Ritorno alle origini

di giulietta sprint
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Curiosità ***
Capitolo 3: *** Scoperta ***
Capitolo 4: *** Robert ***
Capitolo 5: *** verità ***
Capitolo 6: *** Divieto ***
Capitolo 7: *** Fuga ***
Capitolo 8: *** Conoscenze ***
Capitolo 9: *** Villaggio ***
Capitolo 10: *** Ritrovarsi ***
Capitolo 11: *** Piano strategico ***



Capitolo 1
*** Prologo ***





 
Prologo
 
Grandi masse di fumo salivano verso l’alto colorando il cielo di grigio e rendendo l’atmosfera cupa e triste. Corpi privi di vita giacevano per terra ed un sottile strato di neve ricopriva le macchie di sangue sparse sul terreno. La gente correva disperata nel tentativo di salvarsi o di salvare i neonati, più soggetti alla morte.
Una donna, con dei lunghi capelli biondi legati in due trecce, correva velocemente insieme ad un uomo, con i capelli corti e scuri. I due avanzavano veloci tra quelle tende ormai incenerite dalle fiamme. I loro abiti fatti unicamente di pelle di renna e la neve alta rendeva la corsa assai più difficile.
- Dobbiamo trovare un nascondiglio!- disse lei con la voce incrinata dalla paura dovuta al rischio di essere scoperti.
L’uomo annuì e indicò l’uscita del villaggio seguito da una fittissima foresta di abeti. I due continuarono ad avanzare, sperando che anche i loro compagni pianificassero la loro stessa fuga.
Appena arrivarono al confine, Un uomo pallido con la barba e i baffi neri li colse alla sprovvista bloccando l’uomo che tentava di scappare.
- Marius!- urlò la donna con le lacrime agli occhi. Tentò di avvicinarsi ma lo sguardo del marito la fermò- Ce la farò! Tu pensa solo a metterlo in salvo!- Urlò l’uomo lottando contro il nemico.
La donna annuì e cominciò di nuovo a correre finché non entrò nella foresta,
- Sta scappando!- disse l’uomo dalla folta barba nera mentre lottava contro il marito di lei- Deve essere fermata! Ha un altro neonato!-
Il freddo pungente la fece rabbrividire ma non ci badò continuando la sua fuga. Strinse forte al petto la casacca dove all’interno c’era un piccolo bambino di appena pochi giorni. Doveva trovare al più presto un riparo... La notte stava scendendo e il bambino rischiava di congelarsi!
I passi degli uomini riecheggiavano nella foresta per raggiungerla. Arrivarono davanti ad una grossa parete rocciosa e non vi trovarono nessuno.
- Trovatela! Non deve essere molto lontano!- Esclamò uno degli uomini stringendo la sua lancia. Gli altri due annuirono e insieme continuarono le loro ricerche allontanandosi da lì.
Non si accorsero che tra le rocce di quella parete, c’era una piccola grotta dove si era nascosta la donna. Appena non sentì alcun rumore uscì fuori ringraziando gli dei per averla salvata. Strinse forte la casacca e ricominciò la sua corsa dal lato opposto dove gli uomini erano andati ma andò contro a qualcosa che la fece cadere a terra. La ragazza si rialzò subito senza badare al dolore della caduta e notò un uomo, alto come suo marito, seduto sul cavallo che trainava una slitta.
- Tutto bene?- le chiese lui con tono preoccupato
La donna notò subito gli abiti e la slitta assai diversi da quelli che conosceva e guardandosi di nuovo indietro esclamò
- La prego mi deve aiutare! Lo salvi!- e gli porse il bambino- Mi stanno seguendo per ucciderlo!-
L’uomo rimase in silenzio scioccato da quella assurda proposta che quella madre stava facendo- Che ci faccio con un bambino? Io sono un venditore di ghiaccio!-
- La prego!- esclamò di nuovo con le lacrime agli occhi- Io scapperò in un'altra direzione per ingannarli!-
L’uomo guardò dritto negli occhi la bionda e con un leggero sospiro prese il fagottino dalle mani di lei.
- A-aspetti!- esclamò di nuovo la donna, avvicinandosi al bambino e stampandogli un tenero bacio sulla fronte- Addio mio piccolo Kristoff!- e detto questo prese a correre nel senso opposto lasciando il venditore da solo insieme al neonato.






***spazio autrice***
Ed eccomi con una nuova storia sulla mia coppia preferita: Anna e Kristoff 
Ma stavolta la storia girerà intorno al montanaro... e non alle due sorelle.
Il perché? Beh rivedendo il film ho notato che lui ha conosciuto i troll praticamente quando era un bambino... perciò qualcuno lo ha allevato nei primi anni di vita
Allora mi sono detta: Perché non inventarmi un possibile luogo d'origine di questo personaggio? (Si vede che non ho niente da fare haha)
Detto questo vi saluto e vi avverto subito che potrei non postare frequentemente! ( Colpa della scuola -.-") Se volete potete seguirmi anche su Tumbrl: http://giuliettasprint.tumblr.com/
Un grande bacione e spero che vi piaccia!
Giulia




 

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Capitolo 2
*** Curiosità ***



Capitolo 1: Curiosità
La porta si aprì leggermente lasciando la luce entrare  nella stanza. La regina con cautela si avvicinò al letto matrimoniale dove al lato destro dormiva la principessa. La chiamò scuotendola leggermente ma dopo aver ricevuto un mugolio, decise di usare le maniere forti: Con la sua magia spalancò le finestre della stanza- Ed ora di Alzarsi Anna!-
- Elsa!- esclamò la rossa mettendosi il cuscino in faccia per troppa luce- Lasciami dormire!-
- Già non dovrei essere io a svegliarti!- Le fece notare, tirandola a sedere.
- Non è colpa mia! Nonostante sia un principe vuole ancora lavorare! Ho cercato di convincerlo ma niente, il ghiaccio è più forte di me- sbuffò scocciata.
La maggiore ridacchiò passandole il vestito- Mettiti nei suoi panni... Non è abituato a tutta questa... Regalità!-
- Giusto- rispose l’altra cercando di scendere dal letto- Non è manco abituato a questo!- disse indicandosi la pancia.
Erano passate due settimane da quando gli aveva rivelato di essere incinta e Kristoff era diventato molto protettivo: Quando passavano le loro giornate insieme, la evitava di toccare. Non le dispiaceva questo tipo di attenzioni ma le mancavano tantissimo quei momenti in cui le sue enormi mani le sfioravano il corpo o mentre loro lo...
Rendendosi conto di ciò che stava pensando, si alzò di scatto andandosi a cambiare ed evitando lo sguardo incuriosito della sorella.
- Anna!- D’un tratto un piccolo pupazzo di neve entrò nella stanza, sistemandosi il naso che gli era caduto durante la corsa- L’uomo delle renne è arrivato!-
- Davvero?!- chiese euforica la donna chiudendosi il vestito beige con delle piccole decorazioni rosso scuro- Vado a salutarlo!- e detto questo corse fuori. Giunta al cancello si ritrovò davanti ad alcuni venditori di ghiaccio e mentre lo cercava incrociò due occhi marroni ben conosciuti - Kristoff!-
Il giovane fu preso alla sprovvista mentre lei gli saltò addosso abbracciandolo e facendolo cadere a terra- Anna!- esclamò dopo essersi baciati- Attenta! Lo sai che non devi sforzarti!-
- Sono passate solo due settimane! Non mi succede niente se mi muovo!- esclamò lei mentre veniva rialzata dal marito delicatamente.
- Principessa! Che bello rivedervi!- esclamò uno dei venditori. La ragazza si girò per salutarlo con un cenno di mano.
Dopo il matrimonio, i neo sposi avevano discusso sul lavoro del montanaro. Alla fine erano riusciti ad arrivare ad un accordo: Kristoff doveva insegnare a dei giovani venditori l’arte del ghiaccio e , dopo che loro avrebbero appreso le sue lezioni, avrebbe finito di lavorare e iniziato a comportarsi come un vero principe.
- Come state? Il viaggio come è andato?- chiese lei.
- Tranquillo come al solito! Il maestro è abile a tagliare il ghiaccio!- esclamò l'amico dando una gomitata al biondo.
- E’ abile anche a fare altro!- cominciò quello vicino guardando il ventre della principessa.
- Adesso basta!- urlò il biondo ormai rosso in volto a causa dell’imbarazzo- Anna noi dobbiamo andare!-
- Ah Kristoff!- esclamò il più grande avvicinandosi a lui- mio padre chiede se lo dirai anche a Robert della novità... Ormai tutti lo sanno ma lui...-
- Chi è Robert?- chiese Anna confusa. In quel momento il silenzio calò fra i venditori, rotto solo dal bramire della renna.
Kristoff  lanciò uno sguardo al giovane, che sillabò uno scusa e ritornò vicino al gruppo- E’ solo un... collega di lavoro! Tutto qui! A presto ragazzi!- e portò via la moglie senza che lei potesse replicare.
 
