L'Altra metà della mia Anima

di Oscar990
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitols V ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


POV Sesshomaru

Ormai erano due giorni che era in viaggio verso il villaggio dove abitava suo fratello, quell'insulso mezzo demone finalmente gli era utile a qualcosa. Aveva deciso di inseguire Naraku, non pensava  ci avrebbe messo 8 anni, ma alla fine lo aveva sconfitto, e adesso poteva finalmente tornare dalla sua piccola Rin. 
"Quell'insulso mezzo demone, se solo ha lasciato che le accadesse qualcosa io...."
"Ha detto qualcosa padron sesshomaru?"
"Ehm.." Si girò verso Jaken, da quando in qua il rospo era così impertinente da fargli domande del genere. Spazientito gli assestò un bel pugno in testa per aver osato tanto, quel rospaccio non si doveva azzardare.
"Ma padron sesshomaru perché tanta crudeltà" 
"Perché devi imparare a farti gli affaracci tuoi, ora cammina e fai silenzio o non arriveremo mai al villaggio".

Rin! Otto anni, erano otto anni che non la vedeva. Chissà quanto era cresciuta. 

"Immagino sarai una donna ormai piccola Rin" .

Gli umani cambiano immensamente in un lasso di tempo (per lui insulso) come otto anni. Ne aveva dieci quando la lasciò alle cure di suo fratello e della sua compagna, Kagome. Quei due si erano poi pure sposati...insulso mezzo demone! Come se nel suo mondo un matrimonio tra un'umana e un mezzo demone fosse pure riconosciuto. Ma che importava, quel definente poteva rendersi ridicolo quanto voleva a lui importava solo della sua piccola bambina.

 "Perché tutta quest'ansia, eppure l'ho vista solo otto anni fa" 

Giorni di ansia e qualcosa che assomigliava al mal di pancia che avevano quegli insulsi esseri umani quando mangiavano cibo avariato. Eppure lui era un demone, non si ammalava. Poteva mangiare quello che ne aveva voglia, avariato e non, e non si sarebbe comunque ammalato. Perché l'ansia e il "mal di pancia" allora? 

"Forse sono solo preoccupato, si è così! Sono in ansia perché non so se sta bene, se è felice..se è ancora impertinente e spensierata. È così!"

"Sono solo preoccupato per la tua incolumità piccola Rin"

Era vicinissimo al villaggio, e più si avvicinava e più l'ansia aumentava. 

"Sono qui Rin, chissà se avverti la mia vicinanza"


"Ugh, puzza di mezzo demone, quell'inetto di mio fratello deve essere nei paraggi" 
"Ha proprio ragione padron sesshomaru, non si può proprio respirare, che ribrezzo!"
Non Fini la frase che si sentì scaraventato nel fiume alla sua destra. 

"Stupido rospaccio! Chi hai detto che fa ribrezzo!"
"Ma, ma padron sesshomaru"
"E ringrazia che non ti stacco quell'inutile testa vuota"
"Inuyasha, ti direi che è un piacere rivederti ma sai che non amo mentire"
"Tzeh ma guarda te che ingrato di un fratello! Ti faccio da babysitter per otto anni e non ringrazi nemmeno! La prossima volta la bamboccia la do in pasto ai lupi"
In un batter d'occhio si ritrovò contro la corteccia di un albero e gli artigli di sesshomaru attorno al collo. Ok forse aveva esagerato, suo fratello era sicuramente più forte e non voleva certo morire per uno scherzo su una bamboccia.

"Ok vedo che non hai perso il tuo senso di ilarità, e mettimi giù che scherzavo"
"Non osare mai più a scherzare sull'incolumità di Rin o la testa la perdi tu"

"Ma guarda te che razza di fratello mi dovevo ritrovare, uno che aveva un palo piu piccolo su per il culo no?

"Portami da Rin" 
"Che chiedi a me di portarti da lei, mica sono la tua balia. Ho già fatto da babysitter abbastanza, usa il tuo naso" 
"Controllati Sesshomaru, non puoi sbranare tuo fratello dieci secondi dopo averlo rivisto...in fondo ha ragione ha badato a Rin per otto anni. Ma prima di ringraziarlo meglio controllare che abbia fatto un lavoro decente quell'imbecille...giuro che se ha un solo graffio..."

