Doti eccezionali di cricrifanficlover01 (/viewuser.php?uid=790630)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Capitolo 1.
Sapere che Hiccup, ragazzo
quindicenne
dai capelli castani e gli occhi verdi, figlio adottivo di Stoick
Haddock l'immenso, poteva leggerti la mente mentre gli passavi
affianco, non metteva di buon umore i berkiani. Stessa cosa succedeva
quando qualcuno stava nei dintorni di Astrid, ragazza sempre
quindicenne dei capelli biondi e gli occhi del colore del cielo,
figlia adottiva di una coppia berkiana, capace di prevedere il
futuro, suo o di chiunque altro.
Nessuno sapeva da dove
provenissero i
due.
Un giorno, Stoick era
andato a un
laghetto vicino al villaggio, per esplorare una grotta e assicurarsi
di non essere abitata da draghi, per la salvezza di tutti i
vichinghi. Quando ci entrò, però,
trovò due piccoli neonati,
avvolti con due coperte di lana. Erano molto piccoli, così
Stoick
decise di portarli al villaggio e poi di adottare il maschio tra i
due, data la perdita di sua moglie Valka, portata via da un drago
mentre cercavano di difendere il villaggio.
Lo chiamò Hiccup
Horrendous Haddock
III, e lo crescette come se fosse il suo vero figlio.
La bambina fu adottata da
due berkiani
i quali non potevano avere figli, cresciuta allo stesso modo di
Hiccup e chiamata Astrid Hofferson.
Hiccup era un ragazzo
riservato, non
stava con gli altri ragazzi. Fin da piccolo aveva subito imparato a
leggere e scrivere in sua autonomia, ampliando anche la sua dote mano
a mano che il tempo passava. Prima riusciva a leggere le menti di chi
gli stava affianco, poi, quando compì i 12 anni,
cominciò a leggere
le menti delle persone lontane da lui qualche metro.
Non sapevano quando fosse
il suo
compleanno esattamente, decisero soltanto di festeggiarlo il primo
marzo, stessa cosa per Astrid.
Astrid era cresciuta
diversamente;
aveva imparato subito da piccola a usare armi come asce e spade e a
combattere. Pensò fin da piccola, per qualche strano motivo,
all'uccidere i draghi come errore. Questa cosa accadde anche a
Hiccup. I due infatti, alla richiesta di Stoick di partecipare al
corso anti-drago risposero negativamente.
Nonostante la loro
somiglianza, però,
non si erano mai nemmeno visti. Ogni volta che i genitori di Astrid
le chiedevano di andare alla Grande Sala a conoscere Hiccup, lei
trovava una scusa; la stessa cosa accadeva quando Stoick chiedeva la
stessa precisa cosa al figlio adottivo.
Ma un giorno
cambiò tutto. Quel giorno
era il compleanno dei due. Stoick aveva deciso di fare una specie di
festicciola nella Grande Sala, ma solo per attirarli lì con
una
scusa e farli incontrare.
“Sei sicuro di
ciò che stai facendo?
E se la prendessero male?” chiese il padre adottivo di Astrid
a
Stoick.
“Oh,
andrà tutto secondo i miei
piani.” rispose lui, dirigendosi verso casa sua e
preparandosi a
cancellare tutti i suoi ricordi sul futuro incontro e sforzandosi di
pensare solo sulla festa.
Aprì la porta,
camminando verso il
figlio, seduto a tavola con un libro fra le mani, fermo lì
come un
asociale. “Figliolo, allora ci vieni alla festa nella Grande
Sala?”
chiese lui, con un sorrisone stampato in faccia.
Il ragazzo alzò
gli occhi dal libro,
chiudendolo e lasciando un foglietto come segnalibro.
“Papà..ti ho
detto che non volevo niente, questo giorno non è speciale
per me,
non è sicuro che sia il mio compleanno. E in ogni modo
preferisco
stare qui a finire il mio libro.” disse lui, riaprendolo e
ricominciando a leggerlo.
“Io ho preparato
tutto per te..manchi
solo tu..vuoi dire che ho faticato per niente?” chiese
Stoick,
cercando di essere credibile il più possibile.
Hiccup sospirò,
alzandosi in piedi. “E
va bene, ci vengo.”
Prese il libro con
sé e seguì il
padre fino alla Grande Sala.
Intanto nella casa di
Astrid era
successa circa la stessa cosa, solo che lei era intenta ad allenarsi
con la sua ascia.
I suoi genitori adottivi
entrarono in
casa, prendendosi quasi in pieno un'asciata. Astrid aveva trasformato
quella casa in una sala di addestramento. Molta gente lo trovava
strano, dato che lei aveva deciso di non uccidere i draghi, si
chiedevano contro chi volesse lottare. Aveva sempre una strana
sensazione di poter essere attaccata da un momento all'altro.
“Astrid..”
cominciò a dire suo
padre, camminando verso di lei.
“Tu mi stai per
dire “vorrei che
venissi alla tua festa”, invece voi e Stocik avete in mente
di
farmi conoscere Hiccup.” disse la bionda velocemente,
lasciandoli a
bocca aperta per a sua dote. I due non seppero cosa dirle, pensavano
non sarebbe mai andata nella Sala Grande da quel momento in poi.
“Se
volevate proprio farmi conoscere Hiccup, avreste dovuto semplicemente
chiedermelo.”ripose lei, lasciando l'ascia a terra e passando
affianco ai genitori adottivi, dirigendosi verso la Grande Sala.
Una volta arrivata si
guardò intorno,
cercando di identificare qualcosa in suo onore in quell'enorme
stanza. Nulla, si sentiva nel posto sbagliato. Odiava la gente, e
quel posto ne era pieno. Vichinghi da ogni parte di Berk, riuniti in
un solo posto. Quella era la cosa che avrebbero dovuto evitare.
Cercò di restare
al presente con la
mente, non voleva rovinare ogni singola sorpresa, bella o brutta, la
quale sarebbe potuta accadere. Riusciva a prevedere ogni minimo
dettaglio sul futuro, ma poteva anche cambiarlo e modificarlo da
quello già previsto compiendo altre azioni.
Il suo sguardo si
fermò su un ragazzo
a occhio della sua età, affiancato da Stoick.
“Quello
è Hiccup, vero?” chiese la
ragazza ai genitori, arrivati qualche secondo dopo di lei.
“Si.”
ripose soltanto suo padre.
Prese a camminare diretta
verso di lui,
lanciandogli un'occhiata. Stoick se ne andò con una scusa,
lasciando
solo il figlio.
“Ciao.”
disse la bionda, cercando
di pensare a quello che stava facendo piuttosto che ad altro.
“Ciao.”
rispose lui, rimanendo
bloccato sugli occhi di Astrid.
“Smettila di
leggermi la mente!”
esclamò lei dopo un po', irritata. Hiccup distolse gli
occhi,
scuotendo la testa.
“Hiccup
Horrendous Haddock III.” si
presentò finalmente lui, porgendole una mano.
Lei la strinse, non
pensando a niente.
In quello era abbastanza brava, a differenza di molte atre persone.
Rimaneva con la testa vuota, seguiva solo ciò che stava
facendo,
pensava solo alle parole da pronunciare.
“Astrid
Hofferson.” disse lei,
afferrando la mano. Sentì quasi una scintilla mentre si
toccavano.
“Quindi tu...leggi le menti.”
Hiccup annuì,
passando subito alla sua
affermazione : “E tu prevedi il futuro.”
Lei annuì di
rimando, guardandolo
negli occhi verdi smeraldo. “Cosa c'è di simile
tra me e te?
Perché i nostri genitori volevano che ci
incontrassimo?” chiese
ancora, aspettando una spiegazione o perlomeno cercando di prevedere
le parole del ragazzo. Ma niente, non ci riusciva.
“Sai..dovresti
mettere in pratica una
certa cosa..” disse lui, non rispondendo alla sua domanda. Si
avvicinò a lei, con un angolo delle labbra verso l'alto.
“Stai per
caso cercando di vedere il mio futuro?” chiese poi.
Lei cercò di
seguirlo, senza però
riuscirci. “Si. Come fai a dirlo con certezza?”
“Tu non ci stai
riuscendo, è come se
avessi creato una barriera che blocca il tuo intento.” disse
poi,
leggendo la mente della ragazza, ma dicendolo anche perché
sapeva
perfettamente ciò che stava succedendo.
“Perché
tu puoi leggermi la mente e
io non posso vedere il tuo futuro?” chiese lei sbuffando.
“E'
un'ingiustizia!” precisò, riprovando a vedere il
futuro, senza
riuscirci di nuovo.
“Se accetti di
incontrarci ancora
e..diventare amici, allora ti mostrerò come fare.”
disse,
sorridendole e girandosi verso la porta, come per andarsene.
“Aspetta..”
disse la ragazza,
correndogli dietro. “Puoi rispondere alla mia
domanda?” chiese
poi.
Lui si fermò,
guardandola. “Perché
siamo arrivati qui insieme, nessuno sa da dove veniamo, quindi hanno
pensato che se ci facevano conoscere allora saremmo stati in grado di
scoprire la nostra provenienza.”
“E
funzionerà?” chiese lei,
bloccando i pensieri del ragazzo immediatamente.
“Non lo
so.” ripose soltanto,
riprendendo il suo cammino senza nemmeno salutarla. Lei rimase
lì,
ferma a guardarlo. Un secondo dopo ricevette delle previsioni del
futuro tutte in una volta sola, come se una barriera si fosse
sbloccata. Era la barriera di Hiccup, riusciva a prevedere il suo
futuro.
La testa
cominciò a farle male, non
reggendo il dolore svenne, nel bel mezzo della sua festa di
compleanno.
ANGOLO AUTRICE :
Ecco una
nuova fanfiction! Sia
chiaro, ho incominciato questa perché l'altra aveva
pochissime
visite e io preferisco cominciarne un'altra che continuare quella.
Non so se
sia interessante o
noiosa, ditemelo in una recensione please!
Si, avete
capito bene, Stoick e
Valka non sono i veri genitori di Hiccup. E sappiate, unico spoiler
che vi do per farvi un'idea della storia più realistica, che
non è
tipo una delle mie solite ff dove magari Hiccup e Astrid vengono da
un'isola vicina a Berk o che ne so! No, questa ff è un po'
diversa
dalle altre scritte da me, ma questo non conta.
Dopo aver
fatto un Hiccup
invisibile, come facevo a non fare un Hiccup stile Edward Cullen che
legge le menti e un'Astrid stile Alice Cullen che prevede il futuro?
No, non sono vampiri, hanno solo queste doti speciali. XD
Sappiate
che io non ho intenzione
di fare ff a più capitoli dove uno dei cavalieri o un nuovo
personaggio è un vampiro, dato che in questo mondo ormai ben
poche
persone della mia età sono fangirl di Twilight....se state
sull'età
di mia sorella ( 20 anni ) magari trovate qualcuno...XD. E in ogni
caso in questo fandom non c'è nessuno amante dei
vampiri...che siano
Cullen o Volturi...stessa cosa. Io preferisco Volturi in ogni caso,
si nutrono di sangue umanoooo! Muhahahah! Ok, la smetto, tanto non ve
ne frega un beeel niente di vampiri sanguisughe.
