proprio mentre ballavano questa danza sensuale, proprio nel momento in cui i corpi dei due ballerini erano l'uno contro l'altro con la schiena contro il petto di lui, il sedere ondeggiante e sensuale contro di lui, mentre scendeva e risaliva ancheggiando in modo sensuale sul corpo di lui, mentre lui la sfiorava le braccia e il petto...fu proprio in quel preciso istante che entrò Ryo. Dopo un primo minuto di inebriamento alla vista della sua Kaori così sexy e sensuale, con indosso il nuovo completino che aveva comprato, si riprese e cominciò a stringere i pugni dalla gelosia.

Miki: Chi è quel bel ragazzo che balla con Kaori? Wow sono proprio bravi, vero Umi?
Umi – Tutto rosso in faccia - : Già
Ryo non osava parlare era una maschera di rabbia e di gelosia. Si era geloso di marcio di quel bell'imbusto che ora poteva tenere LA SUA Kaori tra le braccia.
Mick: Wau, è bravissima.
Sayuri verso Miki sussurrando: Wa se Ryo è così geloso a vederla ballare un latino con un ragazzo, figuriamoci quando saprà del video di Kaori.
Miki sussurrando: Quale video?
Mick sussurrando: Ma come non lo sai il video che Kaori deve girare col cantante dei Frontiera l'ha detto l'altro giorno... Io e Umi saremo a turno le sue guardie del corpo, onde evitare spiacevoli incontri.
Vivyan sussurrando – Uffy ha tutte lei le fortune di questo mondo, ora sta ballando con un bonazzo bruno dagli occhi castani e poi dovrà pomiciare con un altro bonazzo..uffy però...
Umi: Ryo, che conti di fare?
Ryo: Ora vado lì e gli spacco la faccia al quel damerino.
Mick (ringraziamo il signore x la sua esistenza NdILY) Fiondando alle spalle di Kaori, silenziosamente, mise le sue mani sul sedere di Kaori.
Kaori: Ahhh. - Si girò e vide Mick – Mick, sono questi i modi di arrivare?
Mick: E non ho resistito, avevi un sedere così bello e tentatore mentre ballavi
Ryo: Mick, ricorda!
Mick: OK, capito, mi faccio da parte.
Kaori: Amore, che bello rivederti, mi sei mancato- appena lo vedi lo abbracciò e lo baciò lasciandolo di sasso e facendolo arrossire. Ryo in quel momento si sentì un deficiente per aver dubitato un solo secondo della sua fedeltà accecato dalla gelosia.
Kaori ancora tra le braccia di Ryo presentò Gianluca.
Kaori: Ryo, penso che lo conoscerai a Gianluca è barman, portiere di notte e soprattutto è il figlio della proprietaria della pensione.
Ryo: Si lo conosco. Ciao Gianluca come va?
Gianluca: Bene, ma un po' stanco, la tua fidanzata è un ottima ballerina.
Kaori: Grazie, ma anche tu lo sei, a lezione tutti ti fanno i complimenti..vedi Ryo lui fa lezione con me allo stage...
Ryo: Ecco, come vi conoscete...comunque Gianluca, piacere di averti rivisto ma ora ci devi scusare dobbiamo andare - in giapponese-amo andiamo ci dobbiamo preparare per il ballo.
Kaori: Ah, già me l'ero dimenticata, scusa se quella gallina di Yuki non è la mia priorità.
Gianluca – schieri di corvi che volavano sulla sua testa non capendo nulla Kaori si volta e lo vede come dubbioso... (NOO , x caricata sente 2 litigare in giapponese come deve stare quel poverino NdILY)
Kaori: Oh, scusa non volevamo estrometterti dal discorso...sai mi domandavo che canzone era quella di prima.
Gianluca era chan chan dei Buona Vista Social Club.
Kaori: Era molto bella, mi puoi passare il testo così la traduco. Vorrei sapere il significato.
Ryo (in giapponese): Amo, se vuoi sapere il significato ci sono io...
Kaori (in giapponese): Oh, amore mio ti amo, te la sentiresti di tradurmela mentre l'ascolti, so che è da tanti anni che non parli lo spagnolo e non volevo farti tornare indietro negli anni, a ricordi tristi.
Ryo (in italiano): Non ti preoccupare, senti Gianluca potresti mettere la canzone che stavate ballando prima?
Gianluca: Certo perché?
Kaori: Perché gli ho chiesto di tradurcela.
Gianluca: Che bello, quindi Ryo conosci lo spagnolo?
Ryo: Si, è una lunga storia...diciamo che sono cresciuto in America latina
Mise la musica
___MUSICA____

De Alto Cedro voy para Marcané
Luego a Cuerto voy para Mayarí

El cariño que te tengo
Yo no lo puedo negar
Se me sale la babita
Yo no lo puedo evitar

Cuando Juanica y Chan Chan
En el mar carnían arena
Como sacudia el 'jibe'
A Chan Chan le daba pena.
Quando Juanica e Chan Chan

Limpia el camino de paja
Que yo me quiero sentar
En aquel tronco que veo
Y así no puedo llegar.

De Alto Cedro voy para Marcané
Luego a Cuerto voy para Mayarí

____Traduzione di Ryo____

Sto andando da Alto Cedro a Marcané
e passando per Cuerto arriverò a Mayarí

Il mio amore per te
Non lo posso negare
Se mi viene l'acquolina
Non lo posso evitare

Sulla riva del mare setacciavano la sabbia
Lei come muoveva il sedere
E come questo dava fastidio a Chan Chan

Pulisci il sentiero dalle foglie di canna
In modo che possa andare a sedermi
Su quel tronco che vedo
E che così non riesco a raggiungere

Sto andando da Alto Cedro a Marcané
E passando per Cuerto arriverò a Mayarí

Kaori : E chi è Chan Chan? Non mi sembra un nome spagnolo
Umi: Infatti, e Chan Chan sono due personaggi immaginari della tradizione popolare cubana, due innamorati che in questa canzone sono presi come modello di una giovane coppia che si ama e bisticcia. E ora andiamo tutti nelle nostre camere a prepararci! Muovetevi!
Nessuno fiatò e tutti fecero come ordinò Umi, salutarono Gianluca e si diressero nelle loro camere!
Al momento di dividersi:
Miki- verso Kaori -: Eh no! Tu vieni con noi!
Kaori: Ma io, veramente vorrei andare in camera a rinfrescarmi.
Sayuri: So bene, il tuo modo di rinfrescarti.
Vivyan: Ma non puoi! Devi prepararti con noi e dovrai vedere il tuo Ryo solo prima di uscire..
Kaori: Ma io voglio stare con Ryo è tutto il giorno che non lo vedo.
Miki: Ci starai dopo, tesoro.
Ryo: Amo non ti preoccupare, io non scappo ci vediamo più tardi.
Kaori: Ryo...
Ryo: Si, amo...
Neanche il tempo di pronunciare queste parole che Ryo si vide Kaori svenire.
Miki: Kaori, che hai?
Ryo: Aria, lasciatela respirare. Ora la porto in camera.
La prese in braccio e la portò in camera ove l'appoggiò sul letto.
Mick: Kaori, amore mio, riprenditi.
Ryo era pallido, non parlava, teneva solo la mano alla sua amata senza staccarla mai.
Sayuri: Che sarà? Non è mai svenuta in passato, non è che incinta?
Vivyan: Non dire assurdità..piuttosto invece di parlare, fai qualcosa per tua sorella.
Sayuri:E che devo fare?
Ryo: Nel frigobar ci dovrebbe essere un po' di succo di frutta, - Ryo vide allontanarsi Sayuri verso il frigo bar e aprirlo- trovato? Miki per favore apri la finestra e voi per favore spostatevi fatele un po' d'aria.
Sayuri portò il succo di frutta a Ryo che fece bere lentamente a Kaori che nel frattempo si stava riprendendo.
Ryo:Allora come ti senti?
Kaori: Diciamo meglio, ma mi sento svuotata come se stessi senza forze.
Ryo: C'è la fai ad alzarti?
Kaori: Si, credo di si. Ma che è successo.
Kaori ci provò ma dovette reggersi a Ryo per non cadere.
Ryo: Stenditi, hai avuto un calo di pressione e sei svenuta, in ogni modo in queste condizioni non andiamo da nessuna parte.
Kaori: No, è tardi per disdire l'impegno dobbiamo andarci, vedrai che tra poco mi sentirò meglio. Ragazze, andate a prepararvi che altrimenti facciamo tardi.
Ryo: Non vi preoccupate, andate ci penso io a lei. Ah Miki rimani un secondo ti devo parlare.
Umi: Rimango anche io.
Miki: Vai a cambiarti, non ti preoccupare, io sto qui con Kaori e Ryo non mi succederà niente. E ora tutti fuori, Kaori deve respirare.
Mick: Nuuuu io voglio restare con lei...voglio stare vicino alla mia dolce Kaori.
Miki: BASTAAAAAAAAA FUORI TUTTI, E QUANDO DICO TUTTI, INTENDO ANCHE TE MICK. FUORI ORA! Umi prenditi questo bambinone e portalo fuori per favore. - e fu così che tutti uscirono.
Kaori: Ryo amore sei pallido, calmati io sto bene, ho avuto solo un calo di pressione.
Ryo: Mi... mi sono spaventato.
Miki: Hihih,il grande sweeper che si spaventa perché la sua bella sviene. Comunque lasciando perdere gli scherzi, ora dobbiamo metterci all'opera.
Ryo: Vedo che hai capito al volo il perché ti ho fatto rimanere.
Miki: Mio caro, Saeba-kun come credevi di gestire la vestizione di Kaori con gli abiti che ha mandato Eriko. Ora però, per favore vai a prendere qualcosa da mangiare a Kaori che sicuramente avrà saltato il pranzo.
Ryo: E' vero? Hai saltato il pranzo?
Kaori: Ehm, mi sa di si, mi sono scordata di mangiare.
Ryo: Ma come si fa? Come ci si può dimenticare di mangiare? Sei unica, che non accada mai più non voglio che deperisci. Allora vado a vedere se trovo qualcosa e se la signora ti può cucinare qualcosa.
Kaori: No Ryo, non mi va niente, veramente, prendi solo un po' di frutta, mangerò questa sera al ballo.
Ryo: E va bene, ma questa sera, mangi.
Kaori: Si signore.
Ryo: Miki, desideri qualcosa? Sai com'è non vorrei avere mio nipote, con delle strane macchie sulla pelle, sulla coscienza.
Miki: Si, grazie Ryo, desidero una fetta di anguria.
Ryo uscì a prendere qualcosa da mangiare per Kaori e Miki.
Miki:Allora iniziamo c'è la fai ad alzarti?
Kaori:Si, non ti preoccupare. Ora vado a farmi una bella doccia e uno shampoo.
Miki: Dove vai tu? Se svieni sotto l'acqua chi ti piglia spetta Ryo, almeno c'è lui che ti prende.
Kaori: Non ti preoccupare, ormai è passato quindi io vado in bagno.
E così fu, Kaori si chiuse in bagno facendosi una lunga doccia rigeneratrice e quando uscì si sentiva proprio bene.
Kaori: Miki, perché non vai a prendere le tue cose così ti prepari anche tu?
Miki: Non c'è bisogno, il vestito che mi ha preparato Eriko, si trova confezionato assieme al tuo e ho l'ordine tassativo di aprirlo solo in presenza di Ryo.
Kaori: A proposito di Ryo, visto che non c'è perché non ne approfitti e ti fai una bella doccia, se vuoi ti potrei prestare qualcosa di mio..infondo abbiamo la stessa taglia.
Miki: Accetto volentieri la tua offerta ma purtroppo non abbiamo più la stessa taglia, ti ricordo che ora aspetto una bambina e che quindi sono ingrassata.
Kaori: Ma va, non me l'ero accorta e secondo te ti davo qualcosa che non ti entrava, ti do le mie cose di quando aspettavo la mia piccolina, le ho portate appositamente per te.
Miki: Grazie amica mia, allora vado a farmi la doccia.
Kaori: Vai tranquilla, nel frattempo che sta sotto la doccia ti preparo le cose e stai tranquilla non mi può succedere nulla, tra poco sarà di ritorno Ryo e quindi puoi star tranquilla, quindi ora – aggiunse spingendola verso il bagno- ti vai a fare questa doccia rilassante.
Miki: Agli ordini signora – disse scattando sull'attenti dopodiché risero insieme e Miki si avviò in bagno mentre Kaori prese della biancheria intima pulita dal suo armadio di quando era incinta e che non aveva mai usato.
Kaori: Ecco qui, tesoro, biancheria nuova di zecca.
Quando uscì accese la radio e in quel momento entrò Ryo con la frutta.
Ryo: Eccomi, ti ho portato della frutta però ora mangia.
Dalla radio usciva una canzone di Antonello Venditti di qualche anno fa.
Kaori: Wow stupenda questa canzone.
Ryo: Già, permette signorina questo ballo.
Kaori: Con piacere, signore

...Musica...

Che tesoro che sei quando mi guardi
quando dici che mi chiami dopo
e non mi chiami mai

Ryo e Kaori si abbracciarono e iniziarono a ballare.
Ryo: Sembra che questa canzone parli di noi.
Kaori: Ma io non ti ho mai detto di chiamarti dopo e poi non ti ho mai chiamato.
Ryo: Perché non ne hai mai avuto bisogno avendomi a tua disposizione 24ore al giorno.
Kaori: Già e ti dispiace tanto?
Ryo: No, sono felice solo standoti accanto.

che tesoro che sei quando fai tardi
dici ... scusa sono in mezzo al traffico .. mi aspetterai

Ryo: Ti aspetterò per sempre fino all'eternità non potrei mai stancarmi di te
Kaori: Oh, amore
E scatto un bacio tenero e passionale.
Il mondo intorno a loro era sparito ed esistevano solo loro due.

E se il nostro poi non fosse amore giuro
io non ti lascerei
anche se pensi che di te non me ne importa niente
Anche se non fossi un angelo
io non ti cambierei
perché sei bella bella bella ... bella come sei
sei bella come ti vorrei ...

Ryo: Ti amo, sei un angelo sceso sulla terra per farmi capire cosa significare amare.
Kaori: Anche io ti amo e non ti lascerò mai, perché sei mio e non ti cambio con nessuno. E se quello che provo non fosse amore allora vorrei non capire mai cosa significa amare una persona.

Che tesoro che sei quando ti svegli
quando esci dalla doccia corri e non ti asciughi mai ...
ti rivesti nel buio e leghi i tuoi capelli
... un biglietto per me ...

Ryo: Sei stupenda quando ti svegli la mattina, con quegli occhi assonnati ti fanno sembrare una bambina piccola, e poi quando fai di tutto per non svegliarmi e in silenzio nel buio della nostra camera ti rivesti e leghi i tuoi capelli alla meno peggio. Adoro sentirti sbuffare quando arrivi alla prossimità di uno specchio e ti vedi tutta in disordine e tenti di sistemarti.
Adoravo i tuoi risvegli mattutini, aspettavo con ansia il tuo arrivo in camera, adoro il tuo profumo della tua pelle, adoro la tua pelle, le tue labbra, i tuoi seni e i tuoi biglietti che mi lasci sempre quando esci. Ti amo Kaori.

...sono pazza di te ... non lo sai

Kaori: Sono pazza di te, TI AMO!

E se il nostro poi non fosse amore giuro
io non ti lascerei
se pensassi che di me non te ne importa niente
Anche se non fossi un angelo io non ti cambierei
perché sei bella bella bella ... bella come sei
bella come ti vorrei ...

Ryo: Il nostro non può non essere amore, è impossibile che non lo sia, quello che provo per te è qualcosa di unico e di inimitabile che non cambierei con nessuna cosa al mondo.
Ti amo e voglio averti tutta per me, per sempre perché sei il mio angelo, stupendo e meraviglioso.

Che tesoro che sei quando mi guardi
quando penso con gli stessi occhi tu mi lascerai
che paura che hai ... non mi sorprendi
perché stare con me non è bere un caffè ... e tu lo ami

Ryo: Quando guardo nei tuoi occhi e vedo la tua paura di perdermi ti comprendo perché stare con uno come me non è proprio una passeggiata con i nostri nemici che ci vogliono sempre fare la pelle e puntualmente chi paga le conseguenze di tutto ciò sei tu.
Kaori: shhh, hai detto NOSTRI nemici, quindi come ben sai io ho accettato te con il tuo passato e il tuo presente. Potranno rapirmi centomila volte, potrebbero riempirmi di botte ma io non cambierò mai questo mestiere perché lo amo, perché questo lavoro è parte di te e del mio fratellino.

E se il nostro poi non fosse amore giuro
io non ti lascerei
se pensassi che di me non te ne importa niente
Anche se non fossi un angelo io non ti cambierei
perché sei bella bella bella ... bella come sei

Ryo la fece volteggiare ancora un po' tra le sue braccia e la baciò

sei bella come ti vorrei ...

Ryo: Non cambiare mai...sei come ti vorrei...bellissima dentro e fuori. Ti Amo.

Miki: Koff Koff – Ehm scusate ci dovremmo preparare per il ballo.
Ryo e Kaori rossi in voltò si girarono verso Miki e Kaori tentò di allontanarsi da lui ma lui per tutta risposta circondò il suo ventre in un abbraccio.
Ryo: Non mi sfuggi così facilmente. Miki ho portato anche l'anguria per te.
Miki: Oh, wow grazie. Kao senti hai un po' di cioccolato?
Kaori: Si, vedi nella mia borsa da danza ci dovrebbe essere una tavoletta ancora intatta.
Miki: Grazie- la prese la scarto e cominciò a mangiarla- mamma che buona peccato che faccia male e che tra poco di questo passo il vestito di Eriko non mi entrerà più
Kaori: Allora è meglio che mi ridai la cioccolata o ingrasserai 10kg e dopo sarà un problema buttarli giù. Te lo dice una che ha faticato, ci ho messo 2 mesi di fame e di ginnastica per perderli.
Miki: Ma come hai fatto a perdere tutti i kg della gravidanza più 1 taglia in 2 mesi?
Kaori: In verità oltre i kg della gravidanza ho perso 2 taglie ora sono XS prima ero una M.
Miki: No, impossibile tu eri una S quando te ne sei andata dal Giappone.
Kaori: No ero una M/L, ero una bomba, una palla di lardo. Ora invece ho solo da mettere altro kg e sto bene sarò una XS perfetta.
Ryo: Non ti azzardare, se provi a calare di un altro kg te ne faccio riprendere 10.
Kaori: E' inutile Ryo, anche volendo dopo la gravidanza ho preso la tendenza a dimagrire, ho voglia di abbuffarmi ma così come li metto quei kg così li perdo (NdIly beata lei, io sono il contrario ho la tendenza ad ingrassare e sto facendo di tutto per perdere questi stra maledetti kg di troppo.)
Ryo: Allora ti ci vorrà un altra gravidanza per ingrassare.
Kaori che nel frattempo si era diretta verso Miki a toglierle la cioccolata da mano, non ascoltò quello che disse Ryo.
Kaori: Ora basta Miki, questa roba ti fa male. La tua voglia è stata soddisfatta, ma soddisfare le tue voglie non significa farti del male. Se hai fame mangia la frutta, vedi Ryo ha portato anche l'ananas e per quanto riguarda me mi basta una mela, che è ricca di fibre e gonfia lo stomaco. Così fino a questa sera sto apposto. Ora se non vi dispiace dovrei iniziare a vestirmi. Ryo dove stanno i pacchi che ha mandato Eriko?
Ryo: Spetta che te li prendo io, li ho messi sopra al mobile. - Ryo avvicinandosi all'armadio allungò il braccio, prese i pacchi e li passò a Kaori.
Kaori prese gli scatoli e notò che vicino ad uno di essi c'era un bigliettino di Eriko.
Lo prese e lo lesse ad alta voce.
Cara Ori,
Ho creato questi vestiti pensando a te e a Miki, sono entrambi in stile 800, sono i più belli della collezione. Per tua sorella e la sua amica ho pensato qualcosa di più discreto ma di altrettanto bello, ma le più belle della festa sarete tu e Miki.
Il tuo abito è impreziosito da swarovski invece quello di Miki è impreziosito dei ricami.
Per Ryo e Mick ho creato degli smoking classici all'apparenza, ma che in realtà nascondono al loro interno delle tasche dove inserire le munizioni e in più ho creato una tasca particolare, un fodero, per le loro pistole. Per Umi invece ho creato un completo di giacca e cravatta, al suo interno però non potendo nascondere un bazooka ha fatto in modo che potesse nascondere bombe e tutto il necessario per creare delle trappole.
Ora sicuramente penserete che mi sono scordata di voi due, invece no, tu e Miki avete delle speciali giarrettiere dove potete inserire pugnali e in più prevedendo che ormai i vostri foderi delle pistole non vi vanno, ne ho creati altri intonati con la vostra biancheria intima.
Ragazze ricordate che quando tornerete dovrete fare dei lavoretti per me. Ori, tu in particolare mi devi farmi da modella, ho creato una linea di biancheria intima e mi servi tu per pubblicizzarla, il fotografo appena ha visto una tua foto ha subito deciso che sarai tu la modella che lancerà la mia collezione di intimo gioiello. Con affetto Eriko.

Ryo: Non esiste proprio, tu non fai la modella per quella pazza di Eri.
Kaori: Gelosetto, a quanto pare. Hihihi, comunque non posso sottrarmi alle grinfie di Iko e poi sappi che più mi vieti di fare la modella per Iko e più io ci trovo gusto a farlo. Infondo in passato ho già fatto la modella per lei.
Ryo: Si, ma eri in costume e solo una volta l'hai fatto.
Kaori: Pensa, allora che sia un costume quello che indosserò, perché ho tutta l'intenzione di fare la modella per la mia amica argomento chiuso.
Ryo: Miki, tu che ne pensi?
Miki: Che ti devo dire, Ryo. Sono stata incastrata anche io, ora sono capitata anche io sotto le grinfie di Eriko, e devo dire che è bello per una donna sentirsi coccolata, da parrucchieri, truccatori e indossare bei vestiti. Ti senti bella e valorizzata ed è bello sentirsi al centro dell'attenzione e per una volta smettere i panni di cenerentola e trasformarsi in principessa.
Quindi io do ragione a Kaori.
Ryo: Uff e va bene. Avete vinto voi.
Kaori: Senti, invece di lamentarti perché non mi dai una mano a chiudere sto arnese? (indicando il bustino di raso e pizzo bianco che ha indosso).
Ryo: Ok, che devo fare?
Kaori: Ci sono dei lacci, che tu devi legare e stringere al massimo, non devo respirare al suo interno.
Ryo: eh? No tu sei pazza, così fino a fine serata starai male e non respirerai.
Kaori: Non fare storie, o me lo faccio chiudere da Mick, lui sarà molto contento di aiutarmi a vestire.
Ryo: Si, come no! A svestirti vorrai dire.
Kaori: Sbaglio o siamo gelosi?
Ryo: Geloso? Chi? Io?
Kaori: Nooo, per carità quello che passa! Secondo te, di chi sto parlando? Comunque ora me ne vado da Mick, lui mi aiuterà molto volentieri.
Ryo: No, ferma! Ti aiuto io!
Miki:ahhahaha, è geloso marcio. Ahhaha! Spiegami Ryo, come farai questa sera, quando Kaori dovrà ballare con gli altri?
Ryo: Eh, cosa? No, lei ballerà solo con me.
Kaori: Mi dispiace Ryo, ma noi dame avremo un carnet, su cui dovremo appuntare i nomi dei nostri cavalieri per ogni ballo. Quindi anche io dovrò ballare con gli altri.
Ryo: Allora, non ci andiamo.
Kaori: Non essere stupido e muoviti a stringere queste cinghie. Non aver paura di usare la tua forza, se mi faccio male urlo. Se entro 5 secondi non incominci a stringere queste cazzo di stringhe, giuro che me ne vado da Mick, entro 2 secondi.
Ryo: E va bene.
Dopo la minaccia di Kaori, Ryo cominciò a stringere le cinghie del corsetto.
Ryo: Va bene così o è troppo stretto.
Kaori: No, va bene. Mi va largo, ma non posso farci niente, Eriko non ha calcolato bene la mia misura, spero solo che il vestito non mi vada largo o sono costretta a stringerlo. Solo che dove trovo ago e filo?
Miki: Vedrai che il vestito ti andrà bene. Eri non è stupida, avrà fatto i bustini più larghi per farci respirare. A proposito chissà dove sta il mio.
Kaori: Guarda nella tua scatola. Può darsi che c'è una spiegazione.
Miki: SI hai ragione c'è un biglietto di Eriko.
Cara Miki,
se ti stai chiedendo dove sta il tuo busto...sappi che non c'è. Per te ho disegnato un abito stile 800 ma premaman in modo tale che ne tu e ne la bambina dobbiate risentire della pressione del busto. Sarai libera nei movimenti e non avrete alcun tipo di problema ne a te e ne alla bimba. Con affetto Eriko.
p.s. Ryo non rompere i coglioni a Kaori sulla proposta che le ho fatto.
In quel momento passò un corvo sopra la testa di Ryo caduto a terra con una spalla scesa.
Kaori e Miki si misero a ridere come delle pazze e ridendo ridendo si chiusero in bagno con i vestiti.
Dopo un ora ne uscirono e lo spettacolo che si presentò agli occhi di Ryo fu celestiale.
Kaori aveva i capelli raccolti in parte e parte lasciati lisci con dei boccoli il tutto adornato da dei brillantini. Indossava un abito con lo scollo a barca bianco impreziosito da dei swarovski cuciti sul corpetto e sulla gonna ampia di tulle. Al collo indossa la collana che le aveva regalato Ryo


Il vestito di Kaori tratto da Sissi la giovane imperatrice

Miki invece aveva i capelli sciolti e lisci l'abito anch'esso bianco con lo scollo a barca che lasciava scoperte le spalle con delle maniche a sbuffo. Al centro della scollatura c'era un fiore di stoffa bianco. L'abito in taffetas [ndily tecnicamente sono taffetas tutti i tessuti di seta intrecciati nella più semplice delle armature(così viene definito l'intreccio che compiono i fili durante la tessitura di un tessuto. L'armatura più semplice e' la Tela, detta Taffetas se fatta in seta, in cui ogni filo di ordito va sopra e sotto alternativamente a ogni filo di trama), la tela, anche se nel parlare comune si intende per taffetas un tessuto di seta leggero e compatto dal caratteristico rumore frusciante] con dei ricami sulla gonna ampia, tanto da nascondere la pancia.

.
vestito di miki paronamica generale più particolare della scollatura. Il vestito è quello del gattopardo indossato da Claudia Cardinale (Angelica)

Ryo: Wow, siete stupende! Mi sa che oggi io e Umi dovremo fare a botte per poter danzare con voi.
Kaori: Ah, non lo so, di sicuro non ballerò solo con te questa sera. Mick si è già prenotato per un valzer.
Ryo: Io pure l'ammazzo quell'americano.
Kaori: Scusa perché? Mentre tu sarai occupato con la tua cara principessa, io ballerò con Mick.
Ryo: Ancora questa storia? Non hai ancora capito che ti amo e che non voglio nessun altra.
Kaori: Sarà pure così, ma io di quella lì non mi fido. Vedrai che farà di tutto per farti suo.
Ryo: Non potrà mai, perché io sono solo tuo. - si avvicinò e la baciò.
Toc toc
Miki: Ehm! Piccioncini? Hanno bussato alla porta, ritornate sulla terra e mentre lo fate vado ad aprire io. Ah una cosa Ryo muoviti a vestirti o faremo tardi.
Miki aprì la porta mentre Ryo andò in bagno a prepararsi. Aprì la porta e ci trovò Mick vestito di tutto punto nel suo frac.
Kaori: Ciao Mick entra pure. Il tuo amico si sta preparando.
Mick: Wow ragazze siete stupende. Mi dovrete concedere un ballo a testa, questa sera.
Kaori: Certo ti ho promesso un valzer e non mi rimangio la mia promessa.
Miki: E io ti concedo il secondo ballo della serata. Qualunque esso sia.
Mick: Wow, sono in paradiso e non me ne sono neanche accorto, oggi ballerò con le due ragazze più belle del Giappone, anzi no del mondo.
Miki: Galante come sempre, in ogni modo a cosa dobbiamo la tua visita?
Mick: Ero venuto a vedere Kaori come stava e anche per chiederle di aiutarmi a mettermi questi dannati cosi rotondi.
Kaori: Ahhh, che mi tocca sentire, chiamare cosi rotondi i gemelli, vieni qui che te li metto, tu e il tuo amico in questo siete uguali. Entrambi avete bisogno della balia.
Miki: Hihihii! Dai Kao, ti aiuto!
Mick: Uffa mi prendi sempre in giro.
Kaori rimase due secondi ad osservarlo per poi scoppiare a ridere.
Mick: Perché ridi?
Kaori: Perché hai una faccia buffissima.
Mick: Sai...sei più carina quando ridi...
Kaori non lo fece neanche finire di parlare che continuò lei la frase
Kaori: Che quando piangi.. si lo so Terence, o forse ti dovrei chiamare Albert o Anthony?
Mick: Eh?
Miki: Questa frase è vecchia come il mondo. La dicevano a Candy Candy, ogni volta che piangeva.
Mick: Candy Candy?
Kaori: SI hai presente quella ragazza super sfortunata? Quella infermiera che ne passava di tutti colori. Prima orfana, poi adottata e trattata da cameriera dai Logan, poi venduta ai messicani ma scappa e si ritrova dagli Andrew, viene adottata da loro ma il suo innamorato Anthony, che lei crede essere il suo principe della collina, muore cadendo da cavallo. SI trova in collegio li incontra Terence e stanno insieme poi lui scappa per diventare attore dopodiché scappa anche lei per diventare infermiera, Terence diventa attore di successo e ha una sottospecie di relazione con Susanna, un attrice con cui recita più frequentemente, nel frattempo però continua a sentirsi con Candy che convive con un loro amico Albert che ha perso la memoria....
Miki: SI che poi Terence viene salvato da Susanna quando cade un riflettore sul palco e Susanna lo tiene legato a se con il senso di colpa visto che non potrà mai più camminare e così finisce la storia d'amore tormentata tra Candy e Terence. Alla fine lei scoprirà che il suo primo amore, il principe della collina altro non è che Albert e si sposerà con lui.
Mick: Che casino è beautiful per caso?
Kaori: No
Miki: Ma siamo lì ci manca solo Candy si facesse il padre di suo marito e il fratello per poi passare allo zio del marito.
Kaori: hihihihi. Ecco fatto ti ho sistemato i gemelli, ora avvicinati che ti sistemo anche il papillon. Sapete raga, mi sembra di essere tornata bambina, quando con i miei andavano a qualche festa di gala, mio padre prima di uscire si faceva sistemare la cravatta da me, anche se poi la mamma doveva rifare il nodo perché all'inizio era sempre tutto storto. Ecco fatto sistemato anche il papillon.
Mick: Grazie, cosa farei senza di te! Sarei perso.
Kaori: Ma dai! Non saresti perso, te la caveresti benissimo da solo.
Mick: Non è così, ci vuole sempre qualcuno per tenermi a bada, mi ci vorrebbe una come te.
Nel momento in cui Mick pronuncia le ultime parole esce Ryo dal bagno e si avvicina ad una Kaori rimasta senza parole e l'abbraccia da dietro dicendo:
Ryo: E già Kaori è insostituibile, ma per mia fortuna è qui al mio fianco. Amore vogliamo comunicargli la bella notizia?
Kaori: Ma non si era deciso di aspettare tutti quanti?
Ryo: SI, ma io non resisto.
Mick: Cosa dovete dirci?
Miki: Kao, non mi dire che è quello che mi ha detto Umi è vero?
Ryo: Ecco lo sapevo quello scimmione non sa tenere la bocca chiusa.
Kaori: Si è tutto vero. Ryo mi ha chiesto di sposarlo.
Ryo: E quindi ora lei è a tutti gli effetti la mia fidanzata non che promessa sposa.
Mick: Nooooooooooo, Kaori-chan non puoi farmi questo non ti puoi sposare. Non puoi sposare uno zoticone come lui.
Ryo: Ehi modera i termini! Zoticone a chi?
Mick: Zoticone a te!
Mentre Mick e Ryo iniziavano a battibeccare tra di loro e due goccioloni cominciarono a scendere dalla testa di Miki e Kaori.
Kaori: Sono peggio di due bambini, dai andiamo di là a vedere se gli altri sono pronti.
Miki: Si, hai ragione è meglio andare a vedere gli altri, credo che Umi abbia bisogno di me
Kaori: Si, credo anche io.
Lasciarono i due bimbi a litigare e andarono dagli altri.
Kaori andò a vedere che si diceva da sua sorella e dalla sua amica, mentre Miki andò dal suo umi.
Dopo circa un quarto d'ora Miki e Umi raggiunsero Kaori e le altre 2 ragazze.
Umi, era vestito in abito scuro semplicemente in giacca e cravatta ma non per questo meno elegante, Eriko aveva intuito che forse Umi col frac poteva risultare un po' ridicolo.
Le ragazze avevano entrambe un abito con dei fiori ricamati sopra, ma avevano una gonna meno ampia.
Sayuri indossava un abito 2 pezzi un corpetto con scollo a barca avorio con fiori grigi e una gonna anch'essa avorio con dei fiori ricamati grigi.
Vivyan: Invece indossava un corpetto ecru a cui era agganciata delle balze che ricadevano sulla gonna anch'essa di ecru su cui erano dei ricamati dei fiori colore su colore.

Kaori: Benissimo siete tutti pronti, vado a recuperare i bambini, sistemo il mio bambino e possiamo andare. Ci vediamo all'ingresso.
Miki: Spetta, veniamo anche io e Umi con te, penso che avrai bisogno di una mano per tenerli a bada.
Kaori: Grazie Umi, grazie Miki.
Andarono in camera di Kaori e Ryo e come volevasi dimostrare Ryo e Mick stavano ancora battibeccando.
Appena entrò Kaori vide Ryo e Mick in posizione di lancio per saltarle addosso ma il loro attacco mokkori non andò a buon fine. Finirono entrambi su Umi.(Io, Giovy e Raffa: Hahhhah ben vi sta. Stefy: Noooooo, il mio amore, vieni Mick che ti consolo io. Mick: Arrivoooo – e si lancia su Stefy. Boom Mick cade al suolo con una martellata.- Kaori: Mick fai la persona seria con chi non conosci e soprattutto con una bella ragazza, a furia di stare con Ryo stai prendendo le sue brutte abitudini. Ryo: Io cosa centro ora? Kaori: No, niente amore stai tranquillo e tieni giù le zampe dal mio seno. Ehi non mi toccare il sedere boom-una martellata sulla testa di Ryo – Io: Ehm se avete finito dovrei continuare con la storia Tutti: Ok. Mick: Ily fai in modo che Kaori possa lasciare questo baka e si possa mettere con me Ryo gli punta la sua phyton in mezzo agli occhi: Prova a ripetere una cosa del genere e vedi la fine che fai. Io: Basta, se non la smettete subito di litigare vi faccio diventare entrambi gay in tutti i sensi e la nuova coppia di amanti sarà formata da voi 2 e a Kaori gli creo un uomo bellissimo dolcissimo e ricchissimo di cui si innamorerà perdutamente e vivranno felici e contenti, quindi a cuccia Berny-grazie Laura- anche tu biondino a cuccia. Ora se avete capito l'antifona riprendiamo la storia.)
Ryo: Aia, lucciolone spostati.
Umi: Ricomponetevi che tra 10 minuti si parte.
Kaori: Forza muoviamoci, tu Mick sistemati la giacca, la camicia e pettina quei capelli. Per te Ryo vale la stessa cosa in più ti devi fare ancora il nodo alla cravatta e metterti i gemelli al polso.
Ryo: Gemelli?
Kaori: Si hai presente quei doppi bottoni usati per chiudere le camice? - Ryo fece una faccia come a voler intendere gma che stai a di?h- Vabbè ho capito, ringrazia il signore che ci sono io e che, dopo questa vacanza, dovendomi trasferire in Giappone mi sono portata le cose a me care – e cominciò a frugare nella sua valigia- tra cui questi gemelli. Mi raccomando Ryo, erano di mio padre, poi alla sua morte sono passati ad Hide, dopodiché nessuno più li ha indossati fino a questa sera. Vieni fatteli mettere e tu Mick che ci fai li impalato muoviti a sistemarti o ti lasciamo qui.
Mick: Si signora.
Ryo si avvicinò a Kaori e lei gli sistemò il colletto e il papillon e gli scompigliò i capelli come piacevano a lei.
Kaori: Ecco fatto, ora sei pronto...Ah! Cosa faresti senza di me?
Ryo: Sarei morto, senza di te non potrei vivere.
Kaori: Esagerato! Ci sono le tue conigliette che ti consolerebbero subito, le tue clienti e anche la nostra Yuki farebbero tutte a gara pur di consolarti.
Ryo: Per me le altre non contano nulla. Io amo solo te. - e tentò di baciarla ma in quel momento il biondino (Ily: Stefy, Laura ve lo prendete per favore? Stefy: Amore vieni con me, su fai il bravo che io e Laura dopo di diamo il biscottino.. Laura: Fuffy vieni qui su c'è un bel reggiseno per te, forza.... Io: Ehm! ^_^') si mise in mezzo a loro due rompendo l'idillio.
Miki incazzata nera prese il biondino e lo scaraventò fuori dalla porta a calci nel culo (naturalmente grazie a Umi)
Miki: Fate con calma voi due, non abbiate fretta, che a Mick ci pensiamo noi!
Kaori: Tranquilla Miki, si è fatto tardi dobbiamo andare...
Così si avviarono verso l'uscita, alla reception chiamarono dei taxi che li condussero alla villa.
Arrivati alla villa posarono i soprabiti al guardaroba.
Alle dame furono distribuiti dei carnet per le danze e sia in quello di Miki che in quello di Kaori furono subito segnati dei balli che spettavano ai loro compagni e da Mick.
Anche Sayuri e Vivyan dovettero segnare dei balli con Ryo e con Mick(Ndily Umi nn ha segnato i balli alle altre perché è già un miracolo che balli con Miki).

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** 22 Non abbiam bisogno di parole ***


Quella sera Ryo faticò ad addormentarsi, non riusciva a stare in un quel letto vuoto, in quella stanza che li aveva visti condividere i momenti più belli del loro amore, della loro felicità. All'alba preso dalla disperazione, prese dall'armadio il pigiama della sua donna, si perché lei era la sua donna e se lo mise vicino al cuscino e si addormentò così abbracciato al cuscino con su il pigiama di lei, in modo da poter sentire il suo odore e avere l'illusione che lei fosse ancora lì.
Inutile dire che dormì solo due ore e che il giorno dopo si aggirava per la pensione come un cane bastonato, controllando il cellulare ogni due minuti.
Miki: Ryo, non risolvi niente così, anche se tu continui a fissare il telefono ogni due minuti, non la farai chiamare prima così. Devi solo aspettare che sia lei a fare la prima mossa, ora ha bisogno di riflettere.
Ryo: Lo so...ma è solo..che mi manca da morire, sto impazzendo senza di lei.
Miki: L'abbiamo capito tutti. Su andiamo a farci un giro è inutile stare qui, chiamerà lei quando starà per tornare. Ora hai bisogno di distrarti e poi le signore devono pulire. Tranquillizzati cavolo,
ti hanno chiamato sia Saeko, che Mick dicendo che sta bene e che sta dormendo. Non la perderai Ryo, stanne certo, lei ti ama troppo per lasciarti.
Ryo: Lo spero...

....da Kaori...
Kaori si risvegliò tra delle forti braccia, si sentiva bene, ma stranamente non si riconosceva quell'odore, non era quello del suo amore, del suo Ryo. Quell'odore lo riconosceva era di Mick che ci faceva abbracciata lui e perché non dormiva nel suo letto, nella sua camera con Ryo? All'improvviso tutto le ritornò in mente, la festa, il bacio di Yuki, il suo tentativo di seduzione e Ryo che prendeva Yuki per le braccia per poi incastrarla nel muro, la sua faccia sempre più vicino a quella di lei, la fuga e alla fine aveva trovato ospitalità da Mario avendo affianco sempre i suoi amici. Al ricordo di questi eventi, Kaori scoppiò a piangere.
Mick: Shh..calmati...va tutto bene..
Kaori: Mick, mi manca lui, mi manca da morire. Ho paura, paura che lui abbia scelto lei, che abbia passato la notte con lei.
Mick: Calmati, Ryo ti ama troppo per passare la notte con quella strega e poi quella .... è morta.
Guarda Pino, mi ha dato il giornale di oggi, ma non capisco molto cosa dice. Parla di uno shock anafi qualcosa, ma non ci ho capito molto.
Kaori – sorride- In questo sei identico al mio cucciolotto. Anafilattico, shock anafilattico, vuol dire che ha avuto uno shock causato da un allergia provocata da qualcosa che ha ingerito. Mi dispiace che sia morta, io si la volevo fuori dalla mia vita, ma non così, non in questo modo. Io volevo che fosse Ryo a decidere con chi stare e non un altra volta il destino. Io non volevo rimanere ancora nel dubbio che se il destino non ci avesse messo il suo zampino, Ryo a quest'ora forse avrebbe fatto una scelta differente. Non posso vivere con questo dubbio, non c'è la faccio.
Mick: Calmati ora, rilassati, ti vado a prendere qualcosa da mangiare almeno fai colazione.
Kaori: Ma che ore sono?
Mick: E' quasi l'una,tra poco torna anche Saeko, non vorrai mica farti trovare così? Chissà poi cosa penserebbe? Potrebbe pensare anche che ho approfittato di te – e gli fece l'occhiolino-
Kaori: ahahah, mi fa sempre ridere...Oh Mick perché non mi sono innamorata di te? A quest'ora certamente non starei in questa situazione.
Mick: Perché al cuor non si comanda, ti sei innamorata di lui quando avevi 16 anni e da quel momento non hai fatto altro che amare lui alla follia. Hai vissuto con lui per 7 anni della tua vita, invece con me ha vissuto solo un anno. Lui è l'unico a capirti e a leggerti dentro e lo stesso fai tu con lui. Sei l'unica donna che lui ama e che è stata capace di cambiarlo pur accettandolo per quello che era. Vi siete scelti, siete fatti l'uno per l'altro, vi capite al volo e riuscite ad avere una complicità unica e poi i tuoi occhi accanto a lui, brillano di luce propria, sono vivi solo se stai accanto a lui. È dura per me ammettere queste cose, perché io ti amo ancora, forse non ho mai smesso di amarti e mai smetterò, tu per me verrai sempre prima di tutto, ed ecco spiegato il motivo per cui tra me e Kazue non sta funzionando come vorremmo entrambi. Non fraintendermi non sei la causa della nostra rottura, ma è solo che non riesco ad amare lei con la stessa intensità con cui amo te.
Detto questo Mick uscì dalla camera di Kaori, prese il cellulare e compose il numero di Ryo.
Ryo: Dimmi!
Mick: E' sveglia e gli manchi, sei stato la prima persona a cui a pensato appena sveglia, Ti ama da impazzire. Sai, sei un maledetto bastardo fortunato. Farò di tutto per farvi pace ma giurami che non la farai più soffrire,
Ryo: Dalla tua voce, capisco le hai detto il motivo della pseudo rottura avvenuta tra te e Kazue.
Mick: Si, ma so bene per lei sono e sarò solo il suo migliore amico, lei ti ama troppo per poter pensare solo all'idea di dover vivere senza te. Sei tutta la sua vita, come ho già detto a lei siete fatti l'uno per l'altra.
Ryo: Mi dispiace amico, ora che farai?
Mick: Le rimarrò affianco come sempre, lei ha bisogno di me e forse con il tempo riuscirò ad amare Kazue come amo lei, ma credo che sia impossibile, non amerò mai nessuna donna come amo lei. Ora sta a te renderla felice, se la vedessi ora non la riconosceresti più, i suo occhi sono spenti, non hanno più quella luce, sembrano gli stessi occhi di quando la rincontrammo.
Ryo lei ha paura di averti perso, di averti accanto quando realmente tu vuoi stare con un altra. Ha paura di quella maledetta promessa che per anni le hai rinfacciato. Quando la vedrai dille tutto, non nasconderle niente o tra di voi le cose non si saneranno mai.
Ryo: Si, avevo già intenzione di dirle tutto.
Mick: Lo spero bene. Ma dico io, cazzo, Ryo come hai fatto a farti fare fesso da quella strega?Lo sapevi cazzo che ti voleva sedurre e tu che fai? Ti fai incastrare come un pivello? Ti giuro che se non fossi il mio migliore amico ti avrei già ammazzato con le mie mani.
Ryo: Lo so e ho sbagliato, ma quella donna c'è l'ha messa tutta a farmi perdere le staffe, ha provato a sedurmi e non ci è riuscita e allora ha ripiegato sul farmi perdere le staffe dicendomi di Alek e io ho reagito in quel modo e ti assicuro che se non era per Umi che mi staccava da lei, l'avrei strozzata con le mie mani, ero incazzato nero e avevo solo voglia di ammazzarla a quella vipera. Penso che Saeko ti abbia raccontato tutto e quindi puoi capire la mia reazione quando mi ha detto della storia di Alek.
Mick: Si ti capisco, io solo per il male che ha fatto alla mia principessa, l'avrei ammazzata su due piedi, Se poi fossi stato al posto tuo penso proprio che mi sarei trasformato in Hannibal Lecter. Senti ti va di fare un tentativo per parlare con lei?
Ryo: Se lei accetta...
Mick: Accetta, Accetta, non ti preoccupare
Mick aprì la porta della stanza con il tel in mano ma così come entrò ricevette un cuscino in faccia e dimenticandosi del tel(Ndily siamo proprio sicuri?) comincia a litigare con Kaori che nel frattempo approfittando della distrazione di Mick finì di vestirsi.
Kaori:Mick!
Ryo: Che hai combinato, perché urla il tuo nome?
Mick: Aia! Mi hai fatto male.
Kaori: Ben ti sta, così la prossima volta impari a bussare prima di entrare, mentre mi sto cambiando.
Ryo: Mick, questa me la paghi, chi ti ha dato il permesso di vedere LA MIA KAORI mezza nuda.
Mick: Esagerata! In fondo, non ho visto nulla che non conosco già, ti ricordo che abbiamo vissuto insieme per un anno.
Ryo: Cosa?? L'hai vista nuda?? Maledetto, se ti prendo ti ammazzo con le mie stesse mani.
Kaori: Non dire sciocchezze,tu non hai mai visto un tubo, a parte i miei martelloni e non esci subito ne vedrai qualcun altro.
Ryo: Brava piccola! Così si fa, mettilo in riga a quel donnaiolo da strapazzo.
Mick: E va bene, vi siete messi d'accordo voi due..comunque sai che hai delle forme stupende-faccia da maniaco-
Ryo:Mick! Vuoi morire, hai deciso proprio. Tieni quelle mani lontano da Kaori o ti castro. Mick mi senti?
Kaori: Grazie ma tieni a freno la tua libidine e ora fuori di qui, che mi devo finire di vestire.- e lo trascinò spingendolo fuori dalla camera.-
Mick: AH! Ecco mi dimenticavo, c'è Ryo al telefono per te! E ha sentito tutta la nostra scenette -e gli fece l'occhiolino- Ti lascio il tel qui-mettendolo sul mobile basso vicino alla porta.
Kaori chiuse la porta alle sue spalle sospirò e si lasciò scivolare per terra alla porta e mentre scendeva prese il telefono.
Se lo mise vicino all'orecchio ma non avendo il coraggio di parlare rimase in ascolto.
Ryo sentendo il suo respiro prese coraggio e cominciò a parlare.
Ryo: Kaori..
Kaori: Ryo..
Ryo: Come stai oggi? * Dio che domanda inutile, sei sempre il solito Ryo*
Kaori: Meglio, grazie.
Ryo: Amo, volevo scusami con te...so di aver sbagliato ieri...perdonami..ti prometto che appena vorrai ti racconterò tutto.
Kaori: Ryo, se per questo dopo il momento iniziale dio rabbia e delusione, a mente fredda ho capito che la colpa non è tua, ma comunque non me la sento di tornare da te, ho bisogno di chiarire i mie dubbi.
Ryo: Tesoro, ma che hai ti sento giù e non è solo la nostra separazione forzata a farti star male e poi come mai ascolti questa musica così triste?
Kaori: Non ho niente..
Ryo: Amo tu non me la racconti giusta..non stare così giù, ti giuro che tra me e quella lì non c'è mai stato nulla, ci ha solo provato ma io l'ho mandata a quel paese, io amo solo te e mi manchi da impazzire. Quella vipera non è manco degna di pronunciare neanche il tuo nome. Scusami, avevi ragione tu, non dovevo prendere sotto gamba quella lì, ma ora non potrà più farci del male e nessuno potrà farlo più , io ti amo e non vedo l'ora che torni da me per stringerti a me per non lasciarti mai più.
Kaori: Anche io ti amo e mi manchi...ma...
Ryo: *Fiù, l'ha detto, mi ama ancora che bello* ...ma...
Kaori:..ma...mi sento giù, senza forze e in più mi sono venute.
Ryo: Ancora? Tesò ma ti sono appena passate qualche giorno fa.
Kaori: E lo so, ma mi sono ritornate e in più ho dei forti dolori mestruali, mi sento senza forze.
Ryo: Amo, di a Mick di portarti da un medico.
Kaori: Tranquillizzati non è niente a volte mi capita che d'estate causa il caldo mi vengano due volte. Non c'è niente di allarmante e per i dolori è normale oggi è il primo giorno è normale che siano forti.
Ryo: Va bene, ma ora stenditi almeno.
Kaori: Ok, mi stendo ma non riattaccare, ho bisogno di te.
Ryo: Amore chi ti lascia, io non ti lascerò mai, ma per favore togli la musica del lago dei cigni o ti abbatte ancora di più. (Ndily Quello che sto ascoltando anche io ora ^___^ Comunque Ryo complimenti vedo che riconosci la musica di Čajkovskij?)
Kaori: Non mi deprime al contrario mi rilassa, ormai dovresti saperla a memoria la storia, te l'avrò raccontata tanta di quelle volte...sai ora mi sento come quel cigno bianco che quando poteva essere felice con il suo principe un mago malvagio ha fatto in modo che il suo principe perdesse la testa per il cigno nero che è identico a lei.
Ryo: Io non ho mai perso la testa per il cigno nero, perché ho sempre saputo riconoscere la differenza tra il cigno bianco e quello nero.
Kaori-cominciò a piangere: Ryo ho bisogno di te, ti scongiuro vienimi a prendere, ho paura di vivere senza te .... ho bisogno di te... solo tu puoi dissipare i miei dubbi..sarà anche il fatto che non mi sento bene ma non riesco a stare lontana da te e non me la sento neanche di uscire da questa casa, da questa stanza, senza di te. Ryo senza di te mi manca l'aria che respiro, mi manchi tu.
Ryo: Mi manchi anche tu. Stellina, ieri sera a che ora l'hai preso il tranquillante?
Kaori: All'una quando mi sono risvegliata ho trovato Mick, vicino a me che mi ha detto l'orario e mi ha detto l'ora . Amo ma sto sognando o sento un rumore di un motore?
Ryo: No tesoro, non stai sognando, sto venendo da te con Eko, per favore aspettami e chiama Mick, fallo stare vicino a te, mi fido solo di lui lo sai. * Anche se dovrà pagarmela cara, ecco perché stai male*
Kaori: E che ci fai con Eko?
Ryo: Mi sta accompagnando da te, è venuta a prendere dei ricambi per te e tra poco staremo entrambi da te,
Kaori: Tesò visto che stai in auto, metti lo stereo, la 3 traccia del cd ascoltala.
Ryo: Ok, stellina, ma ora tu rilassati, mangia qualcosa e se hai voglia di dormire dormi, tanto prima di un ora non riusciamo a venire sta tutto bloccato.
Kaori: Prima voglio che ascolti la canzone con me al telefono.
Ryo: Va bene ... ecco trovata..
...Musica....
Kaori ascolta bene le parole di questa canzone parla di me del mio cuore e non ci sono altre parole per esprimere quel che sento.


Strano il mio destino
che mi porta qui
A un passo dal tuo cuore
senza arrivare mai


CHIUSA NEL SILENZIO
SONO ANDATA VIA
VIA DAGLI OCCHI,
DALLE MANI,
DA TE


Kaori: So di essere scappata senza dirti niente ma avevo bisogno di riflettere di stare da sola, di assimilare quello che provavo


Che donna sarò
Se non sei con me
e se ti amerò
Ancora e di più


Strano il mio destino
Mi sorprende qui
QUI FERMA A NON CAPIRE
DOVE VOGLIO ANDARE
Se tutto quell'amore
Io l'ho soffiato via
MA FA MALE
NON PENSARE
A TE


Kaori: Ho trecento mila dubbi nella mia testa non so cosa fare, so solo che fa male non averti qui e non poter pensare a te


Che donna sarò
se non sei con me
E se ti amerò
Ancora e di più


IO NON TI PERDERÒ
Oltre il tempo e le distanze andrò
Più vicino a te


VOLANDO AL CUORE
GLI PARLERÒ DI ME
e resterò
Per non lasciarti più,
per non lasciarti più


E' chiaro IL MIO DESTINO
MI RIPORTA QUI A UN PASSO
DAL TUO AMORE
Io ti raggiungerò
PROVERÒ A GRIDARE
E FORSE SENTIRAI
LA MIA VOCE
CHE TI CHIAMA
SE VUOI


Kaori: Ho capito sai, che qualunque cosa faccia o dica il mio destino mi riporta sempre qui a un passo dal tuo cuore, a decidere se amarti oppure no, provo a gridare la mia sofferenza, il mio cuore sofferente da tante storie andate male grida il tuo nome, la voglia di te. Ascoltami se vuoi!


CHE DONNA SARÒ
SE NON SEI CON ME
E SE TI AMERÒ ANCORA E DI PIÙ
IO NON TI PERDERÒ
Oltre il tempo e le distanze andrò

Che donna posso essere senza di te, senza il tuo amore, senza di noi, io ti amo e ti amerò ancora di più, non voglio perderti.


Più vicino a te
volando al cuore
Gli parlerò di me
E RESTERÒ
PER NON LASCIARTI PIÙ,
PER NON LASCIARTI PIÙ .


Farò di tutto per poter viverti accanto, accanto al tuo cuore e la notte quando i nostri cuori saranno vicini, nel silenzio più profondo li sentiremo parlare di noi, del nostro amore e della mia voglia di restare per sempre con te, accanto ai nostri cuori che riescono a vivere solo se sono insieme. Ti amo Ryo. Ma nonostante ciò non ho dissipato i miei dubbi, aiutami tu a superarli, aiutami a vivere. TI AMO E RESTERÒ CON TE PER NON LASCIARTI PIÙ.
Ryo: ANCHE IO TI AMO E TI RESTERÒ ACCANTO PER NON LASCIARTI PIÙ


In quel momento entrò Mick, mentre lei parlava e aprì le tende della stanza,facendo entrare la luce.


Kaori: Mickkk
Ryo: Kaori che c'è? Che ha combinato quel deficiente?
Kaori: Calmati ha solo aperto le tende della finestra
Mick si avvicinò a Kaori e le prese il tel da mano.
Mick: Ryo sono Mick, ora ti saluto Cupido deve far mangiare la tua bella.
Ryo: Esci un secondo dalla stanza per favore. Subito!
Mick: Va bene!..-dopo qualche secondo-Dimmi?
Ryo: Ma ti sei rincretinito, ieri si era addormentata senza la pillola e tu che fai quando si sveglia gli è la dai...sei un pazzo, ecco il risultato...
Mick: Hey! Calmati, che ne sapevo che oltre un certo orario non deve avere la pillola.
Ryo: Come che ne sapevo? Mick, cazzo, hai convissuto con lei per 2 mesi e come me andavi a prenderla da Luigi e ora mi dici che ne sapevo? Ma lo vedi che non ragioni.
Mick: E vero, scusa, hai ragione, ma l'ho fatto solo per il suo bene, pensavo che dopo la serata di ieri non riuscisse a dormire e le ho voluto dare la pillola.
Ryo: Va bene, senti qui c'è traffico, mi raccomando stalle vicino e stai ben attento a quel Mario, non so ma non mi fido molto di lui.
Mick: E fai bene, ma ora non posso parlare, ne parliamo da vicino. - e chiuse la conversazione.


...in macchina di Saeko...


Saeko: Allora che succede?
Ryo: Abbiamo fatto pace per fortuna, ma è piena di dubbi e penso che quelli le rimarranno finché non avrà fiducia in se stessa e nella nostra storia.
Saeko: Lei ti ama e ha fiducia in voi, ma ha paura e nessuno di noi può biasimarla dopo quello che ha passato in questi anni, tutti gli uomini che ha amato l'hanno tradita o lasciata da sola. Iniziando dal padre di Maki che nella sua adolescenza quando più aveva bisogno di lui muore, Mario il suo primo fidanzatino la lascia perché la loro storia non regge alla distanza e diciamocela tutta anche al vostro incontro Maki che la lascia da sola nel momento in cui il vostro amore sta per nascere e ha dovuto sopportare tutti gli anni in cui l'hai ferita e umiliata per la tua testardaggine, senza avere la forza e l'amore del fratello, poi tu che dopo che ti eri finalmente arreso all'amore ritratti tutto, dopo che lei ti amato con tutta se stessa quella notte in cui siete stati assieme. Arriva in America e incontra Logan, malato e destinato alla morte, esce incinta ma perde la piccola, costretta ad un taglio cesario e a subire tutta la trafila di un parto, si ritrova con una bimba morta tra le braccia, il suo adorato maritino a quel punto si lascia andare e lascia da sola Kaori con un doppio dolore. Kaori trova rifugio in un altra persona per poche settimane ma non funziona, incontra Alek che crede amico del suo defunto marito, si appoggia a lui e se ne innamora ma lui non è come sembra e le fa solo del male e ora? Ora quando credeva di essere felice, finalmente, ti vede tra le braccia di un altra. Non so come quella ragazza riesca, nonostante tutto, ad aver fiducia nell'amore e nella vita, una persona qualunque dopo tutte queste disgrazie si sarebbe arresa.
Ryo: Ma lei è la mia sugar ed è speciale anche per questo, la sua vita non è mai stata semplice,eppure dopo ogni caduta si è sempre rialzata più forte di prima, ora però non c'è la fa ad alzarsi da sola e ha bisogno di me, di noi, dei suoi amici per andare avanti, è un cammino lungo e in salita, devo dire che quella stronza di Yuki ha fatto proprio un bel lavoro per rovinare la vita della mia sugar, ma per fortuna non c'è riuscita in pieno e piano piano si sta riprendendo.


.....Da Kaori....


Kaori si era alzata dal letto si era finita di sistemare ed era andata a fare un giro per la casa, incontrò la signora Matilde in cucina, intenta a preparare il pranzo, che l'abbracciò e la baciò come se fosse una figlia che non rivedeva da anni. Fece un giro per la casa notando che tutto era rimasto come all'ora, i quadri, i libri e lo studio dello zio, tutto come all'epoca. Quando entrò nella camera di Mario ebbe un tuffo al cuore, era tutto come quando erano piccoli, non era cambiato nulla, oddio forse si sulla scrivania ora c'era un bel computer Apple(NdIly per chi non lo sapesse ancora I LOVE APPLE, I LOVE MAC ^_^ ), i libri e lo stereo era sempre lì, al solito posto, sulla parete vicino al suo letto c'era una lavagnetta di sughero a cui erano attaccate delle foto e c'erano anche le loro foto, loro due al suo 12 compleanno con indosso il primo vestito da “signorina” che le aveva comprato la mamma, lei se lo ricordava bene quel giorno era felicissima perché fu quel giorno che Mario comunicò a tutti che stavano insieme già da qualche mese, infatti si erano messi insieme a Natale, ma ormai avevano capito di volersi bene già dall'estate. Solo che lui non riusciva a staccarsi dalla sua ex che non voleva capire che si dovevano lasciare, alla fine lo capì quando li vide insieme. All'improvviso, lo vide, quell'orso spelacchiato che aveva accompagnato tutta la sua fanciullezza, Ponzio era lì dietro al letto su una mensola della libreria, lo prese e lo strinse forte a se, poi curiosa si avvicinò allo stereo e l'accese. Partì il primo cd inserito ed era uno di scugnizzi, Kaori sorrise quel film l'avevano visto insieme 100 mila volte perché lei doveva rifarlo nella recita scolastica, si girò verso la scrivania e su una mensola in alto c'era una loro foto il giorno in cui i suoi erano morti in quel maledettissimo incidente d'auto. Le lacrime cominciarono a sgorgare irrefrenabile si butto sul letto abbracciata al suo Ponzio e si addormentò piangendo.
Dopo qualche minuto arrivò Mario, che trovandola dormendo si soffermò incantato, sembravano che tutti quegli anni non fossero mai passati..sembrava la stessa ragazzina di 15anni fa che dormiva abbracciata al suo peluche preferito, Ponzio.
All'improvviso Kaori si svegliò, avvertendo una presenza nella stanza che la stava fissando, ma rimase immobile con gli occhi chiusi, nel tentativo d'individuare quella persona che la stava fissando. Non era Ryo e ne Mick quindi la spiegazione doveva essere solo una, doveva essere per forza Mario, dopo qualche minuto rimasta in attesa di qualche sua reazione, di qualche suo gesto o parola,Kaori rimanendo ancora con gli occhi chiusi disse:
Kaori: Mario! Perché mi fissi?
Mario: Come fai a sapere che sono io?


Kaori aprì gli occhi e si sedette : Sono una sweeper, IO, so ben distinguere una presenza, vero Mick? Forza entra non rimanere nascosto dietro alla porta.
Mick: Beccato! Certo che anche se non eserciti da un anno i tuoi sensi sono rimasti sempre allerta.
Kaori: Del resto ho avuto due ottimi maestri te e Ryo...Ryo poi anche quando dorme ha sempre i sensi allertati. In ogni modo Mario non mi hai detto come mai mi stavi fissando!
Mario: Ehm! Mi hai ricordato di quando eri piccola e ti addormentavi da me con Ponzio tra le braccia.
Kaori: A proposito di questo peluche tutto spelacchiato, l'hai tenuto tutti questi anni, pensavo che fosse andato al macero dopo tanti anni!
Mario: Non potrei mai, quel peluche è l'unica cosa che mi lega a te...a noi e dopo tanti anni è torno dalla padrona del nostro cuore.
Mick: Ehm! E' un po' cresciuta per dormire con i peluche e poi penso che a Ryo non farebbe piacere dormire con un peluche. Ce lo vedete voi lo sweeper più temibile del Giappone a dormire con un peluche?
Kaori: Io NO, anche perché diciamocela tutta con Ryo tutto fai tranne che dormire la notte -e fece un occhiolino malizioso-A proposito di Ryo, hai sue notizie Mick?
Mick: E' bloccato nel traffico, ha detto che la strada che conosceva Saeko è chiusa quindi ora stanno facendo tutto il giro.
Kaori: Capito, Uffa! Speriamo in bene e che non si perdano, mi manca da morire, voglio rivederlo al più presto.
Mario: Tranquilla, c'è Francesco con loro, li ha raggiunti subito dopo che Mick ci avvertito che via Manzoni era chiusa,vedrai che tra poco saranno qui. Nel frattempo che ne diresti di concedermi questo latino?
Kaori: Mi dispiace non c'è la faccio sono troppo stanca, ma che ne direste di andare a fare una visitina al poligono così tutti e tre possiamo sfogarci e rilassarci un po'?
Mario: Perché tu spari?
Mick: si, ed è pure piuttosto brava calcolando che per 7 anni ha dovuto utilizzare una pistola modificata in modo tale da non permettergli mai di centrare il bersaglio.
Kaori: E' vero e devo ringraziare solo Mick, se ora sto sparare bene, se aspettavo il mio socio... mia avrebbero prima ammazzata e poi forse dopo morte dall'aldilà mi avrebbe insegnato a sparare.
Mick: Non dire così che lui, non voleva e non vuole che tu ti possa sporcare le mani di sangue e stai tranquilla che non avrebbe mai fatto ammazzare e questo lo sai che tutti noi, daremmo la nostra vita pur di proteggere le nostre donne. Non parliamo poi di Ryo che appena sai che non stai bene è irriconoscibile.
Kaori: Si, lo so il mio tesoruccio è così, è protettivo nei miei confronti, ma lo è anche con Miki e Kazue e lo è anche con Valentina ed Anthony. Dovresti vederlo quando parla con loro al telefono gli brillano gli occhi e lo stesso effetto fa a te Valentina, quando senti la voce di quell'angioletto biondo tu non capisci più niente e diventi un ebete. Sai Mick saresti un ottimo padre se solo tu mettessi la testa apposto.
Mick: Aaaa, basta con questi discorsi, andiamo a sparare che forse è meglio.
Kaori-alzandosi e avvicinandosi a lui- scappa, scappa che poi sarà la vita a metterti difronte a certe scelte.-arrivato vicino a Mick disse sussurrando mantienimi mi gira la testa. Grazie ora va meglio.
Mick: Ok, ma non me la racconti giusta, tu con questa pressione bassa,
Mario: Calcolando che fuori ci saranno 40° credo che sia pure normale che la pressione le scenda sotto i piedi. Dai andiamo vedrà che al poligono starai meglio mumu, c'è il condizionatore.
Kaori: Va bene, ma basta che la smetti di chiamarmi mumu, che poi non significa nulla.
Mario: Ma come non ricordi? Era il nome con cui mi chiamavi appena iniziasti a pronunciare qualche parola. Per te Mario all'epoca era troppo difficile, abituata a sentire sempre parlare Giapponese e stavi pronunciando le prime parole mischiavi giapponese all'italiano e questo fu il risultato.
Kaori arrossì – Ah! Non me lo ricordavo. Allora perché Hide venne a darvi una lezione?
Mario: Perché io e Francesco lo usammo come diminutivo di Mammut.
Kaori: Ahhhhhhhhhhhhhhhhh! E fece bene a menarvela di santa ragione e se ci provate un altra volta vi beccherete una bella punizione divina, anche se non capisco ancora come da mammut sia diventato mumu, ma è meglio non indagare o ho la sensazione che me ne pentirei amaramente.


Mentre parlarono Kaori passò un secondo in camera sua a prendere la sua borsa, dopodiché arrivarono nello studio del padre di Mario, Mario si avvicinò alla scrivania e prese una chiave magnetica dal cassetto del padre si avvicinò ad un quadro che stava sulla destra lo scostò e inserì la chiave all'interno di una fessura e da li vicino un pezzo del muro si aprì un varco che portava nel sottosuolo(Ndily Sarà pure fantascienza, ma tanto il sottosuolo di Napoli è vuoto e questa è solo una storia immaginaria ^_-) dove c'era il poligono con 6 zone di tiro.
Kaori: Mi sembra di fare un tuffo nel passato, però devo dire la verità la vostra armeria è poco fornita – e fece l'occhiolino a Mick-
Mick: Ahhhahh, lo so che senti la mancanza del bazooka, Umi ti ha contagiato.
Kaori:Ridi, ridi, intanto io col mio fedele bazooka però ho salvato molte volte la pellaccia a te e al tuo compare.
Mick: È vero scusa.
Mario: Ho acceso il condizionatore e ora accendo un po' di musica così gli spari saranno attutiti dalla musica.
Kaori: Vediamo un po' se sono molto arrugginita, mi raccomando Mick stai pronto a prendermi.
Mick: Tranquilla darling.
Kaori tirò fuori dalla borsa la sua Colt 357 Magnum Lawman Mk III e quando Mario la vide sgranò gli occhi.
Mario: Wow, una Colt 357 Magnum Lawman con una canna di 2,5"(Nd ''=Inch=Pollici) ! Ma che ci fai tu con un arma destinata alla polizia di Tokyo? E soprattutto che ci fa un arma del genere in mano a te?
Kaori: Vedo che hai riconosciuto subito il mio gioiellino, era di Hide, Ryo me l'ha sistemata ed è passata a me.
Mick: Visto che ti indendi di armi che ne pensi della mia - e tirò fuori dalla giacca, la sua Desert Eagle 44 Magnum con canna da 6''
Mario: Mmm... vediamo, la tua è una Desert Eagle 44 Magnum. Una pistola semi-automatica di grosso calibro azionata a gas. Prodotta in Israele per la Magnum Research. Mmmm...poi vediamo..ha un breve rinculo il meccanismo di riciclo dei gas utilizzato nella Desert Eagle è di utilizzo più comune nei fucili.
Mick: Esatto! Infatti la rotazione dell'otturatore e il meccanismo di bloccaggio presentano una consistente somiglianza con i fucili della serie M16. Il vantaggio del riciclo dei gas dello scoppio risiede nel fatto che è possibile l'utilizzo di proiettili di gran lunga più potenti di quelli specifici per le tradizionali pistole semi-automatiche, ed è per questo che ho scelto la mia bambina (Ndily riferitosi alla pistola, quei due depravati di Ryo e Mick trattano meglio le loro pistole che le loro donne. Ahimè mi sa che Kaori e Kazue si dovranno abbracciare questa croce) per difendermi.
Mario: Ottima scelta Mick, tu mumu dovresti cambiare arma non è adatta ad una ragazza quel tipo di arma.
Mick vedendo l'aura nera di Kaori disse: Aia! Mario mi sa che hai parlato troppo.
Kaori: Ora ti faccio vedere io se non è adatta ad una ragazza questo tipo di arma. Prepara la sagoma a 15m di distanza dalla postazione.


Kaori si posizionò nella postazione con le gambe aperte la pistola tenuta tra due mani, chiuse gli occhi isolandosi da tutto il mondo estraneo, non sentiva ne la musica ne la presenza di Mick e di Mario, appena fu pronta cominciò a sparare arrivata al IV centro perfetto, si sentì abbracciare da dietro e baciare sul collo. Si girò di scatto e vide Ryo.
Kaori: Ma sei uscito matto? Ti stavo per colpire.
Ryo: Errore sugar, ti sei fatta incastrare come una pivellina se era qualcuno che ti voleva fare la pelle a quest'ora saresti già morta. Anche quando spari devi essere allerta.
Kaori: E ti pareva che non avessi sempre qualcosa da ridire? Ti ricordo che per un anno ho fatto di tutto tranne che la sweeper perché qualcuno di mia conoscenza aveva fatto in modo di allontanarmi dalla sua vita e dal suo mondo. Lasciamo perdere il fatto che questa persona poi si sia ricreduta e sia venuta a cercarmi.
Mick: Ha ragione Kaori e poi in questo momento c'eravamo io e Mario, quindi non sarebbe successo niente. Invece di complimentarti perché finché tu non la disturbavi lei stava per fare una “One hole shot”, aveva fatto già 4 centri perfetti.
Kaori: Eh?? Cosa, no è impossibile, non prendo un arma in mano da un anno, sicuramente qualche colpo non sarà andato a segno, se non è così è sicuro che il prossimi andranno fuori.
Ryo: Non ci credo...secondo me farai centro pieno. Dai riprendi a sparare ti mancano giusto 2 colpi.
Kaori: Promettimi che se sbaglio non mi criticherai.
Ryo: Promesso! Ora spara!
Kaori si rimise in posizione, chiuse gli occhi e si concentrò, isolandosi dal mondo anche se era difficile essendo tra le braccia di Ryo. Infatti lui non si era scostato da lei neanche di un millimetro, la teneva stretta a se come per paura che le potesse succedere qualcosa.


Quando Kaori riuscì ad isolarsi completamente dal mondo esternò visualizzò nella sua mente il centro del bersaglio e sparò gli ultimi due colpi rimasti, che andarono si a segno ma non nel foro precedente ma un po' più sotto accavallando il foro superiore con quello inferiore.
Kaori aprì gli occhi e sbuffò.
Ryo: Hai fatto 6 centri e per una che non prende l'arma in mano da un anno è un miracolo. Quindi ora vediamo come te la cavi con....- si scostò dal suo amore e prese dalla giacca la sua fedele Phython- ..questa – e la diede a Kaori.
Kaori: No, Ryo, non posso.
Mario: Ma quella è...è....è una Colt Phython 357 Magnum con canna da 4'', una sola persona ha quella pistola..
Kaori: Si, City Hunter. Non l'avevi capito ancora? In questa stanza ci sono tutti e 3 i City Hunter, ci manca Mary ma ora è una modella professionista e si è ritirata dal giro. Non mi dire che i nomi Mick Angel e Ryo Saeba non ti hanno detto nulla?
Mario: No, anche perché pensavo che City Hunter fosse solo una leggenda, non immaginavo che tu fossi la socia di City Hunter.
Ryo: Sei sorpreso? Noi due insieme siamo City Hunter (ndily frase presa dallo special 4 Servizi Segreti).
Kaori: Mick invece era l'ex socio americano di Ryo. Dico era perché ora è il nostro socio, è il socio di City Hunter. Umi è un ex mercenario conosciuto nell'ambiente come Falcon, Miki sua moglie è cresciuta nella giungla da quando aveva 8 anni è un ottima amica e un ottima combattente, Ryo l'ha scoperto sulla sua pelle che non è il caso mettersi contro Miki.
Ryo: Si, soprattutto se vi alleate, siete pericolose.
Saeko: Ahhahahahaha, me lo ricordo quell'avvenimento, lo stallone di Shinjuku, messo KO da due donne. Quante risate che mi feci quando Kao e Miki me lo raccontarono. Certo che tu e Umi siete proprio uguali in questo, quando ci sono in ballo le vostre donne vi fate far fessi in una maniera indescrivibile e Miki e Kaori l'hanno sempre vinta.
Kaori: In ogni modo io non userò mai la tua pistola Ryo. Non potrei mai.
Ryo: Se ti ho dato la mia pistola significa che puoi usarla.
Kaori non rispose e si mise a ricaricare la sua.
Ryo: E va bene se spariamo insieme la utilizzi?
Kaori: Va bene, insieme si.
Ryo: Poi mi spiegherai il perché.


Kaori prese con fatica la pistola di Ryo, però strinse i denti e non lo diede a vedere, e pensare che il suo socio la manteneva con una sola mano. Chiuse gli occhi, sentì il cambio di bersaglio, l corpo di Ryo che premeva contro il suo e le mani di Ryo sulle sue. Si isolò eliminando ogni rumore e quando si sentì pronta sparò tutti e sei i colpi ma ancora prima di vedere se aveva fatto centro oppure no, si accasciò tra le braccia di Ryo.
Ryo: Kaori...tutto bene?
Kaori: Si, ora capisci perché ti avevo detto che non potevo sparare da sola? - sussurrando disse- questa maledetta debolezza non mi fa star tranquilla.
Mick: Darling?
Ryo si girò e lo guardò storto
Kaori: Dimmi Mick.
Mick: Darling guarda la sagoma, hai fatto una “One hole shot”.
Kaori: Si, ma non conta perché l'ho fatta con Ryo.
Mario: Eh no, Ryo si è staccato da te appena ti sei concentrata al massimo è rimasto dietro a te ma non ha sparato con te.
Kaori: Cosa? Ryo ha detto la verità?
Ryo: Si, sugar ha fatto una “One hole shot” tutta da sola.
Kaori: Non può essere erano anni che ci tentavo e non ci riuscivo e ora?
Ryo: E ora l'hai fatta perché sapevi che anche se sbagliavi nessuno di noi ti avrebbe criticata. E ora tocca te Mario, facci vedere quello che sai fare.
Mario: Volentieri, allora mentre Mick si allena, prendo i miei gioiellini.
Mick: Volentieri, mi stavo annoiando a restare inattivo per troppo tempo.
Kaori si sposto dalla postazione e si mise contro al muro appoggiata.
Ryo: Che hai tesoro?
Saeko: Madonna Santa, Ryo la vuoi lasciare in pace 5minuti, da quando ci stai insieme sei super apprensivo, falla respirare. Te l'ha detto 5minuti fa cosa ha.
Mick: Calmati amico, sta così perché non ha mangiato ancora e ieri non è che avesse mangiato chissà che, calcolando che poi ha rimesso tutto per il nervosismo.
Kaori: Non è per quello che sto male ma, non ti preoccupare Ryo sono cose di donne, questo mese mi hanno ucciso.
Ryo: eh eh???? Non ci ho capito nulla.
Saeko: Naturale, quando mai no capisci qualcosa tu.
Mick: Dai Ryo, l'ho capito perfino io che Kaori ha le sue cose.
Kaori: Ecco lo sapevo, ora tutto il mondo sa che Kaori Makimura ha le mestruazioni. - e arrossì.
Mario: Eccomi, ho preso i miei gioiellini. Vi presento la mia bimba non di servizio. E' una Beretta 8000 Cougar L calibro 9mmx19. Una pistola ergonomicamente avanzata, compatta sebbene calibrata per le potenti cartucce, dotata di grande autonomia di fuoco e straordinariamente longeva.
Ryo: Utilizzando parte dell'energia di rinculo per ruotare la canna ed assorbendo parzialmente l'urto del carrello-otturatore attraverso il blocco centrale prima che questo sia trasferito al fusto, le pistole Cougar producono una sensazione di rinculo insolitamente bassa.
Mick: Nelle diverse fasi del funzionamento, la canna retrocede, ruota ed avanza sempre sullo stesso asse e sempre in linea con il carrello-otturatore ed il sistema di alimentazione. Grazie a queste due importanti prerogative, la stabilità, la precisione di tiro e la velocità di riallineamento dell’arma per i colpi successivi sono stupefacenti.
Saeko: Disegnata secondo l’anatomia della mano, l'impugnatura della Cougar si adatta bene anche a mani piccole, protegge le mani grandi da eventuali interferenze con il carrello-otturatore e consente un eccellente controllo della pistola durante il fuoco.
Kaori: Tutti gli spigoli sono smussati, lisciati e rifiniti con cura in modo da agevolare l’inserimento, la presa e l'estrazione dell’arma dalla fondina. Il caricatore di questo gioiellino ha la capacità di contenere 13 colpi. Non siete gli unici qui ad essere a conoscenza delle armi, nel mio piccolo mi sono studiata anche io le armi. Ah dimenticavo di dire che la Beretta Cougar è una semi-automatica.
Mario: E brava mumu, vediamo un po' che mi sai dire allora su quest'altro gioiellino? Vi presento la mia arma ufficiale, quella di servizio, da cui se parte un colpo non giustificato son dolori, ma è un vero peccato.
Kaori: E' una Beretta 92FS, meglio conosciuta come M9 da parte dei militari USA che l’hanno scelta quale arma da fianco, la Beretta 92FS è un arma automatica, progettata per impieghi militari, adottata da numerose Forze di Polizia ed Eserciti per la grande affidabilità e sicurezza d'uso, la notevole autonomia di fuoco e l'elevata precisione di tiro.
Saeko: La Beretta 92FS è la pistola più testata e più affidabile nella storia: non solo ha soddisfatto tutti i requisiti stabiliti dai capitolati militari americani, ma li ha superati ampiamente.
Ryo: E' una calibro 9mm x 19 NATO e ha un caricatore con la capacità di 15 colpi.
Mick: Una piccola curiosità sta nel fatto che il sistema FS vanta specifiche funzioni di sicurezza: Doppia/singola azione, sicura manuale ambidestra con dispositivo di abbattimento cane, svincolo del grilletto dal gruppo di scatto, rotazione della parte posteriore del percussore. Sicura automatica sul percussore. (Ndily Ringrazio il sito Beretta per le informazioni)
Ryo: In ogni caso direi che come gioiellino più bello è quella non di servizio. Te la sei scelta con cura. Complimenti.
Mario: Si, non potendo scegliere la donna della mia vita con cura, essendo di un altro, mi dedico molto volentieri alla scelta della pistola. Infondo loro saranno tue per sempre, no come le donne.
Anna: Mario la mamma ti vuole, è pronto a tavola. Ops, scusa non sapevo che c'erano i tuoi amici.
Mario: Vi presento Anna la mia sorellina. Anna loro sono Mick, Ryo, Saeko e Kaori.
Anna: Kaori? Ma è quella ragazza famosa?
Mario: Si è lei. La tua madrina di battesimo.
Kaori: Come sei cresciuta, ti ho lasciato che eri solo una bimba di un anno. Quanti anni hai ora?
Anna: 17 quasi.
Mario: 16 anni e otto mesi per l'esattezza.
Kaori:*Fuori targhet per quei due, meno male.* - Che scuola fai?
Anna: quest'anno inizio la seconda liceo.
Kaori: Stai al classico quindi e dove lo fai? All'Umberto ?
Anna: Si, so che quella è stata anche la tua scuola, quando vivevi qui.
Kaori: Si ed è stata anche quella di tuo fratello e di Francesco.
Mario: Cosa volevi sorellina da me? Perché mi hai chiamato?
Anna: Ah si, ti vuole urgentemente la mamma e sta incazzata nera, mi sa che ha scoperto che ti sei fregato tutta la nutella dalla dispensa.
Mario: Senti chi parla, quella che organizza i Nutella Party con le amiche.
Anna: Almeno io non me la frego di nascosto dalla mamma e soprattutto non finisco tutte le merendine e il pan carré.
Mario: Ah no quello non sono stato io, le merendine e il pan carré li ha fatti fuori Francesco.
Anna: È inutile che giochi a scarica barile, Francesco ha detto che è colpa tua.
Mario: Quando torna mi sente. Uffa però quanto rompe oggi mamma, sta sbraitando come a ché. È una rompi palle assurda certe volte.
Kaori a quell'affermazione si innervosì e gli tirò un ceffone non indifferente.
Kaori: Invece di sbuffare e di lamentarti come un bambino, dovresti ringraziare il cielo ogni giorno di poter avere ancora una famiglia e due persone che tu possa chiamare ancora mamma e papà.
Nel momento in cui Kaori diede lo schiaffo a Mario pronunciando quelle parole entrò la mamma di Mario
Signora Matilde: Mario ti vuoi muore? Mi servi in cucina, mi devi dare una mano. Kaori ha sbagliato a darti solo uno schiaffo doveva darteli due, forse ti faceva rinsavire e crescere un po'. Kao, quando vuoi dargli qualche altra mazzata, per me sta bene, normalmente dopo essere stato mazziato da te rinsavisce sempre.
Kaori: Ok zia, quando vuole io sono sempre pronta a riempirlo di mazzate.
Anna: Ci sto pure io, ho un bel po' di conti in sospeso con mio fratello.
Kaori: Tu no, ma se vuoi ti insegno come far fessi quei due. Da bambina le avevo sempre vinta io.
Ryo: No che ora sia diverso.
Kaori: Zitto tu, che ho dovuto aspettare 9 anni per averla vinta con te. Mi ha fatto patire le pene dell'inferno, non so quale santo mi ha permesso di sopportarti tutti questi anni.
Ryo: Ma alla fine hai avuto il tuo premio. - Kaori si fece tutta rossa.
Anna: Perché non lasciamo i maschi a giocare con le loro pistole e noi non c'è ne andiamo di là, ti voglio mostrare una cosa.
Kaori: Va bene. Allora aspettami di là. Prendo le mie cose e vengo.
Anna: Capito, vuoi rimanere da sola col tuo ragazzo. Ti aspetto di là, ma non tardare.
Kaori: Ma che hanno le ragazzine d'oggi? Sono sveglissime. Comunque si volevo salutarti e dirti che dopo pranzo dobbiamo parlare un po' noi due. - lo baciò e gli sussurrò grazie di essere qui amore mio ti amo.
Kaori raggiunse Anna mentre Ryo fu preso in giro da Saeko e Mick perché era rimasto pietrificato nella stanza dove Kaori l'aveva baciato.
Ryo: È inutile che sfottete era da ieri che non avevo un bacio da lei mi è mancata tanto.
Mick: Che dobbiamo fare ora con quello lì?
Saeko: Non potete fare niente o Kaori vi ammazza era entrambi, infondo è un suo amico d'infanzia e poi è inutile che fate congiunture varie, Kaori è innamorata persa di te, Ryo.
Ryo dimmi un po' tu, lei ti ha fatto da serva, da cameriera tutto fare: cucinava, lavava i tuoi panni sporchi, rammendava, rassettava la casa. Ti ha fatto, d'amica, confidente, infermiera quando stavi male o ti facevi male, ha rischiato la vita più di una volta per proteggerti e se avesse potuto ti avrebbe donato la sua intera esistenza per vederti felice. Quando sembrava che tu ti fossi deciso ad amare qualcuno, anche se per Kaori era doloroso lei era felice se tu lo eri. Per 8 anni ha sopportato te e le tue paure di amare è stata umiliata, denigrata, si è dovuta subire tutti i tuoi insulti e tutte le tue meschinità. Si è sentita inadeguata verso tutte le donne del mondo, quando lei senza un solo filo di trucco è la donna più bella che ho mai visto,
ma per colpa di un deficiente ha sempre creduto di essere poco attraente agli occhi degli uomini.
Di un po' secondo te una persona per sopportare tutto questo in silenzio per anni standoti comunque vicino, aspettando una tua minima mossa, le bastava un sorriso e lei dimenticava tutto,tutte le notti insonni che ha passato a piangere, tutte le notti in cui è rimasta ad aspettarti alzata e ha resistito anche al dolore che ha provato quando si è sentita usata da te, quando, da emerito imbecille quale sei, l'hai trattata come una di quelle...Ti ha perdonato e siete tornati insieme. Secondo te cosa significa tutto questo? Spiegamelo visto che ora tu ti riduci ad aver paura di un fantasma del passato. Sai che ti dico Ryo? Sei solo uno stronzo maschilista che non capisce nulla. Kaori ti ama e ha accettato di tutto da te, anche di sapere il tuo passato dagli altri e non da te e lei ha sempre affrontato il tuo passato a testa alta senza mai intromettersi nella tua vita e tu dovresti prendere esempio da lei.
Mick: Però mica male la ragazzina (faccia da maniaco)
Saeko: Appunto è una ragazzina di 17 anni non puoi fare il bravo per una volta?
Ryo: Che ora sei diventato anche pedofilo? Rientra nei ranghi amico, che se ti vede Kaori ti becchi una bella martellata sul tuo amico.
...Da Kaori....
Anna l'aveva trascinata giù in cantinola, dove trovò una sorpresa. La cantina era stata tutta rivestita, insonorizzata e resa impermeabile all'umidità, su un lato c'erano degli specchi e una sbarra, per terra invece delle solite mattonelle o del solito massetto c'era un elegante parquet color noce, su l'altro lato c'erano delle foto di Anna a danza, di Kaori piccola in versione ballerina e poster di famose étoile, su una mensola c'era un stereo e ai 4 angoli della stanza c'erano delle casse e infine vicino alla porta c'era un mobiletto.
Anna: Benvenuta nel mio piccolo mondo, questo è luogo dove passo la maggior parte del tempo libero.
Kaori: Come mai hai le mie foto?
Anna: Ehm..Per tutte noi a danza sei un mito, la nostra insegnante non fa altro che dirci di quanto tu fossi brava e che se non te ne fossi andata in Giappone sicuramente appena saresti diventata maggiorenne, saresti entrata in compagnia.
Kaori: Non ero poi così brava, c'erano altre ragazze, al corso molto più brave di me.
Anna: No, non è vero, infatti da quel corso non fu preso neanche un alunno per la compagnia.
Kaori: Quindi mi vuoi dire che quell'anno il San Carlo non fece debuttare nessuno stupende come ballerino di fila?
Anna: Non proprio così nessuna studentessa debuttò quell'anno, ma solo Antonio riuscì entrare come ballerino di fila. Tra le ragazze ci riuscì solo, 3 anni dopo, Maria ad entrare in compagnia, ma non è mai diventata prima ballerina.
Kaori: Quindi anche tu studi al San Carlo?
Anna: Si e spero un giorno di riuscire ad entrare in compagnia, altrimenti farò l'Accademia di danza a Roma e se non riesco ad entrarci andrò al Dams di Roma.
Kaori: Vedo che hai le idee chiare.
Anna: Si, anche se mio padre non vuole vorrebbe che mi laureassi in Giurisprudenza o in Lettere e Filosofia oppure che diventassi un medico, che trovassi un bravo ragazzo, naturalmente dovrebbe essere qualche suo pupillo, sposarmi, fare dei figli e fare la brava mogliettina. Ma io non voglio, per me la danza è tutta la mia vita, senza di lei non saprei che fare. E ogni giorno sono lotte continue, perché io non voglio dargli retta.
Kaori: Se è così che stanno le cose non ti preoccupare ci parlerò io con tuo padre.
Anna: Grazie, mio padre è sempre stato molto legato a te e ha sempre voluto che io diventassi come te.
Kaori: Ehehe, non gli conveniva avere una figlia come me. Ryo te lo potrà confermare, ho fatto dannare mio fratello nell'adolescenza perché ero ribelle e facevo a botte con tutti a scuola, poi una volta finita la scuola, scoprì che mio fratello era il socio di City Hunter e fu così che divenni la sua assistente. Quindi ho imparato a sparare e a lottare contro i criminali non seguendo la legge. Quindi anche io non sarei stata una buona figlia per tuo padre a Ryo gli ho dato filo da torcere per tutti questi anni.
Anna: Ti chiedere una cosa?
Kaori: Dimmi!
Anna: Ieri per caso Francesco è stato con qualcuna?
Kaori: Ti piace Francesco?
Anna: Si, ma lui non mi guarda, neanche mi considera solo la sorellina del suo migliore amico.
Kaori: Questa storia non mi è nuova...comunque stai tranquilla ieri ha ballato solo con me e la mia amica che è sposata e aspetta un figlio, quindi puoi stare tranquilla. Invece per quanto riguarda Francesco non demordere, se lo ami realmente lotta con tutte le tue forze per conquistarlo, però se nonostante ciò, ti accorgi che lui non ti ama, lascialo perdere e trovatene un altro, ma non demordere, lotta fine alla fine per il tuo amore, così alla fine non avrai mai rimpianti. Però non fare il mio stesso errore non alienarti per lui, vivi la tua vita, esci divertiti e se incontri un ragazzo carino che ti piace buttati. Vivi per te stessa, realizza i tuoi sogni e vedrai che se il destino vorrà, il tuo amore si realizzerà. Io è dall'età di 16anni che lotto per questo amore e ora sono qui, felicemente fidanzata e prossima alle nozze.
Anna: A proposito di te, ma il tuo ragazzo è quello moro? Vero?
Kaori: Si, da che l'hai capito?
Anna: Dallo sguardo assassino che si scambiavano lui e mio fratello. Quel deficiente di Mario è ancora cotto di te, però in tutti questi anni non ha mai fatto nulla per venirti a cercare e fare qualcosa e questo è il risultato.
Kaori: Ma anche se veniva a cercarmi in questi anni, non sarebbe cambiato nulla, io ho conosciuto Ryo quando avevo 16anni e da quel momento in poi non ho smesso un secondo di amarlo e lo amerò per sempre.
Anna: Si vede sai, vi amate talmente tanto che solo un cieco non se ne accorgerebbe, ma che mi dici di quel biondino? Anche lui lanciava sguardi omicidi a mio fratello.
Kaori: Mick è il migliore amico mio e Ryo. E' innamorato di Kazue, anche se non lo vuole ammettere a se stesso che lei è l'unica donna della sua vita.
Anna: Ma ne sei proprio sicura che ami realmente questa Kazue? Perché lo sguardo del biondino era identico a quello del tuo uomo.
Kaori: E va bene! Confesso! È cotto di me, ma ti assicuro che ama alla follia Kazue, solo che è troppo stupido per lasciarsi andare a quell'amore e per paura rimane attaccato ad idea ad un sogno impossibile.
Anna: Va bene, ma ora basta parlare, che ne diresti di allenarti un po' con me. Così puoi aiutarmi a migliorare.
Kaori: Volentieri, ma mi sa che sarai tu a dare qualche consiglio a me. Anche se abbiamo un piccolo problemino, non ho dietro la mia cose di danza.
Anna: E che problema c'è – e avviandosi verso il mobiletto disse – a prima vista direi che porti un 37-38 quindi queste – prendendo delle mezze punte e delle punte dall'armadio- dovrebbero andarti bene. Sei fortuna abbiamo lo stesso numero! Tieni queste sono per te.
Kaori: Grazie. Non ti dispiace se utilizzo le tue punte e le adatto al mio piede?
Anna: No, tranquilla, anzi nel mobile c'è anche la vaschetta con la pece, se la metti fuori mi fa un piacere. E se ti interessa nel mobile puoi trovare di tutto accendino, raschietto, colla e martello. L'unica cosa che ti sconsiglio è di ammorbidirle nella porta perché altrimenti questo tipo si spezzerebbe. Ah dimenticavo c'è anche una cassetta con dell'ago e filo, con dei nastri elastici e infine c'è tutto l'occorrente per medicarsi.
Kaori: Ok grazie.
Anna e Kaori si misero le punte e mentre Anna accese lo stereo e si riscaldava Kaori preparava come al solito le sue punte, se le provò più di una volta e quando se le sentì aderire perfettamente andò anche lei alla sbarra a riscaldarsi.
Kaori: Anna stai più dritta con quelle spalle e alzo il mento, ecco così brava, Ora tendi quella gamba così..brava tieni, tieni e ora giù e pliè. Brava! Ora insieme dai. Battements tendu in prima e ora in quinta.
Anna: Battements jetés e Ronds de jambe en l'air.
Kaori: Fai attenzione quando fai il Ronds de jambe en l'air la gamba in posizione di partenza deve stare a 45°. Guardami.
Anna si stacco dalla sbarra dalla sbarra e si mise al centro della sala a guardare Kaori.
Kaori si posizionò al centro della sbarre e iniziò:
Kaori: Anna guardami nel Rond de jambe en l'air en dehors, la gamba che lavora, dalla II posizione a 45°, con la coscia immobile, si piega nel ginocchio, descrive un ovale, si porta indietro, verso la gamba di sostegno, con la punta del piede fino al polpaccio; continua il movimento in avanti e si stende di lato in II posizione a 45°.
Invece nel Rond de jambe en l’air en dedans la gamba che lavora, dalla II posizione a 45°, con la coscia immobile, si piega nel ginocchio, descrive un ovale, si porta avanti, verso la gamba di sostegno, con la punta del piede fino al polpaccio; continua il movimento indietro e si stende di lato in II posizione a 45°. Capito?
Anna: Si!
Kaori: Bene prova tu.
Anna si mise alla sbarra ed eseguì l'esercizio.
Kaori: Bravissima e ora che ne diresti di divertirci un po' penso che ci siamo scaldate abbastanza vicino alla sbarra? - E le fece l'occhiolino.
Anna cambiò cd e mise le musiche di Čajkovskij si preparano e iniziarono a danzare, sulle punte, sulle note del brano “Nutcracker Suite, Op. 71A - Dance Of The Reed Pipes” a seguire ballarono sulle note di “Nutcracker Suite, Op. 71A – March” ed infine sulle note di “Piano Concerto No. 1 Movt 1”. (ndily brani stupendi non mi stancherò mai di ascoltarli)
Non si erano rese conto ma da quando erano scese giù era passata un ora e Ryo cominciava a fremere dall'impazienza.
Ryo: Ma dove si sarà cacciata è sparita da un ora ormai.
Saeko: Calmati Ryo, Mario ti ha detto che è qui giù, che probabilmente Anna l'avrà coinvolta nella sua passione per la danza.
Mick: Silenzio, venite qui e guardatele mentre danzano, sembrano due angeli.
Ryo: E' stupenda, sembra che voli.
Saeko: Ma anche Anna è brava, guardatele sembrano che abbiano provato per lungo tempo assieme, ed invece è la prima volta che ballano assieme, hanno un affiatamento quelle due.
Tutti e tre rimasero incantati a vederle danzare, sembravano leggiadre farfalle che accarezzavano il pavimento, poi quando Kaori si alzò sulle punte e cominciò a fare dei piccoli passettini, il cuore di Ryo si fermò e sperò che le caviglie le reggessero, ma a quanto pare, per fortuna, era guarita del tutto da quel brutto incidente, era stata sconsiderata quando fecero quella vacanza a mare, ma sperava che dopo l'inattività di questo periodo e il fatto che lei durante lo spettacolo non l'avesse sfruttate troppo le caviglie, fosse guarita. E così è stato ora Kaori era bellissima e sorrideva, era felice, entrambe le ragazze traspiravano felicità da tutti i pori, perché la danza per loro era vita e passione pura.
Ryo: *Ho deciso quando torneremo a casa, ti regalerò l'iscrizione a danza, nella migliore palestra di Tokyo, a costo di fare dei sacrifici, ma tu non dovrai mai smettere di danzare è la tua passione e tu sei la mia vita.*
Mick: Hanno finito entriamo.
Entrarono e le trovarono a terra alla sbarra intente a scherzare e a ridere mentre sfasciavano i loro piedi e controllavano le loro ferite.
Kaori: Questa volta ho battuto tutti i record, non ho mai avuto dei piedi così sanguinanti, devo dire che Čajkovskij, mi ha distrutto...Che hai anche Beethoven in questo cd?
Anna: Si, solo due brani che secondo me sono i più belli in assoluto.
Kaori: Hai ragione Per Elisa è stupenda, quando ero piccola tua madre me la suonava sempre.
Anna: Lo fa ancora e l'ha insegnata anche a me a suonarla.
Kaori: A me, mia madre ci provò a farmi suonare il pianoforte ma senza risultato, mi annoiavo e preferivo correre a giocare con i maschi a calcio o a fare a botte e per disperazione mi iscrisse a danza, sperando in un mio comportamento più femminile. La danza mi entrò subito nelle ossa e nelle vene, ma nonostante ciò non riusci a cambiare il mio atteggiamento da maschiaccio.
Nel frattempo Ryo si stava avvicinando di soppiatto a Kaori e fece cenno con la mano ad Anna di non fiatare per non farsi scoprire, ma quando fu quasi arrivato vicino a Kaori:
Kaori: Ryo, smettila di avvicinarti di soppiatto, ti ho sentito arrivare mezz'ora fa, mi sono accorta che mi spiavi e che mi stavi arrivando alle spalle. Forza su Mick, Eko entrate e chiudete la porta a chiave, che sta per arrivare quel rompiballe di Mario. Come vedi i miei sensi di sweeper non si sono persi me ne accorgo subito quando arriva qualcuno. Anche quando sono concentrata in altre cose.
Ryo: Scusa ancora per prima, ma è solo che se ti succedesse qualcosa io ne morirei, non potrei vivere senza di te.
Kaori- si alzò da terra e abbracciò Ryo- : Anchio non posso vivere senza di te, Ti amo — e si baciarono sulle note di Čajkovskij.
Anna si portò un dito alla gola e facendo finta di vomitare disse: bleah, che schifo, siete troppo sdolcinati per i mie gusti.
Kaori: Aspetta che ti capiti col tuo Francesco e vedrai che non la penserai allo stesso modo.
Anna arrossì
Dallo stereo uscirono le note del brano ''Nutcracker Suite, Op. 71A - Waltz Of The Flowers''e a quel punto Ryo e Mick chiesero a Kaori ed a Anna di concedergli questo ballo. Le ragazze si sistemarono le fasciature e le scarpette e iniziarono a volteggiare tra le braccia di Ryo per quanto riguardava Kaori e Mick per quanto riguardava Anna. Ad un certo punto Kaori disse: Ryo, ora tocca a Eko, io sono stanca e poi ieri ho già ballato con te un valzer, ora tocca a Eko, quella poverina ieri non è riuscita a godersi il ballo.
Ryo: Va bene, ma nel frattempo medicati, quei piedi.- e ballando ballando la porto a destinazione vicino ad Eko fecero un inchino a vicenda, Ryo baciò la mano di Kaori e passò a Saeko- Signorina Nogami, mi concede questo giro.
Saeko: Certo
E iniziò a volteggiare sulle note del valzer .
Saeko: Questa me la paga Kaori.
Ryo: Non te la prendere con lei, voleva che anche tu vivessi il tuo momento da “Fiaba”, in fin dei conti tu ieri non ti sei potuta godere la serata.
Saeko: A proposito di ieri sera, avete parlato?
Ryo: Non ancora, spero di riuscirci oggi dopo pranzo o gli è lo dirò questa sera in camera. Per stasera,se ti sta bene, le ragazze hanno detto che puoi dormire con loro, hanno un terzo letto in camera e ti possono tranquillamente ospitare. Oppure se vuoi potresti dormire con Kaori e io me ne vado in camera di Mick. Cosa che credo sceglierà Kao, ho il sospetto che ti voglia in camera con lei.
Saeko: Facciamo così, siccome la vedo un po' triste e pensierosa sul passato, questa notte le starò vicino ma tu non te ne vai da Mick, lei ha bisogno di entrambi, quindi siccome ho visto che c'è un bel divano letto, tu dormirai lì e io e Kaori nel letto matrimoniale. Poi da domani si torna alla normalità. Senti quando sgriderai Mick, non lo fare troppo pesantemente perché se non ci fosse stato Mick, io non avrei saputo come fare per consolarla e avrei rischiato per affidarla alle cure di Mario.
Ryo: Va bene, ma il solo fatto che io questa notte abbia dormito lontano da lei e lui accanto a lei, anche se so bene che non è successo niente e MAI NIENTE succederà, mi da fastidio.
Saeko: Ecco il Valzer è finito, vai da lei prima che arrivi quello scocciatore di Mario.
Manco a farlo apposta Mario bussò nel momento in cui Ryo, si sedette ad abbracciare Kaori, ma tutti come se si fossero messi d'accordo ignorarono lo bussare.
Ryo: Amo che c'è ti vedo pensierosa.
Kaori: Stavo pensando ad Anna e alla sua passione per la danza. Sai mio zio, non vuole che lei diventi una ballerina professionista, la vuole con una laurea da incorniciare come un qualunque pezzo di carta, sposata con chi dice lui e madre di una schiera di bambini. Ma lei non vuole questo, non è il suo sogno questo. Lei vorrebbe entrare nella compagnia del San Carlo e se non riesce ad entrare vorrebbe tentare di entrare in Accademia e infine se non riesce neanche lì, vorrebbe fare il DAMS, un università per lo spettacolo. Sempre che mio zio, le dia il permesso, cosa di cui non credo, anzi farebbe di tutto per non farle accedere a nessuna di queste tre parti. Quindi...
Ryo: Quindi stavi pensando di parlare con tuo zio.
Kaori: Si, ma se lui sarà irremovibile come credo, vorrei che Anna realizzasse lo stesso il suo sogno e..
Ryo : E vorresti farla venire ad abitare da noi appena diventata maggiorenne e tentare di farla entrare nel Tokyo Ballet oppure tramite la tua scuola e tramite Sayuri falla entrare in una compagnia di New York
Kaori: Si, ma come hai fatto a capire? Senza che io parlassi?
Ryo: Ti conosco fin troppo bene e poi è quello che avrei fatto io. Perché ho visto gli occhi di quella ragazzina quando balla e ho capito che lei non potrebbe vivere senza la danza e devo dire che per essere solo una 17enne è brava.
Kaori: Non è brava ma di più è bravissima. Ahhahh basta non lo sopporto Mario. Insiste troppo per i miei gusti, non ha ancora capito che in questo momento la sua presenza non è gradita? Anna che faccio? Apro?
Anna: Apri o non se ne andrà, tanto la cazziata l'avrò lo stesso.
Kaori: Uff e va bene!
Kaori aprì la porta e fece entrare Mario, dopodiché si risedette vicino a Ryo, tra le sue braccia e si faceva coccolare da lui mentre Anna teneva testa a Mario che la sgridava, finché Mario non alzò una mano su Anna per schiaffeggiarla per la sua indisponenza, ma fu prontamente fermato da Mick.
Mick: Mario, lasciala in pace, non stava facendo altro che praticare una sua passione la danza, l'ho capito che a te non ti va bene che tua sorella possa fare questo, ma è una sua passione e va rispettata, come a te a noi piacciono le armi e sparare a lei piace ballare.
Kaori: Anna vieni qui.
Anna non se lo fece ripetere due volte e si gettò tra le braccia di Kaori.
Anna tra i singhiozzi cominciò a dire a Mario: Perché non volete lasciarmi in pace, perché tu e papà non volete che sia felice. Perché voi dovete impedirmi di vivere il mio sogno, perché volte tapparmi le ali. Io adoro danzare, e la danza classica è la mia vita, l'aria che respiro. Io voglio ballare e diventare étoile di un teatro importante, voglio viaggiare e solcare i palcoscenici più importanti del mondo. Questo è il mio sogno più grande, invece tu e papà mi volete sposata a chi volete voi a casa a fare la brava mogliettina, con una laurea messa in cornice come un comune quadro. Ma che ne faccio io di un pezzo di carta che non vale a niente, anche perché per voi la laurea deve essere solo una decorazione perché anche se mi faccio un mazzo tanto per entrare a medicina, laurearmi e poi specializzarmi, non potrei mai esercitare, perché a metà studi dovrei sposarmi e per la fine dei miei studi dovrei già avere 2 o 3 bambini da accudire magari maschi e indirizzarli alla vita militare. No, io non ci sto, se mai mi sposerò sarà solo per amore. con una persona che amo e che soprattutto apprezza il mio voler essere una prima ballerina. Ed il giorno in cui avrò un figlio, mio figlio farà nella vita quello che più gli piace, anche se si trattasse di diventare spazzino, se è quello che vuole ben venga io non l'ostacolerò mai.
Kaori: Shhh, Annarè calmati, ci sono io qui. Ti ho detto che parlerò con tuo padre e se lui continuerà su questa strada io e Ryo abbiamo parlato e..
Ryo: Abbiamo deciso che appena sarai maggiorenne e se non riuscirai a realizzare il tuo sogno in Italia, puoi venire da noi e tentare di entrare presso il Tokyo Ballet e se non ci riesci Kaori..
Kaori: Io tramite conoscenze posso farti entrare in una compagni di New York e potrai andare a vivere da mi sorella.
Anna: Davvero? Davvero Kaori, potrò venire da te a Tokyo?
Kaori: Certo piccolina, non hai bisogno certo di diventare maggiorenne per venire da me, sono o non sono la tua madrina nonché tua cugina?
Anna: Grazie, Grazie. Ho una meravigliosa cugina.
Mario: Sono contenta per te sorellina, però ora è meglio che tutte e due andiate a farvi una doccia e a cambiarvi, stanno arrivando papà e Francesco, quindi sorellina fatti bella e corri a prepararti.
Anna: Kaori, vieni con me così mi aiuti a scegliere cosa mettermi.
Kaori rivolta a Ryo: Aè ha scelto proprio la persona adatta – poi parlando con Anna disse: Facciamo così avviati in camera fatti con calma una bella doccia e ti raggiungo tra poco, io devo parlare un momento con Ryo, abbiamo una questione in sospesa.
Anna-facendole l'occhiolino: va bene, ma non metteteci troppo.
Kaori diventando tutta rossa – ma guarda un po' quella ragazzina.
Tutti uscirono dalla stanza compreso Mario che fu trascinato fuori dalla sorellina con l'aiuto di Mick e Saeko.
Kaori: Eccoci soli.
Ryo: Già.
Kaori: Allora? Sto aspettando, se hai qualcosa da dirmi questo è il momento!
Ryo: Si, volevo scusarmi per ieri e giurarti che con quella non c'è stato nulla, ti amo Kaori più della mia stessa vita.
Kaori: Questo lo so, se solo sospettavo che fossi stato con lei questa notte, non saresti qui.
Ryo: Meno male allora – e la strinse ancora più forte tra le sue braccia.
Nel frattempo lo stereo aveva cambiato cd mettendo una canzone della Pausini che a Kaori ricordava brutti momenti.
Kaori: Scusa, cambio canzone, questa proprio non la sopporto mi fa tornare dei ricordi, che voglio solo cancellare.
Ryo: Che ricordi? E soprattutto come fai a riconoscerla dalle prime note?
Kaori: La canzone è Il coraggio che non c'è della Pausini e l'ho ascoltata l'ultima volta quando stavo con Alek, mi aveva appena picchiata e quando finì questa canzone, lui entrò in camera mia e pretese che io facessi sesso orale con lui.
Ryo la strinse ancora di più e le baciò i capelli : Ora però per fortuna è finito quell'inferno.
Kaori: Si, ma fa male ancora il ricordo. Però il fatto di essere riuscita finalmente ad ammettere a me stessa e a te che quell'uomo era solo un lurido porco, Luigi sarebbe contento di sapere che finalmente sono riuscita a dire a qualcuno quello che era successo.
Ryo: Io mi ricordo ancora, quando ci incontrammo a quel bar e riuscì a capire dal solo guardare nei tuoi occhi quello che aveva fatto quell'uomo. Ma nonostante ciò non ho mai detto niente, ho sempre aspettato che fossi tu a confidarti con me. Visto che stiamo in argomento, ti devo parlare di lui.
Kaori: Ryo, per favore è passato non conta più niente, voglio solo dimenticare e buttarmi alle spalle questa storia. Ora sono felice con te, sai in quell'inferno non facevo altro che sperare che arrivassi tu a salvarmi, perché da sola non c'è la facevo e ora eccomi qui in Italia tra le tue braccia, felice come non lo sono stata mai.
Ryo: Anche io sono felice con te, ma devi sapere quello che ho scoperto su di lui, non voglio che poi un giorno tu mi possa rinfacciare di non averti detto la verità sul suo conto.
Kaori: Cosa devo sapere Ryo? Che Alek non mi amava, che era solo un oggetto per lui?
Ryo: A parte questo, ho scoperto che quel .... , non ci sono parole per chiamare quel verme schifoso, non ha mai conosciuto tuo marito, non erano amici, e purtroppo dietro a tutto questo c'è dietro o meglio per dire c'era dietro Yuki.
Kaori: Ah...
Kaori si staccò da Ryo e lui tentò di abbracciarla.
Kaori: Non toccarmi! Ma è possibile che tutti i pazzi maniaci che si vogliono vendicare con te arrivino a me? Non c'è la faccio più Ryo, per una volta che tu eri fuori dalla mia vita e vivevo una vita normale qualcuno per farla pagare cara a te, ha deciso che io dovevo fare una brutta fine. Non capisco però, se Yuki mi odia così tanto perché non mi ha lasciata morire? Perché ha fatto in modo che io vivessi ancora? Voleva torturarmi ancora?E se non fossi arrivato tu? A quest'ora starei ancora in quell'inferno?
Ryo: Scusami, si lo so è colpa mia, ma se in passato ho potuto difenderti questa volta non ho potuto e mi sento in colpa, perché il mio mestiere ti accompagna anche quando sei lontano da me.
Kaori: Ryo non è questo, è solo che Yuki, ti amava e io non mi sono mai intromessa tra voi due, ho sempre fatto in modo che fossi tu a prendere le tue decisioni, io ero e sono felice solo se tu lo sei e se questo significa non averti accanto a me e vederti tra le braccia di un altra, l'accetto, con un dolore incredibile ma l'accetto, perché amare una persona significa anche sapere rinunciare a lei per farla felice. Solo che continuo a non capire, se io vivevo una mia vita, ero vedova si ma tentavo di vivere comunque la mia vita, non avrei mai pensato di tornare da te, anche perché quella famosa mattina tu mi facesti capire che non mi amavi e quindi non sarei mai tornata indietro su i miei passi. Perché ha voluto farmi stare male, perché ha assoldato un uomo per violentarmi e picchiarmi tutti i giorni della mia vita con lui, perché, perché Ryo? Perché ha pagato Alek per farmi diventare psicofarmaco dipendente e per farmi andare a letto con tutta la New York che conta.
Ryo: Per una stupida ed inutile gelosia nei tuoi riguardi. Stupida ed inutile perché io amo solo te e con quella non ci sarei mai stato. Ok, l'ammetto, l'ho baciata ma non ha significato nulla per me, perché io amo te e senza di te mi sento perso. Questa notte è stata la più brutta della mia vita, stavo impazzendo al solo pensiero di perderti di nuovo. Questi mesi senza te erano assurdi. Kaori io ti amo e sono venuto fino in America per dirtelo e tornare con te per sempre. Per quanto riguarda gli uomini con cui sei stata....ecco... non è vero quello che ti faceva credere Alek, non sei una puttana e non lo sei mai stata, almeno per me. Quell'uomo disgustoso ti drogava, con alcool e psicofarmaci e quando la mattina ti ritrovavi nel letto con una persona “X” lui ti faceva credere che eri stata con lui. Purtroppo non ho potuto proteggerti da quel mostro, ma per favore permettimi di proteggerti da tutto il mondo.
Kaori: Ryo stringimi per favore.
Ryo non se lo fece due volte e l'abbraccio con una dolcezza e una forza data solo dal suo amore.
Ryo: Ti amo vita mia. -
E la baciò appassionatamente, il loro bacio presto si trasformò in qualcosa di più, Kaori cominciò a mordergli le labbra, abbracciandolo sempre di più fino a quando i suoi capezzoli non toccarono il torace di Ryo.
Ryo la strinse ancora di più a se facendole divaricare leggermente le gambe per farla stare più comoda, Kaori nel frattempo cominciò a torturargli l'orecchio, mentre Ryo non fu da menò baciando con passione il collo della sua amata, scendendo sempre di più sulle spalle mentre le sue mani si insinuarono sotto il minuscolo top a fascia e quando notò che era senza reggiseno impazzì ancora di più dalla voglia di averla e il suo amico fu molto d'accordo con lui.
All'improvviso però vide Kaori stringersi a lui e fare una smorfia per trattenersi dall'urlare dal dolore quando la fitta passò respirò e Ryo cominciò piano piano a riprendere colore.
Ryo: Amo tutto ok?
Kaori: Si, tutto ok è solo che questa volta è stata più dura la fitta. Mi ha fatto più male.
Ryo: Perché non vai da un dottore domani?
Kaori: Non posso, ho le riprese per un video.
Ryo: Eh? Quale video? - goccio e libellule sulla testa di Ryo
Kaori: Ehm – goccio e cornacchie svolazzanti sulla testa di Kaori – ho accettato un contratto per girare un video musicale con un gruppo....
Ryo: E perché non mi hai detto niente? E con lo stage come fai?
Kaori: Lo stage è finito ieri. Non te l'ho detto perché il copione non ti sarebbe piaciuto.
Ryo: Perché cosa comprende il copione? Cosa devi fare?
Kaori: Quello che abbiamo appena fatto noi, pomiciare. Il copione dice che dovrò indossare una canotta e una mini e dovrò sedermi a cavalcioni sul cantante, che starà seduto sul divano a guardare la TV, e dovrò baciarlo in modo passionale.
Ryo: No non esiste proprio, tu non ci vai.
Kaori: Ecco spiegato perché non volevo dirtelo. Ti fidi di me?
Ryo: Si.
Kaori: Allora rilassati perché sarà solo finzione scenica e poi con me ci saranno Mick e Umi che hanno avuto un lavoro nella troupe e io posso portare fino a due persone sul set.
Ryo: Chi te l'ha procurato questo lavoro?
Kaori: Indovina un po'? Chi può essere la matta che vuole che indossi una minigonna?
Ryo: Eriko?
Kaori: Esatto che se sa che ti ho spifferato tutto e tu stai facendo, come previsto, di tutto per sabotare il suo piano ti ammazza.
Ryo: Ok, mi arrendo avete vinto voi, ma io vengo sul set e se quello prova a fare qualcosa che non riguardi il copione o si avvicina troppo a te, giuro che lo faccio fuori con la mia fedele Phython.
Kaori: Ecco perché ci sono Umi e Mick. Mick è dello tuo stesso parere anzi ha aggiunto che se prova solo ad avvicinarsi a me lo fa fuori. Umi è lì per calmare voi due, per impedirvi di fare scemenze.
Kaori chiuse gli occhi e respirò a fondo sentendo un altra fitta in arrivo.
Ryo: Tutto ok? Mi sa che stai scomoda così e ti vengono di più le fitte. Spetta sistemati, meglio. - la staccò da lui e la fece stendere sulle sue gambe,tendola sempre tra le braccia.
Kaori: Grazie cucciolotto, ma non ti preoccupare a tavola mi prendo qualcosa per calmare il dolore – e lo bacio con passione.
Ryo: Ehehe, però se fai così, mi rendi difficile calmare il mio amico.
Kaori: Allora immaginami tra le braccia di qualcun altro, forse così il tuo amico si calma.
Ryo: Tra le braccia di chi? Chi devo ammazzare? Alek?
Kaori cominciò a tremare- brrr... non dirlo manco per scherzo al solo pensiero delle sue mani sul mio corpo, mi ritorno a sentire sporca e se l'ammazzi mi fai cosa gradita...il solo pensiero di quell'uomo mi mette i brividi di terrore addosso.
Ryo: stringendola ancora di più a se – Scusa sugar, non lo pronuncerò più quel nome, non voglio che tu stia male. Tornando a noi con chi ti devo immaginare tra le braccia?
Kaori:* hihihi, ti amo cucciolotto, adoro quando fai il gelosone, e non ti accorgi neanche che ti sto prendendo in giro* Mmm..non so..per esempio tra le braccia di Mick!
Ryo: A proposito del biondino, allora come si sta tra le mie braccia? Sono meglio le mie o le sue? È fortunato ad essere il mio migliore amico e quindi non lo posso ammazzare!
Kaori: Le tue, solo accanto a te riesco a rilassarmi e a sentirmi tranquilla. Io mi fido di Mick e mi sento protetta da lui, ma LUI NON È TE. Solo con te mi sento veramente tranquilla e so che tra le tue braccia non potrebbe mai succedermi niente.
Questa mattina quando mi sono accorta di stare tra le braccia di un uomo che non eri tu, anche se alla fine si trattava del mio migliore amico, mi sono sentita triste e persa senza di te. Ryo ti amo.
Ryo: Anche io ti amo, cucciolotta.
Kaori: Mi dispiace tesoro il tuo amico non accenna a diminuire...forse ho un idea, immagina di andare a letto con quella cliente che risultò essere un uomo. Ma sì ti ricordi quella bella donna che alla fine si rivelò essere un uomo nelle parti bassi?
Ryo: brrrr, me la ricordo....se ci penso mi viene ancora da vomitare.
Kaori: ahah, quella volta non ci sono voluti i miei martelloni per calmarti. In ogni caso, se questo non ti fa effetto sul tuo amico, usa la stessa volontà che hai utilizzato per 8 anni con me.
Ryo: hehe, non c'è ne è bisogno, non ho proprio intenzione di lasciarti andare tanto facilmente, il mio amico si è calmato, ma la mia voglia di baciarti no.
Kaori: Ah si, ma chi te lo dice che io voglia baciarti
Ryo: Questo – Ryo le staccò il viso dal suo torace, l'avvicino al suo e la baciò con passione. Kaori fece finta di resistergli per qualche secondo, ma alla fine anche lei cedette all'amore che provava quel maniaco depravato. Si staccarono solo fino a quando entrambi reclamavano ossigeno e in quel momento la canzone odiata da Kaori finì per passare ad un altra successiva adorata da Kaori.
Kaori: Adoro questa canzone della Pausini, è Every Little Thing You Do – Ogni piccola cosa che fai
Ryo: E io adoro te.


When you listen to my heart
Oh! I like it
When you touch me I get
So excited


Kaori : Quando ascolti il mio cuore.
Ryo le diede un bacio sulla spalla sfiorandole con la mano il braccio.
Kaori:Oh! Mi piace quando mi tocchi mi sento così eccitata.
Ryo: Davvero? Se vuoi posso continuare su questa strada!
Kaori: Calmati, amo non è possibile ora e lo sai bene.
Ryo: Giusto scusa. Ma ti amo alla follia e se mi dici così io impazzisco.


And I never thought that I would say
I'm blown away and so in to
Every little thing you do


Kaori: E io non ho mai pensato che avrei detto, che sono trasportata così in ogni piccola cosa che fai.
Ryo: E io non avrei mai pensato che un giorno ti avrei avuta tra le mie braccia, potendoti baciare tranquillamente e dirti che ti amo senza aver paura delle conseguenze.


When you look at me that way
Oh, it moves me
Kaori: Ryo.... Quando mi guardi in quel modo. Oh, mi commuovi. Ti amo
Ryo: Ti amo anche io.

When you take my hand the love
Goes right through me
And the reason that it feels so good
Is because you put your heart into
Every little thing you do


Kaori: Quando prendi la mia mano, l'amore va dritto in ogni parte di me. E la ragione è perché metti il cuore in ogni piccola cosa che fai.
Ryo: Anche tu piccola e sei stata proprio tu a insegnarmi questo.
Kaori: No, Ryo hai fatto tutto tu. Io non ho nessun merito.
Ryo: Si, quello di avermi insegnato ad amare.


You're the rhythm in my song
You're the switch that turns me on
The only place whore I belong or want to be


Kaori: Sei il ritmo nella mia canzone, sei l'interruttore che mi accende, l'unico posto a cui appartenere o dove vorrei essere.
Ryo: E sentiamo quale è l'unico posto dove vorresti stare?
Kaori: Tra le tu braccia, qui con te.
Ryo: Anche per me l'unico posto in cui vorrei stare è qui con te.


You're the half that makes me whole
The only one who sees my soul
Baby it's so real but still I can't believe
Every little thing you do to me


Kaori: Sei la metà che mi completa, l'unico che vede la mia anima.
Ryo: Piccola questo è vero, ma ancora non posso credere ad ogni piccola cosa che mi fai.


When you take my hand
I like it
Oh, I like it
When you listen to my heart
Oh, I like it
I like it


Kaori: Quando prendi la mia mano....mi piace quando ascolti il mio cuore..Mi piace
Ryo non parlò e la bacio mormorando a fior di labbra, mi piaci mia piccola sugar boy, ti amo stellina mia.


Even in the night when you're not here with me
My sweetest dreams still take me to
Every little thing you do


Kaori: Anche nella notte in cui non sei qui con me i miei sogni più dolci mi riportano ad ogni piccola cosa che fai.
Ryo: Ci sarò per sempre per te nelle notti e nei giorni che seguiranno, non ti abbandonerò mai.
L'attirò a se e mentre la baciava mise le sue mani sulla schiena di lei, accarezzandola.
Kaori: Quante mani avrai giù per la schiena dimmi ma dove vai
Ryo: Eh???
Kaori: Niente è una canzone della Nannini..comunque andiamo dai, devo farmi la doccia e aiutare zia in cucina.
Ryo: Uffa, ora devo stare senza di te per un bel po'.
Nel frattempo tra i vari sbuffi di Ryo si avviarono dagli altri...
Kaori: dai smettila di sbuffare, si tratta solo di un po' di tempo e poi potrai passare il tuo tempo con Mick, Mario ed Eko. In oltre sono sicura che quello scemo di Mario non perderà occasione per rivangare il passato e raccontare qualche mia situazione imbarazzante di quando ero piccola, tipo quando si mise in testa da farmi travestire da Biancaneve e io mi volevo travestire da Principessa Zaffiro.
Ryo: Ahahah ti ci vedo proprio a vestirti da Biancaneve gemma di femminilità per eccellenza, ahhaha un maschiaccio come te che diventa una fanciulla aggraziata, dolce e gentile...hahaha
Kaori: Infatti, e non ridere se non vuoi finire male, ti ripeto che io volevo vestirmi da Principessa Zaffiro.
Ryo: Da che?
Kaori: Dai che la conosci anche tu, da noi è conosciuta come Ribbon no kishi (la principessa col fiocco).
Ryo: Oddio non sarà mica quella ragazzina che si traveste da maschio per regnare a causa di una legge retrograda?
Kaori:. Si! Dì un po' secondo te non era più adatto a me?
Ryo: In effetti, era adattissimo per un maschiaccio come te.
Kaori: Cretino! - e scappando gli fa una linguaccia
Ryo: Spetta che ti prendo e vedi che ti succederà.
Kaori: Tanto non mi prendi.
Ryo: Ti prendo, prendo e poi vedrai che ti che ti succede, nessuno fa una linguaccia a Ryo Saeba e la passa liscia.
Questa volta però Ryo dovette rimangiarsi le ultime parole dette, perché non solo Kaori non si fece prendere arrivando in camera di Anna e chiudendosi a chiave nel momento in cui Ryo mise piede nella casa, ma quando lui arrivò davanti la camera Kaori in un batti baleno gli lanciò il cell in mano dicendo: È Valentina, vuole parlare con gli zii per poi richiudere la porta lasciando Ryo di stucco davanti alla porta.
Mick che aveva assistito alla scena, cominciò a ridere e ridendo prese il tel.
Mick: stellina, sono zio Mick, come stai.
Valentina: Sto bene. Zio sai che ieri la maestra ci ha insegnato l'alfabeto, ma io lo sapevo già tutto grazie a te e sai la maestra mi ha detto che sono stata molto brava.
Mick: Ma tu sei bravissima e appena avrai le vacanze, staremo insieme tutto il tempo possibile e ti insegnerò tante altre cose.
Valentina: Zio ti voglio bene.
Mick: Anche io stellina, ora ti passo lo zio Ryo mi raccomando salutami Anthony.
Valentina: Anthony non c'è è già andato a scuola con il pulmino, io ci vado più tardi perché sono piccola.
Mick: Lo so che sei piccola, sei la piccolina mia e dello zio Ryo. Mi raccomando fai la brava ti passo lo zio Ryo.
Ryo: Principessina, sono lo zio Ryo tutto bene lì?
Valentina: Auguri Zioooooo! Ti voglio bene!
Ryo: Anche io piccola mia. La zia ti ha detto tutto vero?
Valentina: Si mi ha detto anche che sarò la vostra damigella d'onore.
Ryo: Se l'ha detto la zia è vero, senti piccola ora devi andare a scuola, ci sentiamo questa sera per la buonanotte così parlo anche con Anthony. Ah una cosa non dire niente ad Anthony di quello che ti ha detto la zia, gli è lo dico io questa sera.
Valentina: Ok zio. Mi saluti anche zia Eko e dille grazie per aver preso l'uomo nero. Sai zio è molto cattivo lui, ha fatto molto male alla zia Kaori e a me a Anthony faceva tanta paura.
Ryo: Non ti preoccupare ora è finito tutto ci siamo noi zii a proteggervi e poi se si rifà vivo l'uomo nero basta chiamare lo zio Umi che lo fa spaventare subito. Ora ti passo la zia Eko così la saluti. - Eko c'è una principessina che reclama la sua zietta al telefono.
Saeko: Eccomi- prese il tel da mano a Ryo e disse: Vale, piccolina, cosa c'è che non va? Ancora l'uomo nero?
Valentina: Zia grazie per averlo chiuso in prigione ci faceva tanta paura l'uomo nero.
Saeko: Piccolina, ora l'uomo nero non vi potrà più far paura e non farà mai più del male alla zia Kaori, anche perché ora, se l'uomo nero prova a fare del male a voi due o Kaori, tutti noi siamo pronti a proteggervi. Hai tanti zii che ti vogliono bene. Ma ora vai piccola, la mamma ti chiama non farla arrabbiare.
Valentina: Vado, ti voglio bene zia.
Saeko: Anche io. - e chiuse il telefono. - Vi giuro che se Alek non fosse già con un piede nella fosse lo ammezzerei io a quel viscido bastardo.
Ryo: Non dirlo a me. Per fortuna i bambini dimenticano presto anche perché nonostante tutto Alek non ha osato fargli del male. Almeno di loro quella grande figlia di ..... buona madre di Yuki ha avuto pietà. Ma Kaori?
Mick: Kaori, avrà bisogno di tanto amore, affetto, comprensione e soprattutto tempo per superare la situazione.
Anna: Hey, forza venite di là Mario sta per mettere una videocassetta di Kaori piccola, tanto per cambiare, ormai le avrò viste 300 mila volte ma forse a voi farebbe piacere vederle.
Si avviarono verso la tv e trovarono Mario e la madre di Mario a godersi lo spettacolo.
Anna: Miracolo, non lo conosco questo video.
Sig.ra Matilde: Perché questo video l'avevo conservato io essendoci anche la recita scolastica di tuo fratello e Francesco, non solo di Kaori.
Anna: Evviva, un arma di ricatto per mio fratello.
Sig.ra Matilde: Anna!
Anna: Scusa mamma! Dai raga sediamo e godiamoci questa meravigliosa arma di ricatto per mio fratello.
La mamma la guardò storta.
Anna: Si, si mamma ho capito, ma per una volta sono io ad avere il coltello dalla parte del manico.
Ryo: Anna hai notizie di Kaori?
Anna: Quando sono uscita io dalla camera si stava cambiando, penso che verrà a momenti.
Mario: Vado a vedere a che sta!
Ma Ryo non attese neanche che Mario terminasse la frase che si avviò a cercarla.
Sig.ra Matilde: Lascia perdere figliolo, rimani qui è più giusto così
Ryo in poche falcate arrivò alla camera e bussò
Ryo: Kaori sono Ryo, sei pronta?
Kaori: Si quasi, due minuti e vengo ti raggiungo dagli altri.
Ryo: Va bene, ma fai in fretta, mi manchi!
Kaori a quelle parole aprì la porta giusto un po' per far uscire la testa e lo baciò.
Kaori: Non ho resistito, ma se continui ad essere così dolce con me finirò per non staccarmi da te un solo istante.
Ryo: E questo è il mio scopo – e la ribaciò con passione.
Kaori: Ti amo.
Ryo: Ti amo anche io vita mia, ma ora asciugati i capelli o ti prenderai qualcosa.
Kaori: Agli ordini capo – e lo baciò ancora finché non ebbe fiato.
Ryo: Ma come siamo passionali oggi! Non fai altro che baciarmi!?
Kaori: E ti dà fastidio?
Ryo: Oddio preferirei qualcosa di più ma...va bene così
Kaori: Ecco il solito maniaco depravato. Ma mi piaci così come sei, non cambiare mai cucciolotto.
Ryo: Cucciolotto?
Kaori: Si sei il mio cucciolotto adorato...
Mentre chiacchieravano lo stereo cambiava canzone della Nannini
...Voglio il tuo profumo, voglio il tuo profumo, voglio il tuo profumo
dammi tutto il tuo sapore no ti prego no non ti asciugare......


