Digimon Adventure - Akai Ito

di AlekHiwatari14
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1




Era una giornata primaverile del 2023 quando accadde. Tornava dagli allenamenti quotidiani con TK quando arrivò sotto casa dell'amico Matt. Era stato invitato dal fratello e da sua sorella Kari che era già su ad aspettarlo. Aprirono la porta e come sempre si ritrovò davanti Sora, ormai moglie del suo amico, che teneva tra le braccia il suo piccolo. 

"Ciao, Sora. Ti trovo bene." Disse Tai appena la vide.
"Entra e chiudi la porta." Ordinò andando verso Matt che annunciava la lieta notizia.
"Non ci crederete mai. Mi hanno proposto di partire con Gabumon sulla luna." Annunciò entusiasto.  

"Davvero? Che notizia!" Esalta felice il fratello sorridendo insieme a Kari e Tai. 
"Inoltre. . La nostra Sora aspetta un altro bambino. Non è così?" Continuò ad informare lasciando perplessa Sora.
"Non direi.  È solo un leggero ritardo." Cercò di smentire, ma tutti credettero a Matt e la guardarono felici. Beh.. non proprio tutti... quasi tutti. Tai, infatti, non lo era per niente. Anche se era sposato con un'altra donna, lui amava ancora immensamente Sora e vederla con il suo caro amico Matt lo feriva e non poco. Era una ferita mai rimarginata e ancora si chiedeva perché le cose fossero andate in quel modo.  Con quei pensieri si alzò da tavola facendo preoccupare tutti.

"Ehi. Che ti prende? "Domandò vedendo l'amico alzarsi di scatto davanti ai sorrisi e alla felicità degli altri.
"Scusate.  Mi sono appena ricordato di un impegno.  Grazie per la cena. Era tutto buonissimo." Disse prendendo la giacca e uscendo,  ma mentre metteva le scarpe, qualcuno gli andò dietro. Era Kari.

"Tai.."
"Tranquilla. Sto bene. Ci vediamo domani." Sospirò per poi uscire lasciandola sul ciglio della porta preoccupata. Perché? Ovvio! Kari era l'unica a conoscenza della situazione reale tra Sora e Tai. Infatti nessuno, apparte lei, sapeva che anche Sora era amareggiata di ciò che successe. La realtà era che non amava Matt, ma aveva solo una forte ammirazione. E poi. .. si era messa con lui per far ingelosire Tai , ma non fece altro che allontanarlo sempre più da lei ed avvicinare e farsi amare da quell'uomo che aveva sposato e odiava solo il pensiero di divorziare visto che aveva sofferto molto in passato per quello.  Così si era trovata con le mani legate.  E, cosa più brutta, era stata lei a creare quella assurda situazione. Chissà se lo sarà ancora per molto.  Chissà se la partenza di Matt cambierà qualcosa tra i due, ma per saperlo bisognerà aspettare e vederlo nel prossimo capitolo. 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2



Anno 2023.
Sono passati un bel pò di anni da quando ho sposato Matt. Finalmente sono state aperte le frontiere con Digiworld e ho potuto realizzare le mie sfilate di moda con Piyomon. Matt è andato fuori città e adesso sto sola con il mio primo figlio Jun. Perchè ho detto primo figlio? Beh...perchè ho appena scoperto di essere incinta di un mese.  Il mio caro Matt, oltre ad essere un grande musicista, adesso si sta dando all'astrologia. Infatti, l'hanno chiamato per andare sulla luna con Gabumon. Vi rendete conto? Sarà il primo astronauta che viaggia con il suo digimon. Sono felice della vita che sto vivendo, ma a volte mi sento terribilmente vuota. 

"Congratulazioni!" Sento dirmi da qualcuno. Alzo il volto e dinanzi a me c'è Tai che si avvicina verso di me. Ero a lavoro e la notizia del mio prossimo figlio era già giunta a Tai, l'ultimo che volessi che lo sapesse.

"Cos'è quella faccia?"Mi chiede vedendomi giù. 
"Nulla....è solo che....sono un pò stanca." Risposi, ma la verità era un'altra. Era che lui mi mancava da morire, ma non potevo dirglielo. Aveva un figlio dell'età del mio. Sinceramente, mi sono messa con Matt solo per fargliela pagare per quella volta che lui mi diede buca, ma poi... il carattere comprensivo di Matt mi dava conforto. Ho sempre voluto lasciarlo, ma è stato sempre dolce e comprensivo, così non ci sono riuscita. Anche avendo un bambino con lui, ciò che sento con  Matt non è lo stesso che sento con Tai. E' vero. Io e Tai litighiamo, ma alla fine siamo uguali. Sento che anche non volendo, il mio filo è legato al suo. 

"Mi spiace per l'altra volta. Sono scappato via così senza neanche salutare." Si scusa sorridendo, ma sapevo il vero motivo per cui era fuggito. Probabilmente aveva avvetito qualcosa di spiacevole.

"Comunque mi spiace." Dico avendo saputo da Joe qualche giorno prima della notizia della moglie di Tai. Ebbene, il giorno che lui fuggì da casa mia senza motivo, ritornando a casa ritrovò sua moglie a terra e col bambino piangente accanto che urlava. Le avevano diagnosticato una grave malattia e la cosa gli pesava molto. Lo si poteva percepire dallo sguardo.

"Tranquilla. Sono cose che capitano."Risponde abbassando lo sguardo. Sta soffrendo. Si vede moltissimo. 

"Sora? Dobbiamo finire di cucire i Kimono."Richiama Piyomon facendomi rimettere a lavoro.

"Mi spiace, Tai. Ci vediamo dopo. Adesso devo finire di lavorare."
"Ok, tranquilla. Ero solamente venuto per salutarti." Continua sorridendo, ma i suoi occhi sono completamente spenti. Mi rimetto all'opera e lo vedo allontanarsi da me. 
Mi sento un mostro. Ancora una volta l'ho abbandonato nel momento del bisogno. Mi sento come se qualsiasi cosa faccio vada tutto male. Mi siedo al banco di lavoro e sospiro. Piyomon si avvicina vedendomi giù.

"Sora? Qualcosa non va?"
"No, va tutto bene. Tranquilla."Rassicuro mettendomi a lavoro, ma lei sapeva come mi sentivo.
"Si tratta ancora di Tai, non è così?" A quella domanda mi fermai e non aprii bocca. Dopotutto era vero. Soffrivo parecchio e non volevo darlo a vedere. E mentre io mi rimettevo a lavorare, Matt preparava le ultime cose per la partenza.

"Si, d'accordo. Allora è tutto confermato. Domani mattina alle 8. Bene. Arrivederci."Dice attaccando il telefono mentre il piccolo esce dalla sua stanza fermandosi nel corridoio vedendo il padre fare le valigie.

"Papà... domani partirai?" Chiede vedendo i panni sparsi ovunque.
"Si, tesoro. Domani, papà parte."
"E dove vai?"
"Vado nello spazio con Gabumon. Incrediibile, vero?" Continua entusiasto senza sapere che qualcosa all'orizzonte si stava preparando. Cosa? Scopritelo nel prossimo capitolo.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3



Anno 2023.
Sono passati un bel pò di anni da quando mi sono sposato, ma non ho mai smesso di pensare a Sora. Le frontiere con Digiworld si sono aperte ed ora lavoro con Agumon come impiegato. Fortunatamente è un lavoro che posso svolgere anche da casa, così posso stare insieme a mio figlio, sopratutto ora che mia moglie è in ospedale per dei controlli. Purtroppo non si sa ancora cosa abbia, ma i medici dicono che non è nulla di buono visto che perde conoscenza in continuazione. Ammetto che sono al quanto preoccupato, tanto che non riesco a lavorare ed Agumon si accorge che sono altrove con la mente.

"Tai, tutto bene?" Chiede vedendomi pensieroso.
"Si, tranquillo."
"Cos'hai? Sei ancora preoccupato per Amalia?" Domanda capendo il motivo della mia preoccupazione.
"Si, spero solo che non sia nulla di grave. Non oso immaginare una vita senza di lei. " In quelle parole non c'è solo la paura e la consapevolezza di poter perdere mia moglie. Sinceramente, ho una tremenda paura che possa perdere di nuovo qualcuno che amavo, qualcuno come è già successo con Sora. Agumon mi capisce all'istante e mi guarda dispiaciuto.

"Tai...andrà tutto bene, vedrai." Cerca di confortarmi, ma la cosa non mi conforta per nulla. Prima perdo Sora e la vedo sposarsi e avere un figlio con Matt, poi la notizia che aspettano il secondo figlio, poi torno a casa scopro che mia moglie è malata. Insomma, non vedo il lato positivo. E' tutto nero davanti a me. 