Si,
Astrid è un po' come me, se
non ve l'ho già detto [ ve l'ho detto vero?!? ] io ho una
strana
dote della previsione del futuro, non so se sia solo buona intuizione
o sia davvero una dote sovrannaturale...O.o mi spavento da sola. XD
Se volete
che vi prevedo qualcosa
ditemelo in una recensione, riesco davvero a prevedere di tutto.
In ogni
caso..spero che la ff sia
di vostro gradimento, se no ditemelo sempre in una recensione...e
un'ultima cosa : se leggete le mie ff e vorreste che andassi a dare
un'occhiata alle vostre...scrivetemelo, perché non sono come
una
vota che leggevo ogni santa ff di questo fanfom. ( in realtà
certe
fanfiction non le leggo perché chi le scrive fa errori
ovunque
e...in questo molti scrittori di questo fandom mi hanno viziata
scrivendo troppo bene XD Esempio? Ruffnut Thorston. OK? )
Ora
chiudo e vado a zcrivere il
capitolo di “Guerra per i dominatori”, che
verrà pubblicato più
tardi zempre oggi.
Un
zalutone da Cricrina!
By
cricrina01.
Ps.
lazciatemi una recenzione, vi
preeego!! * fa gli occhi del gatto con gli ztivali * ze non avete
prezente gli occhi vi mando il link XDXD Zono irresiztibili, anche ze
con me non funzionano XD
Ps.
zembriamo tutti zerpenti
cozzì! ZzzzzzzZZzzzzzz!
|
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Capitolo 2.
La ragazza si
risvegliò, aprì gli
occhi e si guardò intorno. Era nella sua camera, distesa sul
letto.
Si mise a sedere sul bordo
del letto,
le dita della mano destra premute sulla tempia.
“Maledetto
Haddock.” disse, prima
di alzarsi e camminare verso le scale che portavano al piano terra.
Poi si fermò, girandosi un attimo verso un angolo del letto,
vicino
al quale era appoggiata la sua ascia. Fece un sorrisetto,
avvicinandosi e prendendola, poi scendendo le scale.
La casa era vuote, c'era
solo lei, così
decise di uscire direttamente e dirigersi verso la Grande Sala. Il
sole era ancor alto nel cielo, erano passati pochi minuti da quando
era svenuta.
Ovviamente Hiccup non
c'era, se n'era
andato da poco tempo. Si guardò intorno, incrociando lo
sguardo di
suo padre. Camminò verso di lui, con un unico intento :
scoprire
dove si era cacciato l'Haddock.
“Papà...dov'è
finito Hiccup?”
chiese, sembrando interessata a lui.
“Ah, ti sei
risvegliata! Penso che
sia tornato a casa sua.” le rispose lui.
“Grazie
mille.” disse la bionda,
poi si incamminò quasi sgattaiolando fuori dalla Grande
Sala, ma
venne bloccata proprio da suo padre.
“Dove vai con
quell'ascia? E cosa ti
è successo prima?” chiese, preoccupandosi per la
figlia adottiva.
Lei fece un sorriso
forzato, mentre
cercava di preparare una scusa decente. “Cose da persone
sovrannaturali...” disse poi, correndo via.
Non era stata molte volte
per quelle
strade di Berk, non le conosceva molto bene, ma sapeva dove viveva
Hiccup, tutti sapevano dove viveva il capo. Probabilmente se
avrebbero da dove venivano, Stoick sarebbe rimasto senza un erede,
loro se ne sarebbero andati. Una parte di questo faceva rabbia alla
ragazza : doveva andarsene con lui, tutti li consideravano come
gemelli. Perché? Solo perché erano simili?
Perché erano arrivati
insieme?
Nonostante tutto Hiccup
sapeva cose dei
suoi poteri che lei non conosceva. Doveva stare al suo gioco, per
scoprirle. Arrivò davanti alla porta, tolse qualsiasi
pensiero dalla
sua testa e bussò tre volte. Nascose l'ascia dietro alla
schiena,
per non farla vedere subito a Hiccup.
Il ragazzo le venne ad
aprire. Rimase a
fissarla, per molto tempo. Se un umano qualunque li avrebbe visti,
probabilmente si sarebbe chiesto se avessero qualche problema
mentale.
“Sai..sei
piuttosto brava a non
pensare a nulla.” disse lui, irritandosi mano a mano che il
tempo
passava.
“Già.”
concordò lei, poi portano
l'ascia davanti a sé e puntandola contro il
ragazzo.”Spiegami come
creare quella barriera, ora!” disse, facendolo arretrare
dentro la
casa.
“Okay,
okay...bastava chiedere!”
disse lui, alzando le mani davanti a sé.
La ragazza
abbassò l'ascia,
chiudendosi la porta alle spalle e seguendo il castano al tavolo
nella stanza principale della casa.
“Tu dimmi come
fai a non pensare a
nulla. Tutti pensano a qualcosa, sempre.” disse lui,
guardandola
negli occhi.
“Aspetta..ho una
cosa da chiederti
prima..” disse lei, fermandolo con una mano.
“Non..riesco a
prevedere il mio futuro di quando sono con te, nemmeno quando non hai
alzato la barriera.” disse, suscitando interesse da parte di
Hiccup.
“Davvero
strano..” commentò lui,
tenendo gli occhi fissi in quelli della ragazza. Continuava a cercare
di leggerle la mente, non trovando niente. Alla fine ricevette un
pensiero : Smettila di cercare di leggermi la mente.
Lui sorrise, scuotendo la
testa.
Stupido Haddock.
“Stupida
Hofferson.” disse lui,
continuando a fissarla.
“Sai..noi
potremmo non essere, anzi,
non siamo di sicuro un Haddock e una Hofferson.” disse lei,
finalmente parlando.
Lui la guardò
dispiaciuto, quasi
avrebbe preferito continuare a conversare leggendole la mente. Era
stato divertente, per entrambi. “Allora non siamo nemmeno
Hiccup e
Astrid.” disse, sicuro delle sue parole.
Vuoi sapere come
faccio a non
pensare a nulla?
Hiccup annuì,
sorridendo.
Dote naturale.
“Forse potrei
farlo anch'io...solo
che non ne trovo l'utilità, io sono l'unico in grado di
leggere le
menti qui.” disse poi il castano, alzandosi e salendo le
scale.
“Dove
vai?” chiese lei, non
ricevendo risposta. Poco dopo tornò giù con un
libro tra le mani.
Lo posò sul tavolo, aprendolo a una pagina come se ci fosse
un
segnalibro, ma non c'era. Altra dote speciale? O solo fortuna?
“Dote
speciale.” disse lui,
rispondendo alla domanda della bionda. Lei gli tirò un pugno
sul
braccio, come per dire : smettila di leggermi la mente!
“Davvero,
se vuoi che io smetta di leggerti la mente basta che lo chiedi.
Quelli sono i tuoi pensieri.” disse lui, cominciando a
leggere
velocemente le parole scritte sulla pagina.
“Lo faresti in
ogni modo.” disse
lei, avvicinandosi e leggendo anche lei. Parlava di come fare per
creare al barriera, dai primi esercizi per farlo senza problemi mano
a mano che i tentativi aumentavano.
“Io ho cominciato
a usare questa
barriera anni fa, quindi non ricordo bene cosa ho fatto.”
disse
Hiccup, indicando delle parole a caso nel testo. La sua
velocità a
leggere era sorprendente, altra dote eccezionale? Perché lei
non ne
aveva così tante.
Questa volta, anche se lei
stava
facendo domanda nella sua mente, non ricevette risposte da Hiccup.
Aveva smesso di leggerle la mente davvero?
“Si, ecco..tu hai
già una grande
dote del non pensare a niente...fa piuttosto ridere dirlo
così.”
disse, con un sorrisetto. “Però...tu cerca solo di
pensare di
alzare una barriera, non vuoi che io legga la tua mente e mi
blocchi.”
“Perché
invece non facciamo quello
che dice il libro?” chiese lei, cercando di afferrarlo, ma
non
riuscendoci.
“Perché
tu sei più forte, ci puoi
riuscire anche così.” disse lui, stupendo la
ragazza. Cercò di
fare ciò che le aveva detto Hiccup, ritrovando anche la
rabbia di
averlo in mezzo ai suoi pensieri. Hiuse gli occhi, stringendo i
denti.
Andiamo, forza!
Muoviti mente, crea
quella stupida barriera!
“Smetti di
pensare.” le consigliò
lui, osservandola.
“Come fai a
capire se ha funzionato
se non penso a niente?” chiese lei, come se lui non potesse
leggere
i suoi pensieri.
“Lo
capirai.” disse soltanto. Poi
si zittì. Anche lei si zittì. Smise di pensare, o
meglio...pensò
soltanto a creare quella barriera. Non sapeva nemmeno perché
lo
stava facendo, aveva trovato divertente la conversazione di poco
prima, ma se avrebbe alzato quella barriera non avrebbe più
potuto
farne una simile in futuro.
“No
voglio.” disse lei, aprendo gli
occhi all'improvviso, lasciando basito Hiccup, il quale la
guardò
confuso.
“Non vuoi
cosa?” chiese lui,
guardandola.
“Se entrambi
innalziamo la barriera
allora cominceremo a vivere come due normali umani. Perché
dovremmo?
Dal momento che abbiamo queste doti, divertiamoci, no?”
chiese lei,
sorridendo.
“Scusa..?”
chiese il ragazzo, come
se non potesse credere alle parole della bionda. “Fino a poco
fa
avresti voluto uccidermi perché io potevo leggere la tua
mente e tu
non potevi prevedere il mio futuro.” disse, cercando di
capire la
situazione.
“Si. Ma..tutti
possono cambiare idea,
no?” chiese lei. Lui le sorrise, annuendo. Poco dopo poi
Astrid
cominciò a vedere varie scene di un futuro. Sia accorse solo
poco
dopo che era quello di Hiccup.
Hai abbassato al
barriera!
“Esatto.”
Non si soffermò
troppo su scene
oscurate, difficili da distinguere, nella quali probabilmente ci
doveva essere lei, ma cercò di vedere bene una scena in cui
Hiccup
era vicino a un drago nero.
Cominciò a
vedere tutto, Hiccup che
addestrava quella creatura, lo cavalcava, un'altra scena oscurata.
“Allora? Che mi
racconti del mio
futuro?” chiese lui, interessato.
“Che senso ha
vivere sapendo il
futuro, Haddock?” chiese lei, rimanendo però
impressioanta da
quelle scene. Avrebbe addestrato un drago, avrebbe cavalcato un
drago.
ANGOLO AUTRICE :
We could
pretend to be friends
tonight and in the morning we'll wake up and we'll be alright..'cause
baby we don't have to fight..and I don't want this love to feel like
a battlefield.
Non so,
non c'entra niente, ma mi
andava di scriverla XD
Why this
love always feel like a
battlefield?
Ehhh,
si..vi avverto che per i
prossimi giorni sarò un po' fluffuosa...perché ho
letto 10 capitoli
fluffuosi uno dietro all'altro e...adesso sono tipo...vedo unicorni a
destra e arcobaleni a sinistra e mia sorella che sclera
perché non
ha campo con il cellulare e non può messaggiare con il suo
boyfriend
al centro...vaaabbè.
I
pensieri di Astrid li scriverò
sempre in corsivo..mi piace questa ff. Ma la mia preferita
rimarrà
sempre Hero *_*
Vaaaabbè...perché
continuo a
scriverlo? Non lo so...ansia pre-scuola. * si punta una pistola alla
tempia * anyway..OMT la mia scuola inizia tra 5 giorni...T_T almeno
il primo giorno entro alle 9 e lo finisco alle 12:25. Yuppy.