Kaori: Ahahhaha, sembra che la Nannini abbia indovinato i nostri desideri
Ryo: E già peccato che non si può
Kaori sussurrandogli all'orecchio: Giuro che appena passano staremo un intero giorno a letto e non ci alzeremo fino al giorno dopo 24 ore di solo mokkori.
Ryo: Ma ora vatti a vestire o non mi controllo più.
Kaori: Ok ma dammi un altro bacio.
Ryo: A gli ordini sugar.
Si baciarono e Kaori rientrò in camera.
Nel frattempo un ombra che aveva visto tutto da lontano si stava mangiando le mani dalla gelosia.
Ryo:* Eheheh Mario 2 a 1 per me anzi 3 a 1 dopo quello che lei mi ha sussurrato all'orecchio. Ahahahhaa*
Kaori da dentro la stanza cantando a squarciagola: na nanà nanananananà...Fammi sognare lui che scende e che sale e si sente l'America..Fammi volare..... Fammi l'amore forte sempre più forte ed io sono l'America
Ryo che stava ancora fuori la porte sentendola canticchiare quella canzone bussò
Kaori aprendo: Si, Ryo che c'è?
Ryo: Tesoro...Ehm..è meglio che smetti di canticchiare questa canzone...lo dico per te perché di questo passo per me sarà complicato tenere a freno il mio amico.
Kaori: Ehehe...va bene....dai entra, così non rompi, che mi finisco di asciugare i capelli.
Ryo: Ok!
Dopo qualche minuto uscirono Ryo e Kaori abbracciati e sorridenti alle prese con sbaciucchiamenti vari.
Kaori: Menomale che non ho il rossetto, altrimenti con tutti questi baci ti avrei riempito di segni.
Ryo: Sei bellissima.
Kaori: Grazie! Non fai altro che adularmi da quando mi hai visto con questo vestito.
Ryo: Ho fatto un ottima scelta...devo dire proprio la verità..ho fatto proprio un ottima scelta sia per il vestito sia per aver scelto una stupenda fidanzata.
Kaori: Se solo Erico sapesse che mi hai comprato un vestito di tua spontanea volontà si sentirebbe male, e poi se sapesse che hai avuto anche un ottimo gusto nel sceglierlo secondo me sverrebbe.
All'improvviso Ryo si avvicinò per baciarla e le sussurrò all'orecchio: Non so se te ne sei accorta, ma Mario ci sta spiando.
Kaori sussurrando a fior di labbra: E allora diamogli qualcosa da guardare.
Detto questo si avvicinò di più a Ryo per poi unire le loro labbra in un bacio che di casto aveva ben poco. L'uomo arso dal desiderio la spinse con foga, facendo aderire la schiena di lei al muro. Cominciò a morderle passionalmente le labbra, sfiorando le lunghe e lisce gambe di lei, raggiungendo così a sfiorare la biancheria di Kaori, che dal canto suo, gioiva nel sentirlo reagire così alla propria intraprendenza e sentire il suo corpo contro quello di lui la faceva impazzire dal desiderio di essere sua in quel preciso istante, in quel luogo mentre le sue mani accarezzavano le possenti spalle di lui.
Le bocche ormai fuse si divisero solo per riprendere fiato.
Ryo: Mi farai morire così!
Kaori: E' il mio scopo, sedurti, farti impazzire e legarti per sempre a me.
Ryo: Non ne hai bisogno! Io sono già pazzo di te e da ormai lungo tempo sono legato per sempre a te. Ti amo!
Kaori: Signor pazzo di me!? Smettiamo di perderci in chiacchiere e andiamo in sala che che ci stanno aspettando.
Ryo: Va bene, ma non mi camminare avanti o non rispondo più delle mie azioni. Questo vestito ti sta benissimo e mi fa impazzire se poi ci mettiamo che cammini sui i tacchi che slanciano ancora di più le tue lunghe e bellissime gambe..di questo passo ti salto addosso.
Kaori:Hehehe,ma l'hai voluto tu che indossassi questo vestito.
Ryo: Si ma non immaginavo l'effetto che poteva farmi.
Kaori: Che ti devo dire...la prossima volta per farti contento indosserò il burka, così sarò coperta dalla testa ai piedi e potrai vedere solo i miei occhi dietro ad una retina. Così sarai anche meno geloso. In questo modo nessuno potrà vedermi! Contento ora?
Ryo: Sarebbe un idea...peccato però che anche la bocca sarebbe coperta e non potrei baciarti, per non parlare poi delle tue meravigliose gambe nascoste da una palandrana. No, non mi va! Preferisco sparare a tutti gli uomini che ti guardano piuttosto che coprirti. Mmm pensandoci bene però...
Kaori: Però che? Se solo ci provi ti beccherai le mie ire, quelle di Miki, di Eri, che ti ammazza subito, e di tutte le altre Per non parlare di Mick che gli toglieresti uno dei suoi sport preferiti, tentare un bell'attacco mokkori sulla sottoscritta, istituendone un altro, lo svesti Kaori, farà di tutto per svestirmi! - E sorrise
Ryo: Sgrunt! - Meglio l'attacco mokkori è più gestibile
Kaori: Vedi che alla fine vinco sempre io?
Ryo: Già, riesci sempre a farmi fesso, ma ti amo anche per questo.
Chiacchierando chiacchierando alla porta d'entrata della sala. Kaori sistemò la camicia di lino bianca con le maniche scorciate, di Ryo i pantaloni bianchi leggermente larghi sulle gambe.
Dopodiché tento con scarsi risultati di sistemarsi il suo vestito bianco di maglina che le lasciava scoperte tutte le spalle facendo vedere le spalline trasparenti del reggiseno. La parte inferiore del vestito era costituita da una piccola gonnellina a balze che le arrivava appena sotto il sedere. Quest'ultima parte era molto apprezzata da Ryo che continua a toccarla, fin quando Kaori stanca ormai non gli pestò il piede con i suoi sandali argentati, avente un tacco a spillo da 5 cm, ma per non far sentire nell'altra stanza le sue urla gli tappò la bocca con un bacio che terminò dopo qualche minuto.
Ryo: Ahia mi hai fatto male.
Kaori: E te ne farò di più se non tieni apposto le tue mani. Dio santo Ryo sembri un adolescente in piena tempesta ormonale, calmati un secondo. Fammi e fatti sistemare o vuoi che tutti sappiano quello che abbiamo fatto fino ad ora?
Ryo: Scusa.
Kaori: Ecco bravo. Ora andiamo.
Ryo: Agli ordini signora – e mentre Kaori aprì la porta Ryo le diede uno schiaffo sul sedere che la fece saltare.
Kaori brandendo un martellino di appena 50 t : Ti giuro che se ti prendo ti faccio passare la voglia di rifarlo...
Mick: Che hai fatto amico?
Ryo con una faccia d'angelo con le corna: Niente di male...
Kaori con un martello che ora era diventato di 80t: Niente di male eh?? Vediamo se con questo cambi idea!
Ryo: No dai Kaori-chan chiedo perdono non lo faccio più. Pietà!
Kaori con il martello tornato a 50 t rifletteva
Ryo: Amoruccio, pietà ti scongiuro non mi martellare, dai!
Nel frattempo il martello di Kaori scese a 30 t
Mick: Dai, darling perdonalo! Non so che ha combinato, ma lo vedo così affranto e disperato, non lo martellare, mi fa pena.
Ryo: Chi ti fa pena?
Mick: Tu mi fai pena!
Ryo: E perché? Si può sapere perché ti faccio pena?
Mick: Perché con una sventola del genere affianco devi sempre farla arrabbiare. A proposito, darling te l'ho detto che sei una bomba sexy oggi? Che ne diresti di lasciare stare questo babbuino e di appartarci noi due?
Ryo tirò fuori la sua Phython in un batti baleno e lo puntò sui i gioielli di Mick e contemporaneamente lui puntò la sua Desert su quelli di Ryo.
Ma Kaori fu più veloce dei due martellandoli con dei martellini da 20t aggiungendo: Basta bimbi, riponete i vostri giocattoli e fate i bravi.
Saeko con una gocciolina che le scendeva dalla testa e uno stormo di cornacchie che gli svolazzavano attorno aggiunse: Non cambieranno mai quei due, bambini erano e bambini rimarranno.
Anna: Ahhaha sono troppo buffi quei due ahhahaha, sembrano due cuccoli bastonati.
Kaori: Meno male che c'è qualcuno che li trova buffi. Però a guardarli bene è vero sembrano due cuccioli bastonati ahahahahahhahahahahaha.
Anna: Kao sai che da piccola era una scugnizza perfetta?
Kaori: Come scusa?
Anna: Stiamo vedendo la tua recita scolastica, ti sei persa quella di Mario che recitava 'A livella era troppo divertente
Mario: Zitta sorellina o faccio vedere le tue di recite.
Anna: Almeno io cantavo e recitavo poesie ed era alle elementari, alle medie i mie spettacoli hanno sempre avuto successo, ti ricordo che la mia insegnante di musica mi faceva sempre suonare il piano e con gli altri organizzavamo sempre un coro e quando toccò a noi ragazze organizzare qualcosa organizzammo delle ottime coreografie che tutti rimasero a bocca aperta. Quindi stai zitto!
Kaori: Calma, calma non vi scannate a vicenda, piuttosto spiegatemi che state combinando e che ci azzecco io.
Anna: Niente di anormale, stiamo vedendo le vecchie videocassette in cui c'eri anche tu. Mamma ha cacciato una videocassetta di una recita scolastica di quando tu avevi 10 anni e Mario 14.
Kaori:Mmmm..vediamo un po' avendo fatto la Primina....2 Oddio ma io stavo in 5 elementare a 10 anni . Mi ricordo che stavano tutti e tre alla stessa scuola privata io li feci fino alla terza media. Dopodiché i miei mi mandarono all'Umberto per fare il liceo classico solo che lo frequentai fino all'inizio del 2 quadrimestre del secondo anno...quell'anno a Marzo compivo 15 anni e stavamo organizzando una mega festa con tutti i miei amici del liceo, ma poi gli eventi andarono differentemente...lasciamo stare godiamoci questa cassetta...non voglio pensare a cose tristi oggi. Nella mia vita ho già vissuto abbastanza giorni tristi e bui ora voglio solo godermi questi bei momenti assieme alle persone a cui voglio più bene. Senti Anna ho visto in camera tua che avevi i poster e i cd dei Frontiera. Domani devo girare un video con loro vuoi venire sul set con me?
Ryo: E io?
Kaori: Ti ho detto che vieni già e che a controllare a te e a Mick ci pensa Umi. Ma ora io voglio parte anche Anna che a quanto ho capito è un fan di Stefan.
Anna: Cioè domani vedi Stefan?
Kaori: Si.
Ryo: Si e lo bacerà pure sto tipo!
Kaori: Zitto tu, non cominciare a rompere con la tua gelosia, stiamo parlando di cose serie io e Anna.
Anna: Spetta, spetta tu per caso sei quella fortuna che dovrà pomiciare con Stefan per tutto il video?
Kaori: Ehm! Si! Problemi?
Anna: No se verranno Ryo e Mick con le loro pistole spianate, altrimenti le fan ti fanno la pelle. In ogni modo accetto! Chi se la perderebbe mai l'opportunità di guardare da vicino Stefan e parlargli. Chissà può darsi che scatta anche qualche bacio. Oddio che emozione, domani lo vedrò..hhihihi...che bello domani vedrò l'uomo della mia vita, devo correre ad avvertire Maria o se lo sa dopo mi uccide.
Sing.ra Matilde: Non correre così o ti fai male!
Francesco entrando disse: Ma che le succede non l'ho mai vista così euforica Annarè.
Mario: Annarella è tutta euforica perché domani incontrerà uno che le piace un certo Stefan non ho capito bene, Chiedilo a quella pazza di Kaori.
Kaori: Ma niente. State tranquilli deve solo vedere un cantante che le piace. Cose di adolescenti! A proposito di adolescenza come ti sentivi nei panni di Esposito Gennaro il netturbino?
Francesco si sedette sul divano vicino a Kaori al posto di Anna e fu così che sul divano si ritrovarono in ordine da sinistra Mario. Mick , Ryo, Kaori e Francesco.
Francesco: Ma di che stai parlando?
Kaori: La zia ha messo la videocassetta di quando eravamo piccoli e tu e Mario facevate la parte dei morti all'interno della livella di Totò. Ora ricordi?
Francesco: Ma è quando la tua classe fece Scugnizzi?
Kaori: Si è quello l'anno. Quindi se non ricordo male tu e Mario foste costretti ad aiutare noi bambine di 5.
Francesco: Ricordo bene. Ci dovemmo vestire io da prete e Mario da 'O russo.
Kaori: Hihihihi. Senti zia, per caso hai bisogno di una mano in cucina? Se vuoi ti posso dare una mano!
Sign.ra Matilde: Grazie, piccola, accetto volentieri, appena arriva lo zio mi dai una mano a riscaldare le cose.
Saeko: Posso fare qualcosa anche io? Non mi piace di stare con le mani in mano.
Sign.ra Matilde: No, commissario lei è un ospite.
Saeko: Signora non mi chiami commissario mi chiami Saeko e poi ho deciso vi darò anche io una mano. Senza far niente non riesco proprio a stare.
Kaori: Zia dai! Più siamo in cucina e prima facciamo!
Sign.ra: Va bene, grazie ad entrambe.
Eko e Kaori: Prego.
Ryo: Quanto eri bellina da piccola. Ma sei più bella ora.
Kaori: Grazie! Tesoruccio – come da conseguenza di questa affermazione scattò il bacio e in quel momento entrò Anna.
Anna: Bleh! Che schifo! -imitando il gesto di mettersi un dito in gola per vomitare - Ma state sempre a baciarvi voi due! E per una volta smettetela.
Sign.ra Matilda: Anna finiscila! Non sono cose che si dicono queste!
Mick: Scusate ma che significa Zoccol?
Anna: Le zoccole sono dei topi di fogna enormi, portatori di 300 mila malattie, sono quelle bestie enormi dagli occhi rossi che possono raggiungere dimensioni di un gatto..bleh il solo pensiero mi fa rabbrividire.
Kaori: Ma le zoccole sono anche quelle signorine che incontrate, voi la sera nei locali.
Ryo: Ma tu sei presente in questa scena?
Kaori: Non mi ricordo molto bene ma ci dovrei essere, sicuramente starò nel gruppo perché non canto in questa scena.
Sign.ra Matilde: Si eri una dei topolini dietro.
Mick:. Ahaha che ridere Kaori eri una zoccola quando eri piccola.
Kaori allungò il braccio e diede un pugno leggero sulla spalla di Mick
Mick: Aia. Ma che hai.
Kaori: Prova un altra volta a chiamarmi zoccola e vedi che fine fai!
Mario: Kaori?
Kaori: Si!
Mario: Lo vuoi un palloncino.
Kaori con voce incrinata leggermente a causa della paura – No grazie!
Francesco: Che hai ancora paura?
Kaori: No, io non ho paura!
Mario: Se è così non ti dispiace se metto il DVD che sta dentro.
Kaori: Perché mi dovrebbe dispiacere poi...bha!
Francesco: Per questo – e premette play!
Sullo schermo apparse It il pagliaccio assassino..Kaori appena lo vide urlò come una pazza e si nascose tra le braccia di Ryo. Mentre nel frattempo Mario e Francesco si sganasciavano dalle risate
Ryo accarezzandole i capelli: Calmati, tesoro è solo un film e voi due smettetela di prenderla in giro. Non l'ho mai vista così terrorizzata, neanche quando ha una pistola puntata alla tempia.
Kaori: Stronzi!
Sing.ra Matilde: Kaori! Non si dicono le parolacce e voi idioti che non siete altro sapete che ha una fobia per i pagliacci.
Kaori: Scusa zia ma quando c'è vò c'è vò. È colpa di questi due se ora ho il terrore dei pagliacci. Non mi ricordo quanti anni avessi all'epoca ma questi due mi costrinsero a guardare in piena notte questo film e dopo non contenti mi sfottevano facendomi imitazioni del pagliaccio da quel momento li odio profondamente, neanche quello a grandezza reale di Mc Donald sopporto!
Ryo: Ora per favore o levate questo film ora con le buone o lo levate ora con le cattive.
Francesco: Mamma mia, come sei suscettibile.
Ryo: Suscettibile io? Ma la vedi o no a Kaori? Sta tremando come una foglia.
Kaori: Finitela di discutere e togliete quel film.
Sign.ra Matilde: Ragazzini che non siete altro, forza datemi il telecomando.
Francesco: Non lo so che fine ha fatto! Non lo trovo più
Mick: Vabbè ho capito. Ci penso io. Con due ragazzini che si divertono a giocare con le fobie degli altri, non la finiremo mai. - si alzò dal divano e premette stop al dvd e passò in modalità vhs.- Ecco fatto ora torniamo a goderci lo spettacolo di Kaori piccola.- e ritornò al posto suo.
Kaori: Grazie Mick!
Mick: Ora va meglio darling? – e le accarezzò la guancia.
Kaori: Si grazie a tutti e due. Se aspettavo a questi deficienti potevo anche morire di paura.
Mick: Wow appena in tempo per il tuo assolo.
Kaori: È stupenda questa canzone, me la ricordo ancora.
Il silenzio piombo nella sala e fu rotto per fare i complimenti a Kaori alla fine del brano.
Mick: Che canzone era?
Kaori: Era Niénte, niénte, ma se non ricordo male io canto anche in altri due brani oltre al medley finale. In ogni modo la più bella è carcere 'e mare in cui si sente tutta la malinconia di questo ragazzo rinchiuso nel carcere minorile di Nisida e si chiede ancora per quanto tempo deve rimanere lì e dice: “Ancora quantu tiempo ha'dda passare io da ccà dinto me ne voglio ascire ma tengo la paciénza di aspettare carcere 'e mare”ovvero Ancora quanto tempo deve passare io da qua dentro intendendo dal carcere, me ne voglio uscire ma ho la pazienza di aspettare. Poi dice carcere di mare perché Nisida è un isolotto su cui è stata costruita una casa circondariale per i minori o altre sì detto carcere minorile. Poi facevo un duetto in Parlanno Parlanno in cui praticamente si diceva che bastava parlare per risolvere qualcosa, cosa che qualcuno di mia conoscenza dovrebbe imparare, poi cantavo anche io ce credo in cui dicevo che l'amore poteva salvare noi scugnizzi. Invece per quanto riguarda la canzone preferita di Mick una strofa che credo che sia più significativa per entrambi i generi di zoccole dice che nessuno le vuole e la gente le va uccidendo una ad una, le zoccole sono tante e campano a dispetto di tutti quanti e non vogliono morire. E credo che mai frase sia più azzeccata.
Sign.ra Matilde: Allora ragazze siamo arrivati al Medley finale quindi se non vi volete subire Mario e Francesco in versione “ Schiattamuorto” vi conviene venire con me in cucina.
Kaori: Si è vero me lo ricordo iniziava Francesco dicendo io: “I' faccio 'o schiattamuorto 'e professione...”
Anna: Ahhaha! Allora se Francesco era lo schiattamuorto Mario che cos'era lo jettatore?
Kaori: No toccate ferro e facite 'e corn! Per carità! 'O jettatore no! Ahahaha. Però Annarè sai che hai ragione per lo jettatore? La tradizione vuole che lo jettatore sia l'amico dello schiattamuorto o becchino per dirsi voglia ovvero colui che si occupa di seppellire i morti e cremarli.
Ryo, Mick e Saeko rimasero basiti senza proferir parola, non capendo cosa stessero dicendo.
Kaori: Dovete sapere che la jella o sfortuna o malasorte come la volete chiamare a Napoli è una cosa serissima, come del resto sono le “jastemme” bestiemme,ad esempio augurare ad una persona tutte medicina con i soldi dati da voi, e gli occhi addosso detto anche malocchio ovvero lo sguardo di persone gelose e invidiose che ci vorrebbero solo male.
Lo schiattamorto porta sfiga quasi come lo jettatore. Lo schiattamorto è veramente inquietante, indossa occhiali neri, ha il baffetto, ed è interamente vestito di nero con una cravatta nera su camicia bianca. È sempre cupo in viso e avendo sempre a che fare con la morte si dice che porti sfortuna. Come dicevo prima amico stretto dello schiattamorto è lo jettatore, colui che porta jella, sfortuna, ed emana un influenza negativa.
Ryo: E come è fatto lo jettatore?
Kaori: Lo iettatore è magro e pallido, indossa un abito nero e occhiali neri e si dice che mandi 'o malocchio; sia per lo schiattamorto che per lo jettatore vengono adoperati gesti scaramantici per allontanare il loro “fascino malefico”.
Francesco: Normalmente quando si è in presenza di un iettatore o di un cosiddetto uccello del malaugurio si fanno vari e diversi scongiuri, i più noti sono: toccare il ferro, il corno o il gobbo rosso di plastica o se si ha la possibilità toccare la gobba dello scartellato, il gobbo per l'appunto. Oppure si possono fare le corna, gettarsi chicchi di sale grosso alle proprie spalle, o vicino alla porta d'ingresso se è entrato in casa, quando il menagramo è andato via, oppure più semplicemente fatevi una bella grattata alla parti basse.
Sign.ra Matilde: Di solito quando a Napoli facimme 'e ccuorna possono avere due significati: se l'indice e il mignolo sono rivolti verso l'alto significa che tenit 'e corna e non sempre questa espressione significa che siete furbi, infatti in questo caso significa che siete cornuti nel vero senso della parola. Invece se l'indice il mignolo sono rivolti verso il basso e dicono Tiè o Tiè tiè ciucciuvettula, o sciò sciò ciucciuvettula è meglio che scappate via perché sono capaci di farvi di tutto se decidono che portate sfiga. Bhe poi per il napoletano super superstizioso non bisogna passare sotto la scala, se c'è un gatto nero nelle vicinanze che sta per attraversare la strada bisogna farlo prima attraversare al gatto e poi passate voi perché se vi taglia la strada porta sfiga, poi non bisogna uscire di venerdì 17.
Mick: Per noi è il venerdì 13 che porta sfortuna. Quel giorno è meglio non uscire di casa, secondo gli americani.
Kaori: No qui il 13 porta bene anche se tutti rispettano la regola di non sedersi a 13 a tavola, perché quando Gesù fece l'ultima cena il 13 apostolo era Giuda il traditore quindi si pensa che ad una tavola di 13 persone ci sia per forza un traditore tra di loro e che quindi porti sfiga Anna aiutami non mi ricordo più cos'altro porta male?
Anna: Se si rompe lo specchio sono 7anni di guai ma per esorcizzare il tutto bisogna passare la patata sui i frammenti di specchi, almeno così si diminuisce la potenza dei guai. Non aprire l'ombrello in casa, non mettere ne il cappello, ne l'ombrello sul letto o vi richiamerete la morte. Non rovesciare mai l'olio crudo a terra o sono guai se cade lanciateli subito il sale grosso sopra e se accidentalmente vi cade del sale fino a terra lanciate subito una manciata di sale grosso alle vostre spalle. Poi per le ragazze in età da marito si dice che si siedono al pizzo del tavolo non si sposano e lo stesso si dice se vieni spazzata su i piedi. Invece rottura di vetro entratura di moneta.
Kaori: In ogni modo, queste superstizioni nascono dall'ignoranza popolare e da cose spiegabili tranquillamente. Non passare sotto lo scaletto porta sfortuna perché ti fai male, se il gatto ti attraversava la strada soprattutto portava sfortuna perché i cavalli si spaventavano e su ribaltava la carrozza ecc. Comunque ora vi lascio alle mie poesie d'amore e poi allo schiattamuorto, nel frattempo noi donne andiamo in cucina.
Kaori si alzò e ricevette uno schiaffo sul sedere da Francesco, poi passando davanti a Mario un altro da lui, mentre Ryo e Mick fulminavano con lo sguardo entrambi ormai sotterrati da due martelloni di 50t
Kaori: Ragazzi ma vi siete ammattiti chi vi ha dato il permesso di toccarmi il sedere. Ringraziate al signore che devo andare in cucina o avreste avuto di peggio...Mick, Ryo mi raccomando....* Speriamo in bene e speriamo che non ammazzino quei due imbecilli.* Ah Ryo ti ho detto che ti amo.
Ryo alzandosi e andando verso di lei: Non me l'hai ancora detto – e la baciò difronte a Mario – anch'io ti amo. Ora vai ad aiutare tua zia. *Mario rassegnati lei è mia e sarà solo mia, per sempre.*
Kaori: Ok. - poi sussurrandogli all'orecchio – Dopo pretendo un altro bacio e mi raccomando non scannare Mario è solo immaturo essendo cresciuto nella bambagia. Ti amo vita mia, ricordatelo sempre ci sei solo tu nel mio cuore per quanto possa arrabbiarmi litigare con te soffrire ecc io amerò sempre e solo te e non ti lascerò mai. Guarda il caso hanno messo la radio e c'è la canzone della Oxa, Quando nasce un amore, che ti dedicai al mare su cui feci il passo a due. Riascoltala e capirai che ora ti amo ancora più di prima.
Ryo l'attirò a se e la baciò.
Ryo: Ora vai o non mi stacco più da te.
Ryo si sedette vicino a Mick e con la coda dell'occhio vide Mario imbambolato e pallido.
Ryo: Cosa c'è Mario, non ti senti bene? Ti vedo pallido!
Mario: No sto bene!
Pino: Buon pomeriggio!
Mario: Ciao papà, ben tornato.
Francesco: Buon pomeriggio zio!
Ryo: Salve Pino, come va?
Pino: Ciao Ryo, tutto bene grazie e tu? Fatto pace con la piccerella?
Ryo: Si, tutto risolto.
Pino: Come si dice l'amore non è bello se non è litigarello.
Mick: Colonnello!
Pino: Ahhhh, ora mi prendo collera Mick chiamami Pino.
Mick: Scusa Pino!
Pino: Mario offri qualcosa ai nostri amici!
Mario: Si, un po' di arsenico
Pino: Come Scusa?
Mario: Ehm! Niente! Volete un po' di liquore?
Ryo: No! Grazie, non bevo mai a stomaco digiuno!
Mick: Neanche io grazie!
Mario: Tu Francè vuoi qualcosa?
Francesco: No, niente!
Mario: Tu papà vuoi un po' di liquore?
Pino: No, visto che c'è il rischio di avvelenamento! Ahahahahah
E scoppiò una risata generale che smorzò la tensione che si era creata.
Pino: Almeno un poco d'acqua ve la posso offrire?
Ryo: Ok vada per l'acqua!
Pino andò in cucina ma così come mise piede fu cacciato.
Sign.ra Matilde: Che vuò? Vavattènne!
Pino: Voglio l'acqua! La devo portare di là!
Sign.ra Matilde: Tie l'acqua!
Pino: Grazie!Ma mi servirebbero anche i bicchieri!
Sign.ra Matilde: Ahhhh! Marò quant si scucciante! (Marò quanto sei scocciante)- mordendosi la mano( come a dire mannaggia a 'mme)- Vannò bbene chilli e' cartà? (Vanno bene quelli di carta?)
Pino: Si!
Matilde: Tiè 'e bicchier! Ora vattèn e nun trasi' ppe nissciuna ragiòn o' munno. ( Tieni i bicchieri! Ora vattene e non entrare per nessuna ragione al mondo)- fece un cercio aperto con il pollice e l'indice di entrambe le mani -altrimenti vir te faccio accussì (altrimenti vedi ti faccio così)
Pino: Ok. Messaggio recepito.- mise le mani sulla fronte con le dita unite, a "visiera",muovendole avanti e indietro- tu nun staje bbene, tu si pazz! (tu non stai bene, tu sei pazza)
Pino tornò dai ragazzi.
Pino: Ragazzi non vi avvicinate alla cucina Donna Matilde sta sul piede di guerra. Scusate se ho preso i bicchieri di carta ma chelle sul pe chieder l'acqua 'e i bicchier natu ppo' me scannav e se chiedèv chilli e' vetro me magnav vive. Ahahahha ( quella solo per chiedere l'acqua e i bicchieri un altro po' mi scannava e se chiedevo quelli di vetro mi mangiava vivo)
Mick: Non si preoccupi, ops non ti preoccupare Pino, quando le donne stanno in cucina è meglio lasciarle stare. Quindi i bicchieri di carta andranno benissimo.
Si versarono da bere e chiacchierarono del più del meno fino all'arrivo di Kaori.
Kaori: Ciao zio! Ben tornato! Smack – gli schioccò un bel bacio sulla guancia.
Pino: Kaori sei bellissima e raggiante oggi! Sprizzi felicità da tutti i pori!
Kaori: Grazie zio ma è tutto merito di Ryo! In tutti i sensi. È stato lui a comprarmi il vestito e a insistere perché lo mettessi oggi.
Pino: Ryo hai davvero un ottimo gusto! Quest'abito le sta d'incanto.
Ryo: Ma su di lei ogni abito le sta benissimo.
Mick: Concordo con Ryo, non a caso una nostra amica stilista la vuole come modella.
Kaori: Insomma se continuate con questi complimenti va a finire che arrossisco.
Ryo: Tesoro, stiamo dicendo solo la verità, credo che nessun uomo in questa stanza possa affermare il contrario, tu sei una bellissima ragazza.
Kaori: Basta cosi! O tra poco comincio a fumare tipo Umi!
Ryo: ahhahahaha! Ok! Basta! La smetto!
Pino: Ma dimmi che c'è piccerè? Come mai ti hanno dato l'ordine di oltre passare la frontiera?
Kaori: Ah! Già è vero ero venuta qui perché mi serviva una mano. Anzi due! Ryo, Mick ci servite di là! Invece Mario, Francesco filate in cucina da zia, prima che si faccia venire una crisi isterica.
Pino: Io posso far qualcosa?
Kaori: Tranquillo zio, tanto Francesco e Mario tornano subito, il tempo di prendersi una bella cazziata per aver rubato in dispensa e sono subito da te!
Francesco: Non è che serve una mano da voi?
Kaori: No vuoi due fate solo casino! E poi Ryo e Mick sanno già come comportarsi sotto la mia direzione, ormai mi capiscono al volo.
Anna da fuori: Kaori te muovi?
Kaori: Vengo! Allora che fate?
Ryo&Mick: Agli ordini nostra signora e padrona! Ahahaha!
Kaori: Scemi! Andiamo va!
Uscirono dalla stanza e mentre Mick si allontana Ryo prese Kaori tra le braccia e la baciò.
Ryo: Sai che il tuo ex ci voleva far fuori?
Kaori: Ma va! E io che pensavo che succedesse il contrario!
Mick: Non scherzare, di questo passo succederà!
Kaori: Lasciatelo perdere, vi conviene! E poi voi due siete i due uomini più importanti della mia vita assieme ad Anthony e penso che nessuno dei due è geloso di un bambino! Vero?
Mick: E come potremmo stravediamo per Anthony.
Ryo: Diciamo che io stravedo per Anthony e tu per la piccola Valentina.
Mick: Beccato! Quella bimba mi ha fatto perdere la testa, l'adoro. Comunque eccoci qua che dobbiamo fare?

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** 23. Il pranzo ***


'O 'rraù

(di Eduardo De Filippo)

O rraù ca me piace a me
m' 'o ffaceva sulo mammà.
A che m'aggio spusato a te,
ne parlammo pè ne parlà.
io nun songo difficultuso;
ma luvàmmel' 'a miezo st'uso

Sì,va buono: cumme vuò tu.
Mò ce avéssem' appiccecà?
Tu che dice?Chest' 'è rraù?
E io m' 'o mmagno pè m' 'o mangià...
M' ' a faja dicere na parola?...
Chesta è carne c' ' a pummarola


Kaori: Dovreste aiutarmi ad aprire il tavolo. Mick tu tira qua- indicando una parte del tavolo- Ryo tu tira dall'altra parte. Io apro le cerniere e sistemo la tavoletta.  - dopo qualche minuto – Una andata, ora slaccio l'altra....-fece il giro del tavolo e aprì la cerniera- Fuori due ora tirate.
I ragazzi tirarono il tavolo e Kaori prese la tavoletta centrale dall'interno e la sollevò dopo che come di consuetudine accade normalmente si fece male 3000 volte, bestemmiando tutti i santi del paradiso (Ndily io non capisco chi ha inventato queste tavole le ha progettate per farle aprire con l'aiuto di altre 3 persone...e soprattutto fosse una volta che quella dannata tavoletta esce fuori al primo tentantivo dopo che ti sei storpiata tutte le dita alla fine ci riesci a tirarla fuori.) fino a quando Mick e Ryo  ebbero pietà di lei e l'aiutarono a sollevare la tavoletta.
Mick: levati che ti stai facendo solo male le dita. - Finalmente sollevò la tavoletta a livello tavolo.
Kaori: Normale amministrazione queste tavole sono state progettate per ucciderci le mani. - aprì la tavoletta – attenzione alle mani  Mick – e la spinse verso Mick appena fu allineata alle altre 2 metà Ryo cominciò a spostare la sua metà verso il centro e lo stesso fece Mick. Nel frattempo Kaori si diresse verso l'armadio della sala da pranzo per vedere se trovava una tovaglia ma niente e passò ad esplorare i cassetti della credenza e del contromobile
Kaori urlando: Anna ma dove stanno le tovaglie? - si gira verso Mick e Ryo e ritornando con un tono normale dice: nel frattempo potete prendere delle sedie dall'altra stanza? Mmm vediamo siamo 4 noi e 5 loro siamo 9,  6 sedie ci stanno... me ne servono 3 me le potete prendere di là per favore?- urlando – Anna se può sapé aro' stan 'e tuvagliè? (si può sapere dove stanno le tovaglie?)
Anna urlando : Rint 'o mobil.(dentro al mobile)
Kaori: E o' sacc rinto o' mobilè, ma c'aggio già guardàt e nun ce stann! Aggio visto in tutti e' cassètt ma nient! (E lo so dentro al mobile, ma ci ho già guardato e non ci stanno! Ho visto in tutti i cassetti ma niente!)
Anna: Ma si sicur? (Ma sei sicura?)
Kaori: Sicurissima! 
Anna: Allòr vir' c' adda sta' na' tuvaglià rint 'a credenzà, ncopp'a mensola, 'ncoppa a tutt'!(Allora vedi ci deve stare una tovaglia nella credenza, nella mensola sopra a tutto)
Kaori: Ok! Grazie! - Annarè aro' sta o' scalett? ( dove sta lo scaletto?)
Anna: Abbascio a ò scantinat!  (Giù in cantina)
Kaori: E comm facciò a piglià a' tuvaglia mò? Nun c'arrivo! ( E come faccio a prendere la tovaglia ora? Non ci arrivo)
Anna: Saglie 'ngoppe 'na seggia o arrampicati 'ncoppe 'o mobile utilizzàn e' mensòl!(Sali su una sedia o arrampicati sulla credenza utilizzando le mensole)
Kaori prese una sedia l'avvicinò alla credenza e ci salì sopra, ma risultò comunque troppo bassa.
Kaori: ahè e ti pareva che quella cavolo di tovaglia si doveva trovare nell'ultimo ripiano di un mobile alto quanto il soffitto di questa casa? Vediamo se così ci arrivo.- e si alzò sulle punte e si sporse verso l'interno.
In quel momento arrivarono Ryo con due sedie in mano  e Mick con una sedia in mano.
Ryo: Kaori ma che stai facendo?
Kaori: E secondo te? Mi sto divertendo ad arrampicarmi su un mobile alto 3 metri quasi quanto i soffitti di questa casa. Sto tentando di prendere quella sfaccimma di tovaglia che si trova nell'ultimo ripiano in alto.
Ryo: E invece di fare tutte queste tarantelle(Ndily un modo di dire che significa invece di fare tutto questo casino), mi potevi chiamare!
Kaori: Tarantelle?? Chi te l'ha insegnato? Ti stai napoletanizzando?
Ryo: Già, ma non cambiare discorso, invece di buttarti in un impresa impossibile da sola perché non ci hai chiamato ti aiutavamo e ora non staresti rischiando di romperti l'osso del collo.- nel frattempo sistemava le sedie
Kaori: Quante storie, voi eravate di là e sono appena salita su questa sedia tentando di prendere quella stramaledetta tovaglia.
Ryo: Da ti aiuto io- detto questo la perse in braccio.
Kaori: Ryo che stai facendo così ci facciamo male.
Ryo: Tranquilla...Kaori sei troppo magra e leggera devi mettere qualche chiletto in più.
Kaori: Non ti preoccupare dei miei kg. In questo momento occupati di me e vedi di non farmi cadere o ti ammazzo con le mie mani.
Ryo la sollevò sulle sue spalle e lei riuscì a prendere la tovaglia.
Kaori: Grazie! Ora se non ti dispiace mi faresti scendere devo apparecchiare la tavola.
Ryo: No, ora sei mia prigioniera.
Kaori: Va bene! Mick prendimi please!
Kaori si buttò all'indietro dove c'era Mick che prontamente la prese al volo. In questo modo aveva la testa e le spalle tra le braccia di Mick, la schiena a penzoloni e le gambe sulle spalle di Ryo.
Kaori: Ora Ryo, se non vuoi spezzarmi la schiena, molla le mie gambe.
Ryo: E va bene! Eccoti accontentata.- e la fece scendere.
Kaori: Grazie Mick – smack gli diede un bacio sulla guancia.
Ryo: E a me? Niente bacino? Io ti ho aiutato con la tovaglia.
Kaori: Mmmm..non so se te lo meriti. - disse con aria maliziosa
Ryo: Ah è così? - la prese e la tirò a se baciandola.
Mick: Piccioncini??? Non è il momento di sbaciucchiarsi questo. Qui la gente ha fame e c'è bisogno di mettere la tavola.
Kaori: Hai ragione Mick! Dai forza aiutatemi. Mettete la tovaglia nel frattempo prendo i fermi e i tovaglioli
In quel momento entrò Anna coi bicchieri e vide Ryo e Mick mettere la tovaglia.
Anna: Oh mio Dio! Ma sto sognando?
Kaori mentre era inginocchiata per terra pescando nell'ultimo cassetto in basso del i fermi e i tovaglioli: Perché che succede?
Anna posando i bicchieri sul contromobile: Degli uomini che mettono la tavola?
Kaori rialzandosi con la bustina dei fermi e i tovaglioli in mano: Normale amministrazione con me. Mi hanno sempre aiutato loro due. Soprattutto Ryo!
Anna: Miracolo! Quei due fannulloni di Mario e Francesco non hanno mai alzato un dito per aiutarci! Hanno sempre voluto avere il piatto pronto a tavola.
Mick: Invece per noi è diverso. Io e Ryo per anni abbiamo vissuto da soli. Quindi abbiamo dovuto imparare a cavarcela da soli. Per la serie o bere o affogare.
Kaori: Però dai ora non è più così, almeno finché c'ero io Ryo trovava sempre tutto pronto.
Ryo: È vero, anche quando tornavo tardi trovavo il piatto a tavola oppure quando lei non c'era per qualche giorno mi lasciava tutto pronto nel frigo e a me bastava solo riscaldarlo.
Anna: Non c'è niente da fare siete due uomini d'oro. Mio fratello non si azzarderebbe mai a mangiare qualcosa di non fatto al momento, e poi riscaldare qualcosa?? No non se ne parla nemmeno ed è meglio che stia lontano dalla cucina se non vuole fare disastri, manco 'o cafè sape fa. (neanche il caffè sa fare)
Sign.ra Matilde: Annaaa! Dove sei finita?
Anna: Scusate, mia madre mi reclama- urlando – Vengo!
Kaori:  Corri di là che qui ci pensiamo noi.
Finirono di sistemare la tovaglia e le sedie.
Kaori: mmm come ci sistemiamo ora? Facciamo così 4 di qua e 3 di là. A capotavola ci mettiamo lo zio di qua vicino allo zio  la zia – indicando la parte sinistra del tavolo – voi due starete vicino a me...
Anna: ecco le posate.
Kaori: Eccoti, senti mi dovresti dare una mano con l'assegnazione dei posti.
Anna: Ok...vediamo di trovare un sistema per creare meno danni possibili a tavola. Iniziamo con il separare la coppia di cretini. Certe volte mi domando se mi dovevo prendere una mega cotta per quel deficiente di Francesco.
Kaori: Hehehe al cuor non si comanda.
Anna: Allora spero che passi in fretta questa cotta. Ma dico io c'è quel povero Carmine che mi sta dietro da un anno e io devo pensare ad un deficiente come Francesco...bha! Tornando a noi... papà a capotavola, Francesco alla sua sinistra che sarebbe la nostra destra e mamma alla sua destra ovvero la nostra sinistra. Mario a capotavola altrimenti chi lo sente. Mm vediamo io mi metto vicino a Mario alla sua destra. Ryo vicino a mamma. Ora sono rimasti fuori voi due (indicando Mick e Kaori) e Saeko. Siamo 9 quindi da una parte saremo in 4 e dall'altra parte del tavolo in 3,
Kaori: Si, io avevo intenzione di stare vicino a loro due (indicando Ryo e Mick), e quindi di conseguenza Saeko devo stare tra te e Francesco.
Anna: Si, va bene! Io e te teniamo a bada Mario e papà Saeko. Quindi – andando verso il lato sinistro del tavolo e definendo con le mani i posti. -  abbiamo detto a capotavola papà poi c'è mamma, Ryo, Mick, Kaori, - andando dall'altro lato del tavolo – Mario di fronte a papà così farà il bravo, io pronta a dagli calci e forchettate sulla mano se prova a fare il deficiente, Saeko e infine Francesco vicino a papà e difronte a mamma.
Ryo: Alt! Kaori deve stare vicino a me.
Kaori: si è meglio così che questi due vicino sono peggio di Francesco e Mario, te lo assicuro.
Anna: Mick per te sta bene così stare vicino a Kaori e a Mario?
Mick: Finché sto vicino a Kaori è tutto ok.
Kaori: Allora ricapitolando ai due estremi del tavolo abbiamo lo zio e Mario.
Anna: Spetta che prendo carta e penna così lo metto sul tavolo schema e Mario non rompe.
Kaori: Ok.  Allora abbiamo detto ai due lati del tavolo, lo zio e Mario, poi a sinistra la zia e difronte c'è Francesco.
Poi ci siamo Ryo, Io e Mick e difronte tra me e Ryo Saeko e tu difronte tra me e Mick. Ti trovi?
Anna:  Si ecco lo schema:
         Francesco       Saeko        Anna
Pino                                                           Mario
         Matilde    Ryo        Kaori        Mick
Kaori: Ok, va bene.
Ryo: Mi spiegate ora perché mi avete messo entrambe senza discutere vicina alla signora Matilde?
Anna: Semplice, per mia madre Kaori è come se fosse una figlia, l'ha vista cresce e tramite mio fratello abbiamo sempre avuto notizie sulla sua vita. Non sapevamo proprio tutto perché nelle sue lettere Kaori non parlava molto della sua vita, chiedeva solo di noi, finché un giorno smise di scriverci e le lettere che inviavamo tornavano sempre indietro e da lì deducemmo che forse sie era trasferita. Io ero ancora piccola all'epoca, circa 9 anni fa hai smesso di scriverci se non erro.
Kaori: Si, con la morte di Maki, la mia vita è cambiata e non ho più avuto tutto il tempo che avevo prima. Però ad ogni festa vi mandavo gli auguri e vi scrivevo una lettera chilometrica ma non vi indicavo mai il mio indirizzo. Solo nell'ultimo anno non vi ho fatto avere mie notizie anche perché quest'anno non è stato un anno particolarmente facile per me.
Anna: Però in compenso grazie alla complicità del destino sei venuta a trovarci.
Ryo: Io continuo a non capirci molto, in tutto questo.
Mick: Ryo ragiona, se per Pino e sua moglie Kaori è come una figlia e tu sei il suo fidanzato di conseguenza tu per loro sei il loro genero e quindi devi stare accanto alla padrona di casa o vicino al capofamiglia. Siccome abbiamo messo Francesco vicino a Pino a te ti abbiamo messo vicino alla signora Matilde.
Ryo: E così mi sono fatta anche dei suoceri! Chi l'avrebbe mai immginato!
Kaori: Se per questo neanche io!
Anna: Allora ragazzi, visti che siete collaborativi, che ne direste di finire di darci una mano?
Mick: Dicci cosa dobbiamo fare e lo facciamo.
Anna: Mi serve qualcuno di là in cucina per tagliare il pane?
Ryo: Ok, vengo io.
Kaori: Scusa Anna, ma quei due fannulloni che stanno facendo di là?
Anna: Stanno vedendo le vecchie partite di calcio del Napoli con Maradona.
Kaori: Ma tuo padre non fa niente per farli muovere.
Anna: Noo per carità è meglio che stiano incollati alla TV o faranno solo guai.
Kaori: Ok! Allora è meglio che stiano di là e che Ryo e Mick ci diano una mano.
Anna: Già! Allora ci pensate tu e Mick qui?
Mick: Tranquilla e appena abbiamo finito veniamo in cucina a darvi un mano.
Anna: Allora a dopo, vieni Ryo!
Ryo e Anna andarono in cucina mentre Mick e Kaori finirono di apparecchiare...
Dopo un po'...
Kaori: Ecco fatto, ora ci mancano solo i piatti. Vado a prenderli tu nel frattempo se vuoi puoi andare da Francesco e Mario. Tanto abbiamo finito.
Mick: Non abbiamo finito ancora mancano ancora i piatti e il pane, quindi vengo con te. - e si avviarono in cucina- Sai non vedo l'ora di assaggiare la cucina partenopea. In America c'erano tanti ristoranti che si spacciavano per napoletani o italiani ma alla fine rimanevi sempre deluso perché scoprivi che magari il bisnonno del padrone era italiano e di cucina italiana non ne sapeva nulla.
Kaori: L'ho notato anche io questo. Certe volte i miei amici mi portavano a mangiare in posti in cui servivano la pasta scotta con della brodaglia rossa che loro chiamavano pasta col pomodoro o alcuni siccome ci mettevano le polpette dicevano che era ragù.
Anna: Ma dove c'erano queste schifezze? Il vero ragù e questo vedete- e alzò il coperchio di un tegame di creta basso e largo.
Kaori: Mmm che profumino non resisto devo farlo  - fregò un pezzettino di pane da Ryo e l'attinse nel ragù- mmm ottimo.
Sing,ra Matilde: Disgraziata – e le diede una sculacciata con la cucchiarella rigorosamente di legno- Esci mommò da questa cucina – mordendosi la mano – se t'acchiappo ti faccio nera. E voi fate quello che dovete fare e uscire subito dalla cucina.
E in men che non si dica Mick prese i piatti, Ryo finì di tagliare il pane mentre Anna e Kaori ridevano come delle matte piegandosi in due mentre aspettavano gli altri nel corridoio. Anche Saeko finì per essere messa alla porta quando ebbe finito di impiattare gli antipasti.
Mario: Ma che state combinando.
Anna: Niente... ahhha..è solo che.... ahhahahaa... Kaori ha fregato un po' di pane e ragù a mamma...aahahaha... e l'ha riconrsa...ahahahah...per tutta la cucina...ahahah..con la cucchiarellla....di legno...ahahahaa..
Mario: E com'è venuto il ragù questa volta? Mammà l'ha messo a fare questa notte!
Kaori: Ottimo... ah! Che risate! Mi sembra di essere tornata bambina, quando mamma e zia Matilde cucinavano e io mi fregavo le cose e mi ricorrevano per tutta casa. Una volta mia madre rincorse noi quattro perché fu messo in mezzo anche Hide, con il battipanni. Ahia che dolore se ci penso! Rimasi per una settimana senza sedermi.
Mario: Tu una settimana perché io?
Kaori: Ahahha si tu di più perché dopo avresti il resto da zia. Ahahah
Sign.ra Matilde: Ma state ancora qua? Sparite se non volete che cacci il battipanni – e fece volare la cucciarellla che cadde al centro del gruppo – sparite!
Tutti rimasero senza parole terrorizzati.
Anna: Fuimmancell è meglio sentite a me.
Saeko: Si forse è meglio toglierci da qui andiamo ad avvisare gli altri  che tra poco è pronto.
Entrano nel soggiorno dove c'era Francesco a vedersi Maradona.
Kaori: Ancora con questa partita. Basta! - e tolse la videocassetta.
Mario e Francesco: Ma...ma stava per fare gol...
Kaori: Niente ma...la conoscete a memoria quella partita. Ora scelgo io cosa vedere.. se non sbaglio qui c'erano una volta anche le mie videocassette e se le cose non sono cambiate...ecco trovato! - Kaori prese un libro in mano e lesse il titolo Album Fotografico della prima comunione di Kaori. E sbiancò
Ryo vedendola impallidire le si avvicinò e l'abbracciò forte: Cosa c'è piccola.
Kaori: Ricordi!
Sign.ra Matilde: Ragazzi a tavola è pronto! Kaori piccolina cos'hai?
Kaori: Niente zia, è solo la fame, sai non mangio da ieri sera? - e sorrise forzatamente.
Sig.ra Matilde: Bhe! Allora tutti a tavola marsh!
Tutti si affrettarono ad andare a tavola tranne Ryo che fu trattenuto da Kaori, sentendosi la mano di lei sul suo braccio. Un segnale inequivocabile, che videro anche Mick e Saeko, il cui unico significato era aspetta rimani qui. Quando tutti uscirono Ryo parlò
Ryo: Che c'è tesoro perché hai voluto rimanere?
Kaori: Ryo volevo chiederti scusa, per essere intrattabile in questi giorni. È solo..
Ryo: È solo che i ricordi fanno male e non sono facili da gestire.
Kaori: Si e per questo molte volte sono intrattabile e ti rispondo male anche se invece dovrei solo ringraziarti per starmi accanto.
Ryo: Kaori tu ti sei subita per 8 anni i miei malumori e le mie sfuriate che ti facevo senza alcun motivo. Mi hai aiutato quando il mio passato è tornato a tormentarmi e mi sei stata accanto. Mi hai dato un passato, un presente e mi darai un futuro. Mi hai insegnato ad amare ed avere una famiglia. Ora il minimo che posso fare è starti accanto ora che tu sei costretta a fare i conti con un passato doloroso.
Kaori: Si, ma sono solo una stupida perché il tuo passato è stato più terribile del mio, io ho avuto un infanzia cosa che tu non hai avuto e per questo non dovrei stare così male.
Ryo: Si, sono passati diversi, ma anche il tuo è stato difficile perdere entrambi i tuoi genitori in un periodo particolare come l'adolescenza, ti sei dovuta trasferire in una terra che non conoscevi, dove anche se conoscevi la lingua ti sentivi una straniera. Sei cresciuta senza una figura femminile di riferimento, per tutto l'amore che ti possa aver dato tuo fratello, lui aveva la sua vita lavorava e quindi non poteva badare ad un adolescente e tu dal canto tuo facevi di tutto per non dargli pensieri e ti tenevi tutto dentro come sempre. Sai ora capisco la tua voglia e paura di diventare madre da dove proviene. Hai voglia di diventare madre perché hai tanto amore da dare ad una creatura e paura perché hai paura di non vederla crescere e lui rimanga troppo presto senza una madre.
Kaori: Si, ma io non ho paura di lasciarlo solo perché so che avrebbe accanto 300 mila persone che gli vorrebbero bene. Io ho paura di non poter mai riuscire a vedere mio figlio. I medici furono chiari, il giorno in cui partirò lo farò a mio rischio e pericolo perché non potrei mai più risvegliarmi dall'anestesia.
Ryo: E noi non faremo l'anestesia, ci sarò io con te quando partorirai e ti aggrapperai a me potrai mordere la mia mano, stringerti forte a me potrai fare di tutto e io ti starò accanto.
Kaori: Secondo i medici americani, io non potrò partorire naturalmente ma solo con cesario e questo è dovuto al fatto di aver avuto un aborto con una gravidanza avanzata.  E il medico di turno che mi fece partorire essendo uno studente ha sgarrato nel raschiamento e ora ho l'utero più sottile.
Ryo: Ok, ma non capisco perché non ti dovresti più risvegliarti dall'anestesia?
Kaori: Non ti so spiegare bene il perché, sta tutto scritto nella cartella clinica e i medici hanno parlato con paroloni che non ricordo neanche. Quando torniamo a casa, te la faccio leggere quando la trovo, magari tu ci capisci qualcosa. Logan non mi volle dire molto, se la vide tutto lui.
Ryo: E fece bene, ora quando torniamo a casa andiamo da Doc e gli facciamo leggere la tua cartella clinica, ma non ti preoccupare affronteremo una cosa alla volta. Ora pensiamo ad affrontare e superare la morte dei tuoi. Perché anche se sono passati 15anni non l'hai superata, visto che hai dovuto tenere tutto dentro. Ora però  io avrei un po' di fame e prima che si spazzolino tutto, andiamo a tavola!
Kaori: Ryo...
Ryo: Si?
Kaori: Grazie di tutto! Ti amo!  So che questa situazione è difficile anche per te ma nonostante tutto mi stai affianco e mi aiuti.
Ryo: Lo vuoi capire che ti amo e che ora non devi affrontare tutte i problemi da sola, perché ora ci sono io con te? E non voglio più sentire scuse o ringraziamenti vari. Quando ti sentirai pronta mi racconterai di tutto quello che hai dentro al cuore. Mi parlerai dei tuoi, del tuo passato, di Logan e di quest'anno passato lontano da me. Quando vorrai mi potrai fare tutte le domande che vuoi e io ti risponderò. Niente più segreti tra noi ok?
Kaori:Ok, però ora andiamo che ho fame. Ah una cosa, ho intenzione di far venire a dormire Anna da noi e in oltre vorrei chiedere a zia se mi può prestare gli album di quand'ero piccola mi piacerebbe farti vedere i miei genitori.
Ryo: Va bene! Ma se non usciamo da questa stanza entro 5 secondi, comincio a mangiare qualcos'altro di altrettanto appetitoso, una ragazza dai capelli ramati, dalla pelle vellutata che piace tanto al mio amico del piano di sotto.
Kaori: ahahaha capito andiamo.
Si avviarono in sala ma strada facendo Ryo incontrarono Donna Matilde che portava le bibite.
Kaori: Amo ti dispiace se aiuto la zia?
Ryo: Affatto!
Kaori: Tu vai pure a tavola ti raggiungo tra poco.
Ryo: Non ti preoccupare do anche io una mano a tua zia. Ho visto che c'è molta roba in cucina e poi a tavola senza di te non riesco a stare. - e si avviarono verso la cucina.
Kaori: Ok affare fatto socio.
Ryo: Ahhhhhhh! Da quanto tempo non ti sentivo chiamarmi così.
Kaori: Da troppo tempo. Sai ho deciso di smettere di prendere gli psicofarmaci, mi abbattano troppo e mi rendono troppo ipersensibile 
Ryo: Non è questo il momento per discuterne..comunque io non sono d'accordo. Si, li devi smettere di prendere ma devi seguire le indicazioni del medico o dopo starai male. Ora dai aiutiamo tua zia.
Kaori: Zia dai ti diamo una mano a portare i piatti in tavola.
Ryo: Wow quante cose buone che ha cucinato oggi signora.
Sign.ra Matilde: Per favore non mi chiamare signora chiamami solo Matilde.  Sono contenta che ti piacciano, vorrà dire che darò qualche ricetta a Kaori, così ti preparerà qualche bel manicaretto.
Kaori: Grazie zia! Dai Ryo prendi quel piatto mentre io porto questi di là.
Ryo ubbidì e prese gli ultimi piatti rimasti e li portò a tavola.
Le sperlunghe messe al centro del tavolo contenevano:
Alici marinate
Alici indorate e fritte
Alici in tortiera
Insalata di Mare
Polipetti alla luciana (polipetti affogati nel pomodoro)
Polipo e patate all'insalata
Tutti si apprestarono ad assaggiare questi piatti prelibati e per la somma gioia di Ryo, Kaori mangiava tutto e faceva anche il bis. Quando spazzolarono tutto. La signora Maria si alzò e iniziò a sparecchiare
Kaori: Spetta zia ti diamo una mano io e Anna.
Anna prese i piatti sporchi dai commensali.
Pino: Matilde lasciali stare li cambi dopo, tanto ci sono ancora altre cose!
Matilde: No, i piatti sono sporchi di pesce e quindi devono essere cambiati.
Anna: Quindi io mi prendo il piatto, se vuoi recriminare pigliatela con mamma.
Pino: Uff
Anna: È  inutile che sbuffi pà. Lo sai come è fatta mamma. - finendo di prendere i piatti.
Nel frattempo arrivò Kaori con in mano dei piatti contenente:
Uova sode ripiene con un composto fatto di tonno,rosso dell'uovo sodo e amalgamato il tutto con la maionese
Pizza di scarole
Pizza rustica
Gattò di patate
Kaori: Ha detto la zia che in attesa della frittura dobbiamo mangiare questo. E il bello è che dopo la frittura non è finito qui.  Oddio mi sa che mi alzerò da questa tavola come una mongolfiera.
Saeko: Di che ti lamenti tu? Sei magrissima e qualche kg in più non ti fa male..qui l'unica che si deve lamentare sono io e non lo faccio.
Ryo: Ha ragione Eko, quindi mangia!
Kaori: Ok
Anna entrando in sala canticchiava:  Corri ragazzo laggiù vola tra lampi di blu corri in aiuto di tutta la gente dell'umanità
Francesco: Corri e va per la Terra vola e va tra le stelle tu che puoi diventare Jeeg!!!
Mario: Jeeg va! cuore e acciaio Jeeg va! cuore e acciaio cuore di un ragazzo che senza paura sempre lotterà
Anna: Ah è così allora io continuo....vediamo se conoscete questa....
Anch'io vorrei giocare con gli amici miei dopo la scuola ritrovarci in mezzo a un campo lanciare, correre, ribattere in un lampo sentirmi grande, forte, eroe come sei tu  Il campo e' verde, il sole e' giallo e tu sei pura  di non commettere neppure un solo fallo un gran campione non dovrebbe aver paura il tuo coraggio poi ti ricompenserà
Kaori:  Questa la so io: Pat, Pat, ragazza del baseball Pat, Pat, io tifo e mi sento che farai fortuna guarda un po' più su ride anche la luna ridi pure tu
Anna: Brava Kao, questi due allocchi la conoscevano l'avranno sentita 100 mila volta visto che sta  anche sul computer di Mario.  Che ne dite di dividerci in due squadre? E di giocare a indovina il cartone animato mentre aspettiamo la mamma?
Mario: Ok ma siamo dispari!
Anna: Io farò la spola per entrambe le squadre, sarò il jolly calcolando che Kaori non sa le nuove sigle io si e quindi siamo pari... Papà sarà l'arbitro e l'aiuterò anche io quando necessario.
Pino: Ok. Quindi ora siete pari 1-1 palla al centro. Tocca alla squadra di Kaori dare l'indizio
Kaori: A proposito di palla al centro...indovinate questo cartone....come un ciclone scatta e poi corre incontro al pallone gioca con grande passione come un vero campione. Questa è difficile ma vi ho aiutato.
Mario: Facile è Holly e Benji
Francesco: Nooo che dici, deficiente era un altra era Tutti campo con lotti
Anna: Errato! Era Palla al centro per Rudy, Cristina D'Avena l'ha anche incisa su un album tutto dedicato alle sigle sul calcio.
Mario: Ahhaha hai sbagliato anche tu!
Pino: Basta voi due! Punto alla squadra A di Kaori, ora tocca alla squadra B di Mario.
Saeko:  Questa vediamo se la riconoscete! Un passo e poi un altro passo così tu puoi andare dove vuoi un altro passo e poi un sogno in più che  non racconti negli occhi blu racchiudi sempre tu avvera il tuo sogno in più (NdIly Come fa Saeko a conoscere i cartoni animati italiani con le rispettive sigle? Bha! Potenza dei fumetti!)
Kaori: Facile è Piccolo Lord. Ora tocca noi!
Pino Squadra A 3  squadra B 1
Mick: Vediamo questa qui...dai che è facile!  Che allegria, che simpatia, respiri sempre a Beverly Hills, che pazzie, che stramberie, respiri sempre a Beverly Hills.
Francesco: Chiedo l'aiuto del Jolly
Pino: Tocca te, dagli il suggerimento.
Anna: Le case sono enormi ti perderai, nell'auto una piscina troverai, per questo a bocca aperta tu resterai, resterai.
Mario: Siamo quelli di Beverly Hills noi siamo quelli di Beverly Hills, allegri e un po' spensierati, come tutti a Beverly Hills.
Pino: Esatta! Questa era facilissima, la conoscevo perfino io. Lo vedevate sempre questo cartone quando eravate piccoli. Quindi 3 a 2 ora tocca a voi!
Mario- Guardando Kaori negli occhi : Che cosa c'è, che cosa c'è... guardo fuori e penso a te. Chissà se tu, chissà se tu mi stai pensando ancor di più. Insieme noi, insieme noi per specchiarmi negli occhi tuoi, ma non lo so, io non lo so  se un giorno o l'altro ci riuscirò. Perché dei giorni tu sei  distante più che mai, poi mi  prendi per mano e ancora te ne vai, perciò mi chiedo e mi  richiedo se c'è un posticino nel tuo cuore per me. - Se non la sai, mi offendo, era la nostra canzone.
Kaori: D'avvero? Non me la ricordavo che era la nostra canzone! Adoro il manga e questo cartone l'avrò visto centomila volte, ma onestamente non mi ricordavo che era il nostro cartone. Mi dispiace ma conosco solo il nome originale...se è accettato!
Pino: Anna tu che dici?
Anna: Certo che vanno bene!
Ryo: Allora è Marmalade Boy e fino a prova contraria è sempre stato il cartone che mi faceva vedere Kao tutte le domeniche sere. *Io lo sparo ora, a questo...No, stai tranquillo, Ryo, Kao ti sta tenendo la mano stretta alla sua e non la molla un secondo. Ti ama rilassati.* Per il nome italiano chiedo il jolly!
Anna: Meglio conosciuto in Italia come “Piccoli Problemi di cuore”.
Pino: Esatto! Ora tocca alla squadra di Ryo passare all'attacco.
Ryo: Chiediamo la possibilità di consultarci.
Pino: Certamente!
Dopo qualche minuto..
Kaori: Allora noi abbiamo scelto per questa sigla...dovreste conoscerla...sopratutto tu Mario! E' legato ad un mio tentativo di imitazione: Col tuo coraggio sfidi l'ingiustizia con la tua spada scacci i traditori col tuo sorriso svegli l'amicizia col tuo cavallo sfuggi agli impostori  vai, corri e vai per avere notizie dei tuoi genitori  vai, corri e vai e così forse un giorno li ritroverai  nelle tue scelte c'è l'intelligenza nelle tue mosse c'è un po' d'incoscienza nel tuo presente c'è l'adolescenza vai corri e vai, corri e vai non arrenderti mai!
Mario: mmm non lo so. Jolly...
Anna: Ma siete proprio scarsi...comunque vi do un indizio questa volta...è una ragazza spadaccina che vuole ritrovare i suoi genitori.
Saeko: Bonjour, Bonjour Bonjour Marianne Bonjour Marianne Bonjour. Me la ricordo io questa. Hai fatto impazzire Hide tu e la tua voglia di utilizzare la spada. Poi per fortuna non fu più di moda tra voi ragazzine la spada. In ogni modo il titolo è Bonjour Marianne.
Pino: Esatto! Tocca a te Saeko! Ora state 4 a 3
Saeko - guardando Ryo e Kaori: Questa la conoscete di sicuro e vi arresto se non la sapete Dopo un altro colpo tu ed Eva Kant vi guardate intorno e nell'auto siete già un errore un contrattempo e adesso c'è la polizia ma con l'auto nel frattempo siete già filati Lei. non ti tradirà mai perché lei, è tutto quel che hai!
Kaori- guardando negli occhi Ryo : i tuoi occhi nella notte sono fari che risplendono e il bene e il male accendono quando affronti le tue lotte tu fai sempre tutto quel che puoi  per arrivare dove vuoi  è un'impronta il tuo nome lasci il segno Diabolik un'impronta il tuo nome lasci il segno Diabolik è un'impronta il tuo nome. - La canzone è Diabolik! Ed è la nostra canzone!  
Saeko: Esatto chiedo la possibilità che me la cantino tutta!
Anna: Tu che ne pensi papà?
Pino: Ok io ci sto quindi cantatela tutta.
Kaori: Io chiedo che la canti anche Eko, infondo anche lei è del gruppo!
Anna: Permesso accordato se la canto anche io!
Ryo: Certo Anna-chan!
Saeko guardando Ryo : Ti muovi con destrezza e con abilità e nell'intraprendenza c'è la tua ingegnosità sei così non hai paura e la tua vita è questa qua sempre all'erta sempre in fuga con la rossa Kaori-chan
Mick guardando Kaori: Lei non ti tradirà mai perché lei è tutto quel che hai!
Anna: I tuoi occhi nella notte sono fari che risplendono e il bene e il male accendono
Ryo guardando Mick e Kaori: Quando affronti le tue lotte tu fai sempre tutto quel che puoi per arrivare dove vuoi!
Kaori guardando Ryo: Del tuo passato non ne parli quasi mai quello che è stato solamente tu lo sai i tuoi occhi nella notte sono fari che risplendono e il bene e il male accendono
Sign.ra Matilde: Su ora basta giocare! Mangiate che si sta raffreddando tutto io vi ho portato i crocchè, le paste cresciute, le palle di riso (arancini) sia bianche che rosse e i “scagliuozzoli”(ovvero triangolini di polenta fritta)
Anna: Dai mamma, almeno facci finire questa partita.
Matilde: E va bene! A che state?
Anna: Allora Mario e Francesco sono scarsi se non fosse per Saeko, a quest'ora avrebbero già perso. Invece Kaori, Ryo e Mick sono fortissimi! Facendo i calcoli La squadra di Kaori dovrebbe stare a 5 invece quella di Mario a 3 e stiamo per finire il  5 round.
Matilde: Vergognatevi voi due. State tutto il giorno davanti alla TV e non conoscete le sigle dei cartoni! A chi tocca ora?
Anna: Alla squadra di Kaori devono cantare un pezzo di una sigla da far indovinare alla squadra di Saeko!
Matilde: Bene,  vediamo se ora quei due fannulloni indovinano qualcosa!
Kaori: Mmmm...chiedo il jolly per consultarci.
Matilde: E chi sarebbe il jolly?
Anna: Io naturalmente – e corse dall'altro lato del tavolo a complottare da Kao e Ryo – Ok, allora un attimo e vengo.
Mario: Dove vai?
Kaori: A prendere il testo di una canzone che non ci ricordiamo bene!
Anna: Eccola...vedete che servono sempre i libri sui cartoni..
Mario: Non è giusto! Fino ad ora siamo andati a memoria e dobbiamo andare avanti così!
Pino: Non è vero, loro hanno chiesto l'aiuto del jolly ed Anna gli ha dato come aiuto il testo di una canzone. Sta a lei decidere il tipo di aiuto che vuole dare. E poi abbi un po' di  comprensione Kaori manca da tanto dall'Italia mica si potrà ricordare tutte le sigle italiane perfettamente.
Francesco: Sei sempre il solito Mario.
Mario: Senti chi parla!
Saeko: Basta bambini, finitela di scannarvi a vicenda, se vogliamo vincere questa partita dobbiamo restare uniti!
Matilde: Così si parla, brava Saeko.
Saeko: Grazie! Se voi siete pronti noi lo siamo!
Kaori: Pronti! Vai Mick!
Mick: Il mondo è strano e corre laggiù così lontano che non ne puoi già più cammini piano pensando un po' a te e ai tuoi perché. Ti senti sola più sola che mai in questa scuola di gioie e di guai ma nel tuo cuore qualcuno ora c'è e speri che sia vero amore. L'amore che dissolve l'oscurità e accende la realtà un'amore che non finirà.
Ryo guardando Kaori: In fondo agli occhi suoi puoi vedere i tuoi per mille emozioni da vivere in queste pagine del destino che non vi potrà mai dividere. In un tramonto dorato un bacio rubato che toglie il fiato e poi si scioglie in un abbraccio fra di voi....
Mario che assisteva all'ennesima scenetta d'amore tra i nostri due amati piccioncini, cominciava a non farcela più. Pensava che dopo averli visti amoreggiare nei corridoi aveva raggiunto il top, invece ora vederli tubare come due piccioncini e lei che si perdeva sorridendo nello sguardo di un altro...per lui era troppo...decise che doveva mettere fine a quel gioco o avrebbe ucciso quell'uomo. (Ily a Mario: Permettiti e fai la fine di Yuki? Mario: Che c'entra Yuki? Giovy: Centra, centra quindi fai attenzione. Mario: Oddio, ma tu sei il medico legale che ci fai qui? Stefy: È venuta qui, anzi siamo venute qui per dirti di tenere a freno quella boccaccia e di non pensare neanche un solo secondo a distruggere la felicità di Kaori e Ryo Mario: Ma tu sei l'assistente vi ho viste oggi mentre consegnavate il referto all'ambasciata. Raffa: Se non vuoi fare la fine di Yuki smettila di rompere le scatole. Mario: Quale fine? Laura: Ahh ma allora questo è tosto! Se non vuoi morire fatti gli affaracci tuoi e lascia stare Kao e Ryo! Ily: Come si dice uomo avvisato mezzo salvato, quindi se non vuoi che venga una cameriera strana a darti una bibita all'arsenico, fai il bravo. Se ci tieni alla tua vita non parlare con nessuno di questa nostra conversazione! Mari o: Ok! Farò il bravo Giovy: Così si parla! Bravo!)
Francesco: Questa la so, Anna mi ha fatto “una testa tanta”  (ovvero mi ha esasperato) con questa canzone! Mary-Yvonne
Mille emozioni per Mary-Yvonne  Mille emozioni per Mary-Yvonne.
Anna: Esatto! Vedi che servono le mie storie per ascoltare i cd in macchina? Ora siamo giunti all'ultimo round da questo momento in poi il jolly si dimette! State 5 a 4. Tocca alla squadra di Saeko ora!
Mario: Questa è difficile! Vediamo se riuscite ad indovinarla. Nadja, che sogno è la realtà per te sentirai la gioia dentro il cuor te ne andrai, la strada troverai  la porta si aprirà!  Gira per il mondo la tua vita  con il circo e con gli amici tuoi saltellando allegramente donerai tanta simpatia e felicità
Kaori: Io non la so..poi non so se i ragazzi la sanno? Ma è una sigla?
Mario: Si ed è anche molto carino come cartone. Anna lo vedeva sempre!
Anna: Confermo è molto carino!
Kaori: Ryo – Mick voi la conoscete?
Mick e Ryo: No.
Kaori: Allora ci arrendiamo!
Francesco: Era Nadja Applefied, Occhi lucenti per Nadja
Anna: La sigla mi piace un sacco continua così: Nadja, corri felice viaggiando dall'Inghilterra alla Francia quante avventure per te! Con un tuffo nei ricordi che hai il diario della mamma ti ridarà la speranza che c'è dentro di te così presto tu la ritroverai! Nadja vivi felice danzando sogna il tuo principe azzurro e poi con lui volerai.
Francesco:Occhi lucenti per Nadja, quante avventure per voi! Comunque era difficile è abbastanza recente come canzone!
Pino: Ora la squadra di Saeko può pareggiare. Tocca alla squadra di Kaori!
Kaori: Ok, allora visto che avete giocato difficile, giochiamo anche noi sull'impossibile e chiediamo che Saeko si astenga dal rispondere o influenzerà il gioco.
Anna: Va bene, Eko non puoi giocare questo round!
Saeko: Ok! Buon divertimento col giapponese!
Mario: Eh? Giapponese? Ma è valido?
Anna: Validissimo! Se la sua squadra ci canta una canzone famosa e poi ci sono un sacco di sigle in giapponese sulle reti private!
Kaori: Questa non è una sigla ma è famosissima. Una canzone di un cartone che guardano tutte le bambine, di ogni tempo ed età, e lo guardavo anche io! Indizio è una delle maghette dello studio Pierrot. Basta non posso dirvi nient'altro! - Poi girandosi verso Ryo guardandolo negli occhi cominciò a cantare: Yubi de chigitta hanabira kaze ni tobu suki to kirai wo ittari kitari anata no kokoro wo kiku no yo. Kizutsuku koto wo osoreteicha dame yo koi ha FEELING. Ai ha TOUCHING. Sarigenaku mikatsuki no buumeran yurarenagara anata he tobu wa.
Francesco: Questa lo so! Anna sai una cosa?
Anna: Cosa?
Francesco: Grazie per avermi rotto i così detti quando eri piccola...perché torturandomi  con le canzoni di Creamy oggi le conosco a memoria...Infatti la canzone è Love Sarigenaku- Senz'altro amore e fa: Sai, c'è chi non sa che nel cielo dal gran manto blu ci sono stelle che già brillano  da mille anni ancora splendono in alto lassù. Io forse un giorno salir saprò su di una stella e poi sognando le cose belle, starò lassù! 
Mario: Ora me la ricordo anche io. Maghi Merlini, lì troverò con tocchi magici... faranno ciò che io vorrò! Che bei sogni, che bei sogni  realizzerò da lassù... Ma che bei sogni, che bei sogni realizzerò da lassù!
Anna: Bravi parità 5 a 5. Ora c'è lo spareggio che consiste nell'indovinare una sigla “X” che determinerà il lettore cd a caso.
Chi si prenota prima con alzata di mano ha il diritto di risposta, se sbaglia si passa all'altro gruppo, se non si sa si va avanti fino alla prossima prenotazione. Se alla fine della canzone non la sapete riconoscere si va avanti. Se non riuscite indovinare neanche alla terza canzone dichiaro partita in parità. Ecco ora accendo lo stereo metto  la riproduzione casuale e play partito... Aspettate a prenotarvi solo dopo l'inizio della prima strofa ci si può prenotare.
...Musica...
Camminavo nella notte e dopo un po’ come sempre il mio pensiero è andato a te  e ti ho vista nel riflesso della luna. 
Camminavi nella notte accanto a me  i tuoi passi non sentivo ed eri là mi guardavi e sorridevi dolce amore. 
E la luna in cielo  dondolava lentamente mentre ti baciavo nella notte. 
Ryo: Stop! Capito quale è ora devo cantarla vero? La canzone comunque è Mio dolce amore dei Bee Hive, tratta dal telefilm Kiss me Licia di Cristina D'Avena
Anna: Yes! Indovinato, ora però canta o invalido la risposta.
Ryo guardando Kaori: Mio dolce amore ti voglio per sempre mio dolce amore sei tutto per me i tuoi occhi mi sembravan stelle delle stelle dolci come il miele mio dolce amore sei tutto per me, per me. Una nuvola la luna oscurò per un attimo io non ti vidi più ma la luna poi riapparve su nel cielo. con la luna ritornasti anche tu i tuoi passi non sentivo ed eri là mi guardavi e sorridevi dolce amore. 
Kaori a quel punto non resistette più e lo baciò davanti a tutti.
Dopo alcuni minuti si staccarono, anche perché si sentivano delle occhiate poco amichevole da parte di Mario.
Kaori arrossendo: Ehm! Scusate, ma non ho resistito, mi ha fatto una dichiarazione in piena regola, lo dovevo ricompensare in qualche modo?
Matilde: Non ti devi giustificare, piccola! Il tuo Ryo è stato dolcissimo ti ha dedicato ogni canzone d'amore! Ryo continua così mi raccomando che a noi donne piace essere coccolate e viziate dal nostro uomo. Ora mangiamo però e niente scuse.
Anna: Agli ordini mammina! Però se non vi dispiace metto un po' di musica.
Come sempre in quei momenti cadde un mutismo irreale dovuto al pranzo, tutti erano indaffarati ad assaggiare i piatti prelibati della signora Maria. Il gattò anche se si era raffreddato era comunque ottimo. Spazzolarono tutto non rimase neanche una briciola e su questo antipasto, a differenza del precedente su cui abbinarono un Greco di Tufo DOC del 2007, abbinarono un Aglianico del Taburno DOC del 2006. Quando finirono di mangiare, Pino iniziò ad intavolare una discussione.
Pino: Allora che ne pensate di questo vino.
Mick: Ottimo. Non ne ho mai bevuti di così buoni. In America quando potevo permettermelo compravo una bottiglia di buon vino e me la sorseggiavo in occasioni speciali, ma onestamente devo dire che è molto meglio accompagnato con del buon cibo che assoluto.
Pino: Si, hai ragione ma ci sono dei vini che meritano di essere gustati assoluti. Come quello che berrete a fine pasto.
Matilde: Sentite mentre voi parlate io vado a buttare la pasta, che ormai l'acqua bolle da un eternità. Vieni Kaori così mi dai una mano a fare i piatti e a riscaldare i contorni.
Kaori: Vengo zia.
Pino: Ora voglio farvi assaggiare una cosa che non troverete da nessuna parte. E' un piatto povero ma squisito! Pane sale e olio e in più vi voglio far saggiare Pane e pummarola, ma non è fatto con la passata o la pelata, ma con i pomodori freschi quelli 'o piennolo questi con un po' di sale e un po' d'olio sono a' morte loro. Spettate che ora li vado a prendere.
Francesco: Quanto tempo vi fermerete qui a Napoli?
Ryo: Ancora per un paio di giorni credo.
Mick: Dopodiché Kaori ci vuole portare a Sorrento, in una casa in cui abitava da piccola
Anna: Che bello! Se non sbaglio è vicino alla nostra, vero Mario?
Mario: Si, siamo poco distanti.
Francesco: Che ne direste di andare alla festa della pizza a Piazza Dante domani?
Mick: Buona la pizza!
Ryo: Non lo so Francesco, dipende da Kaori. Domani deve lavorare e non so come si sentirà domani sera. Diciamo che per me non ci sono problemi anche perché ho proprio voglia di una bella pizza napoletana.
Francesco: Ok, allora facciamo così, tanto Anna ha il mio numero, quando Kaori finisce di lavorare mi chiamate e ci mettiamo d'accordo per la serata.
Saeko: Ma cosa consiste questa festa della pizza?
Francesco: Tu con 5€ ti prendi una margherita e una birra o margherita e Pepsi. C'è la musica, qualche spettacolino e ci sono le bancarelle per degustare i prodotti tipici. L'ingresso è gratuito.
Mick: Deve essere carina come idea.
Anna: Posso venir anch'io?
Ryo: Certo, stai con noi e che facciamo ti lasciamo da sola? Non esiste proprio!
Anna: Evviva che bello.
Pino: Eccomi, ora assaggiate e ditemi che ne pensate?
Ryo, Mick e Saeko assaggiarono e ne rimasero estasiati da quei sapori era tutto ok.
Ryo: Squisito. Avevi ragione Pino è un piatto semplice e povero ma squisito.
Matilde: Basta, abbuffarsi di pane che ora c'è il mio ragù l'ho messo a fare ieri sera è stato tutta la notte a pippare a fuoco lento.
Saeko: Pippare ??
Matilde: Pippare è l'inconfondibile suono che il ragù che bolle a fuoco basso.
Kaori: Zia è la maestra del ragù! Per lei si potrebbe tranquillamente declamare la poesia di Eduardo
Mick: Quale poesia.
Pino: Eduardo De Filippo rende omaggio, con una sua poesia al ragù napoletano nella sua commedia Sabato, domenica e lunedì con Sophia
Ryo: E come fa?
Kaori: Non me la ricordo ma mi ricordo che diceva che il ragù della mamma era il migliore invece quello della moglie era solo carne e pomodoro e lui se lo mangiava tanto per mangiare.
Ryo: Ah carino, il tipo!
Kaori: Per me, non è niente di nuovo, hai fatto così per anni con me, disprezzavi la mia cucina però intanto mangiavi eccome se mangiavi. Spazzolavi tutto! - sorrise- Mmm ma quello è pane e pummarola mamma che buono... - e si fregò un po' di pane da Ryo.
Ryo: Vedo che hai cacciato la fame finalmente.
Kaori: Ti dico un segreto. Adoro la cucina napoletana, soprattutto quella di zia, mangerei tutto fino a scoppiare.
Matilde: Buono a sapersi. Allora Ryo, ti darò un bel po' di ricette così la nostra Kaori metterà su qualche chilo.
Kaori: Ma vi siete fissati tutti a farmi ingrassare, io devo ballare e non posso ingrassare.
Matilde: Guarda Anna, danza eppure non è un alice salata. È giusta nelle sue proporzioni. Non è sottopeso come una certa signorinella di mia conoscenza. Quindi ora passa questi piatti e dopo mangia.
Kaori: Va bene, zia.
Ryo: Grazie Matilde, per le ricette.
Matilde: Ora su basta chiacchierare e ditemi com'è questo ragù?
Mario: Mamma è buonissimo, è meglio delle altre volte. Questa volta hai dato il meglio di testa.
Matilde: No, tesoro, l'unico segreto per fare il ragù e l'ammore. E qui d'ammore c'è ne tanto per i miei figli per mio marito e  per i miei nipoti acquisiti. Soprattutto qui mi hanno aiutato altre 2 donne che col solo mescolare hanno trasmesso il loro amore. Kaori che ha trasmesso tutto l'amore che prova nei confronti di Ryo e dei suoi amici e Saeko ha messo tutto l'amore che provava e prova nei confronti dei suoi amici. Ma ora silenzio mangiamo.
Pino: Però prima brindiamo con questo stupendo Piedirosso del 2004. Alla salute!
Tutti: Alla salute!
I bicchieri si incontrarono e fecero il loro tipico suono augurale “Cin Cin”. Dopo il brindisi la sala ricadde nel silenzio irreale, gli unici suoni che si udivano erano quelle delle stoviglie, delle bocche che sminuzzavano il cibo e poi lo deglutivano.
Mentre questo rito si ripeteva, donna Matilde tornò in cucina e prese i secondi cominciandoli a portare a tavola.
Le sue sperlunghe contenevano
Carne al ragù, parmigiana di melanzane alla napoletana, Peperoni imbottiti con carne, 'Mpepatella di cozze (impepata di cozze) e per finire Cozze al limone,
Kaori: Wow zia tutto questo ben di Dio è tutto per noi?
Matilde: Si, mangiate tutto mi raccomando.
Pino: Abbiamo finito il vino, per fortuna che sono pronto ad ogni evenienza. Ecco a voi un bianco davvero eccellente dal colore giallo dorato chiaro con nuances verdoline e bella lucentezza cristallina. Al naso ha spiccati profumi agrumati, mandorla,sfumature di cedro e ananas. In bocca ha attacco deciso e vibrante, una bella sapidità, frutto quasi esotico che ritorna, mescolandosi a gradevoli sensazioni di miele, mandorla, noce. Vino ottimo e creato con cura dall'unione di tre uve pregiate infatti è 50% Falanghina 50% Fiano e 25% Greco. Assaggiatelo è squisito, ce ne sono in commercio pochissime bottiglie questa è del 2007.
Kaori: Deve essere buono, fai saggiare zio!
Ryo: Ehi calma! Che tu l'alcool non lo reggi.
Kaori: L'alcool! Ma il vino si,  non mi ha mai fatto niente, a differenza del liquore. Comunque zio il vino è ottimo e abbinato  a queste stupende cozze al limone è ancora più buono. Zia è tutto ottimo complimenti.
Saeko: Si, Matilde non ho mai mangiato così tanto e così bene.
Mick: Confermo, e ora capisco da dove ha preso Kaori. Ogni volta che organizzava qualche cenetta tra amici ci stupiva sempre.
Matilde: Grazie. Ora silenzio e mangiate.
A queste parole tornò nuovamente il silenzio per un bel po di tempo, silenzio che fu interrotto solo quando tutti furono sazi e fecero i complimenti alla cuoca!
Matilde: Ora chi non è goloso mi venga a dare una mano. Forza Pino, Mario e Francesco venite di là a prendere i dolci e la frutta.
Stereo: Sconosciuti tu non eri nei piani, stiam vivendo nuove complicità ma è un po' che il cuore voleva
Kaori: Anna che canzone è questa che stiamo ascoltando?
Anna: Il mio inizio sei tu! Fiorella e Tosca. È la colonna sonora del film Disney Anastacia. Bella vero?
Mick: Bellissima è una vera e propria dichiarazione d'amore.
Saeko: Me lo ricordo il film era carino.
All'improvviso il cd intonò una melodia che a Kaori era ben conosciuta. Un pianoforte suonava e la voce dell'indimenticabile Mia Martini cantava: Butterò questo mio enorme cuore tra le stelle un giorno, giuro che lo farò, e oltre l'azzurro della tenda nell'azzurro io volerò.  Quando la donna cannone d'oro e d'argento diventerà, senza passare dalla stazione l'ultimo treno prenderà. 
Kaori udendo quella melodia si alzò tristemente dalla sua sedia senza rendersene neanche conto si ritrovò a fissare una foto di tutti loro, i coniugi De Rosa, Mario, Francesco, lei, Hide e i coniugi Makimura, felici e contenti durante una gita, candide e calde lacrime cominciarono a scendere dai suoi occhi. All'improvviso gli altri la videro liberarsi dei tacchi e muovere il suo corpo, la sua testa cominciava a roteare e cominciò a ballare e a piangere in una sensazione sempre crescente di dolore e sofferenza.
Ryo: Kaori...
Mick: Lasciala stare..sta soffrendo...guarda vicino allo stereo.
Saeko: Sono i genitori di Maki e c'è anche lui. Sapete la capisco, il dolore che sente è superiore al mio ma anche a me qui tutto ricorda Hide, lui mi aveva parlato spesso di questa casa, di quando erano piccoli e si divertivano a giocare qui. Lui era il più grande e quindi era colui che doveva difendere la sorellina dagli altri...e poi...e poi questa canzone era la loro canzone...quella dei loro genitori...la prima canzone italiana quando arrivarono in Italia che impararono era l'1983 e quando arrivarono la radio trasmetteva, La Donna Cannone, che piacque tanto al padre, così tanto da volerla imparare a tutti i costi. Da quel momento è stata la canzone della loro famiglia. Originariamente era cantata da De Gregori, invece questa versione è di Mia Martini artista amata dalla mamma di Maki. Diceva gli italiani non capivano niente e per delle sciocche superstizioni non apprezzavano il vero talento.
Mentre Ryo, Mick e Saeko discutevano non si accorsero che Kaori spinta dal ballo e dalla tristezza aveva lasciato la stanza per rifugiarsi in un luogo dove poteva sfogarsi. Andò in salotto e tra le lacrime prese l'album dei suoi ricordi correndo poi a  rinchiudersi nella camera dove aveva dormito quella notte ove finalmente poteva dar sfogo al suo dolore e ai suoi ricordi.
Anna: Scusate se interrompo le vostre chiacchiere ma Kaori si chiusa nel salotto e qualcuno di voi farebbe meglio ad andare da lei.
Ryo: Vado io.
Saeko: No lascia ci vado io. La capisco, capisco il suo dolore è lo stesso che mi attanaglia il cuore da anni. Hide, quando non c'è la faceva più a vederla soffrire nel cuore nella notte, veniva a sfogarsi da me e a chiedermi consiglio. Ci sono già passata una volta.
Ryo: Allora vengo con te non voglio lasciarla da sola.
Mick: Vengo con voi. Io non conoscevo Maki ne tanto meno i genitori di Kaori. Ma io le voglio bene e non sopporto vederla star male. Anna per favore non dire niente di quello che è successo. Se per quando tornano, noi stiamo ancora da Kaori e ti chiedono dove stiamo digli che stiamo fuori a fumare.
Anna: Va bene! Andate, direttamente nella camera dove avete dormito questa notte, l'ho vista fuggire in quella direzione.
Ryo, Mick e Saeko corsero da Kaori, bussarono alla porta ma niente, lei non apriva.
Mick: Darling sono Mick
Kaori:...
Mick: Ci apri per favore?
Ma Kaori non rispose, a quel punto Ryo tentò lui di farle aprire la porta, ma neanche lui ci riuscì, a quel punto Saeko fece l'ultimo tentativo, se anche il suo fosse andato a vuoto avrebbe dovuto escogitare un altro modo per entrare in quella camera.
Saeko: Kaori, aprimi dai così parliamo insieme di loro. Ho conosciuto i tuoi attraverso i racconti di Maki, sai mi parlava spesso di loro e dell'immenso amore che vi legava tutti e quattro. Su ora aprimi, se vuoi entro solo io.
Kaori aprì e abbracciò forte Eko.
Kaori: Mi mancano, Eko mi mancano tantissimo. È un dolore che ti squarcia il corpo in 2 parti e non riesci neanche a respirare perché ti accorgi che loro erano l'aria che respiravi.
Eko: Lo so che ti mancano, ma ricordati che non sei sola. Hai tutti noi che ti vogliamo bene.
Kaori: Eko, perché, perché loro, perché dovevano morire così giovani. Eravamo così felici. Perché la felicità mi è sempre negata? Ogni volta che tento di essere felice succede sempre qualcosa: la morte dei miei e di Hide, Ryo che mi costringe ad andar via di casa, la morte di  Giada e di Logan. L'incontro con Alek e lo scoprire che dietro al mio inferno  c'era la cara Yuki, che pur di potersi scopare il mio uomo ha architettato tutto il mio inferno, era talmente gelosa di me che mi voleva morta a causa del dolore e a quanto pare dovevo morire anche lentamente.
Eko senza mai staccare il  contatto con lei, lentamente la portò vicino al letto, si sedette facendola sdraiare con la testa sulle sue gambe. Lentamente cominciò ad accarezzarla i capelli e con voce dolce e materna le sussurrò: Ora va tutto bene ci siamo qui noi...shhh....ci sono io ora, non sei più sola..non piangere....
Kaori: Sai..vorrei tanto avere mamma qui con me, mi manca tanto la mia mammina. Lei sapeva consolarmi, era bellissima e sempre indaffarata in cucina, era un ottima cuoca no come me che faccio schifo. Sai Eko, la mia mamma profumava di cannella, aveva gli occhi nocciola e dei bellissimi capelli lunghi e setosi. Quando avevo paura mi abbracciava forte e mi cullava cantandomi qualche canzoncina per calmarmi e quando la notte facevo qualche incubo, lei era sempre affianco a me, mi stringeva tra le sue braccia e mi portava nel lettone in mezzo a loro, dove papà appena mi vedeva mi faceva il solletico e io mi mettevo a ridere, dopodiché mi abbracciava e mi diceva che i mostri ora non mi avrebbero più spaventato perché c'erano loro due a proteggere la loro bambina. Nelle notti in cui c'era il temporale fuori, io e Maki ci rifugiavamo nel lettone di mamma e papà e ci coccolavano finché non crollavamo. Mi manca tanto la mamma.
Eko: Dai va tutto bene, la tua mamma è qui con te, è sempre al tuo fianco e ti veglia e ti protegge anche se non puoi vederla, lei è sempre vicino a te, è  qui nel tuo cuore. Ora da lassù si starà dispiacendo per quello che sta vedendo lo stesso vale per Maki e per Logan. Giada sarà diventata un bellissimo angioletto e starà giocando con tanti altri bambini, Tutte le persone che ti vogliono bene e che non ci sono più, ti vegliano e ti aiutano da lassù. Vedrai che mano mano tutte le cose sistemano. Vedi Ryo è qui con te ora e non ti lascerebbe manco se l'ammazzano, sarebbe capace di ritornare sotto forma di un fantasma, per tenerti alla lontana tutti gli uomini di questo universo e non.
Kaori: ahahah, si sarebbe capace geloso com'è.
Eko: Su ora andiamo in bagno a sciacquarci la faccia e a rifarci il trucco, non puoi uscire con tutta la matita sbavata.
Kaori seguì Saeko in bagno e dopo qualche minuto uscì con gli occhi gonfi di pianto ma almeno non aveva più tutto il trucco sciolto...
Kaori: Scusatemi! Non so che mi è preso...
Mick: Tranquilla darling, sono cose che accadono quando i ricordi fanno ancora male..,non ti preoccupare.
Kaori: Uff! Odio farmi vedere così, non amo farmi vedere piangere o debole, ho sempre fatto di tutto per non essere una piagnucolona e ora invece...
Ryo si avvicinò e le mise un dito sulla bocca...: Non c'è bisogno che ti giustifichi, qui in questa stanza ci sono solo le persone che ti vogliono bene e che ti conoscono bene, quindi ora andiamo di là.
Kaori: Si, ma è solo che ho sempre cercato di non farmi mai vedere piangere e soprattutto di piangere il meno possibile e ora...
...e ora per colpa di quegli stramaledetti farmaci non controllo le mie emozioni, basta ora li butto.
Mick: Fermati! Non fare sciocchezze! Lo sai che non puoi staccarle come e quando vuoi!
Kaori: Basta non le sopporto più queste pillole è dall'età di 15 anni che combatto con questa malattia e ora alla soglia dei 30 anni mi ritrovo a soffrire di nuovo  come all'epoca. Non c'è la faccio più sono stanca. Stanca di combattere ancora...ma è possibile che non riesco mai a raggiungere la luce infondo al tunnel?
Ryo: Ci stai arrivando, ci sei quasi devi avere solo un po' di fiducia in te, in noi..
Saeko:...In tutti noi....e poi ricordati che all'epoca era diverso, ora non devi fingere di stare bene se stai male sei circondata da persone che ti vogliono bene e che ti amano.
Kaori: Si, ma sono stanca..vorrei guarire al più presto da questa malattia.
Ryo: Amo, dicendo ciò significa che stai molto meglio e stai guarendo. Ora andiamo o ci chiederanno che fine abbiamo fatto..
Kaori: Va bene! Grazie amici siete unici, senza di voi non saprei cosa fare e grazie a te amore mio per starmi sempre vicino, - si fissarono per un lungo instante negli occhi come a voler  trasmettere tutto l'amore che provavano l'uno per l'altro
Mick: Ehm..piccioncini..
La voce di Mick gli distolse dai loro pensieri.
Kaori: Hai ragione Mick, andiamo dai! - si avviarono verso la sala da pranzo
Ah una cosa, vi dispiace se faccio venir a dormire da noi Anna? Sapete domani ci dobbiamo alzare alle prime luci dell'alba per girare il video ed è più pratico che lei dormi da noi.
Ryo: Per me non ci sono problemi.
Kaori: Il problema è dove la mettiamo?
Saeko: In camera con noi due, non puoi farla dormire con Sayuri, non la conosce e si sentirebbe a disagio.
Kaori Ok! Allora ora sta a Ryo decidere. Dormi sul divano letto o dormi da Mick?
Ryo: Preferisco il divano letto che dormire col biondino!
Mick: Se vuoi facciamo a cambio, posso dormire io sul tuo divano letto e tu dormi nel mio letto in camera mia.
Ryo: Non esiste non ti lascio da solo con la mia donna e una bambina in camera, di notte per giunta.
Saeko: Carino, ti sei preoccupato per Kao e per Anna e per me no!
Mick: Perché sa bene che appena provo a saltarti addosso mi ritroverei conficcato nel muro dai tuoi coltelli.
Kaori: Si, ma anche se ci provi con me, verresti conficcato nel muro.
Ryo: Si, ma tu sei più debole, poi non tu devi difendere Anna e soprattutto io non ti lascerei manco morto un altra notte nella stessa camera col biondino. Quindi non si discute, io dormo nel divano letto di camera nostra, voi tre nel letto matrimoniale e tu Mick se solo ci provi ad avvicinarti a camera nostra giuro che ti ritroverai senza i gioielli di famiglia.
Mick: Ricevuto farò il bravo, ma la dolce Kaori mi deve dare un bacino. In fondo l'ho coccolata e consolata per tutta la notte facendo il bravo.
Kaori: Ha ragione Mick, Ryo devo dargli un bacino, lui è stato così dolce con me - * Hihihi ora ci ammazza ne sono sicura, ma è possibile che il mio gelosone adorato non riesce a capire quando scherziamo e quando no?*
Ryo stava per andare su tutte le furie, la sua Kaori doveva baciare il biondino? No e poi no! Questi erano i suoi pensieri. Avrebbe preferito staccargli il collo che permettere alla sua donna di baciarlo, ma Kaori non era della stessa opinione e quindi lui serrando le mascelle si allontanò da loro. Kaori  diede il suo bacio sulla guancia a Mick e Ryo senti solamente il rumore del bacio intuendo facilmente che il bacio in questione era un innocuo bacetto sulla guancia, ma che poteva farci lui se era geloso e possessivo della sua donna? L'amava con tutto se stesso e aveva paura che chiunque se la portasse via. Ad un certo punto la voce di Kaori lo riscosse dai pensieri, lo stava chiamando  si girò e la vide correre e svenire sotto i suoi occhi senza che potesse fare qualcosa.
Ryo: Kaori – e corse da lei. Per fortuna Mick riuscì appena in tempo a prenderla al volo prima che sbattesse la testa per terra.
Quando arrivò vicino a lei la prese e in braccio e cominciò a chiamarla finché non riprese conoscenza.
Mick: Come stai darling? Ci hai fatto prendere uno bello spavento.
Kaori: Sto bene non vi preoccupate, avrò perso l'equilibrio mentre tentavo d raggiungere Ryo, - si girò verso il suo uomo e lo vide pallido come un lenzuolo – Ryo che hai stai bene? Sei pallido!
Ryo: Io sto bene, ero solo spaventato, tu piuttosto come stai?
Kaori – tentandosi di alzarsi, ma con grossa fatica disse: Bene, ho solo perso l'equilibrio mentre correvo.
Ryo: A chi la dai a bere Kaori! Una volta è la pressione bassa, una volta è perché non mangi dal giorno precedenza e ora dici che è hai perso l'equilibrio. Non mi inganni Kaori dimmi che hai!
Kaori: Sto bene, non ho niente. Te lo giuro.
Saeko: Kaori sbaglio o hai le tue cose oggi?
Kaori: Si sono tornate per la seconda volta in un mese. Mi erano appena finite e sono ritornate.
Saeko: Mmm..giramenti di testa, svenimenti, mestruazioni...significa solo una cosa sei anemica.
Ryo: Ma come fa ad esserlo se si sta prendendo il ferro?
Kaori: Ehm, ho dovuto staccare l'assunzione è ormai è da mesi che non lo prendo.
Ryo: Eh? Cosa?
Kaori: Il medico me l'ha tolto perché uno non ne avevo più bisogno e due perché mi faceva star male non lo tolleravo.
Ryo : E quando me lo dici?
Kaori: Stavo bene e non ci ho pensato.
Ryo: Ed ecco i risultati. Certe volte ti comporti come una bambina!
Kaori: Ma che vuoi è colpa mia se il medico mi ha sospeso la somministrazione del ferro? E soprattutto è colpa mia se preferisco qualche giramento di testa e svenimento, ai crampi allo stomaco con relativo vomito e quando mi va bene ai sfoghi cutanei?
Ryo lo vuoi capire che sono allergica al ferro e che lo prendo senza un adeguato controllo posso fare la fine di Yuki? Morire per shock anafilattico? (Ily: Tranquilla Kao, tu non potrai mai morire come Yuki Kao: Perché,scusa? Yuki è morta per shock anafilattico e anche io posso fare quella fine se ingerisco qualcosa che me lo crea. Giovy: Non puoi morire come Yuki, stai tranquilla! Kao: o.o Non capisco! ?_? Lau: Ehm come dire, Yuki non è morta di Shock anafilattico! Kao: E come è morta?
Stefy: Quel che diremo rimarrà tra te e noi ok? Kao: Ok ^?^ .  Raffa: L'abbiamo ammazzata noi! Tutte: Raffa!! Un po' di delicatezza! Raffa: Ok, ma ho detto solo la nuda e cruda verità! Kao ci sei? Ce la fai? Sei connessa? - sventolando la mano davanti Kao: Si, ma come? L'avete ammazzata? il giornale diceva che era morta per shock anafilattico. Stefy: Ehm! L'abbiamo avvelenata con un mix di cianuro e arsenico. Ti assicuro che non ha sofferto molto, purtroppo. Tutte: L'abbiamo fatto per te e per Ryo, per rendervi felici! Noi tutte odiamo Yuki!  Miki: Brave! Avete fatto benissimo! Però ora torniamo alla storia?? Ily: Ok, se Kaori si riprende... Kao: Sto bene, ma questo significa che farete fuori anche Mick? 
Stefy Lau e Ily: NO! Lui non si tocca è_è  Stefy: Mick è il mio amore Y_Y  Lau: Ed è anche il mio *_* Raffa: io voglio ammazzarlo! non è giusto che la mia opinione non conti ç.ç  Stefy: >_<  No. Mick non si tocca grrr lui è mio. Raffa: Ok, ok ^_^; Ily: Però Reika se farà la stronza sarà la prossima della lista ^.^ Kaori: Che cosa? (o)_(o) Oh povera me sono capitata in una gabbia di matti! \(+o+)/ )
Ryo: Non voglio che ti succeda una cosa del genere! Ce la fai ad alzarti?
Kaori: Ci sto provando ma con scarsi risultati.
Ryo: Ti diamo una mano noi, se non ti senti sicura aggrappati a noi. Mick mettiti davanti a lei, stai pronto a prenderla se perde l'equilibrio.
Mick: Vieni da me darling. Ti aspetto a braccia aperte!
Kaori: Mick Non scherzare!
Saeko: Tranquilla ci sono anche io, se cadi all'indietro sei sicura.
Ryo alzò Kaori da terra e Mick la prese al volo quando si sbilancio in avanti e alla fine aggrappandosi alle forti braccia dei due sweeper più temuti del Giappone e sorretta da dietro da una Saeko, più apprensiva del solito riuscì a trovare l'equilibrio. Però per fortuna mano mano che si rimetteva in movimento, riuscì a staccarsi dal braccio di Mick e dalla presa materna di Eko. Nonostante ciò non si staccava da Ryo, un po' per paura di ricadere e un po' perché le piaceva quella sensazione di protezione che dimostrava nei suoi confronti.
Ryo: Ti senti meglio ora?
Kaori: Si ma solo se sto tra le braccia.
Ryo: Allora rimedio subito – la issò in alto e la prese tra le braccia e lei rideva come una bimba felice. - sei bellissima quando ridi
Kaori arrossendo si abbracciò al suo collo e lo baciò.
Arrivati difronte alla porta della sala da pranzo la fece scendere.
Ryo: Ce la fai a reggerti in piedi?
Kaori: Diciamo...ma che devo fare, niente...ora mi faccio una bella scorpacciata di cacao e starò meglio.
Ryo: Così ingrassi come una balena! Hihii
Kaori: E tu sarai contento perché finalmente non toccherai solo ossa, come dici tu.
Ryo: Già, ma ora onestamente non mi interessa se sei magra o grassa, l'importante è che tu stia bene! Non mi importa di niente. Dai entriamo io ti starò affianco se non ti senti bene, basta che mi fai un segnale e io ti sorreggo....
Kaori: ok.
Quando entrarono trovarono una tavola imbandita con ogni ben di dio c'erano dolci e frutta.
Come frutta c'erano pesche, percoche, uva moscata e uva fragola, fichi d'india, fichi bianchi e neri e pere
Il piatto forte erano i dolci erano tantissimi e tutti ottimi c'erano:
Babà classici, babà al Bergamotto, babà al limoncello, babà con panna e fragola, babà con crema, babà con nutella, sfogliatella riccia e frolla, Santa Rosa, graffette, bucchinotti all'amarena (pasticcetti di pasta frolla all'amarena detti anche bocconotti), sanguinaccio (quello a cioccolato), zeppole di San Giuseppe (dei bigne fatti a forma di zeppole  con la crema pasticciera sopra e al centro e con sopra le amarene), pastiera e infine c'era la Caprese.

Kaori: Sono in paradiso e non me ne sono accorta...mamma che buono...ok  fuori tutti qui ci penso io.
Saeko: Eh no, cara non puoi fare tutto da sola, hai bisogno di una mano a mangiare tutti questi dolci...
Tutti risero.
Matilde: Ah, eccovi...dove siete stati?
Mick: Di là a fumare
Matilde: Kao perché hai gli occhi rossi?
Kaori: Mi è andato del fumo negli occhi...
Matilde: Ci devo credere?
Ryo: Confermo, si è messa controvento ricevendo tutto il nostro fumo in faccia.
Kaori: Zia dai ora possiamo mangiare? Io non resisto a tutto questo, sono super golosa e lo sai...
Anna: Kaori fatti sotto, la mamma ha preparato appositamente per te la caprese e il sanguinaccio, invece per me ha fatto la pastiera, gli è la sto chiedendo da un mese.
Kaori: Buonooooo! Zia sei unica! Grazie per avermi preparato tutto questo.
Matilde: Di che cosa piccola, lo sapete tutti che mi piace viziare voi ragazzi. Ora su sedete e mangiate!
Si sedettero e Kaori mangiò tutto con gusto facendo anche il bis.
Inizio col farsi una scorpacciata di Sanguinaccio, riempì il bicchiere fino all'orlo con un cucchiaino e la faccia da bambina stampata sul volto gustava quella crema di cioccolato con le gocce di cioccolato dentro. Più mangiava e più sorrideva, più sorrideva coi baffi di cioccolato e più a Ryo rimaneva difficile resistere alla tentazione di baciarla e assaporare quelle labbra che sapevano di cioccolato e quando Mario fece notare che la SUA Kaori sembrava una bambina, non ci vide più dalla rabbia e se non era per Kaori che si girò a guadarlo negli occhi e con la scusa di pulirlo da un po' di zucchero vanigliato si avvicinò di più a lui per baciarlo sotto gli occhi di tutti e se non avesse prima affermato che si era una bimba, ma la bimba del suo Ryuccio a quest'ora Mario sarebbe morto.
Dopo aver entrambi gustato il sanguinaccio Kaori passò ad assaggiare la caprese fregando un pezzo dal piatto di Ryo  e dal piatto di Mick fregò un pezzettino di pastiera rigorosamente fatta con la crema (Nd a Napoli ci sono due versioni di pastiera con e senza crema...la mia famiglia ha sempre fatto con la crema e abbiamo la ricetta tramandata da mio nonno paterno ex chef di un noto ristorante napoletano (Pizzicato) ormai chiuso da anni). Invece entrambi si fregarono un pezzo di babà da Kaori. Mick un pezzo di babà con nutella e Ryo con la panna che si sposò perfettamente con la cioccolata delle labbra di Kaori, dopo che si erano baciati per l'ennesima volta in pochi minuti.
Anna: Siete tenerissimi, rimangio tutto quello che ho detto poco fa su voi due. Non fate vomitare quando  vi baciate, però siete comunque da insulina perché siete dolcissimi e tenerissimi.
Kaori: Mmm...al paese mio questo si chiama arruffianare le persone. Tranquilla anche se non ci arruffiani ti portiamo lo stesso a vedere Lollo dei Frontiera e questa sera, se tu padre ti da il permesso, verrai a dormire da me per semplificare la giornata di domani.
Pino; Frontiera? Non è il gruppo che volevi andare a vedere domani e io non ti ho dato il permesso perché era troppo pericoloso?
Anna: Si sono loro.
Kaori: Domani io devo registrare un video con questo cantante.
Matilde: Ma come fai a conoscerlo?
Kaori: Tramite Eriko, la mia amica stilista, è tutta colpa sua.
Ryo: Come sempre del resto.
Kaori: Dicevo che Eriko non so come ma è riuscita ad avere la possibilità di far indossare i suoi vestiti in questo video al gruppo e siccome mancava una modella per girare il video, la mia amica mi ha incastrato, senza vie d'uscite, e vi assicuro che se non faccio quello che vuole è capace di ammazzarmi. Una volta mi costrinse a sfilare per dei costumi da bagno e ora oltre a questo video si è messa in testa qualcos'altro. Ah dimenticavo, Eko sei arruolata anche tu nell'esercito di Eri o ci fa la pelle a tutte e due.
Eko: Lo so purtroppo e non ho potuto dire di no. Quando vuole sa essere molto comprensiva.
Ryo: Dai però la dobbiamo anche ringraziare, lei ha fatto passare una meravigliosa serata a me e a Kaori, per una volta abbiamo potuto pensare solo a noi stessi, smettendo per una sera i panni di sweeper.
Kaori: È vero, per una sera io fui cenerentola e tu il mio bel principe, che mi salvava dai cattivi.
Ryo:  Scusa, sai se sai se ti ho beccato a parlare con un tipo poco raccomandabile. Però quella sera fu indimenticabile.
Mick: Peccato che non c'ero io, o sarebbe stata la mia serata indimenticabile.
Kaori: Non credo, perché io e Ryo quella sera non facemmo il resto di niente non ci baciammo nemmeno, camminammo solo per la città e basta.
Mick: Uff!
Ryo: Comunque, Pino lei dai il permesso di venire da noi a dormire e domani dai Frontiera. Non si preoccupi per gli eventuali pericoli ci siamo io Mick e Umi. Mick e Umi fanno parte del servizio di sicurezza, anche loro incastrati da Eri e io accompagnerò Kaori e Anna fin dentro e rimarrò lì fino a che Kaori non avrà finito.
Anna: Allora posso papà?
Pino: Eh va bene, ma promettimi che farai ben attenzione e se ci sono problemi chiamerai Ryo o Mick?
Anna: Va bene!
Kaori: Se vedi Umi, nelle vicinanze ti conviene chiamare lui, il gigante buono, mette terrore a tutti con la sua sola presenza! - e sorrise.
Quando anche i dolci furono finiti, mentre tutti sparecchiavano Pino invitò Ryo a seguirlo nello studio che voleva parlarli da solo per qualche minuto. Infine aggiunse che tra qualche minuto avrebbero dovuto raggiungerlo: Francesco, Mario, Mick e Saeko per prendere il caffè.
Kaori si stupì un po' di questo evento ma non più di tanto, in fondo Pino si sentiva le responsabilità di un padre nei suoi confronti e quindi probabilmente voleva sapere Ryo che intenzione aveva con lei e fin qui per lei non c'era niente di strano. Ma quello che la sconcertò fu il fatto che avesse invitato anche Saeko a prendere il caffè nello studio. In quel luogo non era permesso a nessuna donna starci per più di 5 minuti. Il tempo di servire il caffè o il liquore al padrone di casa e ai suoi ospiti, era un tempio sacro per gli uomini. Ma infondo di che si stupiva, Saeko era un commissario di Polizia e quindi come tale era rispettata come e più di un uomo ed era per questo motivo che poteva far parte del circolo maschile per eccellenza che si sarebbe andato a formare da lì a pochi minuti.
Ryo seguì Pino ma prima di entrare salutò la sua donna che gli aveva fatto una sola raccomandazione quello di essere se stesso. Gli costava fatica allontanarsi da lei, ormai era ufficiale aveva completamente perso la testa per lei, era diventato Kaori dipendente e lo era ormai da 9 anni a questa parte, ma ora il solo pensiero di non sentire il suo profumo, di non baciarla e di non carezzare la sua pelle vellutata lo faceva andare in crisi d'astinenza, ma seguì lo stesso Pino nello studio e dopo un quarto d'ora lo raggiunsero gli altri, ed infine dopo neanche 2 minuti dall'ingresso degli altri nella camera poté rivedere la sua Kaori che entrando disse:
Kaori: Caffè! Un bel caffè dalle tre “c”
Ryo: Eh??
Kaori: Comme cazzo coce! Ahahah. Eccovi i vostri caffè attenzione che scottano. Ah Raga, mi dispiace deludervi ma questo caffè non è quella brodaglia a cui mi sono dovuta abituare in Giappone e in America, questo è caffè, vero caffè. Stretto al punto giusto e ed è più forte di quello americano. Ora vado da zia!
Ryo: Fermati un po' qui con me dai!
Kaori: Non posso ho il caffè sul fuoco e non sia mai il dio che scoppi la macchinetta e poi devo aiutare zia con i piatti. Magari dopo   quando vi porto il limoncello fatto da zia mi fermo un po' con voi, sempre che zio voglia.
Pino: Ryo lasciala andare che dopo l'avrai tutta per te, per ora il posto delle donne è in cucina.
Kaori: Eheheh! - sussurrando a Ryo non imparare da lui o ti ammazzo con le mie mani ah una cosa dì a Mick di non bere l'acqua dopo il caffè sarebbe un sacrilegio l'acqua va bevuta prima del caffè per sciacquarsi la bocca dal pasto, questo vale anche per te. Eko sa già tutto, ma mi ero scordata di avvertire te e Mick. - lo baciò e scappò in cucina.
Dopo un po' Anna entrò con il vassoio col limoncello:
Anna: Limoncello fatto da mamma. Lo poggio qui pà nel frattempo prendo le tazze torno dentro.
Ryo: E Kaori?
Anna: Sta aiutando la mamma a sistemare le cose in cucina, anzi se dopo qualcuno di voi gentilmente ci potrebbe dare una mano a sistemare la tavola e riporre le cose sui piani più alti della cucina, eviteremo che Kaori o la mamma cada e si rompi l'osso del collo. Quelle poverine stanno in bilico con 300 mila piatti in mano sulla sedia.
Ad un certo punto si sentì un rumore di stoviglie cadere...
Anna: Ecco lo sapevo sono cadute le pentole, l'ho detto io che li non andavano bene, ma niente mamma è capa tosta. Io vado di là prima che si scateni l'inferno
Ryo: Spetta vengo anche io!
Anna: Alto là, ho l'ordine tassativo di farti rimanere seduto qui, qualsiasi cosa succeda in cucina. Beviti prima il limoncello e dopo forse se ne parla e ti consiglio di non farlo in un solo sorso se non vuoi star male dopo. Ti avverto io quando puoi venire.
Ryo: E va bene.
Anna prese le tazzine e si dileguò.
Ryo rimase a chiacchierare nello studio con gli altri ma la sua mente girovagava altrove, pensava a Kaori e a cosa stesse facendo in quel momento anche perché non riusciva a sentire i rumori provenienti dalla cucina e questo lo preoccupava.
Gli altri parlavano ma lui non ascoltava, si sentiva male al solo pensiero di non riuscire a percepire la sua presenza nelle vicinanze. Poi si riprese e si domandò: “se fai il pazzo ora che è in cucina con altre due donne, come ti comporterai nel momento in cui dovrete lavorare oppure nella quotidianità quando lei abiterà in una casa diversa dalla tua?” Non sapeva darsi risposta a questa domanda, sapeva solo che l'amava alla follia e avrebbe fatto di tutto per poterla avere accanto a lui 24 ore su 24 ore 365 giorni all'anno per sempre finché la morte non li avrebbe divisi. La morte già la morte, quella figura che li ha accompagnati ogni giorno della loro vita e fin ora ogni volta che l'aveva incontrata ha sempre avuto la meglio, ma sarà sempre così? Lo sperava perché “la morte non va temuta, perché quando ci siamo noi non c'è lei e quando c'è lei non ci siamo noi” e una volta che la temi sei finito.
Finalmente la conversazione ebbe termine e lui poté correre dalla sua Kaori, quanto era passato, mezz'ora? Eppure mezz'ora gli era sembrata un eternità, gli mancava tanto e troppo.
Uscì dall'ufficio e si affacciò nella sala da pranzo trovò tutto pulito e in ordine, si avviò in cucina ma anche lì trovò tutto in ordine senza l'ombra di nessuno all'improvviso sentì una musica provenire dalla camera di Anna. Bussò ma non ebbe risposto, ma le risate che filtravano attraverso la porta erano un chiaro segnale che li c'era lei, il suo amore, la sua Kaori che si divertiva come un'adolescente a cantare una strana canzoncina. Bussò un altra volta ma niente e a quel punto decise di entrare.
Entrò e trovò Kaori con un microfono in mano davanti alla TV a cantare una canzone di una topolina ballerina e pur da ferma riusciva a ballare sulle note di
Angelina Ballerina
un, due, tre.
Incantevole topina
fai un getè.
E la vide mettersi in posizione con la  la gamba destra stesa in posizione croisée dietro con la punta a terra, le braccia in una seconda posizione leggermente più bassa e la testa girata a sinistra, spiccare un salto il tutto mentre cantava...
[...] Angelina dai,
balla come sai,
con le punte in giù
e la coda in su.[...]
Quando toccò cantare questo pezzo la vide muoversi sulle punte o più correttamente sulle mezze visto che era scalza, fare una pirouetté e alla fine alzare la gamba sinistra tesa piegata all'indietro verso l'alto e con la destra stava in equilibrio sulla mezza punta con le braccia in alto a formare un cerchio aperto.
Ryo le arrivò alle spalle l'abbracciò e le baciò il collo sussurrandole mi sei mancata, Kaori si girò l'abbracciò lo bacio e gli sussurrò a fior di labbra anche tu e tanto anche.. poi a voce alta disse: La zia mi ha dato gli album di famiglia.
Ryo: Sono contento per te! Così potrai rivedere i tuoi ricordi. Che ne diresti ora di andarcene, sono le 7 mentre arriviamo in hotel si fanno le 8.
Kaori: Si anche perché sarei un po' stanca e questa sera in TV c'è un film stupendo Pretty Woman, la cenerentola moderna.
Anna: Che bello che è quel film lo conosco a memoria.
Kaori: Allora è deciso pigiama party da me. Mi dispiace amore dovrai sopportarmi in atteggiamenti super romantici e soprattutto dovrai sopportare altre 5 donne oltre a me che faranno le pazze davanti ad una storia d'amore quella.
Ryo: Ci sono abituato una volta capitò che in una delle nostre riunioni voi donne scovaste un film romantico al massimo in TV ed eravate tutte super esagitate e poi Pretty Woman, me l'avrai fatto vedere almeno 100 volte.
Kaori: Si, però prima mi consolavo con la cioccolata ora no, ho te!
Anna: Scusate, io sarei pronta! Mentre voi tubavate come 2 piccioncini io ho preso le mie cose.
Ryo: Bene! Amo perché non vai a prendere la tua roba? Così nel frattempo io chiamo Mick e Eko e gli dico che siamo pronti per andarcene.
Kaori: Ok, vado!
Kaori uscì dalla stanza di Anna e si diresse verso la camera dove aveva dormito quella notte, lasciando Anna e Ryo da soli.
Ryo: Anna, senti mi servirebbe una mano, ho preparato una sorpresa per Kao in camera e avrei bisogno di quella poesia d'amore che ha recitato da bambina.
Anna: Va bene, te la cerco subito.
Ryo: Ok, nel frattempo chiamo Miki e l'avverto di sistemare tutto.
Anna: Chi è Miki?
Ryo: È la migliore amica di Kaori, oggi la conoscerai e sicuramente ti piacerà.
Anna: Scusa un altra domanda...ma io questa sera dove dormo?
Ryo: In camera nostra con Saeko e Kaori. Dovrei rimanere anche io in camera ma se ti dà fastidio o ti senti a disagio posso tranquillamente andare a dormire da Mick.
Anna: No, no figurati. Non mi dai fastidio, sono abituata a dormire con un uomo in camera, ti ricordo che praticamente Francesco vive con noi e sai quante volte ho dovuto dormire con Francesco e Mario da sola? Eh! Hai voglia!  Ora ti cerco quella poesia comunque.
Ryo: Ok, nel frattempo chiamo.
Prese il cellulare e compose il numero di Miki.
Ryo: Miki, sono Ryo stiamo per tornare credo che max un ora stiamo in pensione. Prepara tutto!
Miki: Consideralo fatto, mi serve la poesia da scrivere nel bigliettino.
Ryo: La poesia? Si spetta.
Anna: Trovata! Eccola.
Ryo dettò per telefono la poesia d'amore che fece scrivere a Miki su un bigliettino. Quando finì chiese:
Ryo: Allora tutto ok?
Miki: Si tutto ok, venite quando volete, abbiamo sistemato tutto.
Ryo: A tra poco.
Miki: A tra poco.
Chiuse la telefonata con Miki e avvertì Eko e Mick che stavano per andare via.
Kaori prese le sue cose, tornò da Ryo e insieme a Mick, Eko e Anna salutarono tutti e si avviarono verso la pensione.

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** 24. Il ritorno tra i ricordi ***


In macchina Saeko si mise al volante mentre gli altri si sistemarono in questo modo: dietro c'era Kaori al centro tra Ryo e Mick e avanti c'era Anna che volle mettere un cd che aveva fregato dalla camera del fratello tempo fa e che adorava...
Lo inserì e partì una canzone che fece sbiancare Kaori.
Ryo: Kaori che c'è stai bene?
Kaori: Si, sto bene.
Anna: Non ti preoccupare è sana è solo sbiancata perché è la canzone che gli dedicò Mario l'ultima volta che si videro.

...Musica...

Guardami negli occhi, ora sto per dirti che
non avrò paura di restare senza te
se adesso te ne vai non me ne frega niente
domani è un altro giorno ricomincerò


Anna: Come no, si è visto come ha ricominciato quell'imbecille di mio fratello è ancora legato al suo passato

E non avrò rancore quando parlerò di noi
nasconderò il dolore come non ho fatto mai
ma non mi dire adesso che ti dovrei capire
perdonami ma io non ti perdonerò


Anna: Ti ha perdonata eccome se ti ha perdonata è ancora cotto di te! Ma la colpa e solo sua se sta così, perché gli è l'hai detto in faccia come stavano le cose. Tu sei partita e hai vissuto una vita diversa, ti sei innamorata e sei andata avanti ora sei felice e prossima alle nozze. Anche lui doveva fare così doveva andare avanti non può rimanere attaccato al ricordo di un amore infantile.

Se adesso te ne vai e fai crollare il mondo su di me
adesso te ne vai ed io non vivo più
lo so mi abituerò a camminare senza averti accanto
non è così per te che lo sapevi già


Kaori: Anna la colpa non è sua è la mia, la mia che quando tornai quell'anno, qui, volli tentare di rimettermi con lui e di ricominciare da dove avevamo lasciato, ma io ero diversa ero cambiata e anche se non volevo ammetterlo a me stessa ero innamorata persa di un altro che avevo visto solo una volta a 16 anni e che mi aveva fatto infuriare scambiandomi per un uomo e chiamandomi sugar boy.
Anna: Ma ciò non toglie che è innamorato perso di te, che tiene ancora le tue foto vicino a letto, il tuo profumo preferito di quand'eri adolescente è rinchiuso in una scatola, che tra parentesi penso che sia uno uscito dal “Cioè!” e ti piaceva la profumazione, tiene conservato il tuo peluche e tante piccole cose che riguardano te!
Kaori: Assurdo! Non può essere così, no è assurdo, non può vivere un ricordo.

L'ultima valigia e poi tutto cambierà
e già qualcuno aspetta per portarti via di qua
spero soltanto che stavolta sia per sempre
ma quanto male fa doverti dire che


Kaori: Me lo ricordo ancora quel giorno dovetti dire al mio migliore amico, al mio amore adolescenziale e alla mia infanzia in un solo colpo. Lo sapevo che ero cambiata ma la voglia di far tornare tutto com'era prima della morte dei miei in quel periodo era troppo forte. Quando ho capito che non potevo vivere nei ricordi perché il mio cuore batteva per qualcun altro gli è lo dissi.
Ryo: Cosa gli dicesti di me?
Kaori: Si perché ti amavo da 3 anni, mi era bastato un solo incontro ed era scattato tutto, solo che non volevo credere al colpo di fulmine e poi... Dai! Innamorarsi a 16 anni solo perché un ragazzo era bello e mi trasmetteva sicurezza per me era assurdo. Solo che lui non volle credermi, pensava che già stessi con te, ecco perché non ti sopporta è geloso di te e di Mick e del rapporto di complicità che abbiamo noi tutti.

Se adesso te ne vai, non ci sarà più posto dentro me
ti giuro d'ora in poi non so più chi sei
trascina via con te le tue incertezze e la tua ipocrisia
ma il male che mi fai non puoi portarlo via

Diventerà un scudo con il quale mi difenderò da te
e adesso sbatti forte quella porta via da me...


Anna: Il giorno che queste parole si avvereranno andrò a piedi a Pompei. Giuro che lo faccio!

E maledico il giorno che ci ha unito
e questo che ti vede andare via, non mi rimane che un saluto
abbasserò la testa e così sia...


Kaori: Queste parole si sono avverate infatti le sue maledizione mi hanno fatto passare un po' di guai quando sono arrivata in Giappone.

Se adesso te ne vai e fai crollare tutto su di me
ti giuro d'ora in poi non so più chi sei
se adesso te ne vai ti chiedo solo non voltarti mai
perché non ci sarò se un giorno tornerai...


Eko: Certo però che tu l'hai lasciato ormai da 15 anni, ci hai riprovato con lui 10 anni fa e non è andata come volevi quindi sei stata sincera con lui.
Mick: Ecco spiegato il motivo per cui non riesce ad odiarti, perché nonostante tutto hai pensato al suo bene, hai pensato a non farlo soffrire inutilmente.

Guardami negli occhi, ora sto per dirti che
mentre tu mi lasci io rinasco senza te...


Kaori: Speriamo in bene e che in questo periodo lo capisca finalmente che è inutile sperare in qualcosa che non si avvererà mai.
Ryo: Speriamo che lo capisca con le buone o lo capirà con le cattive.

Kaori: Ok, scusate ora possiamo cambiare canzone? Sapete com'è io a Mario gli voglio bene, ma non è il centro della mia vita. Non posso farci niente se è ancora legato al passato, peggio per lui, sarò anche cattiva ma io ho la mia vita e i miei problemi da affrontare non posso pensare anche a quelli suoi, visto che qui si tratta di non voler crescere e non voler maturare.
Anna: Sono d'accordo con te, comunque qui ci sono un sacco di canzoni belle... tipo questa...e mise una stupenda canzone di Aretha Franklin I say a little prayer . Quando arrivò l'inciso tutti, tranne Ryo si misero a cantare...

....Forever, forever, you'll stay in my heart And I will love you Forever, forever we never will part oh, how I'll love you Together, together, that's how it must be to live without you Would only be heartbreak for me...