Se avessi saputo che il mio amore verso Sora era così grande che, anche a distanza di anni, riesce a farmi soffrire più per lei che per me e nella situazione in cui sto, avrei cercato di tutto per fare pace. Per chiedere scusa per quella volta. Era successo tutto un equivoco tra noi. Io l'avevo aspettata per ore ed ore sotto alla pioggia e al bar di sempre e lei non si era presentata, anzi. Mi chiamò arrabbiata dicendo che non voleva più vedermi e che ero un'idiota. Probabilmente lo ero stato. Dopotutto ero andato prima a giocare a calcio e nella fretta avevo dimenticato il cellulare negli spogliatoi. Se non fosse stato per Izzy l'avrei sicuramente perso quel giorno. Quando ebbi il cellulare tra le mani vidi le 50 chiamate perse di Sora. Come ho appena detto, sono stato un perfetto idiota. Invece di spiegargli la situazione, sentendola arrabbiata, mi innervosii anch'io e ce ne dicemmo di tutti i colori. Dopo volta lei si mise con Matt. Pensavo fosse per indispettirmi e invece mi sono ritrovato a fare da testimone di nozze al loro matrimonio. Probabilmente lui ha qualcosa che io non ho mai avuto. Quel giorno incontrai Amalia. Era una parente lontana di Sora. Incominciammo a parlare e così, qualche anno dopo ci siamo sposati. E' stata sempre dolce con me fin da subito. Probabilmente è stato questo a spingermi a sposarla. La vedevo un pò come Sora, ma ovviamente non era lei. Nei suoi occhi e nel mio cuore vedo solo quella ragazza, ma non posso infastidirla. Ormai era la moglie del mio migliore amico.  E' vero. Con Amalia non ho mai litigato. Siamo andati sempre d'accordo mentre con Sora litigo, ma alla fine siamo uguali. Sento che anche non volendo, c'è qualcosa che mi lega a lei. 

"Papà! Voglio la mamma." Interrompe i miei pensieri mio figlio. Guardo l'orologio e vedo che sono già le quattro del pomeriggio, così gli sorrido.
"Hai ragione. E' già ora. Andiamo, Takeru." Dico alzandomi dal tavolo e prendendo il bambino per mano. Lo so. State sicuramente pensando al nome di mio figlio. Ebbene si. L'ho chiamato Takeru, il nome del fratello di Matt e del primo amore di mia sorella. Sinceramente non so perchè quei due non si siano messi insieme. Eppure sembravano una bella coppia affiatata.

"Tai, dove vai?" Domanda Agumon vedendo che mi ero alzato.
"Vado da Amalia. Pensaci tu a quegli appunti. Mi raccomando. Fa qualcosa di molto dettagliato."
"D'accordo."Risponde mettendosi all'opera. 

Prendo la giacca, metto le scarpe e accompagno Takeru dalla madre. Entrò nella stanza dell'ospedale dov'è attaccata a molti marchingegni. E' seduta al centro del letto che guarda le margherite gialle che qualcuno gli ha portato. I suoi lunghi capelli arancio mossi e scombinati, gli occhi verde smeraldo e la sua carnagione leggermente più pallida del normale mi lasciavano ogni volta più incredulo. Non l'avevo mai vista così scombinata.

"Mamma!" Chiama correndo tra le braccia della madre che non esita ad accoglierlo con un sorriso e un abbraccio.
"Ehi, sta attento."
"Tranquillo." Sussurra dolcemente la moglie mentre accarezza il piccolo che l'abbraccia.
"Mamma, lo sai che ho fatto un disegno oggi?"
"Davvero?"
"Si, siamo io, tu e papà." Dice fiero prendendo dalla borsa il foglio dove aveva scarabocchiato mostrandoglielo alla madre.
"Ma che bello."
"L'ho fatto per te, così puoi pensare sempre a me e a papà."Confessa con un sorriso. La madre lo guarda fiera.
"Perchè non prendi del nastro adesivo?  Così lo metto sulla parete vicino a me."Chiede guardandomi. 

Probabilmente ha qualcosa da dirmi che non è affatto buono. Così decido di reggerle il gioco.
"Vai, dovrebbero averlo le infermiere."Incoraggio facendo uscire il bambino che incomincia a girare per l'ospedale. I suoi occhi erano lucidi e il sorriso quasi spento.  Non aveva più la pelle liscia e morbida di una volta, ormai le occhiaie e la stanchezza incominciano a farsi sentire, ma probabilmente è per ciò che deve dirmi.

"E' passata Sora, stamattina."Rivela lasciandomi sorpreso.
"Sora?"
"Si. E' venuta a portarmi queste bellissime margherite. E' stata molto gentile da parte sua."
"Capisco."Rispondo pensieroso. Dopotutto non me l'aspettavo che sarebbe venuta da lei. Amalia mi guarda e mi sorride come sempre. 
"Sai...penso che tu debba parlarci." Propone, ma la cosa mi scoraggia solamente. Non volevo affatto parlarci, sopratutto dopo essere fuggito ed essere stato preso in giro per l'ennesima volta che ero andato da lei a lavoro. Lei mi comprende e incomincia a parlare d'altro.
"Come mai Takeru è con te?"
"Voleva vederti."
"Oh...capisco."Sussurra. Ancora non parla di ciò che realmente ha, così le chiedo:"Che hanno detto i medici? Quando tornerai a casa?"

Probabilmente era meglio non chiedere. Lei mi guarda e dispiaciuta abbassa la testa.
"Non tornerò."
"Perchè? Cos'hai?"
"Nulla di buono."Confessa lasciandomi l'amaro in bocca.
"Cosa? Come nulla di buono? Spiegati meglio." Continuo a dire, ma come risposta ho solo l'inizio di una lite.
"Non è nulla di cui debba preoccuparti e... non voglio causare dei problemi a te e a Takeru. Non voglio che veniate ancora qui."
"Ma sei mia moglie. Non posso lasciarti."
"Invece puoi. Non voglio che mi vediate ogni giorno quanto soffro. Voglio che voi mi ricordiate così come sono."
"Ma che razza di cose vai dicendo? Non ti premettere mai più di dire cose del genere!!" Le urlo arrabbiato. 

Le grida fanno piangere Takeru che è fuori. Probabilmente ha sentito tutta la litigata.

"Non voglio che litigate."Singhiozza con le lacrime agli occhi.
"Tranquillo. Stavamo discutendo, non litigando."
"Mamma... promettimi che tornerai presto a casa e mi farai quei pranzetti che mi piacciono tanto. Non sopporto più la cucina orribile di papà."Dice facendo ridere la madre e innervosirmi allo stesso tempo.
"Ehi, che vorresti dire? Che non so cucinare?"
"Beh.. è normale che tu non sappia cucinare, caro."Risponde innervosendomi e abbattendomi. 

Improvvisamente il telefono squilla. E' Izzy. Erano già tutti all'aereoporto aspettando Matt e Sora che arrivassero per dare l'ultimo saluto a Matt prima che partisse. 

"Mi ero completamente dimenticato. Sono lì tra un quarto d'ora circa." E con questo attacco il telefono in faccia ad Izzy.
"Chi era?" Mi chiede mia moglie, ma nella fretta non posso spiegare.
"Era Izzy. Devo andare. Takeru, rimani qui con mamma. Papà viene tra un'oretta."E con questo vado vicino Amalia baciandola sulla fronte per poi andare via in tutta fretta.

Arrivo all'aereoporto e lì vedo gli amici di sempre. Matt saluta suo figlio e Sora per poi entrare nell'aereoporto e fare il check-in per la partenza. Tutti lo salutiamo e ritorniamo alla vita di sempre, ma nessuno di noi si accorge di ciò che sta accadendo. Neanche io. Improvvisamente tutti mi guardano in modo strano. Sora viene verso di me e mi abbraccia facendomi palpitare il cuore, ma quegli sguardi sono così strani che non ne capisco il motivo. Come mai tutti mi guardano e Sora mi abbraccia? Scopritelo nel prossimo capitolo.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4




Anno 2023.
Sono passati un bel pò di anni da quando ho sposato Sora e ho avuto il mio primo figlio Jun. Beh...so che state pensando. Il nome di mio figlio è uguale a quello della sorella di Davis. Purtroppo ho dovuto chiamarlo così per farla contenta e tacere. Si, esatto. Proprio lei. Quella petulante che mi stava dietro ai tempi delle medie solo perchè avevo intrapreso la carriera di cantante e aveva perso la testa per me. Ebbene, se vi state chiedendo come mai sono qui in aereoporto, ve lo spiego subito. Dopo il diploma ho continuato a scrivere canzoni e la mia carriera di cantante nella band era al top, ma ho sempre amato l'astrologia, così decisi di iscrivermi all'università e a distanza di qualche anno mi hanno assunto come astronauta. Vi rendete conto? Finalmente andrò nello spazio e non sarò il solo. In questa spedizione ci sarà anche Gabumon.

"Beh...allora ci vediamo."Dico guardando la mia adorata Sora che mi guarda con uno sguardo quasi spento. Mi abbraccia ed io ricambio. Da lontano vedo arrivare i miei amici. Probabilmente sono venuti a salutarmi.

