Potere o amicizia

di demon of the war
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fuga da Helgen ***
Capitolo 2: *** Nuova conoscenza ***
Capitolo 3: *** Tristezza di un khajiiti ***
Capitolo 4: *** Separazioni ***
Capitolo 5: *** Prigioniero inaspettato ***
Capitolo 6: *** Thalmor traditore ***



Capitolo 1
*** Fuga da Helgen ***


Hanuviél spostò il peso da un piede all'altro mentre era appoggiata con aria particolarmente scocciata a un pilastro di legno. Vide passare delle carrozze di prigionieri condannati a morte, ma il suo sguardo era lontano come se la cosa non la riguardasse. Difatti era così, avrebbe voluto tanto trovarsi nell'Accademia di Winterhold ed esercitarsi con gli incantesimi e le pozioni, ma Hanuviél faceva anche parte dell'ambasciata Thalmor e se in quel momento si trovava a Helgen un motivo doveva esserci. Di lì a poco gli elfi videro che su una carrozza di prigionieri si trovava Ulfric MantodellaTempesta che aveva ucciso il Re dei Re di Skyrim, se gli Imperiali sarebbero riusciti a ucciderlo i MantodellaTempesta avrebbero sicuramente dato vita a una guerra civile dato che stavano avendo molta influenza a Skyrim, sopratutto tra i Nord. Già, i Nord. Al solo pensiero Hanuviél digrignò e strinse le mani a pugno, ma vedendo che alcuni elfi la guardavano in modo strano decise di concentrarsi su quelli che erano stati catturati. Oltre a Ulfric e i suoi luogotenenti non c'era nessun altro d'interessante a parte uno che era fuggito. Era un khajiiti e faceva parte della Gilda dei Ladri. Ovviamente gli umani non lo sentivano, ma Hanuviél sapeva che era nascosto da qualche parte lì vicino. Le sarebbe bastato fare un incantesimo di localizzazione e l'avrebbe trovato.
Qualche prigioniero oppose resistenza, non tutti si volevano far uccidere così facilmente. Erano così idioti, pensava Hanuviél quando ormai non c'era più speranza che senso aveva scappare via? Comunque adesso poteva avere il suo divertimento dato che uno di loro stava scappando via con le mani legate. L'elfo sorrise e tirò fuori il suo arco. Non era brava a tirare quanto a lanciare gli incantesimi, ma non poteva certo lamentarsene. Un bersaglio in così buona vista anche se in movimento l'avrebbe colto di sicuro. Prese una freccia dalla faretra incoccandola nell'arco lentamente senza alcuna fretta e quando l'uomo le passò davanti lasciò la corda con la mano destra e la freccia volò via trapassando la gola del prigioniero che cadde a terra. Si levarono urla di paura e di rabbia da parte dei prigionieri - Maledetti Thalmor! Viscidi elfi! Brucerete all'inferno voi e i vostri leccapiedi Imperiali- stavolta Hanuviél incoccò la freccia all'arco con una rapidità fulminea e puntò contro i prigionieri, ma un elfo dell'ambasciata, Enender, la fermò - Sono già condannati a morire. Non lasciarti così prendere dalla rabbia. Sono solo degli umani- Hanuviél lo fulminò con lo sguardo, ma abbassò l'arco nonostante la tentazione di uccidere fosse molto forte.
I prigionieri furono portati davanti al boia e il primo di loro fu ucciso, ma quando toccò al secondo Hanuviél sentì un rumore strano. Il suo sguardo da prima  annoiato era passato a molto preoccupato. Anche gli altri elfi avevano sentito quel rumore, ma gli umani non si erano accorti ancora di nulla. Era il rumore d'ali, ali molto grandi e potenti come il resto del corpo di quell'essere e Hanuviél aveva il presentimento di sapere cosa fosse. Si udì un ruggito in lontananza e gli uomini si voltarono verso il cielo e quando stavano per continuare  con la procedura della decapitazione dei prigionieri un enorme drago nero con gli occhi rossi piombò su una torre di vedetta iniziando a sputare fuoco. Cominciò ad esserci panico nella piazza e i prigionieri riuscirono a fuggire. Stavolta Hanuviél e gli altri elfi dovettero lasciarli perdere perché anche loro dovevano salvarsi la pelle, intanto che alcuni Imperiali, stupidamente, cercavano di colpire il drago con delle frecce, le quali non gli facevano nessun effetto. La piazza si riempì di fumo e i pilastri delle case cominciarono a crollare. Hanuviél perse di vista i suoi compagni, in realtà non riusciva quasi a vedere niente intorno a sé, ma non poteva andare indietro a cercarli così continuò a camminare avanti alla cieca finché il fumo iniziò a disperdersi. Il drago era ancora lì da qualche parte dove il calore del fuoco era più intenso perciò l'elfo procedette a fianco al muro finché non vide una casa distrutta e ci passò dentro uscendone dall'altra parte qualche secondo prima che il drago vi atterrasse sopra distruggendola. Non era mai stata così spaventata in vita sua, inoltre mentre stava scappando aveva perso l'arco. Come aveva fatto a non accorgersene? Non si accorse nemmeno di essere andata a sbattere contro un khajiiti di pelo marrone         - Guarda dove vai!- gli disse e si rese conto che era quello scappato dalla cattura degli Imperiali - Stavo scappando! Non l'ho fatto apposta e poi non ti ho mica uccisa!- protestò quello poi abbassò le orecchie con i ciuffetti alle estremità sul cranio - Ma perché continui a guardarmi in quel modo? Mai visto un khajiiti?-     - Tu sei il prigioniero che è scappato?- - Seee....ne vuoi parlare ora? E poi come facevi a saperlo?- Hanuviél sorrise e il khajiiti vedendo le sue vesti Thalmor comprese e stette zitto, dopotutto non era quello il momento per discutere. I due fuggirono così insieme da Helgen mentre il drago passava sopra le loro teste. Dopo che se ne fu andato Hanuviél respirò a fondo l'aria fresca dei boschi del nord di Tamriel mentre il khajiiti la guardava un po' stupita. Hanuviél se ne accorse e improvvisamente gli puntò un coltello alla gola  - Tu sei contro noi Thalmor se eri prigioniero degli imperiali?! Veneri Talos?- il khajiiti fu colto alla sprovvista, non si aspettava che l'elfo reagisse in quel modo - I...io non ho niente a che fare con i Manto della Tempesta e....non sono contro i Thalmor. Faccio solo parte della Gilda dei Ladri, per questo mi avevano catturato- l'elfo soddisfatta ritrasse il coltello dalla sua gola e lo rimise nel fodero. Nel frattempo il khajiiti era quasi sotto shock, stava lì immobile a fissare l'elfo con gli occhi spalancati e il pelo della coda dritto - Era solo per essere sicura. Noi Thalmor siamo vendicativi su chi non è dalla nostra parte-    - C...capisco..- balbettò il khajiiti - Io mi chiamo Strider e tu?- l'elfo lo guardò incerta se rispondergli - Perché dovrei fidarmi di te? Fai parte della Gilda dei Ladri! Potresti derubarmi da un momento all'altro!- Strider inizialmente offeso fece un sorrisetto furbo - Forse potrei. E non solo un membro qualunque della Gilda dei Ladri. Sono il capo! Ma voi allora? Non mi pare che anche voi Thalmor siate a posto con la coscienza- - Ti stai immischiando in affari che non ti riguardano- ribatté Hanuviél irritata - Va bene, ma ti dispiacerebbe essere più gentile con me visto che dobbiamo andarcene via da qui insieme?- le domandò Strider - Perché dovrei essere più gentile con te? Io faccio il viaggio per conto mio- Strider era davvero innervosito dalla sua arroganza tanto che per sfogo graffiò un tronco che si trovava vicino a lui con gli artigli - Potremmo aiutarci a vicenda. Io sono un ottimo scassinatore e riesco a non farmi scoprire facilmente- poi aggiunse - A parte da te- Hanuviél voleva ancora rispondere male a quel khajiiti e levarselo di torno. Che cosa le fregava se era un bravo ladro? Ma per una volta cercò di non comportarsi come suo solito. Quel khajiiti poteva essere di buona compagnia e dopotutto era stato anche troppo paziente con lei, molto più di quanto meritasse - Va bene, viaggeremo insieme. Vedrò cosa sei capace di fare- Strider annuì contento e volse lo sguardo davanti a sé - In che direzione andiamo?- - Dirigiamoci verso i boschi sopra Riverwood e poi andremo verso nord- propose Hanuviél che poi disse - Il mio nome è Hanuviél- Strider batté le palpebre per affermare che aveva capito e iniziarono così il loro viaggio lontano da Helgen.

