Neutron star collision

di littlescheggialoveshazza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** First month ***
Capitolo 2: *** Cosa fare? ***
Capitolo 3: *** Vecchi amici nuovi amori ***
Capitolo 4: *** Domande e risposte ***
Capitolo 5: *** Non ti lascio ***
Capitolo 6: *** Reality ruined my life ***
Capitolo 7: *** Liquirizia e novità ***
Capitolo 8: *** Occhi blu ***
Capitolo 9: *** Uncles ***
Capitolo 10: *** Attimi di confusione ***
Capitolo 11: *** Possibilità ***
Capitolo 12: *** Date ***
Capitolo 13: *** Dubbi ***
Capitolo 14: *** Responsabilità ***
Capitolo 15: *** Cosa mi fai?! ***
Capitolo 16: *** Future ***
Capitolo 17: *** Work ***
Capitolo 18: *** Daddy ***
Capitolo 19: *** Dinner date ***
Capitolo 20: *** Disattenzione ***
Capitolo 21: *** Mornings ***
Capitolo 22: *** Reunion ***
Capitolo 23: *** Abiti da principesse e scene bizzarre ***



Capitolo 1
*** First month ***


Julie’s POV

Era passato un mese da quando mio padre mi aveva rinchiusa in collegio, mi aveva cambiato il numero di cellulare e mi aveva proibito di avere qualsiasi tipo di contatto con i miei amici e soprattutto con Louis.

La mia nuova casa, se così si poteva chiamare, non mi piaceva molto, vivevo in una stanza doppia, la mia compagna non era male, si chiamava Stephanie, aveva la mia stessa età, era una ragazza molto carina, i capelli color caramello e gli occhi verdi. Andavamo abbastanza d’accordo, anche se avevamo dei caratteri un po’ diversi, lei era una ragazza che non rischiava mai, una di quelle ragazze iper responsabili  che non si buttano mai. Ma lei era la mia unica amica in quel manicomio, da quando avevo messo piede li dentro ero cambiata, la Julie che litigava con Ruby o che a scuola salutavano tutti per i corridoi, in quel posto era svanita, ormai era solo parte del mio passato. Julie Smith ormai era una ragazza chiusa, che non parlava con nessuno, sempre seduta in un angolino con l’ipod ed un diario tra le mani; già il mio diario, me lo aveva regalato Alex per il mio decimo compleanno ma quando ero a Doncaster lo usavo di rado, scrivevo solo quando mi accadeva qualcosa di eclatante. Ogni giorno, nella pausa dalle lezioni mi dirigevo in giardino, mi sedevo al mio posticino sotto l’abete che troneggiava al centro del cortile e scrivevo tutto quello che in quel momento mi passava per la testa.

Quel giorno decisi di fare un tuffo nel passato e di rileggere ciò che avevo scritto anni prima.

Caro diario,

oggi sono davvero molto felice, Louis mi ha chiesto di uscire insieme, da soli perché mi deve parlare di una cosa molto importante, chissà cosa mi vorrà dire… Spero davvero tanto che mi chieda di essere la sua ragazza, so che a tredici anni è presto, ma mi piace davvero tanto, ormai lui per me non è solo il mio migliore amico, è qualcosa di più e vorrei che anche lui provasse la stessa cosa per me.

Sorrisi nel ripercorrere quei ricordi, avevo le lacrime agli occhi e le altre studentesse iniziavano a guardarmi male, così chiusi il diario ed alzai la testa verso il cielo a guardare le nuvole.

Chissà cosa era successo a Doncaster in quei giorni, chissà come stavano i miei amici, Alex, Louis… Gia, Louis. Lo amavo ancora, avrei fatto di tutto per lui, mio padre si era illuso che chiudendomi in un collegio femminile sarei cambiata, lo avrei dimenticato, ma non aveva compreso la grandezza del sentimento che mi legava al mio migliore amico, al mio ragazzo. 

Mentre ero immersa nei ricordi, sentii una fitta alla bocca dello stomaco corsi in bagno e vomitai anche l’anima. Era da qualche giorno che stavo male, vomitavo spesso, soprattutto la mattina e mangiavo il doppio; ormai andava avanti da troppo, quindi decisi di andare dal dottore e farmi visitare. 

” Dove vai?” mi chiese Stephanie quando mi vide senza uniforme

” Dal dottore” risposi evasiva

” Vuoi che ti accompagni?” mi chiese ancora

” No tranquilla” dissi subito “ E’ solo un controllo”

Lanciai un sorriso alla mia compagna di stanza e poi andai via.

Percorsi le strade della piccola cittadina di Holmes Chapel con le mani nelle tasche e le cuffie nelle orecchie e mi diressi a passo lento verso lo studio della dottoressa Stain. 

” Ciao Julie” mi salutò Kim, l’infermiera

” Cia Kim” sorrisi “ la dottoressa Stain?” chiesi poi

” Sta visitando un bimbo, tra dieci minuti sarà da te” mi informò

Annuii e poi mi sedetti sulle poltroncine dinnanzi al bancone, presi un giornale di gossip tra le mani e aspettai il mio turno sfogliandolo distrattamente.

” Julie” mi chiamò la dottoressa poco dopo “ vieni, è il tuo turno” 

Mi alzai e la raggiunsi nel suo studio, mi fece segno di accomodarmi sulla sedia dinnanzi alla sua scrivania e poi iniziò a parlare.

” dimmi cara, cosa senti?”

 Dottoressa è da oltre una settimana che ho disturbi di stomaco, vomito in continuazione, soprattutto la mattina e mangio per due” spiegai

” Mmmh” disse solamente la dottoressa

” E’ grave?” Chiesi

” Se è quello che credo io, no…Ma dobbiamo fare un’ecografia per sicurezza. Accomodati sul lettino” mi disse pensierosa

Feci come mi aveva ordinato e attesi che mi raggiungesse, la dottoressa Stain mi scoprì la pancia, me la riempì di un gel freddo e blu che mi fece rabbrividire e poi passò lo strumento sul mio addome.

La donna osservò lo schermo della macchina per qualche istante con attenzione e poi parlai, ero in preda al panico ed alla curiosità

” Cos’ho?” chiesi intimorita

” Mia cara Julie, credo che tu abbia combinato un bel casino” disse

” Cioè?” chiesi spaventata

” Tesoro, sei incinta”



NOTE DELL'AUTRICE:

Siamo ancora al primo capitolo e già le cose si fanno complicate! Cosa succederà adesso?  Lo scopriremo solo leggendo ;) Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che commenterete in tante <3 Vi ringraio immensamente peri voti e le splendide cose che mi avete detto nel prologo, vi adoro! Se vi va, passate dal mio profilo, sto pubblicando una storia su Harry a cui tengo moltissimo, vi basta leggerla per dire di conoscermi ;)

se vi va questi sono i miei contatti ( Scrivetemi, non mordo ;) ):

 
twitter: JustGiuliaM
 
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grazie mille

vi adoro

baci 

SCHEGGIA<3

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Capitolo 2
*** Cosa fare? ***


Incinta! Sono Incinta!

Continuavo a ripetere incredula nella mia mente questa frase, l’unica volta in tutta la mia vita in cui avevo fatto l’amore con il mio ragazzo, ero stata così stupida da non usare precauzioni, ero talmente presa da Louis che non ci ho pensato.

“Stupida” mi dissi

Non avevo intenzione di ritornare in quel collegio per il momento, avevo bisogno di aria, dovevo restare da sola e capire cosa fare, dovevo portare avanti la gravidanza oppure no? Dovevo dare il bambino in adozione? Dovevo o meglio, volevo tenerlo? Avevo solo quindici anni, questa situazione era più grande di me, e gestirla da sola non sarebbe stato facile.

Istintivamente portai una mano sul mio ventre ancora piatto, mi trovavo seduta su di un muretto vicino ad una panetteria, abbassai lo sguardo sulla mia pancia e parlai con essa:” E tu? Cosa dici? Siamo in un bel casino” 

Cosa fare? Di certo non avrei abortito, quel minuscolo esserino che sarebbe cresciuto dentro di me non aveva nessuna colpa, non potevo ucciderlo, era il frutto dell’amore tra me e Louis, non avevo nessun diritto di togliergli la vita. Ma come avrei fatto a nasconderlo ai miei genitori? Chi mi avrebbe aiutata? Non ne avevo la minima idea, l’unica cosa di cui ero certa in quel momento era che avrei fatto di tutto pur di far stare bene il mio bambino o la mia bambina.

Improvvisamente il mio cellulare prese a squillare, scossi la testa per ritornare alla realtà e portai l’apparecchio vicino all’orecchio destro

” Pronto?” chiesi

” Julie dove cavolo sei finita? Sta per scoccare il coprifuoco” rispose la mia compagna di stanza agitata

” Oh si arrivo Steph” 

Non le diedi nemmeno il tempo di ribattere che misi giù, i miei piedi toccarono di nuovo terra e con la testa ancora fra le nuvole ritornai a “casa”. 

Quel giorno fu proprio fortunato, arrivai al collegio con dieci minuti di ritardo e casualmente la preside Scott si trovava all’ingresso.

” Signorina Smith! Ha idea di che ore siano?!” mi rimproverò

” Mi scusi signorina Scott ma ero dal dottore” mi giustificai

” Tutto bene?” mi chiese addolcendosi improvvisamente

” Tutto bene, era solo un controllo” mentii “ora mi scusi ma devo terminare i compiti per domani” altra bugia

Sorpassai la preside e trascinando i piedi raggiunsi il dormitorio, salii le scale e, prima di rientrare in camera, presi un lungo respiro. Non appena aprii la porta Stephanie si voltò verso di me

” Che bella cera” rise ironica “Cosa ti ha detto la dottoressa?” continuò quando vide che non avevo riso con lei ma mi ero semplicemente seduta sul mio letto

Stephanie doveva sapere, lei era la mia compagna di stanza e sarebbe stata la prima ed unica ad accorgersi che stavo cambiando.

” Sono incinta” rivelai in un sussurro

” Che?!” domandò lei alzando di un’ottava il tono della sua voce

” Cosa non ti è chiaro? Sono o Incinta?” risposi leggermente irritata

” Ma co-come è possibile?” continuò ancora sotto shock

” Non è stato difficile, anzi” ironizzai “Ho fatto l’amore con il mio ragazzo ma non abbiamo usato protezioni ed ecco qui” terminai scrollando le spalle

Stephanie non disse altro, mi accarezzò una guancia e poi mi strinse forte al suo petto, aveva capito di cosa avevo bisogno in quel momento, qualcosa che solo lei poteva darmi, un abbraccio. 

” Ho deciso che lo terrò” dissi ancora stretta tra le sue braccia

” Non ti lascio, sono con te” mi rassicurò

” Grazie mille Steph” dissi con le lacrime agli occhi

” Con i tuoi come farai? Lo dirai al padre?”  chiese

” I miei non li vedo da una vita, sarà facile nasconderglielo. E Louis... beh, non credo lo saprà mai, ha solo diciotto anni, va al college e deve andare avanti” spiegai con la morte nel cuore

” Non sono d’accordo con te” rivelò la mia amica “Avete fatto l’amore in due, anche lui deve assumersi le sue responsabilità e questo bambino non può crescere senza un padre” mi rimproverò

” Non lo so Steph, devo ancora accettarlo, quando sarò consapevole di tutto ci ripenserò” dissi

Decidemmo che per quella sera non avremmo più parlato di Louis o della mia famiglia, lasciammo perdere i compiti, prendemmo un barattolo di nutella e guardammo un film comico.



NOTE DELL'AUTRICE:

La nostra Julie è stata catapultata in fretta in un presente in cui deve pensare a qualcosa che non si sarebbe mai aspettata di vivere: una gravidanza. Fortunatamente Stephanie ha deciso di restarle accanto e di non abbandonarla, ma come potrà andare a finire? Lo scopriremo solo leggendo ;)

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che commenterete <3 Le vostre parole mi hanno resa davvero molto felice, non credevo ci teneste a questa storia! Quindi...GRAZIE! 

 Non mi dileguo oltre, se vi va di contattarmi,mi trovate su twitter (@JustGiuliaM), su tumblr ( HazzaeScheggia ), su instagram ( hazza_e_scheggia) e su facebook alla pagina " The reason of  my smile? One Direction". Spero passerete dal mio profilo a leggere anche la ff su Harry, per me è molto importante <3

grazie di tutto 

vi adoro

baci

SCHEGGIA<3

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Capitolo 3
*** Vecchi amici nuovi amori ***


" Ju alzati" mi disse Stephanie scuotendomi per il braccio

" No Steph non mi va" mi lamentai voltando il capo dal lato opposto

" Julie Smith, alza le tue chiappe dal letto e indossa l'uniforme, abbiamo lezione" mi disse con tono autoritario mentre mi tirava via le coperte dal corpo

Grugnii arrabbiata e, dopo averle lasciato un bacio sulla guancia, presi l'uniforme che mi stava porgendo la mia compagna di stanza e mi vestii. Mi ero lavata, avevo indossato la camicia, il cravattino e il golf, mancava solo la gonna.

" Porca miaseria" esclamai dal bagno

All'istante una Sophie incuriosita comparve sulla soglia della stanza in cui mi trovavo

" Che succede?'" chiese

" Succede che sto diventando grassa e la gonna non mi entra più" mi lamentai sull'orlo di un pianto

" Vieni qui, la chiudiamo con una spilla e nel pomeriggio chiediamo alle sarte di adattarla " mi rassicurò

" Oh cosa farei senza di te?!" dissi abbracciandola

Stephanie ricambiò l'abbraccio, mi aiutò con la divisa e poi corremmo in classe prima di ricevere un ritardo.

La signorina Shine si era persa ancora una volta nella spiegazione di non so quale statua greca che mi riportò alla mente il volto di Louis, era lui la mia statua greca. Non ci vedevamo da tre mesi, mi mancava terribilmente, da due avevo scoperto di aspettare suo figlio e, mai come in quel periodo, sentivo la mancanza del mio migliore amico, del mio Boo Bear che mi diceva sempre che sarebbe andato tutto bene perchè lui era con me. In quei due mesi Stephanie si era dimostrata una splendida amica, avevamo legato tantissimo e, ogni volta che correvo in bagno a causa delle nausee mattutine, lei mi copriva, mi aiutava in tutto, eravamo cambiate insieme. Stephanie non era più la ragazza timida e piena di paure che avevo conosciuto quando fui rinchiusa in quel posto; la mia gravidanza aveva fatto crescere entrambe, la stavamo vivendo insieme e insieme stavamo scoprendo lati novi l'una dell'altra.

" Ti amo rompina" sentii rimbombare nella mia mente 

Quel soprannome, nessuno mi chiamava più così, nessuno aveva i suoi occhi, i suoi pozzi di un colore più bello di quello del cielo terso o di un mare caraibico; la sua voce era unica, la sua dolcezza inimitabile.

" Feels like i'm constantly playing a game that i'm destined to loose " 

Quella ormai era la mia canzone preferita, quelle parole mi erano piaciute sin da subito e poi cantate con quella splendida voce armoniosa e dolce mi scaldavano il cuore.

Il fastidioso ma salvifico rumore della campanella fece sì che mi ridestassi dalla mia trance giornaliera e riprendessi a portare avanti la mia vita che ormai non aveva più alcuna prospettiva felice.

Corsi via da quel maledetto edificio, non potevo reggere altre ore in silenzio senza piangere davanti a tutti come una fontana; i miei genitori mi avevano fatto del male allontanandomi da Louis, ma non avrei permesso loro di rovinare la vita anche di mio figlio o mia figlia.  

Vagavo per le strade della piccola cittadina di Holmes Chapel quando, presa da un attacco si fame, entrai in un piccolo supermercato e iniziai a riempirmi il cestino di schifezze di ogni genere.

"Conosco solo una ragazza al mondo che mangia dolce e salato insieme senza preoccuparsi di ingrassare" disse una calda voce alle mie spalle facendomi cadere dalle mani la stecca di liquirizia che stavo succhiando. Mi votai di colpo e con il braccio libero circondai la vita di Harry, il mio riccio, quanto diavolo mi era mancato!

" Che ci fai qui?" domandai felice

" Sono venuto a fare visita a mia nonna" rispose sorridente, quanto mi erano mancate le sue morbide fossette " Ti va di fare un giro?" mi chiese tornando serio

Annuii, ci dirigemmo alla cassa per pagare ciò che avevo comprato e poi ci sedemmo su di un muretto in una villetta comunale a mangiare biscotti al cioccolato.

" E così ti hanno spedita qui" esordì Harry

" Già" risposi " mi mancate terribilmente" 

" Ci manchi anche tu piccola, non è più lo stesso senza di te" disse stringendomi una mano

" Lou come sta?" chiesi mentre una lacrima sfuggiva al mio controllo

" Manchi anche a lui Ju, si fa vedere pochissimo e si ubriaca sempre" rivelò provocando la fuoriuscita di tutte le altre lacrime che tentavo di trattenere

Harry vedendomi in quello stato mi abbracciò ed attese che mi sfogassi piangendo sul suo petto

" Haz io mi sento uno schifo, mi mancate, qui la scuola è una prigione, mi fissano tutti, sono quella strana che durante la pausa pranzo scrive su un diario e non parla con nessuno." confessai " non sono più io"

" Adesso ci sono io qui e farò di tutto per riportarti dal tuo Louis" mi rassicurò accarezzandomi il capo per poi lasciarvici un dolce bacio. 

" Devo ritornare al college" dissi guardando l'ora

" ti riaccompagno" mi disse aiutandomi a scendere dal muretto

Riprendemmo a camminare ed io aprii un pacco di patatine che iniziai a mangiare voracemente.

" Piccola non ti offendere, ma stai mangiando per due e ti sei un po' appesantita" constatò Harry ridacchiando

Quelle sue parole mi mandarono in panico, non potevo dirgli che ero incinta, avrebbe potuto dirlo a Louis!

" Non so cosa mi sia preso, ho tanta fame" cercai di dissimulare scrollando le spalle

Harry si fermò un momento voltandomi, mi scrutò attentamente

" Da quanto tempo è che sei qui?" mi chiese pensieroso

" T-Tre mesi" balbettai

Harry piegò la testa da un lato scutandomi attentamente, pregai in tutti i modi che non capisse nulla, ma tutto fu vano quando il mio amico spalancò gli occhi verdi e la bocca

" T-tu" balbettò " Sei incinta!" disse puntandomi un dito contro con viso sconvolto

" Harry" dissi " ti prego non mi giudicare" 

" No, no piccola non ti giudico" mi rassicurò abbracciandomi

" E' così difficile Haz, ho solo quindici anni" dissi stringendomi ancora di più a lui 

" Julie" disse poi fissando i suoi occhi verdi nei miei " E' di Louis il bambino, vero?" chiese

Annuii asciugandomi una lacrima con il dorso della mano

" Glielo dobbiamo dire" mi informò

" No Haz non voglio, non voglio rovinare la vita di Louis, posso cavarmela" lo implorai

" Ci siete dentro entrambi e Louis ha il diritto di sapere che sarà padre" ribattè

" Ci devo pensare" risposi

Harry annuì comprensivo e, circondandomi le spalle con un braccio, mi riaccompagnò fino al college.

" Julie ma che diavolo di fine avevi fatto?!" esordì la mia compagna di stanza aprendo la porta, ma si fermò non appena vide che non ero sola 

Improvvisamente mi sentii il terzo incomodo, Harry e Stephanie si fissavano con una strana luce nelgi occhi e si sorridevano come due ebeti, mi ricordavano un po' me e Lou. Roteai gli occhi e feci le presentazioni

" Ragazzi state sbavando ed io sono qui, potrete fare sesso e amarvi in un altro momento, ora c'è una ragazza incinta qui che ha bisogno di dormire" li interruppi facendoli arrossire entrambi

" Ju" mi rimproverò Steph

" Ma dai, si vede che è scattata la scintilla tra voi due" mi lamentai

Harry mise su il suo sorrisetto da conquistatore e prorpose a Stephnaie di uscire iniseme uno di quei giorni trovando ovviamente risposta positiva.

"Sempre il solito Styles" lo rimproverai giocosa " Incontri una ragazza e dopo dieci secondi è cotta!"

Steph mi colpì imbarazzata 

" Sono affascinante, non è colpa mia" rispose quello fecendomi l'occhiolino

" Come credi" lo canzonai " Resterei ore con te Hazza ma abbiamo lezione domattina e si sta facendo tardi" 

" Va bene, ti chiamo domani. Pensa a quello che ti ho detto " mi disse dandomi un bacio sulla guancia " Ciao Stephanie" disse facendo l'occhiolino alla mia amica per poi andare via.

Rientrata in camera e accoccolatami sotto le coperte, Stephanie mi fece una marea di domande su Harry.

" E questo Harry sarebbe...? " esordì mentre infilavoil pigiama 

" Il mio migliore amico nonchè migliore amico di Louis" spiegai 

" Siete molto legati" constatò poi

" Si, Louis ed io siamo migliori amici da sempre e, quando mi presentò Harry, passai un intero pomeriggio a piangere perchè credevo che mi avrebbe portato via il mio migliore amico, avevo solo quattro anni e loro sette, era normale che mi sentissi minacciata " raccontai nostalgica

" E poi? " incalzò curiosa Steph

" E poi hanno iniziato a trattarmi come se fossi la loro piccola sorellina a cui fare scherzi alle elementari, la ragazzina da proteggere dalle cattiverie delle bambine alle scuole medie e la ragazza da tenere d'occhio affinchè i ragazzi del liceo non la potessero far soffrire " spiegai con un sorriso amaro sulle labbra per poi dirigermi in bagno a lavare i denti.

Quando rientrai nella stanza nessuan delle due disse più nulla, ci mettemmo a letto e chiudemmo gli occhi.

" Davvero dici che l'ho colpito?" domandò la mia amica dipunto in bianco 

" Si Steph, conosco Harry da una vita, so qual è la sua faccia da pesce lesso" risposi ridacchiando

La mia amica sospirò felice facendomi sorridere, sarebbero stati una coppia perfetta.

" 'Notte Steph" dissi 

" 'Notte Ju, e buonanotte anche al piccolo.." rispose lasciando la frase a metà

" Tomlinson" terminai io con un sospiro

Si, portavo in grembo il figlio o la figlia di Louis Tomlinson e il suo migliore amico mi voleva obbligare a rivelarglielo; ero in un casino bestiale, troppo grande per una ragazza di soli quindici anni.


NOTE DELL'AUTRICE:

Un capitolo pieno di emozioni e sorprese, Harry è tornato nella vita di Julie ed è entrato in quella di Stephanie, ha scoperto che la sua amica è incinta e vuole dirlo a Louis... Ci riuscirà? Lo scopriremo solo leggendo ;)

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che commenterete, ho pubblicato da poco  il nuovo capitolo della mia ff su Harry ( Nella buona e nella cattiva sorte sequel di Se questo è unn sogno,ti prego non svegliarmi), spero passerete <3

se vi va questi sono i miei contatti ( Scrivetemi, non mordo ;) ):

 
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Capitolo 4
*** Domande e risposte ***


I giorni scorrevano via alla velocità della luce, non sentivo i miei genitori da settimane, ero rimasta sola con il mio bambino o la mia bambina, mi mancavano da morire i miei amici, la mia Alex ma, più di ogni altra cosa, mi mancava il mio Louis. Stephanie era al mio fianco in ogni momento, mi aiutava a nascondere la pancia sotto la divisa e mi copriva ogni volta che andavo a fare le ecografie dalla  dottoressa Stain, eravamo diventate un'ottima squadra; Harry veniva a farmi visita ogni fine settimana, mi stava accanto, mi raccontava quello che accadeva a Doncaster ma non mi parlava mai di Louis, ogni volta sviava il discorso su altro, spesso l'argomento era Steph. 

Un venerdì pomeriggio Harry mi portò al parco in cui diede il suo primo bacio, proprio dietro la casa di sua nonna, mi raccontò della sua infanzia, di quanto gli piacesse cantare e di quanto fosse legato al mio ormai ex ragazzo. Eravamo seduti nel mezzo del giardino di casa della nonna di Harry, lui aveva il capo sulle mie gambe, quando decisi di chiedere di Louis senza accetare cambi di direzione.