"Ehi, che fai? Te ne vai senza salutarci?"Rimprovera T.K abbracciandomi.
"Stupido! Credevo non foste venuti."
"Non ci mancheremo mai la partenza del nostro compagno di avventure"Ribatte Izzy incominciando ad abbracciarmi.
"Ehi, ragazzi! Guardate che sto via solo qualche mese."
"Lo sappiamo, ma comunque hai una bella missione da portare a termine."Mi dice aggiustandosi gli occhiali il caro Joe.
"Piuttosto. Invece di pensare a me dovreste pensare a Tai. Lui ha bisogno del vostro appoggio più di quanto ne abbia bisogno io."
"Tai? Perchè? E' successo qualcosa?"Chiede curiosa Mimi. Sora si avvicina a noi con volto basso e rivela ciò che ha saputo.
"Stamattina sono andata a trovare sua moglie."
"E' ancora in ospedale?"
"Come sta?"Domandano prima Mimi e poi Joe.
"Sta molto male. Hanno detto i dottori che ha la leucemia ed ha ancora poco da vivere."Rivela scioccando tutti.
"Cosa? Amalia ha la leucemia?" Incredula Kari si avvicina a lei ribattendo:"E tu che ne sai?"
"Te l'ho detto. Sono andata in ospedale stamattina e il responso gliel'hanno dato davanti a me."

In quel momento Tai arriva  da lontano facendo cenno con la mano.
"Ragazzi. Sta arrivando Tai. Fate finta di nulla."Avverto vedendolo avvicinare. I ragazzi annuiscono. Eravamo tutti d'accordo che appena fossero usciti, l'avrebbero parlato del problema e consolato. Così, non mi basta che allontanarmi. 

"Il mio volo sta per arrivare."
"Già, sbrigati. Non vorrei facessi tardi." Mi dice Sora dolcemente baciandomi sulle labbra. Jun mi viene vicino e si attacca al piede. 
"Non andare papà."
"Ma papà deve partire. Non può perdersi quest'occasione."Gli rispondo accovacciandomi a terra.
"Si, ma quando torni voglio che stiamo tutto il tempo insieme. Me lo prometti?"Chiede facendo il mignolino ed io accetto la promessa sussurrando:"Promesso." Per poi prendere il suo mignolo col mio.
"Matt, sbrigati che perdiamo l'aereo così." Richiama Gabumon che già ha passato il check-in. 

Mi allontano da tutti e saluto con estrema naturalezza andando verso il mio amico Gabumon. Passo il check-in e mi avvio verso la postazione dove devo aspettare il mio aereo che arriva. Ovviamente, in questo viaggio non poteva mancare la mia migliore amica delle vacanze e di università, Mya. La vedo mentre è di spalle. Ha quei capelli lunghi che le arrivano a metà schiena, sono praticamente identici a quelli di Mimi, ricci e setosi di un castano chiaro stupendo. E' leggermente più bassa della mia Sora, ma è magra ed ha un fisico scolpito e prosperoso. Invece il volto è diverso. E'...qualcosa che non si può spiegare a parole. E' di una bellezza invidiabile, soprattutto per quegli occhioni cristallizzati di un color zaffiro che fanno ipnotizzare solo a vederli. Beh... come avrete capito... fin da bambino avevo una bella cotta per lei, ma era fidanzata. La vita è stata abbastanza crudele con noi. Entrambi ci siamo sempre piaciuti, ma quando lei era fidanzata, io ero single e, appena mi sono messo con Sora, lei si è lasciata col ragazzo. Perchè dico che ci siamo sempre piaciuti? E' semplice. Quando lei stava col ragazzo ed io non sapevo nulla, le confessai i miei sentimenti avendo come risposta un:"Mi spiace sono fidanzata. Se fossi venuto prima probabilmente saresti stato il mio ragazzo ideale."

Poi mi sono messo con Sora e lei ha fatto un enorme viaggio, visto che era di Kyoto, per dirmi che si era resa conto di provare qualcosa in più per me, ma per lo stesso motivo per cui lei rifiutò i miei sentimenti all'epoca, anch'io ho dovuto rifiutare i suoi. Così siamo rimasti in amicizia. L'unica cosa che non ho capito è perchè odi tanto mia moglie quando prima andava d'amore e d'accordo. Farnetica sempre che lei mi prende in giro, ma so che Sora mi ama. Se no non mi avesse mai sposato sapendo che io odio i divorzi e non lo farei mai per causa del mio passato.

Vedete, oltre Tai e gli altri che mi hanno sostenuto dopo la separazione dei miei, Mya è stata con me fin dal principio. I miei litigavano sempre e lei mi confortava dicendomi che sarebbe andato tutto per il meglio, ma invece non andò affatto così.  Ho odiato terribilmente il divorzio dei miei, anche perchè decisi, insieme a T.K, di far finta di voler andare uno con uno e uno con l'altro per non farli separare e invece mi sono ritrovato con mio padre senza mia madre e mio fratello. Quel momento se non avessi avuto accanto Mya sarei sicuramente morto dal dolore. 

Senza esitare mi avvicino a lei che si volta vedendomi.
"Ehi, finalmente. E' da un pezzo che ti aspetto." Mi dice avvicinandosi con la valigia.
"Scusa, purtroppo ho dovuto salutare tutti. E lo sai che è sempre un casino."
"Lui è Gabumon, giusto?"Chiede avvicinandosi a lui.
"Tanto piacere. Matt mi ha molto parlato di te."
"Se è per questo ha parlato molto anche di te." Risponde con un sorriso.
"Che compito avrai tu?" Le domando non sapendo cosa dovesse fare.
"Semplice. La tua vita è nelle mie mani. Comandate astronauta dalla base." Informa lasciandomi incredulo.
"Wow...allora sarai tu a darmi le diritte e riportarmi sulla Terra."
"Ovvio. Come ho fatto tante volte in passato, adesso lo farò anche visivamente."Sorride per poi aggiungere:"Comunque non sono da sola in questa missione. Anche il mio digimon lavorerà con noi."
"Tu hai un digimon? Da quanto in qua?" Le chiedo sorpreso.
"Beh...da quando si sono aperte le frontiere, tutti hanno un digimon."

Da lontano arriva un digimon molto simile a Gabumon, ma aveva colori diversi che andava molto nel rosa e nel chiaro. "Eccola qui. Sta arrivando. " 
"Gabumon, ma ti assomiglia un bel pò."
"Deve essere Psycromon."Dice lasciando meravigliato me e Mya.
"La conosci?"
"Certo. A digiworld si conoscono tutti."
"Come mai ti assomiglia così tanto?"Chiedo curioso e lui non tarda a rispondere.
"Perchè i digimon sono l'essenza dei sogni delle persone. Probabilmente tu e Mya avete gli stessi interessi ed aspirazioni."

Ciò che dice è tutto vero. Mya ed io abbiamo le stesse passioni. Adora la musica e l'astrologia come me, ma siamo anche diversi perchè mentre io adoro cantare, lei adora ballare. Infatti è una maestra di danza classica e caraibica. A differenza mia che ho sposato Sora, lei ha deciso di rimanere single a vita. Sinceramente non ho capito il motivo. Non me ne ha mai voluto parlare. Probabilmente è per qualche storia d'amore andata male.
"Ciao, Gabumon. Tu devi essere Matt. Mya ha tanto parlato di te. Io sono Psycromon."Gentilmente, il suo digimon, mi viene vicino e si presenta. 

Improvvisamente arriva la chiamata del nostro aereo e lì entriamo prendendo i nostri posti, ma ho molti pensieri che mi assillano nella mente. Non pensate che sia per il viaggio, dopotutto l'ho fatto molte volte essendo anche un musicista, ma c'è qualcosa che non mi torna. Non chiedetemi perchè. E' una sensazione strana e inspiegabile che mi stringe lo stomaco, come se qualcosa stesse succedendo alle mie spalle. Mya se ne accorge.

"Matt, va tutto bene?"
"Si, tranquilla. Fa male solo lo stomaco, ma credo sia per il cambio di temperatura tra l'esterno e l'interno dell'aereo."
"Aspetta. Ti faccio portare una bustina per lo stomaco" Dice alzandosi dal suo posto andando verso le hostess. E' sempre stata così. Si preoccupa di tutti e mai di se stessa. Probabilmente è questo quello che mi piace di lei, ma ho la mia Sora e non ho intenzione di tradirla e poi...Mya è un'ottima amica, perchè dovrei rovinare tutto e mettere in repentaglio il mio matrimonio? Dopotutto Sora mi ama e mi rispetta, proprio come io faccio con lei....o almeno....è quello che penso. 

E mentre l'aereo parte, qualcosa davvero accade alle mie spalle. Sora abbraccia Tai appena usciti fuori dall'aereoporto facendosi guardare da tutti. I ragazzi li guardano, ma non è per l'abbraccio dei due. E' per ciò che sanno che è ancora sconosciuto a Tai che hanno quello sguardo triste.