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Capitolo 2
*** Nuova conoscenza ***


Strider trovava il silenzio in quel momento così imbarazzante. Aveva un sacco di cose da dire e da domandare all'elfo, ma sapeva che a lei non le importava niente di tutto ciò, anche troppo che aveva acconsentito a viaggiare con lui. Improvvisamente Hanuviél si fermò e guardò il fiume - Non vorrai attraversare?- le domandò Strider rabbrividendo, era ancora giorno, ma le giornate cominciavano già a essere fredde soprattutto per i khajiiti che non erano adatti al clima di Skyrim quindi figurarsi se Strider voleva guadare il fiume - Beh, sì. Là ci sono più alberi. Ci potremmo accampare meglio- Hanuviél s'interruppe un attimo e guardò con un ghigno malizioso Strider - Se non vuoi attraversare resta pure qui- Strider appiattì le orecchie e soffiò in segno di protesta, ma l'elfo sembrava non l'avesse sentito minimamente, difatti iniziò a guadare il fiume senza affatto preoccuparsi dell'acqua che le arrivava alle ginocchia bagnandole i vestiti. Strider fissava l'acqua rabbrividendo sempre più e si allontanò dalla riva, chi glielo faceva fare di seguirla? Poteva continuare il suo viaggio da solo, ma Strider pensò che quell'elfo nonostante fosse un'arrogante rompiscatole era sempre meglio che niente. Così si fece coraggio e dopo essersi tolto gli stivali inspirò a fondo e immerse le gambe nel fiume. Quando arrivò alla sponda opposta Hanuviél lo stava guardando con un sorrisetto - Non pensavo che l'avresti fatto- osservò - Beh, invece l'ho fatto. Non sono così pauroso, sto solo tremando dal freddo- ribatté Strider mentre Hanuviél dopo avergli lanciato un'ultima occhiata si girò e continuò a camminare con Strider dietro di lei molto arrabbiato per la sua poca considerazione verso di lui. La luce stava quasi tramontando e nella foresta era sempre più buio che all'aperto, ma per Strider e Hanuviél non era un problema. Strider si fermò un attimo annusando l'aria e Hanuviél si girò sorpresa - Sento che c'è qualcuno oltre a noi- l'elfo tese le orecchie e sentì un leggero fruscio tra gli alberi e si scansò qualche attimo prima che arrivò una freccia probabilmente diretta al suo braccio. Davanti a loro videro un elfo dei boschi inginocchiato con l'arco teso verso di loro. Hanuviél fu sorpresa di essere stata attaccata da un elfo, ma ciononostante gli lanciò contro una scarica elettrica che fece stramazzare l'elfo a terra mentre Strider la guardava terrificato - Lanciarmi contro gli incantesimi non t'impedirà la morte- le rispose l'elfo mettendosi a fatica in piedi e allora Hanuviél gli lanciò un altro incantesimo - Non hai un po' di paura? Sei solo contro noi due! Hai solo un arco. Nulla ti salverà- Hanuviél faceva ancora più paura a Strider se parlava in quel modo, stava tentando di spaventare l'elfo in modo che se la desse a gambe, allora il khajiiti la fermò - Aspetta! Magari questo è il suo territorio- - I Bosmer non hanno un territorio - ribatté Hanuviél sottolineando l'ultima parola con una smorfia - Loro sono dei vagabondi- l'elfo si avvicinò a loro. Era un po' più basso di Hanuviél, aveva i capelli castani e gli occhi color erba e diverse cicatrici sulle sue braccia esili. - La nostra casa è la Foresta. Dovunque siamo- rispose aggiungendo - Credevo aveste cattive intenzioni- - Perché dovremmo?- domandò Strider mentre l'elfo lanciò un occhiata sospettosa ai vestiti di Hanuviél che lo incenerì con lo sguardo dei suoi occhi arancioni. - Mi chiamo Revair. Andate da qualche parte vero? E' raro trovare gente nella foresta- disse l'elfo - E tu? Vivi sempre qui?- domandò Hanuviél - Perché non dovrei. Oltretutto ora hanno chiuso le entrate a Witherun- Strider e Hanuviél lo guardarono stupiti - Come non lo sapete? Per via dei draghi! Era passato prima uno nel cielo...era enorme. Sembrava provenisse dall'Oblivion- rispose Revair - Infatti è così. E' Alduìn, uno dei primi draghi. Non può essere ucciso in questo mondo e in questa epoca. Probabilmente è stato lui a far venire anche gli altri draghi- Strider si sentiva un po' fuoriposto ora che gli elfi stavano iniziando a parlare di cose che non comprendeva perfettamente così decise di prendere qualcosa dalle sue provviste e di mangiare, ma riniziò a rabbrividire di freddo - Tu, khajiiti morirai entro la prossima notte se continui così- commentò Revair - Mi chiamo Strider. Penso che mi accenderò il fuoco così la pianterete di ridere- inaspettatamente Revair si allarmò e gli strillò - Non puoi accendere il fuoco nella foresta!- - Non accadrà niente! Non ho intenzione di morire congelato!- ribatté Strider allontanandosi dopo che Revair gli ordinò di prendere solo i rami secchi e così i due elfi rimasero soli. - Non hai risposto alla domanda che ti ho fatto prima- disse Revair per rompere il silenzio - E non ho alcuna intenzione di farlo. Ci conosciamo da poco e quasi volevi ucciderci- ribatté Hanuviél - Fai parte dei Thalmor, vero?- Hanuviél non lo guardò e tirò fuori il suo pugnale accarezzandolo - Di solito i Thalmor viaggiano in gruppo- continuò Revair - Sì, ma possono benissimo uccidere anche quando sono soli- ribatté Hanuviél rinfoderando il pugnale mentre stava arrivando Strider - Ecco. Solo legna secca ho raccolto. Come hai detto- disse e poi cercò di accendere il fuoco che però non aveva nessuna intenzione di accendersi. Con uno sbuffo Hanuviél lanciò delle fiamme sulla legna e Strider fece una smorfia contrariata invidiando l'elfo che con la magia poteva risolversi i problemi poi iniziò a mangiare - Hai qualcosa? Io non ho cacciato niente oggi- gli domandò Revair mentre Strider gli offrì della carne arrostita - Sei fortunato perché l'ho quasi finita- intanto Hanuviél si sedette a terra e strappò dei fiori di montagna e della lavanda poi iniziò a mangiarli - Non hai delle provviste?