- Come mai non me ne vuoi parlare?- chiese Anna sbuffando. Aveva tentato tutta la giornata di far rivelare al venditore chi fosse questo famoso Robert ma o veniva interrotta da qualche servitore per parlare di faccende del castello, oppure il biondo si inventava qualche scusa evitando l’argomento.
- Tranquilla è solo un compagno! Niente di che- rispose lui con tono neutro- Smettila di chiedermelo così tante volte! E non ti preoccupare!- Esclamò dandole un tenero bacio sulle labbra prima di essere interrotti dalla sorella.
Il giorno dopo la neo moglie, decise di alzarsi presto cercando di non svegliare il suo compagno. Vestendosi velocemente si diresse al paese incontrando gli allievi di Kristoff- Buon giorno!- esclamò euforica
- Buon giorno principessa!- risposero loro sorridendole- Oggi il tuo amato se la prende comoda eh?- rise uno di loro
- Si gli ho chiesto di rimare un po’ con me- rispose la ragazza abbassando lo sguardo- Comunque sono qui per chiedervi una cosa- continuò- Voglio sapere chi è questo famoso Robert-
Gli altri si guardarono con una strana espressione- Non te lo ha detto Kristoff?- chiese uno. Dopo che lei ebbe scosso la testa un altro rispose- Be’... Non siamo noi a dovertelo dire... Mi dispiace vostra altezza- e se ne andarono lasciandola con ancora più domande.
Perché nessuno voleva parlare di questo famoso Robert?






***spazio autrice***
Ed eccomi con un nuovo capitolo! 
Di sicuro vi sarete fatti due domande principali: La prima riguarda al misterioso Robert (Saprete tutto a tempo debito)
La seconda riguarda a Kristoff. Perché mai un uomo solitario come lui dovrebbe insegnare la sua arte a dei ragazzini? Perché discutendo con la principessa ha capito che suo figlio non farà quel tipo di lavoro (si insomma sarà un principe) e quindi voleva lasciare le sue "tecniche" a qualcuno prima di andarsene in pensione (E poi perché lo ha obbligato Anna! Mai dire di no ad una donna incinta!)
Va bene detto questo scappo a finire di studiare filosofia! (Che gioia.....) Se ci sono alcuni errori date la colpa alla scuola! Non mi lascia manco scrivere un piccolo capitolo .-.
Al prossimo capitolo!
Un bacione
Giulia

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Capitolo 3
*** Scoperta ***



 

Capitolo 2: Scoperta
Non contenta della risposta che le venne data, decise di chiedere ad un'altra persona, o forse meglio dire un troll e, prendendo il cavallo con la scusa di salutare i suoi suoceri, galoppò verso lo spiazzo dove tempo fa Kristoff l’aveva portata per salvare il suo cuore gelato.
- Gran papà?- lo chiamò fra le varie rocce. Dopo aver aspettato qualche secondo una di esse si mosse rotolando vicino a lei e trasformandosi in un vecchio Troll con una lunga barba verde e un enorme mantello di muschio a coprirlo- Anna! Che piacere vederti! Qual buon vento ti porta qui?- chiese leggermente sorpreso.
- Ho una domanda da farti...- cominciò seria abbassandosi al suo stesso livello- Conosci un certo venditore di ghiaccio di nome Robert?-
Il troll chiuse gli occhi pensieroso- No, mi dispiace- rispose tristemente- Perché me lo chiedi?-
- Ecco...- Cominciò Anna toccandosi una delle trecce che si era fatta di corsa, prima di montare a cavallo- E’ un qualcuno di cui Kristoff non mi vuole parlare... E non ne capisco il motivo-
D’un tratto un'altra pietra si mosse avvicinandosi a loro. Appena si trasformò la rossa si accorse di trovarsi davanti alla madre adottiva del marito- A questa domanda posso risponderti io- disse seria- E’... colui che ha trovato Kristoff e lo ha mantenuto nei primi anni di vita- concluse.
- Davvero?! E perché non me ne vuole parlare?- chiese lei sorpresa. La troll abbassò lo sguardo- Non mi ha detto molto di lui... Ma da quel che so non ci è mai andato d’accordo... Lo ha allevato insegnandoli la vita da venditore di ghiaccio. Non lo ha mai trattato come un figlio per questo quando l’ho incontrato ha subito accettato di stare qui con noi-
Anna ascoltò attentamente le parole della suocera. Allora è per questo che non ne vuole parlare! E’ una persona che Kristoff non sopporta!- E dove lo posso trovare?- chiese ancora.
La roccia non capiva la sua domanda ed Anna le rispose che voleva sapere di più su questo signore che aveva cresciuto il marito nei suoi primi anni di vita.
In fondo, anche se non lo aveva trattato come un figlio, aveva tutto il diritto di sapere che si era sposato e stava per avere un erede.
Così la troll le rivelò la strada e la principessa decise di approfittare il giorno lavorativo del marito, per andare da questo signore.
- A proposito di eredi... Vuoi sapere se sarà un maschio o una femmina?- chiese Gran papà sorridendole.
- Non ti preoccupare... Voglio scoprirlo alla nascita... anche se so che sarà un bel maschietto- le fece l’occhiolino lei toccandosi il ventre.
 
- Allora? Come stanno gli altri?- chiese il marito appena lei si sdraiò sull’enorme letto matrimoniale.
- Benissimo! Abbiamo parlato del bimbo che nascerà- mentì facendogli un sorriso a trentadue denti.
Kristoff non si accorse di nulla e, avvicinandosi, le diede un tenero bacio sulle labbra- Non vedo l’ora che nasca- sospirò sfiorandole leggermente il ventre e causandole brividi su tutto il corpo- Mancano ancora otto mesi...- sospirò lei felice di sentire quel tocco
L’uomo la sfiorò ancora, stavolta vicino al seno- Quanto vorrei...- incominciò baciandole il collo.
- Fallo- rispose lei speranzosa
- Ma ho paura che ti faccia del male o peggio ancora che faccia del male al bam...- ma fu azzittito dal un bacio a stampo di lei- Non ti preoccupare... Non mi farai niente-
E così il giovane avvicinò il suo viso a quello di lei, unendo le loro labbra. Il bacio divenne subito più intenso lasciando che le loro lingue si esplorassero gustandosi i loro sapori. Anna lentamente si mise sopra il ragazzo aggrappandosi ai suoi capelli biondi- Non sai da quanto aspettavo questo momento- gemette felice.
Il venditore ridacchiò- Mi dispiace... Pensavo di fare la cosa giusta e...-
- Kristoff tu pensi troppo, Smettila e baciami-
                                                              
Appena arrivò l’ora di cena Elsa notò subito un cambiamento nei due ragazzi. Erano stranamente più allegri del solito e molto più... intimi- Cosa avete fatto durante il pomeriggio?- chiese curiosa tagliando un pezzo di agnello e assaporandolo in bocca.
I due si guardarono e, dopo essere arrossiti, esclamarono- N-niente! Abbiamo fatto un... giro nel giardino!-
La regina sospirò. Quei due non gliela raccontano giusta, ma non disse nulla continuando a mangiare.
Anche Olaf era seduto a tavola con loro, gustandosi una deliziosa Torta di neve fatta dalla sua creatrice- Ma come! Non vi ho visti!- esclamò.
- Evidente che non ci siamo incrociati!- mentì Anna- Noi eravamo proprio lì!-
Kristoff rimase silenzioso. Tutte queste domande lo mettevano in imbarazzo! Non potevano avere un po’ di privacy lui e sua moglie?
Sospirò. In fondo non era entrato in una normale famiglia... quindi tali interrogatori erano del tutto normali.



***Spazio autrice***
Ed eccomi con il terzo capitolo! Finalmente abbiamo scoperto la vera identità di Robert! Ma cosa farà Anna? E questo "padre adottivo" accetterà di parlare con lei? Lo scoprirete nel prossimo capitolo ;)
Che bello che i due piccioncini si sono lasciati andare! Ci vuole ogni tanto un po' di intimità!
Bene, detto questo vi saluto e vado a studiare filosofia!
Un bacione
​Giulia