Però
arriverò a casa solo alle 14:00 perché devo
aspettare la
corriera..uffa, uffa, uffa! Maaaaammma, mi vieni a prendere? LOL. Non
dirà mai di si dopo aver fatto l'abbonamento alla corriera.
Che
noia. Già.
In ogni
modo...vi ringrazio per
le visite e le recensioni, anche della flash-fic. OMT Sono troppe *
si copre gli occhi tipo l'emoji della scimmietta * adoro
quell'emoji...XD
Ora
BASTA! CIAO. XD
#cricridomanda
: ma di cosa sono
fatti i mashmellows? * butta per terra quello che stava mangiando
come se fosse diventato radioattivo tutto in un colpo solo * BOH.
By
cricrina01.
|
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Capitolo 3.
“In effetti non
ha proprio nessun
senso, ma..perché non potrei sapere il MIO
futuro?” chiese Hiccup.
Lei alzò le
spalle. “Perché solo io
posso saperlo.” rispose, sorridendo.
Hiccup sbuffò.
“Bene, una ragazza
che non conosco può sapere il mio futuro e io no!”
Astrid rise, poi
tornò seria. Dobbiamo
scoprire perché non riesco a vederti nel mio futuro.
Afferrò il
libro, sfogliandolo veloce.
Hiccup la bloccò, mentre leggeva una pagina. “Ho
letto tutto
questo libro e non c'è nulla a riguardo. Noi siamo un caso
particolare.” disse lui, chiudendo il libro.
Astrid spalancò
gli occhi. “Vuoi
dire che ci sono altri come noi?” chiese.
Hiccup annuì.
“O perlomeno c'erano.”
Questo non
è molto confortante.
“Già.”
concordò lui. “In ogni
modo..dobbiamo scoprire da dove veniamo e chi sono i nostri
genitori.”
Astrid si
soffermò a pensare un attimo
ai suoi genitori adottivi, e poi su Stoick. “Pensi che se
trovassimo i nostri veri genitori saremmo in grado di
lasciarli?”
chiese poi, abbassando gli occhi.
“Non lo
so.” disse lui, scuotendo
la testa. “E' complicato. Qui non abbiamo nessuno al nostro
fianco,
dobbiamo fare tutto da soli. Nessuno ci può aiutare. Ma
dobbiamo
farcela.”
E se ritornassimo
alle nostre vite
senza farci problemi sulla nostra provenienza?
“Resteresti
sempre con la curiosità
di scoprirlo.” disse, poi si alzò, prendendo il
libro in mano e
tornando al piano di sopra, posando il libro sul tavolo dove stava di
solito e tornando al piano terra. Si faceva tante domande, almeno
quanto Astrid. Voleva solo arrivare in fondo alla questione, am
ovviamente non poteva farlo standosene seduto a leggere un libro. Ma
cosa poteva fare? Dove doveva andare? Aveva troppe poche informazioni
per trovare la soluzione.
“Dove hai preso
quel libro?” chiese
Astrid, come se non se lo fosse chiesto prima di quel momento.
“Veramente...non
lo ricordo
neanch'io..” rispose lui, con una mano sulla nuca.
Lei si avvicinò
di colpo a lui,
prendendolo per il colletto della maglia. “Ti rendi conto che
potrebbe essere la nostra unica via d'uscita da questo
problema?”
chiese, con aria super infuriata.
“Okay, okay,
cercherò di
ricordarlo..” disse lui, cercando di respirare.
Lei lo lasciò,
sbuffando e
ricomponendosi. Aspettò in silenzio davanti a lui per vari
minuti,
senza però ricevere una risposta.
“Haddock..”
“Ci sto
provando!” disse lui. “E'
come se avessi un buco nella memoria, non riesco a
ricordare.”
Le aggrottò le
sopracciglia,
fissandolo. “Se ti chiedo qualcos'altro del tuo passato, lo
ricordi?” chiese lei.
Hiccup annuì,
cercando di capire dove
stesse cercando di arrivare.
“Non è
qualcosa di normale. Qualcuno
ha cancellato certi tuoi ricordi, e forse anche i miei.”
disse,
sicura delle sue parole.
“E come farebbero
a cancellarci la
memoria?” chiese lui, un po' scettico. Non poteva essere
semplicemente il fatto degli anni passati dal ritrovamento del libro?
“Non lo so, in
qualche modo.”
Hiccup scosse la testa, non
credendole.
“Va bene, non mi
credere!” disse
lei, camminando verso la porta della casa, aprendola, uscendo e
sbattendosela alle spalle. Camminò pestando il suolo con
rabbia,
senza un preciso motivo. Poi alzò gli occhi verso la Grande
Sala,
dalla quale persone cominciavano a uscire. “Festa per me e
Hiccup,
eh?” disse, alzando le sopracciglia. Poi continuò
il suo cammino,
arrivando fino a casa sua. Non c'era ancora nessuno. Si diresse in
camera sua quasi con fretta, ma in realtà non ne aveva
nemmeno un
po', doveva solo capirci qualcosa della situazione. Da dove potevano
venire Hiccup e lei? Chi gli aveva dato quelle doti? E
perché se
venivano da un altro posto vivevano a Berk?
Chiuse gli occhi,
buttandosi sul letto
e rimanendo ancora a lungo lì. Non poteva uscire da
quell'incubo
semplicemente? Perché avrebbe dovuto rimanere con la
curiosità? E
in ogni modo lei poteva benissimo fare ciò che voleva, e
ciò che
voleva era tornare a vivere come prima, dimenticando tutte le
scoperte fatte in quel giorno. Dimenticare. La parola giusta.
Però,
come diceva sempre lei, non si torna indietro, quello che era fatto
era fatto. Non poteva cancellare un evento del suo passato. Poteva
soltanto accettarlo.
“Ah, stupido
Haddock! No, stupido
padre dell'Haddock! Se non fosse stato per lui non l'avrei mai
conosciuto Hiccup, e sarebbe stato meglio.”
Lasciò che la
testa sprofondasse nel
suo cuscino, premendo contro la faccia. Non le interessava niente, in
quel momento. Qualcuno bussò alla porta.
Non ho tempo per
te, Haddock.
Del piano terra si
sentì una voce.
“Andiamo Astrid, posso entrare?” Era la voce di
Hiccup, come
previsto.
Ho detto NON HO
TEMPO PER TE,
HADDOCK!
Hiccup fece quasi finta di
non averla
vista, entrando nella casa e guardandosi intorno.
“Ehm...Astrid?”
chiese, cercandola con lo sguardo, ma non trovandola.
Lei si alzò dal
letto sbuffando e
prese a spiarlo dalle scale. Cosa non hai capito di ''non ho
tempo
per te''?
Lui alzò gli
occhi, incrociando quelli
della bionda. “Va bene, ti credo, d'accordo. Qualcuno ci ha
cancellato i ricordi!” disse, attendendo una risposta.
“Mhm..lo dici
perché lo credi o
perché sei esasperato e non sai cosa credere?”
chiese lei,
scendendo le scale.
“Beh..per un
altro motivo, ma questo
non è importante. L'importante è che ti creda,
no?” chiese lui.
“E sei venuto qui
solo per questo?
Allora te ne puoi andare, ciao!” disse lei, spingendolo con
le mani
sulla sua schiena verso la porta.
“No, no,
aspetta!” disse, girandosi
di colpo verso di lei. “Non dovevamo essere amici?”
“Essere amici non
significa stare
appiccicati tutto il tempo.” disse lei, sbattendogli la porta
in
faccia.
“Ah, caro
Haddock, attento al gioco
che stai facendo.”
Hiccup rimase qualche
secondo a fissare
la porta senza un valido motivo, poi se ne ritornò a casa.
C'era
qualcosa in lei che gli piaceva. Non era esattamente il fatto di
essere legati da doti eccezionali non presenti in nessun altro umano,
forse neanche il modo in cui lo trattava. In fondo come faceva a
piacergli una ragazza che lo avrebbe benissimo preso a pugni e non lo
chiamava nemmeno per nome? E se si, poche e insignificanti volte. Era
davvero strano, ormai non si capiva più neanche lui da solo.
“Andiamo
Hofferson, perché devi
essere così fredda?” chiese a nessuno in
particolare. “Si
comporta quasi come se non si volesse fidare di me..”
“Io non mi posso
fidare di te.”
disse una voce ben familiare, la quale fece rizzare i capelli a
Hiccup. Si girò, trovandosi faccia a faccia con Astrid. Come
aveva
fatto ad arrivare lì così silenziosamente?
Un'altra dote
eccezionale? E cosa intendeva con ''non mi posso fidare di te''?
“Se non puoi
fidarti di me, allora di
chi dovresti fidarti?” chiese lui, guardandola negli occhi.
Era
l'unico simile a lei lì e non poteva fidarsi di lui. Di chi
allora?
“Mi hanno sempre
insegnato di non
fidarmi di nessuno...la gente non è quella che
sembra.” disse lei,
con un velo di amarezza, quasi l'avesse passato sulla sua propria
pelle.
“E tu pensi che
io potrei diventare
una minaccia da un momento all'altro? Questa lisca di pesce?”
chiese Hiccup.
Astrid scosse la testa. In
effetti
poteva esser benissimo essere considerato una lisca di pesce, era
qualche centimetro più basso di lei. No, non sarebbe mai
potuto
diventare una minaccia.
“E se invece di
essere alleati
dovremmo essere nemici? Se fosse questa la realtà? Ci hai
mai
pensato?”
Hiccup rimase basito dai
suoi
ragionamenti. Poteva benissimo avere ragione, in effetti. Ma cosa
costava provare a essere amici? Anche se non dovessero esserlo? Chi
poteva spingerli a essere l'uno contro l'altro?
“Io non
starò mai contro di te, te
lo puoi scordare.” disse lui, prima di girarsi e continuare
il suo
cammino. Cosa intendeva con quello? Astrid si fece varie domande
nella sua testa, ma Hiccup non le rispose. Forse per la paura di aver
commesso solo un errore, forse per sua pura scelta.
Non sapeva dirlo.
ANGOLO AUTRICE :
Awake in
the sky, we break up so
high, alright. Let's make it around, let's favour it. We go where no
one goes, we slow for no one get out of our way!
Okay, chi
non la conosce questa è
una brutta persona cattiva! XDXD
Lo so,
è un po' piccolino come
capitolo, però l'ho scritto ascoltando la colonna sonora di
Dt2,
tutta sul mio pc. Deve metterci anche quella del primo XD
Ma quanta
tristezza nell'aria
ultimamente...su con la vita gente, su con la vita!
Ah,
volevo ricordare e dire per
chi non lo sapesse, che il mio compleanno è il 16
ottobre...e dato
che anche per quest'anno non riceverò nessun regalo
com'è giusto
che sia ( è già tanto se mia mamma mi ha comprato
un pc, non chiedo
altro )...vi vengo a cercare a casa se non mi fate gli auguri.
Muahhaha...dubitate che io venga a casa vostra? Beh..per i soldi per
il viaggio non ho problemi, per il permesso di mia mamma...lasciamo
stare. Imparerò a usare il teletrasporto, come ho promesso
alla mia
bestie. :) Il fatto è che...quando io dico qualcosa per
scherzare
sul futuro, qualcosa di brutto, necessariamente, quel fatto avviene!