- le chiese Strider schifato che l'elfo mangiasse i fiori - Non avevo di certo idea di ciò che sarebbe successo a Helgen- ribatté lei e dato che il khajiiti continuava a fissarla disse - Conoscerò anche la magia, ma non so predire il futuro- - Come? Io credevo che gli Altmeri sapessero anche volare!- sghignazzò Revair - Tu chiudi il becco, nanerottolo! Scommetto che sai solo lanciare frecce e basta!- replicò Hanuviél offesa che qualcuno si prendesse gioco di lei - So fare molto più di quanto immagini, ma non per questo mi vanto come te- rispose Revair. Strider sbuffò: adesso voleva dormire, ma nessuno dei due elfi aveva probabilmente un sacco a pelo e stare sull'erba umida non se ne parlava così si arrampicò su un albero e dopo aver augurato loro la buonanotte si addormentò. - Non era più facile dormire sull'erba?- osservò Revair e Hanuviél scosse la testa poi osservò le due lune di Tamriel sorgere nel cielo. Le adorava fin da quando era piccola, sarebbe rimasta a fissarle per ore. Una era più piccola dell'altra ed entrambe facevano risplendere Skyrim di grigio e oro - Beh, ci vediamo domattina- la riscosse Revair sdraiandosi sull'erba - Qualcuno non dovrebbe fare la guardia?- domandò Hanuviél - Qui non c'è nessuno di pericoloso a parte te che potresti uccidermi- ribatté Revair- Non lo farò. Dopo quello che è successo sono troppo stanca- e anche lei si addormentò. Sorta l'alba Hanuviél e Strider si svegliarono. Il khajiiti era un po' infreddolito, ma ben riposato così come Hanuviél, i suoi stivali erano ancora umidi, ma per lei il freddo non era un problema - Non ve ne andrete senza salutare?- domandò loro Revair risvegliatosi senza che se ne accorgessero - Se volete posso venire anch'io. Non ho nulla da fare qui e sarei felice di fare un'avventura- - Una mano in più ci farà comodo. Io devo andare sopra Solitude- rispose Hanuviél mentre Strider se ne stava in disparte rigirandosi fra le dita un anello e Reavair si avvicinò a lui - E tu, khajiiti...ehm...Strider? Cos'è quell'anello?- Strider senza voltarsi rispose - Rappresenta il mio legame di matrimonio- - Seee...bravo, bravo. Ora vieni e la pianti di fare il melodrammatico?- tagliò corto Hanuviél, ma Strider non si mosse - E la tua compagna dov'è? Perché non è con te?- gli chiese Revair - L'ho persa- i due elfi si guardarono e si misero una mano sulla fronte dalla disperazione - E' vero! Credo che l'abbiano catturata! Per questo ero a Helgen! L'hanno catturata gli Imperiali- sbottò Strider infuriato - Okay! Ma cosa avete voi due?- domandò Revair indietreggiando, ma Strider iniziò a incamminarsi per conto suo- Aspetta veniamo con te. Ti aiuteremo a cercarla e poi andremo a Solitude- gli promise Revair guardando Hanuviél che annuì sospirando.

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Capitolo 3
*** Tristezza di un khajiiti ***


Strider trovava il silenzio in quel momento così imbarazzante. Aveva un sacco di cose da dire e da domandare all'elfo, ma sapeva che a lei non le importava niente di tutto ciò, anche troppo che aveva acconsentito a viaggiare con lui. Improvvisamente Hanuviél si fermò e guardò il fiume - Non vorrai attraversare?- le domandò Strider rabbrividendo, era ancora giorno, ma le giornate cominciavano già a essere fredde soprattutto per i khajiiti che non erano adatti al clima di Skyrim quindi figurarsi se Strider voleva guadare il fiume - Beh, sì. Là ci sono più alberi. Ci potremmo accampare meglio- Hanuviél s'interruppe un attimo e guardò con un ghigno malizioso Strider - Se non vuoi attraversare resta pure qui- Strider appiattì le orecchie e soffiò in segno di protesta, ma l'elfo sembrava non l'avesse sentito minimamente, difatti iniziò a guadare il fiume senza affatto preoccuparsi dell'acqua che le arrivava alle ginocchia bagnandole i vestiti. Strider fissava l'acqua rabbrividendo sempre più e si allontanò dalla riva, chi glielo faceva fare di seguirla? Poteva continuare il suo viaggio da solo, ma Strider pensò che quell'elfo nonostante fosse un'arrogante rompiscatole era sempre meglio che niente. Così si fece coraggio e dopo essersi tolto gli stivali inspirò a fondo e immerse le gambe nel fiume. Quando arrivò alla sponda opposta Hanuviél lo stava guardando con un sorrisetto - Non pensavo che l'avresti fatto- osservò - Beh, invece l'ho fatto. Non sono così pauroso, sto solo tremando dal freddo- ribatté Strider mentre Hanuviél dopo avergli lanciato un'ultima occhiata si girò e continuò a camminare con Strider dietro di lei molto arrabbiato per la sua poca considerazione verso di lui. La luce stava quasi tramontando e nella foresta era sempre più buio che all'aperto, ma per Strider e Hanuviél non era un problema. Strider si fermò un attimo annusando l'aria e Hanuviél si girò sorpresa - Sento che c'è qualcuno oltre a noi- l'elfo tese le orecchie e sentì un leggero fruscio tra gli alberi e si scansò qualche attimo prima che arrivò una freccia probabilmente diretta al suo braccio. Davanti a loro videro un elfo dei boschi inginocchiato con l'arco teso verso di loro. Hanuviél fu sorpresa di essere stata attaccata da un elfo, ma ciononostante gli lanciò contro una scarica elettrica che fece stramazzare l'elfo a terra mentre Strider la guardava terrificato - Lanciarmi contro gli incantesimi non t'impedirà la morte- le rispose l'elfo mettendosi a fatica in piedi e allora Hanuviél gli lanciò un altro incantesimo - Non hai un po' di paura? Sei solo contro noi due! Hai solo un arco. Nulla ti salverà- Hanuviél faceva ancora più paura a Strider se parlava in quel modo, stava tentando di spaventare l'elfo in modo che se la desse a gambe, allora il khajiiti la fermò - Aspetta! Magari questo è il suo territorio- - I Bosmer non hanno un territorio - ribatté Hanuviél sottolineando l'ultima parola con una smorfia - Loro sono dei vagabondi- l'elfo si avvicinò a loro. Era un po' più basso di Hanuviél, aveva i capelli castani e gli occhi color erba e diverse cicatrici sulle sue braccia esili. - La nostra casa è la Foresta. Dovunque siamo- rispose aggiungendo - Credevo aveste cattive intenzioni- - Perché dovremmo?