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Capitolo 4
*** Robert ***



Capitolo 3: Robert
- Ci vediamo stasera- sussurrò Kristoff dandole un tenero bacio sulla fronte. Anna lo guardò con aria triste e prima che lui se ne potesse andare lo tirò per una manica- Lo sai che sei vuoi smettere di lavorare puoi farlo... Basta che lo dici- Ma lui l’abbracciò di nuovo sorridendole- Voglio insegnare tutto a quei ragazzi... Così poi mi dedicherò soltanto a te- e la baciò sulle labbra.
- Piccioncini noi dovremmo andare... Tutta questa dolcezza potrebbe far sciogliere il ghiaccio!- esclamò uno dei ragazzi più grandi mentre gli altri scoppiarono tutti a ridere.
I due sposi arrossirono- Visto che volete fare i divertenti... Vi siete guadagnati un lavoretto extra con me alle stalle domani!- disse Kristoff mentre i giovani venditori cominciarono a lamentarsi e a sbuffare- A presto furia scatenata- e salì sull’enorme slitta trainata da Sven e un'altra renna.
Anna rimase a fissare l’enorme cancello per qualche secondo pensando che suo marito non se la stava cavando male con i rapporti “umani”- Sarà proprio un buon padre- sussurrò con un piccolo sorriso sulle labbra, lasciando che delle immagini sul loro futuro le passassero davanti agli occhi- Oh giusto, il cavallo!- esclamò riprendendosi e correndo verso le stalle, ma fu fermata da Olaf- Buon giorno! Dove stai andando?- chiese lui tutto sorridente. Anna si abbassò al suo stesso livello accarezzandolo sulla guancia- Sto andando a trovare una vecchia conoscenza di Kristoff... Di a mia sorella che torno in giornata- e, abbracciandolo, andò a prendersi un cavallo.
Sapeva benissimo che se avesse parlato con Elsa non l’avrebbe mai mandata, ma lei voleva sapere di più sulla vita del ragazzo che aveva sposato così, in sella al suo destriero, oltrepassò le mura del castello dirigendosi verso il fitto bosco di abeti.
L’inverno era alle porte ed Anna poteva ancora godersi i colori dell’autunno tendenti al marrone e al giallo. I raggi del sole che si infiltravano tra gli alberi le illuminavano la via, spiegata il giorno prima dalla troll. Dopo mezz'ora di viaggio, finalmente intravide del fumo fuoriuscire da lontano e, seguendolo, arrivò ad una vecchia casa tutta fatta di legno. Vicina ad essa c’era un uomo a petto nudo intento a tagliare un tronco d’albero con una accetta.
I suoi capelli erano tendenti al grigio scuro ma il corpo sembrava quello di un giovane ragazzo: atletico e muscoloso.
L’uomo appena ebbe finito con l’ultimo pezzo notò la giovane fanciulla e, asciugandosi il sudore con il braccio esclamò- Chi siete?-
Anna si tolse il mantello e lo poggiò sulla staccionata dove aveva legato il cavallo- Sono la principessa di Arendelle- si presentò.
- Una principessa? E cosa ci fai fuori dal tuo castello?- rise il vecchio infilandosi una maglietta- Questi non sono posti per te-
- Lei è Robert Bijorman*?- chiese non ascoltandolo cercando di mantenere una certa...  Regalità.
Annuii- Cosa volete?- e si avvicinò a lei
- Sono qui per parlare... di Kristoff-
La guardò sorpreso per poi scoppiare a ridere inclinando la testa verso l’alto- Quel bimbetto! Saranno anni che non lo sento!-
- Quindi lo ha trovato lei?- chiese ancora speranzosa
- Si, sono io che l’ho cresciuto... Poi è andato da quei dementi dei Troll...-
Anna mentre lo ascoltava si avvicinò ad un tronco per sedersi. Essere incinta le recava parecchie fatiche- Volevo solo farle qualche domanda su di lui-
- Come mai lo conoscete? Non è di rango più basso? Molto basso...- scherzò sedendosi vicino a lei.- Ecco... Sono sua moglie e...-
L’uomo la fermò scoppiando a ridere- Tu sei sposata con... un venditore di ghiaccio? Assurdo... Il mondo sta diventando sempre più assurdo!-
- Vuole sapere come l’ho conosciuto? Ebbene lo farò, ma solo se mi darà delle informazioni sul suo passato- Propose sorridendogli.
L’uomo rise ancora e, la invitò ad entrare in casa. Anna apprezzò il gesto e, prima di raccontare la sua storia, si chiese come potesse aver trattato male Kristoff... Sembrava una brava persona... Come poteva avercela tanto con lui?
 
- Ed ora siamo spostati e...- Lasciò in sospeso la frase toccandosi il ventre lievemente gonfio. L’uomo spalancò gli occhi scioccato- Non mi sarei mai aspettato che uno come Kristoff mettesse su famiglia... Non mi sarei mai aspettato che si sposasse!-
-Neanche io...- rispose lei- Allora... Cosa può dirmi?-
Robert si alzò dirigendosi in un'altra stanza. Ritornando poggiò sul tavolo un oggetto, chiuso solo da un pezzo di pelliccia- Gli ho sempre detto che l’ho trovato nel bosco.. Ma la verità è che è stata sua madre a darmelo- Iniziò con un leggero sospiro versando alla principessa del tè caldo- Mi ha supplicato di proteggerlo ed io ho accettato anche se hai capito che non sono adatto a fare il padre-
Anna prese l’oggetto cominciandolo a slegare e quando ebbe finito si ritrovò tra le mani un piccolo ciondolo con sopra scolpita una renna- Questa era l’unica cosa che aveva al collo... Non ho voluto dirgli nulla perché ho pensato che i genitori fossero morti durante la fuga... Perciò volevo aspettare che si facesse una vita con una nuova famiglia e... ci è riuscito-
La ragazza arrossì- Cosa sapete di sua madre?-
L’uomo alzò gli occhi al cielo con fare pensieroso poi, ritornando a guardarla rispose- Ho viaggiato tanto e le vesti di lei erano molto particolari... erano fatte di pelle di renna-
“Allora non era l’unico fissato con le renne” pensò Anna.
Il venditore prese un vecchio libro da un mobile e, sfogliandolo rispose- Esiste una popolazione che alleva le renne e tramanda quest’ “arte” ai propri figli... Si trova oltre la montagna del nord e venti anni fa è stata attaccata da una popolazione nemica... Non so se si trovano ancora lì o si sono spostati ma vengono comunemente chiamati popolazione Sami**-



 
 
***spazio autrice***
E finalmente conosciamo Robert! Il famoso venditore di ghiaccio che ha accettato nel prologo di accudire Kristoff.
Da quello che avete notato non sembra una cattiva persona anche se ha espresso chiaro e tondo che non è bravo a fare il padre e ciò a spinto il biondo ad accettare la vita insieme ai Troll senza nessun ripensamento.
* Ho pensato che Kristoff si sia tenuto il cognome del padre adottivo (Contate che l’ho scoperto da poco che il nostro amato venditore ha un cognome!)
** Non è frutto della mia immaginazione: Il personaggio di Kristoff è stato creato sulla base della popolazione Sami. Questa popolazione tradizionalmente chiamata Lappòni, si trova in Norvegia e, come ho scritto nella storia, alleva renne. (Cit. Troll “La fissazione perenne, che ha per le renne!” xD)
L’unica cosa che ho inventato è la popolazione nemica che anni prima li aveva attaccati.
 (Altre notizie potete trovarle su Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Sami)
Detto questo vi saluto e ci vediamo al prossimo capitolo!
Un bacione
Giulia

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Capitolo 5
*** verità ***



Capitolo 4: Verità
 
- Non so proprio come ringraziarla!- esclamò Anna uscendo dalla piccola casetta in legno. L’uomo, con un sospiro, la fermò e le poggiò fra le mani il ciondolo con incisa la renna- Mi faccia solo un favore principessa- cominciò guardandola- Gli dica che mi dispiace per come l’ho trattato... Gli ho fatto fare dei lavori che ad un bambino non bisognava far fare e solo parecchi anni dopo ho compreso il mio errore ma... Non l’ho più rivisto-
Anna ascoltò in silenzio, immaginandosi un piccolo bambino con i capelli biondi che tirava enormi blocchi di ghiaccio o faceva delle lunghe camminate notturne tra la neve. Capì in quell’istante la triste infanzia che il marito aveva passato, ma intuì anche che quell’uomo non lo aveva fatto con cattive intenzioni e che in tutti quegli anni aveva avuto degli enormi sensi di colpa nei suoi confronti- Lo farò...- e detto questo dopo un cenno di mano salì sul cavallo dirigendosi verso il suo paese.
Ormai era dentro a tutta questa storia e non poteva uscirne, perciò si ripromise che quella stessa sera ne avrebbe parlato con Kristoff. L’uomo le aveva rilevato delle notizie fondamentali ed anche se non sapeva se fossero ancora vivi i suoi genitori, poteva sempre ritrovare il popolo dove lui era nato.
Giunta all’enorme cancello fu costretta a fermare di colpo il cavallo perché alle porte c’era sua sorella con il solito vestito azzurro fatto di ghiaccio e uno sguardo furibondo- Dove eri finita?!- esclamò preoccupata avvicinandosi. Anna scese dal cavallo accennando dei sorrisi per tranquillizzarla- Tranquilla! Lo sai che sono robusta!- ma eccola che corre al bordo del ponte per vomitare. La sorella con un brusco movimento della mano fece comparire un fazzoletto, porgendoglielo- Stai aspettando un figlio! Quante volte ti ho detto che devi stare a riposo?!-
- Ma sorella!- esclamò lei dopo essersi pulita- Ho parlato con colui che ha tenuto in fasce Kristoff! E mi ha rivelato che appartiene ad una popolazione oltre la montagna del nord!-
 