<< Haz >> dissi in un momento di silenzio mentre osservavo una nuvola correre in cielo

<< Mh? >> disse lui tenendo gli occhi chiusi

<< Come sta Louis? >> chiesi mordendomi il labbro inferiore

Harry sospirò rassegnato, aprì gli occhi e li fissò nei miei

<< Non lo so... >> tentennò << Si è chiuso molto da quando te ne sei andata, io e i ragazzi abbiamo provato a spronarlo, a tirargli su il morale ma non sembra rispondere, se ne sta per conto suo, sorride poco, ha iniziato a fumare e passa molto tempo con Sophie >> 

Quel nome mi provocò un tuffo al cuore, quella ragazza ci stava riuscendo, aveva giurato che mi avrebbe portato via Louis e ce la stava facendo. Una lacrima rigò il mio volto, mi faceva male pensare che il ragazzo che amavo fosse tra le braccia di un'altra.

Harry, non appena si rese conto del mio stato d'animo, alzò il busto per abbracciarmi e consolarmi, questa situazione ci aveva uniti ancor più di prima, forse c'era un lato positivo in tutto quello che stava accadendo: avevo trovato due veri amici, due persone alle quali affidare le mie emozioni senza correre il rischio di venire tradita.

<< Perchè non torni a Doncaster? >> chiese poi Harry 

<< Harry non posso tornare dai miei così e sopratutto non posso presentarmi così da Louis >> risposi 

<< Ma non andresti dai tuoi >> ribattè pronto << Stephanie ed io ne abbiamo parlato, potreste stare entrambe nell'appartamento che mia sorella ha lasciato qualche mese fa e io mi trasferirò il prima possibile per aiutarvi, i tuoi non dovranno saperlo per forza... >>

<< Un momento >> lo bloccai << Tu e Steph avete parlato di questo senza di me?! >>

<< No... Cioè si ma lo abbiamo fatto perchè vogliamo aiutarti >> si giustificò grattandosi il capo con una mano in imbarazzo

<< Harry >> mi lamentai

<< Pensaci Ju, non è una cattiva idea, verresti via da quella prigione, Stephanie ed io ti aiuteremmo e poi potrai rivedere tutti gli altri, non hai voglia di riabbracciare la tua migliore amica? >> provò a convincermi

<< Si ma... >> provai a ribattere

<< Ma cosa? >> chiese esausto

<< Louis >> sospirai sconfitta << Per quanto io abbia una voglia matta di rivedere Alex e tutti gli altri e di scappare da quel maledetto collegio, non posso tornare a Doncaster senza che i miei non lo scoprano, non posso chiudermi n casa e non farmi vedere da nessuno e poi... Non posso sopportare di vedere Louis tra le braccia di quella vipera >> 

<< Tutto questo potrebbe non accadere, Stephanie ed io ti aiuteremo, anche Alex  lo farà e potremo essere bravi a non farci vedere da nessuno. Louis... beh lui ti ama ancora, ne sono certo e Sophie scomparirebbe se lui ti rivedesse >> spiegò

<< Scapperebbe se mi vedesse in questo stato >> dissi indicando la mia pancia gonfia << Mi odierebbe >> 

<< Ti ama Ju, non lo farebbe mai! Sarebbe solo felice di avere un figlio da te. E, se cosi non dovesse essere, lo faremo ragionare, deve prendersi le sue responsabilità >> provò un'altra volta

<< Ci devo pensare su >> dissi sconfitta

<< Brava piccola >> sorrise Harry baciandomi la fronte 

Il sole aveva iniziato la sua discesa nel cielo per lasciare posto alla luna così ci alzammo da quel prato, salutammo la nonna di Harry epoi ritornammo in collegio. Non appena aprii la porta Stephanie si fiondò tra le braccia del mio miglire amico per poi riceve un lungo e dolcissimo bacio sulle labbra; mi fermai a guardarli felice, sapevo quanto fosse bello sentirsi ricambiati dalla persona che si ama ed ero contenta che due dei miei più cari amici avessero trovato l'amore. 

Mi sentivo leggermente di troppo così li interruppi dicendo:<< Potrei vomitare e non perchè la mia gravidanza mi provoca nausea >>

I miei amici si staccarono sorridendo e poi corsero ad abbracciare anche me, fu un abbraccio talemente inaspettato che cademmo tutti e tre di peso sul mio letto ridendo; non stavo così bene da tempo e dovevo tutto questo a loro.

Harry andò via dopo aver lasciato un ultimo bacio a Steph e avermi ricordato di pensare alla sua proposta; gli promisi che lo avrei fatto e intendevo mantenere la promessa. 



NOTE DELL'AUTRICE:


Lo so sono sparita e mi dispiace tantissimo! Lo scorso fine settimana sono stata a Firenze e non ho potuto scrivere, qui all'università ho un sacco di cose da fare ma finalmente stasera ce l'ho fatta! Non è molto lungo ma spero vi sia piaciuto <3 Cosa ne dite? Julie dovrebbe tornare a Doncaster? Harry e Stephanie riusciranno a convincerla? Lo scopriremo solo leggendo ;)

Vi ringrazio per le splendide parole e per i voti, vi adoro *.* Se volete parlarmi, i miei contatti sono nei ccapitoli precedenti e spero passerete dalla mia ff su Harry " Se questo è un sogno ti prego non svegliarmi" per me è molto importante <3

bene non mi dilungo oltre 

grazie di tutto

 vi amo

baci

SCHEGGIA<3

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Capitolo 5
*** Non ti lascio ***


L’insistente e insopportabile gracchiare della sveglia diede inizio ad una nuova giornata scolastica, sbuffai sonoramente portandomi le coperte fin sopra il viso fino a che, esausta, non fui costretta ad alzarmi; trascinai i piedi fino alla sedia su ci la sera precedente avevo posato la divisa e mi diressi in bagno subito dopo aver scosso Stephanie dicendole di alzarsi. Ci preparammo entrambe con molta lentezza, avevamo dormito poche ore perché nel mezzo della notte mi era venuta voglia di frozen yogurt alla fragola, avevamo chiamato un taxi e ci eravamo fatte scortare fino all’unica gelateria che era aperta anche a tarda notte per poi farci riaccompagnare in collegio. 

<< Stanca? >> domandai alla mia amica mentre ci dirigevamo verso la caffetteria per prendere la colazione con i libri tra le braccia

<< Molto >> annuì lei passandosi una mano tra i suoi capelli lunghi

<< Mi dispiace tanto Steph >> mi scusai, l’avevo trascinata con me in un casino che avevo combinato da sola 

<< Tranquilla >> mi confortò << In fondo è stato divertente >> disse ripesando a come avessimo litigato nel mezzo della notte perché non volevo che mio figlio nascesse con una voglia di yogurt alla fragola o a come avessimo corrotto il custode con un barattolo intero di nutella

<> concordai ridacchiando

Una volta presi i nostri cappuccini e ciambelle ricoperte di zucchero, ci dividemmo per raggiungere ognuna la propria classe; mi dispiaceva non avere altre amiche in quel posto all’infuori di Steph ma proprio non riuscivo a relazionarmi con le altre, avevo paura di legarmi a nuove persone, avevo il terrore di poter perdere anche loro. Le giornate erano sempre più difficili da affrontare in quel posto, la mia pancia cresceva velocemente e qualcuno iniziava a notarlo, non volevo che la direzione chiamasse i miei per avvertirli e obbligarli a riportarmi a casa, non avrei retto ancora lo sguardo deluso di mio padre su di me o la tristezza negli occhi di mia mamma. I miei genitori per me erano importantissimi ma ero certa che non avrebbero mai capito la mia situazione, avrei sempre vissuto con i loro sguardi delusi su di me e non avevo la minima voglia di sentirmi peggio di quanto non stessi già. La vita diventa davvero dura quando a soli sedici anni sei costretta a dover pensare a curare un’altro piccolo essere che cresce dentro di te e che dipenderà da te per i prossimi diciotto anni; senti il bisogno diparto di aggrapparti a qualcuno solo per avere un minimo di conforto, c’è solo una soluzione in questi casi : l’amore, e la mia soluzione era facile eppure così difficile, la mia soluzione era Louis. La proposta di Harry di tornare a Doncaster mi balenava per la testa molto spesso ma non riuscivo a perdere una decisione, era troppo per me vivere ancora in quella città, quel luogo in cui ero cresciuta, il posto in cui, solo pochi mesi prima, vivevo la mia storia d’amore con il mio migliore amico. Volevo rivedere la mia migliore amica con tutta me stessa, volevo che conoscesse anche Steph ma non potevo sopportare di vedere Louis con un’altra, con Sophie! Stavo soffrendo, mi logoravo dentro lentamente ogni giorno di più, Harry e Steph erano l’unico collante che teneva in piedi quei pochi pezzi che erano rimasti di me ma era davvero difficile non crollare del tutto, cercavo di essere forte per me, ma soprattutto dovevo essere forte per il piccolo tesserino innocente che stava formando la sua vita dentro di me. Mi chiedevo continuamente se sarei stata in grado di fare la mamma, se mai sarei riuscita a rendere felice il mio piccolo ma non riuscivo ad immaginare nulla di buono in quel momento; non volevo che il mio piccolo miracolo crescesse senza un padre ma la realtà dei fatti non mi dava altra scelta, non avrei mai rovinato la carriera di Louis, non avrei mai voluto tarpargli le ali e non lo avrei fatto, mi sarei presa cura di nostro figlio da sola e avrei cercato in tutti i modi di non fargli mancare niente. 

Pensare a Louis e a tutto quello che avevamo insieme mi creava sempre un nodo alla gola, mi mancavano immensamente quei giorni e avrei fatto di tutto pur di poter riviverne anche un solo istante, solo un bacio leggero a fior di labbra. 

<< Terra chiama Julie >> disse Stephanie sventolandomi una mano davanti agli occhi

Scossi impercettibilmente la testa per riprendermi dai miei pensieri e aspettai che la mia amica si fosse seduta sotto il grande albero che troneggiava al centro del cortile per poter parlare 

<< Ieri sono andata dalla ginecologa >> confessai posando la testa contro il tronco

<< Cosa?! >> chiese sorpresa << Perché non me lo hai detto? >>

<< Dovevi fare quella video chiamata con Harry, sapevo quanto ci tenevi e non ti ho detto niente >> mi giustificai

<< Va bene >> ripose accennando un sorriso 

<< E’ un maschio >> rivelai portando le mani ad accarezzarmi il ventre gonfio

<< Oh mio Dio >> esultò Stephanie facendo girare l’intero corpo studentesco presente verso di noi

<< Calmati Staph >> la ripresi ridacchiando

<< E’ una notizia importantissima! >> mi riprese << Hai saputo il sesso del bambino e me lo hai tenuto nascosto per tutto questo tempo?! >>

<< Sono passate meno di dodici ore >> risi 

<< Lo so ma speravo me lo dicessi subito, ci tengo a voi >> disse stringendosi nelle spalle

Quella sua confessioni portò le mie labbra ad aprirsi in un sorriso grande e sincero e le mie abbraccia la tirarono a me in un attimo. Abbracciai stretta quella ragazza che aveva deciso di aiutarmi con tutta questa faccenda anche se ci conoscevamo da solo cinque mesi

<< Ti voglio bene Steph >> sussurrai tra i suoi capelli

<< Ti voglio bene anche io Ju >> mi rispose lei

<< Hai già pensato al nome? >> chiese pochi istanti dopo mentre scioglieva l’abbraccio

<< In realtà si >> dissi un po’ in imbarazzo

<< Oh e posso saperlo? >> chiese la mia coinquilina timidamente

<< Joshua >> dissi volgendo il mio sguardo alla mia pancia

Steph rimase in silenzio per qualche istante

<< Non ti piace? >> chiesi timorosa guardandola

<< Lo adoro >> rispose lei regalandomi un sorriso sincero

<< Grazie Stph, grazie di tutto >> dissi 

<< Non ringraziarmi >> rispose lei per poi darmi un bacio sulla guancia 

<< Hai pensato alla proposta di Harry? >> mi chiese poi

<< Il ritorno a Doncaster? >> chiesi e lei annuì

<< Si >> sospirai

<< E…?>> mi incoraggiò lei

<< E non lo so, non ne sono sicura >> risposi

<< Perché? >> domandò inginocchiandosi davanti a me << Non possiamo restare in questo collegio, la direzione avviserà i tuoi genitori >> 

<< Io non posso Steph, tu puoi restare >> la corressi

<< Non ti lascio, non così >> mi disse 

<< Non voglio trascinare anche te in questo casino, tu puoi vivere una vita normale e non voglio coinvolgerti in tutto questo >> 

<< Io voglio esserci in questo casino! >> mi dice dolcemente << Da quando ti conosco sono cambiata, sono diventata più sicura di me, ho persino avuto il coraggio di uscire con un ragazzo! Sei mesi fa non sarei mai stata in grado di dire neanche un ciao ad Harry e guardami adesso! Sono la sua ragazza. Julie tu hai fatto tanto pr me anche se non te ne rendi conto, mi hai tirata fuori da quel guscio in cui mi ero rinchiusa dopo che i miei genitori mi avevano abbandonata qui, mi hai aiutata a recuperare quella fiducia che i bulli del mio paese mi avevano portato via. So che può’ sembrare un po’ egoista ma io voglio venire con te per me, per poter stare finalmente bene con un ragazzo che mi ama e con la prima amica che so non mi tradirà >> 

Il suo discorso mi commosse molto, conoscevo la sua storia ma non sapevo che l’avevo aiutata così tanto, ero diventata sua amica, le avevo dato consigli su come fare per crearsi degli amici e stare lontani dagli idioti ma non credevo di essere diventata tanto importante per lei quanto lei lo era per me. Abbracciai ancora una volta quella splendida ragazza davanti a me ringraziando il cielo per avermi affiancato un angelo del genere.

<< Non ti abbandonerò mai, Steph >> la rassicurai

<< Non lo farò nemmeno io >> sorrise lei << Mi prometti che ci penserai seriamente? >> 

<< Te lo prometto >> le dissi alzandomi dal prato, la campanella era suonata avvisano la fine della pausa pranzo, salutai Stephanie e mi diressi verso la prossima lezione facendo mentalmente una lista di pro e di contro riguardo al ritorno a Doncaster.



NOTE DELL'AUTRICE:

Ed ecco a voi un nuovo capitolo di questa storia! Spero che vi sia piaciuto, abbiamo finalmente scoperto il sesso del piccolo Tomlinson e Julie inizia seriamente a pensare ad un ritorno a Doncaster... Lo farà? Lo scopiremo solo leggendo ;)

Spero lascerete un commento e, se vi va, passate dalla mia ff su Harry, si chiama :" Se questo è un sogno, ti prego non svegliarmi "

vi ringrazio di tutto

vi adoro

a presto

baci

SCHEGGIA<3

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Capitolo 6
*** Reality ruined my life ***


Ci sono giorni in cui l'unica cosa che hai voglia di fare è stare da solo con te stesso e non parlare con nessuno, momenti in cui tutto ciò che hai bisogno di fare è passeggiare e lasciare libero sfogo alle tue emozioni; non so se vi è mai successo ma a volte sento il bisogno di correre via da tutto, rifugiarmi per le strade della città, passeggiare indisturbata con le cuffie nelle orecchie e i miei occhi che saettano sui di visi ogni passante che incontro, cerco di capire cosa pensano in quel momento quali emozioni provano. Ci sono persone che camminano a testa alta, petto in fuori e schiena dritta, sembrano sicuri di se stessi e impassibili ma, la maggior parte delle volte, sono persone vuote che pensano solo all'apparenza; altri invece passeggiano in gruppo, parlano, scherzano e sorridono, spesso sono ragazzi realmente spensierati che, anche se per qualche ora soltanto, mettono da parte tutti i problemi e vivono la vita che merita di essere vissuta al massimo. Ho sempre invidiato coloro che sono in grado di non pensare, di oltrepassare tutto, di rialzarsi sempre e comunque, non sono mai stata una ragazza capace di affrontare il dolore per poi renderlo parte del passato; fortunatamente la mia infanzia è sempre stata piena di carezze e balocchi, non avevo mai lontanamente sperimentato la voragine che si crea nel momento in cui tutto ciò che hai sempre avuto, tutte le tue certezze crollano lasciandoti di fronte all'oscurità e all'ignoto. In pochi mesi mi ritrovai ad assaporare ogni singolo aspetto della realtà, mi ero ritrovata a dover fare i conti con tutte le sfaccettature del mondo reale, non ero più in quella bolla ovattata in cui avevo vissuto negli anni precedenti. Avevo una scelta molto importante da fare e necessitavo disperatamente di aria fresca così decisi di uscire subito dopo le lezioni.

<< Dove vai? >> mi chiese Stephanie vedendomi indossare dei leggins e un parka 

<< Ho bisogno di una passeggiata >> sospirai portando la cinghia della borsa sulla mia spalla 

<< Vuoi che venga con te? >> mi chiese dolcemente nel momento in cui qualcuno bussò alla porta

<< No tranquilla, ho bisogno di pensare >> dissi aprendo e trovando davanti a me il mio migliore amico << Come diavolo fai ad entrare qui ogni volta? >> domandai divertita

<< Phil il custode ormai mi ama >> rispose vantandosi mentre si poggiava allo stipite

<< Styles >> sorrisi scuotendo la testa 

<< Esci con noi? >> domandò subito vedendomi con la tracolla sulla spalla

<< No Haz, vado a fare un giro da sola >> risposi 

<< Oh sei sicura? Sai non vorrei che la piccola possa avere problemi >> disse premuroso carezzando il mio pancione

<< Non glielo hai detto ancora, vero? >> ridacchiò Stephanie

<< No >> scossi la testa

<< Dirmi cosa? >> chiese preoccupato Harry

<< Mi devi dieci sterline, Styles >> rispose soddisfatta la sua ragazza 

<< E' un maschio?! >> chiese sorpreso

<< Si, l'ho saputo ieri >> risposi imbarazzata volgendo lo sguardo verso il mio piccolo tesoro 

<< Bene, complimenti davvero! Fai l'ecografia più importante della gravidanza e non chiami lo zio Harry >> disse battendo le mani fintamente arrabbiato

<< Oh andiamo non farla tragica >> lo canzonò Steph avvicinandosi per dargli un bacio sulla guancia 

<< Stai zitta traditrice >> la riprese lui

<< Cosa ho fatto? >> chiese la rossa

<< Lo hai saputo prima di me e non mi hai detto niente >> piagnucolò il riccio

<< Ragazzi basta, per favore, ho già un figlio a cui pensare, non posso badare anche a voi due >> li ripresi scherzosa 

<< Scusa >> risposero quelli in coro facendomi ridere di gusto

<< Va bene >> risposi << Vi lascio al vostro amore, mi raccomando mi basta diventare mamma, non fatemi diventare anche zia >> li ammonii prima di andare via e lasciare Stephanie con il viso bianco cadaverico ed Harry a grattarsi le parti basse per scaramanzia.

Ancora felice del piccolo dibattito appena avvenuto con i miei due migliori amici, mi incamminai verso la caffetteria del centro per un bel cappuccino con cioccolato. 

Con il bicchiere di cartone tra le mani, mi accomodai su un'altalena in un angolo remoto del parco accanto al bar e mi rinchiusi nel mio guscio; mi persi nei miei pensieri, iniziai ad immaginare come sarebbe stato se Louis fosse rimasto con me, mi avrebbe certamente sostenuta, mi avrebbe stretta tra le sue braccia nei momenti di paura e mi avrebbe detto di amarmi con tutto se stesso e che insieme avremmo superato tutto. Immaginai i suoi occhi blu carichi di emozione puntati sullo schermo dell'ecografia nel momento in cui la ginecologa ci annunciava il sesso del bambino, la sua mano intrecciata alla mia e le sue labbra distese in un leggero sorriso, simbolo della sua gioia e del suo orgoglio. Con i piedi ancora poggiati a terra, mi dondolai avanti e indietro sentendo le lacrime scorrere lentamente sul mio viso e bagnare le mie guance, ciò che mi condusse ad avere dipinto sul volto un sorriso amaro fu la consapevolezza che probabilmente il mio piccolo non avrebbe mai conosciuto il suo papà, non avrebbe mai potuto sapere chi la sua mamma amava così tanto e non avrebbe mai potuto ascoltare quella voce melodiosa risuonare per tutta la casa mentre cantava i Te Fray. Di una cosa, però, ero certa: mio figlio avrebbe conosciuto le parole che il suo papà mi aveva dedicato, gli avrei cantato costantemente quella splendida canzone che Louis aveva scritto.

C'era una frase che mi ronzava nella testa da quando avevo scoperto la mia gravidanza: reality ruined my life... la realtà ha rovinato la mia vita, mai come in quel momento potei sentire realmente mie quelle parole, la realtà mi aveva buttata giù ed io, in quel momento, in quel parco, decisi di combattere, non mi sarei fatta buttare giù, avrei donato a mio figlio la vita migliore che potessi regalargli e lo avrei fatto anche a costo della mia stessa vita. Quel giorno decisi finalmente di crescere, di scrollarmi di dosso i piagnistei da bambina, di rimboccarmi le maniche e cercare di essere la madre migliore per mio figlio. Quel giorno decisi che sarei tornata a Doncaster.



NOTE DELL'AUTRICE:

Finalmente sono tornata!! Vi chiedo immensamente scusa, sono sparita, non aggiorno da una vita e il capitolo è cortissimo ma sabato ho un esame all'unversità e non ho davvero tempo :( Stasera sentivo il bisogno di scrivere e spero davvero tanto che il capitolo vi sia piaciuto tanto da recensire <3

Se vi va passate dalla mia ff su Harry, si intitola " Se questo è un sogno, ti prego non svegliarmi" con sequel "Nella buona e nella cattiva sorte "

vi lascio i miei contatti:

twitter: @JustGiuliaM 

instagram: hazza_e_scheggia

facebook alle pagine ( cerchiamo admin): " the reason of my smile? One Direction" e " One Direction News e Fan Fiction

vi amo

grazie di tutto

a presto

baci

SCHEGGIA<3

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Capitolo 7
*** Liquirizia e novità ***


Chi da bambina non sognava di trovare il principe azzurro e vivere tutta la vita con lui felice e contenta?! Ogni film, cartone animato o favola raccontava la storia di una ragazza che dal nulla sposava un principe o di una principessa che, dopo diverse peripezie, trovava l’amore della sua vita; da sempre viene data la speranza alle bimbe di tutto il mondo che un giorno potranno essere felici con il loro principe azzurro, c’è una cosa che, però, gli adulti non mettono in conto: la realtà. Il mondo vero non è come quello che immaginiamo da bambine, non ci sono castelli e fiorellini, ci sono solo verità e incertezze che ci accompagnano lungo tutto un tortuoso cammino; solo una su un milione ha la fortuna di vivere una vita facile, un’esistenza in cui tutto è dato senza lottare. Ho sempre disprezzato persone del genere, lo facevo perché ne ero invidiosa ma, oggi, provo solo pena per loro, persone vuote, che non conoscono il dolore della sconfitta e, più di ogni altra cosa, non conoscono la soddisfazione ed il piacere che si provano quando ci si rialza e si raggiunge il tanto agognato obiettivo. Questa era proprio la sensazione che provai nel momento in cui varcai la soglia del mio nuovo appartamento nella mia amata Doncaster; avevo sofferto dopo essere stata respinta dalla mia famiglia e allontanata dal mio ragazzo ma, in quel momento, mi sentivo bene perché avevo al mio fianco i due amici più leali e affezionati del mondo. Grazie ad Harry e Steph, la mia vita sembrava più leggera e meno dolorosa, loro non mi giudicavano e volevano il meglio per me ed il mio bambino; a volte mi sentivo un peso ma loro continuavano a ribadirmi di non pensare ciò, mi volevano bene e facevano tutto quello anche per loro stessi. 

Ci eravamo stabiliti in un appartamento non troppo grande, era su due piani, giù c’erano una cucina molto accogliente con un bancone al centro e un tavolo da pranzo sulla sinistra, tutto in legno e granito, alla quale si poteva accedere da un corridoio dopo l’ingresso, proseguendo per esso si giungeva ad un salotto con un camino al centro ed una televisione su di esso, di fronte vi era un divano in pelle bianca che prendeva la maggior parte dello spazio e copriva il pavimento in parquet per la metà circa; sulla sinistra, proprio accanto alla porta della cucina vi era un piccolo bagno di servizio. Dall’ingresso, poi, si poteva andare al piano superiore in cui vi erano tre stanze da letto: una per me, una per Harry e Steph e una per il piccolo, ognuna di esse con il proprio bagno ed, in fine, in fondo, proprio di fronte alle scale, vi era una splendido studio; anch’esso aveva un camino di fronte al quale vi erano un divano, due poltrone e un tavolino, sulla sinistra vi era una scrivania e la parete dinnanzi ad essa era occupata da un’enorme libreria affiancata da una grande vetrata che dava sulla terrazza. Steph ed io decidemmo che avremmo terminato l’anno scolastico da privatiste per poi tornare al mio vecchio liceo l’anno successivo mentre Harry avrebbe continuato a seguire i corsi di legge all’università di Doncaster; avevamo pensato a tutto, così da essere pronti per l’arrivo del piccolo Josh.