Kaori: Hai ragione, devo dire che tuo fratello ha buon gusto nella musica.
Anna: Ma che questo cd è decente perché l'aveva preparato per la macchina di papà quindi ha messo la musica che piaceva un po' a tutti e a miei come del resto ai tuoi piace questo genere.
Kaori: Si mio padre impazziva per il jazz, per il blues e per il soul.
Ryo: Anche a Maki piaceva questa musica ed eccone spiegato il motivo.
Mick: Anche a me piace questo tipo di musica eppure non te lo sei mai ricordato, si vede che già pensavi a tenerti buono il tuo cognatino.
Kaori: A Maki piaceva soprattutto la musica jazz e la canzone da lui preferita era di Bruce Hornsby The way it is era la sua canzone, la nostra canzone.- e lo sguardo si rattristò come del resto era triste la voce e a Ryo questo non sfuggì
Ryo: Saeko per favore togli quel cd e metti la radio. Subito!
Saeko ubbidì all'ordine perentorio di Ryo senza fiatare, sapendo benissimo che quando si trattava di Kaori lui non guardava in faccia a nessuno.
Kaori: Saeko appena puoi accosta per favore, tanto siamo quasi arrivati mi faccio una passeggiata.
Saeko: Va bene, dove ti lascio?
Kaori: Lasciami lì all'angolo di via San Domenico, la discesa del Teatro Cilea. Grazie!
Saeko: Va bene, eccoci arrivati. Stai bene Kaori?
Kaori: Si tutto ok! Tranquilla, andate in pensione vi raggiungo tra un po'. Ho solo bisogno di stare sola.
Kaori scese dalla macchina e cominciò a camminare, piangendo e non si accorse neanche che Ryo era sceso anche lui in silenzio e facendo solo cenno agli amici di continuare senza di lui. Lui sarebbe stato tutto il tempo accanto a lei, alla donna della sua vita che aveva bisogno di lui in quel momento.
Kaori camminava per le strade deserte e guardava fissa nel vuoto, lacrime di tristezza, di ricordi rigavano il suo volto e chi le stava vicino poteva udire appena un sibilo uscire dalla sua bocca, si era messa la musica nelle orecchie per non sentire per non essere costretta a fermasi a causa di quei ragazzi che tentavano di abbordarla.
Ogni tanto il suono che usciva dalle labbra di Kaori si faceva più forte e si sentivano delle frasi senza senso apparentemente diceva:


“per le feste tu non c’eri mai mamma apriva i pacchi insieme a noi il lavoro ti portava via la tua solitudine era mia cosa non farei per ridarti il tempo perso ormai ho imparato ad amare come te questa vita rischiando tutta me ho imparato il tuo coraggio e ho capito la timida follia del tuo essere unico perché sei la meta del mio viaggio per me e così sempre di più somiglio a te nei tuoi sorrisi e nelle lacrime”


E mentre pronunciava queste parole piangeva sempre di più!
Ryo l’osservava da dietro e vedendola così gli si stringeva il cuore ma rispettava il suo dolore e la sua voglia di stare da sola, finché poi non la vide appoggiarsi ad un muro respirando faticosamente attraverso le lacrime e i singhiozzi,a quella scena non ci vide più si avvicinò a lei e l’abbracciò forte a sé.
Kaori quando si ritrovò tra le braccia del suo Ryo l’abbracciò anche lei allargando le sue braccia attorno all’ampio torace di lui, piangendo tutte le lacrime che poteva sentendosi al sicuro. Quando si calmò Ryo le alzò la testa verso di lui, le tolse le cuffiette dalle orecchie e con un bacio cancellò le ultime lacrime dal viso di lei e con lo stesso bacio riuscì a togliere dalle labbra di lei il sapore del sale.
Kaori: Grazie!
Ryo: Ora stai meglio?
Kaori: Si, avevo bisogno di stare da sola e di sfogarmi. Ricordare mio padre mi ha fatto molto male. So che sono una sciocca e dovrei essere felice di aver avuto due genitori meravigliosi e un fratello maggiore che non mi ha mai fatto mancare nulla, ma la loro assenza mi fa tanto male e sai una cosa tu saresti piaciuto tanto a loro saresti stato super coccolato, la mamma avrebbe cucinato ogni giorno i tuoi piatti preferiti, con papà saresti andato ogni giorno al poligono e dopo davanti a due birre avreste chiacchierato. Saresti stato come un figlio per loro perché il loro amore era immenso.
Ryo: Anche se non li ho mai conosciuti posso tranquillamente affermare che sono stati due genitori meravigliosi perché hanno allevato il mio migliore amico, una persona stupenda che mi ha insegnato a vivere e in oltre hanno fatto in modo che la donna della mia vita diventasse una persona meravigliosa che mi facesse da madre, moglie, sorella, amica per anni senza chiedere in cambio nulla che solo la felicità di quello che lei ha sempre considerato il suo uomo e ora questa splendida donna è qui davanti a me e entro la fine dell’anno prossimo sarà mia moglie.
Kaori arrossendo: Esagerato, non sono meravigliosa, sono una donna normale una come tante.
Ryo: No tu sei speciale, sei la mia Kaori e io ti amo tanto proprio perché sei l’unica donna che riesci a darsi della sciocca perché si comporta come una qualunque ragazza, ti amo perché sei l’unica che è risuscita a stare con uno come me senza avere la pretesa di cambiarlo, anche se ti posso assicurare che l’hai fatto. Grazie a te ora sono una persona diversa che sa cosa significa amare, grazie a te ora non ho più paura del buio dentro me, perché ora c’è la mia luce che mi guida il cammino e quella luce sei tu.
Kaori: Wow mi hai fatto una dichiarazione in piena regola. A cosa dobbiamo questo miracolo?
Ryo: Al fatto di essere meravigliosa, unica, inimitabile, stupenda....
Kaori:...bellissima, sexy... secondo me tu vuoi solo una cosa da me oggi, una cosa chiamata Mokkori!
Ryo: Ehehe! Bhe perché no?! Non mi dispiacerebbe affatto!
Kaori: Ahhaha! Mi dispiace bello mio, ma questa sera sei a stecchetto, solo baci per te, tanti, tanti baci.
Ryo: Mmm, non mi dispiace,si può avere un anticipo ora?
Kaori: Vediamo se fai il bravo... – e cominciò a camminare con passo svelto con un Ryo dietro che la seguiva come un cagnolino..
Ryo: E dai un bacino..uno piccolino..
Kaori: Ho detto che sei fai il bravo l’avrai.
Scherzando e ridendo si avviavano verso la pensione ma arrivati ad un certo punto Kaori cominciò a trovarsi a che fare con tre ragazzi che tentavano di abbordarla, tre scocciatori.
Ragazzo1: Ciao bellezza, sei sola?
Ragazzo2: Hai bisogno di un po’ di compagnia?
Ragazzo 3: uagliune me sa ca' chesta ca' è furastiera! Do you speak english?
Ma Kaori ignorava i commenti dei ragazzi i fischi e vari tentativi di abbordaggi anche perché sperava nel suo cuore che la smettessero prima che Ryo con la sua aura minacciosa, che stava crescendo sempre di più, li uccidesse.
Ragazzo2: Te l’hanno mai detto che sei bellissima? You are beautiful! Understand?!
Ragazzo1: Vuoi diventare la mia ragazza?
Ragazzo3: Sai che mi piacciono proprio le belle giapponesine si dice che siate molto brave a letto! – e la prese un braccio spingendola verso gli amici.
Ragazzo1: Come ti chiami?
Ragazzo3: Che hai perso la lingua? Non parli?
Ragazzo2: Sei sorda o cosa? Pourquoi est-ce que vous ne parlez pas? Parlez-vous français?
Ragazzo3: Hablas español? Sprechen Sie Deutsche?
Ragazzo1: Insomma vuoi parlare oppure no? Che?! Mammeta ti ha tagliato la lingua?
Kaori – liberandosi dalla presa: Mò basta! La volete finire? Non avete nient’altro di meglio da fare che scassarmi la minchia?
Ragazzo2: Ah vedo che ce l’hai lingua!
Ragazzo1: E sei pure bella focosa!
Ragazzo3 sfiorando il braccio di Kaori e guardandola con occhi bramosi: Mi piacciono le belle rosse focose! Ti va una bella “limonata” con me?
Ryo - abbracciando Kaori da dietro: Amore tutto bene?
Kaori mettendo le sue mani sulle braccia di Ryo: Si tesoro, tutto bene i ragazzi se ne stavano andando! Vero ragazzi?
Ragazzo3: E tu da dove sbuchi? Ehi bello, mettiti in fila c'eravamo prima noi!
Ryo stringendo ancora di più Kaori a se - Amore non hai sentito qualcosa uno strano ronzio per caso?
Kaori: No, non ho sentito nulla!
Ryo guardandoli con uno sguardo come a dire se non vi levate “ora ora” (Ndily Montalbano ha influenzato Ryo ^3^) dai coglioni vi spedisco all'altro mondo e guardate che non scherzo disse: E voi che ci fate ancora qui? Non dovevate andar via? Forza andate! - e i ragazzi fuggirono a gambe levate
Kaori: Grazie per avermi aiutato avevo paura! Ho avuto un fottuta paura quando mi ha sfiorato...se non c’eri tu...
Ryo: Non ci pensare, se non c’ero io l’avresti mandato gentilmente a fanculo e nel caso in cui non desisteva gli avresti dato una bella martellata in testa.
Kaori: Ehehe, non credo ero e sono troppo terrorizzata per poter usare i miei martelloni , per un momento ho avuto come la sensazione di essere tornata indietro di 3 mesi, è stata una cosa bruttissima, ho avuto paura di ritrovarmi difronte un altro Alek,
Ryo: Non succederà mai, ci sarò sempre io a difenderti e poi vedi stai facendo passi da gigante, hai incominciato a ribellarti e ad affrontare le tue paure e di questo sono orgoglioso, ma ora su smettila di tremare, ci sono io non ti può succedere niente. Hai visto appena mi sono avvicinato sono fuggiti a gambe levate.
Kaori: Si, perché tu li hai guardati in malo modo. Come a dire provate solo a sfiorare la mia donna con un dito e vi ammazzo.
Ryo: Ed è quello che avrei fatto, non avrei mai permesso a nessuno di toccarti, tu sei solo mia,
Kaori:. No, Ryo non sono tua! Non sono un oggetto e quindi non appartengo a nessuno tranne che a me stessa... Ti amo, sto insieme a te perché ti ho scelto e perché ti sceglierò ogni giorno della mia vita.
Ryo: Noi ci apparteniamo siamo un anima sola, una sola cosa io e te, ci amiamo e ci scegliamo ogni giorno della nostra vita. Ti amo!
Kaori: Ti amo, anche io e scusami se ti ho aggredito, ma ho paura!
Ryo: Amore tranquillizzati, non può succederti più nulla, comunque ora andiamo in pensione, ci andiamo col taxi così ti tranquillizzi.
Kaori: Ok, ma per favore giurami che la prossima volta verrai subito tu a difendermi.
Ryo: No, Kaori non posso giurartelo, devi affrontare le tue paure, io ci sarò sempre per te e starò sempre al tuo fianco e quando qualcuno ti molesterà in un modo più pesante che non riuscirai a tenere a bada, ci penserò io a lui, ma devi affrontarlo prima tu e stai tranquilla che non troverai un nuovo Alek nel tuo cammino, perché ora non sei più sola.
Kaori: Come sempre hai ragione tu! Scusami, sono sempre la solita ragazzina.
Ryo: No, Kaori non sei la solita ragazzina e non ti devi scusare, quelle cose che ti ho detto tu le penserai appena ti sarai calmata e la paura ti sarà passata. Tu vuoi essere indipendente e come tale devi affrontare le tue paure, comunque ora andiamo dai, che stai tremando come una foglia.
Kaori: va bene!
Ripresero a camminare e arrivarono allo stazionamento taxi, presero il primo libero e dopo neanche 10 minuti erano in pensione.
Entrati nell’hall della pensione Ryo prese per mano la sua Kaori e la condusse in camera dicendo: Tesoro mio, ho una sorpresa per te, per dimostrarti quanto ti amo.
Kaori: Ma tu lo fai normalmente senza sorprese...ogni giorno me lo dimostri.
Ryo: Shhh, ora chiudi gli occhi e aprili solo quando te lo dirò io.
Kaori chiuse gli occhi e si lasciò guidare da Ryo.
Kaori: Dove stiamo andando?
Ryo: In camera! Ma abbi fiducia in me o non potrai goderti la sorpresa.
Kaori: Va bene! Ti amo lo sai?
Ryo: Lo so anche io ti amo.
Kaori: Posso dare un bacio al mio charming prince (principe azzurro)?
Ryo: Certo che puoi, anzi devi.
Kaori: Ok, vado da Mick – facendo l’occhiolino si diresse lentamente molto lentamente verso camera di Mick
Ryo la prende per il braccio bloccandola: Dove vai tu?
Kaori: hihihi da Mick perché? hihih
Ryo: Da chi vai tu?
Kaori: Ok, Mick non ti va bene! Umi ti va bene?
Ryo: La vuoi smettere di prendermi in giro?
Kaori: Perché? È così divertente! Mi piaci quando sei geloso di me!
Ryo: Vediamo se questo ti fa passare la voglia di scherzare. – la tirò a se e la baciò.
Kaori rispose al suo bacio in modo passionale e cominciando con il dito a sfiorare il collo di Ryo scendendo mano mano sulle spalle per poi passare lentamente alle braccia, mentre la sua lingua danzava all’interno della bocca dell’uomo.
Le sue mani sfiorarono quelle di lui, in un contatto fugace ma che aveva un “che” di sensuale, per poi tornare a torturare il collo e la schiena di lui.
Gli occhi erano aperti e si riflettevano nei suoi con malizia, mentre le dita massaggiavano con movimenti energici e circolari la sua testa, creando in Ryo uno stato ipnotico, la sua bocca si divertiva a mordicchiare quelle labbra possenti e a scendere sul collo lasciando una scia umida che lo fecero impazzire, soprattutto quando poggiò le sue mani sul sedere e lo spinse verso di lei baciandolo ancora, continuando nella sua dolce e lenta tortura, fino a quando Kaori non mise fino a quel supplizio staccandosi definitivamente, facendo rimanere un Ryo piuttosto eccitato confuso e stordito.
Kaori: Allora questa sorpresa?
Ryo: Eh?
Kaori approfittando ancora dello stato confusionale di Ryo gli disse sussurrando, in modo da costringerlo a prestare attenzione alle sue labbra: La sorpresa che mi hai promesso prima, ma come te la sei già dimenticata o preferiresti un altro tipo di sorpresa, magari… in…camera…tra le…lenzuola? - Le ultime parole furono dette con tale enfasi e con tanto di pause che fecero alzare ancora di più la temperatura interna di un Ryo che si stava avvicinando sempre di più alle sue labbra pronto a baciarla ma in quel preciso istante lei si girò e avviandosi verso camera disse: Ehheh! Ti piacerebbe vero? Invece no! Devi aspettare 2 giorni ancora. – si girò verso Ryo e con voce roca e profonda disse: e sabato…sarò…tutta…per…TE! – detto ciò corse verso camera lasciandolo imbambolato in mezzo al corridoio. Quando si riprese riuscì a dire con voce impastata e roca: Kaori aspettami! Se non ci sono io, che sorpresa è?
Ryo corse per un po’ e quando la raggiunse le cinse le mani alla vita tirandola a se.
Ryo: Presa e ora non mi scappi più e mi dici dove hai imparato quelle cose che mi ha fatto prima!
Kaori: Ehehe, ti ricordo che sono stata una donna sposata e con relativa vita sessuale non proprio scarsa, anzi ti posso tranquillamente affermare che mio marito non si è mai lamentato delle mie arti amatorie e non ha mai avuto bisogno di cercarsi compagnia al di fuori del nostro letto.
Ryo: Già dimenticavo.....
Kaori: E ora non essere triste, sei tu che vuoi sapere della mia vita passata. Per ora ho sempre taciuto per evitarti dispiaceri e anche perché per me non è facile parlare di quel periodo, ero completamente diversa da ora e da quella ragazzina che aveva lasciato il Giappone.
Ryo: Lo so che non dovrei essere geloso del tuo passato è solo che se lui fosse ancora vivo...
Kaori: Se Logan fosse ancora vivo a quest’ora saremmo stati di sicuro due divorziati il nostro amore aveva un senso perché entrambi sapevamo che il nostro volersi bene come una coppia stava per finire, sia perché lui sarebbe morto, sia perché non ci amavamo, ci siamo sposati solo per Giada, per lei, perché volevamo darle una famiglia normale o apparentemente normale. Non fraintendermi io l’ho amato e gli ho voluto bene o Giada non sarebbe mai stata concepita, ma non era quell’amore che mi lega a te. Non era vero amore.
Ryo abbracciandola forte a se mettendo la testa nell’incavo del collo di lei: Scusami, sono stato uno sciocco.
Kaori girandosi verso Ryo abbracciandolo a sua volta: Non ti devi scusare è normale essere gelosi del passato di una persona, ma non ti devi preoccupare di me io sto bene solo così quando mi stringi forte a te, in questo istante tutti i miei problemi spariscono e c’è solo tutto l’amore che provo per te. Per il mio passato, bhe col tempo l’accetterai e imparerai a non essere geloso. Ora ficcati in questa testaccia che io ho si amato molto mio marito ma amo ancora di più te. Ryo ti ho sempre amato come non ho mai amato nessuno mai in vita mia, solo l’amore per mia figlia può eguagliare quello che provo per te e forse col tempo l’amore che provo per Giada sarebbe diventato superiore al tuo, ma è normale l’ho sentita crescere muoversi e vivere dentro di me. Ho sentito il suo cuore battere e mi sono emozionata quando l’ho sentito. Lei è parte di me e quando l’ho vista così piccola, indifesa e senza vita tra le mie braccia mi si è spezzato il cuore e il dolore per la perdita di un figlio non si toglierà mai rimarrà impresso sempre nel cuore.
Una lacrima solitaria bagnò il volto dei due innamorati.
Ryo: Amore mio su ora asciugati quegli occhietti belli e andiamo di là che c’è la tua sorpresa che ti aspetta, Regalami un sorriso però non voglio vederti triste, mi fa male vederti così.
Kaori alzando lo sguardo verso Ryo: Hihihi, ti sei commosso, hihihi il grande sweeper d’acciaio si è commosso e tutto perché la sua donna parlava della morte della sua bambina. Dimmi una cosa, se Giada fosse ancora viva, tu l’avresti accettata?
Ryo: Kaori, io amo tua figlia, come hai detto tu è parte di te del tuo essere, come posso non amare quell’angioletto che è in cielo? Se Giada fosse ancora viva io l’amerei come mia figlia e ti giuro che se Alek le avesse fatto del male io l’avrei ammazzato seduta stante e se è ancora vivo deve ringraziare solo che in quel momento la mia priorità era portarti via da lui e fatti star meglio. Ora però ti posso assicurare che si facesse di nuovo vivo io l’ammazzerei subito.
Mick: Non sei l’unico a volerlo vedere morto. Io gli sparerei subito senza dagli il tempo di dire “A”.
Ryo: E tu da dove sbuchi?
Mick: Sono venuto a cercarvi. Vi davamo per dispersi. Ah Kao, ho trovato questo per terrà credo sia tuo!
Kaori: Si è la mia catenina, oh si è rotta l’apertura, ma per fortuna le fedi non si sono perse.
Ryo: Domani la portiamo ad aggiustare.
Kaori sorridendo: No, è giunto il momento di mettere da parte il passato e di guardare avanti al futuro. Queste fedi le metterò tra i miei ricordi più cari. Ora al dito c’è un'altra fede che per me è importante come quella di un matrimonio e al collo c’è un'altra collana, la tua.
Mick: Sei fortunato Ryo. Una donna così è difficile da trovare, tienitela stretta.
Ryo: Lo so amico! Ora andiamo o ci manderanno anche Umi a cercarci.
Mick: Lo stavano mandando, ma ho preferito venire io almeno se vi trovavo in situazioni imbarazzanti non sarei svenuto come lui. Ahahaha
Kaori e Ryo risero e tra le risate che gli fece fare Mick arrivarono in camera.
Mick: Ora principessina, deve chiudere gli occhi.
Kaori: Uff va bene ma il mio”kimi”(principe) dove sta?
Ryo: Sto qui dietro di te, non me ne vado. – Mi se le mani davanti agli occhi di Kaori mentre Mick apriva lentamente la porta.
Kaori cominciò ad avanzare con calma mentre Ryo la sorreggeva da dietro .
Arrivati al letto, Ryo staccò le mani dagli occhi di lei e disse: Ora puoi aprirli!
Kaori aprì lentamente agli occhi abituandosi alla luce e quello che vide la lasciò senza fiato!
Il letto era ricoperto da rose rosse, dovevano essere almeno 100 rose baccarà, secondo un suo rapido calcolo, e al centro del letto c’era una borsa di Hello Kitty London. La borsa era tutta rosa, con la spilla da balia superiore dorata e le lettere della parola Kitty appese anch’esse dorate, in basso c’era una spilla di Hello Kitty con la faccina bucata. La scritta fulva di Hello Kitty era posizionata sopra alla scritta London in rosso circondata da perline dorate ed Hello Kitty era vestita scozzese con la maglia rosa con su scritto i love London.
Quando vide Hello Kitty, Kaori non ci vide più cominciò a sorridere come una bambina e ad abbracciare il suo “Kimi”.
Kaori: Grazie , Grazie è bellissima. E’ stupenda, la metterò sempre! Non cambierò mai borsa.
Ryo: Sono contento che ti piaccia...ma guarda non è finito qui! Guarda sul letto ci sono altre cose.
Kaori guardò sul letto e ci trovò un bel borsone nero di Trilly .
Era un classico borsone con le due tasche laterali con Trilly disegnata sopra con il suo vestitino verde brillante, le rifiniture e la tracolla erano viola e sotto c’era scritto in bianco e viola il nome americano di Trilly... Tinker Bell..
Kaori: Wow...è ...è..bellissimo, ma perché mi hai regalato anche il borsone.
Ryo: Il borsone è per quando torni a danza, ho notato che il tuo è un po’ malandato e poi così mi avrai vicino anche a danza.
Kaori: Ma io ti ho sempre con me, sei qui nel mio cuore.
Tutti: Ohhhhh che scena romantica *_*
Kaori solo allora si accorse che in camera c’erano oltre a loro 3 anche Anna, Miki , Saeko e Umi e all’improvviso si ritrovò ad arrossire vistosamente.
Mick: Dai Kao non ti fermare solo alle prime cose, vedi Ryo ti ha riempito di regali. Ti ha fatto 100 rose rosse, la borsa di Hello Kitty e il borsone di Tinker Bell....poi ci sono altre cose...noi siamo curiosi di vedere- sussurrando e poi se non ti dai una mossa le tue amichette non ti molleranno finché non avrai aperto tutti i regali!
Kaori: Va bene, allora apro questo pacchetto...
Quando Kao tolse la carta vide una scatola di latta tutta rosa con la faccina della sua gattina preferita...si voltò verso Ryo e disse: Ryo....ma ti sei dato allo shopping sfrenato di Hello Kitty ultimamente?
Ryo: Si, perché so che lei è la tua gattina preferita...
Kaori: Si, ma costa tanto...
Ryo: Non ti preoccupare per i soldi che a quelli ci penso io...Apri la scatola piuttosto...
Kaori aprì la scatola e ci trovo un pigiama di Hello Kitty formato da un pantaloncino corto e una maglia a bretelline sulla cui maglia era disegnata Hello Kitty in piedi che stringeva tra le braccia il cuscino.
Kaori: E’ bellissimo amore, lo metterò questa stasera, così vedrai subito come mi sta!
Ryo: Ora viene il pezzo forte anzi i pezzi forti....perché le vedi quelle due scatoline di gioielleria?
Kaori: Si?
Ryo: Bhe sono tutte per te!
Kaori: Eh! Ryo, ma sei uscito completamente pazzo.
Ryo: Si di te! Eccoti la prima scatolina, aprila...spero che ti piaccia!
Kaori: Sicurissimo, ogni cosa che mi regali mi piace da morire!
Ryo: Apri e guarda!
Kaori prese la scatolina da mano a Ryo, l’aprì e ci trovò dentro un bracciale semirigido di oro giallo formato da una catenina a maglie larghe congiunti ad un fermaglio a cui era appese gocce d’oro con diamanti naturali e gocce di oro con una pietra rosa chiamata cat eye.



Kaori: Amore mio, è stupendo!
Ryo: Mai come te, ho scelto un bracciale prezioso, come tu lo sei per me. Queste pietre rosa sono chiamate cat’s eyes , proprio come il locale di Miki e il cocktail creato da te che mi ha fatto assaggiare quel sabato sera in cui ci mettemmo insieme.
L’oro giallo simboleggia l’eternità e quindi hai la certezza che il mio amore, simboleggiato dal diamante, per te durerà per l’eternità.
Ora leggi dentro c’è un iscrizione.
Kaori: Ok leggo.- Prese il bracciale dalla scatola e vide che sotto il fermaglio di congiunzione c’era scritto “Ti Amo! Il tuo Ryo!” – Oh Ryo anche io ti amo e ti amerò per sempre...grazie è stupendo ma non voglio che spendi tanti soldi per cose futili. I gioielli mi piacciono ma a quale donna non piacciono? E i regali che mi hai fatto fino ad ora sono stupendi però come facciamo a campare se mi riempi di regali costosi? Veramente Ryo io sono felice anche se mi regali un fiore di campo perché me l’hai regalato tu.
Ryo:Tesoro mio tu non ti preoccupare per i soldi, quelli ci sono e per i regali abituati perché ti riempirò di regali, mi piace farteli e adoro vederti indossare gioielli come tutte le donne normali di questo mondo e se ti preoccupi pensando di non poterli mai indossare, ci pensa Eri, che ci ha già invitato ad una sfilata per quando torniamo. Ora apri anche l’altro pacchetto dai...
Kaori prese l’altro pacchetto in mano e cominciò ad aprirlo mentre Ryo: aggiunse questo è da parte di tutti noi, per ricordarti per sempre di noi.
Quando Kaori aprì la scatolina vide tre bracciali in acciaio colorato e diamanti.... su quello rosso c’era scritto “I Love You” e capì che quello era di Ryo, poi uno nero che diceva “Tvtb” che significava “Ti voglio tanto bene”, pensò che fosse di Miki ed Eko, l’ultimo in cui c’era scritto “Tadb”, “Ti amo di bene”, era sicuramente di Mick e si mise a ridere ipotizzando come fosse uscita quella scritta...
Ryo: Perché ridi?
Kaori: hihih,..Mick questo è da parte tua?
Mick: Come hai fatto a riconoscerlo? Si comunque è mio!
Kaori: Per il colore del bracciale che è blu come i tuoi occhi e poi per la scritta ti amo di bene, sicuramente nata perché tu avrai iniziato a scrivere le prime iniziali e quando il mio amore se ne è accorto ti avrà minacciato e tu avrai scritto le altre 2 lettere...Ormai vi conosco fin troppo bene a voi due e Ryo ha fatto bene a farti aggiungere le altre 2 lettere, la parola “Ti amo” la devi dedicare solo a Kazue. La tua fidanzata! In ogni modo grazie a tutti voi, vi voglio bene, questi bracciali sono stupendi!
Miki: Anche noi ti vogliamo bene, tesoro. Ora dai leggi quella pergamena.
Kaori: Pure...mmm vediamo...ma è possibile che la cosa più importante l’abbia lasciata per ultima...
Prese la pergamena l’aprì e cominciò a leggere ad alta voce:

'A nnamurata mia se chiama Ammore, ( La mia innamorata si chiama Amore)
e tene ll'uocchie comme 'e mare. (e tiene gli occhi come il mare)
E' ddoce comme è ddoce 'a primmavera, (E’ dolce come è dolce la primavera)
è tutta gentilezza e core. (è tutta gentilezza e cuore)

(Poesia: ‘A nnamurata mia di A. De Curtis - Totò)

O' core..gìà chistu core ca' palpìtea sul ppe te. (Il cuore... già questo cuore che palpita solo per te.)

Kaori: Anche il mio palpitea sul ppe te! (palpita solo per te)

Stu core analfabeta (Questo cuore analfabeta)
tu ll'hê purtato â scola, (tu l’hai portato a scuola)
e s'è mparato a scrivere, (e ha imparato a scrivere)
e s'è mparato a llegere ( e ha imparato a leggere)
sultanto 'na parola: (soltanto una parola)
<< Ammore >> e niente cchiù. ( << Amore >> e niente più)
(Poesia: Core Analfabeta di A. De Curtis - Totò)


Kaori: Pure ‘o core mio era analfabeta comm chello e' Totò e chello toje. (Anche il mio cuore era analfabeta come quello di Totò e quello tuo.)

T'amm ammore mio! ( Ti amo amore mio!)

No me perteneces, ni a ti yo cómo no nos damos tiempo para amar completamente.
(Ora mi appartieni ed io lo so prima avevo il cuore spento per amare veramente)

Kaori finì di leggere l’ultima frase e con le lacrime agli occhi baciò Ryo passionalmente e poi disse:

When I see you I just lose my mind you're the everything I thought I'd never find.
Must be an angel watching over me with and a little luck we're gonna make you mine
'Cause I wanna believe in all we can be


Anna: Ehm! Scusate! Non vorrei rovinare questo momento magico, ma io d’inglese ci capisco veramente poco...

Ryo guardando Kaori negli occhi:

Quando ti vedo io perdo la testa tu sei tutto ciò che pensavo non avrei mai trovato.
deve essere un angelo che mi sta guardando dall'alto e con un po’ di fortuna noi siamo riusciti a farti mio
perché voglio credere in tutto ciò che noi possiamo essere.


Anna: Wow che belle parole, praticamente vi siete fatti la dichiarazione davanti a tutti noi!
Miki: E già! Non ci avevo pensato..quindi Ryo guai a te se ritratti come il giorno del mio matrimonio, perché ora ci sono i testimoni che sono pronti a scannarti vivo e mi sa che ne hai proprio uno vicino a te... – e fece l’occhiolino a Mick.
Ryo: E chi ritratta, siete scemi, dopo tutto questo casino, tutta la fatica che ho fatto per arrivare fino a questo punto ritratto? No, non state bene. Io no nitraterò mai più perché ho visto con i miei occhi i risultati ottenuti...Quindi, io sposerò questa donna e la renderò felice. Tu che ne pensi Kaori?
Kaori si aggrappò a lui perché forse la mancanza di ferro complice l’emozione di quella dichiarazione fatta davanti a tutti dal suo unico grande amore si sentì venir meno....
Ryo: Kaori...tutto bene?
Kaori: Si, sono rimasta senza parole, non me l’aspettavo, so che mi ami e me lo dimostri tutti i giorni con i gesti e con le parole, ma mai avrei immaginato che mi avresti fatto una dichiarazione davanti ai nostri amici e che mi avresti chiesto in sposa davanti ai nostri testimoni di nozze.
Saeko: Eh?!
Kaori: Eko, Miki volete essere le mie testimoni di nozze e in oltre vorrei chiedere a Kazue, sempre che questo deficiente – guardando Mick- non faccia qualcosa per rovinare tutto.... vorrei chiedere a Kazue e a mia sorella di farmi da damigelle..ma queste sono cose che comunque decideremo con calma una cosa per volta, per ora godiamoci queste vacanze.
Eko e Miki si guardarono un secondo e poi dissero in coro Accettiamo!
Anna: Allora a quando le nozze?
Ryo: Ehm! Penso tra un anno se le cose vanno bene...Vorrei sposarla entro la fine del 2009!
Kaori: Sentite, smettiamo di parlare di matrimonio? Ce tempo per quello!!! Per favore ripeto pensiamo a queste vacanze e poi pensiamo al futuro. Ora vado a cercare un vaso per le rose..
La faccia di Ryo quando udì queste parole si rabbuio tutto ad un tratto e fu notata da tutti...
Miki: Lascia ci penso io...vado io....
Saeko: Spetta, vengo con te, ti aiuto a cercarne un altro..non credo che ne basti uno....
Mick: Vado a richiamare Kazue, che mi ha chiamato poco fa..
Umi: Uhm...mi è parso di aver sentito Miki chiamarmi...
Mick: Ah dimenticavo, Anna vieni un secondo con me di là ti devo chiedere una cosa..
Anna: Ok,..
Mano mano la camera si svuotò e rimasero solo Ryo e Kaori...
Ryo: Kaori mi dici che hai? Ti sei pentita di aver accettato di sposarmi?
Kaori: No non è questo! Ti amo e voglio passare la mia intera esistenza al tuo fianco e su questo non ho dubbi è solo...
Ryo: Kaori, parla è solo cosa??
Kaori: E’ solo che ho paura, non ce la faccio a pensare al matrimonio al futuro, non c’è la faccio proprio fisicamente, perdonam i ma sta succedendo tutto insieme e troppo velocemente...ho bisogno di rallentare tutto un secondo e assimilare le cose una alla volta...Ciò non vuol dire che non voglio sposarti, ma capiscimi ho appena deciso di lasciarmi alle spalle il mio passato e di andare incontro ad un futuro con te, ma ho altri scheletri nell’armadio da affrontare, da affrontare insieme. In questi giorni sono successe tante di quelle cose che non riesco neanche a capire.. noi..Yuki,....la nostra separazione momentanea con relativa riappacificazione...Mario...i miei genitori....e soprattutto la parola matrimonio mi fa venire in mente le seguenti tre persone...mamma, papà e Hide...Ryo mi mancano e quando penso a loro mi manca l’aria e poi non riesco a pensare con lucidità ad un matrimonio ora come ora, ma non è per noi due, perché io mi sento già tua moglie e per me questa fede vale come quella del matrimonio..
Ryo: Kaori, calmati respira, prendi fiato! Ho capito, non ti preoccupare , affronteremo i problemi uno alla volta e li faremo insieme e se non ti sentirai pronta a sposarti non mi importa, l’importante è che tu stia bene e che sia felice.
Kaori: Non sei arrabbiato?
Ryo: E perché dovrei?? Mi hai detto che mi ami, e che ti consideri già mia moglie, spiegami il perché dovrei arrabbiarmi, ora che mi sento l’uomo più felice del mondo?
Kaori: Perché ho detto che ho paura di sposarmi...
Ryo: E’ normale che tu abbia paura e come hai detto tu hai bisogno di affrontare una cosa alla volta, in questo anno hai dovuto affrontare già troppe cose da sola, hai dovuto ingoiare troppe amarezze e troppi dolori da cui alla fine sei uscita a testa alta si, ma ne stai ancora pagando le conseguenze...e poi... e poi c’è anche il discorso che tu fino a tre mesi fa dovevi sposarti quel bastardo di Alek, e capisco che ora ti possa spaventare una cosa del genere...
Kaori: Per favore non nominarmelo più, il solo nome mi fa star male e mi evoca ricordi pochi piacevoli – disse Kaori aggrappandosi ancora di più a Ryo.
Ryo: Kaori che hai?? Perché ti appendi a me?
Kaori: E’ solo paura...tranquillo...ora sistemiamo il letto... – ma appena provò a fare un passo le gambe cedettero sotto al suo peso e se non fosse stato per Ryo che la prese al volo probabilmente sarebbe caduta.
Ryo: Kaori è meglio che ti siedi qui – mettendola sul divanetto all’ingresso- e lascia sistemare il letto a me...dopo prenditi le gocce di ferro o domani non varrai niente..- e mentre diceva ciò cominciò a mettere apposto i regali...
Kaori: Si, avevo intenzione di prendermele questa sera perché mi sento davvero uno straccio...
Ryo mentre finiva di raccogliere le rose : Niente che un buon sonno ristoratore non possa fare vero?
Kaori: Certo –poi con voce bambina- e tu mi farai tante coccoline vero?
Ryo – avvicinandosi a lei : Sicurissimo! Ti riempirò di baci, di carezze e ti abbraccerò fortissimo per tutta la notte, come ho sempre fatto...
Kaori: Ryo, ti devo dire una cosa...domenica lasceremo questa pensione e andremo a Sorrento, in quella casa che rappresenta la mia infanzia, ti dispiace se ci vado un giorno prima per riassettare? Tu non sei per niente obbligato a venire con me! Anzi goditi ancora un giorno qui a Napoli, che è una città stupenda...
Ryo: No, non esiste, tu non ci vai da sola! Io vengo con te, non ti lascio da sola manco un secondo e poi sabato mi hai promesso un bel mokkori!!! - In un battibaleno da romantico e tenera la sua faccia diventò da maniaco tentando una attacco mokkori sulla sua bella fidanzatina.
Kaori ridendo: Ahahha calma i tuoi bollenti spiriti non siamo soli!
Ryo: Eh?? Come non siamo soli?
Kaori: Mi meraviglio di te...eri tutto concentrato nel tuo attacco mokkori da non accorgerti che dietro alla porta c’è Eko. Forza entrate via libera, abbiamo chiarito tutto...io nel frattempo mi vado a cambiare per il pigiama parti...
Nel frattempo che Kaori si alzava e andava verso il bagno Saeko entrava ridendo con un vaso in mano e mentre chiudeva la porta d’entrata, si chiudeva anche quella del bagno.
Ryo: Perché ridi?
Saeko: Perché non mi abituerò mai a vedere Mick in versione zietto premuroso.. –poi avvicinandosi al bagno bussa alla porta- Kao per favore apri un secondo devo mettere l’acqua nel vaso... – Kaori prese il vaso e lo riempì ridandolo poi a Saeko!
Ryo: Di sicuro starà parlando con la piccola Valentina e si starà sciogliendo come neve al sole...quando sente la vocina di quella bimba, non capisce più niente.
Saeko mentre sistemava le rose nel vaso: Senti chi parla! Ti ho visto sai come ti comporti con la piccolina e con Anthony, anche tu ti sciogli. Quei bambini hanno avuto il potere di far uscire pazzi i due sweeper più temibili del Giappone.
Ryo: Scusa perché tu non ti sei sciolta davanti a quelle due piccole pesti?
Saeko: Mea culpa l’ammetto hanno intenerito anche me. Quando mi chiamano zia Eko non capisco niente più. Ma mi sa che stiamo invecchiando bello mio.
Ryo: Parla per te! Io ho sempre 20 anni.
Kaori uscendo dal bagno con il pigiamino nuovo di Hello Kitty il cui pantaloncino le andava a culottes disse: 20 anni ad una coscia, bello mio ne hai 37 di anni.
Ryo: No, io ne ho 20 soprattutto per un bel mokkori - mentre parlava con faccia da maniaco si fiondò su Kaori che si spostò all’ultimo secondo facendo andare a finire Ryo dritto dritto nel muro.
Kaori: Hehehe! Bentornato Ryuccio! Eri troppo serio ultimamente. – si gira verso Saeko – Eko prima ho sentito che parlavate di Valentina ed Anthony.
Saeko: Si, stanno a telefono con Mick qui fuori.
Kaori: Allora corro da loro..
Ryo staccandosi dal muro: No, non uscire così! Troppo tardi è andata. Ora non mi resta che tenere a bada Mick. Uff!
Infatti appena Mick vide Kaori scalza, col pigiamino nuovo e i capelli sciolti sulle spalle, il suo mokkori arrivò alle stelle e rimase senza parole imbambolato mentre Kaori davanti a lui faceva segni per ricevere il telefono e rimase in trans finché Valentina non lo portò alla realtà. In tutto questo sullo stipite della porta a guardare la scena sghignazzando per la scena appena vista e pensando che nonostante tutto la sua Kaori rimaneva sempre la timida ingenua ragazza di cui si era innamorato, per la voglia e la felicità di sentire i suoi nipotini non si era neanche resa conto che così vestita poteva suscitare un certo interesse da parte di Mick.
Quando Mick si riprese dallo shock, passo il telefono a Kaori ma mentre lei parlava, Mick tentava inutilmente di toccarle il sedere.
Notando ciò che l'americano aveva in mente, Kaori iniziò a correre continuando a parlare a telefono. Il biondino però non si arrese e, come un toro pronto a rincorrere il toreador durante la corrida, rincorse la donna con l'espressione da maniaco stampata sulla faccia.
Mick: Darling fermati. In fondo voglio solo accarezzare quel sederino morbido.- disse cercando di acchiapparla ma la sweeper fu più veloce e si scansò.
Kaori: Te lo scordi.- asserì facendogli la linguaccia e continuando a correre ormai in preda alle risate.
Ryo, dal canto suo, osservava i due divertito: era la scena più divertente che aveva mai visto in vita sua.
Esasperata Kaori si rifugiò dietro a Ryo che appena il biondino tentò di riavvicinarsi alla sua bella gli sbarrò la strada mentre Kaori da dietro gli fece una bella linguaccia.
Valentina: Zia che succede? Perché ridi?
Kaori: Perché lo zio Mick vuole giocare ad acchiapparella, mentre sto al telefono con voi.
Anthony: ma non si gioca ad acchiapparella mentre si è al telefono
Kaori: Lo so piccolo, ma lo sa che allo zio Mick piace scherzare, ma non ti preoccupare di lui ci pensa lo zio Ryo a fargli passare la voglia di scherzare con la zia.
Valentina: Zia, zia ci canti la canzone di Papà Castoro?
Anthony: Dai zia o papà non ci racconta la storia.
Kaori : E va bene, ma ad una sola condizione che la cantiamo insieme
Valentina e Anthony: Siiiiiiiiii
Kaori: Allora al mio tre iniziamo ok? 1 – 2 e 3
Valentina: Papà Castoro, raccontaci una storia...
Anthony: Anche due storie....
Valentina: Papà Castoro, mettiti gli occhiali...
Anthony: ... e leggici tutto!
Kaori: Vieni qui, Papà Castoro, noi te lo chiediamo in coro, una a loro, l'altra a me, dicci due storie o meglio tre! Siamo tre castori piccolini, tutti e tre amici dei bambini, noi, Caline, Grignote e Benjamin, ascolteremo te...
Anthony: Papà Castoro, metti gli occhiali...
Valentina: ...e leggici tutto! Tutto!
Kaori: Se nelle storie entrate insieme a noi, dai dragoni pranzerete voi, e con il letto tra le stelle andremo e il lupo cureremo.
Anthony: Grazie zia, ora papà sarà costretto a raccontarci la storia, che bello...
Kaori: Mi fa piacere, ora piccoli andate da papà e fatevi raccontare una bella storia. Vi voglio bene piccoli miei mi mancate tantissimo e mancate tantissimo a tutti noi.
Valentina: Zia dai un bacio allo zio Ryo da parte mia e non piangere zia, ci manchi tanto anche tu.
Difatti Kaori senza accorgersene aveva iniziato a piangere.
Kaori: No, piccola non sto piangendo è solo raffreddore, facciamo così ora ti passo lo zio Ryo così gli è lo dai tu il bacetto per telefono.
Kaori passò il telefono a Ryo e corse sul letto a piangere.
Ryo: Piccola, sono lo zio Ryo.
Valentina: Zio posso sarti un bacio?
Ryo: Certo piccolina!
Valentina: Smack!
Ryo: Grazie, ma ora vai da papà ed Anthony ad ascoltare la storia. Ci sentiamo più tardi o domani.
Valentina: Ok zio! Ciao! Ciao!
Ryo: Ciao piccola.
Appena chiuse il telefono corse ad abbracciare Kaori che nel frattempo era già stata prontamente consolata da Saeko e Mick.
Ryo: Amore calmati, li vedrai presto giuro che li vedrai presto i tuoi nipotini, infondo Natale è vicino, vedrai che arriverà Dicembre e non ten e accorgerai neanche, ma ora calmati.
Kaori abbracciò forte Ryo e per effetto del calo di tensione accumulata in quei giorni si addormentò.

....Dopo 20 minuti....

Ryo: Amore sveglia, sono tornati Miki, Umi e Anna e a giudicare dai pacchi che hanno in mano e dall’odore, hanno svaligiato una pasticceria.
Kaori: Mmmm, buongiorno amore, quanto ho dormito?
Ryo: circa 20 minuti, ma ora come stai?
Kaori: Bene, mmm che buon profumo di dolci...
Ryo: Ecco perché ti sei svegliata! No per me, ma per i dolci eh? Sei sempre la solita mangiona.
Kaori: Si, adoro i dolci e l’odore che cento è di crostata alla Nutella.
Miki: Si c’è anche la crostata alla Nutella, ma ci sono anche dei mega maxi babà al rum e la crostata all’albicocca.
Anna: Abbiamo preso anche 3 panuozzi
Mick: I che?
Kaori: Il panuozzo è uno sfilatino fatto con pasta di pizza, di 30 cm circa ,ripieno con mozzarella, un salume a tua scelta e se vuoi ci puoi mettere anche delle verdure e il peperoncino. Ditemi che in uno ci avete messo il peperoncino...per favore.
Anna: Si, è stato fatto con mozzarella, pancetta, melanzane sott’olio e piccante e un altro pancetta funghi e mozzarella senza piccante.
Kaori: Gnam che buono. Dai ragazze prepariamoci per il nostro pigiama party Pretty Woman sta per iniziare.
Mick sentendo ciò sussurrò a Ryo: Visto che le ragazze fanno il pigiama party, perché non le lasciamo da sole e ce ne andiamo ad ammirare le bellezze di Miss Italia? Nella zona pedonale stanno facendo le selezioni. Dai, andiamo ci sono tante ragazze in costume da bagno. – L’ultima frase fu pronunciata con la sua solita faccia da maniaco immaginando delle belle ragazze in costume da bagno che sfilavano sotto i suoi occhi.
Kaori: Mi dispiace Mick, ma Ryo ha promesso di stare con me questa sera, vero amore? – disse il tutto con lo sguardo da cucciola che faceva perdere la testa a Ryo.
Ryo: Certo, tesoro mio! – Disse abbracciandola di lato e baciandola sulla testa. – Non ti lascerei mai sola per nessuna cosa al mondo.
Mick: Cavolo beccato in fragrante! Certo Ryo che tu sei proprio cambiato, mi sa che potremo dire addio alle nostre serate nei locali.
Ryo: Mi dispiace, ma lo sapevi già, che avrei messo la testa apposto quando avrei riavuto il mio amore accanto a me. Ma ciò non toglie che le nostre seratine tra uomini c’è le faremo lo stesso.
Kaori: Non ti preoccupare, perché il tuo amichetto sarà libero di fare quello che vuole, tanto comunque noi donne una volta a settimana andremo anche noi nei locali e faremo quello che vogliamo, quindi se lui sgarra, io saprò come vendicarmi.
Ryo: E come di grazia? Come riusciresti a vendicarti?
Kaori: Bhe vuoi che in discoteca io non possa incontrare un ragazzo carino che mi voglia abbordare? Infondo io non sono da buttare e quindi troverò qualcuno con cui vendicarmi.
Ryo: E sei io non volessi?
Kaori: Vuoi o non vuoi se non fili dritto e vai con un'altra..io saprò come fare per vendicarmi, naturalmente a parte mollarti in tronco. E magari sai con quel ragazzo da cosa nasce cosa potrei trovarmi pure bene..
Ryo: Non esiste proprio tu sei mia e basta e di nessun altro. – la prese sulle spalle come un sacco e mentre lei tentava di liberarsi dimenandosi inutilmente Ryo la portò sul divano letto aperto per la donna- Ora tu rimani qui e non ti muovi da qui per nessun motivo al mondo tu sei mia e basta e di nessun altro ficcatelo nella tua testolina...io non ti permetterò mai di stare con qualcuno che non sono io. Ti amo troppo per perderti di nuovo e ora fammi spazio che voglio vedermi il film...
Ryo si stese accanto a Kao e l’abbracciò fortissimo per non farla fuggire via, ma alla fine dovette allentare la sua stretta perché la sua Kao si era accucciata sempre di più vicino al suo petto e finendo poi addormentata tra le sue braccia.

-----Ore 3 di notte---

Colonna Sonora: GDV - Fotoricordo

Kaori si svegliò e si ritrovò tra le braccia del suo amore che sta dormendo profondamente bello come un dio e dolce come un angelo, si girò lentamente facendo ben attenzione a non svegliare Ryo verso il letto matrimoniale e vide Anna dormendo profondamente notando però che era completamente scoperta. Allora a quel punto senza svegliare il suo amore si staccò delicatamente dal suo abbraccio e si alzò per coprire Anna. – Notte piccolina dormi bene, domani ti aspetta una lunga giornata- disse lei sussurrando mentre ricoprì la piccola Anna.
Mentre stava per tornarsene a letto, vide qualcosa che le fece sobbalzare il cuore....lì su una sedia c’era il suo album di quando era una piccola bimba, si avvicinò alla sedia e con mani tremanti prese quel album con la copertina quadrata di pelle bianca, la cui metà sinistra in diagonale era completamente ricoperta da pelle rosa scuro con delle onde a rilievo. La pelle rosa era separata dal rimanente spazio bianco da un lembo di stoffa, posizionato anch’egli in diagonale, congiunto al centro da un anello dorato che andava a formare un fiocco rosa. Poco distate dal centro del fiocco sulla ormai poca parte rimasta bianca c’era posizionato un disco di pelle rosa confetto e al centro di questo cerchio c’era cucita un immagine di una neonata disegnata sul pelle.
Con l’album tra le mani, facendo bene attenzione a non svegliare nessuno, uscì dalla camera e si avviò nel salottino della pensione. Nel momento in cui lei chiuse la porta Ryo, sveglio da quando Kaori si era alzata, decise di seguirla.
Si alzò dal letto e la seguì, ritrovandola seduta sul divano con in mano l’album aperto alla prima foto bagnata dalle lacrime che ormai scendevano copiose dai suoi occhi. La foto ritraeva sua madre seduta su una sedia con lei imbraccio piccolissima, aveva solo poche settimane di vita e c’era un Hide di circa 10 anni che la guardava con aria curiosa come a dire “ma questa da dove spunta?”.
Ryo a quel punto non ce la fece più e si sedette accanto a lei; sposto l’album dalle sue gambe e lo posò vicino a lui. Abbracciò Kaori e senza parlare la fece piangere e sfogare coccolandola tra le sue braccia, quando si riprese asciugò gli occhi dalle ultime gocce di tristezza dal suo viso con un bacio, un bacio dolcissimo e tenerissimo carico d’amore.
Ryo: Ti va di vederle insieme amore? Cosi mi racconti un po’, di te di quando eri piccola...
Kaori: Va bene..
Ryo prese l’album e lo mise al centro in modo tale che i due lati poggiassero uno sulla gamba dell’altro, con un braccio dietro alle spalle di lei e con una mano libera iniziò a sfogliarlo.
La prima foto che incontrarono fu quella del primo bagnetto di Kaori e tra le risate per l’imbarazzo generale nel vedere una piccola Kaori nuda nell’acqua tra le braccia di sua nonna materna decisero di passare avanti.
Nella secondo foto Kaori poteva avere qualche mese ed era nella culla mentre un bambino di 10 anni corrispondente al nome di Hideyuki che tentava di dargli il suo giocattolo a forma di robot sulla testa.
Ryo: Povera la mia cucciolata, ti avrà fatto tanto male.
Kaori: No, a quanto ne so fu prontamente bloccato da mia madre.
Ryo: Per fortuna! All’inizio non dovevi essere stata particolarmente simpatica a tuo fratello.
Kaori: No, come tutti i bambini all’inizio mi vedeva come l’usurpatrice di tuta l’attenzione dedicata a lui. Era semplicemente geloso di me e credo che lo sia sempre stato però crescendo la sua gelosia si è manifestata in modo diverso, non ti dico altro perché ora lo vedrai dalle foto e capirai.
Girarono pagina e si ritrovarono Kaori a 2 anni su una macchinina giocattolo a pedali e dietro Hide che la rincorreva.
Ma da quel punto in poi notarono che sugli spazi bianchi c’erano delle scritte, delle frasi con una calligrafia femminile che Kaori riconobbe subito come quella di sua madre e cominciò ad accarezzarle delicatamente come se fosse un tesoro prezioso per un buon quarto d’ora circa finché Ryo non le prese la mano e dopo averla baciata, l’aiutò a girare pagina.
Altra pagina altra foto Kaori con un sorriso furbo sulla bici del fratello e un Hide a terra col broncio perché l’aveva spuntata la sorellina. Altro spazio bianco altra scritta e anche in quel momento Ryo aiutò Kaori ad andare avanti nel tempo.
Ora Kaori aveva 4 anni di conseguenza Hide aveva 14 anni...c’era una scritta al centro della pagina e diceva: “La piccola peste colpisce ancora!”
Ed infatti la piccola peste aveva colpito ancora erano in Italia era carnevale e Hide era vestito da principe per andare ad una festa con la ragazzina che gli piaceva vestita da infermiera.
Kaori era vestita da pantera rosa e tutti e tre erano in posa ma la piccola peste si mise tra Hide e la sua bella in modo tale da costringere il povero Makimura a prenderla in braccio. Egli la prese tra le braccia mentre lei, felice di stare tra le braccia del fratellone, faceva una bella linguaccia alla ragazzina di fianco a lui. Scena poi immortalata per sempre in una foto, un'altra foto per ricordare il passato, un'altra foto per un dolce ricordo.
Ryo: Quanto eri carina nei panni di piccola peste!
Kaori: Credo che la ragazza di Hide non mi piacesse.
Ryo: Lo credo anche io e a giudicare da come abbracciavi Hide devo dedurre che eri un po’ gelosa di quella ragazzina.
Kaori: Credo che fosse quello il periodo in cui ho cominciato ad essere gelosa del mio fratellone. Pensa che quand’ero piccola ero convinta che avrei sposato Hide, volevo sposare lui. Ero una bambina cotta del suo fratellone.
Ryo: Eh??
Kaori: Non ti preoccupare ero solo una bambina che invece di essere innamorata del padre era innamorata del fratello maggiore che gli ha sempre fatto da padre e l’ha sempre protetta. Mio padre l’ho amato alla follia ma purtroppo era troppo preso dal lavoro. Anche se negli ultimi tempi mia madre sospettava che ci fosse un'altra, ma la loro morte ha portato con se anche i loro dubbi e il loro amore, lasciando ad un ragazzo di 24 anni una ragazzina in piena crisi adolescenziale da crescere. Si è dovuto sacrificare per il mio bene, per non farmi mai mancare niente, è stato come un padre per me Hide.
Ryo: Piccola, quando torniamo a casa ti va di andare e a salutare Hide?
Kaori; Si...Ryo mi manca tanto!
Ryo: Anche a me, ma grazie a lui ora ho affianco a me una donna meravigliosa, sua sorella.
Kaori: E io grazie a lui ho affianco a me ho il mio principe azzurro e sto vivendo la mia fiaba più bella, sperando che lungo la strada la strega di turno scompaia sempre. Ti amo Ryo!
Ryo: Ti amo anche io!
Kaori: Ora basta con queste smancerie o passiamo tutta la notte su questa foto.. – girò pagina – Questo è il mio IV compleanno. Io, Mario, Francesco e Hide vestiti di tutti punto ordinati e sistemati ma 2 minuti dopo per un'altra foto eravamo tutti spennati e il mio vestitino rosa a fiori tutto sporco e rotto.
Ryo: che era successo?
Kaori: Solito discorso, quei due mi avevano fatto i dispetti e Hide mi ha difeso. Risultato? Io col vestitino rotto, mia madre era nera, Hide tutto sporco perché si erano lanciati su di lui facendolo cadere per terra e si rialzò tutto sporco di terra. Eravamo andati a pranzo fuori in montagna. Ma non credere che Francesco e Mario se la siano cavata bene, no perché appena il mio fratellone era stato atterrato io mi sono fiondata su di loro e ci siamo presi a capelli.
Ryo: Ed ecco spiegato il motivo per cui avevi il vestitino tutto rotto.
Kaori: Si e dopo per colpa loro ne ho prese di santa ragione.
Girarono pagina e andarono avanti di un anno Carnevale 1984: Kaori, 5 anni quasi, era vestita da Biancaneve e i ragazzi Francesco e Mario da moschettieri.
Kaori: Questa è la mia preferita, odiavo a morte quel vestito, ma ero felice perché ero stata super coccolata da Hide e mi proteggeva da quei due.
Ryo: Eri una stupenda Biancaneve però.
Kaori arrossendo: Grazie, lo misi solo perché Hide mi convinse io volevo essere “La Principessa Zaffiro” ed ora se non sbaglio ci dovrebbe essere qualche foto di pochi mesi dopo alla comunione di quei due delinquenti, disgraziati.
Ryo: Per caso stai parlando del mio simpaticone e del suo amico?
Kaori: Esatto proprio di loro due. Di Mario e Francesco. Eccomi alla loro comunione prima di uscire con un bel vestito a mezze maniche ed eccomi dopo trascinata per i capelli da Mario in una foto e nell’altra presa per i piedi tipo brandina da Francesco.
Ryo: Ma ce l’avevano proprio con te?!
Kaori: A quanto pare si... guarda qui, Ryo, guarda com’ero buffa il mio primo giorno di scuola delle elementari, ho fatto la Primina e quindi avevo 5 anni e mezzo ero vestita col grembiulino rosa a quadretti e lo zainetto di.....oh mio Dio!
Ryo: che succede?
Kaori: Avevo la cartella di Poochie! Il mio cagnolino preferito. Tu non la puoi conoscere ma Poochie era una cagnolina bianca con la coda le zampe e la testa rosa aveva un collare rosa con un cuore appeso e indossava i occhiali tipo “Ray-Ban” viola. Era strana lo so ma quando ero una bambina adoravo il suo giornalino.
Ryo: Deve essere proprio buffa quella cagnolina. In questa foto sei troppo carina sembravi un pulcino spaventato. Dai andiamo avanti sono curioso di vederti più grande.
Ryo girò pagina e vide Kaori vestita da sposina. Quando la vide si scioglie e se la immaginò ora vestita da sposa.
Perso nei suoi pensieri non fece neanche molto caso alle foto che gli mostrava Kaori, erano normali foto con parenti e amici davanti alla torta, lei era al centro e ai lati gli invitati di turno. Si rischiarò dai suoi pensieri quando vide Kaori con gli occhi tristi che guardava una foto raffigurante lei davanti alla torta con i suoi nonni materni.
Ryo: Amore...
Kaori: Sono i miei nonni materni morirono dal dolore nel giro di 1 anno dalla morte di mia madre. Erano gli unici nonni che avevo.... Guarda qui eravamo tutti noi al completo mamma papà e Hide.
Ryo: Tua madre era una bella donna.
Kaori: Era bellissima, la donna più bella del mondo.
Ryo: No amo, la donna più bella del mondo sei tu.
Kaori non dire sciocchezze e guarda queste foto credo che una in particolare ti piacerà molto. Qui siamo io, Mario e i suoi genitori. Ricordo che quel giorno avevo una bella treccia, fatta da mia madre per quell'occasione. Lui me la stava tirando, facendomi male. Per vendicarmi del torto subito gli pestai in contemporanea un piede. Ci misi così tanta forza da farlo lacrimare.
Ryo: Un piede? Non potevi mirare più su?
Kaori: Ehm! Non ci avevo pensato in fondo avevo 9 anni ed era la mia prima comunione, dovevo essere senza macchia quel giorno.
Invece qui ero con Francesco e sua madre. Non avevo più la treccia, visto che Mario me l'aveva completamente rovinata, ma una coda scesa di lato che mia madre aveva provveduto a fare. Francesco, però, pensò bene di sporcarla di panna. Eccolo qui il disgraziato! Guarda come mostra tutto trionfante le mani sporche all'obbiettivo! Ti giuro: se i miei avessero potuto, l'avrebbero ammazzato.
Ryo: Ma in tutto questo tuo fratello dov’era? Dovrebbe avere 19anni all’epoca vero?
Kaori: Si ed eccolo qui! Hide ormai 19enne con Mario e Francesco presi per la collottola e sospesi in aria durante la mia comunione, dovettero chiedermi scusa per scendere sulla terra.
Ryo: E bravo il cognatino, io gli avrei fatto di più che prenderli per la collottola.
Kaori: Ripeti che hai detto?
Ryo: Che io avrei fatto di più oltre che a prenderli per la collottola.
Kaori: No, prima come hai chiamato Hide?
Ryo: Cognatino! Amore tu per me sei mia moglie e quindi lui è mio cognato.
Kaori: Oh Ryo! Ti amo alla follia! Dai ora chiudiamo e andiamo letto.
Ryo: No voglio vedere le altre foto. Kaori è inutile che te la svigni, so che da questo punto in poi inizia la parte della tua storia con Mario, ma riguarda te e il tuo passato quindi voglio andare avanti. E’ passato quel periodo e ora tu stai con me. Quindi andiamo avanti.
Kaori: Ok, l’hai voluto tu! Eccomi qui al mio XIIV compleanno, ovvero, la mia festa di fidanzamento con indosso un bel vestito scozzese rosso a giro maniche leggermente corto che mi arrivava appena sopra al ginocchio e sotto gli stivali neri con la zeppa che erano lunghissimi e mi arrivavamo fino a quasi sotto il ginocchio, sotto al vestito una bella camicia bianca a maniche lunghe e al collo la cravatta scozzese fregata ad Hide, ricordo di un suo viaggio in Scozia, l’ultimo anno di liceo.
Ryo: Eri bellissima.
Kaori: Grazie, sei sicuro di voler andare avanti? – Ryo annuì con la testa - E va bene ed eccomi qui davanti alla torta mano nella mano con un Mario 17enne e un Hide incazzato nero dietro che tentava di tenerci a distanza mettendosi sempre in mezzo in ogni foto.
Ryo: Credo che a Hide non facesse piacere che la sorellina stesse con qualcuno Hide all'epoca aveva 23anni e quindi stava già nella polizia giapponese, l’anno dopo l’avrei conosciuto.
Kaori: Hide era geloso di tutti tranne di una persona. Ha fatto in modo che tutti i ragazzi che mi venissero dietro sparissero, invece con una certa persona ha tentato in tutti modi di far scattare qualcosa.
Ryo: E alla fine quel qualcosa è scattato se ora stiamo qui insieme abbracciati l’uno all’altro.
Kaori: Vieni con me. - Lo prese per mano e lo condusse alla finestra aperta – Guarda fuori e capirai perché amo questa città.
Ryo si affacciò e vide uno spettacolo mozzafiato: il golfo di Napoli, illuminato dalla luce della luna e dalle stelle, era incorniciato di luci che testimoniavano la vita notturna della città. La stessa città che è attiva ogni giorno, ventiquattro ore su ventiquattro. La stessa che sembra addormentarsi verso le prime luci dell’alba risvegliandosi circa un paio d’ore dopo, mentre la gente si ridesta pronta ad un’altra giornata di solita routine. Lo spettacolo, poi, diventa ancora più bello e magico fra i colori rosati dell’alba; quei profumi e odori di zolfo e quell’aria frizzantina rendevano tutto ancora più bello, solo osservando tutto ciò si poteva capire il motivo per cui cantanti, poeti e scrittori avevano decantato Napoli in ogni sua bellezza ed in ogni suo romantico splendore . Era proprio vero il detto “Vedi Napoli e poi muori” perché una volta che hai conosciuto Napoli non puoi fare a meno di amarla e vorresti ritornarci. Essa è una città piena di storia e di gente stanca di lottare contro quella stramaledetta camorra, che ne approfitta dell’ignoranza della gente per alimentare le sue file; i poveri piccerille che invece di giocare sono costretti con la scusa del denaro facile a diventare pedine di questa gente di “ MERDA”. Sì, Napoli nasconde in seno una grande malinconia ed una grande sofferenza.
Ryo:* Forse Napoli mi piace così tanto perché mi somiglia, insomma rivedo la mia infanzia nel volto dei ragazzi compromessi dalla camorra. Rivedo il volto dei miei compagni ed il mio di quando ero solo un ragazzino. Qui a rubarli l’infanzia e farli crescere con le mani sporche di sangue, facendo credere che così si diventa “uomini” ci pensa la camorra. Nel mio caso ci ha pensato mio padre o per meglio dire l’uomo che per anni ho considerato mio padre. Napoli e l’Argentina sono più simili di quanto si creda e non solo per il calcio o per Maradona ma per le stesse ferite che hanno dovuto subire. Tutti si lamentano che la gente non reagisce che non fa niente. Napoli, al contrario, è una città stanca ed impaurita che quando prova, perché CI PROVA , ad alzare la testa rischia di beccarsi una pallottola nel cuore. E’ costretta a crogiolarsi nella paura. I cittadini NON CE LA FANNO PIU' . Insomma, vedere la polizia, che dovrebbe difenderti, intimorita al solo pensiero di entrare in quei quartieri così detti “ a rischio ” ti fa scoraggiare. Ti fa domandare " Perché, se neanche le forze dell'ordine ce la fanno, dovremo cambiare qualcosa noi?!”
Mentre Ryo rimaneva ad ammirare quel paesaggio senza fiato. Kaori nel frattempo si era allontana per prendere l’album quando arrivò lo trovò aperto all’ultima pagina e, vicino alla foto del concerto di Vasco con tutta la comitiva, trovò qualcosa che attirò la sua attenzione.
Kaori: Ryo...guarda qui!
Ryo si avvicinò e vide quelle parole, quelle scritte ricorrenti in tutto l’album, che non erano altro che una canzone.
Kaori: Ryo è la mia ninna nanna. Quella che la mia mamma mi cantava sempre. Me la ricordo ancora era stupenda...dovrebbe fare più o meno così:

Gioca con la fantasia
il giocattolo più bello che ci sia
solo con la fantasia
può avverarsi una bugia,
tutto quanto per magia
si colora all'improvviso d'allegria
con la fantasia.

Chiudi gli occhi e sogna quel che vuoi
sciogli nel tuo cuore gocce di felicità,
in ogni goccia tu vedrai
che il buonumore troverai.
Chiudi gli occhi e sogna quando vuoi
corri a briglia sciolta superando la realtà
in questa corsa tu vedrai
che primo arriverai.

Viaggia con la fantasia
forza accendi quel motore e vola via
senza un po' di fantasia
non vivrebbe la poesia.
Tutto quanto per magia
si colora all'improvviso d'allegria
con la fantasia.

Chiudi gli occhi e sogna quel che vuoi
sciogli nel tuo cuore gocce di felicità,
in ogni goccia tu vedrai
che il buonumore troverai.
Con la fantasia ovunque arriverai,
con la fantasia più grande diverrai
sogno dopo sogno scoprirai
che la fantasia non finisce mai.

Chiudi gli occhi e sogna quel che vuoi
sciogli nel tuo cuore gocce di felicità,
in ogni goccia tu vedrai
che il buonumore troverai.
Chiudi gli occhi e sogna quando vuoi
corri a briglia sciolta superando la realtà
in questa corsa tu vedrai
che sempre vincerai.
Fantasia.



Ryo: E’ stupenda amore e cantata da te è meravigliosa, ma ora è meglio tornare a dormire o domani non ci alzeremo mai.
Kaori: Hai ragione. Andiamo, Morfeo ci aspetta per cullarci in sogni dorati.
Ryo: Per ora spero che siano le mie braccia a cullarti.
Kaori: Certo amore mio e lo faranno per sempre. Ti amo amore mio!
Ryo: Anche io ti amo vita mia!

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** 25. Gelosia ***



La notte trascorse tranquillamente senza intoppi, Kaori dormì profondamente tra le braccia del suo amore che non fece altro che coccolarla e baciarla e l’indomani fu svegliata dolcemente da un bacio e qualche carezza.
Quando aprì gli occhi vide Ryo seduto affianco a lei, alla sua destra, sul bordo del letto, con il busto leggermente piegato vicino a lei e con il viso pericolosamente vicino al suo.
Kaori: Mmm, buongiorno...
Ryo: Buongiorno amore mio! Dormito bene?
Kaori – abbracciandolo- Si, come un angioletto ma ora il tuo angioletto vuole un bel risveglio – avvicina le labbra di lui alle sue e lo baciò. Mentre con le braccia cingeva il suo collo facendogli perdere l’equilibrio.
Quando Ryo si ritrovò su di lei, Kaori cominciò a baciarlo con una passione sempre crescente e in un secondo le posizioni si ribaltarono ora lei era a cavalcioni su di lui e lo guardava con uno sguardo che non prometteva niente di casto.
Ryo: Ehm! Tesoro? Se non la smetti... l’amico su cui stai seduta si sveglierà dando il suo buongiorno e ora non possiamo permettercelo sono le 8 e tu devi prepararti per il video.
Kaori: Uffa! Non vedo l’ora che venga domani, almeno potremo stare in pace noi due da soli. Pazienza
Ryo: Anche io lo vorrei.
A malincuore Kaori si staccò da Ryo ma non prima di aver riassaporato le sue labbra e averlo stuzzicato un po’, per poi correre a chiudersi e uscirne solo mezz’ora dopo.
Quando la vide a Ryo per poco non gli veniva un infarto, ma non poteva dirle niente perché la furbetta aveva detto che li avrebbe raggiunti nella hall dell’hotel.
Era bellissima, indossava un grosso foulard di seta colorato, che andava dai toni del celeste passando dal giallo al marrone, fatto diventare un abito semplicemente avvolgendolo attorno al corpo per poi chiuderlo con un nodo incrociato dietro al collo. Una cintura marrone messa in obliquo teneva su la parte inferiore del vestito facendolo diventare ancora più corto di quello che già era normalmente, la schiena quasi nuda faceva intravedere la chiusura del reggiseno e per concludere il tutto aveva ai piedi un paio di stivali estivi marroni.
Ryo: Ehm! Tesoro?
Kaori: Zitto! Già so cosa vuoi dirmi è inutile che parli non mi cambio, puoi sbraitare fino a domani mattina ma io non cedo. – sorrise e fece l’occhiolino a Ryo, come per dire ti ho fregato - e tu o Mick oggi fate gli scemi vi giuro che ve la faccio pagare ad entrambi, non vorrei farci riconoscere anche sul set. Eriko ci ammazza se le facciamo fare brutta figura, questo incarico è importante per lei, quindi per favore non facciamoci riconoscere e comportiamoci decentemente, senza attacchi mokkori o facce da maniaco, anche perché avrete a che fare con una marea di ragazzine urlanti.
Mick: Va bene! Farò il bravo. Oh ecco l’auto che ci ha mandato Eriko.
Kaori: Anna, sei pronta? Stai per vedere il tuo idolo.
Anna: Ehehe! Diciamo, sono un po’ agitata.
Ryo: Tranquilla piccola, andrà tutto per il meglio, qualsiasi cosa chiama me, Mick, Umi o Kaori e saremo subito da te.

Entrarono in macchina e li accolse la musica di Egles – Hotel California, la cui musica trasmetteva una carica incredibile. Era un pezzo diverso da quelli che sentivano di solito, infatti, qui la musica era predominante, infatti, c’erano molti secondi in cui la musica faceva da padrona.
Arrivarono nel giro di un quarto d’ora al luogo prestabilito per le riprese e lì ad attenderli c’era Eriko tutta felice di rivedere la sua amica. Appena vide Ryo, la sua faccia, assume un tono interrogativo ... come a dire “Che Ca... cavolo ci fa lui qui? Oh my god! Non vorrà mica rovinare tutto il mio lavoro?” ma Kaori forse intuendo i suoi pensieri dalla sua espressione facciale, abbracciandola per salutarla, le sussurrò “ Tranquilla, farà il bravo!”

Eriko staccandosi dall’abbraccio: Allora ti senti pronta? Non sei agitata?
Kaori: Eh? Perché mai dovrei essere agitata?
Eriko: Stai per farti toccare, baciare, accarezzare uno strafigo di ragazzo.
Kaori: Mi raccomando fatti sentire anche da Saeko che sta dall’altra parte della città, abbassa la voce per favore, che non so come ma fino ad ora sono riuscita a tenere a bada Ryo, se gli giri il dito nella piaga sai bene che succede...
Eriko: Ok, ma ora vatti a preparare che ci penso io a tenere buono a Saeba... Allora Saeba, finalmente ci siamo decisi a far felci la mia amica... meglio tardi che mai!

Kaori nel frattempo era corsa a cambiarsi, quando uscì trovò Eri con un sorriso trionfante e un Ryo a cui poco mancava che gli si staccava la mascella per cadere a terra. Indossava niente di particolare o di eccentrico ma era una bomba sexy da far girare la testa a tutti gli uomini etero che c’erano in quel capannone. Era vestita con un semplice micro gonna a piega di seta nera a vita bassa da cui si intravedeva il perizoma di pizzo nero. Sopra indossava un corpetto di pelle nera che le copriva solo parte del petto chiuso al centro da delle fibie. Il seno era mezzo scoperto tanto da far intravedere la divisione tra i due seni e reggiseno a balconcino push-up, di una taglia più piccola della sua, di pizzo nero che le faceva avere un bel seno prosperoso. Ai piedi indossava un paio di decolté aperte sul davanti, di pelle nera, col tacco a spillo di15 cm con un cinturino che si allacciava alla caviglia.

Kaori: Eccomi – roteando su se stessa - allora come sto?
Eriko: Stupenda! Meravigliosa! Tutti gli uomini ti stanno sbavando dietro.
Kaori: E tu Ryo che ne pensi?
Ryo: Di cosa?
Kaori: Di come sto vestita?
Ryo: Perché sei vestita? A me sembri nuda e la ragazza di cui mi sono innamorato non si è mai vestita come una di quelle...
Eriko: SAEBA! Hai deciso di morire? Kaori non lo dare retta è solo geloso, tu non sembri una di quelle, sei bellissima e ora te lo dimostro. – Prese dalla sua borsa una piccola radiotrasmittente e contattò la sicurezza – Angel muovi quelle chiappe d’oro e vieni qua, sei desiderato da due gentil donzelle. Subito!

Dopo 2 minuti arrivò di corsa Mick.

Mick: Allora baka, cosa vuoi?
Eriko: Baka sarai tu, comunque dovresti darmi la tua opinione su come ho vestito Kaori, visto che il tuo amico qui quando fa il geloso comincia solo ad offendere le persone.
Mick: Ka-Ka-Kaori sei stupenda, una bomba sexy.
Mick cominciò vistosamente a sbavare per l’abbigliamento succinto di Kaori e con la sua solita faccia da maniaco tenta un bell’attacco mokkori su Kaori.
Mick: Se Ryo non ti vuole ci sono sempre io. - Allunga la mano su i seni di Kaori ma Ryo incazzato come una belva si para davanti a Mick bloccandogli la strada.
Ryo: Mick dille la verità, in vece di fare lo scemo, così non sembra una puttana?
Kaori: Basta Saeba! La ringrazio per avermi paragonato a una di quelle per la seconda volta nel giro di qualche minuto. Ora se non le dispiace dovrei lavorare, quindi la saluto. – Eri vado sul set ci vediamo dopo. Ciao Mick!

Kaori si allontanò dal gruppo e andò sul set, il regista gli presentò il cantante. Un ragazzo all’incirca dell’età di Kaori, alto, moro. fisico asciutto e muscoloso, con i capelli lunghi raccolti in una coda con degli occhi color del mare in cui ti ci potevi perdere dentro e rimanerci per l’eternità.

Kaori: Ciao io sono Kaori, piacere di conoscerti.
.... : Piacere mio io sono Stefan per gli amici e per le belle ragazze come te Ste. Sbaglio o il tuo nome è Giapponese? E se non sbaglio il tuo nome dovrebbe significare profumo. O forse sto sbagliando? No non mi sbaglio perché hai un profumo dolcissimo, sai di fragola.
Kaori sorridendo e arrossendo: Non sbagli, sono Giapponese e si il mio nome significa proprio profumo. Ti ringrazio tantissimo per i complimenti, sei stato molto gentile.
Ste: E di che! Ho solo detto la verità e poi anche un cieco vedrebbe che sei una bellissima donna.
Kaori: Ma sbaglio o stai cercando di rimorchiarmi?
Ste: E se anche fosse, infondo già dobbiamo baciarci e fare finta di stare insieme per un video non credo che caschi il mondo se ci conosciamo meglio.
Kaori: Hai ragione dobbiamo pur conoscerci un po’ per poter simulare la passione... – e sorrise.
Ste: Simulare non è il termine adatto, diciamo che non ho bisogno di fingere nessuna passione con te, infondo sei una stupenda ragazza, carina e molto simpatica, non mi dispiace affatto poter baciare e pomiciare con uno schianto di ragazza come te.
Assistente: 5 minuti all’inizio delle riprese.
Kaori: Senti io vado a posare una cosa torno subito!
Stefan avvicinandosi a lei e sussurrandogli nell'orecchio: Ok, baby ma non metterci troppo non vedo l'ora di assaporare le tue dolci labbra.

Kaori arrossì e sorrise e corse da Ryo, che nel frattempo vedendola ridere e scherzare con Stefan, preso da un attacco di gelosia, si era avvicinato al set.

Kaori: MR Saeba, mi scusi mi può mantenere questo per piacere?
Kaori gli diede la fedina ma mentre stava per posare l’anello nel palmo di Ryo, lui preso dalla gelosia più nera la prese per il polso stringendolo con forza e gli chiese: Che cavolo ti ha detto quello?
Kaori: Mi lasci MR Saeba! Mi fa male!
Ryo: No! Mi dici che cazzo stai facendo? Perché ti comporti così?
Kaori: Mi lasci! Mi fa male! Mick – Chiamò Mick che subito corse a calmare Ryo e a staccarlo da Kaori.
Ryo insistendo: Perché mi fai questo, perché ti comporti così?
Kaori: Perché te lo meriti. Fatti un esame di coscienza e lo capirai. – e ritornò sul set.

Mick rimanendo solo con Ryo iniziò a sfogarsi e a sgridarlo per il suo comportamento.

Mick rivolto a Ryo: Stronzo! Non hai capito un cazzo di lei! Non è una di quelle che ci facciamo la sera nei bar. LEI è Kaori! Kaori non è una puttana, non merita di essere trattata come tale e non deve neanche essere paragonata a una di loro. Ti giuro Ryo se non fossi il mio migliore amico a quest'ora ci starei io al posto di quel cantante a tentare di rimorchiarla e invece ora sono qui a tenerti a bada perché non solo l'hai chiamata puttana ma le hai anche messo le mani addosso. Che speri di risolvere così Ryo? Dimmelo? E ora sparisci è meglio che ti vai a calmare, ma non provare ad uscire da questo capannone, a bere o a rimorchiarti qualcuna scopo sesso che questa volta sono io ad ucciderti non Kaori. Lei non merita di soffrire ancora e ora non fare la cazzata di lasciarla andare perché quel damerino è solo un playboy da strapazzo che una volta raggiunto il suo scopo, piglia e molla la tipa di turno, quindi tu ora ti calmi e dopo le chiedi scusa e lotti per la tua donna.

Ryo sospirò e si passò la mano tra i capelli dopo qualche minuto continuò a parlare: Lo so, che lei è diversa è solo... è solo che...
Mick: E’ solo che non connetti il cervello prima di parlare e questi sono i risultati.
Assistente: Silenzio in studio! Stanno per iniziare le riprese!
Ryo: Io vado, ci vediamo quando qui sarà finito tutto.
Mick: E no! Bello mio! Tu rimani qui e ti vedi Kaori tra le braccia di un altro! Almeno così capisci che significa poter veder e non toccare.
Ryo: Mick mi fai un favore? Fatti i cazzi tuoi. Lei è la mia donna e faccio quello che voglio.
Eri: Saeba, smettila di fare lo stronzo, quale sei, soprattutto fammi un favore FAI silenzio stanno per girare e al pubblico non interessano le vostre discussioni e non pensare manco per l’anticamera del cervello che tu te la possa svignare. Se fai così perderai Kaori e lascerai campo libero a Stefan al quale non dispiace affatto l’idea di farsi Kaori questa sera a giudicare da come la guarda.
Mick: Ma guardatelo quel bellimbusto come si gasa, crede di aver fatto colpo su Kaori, non so chi di voi due sia più stupido e cieco, ma in tal caso non importa, perché nessuno dei due si è accorto che lei sta solo fingendo.
Eri: Ma ne sei proprio sicuro che lei stia fingendo? Io direi che sta approfittando della situazione per non pensare e per non soffrire e la colpa di chi è?
Ryo: Eri fatti i cazzi tuoi pure tu.
Mick: Noi ci facciamo i cazzi nostri, ma dopo non venire a lamentarti da noi che Kaori ti ha mollato per quel playboy da strapazzo.
Eri: Tanto comunque tu te ne lavi le mani di tutto e dopo tocca a noi consolare Kaori quando sarà rimasta da sola perché TU l’hai trattata una merda umiliandola davanti a tutti e quel tipo lì l’ha fatta soffrire avendola solo usata.
Ryo: Ripeto non sono cazzi vostri. La vita è mia e me la gestisco come voglio.
Eri: Saeba sei solo un coglione! Angel tu e Umi rimarrete qui a guardia di questo microcefalo, coglione e stronzo. All’ingresso ho messo altre 2 guardie. Tenetelo buono e non lo fate scappare. Ah Saeba, guarda il tuo rivale come si è preparato bene per poter sedurre Kaori e pensare che originariamente dovesse indossare solo un paio di jeans tutti strappati, una maglietta nera attillata e un paio di sneakers ai piedi e invece, guardalo ora.

Ryo si girò e vide Stefan vestito con una camicia nera di seta lucida fuori dai pantaloni, con i primi 3 bottoni aperti, da cui spuntava una catenina d’oro bianco col ciondolo a forma di croce, un paio di pantaloni neri di pelle ultra attillati e ai piedi un paio di stivali con la punta e il tacco quadrato, anch’essi neri di pelle stile cow-boy.
Spostò il suo sguardo su Kaori e quando la vide il suo cuore cominciò a battere all’impazzata, era stupenda, aveva sciolto i suoi capelli che ora le scendevano liberi sulle spalle e anche se era poco vestita era di un’eleganza e raffinatezza unica, si dava del coglione per averla chiamata puttana, quando non l’era; nessuna donna, mai, era in grado di indossare quel completo e rimanere angelica e pura, solo Kaori poteva essere così.
Quando la vide tutta assorta nel seguire le ultime raccomandazioni del registra nel capire come si doveva svolgere la scena e vedendo che anche il regista non era indifferente al fascino della SUA donna, dato che guardava con insistenza il decolté di lei, corse da Kaori. L’abbracciò da dietro mormorando, poggiando la fronte fra i suoi capelli, “Scusami, sono un bastardo lo so, perdonami, ti amo!”
Ma Kaori lo ignorò completamente pensando “Mi dispiace Ryo, anche io ti amo, ma devi imparare dai tuoi errori. Non puoi pentirti subito e far in modo che con un semplice ' scusa ' possa tornare tutto come prima; mi hai ferito, mi hai spezzato il cuore. Credevo realmente che tu fossi cambiato, ma, evidentemente, mi sbagliavo e ora devi soffrire un po’ prima che io ti possa perdonare.”
Si staccò da lui senza guardarlo una sola volta e si mise nella posizione da cui doveva fare il suo ingresso per il video.
Ryo rimasto di stucco e sfiduciato si allontanò dal set e non rimase altro che aspettare la fine delle riprese per parlarle.

Iniziò la musica e le riprese del video.
L’assistente diedi il via al primo ciack e la registrazione del video" Tutta questa vita" poté iniziare.

Una vita di slancio e via oh oh
Una botta d'istinto e tu sei mia
Da una strada volando io ci salirò
Fino al tetto del mondo oh..
Ehi lo so lo so che qui non è New York
Ma ti divertirai, ahi ahi ahi ahi

L’ambientazione era quella di un salotto, c’era un tavolino basso davanti al divano una tv piccolina sul suo relativo porta tv, sulla sinistra spiccava un mobile basso su cui erano sistemate una vecchia radio a transistor e degli oggetti. Dalla tv venivano proiettate delle scene degli esterni del gruppo che erano state girate il giorno prima, invece le immagini che riguardavano l’esterna di Stefan e Kaori sarebbero state girate dopo queste scene. Stefan era seduto sul divano con aria annoiata che guardava la tv, facendo zapping tra i canali, mentre attorno a lui cominciava il terremoto, quando all’improvviso...

Dimmi che verrai, dimmi che verrai
Dimmi che farai la stessa strada

... all’improvviso entra Kaori, si avvicina lui e la macchina da presa inquadra le gambe di lei dal sedere in giù, mettendo in bella mostra la microgonna. Kaori si avvicina al divano si leva le scarpe e si mette a cavalcioni su Stefan cominciando a baciarlo, a questo punto la cinepresa comincia a salire fino ad inquadrare le loro labbra che si baciano in un bacio carico di passione, per poi inquadrare le mani di lui che le toccano il sedere.

Che ti brucerò, come rock'n'roll, sopra una ferita

Le mani di Stefan cominciano a salire sempre più sulla schiena accarezzandola con delicatezza ed erotismo, mentre le loro lingue si uniscono in una danza carica di passione, le loro labbra sempre più unite in un bacio passionale intervallato da dei piccoli morsi che si scambiavano reciprocamente.
Ryo stava impazzendo, non riusciva a stare fermo un attimo, avrebbe voluto andare lì e staccarli non sopportava di vederli così attaccati, lui conosceva la passione che metteva la sua donna nei baci e sapeva che quella non era neanche la metà, ma... ma lui, quel Stefan, ci stava prendendo gusto nel baciarla.
Mick dal canto suo si ripeteva continuamente che doveva stare calmo, che lui non poteva e non doveva lasciar spazio alla gelosia o sarebbe finita. Kaori stava lavorando e anche lui faceva lo stesso, il suo compito era attualmente di tenere a bada Ryo e la sua gelosia, quindi non poteva e NON DOVEVA lasciarsi andare. Ma come poteva riuscirci se quel deficiente di un cantante la toccava in quel modo? Lo stava invidiando terribilmente in questo momento, vorrebbe esserci lui al posto suo, vorrebbe di nuovo assaggiare quelle labbra di fragola, vorrebbe poter sentire la sua passione sulla sua pelle. Ma si dovette sforzare di ricacciare questi desideri e questi pensieri infondo alla mente, ora doveva rimanere lucido o Eriko l’avrebbe ammazzato se il ciclone Ryo si fosse messo in moto.

Dimmi che verrai, dimmi che ci sei
Dimmi che poi vada come vada
Che ti piacerà questa libertà
E tutta questa vita

Lentamente la camicia di Stefan scivolò giù lasciando le grandi spalle muscolose scoperte ma ricoperte, subito dopo, dalle piccole mani di Kaori che le accarezzavano con passione sempre più crescente, terminando con un bacio molto, molto infuocato che presto si scoprì non essere altro che un gesto dettato dall'impeto. Mentre lei continuava a baciarlo con foga, mordendo e inumidendo le sue labbra accarezzandogli il torace, lui spinse ancora di più il bacino di lei a sé, in un moto di bisogno.
A quel punto il regista gridò stop e buona la prima! Dando cinque minuti di pausa a tutti.
Kaori e Stefan si staccarono ansimando e con gli occhi lucidi dalla passione. Kaori si avvicinò al distributore dell’acqua per bere un bicchier d’acqua mentre Ryo era tenuto a freno da Umi e da un Mick che se avesse potuto sarebbe corso in quel breve break ad ammazzarlo di botte assieme a Ryo. Kaori e Stefan entrambi con le labbra gonfie e rosse per la passione, tentavano di riprendere il controllo di loro stessi l’uno lontano dall’altro finché qualche minuto prima della fine del break li richiamò all’attenzione spiegando la nuova scena. Ryo non c’è la faceva più voleva ribellarsi dalla stretta di Umi e voleva andare da lei per essere lui a baciarla a toccarla per farla eccitare ed arrivare al paradiso, invece c’era quel damerino che si prendeva senza diritto le labbra della sua donna, che la toccava, che le accarezzava la schiena, voleva ammazzarlo quel tipo.
La pausa finì, tutti ripresero le loro postazioni e Kaori e Stefan ritornarono sul divano. Questo volta l’uno steso sull’altro, una posizione che a Ryo e a Mick fece salire il sangue al cervello.

C'è una vita soltanto sai, ehi ehi
Ci troverà il tramonto, on the road again

Le riprese ricominciarono e Stefan cominciò a sfiorarla ad accarezzarla partendo dai capelli, passando per quel viso di porcellana decorato con due pietre d’ambra marroni come i suoi occhi, talmente belli da poterti perdere dentro, scendendo ad accarezzarle i seni, i fianchi, le gambe per poi risalire verso l’interno coscia di lei, il tutto accompagnato dalla sua lingua che partendo dall’ombelico si divertiva a stuzzicare la sua pancia. Mick e Ryo nel frattempo vedendo la scena che si stava svolgendo sotto i loro occhi cominciarono ad avere ancora più voglia di andare da quel damerino e spaccargli il muso. Entrambi erano gelosi ed entrambi lo erano della stessa donna. Mick stringeva i pugni e respirava per calmarsi, sapeva benissimo che almeno lui doveva rimanere con un briciolo di lucidità, mentre Ryo era trattenuto nella morsa di Umi che lo teneva ben saldo su quella stramaledetta sedia che gli sembrava essere fatta di colla ed essere troppo piccola per lui.

Porta vino e caffè, esageriamo un po’
Io porterò qualcosa che non si può
Ehi lo so lo so che non dirai
Lo sai lo sai lo sai lo sai lo sai lo sai!

La bocca di Stefan abbandonò la pancia di Kaori per concentrarsi sul mento e sulle labbra per poi sussurrargli all’orecchio qualcosa che la fece sorride e nel frattempo la gelosia di Mick e Ryo cresceva in maniera esponenziale, mentre Stefan tornava a concentrarsi sulla bocca di Kaori e in un impeto di passione diede un colpo di bacino disegnando un onda, per poi ricadere sul telecomando che fece cambiare canale proiettando un assolo di chitarra del chitarrista che duettava con loro, a quel punto Stefan smise di occuparsi delle labbra di lei e si concentrò per un attimo su quel chitarrista...

Dimmi che verrai, dimmi che verrai
Dimmi che farai la stessa strada
Che ti brucerò, come rock'n'roll, sopra una ferita

.... Per poi invertire i ruoli Kaori sopra di lui che lo baciava con passione scendendo a baciare i suoi addominali, la tartaruga per poi intervallare la sua bocca alle sue mani scendendo sempre più alla chiusura della cintura. I due sweeper vedendo questo ribaltamento di ruoli stavano impazzendo sempre di più sembravano due Vesuvi pronti ad eruttare lava, lasciando dietro di se solo desolazione. Ma in questo momento erano più vicini ad eruttare cenere e lapilli, tanto il terremoto già c’era e loro sarebbero stati in linea con il video, per fortuna Kaori e Stefan ritornarono nella posizione iniziale, lei a cavalcioni su di lui ormai senza camicia continuando a baciarsi mentre intorno a loro dirompeva il terremoto distruggendo il tutto e Kaori spingeva con prepotenza e passione a stendersi sul divano per poi continuare a baciarlo sul torace. Era lei a comandare la situazione e si fermarono solo nel momento in cui tutto si distrusse e loro dovettero staccarsi per guardare stralunati quello scempio e la tv dove sarebbero uscite in fase di montaggio le immagini della loro esterna, ma il tutto durò pochi secondi perché poi ritornarono a baciarsi finché il regista non diede il suo stop mandandoli a sistemarsi per la scena all’esterno.

Dimmi che verrai, dimmi che ci sei
Dimmi che poi vada come vada

Kaori e Stefan si staccarono e si diressero entrambi nei camerini a prepararsi per la prossima scena. Kaori si sciacquò il viso e si rammentò mentalmente cosa avrebbe dovuto girare nelle prossime scene. Ma la sua mente vagava altrove pensa a Ryo e le parole che gli aveva detto prima di iniziare a girare, lo conosceva bene e ora sicuramente stava impazzendo dalla gelosia, avrebbe tanto voluto passare questa pausa con lui, ma poi si ricordò il perché della litigata e del perché era stata più passionale nelle riprese, era stata considerata come una di quelle che il “ SIGNORINO” si faceva ogni sera e per questo lei l’aveva punito. Doveva capire che lei l’aveva scelto e non era il contrario, che lei non elemosinava l’amore di nessuno e che se solo volesse avrebbe tutti gli uomini di questo mondo ai suoi piedi e la dimostrazione era nell’altra stanza, una persona conosciuta oggi per la prima volta e che era stata capace di far impazzire lo sentiva mentre stavano girando, era al limite basta solo una parola in più, un qualcosa per concludere tutto ciò in una serata a cui lei non darà mai inizio. Perché lei non era una puttana, non era come quelle che si facevano ogni notte Ryo e Mick, lei era Kaori con una dignità propria e non sarebbe mai andata a letto con il primo che capita.

Nell’altra stanza invece Stefan si cambiò con un jeans lasciandosi sopra la camicia nera. naturalmente non prima di essersi fatto una bella doccia fredda per calmare i suoi bollenti spiriti.
Quella donna gli piaceva, l’aveva fatto arrivare a dei limiti a cui neanche lui conosceva, non sapeva bene cosa l’avesse trattenuto dal farla sua lì su quel divano, l’unico motivo, forse, era lo sguardo indiscreto di un centinaio di persone, ma alla fine delle riprese le avrebbe dato il suo numero chiedendole un appuntamento.
Non poteva non rivedere più quella ragazza che aveva scatenato in lui tutte quelle sensazioni e pensare che doveva essere solo tutta finizione e invece.... e invece si erano ritrovati con gli ormoni scombussolati.
Quando l’assistente di scena li richiamò all’ordine, uscirono all’esterno e mentre Stefan si posizionava al microfono pronto per il playback, Kaori fu posizionata davanti al ventilatore per girare la scena in cui lei sorrideva al ragazzo mentre i suoi capelli volavano al vento di un ventilatore industriale.

Terminata quella scena entrambi si recarono a pranzo e nel pomeriggio avrebbero dovuto subire una bella doccia vestiti per girare l’ultima scena. Loro due sotto la pioggia a baciarsi con passione.
Durante il pranzo Ryo e Kaori si erano guardati tutto il tempo senza proferire parola, prima di girare però Kaori decise di presentare Stefan ad Anna che fu molto contenta, ma lei lo fu di meno notando lo sguardo malizioso con cui Stefan guardava la ragazzina.
Dopo l’autografo di rito, Kaori pregò Anna di andare vicino a Ryo, Umi e Mick e le chiese di non muoversi di lì qualsiasi cosa fosse successa.
Per nessuna cosa al mondo si doveva allontanare da loro e se nel frattempo doveva andare in bagno doveva farsi accompagnare da Eriko, mentre diceva ciò si voltò verso gli altri a cui bastò un semplice sguardo per capire il gesto di Kaori.
Anna ubbidì e restò tranquilla e buona con Mick e gli altri.
Era una ragazzina, si, ma mica scema, anche lei aveva notato quello sguardo poco rassicurante.
Stefan, la stava letteralmente mangiando con gli occhi e non aveva di certo intenzione di diventare la sua prossima conquista.

Che ti piacerà questa libertà
E tutta questa vita
Tutta questa vita!!

Il pomeriggio arrivò con se arrivò anche della doccia e dell’effetto maglietta bagnata su Kaori. Entrambi si fecero la famosa doccia vestiti e la gonna di Kaori diventò super attillata e mise in risalto tutte le sue curve, facendo in modo che si vedessero distintamente insieme al segno del perizoma. Entrambi si misero in posizione e ad un cenno del regista iniziarono a baciarsi appassionatamente sotto la finta pioggia, lei aveva le braccia attorno al collo di lui, mentre Stefan aveva le mani sul sedere accarezzandolo e spingendo il bacino verso di se. Se lui questa volta ci metteva una grande passione Kaori, no, e non vedeva l’ora che il regista dicesse “Stop! Buona la prima” per poter correre a fare la pace con Ryo e potersi finalmente accoccolare tra le sue braccia. Quando il regista pronunciò le quattro paroline magiche, Kaori si stacco velocissimamente da Stefan per poi andare di corsa dagli amici. Mick l’aspettava con un bell’accappatoio che Kaori indossò subito, aveva voglia di fare pace con Ryo ma il suo sguardo non prometteva nulla di buono e decise di ringraziare Umi, per il servizio di guardia, e Mick per l’accappatoio con un bel bacio sulla guancia dopodiché filo in camerino a cambiarsi senza naturalmente degnare di uno sguardo Ryo.

Ryo invece era più che intenzionato a seguirla e decise di seguirla in camerino. Quando arrivò la prese per un polso e la spinse contro il muro baciandola con passione e con rabbia, lei oppose un po’ di resistenza iniziale ma alla fine si lasciò andare ricambiando il bacio che mano, mano, diventò sempre più dolce e carico d’amore finché non si staccarono bisognosi d’aria e Ryo ne approfittò per sussurrargli ancora una volta all’orecchio “Scusami, per oggi, davvero non volevo dire quelle cose, ti amo più della mia stessa vita, perdonami” e Kaori rispose “Ok, ti perdono “.
Ma proprio quando Ryo stava cantando vittoria, Kaori gli stampò in faccia il segno di due cinquine sulla guancia dicendo: “Questo è per avermi chiamato puttana e quest’altra invece- dandogli un'altra bella pizza lasciandoci un bel segno delle 5 dita- è per avermi baciato senza il mio consenso prendendoti ciò che volevi con la forza”.
Lui abbassò lo sguardo e accusò il colpo sapendo benissimo di meritarselo a quel punto Kaori intenerita, perché infondo lo amava, lo bacio sulla guancia arrossata e gli mormorò “scusa” all’orecchio abbracciandolo .
Abbraccio subito ricambiato da lui, che non vedeva l’ora di poterla di nuovo stringere tra le sue braccia, in oltre lui gli depositò un bacio tra i capelli respirando profondamente il suo profumo. Quando Kaori si trovò tra le sue braccia riuscì finalmente a sorridere e a rilassarsi un po’ era troppo contenta di poter di nuovo stare tra quelle possenti braccia.

Kaori: Ti amo, cucciolo e se mi ridai l’anello ti amerò ancora di più.
Ryo prendendo l’anello dalla tasca e infilandoglielo al dito: Eccolo qui, signora Saeba. Oggi mi ha fatto uscire pazzo dalla gelosia lo sai questo?
Kaori baciando Ryo e avviandosi verso il bagno ad asciugarsi: Era il mio scopo. Farti ingelosire. Ora però se non ti dispiace vado a vestirmi, così c’è ne andiamo subito, tanto i soldi me li darà Eri.
Ryo: Si è meglio perché se vedo qualcun altro che ti squadra voglioso, giuro che lo ammazzo.
Kaori dal bagno: Calma amore, io amo solo te. Sono o non sono la tua compagna?
Ryo: No tu sei la mia fidanzata e la mia futura moglie. Tu diventerai a tutti gli effetti la signora Saeba.
Kaori: Amore ma io già sono la signora Saeba e la cerimonia sarà solo un riconoscimento davanti a Dio che io e te ci amiamo.
Ryo: No, Kaori voglio che tu sia a tutti gli effetti mia moglie che i nostri figli siano riconosciuti regolarmente e che portino il mio cognome, ho già chiesto a Saeko i documenti, ha detto che sarà il suo regalo di nozze.

Kaori non rispose ma sospirò e pensò “Maledetto Ryo e maledetta Saeko, doveva essere il mio regalo di Natale e voi vi siete già messi d’accordo e ora mi dovrò scervellarmi su cosa fargli, anche se un idea l’avrei.”
Dopo qualche minuto uscì dal bagno prese il fono e cominciò ad asciugarsi i capelli alla meno peggio per poi legarli in una coda lenta.
Quando ebbe finito abbraccio e baciò il suo amore e si diressero verso gli altri. Salutarono tutti quelli che dovevano salutare. Arrivati al damerino Ryo strinse forte a se Kaori e vedendo che nonostante tutto Stefan ci stava provando con la sua donna, la strinse di più verso di lui e gli lanciò un occhiataccia significativa che lo fece subito cambiare bersaglio andando a provarci con Anna solo che questa volta si becco non una ma ben tre sguardi omicidi che lo fecero desistere dal provarci direttamente ma ciò non gli impedì di far scivolare un bigliettino con il suo numero nelle mani di Kaori che appena arrivata fuori gettò nel cestino, fregandosene altamente, bastavano i casini che combinava Ryo e non ne voleva altri per la testa causati da uno che ci provava con lei.
Ormai la sera era arrivata e aveva portato con se la stanchezza di Kaori, Ryo accorgendosi che c’era qualcosa che non andava le chiese se c’era qualche problema e lei rispose che non c’era nulla di cui preoccuparsi e che era solo un po’ di stanchezza. A queste parole Ryo prese in braccio Kaori, mentre lei urlava ridendo dicendo di metterla giù mentre con le mani tentava di non far alzare troppo il vestito, ma appena si ritrovò tra le sue braccia mise le sue braccia intorno al collo di lui e coccolata da quel calore e dal profumo rilassante del suo amore crollò.

Ryo: Come volevasi dimostrare si è addormentata! Anna avverti tuo fratello che non ci vediamo questa sera perché Kaori è stanca e che comunque ti riaccompagniamo noi. Vi dispiace a voi se ci facciamo delle pizze e ce le portiamo in camera?
Mick: No, per me non ci sono problemi, anzi, non avrei mai il coraggio di svegliarla. Comunque Ryo se ti sei stancato posso sempre portarla io in braccio.
Ryo: Non dire idiozie non te lascerei portare in braccio manco morto e lo sai bene.
Anna: Avvertito Mario, tutto ok!
Kaori mentre dormiva si stringeva sempre più a Ryo e mormorava il suo nome e diceva che l’amava ed ogni volta Ryo sorrideva come un ebete e veniva canzonato da Mick che lo sfotteva una continuazione per il suo sorrisino da ebete innamorato cotto, smise di sorridere solo quando vide quella che lui ribattezzò la strega malefica Eri-chan (NdIly Se Eri è una strega malefica io che sono, il diavolo? Visto che ho scritto io tutte le scene accadute fine ad ora?)
Eri: Allora Saeba, piaciuto il video?
Ryo con tono ironico: Si, tantissimo.
Eri con occhi sognanti e un sorriso sulle labbra: Kaori è stata favolosa e poi quel completino disegnato appositamente per lei le stava divinamente bene.
Mick con una faccia da maniaco: Concordo era favolosa.
Ryo: Mick, non ti ci mettere anche tu.
Eri: Mick, se ti è piaciuto questo completo, non potrà che piacerti la sfilata di cui Kaori sarà la protagonista la collezione di intimo gioiello l’ho disegnata su di lei. E’ fatta su misura per lei.
Ryo: Non se ne parla proprio! Kaori non parteciperà più alle tue stramberie. Mettitelo in quella testa.
Eri: Staremo a vedere cosa ne pensa Kaori, ma a proposito di lei dove sta? Dov’è finita? Non sta con Stefan perché sta fissando da 3 ore voi allora dove sta?
Anna: Allora ha ragione Mick sei proprio una testa bacata e io aggiungerei cieca nel senso di colei che non guarda oltre al proprio naso.
Eri: Eh?
Mick: Eri guarda difronte a te! Kaori è tra le braccia di Ryo.
Eri: Tho! Ma guarda la principessina che dorme, pare un angioletto.
Ryo: E tu sei pregata di rompere e di lasciarla in pace.
Eri: Capito Saeba, oggi ti girano, non ti è andato giù che Kaori abbia sedotto un altro uomo.
Ryo: Eri non stuzzicare il can che dorme, potrei scordarmi che sei una donna e che sei una delle migliori amiche di Kaori... Ora è meglio che saliamo in macchina o non rispondo più delle mie azioni.
Salirono in un auto a 7 posti, Ryo adagiò cautamente Kaori sul sedile posteriore dove si sistemò anche lui per non lasciarla sola e per fare in modo che potesse continuare a guardarla mentre dormiva.
Accompagnarono Anna a casa dopodiché dovettero correre all’aeroporto o quella pazza isterica (NdIly a detta di Ryo, io sono pro Eri-chan ^^) di Eriko all’aeroporto di Capodichino o avrebbe perso il volo. Mentre tornavano all’aeroporto l’autista mise un cd di tango la canzone che partì fu Libertango by ”Bond” e mentre questa musica si espandeva all’interno dell’abitacolo, le chiacchiere di Ryo e Mick si confondevano tra le note della canzone Kaori iniziò a sognare.

Era in un piazza di notte, c’era una festa del paese, le classiche lanterne occidentali appese come decorazioni, era una sera d’estate faceva caldo, ma non si trovava in Italia e neanche in un paese orientale: la lingua che sentiva sembrava spagnolo, ma era strano. Si girò e vide Ryo e Mick vestiti come due tangheri. Il secondo indossava un pantalone ed una giacca neri. La giacca era stata lasciata aperta in modo da far risaltare ancora di più i muscoli. Portava in testa un cappello tipico anni 30 con il bordo bianco e al collo, tocco d’immancabile eleganza, una sciarpa bianca. Ryo aveva il medesimo pantalone nero con un gilet sbottonato in modo da far risaltare ancora di più i muscoli del torace (NdIly sbav sbav c’è chi dice che questi due in questo modo non siano sexy voi che ne pensate?).

Dopo aver squadrato per un bel po’ di tempo i due sweeper, Kaori si riconcentrò sulla lingua: sembrava che Ryo la conoscesse bene, difatti stava parlando con qualcuno in modo concitato. “ Ma certo!” pensò la donna “siamo in Argentina come ho fatto ad non accorgemene prima? Queste luci, la festa, i vestiti, Ryo che parla questo strano spagnolo...” La festa intorno a loro impazzava e la testa rossa si ritrovò all’improvviso Mick davanti a lei che, galantemente, come solo lui poteva fare, la invitò a ballare. Kaori accettò nonostante si chiedesse com’era possibile che il biondino sapesse ballare anzi, da quando danzava. Ma, mia dolce Makimura, si sa: nei sogni può succedere di tutto.

Angel la prese per mano e la condusse verso il centro, ove la gente, alla vista dell’uomo, si allontanò liberando la pista ai due. Non appena la musica risuonò nell’aria, giunti al centro della pista, l’americano strinse a sé Kaori, facendo in modo che le spalle di lei aderissero perfettamente contro il proprio petto.
Una volta che la gamba destra di lei fu tesa verso l’esterno, Mick l’accarezzò, godendo della tonicità di quell’arto, salendo, poi, lentamente sino al ventre, senza dimenticare i seni e le spalle. Le fece alzare le braccia, puntando il cielo stellato, risalendole, per poi arrivare ad accarezzarle le mani e ridiscendere fino alle spalle. Non appena la musica cambiò, la spinse lontano da sé e iniziarono un assolo. Si posizionarono lateralmente uno affianco all'altro con una certa distanza e incrociarono le gambe. Si sciolsero dall'incrocio per poi riavvicinarsi.

Lui la tirò a se per farle fare una sforbiciata in aria per fare in modo che a questo punto i loro corpi fossero in perfetta simbiosi, l’uno con l’atro, i seni di Kaori aderivano perfettamente al corpo di Mick e alla parola Saudage lei scese sensualmente fino a terra e risalì su “strusciandosi” contro il corpo del tanghero per poi staccarsi, ma mentre si stava per staccare da lui la tirò a se facendo aderire nuovamente i loro corpi.
Quando la tenne ben salda al suo corpo iniziò a portare la donna spingendo in avanti fin quando lei si ribellò e lo fece indietreggiare alla fine si staccarono entrambi leggermente per poter permettere un ocho (un 8 a terra) adelante (con un incrocio passo avanti e incrocio per finire in un giro), alla fine ritrovandosi di nuovo l'uno difronte all'altro.
Kaori infilò il piede tra le gambe di Mick e “strofinò” contro la gamba destra di Mick per poi muoverlo velocemente aprendo e chiudendo e sempre velocemente fece uscire la sua gamba dalle cosce di Mick e alzò la gamba incriminata in aria per poi tornare a terra a comporre un ocho e un pivot (un giro non completo a 4/8) che la portò con le spalle a Mick. A questo punto tentò nuovamente di allontanarsi ma Mick la tirò a se con entrambe le braccia facendo di nuovo aderire le spalle di lei al suo torace, e dopo una piroette lei si ritrovò sul posto con la gamba destra tesa.
Nel momento in cui lei era in quella posizione arrivò Ryo che la prese e la trascinò per terra lontano da Mick costringendola a chiudere le gambe lasciandola seduta per terra sulle sue ginocchia al centro della pista mentre lui e Mick si guardarono e si misero in posizione l'uno di fronte all'altro per dare inizio al duello per la conquista della fanciulla.

Mentre il duello era in atto e Kaori li vedeva volteggiare tra pirouette e gran jetè, le si avvicinò un ragazzo che assomigliava a Stefan che la fece alzare e la porto con se per un lungo tango passionale.
All’improvviso le fece fare una pirouette e un casché e lei piego le gambe dietro alla gamba sinistra di lui e gli passo sotto per poi rialzarsi grazie al lui.
Alzò la gamba, fece una pirouette e per poi ritrovarsi di lato a lui con la gamba destra dietro quella destra dell’uomo e incrociare velocemente la gamba destra e poi la sinistra. Dopo questa figura l’uomo le fece fare un pivot e le bloccò il piede destro con il suo destro facendola girare lentamente per 3 volte.
Kaori a questo punto incrociò i piedi e tornarono a ballare il tango fino a quando Mick e Ryo non gli andarono vicino, lo picchiettarono sulla spalla, Stefan si girò e beccò un bel pugno in pieno viso cadendo all’indietro tra le braccia di Mick rimbalzando, girandosi e beccandosi un altro pugno in pieno viso da Mick.
Ma anche questa volta l’effetto voluto non era accaduto, Kaori aveva continuato ballando un assolo utilizzando tecnica jazz e classica.

Il tutto avvenne davanti agli occhi increduli di Mick e Stefan, mentre Ryo colse la palla al balzo e con un gran jetè arrivò in ginocchio davanti a lei porgendo la sua mano. Lei la prese e fece un giro attorno a Ryo ancora in ginocchio e con un pirouette si allontanò da lui.
Ryo si alzò e le andò incontro e quando lei si girò fu pronto a prenderla al volo effettuando la presa del sediolino, alzandola in aria con una sola mano posta sotto al sedere, e le fece fare un giro completo per poi una volta scesa riprendere il tango.

Questa volta per ò fu Kaori ad invitare Mick a ballare lanciandogli un’occhiata significativa e quando li fu vicino le diede la mano e fu il suo turno, ma quando le fece fare un pivot lei si staccò da lui trasformando il pivot in una pirouette e dopo aver costeggiato l’estremo della pista con chassè, chassè, pirouette si preparò ad effettuare la presa d’angelo con Mick per poi ricadere in avanti con la gamba destra piegata e quella sinistra tesa, lui la ritirò a se facendole piegare le gambe. Quando scese fece un Fouetté e poi con uno chassè arrivò alle spalle di Ryo.
Ryo l’alzò e le fece fare un giro e poi lei fece roteare le gambe velocemente,assieme a l corpo, in modo che le gambe si potessero trovare sotto il braccio destrodi lui in modo tale che lei potesse scendere con il corpo per terra scivolando lentamente.

Kaori si rialzò e fece un’arabesque verso Mick che la prese per mano e la ricondusse, dopo averle fatto fare un giro, in un tango questa volta a tre.
Ryo e Mick ai due estremi e Kaori al centro che alternava con vari pivot sul posto il partner fino alla fine quando stanca spinse entrambi lontano da lei.
Entrambi i tanghero nel tentativo di tenerla a se rimasero con in mano un pezzo del vestito strappato di Kaori lasciandola con indosso solo un body nero trasparente mentre lentamente usciva dalla pista lasciandoli di stucco, ma all’improvviso si girò con un fouttè e con un gran jetè arrivò alle spalle di Ryo. Posò le sue mani sulle spalle di Ryo e con un salto si sporse in avanti per fare una capriola con l’aiuto delle grandi mani di Ryo che la presero per la vita e poi la mantenne per la schiena di lato facendola girare. Alla fine del giro lei rimise i piedi a terra mantenendo sempre la schiena inarcata a ponte mentre lui prendendola per le mani le fece girare e la tirò a se facendola salire sulla sua spalla, facendola ridiscendere dietro a lui. Ryo e Kaori si riallontanarono per poi riunirsi attraverso un arabesque e un fouttè di Kaori che li fece unire in un bacio appassionato.

Ormai la musica era terminata ma in quel loro finale avevano chiaramente dichiarato a tutti la loro scelta, quella di amarsi anche oltre il tempo prestabilito di una coreografia o di una musica. Si erano scelti e ora erano sicuri che il loro amore sarebbe durato per l’eternità e avrebbe superato ogni ostacolo.

Quando si risvegliò si ritrovò in pensione tra le braccia di un Ryo dormiente, lo baciò sulle labbra e si accoccolò di più tra le sue braccia, riaddormentandosi felice di amare e di aver riscelto anche in sogno il suo Ryo. Il suo tanghero passionale e geloso che la rendeva tanto felice.

____________________

Glossario di danza classica

Fouttè


Passo che consiste nel voltarsi rapido del corpo da una parte all'altra con una gamba in uscita e una di sostegno; si può eseguire a terra o in aria.

Arabesque



Una delle pose fondamentali nel b. in cui il corpo è di profilo, il peso su una gamba mentre l'altra è tesa dietro la schiena a 90° e le braccia possono essere tenute in diverse posizioni armoniose in un'unica linea diritta che va dalla punta delle dita e quella del piede (le spalle sono allineate e rivolte verso la linea della direzione

Pirouette



Indica la rotazione del corpo su un piede solo in punta o in mezza punta. Può essere eseguito en dedans (verso l'interno) nella direzione della gamba di supporto o en dehors (esternamente) verso la gamba sollevata.

Gran jetè



Salto da una gamba all'altra in cui quella che lavora è gettata en avant o in altre direzioni scelte.

Chassè

Passo scivolato in cui un piede scaccia l'altro prendendone il posto.

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** 26. Magica follia ***


Colonna Sonora: Fabio Concato - Che domenica Bestiale.

L’indomani si risvegliarono entrambi col sorriso sulle labbra e felici di ritrovarsi l’una tra le braccia dell’altro. Passarono una buona mezz’ora a baciarsi ed a coccolarsi. Entrambi non vollero andare oltre a quei semplici gesti d’amore: avevano solo voglia di stare da soli e di scambiarsi caste affettuosità proprio come due adolescenti.
Non si separarono neanche per prepararsi tanto che in bagno impiegarono due ore tra scherzi, risate, coccole e baci; alla fine riuscirono, per l’ora di pranzo, a salutare i loro amici per quel giorno e ad andare a prendere la vesuviana.
Durante il tragitto non fecero altro che comportarsi come due ragazzini alla prima cotta: erano felici dopo tanto tempo. Si erano svegliati di buon umore quel giorno e quell’allegria la trasmettevano a tutti. Chi l’avrebbe mai detto che quell’uomo che oggi in stazione, sul treno e per strada, abbracciava e baciava la sua donna era in realtà uno sweeper che normalmente non si lasciava andare a tante effusioni in pubblico se non per rimorchiare una bella donna!?
Una volta arrivati all’appartamento, Kaori aprì tutte le imposte e le finestre e, mentre Ryo faceva un giro esplorativo nei dintorni con l’obbligo di fare la spesa, si mise a sistemare casa: la cucina ed il salone. Ogni volta che vedeva una foto della sua famiglia, una lacrima scendeva sul suo viso. Lacrima che veniva prontamente cancellata dall’amore e dalla felicità che provava alla sola idea di essere, finalmente, rimasta un po’ da sola col suo tesoro.
La casa era bella e luminosa. Appena entrati c’era un ingresso per il soggiorno, dov’erano posti un piccolo divano, una vecchia tv e uno stereo d’altri tempi. Lì, accanto allo stereo, vi era perfino un vecchio pianoforte verticale e una chitarra ancora riposta nella propria custodia di pelle. Sulla destra, separata da un muretto, c’era la cucina. In fondo al corridoio, invece, si trovavano la porta che conduceva al terrazzo e quella che conduceva alla stanza dei genitori. Sulla sinistra, in ordine di passaggio partendo dal terrazzo, c’erano la camera di Hide, quella di Kaori ed una per gli ospiti e sulla destra, dopo la cucina, c’erano il bagno e un'altra camera per gli ospiti.



Mentre spolverava, involontariamente, accese lo stereo, stranamente funzionante dopo la quindicina d’anni passati dall’ultimo utilizzo: vi era ancora quella canzone che ascoltava la sua mamma quel giorno, non se la ricordava molto, ma, riascoltandola, rammentò quella melodia perduta custodita in fondo al cuore.
Quando Ryo tornò la vide con indosso il grembiule e tutta presa a pulire e a canticchiare.

Kaori: ... Che meraviglia stare sotto il sole sentirsi come un bimbo ad una gita, hai voglia di giocare, che belli i tuoi complimenti che strano non ho più voglia di pescare.  Amore mio che fame spaventosa deve essere quest’aria innaturale. E’ bello parlare d’amore tra un fritto e un’insalata e dirti che fortuna averti incontrata. Che domenica bestiale la domenica con te ogni tanto mangio un fiore lo confondo col tuo amore come bella la natura e come bello il tuo cuore (NdIly Una canzone per me molto speciale che è diventata speciale anche per Ryo e Kaori.)….

Ryo l’abbracciò da dietro facendola sussultare: Come mai siamo così felici?


Kaori: Perché ci sei tu.
Ryo la voltò verso di sé e, guardandola negli occhi, le disse: Ieri non la pensavi allo stesso modo.
Kaori: Ieri era ieri e oggi è oggi. Oggi tu sei qui e mi stai vicino. Mi aiuti a superare anche questa paura ed ora … entrerai con me in camera dei miei e mi aiuterai a sistemarla!
Ryo: Uffa … e va bene. Come al solito non riesco mai a dirti di no. Come mai non fai altro che ascoltare questa canzone?
Kaori: E’ l’ultima canzone che ascoltai con tutta la mia famiglia quindici anni fa e ora vorrei che fosse la prima che ascolto con te, che sei la mia famiglia. Non so, ma oggi sono felice e ottimista ho la sensazione che succederà qualcosa di magico oggi.

Lasciati i discorsi romantici da parte, Ryo aiutò Kaori ad affrontare il passato. Sistemarono la camera dei genitori piena di ricordi di lei da piccola. Videro i pagliaccetti (tutine) di quando era solo una neonata ed entrambi sperarono di poterli utilizzare al più presto, decidendo di portarseli con loro in Giappone.
Su i comodini c’erano solo tre foto in due cornici di argento ormai scurito. In una cornice c’era la foto del matrimonio dei genitori, in un'altra la foto di Hide bambino vestito per carnevale da poliziotto e, in un'altra, i due fratelli Makimura da piccoli. Lei doveva avere poco più di un anno e Hide circa undici. Vedere quei due talmente felici era una gioia per gli occhi e per il cuore: quel bambino che teneva in braccio la sorellina con la paura di farla cadere e lei che si aggrappava al suo fratellone come se fosse la sola ancora di salvezza, la cosa più preziosa che avesse, gli fece stringere il cuore. Una lacrima solcò il viso del più duro degli sweeper.

Quella casa traspirava amore, serenità e armonia da tutti i pori.

Finito di sistemare la camera dei suoi suoceri, Ryo, tenendo per mano Kaori, decise di passare in rassegna anche quella di Hide. Una camera solare con un balcone molto piccolo che aveva giusto lo spazio sufficiente per poter mettere un piede, la ringhiera era tondeggiate, forse un tempo vi erano appesi dei vasi da fiori.

Appena entrati, i due notarono che traboccava di foto di Kaori e Saeko. Una sola rappresentava lo sweeper e, in un angolo di quell’immenso muro di sughero, c’era una specie di fotomontaggio fatto a mano. Una foto di Kaori adolescente e l’unica foto che Hide avesse mai scattato a Ryo attaccate con lo scotch, palese segno che il cognatino aveva già scelto da tempo l’uomo che doveva stare accanto alla sorellina.
Quando videro quella foto, sorrisero di una dolcezza unica e si strinsero ancora di più l’uno vicino all’altro e ringraziarono il LORO cupido che li aveva fatto trovare la felicità.

Sulle mura arancioni c’erano appesi dei poster di Magnum P.I., A-Team, Chips, Supercar, Charlie's Angels, La donna bionica e Wonder Woman oltre a questi poster ci trovarono anche qualcos’altro di poco piacevole, ma cose normali per un adolescente. In primis c’erano le bagnine di Baywatch, passione nata negli anni della maturità e Kaori immaginava già di chi era la colpa, ma preferì tacere visto che stava scontando il tutto dandogli una mano a ripulire la camera. Poi trovarono i poster della ragazza carina di Hazard (Daisy Duke) e uno di Boe e Luke nella loro Dodge Charger e qui Ryo dovette, con un moto di gelosia, far disincantare Kaori che, davanti a quel poster, sembrava averlo messo in secondo piano (a Ryo).

Ryo: Ohi, ci sei?!
Kaori: ...
Ryo: Amore?
Kaori:...
Ryo: Niente vediamo se risveglia dal trance così.

Sul volto si delineò la solita faccia da maniaco mentre si avvicinava lentamente al sedere di lei con la mano pronta a toccarlo.
Quando glielo toccò Kaori saltò.

Kaori: Ryo!
Ryo: Tsk, finalmente ti ricordi che esisto.
Kaori: Scusami, hai ragione, ma mi ero persa nelle mie fantasie adolescenziali.
Ryo: Me ne sono accorto, ma che ci trovi in quei due?! Quando stavo in America mi è capitato di guardarli, ma, onestamente, non gli ho mai trovati interessanti.
Kaori: Qui noi ragazzine sbavavamo dietro a Boe e Luke e come loro anche io.
Ryo: Ah! A quanto pare ti piacciano ancora.
Kaori: Mi piacciono quei ventenni del poster, sì, non lo posso negare, erano due bei ragazzi, ma io amo te e loro due non hanno nulla per essere confrontati con te. Tu sei speciale, sei il mio amore. Quindi smettila di essere geloso di un poster, sono di miti che in realtà non vedrò mai.
Ryo: Tenterò, ma la gelosia è radicata in me: quando si tratta di te divento super possessivo e geloso.
Kaori abbracciandolo: Lo so e ti amo anche per questo.
Ryo: Passando a cose serie, che effetto ti fa sistemare queste stanze?
Kaori: Strano, ti giuro. Se non ci fossi stato tu, mi sarei fermata all’ingresso soggiorno e alla cucina. Se tu non mi avessi preso per mano ed aiutato fino ad ora, sarei crollata. Ma nonostante tutto sento tanto amore in questa casa è come se sentissi comunque la presenza di tutta la mia famiglia, del loro amore.
Ryo: Anche io avverto tanto amore in questa casa. C’è il calore di una casa abitata: come se mi aspettassi di vedere entrare i tuoi da un momento all’altro.
Kaori: Si è lo stesso effetto che fa a me. Questo “tepore” famigliare che avverto è piacevole e mi viene voglia di accoccolarmi sul divano vicino a mamma, come facevo da piccola, ma so bene che lei non c’è e non mi coccolerà più. Ormai sono quindici anni che non lo fa e sono ormai dieci anni che Maki non c’è più.
Ryo stringendola sempre di più a lui: Ora ci sono qui io a farti tante coccole.
Kaori: Grazie Amore, ma non è il momento delle coccoline: quelle ce le facciamo questa sera. Ora dobbiamo finire qui.
Ryo: Va bene.
Kaori: Ah Ryo grazie di esistere.
Ryo: No Amore grazie di esistere a te, a te che sei la luce dei miei occhi e che mi hai fatto diventare un uomo diverso.
Kaori: Sarà... comunque dai dammi una mano a togliere i vestiti di Hide da mezzo.
Ryo: Ok, amo.

Si staccarono a malincuore e si misero a risistemare l’armadio, ma, mentre lo ripulivano, ritrovarono molti oggetti appartenenti ai ricordi di lei con il fratello e Ryo era lì a sostenerla. Sapeva benissimo che in quel momento stava rivivendo lo stesso dolore che provarono quel maledetto 31 marzo di dieci anni fa, un dolore che condividevano e continuavano a condividere entrambi. La sola cosa che riusciva a fare in quel momento era starle vicino ed aiutarla a superare il dolore.
Dopo aver pulito quella camera, passarono alla stanza di un ex adolescente tutto pepe. La camera era tutta rosa e dal balconcino si godeva una vista meravigliosa sul golfo. Anche qui i muri color rosa tenui erano tutti occupati da poster di cantanti, e personaggi dei telefilm.



.


I cantanti appesi al muro erano in ordine dalla parte destra del letto:
Jovanotti con la sua aria da rapper americano, con cappello storto e i pantaloni strappati.
Eros Ramazzotti, faccia pulita di un ragazzino degli anni’80.
Dopodiché il poster di un Vasco giovane che sponsorizzava la coca-cola, una foto di un Fiorello ai tempi del Karaoke.
Fiorello con la coda, giacca arancione a spalle larghe tipiche anni’80 e, in basso a sinistra, la solita firma con il fiore sopra alla “I”.
Non poteva, però, mancare il belloccio di turno: Ricky Martin mezzo nudo.

Dopo la zona “cantanti” si passò al reparto “Boy band” e lì c’erano perfino i disegnini coi cuoricini vicino al ragazzo che le piaceva.

C’erano tutti Take That che lei ricordava ancora tutti a memoria.
Indicava a Ryo tutti i componenti del gruppo e quando c’erano i poster singoli di Mark Owen, Gary Barlow e Robbie  Williams tutti molto giovani. La sua voce si addolciva e si meraviglia di aver trovato ancora i cuoricini che staccava dal Cioè. Vi era anche un poster degli 883, attaccato ad un’anta esterna di un armadio.

Poi dopo le boy band dell’adolescenza passò ai telefilm del momento e li aprì le ante dell’armadio, chiuse la porta e c’erano tutti o quasi tutti i telefilm e film della sua adolescenza.
C’erano i poster di Bayside School con Zack Morris e Slate .
Genitori in blue jeans con Kirk Cameron ,
Happy Days con Fonzie, I Robinson, I ragazzi della 3C con Chicco, Massimo, Bruno, Daniele, Sharon, Benedetta e Rossella .

College con l’immancabile storia d’amore tra Arianna e Marco Poggi e le avventure delle collegiali e dei cadetti della Marina Militare Italiana .
I telefim di Kiss me Licia con Cristina D’Avena,
Classe di Ferro con la mitica sigla di Jovanotti “Asso” ,
Willy il principe di Bel-Air con Willy Smith .

Poi c’era Beverly Hills con Brandon (Jason Presley) e Dylan (Luke Perry) che facevano battere il cuore a migliaia di ragazzine che, in quel periodo, odiavano follemente Kelly per aver fatto lasciare Dylan e Brenda e poi, in seguito, la odiarono per far soffrire il dolce Brandon a furia di corna. Beverly Hills 90210 un film adorato da centanaia di adolescenti dei primi anni 90 e anche Kaori, come tutte del resto adorava questi due ragazzi.

Se c’erano quasi o tutti i telefim potevano mai mancare i mitici telefilm più gettonati del periodo? No, infatti, Kaori non si era fatta mancare niente, aveva messo i poster perfino sugli scudi della finestra.
In particolare c’erno quelli di Fame (Saranno Famosi), La casa della prateria , Casa Keaton con Micheal J. Fox , Vita da strega e Strega per Amore (dove la protagonista è un genio innamorato del suo padrone) e il sogno di tutte le romanticone: Love Boat l’amore che arriva attraverso una crociera.
Quando lo vide Kaori si mise a cantare, abbracciandosi Ryo, la mitica sigla di quella soap spacciata per telefilm, cantata allora come oggi, da Little Tony.

Kaori: Mare profumo di mare, con l’amore io voglio giocare... E’ colpa del mare del cielo e del mare, sento che io sto lasciandomi andare... Questo sole che cosa possa fare, io non ci credevo ma posso sognar... Forse è solo da un momento che credo al sentimento, e giuro che per noi non finirà.

Mentre lei cantava, i due piccioncini si misero a ballare l’uno stretto all’altro sulle note immaginarie di Love Boat.

Si staccarono solo perché c’erano altre cose da sistemare e Kaori voleva finire al più presto e, mentre lei sistemava le sue cose, Ryo si accorse che, finita la zona telefilm, vicino alla porta d’ingresso e nelle restanti zone bianche della stanza, vi erano i poter dei film di Flashdance, Dirty Dancing, Fantaghirò con Alessandra Martines e Kim Rossi Stuard, quest’ultimo assieme a Roul Bova e a Tom Cruise erano appesi al soffitto, non sapeva bene come lei avesse fatto, ma se ti stendevi sul letto alzando gli occhi al cielo c’erano i poster di quei tre mezzi nudi e a lui questo non andava a genio.

Naturalmente vicino al muro della sua scrivania c’era un altro poster quello delle ragazze di Non è la Rai con Ambra, Pamela, Ilaria e Roberta.

Per completare l’opera di poster, adesivi e foto varie Ryo, riaprendo la porta, notò che c’era un bel cartello che diceva “Come Vic Nel Tempo Delle Mele mette il cartello di Divieto D’Accesso per non essere rotta anche io faccio come lei, QUINDI è VIETATO ENTRARE quando espongo questo cartello.”

Ryo: Ehm Kaori?
Kaori: Dimmi amore!
Ryo: Che cosa è il tempo delle mele?
Kaori: Eh? Scusa come fai a conoscerlo?
Ryo: L’ho letto qui su questo cartello.
Kaori: Hihihi, l’avevo fatto nella speranza di evitarmi punizioni e ingressi indesiderati da parte di terzi. Ma poi scoprii che i miei per fortuna non erano come i genitori di Vic e se avevo bisogno di loro, non esitavano ad entrare nonostante il cartello di divieto. Comunque il Tempo Delle Mele è un film adolescenziale che vedevano tutte le ragazzine e assieme a lei sognavano il primo amore. E’ un film che ti fa venire il diabete se lo vedi da adulto, ma se lo guardi con gli occhi di un adolescente ti ci ritrovi dentro come se tu fossi la protagonista. Il primo amore, le liti coi genitori che ti considerano una bambina quando tu ti senti grande, le prime feste, le prime uscite tra amici. Insomma di tutto quello che riguarda l’adolescenza ti basti sapere che noi ragazzine eravamo lì sognanti a desiderare di essere come Sophie Marceau.
Ryo: Capito e fammi sapere un po’- avvicinandosi sempre di più a Kaori- tu cosa sognavi vedendo quel film?
Kaori: Sognavo un amore vero, come il nostro.

Abbracciò Ryo e lo baciò con passione e amore e quando si staccò da lui gli chiese se l’aiutava a far partire la vecchia caldaia. Allorché anche la caldaia fu sistemata e la camera degli ospiti ripulita, Kaori decise di farsi un bel bagno caldo mentre Ryo preparava da cucinare.
Quando tutto fu pronto Ryo la chiamò e lei uscì dal bagno, con indosso solo un asciugamano annodato in vita e un altro in testa a mò di turbante per raccogliere i capelli bagnati.
Entrò in cucina e appena la vide Ryo fece cadere i bicchieri, per fortuna di plastica, a terra rimanendo a bocca aperta.

Si guardarono per un po’ negli occhi e Ryo dovette deglutire più di una volta mentre lo stereo cambiava canzone e le note di Magica Follia di Mina volteggiavano per la casa.

Stava facendo un grandissimo sforzo, il suo amore era lì davanti a lui avvolta da un semplice asciugamano e l’unica cosa che voleva fare era stringerla a sé, baciarla con tutto l’amore che aveva dentro, per poi fare un bel mokkori, ma si doveva contenere, non sarebbe stata né la prima né l’ultima volta che avrebbe visto Kaori appena uscita dalla doccia, poi non voleva constringerla in qualcosa che a lei non andava, avrebbero avuto tutto il tempo di questo mondo per stare insieme, a partire da quella sera, come lei gli aveva promesso. Però era affascinante, stupenda, quella pelle vellutata come il latte lo invitavano e il anche il suo amico faceva fatica a mantenersi.

Notando lo sguardo bramoso del compagno e il suo tentativo di non saltarle addosso, il suo cuore fece un bel ruzzolone, il suo Ryo era cambiato, in altri tempi non ci avrebbe pensato due volte a prenderla lì, in quel momento, ma... ma ora pensava a lei e questo Kaori lo capiva leggendo nei suoi occhi. Per loro ogni volta, era come la prima, e Ryo in questo era sempre dolcissimo, l’aveva aspettata tutti questi giorni senza mai costringerla. Questo Ryo tenero, premuroso, affettuoso, che non pretendeva mai niente le piaceva e per questo si meritava una bella ricompensa.

Si perse negli occhi di lui mentre si avvicinava di più a quel corpo virile che per tante notti aveva sognato. Si sciolse lentamente l’asciugamano che aveva in testa, per poi mordersi  contemporaneamente le labbra per tutto il tempo che con sensualità, sciolse i suoi capelli muovendo lentamente la testa. I lunghi capelli rossi le ricaddero sulle spalle ancora bagnati e profumati di shampoo, cosa che a Ryo mandò in estasi soprattutto quando lei iniziò a giocare con una ciocca e ingenuamente se la mise dietro all’orecchio.

Quando fu abbastanza vicino a lui tanto da poterlo sfiorare con un solo gesto lentamente fece scendere l’asciugamano che ricopriva il suo corpo e davanti agli occhi “da pesce lesso” di Ryo decise
di baciarlo.

Quando si staccarono da quel bacio Ryo le disse: ”Ti amo, sei stupenda, sono pazzo di te e sono l’uomo più fortunato della terra ad averti accanto.” Dopodiché prese la sua mano e la mise sul suo cuore che batteva all’infinito. Lo stesso fece Kaori con quella di Ryo. Ora i loro cuori battevano assieme in un sincronismo perfetto.
Lui l’abbracciò e la sollevò per portarla in camera da letto mentre non smetteva un secondo di dirle che l’amava tanto.

Magica follia
Magica follia,
Io sentirmi tua.
Il tuo corpo nero e i suoi richiami

Quando finalmente Ryo la stese sul letto, lei gli tappò la bocca con un bacio per poi sussurrargli all’orecchio che l’amava anche lei ma ora era il momento di passare ai fatti, il tutto avvenne mentre le sue mani accarezzavano il suo corpo muscoloso.
Lui ricambiò quelle carezze accarezzandole i seni con il palmo della mano, delicatamente con dolcezza e amore mentre ogni tanto le lasciava dei piccoli bacini nell’incavo dei due seni e scendeva molto lentamente verso l’ombelico.
Lei era nuda sotto di lui, e se per giunta ci mettiamo il fatto che lui avesse indosso ancora tutti i vestiti... si può spiegare perfettamente il perché a lei non andava giù quella situazione... Quindi cominciò a sbottonare la camicia di lui molto lentamente come a volergli procurare un’atroce sofferenza per l’attesa, quando la camicia fu ai piedi del letto lei gli baciò il petto virile e lo fece stendere accanto a lei, accarezzò le possenti spalle e deposito dei baci sul collo soffiandoci sopra ogni volta che si staccava, provocando una sensazione di piacere in Ryo. Dopo essersi dedicata alla parte superiore Kaori passò a quella inferiore, gli sbottonò i pantaloni che ben presto finirono anch’essi ai piedi del letto.
A quel punto Ryo era rimasto solo con i boxer e Kaori si divertì a stuzzicarlo, cominciò a giocare con il petto passandogli un dito nell’infossamento centrale della tartaruga fino a raggiungere l’elastico dei boxer accarezzarlo nei bordi per poi ritornare su.
Ryo stava implorando con lo sguardo che quella atroce tortura finisse al più presto, mentre Kaori decise di scendere e di accarezzare di sfuggita il suo amico, facendolo impazzire dal desiderio. All’improvviso mentre Kaori stava tornando all’attacco, lui la fermò la baciò e poi le sorrise maliziosamente avvicinandosi all’orecchio.

E
Sentirti urlare che mi ami
Che mi ami a dispetto delle convenzioni
Perché la carne è carne e vive solo
D'emozioni.

Quando Ryo fu vicino il più possibile al suo orecchio con un sorriso malizioso disse: Eh! Eh! Eh! No, ora stai ferma e buona. Ora tocca a me torturarti, ma prima sappi che sei bellissima e che io sono felicissimo con te!
E le depositò un casto e dolce bacio sulla bocca.
Quando smise di baciarla cominciò ad accarezzarle tutto il corpo, non saltò neanche un pezzetto della sua pelle candida e ogni volta che si avvicinava all’orecchio per sussurrarle che l’amava che era tutta la sua vita.
Ritornò a baciarla però questa volta cominciò con il labbro inferiore. Lo baciò molto lentamente prendendolo tra le sue. In quel bacio quasi sfiorato, Kaori poté sentire tutto l’amore del suo compagno nei suoi confronti, il rispetto che aveva per lei e la paura di poterle farle male.
Dopodiché passò al labbro superiore, per poi dirigersi verso il collo, le orecchie e le palpebre sempre con estrema dolcezza, mentre continuava ad accarezzare ogni centimetro della sua pelle.
Era bellissima e lui l’amava da impazzire, il suo cuore martellava come un martello pneumatico, si sentiva come un ragazzino alla sua prima volta, ma con lei era sempre così, provava sempre emozioni nuove e non solo mentre facevano l’amore, ogni carezza scambiata con lei, ogni bacio dal più casto al più passionale, lasciavano in lui sensazioni di gioia e di felicità che solo lei era stato capace di fargli provare.

E sono nelle mani
Sono nelle mani
Nelle mani tue.
Sono nelle mani
Sono
Nelle mani, nelle mani tue.