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Capitolo II

Naso all'aria si avviò verso il villaggio cercando, tra il puzzo stomachevole di una decina di esseri umani, la fragranza unica e dolce di Rin. Il suo odore non aveva nulla a che fare con il comune tonfo di quegli insulsi esseri umani. Lei sapeva di purezza, di innocenza...di rose bianche. Aveva sempre amato la fragranza di quella piccola umana, lo rilassava, gli donava la capacità di provare un po' di pena per l'inutile genere umano oltre che disgusto. 

"assurdo perché alla fine dei conti anche lei appartiene alla razza umana" 

No, Rin non aveva nulla a che fare con quella razza inutile. Lei è e sarà sempre e soltanto Rin, nient'altro. Nessun altro appellativo sarebbe stato adatto a lei. Soltanto Rin, soltanto Rin e Sesshomaru. 

"ECCOTI" 

Finalmente il suo naso captò l'essenza della bambina, e il suo cuore perse un battito per poi raddoppiare il ritmo. 

Tu tum,Tu tum, Tu tum,Tu tum,Tu tum,Tu tum, Tu tum,Tu tum!!

"Eccoti finalmente! Strano la tua essenza è cambiata un po', adesso è più dolce più....matura"

"Cosa ha detto padron Sesshomaru?"
"Taci! Se vuoi seguirmi fallo in silenzio altrimenti vattene"
"C-certo padron Sesshomaru, come desidera signore"
"Jaken, ho detto silenzio!!"

Seguì la scia di Rin con il cuore che batteva forsennato, non vedeva l'ora di vederla e non ne capiva il motivo. 

"Ma che diavolo mi prende" 
Senti Jaken schiarirsi la voce, e con un occhiata inceneritrice fermò sul nascere qualunque richiesta di chiarimento del rospaccio.

Con passo veloce si diresse verso la capanna da cui sentiva provenire il suo profumo. Rispetto alle altre nel villaggio questa era tre volte più grande ed era situata vicino al fiume. Dall'interno avvertiva il battito cardiaco di almeno quaranta insulsi umani e il suo...curioso si avvicinò piano. 

Voleva sbirciare, voleva guardarla senza essere visto e capire se l'avrebbe riconosciuta subito. Sapeva che i tratti del suo viso sarebbero stati molto diversi da come li aveva lasciati e voleva vedere se l'avrebbe riconosciuta senza l'aiuto dell'olfatto ma usando solo il suo ricordo di lei.
Trattenendo il respiro si avvicinò alla finestra. Per terra, seduti, vide una ventina di cuccioli umani attenti a seguire le istruzioni di quella che sembrava essere la loro insegnante.
La donna era in piedi davanti ad una lavagna, schiena rivolta a lui. Era esile e sembrava essere della stessa altezza di sua cognata. Indossava un kimono bianco con ricami Rossi, a dire il vero era quasi identico al suo. I lunghi capelli neri cadevano lisci sulla schiena ed...ecco il ciuffo a lui tanto familiare.
 "Non serve trattenere il respiro, sei tu.."

Riprese a respirare e il profumo di lei lo invase. Avido di averne di più inspirò a pieni polmoni ma non prese in considerazione il fatto che che insieme al suo profumo avrebbe inspirato il tonfo di almeno un'altra ventina di cuccioli umani e quasi si strozzò a forza di tossire cercando di cacciare il puzzo dalle narici. 

Quando di nuovo prese controllo di se si ritrovò davanti una ventina di bambini curiosi di sapere chi fosse il nuovo venuto e dietro di loro....LEI

Smise di respirare, il suo cure smise di battere e sentiva come un formicolio per tutto il corpo. Con occhi sgranati e il corpo che sembrava in uno stato di shock osservava davanti a se (dietro a quei mocciosi) la sua piccola Rin.
Ma Quando diavolo era diventata così bella e donna. Era semplicemente perfetta. Il suo viso da bambina adesso era quello di una donna adulta, di una bellissima donna adulta. Aveva un piccolo naso affusolato, gli occhi del castano più bello e quelle labbra così carnose e piene. Aveva una voglia viscerale di morderle e assaggiarne il sapore.

"Ma che diamine mi prende lei è la mia bambina, persino due minuti con quel coglione di mio fratello mi fanno male" 

Lei lo guardava incredula e tremante. Vide una lacrima solcare quel piccolo viso diafano e di colpo vide il suo corpo accasciarsi al suolo. Scattando in avanti la prese prima che arrivasse a contatto con il duro terreno e la strinse a se, tuffando il naso nei capelli castani avido di sentire finalmente la sua essenza e soltanto la sua. 