Ho paura di me stessa! Ho delle doti eccezionali! Help! [ Astrid,
Hiccup, a cancellarvi i ricordi è stato Magnus Bane di
Shadowhunters!! E' stato luiiiii! ] LOL
Tipo se
io dio adesso “un
vecchio che si chiama Giuseppino muore fra 40 minuti, questo fatto
avverrà! Credetemi, non sto scherzando. Ho paura,
seriamente. Mi
dispiace signor Giuseppino...mi dispiace. Non volevo >.<
Signor
Giuseppino : se non volevi
allora perché l'hai chiesto?!?
Cricrina
: volevo mostrare ai
miei lettori che funziona davvero!
Signor
Giuseppino : ma loro non
mi conoscono neanche!
Cricrina
: neanch'io, se è per
questo.
Vaaabbè.
Potrei
usarlo a mio favore...ma
il fatto è che posso far avvenire cose solo brutte, non
belle. Se io
chiedo : lunedì incontrerò un ragazzo che
è identico a Will,
questa cosa non succederà! * fa la faccia speranzosa * Tanto
non
succederà! T_T
Non
credete che sia fuori di
testa, se io dico ste cose è perché è
tutto vero. Lo sapevo di
essere una ragazza dotata di poteri...muhahahaha! Ora posso
vendicarmi sulla mia migliore amica, la quale non smette un attimo di
leggermi la mente. Smettila, mi dai sui nervi! Seriamente. Lei ci
riesce davvero. Come io prevedo il futuro/posso far avvenire cose nel
futuro. OMT. Non avvicinatevi a noi, siamo pericolose. Se volete
ammazzare qualcuno chiedetemi, farò il possibile. Ok, non
scherzare
cricrina, che poi succede davvero! Help meeeeh!
Io
prevedo che il giorno del mio
compleanno la mia scuola andrà a fuoco e dovremmo andare a
casa.
Seh, magari.
Vi
aggiornerò se magari conosco
un Will e la mia scuola andrà a fuoco […] Un Will
che si chiamerà
esattamente Will, William. Esatto. Capelli neri, occhi
marroni...esatto. Lo voglio, me lo aspetto lunedì. Fuori
casa. Prima
di andare a scuola. ( ok, sarebbe un po' inquietante ) tipo...stalker
appostato sotto casa...vabbè, io sono una stalker di
mio...perciò...non mi faccio problemi. State attenti! Io ti
stalko,
io vi stalko tutti. TUTTI! Muahahhaha.
Sta a voi
decidere se sto
mentendo o no. :D
#cricridomanda
: visto che mi
sono fatta la runa angelica di shadowhunters sul braccio
sinistro...con un pennarello rosso, ma dettagli...dovrei morire..?
No, sono viva...vuol dire che sono una shadowhunter??? OMT yaaaasss!!
Sono una shadowhunter, sono una shadowhunter! * muore *
* si
risveglia nel valhalla *
oooops, no...sono morta...non sono una shadowhunter...che tristezza
T_T volevo ammazzare demoniiii! #lifeisn'tfair
By
cricrina01.
|
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Capitolo 4 *** Capitolo 4. ***
Capitolo 4.
Mano a mano che i giorni
passavano,
Hiccup e Astrid si ritrovavano a stare sempre più tempo
insieme. Non
avevano ancora trovato una via d'uscita, ma ci stavano lavorando su.
Astrid continuava a vedere il futuro di Hiccup, senza però
dirgli
niente. Forse il ragazzo non sospettava neanche di quante cose lei
avesse scoperto. Però, mano a mano che i giorni passavano,
si
ritrovava a vedere tante scene oscurate, segno di essere presente
lì
con lui. Era frustante non riuscire a vedere le parti più
utili o
magari semplicemente più interessanti.
Hiccup invece leggeva
sempre la mente
di Astrid, quasi come se lei stesse normalmente parlando. Era
così
che comunicavano ormai, per nessun motivo in particolare,
semplicemente per non essere ''comuni mortali'', come li definiva
Astrid.
Era vicino l'avvenimento
della sua
prima previsione chiara, ne era sicura. Presto avrebbe addestrato
quel drago, di cui sapeva anche il nome : Sdentato.
Hiccup si era deciso a
pensarla come
Astrid sui ricordi falsi, sui ricordi cancellati. Non riusciva
proprio a ricordare dove aver preso quel libro, tutt'ora letto da lui
e la ragazza. C'era ogni risposta a ogni loro domanda, lì.
Se
volevano sapere qualcosa, bastava che aprissero quel libro; anche se,
in ogni modo, Hiccup l'aveva già letto tutto più
di una volta.
Quel giorno erano
stranamente rimasti
separati, Hiccup era andato a fare un giro in un bosco vicino a Berk,
mentre Astrid era rimasta a casa sua a leggere il libro e scoprire
nuove cose sulle sue doti eccezionali.
Il ragazzo stava camminando
lentamente
sulle foglie secche e gli aghi di pini e abeti, guardando in giro.
Era lì solo per stare un po' solo, prendere una boccata
d'aria da
tutte le ricerche. Sentì dei rami non molto lontano da lui
frusciare. Era già consapevole di chi avesse creato quel
frusciare,
poteva essere stato solo un drago. Ultimamente era stata sancita una
specie di tregua tra draghi e vichinghi di Berk; loro non andavano
più a cercare prede come pecore e i berkiani non li
uccidevano più.
Non sapeva nessuno quanto sarebbe durata questa tregua.
Il castano cercò
con lo sguardo il
drago, scorgendo una coda nera. Era strano, non aveva mai visto un
drago dalla pelle nera, mai. Però, avendo letto il libro dei
draghi,
quella creatura poteva essere solo una : un Furia Buia, il drago mai
visto prima da nessun vichingo.
Si avvicinò
senza farsi sentire né
vedere, e rimase già sorpreso ancor prima di vederlo. Quel
drago non
era come gli altri, aveva qualcosa di speciale. Lui riusciva a
leggerne i pensieri, cosa non possibile con nessun'altra specie di
drago. Cos'aveva di particolare? Da dove veniva?
Si avvicinò, dai
pensieri sembrava
solo molto spaventato. Era davvero strano. Cosa ci faceva un drago
fatale e mai visto prima in un bosco così comune, dove
chiunque
avrebbe potuto vederlo?
Il drago girò la
testa, osservando il
ragazzo e ringhiando.
“Lo so che sei
solo spaventato. Io ti
capisco.” disse lui, provando ad avvicinarsi.
Il drago sembrò
quasi sorpreso, si
avvicinò a Hiccup, annusando l'aria tra lui e l'umano.
“Non ti
farò del male.” disse ancora, tendendo una mano in
avanti,
cercando di toccare il suo muso.
Il drago di ritrasse
indietro,
sbuffando aria. Poi però aprì meglio gli occhi,
avvicinandosi alla
mano e poggiandoci il muso, poi chiudendo gli occhi.
Hiccup ricevette una sorta
di pensiero
inviato quasi come messaggio. Come aveva fatto? Poi si
concentrò sul
messaggio, capendo tutto. Diceva che anche lui era in grado di
leggere le menti.
Hiccup scattò
indietro, spaventandosi
del pensiero. Cosa...cos'era? Un drago o..cosa? Poi riflesse su
ciò
che lui stesso era. Era un umano, anche se particolare. Però
era pur
sempre uno di loro. Si, era un drago, con una dote eccezionale. Era
incredibile.
“Tu...riesci a
leggere le menti come
faccio io? Com'è possibile?” chiese lui, anche se
non ne aveva il
minimo bisogno. Non ricevette nessuna risposta. Probabilmente non lo
sapeva nemmeno lui. Si concentrò sulla coda del drago. Era
ferito,
una delle due ali caudali mancava. Forse era quello il motivo del suo
ritrovamento nel bosco, in quel semplice e comune bosco.
“Va bene,
okay...devo andare, tornerò
presto.” disse lui, guardando un'ultima volta il drago e
girandosi
dalla parte opposta, prendendo a correre. Percorse la via di ritorno
velocemente, con l'intento di andare a casa di Astrid. Lei sapeva
tutto, lei sapeva tutto e non gli aveva detto nulla.
Attraversò il
villaggio e giunse a casa della bionda con una scorciatoia, bussando
varie volte prepotentemente.
“Aspetta un
attimo, Haddock!” gridò
lei, alzandosi dal tavolo dove stava leggendo il libro e dirigendosi
alla porta. Non aveva mai bussato così, prima di quel
momento.
Beh..c'è sempre una prima volta.
Aprì la orta,
trovandosi davanti un
Hiccup affaticato e con il fiatone. Aspetto pazientemente che si
riprendesse dalla corsa, poi il ragazzo si tirò su ed
entrò nella
casa dell'amica.
“Okay...tu sapevi
che avrei
incontrato quel drago, vero?” chiese, portando lo sguardo
agli
occhi di ghiaccio della ragazza. Lei rise, pensando alle sue vecchie
previsioni del futuro, ormai in parte dimenticate, ma alcune scene
erano impresse nella sua mente.
“Cosa??”
chiese poi il ragazzo,
come se fosse shockato. “Io cavalcherò quel drago?
E lo chiamerò
Sdentato?” chiese ancora, guardandola.
“Bravo, ora sai
tutto il futuro..ti
conviene realizzarlo, a meno che tu non voglia modificarlo..”
disse
la ragazza.
Lui abbassò lo
sguardo. “Quel drago
sa leggere le menti.” disse poi.
Lei si avvicinò
a lui, con uno sguardo
sorpreso. “Questo non l'avevo previsto..” disse
lei, tornando al
tavolo e cominciando a sfogliare il libro. Si bloccò su una
pagina,
stringendo la mano in un pugno e sbattendolo sul libro.
“Qualcuno
ha cambiato il tuo futuro.” disse, alzando lo sguardo
incrociando
gli occhi verdi di Hiccup. Lui si sentì irrigidire. Cosa
significava?
Probabilmente noi
non siamo nati con
queste doti, qualcuno ce le ha date. Quindi quando ho previsto io il
futuro, Sdentato doveva essere un comune drago, un comune Furia Buia.
Ma qualcuno l'ha trasformato.
“Chi?”
chiese
Hiccup, leggendo tutti i pensieri di Astrid, come suo solito.
Dovresti
scoprirlo.
“Dovresti?
Non mi
aiuterai?” chiese lui, basito. Doveva fare tutto da solo?
Beh...se proprio
ci tieni....
Lui la
guardò con
un'espressione non certa, un po' scocciata, un po' come se fosse
stanco di qualcosa. Poi lasciò stare, sorrise e si diresse
verso la
porta.
I due
si diressero
di nuovo verso il bosco velocemente, cercando in giro il Furia Buia.
Quando lo trovarono, Astrid provò ad avvicinarsi, ma venne
bloccata
dal drago stesso.
“Hey!
Cosa ti ho
fatto?” chiese, con la bocca aperta, poi guardando Hiccup.
Lui non
le rispose,
si avvicinò al drago e posò una mano sul suo
muso, chiudendo gli
occhi. Era qualcosa di estremamente strano vederli comunicare in tal
modo, ma non eccessivamente. Non per Astrid, la quale comunicava in
ogni modo ogni giorno con la mente con Hiccup.
“Un
gruppo di
ragazzi.” disse Hiccup, tenendo ancora gli occhi chiusi.
