Alchimia di Serendipity__ (/viewuser.php?uid=169814)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Un sabato sera ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Un giorno da ricordare perchè a volte succede che... ***
Capitolo 3: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 - Un sabato sera ***
Buongiorno!
So cosa starete pensando: ma tu non stai già scrivendo
un'altra
fanfiction? Ed infatti continuerò a scriverla,
perchè
questa storia sarà composta solamente da tre capitoli
(compreso
quello che state per leggere).
Saranno abbastanza brevi (forse l'ultimo un pò meno,
perchè sarà una sorta di epilogo), per cui non mi
ruberà molto tempo.
Diciamo che c'era questa idea che mi girava in testa (ispirata dalla
foto che vedete inserita sotto) e alla fine non sono
proprio riuscita a non metterla nero su bianco! Troverete Daryl e Beth
in un'altra veste, anche un pò OOC, però tenete
presente
che sono collocati appunto in un universo alternativo, quindi ho
proprio voluto immaginarmeli un pò diversi, anche se
fondamentalmente rimangono loro per certi tratti che li caratterizzano.
E poi... mi sono concessa anche di inserire Rick, un personaggio che
amo vedere al fianco di Daryl, perchè credo che il loro
rapporto
sia fantastico!
Insomma... non mi rimane che vedere cosa ne pensate!
Io mi sono divertita a scriverla, anche perchè avevo bisogno
di
spezzare un pò le atmosfere cupe della long che sto
postando,
fantasticando un pò su questa coppia che amo tantissimo!
Baci
Serena
Là fuori, oltre a ciò che è giusto e a
ciò
che è sbagliato, esiste un campo immenso. Ci incontreremo
lì.
(Rumi - poeta e filoso)
Capitolo 1 - Un sabato sera
Quando, intorno alle nove di un
sabato sera qualunque, Daryl mette piede allo Snake's pub sta pensando
ad una cosa soltanto: finalmente può gettarsi un'altra
settimana
di duro lavoro alle spalle, scolandosi qualche buona birra insieme a
Rick, suo migliore amico e socio in affari.
- Ehi, ragazzi, ero preoccupata! Non vedevo arrivare i miei clienti
preferiti!
Da che lui si ricordi, cioè da quando era un diciottenne
alto e
dinoccolato sempre pronto a far rissa, Dana ha sempre lavorato
lì come cameriera ed ha sempre avuto un debole
per lui. Perciò, non appena si siede davanti al lungo
bancone, lei gli compare
puntualmente di fianco, strusciandogli addosso il suo prosperoso
davanzale. Da ragazzo, ci ha seppellito la faccia più di una
volta tra quelle morbide colline... e non solo la faccia a dirla tutta.
C'è uno strano legame tra di loro: dopo il sesso dei primi
anni,
è rimasto un affetto platonico, quasi come se fosse
diventata
una specie di sorella maggiore per lui, dal momento che deve avere una
decina di anni più di lui.
- Allora, come è andata la settimana, ragazzi?
Daryl scambia la solita occhiata divertita con Rick, quella con cui
condividono lo stesso pensiero "si ostina a chiamarci ragazzi, quando
ormai siamo quasi due quarantenni".
- Bene, il lavoro non ci manca, vero socio?
Rick lo guarda strizzandogli l'occhio, perchè nonostante la
stanchezza, hanno di che festeggiare: è da circa un anno che
hanno aperto l'officina e gli affari vanno a gonfie vele. Ancora un
paio d'anni così e avranno restituito il prestito che hanno
chiesto
in banca.
- Già, socio.
- Qui ci vuole subito una birra per brindare! Ehi, Jack, due medie
rosse per i miei ragazzi!
Dana si rivolge al proprietario, un omone dall'aria poco raccomandabile
ma che in realtà non morde a meno che non lo costringi a
farlo.
- Certo, dolcezza, subito! Altrimenti chi ti sente...
Ovviamente, Dana è l'unica in grado di far scattare Jack
sull'attenti, forse perchè da un pò di tempo a
questa
parte il loro non è più solo un rapporto di
lavoro. Sono
in pochi a saperlo, diciamo loro due e qualche altro cliente abituale,
per cui gli altri si chiedono come mai sia lei a far correre lui e non
il contrario.
- Okay, ragazzi, il primo giro ve lo offro io. E mi raccomando, fate i
bravi, perchè stasera come vedete c'è una sacco
di gente
nuova.
Elargisce una pacca sul sedere a tutti e due, prima di congedarsi da
loro per ributtarsi, vassoio in mano, in mezzo alla folla che
effettivamente riempie il
locale. Non che di solito sia vuoto, però probabilmente il
fatto
che stanno per riprendere i corsi universitari, ha fatto sì
che
tutti gli studenti abbiano voglia di un ultimo weekend di divertimento
sfrenato.
- Okay, Dana, ti prometto che lo terrò con il guinzaglio
corto.
Rick se la ride, mentre Daryl gli lancia un'occhiataccia: è
vero,
tra loro due sicuramente il più rissoso è lui,
però non è che questo voglia dire che lui se ne
sta a
guardare. Infatti, all'occorenza, mena tanto quanto lui.
La risata di Dana si perde nel vociare degli altri clienti, mentre
gli accordi di una chitarra annunciano che la band ingaggiata per la
serata sta prendendo possesso del palco.
- Ecco le vostre medie, gentilmente offerte dalla casa.
Jack gli ha piazzato davanti il boccale di birra, un ghigno feroce
stampato
sulla faccia, anche se con loro non funziona come dovrebbe, lo
conoscono troppo bene per averne paura.
- Grazie, amico! Alla tua salute!
In cambio ricevono un dito medio, ma il ghigno adesso è
più ironico, segno che tra loro tre corre, appunto, buon
sangue.
- Allora, socio, pensi di cercare compagnia, stasera?
Quella è la domanda che si sente sempre fare da Rick non
appena hanno scolato tutti e due il primo sorso di birra.
- Non so... dimmi se c'è qualcuna per cui vale la pena
schiodarsi da questo comodo sgabello, socio.
Anche la risposta che gli da lui è sempre la stessa e fa
partire il gioco preferito di Rick: studiare ogni esemplare
di sesso femminile su cui riesce a posare gli occhi, cercando qualcosa
che sia di suo gradimento.
- Uhm... vediamo.
Lui è rimasto di spalle, mentre Rick si è girato
verso il
resto del locale, lo sguardo puntato sulle persone che la affollano.
- C'è una rossa interessante. Gambe lunghe e tette che ci
stanno in una terza misura.
- Nah... sai che il rosso non è tra i miei colori preferiti.
Fanno quel gioco da così tanto tempo, che ormai sanno
già
cosa risponderà l'altro, però ogni volta lo
trovano
divertente lo stesso.
- Già, è vero. Solo che ogni tanto ti farebbe
bene allargare un pò gli orizzonti, non trovi?
Lui gli lancia un'occhiata di traverso, mentre si accorge di due tipe
che li stanno già puntando.
- A ore tre c'è già chi vorrebbe fare la tua
conoscenza.
A quel punto vede Rick voltarsi nella direzione segnalata, scrollando
le spalle quasi subito.
- Forse la morettina potrebbe essere interessante, l'altra non
è
il mio tipo. E comunque, io sono fuori dai giochi, Lori e Carl mi
aspettano a casa. Ormai sono un uomo felicemente sposato, socio!
Le due donne ora ammiccano anche a lui, rendendo esplicito che sono
lì per un motivo soltanto: rimorchiare. Bè, del
resto,
l'ottanta per cento della gente che c'è lì dentro
ha
probabilmente quell'intenzione, per cui non è che siano
fuori
luogo.
- Ma torniamo a te... vediamo... ecco, quello potrebbe essere proprio
il tuo tipo ideale.
Lui non si volta e dice la solita cosa.
- Descrizione.
Rick prende un sorso di birra, poi torna a guardare verso la sala.
- Allora... mora, capelli ricci, occhi scuri... sorriso che la dice
lunga... e un corpo niente male.
Quel bastardo sa davvero dannatamente bene quali sono i suoi gusti! Le
more lo hanno sempre fatto impazzire, il suo standard è
proprio
quello.
- Quindi, ne vale la pena davvero?
Intanto hanno già scolato la prima birra e sono pronti per
farsi un nuovo giro.
- Ehi, Jack, stavolta portaci due Corone!
In cambio riceve un grugnito, ma è il segnale che
l'ordinazione è andata a segno.
- Direi di sì, amico, ne vale certamente la pena. Per me vai
in prima base subito con quella.
Sghignazzano entrambi, ora, perchè quell'espressione l'hanno
inaugurata tanto tempo fa, più o meno vent'anni prima,
quando
sono diventati amici inseparabili e hanno iniziato a rimorchiare
ragazze come loro sport preferito.
- Sai che non so se ne ho voglia? In realtà avevo in mente
di
farmi un paio di birre e poi di buttarmi in branda. Il carburatore di
quella Honda mi ha fatto vedere i sorci verdi, oggi.
L'ha montato e rismontato almeno tre volte, prima di capire che diavolo
avesse che non andava.
- Il leggendario Daryl Dixon che va in branda prima delle undici il
sabato sera? E per giunta da solo?
L'ironia di Rick non nasconde un filo di preoccupazione,
perchè
non gli è sfuggito che ultimamente a lui gira un
pò male.
Non lo sa bene nemmeno lui stesso che cos'è, ma sembra che
ci sia
qualche pezzo mancante nelle sue giornate, un senso di vuoto che non se
ne va, come un buco nero che inghiotte tutto.
- Ti ricordi, vero, che i prossimi sono trentotto? Avrò
diritto anch'io ad un pò di riposo, no?
L'ironia è sempre stata la
sua arma migliore, una buona corazza
dove nascondere tutti i suoi casini, specie quelli con la sua famiglia,
che l'hanno segnato più di quanto lui stesso voglia
ammettere.
Se non avesse incontrato Rick, si domanda spesso che fine avrebbe
fatto. Probabilmente sarebbe finito in carcere insieme a suo fratello
Merle, che ancora stava scontando una pena di vent'anni per rapina a
mano armata e tentato omicidio.
- Eccome, caro il mio vecchietto! Se vuoi, posso chiedere a Lori di
darti qualcuna delle sue creme antirughe... ti vedo un pò
sciupato, in effetti!
Rick se la ride, mentre lui lo manda cordialmente a 'fanculo.
No, proprio non si vede a spalmarsi creme come quei fighetti che ogni
tanto portano le loro belle macchine in officina, le mani curate di chi
non se le è mai dovute sporcare di grasso per guadagnarsi
qualche misero dollaro.
Ha sempre fatto il meccanico, Daryl, e prima che Rick lo spronasse ad
aprire un'officina tutta loro, l'ha fatto davvero per uno stipendio da
fame.
Nel mentre che loro proseguono con una serie di botta e risposta su chi
è conciato peggio, la band ha iniziato a suonare della
musica
rock.
Daryl pensa che, dopotutto, quel sabato sera non sta andando affatto
male: sta bevendo della buona birra, è in compagnia del suo
migliore amico e sta ascoltando della musica abbastanza decente.
Sta pensando a cosa ordinare per il prossimo giro, quando sente un
leggero colpo sulla spalla. Per un attimo pensa che sia Rick che sta
richiamando la sua attenzione, ma quando alza lo sguardo trova negli
occhi dell'amico un'espressione maliziosa che non è rivolta
a
lui, perchè sta guardando qualcuno alle sue spalle.
- Scusa!
Chi si trova dietro di lui, è
inequivocabilmente una donna ed ha alzato leggermente la voce per farsi
sentire, forse convinta che non si sia accorto del colpetto sulla
spalla. A quel punto Daryl è arrivato ad una conclusione: o
la
tipa è uno schianto, oppure l'esatto contrario.
E' l'espressione di Rick a farglielo credere, perchè sembra
dirgli "amico, girati, questa la devi proprio vedere". Così
lui
lo fa, si gira lentamente, facendo ruotare lo sgabello con un colpo del
ginocchio.
La cosa che nota per prima è
che non si tratta di una donna, ma di una ragazzina! Poi,
però,
si ritrova a perdersi in due occhi chiari e dannatamente espressivi.