- Sono tornato!- esclamò il venditore spalancando la porta della sala da pranzo e dirigendosi verso il grande tavolo. La regina lo fulminò con lo sguardo e subito lui si ricompose tossendo un flebile “scusi” e sedendosi accanto a sua moglie.
Prima che Elsa potesse proferire parola, Anna si alzò di scatto rovesciando il bicchiere pieno d’acqua- Dobbiamo parlare!- e lo prese sottobraccio portandolo fuori dalla sala senza che lui potesse mangiare qualcosa.
- Cosa succede?- chiese sospirando. Non era ancora abituato agli sbalzi d’umore della ragazza.
- Devo confessarti una cosa- e, prendendo un grosso respiro, continuò- Ho conosciuto Robert-
- Oh ecco... Aspetta cosa?!- urlò il venditore, ricomponendosi dopo aver  notato la ragazza retrocedere- Perché lo hai fatto? Ti avevo chiesto di non immischiarti!-
- Tu non volevi dirmi nulla! Lo sai che quando sono curiosa vado fino in fondo!- esclamò lei incrociando le braccia al petto.
Era stufa di essere sempre ripresa su ogni cosa! In quel momento stava odiando la reazione del marito che non la smetteva di sbuffare o passare il peso del corpo da un piede all’altro- Come posso spiegartelo in poche parole?- iniziò stropicciandosi gli occhi- Io quell’uomo lo odio-
- Ma io l’ho conosciuto! Era molto gentile e... Mi ha chiesto di dirti che gli dispiace per come ti ha trattato...-
Kristoff tolse le mani dalla faccia per guardarla- Non si può rimediare al passato-
- Ma al presente si! So che la vita con lui non è stata bellissima e...-
- “Non è stata bellissima”? Oserei dire che è stata orripilante!- rispose di getto.
- Fammi finire! Se tu ci pensi però è grazie a lui che ora ami il tuo lavoro e che vuoi tramandarlo a quei ragazzi... Ora non sto dicendo che lo devi perdonare ma almeno di dargli una seconda possibilità...- e detto questo gli poggiò tra le mani l’oggetto ricoperto da pelle di renna- Mi ha dato questo... Ha detto che voleva aspettare che ti costruissi una nuova famiglia per dirti la verità-
Il biondo corrugò la fronte confuso- La verità su cosa?- chiese prendendo l’oggetto e, dopo averlo aperto, Anna continuò- sulle tue origini-
Dal piccolo pezzo di pelliccia tirò fuori il famoso ciondolo e lo osservò attentamente- Sono stato abbandonato... Non ho origini- rispose con tristezza sfiorando l’incisione della renna.
- Non è così! Provieni da una popolazione oltre la montagna del nord chiama Sami!-
La rossa notò che Kristoff era rimasto completamente immobile. Lo sguardo era un misto di confusione, sorpresa e stupore- Non sono stato abbandonato da qualcuno di questa zona?- chiese con un filo di voce, come se la domanda fosse rivolta a sé stesso.
- No! Ed ora puoi ritrovare le tue origini!- disse lei raggiante.
Kristoff abbassò lo sguardo sul famoso ciondolo per poi, con un grosso sospiro, riconsegnarlo ad lei- Sono felice che tu abbia scoperto qualcosa che io non sapevo di me stesso ma... E’ passato e deve rimanere tale- e si girò andando verso la porta della sala da pranzo.
La moglie rimase sconvolta dalla sua reazione- Perché? Non sei contento che potresti ritrovare il tuo popolo? O meglio ancora la tua famiglia?- dopo che ebbe pronunciato l’ultima parola il venditore si fermò di colpo. Si girò piano mostrando un viso triste e arrabbiato al tempo stesso- Mi hanno abbandonato Anna, non mi volevano.-
- Ma no guarda che...-
- La discussione finisce qui... Non ne voglio più parlare- e detto questo se ne andò nella sala da pranzo lasciandola sola nel grosso corridoio.
Anna rimase immobile a fissare la porta finché, poggiando una delle sue mani sulla guancia, non si accorse che stava piangendo. Non le aveva dato il tempo di parlare... di dirgli che sua madre lo stava cercando di salvare e non di abbandonare.
Strinse forte al petto il ciondolo bagnando anche esso di lacrime.
Essendo molto cocciuto non l’avrebbe mai ascoltata, perciò doveva ricorrere ad un secondo piano.
Avrebbe ritrovato il suo popolo... E se la fortuna fosse stata al suo fianco, avrebbe ritrovato i suoi genitori.

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Capitolo 6
*** Divieto ***







 
Capitolo 5: Divieto
Elsa intuì subito che c’era qualcosa di strano tra i due sposi. Non solo durante la cena con un Anna estremamente silenziosa e un Kristoff assente, ma anche nei giorni successivi: Normalmente era solito sentire i battibecchi o le risate tra loro due ma il castello era diventato assai silenzioso.
Il suo istinto protettivo nei confronti della sorella le fece subito pensare che la colpa era del montanaro: Già l’aveva fatta soffrire una volta e lo aveva avvertito che se ce ne fossero state altre lo avrebbe trasformato in una statua di ghiaccio. Così decise di invitarlo a fare una cavalcata con la scusa di dovergli dare delle lezioni su come essere un principe anche su un cavallo.
Durante la passeggiata nel fitto bosco di abeti, Elsa cominciò a spiegarle qualche posizione di base che il giovane montanaro eseguì con molta fatica: Di solito cavalcava una renna e perciò doveva preoccuparsi della schiena dritta e delle redini troppo tese.
Mentre i due ritornarono al paese, La regina gli domandò- E’ successo qualcosa tra te e mia sorella?-
Kristoff si girò verso di  lei con sguardo stupito. L’ unica cosa che gli venne in mente in quel momento era la discussione che Anna aveva tirato fuori sulle sue origini- Nulla mia regina... C’è stato solo un malinteso che penso sia normalissimo in una giovane coppia di sposati. Ora se non le dispiace, devo interrompere la lezione per andare a dare da mangiare a Sven- e dettò ciò dopo un piccolo inchino cominciò a galoppare verso il castello.
Elsa rimase a fissare la strada dove suo cognato era appena sparito. Il suo comportamento le fece subito capire che non era lui il colpevole della discussione... Altrimenti si sarebbe bloccato come un macigno e avrebbe incominciato a balbettare e a chiedere scusa per l’errore che aveva commesso.
Decise così di andare a parlare con sua sorella e dopo aver lasciato il cavallo ad uno dei servitori la cercò per tutto il castello trovandola nell’unico posto che mai si sarebbe immaginata: La biblioteca.
- Buon giorno...- sussurrò scioccata.
La rossa per lo spavento fece cadere il libro e alzando lo sguardo incrociò gli occhi della sorella- Oh ciao Elsa!- esclamò riprendendolo.
- Cosa stai facendo? Stai cercando qualche libro sui bambini? Mi dispiace ma non ci sono delle istruzioni..- iniziò avvicinandosi a lei e accennando un piccolo sorriso che sparì all’istante appena si rese conto di ciò che stava leggendo- Stai ancora cercando quella popolazione?!-
In quel momento Elsa capì tutto: Il malinteso era dovuto alla cocciutaggine di Anna nel ritrovare la vecchia famiglia di Kristoff... Ecco perché nessuno dei due si parlava da giorni!
- Certo! Voglio trovare la famiglia di Kri...- ma non finì la frase perché la maggiore le prese il libro tra le mani e lo poggiò velocemente al suo posto- Anna non credi che sia tuo marito a doverla cercare? E poi voglio farti notare che sei in dolce attesa e non puoi girartene a zonzo per la foresta!-
- Ma dai! Ho già pensato a tutto! Starò ferma su una slitta e un servitore mi darà una mano...- ma venne interrotta di nuovo dalla sorella che stava iniziando a far cadere dal soffitto piccoli fiocchi di neve: brutto segno.
- E se ti accadesse qualcosa? E se perdessi il figlio? Non puoi correre questi rischi! Perciò ti vieto di fare ulteriori indagini!-
La rossa la guardò completamente scioccata per il tono che aveva usato. Non la vedeva così arrabbiata da quando le aveva congelato il cuore e perciò decise di tacere e non continuare quella stupida discussione.
Senza proferire parola prese tutti i fogli e se ne andò lasciando l’altra ragazza da sola nella biblioteca.
Elsa sospirò pesantemente. Sapeva benissimo di aver esagerato ma non poteva acconsentire a tale viaggio per via della sua paura di perderla... Già una volta l’aveva vista quasi morire e non voleva che accadesse di nuovo.
 
A tarda serata Kristoff entrò nella buia camera da letto dove già stava dormendo la sua amata- Hey...- sussurrò spogliandosi e sdraiandosi vicino a lei.
La giovane si girò lentamente guardandolo con curiosità- Che succede?-
- Senti... Lo sai che sono negato con le parole ma volevo chiederti scusa per come mi sono comportato- iniziò accarezzandole una guancia.
- Non ti preoccupare- rispose lei accennando un sorriso.
- Sono rimasto completamente sorpreso! Chi se lo immaginava che appartenessi ad una lontana popolazione? Ma soprattutto come puoi pretendere che io voglia ritrovare la famiglia che mi ha abbandonato....-
- Kristoff... Magari c’era un altro motivo! Come puoi arrivare alla conclusione che ti odiavano senza manco provare a fare ricerche?- chiese leggermente irritata dalla sua cocciutaggine.
- Anna non so che cosa ti hanno insegnato ma da me abbandonare qualcuno vuol dire non essere amato- disse duramente il biondo.
La rossa lo guardò in silenzio per poi girarsi dall’altro lato- Ne discutiamo domani... Ora voglio andare a dormire-
Kristoff sospirò di nuovo. Tutta quella storia aveva peggiorato il loro rapporto. Non voleva vedere la sua amata principessa così arrabbiata... Lei era quella parte della coppia spensierata e felice... quella parte allegra che avevano colorato le sue grigie giornate...
Doveva assolutamente chiarire su questa storia, e lo avrebbe fatto l’indomani.
 
 
 
 
***Spazio Autrice***
Vi chiedo subito scusa per non aver continuato questa storia ma la maturità mi ha completamente privato di tempo libero per poter scrivere un capitolo decente!
Ma pensiamo al positivo! Sono tornata e pronta a continuare questa fantastica storia che la mia mente a sfornato! :D
Kristoff e Elsa sembrano d’accordo sul fatto che Anna non debba affrontare tale viaggio nelle condizioni in cui si trova... Ma cosa ne pensa la nostra amata principessa? Accetterà i loro consigli o farà di testa sua?
Tranquilli il prossimo capitolo lo sto già scrivendo ;)
Intanto se vi volete tenere aggiornati passate a vedere la mia pagina facebook!