Kaori sentiva le sue mani ovunque, ormai la passione era al culmine, lei lo desiderava, voleva essere sua completamente, ma lui non era dello stesso parere, era arrivato alla sua femminilità e con delle carezze lente e piene d’amore stava accarezzando le sue labbra, era una sensazione unica e indescrivibile... Ryo la stava torturando e ci provava gusto, quando poi lui passò a bere la sua rugiada, Kaori sentì in lei un’esplosione di sensazioni, emozioni mai provate prima. Ryo aveva deciso di farla impazzire.

Magica follia,
Io sentirmi tua
E seguir le ombre sul soffitto
Dei due
Corpi uniti sopra al letto

Quando entrambi furono pronti si unirono in un solo corpo, mentre la sera dolcemente calava la luce del tramonto e sul soffitto si poteva vedere le ombre delle due amanti fuse in una sola a segno che il loro amore stava regalando sensazioni ed emozioni bellissime ad entrambi.

Sopra al letto che diventa quasi un nido
Quando insieme si finisce con lo
Steso grido.

Quel letto, quella camera era stata spettatrice di un amore unico ed inimitabile, quel letto che era diventato un nido d’amore, per una coppia il cui amore voleva essere il seme per un amore più grande, che avrebbe riempito i loro cuori di una luce e di un’armonia unica nel suo genere, mentre con un unico ed ultimo grido diedero voce alla loro gioia e alle loro emozioni, finché non si lasciarono andare stremati ancora l'uno nell'altra.        

E sono nelle mani
Sono nelle mani
Nelle mani tue.
Sono nelle mani
Sono
Nelle mani, nelle mani tue.

Si stesero l’uno accanto all’altra non smettendo un solo secondo di coccolarsi. Kaori poggiò la testa sul cuore di lui che non accennava a rallentare i battiti: sembrava andassero a ritmo quei due cuori, anzi che stessero facendo a gara a chi sarebbe esploso per primo.
Ryo, continuando a carezzarle con la mano sinistra il braccio sinistro di lei, con la destra, prese il lenzuolo e coprì entrambi.

Magica follia,
Non andrai più via.

La strinse forte a sé, nel silenzio della casa si sentivano solo i loro cuori battere al ritmo di una dolce nenia che li fece ritrovare, ben presto, nel mondo dei sogni e, anche mentre dormivano, lui la teneva stretta a sé per non farla più andar via.

Guarda è quasi l'alba mi alzo
E faccio solo due spaghetti al dente
E da qua tu non ti muovi
E su questo punto sono intransigente

…Pov Ryo…

Mi sono da poco svegliato è quasi l’alba. Ti guardo mentre dormi, sei bellissima, dolce, tenera, il tuo volto è l'essenza della felicità... sorrido, ti accarezzo dolcemente il viso, con un bacio d'amore ti sveglio, tu apri gli occhi e mi sorridi, mi chiedo... chissà se nei tuoi sogni ci sono io. Tu, sembri leggere i miei pensieri e mi dici... "Sei il mio universo, sei presente sia nella realtà, che nei sogni, i miei occhi brillano sapendo che sei qui presente per me, solo per me, ti amo cucciolotto mio!". Io... esterrefatto, confuso, faccio un gran respiro, alcune lacrime timide e brillanti solcano il mio viso, non so come esternare quest'attimo di pura gioia, il cuore batte forte... l'emozione invade ogni mio senso, non so cosa fare, dirti e allora ti bacio, sì, ti bacio amore mio e ti dico “Te quiero mucho”.

…Pov Ily…

Kaori: Bonjour mon amour, aussi je t’aime tant, tu es toute ma vie.
Ryo: Eh?
Kaori: Traduco dal francese! Buongiorno amore mio, anche io ti amo tanto, tu sei tutta la mia vita.
Ryo: Ripetilo in francese, mi piaci quando parli quella lingua sei sexy e sensuale.
Kaori: Je t’aime, tu es mon amour.
Ryo: Ripetilo!
Kaori: Je t’aime
Ryo la baciò ma mentre si baciavano i loro « pancini » cominciarono a reclamare visto che erano digiuni da un bel po’. Quando si staccarono entrambi risero a crepapelle finché Kaori si avvicinò sensualmente all’orecchio di Ryo e gli soffiò delicatamente vicino per poi iniziare a parlare armoniosamente.
Kaori sussurrando: Je vais en cuisine pour préparer des spaghetti, et d'ici tu ne vous déplacez pas. Sur ce point je suis intransigeant.
Ryo: Sei super sexy quando parli così ma io purtroppo non conosco il francese, ma mi ecciti da morire.
Kaori: Dicevo, che visto che a quanto pare il nostro pancino reclama, vado in cucina a preparare due spaghi e tu da qui non ti muovi. Su questo sono intransigente.

Magica follia
Sono nelle mani tue
Io sentirmi tua
Sono nelle mani tue.

Kaori si allontanò dalla stanza e tornò dopo qualche minuto con due piatti di spaghetti aglio, olio e peperoncino, in un vassoio, portò anche dell’acqua e due bicchieri.
Li poggiò sul letto, iniziarono a mangiare normalmente, ma, dopo un po’, iniziarono a voler giocare: Ryo prese una forchettata di pasta e volle imboccarla, ma lei si divertì a fargli il solletico, a quel punto la pasta finì in secondo piano poiché iniziarono a farsi il solletico ridendo come due adolescenti.

Il tuo corpo nero e i suoi richiami
E sentirti urlare che mi ami
Che mi ami a dispetto delle convenzioni

Ridevano, scherzavano e si scambiavano anche tanti baci, mentre Kaori impietosamente continuava a fargli il solletico.

Ryo: Basta!Basta ti prego!
Kaori: Solo se mi dici che mi ami.
Ryo: Ok, Ok, ti amo!
Kaori: Mmm... non ci credo dillo più forte e con convinzione.
Ryo: Ti amo.
Kaori: Ripetilo...
Ryo: Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amoooooo! Ti basta?
Kaori: Ti amo anch’io.

Perché la carne è carne e vive solo
D'emozioni.
E sono nelle mani
Sono nelle mani
Nelle mani tue.
Sono nelle mani
Sono
Nelle mani, nelle mani tue.
Magica follia,
Sono nelle mani tue

Ripreso i piatti in mano e si imboccarono a vicenda, erano una gioia per gli occhi e per il cuore: erano dolcissimi.
Si amavano tantissimo e niente e nessuno in quel momento poteva mai separarli, o rovinare quel momento.
Il loro amore veniva prima di tutto e quando smisero di imboccarsi tra carezze, baci e risate Ryo la riempì di complimenti mentre la stringeva a se. Kaori era seduta sul letto, appoggiata con la sua schiena al torace di Ryo, e lui la teneva con le mani sulla vita mentre la testa era nell’incavo sinistro della spalla e inspirava il profumo dei suoi capelli.

Ryo: Sei bellissima con i capelli lunghi.
Kaori: Grazie, ma mi sa che li taglio non li sopporto più.
Ryo: No, no mi piacciono così sei, bellissima e sexy e adoro quando ti fai quelle treccine da bambina.
Kaori stringendosi di più a lui: E io adoro quando hai quel po’ di barba incolta che ti fa tanto bello e impossibile, ma purtroppo tutte le donne che ti vedono escono pazze e tentano di farti diventare di loro proprietà.
Ryo: Per le altre posso essere bello e impossibile, ma per te sono bello e possibile. Io sono solo di una sola donna al mondo e quella donna sei tu. Le altre si dovranno rassegnare: ora lo stallone ha dato le dimissioni, si è accasato e non ha intenzione di tradire la propria donna per nessuna ragione al mondo.

Dopo qualche minuto di silenzio in cui si sentivano solo i respiri e i loro cuori, Kaori decise di parlare.

Kaori: Sai ieri, mentre sistemavo la camera ho trovato una cosa.
Ryo: Cosa un'altra foto di Raul Bova o di Tom Cruise?
Kaori: Ma ti danno proprio fastidio quei poster, vero?
Ryo: Sì perché sono mezzi nudi e a te piacciono.
Kaori: Scusate, eh!? Se mi piacciono i bei ragazzi come Raul Bova e Tom Cruise? Che per tua informazione sono entrambi sposati e hanno pure dei bambini! Comunque non è quello che ho trovato, nel cassetto nel comodino ho trovato il mio diario di quando ero adolescente. Ti va di leggerne un paio di pagine con me?
Ryo: Si! Mi fa piacere sai, che tu voglia condividere parte del tuo passato con me?! Sono un egoista, lo so! Voglio sapere tutto del tuo passato mentre... mentre io... io non ti sto raccontando nulla di me e del mio passato prima di conoscerti. Prima che il mio raggio di sole preferito entrasse nella mia vita.
Kaori: Amore, non ti preoccupare verrà anche quel momento, ora stai facendo una cosa grandissima per me, aiutarmi a superare le mie paure, aiutandomi a guarire, affrontare i miei fantasmi e in più fai una cosa per me importantissima mi dimostri il tuo amore tutti i giorni e fino ad ora non ha ritrattato nulla, anzi vuoi che io sia tua moglie e che insieme costruissimo una famiglia. Per me questo non significa essere egoisti, tu mi stai regalando tanta di quella felicità da farmi scoppiare il cuore.
Ryo la strinse a sé, baciandola e accarezzandole la schiena nuda quando lei si sporse verso il cassetto del comodino per prendere un quaderno di Non è la Rai, avente sulla copertina una giovanissima Ambra Angiolini.

Ritornò al suo posto, ovvero tra le braccia di Ryo e aprì diario leggendo ad alta voce...

…Pov Kaori…

Caro diario...

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** 27. La voce dell'amore ***


Caro diario,
Mi chiamo Kaori Makimura ho quasi dieci anni, sono rossa con dei capelli ricci un po’ strani, diciamo che sembrano una piantagione di fusilli. Ho occhi maliardi e marroni. A scuola vado abbastanza bene, e da grande vorrei fare la poetessa. La mia specialità sono le poesie brutte. Pensandoci bene: Il mondo è pieno di poeti così così, ma una poesia veramente brutta è rara. Senti questa:



Mi chiamo Kaori
Peso meno in mutande che vestita.



Il mio attore preferito è Tom Cruise, quello di Top Gun. Penso che da uno così sai già che devi stare attenta a non innamorarti. Mamma dice che ho fatto un’ottima scelta, che Tom è un bellissimo ragazzo.
Come mi piacerebbe averlo come fidanzato, sarei l’invidia di tutte le mie amiche.
Ma come diceva quella gran culo di Cenerentola (Ndily citazione presa dal film Pretty Woman): “ I sogni son desideri chiusi in fondo al cuore, nei sogni ci sembran veri e tutto ci parla d’amor. Se credi chissà che un giorno non giunga la felicità non disperare nel presente ma credi fermamente e il sogno realtà diverrà.”.
Ma Cenerentola è solo una favola e si sa le favole non si avverano mai nella realtà, ma sperare non costa niente, magari un giorno incontrerò qualcuno come lui. MAGARI!

 

Ryo: E così ti piaceva Tom Cruise e volevi pure sposarlo?!
Kaori: Ehm! Sì, ma avevo quasi dieci anni era la mia infatuazione del momento. Anche se devo dire la verità?! Un pensierino su Tom Cruise lo faccio ancora, peccato che sia sposato e io fidanzata.
Ryo: Ah è cosi?! Ti meriti una bella dose di solletico.
Kaori: No, il solletico no ti prego. Farò tutto quello che mi chiedi ma il solletico no per favore.
Ryo: Va bene! Hai vinto tu! Sai, sono contento che finalmente quei brutti segni dalle tue braccia siano spariti.
Kaori: Oddio, non proprio spariti, mi è rimasto un segno qui sul polso, come a memore di quello che ho passato.
Ryo abbracciandola sempre di più e accarezzando le braccia della sua dolce amante: Promettimi che non farai più una cosa del genere, quei momenti sono stati terribili per me non sapevo che fare, avevo solo voglia di ammazzare chi sai tu!
Kaori: E’ passato, Ryo è passato tutto! Ora sono felice e non sono quelle pillole che mi fanno essere felice, sei tu, col tuo amore a rendermi la donna più felice di questo mondo.
Ryo: Ti va di continuare a leggere un altro pezzettino del tuo diario, sono curioso di vedere cosa scrivevi, quando stavi con Mario.
Kaori: Eheh! In questo diario non c’è la mia storia con Mario. Quello che parla di lui, l’hai avuto sotto il naso per nove anni e c’erano anche tutte le sue lettere ma tu non ti sei mai accorto di niente. E’ lo stesso che tenevo per sfogarmi tutte le volte che stavo male. Dai! Ora leggiamo un altro pezzetto!

 

...Mio papà si chiama Joshima, è alto, magro e meteoropatico. Sarebbe un bell’uomo, ma ha pochi capelli e cerca di mascherarlo col riporto. Ha arruolato duemila capelli che vivevano vicino all’orecchio sinistro e li ha costretti a emigrare nel deserto dell’emisfero destro, formando una sciarpa di peli che appiccica al cranio con un’overdose di brillantina. Ma col vento il riporto cade e sboccia una lunga orecchia da cocker che pende sulla spalla, o fluttua nell’aere.

 

Kaori: Povero papà, l’ho fatto nero. Sono stata proprio spietata.
Ryo: E’ troppo divertente invece questo pezzo. Ahhaha! Eri troppo forte da piccola.
Kaori: Continua! Senti come continuo a descriverlo. Qui raddrizzo un po’ il tiro.

 

Di mestiere papà fa il comandante della Nunziatella, ma anche l’avvocato difensore di oggetti. Ha un terrazzo di roba usata, non butta via niente. Dice che non è giusto chiamare vecchie le cose: perché vivranno più di noi. Se ce ne sbarazziamo e le sostituiamo troppo presto, soffrono. Quindi lui aggiusta e ripara e rimonta e riavvia. E’ l’unico in tutta la zona che cura biciclette pedalopatiche, radio afone, lavatrici asmatiche e caffettiere impotenti. Ha una borsa di attrezzi magica. Dice che l’uomo è stato creato padrone della Terra, ma gli manca una cosa fondamentale: una borsa di attrezzi per raggiustarsi. Ah, sospira, se ci fosse un cacciavite per togliere le idee sbagliate e un martello per fissare le buone intenzioni, una chiave inglese per stringere per sempre l’amore e una sega per tagliare col passato! Ma questa attrezzeria non ce l’hanno data e, dopo aver tentennato e scricchiolato, prima o poi ci romperemo...

 

Ryo: Filosofico tuo padre. Toglimi una curiosità ma quelle cose le hai inventate tu: biciclette pedalopatiche e caffettiere impotenti? Ahahahah! Troppo divertente!
Kaori: Sì, all’epoca m’inventavo parole senza senso. A tal proposito senti qui che dico nel diario.

Sono andata a letto e le stelle ma non c’erano più. Ho pulito per bene il vetro della finestra, ma niente da fare. Erano sparite. Era sparita Sirio e Venere e Carmilla e Altazor. E anche Mab e Zelda e Bacbuc e Dandelion e la costellazione del Tacchino e la Croce di Lennon.
Non dirmi che alcune di queste stelle non esistono. Sono i nomi che gli ho dato io. Infatti, rivendico il diritto di ognuno, specialmente delle fanciulle fantasiose come me, a chiamare le cose non soltanto con il nome del vocabolario, ma anche quello del vocabolaltro, cioè con un nome inventato e scelto. In fondo tutti lo fanno. I miei genitori mi hanno chiamato Kaori, ma io amo essere chiamata Kao o Ori. I miei compagni di scuola, ironizzando sul mio cognome e sul mio caratterino, a volte mi chiamano Mura; mio nonno che un po’ arteriosclerotico, mi chiama Kaoriuccia, ma a volte anche Uccia, Kaoriko simile a Kokoriko, oppure Midori, che era sua sorella. Ma soprattutto quando sono allegra mi chiama Kaori-chan.
Il vigile davanti al quale sfrecciavo in bicicletta mi chiamava Vaipianokao. Le insegnanti mi chiamano Silenziolaggiù. Il mio primo amore, praticamente anche l’ultimo, mi chiamava Minnie. Viveva con gli zii e aveva una visione disneyana della vita. A quei tempi portavamo tutti e due l’apparecchio per i denti e ci davamo baci metallici che sembravano i duelli dell’Iliade. Eppure li rimpiango. Anche a nove anni e sei mesi si può rimpiangere. E’ presto, dici? E se muoio a dieci?
Stavo parlando delle stelle. La cosa strana è che il cielo era limpido, poco fa, quando ho accompagnato fuori Pisolo, il mio cane, nella sua tournée di sessanta minipisce.
Quindi non potevano essere le nuvole a nasconderle. Infatti, ho aperto la finestra e ho visto che, proprio dove un’ora fa c’erano il prato e gli alberi, avevano piantato un cartellone enorme, tipo schermo del cinema, quarant-cinquanta metri, e sopra una bella pubblicità di una donna semi-nuda che sponsorizzava biancheria intima, per la somma gioia di mio fratello e di quei due idioti dei miei migliori amici, che ultimamente sono sempre più arrapati.

Ah dimenticavo: Per caso hai letto il “Manuale di caccia al fantasma” di “Hector Plasma”? No? Per forza, l’ho inventato io. Hai scoperto un’altra mia piccola mania. Invento i libri e racconto di averli letti. Fingo così bene e li rigiro nel cervello così a lungo che forse a quel punto potrei anche scriverli. Ma fantasticare è piacevole, scrivere è faticoso. Inoltre, per addormentarsi bisogna fermare i pensieri e non è facile. Ora ti saluto amico mio, abbraccio il mio Ponzio e mi addormenterò sognante.

P.S. Che palle domani c’è l’interrogazione di quella cicogna Di Matematica.
Odio la scuola! quanto MANCA alle vacanze di Natale? Quanto manca al 23 dicembre?
Uffa!  ancora Due lunghi, lunghissimi mesi di TorturE. di compiti in classe e di interrogazioni!
Bastaaaaaaaaaaaaa! Non ce la faccio più! Abbasso la scuola! W le vacanze!

Kaori: Ehm! Dai! Ora facciamo anche noi la ninna?
Ryo: No prima mi dici chi era quel tipo che hai baciato, e chi erano quei due arrapati e soprattutto come facevi a sapere quelle cose a nove anni.
Kaori: Quasi dieci!
Ryo: Va bene quasi dieci, ma mi devi dire tutto.
Kaori: Che ti devo dire? I due ragazzi erano Mario e Francesco, che non facevano altro che sbavare dietro a tutte ragazze. Hai presente te e Mick? Bhe! Voi due siete due angeli rispetto a due adolescenti in piena tempesta ormonale, a loro bastava una barbie, un cartellone pubblicitario di una lingerie, oppure guardando la tv. Il ragazzino con l’apparecchio non me lo ricordo, non mi ricordo neanche questo fantomatico bacio, forse sarà stato qualche amore estivo e per il bacio, ripeto non me lo ricordo, per me il primo bacio e il primo amore è stato con Mario. Poi sei arrivato tu che mi hai fatto conoscere il vero grande amore. Tesoro, non devi essere geloso del passato o di un poster, io ora sono qui con te e sono felice, e solo questo deve contare.
Ryo: Hai ragione, ma io di Mario sono geloso e lo sarò sempre. Quel tipo è pericoloso e per giunta è ancora innamorato di te.
Kaori: Per me può anche amarmi fino a che non muore. Non me ne frega un tubo di lui. Gli ho voluto bene, ma il passato è passato. Come ho già detto qualche giorno fa peggio per lui se rimane attaccato al passato. Ti ripeto io amo te e nessun altro e penso di avertelo dimostrato abbastanza. Non credi?
Ryo: Sì, hai ragione piccolina. Dai! Ora dormiamo un po’, che domani dovremo combattere con Mick.
Kaori: Non ce ne sarà bisogno, domani, ovvero tra qualche ora con loro arriva anche Kazue e spero che le situazioni si aggiustino tra di loro. Mick non sa niente ma mi ha detto Eko e poi me l’ha confermato Miki, che Kazue in questo periodo si è vista con un altro.
Ryo: La vedo ardua l’impresa di riconciliazione. Soprattutto se lo scopre Mick, succede l’inferno.
Kaori: Ci saremo sempre noi vicino. Comunque se è vera questa storia e fa soffrire Mick, giuro che l’ammazzo.
Ryo: Ma sbaglio o siamo un pochino gelose di Mick?
Kaori: Se anche fosse? Mick è il mio migliore amico, è il mio confidente gli voglio un bene dell’anima. Lo amo ma mai quanto e come amo te. E’ un amore differente, lui è parte della mia famiglia e ha un posto molto speciale nel mio cuore.
Ryo: Mi sa che ora devo cominciare a preoccuparmi un po’.
Kaori: Ma no, non è così! Non ti devi preoccupare perché io ho sempre scelto te, io ho sempre amato te. Ammetto che se non c’eri tu e soprattutto se non ti amassi con tutto il cuore e l’anima, avrei accettato la sua corte, ma sai bene che io amo solo te. Solo con te riesco ad immaginare un futuro, riesco a immaginare i nostri figli e riesco ad essere realmente felice. Quando quel giorno in cui avevamo litigato e mi sono risvegliata tra le braccia di Mick per me è stato orribile perché l’unico posto in cui volevo stare era accanto a te.
Ryo: Perché è quello il tuo unico posto, qui tra le mie braccia. Ora chiudi gli occhi e sogna quel che vuoi.
Kaori: Che amore che sei, ti sei ricordato della mia ninna nanna. TI amo!
Ryo: Shhh chiudi gli occhietti!

Un raggio di sole più intenso e luminoso irruppe nella stanza facendo destare la giovane donna dal suo sonno. Spostò lentamente e delicatamente il braccio che le cingeva la vita, facendo ben attenzione a non svegliare Ryo, si alzò indossò la camicia che il giorno prima lui aveva abbandonato per terra. Chiuse gli scudi per far cadere la penombra nella stanza. Mentre tornava verso il letto, si accorse che per terra c’era un foglio. Lo prese lo aprì e ci trovò uno spartito per pianoforte senza nome, evidentemente caduto dal diario che ora giaceva per terra.
Incuriosita, uscì lentamente dalla stanza richiudendo senza far il minimo rumore, la porta alle sue spalle.
Si avvicinò al pianoforte, spostò lo sgabello, aprì il coperchio e si mise in posizione, ponendo anche il foglio sul leggio.
Cominciò a battere i tasti delle note corrispondenti per provare la melodia, dopo vari errori riuscì alla fine a capire come iniziasse il pezzo, ma, in quel momento sentì degli strani rumori. Si affacciò alla finestra del soggiorno e vide i suoi amici che stavano arrivando. Aprì la porta e si trovò Mick in fase di lancio verso di lei ma trattenuto da un Umi che grugniva cose incomprensibili.
Sola ora che li vedeva capì che gli erano mancati, assurdo era stata solo 24 ore senza di loro, senza gli scherzi di Mick, senza i grugniti di Umi, senza le chiacchiere di sua sorella con Vivyan, senza il sorriso radioso di una Miki che faceva sfoggio del suo bel pancino di futura mamma e senza la sua fedele e insostituibile Eko eppure gli erano mancati da morire.
Eko, già, Saeko. Come erano cambiati i rapporti tra di loro, prima entrambe gelose del loro rapporto con Ryo e ora di nuovo amiche come in passato, un passato lontano e doloroso che sperava non si ripetesse più.

Kaori: Mick, non fare baccano Ryo sta dormendo.
Saeko: E quando mai no!
Kaori: Eko! Sai bene che ultimamente è sempre lui che si sveglia per primo. Comunque fate come a casa vostra io vengo subito, vado a prendermi la compressa.
Mick: Ma prendi ancora quelle schifezze?
Kaori: Ah, non dirlo a me ma parla con Luigi è sempre lui il mio medico curante e come vedi le mie pilloline della felicità, non me l’ha mai tolte.

I ragazzi entrarono e Kaori andò in cucina prendersi le compresse.

Kaori: Allora iniziamo con la distribuzione delle camere.
Mick: Prima ci sono un paio di sorpresa per te.

Il gruppo di amici si diradò facendo apparire Kazue dal nulla.

Kaori abbracciando l’amica: Kazue, amica mia che bello rivederti.
Kazue ricambiando l’abbraccio: Anche per me è bello rivederti, mi sei mancata, sei mancata a tutti con la tua allegria e spensieratezza.
Kaori asciugandosi gli occhi che piangevano dalla gioia: Quella manca a me. Quella spensieratezza che la vita mi ha tolto. Facendomi crescere. Ma ora bando alle ciance e seguitemi.
Miki: Prima però abbiamo un'altra sorpresa per te.

Umi si spostò e apparvero due testoline una bionda e una nera che si fiondarono tra le braccia di Kaori, facendole perdere l’equilibrio col rischio, evitato per fortuna, di farle sbattere la testa per terra.
Kaori era stesa a terra abbracciando e baciando i due bimbi.

Anthony: Zia perché piangi?
Kaori: Perché sono felice di vedervi, mi siete mancati tantissimo, ma quanto vi siete fatti grandi.
Anthony: Meno male, allora non piangi perché lo zio Alek, ti ha fatto male.
Kaori: No, piccolo, lo zio Alek non c’entra niente e non potrà più farci del male e sai bene chi devi ringraziare.
Anthony: SI, la zia Eko – staccandosi da Kaori si lanciò tra le braccia di Eko. – Grazie zia! Grazie, per aver catturato l’uomo nero.
Eko prendendo in braccio Anthony: Piccolo, io ho solo fatto il mio dovere. Sono una poliziotta e sono tua zia quindi è naturale che io ti debba difendere.
Anthony: Che bello sei della polizia, quando vado dagli zii mi fai fare un giro sulla macchina della polizia?
Eko: Sì, ti porto anche a vedere la centrale.

Nel frattempo Valentina si era messa a piangere tra le braccia di Kaori.

Kaori: Shh, calmati non piangere piccola, sono qui ora non ci lasceremo per un bel po’. Dai non piangere! Mick aiutami, sei l’unico che riesce a calmarla.
Mick avvicinandosi a Kaori accarezzò dolcemente la testolina bionda di Valentina. La piccolina alzò appena la testolina, il tempo per vedere che a consolarla c’era il suo zio preferito... che in un nano secondo si staccò da Kaori per abbracciare Mick.

Mick: Principessina, non piangere, ora ci sono io, la Kaori, lo zio Ryo, zia Eko... ci siamo tutti noi e starai con noi un’intera settimana.
Valentina: Zio, c’è anche lo zio Alek?
Kaori: Amore, lo zio Alek è in prigione perché ha fatto tante cose cattive, facendo del male a voi e a me. Ora stiamo al sicuro. Vero zio?
Mick: Ha ragione la zia, Alek non vi farà più male perché ora ci siamo noi a proteggervi.
Kaori: Mick mi dai una mano ad alzarmi, non ci riesco da sola?
Miki: Domanda?! Kaori hai mangiato?
Kaori: SI all’alba.
Eko: E ti sei presa il ferro?
Kaori: No, mamma.
Si guardarono negli occhi e si misero a ridere tutti tranne Kazue che non capiva che stava succedendo. Alek- pillole della felicità- cibo- ferro!? Era disorientata. Kaori capendo lo stato d’anime dell’amica le assicurò che con calma l’avrebbe spiegato tutto.

Valentina: Zia, latte.
Kaori: Ok la zia ti va a preparare il biberon.
Valentina: No, zia, latte. – sporgendosi verso Kaori. Mick per non farla cadere l’avvicinò e la bimba sbottonò la camicia di Kaori. – Zia latte, il tuo latte.
Kaori: Amore, ma non posso più allattarti lo sai bene che non è possibile.
Mick staccando la piccolina dal seno di Kaori: Piccola, ha ragione la zia, te l’abbiamo spiegato l’altra volta che non è più possibile, la zia non ha più latte.
Valentina: No, la zia ha il latte di Giada.
Kaori: Il latte di Giada, non c’è più lo sai, te l’ho detto. Ora riavrò il latte solo, quando aspetterò un altro bimbo.
Mick: Vedi Vale, alle zie, come del resto accade anche alla mamma, hanno il latte solo, quando aspettano un bimbo e la zia ora non aspetta un bambino. Vero Kaori, dillo anche tu che non aspetti nessun bambino?!
Kaori: E vero purtroppo non c’è ancora nessun bimbo nella mia pancia.
Ryo arrivando alle spalle, prendendola per la vita, sollevandola e abbracciandola: Ma ci sarà molto presto, vero amore?
Kaori girandosi abbracciando baciando Ryo: Amore mio ti sei svegliato! Che bello!  Ti amo lo sai? Per il nostro bimbo, spero che arrivi al più presto questa fortuna.
Kazue: Scusate, ma c’è qualcosa che non mi quadra, qualcuno mi può spiegare qualcosa?
Ryo: Ciao Kazue. Che dirti dietro c’è una lunga storia, ma forse per il momento ti basta sapere che io e Kaori stiamo insieme. Siamo felici, l’amo da morire, e voglio avere tanti figli da lei ed entro un anno desidero che sia mia moglie. –guardando Kaori - Ah l’ho ricordato che l’amo da morire e che sono l’uomo più felice della terra?
Kaori: Sì amore, almeno un miliardo di volte. Ma se ora mi lasciassi un secondo, ci sarebbero due persone che ti vogliono salutare e che tra poco mi tolgono la camicia da dosso.

Ryo fece scendere Kaori.
Appena Kaori si staccò dal suo amore, I due bimbi, compresa Valentina che era ben salda tra braccia di Mick, vollero volare in braccio ad un Ryo che si era presentato scalzo, con indosso solo un paio di jeans sbottonati, con i capelli spettinati, la barba incolta e a torso nudo. (NdIlyeRaffa: Sbav sbav Quanto è bono! Sbav sbav)
Ryo li prese entrambi sulle spalle e giocò con loro, li coccolò finché non furono stanchi e assetati.
Kaori nel frattempo era riuscita a preparare uno spuntino per i bimbi, a base di frutta fresca e acqua che fu molto apprezzato.

Kaori: Miki come ti senti desideri qualcosa? Non voglio che Nami nasca con qualche voglia strana.
Miki: Sì, hai un po’ d’uva?
Kaori: Tutta quella che vuoi! Sta tutta qui! Io nel frattempo faccio vedere le camere agli altri.
Ryo avvicinandosi a Kaori abbracciandola e baciandole i capelli: Amore, sei bellissima con la mia camicia. Mi meraviglio come Mick non ti sia ancora saltato addosso.
Kaori: Ringrazia Umi che l’ha fermato, o a quest’ora stavo dall’altra parte della casa, Mick certe volte si scorda che ora peso solo 45 kg vestita.
Kazue: 45 kg? Kaori, ma, stai bene? Sei magrissima, sei sottopeso.
Kaori: Ah, ora sì che riconosco la mia biologa! Si, sto bene, ho passato momenti peggiori in passato. - In quel momento fu colta da un capogiro e fu costretta a mantenersi a Ryo. – Come non detto!
Ryo: Amore ora fai colazione o tra poco mi svieni tra le braccia.

La prese in braccio e la posò delicatamente sul divano. Nel frattempo Mick prese il latte e ci mise dentro delle gocce di ferro, prese anche una merendina e portò il tutto a Kaori.
Mick: Ecco qui, ora mangia o ci vedrai morti di questo passo.
Nel frattempo Kazue che vedeva la scena, non sopportava che Mick dovesse preoccuparsi per Kaori, lei non era niente per lui. Lei (Kazue) era la sua fidanzata e dovrebbe curarsi di lei, invece stava sempre dietro a Kaori. Questo non lo sopportava. (NdIly Kazue non rompere, sei appena arrivata e già rompi le scatole, tu non dovresti proprio parlare perché mentre tu te la spassavi con un altro, Mick e Ryo hanno risollevato Kaori dal baratro, salvandola da morte certa)

Kaori: Grazie! Ryo mentre io sto qui a fare la brava e bado ai bimbi perché non fai vedere le camere ai ragazzi? Tanto sono sicura che avrai capito quali erano le mie intenzioni.
Ryo: Sì, allora biondo la prima camera è la tua e di Kazue. Questa qui sulla sinistra. E voi due siete sistemati.
Ora se le ragazze mi seguono, ci sarebbe la loro stanza.
Mick e Kazue si accomodarono nella loro stanza.
Invece Saeko, Vivyan e Sayuri seguirono Ryo.
Arrivati alla camera sulla destra dopo il bagno, Ryo si fermò.
Ryo: Ragazze questa è la vostra stanza... AH!Ah! No Eko, questa non è la tua camera.
Eko: Qual è allora la mia?
Ryo: Amore vieni, tocca alle camere di Eko, Miki e Umi.
Kaori: Arrivo amore, piccoli, la zia va di là dallo zio, voi fate i bravi e non vi fate male.
Mick: Tranquilla, ci penso io a loro, - accovacciandosi ad altezza bimbo- Vero angioletti che ora giocate con lo zio Mick?
I bimbi in coro urlarono Si saltando al collo del povero zio Mick che si ritrovò a terra con i due bimbi addosso.
Kaori donandogli un bacio sulla guancia: Grazie Mick, sei un angelo Ti voglio bene.-.
Mick: Anch’io, Darling.
Kaori arrivò da Ryo e per scacciare ogni ombra di gelosia, lo baciò con amore e dolcezza, e in seguito mostrò la camera ad Umi e Miki.
Kaori: Ecco questa è la vostra camera. Era la stanza dei miei e questa camera spetta solo a voi due, che ci avete sempre fatto d’ancora di sicurezza. Miki tu per me sei sempre stata la mia migliore amica, confidente e sorella. Da quando ci siamo conosciute ha sempre dovuto fare anche un po’ da mamma chioccia. Entrambi siete stati un po’ come dei genitori per noi, ci avete sempre aiutato, quando n’avevamo bisogno e non so quante volte avete tentato di far mettere la testa apposto a Ryo e a Mick. Quindi questa camera spetta a voi due.
Umi si commosse e grugnì un grazie, mentre Kaori e Miki si abbracciarono piangendo come due fontane.
Ryo: Ah Umi, grazie per prima.
Umi: Di niente!
Dopo la camera di Umi e Miki toccò a quella di Saeko.
Ryo: Ecco, Eko per te avevamo pensato di destinarti la camera di Hide. Sempre se per te va bene?
Kaori: Non vogliamo obbligarti. Ma quando siamo entrati in quella camera, abbiamo capito che solo tu potevi abitarci.
Aprirono la stanza e Saeko capì il perché avevano destinato quella stanza a lei. Era piena di foto sue con Hide e una lacrima scese dagli occhi delle due donne che amavano con il tutto il cuore, il loro Hide.
Eko strinse la mano a Kaori ringraziandola silenziosamente per il gesto d’amore e d’affetto.
Kaori: Ora è rimasta la nostra stanza da letto. E’ quella vicina a te Mick e a te Saeko.
Ryo: E’ femminile, molto femminile purtroppo.
Kaori: Era la mia stanza da letto d’adolescente e fino a prova contraria sono una donna e mi sembra che tu non te ne lamenti di questo.
Finita l’assegnazione delle camere tutti, si ritirano nelle proprie stanze, mentre Kaori si mise a giocare con i bimbi, ma appena sentì che Mick e Kazue avevano alzato la voce portò i bambini in terrazza.

.....Nel frattempo in camera di Mick e Kazue...

Mick: Eccoci qui! Prima di incominciare questa nostra convivenza, per il bene di tutti, vorrei mettere in chiaro le cose. So bene che mentre io ero in America a sgobbare, assieme a quel poveretto di Ryo, per recuperare Kaori da un buco nero, che lentamente la stava portando alla morte, tu ti vedevi con un altro. La stessa persona che c’era già prima, quando le cose tra noi apparentemente andavano bene, quindi, anche se tra noi le cose sono finite, inoltre, per favore comportiamoci civilmente! Non mi va di rovinare le vacanze a tutti soprattutto a Kaori.  Siamo liberi di fare quello che vogliamo, naturalmente però sempre nel rispetto dell’altro, degli altri e verso Kaori che gentilmente ci ha ospitato in casa sua.
Kazue: Kaori, Kaori, Kaori. Sempre e solo Kaori. Per te esiste solo lei. Kaori di qua, Kaori di là, non fai altro che sbavarle dietro come un cagnolino in cerca d’attenzioni, anzi dei rimasugli di considerazione da lei.  Sei patetico!
Mick: No! Kazue, tu sei patetica! Perché non capisci fin dove la tua gelosia si sia spinta. Sei riuscita ad odiare una delle tue più care amiche.  – Facendole un applauso- Complimenti!
Kazue: Sei solo, uno stronzo bastardo.
Mick: Sarò pure uno stronzo bastardo, ma tu non sei da meno. La prossima volta prima di dare fiato alla tua gola pensa e informati su tutte le ultime novità che se tu fossi stata un minimo presente sapresti già.
Ma la signora qui presente era troppo impegnata a scoparsi il suo avvocatuccio, di ricca famiglia. Allora sappi che mentre ti scopavi il tuo bell’avvocato, la tua amica ha rischiato più di una volta di morire. Quando siamo arrivati, l’abbiamo trovata in una situazione, che guarda non lo auspicherei neanche al mio peggior nemico. Aspettare la morte come unica salvezza è una sensazione terribile. Non so se te né sei accorta prima ma Kaori. E’ super deperita, s’imbottisce di psicofarmaci e se ora ti sembra che stia male…. Bhe! Avresti dovuto vedere due mesi fa, quando l’abbiamo ritrovata, era una drogata da psicofarmaci e non c’erto per colpa sua, ma di quel bastardo di Alek. – strinse i pugni per contenere la rabbia che gli portava quell’uomo – Invece fino ad un mese fa, Kaori non mangiava era anoressica.
Kazue: Oddio! Poverina!
Mick: Poverina un corno, non vuole la pietà né la compassione di nessuno, tanto meno da una delle sue più care amiche. Tutti "i poverina", "mi dispiace" non l’hanno aiutata, quando quel bastardo la picchiava e la violentava, non l’hanno aiutata neanche, quando si tagliava o quando doveva difendere i suoi nipotini da quell’uomo orribile. Basta che la guardi con attenzione e vedrai ancora tutti i segni che quell’uomo ha provocato sul suo corpo. Negli occhi di quei bambini, invece, potrai leggere la paura che hanno avuto al solo pensiero che la loro zia fosse ricaduta tra le mani di quell’orco malvagio. Sono rimasti schioccati eppure sono due splendidi bambini, la mia principessina, è la bimba più bella del mondo e il solo pensiero che qualcuno le possa far del male, mi viene voglia di ammazzarlo.
Kazue: Ti ha proprio conquistato il cuore quella bimba!
Mick: SI ed è molto attaccata alla zia, lei stravede per Kaori. Solo io, però, ho il potere di calmarla. Mi ricordo ancora quando la sera che l’avevo appena conosciuta venne imbraccio a me perché fece un brutto sogno e voleva essere coccolata, penso che quella sera non potrò mai dimenticarla. Era un angioletto, mentre dormiva e i suoi sogni erano stati turbati da quello stronzo di Alek. Aveva sognato che quel... tutte le parolacce e aggettivi malvagi su di lui non basterebbero per descrivere l’odio che provo per quell’uomo. Insomma dicevo che aveva sognato lui che faceva del male alla sua zia. Mentre dormiva, aveva sentito Kaori parlare con Ryo, dell’ultima minaccia subita da Kaori da parte di quello lì e la bimba ha proiettato tutte le sue paure in un incubo. Per fortuna Saeko è riuscita a fermarlo!
Kazue: Capito! Quella bambina ti ha rubato il cuore, e ancora una volta c’è un legame speciale tra te e Kaori.
Mick: Si, per me è come una figlia, abbiamo un rapporto speciale vedi poco fa ha chiesto una cosa che qualunque persona sarebbe rimasta spiazzata...io, Ryo e Kaori. No! Siamo stati noi a spiegare a loro come nascono i bambini e il perché Kaori non poteva più allattare Valentina. Vedi, quando ha chiesto il latte di Giada … come faccio a spiegartelo è complicato... insomma Valentina è sempre stata debole di salute e tardava a crescere. In quel periodo Kaori uscì incinta di suo marito. SI bhe, defunto marito. Non mi guardare male Kazue, è la verità. Kaori si è innamorata di un malato terminare di cancro e con lui ha avuto, una figlia, però purtroppo non riuscì a terminare la gravidanza con successo restando in ogni caso con il latte da dare. Poiché le avevano indotto il parto, per poi alla fine subire un cesareo facendo nascere la piccola Giada ormai morta, il pediatra consigliò di utilizzare il latte di Kaori per far crescere Valentina e da quel momento in poi lei cerca il latte da Kaori.
Kazue: Che storia triste! Complimenti! Bella fantasia!
Mick: Non sono fantasie! E’ la verità purtroppo e se Kaori avrà un’altra gravidanza, rischierà di morire. Ryo sta come un pazzo! Non sa che fare. Kaori che sviene all’improvviso per mancanza di ferro, ha una forte anemia provocatale dalla gravidanza. E’ talmente debole che non riesce a sollevare uno dei suoi famosi martelli e non riesce neanche a sparare perché il rinculo della sua pistola le fa perdere l’equilibrio. Questo è solo il sunto di quello che ha passato in quest’anno maledetto. Visto che tu tanto facevi “ tu scendi dalle stelle!”, al bar, la conoscevano tutti della nostra situazione, tutti sapevano che eravamo disperati. Quando poi Kaori si chiuse in bagno cominciando a tagliarsi facendo in modo di perdere tutto il sangue possibile, con il solo desiderio di morire... noi ce la siamo vista brutta! Ryo se l’è vista brutta! Non sapeva più cosa fare, per tentare di recuperarla. Aveva perso la gioia di vivere. Se la vedevi, non la riconoscevi era l’ombra di se stessa. Ma guardala anche ora non è più la stessa Kaori forte ed energica, allegra e spensierata. Ora vive alla giornata non pensando al futuro e in pratica dipende da me e Ryo. Sta provando a vivere normalmente ma l’ultima volta che è uscita a fare compere con le ragazze io sono dovuto andare con loro, Kaori aveva bisogno di qualcuno di cui si fidava ciecamente. Io e Ryo l’abbiamo vista rifiutare il cibo, strizzarsi il corpo dentro ad una benda il cui risultato era farla stare male e procurarle delle piaghe. L’abbiamo vista togliersi il vizio del fumo, anche se ogni tanto una sigaretta se la fa. L’abbiamo vista piangere disperata perché quello stronzo anzi no quel burattino di Alek, minacciava i suoi nipotini. Sì burattino perché alla fine chi muoveva i fili dietro era la “cara” Principessa d’Arinarmia Yuki Oikawa.
Kazue: Cosa c’entra ora, questa principessa? E’ un’altra nemica della povera martire?
Mick: E’ una lunga storia di cui io non ho il diritto di raccontare. E’ una cosa privata, di Kaori e Ryo, che ha provocato solo sofferenze . Dovevi vedere come quella … godeva del dolore altrui. Tu non hai visto il suo dolore quando quel bastardo voleva far del male ai bimbi, era disposta a tornare da lui pur di salvarli.  Questi mesi non sono stati tutti rose e fiori, anzi negli ultimi tempi il sole è tornato a splendere . Ora per fortuna, sembra, che stia meglio è  viva e  un poco alla volta si sta riprendendo. Per mia somma gioia, l’incubo sta svanendo.
Kazue: Però tu l’ami, non negarlo.
Mick passandosi stancamente una mano tra i capelli: Si,  non posso negarlo, però l’amore che provo per lei, è meno intenso di quello che prova Ryo per lei. Il suo amore è stato capace di farla rinascere a nuova vita, quando ormai era morta dentro. Io non sarei mai riuscito a reggere tutto questo, io non sarei ma stato in grado di aiutarla, come ha fatto lui con il suo amore. Io l’amo si! Il mio amore so bene che non avrà speranze, io per lei sono un amico, un fratello.  Che cosa posso fare io se vi amo entrambe? In questo momento, però, dovendo sciogliere scelgo lei. Lei ha bisogno di me.  Ha bisogno di un amico che le stia vicino. Ryo ha bisogno di me e del mio sostegno. Per quanto riguarda noi, una pausa non potrà altro che farci bene. Io ho bisogno di essere libero in questo momento e tu hai bisogno di vivere la tua storia con il tuo avvocato, con tranquillità. L’unica cosa che ti chiedo, non roviniamoci questa vacanza, per favore, tenta di accantonare quell’odio che senti per lei. Lei non ha alcuna colpa di tutto questo e lo sai bene, più volte mi ha detto che io per lei ero solo un fratello, un amico, sono io che mi sono sempre illuso di poter avere qualche speranza con lei.
Anche se non ho mai fatto niente di concreto per realizzare questa speranza.
Kazue: Mick mi dispiace per come sono andate le cose, davvero, io ti ho amato con tutta me stessa ma evidentemente non è bastato, quando ho incontrato lui, non credevo che si potesse amare in quel modo. E’ stata una scintilla che è scattata e da lì e partito tutto. Te lo giuro Mick non volevo tradirti, con te stavo bene …
Mick: Non ti devi giustificare, con lui sei felice e questo è l’importante, bhe per me sarà dura accettarlo ma andrò avanti. Sii felice.
Kazue: Grazie, allora amici?
Mick: Amici!
Kazue: Un'altra cosa, scusami per non averti creduto in tutto questo tempo, scusami per aver anteposto la mia gelosia alla realtà dei fatti!  Hai passato l’inferno aiutando Kaori e Ryo e io non ti sono stata per niente vicino quando in realtà dovevo ascoltarti e aiutarti a sfogarti, ma le nostre chiamate tutt’erano tranne che serene come due fidanzati felici di sentirsi. Mick io nonostante tutto ti amo ancora e sono d’accordo col periodo di pausa, ci farà solo bene.
Mick: Bhe! Se ti senti una merda, è solo la metà di come ci siamo sentiti tutti noi in questo periodo.  Ora scusami, ma ho bisogno di un po’ d’aria.

Uscì dalla camera e una volta chiusasi la porta alle sue spalle, si avviò, con aria abbattuta, in terrazza, dove trovò Kaori che giocava con i nipotini. A quella scena un sorriso si dipinse triste. Rimase un po’ lì a guardare quegli angeli finché Kaori non si accorse di lui.

Kaori: Mi dispiace Mick!
Mick: Non ti devi dispiacere, si sapeva già che andava così!  Speravo solo che fosse accaduto in maniera più civile e mi dispiace soprattutto che tu né sia andata di mezzo.
Valentina: Zio, zio ti va  di giocare con noi?
Kaori: Piccola, lo zio è stanco, lascialo tranquillo, giocherà con te più tardi. Ora vai a giocare con Anthony!
Mick: Lascia, mi farà bene stare un po’ con loro. Tu vai da Ryo e Umi che si sono messi in cucina decidendo di avvelenarci.
Kaori: OK! Vado!  Oppure mi sa che il dopo pranzo lo passiamo in ospedale. Se hai bisogno di me o di Ryo per qualsiasi cosa,ci siamo. Ti vogliamo bene entrambi, anche se quel testone non lo ammetterà mai e poi abbiamo un debito io e te. Non ti ho mai ringraziato per quello che hai fatto in tutti questi mesi per me.
Mick: Nessun debito, darling, quello che ho fatto per te assieme a Ryo è dettato unicamente dal cuore.
Valentina: Zio allora giochi con noi?
Mick: Si principessina, aspetta due minuti che finisco di parlare con la zia e giochiamo.
Valentina: Va bene, ma non metterci troppo.
Anthony: Soprattutto zio, stai attento allo zio Ryo che se ti scopre a fare la corte alla zia Kaori si arrabbia.
Mick: Hai ragione, ma non corro questo pericolo. Perché io non faccio più la corte alla zia. Lei è la fidanzata dello zio Ryo.
Kaori: Come vede il mio onore è salvo e questo è solo grazie a lei mio principe. Ma ora bimbi tornate a giocare, che io e lo zio Mick dobbiamo parlare  di cose da grandi.
Mick: Hai capito Anthony come difende la sua zietta?
Kaori: Ha ragione! Io sono già contesa tra due uomini, il terzo non avrebbe nessuna possibilità. Soprattutto se questa persona sarà colui che mi accompagnerà all’altare e farà da testimone al suo migliore amico.
Mick: Perché me? Come mai hai scelto me?
Kaori: Tu sei la persona più adatta, sei il nostro migliore amico e per me sei come un fratello. Stai tranquillo anche Ryo è d’accordo e poi lo vedi Umi tutto fumante  e rosso in faccia che mi accompagna all’altare?
Mick: Povero Umi-chan. No non c’è lo vedo proprio, quindi mi toccherà fare questo sacrificio.
Kaori: Bene! Ah una cosa, preparati che questa sera tu e Ryo uscite così forse tra uomini, vi capirete meglio. Né avete diritto entrambi, sono mesi che non state un po’ insieme voi due.  Per quanto riguarda me, dopo aver messo i bambini a letto, se le ragazze non vogliono fare  quattro chiacchiere, mi eserciterò un po’ al piano, ricordando un po’ i tempi di quando c’era mia madre.
Mick: Grazie, darling, sei una persona meravigliosa.
Kaori: Non sono meravigliosa, sono solo una ricattatrice. - sorrise – In cambio della tua serata con Ryo,  Valentina dormirà tutte le sere con te, naturalmente se non hai altro da fare, s’intende!
Mick: Questo ricatto l’adoro, poter coccolare tutto il tempo la mia principessina è solo una gioia.
Kaori: Spetta di sentire il resto. I bimbi hanno scelto di dormire nella camera dello zio Hide assieme a zia Eko, quindi di conseguenza dovrai dormire con Eko e i bimbi se per te va bene.
Mick: Per me va bene, non so se per Eko va bene, però!?
Kaori: Tranquillo, tutto sistemato, appena ha capito che i bimbi dormivano da lei, ha subito intuito che Valentina avrebbe voluto lo zio vicino e ha accettato.
Valentina: Zio, sono passati due minuti vogliamo giocare?
Mick: SI, subito, principessina! Vieni in braccio da me – la prese imbraccio - …. Oplà … ma come siamo cresciute, siamo diventate belle pesanti. Ora non siamo più delle bimbe piccole, ma siamo diventate una splendida bimba grande e sai cosa fanno le bimbe grandi, dormono con lo zio Mick, con Anthony e la zia Eko.
Valentina abbracciando lo zio: Si, che bello! Ora andiamo a giocare?
Mick: Subito principessina ti faccio fare un bel vola, vola.
Valentina: Schiiiiiiiiiiiiii.        

Kaori andò in cucina sorridendo, lasciando lo “zio Mick”a fare il “vola vola” con i bimbi.
In cucina trovò realmente Umi e Ryo intenti a preparare il pranzo con indosso un bel grembiulino rosa. Appena li vide scoppiò dalle risate. Erano buffi e divertenti.
Ryo: Ferma lì! Non ti avvicinare. Vai a sederti sul divano e non ti muovere. Ti è vietato fare qualsiasi cosa. 
Umi: Tu e Miki dovete solo riposare.
Kaori: Va bene! Vado a sedermi.  Ryo, però, dopo parliamo della tua serata con Mick!
Ryo smise di cucinare e si avvicinò a Kaori, toccandole la fronte disse: Eh?Cosa? Stai bene? Hai la febbre? Oppure sono io che non ho capito bene e che sto diventando sordo!
Kaori: Hai capito benissimo, questa sera esci con Mick!
Ryo: No, c’è qualcosa che non va! Avanti, sputa il rospo! Che devi fare stasera? Con chi ti devi vedere e soprattutto dove hai appuntamento con il tuo amante?
Mentre Ryo faceva la sua ennesima scenata di gelosia a Kaori, i bimbi tornando dentro e si avvicinavano correndo verso la zia.
Kaori:Hai ragione, Ryo, c’è qualcosa sotto!- sorrise-  Ecco qui i miei amanti. Venite bambini! – I bimbi non se lo fecero ripetere due volte che si buttarono addosso alla zia ridendo- Ditelo anche voi, bimbi, che siete i miei amori segreti e che la zia questa sera  guarderà un bel film Disney con voi?
Bimbi: Schiiiiiiiiiiiiiiiiii! Che bello! Questa sera stiamo con la zia!
Talmente la felicità, i bimbi cominciarono a saltare sul divano e a dire tipo cantilena che quella sera l’avrebbero passata con la zia. Nel frattempo arrivò anche Mick.
Mick: Che succede?
Kaori: Niente, la solita scenata di gelosia. Dato che gli ho dato la serata libera, da poter passare in tranquillità con il suo migliore amico, credeva che avessi un amante e mi dovessi vedere con lui questa sera.
Mick dando una pacca sulla spalla a Ryo e spingendolo: Ma va! Cammina e non dire scemenze! Kaori che ha un amante? E’ assurdo e poi scusa come poteva farsi l’amante se tu non ti stacchi neanche un secondo da lei? Torna a cucinare,và, che fai un ottima cosa, così non dai fiato alle stronzate.
Ryo mentre andava in cucina: Perché non mi stacco da lei un secondo e si è visto il risultato. È bastato un minimo di distrazione e tadan si presenta Mario a reclamare la sua ex fidanzata, un altro secondo di distrazione e mi ritrovo tra i piedi Stefan.
Kaori:Hihihi. Bhe, se la metti così, quasi, quasi lo chiamo a Mario e gli chiedo di farmi compagnia questa sera.
Ryo mentre affettava le verdure (rischiando di tagliarsi un dito): Che cosa fai tu? Se ci provi giuro che lo ammazzo.
Mick dando un'altra pacca sulla spalla a Ryo che stava in cucina: Se lo fai, ti diamo una mano noi vero Umi-chan?
Umi: Sì, ma non mi chiamare Umi-chan!
Kaori appoggiandosi al muretto di divisione della cucina: Ma vi sta proprio antipatico eh? Che vi ha fatto di tanto male quel poveretto di Mario?
Kazue avvicinando ai ragazzi: Chi è Mario?
Kaori:  Un mio vecchio amico che non sta molto simpatico ai ragazzi.
Sayuri entrando assieme a Miki e Vivyan: Chiamiamolo amico?
Miki: Sbaglio o parlavate di Mario?
Kaori: SI!
Vivyan:  Ha ragione  Sa (Sayuri) non lo puoi definire  amico visto e considerato che è il tuo ex!
Kazue: Ex? Perché c’è stato anche un ex? Oddio Kao, ma che hai combinato in un anno … non ci sto capendo niente più.
Kaori: E va bene, Mario è il mio ex ragazzo di quando ero adolescente. Ora, però, siamo solo amici, buoni amici! – Ponendo l’accento sulle ultime parole per far intendere alle ragazze di cambiare discorso o Ryo si sarebbe incavolato ancora di più.
Vivyan: Peccato che non sia vero!
Sayuri: Già, e che lui abbia altri interessi verso di te!
Eko: Sbaglio o state parlando di quella persona che le sta dietro da quindici anni e più? E che ha dichiarato guerra a Ryo?
Miki: Alt, se parli di chi ha dichiarato guerra a Ryo allora parli di Stefan.
Kazue: Chi è Stefan ora?
Kaori: Ahhh! Bastaaaa! Smettetela! ALLORA STATEMI A SENTIRE BENE E STAMMI A SENTIRE, come si deve, ANCHE TU RYO! NON HO INTENZIONE DI RIPETERLO UN'ALTRA VOLTA.
UNO! MARIO E’ IL MIO EX. EX, PASSATO, COMPRERNDETE LA PAROLA? AVEVO QUATTORDICI ANNI QUANDO CI SIAMO LASCIATI, E’ UNA STORIA MORTA E SEPOLTA! NON ME NÉ FOTTE UN TUBO SE LUI E’ ANCORA COTTO DI ME! COME HO GIÀ DETTO A SUA SORELLA E’ ORA CHE CRESCA E SI LASCI IL PASSATO ALLE SPALLE PERCHÈ IO NON SONO DISPONIBILE! VOI TUTTI LO SAPETE BENISSIMO VISTO CHE TRA UN ANNO MI SPOSO!
DUE! STEFAN QUEL MAIALE VISCIDO ERA SOLO LAVORO! HO DOVUTO FINGERE CON LUI E SONO STATA UNA BRAVA ATTRICE VISTO E CONSIDERATO CHE C’È CASCATO. IN OGNI MODO UNO CHE RIMORCHIA LE RAGAZZINE DI SEDICI ANNI NON È DEGNO NEANCHE DEGNO DELLA MIA ATTENZIONE.
Ora però finiamola con questa storia.
Anthony avvicinandosi a Mick e tirandogli la maglia: Zio Mick ma chi è  questo Mario?
Mick prendendolo in braccio: È solo una persona che vuole far lasciare la zia Kaori e lo zio Ryo perché lui è innamorato di lei. Lo vedrete a Ferragosto e siete autorizzati a fargli tutti i dispetti che volete.
Kaori: Mick!
Kazue: Però hai una bella pazienza con i bambini.
Valentina: Tu chi sei?
Kazue: Sono un’amica degli zii, mi chiamo Kazue.
Kaori: Amore, lei è la zia Kazue, un’amica molto speciale dello zio Mick. Kazue lei è Valentina mia nipote. La figlia di mio cognato.
Kazue: Piacere di conoscerti Valentina.
Valentina: Mica sei la sua fidanzata? Perché la sua fidanzata sono io e quando sarò grande, mi sposerò con lo zio Mick!
Kaori: E so due! Qualcun altro all’appello? Anthony vuoi ancora sposarmi? Mick mi sa che tu ed io di questo passo arriveremo col bastone all’altare.
Anthony: No zia, tu sei libera di sposare lo zio Ryo, tanto ha promesso che appena sarò grande potrò sposarti anch’io,
Kazue: Che gentile, però, Saeba! Vero? In ogni modo, stai tranquilla piccolina, non sono la fidanzata dello zio Mick, o per meglio dire non lo sono più, quindi, lui è tutto per te. Mi sa che però lo zio dovrà stare ben attento, perché crescendo e diventando un po’ più grande, avrà tanti bei bambini che vorranno essere i tuoi fidanzati.
Anthony: C’è già qualcuno che vuole fidanzarsi con Vale.
Ryo: Chi è? Fammi sentire, che io e lo zio lo vogliamo conoscere, gli dobbiamo fare un discorsetto. Vogliamo sapere che intenzioni ha con la nostra stellina.
Anthony: Si chiama Harry e dice di essere il fidanzato di Vale.
Valentina correndo in lacrime tra le braccia dello “zio”: NO! IL MIO FIDANZATO È LO ZIO MICK! Vero zio?
Mick abbracciandola e prendendola imbraccio per coccolarla: Si, amore tu sei la mia fidanzata, ma, ora lo zio Ryo ha preparato la pappa per te e tuo fratello, quindi, ora fate entrambi i bravi e mangiate tutta la pappa.
Valentina: Si, ma, tu mica mi lasci da sola?
Mick: No, sto qui con te, non me né  vado, come potrei lasciare la mia stellina da sola? Mangia ora o si fredda.

Mentre i bambini mangiavano tranquillamente sotto la supervisione delle zie e degli zii, Kaori chiese a Kazue il piacere di parlare in privato. Volle chiarire tutta la situazione che si era venuta a creare tra loro, dopo la rottura con Mick.
Le raccontò tutto quello che era successo in quell’anno. Le raccontò di come Mick gli era stata vicino e di come aveva capito che nonostante tutto, nonostante fosse stata sposata con un’altra persona, nonostante abbia voluto bene altri uomini, lei amasse ancora Ryo.
Le raccontò di come i due uomini l’avessero salvata dal baratro della morte e si scusò con lei per quello che era successo e per essere stata la causa involontaria della loro rottura.
Kazue dal canto suo ascoltò e consolò l’amica, meravigliandosi di tutta quella forza di volontà che possedeva. La rassicurò del fatto che non fosse stata lei la causa della loro rottura, ma, che ormai la loro relazione si trascinava da un bel po’ erano diventati troppo distanti, anche se erano vicini, aggiungendo alla fine che un periodo di pausa avrebbe solo fatto del bene a entrambi.
Una volta chiarita la situazione, Kaori, le chiese di farle da damigella al suo matrimonio. L’amica accettò con gioia l’offerta, era contenta che finalmente dopo tante sofferenze giungesse un po’ di felicità.
Quando tutto fu pronto per il pranzo, si accomodarono a tavola e mentre gli altri pranzavano, Kaori tentò, dopo la telefonata di routine a Susan e Luke, di mettere a nanna i bimbi.
Tentò perché i bimbi non né vollero sapere di dormire e alla fine cedette anche lei alla voglia di giocare ritornando bambina e se Ryo non le avesse dato il cambio lei, avrebbe continuato fino allo sfinimento.
Quei bambini, avevano le duracell o le ricariche a molla perché, non si fermavano mai neanche Ryo riuscì a calmarli.
La situazione si andò tranquillizzando solo due ore dopo, dopo l’intervento: della zia Eko, che minacciò Anthony di non fargli più compiere il giro sulla volante, e dello zio Mick che prese imbraccio la sua stellina coccolandola e cullandola tra le sue braccia. Quando finalmente le due pesti crollarono, gli adulti più sfiniti di loro dai vari tentativi di metterli a nanna, caddero in un sonno ristoratore, interrotto dalle stesse pesti verso ora di cena.
Ordinarono delle pizze e dopo cena Ryo e Mick uscirono, ma, prima entrambi chiesero, silenziosamente, se era sicura della sua decisione, e se, se la sentiva di rimanere sola. Kaori con uno splendido sorriso spinse i due sweeper fuori di casa, dopodiché mise i bimbi a vedere delle puntate dell’House of Mouse: Il Topo club con tutti i personaggi Disney classici e si dedicò alle chiacchiere tra amiche. Quando rimasero solo Miki, Eko, Umi con i bimbi davanti alla tv e Kaori, i discorsi tornarono all’infanzia e ai primi amori e Kaori si ricordò di un pezzo del diario che omise a Ryo. Corse in camera con le ragazze e iniziarono a leggere.

Caro diario,
ho incontrato Angelo, biondo, coi riccioli bagnati attaccati alla guancia, bello e infreddolito. Ha sollevato la faccia. E io non sono riuscita a dire niente.
C’era tanto dolore in quel viso, qualcosa che non ho mai visto, neanche in un adulto.
E gli occhi erano azzurri ma vuoti come quelli di una statua.
Era magro, così magro che la sua caviglia era più sottile del mio polso.
Aveva un fazzoletto rosso al collo.
La pioggia ci bagnava e stavamo lì fermi, a lasciarsi inzuppare.
-Ciao, posso fare qualcosa per te?-ho detto.
Lui si è tirato su, un po’ infangato proprio come un angelo caduto, e ha cercato di asciugarsi i capelli con la manica.
- Forse è ora di rientrare – ho detto saggiamente. – La pioggia non smette …
- Non voglio tornare a casa – ha detto, con un filo di voce.
Non gli ho chiesto il perché. Ho notato che aveva un occhio un po’ più chiaro dell’altro. Un cielo limpido e uno nebbioso.
- Vuoi venire con noi?
- No, però se vuoi, possiamo passeggiare.

Abbiamo camminato sulla strada, una macchina ci ha schizzati, siamo arrivati fino al semaforo e la pioggia si è diradata. Non parlavamo. Eravamo veramente buffi, soli in mezzo alla periferia sconfinata, mentre il cielo ingrigiva.
Si sono accesi i lampioni, uno sì e due no, e ho deciso di cambiare direzione. Ho preso un sentiero attraverso il prato fracido di pioggia, lui mi è venuto dietro, anche se aveva delle scarpe da ginnastica rotte sulla punta.

Oh! Amico mio, mi sono invaghita di un angelo triste, un tuo collega. Oppure soltanto di un ragazzino che recita. O di un fantasma. O di un vampiro. Comunque credo proprio di essere innamorata. Non lo sono mai stata prima. Ho baciato solo due volte. La prima Ciccio denti-di-ferro, e la seconda un compagno di scuola, Peter Scannabissi. Aveva in  bocca una gomma americana deodorante, e stato come baciare un ambulatorio dentistico.

Miki: Ryo conosce questo pezzo?
Kaori: No e non lo deve sapere o mi beccherò un’altra scenata. Solo per i poster e per Ciccio denti-di-ferro mi ha fatto una scenata e poi l’avete visto tutte oggi come si è comportato.  Sta diventando un po’ troppo geloso.
Devo cominciare a metterlo un po’ in riga. Hihih
Eko: Miki tuo marito si è addormentato con i bambini!  Kao, per Ryo, tranquilla queste bocche sono cucite non saprà niente di quest’angelo caduto.
Kao: Grazie. Ora è meglio che andiamo da Umi e dai bambini.

Le ragazze andarono nel soggiorno a svegliare i bambini per portarli a letto.
Dopo che anche i bimbi furono messi a letto. Le ragazze si salutarono, Kaori si mise un po’ vicino alla tv a finire di vedere il pezzettino della bella e la bestia, mentre cantavano Uno sguardo d’amore.
A un certo punto Kaori pensando a Ryo si affacciò alla finestra e si mise a cantare con Belle, finita la canzone, spense la tv e si mise al pianoforte, ora si ricordava quella melodia era di Anastasia, volle impararla per la festa della mamma, era la sua preferita.
Si mise al piano con un po’ di tristezza e iniziò a battere su quei tasti bianchi e neri, certo quel piano ormai era scordato, ma, a lei sembrava di risentire la stessa melodia di anni fa quando la suonò per la mamma.
Quando iniziò a cantare, però, all’immagine di sua madre, fu sovrapposta quella di Ryo e il suo amore per entrambi fu riversato tutto in quel pezzo.

Venivamo da esperienze sbagliate,
ben lontani dal vedersi mai più
ma siamo qua fabbricanti di sogni,
il mio inizio sei tu…

Sconosciuti tu non eri nei piani,
stiam vivendo nuove complicità

ma era un po’ che il cuore voleva
Funzionerà…

Prima dell’inciso rientrarono Mick e Ryo, sobri ed era solo l’una di notte. Un evento che per chiunque conosceva quei due. Entrarono di soppiatto, pensando che tutti stessero dormendo, invece Kaori era sveglia ed era al piano che cantava e guardava una foto di una donna, che evidentemente doveva essere la madre, non accorgendosi dei due sweeper, o forse li aveva riconosciuti e per questo si sentiva tranquilla.
Questa volta, però, per far capire che li aveva sentiti arrivare prima dell’inciso aggiunse una sola parolina che a Ryo fece  impazzire il suo  cuore. Esattamente più che una parola disse un nome “Ryo”.

Con te
che io voglio riempire i miei giorni
Te
che io voglio far veri i miei sogni
Te
Questo viaggio ha porti sicuri
Chiari contorni…

Ci sarò per la fine del mondo
Ci sarò per amarti di più
E così se chiami rispondo
Il mio vero inizio sei tu…

Kaori: Ryo, Mick lo so che ci siete e che siete tornati, so anche che siete sobri e vi ringrazio di cuore per questo. 
Ryo questa è per te. Ti amo!

La nostra vita passata
Cercando felicità
Con te un futuro ce l’ho
Lo aspettavo da un po’
Niente ora ci cambierà…

Con te
che io voglio riempire i miei giorni
Te
che io voglio far veri i miei sogni
Te
Questo viaggio ha porti sicuri
Chiari contorni…

Ci sarò per la fine del mondo
Ci sarò per amarti di più
E così se chiami rispondo

Kaori: Ricomincio la mia vita con te, perché il mio vero inizio sei tu!

Valentina che nel frattempo si era svegliata sentendo il rumore della porta corse dagli zii.

Valentina: Zio Mick, zio Ryo dove siete stati? Mi siete mancati.
Kaori: Che ci fai alzata a quest’ora? È tardi, è l’una, e a quest’ora dovresti stare a nanna. Su forza, “marche” a letto.
Valentina: Io voglio stare con gli zii.
Ryo: Ha ragione la zia! È tardi! Anche tu piccolina ci sei mancata tantissimo, ma, siamo stanchi.
Mick: Quindi, andiamo anche noi a ninna.
Valentina: Tu dormi con me vero?
Mick: Sì, ma, ora vai in camera con la zia, che io ti raggiungo tra poco.
Valentina seguì gli ordini dello zio e andò a letto dopo un po’ anche gli adulti poterono andare a letto ma mentre si preparava per la notte, Kaori canticchiava …

Kaori: … Tu non sei l’ideale,
non ti avrei sognato accanto a me;
ma, ora sei reale!
Hai qualcosa che non ho mai visto prima in te.

Ryo: Come mai canticchi?
Kaori mettendosi nel letto vicino a lui: Così, è colpa dei bimbi, prima ho ascoltato questa canzone e mi è rimasta impressa.
Ryo: E che hai visto con i bimbi?
Kaori: ”The House of Mouse Il Topo Club” e nella puntata che stavano vedendo i bambini, prima di crollare c’era questa canzone de “ La Bella e la Bestia”.
Ryo: Qualcosa mi dice che la bestia sono io e la bella sei tu?
Kaori: No, amore, tu sei già diventato il mio principe, ti ho già sciolto dall’incantesimo.
Ryo: Meno male, vieni qua principessa, appoggia la testa sul mio cuore e senti quanto ti amo.
Kaori: Ti amo anch’io, buona notte amore mio.
Ryo accarezzandole i capelli e donandole un leggero bacio sulla testa sussurrò: notte amore mio, grazie per la serata
Kaori con gli occhi chiusi e la voce impastata dal sonno: Ryo, non devi ringraziare me, ma te stesso, mi sei stato accanto tutto questo tempo senza pretendere nulla in cambio. Una serata con il tuo migliore amico te la dovevo. Mi hai sorpreso oggi, anzi mi avete meravigliato, non vi siete ubriacati né avete fatto tardi. Se mi prometti che sarà sempre così io starò più tranquilla quando esci con Mick.
Ryo parlando sempre a bassa voce per conciliare il sonno della sua amata: Non ho avuto bisogno di ubriacarmi, perché non avevo niente da dimenticare ero felice e questo grazie a te, anzi ero anche un po’ preoccupato a lasciarti da sola, ma mi sono tranquillizzato pensando al fatto che c’era Umi con voi.
Kaori al limite del mondo dei sogni: Umi-chan …. Ninna … Bimbi …. TV
Ryo: Che vuol dire? Non mi dire che Lucciolone si è addormentato con i bimbi davanti alla tv? Ahhahaha
Kaori non rispose quella volta  era entrata già nel mondo dei sogni.
Ryo: Dormi, piccola, né hai bisogno, hai vissuto troppe emozioni in questi giorni. Ti amo principessina mia.
Kaori dormendo abbraccia Ryo tipo cuscino e farfuglia: Ryo … bimba … nostra … ti amo ….
Ryo: Che dolce sogna noi con una figlia. Figlia? Non è che sto per diventare padre?  No calmati Ryo lei sta sognando non può essere vero.
Mentre Ryo si perdeva nei suoi pensieri ad alta voce, Mick entrò senza bussare.
Mick: Senti Saeba, io sto cercando di dormire, Kaori non è incinta puoi stare tranquillo è solo innamorata e sta sognando una famiglia tutta vostra oppure più semplicemente sta sognando Valentina. Ergo, ora taci per favore e dormi.
Chiuse la porta e tornò a letto. Da quel momento Ryo non parlò più e si addormentò anche lui!

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** 28. Il pranzo di Ferragosto ***


The day’s been hot and sunny
Evening’s about to take control
The sky is painting pictures
Stirring up love bliss in our souls
The breeze carries the fragrance
Of the sweetest symphony as it blows through your hair
Better can be nowhere

Il tempo passò velocemente arrivando al fatidico giorno di ferragosto dove avrebbero rincontrato Mario.
Durante la settimana appena trascorsa Ryo e Mick si offrirono di fare da babysitter ai bimbi. Quando la zia non li poteva vedere, i nostri due amici sweeper non fecero altro che insegnare a quelle povere anime innocenti degli scherzi da fare da Mario. Si sa, i bambini con le loro facce d’angelo possono tranquillamente fare di tutto senza che vengano incolpati, anche perché sapevamo benissimo che se Mario provava ad alzare un solo dito contro quei bimbi Kaori se lo sarebbe sbranato vivo e loro finalmente avrebbero avuto una scusa per farlo fuori.
Naturalmente tutte le zie, tranne Kaori e Kazue, erano con gli zii nel fare gli scherzi a Mario, anzi loro insegnavano a Valentina a rendersi adorabile agli occhi di Mario per poter meglio far cadere in trappola la vittima.
Un giorno i due bambini un po’ troppo cresciuti, Ryo e Mick, con la collaborazione dei più piccolini (Anthony e Valentina), decisero di “testare” uno degli scherzi ideati contro Mario, per verificarne la validità, su una sprovveduta Kazue, ma, per sfortuna loro furono intercettati da una furibonda Kaori.
Kazue, poverina, dal canto suo non capiva il motivo per cui sia i ragazzi che le ragazze, tranne lei e Kaori, c’è l’avessero tanto con lui, se il motivo era solo perché era l’ex ragazzo di Kaori ancora innamorato di lei... bhe non capiva la necessità di odiarlo. L’unico a cui teoricamente dovrebbe andare un po’ fastidio dovrebbe essere Ryo perché in fin dei conti Kaori era la sua fidanzata, ma, da qui ad odiarlo ce ne voleva di strada.
In ogni modo i ragazzi quella settimana misero tutte le loro energie nel trovare il modo di far odiare Mario a Kazue.
Una volta le due “piccole pesti” tentarono, con l’aiuto degli zii Mick e Ryo, di fare uno scherzo alla zia Kazue, risultato poi un fallimento, poiché erano stati scoperti, prima che potessero combinare il guaio.
Si beccarono tutti una bella lavata di testa, da Kaori, e la sera Ryo ebbe una punizione personalizzata. Difatti Kaori per quella sera decise di tenere Ryo a stecchetto di coccole e mokkori, si coricarono entrambi nelle loro rispettive parti del letto ma, Ryo non potendo fare a meno di lei neanche per una sera, si avvicinò a lei, l’abbracciò e la tirò a se da dietro. Kaori sorrise e gli accarezzò le mani, ma non fece nient’altro né si girò né si staccò da lui, rimase così per tutto il tempo finché non sia addormentò felice. Da quel momento in poi Ryo smise di fare scherzi agli altri e soprattutto fece ben attenzione a non far più arrabbiare Kaori.
In quei giorni però ripresero anche la lettura del diario leggendo un paio di pezzettini al giorno, come accade nei giorni passati anche oggi iniziarono a leggere qualche pezzo tratto dal diario.  Kaori si sentì pronta ad affrontare il dolore dei ricordi riguardanti la madre e decise di parlare di lei con Ryo. Qual è il modo migliore se non iniziando ad affrontare l’argomento tramite il diario? Così fu ed iniziò a leggere di sua madre mentre Ryo la teneva stretta a se.

Mia madre si chiama Miyu, è abbastanza religiosa, e non è più bellissima, è un po’ sciupata, a voler essere precisi sembra una bustina di tè usata. Però ha delle belle gambe e ha sempre un buon odore di cannella. Era commessa in un negozio che è stato sbranato da un supermercato, e ora lavora per noi. È una brava casalinga e una cuoca eccellente, le sue  specialità sono le Patatine canore, la Frittata disperata e soprattutto il Polpettone Yesterday. Dentro ci ricicla tutto: la scaloppina di ieri e il prosciutto della merenda scolastica, le zampe di gallina e la scorza del formaggio. Il nonno dice che, quando morirà, la mamma lo seppellirà in un polpettone, dentiera compresa.
Mamma Miyu è buona, ma è drogata. È larmotossica, cioè non può stare a lungo senza piangere, registra telenovelas per poterle guardare da sola la notte zigando come un caimano. Vede sempre le stesse puntate di una serie che si chiama Anche i ricchi piangono”, dove ci sono due che si risposano un centinaio di volte e ogni volta capita una sfiga peggiore dell’altra, lei che esce incinta e impazzisce abbandonando il figlio, poi finendo in una clinica psichiatrica, lo rincontra dopo anni e il marito geloso crede che sia il suo amante e una notte irromperà in casa intenzionato ad tentando di uccidere la moglie e il pseudo amante, eppure alla fine ce la fanno e quando lui scopre che l’amante è in realtà suo figlio la mamma piange a scrosci. Ha visto quella roba più volte della schiena di papà a letto, eppure piange ancora.
Non vorrei mai che finisse quello che finisce bene”, ha detto una volta.
Dimenticavo: mamma ha smesso di fumare da molti anni ma continua a fumare sigarette immaginarie, le “virtual”. A tavola deve esserci sempre un portacenere perché lei possa metterci la cenere immaginaria e se le diciamo mamma smettila, non fumare a tavola, lei si scusa e fa finta di spegnerla.
Detto così è strano, ma ci si abitua.

Ryo: Però! Sei stata proprio carina con tua madre! Non c’è che dire! Se con tuo padre sei stata gentile, con tua madre sei stata “super gentile”.
Kaori: E dai ero solo una ragazzina che non capiva la fortuna che aveva. In ogni modo ho solo asserito la verità. Niente di più, niente di meno che la verità. Era un’ottima madre, amava me e Hide in modo assoluto, era dolce e gentile con noi, non ci ha mai dato una punizione ne ha mai alzato le mani su di noi per darci un semplice sculaccione. Ogni problema lo affrontavamo parlando e chiarendo, lei ci spiegava il perché le cose dovessero andare in quel modo. Poi adorava le telenovelas. Un'altra cosa che ricordo di lei era il suo sorriso dolce e il suo calore quando mi abbracciava.

Ryo si avvicinò di più a lei e l’abbracciò più forte, che poté, erano ancora in quel letto che fino a qualche ora fa li aveva visti amanti e ora li vedeva come una coppia, come una famiglia e lui come capofamiglia cercava di difendere la sua stringendo più forte che poteva la sua amata per non lasciarla sola e per non farla rattristare troppo.
Quando Kaori si sentì meglio riprese a parlare...
- Mamma sapeva di buono, di famiglia era tenera e profumava di cannella, la sua spezia preferita. Per la precisione profumava di cioccolato e cannella. Mi ricordo ancora nelle sere fredde d’inverno ci preparava la cioccolata calda a me e a Hide e poi ci raccontava sempre del Giappone e della sua infanzia, non mi ricordo molto perché per me erano come delle fiabe di un lontano paese. La mamma era unica ed io le volevo tanto bene. Mi manca sai, mi manca tanto. Era bella, molto bella ed era bravissima in cucina, a differenza di me. Una domenica mi fece trovare una bella torta di carote a colazione, era ottima era speciale. Ho tentato più volte di imitare quella delizia ma con scarsi successi, nessuna volta riusciva ad avere quel sapore speciale che aveva quella della mamma. La sua torta era unica e inimitabile lo capì definitivamente l’ultima volta che la feci. Era ancora vivo Hide, quando riprovai a fare la torta della mamma, ma, anche quella volta ci furono scarsi successi... Entrambi trovammo il sapore ben differente da quello della mamma e Hide decise di portartela, o meglio disse che la dava a un amico quindi credo che l’abbia portata a te.

Ryo: No, io quella torta non l'ho mai assaggiata. Purtroppo! Touch, però, mi chiese se sapevo dove Maki avesse preso quella torta, così buona. Io gli risposi che non ero neanche a conoscenza del fatto che Maki gli avesse regalato una torta. Ti posso assicurare, però, che Touch l'ha trovata ottima e che quando ho beccato Maki, si è beccato una bella cazziata, soprattutto quando mi ha detto che era fatta in casa, non ti dico quello che si è beccato.
Kaori: Buono a sapersi, vorrà dire che quando tornerà preparerò a Touch una bella torta tutta per se.
Ryo: E a me?
Kaori: Ryo, in passato ne hai avute tante di torte e tutte le volte le hai schifate. Mi hai sempre criticato, nonostante i miei sforzi nel migliorare. Lo so che non posso essere a livello della mamma e di Miki, brave come loro, ma, mi compravo sempre dei libri e stavo le ore nell'intento di preparare degli ottimi manicaretti che fossero di tuo gradimento, ma, alla fine tu o distruggevi con le tue odiose parole il mio lavoro, oppure, peggio ancora, uscivi e non tornavi ed io il giorno dopo trovavo tutto intanto perché ti eri rifiutato anche solo di assaggiare il mio lavoro di ore.
Non sai quanto mi siano costate tutte quelle umiliazioni, mi facevi tanto male, eppure non chiedevo la luna, mi bastava anche un tuo sorriso per capire che quello che avevo preparato era di tuo gusto. Ti giuro che in quello che facevo ci mettevo tutta me stessa, mi impegnavo al massimo e sempre con risultati scadenti, eppure io non volevo essere brava come la mamma o Miki, perché non potrei mai essere brava come loro, ma, alla fine dovetti rinunciare e capire che per quanti sforzi io faccia sono una frana in cucina e i miei piatti sono appena mangiabili, ma, non sono un granché e da quando me ne sono andata da casa, nostra, non ho più cucinato.
Ryo: Mi dispiace, è tutta colpa mia. Scusami! Sono uno stronzo che non riuscendo a dirti quello che provava e che sente per te, ti offendeva solamente, ma, credimi non è vero che tu non sei brava in cucina, sei un ottima cuoca e i tuoi manicaretti erano ogni giorno più buoni e si sentiva tutto l'amore che ci mettevi nel prepararli. Purtroppo io ero troppo idiota, stupido, demente, stronzo, chiamami come vuoi perché non ci sono scuse per come ti ho trattato in questi anni. Sono stato un emerito imbecille a non capire che in questo modo stavo facendo del male alla persona che più contava nella mia vita, te. Ti amo Kaori, ti prego perdonami per averti fatto tanto male in passato. Ti giuro che non te né farò mai più.
Lui la strinse di più a se e la baciò sulla testa, tra i capelli, aspirando tutto il loro profumo. Dopo qualche minuto di silenzio Kaori riprese a parlare...

Kaori: Hai una sigaretta? Mi sono finite.
Ryo: Ma non avevi smesso?
Kaori: No! Allora questa siga? La devo chiedere a Mick?
Ryo: Va bene! Tieni il pacchetto, dentro c’è anche l’accendino, ma non fumare troppo.

Kaori si staccò da lui, si alzò dal letto e si avviò verso l’uscita della camera.
Ryo: Dove vai?
Kaori: Fuori a fumare!

Aprì la porta, che richiuse subito dopo alle sue spalle avviandosi in terrazza.
Ryo rimase sconvolto da quella reazione fino a due minuti fa rideva e scherzava e poi all’improvviso era diventata serissima, le ricordava lui qualche anno fa. Prima di incontrare il suo angelo salvatore.

Decise di alzarsi e di seguirla in terrazza voleva capire il suo turbamento... Arrivò e la trovò a fumare nervosamente, con le mani tremanti.
Si vedeva che stava tentando di trattenere il magone che sentiva dentro di se.  Sembrava così fragile, chiusa a riccio contro il mondo esterno, per non far vedere la sua debolezza, la sua angoscia e il suo dolore. Stava facendo proprio come lui, solo che lui ora aveva capito che certe volte era meglio sfogarsi piuttosto che tenersi tutto dentro e l’aveva capito in questi mesi. Vedere Kaori in quello stato gli aveva fatto male e solo confidandosi con Mick era riuscito ad andare avanti.
Si avvicinò a lei e la strinse, abbracciandola, forte a se come a dire: “ Amore mio ci sono io qui, ora, non aver paura di quello che senti, io sono qui e sono pronto ad ascoltare i tuoi sfoghi, sono cambiato e questo lo devo solo a te!”
Non sapeva bene da quanto tempo stessero li ma di certo era passato parecchio Kaori stava fumando già la terza sigaretta e stavano in silenzio così a guardare verso il mare, verso Capri.
All’improvviso Kaori tossì e Ryo le strappò la sigaretta da mano
.
Ryo: Dai qua! Questa roba ti fa solo male soprattutto a te che non sei abituata! – Detto ciò continuare a fumare la sigaretta di lei, assaporando il sapore delle labbra di lei rimasto sul filtro. In altri tempi avrebbe tolto il filtro per fumare come si deve, ma ora le labbra di lei avevano toccato quel filtro e per lui era di vitale importanza sentire quel sapore sulle sue labbra, pera avere l’impressione di baciarla.

Ryo:* Oddio da quant’è che non la bacio? Da quando si è svegliata ovvero poche ore eppure mi mancano quelle sue labbra *.
Kaori: Ryo, era mia quella sigaretta.
Ryo: Era, ora è mia, ti fa male fumare
Kaori: mmmh, vediamo se tra poco la penserai come prima.

Aspettò che lui si facesse un tiro e lo baciò con passione prendendosi tutto il fumo che Ryo aveva in bocca. Ryo ricambiò il bacio e l’abbracciò, spingendola sempre più a se.

Ryo:* Quanto mi sono mancate queste labbra, quanto mi sei mancata amore, eri così distante, persa nei tuoi pensieri. A cosa pensavi amore mio? A cosa?*
 
Quando si staccarono dal bacio Ryo prese in mano la situazione, senza però staccare le sue braccia dalla vita di lei, e cominciò a parlare.  Mentre dalla casa iniziarono a risuonare le note di You Are The Sunshine Of My Life – Stevie Wonder.


Ryo: Amore mio, cosa hai? Perché sei così silenziosa?
Kaori: Niente!
Ryo: No, non è niente altrimenti non ti saresti chiusa in te stessa.
Kaori: E’ difficile da spiegare
Ryo: Provaci, io sono qui! Qualsiasi cosa tu abbia da dirmi io non cambierò mai quello che penso e provo per te.
Kaori: Non so che cosa ho, pensavo al passato e al futuro. Ora sono tutto rosa e fiori, mi dici di amarmi ogni cinque minuti, mi coccoli, mi baci e non passa notte che non facciamo l'amore. Ogni giorno con te è come vivere in una fiaba.
Ryo: Amore, ma, per me è normale tutto ciò. Io ti amo e voglio renderti felice.
Kaori: Felice, già, ma fine a quando? Fino a quando non ci sarà una delle tante gatte morte che pur di portarti a letto farà di tutto e non esiterà un solo momento ad aprire le gambe e a fartela vedere e tra di noi tornerà tutto come prima.
Io tornerò al mio ruolo di tutto fare di casalinga perfetta e di segretaria impeccabile. Questa volta però non ci riuscirei. Quindi per favore dimmelo ora se tutto deve finire, anzi no, viviamoci questo sogno ancora per una settimana, poi ognuno se ne tornerà alla sua vita. Io a New York e tu a Tokyo. Tra una settimana esatta Cenerentola sparirà e tornerà al suo solito ruolo a New York, ricominciando a lavorare sodo e andando ogni giorno a trovare Giada e Logan, tornerò a fare la vita di prima e a veder crescere i miei nipotini come se fossero i miei bambini... Inizierò subito a lavorare sodo cominciando dalla settimana della moda.
Ryo: No, non dire sciocchezze, la nostra non è una fiaba, anzi è la realtà. Io non potrei mai tornare indietro, tu sei la mia unica ragione di vita. Senza di te non saprei cosa fare.
Kaori: Ryo capiscimi, la paura di sbagliare è tanta e ho già sofferto abbastanza per i miei errori. “Sono lontani quei momenti, quando, uno sguardo provocava turbamenti; quando la vita era più facile e si potevano mangiare anche le fragole. Perché la vita è un brivido che vola via!”
Io non voglio più sprecare un solo attimo della mia vita!  Ho vissuto, torture e violenze nella mia vita, per niente semplice come tutti credono, eppure ho sempre fatto in modo che nessuno riuscisse mai a capire tutto il dolore che provavo.  Indossavo la mia maschera pirandelliana, che mi faceva apparire felice agli occhi del mondo esterno e uscivo tra la gente sentendomi vuota dentro.
Io ora voglio vivere e desidero farlo a modo mio!
Voglio essere felice Ryo, non voglio più veder morire mio marito e mia figlia nel giro di pochi mesi, non voglio più subire violenze e soprattutto voglio essere la tua compagna, la tua donna, ma, SENZA LE ALTRE TRA DI NOI!


You are the sunshine of my life
That's why I'll always be around

Ryo: Kaori tu per me sei tutto, mia moglie, la mia donna, la mia compagna, il mio sole. Guardami negli occhi, -la  prese per le spalle girandola e costringendola a guardarlo dritto negli occhi - osservami, sto sostenendo la verità. Ti amo Kaori e non permetterò mai a nessuno di allontanarti da me. NESSUNO: né una donna, né un uomo potrà MAI portarti via da me e insieme saremo felici te lo giuro amore mio ... lo giuro!
Tu sei il raggio di sole della mia vita ed è per questo che ti starò per sempre vicino.

You are the apple of my eye,
Forever you'll stay in my heart


Kaori: Tu sei il mio tesoro, per sempre sarai nel mio cuore.
Qualsiasi cosa accada ti amerò per sempre perché ovunque andrò tu sarai sempre parete di me.

I feel like this is the beginning,
Though I've loved you for a million years,

And if I thought our love was ending,
I'd find myself drowning in my own tears.

Ryo: Mi sento che questo è l'inizio,
 Sebbene ti abbia amata per un milione di anni.
 E se io sospettassi che il nostro amore stesse finendo.
Io mi troverei ad affogare nelle mie stesse lacrime.

You are the sunshine of my life,

That's why I'll always stay around,
You are the apple of my eye,
Forever you'll stay in my heart,

Ryo: Tu sei il raggio di sole nella mia vita.
Ed è per questo che ti starò sempre vicino.
Tu sei il mio tesoro
Per sempre sarai nel mio cuore

You must have known that I was lonely,
Because you came to my rescue,
And I know that this must be heaven,
How could so much love be inside of you?

Ryo: Tu devi sapere che ero solo
Perché sei venuta a salvarmi
E io ho capito che questo deve essere il paradiso

Come può esserci così tanto amore dentro di te?

You are the sunshine of my life, yeah,
That's why I'll always stay around,
You are the apple of my eye,
Forever you'll stay in my heart.

Tu sei il raggio di sole nella mia vita
Ed è per questo che ti starò sempre vicino

Kaori: Tu sei il mio tesoro
Per sempre sarai nel mio cuore


(Background)

Love has joined us,
Ryo: L'amore ci ha uniti
Love has joined us,
Kaori: L'amore ci ha uniti
Let's think sweet love.

... Pensiamo al tenero amore...


Ryo: Kaori, ti prego non abbandonarmi ancora. La vita non è tutta rosa sono fiori e non posso giurare che ogni giorno sarò bello, eccezionale, allegro, sensibile, fantastico.
Kaori: Modesto il ragazzo!
Ryo: È solo la verità io sono bello stupendo allegro fantastico...
Kaori: Alla faccia della modestia... Ahahahaha
Ryo: Dai si seria! Ti sto facendo una dichiarazione d’amore in piena regola e tu ridi? Che gusto c’è!
Kaori: Ok scusa, ma mi hai fatto ridere con tutti quegli aggettivi... ahhaha... scusa continua!
Ryo: Dicevo che ci saranno dei giorni grigi ma passeranno sai solo però se tu starai accanto a me li affronteremo insieme.
Kaori: Iniziamo con le citazioni ora?
Ryo: Uffa! Sei insopportabile! Ma ti amo anche per questo. Però ora fammi parlare.
Kaori: Va bene! Parla sentiamo che mi vuoi dire.
Ryo: Voglio cercarti di dirti che “so nelle fiabe succede sempre che su un cavallo bianco arriva il principe che porta la bella al castello e sarà amore per l’eternità”.
Kaori: Ryo ho smesso da tempo di credere alle fiabe, so bene che non esistono e i sogni rimangono tali perché la vita è ben diversa. In ogni modo carina la canzone.
Ryo: Puoi essere seria per 5 minuti? Ti prego ascoltami, come tu hai detto “la vita non è proprio così”. Essa “a volte è complicata come una lunga corsa ad ostacoli dove non ti puoi ritirare ma devi soltanto correre con chi ti ama accanto.”
Kaori: Hai finito di citare gli 883?
Ryo: Kaori sto cercando di dirti da mezz’ora che ti amo e che “nella buona sorte e nelle avversità, nella gioia e nelle difficoltà se tu ci sarai, io ci sarò”.
Kaori: Hai finito di citare Io ci sarò di Max Pezzali?
Ryo: ahhhhhhh ma zitta cinque minuti? No? Non ci riesci proprio a stare? Sto facendo sforzi immani per essere serio e convincerti a non abbandonare tutto. Per favore lasciami finire e poi farai quello che vuoi.
Ryo: Amore mio, io “giuro ti prometto che io mi impegnerò, io farò di tutto, però se il mondo col suo delirio riuscirà ad entrare e far danni... ti prego dimmi che combatterai insieme a me” Ti scongiuro dimmi che rimarrai accanto a me e non mi abbandonerai.
Kaori: Finito?
Ryo: SI!
Kaori: Benissimo! Ora ripeti tutto a parole tue!
Ryo: Sei impossibile, sto tentando di fare il romantico e dedicarti il mio amore e tu ora mi chiedi di ripeterti tutto come se tu non avessi ascoltato nulla di tutto ciò.
Kaori: No, io ho ascoltato e ho capito, solo che vorrei che me lo dicessi tu, con le tue parole, con quelle che ti escono dal cuore. Non mi importa se non perfette e se sono sconclusionate, provengono da te e questo mi basta!
Ryo: Fino ad ora ho cercato di dirti che sei la mia vita, la mia anima, che qualsiasi cosa accada sia nel bene che nel male io ci sarò sempre per te, perché la mia vita senza di te non avrebbe senso. Ora però tocca a te decidere se passare tutta la vita con me oppure no.
Kaori con voce rotta dall’emozione: Per caso mi stai richiedo di sposarti?
Ryo inginocchiandosi: Signorina Makimura, vuole diventare mia moglie? Vuole riconfermare la promessa che ci siamo scambiati?
Kaori abbracciandolo: Si! Si! Si! Centomila volte, si!  Ti amo Ryo e scusami per aver dubitato del nostro amore.
Ryo rialzandosi e stringendola forte: Tu non hai mai dubitato del nostro amore hai solo avuto paura di soffrire, angoscia che tutto tornasse come prima. Ora devi solo affrontarle le tue paure per capire che io non ti farò più soffrire e che da ora le cose possono solo andare avanti e non indietro.
Kaori: Amore, grazie di esistere, grazie a te finalmente sono riuscita a superare i miei momenti bui, mi sei stato vicino e mi hai dato tutto il tuo amore, e ora io sono qui piena di dubbi e paure sul futuro e ancora una volta mi sei venuto incontro per aiutarmi ed io in tutti questi mesi non ti ho mai chiesto di te e di quello che succedeva a casa, di come hai passato questo anno e mezzo che ci ha tenuti separati. NO! Ho solo pensato a me da brava egoista quale sono.
Ryo: Hai finito di dire scemenze?  In questi mesi hai avuto tremila pensieri, tremila problemi ed è giusto che pensavi a te stessa. Se non te ne sei resa conto, ma, tu stavi per morire. Ti ho visto talmente fragile, che avevo una fottutissima paura, che anche solo un semplice soffio ti potesse portare via da me. Onestamente credo che tu te lo sia meritato un periodo di puro egoismo, anche se per me quello tuo non era egoismo. Non dimenticherò mai quando eri disposta a rinunciare a te stessa e alla tua vita pur di difendere i tuoi nipotini e questo per me non è egoismo ma altruismo.
Kaori: Sì, ma sono stata egoista perché in quel momento facevo del male a te. A te che lottavi per farmi stare meglio.
A te che soffrivi per me. A te che mi stavi accanto e mi tiravi fuori dal baratro più nero.
Ryo: Kaori, io te ne ho fatti tanto di male in questi anni, sono stato egoista al massimo, non volevo pensare al dolore che ti provocavo con le mie azioni. Anche quel giorno se solo avessi tappato questa mia stramaledetta boccaccia che mi ritrovo tu non avresti patito le pene dell’inferno e ora saresti felice.
Kaori girandosi verso il paesaggio e accarezzandosi il ventre con un sorriso dolcissimo sul viso: Ma io sono felice ora, e questo che conta e pensa una cosa che se non ci lasciavamo un anno fa, io non avrei avuto la gioia di aspettare Giada, non avrei visto il mio ventre crescere e non avrei sentito il cuoricino di una nuova vita che batteva dentro di me.
Ho sofferto quando è tornata in cielo dagli altri angioletti, ma non sai le gioie che ho provato quando ho scoperto che dentro di me c’era una nuova vita. Ero raggiante Ryo, io sono stata felice con mio marito e ora sono strafelice con te. Ci ha fatto bene la separazione abbiamo capito che nella vita vogliamo di più.
Ryo stringendola forte a se: Hai ragione perché io ora nella vita voglio te, una famiglia con te!
Kaori: Cambiando discorso, che mi dici di Mick? Con me non parla e fa finta che sta bene, ma non me la conta giusta. Per fortuna che ci sono i bambini a distrarlo ma nonostante ciò, ho paura... di che cosa non lo so... ma so che non voglio perdere un’altra persona a me cara.
Ryo: Stai tranquilla, sta bene e se non parla è per non darti preoccupazioni inutili. La storia tra loro due era giunta ai minimi termini già da un bel po’ probabilmente non era neanche il caso che continuasse a trascinarsi. Hai il cuore spezzato, ma è normale e i bimbi sono la sua medicina. Per un cuore spezzato non è mai morto nessuno.
Kaori: Ho parlato con Kazue in questi giorni e mi sembra dispiaciuta della fine della storia con Mick, ma nel frattempo l’ho vista felice per la storia con l’avvocato. Mi è sembrata serena, però, nonostante tutto ama ancora molto Mick. Spero che questa separazione faccia bene a quei due come ha fatto bene a noi. Spero che si possano ritrovare un giorno.
Ryo: Lo spero anche io. Comunque non ti preoccupare di Mick ha già trovato compagnia.
Kaori: Come?
Ryo: L’altra sera quando siamo usciti ha conosciuto una bella ragazza, toscana, in vacanza a Napoli. In verità ne abbiamo conosciute due.
Kaori: Come ne abbiamo conosciute due? Ryo devo cominciare a preoccuparmi?
Ryo: Calmati! Tranquilla! Erano due brave ragazze toscane due amiche, simpatiche. Due ragazze a modo. Non ci hanno provato con me se è questo che ti preoccupa e io non ho pensato manco per un secondo di provarci. Per carità erano due belle ragazze ma erano brave ragazze che erano nel pub assieme ad altre amiche per passare la serata.
Kaori: mmm ... sarà.
Ryo: Non-ti-devi-preoc-cupa-re! Laura è fidanzata e innamoratissima del suo ragazzo. Mi ha ricordato molto te. È dolce e simpatica, ma quando vuole sa cacciare il suo caratterino. Invece Stefania è la ragazza che interessa a Mick. Mi ha raccontato che si trova bene a parlare con lei che è simpatica e socievole, ascolta volentieri e da consigli. Si trova bene con lei, anche se è più piccola di noi. Ha circa 20 anni, ma intellettualmente ne dimostra di più.
Kaori: Mmmm e che intenzioni ha Mick? Spezzare l’ennesimo cuore?
Ryo: No, non vuole complicazioni sentimentali, per ora si frequentano ogni tanto e si sfogano.
Kaori: Mi fa piacere che abbia trovato un’amica con cui parlare. Forse una persona estranea alla situazione potrà farlo ragionare con più lucidità...  In ogni modo se Mick si trova bene con questa ragazza non è detto che non possa nascere qualcosa, ma come dice il detto “ se son rose fioriranno” se è destino che Mick stia con Kazue ci starà altrimenti troverà un’altra compagna che possa stargli accanto.
Mentre parlavano all’improvviso sentirono la voce di Anthony gridare “Zia, zia”. Kaori si spaventò e tentò di staccarsi velocemente da Ryo, ma lui non lo permise poiché la teneva ben stretta tra le sue braccia. Nonostante ciò però la rassicurò dicendo che era tutto ok, non vi erano pericoli, Anthony stava solo richiamando la sua attenzione in modo gioioso.
Kaori: Anthony, tesoro cosa c’è che non va?
Anthony: Zia, zia guarda che mi ha comprato lo zio Mick!
Kaori: Wow, un fucile ad acqua!
Anthony: No zia, sono quattro fucili in uno e può farmi anche da scudo.
Valentina: Non è giusto! Perché lui ha il fucile più bello e io quello più brutto?
Kaori: Piccolina, ma i fucili non sono cose da bimbe, e poi non è vero ... il tuo è bellissimo.
Ryo: Vieni piccolina! Ora lo zio ti rivela un segreto.
Valentina: Shiiiiiiii!

Ryo abbassandosi all’altezza di Valentina, tenendola tra le sue forti braccia (Ndily voglio essere Valentina, chi come me vorrebbe stare tra le braccia di Ryo alzi la mano e dica io): Vedi piccola, Anthony avrà pure quattro fucili in uno ma lui dopo dovrà caricarne quattro, e sarà più lento, tu invece sarai più veloce e anche più libera nei movimenti. Perché vedi il tuo fucile pesa di meno rispetto a quello di tuo fratello. Poi prendi ad esempio tua zia Saeko ha una pistola piccola ma potente come il tuo fucile, questo le permette di arrestare i criminali più facilmente perché agisce più velocemente e agilmente. Poi ti rivelo un altro segreto devi immaginare il fucile come se fosse una parte di te e poi dargli tanto amore vedrai che lui non ti deluderà mai. Capito, ora?
Valentina: Shiiii! – abbracciando Ryo – grazie zio ti voglio bene.
Ryo: Anche io piccolina ti voglio bene. Anzi vi voglio bene ma ricordatevi che ora le armi vi sembrano un gioco ma possono anche far male. Quindi ora giocate ma fate attenzioni a non farvi male. Non putante mai il fucile negli occhi che rischiate di farvi del male sul serio.
Anthony e Vale: Shiiii zio!
Kaori: Giocate qua fuori! Guai a voi se entrate dentro. Non voglio vedervi rincorrervi lanciandovi acqua dietro per tutta la casa. Siamo intesi?
Anthony: Uffa! Zia certe volte sembri proprio la mamma. Sei rompi come lei!
Mick: La zia ha ragione giocate qua fuori così non sporcherete dentro costringendola a ripulire poi, e soprattutto non vi fate male.
In fondo avete a disposizione un intero cortile di un castello per giocare e ora chiedi subito scusa alla zia per averle risposto male.
Anthony: Scusa zia, giuro che non accadrà più. Non ti risponderò più male.
Kaori: Tutto passato! L’importante che hai il capito il perché non si può giocare dentro. Ora, su, vai a giocare.
Mick: Ah! Kaori! Questo penso che sia tuo.
Kaori: Sì, è il mio diario di quando ero piccola, ma come fai ad averlo tu?
Mick: L’ho trovato in mano a Valentina che era pronta a scarabocchiarci su.
Kaori: Già ora è nell’età dove per farla stare tranquilla basta darle un foglio e una penna. Tra due anni sarà ancora peggio scriverà il suo nome ovunque.
Comunque io e te abbiamo un conto in sospeso, mi devi dire come ti è saltato in mente di regalare della armi giocattolo ai bimbi.
Soprattutto a Valentina non potevi compare qualcosa delle WINX o delle Barbie?
Mick: L’ho fatto! Ha avuto la bambola di Bloom, la pixie “Amore” e il corso di danza delle WINX ma oggi ha fatto i capricci dicendo che voleva il fucile come il fratello.
Cambiando discorso mi spieghi la storia del “Cancatalogo”?
Kaori: Mick! Hai letto il mio diario?
Mick: Sì e mi sono divertito un mondo – sussurrando all’orecchio di Kaori – Tranquilla non gli dirò di Angelo.
Kaori: Mick sei impossibile! ... E va bene ... entriamo che vi leggo del mio cane.
Ryo: Mick che gli hai detto a Kaori per farla incazzare in quella maniera?
Mick: No, niente, non le ho detto niente di particolare ... solo di aver letto TUTTO il suo diario.
Ryo: Aia! Meglio andare prima che peggiori la situazione e se ti martella ... io sto dalla sua parte.

Entrarono dentro e trovarono le ragazze che si frenavano con la disco'80 "Good Time!".
Kaori: Ma che siamo tornati alla fine anni '70 inizio '80.
Miki: Si! Abbiamo fatto un tuffo nel passato. Ti unisci a noi?
Kaori: Magari dopo ... prima devo chiarire un paio di cosette con una PERSONA che legge il MIO diario e poi la canzone è finita....oh my god! No questa no!
Sayuri: Perché cosa ha questa canzone?
Kaori: Nulla, è solo una canzone degli anni '60, italiana ... "Dimmi perché ma perché ma perché negli occhi miei non guardi mai, Eppure tu io lo so io lo so che un po' di bene già mi vuoi."

Vivyan prese per le mani Kaori e la trascinò a ballare con le altre.

Kaori: Avete ripescato l'album di "Non è la rai". Pazze scatenate che non siete altro. Ora mi rimarranno in testa per giorni le canzoni anni '60.
Sayuri: Che c'è non ti diverti?
Kaori: No, anzi mi sembra di esser tornata bambina. Oddio, ma questa che canta ora è Robertina ... Ballo ballo da capogiro ballo senza respiro ballo ballo mi invento un passo che fa così.

Mentre cantava girava su stessa e rideva come una matta assieme alle ragazze e quando la canzone disse "mi invento un passo che fa così fa così" inventò un passo che a volerlo ripetere neanche lei sapeva come fare.
Continuarono a cantare e a ballare sotto gli occhi divertiti degli uomini. Perfino Umi moriva dal ridere, ad un certo punto suonarono alla porta. Ryo aprì e si ritrovò difronte una ragazza all’incirca dell’età di Kaori con le forme al posto giusto per i gusti di Ryo e Mick [NdilyeRaffa Gemelli Diversi (nell’aspetto XD)].
Mick appena la vide la squadrò col suo radar.
La ragazza in questione per Mick portava una taglia 48 con i chili messi su i fianchi e sul sedere cosa che a lui non dispiaceva.
Una terza abbondante, fasulla di seno, era ben messa in mostra grazie ad un “ampio” decolté, era perfetta per lui e già si pregustava la sua serata quando notò un piccolo particolare, la fede e ciò stava solo a significare che purtroppo era sposata e fuori da ogni possibile rimorchio.
Secondo il radar femminile invece era stata squadrata per bene notando ogni minimo particolare e classificata come G.Z. (Grande Zoccola).
Capello lungo e ben curato biondo platino, peccato per il semplice fatto che le radici erano nere e si vedevano a vista d’occhio che era da un po’ che non si faceva la tintura.
Gonna lunga a pieghe (stile falsa suora) nera.
Maglia nera scollatissima da cui si vedeva un reggiseno push-up a balconcino di due taglie più piccola della sua rosa.
Tacchi a spillo altissimi ( cosa che una persona comune cadrebbe da quei trampoli dopo solo due secondi)
Cellulite sulle cosce.
Culo e fianchi enormi.
Appena iniziò a parlare gli uomini, ovvero Ryo e Mick, poiché Umi era immune al fascino della zoccola, rimasero incantati.
Se non era per Kaori che stizzita sbatté la porta in faccia a quella lì, i ragazzi si sarebbero fatti convincere a comprare tutta l’enciclopedia dei gatti più chissà che altra cosa.
Quando si ripresero dal loro torpore notarono le ragazze intente a fare strani gesti, poi videro Miki andare allo stereo premere play e tornare vicino alle ragazze.
La canzone che partì era Tutta tua delle ragazze di “Non è la Rai”.
Ballavano e cantavano, ridendo come matte, effettuando i movimenti in base al testo e tentando di essere sensuali come delle quindicenni, ma il risultato fu solo di carattere demenziale: indicavano persone immaginarie, abbracciavano il proprio corpo in maniera pseudo sensuale, scendendo, salendo e ancheggiando.
Al "Dove sei" poggiarono la mano sulla fronte, a mo' di visiera, facendo finta di cercare qualcuno.
Era da ridere! Tutte tentavano di essere serie ma non ci riuscivano anche Kazue partecipava allo spettacolino ridendo come una matta.
Quando poi Miki prese il posto di Viavyan, accanto a Kaori, furono le risate. Le due sorelle acquisite, grandi amiche, erano sfrenate ballavano come due adolescenti accentuando i movimenti infantili.
Nell’attimo in cui partì il ritornello le ragazze entrano in scena a cantare posizionandosi in fila indiana, ognuna di loro diede le spalle alla compagna.

My lollipop, my lovely boy
Ma la tua moto qui non passa mai

(Abbassandosi facendo scivolare il busto sull'aria)
È dalle tre ora son le sei
(Facendo segno con le mani dei numeri)
Metti in moto, metti in moto, metti in moto, dai-ai!
(Descrivendo con le mani l’accensione della moto).

Tutti si divertivano come matti anche i ragazzi, che si sganasciarono dalle risate soprattutto nel momento in cui le ragazze iniziarono a cantare...

Kiss my eyes mi si scioglie tutto il trucco
Kiss my lips non mi metto più il rossetto
Kiss my hands porto un sogno tra le dita
Kiss my heart e sarò per sempre ...



... Poiché cantavano e seguivano alla lettera il testo. Al “Kiss” aprivano e chiudevano la mano simulando un bacio, dopodiché indicavano la parte del corpo necessaria, seguendo l’indicazione del testo, per poi passare alla seconda parte della frase dove, sempre seguendo il testo, effettuavano un gesto particolare.
Per esempio quando il testo diceva che si scioglieva tutto il trucco loro indicavano sul volto il segno del trucco sciolto, oppure negavano di avere il rossetto nel momento in cui il testo lo indicava.
Alla fine del ritornello Miki e Kaori ritornarono nel gruppo e passarono avanti a Sayuri e Kazue a cantare l’ultima strofa per poi ritornare a cantare tutte assieme il ritornello.
Al termine della canzone caddero tutte per terra, ridendo come delle matte e i ragazzi le aiutarono a rialzarsi.
Quando Kaori si riprese dalle risate chiese alle ragazze se le facevano compagnia nella lettura del suo diario, tanto ai ragazzi era inutile chiedere visto che i due curiosoni per eccellenza, Mick e Ryo, si sarebbero comunque autoinvitati e per Umi, poverino, lui si sarebbe fatto rosso e avrebbe cominciato a fumare e onde evitare ciò decise di leggere un po’ di pagine davanti a tutti, per farsi quattro risate in compagnia.

Pisolo è il mio cancatalogo, perché più che un incrocio è veramente un catalogo di tutte le razze canine e animali e forse vegetali apparse sulla Terra, mi fanno ridere gli esperimenti sul diennea e le clonazioni, Pisolo è più complicato, è uno dei più misteriosi arcimboldi della natura. Potrei descriverlo così:


Corpo cilindrico da porcello.
Zampe davanti da ornitorinco.
Zampe da dietro da rospo cavallerizzo.
Orecchio destro dritto da volpe del deserto.
Orecchio sinistro pendulo da cocker.
Muso da pterodattilo occhi da camaleonte naso da bufalo baffi da birraio e denti da piranha.
Culo da papera.
Coda ritorta a scimmia.
Pelo di cinfalepro pezzato e maculato. Non saprei precisare il colore. Diciamo color straccio di benzinaio.
ll tutto con qualche cromosoma di pipistrello, di caimano e di oloturia.

E questo non esaurisce la bellezza di Pisolo.

Mio nonno dice che ogni bellezza è complicata, e che Pisolo è come una casa, o come il mondo intero. In ogni casa ci sono il salotto buono, il bagno sfavillante e i mobili antichi, ma anche il ripostiglio polveroso, le tubature viscide e i tarli che rodono, la stanza dei giochi e la cantina oscura che spaventa e attrae noi bambini. In ogni casa che crediamo di conoscere bene c'è sempre qualcosa di dimenticato.
Ma Pisolo non è una metafora, è carne, pelo e avorio, ha sentimenti e ricordi. Quando era un cucciolo, lo hanno abbandonato in un cassonetto della spazzatura. Il rumore del coperchio che si richiudeva come una lapide lo ha choccato per il resto della vita. Perciò quando sente un rumore tipo tuono o rimbombo di lamiera, e soprattutto il frastuono di camion dell'immondizia, per la fifa si mummifica. Diventa rigido come un peluche lasciato nel freezer, a zampe in su, e resta così un intero giorno, poi risorge. Il veterinario la chiama narcolessia isterica, io lo chiamo coma psicopisolico, quando mi laure-e-erò in medicina ci scriverò la tesi. Vuoi conoscere altri misteri del mio cane? Allora ti dico anche che fa dei peti silenziosi e perfidi, puzzolenti come il fiato di una balena che ha mangiato plancton scaduto, sardine marce e mutande di maratoneta. La mamma non vuole che si dica, ma è la pura scomoda verità.

Risero come delle matte alla descrizione del cane e quando Kaori ricominciò a respirare normalmente si alzò e disse: Bhe raga, io mi vado a cambiare, che tra un po’ sono tutti qui e di certo non posso farmi trovare ancora in pigiama. Date voi un occhiata ai due monelli?
Mick: Si non ti preoccupare.

Kaori andò in camera e si cambiò.
Indosso una maglia di Ryo, che le andava a mo’ di vestito, e un pescatore come pantalone.
Si legò i capelli in una coda alta e nel giro di 10 minuti era pronta. Non aveva voglia di sistemarsi "come si deve" e tanto meno di truccarsi.
L'unica voglia che aveva era di rimanere tutto il giorno in pigiama a poltrire e ad accoccolarsi tutto il giorno tra le braccia di Ryo.
Quindi, optò per qualcosa che racchiudesse tutto ciò, ovvero un bell'indumento comodo, e che "sapeva" di Ryo.
Uscì dalla stanza e trovò Mick e Kazue nel bagno che tentavano di sistemare Valentina.
Mick le disinfettava i graffi e Kazue le asciugava i capelli.

Kaori: * Che dolci che sono insieme, chissà che quell'angioletto non possa compiere il miracolo di riavvicinarli.
Quella bimba ha un cuore grande e aiuta le persone che si vogliono bene, con me e Ryo è stata di grande aiuto.
Ci ha costretto a dormire insieme e da quella notte rinunciamo difficilmente a giacere ciascuno tra le braccia dell’altro la notte.
Ed ora eccolo lì il mio amore, che tenta di vestire Anthony.
Che amore! Lo amo da morire e quando fa il "papà" premuroso, con i miei due angeli ... l’amo ancora di più.
Tento di avvicinarmi a lui di soppiatto.
Ryo è a metà tra la cucina e il salotto con Anthony, seduto sul muretto di divisione, e tenta di vestirlo.
Vediamo se ci riesco a beccarlo di sorpresa...
Uffa mi ha beccato subito! Mi sorride ... che bello che è! Continua a vestire Anthony e sorride.
È maledettamente bello quando mi sorride!
Non si muove, non parla, continua nel vestire il piccolo.
Vuole che continui ad avvicinarmi a lui?
Lo faccio e continuo ad approssimarmi.
L’arrivo alle spalle l'abbraccio, gli dono un bacio sul collo e gli dico: " Ti amo, sei dolcissimo, in veste di 'papà' premuroso!"
Ryo: Ma come siamo belle oggi, Amore mio?
Kaori sorridendo ironicamente: Grazie, ma ciò significa che normalmente sono un cesso?
Ryo: Ma che dici tesoro! Tu sei sempre bellissima e oggi in particolar modo.
Kaori: Sarà! Farò finta di crederci. - disse mentre si addentrava ancora di più in cucina.
Ryo fece scendere Anthony dal muretto.
Tirò a se Kaori, prendendola per la vita e sussurrò: Credici! Perché oggi, sei stupenda! Se non sapessi che Mario non ti interessa, direi che ti sei fatta bella per lui!
Kaori sorridendo: Mmmm! Chi te l'ha detto che Mario non mi interessa?!
Ryo sbiancò di colpo e la sua espressione da dolce innamorato, stava mutando a quella d'incazzato nero!
Kaori sorridendo continuò a parlargli: Infondo non l'ho mai detto, perché non né ho mai avuto bisogno, non ho mai pensato a lui e ogni giorno ti dimostro, che mi piaci solo tu! In oltre adoro farti ingelosire!
Ryo: E io adoro te! Sei stupenda oggi, non finirò mai di dirtelo.
Kaori: Ryo, ma io non indosso niente di particolare, anzi mi sono messa la tua maglia fregandomene altamente che oggi abbiamo gente a pranzo.
Ryo: Appunto! Per questo sei bellissima! Perché stai pur certa che la mia roba sta meglio a te che a me.
Ti rendono molto più eccitante - la strinse a se.
* E poi in questo modo tutti sapranno che sei solo mia. Se indossi la mia maglia, col mio odore impregnato, quel deficiente di Mario capirà per forza che tu sei territorio mio. MIO SOLTANTO! TU SEI SOLO MIA! Ti Amo!*

Mentre pensava l'abbracciò più forte, che poté, prendendola per la vita.
Ora erano l'uno difronte all'altro a guardarsi negli occhi.
Avvicinò la sua bocca a quella di lei e sussurrando disse: Whenever you're in trouble won't you stand by me? (Ogniqualvolta sarai in difficoltà, starai con me?)

Da quelle parole sussurrate a fior di labbra nacque un bacio tenerissimo e carico d’amore.

Ryo: Allora? Che mi rispondi?
Kaori: Sì, io voglio per me le tue carezze! Sì, io ti amo più della mia vita!
Ryo le donò una carezza e un altro bacio dolcissimo.
Mick: Piccioncini vi staccate per un po’? Qui c’è una signorinella, tutta bella e profumata, che si vuole “inguacchiare” di nuovo. Però questa volta tramite un dolce.
Kaori: Piccolina, la zia non può farti fare un dolce, deve mettere la tavola.
Umi: Ci pensiamo noi! Tu e Miki dovete stare buone e ferme qui.
Valentina: Evviva! Faccio un dolce con la zia Kaori e la zia Miki! Che bello!
Miki: Allora Vale, che torta vogliamo fare?
Valentina: Al cioccolato!
Kaori: Mmm ... vediamo se ci sono tutti gli ingredienti. Latte, uova, burro, farina, lievito per dolci ... Mmm ... direi che ci sono tutti. Allora, iniziamo?

Mentre Umi spostava il tavolo, con l’aiuto di Ryo, dalla cucina al terrazzo e tutti si davano da fare a preparare la tavola, Valentina, Kaori e Miki giocavano con la farina.
Ogniqualvolta che gli altri passavano per la cucina e le vedevano piene di farine, tutti ridevano.
Quando l’impasto fu pronto, Kaori l’assaggiò, rimanendo poi con i baffi di cioccolato. Ryo a quella scena non resistette oltre e la baciò davanti a

Valentina, Miki, Kazue e Mick più felici che mai nel vedere due persone che si amano da morire.

Valentina: Zio Mick, bacio ... pur'io bacio!
Mick: Ok, piccola vieni qua, che lo zio ti da tanti baci! ... oplà eccoti qui! ... smack! ... Ecco! Hai avuto il bacetto! (Ndily ^^)
Valentina: Smack! - baciò sulla guancia lo zio! - zio bacia zia! Zio Mick bacia zia Kazue come lo zio Ryo bacia la zia Kao.
Mick: Eh!? No, non posso lei non è la mia fidanzata, non posso baciarla come fa lo zio Ryo con la zia Kaori! (Ndily Questa mi giunge nuova, come se in passato si fosse fatto scrupoli a baciare le donne ... Mick stai perdendo colpi bello mio!)
Kazue: Vedi Vale, io il fidanzato c'è l'ho ma è casa e quindi io non posso baciare lo zio! (Ndily Povero Mick! Ennesima batosta! Ma perché non si sta zitta questa qui!)
Valentina: Io sono bimba, mica scema! Lo sho che tu zia, sei la fidanzata dello zio! Ora avete litigato ma ora fate la PACE. Anche mamma e papà litigano ma fanno sempre la pace con i baci.
Zio fammi scendere per favore!
Mick troppo sconvolto fece scendere Valentina che subito tirò il vestito di Kazue facendola muovere verso Mick. Quando furono vicini quanto bastava per un bacio Valentina riprese a parlare.
Valentina: Ora pace con bacio- con una spinta riuscì a buttare Kazue tra le braccia di Mick e a farli baciare.

Peccato che il mondo dei "grandi" non funzioni sempre così, che non sia così facile come in quello dei bambini in cui vivi senza inibizioni e puoi fare quello che vuoi!  Il bacio avvenne e fu anche pieno d'affetto e d'amore, ma quando si staccarono tornarono di nuovo ad essere lontani ed in più con un velo di tristezza nei loro occhi.
Le ragazze assieme alla bimba finirono di preparare il dolce.
Quando fu sfornato un odorino si espanse per tutta la casa e in quel momento un’auto si fermò davanti alla casa di Kaori.
Era arrivato Mario con tutta la sua famiglia.
Prima di andare ad aprire la porta, per accogliere gli ospiti, si ritrovò al suo fianco in un battibaleno Ryo con Anthony sulle spalle e Valentina che voleva fare i capricci per salire imbraccio a lei.

Valentina: Imbraccio, Imbraccio!
Kaori: E va bene! Basta che la smetti di fare i capricci! Oplà piccolina sei contenta ora?
Vale: Shiiiiiiiiiii! Che bello! Zia ti voglio bene! Voglio stare sempre con te, tutto il tempo.
Kaori: Piccola, io non scappo mica. Oggi staremo assieme tutto il tempo. Ryo ma che hanno questi bambini non sono mai stati timidi o impauriti!
Ryo: Hanno solo voglia di coccole! - * Coccole più la voglia di farci stare sempre assieme. Vedono già Mario come un nemico ... ok ... l'ammetto è colpa mia e di Mick abbiamo trasmesso la nostra non sopportazione verso quel tipo ai bimbi!* - In ogni modo non credo che a te possa dispiacere avere la piccola tra le braccia.
Kaori: No, ma anche io ho voglia di coccole.
Ryo: Allora vieni qua! -la tirò a se cingendole la vita con il braccio sinistro.

La baciò sulla fronte e le accarezzò la schiena, in quel momento bussarono alla porta e Ryo deciso più che mai a non staccarsi da Kaori e le strinse la mano, mentre vedeva la piccola Valentina crollata tra le braccia della sua zietta preferita.
Vedendo quella scena decise di far scendere Anthony dalle sue spalle e tenerlo imbraccio. Quando Anthony fu sistemato nella maniera più congeniale, comoda, per lui. Riprese la mano di Kaori e insieme andarono ad aprirla porta o meglio l'aprì Mick per loro e così Kaori poté bearsi un altro pò di coccole.
Infatti, si abbracciò ancora di più a lui e poggiò la testa sulla sua spalla e fu in questo modo che accolsero gli ospiti e se tutti sorridevano, una persona davanti a quella scena sbiancò e subito dopo divenne verde dall'invidia.
Quando gli ospiti entrarono, arrivarono anche gli altri a salutarli, facendo un po' di confusione.

Kaori: Ragazzi, fate più piano! La piccola dorme. Si è appena addormentata!
Signora Matilde Oh che carina chi è questa bambina?
Kaori: Zia ti presento Valentina che ora dopo una mattinata passata a giocare e a fare un dolce per tutti noi è crollata tra le mie braccia.
Mario: Che dolce sembra un angelo!
Ryo: Non sembra un angelo. È un angioletto ed è il mio angioletto, invece lui è Anthony, scusatelo se ora si nasconde ma è un po' timido. Su Anthony saluta la zia e lo zio di Kaori.
Pino: Lascialo stare, quando ci conoscerà un po' vedrai che sarà meno timido.
Anna: ha ragione poverino vede tanta gente che non conosce e che parla in una lingua a lui sconosciuta.
Kaori: No, lo conoscono l'italiano il padre è italo americano e grazie a me conoscono anche un po' di giapponese ma prego ... Accomodatevi! Io nel frattempo porto la bimba a Nanna. Amore fai tu gli onori di casa?
Ryo: Certo tesoro!

Kaori salutò Ryo con un bacio e portò a letto la bimba.
Mario guardò la scena svoltasi in sua presenza con profondo disgusto erano talmente sdolcinati da fargli rivoltare lo stomaco.
Ryo guardando come Mario si soffermava ad osservare le curve sinuose della sua donna lo fulminò con un solo sguardo.
Mentre Kaori rimboccava le coperte alla piccola, Miki mise a riscaldare la pasta al forno e i peperoni ripieni, gentilmente preparati dalla Signora Matilde.
Kaori uscì dalla stanza, si diresse in cucina e prende gli antipasti composti da:

Cocktail di gamberi
Alici Marinate
Paste cresciute miste ( cavolo, baccalà e semplici)
Insalata di Mare
Bruschette al pomodoro
Prosciutto e Mozzarella.
Gli servì e si accomodò a tavola vicino a Ryo.
Iniziò a pranzare finché non udì una musica provenire dall’interno dell’abitazione.
Era la canzone dello Zecchino D’Oro “Il cuoco pasticcione” e sentiva Valentina cantare a squarciagola:

Al fuoco! Al fuoco! E' stato il cuoco!
Che confusione che cuoco pasticcione!


Che fumo! Che fumo! Va tutto in fumo!
Che confusione che cuoco pasticcione!


Aiuto! Aiuto! Aprite la finestra!
Che confusione, che cuoco pasticcione!


Kaori: Si è svegliata la piccola, scusatemi un secondo. Torno subito.
Mick: Lascia, lo porto io qui. Vedrai che con lo zio Mick, non farà storie.
Kaori: Diciamo piuttosto che lo zio Mick vuole coccolarsi la sua nipotina, vero??
Mick: Esatto!
Kaori: Tu la vizi così!
Ryo: Perché noi non li viziamo, questi bimbi?
Kaori: Voi, tutti, li viziate e poi tocca a me e a Miki farli scendere sulla terra. Comunque Mick, corri dalla bimba prima che voglia imitare il cuoco pasticcione.
Mick: Non c'è bisogno eccola che arriva. Tesoro, vieni qua dallo zio!

Valentina, però, stranamente ignorò Mick e corse tra le braccia di Kaori in lacrime.

Ryo: Tesoro cosa c'è? Hai fatto un brutto sogno? - disse accarezzando quella testolina bionda che piangeva tra le braccia di Kaori.

Valentina singhiozzando stringendosi di più tra le braccia di Kaori: Credevo ... che l’uomo nero ti avesse portato via.
Kaori: Oh! Piccolina, tranquilla!  L’uomo nero non mi può più far del male.
Ryo: Sì, piccola, nessuno potrà più farle del male perché ora ci siamo io, lo zio Mick e lo zio Umi a proteggere la tua zietta.
Mick: Su asciugati quegli occhietti dolci e fammi un sorriso.

Valentina si asciugò gli occhietti e sorrise allo zio Mick, poi salì imbraccio alla zia e diede un bacetto a lei e abbracciò forte, forte lo zio Ryo.

Kaori: Hai fame piccola?
Valentina: Shi!
Kaori: Ti va di mangiare un po’ di mozzarella e po’ di prosciuttino?
Valentina: Shi!
Kaori: Tesoro, mi passi un po’ di prosciutto e mozzarella per la piccolina?
Ryo: Certo, amore mio! ... Ecco qui la pappa per la mia bimba bella!

Quando Valentina si tranquillizzò ripresero a mangiare, a scherzare e a ridere. I bimbi mangiarono tranquillamente tutto, senza fare storie.
Mangiarono l’antipasto a base di prosciutto e mozzarella e il primo costituito dalla “pasta al forno” fatta da Kaori e Miki.
Mentre aspettavano che lo zio Umi finisse di cuocere la carne al barbecue, Anthony faceva dei piccoli scherzi a Mario mentre Valentina si faceva coccolare dallo zio Ryo e dalla zia Kaori.
Quando Anthony smise di fare scherzi a Mario, decise di giocare con lo zio Mick col fucile. Naturalmente lo zio fece vincere il bimbo.
Tutti gli osservavano e ridevano nel vederli giocare assieme, tutti tranne una persona, Mario.
Difatti, Mario non prestava attenzione a quello che lo circondava, guardava incessantemente Ryo, Kaori e Valentina comportarsi come una famigliola felice.
Pensava solo a Kaori e Ryo che si tubavano come due piccioncini e coccolavano quella bambina come se fosse la loro.
Quando sentì la bimba chiamare Ryo papà ed esprimere il desiderio di voler stare in braccio a lui, non ci vide più dalla gelosia e decise di rientrare, in modo da lasciarsi alle spalle tutte quelle sdolcinatezze tipiche di due fidanzatini smielati, che lui non sopportava.
Il culmine della rabbia e della gelosia lo ebbe quando vide arrivare Ryo e Kaori abbracciati. Lei poggiava la testa sulla spalla destra mentre lei accarezzava la testolina di Valentina che dormiva beata tra le braccia di Ryo.
Li vide entrare in camera da letto, tutti felici e sorridenti, lei non era sorridente, era molto di più estasiata sembrava che potesse toccare il cielo con un dito.
Tutta questa allegria, dolcezza, armonia tra quei due, a Mario non andò giù e quando vide Kaori uscire dalla camera per recarsi in bagno né approfittò e rimase lì fuori ad aspettarla.
Quando uscì, Mario la prese per le spalle e la spinse contro il muro tentando di baciarla.

Kaori: Mario! Smettila! Che combini! Lasciami!
Mario: Non dire no! Lo so che ami un altro ma che ci posso fare. Io sono un disperato, perché ti voglio amare!

Mario si avvicinò ancora di più a lei e tentò nuovamente di baciarla ma quello che incontrarono le sue labbra furono solamente un muro.
Quando si riprese dallo shock vide Kaori tra le braccia di Ryo. La furia l’accecò e si lanciò contro Kaori come ultimo tentativo estremo per far si che il suo amore avesse inizio.
Purtroppo per lui Ryo non era d’altrettanto parere e si frappose tra lui (Mario) e Kaori.
Prese Mario per il bavero della camicia e lo spinse contro il muro.

Ryo: La devi smettere di andare dietro a Kaori! Mi sono stancato di questo gioco. Ho fatto finta di nulla fino ad ora, per evitare dispiaceri alla mia compagna ma ora o la smetti di cercare di metterci con lei e di tentare approcci non richiesti o conoscerai il peggio di me.
Kaori: Ryo, amore, calmati! Mio cugino, ha capito bene quello che volevi dire e d’ora in poi mi lascerà in pace e penserà al suo di futuro. Non c’è bisogno di stritolarlo, per questo. Lascialo su!
Mario è vero che hai capito che sono una cugina per te e che d’ora in poi non penserai più al passato?
Mario: Lo giuro! Ho capito cuginetta! Il passato è passato ma per favore dì al tuo ragazzo di lasciarmi andare.
Ryo: Va bene, ma ringrazia Kaori che se fosse stato per me ti avrei convinto in altri modi. In ogni modo, avanti, sei libero, ma comportati bene.
Kaori: Ora che siamo più calmi, vorrei chiederti una cosa a cui sto pensando da un po’ di tempo. Mario, tu quella notte di 15 anni fa ... eri... presente... anche tu ... sei andato ... a dare l’ultimo addio ai miei genitori... Ti ricordi ancora il luogo dove è accaduto l’incidente? Ecco io... io...
Ryo avvicinandosi a Kaori abbracciandola forte a se: Kaori stava cercando di dirti se ricordi ancora dov’è esattamente il luogo perché prima di tornare a casa vorrebbe salutarli e vorrebbe essere accompagnata da te a salutarli.
Kaori: Accompagnarci! Puoi accompagnarci a salutare i miei?
Vorrei tanto che conoscessero  la donna che sono diventata ora e vedessero come sono felice circondata d’amore e di amici che mi i vogliono bene.
Sig.ra Matilde: Oh, piccola! Certamente ti vedono da lassù, i tuoi sanno come sei diventata. Ti hanno sempre amato e ti amano anche da lassù.
Kaori: Oh zia! – si buttò fra le braccia della zia piangendo.
Ryo e Mario le lasciarono da sole intuendo che Kaori in quel momento avesse bisogno del conforto di una “madre”.