"Ehi, ragazzi. Che avete? Sora?"Chiede facendola staccare. 
"Mi spiace molto."Sussurra con un filo di voce e gli occhi lucidi, ma Tai ancora non capisce.
"Dispiace? Per cosa?"
"Abbiamo saputo di tua moglie."Riferisce Joe avvicinandosi.
"Anche se Matt non è qui ci ha detto di starti vicino anche da parte sua"Aggiunge Izzy e Tai  è ancora più confuso.
"Vicino? Per quale motivo? Dopotutto mia moglie sta bene. E' solo in ospedale per controlli." Continua a negare a se, ma sa la verità. Sa che probabilmente sua moglie sta male veramente, sopratutto per il discorso fatto in ospedale che non era da lei. E, infatti, glielo confermò Mimi e Sora che gli mettono in faccia la realtà.
"Non è vero. Lo sai bene."Gli urla Mimi.
"Ha la leucemia! Gliel'hanno diagnosticato stamattina."
"Cosa?"Chiede incredulo spalancando gli occhi.
"Mi dispiace."Sussurra T.K.
"Fratellone, noi siamo con te."Aggiunge Kari, ma tutte le parole non posso colmare il vuoto che sta per subire Tai. 

Senza aprir bocca si allontana dai ragazzi e con le lacrime agli occhi si allontana senza sapere che qualcuno l'avrebbe seguito per non fargli commettere sciocchezze. Chi? Scopritelo nel prossimo capitolo.




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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5



Eccomi qui ad abbracciare Tai. E' la prima volta che lo faccio da quando ci siamo lasciati quella volta. Se lo sto abbracciando è solo perchè volevo sostenerlo, ma questo abbraccio invece sostiene il mio cuore. E' strano. E' come se calmasse ogni tempesta dentro me. Siamo tutti dispiaciuti per ciò che abbiamo saputo, ma lui probabilmente lo nega e lo negherà ancora a se stesso. Sua moglie ha la leucemia, una grave malattia che non può essere curata semplicemente. 

"Ehi, ragazzi. Che avete? Sora?"Chiede facendomi staccare. Sento il cuore a pezzi quasi quanto lui. Immagino la sua sofferenza. Dopotutto l'ama veramente.

"Mi spiace molto."Sussurro con un filo di voce e gli occhi lucidi, ma Tai ancora non capisce.
"Dispiace? Per cosa?"
"Abbiamo saputo di tua moglie."Riferisce Joe avvicinandosi.
"Anche se Matt non è qui ci ha detto di starti vicino anche da parte sua."Aggiunge Izzy e Tai sembra ancora più confuso.
"Vicino? Per quale motivo? Dopotutto mia moglie sta bene. E' solo in ospedale per controlli." Eccolo. Continua a negare a se proprio come quella volta che gli dissi che non volevo stare più con lui. Negava che ci eravamo lasciati. Probabilmente è un modo per non sentirsi male, ma sa la verità. Sa che sta male veramente. Davanti a quelle parole, io e Mimi non resistiamo e gli buttiamo in faccia la realtà senza pensarci minimamente a ciò che può provare lui.

"Non è vero. Lo sai bene."Gli urla Mimi.
"Ha la leucemia! Gliel'hanno diagnosticato stamattina."Sbraito anch'io, ma la sua reazione non è come mi aspettavo. Mi sarei aspettata che mi contrabbattesse come il suo solito, invece si limitò a spalancare gli occhi deglutendo e chiedere con un filo di voce:"Cosa?"
"Mi dispiace."Sussurra T.K.
"Fratellone, noi siamo con te."Aggiunge Kari, ma tutte le parole non posso colmare il vuoto che sta per subire Tai. 

Mi sento una vera stupida. Non avrei dovuto dirglielo così crudamente. Senza aprir bocca, si allontana da noi incominciando a correre sempre di più. Le lacrime sui suoi occhi sono inevitabili. Senza esitare e senza sapere cosa mi sta spingendo a farlo, mi precipito dietro di lui.

"Sora!"Chiama Mimi, ma non mi fermo. Devo correre da Tai. Devo chiedergli scusa.  Questo è il pensiero che ho nella mia testa.
"Fermati, Tai!"Urlo, ma sembra non sentirmi. Corro ancora più velocemente fino a quando non riesco a raggiungerlo e lo prendo per il braccio.

"Fermati! Non fare sciocchezze."
"Perchè? Perchè?" Sbraita piangendo dando un pugno contro il muro.
"Tai...."Sussurro con un filo di voce abbracciandolo nuovamente per poi aggiungere:"Ti sto vicino. Non dimenticarlo."

Quelle parole mi vennero dal profondo del cuore. E' tutto così strano. Come se il mio cuore non riuscisse a trattenersi. Tai si stacca e mi guarda.
"Va a casa."Mi dice con sguardo spento andandosene via. Sicuramente, questo sole che batte non lo aiuta minimamente. Lo avverto guardando il suo dolore. Anch'io vorrei camminare sotto la pioggia se avessi saputo una cosa del genere. Magari perchè laverebbe via tutta la tristezza, come quel giorno che lui mi diede buca. Pioveva ed io me ne andai dopo aver aspettato fino a quasi mezzanotte. Non avevo ombrelli con me, nulla dove ripararmi, ma sicuramente se avessi avuto qualcosa non l'avrei neanche preso. La pioggia, in quel giorno, lavava via ogni mia lacrima e dolore. Quando tornai a casa ricordo le urla di mia madre e la febbre che mi venne. Quando lui mi richiamò dopo averlo tempestato di chiamate, mi arrabbiai e gli attaccai il telefono in faccia. Da quel giorno decisi di approfondire l'amicizia con Matt per indispettirlo e mi sono ritrovata sposata con lui. Sicuramente la rabbia e l'orgoglio fa fare cose che nessuno di noi vorrebbe fare, ma le fa ugualmente sopratutto se c'è di mezzo l'amore. Così, senza pensarci due volte, torno indietro a riprendere mio figlio e, invece di andare a lavoro, lascio tutto nelle mani di Piyomon e mi diriggo a casa di Tai. Lui non c'è ancora, ma sotto lo zerbino lascia sempre una chiave di riserva per gli amici. Così la prendo ed entro.

"Mamma? Perchè non stiamo a casa nostra?" Mi domanda non sapendo il motivo.
"Jun, per un pò staremo con Tai e suo figlio. Hanno bisogno di supporto e poi non posso lasciarti da solo ora che papà è a lavoro."Rispondo, ma egli contrabbatte.
"E se papà chiama a casa e non ci trova?"
"Tranquillo. Ci troverà, anche perchè sa il numero di cellulare ed anche la situazione in cui stiamo."Rassicuro mentre incomincio a mettermi a mio agio e cucinare qualcosa visto l'orario che si è fatto. Qualche ora più tardi rientra Tai con suo figlio rimanendo meravigliato dalle pietanze cucinate e dal fatto che io fossi in casa sua.

"Sora?Che ci fai qui?"
"Pensavo che, siccome tua moglie è in ospedale e Matt starà via per un pò, magari possiamo stare insieme e prenderci cura dei nostri figli dandoci degli orari.Che ne pensi?"Propongo, anche se non sapevo cosa realmente mi spingeva a stargli vicino. Tai annuisce e con un sorriso falso fa allontanare suo figlio.
"Takeru, va a lavarti le mani con Jun. Dobbiamo mangiare."
"Ah...finalmente si mangia qualcosa di buono. Non ne potevo più della solita cucina."Mormora andando verso il bagno con mio figlio. Tai entra togliendosi le scarpe e la giacca per poi sedersi a tavola contrariato.

"Potevi anche evitarlo. Apprezzo molto il gesto, ma non credere che questo possa tirarmi su."Mi dice con un fare acido che non è da lui. Mi siedo al tavolo con la sedia accanto la sua mettendogli la mano sulla mano per confortarlo, ma lui me la tira.
"Perchè ti comporti così?" Domando, ma probabilmente era meglio se non gliel'avessi chiesto. Mi guarda minaccioso. Quello sguardo arrabbiato non l'avevo mai visto prima. Impulsivamente incomincia rimproverandomi: "Mia moglie sta male e tu vieni in casa mia facendo la finta mogliettina. Secondo te che dovrei fare?"
"Ma quale finta mogliettina?"Incomincio a chiedere non capendo cosa stessi facendo di sbagliato.
"Certo. Cucinare la cena, sederti accanto a me e prendermi per mano non ti sembra abbastanza per fare la finta moglie?"
"Ma che dici?"
"Sappi che questa tua intrusione non mi aiuta per niente!"Esclama alzandosi di scatto diventando stranamente nervoso. Quelle parole proprio non le capisco, come non capisco il tono alto che non ha mai usato con me. Abbasso la testa e con un filo di voce chiedo:"Scusa. Non volevo."Per poi alzarmi mentre i due bambini escono dal bagno. 