Astrid
cominciò a
vedere altre scene del futuro, ma erano tutte completamente oscurate.
Sarebbe rimasta sempre con lui, a quanto pareva.
Aspettò
che si
alzasse e le raccontasse i pensieri di quel drago.
Qualche
secondo
dopo finalmente si alzò, restando di fronte alla ragazza.
Allora?
“Un
gruppo di
ragazzi...loro..l'hanno fatto svenire e..quando si è
risvegliato
riusciva già a leggere le menti. Ha la coda ferita
perché loro lo
hanno catturato con una trappola, la quale gli ha tagliato di netto
un'ala caudale..” si fermò un attimo, poi
continuò. “Era un
gruppetto formato da ragazzi e ragazze, ma non sparsi, come un vero
gruppo...erano coppie, varie coppie. Ognuno di loro, o quasi tutti,
avevano un drago, cavalcavano un drago.” disse, fermandosi
definitivamente.
Chi sono?
Lui
scosse la
testa, guardando verso il Furia Buia. “Non ne ho la
più pallida
idea, e non voglio nemmeno saperlo.” disse, accarezzando il
drago.
Dovrai, se vuoi
sapere chi ha
modificato il tuo futuro.
Lui si
girò verso
di lei, guardandola. “E se non volessi?” chiese,
interrotto però
da un rumore non molto lontano da loro.
Non
riuscirono neanche a capire cosa stesse accadendo che videro un
gruppetto di ragazzi. Erano loro? E cosa ci facevano lì?
Cosa
volevano da loro?
ANGOLO
AUTRICE :
On this
time I can make it right,
with one more try...can we start again? In my eyes you can see it
now...can we start again? Can we start again? - Start again, RED.
Adoro i
RED *_*
Volevo
dire..Hiccup ha entrambe
le gambe. Niente spoiler cricrina, sta attenta agli spoiler. Che poi
voi non avete in mente quanto abbia voglia di spoilerarvi tutto, ma
preferisco starmene zitta....il vostro futuro, lo so solo io!
Muhahahahah! LOL XDXD
Scrivetemi
una recenzioncina (?
sono stata tre anni a scrivere sta parola XD ) e ditemi cosa pensate.
Penso
seriamente che persone a
caso tra i miei amici inizino a odiarmi senza un motivo :/ Non
capisco più niente >_< No, NO! Ah...e se per
caso leggo vostre
storie e poi non recensisco più è
perché...1 non ho tempo per
recensire o 2 non ho tempo nemmeno per leggerle.
Quando
inizierà scuola infatti
inizierò a tagliare titoli di ff dalla mia lista di letture,
perché
davvero io non ho tempo..leggere tutte le ff di questo fandom
è
troppo. >_< Non mi odiate se non leggerò
così tante ff.
Preferisco continuare a scrivere e leggere di meno piuttosto che non
scrivere ma leggere tutto...anche perché io tra scrivere e
leggere
preferisco di gran lunga scrivere.
Happy
b-day a una mia amica
oggiiii! XDXD Ecco, ho così tante persone a cui pensare che
mi ero
dimenticata del suo compleanno...faccio schifo. Ma proprio tanto.
Thank you
for summing that up! *
alza le mani al cielo *
Ho
qualche problema
mentale....preferisco parlare inglese anziché
italiano...anche se so
meglio l'italiano...ma che problema ho, ditemelo!?! A volte parlo in
inglese a casa XDXD Così né mia mamma
né mio papà sanno cosa
dico...intelligente, mhm? ( Io, s'intende )
Ma alle
superiori si fanno le
equazioni?? Lo chiedo perché a me riescono benissimo...sono
sempre
andata benissimo in matematica e scienze, come la mia bestie...non
per vantarsi...all'inizio della terza media, quando gli altri
facevano problemi di geometria con area di base, area totale e
laterale ecc...noi eravamo già a farli con il volume XDXD La
prof
infatti per casa ci assegnava sempre problemi più difficili,
stessa
cosa per le equazioni. Mi sentivo intelligente...peccato che alle
superiori non accadrà più...
Vaaaabbè!
Che poi nella pagella
avevo 9 in matematica...muahhahaha...ero andata a confrontarla con
quella di mia sorella e lei aveva 8...muahhaha...mi sento
più
intelligente di lei. LOL che poi alle interrogazioni di matematica
prendevo sempre 9 e alle verifiche scritte sempre o 9,5 o 10-. Quella
maledetta prof non mi voleva dare quel fottuto 10! Ma fottiti!!! XD
Okay,
basta!
#cricridomanda
: datemi una
cocacola, vi prego!
#yararispostaallacricridomanda(?)
: no.
Cricrina
: * piange
disperatamente *
Goodbye...happyness...now
I'm
sad...so sad...too sad...to live...anymore. Wait a fucking second!
I've died! Oh, yeah, I just have a bad memory...card, memory card in
my mind.
Stop
talking in english, you're
just...insane.
BOH.
By
cricrina01.
Ps. i
marshmallows conquisteranno
il mondooooo!
Ps2. Viva
il boh. Non so, lo
scrivo sempre. Spero di contagiarvi come HiccupLeoHaddock mi ha
contagiata con il (?). Ti ucciderei con la katana. :D Non è
affatto
normale scrivere un (?) ogni 3 parole...beh, neanche scrivere Lol
ogni 3 parole...o ahahah ogni 3 parole...
Ps3.
Probabilemente avrò fatto
3000 errori nelle frasi in inglese...mi sento ignorante.
Ps4. Ps
significa Play Station.
Sia chiaro.
|
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
Capitolo 5.
Hiccup li
guardò, osservandoli
attentamente. In effetti era proprio un gruppetto formato da coppie.
“Chi
siete?” chiese lui, affiancato
da Astrid.
“Ci chiamano..i
differenti. Lo so,
non è granché come noi, ma non l'abbiamo
inventato noi.” disse
uno dei ragazzi, avvicinandosi ai due ragazzi. Dietro di loro c'erano
dei draghi, i quali però si tennero a distanza da Sdentato.
“Perché
non riesco a leggerti la
mente?” chiese ancora Hiccup, arretrando. Chi erano?
“Perché
io sono come te. Non puoi
leggerci la mente.” rispose semplicemente, bloccandosi poco
dopo.
“Cosa vuoi dire
con ''sono come
te''?” chiese, cominciando a capire, ma non essendone sicuro.
“Tu sei un
differente. Come lei. Come
noi.” disse l'altro, indicando Astrid, poi il gruppetto alle
sue
spalle.
“Voi...siete come
noi...” disse
Astrid, guardandoli.
“Già...e
voi due siete destinati a
stare insieme.” concluse, girandosi verso i suoi compagni.
“Aspetta...cosa?”
chiese Hiccup,
guardando Astrid e arrossendo.
“Vedi...ognuno di
noi ha un compagno
o una compagna. Io ho Lara.” disse, lanciando un sguardo a
una
ragazza dietro di lui.
Hiccup si
soffermò a guardarli per un
attimo. Lui era un ragazzo a occhio sui 20 anni, occhi dorati,
capelli coperti dal cappuccio sulla testa, vestito interamente di
nero. Lei invece aveva dei capelli corti, quasi svolazzanti al vento,
scuri, ma con varie sfumature più chiare qua e
là. Era vestita
anche lei quasi interamente in nero, ma aveva una borsa verde, non
molto grande. Cosa conteneva?
“Avete fatto voi
questo a Sdentato?”
chiese Hiccup, avvicinandosi al Furia Buia e prendendo in mano la
coda lesionata.
“Si, ma non era
nostra intenzione.
Noi volevamo solo farlo diventare come noi, o meglio...come
loro.”
si girò a indicare i draghi dietro di loro. Avevano tutti
doti
eccezionali.
“Come...come
avete fatto?” chiese
Hiccup, non capendo nulla.
Il ragazzo di fronte a lui
rise, come
se fosse una domanda stupida. “Vuoi sapere troppe cose tutte
i una
volta, ragazzo. Innanzitutto...come vi chiamate?” chiese.
“Io sono Hiccup,
lei è..” cominciò
a dire, interrotto dalla voce della bionda.
“Astrid.”
disse lei.
“Bene...io sono
Jacob, il primo
insieme a Lara a essere diventato differente, con doti
eccezionali.”
disse, poi si sedette a terra. “Tutto ciò che vuoi
sapere te lo
dirò ora, a una condizione. Non dovrai rivelare a nessuno
della
nostra esistenza.”
Perché? Aveva
paura di essere scoperto
da qualcuno? Cosa c'era di particolare in loro?
“Perché?”
chiese Hiccup,
aggrottando le sopracciglia.
“Ci cercano. Non
possiamo permettere
di essere scoperti.”
Hiccup si
bloccò, in un solo attimo.
Qualcuno li stava cercando? Quindi cercavano anche lui e Astrid.
Abbassò gli occhi, continuando a farsi altre domande, mentre
si
sedeva di fronte a Jacob. Astrid lo imitò, non smettendo di
fissare
l'individuo nemmeno per un secondo.
“Va bene, ci
sto.” disse Hiccup.
Lui prese un grande
respiro, prima di
cominciare a narrare la storia. “Io..sono stato trovato in
una
grotta, non molto lontana da Berk, insieme a Lara. Non sappiamo chi
ci abbia portati lì, sappiamo solo che quando eravamo
lì...beh..avevamo già le nostre doti. Io posso
tornare indietro nel
tempo, solo indietro purtroppo, lei ha il teletrasporto. Entrambe le
doti sono utili, come le vostre. Immagino che la tua dote sia la
previsione del futuro, vero Astrid?” chiese alla ragazza, la
quale
annuì rigida.
“Come fai a
saperlo?” chiese
Hiccup.
“C'è
una coppia come voi nel nostro
gruppo. Una legge la mente e l'altro prevede il futuro...in ogni
modo...non sappiamo esattamente cosa ci abbai trasformati in quello
che siamo..noi siamo quasi nati così. Il primo drago
eccezionalmente
dotato che abbiamo trovato era il mio drago. Vedi..devi sapere che
per trasformare un drago, basta un contatto di sangue. Il Furia Buia
era già ferito, quindi è bastato far cadere una
goccia di sangue
del mio drago sulla parte ferita. Per uno strano motivo, non sappiamo
quale, quando i draghi hanno questo contatto svengono. Quando si
risvegliano sono già eccezionalmente dotati.”
“E con gli umani?
E' la stessa cosa?”
chiese Hiccup, interropendolo.
“No. Non succede
niente con il
contatto di sangue, nulla. Ci abbiamo provato mille volte, con sangue
di ognuno di noi. Probabilmente siamo davvero nati così, ma
non so
proprio chi siano i nostri genitori.”
“Nessuno di noi
lo sa, quindi...”
disse Astrid.
“Esatto. Ora devo
andare a
caccia..per trovare uno spuntino per stasera. Tornerò domani
qui
alla stessa ora, ok?” chiese il ragazzo, alzandosi in piedi.
Hiccup annuì,
seguendo le sue azioni,
stessa cosa per Astrid. I membri del gruppo dietro di lui stavano
salendo sui loro draghi. Ognuno ce ne aveva uno, loro erano tutti
cavalieri.