Quel particolare, insieme ad un sorriso imbarazzato e due guance rosse
come ciliege, fanno apparire il suo viso come quello di un angelo.
Ecco, se Rick sapesse quello che ha appena pensato, probabilmente lo
metterebbe in croce tutta la vita, perchè lui che pensa ad
un
angelo, proprio ha il sapore di una bestemmia.
Eppure, nel far scendere lo sguardo lungo tutto il corpo di quella
ragazzina, è un misto di pensieri peccaminosi e puri, che
gli
annodano le budella. Già, perchè una parte di lui
vorrebbe saltarle
addosso, l'altra la vorrebbe venerare da lontano come se fosse una dea.
- Ehm... ciao... io sono Beth!
Lui, quello che non ha mai avuto problemi con le donne, sta fissando
quella piccola mano tesa come se fosse un qualcosa di alieno. E se ne
accorge anche Rick, perchè quello stronzo lo conosce troppo
bene, ed ha capito che è momentaneamente spiazzato davanti a
quella ragazzina.
- Ciao, Beth. Io sono Rick, e lui è il mio amico Daryl.
Alla fine è Rick a stringerle la mano, salvandola
da un
imbarazzo che si stava facendo sempre più grande, come
testimoniano le sue guance che hanno preso una colorazione rosso fuoco.
- Oh, ciao, piacere Rick.
Poi rivolge di nuovo lo sguardo a lui, che finalmente sta iniziando a
riprendere il controllo della situazione, dandosi del coglione per come
ha reagito nel trovarsela di fronte.
Okay, è una femmina molto, molto carina... però
è una
ragazzina! Cosa potrà avere... vent'anni? Ecco cosa lo ha
spiazzato, ma ora si sta riprendendo, perchè sta iniziando a
provare un
certo divertimeno davanti al suo evidente imbarazzo.
- Daryl... ho capito bene, giusto?
A lui rivolge quella domanda, mentre se è possibile, le sue
guance diventano ancora più rosse. A quel punto, prima che
uno
di loro possa domandarle che cosa mai si è messa in testa -
cioè, non è che ha intenzione di rimorchiarli,
vero? -,
alcune voci la incitano ad andare avanti.
- Forza, Beth! Non deluderci!
- Greene, Greene, Greene!
- Vai, Beth! Sei tutte noi!
Essendo molto più alto di lei, nonostante sia ancora seduto
sullo sgabello, Daryl riesce a vedere bene oltre le sue spalle,
individuando nel gruppetto di ragazze sedute ad un paio di tavoli
più in là, la fonte di quelle incitazioni.
Lei, e ad uno come lui sembra incredibile, è riuscita a
prendere
una colorazione di rosso ancora più intensa, tanto che Rick
adesso non riesce proprio più a trattenere un certo
divertimento, avendo intuito anche lui che quella ragazzina non deve
essere arrivata sino a loro spontaneamente.
- Ehm... Daryl, giusto?
A dimostrazione che le cose stanno così, lei sembra non
trovare
il coraggio di andare avanti, impappinandosi di nuovo con la stessa
domanda. Okay, almeno su quello le può dare una mano.
- Sì, ragazzina, in carne ed ossa.
Succedono due cose contemporaneamente: lei è quasi
sobbalzata
davanti a quel "ragazzina", probabilmente non se lo aspettava, l'altra
è che ha capito che loro due si stanno divertendo un mondo.
Intanto gli incitamenti alle sue spalle stanno andando avanti, tanto
che lei si volta per un attimo, facendo cenno con la mano come a dire
"piantatela, ho capito, adesso lo faccio!".
- Quindi, adesso che ci siamo presentati, cosa posso fare per te?
Rick quasi si strozza con la birra a quella sua uscita, soffocando una
risata, mentre lei si è rigirata di scatto, piantandogli in
faccia quegli occhi che lo hanno tramortito all'inizio.
- Ecco... ehm... io e le mie amiche... che sono quelle
laggiù... a quel tavolo...
Come se lui non avesse potuto notarle, mentre sono lì che si
stanno godendo lo spettacolo senza risparmiarle nulla,
perchè
adesso stanno anche fischiando in segno di approvazione.
- Quali, esattamente?
Rick rischia di strozzarsi ancora, mentre gli piazza in faccia due
occhi che lo invitano ad avere pietà di lei. Ma lui,
nonostante
un certo turbamento sia rimasto, si sta divertendo in quella
situazione. Gli è sempre venuto bene essere un pò
bastardo, quindi non è che si debba sforzare molto per
mettere Beth ancora più in difficoltà.
- Bè... quelle... oh, dai, credo che tu le abbia viste
benissimo!
Per un attimo la ragazzina lo sorprende, riportando gli occhi su di
lui e mostrando una grinta che le rende lo sguardo più
intenso e
meno innocente. Perchè lui, in effetti, l'ha proprio pensato
che lei gli
sembra innocente, e la cosa anzichè respingerlo, lo attrae
invece come una potente calamita.
- Sì, forse... tu le hai viste, Rick?
Decide, a quel punto, di coinvolgere anche lui, perchè se la
sta godendo un pò troppo alle sue spalle.
- Sì, credo sia impossibile non vederle... anche non
sentirle, tra l'altro!
Il commento, ovviamente, fa tornare
il rossore sulle guance di Beth,
facendogli pensare che non se lo ricorda davvero più quando
è stata l'ultima volta che ha visto una donna arrossire.
Ammesso
che ne abbia vista una, perchè può darsi che non
sia mai
successo, visto che si è sempre tenuto lontano da un certo
tipo
di femmina, anche quando era più giovane. Le ha sempre
preferite
già navigate, per non avere guai ed essere chiaro sin
dall'inizio: lui non è certamente tipo da relazione seria, punto e
basta.
- Sì... bè... comunque... stiamo
festeggiando il mio compleanno e allora...
- E allora, auguri, ragazzina! Quanti ne fai? Ci arrivi almeno a
diciotto?
Daryl ha deciso che gli piace un casino vederla arrossire,
così spara
fuori quella battuta, assistendo di nuovo a quel mix di imbarazzo e
collera che lei manifesta davanti a quella sua presa in giro.
- Davvero, spiritoso! E invece ne faccio diciannove, okay?
Glielo dice proprio come se potesse
smentire il fatto che è a tutti gli effetti una ragazzina,
ottenendo l'effetto contrario però. E' così
maledettamente carina mentre cerca di apparire sicura di
sè...
solo che è anche maledettamente carino quel
seno che intravede sotto la camicetta aderente,
nè troppo piccolo, nè troppo grande. E' proprio
della
misura che piace a lui, e deve fare uno sforzo notevole per riportare
gli occhi sul viso di Beth.
Ovviamente a lei non è sfuggito dove è stato il
suo
sguardo negli ultimi secondi, e la vede stringere i pugni, forse nel
tentativo di non arrossire ancora di più.
- Okay, appurato che sei almeno maggiorenne, rimane l'altra questione:
cosa posso fare per te?
E' quasi convinto che abbia appena trattenuto uno sbuffo per il fatto
che ha rimarcato la sua giovane età, mascherandolo
come il tentativo di soffiare via il ciuffo che è
sfuggito alla coda in cui ha legato i suoi lunghi capelli biondi.
E' proprio una bionda naturale,
porca miseria! Mentre a lui sono sempre - SEMPRE! - piaciute soltanto
le
more, no? Eppure, quella ragazzina gli sta scaldando il sangue in una
maniera che non è affatto platonica... e si sente forse un
pò un pervertito, ma non ci può fare niente,
più
la guarda, più le piace!
- Se mi fai finire di parlare, Daryl, magari te lo dico!
Ehi, e tutta questa grinta da dove arriva, adesso? Se lo domanda,
perchè improvvisamente sembra avere ingranato bene la
seconda,
dopo aver fatto grattare la prima per un bel pò!
- Capito, Rick? Adesso la sto facendo pure arrabbiare! Come se fossi io
ad averla interrotta mentre si stava godendo in santa pace una birra
con le amiche.
Amiche che stanno commentando la scena, forse senza capire bene cosa si
stanno dicendo, ma solo interpretando la sua faccia e quello che
riescono a capire dalla postura della ragazzina.
- Eh, non ci sono più le ragazze di una volta, amico...
Anche Rick sembra divertirsi, reggendogli il gioco. Sì, in
effetti, quando vogliono possono diventare una vera coppia di bastardi.
- Ma proprio da te dovevano mandarmi... con tutti gli uomini che ci
sono in questo posto!
Quel commento lo coglie appena, perchè tra la musica e il
vociare, quasi gli sfuggiva.
- Così mi ferisci, però, ragazzina... e io che
pensavo di aver fatto colpo!
- Certo che no!
Rick se la ride sotto i baffi,
perchè lei l'ha smentito di getto, ma nel suo sguardo
c'è
un turbamento che sembra dire l'esatto contrario, ossia che un
pò di verità c'è in quello che ha
detto Daryl.
L'effetto che gli fa la cosa è immediato, tanto che reagisce
alla sua maniera, cioè
afferrandola per la vita e attirandola in mezzo alle sue gambe,
così da averla vicino... molto, molto vicina.
La prima cosa che lo colpisce è il suo profumo; poi il
colore dei suoi occhi, un
azzurro intenso,
ora che li vede proprio bene; per ultimo le sue labbra,
così invitanti che avrebbe voglia di assaggiarle
immediatamente.
Ovviamente l'ha presa in
contropiede, l'ultima cosa che si aspettava
era ritrovarsi a così stretto contatto con lui, e come
reazione
gli ha appoggiato le mani aperte sul torace, non proprio per
respingerlo, ma nemmeno per toccarlo con intenzione. Quel pensiero lo
costringe subito ad un altro: cioè, vorrebbe sentire le sue
mani
che lo accarezzano?
Per fortuna, però, viene
distratto dal vero e
proprio tifo che stanno facendo adesso le sue amiche, probabilmente
apprezzando quel nuovo risvolto della faccenda, e cioè che
lei
sia finita tra le sue braccia.
Lui è d'accordo, gli piace proprio averla vicina, e se non
fosse
per quegli occhi che stanno esprimendo un sacco di emozioni,
probabilmente adesso la starebbe anche già baciando.
- Ti do un consiglio, ragazzina, mai dire ad un uomo che è
l'ultimo dei tuoi pensieri... gli fai solo venire voglia di riuscire a
smentirti.
Ed è vero, porca miseria! In quel momento, se non fosse per
Rick, per le sue amiche e per tutta l'altra gente che affolla il
locale, probabilmente starebbe già facendo qualcosa di cui
pentirsi subito dopo.
- Bè... grazie del consiglio, ma non era questo che dovevo
chiederti!
Beth non lo allontana, però sembra aver recuperato una certa
sicurezza, spostando le mani verso la sua vita e... ad un certo punto
tiene stretta la bandana nera che gli sporgeva dalla tasca posteriore
dei jeans.
- Era questa a cui puntavo, Daryl.
Okay, adesso è lui a sentirsi in difficoltà,
perchè quel sorriso che sta sfoggiando è un
attentato
alla sua forza di volontà... sta contando fino a dieci per
non
farlo, per non cedere alla tentazione di posare le labbra sulle sue e
lasciarle andare solo dopo averle assaggiate sino ad esserne sazio.
Rick è scoppiato a ridere, e
non solo lui, anche il tizio seduto
alla sua sinistra è divertito, dal momento che ha capito
cosa
è successo. A Rick non dice niente, ma al tizio gli rifila
un'occhiata che lo fa ritornare ad occuparsi della sua birra,
evitandogli di dovergli chiarire meglio il concetto a suon di pugni. Sa
di essere molto permaloso, ma è uno dei suoi tanti difetti.
Gli
altri potrebbero essere elencati così: rude, sboccato,
egoista,
paranoico, incazzoso, stronzo e bla, bla, bla... più o meno
è questo che si è sempre sentito dire dalle tipe
che ha
lasciato quando iniziavano a farsi dei film su di lui che avevano come
finale anche l'infilare un bell'anello al dito!
- E' che stiamo facendo un gioco con le mie amiche e dovevo pagare
pegno.
Bè, che sia venuta lì
per la sua bandana gli sta bene, comunque l'ha portata lì da
lui, l'importante è quello, no?