"Jaken" disse in tono autoritario. "Portami Kagome immediatamente, Rin non sta bene e voglio che la venga a visitare. Non mi importa se è impegnata, portala qui di peso se serve, Rin e più importante di tutto" 

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***



Capitolo III

Mentre guardava Jaken allontanarsi borbottando si accorse di una ventina di occhi puntati su di se.

"Allora che avete da guardare mocciosi"
"Ma la nostra maestra non sta bene?" Chiese una bambina paffuta con i capelli neri e gli occhi ambrati, gli sembrava di averla già vista quella mocciosa. 

"Ma che diamine vado a pensare, l'unica bambina con cui ho mai avuto a che fare è la mia Rin, che adesso bambina non è più" 

Ignorando la bambina si concentrò su Rin. Diamine è diventata davvero bella. La sua guancia premuta contro il petto di Sesshomaru faceva apparire quelle labbra già piene ancora più carnose ed invitanti, 

"Chissà come sarebbe posare le mia labbra sulle sue e saggiarne il sapore?" Avvertì una strana fitta al cuore e un formicolio per tutto il corpo....

"ultimamente il mio corpo e la mia mente sono davvero strane. Ma che diamine mi prende con tutti sti pensieri inopportuni! Meglio stare alla larga da quel cretino di mio fratello, mi sta già infettando con i suoi pensieri idioti e l'ho solo visto per pochi minuti"

"Mi scusi signore, ma a cosa sta pensando?" La vocina della stessa bambina irritante lo distolse alle sue constatazioni. 

"Nulla, tornate in classe e state buoni. Alla vostra maestra ci penso io....che aspettate filate, adesso!! Non amo ripetermi bambocci quindi non fatevelo dire due volte" 

Guardando i bambini tornare in classe ed essersi appurato che si fossero seduti buoni, tornò a concentrarsi sulla donna che teneva in braccio. 

"Diciotto anni, hai solo diciotto anni e sei già così bella. Posso solo immaginare il tuo viso a venti o venticinque anni, a quando sarai madre e sposa"...a quel pensiero una rabbia cieca lo invase..."no nessuno si deve permettere di metterti un dito addosso, no!!! Non ti permetterò di essere madre o sposa di nessuno" senza accorgersene prese a ringhiare in modo minaccioso e gli occhi piano piano si tinsero di rosso.

Inuyasha sentito il ringhio e l'ondata d'ira cieca provenente dal luogo dove si trovava suo fratello accorse per vedere che diavolo succedeva. Lo trovò con Rin inconscia tra le braccia mentre la guardava con occhi demoniaci.

"Diamine quel cretino sta per trasformarsi con lei in braccio, la ucciderà se non lo fermo"

"Che cavolo fai idiota di un cagnaccio, se ti trasformi con lei in braccio la ucciderai...e tutti gli anni che ho impiegato a farle da balia andranno al vento. E impara a controllarti demone maggiore dei miei stivali!!"

Senti un altro ringhio profondo, stavolta diretto a Lui. Inuyasha sapeva che aveva esagerato, ma se avesse permesso a quel demente di Sesshomaru di uccidere la bamboccia, quel cretino avrebbe poi ucciso lui per non averlo fermato. Visto che a conti fatti sarebbe morto in ogni caso tanto valeva divertirsi un po, no?

"Inuyasha ti avverto, se non ti allontani questa volta la pelle ce la lasci per davvero"

"Senti un po' cucciolone, Naraku deve aver fatto più danni di quello che pensi perché sei anche più deficiente del solito. A me di quello che fai tu non può fregare di meno, ma so che tieni alla marmocchia e sto solo cercando di impedirti di commettere stupidaggini di cui poi ti pentirai" 

Un altro ringhio più accentuato, e poté avvertire che Sesshomaru aveva creato una barriera protettiva attorno a sè e Rin.

"Sesshomaru il pericolo per Rin non sono io, non sono io quello che sta per trasformarsi in un cagnaccio di 700 Kg, quindi la tua stupida barriera meglio se la proietti sulla donna che tieni in braccio e stai per trasformare in una bella frittata" 

Un altro ringhio stavolta più tenue, e lentamente avvertì la barriera protettiva del demone maggiore arretrare e i suoi occhi tornare verso la normalità. 