- domandò Strider mentre l'elfo lanciò un occhiata sospettosa ai vestiti di Hanuviél che lo incenerì con lo sguardo dei suoi occhi arancioni. - Mi chiamo Revair. Andate da qualche parte vero? E' raro trovare gente nella foresta- disse l'elfo - E tu? Vivi sempre qui?- domandò Hanuviél - Perché non dovrei. Oltretutto ora hanno chiuso le entrate a Witherun- Strider e Hanuviél lo guardarono stupiti - Come non lo sapete? Per via dei draghi! Era passato prima uno nel cielo...era enorme. Sembrava provenisse dall'Oblivion- rispose Revair - Infatti è così. E' Alduìn, uno dei primi draghi. Non può essere ucciso in questo mondo e in questa epoca. Probabilmente è stato lui a far venire anche gli altri draghi- Strider si sentiva un po' fuoriposto ora che gli elfi stavano iniziando a parlare di cose che non comprendeva perfettamente così decise di prendere qualcosa dalle sue provviste e di mangiare, ma riniziò a rabbrividire di freddo - Tu, khajiiti morirai entro la prossima notte se continui così- commentò Revair - Mi chiamo Strider. Penso che mi accenderò il fuoco così la pianterete di ridere- inaspettatamente Revair si allarmò e gli strillò - Non puoi accendere il fuoco nella foresta!- - Non accadrà niente! Non ho intenzione di morire congelato!- ribatté Strider allontanandosi dopo che Revair gli ordinò di prendere solo i rami secchi e così i due elfi rimasero soli. - Non hai risposto alla domanda che ti ho fatto prima- disse Revair per rompere il silenzio - E non ho alcuna intenzione di farlo. Ci conosciamo da poco e quasi volevi ucciderci- ribatté Hanuviél - Fai parte dei Thalmor, vero?- Hanuviél non lo guardò e tirò fuori il suo pugnale accarezzandolo - Di solito i Thalmor viaggiano in gruppo- continuò Revair - Sì, ma possono benissimo uccidere anche quando sono soli- ribatté Hanuviél rinfoderando il pugnale mentre stava arrivando Strider - Ecco. Solo legna secca ho raccolto. Come hai detto- disse e poi cercò di accendere il fuoco che però non aveva nessuna intenzione di accendersi. Con uno sbuffo Hanuviél lanciò delle fiamme sulla legna e Strider fece una smorfia contrariata invidiando l'elfo che con la magia poteva risolversi i problemi poi iniziò a mangiare - Hai qualcosa? Io non ho cacciato niente oggi- gli domandò Revair mentre Strider gli offrì della carne arrostita - Sei fortunato perché l'ho quasi finita- intanto Hanuviél si sedette a terra e strappò dei fiori di montagna e della lavanda poi iniziò a mangiarli - Non hai delle provviste?- le chiese Strider schifato che l'elfo mangiasse i fiori - Non avevo di certo idea di ciò che sarebbe successo a Helgen- ribatté lei e dato che il khajiiti continuava a fissarla disse - Conoscerò anche la magia, ma non so predire il futuro- - Come? Io credevo che gli Altmeri sapessero anche volare!- sghignazzò Revair - Tu chiudi il becco, nanerottolo! Scommetto che sai solo lanciare frecce e basta!- replicò Hanuviél offesa che qualcuno si prendesse gioco di lei - So fare molto più di quanto immagini, ma non per questo mi vanto come te- rispose Revair. Strider sbuffò: adesso voleva dormire, ma nessuno dei due elfi aveva probabilmente un sacco a pelo e stare sull'erba umida non se ne parlava così si arrampicò su un albero e dopo aver augurato loro la buonanotte si addormentò. - Non era più facile dormire sull'erba?- osservò Revair e Hanuviél scosse la testa poi osservò le due lune di Tamriel sorgere nel cielo. Le adorava fin da quando era piccola, sarebbe rimasta a fissarle per ore. Una era più piccola dell'altra ed entrambe facevano risplendere Skyrim di grigio e oro - Beh, ci vediamo domattina- la riscosse Revair sdraiandosi sull'erba - Qualcuno non dovrebbe fare la guardia?- domandò Hanuviél - Qui non c'è nessuno di pericoloso a parte te che potresti uccidermi- ribatté Revair- Non lo farò. Dopo quello che è successo sono troppo stanca- e anche lei si addormentò. Sorta l'alba Hanuviél e Strider si svegliarono. Il khajiiti era un po' infreddolito, ma ben riposato così come Hanuviél, i suoi stivali erano ancora umidi, ma per lei il freddo non era un problema - Non ve ne andrete senza salutare?- domandò loro Revair risvegliatosi senza che se ne accorgessero - Se volete posso venire anch'io. Non ho nulla da fare qui e sarei felice di fare un'avventura- - Una mano in più ci farà comodo. Io devo andare sopra Solitude- rispose Hanuviél mentre Strider se ne stava in disparte rigirandosi fra le dita un anello e Reavair si avvicinò a lui - E tu, khajiiti...ehm...Strider? Cos'è quell'anello?- Strider senza voltarsi rispose - Rappresenta il mio legame di matrimonio- - Seee...bravo, bravo. Ora vieni e la pianti di fare il melodrammatico?- tagliò corto Hanuviél, ma Strider non si mosse - E la tua compagna dov'è? Perché non è con te?- gli chiese Revair - L'ho persa- i due elfi si guardarono e si misero una mano sulla fronte dalla disperazione - E' vero! Credo che l'abbiano catturata! Per questo ero a Helgen! L'hanno catturata gli Imperiali- sbottò Strider infuriato - Okay! Ma cosa avete voi due?- domandò Revair indietreggiando, ma Strider iniziò a incamminarsi per conto suo- Aspetta veniamo con te. Ti aiuteremo a cercarla e poi andremo a Solitude- gli promise Revair guardando Hanuviél che annuì sospirando.