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Baci!
Giulia

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Capitolo 7
*** Fuga ***




 

Capitolo 6: Fuga
Kristoff si svegliò di soprassalto sentendo un fresco venticello provenire dalla finestra della stanza. Con passo lento si indirizzò verso di essa e appena giunse al bordo, rimase incantato ad ammirare il sole che stava per sorgere. Quella mattina il paese era più silenzioso del solito e il montanaro chiuse gli occhi assaporando quel momento di quiete ormai divenuto un lontano ricordo del suo vecchio lavoro da venditore di ghiaccio. Si rese conto che la sua vita monotona e solitaria fu  interrotta dall’arrivo della principessa che in pochissimo tempo lo aveva completamente cambiato: Ormai era diventato marito, quasi padre con degli allievi da addestrare.
Sospirò rendendosi conto di quanto la sua relazione con Anna avesse bruciato alcune tappe che si era programmato... quando si trattava di quella Furia scatenata, ogni cosa veniva completamente stravolta, il che rendeva le giornate sempre più diverse e speciali.
Anna
Doveva assolutamente parlare con  lei... Aveva bisogno di sentire le sue risate,  di vedere i suoi grandissimi occhi azzurri e di toccare la sua pelle morbida e vellutata.
Si avvicinò al letto e appena scostò il lenzuolo notò tre quattro cuscini posti orizzontalmente.
Aggrottò la fronte per capire quella posizione alquanto ambigua e quando capì, corse verso la cucina che aveva un uscita di servizio che portava alle stalle. Giunto lì si rese conto che Sven era scomparso insieme alla slitta che le due sorelle gli avevano regalato.
In meno di pochi minuti era nell’ala del castello riservato alla regina e dopo aver bussato parecchie volte, dalla stanza uscì una donna con i capelli tutti scompigliati e uno sguardo assonnato- Kristoff? E tu che ci fai qui?- chiese leggermente stupita.
- Si tratta di Anna! E’ scomparsa!- esclamò.
Elsa spalancò gli occhi- E dove pensi che possa essere andata?- chiese cercando di mantenere la calma, ma la presenza di alcuni fiocchi di neve fecero capire al cognato che era completamente terrorizzata.
Il biondo sopirò e dopo averle indicato dalla finestra il cancello aperto rispose- E’ andata a cercare la mia vera famiglia... Oltre la montagna del nord-
La regina si portò una mano sulla faccia sospirando- Lo sapevo che non mi avrebbe ascoltato! Le avevo proibito di fare un tale viaggio!- E dopo essersi creata con i suoi poteri il vestito azzurro che portava sempre uscirono dal castello.
- Devo raggiungerla!- esclamò lei ordinando ai servitori di portarle un cavallo, ma il montanaro la fermò- Non è il caso mia regina! Dovete stare qui a proteggere Arendelle! Non si scordi che il principe Hans potrebbe tornare per vendicarsi!-
Quel piccolo particolare fece rabbrividire entrambi al ricordo di quell’uomo spregevole che stava per uccidere le due sorelle per prendersi il trono- Hai ragione...-
- Non si preoccupi... Andrò io a cercarla!- esclamò Kristoff poggiandole una mano sulla spalla. Elsa annuì e indicò il cavallo bianco che i servitori le avevano appena portato.
Dopo che il biondo fu salito la ragazza gli prese il polso creando un piccolo bracciale- Per qualunque cosa, basta che lo sciogli ed io vi darò una mano!-
Kristoff annuì e, tirando le redini, partì al galoppo verso la montagna del nord.
 
 La slitta correva veloce sul primo strato di neve che si era formata lontano dal paese di Arendelle. Anna si strinse nel suo pesante mantello e accarezzò la sua cara amica renna che in risposta grugnì come a voler protestare per quel viaggio inaspettato. La giovane sospirò- Lo so Sven, ma devo assolutamente sapere se esiste ancora quella popolazione! E voglio farti notare che non avrei mai potuto affrontare questo viaggio da sola!-
La renna emise un altro dei suoi versi. Ancora non era del tutto convinta della scelta che aveva fatto la sua amica. Ma quando era corsa nella scuderia, pregandogli di aiutarla ad affrontare tale viaggio, non riuscì ad opporsi.
La rossa tirò fuori dalla tracolla una vecchia mappa e la osservò attentamente: Stando ad essa dovevano quasi aver superato la montagna del nord.
D’un tratto la renna si fermò e Anna si dovette aggrappare alla balaustra per non cadere- Che succede?- chiese all’animale notando il suo sguardo allarmato.
Dal bosco che avevano di fronte, tre lupi grigi avanzarono lentamente verso di loro. La giovane fu presa dal totale panico nel vedere quegli animali- Corri Sven!- esclamò tirando le redini. La renna cominciò a galoppare in un'altra direzione. Che stupida! Doveva aspettarselo che ci fossero dei lupi! Non le era bastata l’esperienza con Kristoff per andare a cercare sua sorella?
Continuò ad invogliare la Renna a correre ma i lupi ormai erano ai piedi della slitta. Con tutta la forza che aveva in corpo cercò di buttargli addosso qualche coperta o cibo di scorta ma riuscirono a schivare il tutto con grande agilità finendo ad accerchiare la slitta.
Uno di loro balzò su Sven mordendogli una caviglia e quest’ultima per il dolore cadde rovesciando la slitta e buttando ciò che c’era all’interno compresa Anna.
La ragazza scivolò sulla neve andando a sbattere contro un albero- Ouch!-
Uno dei lupi la raggiunse. La luce del giorno illuminava i suoi denti bianchi e gli occhi non la smettevano di guardarla. La ragazza cercò di arretrare ma la testa cominciò a pulsarle per il dolore.
Prima che l’animale potesse saltarle addosso per morderla, una freccia gli trapassò il petto facendolo cadere a terra privo di vita.
La stessa fine fecero gli altri due lupi che rimasero immobili attorno alla renna ferita.
- Tutto bene?- Chiese qualcuno. Anna cercò di alzare lo sguardo ma la sua vista si stava annebbiando. L’unica cosa che riuscì a vedere prima di svenire fu una donna con lei lunghissimi capelli biondo-argentato con degli strani vestiti di pelle ed in mano un gigantesco arco.
 
 
 
 
 
***spazio autrice***
Ed eccomi di ritorno con un altro capitolo!
Kristoff ed Elsa hanno scoperto che Anna è fuggita per andare a cercare la popolazione Sami! Ma le cose non sono andate come previsto! Per fortuna questa donna misteriosa l’ha salvata! Ma chi sarà mai? E Kristoff riuscirà a trovare la sua amata?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo!
 
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Capitolo 8
*** Conoscenze ***



 

Capitolo 7: Conoscenze
 Pian piano gli occhi di Anna cominciarono ad aprirsi. Dopo aver sbattuto un paio di volte le palpebre a causa della vista appannata, osservò il luogo circostante: Da quello che poteva vedere era una capanna con un tre piedi al centro che sosteneva la struttura in pelle.
- Ehi- Da una fessura comparve la stessa donna che aveva visto il giorno prima- Tutto bene?- chiese avvicinandosi.
Anna cercò di alzarsi ma la testa ancora le pulsava- Oh, cerca di non muoverti troppo! Hai battuto la testa molto forte-
- Sven...- cercò di parlare la rossa in cerca dell’amico di suo marito.
- La renna? Non ti preoccupare! E’ in buone mani!- rispose lei accennando una risata- Piuttosto... Da dove vieni? I tuoi abiti sono molto particolari-
Anna chiuse gli occhi per placare quel forte mal di testa che le stava incominciando a venire- Mi chiamo Anna e sono la principessa di Arendelle- sussurrò riaprendoli di nuovo e guardandola: Dalle piccole rughe attorno al viso e dai capelli leggermente bianchi intuì che non era una giovane donna.
- Arendelle? E dove sta?- chiese lei con sguardo curioso
Anna corrugò la forte. Non le era mai capitato di dover descrivere il suo luogo di nascita: Anche i regni più lontani conoscevano il suo paese- Sta oltre la montagna del nord, sul mare-
- Oh! Vieni da così lontano? E in cerca di cosa?- chiese ancora la donna medicando la ferita della fanciulla.
- Sto cercando una popolazione molto antica... Da quello che so sono vestiti con pelli di Renna-
La donna si fermò all’istante. La ragazza cercò di capirne il motivo ma subito l’altra si ricompose andando a prendere altre bende- Non mi sono ancora presentata, mi chiamo Laila- e dopo essere tornata vicino a lei continuò- Perché la stai cercando?-
- Beh... Si tratta di mio marito... E’ possibile che provenga da questa popolazione ed io volevo indagare...-
Il discorso venne interrotto con l’arrivo di un uomo, di sicuro della stessa età di Laila, che si avvicinò al letto dove si stava facendo medicare la principessa- Sei sveglia!- esclamò sorridendo
Anna lo osservò attentamente notando che il suo volto le ricordava qualcuno di molto famigliare ma si arrese all’istante appena la testa le cominciò a farle male- Dove sono?-
- Come?! Non glielo hai ancora detto?!- esclamò lui verso la donna dai lunghi capelli.
- Scusami se mi sembrava più importante curarla piuttosto che farle fare un giro turistico- rispose lei alzando gli occhi al cielo.
L’uomo si avvicinò ancora di più alla ragazza- Mia cara! Ti posso dare il benvenuto nell’area Sàpmi, territorio della popolazione Sami!-
 
 
 