Mi sento una totale idiota. Non avevo pensato che potessi dargli così fastidio, come non pensavo minimamente di agire così. Mi allontano dalla tavola andando verso la porta, ma lui mi blocca prendendomi per il braccio.
"Dove vai?"
"Tolgo il disturbo! Andiamo Jun." Ordino facendo allontanare mio figlio dal suo, ma alcune sue parole mi presero letteralmente alla sprovvista.
"Scusa. Non volevo. Pensavo avessi capito come stavano le cose."Spiega facendomi voltare per poi aggiungere:"E' un periodo difficile per me e per Takeru e... vedere la persona che ho sempre amato a casa mia e fare le cose che avrei voluto che facesse a me, non aiutano per niente in una situazione del genere."

Quella confessione mi lascia letteramente spiazzata. Non credevo che lui provasse ancora qualcosa per me. Abbassa lo sguardo e lascia la presa. Così, dopo averci pensato un'attimo, faccio sedere mio figlio e mangiamo tutti insieme. Non so perchè, ma questo paesaggio e quest'atmosfera felice mi sembra quasi un sogno. Anch'io, come lui, avrei voluto cucinare per lui e aspettarlo a casa con i miei figli che tornava da lavoro. Ma tutto questo non è possibile. Lui è sposato proprio come lo sono anche io e poi... Matt è così dolce e non me la sento di lasciarlo. Non ha mai fatto nulla di sbagliato con me, ma probabilmente lo sto facendo io con lui in questo istante senza accorgermene perchè il mio cuore batte all'impazzata all'idea di stare accanto a Tai e sembrare una famiglia felice. Lo vedo sorridermi. E' strano. Chissà a che pensa, ma non voglio neanche chiederglielo. Ho troppa paura che quel sorriso, in realtà, è qualche pensiero di derisione nei miei confronti. Non sopporterei una cosa del genere. Finiamo di mangiare e incomincio a lavare i piatti. Tai è seduto sul divano e le due pesti si rintanano in camera di Takeru. Mi sento osservata e mi giro. Eccolo che mi guarda dal divano come se volesse dirmi qualcosa. Cos'ha in mente? Scopritelo nel prossimo capitolo.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6





Arrivo all'ospedale con il cuore a pezzi. Mio figlio è fuori dalla stanza dov'era la madre. Mi avvicino e curioso chiedo:"Come mai sei qui fuori e non lì dentro con la mamma?"
"Papà...cos'è la chemio? Hanno detto che dovevo uscire perchè mamma doveva farla. Cos'è?" Sentendo quelle parole mi viene un colpo al cuore. Avrei preferito una linciata al petto, sicuramente avrebbe fatto meno male di questo. 
"Rimani qui."Dico entrando dentro la sala. Mi avvicino al letto e mi accorgo della realtà struggente. E' completamente calva. Non ha più i suoi capelli come una volta. Quella che aveva era una parrucca che toglieva e metteva e l'aveva vicino al letto. Per questo non erano belli come prima. Quando la sposai, aveva dei capelli lisci come quelli di Sora, assomigliava molto a lei fisicamente con la differenza che erano un pò più lunghi, ma questa malattia la sta uccidendo. Lei si gira e mi guarda senza aprir bocca. Le prendo la mano e mi siedo accanto a lei.
"Perchè non me l'hai detto?"Domando con gli occhi umidi dalle lacrime che non riesco a trattenere."Perchè?"Continuo, ma lei mi guarda e mi risponde semplicemente con:"Ho cercato, ma non ci sono riuscita a dirtelo. Fa troppo male."

In quel momento scoppio in lacrime.
"Tu devi farcela. Devi farcela per me e per Takeru. Non può finire così."
"Ce la sto mettendo tutta, ma non voglio che tu e Takaru mi vediate durante la chemio. Questa cosa fa male per prima a me e distrugge la mia femminilità."
Incomincio ad abbracciarla, mentre le lacrime incominciano a scendere anche a lei sui suoi occhi.
"Va via. Ti prego. Porta Takeru a casa. Non voglio che rimanga in questi momenti. Deve ricordarmi felice e in salute. Già a vedermi pallida,  può far male, ma vedermi così lo farà stare ancora peggio."Mi dice ed io le rispondo con un:"Va bene." Baciandole la fronte e poi le labbra. Esco dalla stanza e Takeru mi vede con gli occhi gonfi di lacrime.

"Papà. Perchè stai piangendo?"Domanda, ma cerco di non farglielo capire.
"Papà non sta piangendo. Devo essere allergico a quei stupidi fiori che ha mamma in stanza."Rispondo asciugando le mie lacrime con le mani per poi aggiungere:"Torniamo a casa. Mamma sta dormendo. E' molto stanca." Così riuscii a non farlo entrare e vedere quella scena troppo straziante.

Appena arrivo a casa, apro la porta e mi accorgo che già qualcuno è dentro casa. Penso fosse Izzy, che fosse venuto per aiutarmi, ma invece sento un odorino di cibo invitante e mi appena chiudo la porta, dinanzi a me c'è lei. Sora. Ha il grembiule da cucina di mia moglie e sta mettendo i piatti a tavola.
"Sora?Che ci fai qui?"Domando non aspettandomi una scena del genere, sopratutto sapendo che sapeva tutto ciò che aveva mia moglie.
"Pensavo che, siccome tua moglie è in ospedale e Matt starà via per un pò, magari possiamo stare insieme e prenderci cura dei nostri figli dandoci degli orari.Che ne pensi?"Propone. La cosa mi imbarazzava parecchio. Dopotutto avere la donna che ho sempre amato a casa mia in un momento del genere era strano. Così annuisco e con un sorriso falso faccio allontanare mio figlio.
"Takeru, va a lavarti le mani con Jun. Dobbiamo mangiare."
"Ah...finalmente si mangia qualcosa di buono. Non ne potevo più della solita cucina."Mormora andando verso il bagno con Jun. Facendo finta di nulla, incomincio a togliermi le scarpe e la giacca per poi sedermi a tavola contrariato.

"Potevi anche evitarlo. Apprezzo molto il gesto, ma non credere che questo possa tirarmi su."Affermo nervoso dal gesto di Sora non capendone le intenzioni. Si siede al tavolo con la sedia accanto alla mia e mi mette la sua mano sulla mia. Quel gesto mi irrita parecchio e me la tiro. 
"Perchè ti comporti così?" Chiede sfacciatamente. Incomincio a guardarla in modo minaccioso. Dopotutto in una situazione del genere è normale che sia arrabbiato. La amo ancora. Impulsivamente incomincio rimproverla: "Mia moglie sta male e tu vieni in casa mia facendo la finta mogliettina. Secondo te che dovrei fare?"
"Ma quale finta mogliettina?"Incomincia a domandare facendo la finta tonta.
"Certo. Cucinare la cena, sederti accanto a me e prendermi per mano non ti sembra abbastanza per fare la finta moglie?"
"Ma che dici?"
"Sappi che questa tua intrusione non mi aiuta per niente!"Esclamo alzandomi di scatto diventando ancora più alterato incominciando ad alzare la voce. Probabilmente fu un pò troppo. Non so perchè ho detto tutto ciò. 

Sora abbassa la testa e con un filo di voce dice:"Scusa. Non volevo."Per poi alzarsi mentre i due bambini escono dal bagno. 

Si allontana dalla tavola andando verso la porta. Sento di nuovo che sto perdendo qualcosa di importante e senza sapere cos'è che mi spinge, la blocco prendendola per il braccio dicendole:"Dove vai?"
"Tolgo il disturbo! Andiamo Jun." Ordina facendo allontanare suo figlio dal mio. Mi rendo conto di aver sbagliato ad aver alzato il tono in quella maniera e così incomincio a scusarmi e giustificarmi per ciò che ho appena fatto.

"Scusa. Non volevo. Pensavo avessi capito come stavano le cose."Spiego facendola voltare per poi aggiungere:"E' un periodo difficile per me e per Takeru e... vedere la persona che ho sempre amato a casa mia e fare le cose che avrei voluto che facesse a me, non aiutano per niente in una situazione del genere." Capendo ciò che ho detto non può far si che allontanarla, abbasso lo sguardo e lascio la presa, ma inaspettatamente si siede a tavola con suo figlio. Quest'atmosfera familiare mi piace da impazzire. Non so perchè, ma mi sembra quasi un sogno. Così incomincio a sorriderle pensando che questo avrei voluto nel mio futuro. Che ci fosse stata lei invece di mia moglie. Finiamo di mangiare e lei incomincia a lavare i piatti. Sono seduto sul divano e le due pesti si rintanano in camera di Takeru. Così incomicio ad osservarla e lei si gira verso di me e poi ritorna a guardare i piatti. Mi alzo dal divano e mi avvicino a lei abbracciandola da dietro sussurrandole:"Grazie, Sora."