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Capitolo 4
*** Separazioni ***


Strider trovava il silenzio in quel momento così imbarazzante. Aveva un sacco di cose da dire e da domandare all'elfo, ma sapeva che a lei non le importava niente di tutto ciò, anche troppo che aveva acconsentito a viaggiare con lui. Improvvisamente Hanuviél si fermò e guardò il fiume - Non vorrai attraversare?- le domandò Strider rabbrividendo, era ancora giorno, ma le giornate cominciavano già a essere fredde soprattutto per i khajiiti che non erano adatti al clima di Skyrim quindi figurarsi se Strider voleva guadare il fiume - Beh, sì. Là ci sono più alberi. Ci potremmo accampare meglio- Hanuviél s'interruppe un attimo e guardò con un ghigno malizioso Strider - Se non vuoi attraversare resta pure qui- Strider appiattì le orecchie e soffiò in segno di protesta, ma l'elfo sembrava non l'avesse sentito minimamente, difatti iniziò a guadare il fiume senza affatto preoccuparsi dell'acqua che le arrivava alle ginocchia bagnandole i vestiti. Strider fissava l'acqua rabbrividendo sempre più e si allontanò dalla riva, chi glielo faceva fare di seguirla? Poteva continuare il suo viaggio da solo, ma Strider pensò che quell'elfo nonostante fosse un'arrogante rompiscatole era sempre meglio che niente. Così si fece coraggio e dopo essersi tolto gli stivali inspirò a fondo e immerse le gambe nel fiume. Quando arrivò alla sponda opposta Hanuviél lo stava guardando con un sorrisetto - Non pensavo che l'avresti fatto- osservò - Beh, invece l'ho fatto. Non sono così pauroso, sto solo tremando dal freddo- ribatté Strider mentre Hanuviél dopo avergli lanciato un'ultima occhiata si girò e continuò a camminare con Strider dietro di lei molto arrabbiato per la sua poca considerazione verso di lui. La luce stava quasi tramontando e nella foresta era sempre più buio che all'aperto, ma per Strider e Hanuviél non era un problema. Strider si fermò un attimo annusando l'aria e Hanuviél si girò sorpresa - Sento che c'è qualcuno oltre a noi- l'elfo tese le orecchie e sentì un leggero fruscio tra gli alberi e si scansò qualche attimo prima che arrivò una freccia probabilmente diretta al suo braccio. Davanti a loro videro un elfo dei boschi inginocchiato con l'arco teso verso di loro. Hanuviél fu sorpresa di essere stata attaccata da un elfo, ma ciononostante gli lanciò contro una scarica elettrica che fece stramazzare l'elfo a terra mentre Strider la guardava terrificato - Lanciarmi contro gli incantesimi non t'impedirà la morte- le rispose l'elfo mettendosi a fatica in piedi e allora Hanuviél gli lanciò un altro incantesimo - Non hai un po' di paura? Sei solo contro noi due! Hai solo un arco. Nulla ti salverà- Hanuviél faceva ancora più paura a Strider se parlava in quel modo, stava tentando di spaventare l'elfo in modo che se la desse a gambe, allora il khajiiti la fermò - Aspetta! Magari questo è il suo territorio- - I Bosmer non hanno un territorio - ribatté Hanuviél sottolineando l'ultima parola con una smorfia - Loro sono dei vagabondi- l'elfo si avvicinò a loro. Era un po' più basso di Hanuviél, aveva i capelli castani e gli occhi color erba e diverse cicatrici sulle sue braccia esili. - La nostra casa è la Foresta. Dovunque siamo- rispose aggiungendo - Credevo aveste cattive intenzioni- - Perché dovremmo?- domandò Strider mentre l'elfo lanciò un occhiata sospettosa ai vestiti di Hanuviél che lo incenerì con lo sguardo dei suoi occhi arancioni. - Mi chiamo Revair. Andate da qualche parte vero? E' raro trovare gente nella foresta- disse l'elfo - E tu? Vivi sempre qui?- domandò Hanuviél - Perché non dovrei. Oltretutto ora hanno chiuso le entrate a Witherun- Strider e Hanuviél lo guardarono stupiti - Come non lo sapete? Per via dei draghi! Era passato prima uno nel cielo...era enorme. Sembrava provenisse dall'Oblivion- rispose Revair - Infatti è così. E' Alduìn, uno dei primi draghi. Non può essere ucciso in questo mondo e in questa epoca. Probabilmente è stato lui a far venire anche gli altri draghi- Strider si sentiva un po' fuoriposto ora che gli elfi stavano iniziando a parlare di cose che non comprendeva perfettamente così decise di prendere qualcosa dalle sue provviste e di mangiare, ma riniziò a rabbrividire di freddo - Tu, khajiiti morirai entro la prossima notte se continui così- commentò Revair - Mi chiamo Strider. Penso che mi accenderò il fuoco così la pianterete di ridere- inaspettatamente Revair si allarmò e gli strillò - Non puoi accendere il fuoco nella foresta!- - Non accadrà niente! Non ho intenzione di morire congelato!- ribatté Strider allontanandosi dopo che Revair gli ordinò di prendere solo i rami secchi e così i due elfi rimasero soli. - Non hai risposto alla domanda che ti ho fatto prima- disse Revair per rompere il silenzio - E non ho alcuna intenzione di farlo. Ci conosciamo da poco e quasi volevi ucciderci- ribatté Hanuviél - Fai parte dei Thalmor, vero?- Hanuviél non lo guardò e tirò fuori il suo pugnale accarezzandolo - Di solito i Thalmor viaggiano in gruppo- continuò Revair - Sì, ma possono benissimo uccidere anche quando sono soli- ribatté Hanuviél rinfoderando il pugnale mentre stava arrivando Strider - Ecco. Solo legna secca ho raccolto. Come hai detto- disse e poi cercò di accendere il fuoco che però non aveva nessuna intenzione di accendersi. Con uno sbuffo Hanuviél lanciò delle fiamme sulla legna e Strider fece una smorfia contrariata invidiando l'elfo che con la magia poteva risolversi i problemi poi iniziò a mangiare - Hai qualcosa? Io non ho cacciato niente oggi- gli domandò Revair mentre Strider gli offrì della carne arrostita - Sei fortunato perché l'ho quasi finita- intanto Hanuviél si sedette a terra e strappò dei fiori di montagna e della lavanda poi iniziò a mangiarli - Non hai delle provviste?- le chiese Strider schifato che l'elfo mangiasse i fiori - Non avevo di certo idea di ciò che sarebbe successo a Helgen- ribatté lei e dato che il khajiiti continuava a fissarla disse - Conoscerò anche la magia, ma non so predire il futuro- - Come? Io credevo che gli Altmeri sapessero anche volare!- sghignazzò Revair - Tu chiudi il becco, nanerottolo! Scommetto che sai solo lanciare frecce e basta!- replicò Hanuviél offesa che qualcuno si prendesse gioco di lei - So fare molto più di quanto immagini, ma non per questo mi vanto come te- rispose Revair. Strider sbuffò: adesso voleva dormire, ma nessuno dei due elfi aveva probabilmente un sacco a pelo e stare sull'erba umida non se ne parlava così si arrampicò su un albero e dopo aver augurato loro la buonanotte si addormentò. - Non era più facile dormire sull'erba?- osservò Revair e Hanuviél scosse la testa poi osservò le due lune di Tamriel sorgere nel cielo. Le adorava fin da quando era piccola, sarebbe rimasta a fissarle per ore. Una era più piccola dell'altra ed entrambe facevano risplendere Skyrim di grigio e oro - Beh, ci vediamo domattina- la riscosse Revair sdraiandosi sull'erba - Qualcuno non dovrebbe fare la guardia?- domandò Hanuviél - Qui non c'è nessuno di pericoloso a parte te che potresti uccidermi- ribatté Revair- Non lo farò. Dopo quello che è successo sono troppo stanca- e anche lei si addormentò. Sorta l'alba Hanuviél e Strider si svegliarono. Il khajiiti era un po' infreddolito, ma ben riposato così come Hanuviél, i suoi stivali erano ancora umidi, ma per lei il freddo non era un problema - Non ve ne andrete senza salutare?- domandò loro Revair risvegliatosi senza che se ne accorgessero - Se volete posso venire anch'io. Non ho nulla da fare qui e sarei felice di fare un'avventura- - Una mano in più ci farà comodo. Io devo andare sopra Solitude- rispose Hanuviél mentre Strider se ne stava in disparte rigirandosi fra le dita un anello e Reavair si avvicinò a lui - E tu, khajiiti...ehm...Strider? Cos'è quell'anello?- Strider senza voltarsi rispose - Rappresenta il mio legame di matrimonio- - Seee...bravo, bravo. Ora vieni e la pianti di fare il melodrammatico?- tagliò corto Hanuviél, ma Strider non si mosse - E la tua compagna dov'è? Perché non è con te?- gli chiese Revair - L'ho persa- i due elfi si guardarono e si misero una mano sulla fronte dalla disperazione - E' vero! Credo che l'abbiano catturata! Per questo ero a Helgen! L'hanno catturata gli Imperiali- sbottò Strider infuriato - Okay! Ma cosa avete voi due?- domandò Revair indietreggiando, ma Strider iniziò a incamminarsi per conto suo- Aspetta veniamo con te. Ti aiuteremo a cercarla e poi andremo a Solitude- gli promise Revair guardando Hanuviél che annuì sospirando.