La galoppata terminò davanti ad una vecchia casetta in legno. Il fumo che usciva dal camino gli fece capire che l’uomo che cercava si trovava all’interno della dimora e, legando le redini del cavallo alla staccionata, si avvicinò alla porta lasciando che il rumore dei suoi pugni sul legno riecheggiassero in tutta la foresta.
Pian piano sentì dei passi avvicinarsi alla porta e quando fu aperta i due uomini si guardarono con stupore- Kristoff?- chiese Robert battendo un paio di volte le palpebre- Che ci fai qui?-
- Questo è l’ultimo posto dove vorrei essere- iniziò il montanaro- Ma devo chiederti di più su ciò che hai detto ad Anna-
- La principessa? Oh si è venuta poco tempo fa- L’uomo si accostò alla porta per farlo entrare. Kristoff rimase immobile allo stipite indeciso su cosa fare: Quell’uomo gli aveva rovinato l’infanzia ed ora sembrava più tranquillo e... gentile. Così, con un pesante sospiro, decise di entrare accomodandosi su quel vecchio tavolo dove ci mangiava da bambino- So che ti  ha chiesto delle informazioni sulle mie origini- incominciò incrociando le mani- E mi chiedevo se mi sapresti dire il luogo preciso dove mi hai trovato-
- Se vuoi ti racconto come è andata- incominciò L’uomo porgendogli una tazza di tè calda e accomodandosi al lato opposto del tavolo.
- Ok..- Rispose il giovane abbassando lo sguardo verso le sue mani.
 - Stiamo parlando di tantissimo tempo fa... A quel tempo i venditori di ghiaccio facevano viaggi più lunghi e faticosi. Il viaggio partiva da Arendelle e si concludeva nei paesi lontani oltre la montagna del nord... Questo metodo è scomparso quando il padre di tua moglie è salito al trono decretando che al paese serviva meno ghiaccio e più commercio via mare-
- Ma comunque i venditori di ghiaccio esistono ancora- gli fece notare il biondo.
- Ma tagliamo solo le lastre prima della montagna perché oltre ci fu vietato andare-
Kristoff annuì. Già sapeva che una delle leggi del suo lavoro era di non andare oltre i confini del regno, ma non si era mai interessato del vero motivo.
- Comunque... E’ in uno di questi viaggi che mi sono scontrato contro tua madre. Era una giovane donna con dei lunghissimi capelli biondi raccolte in delle trecce, con addosso dei pesanti abiti fatti interamente di renna-
Kristoff  cominciò a tremare. La curiosità di sapere come continuava la storia non lo riusciva a far star fermo su quella scomoda sedia di legno- Continua- sussurrò cercando di mantenere la calma.
- Dopo aver incrociato il suo sguardo capì all’istante che stava scappando da qualcosa... Era completamente terrorizzata e sul petto stringeva con protezione un piccolo bambino di appena pochi giorni... quel bambino eri tu- L’uomo si alzò andando a prendere nell’altra stanza una vecchia cartina ingiallita. Dopo averla aperta continuò la storia- In pochi secondi ti trovasti tra le mie braccia con tua madre che mi implorava di salvarti perché volevano ucciderti... Cercai di farla ragionare ma prima che potessi solo esprimere la mia opinione, lei ti diede un bacio sulla fronte e sparì nella foresta-
Kristoff rimase completamente scioccato. Allora le teorie di Anna erano vere! Non lo avevano abbandonato perché un impiccio da dover crescere ma perché lo volevano salvare da qualcosa di molto pericoloso- E non sei potuto ritornare in quel posto perché il re vietò di varcare i confini- concluse il biondo passandosi una mano sul viso.
- Esatto... E di sicuro quella popolazione era nuova visto quel tipo di veste- concluse l’uomo scostando lo sguardo verso la finestra.
Ci un lungo momento di silenzio dove Kristoff cercò di dire qualcosa. Le parole erano sempre stati un suo punto debole e l’odio che provava verso quell’uomo non era ancora del tutto sparito. Aveva capito solo in quel momento di quanto gli doveva la vita ma non poteva ancora perdonarlo per il duro lavoro che gli aveva fatto fare provandogli della sua infanzia.
Fu Robert a spezzare quel silenzio, porgendogli la vecchia cartina ingiallita- Vai a cercare tua moglie... Lei in questo momento ha bisogno di te-
Kristoff annuì e, sulla soglia della porta tentò di nuovo di dire qualcosa ma il vecchio montanaro interruppe i suoi sproloqui mentali- So cosa stai pensando e in questo momento l’unica cosa che voglio è vederti felice... Perciò prendi il tuo cavallo e dirigiti oltre la montagna del nord... la tua nuova famiglia ti aspetta-
 
 
 
***spazio autrice***
Questo è forse il capitolo più lungo che ho scritto fino ad ora! Che record!
Però è un capitolo essenziale alla storia perché Kristoff ha finalmente scoperto che la sua famiglia lo amava e lo voleva salvare da qualcosa di più pericoloso... Ma cosa?
Anna finalmente è riuscita a trovare la popolazione del marito! E Kristoff la troverà?
Al prossimo capitolo!
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Capitolo 9
*** Villaggio ***




 

Capitolo 8: Villaggio

Ancora non ci credeva che era riuscita a trovare il famoso villaggio che stava cercando. Tantissime tende erano sparse per tutta la valle e la gente, vestita in modo molto particolare, passeggiava per i dintorni, cuciva pelli o preparava qualcosa di buono.

-Benvenuta a Sàmpi! Ci dispiace non darle un caloroso benvenuto ma è raro avere un ospite... Figuriamoci una principessa!-

Anna era leggermente imbarazzata nel vedere quell'uomo così espansivo, ma sopratutto non aveva mai visto così tanti occhi squadrarla dalla testa ai piedi! Era molto più imbarazzante della prima volta che avevano aperto le porte del castello al popolo di Arendelle.

-Non si preoccupi... Ma ditemi: E' vero che la vostra popolazione si basa sull'allevamento delle renne?- chiese stringendosi nel suo cappotto a causa del freddo.

-Esattamente! Fin dai tempi antichi le abbiamo sempre allevate, usandole per vestirci e nutrirci! Tuttavia in questi ultimi anni abbiamo preferito indossare pelli di lupo perché hanno incominciato a cacciare i nostri animali.

La principessa ascoltava in silenzio seguendolo per tutto il tragitto fino ad una delle tende più grandi -Questa è la tenda dove ci riuniamo per mangiare: Di sicuro dopo questo lungo viaggio avrà moltissima fame!

-Oh si!- Esclamò toccandosi il ventre -Devo mangiare per due!

L'uomo e la donna si guardarono sorpresi -Sei incinta?- chiese Laia avvicinandosi improvvisamente e tastandole delicatamente il ventre

-Beh, da un mese...- rispose Anna lasciandosi esaminare. Quella donna anche se sconosciuta, le ispirava maternità e dolcezza, perciò non era sconvolta dal gesto inaspettato e dal suo improvviso tocco.

-Erano anni che non assistevamo a tale evento... Dopo che i nostri figli furono uccisi dall'attacco di una nostra popolazione nemica, non avevamo il coraggio di dare alla luce nuove vite...

-Popolazione nemica? E perché ha ucciso i vostri figli?- Anna rimase scioccata da tale rivelazione, come potevano uccidere dei bambini?

I due anziani si guardarono con tristezza e la donna, stringendosi il medaglione che portava al collo, sospirò amaramente -Molte popolazioni lo fanno per evitare che aumenti quella rivale e per poterla attaccare in un momento di debolezza.... Avendogli occupato il posto, hanno creduto che volevamo impadronirci delle loro ricchezze. Abbiamo provato a discutere con il loro capo, ma fu del tutto inutile... e dopo vari tentativi la loro risposta fu l'assassinio dei nostri figli-

La principessa tremava dalla paura al solo pensiero che il suo piccolo amore creato da lei e Kristoff venisse preso e ucciso a sangue freddo -E... Vengono anche adesso?- chiese con timore.

-Oh non avere paura, ormai siamo troppo anziani per dare alla luce nuove generazioni perciò è inutile che vengano a controllarci- rispose Laila toccandole la spalla per tranquillizzarla, anche se il suo volto trapelava tristezza ai ricordi di quel giorno.

-Ora vieni che è pronto per te un buon pasto caldo- e la trascinò nella tenda più grande.

Dopo aver mangiato in abbondanza i piatti tipici della popolazione, andò a trovare il suo amico Sven che girava e saltava vicino alle altre renne contento di avere intorno dei suoi coetanei.

-Sven sei contento? Ti ho portato nel tuo habitat!- scherzò Anna appoggiandosi alla staccionata in legno e ammirando la radura dove era finita. Quel luogo era proprio un piccolo angolo di paradiso ed era impossibile immaginarlo in fiamme e nella totale disperazione. In fondo alla valle poteva scorgere la montagna del nord dove lei e Kristoff erano andati a cercare sua sorella per scongelare Arendelle.

Kristoff

Il nome gli rimbombò in testa come un martello e d'un tratto si ricordò perchè era venuta in quel piccolo villaggio.

Voleva ritrovare quella coppia così carina che l'aveva ospitata e curata... ma venne invasa da molte persone che volevano sapere di più su di lei e sulla famosa Arendelle.

Riuscì a liberarsi solo in tarda sera quando la gente la invitò di nuovo a mangiare con loro. Durante il banchetto cercò con lo sguardo la famosa coppia che stranamente non c'era- Scusi... Ma Laila e...-

-Marius? Ah saranno andati alla tomba del loro figlio- rispose una delle più anziane del gruppo

-Figlio? Non mi avevano detto che...- ma subito gli venne in mente la storia della rivalità dei due popoli e di tutti i neonati deceduti -Mi può indicare il lugo? Vorrei andargli a parlare-


 

Anna attraversò tutto il villaggio fino a giungere ad un' enorme pietra con incisi un'infinità di nomi. La pietra era stata scolpita fino a far raffigurare in cima il muso di una renna. Ai piedi della roccia c'erano i due Sami che stavano appendendo su un filo un piccolo pezzo di pelliccia. Sentendo il rumore dei suoi passi si girarono, cercando in qualche modo di nascondere la loro sofferenza -Oh scusaci principessa... Ogni sera prima di mangiare veniamo qui per lasciare una preghiera al nostro figlio perduto...- mormorò l'anziana donna abbassando lo sguardo.