Un imprevisto accadde proprio qualche mese dopo il nostro ritorno nella mia città natale, era pomeriggio ed avevo una voglia matta di liquirizia, così indossai il cappotto coprendo il più possibile la pancia ormai enorme e mi diressi verso Tesco sperando di non incontrare conoscenti; entrai nel negozio, andai dritta verso il banco delle caramelle, pagai quello che avevo preso ed uscii in pochi minuti. Ero a qualche isolato da casa quando li vidi dall’altro lato della strada, seduti su un muretto e ridere e scherzare; c’erano proprio tutti, Niall con la sua immancabile chitarra e Alex al suo fianco, Zayn con un piede contro i mattoni e la sigaretta tra le labbra che parlava con Liam, riconobbi la chioma riccioluta del mio migliore amico di spalle mentre parlava con LUI… Strinsi forte tra le dita la stecca di liquirizia che stavo mordendo, le lacrime bussarono ai miei occhi e non ebbi la forza di respingerle perché proprio in quel momento arrivò una ragazza che gli lasciò un bacio sulle labbra per poi salutare la mia migliore amica, non riuscii a riconoscerla finchè non si voltò per fare una smorfia di saluto ad Harry.

<< Sophie >> sussurrai restando a bocca aperta

Ce l’aveva fatta, era riuscita a portarmi via Louis e probabilmente tutti i miei vecchi amici, aveva vinto ed io ero lì davanti a lei a subire la mia pesante sconfitta in silenzio, in un’altra occasione, mesi prima, sarei corsa verso di loro e gliene avrei dette quattro, mi sarei ripresa il mio ragazzo e la mia migliore amica e gliel’avrei fatta pagare. Ma ero cambiata, ero diventata più matura e non potevo mandare all’aria tutto quello che Harry e Steph avevano fatto per me, tutto ciò che stavo cercando di creare per il mio bambino. Ero ferma a fissare il gruppo di ragazzi, una volta miei amici, dall’altro lato della strada quando due occhi azzurri si posarono su di me, Niall strizzò leggermente le palpebre e poi urlò i mio nome

<< Julie! >> urlò il biondino

Io abbassai il capo presi a camminare velocemente verso casa sperando di non essere vista dagli altri, camminai il più in fretta possibile finché non fui costretta a correre, qualcuno di loro veniva verso di me, il dottore aveva detto di non affaticarmi ma non potei fare a meno di scappare via, ma non fu sufficiente, il mio inseguitore mi prese tra le sue braccia

<< Cazzo Ju non devi affaticarti! >>

Feci un sospiro di sollievo, era stato Harry a seguirmi 

<< Mi ha vista? >> chiesi timorosa guardando i suoi occhi verdi

<< Fortunatamente no >> rispose sollevato

<< Ma Niall… >> iniziai

<< L’ho convinto di essersi sbagliato, ho inventato una scusa e sono corso da te >> mi spiegò abbracciandomi 

<< Grazie Hazza >> sussurrai piangendo sul suo petto

<< Di nulla Ju >> rispose lui baciandomi il capo << A.. allora h..hai visto… >> balbettò poi 

<< Si >> risposi scoppiando nuovamente in lacrime

<< Mi dispiace tantissimo, Ju, non volevo cheto sapessi così >> si scusò il mio migliore amico

<< Va bene >> risposi << Anche perché abbiamo un problema più urgente >> 

<< Cioè? >> chiese stranito

<< Mi si sono rotte le acque >>

<< Merda >>  imprecò mentre digitava un numero sul suo cellulare, attese qualche istante prima di parlare : << Ho bisogno di te, è urgente, vieni in Stand street con la macchina…. Grazie Zayn >> 

<< Zayn?! >> chiesi tra una respiro e l’altro

<< E’ qui vicino ed ha la macchina dietro l’angolo, era l’unica opportunità >> spiegò sorreggendomi

<< Ma così scoprirà tutto e lo dirà agli altri >> mi preoccupai 

<< Sa mantenere un segreto, tranquilla >> mi incoraggiò prendendomi in braccio e posandomi sul sedile posteriore dell’auto di Zayn accostata davanti a noi  con il motore ancora acceso

<< Che diavolo sta succedendo? >> chiese il moro guardandomi sorpreso

<< Parti, veloce, sta per partorire!! >> urlò Harry 

NOTE DELL'AUTRICE :

Finalmente un nuovo capitoloooooo!!! Mi dispiace moltissimo per la mia assenza ma ho gli esami all'universtà tra pochi giorni e non ho il tempo di scrivere, per questo mi scuso per il capitolo breve <3 

Julie sta per partorire, Zayn ha scoperto tutto o quasi e Louis è diventato il ragazzo di Sophie.. Giornata molto piena di novità e imprevisti per la nostra protagonista, non credete?

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che lascerete i vostri commenti, quelli dei capitoli precedenti sono splendidi, davvero grazie mille <3

Se volete, mi trovate su twitter ( @JustGiuliaM ), su instagram ( hazza_e_scheggia) o su facebook alle pagine:" The reason of my smile? One Direction" e " One Direction news e fan fiction" ( cerchiamo admin)

vi ringrazio

mi raccomando non dimenticate di parlare delle mie storie ai vostri amici <3

a presto

baci 

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Capitolo 8
*** Occhi blu ***


Uno Zayn confuso sfrecciò per le strade di Doncaster fino ad arrivare al piccolo ospedale appena fuori dalla città, io respiravo a fondo mentre Harry mi stringeva la mano preoccupato. “ Giuro che ti uccido se il bambino nasce in macchina “ disse il riccio contro il povero ragazzo al volante

<< Non posso salire sulle altre macchine, Harry! Datti una calmata >> strillò in risposta Zayn

<< Piantatela! >> li ripresi tra una doglia e l’altra 

Dopo varie imprecazioni da parte di Harry e diversi semafori rossi superati senza problemi, giungemmo alla nostra meta; il mio migliore amico corse a chiamare gli infermieri mentre Zayn mi aiutò a scendere dalla macchina tenendo il suoi occhi preoccupati su di me. Non dovetti aspettare molto prima che il riccio ritornasse con una infermiera che spingeva una sedia a rotelle sulla quale mi fecero accomodare prima di correre all’interno della struttura e verso la sala parto.

Il dolore che provai nelle ore successive non si può’ esprimere a parole, è un qualcosa che pensi possa ucciderti, non ti senti abbastanza forte da poterlo superare ma ne vale la pena perché dimentichi tutto nell’esatto istante in cui le tua urla finiscono e, con la fronte sudata e il respiro affannato, ti ritrovi a guardare estasiata una creatura minuscola che sospira tra le tue braccia. Il piccolo Josh era nato e pesava poco meno di tre chili,  era pieno di capelli color cioccolato e aveva due occhioni azzurri che mozzavano il fiato.

<< Ciao piccolino, sono la mamma >> sussurrai sentendo una strana sensazione alla bocca dello stomaco nell’attribuire quella parola a me stessa 

<< Ed io sono lo zio Harry >> si intromise sorridente il mio migliore amico

Josh sorrise leggermente al ragazzo accanto a me quando un’infermiera ci interruppe

<< Signorina dobbiamo registrare il nome del bimbo >> disse

<< Josh >> sorrisi << Si chiama Joshua Smith >> 

La donna di mezza età annotò il nome del bimbo su una cartella e poi lasciò la stanza salutando cordialmente qualcuno fermo sulla porta e fu proprio in quel momento che mi ricordai di Zayn.

<< Credo di doverti delle spiegazioni >> dissi mentre il mio bambino chiudeva lentamente le palpebre e si addormentava 

<< Lo credo anche io >> rispose stranito il moro << Un bambino Ju, hai appena avuto un bambino! Hai sedici anni! >> 

<< Non era previsto che andasse così ma cosa potevo fare? Non potevo ucciderlo ! >> mi difesi cercando di non urlare e svegliare Josh

Zayn sospirò sonoramente e appoggiò le sue spalle contro il muro celeste della stanza d’ospedale

<< Zayn >> sussurrai

Il mio amico rimase in silenzio qualche istante con le mani sul volto cercando di raccogliere le idee

<< Ti prego non mi giudicare >> pregai poco dopo cercando di trattenere le lacrime 

<< Non lo faccio >> sbuffò subito muovendo un passo incerto verso di me

<< Grazie >> sorrisi

<< Perché non avete chiamato Louis? >> chiese poco dopo guardando prima me e poi Harry

<< Perché avrei dovuto chiamarlo? >> chiesi con voce tremolante 

<< Perché ha il diritto di sapere che è padre >> ribattè pronto

<< Il bambino non è suo >> mentii

<< Andiamo Julie, non sono stupido! Sappiamo bene perché tuo padre ti ha mandata via esattamente nove mesi fa, che coincidenza >> disse sarcastico 

<< Non dirglielo >> lo implorai mentre Harry posava le sue braccia calde attorno alle mie spalle

<< Deve sapere >> protestò Zayn

<< Non ora >> cercai di convincerlo

<< Perchè? >>

<< Perché non sono pronta a rivederlo, ora lui ha Sophie e non voglio avere problemi >> spiegai decisa

<< Non so se posso nascondergli una cosa così importante >> pensò ad alta voce

<< Ti prego Zayn, fallo per me, fallo per la serenità del bambino >> pregai ancora 

Il ragazzo esitò per qualche istante e poi posò lo sguardo sulla piccola creatura tra le mie braccia che aprì gli occhi in quel preciso istante; camminò e lentamente si avvicinò al letto su cui ero seduta, Josh non appena lo vide abbozzò un sorriso privo di denti che scaldò il cuore al ragazzo moro accanto a noi. Zayn passò dolcemente un dito sulla guancia del piccolo per accarezzarlo e rimase incantato a fissare i suoi occhi blu come quelli del suo papà

<< Ha gli occhi di Lou >> sussurrò 

<< Già >> sospirai nostalgica, in quel momento mi trovai a desiderare che lui fosse lì con me, avrei tanto voluto vederlo sorridere dolcemente al nostro bambino per poi trovare il mio sguardo colmo di felicità e sussurrarmi un “ti amo rompina” prima di baciare le mie labbra 

<< Giu? >> mi risvegliò Harry agitando la mano davanti ai miei occhi 

<< Mh? >> chiesi riprendendomi

<< L’orario delle visite, Zayn deve andare e ti stava salutando >> ridacchiò

<< Oh scusa… Ciao Zayn, grazie di tutto, spero tornerai a trovarci >> dissi grata

<< Certo che tornerò, lo zio Zayn non puo’ stare lontano da questo piccoletto >> disse facendomi sorridere lasciando soli me ed Harry che ci addormentammo poco dopo l’una tra le braccia dell’altro e con il piccolo Josh nella culletta accanto a noi.



NOTE DELL'AUTRICE:

Lo soooooooo mi dispiace tantissimo, sono sparita ma sono in piena sessione di esami all'università e non ho avuto tempo di finire il capitolo :( So che è un po' corto ma cercherò di farmi perdonare! Cosa ne pensate? E' nato il piccolo Josh, ora cosa accadrà? Lo scopriremo solo leggendo ;)

Se vi va i miei contatti sono nei capitoli precednti, mi trovate su twitter all'ashtag #hazzaescheggia, basta twittare ed io vi risponderò <3

 grazie di tutto

vi amo

baci

SCHEGGIA<3

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Capitolo 9
*** Uncles ***


Un nuovo giorno era cominciato, come ormai ero solita fare negli ultimi due anni, mi alzai e, con ancora il pigiama addosso, andai in cucina a riscaldare il biberon con il latte per Josh; erano appena le otto del mattino e in casa regnava il silenzio più assoluto, Harry era uscito presto per andare all’università a seguire le lezioni mente Steph dormiva beata al piano di sopra, la sera prima aveva fatto tardi a lavoro e si stava godendo il suo meritato riposo. Avevamo deciso di impegnarci tutti per cercare di racimolare un po’ di soldi per le bollette così, Stephanie trovò lavoro in una discoteca come barista, Harry invece cantava ogni sera in un ristorante non molto lontano dal nostro appartamento ed io facevo la cameriera da starbucks dopo la scuole mentre mio figlio era all’asilo. Era sabato ed io e Steph non avevamo scuola ma io avevo il turno al locale ad ora di pranzo, sentii Josh piangere così mi affrettai a raggiungerlo e portarlo di sotto con me.

<< Mamma canzone >> sussurrò lui con il pollice in bocca facendo riferimento a quelle parole che gli cantavo sempre e per calmarlo o farlo addormentare, le parole che il suo papà aveva scritto per me due anni prima; presi un respiro, gli carezzai una guancia e cominciai a cantare

Lately I found myself thinking

Being dreaming about you a lot

And up in my head I'm your boyfriend

But that's one thing you've already got

Il piccolo tra e mie braccia iniziò a calmarsi e posò i suoi occhioni blu sul mio viso in attesa che continuassi

He drives to school every morning

While I walk alone in the rain

He'd kill me without any warning

If he took a look in my brain

Mio figlio sorrise mostrandomi i suoi piccoli dentini  proprio nel momento in cui la mia amica entrò in cucina 

<< Buongiorno piccola peste >> disse posando un dito sul basino di Josh al quale scappò una dolce risata

<< Scusa se ti ha svegliata >> dissi abbracciandola con il braccio libero

<< Tranquilla, mi aveva già svegliata Harry >> ridacchiò per poi dirigersi verso la dispensa per prendere i cerali 

Eravamo sedute al tavolo chiacchierare, lei beveva il suo te mentre io davo il latte a Josh, quando sentimmo suonare alla porta, feci per alzarmi ma Steph mi precedette ed andò ad aprire 

<< Ehi >> disse lei al nostro ospite

<< Zio Zayn ha portato i cornetti >> esordì entrando in cucina 

<< Zio Zayn! >> cinguettò mio figlio mentre correva ad abbracciarlo 

Ci era voluto un po’ di tempo prima che il mio amico accettasse la situazione ma poi Josh lo aveva conquistato come faceva con tutti d’altronde, era un bimbo molto affettuoso e pieno di energie, non si poteva non amarlo

<< Ti ho portato i biscotti che ti piacciono tanto, ma non dirlo alla mamma >> sussurrò Zayn facendomi ridere 

<< Cosa non devi dirmi? >> scherzai avvicinandomi a loro

<< Niente >> risposero in coro i due con uno sguardo divertito, a volte Zayn sembrava avere la stessa età di Josh, proprio come Harry.

Risi delle loro espressioni e poi presi i cornetti dalle mani del moro per metterli a tavola insieme ai biscotti di Josh

Erano circa le dieci quando Harry tornò a casa, si tolse la giacca, lasciò un dolcissimo bacio sulle labbra di Stephanie e poi corse subito ad abbracciare il suo piccolo nipotino che lo accolse con un sorriso sincero capace di illuminare l’intero mondo, il mio mondo. 

<< Ehi nano, che ne dici se oggi pomeriggio ti portiamo al parco? >> chiese il mio migliore amico a mio figlio che acconsentì felice battendo le sue piccole manine 

<< Ragazzi >> li interruppi << Non so se sia sicuro andare al parco con lui >> 

<< Questo fine settimana resta al campus >> mi informò il mio migliore amico intuendo subito a cosa mi stessi riferendo.

Erano passati due anni da quando eravamo tornati a Doncaster ed ero stata molto attenta affinché Louis non mi vedesse in giro o incontrasse Zayn ed Harry con Josh

<< Va bene, ma fate attenzione >> acconsentii poi

Feci indossare a Josh il giubbotto, la sciarpa e il cappellino, gli lasciai un bacio sul naso e lui ne diede un a me sulla guancia e poi uscì dalla porta stringendo la mano ad Harry.

Feci giusto in tempo a rassettare la mia stanza e poi mi preparai anche io per uscire e andare a lavoro

<< Ciao bellissima >> salutai con un bacio la mia coinquilina e poi mi diressi al locale 

Arrivai in perfetto orario, timbrai il cartellino ed indossai il grembiule pronta ad affrontare il mio turno.

<< Julie >> mi salutò Mark, il mio collega impegnato a fare un caffè

<< Ciao Mark >> risposi con un sorriso avvicinandomi a lui 

<< Come sta Josh? >> mi chiese mentre serviva la signora dall’altro lato del bancone 

<< Cresce ogni giorno di più >> dissi sorridente << Oggi i miei amici lo hanno portato al parco non puoi immaginare quanto era felice >> ridacchiai pensando al mio piccolino 

<< Immagino, quei due ragazzi lo devono amare sul serio >> constatò 

<< Si >> concordai, ero davvero felice di avere i miei amici con me a sostenermi e, soprattutto, ero felice che Josh non sentisse poi così tanto la mancanza di un padre grazie alla costante presenza dei sue due zii preferiti, Zayn ed Harry

Il locale iniziò pian piano a riempirsi così presi il mio taccuino ed iniziai a segnare le ordinazioni di ogni tavolo; il sabato pomeriggio era sempre un delirio, gente che entrava, gente che usciva ed io e

<< Scusami tanto, non stavo guardando davanti a me, davvero perdonami >> farfugliai a testa bassa per poi alzare il mio viso e guardare la mia “ vittima” 

In un battito di ciglia il mio umore cambiò, la terra sembrò mancare sotto i miei piedi, le mie mani iniziarono a tremare e i miei occhi stavano per riempirsi di lacrime, non poteva essere 

<< Louis >> sussurrai 



NOTE DELL'AUTRICE:

Dan dan daaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

Sono tornata! Spero che il capitolo vi sia piaciuto, sono passati due anni, Josh è cresciuto e ora Julie ha rincontrato Louis, cosa succedrà adesso? Beh... Lo scpriremo solo leggendo ;)

Vi ringrazio immensamente per i voti e gli splendidi commenti, spero passerete dalla mia storia su Harry intitolata " Nella buona e nella cattiva sorte ", sequel di " Se questo è un sogno ti prego non svegliarmi" 

Se vi va, i miei contatti sono nei capitoli precedenti, vi aspetto su twitter con l'ashtag #HazzaeScheggia

grazie di tutto

a presto

baci

SCHEGGIA<3

 

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Capitolo 10
*** Attimi di confusione ***


<< Julie… Sei… Sei davvero tu? >> chiese Louis senza fiato

<< Ciao Lou >> dissi cercando di trattenere le lacrime

<< Sei cambiata >> constatò incantato mentre prendeva una ciocca dei miei capelli tra le sue dita facendomi abbassare lo sguardo

<< Già >> sussurrai 

<< Sei bellissima >> disse subito facendomi perdere un battito 

Feci incontrare i nostri occhi e fu come se tutto il dolore di quegli ultimi due anni fosse scomparso, come se quel ragazzo dagli occhi azzurri di fronte a me fosse la mia morfina, il mio rimedio al male che provavo quando mi rendevo conto di non avere più nulla della mia vecchia vita, quando mi fermavo a pensare a quanto fossi cresciuta in fretta per poter diventare la madre che ero, per poter dare il meglio al mio piccolo Josh. 

<< Io…I…Io devo andare >> dissi risvegliandomi da quella trance e riprendendo a camminare

<< Aspetta! >> mi fermò prendendomi per una spalla << Non ci vediamo da due anni, non ho avuto notizie di te da quando tuo padre ci ha divisi, ti prego resta >> 

<< Non posso Lou, vorrei ma… Proprio non posso >> sospirai affranta

<< Non mi ami più >> disse facendo cadere le braccia lungo i suoi fianchi

Ero di spalle a lui, chiusi gli occhi cercando di trattenere le lacrime e mostrarmi forte, strinsi i pugni e mi voltai verso di lui

<< Non sono io quella che prometteva amore eterno e ha fatto presto a trovare qualcun altro >> sputai acida ma con una insolita calma 

<< Sophie mi è stata accanto quando tu non c’eri >> si difese 

<< Allora resta con lei, perché io non ci sarò per molto altro tempo >> 

Cercai di fare un altro passo per andare via ma la mia uscita teatrale fu rovinata dalla mano di Louis che mi tirò a sé e fece in modo che mi aggrappassi alle sue spalle per non cadere; fu proprio in quel momento che lui ne approfittò per posare le sue labbra sulle mie dando inizio ad un bacio desiderato da molto tempo. Credevo….Speravo che quel contatto non mi provocasse più nulla, speravo con tutta l’anima di essere riuscita a chiudere in un cassetto e buttare via la chiave quella parte della mia vita ma purtroppo non ci ero riuscita, quel ragazzo mi era entrato nel cuore e aveva deciso di restarci per sempre, nella buona e nella cattiva sorte. Con le mani che tremavano e le mie labbra che desideravano sempre di più, mi lasciai andare a quel bacio pieno di emozioni, parole mancate, promesse e gesti perduti, mi feci trasportare dallo sconfinato amore che provavo per Louis Tomlinson, il mio migliore amico, l’amore della mia vita, il padre di mio figlio. Furono proprio due occhi celesti come i suoi e il viso di un dolcissimo bambino che mi permisero di terminare quel bacio e allontanarmi da lui, non potevo rovinare l’equilibrio che c’era nella mia vita, non potevo permettere che venisse sconvolta quella di mio figlio, dovevo proteggerlo dalle delusioni e dal dolore che poteva procuragli il ritrovare un padre che magari non avrebbe voluto avere nulla a che fare con lui. 

<< Devo andare >> dissi sfiorandomi le labbra che sapevano ancora di lui << Addio Louis >> 

<< No! >> urlò lui inseguendomi << Questa volta non ti lascio andare, tuo padre ci ha tenuti lontani per troppo tempo, non voglio perderti ancora >> 

<< Ti prego, fallo per me >> implorai << Non farmi soffrire >> 

Non riuscii più a trattenere le lacrime e scoppiai a piangere permettendogli di prendermi tra le sue braccia e carezzarmi il capo mentre lasciava dolci baci tra i miei capelli

<< Non potrei mai farti soffrire, Rompina >> sussurrò 

<< Non direi >> mi lamentai

<< Sophie non è importante quanto te, non la amo quanto amo te >> cercò di rassicurarmi ma non fu abbastanza 

<< Non voglio problemi con lei, non voglio rovinare la vostra storia, potrai amarmi ma credo tu ami anche lei ed io non posso sopportarlo, ho bisogno di sicurezze Lou, ho bisogno di stabilità e serenità >> spiegai carezzandogli involontariamente una guancia per poi ritrarre subito la mano 

<< Posso renderti felice, devi solo lasciarmi tornare da te >> provò ancora

<< Non stasera >> gli dissi asciugandomi le lacrime 

<< Non mi arrendo così facilmente piccola, ti amo >> ribadì Louis baciandomi velocemente le labbra lasciandomi poi andare per la mia strada 

Corsi via, il più velocemente possibile sperando che non mi seguisse e in pochi minuti fui a casa, salii i gradini del portico della villetta, chiusi la porta alle mie spalle e mi accasciai contro di essa abbandonandomi ancora una volta ad un pianto senza riscorse, lasciai scivolare sulle mie guance tutte le lacrime senza fermarle.