- Dovevo chiederti la bandana e... se tu mi avessi detto di no, trovare
un modo per convincerti a darmela lo stesso.
Neanche a dirlo, la sua mente sta
elaborando tutta una serie di modi
in cui lo potrebbe convincere, e deve averlo fatto anche lei,
perchè arrossisce in una maniera che gli fa ribollire il
sangue
ancora di più. Vuole scoprire quanta innocenza e quanto
desiderio c'è in quel rossore e in che percentuale.
- Ma ancora non mi hai convinto, Beth, in effetti. Potrei sempre
riprendermela, no?
Dopotutto, perchè trattenersi? Magari non sarebbe arrivato
fino
fondo, ma intanto può ipotecare un pezzetto di paradiso, no?
Forse
lo sta pensando anche lei, perchè anzichè
precipatarsi
ad insultarlo per quello che sta chiaramente alludendo, la vede
mordicchiarsi il labbro inferiore, scrutandolo di sottecchi.
- Uhm... e quindi, adesso cosa succede?
Forse per la prima volta in vita
sua, sta sperimentando cosa vuole dire l'espressione "un tuffo al
cuore". Cioè quando senti quell'organo che ti batte nel
petto,
smettere per un attimo di farlo e poi riprendere con più
forza.
Cavolo, ma che effetto gli sta
facendo quella ragazzina? E se ne è accorto anche Rick,
perchè adesso non li sta più guardando, si
è messo
a parlare con Jack, lasciandolo in balia di quello che si potrebbe
trasformare in un gran casino!
Ma gli amici non si vedono nel
momento del bisogno? Perchè allora Rick non gli ha
già
dato un cazzotto in faccia, chiedendogli se per caso non è
impazzito a stare lì con quella ragazzina, invece di
rispedirla
al mittente con la sua bandana e basta?
Invece no, gli lascia il campo
libero e lui ci si butta a capofitto, ignorando ogni campanello
d'allarme che gli risuona in testa!
- Succede che tu mi stai chiedendo
qualcosa a cui sono molto affezionato. Perciò, il minimo
è che io ci guadagni qualcosa in cambio.
Glielo ha sussurrato in un orecchio, approfittando così per
starle ancora più vicino... e Dio, ha proprio un profumo
buonissimo
la sua pelle!
Un pò è vero, poi, quella bandana ce l'ha da un
sacco di
tempo, la considera una specie di portafortuna. Se la cede,
sarà
per qualcosa che ne valga davvero la pena.
- Il fatto che mi farai vincere una scommessa con le mie amiche, non
è sufficiente, quindi?
Anche lei ha tenuto la voce bassa,
parlandogli in un orecchio, ma quella specie di malizia - forse un
pò involontaria e un pò no - che sfoggia adesso
nel
guardarlo, lo manda definitivamente ko. Ha appena perso la battaglia
con se stesso, sta per chiederle quello che vuole davvero da lei.
- Non basta, ragazzina. Penso di volere un bacio.
Lei sgrana gli occhi, dopotutto
forse sentirselo chiedere fa un altro effetto che non immaginarselo, ma
lui non ha finito, non ha aggiunto la cosa più importante.
- Ma non lo voglio subito. Diciamo che se mai arriverà
l'occasione giusta... tu saprai che mi devi un bacio.
Sono sempre vicini, Daryl sta
impazzendo nel sentire quel corpo morbido a contatto con il suo, e
involontariamente le sue braccia si stringono un pò di
più intorno a quella vita sottile.
- Che ne dici, Beth? Ti sembra una proposta ragionevole?
La sensazione è quella che
loro due siano finiti in una bolla tutta loro, che tiene fuori il
casino e qualsiasi altra persona che non siano loro due.
Beth non è scappata, ma anzi
in quel contatto più ravvicinato sembra trovarsi bene,
perchè gli ha appoggiato le mani sulle spalle, sollevandosi
leggermene sulle punte per raggiungere ancora il suo orecchio.
- Accetto la tua proposta, Daryl. Sono in debito con te per un bacio.
Ed è lei a suggellare
quell'accordo, lo fa piazzandogli un bacio sulla guancia, casto e quasi
amichevole, ma che su di lui ha lo stesso un effetto devastante, tanto
che la deve allontanare per non spaventarla con il desiderio che gli ha
gonfiato definitivamente i jeans.
Ha iniziato a desiderare quella
ragazzina da quando le ha posato gli occhi addosso, ma non solo
fisicamente, e quello è ciò che lo spaventa di
più.
Che cazzo ti succede,
Daryl?
Se
lo domanda mentre la lascia andare del tutto, perchè non ha
più motivo di trattenerla, sono arrivati ad un accordo.
Anche
lei sembra tentennare, però, facendogli capire che quel
marasma
di emozioni non è soltanto suo.
Si guardano un'ultima volta negli occhi, mentre lei fa qualche passo
indietro, stringendo la sua bandana tra le mani.
C'è una promessa ben precisa
in quegli occhi azzurri, e Daryl pensa che sia la stessa che esprimono
anche i suoi: spero davvero di rincontrarti e che sia il momento giusto
per quel bacio promesso.
Continua...
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 - Un giorno da ricordare perchè a volte succede che... ***
Ciao!
Ecco il secondo capitolo, dove mi sono divertita
ancora di più
ad immaginare questo percorso alternativo per Daryl e Beth. Per
l'epilogo dovrete aspettare settimana prossima (sto portando a termine
il nuovo capitolo per Alone, l'altra ff che sto scrivendo), ma posso
già anticiparvi che sarà strutturato in modo che
vi
racconterà diversi momenti futuri dei due protagonisti... se
insieme o meno, lo scoprirete alla fine di questo capitolo, ovviamente!
A presto, quindi.
Serena
PS - Nel capitolo la narrazione passa da Daryl a
Beth in diversi punti, credo però di averlo reso
comprensibile, o almeno spero! XD
Là
fuori, oltre a ciò che è giusto e a
ciò
che è sbagliato, esiste un campo immenso. Ci incontreremo
lì.
(Rumi - poeta e filoso)
Capitolo
2 - Un giorno da ricordare perchè a volte succede che...
- Ehi, Beth, ma quello non è il tizio
che hai conosciuto allo Snake?
E' la sua amica Eve che le da di gomito,
accennando con la testa
verso lo stand dove si può tirare con l'arco per provare a
vincere degli enormi peluche.
- Che poi... conosciuto è una parola
grossa! Perchè come
al solito, ti sei lasciata sfuggire un'altra succulenta occasione!
- Oh, sentila! Come se lei fosse una mangiatrice
di uomini!
Grace, l'altra sua amica, interviene subito per
zittire Eve prima che parta con una delle sue filippiche, ma lei sente
e non sente, perchè è completamente assorbita
dalla visione di Daryl, l'uomo che le ha strappato la promessa di un bacio
se mai si fossero rincontrati. E lei, nei tre mesi che sono
passati dal suo compleanno, ci ha fantasticato molto su quel bacio,
più che altro perchè ha praticamente passato gran
parte
del suo tempo pensando a lui e a quello che ha provato stretta tra le
sue braccia.
Sente salire immediatamente il solito rossore alle
guance,
perchè pur nella sua ridotta esperienza, ha capito che
quello che ha
sentito è stato qualcosa di forte ed istintivo...
qualcosa che l'ha resa audace al punto che sarebbe stata disposta a
darglielo anche subito quel bacio che lui invece ha deciso di lasciare
in sospeso.
Solo che non fa in tempo a pensare su come poterlo
avvicinare, che
riceve una prima doccia gelata: il bambino accanto a lui lo ha appena
abbracciato felice mentre la ragazza dello stand gli sta indicando tra
quali peluche può scegliere evidentemente il premio appena
guadagnato da suo padre.
- Oh, oh... forse è stato un bene,
Beth, che te lo sia lasciato scappare!
Glielo dice Eve, ma lo pensa anche lei,
perchè le docce gelate
sono diventate due, dal momento che a completare il quadretto familiare
è sbucata anche una bellissima donna. Beth la vede
scompigliare
i capelli al bambino e subito dopo parlare divertita con Daryl, il
quale mostra di apprezzare parecchio ciò che gli
è stato
detto, perchè a sua volta si è aperto in un
sorriso
genuino.
Non solo è sposato, ma lo è
anche felicemente a quanto sembra!
In un attimo, tutto il suo fantasticare
è crollato come un
castello di sabbia, lasciandole una gran voglia di andare da lui e
dirgliene quattro, magari informando anche la moglie di come faccia lo
stronzo, il suo caro maritino, quando gli si presenta l'occasione
giusta.
- Mi spiace, Beth, sul serio.
E' Grace a sussurrarglielo in un orecchio,
perchè è solo
a lei che ha raccontato la verità su quello che si sono
detti la
sera del suo compleanno, confessandole anche quanto abbia continuato a
pensare a Daryl.
Fortunatamente Eve, è già
passata oltre, nel senso che ha
fretta di raggiungere le altre ragazze che le stanno aspettando davanti
alla Magic House.
- Vuoi venire, o preferisci tornartene a casa?
Posso inventare una scusa con le altre.
Ci è rimasta proprio male per quella
scoperta, si è fatta
davvero tutta una serie di film nella sua testa, e la cosa la fa
sentire tremendamente stupida adesso.
Ha ragione sua sorella Maggie, quando le dice che
deve svegliarsi e
smetterla di credere nelle favole, perchè la
realtà
è sempre più dura.
- Sì, credo di volermene tornare a
casa, Grace. Poi me ne farò una ragione... ma al momento mi
brucia troppo.
E' contenta di poter essere sincera almeno con
lei, perchè sa
che non verrà giudicata, ma solo compresa. Lei e Grace sono
diventate amiche all'età di cinque anni, non c'è
quindi
praticamente nulla che non sappiano l'una dell'altra. A volte basta ad
entrambe guardarsi negli occhi, come stanno facendo ora, per capire
cosa sta pensando l'altra.
- Sì, capisco. E se non fosse per il
figlio, credo che andrei a dirgliene quattro a quello stronzo!
Daryl e la sua famiglia sono ancora davanti allo
stand, perchè
adesso è la moglie che sta provando a tirare, mentre lui le
sta
facendo vedere come assumere bene la posizione di tiro. Sono molto
vicini, e Beth non può fare a meno di ricordarsi cosa ha
provato
quando è stata lei ad essere a stretto contatto con quel
corpo muscoloso.
- Grazie, sei veramente un'amica.
Si congedano con un bacio e la promessa di
risentirsi la sera stessa,
quando magari lei avrà già un pò
smaltito la
delusione. Anche se non crede che le potrà passare
così
in fretta, perchè lei è cosciente di quanto ci
abbia davvero fantasticato sopra sull'avere un'altra occasione con lui.
Lancia un'ultima occhiata a Daryl, e poi si
costringe ad andare nella
direzione opposta, iniziando a farsi una lunga ramanzina da sola sul
fatto che deve davvero crescere e diventare un pò meno
ingenua.
Quando passa accanto allo stand dei dolci, sente
la voglia di annegare
parte di quella delusione in un gigantesco funnel cake, che
è da sempre il suo dolce preferito, così si mette
diligentemente in fila per aspettare il suo turno.
- Ehi, mamma, ci prendiamo un gelato?
- Ancora? Mi risulta che tu ne abbia
già mangiato abbastanza!
Quello che le sta succedendo è una cosa
da film, perciò è con
estremo imbarazzo che sta cercando di abbandonare la fila senza
attirare l'attenzione della donna e del bambino che si sono fermati
poco distanti.
Ha il terrore che presto vedrà sbucare
anche Daryl, e l'idea di
ritrovarsi faccia a faccia con lui è insostenibile,
perchè potrebbe avere
due reazioni soltanto: scoppiare a piangere o iniziare ad insultarlo.
Entrambe sono inaccettabili, così ha deciso appunto di
svignarsela.
- Dai, mamma, ti prego!
- Sai che facciamo, Carl? Adesso sentiamo cosa
dice tuo padre!
Oddio! Beth vorrebbe che si aprisse un buco sotto
i suoi piedi in grado
di inghiottirla, ma quando sta pensando di nascondersi dietro ad un
gruppetto di persone, arriva un'altra doccia gelata.