-Non si preoccupi... Volevo appunto chiedervi qualcosa di più su questo sterminio... sempre che ve la sentiate di parlarne

-Non penso che ci sia altro da raccontare oltre quello che abbiamo detto stamattina- mormorò Marius con voce incrinata.

-E invece c'è qualcosa di più! Per caso sapete di un sopravvissuto cresciuto con un venditore di ghiaccio? So che potrebbe non sembrarvi vero ma il suo nome era...... 

-Anna!!!!-

Prima che potesse pronunciare il nome del suo amato, ecco che sulla strada principale un ragazzo dalle grosse spalle larghe e i capelli biondi stava galoppando con il suo destriero verso di lei.

Non poteva crederci.... Kristoff era venuto a cercarla!

- Kristoff!-

 

 

 

 

***spazio autrice***

Ok, so che mi volete uccidere per la mia scomparsa annuale ma questo è stato l'anno più pesante della mia vita... Oltre a vari problemi famigliari, l'inizio dell'università e scout ho cercato di ritornare a scrivere senza alcun risultato... Non avevo la fantasia di digitare qualcosa sulla tastiera o buttarla giù su un foglio.
Ma ho provato a riscrivere qualcosa e finalmente sono tornata a riscrivere su questa bellissima coppia.
Kristoff finalmente l'ha trovata... ma come reagiranno Marius e Laila a tale rivelazione? In fondo noi sappiamo benissimo che il loro figlio si era salvato ma loro credevano che la popolazione nemica lo avesse preso e ucciso non avendo più trovato il famoso montanaro negli anni a seguirsi....
Ci vediamo al prossimo capitolo e tranquille.... lo sto già inziando a scrivere!
Un bacione
Giulia

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Capitolo 10
*** Ritrovarsi ***




 

Capitolo 9: Ritrovarsi


Quando fu davanti alla principessa, Kristoff tirò in fretta le redini per fermare la corsa del suo cavallo. Con agilità scese dal destriero che cominciò a mangiare le ultime ciocche di erba che erano rimaste prima dell'inverno.

Voleva dirgliene di santa ragione! Come aveva potuto lasciare così lui e sua sorella per andare a cercare qualcosa che poteva benissimo non esistere? Come aveva potuto mentirgli e scappare con il suo più caro amico (con cui ci avrebbe fatto una bella chiacchierata in seguito), Come aveva....

Ma tutti i suoi sproloqui mentali furono interrotti appena incrociò quei bellissimi occhi azzurri. Anna era rimasta ferma aspettandosi una grandissima sfuriata da parte del marito, ma nulla di tutto ciò accadde. Lui la prese fra le braccia affondando il viso nei suoi capelli rossi -K-kristoff…- sussurrò, leggermente sconvolta.

-Oddio Anna ero veramente preoccupato- esclamò stringendola ancora più forte. Guardando i suoi meravigliosi occhi azzurri pensò a quanto gli fosse mancata e quanto era terrorizzato all'idea di perderla per quasi una seconda volta.

Anna chiuse gli occhi assaporandosi quel piccolo momento di intimità, finché non si ricordò subito qualcosa di assolutamente fondamentale -Kristoff!- esclamò staccandosi da lui e guardando la coppia -Ho trovato il tuo popolo e sono stati loro a salvarmi.- ma quando si girò a guardarli notò i loro volti completamente sconvolti e cinerei. La donna dai lunghi capelli argentati non smetteva di fissare il giovane venditore di ghiaccio che si scostò dalla moglie con gesto impacciato per quanto si sentisse osservato -Non so... Davvero come ringraziarvi per aver salvato Anna- e si inchinò davanti a loro sempre in modo goffo.

Anna era rimasta a guardare la scena ma appena il giovane si alzò notò qualcosa di veramente strano: Marius e Kristoff si assomigliavano come due gocce d'acqua.

D'un tratto una lampadina si accese nella sua testa e velocemente spostò lo sguardo sull’enorme pietra leggendo il nome che c'era scritto vicino al pezzo di pelliccia: “Kristoff”.

-Ma allora voi....-

Laila si inginocchiò ai piedi del giovane montanaro continuando a fissarlo come se fosse un fantasma; -Non è possibile...- sussurrò Marius sconvolto mentre si avvicinava a lui.

-Hem... signora si alzi- disse imbarazzato Kristoff notando il comportamento strano che avevano tutti quanti, compresa la sua dolce metà.

-Ma non lo hai ancora capito? Sono i tuoi genitori!- esclamò Anna lasciando che qualche lacrima di commozione le scivolasse sulla guancia.

A sentir pronunciare tali parole, il biondo rivolse lo sguardo alla coppia -I miei.... genitori?- sussurrò inginocchiandosi davanti alla donna che aveva incominciato a piangere.

-Oh figlio mio!- gridò abbracciandolo e cominciando a singhiozzare più forte. La gente aveva iniziato ad avvicinarsi per capire cosa stesse succedendo e rimasero tutti immobili a fissare la scena: i due capo villaggio in ginocchio ad abbracciare un giovane straniero arrivato a cavallo.

Kristoff rimase immobile per qualche secondo, ma poi fece ciò che fin da piccolo si era promesso di non fare più: piangere. Con cautela strinse quella coppia tanto sconosciuta quanto familiare dando sfogo alle lacrime che premevano sugli occhi in un affanno di libertà e che ora scivolavano calde sulle guance. Era stanco di tenersi dentro questi sentimenti... non voleva più chiudersi a riccio trattenendo il suo cuore... Stavolta era pronto ad aprirsi e quello che provò fu un indescrivibile sollievo e un forte calore.

Dopo un po', tutti e tre si rialzarono e notarono che l'intero villaggio era fermo attorno a loro, Marius prese il braccio di Kristoff e alzandolo esclamò -L'erede della nostra gente è tornato a casa!-

 

Per tutta la notte non c’è stato nemmeno un momento di quiete, il villaggio sembrava essersi ridestato e i festeggiamenti non finire mai. Le più anziane vestirono il ragazzo con gli abiti tipici della loro cultura e intanto Anna rideva sotto i baffi vedendo come lo stessero lavando e pulendo per la cerimonia che doveva avvenire quella notte.

-No scusate mi so lavare da solo! Aspetti, non mi tolga- Kristoff era in totale imbarazzo per via di tutti quegli sguardi addosso a lui -A-anna- esclamò in aiuto notando che volvevano togliergli i pantaloni.

-Lasciate fare a me... tra poco sarà pronto- mormorò la rossa avvicinandosi. Le donne annuirono e uscirono dalla tenda lasciandoli soli.

Anna prese la spugna dentro alla bacinella di acqua calda e cercò di lavare via il sudore e lo sporco che si era procurato durante il viaggio. Kristoff chiuse gli occhi, lasciandosi cullare da quelle dolci carezze -Come fai ad essere così tranquillo?- gli chiese dolcemente lei passando a strofinare il suo petto.

-Ecco.... Io ancora non posso crederci- rispose con le guance che gli andavano a fuoco e la testa completamente in confusione; da lì a poche ore non solo aveva ritrovato la sua gente ma anche i suoi veri genitori, quelli che aveva sempre creduto fossero dei mostri per averlo abbandonato.... Invece Anna e Robert avevano ragione: gli stavano soltanto salvando la vita.

-Ed io trovo strano che tu possa essere una specie di... principe- sussurrò Anna passandogli l'asciugamano.

-Principe?- chiese sorpreso.

-Beh... Sei il figlio di un capo tribù, questo fa di te una sorta di principe. Quindi, in parte, trovo che le mie favole si sono avverate... Anche se in modo molto strano- ridacchiò passandogli le vesti -Ora devo andare... A quanto pare ci sono parecchie cerimonie che tu hai saltato, compreso il matrimonio e il concepimento di una nuova vita- e dopo avergli dato un lungo bacio sulle labbra fece per uscire dalla tenda -Ci vediamo di nuovo sull'altare- esclamò ridendo.

Le cerimonie furono tantissime ma i genitori di Kristoff le vollero fare tutte per integrarlo nel suo popolo d’origine. Sapevano benissimo che non sarebbe rimasto a lungo a causa della gravidanza della moglie e volevano che quei momenti che stavano trascorrendo insieme rimanessero per sempre nel suo cuore. Kristoff era nel completo imbarazzo per via della gente che lo guardava: non era mai stato così al centro dell'attenzione e il fatto di aver vissuto per quasi venti anni da solo non lo aiutava di certo... Ma Anna lo rassicurava tenendogli la mano e qualche volta incrociando il suo dolce sguardo.

Tuttavia nessuno di rese conto di una figura alquanto sospetta che dietro ad una delle tende osservava di sottecchi quel momento così gioioso e sereno. Rimase colpito nel vedere, dopo tutti questi anni, un figlio di quella disgustosa stirpe, ma la cosa peggiore era che la fanciulla accanto a lui portava in grembo parte di quel sangue, che a tutti i costi doveva essere eliminato.