Jacob si
avvicinò a Hiccup, con un
pugnale in mano. Lo porse proprio a lui, tenendolo dalla parte della
lama, coperta da una fodera. “Piccolo...ricordino. Non
rivelare
dove l'hai preso, inventati una scusa, magari dì che l'hai
trovato
nel bosco...” disse, poi si avvicinò al suo drago,
un comune
Incubo Orrendo da sfumature particolari, ci salì su e
seguì gli
altri, in volo verso chissà dove.
Hiccup e Astrid presero a
camminare per
il bosco, tornando al villaggio. Lui non smetteva un attimo di
rigirarsi il pugnale tra le mani, guardandolo. Aveva deciso di
lasciare ancora un po' Sdentato nel bosco, non era prono a
cavalcarlo. Quel giorno aveva scoperto troppe cose che l'avevano
scosso. Ora doveva anche stare attento a non essere scoperto da
chissà chi, scappare da qualcuno di ignoto.
Cosa pensi?
Astrid spostò lo
sguardo su Hiccup.
Lui alzò la testa, incrociando il suo sguardo.
''Destinati a
stare insieme.''
Ora era lui a pensare. Ma
in quel caso
Astrid non poteva leggergli al mente, e si sentiva anche un po'
sollevato di questa cosa.
“Da chi stanno
fuggendo? Chi li
cerca?” chiese Hiccup, allacciando il pugnale alla cintura,
nascosto dal gilet di pelliccia. Il suo sguardo si perse sulle case
in lontananza del villaggio. Non erano molto distanti, ormai. Non
mancava molto nemmeno al calare del sole, la sera era vicina.
Dopotutto era solo marzo, le ore di luce erano poche, le giornate
erano corte.
“Non lo so,
Hiccup.” rispose lei.
Rimasero in silenzio per
tutto il resto
del tragitto. Si separarono in una delle piazze del villaggio,
andando ognuno in direzione della propria casa. Continuarono a
pensare delle nuove cose scoperte.
Hiccup aprì la
porta di casa, trovando
suo padre lì ad aspettarlo. Ultimamente lo faceva varie
volte.
“Ciao
papà.” disse, cercando di
dirigersi subito sul soppalco, ma venne fermato dalla voce di Stoick.
“Allora? Siete
diventati amici, tu e
Astrid?” chiese, girandosi verso il figlio.
Lui sospirò,
sedendosi su un gradino.
Perché doveva parlare con lui di ciò che faceva
durante la
giornata?
“Si.”rispose
soltanto.
“O forse dovrei
pensare che..”
cominciò lui, interrotto dal figlio.
“Che niente
papà, niente. Amici.”
disse, cominciando a salire le scale, pur sapendo di aver mentito a
sé stesso. Lui e Astrid erano destinati a stare insieme, o
forse
potevano cambiare il loro futuro? In ogni caso non gli sarebbe per
niente dispiaciuto essere fidanzato con Astrid. Prima, appena
conosciuti, era riuscito solo a farla arrabbiare, non permettendole
di prevedere il futuro e poi facendola svenire, ma con il passare del
tempo erano diventati ottimi amici.
Astrid arrivò a
casa, trovandola
invece vuota. Sorrise, perché era esattamente ciò
che voleva.
Nessuno che le chiedesse cose sulla sua giornata, nessuno che facesse
domande.
Si accorse del suo libro,
ancora
appoggiato sul tavolo, aperto. Si avvicinò a esso,
chiudendolo.
Decise di non tornare a casa di Hiccup a restituirglielo, ma
bensì
di leggerlo di nuovo, cercando di collegare tutte le cose di sua
conoscenza.
Dopo vari minuti di
lettura, i quali
per un comune umano sarebbero come circa due ore, trovò una
busta
tra l'ultima pagina e la copertina del libro.
L'aprì,
trovandoci dentro un foglio
con scritti nomi, poi accanto a essi c'erano delle doti. Alla fine
del foglio trovò il suo nome : Astrid, previsione del
futuro.
Subito sotto Hiccup :
Hiccup, lettura
della mente.
Era una lista dei
differenti? Chi
l'aveva fatta?
ANGOLO AUTRICE :
No metter
how many skies fall
down, I covered under the piece I've found, you're my shelter when
there's nowhere rest to go, no metter how many times I break, you
promised always to keep m safe, you're my rescue when I'm spinning
outta control...you are faithful, faithful.
Ufffffffffffffff....altre
f. Che
non ho voglia di fare. Sono stufa! Stufa di vivereeeeee! XDXD Chi
l'ha inventata la scuola? Primo che mi risponde correttamente gli do
un marshmallow. E torno nel passato a ucciderlo...
Io...domani...ho
scuola....
Non
conoscerò nessuno....
Dovrò
andarci con mia
sorella....( fortunatamente, almeno non devo andare in corriera. XoX
) ma il giorno dopo siii!! T_T
Ok, ok,
qualcuno si prenda cura
di questa povera ragazza impazzita...VI PREGO!
Anyway...consigli
cricrinaiani
per il primo giorno di scuola? Anche se io vado alle superiori e
quindi avrei più bisogno di voi?? A meno che anche voi non
dobbiate
andare alle superiori ma ne dubito perché persone della mia
età su
questo fandom sono rare […]
In ogni
modo...ragazze....non
osate indossare ballerine. No. Non fatevi nemmeno passare per la
testa questa cosa. Non lo fate e basta. K? Ho avuto una brutta
esperienza […] in terza o seconda media, non ricordo...
E mai,
dico MAI indossare
qualcosa di bianco. NO. Non sapete cosa potrebbe succedervi! Infatti,
quando io e le mie compagne dovevamo giocare a pallavolo in un'altra
scuola, loro, di loro iniziativa ovviamente.., avevano deciso di
indossare tutte una t-shirt/cannottiera bianca...amighe...io non ho
capi bianchi! Io odio il bianco! Però con il nero ci sta
bene XDXD
Ma mi capita pochissime volte di indossare qualcosa di bianco, in
generale. Preferisco altri colori. Qualsiasi colore, anche rosa..ma
non il bianco! XDXD Avete scoperto una pillola di vita di cricrina.
Già.
Sinceramente
non so se finirò per fare l'asociale già dal
primo giorno...non ne
ho idea. Ma mi sento sollevata a sapere che la mia classe
è
piccola...io odio le classi grandi...giusto 14. Grazie, Dei!
Oggi
scriverò un altro capitolo e lo pubblicherò
domani...se sarò
viva...dandovi qualche notizia...XDXD
Okkkk,
ciao!
By
cricrina01.
Ps.
recensite, cattive persone! XDXD
Ps2.
Il popolo di efp sembra morto, nessuno aggiorna. O.o yuuuhuuuu!
C'è
qualcuno sulla Terra? Parla una dal Valhalla! BOH.
|
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
Capitolo 6.
“Tutto
ciò è...strano, davvero
strano. Troppo strano.” disse la ragazza, passando l'indice
della
mano destra sui nomi scritti con inchiostro sulla carta in parte
rovinata. Qualcuno sapeva che sarebbero diventati così. Lo
sapevano.
“Il nostro futuro è già scritto, tutti
noi abbiamo un
destino...il destino di diventare o essere soltanto
differenti...”
Chiuse di scatto il libro,
correndo
fuori casa e dirigendosi da Hiccup con esso tra le mani. Doveva
dirglielo il prima possibile. Spalancò la porta, non
preoccupandosi
nemmeno di bussare e trovando Stoick al piano terra.
“Ehm...scusa
capo, dovrei parlare con
Hiccup, posso?” chiese la ragazza, lievemente imbarazzata, ma
non
troppo.
“Si..”
disse Stoick, fissandola
basito. “E' sul soppalco...” concluse.
La ragazza lo
ringraziò, salendo le
scale alla svelta e trovando Hiccup che sonnecchiava sul suo letto.
Sbuffò, avvicinandosi al letto lentamente e silenziosamente,
cercando di non svelgiarlo.
“Haddock,
sveglia!” gridò poi,
ridendo quando lo vide svegliarsi di botto e stritolare il cuscino
tra le sue braccia. Riuscì addirittura a sentire il battito
del suo
cuore, che batteva all'impazzata.
“A-Astrid...cosa
ci fai qui? E perché
mi hai svegliato urlandomi in faccia?! Si può saper che ti
passa
per...” cominciò a dire il ragazzo, interrotto da
Astrid, la quale
gli mise una mano sulla bocca, per farlo tacere.
Ho una cosa
importante da farti
vedere.
Appoggiò il
libro sul suo tavolo,
arrivando alla fine.
“Cosa stai
facendo?” chiese Hiccup,
stropicciandosi gli occhi.
“Te l'ho appena
detto!” esclamò
lei, guardandolo confusa.
“Oh...con al
mente? Di solito quando
dormo uso uno di quei trucchetti-barriera, così blocco i
pensieri e
posso dormire in pace.” disse lui, chiudendo un attimo gli
occhi.
Quindi se io penso
che tu mi piaci
non riesci a sentirlo.
Hiccup aprì gli
occhi, fissandola
imbarazzato. Aveva appena tolto la barriera, ma fece finta di niente.
“In ogni
modo...” continuò Astrid,
prendendo la busta in mano ed estraendone i fogli. “Tu sapevi
qualcosa di questi?” chiese, dopo averli passati al ragazzo.
Lui li guardò,
leggendo uno a uno i
nomi e rimanendo bloccato leggendo il suo e quello di Astrid.
Alzò
lo sguardo, leggendo il primo nome. Jacob. Era il ragazzo di poco
prima. Era sicuro, quella era una lista dei nomi dei differenti.
“Chi
può averla scritta?” chiese
Hiccup, alzando lo sguardo negli occhi di Astrid.
“Chi ha deciso
che noi avremmo dovuto
essere differenti, ovviamente. Mi sembra logico, no?” chiese
Astrid.
Il suo ragionamento non
faceva una
piega, anche lui l'aveva fatto nel momento in cui lei lo stava
esponendo. Già, non c'era nessun dubbio.
Astrid si
avvicinò a lui, puntando i
primi due nomi in alto. “Questi sono Jacob e Lara,
cioè i primi a
essere stati differenti...quindi questa lista dovrebbe essere scritta
in ordine di tempo.”
“Esatto.”
affermò Hiccup.
Continuarono a leggere la
lista. Dopo
di loro, c'era solo un'altra persona : Diana Haddock IV. Hiccup
vagò
con la mente, cercando qualcuno del villaggio con quel nome. Nessuno,
non sapeva proprio chi potesse essere.
“Chi è
Diana Haddock IV? Al
villaggio non c'è nessuna Diana.” disse Astrid.
Hiccup lo sapeva
bene. Scoprire chi fosse con così pochi indizi era
difficile, ma non
impossibile; sopratutto non per loro, ragazzi con doti eccezionali.
“No, e non penso
che esista
ancora...” disse lui. Certo, non poteva essere ancora nata.
Sarebbe anta in futuro. Non potevano sapere quando, non potevano
sapere con certezza di chi fosse figlia. “Credo che
arriverà nella
grotta come noi....e forse mio padre l'adotterà, non lo
so...”
“Mhm...io non
riesco a prevedere
niente nel tuo futuro...”
Poteva significare solo che
il suo
futuro era con lei, solo quello. Destinati a stare insieme.
Certo.
Un pensiero
passò per la testa di
Hiccup, ma si rifiutò di crederci.
“Forse
è meglio dormire
prima...domani riparliamo con Jacob e vediamo che ci dice,
ok?”
chiese Hiccup, lasciando la busta fuori dal libro, appoggiata sulla
copertina.