- Rick, tuo figlio vorrebbe dell'altro gelato, che
ne pensi?
Rick? Rick l'amico di Daryl? Quello che lo
accompagnava quella sera
allo Snake? Ovviamente, deve saperlo subito, perciò la sua
priorità non è più quella di
nascondersi ma di
avere conferma su quello che ha appena scoperto.
Guarda nella loro direzione ed eccolo
lì! E' proprio lui! Se lo
ricorda altrettanto bene, dal momento che è stato lui il
primo a
presentarsi quella sera, facendole subito pensare che fosse un tipo
davvero cordiale.
- Penso che se poi mangerà anche a
cena, ora può avere dell'altro gelato!
- Sei un grande, papà!
- Certo, sei proprio un grande, papà,
nel dargliela sempre vinta!
Ma allora quella è la famiglia di Rick!
E a conferma, lui e la
donna si scambiano un bacio a fior di labbra, mentre il bimbo si mette
in fila per prendere il suo gelato.
Lei vorrebbe mettersi a saltare di gioia, e si
rende conto che
è una reazione esagerata, però non c'è
stato
niente di razionale ogni volta che ha ripensato a Daryl, quindi non
può che essere felice per quella scoperta.
E quindi? Adesso cosa deve fare? Può
aspettare di vedere se
compare anche lui, magari sta per raggiungerli. E se invece
è
andato via? Oddio, allora deve andare da Rick, farsi riconoscere e
aspettare che magari lui le dica che lo ha mancato per un soffio,
perchè era lì anche lui. Anzi, no, può
chiedergli
lei direttamente se c'è anche Daryl magari con loro, oppure
può dirgli la verità, che sa già che
c'è
anche lui e quindi dove è andato. Però... ha il
coraggio
di
andare da Rick che si trova con la sua famiglia? Come minimo la moglie
vorrà sapere chi è lei... e se per caso lo
mettesse in
difficoltà? Magari non ha detto alla moglie che quella sera
era
allo Snake... magari le ha detto una bugia!
Oh, accidenti, nel tempo che è stata
lì a rimuginare su
cosa era meglio fare, loro si stanno allontanando! E adesso? Li segue?
Così potrebbe non sembrare più un incontro
casuale,
praticamente sarebbe costretta a fermarli.
- Ciao, ragazzina, stavi aspettando qualcuno?
Eccola, la quarta doccia gelata della giornata,
che però le fa
salire anche una vampa di calore lungo tutto il corpo, sino a
concentrarsi sulle sue guance in un rossore che non riesce ad evitare.
Quando si gira e se lo trova davanti, con quel
sorrisetto a metà
tra il divertito e l'ironico, le manca quasi il fiato: sembra ancora
più bello rispetto a quando lo ha visto solo cinque minuti
prima.
- Io... no... ecco... volevo un funnel cake.
Che risposta stupida! E ha pure balbettato! Non
poteva fare peggio di così per sembrargli davvero una
ragazzina!
- Avevo voglia anch'io di qualcosa di dolce.
Oddio! Deve darsi una calmata, perchè
giurerebbe che Daryl non
stia parlando del cibo, mentre la fissa con quegli occhi di un azzurro
ancora più intenso dei suoi.
- Sì, bè... allora sei
arrivato al momento giusto!
Ecco, quella è un'ottima risposta,
perchè è certa
di averlo preso in contropiede, giocando anche lei la carta del
doppiosenso.
- Bene... posso offrirtelo io, allora?
- Che cosa?
Lui sghignazza e lei capisce di aver appena fatto
una figuraccia, dando
voce a quello che sta pensando realmente, cioè che non
è
cibo quello che vorrebbe offerto da lui.
- Il funnel cake, no?
- Sì, già... ovvio. Meglio
mettersi in coda, allora.
Cerca di recuperare, sfoggiando un'aria
indifferente mentre si accoda
alla fila, però lui la mette ancora più in crisi,
perchè si piazza alle sue spalle e senza lasciare molto
spazio
tra loro due.
- Uhm... quella mi sembra di conoscerla...
Oh, cavolo! La sua bandana! Praticamente ha
iniziato ad usarla sempre! Oggi,
per esempio, l'ha usata per farsi la coda. Altre volte, invece, la
porta legata allo zaino oppure intorno al polso.
- Sì, bè, come vedi
può essere utile... e poi,
credevo avessimo raggiunto un accordo per poterla tenere, giusto?
Okay, ha trovato il coraggio di dirlo
perchè non lo sta
guardando in faccia, anche se sente il suo sguardo perforarle la
nuca... e non solo quella, perchè l'ha sentito anche
scivolare
più in basso, sul suo sedere.
La cosa, ovviamente, le sta provocando le stesse
identiche sensazioni
di quando l'ha guardata anche allo Snake, facendole desiderare cose che
nessuno degli altri ragazzi frequentati le hanno ispirato, tipo
chiudersi in una camera da letto con lui e buttare via la chiave.
- Sì, giusto, il nostro accordo.
La voce roca di Daryl le ha sfiorato l'orecchio,
come anche il suo
torace ha fatto con la sua schiena, perchè le si
è
ulteriormente avvicinato. A lei non sembra nemmeno più di
essere
in mezzo ad altre persone, come le è successo anche l'altra
volta, le sembra che ci siano soltanto loro due.
- Ciao, dimmi pure.
Solo che, invece, sono arrivati davanti alla
cassa, e c'è un
ragazzo che le sta sorridendo, mentre aspetta che lei faccia la sua
ordinazione.
- Sì, ciao. Prendiamo due funnel cake
al cioccolato.
Daryl ha fatto una cosa stranissima, ma anche
sorprendente, tanto che
è la quinta doccia gelata della giornata, ormai sta tenendo
il
conto. Una doccia gelata che però si trasforma in un calore
liquido che ha già provato, perchè è
già
stata stretta a lui.
Il braccio che le ha passato intorno alla vita,
attirandola contro di lui, quando le si è
affiancato per ordinare e tendere dieci dollari al ragazzo, le ha
davvero scatenato un fuoco dentro.
Quell'uomo le fa un effetto pazzesco, se ne rende
pienamente conto, ma
non ci può fare nulla perchè la sua testa sembra
spegnersi in sua presenza, lasciando vivo solo un'istinto che la guida
verso di lui.
Se esiste un Dio, ecco, Daryl pensa che in quel
momento dovrebbe
fulminarlo per i pensieri che quella ragazzina gli sta ispirando. E'
con uno sforzo disumano che riesce a risollevare lo sguardo sulla sua
nuca, distogliendolo dal suo sedere, che fasciato dentro a quel
semplice vestitino a fiori, sembra dirgli che sta solo aspettando di
essere afferrato dalle sue mani.
Per cercare di non riportare lo sguardo
giù, cerca qualcosa per distrarsi, ed è
così che nota come sia proprio la sua bandana a legarle i
capelli. E la cosa lo distrae
dal suo sedere, peccato però che gli abbia provocato una
semi-erezione tanto
è il piacere di aver scoperto che lei la sta addirittura
usando, quando ha pensato invece che l'avesse già
abbandonata da qualche parte.
Dio, è proprio un pervertito senza
speranza! Con lei si eccita pure per una cosa del genere!
- Uhm... quella mi sembra di conoscerla...
Non ce l'ha fatta, si è fatto
più vicino e si è
chinato su di lei con la scusa di dirgli che se ne è
accorto,
quando in realtà ha
solo voglia di risentire il profumo della sua pelle. Altro che funnel
cake, quello è davvero il profumo più dolce che
abbia mai sentito.
- Sì, bè, come vedi può essere
utile... e poi,
credevo avessimo raggiunto un accordo per poterla tenere, giusto?
- Sì, giusto, il nostro accordo.
Okay,
ora ha un'erezione piena intrappolata nei jeans, a ricordargli
dolorosamente che sì, loro due hanno raggiunto un accordo e
che
adesso vorrebbe tanto metterlo in pratica. Potrebbe
trascinarla via dalla fiera, prendere la moto, portarla a casa sua e
baciarla sino a lasciarli tutti e due senza fiato.
Solo baciarla? Vorrebbe fare molto, molto di
più in realtà e non
sarebbe solo sesso, perchè in quei tre mesi ha continuato a
pensare a lei in una maniera che non gli era mai successo con
nessun'altra
prima d'ora.
- Ciao, dimmi pure.
Ehi, perchè quel tizio è
così gentile con lei?
Forse non ha capito bene che è ... con lui! Okay, alla lista
può aggiungere anche possessivo, oltre che pervertito,
perchè ha appena scoperto di non tollerare che qualcuno
possa
guardarla come sta facendo quel tipo se c'è anche lui
presente.
Così le si mette di fianco, passandole un braccio intorno
alla
vita e stringendosela addosso, mentre allunga dieci dollari.
- Sì, ciao. Prendiamo due funnel cake al cioccolato.
Ci aveva visto giusto, perchè lo
sguardo del tizio è
cambiato subito non appena ha capito che non era lì da sola.
- Okay, fanno otto dollari e novanta.
Lui prende il resto, mentre a lei serve i due
dolci.
- Grazie, ciao.
- Prego, arrivederci.
Daryl Apprezza che il tipo abbia mantenuto un
atteggiamento distaccato nel salutarla,
vuol dire che il messaggio gli è arrivato forte e chiaro.
- Ecco il tuo... e a proposito: se non mi piacesse
il cioccolato?
Hanno ripreso a camminare in mezzo alle altre
persone, ognuno pronto ad
addentare il proprio dolce. Per un attimo la fissa, perdendosi di nuovo
in quegli occhi che hanno il potere di ridurgli il cervello in
poltiglia.
- Il cioccolato piace a tutti, anche alle
ragazzine.
Okay, il fatto di continuare ad ironizzare sulla
sua età,
è un modo per ricordarsi che lei lo è
effettivamente! Ha
diciannove anni, praticamente la metà dei suoi. E
avrà
anche la metà della sua esperienza, probabilmente anche
meno...
anzi, magari non ne ha proprio nessuna, perchè tutto
quell'arrossire è convinto che contenga una buona dose di
innocenza in fatto di rapporti con l'altro sesso. Deve darsi una
calmata, perciò, perchè è tornato a
fantasticare
su qualcosa che non deve inseguire.
- Te lo spiaccicherei in faccia se non avessi
troppo rispetto per il cibo...
Lui ride davanti a quell'espressione stizzita che
sfoggia ora,
facendola arrabbiare ancora di più, tanto che allunga il
passo
forse nel tentativo di seminarlo.
- Sei troppo permalosa, raga...
- Se mi chiami ancora una volta ragazzina, giuro
che lo faccio!
Si è voltata di colpo, impugnando il
dolce proprio come se fosse pronta a tirarglielo in faccia.
Perchè deve sembrargli così
dannatamente bella e unica?
E' fregato, fregato, fregato... FREGATO! Perchè non ce la
fa,
non gli importa se sia giusto o sbagliato, sa solo che ha perso la
battaglia contro se stesso e sta per baciarla in mezzo a tutta quella
gente.
Beth è lì, gli basta
allungare un braccio per attirarla
vicina e fare così il primo passo verso quello che, non ha
più dubbi, sarà il suo nuovo futuro.
"Sta per baciarmi, qui, davanti a tutti!"
E' il pensiero che le attraversa la mente come un
lampo, nel momento
stesso in cui Daryl la attira contro di lui, negli occhi un'espressione
che le fa sciogliere tutto quello che può essere sciolto
dentro
di lei: nervi, ossa, cuore e mente.
E non appena la bocca di Daryl si posa sulla sua,
chiude
involontariamente gli occhi, abbandonandosi al senso di meraviglia che
accompagna la più sconvolgente esplosione di emozioni che
abbia
mai provato in vita sua.
Travolgente, unico, sensanzionale.
Questi sono gli aggettivi che le vagano nella
mente mentre si rende
conto che quello di Daryl è il bacio consapevole, quasi
famelico, di un uomo che la desidera sul serio, qualcosa che fa
impallidire il ricordo di tutti gli altri baci ricevuti da ragazzi di
cui non le importava davvero molto, ora se ne rende pienamente conto.