<< Ehi ma che succede? >> chiese preoccupato Harry venendomi incontro 

<< Ho incontrato Louis >> sussurrai buttandomi letteralmente tra le sue braccia 

Il mio migliore amico mi aiutò così ad alzarmi, mi portò in cucina, mi diede un bicchiere d’acqua e poi lasciò che gli raccontassi tutto ciò che mi era accaduto poco prima 

<< E’ un bel casino >> sussurrò strofinandosi il mento con una mano << Ma non una tragedia >> terminò 

<< Haz è un disastro >> mi opposi << Non posso permettergli di tornare nella mia vita, devo proteggere Josh, devo proteggere me >> 

<< Louis non ti farà soffrire, ha detto che ti ama ancora e sono certo che non mentiva >> mi incoraggiò il riccio

<< Come credi la prenderebbe se scoprisse di essere padre e per di più che suo figlio ha due anni?! >> domandai retorica

<< Ne sarebbe solo felice, Ju. Ti ama davvero e non potrebbe che amare il più grande regalo che il vostro amore potesse farvi >> provò ancora a convincermi

<< Io non sarei così ottimista, è una situazione delicata e non poso permettergli di far soffrire Josh >> mi impuntai

<< Mamma >> ci interruppe il mio piccolo entrando in cucina con la sua camminata barcollante, e quegli occhietti stanchi

<< Ciao amore >> lo salutai con il sorriso mentre lo prendevo in braccio << Ti sei divertito al parco con gli zii? >> 

<< Si >> rispose sorridente per poi posarmi un bacino timido sulla guancia prima di abbandonare il capo sulla mia spalla. In quel momento, con mio figlio tra le braccia, fui più che convinta che non avrei potuto dare una seconda possibilità a Louis, non potevo rovinare la vita di Josh solo perché ero ancora una ragazzina innamorata del suo migliore amico. Josh sbadigliò sonoramente così mi avvicinai ad Harry e gli diedi un bacio sulla guancia

<< Buonanotte Hazza >> sussurrai 

<< Notte Ju, pensaci bene, lui potrebbe rendervi felici >> ricambiò baciandomi la fronte 

<< Buonanotte zio Harry >> disse Josh con il suo inglese imperfetto 

<< Buonanotte nano >> rispose il mio migliore amico scompigliandogli i capelli 

Mi diressi al piano superiore e pensai alle parole di Louis ed Harry per tutto il tempo, decisi che quella notte Josh avrebbe dormito nel letto con me, avevo bisogno di stringerlo tra le braccia e sentire il suo respiro calmo sulla mia pelle, solo così avrei riflettuto lucidamente, solo avendo la mia ragione di vita, il centro del mio mondo tra le braccia sarei riuscita a prendere la giusta decisione.



NOTE DELL'AUTRICE:

Eccomiiiiiiiii! Allora? Cosa ne pensate? Julie e Louis si sono rivisti dopo due anni, cosa accadrà adesso? Decideranno di rivedersi? Oppure no? Lo scopriremo solo leggendo ;)

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi ringrazio immensamente per gli splendidi commenti, mi fate spuntare il sorriso ogni volta <3 

Non dimenticate di passare da Hazza e Scheggia la mia ff su Harry intitolata " Nella buona e nella cattiva sorte " sequel di " Se questo è un sogno ti prego non svegliarmi" 

Per qualsiasi cosa mi torvate su twitter all'ashtag #HazzaeScheggia o al profilo @JustGiuliaM oppure su facebook alla pagina " The reason of my smile? One Direction" 

grazie di tutto

a presto

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Capitolo 11
*** Possibilità ***


Era di nuovo lunedì, avevo passato l’intera domenica a casa con Josh, avevo giocato con lui e, mentre dormiva, avevo svolto i miei compiti; la sveglia suonò alle sette e trenta in punto così mi alzai per spegnerla e, con Josh tra le mie braccia, andai in cucina a preparare la colazione.

<< Buongiorno zombie >> salutai Steph quando entrò nella stanza con i capelli arruffati e trascinando i piedi 

<< Si si, buongiorno >> farfugliò sbadigliando 

<< Zia Steph >> sorrise il mio piccolino 

<< Ciao peste >> rispose lei prendendolo in braccio lasciandomi la possibilità di cucinare 

Non appena i pancake furono pronti e in tavola il mio migliore amico fece capolino in cucina, salutò me e la sua ragazza e poi si sedette al tavolo con Josh sulle sue gambe. Impiegammo diversi minuti per mangiare e svegliarci e poi tornammo ognuno nella propria stanza per prepararci ad affrontare una nuova giornata. Lasciai che Harry accompagnasse mio figlio all’asilo mentre andava all’università mentre la mia amica ed io salimmo sulla mia macchina e ci recammo a scuola. Era il nostro ultimo anno, ancora pochi mesi e avremmo avuto il nostro diploma; non era stato molto traumatico ritornare nel mio vecchio liceo, Sophie aveva passato gli ultimi mesi in un’altra scuola, mia cugina Ruby era tornata a Manchester e Marie non si era nemmeno avvicinata, per una volta qualcosa sembrava andare per il verso giusto. Trovammo parcheggio in poco e decidemmo di passare in caffetteria a prendere una ciambella prima di iniziare le lezioni quando nel corridoio entrarono due ragazze

<< Oh no >> mi lamentai

<< Che succede ? >> chiese Stephanie stranita

<< Sophie è tornata >> sospirai temendo il peggio

<< Quella Sophie? >> domandò la rossa sorpresa

<< Già, quella Sophie >> acconsentii  passandomi una mano tra i capelli

<< Andrà tutto bene >> mi incoraggiò lei

<< Lo spero >> dissi alzandomi

Mi avviai verso la classe di storia quando il mio sguardo incontrò quello di Sophie che non sembrava affatto sorpresa di vedermi, sicuramente Marie le aveva detto che ero tornata, chissà se anche Louis gliene aveva parlato; scossi la testa come a voler scacciare quei pensieri e raggiunsi il mio banco cercando di non pensare e concentrarmi sulle lezioni. La giornata andò avanti a rilento, ovunque andassi mi ritrovavo davanti la bionda che mi lanciava sempre sguardi soddisfatti e fieri, come se volesse costantemente ricordarmi che aveva vinto lei, io ero destinata alla mia misera vita mentre lei aveva il mio Louis, come mi aveva promesso due anni prima; ciò che però mi fece male per davvero fu la consapevolezza di aver perso la mia migliore amica, Sophie era riuscita a portarmi via anche Alex che, da quando ero tornata a scuola, non mi aveva mai rivolto la parola. Eravamo cresciute insieme, Alex era la mia migliore amica da sempre, sin da bambine eravamo sempre state insieme, io, lei, Louis ed Harry, ma di tutto quello non era rimasto più nulla, ormai c’eravamo solo io ed Harry e, per nostra immensa fortuna, il cielo ci aveva mandato quello splendido angelo che era Stephanie; faceva ancora male pensare che tutto ciò con cui ero cresciuta ormai si era sgretolato, era doloroso sapere che le nostre strade si erano divise e che, cosa peggiore, ciò contro cui avevamo combattuto, la persona da cui ci eravamo difesi con le unghie e con i denti aveva vinto. Sopirai sonoramente mente camminavo per i corridoi  alla fine delle lezioni  quando Steph mi prese di sorpresa, mise un braccio intorno alle mie spalle e si avviò in fretta verso la nostra macchina

<< Come mai così di corsa ? >> chiesi alla mia migliore amica mentre mi spingeva nel parcheggio

<< Ehm… >> tentennò << Non vedo l’ora di rivedere Harry >> sorrise nervosamente 

<< Bella questa >> la presi in giro << Che succede? >> chiesi prima che il mio sguardo si posasse su una persona

Louis era venuto a prendere Sophie da scuola ed era lì nel parcheggio in tutto il suo splendore, era poggiato alla sua macchina, indossava un jeans scuro, una maglia blu e una giacca sopra di essa, le immancabili Vans ai piedi e un cappellino di lana blu a terminare l’opera.

<< Josh gli somiglia un sacco >> constatò Steph  

<< Ha i suoi stessi occhi >> concordai sussurrando ma senza staccare gli occhi da lui 

Come se avesse sentito la mia voce, Louis guardò nella mia direzione e spalancò la bocca sorpreso di vedermi lì, ormai non eravamo più abituati a vederci tutti i giorni e nei luoghi più comuni ma, almeno per me, era sempre la stessa sensazione quando incontravo i suoi occhi, era come se il mio corpo reagisse solo a lui.

<< Sento amore nell’aria >> cantilenò la mia amica 

<< Ti prego andiamo via >>  implorai non appena una testa bionda interruppe lo scambio di sguardi tra me e Louis 

Salimmo in macchina e misi in moto con le mani tremolanti, mi fermai un attimo per rendere un respiro profondo sotto lo guardo attento della mia migliore amica, non dicemmo nulla, neanche quando passammo davanti a loro e i miei occhi incontrarono  ancora quelli di Louis che accennò un sorriso nella mia direzione facendo fare un triplo salto mortale al mio cuore. Prima di tornare a casa andammo a prendere Josh all’asilo e poi rientrammo nella nostra villetta giusto in tempo perché riuscissi a preparare la merenda a mio figlio per poi indossare la divisa di Starbucks e correre a lavoro.

<< Julie! >> mi salutò entusiasta Mark mentre ripuliva la macchina del caffè

<< Ciao Mark >> salutai a mia volta abbozzando un sorriso mentre legavo i miei capelli in uno chignon disordinato 

<< Il ragazzo al tavolo dodici ha chiesto di te >> mi informò  

<< Ok, vado subito >> risposi prendendo il taccuino e camminando verso il tavolo senza nemmeno guardare avanti, ormai conoscevo il percorso a memoria 

<< Cosa posso portarti? >> chiesi estraendo la penna dal taschino del mio grembiule 

<< Un’altra possibilità >> rispose una voce che conoscevo fin troppo bene 

<< Louis >> sopirai posando il mio sguardo sul suo viso

<< Julie ti prego, dammi un’altra possibilità, sono sicuro che anche tu mi ami ancora >> cercò di convincermi

<< Non posso >> gli dissi con il cuore in pezzi

<< Dimmi che non mi ami più ed io me ne farò una ragione >>  propose dopo essersi alzato in piedi

Eravamo a un palmo l’uno dall’altra e tutto quello che volevo fare era buttarmi tra le sue braccia e dargli un bacio che avrebbe lasciato entrambi senza fiato

<< E’ complicato >> sussurrai

<< Perché? >> chiese 

<< Perché tu hai Sophie ed io…. Io non voglio avere problemi >> spiegai riuscendo a fermarmi in tempo dal parlare di Josh 

<< La lascerò se solo tu vorrai tornare con me >> mi incoraggiò

<< Signorina, vorremmo ordinare >> mi richiamò un cliente qualche tavolo più in là

<< Arrivo subito >> risposi 

<< Devo lavorare Lou >> lo salutai pentendomi subito per il diminutivo che avevo usato

Feci per andarmene ma lui afferrò la mia mano e mi fermò

<< Esci con me stasera e se non andrà bene ti lascerò in pace… Però prima proviamoci >> mi pregò con i suoi occhi blu 

La guardai per qualche istante e, forse perché volevo terminare quella conversazione il prima possibile o forse perché volevo davvero, acconsentii ad uscire con lui. 

<< Non te ne pentirai, a stasera piccola mia >> mi salutò felice con un bacio sulla guancia prima di andare via dal locale e lasciarmi al mio lavoro e al mare di pensieri che popolava la mia mente stanca.



NOTE DELL'AUTRICE:

Sono tornataaaaaa! Julie ha deciso di dare una seconda opportuitnità a Louis, che ne dite? I nostri Jouis torneranno insieme???? Lo scopriremo solo leggendo <3

Grazie mille per gli splendidi commenti e i voti, migliorate le mie giornate ogni volta, spero che seguirete anche la mia storia su Harry intitolata " Nella buona e nella cattiva sorte", sequel di " Se questo è un sogno, ti prego non svegliarmi" 

Se avete voglia di parlare con me, mi trovate su twitter al'account @JustGiuliaM, su instagram ( hazza_e_scheggia) o su facebook alle pagine " The reason of my smile? One Directon " e " One Direction news e fan fiction" ( cerchiamo admin )

a presto

vi amo

baci

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Capitolo 12
*** Date ***


Era da oltre venti minuti che fissavo la mia figura riflessa nello specchio dinnanzi a me nella mia stanza da letto, avevo indossato una gonna fiorata a vita alta  ed una maglia corallo con delle converse dello stesso colore ai piedi quando Steph entrò tenendo in braccio mio figlio.

<< Mamma bellissima >> sorrise Josh venendo ad abbracciare la mia gamba dopo che la mia amica lo ebbe lasciato andare 

<< Io direi che sarebbe ancora più bella con queste >> disse Stephanie mostrando al piccolo un paio di scarpe nere a stivaletto con un tacco largo e non troppo alto 

<< Mi piacciono >> concordò il bimbo battendo le sue manine paffute 

<< Non lo so… >> tentennai insicura, non volevo impegnarmi troppo per quell’appuntamento, non volevo dare false speranze a Louis e, soprattutto, non volevo avere problemi con Sophie

<< Mettile e non fare storie >> mi incoraggiò la rossa

<< Si >> concordò mio figlio

Mi lasciai convincere dai loro sguardi e cambiai le scarpe. Pochi istanti dopo sentimmo la porta di ingresso aprirsi e poi richiudersi, era tornato Harry e Josh corse subito ad abbracciare il suo zio preferito per poi andare in salotto a colorare con Steph e Zayn.

<< Che schianto che sei, dove vai di bello? >> chiese il mio migliore amico facendo un fischio di ammirazione 

<< Esco con Lou >> sussurrai pianissimo 

<< Cosa? >> chiese il riccio

<< Esco con Lou, Harry >> sospirai passando una mano tra i miei capelli piastrati accuratamente 

<< Davvero?>>

<< Davvero >> 

Terminai di passare il mascara sulle mie ciglia e mi diressi verso l’ingresso seguita dal mio migliore amico

<< So che non ti farà soffrire, andrà tutto bene >> mi incoraggiò aiutandomi ad indossare il cappotto

<< Ho paura, Haz, voglio proteggere Josh >>

<< Non lo proteggerai tenendolo lontano da suo padre, Ju. Lasciati andare e permettiti di amare Louis senza risorse perché solo così tutto filerà liscio >> 

Sorrisi al mio migliore amico e lo abbracciai sussurrando un “ Grazie mille Haz” prima di prendere le chiavi della macchina e andare via. Guidavo tenendo saldo il volante con le mani che sudavano mentre alla radio passavano vecchie canzoni degli anni 80; in pochi minuti arrivai al locale in cui avremmo cenato, parcheggiai e mi avviai verso l’entrata. Quando scorsi la porta d’ingresso il mio cuore prese a battere forte nel mio petto e mi costrinsi a fermarmi; Louis era lì con una sigaretta tra le labbra, una maglia a maniche corte con sopra un giubbotto sportivo e dei jeans scuri che fasciavano perfettamente le sue gambe toniche. Presi un respiro profondo, lisciai la gonna con le mani, un po’ anche per mandare via il sudore e mi avvicinai a quello che un tempo era il mio migliore amico.

<< Ehi >> dissi piano

Il ragazzo alzò lo sguardo verso di me, lanciò via la sigaretta ormai finita e mi rivolse un sorriso meraviglioso.

<< Sei bellissima >> mi salutò avvicinandosi per darmi un bacio sulla guancia 

Posò le sue labbra sulla mia pelle ed io chiusi gli occhi per non piangere, riaffiorarono i ricordi della nostra unica notte insieme, di quella volta in cui concepimmo Josh, quel gesto così normale mi ricordò quella notte in cui gli donai me stessa, quando lui mi strinse tra le sue braccia, percorse tutto il mio corpo da timida quattordicenne con le sue labbra morbide e calde. 

Mi riscossi in fretta dai miei pensieri e decisi di tornare alla realtà e di concentrarmi per non creare casini.

<< Buonasera >> ci accolse una ragazza sulla trentina con i capelli biondi raccolti in una coda alta, non appena fummo entrati

<< Buonasera >> salutò cordiale il ragazzo al mio fianco << Abbiamo una prenotazione a nome Tomlinson >> 

La ragazza controllò sul suo tablet e poi ci scortò fino al nostro tavolo, accanto ad una grande finestra e con una candela proprio nel mezzo. 

<< Fino all’ultimo credevo che non saresti venuta >> confessò Louis premendo la mia mano che ritrassi prontamente 

<< Avevo considerato l’opzione >> lo assecondai abbassando lo sguardo sulle mie mani posate in grembo

<< Cosa ti ha fatto cambiare idea? >> chiese 

<< Non lo so >> spiegai affranta << Credo ancora che tutto questo non sia giusto >>

<< Perché? >>

<< Perché tu hai una ragazza Louis e io…. >> mi bloccai, deglutii rumorosamente al solo pensiero che potesse scoprire di Josh << Io non posso >> 

<< Sai che basta una sola parola e Sophie non sarà più un ostacolo >> cercò di convincermi prendendo ancora la mia mano che questa volta non ritrassi 

<< Pronti per ordinare? >> ci chiese il cameriere 

<< Bistecca al sangue con patate al forno per lei e per me il pollo >> ordinò in fretta Louis per poi congedare il ragazzo

<< Ricordi ancora il mio piatto preferito >> sussurrai sorpresa

<< Non ho dimenticato nulla di te, non ho dimenticato nulla di noi >> disse convinto facendo formare delle lacrime agli angoli dei miei occhi

<< Neanche io >> confessai asciugandomi gli occhi con il fazzoletto

<< Dammi un’altra possibilità, permettimi di amarti con tutto me stesso, permettimi di renderti felice, piccola >> 

Le nostre ordinazioni arrivarono proprio in quel momento, ringraziai il cielo per avermi salvata dal dover dare una risposta immediata.

Il resto della cena trascorse in silenzio, Louis mi lanciava occhiate di tanto in tanto mentre io affrontavo una battaglia interiore, volevo davvero essere felice, volevo davvero tornare ad essere amata da lui ma mi preoccupavano le conseguenze, cosa sarebbe successo se Sophie avesse saputo il motivo della rottura con Louis? E, soprattutto, come avrebbe reagito lui se avesse scoperto di Josh? C’erano troppi rischi e dovevo valutare bene la situazione, per il bene di mio figlio. Dopo che, da gentiluomo qual era, Louis ebbe pagato il conto per entrambi uscimmo dal locale e mi accompagnò in silenzio fino alla mia auto, mi voltai per salutarlo ma mi colse di sorpresa posando le sue labbra sulle mie; mandai al diavolo ogni preoccupazione e decisi di lasciarmi andare. Appoggiai la mia schiena contro la fiancata della mia macchina mentre Louis stringeva i miei fianchi per avvicinarmi ancora di più al suo corpo percorso da evidenti brividi, proprio come il mio; fu un bacio lungo e mozzafiato, erano anni che non provavo una sensazione simile e volevo che non finisse più, mi faceva stare così bene, mi sentivo così giusta tra le sue braccia, così tanto da non dare peso alle conseguenze, con Louis accanto avrei risolto tutto. 

<< Ti amo >> sussurrai con le labbra che ancora sfioravano le sue

<< Questo vuol dire che mi darai una seconda chance ? >> chiese con un sorriso sghembo sul volto

<< Vuol dire che possiamo provarci, ma devi lasciare Sophie e dobbiamo essere il più discreti possibile >> raccomandai

<< Si capo >> scherzò Louis prima di lasciare un veloce bacio sulle mie labbra 

<< Devo andare ora, domani ho scuola >> lo informai << Notte chiappe d’oro >> sorrisi insieme a lui ricordando quel soprannome 

<< Buonanotte rompina >> mi baciò la fronte 

Aprii lo sportello sotto lo sguardo attento del ragazzo che mi bloccò prima che mi potessi sedere al posto di guida

<< Ti amo anche io >> sussurrò sorridente 

Ci baciammo ancora una volta e poi Louis si diresse verso la sua auto scomparendo dalla mia visuale. Ripresi a respirare solo dopo che ebbi metabolizzato il tutto e  fu proprio in quel momento che iniziai a farmi mille domande: avevo fatto la cosa giusta? Sarei riuscita a proteggere Josh? Louis si sarebbe infuriato sapendo di avere un figlio? Avrei scoperto tutto solo vivendo.

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE:

Dan dan daaaaaaaaa! Gli Jouis tornano insieme!!!! Andrà tutto bene? Funzionerà? Julie se ne pentirà presto? Lo scopriremo solo leggendo <3

vi ringrazio immensamente per gli spendidi commenti e i voti, migliorate le mie giornate <3

Se vi va mi trovate su twitter (@JustGiuliaM), su tumblr (Hazza&Scheggia), su instagram (hazza_e_scheggia) e su facebook alle pagine " the reason for my smile? One Direction" e " One Direction news e fan fiction" (cerchiamo admin)

se vi va passate dal sequel della mia storia su Harry intitolato " Nella buona e nella cattiva sorte "

grazie di tutto

vi amo

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Capitolo 13
*** Dubbi ***


<< Mamma >> 

La voce di Josh mi svegliò nel mezzo della notte, ero appena riuscita a riprendere sonno dopo ore passate a ripensare al mio appuntamento con Louis 

<< Dimmi amore >> risposi carezzandogli la guancia 

<< Canzone >> disse per poi posare la sua piccola testa sul mio petto e iniziare a succhiare il suo minuscolo pollice

Gli lasciai un bacio tra i capelli, lo strinsi di più a me ed iniziai a sussurrare la melodia di I would, la canzone che Louis aveva scritto per me, l’unica in grado di calmare il mio piccolino 

lately i found myself thinking

being dreaming about you a lot

and up in my head i’m your boyfriend 

but there’s one thing you already got

Sentii Josh accompagnarmi con la melodia mentre lentamente cadeva tra le braccia di Morfeo, fu necessario cantare solo un’altra strofa poiché mio figlio si addormentò subito dopo lasciando a me la possibilità di riposare almeno un altro paio d’ore prima che la sveglia suonasse.

Sembrava mi fossi addormentata da pochi minuti quando quell’oggetto infernale mi costrinse ad aprire gli occhi; come ogni mattina svolsi ogni azione meccanicamente, andai in bagno, indossai la divisa, preparai la borsa con i libri e lo zainetto di Josh, lo svegliai, lo vestii e poi ci recammo insieme al piano terra per fare colazione con Steph ed Harry.

<< Buongiorno nano >> esordì il mio migliore amico 

<< Zio Harry >> sorrise mio figlio correndogli incontro per poter essere preso in braccio e fare colazione seduto sulle sue gambe 

<< Haz puoi accompagnarlo tu oggi all’asilo? Ho un test alla prima ora e non posso proprio fare tardi >> chiesi facendo gli occhi dolci sperdo di convincerlo

<< E cosa ottengo in cambio? >> controbatte lui con un sorriso furbo sul volto 

<< Ti dirò cosa vuole Steph per il suo compleanno >> lo ricattai 

<< Andata >> accettò immediatamente, erano settimane che mi chiedeva aiuto per trovare il regalo perfetto per la sua ragazza.

<< Grazie >> sorrisi baciando la sua guancia e poi la fronte di Josh per poi avviarmi alla porta urlando :<< Steph muoviti, è tardissimo! >>

La mia migliore amico comparve sulla cima delle scale con le scarpe slacciate e i capelli arruffati e mi seguì imprecando fino alla macchina dove, una volta seduta, finì di prepararsi.

Fortunatamente arrivai in tempo per l’inizio del test, ero piuttosto preparata ma a causa di alcuni impegni non ero riuscita a studiare l’ultimo capitolo così fui costretta a lasciare in bianco le ultime due domande sperando di ottenere comunque un buon voto; tenevo alla mia media, mi sarei diplomata quell’anno ed ero decisa a tre domanda all’università per poter studiare fisica, la mia materia preferita in assoluto ma, per farlo, dovevo terminare gli studi con un voto decente. La mattina trascorse tranquillamente senza intoppi, durante la pausa pranzo stetti con Steph, Kat e Dina, due ragazze con cui avevamo legato nelle ultime settimane, per poi tornare ad affrontare le utile ore fino quando la campanella salvò tutti gli studenti della Doncaster High School dal sonno profondo. Raccolsi in fretta i miei libri e mi recai nel parcheggio aspettando che la mia migliore amica mi raggiungesse; ero intenta a guardare le notifiche di Facebook quando qualcuno posò le mani sui miei fianchi facendomi sobbalzare

<< Ciao rompina >> mi salutò quando mi fui voltata dopo avermi lasciato un bacio sulle labbra 

<< Lou >> sorrisi << Sophie potrebbe vederci >> 

<< Allora andiamo via da qui, ti riaccompagno a casa >> propose senza allontanarsi da me 

<< Ho la mia macchina >> mi giustificai 

<< Julie scusami ho fatto tardi ma siamo ancor ani tempo per andare….. Louis!!! >> ci interruppe la rossa 

<< Steph ! >> la salutò confuso il ragazzo 

<< Vi conoscete >> sussurrai battendomi il palmo sulla mano; ovviamente Harry aveva presentato la sua ragazza a tutti i suoi amici ma aveva omesso il particolare che fosse la mia migliore amica, non dovevano saperlo altrimenti sarebbe successo un putiferio, Louis si sarebbe arrabbiato con lui per non avergli detto di  me e, soprattutto, per avergli tenuto nascosto Josh.