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Capitolo 5
*** Prigioniero inaspettato ***


L'inverno stava ormai arrivando anche nelle foreste sopra Falkreath, i fiocchi di neve cadevano gelidi sul terreno raggelando i torrenti e soltanto un elfo dei boschi come Revair poteva farsi un bagno rinfrescante nell'acqua. Dopo essersi tolto la corazza si buttò lasciando che la corrente gelida lo bagnasse, non c'era niente di meglio per lui, il gelo poteva congelare altri esseri, ma non gli elfi. Sorridendo pensò a come si sarebbe sentito Strider se qualcuno l'avesse lanciato in un torrente in una fredda mattina invernale. Da quando i tre si erano separati a Ponte del Drago, Revair era tornato nella foresta e non aveva più notizie ne del khajiiti ne dell'elfo alto. Comunque si teneva alla larga il più possibile dalle città soprattutto ora che a Skyrim c'era il più completo caos tra i Manto della Tempesta e gli Imperiali, certa gente poi spariva, soprattutto i Nord. Revair sospettava che dietro ci fossero i Thalmor, aveva visto qualche volta alcune loro pattuglie aggirarsi ai margini della foresta, forse c'era anche Hanuviél con loro, ma preferiva non rischiare di farsi scoprire e tenersi ben lontano da loro. Proprio quella mattina sentì dei passi di alcuni che venivano verso di lui, solo quelli con l'udito molto sviluppato come gli elfi potevano sentirli, poiché il rumore si sentiva a malapena senza che i cespugli frusciassero al loro passaggio ne che gli animali fuggissero o gli alberi diventassero più vigili. Revair si rivestì in fretta, prese i suoi pugnali e si rimise l'arco in spalla poi si nascose dietro un albero. Vide una pattuglia Thalmor che a quanto pare cercavano qualcuno nella foresta, li sentiva borbottare tra loro su un elfo dei boschi. Revair era molto tentato di fare loro un'imboscata e di ucciderli, ma sapeva che i Thalmor essendo maghi molto potenti l'avrebbero scovato così decise di indietreggiare lentamente. Dopo poco si rese però conto di essere circondato, altri quattro Thalmor erano dietro di lui e si stavano avvicinando sempre più. Allora Revair incoccò una freccia all'arco e colpì il Thalmor più vicino uccidendolo all'istante. Gli altri si diressero furiosi verso la direzione della freccia e mentre Revair continuava a lanciarle e a indietreggiare si trovò senza via di scampo - Non cercare di rendere le cose più complicate, piccolo selvaggio. Vogliamo solo farti qualche domanda- gli disse uno di loro sovrastandolo, ma l'elfo non aveva paura di loro. Sarebbe morto combattendo piuttosto che finire imprigionato. Iniziò a menare a destra e manca i suoi pugnali, ma gli avversari non si mossero - Cosa vorrai farci con questi strumenti primitivi che usano gli umani? Tu non sai usare il vero potere!!- lo schernirono e nonostante Revair restò sbalordito da ciò che gli avevano detto, quelle erano armi elfiche che gli elfi da sempre usavano, ma quello non era il momento per porsi domande così lanciò un incantesimo di gelo imparato da Hanuviél su uno di loro - E quello cosa sarebbe? Una spruzzatina di gelo?! E' questo che sapete fare voi Bosmer?- e un altro lo tramortì con un incantesimo poi lo portarono via verso le montagne sopra Solitude.
Hanuviél si stava esercitando a lanciare incantesimi contro un pilastro quando la raggiunse Enender, questa girò un attimo lo sguardo poi continuò facendo finta di niente - Strano che non sia voluta andare con la pattuglia di elfi Thalmor che è partita una settimana fa, conoscendo il tuo animo vendicativo- le disse Enender, Hanuviél trovò strano il fatto che abbia voluto dirglielo ora quando erano soli, forse che sospettava di lei, di certo non gli avrebbe detto che non era andata alla pattuglia vicino Witherun perché temeva che catturassero qualcuno che conosceva - La mia sete di vendetta verso chi deve essere punito non è cambiata è solo che preferivo esercitarmi qui, invece- ribatté mentre Enender ruotando gli occhi continuò a gironzolarle intorno, Hanuviél non l'aveva mai trovato così fastidioso e dovette fare un enorme sforzo di volontà per non lanciargli un qualche sortilegio per levarselo dai piedi - Spero che sia la verità. A quanto pare un Khajiiti, un Bosmer e uno di noi Thalmor sembrano abbiano attaccato degli Imperiali. Potrebbero essere dalla parte dei Manto della Tempesta e venerare Talos, non capisco come un elfo faccia...- Hanuviél cercò di rimanere indifferente dopo ciò che aveva sentito e rispose come se avesse a che fare con un bambino duro a capire - Esistono anche degli elfi traditori- Enender la guardò e vide una cicatrice che le correva sul lato destro della mandibola, se l'era fatta in un combattimento contro alcuni Nord ostili con i suoi amici - C'è qualcosa di diverso in te. Nascondi qualcosa - - Non sono affari che ti riguardano. Ora sparisci. Sai, anche tu sei diverso. Incredibilmente irritante- ringhiò l'elfo accendendo una scintilla nella sua mano - Lo sono da chi sono incerto se ottenere la sua lealtà- Hanuviél stava per lanciare un incantesimo, ma si fermò in tempo dato che l'altro disse - Se mi colpisci sarai contro noi tutti. Uccideresti un tuo alleato?!- - Mi ero solo fatta prendere dalla rabbia, ma non puoi infastidirmi in questo modo- Enender fece un sorrisetto e si allontanò, ma Hanuviél sentì che la pattuglia era tornata - Abbiamo catturato un prigioniero!- li sentì dire mentre Enender domandava dove fosse e quelli risposero che l'avevano portato nelle prigioni che distavano dieci minuti di camminata da lì. Al momento non c'erano molti elfi nel cortile così Hanuviél, Enender con Terravurhed seguirono la pattuglia che li portò alle prigioni. Uno di loro doveva interrogare il prigioniero, torturandolo anche se fosse stato necessario, e Terravurhed e Enender decisero di mandarci Hanuviél dato che si sarebbe divertita a torturare un nemico e Enender sperava poi  di mettere in luce i suoi dubbi sulla lealtà dell'elfo, se ci fossero stati, ammesso che avessero catturato chi pensava cosa che ovviamente non voleva Hanuviél.