Come pensava quel deficiente teneva a Rin e non voleva farle del male. Ma non si poteva togliere dai coglioni con la marmocchia e lasciarlo in pace? Era arrivato al villaggio da nemmeno 20 minuti e già combinava casini quel cane obeso...e ottuso tra l'altro! 

"Ma guarda te se mi tocca fare da balia anche a un cagnaccio troppo cresciuto"

"Inuyasha ti avverto, taci se ti è cara la vita!" 

"Ma sentilo! Combina cazzate e poi pretende pure di fare la predica" 
Stava per rispondere al fratello in malo modo quando un movimento tra le sue braccia lo gelo sul posto. I suoi occhi saettarono su quelli di lei che piano si riaprivano. 

Lei lo guardava, sbattè le palpebre un paio di volte come se i suoi occhi non credessero a ciò che vedevano.

"Sessho-maru"

"Ciao Piccola"

"Sei davvero tu? Non è un sogno, sei tu vero?"

"Sogno? Ma che dici Rin? Certo che sono io!" A quelle parole la ragazza gli buttò le braccia al collo piangendo e lo strinse a se con forza.

Singhiozzava in maniera incontrollata "Sei tu, sei tornato da me. Sei finalmente tornato da me. Mi sei mancato così tanto! Non lasciarmi più, non lasciarmi più ti prego, portami con te" 
Sesshomaru allibito dalla reazione della piccola donna tra le sue braccia la strinse a se delicatamente, cercando di confortarla come meglio poteva. 

Lanciò lo sguardo in direzione del fratello nella speranza di ricevere un qualche consiglio utile...ma come al solito quel cretino non si smentì nella sua inutilità.

"E che mi guardi a fare, non sono io quello che l'ha fatta piangere...adesso te la vedrai con Kagome..." E pensando alla reazione della moglie nel vedere Rin disperatamente in lacrime tra le braccia di Sesshomaru scoppiò a ridere. Demone maggiore o meno, niente avrebbe sottratto Sesshomaru alla furia della sua sposa. 

Come evocata dai pensieri del marito in quel momento Kagome li raggiunse affiancata da un Jaken senza fiato per la corsa effettuata. 

"Che succede perché piange Rin?"
"Ehm, non lo so. Io le ho solo detto ciao"
Kagome lo guardò storto..."Sessomaru, che tu sia un demone maggiore o meno a me non importa nulla. Se le fai del male te la vedrai comunque con me" lo minacciò Kagome che nutriva un profondo affetto nei confronti di colei che vedeva come la propria sorellina. 

"Su Rin vieni, andiamo a parlare io e te"
"No, no,no!!!!!!!" Urlò Rin tra i singhiozzi. "No, non lasciarmi ti prego Sesshomaru, ho bisogno di te" 
Intuendo il motivo dietro la reazione della ragazza Kagome decise che un po ti tempo da soli era tutto ciò di cui quei due avevano bisogno. Dopo tutto non si vedevano da otto anni. 

"Va bene, ho capito. Sessomaru seguimi, tu Inuyasha bada alla classe di Rin"
"Eh? Non non ci penso proprio! Come diavolo è che io finisco sempre a fare da balia a dei marmocchi per colpa di quell'ottuso di mio fratello"

"Che diavolo hai detto bastardo.."
"Basta, silenzio o se no faccio baciare a entrambi il terreno. E prima che fai un commento idiota Sesshomaru, non ho bisogno del Rosario par mandarti a cuccia accanto a Inuyasha; adesso il mio potere si estende a tutti i demoni cane quindi vedi di comportarti a modo."

"È come diavolo avresti fatto?"
"Le spiegazioni dovranno aspettare, adesso voi due avete bisogno di un po di tempo da soli"

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Capitolo 4
*** Capitolo IV ***


Kagome lo aveva condotto nella capanna di Rin. Con la sua piccola donna in braccio e piangente segui la nuora allinterno del piccolo abitacolo. 

 

Sesshomaru adesso penso sia meglio io vi dia un po di tempo per parlare, vado a controllare che quello scapestrato di mio marito non combini danni con i bambini delle elementari, se ti servisse aiuto sai dove venirmi a cercare

Kagome rivolse uno sguardo amorevole e pieno di comprensione alla donna tra le braccia del demone.. questo vale anche per te Rin, e smetti di piangere e goditi il momento. Sesshomaru e finalmente tornato e puoi smettere di struggerti per la sua man.

