Brothers Conflict

di Mdhampir
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO I ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO II ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO III ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO IV ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO V ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO VI ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO VII ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO VIII ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO IX ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO X ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO XI ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO XII ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO XIII ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO I ***


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Capitolo 2
*** CAPITOLO II ***


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Capitolo 3
*** CAPITOLO III ***


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Capitolo 4
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Capitolo 6
*** CAPITOLO V ***


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Capitolo 7
*** CAPITOLO VI ***


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Capitolo 8
*** CAPITOLO VII ***


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Capitolo 9
*** CAPITOLO VIII ***


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Capitolo 10
*** CAPITOLO IX ***


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Capitolo 11
*** CAPITOLO X ***


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Capitolo 12
*** CAPITOLO XI ***


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Capitolo 13
*** CAPITOLO XII ***


- XII
In Sala Grande erano ormai tutti pronti per cenare quando Ofelia e Lupin raggiunsero il resto degli studenti, i due si divisero per raggiungere i propri tavoli senza guardarsi, così da non rischiare che qualcuno notasse l’intesa che c’era tra i due. Quando Ofelia raggiunse il suo posto, sorrise ad Amy che si trovava come al solito difronte a lei che ricambiò con uno sguardo sorpreso. Quando la cena finì Ofelia prese sotto braccio Amy, “dobbiamo evitare Sebastian” le sussurrò e l’amica si fece trascinare velocemente nel dormitorio dei serpeverde. Arrivate in stanza Ofelia chiuse la porta e si appoggiò al muro per riprendere fiato, Amy invece si lanciò sul letto facendo cadere tutti i cuscini per terra e dopo qualche minuto si alzò a sedere e disse “ Allora? Come mai dobbiamo evitare Sebastian?”
L’essersi aperta a Lupin aveva fatto capire ad Ofelia che non doveva tenersi tutto dentro, che poteva confidarsi con le persone di cui si fidava, così aveva deciso che non avrebbe nascosto niente ad Amy, soprattutto perché lei non lo faceva. Così Ofelia si mise a sedere affianco ad Amy e le raccontò della notte della festa con il Luma Club nei minimi dettagli, Amy la guardava con gli occhi sgranati e lo sguardo arricciato.
“… anche oggi che si comportava in maniera tranquilla con me avevo l’impressione di stare appesa ad un filo. Sto vivendo con l’ansia questi giorni, sento sempre il suo sguardo su di me.”
Amy si alzò di scatto e con le mani strette in un pugno si diresse verso la porta, Ofelia corse al suo fianco e riuscì a fermarla, la mano di lei si era appena appoggiata alla maniglia.
“Dove credi di andare!?” Chiese Ofelia, anche se sapeva già la risposta, conosceva Amy troppo bene ormai.
“Vado a rovinare il bel visino di Sebastian!”
“Ma non pensarci neanche!” Ofelia tirò fuori la bacchetta e con un incantesimo girò la chiave della stanza.
Amy la guardò con sguardo interrogativo “Mi prendi in giro?”
“No Amy sono serissima! La cosa deve rimanere tra noi, se lui lo sa sarà solo peggio, con chi se l’andrebbe a prendete tanto?”
Amy abbassò lo sguardo, consapevole che Ofelia aveva ragione. “Uffa Lia…” sospirò per poi correre ad abbracciarla. Lei ricambiava il suo abbraccio e le accarezzava la schiena mentre Amy, con il mento conficcato nella sua testa, le accarezzava i capelli.
Quando Ofelia riuscì a staccarsi dall’abbraccio si mise a sedere sul suo letto e guardando l’amica disse “ora però tocca a te raccontare, e poi toccherà di nuovo a me!”, esclamò l’ultima frase senza evitare di sorridere.
“Riguardo cosa?” le rispose Amy vaga.
“Potter ovviamente”, Amy non fece in tempo a sedersi affianco ad Ofelia che quest’ultima la prese per le spalle e iniziò a scuoterla implorando “Daaaaiiii”.
Allora fu Amy che iniziò a raccontare. Lei e Potter si erano dati appuntamento quella mattina per andare a pranzare insieme ad Hogsmeade, erano stati bene ma, secondo Amy, non era scattala la scintilla, e a quanto pare neanche a Potter. Ofelia non sapeva se essere dispiaciuta o meno, non le piaceva Potter, ma le dispiaceva perché ad Amy piaceva ed evidentemente c’era rimasta male che non fosse come se lo aspettava.
“Uffa però… potevamo fare le uscite a quattro…” Amy, che si era piegata a sistemare delle cose nel baule, balzò in piedi.
“Lo sapevo! Sapevo che sarebbe successo qualcosa quando anche lui si è dileguato!” corse ad abbracciarla, sollevandola. Ofelia protestò ma Amy non voleva metterla giù, la stritolava tutta e continuava a ripetere “evviva!” “che bello!” al che Ofelia non le iniziò a dare dei leggeri calci sulle ginocchia finché lei non la lasciò andare. Allora lei si distese sul letto e si mise a fissare il soffitto “è stato tutto così naturale… fatico a crederci” Ofelia cacciò un sospiro, finalmente una cosa bella tra le tante sgradevoli. “Però Amy, ricorda che devi fare finta di non saperlo, se solo per sbaglio dovesse venirlo a sapere Sebastian…”  si portò le mani su gli occhi e rimase così per un po’, a differenza degli altri lei trovava conforto nell’oscurità.
“Tranquilla, io non so niente!”
Rimasero per un po’ così finché Ofelia non decise di scendere nella sala comune dei serpeverde, sentiva freddo ed era sicura che a quell’ora il camino sarebbe stato sicuramente acceso.
Quando arrivò giù la sala comune era vuota, meglio pensò, così si accomodò sul divano verde scuro e nel giro di pochi minuti, si addormentò.