Hanuviél chiuse la porta alle sue spalle e mentre tirava fuori il coltello e lo affilava restò un attimo scioccata nel vedere il prigioniero legato a una parete: era un elfo dei boschi e non uno qualunque, era Revair! Aveva l'armatura strappata in diversi punti, dei tagli sulle braccia che coprivano le sue vecchie cicatrici e i capelli appiccicati alla faccia. Quando alzò lo sguardo verso di lei, Hanuviél non vide più quella luce di vivacità negli occhi con cui se lo ricordava, ma solo dolore e tristezza. - Hanuviél, non pensavo che proprio tu saresti venuta a uccidermi- l'elfo rischiò quasi di farsi scivolare il coltello tra le dita e per sua fortuna gli altri Thalmor se n'erano andati, non avrebbe mai potuto fargli del male, soprattutto se era ridotto così. Revair lo notò e fece un leggero sorriso, forse non sarebbe morto quel giorno, ma quando stava anche per dire una qualunque parola l'altra lo anticipò - Non ti avevo detto di tenerti alla larga dalle città?!- - E' quello che ho fatto, ma i tuoi amici sono venuti a cercarmi nei boschi- - Di certo non gliel'ho detto io! Non volevo che ciò accadesse!!- Revair si divincolò irato cercando invano di liberarsi - Però stai dalla loro parte, perché?! Sii sincera con te stessa...- Hanuviél lo fissò stupita poi prese un profondo respiro e dandogli le spalle gli disse ciò che credeva fosse la verità per lei, il motivo per cui si era unita ai Thalmor - Tamriel era degli elfi, noi eravamo qui tantissimi secoli fa, eravamo i più potenti di tutti, ma gli umani hanno invaso le nostre terre. Hanno cercato di dominarci, di farci sottomettere alla loro volontà e talvolta ci sono riusciti, ma ora non più. Noi riconquisteremo Tamriel!- - A voi Altmer o umani conta solo questo? Il potere? Il dominio? Credete che Tamriel sia solo vostra?! Avete mai pensato nella vostra arroganza che ci sono anche le altre razze di elfi, i khajiiti, gli argoniani, gli altri animali e piante?- Revair era sconvolto e guardò negli occhi arancioni luminosi di Hanuviél che irrigidì le mani stringendo le dita al suo coltello - Non farmi arrabbiare, Revair. Ricordati che ti ho risparmiato la vita- - Sto solo dicendo la verità, e riguardo al risparmiami la vita è quello che dovevi fare. Sei mia amica, no?- l'elfo stava rischiando grosso dicendole questo, ma doveva cercare di farle aprire un po' gli occhi, nonostante fosse completamente in sua balia e non era certo di fidarsi del tutto di lei - Sarò anche tua amica, ma io sono anche leale a differenza tua che vivi come uno schifoso rinnegato nei tuoi boschi sempre in fuga- - Quello è come io voglio vivere!!- Hanuviél lo guardò dall'alto in basso digrignando i denti   - Contento tu. Io non sono come te. Come voi Bosmeri- - Già, non lo sei. Perché voi Altmeri avete dimenticato chi siete, chi eravate! Avete dimenticato cosa significa essere Elfi!! Siete diventati come gli umani!!- Hanuviél indietreggiò mentre le parole di Revair la ferivano come una spada e voltandosi un attimo una lacrima le scese sul volto, era lei che continuava a negare la verità, Revair aveva ragione. Senza guardarlo si diresse verso l'uscita della cella - Che stai facendo? Non mi lascerai mica qui?- le chiese implorante - Non dipende tutto da me, sai. Troverò una soluzione. Gli altri si chiederanno perché ci metta così tanto- e dopo averlo guardato un'ultima volta salì le scale e incrociò Enender e Terravurhed - Quell'elfo selvaggio ti ha detto qualcosa?- le chiese Enender mentre l'altro aggiunse - Spero che non siate solo rimasti a parlare allegramente perché ci vuole ben altro a cavare le parole di bocca da un prigioniero- Hanuviél tirò fuori il coltello sporco di sangue e glielo mostrò sotto il naso sperando che i due elfi non capissero l'inganno, aveva sporcato il coltello con il sangue di un qualche cadavere morto da qualche giorno, cosa abbastanza schifosa, ma non poteva certo torturare Revair e non voleva che gli altri si insospettissero se lei avesse avuto la mano troppo leggera con lui- Ti basta? Ma non fa parte dei Manto della Tempesta, forse voleva cercare di scappare da qualche crimine che aveva commesso- - Comunque sia verrà ucciso lo stesso stanotte. Non abbiamo bisogno di pesi morti e non lo lasceremo andare- ribatté Terravurhed mentre Enender sorrise compiaciuto. Questo prese alla sprovvista Hanuviél che però riuscì a riprendersi nel giro di qualche secondo - Se voi preparare le cose per l'uccisione io porterò il prigioniero- disse - Beh, non ci saranno tante cerimonie. Una tagliata di testa e via- rispose Terravurhed mentre ad Hanuviél stava per sentirsi male e ne approfittò per ritornare giù dalla cella di Revair. Si fermò accanto al muro incerta se aprire la porta, i suoi timori si erano avverati e adesso doveva mettere da parte la sua lealtà per salvare il suo amico, anche se ora cominciava anche a mettere in dubbio la sua lealtà verso i Thalmor, non avevano alcun diritto di ammazzare qualcuno della loro stessa specie senza motivo solo perché non era un Altmer, così sperando di non essere vista da nessuno entrò nella cella - Allora? Trovata la soluzione?-      - Sì, ti faccio scappare di qui. Subito!- Hanuviél liberò Revair che si rimise subito in piedi e si guardò intorno  - Dove sono le mie armi?- - Non ne ho idea- Hanuviél frugò in un baule e ne tirò fuori un'ascia elfica, Revair guardò l'arma un po' riluttante e dopo averla sollevata con fatica se la legò alla cintura e senza perdere tempo in chiacchiere i due uscirono fuori dalle prigioni dei Thalmor senza farsi scoprire. - Ti rifarò riavere le armi in qualche modo, adesso corri via- - Come? E' tutto qui? Non sei cambiata affatto, allora?!- - Ti ho appena salvato la vita! Ho rischiato molto!- Revair abbassò lo sguardo, non voleva certo offenderla, sapeva che Hanuviél stava correndo grossi rischi è solo che non voleva che se ne andasse così in fretta soprattutto se era per ritornare dai Thalmor. Si allontanò da lei di qualche passo e si sfregò la neve sulle ferite delle braccia rinfrescandole dopo essere stato per ore al chiuso nella prigione, tra i morti e gli strumenti di tortura. Hanuviél guardava quell'elfo così contento di trovarsi di nuovo all'aria aperta con un po' di amarezza, non riusciva a sentirsi felice come lui oltretutto ora temeva ciò che le sarebbe successo in futuro, ma in cuor suo avrebbe desiderato tanto andarsene da lì, ma non poteva farlo e non aveva paura dei Thalmor. Mentre rimuginava nei suoi pensieri degli Imperiali li circondarono - Prigioniero fuggito, eh?- Hanuviél e Revair si misero schiena contro schiena e tirarono fuori le armi - E anche tu morirai, elfo Thalmor. Se stai dalla sua parte. E poi siamo stufi di voi- quella guardia si avvicinò ai due elfi, ma le sue armi scomparirono misteriosamente per poi riapparire nelle mani di un khajiiti che era appostato dietro un albero, il quale lanciò un coltello alla guardia facendolo cadere a terra - Strider!- esclamarono gli elfi e dopo che Strider li ebbe salutati con un cenno della testa si gettò con foga nella mischia, Hanuviél felice di poter combattere di nuovo assieme a Revair e a Strider congelò una guardia distruggendola poi con il suo spadone. Anche Revair iniziò a combattere, ma non se la cavava molto bene con quell'ascia elfica, abituato com'era a armi più leggere e meno ingombranti la faceva roteare a destra e a manca rischiando di perdere l'equilibrio e mancando gli avversari, per fortuna Strider andò in suo aiuto e con i suoi artigli tagliò la gola a due guardie e Revair lanciò via l'ascia che si andò a conficcare nella gamba di un nemico, il quale fu finito da Hanuviél. Adesso gli Imperiali che li avevano attaccati erano tutti morti perciò forse con un po' di fortuna nessuno avrebbe pensato che erano stati loro a ucciderli - Combattiamo ancora bene insieme- osservo Revair mentre Strider annuì - Devo tornare indietro- disse Hanuviél - Passerai dei guai. Non hai visto cosa sono capaci di fare quelli là?!- le ricordò Revair preoccupato - Lo so, ma non ho paura di loro- - Ma sei st...- ribatté Strider, ma fu interrotto da Revair che gli diede una gomitata nelle costole. Hanuviél lo fissò, il khajiiti aveva adesso un vestito di pelliccia, delle cicatrici sul naso e uno strano scintillio sinistro negli occhi, sicuramente da quando si erano separati non era stato certo con le mani in mano, anzi ora era ancora più agguerrito. Strider notando che Hanuviél continuava a fissarlo le disse - Sì, mi sono unito alla Confraternita Oscura. Ma non dovresti avere paura di me, sono sempre io- - Certo. E' che mi sembravi diverso. Comunque voi dovreste aver paura di me, invece. Non so cosa accadrà adesso- Hanuviél si voltò, ma prima di andarsene Revair le si avvicinò dicendole - Ti ringrazio per avermi salvato, so che sarà per causa mia quello che ti accadrà- - Ho fatto ciò che è giusto. Ora andate- mentre correva sulla neve senza mai voltarsi Hanuviél, cercava di tenere la mente libera, ma nonostante questo sentiva avvicinarsi sempre più il presentimento della morte, ma non si sarebbe tirata indietro. 