 

A quello che segui il demone proprio non era preparato. La donna che teneva in braccio si scaglio contro la nuora per poi tapparle immediatamente la bocca e impedirle di continuare il suo assillante monologo

Ma che diavolo.

Quello che vuole dire Kagome padron sesshomaru e che io mi struggevo per la vostrala vostrasi insomma la vostra mano!!!!!

 

Oddio deficiente che non sono altrola vostra mano? Ma che stronzate vado a dire.e adesso come la giustifico questa…”

 

la mia mano?

Che Intendi dire Rin, Spiegati

Bene, visto che avete gia cose da discutere io andrei…”

Rin rivolse uno sguardo pieno di panico allamica. Non dire sciocchezze Kagome resta..

 

ti prego amica mia leggimi nel pensiero o qualunque altra diavoleria da sacerdotessa tu riesca a fare e resta...aiutami a vanire fuori dal macello in cui mi sono cacciata!

 

No tesoro non vorrei essere di troppo, e poi sai anche tu che Inuyasha non e molto portato a trattare con i bambini piccoli, a dirti il vero sarei sorpresa di non trovarli in lacrime o la classe a fuoco. Comunque io vado, voi due.buona chiacchierata.

 

porca di unano! sii educata Rin, niente parolacce. Non ora che LUI e finalmente tornato

 

Con sguardo divertito Kagome si congedo e lascio i due finalmente a parlare.

 

Allora? Che preoccupazioni avevi riguardo la mia mano?

 

Rin era in piedi davanti al demone maggiore. Teneva lo sguardo basso, non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi. Aveva una voglia assurda di LUI, di tornare tra le sue braccia e farsi cullare dal suo profumo e dal calore del suo corpo. Lo guardava di sottecchi di tanto in tanto, Dio come era bello! Era sempre stato cosi bello? Era forse il fatto che lei era bambina lultima volta che lo aveva visto ad averle impedito di accorgersi della sua disarmante bellezza?dun tratto comincio a sentire caldo, e unaltra sensazione aliena alla base dello stomaco..un formicolio sconosciuto. 

 

Oddio Rin ma che ti prende, adesso ti senti pure accaldata e ti viene il fiatone? Stai per fare la figura della stupida, calmati!

 

Sesshomaru la guardava sempre piu allibitoera eccitazione quella che annusava nellaria? Ma che diavolo le prendela sua bambina e’…..e’….NO, NO mi devo essere sbagliato. Ovvio che mi sono sbagliato lei e solo una bambina! Piccola, innocente e pura, e poi non sento piu nulla. Deve essere stato un errore. Probabilmente proveniva da un altro di quegli inutili umani.

 

Irritato dal silenzio della donna prese la parola. Rin e tanto che non ci vediamo, quindi puo darsi che tu ti sia dimenticata di quanto io odi ripetermirispondi, adesso

 

Eh? No, Cioe si, padron Sesshomaru, io, io non mi sono dimenticata. Non ho dimenticato nulla di voi..

 

Smettila con lidiozia del padron Sesshomaru, non sei piu una bambinaora rispondi

Avrebbe voluto aggiungere che lui non era il suo padrone, ma qualcosa dentro lo aveva bloccato. Il suo animo demoniaco  non era pienamente convinto del fatto che lei non fosse una sua proprieta, sua e di nessun altro.

 

ecco io..cioe io intendevo dire che si insommaavendo voi sconfitto Naraku siete, siete il demone piu potente nelle terre delloveste si io insomma non vorrei che nessuno si avvicinasse a voi per, per avvantaggiarsi del vostro potere

 

Diamine non so proprio che pesci prendere. Ma che vado blaterando! Dio la perfezione del suo viso, dei suoi occhidei suoi lineamenti cosi fini e bellissimi, che pur stupendi e armoniosi quando sono rilassati sono capaci di incutere il terrore piunero su coloro che hanno la disgrazia di intralciare il suo cammino

 

Ma che diamine ti prende! Rin ti avviso sto cominciando a perdere la pazienza! Da quando in qua blateri cose senza senso e poi ti perdi a guardarmi con quella faccia da pesce lesso

 

porca dio che vergogna, che vergogna!!

Io vi chiedo perdono padron Sesshomaru..cioe volevo direSesshomaru, Sesshomaru! E che io non vi vedo da tanto e mi sono persa a osservare i cambiamenti del tempo sul vostro viso

 

stai forse cercando di insinuare che sono invecchiato?