Sinceramente, penso di non aver fatto nulla di strano, ma in quel momento le cade il piatto che tra le mani. "Sora?"
"Tranquillo. Pulisco subito."Dice prendendo i cocci da terra, ma io mi abbasso assieme a lei prendendole le mani.
"Va tutto bene?"
"Si, tranquillo."Continua a rispondere, ma nei suoi occhi riesco a vedere qualcosa di strano. Parlano chiaramente. "Stai mentendo."Le dico facendole alzare lo sguardo verso di me per poi aggiungere:"Sei strana più del solito. Cosa c'è che non va? Cosa c'è che ti preoccupa tanto?"Incomincio a chiedere, ma come risposta ho solo uno sguardo spento che poi viene abbassato.
"Sora...?"
"Tai....io...."Ma non finisce di parlare che arrivano i nostri figli a gironzolare accanto a noi.
"Cosa c'è?"
"Lascia stare."Risponde prendendo i cocci da terra. E' chiaro come il sole che qualcosa la tormenta ed io... non riesco a vederla così.
"Sora, ti prego. Cosa c'è che ti tormenta tanto? Dimmelo."Incito, ma non dice nulla. 

Si siede sul divano e accende la tv fingendo indifferenza. Possibile mai che lei....mi ami ancora? Incomincio a pensare, ma probabilmente è solo la mia impressione. Ormai è ora di andare a dormire e Sora decide di rimanere a casa mia con suo figlio, così metto a dormire i due piccoli nella stanza di Takeru e ritorno in cucina. Lei è ancora lì vicino alla tv assorta nei pensieri. Mi avvicino a lei e mi siedo sul divano rimanendo spiazzato alla sua domanda.
"Tai? Posso farti una domanda?"
"Certo, dimmi pure."
"Ma tu... cosa provi per me?" A quella domanda spalancio gli occhi e la guardo meravigliato. Sul suo volto c'è un rossore che non ho mai visto. 
"Va beh..lascia perdere. Probabilmente è una domanda fuori luogo."Aggiunge alzandosi dal divano. Senza esitare sfogo la realtà di ciò che provo senza pensare alle conseguenze.
"Provo ancora ciò che provavo all'epoca."
"E cioè..?"Mi chiede con sguardo confuso. Senza pensare alle mie azioni, mi faccio sopraffare dai miei sentimenti  e dal mio istinto avvicinandomi e baciandola con tutto l'amore che ho dentro. Sinceramente mi sarei aspettato un ceffone o cose del genere, invece lei ricambia il bacio e si lascia andare. Come mai? Perchè? Possibile mai che mi ami ancora? Eppure ha sposato Matt, com'è possibile?


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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***



Capitolo 7




Eccomi qui. Sono appena arrivato all'aereoporto di New York. Mi fermerò qui con Mya per qualche giorno e poi riprenderemo il viaggio per raggiungere la sede centrale della NASA. 

"E' stupenda. Non trovi?"Mi dice sorridendo guardando la città, ma sembra che il viaggio mi abbia fatto abbastanza male stavolta. Ho una strana requietezza addosso. Lei se ne accorge e mi chiede:"Matt, va tutto bene?"
"Si, è solo che lo stomaco non ne vuole proprio sapere. Per di più il clima qui è diverso e mi sta venendo un gran mal di testa."
"Tsk... mi sa che è il prolungamento delle corna da parte di tua moglie." Ironizza come al solito.
"Ma che dici? Sora non mi tradirebbe mai. Mi dici perchè ce l'hai tanto con lei?" Domando, ma come risposta ho solamente un silenzio seguito da una strana risata.
"E adesso perchè ridi? Guarda che non è divertente. Ogni volta sempre la stessa storia."
"Avanti. Stavo scherzando. Lo sai bene che scherzo sempre."

Le sorrido e la prendo per mano. "Ok....avanti. Andiamo a girare un pò questo posto. Può darsi che mi senta meglio." 
Annuisce e così incominciamo a girare New York, ma probabilmente si rivela una grande scemenza. Arriviamo in albergo. Siamo stanchi morti, come ogni volta che esco con lei. Sinceramente, per un'attimo, avevo completamente dimenticato di chiamare Sora per fargli sapere del mio arrivo, ma lei neanche mi chiamò. Appena arrivati in albergo ci danno la stanza. Dobbiamo dividere la stessa camera. Il dolore di testa diventa sempre più intenso e mentre Mya va in bagno io metto la valigia sul letto per disfarla. Lì mi ricordo di chiamare Sora. Prendo la cornetta del telefono della stanza e faccio il numero di casa, ma non risponde nessuno. Ero del tutto ignaro a ciò che realmente accadeva in mia assenza, ma mi faccio forza pensando che forse è ancora a lavoro o cose del genere. Anche se, nel mio cuore, qualcosa sentivo che stava accadendo così incomincio a preoccuparmi mentre poso la cornetta al suo posto. Mya mi viene dietro e mi abbraccia amorevolmente. E' sempre la solita. Non cambierà mai. Continua a leggermi nella mente. Ogni cosa che penso sa sempre come mi sento realmente.

"Va tutto bene?"
"Si, tranquilla."
"Hai chiamato Sora?"Continua a chiedermi ed io rivelo:"Si, ma probabilmente non è a casa. Non risponde."
"Invece di pensare a lei, abbiamo un altro problema a cui pensare."Dice sorridendomi e mostrandomi il problema che intendeva. Incomincio a ridere. In effetti ha ragione. Un letto matrimoniale per due amici è un bel problema.
"Che devo dirti? Uno dorme a terra e l'altro sul letto?"
"Potremo dormire insieme e non dire nulla a Sora."
"Te l'ho già detto. Io amo Sora e non la tradirò."
"Ma io non ti dico di tradirla. Da quando in qua dormire nello stesso letto è un tradimento?"
"Sei assurda." Le dico ridendo e in quel momento mi dichiara guerra prendendo un cuscino e buttandomelo in faccio.
"Mya!"
"Che c'è?"
"Non siamo più dei bambini. Smettila!"
"Da quando in qua divertirsi è qualcosa da bambini? Non dirmi che sei diventato un vecchio decrepito e rammollito stando con Sora."
"Io? Decrepito....rammolito? Ah..si?"Lei incomincia a ridere e così incominciamo a giocare con la guerra dei cuscini. 

E' sempre la solita. Lei non è come Sora. E' completamente diversa. Riesce a distogliermi dai pensieri negativi e mi fa sempre ridere, invece Sora sembra totalmente distaccata e il lavoro la prende talmente tanto che non so, ma a volte sembra che il nostro matrimonio è basato unicamente sull'amore che abbiamo verso nostro figlio. Invece Mya è dolce, si prende cura di me, proprio come anch'io mi prendo cura di lei. Non nego che a volte penso a come sarebbe stato se avessi sposato lei invece di Sora, ma non mi va di tradirla. Lei mi ama ed io amo lei. Senza accorgercene, tra una risata e l'altra, ci ritroviamo sul letto l'uno sull'altro a guardarci negli occhi. Lei è sopra di me e mi rendo conto che, in quella stanza, siamo soli. Nessuno può vederci ne sapere cosa accade. Mi guarda con quello sguardo così dolce e la tentazione di baciarla è enorme. Le sfioro le guancie spostandole i capelli dalla faccia, ma invece di baciarla la stringo forte a me, come ogni volta che ne ho voglia. Lei ricambia l'abbraccio. Non possiamo fare altro. Siamo due anime così uguali vicine e distanti allo stesso tempo e non possiamo far nulla per stare insieme. Non voglio tradire Sora, non voglio che mio figlio abbia la stessa sorte che è toccata a me con mio fratello. Eppure... Mya riesce sempre a farmelo pensare. Cerca sempre di farmi vedere mia moglie come un essere spregievole che mi prende in giro e che non mi ama. Ancora non ho capito il motivo e credo che non lo saprò mai.

E mentre mi ritrovo ad abbracciare Mya dominando la mia tentazione di baciarla, alle mie spalle mia moglie fa tutt'altro. Ricambia i sentimenti di Tai così facilmente che si ritrovano anche a dormire nello stesso letto. Cosa diamine le sarà preso? Perchè mi fa questo?

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8




Non avrei mai dovuto chiederglielo. Mi ha risposto con un semplice bacio. Che stupida sono stata. Ed io che pensavo che non mi amasse più. Come se non bastasse  non riesco neanche più a lavorare. Il pensiero di Tai mi assale nella mente. Che devo fare? Probabilmente ho sbagliato a ricambiare quel bacio. Mi sono lasciata prendere un pò troppo la mano. Perchè diamine sono andata a letto con lui? Eppure...era così dolce. Quel bacio mi ha presa talmente tanto che senza accorgermene mi sono ritrovata nel letto con lui. La passione era così irrefrenabile. Ci siamo spogliati dei nostri vestiti, baci su baci e a fare l'amore come non avevo fatto mai prima di quel momento. Se ancora penso a ciò che ho fatto mi sento male. Ho tradito Matt e lui non me lo perdonerà mai, ma la cosa che mi fa male di più è.... che mi è piaciuto e lo farei altre mille volte. Le sensazioni che ho provato erano così intense che è difficile spiegare a parole. E' stato così travolgente. Probabilmente era la cosa che aspettavo da tutta la vita. Se solo l'avesse fatto prima adesso non ci troveremo in questa strana situazione.