Kaori pianse e si sfogò tra le braccia della zia, che l’ascoltava in silenzio carezzandole la testa.

All’improvviso sbucò dal nulla Valentina che innocentemente vedendo la zia piangere le andò vicino e le chiese: “Perché piangi?”
Kaori: Perché ero molto triste. Stavo pensando ai miei genitori!
Valentina non essere triste, ci sono io con te!
Kaori prendendola imbraccio e stringendola forte a se con tutto l’amore che aveva: Hai ragione amore mio, ci sei tu con me e ti  voglio tanto bene lo sai?
Valentina: Anche io ti voglio bene. Zia ho fame!
Kaori: Ancora? Va bene andiamo a vedere se lo zio Umi ha finito di preparare la carne. Ah, zia!? Grazie di tutto!

Ritornarono in terrazza e tranquillizzò con lo sguardo Ryo. Si sedette, con la bimba, vicino a lui che non perse tempo a coccolare lei e la bimba. Finirono di pranzare tranquillamente tra una chiacchiera e l’altra venne l’ora per i genitori di Mario di andare poiché avevano un altro impegno ma Mario e Anna rimasero ancora.
La serata passò in allegria tra risate e chiacchiere varie si fecero le nove, l’ora di mettere i bimbi a letto e così fecero.
Mentre i bimbi dormivano i grandi poterono finalmente rilassarsi, godendo della tranquillità del momento.
Riuscirono perfino ad affrontare il discorso “ genitori di Kaori”. Dopo un po’ di storie Kaori riuscì a convincere, anche grazie all’aiuto di Kazue, Mick, Saeko e Sayuri ad accompagnarla, assieme a Ryo, a far visita ai suoi.
Lei avrebbe tanto desiderato avere affianco tutti i suoi amici ma sapeva bene che ciò non poteva accadere. Quindi dovette decidere chi portare con se, considerando che in macchina non più di quattro persone potevano entrare.
Alla fine, agendo d’istinto e con il cuore scelse le persone che sarebbero venute con lei, ed erano:
Il suo amore, Ryo, senza il quale non riuscirebbe a vivere.
Sayuri, sua sorella. Kaori sentiva il bisogno di condividere quella parte di lei e del suo passato con lei, con quella ragazza che prima ancora di essere sua sorella, per lei era stata un’amica su cui contare in tutti quei mesi di sofferenza.
Saeko e infine Mick. Entrambi molto importanti per lei. Aveva scelto Saeko in quanto sua cognata, sì, ma anche perché lei ha amato un pezzo della sua (di Kaori) vita, Hide.
Poi c’era Mick.
Mick, bhe con lui il discorso era diverso, per lei lui era il suo migliore amico, un fratello, ed è stato colui che è stato accanto a lei in questi mesi aiutandola, assieme a Ryo, a ritornare a vivere e per questo motivo lui doveva esserci anche in questa occasione.
Si misero d’accordo per il giorno dopo, partenza ore 10:00, direzione Costiera Sorrentina sul luogo dell’incidente e dove il mare ormai da anni, culla il sonno eterno, di una coppia di sposi che hanno cresciuto con amore, una bimba fino alla sua adolescenza e che ora era diventata una donna splendida.
Naturalmente per poter partire per le dieci del giorno dopo, Mario e Anna rimasero da loro anche per la notte. Quando fu l’ora di andare a letto, ebbero una sgradita sorpresa da parte di Anthony e Valentina. Li videro correre, all’improvviso, in lacrime. Valentina correndo cadde per terra. Mick corse subito da lei per coccolarla, mentre Anthony si rifugiò tra le braccia della zia Eko.
Mick accarezzando e baciando quella testolina bionda: Che c’è piccola, hai fatto un brutto sogno?

Kazue guardava Mick comportarsi come un bravo “paparino”, né rimase affascinata. Stava guardando Mick da un altro punto di vista quello di un padre di famiglia.
Si comportava diversamente, era dolce e i suoi occhi brillavano di una luce nuova, una luce che si accendeva ogni volta che il suo sguardo si posava su quella bambina che piangeva tra le sue braccia. Era incredibile in quei pochi mesi era cambiato, maturato e da  semplice playboy si era trasformato in un bravo padre di famiglia.

Anthony singhiozzando: Zia ... tu avevi ... detto ... che ... l’uomo nero ... non sarebbe ... più ... tornato.
Kaori cominciando a sbiancare: Anthony perché dici questo?
Saeko: Piccolo è la verità è in carcere e non vi può far del male.
Valentina piangendo: Ha chiamato ... vuole la zia ... vuole fare la bua alla zia.

Kaori a quel punto sbiancò definitivamente e Ryo dovette reggerla per paura che svenisse.

Ryo: Amore tutto bene?
Kaori staccandosi bruscamente e saltando in piedi: Amore un corno, non va affatto bene! Saeko TU... TU mi avevi assicurato che quell’uomo non avrebbe più fatto parte della mia VITA e avrebbe lasciato in pace me e i bambini.
Saeko: Ed è così Kaori, Alek è in galera, nel braccio della morte e non capisco come potuto chiamare . Può darsi che i bimbi l’abbiano sognato.
Kaori: No, Eko, non può essere. Non possono esserselo inventato, non possono essersi sognati entrambi la stessa persona e soprattutto nello stesso momento. È impossibile!
Saeko: Sì, ma è impossibile che Aleck possa utilizzare il telefono dal braccio della morte e soprattutto gli è vietato ogni tipo di contatto con te!

All’improvviso squillò il cellulare di Kaori, che Valentina stringeva tra le sue manine. Mick lo prese e lesse il nome che appariva sul display: Aleck!

Mick rivolgendosi a Saeko: Che dicevi tu? Che non poteva contattarla? Allora ti informo che lo sta facendo in questo istante e per giunta con il suo cellulare.
Saeko: Con il suo cellulare? Ma questo significa...

Kaori non riuscì a sentire la supposizione di Saeko poiché, alla sola notizia che Aleck era tornato nella sua vita e che per di più utilizzasse il suo cellulare privato per chiamarla, svenne.
Ryo quando la vide svenire la prese subito al volo e tentò di farla rinvenire maledicendo mentalmente in tutte le lingue che conosceva quel bastardo di Aleck.

Ryo:* No, ora non gliela faccio passare liscia, se quando ci siamo incontrati la prima volta la mia priorità era quello di non far morire Kaori, di salvarla, dal baratro della depressione più nera, ora la mia priorità è di difenderle e proteggerla.
Quindi Aleck se solo provi ad avvicinarti a lei giuro che ti ammazzo! Prova solo a torcerle un capello e vedrai che mi scongiurerai di ammazzarti.
Poveri piccoli, eccoli lì, a tremare spaventati per causa di quel mostro, ma ti giuro Aleck dovessi essere l’ultima cosa che faccio in vita mia ma te la farò pagare cara per quello che stai facendo passare alla mia famiglia, soprattutto alla mia Kaorichan!
Non potrò mai dimenticare quando quel giorno, di tre mesi fa, in quella caffetteria di New York.
Mi sembrava un pulcino spaurito e non riusciva neanche ad ammettere di essere stata costretta ad avere rapporti orali con quel gran figlio di ... buona madre.  Ed io ero per tranquillizzarla feci finta di capire cosa stesse tentando di dirmi, poi con il tempo riuscii a capire di cosa si trattasse e d’allora lo odia follemente ancora di più di quanto l’odiassi prima di quel fatidico giorno.
Eccoti amore mio ti stai riprendendo. So che il divano non è molto comodo ma è vicino alla finestra e almeno hai un po’ d’aria. Per fortuna stai bene, non sai che spavento che mi hai fatto prendere, ti giuro amore mio che se ti fosse successo qualcosa, sarei andato subito ad ucciderlo quel verme * - Amore come ti senti? Come va?
Kaori: Che è successo? Perché mi sento la testa pesante?
Ryo: Sei svenuta ed evidentemente hai battuto la testa.
Kaori: Ora ricordo – scattando in piedi – Aleck – barcollando ricade sul divano - i bambini, i bambini come stanno? Devo andare da loro – Tentando di rialzarsi con scarsi risultati.
Ryo: Calmati! Non fare troppi sforzi. I bambini stanno con Miki a prendersi una bella camomilla ma ti prego amore, ora calmati o ti sentirai ancora peggio.
Kaori: Ok, ma bisogna proteggere i bambini, per favore Ryo, non pensare a me. Trova un sistema per proteggerli.
Mario: Scusate se vi interrompo, stavo pensando che se questo Aleck ti contatta dal carcere col suo cell, non significa per forza che sia uscito.
Anna: Infatti, può anche essere che è riuscito ad avere una certa influenza all’interno del carcere, facendosi amico determinate persone riuscendo a farsi arrivare il cellulare.
Sayuri: Ma come poteva? Scusa e i guardiani?
Vivyan: No, ha ragione Anna o meglio la sua idea non è del tutto sbagliata! Può veramente essersi procurato un cellulare, basta trovare una guardia compiacente e il gioco è fatto ma credo che comunque sia difficile far passare un cellulare intero. Infatti, credo che sia più logico e fattibile che si sia fatto passare una sim e utilizzare il telefono di una guardia carceraria.
Umi: Credo che sia giunta l’ora di andare a letto!
Mick: Sì, lo credo anche io! Basta giocare a Sherlock Holmes! Forza ragazze andate a dormire che si è fatto tardi. Kaori tranquilla ho chiamato un mio amico che mi deve un favore e mi ha assicurato che ci penserà lui a proteggere i bimbi.
Ryo: Lo conosco, fidati, ci ha aiutato diverse volte e stai tranquilla non permetterà mai che venga fatto del male a dei bambini innocenti. Se ti preoccupi per Susan e Lucke gli avvertiremo quando staremo a New York. Gli spiegheremo la situazione e vedrai che capiranno.
Kaori: Ma ... tu ...
Ryo: Come faccio a sapere che tra due settimane andremo a New York? Secondo te, avrei lasciato che quella pazza di Eriko ti portasse dall’altra parte del mondo per una sfilata, senza che io ne sapessi nulla?
Kaori: Ma ... io ...
Ryo: Lo so, me l’avresti detto. Non me l’hai potuto dire prima perché Eriko te l’ha detto da poco, ovvero l’altro ieri, e tu fino ad oggi non sapevi se accettare oppure no. L’hai deciso questa mattina, di accettare la proposta di Eriko, quando eri e pensierosa e di sicuro avresti approfittato della nostra “intimità” per convincermi a dirti di sì, che potevi andare, senza sapere che io sono felice che tu possa passare un po’ di tempo con Eriko. Sarà pure una pazza scatenata e pensa solo ai vestiti ma è pur sempre una tua amica e poi mi ha minacciato. Se non ti lascio andare a New York mi ammazza con le sue mani.
Kaori: Ci credo anche io che Eriko ti possa ammazzare. Anche se è cotta di te, ha sempre tifato per noi.
Mick: In verità, ammazza anche me, se non ci andiamo, mi ha precettato come modello.
Kazue: Ti ci vedo proprio come modello ... Ahahhahahahaha!
Mick: E tu che ci fai ancora alzata?
Kazue: Sono venuta a vedere come stavano Kaori e i bimbi.
Kaori: lascialo perdere, quello, certe volte è proprio un orso, vieni qua e siediti vicino a me, fammi un po’ di compagnia, per favore.
Umi: Le mie orecchie hanno sentito bene Mick?Tu modello? Ahahahhhahaha!
Mick: Cosa c’è da ridere?
Umi: No, niente, solo che non t’immagino proprio in mezzo a dei modelli sfilare su una passerella. Povere modelle! Dovranno difendersi da due maniaci.
Kaori: Un maniaco! Dovranno difendersi solo da Mick! Perché uno è andato in pensione. È già occupato con la sottoscritta e se prova a sgarrare è finita!
Ryo: Amore, lo sai che tu sei l’unica donna della mia vita!
Kaori: Sarà... staremo a vedere come ti comporti a New York!
Miki: Ecco qui! Camomilla per tutti.
Kaori: Grazie Miki sei un angelo!
Miki rivolta verso gli uomini: Ecco, tenete e bevetene anche un po’ voi!
Mick: Miki dai! La camomilla a noi?
Ryo: Noi, non abbiamo bisogno di calmarci.
Umi: Non fate storie e bevete!
Kazue: Certe volte siete peggio dei bambini!
Anthony: Noi la camomilla l’abbiamo bevuta tutta.
Valentina con il biberon in mano: Io la sto ancora bevendo! È buonissima! La camomilla di zia Miki è super buona.
Miki: Forza non fate storie e bevetela anche voi! Ci ho messo un ingrediente magico dentro- fece l’occhiolino ai ragazzi – l’ ho  leggermente corretta per gli adulti.
Mick: Ora si che ragioniamo. Va bene la berrò ma solo perché Valentina ha detto che è ottima.
Kaori: Sentite o vi sedete o mi alzo io, a costo di sbattere per terra, ma mi alzo. Mi sono scocciata di stare qui seduta da sola.
Ryo: Hai ragione amore. Veniamo subito da te! Tu non ti alzare!
Kaori: Va bene! Quando fai così è meglio assecondarlo. Anche se odio essere trattata da malata.
Mario: Guarda che ha ragione Ryo.  Devi riguardarti! Sei svenuta sbattendo la testa e non hai ancora recuperato perfettamente il senso dell’equilibrio. Perciò fai la brava, cuginetta.
Kaori: Uff! Ora stiamo a tre. Basta, non c’è la faccio più! Siete un po’ troppi uomini a comandare nella mia vita.
Miki: Certo che abbiamo fatto proprio bene a comprare i divani nuovi e le due poltrone. Avremo pure pagato poco, perché la qualità non è delle migliori, però per quello che ci servono vanno più che bene.
Kaori: Infatti, io speravo che il divano dei miei fosse ancora buono ... e invece ...
Miki: ... E invece il tempo il tempo l’ha danneggiato.
Kaori: Già. Ah! Finalmente tutti seduti! Dopo avervi scongiurato per tre ore vi siete seduti tutti!

Infatti, nel frattempo tutti si erano accomodati. Ryo alla sinistra di Kaori, Mick alla destra accanto a Kazue, Mario sull’altro divano vicino a Miki e a Umi.

Valentina rivolta a Kaori: Imbraccio.
Kaori: Certo amore, la zia ti prende subito imbraccio.
Mick: Lascia faccio io! Oplà principessina ...  Eccoti qui tra le braccia della tua zietta. E tu giovanotto – rivolto ad Anthony – vieni imbraccio a me.
Anthony: Subito zio!

Anthony si posizionò tra lo zio Mick e la zia Kaori facendo ben attenzione a tenere il più unito possibile Kazue e Mick!
Valentina: Zia ti possiamo cantare la ninna nanna?
Kaori: In verità, dovrei essere io a cantarvi la ninna nanna.
Anthony: No zia, vogliamo cantartela noi la ninna nanna. Per una volta zia, dai!
Kazue: Che dolci!
Mick: Dai Kaori, non rompere e accetta!
Ryo: Dai, amore, per una volta fatti coccolare e viziare un po’ dai tuoi nipotini.
Kaori: Per caso voi due centrate qualcosa in questa storia?
Mick & Ryo: No!

Valentina e Anthony guardandola con due occhioni dolci da far sciogliere chiunque anche un cuore di pietra: Dai, zia, accetta! (Ndily Anche Famedoro che come noto ha il cuore più duro di tutta Paperopoli -.- , antagonista per eccellenza di Zio Paperone ^3^, si scioglierebbe davanti a quelle due piccole pesti  ^^’’ )

Kaori: ... Va bene ...  ma non è giusto ...  sapete bene che se mi guardate così io non riesco a dirvi di no.
Vale&Anthony: Evviva!
Vale: Ora zia metti la testa sulla spalla dello zio Ryo e chiudi gli occhi.
Kaori: OK ma tu vieni qua, stretta tra le mie braccia, voglio addormentarmi con la mia piccola tra le braccia.
Miki: Kaori, hai due nipotini d’oro. Sono dolcissimi!
Valentina: Zia Miki, la ninna nanna è anche per te e Nami ed è anche per la zia Kazue.
Anthony: Shi, quindi anche voi dovete posare la testa sulla spalla degli zii, chiudendo gli occhi, e gli zii vi devono abbracciare.

Umi si fece tutto rosso in faccia mentre stringeva a se la dolce Miki e teneva una mano sul suo ventre, ove la piccola Nami veniva cullata e protetta dall’amore della mamma e del papà.

Anthony: Zio Mick, zia Kazue questa notte posso dormire con voi?
Mick e Kazue: Eh?
Valentina: Zia Kaori, io voglio stare con te!
Ryo: Certo piccola, questa Notte dormirai con noi, non c'era neanche bisogno di chiederlo, quando vuoi sei la benvenuta, c'è sempre posto nel lettone degli zii per la bimba più bella e dolce dell'universo, per la mia bimba che avrà tante coccoline.
Mick: ... Va bene... se vale dorme con Kaori, tu dormi con me. Contento? Però, non so se la zia Kazue potrà dormire con noi.
Anthony: Può! Vero, zia? Vero che dormirai con me e lo zio?
Kazue guardando Mick e Anthony sorrise: Sì, piccolo! Dormirò con te e lo zio. Contento?
Anthony & Vale: Evviva!
Anthony: Ora chiudete gli occhi, che Vale inizia a cantare la “Ninna nanna del chicco di caffè”. (Ndily: le parti in cui canta Anthony saranno sottolineate).

Ninna nanna mamma tienimi con te

Nel tuo letto grande solo per un po'
Una ninna nanna io ti canterò
E se ti addormenti, mi addormenterò

Ninna nanna mamma

Insalata non ce n'è;
Sette le scodelle sulla tavola del re.
Ninna nanna mamma
Ce n'è una anche per te
Dentro cosa c'è
Solo un chicco di caffè

Kaori abbracciata a Ryo, con gli occhi chiusi cullava Valentina ed entrambe cominciarono a lasciarsi andare.

Dormono le case

Dorme la città
Solo un orologio suona e fa tic tac;
Anche la formica si riposa ormai,
Ma tu sei la mamma e non dormi mai

Kaori si lasciò completamente andare e sprofondò in un sonno d’orato.

Ninna nanna mamma
Insalata non ce n'è;
Sette le scodelle sulla tavola del re.
Ninna nanna mamma
Ce n'è una anche per te
Dentro cosa c'è
Solo un chicco di caffè

Quando sarò grande comprerò per te
Tante cose belle come fai per me,
Chiudi gli occhi e sogna quello che non hai
I tuoi sogni poi mi racconterai.

Valentina che stava crollando anche lei, tentava di resistere fino all’ultima strofa. Fino a quando però Anthony, da bravo fratello maggiore, non iniziò ad accarezzarle la testolina e ad abbassare la voce per farla addormentare, ma lei continuò imperterrita a cantare fino alla fine.

Ninna nanna mamma
Insalata non ce n'è
Sette i piatti d'oro sulla tavola del re.
Ninna nanna mamma
Ce n'è uno anche per te:
Ci mettiamo su tutto quello che vuoi tu,
Ci mettiamo su tutto quello che vuoi tu.


All’ultima parola Valentina crollò definitivamente, abbracciata al ventre di Kaori che la teneva stretta, stretta a se.

Visto che le due principesse della casa erano crollate, decisero di sciogliere la “riunione” e di andare tutti a letto.
Kazue prese delicatamente Valentina imbraccio, facendo ben attenzione a non svegliarla, mentre Ryo con altrettanta delicatezza prese la sua amata tra le braccia per portarla a nanna.
Mick aiutò Anthony a prepararsi per la notte mentre Umi e Umi, dopo aver riposto le tazze sporche nel lavello, aiutarono Mario a prepararsi il letto. Umi aprì il divano letto in modo che Miki e Mario potessero sistemare le lenzuola, dopodiché andarono anche loro a letto.
Mick portò Anthony in camera di Hide, dove spiegò la situazione alla zia Eko, che felice della piega inaspettata che aveva preso la serata, andò a dormire da Anna.
Kazue, invece, accompagno Ryo in camera e dopo che ebbe adagiato Kaori sul letto, gli passò la bambina, che appena sentì il calore dello zio si strinse a lui chiamandolo "Papà!".
Ryo sorrise, e beato si andò a coricare con la bimba tra le braccia.
Appena lo zio si distese, lei (Vale), si posizionò meglio sull'ampio torace, facendo sorridere ancora di più lo zio.
Nel frattempo, Ryo, fece in modo che, sul suo ampio torace, potesse esserci posto anche per una testolina rossa appartenente alla stessa persona che dormiva beatamente tra le sue braccia, la sua dolce “Sugar Boy”.
Anthony, invece, decise di dormire tra lo zio Mick e la zia Kazue, facendo in modo che entrambi non potessero scappare, in quanto  intenti ad abbracciarlo.
Sembrava proprio che quelle piccole pesti si fossero messi d'accordo per far tornare insieme Kazue e Mick!


Intanto mentre tutti dormivano nella camera di Miki e Umi...


Miki tra le braccia del marito: Chissà se la nostra bambina sarà un po' come Valentina. Mi piacerebbe che Nami, sia bella  d'anima come lei.  Quella bimba è magica riesce ad arrivare dove gli adulti non ci riescono.
Umi accarezzando il pancione della moglie: Nostra figlia sarà bellissima!
Miki: Hai ragione e avrà degli zii stupendi che impazziranno per lei. Basta guardarli ora come si comportano con quelle due piccole pesti, si fanno fare di tutto, sono completamente andati fuori, figuriamo il giorno in cui arriverà Nami, credo proprio che quei due litigheranno come bambini per averla tra le loro braccia.
Umi: Allora mi preparerà con i fucili.
Miki: È inutile che che fai tanto il duro perchè tanto lo so che ti sei affezzionato anche tu a quei bimbi.
Lo vedo, sai, quando giochi con loro come sei felice quando si arrampicano su di te e ridono felici.
Tu in quel momento sembri un'altra persona, ti illumini, e fai la stessa faccia da ebete che fanno Ryo e Mick!
Voi tre siete degli sweeper dal cuore d'oro, che hanno un debole per i bambini.
Umi: Ora dormiamo, dai, che si è fatto tardi. Buonanotte Miki!
Miki: Buonanotte amore!

La giornata è stata calda e soleggiata
Quando la sera prende il controllo
Il cielo si dipinge d’immagini
Risvegliando l'amore e la gioia nelle nostre anime
La brezza porta il profumo
Della dolce sinfonia che soffia attraverso i capelli
Non potrebbe essere meglio da nessuna parte




____________________________________________________________________________________________________
Stefy imbocca al lupo per l'esame ... Tvb! Questo capitolo è per te, Giovy e per Raffa. Le mie tre fedeli moschettieri che mi hanno seguito in questa avventura vvb.

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** 29. Ciao mamma ciao ***


Le mamme sognano
Le mamme invecchiano
Le mamme si amano
Ma ti amano di più

Un raggio di sole, illuminò le lacrime che solcavano il viso di una giovane donna dai capelli rossi.
Quello stesso raggiò illuminò anche il viso di un uomo, distrutto dal dolore di vedere il suo grande amore, piangere per la mancanza di qualcuno che c’era stato e ora da anni ormai non c’era più.
Lui poteva comprendere il suo dolore, ma non a pieno perché lui una mamma purtroppo non l’aveva mai avuta, si c’erano state delle signore molto gentili con lui all’interno della guerriglia in Argentina, ma non aveva avuto quell’affetto e quel calore materno che tanto mancava al suo amore in questo momento.
Lui le stava accanto e la stringeva forte, facendo ben attenzione a non svegliare la piccola che dormiva con loro.
Accarezzava quei capelli, color del fuoco, con una dolce e un amore unici nel suo genere.
Una dolce melodia, carica di tristezza, dal nulla cominciò a volteggiare nell’aria.  Proveniva da fuori da qualcuno che quel 16 agosto aveva deciso di ascoltare “ Mi dispiace della Pausini “ alle 8 di mattina.
Kaori l’ascoltava mentre dormiva e piangeva, piangeva sempre di più.
Ryo l’abbracciava e la consolava, la baciava, l’accarezzava e le asciugava ogni lacrima che versava, con un bacio.
Era la persona più dolce e innamorata della sua compagna che esistesse in quel momento sulla faccia della terra.
La musica andava e lui non sapeva che più che fare, i singhiozzi aumentavano e la parola “mamma” usciva dalle sue labbra in modo sempre più nitido.
Prese la sua amata imbraccio, come se fosse una bambina, e cominciò a cullarla nel tentativo di calmarla ma lei singhiozzava e diceva “scusami mamma, perdonami”.
Ryo l’accarezzava e le baciava la fronte sudata e accaldata.
Il dolore e la tristezza di quella canzone sembrano fondersi con il malessere di Kaori e Ryo disperato non sapeva realmente che fare, sembrava che le sue coccole non servissero poi a molto, ma lui continuava e non si fermava mai, neanche un secondo, voleva trasmettere tutto quell’amore che provava per lei attraverso quelle carezze e quei baci.
Vederla così fragile e disperata era una lacerazione al suo cuore martoriato. Si ricordava di quando lui, bambino, vedeva le mamme dei villaggi vicini assieme ai bambini e si chiedeva perché lui non ne aveva una. Perché tutti i bambini potevano avere la loro mamma, affianco e lui no?
Un giorno lo chiese a quella persona, che nonostante tutto, lui considerava come suo padre e quel giorno gli mentì, come accadde tante volte nella loro vita.
Gli disse che sua madre l’aveva abbandonato perché non l’aveva voluto, l’aveva lasciato lì nel campo come merce di scambio per un passaggio oltre il confine.
Lui ci rimase male e quel giorno iniziò a odiare folle mente sua madre.
Quando più grande scoprì la verità, cominciò a poco a poco a perdere fiducia in quella persona che in tanti anni aveva sempre considerato e soprattutto chiamato “Papà”.
Papà, mamma, che strane parole.  Due parole così dolci e così amare per lui ma per lui che significavano? Lui una mamma non l’aveva mai avuto, col tempo incontrò Kaori, la sua dolce Sugar Boy che le ha fatto da mamma e da moglie per tanti anni prendendosi cura di lui con tanto amore. Proprio come stava facendo lui ora con lei.
Ora sembrava più tranquilla e sorrideva nel sonno.
Chiamava ancora la mamma ma le diceva solo parole dolci e cariche di amore.
La sentiva sussurrare “mamma ti voglio bene, non mi vergogno più di essere tua figlia ... mi manchi mamma, stringimi forte e non andare più via... no mamma ti prego non andare via, resta, mamma ...” e si svegliò di soprassalto piangendo tra le braccia di Ryo.

Ryo: Shh, va tutto bene, è stato solo un brutto sogno. Ci sono io, con te non ti lascerò mai. Ora, rilassati, chiudi gli occhietti e dormi, è presto... io non mi muovo da qui... lo giuro.  Non permetterò a nessuno di infliggerti altro dolore... te lo giuro amore, starò sempre vicino a te e non ti lascerò mai.

A quel punto le lacrime che Ryo aveva trattenuto da qualche tempo cominciarono a scendere dai suoi occhi offuscandoli la vista.
Kaori, invece, ancora frastornata dall’incubo e dal sonno si riaddormentò quasi subito cullata tra le braccia di Ryo.
Si riaddormentò e tornò a sognare sua madre, questa volta però sorrideva e Ryo si sentiva sollevato. L’adagiò delicatamente sul letto e si alzò. Fece il giro e prese Valentina imbraccio, l’abbracciò, baciò delicatamente quella bimba e si strinse con lei, accanto alla sua compagna.

Kaori sorrideva e dormiva profondamente e parlava nel sonno “Mamma, ti voglio bene ... grazie per quello che hai fatto per me ... sono felice ora ... Ryo Ti amo”.
Ryo: Anche io ti amo piccolina.

Ryo si asciugò l’ennesima lacrima e si addormentò stretto ai suoi due angeli.
Anche i sogni di Ryo cominciarono a essere popolati da una strana figura, però lui era felice.
Quando nel sogno, quella figura che vedeva da lontano divenne più nitido poté riconoscere lei, Kaori.
La stava sognando ed era felice, entrambi erano felici.
Vide Kaori con un pancione che sorrideva abbracciata stretta a suo padre.
C’era anche Hide con loro che gli sorrideva e faceva cenno di raggiungerli e così, fu che anche lui, si ritrovò accanto alla famiglia della sua Kaori.
La mamma di Kaori, Myu, lo prese per mano e lo portò vicino a sua figlia, lo baciò sulla fronte come solo una mamma sa fare e gli adagiò la mano sul ventre di lei.
Lui felice abbracciò la sua Kaori e la baciò in fronte sull’attaccatura dei capelli.
Il padre di Maki, Joshima, si avvicinò alla coppia e sorridendo mise una mano sulla spalla di Ryo, Maki fece lo stesso poggiando la sua su quella del padre. Con quel gesto vollero dar fiducia a lui e affidargli la “loro” bambina.
All’improvviso vide una bambina correre felice verso Kaori, aveva i capelli ricci e da lontano pensava che fosse Valentina ma quando si avvicinò illuminata da quella luce, la vide identica a Kaori.
Quella bambina aveva i capelli ricci e rossi, gli occhi verdi, il nasino e la bocca di Kaori.
No, non poteva essere quella bimba era Giada ma Giada era morta appena nata e ora poteva avere all’incirca tre anni.
Poi lo vide, vide arrivare lui, che felice correva dietro a quel piccolo angioletto dai capelli ramati.
Lui era Logan, il marito di Kaori, anch’egli morto e Ryo non riusciva a capire, ma sentiva solo un grande senso di serenità.
Logan sorrise a Kaori e lei ricambiò illuminandosi ancora di più dalla gioia.
Lui era castano, occhi verdi e fisico asciutto muscoloso quel tanto che bastava, le spalle grandi e un sorriso che scaldava il cuore, anche il suo.
La bimba corse tra le braccia della mamma e Kaori al culmine della gioia la baciò e l’abbracciò.
Ryo si allontanò da lei, per lasciarla da sola con la sua famiglia ma Kaori lo fermò e fece passare il suo (di Ryo) braccio attorno alla sua vita.
Logan si avvicinò e baciò con un dolcissimo bacio, carico d’amore e di affetto, la sua Kaori e sorrise a Ryo mettendogli anch’egli una mano sulla spalla.
Che strano sogno ... una bambina morta appena nata che di un tratto sembra avere 3 - 4 anni e invece per quanto riguardava gli adulti, erano tutti sereni e identici all’ultima volta che li avevi visti.  Che cosa significava? Che in paradiso neonati morti crescono e diventano bimbi e angioletti?
Questo a Ryo non fu mai dato di scoprirlo se non quando fosse giunto il suo momento di restare in quel mondo.
Per il momento il suo mondo era un altro, un modo carico d’amore in cui la sua compagna stava tentando di svegliarlo con baci e carezze, mentre Valentina gli faceva il solletico.
Era felice, si sentiva in pace con il mondo intero, se un nemico fosse arrivato in quel momento avrebbe potuto fare qualsiasi cosa anche ucciderlo, perché era felice come mai lo era stato in vita sua.
La sua donna lo riempiva di carezze, baci e coccole, risvegliando l’attenzione del suo amico, che teneva a bada onde evitare martellate di prima mattina.
La piccola Valentina rideva e lo spettinava facendogli il solletico e lui si concentrò su lei, calmando i suoi bollenti spiriti.
Ora la sensazione che provava era un calore nel cuore, un calore che sapeva di famiglia.
Aprì leggermente gli occhi e vide Kaori e Valentina ridere a bassa voce per non svegliarlo, mentre torturavano Anthony, attraverso una massiccia dose di solletico.
Sorrise e finse di dormire ancora ma si riaddormentò sul serio.
Quando Kaori tornò all’attacco, cominciò a baciarlo più passionalmente. Ryo aprì gli occhi deciso a fermare quella dolce tortura, c’erano ancora i bambini e non era il caso di far vedere l’alza bandiera del suo amico.
Kaori lo vide riaprire gli occhi e gli sussurrò: Buongiorno dormiglione, siamo solo noi due.

Ryo con la voce impastata dal sonno: I bimbi?
Kaori: Stanno in camera della zia Eko, siamo soli per molto, molto tempo.

La voce di Kaori era molto sexy e sensuale e lui non se lo fece ripetere due volte, la baciò e l’accarezzò.
Fecero l’amore con passione e tenerezza e soprattutto con tutto l’amore che avevano nei loro cuori. 
Ryo non fece altro che accarezzarla e baciarla, desiderava trasmettergli tutta quella felicità che provava nell’essere parte di una famiglia.
Alla fine Kaori si abbracciò stretta al suo amore e si addormentò come una bambina sul torace del suo amore, cullata dal dolce suono del battere del cuore, carico d’amore.
Lui, invece, le accarezzava la schiena e gli baciava l’attaccatura del collo alla spalla, per poi addormentarsi così stretto a lei.

Il sole era alto nel cielo, mentre un'altra coppia nella camera accanto, dormiva abbracciata.
Quella mattina Eros aveva fatto gli straordinari, anche Mick e Kazue avevano fatto l’amore come non succedeva da tempo. Sembrava, che le cose tra loro si stessero accomodando, ma non era così.
Se Mick dormiva beatamente con un sorriso sulla faccia e stringeva più forte che poteva la sua Kazue.
Lei piangeva, per quello che era successo.
L’avevano fatto come mai era successo in tutto questo tempo che stavano insieme.
Lui l’aveva baciata, accarezzata guardata negli occhi e pronunciato dolcemente il suo nome.
Lui continuava a ripetere il suo nome, aggiungendo che l’amava e che voleva stare con lei.
Lei, invece, con chi stava facendo l’amore?
A chi pensava mentre sentiva quei baci ardenti sul suo corpo? Pensava a Mick o Mamoru?
Era sicura di amare Mamoru o amava Mick?
Aveva in testa tante di quelle domande che non sapeva neanche lei come rispondere.
Si alzò dal letto e Mick si svegliò.

Mick: Buongiorno!
Kazue: …
Mick: Che cosa stai facendo?
Kazue: Mi sto vestendo non si vede?
Mick: Vieni qui, dai, rimani altri cinque minuti.
Kazue: Non posso si è fatto tardi, gli altri si chiederanno che fine abbiamo fatto.
Mick: Bhe! Capiranno che siamo indaffarati a fare la pace.
Kazue: Quale pace Mick?
Mick: La nostra! Che scemo! Dovevo capirlo che per te non è significato nulla quello che è successo.
Kazue: Scusa ma cosa è successo di tanto particolare. Ci desideravamo, c’era passione e abbiamo fatto dello splendido sesso ma da qua a dire che siamo tornati insieme mi sembra un po’ prematuro.
Mick: Già … dimenticavo …  noi non siamo più niente.
Kazue:  No! Siamo amici! Due amici che si vogliono bene e che hanno fatto sesso.

Mick smise di parlare, rimanendo di sasso.
Non sapeva come controbattere l’ultima affermazione della sua compagna.
Ex- compagna era definitivamente finita tra di loro.
Mentre la vedeva uscire da quella camera non poté non provare un moto di tristezza e maledirsi della sua coglionaggine, se ora erano arrivati fino  a questo punto, è stato solo colpa sua che ha perso tempo dietro un’illusione.
L’illusione di farsi amare da una donna che in realtà ha sempre amato un altro, nonostante tutti gli sforzi fatti.
Ottuso com’era, cercava l’amore da un'altra parte quando in realtà l’aveva sempre avuto, affianco a sé.
Si rivestì e andò in terrazza a sbollire un po’ i nervi, fumando qualche sigaretta.

Nell’altra stanza nel frattempo l’altra coppia si stava per risvegliare.
Kaori ancora beata tra le braccia di Ryo cominciò a svegliarsi e a baciare il torace del suo amato.
Ryo sentendo le attenzioni dell’amata cominciò a mugugnare qualcosa.
Mugugnava e russava mentre Kaori lo chiamava per nome.
Alla fine Kaori esasperata si avvicinò all’orecchio di Ryo e cominciò a giocare con i lobi e a sussurrargli: Dormiglioneeee, svegliatiiii!
Ryo come risposta mugugnava mentre lei continua a torturargli il lobo dell’orecchio.
Quando finalmente decise di svegliarsi, cominciò a muovere la testa verso Kaori e lei né approfittò per baciarlo sulla guancia fino alla bocca fin quando lui non fu completamente girato e i loro corpi l’uno sull’altro.

Kaori: Ciao!
Ryo con la bocca impastata dal sonno e con gli occhi semi chiusi: Mi vuoi morto, donna!
Kaori fece di no con la testa e cominciò a baciarlo scendendo sempre più.
Baciò la bocca, il collo, il torace per poi risalire mentre Ryo diceva:
Devo riposare!
Devo mangiare!
Recuperare le forze!
Kaori guardandolo negli occhi: Va bene! Che cosa vuoi? – Accarezzando la testa portando i capelli all’indietro.
Ryo: Voglio i pancakes …
Kaori: Va bene! – lo baciò sulle labbra dolcemente!
Ryo: … e del bacon ...
Kaori: Va bene! – lo baciò sulle labbra dolcemente!
Ryo: ... e anche delle uova …
Kaori: Va bene! – lo baciò sulle labbra dolcemente!
Si staccò da Ryo e cominciò ad allontanarsi da lui per vestirsi.
Ryo: Dove vai?
Kaori: A cucinare.
Ryo afferrandola da dietro la tirò a sé: Mmm … ci vai dopo … ora rimani qui con me …
Kaori: Ma non avevi fame?
Ryo: Sì, ma ora voglio te!
Kaori: Dai Amore!  È mezzogiorno e tra poco arriveranno anche i bimbi, Eko non potrà tenerli a bada per ancora molto.
Ryo: Mmm ... uffa!

Nel frattempo Mick rientrando vide i bambini dirigersi verso la camera di Ryo e Kaori, li raggiunse velocemente e con una scusa riuscì a tenerli a bada per qualche minuto il tempo per capire se i suoi amici erano svegli e che non fossero occupati.
Accertatosi della possibilità di entrare in quella stanza bussò.
Kaori: Entra Mick, è aperto!
Mick entrando: Diventi ogni giorno più brava! Complimenti!
Kaori: Con tutto il casino che avete fatto, era impossibile non sentirvi.
Valentina e Anthony appena videro la zia corsero da lei ad abbracciarla.

Kaori: Che c’è un altro brutto sogno?
Valentina mise la sua testolina tra i seni della zia e chiuse gli occhi come da piccola.
Ryo: Beata lei!
Kaori: Zitto! Tu, proprio, non dovresti lamentarti.
Mick: Ha ragione Kao, chi si dovrebbe lamentare sono io. Sono io che posso invidiare Valentina. Tu l’hai vicina tutte le sere.
Kaori: Sai Mick, il signorino ora si lamenta se coccolo i bimbi … ma se non ricordo male in passato, ha avuto l’opportunità di fare l’amore con me ma non ha voluto.
Ryo: Eh cosa stai dicendo? Io non ricordo questa storia!
Kaori: Mami ti dice qualcosa? Ti ricordano qualcosa due gemelle? (NdIly CH Vol. 29 italiano)
Ryo sbiancò e Mick incuriosito dalla reazione di Ryo s’incuriosì ancora di più.
Mick sedendosi sul letto: Sono curioso, dai racconta cos’è questa storia?
Kaori: Per fartela breve … una volta siamo stati ingaggiati da un fantasma Ami, che era morta perché aveva visto un tipo uccidere una persona, di proteggere sua sorella gemella dal suo assassino. Alla fine dell’incarico Ami s’impossessò del mio corpo per avvertire che la sorella era in pericolo. Soltanto che per sfortuna di Ryo aveva fatto in modo che io fossi lucida.
Ryo: Eh … quindi tu eri lucida anche alla fine della missione?
Mick: Ahia la vedo brutta per te, Ryo!
Kaori: SI ero lucida anche quando hai chiesto un mokkori ad Ami e lei si è impossessata del mio corpo per il tuo mokkori.
Ryo: …
Mick: Alla fine l’avete fatto vero?
Kaori: No, questo deficiente non voleva il mio corpo, non gli garbava. Voleva la bella Mai … io ero troppo brutta per lui.
Mick: Deficiente! Io non mi sarei mai fatto perdere l’occasione.
Anthony: Zia, tu sei bellissima e se lo zio Ryo non ti vuole ci sono io. Ti sposo volentieri e anche lo zio Mick è libero.
Kaori: Grazie, piccolo e grazie allo zio Mick.
Mick: Darling, io non sarei stato così villano come questo qui, non ti avrei mai umiliato in quel modo. Anzi, se vuoi posso dimostrartelo anche subito.
Ryo: Cosa fai tu? Lasciala stare è la mia DONNA LEI!
Mick: Sì, ma per anni non l’hai mai saputa apprezzare e quindi ora ci provo io.
Ryo: No, lei è mia è basta. Io l’amo, la voglio, lei è tutto per me. Lei mi ama, mi vuole è tutta per me un canto d’amore che mi fa gioire stupire e capire che io sbagliare io no non dovrei.
Mick:Ahhaha hai fatto la rima ahahha
Ryo: Cosa c’è da ridere ora?
Mick: Non ti facevo così poeta!
Kaori: Sentite voi due invece di litigare, come due bambini deficienti. Occupatevi di Valentina. – passando la bimba a Ryo - Anthony ed io andiamo a cucinare, così voi due potete parlare, ma guai a voi se svegliate la bambina vi ammazzo.

Valentina appena si staccò da Kaori e si ritrovò tra le braccia di Ryo chiamò la zia.

Kaori: shh, dormi piccola la zia si allontana due minuti torno subito, stai con lo zio Ryo e lo zio Mick ora.
Valentina, però, non sentì nulla di tutto ciò perché appena fu coccolata da Ryo si riaddormentò subito.
Kaori si alzò per andare in cucina quando Mick la fermò.
Mick: Kaori non uscire così o bissiamo la situazione di ieri.
Kaori: Perché scusa, sono vestita ho il pantaloncino sotto la camicia di Ryo.
Mick: Mettiti un pantalone, è meglio, stammi a sentire o qui  Mario farà una brutta fine.
Kaori mentre si mette il pantalone del pigiama: Va bene! Uffa! Tu e il tuo amico siete uno peggio dell’altro.
Anthony: Zia che è successo ieri con Mario? Perché farà una brutta fine?
Kaori: Niente, Anthony non ti preoccupare, non è successo niente. Gli zii scherzano!
Mick: hihihi! Ahahaha! Era troppo divertente la sua faccia, come fai a dire che non è successo niente, era da sbellicarsi dalle risate.
Anthony rivolto a Mick: Zio, cosa è successo ieri alla zia?
Mick: Ha tentato di baciare tua zia.
Ryo: Come unico risultato, però, è stato quello di baciare il muro.
Kaori: Ecco, appunto, per questo motivo non è successo niente.
Ha baciato il muro, non me, quindi ora se non vi dispiace me andrei a cucinare giacché si è fatta quasi l’una.
Ah! Mick, fai qualcosa per quella faccia da cane bastonato …
Anthony andiamo, lasciamo gli zii da soli.

Kaori e Anthony si avviarono in cucina lasciando i due uomini a parlare.

Ryo: Mi spieghi il perché di quella faccia?
Mick: Mi ha lasciato!
Ryo: Che novità, l’aveva già fatto no?
Mick: Sì, ma questa volta è finita. L’abbiamo fatto e...
Ryo: … e … che è successo Mick! Parla Santo Dio d’amore!
Mick: ... e non siamo tornati assieme.
Ryo: Questo è tutto?
Mick: Sì, questo è tutto!
Ryo: Mick, ragiona secondo te a Kazue come del resto anche alla mia Kaori, basta una notte di sesso per tornare insieme? No, Mick! Te lo devi meritare di stare con un angelo.
Siamo stati due stronzi con loro, il perdono c’è lo dobbiamo guadagnare.
Mick guardando fuori alla finestra: Hai ragione, e ora è giusto che anche lei vada per la sua strada solo che è difficile, nonostante tutto, però, le starò accanto, come amico.
- girandosi verso l’amico - Sai mi sembra strano vederti con quella bimba tra le braccia. Sembri un padre di famiglia.
Ryo: Dovresti vederti tu, che faccia fai quando stai con lei, da puro imbecille.
Siamo andati, ormai, amico.
Mick: Già, abbiamo completamente perso la testa per loro.
All’improvviso entrò Anthony con un biberon di latte in una mano e nell’altra un piattino con dei pancakes.
Anthony: Zio Mick, questi sono per te. La zia ti manda i pancakes e il latte per Valentina. 
Zio Ryo, la zia ti vuole in cucina.
Ryo: Oh my God! Quella pazza mi ha fatto davvero i pancakes. È unica.
Mick con il boccone in bocca mentre assaggiava un pezzettino di pancake: Ryo hai una fidanzata d’oro. Non solo ti vizia ma cucina anche degli ottimi pancakes. Se fossi in te, starei ben attento. Di sicuro mi avrete molto spesso a pranzo e a cena.
Ryo: Tsk e chi te lo fa pensare che sarai ben gradito? In ogni modo hai detto bene la MIA fidanzata quindi giù le mani da lei.
Kaori entrando furiosa: Se i signori mi vogliono scusare, io sarei venuta fin qui per domandare a Sua Eccellenza Saeba, se gentilmente si può accomodare in cucina. Ryo MUOVITI! È mezz’ora che ti ho mandato a chiamare.
Ryo: Uffa! Non possono darti una mano le altre?
Kaori: Le ragazze sono andate con Mario a fare la spesa con Mario e Umi, giacché il frigo piange miseria, è completamente vuoto. Quindi muovi quel tuo culo dal letto e vieni SUBITO a darmi una mano prima che si brucino le uova. Mick! È inutile che sghignazzi, smettila di mangiare e occupati di dare la pappa alla bimba. Anthony affido a te il comando. Mi raccomando mi fido di te!
Anthony: Sì, zia!

Come Dio volle, Ryo alzò il suo deretano dal letto, dopo aver posato delicatamente la bimba al suo fianco, sbuffando si diresse in cucina ad aiutare Kaori. (Ndily ma è possibile che debba sempre far infuriare Kaori, fosse una volta che si decidesse a fare il bravo e ad aiutarla in cucina.  -.- No! Deve sempre farsi riconoscere. -.- Non lo sopporto quando fa così! :@)
Alla fine ringraziando il Signore (Ndily sempre sia lodato. ^3^ Scusate, non resistevo! ^^’’) riuscirono a cucinare SENZA far bruciare nulla e a mangiare per pranzo una tipica colazione americana.(NdIly poi si lamentano che gli americani ingrassano ma se un semplice waffles – quel coso con la griglia sopra per intenderci – assoluto senza niente sopra, senza neanche un po’di zucchero a velo è 110 kcal figuriamoci se poi uno ci mette qualcosa vicino  o sopra per insaporire il tutto).
Mick riuscì perfino a far mangiare la bimba con loro.
Pranzarono tutti assieme in allegria e bisticci vari tra Umi, Ryo e Mick. Kaori fu molto grata a loro tre che le avevano permesso di non pensare a quello che sarebbe accaduto.
Lo stesso Ryo, l’aveva cullata per tutti gli incubi, gli era stato accanto e questo lei lo sapeva, aveva avvertito la sua presenza e sentiva le sue dolci parole quando si agitava di più.
Dopo pranzo Kaori fu costretta a tornare alla realtà, prendendo appuntamento con Mario per andare …
Decisero che si sarebbero mossi per le tre. Lei aveva giusto un ora per raccogliere tutto quello che voleva donare ai suoi genitori.
Prese un foglio di carta e cominciò a scrivere quello che provava per la madre.
Mentre scriveva, piangeva e ricordava i momenti felici passati con la madre.
Quando ebbe finito, piegò il foglio e lo mise in una busta chiusa.
Si asciugò le lacrime, prese una sigaretta di Ryo dal bancone e andò un po’ fuori a fumare e a cercare di riassestarsi.
Sapeva che ora gli sarebbe toccata la prova più dura, da affrontare, la lettera a suo padre.
Cosa gli avrebbe scritto non lo sapeva neanche lei.
Persa com’era nei suoi pensieri, non si accorse della porta che si apriva e dell’arrivo di Ryo alle sue spalle.
Ryo appena la vide ebbe l’impulso di abbracciarla, e così fece.
L’abbracciò circondando il suo braccio attorno alla sua piccola e fragile Kaori.
Lei si rilassò e poggiò la testa sull’enorme torace del suo grande amore e le lacrime cominciarono nuovamente a uscire.
Ryo con una mano stringeva Kaori a se e con l’altra le asciugava le lacrime mentre la baciava dolcemente sulla testa.
Kaori chiuse gli occhi e si lasciò cullare dal calore che provava tra le braccia di Ryo.
Dopo un po’ fu Kaori a rompere il silenzio di quella piacevole atmosfera.
Kaori: Ho scritto una lettera a mia madre.
Ryo: …
Kaori: Vorrei che la leggessi, desidero che tu possa sapere tutto di me. Solo tu dovrai leggere questa lettera.
Io l’ho scritta e non l’ho riletta, non né avevo bisogno, ho detto tutto quello che c’era da dire in quel momento.
Ryo: Va bene, Kaori la leggerò ma ora per favore entra dentro che la tua fronte è accaldata da questa mattina.
Kaori: Non ti preoccupare è il caldo unito allo stress di questo momento a farmi alzare la temperatura.
Ryo: Sarà come dici tu ma io non voglio rischiare … vorrei anche che ti riposassi un po’ prima di andare.
Kaori: Sì lo farò sicuramente, perché mi sento un po’ stanca, senza forze.
Ryo: Rientriamo dai.

Lei annuì e sempre stando abbracciata a Ryo rientrò, si risedette al tavolo della cucina e mentre Ryo leggeva la lettera che Kaori aveva scritto per la madre Kaori, cominciò a scrivere una lettera per il papà.
Questa per lei fu più difficile da scrivere, poiché si accorse che provava del risentimento per le scelte fatte .
Poi cominciando a ricordare alla sua infanzia a quando giocavano insieme, le uscì tutto più facile e qualche lacrimuccia bagnò anche questo foglio.
Quando ebbe finito, ripiegò la lettera e la inserì nella busta.
Lentamente si asciugò gli occhi, si alzò e andò ad abbracciare il suo amore di spalle.
Poggiò le sue braccia sulle spalle del suo amore, lui prese le sue mani (di Kaori) e le baciò.
Kaori istintivamente si accoccolò ancora di più su lui, poggiò la sua testolina sulla spalla e stette così per un po’.
Vedendo, poi, una lacrima scendere dagli occhi del suo grande e unico amore, gli baciò l'angolo dell'occhio e asciugò quell’unica lacrima sfuggita al controllo del grande e forte sweeper.
Dopo questo gesto dolcissimo della sua compagna, Ryo con un gesto delicato prese il suo braccio, la condusse a sé facendola sedere sulle sue gambe, si abbracciarono forte e Ryo le donò un bacio sulla fronte.
Quel bacio per Kaori ebbe l'effetto di farla rilassare e far tirare fuori, in un pianto liberatorio, tutte le emozioni e la tristezza, accumulate mentre scriveva.
Ryo l'ascoltò piangere e capendo il suo dolore la consolò, quando sentì il suo respiro tornare alla normalità la strinse ancora di più a se.
Dopodiché le alzò il volto, guardandola negli occhi.
In quegli occhi Kaori poté leggere tutto l'amore che provava per lei e tutta la commozione che aveva provato nel leggere quelle righe.

Kaori: TI amo!
Ryo: Anch’io ti amo. Sei davvero felice con me?
Kaori: Si amore, sei tutta la mia vita, sono stanca di fuggire da questo mio sentimento e di rintanarlo infondo al cuore, nell’angolo più scuro.
Ho provato a vivere senza di te e ci sono riuscita ma a discapito della mia felicità.
Non voglio più soffrire, non desidero un altro amore effimero.
Voglio vivere il nostro amore e in qualunque modo vada, io sarò felice di aver vissuto un pezzo della mia vita con te.
Ryo: Amore non essere pessimista tu ed io non ci separeremo mai!
Avremo tanti bei bambini e saremo felici.
Tra qualche settimana sarai la protagonista della sfilata di Erico, a New York.
Poi tornerai in Giappone e non ci lasceremo mai.
Kaori: Sì, tornerò a casa e poi? Tornerà tutto come prima? L’unica differenza non è più che abitiamo sotto lo stesso tetto ma uno di fronte all’altro.
Io non ci sto più! Voglio vivere con te come la tua compagna di vita e di avventure.
Desidero esserti utile anche sul lavoro, non voglio più essere un peso.
Nei mesi prima di Aleck avevo continuato a sparare e allenarmi.
All’inizio riuscivo pure a tenergli testa fisicamente ma quando gli psicofarmaci mi hanno intontito, definitivamente, è successo quello che ben sai.
Ryo: Sì e la voglia di ucciderlo aumenta giorno dopo giorno.  A proposito di lui, oggi sbaglio o non ha chiamato?
Kaori: Per fortuna ma quando torniamo in Giappone chiedo a Saeko di procurami un nuovo numero di cellulare intestato a qualcuno che nessuno di noi conosce e neanche quel mostro conosce.
Ryo: Ora, invece di pensare a quello lì, perché non vai a riposare un po’?
Kaori: Sbaglio ho sentito una punta di gelosia, nel tuo tono?
Ryo: Non sono geloso è solo che mi da fastidio che nonostante tutto tu continui a parlare di lui.
Kaori: Io né parlo per esorcizzare il suo fantasma. Voglio essere forte e sconfiggerlo.
Ryo: A lui ci pensiamo noi, tu pensa solo a stare bene, pensarlo non ti farà certo bene. Non voglio che tu abbia una ricaduta e poi se ti agiti di più  ti sale ancora di più la febbre.
Kaori: Ryo, ti ho già detto che non è niente che è solo un po’ di alterazione dovuto al caldo.
* Oh, amore per favore non ti preoccupare, non posso dirti che la febbre spaventa anche me, non posso dirti che mi sento stanca e spossata, che ho mal di gola e un po' di tosse o ti preoccuperesti per niente.* Stai tranquillo amore mio è solo un po’ d’influenza e vedrai che passerà presto soprattutto tra le tue braccia.  Adoro stare così, stretta a te, mi rilasso e sono felice, sono al sicuro solo tra le tue braccia.- sussurrando a fior di labbra - Ti amo amore mio.
Ryo: Anch’io ti amo e tanto anche ma ora su vai a riposarti un po’.
Kaori: Va bene, ma i bambini? Non li ho visti in giro per tutto il pomeriggio.
Ryo: Stanno riposando in camera nostra.
Kaori: Valentina oggi non fa altro che dormire. Sta bene la piccola?
Ryo: Tranquilla ha solo dormito male questa notte era agitata e sconvolta per quello che era successo ieri.
Kaori: Poverina ed è solo tutta colpa mia. Non dovevo coinvolgerli in questa storia.
Ryo: Non è colpa tua, non potevi prevedere che quell’uomo fosse un bastardo. Ora amore mio per favore ascoltami.
Hai la febbre e quindi devi andare a riposare. Ti sei beccata una bella influenza.
Kaori: Ehm! Oggi ho parlato con Susan e mi ha detto che Valentina è appena reduce dalla varicella.
Spero di non averla beccata anch’io. In tal caso Ryo stammi lontano e soprattutto tieni lontano Miki.
Ryo: Per caso la varicella è quella fastidiosa malattia che ti porta dei puntini rossi che prudono e hai la febbre. Se non sbaglio ti escono una specie di brufoli.
Kaori: Sì, è quella io da piccola ho avuto la quarta, quinta e sesta malattia, morbillo e per fortuna anche la rosolia. Mi mancava solo la varicella. Ti ripeto se ho beccato la varicella, stammi lontano, non vorrei contagiarti.
Ryo: Non puoi contagiarmi, l’ho presa ed è stato DOC a curarmi da piccolo. Quella è l’unica malattia che ricordo di avere avuto perché ero abbastanza grandicello e ci fu un’epidemia di varicella nel villaggio vicino al nostro accampamento ed io fui l’unico a beccarla. Ergo se l’hai beccata, avrai un infermiere speciale.
Kaori: Oh, grazie amore. In ogni modo tieni lontana Miki, non vorrei che succedesse niente alla piccola.
Ryo: Va bene, ma ora, ti porto a letto. – Ryo prese Kaori imbraccio e si alzò dirigendosi nella stanza da letto.
Kaori: Non mi va, non voglio stare sola.
Ryo: No, devi andare a letto, a maggior ragione se soffri di varicella.  Io ti starò vicino non ti preoccupare.
Kaori: Ryo, nonostante tutto desidero andarci oggi lì, è importante per me. Li devo salutare.
Ryo: Lo so e per questo non faccio storie ma ti assicuro che se fosse stato un giorno normale non ti avrei fatto andare da nessuna parte. Però dopo subito a letto e se la febbre sale tu me lo dici subito.
Kaori: Agli ordini dottore.

Ryo entrò in camera e la depose lentamente e dolcemente sul letto, si sistemò vicino a lei l’abbracciò forte e le accarezzò i capelli.
Neanche cinque minuti dopo Kaori era già nel mondo dei sogni.
Ryo smise di carezzarla e rimase imbambolato a fissarla mentre dormiva.
Quando fu ora di andare la svegliò dolcemente e l’aiutò a prepararsi.
Si ritrovarono tutti nel salone, tutti vestiti semplici e di scuro.
Kaori e Sayuri indossavano un jeans e una camicia nera a maniche lunghe, per Kaori, e una T-shirt a mezze maniche blu per Sayuri.
Mick e Ryo entrambi in jeans nero e camicia bianca con maniche scorciate, per Ryo, e invece Mick indossava una camicia nera anch’egli con le maniche scorciate.
Kaori prese le lettere e delle cassette su cui aveva inserito la musica scelta per i suoi genitori e si avviò con gli altri al luogo dell’incidente.
Durante il tragitto, Ryo coccolava e tranquillizzava Kaori, la cui febbre saliva sempre più.
La sentì tremare tra le sue braccia e lui la strinse ancora di più.  Prese la giacca, che si era portata, Kaori e gli è la mise sulle spalle riscaldandola.

Arrivati sul luogo Kaori, si dovette far coraggio e affrontare quella prova.
Vide i fiori sul ciglio della strada e immaginò quella sera.
All’improvviso si sentì come quel giorno, triste e sconfitta.
Non sapeva che fare.
Quando ebbe la notizia della morte dei suoi, il mondo le crollò addosso, ebbe crisi isteriche e di pianto.
In quel momento neanche il tentativo di farla divertire al parco Virgiliano le fu d’aiuto.
Si sentiva giorno dopo giorno sempre più stanca di vivere, non mangiava e la sua vita era scuola e camera sua a piangere.
Qualche volta usciva con Eriko, stavano da lei, e quei pomeriggi per lei erano la salvezza dall’oblio.
Ora riprovava la stessa sensazione. Si sentiva persa davanti a quell’immensità.
Desiderò per un attimo raggiungere i suoi in quel preciso istante ma il desiderio durò solo un instante, Ryo era corso in suo aiuto vedendola sempre più pallida.
Tra le sue braccia si sentiva al sicuro e quella sensazione di sentirsi sola e persa era sparita.
Mick in meno di due secondi le fu affianco per aiutarla.
Aveva un fidanzato meraviglioso e un migliore amico splendido.
Ora si sentiva tranquilla e pronta per dire addio a suoi genitori.
Prese la lettera per la madre e fece segno a Mario di accendere lo stereo.
Dallo stereo uscirono le note di Sta passando novembre di Eros Ramazzotti.
Aprì la lettera e iniziò a leggere.

Ciao mamma o mamy come ti chiamavo io.
Non ti ho mai scritto, non ho mai avuto il bisogno di dirti quanto ti voglio bene, quanto tu sei importante per me.
Sono passati 15 anni da quando te ne sei andata. Ti ho odiato perché mi hai lasciato sola, ti ho odiato perché mi avevi mentito giurandomi che saresti rimasta sempre con me.
Crescendo però ho capito che la colpa non era tua, quando poi ho scoperto di non essere tua figlia naturale, ti ho amato ancora di più perché sei stata capace di amarmi molto di più della mia vera madre. Io non so niente di lei e onestamente per me è come se non esistesse, perché ci sei sempre stata tu vicino a me.
 Mi hai amato, coccolata, cullata.
Mi sento in colpa per tutti questi anni trascorsi odiandoti e cercando di dimenticarti.
Ti amo mamma e ora che sono mamma anch’io, capisco cosa significare amare una bambina e cosa significa staccarsi da lei per sempre.
Ciao mamma, ciao ovunque tu sia ora.
Vorrei sapere se sei felice, se era proprio questa la vita che volevi.
Guardo la tua foto e mi rispecchio in te in quei tuoi occhi profondi e sinceri, severi e dolci.

Avrei voluto vederti invecchiare, vedere le prime rughe solcare il tuo volto, avrei voluto farti vedere la mia felicità da quando ho un uomo che mi ama al mio fianco.
In questi anni ti ho dimenticato, ma il mio cuore era sempre con te.
Non riesco a scrivere tutte le cose che vorrei dirti, i miei occhi piangono, lacrime tristi perché tu non sei più qui con me.
Tante parole da dirti, tante scuse da farti, che non riescono a uscire. Spero solo che tu riesca a leggere tutto l’amore che provo per te.
Mamma ti voglio bene.
Ricordo ancora che mi sembravi un angelo quando ero piccola, quando mi venivi a svegliare dolcemente e le storie che facevamo quando non volevo andare a scuola.
Mi ricordo quando Hide diceva di essere innamorato di te e di volerti sposare quando sarebbe diventato grande e mi ricordo ancora quante volte ti ho visto piangere aspettando papà che non tornava mai.
TI ho visto sorridere di tristezza tutti gli ultimi Natali passati insieme perché papà con la scusa del lavoro non c’era mai.
Quante volte io e Hide tentavamo di proteggerti dal mondo esterno e tutti i dolori che portavi dentro.
Le risate e gli scherzi in questa cucina, fanno eco ai miei ricordi, quando eravamo tu ed io a scherzare e a ridere mentre m’insegnavi a cucinare e a fare i dolci.
Mamma ti voglio bene non smetterò mai di dirtelo. Sei unica e inimitabile.
Tu mi hai amato tanto ed io non capivo quanto grande fosse il tuo amore.
Questa notte ti ho sognato, era un sogno confuso ma eri lì davanti a me, mi hai abbracciato forte a te ed io mi sono messa a piangere.
Ho sognato la mia infanzia con te, quando mi narravi le storie del nostro paese, che per me erano fiabe di un paese lontano che neanche conoscevo.
Oh, mamma non sai quanto è stato duro quando te ne sei andata, io il Giappone credevo che fosse come nei cartoni che vedevo da piccola. Sapevo di essere giapponese ma non avrei mai immaginato che un giorno avrei dovuto fare i conti con quella realtà ben diversa dalla mia.
Quella lingua che tu ti ostinavi a farmi imparare ed io mi rifiutavo perché la consideravo inutile, alla fine è diventata la mia lingua d’appartenenza.
Per anni non ho voluto accettare questo cambiamento e ho girato il mondo pur di non ricordare.
Ricordare quanto fossi felice con te, non ricordare tutte le volte che mi addormentavo con te tra le tue braccia.
Ti ricordi mamma, tutte le volte che facevo la lotta con Hide, Mario e Francesco e tornavo a casa con i vestiti rotti?
Ti ricordi le mazzate che mi davi perché ti avevo disubbidito?
Mamma come vorrei che tornassero quei tempi, come vorrei tornare a parlare delle prime cotte e di quando Sara ed io ci chiudevamo in camera a truccarci e a far finta di essere grandi. Quante volte ci hai beccato a misurarci le giacche di papà e quante sgridate mi hai fatto perché fregavo le cose dell’armadio di Hide.
Lui non si arrabbiava ma tu sì.

Lui mi consolava ogni volta che ero triste perché avevo litigato con te.
Ti ricordi tutte le volte che ci faceva far pace e noi dopo unite più che mai lo mettevamo da parte?
Lui ci guardava con il broncio e noi non resistevamo più, lo abbracciavamo forte e stavamo tutti e tre abbracciati.
Ti ricordi di quando era inverno e noi bimbi correvamo da te e papà, nel lettone, con la paura dei temporali, tu ci abbracciavi forte e ci cullavi in un sonno privo d’incubi.
Che strano fin da piccola ho odiato i temporali, forse sapevo già che una notte in cui il temporale imperversava su questa terra a distanza di cinque anni avrebbero perso le persone a me più care.
Prima te e papa, infine Hide.
Ryo con me è dolcissimo e sa di questa mia paura.
Quando c’è, il temporale non mi lascia mai solo. Mi consola e fa in modo di non farmi pensare a quella maledetta notte di dieci anni fa quando se n’è andato anche Hide, lasciandomi da sola su questa terra.
Sai mamma ho conosciuto mia sorella in questi anni è una bellissima ragazza e molto dolce e determinata.
Ti assomiglia un po’.
 Si lo so che è impossibile ma per me ha il tuo stesso carattere.
Sai, però, chi mi ricorda di più te?
Miki! Esatto, brava mamma, hai capito subito.
Lei è un po’ la mamma del gruppo, è affettuosa e mi ha consolato tante volte quando soffrivo per Ryo.
È dolce, bella e poi quel suo pancione le dona una bellezza incredibile.
Come vorrei riprovare quella sensazione di una vita che cresce dentro di me ….
Mamma mi raccomando Giada, è piccola e fragile ha bisogno di tanto amore per crescere e chi meglio di te può farlo.
Scusami se in passato mi sono vergognata di essere tua figlia, scusami ma per fortuna ora non mi vergogno, perché so che tu sei presente in me in ogni gesto e soprattutto nel mio cuore.
Scusami per questa lettera confusa, ma era un modo per dirti tutto quello che sento, alla fine non ci sono neanche riuscita a dirti tutto perché tu per me sei tutto il mio mondo.
Spero un giorno di rincontrarti in uno nei miei sogni e che se mai un giorno riavrò la gioia di avere una figlia … beh, vorrei che fosse come te.
Bella, forte, orgogliosa, dolce e sincera come la mia mamma.
Questa stramba lettera è giunta al termine, quindi ti saluto mamy e ti auguro di essere felice in qualunque luogo ora tu sarai.
Per quanto riguarda me, non ti preoccupare ho degli amici stupendi e un uomo al mio fianco che mi ama da impazzire. Sono felice così!

Ti amo tanto mamma.
Per sempre la tua amata figlia.
Kaori.


La ripiegò e la chiuse in una busta assieme ad una cassetta con le canzoni dedicate alla madre.
Kaori: Mamma ti amo! Questo è per te!Questa lettera e questa cassetta sono per te.
Le mie emozioni dedicate a te.
Nella cassetta ci sono tutte le canzoni vecchie e nuove che mi ricordano te, anche questa che ti ho dedicato.
Ti voglio bene mamma. Addio!

Baciò la lettera e la cassetta e le lanciò nel mare.
Kaori respirò un po’ e quando fu pronta chiese a  Mario di mettere la seconda canzone quella dedicata al padre.
Prese la lettera e mentre Laura Pausini cantava Viaggio con Te lei iniziò a leggere la lettera per il padre.

Ciao papy, come va? Tutto bene?
Sono tua figlia Kaori, è da tanto che non ci parliamo né ci scriviamo.
Abbiamo vissuto giorni bellissimi assieme ma negli ultimi periodi non approvavo le tue scelte.
Ti stavi allontanando da noi e dalla mamma, lasciandoci sempre più soli.
So che il tuo lavoro era faticoso.
La zia Matilde mi ha raccontato del tuo lavoro e di te.
Mi ha detto che eri un ottimo insegnante di Giapponese e che la tua missione qui si svolgeva nei migliori dei modi.
Non abbiamo mai avuto un buon rapporto tu ed io, non abbiamo mai parlato apertamente eppure …
Eppure tu sei l’uomo che più amo in vita mia, assieme a Hide, dopo Ryo!
Si Ryo, il mio Ryo. Ora posso gridarlo a tutto il mondo che lui è solo mio.
Ti sarebbe piaciuto è testardo e ottuso come te, vi sareste di sicuro alleati contro di me.
Avreste criticato il mio modo di essere e di fare non proprio femminile.
Io mi sarei arrabbiata e vi avrei messo il broncio.
Sarebbe arrivato Hide a proteggermi come sempre e vedendomi con il broncio sarebbe scoppiato in una risata, che tu e Ryo trattenevate a stento, per dirmi che alla fine vi piacevo così com’ero.
Ti ricordi quante volte, quando ero piccola e tu tornavi a casa la mattina dopo aver passato la notte fuori a lavorare?
Ci trovavi nel letto con la mamma, ci svegliavi con un bacio noi ti facevamo spazio e stavi con noi nel lettone a giocare a coccolarci.
Io e Hide eravamo felici e anche la mamma lo era.
Per non parlare dei nostri capricci, quando non volevamo andare a scuola.
La mamma esausta, lasciava fare a te alla fine quante volte ci portavi in giro e poi dicevi alla mamma che avevamo fatto tardi e non potevamo più entrare.

Ho tanti bei ricordi legati alla mia infanzia, gli scherzi, le coccole, il rincorrerci per casa e farci il solletico.
Tante cose che poi crescendo sono sparite.
Quella piccola complicità che ci legava che crescendo e diventando grande automaticamente è andando scemando.
Ti ricordi quando venivamo qua in questa casa e ti sedevi al pianoforte con me e la mamma.
Adoravo quei momenti solo per noi.
Con Hide invece andavi ogni giorno al poligono.
Voi non ve ne accorgevate, ma io vi seguivo puntualmente.
Abbordavo il primo scemo che mi andava dietro abbastanza grande per guidare e vi seguivo.
Forse già all’epoca avevo intuito che il mio futuro sarebbe stato legato alla polvere da sparo e a un’arma.
Non me ne pento assolutamente.
Sono felice con Ryo e quel mondo fa parte di me, di noi e di Hide.
Ti ricordi quando m’insegnavi a cantare e mi portavi nelle sere d’estate nei caffè?
C’erano i tuoi amici, non d’infanzia, perché quelli te li eri lasciati alle spalle, accettando questa missione.
Sei venuto qui in Italia, perché dovevi capire come funzionava il sistema scolastico militare italiano.
Dovevi capire come funzionava la Nunziatella, e come faceva a “sfornare” dei grandi uomini, che sono diventati poi re.
Hai dovuto sviluppare al massimo quella scuola, unendo il rigore militare giapponese con quello italiano, fonderlo insieme e far crescere dei ragazzi nel modo più spensierato possibile ma consci delle loro responsabilità.
TI ricordi quanti dei tuoi alunni mi venivano dietro?
Tu geloso, come solo un padre può essere, mi mandavi i tuoi pupilli a sorvegliarmi e a tenere a bada gli altri.
Tra questi pupilli, c’era anche Mario.
Mi ricordo la tua faccia quando ti comunicai che mi ero messa con Mario eri felice, ma, quando ti comunicai la decisione di voler ufficializzare il tutto, diventasti triste: non volevi che la tua piccola Kaori crescesse troppo in fretta e non volevi costringermi in un fidanzamento che poi da grande sarebbe sfociato in un matrimonio.
Come vedi, la tua piccola Kaori ha messo alle spalle quel tempo, quella fanciullezza e quel fidanzamento immaturo.
Sono cresciuta e sono diventata una donna.
Della ragazzina ingenua è rimasto l’amore.
Il suo grande amore: Ryo.
L’ho conosciuto quando avevo 16 anni, secondo me sei stato tu a mandarmelo perché è stato per entrambi il colpo di fulmine e poi qualche anno dopo ci siamo rincontrati.
L’amore che provavo per lui e che credevo dimenticato, quando ho imparato a conoscerlo è cresciuto e maturato fino a essere immenso.
Ora è qui con me, mi vede serena mentre ti scrivo queste parole mentre lui è con gli occhi lucidi leggendo la lettera per la mamma.
Non sa che sono serena perché è lui al mio fianco, perché la sua sola presenza mi da una forza e un energia infinita.
Per lui sarei disposta a tutto, anche a donargli la mia vita, se ciò servisse.
Grazie a Ryo ho potuto mettere in pratica i tuoi insegnamenti.
Tu mi hai insegnato ad avere coraggio nella vita, lui mi ha insegnato a non arrendermi mai e a riflettere sempre prima di commettere qualche sciocchezza.
Lui mi ha fatto da padre e da fratello maggiore, per favore papà veglia su di lui e fa’ in modo che non gli accada nulla:  non sopporterei di perderlo.
Spero che tu da lassù possa benedire la mia unione con Ryo e approvare il mio futuro matrimonio con lui.
Tu mi hai insegnato a essere sempre allegra e spensierata.
Non sai quanto odiavo quei Natali in cui dovevi tornare in Giappone e ci lasciavi da soli.
“Mamma apriva i pacchi insieme a noi. Il tuo lavoro ti portava via, la tua solitudine è la mia.
Che cosa non farei per ridarti il tempo perso ORMAI.
Sempre di più somiglio a te nei tuoi sorrisi e nelle lacrime.”
Ho la sensazione, però, di non conoscerti realmente, non ho potuto apprezzare l’uomo magnifico che eri.
Se solo potessi tornare indietro … se solo potessi … ti dire che per me sei importante, che ti amo, che sei tutta la mia vita e non farei mai più niente che ti possa far dispiacere o deludere.
So di non essere stata la figlia che volevi, ti ho deluso troppe volte e non so se mai mi perdonerai.
Hai sempre sognato per me tante cose che poi non si sono mai avverate.
Ora, a quasi 30 anni, tu non ci sei più e mi manchi da morire, mi mancano le tue coccole, le tue carezze.
Sì, ora sono felice, ho un uomo accanto a me, ma manca ancora un pezzo della mia anima.
Quel pezzo sei tu, papà.
Mi manchi da morire e vorrei tanto averti accanto per piangere e farmi coccolare come quando ero bimba e facevo un brutto sogno.
Quante volte ho costretto la mamma a dormire nel mio letto perché volevo dormire con il mio grande amore, il mio eroe, il mio papino adorato.
Se solo avessi saputo che un giorno, troppo presto per me, mi sarebbe stato tolto non mi sarei allontanata da te.
Io crescevo e ci allontanavamo e più crescevo e più ti davo per scontato.
Crescevo e Hide era geloso di me e di tutte i ragazzi che mi giravano attorno e io non mi accorgevo mai che a te questo dava fastidio, che volevi essere tu ad essere geloso di tua figlia, ma eri troppo occupato e io troppo lontana.
Ora sono qui in questa casa piena di ricordi e vorrei tornare indietro con te e dirti tutto … tutto quello che ho dentro.
Sono solo un egoista perché, lì sei più felice, hai una nipotina splendida da coccolare e viziare come facevi con me e in più, non assisti da vicino alla distruzione di questo mondo, di questa città che hai tanto amato.
Eppure …
… eppure mi piacerebbe tanto che tu fossi vivo, che tu fossi qui con me, pronto con un sorriso sulle labbra a chiedermi quando è il lieto giorno e cosa dovrai fare quel giorno.
Vorrei tanto averti quel giorno, vorrei essere accompagnata da te all’altare, vorrei che il mio unico VERO padre fosse ancora vivo per vedere sua figlia raggiante sposare l’uomo che ama.
Ora ti saluto, è giunto il momento di dirci arrivederci.
No! Addio, no!
Perché noi ci rivedremo un giorno, ci rivedremo e staremo tutti insieme come un'unica grande famiglia.
Mi ricorderò per sempre di te e della mamma come due genitori d’oro che hanno cresciuto una piccola orfana come fosse loro.
Scusami, pà, non ce l’ho fatta ad essere forte come volevi tu , piango tutte le lacrime mai versate perché tu volevi che io fossi forte e non piangessi mai.
... Solo che non doveva andar così, solo che tutti, ora siamo un po’ più soli …
… Tutti, ora siamo un po’ più soli qui! 
Ti amerò in eterno e ti ricorderò sempre sorridente mentre giochiamo felici.

Ti amo!
La tua fragile
e piccola
Kaori.



P.s. Ti voglio un bene immenso pà! Dai un bacio da parte mia a Hide e digli grazie per avermi affidato all’uomo che amo e digli che mi manca anche lui, che ci manca ogni giorno della nostra vita.
Grazie fratellone, grazie per tutto quello che hai fatto in questi anni per me e per Ryo.
Grazie pà, per aver sempre avuto fiducia in me, grazie per avermi raccolto, dato una famiglia e amata come se fossi tua figlia non ti ringrazierò mai abbastanza per avermi amata.

Vi amerò per sempre!
La vostra piccola Kaori.
Futura Signora Saeba.


Ripiegò la lettera e la buttò in mare assieme alla cassetta.
Regalò un pensiero al padre e appena finì si aggrappò a Ryo piangendo.
Ryo la prese imbraccio e la portò in auto chiedendo per piacere a Mario di riaccompagnarli, Kaori aveva la febbre molto alta e Ryo non c’è la faceva a vedere in quelle condizione.
Mick e Ryo fecero a gara per tenerla sveglia e mantenerla lucida il più possibile.
Ryo accettava anche che Mick facesse il maniaco con lei.
Purtroppo non riuscirono a tenerla completamente sveglia, poiché svenne poco prima di arrivare a destinazione.
Quella manciata di minuti, però, gli sembrava un’eternità.
Quando finalmente arrivarono a casa, la mise subito a letto e chiamò Kazue per visitarla.
Kazue entrò in camera la visitò e quando uscì, diede la sua diagnosi, bronchite.
Mentre Mick con l’aiuto di Kazue congedava Mario e Anna, Ryo fece in modo che Miki e I bambini non si avvicinassero, per il momento, a Kaori.
Dopodiché entrò e la vide sudare agitarsi e contorcersi chiedendo dei suoi genitori.
Sognava ancora la sua mamma e il suo papà.
Si mise vicino a lei, l’abbracciò e la coccolò finché Kaori, con la febbre alta, non riuscì a riposare serenamente.
Mick entrò e chiese come stava se si era ripresa.
Ryo scosse la testa e l’amico si sedette assieme a Ryo accanto a lei.
Neanche lui sopportava di vederla in quello stato, era sempre stata una persona vitale, nonostante tutto quello che aveva passato.
Sapeva di non aver alcun diritto di stare lì ma era più forte di lui, desiderava stare accanto a lei e al suo amico, in questi mesi avevano condiviso ogni piccolo cambiamento positivo o negativo e l’avevano fatto insieme come una squadra e anche ora sentiva questo bisogno.
A tutti straziava il cuore vederla così e sentirla chiamare invano i genitori era ancora più straziante.
Alla fine Mick, non  sopportando più di vederla in quello stato uscì, chiuse la porte alle sue spalle lasciando un Ryo sempre più pallido e pronto a scoppiare in lacrime per la paura di perdere il suo grande amore.

È tanto che non stiamo insieme e non è certo colpa tua.
Ma io ti sento sempre accanto anche quando non ci sono.
Io ti porto ancora dentro anche adesso che sono una donna.
E vorrei, vorrei saperti più felice
Si vorrei, vorrei dirti molte più cose
Ma sai, mamma sai questa vita mi fa tremare.
E sono sempre i sentimenti i primi a dover pagare,
Ciao mamma ciao domani vado via
Ma se ti senti troppo sola allora ti porto via.

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** 30. New York Fashion Week (parte 1) ***



Disclaimer: Ogni riferimento a fatti, persone o cose è puramente casuale

Kaori dopo quel giorno stette una settimana con la febbre alta, delirando frasi sconnesse.
Ryo era disperato, non sapeva più che fare, le aveva tentate tutte e la febbre non accennava a scendere.
Al settimo giorno disperato, non riuscendo più a vederla in quello stato per la prima volta si allontanò da lei uscì e cominciò a camminare.
Camminava e la sua mente volava a Kaori, il dolce amore, che in quei pochi momenti in cui la febbre calava di quel tanto da tenerla sveglia per 10-15 minuti continuava il suo delirio fatto di frasi sconnesse, certe volte stentava a riconoscerlo e altre volte lo scambiava per il fratello.
Stava dimagrendo ogni giorno di più, non mangiava molto e quel poco di cibo che ingeriva, lo rigettava.
Era l’ombra di se stessa e lui aveva paura, una paura fottuta, di vedersela morire tra le mani, il tutto per causa di una stupida bronchite che presa in tempo non sarebbe arrivata a questo punto.
DOC chiamava ogni giorno per informarsi dello stato di salute di Kaori, avrebbe voluto correre subito da loro, ma non poteva, non era prudente che lui lasciasse il Giappone: doveva essere reperibile 24 ore su 24 e un viaggio in aereo fin in Italia era sconsigliato.
Camminando alla fine si ritrovò davanti ad una chiesa dedicata alla Madonna del Carmine.
Rimase davanti all’ingresso, sotto il porticato per una decina di minuti, indeciso sulla cosa fare, sentiva il bisogno di entrarci ma lui non era mai stato in una chiesa se non il giorno del matrimonio di Umi eppure … eppure sentiva una forza misteriosa che lo spingeva al suo interno.
Alla fine decise di entrare.
Appena entrò, il suo sguardo fu colpito dall’immenso fascino da una che giganteggiava al centro del soffitto e raffigurava la Vergine che consegnava il Santo Scapolare a San Simone attorniato da Angeli e Santi Carmelitani.
L'atmosfera era delle più sublimi e vedeva le persone inginocchiarsi e rivolgere alla Regina la sua preghiera preferita, l'Ave, che la saluta, l'onora e ne chiede l'intercessione fino alla fine dei propri giorni.
La chiesa era a unica navata, con due altarini laterali a destra e uno a sinistra, ricca di stucchi e di nicchiette nelle quali una volta dovevano essere poste statue di santi.
Procedendo nel Santuario, da destra, s'incontrava una tela raffigurante la Vergine con il Bambino, seguita da una pittura della Madonna di Pompei con quindici medaglioni raffiguranti i misteri del Santo  Rosario.
Il primo altare esponeva un quadro con la Madonna, Maddalena e un altro santo che Ryo non riusciva a riconoscere, si avvicinò e lesse la targhetta quell’uomo era Sant’Andrea Corsini, un santo a Ryo sconosciuto.
Ryo si sentiva bene e tranquillo all’interno di quel Santuario, ogni angoscia e ogni dolore sembravano essere spariti, quel luogo per lui aveva lo stesso effetto delle braccia di Kaori, della sua Kaori.
Kaori, chissà come stava, le mancava tanto e vederla in quello stato gli faceva male ed ecco perché si trovava ora in quel luogo, aveva bisogno di calma e di serenità per affrontare quella situazione.
Mentre era immerso nei suoi pensieri, continuò a girare per la chiesa e si ritrovò dall'altro lato - a sinistra poté ammirare il terzo altare laterale del santuario dedicato alla Madonna.
Ryo giunse, cosi all'abside, dove gli sembrava di ritrovarsi in una vera e propria pinacoteca. La zona era ricca di due tele: una che raffigurava l'Adorazione dei Magi e un altra quella dei Pastori.
In seguito, nella parte concava, c’erano quattro tele raffiguranti quattro momenti della vita della Madonna, dalla Nascita all’Assunzione, alla fine lasciando l’abside si ritrovò nella cappella dei "Martiri Sorrentini".
Ryo non né capiva molto d’arte ma quei quadri lo affascinavano, soprattutto quello della madonna con il bambino, rimase fermo lì per molto tempo e gli sembrò che la madonna assomigliasse al suo angelo, Kaori.  Invece il quadro che raffigurava il martirio gli ricordava molto la guerra e quello che aveva visto in Argentina.
Ridestandosi dai suoi pensieri, continuò a osservare quella cappella un po’ particolare, perché oltre a conservare l'antico ornamento, due statue del “Cuore di Gesù”.
Davanti al “Cuore di Gesù”, Ryo rimase incantato e provò un’emozione grandissima.
Davanti a quel quadro il suo cuore perse un colpo, fermandosi ad ammirare tanta bellezza.
Gesù aveva un aspetto sereno ed era più bello che mai, tante emozioni provava all’interno del suo cuore, tante emozioni che non sapeva neanche lui come esprimere.
All’improvviso gli venne un flash, sembrava che quel quadro l’avesse già visto da qualche parte, non gli era sconosciuto.
Chiuse gli occhi e vide un bambino di circa tre anni davanti ad uno scrittoio fisso ad ammirare quel quadro.
Che cosa significava non lo sapeva, era consapevole solo che quel bambino era lui ma non si ricordava, dove e con chi stava.
Un rumore lo distolse dai suoi pensieri e si ricordò di Kaori, quanto gli sarebbe piaciuto stare in quella chiesa e di sicuro davanti a quel quadro si sarebbe emozionata come lui.
Ritornò nella navata centrale e si sedette su una delle panche ad ammirare l’altare maggiore.
Chiuse gli occhi e sentì una profonda sensazione di calore circondagli.
Quel calore dato solo dall’amore e dalla fede.
Mentre si lasciava cullare da quelle sensazioni, sentì il bisogno di parlare con Dio, avete capito bene parlare non pregare perché lui non era il tipo che si lasciava andare alla religione alla fede ma in quel momento …
… in quel momento ne sentiva il bisogno.

Salve, mi chiamo Ryo Saeba,
Non mi conoscete perché non sono di queste parti, anzi probabilmente non mi conoscete perché non ho mai messo piede in una chiesa fino a qualche mese fa, questa è la mia seconda volta.
Che scemo io non esisto per il mondo forse non esisto neanche lassù per voi.
Non so cosa mi abbia spinto qui o parlarvi in questo modo.
Sono un semplice sweeper che ha ucciso, non sa quante persone nella sua vita e non si è mai ritenuto degno di poter entrare in questo luogo sacro.
Se sono qui, non è per chiedere pietà o perdono per i miei peccati perché so che per quello che ho fatto io nella mia vita, non c’è perdono e il mio posto sarà negli inferi.
Se sono qui, è per la mia compagna Kaori, sicuramente è stata la forza dell’amore che provo per lei per spingermi a entrare, sta male molto male, ha la febbre alta con relativi deliri da giorni ormai, tutte le medicine e i rimedi sia naturali sia della nonna non hanno effetto su di lei.
Per favore madonnina, so che tu sei la madre di tutti i cristiani, per favore salva il mio angelo, la mia Kaori.
Non me la portare via, lei è tutta la mia vita, ho bisogno di lei.

Tutti noi, abbiamo bisogno di lei.
Aiutami, non riprendertela ancora, so che il suo posto è lassù tra gli angeli ma io senza di lei non sarei mai diventato l’uomo che sono e senza di lei io non saprei cosa fare.
Me l’ha affidata suo fratello Hideyuki Makimura, forse lo conosci è lassù da circa dieci anni ormai.
Io amo quella donna e vorrei che un giorno diventasse mia moglie.
Se la mia piccola e dolce Kaori si salva giuro che mi sposo in questa chiesa con lei e se un giorno avrò una bimba o un bimbo come secondo nome avrà il vostro, Carmela o Carmine.
Ora vi saluto, grazie per aver ascoltato questo peccatore.

Si alzo e uscì dalla chiesa e in quel momento squillò il suo cellulare.
Lesse il nome sul display, Mick, e ripose.
Mick gli comunicava che Kaori era fuori pericolo la febbre era scesa e che ora doveva correre da lei, lo stiamo chiamando.
Mick: Muoviti metti le ali ai piedi, fai qualcosa, ma devi varcare la soglia di casa tra breve o ti vengo a prendere io.
Sai bene che se arrivo a prenderti a calci per farti arrivare da Kaori, dopo la piccola ti ritroverebbe tutto acciaccato.
Ryo: Ti ho detto di non chiamarla piccola, in ogni modo sto venendo, sto facendo più in fretta che posso.
Mick: Ti passo Miki che rompe.
Miki: Saeba, muovi quel tuo culo e corri qui! Kaori ti chiama! Lascia stare le ragazze e datti una mossa. Che se scopro che in questo tempo che sei stato fuori, ti sei dato da fare con le donne giuro che ….  Ti passo Saeko va è meglio.
Ryo: * Prima sfuriata andata. Amore stai tranquilla sto venendo da te, l’unica donna con cui sono stato ora è stata la madonna e tu di lei non sei gelosa anche perché è grazie a lei se sei fuori pericolo.*
Saeko: Ryo, sei ti sei dato da fare con le donne mentre Kaori stava male, giuro che ti ammazzo con le mie stesse mani.
Ryo: CALMATEVI VOI DUE! NON HO TRADITO KAORI! Non sono così deficiente da volerla perdere per l’ennesima volta per causa di una stronzaggine.
Saeko: Scusa non ho capito bene, che hai detto che non hai tradito Kaori?
Ryo: Sì e che sto venendo. Tra un po’ sono lì.  State attente a Kaori.
Saeko: Tranquillo che il tuo profumo nessuno lo tocca, lo sorvegliamo attentamente.

Ryo chiuse il telefono e iniziò a correre più veloce che poteva, lungo la strada incontrò un ambulante che vendeva dei fiori.
Aveva delle roselline rosa ma erano di un rosa tenue che andava nel bianco.
Erano stupende, a Ryo ricordarono la bellezza della sua amata e quando poté conoscere il loro profumo, dolce, frizzante e tenero come lei, decise di acquistarle.
Comprò un mazzolino e facendo ben attenzione a non sciuparle, corse più forte che poteva in alcuni casi buttò pure le persone per l’aria.
Non vedeva l’ora di rivederla, di dirle che l’amava e che l’era mancata.
Sapeva che quei pensieri erano assurdi perché in fondo l’aveva sempre avuta accanto a se, ma il solo fatto di poterla vedere sveglia, vederla regalargli uno dei suoi meravigliosi sorrisi  per lui era una gioia immensa.
Entrò ansimando in casa, si piegò in due per riprendere fiato.
I bimbi appena lo videro gli saltarono addosso felici e mentre era sommerso dai bimbi, vide Kaori sorridergli e sorreggersi a Mick.
Si staccò dai bimbi e andò ad abbracciare la sua amata.
Kaori: So che sei uscito …
Ryo: Sì amore. Sono andato a comprarti questi.
Prese il bouquet e gli e lo donò.
Kaori divenne raggiante, erano bellissime quelle roselline, e felice abbracciò forte Ryo che approfittando di tutto ciò, la prese imbraccio e la portò a letto, doveva riposare.
Ora che il pericolo era passato erano tutti un po’ più sereni e i giorni successivi passarono velocemente.
Purtroppo, però, la febbre era si diminuita ma aveva sempre delle alterazioni.
Di fatti, se durante il giorno Kaori aveva una temperatura corporea che variava dai 37 ai 37 gradi e mezzo, la sera arrivava a 37 e 8 o 37 e 9.
Fu proprio che durante uno di questi picchi di febbre serale che Kaori, in preda ad un incubo cominciò a urlare il nome di Ryo e Mick.
Entrambi gli sweeper corsero da lei, Ryo l’abbracciò e tentò di calmarla.
Kaori si svegliò piangendo e abbracciando il suo compagno tra le lacrime disse: Sei vivo, Ryo sei vivo.
Ryo: Sì, sono vivo non sono ancora morto, per tua sfortuna hihiiiihihi
Kaori diede un pugno, sul petto di Ryo e tra le lacrime riprese a parlare.
Kaori: Non dirlo neanche per scherzo. Morirei al solo pensiero di perderti.
Ryo: Calmati hai fatto solo un incubo. Io sono vivo e  vegeto e soprattutto per il momento non ho intenzione di lasciarti tanto presto.
Mi dovrai sopportare ancora per molti anni.
Mick: Ti va di raccontarci il tuo sogno?
Kaori: Mick, che gioia, sei vivo anche tu.
Mick: Darling, respira ora, ci siamo entrambi e non abbiamo intenzione di lasciarti tanto presto, quindi ora calmati e raccontaci tutto.
Kaori: Ho sognato … ho sognato che eravate …. Che eravate …
Ryo: Morti?
Kaori non rispose e annui con la testa.
Mick sedendosi accanto a lei e accarezzandole i capelli: Beh! Come vedi siamo vivi ed entrambi stiamo qui accanto a te.
Ryo: Su piccola, respira e continua a raccontare chi ci ha ucciso.
Kaori: Ho sognato Aleck.
Mick: Ah!
Ryo: È solo un sogno, non aver paura non potrà succedere niente.
Kaori: Non è lui che mi spaventa, ho sognato Aleck era di spalle che rideva dopo avervi ucciso. Aveva un coltello in mano sporco di sangue e voi due … voi due eravate a terra in una pozza di sangue.
Mick: Calmati, se vuoi, puoi anche non continuare.  Per favore,però, calmati, darling.
Kaori scosse la testa e aggrappandosi ancora di più a Ryo continuò a raccontare.
Kaori: Aleck si gira e vedo il volto di … Kaibara … ride e mi dice che è tornato per uccidervi.
Ryo: Amore mio, lui non potrà più tornare l’abbiamo spedito all’inferno noi stessi, ti ricordi?
Kaori: Sì lo so ma purtroppo l’ho sognato e mi sono spaventata. Mi sono spaventata anche perché cercavo di raggiungerti e tu fuggivi da me e ... e sai Ryo, nel sogno non riuscivo neanche a ricordare il tuo volto. Scusami amore mio.
Ryo: Shhh, l’importante è che ora stiamo insieme. Calmati, non è successo nulla. Non ti devi sentire in colpa.
Mick: Di me ti ricordavi?
Kaori: Sì e no, i vostri volti finché non vi ho visto erano avvolti nella nebbia e questo mi spaventava. Poi ho sognato il momento in cui tu Mick eri sotto effetto della pcp o meglio non eri proprio tu, o forse sì, non so bene la mia mente dicevi che eri tu ma vedevo sia Aleck e sia Kaibara. Entrambi, però tentavano di ammazzarmi, però quando sei riapparso, non mi hai più ucciso come successe quella volta sulla nave.
Mick: Per fortuna o sarei morto.  Il signorino qui presente non mi avrebbe mai lasciato in vita se ti avessi ucciso e se non l’avrebbe fatto Ryo, mi sarei ucciso io. Kaori sai bene che ti ho sempre amato dal primo momento. Questo a quanto pare traspira anche da tuoi sogni.
Ryo: Ehi basta su pensare a cose tristi, tesoro ti ricordi quando misi un dito nel culo di mio padre?
Kaori: Sì, fu troppo divertente. Grazie, ora mi sento meglio. Grazie, siete i due uomini più importanti della mia vita.
Ryo: Ora stenditi e riposati, noi non ci muoviamo da qui, veglieremo sul tuo sonno e non aver paura Aleck pagherà presto per tutto il dolore che ti ha provocato.
Mick: Per Kaibara invece, stai tranquilla che se torna dall’inferno lo rispedisco io a calci nel culo. Nessuno si potrà avvicinare a te, darling, ci siamo io e Ryo a difenderti qui invece fuori, c’è Umi. Ora chiudi gli occhietti e dormi.
Kaori chiudendo gli occhi con il sorriso sulle labbra e tornando nel mondo dei sogni disse: Vi amo ragazzi, voglio bene a tutti e tre.
Ryo non voglio perderti sei tutta la mia vita.
Ryo: Principessa, riposa e guarisci io ti starò accanto per l’eternità. Domani sarà il giorno della partenza per New York. Dormi piccola, dormi e riprendi le forze.
Quando Kaori sprofondò in un sonno profondo, Mick e Ryo, commentarono il sogno della giovane donna.
Sorrisero ringraziando il cielo che quel mostro di Kaibara stesse all’inferno o l’avrebbero mandato subito.
Per Aleck aspettavano solo il momento propizio per spedirlo all’inferno.
Ben decisi a spedirlo all’inferno al più presto vegliarono il sonno della loro principessa.
Quando si accorsero che era tranquilla nel mondo dei sogni la lasciarono dormire e tornarono in soggiorno.
Del sogno ne parlarono anche con gli amici e tutti furono convinti che fosse solo spaventata dal ritorno a New York soprattutto era terrorizzata dalla possibilità di incontrare Aleck.
Mentre Saeko predisponeva le ultime operazioni di sorveglianza e protezione nei confronti di Kaori e dei bimbi, prima della partenza, Umibozu, Ryo e Mick con l’aiuto di Miki decidevano come agire nel caso in cui Aleck si fosse fatto vivo.
Finché i bambini sarebbero stati con loro sarebbe stato compito di Miki e Umi proteggerli,invece, Mick e Ryo avrebbero difeso Kaori.
Saeko, infine, sarebbe stata il jolly, colei che avrebbe diretto le operazioni di polizia, sarebbe intervenuta a parare il culo a tutti gli sweeper e avrebbe aiutato quei due scavezzacollo a proteggere Kaori.
Kaori si era alzata per andare a bere e non volendo aveva ascoltato tutti piani degli amici, senza che nessuno se ne accorgesse di nulla.
Dopo questa scoperta si sentiva inutile e sconfitta, non si sentiva degna di essere la socia di city hunter se non era neanche in grado di proteggersi e con questi pensieri in testa tornò in camera senza farsi scoprire e mise degli indumenti in una borsa posta accuratamente sotto il letto scrisse un bigliettino che nascose sotto al cuscino e si rimise a dormire, naturalmente facendo finta.
Ormai il sonno l’era passato.
Aspettò che Ryo, tornasse in camera e si addormentasse profondamente per alzarsi e andar via.
Solo che il suo piano non fu proprio rispettato alla lettera.
Quando si alzò dal letto Ryo, si svegliò.
Ryo: Dove vai?
Kaori: In bagno, dormi. Torno subito!
Ryo: Mmmm … da quando in qua in piena notte si va in bagno con una borsa e in più si lasciano biglietti d’addio. Dì la verità perché vuoi andartene?
Kaori dando le spalle a Ryo e fissando la porta dopo aver preso un bel respiro profondo rispose.
Kaori: Perché sono solo un peso per voi e ho deciso di andarmene.
Ryo alzandosi dal letto e andando verso Kaori: Che sciocchezze stai dicendo?
Kaori: Vi ho sentito prima, stavate organizzando la mia protezione. Dimmi un po’ tu, come posso essere la tua socia se non sono in grado neanche di difendermi da sola?
Ryo: Non puoi perché sei malata e devi riguardarti. Se stavi bene, ti saresti difesa.
Kaori: No, Ryo non è solo questo momento, io non riesco a difendermi da lui non ci sono mai riuscita.
Mai! Lui ha sempre vinto con me. Ricordo ancora come fosse ieri, le sue mani viscide sul mio corpo, gli schiaffi e i pugni quando mi ribellavo. Sì perché all’inizio reagivo, ma alla fine ha vinto lui, sono diventata schiava degli psicofarmaci e non sono più in grado di difendermi da sola.  Ora sono solo un peso per te ed è giusto che ti lasci libero di cercarti un assistente migliore di me.
Ryo abbracciando Kaori da dietro: Forza, vieni a letto tesoro che domani ci aspetterà una lunga giornata! Non sei per niente un peso per me, anzi sei la mia compagna e come tale desidero proteggerti. Con Aleck abbiamo tutti un conto in sospeso e vogliamo chiuderlo. Se non ti abbiamo detto nulla, è anche perché voglio che tu guarisca e che soprattutto ti diverta alla sfilata, non voglio che tu debba stare lì a pensare a ogni minimo sospetto e poi sono sicurissimo che nel caso in cui tu fossi in pericolo, il tuo istinto di sweeper tornerebbe a galla, chi meglio di te può percepire la sua presenza.
Ricordi cosa dissi quel giorno alla radura?
Dissi che sarei sopravvissuto per la persona che amo e che allo stesso tempo l’avrei protetta. 
Kaori, colei che amo sei tu, quindi rassegnati a essere protetta dal sottoscritto.
Ora, subito a letto o prendi freddo.
Kaori: Ryo io …
Ryo: Mi ami, lo so e poi del resto come si può non amare un tipo come me?
Kaori mentre si coricava: Scemo, non cambierai mai, forse anche per questo che ti amo.
Ryo: Mmm … sentiamo tu saresti uscita così conciata?
Kaori, infatti, indossava una camicia da notte/sottoveste rosa a bretelline corta appena due dita al disopra al ginocchio.
Kaori: Sì,perché? Sto male forse?
Ryo: No, anzi, sei molto sexy ma come puoi notare – facendo scendere velocemente le bretelline – è molto facile da togliere.
Kaori: Notato, sei stato molto abile e veloce a spogliarmi, che intenzioni hai?  Ryooo? Dai smettila!
Mentre Kaori parlava, Ryo le baciava il collo e la spalla.
Ryo: shhh, non è momento questo di parlare.
La baciò sulla bocca e prese possesso di essa.
Kaori si lasciò trascinare dagli eventi e quella notte fecero l’amore dopo tanto tempo di astinenza.
Quando ebbero finito, si addormentarono l’uno abbracciato all’altro quasi come se avessero paura che staccandosi potessero perdersi un'altra volta.
Entrambi sapevano che la vacanza stava per terminare e tra poco avrebbero dovuto affrontare la routine quotidiana del loro mestiere ed entrambi avevano paura che tutto potesse cambiare.
L’indomani Ryo svegliò la sua principessa con una bella colazione a letto.
La baciò e le donò un fiorellino che aveva trovato sul terrazzo.
Ryo: Buongiorno principessina. Oggi si parte. Mangia tutto e senza fare storie.
Kaori: Va bene, amore ma tu non ti muovi di qui. Ci sono due angioletti che vogliono giocare con lo zio.
Kaori scoprì le lenzuola e uscirono i due angioletti della situazione che saltarono addosso allo zio per fargli il solletico.
Mentre Kaori mangiava, si divertiva a vedere quelle due piccole pesti giocare con Ryo.
Le sarebbero mancate quelle due pesti ambulanti e sperò che arrivasse presto Natale.
Natale, questo sarebbe stato il primo Natale della sua bimba, sarebbe stata felice con un papà come Ryo.
Il suo frugoletto che ora avrebbe cominciato a gattonare … mentre pensava a ciò, una lacrima scese dai suoi occhi, prontamente raccolta da un bacio di Ryo.
Ryo: Che fai piangi? No, principessa oggi niente lacrime, voglio vederti sorridere tutto il giorno. 
Nel momento in cui Kaori stava per rispondere Ryo le donò un bacio.
Ryo: shhh, non voglio sapere a cosa pensavi, non voglio vederti triste oggi. Pensa che abbiamo ancora due settimane di vacanza davanti a noi.
Ora su vestiti che tra poco dobbiamo andare, le valige sono già state fatte e i bimbi ora vanno ad aiutare la zia Miki vero?
Anthony e Vale: Shii! Così lo zio Umi ci fa giocare con lui. Che bello!
Kaori: Allora andate però venite prima qui, la zia vuole tante coccoline dai suoi due angioletti.
I bimbi senza farselo ripetere due volte si lanciarono tra le braccia della zia e rimasero finché lo zio Ryo non cominciò a reclamare l’attenzione.
A quel punto i bimbi corsero a giocare con Miki e Umi.
Kaori: Mi mancheranno quelle due piccole pesti.
Ryo: Anche a me. Ora mi dici che avevi prima? Stavi pensando a Giada vero?
Kaori annuì leggermente la testa.
Ryo: Sta bene, non ti preoccupare è felice dov’è ora ed è tale e quale a te.
Kaori: E tu come fai a sapere che è uguale a me?
Ryo: L’ho sognata il giorno in cui sei stata male. Amore so che ti manca ma ora devi andare avanti, la vita continua lei ora sta bene e tu devi essere felice per lei.
Kaori: Sì, è solo che quando Valentina o Anthony mi si stringe il cuore, vorrei tanto sentire crescere una nuova vita dentro di me.
Ryo: Vedrai che accadrà al più presto, in fondo entrambi lo vogliamo e non facciamo nulla per impedire che ciò non avvenga. Quando facciamo l’amore, non prendiamo precauzioni quindi alla fine arriverà. Quando meno ce l’ho aspettiamo arriverà … arriverà all’improvviso come un raggio di sole nella nostra vita.
Kaori: Sì e sarà il più bel raggio di sole della nostra vita.
Ryo la baciò con passione e cominciò a scendere sempre più giù.
Kaori: Ryo?
Ryo: Mm!?
Kaori: Ryo fermati c’è Mick.
Ryo continuando a baciare le parti del corpo di Kaori: Mmm … Lascialo stare …mmm … sono occupato … mmm … anzi siamo occupati.
Ryo cominciò a far scendere le spalline della camicia da notte e Kaori le ritirò su.
Kaori: Ryo smettila c’è Mick in camera nostra e si sta fregando la mia biancheria.
Ryo si svegliò all’improvviso dal trans e scattò in piedi per afferrare per il collo Mick che aveva osato entrare in camera loro per fregare la biancheria della sua amata, soprattutto mentre stava per fare l’amore con lei.
Gli aveva rotto le uova nel paniere rovinando l’atmosfera. Era deciso ad ammazzarlo se non fosse stato per Kaori che sorridendo gli aveva poggiato una mano su quella che stringeva il collo del povero Mick.
Ryo a quel contatto lasciò la presa.
Kaori: Ora voi due fuori di qua! Mi vesto, sistemo la camera e siamo pronti per andare.
Ryo: Uffa io volevo farti due coccoline.
Kaori: Ehehe aspetterai questa sera, mi dispiace per te ma aspetti.
Mick: Grazie, darling penso che senza di te, lo scimmione qui mi avrebbe ammazzato.
Ryo: Ehi, scimmione a chi?
Come sempre accade in questi casi, anche questa volta iniziarono a litigare finché una Kaori furente non prese due bei martelloni che teneva conservati nell’armadio e li diede in testa a Ryo e Mick applicando la leggendaria tecnica dei due martelli (ch vol 39).
Ryo: Ahia, mi ha fatto male.
Mick: Darling, posa quel martellone, sei pericolosa.
Kaori: Uscite fuori prima che vi dia il resto. DEVO VESTIRMI!
Ryo: Mick hai sentito che ha detto Kao, deve vestirsi quindi esci per favore.
Mick: Ha detto a entrambi di uscire quindi devi venire con me.
Kaori: RYO ESCI ANCHE TU! ORA!
Ryo: Amore calmati, ti fa male usare i martelloni. * Se ritorna a usarli povero me - uno stormo di corvi volò sulla testa di Ryo -*.
Kaori: AMORE UN CORNO! ESCI SUBITO SE NON VUOI IL RESTO!
Mick: Darling, piccola pensa ai bambini, si spaventano così.
Ryo: Dai Kaori, calmati, eri così serena questa mattina.
In quel momento fortuna volle che passasse Umichan e Kaori vide la sua ancora di salvezza.
Kaori: BASTA! UMIIIIIIIIIIIIIIII PRENDITI QUESTI DUE PRIMA CHE LÌ UCCIDA!
Umi prendendo per la collottola sia Ryo, sia Mick e trascinandoli fuori: Siete sempre i soliti non cambierete mai.
Kaori si vestì velocemente con una maximaglia e un jeans sotto, tolse le lenzuola sporche dal letto e le mise in una busta e alla fine lo ricoprì con un telo.
Fece la stessa operazione con gli altri letti e coprì tutti i divani e i mobili con dei teli.
Prese le ultime cose dal frigo e le mise dentro ad una borsa termica.
Le ragazze chiusero tutte le finestre e le porte, mentre i ragazzi presero le valigie.
Prima di andare però Kaori prese un disco di Carosone e lo depose delicatamente in valigia in mezzo alla biancheria per non farlo rompere.
Fischiettando le canzoni di Carosone, uscì da quella casa e chiuse quella porta nella speranza di riaprirla per le prossime vacanze estive.
In Aeroporto Kaori dovette tornare alle vecchie abitudini con Mick e Ryo che facevano gli idioti litigando tra di loro.
A New York le cose non cambiarono, quando tornò a casa, dovette creare una protezione anti Mick, poiché appena tentava di sistemare la valigia.
Trovava Mick in camera sua a tentare di rubare la biancheria intima alla fine quando Mick le toccò il sedere e Ryo udì lo strillo di Kaori.
Solo allora lo sweeper Giapponese decise di intervenire e di mettere Mick gentilmente fuori dalla porta della camera di Kaori.
Dopo che anche lui fu messo gentilmente fuori dalla porta, con l’accusa di allungare troppo le mani, Kaori poté sistemare la camera.
Per quel giorno non avevano prove, quindi si lasciò cadere stancamente sul letto.
Chiuse gli occhi per qualche minuto e quando li riaprì, trovò gli occhi di Ryo a guardarla.
Ryo: Sei bellissima quando dormi amore mio.
Kaori non rispose ma lo baciò con tutto l’amore che aveva.
Quando si staccarono Ryo fece la classica domanda da un milione di dollari.
Ryo: Dì, la verità quando abbiamo lasciato i bimbi da tuo cognato stavi per piangere.
Kaori annuì con la testa.
Ryo: Se ti dicessi che c’è la possibilità di vivere qui sia come comuni cittadini, sia come sweeper? Tu accetteresti questa proposta?
Kaori scosse la testa.
Ryo: Perché?
Kaori: Semplicemente perché New York non è casa mia, non è casa nostra. La nostra casa è a Shinjuku lì abbiamo vissuto per otto anni e lì voglio vivere il resto della mia vita.
Ryo: Pensaci bene, se rimaniamo qua, hai la possibilità di vivere accanto a tua sorella e ai tuoi nipotini.
Kaori: Sì ma anche se starò in Giappone a ogni festa, potrò rincontrarli. Anche se stiamo, qui le cose non cambierebbero, Sayuri riprenderà a breve il suo lavoro che la terrà occupata come sempre.
I bambini vanno a scuola e quindi potrei vederli solo la domenica sera di sfuggita.
Mi peserà certo stare lontano da loro, perché sono la mia famiglia, ma la mia famiglia siete anche tu e gli altri.
Soprattutto noi due, siamo una famiglia e poi vorrei che nostro figlio o nostra figlia nasca e cresca in Giappone, voglio che sia giapponese e quando sarà abbastanza grande da cavarsela da solo avrà la possibilità di venire a New York a stare dai cuginetti.
Ora però voglio stare con il mio compagno e soprattutto desidero vivere in Giappone con te.
Ryo a quelle affermazioni non resistette oltre e la baciò, alla fine di quel lungo e dolce bacio si distese accanto a lei che poggiò la testa sul suo torace addormentandosi poi così, abbracciata a lui.
I giorni successivi furono frenetici per tutti.
Umi, Mick e Ryo furono destinati al servizio di sorveglianza.
Sayuri da brava giornalista era in caccia di scoop e d’interviste agli stilisti prima del tempo.
Infondo lei aveva il pass degli addetti ai lavori e quindi riusciva a scoprire in anteprima le cose, per somma gioia e gaudio del suo direttore.
Vivyan era tornata a lavoro a tempo pieno.
Saeko, Kazue, Miki e Kaori erano state precettate da Eriko per la sfilata.
Secondo lei, Eriko, tre belle donne come loro dovevano assolutamente sfilare per lei, soltanto che tre delle donne si rifiutarono di sfilare.
Miki con la questione gravidanza e che doveva stare a riposo, declinò gentilmente l’invito.
Kazue disse che non si trovava a suo agio a sfilare e preferiva aiutare il medico di guardia per eventuali malesseri.
Kaori appena provò ad aprire bocca fu guardata storta da Eriko come a dire: “Provaci solo a tirarti indietro e ti ammazzo, fregandomene altamente di Saeba”.  Di conseguenza Kaori non si poté tirare indietro.
Saeko tentò di tirare fuori il buon nome della polizia e dell’affronto che farebbe alla divisa che portava, ma questa scusa non convinse Eriko e la costrinse a partecipare alla sfilata assieme a Kaori.
I giorni passavano e le prove erano estenuanti, Kaori arrivava a casa stanchissima e Ryo tornava ogni giorno più nero che mai.
Poiché ogni giorno Ryo doveva litigare con Eriko per farle dare un po’ tempo a Kaori di riposarsi e di mangiare un boccone.
Eriko nei confronti di Kaori era proprio una vera schiavista, la sottoponeva a ore e ore di prove a porte chiuse, vietando l’ingresso a tutti tranne che alle persone coinvolte nel progetto.
Puntualmente ogni sera Kaori trova il piatto pronto a tavola, i suoi cavalieri assieme agli amici preparavano da mangiare.
Kazue e Mick da quell’episodio erano tornati amici e di quella notte non avevano più parlato anche se ora anche a New York coabitavano assieme a Ryo e a Kaori e dormivano nella stessa stanza da letto.
Anche se … anche se quando non poteva essere visto da nessuno, o meglio quando credeva di non essere visto da nessuno, sospirava e si rattristava pensando a Kazue.
Lui amava ancora Kaori, lei era il suo primo amore ma aveva capito già da qualche tempo che per lei esisteva solo Ryo e aveva ripiegato sulla giovane infermiera che si preoccupava talmente di lui, da chiedere al suo migliore amico di proteggerlo.
Col passare del tempo si era affezionato a questa donna che aveva accanto e alla fine, se n’era pure innamorato, certo non riusciva ad amarla come amava Kaori, ma l’amava.
Ora, però, mentre fumava l’ennesima sigaretta della giornata, fuori al terrazzino da cui poteva ammirare tutta New York illuminata, ripensava alla sua vita.
La sera ormai era scesa sulla città eppure dalla sua zona(SoHo South of Houston Street) non regnava ancora il silenzio, per quello avrebbe dovuto aspettare dopo le due di notte.
Il locale più “IN” del momento era situato proprio vicino a lui, il Bocconcino, ristorante italiano gestito da un famoso paparazzo degli anni '60, soprannominato "er paparazzetto".
I suoi clienti erano tutte star di Hollywood e soprattutto in questo periodo, con New York presa d’assalto per la settimana della moda, faceva affari d’oro.
Da quella baldoria che vedeva, poteva sentirne anche i rumori e la musica provenire dall’interno.
Quando uno dei camerieri uscì ponendo delle casse all’esterno del locale, poté ascoltare distintamente la musica proveniente dal locale.
Ormai la sigaretta era finita e lui rimase lì, appoggiato alla ringhiera a osservare il via vai di persone comuni.
L’aria fresca della notte si faceva sentire e mentre decideva mentalmente di rientrare sentì una canzone, che attirò la sua attenzione.
Era una voce familiare, si ricordava di averla già sentita da qualche parte ma non si ricordava dove.
Kaori uscì per un momento anche lei fuori al terrazzino.
Era bellissima nella sua semplicità, indossava un pigiama di mezzi tempi ma che comunque la teneva al caldo, era rosa con disegnato, sul davanti, dei fiorellini di un rosa più carico.
Aveva i capelli ancora umidi della doccia e profumava di zucchero a velo e di fragola.
Il profumo di zucchero a velo stuzzicava le sue narici e si espandeva sempre di più nell’aria, anche perché Kaori si stava stendendo la crema sulle mani.
Era piacevole quella presenza e Mick avrebbe voluto stringerla a se.
Nonostante tutto, nonostante amasse Kazue, non riusciva a resistere a Kaori era sempre più bella ed eccitante.
Non capiva come avesse fatto Ryo per tanti anni a resisterle, per lui era una sofferenza atroce.
Che cosa stava dicendo, cosa stava pensando … non doveva pensare a lei in questi termini.
Lei era la donna del suo migliore amico.
Lei ama Ryo non lui. Gliel’aveva detto già tempo fa, lui per lei era il suo migliore amico e con gli amici non si combina mai niente.
Questi pensieri passarono in un nano secondo, quando vide Ryo abbracciarla da dietro, posandole una coperta sulle spalle, baciarla sul collo e sussurrargli qualcosa all’orecchio.
La gioia di Kaori era immensa, i suoi occhi diventarono come due stelle, luminose come loro e il suo viso già stupendo di per sé quando è illuminato dalla luna, ora era ancora più bello perché esprimeva la gioia e l’amore di stare tra le braccia del suo amato.
Si ricordò che anche Kazue era così bella all’inizio della loro relazione ma ora lei si era allontanata da lui.

Mick: Kao, conosci questa canzone? Il cantante mi è familiare ma non ricordo chi è!
Kaori: Hihihhii
Mick: Perché ridi?
Kaori: Ti è familiare perché lo conosci! Anzi lo conoscete entrambi di persona.
Ryo: Sì e tu lo stavi per conoscere molto di più, meglio di tutti.
Kaori: Ancora con questa storia, io non ci sarei mai andata a letto con lui, stavo solo recitando.
Mick: Allora è Stefan quello che canta!
Ryo: Sì, il mio simpaticone.
Mick: Vorrai dire il nostro simpaticone …
Kaori: La canzone èSara de “i Frontiera” ovvero il gruppo in cui canta Stefan.
Mick: Ecco perché mi era familiare la voce.
Kaori: È bella! La trovo molto carina e mi rispecchia pure.
Mick: Perché come fa, con questo baccano non riesco a sentirla bene.
Kaori: Sara ascolta un suo cd e si distacca un po’ da tutti quei problemi che sa lei. Sara è fatta un po’ cos … a volte è qui … a volte è, dove vuole lei e poi non tornerà, e poi come si fa perché la vita non è mica facile e sola resterà, e sola piangerà. Nascosta da una nuvola! Colpa della notte! Colpa della vita! Colpa di qualcosa che non c'è!
Semplice e complicata, com'è stata sempre la sua vita. Semplice e complicata, in cerca di un amore che è tutto ancora da inventare … e  da scoprire
Ryo: Ti rispecchia ma fino a prova contraria non sei in cerca di un amore.
Mick: Se è così, guarda che mi faccio avanti subito.
Ryo: Tu non ti fai avanti e stai buono, buono al tuo posto.
Kaori: Calma, calma è solo qualche pezzo che mi rispecchia mica tutta.
Mick: Hai ragione! Comunque è molto bella, anche se io Stefan non lo sopporto.
Ryo: Dai Amo! Rientriamo o ti sale la febbre.
Mick: Sì, principessa è meglio che rientri o peggiori … non vogliamo rivivere un'altra volta quei giorni terribili.
Kaori: Va bene, tu Mick entri con noi?
Mick: No, rimango un altro po’ qui.
Kaori: Va bene, allora prendi questa – si tolse la coperta dalle spalle e l’adagiò su quelle dell’amico, dopodiché gli donò un bacio sulla guancia- copriti bene e non prendere freddo.
Mick: Kaori …
Kaori: Non mi serve, ora, stai tranquillo. Serve a te. Non voglio che uno dei miei cavalieri prenda freddo. – gli fece un occhiolino per poi tornare a rintanarsi tra le braccia del suo amore -.
Mick: Grazie!
Ryo: Sapete che dovrei essere geloso di tutto ciò?
Kaori: Perché amore mio? 
Mick: Non hai alcun motivo, Ryo, non te la ruberò mai e nessun altro potrà riuscirci, il suo cuore appartiene a te. A te soltanto.
Anzi mi correggo, solo vostro figlio potrà competere con l’amore che lei prova per te.
Sapete ragazzi, v’invidio, vorrei anch’io essere felice come voi.
Kaori: Mick vedrai che tornerà da te, ti ama, ma anche lei come me ha bisogno di capirlo sulla sua pelle. Spero solo che sia più fortunata di me.  L’unica cosa che puoi fare ora è starle vicino come amico, non la lasciare mai.
Stalle accanto. Anche tu Ryo, proteggila.
Ragazzi proteggetela, fate in modo che non debba rimanere sola ad affrontare il domani e che nel suo cammino non ci sia un altro Aleck di turno.
Ryo: Non succederà, anche perché ho già un conto in sospeso con il vero Aleck, il clone non si avvicinerebbe neanche al nostro gruppo che farebbe una brutta fine. Ora, però, lasciamo tranquillo Mick e rientriamo o ti becchi una polmonite.
Kaori: etciù (starnutì)
Mick: Ecco fatto! Ti sei beccata il raffreddore ma come dobbiamo fare con te?
Forza entra e non fare storie. Ryo prendila in braccio e portala di peso dentro o questa rompiscatole si fa venire la febbre a 40 per domani.
Kaori: No, no per carità chi la sente Eriko, poi. Quella mia ammazza se mi ammalo.
Ryo: No, l’ammazzo io se non si da una calmata. Non voglio farti stancare troppo e ora di corsa dentro signorina.
Kaori sbuffando rientrò dentro assieme a Ryo, lasciando Mick in balia delle sue emozioni.
Mick appoggiato alla ringhiera riprese ad ascoltare le canzoni di quello Stefan ora c’era una canzone molto carina che gli ricordava la situazione con Kazue.
Era Zero in Condotta
Zero in condotta, tre in geografia
Perché non sai più dov'è casa mia
Sempre distratta, chissà perché
Cose che succedono soltanto a te.
Suona la porta è la pubblicità
Suona la radio ma che musica fa
Non c'è rimedio, oh no!

Sembra proprio che parli di te …
Di te che ti sei allontanata da me
Di te che non mi consideri più parte del tuo cuore.
Sei sempre con la testa tra le nuvole, distratta, a cosa pensi?
A chi pensi?
A lui?
Perché ogni volta che apri la porta e scopri che è la pubblicità ti rattristi?
Speri di rivederlo, di avere notizie di lui?
Nel frattempo, però, ogni cosa mi parla di te, ogni canzone alla radio mi ricorda di noi.
Sono ufficialmente disperato perché mi sono accorto troppo tardi di amarti e ora ti ho perso.
Purtroppo a tutto ciò non c’è rimedio è finito tutto.

ERI PERFETTA,
TUTTA PER ME
ORA SEI UNA MALEDETTA
COSA CHE NON C'È
Non C'è Più,
Non C'è Più,
Non C'è PIÙ!

Se ripenso a quanto tempo, ho sprecato.
Eri bellissima, ogni volta che ti abbracciavo ti si illuminavano gli occhi.
Eri perfetta per me, non pretendevi nulla da me.
Non pretendevi di cambiarmi.
L’unica cosa che chiedevi era quella di essere amata completamente ma il cuore è diviso in due.
Una parte di me ama Kaori e un’altra parte ama te.
Due amori così diversi che però mi danno la forza di vivere dopo l’incidente.
Se non ci fossi stata tu, credo che mi sarei abbattuto e avrei aspettato la morte, invece grazie a te ho fatto esercizi per riacquistare il tono muscolare.
Ora non sono perfettamente in forma ma almeno riesco a impugnare una pistola, più leggera della mia.
Mi sono perfezionato con i coltelli e ho imparato a sfruttare al meglio le capacità del mio corpo.
Ho seguito l’esempio di Umi che della sua disgrazia è riuscito a trovare il lato positivo e ha sviluppato gli altri sensi al massimo.
Tutto questo, però, io l’ho potuto fare solo grazie a te che una volta eri tutta per me e invece ora sei una maledetta cosa che non c’è più.

Vorrei Sapere Chi È Stato E Chi È
Chi È Che Ti Ha Portato Via Da Me
Che Sa Capirti Di Più, Che Ti Fa Ridere Che
Che Ti Fa
Vivere,
Vivere
 Senza Me!

Vorrei conoscere quell’avvocatuccio che ti ha portato via da me.
Vorrei sapere se riesce a capirti meglio di me.
Se riesce a leggere nei tuoi occhi e sapere cosa stai pensando.
Se riesce a farti ridere per delle scemenze.
VORREI CONOSCERE COLUI CHE TI FA VIVERE SENZA ME!

Vorrei Sapere Se Stai Bene Così
O Cerchi Solo Di Distruggermi
Ogni Minuto Di Più

Vorrei sapere se sei felice con lui, se tutta quest’apparenza ti rende felice.
Se il fatto di abitare con me, di dormire con me ogni notte non ti fa né caldo né freddo.
Insomma se TI STANNO BENE le cose così.
O STAI CERCANDO SOLO DISTRUGGERMI OGNI MINUTO DI PIÙ.

PENSA CHE STUPIDO CHE
CHE IO NON POSSO
PIÙ VIVERE,
VIVERE,
VIVERE
SENZA TE!

Già sono proprio uno stupido, solo un imbecille innamorato può sperare che una notte di passione possa portare alla riappacificazione.
Sono proprio un’idiota a non riuscire PIÙ VIVERE SENZA TE? Mi sa di sì!

Zero in condotta, meglio così
Tanto non c'è fretta ascolterò un cd
Disfa e cancella
Fai e rifai

Forse è stato meglio così, forse se la nostra storia non era destinata a continuare.
Cosa cavolo sto dicendo.
Cazzo Mick, ammettilo una volta, confessalo che ti sei stancato di non riuscire mai a stare con una donna fissa.
TI sei rotto di dover sempre ricominciare da capo con una donna.

ERI COSÌ BELLA E ADESSO,
DOVE SEI

Lei era così bella.
È bella, anzi bellissima.
E adesso lei è qui con il corpo ma il cuore e la mente dov’è?

Ma se un giorno se mai,
Forse tu caso mai, se avrai sete
Non venire da me,
Ho bottiglie che troverai vuote!
E non mi dire che di sete non ne hai

Se un giorno tu ti decidessi di tornare da me, non ti accetterei.
Non riuscirei a fare di nuovo l’amore con te e poi lasciarti andare.
Per me ogni giorno è una tortura vederti soffrire per quell’idiota che non ti cerca e che tu non riesci a rintracciare.
Per me ogni notte è una tortura averti accanto e non poterti sfiorare, baciare e dirti che ti amo.
Ripeto se un giorno tu tornerai da me, non ci sarò, non rifaremo l’amore per poi lasciarci.
Troverai “bottiglie” vuote.
E non mi dire che non hai “sete” perché non ci credo.
Non credo che tu sotto quel livello ti senta appagata altrimenti, non saresti mai venuta a letto con me.

E Che Non Piangi Adesso
E Non Piangerai
Mai
Mai
Mai!

Ti reprimi, non vuoi piangere davanti a noi.
Per favore, tesoro mio, non piangere si felice.
Promettimi che NON PIANGERAI MAI!

Vorrei Sapere
Vorrei Sapere
VORREI SAPERE
CHI È STATO E CHI È
E VUOI VEDERE CHE È
ANCHE MEGLIO DI ME
Che Ti Capisce Di Più,
Che Ti Fa Ridere Che,
CHE TI FA VIVERE,
VIVERE
SENZA ME

Però nonostante tutto vorrei sapere chi è questo cazzo di Mamoru.
Chi cazzo è stato a farvi conoscere.
Vorrei ammazzare Mamoru e tutti quelli che hanno a che fare con questa storia.
Vorrei sapere se è meglio di me.
Se ti fa ridere, se ti capisce al primo sguardo.
Se lui riesce a farti vivere senza me.

Vorrei sapere se stai bene così
Perché se no io non mi muovo di qui

Sul serio vorrei sapere se stai bene con lui, se ti tratta bene e sei felice.
Perché altrimenti io non ti lascio andare tranquillamente.
Farò di tutto per averti!

DEVI GIURARMELO CHE,
TI TIENI QUELLO CHE C'È
CHE TU PUOI VIVERE,
VIVERE SENZA ME

Giuramelo che tutto ciò ti sta bene, che stare con lui ti rende felice ed è questo che vuoi.
Giurami che tu puoi vivere senza di me.

VORREI SAPERE SE STAI BENE COSÌ
O TENTI SOLO DI DISTRUGGERMI

E ALLORA GIURAMI CHE
CHE LUI È MEGLIO DI ME

Giurami, perché io sto male, devo sapere che stai bene, che la mia sofferenza serve a qualcosa.
Giurami che starai bene, vorrei solo sapere questo … che la tua vita d’ora in poi sarà felice con lui.
Vorrei sapere se lui riesce a rimediare a tutti i miei errori.  Se lui è meglio di me.

PERCHÉ IO NON POSSO PIÙ
VIVERE,
VIVERE,
VIVERE
SENZA TE!!

Perché …. Perché io ti amo più della mia stessa vita.
Io non riesco a vivere senza di te, mi manca l’aria, tutto.
Ora solo ora capisco quanto sia grande il mio amore per te.

Non Posso Vivere,
Vivere,
Vivere
Senza Te!!

Ora che ti ho perso ….
Ora che NON POSSO VIVERE SENZA TE!

Ora aveva capito, di amare realmente quella donna, ma ora era troppo tardi ed era giusto lasciarla andare.

Si strinse ancora di più nella coperta e rientrò.

Un sorriso si dipinse sul suo volto triste, Kaori l’avevo aspettato.

Era addormentata sul divano mentre guardava la tv.

Le mise anche la sua coperta addosso per coprirla e quando si accertò che fosse ben coperta in modo da non farle prendere freddo, la prese imbraccio portandola a nanna.

Ryo uscì due secondi dopo dal bagno.

Non disse nulla a Mick … nessun attacco di gelosia … sorrise soltanto!

Fu Mick il primo a rompere il silenzio.

 

-   L’ho trovata addormentata sul divano.

-   Sì, ti stava aspettando! È preoccupata per te!

-   È solo un periodo passerà!

-   Lo so ma lei comunque è preoccupata, per lei sei come un fratello.

-   Ryo, io l’amo ancora … mi sono accorto di amarla alla follia di aver perso solo tempo in quest’anno e mezzo.

Come devo fare, ora? È troppo tardi lo so, ora … ora c’è Mamoru accanto a lei.

 

Ryo tirò un sospiro di sollievo quando Mick pronunciò il nome di Mamoru. Per un attimo aveva creduto che stesse parlando della sua Kaori. Respirò e riprese il discorso.

 

-   L’unica cosa che posso dirti, stalle vicino come amico, non lasciarla mai. Lei ti vuole bene.

Ora dammi Kaori che la metto a letto.
Mick obbedì e gli diede Kaori, dopodiché Ryo riprese il discorso.

-    Tu vacci subito e non pensare al futuro.

Fatti qualche ora di sonno decente, se ti costa fatica dormire con Kazue io posso dormire sul divano e poso Kao vicino a Kazue e tu in camera di Kaori.

-    No, voglio starle vicino, voglio sentire il suo odore, la sua presenza. Voglio illudermi che sia ancora mia.

-    Ok, allora a domani.

-    A domani, notte.