La spinta con cui la lingua di Daryl ha cercato
l'accesso alla sua
bocca all'inizio, è stata quasi brutale, ma le ha strappato
un
lungo brivido di eccitazione, tanto che lei gli si è
appoggiata
contro in cerca di sostegno, sopraffatta dalla potenza di quello che
sta avvenendo tra di loro. Nemmeno nel suo fantasticare ha immaginato
che baciarlo sarebbe potuto essere davvero così travolgente,
tutti i suoi sensi sono andati letteralmente in tilt.
E mentre quel bacio diventa sempre più
intenso e profondo, c'è una sola parola che le rimbalza in
testa.
Pazza.
Sì, deve essere impazzita,
perchè Daryl è a tutti
gli effetti un perfetto estraneo, eppure sente lo stesso che lui
è quello giusto, è la persona con cui
costruirà il
suo nuovo futuro.
*Note
Autrice - Che aveva voglia di vederli per una volta davvero subito
felici!*
Ecco,
l'ho detto, li volevo vedere felici! XD
Di solito (nelle molte storie che ho letto su di
loro) si baciano tra un'orda di zombie pronti a mangiarseli vivi
(oppure non si baciano affatto perchè Beth muore prima
- sigh!), così per una volta li ho immaginati in
mezzo a persone normali! XD
Ora che sapete come è finito il
capitolo, immaginerete che l'epilogo racconterà un
pò di loro due alle prese come... coppia! Il giusto finale
che concluderà questa parentesi leggera.
A presto.
Serena
|
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Capitolo 3 *** Epilogo ***
Ciao!
Allora, care lettrici, eccoci arrivate all'epilogo di questa brevissima
storia. Che dire? Ribadisco che volevo rompere le atmosfere cupe
dell'altra mia ff, per cui ho proprio fantasticato su questa coppia in
una maniera molto più leggera, anche se ho cercato di non
trascurare quelli che sono gli aspetti essenziali dei loro differenti
caratteri.
Come vi avevo accennato l'epilogo è diviso in vari momenti,
e per rendervi la lettura più chiara, vi anticipo
già che sebbene siano consecutivi nel tempo, gli episodi
raccontati sono però slegati tra di loro, nel senso che
ognuno racconta un momento autoconclusivo.
Dovrei dirvi un paio di cose, ma siccome riguardano ciò che
leggerete, lo farò a fine capitolo per non anticiparvi nulla.
Spero, ovviamente, che questo epilogo non vi deluda.
Buona lettura.
Serena
Là fuori, oltre a ciò che è giusto e a
ciò
che è sbagliato, esiste un campo immenso. Ci incontreremo
lì.
(Rumi - poeta e filoso)
Epilogo
Lui e Rick si
trovano sotto la veranda, appoggiati alla balaustra, ognuno con la
propria bottiglia di birra in mano. Entrambi hanno un valido motivo per
osservare in silenzio le due persone che si stanno rincorrendo in
giardino, armati di due grosse pistole ad acqua, mentre cercano
di colpirsi ridendo come matti.
-
Quindi domani è il grande giorno, Daryl.
E'
la voce di Lori ad inserirsi nei loro pensieri, mentre accostandosi
a Rick, lo guarda con un sorriso a metà tra il divertito ed
il
preoccupato. Nel vederle quell'espressione, se avesse ancora qualche
dubbio su come la pensi di tutta la faccenda, sarebbero spazzati via:
è chiaro che si augura solo il meglio per lui e Beth.
-
Hai già pensato a come ti vestirai?
Quello
che dovrebbe essere il suo migliore amico, ma che in quel
momento non lo è di sicuro, inizia subito a ridere.
Fortunatamente quella che per lui è quasi davvero una
cognata,
gli rifila un pugno su una spalla al posto suo. Certo, lui non sarebbe
stato così delicato, ma non può pretendere che
Lori
picchi sul serio il proprio - anche se bastardissimo - marito.
-
Fossi in te non riderei tanto! O vuoi che tiri fuori la
foto della mia festa di laurea? Dove indossavi quella specie di
completo che...
-
Okay, okay! La pianto!
Rick
solleva le mani in un gesto di resa, per poi passare un braccio
sulle spalle di colei che lo sopporta da ben quattordici anni,
cioè da quando si sono messi insieme decidendo di formare
una
vera famiglia.
-
Però, Lori... permetti che io proprio non ce lo vedo vestito
di tutto punto?
L'oggetto
di tanto divertimento è ovviamente lui, e se non
fosse per il miscuglio di emozioni che prova all'idea di quello che
l'attende l'indomani, forse ci riderebbe sopra.
-
Guarda che non intendo affatto dire che si deve mettere in ghingheri!
Stavo solo pensando che potrebbe evitare di andarci così!
"Così"
è come si veste di solito, cioè jeans
scoloriti, una maglietta dei Clutch con sopra il suo inseparabile
gilet di pelle e stivali da motociclista decisamente vissuti.
A
lui va più che bene quell' abbigliamento, ovviamente, ma
capisce il ragionamento che sta
facendo Lori, così se ne sta zitto per una volta tanto,
anzichè ribattere subito che gliene frega poco di quello che
pensano
gli altri di lui. Sulla faccenda dell'abbigliamento ci
penserà, magari può mettere i suoi jeans
migliori, anzichè infilare i primi che gli capitano.
"Accidenti,
ragazzina, ma che cavolo mi hai fatto?".
Non può
fare a meno di pensarlo, mentre con lo sguardo
ritorna a seguire le due persone che stanno ancora
guerreggiando a
suon di risate. Beth e Carl sono subito andati d'accordo sin dalla prima volta che si sono incontrati, d'altronde
lei è cresciuta con due fratelli, quindi le è
venuto subito spontaneo giocare con lui.
-
Bè, Lori, a dire il vero questo look gli ha sempre garantito
un certo successo.
Rick
continua a prenderlo per il culo, d'altronde tanti anni fa ha
fatto lo stesso con lui, no? Se lo ricorda ancora quanto era nervoso
all'idea che stava per conoscere i suoi futuri
suoceri, preoccupandosi persino che il nodo della cravatta
fosse stato a posto.
-
Ah, bè, sicuramente lo avranno apprezzato tutte le donne nel
raggio di quante...
Sente
lo sguardo di Lori ammiccare divertito verso di lui.
-
... dieci, cento, mille miglia? Mi domando davvero sino a dove si sia
spinto il leggendario fascino di Daryl Dixon.
Okay,
non può fare a meno di sorridere ora, perchè
quella
presa in giro è il nuovo gioco di entrambi i coniugi.
D'altronde
hanno sempre sperato di vederlo capitolare, e adesso che è
arrivato il momento, si divertono ad infierire sul suo passato
decisamente attivo in fatto di donne.
-
Però non è di certo adatto per andare a cena dai
genitori di Beth! Devi fare bella figura, Daryl, devi giocarti bene la
prima impressione.
Ecco,
è tornato quel lampo di preoccupazione negli occhi di Lori
e forse anche un pò in quelli di Rick. Le dimostrazioni
d'affetto lo hanno sempre messo in difficoltà, anche se
ultimanente sta imparando a gestirle meglio e proprio grazie alla
ragazza che in quel momento sta tentando di nascondersi dietro al
capanno degli attrezzi per fare un agguato a Carl.
-
Anche se non hai niente di cui preoccuparti, fratello. Se dovesse
essercene bisogno, verrò io a garantire per te.
In
tutti quegli anni di amicizia tra lui e Rick, la parola "fratello"
non è mai stata usata a sproposito. Se lo sono detto sempre
nei
momenti veramente importanti, quando avevano bisogno di far capire
all'altro che il loro è un legame di sangue a tutti gli
effetti,
anche se non è lo stesso a scorrergli nelle vene.
-
Sì, certo, garantire per me.
Lo
guarda dritto negli occhi, e basta per far capire a Rick che gli
è grato di esserci anche in quell'occasione, poi
però
ritorna ironico come è sua abitudine.
-
Come quella volta nell'ufficio dello sceriffo?
Lori
scoppia subito a ridere, perchè è stata testimone
dell'unica volta in cui lui si è fatto una notte in
gattabuia e
per colpa di suo marito, per giunta.
-
Oh, dai, Daryl! Non potevo farmi ritirare la patente proprio in quel
periodo! Potevo diventare padre da un giorno all'altro! Ho dovuto per
forza dire che stavi guidando tu!
-
Seeee, certo! Continua pure a raccontare questa bella favola agli
altri. Noi sappiamo benissimo che mancavano due mesi alla nascita di
Carl, perciò hai fatto il furbo e basta!
E
proprio quest'ultimo, decide che è arrivato il momento di
tirare in mezzo anche loro due in quella guerra acquatica,
perchè colpisce suo padre dritto in mezzo al petto.
-
Papà, sei un uomo morto!
Un
secondo getto raggiunge la veranda e questa volta colpisce lui
in pieno petto. Il colpevole di tale gesto, lo sta guardando con due
occhi azzurri pieni di divertita malizia.
-
Sei spacciato anche tu, Daryl!
"Sono
spacciato sì, ragazzina. Lo sono stato sin dalla prima volta
che ho posato gli occhi su di te."
- Ah, quindi
è una lezione vera, quella che vogliono
questi due! Forza, Daryl, facciamogli vedere come si vince una guerra!
Rick
si è già voltato a prendere una delle due pistole
abbandonate sul tavolo e già preventivamente caricate.
Perchè sapevano che sarebbe finita così, Carl li
coinvolge sempre tutti. E da quando c'è Beth, poi, deve
ammettere che si diverte il doppio, perchè inseguire lei
rende
la caccia molto più interessante.
Lori,
invece, si è gia portata più vicina alla soglia
di
casa, non prima di chiudere con lui il discorso iniziato poco prima.
-
Daryl, farai comunque bella figura, ne sono sicura, però tu
mettiti
lo stesso l'unica camicia che possiedi con la cravatta che ti abbiamo
regalato per il
nostro matrimonio. Ti aiuterà a controbilanciare quella
faccia
da canaglia che ti porti in giro!
E
un secondo prima che lui la colpisca con un potente getto d'acqua,
lei si è rifugiata dietro la porta a vetri, mostrandogli una
bella linguaccia.
-
Ehi, allora, Mr. Dixon! Viene sì o no, a darmi una lezione
su come si vince una guerra?
Un'altro
getto lo colpisce in pieno sulla nuca, a dimostrazione che
quella perfida ragazzina ha una mira decisamente migliore di quella che
dice di avere.
-
Certo che te lo insegno, ragazzina. Inizia pure a scappare.
Non
ha smesso di chiamarla così, ma ormai lo fa con un'altra
intenzione, ossia quella di renderle chiaro che l'età
è
l'ultima cosa che gli interessa di lei. Prima, infatti, ci sono almeno
altri mille motivi che la rendono unica ai
suoi occhi, ed è convinto che, prima o poi,
arriverà il
giorno che glieli dirà tutti.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
-
Sei nervoso?
Come
risposta riceve solo un diniego con la testa.
-
Preoccupato?
Altro
diniego.
-
Io un pò sì, invece.
E
lo sottolinea compiendo un gesto che fa spesso quando è
agitata: si arrotola una ciocca di capelli con le dita.
-
Non dovresti, non ne hai motivo.
Sentire
quella voce ha sempre un effetto magico su di lei. Sul serio,
Daryl le rivolge la parola e a lei sembra che tutto il resto scompaia.
Sono passati tre mesi da quel fatidico primo bacio, ma ancora non si
capacita che l'uomo alle sue spalle, possa davvero essere
così preso da
lei.
Eppure
ha un sacco di motivi per crederlo.... non ultimo che...
bè, che nonostante sia appunto un uomo fatto e finito, ha
praticato l'astinenza senza battere ciglio.
Lei
non è affatto stupida, perciò nonostante non
glielo
abbia voluto dire chiaramente, ha capito lo stesso che ha davvero
molta esperienza, mentre lei al contrario non ne ha affatto. La cosa,
ovviamente, le ha messo addosso un pò d'ansia, anche se ad
essere sincera, è cosciente che nel momento in cui iniziano
a
baciarsi e a stare vicini, tutte le sue paure scivolano via,
perciò sente che andrà tutto bene quando si
spingeranno
oltre.