"Sora, qualcosa non va?"Mi chiede Piyomon avvicinandosi e vedendo che non riuscivo a creare alcun capo di moda ed ero completamente assente e assorta nei miei pensieri.
"Tranquilla. E' solo che... non ho alcuna idea in mente." In quel momento entra dalla porta la mia amica e consigliera fidata, ovvero Mimi. Lei ci è passata già in questa strana situazione, così ho chiesto di venire da me appena possibile ed eccola davanti a me. Come al solito non se l'ha fatto dire due volte che è venuta. Con un sorriso sospiro ringraziando al cielo che di essere venuta il prima possibile visto che dentro sto morendo dall'irrequietezza. Prendo la borsa appena la vedo e lascio tutto nelle mani di Piyomon. 

Arriviamo al bar lì vicino e prendendoci un caffè al tavolo incominciamo a discutere della situazione che si è creata tra me e Tai.
"Sora? E' inutile parlarne. Lo sai meglio di me cosa devi fare."Mi dice appena sente tutto l'accaduto.
"Lo so, ma non voglio lasciare Matt. Lui è sempre dolce con me. Avrei tanto voluto un matrimonio come quello di Yolei con Ken o di Meiko con Joe, qualcosa senza problemi, insomma."Confesso avendo un pò di invidia verso di le due, ma Mimi mi riporta alla realtà cercando di farmi affrontare il problema invece di fantasticare.
"Beh... avresti dovuto pensarci prima di sposarti con Matt. Già te lo dissi all'epoca. Lascia stare l'orgoglio e fate pace, ma sei stata testarda. Ora che vuoi farci? Puoi e devi affrontare solamente il problema. Non puoi girarci attorno."
"Si, lo so. Ma non voglio fare come te e Izzy."
"Me ed Izzy?"Domanda meravigliata."Cosa centriamo noi?"
"Cioè... non voglio rubare il marito di un'altra. E poi è anche una mia lontana parente. Non posso farlo."Continuo a spiegare, ma Mimi non sembra al quanto convinta di ciò che dico. Incomincia a scuotere la testa e sospirare.

"Ah...Sora! Allora non l'hai ancora capito. L'amore, quello vero, anche se continui a negarlo prima o poi uscirà fuori come è successo con me e Izzy. Anch'io mi facevo i miei tabù mentali solamente perchè non era il mio tipo ideale di ragazzo. Amavo quelli belli, alti, come i top model, non quelli un pò bassini come lui e te lo ricordi molto bene."
"Si, ma..."Balbetto cercando di dire la mia, ma lei continua a parlare.
"Ma alla fine ricordi ciò che mi è successo? Mi sono trovata il ragazzo come volevo io, alto, bello e dalla personalità forte, ma appena gliel'ho data se n'è andato e mi sono ritrovata con un figlio e abbandonata in tutto e per tutto. So che eravate tutti impegnati a quei tempi, ma ciò nonostante mi sono trovata abbandonata da tutti, tranne da Izzy che mi è stato vicino durate tutto il travaglio e continua ancora a starmi vicino. Allora capii che non bastava il fisico, ma anche l'intelligenza di una persona. Senza accorgermene mi ero innamorata di lui e sapere che  si era sposato e la moglie aspettava un bambino, non era il massimo per me, ma l'abbiamo affrontato."Continua cercando di farmi capire che devo affrontare la situazione. Lo so bene quello che devo fare, ma voglio trovare un altro modo per riunirmi con Tai. Non posso infrangere la volontà di Matt.

"Lo so, ma non voglio fare come voi, ne come Kari e T.K."Spiego.
"Beh...loro sono ottimi amici."Risponde non sapendo la verità sui due che mi fa alterare ancora di più.
"Ma quale amici? Lo sanno tutti che Kari tradisce il marito con T.K."
"Davvero? Però devo dire che è un peccato. Willis è un bel pezzo d'uomo. Pensavo che lei lo amasse realmente visto che quella volta per un semplice bacio sulla guancia diventò tutta rossa e cercò subito le sue traccie per non perderlo di vista."
"Da quel che ho capito è molto combattuta. E poi si è messa sulle traccie dell'attuale marito solamente perchè T.K decise di mettersi con un'altra e farla ingelosire. Peccato che alla fine si sono trovati entrambi sposati e lei non sa neanche che fare visto che ci tiene ad entrambi. Il problema è capire chi ama veramente."
"E tu? A chi ami veramente? A Matt o a Tai?" Quella domanda di Mimi mi lascia spiazzata. So chi amo veramente. Io amo Tai e non Matt, ma non voglio deluderlo. Matt non mi ha mai deluso prima d'ora e non voglio deluderlo infrangendo il suo sogno della famiglia perfetta e indivisibile.  Che devo fare? Continuo a chiedermi confusa. Dopotutto Mimi ha ragione. Non posso continuare così. 

Improvvisamente sento il telefono squillare. Lo prendo e vedo che è una chiamata di Matt. 
"Ciao, amore. Com'è la città lì?"Chiedo senza sapere cosa stesse succedendo lì.
"La città è stupenda. Dovresti vederla. Piuttosto... ieri ti ho chiamato diverse volte a casa. Come mai non mi hai richiamato?"
"Beh... ero a lavoro, poi sono andata a casa di....." In quell'istante mi blocco e guardo Mimi incominciando a mentire continuo:"... di Mimi visto che ero da sola e non sono proprio rientrata a casa."Spiego evitando di dire di Tai e ciò che è successo.
"Ah...no perchè mi ero preoccupato non vedendo risposta. Pensavo fossi scappata con qualcun'altro."
"Ma figurati. Che dici??"Chiedo vergognandomi e sentendomi scoperta, ma la sua risata mi rassicura.
"Stavo scherzando. Comunque, non dimenticarti dell'ecografia di domani."Mi ricorda. Mi ero totalmente dimenticata dell'ecografia per vedere il bambino come sta. 
"Tranquillo. Ti chiamo io per farti sapere com'è andata."
"Ok. Ci sentiamo. Salutami Jun." Così attacco il telefono e Mimi mi guarda storto.
"Che c'è?"
"Dovresti dirglielo che sei stata con Tai."
"Ma sei impazzita?" Urlo guardandola mentre se la ride. 
"Per questa volta ti copro, ma se incominci una relazione con Tai prima o poi dovrai dirglielo."Mi dice alzandosi dalla sedia e sorridendomi. 

Non so che fare. Mi sento così insicura e indecisa. E mentre io incomincio a pensare a qualche modo per non ferire Matt e stare con Tai, qualcosa accadeva proprio a Tai che in quel momento si ritrovò in ospedale seduto nella sala aspetto. Che ci fa lì? Perchè non è a lavoro?

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***



Capitolo 9




Eccomi qui nel letto. Mi sono appena svegliato. Guardo l'orologio sul comodino che segnano le 7 in punto. Sora non è più nel mio letto. Probabilmente è già scesa a lavorare. Penso a ciò che è successo la notte precedente. E' stato tutto così intenso. Non avevo mai provato nulla di simile e sopratutto non avevo mai tradito Amalia. Anche se mi sento un verme per ciò che ho fatto, non posso negarlo. 
"Avanti, Tai. E' inutile star male. L'hai fatto con il cuore e poi è stata lei a portarti a letto e non viceversa."Mi dico convincendomi dell'accaduto e facendomi forza, ma la realtà è che mi sento realmente male. Anche se lei mi ha portata a letto, io dovevo rifiutare e invece mi sono lasciato andare dalle emozioni. Cosa penseranno di me Amalia e Takeru? Soprattutto Matt. Sono sicuro che se lo saprà mi prenderà a sberle e non posso neanche dire che sbaglia. Sarebbe il minimo che potesse fare.

Così mi alzo lentamente dal letto. La porta si apre lentamente e vedo Agumon entrare.
"Ancora a letto. Avanti. Alzati, Tai! E' ora di lavorare."Mi incita, ma la forza proprio non ce l'ho. 
"Agumon? Senti. Io devo andare a fare un servizio. Pensa tu a Takeru e al lavoro."
"Cosa? Tai? Dove vai?"Chiede vedendomi alzare e andare nel bagno. Mi svesto e mi metto sotto alla doccia per lavarmi. Sento l'acqua scendere su di me e, anche se mi bagna e mi lava, la sensazione di essere sporchi non se ne va. Sospiro pensando all'accaduto chiudo il rubinetto e rimango lì a pensare per poi alzare la testa ed uscire dalla doccia. L'unico metodo per sentirmi meglio già lo so. Ovvero dirlo ad Amalia, ma non so come la prenderà. Sopratutto in una situazione delicata come questa. Mi guardo allo specchio confuso. Prendo la lametta per farmi la barba, mi sciacquo la faccia e scendo. Ho un'unica meta prima di andare da Amalia. Devo confrontarmi e parlarne con colei che mi ha fatto trovare in questa situazione. Così vado da Sora, ma appena entro nel negozio vedo Piyomon al suo posto.