“Ofelia”
“Ofelia”
Quando Ofelia aprì gli occhi e si ritrovò di fronte quelli di Sebastian, sperò fosse solo un incubo.
“Finalmente la bella addormentata mi degna della sua presenza” un ghigno si formò sul suo volto. Ofelia fece per allontanarsi, ma lui le mise una mano dietro la schiena e con l’altra mano tirò fuori la bacchetta  dalla tasca, e con un gesto svelto la passò davanti al viso di lei esclamando “silencio”.
Ad Ofelia mancò il respiro, questa volta ebbe veramente paura di lui, il ghigno era ancora lì, e non faceva che aumentare. Era fregata, aveva lasciato la sua bacchetta in stanza, e lui l’aveva circondata con le braccia.
Lui l’afferrò per il bacino e la spostò verso il centro del divano, le distese le gambe e si mise sopra di lei. Qualsiasi mossa Ofelia provasse a fare, lui trovava un modo per bloccarla e qualsiasi incantesimo provasse a fare senza bacchetta, non le riuscivano. Aveva il cuore a mille dalla paura, aveva capito che cosa lui stava per fare e le lacrime le salirono a gli occhi.
Sebastian ridacchiò “Ma guarda te, so di ragazze che farebbero di tutto per trovarsi in una situazione del genere con me e tu che fai? Mi rifiuti?” a quel punto bloccò la testa di Ofelia con entrambe le mani, e premette violentemente le labbra sulle sue “che rigidità, rilassati Ofelia… lasciati andare”.
Ma le non voleva lasciarsi andare, avrebbe voluto gridare, avrebbe voluto schiantarlo all’infinito fino a farlo diventare tutt’uno con il muro, ma non poteva. Non poteva fare niente. Aveva il cuore talmente pieno di sofferenza, che temeva che da un momento all’altro sarebbe esploso.
Ofelia faceva di tutto per contorcersi, scalciava appena riusciva a liberare le gambe, e lo scansava quel poco che riusciva.
Sebastian tirò di nuovo fuori la bacchetta ed esclamò “Mi costringi a fare cose che non vorrei fare Ofelia… Petrificus Totalus!”, poi sorridendo disse “Ora posso farti tutto quello che voglio”.
Ofelia, bloccata nel suo stesso corpo, smise di reagire.
Sebastian cominciò a toccarla ovunque, Ofelia si sentiva morire, lui le sbottonava la camicia e poco dopo venne schiantato da qualcuno che si trovava sulla porta.
Gli incantesimi svanirono, ed Ofelia corse in contro al fratello che l’aveva salvata.

n.d.a.
Ciao a tutti, vi prego di perdonarmi per la mia assenza, sono impegnatissima quest’ultimo periodo, e mi dispiace molto di non poter continuare la fanfiction, ci tengo moltissimo. Non so quando pubblicherò il prossimo capitolo, spero il più presto possibile. Fatemi sapere cosa ne pensate di questo, un abbraccio!