EH???? No, No Assolutamente noe che io, cioe voi sembrate, sembrate…”

Irritato dal suo continuo tergiversare Sesshomaru si avvicino alla donna e le prese una delle piccole mani nelle sue. 

 

Smettila di tergiversare, non sopporto che tu sembri avere paura di me!

No, Sesshomaru, voi non avete capito. Non e paura che percepite nel mio tono di voce, ma felicita. Io, io ho aspettato cosi tanto il vostro ritorni, che non so come comportarmi in questo momento. E un misto di ansia e felicita 

 

Rin alzo lo sguardo e si tuffo in quelle iridi ambrate che sembravano volerle leggere dentro.

 

Quello che Kagome stava tentando di dire primaprima che io le saltassi addosso e, e che voi mi siete mancato tantissimo. Io, lo so che voi queste cose le credete sciocchezzema io mi sento completa solo quando sono con voi.

 

Sesshomaru la guardo, la guardo profondamente, come se volesse leggerle nellanima. Possibile che a lei fosse veramente mancato? Era lo stesso per lui? E per questo che in questi otto anni nonostante le innumerevoli distrazioni, il pensiero della piccola Rin non lo avessa mai abbandonato? 

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Capitolo 5
*** Capitols V ***


 

Era nella camera di Rin, lei lo guardava intensamente. E Lui, bhe lui osservava ogni movimento del suo corpo umano. Le sue labbra dischiuse che avide aspiravano ossigeno, le sue gote arrossate per la calura dellestate, il suo petto prorompente che si alzava e abbassava al ritmo del respiro eccitato della donna. Lavrebbe ammirata per ore, quel corpo morbido e armonioso avvolto da un tessuto troppo pesante per i suoi gusti.

 

Rin, fa caldo togliti lobi o soffocherai. Non ho voglia di badare ad una mocciosa svenevole!

 

Eh??? C-cosaSesshomaru io…”

 

Rin, sono un demone maggiore, non certo una mezza checca come questi insulsi umani. Ti assicuro che non hai nessun ascendente su di me, lo dico solo perché non ho nessuna voglia di prenderti di nuovo in braccio prima che tu cada al suolo!

 

Diamine, forse sono stato un po troppo duro, e poi non e vero che non ha nessun ascendente su di me. La trovo allettante, pericolosamente allettante. E ho un bisogno disperato e viscerale di vedere ciò che cela quel dannato Obi. 

 

MIA!

 

La voglio ammirare in tutto il suo splendore che appartiene a me, e me soltanto. Mi fai quasi pena Rin. Ti sei guadagnata il mio interesse e adesso guai a te se osi manifestarlo nei confronti di chiunque non sia iosarebbe come firmare la tua morte. NON OSARE, NON OSARE perché non indugerei unistate a ucciderti se dovessi trovarti in confidenze con chiunque allinfuori di me. 

 

Ti ucciderei insulsa umana, Ti ucciderei senza un pensiero in più!!!


Togliti lObi ho detto!

S-si, pero voltatevi per favore Sesshomaru

NO! Te lho già detto, non hai nessun ascendente su di me!

Rin lo guardava dritto negli occhi, lo guardava mentre con mani titubanti slacciava maldestramente lobi. 

 

La vedeva, la vedeva esitare mentre slacciava lindumento. Ma che diamine aveva da esitare poi! Lui era un demone maggiore, Autocontrollo era il suo secondo nome, e poi che ne sapeva lei di ciò che lui provava nei suoi confronti? 

Rin era titubante perché avvertiva la sete malsana che lui nutriva nei suoi confronti o perché lei ne nutriva una altrettanto malsana per lui?

 

Finalmente il dannato indumento arrivo al suolo, e lui poté finalmente nutrirsi della tanto agognata vista di lei in un indumento tanto succinto. La sottoveste era in seta, di un pesca chiaro e perfettamente aderente alle sue morbide curve.

 

Kami e uno spettacolo! Demone maggiore un accidenti, fremo dalla voglia di toccartidi assaggiarti! 

Il demonio deve averti forgiata donna, il demonio! Colui che mi aspetta alla fine dei miei giorni ha pensato bene di creare una tortura mentre sono ancora in vita. Una donna, una insulsa umana, creata appositamente per farmi morire di desiderio.

 

Con questi pensieri Sesshomaru si avvicino piano a Rin, senza mai lasciare i suoi occhi. 