“Si.”
disse lei. Lo salutò, poi se
ne ritornò a casa, camminando lentamente tra le vie di Berk.
Continuava a pensarci, a cercare di capire chi potesse essere quella
Diana. Poi però un pensiero le si accese nella mente.
“Diana è
uno dei miei nomi preferiti..” disse, continuando a
camminare, ma
non riuscendo a capire. Sospirò, lasciando stare i pensieri
al loro
posto.
Il giorno dopo lo passarono
separati
un'altra volta.
Hiccup tornò subito da Sdentato, portandogli da
mangiare dei pesci. Poi tornò a casa, cominciando a fare dei
disegni
di una possibile protesi per l'aula caudale del Furia Buia. Quando
finì i disegni, approfittò di un momento in cui
la bottega di
Skaracchio era vuota e procedette portando in vita il suo progetto.
Quando tornò da
Sdentato per provarla,
però, trovò già il gruppetto dei
differenti lì. Poco dopo arrivò
Astrid, la quale sapeva ovviamente l'ora nella quale avrebbe dovuto
essere nel bosco.
“Oh,
eccoti!” disse Hiccup,
riferendosi a Astrid. Tirò fuori la busta, mostrando i fogli
a
Jacob.
“Si, sicuramente
questi li ha fatti
chi ci ha fatti diventare differenti.” disse il ragazzo,
leggendo i
nomi.
“Dopo di noi
c'è solo quella Diana,
ma non esiste nessuna Haddock chiamata così. La troveremo
nella
grotta?” chiese Hiccup.
Jacob scosse la testa.
“Quella grotta
ha smesso di portare nuove reclute, come le chiamo io, da quando
siete arrivati voi. Prima ne portava due ogni anno.” disse.
“L'abbiamo tenuta sott'occhio, ma niente. E'
impossibile.”
Hiccup spalancò
gli occhi. “Possibile
che esista una Diana?” chiese. Portò lo sguardo su
Astrid,
chiedendosi se i suoi pensieri del giorno precedente fossero esatti.
“Potrebbe anche
essere...ma noi siamo
stati cresciuti da un uomo. Nessuno sapeva come si chiamasse, lo
chiamavamo soltanto maestro. Era un vecchio che ogni anno si recava
in quella grotta per prendere le nuove reclute e portarci nella sua
casa, in un'isola qui vicina. Voi però vi ha presi un
uomo.”
disse, raccontando la loro storia, molto diversa da quella di Hiccup
e Astrid.
“Stoick...mio
padre adottivo.”
disse Hiccup.
“Da quel momento
non sono più
arrivati bambini. Ho continuato a recarmi io al posto del mestro,
dopo la sua morte. Niente, assolutamente niente.”
“Quindi...”
cominciò a dire
Hiccup.
“Quindi
c'è solo una via d'uscita da
tutto ciò. Due differenti potrebbero ereditare una o
più doti a un
erede, trasformandolo a sua volta in un differente.” disse
Jacob,
lanciando un'occhiata a Lara. “Qui non c'è nessun
Haddock, a parte
te.”
Hiccup spalancò
gli occhi. Orami era
sicuro, ciò che aveva pensato era vero. “Vuol dire
che
Diana....sarà....mia figlia?” chiese, guardando
Astrid con
un'espressione a metà tra impaurita e sorpresa.
“Diana
è uno dei miei nomi
preferiti.” disse lei, ricambiando lo sguardo.
“Non
c'è dubbio, Diana sarà vostra
figlia. Congratulazioni ragazzi.” disse Jacob, passando tra
di loro
e dandogli delle pacche sulla spalla.
“Cosa?!? Ma se
non siamo nemmeno
fidanzati!” disse Astrid, guardandolo camminare accanto a
loro in
giro, senza un preciso motivo.
“Lo sarete
presto...penso.”
Dopo quelle parole se ne
tornò dal
gruppetto, ma riparlò di nuovo prima che Hiccup prendesse il
suo
posto.
“Ehm..ora potete
scegliere due
cose...unirvi a voi...o...continuare a vivere normalmente a Berk.
Questa è una vostra scelta, non posso obbligarvi.”
Hiccup si
avvicinò a lui, fissandolo.
“Chi è che vi cerca?”
domandò.
Il ragazzo di fronte a lui
si guardò
intorno, poi riportò lo sguardo su Hiccup. Sembrava quasi
rigido,
spaventato.
“Non lo
so.” rispose soltanto,
lanciando un'occhiata a Lara, dietro di lui.
ANGOLO AUTRICE :
Yeeeee!!
Sono viva!!! Ma è stato
un massacro, giuro. D: T_T
In ogni
modo, spero il capitolo
vi sia piaciuto anche se non molto grande o per mio giudizio nemmeno
molto interessante...poi non so, siete voi i lettori!
Anyway...si,
è stato davvero un
massacro...tutta quella gente...miei Dei, io sono abituata a una
scuola piccola T_T La cosa più brutta era che nella mia
classe 5
ragazze si conoscevano già....quindi io ho fatto amicizia
solo con
una...la mia compagna di banco XD Si...è davvero davvero
simpatica,
grazie Dei! Mi avete salvata almeno su questo! E...niente.
In
realtà non è così
male...nella mia classe non mi sono ritrovata male, insomma.
Fortunatamente
niente
presentazioni o robe del genere...:D Sono felice di questo. E sono
viva! Yuppy yuppy yeee! La cosa più snervante è
stata entrare a
scuola bagnata dalla testa ai piedi. Doveva piovere proprio
ieriii?!?!
Eh...si.
Oggi ho preso pure la
corriera. Non è stato male, in realtà. Avevo
vicini tutti i
miei...mhm...compaesani (?) più grandi o del mio anno. Sono
felice
di non essermi persa. :) Ma odio il male ai piedi per aver camminato
per...1 kilometro? Ok, forse sto esagerando...ma ho camminato davvero
tantissimo fino alla stazione delle corriere...dove non c'era nessuno
dei miei amici...poi sono arrivati. Lumacheeeee! LOL XD E..niente. Ho
il mal di testa per la prof di fisica che parlava parlava parlava
senza fermarsi...ma sto bene. La mia amica Nikol mi ha fottuto le
cuffie...ma sto bene.
Non so
che altro dirvi. Questa è
stata la mia super super interessante giornata ( si, come no! ) di
prima superiore....posso chiamarmi liceale....muhahahaha...mi sembra
di avere potere ora, non so perché XD
#cricridomanda
: vi prego, ditemi
che domani non dovrò tornare in quel manicomio!!! T_T
#cricririspostaallacricridomanda(?)
: dovrai. Tieniti vicina Erika, andrà tutto bene T_T ( Erika
è la
mia nuova amica XD )
By
cricrina01.
Ps.
Salvatemi dalla prof di
latino...quella è...è...malvagia. XD
Ps2.
Posso scappare nei boschi? (
Stile Hunger games ) XD
|
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
Capitolo 7.
Hiccup spalancò
gli occhi. Tutto ciò
non aveva senso.
“Vuol dire che
state fuggendo da
qualcuno di non conosciuto? State scappando da chissà
chi?”
chiese.
Jacob annuì,
lasciando cadere lo
sguardo sulle foglie, cadute dai rami di alberi una volta ricchi di
foglie verdi. Era vero, non aveva senso...ma sembrava davvero
spaventato. Inoltre non sembrava un tipo facilmente spaventabile.
Chiunque li stesse cercando, era pericoloso.
“Sono sicuro che
chiunque ci stia
cercando...porterà dei guai. Quindi dobbiamo tenerci alla
larga da
quelle persone.” disse il capo del gruppetto.
I ragazzi dietro di lui
diventarono
improvvisamente silenziosi, ciò fece dedurre a Hiccup che
era un
discorso piuttosto delicato, oltre che complicato. Tutti fissavano
Hiccup e Astrid. I due non ne capirono il perché, ma si
limitarono a
ignorarli.
“Perché
se ci cercano non hanno mai
trovato me e Astrid? Non siamo difficili da individuare, tutti sanno
delle nostre doti al villaggio.” disse Hiccup.
Attese una risposta, la
quale giunse
poco dopo. “Non amano troppo la gente, sono
piuttosto...asociali.”
disse poi sempre Jacob, portando con le sue parole i pensieri di
tutti.
“Allora vuoi dire
che stando al
villaggio saremo al sicuro?” chiese Astrid, stavolta.
“No. Stando con
noi sarete al sicuro.
Al villaggio, prima o poi, faranno un'irruzione.”
Hiccup lo guardò
negli occhi. Più
sincero di così non poteva essere. “Cosa dovremmo
fare? Continuare
a scappare finché non moriamo? Non credi che un giorno
quelli ci
troveranno?”
Jacob si portò
un mano alla tempia.
“Non possiamo far altro che rimanere il vita il
più possibile.”
disse.
Forse aveva ragione...ma in
un certo
senso anche no. “Non sarebbe meglio combatterli e
sconfiggerli?”
Jacob alzò la
testa, fissandolo. Poi
si avvicinò a lui. “Credi che in tutto questo
tempo non ci abbia
pensato?”
Allora se ci aveva pensato
perché si
era tirato indietro? Chi li stava cercando? Forse lo sapeva ma non
glielo voleva dire. Perché? Cosa nascondeva?
“Non possiamo
andarcene da Berk così,
di punto in bianco.” disse lui.
“Però
i nostri genitori adottivi ci
hanno fatti incontrare per scoprire da dove veniamo.” disse
Astrid,
guardandolo.
“Non
c'è una
provenienza, non c'è via di ritorno.” disse Jacob.
Tutti i
presenti lo fissarono, confusi. Probabilmente era la prima volta che
lo diceva anche ai ragazzi del suo gruppo. Ma cosa significava anche
tutto ciò?
“Cosa
vuoi dire?”
chiese Hiccup, aspettandosi una risposta dettagliata e piena di nuovi
indizi.
“Esattamente
ciò che
ho detto, non c'è via d'uscita. Ormai dobbiamo vivere qui,
siamo
obbligati. Ho cercato per tantissimo tempo il nostro posto natale,
senza mai trovarlo; nonostante anni di ricerca.”
Ma
non poteva essere.
Dovevano pur provenire da qualche parte. “Ora andiamo.
Pensateci
fino a domani. Ciao.” Si dileguò all'istante,
sparendo dalla vista
dei due in un secondo, con al suo fianco il gruppo e i loro draghi.
Hiccup
camminò verso
Sdentato, mettendogli la protesi prima di andare via. In effetti il
sole stava calando, come il giorno precedente. Si sentiva strano,
scombussolato da tutto ciò che stava scoprendo ultimamente,
ma non
ci voleva far troppo caso. Voleva cominciare a comportarsi come
prima, vivere come prima...sicuramente non poteva farlo, ma voleva
soltanto provarci. In parte magari ci sarebbe riuscito.
Rimase
ancora un po' di
tempo con Astrid, camminando per le varie stradine del villaggio.
“E'
piuttosto strano,
eh?” chiese Hiccup.
Lei
sapeva esattamente a
cosa si riferisse. Certo non riusciva a rispondergli con le parole.
Si, direi di si.
Hiccup
si bloccò, prendendo un respiro profondo. “Ok, era
la verità
quando hai detto che ti piacevo?”
Astrid
spalancò gli occhi, sorpresa. Hiccup non doveva sapere
quella frase
dei suoi pensieri.