Kazue sentendo i due amici che parlavano sotto voce vicino alla sua camera si mise ad ascoltare.
Quando sentì le parole di Mick, si spezzò il cuore, non credeva che l’amasse tanto e non credeva che lei l’amasse ancora così tanto ma ora era confusa, non ci capiva più niente.
Non sapeva chi amava Mick o Mamoru?
Mamoru le dava tutte le sicurezze che voleva, l’affetto e soprattutto non andava a donne, a puttane.
Mentre pensava ciò entrò Mick e finse di dormire e lui ci volle credere, entrambi non volevano affrontare un discorso troppo grande per loro, almeno no quella sera.
Anche lui si coricò e si addormentò quasi subito guardando la schiena di Kazue.
Lei quando sentì dei respiri profondi e regolari si girò a guardarlo.
Era proprio bello, sembrava veramente un angelo biondo.
Ora non era poi così sicura di voler dire addio al suo Angel.
Chiuse gli occhi e si addormentò lei.
Mick che aveva finto di dormire, sentendo il suo (di Kazue) sguardo su di lui, aprì gli occhi.
La vide dormire e non poté fare a meno di stringerla tra le sue braccia e sussurrarle “ Buonanotte, amore mio!”.
Kazue sorrise e si abbracciò di più a lui.
Ora era felice, non sapeva ancora come affrontare il futuro, ma decise di lasciarsi andare alla corrente.
Avrebbe vissuto giorno per giorno prendendosi il meglio dei due uomini e alla fine il suo cuore avrebbe deciso la sua strada.
Chi sarebbe stato questo non lo sapeva o forse lo sapeva già, ma non voleva dar retta a quella vocina, che gli diceva che faceva una grandissima cazzata a mollare Mick per un altro, ma lei ora aveva bisogno di respirare aria nuova e di vivere realmente.
L’oblio della notte inclemente come solo lui può essere sopraggiunse e tutti i segreti del cuore tornarono a essere nascosti in un angolino da dove per ora non si sarebbero più usciti per molto tempo.

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** 31. Il suono del silenzio ***


Disclaimer: Ogni riferimento a fatti, persone o cose è puramente casuale

"Ciao oscurità, mia vecchia amica
Sono venuto qui per parlarti di nuovo
Perché una visione che fa dolcemente rabbrividire
E’ stata lasciata crescere come un seme in me mentre dormivo
E ora la visione che è stata piantata nella mia testa
Rimane ancora
Con il suono del silenzio"


L’indomani Kaori si svegliò abbracciata al suo amore, come ogni giorno del resto.
Un sorriso illuminò la giornata di Ryo che aspettava trepidante che lei aprisse gli occhi e lo guardasse con quello sguardo cui il suo cuore non riusciva a resistere.
Sorrise anche lui e baciò la sua amata.
La casa era già in fermento, Kazue stava già preparando la colazione mentre Mick apparecchiava.
Kaori finalmente dopo un quarto d’ora, di storie con Ryo che voleva le coccole, riuscì ad alzarsi.
Dopo aver salutato gli amici in cucina, prese una bella tazza di caffè e sotto lo sguardo vigile di Mick, Ryo e Kazue mangiò una brioche.
Quando ebbe finito approfittando della distrazione di Ryo prese le sue cose e si chiuse in bagno, sapeva benissimo che se Ryo la placcava al colloquio con il suo ex datore di lavoro non ci sarebbe mai arrivata.
Doveva passare per la TV5 e dare le dimissioni e in oltre doveva passare per l’agenzia e dirgli che si trasferiva ma che comunque avrebbe continuato a collaborare con loro solo che ora avrebbero dovuto tener conto del fuso orario.
Il tutto, però, doveva avvenire entro le 12 orario in cui avrebbe dovuto correre da Eriko per le ultime prove prima della sfilata.
In bagno accese la radio e s’infilò sotto la doccia, mentre canticchiava allegra, si preparava.
Si era stirata i capelli, ormai lunghi fino alle spalle, truccata sapientemente in modo leggero, naturale ma che comunque le dava quel tocco in più.
Aveva applicato un bel fondotinta coprente ma che comunque le desse quel tocco di naturalità, una leggera passata di cipria per poi passare ad applicarsi una terra color bronzo che le donava luminosità e infine due ombretti sfumati, uno più chiaro e uno più scuro, sulle tonalità del viola.
Mise un po’ di matita nera sulle palpebre mobili e all’interno dell’occhio stesso.
Infine applicò un po’ di ombretto bianco sulle punte laterali interne dell’occhio.
Ora l’unica cosa che rimaneva da fare era applicare il fard e il lucidalabbra rosa.
Per l’occasione aveva deciso d’indossare un bel tailleur nero.
Pantalone a sigaretta, camicia bianca con i primi bottoni sbottonati e in più aveva scelto una giacca, sempre nera, corta e avvitata a due bottoni con chiusura al disotto del seno.
Ai piedi indossò un paio di mezzi stivaletti con tacco a spillo di pelle nera.
Mentre si ammirava, allo specchio per controllare gli ultimi dettagli notò che dalla camicia s’intravedeva il reggiseno a balconcino nero merlettato che aveva messo per far sembrare il seno più grande.
Kaori: Perfetto, sono sexy e sobria al tempo stesso. Ora mi tocca solo la prova del nove. La reazione dei maniaci n.1 del Giappone.
Spense la radio e dopo aver dato gli ultimi ritocchi, due gocce di Chanel n°5 dietro all’orecchio e nell’incavo del seno, si preparò ad affrontare i due maniaci, Ryo e Mick.
Andò in camera prese la borsa e la 24 ore e infine in cucina da Kazue.
In cucina trovò Kazue e Mick, Ryo era fuori a fumare.
Mick quando la vide fischiò d’ammirazione e tentò di palparle il sedere ma per sua sfortuna non uno ma ben due martelli si posarono magicamente e “delicatamente” sulla sua testa e in oltre si ritrovò una bella pistola dietro il collo.
Ryo era rientrato e vedendo la situazione istintivamente aveva puntato la sua fedele phyton dietro alla nuca del povero Mick.

Ryo: Dove vai vestita così?
Kaori: Dal mio capo, anzi dai miei capi!
Ryo: Mhm!
Kaori: Che c’è forse sto vestita male?
Ryo: No anzi …
Kaori: Allora perché fai quella faccia?
Mick: Perché sei sexy e lui è geloso!

Kaori a quest’affermazione si mise a ridere come una matta, fino alle lacrime.

Kaori: Bella questa come battuta ma per favore se continui così mi fai sciogliere il trucco.
Sexy io? Mi avete visto bene? Ho in dosso un semplice tailleur pantalone.
Ryo: Sì ma hai bottoni della camicia sbottonati e si vede tutto il seno e il reggiseno, i pantaloni poi mettono in evidenza il tuo sedere.
Kaori: E che fa?  Non sono una monaca e come tale mi posso vestire come voglio io. Non sono né scandalosa, e tanto meno volgare.
Kazue: Lasciatela in pace voi due, sta benissimo vestita così! Ryo non puoi essere geloso anche dell’aria che respira. Se fosse uscita in maniera diversa con una minigonna e una maglia scollata direi anch’io che non è un abbigliamento consono per un incontro di lavoro.
Kaori: Kazue lascia correre, per loro dovrei uscire con un Burka. Ora andiamo o facciamo tardi.
Ryo: Ok, vengo.
Kaori: Dove vai tu? No, no tu rimani qui con Mick, esci vai dagli altri fai quello che vuoi ma non puoi, e ripeto NON PUOI venire con me. Non posso presentarmi con il mio ragazzo al colloquio, farei una mega figura di merda.
Mi puoi venir a prendere, però, e andiamo da Eriko insieme.
Ryo: Va bene.
Erano l’uno di fronte all’altro guardandosi negli occhi.
Kazue intuendo il momento prese Mick per la collottola e lo trascinò in un'altra stanza.

Kaori: Ci hanno lasciato soli! Dì la verità, sei molto arrabbiato, per come mi sono vestita oggi?
Ryo: Non è questo, ha ragione Kazue io sono geloso. Geloso di ogni cosa che ti riguardi.
Poi per me sei sexy anche la mattina appena sveglia, con i capelli arruffati, gli occhi pieni di sonno, la bocca impastata.
Mi devo rassegnare, però, ho capito che sei cresciuta e come tale hai le tue esigenze e dovrò abituarmi a non vederti più girare con i maxi maglioni che ti nascondevano le forme.
Ero più tranquillo, prima, quando ti vestivi in modo da nascondere il tuo essere donna. Nessun uomo ti poteva portar via da me.
Intimoriti dal tuo aspetto, non ti si avvicinavano.
Kaori: Diciamo le cose come stanno erano intimoriti soprattutto da una certa persona che mi seguiva.
Ryo: Ehm, te ne sei accorta!
Kaori: Come spia in quel caso facevi pena.
Ryo: Onestamente sì, ero più casinista io che un dilettante però non volevo … come del resto non voglio ora che qualcuno ci provi con te e soprattutto non voglio che nessun uomo ti porti via da me.
Kaori: Tesò, nessuno mi potrà portare via da te perché ora sono felice. Mi mancherai queste ore ma so che devo farlo, devo farlo per me stessa. Non posso sempre stare con te 24 ore su 24 … anche se ... anche se mi farebbe piacere.
Amore ho paura che tutte le mie fobie e tutte le mie paure ritornino a galla. Abbracciami ti prego.
Ryo l’abbracciò stretta a se e vedendola così bella, piccola e fragile il suo cuore cominciò a battere sempre più forte.
Poi quel profumo lo faceva impazzire.
Tutti questi fattori messi insieme, compresa la dolce visione dei suoi seni e del suo sedere, fecero svegliare il suo amico.
Nonostante tutto, però, si voleva controllare.
Mentre teneva stretto a se la sua cucciola, dal nulla sussurrò:
- Che buon profumo che hai … sai di buono!
- Grazie amore mio, ora però devo andare.
Lo baciò e con fatica si staccò da lui.
-Ti chiamo appena arrivo, tu nel frattempo cerca di rintracciare Tony, vorrei risolvere la faccenda Aleck prima della nostra partenza.
-Va bene amore, voi due potete entrare … lo spettacolo è finito.
Mick e Kazue entrarono con un’espressione di chi è stato beccato in flagrante con le mani nella marmellata.
Kaori: Kazue sei pronta?
Kazue: Sì, prendo la borsa e andiamo.
Kaori: Ok, ti aspetto qui!
Kazue: Mick vieni un attimo non riesco a prendere una cosa, mi aiuti?
Mick: Va bene, arrivo!
Kaori si avvicinò al suo amore e si strinse ancora un po’ tra le sue braccia.
Ryo: Non aver paura, andrà tutto bene. Ce la farai di sicuro e poi c’è Kazue con te.
Kaori annuì e si strinse ancora di più aspirando l’odore di Ryo.
Kaori: Mi prometti che ci sarai quando torno?
Ryo: Ti dico di più, quando avrai finito a lavoro, mi troverai sotto il palazzo ad aspettarti.
Kaori: Va bene amore mio però prima è meglio che ti  fai una bella doccia gelata o il tuo amico non si calmerà facilmente.
Ryo leggermente imbarazzato e preoccupato per un’eventuale reazione della sua dolce cucciola: Ehehe! Questo è l’effetto che mi fai amore mio. Io sono giovane e forte e vicino a te il mio amico s’impenna.
Kaori cominciando ad adirarsi: Siamo sicuri?
Ryo con una leggera fifa: Sì tesoro mio, tu sei l’unica donna che mi fa questo effetto. Ti amo, credimi!
Kaori sorridendo maleficamente: Va bene, questa volta voglio crederti. Sei salvo, però ti devi far perdonare. Desidero un bacio dal mio principe e mi devi giurare che mi verrai a prendere.
Ryo sorridendo: Che bella penitenza, allora devo farti arrabbiare più spesso!
Ryo l’abbracciò e la sollevò leggermente da terra per baciarla dopodiché le sussurrò : Ci vediamo più tardi amore mio. Ti amo! Mi mancherai!
Kaori: I will miss you! Kazue sei pronta?
Kazue: Eccomi, andiamo! Ciao a dopo!
Kaori: Mi raccomando fate i bravi o torno a usare i martelli.
Ah! Mick! Non provare ad avvicinarti alla biancheria mia e di Kazue, lo stesso vale per te Ryo.
Se non volete avere un brutto ricordo oggi … Umi mi ha insegnato un altro tipo di trappola che ho subito messo in pratica contro voi due. Pertanto se non volete diventare tutti neri di fumo … fate i bravi!
Ryo: Va bene, tu chiamami quando stai andando in agenzia!
Kaori: Ok!
Dopo aver sussurrato il suo ok, rimase a guardare Ryo negli occhi.
Kazue stanca di tutto ciò prese Kaori per la collottola (come fa con Mick normalmente) e la trascinò fuori: Andiamo Kaori o farai tardi! Ryo non scappa stai tranquilla. Vi vedete dopo.
Le due donne uscirono e dopo aver fatto le corse riuscirono ad arrivare in orario all’appuntamento.
Kaori appena arrivò si chiuse in bagno e si sistemò.
Uscì e fu chiamata per entrare, guardò Kazue con occhi terrorizzati.
L’amica le sorrise dolcemente come a volerle dire andrà tutto bene.
Kaori non riusciva a capire di cosa aveva paura infondo doveva solo dare le dimissioni e apparentemente non c’era alcun problema invece lei era terrorizzata di stare nella stessa stanza con un uomo che non sia un suo amico o qualcuno di fiducia.
Aleck le aveva creato l’ennesima paura, come avrebbe voluto che ci fosse anche Ryo con lei in questo momento.
Kaori: * No, Kaori calmati! Respira! Non c’è bisogno di avere paura cinque minuti e hai finito. Aleck non l’avrà vinta anche su questo non puoi farti suggestionare da lui e dalle paure che ti ha creato.  Se solo ci fosse Ryo … NO – ALT – FRENA! NIENTE RYO! ABBIAMO DETTO CHE DOBBIAMO FARCELA DA SOLE! RYO NON POTRA STARCI ACCANTO IN ETERNO! RESPIRA! 3 – 2- 1 Vai! Entra!*
Prese un lungo respiro ed entrò per poi uscirne trionfante dopo circa mezz’ora.
Kazue: Allora com’è andata?
Kaori: Bene, si è dispiaciuto ma ho spiegato che tornavo a casa, in Giappone con il mio compagno.
Mi ha chiesto se era Aleck e gli ho risposto di no, gli ho detto della denuncia suo carico quindi se mai si dovesse far vivo, era pregato di non dire nulla al mio riguardo.
Lui ha capito e ora eccomi qui.
Ho avuto la liquidazione e l’ultimo stipendio ben 1890 dollaroni.
Kazue: Wow! Ora dai andiamo che ci aspettano all’agenzia. Ricordati di chiamare Ryo!
Kaori: Già fatto quando ero dentro gli ho mandato un messaggio. Ci raggiungeranno all’agenzia.
Uscirono dall’edificio e durante la strada chiacchierarono, ora Kaori era più tranquilla.
Parlarono del più del meno e dell’argomento Mick.
Kazue per la prima volta esternò i suoi dubbi su Mick e su quello che sentiva.
Lei ha sempre ricercato in lui, la sicurezza di un amore stabile.
Una persona che quando stava con lei, pensasse solo a lei e non che vagasse con la mente altrove.
Una persona che non corresse dietro altre cento donne quando a casa c’era la sua donna ad aspettarlo.
Voleva una persona che le fosse compagno, amante, amico e che soprattutto fosse presente nella sua vita.
Tutte cose che ora Mick sembra volerle dare ma adesso nella sua vita c’è Mamoru che rappresenta tutto quello che cerca in un uomo.
La chiacchierata fu interrotta perché videro da lontano l’oggetto delle chiacchiere e l’unico consiglio che fu in grado di dargli Kaori fu di vivere la sua vita così come viene senza allontanare Mick.  Averlo affianco come amico è una di quelle cose che lei non rimpiangerà mai, le starà affianco in ogni situazione e la proteggerà dai pericoli, a volte sarà opprimente ma basterà una chiacchierata e tutto torna al suo posto. Lei per Mick è importante e non ha intenzione di perderla perché ora lei ha un altro.
Arrivarono e salutarono i ragazzi.
Ryo quando riesce finalmente ad averla più vicina la prende per un braccio tirandola a se per poi abbracciarla, sussurrando:
- You are missed me!
- I missed you too!
Si baciarono e quando Kazue sbuffando riuscì a farli staccare, entrò per affrontare questo colloquio, andò in bagno e si sistemò sbottonò il terzo bottone della camicia per far vedere meglio il seno e sorridendo trionfalmente bussò all’ufficio del capo.
Uscì circa un’oretta dopo, felice e contenta, spiegò a Kazue che era andato tutto ok, che il capo non aveva fatto storie anzi che avrebbe continuato a mandarle il lavoro rispettando i suoi fusi orari.
La scollatura era servita molto a suo scopo, non aveva tolto gli occhi un solo momento da quel po’ di seno che s’intravedeva  e quando lo sguardo si era fatto più insistente lei aveva chiuso la camicetta con finta aria imbarazzata.
Risero e scherzarono immaginando la faccia di Ryo se mai avesse saputo una cosa del genere.
Infine le raccontò del lampo di gioia che aveva intravisto negli occhi del suo datore di lavoro quando aveva saputo della sua rottura con Aleck ma lo stesso lampo sparì nel momento in cui l’aveva comunicato di Ryo.
Kazue volle poi sapere che tipo era questa persona, se era uno di cui si potevano fidare.
Kaori rispose che era un bel ragazzo intorno ai 36 anni, alto circa come lei anzi un po’ più basso, capelli neri, occhi verdi.
Era sempre stato simpatico e fu lui a fare in modo che la storia tra lei e il marito iniziasse.
Era stato anche testimone alle loro nozze.
Poi con l’arrivo di Aleck si era un po’ defilato.
Ora invece sapendo che non c’era più Aleck ma Ryo l’era sembrato un po’ dispiaciuto, aveva il sospetto che non le fosse del tutto indifferente.
Naturalmente questa era solo una sua sensazione che non avrebbe mai detto a nessuno, perché non doveva venire all’orecchio di Ryo o sarebbe successo il finimondo.
Naturalmente questo Kazue lo sapeva e lungi da lei se avrebbe parlato.
Quando videro da lontano Ryo con un mazzo enorme di rose, sorridente.
Kaori perse letteralmente la testa e corse da lui, l’abbraccio al volo ridendo felice e per poco in quell’attimo non caddero entrambi a terra perdendo l’equilibrio.
Ryo la strinse a sé e la fece scendere lentamente ma quando l’ebbe le sue labbra, vicino alle sue non resistette a catturarle in un bacio dolce e passionale.
Un uomo guardava la scena attraverso le vetrate del palazzo e sorrideva.
Era un uomo sulla trentina dai capelli neri e gli occhi verdi.
Un telefonino posto sulla scrivania del grande ufficio; ufficio dalle pareti color crema e adornato da riproduzioni di Pazienza, Bob Noorda, Massimo Vignelli e Bruno Munari.
Un artista e tre designe, tutto Made in Italy. Tre grandi artisti italiani.
Nella biblioteca spiccavano anche dei libri di Bruno Munari, un genio, uno dei massimi protagonisti dell'arte, del design e della grafica del XX secolo. Che diede contributi fondamentali in diversi campi dell'espressione visiva (pittura, scultura, cinematografia, design industriale, grafica) e non visiva (scrittura, poesia, didattica) con una ricerca multiforme sul tema dello sviluppo della creatività e della fantasia nell'infanzia attraverso il gioco.
Una delle sue frasi più celebri era incorniciata e appesa a una delle pareti della stanza. Un foglio di carta vuoto con una scritta in obliquo « La fantasia l’invenzione la creatività pensano, l’immaginazione vede».
Una frase enigmatica che racchiude il pensiero dell’abitante di quella stanza. Che esortava il modus vivente del suo artista preferito.
Si avvicinò alla scrivania e rispose al telefono.
Una voce femminile dall’altro lato della cornetta iniziò a parlare.
… - Amore, allora com’è andata?
Gary: Bene! È migliorata parecchio! Soprattutto fisicamente!
… - Ehy! Lascia stare mia sorella!
Gary: Lo sai che è diventata proprio un bel bocconcino, ha un corpo da favola, un culo e delle tette da urlo.
….: Ti ripeto, lascia stare Kaori. La mia sorellina non è per te … e poi scusa non ti basto io?
Gary: Che centra, certo che basti però sai com’è … è proprio “bona” tua sorella … e lo sfizio di portarmela a letto non mi dispiacerebbe per niente.
Sayuri: Ripeto, se non vuoi morire prima del tempo, lascia stare Kaori. Mia sorella non fa per te.
1) È innamorata persa del suo Ryo e non riuscirebbe mai a tradirlo.
2) Se lei non s’innamora, non va a letto con una persona
3) Ryo è super geloso quindi se vuoi vivere, ti conviene non toccare la sua donna
4) Lui e Mick ti ammazzano prima che tu possa dire “A” se ti scoprono interessati a Kaori.
5) Se provi a sfiorare mia sorella con un dito giuro che ti ammazzo io con le mie stesse mani.
6) Dopo averti dato una bella lezione da parte mia avverto la banda al completo, i nostri amici di New York, miei e di Kaori, di farti la festa.
7) Avverto i tre sweeper n.1 del Giappone. Falco, Angel e City Hunter.
8) Avrai la polizia Giapponese alle calcagna, nello specifico dovrai subirti l’ira della Nogami e in più quella della migliore amica di mia sorella Miki ex mercenaria.
Scegli tu … t’interessa ancora mia sorella?
Gary: Mmm … mi alletta ma m’interessa ancor di più sua sorella … dove sei? Ho una maledetta voglia di vederti!
Sayuri: In giro, dovrai aspettare fino a domani per vederci, questi erano i patti. Ci possiamo incontrare solo tre volte la settimana.
Gary: Dai è da tre settimane che non ti vedo, ti desidero! Ho voglia di sentire il sapore della tua pelle.
Ho voglia di vederti godere su di me, sentire le tue unghie graffiarmi.
Sentire la tua bocca calda e infuocata sulla mia pelle mentre lascia degli umidi baci ardenti di passione.
Gemere di eccitazione e di godimento mentre sono dentro te.
Ho voglia di te! Ora! Subito! Sono tutto eccitato al solo pensiero di fare l’amore con te, tu di questo passo mi ucciderai.
Sayuri: Heheh! Con me questi giochini non attaccano. In queste tre settimane tu sei stato con la tua bella fidanzatina alle Hawai.
I patti sono chiari, noi siamo amanti ci incontriamo tre volte a settimana per un unico scopo … trombare.
Jane non sa e non saprà mai niente, non ho voglia di perdere un’amica per una scopata.
Davanti a tutti siamo tre amici e tu sei anche il mio migliore amico.
Ora ho chiamato il mio migliore amico, per parlare con lui. Domani chiamerò il mio amante per fissare un orario e luogo d’incontro.
Mi sta chiamando Kaori sull’altra linea quindi ti saluto a domani.
Sayuri attaccò la telefonata sbuffando e posando il cellulare in borsa, aveva mentito e anche lui lo sapeva.
Sì lui lo sapeva che la sua amante aveva mentito, perché Kaori in quel momento era ancora sotto il palazzo abbracciata al suo ragazzo felice e raggiante per aver avuto un altro dono, oltre alle rose.
Kaori era raggiante perché Ryo si era presentato con un mazzo di 24 rose rosse e mentre le annusava, le aveva scoperto all’interno una scatola di velluto blu con scritto Cartier.
La stessa scatola che teneva Kazue con mani tremanti.  Quei due pazzi, incoscienti, innamorati pazzi di quelle due ragazze, così diverse ma così simili avevano comprato da Cartier un regalo per entrambe le donne della loro vita.
Kazue aprì la scatola e con mani tremanti sollevò una catenina di oro rosa con un ciondolo a forma di orchidea con un diamantino centrale.

CollanaKazue

CollanaKaori

Il significato di questo ciondolo era: “Grazie per esserti concessa amore mio; ti amerò per l’eternità”.
L’oro rosa era per l’amore, l’orchidea simboleggiava l’eleganza, la passione e la sensualità. Il diamante l’eternità associato all’oro rosa dell’orchidea e della catenina significava amore eterno.
Mick l’aiutò a indossarla e quando lei alzò i capelli non poté evitare di baciarla sul collo, provocandole un lungo brivido dietro alla schiena.
Kaori invece dopo aver guardato Ryo con una faccia che diceva: “Ti amo amore mio ma non hai bisogno di ricoprirmi di gioielli per farti amare; ti amerò, anche se non spendi tutti i soldi per me.”
Ryo però ignorando il rammarico di Kaori, la baciò e lei si sciolse completamente lasciando posto a un sorriso su quel viso corrucciato. Lui aprì la scatola e quando vide la sua collana Kaori non poté far altro che mettersi due mani davanti alla bocca per lo stupore.
Era una rivisitazione a ciondolo dell’anello Trinity, tre cerchietti d’oro: bianco, giallo e rosa. Fedeltà, amore e amicizia ma significava anche l’inizio del loro cammino da marito e moglie simboleggiato dall’anello di oro giallo, quelle di bronzo simboleggiate dall’oro rosa e quelle di argento dall’oro bianco.
Potevano avere vari significati diversi, secondo chi le interpretava, ma per lei e Ryo significava amore eterno. Ryo le aveva donato questi anelli come simbolo del loro amore e della sua volontà di farla diventare sua moglie appena lei sarebbe stata pronta per il grande passo.
Soprattutto però Ryo passando davanti a quella vetrina, appena vide quel collier penso subito a lei e come le potesse donare.
Era uscito pazzo per lei, era come una droga. Non riusciva più a non pensare a lei, ogni cosa ogni minima cose le ricordava lei.
L’amava alla follia era questo che pensava mentre tenendo stretta a se la sua amata stava percorrendo l’ingresso della zona in cui quella sera si sarebbe tenuta la serata dedicata ai giovani emergenti del New York Fashion Week.
Una settimana dedicata alla moda. Una settimana in cui tutti i riflettori del mondo sono puntati su New York.
Eriko appena li vide arrivare, aveva un’aria furibonda e si avvicinò a loro.
Eriko: Dove siete finiti? È tardi!
Kaori: Avevo un appuntamento di lavoro, lo sapevi. Ora però, abbiamo un altro appuntamento ma per mezzogiorno siamo da te.
Mick: Tranquilla Eri, per le dodici siamo da te, non facciamo tardi. Ora respira e calmati.
Ryo: Kazue, portala dentro e dalle qualcosa per calmarla o le viene un colpo apoplettico di questo passo.
Kazue: Non vi preoccupate ci penso io a lei. Guardate chi sta arrivando?
Tutti si girarono verso la strada e videro arrivare i bimbi di corsa accompagnati dai loro genitori.
Anthony e Vale attraversarono di corsa la strada senza badare alle macchine che sfrecciavano ad alta velocità.
Kaori sbiancò e Ryo e Mick dovettero reggerla per non farla cadere, anche loro condividevano la preoccupazione di Kaori, erano stati incoscienti quei bimbi che ora erano tra le braccia degli zii ed erano coccolati dopo aver ricevuto una bella ramanzina.
Salutarono Susan e Luke e Kaori lì accompagno nel backstage della sfilata di Eri.
Quando fu dentro Eriko, la braccò e le ordinò categoricamente di cambiarsi, poiché, citando testualmente, così conciata, era impresentabile.
La costrinse a cambiarsi minacciandola di non farla più uscire dì lì.
Le fece indossare delle autoreggenti nere sotto una minigonna nera con balze di tulle e con dei nastri viola intrecciati, inseriti tra una balza e un'altra, stile gothic.
Le fece cambiare perfino l’intimo.
Kaori indossò un reggiseno pushup e un tanga a vita bassissima e micro con degli strass lungo la vita e dietro era un filo alla cui sommità, quando raggiungeva la vita, si richiudeva con un diamante.
Il davanti era ricamato e velato. Il tutto rigorosamente nero. Sopra le fece indossare un esclusivo corsetto, grigio perla, in raso con maniche in pizzo, con chiusura anteriore tramite gancetti e stringature, c’era anche un reggicalze che Kaori fece eliminare.
L’amica non fece obiezioni perché trovava poco chic e raffinato.
Si guardò allo specchio e si riscoprì una bomba sexy, grazie anche a quei fantastici stivali sexy in pelle color grigio fumo. Con dei tacchi a spillo alti 10,5 cm.







Fece un grosso respiro e uscì dal camerino, dove trovò Eriko entusiasta.
Con gambe tremolanti si avviò da Ryo.
Tutti gli occhi degli uomini erano puntati su di lei, ma non solo degli uomini anche le donne la guardavano invidiosa.
Tutte volevano essere belle come lei, magre, fisico tonico e slanciate da far invidia alle più belle modelle del mondo.
Ryo quando la vide rimase a bocca aperta, talmente era concentrato sulle sensazioni che il suo corpo esprimeva alla vista di Kaori che non si accorse dell’attacco mokkori di Mick.
Mick dal canto suo appena la vide ancora più bella che mai non riuscì più a resistere e si lanciò in uno dei mitici attacchi mokkori che non andò a buon fine, causa un repentino e brusca deviazione di Kaori.
Ora, però, dalla sua attuale posizione, poteva ammirare uno spettacolo meraviglioso, le gambe di Kaori e poté notare e ammirare il micro tanga nero semitrasparente.
A quella visione anche il suo mokkori power s’impennò e Ryo uscendo dallo stato di trans vedendo quella scena, in cui Kaori cercava di coprirsi con le mani lì dove non batte il sole e Mick faceva “‘o strunz” sbirciando sotto la gonna.
Incazzato come una bestia in un paio di falcate arrivò da Mick e lo prese per il bavero della camicia con l’intenzione di strozzarlo se non prometteva seduta stante, di lasciar stare la sua donna.
In quell’istante arrivò Anthony Dinozzo, per gli amici Tony.
Tony Dinozzo: ex agente del NCIS, ora sweeper già da qualche anno.
Alto castano occhi grigio/verdi, capelli corti e a spazzola.
Sempre elegante nel vestire, come Mick, e anche per l’incontro con i suoi due amici non si era fatto trovare impreparato.
Difatti indossava un pantalone nero, abbinato a una camicia nera, con il colletto sbottonato, a righe sottili bianche. Ai piedi indossava delle scarpe classiche anch’esse nere come la cintura . Per terminare il tutto indossava una giacca a due bottoni aperta.
Tony è stato un ex agente della Squadra Omicidi di Baltimora, ma è stato sempre più conosciuto per la sua tendenza a flirtare con quasi tutte le donne che incontra.
Tony ha sempre pensato che non ci sia niente di male nel mettere a soqquadro gli oggetti dei colleghi o nel rivelare i loro segreti se ciò può essere fonte di divertimento. Sebbene abbia quasi 30 anni, mostra solitamente un atteggiamento da teenager. È stato molto leale nei confronti dei suoi colleghi al NCIS, specialmente con Gibbs, il suo supervisore.
Gibbs è stato sempre un punto di riferimento per Tony, un padre, una persona da imitare.
Quando quest’ultimo andò in congedo anticipato per malattia, Tony per un certo periodo occupò il suo posto a capo della squadra, ma quando Gibbs tornò, gli cedette il suo posto.
Tony in quel periodo ebbe anche una proposta per gestire una squadra tutta sua ma non accettò dichiarandosi non ancora pronto per fare il capo.
Il tempo passò e Gibbs andò definitivamente in pensione lasciando il comando a Dinozzo.
Tony per la tua particolarità di playboy è sempre andato d’accordo con tutte le donne della squadra soprattutto con il Direttore del NCIS Jenny Shepard ma quando lei morì, la squadra fu divisa e Tony si ritrovò con un nuovo capo.
Un direttore maschile, che voleva imitare il rapporto che sia la Shepard sia Gibbs avevano con la squadra.
Tony a quel punto, non accettando più quelle condizioni di lavoro, diede le dimissioni e decise di trasferirsi a New York e fare lo sweeper.
L’incontro con Ryo e Mick avvenne mentre lui era ancora al NCIS, per un caso in cui stava indagando sia City Hunter sia l’NCIS.
Collaborarono per un periodo insieme e divennero grandi amici avendo una passione in comune, le donne.
Tony arrivò sul luogo dell'appuntamento mentre Ryo e Mick stavano litigando come due bambini, sotto gli occhi di una sempre più divertita Kaori.
Tony vide Kaori e da bravo gentiluomo qual'era si avvicinò a lei e con un galante baciamano si presentò, ignorando completamente i due sweeper.
Kaori arrossì a qual gesto di galanteria pura e non poté fare a meno di sorridere timidamente.
Si conobbero meglio, ridendo e scherzando del più e del meno. Tony era anche molto galante, la riempiva di complimenti e quando un vento un po’ fresco si alzò facendo rabbrividire Kaori, lui da galantuomo, qual’era, si tose la giacca e la poggio sulle sue spalle.
Kaori ringraziando Tony per il gesto appena compiuto, arrossì e sorrise felice, per aver trovato una persona gentile tra gli amici di Ryo e Mick.
Kaori: Grazie Tony, sei stato molto gentile. Ora scusami, ma devo richiamare all’ordine, quei due bambini un po’ troppo cresciuti.
Tony: Se li conosco bene, litigheranno ancora per un bel po’. Perché non andiamo da qualche parte a parlare del caso.
Kaori: Mi dispiace dover declinare il tuo invito, ma davvero devo riportare sulla retta via, quei due. Ho un metodo infallibile per farli smettere di litigare.
Tony: Allora promettimi, che dopo almeno un caffè te lo farai offrire.
Kaori: Volentieri, accetto con piacere il tuo invito.
Kaori si avvicinò con Tony verso i due sweeper e iniziò a tentare con le buone a farli staccare.
Kaori: Bambini, la smettete di litigare per favore? Forza, fate i bravi non mi costringete a usare i martelloni.
Niente i due sweeper non davano segno di volersi staccare.            
Kaori alzando leggermente la voce calcando le parole: VA BENE! TONY ALLORA ANDIAMO? MI AVEVI PARLATO DI UN CAFFÈ O SBAGLIO?
Tony: No, non sbagli, conosco una caffetteria che è poco distante da qui che fa un ottimo cappuccino all’italiana.
Kaori: CIAO RYO, NOI ANDIAMO! CI VEDIAMO PIÙ TARDI! – sussurrando – Tony per favore stai al mio gioco, per favore. – TONY VEDI QUELLA COPPIA LAGGIÙ – quando in realtà non c’era proprio nessuno – SONO LA MIA AMICA KAZUE E IL SUO NUOVO COMPAGNO MAMORU GUARDA CHE BELLA COPPIA SONO INSIEME.
Nel frattempo, mentre Kaori e Tony parlavano e si allontanavano lentamente a braccetto, i due bimbi in un battibaleno avevano rinunciato alla lotta e stavano raggiungendo la coppia.
Ryo dando una pacca sulla spalla Tony, facendogli perdere l’equilibrio: Ehi, amico da quanto tempo!
Tony: Sempre il solito, vedo, non cambi mai. Non sai neanche essere gentile e galante davanti a una bella donna, che mi porge gentilmente il braccio.
Ryo: No, se la donna in questione è LA MIA DONNA. Sai com’è non mi va che qualcuno, ci provi con LA MIA FIDANZATA!
Kaori: Ryo! Insomma, calmati, non è successo nulla di male. Tony è stato gentile mi ha visto un po’ in difficoltà causa il terreno sconnesso e i miei tacchi e mi ha aiutato. Tu piuttosto dov’eri? Eri a litigare come un bambino dell’asilo con Mick per cazzate.
Mick: Amico, ha ragione Kaori, eravamo tutti presi dai nostri battibecchi che l’abbiamo completamente ignorata.
Ryo: Allora sapete che vi dico, tenetevela tutta per voi. Non m’interessano, per niente, i virago. Non mi sono mai piaciuti gli uomini.
Kaori si voltò verso Ryo e lui automaticamente si mise in posizione per ricevere la solita martellata che arrivava puntualmente ogni volta che dava fiato alle sue cazzate.
Questa volta, però, la martellata non avvenne.
Kaori si girò con una faccia talmente seria che Mick capì subito che Ryo l’aveva combinata grossa questa volta.
Kaori: Benissimo, se è questo che pensi, non dovrai più preoccuparti di me. So badare benissimo a me stessa.
Ryo: Tsk, ho visto come sai badare a te stessa, è bastato che ti mettessi in casa il primo deficiente per farti diventare succube di lui e una drogata di psicofarmaci. Per non parlare di tutto il resto. Si ho visto proprio.
Kaori con voce calma e pacata, che non traspariva nessuna emozione: Ryo, basta per favore questa volta ha superato il limite. Non voglio sapere più nulla, non aggiungere un'altra parola per favore. Ti ringrazio per la collana che mi hai regalato, ma davvero non posso più accettarla, come del resto quest’anello.
Restituì la collana e l’anello di fidanzamento e si girò verso gli altri con un sorriso forzato.
- Scusatemi, avete dovuto assistere a una scena poco simpatica. Ora, se non vi dispiace, abbiamo un lavoro da svolgere.



Colonna Sonora: The Sound of Silence - Simon & Garfunkel



Kaori riprese sotto braccio Tony e si avviò con lui alla caffetteria.
Lasciando un Ryo inebetito che guardava il risultato della sua stupidità.
Mick si avvicinò e gli diede una pacca sulla spalla, Ryo come se avesse razionalizzato gli ultimi minuti si accasciò a terra e rimase a fissare quegli oggetti, quei simboli che rappresentavano tutto l’amore che provava per quella donna.
Ryo: Sono stato un vero coglione, che cazzo ho fatto, che cavolo ho detto. Ho tirato in ballo anche la storia di Aleck. Come un deficiente l’ho accusata di cose non vere e l’ho ferita dove è più scoperta. Io che normalmente, faccio, dico. Io che voglio essere un supereroe, io che voglio proteggerla … ma che cazzo voglio fare, come pretendo di difenderla e calmarla dal terrore di quell’individuo se non riesco neanche a tenere a freno la mia lingua e a collegare il cervello alla bocca.
… e ora che ho “accocchiato”!  Che ho risolto! Che cazzo ho fatto!? L’ho persa, e questa volta per sempre, perché l’ho delusa ferendola nel suo punto debole.
Mick: Calmati, non l’hai persa, vedrai che farete pace, lei ti ama. Se tu ti scuserai e riuscirai per una volta a non dire cazzate, lei ti perdonerà. Ora coraggio raggiungiamoli, vedrai che andrà tutto bene. Tu però la prossima volta pensa prima di parlare, potevi evitare di dire tutte quelle cose ma ora è tardi e piangersi addosso, non serve a niente. Cerchiamo di salvare il salvabile. Se ti scusi, forse non è troppo tardi.
Raggiunsero gli altri e Ryo come un cane bastonato, tentò di avvicinarsi a Kaori ma lei lo respingeva, era ancora troppo arrabbiata.
Lei sapeva che Ryo non pensava veramente quelle parole e che lui fosse soltanto geloso della situazione ma l’avevano ferita al punto tale da prendere quella decisione istintiva.
Arrivarono alla caffetteria e si sedettero a un tavolo tutti e quattro. 
Mick si mise all’interno vicino alla finestra di fronte a Tony che sedeva vicino a Kaori.
Ryo e Kaori si ritrovarono l’uno di fronte all’altro ma nessuno dei due riusciva a guardarsi negli occhi.
Dopo che ebbero discusso di un po’ di cose. Kaori non riuscendo più a reggere quella situazione si scusò e si alzò per andare alla toilette.
Quando si chiuse dentro, scoppiò in un pianto senza fine ma le lacrime non aiutavano a lenire il dolore, scavò nella borsetta e trovò delle forbicine e dei fazzoletti.

“Si siede disperata per terra e comincia a tagliarsi come un tempo.
Apre la forbicina e con la punta premuta contro la carne comincia a muoversi lentamente.
Piange mentre sente la carne lacerarsi sotto il suo passaggio ma si sente anche meglio, ogni altro dolore sta svanendo dalla sua vita.
Il sangue che esce rappresenta tutto il dolore che ha dentro e che man mano sta svanendo.
Arriva fino in fondo e fa cadere la forbicina per terra e comincia tamponare il sangue con un fazzoletto.
Ora si sente bene, non ha più nessuna sensazione, il dolore del taglio è più forte del male che ha dentro.
Il dolore del taglio, però, svanisce e troppo in fretta per lei.
Sta male, si sente offesa, delusa, umiliata e ferita nell’anima dall’uomo che fino a poche ore fa diceva di amarla e di voler passare tutta la vita con lei.”

Riprese in mano le forbicine e ricominciò a tagliarsi, a ogni taglio che s’infliggeva, stava sempre peggio, il dolore tornava e più forte di prima.
Stava male, sempre più male il suo mondo era crollato come un castello di sabbia. Non sarebbe riuscita a mettere di nuovo insieme i pezzi della sua vita. Tutta l’illusione creatasi era svanita in una bolla di sapone. Era stanca di tutto, di essere sempre ferita e di dover per l’ennesima volta ricominciare tutto d’accapo. Il tagliarsi non riusciva neanche a scalfire tutto il dolore che aveva dentro. Qualcosa in lei si era spezzato definitivamente … stava male aveva solo voglia di morire e di non pensare più a niente e l’unica persona che poteva far qualcosa per farle tornare la voglia di vivere era la stessa che l’aveva ridotta in quello stato.
Kaori al limite della disperazione, prese il suo flacone di psicofarmaci e ne prese quanto bastava per morire.
Con fatica si alzò da terra aggrappandosi al lavabo, si guardò allo specchio e non si riconobbe più era lo spettro di se stessa.
Da quando Aleck era tornato nella sua vita aveva iniziato un lento decadimento, accelerato bruscamente dalla rottura con Ryo.
Come si suol dire: “ La goccia che ha fatto traboccare il vaso”.
La goccia era stata la rottura con Ryo che aveva fatto definitivamente cedere Kaori, scossa da vari avvenimenti.
Il ritorno di Aleck con la sua ossessione e il terrore che si ripopolava lentamente dentro di sé.
La scoperta di una gravidanza, tanto attesa e desiderata, con la relativa felicità provata per quella sensazione di completezza.
Gravidanza terminata, poi, in poche ore con un aborto spontaneo.
Il sentimento di sentirsi imperfetta, di non essere capace di essere una vera donna.
Le minacce di Aleck di uccidere chiunque le stesse vicino e di uccidere anche suo figlio. Si sentiva osservata da lui, che sembrava conoscere tutti i suoi movimenti.
L’arrivo a New York e l’intensificarsi dei messaggi e ancora quella sensazione di non andare bene, di non essere all’altezza della persona che amava. Il ritorno delle calugne da parte di Aleck che era tornato a dirle che era una grandissima puttana e nessuno l’amava veramente, solo lui l’amava.
Nessuno, poi, in questo periodo si era accorto che lei faceva finta di mangiare, era dimagrita e quando ingeriva cibo, perché costretta, si chiudeva in bagno senza che nessuno potesse accorgersene e mettendosi due dita in gola rigettava tutto quello che aveva ingerito.
Nessuno si era accorto di nulla, neanche Ryo aveva notato i segni, le cicatrici che aveva sulla mano causate dal vomito autoindotto.

Kaori:* Nessuno mi ama davvero, mi vuole bene sul serio. Sono solo un peso per loro. Ecco anche ora che sto chiusa in questo bagno da un’ora, nessuno mi ha cercato … molto probabilmente Ryo sarà già andato via a cercarsi qualcuna con cui scopare e io sto qui come una scema a struggermi d’amore per lui. Sto male e nessuno riesce a capirlo, neanche io riesco a capire questo dolore dentro da dove viene … basta sono stanca … voglio dormire per sempre.*

Prese le prime due pillole e con un sorso d’acqua, prelevata dalla fontana, le ingoiò.
Fece la stessa cosa con altre due pillole, in totale per ora ne aveva ingerite quattro.
Due secondi dopo ne aveva ingerite sei. Una dopo l’altra aveva ingerito in totale, nel giro di pochi minuti, sei compresse calmanti.
Nel giro di qualche minuto avrebbero cominciato a farle effetto e per velocizzare il tutto prese altre due compresse e si accovacciò per terra chiudendo gli occhi, in attesa della morte.

"In sogni agitati camminavo solo
In strade strette e ciottolose
Nell’alone della luce del lampione
Ho alzato il mio colletto per il freddo e per l’umidità
Quando I miei occhi furono colpiti dal flash di un neon
Che attraversò la notte
E toccò il suono del silenzio"

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** 32. Il suono del silenzio 2 ***


E nella luce nuda vidi
Migliaia di persone, forse di più
Persone che parlavano senza parlare,
Persone che ascoltavano senza ascoltare
Persone che scrivevano canzoni che
 Non condividevano con nessuno
Le loro voci
E nessuno osava
Disturbare il suono del silenzio


 

Colonna Sonora: The Sound of Silence - Simon & Garfunkel

Quando le pillole iniziarono a fare effetto, vedeva tutte cose strane e non distingueva più nulla, aprì gli occhi e gli girava la testa sentiva i suoni alterati e quando squillò, il telefono a stento riuscì a rispondere.
Con una voce impastata e l’incapacità di ragionare lucidamente rispose a Saeko.
Saeko accortasi che c’era qualcosa che non andava cominciò a fare domande nette, precise in cui Kaori doveva solamente rispondere sì o no.

Eko: Kaori stai bene?
Kaori: Shiii!
Eko: Ryo è lì con te?
Kaori: No, non lo nominare, lui è brutto e cattivo.  Lui non mi ama, non mi vuole bene, mi ha lasciato sola.
Eko: Hai bevuto alcool?
Kaori: No … uh un coniglio …. Eko che sfizio un coniglio tutto azzurro, lo voglio …. Spetta! Fermati! Coniglio non correre, fatti prendere … Eko, il coniglio sta scappando non riesco a prenderlo …
Eko: Lascia stare il coniglio ascoltami Kaori, sono io Eko …
Kaori: Eko … tu che ci fai qui, anche tu sei in paradiso con me … no Eko, tu non puoi stare qui, tu devi stare sulla terra e devi lottare contro il male …
Eko: Oddio questa è fatta.
Kaori: No, sono solo felice e stanca … lasciami dormire per sempre.
Eko: No, Kaori svegliati, maledizione, Kaori che hai preso?
Kaori: Le pilloline tutte rosse
Eko: Cazzo! Quante ne hai prese?
Kaori: Io non so contare sono una bimba piccola io, io so contare fino a cinque e quel numero è grande per me.
Eko: Kaori, quante ne hai ingerite di compresse, cazzo rispondi!
Kaori: Otto … lo sai Eko ho un cane che si chiama Otto. Logan eccoti, Giada amore mio ora staremo sempre insieme. La mamma ti promette che non ti lascerà mai più. Staremo sempre insieme, noi quattro, io, papà, te e il tuo fratellino. Eko ti voglio bene.
Chiuse la conversazione e tornò nel suo mondo fantastico.
Saeko imprecando in tutti  i modi possibili chiamò Ryo, quando finalmente rispose Eko infuriata al massimo, gli disse:
Alza quel culo da quel cazzo di divanetto, Kaori sta morendo.
Per colpa della vostra stronzaggine nessuno si è accorto che si stava lasciando andare. Neanche tu Ryo ti sei accorto che era tornata a essere anoressica, ora è chiusa in quel cazzo di bagno e per colpa tua si sta lasciando morire.
Meno male che mi hai chiamato per dirmi tutto, altrimenti non avrei mai potuto scoprire che ora chiusa in quel bagno, c’è Kaori imbottita di pillole.
Muoviti! Datti una mossa.
Ryo non rispondeva più era paralizzato al solo pensiero di Kaori morta gli si stava gelando il sangue nelle vene, non riusciva più a far niente.
Mick vedendo la reazione dell’amico e sentendo qualche parola di sfuggita, prese il telefono.
- Che succede Eko, parla, cosa centra Kaori?
- Che cosa centra? Kaori è chiusa in quel bagno e si è imbottita di pillole e ora tu mi vieni a dire cosa centra? Ma siete impazziti tutti?
Che cazzo ci fate lì, seduti tranquilli, mentre Kaori sta morendo. Muovetevi io sto arrivando, vi giuro ragazzi che se Kaori muore vi uccido io con le mie stesse mani.
Mick in un battibaleno scavalcò il tavolo e corse da Kaori.
La porta del bagno era chiusa ma con un po’ di gioco riuscì ad aprirla.
Quando l’aprì trovò Kaori riversa a terra, tentò di svegliarla e lei per fortuna reagiva ancora, per poco, ma reagiva.
La prese imbraccio e la portò fuori dal locale dove incontrò Saeko.

Saeko: Ho parlato con Kazue, ha detto di stare tranquilli che per la dose minima che ha ingerito, dormirà fino a questa sera e probabilmente rimarrà ancora intontita per un po’, ma è fuori pericolo, ora dobbiamo portarla da Kazue, andate tu e Dinozzo a Ryo ci penso io.
Tony: Scusi ma ci conosciamo noi? Non mi ricordo di aver avuto il piacere di conoscere una donna splendida come lei.
Saeko: Tony con me questi giochetti non attaccano, ci conosciamo fin troppo bene noi due. Sono Saeko Nogami, della polizia di Tokyo. Sono il commissario Nogami, agente Dinozzo.
Tony: Saeko, si ora ricordo, sei l’amica poliziotta di Ryo e Mick. In ogni modo non sono più un agente del NCIS.
Saeko: Esatto, sono proprio io. Onestamente Tony ora, come ora non m’importa un cazzo di cosa sei o cosa non sei. Devo fare una faccia di schiaffi a Ryo, in questo momento è la cosa principale. Anzi tu e Mick dopo dovreste aiutarmi nella sorveglianza, non deve fuggire, se lascia da sola Kaori per l’ennesima volta, finisce proprio male.

Saeko, non aspettò la risposta di Tony ed entrò con passo deciso nel locale, arrivò da Ryo e lo schiaffeggiò.
Eko: Idiota, non stare lì impalato lei, ha bisogno di te. Credo che abbia perso vostro figlio e questo sia stato la batosta finale.
In quel momento arrivò un messaggio sul cellulare di Kaori, Eko lo prese e lo lesse sbiancò per il contenuto, lo passò a Ryo che quando lo lesse s’incazzo come una belva.

Ciao troietta,
Ti sei uccisa … brava!  Questa è la fine che fanno le troie come te.
Non meriti di vivere. Sono felice anche che tu abbia perso il bastardo che portavi dentro, se non fosse sparito, naturalmente, te l’avrei strappato io con le mie stesse mani. Sei solo una troia e le puttane non meritano rispetto.
Rassegnati, nessuno ama una troia come te.
L’unico che ti amava realmente l’hai richiuso in gattabuia. Non meriti rispetto e amore stronza.
Muori e spero che tu ti spenga lentamente e dolorosamente.
Spero che i prossimi a fare la tua stessa fine siano quei bastardi dei tuoi nipoti, quei mocciosi insopportabili.
Aleck

Ryo si alzò e corse da Kaori, però prima chiese a Saeko di cambiare quel numero di telefono di non intestarlo per nessuna ragione al mondo a Kaori.
In oltre di scoprire da dove provengono i messaggi da quel bastardo e di capire come faceva a sapere ogni cosa su Kaori.
Di corsa arrivò da Kaori e si sedette accanto a lei, tenendole la mano, quella mano che senza il suo anello sembrava così piccola e spoglia.
Lui prese l’anello e glielo rinfilò al dito baciandolo prima come se fosse la fede di un matrimonio.
- Kaori ti prego svegliati, ti supplico amore mio, scusami per non aver capito che stavi male, scusami per quelle parole maledette che ti ho detto. Ti amo cucciola, ti prego non mi lasciare da solo, apri i tuoi begli occhietti e fammi uno dei tuoi magnifici sorrisi.
Prese il braccio e cominciò ad accarezzare e baciare ogni ferita, ogni cicatrice, ogni segno rosso che col cambio del tempo le dava fastidio. Amava tantissimo quella donna e avrebbe ammazzato Aleck, con le sue stesse mani.
Ora aveva scherzato col fuoco, era andato oltre il limite e l’avrebbe pagata.
City Hunter non perdona, quando si tocca, la sua famiglia non la fa passare liscia.
Kaori per lui è sacra e Aleck ha fatto un grave errore a toccarla, ora non vivrà abbastanza da dire “A”.
Mentre pensava al modo di uccidere Aleck, Kaori aprì lentamente e faticosamente gli occhi.
Aveva un’aria confusa e si guardava attorno stranita.
Ryo le prese la mano che stringeva ancora tra le sue e se le portò alle labbra per baciarla.
- Buongiorno, amore mio ben svegliata!
- Dove sono, cosa è successo? Non ricordo molto solo un gran dolore!
Kaori tentò di mettersi a sedere sul lettino di quel pronto soccorso mobile all’interno della zona delle sfilate ma appena provò a far forza sulle braccia urlò dal dolore.
Ryo: Fai piano, ti sei tagliata più profondamente questa volta.
Kaori: Scusami! Ti ho fatto preoccupare inutilmente. Hai ragione tu non so badare a me stessa.
Ryo: No, non è vero, non è colpa tua, tu sai badare a te stessa, solo che eri oppressa da tanto dolore e dal terrore scaturitoti da quel mostro.
Kaori: Sono stanca di lottare, contro tutto quello che accade attorno. Riuscivo a non cedere solo perché c’eri tu al mio fianco.
Ryo: Amore non devi essere forte se non c’è, la fai, siamo in due e in due affronteremo i problemi e le avversità. Non tenerti tutto dentro per paura di essere giudicata. Io ti amo e non ti lascerò mai. L’ammetto sono geloso marcio di tutti gli uomini che ti stanno attorno, ma ciò non mi da il diritto di dirti cose non vere e di feriti dove hai nervi scoperti e so di farti ancora più male.
Kaori: Chiusa in quel bagno stavo veramente male, un male asfissiante che non riuscivo a sopportare, a toglierlo in nessun modo, mi tagliavo e apparentemente stavo meglio ma appena finiva il dolore del taglio, ritornavo a stare più male di prima.
L’unico modo era di farla finita, l’unico modo che avevo di far cessare quel dolore più grande di me era quello di dormire per l’eternità ma non ci sono riuscita.
Ryo: Meno male, amore che non ci sei riuscita o io sarei morto con te.
Kaori scoppiò improvvisamente a piangere e Ryo l’abbracciò tentando di consolarla
Kaori: Ryo, nostro figlio … nostro figlio non c’è più. Ero in ritardo di tre giorni ma non volevo illudermi, illuderci di poter diventare genitori e magari era un falso allarme. Ieri ho comprato il test e questa mattina l’ho fatto.
Positivo, te l’avrei detto questo sera, quando saremmo stati soli tu ed io, ma all’improvviso mentre ero qui e mi stavo cambiando, una fitta, un dolore lancinante al basso ventre e poi il sangue.
Sono stata malissimo, Eriko mi ha dovuto calmare non respiravo più, piangevo come ora e mi accarezzavo il ventre, quello stesso grembo materno, dove fino a poche ore fa, stava crescendo nostro figlio. Erano tre giorni, dal ritardo, che avevo smesso di prendere psicofarmaci perché sapevo che potevano fare male al nostro bambino. Invece, ora … ora non c’è più niente da difendere e proteggere.
Poi Aleck, lui e la sua presenza ossessionante. Ryo aiutami, ti prego, non riesco più … a respirare … mi manca l’aria …
Ryo: Amore, sono qui, dammi la mano, ora ti accompagno fuori a prendere un po’ d’aria, hai ragione qui c’è poco ossigeno. Rilassati, ora andrà tutto bene.
Kaori respirò profondamente e chiuse gli occhi, Ryo l’aveva presa tra le sue braccia e per lei era la migliore medicina per farla sentire meglio.
Arrivati fuori Ryo tenendola sempre tra le braccia le chiese se andava meglio. Lei rispose che stava meglio ma solo grazie a lui.
- Amo, non dire niente a bimbi di tutta questa storia, non voglio che si spaventino.
- Già ci abbiamo pensato noi a loro. Mick ha detto che avevi avuto un calo di zucchero quindi ti sei sentita poco bene e cadendo per terra ti sei fatta male alle braccia, ma che dovevano stare tranquilli che stavi bene.
Ci hai fatto prendere uno spavento amore non lo fare mai, mai più. Promettimelo! Promettimi che non tenterai più il suicidio.
- Lo giuro! Ti amo e non voglio lasciarti mai. Sai non mi ricordo nulla di quegli attimi ero solo confusa, stordita e stanca, tremendamente stanca di soffrire. Mi ricordo di essermi guardata allo specchio e di avermi fatto schifo da sola per com’ero ridotta.
Poi io che ingoio due pillole e poi buio non ricordo più niente finché non mi sono risvegliata qui.
- Shh calma piccola, non è successo nulla, ora stai qui con me e questo è l’essenziale. Ti amo vita mia.
Ora rientriamo Eko, ti avrà sicuramente portato qualcosa da mangiare.
- Non voglio mangiare, non ho fame.
- Kaori, non fare storie devi mangiare fallo almeno per Eko, che è andata alla ricerca di tutti i tuoi cibi preferiti.
- Sayuri?
- Tua sorella non sa niente, abbiamo preferito tenerla allo scuro di tutto.
- Capito.
Rientrarono e Ryo adagiò sul letto Kaori, la baciò dolcemente e passionalmente e la lasciò con Saeko nella stanza.
Lui, invece, andò dritto fuori a fumare, Mick lo seguì a ruota.
- Mick, cazzo mio figlio, aspettava nostro figlio e lei l’ha perso. Dovevi vederla era distrutta dal dolore ed io come un coglione non ho capito un cazzo. L’ho solo fatto più male.
- Ryo, calmati e spiega. Che non ci capisco un tubo.
- Era in ritardo di tre giorni, non mi aveva detto nulla perché non voleva illudermi, questa mattina ha fatto il test ed era positivo.
Ha detto che avrebbe voluto dirmelo quando fossimo stati da soli, questa sera solo che … solo che non va proprio così come uno spera, all’improvviso mentre era nei camerini a cambiarsi ha un dolore forte al ventre e vede del sangue. Risultato: aborto spontaneo! Ora nostro figlio non c’è più.
-Non potevi immaginarlo quello che è successo perché Kaori apparentemente era normale e poi è successo quello che è successo.
-Maledetta boccaccia mia, se mi stavo zitto e non facevo lo scemo non saremmo arrivati a questo punto.
- Ryo, basta non è il momento di piangersi addosso, oggi abbiamo capito, che Kaori ha bisogno di una terapia psicologica, che ha sbagliato a interromperla e deve riprenderla al più presto. Gli psicofarmaci non le servono a tubo se non ad avvelenarle la vita.
Dobbiamo solo ringraziare qualcuno lassù, chiunque esso sia, se non ha avuto delle crisi d’astinenza in questi giorni.
Dai! Ora basta! Sii sereno devi essere forte anche per lei, deve riprendersi e di questo incidente non ne dobbiamo più parlare. Dobbiamo aiutarla a risolvere i suoi problemi. Ora, andiamo a vedere se ha mangiato.
- Grazie Mick.
- Di niente fratello.
Nel frattempo da Kaori, Saeko tentava di farla mangiare ma con scarsi risultati.
Saeko aveva davanti agli occhi la stessa ragazzina, impaurita che rifiutava il cibo, dopo la morte dei suoi genitori.
Troppi dolori per una persona sola, troppa morte e ora sta male e il suo modo di chiedere aiuto è rifiutare il cibo.
Tante volte durante questi anni era stata lì pronta a evitare che andasse oltre, lei e Miki alla fine erano riuscite a non farla arrivare mai a questo stadio e hanno sempre fatto in modo che nessuno capisse nulla.
Aprì leggermente la porta per far passare aria sperando che un po’ d’aria fresca stimolasse l’appetito e dall’esterno proveniva una melodia della Pausini,Anna dimmi sì.
Rispecchiava Kaori e la sua situazione.

Anna non so
Se tu vuoi sentirmi
Ma non ti lascerò
E se nessuno può
Davvero capirti
Io non rinuncerò
Se dubiti di vivere
Raccoglierò le tue incertezze
Se piangi impari a ridere
Se ridi piangerò

Saeko: Kaori, su piccola mangia, non fare così. Non ti chiudere in te stessa, non risolverai nulla così.
Ora non sei sola, ci sono io, Ryo, Mick, Eriko, Kazue, Sayuri, Miki e tutti i tuoi amici. Ti vogliamo tutti bene.
Se la prossima volta ti sentirai un'altra volta così, chiamami, io per te ci sarò sempre.
Ti ascolterò, ti aiuterò a risollevarti.

Anna ci sarò fino a quando tu
Forza non avrai
Per cercare un giorno in più

Io ci sarò sempre fino a quando tu forza, non avrai per vivere da sola, per vivere un giorno in più.
Ci sarò anche dopo quei giorni tristi e bui. Io ci sarò sempre

Anna io lo so
Che vivere è così
Se tu non ce la fai
Sai che sono qui
Anna dimmi sì

Lo so è difficile vivere ma so che puoi farcela, insieme, come un tempo, possiamo farcela.

E volerò
Alta come i gabbiani
E poi mi tufferò
Nel mare dei tuoi no
Dei tuoi occhi lontani
Non ti abbandonerò mai

Non ti abbandonerò mai, non mi arrenderò davanti a tuoi rifiuti e la tua apatia, il tuo isolarsi dal mondo esterno. No, questa volta non lo permetterò.

Se dubiti, di vincere

Io ti darò le mie certezze
Se mangi impari a vivere
Se puoi non
Dirmi no

Devi andare avanti, per te e per Ryo. Per il vostro futuro. Mangiare e rimetterti, perché solo mangiando si può vivere. Per favore non dirmi di no. Mangia un po’ anche solo una patatina ma mangia per favore.
Kaori: Va bene, mangerò le patatine e le crocchette di pollo, ma non ti assicuro che riuscirò a mangiare tutto.

Anna ci sarò
fino a quando tu
Non avrai la forza
Per cercare un giorno in più
Anna io non so se vuoi che sia così
Ma non mi arrenderò
per questo dimmi sì

Saeko: Provaci, sforzati. Io ti starò accanto, finché non mangerai tutto. Anche dopo quando avrai l’istinto di rimettere il tutto. Io ti starò accanto, non ti lascerò. Devi volerlo anche tu, però, non posso costringerti a riuscire da questo tunnel, se tu non vuoi.
Per questo, Kao, devi dirmi che lo vuoi anche tu, che anche tu vuoi riuscire a vivere e affrontare il futuro con il tuo Ryo.

Anna ci sarò
Credici anche tu
Lotta dentro te e prova a amarti un po’ di più
Anna dimmi sì
Che sai vivere anche tu
Per trovare un giorno in più
Se vuoi che sia così
Anna dimmi sì.
Provaci Kaori, credici anche tu, lotta dentro di te e prova ad amarti un po’ di quanto ti ama Ryo, ti amiamo tutti noi.
Kaori dimmi, che d’ora in poi non tenterai più di ucciderti e vivrai la vita così come si presenta.
Dimmi che affronterai le difficoltà facendo affidamento su i tuoi amici e su Ryo, promettimelo.
Kaori: Lo prometto. Cercherò anche di mangiare tutto.

Kaori mangiò qualche patatina e delle crocchette di pollo e si rimise a riposare un po’ era ancora stordita dagli psicofarmaci.
Quando si risvegliò, trovò accanto a se, Ryo che la guardava con aria assorta e innamorata, le teneva forte la mano come se avesse paura di perderla da un momento all’altro.
Ryo: Bimbi, venite qua, la zia si è svegliata.
Anthony e Vale saltarono addosso alla zia, la baciarono e l’abbracciarono fortissimo. Kaori allungò il braccio verso Ryo come per dire: “Abbracciami anche tu!”.
Ryo prese la sua mano e se la portò vicino al volto che le sue mani accarezzarono, mentre i suoi gli sorridevano e gli dicevano quanto ella l’amasse.
Anthony: Zia, sei pronta, mi hai promesso di portarmi a calcetto oggi e poi l’allenatore ti vuole salutare.
Kaori: Va bene, ma può venire lo zio Ryo con noi.
Vale: Sì, zia lui deve venire con noi altrimenti io rimango sola.
Ryo: Piccolina non sarai mai sola, avrai sempre accanto lo zio Tony. Mi raccomando come ho già hanno detto a mamma e papà, vi dovete fidare solo di me, della zia Kaori e degli zii Mick, Kazue, Sayuri, Miki, Umi e Tony. Della zia Vivyan non fidatevi troppo.
Quando noi partiremo, rimarranno solo la zia Sayuri, Vivyan e lo zio Tony.
Vi dovete fidare soprattutto dello zio Tony oltre che della mamma e del papà. Lo zio Tony è un amico mio e dello zio Mick e vi proteggerà dall’uomo nero. Soprattutto se vedete l’uomo nero, dovete subito chiamare lo zio Tony. Me lo promettete?
A&V: Shi!
Vale: Zio, ma mi vuoi bene?
Ryo: Certo piccolina, ti voglio tanto bene.
Kaori: State tranquilli, ci sentiremo ogni giorno. Ogni giorno sentirete tutti gli zii, avete i nostri numeri quindi potete chiamarci tranquillamente. Poi se chiamate la zia Miki, probabilmente ci troverete tutti lì ad aspettare la vostra chiamata.
Su con il morale, Natale viene presto e staremo tutto il tempo insieme. – Stringendoli forte – Vi voglio bene e mi mancherete tanto.

Una lacrima scese dagli occhi di Kaori e Ryo. Quei bimbi avevano fatto tanto per loro ed era difficile lasciarli andare ora.
Kaori: Ehi! Se non vi alzate da qui, non posso alzarmi.
Ryo: Amò, ti abbiamo portato un ricambio più comodo, non m’importa quello che dice Eriko, credo che ora sia molto meglio che tu indossi qualcosa che ti faccia stare al caldo e comoda. Ognuno di noi ha scelto cosa ti dovevi mettere. Io ho scelto la maglietta. Valentina il jeans e Anthony ti ha preso le scarpette da ginnastica.
Kaori: Grazie, amori miei. Vi amo tutti e tre, però, amo di più i miei bimbi. Mi dispiace Ryo ma Vale e Anthony vengono prima di te.
Ryo: Anch’io amo di più Anthony e Vale. Loro sono i nostri amori.
Vale: Zia, quando arriva il cuginetto?
Kaori: Spero presto, appena saprò che starà per arrivare, giuro che vi avvertirò.
Anthony: Zia, secondo me arriverà presto, credo che Gesù Bambino farà in modo che arrivi presto.
Ryo: Forza, su uscite che la zia si cambia. Io vengo subito, aiuto la zia ad alzarsi.
I bimbi ubbidirono e uscirono dalla camera. Ryo abbracciò Kaori e rimasero in silenzio entrambi per un bel po’ di tempo.
Dopodiché l’aiutò ad alzarsi e le sciolse le fasciature gli pulì le ferite e le baciò facendo nascere un brivido di piacere in Kaori.
- Se non avessi, appena, avuto un aborto e se non ci fossero i bimbi qua fuori, ti giuro che lo farei, ora, qui. Quando mi baci le ferite mi ecciti da morire.
- Amore è meglio che non mi dici queste cose, sai che il mio mokkori è molto suscettibile.
- Ok, aiutami allora a togliermi questo corsetto, che per fortuna non si è macchiato di sangue o Eriko mi ammazzava, senti poi la sfilata?
- È stata rimandata. Saeko e Tony hanno fatto in modo che circolasse una voce di pericoli attentati per questa sera e quindi la sfilata è stata rimandata a domani. Non ti metto più la fasciatura non c’è bisogno si stanno cicatrizzando in fretta. Domani però tu devi salire su quel palco o Eriko ti ammazza sul serio.
- Come sta? Ha saputo qualcosa di me?
- Le abbiamo detto che avevi avuto un calo di zuccheri e che eri molto debole, ma non è scema, ha capito qualcosa solo che fa finta di crederci. Quando tornerai a casa, preparati a subire l’uragano Miki, si è spaventata molto, anche se lei, come del resto chi non era presente oggi, sa che hai avuto un calo di zuccheri. Non abbiamo voluto mettere a rischio la sua di gravidanza.
- No, Miki non deve sapere nulla, deve stare tranquilla, non può perdere Nami. Lei è destinata a diventare mamma ed io zia in eterno.  Tu sei sicuro di volermi, nonostante che non riesca ad avere figli?
- Kaori, io ti amo e vedrai che si risolverà tutto. Se non arriveranno figli, non importa, l’importante è che ci sia tu vicino e poi già devi badare a due bambini un po’ cresciuti. Me e Mick!
- Eccomi sono pronta. Come sto?
- Stupenda, amore mio. Sei bellissima vestita sportiva.
Kaori indossava un jeans un po’ largo, una magliettina leggera a maniche lunghe, grigio chiaro e rosa, con Charmy Kitty disegnata sul davanti e ai piedi un paio di sneaker.
- Scommetto che la maglietta è un'altra tua follia.
- Sì e no. Mentre andavamo a casa a prenderti il ricambio, Valentina si era incantata davanti a un negozio che vendeva delle magliettine di Pucca, di Hello Kitty e dei suoi amici.
Vale appena ha visto la maglia, ha detto che le piaceva e che era per te. Solo che c’era disegnato Cinnamoroll, sono entrato, ho chiesto se avevano Hello Kitty al posto di Cinnamoroll, purtroppo non l’avevano e mi hanno fatto vedere la gattina di Hello Kitty.
L’ho scelta perché è sempre in compagnia di Sugar un criceto suo amico e perché al collo porta sempre una chiave, quella del portagioie di Kitty.
Mi ricordava noi due ecco perché l’ho scelta.
Kaori l’abbracciò e lo baciò con tanta di quella dolcezza che Ryo dovette resistere per non far diventare qualcosa di più.
- Tesò, alza le mani, so che mi desideri, ma non posso farlo. Anch’io ti desidero, ma non me la sento, non mi sento pronta fisicamente a riavere un’attività sessuale regolare, e poi dobbiamo aspettare che si rimargini l’utero.
- Ti amo! Non m’importa, amore mio, se ci sarà bisogno, aspetterò in eterno ma tu non mi lasciare mai.
- Mai! Andiamo dai bimbi ora.
Uscirono e con i bimbi si recarono a calcetto. Kaori aiutò a vestire Anthony con la divisa e stette in panchina con l’allenatore Mitch, mentre Ryo e Tony erano con Vale sugli spalti del campetto.
Durante la partita tra un incitamento e una correzione Kaori e Mitch chiacchierano del più e del meno come vecchi amici.
Mitch era diventato amico di Kaori, poiché lei era l’unica che accompagnava Anthony e delle mamme,babysitter e parenti vari a rimanere fino alla fine degli allenamenti e a volte rimaneva anche dopo gli allenamenti dei bimbi per divertirsi un po’ a giocare con gli adulti. Non era una cima, ma si divertiva, scaricava la tensione e dopo stava benissimo. Lo sport era meglio di tutti gli psicofarmaci che prendeva.
Mitch era un ex giocatore professionista che ora si divertiva ad allenare la squadra dei pulcini.
Era un uomo, molto dolce e simpatico sulla cinquantina. Capelli ricci e leggermente lunghi, color sale e pepe.
Era un dolcissimo uomo di mezza età, che adora la sua famiglia e i suoi figli. Sì, figli perché i bambini della sua squadra per lui sono come tanti figli e li cura con amore. Si è affezionato anche a Kaori e la considera un po’ come se fosse sua figlia.
Ryo lo individuò subito e sorrise davanti a quell’uomo, pensando che, forse, un giorno anche lui potrà avere quella serenità e quella gioia che ha lui, sul suo volto.
Li sentì chiacchierare e capì che quell’uomo, riusciva a comprendere perfettamente Kaori e la spronava a vivere.
Era meglio di uno psicologo, lui con la sua dolcezza riusciva a penetrare nel cuore di Kaori e darle degli ottimi consigli.
Quando gli chiese se dopo voleva divertirsi un po’ insieme con gli altri in una partitella, era la ben accetta, Kaori, un po’ titubante, decise di non giocare onde evitare bruschi movimenti per l’utero.
Onestamente, però, si sentiva bene, a livello fisico, era come avere il ciclo, solo un po’ più abbondante.
La partita terminò e Kaori fu sommersa da tutti i bimbi dell’età di 8-10 anni.
Era felice, dopo tanto tempo sorrideva spontaneamente e Ryo era il più il contento di tutti.
Quando i bimbi corsero negli spogliatoi a farsi la doccia lei si avvicinò a Ryo sorridendo.
Nel frattempo Tony portò Vale dal fratello.
Kaori: Dobbiamo aspettare ancora un po’, Anthony è andato a farsi la doccia e l’ingresso agli adulti è vietato negli spogliatoi.
Devono imparare a gestirsi da soli.
Ryo: Come ti senti?
Kaori: Stanca! –abbassando la voce – l’utero mi fa un po’ male ma è normale, tra un paio di giorni avrò il ciclo normale dopodiché se è tutto apposto, potremmo tirare un sospiro di sollievo.
Ryo sussurrando: In che senso?
Kaori: Nel senso che se è pulito tutto e non rimangono residui del bimbo, posso evitare il raschiamento, altrimenti dovrò ricorrere ancora una volta al raschiamento.
Ryo sono stanca, di tutta questa storia, quando tutto sarà finito, vorrei andare da doc con te e vedere cosa devo fare per staccare questi psicofarmaci e vedere se riesco a star bene come una volta. Mi piacerebbe stare con te senza pensare a figli, matrimoni vari ecc. Tu ed io soli, come due persone che si amano, ne sento il bisogno. Sono stanca di lottare sempre per il nostro amore, c’è sempre qualcuno che lo vuole minare. Prima Yuki, poi Mario e infine il mostro.
Ryo: Shh, ci penseremo con calma ora rilassati. Perché non tenti di fare quella partitella che ti ha offerto l’allenatore, magari ti distrai un po’. Giochi finché te la senti, puoi uscire quando vuoi.
Kaori: Va bene, ma appena torna Anthony ce ne andiamo.
Ryo: Agli ordini, amore mio. Ora vai ti stanno chiamando.
Tony arrivando alle spalle: Bel sedere, madamigella ha proprio un bel sederino a mandolino.
Ryo: Ehi! Non guardare troppo! Non puoi farne a meno perché te lo sei trovato di faccia, ma ti ricordo che lei è la MIA donna e come sai, amico, io sono molto ma molto geloso...
Tony: Capito, per la serie a buon intenditore l'ardua sentenza. Ryo, però, non puoi evitare che qualcuno faccia degli apprezzamenti sul fisico di Kaori, perché lei è una bella donna, solo un cieco non lo vedrebbe ed esce spontaneo farle dei complimenti.
Kaori: Tony, il proverbio era “A buon intenditore poche parole”. In ogni modo ti ringrazio per il complimento e rimanendo in tema di citazioni direi: “Guardare e non toccare”, quindi amò finché guardano, lasciali ammirare ma se si avvicinano, allora lì c’è da mettere un freno.
Ryo: Va bene, cucciola, ma il primo che mette un dito su di te, giuro che l’ammazzo.
Kaori: Vedi di non fare stragi allora. Soprattutto, caro il mio Ryo, cerca di fare il bravo durante la sfilata di Eriko o subirai la mia ira quella di Eko e di Eriko.
Tony: Che succede durante la sfilata? Sono invitato anch’io?
Kaori: È automatico se devi proteggere i miei nipoti, ci devi essere, per quanto riguarda il contenuto è top secret. Ora vado bye bye.
Kaori corse verso il campo e si mise in posizione con gli altri.
Tony: Molto carina la tua ragazza, qualche volta potrei uscirci con lei … che ne pensi? Dai, come i vecchi tempi!
Ryo: Non ci provare neanche, sono stato chiaro? Lei è mia e non si tocca! Tony se non vuoi morire è meglio che stai buono con le mani.
Tony: Ehy, siamo un po’ gelosi?
Vale: Lascia stare lo zio Ryo e la zia Kaori. La zia è solo dello zio e di Anthony.
Ryo: Brava piccolina. Ora però vieni imbraccio allo zio e vediamo la zia come gioca.
Vale si sedette su Ryo e insieme videro Kaori affannarsi dietro alla palla.
Non era molto brava, si vedeva che era un dilettante e che giocava raramente.
Kaori correva dietro alla palla che puntualmente le veniva rubata.
Dopo dieci minuti di gioco, Kaori era distrutta, era caduta più di una volta a terra senza mai arrivare all’area di rigore.
Anthony fuori dal campo dava consigli alla zia ed era uno spettacolo unico.
Per una volta Ryo si sentì come se avesse una famiglia normale, si sentì un padre di famiglia.
Kaori, l’aveva proprio stregato, da anni ormai viveva solo per lei.
Era buffa, si arrabbiava perché le fregavano la palla ma nonostante tutto correva e qualche volta riusciva anche ad avvicinarsi alla porta.
Mancavano ormai pochi minuti alla fine della partita, non era durata molto solo venti minuti però Kaori aveva giocato molto lentamente con vari riposi per riprendere fiato.
Alla fine della partita salutò tutti e tornò da Ryo.
Mentre accompagnavano i bimbi a casa, si lamentò di essere fuori forma e che di questo passo se non si dava una mossa, sarebbe ingrassata come una botte.
Ryo al momento non parlò ma quando furono da soli a casa, riprese il discorso con Kaori e le chiese per piacere di mangiare e non di fare altri colpi di testa, non poteva stare sempre sul bivio dell’anoressia.
Kaori, promise di mangiare ma di fare anche molto sport, lei doveva essere agile e atletica anche per le loro missioni, se ora a correre per dieci minuti gli veniva il fiatone come avrebbe fatto per scappare dai nemici.
Cenarono insieme agli amici, che non si mossero finché Kaori non ebbe finito di mangiare.
Mangiò poco, poiché il suo stomaco si doveva riabituare a mangiare ma almeno mangiucchiò, un po’.
Dopo cena si mise sul divano con gli altri a sorseggiare una tisana calmante, e si addormentò tra le braccia di Ryo.
Durante la notte si alzò e andò in cucina, dove si fece un altro po’ di tisana calmante e mentre aspettava che fosse pronto scoppiò in un pianto senza fine, si accarezzava la pancia e piangeva.
Davanti a tutti voleva essere forte, non voleva piangere, non voleva pesare su nessuno.
Mick alzatosi per andare in bagno, trovò la luce in cucina accesa e una Kaori seduta, per terra, con le ginocchia tirate vicino al petto a piangere disperata.
Kaori appena vide Mick vicino a lei l’abbracciò e pianse.
Mentre piangeva, riusciva dire solo: “Mick, il mio bambino … il mio bimbo non c’è più … non sono buona a niente neanche a fare un figlio … come può Ryo stare con una come me … il mio bambino, oh Mick, mio figlio non c’è più un’altra volta, sono stata una cattiva madre per la seconda volta. Sono una pessima donna e madre.”
Mick la consolava accarezzandole i capelli e sussurandole che tutto questo non era vero e che Ryo l’amava alla follia.
Il bollitore fischiò e Mick spense, dopodiché prese Kaori tra le braccia e la depositò sul divano.
Con la scusa di dover prendere una cosa in camera, andò a svegliare Kazue, le raccontò la situazione e l’amica le diete delle gocce da di valeriana da mettere nella tisana, l’avrebbero fatto bene.
Lui la prese e chiese cortesemente di svegliare Ryo, anzi no, all’ultimo secondo cambiò idea e mandò Kazue da Kaori e lui sarebbe andato dall’amico a svegliarlo dal suo probabilissimo finto sonno.

Infatti Mick, entrò in camera e trovò Ryo come un leone in gabbia, intento a camminare su e giù per tutta la stanza.

- Che è successo? Perché sei venuto tu, Kaori dov’è?
- Niente calmati, sta bevendo la tisana è di là con Kazue. Sta bene o meglio sta come una donna che ha appena perso un figlio e che s’incolpa per questo. Vai da lei, ha bisogno di coccole, molte coccole.
- No, se c’è Kazue con lei è meglio così è una donna e può darsi che riesca ad aprirsi di più con lei.
- Guarda non credere, Kaori è strana, ci dice certe cose che normalmente a un uomo non dovrebbe dire, però a me e soprattutto a te, ci vuole bene, per lei siamo la sua famiglia.
-Sì, questo lo so, però penso che in un momento come questo avere vicino una donna sia meglio per lei.
- Ryo, che cazzo dici, lei ha bisogno di te, devi starle accanto. Sta molto male, si sente in colpa, dice di non essere alla tua altezza, di non meritare il tuo amore e di essere una pessima madre.

-Mick, se ci tieni tanto, consolala tu, cazzo, qui devo fare sempre tutto io, il superuomo, deve consolarla, deve dirle sempre che tutto va bene … e già lei tenta il suicidio e tutto va bene, non devo dire che sono stato male, che mi sono fottuto dalla paura, non posso arrabbiarmi, no perché lei va capita, compatita.
Poverina?!
Ha un ex che l’assilla, un fidanzato stronzo e ha perso un bambino.
Scusa, eh?
Io in tutto questo, non ho diritto anch’io di piangere mio figlio?
Non posso pensare un po’ a me stesso?
Mi sono rotto Mick, di essere sempre accondiscendente e pronto a consolarla.
Sono stanco di essere un padre protettivo nei suoi confronti.
Da quando è iniziata tutta questa storia, non faccio altro che correrle dietro e sembra che ci manchi sempre, un qualcosa per poterla prendere definitivamente.
Sono stanco di temere di perderla in ogni momento.
Sai che ti dico Mick, ci rinuncio, me ne lavo le mani. 
Tocca a te, ora, è tua se vuoi, hai vinto.
Di sicuro era meglio che rimanevo a Tokyo.

Mick a quelle ultime parole non ci vide più dalla rabbia e gli diede un sonoro ceffone, non gli poté dare un pugno o altrimenti tutti avrebbero chiesto il motivo dell’occhio pesto.

- Ma che cazzo dici, Ryo, sei ammattito.  
Punto primo: Se solo Kaori volesse … io a quest’ora, di certo, non starei qui a parlare con uno stronzo come te e a tentare di convincerlo a stare accanto alla sua donna, ma le starei accanto a consolarla.
Punto secondo: Lei ama solo te!
Punto terzo: Lei sta bene con noi! È quello lì, il bastardo, che la fa star male, bisogna eliminare il problema alla radice.
Punto quarto: Ti sei sentito prima, mentre parlavi?  Tu sei stanco e lei che deve dire? Anche lei è stanca! Stanca di vivere una vita di merda!  Dove un pazzo minaccia i suoi nipoti e suo figlio di morte, dove un fidanzato geloso, non collega il cervello prima di sparare cazzate a ruota libera.
Secondo te come si è sentita Kaori, in quei momenti? Li hai letti i messaggi di quell’essere? No?!
Sai come si sente una persona spiata ventiquattrore su ventiquattro? Quando ti arrivano messaggi in cui ti dicono quante volte hai fatto l’amore con il tuo uomo e come l’hai fatto?
Tu come ti sentiresti? Se ricevi messaggi in cui, quell’essere, ti dice di tutto di più, quando sei malata spera che tu muoia.
Oppure, sai che si prova a ricevere messaggi osceni in cui ti diceva come ti avrebbe posseduto?
No, tu, tutto questo non lo sai. Non lo sai cosa significa essere violentati.
Secondo te come si deve essere sentita quella poverina?
Kaori è sempre stata forte e ha sempre voluto gestire da sola i suoi problemi, quindi, si stava zitta e accumulava. Non parlava per non dare problemi! Perché alla fine è stata convinta che lei a essere sbagliata, è le che è fatta male.
Lei è convinta di non meritare di vivere e si lasciava morire lentamente sotto i nostri occhi, accecati dalla voglia di non vedere quella Kaori.
Ryo lei vive solo per te!  Perché non vuole darti un dolore e cosa fondamentale ti ama. Tu oggi le hai fatto promettere di non tentare più di suicidarsi e lei te l’ha giurato. Ti ha creduto, per l’ennesima volta.
Ti ha perdonato tante di quelle volte, ti è stata accanto tante di quelle volte in otto anni di convivenza che non ci ha pensato due volte  a darti fiducia.
A questo punto la scelta sta a te, se tu non l’ami più allora lasciala Ryo, tu così le fai ancora più male, lasciala vivere o morire, ma lasciala libera.  Se tu, nonostante tutto l’ami, come credo io, allora vai da lei e stalle accanto.
Falle capire che non è un peso, che non è sbagliata e che merita di vivere.  
Sta a te decidere, ora! Devi capire se quello che provi è pena, compassione o amore!?
Ryo, ascoltami facciamo ora questo semplice test. Dimentica tutte le cose che ti ho detto e ascoltami.
Chiudi gli occhi e pensa ad una cosa qualsiasi, la prima che ti viene in mente.
-Semplice, mi viene in mente un colore il rosa.
- Cosa ti ricorda questo colore a cosa l’associ?
- Hello Kitty, ecco cosa mi ricorda, la gattina più famosa del mondo.  Poi se penso a Hello Kitty mi viene in mente Kaori e la prima volta che abbiamo visto questo cartone insieme era dolcissima. Stavamo a Napoli, entrambi sul letto e quando iniziò il cartone lei si mise a cantare come una bimba. Mi ricordo le coccole di quel giorno, quando l’accarezzai e la tenni stretta a me, mentre vedeva sorridente quel cartone. Era felice lì, non c’era Aleck, che l’assillava. Era ingrassata ed era bellissima.
Mi ricordo la sua faccia quando le dissi che a casa le aspettava un’intera stanza piena di Hello Kitty.
Era al settimo cielo, no ho sbagliato, era al settimo cielo quando le ho chiesto di sposarla, quando le ho detto che l’amavo, quando ho voluto riconfermare le mie promesse.
Quando, poi, le mi ha detto si ero l’uomo più felice della terra. Quando poi oggi mi ha detto del bambino sono stato malissimo e oggi l’ha capito, sono dolce con lei ma non l’ho mai sfiorata come si deve sfiorare la propria donna, anche le carezze e le coccole erano più fredde.
Ora ho capito, devo andare da lei e dirle che l’amo più della mia stessa vita. La colpa non è la sua se ha perso il bambino, non può farci niente. Ora deve solo stare bene e guarire. Grazie fratello, come sempre mi aiuti a ragionare.
- Se non lo faccio io, mi spieghi chi lo fa? Chi mai avrebbe il coraggio di dirti che sei uno stronzo, senza aver paura di una ripercussione?
- Nessuno, per questo sei come un fratello per me. Ora se non ti dispiace, togli dalle palle e fammi andare a vedere mia moglie come sta. Ah! Prima che mi dimentichi, scordati che ti lascio Kaori. Se la vuoi dovrai lottare con le unghie e con i denti, perché non ti lascerò campo libero. Scordatelo!

Aprì la porta e andò da lei, la trovò addormentata sul divano, con le ciglia ancora intrise dalle lacrime, la baciò sugli occhi e sulla bocca, la prese imbraccio e la portò nella loro camera.
Il sonnifero aveva fatto effetto e ora lei dormiva profondamente.
Tutta la notte Ryo non fece altro che accarezzarle il viso e a baciarla, non voleva perderla.
Era la donna più bella che avesse visto in vita sua, e solo ora si rese conto, che aveva dato per scontato, molte cose della sua esistenza.
Ultimamente aveva dato per scontato il suo recupero definitivo, che lei sapesse che per lui era la cosa più preziosa che aveva.
Doveva correggere il tiro d’ora in poi, doveva aiutarla a superare questo momento e aiutarla a guarire, giorno dopo giorno.
Si sorprese a osservare quelle ferite, quelle cicatrici e sorrise quando ricordò il giorno prima, i brividi che aveva provocato in lei al solo contatto delle sue labbra con le ferite.
Questo significava, che lei lo desiderava come lui bramava il suo corpo.
Quando lei aprì gli occhi sentendo delle carezze più audaci e sensuali, trovò Ryo a fissarla in volto e accarezzarla.
Lei prese la sua mano nella sua, poggiandole sul ventre, e fece la testa di Ryo fu adagiata sul suo seno e cominciò ad accarezzargli i capelli.
Ryo piano, piano sprofondò in un sonno profondo e beato. Non aveva più paura di perderla, lei era lì con lui e l’aveva scelto.
Conosceva abbastanza bene Kaori, da capire che lei non avrebbe mai permesso a nessuno di restare in quella posizione e soprattutto fino ad ora non aveva mai permesso a nessuno di carezzarle quel ventre purtroppo vuoto.
Neanche a lui era stato permesso, di sfiorare quella parte di lei. Solo durante la loro prima volta aveva potuto baciare e accarezzare le cicatrici del cesareo.
Anche a mare indossava sempre il costume intero e non aveva mai fatto vedere a nessuno per paura che si vedessero.
Forse questo sarebbe stato il loro primo passo, insieme, verso la guarigione definitiva.
Ecco l’errore che aveva commesso, non aveva mai pensato realmente a loro due come una coppia.
Pensava che dopo otto anni di convivenza tutto ciò fosse scontato, invece no. Cercava sempre di emergere e di predominare, come quand’erano solo soci e lui comandava per non farle avere dei dispiaceri, o perché non voleva scendere a compromessi.
D’ora in poi avrebbero dovuto decidere insieme come coppia e scendere a compromessi, rinunce che però non devono pesare sulla coppia.
Pensando a loro si addormentò.
L’indomani Kaori si svegliò e rimase ferma a guardarlo dormire, era felice con lui accanto, non avrebbe barattato mai, per nessuna ragione al mondo la sua situazione attuale, con una diversa. Con i suoi alti e bassi la sua vita le stava bene così.
Che cosa pretendeva di più, aveva il ragazzo che amava con tutta se stessa accanto e che dormiva profondamente sul suo seno.
Non poteva desiderare nient’altro che lui.
Chiuse gli occhi e si riaddormentò, quando lì riaprì era tra le sue braccia e lui la stava stringendo forte.
Stava bene ma non aveva voglia di alzarsi.

Ryo: Buongiorno pigrona, ben svegliata sono le ore 10:00.
Kaori tentando di staccarsi da Ryo e scendere dal letto: Oddio, Eri, questa volta ci ammazza.
Ryo tirandola a se: Dove vai? Abbiamo ancora un’ora tutta per noi, Eri ci passa a prendere con la sua macchina a mezzogiorno. Credo che ti basti mezz’ora per prepararti?
Kaori: Sì, non sono come una persona di mia conoscenza che in bagno sta tre ore a farsi bello. Scusa,poi, toglimi una curiosità: su chi devi fare colpo? Sai l’ho notato il tuo cambio di look, dimmelo chi è la nuova preda?
Ryo: Siamo gelose o sbaglio?
Kaori: Si sono gelosa. Sono gelosa di tutte le donne del mondo che appena ti vedono hanno come unico desiderio quello di portarti a letto. Sono gelosa delle nostre clienti e di tutto l’universo femminile che paragonato alla sottoscritta, loro sono le donne più belle del mondo ed io quella più brutta.
Ryo accarezzandole il braccio: Non è vero amore mio, tu sei bellissima, sei la donna più bella che conosco, e le altre al tuo confronto impallidiscono. Sai ieri con quel tailleur eri proprio sexy, perché non lo rindossi?
Kaori: Non posso l’ha sequestrato Eri, ma se ti piaccio tanto così, posso comunque mettermi la giacca sopra un jeans e sotto la giacca, un bel top a bretelline, che ti piacciono tanto.
Ryo: Sì, perché sono facile da sfilare e poi su di te i vestiti con le bretelline sono molto sexy, ma che dico tu sei sexy anche con il pigiamone.
Kaori: Ahahha buona questa … dai come posso essere sexy con il pigiamone.
Ryo: Lo sei perché i tuoi pigiami hanno sempre scatenato la mia più fervida immaginazione. Immaginavo come potevi essere, senza.
Kaori: Ora lo sai, credo che tu ora conosca ogni centimetro di me. Comunque, giacché, abbiamo ancora un’ora perché non rimaniamo un altro po’ a letto a dormire, io ho tanto sonno.
Ryo: Era questo il mio piano, rimare a letto il più possibile. Non lasciarti mai, solo quando è necessario.
Kaori: Mmm … sai ho cambiato idea quasi, quasi oggi mi metto la gonnellina scozzese ….
Ryo: Cosa? Quella gonna corta che abbiamo acquistato insieme?
Kaori: Sì, quella che ti piace tanto e dici che mi fa delle belle gambe e un bel sedere.
Ryo: Appunto! Quindi oggi è esclusa, non voglio ammazzare tutti i ragazzi che ti guarderanno e faranno apprezzamenti su di te.
Kaori: Va bene mi metterò il jeans, ma è meglio che tu faccia il bravo per tutta la serata o Eri ti ammazza.
Ryo: Anche con te devo fare il bravo?
Kaori: Dipende!
Ryo: E se faccio così – la baciò sull’attaccatura tra spalla e collo – posso?
Kaori: Mmm … sì!
Ryo: Così? – le fece il solletico-
Kaori: No, dai, hihihihi, il solletico no.
Ryo: Ok, la smetto, però, voglio un bacio.
Kaori: Tanti baci! Ti riempio di baci.
Kaori baciò Ryo e lui cominciò ad accarezzarle la schiena. Quando dovettero fermarsi per riprendere fiato, lui la strinse forte a se.
Kaori: …. Ti …. Amo ….
Ryo: Anch’io! Promettimi che quando starai male me lo dirai e promettimi soprattutto che quando farò lo stronzo mi avvertirai.
Per me è difficile non esserlo, lo sono stato con te tanti anni pur di tenerti lontano da me.
Kaori: Lo so te promettimi che terrai quella lingua a freno, quando sei incazzato, esci, vai al poligono ma per favore non ferirmi più.
Ryo: Lo so è colpa mia, riesco sempre a farti del male.
Kaori: Però ti sai far perdonare, da sempre. Ora è la tua specialità farti perdonare e sai che ti dico che se per essere coccolata al massimo devo aspettare le litigate allora farò in modo di litigare più spesso.
Ryo: Non ne hai bisogno perché d’ora in poi ti coccolerò sempre.
Mentre si scambiavano dolci effusioni, squillò il cellulare di Kaori.


Stupidi" io dissi,"voi non sapete
Che il silenzio cresce come un cancro
Ascoltate le mie parole che io posso insegnarvi
Aggrappatevi alle mie braccia che io posso raggiungervi"
Ma le mie parole caddero come gocce di pioggia.
E riecheggiarono, nei pozzi del silenzio

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** 33. New York Fashion Week - Ultimo atto - ***


Ryo: Ora chi è? Chi è che rompe?
Kaori: Se non prendo il cell mai, lo sapremo!
Ryo: Perché non lasci squillare, ignorandolo?
Kaori: Perché non posso e poi è David! Te lo ricordi David il dj?
Ryo: No, mo chi è questo? Un altro che ti sta dietro?
Kaori: Scemo, David è un mio amico ed è fidanzato, con un'altra mia amica, Ellen quindi stai tranquillo non ci prova con me.
Ryo: Sarà, ma preferirei stare solo noi due.
Kaori: Amore, devi ringraziare David se stiamo insieme, ci siamo messi insieme a quella sua serata ricordi?
Ryo stringendola a se: Come potrei mai dimenticare il 26 giugno, il giorno in cui ti ho detto tutto quello che provavo per te!
Kaori: Ok, amo, aia, ora fammi rispondere
Si mosse sul letto per rispondere e non volendo sfiorò il braccio sul lenzuolo, il dolore fu atroce, i tagli ancora vivi e ben visibili le dolevano e le ferite si riaprirono, prontamente tamponate da Ryo con il lenzuolo.
Lei appena si calmò il dolore rispose al tel.
Parlarono del più e del meno, delle novità e della notizia che David avrebbe fatto delle serate a Tokyo.
L’agente di Max l’aveva preso in simpatia e gli aveva promesso delle serate a Tokyo con Max.
Alla fine si salutarono con la promessa che lui sarebbe venuto a vedere la sfilata con gli altri del gruppo e lei gli promise che quando sarebbe venuto a Tokyo, lei sarebbe andata di corsa anzi avrebbe preteso di essere messa nella lista vip.
Si salutarono e quando lei ebbe terminato la chiamata, Ryo, preso da un attacco di gelosia, strinse forte a se Kaori e cominciò a baciarla e carezzarla, per calamitare nuovamente l’attenzione su di lui.
- Ryo, stringimi più forte che puoi.
- Amo, che c’è, cosa hai?
- Nulla, tu stringimi, ho bisogno di sentirti accanto a me.
- Ok, ti stringo ma mi spieghi cosa hai?
- Promettimi di non arrabbiarti?
- Non mi arrabbio! Non potrei mai!
- Ho voglia di tagliarmi!
- Perché Tesò, perché ti devi fare del male.
- Non lo so Ryo, sto impazzendo probabilmente, gli psicofarmaci non mi fanno più niente.
- No, piccola calmati, non stai impazzendo, dobbiamo solo capire il perché hai voglia di tagliarti.
- Perché sento che tagliandomi, mi purifico e tutto il marcio che è dentro di me svanisce.
- Quale marcio? Tu non hai niente che non vada.
- Invece sì. Tu sei bellissimo e dolcissimo e ... io non faccio altro che farti soffrire o preoccupare.
- Amore mio io sono dolce con te solo perché te lo meriti. Non mi fai soffrire, ma soltanto preoccupare. Ma mi preoccupo perché ti amo da impazzire e ho paura di perderti.
- Dimmi tu come puoi stare con una che ha mille problemi, con una persona che ti da mille preoccupazioni … io sono inutile …
- Kaori basta, non dire così, io sto con te perché ti amo. Secondo me hai bisogno di un po’ di calma e tranquillità, cosa che nelle ultime settimane non hai avuto.
Dal collasso avuto il giorno in cui andasti a salutare i tuoi genitori, non ti sei più ripresa, ci si è messo Aleck e ora stai così.
Amore, vedrai che tra un po’ starai meglio. Io ti starò accanto, sempre.

Kaori scoppiò in lacrime dicendo di non meritarsi il suo amore e Ryo cominciò ad accarezzarla e a calmarla. Quando si calmò, le asciugò le lacrime e la baciò.
Ryo la vedeva, così piccola e indifesa, rintanarsi tra le sue grandi e forti braccia. Aveva una voglia matta in quel momento di strozzare Aleck con le proprie mani, lo odiava ogni giorno di più.
Il respiro di lei, iniziò ad essere lento e regolare, si era addormentata tra le sue braccia, sfinita dal pianto.
Gli scostò una ciocca di capelli e la vide bella come non mai, asciugò l’ultima lacrima, rimasta sul quel volto da dea, con un dito e restò come un “baccalà” a guardarla dormire.
Dopo mezz’ora Ryo, si svegliò dal suo incanto e risvegliò dolcemente la sua principessa.
Lei aprì gli occhi e si ritrovò Ryo al suo fianco a guardarla con occhi innamorati, la stava contemplando con un’espressione dolcissima e piena d’amore.
Ryo la baciò e senza parlare la prese imbraccio portandola in cucina.
Kaori era ancora mezza assonnata e capiva perfettamente il tutto, ma quando arrivata in cucina trovò una tavola imbandita a festa con le migliori leccornie, cucinate dagli amici, sorrise.
Ryo l’adagiò su una sedia e si sedette accanto a lei, non toccò nulla, non aveva fame, il solo guardarla mangiare, ridere e scherzare come un tempo, gli bastò.
Ogni qualvolta che lei posava lo sguardo su di lui, sorridendogli e sfiorandogli la mano, il suo cuore faceva un triplo salto mortale e quella sensazione allo stomaco che sentiva si accentuava sempre di più. (Ndily Ryo, hai le farfalle allo stomaco è normale.)
Kazue guardava la scena romantica che si svolgeva sotto i suoi occhi ed era felice per loro, però era anche triste perché non aveva mai avuto un amore puro e vero come quello dei suoi due amici.
Si sentiva osservata e si voltò verso Mick e incrociò i suoi occhi, belli e profondi come il mare in tempesta, tutto un altro mondo, ancora troppo sconosciuto, fonte di vita e scrigno di tesori.  Che racchiude in sé tutti i segreti di migliaia di vite passate e di essenze spezzate.  Lui era come una divinità dai mille volti, incuteva paura, però, donava stupende visioni.
Si perse in quel mare … in quel mare calmo, dolce e tenero, quieto come dopo la tempesta.
Mick era un mare oscuro, ma allo stesso tempo candido e placido come un fresco laghetto di montagna e intrepido come un ruscello d’alta montagna. Come tutti i ruscelli non tutti riescono a sentir la sua voce e a capirne l’umore. Lei però sì, e ora si sentiva come se fosse seduta su uno scoglio e stesse sfiorando l’acqua con la mano.
Sul volto di Mick apparve un sorriso, intriso di malinconia e una lacrima che volando via, si confuse con il mare dei suoi occhi.
Un altro segreto sarà così custodito e per sempre tra le onde del mare del suo cuore!
Distolse lo sguardo e con una scusa banale, attaccò bottone con gli amici.
Gli occhi ora erano tristi come un mare senza la sua sirena più bella.
Finì di mangiare le sue uova strapazzate e bevve il caffè nero, bollente e amaro, amaro come la sua vita.  Dopodiché si alzò e si diresse in camera.
Gli altri finirono di mangiare e mentre Ryo e Kazue sparecchiavano, Kaori si chiuse in bagno a prepararsi.
Mick dopo un po’ uscì dalla sua camera finendo di lucidare la sua Desert Eagle 44 Magnum e mentre Mick finiva di lucidare la sua “bambina”, apparve Kaori sull’arco della porta del salone.
La bocca di Mick si spalancò e la sua magnum gli scivolò dalle mani, che cadendo però, attirò l’attenzione di Ryo e Kazue.
Entrambi quando la videro rimasero senza fiato.
Pensavano tutti e tre un'unica cosa: STUPENDA!
Kaori nella sua semplicità, di ragazza acqua e sapone, era bellissima.
Ryo, vedendo la sua agitazione e la sua paura di non essere all’altezza, corse da lei.
Kaori era magrissima e a Ryo gli dava la sensazione, che si potesse spezzare da un momento all’altro.
L’abbracciò e le sussurrò all’orecchio che era la più bella ragazza di tutto il mondo e lei sorrise.
Kaori, era bellissima ma semplicissima. Indossava una camicia di Ryo, utilizzata come vestitino, sotto dei leggings grigi.
In vita aveva un cinturone nero, sopra alla camicia celestina indossava una giacca nera, stile anni’80, leggermente larga sulle spalle e in vita. Ai piedi aveva un paio di stivali bassi, anch’essi neri, come la giacca e la cintura.
Kaori si abbracciò di più a lui e gli sussurrò: Ti dispiace che abbia messo la tua camicia?
- Affatto, sta meglio a te che a me.
- Sicuro? Se vuoi mi cambio.
Ryo poggiando la testa nell’incavo cominciò a baciarla sul collo.
Mick e Kazue a quella scena decisero di defilarsi e a lasciarli da soli, quei due, si meritavano un po’ d’intimità dopo tutti gli ultimi trambusti.
Kaori al contatto di quelle labbra sul suo collo, gli tremò la terra sotto i piedi, si aggrappò sempre di più a Ryo per non cadere, ma il suo corpo e la sua testa ormai non si coordinavano più.
Quelle scie umide che lui lasciava sulla sua pelle, la facevano rabbrividire.
Lui la baciava, assaporava il dolce gusto della sua pelle e si beava del suo odore, del suo profumo.
Più stava in contatto con quella pelle velluta, più il suo olfatto percepiva un odore conosciuto, un profumo che già conosceva, ma più baciava quella pelle più desiderava altro di lei.
Le sue mani, ferme dietro di lei, cominciarono a viaggiare lungo quella schiena che tante volte aveva baciato mentre la luna con i suoi raggi invidiosi, illuminava la sua pelle candida e perfetta come lei.
La sua mano sinistra sì insinuò sotto la camicia e salendo verso il reggiseno, fatto scattare in un secondo, mentre la destra apriva quella camicia che ostacolava la possibilità di poter assaporare il resto del suo corpo. Le sue labbra invece divoravano quelle di Kaori, e a ogni bacio esigevano sempre di più.
Kaori ormai aveva il cervello in tilt l’unica cosa che pensava e desiderava erano le sue mani sul suo corpo, sentirlo dentro di lei, la sua voce roca che invoca il suo nome. Era pazza di lui e lo desiderava, ogni fibra del suo essere gridava di voler essere sua in quel preciso instante, in quella camera, dimenticandosi di tutto e di tutti, anche degli amici.
Ma non poteva, doveva fermarsi, non poteva essere sua e la sua mano su quel ventre che fino a pochi giorni prima era un nido per una nuova vita, fece svegliare entrambi dal trans.
Kaori con voce rotta dal desiderio disse: Ryo, dobbiamo fermarci, non possiamo, io non posso, scusami.
Ryo con voce roca rispose: Lo so amore, non ti preoccupare, non ti devi scusare e solo che questo tuo profumo mi fa girare la testa.
- Amore, in verità è il tuo di profumo, ti da fastidio?
- No, mi piace posso sentire il sapore della tua pelle ancora un po’?
- Ryo! Dai mi torturi così, però.
- No, la tortura è per me, vederti, carezzarti, baciarti, sentire il sapore della tua pelle e non andare oltre. Per me questa è una dolce tortura.
- Amo vedrai che l’attendere renderà tutto più bello, è un po’ come se lo rifacessimo per la prima volta. In ogni modo, si tratta di una settimana e poi potremo rifarlo come un tempo.
- Hai ragione come sempre, sai mi fa un certo effetto sapere che sarei potuto diventare padre. Se la gravidanza fosse riuscita ad andare avanti, sarei stato il padre più felice dell’universo ma ora non m’importa onestamente l’unica cosa che conta in questo momento sei tu. Devi stare bene e poi pensiamo al resto.
- Ti amo!
Ryo sorrise e prendendo la mano di lei nella sua disse: Io di più.
In quel momento suonò il citofono, era Eri che era venuta a prendere gli amici.
Kaori si ricompose e scese con gli amici ma notò che Kazue era leggermente accaldata in volto e aveva tutti i capelli spettinati, poi vide e Mick e capì subito.
Si avvicinò a Mick e gli sussurrò: Mick, hihihi, sai, sei proprio buffo sporco di rossetto. Hihihi! Tieni, pulisciti con questo, – porgendogli un fazzolettino - se non vuoi essere preso in giro da Ryo.
Mick si pulì e schioccò un bacio sulla guancia a Kaori.
Ryo in un battibaleno si avvicinò a Kaori e la tenne a distanza da lui, mentre lei, Kazue e lo stesso Mick ridevano come dei pazzi per la reazione di Ryo.
Arrivati in macchina, trovarono Eri al posto di guida ad aspettarli e dopo un quarto d’ora di storie su chi dovesse guidare, vinse Eriko e si poté partire.
In macchina, o per meglio dire, nel pulmino, Kaori si sedette davanti vicino a Eriko, lasciando un Ryo sbuffante vicino a Mick e Kazue, che tentavano di nascondere il loro desiderio, ma che alla fine risultava palese a tutti.
Passarono a prendere gli altri e quando furono tutti in macchina, Sayuri passò un cd a Kaori che le aveva chiesto tempo fa, di farle.
Kaori, lo mise e alzò il volume a palla, fregandosi di tutti.
Quando toccò a una canzone di Masini, si mise insieme e Sayuri e Vivyan a cantare a squarciagola.
Kaori: Non importa se ho pianto e sofferto, questa vita fa tutto da sé, nella musica ho solo scoperto, il bisogno d'amore che c'è.
Vivyan: Chi lo sa che cosa è vero, in un mondo di bugiardi, non si può cantare il nero della rabbia coi miliardi, siamo tutti conformisti travestiti da ribelli, siamo lupi da interviste e i ragazzi sono agnelli.
Sayuri: Che ti scrivono il dolore nelle lettere innocenti e la loro religione è di credere ai cantanti. Ma li trovi una mattina con la foto sul giornale, in quell'ultima vetrina, con la voglia di gridare al mondo ….
Kaori, Vivyan e Sayuri: Vaffanculo! Vaffanculo! Vaffanculo!
E così continuarono per tutta la canzone canticchiando, nessuno ci fece caso a Kaori che intendeva sfogarsi con quella canzone, nessuno parve farci caso, fino alla fine quando Kaori urlò, sovrastando la voce del cantante, l’ultima strofa.
- ORA BASTA! IO STO MALE! NON È GIUSTO! VAFFANCULO!
In quel momento tutti smisero di pensare a se e videro le lacrime sgorgare dagli occhi di Kaori mentre lei continuava a cantare.
- Nello specchio questa sera, ho scoperto un altro volto, la mia anima è più vera, della maschera che porto, finalmente te lo dico, con la mia disperazione, CARO MIO PEGGIOR NEMICO, TRAVESTITO DA SANTONE: VAFFANCULO! VAFFANCULO! VAFFANCULO! VAFFANCULO!
Ryo che si trovava nel posto dietro al suo gli mise una mano sulla spalla e Kaori mise la sua su quella di lui e la strinse a se smettendo di piangere.
Mentre attraversavano la città, i brani cambiavano e l’auto si tingeva d’allegria.
Ci furono brani country, alcuni di Bob Dylan e prima di arrivare ci fu un altro brano di Marco Masini.
Ryo quando l’ascoltò pensò a lei, soprattutto una strofa, che sussurrava all’orecchio, parlava di lei.

- Con le tue mani da violino, perché lo fai. Tu che sei rosa di giardino dentro di me. Come un gattino sopra un tetto di guai. Dimmi perché! Perché lo fai! Perché lo fai, non rispondermi se non vuoi, però, lo sai, che io vedo con gli occhi tuoi e tu, se vuoi, puoi nasconderti dentro me, FINCHÉ NON CAPIRAI. Perché lo fai! Disperata ragazza mia! Perché, ti stai come un angelo in agonia.
Perché ti fai … Perché ti fai del male! Perché ce l'hai con te! Perché … lo fai e il domani diventa mai. Per te, per me, per noi.

Ryo strinse ancora di più la mano di Kaori, per lasciarla solo pochi secondi, per metterle di scendere dal pulmino, giacché erano arrivati a destinazione, ma la riprese subito dopo.
Quando entrarono, Kaori, fu sequestrata, contro il volere di Ryo, da Eriko che la portò da una ventina di bambini.
Ryo, temendo che quella disgraziata di Eriko, potesse fare qualcosa di strano, decise di seguirle, ma si tranquillizzò vedendo una massa di bambini di ogni età che giocavano e correvano per tutta la stanza, incuranti di quei poveri animatori che cercavano di tenerli buoni, si tranquillizzò.
Rimase lì a osservare Kaori che giocava felice con i bambini, incurante di tutto, delle cadute, della stanchezza. Si era nascosto per non farsi vedere, ma due piccole pesti di nome Anthony e Valentina si erano accorte di lui e ora correvano nella sua direzione urlando come scalmanati, il suo nome, ma felici di rivedere il loro zio preferito.
- Shh, calmatevi non voglio che la zia mi scopra.
- Troppo tardi, ti aveva già beccato prima che ti scoprissero i bimbi, ora vieni con me e mi dai una mano a tenerli buoni.
Kaori prese per mano Ryo e lo trascino in mezzo a i bimbi.
Giocarono, risero, si divertirono con i bimbi, alla fine gli prepararono per la sfilata e fecero un'unica raccomandazione, quella di divertirsi e di essere se stessi.
Sulla passerella, dovevano ridere, correre, essere bambini.
I bambini corsero dietro alle quinte e  il tendone cominciò a riempirsi.
Il primo turno fu dei maschietti che sfilarono su varie musiche dei cartoni.
Corsero per tutto il palcoscenico, giocando a palla, ridendo e scherzando.
Era pura allegria. Quello era lo spirito della sfilata di Eriko: libertà e allegria.
Moda Autunno – Inverno 2008-2009
La moda maschile per i più piccoli, disegnata da Eriko, era all’insegna della comodità.
“Per un bambino allegro e libero di giocare all’aria aperta.
Pantaloni disegnati come i grandi, a vita leggermente alta, perché quest’anno non è di moda far vedere le mutandine che escono dai pantaloni, e leggermente hip-pop, larghi e con un po’ di zampa d’elefante.
Le magliettine scollo a “V”, che modellano il corpo, a maniche lunghe, come quelle di papà.
Camice bandite dal guardaroba dei più piccoli.
La moda per il tempo libero vieta ai bambini di mettersi camice se non sotto a dei pullover a scollo a V.
Si è preferito le felpe con cappuccio e non, per far star al caldo i più piccoli, in piena comodità.
Per i freddi più intensi un bel piumino per tenere al caldo i nostri pargoli.
Ai piedi, solo ed esclusivamente scarpe da ginnastica, sempre firmati Eriko.
Per i freddi più intensi, Eriko, ha pensato un set coordinato berretto con visiera, sciarpa e guanti e/o mezzi guanti, per lui e per lei.
I colori sono allegri e vivaci, tutto all'insegna della leggerezza.
I colori scuri per questa stagione sono banditi dall'armadio dei più piccoli, quindi le mamme si potranno sbizzarrirsi con tonalità che vanno dal verde, all'arancio, all'azzurro cielo.
Abolito, è il marrone. L'unica eccezione ai colori scuri, è rappresentato dal Nero.
Il nero e bianco saranno i colori predominanti per questo inverno.”

Dopo i maschietti fu il turno delle femminucce, che sfilarono tutte come piccole donne, in un mondo di fiabe.
Le canzoni delle principesse Disney accompagnarono la sfilata di queste dolci principesse del futuro.
Moda Autunno - Inverno 2008-2009
“ Per una piccola donna, sempre affascinate, romantica, allegra e libera di volare con la fantasia.
Pantaloni all’ultima moda, stretti da inserire come le sorelle e le mamme negli stivali.
Il Jeans è un capo che non deve mancare mai nell’armadio delle nostre bimbe.
Gli shorts tornano di moda anche quest’inverno, abbinati a calze doppie, colorate e/o a leggings.
Anche loro come gli adulti indosseranno maxi-pull e minigonne con leggings abbinati.
Stivali e scarpe da ginnastica ne faranno da padroni per quest’anno.
Le bambine del 2009 voglio essere alla moda, vogliono vestire come le loro sorelle.
Per questo che la moda di Eriko ha pensato a vestirle come loro volevano.
L’unica eccezione consiste nei pantaloni che anche per le nostre figlie non saranno a vita bassa e le magliettine.
L’ombelico dovrà stare ben coperto e non dovrà mai essere esposto.
Per le romantiche i vestitini richiameranno quelli delle principesse più famose della Disney.
I colori varieranno dall’azzurro come Cenerentola, Rosa come Aurora e Verde come Trilly.
Per i freddi più intensi indosseranno cappottini o piumini.
Le pellicce, come vedremo inseguito anche per gli adulti, sono vietate.
Quest’anno la pelliccia è bandita da ogni sfilata newyorkese.”

Dopo la sfilata dei più piccoli ci fu una grande festa sulla passerella.
Gli animatori si travestirono da ”I Flinstones” ed entrarono in scena a ritmo del “Mambo della clava”.
Dietro di loro entrarono i bimbi, travestiti da uomini e donne della pietra, ponendosi lateralmente e ballano e cantando.
I bimbi per tutto il tempo della canzone giocavano ad andare sotto il ponte.
Si scambiavano i posti e posizione con i bambini posti dall’altro lato del palco.
Si divertivano saltando e urlando come forsennati.
Facevano il trenino e imitavano la tv e la macchina che si muovevano.
Quando parlavano del frullatore, giravano su loro stessi e cadevano a terra ridendo.
Facevano il girotondo attorno a “I Flinstones” e a turno ballavano con loro.
Quando dal cielo piovvero palloncini e coriandoli, lì fu la fine a quel poco di ordine che regnava in passerella.
I bambini si sfrenarono e loro risate echeggiavano per tutto il capannone.
Kaori sorrise e si strinse tra le braccia di Ryo che gli sussurro: Eri bellissima con tutti quei bambini, giuro che un giorno tu sarai una bellissima mamma felice. Ti amo tanto e saremo i genitori più innamorati del mondo.
Lei si girò, non rispose e lo baciò con tutto l’amore che aveva in corpo.
Stettero abbracciati tutto il tempo della fine della canzone e quando rientrarono, anche i nipotini furono presi in braccio e coccolati.
Quando la sfilata femminile era in atto Kaori dovette lasciare Ryo e andarsi a preparare però prima gli chiese un piacere.
- Amo io vado a prepararmi però, per favore promettimi che quando uscirò su quel palco ti troverò vicino al palco a guardarmi.
Se non ti vedo ho paura di non riuscire a fare nulla.
- Tranquilla, tesoro mio, starò in prima fila a guardarti, non mi perderei mai e poi mai il tuo spettacolo.
Si baciarono e Kaori corse nei camerini a cambiarsi.
I parrucchieri le acconciarono i capelli, la truccarono ed Eri la vestì con un babydoll nero, corto, molto corto.
Il babydoll era composto da delle spalline sottilissime, le coppe in pizzo e al centro, sotto il seno, c’era un nastro nero di raso. Il resto del babydoll era fatto in tulle semitrasparente, al disotto del babydoll non indossa il reggiseno, ma soltanto uno shorts per coprire le parti intime quando ballava.
Al polso sinistro per coprire i tagli, si era avvolta un nastro nero abbastanza largo da coprire quegli antiestetici segni rossi, provocati dalle forbicine.
Si guardò allo specchio e vide una donna bellissima di trent’anni dai capelli ramati.
Il seno era messo ancora di più in evidenza dalle coppe a triangolino, che le facevano sembrare che al posto della sua terza stentata, avesse una terza bella piena.
Le sue lunghe gambe erano messe ancora più in risalto dal quel tulle che ondeggiava a ogni movimento.
Era sexy, una bomba sexy e tutti per una volta avrebbero capito che: Kaori Makimura è una donna, che se vuole può essere sexy e affascinate come Eko o come Mary.





Disegno by Kikka94


Si affacciò facendo ben attenzione a non farsi vedere da Ryo o da Mick ma, purtroppo, per lei Mick la beccò e subito le mise una giacca sulle spalle, intimandosi di cambiarsi o a Ryo sarebbe venuto un infarto.
Onestamente neanche lui sapeva come faceva a trattenersi davanti a tutto quel ben di dio davanti agli occhi, qualsiasi uomo degno di questo nome sarebbe già svenuto o approfittato della situazione.
Lui, invece no, era un gentiluomo fino alla fine e sapendo che lei era la donna del suo migliore amico la coprì e poiché non era riuscito a farla cambiare a causa di un’Eriko sul piede di guerra, che era pronta ad ammazzarlo se avesse detto o fatto qualcosa che a lei non garbava.
L’accompagnò vicino ai ballerini e le stette accanto finché non furono pronti per entrare.
Kaori si tolse la giacca dalle spalle e lo ringraziò con un bacio sulla guancia. Probabilmente senza Mick si sarebbe sentita in imbarazzo e non a suo aggio.
Quando la giacca fu restituita al legittimo proprietario, si sentirono dei fischi di approvazione provenire dagli addetti ai lavori e dai ballerini.
Mick li guardò torvi e loro smisero di fare apprezzamenti poco piacevoli, anche se poco uno di loro non rischiò di essere amputato la mano perché stava tentando di prendersi un passaggio sul sederino bello sodo di Kaori, ma il nostro eroe biondo fu pronto a intercettare la mano incriminata, lanciando un’occhiataccia al proprietario della mano.
Kaori non si doveva toccare, era sacra era come una sorellina da proteggere.
Finalmente n’era uscito, non era più innamorato di lei, l’amava sì, ma come un fratello ama la sua sorellina.
In questi mesi con lei, era stato protettivo e amorevole come solo un fratello sa fare.
Le luci si spensero e i tecnici posero la scenografia sul palco.
Un letto matrimoniale, dalle lenzuola candide come la neve.
Un separé e una poltrona vicino a letto.
Ecco ricostruita una perfetta stanza da letto.
I ballerini si schierarono ai lati del palco mantenendo un velo tra le mani.
Kaori e il ballerino, prossimamente defunto, si stesero sul letto.
La musica iniziò e l’occhio di bue lentamente risalì dalla punta estrema della passerella al letto.
All’attacco Kaori con voce roca e sensuale iniziò a cantare.

Se vuoi andare, ti capisco
Se mi lasci, ti tradisco, sì
Ma se dormo sul tuo petto
Di amarti io non smetto, no.

Lui seduto sul bordo del letto, a torso nudo, e lei che si avvicina alle sue spalle quasi a sfiorarlo con la mano, poi si ritrae e si riavvicina.
L’abbraccia e gli accarezza i pettorali sussurrando la canzone all’orecchio.

Tu stupendo sei l'amore
Sensuale sul mio cuore, sì
Se poi strappo un tuo lamento
È importante questo mio momento
Perché

L’accarezza e si stacca da lui, rotola sul quelle lenzuola candide, l’occhio di bue l’illumina in tutta la sua bellezza, mentre cammina poggiandosi alla spalliera di ferro battuto avvicinandosi a lui.
Tutta la sala è ammutolita, Kaori risplende in tutta la sua bellezza e Ryo stringe i pugni per non colpire quel vicino molesto che fa troppi apprezzamenti sul sedere della sua Kaori.
Lei si avvicina al ballerino e l’accarezza, lo prende per  una mano e lo porta al centro del palco mentre gli altri ballerini si preparano con i  veli per creare un’atmosfera del vedo e non vedo.
Lei l’accarezza mentre i ballerini fanno muore i veli e sussurra le parole della canzone.

Io ti chiedo ancora
Il tuo corpo ancora
Le tue braccia ancora
Di abbracciarmi ancora
Di amarmi ancora
Di pigliarmi ancora
Farmi morire, ancora
Perché ti amo ancora.

Accarezza il suo corpo, le sue braccia e si pone le sue braccia attorno a lei e si lascia andare mentre lui la dondola, i suoi capelli si muovono ad un ritmo lento e sensuale e il suo corto babydoll sale sempre di più, lasciandola poi cadere.
L’uomo si allontana lasciando la sua donna a terra eccitata e desiderosa di essere sua, allungando una mano mentre lui si allontana.
Lei oscilla e si tocca in modo erotico e provocante ma non volgare.
Si alza e corre da lui.

Confusione la tua mente
Quando ama completamente, sì
Con le sue percezioni
Mette a punto le mie inclinazioni perché

L’abbraccia e gli carezza i capelli il torace lui la prende per il polso e la volta verso di se.
La tira a se unendo i due corpi, le sue mani sulla schiena di Kaori.

Io ti chiedo ancora
La tua bocca ancora
Le tue mani ancora
Sul mio collo ancora

La bocca del ragazzo, sulla sua, un bacio erotico e impaziente.
Il preludio a qualcosa di ben più bello ed eccitante.
Le sue mani che accarezzano il suo collo, la sua bocca.

Ryo che sente sempre più caldo, e il suo amico che trova difficoltà a stare buono nei pantaloni,
La gelosia che cresce e la voglia di ammazzare tutti gli uomini che la stanno divorando con gli occhi e di uccidere il ballerino che la tiene tra le braccia.

Mick e Kazue che guardano la scena da dietro le quinte l’uno abbracciato all’altro
Mick che la bacia sul collo lasciando scie, umide, infuocate.
Lei che dice che non si può e lui che ribatte che fino a quella mattina non le dispiaceva.
La sua bocca che tortura il suo orecchio e lei arrivata al limite che lo spinge in camerino.

Sul palco il ballerino, che respinge Kaori, ma lei torna all’attacco buttandosi su di lui.
Le sue gambe attorno alla vita del ragazzo, le mani che chiedono di più.
Lui che fa scivolare via il vestito e dalla sala si eleva un ohhhhh!
I teli che avvolgono lei e poi lui.
Lui che la porta sul letto.

Di restare ancora
Consumarmi ancora
Perché ti amo
Ancora,
Ancora, ancora, ancora

Le che chiede ancora di più.
Di essere sua, ancora
E ancora.
Fino a che avranno forza.
Gli chiede di essere sua in quell’istante.
La musica va e un
Aaaaaaaaa
Accompagna la fine della canzone
E copre un urlo di piacere proveniente da un camerino.
I ragazzi mentre la musica sfuma, e le luci diventano sempre più soffuse
Allontano il letto dalla scena e lì Kaori trova Ryo ad aspettarla,
Lui la prende in braccio e la porta nel camerino, dove l’abbraccia e la coccola,
Tranquillizzandola di non essere adirato per il balletto.
La carezza, la bacia e le fa i complimenti perché è stata brava.

- Amo, sei bellissima ora, però, rivestiti, ti devi preparare per il pezzo con Eko. Io nel frattempo vado a cercare Mick! È da un po’ che non vedo quel disgraziato e i bambini reclamano lo zio Mick.
- L’ultima volta che l’ho visto è stato prima di andare in scena, mi ha tenuto compagnia e mi ha fatto da guardia del corpo.
- AH!
- Tranquillo, non ha fatto nulla, mi ha poggiato la giacca sulle spalle e quando l’ho tolta, tutti, hanno fatto commenti poco piacevoli e lui mi ha difeso, guardandoli male. Poi un tecnico delle luci ci ha provato con me tentando di mettermi la mano sul sedere ma Mick l’ha bloccato prima che si avvicinasse.
- Bene, allora prima di cercare Mick, vado da questo tecnico e l’ammazzo con le mie mani.
- No, Ryo non fare sciocchezze, per favore recupera Mick e tornate qui, non sono tranquilla, ho una strana sensazione. Mi sento osservata.
- Ci credo, visto che come sei vestita.
- No, non è quello. Non sono gli sguardi lascivi degli uomini, a quelli ci sono abituata non ci faccio più caso. Ma ho la sensazione di essere spiata.
- Va bene, tesoro, ti prometto che prima che tu vada in scena, starò qui.
Si baciarono e lui uscì.
Lei si preparò, si pettinò e si sistemò il trucco.
Il tempo passava e Ryo non arrivava.
Bussarono alla porta urlando cinque minuti in scena e lei era sempre più preoccupata.
Un altro rintocco alla porta e un bigliettino scivolò dentro.
Lei l’aprì e lesse.
Quello che lesse la sconvolsero talmente tanto che aprì la porta istintivamente non trovando nessuno.
L’assistente di scena incrociò Kaori per i corridoi e la invitò ad avvicinarsi alle quinte.
Kaori si mosse meccanicamente ma in testa gli echeggiava sempre lo stesso messaggio.


Hai voluto giocare col fuoco e ora ne paghi le conseguenze.
Non mi hai voluto ascoltare e ora il tuo grande amore morirà.
Il tutto per colpa tua, se mi ascoltavi tutto questo, non sarebbe successo.
Se rimanevi con me, non gli avrei torto neanche un capello.
Sei solo una troia, guarda che mi costringi a fare.
Per te ucciderò una persona.
Ricordati, quando piangerai sul suo corpo che sono stato io.
Ucciderò ogni uomo che ti starà accanto.
Ricordati che tu sei solo mia.
Per sempre tuo Aleck.

Arrivò all’ingresso destro alle quinte in attesa del segnale d’ingresso.
I ballerini erano già sul palco, chi vestito normalmente, chi da poliziotto e al centro del palco c’era transennato uno dei ragazzi che faceva finta d’essere morto.
Lei era vestita come nell’altro pezzo con il babydoll nero e il nastro al polso sinistro.
Saeko aveva un microabito, sottoveste, anch’esso nero, a bretelline molto semplice.
Entrambe a piedi nudi e senza calze.
La musica partì e Kaori si avvicinò a Saeko che l’aspettava al centro del palco.
L’abbracciò e le chiese notizie di Ryo, lei rispose con aria mesta, dovuta al fatto che stesse recitando, dicendo che non aveva notizie di lui.
Kaori stava male pensava che lui fosse morto e che Aleck aveva vinto.
Eko vedendo quell’espressione tentò di abbracciarla e di dirle qualcosa ma lei come da copione le volte le spalle e si allontanò, ma Eko la bloccò.
Lei si girò e sorrise come a dire: “Tranquilla, va tutto bene, voglio stare solo un po’ da sola”.
Eko la lasciò andare e lei così cominciò a camminare pensando a lui e a cantare.

Ohh ohh mmm

I will not make the same mistakes that you did...
And I will not let myself cause my heart so much misery
I will not break the way you did
You fell so hard
I've learned the hard way, to never let it get that far
(Non farò gli stessi sbagli che hai fatto …
E non lascerò me stessa causare tanta miseria al mio cuore
Non mi spezzerò come hai fatto tu
Cadesti così duramente
Ho imparato il difficile modo, per non lasciarlo mai andare lontano).

Camminava e pensava a lui e alla rabbia che provava, perché l'aveva lasciata sola.
Lacrime copiose scendevano dai suoi occhi.
Camminando intravide un gruppo di persone si soffermò a guardare per curiosità e vide quello che mai, in vita sua voleva vedere.
Lui che giaceva morto al centro del palco.
La sua immaginazione, mista a paura l’avevano giocato un brutto tiro.
Secondo la sua mente ora al centro del palco c’era Ryo e non più quel ragazzo.
“Non sapeva più se quello che vedeva era vero oppure no.”
Le lacrime iniziarono a scendere sempre più forte e non ragionava più.
Il suo unico scopo era di capire se lui era Ryo oppure no.
Aveva bisogno di lui, di vederlo sorriderle, di vederlo imbronciato in platea, ma aveva bisogno di vederlo VIVO!
Si sporse dalle transenne ma non vide nulla, non riusciva a capire se quell’uomo era Ryo, era troppo lontano.
Si avvicinò ai poliziotti, per tentare d’entrare ma non ci riuscì, loro la respinsero.

Because of you
I'll never stray too far from the sidewalk
Because of you
I learned to play on the safe side
So I don't get hurt
Because of you
I find it hard to trust
Not only me, but everyone around me
Because of you...
I am afraid
(A causa tua
Non mi sono allontanata mai troppo dal marciapiede
A causa tua
Ho imparato a giocare sul lato sicuro
Così non mi sono ferita
A causa tua
Trovo difficile fidarsi
Non solo di me, ma di tutti intorno a me
A causa tua
Sono spaventata)

La sua rabbia e la sua disperazione crescevano a dismisura.
Si lanciava con tutte le sue forze contro quei poliziotti urlando e cantando.
Mentre vedeva Saeko, vicino al corpo che l’accarezzava e lo baciava.
Stava male, non c’è la faceva più.
Più tentava di sfondare quella barriera più era respinta.
Il tutto in maniera molto coreografica, con prese varie, tra cui quella dell’angelo.
Alla fine sfinita abbandona l’idea e si avvicina alle transenne.
 
I lose my way
And it's not too long before you point it out
I cannot cry
Because I know that's weakness in your eyes
I'm forced to fake a smile, a laugh
Everyday of my life
My heart can't possibly break
When it wasn't even whole to start with
(Perdo il mio modo
E non ci vuole molto prima che tu raggiunga il tuo scopo
Non posso piangere
Perché so che c’è la debolezza nei tuoi occhi
Sono costretta a simulare un sorriso, una risata
Ogni giorno della mia vita
Il mio cuore non può proprio spezzarsi
Quando non era intero nemmeno all'inizio.)

Vedeva il suo compagno morto, per terra e non poteva avvicinarsi.
Non poteva toccarlo.
Era attaccata a quella stramaledetta transenna e il non poter sfogarsi,
Gridare al mondo intero che quello che era al centro del palco era il suo uomo,
La straziava ancora di più.
Nessuno capiva il dolore che provava a immaginare la vita senza di lui.
La musica cresceva e lei impazziva dal dolore.
Non riusciva a rimare ferma lì immobile senza fare niente, doveva tentare ancora una volta,
Doveva sfondare quella barriera.