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Capitolo 6
*** Thalmor traditore ***


- Hanuviél, cosa ci fai fuori? Credevo fossi a controllare il prigioniero!!- strillò Enender vedendola nel cortile - Il prigioniero è scappato!- strillarono due Thalmor arrivati in tutta fretta - Come?!- e Enender si girò verso Hanuviél che lo fronteggiò, ma senza dire nulla - Qualcuno l'ha fatto fuggire!- disse Terravurhed - Io l'ho fatto- gli elfi si voltarono scioccati e irati verso di lei - Non c'era nessun motivo del perché dovesse essere ucciso- - Pensi di essere tu a decidere chi deve morire e chi vivere?!- strillò il capo dei Thalmor - Sei una traditrice!- - I traditori devono morire!!- gli elfi la circondarono e Enender le si avvicinò mentre gli altri si fecero da parte. L'elfo tirò fuori il suo coltello e lo avvicinò alla gola di Hanuviél, ma lei indietreggiò leggermente e pensando in fretta prese un profondo respiro e quando l'altro si stava per lanciare su di lei lo trafisse con lo spadone che lo fece cadere a terra. Ancora non si era resa conto di aver ucciso un suo simile per davvero, era rimasta scioccata per ciò che aveva fatto, ma non era il momento di piangere chi non se lo meritava dopotutto o lo uccideva o lei veniva uccisa e i Thalmor non avevano alcun rimpianto a uccidere uno della loro stessa specie. Perciò appena gli elfi si accorsero del fatto corse subito via da lì, riparandosi tra gli alberi, ma non abbastanza in fretta da non poter essere colpita da una freccia a una spalla. Il colpo la fece cadere in ginocchio, ma cercò di alzarsi in piedi, doveva continuare a correre se voleva sopravvivere e oltretutto aveva la freccia conficcata in un posto difficile da togliere, tra la spalla e la scapola. Quindi con un po' di fatica ricominciò a correre stringendo i denti del dolore mentre il braccio destro riusciva a malapena a muoverlo. Si fermò a un piccolo ruscello perché ormai non riusciva a proseguire, sentiva il sangue gocciolarle lungo la schiena provocandole una sensazione contemporaneamente di caldo e freddo, cosa insolita per un elfo e mentre si guardava la sua immagine specchiata con tristezza vide davanti a sé Strider e Revair. - Sei ancora viva!- disse quest'ultimo, ma Hanuviél riuscì solo ad annuire con la testa, non aveva più la forza di parlare, continuava solo a guardare in basso ansimando. Gli altri due si fissarono stupiti poi Revair notò che cadevano delle gocce di sangue a terra - Sei ferita?- le chiese - Non è niente- ribatté lei cercando di nascondere la sua debolezza nei loro confronti, non voleva che la vedessero così, lei aveva affrontato molte battaglie, non sarebbe di certo morta per una stupida freccia - Ah! Non è niente dice! Ha una freccia conficcata nella schiena!- osservò Strider - Me la tolgo da sola- disse Hanuviél ostinatamente      - Oh! Fa' pure, se ti riesce. Vediamo quanto ci mette- ridacchiò Strider mentre Revair gli sussurrò all'orecchio - Prima che implori che qualcuno di noi gliela tolga- Hanuviél lanciò loro un occhiataccia e con rabbia tirò via la freccia, evidentemente se l'era tolta in malo modo o troppo forte perché faceva male ancora più di prima e il sangue usciva ancora di più - Visto? Guarda come accidenti te la sei tolta! Cosa credevi di dimostrare?!- la rimproverò Revair osservando schifato il taglio che si era fatta mentre Strider voltò la testa dall'altra parte. L'elfo cercò di aiutarla, ma lei lo scansò via e con un incantesimo di cura si risanò la ferita dove ora era rimasta solo una storta e malfatta cicatrice, dopo questo fece un sorriso furbo all'elfo - Senti. Qualche volta puoi avere bisogno anche del nostro aiuto. Tu hai già fatto tanto per noi. Perché vuoi sempre fare così?- le chiese Revair spazientito - Io so badare a me stessa. Come vedi, a differenza tua sono sfuggita a una ventina di Thalmor infuriati e a una uccisione- Revair si allontanò, forse Hanuviél la faceva apposta a farlo sentire sempre inferiore a lei, talvolta si chiedeva perché sprecava il suo tempo a parlarle. I tre voltarono lo sguardo verso nord e si nascosero tra gli alberi vedendo un esercito di Thalmor avviarsi verso Solitude - Dove stanno andando?- domandò Strider - Vedrete. Skyrim è nel caos e ora loro ne approfitteranno. I Thalmor prenderanno il dominio su queste terre. Tamriel sarà di nuovo degli elfi- rispose Hanuviél pensando che avrebbe potuto esserci anche lei tra loro, se non fosse successo tutto questo, per i suoi amici aveva rinunciato alla gloria e al potere e ora era solo un Thalmor rinnegato. Si domandò perché infatti indossasse ancora le loro vesti, ma forse erano un ricordo del suo passato, una strada che una volta aveva deciso di prendere, ma che ora ne era uscita e non ci sarebbe più tornata. I tre stavano seguendo da lontano l'esercito fermandosi su una collina, da lì si vedevano le prime luci di Solitude - Anche se vincessero i Manto della Tempesta per noi non cambierebbe niente, vero?- disse Strider - No. Gli umani, gli elfi si combatteranno tra loro invano, ma Skyrim rimarrà sempre uguale. Le stelle non cambieranno mai intanto che le guerre e i momenti di pace si succederanno gli uni dopo gli altri come le stagioni- rispose Revair mentre Hanuviél lo fissò, meravigliata di trovare tanta saggezza in un elfo dei boschi. Saggezza che i Thalmor nonostante si credessero superiori agli altri elfi non avevano, si comportavano come gli umani. I tre si sedettero sull'erba e stettero a guardare estasiati l'infinità del cielo e delle stelle intanto che lontano da lì un'altra guerra ricominciava e presto sarebbe finita di nuovo così com'era iniziata. 

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