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Capitolo 14
*** CAPITOLO XIII ***


- XIII

Quella domenica al tavolo dei Serpeverde, tutti non facevano che parlare della partita di Quidditch che si sarebbe tenuta quel pomeriggio, tra un boccone e l’altro scommettevano se Serpeverde avrebbe avuto la meglio su Grifondoro oppure no.
Regulus, che dalla sera prima aveva deciso di non lasciare mai Ofelia da sola, era seduto affianco a lei e faceva di tutto per convincere la sorella a mangiare qualcosa. Ofelia fu colpita dal comportamento del fratello, dopo averla salvata la sera prima lui, con il consenso dei suoi compagni di stanza, le era stata affianco tutta la notte promettendole che una cosa del genere non le sarebbe successa mai più finché c’era lui a protegerla, e che gliel’avrebbe fatta pagare. Anche se la vendetta era l’ultima cosa che Ofelia desiderasse.
“Ofelia se non mangi mi costringi ad andare a raccontare di ieri sera ai professori” la minacciò Regulus.
“Regulus stai zitto” sibilò la sorella a denti stretti “nessuno deve saperlo”.
“Quello che stai facendo è sbagliato, bisogna fare qualcosa, è come se gliela stessi dando vinta”.
“Smettila di parlarne qua davanti a tutti” riuscì a bisbigliare Ofelia prima di venire interrotta da Amy che, senza farsi sentire da Regulus, le chiese “Come mai oggi te e tuo fratello siete così uniti?”.
Ofelia però non riuscì a rispondere immediatamente alla domanda di Amy, perché nel momento stesso in cui lei si stava girando per risponderle incrociò lo sguardo con quello di Sebastian, accigliato e minaccioso. Si rigirò verso il fratello e gli disse all’orecchio “Non ce la faccio, ti prego andiamo via”, allora si alzarono, Regulus lanciò uno sguardo altrettanto minaccioso a Sebastian mentre Ofelia si scusava con Amy, e poi se ne andarono.
Dopo aver passato tutta la mattinata a letto, si era data appuntamento con Regulus all’entrata del campo di Quidditch, sicura che non avrebbe incontrato Sebastian visto che prima della partita si sarebbe dovuto allenare. Arrivata all’entrata notò che Regulus ancora non era arrivato, quindi quando video che invece c’era il suo gruppetto di Malandrini, decise di andare da loro. Il primo ad accorgersi che lei gli stava venendo in contro fu Remus, che le sorrise, senza dare troppo nell’occhio.
“Ciao ragazzi!” li salutò Ofelia “voi due non vi dovreste stare ad allenare?” disse guardando Potter e Sirius.
“Abbiamo finito poco fa, che c’è hai paura che non siamo pronti? Noi lo siamo sempre” le rispose Potter.
“Oooh non lo metto in dubbio” rispose scherzosamente Ofelia.
“Hey hey Sirius” fece Potter dando delle gomitate nello stomaco a Sirius “Tua sorella vuole farci una maledizione, glielo leggo negli occhi”, tutti scoppiarono a ridere, finché non vennero interrotti dalla professoressa McGranitt, che richiamò Potter e Sirius in campo, nel frattempo Regulus l’aveva raggiunta ed insieme a Remus e Minus si diressero verso gli spalti. Su gli spalti lei si sedette tra Regulus e Remus, così da sentirsi completamente al sicuro. La presenza di Remus le metteva tranquillità e quando le sorrideva o cercava il suo contatto, riusciva quasi a farle dimenticare della sera prima. La partita cominciò e fin dall’inizio i Grifondoro sembravano essere in vantaggio, James e Sirius stavano facendo davvero un ottimo lavoro, però il loro portiere non era così bravo. I Serpeverde fecero molti punti, e quando Sebastian dopo un’ora di partita prese il boccino, la sconfitta dei Grifondoro era certa.
“Dai scendiamo da loro” fece Minus, che era seduto dietro di loro.