 

Because of you
I'll never stray too far from the sidewalk
Because of you
I learned to play on the safe side
So I don't get hurt
Because of you
I find it hard to trust
Not only me, but everyone around me
Because of you...
I am afraid
(A causa tua
Non mi sono allontanata mai troppo dal marciapiede
A causa tua
Ho imparato a giocare sul lato sicuro
Così non mi sono ferita
A causa tua
Trovo difficile fidarsi
Non solo di me, ma di tutti intorno a me
A causa tua
Sono spaventata)

Con tutta la forza e la disperazione che aveva in corpo, si fiondò sulla polizia.
Dava calci, pugni a chi tentava di frenare.
Lei doveva andare da lui, doveva vederlo.
Stava impazzendo.
Senza di lui gli mancava una parte del suo essere, della sua anima.
Ma per tutti gli sforzi che faceva, non riusciva ad abbattere quella barriera.
Ogni tentativo veniva respinto.
Ogni tentativo si risolveva in una presa diversa.
E quando lei tentava di travalicare quel blocco, che l’impediva da corre da lui, passando per sotto, si risolveva in una presa da terra e con un gioco tra di loro.
Lanciandosi Kaori l’un l’altro finché non intervenne Saeko che mise ordine al tutto e la portò lontano da loro.

I watched you die
I heard you cry
Every night in your sleep
I was so young
You should have known better than to lean on me
You never thought of anyone else
You just saw your pain
And now I cry
In the middle of the night
For the same damn thing…
(Ti ho osservato morire
Ti ho sentito piangere
Ogni notte nel tuo sonno
Ero così giovane
Dovresti saperlo bene più che inclinarti su me
Non ha mai pensato a nessun altro
Vedevi solo il tuo dolore
E ora piango
Nel mezzo della notte
Per la stessa dannata cosa …)

Saeko l’abbracciò e la portò lontano dalla sua squadra.
Ballarono insieme come per cercare di dimenticare quello che avevano visto, l’orrore della morte della persona da loro amata.
Ad un certo punto Kaori cadde e urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, piangendo, che lei ora si trovava nel bel mezzo della notte a piangere per lui.
La musica cresceva e la sua rabbia anche.

Because of you
I'll never stray too far from the sidewalk
Because of you
I learned to play on the safe side so I don't get hurt
Because of you
I tried my hardest just to forget everything
Because of you
I don't know how to let anyone else in
Because of you
I'm ashamed of my life because it's empty
Because of you
I am afraid

Because of you...
because of you... you....
(A causa tua
Non mi sono allontanata mai troppo dal marciapiede
A causa tua
Ho imparato a giocare sul lato sicuro
Così non mi sono ferita
A causa tua
Trovo difficile fidarsi
Non solo di me, ma di tutti intorno a me
A causa tua
Sono spaventata

A causa tua …
A causa tua … tua…)

Si alzò di scatto e si gettò sulla squadra di poliziotti riuscendo finalmente a infrangere la barriera.
Corse da lui, l’abbracciò e lo baciò.
Lo smosse tentando di farlo svegliare…
“Ma è tutto inutile lui È MORTO!”
I poliziotti corrono da lei e tentano di portarla via.
Lei si divincolò e con tutte le forze che aveva, li cacciò via.
Intervenne Saeko in suo aiuto e fece in modo che i poliziotti non la disturbassino più.
Lei rimase sola con il suo corpo, freddo più che mai, pallido, con quel colpo di pistola al centro del suo cuore, come unico, macabro, tocco di colore.
La musica stava per terminare, si accasciò al suo capezzale e pose la sua testa sulle sue gambe, gli accarezzò i capelli e quando tutto finì, gli donò l’ultimo saluto.

Applausi in sala!

Lei si riprese dallo shock e capì che quel ragazzo NON ERA RYO, LUI forse ERA ANCORA VIVO.
S’inchinò e corse dietro alle quinte dove lo trovò, vivo e più bello che mai.
Si gettò al suo collo e lo baciò piangendo, mentre lui la stringeva forte a se, tentando di calmare il pianto della sua amata.
- Sei … vivo! … Sei … vivo, … che … bello … amore … mio.
Parlava e lo accarezzava.
Singhiozzava e parlava.
Ryo, non ci capiva molto, però il fatto di vederla così gli faceva solo male.
- Amo, tutto bene, calmati, sto qui io. Sono vivo, perché mai dovrei essere morto, non mi sono allontanato un solo minuto da qui.
Siamo stati Mick ed io tutto il tempo qui dietro. Tu eri già entrata in scena per questo non ti ho salutato.
- Ryo …. Portami via … ti prego … lui … è qui … portami via …. Vuole te … vu ... ole … ucci … de … rti
Le parole le morivano in gola, non riusciva più a respirare, la gola si stringeva sempre più e Ryo la vedeva impallidire.
La prese imbraccio e la portò di corsa fuori verso la macchina.
All’esterno Kaori cominciò a riprendersi.
Arrivati a casa Ryo, la fece stendere sul letto e lei piano, piano gli raccontò del biglietto e della paura provata.
Lui la tranquillizzò dicendo che avevano preso chi li spiava, era un ragazzino che riceveva dei soldi ogni mese per seguirli.
A quanto sembrava, Aleck si era fatto amico l’avvocato e tramite lui aveva avuto la possibilità del cellulare e la possibilità di pagare questo ragazzino.
Ryo, l’accarezzò e la baciò, tranquillizzandola, finché non si addormentò.
Uscì dalla camera e trovò gli amici preoccupati.
Li tranquillizzò e iniziò il suo racconto.
Il giorno dopo, salutarono i bambini, affidandoli alla protezione di Tony e partirono alla volta di Tokyo.
Ryo non si staccò mai da Kaori che stanca per tutte gli avvenimenti dei giorni scorsi, dormiva beatamente, sul torace del suo compagno per tutto il viaggio in aereo.
Ryo occupato a vegliare il sonno del suo amore, rimase calmo al suo posto e superò definitivamente la paura di volare.

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** 34. Non è mai un errore ***


L’estate è finita e la nostra storia anche.
Sono qui, in questo nostro appartamento, ad ascoltare e riascoltare questa canzone di Raf.
Non è mai un errore.
L’ascolto e non posso fare  a meno di pensare a te.

Ti guardo per l’ultima volta mentre vado via
Ti ascolto respirare non scatto la fotografia
Non porterò nessuna traccia dentro me
niente che dovrò rimuovere.


Ti ho appena lasciato al Cat’s e non faccio altro
Che pensare a quegli ultimi attimi,
Istanti in cui ho potuto vedere la nostra vita.
Ripenso alla nostra estate,
Al nostro fare l’amore anche se tu eri già di un altro.
Ma non poterò mai nessun ricordo, che non sia bello, dentro di me.
Ti ricorderò più bella che mai!

Se hai giocato, è uguale, anche se adesso fa male
Se hai amato, era amore, non è mai un errore
Era bello sentirti e tenerti vicino
Anche solo per lo spazio di un mattino.


Se quest’estate per te non significa niente, è lo stesso.
Anche se a me fa male, molto male pensare che tu creda
Che tutto quello che abbiamo passato insieme era un errore.
Mi sono accorto troppo tardi, lo so, che la cosa più bella era accanto a me.
E ora solo che ti ho perso mi accorgo che era bello averti accanto.
“Anche solo per lo spazio di un mattino”

Ti guardo per l’ultima volta mentre vai via
Ti vedo camminare, è come per magia
non sarai pensieri, non sarai realtà.
Sai che bello, sai che felicità …


Rivedo l’ultima scena mentre scendi dall’auto.
Ti vedo andare verso l’ingresso del Cat’s con Umi e Miki.
E ora che sto in questa casa, in questo luogo dove tutto mi ricorda di te …
Non faccio altro che pensare che il grande sweeper Mick Angel è stato
Un grandissimo stronzo.
Ora mi accorgo che non sarai più mia, che non ti avrò più accanto.
E la disperazione cresce dentro me.

Se hai sbagliato, è uguale, anche se adesso fa male.
Se hai amato, era amore e non è mai un errore.
Era bello guardarti e tenerti per mano
O anche solo immaginarti da lontano


Non importa se ora credi che lui, Mamoru, sia l’uomo per te.
Mi hai amato lo so, ma io ero troppo idiota per apprezzare quello che avevo accanto.
Ero troppo preso a correre dietro un amore impossibile, quello per Kaori.
Quando mi sono accorto che ti amavo, e che ti amo più della mia stessa vita, era già troppo tardi.
Indietro non si torna.
Ora t’immagino dormire tra le braccia di un altro, quando fino a ieri ero io che ti stringevo tra le mie.
Ora ti vedo camminare mano nella mano con lui, quando fino a poche ore fa ero io che ti tenevo per mano.
Ora t’immagino lontana da me e mi fa male, molto male.

E se hai mentito, è uguale ora lasciami andare.
Ma se hai amato, era amore e non è mai un errore.
Era bello sentirti, rimanerti vicino
Anche solo per lo spazio di un mattino.


Non so se hai mentito quando dicevi che mi amavi,
Quando tutte le notti che stavamo insieme
ed io venivo in te, urlando entrambi che ci amavamo.
Ma ora onestamente è uguale, ora ti scongiuro, lasciami andare.
Non c’è la faccio più a pensare che secondo te il nostro amore era un errore.
Sento ancora il profumo della tua pelle su di me.
Sento la tua pelle liscia, sudata, accaldata e vogliosa sotto le mie mani.
Era bello essere due corpi che si amavano e si univano, anche se è stato solo una breve e intensa estate.

Entrerò nei tuoi pensieri di una notte che non dormi
e sentirai freddo dentro

Entrerò dentro ad un sogno, quando è già mattino
e per quel giorno tu mi porterai con te


Ma non credere che tu ti sia liberata di me.
Ti starò sempre accanto.
Entrerò nei tuoi sogni,
Nei tuoi pensieri,
Ogni giorno,
Ogni notte,
Finché non tornerai da me.

Se hai giocato, è uguale, anche se ancora fa male
Ma se hai amato, era amore e non è mai un errore
Era bello sentirti e tenerti vicino
Anche solo nella luce del mattino


Non importa se hai scherzato tutto questo tempo,
So solo che ora fa male.
Ma ricordati che ti amerò in eterno
E che la nostra storia,
Per me,
Non è stato un errore,
Un ripiego.
È stato bello averti accanto tutte le notti e svegliarmi con te al mio fianco, tra le mie braccia.

E se hai mentito, è uguale ma ora lasciami andare.
Se hai amato l’amore, non sarà mai l’errore.
È stato bello seguirti, rimanerti vicino
anche solo per lo spazio di un mattino.


Ora sono qui, con questa bottiglia di whisky in mano mezza vuota.
Se hai mentito, non me ne fotte un cazzo, ora però sparisci dalla mia esistenza.
Il tuo ricordo fa male.
Kazue fa male da morire sapere di non poterti più avere.
È stato bello averti accanto per un anno della mia vita.
Ora però sparisci, lasciami in pace.
Vedo il mio riflesso in questo cazzo di specchio.
Che ridi a fare brutto coglione che non sei altro.
Per colpa tua hai perso la donna della tua vita.
Deficiente!

Crash!
Vetri che s’infrangono.
Che s’infrangono come cade a pezzi la mia vita.
Le mie mani sanguinano, come il mio cuore
Rido, rido come solo un pazzo ubriaco può fare.
Ubriaco e pazzo perché ha perso l’amore
La donna della sua vita.
Kazue, ti amo!
Mi manchi già.
Non sono pronto a dirti addio!
Ma devo farlo...
Addio amore mio!
Anche se quest’estate mi sono illuso
Di averti ritrovata,
Di non averti persa.
Mi sono illuso che tu tornarsi da me.
E ora sono invece sono qui.
Stanco!
Sofferente!
Distrutto!
Da te!
Che amo più della mia stessa vita!
Addio Kazue!
Anzi no,
Arrivederci perché non avrò pace
Fino a quando …
Non tornerai ….
Non tornerai da me!
____________________

Dedico questo chappy a Raffa che mi ha chiesto una short MickXKazue, non è una short ma è un capitolo introspettivo.
Mick si racconta, racconta la fine della sua storia con Kazue, delle sue disillusioni.
Questo capitolo è dedicato anche a tutte le fan di Mick.
Povero cucciolo, mi fa tanta pena, vorrei tanto consolarlo ma avrei un po’ di persone che mi ucciderebbero all’instante se metto in atto i miei tentativi di consolare il mio Mickuzzo *ç*
Ok smetto di sbavare e vi lascio in attesa del chappy di Natale xD.
Ebbene sì, il prossimo chappy sarà centrato nel periodo Natalizio per attualizzare il tutto, anche perché non avvengono molte cose interessanti, diciamo che riassumerò gli avvenimenti nel prossimo chappy.
Vi voglio bene ragazze!

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** 35. Natale ***


Colonna sonora: Laura Pausini – In assenza di te.

Sono qui, seduta in cucina, davanti a questa finestra, a osservare la città innevata e a scriverti.
Natale sta per arrivare e tu non ci sei, sei partito un giorno triste e freddo di novembre, giurandomi che saresti tornato presto.
Lacrime scorrono a fiumi, se penso ai tre mesi trascorsi insieme in questa, dopo il nostro ritorno da New York.
Eravamo felici, ma la mia “cara” cognatina, ha deciso di affidarti una delle sue gatte da pelare e tu hai obbedito.
Non ti ho detto niente perché so che tutto questo rientra nel nostro lavoro e poi mi avevi convinto dicendo che era una questione di qualche giorno.
Lo so che tu mi ami, ma mi manchi, non so che faare senza di te.
Ogni sera scrivo, su questo quaderno, gli accadimenti della giornata. Fa parte della mia terapia, per accettarmi e per farmi comprendere che non faccio nulla di sbagliato.
Ogni tanto sfoglio le pagine passate, di quando tu eri qui con me e non posso far a meno di piangere.
Ricordo ancora come se fosse ieri il giorno in cui sono tornata in questa casa.
La tua dolcezza è stata unica, mi vedesti tremare come una foglia al vento, respirare a fatica.
Stavo avendo un attacco di panico, come quel giorno in cui ti credei morto.
Tu mi hai preso la mano, mi hai stretto forte a te e aspettando i miei ritmi e i miei tempi ci siamo avviati verso casa.
Non mi hai lasciato la mano finché non stata io a lasciartela per entrare in quella che un tempo era stata la mia camera.
Quando entrai, rimasi senza fiato. L’avevi detto e l’avevi realmente fatto, mi avevi riempito la stanza di peluche di Hello Kitty. C’era di tutto anche abbigliamento e le collane con il pupazzetto appeso. All’epoca non sapevo che quella stanza sarebbe diventata il mio rifugio, il luogo dove l’infanzia regna padrone.
Nei mesi successivi non hai mai smesso di coccolarmi, di riempirmi di regali e di peluche di ogni tipo. Mi sembrava di essere tornata bambina. Un giorno però visto che la camera si riempiva a dismisura, ti misi un freno a questa pazzia, anche perché poi tocca a me pulire.
Mi sei stato vicino a ogni cambiamento di terapia da parte di DOC, e a volte hai rinunciato per settimane al tuo mokkori perché io non stavo bene e mi addormentavo ovunque.
Quante volte con il cuore in gola, hai aspettato con me il risultato del test di gravidanza puntualmente negativo.
Alla fine stanchi abbiamo deciso di non illuderci più, non abbiamo più fatto test di gravidanza, anche se il mio ciclo continuava a essere assente. Un giorno presi dalla paura che questo potesse significare qualcosa di più grave, decidemmo di parlarne con DOC, lui ci tranquillizzò e ci spiegò che finché io non avrei raggiunto il mio peso forma, non avrei più avuto il ciclo. Ero e sono troppo magra.
Purtroppo non sono riuscita ad aumentare molto di peso, mangio per mangiare ma brucio molto. Non sto mai ferma un secondo, ho tremila cose da fare e tante volte tu mi hai aiutato e mi hai permesso di stare un po’ a riposarmi.
La sostituzione al bar di Miki, la danza le lezioni di autodifesa, il lavoro di grafico, la casa da tenere in ordine e il nostro lavoro. A volte arrivavo a sera distrutta, per fortuna tu eri sempre vicino a me aiutandomi, tante volte ti sei fatto le levatacce con me per starmi accanto e aiutarmi al bar, e alla casa ci pensavi sempre tu mentre io correvo a danza.
Quando quel giorno mi hai detto: “Ho una sorpresa per te, ti ho iscritto a danza e non voglio fare storie, tu ci vai e basta” ero al settimo cielo. Non credevo che avresti fatto una cosa del genere per me.
A danza tutto bene, stai tranquillo, non mi sto stancando molto.
Ti ricordi che ti parlai dello spettacolo di Natale che dovevamo fare?
Era “Lo schiaccianoci” ed io ero la Fata Confetto, è andato tutto ok, non mi sono fatta abbattere da questa influenza che quest’anno è peggiore del solito.
Guardo l’orologio sono le otto di sera, tra qualche minuto mi chiamerai per la nostra solita chiacchierata serale e quando attaccherai, io come ogni sera mi addormenterò sul divano, piangendo per la tua assenza, risvegliandomi in piena notte.
Come sempre non riuscirò a dormire e mi metterò prima di tutto a rassettare casa, poi accenderò lo stereo e mi metterò a ballare fino allo sfinimento per non pensare per non sentire la tua mancanza.
Il nostro letto è intatto da quando te ne sei andato. Ho dormito sempre sul divano, non riesco a stare senza di te qui.
Prima che mi bloccasse questa influenza, uscivo la mattina e tornavo la sera. Nessuno mi vedeva, nessuno aveva mie notizie. Miki e Mick fanno a gara per starmi vicino. Entrambi hanno le chiavi di casa e fanno i turni. Mick si occupa della colazione e della cena, Miki del pranzo e sta con me tutto il pomeriggio.
Ora che poi soffro d’influenza mi ritrovo Mick sempre da me, pronto a sentirmi la temperatura, a controllare se prendo le pillole, ho il vago sospetto che mi venga a controllare da parte tua.
Ieri sono andata a ritirare le famose analisi, che mi ha prescritto Doc, non le ho aperte, non voglio sapere aspetto te, sei tu che mi dai coraggio e forza per affrontare la vita.
Sai mi ricordo ancora quel giorno, mi chiamavi ogni cinque minuti per sapere se avevo fatto il prelievo e se stavo bene.
Ordinasti a Mick di non staccarsi da me. Bhe in quell’occasione fu semplice, c’era Kazue e a lui interessava lei.
Dovevi vederli, amore mio, quei due si amano ancora, e si desiderano da morire, ma sono troppo ottusi e cocciuti per dirselo. Sembrano noi due.
Doc, sta bene è un po’ acciaccato ma sta bene, sarà un dolcissimo nonno, Miki ha deciso che Doc sarà chi farà nascere Nami e sarà il nonno di Nami. Quando l’ha saputo, è impazzito dalla gioia. Ora tocca la nota dolente, Miki …
Miki è molto preoccupata, la sua gravidanza è quasi al termine, anzi diciamo che è terminata, ha molta paura perché la nostra nipotina si fa attendere, sembra che anche lei aspetti con impazienza il ritorno dello zio, per venire al mondo.
Miki è ogni giorno che passa sempre più bella, il pancione sempre più rotondo, però amo è sempre molto stanca, non c’è la fa più speriamo che Nami non si faccia attendere a lungo. In ogni modo Doc ha detto che se per fine settimana non ha le contrazioni, deve andare da lui e dovrà subire un cesareo. Speriamo di no! È un’esperienza orribile e non voglio che lei abbia questa esperienza, ma se la piccolina fin dalla pancia è innamorata persa dello zio tanto da volerlo attendere che dobbiamo fare?
Peccato che ti sia perso gli ultimi mesi della gravidanza di Miki, a quanto pare la bimba attraverso la pancia riesce già a riconoscerci.  Quando sente la tua voce o che parliamo di te, da certi calci alla mamma. Ho il sospetto che quando verrà al mondo sarà la cocca tua e di Mick. Mick già fa gara con Umi a riempire di regali la piccola. In verità tutti noi facciamo a gara per riempirla di regali. Io ho pensato al corredino. Non ho voluto comprare cose inutili.
In questi giorni in cui la città è in festa, in cui le vetrine, addobbate parlano di gioia e felicità io, mi sento sempre più triste e tutti l’hanno notato, anche il mio fisico rispecchia il mio stato d’animo sono sempre più magra e pallida.
Tutta colpa di questa maledetta influenza, che non mi fa ritenere nulla.

Nonostante tutto, le mie giornate passano serene, sto molto al parco, seduta sulla nostra panchina a leggere un libro.
 Il tempo anche se siamo a pochi giorni dal Natale è mite e soprattutto strano. Si oggi nevica e fa freddo, ma sono sicura che domani mattina splenderà il sole e la neve si scioglierà donando un tiepido calore.
Quei bei pulloveroni che ti piacciano tanto e che abbiamo comprato assieme, non sono ancora riuscita a metterli, anche perché non ne ho propria voglia.
In questo periodo tutta la voglia di vestirmi carina, mi è passata.
Perché se non ci sei tu, con chi dovrei litigare perché una cosa ti piace così tanto su di me e hai paura che tutti gli uomini possano corrermi dietro?
Ho comprato un vestito per Natale, uno molto bello e sexy, spero che tu per quel giorno sarai ritornato da me.
Se Eko non ti fa tornare per Natale, giuro che mi sente. Poverina mi fa una pena, sta sempre da me a farmi compagnia appena può, subito dopo il lavoro molte volte corre da me e a volte dorme qui o meglio rimaniamo sul divano a chiacchierare fino a tardi, davanti a due cioccolate calde.

Sai amo, piace anche a Eko, la tazza che mi ha comprato della Disney, quando la mia si ruppe. Mi ricordo che ci rimasi male perché era simile alla tua. Tu per farmi contenta mi comprasti la tazza di Minù degli Aristogatti e tu ti prendesti Stitch, anzi fui io a sceglierti quella tazza, perché per me assomigliavi a Stitch eri il mio Stitch tutto da coccolare.
Ora 20:20 perché non chiami, è successo qualcosa, sto impazzendo, accendo lo stereo e metto un cd a caso, non sopporto questo silenzio.
Eccomi di nuovo qui. Cd messo, oh merda ora ci volevano solo le musiche di Natale, perfetta serata. La mia depressione sta arrivando sotto i piedi.
John Lennon è magico, sì, ma con te!
 “SO THIS IS CHRISTMASÈ BELLA ASCOLTARLA CON TE!
 Basta, spengo!
Anche perché squilla il telefono, sarai di sicuro tu.
SEI IN RITARDO! SONO LE 20.40!

Kaori chiuse il quaderno e andò a rispondere al tel.
Durante la chiacchierata gli occhi di Kaori s’illuminarono di felicità, era lui ed era al settimo cielo.
Lei non lo sapeva ancora ma lui era in viaggio per andare da lei, per tornare a casa, voleva farle una sorpresa e non disse nulla a riguardo al ritorno.
Infatti, Kaori, vedendo che si gli annunciava un Natale senza di lui, quando chiuse la telefonata, si addormentò piangendo sul divano, come ogni sera da un mese a questa parte.
Ore 8:00 del mattino la porta si aprì ed era Mick che arrivava, come sempre, per svegliarla e per fare colazione insieme.
Questa mattina la sveglia era un po’ più tardi del solito poiché il Cat’s era chiuso. Miki e Umi avevano riservato il locale per festeggiare il ritorno dell’amico.
Sistemò la cucina e apparecchiò la tavola per la colazione e andò a svegliare la piccola Kao che dormiva.
- Kao, svegliati, io vado a prendere i cornetti, nel frattempo alzati, non puoi dormire tutta la giornata.
- Ho sonno, cinque minuti. Dai, Mick lasciami dormire cinque minuti.
- E va bene! Prenditi, però, almeno le pillole e poi quando torno, ti alzi! Niente storie!
- Va bene ma lasciami dormire, ora!
Kaori si prese le compresse e ritornò a dormire.
Mick le rimboccò le coperte a Kaori e malinconicamente si avviò a comprare i cornetti.
Era triste per lui, vedere la sua sorellina ridotta in questo stato, giurò su se stesso, che se Ryo si fosse azzardato ad andar via ancora una volta, lasciandola in quello stato, l’avrebbe raggiunto e riempito di botte.
Kaori, stava ogni giorno peggio, gli psicofarmaci assieme all’influenza, la buttavano giù, mangiava così poco e sembrava che vivesse in attesa del ritorno di Ryo.
Dopo un quarto d’ora Kaori sentì una chiave che girava nella toppa del portone, pensando che fosse Mick, tornato alla carica per svegliarla, continuò a dormire.
Lei voleva continuare a dormire, voleva dormire tutto il giorno, non aveva la forza di alzarsi e affrontare un’altra giornata senza di lui.
Invece nel palazzo, non entrò Mick, ma un uomo poco più alto di lui, dai capelli neri come la notte, muscoloso come lui e abile sweeper come lui. Quell’uomo era City Hunter, quell’uomo era Ryo Saeba.
Nel frattempo nella casa, Kaori fu svegliata dallo squillo del telefono molto insistente, prese a tentoni il cordless che aveva sul tavolino vicino al divano e ancora con gli occhi chiusi e mezza dormendo rispose.
- Kaori, aiutami, sto per partorire. Umi sta per portarmi da Doc, ma ricordati i nostri patti, mi hai promesso che saresti stata accanto a me.
- Sì, arrivo subito, non ti preoccupare. Hai preso la borsa? Io il tempo che mi vesta e sono da Doc. Mick è sceso a prendere i cornetti appena torna, corriamo subito da te. Stai tranquilla e respira.
- Umi muoviti … Attento … non distruggere il locale.
- Agitato?
- Sì, è in agitazione dalla prima contrazione. Voleva subito correre da Doc. Onestamente ci vorrà ancora un po’ prima che la piccolina venga fuori. Le contrazioni sono ancora dilatate nel tempo ma se non vado ora, Umi mi distruggerà casa e negozio.
- In ogni modo Mick ed io corriamo subito.
Chiuse la telefonata e corse in camera a prendersi qualcosa da mettere. Prese le prime cose che trovò, un jeans e una felpa larga.
Si sciacquò la faccia per svegliarsi e si vestì.
Ryo era arrivato alla porta ma Kaori era troppo preoccupata per Miki, per accorgersi che c’era una presenza nell’edificio.
Quando scattò la porta Kaori disse:
- Mick, sei tu? Alla buon’ora! Dobbiamo andare, Miki sta per partorire.
Ryo non rispose e Kaori tornò all’attacco mentre era tutta indaffarata a prendere le ultime cose del corredino della piccola.
- Mick? Mi hai capito? Lascia stare i cornetti e muoviti, Miki ha le doglie e dobbiamo correre da Doc.
Kaori uscì dalla camera e urlando a Mick di svegliarsi, si scontrò con Ryo.
Kaori, sentendo quel profumo, inconfondibile il cuore si fermò in gola e le parole le morirono in gola, non se lo ricordava così bello.
Ryo guardandola e sorridendole disse:
- Allora che cosa è questa storia? Perché Mick dovrebbe essere qui e dovrebbe entrare con le chiavi.
- Perché ho le chiavi, o meglio, io e Miki abbiamo le chiavi del vostro appartamento.
La voce che rispose al posto di Kaori fu quella del biondino, Mick, che rientrò con mano una busta di cornetti.
Ryo: Ah! E come mai avete le chiavi?
Kaori: Sono stata io, mi hanno aiutato molto in questo mese e mezzo in cui ero da sola. In ogni modo, Mick ci dobbiamo sbrigare, Miki sta per partorire, mi ha mandato un SOS e ci ha detto di correre da Doc subito prima che Umi distrugga qualcosa in preda all’agitazione. Senti non trovo i pannolini, li hai visti tu?
Mick: Stanno in macchina! A quanto pare la piccola Nami, ha atteso il ritorno dello zio, per nascere.
Kaori: Ok, muoviamoci. Ryo che fai rimani qui? O vieni con noi?
Ryo: Certo, che vengo con voi, se ha atteso il mio ritorno e non sono presente va a finire che non viene al mondo e poi Saeko mi deve dieci mokkori, mi deve pagare.
Kaori: Permettiti di chiedere un mokkori a Eko, e questa volta sei TU a rimanere, un mese e mezzo DA SOLO! Mick poiché sei in cucina prendi le analisi che mi ha prescritto Doc?
Mick: Già fatto, darling, messe nella borsa della bimba. Eccoti anche un bel cornetto caldo.
Kaori: No, Mick, non mi parlare di mangia...
Kaori si tappo la bocca con le mani e corse in bagno a vomitare.
Mick: E ti pareva ogni giorno la stessa storia, te l’ho detto più di una volta di farti vedere da Doc, ma tu insisti che è solo influenza.
Ryo: Avete qualcosa da dirmi voi due? Che cavolo sta succedendo e perché tu sei qui a prima mattina.
Mick: Niente, mi sono solo preso cura di lei durante la tua assenza.
Ryo: A quanto pare fin troppo bene! Conosci alla perfezione le abitudini mattutine di Kaori, i luoghi, dove ripone le cose e sei qui alle nove di mattina e utilizzi le mie chiavi.
Mick: Hey, ma che ti sei messo in testa? Sei deficiente o cosa? Guarda in faccia Kaori, guardale gli occhi prima di sparare cazzate.
Se guardi bene questa casa, ti accorgerai di una cosa, che è tutta in ordine, le imposte sono chiuse per non far entrare la luce solare. Sul divano ci sono un cuscino e una coperta e su quel tavolino c’è solo una tazza che a giorni alterni si riempie di cioccolata, the o camomilla a seconda se è riuscita a ingerire qualcosa. Ti sembra questa una casa in cui è vissuta una persona allegra e solare come lei? No, perché lei non si alza più da quel divano del cazzo se non sono io a tirarla giù dal letto. Ora che ha questa sottospecie d’influenza, sta tappata in casa ed esce solo per andare a lavorare da Miki. Prima usciva la mattina e tornava la sera, stanca morta.
Tu non sai che significa vederla fare di tutto, inventarsi tremila cose da fare pur di non tornare in una casa vuota.
I farmaci l’abbattono soltanto. Non servono a nulla. L’ho vista illuminarsi solo per aver sentito la tua voce e l’ho vista piangere perché tu non tornavi e non sapevi quando saresti tornato. Se vai in camera tua, noterai che è chiusa a chiave e non ci può entrare nessuno.
Tu non l’hai vista ogni sera addormentarsi piangendo o svegliarsi in piena notte, mettere un cd e ballare finché stanca morta cade per terra e piangere tutte le lacrime che ha in corpo e poi si addormenta su quel divano.
Mentre tu ti fai prendere dalle paturnie e dagli attacchi di gelosia, inutili, prova a guardare la tua compagna che per un mese e mezzo non ha fatto altro che piangere buttata su quel divano. È magra, “pallida come cencio lavato”, ha certe occhiaie e borse sotto gli occhi, è l’ombra di se stessa e tu che fai spari cazzate? Connetti il cervello, prima di parlare e pensa piuttosto a come fare per convincerla a curarsi, quella strana influenza che ha da tre settimane. Ah una cosa, farle tornare il sorriso su quel viso, che da quando te ne sei andato non sorride più.

Kaori uscì fuori dal bagno con una faccia stravolta e ancora più pallida.
Mick: Come va? Darling va meglio ora?
Kaori: Non proprio, sono 48 ore che non tocco cibo e mi sento un pochino … una merda.
Mick: Questo lo so che non tocchi cibo da 48 ore ma io e Miki ti abbiamo detto di provare a mangiare qualche fetta biscottata con un po’ di te o un po’ di camomilla.
Kaori: Macché ho vomitato anche l’anima con il the, la camomilla mi da la nausea solo l’odore e la cioccolata non ne parliamo neanche solo a parlarne mi viene la nausea. Ora andiamo da Miki ci aspetta! Amo, scusami se mi trovi così, ma non mi sento per niente bene!
Ryo: Amo, non ti scusare, però, ora ti fai visitare da Doc.
Mick: Parole al vento … Mmm sarà la centesima volta che l’obblighiamo a farsi visitare, arrivata da Doc, si chiude nello studio e non si fa visitare parla di tutto, tranne del vero motivo per cui è lì.
Kaori: Non è necessario, oggi dobbiamo pensare a Miki. Andiamo che altrimenti partorisce e noi non siamo lì. Mick invece di dare fiato inutilmente a cose che non ti riguardano, avverti Eko che Miki sta partorendo. Il numero interno dell’ufficio è sull’agenda vicino al telefono.
Mick si allontanò e Kaori si abbracciò forte a Ryo.
- Mi sei mancato da morire.
- Anche tu! Però mi fai preoccupare, perché non mi hai detto che stavi così male, io sarei tornato prima.
- Sì e poi saresti stato qualche giorno con me, un periodo magari un mese, per poi ripartire e chissà poi per quando tornare. Ho preferito soffrire ora che soffrire di più dopo.
- Come sempre hai ragione. Ti amo anche per questo, ma per favore ascoltami, ora da Doc ti fai visitare un secondo, io entro con te e ci parlo io con lui, vediamo che ci dice. Io non sono Mick, non ti lascio fare come ti pare. Ora riprendi il ritmo delle cose. Mangi con regolarità e dormi in un letto caldo e morbido, e faremo qualcosa per questa influenza. Ora sono tornato e non ti lascerò più, mai più. Sai che però ti sono cresciute le tette?
- Sì, l’ho notato anch’io … Ryo ma non è possibile che sia … No che vado a pensare sono quattro mesi che non ho il ciclo …
- Amore calmati non ricominciare con questa storia che alla fine ci stai solo male, ora andiamo da Doc e lui ci darà tutto.  Calmati e respira.
Mick: Eccomi, andiamo, anche Eko ci sta aspettando.
Kaori: Ok, chi guida?
Mick: Io e meglio che tu non ci provi nemmeno, l’ultima volta stavi crollando sul volante. Ryo è stanco e poi vorrà coccolarti tutto il tempo.
Ryo: Mick, basta! Andiamo, ora.
Kaori lanciò le chiavi della panda a Mick e salirono a bordo, come Mick sospettava Ryo, intimò a Kaori di sedersi dietro, anzi la trascinò dentro con lui e l’abbracciò forte.
Non parlarono per tutto il tragitto, Ryo era troppo impegnato a bearsi di quelle sensazioni.
L’era mancata e non si era reso conto di quanto le fosse mancata in realtà finché non l’aveva rivista. Ora non riusciva a staccarsi da lei e se non fosse stato per l’imprevisto di Miki, lui a quest’ora starebbe sotto le coperte con lei a coccolarla e baciarla.
Avrebbe fatto l’amore fino a stare male, la desiderava come un dannato. In questo mese e mezzo, di occasioni ne aveva avute ma non era mai andato fino in fondo, anzi aveva sempre rifiutato quel tipo d’interesse da parte delle donne.
Tutte lo credevano sposato per via della fede e gli facevano i complimenti per la sua fedeltà.
Mentre era lontano da lei, era preoccupato che qualche nemico potesse attaccare la sua piccolina e s’informava regolarmente da Mick.
Quando poi sapeva cose in più da lui, cose che riguardavano la quotidianità impazziva dalla gelosia.
Appena seppe che Kaori, presa da un profondo sconforto, aveva ricominciato a tagliarsi e che Mick era lì prontamente a curarla, Ryo andò su tutte le furie causa la sua gelosia.
D’istinto sarebbe salito in macchina e sarebbe corso da lei, mandando al diavolo la missione.
Saeko e Mick, però, glielo vietarono, calmandolo dicendo che non era successo nulla e che era tutto recuperabile, lei stava bene e si era ferita involontariamente.  
Ora, invece, il suo dovere era di stare dall’altra parte del Giappone a indagare su i traffici della Yakuza.
La quale si stava alleando con la Camorra.
Li dividevano otto ore di macchina eppure … eppure lui la sognava ogni notte, la desiderava averla con sé, aveva una voglia matta di lei, delle sue labbra, del suo sorriso, di rivedere quegli occhi così belli.
L’era mancata da morire e ora poterla avere davanti a se era stupendo.
Tutto assorto dai suoi pensieri, Ryo, non si rese neanche conto che si erano fermati da Saeko ed erano anche ripartiti, in più non si rendeva neanche conto che Kaori stava litigando con Mick da mezz’ora, per farlo andare più veloce.
Kaori voleva correre al più presto da Miki e per questo litigava con tutti, smise solo quando arrivarono alla villa di Doc.
Appena arrivati, non fece neanche fermare la macchina che aprì lo sportello e corse da Miki.
Arrivò giusto in tempo per il culmine delle doglie, Umi agitatissimo non sapeva che fare, Miki urlava e imprecava minacciando il marito che se solo avesse provato a parlare di averne un altro, l’avrebbe castrato.
Ryo e Mick sentendo queste affermazioni si misero le mani sulle parti basse, impauriti.
Miki, all’arrivo di fitta più ravvicinate e dolorose, strinse la mano di Kaori chiedendole di rimanere con lei per tutto il tempo.
Kaori, accettò solo perché a chiederlo, era stata Miki, altrimenti potendo sarebbe fuggita via da lì.
Si sentiva oppressa e i ricordi sempre più confusi del suo parto, si stavano affacciando alla sua mente per diventare ogni momento più nitidi.
Quello che la sua mente aveva voluto cancellare, stavano tornando prepotentemente a galla.
Kazue, entro in quel momento, chiedendo di uscire a tutti i presenti nella stanza, doveva visitarla, e Kaori fu felice di poter respirare e di staccarsi un po’ da quella situazione.
Mentre era uscita a fumare lontana da tutti, Kazue controllava lo stato della dilatazione della cervice, per accettarsi dello stato del travaglio e se aveva raggiunto la dilatazione necessaria per l’epidurale.
Accertatasi di ciò, le chiese di sdraiarsi di lato perché c’eravamo, era il momento dell’epidurale.
- Ora, sentirai sempre meno fitte e sempre meno dolorose.
Miki, mantida di sudore, ringraziò Kazue e chiese dell’amica.
Kazue uscì e andò a cercare Kaori, la trovò fuori vicino al laghetto a fumare senza neanche uno spolverino a coprirle le spalle.
Si avvicinò le sorrise e stette un po’ con lei in silenzio per iniziare a parlare all’improvviso.
- Ti vuole accanto a se.
- Lo so, ma non so se ho la forza di rientrare.
- Stai tranquilla, va tutto bene, Miki sta bene e la bimba anche, il battito del feto è normale e poi Doc non permetterebbe mai che succedesse qualcosa alla sua nipotina.
- Sto ricordando tutto!
- Respira! Va tutto bene! Nami nascerà e sarai felicissima di avere una bellissima nipotina. Il battito fetale è regolare stai tranquilla, ora vai da lei che ci siamo quasi.
- Ok, vado! Grazie, mi dispiace di non averti più come cognata.
- Eh che dici, io a tuo fratello non l’ho mai conosciuto.
- Non è proprio esatto, Mick per me è come un fratello. Lo amo come se fosse mio fratello.
- Che ti devo dire … il destino ha preso una piega diversa. Dai! Ora, vai da Miki e ricordati che questa sera dobbiamo andare all’inaugurazione di quel locale.
- Sì ma non posso evitare di venirci?
- No! Eriko ti ammazza e poi hai incastrato me e ora tocca anche a te venire, l’unica assente giustificata è Miki, perché sta partorendo. Ricordati la regola n. 2 della serata.
- Sì, tranquilla niente uomini dietro, ma mi sa che applico la regola n.1 mi sarà difficile uscire di casa senza uomini dietro. Ryo e Mick in questo si alleano, in quanto a gelosia sono uno peggio dell’altro. Mick l’hai visto anche tu è cambiato, mi difende da ogni uomo, non mi fa assalti mokkori e si comporta come un fratello con me. Sta male, Kazue, gli manchi. Ti ama tanto.
- Io non so più che fare Kao, io amo Mamochan ma anche Mick, ma in questo momento credo di amare di più Mamoru, ma in altri momenti amo di più Mick. Non so che fare.
Continuarono il discorso mentre rientrarono nella villa e raggiungevano Miki, Kaori le fu molto grata per averla aiutata a rilassarsi, se continuava ad essere tesa non sarebbe stata di molto aiuto a Miki.
Si salutarono sorridendo e Kaori entrò e trovò una Miki esausta che respirava e non riusciva più a stare a letto, Umi che la voleva far star stesa a tutti i costi. La povera Miki si stava esaurendo e in più sudava in una maniera incredibile.
Kaori vedendo l’amica in difficoltà disse a Umi di uscire e di stare un po’ con gli altri, che a Miki ora ci pensava un po’ lei, così lui poteva prendere una boccata d’aria e appena ci sarebbe stato bisogno di lui l’avrebbe chiamato subito.
Umi arrendendosi all’evidenza, che in quel momento era di troppo decise di uscire.
- Respira, Miki, tesoro, va tutto benissimo, stai andando alla grande, non ti preoccupare. Sei bravissima. Che ne dici di farci una bella doccia rilassante e rinfrescante?
- Sì, sono tutta sudata, grazie, Kao, sei proprio un amica.
- E di che tesoro mio, se quando io ho partorito avessi avuto qualcuno vicino, forse non vivrei con terrore quei momenti. E forse avrei saputo cosa fosse successo realmente! Io ho solo ricordi sbiaditi.
- Mi dispiace tesoro mio!
- Non ti preoccupare tutto passato, ora su da brava mettiti sotto la Doccia che ti aiuto.
Kaori, aiutò Miki a rinfrescarsi e a rindossare il camice.
Miki cominciò a camminare e a respirare, l’epidurale aveva fatto effetto limitando il dolore.
Umi dopò un po’ entro con Kazue e trovò Miki aggrappata alla spalliera del letto che respirava, Kaori che le chiedeva come andava e che se sentiva il bisogno di spingere non doveva fare nulla, solo avvertirla.
Quando Miki sentì una strana sensazione al coccige, avvertì Kaori.
Lei l’illuminò, era il momento di cominciare a spingere, era il momento di abbandonare la sala travaglio per la sala parto.
Arrivati in sala parto la dilatazione era giusta e seguendo le sue istruzioni di Koari e Kazue, Miki spinse, spinse, spinse.
Lì Kaori, dovette fare appello a tutte le sue forze, lo doveva fare per Miki, ma le luci della sala parto le facevano girare la testa e mancare l’aria.
Si sentiva morire, era pallida, ma resisteva e aiutava Miki con la respirazione nella speranza di non svenire.
La incitava con Doc a spingere quando era necessario e Umi invece era paralizzato, stava per svenire.
Kazue a quel punto, onde evitare che Umi svenisse nella sala adibita a sala parto, lo fece accomodare fuori e corse da Miki e Kaori, aiutando entrambe.
Doc: Coraggio, forza, un ultimo sforzo e tra poco Nami potrà conoscere il suo nonnino.
Kazue: Forza Miki, respira, dai stai andando benissimo. La piccola Nami sta per uscire.
Kaori: Dai! Forza un ultimo sforzo, ancora qualche spinta e ti riposerai! Pensa che tra poco potrai abbracciare la tua piccola.
Miki, ormai sudata al massimo e stanca, continuava a spingere.
Ogni spinta le sembrava l'apice del dolore raggiungibile, pensava che non ce ne potevano essere di più forti, e invece ogni spinta era più dolorosa di quella precedente e ogni volta pensava di non farcela più, ma trovò anche il tempo di dire a Kaori "Mi ero sempre chiesta come fossero i dolori del parto, ora lo so!" e tutti risero smorzando la tensione.
Certo l'illuminazione non l’era di grande aiuto ma Doc intanto le diceva che sentiva la testina, poi che la vedeva e finalmente quando pensava, davvero, di non farcela più, spinse, spinse e nacque!
“Ore 16:00 del 22 dicembre 2008, una data che Miki non scorderà mai, nacque Nami. Pesava 3,7 Kg ed era lunga 51 cm”.
Ecco Nami, che strillava perché voleva la sua mamma. Era viva e Kaori iniziò a piangere per la gioia. Ma non era finita!
Mentre Nami era visitata da Kazue, pesata e tagliato il cordone ombelicale, Kaori aiutò Miki a espellere la placenta.
Un'altra spinta, un’altra contrazione e finì tutto, anche la placenta fu espulsa completamente e Miki poté riposarsi.
Kaori uscì fuori ad avvertire Umi che era nata ed era andato tutto bene e che ora doveva andare da Kazue a fare il bagnetto al bebè.
Lei accompagnò Miki che ora era stanca ma felice e camminava sulle sue gambe.
Doc non le aveva dovuto mettere neanche un punto, nessuna lacerazione e niente episiotomia (taglio vicino alla vagina per evitare lacerazioni vaginali e far uscire meglio il bambino).
Era pallida ma felice per l’amica, il tempo di uscire dalla camera all’arrivo di Umi con Nami, che si attaccò subito al seno, che svenne.
A quel punto il più pallido di tutti era Ryo, che vedendola così pallida non l’aveva persa un solo attimo di vista e la prese al volo.
Aveva vissuto una situazione che le portava alla mente cose spiacevoli e non aveva retto allo shock.
La prese imbraccio e l’adagiò sul letto di una camera libera, in un battibaleno Kazue fu da lui e lo tranquillizzò.
Quando arrivò Doc, Kaori si era ripresa e voleva alzarsi, ma Kazue che aveva vissuto i cambiamenti dell’amica negli ultimi tempi, assieme a Mick non la fecero alzare.
Alla fine quando anche Ryo si mostrò irremovibile sul discorso alzarsi, cedette alle loro pressioni e attese l’arrivo di DOC.
Nel frattempo Saeko, teneva a bada Miki, che appena seppe cosa era successo all’amica voleva correre da lei, ma non poteva, doveva stare a letto e riposarsi.
Doc arrivò e fece uscire tutti, compreso un contrariato Ryo. Rimasero solo lui, Kazue e la paziente, in questo caso, Kaori.
Parlarono un bel po’ tutti e tre del più e del meno per farla rilassare e man, mano Kaori riuscì a sfogarsi con loro e a raccontare le emozioni rivissute al momento del parto di Miki.
Dopodiché quando fu più calma Kaori, mostrò il risultato delle analisi prescritte in precedenza e descrisse gli ultimi sintomi sorti.
Doc, sorrise e fu felice di annunciare che avrebbe dovuto seguire un’altra gravidanza e che tra 32 settimane circa l’aiuterà a partorire.
Kaori cominciò a piangere e a tremare dalla paura e dalla gioia di avere un altro figlio e questa volta l’avrebbe avuto da Ryo.
Doc, vedendola molto agitata le fece un blando tranquillante  e Kaori si addormentò, però non prima di aver fatto giurare a Doc e Kazue di non dire nulla a NESSUNO della sua gravidanza.
Quando DOC uscì fuori, tutti corsero a chiedere notizie di Kaori, li tranquillizzò e assicurò loro che stava bene, che aveva solo avuto un attacco di panico e che ora riposava. Ryo non fece terminare neanche Doc di parlare che si fiondò da lei e si sedette al suo fianco.
Si tranquillizzò soltanto vedendola sorridere nel sonno.
Era la sua vita e se le fosse successo qualcosa sarebbe impazzito.
Kaori si riprese e trovò Ryo, stanco ma al suo fianco.
- Non penso che immaginavi il tuo rientro in questo modo. Questa giornata è stata abbastanza movimentata e non è finita.
- No, ma sono felice lo stesso, la mia nipotina è bellissima, ha gli occhi e il naso di Umi e la bocca è di Miki poi per fortuna ha preso da Miki anche per i capelli, ha tanti capelli anche se è appena nata.
- Ha voluto aspettare lo zio, per nascere. Sai quando parli di lei hai una strana luce negli occhi, t’illumini completamente.
- È normale è la mia nipotina e le voglio molto bene, poi appena ha sentito la mia voce ha cominciato ad agitarsi.
- Anche lei è innamorata di te. * Dovrei dirtelo che aspetto un bambino, lo so, ma ho paura, ti vedo così felice per Nami e se il nostro piccolo o la nostra piccola, non venisse al mondo? Potremmo superare un altro aborto? Non voglio illuderti, o forse non voglio illudermi, non so *.
- Prima di andare, Saeko si è raccomandata per stasera e ha detto che passa alle otto a prenderti mi spieghi che succede?
- Eriko ha organizzato una serata tra ragazze per l’inaugurazione di un locale di un suo amico e ci ha invitato.
- Mmm, allora vengo con te.
- No, Ryo, regola n.2 delle uscite con le ragazze: niente uomini dietro. Siete vietati.
- Neanche se c’incontriamo direttamente al locale per caso?
- No, neanche anche perché si entra solo con il pass.
- Ok, allora ti vengo a prendere!
- Non c’è bisogno, regola n.4 si dorme tutte a casa di una ragazza e si fa un bel pigiama party, sempre che qualcuno di noi non abbia infranto la regola n.3
- E quale sarebbe la regola n. 3?
- Niente rimorchi. Gli uomini sono completamente banditi in questa serata, c’è vietato rimorchiare!
- Meno male, e tu vedi di non infrangerla.
- Tranquillo, io sono nei secoli fedeli. Ti amo e non ho intenzione di rimorchiare nessuno, non m’interessano gli altri. Ti ricordo che ti ho aspettato per un mese e mezzo facendo la brava.
- Lasciamo stare quest’argomento che non mi va giù il fatto che Mick abbia le chiavi di casa nostra e conosca le tue abitudini.
- Invece di fare il geloso, dovresti ringraziarlo, perché mi è stato vicino in un periodo, molto brutto, e mi ha aiutato quando avevo voglia di tagliarmi. Se per questo le chiavi di casa le ha anche Eko e molte sere è passata a casa dopo il lavoro e ora onestamente non voglio che cambi quest’abitudine, sto bene in sua compagnia, riesco a parlare con lei di tutto, anche di determinate cose che non riesco a dire a Miki.
- Cambiando discorso senti ma quante sono le regole?
- Cinque.
- E quali sono la prima e l’ultima regola.
- La prima è di vestirsi a strafiga, la quinta è quella che qualunque cosa sia detta, all’interno del gruppo, rimarrà segreta. Oggi mentre sono alla riunione con le ragazze, non trattare male il mio fratellone. Tanto lo so che gli farai una scenata a Mick, ma non trattarlo troppo male.
- Già fatta e anzi mi ha rigirato il tutto contro dicendo che dovevo smettere di essere geloso di cose inesistenti e dovevo pensare di più a te.
- Ecco bravo, finalmente ha messo un po’ di sale in zucca quel disgraziato.
Mentre parlavano di Mick entro Kazue che prelevò un po’ di sangue da Kaori e poi la dimise.
Una volta a casa Kaori si buttò sotto la Doccia e si preparò per uscire.
Si vestì in modo semplice, un jeans attillato, un paio di stivaletti con il tacco e un maglioncino a collo alto a giromanica, avvitato, si truccò e indossò delle lentine colorate, celesti che al contatto con i suoi occhi divennero un blu/viola.



Il tempo degli ultimi ritocchi che suonò il citofono. Salutò Ryo promettendolo di avvisarlo quando entrava nel locale e quando arrivava da Eko.
Ryo a malincuore la lasciò andare, solo la forte stanchezza non gli permise di seguirla, altrimenti sarebbe corso da lei e non l’avrebbe mollato per tutta la sera.
La serata tra le ragazze finì in fretta, Kaori non era proprio dell’umore adatto per essere socievole, qualcuno ci aveva provato con lei ma alla domanda se era single, lei rispondeva sposata e fuggivano a gambe levate.
Era vero, si sentiva sposata con Ryo, lo era sempre stata. Quando qualcuno ci provava un po’ di più a provarci quel poverino faceva sempre una brutta fine, perché c’era sempre una persona di turno che si voleva sdebitare con City Hunter e facevano da bodyguard al gruppo.
Quando a volte neanche la minaccia di City Hunter funzionava, Eko appariva trionfante e semplicemente mostrando il suo distintivo con sorrisetto beffardo li metteva in fuga.
Kaori stanca, di tutto ciò alla fine decise d’ignorare gli scocciatori, anche perché quando trovava una persona gentile e simpatica con cui parlare, con cui scambiare quattro chiacchiere di tutto un po’, si rivelavano alla fine persone che la volevano portare con una scusa a letto e lei prontamente rifiutava e si malediva di aver dato corda a qualcuno che credeva una persona simpatica con cui conversare.
Alla fine nel locale intravide Mick, la sua salvezza! Avvertì le ragazze di aver visto Mick e chiese a Kazue di seguirla un secondo.
In disparte le chiese se ne aveva parlato a Mick del locale dove sarebbero andate, perché se c’era Mick molto probabilmente c’era anche Ryo e se c’era lui, si sarebbe accorto che non fumava più e non beveva più alcol e che soprattutto non aveva ancora preso ancora gli psicofarmaci.
Kazue le disse di respirare e che non c’era Ryo! Mick era qui perché si occupava del servizio di sicurezza del locale, l’aveva visto prima, anzi le consigliò di andare da lui e di farsi portare a casa e avere il coraggio di dire tutto a Ryo, anzi doveva tranquillizzare anche Mick che in questo periodo era stato molto preoccupato per lei.
Kazue, in oltre, la tranquillizzò dicendo che ora sapeva bene quale rapporto speciale li legava e che se ora non stava con Mick era semplicemente perché stava bene così, stava bene con Mamoru e l’amava ma sapeva benissimo che Mick avrebbe avuto una parte importante nel suo cuore.
-Ora vai da lui, spiego io alle ragazze il perché torni a casa. Tranquilla non dirò nulla, dirò che hai avuto un attacco di panico e che avevi bisogno di tornare a casa. La verità nient’altro che la verità. Ora respira! Dai che ti accompagno da Mick!
- Grazie kazue ma credo che se voglio tornare a casa sana e salva non mi convenga che tu mi accompagni da Mick, sai com’è quando vede te non capisce nulla. Non so se hai presente quell’anime in cui c’è quel dottore innamorato di una ragazza e quando la vede comincia a sragionare e a creare solo disastri?
- Sì, stai parlando del Dottor Tofu in Ranma ½. Hihihihi, l’ho presente perché diventa come lui?
- Sì, stiamo a quel livello, comincia a sragionare e sai com’è, vorrei dire almeno a Ryo la lieta novella e non vorrei che mi succedesse qualcosa prima.
-Oh, mamma santa! Non posso, però, lasciarti andare da sola da Mick! Dovrai attraversare una sala piena di ragazzi che ci stanno puntando da mezz’ora e aspettano solo il momento che una di noi si stacchi dal gruppo per provarci.
- Tranquilla, andrà tutto bene, io l’ignorerò e appena mi vedranno con Mick spariranno. Tu lo sai bene come si comporta con me lui. Questa sera dovrò fare un bel discorso a entrambi gli uomini della mia vita. Stai tranquilla vi chiamo appena a casa e domani passo da Eko e usciamo tutte insieme a fare shopping ma questa sera ho bisogno di stare con il mio uomo. Scusami anche con le ragazze!
- Vai ora, non ti preoccupare.
Kazue, tornò dalle amiche e spiegò il perché Kaori si era allontanata. La guardarono camminare in mezzo alla pista, con i ragazzi che si giravano a guardarla e chi ci provava con lei, riceveva occhiatacce il cui significato era: “Vedi di non rompere se non vuoi fare una brutta fine”.
Solo quando arrivò da Mick, le ragazze poterono tornare a respirare.
- Mick, che bello vederti qui. Per favore appena puoi, portarmi via, ti prego.
- Darling, non c’è neanche bisogno di chiedere per favore, tra poco stacco e ce ne andiamo subito. Ti ho osservato tutta la serata e ti ho visto strana. Ah una cosa quel tipo che si è avvicinato a te per ingannarti, sappi che ha avuto una bella lezione. Nessuno, tocca la mia sorellina e si permette di passarla liscia.
- Oh, Mick, sono stanca morta, ma perché non posso avere una vita normale? Perché non appena sto senza Ryo arrivano tutti come avvoltoi, mai è possibile che devo sempre avere la scorta? Dov’è che sbaglio?
- No, darling qui non è colpa tua ma mia e di Ryo. Siamo super protettivi con te e quindi i ragazzi che ti vedono nel quartiere e ti vedono sempre in compagnia, non possono tentare di abbordarti e quindi appena ti beccano libera ci provano con te. Abbi fiducia in te e pensa solo a te stessa.
- Si, ma sai una cosa, ultimamente stanno ignorando anche Ryo, ogni volta che vado a fare la spesa con Ryo, il garzone del supermarket mi chiede comunque di uscire, lo stesso il figlio del salumiere. Solo con te non hanno fiatato, all’inizio facevano gli scemi poi hanno smesso.
- Non hanno fiatato perché ho attuato la tecnica di Ryo, sguardi infuocati appena provano a dire qualcosa fuori posto. Vedrai che dirai a Ryo di ritornare come ai vecchi tempi, lui sarà ben felice di mettere in pratica le sue tecniche di gelosia.
-Sarà, ma la sottoscritta è stanca, ho voglia di essere un po’ coccolata. Di rilassarmi e avervi vicino, il mio fratellone e il mio amore. Soprattutto vorrei che voi due la smettesse di litigare. Vorrei che nessuno dei due fosse geloso dell’altro. Perché vi amo entrambi ma in maniera differente.
Mick l’abbracciò e la baciò in testa, con la dolcezza di un fratello e disse: La smetteremo, ma Ryo deve capire che non deve sentirsi minacciato da me non ti porterei mai via da lui. Ecco il mio capo, aspettami qui che torno subito, avverto che smonto e ce ne andiamo via.
Mick si allontanò, e tornò dopo un po’ ma non trovò Kaori.
Si fece un giro per la sala e vide che al tavolo delle ragazze mancavano Kazue e Kaori.
Intuendo dove potesse stare Kaori, si avviò al bagno delle ragazze.
Lì dopo aver fatto quattro chiacchiere con Kazue in attesa di Kaori, ne approfittò anche per chiedere se il 24 avrebbe conosciuto Mamoru.
Kazue rispose che era fuori città per lavoro e quindi avrebbe partecipato solo lei alla festa di Miki.
Gli occhi di Mick s’illuminarono, sentendo che Kazue sarebbe stata libera. Avrebbe potuto tentare di ricucire la situazione.
Kaori uscì ancora più pallida di prima e Kazue e Mick si spaventarono.
Kazue: Kao, amica mia, tutt’apposto?
Mick: Darling, che è successo, sei pallida!
Kaori: Niente ennesima nausea.
Kazue: Ti sei presa quello che ti ha dato Doc.
Kaori: Sì, ma non è servito a molto. Appena ho sentito l’odore d’arancia, ho avuto un conato di vomito e poi l’effervescenza mi ha dato ancora più fastidio.
Kazue: Allora, spè Mick, mentre torni a casa, passa per la farmacia e prendi queste compresse sono a base di zenzero. Si chiamano NOEMESI sono erboristiche e non ti fanno male, ne puoi assumere fino a quattro compresse il giorno.

Scrisse il tutto su una ricetta che aveva in borsa e la diede a Mick!

Mick: Va bene, allora passerò subito in farmacia. Kao, darling, ce la fai a camminare o vuoi sederti un po’ e magari mangiare un po’?
Kaori: No, sto bene andiamo.
Mick: No, non andiamo da nessuna parte, sei pallidissima devi mangiare qualcosa.
Kazue: Scusa Mick da quant’è che non mangia?
Mick: Sono 48 ore, ha assunto solo liquidi, solidi non riesce a ingerirli comunque qualsiasi cosa mangia vomita.
Kazue: Ok, allora, sei capace di fare una flebo?
Mick: Sì, nel caso c’è Ryo che mi può dare una mano.
Kazue: Allora in farmacia prendi anche una soluzione glucosata e applicale una flebo. Se non ci riuscite, chiamate me o Doc, non fate tentavi, inutili.
Kaori: Ora possiamo andare?
Kazue: No, devi mangiare almeno qualcosa. Almeno un succo di frutta devi prendere. Ti è concesso anche un bel dolce.
Kaori: Allora se la metti così … Succo di pera e flan al cioccolato!
Mick: Hai capito! E brava, viziosa la piccola.
Kaori: Che ci vuoi fare ho voglia di succo di pera e di flan al cioccolato e ha detto Kazue che mi è permesso tutto.
Kazue: Sì, devi riprendere il tuo peso forma assolutamente!
Mick: Agli ordini, signore! Corro subito a prendere qualcosa da mangiare!
Mentre Mick correva a prendere qualcosa da mangiare, Kazue accompagnava Kaori dalle ragazze, con loro avrebbe sicuramente mangiato qualcosina e si sarebbe divertita.
Il resto della serata trascorse tranquillamente, Kaori bevve il suo succo di frutta e riuscì a mangiare mezzo flan.
Tra una chiacchiera e una risata, Kaori decise verso mezzanotte che era giunta l’ora di tornare a casa e le amiche la seguirono a ruota.
Ora stava meglio, i suoi amici avevano il potere di tranquillizzarla e da quando Mick si era seduto al loro tavolo, ogni tipo di scocciatore era sparito.
Da bravo gentleman, qual era, Mick aiutò le signore a indossare i soprabiti.
Solo che con Kazue ne approfittò per star più a contatto con lei, le sfiorò il collo con le mani, involontariamente (VOLONTARIAMENTE) e Kazue sentì dei brividi corrergli lungo la schiena.
Sentiva quell’alchimia che aveva sempre contraddistinto la sua relazione con Mick e che non c’era con Mamoru.
Il sesso con Mick era favoloso, invece con Mamoru … era come dire … a senso unico, lui pensava esclusivamente a se e tutto doveva ruotare attorno al suo di piacere. Con Mick era differente, lui ci sapeva fare e con lui gli orgasmi erano assicurati, ti toccava in punti di cui Mamoru non conosceva neanche l’esistenza o ignorava volutamente.
Quel brivido le aveva riportato alla mente, ricordi volutamente dimenticati, sensazioni messe da parte per non impazzire dal desiderio di essere ancora sua.
Di sentire le sue mani, sulla sua pelle, la sua bocca umida e calda sul suo corpo, impazziva dal desiderio ogni volta che lo vedeva. Aveva voglia di prenderlo e trascinarlo in un luogo appartato e dar fondo a tutta la sua passione.
Moriva dal desiderio di urlare di piacere tra le sue braccia, di averlo dentro di se, di … di … fare dello stupendo sesso con lui e di riassaporare quel dolce sapore che solo lui ha. Voleva rivederlo fremere dal desiderio mentre lei gustava quel liquido fruttato che aveva solo lui.
Anche in questo Mamoru era diverso, il suo sperma, non era come quello di Mick, era aspro, denso, obbrobrioso e lei dopo la prima volta, si rifiutò di doverlo saggiare ancora.
Eppure ... eppure quel suo desiderio non si sarebbe mai avverato. Doveva andare avanti e nascondere il desiderio che provava per lui. Dimenticare e lo avrebbe fatto …
Tutte erano pronte per andare ma la band, ingaggiata per l’inaugurazione, attaccò con il tributo a Liga, e le ragazze decisero di rimanere ancora per un po’, felici di fare casino e di urlare un po’.
Il gruppo attaccò con l’odore del sesso e le ragazze cominciarono a cantare con loro a squarciagola, ogni tanto durante la prima strofa qualcuna delle ragazze urlava più delle altre e questa persona era Kazue che poneva l’accento su alcuni versi della canzone.
- “Io non so se è proprio amore, faccio ancora confusione”
All’attacco del ritornello tutte si misero a urlare come forsennate a cantare, Kazue cantava e guardava Mick, con la coda dell’occhio.
- “Non va più via l'odore del sesso che hai addosso, si attacca qui all'amore che posso che io posso.”
Alla ripresa della strofa Kazue continuò a urlare sostenuta da una Kaori, molto complice della situazione.
- “E ci siamo mischiati la pelle, le anime, le ossa, ed appena finito ognuno ha ripreso le sue”
Mick con la scusa di cercare di portar via le ragazze da quel casino, cantò anche lui un pezzo di strofa, rivolgendosi a Kazue.
- “Tu che sei la più brava a rimanere mania … forse ti ricordi, ero roba tua”
La canzone finì e tutto tornò alla normalità e il gruppo continuò indisturbatamente … le ragazze si ammutolirono e rimasero l’una, abbracciata all’altra a seguire le canzoni, finché …
… Finché un tipo non si accese una canna vicino a loro. Kaori appena sentì l’odore dolciastro provocato dal fumo, corse in bagno a causa delle nausee.
Le ragazze fulminarono con lo sguardo il tipo, l’avrebbero ammazzato se avessero potuto, se solo Mick l’avesse permesso, quel tipo avrebbe scoperto cosa significa fumare in luoghi proibiti e per di più facendo star male la loro amica.
Quando si calmarono, Mick corse da Kaori, sempre più pallida, a quel punto prese lui in mano la situazione e trascinò con sé, fuori Kaori e le ragazze.  Sistemò Kaori in macchina e, una volta salutato le ragazze, partirono: direzione casa di Ryo.
Lungo la strada si fermò in una farmacia a prendere il necessario, prescritto da Kazue.
Quando arrivarono, Kaori dormiva beatamente ed era molto pallida, la trasportò imbraccio da Ryo.
Ignorò volutamente, gli sguardi di gelosia di Ryo e spiegò il perché l’avesse accompagnata a casa, mentre discutevano e Ryo si faceva prendere dalla gelosia, Kaori si svegliò.
Tentò in ogni modo di attirare la loro attenzione ma tutti presi a litigare non si accorsero neanche che Kaori nel tentativo di alzarsi era caduta più di una volta causa debolezza.
Alla fine disperata trovò a portata di mano un martello che aveva lasciato in mezzo in caso d’intrusi.
Con fatica lanciò un “martellino” di appena dieci tonnellate al centro tra i due litiganti, avendo solo l’effetto di calmarli temporaneamente.
Dopo due secondi ripresero a litigare e a quel punto Kaori, presa dalla disperazione, anche se erano le tre del mattino, iniziò a urlare.
- SMETTETELA DI LITIGARE VI DEVO PARLARE! Niente non la smettono, proviamo così … RYO, MICK SONO INCINTA! Nada, neanche questo ha funzionato. Vabbé! FATE QUELLO CHE VOLETE, IO VADO A LETTO!
Mentre stava per andare in camera sua, Ryo la bloccò.
- Amo, ripeti quello che hai detto!
- Vado a letto, voi fate quello che volete.
- No, darling, ripeti quello che hai detto prima …
- Eh!? Ho detto che vado a dormire. Ciao a entrambi.
- No, Kao, io e Ryo abbiamo capito ben altro e ci riferiamo alla frase che hai detto prima di questa.
- Ah! Che sono incinta? Sì, sono incinta, forse!
A quelle parole si sentì un tonfo provenire da destra, si girarono e trovarono un Ryo svenuto dall’emozione.
- Come forse? Darling, in questi giorni tutti noi ti abbiamo osservato e i tuoi sintomi sono quelli di una gravidanza. Solo tu non ti eri accorta di nulla?!
- Sì, Mick hai ragione, ma vedi ho sperato tante volte di esserlo, che questa volta voglio aspettare gli esiti degli esami di Doc. Ma tu come cavolo hai fatto a capirlo?
- Semplice! Nausee continue, ti da fastidio il fumo, gli odori dolciastri, sei inappetente e poi oggi al locale non hai bevuto un goccio d'alcool, hai iniziato a staccare con gli psicofarmaci, sei depressa e hai gli sbalzi di umore. Ti bastano come sintomi per descrivere l'inizio di una gravidanza?
Ora dovrai solo prenderti cura di due bambini, uno dei quali giace qui svenuto! Ehi! Scimmione, svegliati o Kaori viene via con me.
- Eh? Come? No tu, Kaori, non la porti da nessuna parte, ora deve riposare.
- Scusate, prima che rincominciate a litigare, vorrei riposare. Quindi, vi saluto! Ricordatevi che domani dovremo andare a comprare i regali per Vale e Anthony. Ve lì ricordate? Arrivano il ventiquattro e loro si aspettano che Babbo Natale passi anche qui.
- Ok, amo, ti seguo accompagno Mick alla porta e vengo a letto.
- Numero uno, togliti quell’idea mal sana che hai nella testa, che finché Doc non mi dice il contrario, tu rimani a stecchetto per un bel po’. Numero due, è inutile che accompagni Mick alla porta, lui dorme qui, la stanza è già pronta. Mi sembra perfettamente inutile che vada da lui e poi torni tra meno di 6 – 7 ore, da noi.
- Grazie, Kaori, sei sempre un tesoro.
- Mick, lo sai bene che qui c’è sempre una stanza per te, benché quello che dica Ryo!
- Amore, uffa! Ma perché deve dormire qui?
- Ryo smettila di essere geloso per cazzate o ti giuro che ti darò un buon motivo di cui essere geloso.
Ryo non fiatò e annuì semplicemente, lanciando occhiatacce di fuoco a Mick che gongolava dalla soddisfazione di aver avuto ragione.
Quando finalmente Kaori poté rilassarsi a letto si ritrovò Ryo vicino che gli applicava una flebo di glucosio.
Dopo mezz’ora di storie alle quattro Kaori riuscì a convincere Ryo che non ne aveva bisogno e che se si metteva la flebo, non l’avrebbe potuto abbracciare.
Ryo a quel punto si coricò e si ritrovò Kaori tra le sue braccia che piangeva come una bambina indifesa.
Tra le lacrime gli diceva che gli era mancato e che non voleva che se ne andasse mai più.
Ryo stringendola forte e asciugando quelle lacrime la rassicurava, non sarebbe più andato via, mai più, sarebbe stato sempre accanto a lei e al loro piccolino.
Ora era padre e non poteva allontanarsi da loro come in passato.
Kaori tentò di controbattere dicendo che non erano ancora genitori, perché lei non era sicura di essere realmente incinta, dovevano aspettare il risultato delle analisi.
Ryo, però, continuava a immaginarsi papà di un bel maschietto a cui avrebbe insegnato tutto quello che sapeva, tranne che a sparare.
Non avrebbe mai dovuto impugnare una pistola in mano se non necessario.
Cullata dal calore del corpo di Ryo, Kaori ben presto sprofondò in un sonno profondo. Ryo invece rimase a guardarla dormire felice di riaverla tra le braccia.
L’indomani con l’aiuto di Mick preparò una bella colazione con tutti gli alimenti che non provocavano la nausea alla sua Kaori.
Avendo una maggior lucidità della situazione, Ryo finalmente ringraziò l’amico di esserle stato accanto e si scusò per le cazzate del giorno prima.
Pace fu fatta!
Kaori nel frattempo assistette alla scena sulla soglia della cucina con un sorriso sulle labbra, pensando: “Quei due non cambieranno mai!”
Appena Ryo si accorse dell’arrivo di Kaori, si avvicinò e la prese imbraccio posandola sul divano, mentre Mick prendeva una coperta.
Quando fu ben coperta e sistemata sul divano, i suoi cavalier serventi le portarono la colazione.
Fecero colazione allegramente, dopodiché uscirono alla volta dello shopping passarono una giornata divertente ed estenuante, ma alla fine riuscirono a fare tutti i regali.
La sera si riunirono da Miki per posare gli ultimi doni sotto l’albero e per salutare la piccolina.
Una volta presi accordi per l’indomani, ritornarono ognuno alle rispettive case. Era il 23 dicembre ed era il compleanno dell’imperatore, vedevano molte coppie andare fuori a cena, per passare una serata romantica.
Kaori invece non ne aveva voglia, aveva voglia di tornarsene a casa, mettersi sotto le coperte e farsi coccolare fino a Natale dal suo amore.
Così fu, tornarono a casa e si accoccolarono davanti alla tv a vedere un film di Natale.
Kaori si addormentò quasi subito, stringendosi forte a Ryo.
All’improvviso squillò il telefono e lui si dovette staccare da lei per andare a rispondere.
Kaori sentendo la mancanza del corpo, del suo calore, cominciò a lamentarsi. Ryo l’accarezzò, lei si calmò e lui sorrise.
Questo Natale sarebbe stato ancora più magico del previsto, non solo era il loro primo Natale come coppia, ma in questo Natale avevano scoperto di aspettare un bel pargolo.
Rispose al telefono e attaccarono, neanche il tempo di allontanarsi che squillò nuovamente e rimasero in attesa per qualche minuto.
Il tutto si ripeté per altre due, tre volte finché Ryo non staccò il telefono e avvertì gli amici di chiamarlo sul cell, causa telefono guasto.
L’avrebbero avuto guasto per molto tempo, non sapeva spiegarsi il motivo ma percepiva una strana sensazione. Quelle strane telefonate si ripetevano, ormai, da un mese circa, e Kaori sembrava sempre molto spaventata, quando gli raccontava di queste chiamate mute.
Ora quello che contava era tenere Kaori, al riparo da ogni possibile collegamento con il passato.
Soprattutto, ora, che era stanco di dover stare in allarme, voleva rilassarsi con la sua compagna e pensare a suo figlio.
Guardò l’orologio e vide che era ora di andare a dormire, prese la sua bella principessa e andarono a fare la nanna.
L’indomani mattina finalmente fu il giorno della vigilia, Kaori si svegliò presto e dopo aver dato il bacio del buon giorno a Ryo, si alzò.
Rimanendo in pigiama, si preparò una bella tazza di cioccolata calda, ne aveva proprio voglia. Da quando stava più a contatto con Ryo e da quando prendeva quelle compresse, le sensazioni di nausea si erano attenuate, almeno adesso riusciva a mangiare qualcosina.
Mentre sorseggiava la tazza di cioccolata davanti alla finestra, sentì due mani grandi avvolgerla, lei si lasciò andare a quel senso di protezione.
Era Ryo e lei lo sapeva, poteva riconoscerlo a miglia di distanza, il suo profumo, le sue mani erano inconfondibili.
Lui era Ryo ed emanava un’aurea che solo lei poteva sentire.
Si scambiarono un dolce bacio, al cioccolato, come buongiorno e dopo un po’ di coccole, Kaori iniziò a preparare per la cena. I bimbi sarebbero arrivati per ora di pranzo e Kaori gli avrebbe portati al Mc così avrebbero mangiato e giocato con i gadget.
Ogni tanto Ryo l’abbracciava da dietro e l’aiutava a cucinare, più che altro era una scusa per averla tra le braccia.
A Kaori toccarono i dolci e i contorni. Da Miki avrebbero cucinato i primi e poi erano in attesa della zia Matilde che sicuramente avrà portato qualcosa di buono.
Alla fine verso le undici, dopo un po' di coccole, riuscì a entrare nel bagno, non prima di aver aspettato mezz’ora prima che Ryo si decidesse a lasciarlo libero.
Indossò un completo sportivo costituito da un pantafunky grigio, Freddy, leggermente a vita bassa e che le faceva un bel sedere.
Sopra indossò una maglia rosa attillata, zero style a maniche lunghe della Nike e infine per completare il tutto decise di mettersi una felpa con cappuccio e zip, nera sempre della Nike, ai piedi un paio di scarpe da ginnastica.




Ryo quando la vide, per poco non gli venne un infarto, era vestita sportiva e comoda, sì, ma era maledettamente sexy.
Ed era sicuro che se l’avesse incontrata per strada, se lei non fosse la sua donna e se in grembo non portasse suo figlio, ci avrebbe provato subito, seduta stante.
Vedendo, però, quel sedere tondo e sodo, Ryo non riuscì a resistere e le toccò il culo e le sussurrò all’orecchio: “Hai deciso di farmi morire, sei eccitante al massimo oggi con questo completo, sei una bomba sexy.”
Kaori arrossì e iniziò a ridere e mentre ridacchiava, disse: “Scemo dai andiamo o facciamo tardi”.
Entrambi indossarono un giaccone e scesero giù, dove trovarono Mick ad aspettarli, arrivarono in aeroporto giusto in tempo per l’arrivo dei bimbi.
Quando i bimbi li videro, si staccarono dall’hostess e corsero subito ad abbracciare la zia, ma furono intercettati da Mick e Ryo che li presero al volo.
Kaori li baciò e li carezzò, li voleva prendere in braccio ma i due “carcerieri” gli avevano vietato ogni tipo di sforzo, compreso quello di dover sollevare un peso.
Erano arrivati a Tokyo, sani e salvi e appena sarebbero tornati a casa, avrebbero avvertito Susan e Luke che era andato tutto bene e che gli avrebbero aspettato per Capodanno.
Dopo aver ringraziato la signorina che molto gentilmente aveva accudito ai bambini durante il volo, andarono tutti al Mc, lì i bambini poterono giocare e divertirsi sullo sguardo vigile di Kaori, nel box bimbi e con le sorprese dell’Happy Meal.
Dopo che si furono sfrenati un bel po’, la piccolina stanca morta crollò tra le braccia di Ryo, a quel punto Kaori aprì il passeggino arrivato con i bagagli e Ryo, la fece adagiare al suo interno mentre Mick, la copriva con una copertina.
Con la piccola nel passeggino e Anthony in braccio a Mick, si avviarono al terminal d’arrivo per ricevere gli zii di Kaori.
Ryo sperava di non rivedere più la faccia di Mario, ma purtroppo per lui non fu così.
Il primo ad apparire al varco arrivi internazionali, fu proprio lui, Mario, seguito a ruota da Anna, e dagli zii di Kaori.
Ryo con la scusa di coprire meglio la piccola, si avvicinò a Kaori e la strinse a se, carezzò la fronte di Vale e baciò la sua amata.
Mario rimase un po’ disgustato dalla scena, ma ormai sapeva che lei non sarebbe mai stata sua e sospirando si avvicinò al trio, li salutò cordialmente, mentre al contrario la sorellina li salutò affettuosamente.
Anche gli zii di Kaori furono molto affettuosi e quando videro che Kaori gli aveva sistemati nella casa di fronte alla loro le furono molto grati per aver riservato a loro comunque un po’ di privacy.
Mentre gli zii si sistemavano, Kaori e Ryo, tornarono a casa, dove li aspettava Mick con i bambini.
Quando entrarono, trovarono lo zio addormentato sul divano, con le due piccole pesti crollate tra le sue braccia, era uno spettacolo dolce e tenero che fece sorridere gli amici.
Entrambi gli sweeper presero i bimbi imbraccio e li portarono a letto nell’ex camera di Kaori, dopodiché continuarono a preparare il cenone di Natale.
A un certo orario svegliarono Mick e lo misero sotto le fatiche mentre Kaori si dedicava i bimbi, svegli e più affamati che mai.
Dopo la merenda e l’aver giocato con la zia a nascondino, iniziò la lotta per prepararli.
I bimbi correvano per tutta la casa, scendevano e salivano le scale di corsa e si nascondevano negli armadi, Kaori che lì rincorreva.
Alla fine stremata si sedette sul divano.
Ryo, vedendo la situazione farsi ancora più tragica, d’accordo con Mick decise di mettere fine alla situazione.
Appena si avvicinarono a loro per scappare da Kaori, li presero imbraccio al volo e li bloccarono, minacciandoli che se non facevano i bravi, Babbo Natale non avrebbe portato niente.
Anthony: Ma Babbo Natale non esiste, lo sanno tutti ormai.
Vale: Non è vero esiste!
Anthony: No, non esiste, Babbo Natale e sono mamma e papà.
Vale: Noooo, non è vero, zio Mick dillo anche tu che Babbo Natale esiste.
Mick: Ehm, Kaoriiii ….
Kaori si alzò dal divano e si avvicinò ad Anthony.
Kaori: Vedi Anthony Babbo Natale esiste ma per raggiungere tutti i bambini del mondo, Babbo Natale si fa aiutare dai genitori di quei bambini, per cui spesso sono i genitori che comprano i regali per conto di Babbo Natale. In ogni modo, state tranquilli, ho parlato con Babbo Natale e mi ha assicurato che sarà lui stesso a portarci i regali per voi.
Arriverà con la sua slitta e le sue renne da zia Miki … ora, però forza a lavarsi o Babbo Natale sapendo che fate i capricci e che non andate da zia Miki, non vi lascerà i regali. Allora chi è che si fa il bagno per prima?
Anthony: Io!
Vale: No, io!
Kaori: Mi dispiace piccola, devi rimanere ancora un po’ con lo zio Mick, tocca ad Anthony farsi il bagno. Non credo che ti dispiaccia stare ancora un po’ tra le sue braccia. Vero, furbacchiona?
Vale: Zio, mio.  Lui è il mio fidanzato!
Tutti si misero a ridere avere quelle piccole pesti per casa, era un divertimento puro.
Mentre Valentina era coccolata, Anthony si preparò e si vestì come un piccolo ometto.
Kaori gli fece indossare un bel pullover a scollo a “V” con sotto una camicia, un paio di pantaloni neri di velluto e fu pronto.
Ora toccava a Vale, che non si voleva staccare dallo zio, dopo mezz’ora di storie, Mick riuscì a convincerla a farsi il bagnetto.
Kaori le fece indossare un vestitino rosso di velluto con le calze bianche sotto e le scarpine di vernice, era bellissima e gli zii se la “spupazzarono” per tutto il tempo che Kaori si preparava.
Quando Kaori scese le scale, i due sweeper rimasero senza fiato, era stupenda, indossava un vestitino succinto, molto corto.
Ryo cominciò a squadrarla dall’alto al basso notando ogni particolare, quella bocca sapientemente truccata, quei seni messi ancor più in evidenza, era sublime. Ora aveva capito perché gli aveva mollato i bimbi, perché se l’avrebbe vista così prima, dalla camera non sarebbe più uscita.
Vedendo il bustino di raso grigio senza spalline, con dei ricami neri e con delle coppe a balconcino che esaltavano maggiormente il seno.
Osservando quell’abito che avvolgendo perfettamente al suo corpo, da dea, evidenziava la vita minuta e i fianchi perfettamente proporzionati.
I suoi pensieri divennero sempre più impuri, s’immaginava di toglierle lentamente quel corpetto e farla sua, in quel momento.
Scendendo lo sguardo vide il resto del vestito, una gonnellina di raso corta, molto morbida e che a ogni movimento si muoveva sinuosamente facendo intravedere le lunghe gambe di lei.A quel punto i suoi pensieri impuri sparirono per far posto alla gelosia, che dovette tenere a freno.

Immagine tratta dal sito Edenstyle

Lo sguardo scese ancora un po’ più giù e noto delle calze, nere velate, autoreggenti, la sua libidine arrivò a mille assieme alla sua gelosia, sempre meno controllabile. Respirò e s’impose di scendere più giù e di non notare il ricamo della balza delle autoreggenti. Arrivato alle scarpe, decolté con un tacco relativamente basso, il suo sguardo risalì velocemente notando il coprispalle di pelliccia, rigorosamente sintetica, nera, che teoricamente doveva tenerla al caldo.
Mick si precipitò verso l’uscita a prendere il cappotto, per aiutarla a indossarlo, mentre Ryo chiudeva la casa e prendeva le ultime cose da portare al bar e uno scialle nel caso in cui, sicuramente, Kaori avrebbe sentito freddo.
Mick e Ryo nei loro completi eleganti, erano stupendi e sexy da far impazzire tutte le donne che li vedevano. Ryo era senza cravatta con il colletto sbottonato mentre Mick aveva la cravatta allentata.
Purtroppo per le ragazze, però, i due sweeper avevano il cuore e la mente occupata.
Ryo non aveva occhi che per lei. Mick idem, l’unica eccezione consisteva in Kazue, quando c’era lei, anche Kaori spariva.
Anche per gli uomini, che guardavano quella splendida donna, non c’era alcuna possibilità, Kaori viveva esclusivamente per Ryo.
Kaori appoggiata al braccio del suo amato andò a chiamare la zia.
Una volta che furono tutti pronti, Mick e Ryo si divisero gli ospiti e partirono alla volta del Cat’s.
Quando Kaori dovette entrare e uscire dall’auto, Ryo si mise davanti per non far vedere a nessuno le gambe della sua donna, nessuno doveva osare osservarla se volevano ancora vivere.
Durante il tragitto doveva tenere gli occhi ben incollati alla strada per non sbandare.
A ogni cambio marcia, poi, la mano sfiorava inavvertitamente le sue gambe, e lì doveva fare appello a tutto il suo sangue freddo di sweeper per non indugiare ancora su quelle magnifiche gambe.
Arrivati al Cat’s Ryo, aiutò Kaori a scendere dall’auto e la tenne per la vita, finché Mario non fu ben distante da loro.
Kaori, poi per tutta la sera ebbe Ryo alle costole, non la lasciava mai un secondo.
Anche in cucina era presente e, poverina, dovette aiutare Miki con Ryo al seguito. Aveva deciso di essere la sua ombra, ovunque andasse lei, lui gli stava dietro, doveva fare in modo che Mario non avesse mai la possibilità di avvicinarsi a lei mentre era sola.
A tavola si mise vicino a lei e ai bambini e scherzava insieme agli amici.
C’erano tutti! Kazue senza Mamoru, che era fuori per lavoro da più di una settimana, Doc e Kasumi.
Le tre Sorelle Nogami al completo, Saeko, Reika e Yuka che quasi diciottenne frequentava il terzo liceo.
Reika e Saeko per l’ennesima volta si ritrovarono single a Natale, poiché nessun uomo riusciva a sopravvivere alla cena con il commissario.
Naturalmente c’erano anche la signora Maria e suo marito Pino, Anna e purtroppo anche Mario, che non toglieva gli occhi da dosso a Kaori per un solo istante.
Mick era tutto preso da Kazue e quindi, almeno per quanto riguardava Mick, lui era tranquillo.
Il resto della serata passò senza intoppi, tutti aiutarono Miki e tutti facevano a gara per coccolarsi quel piccolo cucciolo di pochi giorni.
Kaori e Ryo soprattutto non riuscivano a staccarsi dalla loro figlioccia, chiunque li guardava poteva notare che in loro c’era uno sguardo, un’aria particolare, quando guardavano la piccola Nami.
Quando fu il momento dei regali con la scusa di aiutare la zia Eriko a portar dentro i regali, i bambini furono allontanati dal locale per qualche minuto, il tempo necessario da far arrivare i doni di Babbo Natale.
Una volta entrati i bimbi e videro i doni, si fiondarono sotto l’albero ad aprirli.
Valentina e Anthony ebbero il Canta tv di Hanna Montana con il cd delle canzoni del telefilm, dalla zia Miki e dallo zio Umi.
Dallo zio Mick Vale ebbe la Barbie de “il Castello di Diamante” invece Anthony i pattini blu per bambini.
Kaori gli fece dei piagimini con degli orsacchiotti sopra, rosa e celeste.
Invece la zia Eriko gli regalò dei bei giubbotti caldi, dei piumini di sua creazione.
La zia Kazue e Doc regalarono a Valentina Cicciobello bua e il carrello del dottore sempre di Cicciobello.
Ad Anthony, invece, da Kazue ebbe un gioco Disney Art Attack "Il Teatro delle Marionette”, da costruire, per inventare fantastiche storie.
Da Doc, invece, Anthony ebbe “Il corpo umano”, un gioco che spiegava in modo facile e immediato il corpo umano, grazie ad un modello da assemblare con scheletro, organi e muscoli.
Alla piccola Nami invece fecero peluche morbidi, tutine, carillon. Tutte cose che potevano piacere a una bimba di pochi giorni.
Tra gli adulti si erano messi d’accordo di non fare regali e di farli solo ai bimbi, ma a quanto pare Doc non rispettò i patti e consegnò a loro una busta.
L’aprirono e Kaori trovò un bigliettino che diceva “ Congratulazioni mamma e papà”, aprì il secondo foglio e lesse il risultato delle analisi, positivi, Kaori era incinta. Era ufficiale Ryo stava per diventare padre, il più felice di questo mondo.
A quel punto vollero comunicare la loro gioia a tutti e Kaori iniziò dai bimbi.
Kaori: Valentina, Anthony ho una notizia da darvi, venite qui.
Anthony: Dicci zia!
Kaori: Vi ricordate voi di Giada? Vero?
Valentina: Shi, la mia cuginetta che ora sta in cielo.
Kaori: Vi manca molto? Vi piacerebbe avere una cuginetta o un cuginetto con cui giocare?
Anthony: Sì, zia, io voglio un cugino così facciamo cose da maschi.
Kaori: Sareste contenti se la zia vi dicesse che aspetta un bambino?
Valentina: Shiiiiiiiiiiiiiiii!
Ryo: Allora tra qualche mese, la zia partorirà un bimbo, piccolo come Nami e voi avrete un cuginetto o una cuginetta.
Siete contenti?
Valentina: Shiiii, zio però tu mi coccolerai sempre?
Ryo: Ma certo tu sei la mia principessina.
Tutti fecero festa alla notizia della gravidanza di Kaori, tutti tranne Mario, ora doveva proprio scordarsela Kaori, sarebbe stato meglio per lui.
La serata finì intorno alle due, con i bimbi ormai addormentati tra le braccia di Ryo e Kaori, mentre Nami era crollata appena da dieci minuti.
Ognuno tornò a casa propria, tranne per Mick e Kazue che complice l’atmosfera della serata e l’alcool continuarono la serata da lui….

 

Auguri di Buon Natale anche se in ritardo e di un Felice 2009! A Tutti i lettori di questa storia strampalata!
Un bacio Ily

Ritorna all'indice


Capitolo 37
*** 36. Capodanno (Shogatsu) ***


Natale era passato e con sé si era portato via anche tutte le luminarie per le strade per far posto alle decorazioni per il capodanno.
Le cartoline augurali per il nuovo anno, Nengajyou, stavano ormai arrivando a destinazione di amici, parenti e colleghi.
Tutte le cartoline, decorate con motivi diversi, erano abbinate a una lotteria organizzata dalle poste giapponesi e tutte le persone che te la spedivano, oltre a raccontarti le ultime novità della sua famiglia recavano la dicitura Akemasite Omedetou ovvero Buon Anno (あけまして おめでとう).
Le strade brulicavano di gente e decorazioni di Capodanno come fusti di bambù, rami di prugno, di pino e corde ornate di carta colorata.
I santuari vedevano migliaia di persone vestite di tutto punto e chi voleva proprio in questo giorno poteva sfoggiare il suo kimono migliore.
Era arrivato il Capodanno, l’O-shogatsu che letteralmente significava "mese giusto, adatto", il mese adatto per i propositi del Nuovo Anno e per la determinazione di ottenere prosperità e felicità nei mesi a venire.
Dal 28 dicembre tutti gli uffici avevano preso le ferie per le festività e sarebbero tornati il 5 gennaio a lavoro.
Susan e Luke erano arrivati e con loro anche Rosemary ed Eric.
Rosemary appena vide Kaori, capì subito che era incinta e cominciò a metterla in croce finché Kaori esasperata ammise che aveva ragione.
Quando le chiese come si era accorta della gravidanza, invisibile all’occhio umano,visto che non aveva messo su neanche un chilo, anzi ne aveva persi 2 dalla Vigilia ad oggi 30 dicembre.
Rose allora le spiegò che l’aveva notato dagli occhi, anche lei quando aspettava George, aveva una luce particolare negli occhi.
George era il primo genito di casa Rosenberg, affidato ai genitori di Eric per il Capodanno.
Da quando aveva scoperto della gravidanza, Ryo, non la lasciava respirare un solo secondo. Non poteva fare nulla, doveva solo riposare.
Nulla erano valse le recriminazioni, sue e di tutte le sue amiche, lui non voleva sentir ragioni, doveva star a riposo per tutta la gravidanza.
Kaori per tutta risposta continuava a fare le solite cose e si diede da fare anche per l’Oosouji, le grandi pulizie di fine anno e a preparare il Kagamimochi (鏡餅) una decorazione per l'anno nuovo da mettere dentro casa fino l'11 di gennaio, giorno del Kagamibiraki, apertura dello specchio, quando verrà spaccato con il martello e donato agli dei. Il Kagamimochi era formato da due dolcetti di riso, di diverse misure, collocati uno sopra l'altro.Le rotondità dei mochi simboleggiavano gli antichi specchi che a loro volta simboleggiavano gli dei attraverso i quali si diceva che si potesse comunicare con gli spiriti. Il Kagamimochi rimarrà in casa Da brava giapponese, con l’arrivo della fine dell’anno si era data da fare per accogliere il nuovo anno senza la sporcizia dell’anno precedente e realizzando una decorazione ben augurante per l’anno che verrà.
Andava a danza tutti i giorni e si preparava per lo spettacolo di capodanno, poi da Miki e da Nami e infine tornava a casa, dove trovava un Ryo in fibrillazione.
Quella sera esasperata, approfittando del fatto che Miki era sull’orlo di una crisi di nervi, decise di organizzare una serata tra donne.
Miki era esausta, Nami scambiava la notte per il giorno e non voleva assolutamente saperne di dormire la notte, in più era pure tornata a lavorare al bar e la sera era più distrutta che mai.
Kaori l’aiutata per quello che poteva finché sua maestà Saeba non veniva a rompere le scatole.
Fino ad ora l’aveva avuta vinta, perché doveva lavorare per l’agenzia di grafica di New York, ma ora basta, si era rotta il cazzo di dover stare ai suoi comandi.
Organizzò tutto a casa di Eko, che era la più grande, e mise Ryo davanti al fatto compiuto.
Avrebbe festeggiato il bonenkai, festa di fine anno, anche con le amiche e soprattutto da SOLA!
Non era malata, era solo incinta!
Una volta messo Ryo difronte al fatto compiuto, fu costretto ad accettare la situazione, compreso il programma prestabilito da Kaori.
Kaori prevedendo che Ryo potesse seguirla a casa di Eko, aveva organizzato con Mick e Umi una bella serata di babysitteraggio alla piccola Nami.
Loro due avrebbero tenuto impegnato Ryo con Nami.
Quella bambina era così piccola eppure riusciva a incantare gli zii, perdevano la testa per lei e rimanevano ore a spupazzarla, litigando per chi dovesse tenerla, imbraccio.
Kaori e Rose si prepararono per la serata, indossarono degli abiti che Rose aveva ricevuto in regalo dopo l’ultima sfilata e si apprestarono a scendere.
Erano bellissime e sexy.
Rose indossava un tubino nero a giro maniche, una giacchetta corta a tre bottoni, stile anni’60.  Un doppio filo di perle per terminare il tutto, adornava il suo collo.
Ryo, invece, appena vide la sua dolce Kaori indossare dei jeans a vita bassa e una camicia trasparente nera, con un top a fascia brillantinato, si sentì venir meno, quando poi vide che aveva rispolverato la pietra all’ombelico, il suo mokkori volò alle stelle.
Geloso marcio com’era cominciò a fare storie per non farla uscire di casa. Era troppo bella e gli uomini le sarebbero corsi dietro e lei si sarebbe accorta della differenza, preferendo loro a lui, ecco cosa pensava la mente contorta di Saeba.
Eric vedendo la gelosia pronta per esplodere entrò in azione per calmarlo, e non si sa come ci riuscì, forse perché Mary aveva guardato in un modo tale da far tremare le gambe a chiunque.
Mary era sul piede di guerra e guardava Ryo come per dire se provi a fiatare, ti ammazzo.
Le ragazze uscirono e si ritrovarono a casa di Eko, si divertirono a cucinare tutte insieme, pasticciando ricette occidentali combinando solo casini.
Le più brave erano Rose e Kaori a cucinare all’occidentale, anche se alla fine si distraevano tra le chiacchiere e sbagliavano.
Dopo aver messo una cucina, sotto sopra riuscirono a preparare qualcosa di commestibile, unendo i vari ingredienti che avevano tentato di cucinare. Riuscirono a creare un piatto unico molto sostanzioso, costituito da una base di riso bianco cui si aggiungono diversi ingredienti e secondo gli ingredienti scelti si aveva una diversa variante di donburi.
La parola donburi significa grande ciotola, infatti, questa pietanza fu servita all’interno di una grande scodella.
Una delle varianti del donburi era l’oyakodon o oyako donburi che si cucina cuocendo nel brodo dashi del pollo a pezzetti, uova e cipolla e aggiungendo il tutto sopra il riso cotto a vapore.
Misero la zuppiera al centro tavola e tra una chiacchiera e un'altra mangiarono questa zuppa.
Alla fine dopo aver ripulito il macello combinato in cucina, uscirono per andare al Karaoke.
Si divertirono un mondo a cantare tutte le canzoni, c’era chi stonava ma non se ne fregavano molto, per loro il Karaoke era una cosa divertente ma anche seria.
Facevano delle piccole pause ogni tanto per bere e spiluccare qualcosa, alla fine verso le undici si avviarono verso la zona di Akihabara, dove c’era un casinò in cui le dipendenti erano vestite da governanti e i clienti erano i padroni, un Maid Casinò
Si comprano delle fish, si giocano delle fish ma si vincevano dei crediti da riutilizzare presso quel casinò, una prossima volta.
Lì la gente si sentiva come a casa, sono serviti e riveriti dalle loro governanti. Quando entravi ti dicevano “ben tornato mio padrone/a”, quando vincevi “Hai vinto mio padrone/a” , all’uscita ti auguravano “Buona uscita”, naturalmente dopo averti fatto 300 mila inchini.
Il tutto aveva un che di sessuale, ma solo a livello mentale perché non c’era niente di fisico.
Entrarono verso mezzanotte nel locale, dove non prendevano i cellulari, e ci rimasero circa un’oretta.
Dopodiché tornarono verso Shinjuku, ma lungo la strada, il cel di Kaori squillò era un suo amico che la invitava a una festa al Sunlight accettarono tutte volentieri.
Miki fino a un certo orario aveva chiamato casa per sapere della piccola, però il marito non le aveva chiesto nulla della serata rispettando questa sua voglia di svago.
Infondo Miki in tanti anni non si era mai presa una serata tutta per se, da passare con le amiche, aveva sempre lavorato e non si era mai lamentata ma ora con l’arrivo di Nami, le pesava stare sveglia 24 ore dietro alla piccola, aveva proprio bisogno di questa serata.
Ryo invece chiamava ogni momento possibile, ma trovava il cell di Kaori sempre che non prendeva e s’innervosiva, tentava di estrapolare informazioni a Miki o a Rose ma più di sapere che stava bene, non riceveva informazioni.
Si divertirono fino alle 4 del mattino come delle pazze a ballare.
Prima della fine della serata Kaori e i ragazzi del gruppo di danza si appartarono con il proprietario del locale, per prendere gli ultimi accordi per lo spettacolo di capodanno, avrebbero fatto una coreografia sensuale e carina che non avrebbero facilmente dimenticato.
Presero gli ultimi accordi e Kaori raggiunse le altre ragazze, nel locale risuonavano le note di Lamette di Donatella Rettore e tutte si misero a cantare.
Uscirono e mentre camminavano, cantavano, quando durante il tragitto incontrarono Ryo, Kaori stava cantando ad alta voce con le altre …
Senti come affetta questa lametta da destra verso il centro zac! Dall'alto verso il basso zip! Che gusto che innesto gimme gimme gimme! E allora stop! Senti come taglia questa canaglia ma che poltiglia gimme gimme gimme! E allora stop! Vivere in fretta prendere al volo tutto conviene dammi dammi dammi dammi dammi una lametta che mi taglio le vene.
Ryo sorrise e ricordò alla mente qualche mese fa quando cantava questa stessa canzone assieme a quelle pazze di Sayuri e Vivyan.
Kaori appena vide Ryo, il suo cuore iniziò a battere all’impazzata, non se l’aspettava di vederlo in giro a quell’ora di notte, per un attimo pensò che stesse cercando lei.  Poi la sua insicurezza e le sue paure vennero a galla e iniziò a pensare che non era lì per lei, ma probabilmente era in giro per mokkori.
Invece no! Si sbagliava, perché appena Ryo le fu vicino, mise la sua mano intorno alla vita e salutando le altre si allontanò con lei.
Durante il ritorno a casa Ryo non parlò ma non lasciò mai un secondo il contatto con lei.
Arrivati a casa, quando entrambi furono a letto, Kaori abbracciata a Ryo iniziò a parlare e chiese se la caccia mokkori era andata bene.
Ryo la guardò stranito e dopo la baciò dopodiché rispose: ” Sì, perché la mia preda è qui accanto a me”.
Da quelle semplici parole Kaori capì di essere stata una stupida e che lui era venuto a cercarla. Tra una carezza e l’altra Kaori iniziò a parlare della serata con le ragazze e di quanto si fosse divertita e mentre raccontava, si addormentò tra le braccia del suo amore.
Dopo il sequestro di Kaori da parte di Ryo le ragazze si riunirono tutte a casa di Eko, dove realizzarono un pigiama party, durato finché all’alba delle sei non crollarono.
L’indomani si svegliarono tutti tardi, Ryo e Kaori si svegliarono a causa dell’arrivo dei bimbi che volevano giocare e avere le coccole dagli zii.
Invece le ragazze si svegliarono causa Mick che arrivò da Eko con cornetti caldi e caffè per tutte.
Le ragazze furono ben felici di ricevere questo buongiorno, soprattutto Kazue, che lo stava sognando.
Mick, furbamente sapendo della presenza di Kazue a casa di Saeko, si presentò da loro per fare il bravo cavaliere che aiuta le donne in difficoltà.La giornata del 31 passò velocemente per tutti in attesa del cenone e del veglione dell’ultimo dell’anno (Omisoka)
Kazue e Mick, passarono l’attesa della serata, assieme e si avvicinarono molto, e ogni tocco nasceva una scarica elettrica di attrazione.
Miki tornò dalla sua bimba e la coccolò e giocò con lei per tutto il giorno, nel pomeriggio la bimba si addormentò e lei iniziò a prepararsi per il veglione.
La piccola Nami avrebbe partecipato anche lei al veglione, avrebbe partecipato assieme agli zii, ai genitori e ai cuginetti.
Il pediatra le aveva dato l’ok, per farla uscire, lei era titubante ma il pediatra insisteva che la bimba avesse bisogno di stare all’aria aperta e poi alla fine sarebbe stata ben incappucciata e al locale non avrebbe sofferto.
Tutti avrebbero festeggiato questa fine d’anno al Sinlight Cabaret, aperto solo agli amici e clienti fedelissimi.
Quel locale si stava trasformando man mano in un locale stile “Playboy Club” un locale di classe, dove la gente poteva passare una serata diversa.
I clienti non avrebbero più trovato un luogo, dove appartarsi con delle cameriere più disponibili.
Le conigliette sarebbero rimaste solo delle semplici cameriere che con grazia e discrezione avrebbero servito i clienti.
Anche in casa Saeba si stavano preparano per il veglione i bimbi erano, davanti alla tv a guardare Mary Poppins, già vestiti e pronti assieme a Ryo, Susan, Luke ed Erik per la serata.
Mancava poco all’appuntamento con gli altri e Mary e Kaori erano chiuse in camera da mezz’ora.
Ryo fremeva, aveva già chiamato Mick e stava arrivando, gli aveva vietato l’ingresso di Mario in casa o l’avrebbe ammazzato, ma purtroppo Mario sarebbe arrivato presto, per la sua somma gioia.
Se non fosse protetto da Kaori, e se non vivesse dall’altro capo del mondo, l’avrebbe già ammazzato.
Mentre era perso nei suoi pensieri, vide scendere Mary con un abito in velluto rosso con spalline, un’ampia scollatura sagomata per evidenziare il seno, al centro c’era adagiata una spilla a forma di grappolo d’uva.
Alla mano destra aveva una borsa di seta, sempre rossa e ai piedi, un paio di decolté rosse.



Era un abito di Armani, un omaggio di una sfilata. Era sexy e Ryo ne fu affascinato ma non l’attirava, ormai per lui esisteva solo Kaori.
Non la vedeva ancora ed era agitato, vedeva Mary sorridere beffardamente al suo nervosismo. Voleva correre in camera loro e vederla. Si sentiva morire non la vedeva da mezz’ora e stava male, quando era in missione, contava i giorni che mancavano dal rivederla.
All’improvviso eccola, più bella che mai, apparire in cima alle scale.
Kaori apparve sulle scale nel momento in cui fece il suo ingresso in casa Mick.
Anche lui quando la vide rimase fulminato.
Kaori indossa un abito lungo aderente che terminava con una gonna a balze, molto gonfia, un abito a sirena con allacciatura al collo, un’ampia scollatura a “V”, molto profonda che con delle coppe a triangolo rendeva evidente il seno di Kaori.
Non indossava reggiseno e la scollatura le arrivava fino allo stomaco e per evitare che la scollatura si aprisse, alla fine dell’incavo dei seni avevano inserito un cordoncino sottile che rendeva il tutto, ancora più sexy.
La vita perfettamente fasciata in quest’abito rendeva ogni suo passo più elegante e sensuale.
Ryo rimase incanto ed eccitato davanti ad una creatura così bella come la sua Kaori.






Kaori salutò Mick e quando Ryo si girò per ammirarla vide che aveva tutta la schiena nuda fino al sedere e a quanto pare non era l’unica, tutto preso dall’ingresso di Kaori, non fece caso che anche Mary avesse buona parte della schiena scoperta.
Quella sera ci sarebbero stati molti guai da evitare.
Su questo non si poteva lamentare era circondato da belle donne.
Come volevasi dimostrare appena fecero il loro ingresso, le ragazze nel locale, tutti gli uomini si girano a guardarle, Kaori e Rosemary erano le più ammirate da tutti e Ryo ed Eric erano gli uomini più invidiati di tutta la sala.
Kaori era molto ammirata, anche troppo per i gusti di Ryo. Gli occhi di tutti gli uomini erano su di lei, mentre Ryo l’aiutava a togliersi il soprabito gli occhi divennero più insistenti.
Ryo la fece accomodare al tavolo e mentre camminata gli uomini la squadravano, guardavano la sua scollatura e il sedere che si muoveva sensualmente.
A quel punto Ryo con la scusa di posarle uno scialle sulle spalle, le baciò il collo, Kaori avendo percepito la stessa cosa, però nei suoi confronti lo baciò.
Se Ryo era impegnato a mandare sguardi di fuoco agli uomini presenti, per farli tenere lontano da loro, Kaori faceva altrettanto con le donne.
Ryo era solo suo e nessun’altra donna doveva azzardarsi a provarci. Lei era la sua donna!
Cenarono allegramente a base di toshikoshi soba, vermicelli di grano saraceno che simboleggiano la lunga vita e che si spezzano facilmente, quindi mangiandoli si speravano che i problemi dell'anno attuale, spezzandosi non fossero portati nell'anno nuovo.
Li mangiarono sia in brodo sia freddi serviti nel contenitore quadrato di bambù. In quest'ultima versione li gustarono dopo averli immersi in una salsa a base di soia, cipolline e uovo.
Dopodiché mangiarono piatti di ogni tipo, dal tacchino al Sukiyaki, piatto che consisteva in sottili fettine di manzo cotte in un brodo di salsa di soya, zucchero e sakè, accompagnate poi da verdure e tofu.
Era un piatto conviviale che consisteva in fettine sottili di carne bovina cotte in un largo contenitore, in cui si era lasciato sciogliere del grasso di rognone, insieme a delle verdure varie come porri, rape e altro; i ragazzi prelevano dal tegame la carne e le verdure e le immergeva nella propria ciotola in cui, a piacere,avevano versato salsa di soia e un uovo crudo.
Tra i piatti a disposizione quella sera c’era anche il cotechino con le lenticchie. La sign.ra Matilde con l’aiuto di Kaori spiegò a tutti i commensali cosa fosse e cosa significasse. Appena capirono che lenticchie significavano soldi tutti vollero assaggiarle.
Alla fine della cena, in cui Kaori mangiò poco, fu il turno dei dolci.
Ordinarono dei mochi e in più la signora Matilde portò i dolci tipici napoletani che si mangiano durante le feste di Natale.
Portò per la felicità di Kaori, che quando la vide fece il bis, la pastiera. Poi portò roccocò, mustacciuol, raffioli, brutti e buoni, susamiell e infine ma non per questo ultimi gli struffoli. Non poté far assaggiare la cassata napoletana poiché avendo come ingrediente base la ricotta era un po’ difficile da trasportarla.
Si fiondarono tutti su i dolci e si fecero come porcellini, i roccocò furono inzuppati in litri di Vermut, per poterli ammorbidire ma alla fine della cena tutti furono felici. Anche Ryo che aveva notato che Kaori si era fatta una scorpacciata di dolci.
La mezzanotte stava per arrivare e tutti si alzarono pronti a brindare al nuovo anno.
Iniziò il conto alla rovescia e allo scadere di quel maledetto secondo in più, scandito dal centottesimo rintocco della campana, il 2009 poté iniziare con un bacio tra Ryo e Kaori.
Nami che dormiva beata, faceva presagire che forse nel nuovo anno avrebbe fatto dormire la mamma e il papà.
Mentre erano tutti in allegria a festeggiare, Kaori si allontanò da Ryo e si avvicinò al gruppo della scuola di danza e si allontanò con loro.
Ryo ormai mezzo brillo non ci fece caso a ciò anche perché non mancava all’appello nessun uomo, tranne gli amici della danza e di loro si fidava, gli aveva già avvertiti.
Per tutta la serata Mario non aveva fatto altro che guardarla, non le aveva tolto gli occhi di dosso, la trovava stupenda, magnifica e ora che era incita era ancora più bella di prima, emanava una luce particolare negli occhi, la luce dell’amore.
Ryo l’aveva tenuto sempre sott’occhio, come del resto anche il cameriere che aveva indugiato fin troppo per i suoi gusti a guardare la scollatura della sua donna era sotto tiro.
Da quando Kaori si era allontanata dal tavolo, le donne avevano cominciato a mandare sguardi ammiccanti che Ryo ignorava, non gli interessavano le altre. Si limitava sorriderle e farle vedere la fede, come a dire, sono sposato non rompete.
Sposato, che strano negli ultimi tempi si sentiva sempre più legato alla sua donna, anche se non era sposato realmente con lei, si sentiva sposato.  Come se quell’anello al dito, non significasse solo una promessa di un matrimonio futuro, ma significasse anche ci apparteniamo.
Qualche volta era capitato di dimenticarselo sulla mensola in bagno e lui si sentiva a disagio senza, non si trovava più.
Era strano, ora che era legato anima e corpo ad una persona, si sentiva più libero di essere se stesso.
Non doveva più fingere, nascondere qualcosa che c’era e che non poteva essere dimostrato, non doveva affogare i dispiaceri nell’alcool e non doveva più trovare avventure di una notte. Era molto più sereno e felice con Kaori e non sarebbe tornato indietro per niente al mondo.
Mick invece, era sempre più cotto di Kazue e non vedeva nessuno altra, si aveva ammesso che Kaori era molto sexy e affascinante, ma Kaori era Kaori, per lei nel suo cuore c’era un posto speciale, era la sua sorellina.
Kazue anche questa volta era da sola, Mamoru sarebbe tornato il tre, alla fine delle feste d’inizio anno.
Dopo un quarto d’ora, dall’assenza di Kaori, le luci in sala si spensero e una voce invitò la gente ad avvicinarsi al palco poiché stava per iniziare uno spettacolo a cura dell’Accademia di danza di Shinjuku.
Ryo si guardò intorno in cerca di Kaori ma non la trovò e capì che lei centrava qualcosa in quello spettacolo, tanto per cambiare.
Ryo si pose in prima fila con gli amici e quando tutti gli ospiti si furono accomodati presso la zona palco, lo spettacolo iniziò.

(Video: Odiens - 1988 - Lorella Cuccarini -I want your sex)

Il sipario si aprì e apparve la ricostruzione di un night anni ’30 stile “C’era una volta in America”, o “Il Padrino”.
Un tavolo verde con quattro gangster che fumavano e giocavano a poker.
Un bancone di un bar con delle clienti molto carine, vestite anni’30 e al bar c’era una bella barista, poco più in là c’era un tavolo da biliardo.
La musica iniziò e si vide fremere dall’impazienza i giocatori di poker.
Tutti fecero le loro puntate, scoprirono le loro carte e un ragazzo vestito con un completo, stile “Il Padrino”, nero a righe bianche vinse il piatto.
Colui che aveva di fronte si alzò ma fu mantenuto da un altro compare, poiché chi aveva davanti era il capo.
Ryo per tutto il tempo aveva avuto questo tipo di spalle e non riusciva a riconoscerlo ma quando questo tipo si alzò, fumando una siga, andando a fare un tiro al biliardo dove l’aspettavano due tipi, la riconobbe quella persona era Kaori.
Tirò un sospiro di sollievo perché così nessuno l’avrebbe guardata in modo sexy o sensuale era vestita da uomo ed era difficile da riconoscerla, per l’abile trucco teatrale.
Vide Kaori tirare e andare in buca, scambiarsi il cinque con uno e con l’altro ricevere la posta in gioco, poi la vide avvicinarsi al bancone e bere qualcosa che sembrasse whisky.
Si era assicurato che lei non stesse fumando realmente prima e ora sperava che quello che c’era in quel bicchiere non fosse whisky o avrebbe ammazzato quella persona che gli aveva dato dell’alcool. Aspettava un bambino cazzo, non poteva bere alcool.
Si girò verso il pubblico e iniziò a cantare,  I want your sex di George Micheal.
Le ragazze sedute al bar iniziarono a ballare mentre lei cantava, quando si girarono verso di lei, Kaori accarezzò il volto della ragazza vestita di rosa, con un che di sensuale.
Si avvicinò a quella vestita di giallo e mosse il bacino assieme a lei mettendole una mano su i fianchi.
Si spostò verso la ragazza vestita di viola, posò il bicchiere e la guardò ballare.
Le ragazze si sedettero e misero in mostra le gambe, lei accarezzò il volto della terza ragazza e camminando all’indietro raggiunse il centro del palco e iniziò ballare con le ragazze.
Era iniziato, danzando il corteggiamento, Kaori doveva far vedere che lui era il capo.
Questo ruolo le dava più facilità nei movimenti e poteva far vedere quello che sapeva fare, a differenza dei passi a due a cui era legata all’altro ballerino qui era lei che comandava e poteva far vedere quanto valeva.
Le ragazze ballavano e si mettevano in mostra, il capo aveva adocchiato la ragazza vestita di giallo e la corteggiava, ma non era solo c’era anche un altro tipo dietro.
Si avvicina al tavolo da poker e richiama i suoi amici, ora tutte le ragazze ballavano con i loro cavalieri.
Il capo scelse la ragazza centrale vestita di giallo che nel frattempo filtrava con un altro tipo e ballarono insieme.
Le ragazze si strusciavano su i ragazzi, il tutto durò finché i compari non mandarono via le ragazze perché dovevano parlare con il capo.
Così Kaori iniziò a ballare con i suoi uomini.
Una coreografia corale dove ognuno aveva un ruolo prestabilito.
Kaori era fantastica e bravissima, utilizzava tranquillamente tutte le conoscenze di tecnica che aveva.
A un certo punto si avvicina al tavolo da biliardo vicino alle ragazze e comincia a toccare sensualmente la barista.
Partì dall’angolo destro, frontale del tavolo, poi fece il giro e a “I want your sex” si allungava in modo sensuale sul tavolo.
Arrivò vicino alla sua cocca e la fece alzare e la corteggiava sensualmente, movendo il bacino.
All’improvviso arriva anche l’altro tipo che cerca di approfittarne della situazione baciando la donna del capo. Kaori prima gli mostro un bel gancio destro poi lo sfida a duello per vedere chi era il migliore.
Anche qui le dimostra la sua abilità riesce a  fare un passo a due tipicamente maschile ed è bravissima, li si vede lottare, spingersi tra di loro il tutto sempre ballando.
Il duello finisce in parità.
Kaori ritorna verso il tavolo da biliardo.
Si piega su di esso e si toglie il cappello, lasciando i suoi capelli ribelli, liberi di muoversi.
Scosse la testa e i suoi ricci che ondeggiavano sensualmente fecero salire dal pubblico maschile in sala un ohhh e Ryo cominciò a stare allerta, non poteva più rilassarsi ora era palese che sotto quel travestimento c’era una donna, una bellissima donna.
Cominciò a odiare follemente quel ballerino a cui Kao, aveva lanciato il suo cappello.
Si stese sul tavolo da biliardo e le persone vicino a lei l’aiutarono ad indossare delle decolté nere.
Si sedette in ginocchio al centro del tavolo e comincio con movenze sensuali a fare uno spogliarello.
Si allungò fino a bordi del tavolo e risalì toccandosi sensualmente, le mani arrivarono tra i capelli, per poi ridiscendere vertiginosamente verso la giacchetta.
Ryo stava impazzendo, non sapeva che fare se dare ascolto al suo amico che cominciava a premere contro i pantaloni, o alla sua gelosia verso tutti quegli uomini che guardavano avidi la scena.
Kaori che si alzava in piedi sul tavolo sbottonandosi la giacchetta e cominciando a togliersela lentamente mentre un ooooo proveniva dal pubblico maschile sempre più eccitato.
Gli unici che non parlavano erano Umi, diventato tutto o quasi rosso.
Mick che assieme a Ryo avrebbe ucciso volentieri tutti gli uomini in sala. La sua sorellina era una brava ragazza e non dovevano trattarla come una di quelle.
Ryo geloso più che mai, dimenticò completamente l’indurirsi del suo amico.
In quel momento era livido di rabbia e di gelosia, avrebbe ammazzato il tipo che si era preso al volo la giacca di Kaori, anche se era un ballerino, non gli fregava molto.
Il pantalone fece la stessa fine della giacchetta, fu tolto velocemente lanciandolo in aria.
Lei era vestita con una micro gonna trasparente nera, una magliettina corta trasparente nera e delle calze autoreggenti nere di pizzo.
L’unica cosa di cui fu grato che aveva una mutandina molto alta fatta con il tessuto di un body e aveva un top che copriva il seno anch’esso molto battuto.
Il pubblico maschile in sala fischiava e applaudiva alla bella ragazza sul palco.
Soprattutto applaudivano il culo della sua donna, attualmente piegata con il culo all’insù e che si stava rialzando toccandosi in maniera sensuale.
Poi la vide girarsi verso quel tipo, che era stato suo rivale, e si accarezzò la gamba molto sensualmente.
Lui sale sul tavolo e mette una gamba tra le cosce della SUA donna, e Ryo comincia a scalpitare.
Umi e Mick, cominciarono a tenerlo a freno.
Quel tipo più la faceva muovere in modo sensuale e più Ryo s’incazzava, quando poi la fece stendere sul tavolo per poi accarezzarle la coscia, lì Umi dovette prendere di peso un Ryo più imbizzarrito che mai, che si era alzato pronto a spaccare la faccia di quel tipo.
Vedeva come quello la tirava su, accarezzava il suo corpo e vedeva Kao più sensuale che mai.
Il pubblico in delirio per quello spettacolo e chiedeva di più.
I due sweeper fecero molta fatica a tenere, Ryo seduto al suo posto.
Per fortuna che pochi secondi dopo sarebbe finito il balletto o sarebbe successo l’inferno.
Il ballerino fece girare Kaori che terminò il tutto in maniera sensuale, alzando la gamba sulla spalla del ballerino e cadendo all’indietro con il resto del corpo.
La musica finì  e mentre il pubblico applaudiva e fischiata loro dopo aver fatto l’inchino di rito, si ritarono.
Quando lo spettacolo finì Kaori, si rivestì e corse da Ryo per placare la sua gelosia, l’abbracciò e lo baciò sotto gli occhi di tutti.
Anche lei era gelosa, era gelosa di tutte quelle donne che se lo stavano mangiando con gli occhi da quando era entrato.
- Allora ti è piaciuto?
- Sì, ma perché non me l’hai detto?
- Perché me l’avresti fatto fare?
- No!
- Allora vedi è stato meglio così!
Kaori si strinse di più a lui e sussurrò all’orecchio: Noto con piacere che la sorpresa è stata molto gradita al tuo amico.
- Sì ma non farlo più.
- Tranquillo questa è stata la mia ultima occasione. Tra un po’ non sarò più in forma e neanche più sexy. Avrò una bella pancia che non mi farà essere così sensuale.
- Non è vero sarai la mammina più bella e sexy che conosca e sarai solo mia e di nessun’altro.
- Errore, tua e di nostro figlio o figlia che sarà.
Dopo un po’ che erano abbracciati si avvicinò Saeko con una bustina in mano per Ryo.
Saeko: Questo è il mio fukubukuro è per entrambi spero che vi piaccia.
Ryo: Ne ho uno anche io per te, aspetta qui.
Ryo si allontanò per qualche secondo e tornò con in mano una bustina rossa identica a quella di Saeko.
Ryo: Questo è da parte nostra.
Saeko: Tocca prima a voi aprire il pacchetto.
Ryo e Kaori aprirono la bustina e ci trovarono la carta d’identità di Ryo e il suo certificato di nascita.
Lui era felicissimo non ci poteva credere, iniziava quest’anno con un’identità, almeno avrebbe potuto riconoscere suo figlio quando sarebbe nato.
Ora per il mondo intero era nato il 26 Marzo del 1971 e quest’anno avrebbe compiuto 38 anni.
Non gli importava sapere chi fossero i suoi genitori, perché il passato prima di Kaori non contava più.
Kaori era ancora più emozionata di lui. Ora il loro bambino per il mondo intero avrà un padre e una madre e si chiamerà Saeba come suo padre.
Kaori: Grazie, Eko, ci hai fatto un grandissimo regalo, soprattutto lo hai fatto a tuo nipote.
A parlare era stata una Kaori emozionata con la voce rotta dal pianto mentre era abbracciata Ryo che la guardava con una dolcezza infinita e carezzava la pancia della mammina.
Ryo: Ora tocca a te, noi abbiamo aperto il nostro pacco.
Saeko aprì la busta e ci trovò un bel fascicolo con il risultato delle indagini svolte da Ryo.
- Ti dispiace se ne parliamo quando torno a lavoro, dopo il tre?
- Affatto! Io ora voglio godermi mia moglie e mio figlio.
- O figlia, precisiamo. Ryo non sappiamo ancora se è maschio o femmina.
- Ahh! Non cominciate a litigare per questo, vi scongiuro. Ora su andate in pista e ballate questo lentaccio.
- Grazie, Eko …
- Di niente cognatina.
Kaori e Ryo entrarono in pista e ballarono lentamente finché dopo un po’ causa stanchezza di Kaori, la serata finì lì.
Ritornarono stanchi morti a casa, aiutarono Susan e Luke a mettere i bimbi a letto, dopodiché anche loro andarono a nanna.
Crollarono, l’uni abbracciato all’atro, quasi subito, stanchi com’erano.
L’indomani mattina, Kaori fu svegliata da un Ryo più dolce che mai che gli aveva portato la colazione a letto.
Ci aveva messo anche il the verde con un'albicocca conservata in salamoia per allontanare la tristezza.
Purtroppo le sue nausee non le permisero di apprezzare in pieno il the con l’albicocca e a pranzo non poterono neanche bere toso, un particolare sakè aromatizzato con varie erbe e spezie. L’odore del sakè le dava fastidio e quindi non gli restava che sperare di allontanare le malattie anche senza bere il sakè.
Pranzarono a base di zouni, una zuppa di capodanno, preparata con mochi di riso, pollo, verdure ed erbe varie.
Dopo mangiato, Kaori tentò di prepararsi per la visita ai templi, indossando uno stupendo kimono, che Ryo le aveva regalato.
Era celeste con delle sfumature bianche e dei fiori bianchi era stupendo, le maniche non erano molto lunghe quindi tutti gli esseri di sesso maschile avrebbero capito che non era libera. Sembrava un paesaggio invernale sotto un bel cielo candido e pulito.


La vestizione fu un po’ difficoltosa, Ryo non la lasciava un secondo in pace, da quando Doc gli aveva dato il via libera non riusciva a stare calmo.
Ogni momento era buono per baciarla, sfiorarla e poi il kimono l’eccitava tantissimo, no un secondo precisiamo, quel Kimono addosso a Kaori l’eccitava da morire.
Kaori era maledettamente attraente con tutto, anche solo con un pigiama, questo era la verità e anche se avesse indossato un sacchetto della spazzatura, sarebbe stata attraente lo stesso.
Quando Kaori dopo vari tentativi andati a vuoto era riuscita a indossare il suo Kimono, Ryo con una scusa la portò lontana dalla casa.
Disse che dovevano andare subito e che agli altri ci avrebbero pensato Mary ed Eric.
Kaori fece appena in tempo a prendersi un ricambio per il ritorno, giacché avrebbe passato la serata nel bar di Miki e non voleva rimanere fino a notte inoltrata con uno scomodo Kimono, perché poco pratico.
Entrarono nella mini e Ryo partì a tutto gas, durante il tragitto Kaori si accorse che Ryo aveva sbagliato strada glielo fece notare, ma lui le disse di stare tranquilla.
Ryo, la desiderava da morire, se ripensava a ieri gli venivano ancora i brividi dal desiderio.
Sognava il suo corpo da un mese e mezzo e ora stava impazzendo.
Quando a volte baciava Kaori sul collo o la sfiorava nelle parti più intime con un semplice tocco, la sentiva gemere. Anche lei lo desiderava ma era bloccata dalla paura di poter far male al bambino.
Anche lui quando aveva saputo del bimbo temeva di fargli male e quindi teneva a bada i suoi istinti, ma ora potevano e non si sarebbe fatto sfuggire una cosa del genere.
Respirò un paio di secondi e iniziò a ragionare: “ cazzo sto portando la mia donna in un love motel, senza dirle niente, la sto trattando allo schiero delle altre … Ryo fermati, calmati e dille tutto”
- Ehm … Kao … ti devo dire una cosa …
- Dimmi, ti ascolto!
- Non stiamo andando al tempio e non siamo in ritardo.
- Questo l’avevo capito.
- Amo, la verità è che ti desidero.
- Anch’io lo sai, ma abbiamo aspettato perché non sapevamo se potevamo oppure no.
- Sì, ecco ora che Doc ha detto che possiamo ….
- Ci sono tremila persone in casa nostra e intimità zero
- Ecco esatto! E quindi pensavo di …
- Pensavi di portarmi in un love motel!
- Sì ma non in uno squallido in uno stupendo, dove nessuno ti farà sentire in imbarazzo.
- Amo ma di cosa mi devo vergognare di voler fare l’amore con il mio compagno? No, di questo non mi vergognerò mai e poi anche se ci vedessero, non me ne fregherebbe niente, io in grembo porto tuo figlio, nostro figlio, la cosa più preziosa di questo mondo. Entrambi sappiamo che ci amiamo e che se ricorriamo ai love motel è perché abbiamo la casa piena di persone e non possiamo farlo senza che i bambini ci vengano a rompere le scatole. Ci abbiamo provato a casa, e non ci siamo riusciti.
- Quindi?
- Quindi … metti il piede su quella dannata tavoletta e accelera! Muoviti ad arrivare a destinazione!
Arrivati a destinazione Kaori rimase di stucco era lo stesso hotel dove l’aveva portata Ryo quando ero Cenerentola, era stato ristrutturato per renderlo più moderno, ma era sempre lui.
Ryo le circondò la vita con un braccio, mettendo la mano sul suo ventre.
La baciò delicatamente tra i capelli e le sussurrò: Vi amo! Amori miei!
Kaori rimase di stucco, non riusciva a capire, ogni giorno si sorprendeva ancora di più del suo istinto paterno così sviluppato, di solito si dice che gli uomini finché non vedono il bambino non hanno l’istinto paterno ma lui l’aveva sin da subito.
Entrarono e Ryo scelse la camera più bella che c’era a disposizione, prima di entrare nella camera la prese imbraccio e la baciò con una dolcezza infinta. Entrarono e la fece stendere sul letto.
La stanza era bella, era l’unica con le finestre aperte e non schermate.
I raggi del sole entravano debolmente e creavano giochi di luce, sulle pareti begie.
La stanza aveva tutti i confort, tv in camera, box con oggetti per giochi erotici e vestitini da infermiera e da scolaretta e c’era anche uno strano attrezzo, cavallo da monta, non sapeva come definirlo.
Ryo prese due calici e una bottiglina d’acqua dal frigo bar e ne porse uno a Kaori.
- Eccoci … finalmente soli! Brindiamo a quest’anno appena arrivato.
- Ok, brindiamo ma con l’acqua? Non ti sembra assurdo? Dai lasciamo stare!
- No, perché gli amori miei non possono bere alcool e non voglio che stiate male. Voglio brindare a noi tre alla nostra famiglia e a questo 2009 che si prospetta stupendo.
- Amore mio, ti amo tantissimo, come farei senza di te!  Allora brindiamo noi tre!
- A noi tre!
- Kenpai (l’equivalente di cin – cin italiano Ndily)
Brindarono dopodiché Ryo, scelse una bella canzone dalla filodiffusione una canzone di Gino Paoli e Ornella Vanoni, Senza fine.
Si stese accanto alla sua amata e poggiò la testa sul suo ventre e ascoltarono in silenzio quella dolce melodia.
- Mani grandi, mani senza fine, come le tue Ryo, sono enormi rispetto alle mie ma queste mani così grandi sanno, darmi calore, amore e protezione. Possono essere forti e potenti quando devi sistemare un nemico, ma anche forti e delicate quando impugni la tua pistola, ma sono altrettanto delicate e leggere per donarmi una carezza. Mi hanno sempre affascinato le tue mani e sono le uniche che mi sanno dare sicurezza, tra le tue braccia, ogni paura svanisce. 
- Amo, è il contrario, sei tu che fai svanire ogni mia paura o incertezza, se guardo indietro, vedo una persona che non aveva un ieri e non aveva un domani prima d’incontrarti e ora sono qui con te che porti in grembo nostro figlio ad accarezzarti e a stringerti tra le mie braccia.
- Sai non avrei mai immaginato che un giorno avrei portato in grembo un figlio tutto nostro, soprattutto dopo la morte di Giada.
- È la prima volta che parli di lei con il sorriso sulle labbra.
- Già, sarà forse che sono felice e che ora so che la mia piccolina sta bene. Stare accanto a te mi da tanta sicurezza … che bella questa canzone …
“Quando sei qui vicino a me questo soffitto viola non esiste più io vedo il cielo sopra noi che restiamo qui abbandonati come se non ci fosse più niente più niente al mondo …”
- Sembra fatta per noi in questo momento. Mi concede questo ballo signorina?
- Certo!
Ryo l’aiutò ad alzarsi dal letto e tornò indietro con la canzone. La portò al centro della stanza e stringendola forte a se iniziarono un lento a guancia a guancia.
Lentamente, dolcemente, l’amore che provava per lei era colui che dava il ritmo alle loro azioni.
La baciava dolcemente e carezzava i capelli ramati della sua amata.
Entrambi chiusero gli occhi e si lasciarono trasportare dalla canzone, le mani di Ryo che le accarezzavano la schiena e lei che a ogni tocco aveva un brivido. Ryo si tolse la giacca e gliela poggiò sulle spalle, lei per tutta rispose mise le mani attorno al suo collo e lo baciò con tutta la dolcezza e la passione che aveva.
Le mani di Ryo scesero verso il basso ma non troppo, l’odi era posizionato ad un altezza giusta per quello che riguardava la sua posizione sociale.
Era una donna adulta e semi-sposata quindi non poteva tenerlo troppo alto e siccome non era una geisha non poteva portarlo troppo basso.
Ryo sciolse quel nodo che aveva fatto sapientemente e allargò lentamente il kimono facendolo ricadere a terra, l’abbracciò per non farle sentire la differenza di temperatura e le carezzava dolcemente la schiena.
Lei gli sbottò la camicia e lentamente carezzandolo scese verso i jeans che erano rimasti l’ultimo indumento di Ryo da togliere.
Kaori era nuda davanti a lui, aveva solo le mutandine e le calze da kimono (tabi), come lui del resto, ed era più bella che mai, lei sembrava una visione, un sogno, sentire la sua pelle nuda su di lui, l’aveva sognato tante volte in questi quasi due mesi d’astinenza.
Ryo la prese imbraccio e l’adagiò sul letto baciandola e carezzandola, si sistemarono sotto le coperte per farla riscaldare, Kaori era gelata, aveva molto freddo anche se desiderava tantissimo il suo amato ….
Ryo a quel punto prese il telecomando dell’aria condizionata e mise l’aria calda più alta, non voleva che lei stesse male.
Sapeva che si sentiva a disagio perché non erano in un luogo congeniale a loro, erano in un love hotel e sicuramente lei temeva che lui potesse confrontarla con le altre che aveva avuto in quei luoghi, ma non c’era bisogno di paragoni perché avrebbe vinto lei su tutta la linea.
L’ambiente si riscaldò e Kaori che si teneva sempre stretta a lui cominciò a baciargli gli addominali, mentre le sue grandi mani accarezzavano la sua piccola schiena.
Movimenti lenti e dolci portarono a far crescere la loro eccitazione, Kaori si rilassò tra carezze coccole e riuscì a lasciarsi andare.
Sentiva la sua bocca ovunque sul suo corpo, sentiva la sua mano che carezzava dolcemente la sua intimità facendole provare solo piacere.
Sentì lentamente due dita entrare in lei e fermarsi appena lei s’irrigidì.
Sentì Ryo sussurrargli che l’amava e che se sentiva dolore o fastidio lui si fermava, non voleva forzarla se non se la sentiva.
Sapeva bene che se lei sentiva fastidio, era perché il suo corpo durante la gravidanza si trasformava e quindi era anche normale.
Lei gli tappò la bocca baciandolo con passione, facendo intrecciare le loro lingue.
In quel momento Ryo iniziò a muovere lentamente le dita dentro di lei, baciandola e carezzandola ovunque.
Kaori all’improvviso sentì qualcosa darle fastidio, aveva paura, non capiva che succedeva.
- Ryo!
Ryo si fermò di scatto e la guardò impaurito.
Lei l’accarezzò in volto dolcemente e gli sorrise e lui riprese a respirare
- Per favore fai piano …
- Amore cosa hai? Tutto bene?
- Ryo calmati, va tutto bene, avevo avvertito solo uno strano fastidio e mi sono spaventata.
Ryo l’abbracciò e la baciò con tutta l’amore che aveva.
Kaori ricambiò i suoi baci con sempre più ardore, gli stuzzicava i lobi delle orecchie e gli soffiava vicino all’orecchio.
L’amava tantissimo e ora ancora di più.
Kaori si sentiva pronta per averlo dentro di se e guardando negli occhi il suo compagno gli disse che era pronta per andare avanti.
Ryo entrò lentamente dentro di lei, si fermava ogni volta che lei s’irrigidiva e dolcemente iniziò a muoversi dentro di lei.
Lei stava prendendo coscienza del suo corpo di come fosse cambiato e aiutava il suo partner dando lei il ritmo.
Il ritmo cresceva e gocce di sudore scendevano su i loro corpi.
Gemiti di piacere ricoprivano le dolcissime note della Vanoni.
“Respiri caldi e affannosi.”
Piccole mani che graffiarono delle grandi spalle.
Il ritmo che si fermò per qualche secondo e riprese lentamente mentre il respiro si fece più regolare.
Ryo baciò Kaori e il suo ventre, l’abbracciò forte e la coprì.
Kaori poggiò la testa su quel grande torace e carezzandolo e tra coccole e carezze Kaori si mise a scherzare con il suo amato.
Scherzando, scherzando riuscì a parlare delle sue paure per il futuro, la paura di non riuscire a dare alla luce quella creatura che stava crescendo nel suo grembo e che succeda com’è successo con Giada.
Gli raccontò anche dell’attacco di panico avuto e gestito brillantemente durante il parto di Miki, perché si era ricordata altri particolari di quel brutto giorno.
Ryo la tranquillizzò e passarono a parlare del loro bambino, cominciarono a farsi dei calcoli su quando l’avessero concepito e Ryo tentava d’immaginarlo com’era.
Kaori rise ascoltando la sua descrizione, lui se lo immaginava uno scricciolo ancora senza vita, un embrione.
- Invece non è così se i calcoli sono esatti, ora sono incinta di nove settimane e il bimbo è già bello che formato, il suo cuoricino batte già da qualche tempo e tutti gli organi sono al loro posto, solo che non sono del tutto sviluppati, per questo c’è tempo.
Ora sono apparse le dita dei piedi anche se non completamente formate! Il fegato produce globuli rossi che vengono pompati dal suo minuscolo cuoricino. Il bimbo incomincia a muoversi dolcemente per esercitare i suoi muscoli. Ora sarà lungo all’incirca 40 mm e peserà poco più di un grappolo d’uva. Il contorno del viso è già delineato ma non ha ancora gli occhietti formati, neanche le orecchie ci sono ancora, queste si formeranno la settimana prossima assieme agli organi genitali.
- Questo significa che la settimana prossima possiamo conoscere il sesso del nostro piccolo.
- No, dobbiamo aspettare altre due settimane. Dall’undicesima settimana in poi possiamo vedere attraverso l’ecografia, il sesso del nascituro, però dipenderà lui, se il nostro piccolo vorrà, lo vedremo subito. Dipende dalla posizione che assumerà.
Ryo nel frattempo che lei parlava gli accarezzava i capelli e il caldo, le coccole, il conforto delle braccia di Ryo si addormentò mentre parlava.
Ryo sorrise perché la sua piccola Kaori era sempre la stessa, bastavano due coccole e si addormentava come una bambina piccola.
Chiuse gli occhi e si ritrovò a immaginare il suo piccolo nella pancia della mamma e sì addormentò sognando il suo piccolino.
________________________

Auguriii Buon Anno!