In
realtà, lei avrebbe già voluto superarlo quel
confine, ma è
successa una cosa che non si sarebbe mai e poi mai aspettata: Daryl ha
fatto una promessa a suo padre e la sta rispettando
sino in fondo. Quando l'ha presentato alla sua famiglia, solo
qualche settimana dopo averlo rincontrato, è
stato un momento
difficile per tutti, ma poi alla fine hanno capito che lei
non sarebbe tornata indietro sulla sua decisione di frequentarlo.
Così hanno deciso di dargli fiducia, dal momento che ne
hanno
sempre avuta tantissima nella sua capacità di giudizio.
Però suo padre ha strappato appunto quella promessa a
Daryl,
arrivata dopo una breve, ma intensa conversazione tra loro due
soltanto. A ben pensarci, è un'altra delle cose che hanno
contribuito a renderla certa che lui sia davvero quello giusto,
perchè non sa quanti avrebbero preso seriamente la richiesta
di
suo padre di conoscersi un pò prima di arrivare sino in
fondo.
-
Hai freddo?
Le
è corso un brivido lungo la schiena al pensiero che quella
promessa sta per scadere e non è certo di freddo.
Però,
siccome adora il modo che ha di
abbracciarla stretta quando sono seduti fuori sul piccolo balconcino
dell' appartamento che lui occupa sopra l'officina,
mente spudoratamente.
-
Un pò.
E
come ha sperato, lui la stringe un pochino di più a
sè,
così ora la sua schiena aderisce perfettamente al suo
torace.
Dal momento che è seduta tra le sue gambe, anche le sue
natiche
sono a stretto contatto con il bacino di Daryl. Però la cosa
non la
imbarazza più come all'inizio, anzi, ora le accende un
calore
che vorrebbe tanto poter spegnere insieme a lui.
-
Se non sei nervoso, nè preoccupato, perchè allora
sei così silenzioso?
Alla
fine non ce l'ha fatta e gliel'ha dovuto chiedere.
-
Silenzioso io, eh?
A
lei scappa da ridere, segno che forse quella nervosa è
veramente lei.
-
Okay, è vero. Tu sei sempre silenzioso, in
realtà, Mr.
Dixon. Solo che mi sembra un silenzioso più del solito, ecco.
Ora
è lui a ridacchiare, mentre le sfiora una tempia con una
bacio leggero.
-
Forse sei tu che parli anche più del solito.
-
Uhm... è un modo carino per chiedermi di stare zitta?
Un
altro bacio le sfiora la tempia.
-
No, sai che puoi parlare finchè vuoi.
A
lei scappa da ridere ancora.
-
Sottotitoli della tua risposta "parla pure, tanto io non ti ascolto".
Le
da un pizzicotto sul braccio e lei sente ancora un brivido.
Possibile che anche un gesto così scherzoso possa farle
quell'effetto?
-
Comunque non hai risposto. Per me sei più silenzioso del
solito, quindi significa che stai pensando a qualcosa.
Arriva
un altro pizzicotto, solo che questa volta è su un
fianco. Lei si agita e lui rafforza la presa, come a volerla
intrappolare meglio.
-
Sottotitoli della tua frase "di solito, invece, tu non pensi".
-
Ehi, non è vero! Sai benissimo che per me sei uno molto in
gamba!
-
Non ti agitare, ragazzina, stavo scherzando. Lo so quello che pensi di
me.
Ecco,
ora potrebbe sciogliersi, perchè se c'è una cosa
che le piace da morire è il significato che adesso
attribuisce a
quel "ragazzina". Nella sua testa suona più o meno come
"siccome adesso stiamo insieme, sei la mia ragazzina".
-
Comunque, per rispondere, stavo pensando in effetti che non vorrei
essere da nessun'altra parte in questo momento.
Nemmeno
lei, nemmeno per tutto l'oro del mondo. Tutto quello che le serve per
essere felice si trova alle sue spalle.
-
Nemmeno io.
-
E allora, perchè sei nervosa e/o preoccupata?
E'
stupido arrossire come sta facendo e crede che forse non
smetterà mai di farlo, probabilmente nemmeno tra dieci anni,
quando loro due, spera, saranno diventati una coppia affiatata sotto
tutti i
punti di vista.
-
Perchè sono ancora dell'idea che potresti avere delle
aspettative troppo alte su di me.
Certo
se lui facesse a meno di ridacchiare, sarebbe meglio. Già
si sente un pò stupida a tirare fuori ancora
quell'argomento, se
poi lui fa così peggiora la cosa.
-
Guarda che dovrebbe essere il contrario. Di solito è l'uomo
che deve dimostrarsi all'altezza.
Lei
arrossisce ancora di più e immagina che anche senza
vederla, Daryl lo sappia. In un paio di occasioni le ha confessato che
è una cosa che lo fa impazzire, ed è stato uno di
quei rari
momenti in cui ha esternato esplicitamente ciò che stava
pensando.
Sono
una coppia davvero strana, loro due. Tanto lei è aperta e
solare, tanto lui è chiuso e introverso. Sicuramente hanno
avuto
esperienze di vita completamente diverse, perciò stanno
imparando un pò alla
volta a conoscersi, però lei ha già capito che
una parte
di lui rimarrà sempre restia a mostrarle apertamente i suoi
sentimenti.
Così
è attraverso i suoi gesti che lo lascia trapelare... come la
guarda, per esempio. O come pronuncia,
appunto, quel "ragazzina". O come le sfiora la spalla con le labbra
anche in quel
momento, proprio come se fosse un oggetto prezioso da non rompere.
-
Bè, tu però parti avvantaggiato.
Lui
ridacchia, mentre continua a sfiorarla in quella maniera che la fa
sentire... unica.
-
Sono convinto che recupererai in fretta il tempo perduto. Avrai un buon
maestro, in fondo.
Adesso
è lei a dargli un pizzicotto sul braccio, percependo
sotto le dita i muscoli solidi del suo avambraccio. Daryl è
veramente bello, anche questo la preoccupa. Non che lei sia brutta,
sarebbe ipocrita a pensarlo, però lui ha un fascino
veramente
innegabile. Probabilmente lui non se ne rende pienamente conto, o forse
sì, in ogni caso non può fare a meno di esserne
gelosa.
Ha già visto come lo guardano le altre ragazze, anzi donne
rispetto a lei, e si
chiede se le passerà mai la paura che lui le possa trovare
più interessanti.
-
Egocentrico.
-
E non solo. L'elenco dei miei difetti è bello lungo, lo
scoprirai.
-
Non ci riesci, Mr. Dixon.
-
A fare che?
-
A farmi paura.
Lui
non ride più adesso, anzi le sembra di sentire che il suo
cuore stia battendo più forte contro la sua schiena.
-
Paura, eh? Dovresti averne, invece, ragazzina.
E'
convinta che se adesso lo stesse guardando negli occhi, vedrebbe
delle ombre cupe agitarsi dietro l'azzurro intenso delle sue iridi.
Quelle che vorrebbe scacciare e che si è ripromessa di fare
in futuro, ad ogni costo.
-
Sono uno parecchio incasinato.
-
E chi non lo è, Daryl?
Lui
sospira e lei intuisce quale sarà la sua risposta.
-
Tu, per esempio.
Lei
scrolla le spalle, mentre appoggia le braccia su quelle che le
stringono la vita, abbracciandolo così a sua volta.
-
Ho un sacco di difetti anch'io, Mr. Dixon. Se ne accorgerà
presto anche lei.
Lui
si è irrigidito e lei capisce che sta per dirle qualcosa di
importante.
-
Nessuno dei tuoi fratelli è in galera, però.
Lei
vorrebbe voltarsi, ma lui glielo impedisce, nascondendo il viso
nella piega del suo collo. Ha sempre una leggera barba che la pizzica
ogni volta, ma non è fastidioso, fa parte anche
quello di ciò che le piace in lui.
-
Così hai un fratello in prigione.
Ora
che ci pensa bene, quando le ha detto di essere rimasto solo, lei
ha pensato si riferisse ai suoi genitori, dando per scontato che
fosse stato figlio unico.
-
Sì. Merle ci è finito dodici anni fa e ne deve
scontare
altri otto. Ha quasi ammazzato il commesso di un supermercato.
La
cosa è ovviamente molto seria, eppure non riesce ad esserne
turbata come dovrebbe. Sente che lui è diverso da suo
fratello,
e lo dimostra il disagio che prova nel dovergliene parlare.
-
Perchè non me lo hai detto subito, quando ti ho chiesto
della tua famiglia?
-
Perchè non è nella lista delle mie dieci cose
preferite da dire ad una ragazza.
Intuisce
di dover alleggerire la situazione o Daryl si
richiuderà di nuovo in se stesso. Non vuole smettere di
parlare
con lui.
-
Hai una lista di cose preferite da dire?
Lo
sente sulla pelle sensibile del collo che sta sorridendo. E ne
è contenta, significa che è riuscita nel suo
intento.
-
Sì.
-
Dimmene una.
-
Vuoi una birra?
-
Adesso?
Lui
sorride di più.
-
No, fa parte della lista.
Le
viene da ridere.
-
Dovevo immaginarlo. Sentiamone un'altra, questa lista sembra essere
molto interessante.
Le
da un morso leggero, e lei sente lo stomaco annodarsi, ma non vuole
lasciarlo vincere. E' bravo a distrarla quando decide che non vorrebbe
più parlarle.
-
Forza, sto aspettando.
Passa
ancora qualche secondo, poi lo sente buttare fuori il fiato.
-
Spero di non averti... delusa.
Oddio,
le si forma immediatamente un nodo in gola, e deve deglutire un paio di
volte, prima di riuscire a parlare.
-
L'hai usata molte volte?
Dove
prima l'ha morsa, ora la bacia.
-
No, l'ho appena inserita in cima alla lista.
Lo
stringe più forte, raddoppiando di conseguenza la stretta
che
esercita su di lei, ma è proprio così che si
vuole
sentire, un tutt'uno con lui.
-
Non cambierò idea su di te, Daryl. Te l'ho detto che non ci
riuscirai.
Lui
resta in silenzio, forse per assorbire bene quella risposta su cui
lei non ha dovuto riflettere nemmeno un secondo prima di dargliela.
-
Beth, sei sicura di avere solo diciannove anni?
Poche
volte la chiama per nome, ma quando lo fa le sembra che diventi ancora
più bello pronunciato da lui.
-
Non sei l'unico ad avere dei dubbi, anche mio padre se lo domanda.
Dice che a volte ragiono come se avessi già vissuto
cent'anni.
-
Bè, l'importante è che non li dimostri anche
fisicamente.
Quella
battuta è il mezzo per superare quel momento così
intenso, riportandoli ad un discorso che è ancora in sospeso
tra
di loro, ma che adesso più che mai, lei vuole concludere.
-
Daryl, pensi che sarà passata la mezzanotte?
-
Direi proprio di sì.
-
Sai cosa significa, vero?
-
Che sono libero dalla promessa di doverti riaccompagnare a casa.
-
Esatto.
Per
un attimo rimangono in silenzio, forse immersi in pensieri simili
oppure no. Beth ha quasi paura di scoprirlo.
-
Tu sei sicura di volerti fermare?
Quella
è la domanda che stava aspettando ed è talmente
sicura di quello che vuole, da girarsi verso di lui, perchè
gliela legga anche negli occhi la risposta.
-
Sì. Assolutamente sì.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
"Ho
fatto l'amore con Daryl".
Questo
è il primo pensiero che formula la sua mente non appena
si sveglia. E forse i ricordi la sommergerebbero anche, se non fosse
prima travolta dalla sensazione dei loro corpi nudi allacciati insieme.
Le
è già capitato di svegliarsi accanto a lui,
qualche
volta ha sonnecchiato sul divano mentre lui e Rick guardavano la
partita, ma questa volta è completamente diverso.
C'è una
naturale intimità nel modo che hanno di stare vicini, come
se si
fossero cercati spontaneamente anche nel sonno.
La
sua schiena aderisce al torace di Daryl, le sue braccia le
circondano la vita e le sue sono avvolte sopra, e le sue natiche
poggiano sul suo inguine, mentre le loro gambe sono intrecciate.
"Siamo
come due pezzi di un puzzle che si incastrano perfettamente tra di
loro".
Le
sfugge una bassa risata a quel pensiero un pò buffo, che
però spiega bene come si sente vicino a lui in quel momento.