<< Non sapevo conoscessi Julie >> disse poi sorpreso Louis 

<< Oh… ehm… >> balbettò lei 

<< Ci siamo conosciute un paio di settimane fa, le do un passaggio a casa oggi >> inventai pronta ringraziando i corsi di teatro che mi avevano insegnato l’arte dell’improvvisazione 

<< Oh >> disse solamente Louis 

<< Bene.. Noi dobbiamo proprio andare >> dissi salutando il padre di mio figlio con un veloce bacio sulle labbra 

<< Ciao Louis >> si unì

<< Ti va di vederci stasera? >> mi chiese << Posso passare a prenderti >> 

<< Oh no, non puoi >> dissi di botto << Non abito più con i miei, non sapresti arrivarci >> 

<< Vorrà dire che partirò un po’ prima e se mi perdo ti chiamo >> provò 

<< Scusa Lou ma stasera proprio non posso >> avevo promesso a Josh che lo avrei portato alla ludoteca per incontrare i suoi amichetti dell’asilo 

<< Va bene >> sbuffò lui << Ci sentiamo per messaggio >> 

<< Ti amo >> gli sorrisi 

<< Ti amo anche io >> rispose lui baciandomi un’ultima volta prima di andare via 

Il viaggio fino a casa fu breve ma intenso, Steph mi tartassò di domande e si scusò ripetutamente per la situazione con Louis. ma fortunatamente smise non appena mio figlio prese posto nel suo seggiolino dietro di noi. Rientrammo nella nostra villetta a schiera nella periferia della città e mio figlio non smetteva un attimo di saltellar e per tutto il salotto perché quella sera avrebbe giocato nella piscina con le palline…

Louis’ POV 

Ero davvero felice di aver ritrovato la mia Julie, in quei due lunghissimi anni non era passato neanche un giorno senza che pensassi a lei, a quanto la amassi, a cosa stesse facendo e se mi stesse pensando; mi aveva fatto perdere la testa ed io non potevo né volevo dimenticare quello che avevamo avuto, era troppo importante, troppo intenso da poter essere messo da parte. Non so come Sophie ed io iniziammo a frequentarci ma per lei ero stato in grado di provare quello che sentivo per la mia Julie, era più forte di me ma non ero capace di innamorarmi di nuovo di qualcuna che non fosse la ragazza dai capelli e gli occhi castani con cui ero cresciuto. Avevamo fatto l’amore una sola volta e non facevo altro che rivivere nei miei sogni ogni singola notte, quegli splendidi momenti, l’immagine di lei sorridente sotto di me era il rimedio a tutto il mio dolore, a tutte le mie preoccupazioni.  

Eravamo tornati insieme da poche ore eppure mi sembrava di essere finalmente tornato a vivere, avevo anche lasciato Sophie, non meritava che le mentissi, io amavo un’altra e non potevo impormi il contrario. Quella mattina decisi di fare una sorpresa alla mia Julie e decisi di andare a scuola per riportarla a casa; la vidi nel parcheggio accanto alla sua auto, bellissima come sempre, anzi di più, intenta a digitare qualcosa sul suo cellulare così mi avvicinai a lei per salutarla, lei mi sorrise dolcemente dopo che le ebbi lasciato un bacio sulle labbra ed il mio cuore prese a battere in fretta come se fossi un quattordicenne innamorato per la prima volta. Fummo interrotti da una voce a me per niente nuova, controvoglia, distolsi lo sguardo dalla mia ragazza per incontrare gli occhi castani di una ragazza dai capelli rossi : Stephanie, la ragazza del mio migliore amico. Conosceva Julie ed io non ne sapevo niente, le ragazze mi avevano detto di conoscersi da poco ma da come si era comportata la rossa prima di accorgersi di me sembrava tutt’altro, era come se fossero amiche da molto e se davvero era così, anche Harry aveva notizie di Julie da tempo e me lo aveva tenuto nascosto; dovevo indagare assolutamente e sapere la verità dopo che, per la terza volta in ventiquattro ore, Julie si era rifiutata di dirmi dove abitava e mi aveva anche detto che quella sera non ci saremmo potuti vedere senza darmi una spiegazione; c’era qualcosa sotto e dovevo scoprire cosa.

Seguii la loro auto cercando di non farmi notare, la prima tappa fu un negozio di musica in centro nel quale entrò Steph senza fare ritorno dal momento che Julie andò via non appena la sua amiche chiuse lo sportello dietro di sé; lei guidò per qualche altro chilometro avvicinandosi sempre di più alla periferia fino a che non si fermò nel parcheggio di un asilo, attesi qualche minuto fino a che non la vidi tornare tenendo in braccio un bambino che poi posizionò sui sedili posteriori. Incuriosito più che mai la seguii fino alla sua destinazione: Julie si fermò nel vialetto di una villa a schiera piuttosto modesta nella periferia di Doncaster, mi diedi dello stupido per averla seguita, non c’era nulla di cui preoccuparsi, probabilmente lei lavorava come babysitter e quel giorno doveva badare a quel bambino ma le mie certezze crollarono nel momento in cui vidi il piccolo posare i piedi per terra e correre tra le braccia dell’ultima persona che mi sarei aspettato: Harry.

A quel punto mi dovevano delle spiegazioni e le pretendevo in quel momento! Scesi dall’auto e mi avvicinai a loro

<< Che cazzo è questa storia? >> dissi quasi urlando mente quelli che ritenevo i miei migliori amici si voltarono a guardarmi con visi preoccupati.




NOTE DELL'AUTRICE:

Sono tornataaaaaaaaa! Mi dispiace tantissimo per la mia assenza ma non ho avuto molto tmepo per scrivere e, purtroppo, avevo poca ispirazione... Spero di aver scritto un capitolo decente e abbastanza lungo da soddisfarvi... Louis è una testa dura e vuole rispote.... Le avrà? Lo scopriremo solo leggendo!!!

Grazie mille per tutto, le letture e gli slendidi commenti, vi amo alla follia <3

I miei contatti sono nei cpaitoli precedenti, vi aspetto

a presto

baci

SCHEGGIA<3

 

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Capitolo 14
*** Responsabilità ***


Julie's POV

 

Era andato tutto bene per troppo tempo, ero riuscita a proteggere Josh per due anni, forse troppo a lungo, era giunto il momento di dire la verità; in cuor mio sapevo che riammettendo Louis nella mia vita le cose si sarebbero complicate e avrei dovuto dire la verità prima o poi ma non credevo accadesse così presto. Ero appena scesa dalla macchina e un sorriso aveva illuminato il mio volto nell'osservare Josh correre incontro ad Harry che lo prese prontamente tra le sue braccia, fu proprio nel mento in cui immaginai Louis al posto del mi migliore amico che tutto accadde. Il mio cuore prese a battere in fretta nel mio petto, le mie mani iniziarono a tremare insieme alle gambe mentre il volto di Harry sbiancò di colpo: ci aveva scoperti!

 

<< Che cazzo è questa storia? >> urlò il ragazzo facendo guizzare i suoi occhi blu tra me ed il riccio 

<< Louis >> susurrai spaventata 

<< Cazzo >> pronunciò il mio piccolino tutto contento 

<< Josh non si dice! >> lo rimproverai facendo sì che si rifugiasse nell'incavo del collo di Harry, in un clima più tranquillo sono sicura avrebbe ridacchiato divertito 

<< Possiamo spiegare >> si intromise il mio migliore amico

<< E' vostro figlio? >> chiese di botto Lou trucidandoci con lo sguardo 

<< Che? >> quasi mi strozzai con la mia saliva 

<< No >> rispose fermo Harry

<< Mamma chi è? >> si intromise mio figlio non permettendomi di convincere Louis che non fosse mio figlio 

<< Un amico >> risposi per poi chiedere al riccio di portare dentro il bambino 

Eravamo rimasti da soli nel vialetto di quella piccola villa di periferia, ci fissavamo, l'aria si era fatta pesante, la tensione era palpabile e nessuno dei due sembrava essere sul punto di parlare, ci osservavamo immersi nei nostri pensieri; avevo un disperato bisogno di risposte, dovevo sapere cosa ne pensava... Prima di prendere parola ebbi un dibattito interiore, dovevo dirgli che quello era suo figlio o dovevo mentire anche su quello? Ormai ero nei guai fino al collo così decisi che mentire ancora non sarebbe servito a nulla, dovevo dirgli la verità e accettarne le conseguenze, belle o brutte che sarebbero state. 

Inspirai riempiendo i miei polmoni di aria per poter finalmente parlare ma fui preceduta da Louis

<< Vedo che non ci hai messo molto a rimpiazzarmi, facevi tutte quelle storie per Sophie quando tu hai un figlio? Cazzo Julie hai un figlio!!!! >> urlò

<< Louis >> iniziai mentre calde lacrime bussavano ai miei occhi

<< Louis un cazzo! Credevo mi amassi, credevo che quello c'era stato tra noi fosse stato importante per te >> disse duramente ma si poteva sentire chiaramente che era ferito << Quando sei ricomparsa nella mia vita credevo che saremmo stati felici, che tutto quello che avevamo non fosse morto, e invece scopro che mi hai ingannato, perché tu hai un altro >> 

<< Porca puttana Louis smettila di buttarmi merda addosso! Non sono io quella che ha una relazione con la persona che ha cercato di dividerci sin dal primo giorno! >> urlai di rimando, non mi importava se i vicini sentivano 

<< Sophie mi è stata accanto quando tu non c'eri, quando sei andata via lasciandomi da solo >> ribatté

<< Come se avessi scelto io di lasciarti di punto in bianco e guarda caso proprio il giorno in cui ti ho dato tutta me stessa >> 

<< Non hai nemmeno provato ad opporti! Mi hai lasciato un fottuto biglietto e non me lo hai nemmeno consegnato di persona ! >> urlò ancora 

<< Mio padre era furioso, non ho nemmeno avuto il tempo di fare la valigia! >> mi difesi << Credi davvero che ti avrei lasciato senza motivo, senza dirti un'ultima volta quanto cazzo ti amo?! >> 

<< Per favore smettila con questa cazzotta dell'amarmi, hai un figlio Julie, se mi amassi non avresti concepito un bambino con un altro >> mi guardò schifato

<< Fai i conti Louis, apri quei cazzo di occhi >> sputai dura e stanca, stanca di tutto l'odio che mi stava riversando addosso senza nemmeno capire la realtà 

<< Non è vero >> sussurrò poco dopo scioccato

<< Invece si, Josh è tuo figlio >> confessai con il cuore a mille 

Louis non disse nulla, guardò per qualche istante la finestra della cucina dalla quale si vedevano Harry e Josh giocare e poi andò via senza dire altro, mi lasciò da sola seduta su i gradini del mio portico con gli occhi che bruciavano e le lacrime che bagnavano il mio volto 

 

Louis' POV

 

" Josh è tuo figlio " 

 

Quella frase andava in loop nel mio cervello da diversi minuti, credevo che Julie mi avesse rimpiazzato, che mi avesse tagliato fuori dalla sua vita quando, invece, non era così, lei non mi aveva dimenticato, mi aveva mentito. Cazzo ero padre da due anni e non mi aveva detto niente, mi aveva nascosto la fottutissima verità facendomi perdere i primi anni di vita di mio figlio! Strinsi ancora di più le mani intorno al volante e accelerai ancora di più, non avevo una meta precisa, avevo solo bisogno di un posto tranquillo in cui rifugiarmi e meditare su tutto questo casino infernale. Dopo circa due ore passate in macchina raggiunsi la villa sulla spiaggia dei miei genitori, parcheggiai nel giardino e mi andai a sedere sulla sabbia con una sigaretta tra le labbra e le spalle appoggiate al tronco di un albero caduto ormai da tempo.

 

<< Josh >> sussurrai

 

Non sapevo cosa fare, ero troppo giovane per essere padre, andavo ancora al college, volevo laurearmi, girare il mondo, fare festa con gli amici ancora per qualche anno, avevo solo ventuno anni e non potevo essere già padre! Mi passai una mano tra i capelli ed espirai il fumo dalle narici, solitamente le sigarette mi aiutavano a rilassarmi ma in quel caso, non ebbero nessun effetto calmante su di me, ero furioso con Julie per non avermi coinvolto nella vita di nostro figlio ed ero arrabbiato anche con Harry per averla assecondata, credevo che fosse il mio migliore amico ma probabilmente mi sbagliavo. Non avevo nessuna intenzione di perdonarli ma dovevo prendermi le mie responsabilità, volevo veder crescere mio figlio e non avrei permesso a niente e nessuno di tenermelo lontano ancora, volevo insegnargli a giocare a calcio, volevo essere presente alle sue recite scolastiche, volevo insegnargli ad andare in bicicletta e volevo essere al suo fianco il giorno del suo compleanno per il resto della mia vita. Decisi, dunque, che avrei parlato con Julie per rivendicare i miei diritti di padre, probabilmente il bambino non aveva neanche il mio cognome ma le cose sarebbero cambiate a costo di chiamare gli avvocati, io, Louis Tomlinson, mi sarei preso cura di mio figlio! 

 

NOTE DELL'AUTRICE:

Capitolo breve ma intenso per i nostri amati Jouis! Mi dispiace tantissimo per essere sparita ma proprio non mi ero resa conto di non pubblicare da così tanto tempo, mi sono fatta prendere dalla stesura della mia nuova storia originale ( Invincible, presto online ) e non mi sono resa conto di avervi trascurate :(

Spero di essermi fatta perdonare con questo nuovo capitolo, se vi va, i miei contatti sono nei capitoli precedenti

vi amo

grazie di tutto

a presto

baci

SCHEGGIA<3

 

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Capitolo 15
*** Cosa mi fai?! ***


Julies's POV

 

Sapevo che sarebbe adatta a finire così, Louis aveva saputo di Josh ed era scappato da me e da suo figlio, era arrabbiato e probabilmente sarebbe tornato tra le braccia di Sophie lasciando me da sola con il nostro bambino e troppe domande a cui dover rispondere. Prima o poi sarebbe arrivato il giorno in cui Josh mi avrebbe chiesto chi fosse suo padre ed io, in quel momento, sarei dovuta restare forte e impassibile, avrei dovuto dirgli che suo padre non voleva avere nulla a che fare con me e lui ed ero certa che una rivelazione del genere avrebbe distrutto il mio unico amore, avrebbe condotto Josh a pensare di essere la causa di tutto e questa era l'ultima cosa che volevo accadesse. Rientrai in casa stringendo le braccia al petto cercando ti tenerlo insieme e non cadere nella voragine che si stava aprendo sempre più in fretta, un singhiozzo venne fuori dalle mie labbra mentre salivo le scale e non riuscii a perseguire, mi accasciai su quei gradini, posai la schiena contro il muro e piansi tutte le lacrime che avevo in corpo. 

<< Mamma perché piangi? >> disse triste il mio piccolino affacciandosi alle scale 

<< Ho una cosa nell'occhio tesoro >> gli risposi passando la manica della maglietta sugli occhi

<< Ti aiuto io >> propose aggrappandosi alla ringhiera cercando di salire le scale 

<< Ehi nano zio Zayn ti aspetta in salotto per disegnare, corri >> lo invitò il mio migliore amico prendendolo in braccio per poi posarlo rivolto verso Zayn; mio figlio non se lo fece ripetere due volte e corse a colorare sul tavolo del salone.

Harry salì le scale che ci dividevano, si sedette accanto a me prendendomi tra le sue braccia e fu proprio in quel momento che i singhiozzi tornarono 

<< Sei forte Ju, possiamo superare anche questa >> mi sussurrò carezzando i miei capelli 

<< Non ce la faccio Haz, questa volta non posso >> 

<< Guardami >> mi prese il viso tra le sue mani per poter avere un contatto visivo con me << Hai affrontato la gravidanza, l'allontanamento e il parto tutto da sola, questo non è più grave, puoi farcela >> 

<< Ho sbagliato tutto >> piagnucolai 

<< Non è vero >> sussurrò ancora 

<< Si invece, gli ho mentito e ora Josh non potrà mai crescere con suo padre accanto! >> 

<< Nulla è perduto, Louis è un tipo impulsivo, lo sai, ma sono certo che vorrà prendersi cura di suo figlio >> mi incoraggiò

<< Non voglio che il mio bambino soffra, non se lo merita >> singhiozzai

<< E non soffrirà perché ha noi, perché ha una mamma che lo ama alla follia >> 

<< E' tutta la mia vita >> concordai 

<< Lo so, è un bimbo speciale >> 

Sorrisi a quella sua affermazione, Josh era riuscito a conquistare i cuori di Steph e Zayn ma, più di tutto, era penetrato nelle vene di Harry, colui che aveva vissuto tutto sin dall'inizio insieme a noi e che non ci avrebbe mai lasciati andare, si sarebbe preso cura di noi anche con una famiglia tutta sua.

<< Sarai un padre fantastico un giorno >> sorrisi baciandogli la guancia << Grazie Harry, grazie di tutto >> 

<< Ti voglio bene Ju >> mi rispose lui stringendomi più forte 

 

Louis' POV

Il buio era ormai calato sulla spiaggia così decisi di salire in macchina e tornare a Doncaster. Mi sentivo spaesato, non sapevo cosa fare, girai più volte attorno alla palazzina in cui viveva Sophie finché non decisi di scendere e bussare alla sua porta, lei c'era stata per me quando Julie mi aveva lasciato e mi era stata di grande conforto, anche se non la amavo, mi sentivo legato a lei.

<< Louis >> disse sorpresa la ragazza bionda una volta che mi ebbe aperto

<< Ciao piccola >> sorrisi prendendola tra le mie braccia 

<< Cosa ci fai qui? >> mi chiese con il capo ancora sul mio petto

<< Mi mancava fare sesso con te  >> dissi scrollando le spalle

<< Credevo non mi volessi più >> indagò alzando un sopracciglio 

<< Non vuol dire che non possiamo fare sesso quando ci pare  >> sorrisi malizioso 

Mi gettai a capofitto sulle sue labbra, non le lasciai neanche il tempo di pensare, la spinsi nell'appartamento chiudendo la porta con il tallone e incastrai le dita tra i suoi capelli; Sophie sorrise nel bacio e iniziò a spogliarmi lentamente del giubbotto mentre le mie mani correvano lungo la sua schiena fino a posarsi sul suo sedere sodo. Camminammo fino alla camera da letto e ci buttammo sul letto ormai completamente svestiti

<< Louis >> ansimò la ragazza sotto di me quando portai due dita dentro di lei 

Toccavo avidamente i suoi seni con la mano libera cercando di distrarmi ma l'immagine di Julie con nostro figlio tra le braccia continuava ad infestare la mia mente, tirai via le dita dal corpo di Sophie e mi sedetti sul ciglio del letto

<< Perché ti sei fermato? >> domandò abbracciandomi da dietro e lasciando umidi baci sulla mia spalla sinistra

<< Scusa ma non ci riesco >> mi lamentai guardando per terra

<< E' successo qualcosa? >> indagò

<< Nulla, solo una giornata pesante >> mentii

<< Allora lascia che ti faccia rilassare io >> 

Lentamente fece scorrere le sue unghie finte smaltate di fucsia lungo il mio torace finché non si posizionò in ginocchio tra le mie gambe

<< Ti farò sentire bene >> sorrise prima di avvolgere la mia lunghezza con la sua bocca

Cercai di abbandonarmi al piacere ma le immagini di mio figlio erano impresse nei miei pensieri, non riuscivo a mettere da parte la rabbia che provavo nei confronti della ragazza che amavo e che credevo ricambiasse i miei sentimenti; in preda al rancore strinsi i capelli biondi di Sophie in una mano e spinsi più a fondo nella sua bocca, avevo bisogno di sfogarmi e quello sembrava l'unico modo possibile al momento per impegnarmi mentalmente.

Non appena raggiunsi il culmine mi morsi il labbro fra i denti per non pronunciare il nome di Julie e mi riversai nella bocca della ragazza davanti a me che sembrava essere parecchio soddisfatta del suo lavoro; mi sorrise ed io feci una smorfia di ringraziamento in cambio

<< Già vai via? >> chiedo civettuola vedendomi rimettere i vestiti addosso 

<< Si >> dissi secco

<< Ma noi... >> provò 

<< Mi hai fato un buon pompino ma ora devo andare, scoperemo di nuovo >> la interruppi e mi avviai verso la porta 

<< Sei uno stronzo >> imprecò accora nuda appoggiata allo stipite della porta della sua camera da letto

<< E' per questo che ti fai scopare da me quando ne ho voglia >> risposi con un occhiolino provocando la sua risata per poi chiudermi la porta alle spalle e lasciare tutta quella merda dietro di me.

Non appena mi fui seduto in macchina mi pentii di ciò che avevo appena fatto ma mi era stato utile per non pensare almeno per qualche minuto a tutto lo schifo che avevo vissuto quel giorno; tirai le radici dei miei capelli e lasciai andare un urlo di disperazione misto a rabbia che si disperse nell'abitacolo della mia mini blu, appoggiai la testa allo schienale del sedile e chiusi gli occhi.

<< Cosa mi fai Julie Smith >> sussurrai

 

 

NOTE DELL'AUTRICE:

Finalmente sono tornataaaaaaa! lo so, scusatemi tanto per il ritardo ma promett di farmi perdonare postando altri capitoli in giornata <3 

tornando a noi:

Cosa ne pensate di questo nuovo capitolo? Julie riuscirà a tornare in piedi? E Louis? Lui riuscirà a mettere ordine nei suoi pensieri? 

Lo scopriremo solo leggendo ;)

Vi ringrazio immensamente per ituttoi, spero riuscirete ad essere in molti anche questa volta e, mi raccomando, dite ai vostri amici di leggere le mie storie! Spero passerete da " Noi siamo infiniti" il sequel della mia ff su Harry

 

Mi trovate su twitter @JustGiuliaM o 

su instagram hazza_e_scheggia

 

spero di sentirvi in molte 

a presto

vi amo

baci

SCHEGGIA<3

 

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Capitolo 16
*** Future ***


Julie's POV

<< Mammina sveglia >> sussurrò il mio piccolino mentre affondava un indice paffuto nella mia guancia 

Aprii lentamente gli occhi e mi trovai davanti Josh e Steph che mi sorridevano con amore, in quello memento non sentii dolore, solo gioia, mi sentivo la persona più fortunata del mondo ad avere intorno persone come loro 

<< Buongiorno dormigliona >> esordì la mia migliore amica << Il sole è alto in cielo e noi abbiamo scuola tra mezz'ora >> 

Grugnii al solo sentir pronunciare quella parola e nascosi la testa sotto il cuscino 

<< Non ci voglio venire >> mi lamentai

<< Julie Smith! E' questo l'insegnamento che vuoi dare a tuo figlio?! >> mi rimproverò Steph

Sbuffai sonoramente e mi alzai dal letto

<< In braccio >> disse una piccola vocina alle mie spalle 

Mi voltai e sollevai Josh che prontamente allacciò le sue braccia al mio collo e gli lasciai un bacio tra i capelli; mi diressi al piano di sotto e posai mio figlio sul bancone mentre mi dirigevo ai fornelli per riscaldare il suo biberon e preparare il caffè

<< Buongiorno >> mugugnò Harry entrando nella stanza e accoccolandosi alla sua ragazza che passò una mano tra quei ricci tutti arruffati 

<< Zio Harry! >> esultò il nanerottolo seduto sul tavolo 

<< Ciano nano, dormito bene? >> chiese prendendolo tra le sue braccia

<< Si >> sorrise e prese un boccolo del suo zio preferito tra le dita minuscole << Mamma diceva sempre Louis >> disse spensierato << E' il nome del mio papà? >> 

Quella domanda mi spiazzò talmente tanto che mi dovetti reggere al fornello che ovviamente era acceso è mi bruciò

<< Porca puttana! Cazzo che male >> imprecai aprendo l'acqua fredda

<< Cazzo! >> ripeté Josh facendo ridere Harry 

<< Josh! >> lo rimproverò la mia migliore amica << Non si dice >> 

<< Scusa zia Steph >> mise il broncio e la guardò con quegli occhioni azzurri come quelli di suo padre 

<< Non fa niente ma non dirlo mai più >> gli sorrise la rossa 

Finita la colazione e scampato il pericolo ci preparammo e ci dirigemmo ognuno verso la propria lezione. Quel giorno non avevo ore in comune con Steph e la giornata sembrava più pesante e lunga del solito, non riuscii a seguire neanche una parola di quello che disse il professor Clark, era felice che fossi tornata nella sua classe anche se solo per l'ultimo anno

<< Signorina Smith! >> mi riprese 

<< Mh? >> mugolai ritornando alla realtà

<< Bentornata tra noi >> disse 

<< Mi scusi professore >> mi strinsi nelle spalle ed abbassai la testa

<< Visto che si prende il lusso di non seguire l'interrogazione della sua compagna vorrà dire che conosce l'argomento alla perfezione e può' aiutare la signorina Stain >> mi sfidò 

<< Oh... Ehm... Certo >> tentennai 

<< Bene, allora spieghi alla classe cos'è un oscillatore armonico smorzato, i suoi compagni dicono di non aver capito l'argomento ma sono certo che lei sia in grado di chiarire ogni dubbio >> ghignò 

Presi un momento per riordinare le idee e respirare

<< Non ha la minima idea di cosa sia >> bofonchiò divertita Sophie, l'interrogata 

A quella sua insinuazione presi coraggio e, animata dalla voglia di zittirla, cominciai il mio discorso 

<< Un oscillatore è un sistema che, se spostato dalla sua posizione di equilibrio, sperimenta una forza di richiamo F proporzionale allo spostamento x secondo la legge di Hooke... >> 

<< Va bene così >> sorrise Clark mentre Sophie sbuffava, avevo zittito tutti << Sapevo di poter contare su di lei Smith >> 

Sorrisi imbarazzata e tornai al mio mondo incasinato fino alla fine della lezione; la campanella suonò non appena il professore segnò l'insufficienza della mia ex amica sul registro e tutti corsero in corridoio per tornare a casa.