あけまして おめでとう

Akemashite Omedetou!

Scritto e postato questo chappy in tempo record! Scusatemi se ci sono errori, quando torno da Barcellona giuro che correggo. Ma ci tenevo a scrivere del capodanno e non potevo di certo farlo dal sei gennaio. Che dire questo 2008 finalmente è passato, bello o brutto che sia stato è andato!! Ce lo siamo tolto dalle scatole finalmente. Ora dovremmo aspettare 4 anni per riavere un anno bisesto comunque non pensiamo al futuro e pensiamo ad ora al 2009 appena arrivato... Io finalmente me ne vado in vacanza. Ci risentiremo presto... Io a Napoli torno il 6 il tempo di godermi la befana e mi metto all'opera di correzione. Vi voglio bene a tutti voi. L'unica cosa bella che mi ha regalato il 2008 siete voi!
Laura, Terry, Raffa, Giovy, Stefy, Kikka, Mary e tutte le persone che leggono questa storia e che non conosco. Grazie di cuore a tutti! Scusate se ho dimenticato qualcuno, non sono molto ferrata per i saluti. xD
Ora vi lascio, buona notte e buon anno e buona befana!.
Ily

Ritorna all'indice


Capitolo 38
*** 37. 17 gennaio 2009 ore 20:30 - Casa Natori ***


Colonna sonora: Mina - Portati via

Il Natale era passato ed era stato archiviato.
La gravidanza di Kaori procedeva tranquilla, anche grazie all’aiuto del suo Ryo più dolce e premuroso che mai.
Invece la situazione da Kazue e Mick era rimasta invariata.
Amici, amanti, fidanzati non si sapeva bene.

Sono le ore 20.30 del 17 gennaio 2009 e in casa Natori si sta per scatenare l’inferno.
Kazue sta litigando con Mamoru, pensa che questa volta sia finita per sempre.

Basta! Basta! Basta! Non ce la faccio più!
Ho iniziato anche a fumare per colpa tua.
Ti ascolto, dimmi, tanto è come l’altra volta , facciamo pace a letto e non dentro la testa.
Chiunque ci sentisse in questa discussione direbbe lei cretrina ma lui che gran coglione.
Ti guardo e non come ho fatto a preferire te a Mick, mi hai riempito di bugie, mi hai promesso che l’avresti lasciata e invece … solo chiacchiere inutili.
Sono stanca … Mamoru … sono stanca … stanca di questa situazione … stanca di dover sempre giustificare le tue assenze con le mie amiche.
Ora vattene, ridammi le mie chiavi e dimentica i miei baci, torna da tua moglie e non farti più vedere finché non avrei scelto.
Mamoru scegli o me o lei, non possiamo andare avanti così.
Vorrei sapere quale Kami mi ha maledetto per farmi innamorare di uno così, di un uomo sposato con una figlia di quattro anni.
Non bastava un’ex moglie fin troppo ingombrante, no ora mi devo subire anche le crisi isteriche di Ayame.
Ma chi mi ha cecato a me di dare retta a tua figlia, Sakura, mi ha sempre detto “Tranquilla mio padre ti ama, vuole stare con te, non ama Ayame, sta con lei solo per la bambina”.
Guardati, fai pena …. MI FAI PENA.
Sei ubriaco fracido perché la tua mogliettina ha scoperto di noi, ti vuole togliere Ami e ti è crollato il mondo addosso.
Adesso basta! Sei solo uno schifoso! Vattene e torna solo quando avrai preso una decisione.
Non voglio più niente di te in questa casa, non voglio neanche toccare le coperte, dove ti sei sdraiato, dove abbiamo fatto l’amore.

- Me ne vado, me ne vado così il tuo prezioso Mick potrà occupare il mio posto. Solo questo aspettava, l’occasione giusta per tornare da lui ed io come uno stupido le ho dato tutta la mia anima e il mio cuore. Lei, invece, era pronta a sostituire le mie assenze, nel nostro letto, con un altro. Ho sbagliato, lo so ma io ti amo, per favore perdonami. Io ti amo sul serio, tu sei l’unica donna che amo. Ayame te l’ho detto non mi interessa, io sto male per Ami…

Che cosa c’è da dire, cosa c’è da fare siamo due cuori affetti dallo stesso male. Siamo entrambi innamorati, l’uno dell’altro, ma ora sono io a mettere freno a tutto ciò.
Vattene e portati con te tutte le tue cose, il tuo sedere da urlo, i tuoi settemila caffè al giorno, questi fiori finti … finti come il tuo amore.

Kazue prese il vaso di fiori dal tavolo della sala da pranzo e glielo lanciò contro Mamoru, che si scansò appena in tempo.
Il vaso colpì il muro, infrangendosi in mille pezzi a pochi centimetri dal volto di Mamochan.
Mamochan sbiancò mentre Kazue, in preda all’ira continuò ad attaccarlo non lasciandogli spazio per ribattere.

Portati via la tua faccia, la tua stupida gelosia, vai via, portati lontano da me, non voglio vederti mai più.
Portati via tutto quest’amore che non è mai amore.
Prendo il pacchetto, ormai quasi finto, un’altra sigaretta.
L’accendo e inizio a tirare lunghe boccate di nicotina per cercarmi di calmarmi.
E mentre brucia lenta questa sigaretta, sorrido e fingo e ti accompagno sulla porta.
Io nei tuoi occhi leggo “scusa” un’altra volta, poi la tua schiena si allontana quanto basta.
Così ti vedo andartene su queste scale, da quest’astratto amore, da questo stesso male, che mi fai.
Ti allontani e la mia rabbia svanisce, lasciando spazio alla delusione.
Questa volta è finita per sempre, sul serio, anche se il tuo profumo è ancora qui.
Mentre brucia lenta questa sigaretta, io sono seduta qui per terra a piangere a disperarmi per il male che mi fai.
La sigaretta finisce e mi alzo, prendo la cornetta e chiedo aiuto all’unica persona che mi può aiutare, compongo il suo numero e le chiedo di venire da me perché ho rotto con Mamochan e questa volta è per sempre.
Mi assicura che tempo cinque minuti starà da me.
Chiudo la chiamata e mi avvio nel salone mi accascio a terra e tra le lacrime raccolgo i cocci del vaso.
Metafora della mia vita che va a pezzi, i cocci del vaso rappresentano i cocci della mia esistenza.

Ritorna all'indice


Capitolo 39
*** 38. Casa Saeba ore: 21:30 del 17 gennaio 2008 ***


Casa Saeba ore: 21:30 del 17 gennaio 2008
Ryo e Kaori erano sul divano a scambiarsi dolci coccole e stavano passando alla fase successiva, quando squillò il telefono.
All’inizio tentarono di ignorarlo e continuarono a baciarsi, ma visto l’insistenza del telefono, Ryo, sbuffando, si alzò e andò a rispondere mentre si chiedeva chi potesse essere a quell’ora.
La risposta non tardò ad arrivare, era Kazue che voleva Kaori.
Ryo portò il telefono alla sua compagna e si sedette vicino a lei, sbuffando.
Ryo stando così vicino sentiva Kazue in lacrime che singhiozzava, perché per la terza volta in un mese, aveva litigato con Mamoru.
Mamoru, tasto dolente, nessuno doveva pronunciare quel nome alla presenza di Ryo.
L’odiava perché quell’individuo non solo aveva fregato la donna al suo migliore amico, ma ora la faceva anche soffrire.
Ora l’odiava ancora di più, perché aveva avuto l’intelligenza di litigare proprio quando lui e Kaori, finalmente soli, stavano iniziando qualcosa di molto interessante.
Questa era la prima sera in cui potevano stare tranquilli, da soli, senza scocciatori.
I bimbi causa influenza si erano trattenuti di più con loro.
Erano rimasti in Giappone fino al giorno prima.
Naturalmente lui era stato felice di stare un po’ di tempo, da solo, con i piccoli, gli erano mancati e gli voleva bene ma l’intimità con la sua compagna era sparita.
I bimbi, infatti, causa influenza, avevano voluto dormire con loro la notte e addio mokkori.
Rose anche lei era partita da qualche giorno e finalmente erano riusciti a stare un po’ da soli.
Perso nei suoi pensieri, non si accorse che Kaori aveva finalmente smesso di parlare con Kazue.
Kaori vedendolo perso nei suoi pensieri, lo ridestò con un bacio.
Ryo rispose a quel bacio, con passione, sempre più crescente, finché Kao non si fermò e si staccò da lui e si accoccolò tra le sue braccia.

- Devo andare da Kazue! Sta male, ha bisogno di bene.
- Uffa! Va bene! Spetta che ti accompagno.
- No! Non ti preoccupare, ci vado da sola, Kazue non abita molto lontano da qui e lo sai bene.
- Va bene! Ma chiamami quando arrivi e avvertimi se dormi da lei. Sarà difficile starti lontano, ma lo faccio solo perché spero che Kazue rinsavisca e torni con Mick.
- Dubito, ma la speranza è l’ultima a morire. Per quanto riguarda la notte, è sicuro che la passo da lei, poverina starà distrutta e stai tranquillo quando arrivo chiamo.
- Uffa, un'altra notte senza di te, prima i bimbi, poi Kazue. In ogni modo, domattina aspettami che ti passo a prendere e andiamo dagli altri insieme.
- Agli ordini capo! Ora vado a vestirmi, però tu rimani qui e non ti muovere.
- Non mi muovo, ma tu rimani ancora un po’ con me e soprattutto non ti vestire in modo sexy.
- Ok, solo cinque minuti, però. Per l’abbigliamento non sono così pazza da uscire alle dieci di sera con minigonna, tacchi a spillo e scollature varie.
- Questo tipo di abbigliamento era stato scartato fin dal principio, perché ti assicuro, che il primo a saltarti addosso sarei stato io e poi non usciresti mai e poi mai di casa, vestita in quel modo.

Kaori si accoccolò di più tra le braccia del suo amore e con fare malizioso, chiese:
- Allora cosa intendi tu, per abbigliamento provocante ma che mi permetta di uscire di casa?
- Mmm …. Jeans attillati, tipo quelli nuovi che ti ho regalato e un maglione avvitato, tipo quello bianco che hai messo ieri.
- Cioè, fammi capire, trovi sexy il mio normale abbigliamento? Stai scherzando vero? Davvero mi trovi sexy in Jeans?
- Amo tu sei sexy con tutto quello che indossi!  Mi piacevi anche quando ti vestivi con abiti che erano grandi il doppio di te e che ti nascondevano le forme. Il fatto di sapere che la sotto c’era un corpo da favola mi eccitava ancora di più …
Amo ma domani avremo la prima ecografia o sbaglio?
- Si è esatto! Speriamo che il bimbo stia bene!
- Stai tranquilla, andrà tutto bene! Domani è il grande giorno conosceremo il sesso del nostro cucciolo. Sarà un principe o una principessa?
- Forse sapremo il sesso, se sarà posizionato bene, altrimenti aspetteremo. Io vorrei aspettare, non mi sento pronta a sapere il sesso. Lo so sono strana, ma ho paura! Ho paura di fare l’ecografia domani.
Ryo stringendola a se: Paura per che cosa?
- Ho paura di sapere che il nostro cucciolo non stia bene, che abbia qualcosa, ho paura di perderlo. Ho paura di non riuscire a diventare madre.
- Amo, rilassati, andrà tutto bene, la tua gravidanza sta procedendo bene, senza intoppi.  Ti riposi appena ti senti stanca, non ti stai sforzando, stai mangiando regolarmente e miracoli dei miracoli, riesci a sopportare anche il ferro, non hai avuto fastidi strani che non appartengano alla gravidanza.
Il nostro cucciolo nascerà sano e sarà una bella principessa, come la sua mamma. Sarà meravigliosa, come te!
- Io invece credo che sarà un principe bello e forte come il papà.
- Ripeto, secondo me, invece, sarà una femminuccia e gli uomini che gli gireranno attorno dovranno subire la mia ira se la faranno soffrire. In ogni modo non importa se sarà una femminuccia o un maschietto, l’importante è che sia sano il nostro cucciolo. Certo, però, povero Doc, lo costringiamo a lavorare anche di domenica … ci odierà per questo.
- Ryo, sai non credo che ci odierà mai, per com’è felice. È al settimo cielo! Sta diventando nonno per la seconda volta e vedrà suo nipote per la prima volta e poi ha scelto la domenica perché così possiamo avere tutto il tempo che vogliamo per fare le analisi e i test al nostro cucciolo e a me.
- Che analisi, che test? Amo non stai bene?
- Sto bene, sono analisi e test di routine ma ho comunque paura. Devo fare un’analisi del sangue per vedere se ho sviluppato degli anticorpi dannosi al bambino. Me l’ha già fatto questo test ed è uscito negativo, però ha detto che vuole ripeterlo ogni mese, visto la mia passata gravidanza.  Poi devo fare un esame chiamato “Bi-Test” per vedere se il bambino ha qualche malformazione. Questo mi spaventa perché in caso di positività del test devo fare villocentesi ora e/o l’amniocentesi quando avrà 18 settimane. In ogni caso si tratterà di infilare un ago nella mia pancia e prelevare delle cellule dal mio bimbo e non voglio che facciano questo, soprattutto quando ha 18 settimane. Non voglio che tocchino la sacca del liquido amniotico. Basta una minima distrazione e il mio piccolo può soffrire o posso perderlo per sempre.
Kaori cominciò a mettere le mani attorno al ventre e mentre l’accarezzava  cominciò a piangere.
Ryo l’abbracciò da dietro e mise anche lui le mani sul suo ventre.

-Tesoro stai tranquilla, il nostro cucciolo starà bene, vedrai che il test sarà negativo. Ora però vai a prepararti o non ti faccio più uscire perché si fa tardi. Già non mi va l’idea che tu debba uscire alle dieci di sera, da sola.
- Amo tranquillizzati, Kazue è a cinque minuti di cammino da qui. Appena arrivo ti chiamo e poi non ti dimenticare che in passato ti ho raccolto tante volte per strada, ubriaco fracido e a orari più pericolosi di questi.
Kaori entrò in camera e si cambiò e quando uscì, si ritrovò con Ryo vicino alla porta, pronto ad accompagnarla.
Lui era preoccupato, non riusciva a star tranquillo, era vero che in passato era venuto a riprenderlo in piena notte ma ora il quartiere era cambiato e non era più come prima.
Nonostante le sue buone intenzioni, non riuscì ad accompagnare la sua compagna dall’amica, infatti, Kaori sfruttando il punto debole di Ryo con due moine, riuscì a farlo “fesso” e andare da Kazue da sola.
Con il senno del poi, però, Kaori rimpianse questa sua scelta, perché mentre camminava per le vie di Shinjuku, si sentì pedinata.
Da brava sweeper qual era, tenne a portata di mano la sua fedele Lawmark. Per fortuna si era esercitata lo stesso,  nonostante le proteste Ryo o ora sarebbe stata nei guai. Era lo stesso nei guai ma si sentiva più sicura così.
Con un gesto del tutto casuale attivò il segnalatore di emergenza, che Ryo aveva fatto mettere vicino a suoi abiti e accelerò lentamente il passo.
Arrivata nell’androne del palazzo di Kazue, fece le scale di corsa e una volta entrata in casa, chiuse la porta a chiave e fece il segno all’amica di non parlare.
Spensero le luci e Kaori tramite il suo cellulare, chiamò a Ryo.
“Tu - Tu Tu – Tu …”
Il telefono squillava e Ryo non rispondeva, più tempo passava e più Kaori s’innervosiva.
- Diamine rispondi. Rispondi cavolo! Ryo RISPONDO A QUEL CAZZO DI TELEFONO! (Ndily Ehm! È un po’ arrabbiata! ^^’’)
- Pronto!
- Finalmente! Ma quanto cazzo ci metti a rispondere a sto cazzo di telefono.
- Ero di sopra, ma calmati, che succede?
- Non mi calmo, finché non sei qui!
- Che succede ti manco già?
- Cazzo, Ryo ma sei idiota o cosa? Non hai visto il segnale?
- Quale segnale?
Kaori mise una mano sul telefono e rivolta a Kazue: Oddio, questo è andato, la paternità gli ha dato al cervello.
Kazue cominciò a ridere come una matta, ormai un po’ di esperienza l’aveva anche lei, accanto a Mick aveva appreso qualcosa e conosceva bene il sangue freddo di Saeba. Quando si trattava di Kaori, però, il suo famoso sangue freddo, si andava a farsi benedire e diventava un completo ebete.

- Ryo, il segnale di SOS che ho su i vestiti! Ryo! Mi hanno seguito. Ti è chiaro il concetto?
- Sì, ora calmati, respira, che ti fa male. Riesci ad avvicinarti alla finestra senza farti vedere?
- Ok, ci provo!
Kaori si avvicinò alla finestra e guardò fuori, attraverso le tende, senza farsi vedere.
- Ci sono, mi sono avvicinata alla finestra.
- Ok, dimmi quanti ne vedi!?
- Sotto il palazzo è appostato solo un uomo di media stazza, ma io ho percepito la presenza di un'altra persona oltre a  lui, che non vedo.
- Ok, è armato?
- Non credo, da quello che riesco a vedere, non ci sono segni di armi.
Un momento …
- Che succede?
- Ryo mi sembra di conoscere quel tipo, l’ho visto molte volte quando uscivo, ma non immaginavo che mi seguisse. Credevo che fosse uno dei tanti che ciondolano nel quartiere dalla mattina alla sera senza fare nulla.
- Allontananti immediatamente da quella finestra, spegni le luci e chiudetevi dentro!
- Già, fatto è stata la prima cosa che ho fatto appena arrivata e ti ho chiamato dal mio cell.
- Hai la tua colt con te?
- Ryo ma chi mi hai preso, non sono una sprovveduta, sono pur sempre una sweeper, certo che ho con me la pistola ed è anche a portata di mano.
- Ok, scusa! Tra cinque minuti sono da te, aspettami!
-Vedi, che nel cassetto del tavolino, sotto il telefono, c’è un mazzo di chiavi con il nome di Kazue.
- Come fai ad averle?
- È una storia lunga, ti basti sapere che tutti hanno le nostre chiavi e viceversa e di certo questo non è il momento adatto per discuterne. L’hai trovate?
- Eccole, trovate! Ok, tempo cinque minuti e sto da te. Tu per favore fai attenzione, stai doppiamente attenta.
- Tranquillo Kazue è in ottime mani. In ogni modo, da vicino faremo i conti, secondo me prima eri al telefonino con Mick, raccontando gli ultimi pettegolezzi.
- Beccato! Ora, però ascoltami, metti la vibrazione al cell e tienilo a portata di mano. Ora filate al piano di sopra a nascondervi. Mi raccomando fai attenzione, non mi preoccupo per Kazue ma per te e il nostro bambino.
- Sì Ryo! Va bene! Quando tornerò a casa con calma parleremo anche di questo, ora ti saluto, datti una mossa però.
Kaori chiuse e il cell, mise la vibrazione e lo sistemò nella tasca laterale del jeans.
- Tesò, andiamo sopra, Ryo arriverà tra poco, dobbiamo stare all’erta.
- Va bene, Kao!
Le ragazze salirono al piano di sopra, in attesa di Ryo.
Kaori per smorzare la tensione, rimanendo sempre allerta, fece quattro chiacchiere con Kazue.
Si scusò con lei, per il fuori programma e decise di farla sfogare un po’, chiedendole della litigata con Mamoru.
Nel frattempo Ryo, come di parola, arrivò nel giro di cinque minuti a casa di Kazue.
Ispezionò la zona e individuò un tipo sul retro, che teneva d’occhio l’uscita dei garage.
Ryo l’accosto con la scusa se avesse d’accendere e in un battibaleno lo inchiodò al muro, chiedendo “gentilmente” cosa ci facesse lì e come mai stava seguendo Kaori.
Il ragazzo su i 25 anni, biondo, fisico minuto rispose che lui non sapeva nulla, che era qui per far un piacere all’amico che l’avrebbe poi, pagato, profumatamente.
Aveva accettato volentieri di aiutarlo, poiché il lavoro non era faticoso e consisteva nel seguire una rossa da urlo.
Ryo ancora più nero d’umore, si presentò e gli chiese “gentilmente” di smammare per non subire conseguenze e l’ira di City Hunter.
Fece il giro del palazzo e con un gesto fulmineo, afferrò il tipo alto, moro, sui 28 anni, fisico robusto, per la gola.
Anche con questo ragazzo fece le sue presentazioni e con la stessa “gentilezza” utilizzata per l’amico e lo fece “cantare”.
Il tipo gli raccontò di essere stato pagato in contanti da un certo Sebastian Lowelle per seguire la rossa, però non sapevano che lei fosse la donna di City Hunter se l'avessero saputo, non si sarebbero mai permessi di seguirla.
Si scusò e l’assicurò che nessuno del quartiere avrebbe più seguito la sua donna.
Ryo, sorrise al giovane e gli disse di aver omesso un piccolo particolare, lei non era solo la donna di City Hunter, lei era anche City Hunter.
In ogni modo, appena Sebastian si sarebbe fatto vivo, avrebbero dovuto avvertirlo subito, voleva essere informato su tutto quello che riguardava questo tipo: vita, morte e miracoli.
Soprattutto voleva capire come un avvocato americano, incaricato della difesa di quell’essere, Aleck Gregory, conoscesse la malavita giapponese.
In oltre avvisò “gentilmente” il mal capitato che se solo qualcuno di loro si fosse avvicinato alla SUA donna, avrebbe fatto una brutta morte e dopo quest’avvertimento lo lasciò andare.
Una volta accertatosi che il ragazzo fosse sparito definitivamente dalla sua vista, aprì il portone con le sue chiavi e fece uno squillo a Kao.
Kao appena sentì aprirsi il portone e dei passi che salivano le scale, avvisò Kazue di stare allerta e in silenzio.
Kazue annui, asciugandosi gli occhi umidi.
- Mi raccomando non fare pazzie e segui i miei ordini e appena puoi alla prima occasione devi correre da Ryo ad avvertirlo a questo tipo ci penso io. Tranquilla andrà tutto bene, stai dietro di me e non ti preoccupare.
Kao sentendo i passi dell’uomo più vicini, si avvicinò alla porta.
Mentre scendeva le scale, Kaori sentì vibrare il telefono, era Ryo e lei con una mano manteneva la sua pistola e con l’altra rispose al telefono.
Chiuse la chiamata e sorridendo aprì la porta.
Naturalmente prima controllò dallo spioncino, che fosse veramente Ryo e che fosse da solo.
Ryo entrò vide che era tutto ok e tirò un sospiro di sollievo.
Kaori invece l’abbracciò forte e si fece coccolare da lui e sotto le amorevoli attenzioni del compagno si rilassò, facendo andar via la tensione del momento.
Si staccarono da quell’abbraccio ma Ryo continuando a tenere Kao per la vita, abbracciandola da dietro si rivolse a Kazue.
- Andiamo a casa, è tutto finito. Kazue, preferirei che tu venissi a stare per qualche giorno da noi. Sia ben chiaro, che non accetto un “No” come risposta.
- Tesò, ha ragione Ryo! Non è consigliabile che tu rimanga da sola, se Mamoru torna ed è ancora ubriaco, come fai? Sei stata fortuna a riuscirtela a cavare così, poteva andarti anche peggio.
- Ma in verità ci sono abituata, Mick negli ultimi tempi tornava sempre a casa, ubriaco.
- Si tesò, ma Mick e Ryo si sanno controllare, questo disgraziato l’ho raccattato per strada tante di quelle volte e nonostante fosse ubriaco fracido era sempre vigile. Che io mi ricordi non mi ha mai messo una mano addosso, lui. Anzi chi mi ha messo le mani addosso è stato qualcun altro ...

Kaori al solo pensiero, ricordo, di quell’essere rabbrividì, si strinse ancora di più a Ryo e istintivamente poggiò le sue mani attorno al ventre come per difenderlo da un nemico immaginario.
In quel momento Ryo pensò che per il bene della sua compagna fosse meglio che lei non sapesse nulla del ritorno di Aleck. Avrebbe inventato una scusa qualunque pur di farla star tranquilla, ora doveva solo pensare alla gravidanza.
Lui l’avrebbe protetta a tutti i costi e nessuno avrebbe fatto del male alla sua FAMIGLIA!

- Perciò Kazue è meglio che vieni a stare da noi. Un uomo sotto i fumi dell’alcool è pericoloso, come ha detto Kaori, noi ci sappiamo controllare, ma anche perché non ci ubriachiamo mai del tutto, facciamo in modo di rimanere lucidi quel tanto che basta per non combinare casini.
- Ok, ma a una sola condizione.
-Quale? Fammi indovinare … un nome a caso … Mick
- Esatto Ryo, non voglio ritrovarmelo tra i piedi la notte, con le sue incursioni notturne.
- Ma sbaglio o fino a qualche settimana fa le sue “incursioni” notturne, del mio fratellone, ti piacevano?! In ogni modo, se è questo il problema, lo terremo a bada noi e poi ricordati che la mia stanza è piena di trappole. Studiate appositamente per tenere a bada questo disgraziato e Mick.
- Ehm! In oltre, io e Umi le abbiamo sistemate per renderle più funzionali.
- No, spiegami meglio, per favore. In sostanza ora non posso più tenere a bada, i tuoi attacchi notturni con le clienti?
- Amore, non ne hai bisogno io sono solo tuo.
- Sarà, ma faremo i conti a casa. Comunque, andiamo che è meglio.
- Senti Ryo, ma chi erano quei tipi?
- Spasimanti di Kaori, un po’ troppo invadenti. Ma ora è tutto sistemato hanno capito che mia moglie non è libera. Andiamo ora!
Kazue prese le sue cose, chiuse l’appartamento e assieme agli amici si avviò verso la loro casa.
Arrivati a casa, si sistemarono e Ryo andò a letto da solo, mentre le ragazze si chiusero in camera e iniziarono a chiacchierare.
Scherzarono, risero, ascoltarono musica e finalmente Kazue si poté sfogare.
Mentre Kazue piangeva e Kaori la consolava dallo stereo, uscirono le note di “You've Got a Friend” di Ella Fitzgerald.
Kaori asciugò le lacrime dell’amica e la invitò ad ascoltare le parole di questa canzone.

When you’re down and troubled
And you need some loving care
And nothing, nothing is going right
Close your eyes and think of me
And soon I will be there
To brighten up even your darkest night


Kaori: Quando sei giù e preoccupato
E hai bisogno di un po’ di affetto
E niente, niente sta andando bene
Chiudi gli occhi e pensa a me
E presto sarò lì
A illuminare anche la tua notte più scura

You just call out my name
And you know wherever I am
I’ll come running to see you again
Winter, spring, summer or fall
All you have to do is call
And I’ll be there
You’ve got a friend


Kaori: Devi solo gridare il mio nome
E sai che dovunque sarò
Verrò di corsa a trovarti, di nuovo
Inverno, primavera, estate o autunno
Tutto ciò che devi fare, è chiamare
E sarò lì
Tu hai un amico


If the sky above you 
Grows dark and full of clouds
And that old north wind begins to blow
Keep your head together
And call my name out loud
Soon you’ll hear me knocking at your door


Kaori: Se il cielo sopra di te
Diventa scuro e pieno di nuvole
E quel vecchio vento del nord comincia a soffiare.
Non perdere la testa
Chiama il mio nome a voce alta
E presto mi sentirai bussare alla tua porta.

You just call out my name
And you know wherever I am
I’ll come running to see you again
Winter, spring, summer or fall
All you have to do is call
And I’ll be there


Kaori: Devi solo gridare il mio nome
E sai che dovunque sarò
Verrò di corsa a trovarti, di nuovo
Inverno, primavera, estate o autunno
Tutto ciò che devi fare, è chiamare
E sarò lì

Ain’t it good to know that you’ve got a friend
When people can be so cold
They’ll hurt you and desert you
And take your soul if you let them
Oh but don’t you let them


Kaori: Non è bello sapere che hai un amico
Quando le persone possono essere così fredde.
Ti feriranno e ti abbandoneranno
E ti prenderanno l’anima se glielo lasci fare.
Oh, ma non lasciarglielo fare

You just call out my name
And you know wherever I am
I’ll come running to see you again
Winter, spring, summer or fall
All you have to do is call
And I’ll be there
You’ve got a friend


Kaori: Devi solo gridare il mio nome
E sai che dovunque sarò
Verrò di corsa a trovarti, di nuovo
Inverno, primavera, estate o autunno
Tutto ciò che devi fare è chiamare
E sarò lì
Tu hai un amico

Kazue non aveva parole, non sapeva come rispondere a quelle bellissime parole.
Le lacrime scendevano copiosamente, ma erano gocce di pura gioia perché capì che finalmente aveva un’amica.
Kaori l’abbracciò e la coccolò per tutta la notte, finché, all’alba delle sei, Kazue, non si addormentò coccolata dal calore e dall’amore dell’amica.

Ritorna all'indice


Capitolo 40
*** 38. Come Sei Bella ***



Le ragazze passarono tutta la notte a chiacchierare e quando finalmente Kazue, stanca si lasciò andare al sonno, si erano fatte le sei.
Kaori tentò di dormire qualche ora, ma non ci riuscì, era agitata per la giornata che si apprestava a iniziare.
Si rigirò più volte nel letto, alla fine sfinita verso le sette, si alzò e andò in cucina.
Aveva voglia di dolce, di una torta al cioccolato ma non le andava una semplice e giacché il sonno, l’era passato, iniziò a sfogliare un libro di ricette.
Lo sapeva già solo a guardare le figure, avrebbe messo su un kg ma non se ne fregava in quel momento.
Anche se ingrassava, non succedeva niente, i kg presi con tanta fatica nel giro di due o tre giorni sarebbero spariti.
Sapeva che non poteva farci niente se aveva il potere riducente aumentato e che di conseguenza le era molto difficile ingrassare. (Ndily Beata lei!)
Sfogliando trovò la ricetta della torta Caprese (Ndily *ç*) lesse gli ingredienti, controllò di averli tutti e si mise all’opera.
Tostò e tritò le mandorle, mise a sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente e monto gli albumi a neve con un pizzico di sale.
In una ciotola batté i tuorli con lo zucchero con una frusta e mescolò fino a ottenere un composto soffice e spumoso.
Dopodiché unì il burro morbido a pezzetti e continuò a lavorare, aggiunse la vanillina, le mandorle tritate e sempre mescolando unì il cioccolato fuso e lo strega amalgamando bene il tutto. Davanti alla Strega, Kaori sorrise, era uno dei ricordi che si era portata dall’Italia ed era riuscita miracolosamente a salvare la bottiglia dalle grinfie di Ryo e Mick.
Gli aveva vietato categoricamente di solo sfiorare la bottiglia pena la castrazione a vita. Entrambi accettarono subito gli accordi presi e da quel giorno il liquore Strega, fu sacro a casa Saeba.
Dopo aver amalgamato bene il composto, Kaori prese le uova montate a neve e le incorporò dall’alto verso il basso per non smontarle. Prese un foglio di carta forno, lo bagnò, lo strizzò e foderò una teglia in cui versò l’impasto livellandolo con un cucchiaio di legno piatto. Lo mise in forno e si mise a pulire tutto il macello che c’era in cucina ma non prima di aver compiuto il classico rito della “scarpetta”. Ripulì amabilmente la ciotola dai residui d’impasto e mentre adempiva questo rito fu beccata in flagrante da Ryo, che svegliato dal profumino invitante, scese in cucina dove la trovò con il muso tutto sporco di cioccolato e con il cucchiaino in bocca.
Erano quasi le otto, quando Ryo era sceso in cucina e per casa, si era innalzato un profumino di cacao misto a caffè.
Quando la vide non poté che ridere, era un amore. Spettinata, con il trucco sciolto della sera prima, mezza assonnata, con un pigiama il doppio di lei, la bocca sporca di cioccolata e infine il cucchiaino ancora in bocca, era bellissima.
Per lui era bellissima sempre, anche appena sveglia o dopo una notte passata in bianco.
Entrò in cucina ridendo e mentre Kaori gli diceva che era cattivo a ridere di lei e facendo la parte dell’offesa gli teneva il muso, Ryo accese l’ipod che avevano nelle casse in cucina e mise la sua canzone preferita, quella che gli ricordava sempre lei, Come sei bella di Massimo Di Cataldo.
Si avvicinò, le tolse il cucchiaino da bocca e posò la ciotola che lei aveva in mano, la prese per mano e dolcemente la portò al centro della cucina.
La strinse a se e le disse di ascoltare le parole della canzone mentre lui la teneva stretto a se e ballavano lentamente.

Come Sei Bella
Come Sei Bella
Come Sei Bella
Come Sei Bella



Sei bellissima, amore mio. Sembri un pulcino spennato, il mio pulcino.

Ma dai Ryo non raccontare bugie che sono bruttissima così.

Non è vero, pulcina mia tu sei la donna più bella che esista al mondo.


Ogni Giorno Che Passa, Mi Piaci Di Più
Soprattutto Mi Piace Pensare Che Tu
Come Me Non Ti Senti Mai Schiava Del Tempo
E Sai Essere Unica In Ogni Momento


Ogni giorno ti amo sempre di più e ti apprezzo di più.
Diventi ogni giorno che passa più bella, soprattutto quando non ti trucchi e sei acqua e sapone.
Mi piaci perché non ti metti mai tutte quelle schifezze in faccia, per le rughe e roba del genere.
Mi piaci perché sei semplicemente tu. Ti amo soprattutto per questo.

Kaori presa da un attacco di timidezza, abbassò lo sguardo ma Ryo le alzò il viso e le donò un casto bacio sulle labbra di cioccolato.

E Perché Nei Tuoi Occhi Rivedo Me Stesso
E Mi Sento Già Libero Da Ogni Complesso
Perché A Te Non Importa Di Avere Difetti
Ma Ti Piaci Lo Stesso

Anche Per Questo Sei Bella

Nei tuoi occhi rivedo me stesso, la mia anima, tutto il mio mondo. Perché il mio mondo sei tu.
Solo se ci sei tu, riesco a essere libero di essere me stesso. Con te non mi devo nascondere dietro una maschera.
Dietro la maschera del supereroe.
Perché sei come sei e, non t’importa di essere imperfetta, perché sei te stessa e ti piaci per questo.
Anche per questo ti amo ogni giorno di più. E ti trovo bellissima

Come Sei Bella
Lo Vedi Come Sei
Come Sei Bella


Sei bellissima!< br> Riflettiti nei miei occhi e vedrai quanto sei bella.

Nella Luce Sottile Del Sole Al Mattino
Rovistando Con Ordine Nel Tuo Casino


Sei bellissima anche quando sei appena sveglia.
Quando fai di tutto per cercare di non svegliarmi.
Quando un raggio di sole che s’intrufola tra le persiane, illumina il tuo viso.
Quando cerchi le tue cose, nel casino dei cassetti, facendo ben attenzione a non far rumore e non scombinare quell’ordine tutto tuo.

Quando Fissi Il Tuo Viso Riflesso Allo Specchio
E Ti Passi Col Dito Sulle Labbra Il Rossetto


E mi piaci quando ti guardi allo specchio e fai la faccia disgustata, perché ti trovi brutta.
Vorrei tanto alzarmi, smettere di fingere di dormire e abbracciarti da dietro per dirti che sei bellissima.
Mi piaci quando ti passi quel velo di rossetto con il dito sulle labbra, vorrei tanto baciarti come ora.

Ryo si abbassò verso Kaori la tenne ancora più stretta a lui e la baciò.
Un bacio dolce e passionale ma carico d’amore.

Mi Piace Guardarti Che Non Te Ne Accorgi
E Spostare Lo Sguardo Se Poi Tu Mi Guardi
Per Non Farti Cadere Nella Timidezza
Quello Strano Timore Di Non Essere Bella


Mi è sempre piaciuto, guardarti di nascosto.
Osservare il tuo magnifico volto e spostare lo sguardo quando te ne accorgi.
Adoro vederti arrossire, per la tua timidezza.
Amo la tua umiltà e quello strano timore di non essere bella, quando in realtà sei la donna più bella che conosca.

Non è vero Ryo, dai non prendermi in giro.
Saeko, Miki e Rose sono molto più belle di me.

No Kaori, tu le batti tutte. Tu nella tua semplicità sei la donna più bella che esista.

Nel Sorriso Rubato Alla Notte Vedi Come Sei

Kaori sorrise e Ryo gli sussurrò all’orecchio le parole della canzone.
“Nel sorriso rubato alla notte, vedi come sei”… BELLA!

Mentre Muovi Le Mani Distratte Vedi Come Sei Bella

Sei bellissima, mentre muovi le mani distratte.
Adoro tutto di te perché …

Come Sei Bella

… Sei bellissima!

Perché Segui L'istinto Più Della Ragione
Perché Sai Perdonare Ogni Mia Distrazione


Ti amo perché sei istintiva e passionale.
Mi piaci perché sai perdonare tutti i miei errori e perché ami uno come me.

Ryo io ti amo, perché sei tu, perché sei una persona speciale.
Perché sei l’uomo più dolce che conosca, mi sai ascoltare e comprendere.
Mi sei sempre stato vicino quando avevo bisogno di te, anche quando non volevo il tuo aiuto. Tu mi hai aiutato.
Perché sotto quella scorza di duro, di macho, c’è la persona più buona e paurosa del mondo.
Si paurosa perché tu ti sei sempre nascosto dietro la facciata di maniaco sessuale, di uomo duro e di sweeper infallibile.
Senza mai riuscire a far emergere te stesso, per paura che chi conoscesse il tuo vero essere, si spaventasse e ti lasciasse da solo.

Perché Sei Naturale, Anche Se Stai Tra La Gente
Non Ti Lasci Confondere Dalle Apparenze


Hai ragione e ti amo anche per questo, perché non ti sei fatta confondere dall’apparenza e non sei fuggita via davanti al mio vero me stesso.
Mi piace, la tua allegria e spontaneità quando stai tra la gente.
Adoro il tuo altruismo e la tua ingenuità mai scomparsa, nonostante il tuo passato.

Anche Quando La Vita Ti Rende Insicura
Anche Quando Nel Cuore C'è Un Po' Di Paura
Anche Quando Ti Perdi Nella Tua Incertezza
Nella Dolce Amarezza Vedi Come Sei Bella


Anche quando sei insicura per causa della vita.
Quando il tuo cuore ha paura che possa succedere qualcosa di brutto.
Quando le tue incertezze prendono il sopravvento e vuoi avere tutto sotto controllo.
Quando ridi, quando piangi, quando sei triste e malinconica.
Per me sei bellissima e ti amo tanto.

Come Sei Bella
Come Sei Bella
Come Sei Bella


Sei bella e il pancione che cresce ti rende ancora più bella.
Amore mio, mi piaci sempre.
Anche se indossi un sacchetto della spazzatura come vestito, per me sarai sempre stupenda.

Forse Non Te Lo Aspettavi Ma Sai
Così Bella Io Non Ti Ho Vista Mai
Fa Che Sarai Quella Che Sei


So che non ti aspettavi, una cosa del genere da me, ma non ho resistito.
Perché così bella non ti ho mai vista.
Sarà forse che sono cotto di te, come un adolescente alle prime cotte.
Che ho paura di perderti e che sei tu, la donna che più amo al mondo?
La piccola e dolce sedicenne che mi ha stregato con un solo incontro.
La giovane, forte, debole e testarda diciannovenne che ha deciso di farmi da assistente.
La donna, dolce, insicura e fragile ma allo stesso tempo forte, ventinovenne che aveva deciso di porre fine alla sua vita ma che ha avuto il coraggio di riprenderla in mano, per ritornare a vivere.

No, non ho avuto coraggio, se l’avessi avuto Aleck, non mi avrebbe fatto tutto quel male e non sarei arrivata al punto di desiderare la morte. Solo grazie a te al tuo amore sono riuscita a riprendermi.

Io non ho fatto niente, tu hai avuto la volontà di smettere di tagliarti e di curare la tua depressione, di andare avanti e di accettare di essere felice.

Ryo s’incanto a guardare Kaori negli occhi mentre ballavano, gli carezzava i capelli e le sorrideva.
Kaori era dal canto suo incollata a quegli occhi, si sentiva su una nuvola ed era felice.

Come Sei Bella
Come Sei Bella
Come Sei Bella
Come Sei Bella


… come sei bella …. Ti amo!
Sei bellissima così amore mio.


Rimasero a guardarsi a lungo finché non scatto il timer del forno.

- Oddio la torta, la stavo facendo bruciare.

Kaori si staccò da Ryo e corse a spegnere il forno, lo apri, prese uno strofinaccio e tirò la griglia fuori.
Presa dalla paura di far bruciare il dolce si scottò.

-Ahia! Vaffa …
- Kaori!
- … Vai a quel paese, mi sono scottata! Merda!
- Kaori! Non ti ci mettere anche tu con le parolacce.
- Ma se non impreco quando mi faccio male, quando posso imprecare?
- Mai e ora lascia stare faccio io, vai a medicarti.

Ryo prese la torta dal forno e la mise sulla cucina a raffreddare, dopodiché corse da Kaori.

- Fai vedere che ti sei fatta.
- Niente, è tutto ok. Stai tranquillo!
- No, fammi vedere!
- Va bene! Ecco qui! Non ho niente visto?

Kaori gli porse la mano scottata a Ryo, e lui delicatamente la controllò. Le diede un bacino sulla mano e lasciò libera.

- Meno male che non ti sei fatta niente, stai attenta però.
- Dai, amo, stai tranquillo, non mi sono fatta niente. In cucina è normale che succedano di questi incidenti. Ero troppo distratta da te!
- Comunque che ci fai sveglia a quest’ora, vi ho sentito parlare per tutta la notte, fino all’alba.
- Oh, scusa, la prossima volta abbasseremo la voce, giuro.
- Ma, no, amo! Io non dormivo no per colpa vostra, ma perché tu non eri con me. Mi sei mancata tanto questa notte.
- Anche tu, comunque non avevo sonno, quando Kazue, si è addormentata io mi sono rigirata nel letto più di una volta e poi mi è venuta voglia di fare una bella Caprese.
- Gnam, che buona e quando la posso saggiare?
- Devi aspettare che si raffreddi, se ti avvicini, giuro che ti taglio le mani.
- Ok ma ora perché non ti vai a riposare?
- No, devo sistemare qui e poi ho troppa paura per oggi per riuscire a dormire.

Kaori si mise a sistemare il disastro della cucina mentre Ryo si sedette a tavola bevendo un po’ di caffè.
Quando finì Ryo la tirò verso di lui, facendola sedere su di lei e la baciò.

- Come mai questo bacio?
- Eri ancora sporca di cioccolato.
- Devo essere un mostro.
- No, sei bellissima. Te l’ho già detto.
- Ryo, stringimi ho paura.
- Shhh, andrà tutto bene. Rilassati!

Ryo le accarezzò i capelli e lentamente Kaori si addormentò, tra le sue braccia.
La prese in braccio e la depositò sul divano, si stava allontanando per prenderle una copertina ma Kaori si aggrappò di più a lui e a Ryo non rimase altro che starle accanto e non lasciarla sola, neanche un secondo.
Kaori pian piano si calmo e lasciò andare Ryo, che poté, finalmente, prende una coperta e coprirla.
Dopo averla coperta, andò in cucina e sfornò la torta, ormai fredda, che lei aveva preparato.
Dopodiché si andò a preparare. Quando fu pronto, tutto lavato e improfumato Kazue si svegliò e ancora mezza assonnata entrando in bagno salutò Ryo.
Ryo scese dalla sua dolce amata e con un dolce bacio la risvegliò.

- Buongiorno principessa
- Buongiorno – disse stiracchiandosi.
- Dormito bene?
- Mmm, diciamo che ho dormito, bene non proprio. Stai tranquillo, però, sono sicura che quando avremo finito da Doc andrà molto meglio.
- Ok, ora che ne diresti di fare colazione? Anche Kazue si è svegliata.
- Non ho voglia!
- Kaori!?
- Ok, mangio un pochino di dolce, ma solo se me lo porti qui.
- Solo il dolce?
- E va bene! Hai vinto anche un po’ di caffè!
- Caffè?
- Uffa, si caffè perché non posso berlo?
- No, ti fa male!
- Ma io ho voglia di caffè, però non voglio il caffè americano.
- Va bene! Ti faccio il caffè con la moka va bene?
- Siii.

Ryo andò in cucina a fare il caffè per la sua amata mentre Kazue si apprestava a entrare nel salone per far compagnia a Kaori.
Dopo dieci minuti, Ryo ritornò con un vassoio contenente tre caffè e tre belle fette di dolce.
Dopo colazione, Kaori si andò a preparare per uscire.
Quando fu pronta, scese giù e incontrò Mick che discuteva amabilmente con Ryo che tentava di cacciarlo da casa.

- Che succede?
- Niente Kao, Ryo mi sta solo proteggendo da quel maniaco di Mick.
- Mick! Smettila, mi avevi promesso che avresti fatto il bravo!
- Con te, ma chi mi vieta di provarci con Kazue?
- Io! Ti ho detto di uscire, fuori, da casa mia. Ora!
- Uffa quanto sei noioso. Kaori aiutami tu, questo scimmione del tuo compagno non vuole farmi entrare!
- Mick, prometti di fare il bravo?
- Sì, farò il bravo, ma voglio tante coccole da te!

Mick eludendo la sorveglianza di Ryo, si fiondò con la sua faccia da maniaco su Kaori dalle cui mani magicamente un martello.
Kaori, però, non fece neanche in tempo a farlo materializzare che Mick fu bloccato dal dolce suono del caricatore della Phython di Ryo.

- Allora biondino, la smettiamo d’importunare le ragazze?
-Va bene ma voglio le coccole dalla mia mammina preferita.
- Coccole un tubo Mick, se vuoi in cucina, c’è un dolce e del caffè fresco fatto, più di questo non posso darti. Stavamo per uscire.
- Già, oggi è il grande giorno? Vero? Posso venire con voi?
- No, Mick te lo vieto io, questo è un giorno troppo importante per Ryo e Kaori e soprattutto è un loro momento intimo.
Vedranno per la prima volta il loro bimbo e nessuno si può intromettere.
- Uffa, io voglio venire! Dai per favore Kazue fammi andare!
- Mick, ma se volevi vedere tuo nipote, era il caso di fare tutte queste storie? Non potevi chiedercelo e basta? In ogni caso, se Ryo è d’accordo, potrai entrare a fine visita, solo se fai il bravo.
- E va bene! L’importante è che tu rimanga fuori e che tenga le mani apposto.
- Farò il bravo. Vero mia dolce Kazue? – rispose Mick con la sua solita faccia da maniaco.

Kaori esasperata da tutto ciò gli diede una bella martellata, che fece passare la voglia a Mick di scherzare.
Per l’occasione aveva inaugurato un martello speciale con scritto: “Lascia stare Kazue, pervertito n.2 del Giappone e muoviti che devo andare a fare l’ecografia!”

- Se vuoi mangiare qualcosina, muoviti o ti lasciamo qui! Io non ci metto niente a lasciarti qui, sei avvertito.
- Nuuu, sei cattivo! Kaorichan, Ryo è cattivo con me.

Esasperata Kaori, guardò Kazue chiedendola aiuto. Kazue accogliendo il muto appello dell’amica, prese Mick per la collottola e lo trascinò fuori di casa, seguiti da Ryo e Kaori che ridevano come matti.
Arrivati da Doc, Mick fu chiuso in una camera lontano da Kaori, nessuno voleva rischiare che quel maniaco potesse far del male a lei al bambino.
Entrarono nello studio e assieme a Doc, c’era il ginecologo che avrebbe seguito assieme a lui, l’evolversi della gravidanza.
Taiki, era il figlio di un vecchio amico di Doc, l’aveva seguito durante gli anni universitari e durante il tirocinio l’aveva indirizzato presso un altro suo amico.
Ora il piccolo Taiki aveva trentacinque anni ed era in gamba nel suo mestiere. Fisicamente era anche un bell’uomo.
Era un uomo ben piazzato, alto, magro, capelli castani, scuri, occhi che tendevano al verde scuro quasi marrone, ma che cambiavano secondo la luce e del tempo.
Quando Ryo e Kaori entrarono nello studio, gli accolse Taiki con un bel sorriso indirizzato alla bella mammina.
Cosa che a Ryo non piacque per niente.
Doc fece le presentazioni, Kaori raccontò il suo passato clinico, soffermandosi sul fatto che in questo periodo faceva uso, anche se in maniera minore del passato, di psicofarmaci.
Taiki li rassicurò e fece accomodare Kaori sul lettino, invitandola a spogliarsi. Naturalmente Ryo appena sentì la frase “Si spogli” corse subito da Kaori, dietro al paravento.
Taiki le fece una visita medica generale con la rilevazione della pressione arteriosa, del peso, dell'altezza, il polso, il ritmo del respiro e la temperatura corporea interna.
Dopodiché cominciò a eseguire la palpazione del seno, cosa che a Ryo faceva infuriare, se avesse potuto l’avrebbe ucciso, come osava quel tipo di toccare i seni della sua donna.
Doc, vedendo la reazione di chi ha sempre voluto bene come un figlio si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla, invitandolo a seguirlo fuori, mentre Taiki finiva di visitare Kaori.
Fuori Doc, lo tranquillizzò dicendo che il suo collega sapeva fare il suo mestiere e che era un ottimo ginecologo.
Da bravo ginecologo le stava palpando il seno in cerca di eventuali noduli, Kaori non era più una ragazzina ed era giunta l’ora di sostenere gli esami di rito. Dopo aver accertato che non ci fossero problemi al seno, avrebbe controllato la cicatrice del cesareo e gli organi genitali, onde evitare brutte sorprese, appena sarà finito tutto, li avrebbe chiamati per l’ecografia.

- In ogni modo, stai tranquillo dentro c’è Kazue e dagli esami fatti, in precedenza, è tutto ok.

Ryo uscì fuori a fumare per tranquillizzarsi ma non ci riusciva, neanche la vicinanza di Mick e le solite battute potevano farlo stare tranquillo.
Aveva visto il peso di Kaori. Era ingrassata di pochissimo e aveva paura per lei e il piccolo, anzi piccola, perché lui era convintissimo che avrebbero avuto una femmina.
Kazue uscì e informò che la visita era finita e che potevano entrare per l’ecografia.
Kaori si era rivestita ed era stesa sul lettino con il dottore che massaggiava il gel sulla sua pancia.
Ryo respirò profondamente e si avvicinò a gambe tremanti al lettino di Kaori.
Si avvicinò e la prese per mano, osservando il monitor accanto a loro.
Quando il dottore pose l’ecografo sull’addome di Kaori e comparve uno scricciolo lungo sei centimetri.
Era così grande che poteva stare in un palmo nella mano.
Il dottore indicava il bimbo e Ryo sorrideva, era in paradiso.
Lo vedeva agitare le gambine e le braccine, poi quando il dottore sollecitava la bocca, essa si apriva.
Sia Kaori e sia Ryo piangevano dalla gioia, era un’emozione indescrivibile.
Quando fece sentire il cuoricino del piccolo, rimasero senza fiato.
Il dottore a quel punto chiese se volevano sapere il sesso e loro dissero che volevano condividere questo momento anche con gli zii e il nonno del cucciolo.
Doc, Mick e Kazue si avvicinarono al lettino e anche loro si emozionarono vedendo il loro nipotino.
Taiki rassicurò tutti che era in ottima forma, che la gravidanza stava procedendo bene e che tra poco avrebbero saputo il sesso.

- Allora ci dica è maschio o femmina? Vediamo chi ha vinto se io o il mio compagno.
- Secondo lei è maschio o femmina?
- Maschio secondo il mio compagno è una femmina. Per favore, però, non mi dia del lei e mi chiami Kaori, siamo coetanei.
- Va bene, Kaori allora mi dispiace ma hai perso! Ha ragione il tuo compagno è femmina. È una bella bimba ed è in perfetta forma. Solo che la mammina deve mangiare di più, non mi piace quanto pesa.
- Dottore ma io mangio. Solo che non ingrasso.
- Le darò – scusa – ti darò degli integratori e vedrai che nel giro di due settimane avrai messo su un altro paio di Kg.
- Grazie.

Ryo ormai non connetteva più era su un altro pianeta.
Kazue e Doc erano felici e si complimentarono con Kaori.
Invece Mick era anche lui, imbambolato, era in trans continuava a dire: “Sarò zio di una bambina”.
Kaori e Kazue, finita la visita, salutarono il dottore e portarono i due uomini a prendere un po’ d’aria.
Quando si ripreso, scoppiarono di felicità, Ryo sconvolto dalla bella notizia baciò Kaori davanti agli amici invece Mick l’alzò in aria e Ryo gli ordinò subito di metterla giù e delicatamente.
Kaori era emozionata e felice allo stesso tempo, aveva sbagliato il calcolo non era incinta di undici settimane ma di dodici era fuori ufficialmente dalla fase più brutta della gravidanza, anche se per lei erano state solo poche settimane di consapevolezza, erano state interminabili.
Aveva sentito il cuoricino battere ed era felice. Il dottore le aveva assicurato che era tutto ok e che non c’era bisogno di fare tutti quei test di cui aveva paura, bastava solo un’ecografia un po’ più particolare, fatta nei prossimi giorni.
Quando tutti si furono ripresi dallo shock, andarono al cat’s a spupazzarsi la loro nipotina.
Qui i due sweeper sembravano un’altra volta, inebetiti, giocavano sereni e tranquilli con la piccola mentre Kaori parlava con Miki.
Quando Miki seppe della bambina, volle festeggiare finalmente.
Ora era sicura che non potesse perdere il bimbo.
Festeggiarono in allegria la notizia e a sera ritornarono a casa ma non prima di aver stancato a dovere la bimba.
A casa Kaori chiamò alla sorella e a nipotini comunicando la lieta notizia mentre Kazue era ritornata nel suo appartamento, con la supervisione di Mick.
Finalmente da soli Kaori, poté chiedere a Ryo maggiori dettagli sulla sera precedente.
Ryo la tranquillizzò raccontandole una bugia a fin di bene, era finalmente serena e non valeva la pena agitarla per nulla.
Aveva saputo che i bimbi stavano bene, che lo “Zio Tony” faceva il suo dovere ed erano felici di sapere che la zia tra qualche mese avrebbe dato alla luce la loro cuginetta.
Finalmente era felice serena, quindi aveva scelto di continuare sulla strada dell’ammiratore segreto perfezionando il tutto.
Le disse che quei due tipi erano stati ingaggiati da un vecchietto che non voleva farsi riconoscere e che da anni era infatuato di lei, solo che a causa dell’età avanzata e della timidezza, non aveva il coraggio di avvicinarla.
Una volta si era avvicinato con la scusa di un’indicazione, poi lei era sparita dal quartiere per anni e appena l’aveva rivista girare per il quartiere aveva assunto quei due tipi per avere notizie di lei.
Kaori sorrise e si accoccolò tra le braccia del suo amore.
La sera nel lettone era il suo momento preferito, il momento in cui si raccontavano tutto, c’erano solo loro due e la loro intimità.
Ryo approfittò dell’accoccolamento della compagna, la strinse a se e le chiese della visita.
Kaori con naturalezza gli disse della visita approfondita di Taiki e che era tutto ok.
Gli disse, inoltre, che ogni mese avrebbe avuto delle visite di controllo in cui gli avrebbe prescritto vari accertamenti da fare.
Kaori vedendo che il paparino non aveva preso bene la notizia della visita di Taiki alla sua zona più intima, lo tranquillizzò, facendogli capire che era normale, Taiki era un ginecologo e che quello era il suo compito.
Nel momento in cui lui fosse andato da un urologo, avrebbe controllato il suo apparato genitale e lei di sicuro non sarebbe mai stata gelosa di un medico che fa il suo mestiere.
Alla fine, immaginando la loro cucciola si addormentarono, stremati dalla precedente notte in bianco.

Ritorna all'indice


Capitolo 41
*** 39. San Valentino ***


Cosa Ho Fatto
Nella Testa Una Musica
Che Mi Far Diventar Matto
Una Macchina Prima Per Poco
Non Mi Ha Messo Sotto
L’avesse Fatto
Almeno Finiva Tutto
Ma Che Cosa È Cambiato
 Ma Dov'è Che Hai Buttato Il Mio Amore
(Quanto Ti Voglio – Claudio Baglioni)


 

San Valentino era alle porte, mancavano solo pochi giorni.
La gravidanza procedeva bene, la pancina di Kaori era ormai visibile i suoi abiti le andavano leggermente stretti. Non era più taglia quaranta ma ora era una quasi quarantadue, era felice era ingrassata e dentro di lei stava crescendo una nuova vita.
Non indossava ancora vestiti premaman, poiché la pancia era poca e sembrava una ragazza normale, nessuno avrebbe detto che Kaori stava per diventare mamma.
Le cose tra loro andavano sempre meglio, per quanto riguardava la bimba, Ryo era premuroso e amorevole e molte volte metteva l’orecchio sulla pancina della mamma nella speranza di sentire muovere la bimba.
Ma … c’era un ma … le cose tra loro a livello affettivo e sessuale avevano avuto un lento declino, ma lei si consolava con le attenzione che riservava alla piccola, pensando che fosse tutto preso dalla paternità.
Avevano discusso su i nomi per la piccola ma non erano riusciti a trovare ancora il nome adatto a lei.
Ryo aveva raccontato a Kaori di quando stava male e della promessa che aveva fatto alla madonna per salvarle la vita e Kaori ne fu commossa ma anche arrabbiata.
Con tutto il rispetto che portava verso la madonnina, ma giustamente, Kaori, gli fece notare che in Giappone, mettere un nome tipicamente italiano significarla isolarla dal gruppo e per di più era di difficile pronuncia, per gli altri, perché conteneva molte “r” e “l”. Aveva deciso che sua figlia non dovesse avere una vita sociale.
Alla fine ragionandoci su, si ricordò che Melania era considerato come alternativa a Carmela, poiché il nome in greco significava bruno, e la Madonna del Carmine era detta anche la Madonna Bruna.
Lo tradussero in inglese e ottennero Melanie, quando provarono a chiamare la piccola con il suo nome, Kaori la sentì muoversi. La piccola aveva approvato la scelta da quel momento in poi decisero che la bimba si sarebbe chiamata Melanie Saeba.
Comunicarono la scelta agli amici che furono tutti contenti.
Mick e Miki adorarono subito il nome della piccola. Anche se Mick era un po’ triste, gioiva per la piccola Melanie.
Kazue era tornata con Mamoru, avevano fatto pace e apparentemente le cose andavano meglio, anche se si stava riavvicinando sempre più a Mick.
La bimba di Miki, invece, cresceva sana e forte aveva un mese e Miki era più felice che mai, anche se qualche volta era esasperata.
Comunicarono anche la scelta del nome alla zia Saeko, che fu felice e approfittò della visita a Kaori per sfogarsi un po’ con l’amica.
Disse che nonostante provasse ancora qualcosa per Maki, stava frequentando un’altra persona e forse questo era quello giusto, ne parlava con piacere e la storia durava da qualche mese. Anzi era capitato che avesse conosciuto il signor Nogami di sfuggita, presentato ufficialmente come amico e che abbia avuto buoni risultati. 
A quanto pare il commissario Nogami aveva accettato che il ragazzo in questione potesse frequentare la figlia, gli piaceva e stranamente a Saeko non era avvenuto il rigetto.
Ultimamente quando le piaceva un ragazzo e quest’ultimo era gradito al padre, dentro di lei scattava un meccanismo tale per cui iniziava a rendersi odiosa con il ragazzo fino alla completa rottura.
Con l’ultimo sembrava che questo processo non era avvenuto, anzi era felice e passava più tempo con la sua famiglia e ultimamente aveva iniziato a frequentare più spesso casa Saeba perché si sentiva in colpa per Maki.
Per il momento sempre da sola, mentre il “poverino” era impegnato a far compagnia al commissario, ormai in pensione, che da bravo padre geloso aveva trovato un hobby con cui passare il tempo.
Mettere in croce il ragazzo della figlia maggiore, anzi delle figlie perché anche la “piccola” di casa Yuka ormai universitaria  aveva anche lei un ragazzo stabile con cui il paparino doveva fare i conti.
Yuka era stata ammessa brillantemente alla specializzazione a un’università prestigiosa, privata, di Shinjuku.
Aveva scritto altri due romanzi e l’ultimo era in fase di elaborazione e per questo ultimamente dovendo descrivere una donna gravida nel suo romanzo, si era praticamente trasferita a casa Saeba.
Non dormiva lì, perché alloggiava da Saeko, ma quasi ci mancava, voleva sapere tutto di Kaori.
Alla fine esasperata Kaori le disse che era inutile che stava lì tutto il tempo, che non c’era niente di strano da dover condividere con gli altri. Purtroppo per lei la gravidanza era sempre la stessa con i classici sintomi, degli ormoni impazziti, il dolore alla schiena, il sentirsi una botte, la libido che va e che viene e soprattutto stanchezza perché sei più pesante e ti affatichi di più.
Questi erano i lati negativi, i lati positivi erano il fatto di sapere che presto potrai tenere tra le tue braccia un fagottino che è frutto del tuo amore e lo accudirai con amore e affetto.
La gravidanza è la cosa più naturale del mondo e come tale doveva essere vissuta, senza ansie e paure inutili.
In quel periodo il lavoro era tornato, finalmente, ad affacciarsi alla loro vita di coppia.
Puntualmente si trattava, sempre della solita cliente oca, che faceva la scema con il suo compagno, minacciata dal solito cretino che tentava di ucciderla.
Ormai il vaccino aveva avuto effetto, era indolore la presenza in casa di queste oche, che una volta smessi i panni di “femme fatale” diventavano anche simpatiche e s’interessano alla piccola Melanie.
Nelle ore più calde della giornata si vedeva con Miki per la quotidiana passeggiata nel parco con Nami, più bella che mai.
Cresceva a vista d’occhio e già voleva giocare con i giocattoli morbidi e con le mani delle persone.
Molte volte Kaori l’aveva presa in braccio e coccolata, sembrava che le cuginette apprezzassero molto questo contatto.
Melanie si muoveva e Nami sorrideva, alcune volte quando avveniva questo contatto ravvicinato tra le cuginette, arrivava Ryo che baciava prima i frugoletti della famiglia, poi le mammine.
Alcune volte c’era la cliente che gli faceva il filo, che sbuffava e tentava di instaurare un rapporto con la piccola Nami.
Misteriosamente, però, la piccola invece di sorridere come tutti i bimbi della sua età, con sorrisi involontari, si aggrappava alla persona che l’aveva, imbraccio e piangeva, appena la gattamorta finiva di romperle le scatole, smetteva di piangere.
Adorava gli zii, stava calma in braccio a loro e riusciva anche ad addormentarsi, ma appena sentiva la voce del papà, si agitava tutta.
La piccola cresceva in fretta ed era pure molto intelligente, a un mese aveva già capito come andavano le cose e faceva impazzire i tre sweeper.
Ryo era andato, già per conto suo ma solo sapere che la sua piccola sarebbe diventata come Nami, diventava più pazzo di prima per quella bimba.
Mick era Ryo secondo, non era a quei livelli perché non era lui che diventava padre, ma diciamo che era sulla buona strada.
Stravedeva per Nami, stava molto attento a Kaori e ai suoi desideri, la viziava come faceva con Miki però in modo sempre più crescente, lui e Ryo si erano messi d’accordo per soddisfare ogni voglia della futura mammina.
Però se doveva dire la verità nel cuore di Mick c’era già una bimba che lo faceva impazzire, Valentina, era innamorato perso della piccola e anche lui aspettava con trepidazione Pasqua per rivederla.
Si sentivano ogni giorno, Mick la chiamava sempre, erano come due fidanzati, non c’era niente da fare Valentina era diventata come una figlia per Mick e Kaori era sempre più contenta.
Ultimamente, però era un po’giù di morale, vedeva il suo Ryo un po’ distante da lei, era si dolce e premuroso, ma certe volte quando parlava, lui non l’ascoltava e come se stesse su un altro pianeta e poi quando tornava a casa da danza, non lo trovava mai e lei ci stava male.
Kaori stava male, Ryo badava più alla piccola che a lei, era successo quello che più temeva: Ryo si era stancato di lei e le stava accanto solo per la bimba.
Da quel momento in poi magicamente Kaori si era trasferita da Saeko e da Yuka, cui aveva raccontato tutto e l’avevano coperta utilizzando la scusa del libro di Yuka. 
Kaori anche se con un po’ di tristezza continuava la sua vita, aveva girato i negozi per cercare della cioccolata da regalare e lo faceva assieme alle amiche ma non trovava nulla d’interessante.
Non le andava di festeggiare San Valentino in base alla tradizione giapponese, in verità non le andava proprio.
Solo due anni fa era elettrica in questo periodo, anche all’epoca era incinta, però aveva accanto una persona che non la trovava brutta e grassa, che faceva ancora l’amore con lei e che non tornava tardi a casa la sera, sempre se tornava.
Non si addormentava ogni sera con un compagno stanco e si risvegliava da sola la mattina dopo.
Non si addormentava mai da sola, all’alba, nella vecchia camera, piangendo perché lui non è rientrato.
Non era stata volutamente ignorata, quando chiedeva il perché di questa stranezza.
Non si era mai allontanata da casa per più di qualche ora figuriamoci per giorni interi.
In altri tempi, sarebbe ritornata in America, avrebbe cambiato casa, città e tutto ma ora come fare?
Doveva rimanere lì perché dentro di se aspettava Melanie, la sua bimba e gli avrebbe dato tutto l’amore che meritava.
Ora aveva deciso, visto che per lui era meno di zero, tanto valeva lasciarlo libero.
Mick era stato informato di tutto ciò e aveva solo una gran voglia di spaccargli il muso a quel deficiente di Ryo.
Lui aveva vissuto tutta la situazione e aveva detto a Kaori di aspettare e vedere, di informarsi, di chiedere a Ryo spiegazioni ma ogni volta era ancora peggio.
Kaori gli raccontò anche di una volta in cui lei si fece trovare con indosso un completino intimo sexy da morire, che avrebbe risvegliato i sensi anche a un morto, stesa al centro del letto aspettando lui, che l’aveva completamente ignorata.
Anzi glielo mostrò pure e per poco Mick non moriva d’infarto.
Era praticamente superfluo quel completino, copriva ben poco delle grazie della donna e anche lui cominciava a pensare che qualcosa non quadrasse in Ryo.
A quel punto Mick gli consigliò di passare alla linea dura, doveva attaccarlo lei e vedere che faceva.
E lei gli rispose che ci aveva già tentato, si era messa a cavalcioni su di lui, completamente nuda con i capelli sciolti e lui aveva solo baciato il pancione, augurandole buonanotte.
Mick a quel punto pensò che l’amico avesse bisogno della famosissima pillolina blu, perché era impossibile a non saltare addosso a Kaori.
Nonostante oramai, la considerasse come una sorella, una bomba sexy come lei se la sarebbe fatta e se avesse avuto in grembo la sua di figlia, non l’avrebbe mai trattata così, l’avrebbe amata ogni notte.
In quella situazione, secondo Mick e tutti, Kaori aveva fatto bene ad andarsene.
Ryo era sparito con una scusa banale di un incarico da svolgere fuori città, da ormai due settimane e nessuno sapeva nulla.
Mick era passato più di una volta da casa, per prendere le cose di Kaori e non aveva trovato nessun segno di Ryo.
Neanche un messaggio in segreteria nulla.
Kaori poiché doveva mandare avanti una famiglia e con solo il suo lavoro di sweeper, non riusciva a guadagnare abbastanza da mantenere lei e la piccola in arrivo, quindi decise di trovarsi un lavoro.
Per un po’ aveva vissuto crogiolandosi nel suo dolore, ma ora era giunto il momento di andare avanti, era passata una settimana da quando il signorino era sparito e doveva imparare a ricominciare a vivere senza di lui.
Miki le offrì di lavorare da lei come cameriera finché non trovava un lavoro migliore.
Kaori era indecisa se accettare, oppure no, alla fine decise di non accettare.
No per Miki, perché lei l’adorava, era come una sorella. Ma già sapeva che se avesse lavorato lì, sarebbe stato difficile erano troppo amici e lei non si sarebbe fatta pagare e soprattutto Miki si sarebbe preoccupata per lei.
Decise di chiedere a Eriko una mano, se conosceva qualche agenzia di grafica cui poteva essere presentata, ma purtroppo per lei Eriko era partita per New York, per la sfilata di San Valentino di Victoria’s Secret e l’immancabile settimana della moda.
Alla fine dopo due giorni di porte sbattute in faccia appena sapevano della gravidanza, Kaori trovò lavoro come ballerina e cantante presso il Sunlight Cabaret ma non poté accettare a causa della gravidanza. Ora non poteva ballare come prima e poi anche se ora decideva di accettare in futuro, quando sarebbe nata, la bimba avrebbe dovuto rinunciare perché non la poteva lasciare da sola. Era molto tentata di accettare questo lavoro e se non aspettasse Melanie, avrebbe accettato subito, ma ora c’era la sua piccola e le facevano male, i salti, le prese e anche le vibrazioni degli amplificatori. Poi un’altra cosa al locale si fumava e non se la sentiva di rischiare il benessere della piccola, quindi decise di accettare la proposta di Miki e di lavorare per lei.
Miki le offrì anche la possibilità di trasferirsi nella casa sul retro collegata al bar che però doveva convivere con Kasumi.
Le disse che se non c’erano problemi per Kasumi, per lei andava benissimo.
E così nel giro di tre giorni aveva trovato lavoro e casa e aveva per l’ennesima volta ricominciato una vita diversa da prima. Era stanca di tutto ciò, di dover buttare tutto all’aria ogni volta ma questa volta Ryo l’avrebbe pagata cara.
Stava giocando con il fuoco e presto si sarebbe scottato.
Quando e se fosse tornato Ryo avrebbe trovato una bella sorpresa, lei non era più la solita ragazzina che davanti alle difficoltà scappava.
Aveva deciso di affrontarlo e questa volta avrebbe saputo quello che voleva, se era finita la storia almeno che avesse il coraggio di dirglielo in faccia ma non utilizzando menzogne, se si preoccupava per la bambina, lei non gliela avrebbe mai negato il suo diritto di essere padre.
Iniziò a lavorare al bar e come sempre si dava da fare, i clienti erano sempre i soliti habitué che frequentavano il bar per la gentilezza di Miki.
Sorrise ripensando ai mesi passati per aiutare Miki con la sua gravidanza, era così stanca da non accorgersi che dentro di lei stava nascendo una nuova vita, ora era stanca ma per un altro motivo, stanca di dover sempre ricominciare ma questa volta non si sarebbe fatta ingannare dall’amore di un uomo, avrebbe vissuto solo ed esclusivamente per l’amore della sua bimba.
Notò con piacere che Meiji non aveva perso le sue abitudini.
Meiji era un uomo di trentotto anni che Kaori aveva conosciuto lavorando al bar, durante la maternità di Miki, ed erano diventati amici. Lui era divorziato da poco, senza figli e viveva nel quartiere solo da qualche mese.
Si trovavano molto bene assieme, erano molto in sintonia, chi li vedeva da lontano li scambiava per fidanzati. Kaori era molto a suo agio con lui, gli raccontava tutto e lo stesso dicasi per Meiji.
Meiji era poco più alto di Kaori, castano, occhi neri come la pece e a mandorla, lineamenti europei. Infatti, Meiji non era 100% giapponese, sua madre era giapponese mentre suo padre era italiano. Si erano conosciuti a Londra ed era scoppiato l’amore. Il padre era un diplomatico italiano, che lavorava presso l’ambasciata italiana a Londra.
Lei era all’ultimo anno di scienze politiche all’University of London e durante una visita all’ambasciata italiana incontrò quello che poi diventò suo marito.
Kaori si trovava bene a parlare con Meiji, si rilassava e si sentiva bene come non succedeva da una vita.
Meiji era perfetto!
Carino, simpatico, socievole, ti sapeva ascoltare e consigliare e aveva aiutato Kaori a ragionare su questa situazione con Ryo e per il bene della piccola, le consigliò di non correre e prendere decisioni affrettate.
Raccontò che anche lui, per causa di decisioni affrettate e la voglia di essere come gli altri, aveva combinato un guaio che aveva rovinato la vita di due persone, per due anni e mezzo da incubo.
Aveva incontrato e sposato una ragazza cui aveva voluto realmente bene, ma non aveva mai amata come dovrebbe amarla un compagno, un marito, un fidanzato.
Lui non riusciva a provare nessuna attrazione verso le donne e per i pregiudizi della gente e un po’ perché lui non voleva ammetterlo a se stesso, aveva sposato questa ragazza per dimostrare a se stesso e agli altri che non fosse gay.
Poi un giorno incontrò l’amore, un giovane ragazzo, incontrato per caso durante un meeting finanziario e da lì la presa di coscienza, non poteva andare avanti così e rinnegare se stesso.
Ed ecco l’unico difetto di Meiji, purtroppo era gay ma solo le ragazze del bar e Mick sapevano della sua omosessualità.
Durante la settimana, Ryo non si fece né vedere né sentire, era sparito dalla circolazione nessuno aveva sue notizie.
Kaori faceva finta di niente ma ci stava male, gli mancava.
Per fortuna, però, aveva accanto amici che le volevano bene e poi c’era chi era messo peggio di lei, Mick.
Mick, poverino, le faceva una gran pena nell’anima innamorato perso di Kazue e soffriva nel vederla con un altro.
Quei due scemi si erano avvicinati, ora Kazue passava tutto il tempo possibile con Mick e sembravano essere tornati come all’inizio della loro storia, peccato però che Mamoru esisteva ancora nella loro vita.
Si vedeva lontano un miglio che si volevano ancora bene e che l’uno senza l’altro si sentiva vuoto.
I giorni passarono e Kaori riuscì a comprare tutte le cioccolate per i suoi amici e nonostante tutto anche per Ryo.
Aveva girato tutta la città per trovarli e alla fine c’era riuscita.
In un negozio che vendeva prodotti Italiani, aveva trovato i “Baci Perugina” e li prese per i suoi amici, prese quattro tubi normali e uno con un cuore di peluche trafitto, con scritto “Sei il bacio più dolce”, per Ryo.
Alla fine arrivò anche il giorno di San Valentino e Kaori si preparava dopo aver distribuito i cioccolatini, tra il divertimento generale, a passare la serata a deprimersi.
L’ilarità generale era dovuta al comportamento di Umi. Infatti, com’era prevedibile, Umichan quando ricevette i cioccolatini dalle ragazze si fece tutto rosso e cominciò a fumare dalle orecchie.
Se Kaori e Miki si erano tenute sul neutrale per tutti, nel senso che avevano regalato lo stesso tipo di cioccolato a tutti, destinando ai loro compagni una confezione più grande con qualche accorgimento in più, tipo un peluche, Kazue, Kasumi, Saeko, Reika e Yuka, invece no, avevano rispettato la tradizione del GIRI choco e dell’HONMEI choco.
Avevano regalato cioccolatini più economici ad amici e parenti, invece per l’innamorati avevano ordinato della cioccolata con le loro foto sopra.
Solo Kazue a differenza delle altre ragazze aveva regalato a Mick dei cioccolatini non proprio scadenti né al top.
Non erano né Giri né Honmei ma erano speciali pensati per lui.
Alla fine della serata tutti si dileguarono e chi tra appuntamenti con il ragazzo e chi come Mick che aveva trovato un lavoretto come security in un locale, lasciarono da sola Kaori, in piena fase depressiva da San Valentina.
Ormai quando si fu rassegnata a passare una serata da sola in piena apatia,ricevette un invito da Meiji, che per ringraziarla della cioccolata per lei e per Rei, le  chiese di partecipare con lui e Rei alla serata di San Valentino.
Sarebbero prima andati a bere un drink al Fiat Caffè e poi all’Agorà il nuovo locale aperto da pochi giorni.
L’avrebbe passata a prendere intorno alle 21.30 – 22.00 e si doveva vestire carina per scatenarsi a ritmo latino.
Kaori accettò di buon grado e si andò a preparare.
Indossò un pinochietto jeans e una maglia sbrilluccicosa, sì trucco in modo leggero, quasi inesistente, legò i capelli in una coda, e indossò un paio di tacchi che furono l’unica trasgressione.
Miki e Kasumi appena la videro vestita così, presero la situazione in mano.
- Mica uscirai così oggi?
-Sì, cosa c’è che non va?
- Tutto! Sei semplice al massimo. Ti abbiamo visto uscire con noi in modo più provocante e ora che hai la serata libera tutta per te, ti vesti a suora?
- Ha ragione Miki, qui c’è bisogno del nostro intervento. Io ti truccherò e poi con Miki sceglieremo l’abito adatto.
Ti giuro che quando uscirai da qui sarai bellissima e farai girare la testa anche a un gay.
- Ma che dici Kasumi! Io non posso permettermi di essere sensuale, non ho più il fisico, ti ricordo che sono incinta se non te ne fossi scordata.
- Si lo so e ti assicuro che se uscissi incinta e avessi la fortuna che hai tu con il tuo fisico, sarei felicissima.
- Tesò ti rendi conto che da una quaranta sei passata taglia quarantadue, non sei una cinquanta. Ha ragione Kasumi hai ancora la possibilità di essere sexy e sensuale e poi ti vuoi imbruttire solo perché accanto hai uno stronzo che non ti calcola. Mandalo a fanculo questa sera e divertiti.
- Se come no, mi devo divertire proprio il giorno degli innamorati quando il mio compagno è sparito e non si è degnato neanche di chiamarmi.
Non dico per farmi gli auguri di buon San Valentino, figurati, non stiamo in America che si usano queste cose ma almeno a dire: “ We scema come va? Tutto bene? Come procede la gravidanza? Sai non ti amo più me ne sono andato perché mi ero stancato di te!”
E che cazzo almeno a dirmelo! No! Invece è sparito senza lasciare traccia.

Kaori non c’è la fece più e scoppiò in lacrime, era stanca di questa situazione aveva sperato, pregato che tutto questo fosse solo frutto delle sue paure e che Ryo non si fosse stancato realmente di lei. Aveva sperato in San Valentino. Si era detta: “Questo è il primo San Valentino che passiamo assieme come coppia, se mi vuol bene, si farà vivo per questo giorno o no?”
Invece no, San Valentino era pure quasi passato e di lui non c’era traccia, non si era fatto vivo e anche le ultime speranze si erano frantumate. Questa sera usciva solo per non restare in casa a pensare e per evitare reazioni che potevano portare solo a far del male alla sua piccolina.

- Tesò basta piangere, su, asciugati gli occhi. Appunto perché oggi è San Valentino, devi uscire e ti devi divertire alla faccia sua.
- Ha ragione Miki, Kaori devi uscire divertirti e magari anche rimorchiare uno con cui fare la cretina oggi e mollarlo a fine serata. Il tutto alla faccia di Saeba che non ha capito che accanto a se aveva un angelo.
- Va bene, mi avete convinto. Allora diamoci una mossa che Meiji sarà qui tra un’ora.

Le ragazze sorrisero e si diedero da fare. Iniziarono prima dal vestito, Miki scovò nell’armadio dell’amica un vestito rosso stupendo. Era un abito intero di maglina di viscosa, monospalla, con l’unica manica che terminava in mezzo guanto.
La coppa sinistra era ricoperta da pizzo rosso, che partiva dal collo e si congiungeva sul fianco sinistro.
La gonna era creata con pannelli di maglina e il fianco sinistro era completamente nudo.
Era super sexy quel vestito e le ragazze decisero che Kaori dovesse indossare quell’abito.

- Wow Kaori da dove l’hai preso questo? È stupendo e terribilmente sexy.
- Posa Kasumi, lascia stare, quest’abito è taglia 38-40 e non mi entra più.
- Ma tu ora sei quaranta/quarantadue e ti può entrare.
- No, Miki, quest’abito, quando ero quaranta, piena, non mi entrava, dovevo mettermi a dieta per farmelo entrare, infatti, l’ho messo solo una volta per una gara.
- Che peccato, vero Kasumi?
- Sì, è un vero peccato, sono sicurissima che se indossassi questo oggi anche i gay si innamorerebbero di te.
- E basta, con questa storia, io ho chiuso con l’amore, ficcatevelo in testa.
- Sarà ma l’amore non ha chiuso con te, ci vuoi scommettere?
- Kasumi!
- Che vuoi Miki, ho detto solo la verità e poi oggi Kaori sarà così bella che solo un mentecatto come una persona di nostra conoscenza potrebbe non innamorarsi di lei.
- BASTA! Ragazze, mi è rimasta mezz’ora, a causa delle chiacchiere, per prepararmi, diamoci una mossa. Sentite io ho un idea per il vestito che indosserò, penso che vi piacerà!
- Fai vedere?!

Kaori prese dall’armadio un vestito verde con una rete stampata e disegni fiorati in contrasto di colore nero. La scollatura era asimmetrica e l’abito monospalla aveva la manica a pipistrello molto esagerata. Tutti bordi dell'abito erano rifiniti con nastrino in raso nero per dare l'effetto del contrasto di colore, anche lo strass Swarovski era stato usato dando lo stesso effetto e vanno a decorare la fantasia fiorata della rete stessa.
Trasparente al massimo, Kaori indosso il vestito e le ragazze rimasero a bocca aperta.
Kaori era stupenda.
Kazue le fece mettere al polso nudo un bel bracciale con dei campanellini che appena si muoveva, suonavano.
Era bella e raffinata!
Kazue la truccò e le acconciò i capelli. Le stiro i capelli li raccolse in parte in una coda alta, lasciando il resto dei capelli sciolti sulle spalle.
Davanti ci mise due fermagli di strass e fece scendere due boccoli che le incorniciavano il viso.
Il trucco consisteva in un po’ di ombretto che andava dai toni dorati al bronzo, una matita nera per evidenziare i contorni degli occhi, un po’ di rossetto rosa, un po’ di cipria brillante e via il gioco era fatto. Era pronta per una bella serata.
Ai piedi, indossò un paio di carpe da ballo color dorato - bronzo con tacco a spillo.
L’ultimo tocco era costituito da una borsetta piccolina attorno al polso destro, in cui ci aveva messo il cellulare e i soldi per la serata.
Ultimo sguardo allo specchio per controllare gli ultimi dettagli e Umi le avvertì dell’arrivo di Meiji.
La promessa di telefonare appena raggiungeva l’altro locale e Kaori scese giù.
Meiji la riempì di complimenti, aiutandola a indossare il soprabito e prima che se ne uscisse con la famosa frase “Se non fossi gay ci proverei con te” Kaori e le amiche lo trascinarono fuori. Le ragazze non volevano che quel chiacchierone di Umi sapesse che Meiji fosse gay e che di conseguenza fosse alle orecchie di Ryo. Volevano fargliela pagare per quello che aveva fatto passare alla loro amica, doveva morire dalla gelosia e doveva sapere che una Kaori, più bella e sexy che mai era uscita con un bel ragazzo, alla faccia sua.
Kaori e Meiji arrivarono al Fiat Caffè, dove incontrarono Rei, un giovane alto quanto Kaori dagli occhi castani e i capelli biondi scuri, con degli splendidi colpi di sole più chiari.
Rei in quanto a cura per i dettagli era peggio di una donna, nell’ultimo periodo si era fissato per il biondo spiegò una volta Meiji e aveva fatto, non sapeva più, quante tinture per trovare il tipo di biondo che stesse bene al suo incarnato e che coprisse quell’antiestetica ricrescita nera.
Rei e Meiji erano sposati ormai da un paio d’anni da quando Meiji aveva avuto definitivamente il divorzio. Si erano sposati in Canada e ora convivevano insieme.
Kaori si trovava molto bene in loro compagnia, parlarono di New York, della moda Newyorkese e dell’Italia, il tutto davanti a un bicchiere di Virgin Mojito, cocktail senza l’ombra di un goccio d’alcool.
Il Mojito con il suo gusto di menta le piaceva molto, solo che al posto del rum bianco, c’era la soda e anche se non era la stessa cosa, si doveva accontentare.
Verso le undici, pagarono il conto e andarono all’Agorà.
Prima di entrare Kaori chiamò Miki, avvertendola che la serata fino ad ora era andata bene, che si stava divertendo, che Meiji e Rei erano simpaticissimi e di non aspettarla alzata.
Parte della telefonata fu ascoltata da un Saeba che era arrivato da due ore al Cat’s cercando Kaori.
Miki gli aveva spiegato la situazione o meglio gli aveva urlato contro tutto il veleno che aveva in corpo da un mese a questa parte.
Ryo si sentì una vera merda per quello che aveva fatto involontariamente.
Lui la sera era stanco, sul serio, per questo non faceva l’amore con la sua compagna e se non tornava la notte era perché stanco morto si addormentava in macchina.
Aveva cercato il regalo di San Valentino per la sua amata. Voleva festeggiare come si usava in America, voleva farle un dono speciale e per questo era stato fuori due settimane, aveva viaggiato tra New York e Los Angeles senza trovare quello che cercava, alla fine quando aveva perso le speranze gli avevano detto che poteva trovare il regalo a Londra, ma tramite informatori aveva scoperto che anche questa volta era un buco dell’acqua finché non l’aveva trovato in Italia.
A quel punto riprese l’aereo e parti da Los Angeles direzione Roma, lì facendo un giro per i mercatini rionali dell’usato, trovò un rivenditore di dischi usati. Lì compro il regalo a sorpresa per la sua amata e trovò anche il singolo Caruso di Lucio Dalla. Lo stava ascoltando il proprietario e volle comprarlo. Vabbé che si poteva tranquillamente scaricare dal web o acquistare il cd ma il vinile aveva tutto un altro suono. Il suono della puntina che toccava il disco rendeva il tutto più melodioso e il suono era molto più pulito.
S’innamorò di questa canzone che gli ricordava la sua vacanza a Sorrento e partì per il Giappone.
Arrivato all’aeroporto, corse a casa dalla sua amata, ma ebbe l’amara sorpresa di non trovarla. Al suo posto c’era solo un bigliettino che diceva: “Quando torni e sempre se mi cerchi, sto da Eko.”
Telefonò a Eko che gli riferì che ormai era oltre una settimana che Kaori non stava da lei.
Era stata lì primi giorni poi se n’era andata per la sua strada e che comunque con uno stronzo come lui, lei non aveva intenzione di parlarci.
Ryo cadendo dalle nuvole, chiese che stesse succedendo.
Saeko e Yuka gli raccontarono parte della storia che sapevano loro, poi staccarono perché dovevano uscire.
Yuka gli ricordò che oggi era San Valentino e che quindi i loro ragazzi che non erano spariti senza dire né “a” né “b” erano venute a prenderle e se voleva notizie di Kaori doveva provare da Miki forse lei sapeva qualcosa. Loro non sapevano nulla di che fine avesse fatto Kaori.
Naturalmente mentivano, non volevano dar la soddisfazione a Ryo di giocare facile, sapevano entrambe che Kaori si vedeva con Meiji quella sera ma Ryo doveva stare in ansia senza sapere che fine aveva fatto Kaori e doveva scoprire a piccole dosi che la sua dolce Kaori era uscito con un altro.
Ora era al Cat’s da circa un’ora.
L’ora più lunga della sua vita, dove aveva ricevuto una ramanzina da Miki, con relativa minaccia a mano armata da una padella. Umi appena aveva percepito la sua presenza l’aveva afferrato per il collo con la voglia di strozzarlo e Mick già ci aveva pensato dandogli un bel pugno in faccia appena l’aveva visto.
Tutti stavano dalla parte di Kaori e col senno di poi, Ryo aveva capito che avevano ragione anche perché la padella che Miki brandiva in mano era un po’ pericolosa.
L’ammetteva aveva paura, Miki era molto più pericolosa di Kaori quando ci si metteva e in questo caso era più giustificata la sua rabbia. Lui da bravo stronzo qual era l’aveva trascurata. Era tutto preso dal regalo da fare da non accorgersene che lei soffriva per questa distanza che si era creata tra loro e ora lei era fuori con un altro.

Quella Lì Non È Possibile Che È Lei
Insieme A Un Altro
Non È Certo Suo Fratello Quello
E Se L'è Scelto Proprio Bello
Ci Son Cascato Come Un Pollo Io...

(Porta Portese - Claudio Baglioni)



- Allora tutto bene?
- Si Umi, si sta divertendo Meiji ha fatto bene a insistere a portarla fuori. Se stava qui, si deprimeva soltanto.
- Dove sta e chi è Meiji?
- Non sono affari tuoi!
- Come non sono affari miei? La mia donna è fuori di sera con uno sconosciuto e per di più non sa se torna a casa! Certo che sono fatti miei. Cazzo Miki capiscimi, ho alle spalle non so quante ore di viaggio per prendere un regalo decente a Kaori, torno e trovo sto casino.
- Ryo, modera i termini con mia moglie! Se non ti stanno bene le cose così, datti da fare e riprenditi la tua compagna.
- Sto casino come lo chiami tu, l’hai creato tu. Non hai più calcolato la tua compagna, per te era inesistente! Quando ti chiedeva che fine facevi, che succedeva tu la liquidavi con un niente. Ci ha provato a parlare tante volte con te. Ma tu niente! Il grande Saeba era troppo occupato a cercare il regalo di San Valentino. La prossima volta comprale un fiore e pensa di più a lei. Si è sentita umiliata come donna e come compagna.
Quella donna si è inventata di tutto pur di risollevare il vostro rapporto anche a livello sessuale, ma tu non ti accorgevi di nulla. Non so dimmi tu che doveva fare a quel punto violentarti?
Ha indossato un completino sexy che lasciava poco spazio all’immaginazione e tu non le hai degnata di uno sguardo, sei andato a dormire.
Si è messa su di te completamente nuda e tu che fai le baci la pancia e le auguri buona notte. No, tu Saeba non stai bene!
- Ok hai ragione sono stato un’idiota ma ora mi dici chi è Meiji e dove sta Kaori?
- Che novità! Sai Ryo non so se questa volta mi va di aiutarti. Hai fatto soffrire troppo Kaori.
- Va bene allora rimarrò qui tutta la notte e lo chiederò a lei chi è Meiji.
- Per me puoi rimanerci anche tutta la giornata se vuoi ma tanto Kaori non torna, domani è domenica e se ha detto di non aspettarla significa che dorme fuori.
- Lasciami indovinare da Meiji vero? Mi ha già sostituito vedo!
- Non dire stronzate e tappati la bocca prima di dare fiato alle stronzate, non ti ha sostituito un corno. Smettila di dire cazzate e di fare la vittima.
- Ti dirò io chi è Meiji, almeno lascerai Miki e Umi festeggiare il loro San Valentino in pace.
- Kasumi!
- Tranquilla Miki! Gli dirò ciò che sappiamo tutti e lo spedirò in un battibaleno da Kaori, poi mi prenderò la piccola e la porto da me.
- Allora Kasumi, dimmi chi è questo Meiji!
- È un ragazzo anzi no un uomo.
- Questo lo so già, perché sta con Kaori ora?
- Perché le ha chiesto di uscire, vedi Ryo Meiji è un uomo dolce e sensibile su i trentotto anni ed è un assiduo frequentatore del nostro bar. Lui e Kaori sono molto amici, si sono conosciuti quando lei sostituiva Miki in maternità.
- Bene ed io non ne sapevo nulla! E questo tipo è il nuovo ragazzo di Kaori.
- Miki, per favore passami la padella che questo è proprio idiota. Cretino, imbecille, Kaori non ha nessuno è uscita con un amico e basta. L’ha vista depressa e l’ha invitata ad andarsi a divertire.
- Sì, però Kaori è bella e lui a quanto pare è single. Tutti s’innamorano di lei è naturale. Kaori è speciale.
- Idiota, basta fare la vittima, mi ha rotto Ryo. Non ti dico più niente.  Ragiona un uomo normale a trentotto anni se è single, è perché c’è un motivo! Meiji è uscito da due anni da un divorzio che l’ha distrutto e di certo non pensa ad avere una storia con un’altra donna.
- Ok ma ora dove stanno?
- Non so! So che andavano a prendere un aperitivo dove avrebbero incontrato un altro amico e poi sarebbero andati in disco.
- Bene ora c’è anche un altro! Miki sai qualcosa? Dove sta Kaori? Non mi costringere a fare il giro delle discoteche.
- Non c’è bisogno sta all’Agorà.

Ryo prese la giacca e corse da Kaori.

- Miki forse dovevo dirgli che Meiji è gay?
- Naaa, ben gli sta! Io forse gli avrei dovuto dire che c’è Mick all’Agorà come buttafuori! Tu che ne pensi Umi?
- Avete fatto bene entrambe, ha bisogno di una lezione, comunque è meglio avvertire Angel dell’arrivo di Saeba.
- Già si prevedono guai in vista. Per com’è protettivo Mick verso Kaori in questo periodo, sarebbe anche capace di non far entrare Saeba nel locale.

Ryo una volta uscito dal Cat’s salì in macchina e tavoletta raggiunse il locale.
Dopo aver fatto storie con il buttafuori del locale, riuscì a incontrare Mick, che anticipato da Miki dell’arrivo di Saeba si era già organizzato per far stare Kaori il più lontano possibile dall’ingresso.
Questa volta voleva capire lui, non voleva che Kaori soffrisse di nuovo.
Ryo entrò e rimanendo sull’arco dell’ingresso vide Kaori da lontano ballare e divertirsi nel locale stavano risuonando le musiche di un tango e lei era bravissima, anche se al dire il vero, tutti in pista erano bravissimi.
La musica cambiò e si passò a un Quick Step, Ryo si era incantato a vedere Kaori saltellare con il ballerino per tutta la pista, volteggiando al ritmo di swing. Aveva una postura invidiabile e sembra che stesse volando sulla pista. Salti, incroci, giravolte e velocità. Questo era il Quick Step di Kaori.
Ryo era rimasto incantato era bellissima quando ballava, si trasformava, era finalmente libera di esprimere se stessa, sembrava che si trovava su un altro pianeta. Era così incantato da lei che non sentiva neanche Mick parlargli era come se stesse su una nuvola.
La musica finì e Kaori si stava avvicinando a loro facendo il segno di voler bere a Mick.
Mick, vedendo ciò prese Ryo e lo nascose dietro al bancone del guardaroba dopodiché scese le scale e raggiunse Kaori al bar mentre nell’aria risuonavano nacchere e ritmi spagnoleggianti del “Paso Dople”.
Mick le fece preparare un cocktail e la mando a sedersi vicino a Meiji e Rei.
Lei era un po’ titubante perché era giusto che stessero da soli ma Mick la spinse verso di loro, dicendo che si era scatenata fin troppo e doveva riposare un po’.
In effetti, un po’ di fiatone c’era e quindi ascoltò i consigli dell’amico e raggiunse gli amici.
Mick raggiunse Ryo e sapendo Kaori al sicuro da Ryo, chiese spiegazioni a Ryo. Voleva sapere per filo e per segno cosa aveva combinato in questi giorni e aspettava una reazione più che esauriente o gli sarebbe arrivato un altro cazzotto ma questa volta gli avrebbe rotto il naso o fatto un occhio nero.
Ryo spiegò tutto e Mick capì ma comunque gli fece una bella ramanzina perché la ricerca del regalo non giustificava il suo menefreghismo. Poteva tranquillamente mettersi d’accordo con uno di loro e avrebbe potuto risolvere la questione ancora prima del nascere.
Soprattutto Mick diceva, giustamente, che una telefonata ogni tanto la poteva fare per tranquillizzarla e poi che cavolo stava nel 2009 poteva entrare in un’internet caffè e mandare una mail per comunicare sue notizie. I mezzi c’erano non stavano nel 1300 eppure all’epoca c’erano le lettere, quindi non aveva scusa per il pasticcio in cui si era cacciato e doveva ringraziare, non sapeva bene chi, se Kaori lo perdonava.
Dopodiché fu il turno di Ryo a fare l’interrogatorio a Mick su Kaori e quel tipo Meiji che non conosceva.
Mick non gli disse niente di particolare, anche perché lui era d’accordo con tutti di non dire nulla a Ryo se non il minimo necessario. Doveva impazzire dalla gelosia, anzi più che altro doveva capire che era stato un gran coglione a sparire così.
Mentre parlavano, si affacciarono alla ringhiera delle scale che portavano al locale e dall’alto potevano vedere tutto.
Il locale era molto carino c’era una pista piena di luci dove ballavano e si scatenavano. Sulla destra appena si entrava c’era un bel bar che arrivava sino alla pista, sulla sinistra c’erano dei tavoli e infondo a sinistra c’era il tavolo di Kaori, che loro potevano controllare senza essere visti.
Le pareti erano grezze e rosse, le luci soffuse erano date da dei candelabri vicino al muro, sembrava stare in un’enorme cripta. Ti aspettavi di veder spuntare un “vampiro” da un momento all’altro.
Mick indicò il tavolo e il caso volle che in quel momento Rei e Meiji si stessero baciando, videro una Kaori che scherzava e faceva finta di essere infastidita dalle troppe smancerie e che si allontanava per tornare in pista.
Ryo vedendo quei due baciarsi, capì che non c’era bisogno di essere gelosi perché erano omosessuali e sembravano innamorati.
Quando invece vide Kaori passare vicino a loro Ryo scese di corsa le scale e la seguì, sperando di poterla beccare prima del suo ingresso in pista ma così non fu.
Kaori che non era una sprovveduta, si accorse della presenza di Ryo e decise di farlo ingelosire.


Ma Che Bella Sorpresa Mi Hai Fatto
E Chissà Quale Scusa Hai Trovato Tu...
Ma Che Cosa È Cambiato...
Ma Dov'è Che Hai Buttato Il Mio Amore

(Porta Portese – Claudio Baglioni)



Caso volle che quella sera ci fossero alcuni suoi amici di danza e si mise a ballare con loro.  Avevano messo un po’ di disco per permettere anche a chi non sapesse ballare di scatenarsi.
Kaori ballava e si muoveva sensualmente e Ryo impazziva, voleva entrare in pista e trascinarla fuori, ma appena tentava di mettere un piede in pista doveva uscirne a causa della folla che non permetteva mai di raggiungere la sua amata.
Cambiò la musica e tornò al latino, peggio che andare di notte, il Merengue non permetteva a Ryo di entrare che lo spingevano fuori.
Aveva deciso c’era una congiura contro di lui, però da lì poteva ammirare Kaori con il suo vestito verde.
Era bellissimo ma super trasparente, se l’avesse indossato davanti a lui, non l’avrebbe permesso di uscire da casa. E soprattutto ora se potesse, non le farebbe mai ballare la lambada, merengue o non merengue la lambada non l’avrebbe mai ballata. Si l’ammetteva era geloso, geloso marcio di tutti gli uomini che le stavano accanto, soprattutto di quelli contro cui lei si strusciava.
Era dannatamente sexy e sensuale, non riusciva davvero a capire come aveva fatto in questo periodo a rifiutarla, aveva ragione Mick gli ci voleva il Viagra.
Quella maledetta musica finalmente finì e Ryo decise di entrare in pista approfittando del buco trovato, riuscendo a braccare Kaori. Solo che non riuscì a portarsela fuori dalla pista, poiché la musica iniziò subito e loro erano al centro della pista. Tentarono anche di lasciare la pista ma non c’era spazio per passare, alla fine rinunciarono.
Era un Salsa, Ryo ringraziò il cielo perché almeno qualcosa in Sud America aveva ascoltato e aveva visto le persone ballare, ma lui non sapeva come muoversi e Kaori gli sussurrò: “Lascia fare a me e rilassati”.
La musica non era molto veloce era pure abbastanza lenta ma era ritmata e rendeva il tutto più difficile.
Kaori era brava e Ryo lasciandosi andare era già più sciolto però la teneva ben stretta a se non facendola mai allontanare dal suo corpo, più del dovuto.
Durante il ballo, Ryo si giustificò con Kaori, gli spiegò tutto e si scusò con lei per la sofferenza provata.




Io Ti Odio Ti Odio Ti Odio
Ma Perché Sei Tanto Bello
Ti Odio
Perché Non Scompari
Perché Non Ti Uccidi ...
E Perché Ti Voglio Tanto Io …
(Quanto Ti Voglio – Claudio Baglioni)




Kaori non rispose era troppo felice che lui fosse venuto fin lì e si fosse ingelosito e che dicesse di amarla ancora.
Era felice che avesse pensato a lei, la verità era una era felice di rivederlo e di stargli accanto.
Si sentiva le gambe molli e se Ryo non la stesse tenendo, sarebbe caduta. Il suo cuore batteva all’impazzata, la bimba dava calci e lei era su un altro pianeta, sulle nuvole, solo perché lui era qui e la stava stringendo.
Era drogata, ora l’aveva capito, Ryo era la sua droga. Senza era stata malissimo e ora ritornava a stare tra le nuvole.
Alla fine Ryo, giacché Kaori non parlava, perse le speranze ma Kaori prendendo a prestito le parole della canzone gli rispose.
- Te lo dico io, non perdiamo questa magia. Voglio crederti per non perderti.
Ryo era felice, aveva detto quelle parole guardandolo negli occhi, era stato perdonato ma sapeva che non era ancora finito.  Ora si sarebbe dovuto far perdonare, ogni giorno e non avrebbe più combinato una cosa del genere.
Finalmente la musica finì e Ryo la portò fuori dalla pista.
S’inebriò del suo profumo tenendola ancora più a se. Guardò l’orologio e si accorse che erano le 23.30 e che San Valentino stava per svanire e doveva ancora darle il suo regalo, quindi l’affidò a Mick con l’obbligo di non farla allontanare per nessuna ragione al mondo, si era stancata abbastanza per oggi.
Kaori brontolava, perché voleva tornare in pista e divertirsi, l’orchestra stava suonando il Jive e lei l’adorava.
Ryo e Mick vedendo i ballerini in pista che saltavano come pazzi e sembravano che stessero facendo un rock acrobatico, glielo vietarono.
Ryo andò in macchina a prendere i regali per la sua amata e mentre accadeva ciò nella sala, si alzavano le prime note de “La Tortura”.
Ryo uscì e Kaori senza dare troppo nell’occhio approfittando di un momento di distrazione dell’amico si precipitò in pista e si scatenò al ritmo di Shakira.
Quando Mick se ne accorse, era già troppo tardi, Kaori si dimenava come una pazza nella pista, era sexy e sensuale.
Muoveva il bacino con convinzione e aveva creato il vuoto attorno a lei, era bravissima.
Il tipo che ballava con lei poi l’assecondava sembrava che conoscesse alla perfezione le sue mosse e le anticipasse pure.
Ryo entrò e quando vide che Kaori era in pista se la prese con Mick, l’aveva affidata a lui e ora vedere la sua donna che si dimenava al centro pista muovendo il bacino e facendo muovere i seni lo faceva impazzire era proprio una tortura.
Kaori si accorse dell’arrivo di Ryo e incalzò la dose, divenne più sensuale e il suo bacino premeva sempre più contro di quello del ballerino soprattutto quando ci fu l’assolo di chitarra.
Alla fine il pezzo finì, applaudirono tutti e lei s’inchinò e corse da Ryo, che la baciò davanti a tutti. Le era sua e tutti dovevano capirlo.

- Allora vi sono piaciuta?

I ragazzi non parlarono erano inebetiti non sapevano che dire.

- In base alle vostre facce direi di sì. Hihii
- Sì, sei stata fantastica ma ti avevo raccomandato di non stancarti più.
- Ah, Ryo io sto bene, quella che parla è la tua gelosia, perché la bimba è felice quando ballo. Sentila come si muove quando accendo qualche passo di danza.

Fu così che Kaori accennò un po’ di Samba e Ryo mettendo la mano sulla pancia sentì Melanie muoversi e dare dei calci.
Sorrise, era bellissimo sentire quelle cose, solo ora si accorse che in questo periodo aveva perso anche il contatto con la bimba e si era privato di questi momenti, unici nella vita.

- Mick, dai metti anche tu la mano e ascolta la tua nipotina.

Mick mise la mano, dove indicò Kaori e gli arrivò un calcio, un saluto dalla sua piccola Melanie. Anche lui sorrise.
Kaori si staccò da loro e andò a ordinare l’ennesimo succo di frutta, quando fu pronto, chiamò a raccolta i due sweeper che erano rimasti inebetiti a guardarsi la mano.
Quei due si sarebbero meravigliati sempre per ogni evento della vita.
Alla fine ritornarono in se e raggiunsero Kaori dagli amici.
Si presentarono e Ryo scoprì che Meiji e Rei erano simpaticissimi, stranamente anche lui si trovava a suo agio con loro, era un piacere parlare con loro.
Kaori era felice e lì guardava parlare da lontano mentre sorseggiava il suo drink.
Ryo vedendola in disparte, le disse di avvicinarsi a loro e di non stare in piedi doveva riposare.
Kaori si avvicinò e si stava per sedere sul divanetto del tavolo accanto al loro, perché non c’erano più posto, quando Ryo avvolse le mani attorno alla vita e tirandola a se la fece sedere sulle sue gambe.
Ryo la teneva stretta a lui, aveva messo il suo viso nei capelli di Kaori e le dava dei bacetti sul collo e sulle spalle nude.
Era tenerissimo con lei, con una mano la teneva per la vita e con l’altra accarezzava la sua schiena.
Mentre era in atto quella scenetta così smielata nella sala risuonò una dolce melodia di Vasco Rossi E …

E...
Vuoi da bere
Vieni qui
Tu per me
Te lo dico sottovoce
Amo te
Come non ho fatto in fondo
Con nessuna
Resta qui un secondo

- Ryo lasciami un secondo vado a prendermi un po’ d’acqua.
- Non c’è bisogno mi sono premunito, bevi il mio cocktail è analcolico è solo frutta. Di conseguenza non ti lascio andare.
Ryo si avvicinò a Kaori e gli morse il lobo dell’orecchio e gli sussurrò due dolci paroline: “Ti amo”.
Kaori rimase sorpresa, sapeva che l’amava l’aveva dimostrato, in passato gliel’aveva detto ma era una vita che non sentiva dirsi che l’amava.
Ryo continuò a stuzzicare la sua compagna, soffiando nell’orecchio e sussurrandole: “Ti amo come non ho mai amato nessun’altra, perdonami per questi giorni, giuro che non ti lascerò più da sola.”

E...
Se hai bisogno
E non mi trovi
Cercami in un sogno
Amo te
Quella che non chiede mai
Non se la prende
Se poi non l'ascolto

A quel punto Kaori si girò e si mise di traverso in modo da poter parlare tranquillamente con lui pur rimanendo tra le sue braccia, il luogo più bello che potesse esistere.

Tu brutto … la prossima volta che mi tiri uno scherzo del genere, non ti perdonerò. Soprattutto inventa una palla, qualsiasi cosa, ma non mi escludere più dalla tua vita. Però evita di dirmi cazzate, sparate tanto per dar fiato alla bocca.
Se mi devi fare una sorpresa e mi devi mentire, menti come si deve, organizzati con i nostri amici.
Non m’inventare fantomatici incarichi di cui nessuno sa nulla.
Quindi, si ti perdono!
Ti amo! Che devo farci? Sei tutta la mia vita e questo è l’unico luogo, dove sto bene, tra le tue braccia.
Ti amo anche perché non riesci mai ad arrabbiarti con me più di un secondo, anche se non ti ascolto e mi scateno a ritmo di Shakira.

E... uo... e ...
Sei un piccolo fiore per me
E l'odore che hai
Mi ricorda qualcosa
Vabbé...
Non sono fedele mai
Forse lo so

Ryo poggiò la testa trai capelli di lei, inspirò il suo odore e mentre accarezzava il ventre, le disse che era bellissima, sembrava un fiore profumato. A quella parola Kaori lo zittì con un bacio e candide lacrime scesero sul suo viso.

- Non mi paragonare più a un fiore per favore, l’ultima persona che mi ha paragonato a un fiore profumato ora non c’è più. Logan diceva sempre che ero come una rosa profumata.
- E aveva  ragione ma non voglio intaccare la sua memoria, io sono io e Logan è Logan. Hai fatto bene a dirmelo, non voglio rattristarti, però non voglio neanche che tu possa dimenticare quell’uomo. In fin dei conti era parte di te, come lo sono io. Ora mi dai un altro bacio? Mi piace il tuo odore, il tuo sapore, mi ricordano qualcosa …
Kaori sapendo dove volesse andare ad apparare lo baciò per zittirlo!

E...
Quando sento
Il tuo piacere che si muove lento
Ho un brivido
Tutte le volte che il tuo cuore
Batte con il mio
Poi nasce il sole...

Mi piaci quando stiamo nella nostra intimità, ogni volta che sento il tuo piacere crescere in me ho un brivido.
E dall’unione dei nostri cuori che battano all’unisono, è nata la nostra piccola Melanie che ora ha appena sedici settimane e tre giorni. Lei è il nostro fiore, il nostro sole, lei è tutta la nostra vita.
Spero che nasca, sana e forte e che sia felice di avere una mamma sbadata e un po’ mascolina ma che l’ama tanto.

E... uo... e...
Ho un pensiero che parla di te
Tutto muore ma tu
Sei la cosa più cara che ho
E se mordo una fragola
Mordo anche te

Sarà felice amo, sarà felicissima di avere una mamma come te.
Sai è quasi passato San Valentino e io non ti ho ancora dato il mio regalo.

Ryo prese la busta e gli donò tre pacchetti e una rosa.
Kaori annusò la rosa, baciò dolcemente Ryo sulle labbra e posò sulla tavola la rosa.
Aprì la prima confezione regalo e ci trovò una scatola di cioccolatini, perugina.
Erano i baci della perugina nella confezione con una rosa di stoffa sopra.
Pensò che fosse assurdo, lei aveva girato tutta la città per trovarli perché sapeva che piacevano a lui e lui le aveva regalato i baci.
Prese due baci e li scartò uno lo diede a Ryo e un altro se lo mangiò lei.
Lesse i bigliettini e rise.
A Ryo era uscita una frase di “Anonimo”
Come ti vidi m'innamorai. E tu sorridi perché lo sai.

- Ha ragione è così come ti vidi m’innamorai della mia dolce Sugar Boy. Dai leggi quello che è uscito a te!

A Kaori uscì una frase di “W. Blake”
C'è un sorriso d'amore e c'è un sorriso della seduzione, c'è un sorriso dei sorrisi, dove s’incontrano quei due sorrisi.

- Il sorriso secondo me è il tuo. Adoro quando sorridi.
- Ehm, Ryo! Tu non stai bene, mi sa che San Valentino ti ha dato alla testa. Sei troppo sdolcinato oggi.
- No, sono solo pazzo di te.

Kaori non rispose e continuò a bere il suo drink e a parlare con gli amici, poi prese la fragola che decorava il suo drink e Ryo, gliela fregò.

- Ryo ma era mia!
- Se la vuoi, prenditela.

Ryo si mise la fragola per metà in bocca, Kaori non si fece scoraggiare e avvicinò le sue labbra alla fragola.
Ryo con un gesto veloce catturò la bocca mordendo leggermente il labbro inferiore della sua compagna.

- Non ti potrò paragonare a un fiore ma a una fragola, posso?
- Certo che puoi ma perché mi vuoi paragonare a una fragola.
- Perché lei è rossa, dolce e amara allo stesso tempo, morbida ma anche dura, non si spezza facilmente e quindi “se mordo una fragola, mordo anche te”.

uo... E...
Sei un piccolo fiore per me
E l'odore che hai
Mi ricorda qualcosa
Vabbé...
Non sono fedele mai
Ora lo so

- Ma come siamo dolci oggi? Ho il sospetto che tu voglia qualcos’altro da me, che non avrai!
- Lo sai bene, che il tuo profumo mi eccita da morire.

- Quest’eccitazione, però, in quest’ultimo periodo era assente. Ho fatto di tutto per risvegliarla e come risultato ho ottenuto una tua sparizione per due settimane e in più sono stata completamente ignorata. Quando ti chiedevo spiegazioni, cambiavi discorso. Tante volte ti ho aspettato in piedi! Tante volte mi sono addormentata all’alba piangendo,perché mi sentivo brutta, grassa e non più amata. Tante volte ti ho capito, sono passata avanti.
E alla fine che mi sono ritrovata in mano?
Mi sono svegliata un giorno e non ti ho trovato accanto a me, solo un biglietto che diceva che eri partito per un incarico.
Incarico di cui nessuno sapeva niente, né Saeko, né Mick e tantomeno Umi.
Ora, di conseguenza, meriteresti una punizione, dovrei lasciarti soffrire come tu hai fatto con me.
Dovrei continuare a vivere nella mia casetta, lontano da te. Continuare a lavorare e a starti lontana e forse dovrei anche accettare il lavoro al Sunlight.

- No, per favore non te ne andare. Ti amo Kaori, non voglio perderti te lo giuro. Non voglio che tu debba lavorare di notte.
Se ci sarà bisogno, sarò io a fare le nottate. Non voglio che tu debba lavorare in un luogo dove i clienti, fanno i lasci con te.
Non ti far incantare dalla facciata ripulita. Il Sunlight rimane sempre il ritrovo dei più porci e non voglio che tu debba provare questa esperienza.
In questo periodo ero preso dal regalo per te, che tra parentesi, non hai finito di scartare.

- Ho detto che meriteresti ma non lo faccio, perché ti amo e non riuscirei a stare lontano da te. Il lavoro al Sunlight non avevo intenzione di accettarlo ma solo per la bimba, onestamente se non fossi in dolce attesa, avrei accettato. Lo so che non è un bell’ambiente ma per campare si fa questo e altro. Per il regalo ora lo finisco di scartare.
- No, Kao, ti ripeto se ci sarà bisogno di soldi ci si regolerà diversamente. Ma non ti permetterò mai di stare in contatto con dei porci che ti toccano e ti chiedono anche di andare a letto con loro o di fargli qualche servizietto nel retro del locale. Indipendentemente dal fatto che stiamo insieme, io non consiglierei mai a nessuna persona che conosco di lavorare lì.
Ora dai, non parliamone più. Scarta il regalo che sono curioso di vedere se ti piace, però prima voglio un bacio.


Noi Due Inciampammo
Contro Un Bacio
All'improvviso
È Troppo Bello
Per Essere Vero
Per Essere Vero
Per Essere Vero
(Con Tutto L’amore Che Posso – Claudio Baglioni)




Ryo catturò le labbra della sua dolce compagna e la baciò con tutto l’amore che poteva.


Amore Mio
Ma Che Gli Hai Fatto Tu

A Quest'aria
Che Respiro

E Come Fai

A Starmi
Dentro
Ogni Pensiero

Giuralo
 Ancora
Che Tu Esisti
Per Davvero...

Amore Mio
Ma Che Cos'hai Tu
Di Diverso Dalla Gente

Di Fronte A Te Che
Sei Per Me
Così Importante


Tutto L'amore Che Io Posso È Proprio Niente!
(Con Tutto L’amore Che Posso – Claudio Baglioni)




Si staccarono da quel bacio che gli aveva mozzato il respiro. Ryo guardò le labbra gonfie dalla passione della sua compagna e aveva voglia di riprendersele per ritornare a gustarle ma purtroppo per lui, Kaori, prese a scartare il secondo regalo.
Era il disco che Ryo aveva comprato poiché si era innamorato della canzone. Era quello di Lucio Dalla contenente la canzone Caruso.
Kaori rimase senza fiato, conosceva bene quella canzone era magnifica. Una stupenda canzone d’amore, per una storia d’amore di altri tempi, quando le persone andavano a “far fortuna” in America, per cercare poi di racimolare qualcosina per sposarsi con la donna amata. Solo che quando si arrivava in America le cose non andavano proprio come si credeva, il tempo passa e quell’amore che è stato lasciato a casa è solo un vago ricordo.
Due lacrime di commozione per questa canzone non possono, non apparire sul volto di qualsiasi persona sensibile. Se poi il tuo uomo, ti dice che quella canzone gli ricorda voi due, durante la vacanza passata a Napoli, uno non può non commuoversi e così fu per Kaori.
Ryo la coccolò e la baciò ma le lacrime non smettevano, sapeva che stava scaricando anche tutta la tensione di questo periodo e per sdrammatizzare il tutto iniziò a scherzare.

- Ripensavo alla punizione … fammi indovinare niente mokkori. Per quanto? Un mese?
- Hihihi! Io pensavo di meno hai appena aggiunto tre settimane e cinque giorni in più alla mia punizione.
- Nuuuu, non è giusto! E come farò senza il mio mokkori.
- Ti arrangi bello mio.
- Ok, allora chiedo alla bella barista se vuole fare un po’ di mokkori con me.
- Benissimo e allora io lo chiederò a Mick.
- Fai pure.

In quel momento Mick si avvicinò agli amici, vedendoli discutere.

- Che succede?
- Mick ti va di venire a letto con me?
- Kaori che hai? Che ti prende?
- Il signorino qui, ha deciso di andare con la barista perché io l’ho messo in punizione e siccome siamo uguali, ho deciso di venir a letto con te.  Lui mi ha dato pure il consenso, tanto stiamo in famiglia.
- È vero Ryo? Le hai dato realmente il permesso?
- Sì!
- Allora Mick andiamo?
- Certo darling.

Kaori stava per alzarsi ma Ryo la bloccò per la vita.

- Dove credi di andare tu? Non ti lascerò a nessuno, lo vuoi capire che sei solo mia?
- Ahahha, sì come no! Io sono tua, però tu puoi scopare a destra e a manca tutte le ragazze che vuoi. Io devo sempre fare la brava mogliettina che ti aspetta a casa e si subisce le corna. Mi dispiace Saeba non ci sto.
- Io scherzavo prima, mica mi hai creduto sul serio? Come potevo trovare quella ragazza bella. Tu sei la più bella di tutte.
- Ryo ma che cavolo hai mangiato oggi, un quintale di cioccolatini? Se uno sdolcinato di prima categoria. Come fa a sopportarti Kaori!
- Ah non lo so, non l’ho ancora capito Mick! Sarà l’amore che provo per questo “cretino”che me lo fa sopportare.
- Comunque ero venuto, solo perché prima è passata Saeko e mi ha lasciato questo pacco per te.
- Grazie Mick!
- Che cosa è?
- È il mio regalo di San Valentino per te. Miki me l’ha fatto recapitare tramite Saeko.
- Uuu voglio vedere.
- No, non ora, ti dico la verità Ryo questo regalo non è tutto tuo, lo dovrai dividere con Hide. Ti dispiace?
- Affatto! È pur sempre tuo fratello, allora finisci di aprire il tuo regalo e poi andiamo da Maki.

Kaori scartò l’ultimo regalo e urlò dalla gioia. Era il disco di Baglioni, del 1972, “Questo Piccolo Grande Amore”.
Era felice, saltava dalla gioia, bacia e abbracciava Ryo e fece vedere il disco a Meiji e Rei, raccontando chi era Claudio Baglioni e cosa significasse per lei.
Baglioni era il suo grande amore, l’ascoltava quando era piccola e abitava ancora in Italia. Da adolescente aveva sognato, tante volte un amore come quello descritto nella canzone che dava il nome al disco.
Rimasero ancora un po’ a parlare del disco con gli amici, poi decisero che era l’ora di andare a trovare Maki al cimitero.
Salutarono gli amici e Mick e andarono da Maki.
In macchina Kaori trovò un mangiadischi portatile ancora funzionante.
Sorrise, Ryo aveva pensato a tutto. Mise il disco di Baglioni e l’ascoltò con piacere.
Fece ben attenzione non voleva graffiarlo e sapeva per esperienza personale, con i dischi del fratello, che il mangiadischi portatile faceva graffiare i dischi, dopo un uso di 2-3 volte non erano più leggibili da qualunque giradischi ma solo da quello portatile.
Kaori cantava e sorrideva era felice di riascoltare Baglioni.
Per Ryo quello era un mega maxi regalo, la felicità di Kaori.
Arrivarono nei pressi del cimitero quando il disco suonava la canzone “Quanto ti voglio”.
Kaori si mise a cantare a squarciagola la canzone e guardava Ryo soprattutto quando diceva:
“E non se sia meglio sparire, e non so dar retta al mio orgoglio, non so se ora sbaglio. Ma io ti voglio, quanto ti voglio e non posso fare a meno di te di ieri dei tuoi grandi occhi (neri).”
Ryo si scusò per l’ennesima volta per quello che l’aveva fatto passare e arrivarono al cimitero.
Da bravo gentleman fece il giro della macchina e aprì lo sportello a Kaori ed entrarono al cimitero con una Kaori sempre più stupita per tutto ciò.
Lì, vicino alla tomba di Maki, Ryo scartò il suo regalo era un tubo grande di baci perugina con un cuore trafitto.
Quando lesse la scritta sorrise, era bellissima. Kaori era felice e gli disse che l’aveva visto e aveva pensato a lui.
A un certo punto, Kaori si abbassò e posò, sulla tomba, la rosa rossa che gli aveva regalato Ryo, poi prese un cioccolatino dalla sua scatola e uno dal tubo e li depositò sulla tomba.

- Ciao fratellone, come va? Auguri, anche se in ritardo. Ti vogliamo bene e ci manchi molto, mi sarebbe piaciuto farti conoscere alla nostra Melanie ma non è stato così, purtroppo.

Mentre Kaori parlava con suo fratello, arrivò Eko, che appena vide Ryo e Kaori sarebbe voluta sparite e mentre se ne stava andando, si sentì fermata dal braccio di Ryo che l’avvicinò alla tomba e da Kaori che l’accoglieva a braccia aperte.
Sapevano tutti che lei amava ancora Hide ma nessuno osava fiatare e mettere quest’argomento in mezzo, rispettando tutte le sue scelte sentimentali.
Kaori l’abbracciò e Eko si lasciò andare per la prima volta dopo anni, davanti agli amici.
Quando si fu calmata, rimase con Kaori e Ryo a parlare con Maki.
Dopo un po’ poiché il freddo incalzava e cominciava a nevicare. Ryo decise che era meglio andare.
Riaccompagnò Saeko alla sua macchina, assicurandosi che stesse bene e che non volesse venire da loro.
Ma Saeko disse che era tutto ok e che prometteva di chiamarli quando sarebbe arrivata a casa.
Si salutarono e tornarono a casa.
Una volta a casa, si prepararono per la notte, Saeko chiamò e Kaori si mise a chiacchierare con lei mentre Ryo l’aspettava in camera da letto.
Dopo mezz’ora di chiacchiere, Ryo scese giù e la vide finire la conversazione ed entrare in camera sua con un plaid e un cuscino.
Intuendo quello che voleva fare, Ryo la fermò e le disse di venire a letto, che sarebbe stata più calda e comoda.
Kaori accettò, mettendo subito in chiaro che lui era in punizione e quindi si doveva dimenticare il mokkori per un po’.
Una volta a letto Kaori diede le spalle a Ryo, mettendosi sul lato estremo del letto.

Ryo vedendo ciò la prese e la tirò a se sussurrando: Scusami! Ti prego, scusami! Ti amo tanto! Ti prego, scusami!
Kaori esasperata si girò e disse: Ok! Ti perdono, basta che la smetti di essere così petulante, ma la punizione non te la tolgo.

- Ci avevo tentato, vabbé l’importante è che tu mi possa perdonare.

Kaori non rispose poggiò semplicemente la sua testolina sul torace del suo uomo abbracciandolo forte, come se avesse paura di perderlo e si addormentò.
Ryo rimase a guardarla come, ogni sera, ogni mattino in cui si alzava presto.
La guardò dormire beatamente tra le sue braccia, sorrideva.
Come poteva dirgli che il suo incubo era scappato durante un trasferimento da un carcere a un altro.
Come poteva dire al suo angelo che la persona che gli ha fatto tanto male e di cui ha paura come la peste, è ora in liberta e non si sa, dove sia finito e che si presume che abbia lasciato anche il paese, sotto gli occhi beffardi delle forze  dell’ordine.
Con che coraggio poteva dirle tutto questo? No! L’avrebbe protetta! Lui, Mick, Umi e Saeko con tutta la polizia di Tokyo l’avrebbero protetta.
Con questi pensieri baciò Kaori e si alzò dal letto per attivare l’allarme che si era scordato di inserire in precedenza.
Kaori si svegliò e lui la tranquillizzò dicendo che aveva bisogno del bagno e che sarebbe tornato tra poco.
Lei si riaddormentò e Ryo andò ad attivare l’allarme tornando subito dopo baciandola rimettendosi a letto.
Lei si svegliò e vedendosi tra le braccia di Ryo, sorrise e cadde di nuovo tra le braccia di Morfeo.
Ryo sapendo che l’unico punto d’accesso rimaneva camera sua si sentì più tranquillo, nessun pazzo si sarebbe mai azzardato a entrare dalla sua camera.
Il respiro di Kaori si fece regolare e nel silenzio di quella stanza, si trasformò in una dolcissima ninna nanna che gli conciliò il sonno e fu così che Ryo si addormentò stringendo a se la sua dolce Kaori.

Io Ti Voglio Quanto Ti Voglio
E Non Me Né Importa Niente
Di Ciò Che Hai Fatto
Tanto Il Tempo Aggiusta Tutto

(Quanto Ti Voglio – Claudio Baglioni)

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=225530