 

Quanto diamine sei allettante donna! Giuro che se mi impedissi di saggiare le consistenze del tuo corpo con le mie mani ne morirei! E lo so che nemmeno Naraku fu capace di tanto, ma sono convinto che le tue forme arriverebbero a uccidermi se mi impedissi di toccarti! 

 

Assetato si avvicino alla donna, sguardo fermo nel suo. Quando fu a pochi centimetri da lei lo sguardo del demone lascio i suoi occhi per saziarsi di ogni altro particolare di lei. Del suo collo cosi femminile e delicato, un solo dito e lavrebbe disintegrato. Le sue spalle, una leggera pressione di una mano e avrebbe potuto spezzarle. Il suo petto, cosi morbido e assuefacente, una sola mano euna sola mano ee avrebbe sentito la consistenza dei suoi seni morbididei suoi capezzoli duriKami stava diventando duro lui ora. 

 

Ringhio, un ringhio infastidito e sessualmente frustrato riecheggio nella stanza.

 

Adesso basta! vediamo se le mie fantasie sono accurate o se come penso, mi deluderai donna!

 

La prese per i capelli per tenere saldo il viso e si avvento sulle sue labbra. Non si premuro di essere delicato nemmeno per un minuto. La voleva, voleva quel dannato contatto. Voleva finalmente sentire quel maledetto sapore nella propria bocca. Voleva assuefarsi di quel maledetto profumo di rose bianche. Con le zanne le feri le labbra ma non se ne curo, fece pressione sulla bocca di lei fino a costringerla ad aprirla e infine inserire la propria avida lingua nella bocca di lei. 

 

Kami! Esiste un paradiso pari a questo? La sua bocca, la sua lingua, il suo corpo stretto tra le sue braccia, il suo seno contro il mio petto. 

Mentre continuava a tenere i capelli e la testa di lei prigionieri fece scivolare laltra mano sulla schiena della donna. Ad assaporare la consistenza di ogni centimetro di pelle, di ogni colonna vertebrale, fino alle rotondità dei suoi glutei. E in un impeto di eccitazione ne strizzò uno e spinse il bacino di lei contro il proprio. Doveva sentirlo ciò che gli stava facendo. Doveva sentire leccitazione che gli stava causando la dannata umana! 

 

Kami non ha scampo! La voglio, la voglio e lavrò. A costo di stuprarla questa dannata donna dove essere mia seduta stante! 

 

Le strappò la vestaglia di dosso e finalmente rivelò quel seno perfetto e candido ai suoi occhimentre era in procinto di avventarsi sul seno di lei assaggiarlo avvertì una secchiata di acqua gelata addosso.

 

Allora hai finito cucciolone in calore? Ma guarda te che mi tocca fare, svegliare mio fratello da sogni porno, ma dico non ti vergogni!!!

 

Inuyasha, sparisci o giuro che ti ammazzo in questo momento. E non me ne frega un cazzo della cornacchia che chiami moglie, ti ammazzo hai capito? SPARISCI ORA!!

Nota dell'autrice: perfavore perdonate errori nella descrizione dei kimono. Non ne so assolutamente nulla. Se ho commesso errori perfavore fatemelo notare che sarò felice di fare le dovute correzioni. Abbracci e a presto.

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Capitolo 6
*** Capitolo VI ***


Ok, questa poi! Figure indecenti davanti a quel cretino di mio fratello, dio me la ricorderà a vita questa storia quel troglodita!! 

Il sogno si stava rivelando davvero interessante, ma una cosa che non capiva era la violenza del desiderio che provava per Rin. Aveva imboccato il viaggio eccitato di rivedere la sua bambina, non perché aveva aspirazioni su di lei ma perché era Rin e lui l'aveva cresciuta. Pensava di volerle bene come ad una figlia....beh visti i sogni che si ritrovava ad avere su di lei figlia un corno! 

E poi che diamine ne sapeva lui dell'amore per i figli, punto primo non ne voleva di poppanti rompicoglioni punto secondo lui non aveva mai conosciuto l'amore incondizionato di un genitore. Quella snaturata di sua madre pensava soltanto al potere e al prestigio e suo padre, suo padre era morto per salvare un insulso mezzo demone. Alla fin dei conti quell'insulso mezzo demone ne sapeva più di lui dell'amore, il padre è morto per proteggerlo....e quella pazza furiosa della moglie ha rischiato la vita per lui innumerevoli volte. Chissà com'è, chissà com'è avere qualcuno che morirebbe per te. 