Appena svoltarono nel corridoio che portava al campo udirono Sirius gridare “TAPPATI QUELLA FOGNA!” e i ragazzi gli corsero in contro. Quello che trovarono fu Sebastian che si pavoneggiava, ancora con il boccino in mano “Non dirmi quello che devo fare! E poi il tuo amico l’ha almeno mai preso il boccino? Forse solo nei suoi sogni” e tutti i Serpeverde scoppiarono a ridere.
“Tanto sei solo un coglione Malfoy” disse Potter, ma nel momento stesso in cui pronunciò quelle parole  Sebastian tirò fuori la bacchetta.
“Expelliarmus!” gridò Sirius nella sua direzione “Non devi neanche provarci! Soprattutto dopo quello che hai fatto a mia sorella, è già tanto se hai ancora le gambe funzionanti!”.
Oh no, Ofelia si pietrificò, Regulus cosa hai fatto…
“Perché cos’ha fatto ad Ofelia?” intervenne Remus.
Sirius, che non si era accorto che erano arrivati anche loro, raggelò, per poi guardare in direzione di Ofelia.
“Regulus me l’ha detto, mi dispiace Ofelia, ma non posso stare fermo a fare niente!” riprese Sirius, per poi girarsi verso Remus “Questo pezzo di merda l’ha molestata sessualmente!”.
Remus spalancò gli occhi, incredulo. Poi guardò Ofelia, che invece evitava il suo sguardo con le lacrime a gli occhi. Poi dopo successe tutto il un attimo, Remus tirò fuori la bacchetta e schiantò Sebastian e Sirius lo pietrificò. Il corpo di Sebastian giaceva immobile a terra, alcuni giocatori della squadra di Serpeverde si erano allontanati. Remus e Sirius si avvicinarono a lui, Remus gli diede un calcio nello stomaco mentre Sirius gli colpiva il viso. Quando Ofelia si rese conto di quello che stavano facendo scattò in piedi, prese Remus per un braccio e gridò “SMETTETELA” ormai in lacrime “E’ questo quello che vuole, basta!”.
“SE LO MERITA OFELIA!” le gridò Sirius.
“CHE COSA STATE FACENDO VOI LA’ GIU’!” La McGranitt si era finalmente accorta di quello che stava succedendo, e li stava per raggiungere.
“Vieni con me” Remus la prese per mano e corsero verso l’interno della scuola, in lontananza Sebastian stava ridendo.
Arrivarono in biblioteca, superarono silenziosamente Madame Pince, e si diressero verso il tavolo più lontano. Remus lasciò la sua mano e si appoggiò al tavolo, gli occhi fissi sul pavimento. Ofelia invece si accovacciò per terra, con la schiena appoggiata alla parete, e si portò le gambe al petto, fece dei grandi respiri cercando di calmarsi. Che cosa farà ora Sebastian? Lei non voleva creare problemi alla sua famiglia. Poi una mano si appoggiò sulle sue gambe “Ofelia”.
La ragazza alzò la testa ed incontrò non troppo distante quella di Remus, con una mano le accarezzò il viso “Smettila di tenerti tutto dentro”
“Mi-mi dispiace, Remus. Io…”
“Non è colpa tua, è di quel pezzo di merda”
Lei abbassò le gambe e si strinse al petto di Remus. Con la faccia nel suo maglione, si godeva quel momento, respirando solo l’odore della sua pelle. Senza muoversi, disse “Io non sono abituata ad esternare i miei sentimenti o a condividere con qualcuno i miei problemi, ho sempre fatto tutto da sola. Volevo evitare di creare problemi a qualcuno, come in questo caso alla mia famiglia. Io vorrei solo vivere la mia vita tranquillamente.” Poi alzò lo sguardo, incontrando così gli occhi color sabbia di lui.
Remus le prese la testa fra le mani “Quando si ha degli amici, condividere i tuoi problemi con loro ti aiuta a sentirti meglio, fidati anche io la pensavo come te, ma poi con Sirius, James e Peter, mi sono sentito tranquillo di potergli parlare di qualsiasi mio problema” le diede un bacio sulla fronte “Non sei più sola… hai noi, hai me”.

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