<< Signorina Smith >> mi fermò il professore prima che lasciassi l'aula 

<< Si? >> 

<< Ho notato la passione che ha per le mie materie, ho controllato la sua pagella ed ha una media eccellete e volevo proporle di partecipare ad un'esperienza in America, c'è una borsa di studio per la facoltà di fisica all'università di Yale >> 

<< I...Io non so cosa dire >> balbettai << E' sempre stato il mio sogno studiare in un'università prestigiosa come Yale ma non posso, ho un figlio di due anni, non posso trascinarlo dall'altra parte del mondo, lì non avrei nessuno e il mio bambino ha bisogno di attenzioni da parte mia >> quasi piansi 

<< Un...Un bambino? >> chiese stupito 

<< Già >> 

<< Spero che Tomlinson si sia preso le sue responsabilità >> ringhiò 

<< Come fa a sapere che è suo?! >> chiesi sorpresa 

<< Sarò anche un professore stronzo e cinquantenne ma voglio bene ai miei studenti e ho occhi anche io, eravate la coppia più conosciuta qui a scuola e vi vedevo davvero molto uniti >> 

<< Lo eravamo >> dissi mentre una lacrima rigava il mio viso

<< Cosa è successo allora? >> 

<< Ci sono state complicazioni professore, sono dovuta andare via e Louis ha scoperto del bambino solo due giorni fa e ora mi odia >> 

Inaspettatamente il professore mi strinse tra le sue braccia 

<< Coraggio Smith, sono certo che si sistemerà tutto, lei è una ragazza forte e intelligente, riuscirà ad avere la sua felicità >> 

<< Lo spero professore, lo spero >> sussurrai 

<< Mi raccomando, pensi alla mia proposta, con una laurea potrà dare un futuro migliore al suo bambino >> cercò di convincermi

<< Lo farò, grazie signor Clark >> 

<< Du nulla >> mi sorrise << Buona giornata signorina Smith >> 

<< Anche a lei professore >> risposi e mi avviai verso l'uscita con in mente le parole di Clark, dovevo prendere una decisione ma non sarebbe stato facile prendere quella giusta.



NOTE DELL'AUTRICE:

Sono tornataaaaaa! Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Vado davvero di fretta... Quindi vi ringrazio solamente per tutto, siete meravigliose e spero sarete in tanti a commentare!

Mi raccomando passate a leggere le storie sul mio profilo<3 

vi amo

a presto

baci

SCHEGGIA<3

 

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Capitolo 17
*** Work ***


Uscii dalla classe con la testa tra le nuvole, la proposta di Clark era marchiata a fuoco nella mia mente dove era già cominciata la guerra tra la parte di me che desiderava cogliere l'occasione al volo e quella parte che sperava che restando a Doncaster avrei costruito la famiglia con Louis

<< Un figlio eh? Complimenti Smith >> disse una voce che conoscevo troppo bene 

<< Sophie >> sospirai stanca

<< Non credevo fossi così fantasiosa >> mi derise guardandomi dall'alto in basso

<< Non credevo fosse buona educazione origliare >> la rimbeccai riprendendo a camminare 

<< Ero curiosa di sapere Smith, sei un portento a quanto pare, anche se la storia del bambino potevi evitarla. Non mettere in mezzo Louis nelle tue merdate >> mi intimò

<< Non dare fiato alla bocca se non conosci i fatti >> quasi urlai contro la sua faccia

Mi voltai lasciandola in mezzo al corridoio deserto con la bocca spalancata e gli occhi sgranati, non era il massimo dell'intelligenza ma aveva capito che facevo sul serio. Uscii in cortile in fretta, c'erano ancora molti studenti fermi a chiacchierare sotto il sole, cercai con lo sguardo la mia migliore amica finchè non la trovai accanto alla macchina di Harry con in braccio mio figlio; sorrisi felice e corsi incontro alla mia famiglia 

<< Mamma! >> strillò felice Josh facendo partire un brusio tra gli studenti 

Stephanie lo lasciò per terra e lui corse immediatamente tra le mie braccia aperte 

<< Ciao amore >> sorrisi felice riempiendolo di baci

<< Che scena commovente >> disse qualcuno alle mie spalle 

<< Cosa vuoi ancora Sophie?! >> sbuffai voltandomi con Josh avvinghiato a me

<< Voglio avvisarti Smith, stai lontana da Louis, lui non c'entra con tutto questo >> soffiò indicando schifata il mio bambino 

<< Louis è il mio papà? >> chiese ancora Josh

<< Senti marmocchio...>> 

<< Fai silenzio, puoi fare del male a me e dirmi tutto quello che ti pare, ma non osare ferire il mio bambino altrimenti ti distruggo >> la interruppi infuriata 

<< Sophie vai via >> si aggiunse Harry 

<< Non finisce qui Smith >> mi incenerì con lo sguardo e poi va via pestando i pedi sul terreno pieno di ciottoli 

Tirai un sospiro di sollievo e mi concentrai su mio figlio, era un po' scosso dalla situazione ma lo calmai con carezze e baci per tutto il tragitto di ritorno a casa, in macchina non volava una mosca, Harry guidava in silenzio, Steph gli stringeva la mano ed io mi persi nei miei pensieri, non sapevo se parlare della proposta con loro o tenerla per me fino a quando nn avessi preso una decisione. Optai per la seconda opzione. Il viaggio fu breve, le strade erano stranamente prive di traffico e in men che non si dica parcheggiammo l'auto nel vialetto di casa nostra, ero sollevata di essere arrivata, era stata una lunga giornata e avevo solo voglia di ripostami un po' prima di dover attaccare con il turno a lavoro fino a cena. Purtroppo quel giorno la fortuna sembrava avermi voltato le spalle, non appena scesi dalla macchina infatti, mi accorsi che qualcuno ci stava aspettando seduto su i gradini del portico.

<< Che ci fai qui? >> chiese il mio migliore amico

<< Voglio vedere mio figlio e non puoi impedirmelo >> rispose Louis duro

<< Non era mia intenzione farlo >> ribatte Harry e lo sorpassò urtandogli volontariamente la spalla per poi sparire in casa con la sua ragazza

<< Ciao >> mi avvicinai timidamente con Josh tra le mie braccia 

<< Ciao >> rispose 

<< Papà? >> chiese il mio piccolino nascosto nell'incavo del mio collo

Louis al sentire quella parola si irrigidì come me, in quel momento ebbi paura che potesse scappare via di nuovo e ferire nostro figlio, non glielo avrei mai perdonato

<< Si campione, sono papà >> sussurrò sorridendo debolmente dopo minuti che mi parvero ore 

Josh sorrise felice e si sporse verso di lui che prontamente lo accolse tra le sue braccia e lo strinse a sé; quella scena mi commosse, anche se non stavamo insieme, il mio cuore scoppiava di gioia alla sola idea che Josh potesse crescere con il suo vero padre accanto, in quel momento ogni paura scomparve perché sapevo che Louis amava nostro figlio e questo m bastava, non importava se avrei sofferto ancora senza di lui, tutto ciò che desideravo era che amasse il bambino come solo un padre potrebbe fare.

<< Sono felice che tu abbia deciso di stargli accanto >> dissi sedendomi sui gradini accanto a noi

<< Devo prendermi le mie responsabilità, abbiamo fatto l'amore in due ed è il momento che io prenda coscienza di quello che è successo >> rispose sedendosi accanto a me con nostro figlio in braccio 

<< Amore >> sorrise Josh guardandoci 

<< Si piccolo, amore, quello che mamma e papà provano per te >> gli spiegai carezzandogli una guancia 

<< Io felice >> sorrise angelicamente il bambino, quelle due piccole parole erano tutto ciò che volevo, il mio compito di madre era quello di rendere felice mio figlio e sapere che ci stavo riuscendo mi dava la forza di andare avanti e non soffrire inutilmente 

<< Anche noi lo siamo >> mi precedette Louis

Ad interrompere quel momento in famiglia fu la sveglia del mio cellulare che mi ricordava che era il momento di andare a lavoro

<< Io...Beh...Io devo andare a lavoro >> farfugliai 

<< Oh...Bene >> 

<< Mamma io con te >> parlò Josh con il suo inglese imperfetto e quella voce tenera 

<< Amore non puoi venire con me, non saprei con chi lasciarti, è meglio se resti con zio Harry >> spiegai

<< Viene papà con me >> propose girandosi a guardare Louis che n quel momento trattenne il respiro

<< Josh... >> lo pregai

<< Ti prego >> 

<< Va bene >> acconsentì Lou, proprio come me, non sapeva resistere a quegli occhioni azzurri 

Entrai in casa per indossare velocemente la divisa e poi corsi di nuovo fuori per andare a lavoro

<< Prendiamo la mia macchina >> disse Louis

<< Non hai il seggiolino per Josh, andiamo con la mia >> 

<< Va bene, ma guido io >> sbuffò e si avviò verso l'auto tenendo per mano nostro figlio.

Rimasi indietro di qualche passo e non potei fare a meno di piangere dalla gioia nel vedere Louis nei panni di padre, di vedere il mio bambino felice camminare accanto al suo papà, l'uomo a cui somigliava, l'uomo che, nonostante tutto, amavo più di ogni altra cosa al mondo

<< Mamma veloce >> mi incitò mio figlio destandomi dai miei pensieri 

Li raggiunsi, Louis non aveva la minima idea di come allacciare la cintura di Josh così lo scostai educatamente e gli mostrai come fare nel caso in cui avesse voluto farlo in futuro; mi sedetti, poi, al posto del passeggero e il ragazzo prese posto accanto a me e iniziò a guidare verso il centro. Per i primi momenti non volò una mosca tra noi due, nell'auto si udiva solo la musica e la tenera voce di Josh che cercava di riprodurre la canzone a modo suo. Arrivammo al loca in pochi minuti e indicai subito un tavolino al quale si sarebbero potuti sedere Louis e Josh per passare il loro pomeriggio padre e figlio in tranquillità.

<< Julie >> mi salutò sorridente Mark quando mi vide indossare il grembiule 

<< Ciao Mark >> salutai 

<< Mammina colori >> mi richiamò mio figlio tirando il mio pantalone 

<< Josh ma guarda che ometto che sei diventato >> lo salutò il mio collega scompigliandogli i capelli 

<< Io grande >> rispose sorridente il piccolo 

<< Tieni nanetto, vai a disegnare con papà >> 

<< 'azie mami >> rispose, mi chinai verso di lui e mi lasciò un bacio sulla guancia prima di correre verso Louis sotto i nostri sguardi attenti 

<< Oh quindi quello è il padre di Josh >> constatò Mark

<< Già >>

<< Quindi è finemente tutto a posto? >>

<< Con Josh si, tra noi due non credo >> sospirai 

<< Dai tempo al tempo, Julie, sistemerete tutto, ne sono certo >> 

Sorrisi grata al mio amico e iniziai il mio turno. Per quel giorno eravamo in quattro al locale così il mio compito fu quello di restare al bancone e aiutare Mark, lui avrebbe lavorato con i macchinari e io avrei servito il tutto cercando di essere concentrata sul mio lavoro e non sull'uomo che amavo seduto ad un tavolo dinnanzi a me mentre sorride a innamorato al nostro bambino.

<< Secondo me è il suo fratellino >> disse una donna sulla trentina alla sua amica altrettanto grande e tinta di biondo platino

<< Che bel bocconcino che è >> disse pronta l'altra facendomi ruotare gli occhi al cielo 

<< Signorina? >> mi richiamo la prima 

<< Si? >> risposi con un sorriso tirato 

<< Può portare un caffè a quel bel pezzo di ragazzo lì e dirgli che glielo offriamo noi? >> chiese con un falso sorriso anche lei 

<< Bel pezzo di ragazzo? Di chi parla? >> feci la finta tonta 

<< Andiamo ragazzina non credo tu sia cieca, parliamo di quel ragazzo seduto lì con il suo fratellino >> 

<< Oh ma state parlando del padre di mio figlio >> dissi con un ghigno sul volto << Glielo porto subito, anche se lui preferisce il mokaccino >> sussurrai facendo loro l'occhiolino

Le due donne rimasero a bocca aperta, non si aspettavano che una squallida cameriera avesse un figlio da un ragazzo bello come Louis e, soprattutto, non si aspettavano che lui fosse il padre di quel tenero bimbo inginocchiato sulla sedia intento a mostrare il suo disegno a " quel bel pezzo di ragazzo ".

<< Lascia stare, non importa >> disse acida la prima che pagò i loro ordini e andò via seguita dalla sua amica 

<< Sei geniale >> rise una voce accanto a me

<< Lo so >> gongolai 

<< Però non erano male, magari avrei chiesto loro di uscire >> 

<< Ma fammi il piacere, avranno avuto almeno trent'anni >> scherzai

<< Gelosa? >> chiese alzando un sopracciglio 

<< Per niente, vai con chi vuoi >> mi accigliai 

<< Si, sei definitivamente gelosa >> ci crogiolò appoggiandosi al bancone 

<< Perché sei qui? >> cambiai discorso

<< Volevo un mokaccino e Josh vuole il suo succo di frutta >> 

<< Va bene, torna da lui, ve li porto subito >> risposi e ripresi il mio lavoro

Il pomeriggio proseguì tranquillo, Louis sembrava divertirsi con Josh che era felicissimo di poter dire ai suoi amici all'asilo che anche lui aveva un papà che lo amava. Non appena giunse l'ora di cena, Mark ed io ci affrettammo verso le nostre case lasciando il compito di chiudere e pulire ai nuovi arrivati. Eravamo in macchina nuovamente noi tre da soli. l'auto era ancora silenziosa quando Josh iniziò a cantare 

Lately i found myself thinking

being dreaming about you a lot

Louis spalancò la bocca all'udire quelle parole

<< Come la conosce? >> chiese stupito 

<< E' la sua preferita, non si addormenta se non gliela canto >> confessai

<< Wow >> riuscì a dire << Non l'hai dimenticata >> 

<< Non avrei mai potuto >> sussurrai 

Vidi un leggero sorriso amaro comparire sul suo volto. Louis accostò la mia auto nel vialetto di casa mia e scese per poter slegare nostro figlio

<< Grazie per essere stato con Josh >> dissi sulla porta di casa

<< E' mio figlio, voglio essere parte della sua vita >> disse con una punta di acidità nella voce 

<< Lo so e ne sono felice >> abbassai il capo

Louis prese il mio viso tra le sue mani e baciò le mie labbra con dolcezza lasciandomi completamente interdetta 

<< Io... >> balbettai << Cosa voleva dire? >>

<< Non lo so >> sussurrò << Non so se ti ho perdonata ma volevo farlo >>

<< Oh... >> 

<< Amore >> sorrise Josh guardandoci dal suo metro di altezza con un sorriso meraviglioso sulle labbra 

<< Allora io vado >> pronunciò Louis per poi abbassarsi ad abbracciare nostro figlio << Ci vediamo presto campione >> 

<< Ciao papà, ti voglio bene >> lo strinse forte anche lui facendo fare i salti mortali al mio cuore 

<< Te ne voglio anche io piccolino >> sorrise e poi andò via lasciandomi da sola con i miei pensieri e i ricordi di una giornata meravigliosa appena trascorsa 



NOTE DELL'AUTRICE :

Sono tornataaaaaaaaaaa *.* Spero che il capitolo vi sia piaciuto e credo di averlo fatto un po' più lungo degli altri, almeno spero :)

Anyway, le cose cominciano a farsi interessanti, Louis ha deciso finalmente di fare il padre ma.... Perdonerà Julie? Ed Harry? beh...Lo scopriremo solo leggendo ;)

Vi ringrazio immensamente per i voti e i commenti, siete meravigliose!!! 

Se vi va passate dal mio profilo, sto pubblicando  una ff su Harry, spero leggerete anche quella <3

se vi va, mi trovate su twitter (@JustGiuliaM) o su ask (Giulia Scheggia)

well....It's enough

a presto

vi amo

baci 

SCHEGGIA<3

 

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Capitolo 18
*** Daddy ***


Una altro giorno di scuola era appena finito, era venerdì e tutti gli studenti correvano felici verso il centro per cominciare al meglio il fine settimana, c'erano gruppi di ogni età: le matricole se ne stavano tra di loro mentre i ragazzi delle classi successive si mescolavano in atteggiamenti del tutto naturali, era la loro scuola e si sentivano davvero a loro agio. C'erano, poi, i gruppi di quelli del mio anno che sembravano essere i sovrani della scuola, in particolari modo Sophie ed il suo gruppo di pecore ammaestrate e in attesa di aprire le gambe al prossimo componente della squadra di calcio o basket; infine c'erano quelli che come me se ne stavano per i fatti loro, circondanti da pochi ma buoni amici e impazienti di abbandonare quel posto per poter finalmente vivere la vita che avevano sempre sognato. Quel giorno mi ritrovai da sola, avevo convinto Steph ed Harry a prendersi una pausa e fare una fuga romantica a Londra, lontani dai problemi di Doncaster 

<< E' vero che hai un figlio? >> chiese una voce così familiare eppure così nuova

<< Si >> annuii voltandomi verso Alex 

Restammo in silenzio per qualche istante e poi lei riprese a parlare 

<< Mi manchi Ju, mi manchi da morire >> 

<< Sicura? A me sembra che tu stia benissimo al seguito di Sophie >> dissi acida

<< Abbiamo passato tutti un periodo orribile dopo che te ne sei andata e lei ha usato a suo favore la nostra debolezza >> 

<< Queste parole non mi sono nuove >> 

<< Louis >> disse solamente, eravamo state lontane anni ma ci conoscevamo ancora alla perfezione 

<< Già >> sussurrai

<< Lui ti ama Ju, non ha smesso un attimo di pensare a te >> 

<< Finché non ha deciso di sostituirmi con Sophie >> quasi piansi ma riuscii a trattenere le lacrime 

<< Lei non conta per lui, lei non conta per nessuno di noi. E' vero, ha cercato di prendere il tuo posto nei nostri cuori ma non ci è riuscita! Lei è solamente una gallina, poco intelligente, frivola e molto cattiva, non c'entra nulla con te, tu sei l'unica in grado di tenere insieme il gruppo, solo grazie a te riusciamo a superare le difficoltà, sei l'unica che ci conosce bene e sa sempre cosa dire o fare... Ci manchi Ju, non siamo più gli stessi senza di te, Sophie ci ha fatti litigare, ha provato a separare anche me e Niall e per un ci è riuscita >> si fermò con un sorriso amaro sulle labbra 

<< Ma voi due siete perfetti insieme >> mi arrabbiai

<< Tranquilla, stiamo cercando di ricostruire quello che avevamo, Sophie non vincerà anche questa battaglia >> mi tranquillizzò

<< Io devo andare >> disii guardando l'ora sul mio cellulare 

<< Mi dispiace per tutto quello che è successo, ti prego pensaci, mi manchi migliore amica >> mi abbracciò cogliendomi di sorpresa, la strinsi anche io dopo un momento di confusione e le lasciai un bacio sulla guancia prima di entrare nella mia auto e guidare verso l'asilo di Josh con la mente piena di pensieri. Alex mi era mancata tantissimo, in quegli anni avevo sempre sperato di poter tornare ad avere quella sensazione di felicità e benessere che provavo quando ero con lei ma in quel momento era tutto troppo confuso, mi mancavano i miei amici e non potevo sopportare l'idea del nostro splendido gruppo sciolto a causa di quella vipera; certamente avrei fatto qualcosa a riguardo, ma non presto, avevo prima bisogno di recuperare energie. In pochi minuti arrivai all'asilo, portai via il mio piccolino e rientrammo a casa; eravamo in cucina, io ai fornelli e Josh sulla sedia intento a guardare i cartoni animati

<< Mamma voglio papà >> disse il mio piccolino comparendo accanto a me e abbracciando una mia gamba 

<< Josh papà non può stare sempre con noi, ha da fare >> cercai di fargli cambiare idea 

<< Non mi vuole bene? >> chiese con gli occhi pieni di lacrime facendo rompere il mio cuore in mille pezzi

<< Certo che te ne vuole, è il tuo papà come può non amarti? >> lo rassicurai 

<< Voglio papà >> pianse ancora

Cercai di calmarlo in tutti i modi ma non ci riuscii, non avrebbe smesso finché Louis non fosse stato con lui, quindi probabilmente non avrebbe smesso per ore. Stremata dalle urla di mio figlio decisi di sfidare la sorte e chiamare Louis 

<< Pronto? >> rispose dopo pochi squilli

<< Ehm... Ciao Louis.. Io... Io non volevo disturbarti ma... >> balbettai 

<< Papà >> urlò Josh disperato 

<< Cosa succede lì? >> chiese lui subito allarmato

<< Josh vuole vederti >> dissi 

<< Passamelo >> ordinò ed io ubbidii

<< Tesoro papà è al telefono, vuole parlare con te >> dissi al piccolo che prese il cellulare tra le sue piccole manine paffute e se lo portò all'orecchio

<< Papi >> disse tornado su con il naso 

Rimase in silenzio per qualche istante e apprese le parole di Louis che a quanto sembrava, erano ciò che voleva sentirsi dire; pochi istanti sopì salutò il padre e mi porse il telefono con un sorriso smagliante sul viso 

<< Cosa ti ha detto? >> gli chiesi divertita 

<< Che arriva >> sorrise felice 

Annuii esitante e lasciai che tornasse a guardare i cartoni mentre io cucinavo con mani tremanti, non vedevo Louis da qualche giorno, quando, mi aveva baciata sul portico di casa davanti agli occhi di nostro figlio; sapevo che non mi aveva ancora perdonata e non avevo la minima idea di come comportarmi una volta dinnanzi a lui, ovviamente avrei voluto stringerlo a me e baciarlo fino a perdere il fiato ma probabilmente e lui non sarebbe stato d'accordo. Il suono del campanello si disperse per l'intera casa facendomi sobbalzare, posai il cucchiaio di legno sulla pentola ed andai ad aprire la porta seguita da un Josh su di giri

<< Papà >> urlò correndo incontro a Louis che si abbassò per prenderlo tra le braccia 

<< Ciao campione >> sorrise scompigliandomi i capelli 

<< Mangi con noi? >> chiese il piccolo mentre Louis si avviava verso la cucina 

<< Certo, se alla mamma va bene >> disse imbarazzato 

<< Oh...Si, credo che vada bene >> risposi subito

Il pranzo trascorse in fretta, Louis ed io non ci parlammo molto, solo lo stretto necessario, eravamo lì insieme solo per il bene di nostro figlio e se avessi cominciato a parlare tra di noi, quasi certamente non sarebbe finita bene; dopo che abbi lavato le stoviglie mi recai nel salotto per distendermi un po' e riprendermi dalla faticosa giornata di scuola quando Louis si unì a me, poso la testa contro lo schienale e sospirò sonoramente 

<< Stanco? >> chiesi in un sussurro sperando di non ricevere una risposta fredda 

<< Quel bambino è un uragano >> sorrise abbassando i suoi occhi blu verso di me 

<< Beh cosa pretendi, è nostro figlio, di certo non poteva essere un angelo >> ridacchiai 

<< Concordo >> si unì a me 

L'aria sembrava rilassata e mi sentivo a mio agio

<< Fa uno strano effetto sentirsi chiamare papà >> confessò guardando le sue mani posate sul suo grembo

<< I primi tempi è sempre un tuffo al cuore >> concordai 

<< Perché non mi hai mai detto di lui? >> 

Il mio cuore prese a battere forte nel mio petto, non avevo mai confessato ad alta voce i miei pensieri e farlo davanti a lui mi terrorizzava 

<< Perché eravamo e siamo troppo giovani per fare i genitori, non volevo che ti sentissi obbligato a mettere da parte la tua vita per noi; in qualche modo me la sono cavata, Steph ed Harry non ci hanno fatto mancare nulla >> spiegai con voce tremante 

<< Anche io avrei potuto darti quello di cui avevi bisogno >> ribatté

<< Lou avevo sedici anni, ero appena stata portata via dai miei amici e dal mio ragazzo, i miei genitori non mi parlavano nemmeno più, ero spaventata, come potevo tornare da te dopo mesi di silenzio e dirti semplicemente che ero incinta ? >>

Lui non disse nulla, abbassò il capo e fissò ancora le sue mani; il silenzio calò tra di noi, entrambi immersi nei nostri pensieri quando, dopo diversi minuti, lui non parlò

<< Voglio che Josh prenda il mio cognome >> 

<< Davvero? >> chiesi con un barlume di felicità nella voce 

<< Certo >> disse ovvio 

Il mio cuore scoppiò per la gioia, aveva deciso di riconoscere legalmente il bambino ed era tutto ciò che desideravo in quel momento, il mio piccolino avrebbe potuto avere il cognome di suo padre come tutti gli altri, la sua vita avrebbe iniziato a prendere una vita più normale ed era tutto quello che desideravo per lui 

<< Grazie >> sorrisi abbracciandolo di slancio 

<< Di nulla >> ridacchiò lui accarezzandomi la schiena 

<< Scusa >> biascicai una volta finito l'abbraccio

<< Per cosa?>> 

<< Per... Per l'abbraccio >> spiegai

<< Non devi scusarti, perché altrimenti io dovrei farlo per questo >> disse e poi rese il mio viso tra le sue mani e fece incontrare le nostre labbra in un bacio dolce, uno di quei baci che partono lentamente per poi crescere e scoppiare in un turbine di emozioni che ti inebriano e riportano in un altro mondo. Fummo interrotti dalla suoneria del suo cellulare che ci costrinse a separarci

<< Pronto? >> chiese con la fronte ancora contro la mia 

Attese qualche istante non molto interessato a ciò che il suo interlocutore diceva fino a che non rispose ancora e chiuse la chiamata 

<< Devo andare >> sussurrò per poi lasciare un lieve bacio sulle mie labbra 

<< Ok >> risposi carezzandogli una guancia 

<< Papà >> sentii la voce i Josh chiamare dalla sua stanza 

Ci alzammo entrambi e raggiungemmo la cameretta mano nella mano 

<< Ehi campione >> sorrise Louis scompigliando i capelli a nostro figlio 

<< Vai via ? >> gli chiese vedendolo con il giubbotto addosso

<< Si piccolo, ho un impegno importante >> sorrise ancora 

<< Poi torni? >> domandò Josh speranzoso

Louis mi guardò di sfuggita per poi tornare a fissare gli occhi del bimbo davanti a lui

<< Certo tesoro, sarò qui per cena >> 

<< Va bene. Ciao papi, ti voglio bene >> lo abbracciò felice Josh

<< Te ne voglio anche io campione >> rispose per poi andare via, mi lasciò un veloce bacio sulla fronte e promise che sarebbe ritornato in serata.