 

***spazio autrice***

Avevo detto che avrei aggiornato tranquillamente i prossimi capitoli ma come al solito non riesco a mantenere la parola... Ho studiato per gli esami di settembre e visto che li ho finiti ho pensato di scrivere le ultime righe del capitolo per poi pubblicarlo... (Eh già ragazzi! Il capitolo lo stavo scrivendo subito dopo aver pubblicato il precedente!)
Spero di aver descritto bene il momento più bello della storia e spero che siate curiosi di sapere chi diavolo sia il misterioso uomo nascosto dietro le tende.... Alla prossima!

Un bacione
Giulia

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Capitolo 11
*** Piano strategico ***




 
Capitolo 10: Piano Strategico
 
Il sole pian piano si fece spazio tra le alte montagne illuminando tutta la vallata. La tenda venne illuminata e il tessuto creò una luce tendente al rosso che svegliò Kristoff. Il giovane si guardò attorno ripensando agli eventi della giornata precedente.
Ancora non poteva crederci... Lui aveva una vera famiglia! Kristoff, il mastro venditore di ghiaccio di Arendelle, orfano e cresciuto da un uomo delle montagne, aveva ritrovato coloro che lo avevano messo alla luce e salvato da un'altra tribù nemica. Si girò e osservò la sua amata dormire beatamente sotto le enormi pelli di animali. Il suo sguardo era sereno e spensierato... come se tutti quei chilometri che aveva fatto fossero stati solo un sogno.
- Grazie...- sussurrò lasciandole un tenero bacio sulla spalla- Grazie di essere così testarda mia adorata principessa-
In risposta Anna fece qualche mugolio continuando a dormire. Kristoff sorrise e le lasciò un bacio sulla bocca prima di decidersi ad alzare per uscire fuori dalla tenda.
Appena fu fuori notò un piccolo pupazzo di neve che gli sorrideva. Non si stupì più di tanto nel vederlo pensando subito che potesse essere un messaggero di Elsa- Sei qui per vedere se stiamo tutti bene piccolino?-
- Kristoff sono io, Elsa- fece il pupazzo con sguardo leggermente irritato per poi cambiare forma e assomigliare di più alla regina di Arendelle.
Il biondo arrossì violentemente e si inchinò ai suoi piedi- M-mi dispiace! Non sapevo che fosse lei... Come... Cosa...- cercò di parlare ma l'imbarazzo lo rese ancora più impacciato del dovuto.
- In questi ultimi mesi ho scoperto molti poteri nascosti...- cominciò la regina- Ma lasciamo stare e dimmi, come state? Anna sta bene?- chiese guardandosi intorno.
- Sta benissimo vostra altezza! Penso che ripartiremo tra qualche giorno perché... Ecco... Ho ritrovato i miei genitori- concluse abbassando lo sguardo. Quella statua di neve era talmente fatta bene da avere lo stesso sguardo profondo della vera Elsa, tanto da metterlo in soggezione.
La statua sorrise poggiando la sua gelida mano sulla spalla del montanaro- Allora non mi preoccupo... Però voglio che tra due giorni siate di ritorno qui... Lo sai che Anna ha bisogno di cure e riposo- lo ammonì.
- Va bene mia regina...- rispose inchinandosi- Tra due giorni saremo di ritorno-
- Oh Kristoff smettila di essere così formale! Siamo una famiglia!- esclamò lei facendo una piccola risata cristallina. Il giovane rimase sorpreso di vedere tale comportamento e la regina se ne accorse- Ti vedo che sei felice... Ed anche io lo sono...- E detto questo sparì in una pozzanghera di acqua.
 
 
 
Ci volle quasi tutta la notte per tornare al suo villaggio. L'uomo dai lunghi capelli neri appena giunse davanti a un enorme casa in legno e pietra e scese dal suo destriero completamente sfinito dalla lunga corsa appena fatta. Era dispiaciuto per averlo fatto sforzare così tanto, ma doveva assolutamente parlare con il suo sovrano.
Erano anni ormai che andava una volta al mese, la sera con la luna piena, ad osservare quella odiosa popolazione... Se fosse stato per lui l'avrebbe già sterminata da tempo ma il suo re preferiva le morti lente e atroci. Gli aveva ucciso tutti gli eredi e voleva vedere le ultime persone di quella schifosa stirpe morire e non lasciare più il segno.
Entrò e la prima cosa che si poteva notare subito in quella enorme stanza era il trono su cui era seduto il suo sovrano, fatto di ossa degli animali più ricercati.
- Oh... Sei già di ritorno?- chiese il capo con sguardo sorpreso.
- Mio signore... Devo informarla di una cosa molto importante- Esclamò il ragazzo inginocchiandosi ai suoi piedi.
- Alzati figlio e parla- disse lui e il giovane ubbidì ritornando ad una postura eretta e ben composta- Sono andato come ogni luna piena da loro- cominciò marcando con disgusto l'ultima parola- E ho scoperto dei nuovi arrivati-
- Dei nuovi arrivati?-
- Un uomo e una donna... Lui è... il figlio di Marius e Laila-
Ci furono lunghissimi minuti di silenzio. Il re guardava il figlio completamente sconvolto- Che cosa? E come è riuscito a sopravvivere?!- esclamò alzandosi e calciando il suo poggiapiedi facendolo finire contro un muro e rompendolo in mille pezzi. Le guardie che erano con loro non fiatarono, spaventate dalla reazione del loro sovrano.
- Dovreste saperlo voi... Io ero appena nato- fece notare il figlio alzando un sopracciglio. Il re si avvicinò e tirando fuori la sua enorme spada di ferro la puntò contro la gola del ragazzo- Non mancarmi di rispetto... Mi avevano detto che erano morti tutti quanti... Convocherò i più vecchi del villaggio per vedere chi tra loro è il traditore-
- E' tempo sprecato padre... bisogna ucciderlo e basta- concluse l'altro senza timore della lama affilata a pochi centimetri dal suo collo- Anche perché è in compagnia di una fanciulla-
- Una fanciulla?-
- Si... è comparsa prima lei e poi è arrivato lui... Da quello che ho capito è sua moglie-
- Abbiamo qualche informazione su di lei?-
- Ho sentito che è una principessa... E tutti e due vengono da un paese chiamato Arendelle-
Il re spalancò gli occhi appena udì quel nome. Abbassò lo sguardo per terra riflettendoci e dopo vari minuti chiamò i suoi uomini per portargli uno dei libri più vecchi che aveva. Quando glielo portarono cominciò a sfogliarlo o arrivando in un punto dove vi era disegnata una cartina- Arendelle!- esclamò leggermente arrabbiato.
- Padre cosa ha scoperto?- chiese il figlio osservando le pagine di quel libro a lui sconosciuto, e dopo aver osservato attentamente rimase sconvolto: Oltre la montagna del nord c'era un piccolo paesino che si affacciava sul mare... sopra il puntino nero vi era un nome: Arendelle- Mi vuole spiegare?- chiese irritato guardando il padre.
- So quanto te figlio- rispose secco sfogliando altre pagine del vecchio volume- So solo che mio padre, cioè tuo nonno, aveva deciso di non varcare più quel confine perché c'era una popolazione troppo forte... quando lui era ancora un semplice guerriero, vide suo padre morire in quella battaglia... Insieme a gran parte dei suoi compagni. Perciò decise che oltre la montagna del nord non si poteva andare e fece uccidere tutti gli uomini che oltrepassarono quel confine... Più o meno dopo la tua nascita nessuno non oltrepassò il confine e così decidemmo di concentrarsi solo sulle popolazioni vicine ai nostri territori.
- Si ma adesso? Cosa ci facciamo con quella donna?- chiese il giovane
- E' venuto con qualcuno?-
- Non mi sembra... Da quello che ho sentito nessuno sapeva del suo viaggio... e l'erede dei Sami era venuto a cercarla... E ha scoperto le sue radici-
Il sovrano fece un sorriso spregevole per poi esplodere in una agghiacciante risata- Perfetto! La prenderemo in ostaggio... Così che anche quella minuscola cittadina cederà al nostro potere e potremo vendicarci di ciò che hanno fatto ai nostri antenati- esclamò eccitato dall'idea che gli era appena venuta in mente- E così potremmo anche uccidere l'erede di quella schifosa popolazione!-
- Quando vuole attuare il suo piano, mio signore?- chiese il giovane.
- Io proporrei di dargli almeno due giorni.... e al tramonto del secondo giorno attaccheremo!- Concluse finendo nel fare una terribile risata malefica seguita dal figlio.
 
 
 
 
 
 
 
***spazio autrice***
Carissimi... saranno ormai passati due anni dall'ultimo capitolo che ho scritto... Ho incominciato l'università e tra le varie cose non ho mai avuto quell'attimo di tempo per buttare giù altri capitoli di questa storia...
È stato difficile anche perché riprendere una storia dopo così tanto tempo ti fa dimenticare di tutta la trama o dei capitoli precedenti... Ma riaprendo il mio vecchio Account di EFP e Wattpad ho capito quanto tutto questo mi mancasse e quanto abbia bisogno di ricominciare a scrivere...
Il mio linguaggio si è trasformato diventando un segno di grafico... e questo mi ha portato ad esprimermi molto di più con i lavori disegnati che con la scrittura.
Ma non potevo lasciare una delle coppie più belle che abbia mai amato... E ho approfittato dell'uscita del trailer di Frozen 2 per riprendere (e per concluderla una volta per tutte) tale storia.
Mi siete mancati tantissimo... E spero che non vi siate dimenticati di Anna e Kristoff.
Un bacio
Giulia
 

 

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