-
Mi piace la tua risata.
La
voce di Daryl è ancora più roca del solito
così
un pò assonnata e lei scopre che è di una
sensualità sconvolgente.
-Anche se ti ha svegliato?
Cerca
di scherzare per non mostrargli l'effetto che le stanno
già provocando i piccoli baci che le sta lasciando sul collo.
-
Metterei la firma per essere sempre svegliato così... o
meglio, con te così...
Sa
di essere arrossita davanti al chiaro riferimento sulla loro
nudità, ma non può farne a meno. Tra l'altro le
sue
labbra stanno scendendo pericolosamente verso la sua spalla, rendendole
il compito di rimanere lucida sempre più difficile.
-
Potresti diventare la mia colazione preferita.
L'ha
stretta maggiormente contro di lui, facendole sentire la prova evidente
di quanto sia vero ciò che sta dicendo.
-
Anche meglio del caffè che dici di dover bere prima ancora
di aprire gli occhi?
Sente
il suo sorriso sulla pelle, dal momento che la sua bocca sta
facendo un avanti e indietro tra la spalla e il collo, e poi su fino
all'orecchio, dove la pelle è più sensibile.
-
Una bella sfida, in effetti.
E'
un gioco tremendamente eccitante quello che stanno facendo, tanto
che sente l'imbarazzo cedere il passo all'eccitazione,
perchè il
suo corpo sembra accettare con molta più naturalezza della
sua
mente, il forte desiderio che prova per lui.
-
Magari vado a preparartene un pò, così poi decidi.
Ha
fatto finta di volersi alzare, ottenendo in cambio di essere
trattenuta e voltata verso di lui. Vederlo in viso,
ritrovare l'azzurro dei suoi occhi già incupito
dalla
passione, acuisce ancora di più le sensazioni che sta
provando.
-
Penso di aver già deciso, ragazzina.
Sente
le sue mani seguire la linea della sua spina dorsale e poi accarezzarle
le natiche.
-
Il caffè può aspettare.
Le
cattura le labbra in un bacio che sembra volerla assaporare, quasi
divorare, e che lei ricambia, lasciandosi guidare nei gesti da
quell'eccitazione che lui sa risvegliare così in fretta
dentro
di lei.
E
prima di spegnere ogni pensiero, abbandonandosi solo alle sensazioni,
si rende conto che in futuro non ci sarà cosa più
bella,
e più naturale, se non quella di imparare ad amare Daryl con
tutta se stessa.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
-
Daryl, mi spiace doverlo ridire, ma hai fatto davvero un gran casino.
Se
era già incazzato prima, ora lo è anche di
più.
Non ha bisogno che appena arrivato, Rick sottolinei i suoi sbagli, ha
bisogno piuttosto che gli
dica come fare per rimediare. E' lui quello con più
esperienza in fatto di rapporti amorosi, no?
-
C'ero arrivato anche da solo, grazie.
E'
steso sotto il telaio di una Mustang che devono consegnare per il
giorno dopo, quindi potrebbe anche fermarsi per cinque minuti, ma non
ha voglia di guardare
in faccia l'amico.
Rick
ha la capacità di farlo sentire davvero una merda quando
sbaglia. Prima di
Beth, era l'unico a riuscirci con così tanta
facilità. Forse
è per quello che gli ha impedito di fare molte
più
cazzate di quelle che avrebbe fatto se lui non ci fosse
stato.
Peccato che ieri
sera, allo Snake, non sia stata sufficiente
nemmeno la sua presenza per impedirgli di farne una grande come una
casa.
-
A me sembra proprio di no, lo dimostra il fatto che ancora non sei
strisciato da lei in ginocchio per chiederle di perdonare quella
grandissima testa di cazzo che si ritrova come compagno.
Gli
fa ancora un effetto sconvolgente sentirsi definire il compagno di
Beth. Da un lato lo spedisce in un posto che pensa assomigli molto al
Paradiso; dall'altro si sente precipitare in un posto che non
può che essere l'Inferno, dove ci finiscono quelli che, come
lui, osano stare insieme ad una brava ragazza, per giunta
così giovane rispetto a lui.
-
Quindi, è questo che dovrei fare?
Sente
arrivargli un calcio sullo stinco e capisce che Rick pretende di
guardarlo in faccia, così a malincuore deve lasciare il suo
rifugio. Sa essere un vero rompicoglioni quando vuole. Infatti
è
lì che lo aspetta, appoggiato alla Mustang, lo sguardo
rivolto
verso il basso. Quando i loro occhi si incrociano, ci vede dentro il
riflesso di quello che sa già anche lui.
"Sì,
ho fatto proprio una cazzata enorme".
- Potresti iniziare
così, magari perlomeno ti starà a sentire.
A
quel punto gli dà una mano per alzarsi, ora sono uno di
fronte all'altro.
-
Okay, potrei. Però prima rispondi a questa domanda: se ci
fosse stata tua moglie, al posto di Beth, come avresti reagito?
Questa
la vuole proprio sentire. Perchè c'è una parte di
lui che è ancora convinta che rifarebbe esattamente quello
che
ha fatto ieri sera.
-
Non come hai fatto tu.
Questa
poi!
-
No, sul serio, pensi di fregare proprio me, Rick?
E
improvvisamente sbuca un sorriso sul viso dell'uomo che ha di fronte,
anche se continua a scuotere la testa.
-
Questo non cambia il fatto che sei nella cacca fino al collo.
Un
pò dell'incazzatura se ne è andata,
perchè come
sempre gli distende i nervi parlare con lui, anche se sa che
continuerà a martellarlo finchè non
ammetterà sino in fondo i propri sbagli.
-
Sì, lo so. Ma ormai quel che è fatto è
fatto.
-
Bè su questo non ci piove. E mi sa che ti devi aspettare
anche una bella denuncia.
Lui
solleva le spalle, perchè se anche arrivasse, ne
è
valsa comunque la pena. Quel tizio ha sicuramente capito che deve
scordarsi di Beth.
-
La prendi bene, ma forse Beth non sarà dello stesso parere,
non pensi?
Eccolo
il tasto dolente, quello che gli fa davvero attorcigliare le budella.
L'idea che possa aver rovinato tutto con lei.
-
L'avevo avvisata che avevo una lunga lista di difetti.
-
Ah, bè, allora questo risolve tutto secondo te?.
Rick
non ha smesso di sorridergli, perchè dopotutto lo sa anche
lui che ha davvero un pessimo carattere, ma che non ha mai agito con
l'intenzione di fare del male a qualcuno senza un valido motivo.
-
Sul serio, amico, non pensare di andare a dirle una stronzata del
genere.
Non c'è peggior cosa del "te l'avevo detto" quando invece
sei tu
ad avere torto.
-
Allora illuminami su quello che devo dirle, dopo che ovviamente
sarò arrivato da lei strisciando.
L'idea
dello strisciare forse non è poi così sbagliata,
perchè ha davvero paura di aver fatto un gran casino con lei.
-
Forse le potresti confessare che siccome hai una dannata paura di
perderla,
percepisci qualsiasi altro uomo come una minaccia, tanto che ti si
azzera ogni capacità di pensiero quando uno le ronza intorno.
Adesso
tocca a lui sorridere, incrociando le braccia e dimenticando per un
momento che la faccenda è seria.
-
E' quello che hai detto a Lori quella volta che hai menato quel suo
collega perchè le sbavava dietro? Perchè se
è
così, mi convinco subito, dal momento che pare proprio abbia
funzionato, visto che siete ancora insieme.
-
Era diverso, scemo.
-
Fammi capire: perchè per te è sempre tutto
diverso?
-
Si vede che è la tua prima relazione seria.
Lui
pensa che non solo è vero, ma che è andato a
scegliersene una pure parecchio complicata. Beth è una
ragazza
davvero, davvero speciale, anche un cieco se ne accorgerebbe. Ecco
perchè ha una paura fottuta di perderla, perchè
da un
momento all'altro si accorgerà di quanto non c'entri
assolutamente niente con uno come lui.
-
Quando ho menato quello stronzo, io e Lori eravamo già
sposati! Se lo aspettava che potesse finire così, se mai io
e quel
tizio ci fossimo incontrati.
Giusto,
forse. Per lui è davvero tutto nuovo, a volte si sente
proprio un pesce fuor d'acqua nel dover gestire il suo rapporto con
Beth. A volte pensa che vorrebbe passare le sue giornate a
letto
con lei, perchè quando fanno l'amore le cose funzionano ad
un
livello così profondo tra di loro, che non hanno nemmeno
bisogno
di dirsi una parola.
Sì,
quando sono a letto insieme, non è solo sesso quello che
fanno, è molto, molto di più.
-
Va bene, Mr. So tutto io.
-
Come, scusa?
Sorride
ironico davanti a quel rimarcare la sua veloce resa,
perchè un pò di facciata la deve mantenere, anche
se con
Rick non ne avrebbe bisogno. Conosce benissimo tutti i suoi stati
d'animo, anche quelli più nascosti.
-
Sì, sì... non te la menare troppo. Mi avevi
già
convinto con lo strisciare, ora ci aggiungo anche qualche bella
parolina, così sei più contento. Questo vuol
dire,
però, che ora la Mustang te la finisci tu.
Gli
ha già voltato le spalle per andarsi a sfilare la tuta da
lavoro, ma ovviamente sente lo stesso il sorriso compiaciuto che
è comparso sul volto di Rick per avergli fatto cambiare idea
così rapidamente,
mentre contemporaneamente lo saluta con un dito in particolare per
avergli rifilato però anche il suo lavoro.
Sì,
decisamente loro due si sono proprio trovati, non potrebbero
formare una coppia di amici più affiatata di così.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Appena mette piede in casa, la cerca subito e la trova in cucina.
Sono passati quattro, lunghi anni, da quando stanno insieme, ma ha
sempre voglia di lei come se fosse la prima volta. E' diventata tutto
ciò che gli serve per vivere: aria, cibo, acqua, tutto
insieme.
-
Ehi, ciao, non ti aspettavo così pres...
Non
la lascia nemmeno finire di parlare, si avvicina e la spinge contro
il tavolo, le mani a stringerle i fianchi, le labbra già
incollate alle sue.
La
bacia con forza, profondamente, facendole sentire il potere che ha
su di lui. Quando sente le sue mani delicate appoggiarsi sul suo
torace, per poi risalire ad accarezzargli le spalle, il collo, fino a
perdersi nei capelli stringendoglieli con forza, si preme su di lei per
far aderire completamente i loro bacini.
Fa
scivolare le mani sulle sue natiche, stringendole e sollevandola,
per farla sedere sul tavolo dietro di loro. Senza smettere di baciarla,
si insinua tra le sue gambe, invitandola ad aprirle per sentire ancora
meglio il calore della sua intimità.
Le
accarezza il seno attraverso la maglietta, sentendo i capezzoli
già turgidi e desiderosi del suo tocco. C'è una
serie di
gemiti, che non sa se sono suoi o di Beth. Sa solo che ha voglia di
perdersi nel suo calore umido, così le scosta i pantaloncini
e
gli slip, insinuando le dita dentro il suo stretto passaggio.
Questa
volta è sicuro che il gemito roco sia suo, perchè
non riesce a trattenerlo nello scoprire che anche lei è
già pronta per lui.
-
Dio, ragazzina, non riesco a starti lontano...
E'
così, sente di voler essere sempre dentro di lei,
perchè è più di un bisogno fisico,
è
l'esigenza di sentirla sempre intorno a lui, di sentirsi accolto ed
amato.
Lei
gli circonda i fianchi con le gambe, e a quel punto qualcosa dentro
di lui prende il sopravvento, forse la parte più istintiva,
quella che lei gli ha sempre tirato fuori sin dall'inizio.
Così
si abbassa jeans e boxer lo stretto necessario, poi la
penetra con un affondo deciso. Una parte di lui vorrebbe essere meno
irruente, forse perchè si accorge di essere troppo
selvaggio, ma
il fuoco che gli brucia nei lombi, è puro desiderio di
spingersi
profondamente dentro di lei. Beth si aggrappa a lui, stringendogli
ancora di più i fianchi, assecondando i suoi movimenti
sempre
più veloci.