In quel momento sentii che la fortuna stava tornando dalla mia parte, forse Louis ed io avremmo davvero potuto costruire una famiglia insieme e dare a Josh tutto l'amore che meritava, dovevamo solo ritrovare l'amore che provavamo e restare uniti per poter affrontare le difficoltà che il destino aveva in serbo per noi.





NOTE DELL'AUTRICE :

Amo questo capitolo!!!! Spero che sia piaciuto anche a voi... spero che commenterete in tanti, così magari al mio ritorno vi regalerò un capitolo lungo e pieno di sorprese, non avete idea di cosa ho in mente ;)

Bene ho detto anche troppo, se vi va, leggete le mie storie, mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate :)

Mi trovate su twitter (@JustGiuliaM) o su ask (Giulia Scheggia ) per qualsiasi evenienza 

grazie di tutto

vi amo

a presto

baci

SCHEGGIA<3

 

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Capitolo 19
*** Dinner date ***


Erano passate circa tre ore da quando Louis era andato a lavoro, Josh era accanto a me che disegnava mentre io stavo finendo la relazione di storia per il lunedì successivo, ero immersa nella guerra fredda quando il mio cellulare vibrò sul tavolo della cucina avvisandomi dell'arrivo di un messaggio.

Vestitevi eleganti, papà vi porta a cena fuori... Passo tra due ore ;)

Non potei trattenere le lacrime di gioia alla vista di quelle parole, Louis era tornato da me e chissà, forse saremmo diventati davvero la famiglia che sognavo da due anni a quella parte ormai.

<< Mamma perché sorridi? >> chiese Josh smettendo per un attimo di colorare

<< Perché sono felice, amore >> risposi carezzandogli il volto 

<< Anche io felice >> rispose abbracciandomi e facendomi piangere dalla gioia 

Strinsi al mio petto il mio bambino per qualche altro minuto finché non decisi che era giunto il momento di fargli il bagno e prepararlo per la cena con Louis; finimmo per giocare nella vasca per oltre un'ora mentre la musica ci faceva compagnia e poi capii che dovevo fare in fretta perché il mio uomo sarebbe arrivato a breve, feci indossare a Josh un jeans, una camicia bianca ed un piccolo papillon nero per poi lasciarlo sul mio letto a guardare i cartoni mentre mi facevo la doccia. Impiegai più del solito per prepararmi, volevo essere perfetta, arricciai i capelli castani sulle punte, mi truccai leggermente ed indossai un tubino rosso scollato sulla schiena con i tacci neri lucidi ai miei piedi; speravo davvero di fare bella figura.

<< Mamma bellissima >> sorrise il mio piccolino mentre batteva goffamente le mani 

<< Anche tu lo sei >> gli baciai la guancia per poi strofinare via con il pollice le tracce di rossetto rimaste sulla guancia di Josh che rideva divertito 

Improvvisamente suonò il campanello e non potei fare a men di trattenere il respiro, era già ora ed io mi sentivo come una dodicenne al suo primo appuntamento 

<< Chi è? >> urlò Josh correndo dietro di me che aprii prima che Louis potesse rispondere 

<< Papà >> strillò più forte quando suo padre apparve sulla soglia di casa nostra 

Louis si piegò sulle ginocchia per prendere tra le sue braccia nostro figlio e scompigliargli i capelli che gli avevo accuratamente spazzolato pochi minuti prima 

<< Ciao campione, sei elegantissimo >> constatò con gli occhi pieni d'amore

<< Dove andiamo? >> chiese il piccolino posando entrambe le mani sul viso di suo padre

<< Papà vi porta a mangiare tante cose buone >> sorrise Louis strofinando il suo naso con quello di Josh

<< Mamma bellissima oggi >> lo interruppe il bambino 

In quel momento Louis posò il suo sguardo su di me, i nostri occhi si incontrarono subito facendoci sorridere istintivamente; le mie guance presero colore nel mento in cui gli occhi del ragazzo percorsero il mio corpo fasciato da quell'abito porpora per poi tornare sul mio viso

<< Sei splendida >> mi baciò la guancia 

<< G..Grazie>> balbettai 

<< Pappa >> fu questa la parola pronunciata da Josh che fece ridere me e suo padre portandoci, così a terminare il nostro scambio di sguardi 

La serata trascorse in maniera davvero piacevole, Louis aveva prenotato un tavolo al ristorante più elegante di tutta Doncaster, mi aveva tenuto la mano durante la cena, si era preoccupato affinché nostro figlio non sporcasse la sua camicia bianca e ci sorrise costantemente mentre intrattenevamo una conversazione su qualsiasi argomento che ci passava per la testa in quei momenti.

<< Sembra che non sia cambiato nulla rispetto a due anni fa >> sussurrò lui mentre passeggiavamo mano nella mano per le vie della città con Josh che stringeva il pantalone di suo padre 

<< Già, siamo sol tu ed io >> sussurrai abbassando il mio sguardo sulle nostre dita intrecciate

<< Tu, io e il regalo più bello che la vita potesse farci >> aggiunse lui carezzando il capo del nostro bambino 

<< Sembriamo proprio una famiglia >> dissi 

<< Siamo una famiglia >> mi corresse iniziando a balbettare quando il mio sguardo divenne ancora più confuso << C...Cioè.. S...Sempre se tu... Cioè voi... >> 

Lo guardai ancora più stranita a causa del suo discorso senza senso, gli carezzai una giaccia sperando che si calmasse, lui sospirò e poi parlò ancora

<< Volevo dire: sempre se tu vuoi >> 

<< Lou... >> 

<< Ok lo sapevo, lascia stare, dimentica quello che ti ho detto, sono solo un pazzo che fino a pochi giorni fa era incazzato con te per avermi tenuta nascosta la notizia più bella della mia vita >> farfugliò voltandosi di spalle tenendo la mano di Josh

<< Cosa... Cosa ti ha fatto cambiare idea? >> gli chiesi avvicinandomi ai miei uomini 

Louis si girò per poter fissare i suoi occhi nei miei e prese la mia mano destra nella sua intrecciando le nostre dita 

<< Sinceramente non lo so >> sospirò << Non nego di aver pensato di rivendicare i miei diritti per via legale ma mi sono reso conto che sarebbe stato un'idiozia, in fondo sei l'amore della mia vita, ci conosciamo da sempre, guardati! Ormai sei una donna, la mia splendida donna, colei che ha portato avanti tutto questo anche se piccola e impreparata, mi sono detto che avremmo potuto ragionare da adulti e trovare un compromesso, ma poi, l'altro giorno, quando siamo venuti al bar con te, ho capito che non volevo vederti solo per plichi istanti quando dovevo passar del tempo con Josh. Dio Julie io ti amo ancora, non ho mai smesso di farlo e non posso sopportare di non poterti stringere tra le mie braccia durante la notte, non poter assaporare le tue labbra ogni volta che ti ho di fronte per me è una tortura, la mia vita senza di te è una tortura >> 

<< Louis... Io.. Non so cosa dire >> risposi confusa 

<< Non mi ami più? >> 

<< Certo che ti amo, razza di idiota! >> risposi subito facendolo ridere << Ma temo per nostro figlio >> 

<< Cosa temi? Ti sto offrendo la possibilità di vivere come una famiglia, di far sentire Josh amato da entrambi i suoi genitori e di mostrargli quanto bello sia l'amore >> 

Quelle sue parole crearono una crepa profonda nel muro che tentai di alzare nei suoi confronti, avevo sofferto tanto e non potevo permettere che succedesse anche a mio figlio , il mio compito di madre era quello di proteggerlo anche a costo della mia stessa vita

<< Lui può' rendervi felici, Ju >> mi vennero in mente le parole che Harry mi disse tempo addietro, era il mio migliore amico e conosceva Louis come le sue tasche, dovevo fidarmi di entrambi, ma, soprattutto, dovevo fidarmi del mio cuore che urlava disperatamente di buttargli le braccia al collo e baciarlo fino alla fine dei miei giorni. 

Incrociai ancora una volta il suo sguardo e fu in quell'esatto momento che decisi di buttarmi ed occuparmi della mia felicità per una volta. Non dissi nulla, semplicemente posai le mie labbra su quelle di Louis e diedi inizio ad un bacio carico di promesse, amore e speranza.



NOTE DELL'AUTRICE:

Finalmente ce lho fatta! Lo so che è passato un mese ma come sapete ho avuto gli esami all'università da fare :( finalmente sono finiti ed io ho il tempo di scrivere! Spero di riuscire a pubblicare il prossimo capitolo la prossima settimana... Intanto che ne dite di farmi un bel regalo per la fine della sessione e mi regalate un po' di  commenti? 

Spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto, lo so, è molto sdolcinato ma, non temete, la calma non dura a lungo ;)

Bene, non vi annoio più! Mi raccomando passate a leggere le mie ff su Harry e la mia storia originale, vi basta cliccare sul mio profilo <3

Vi aspetto su twitter sono JustGiuliaM

e fatemi tarante domande su ask ( sono Giulia Scheggia ), ora che non ho niente da fare mi annoio e potrei rispondere a tutte le vostre domande <3

vi amo

a presto

baci 

SCHEGGIA<3

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Capitolo 20
*** Disattenzione ***


PROPOSTA ALLETTANTE NELLO SPAZIO AUTRICE!!!

Le nostre labbra rimasero pressate per minuti che sembrarono infiniti, le mani di Louis erano sui miei fianchi, le mie dita scorrevano velocemente tra i suoi capelli quando ad un tratto sentimmo il pianto di un bambino in lontananza 

<< Mamma! >> strillò il piccolo facendomi gelare il sangue nelle vene 

<< Josh >> urlai correndo seguita da Louis verso la fonte di quel suono 

Il mio cuore batteva all'impazzata, i polmoni bruciavano per l'assenza di aria e i piedi facevano male a causa delle scarpe con il tacco ma non accennavo a fermarmi, il mio bambino era in pericolo ed io dovevo proteggerlo. Corremmo per diverse centinaia di metri finché non vedemmo la sagoma di un piccoletto per terra che piangeva tenendosi il ginocchio tra le piccole manine 

<< Amore mio! Stai bene? >> gli chiesi una volta in ginocchio mentre lo stringevo al mio petto 

<< Bua. Io caduto >> sospirò tirando su con il naso 

<< Adesso papà da un bacio sul tuo ginocchio e tutto passa >> si intromise Louis carezzandogli il capo

<< Papà avrà tante botte dalla mamma >> dissi arrabbiata 

<< Non davanti a lui Julie >> mi ammonì << Josh ci hai fatto prendere un grosso spavento, non devi mai più farlo >> 

<< Si tesoro, non farlo mai più >> mi unii << Devi sempre tenerci la mano quando siamo fuori >> 

<< Scusa >> sussurrò il mio piccolino 

<< Va bene, ora dammi un bacio nanetto e torniamo a casa >> 

Il viso di Josh venne illuminato da un tenero sorriso, prese il mio volto tra le sue manine paffute e fece schioccare un bacio sulla mia guancia; ci rialzammo tutti e tre e Louis tenne in braccio nostro figlio che si accoccolò nell'incavo del suo collo come era solito fare e si addormentò prima ancora che arrivassimo in macchina. Il viaggio fino alla mia villetta fu silenzioso, nessuno parlò e la radio era spenta, tenni lo sguardo fisso fuori dal finestrino per tutto il tempo, ero arrabbiata con Louis per essere stato così irresponsabile ed iniziai a chiedermi se sarebbe stato un buon padre per Josh; a risvegliarmi da tutto ciò fu lo sportello del conducente che si chiuse, eravamo arrivati e Louis stava prendendo Josh ancora addormentato dal suo seggiolino. Rimanemmo in silenzio fino a che non entrammo, mi diressi nella mia stanza per togliermi le scarpe mentre il mio accompagnatore posava nostro figlio nel suo piccolo lettino.

<< Papà >> biascicò Josh mentre gli mettevo il pigiama

<< Dimmi piccolo >> rispose pronto 

<< Domani mattina tu qui? >> chiese 

Ci fu un attimo di esitazione ma poi fui io a rompere il silenzio, anche se con Louis non fosse stato tutto rose e fiori, Josh meritava di avere un padre presente 

<< Certo che ci sarà tesoro >> sorrisi << Ora a nanna >> 

Gli rimboccai le coperte, baciammo entrambi la sua fronte e ci chiudemmo la porta alle spalle

<< Solo perché gli ho detto che saresti stato qui domani, non vuol dire che sia tutto a posto >> 

<< Andiamo Julie, so di essere stato sbadato ma non faro a così tragica >> 

<< Louis qualcuno avrebbe potuto fargli del male, si sarebbe potuto perdere! >> quasi urlai 

<< Ma non è successo >> cercò di tranquillizzarmi

<< Questo non giustifica ciò che è accaduto! >> 

<< Non dare tutta la colpa a me, anche tu eri lì e non te ne sei accorta! >> ribattè

<< Come potevo accorgermene?! Eri tu quello che gli stava tenendo la mano! >> 

<< Scusami se ero felice di stare baciando la donna che amo >> disse sarcastico 

<< Questo non c'entra >> mi calmai felice di aver sentito quelle parole provenire dalla sua bocca 

<< Lo so ma volevo comunque che lo sapessi >> scrollò le spalle 

Mi si avvicinò lentamente e prese il mio viso tra le sue mani per poi carezzarmi le guance con entrambi i pollici 

<< Ma... >> 

<< Nessun ma piccola, siamo stati entrambi troppo presi da quello che ci stava succedendo e questo grosso spavento ci è servito da lezione >> mi interruppe 

<< Ti odio >> sussurrai sconfitta, sapevo che aveva ragione, in fondo ero stata disattenta anche io

<< Sta' zitta >> ridacchiò lui 

Mi baciò senza preavviso, non mi diede nemmeno il tempo di metabolizzare il tutto che le nostre lingue erano già entrate in simbiosi, ci scambiammo un bacio appassionate che accese il fuoco nei nostri corpi. Era da quando avevamo fatto l'amore quell'unica volta che non provavo sensazioni del genere, sentivo un nodo allo stomaco, avevo la pelle d'oca e i brividi lungo la schiena per non parlare della sensazione di leggerezza nel mio petto ogni volta che le mani attente ed esperte di Louis sfioravano il mio corpo affamato di lui. Tra un bacio e l'altro riuscii a trascinarlo con me nella mia camera da letto e ci ritrovammo distesi su quel piumone color avorio con addosso solo la nostra biancheria e un calore nel basso ventre che cresceva ogni secondo di più.

<< E' da quella volta che... >> dissi imbarazzata coprendomi il viso con le mani 

<< Nessuno ti ha mai più toccata ? >> chiese stranito 

Mi limitai a scuotere la testa facendo comparire un sorriso smagliante sul suo volto che mi portò a baciarlo senza nemmeno pensarci 

<< Ti amo, Julie Smith >> disse 

<< Ti amo, Louis Tomlinson >> risposi 

E così ci dedicammo al nostro amore per tutta la notte. 





NOTE DELL'AUTRICE:

Grosso spavento per i nostri Jouis eh? Cosa ne pensate di questo nuovo capitolo? Durerà a lungo questa pace? Lo scopriremo solo leggendo ;)
Che ne dite di un piccolo giochino? Twittate con l'ashtag #Jouis ( e taggatemi) la frase più bella di queste due storie e a chi riceverà più rt dedicherò il prossimo capitolo e se vuole, farò pubblicità <3
Vi ringrazio immensamente  gli splendidi commenti, nell'ultimo capitolo siete diminuiti, spero che qui tornerete a farvi sentire! Mi raccomando passate dal mio profilo a leggere le altre storie che sto scrivendo!

Se vi va questi sono i miei contatti 

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a presto

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SCHEGGIA<3

 

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Capitolo 21
*** Mornings ***


La mattina seguente mi svegliai avvinghiata al corpo nudo di Louis che dormiva beato con la testa adagiata sul cuscini, i capelli in un completo disordine proprio come i miei e le gambe attorcigliate alle mie; quella mattina mi sentii finalmente al mio posto, avevo trovato la mia felicità ma quanto sarebbe ancora durata? Sicuramente Sophie non mi avrebbe dato vita facile e poi c'era l'opportunità a Yale, non avevo ancora preso una decisione ma il tempo stringeva e dovevo farlo, inizialmente avevo pensato di accettare e costruirmi una nuova vita laggiù senza preoccupazioni e cercando di dimenticare il padre di mio figlio ma le cose stavano cambiando e non volevo perdere quel briciolo di felicità che ero riuscita a riacquistare dopo anni di sofferenza. 
<< Mamma >> Josh urlò dalla sua cambretta, probabilmente aveva avuto un incubo 
Indossai la biancheria e la maglia di Louis, che avevo notato aveva indossato i boxer prima di addormentarsi, e corsi dal mio piccolino; era seduto sul suo lettino, il dinosauro di pezza che Harry gli aveva regalato per il suo primo compleanno tra le braccia e piccole lacrime sulle sue guance 
<< La mamma è qui tesoro, non piangere >> lo strinsi al mio petto cullandolo 
<< Paura >> disse lui tirando su con il naso
<< E' tutto finito, amore, nulla era vero >> gli sorrisi baciandogli la testa << Che ne dici di svegliare papà? >> 
Josh sorrise contento e si accoccolò nell'incavo del mio collo così che potessi prenderlo in braccio e portarlo in camera da letto dove trovammo Louis steso a pancia in su con un braccio dietro la testa e l'altro steso verso il mio lato vuoto. Posai il bambino delicatamente sul suo corpo e mi distesi sorridente accanto a loro 
<< Papà >> sussurrò Josh stendendosi su suo padre << Papà sveglia >> 
<< Mh >> mugugnò Louis 
<< 'Giorno papi >> sorrise il mio bambino da dietro il suo ciuccio
<< Buongiorno campione >> sorrise lui avvolgendo il braccio che prima aveva dietro la testa attorno al corpicino di nostro figlio 
<< E buongiorno anche alla tua bellissima mamma >> mi baciò facendomi sorridere contro le sue labbra che sapevano di casa 
<< Bleah >> pronunciò Josh coprendosi gli occhi blu 
Louis ed io ridemmo felici e poi decidemmo di andare di sotto a fare colazione. 
Avevo lasciato Josh a giocare nella sua cameretta per qualche minuto dopo averlo lavato e vestito e mi recai nella mia stanza per poter indossare qualcosa di decente; sentii l'acqua della doccia scorrere in bagno e i ricordi della prima volta che Louis mi vide completamente esposta ai suoi occhi riaffiorarono nella mia mente; non esitai neanche un secondo, mi spogliai e lo raggiunsi. 

I was searching you were on a mission 
then our hearts combined like a 
neutron star collision 

Sentire quelle parole cantate dal ragazzo che amavo mi provocarono un'emozione molto più grade rispetto alla seppur splendida voce di Matt Bellamy e, così, con la pelle d'oca e il cuore che scoppiava di felicità, entrai nella doccia. 
Louis si accorse della mia presenza e si voltò verso di me continuando a cantare guardandomi negli occhi 

Our love would be forever 
and if we die 
we die together 

Cantammo insieme tenendo le nostre fronti a contatto e sorridendoci finché non azzerammo le distanze e demmo inizio ad un bacio mozzafiato, da subito carico di passio, le nostre lingue si cercavano e si rincorrevano mentre le nostre mani esploravano i nostri corpi come se fosse la prima volta. Allacciai le mie gambe intorno alla vita di Louis e sentii in quel momento il suo membro contro di me
<< Lou >> gemetti chiedendogli di più mentre con una mano strofinava il mio clitoride 
Lui capì al volo e non esitò ad entrare in me, unendoci per la terza volta nelle nostre vite. Facemmo l'amore così, con le labbra incollate per non urlare e farci sentire da nostro figlio e i nostri sospiri di piacere che colmavano il silenzio di tanto in tanto fino a quando non venimmo sotto il getto dell'acqua tiepida e i nostri sorrisi a completare la predetta atmosfera. 