"Ehi, ciao Tai."
"Ehi. Piyomon. C'è Sora? Dovrei parlarle un'attimo."
"Mi spiace. E' uscita proprio pochi minuti fa."
"Non sai quando torna?"
"Purtroppo non mi ha detto nulla."Mi rivela lasciandomi deluso. A quel punto ringrazio ed esco. Probabilmente il confronto è inutile farlo. Così mi diriggo in ospedale dove attendo nella sala aspetto che mia moglie mi possa ricevere. 

Quell'attesa è così stressante. Incomincio a pensare a tutto ciò che è successo. Come vorrei essere stato meno insicuro prima. Ora tutta questa situazione assurda non si sarebbe creata. Se avessi detto prima a Sora i miei sentimenti tutto questo non sarebbe successo. Se le avessi detto che non l'ho mai dimenticata, che l'ho sempre amata e che è stato proprio questo il motivo per cui alle superiori ci siamo allontanati io e Meiko, che all'epoca mi confessò i suoi sentimenti su di me, ma li ritirò subito visto che aveva osservato ogni movimento e capito la reale situazione mettendosi poi con Joe. Meiko aveva capito che ero insicuro per aver già distrutto ogni probabilità di tornare con Sora, la persona che amavo enormemente. Odio ammetterlo, ma sono un vero idiota. Se mi fossi fatto avanti come mi dicevano adesso sarebbe tutto completamente diverso e non avrei fatto soffrire Amalia che già sta passando i suoi problemi. Ricordo ancora quel giorno che la conobbi durante il matrimonio di Sora e Matt. Vidi la mia Sora entrare in chiesa, aveva un sorriso radioso e quel vestito bianco la rendeva la cosa più dolce e angelica che ci potesse essere. Il giorno prima avevamo parlato e gli avevo chiesto se era sicura di ciò che stava facendo. Mi disse vedrai, ma quel che vidi era solo il suo si sull'altare sigillando quella promessa con Matt, invece di me. Quelle parole pronunciate dalla sua bocca mi fecero male. Corsi via dalla chiesa. Allora Amalia mi venne vicino appoggiando la mano sulla mia spalla. Quel giorno mi fu di conforto. E' sempre stata dolce e confortante. Praticamente è stata la mia ancora di salvezza, ancora che ho gettato ora appena ho avuto la mia occasione con Sora. Non lo meritava e ancora non lo merita un'altra cosa così meschina come ho appena fatto. Non riesco a tenerlo dentro. Devo dirglielo ad ogni costo. 


"Signor Kamiya?"Chiama l'infermiera uscendo dalla stanza e riprendendomi dal mio monologo interiore.
"Si?"Rispondo alzandomi dalla sedia.
"Prego. Può entrare."Chino la testa come segno di ringraziamento ed entro in stanza dove la vedo guardare fuori dalla stanza. 
"Amalia."Lei si volta e mi guarda con gli occhi di chi già sa, ma cerco di non pensarci. Probabilmente è la mia impressione. Mi avvicino e mi siedo accanto a lei prendendola per mano.
"Perchè sei qui? Pensavo di averti detto che non volevo farmi vedere in queste condizioni."
"Amalia...io...mi spiace."Dico con le lacrime agli occhi.
"E' tutto apposto."
"Devo dirti una cosa, ma...non so...come la prenderai."In quel momento mi mette l'altra mano sulla mano con la quale la tengo per poi sussurrarmi dolcemente:"Si tratta di Sora, non è vero?"Mi spiazza. Alzo la testa e la vedo stranamente sorridere.
"Allora...tu..."
"Pensi che io sia ceca? L'ho sempre saputo che tra di voi c'era qualcosa di grande."
"Mi spiace....io...non avrei mai dovuto."
"Amare non è peccato. E poi se ami veramente lei, non pensare a me. Dopotutto lo sapevo che sarebbe finita così."
"Amalia...io..."Continuo a balbettare.
"Sono stata abbastanza egoista con te."Mi rivela lasciandomi sorpreso a chiederle:"Di che parli?"
"Ti ringrazio di ciò che mi hai dato. Ho sempre desiderato un marito e dei figli e tu me li hai donati. Hai passato un pezzo di vita con me ed è giusto che ti ridia la tua vita indietro."
"Di che diamine parli?"Continuo a chiedere confuso mentre lei prende il suo ciondolo a forma di chiave mettendomelo tra le mani dicendomi:"Se mi odi, non fa nulla. Questa chiave ha molte cose da dirti. Cose...che non ti ho mai detto."
Incomincio a guardare quella chiave e capisco subito qual'è. "E' la chiave del tuo portagioie. Non è così? Che dovrebbe mai dirmi?"
"Tutto ciò che non ho potuto dirti. Adesso vai. Tanto mi rimane poco."
"Che?" In quel momento guarda con occhi spenti fuori e sussurra qualcosa che mi fa uscire fuori di testa:"Almeno il nostro Takeru avrà un'altra donna a cui chiamare mamma."
"Non parlare così! Anche se ci lasciassimo e mi mettessi con lei, tu devi riprenderti! Se ti ho sposato è perchè ci tengo realmente a te!"
"Ma mai quanto lei."
"Questo non centra nulla. Devi riprenderti."Continuo ad urlare con le lacrime agli occhi. Gli infermieri entrano in camera e mi sbattono fuori dalla troppa confusione creata.

Ritorno a casa demoralizzato dalle cose dette da Amalia. Questa situazione mi sembra senza via di uscita. 
"Tai, avanti. Mettiamoci a lavoro. Ho già messo qui alcune cose."Mi dice mostrandomi il lavoro fatto. Presto viene il pomeriggio e il piccolo Takeru si è addormentato sul divano guardando i cartoni insieme ad Agumon. Vado vicino e spengo la TV per poi andare in  camera da letto per sdraiarmi un pò. Sono astento le 3 del pomeriggio, ma mi sento già esausto. Qualcosa prende la mia attenzione mentre sono sul letto. E' il portagioie di Amalia sul comodino. Incuriosito mi alzo e vado verso quell'oggetto prendendo la chiave e aprendolo rimanendo sorpreso da ciò che trovo al suo interno.

"Cosa? Che significa?"Mi chiedo sconvolto. Quell'oggetto ha tutto ciò che mi sono sempre chiesto. Risponde ad ogni mio singolo perchè. E' assurdo. E' pieno di carte, ma non sono cartaccie messe a caso. Sono lettere ed analisi. Amalia ha sempre avuto l'anemia anche quando ci siamo sposati e non l'ha mai detto. Ma la cosa che mi fa più male è che lei ha qualcosa che non avrei mai immaginato che potesse avere. Mi ritrovo così tra le mani una lettera. Non è la sua scrittura, ma quella di Sora. E' un pò ingiallita dal tempo. La apro e ciò che leggo mi lascia perplesso. Quella lettera risale a prima del matrimonio tra Sora e Matt. 
"Non è possibile."Mi dico ricominciando a leggere quella lettere riga per riga, ma è inutile visto che è tutto chiaro. C'è scritto:"Se mi vuoi, mostralo! Entra come nei film ed interrompi il matrimonio. Se no capirò che in realtà non mi vuoi e non mi hai mai voluta. Sora."
"Amalia....perchè....non me l'hai detto prima....?"Sussurro tra me e me con le lacrime agli occhi, ma come ho già detto quella scatole risponde ad ogni mio perchè. Nella stessa busta dove trovo la lettera di Sora, ne trovo un'altra con la scrittura di Amalia:"Ciao, Tai. Se hai trovato questa, probabilmente io non ci sarò già più.  Mi spiace di non avertelo detto prima, ma non ho avuto il coraggio. Il mio cuore ha palpitato per te dal primo istante che ti ho visto e sapendo che amavi Sora non volevo soffrissi anche per me e la mia malattia. Lo so. Ho agito da egoista, me ne rendo conto, ma non ho sempre saputo di non avere tempo a disposizione. Sai...volevo una vita piena di emozioni e di sogni realizzati, cose che con te sono riuscita ad avere. Mi spiace averti usato. Non so se mi perdonerai per questo, ma... grazie comunque per tutto l'amore e le cose che mi hai dato, come la cosa più importante che possa mai avere una donna, il nostro Takeru. Prenditi cura di lui. Non so se con Sora tornerai, ma entrambi vi amate enormemente. Te lo dico perchè me lo dice sempre e quando ti guarda i suoi occhi si illuminano per te, proprio come lo fanno anche i tuoi quando la guardi. Vi auguro la mia benedizione e spero che Takeru stia bene con la sua nuova madre. Baci dalla tua defunta moglie, Amalia"

Quella lettera mi fa incominciare a piangere disperatamente a tal punto da rompere tutto e svegliare Agumon e Takeru.
"Tai!!" Urla vedendomi in crisi piangendo."Tai, che succede?"Continua a chiedermi venendomi vicino mentre io cado a terra preso dalle lacrime e dalla disperazione. 
"Papà..."Sussurra mio figlio, ma non ho la forza di parlare dal dolore che ho che mi distrugge il petto. E mentre io soffro dannatamente, anche qualcun'altro sta soffrendo come me. Chi? Lo saprete presto.

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