Io morirei per proteggere Rin....ma che diamine vado a pensare. Sono il demone più potente del regno, ovvio che non morirei per nessuno semmai ucciderei chiunque osasse avanzare pretese su qualcosa che appartiene a me. Rin mi appartiene, nessun'altro deve osare avvicinarla. 

Sarebbe il caso di marchiarla? Se la marchiassi tutti saprebbero che mi appartiene, mezzo demoni e demoni saprebbero che mi appartiene, questi inutili umani non captano odori nemmeno se glieli sbatti davanti al muso. 

Rin....quando l'ho portata nel suo alloggio non si è più ripresa. Ha continuato a singhiozzare per ore fino ad addormentarsi tra le mie braccia, e io sono rimasto lì come un allocco a cullarla. Guarda te che fine miserabile ha fatto il grande sesshomaru, seduto a cullare una ragazzina umana e farsi imbrattare l'hakama di lacrime. Penoso! 
A dire il vero non avrei potuto lasciarla da sola nemmeno volendo, le sue braccia sottili avvolte attorno al mio collo, le sue labbra che inavvertitamente si appoggiavano alla pelle delicata del collo tra un singhiozzo e l'altro, il mio corpo si è praticamente ribellato e rifiutato di allontanarla....miseria devo smetterla con questi pensieri o Inuyasha mi prenderà per il culo fino all'inizio del prossimo secolo!! 

Sono le tre del mattino, Rin starà ancora dormendo e a me il sonno è passato. E poi il mio naso non ne può più dell'odore di mezzo demone e di quella pazza furiosa di una sacerdotessa, l'indomani avrebbe sicuramente passato la notte nel bosco, i suoi poveri nervi erano tesi al limite e aveva bisogno di riposo.

 Basta adesso mi alzo e vado a controllare Rin, il suo odore e sicuramente più piacevole e ha sempre avuto il potere di restituirmi la pace dei sensi. 

Silenzioso come un gatto è uscito dalla capanna del fratello e si è inoltrato in quella di Rin. Lei è distesa immobile nel letto, ma il suo respiro non è regolare...Rin è sveglia!!

Hmmm, questo potrebbe avere del divertente. Non mi ha sentito arrivare, di quello ne sono certo...chissà se parla tra se e se...sempre silenzioso sesshomaru si mise sull'attenti nella speranza di sentire un qualche pensiero privato della graziosa donna davanti a se. 

Sono passati quindici minuti e Rin non ha fatto altro che rigirarsi nel letto e sospirare in maniera frustrata. Chissà che diamine ha da essere tanto frustrata una debolissima ragazzina umana....pretendenti che si sono permessi o avvicinati troppo? Se era solo quello il problema ci avrebbe pensato lui a toglierli di mezzo in un batter d'occhio con una sana dose del suo veleno...

A che pensi Rin? 

"Sesshomaru?"

Cazzo ma lui quella frase l'aveva solo pensata, non l'aveva detto ad alta voce vero?? 
"Sesshomaru sei tu?"

Silenzio..

"Sesshomaru io non sono un demone, non ci vedo al buio, ma il mio naso funziona benissimo e riconoscerei il tuo odore tra mille"

Silenzio....

Rin si alza e si mette seduta nel suo futon, indossa uno yukata chiaro, forse color pesca come nel suo sogno a luci rosse? La vede che si stringe nelle proprie braccia, ha freddo? Il suo battito cardiaco è aumentato...ok deve essere nervosa, meglio che mi faccia notare o penserà che ci sia un maniaco in camera invece di me. 

"Rin, cosa c fai sveglia a quest'ora?"

......

"Io...non riuscivo a dormire"

"Perché?"

.......

"Ehm....troppi pensieri per la testa?"

"È una domanda o un affermazione?"

"Un affermazione....credo"

"E sentiamo che preoccupazioni avrebbe una ragazzina come te?"

"Non sono preoccupazioni, più che altro è una persona ecco..."

"Una persona?" Attenta ragazzina, stai giocando con il fuoco...non osare fare confessioni che decreterebbero la tua morte. 

"Avanti parla, chi sarebbe di grazia questa persona che ti toglie il sonno alle 3 di mattina!" - Forse era stato un po' più brusco del dovuto ma che ci poteva fare se aveva i nervi a fior di pelle? 

........

"Ecco...."

"Parla ho detto! Sai che non amo ripetermi"

.......

"Voi"

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