La mattina sembrò cominciare davvero bene e sperai che tutte le mie mattine successive potessero essere così: noi tre in cucina a preparare pancake e ballare sulle note dei Maroon5. Josh era seduto sul bancone e cercava di riprodurre la melodia di Sugar senza molto successo mentre il suo bellissimo papà mi girava attorno cantando con la sua perfetta voce.
<< Ma guarda un po' che scenetta da film >> si intromise una voce che conoscevo davvero troppo bene 
<< Zio Harry! >> urlò il mio piccolino felice 
<< Ciao nano, mi sei mancato >> sorrise prendendolo tra le sue braccia 
<< Regalo >> sorrise Josh facendomi ridere, Harry e Steph gli avevano promesso che gli avrebbero portato qualcosa dal loro viaggio 
<< Che nipote materialista che ho cresciuto >> scherzò Stephanie unendosi al suo ragazzo nell'abbracciare mio figlio e porgendogli un nuovo modellino di auto, Josh ne aveva a bizzeffe e adorava giocarci e fare le gare con Harry e Zayn
<< Sarà colpa di Zayn sicuramente >> scherzò Harry 
In quell'aria di felicità e sorpresa lanciai un'occhiata curiosa verso di Louis e lo vidi da solo in un angolo e a disagio quando non avrebbe dovuto, Harry era il suo migliore amico, praticamente suo fratello e, da quando aveva scoperto del bambino, i loro rapporti erano diventati più tesi, non si vedevano più costantemente e con i ragazzi parlavano ben poco, dovevamo fare qualcosa, non potevamo mandare all'aria tutto quello che avevamo costruito da bambini, non per colpa di Sophie e di mio padre. Mi avvicinai a Louis mentre Josh salutava i suoi zii e mi lasciai avvolgere dalle sue braccia
<< Sei silenzioso >> sussurrai per poi baciargli la mascella 
<< E' che... Non ero pronto a rivedere Harry >> 
<< Amore è il tuo migliore amico, cosa temi? >> 
<< Sono orgoglioso, lo sai >> sospirò 
<< Sei riuscito a perdonare me, credo che in cuor tuo tu abbia già perdonato anche lui >> gli baciai le labbra e tornai dai miei coinquilini abbracciando da dietro Steph che mi sorrise felice, adesso era tutto davvero perfetto.

Louis' POV

Finalmente avevo potuto avere di nuovo la mia amata Julie, era la prima notte che passavo insieme dopo la sera in cui concepimmo Josh e non potevo credere che lei mi amasse così tanto da non aver permesso a nessun altro ragazzo di toccarla come solo io avevo fatto, ne ero felice perché io dovevo essere il suo primo ed il suo ultimo, solo io la conoscevo abbastanza da poter capire dove provasse piacere quando la baciavo, ero l'unico in grado di capire anche solo dai suoi occhi cosa stesse provando un momento del gente, potevo capirlo solo io perché provavo le stesse identiche sensazioni. Quella notte, con Julie tra le mie braccia e il calore del suo corpo nudo contro il mio petto dormii come poche volte era accaduto nella mia vita, lei era tutto ciò di cui necessitavo per poter essere realmente felice, lei e Josh oramai erano il mio tutto e non avrei mai pensato che sarei diventato padre così presto, magari avrei preferito prima laurearmi, trovare lavoro e magari sposarmi ma non potevo essere più che grato di aver ricevuto dalla vita un dono così prezioso. Quel bambino era frutto dell'amore tra me e Julie, era la testimonianza di quanto io fossi solo suo e le solo ed esclusivamente mia, magari la fede al suo dito avrebbe ribadito il concetto; e prima o poi sarebbe accaduto, davvero ma non in un futuro così immediato, avevamo appena iniziato ad avere una stabilità nella nostra relazione, avremmo dovuto a fare i genitori insieme e non c'era tempo per un matrimonio, in fondo era solo un'ulteriore conferma di quello che provavamo l'uno per l'altra ma noi sapevamo benissimo di amarci profondamente, come nessuno mai aveva fatto prima, e non avevamo bisogno di dimostrarlo agli altri, era il momento di costruire la nostra piccola bolla sicura. 
Provai una gioia immensa nell'incontrare gli occhioni azzurri del mio bambino non appena mi svegliai e le braccia della ragazza che amavo a circondare il mio bacino, mi sentivo così fottutamente bene che avrei voluto chiudere a chiave quella porta e restare così per il resto dei miei giorni ma purtroppo la nostra bolla venne rotta pochi minuti dopo quando Harry e Stephanie rientrarono dal loro viaggio romantico a Londra. Vedere Josh così legato al mio migliore amico mi fece provar e un senso di rabbia e gelosia nel petto che mi costrinse a starmene in disparte, Julie si rese conto del mio dato d'animo e cercò di farmi sentire meglio, fu nel momento in cui le sue labbra toccarono le mie che capii che per lei avrei potuto perdonare nche un omicidio, l'importante era renderla felice.



NOTE DELL'AUTRICE:
Finalmente sono tornata! Cosa ne pensate di questo nuovo capitolo? Ora che si è rotta la bolla, i nostri Jouis riusciranno a restare insieme? Lo scopriremo solo leggendo ;)
Vi ringrazio immensamente per gli splendidi commenti che mi lasciate, siete degli angeli davvero <3 

Mi piacerebbe fare un giochino con voi : Twittate con l'ashtag #Neutronstarcollision e scrivete cosa credete accadrà nei prossimi capitoli ( magari menzionandomi anche ), chi avrà ragione, avrà in regalo la dedica del prossimo capitolo e pubblicità!!! Spero sarete numerosi 
vi lascio i miei contatti 
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Capitolo 22
*** Reunion ***


Louis’ POV

 

Era passata da poco l’ora di pranzo, Julie e Steph erano nelle loro stanze a studiare mentre io ero sul divano a guardare una partita con Josh addormentato contro il mio petto quando Harry si sedette accanto a me porgendomi una birra.

<< Eri strano prima, che succede? >> mi chiese 

<< Nulla >> mentii guardando dritto davanti a me 

<< Non prendermi in giro Lou, sei stato silenzioso tutto il giorno >> 

<< Non avevo voglia di parlare >> scrollai le spalle 

<< Quando fai così sembri più immaturo di Josh >> sbuffò

Non risposi, non volevo sembrare troppo geloso di lui, in fondo ero io il padre del bambino, lui solo un amico dei suoi genitori e allora perché mi sentivo così? Ero invidioso di quanto bene conoscesse mio figlio, di come fosse stato fortunato ad assistere alla sua nascita e a tagliare il cordone, ero invidioso di Harry perché aveva preso il mio posto ed ero terrorizzato dal fatto che un giorno mio figlio potesse ritenere lui suo padre e non me. Iniziai ad accarezzare i morbidi capelli del mio bambino e a pensare quanto sarebbe stato bello ed emozionante vederlo nascere, muovere i suoi primi passi o sentire la sua prima parola che, a detta di Julie, era stata “ cibo”.

<< Ok senti, so che ci siamo allontanati parecchio ultimamente e che ho fatto una cazzata stratosferica a non dirti nulla, ma mi manchi! Lou sei il mio migliore amico >> Harry interruppe i miei pensieri 

<< Sono terrorizzato Haz >> confessai dopo aver pensato per qualche istante

Harry era sempre stato il mio confidente, sapevamo tutto l’uno dell’altro e sapere che mi aveva tenuto nascosto un segreto così grosso mi faceva solo arrabbiare e sentire escluso ma Julie aveva regione, se ero riuscito a perdonare lei potevo farlo anche con il mio migliore amico 

<< Da cosa? >>

<< Da tutto >> sospirai << Ho il terrore di non riuscire ad essere un buon padre per mio figlio, ho paura che Josh un giorno possa odiarmi per non esserci stato sin dall’inizio e preferisca te a me. Ho una paura matta di perderlo e di perdere ancora Julie, non credo sopravvivrei questa volta >> 

<< Sono paure del tutto inutili e lo sai benissimo, sarai un padre fantastico per questa piccola peste, Julie ti ama alla follia ed io sono solo lo zio, non potrò mai prendere il tuo posto nella vita di tuo figlio >> mi rassicurò il mio migliore amico

<< Spero davvero che tu abbia ragione >> dissi abbassando lo sguardo sul viso addormentato di Josh 

<< Smettila di fare il cagasotto e tira fuori le palle, questo non è il mio migliore amico >> 

<< Sei un cretino >> risi con lui sollevato di aver finalmente chiarito e di essermi tolto un peso dalla coscienza.

Parlare con Harry era sempre stato indispensabile per me, sapeva come prendermi, cosa dirmi e come tirarmi su di morale e farmi ragionare, Harry era una parte fondamentale della mia vita e gli ero immensamente grato di aver protetto la mia ragazza e mio figlio quando io non potevo.

<< Allora femminuccia, com’è andata la vacanza romantica ? >> lo presi in giro 

<< Alla grande, Londra è fantastica >> sorrise 

<< E…? >> lo spronai a continuare 

<< E… Si abbiamo scopato un sacco >> rise contagiando anche me 

<< Sono fiero di te >> scherzai e insieme brindammo con le nostre birre proprio come ai vecchi tempi 

 

Julie’s POV 

 

<< Non ce la faccio più! Odio la fisica >> si disperò Steph 

<< Ma dai non è così male >> la incoraggiai

<< Non tutti siamo dei piccoli geni come te >> mi fece la linguaccia

<< Non sono un genio >>

<< Si, si, come no >> 

<< Vado di sotto a controllare Josh, vuoi qualcosa? >> le chiesi alzandomi dalla sedia 

<< Si… Il diploma >> 

<< Per quello credo che dovrai aspettare ancora qualche settimana >> ridacchiai per poi andare verso il piano inferiore da dove provenivano delle voci 

Cercai di fare il più piano possibile e mi nascosi dietro la porta della cucina da dove potei ascoltare la conversazione tra Louis ed Harry, i miei ragazzi erano ritornati, stavano scherzando come erano sempre stati soliti fare, brindavano con le loro bottiglie di Corona tra le mani ed avevano un nuovo membro nel piccolo mondo di Harry e Louis, a quanto sembrava Josh era diventato la loro piccola mascotte. Sorrisi felice e poi mi diressi in cucina per prendere del succo di frutta per me e Steph.

 

***

Erano passate settimane da quando Lou ed Harry si erano rappacificati e tutto andava per il verso giusto, oramai Louis ed io eravamo tornati ad essere una coppia a tutti gli effetti, lui cenava tutte le sere con noi dopo il lavoro e nei fine settimana si stabiliva a casa nostra per poter passare più tempo con un Josh sempre più affezionato al suo papà, con Alex avevamo ripreso i rapporti, mi era mancata da morire ed ero felice che fosse rientrata a far parte della mia vita e, soprattutto, che andasse d’accordo con Steph, non avrei mai sopportato che le mie migliori amiche si odiassero.

Era un sabato pomeriggio, stavo preparando Josh per andare a giocare al parco quando Louis entrò nella stanza di nostro figlio con un sorriso smagliante ad illuminargli il volto

<< Che succede? >> chiesi

<< Vedrai >> disse solamente prendendo in braccio Josh e lasciandomi interdetta con il piccolo maglioncino ancora tra le mani

Decisi di non indagare troppo così indossai un paio di converse, gli occhiali da sole e raggiunsi i miei uomini ne vialetto della nostra villa

<< Porca miseria! >> si arrabbiò il mio ragazzo

<< Lascia fare a me papino, non ne sei capace >> ridacchiai avvicinandomi a lui per poi allacciare le cinture del seggiolino del piccolo 

<< Prima o poi ci riuscirò! >> si lamentò salendo al posto del conducenti mentre io cercavo di trattenere il più possibile le mie risate 

 

Il viaggio in macchina non fu molto lungo, cantammo tutti e tre insieme le canzoni che passavano alla radio fino a che Louis parcheggiò di fronte all’entrata del parco comunale di Doncaster, aiutai Josh a scendere mentre lui prendeva delle coperte dal cofano. Camminammo mano nella mano con nostro figlio davanti a noi fino a che non arrivammo ad uno spiazzo verde popolato da gruppi di persone seduti su coperte a ridere e scherzare e fu proprio in quel momento che scorsi dei volti davvero troppo familiari. Guardai il mio ragazzo con gli occhi pieni di lacrime di felicità e corsi immediatamente ad abbracciare tutti i miei vecchi amici

<< Voi cosa ci fate qui? >> chiesi una volta sistematami sulla coperta accanto a mio figlio e al mio ragazzo

<< Louis ci ha chiamati per una rimpatriata, ci mancavano i vecchi tempi ed era ora che tornassimo a divertirci >> spiegò Liam con un sorriso smagliante sul suo bellissimo volto ormai adornato da una lieve barba 

<< E poi lo zio Niall deve iniziare le sue lezioni di calcio con il nanetto >> si intromise il biondo facendo ridere tutti quanti 

<< Zio Niall >> ripeté Josh felice 

<< Apprende in fretta il piccoletto >> disse felice l’irlandese battendo il cinque a mio figlio 

<< In realtà ripete tutto quello che sente >> rise Harry trasportando tutti noi 

<< Zio Harry io giocare >> si intromise Josh 

<< Vieni nano, papà e gli zii ti insegneranno uno sport da uomini >> disse il mio migliore amico prendendo in braccio suo nipote e andando verso il centro della radura seguito dagli altri ragazzi già pronti a calciare il pallone bianco e nero 

Eravamo rimaste solo Alex, Steph ed io sedute su quella coperta a cacchi rossi 

<< Allora come va con Niall? >> chiese Steph alla nostra amica 

<< Non lo so… >> sospirò lei 

<< Non ti ama più? >> chiesi 

<< Non credo sia questo…E’…E’ che non riesce più a fidarsi di me come un tempo >> 

<< Perché?>> chiedemmo in coro Steph ed io 

<< Per via di tutte le bugie che gli aveva racconto Sophie sul mio conto, ha paura che io sia ancora sua amica e che possa essere cambiata >> 

<< Dimostragli che si sbaglia >> dissi ovvia

<< Ci sto provando ma lui è sempre riluttante >> una lacrima venne fuori dal suo occhio destro e Steph ed io ci affrettammo ad abbracciarla 

<< Vedrai che si sistemerà tutto, ti guarda ancora come prima, ti ama davvero >> cercai di consolarla 

<< Lo spero davvero >> sospirò Alex asciugandosi il volto  << Grazie ragazze >> 

 

Il pomeriggio continuò all’insegna del divertimento, i ragazzi avevano giocato quasi tutto il tempo a pallone con Josh mentre noi ragazze avevamo parlato di gossip della scuola 

<< Allora Haz ci vieni con me al ballo della scuola? >> chiese Steph quando fummo tutti seduti 

<< Non se ne parla >> scosse violentemente la testa il riccio 

<< Dai >> lo pregò la rossa 

<< Neanche morto >> 

<< Coraggio Harry, è la tua ragazza, immolati >> lo incoraggiai

<< Non mi vestirò da pinguino, l’ho già fatto per il nostro di ballo >> si rifiutò 

<< Eri uno schianto quella sera >> cercai di convincerlo 

<< Con me non attacca, donna >> mi puntò il dito contro 

<< Ci ho provato…Chiederò a Tommy Filler di accompagnarmi >> annunciò Steph 

Tommy era il capitano della squadra di basket ed era innamorato perso della mia migliore amica ed Harry lo sapeva bene, infatti strabuzzò gli occhi al solo sentire quelle parole 

<< Non oseresti >> 

<< Vuoi rischiare? >> lo sfidò lei 

<< E va bene ci vengo >> sbuffò il riccio rassegnato facendo ridere i ragazzi

<< Grazie amore >> lo baciò la sua ragazza

<< Ci vengo ma solo se Niall e Louis accompagneranno Alex e Julie >> ribatté facendo sì che i due interessati smettessero di ridere all’istante e strabuzzassero gli occhi 

Alex guardò il biondo speranzosa 

<< Non se ne parla >>  disse pronto Niall

<< Non c’è problema, mi ha già invitata Brian Gross >> scosse le spalle la mia migliore amica

<< Cosa?! >> Niall si strozzò con la sua stessa saliva 

<< Me lo ha chiesto un paio di giorni fa >> 

<< E tu hai accettato? >> domandò preoccupato, era una scena davvero esilarante, ci tenevamo tutti la pancia dal ridere 

<< Non ancora >> rispose Alex

<< Bene rifiuta immediatamente >> comandò più rilassato 

<< Non andrò al ballo da sola, se tu non ci vieni con me, ci andrò con lui >> 

<< E va bene hai vinto, ci verrò >> si arrese Niall

Alex battè le mani soddisfatta e gli baciò la guancia tutta contenta mentre il biondo sbuffava anche se si vedeva che stava trattenendo il sorriso 

Ci fu un attimo di silenzio durante il quale tutti gli occhi si posarono su me e Louis che teneva Josh sulle sue gambe mentre con un  braccio circondava la mia spalla 

<< E tu Louis? >> lo sfidò Harry

<< Tu e Steph non ci sarete quella sera, non possiamo lasciare Josh da solo, è salvo >> spiegai con una punta di amarezza nella voce 

<< Può  stare con mia madre quella sera se vuoi andare al ballo >> propose il mio ragazzo stupendomi

<<  Davvero? >> chiesi 

<< Certo >> sorrise lui

<< Ti amo, grazie mille >> lo baciai su tutto il viso 

<< Vi odio >> borbottò Harry fintamente offeso facendo ridere tutti 

Finalmente l’armonia iniziava a tornare nel nostro gruppo, le nostre giornate sarebbero state di nuovo piene di amore e risate proprio come ai vecchi tempi, lentamente stavamo ricostruendo tutto e il mio cuore scoppiava di gioia, presto sarebbe arrivato il giorno del ballo e avrei potuto parteciparvi come ogni ragazza della mia età, sarei andata a fare shopping con le mie amiche, avrei indossato un vestito principesco, avrei ballato sotto la palla luminosa stretta dalle braccia dell’uomo che amavo e tutto sarebbe stato perfetto.

 

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Capitolo 23
*** Abiti da principesse e scene bizzarre ***


Il ballo dei senior è l'evento che tutte le ragazze attendono non appena mettono piede al liceo, molte riescono a partecipare anche prima che sia il loro turno di sentirsi principesse grazie all'invito di un ragazzo dell'ultimo anno ma, comunque, il vero e proprio ballo è quello a cui partecipi con i tuoi amici e la tua classe; io avevo avuto la fortuna di partecipare al ballo dei senior già da matricola in quanto Louis e gli altri erano all'ultimo anno, quella sera ci divertimmo moltissimo, i ragazzi erano splendidi nei loro smoking ,noi ragazze, piccole quattordicenni, ci sentivamo al settimo cielo. Era però giunto il nostro anno, era il nostro turno di essere le principesse della serata, non eravamo più ragazzine insicure, ormai eravamo donne e meritavamo di indossare degli abiti da sera degni di un red carpet! Fu proprio per quell'occasione che Steph, Alex, io  e Mia, la nuova ragazza di Zayn, ci ritrovammo un venerdì pomeriggio in un negozio nel centro di Doncaster alla ricerca dei nostri vestiti da principesse 

<< Che ne dite di questo? >> chiese Alex venendo fuori dal camerino con un abito verde bottiglia con la spalline larghe, lungo fino alle caviglie ed un fiocco sotto il seno 

<< Non mi piace >> dissi subito trovando il consenso delle altre 

<< Allora Mia, raccontaci un po' di te e Zayn >> disse Steph da dietro la tenda della sua cabina 

<< Non c'è molto da dire  >> rispose lei timida 

<< Oh andiamo sappiamo benissimo che non è così! Insomma Zayn non è un tipo facile da conquistare >> la spronai uscendo dal mio camerino 

<< Vogliamo sapere coma hai fatto ad incastrarlo >> si unì Alex con un vestito addosso di colore verde menta 

<< Non ho fatto nulla di particolare, frequentiamo lo stesso corso di storia dell'arte all'università, ci siamo conosciuti lì >> scrollò le spalle << Alex il tuo vestito è perfetto >> continuò 

<< Si lo penso anche io >> concordò la mora guardandosi allo specchio mentre io rientravo nel mio camerino per provare il prossimo abito 

<< Fammi indovinare >> si unì Steph con un vestito rosa pastello che le fasciava il corpo abbronzato << Lui ti fissava da lontano, tu ti sentivi a disagio >>

<< Te lo ritrovavi davanti casualmente ogni volta che andavi in biblioteca o al bar del campus >> continuai 

<< Zayn non va in biblioteca >> rise Alex 

<< Come fate a sapere queste cose? >> chiese curiosa Mia

<< Perché Niall ed Harry hanno adottato la stessa tattica con le due donzelle qui presenti prima di chiedere loro di uscire >> ridacchiai facendo sorridere anche lei 

<< Ragazze siete meravigliose >> disse Mia sognante 

Ci guardai attraverso il grande specchio appeso alla parete e restai incantata, sembravamo delle vere principesse, Alex e Steph con i loro abiti colorati erano bellissime ed io mi sentivo così bene in quell'abito blu notte senza spalline con il corpetto ricoperto di perline. Decidemmo di acquistare i vestiti e poi dirigerci alla ricerca delle scarpe con una pausa di oltre un'ora al bar per dei cappuccini e dei muffii che, a detta di Alex, erano i migliori di tutta la contea. Ritornammo a casa cariche di buste e stremate, ci fermammo sulla soglia della nostra villetta tutte e quattro per poter trovare davanti a noi una scena esilarante: Harry e Louis avevano degli scolapasta in testa, seduti su delle palle di gomma con le spade di plastica di mio figlio tra le mani e due cuscini come scudi mentre Niall faceva da arbitro e Josh, Liam e Zayn fungevano da tifoseria 

<< A volte mi chiedo chi tra Louis e Josh sia il bambino >> sospirai rassegnata

<< Coraggio Ju, prima o poi Josh crescerà >> rise Alex dirigendosi verso il divano per unirsi alla tifoseria insieme a Mia che lasciò un bacio sulle labbra del suo ragazzo

<< Punto 5 sterline su Harry! Coraggio Styles non deludermi o la notte del ballo andrai in bianco! >>  Lo incitò la mia migliore amica facendomi ridere di gusto 

<< Forza Louis rendi fiero di te tuo figlio!! >> incitai il mi ragazzo unendomi anche io a quel quadro così strambo eppure così giusto 

In quel momento mi resi conto che i miei amici mi erano mancati immensamente, che senza di loro probabilmente il mio bambino non starebbe ridendo felice seduto sulle gambe di suo zio Liam, quella situazione era talmente giusta, noi eravamo così giusti che il destino ci avrebbe sempre e comunque riportati insieme, non importava quanti genitori e quante Sophie si sarebbero messe sulle nostre strade, noi eravamo una famiglia, i pezzi di un puzzle che combaciavano alla perfezione.

Il pomeriggio riscorse in fretta tra risate e giochi stupidi, decidemmo di cenare tutti insieme e poi andammo a dormire ognuno nella propria stanza con il sorriso sulle labbra. Mi trovavo davanti al letto matrimoniale della mia camera, avevo appena lavato i denti e stavo indossando la maglia blu di Louis che usavo come pigiama quando due mani si posarono sui miei fianchi ed un respiro caldo si scontrò con il mio collo

<< Salve signorina, sa di essere bellissima?! >> sussurrò il mio ragazzo mordicchiando la mia pelle 

<< Me lo dicono in molti in effetti >> scherzai per poi voltarmi e allacciare le mie braccia al suo collo

<< Davvero? Il suo ragazzo deve essere molto geloso >> scherzò ancora

<< Sa che può fidarsi di me >> sorrisi baciandolo 

<< Non dovrebbe visto che sto per fare l'amore con lei >> sussurrò sulle mie labbra mentre le sue mani correvano lungo il mi busto da sotto la maglia fino a stringere delicatamente i miei seni 

<< Allora dovremmo sbrigarci, non vorrei che ci vedesse >> lo avvicinai ancora di più a me baciando le sue labbra piegate in un sorriso sghembo che mi fece battere il cuore

Ci distendemmo con molta lentezze sul letto non perdendo mai il contatto tra le nostre labbra che coprivano le nostre lingue impegnate in un continuo rincorrersi per poi trovarsi, le mie mani erano tra i suoi capelli, le nostre gambe erano intrecciate e le sue dita percorrevano da sopra a sotto il mio ventre quando la porta si aprì lentamente facendoci sobbalzare 

<< Mamma, papà io nanna con voi >> biascicò il mio piccolino inciampando nei suoi stessi passi 

<< Dovremmo mettere delle sbarre più alte alla sua culla >> scherzò Louis staccandosi da me << Vieni nano, dormi in mezzo noi >> lo prese in braccio per poi adagiarlo tra le mi braccia e stringere entrambi 

<< Papì cosa facevi prima alla mamma? >> domandò innocentemente Josh

Io sgranai gli occhi mentre Louis ridacchio per la scena 

<< La mamma aveva mal di pancia e le stavo facendo un massaggio per far passare il dolore >> ci salvò in corner 

<< Mami tu meglio ora? >> chiese 

<< Certo piccolo, papà ha fatto sparire tutto >> sorrisi baciandogli la testa << Ora a dormire >> 

<< Notte mani >> mi bacio la guancia << Notte papi >> fece lo stesso con Louis e poi si accoccolò al mio petto e chiuse gli occhi 

<< Buona notte amore >> risposi << E buona notte anche a te papino >> sorrisi baciando le labbra del mio uomo 

<< Ti amo >> sussurrò

<< Ti amo anche io >>

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