-
Daryl, ti prego, promettimi che non smetterai mai di amarmi come ti amo
anch'io.
Lui
non riesce ancora a dirglielo con le parole, per cui lascia che
siano i gesti a parlare per lui. L'afferra di nuovo sotto le natiche,
sostenendola e facendole quasi sbattere la schiena contro il
frigorifero, tanto è il bisogno di spingersi dentro di lei.
L'effetto è devastante su entrambi: Beth gli appoggia la
testa
sulla spalla gemendo di piacere, lui sente uno spasmo contrargli il
bacino.
I
loro fianchi cozzano con forza, spinti dall'urgenza che hanno di fare
l'amore per rinnovare quella promessa che si scambiano puntualmente
ogni anno nel giorno del loro primo bacio.
E
non passa molto tempo ancora, prima che l'orgasmo di
Beth esploda intorno alla sua erezione, portandolo a
riversarsi
dentro di lei soltanto qualche attimo dopo, mentre asseconda, come
sempre, il pensiero di volerla raggiungere dove nessun'altro
dovrà mai arrivare: nel suo cuore e nella sua mente.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Spesso
succede che la loro giornata si concluda sul piccolo balconcino
di quell'appartamento che non vogliono lasciare, perchè
ormai la
considerano casa loro a tutti gli effetti.
Siedono
sempre nella stessa maniera, ossia con lei che si accoccola tra
le gambe di Daryl, le sue braccia a stringerla per riscaldarla, anche
quando d'estate non ce ne sarebbe bisogno.
Beth
non dimenticherà mai che erano seduti così quella
notte in cui poi hanno fatto l'amore per la prima volta. Nè
dimenticherà che è stato anche il momento in cui
ha
capito che fosse davvero - e irrimediabilmente - innamorata di lui.
Le
viene da sorridere ripensando all'accusa che le muoveva Maggie di
credere troppo nelle favole, perchè dopotutto una specie di
favola lei la sta vivendo tuttora.
Le
cose con Daryl non vanno sempre bene, anzi, spesso si scontrano
ancora perchè i loro caratteri rimangono molto differenti,
eppure non si addormentano mai distanti.
Eh,
sì, il letto è quel luogo dove il loro rapporto
continua a non avere bisogno di parole. Lì, si ricordano
perfettamente che esiste un legame profondo tra di loro, e che per
quanto potranno discutere, niente potrà reciderlo.
-
Perchè sorridi, ragazzina?
Sono
insieme da sette anni, e convivono ormai da quasi cinque anni,
eppure lui ancora la chiama così. A ventisei anni di certo
non
è più una ragazzina, ma lui sostiene che la loro
differenza di età la rende ancora tale nei suoi confronti.
Lei
dovrebbe dirgli che il suo grado di maturità è
sicuramente maggiore rispetto alla sua età anagrafica, ma
siccome in fondo lo sa anche lui, può continuare a godersi
quel
nomignolo come l'espressione dei sentimenti che prova verso di lei.
-
Pensavo a Maggie.
-
Che ha fatto, stavolta?
Daryl
sa benissimo che tra lei e sua sorella volano sempre scintille,
perchè anche per Maggie lei rimarrà sempre la sua
sorellina, quindi si sentirà sempre in diritto di dirle la
sua
su ogni cosa, cercando di influenzare le sue decisioni.
-
Niente. Mi è solo venuto in mente che quando ero "veramente"
una ragazzina, mi accusava di credere troppo nelle favole.
Ha
volutamente sottolineato quel veramente, facendolo ridacchiare
sul fatto che ci tiene sempre a rimarcarlo che è cresciuta.
-
E quindi?
-
E quindi, facevo bene, invece. Alla fine ho incontrato il mio Principe
Azzurro, no?
Il
torace a cui è appoggiata ora sussulta in maniera esplicita,
perchè lui sta proprio ridendo.
-
Ah, proprio un gran Principe Azzurro ti sei trovata. Forse dovevi
chiedere il prolungamento a vita sulla garanzia.
Anche
lei ride, intuendo che Daryl è in vena di chiacchierare, se
no non le avrebbe dato quella risposta.
-
Bè, dai, quasi abbiamo superato il settimo anno. Sai cosa si
dice, vero? Che è l'anno della crisi, anche se in teoria
bisorrebbe essere sposati.
-
Ah, allora forse dovrei chiedere a Rick, è lui l'esperto in
fatto di rapporti duraturi.
Rick
e Lori, con cui tra una paio di giorni festeggeranno la maggiore
età di Carl e i sei anni della piccola Judith, arrivata un
anno
dopo che lei e Daryl si sono conosciuti. Ancora le sembra pazzesco che
siano nati nello stesso identico giorno i figli di Rick,
però
siccome lei e Daryl sono ancora insieme, sa che le cose pazzesche nella
vita, in reltà, succedono e basta.
-
Ormai sei un esperto anche tu, non credi?
-
Uhm... io non mi sento tanto così.
Eccola,
quell'insicurezza che forse non lo abbandonerà mai
veramente. Solo che adesso lei conosce tutto di lui e del suo passato.
Non è stato facile crescere senza degli affetti stabili e la
cosa lo ha segnato molto più di quanto voglia far vedere
agli
altri. Forse suo padre è l'unico che ha capito quanto sia
davvero sensibile Daryl, infatti ora vanno d'accordo al di
là del fatto di doverlo fare perchè
c'è di mezzo lei.
-
Bè, se ancora sono qui con te, Mr. Dixon, qualcosa dovrai
pur averlo capito, no?
Lui
sorride e la stringe un pò di più.
-
Tu non fai testo, ragazzina.
-
E perchè?
-
Perchè ho sempre pensato che ti mancasse qualche rotella.
-
Sono contenta di saperlo. Potevi dirmelo anche prima.
Lui
tace un momento, però non le sembra che abbia invertito la
rotta. Lo sente ancora lì con lei.
-
Sai che io ci metto un pò a dirti le cose.
Sì,
è vero. Daryl ha i suoi tempi ed ha imparato che
cercare di forzarlo non serve a niente, se non a farlo chiudere ancora
di più a riccio.
-
Sai che a me va bene così, in fondo.
E'
vero, ha imparato ad amarlo con i suoi pregi e i suoi difetti.
L'elenco di questi ultimi si è rivelato abbastanza lungo, ma
ben
controbilanciato da pregi che lo rendono davvero una persona speciale.
-
L'avvocato di Merle mi ha chiamato due settimane fa.
Mentirebbe
se dicesse che in quelle settimane non si è accorta
che qualcosa lo turbava, ma proprio perchè ha imparato a
rispettare i suoi tempi, non gli ha fatto domande, rimanendo
però vigile.
-
Cosa voleva?
Merle
è un argomento difficile da affrontare, una ferita che
davvero Daryl si porterà dentro per sempre.
-
Mi voleva informare che è stata fissata definitivamente la
data di scarcerazione. Uscirà fra cinque settimane.
Lo
stringe più forte, le viene istintivo, sa che per lui
saranno settimane durissime quelle a venire.
-
Cosa pensi di fare?
Durante
tutti quegli anni di carcere è andato a trovarlo solo
poche volte. Altre volte si sono sentiti per telefono. Non gli ha mai
fatto mancare nulla, nel senso che si è sempre interessato
che
avesse ciò di cui aveva bisogno. Solo una volta,
più o meno qualche anno fa, le ha confessato che non sapeva
come
sarebbero potuto andare le cose con lui, una volta che fosse
tornato in libertà.
Sa
da Lori che con Rick ne ha sempre parlato di più, invece, ma
la cosa non l'ha mai infastidita. Non è assolutamente gelosa
del
rapporto che hanno i due uomini, anzi se Daryl è quello che
è, lo deve sicuramente anche alla presenza di Rick. Sa anche
che
è una forma di vergogna quella che gli impedisce di parlarne
con
lei, non riesce a superare la sensazione di non essere stato capace di
aiutare suo fratello e di averlo quindi abbandonato al suo destino.
Rick
le ha raccontato una storia diversa, però, e cioè
quella di un
ragazzino che stravedeva per un fratello che non voleva saperne di
condurre una vita migliore, punto e basta. E se all'epoca gli
assistenti sociali non lo avessero affidato alla famiglia di Rick,
probabilmente ora in carcere insieme a Merle ci sarebbe stato anche
Daryl.
-
Sinceramente non lo so, Beth. Ci devo pensare.
-
Sai che io sono con te, qualsiasi decisione prenderai.
Intreccia
le dita con le sue e posa la testa sulla sua spalla. Lui si
appoggia con il mento alla sua testa, tenendola sempre abbracciata
stretta. La via sotto di loro è come sempre tranquilla,
l'officina si trova in una zona poco abitata, quindi il silenzio
è rotto solo ogni tanto dall'abbaiare di qualche cane o dal
passaggio di qualche rara macchina.
L'atmosfera
tra di loro non si è guastata, anzi il fatto che non
parlino più è solo l'espressione del fatto che
stanno
condividendo uno dei tanti momenti importanti della loro storia.
Beth
ne è convinta, perchè il suo istinto le dice che
hanno posato un altro mattone di quella base solida su cui poggia il
loro rapporto. Hanno imparato a completarsi. Lei cerca sempre di
mantenere la promessa fatta a se stessa di scacciare le ombre che ogni
tanto lo avvolgono e pensa di riuscirci la maggior parte delle volte.
In
cambio riceve il sostegno e la forza di un uomo che crede in lei al
cento per cento. Non potrebbe davvero desiderare di più.
-
Credo di doverti dire anche un'altra cosa, ragazzina.
E'
strana la voce di Daryl, per una volta non sa bene cosa aspettarsi.
-
Spara.
-
Ti amo.
Potrebbe
giurare che per un attimo le si è fermato il cuore, poi
però lo sente che riprendere a battere furiosamente. Non
gliel'ha mai detto con quelle due semplici parole. Glielo ha dimostrato
praticamente ogni giorno in mille modi diversi, persino arrivando a
cantarle una canzone una sera in cui era decisamente ubriaco, ma non
glielo ha detto mai così direttamente.
E
deve imbrigliare mille emozioni diverse per riuscire a tirare fuori le
parole per rispondergli.
-
Se domani mattina ci svegliassimo in un mondo completamente
impazzito, io sarei lo stesso tranquilla, perchè lo dovrei
affrontare con te al mio fianco. E non potrei volere di più,
davvero. Perciò non smettere mai di farlo.
-
Non lo farò, Beth. Ci sarò sempre. E se il mondo
dovesse impazzire, sarei anch'io pronto ad affrontarlo insieme a te.
*Note autrice - che si
è innamorata pazzamente di questi Daryl e Beth!*
Avrei potuto scrivere all'infinito di loro due in questa versione, ma
ad un certo punto ho dovuto dire basta, altrimenti avrei dovuto
aggiungere altri capitoli, trasformandola in una long vera e propria.
Però, posso già dirvi che mi è
piaciuto talmente tanto immaginarli in un universo alternativo (quindi
niente zombie!) che non escludo in futuro di scrivere qualche altra
one-shot o mini-long di questo genere (magari più rosso?
Uhm... non lo escludo!).
Un'altra cosa che volevo precisare è che magari vi
aspettavate una scena della loro prima volta insieme, però
sappiate che non l'ho volutamente inserita e c'è un motivo
ben preciso: la loro prima volta la voglia raccontare prima in un'altra
ff... eh, sì, si tratta proprio di Alone! E' lì
che l'ho immaginata e non voglio farmi influenzare da altre prime volte
che potrei raccontare in altre ff. Sì, può
sembrare uno spoiler su Alone, però non aggiungo altro, dico
solo che una prima volta ci sarà (e credo che l'avevate
immaginato, essendo una ff incentrata su loro due! XD).
L'ultima nota la metto proprio sulle battute finali che si scambiano
Daryl e Beth: avete notato che non ce l'ho fatta? Ho dovuto mettere un
riferimento a TWD! Eh sì, potrebbe proprio succedere che si
svegliano una mattina e il mondo è impazzito!
Però sappiamo bene che loro due insieme (senza sceneggiatori
crudeli in giro XD) potrebbero sopravvivere benissimo!
Sperando che vi sia piaciuta questa mini-long, vi saluto.
A presto.
Serena
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