Come
fai a saperlo?
Non avevi la barriera?
“Si,
ma l'ho tolta prima che lo pensassi.”
rimasero
in silenzio, senza nemmeno guardarsi.
Il
silenzio venne spezzato all'improvviso da un pensiero di Astrid, dopo
molto.
Si,
allora.
Hiccup
non seppe cosa dire. Era rimasto paralizzato da quel pensiero,
nonostante quel ''destinati a stare insieme'' di ore prima. Era
strano, in ogni modo.
“E....?”
chiese Astrid, ad alta voce.
“E
cosa?!” chiese Hiccup, preso alla sprovvista da quel momento
puramente casuale; non avrebbe nemmeno dovuto essere lì.
Nulla,
assolutamente
nulla. Sei tu che mi hai fatto quella domanda.
Hiccup
annuì, aumentando la velocità del passo e
camminando velocemente
verso casa sua. Perché le aveva posto quella stupida
domanda? Prima
o poi sarebbero stati insieme, lo sapeva bene. Ma com'era possibile,
dopo tutta quella pressione la quale li assillava?
Astrid
continuava a camminare, lasciando stare la conversazione e avviandosi
anche lei verso casa.
Il
giorno seguente fu come i precedenti; Hiccup andava da Sdentato e
Astrid rimaneva a casa fino alla sera, quando si dovevano ritrovare
con gli altri differenti.
Quel
giorno Hiccup aveva provato per la prima volta in vita sua a
cavalcare il Furia Buia, ed era andata alla grande. Amava volare con
quel drago. Diventò all'istante consapevole del legame
formatasi tra
loro, non erano diventati soltanto cavaliere e drago, ma anche
migliori amici. Dopotutto Hiccup, il quale prima era un asociale per
gran parte del tempo, aveva iniziato a passare sempre più
tempo con
lui, solo con lui. Erano stati i ragazzi a colpirlo, a
trasformarlo...ma si sentiva come se fosse stato destino, il loro
incontro. Sapeva che non era così, ma voleva crederci. A
costo di
mentire a se stesso. A lui non importavano i fatti reali, lui voleva
sognare, vedere le cose in modo diverso rispetto a come le vedevano
gli altri. Non si sentiva diverso, ma probabilmente le altre persone
lo consideravano tale. In fondo, era un differente.
La
sera si incontrarono; durante le ore passate Hiccup e Astrid avevano
deciso entrambi, separatamente, di unirsi al gruppo dei differenti,
salutare per un'ultima volta i loro genitori adottivi e andarsene.
Sarebbe stato duro, molto probabilmente. Ma volevano giungere alla
fine di questo mistero.
“Trovo
davvero strano che non abbiano voglia di contrattaccare.”
disse
Hiccup a Astrid, il quale era seduto su un masso nel bosco. I due
stavano attendendo l'arrivo del gruppetto, fermi a parlare. Avevano
in gran parte dimenticato il discorso del giorno precedente. O
perlomeno, più che averlo dimenticato..non ci pensavano.
E'
ciò che penso
anch'io! Se vogliono vivere normalmente, allora dovrebbero
sconfiggerli!
“E
se davvero non possono farlo?” chiese Hiccup, guardando
l'acqua del
ruscello il quale scorreva lì vicino.
Astrid
non rispose.
Quando
i differenti arrivarono, Jacob accettò la loro scelta,
accogliendoli
tra loro.
Hiccup
si avvicinò agli altri ragazzi; Astrid lo seguì,
ma Jacob le prese
il braccio destro con una mano. “Ti servirà un
drago, se vuoi
essere tra noi.”
Poi
guardò verso l'alto, dove un Uncinato Mortale volava
indisturbato,
lentamente. Tirò fuori da una tasca dei pantaloni un
cerbottana,
puntandola verso il drago. Poi fece scagliare l'arma al suo interno,
la quale andò a colpire il drago, facendolo precipitare
verso il
basso. Lo raggiunse, poi prese in mano una siringa di dimensioni un
po' maggiori rispetto a quelle usate per gli umani. La
piantò subito
sulla pelle del drago, in un punto in cui le squame non erano molto
forti e resistenti. Esso cadde in un sonno profondo, o forse
svenì.
Astrid
diede uno sguardo ai residui del liquido all'interno della
siringa..era sangue, molto probabilmente sangue di drago. Sangue di
un drago dalle doti eccezionali.
ANGOLO
AUTRICE :
Nanananan...niente
canzoni, oggi. La mia amica Nikol mi ha fottuto le cuffie. * facepalm
*
E...lo
so, lo so,
lo so che non ho aggiornato per tantissimo tempo. Voi
penserete...avbbé, ha cominciato il liceo, avrà
dei compiti, dovrà
studiare...no, non è fottutamente vero! Quando sempre Nikol
che fa
il turistico ha 70 pagine da studiare per sabato...io non devo
studiare nemmeno una pagina...beh, in realtà si...ma non per
sabato,
per lunedì. Il fatto è che, arrivando a casa alle
due e partendo da
casa alle 7 di mattina...mi viene un po' di voglia di buttarmi sul
letto e non fare un beeeel niente. No, non sono pigra...provate voi a
correre, correre, correre per tutto il giorno e poi bloccarvi ad
aspettare per anni alle fermate delle corriere...se sapete cosa
intendo, mi dispiace per voi. >-<
Si,
il capitolo è
davvero davvero noioso, lo riconosco in pieno. E' che mi irrita
tornare a casa e vedere il mio gatto che dorme indisturbato sul MIO
letto quando io poco prima son dovuta andare a scuola e ho dovuto
camminare per trooooppa strada. Mi irrita, ok?!? Voglio scambiare la
mia vita con quella del mio gatto!
E...nonostante
io
stia sempre da sola in corriera, faccia tutta la strada dalla scuola
alla stazione da sola...che vi ripeto, non è affatto breve,
in una
cittadina che non conosco bene, dove chiunque potrebbe uscire
all'improvviso e accoltellarmi...ok, forse è
troppo...nonostante
tutto, io sono cresciuta come un'ascociale, e sono sicura che mano a
mano che il tempo passerà...forse mi ritroverò un
po' meglio nella
mia classe..dove praticamente quasi tutte si conoscevano a vicenda
già da prima...e io lì da sola...la nuova.
Ecco...non è una bella
sensazione...che disagio...in ogni modo ora...forse vi saluto.
Ho
una cosa
importantissima da dirvi...forse lascerò Efp. Fermo/a
lì. Butta nel
fuoco quel biglietto per il treno o che ne so per il Friuli Venezia
Giulia e, in particolare, per il mio paese, per la mia via, per la
mia residenza. Che voi non conoscete. Fortunatamente. Togli dalla mia
vista quell'ascia! NO! COSA AVETE CAPITO??!?!? Certo che no, non
lascerò per sempre Efp! MA forse per un periodo
più o meno
lungo...giusto per riprendermi da questa velocità dei miei
giorni...non so quando tornerò, perché quando una
volta d'estate
non sapevo che fare...beh, ora ho voglia solo di dormire,
nient'altro...ora ho male alla schiena, voglio riposarmi un
po'...quindi vi saluto definitivamente.
Alla
prossima!
By
cricrina01.
|
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 ***
Capitolo 8.
“Quello...è
sangue di drago..?”
chiese Astrid, indicando la siringa ormai totalmente vuota.
Jacob si rialzò
in piedi, tenendo lo
sguardo basso sul drago svenuto a terra. “Si.”
disse.
Hiccup si
avvicinò a loro. Aveva
sentito tutto. Gli venne in mente una sola domanda da fare :
“Da
dove l'hai preso del sangue di drago?”
Jacob lo guardò.
“Mi sembra
chiaro...dal mio drago, il primo drago dalle doti
eccezionali.”
rispose. Prese a camminare verso esso, posando una mano sul suo muso
quando fu abbastanza vicino. “Dovevo assolutamente scoprire
un modo
per far aumentare la loro specie...ho dovuto farlo.”
Ancora un'altra volta,
Jacob sembrava
sincero. Non sembrava un tipo che avrebbe ferito o ucciso qualcuno
per nulla. No, serviva una scusa, una causa.
“Perché
con gli umani non funziona
il contatto di sangue?” chiese ancora Hiccup, guardando il
drago
steso al suolo.
“Mi sembra
piuttosto ovvio...chiunque
ci ha messi in questo guaio voleva far sì che noi potessimo
avere
alleati della nostra specie, ma fosse difficile aumentare di numero.
Sai...dato il foglio siamo una specie di prescelti..” disse
Jacob.
Il suo ragionamento non faceva una piega.
Rimasero in quel bosco a
lungo, ci
passarono tutta la notte. Quando la sera giunse, il drago non si era
ancora risvegliato; così i ragazzi decisero di dormire nei
dintorni.
Molti si sdraiarono vicino
ai
rispettivi draghi, Jacob invece rimase in piedi, all'erta, guardando
in giro. Non lasciava stare nemmeno un rumore senza sapere cosa
l'avesse causato, non si fidava di nulla. Hiccup e Astrid avevano una
grande voglia di sapere la sua storia, ciò che aveva vissuto
da
piccolo, cosa aveva fatto per diventare una sorta di ''capo dei
differenti''.
I segreti erano
ciò che la gente
voleva svelare...chiunque vorrebbe sapere qualcosa di non conosciuto,
ma nascosto da una o più persone...chiunque.
La sera passò,
la notte prese il suo
posto, nel cielo cominciarono a brillare stelle lontane, ma ben
conosciute e osservate dagli abitanti di Berk, a parte quando esso
era coperto da un folto strato di nubi. Gran parte dei differenti
stava già dormendo, ma non Hiccup, né Jacob.
Il primo si alzò
dal fianco di
Sdentato sul quale era appoggiato con la schiena, e camminò
lentamente verso il compagno. Egli scattò in piedi,
socchiudendo gli
occhi e guardando nella direzione di Hiccup.
Senza nemmeno aspettarselo,
finì per
terra, con Jacob che gli teneva le braccia bloccate a terra,
tenendolo per i polsi.
“Fermo, fermo!
Sono Hiccup!” disse
il ragazzo, cercando di liberarsi.
Jacob strabuzzò
gli occhi, alzandosi e
lasciando che la soffice luce della luna abbagliasse il ragazzo steso
a terra. Si rialzò su, con l'aiuto del differente, il quale
gli pose
una mano, afferrata immediatamente da Hiccup.
“Scusa...non
possiamo fidarci di
nessuno..” disse, ricominciando a guardarsi intorno. Poi si
rivoltò
verso Hiccup. “Cosa ci fai sveglio a quest'ora? Gli altri
dormono!”
disse, cominciando a camminare per tornare dal suo drago.
Il cavaliere
alzò le spalle,
continuando a camminare al suo fianco. “Non lo so, non sono
abituato a dormire in posti sconosciuti..” disse Hiccup.
Provò a
leggere la mente al suo nuovo amico, senza riuscirci. Gli ritornarono
in mente le parole di lui stesso qualche giorno prima.
“Perché
posso leggere la mente di
Astrid ma non la vostra?” chiese dopo un po'.
Jacob sorrise, quasi felice
di quella
domanda. Forse gli piaceva rispondere a quel tipo di domande, forse
si sentiva intelligente. “Nelle coppie funziona
così. Non so il
perché, nessuno me l'ha mai spiegato e io non ci sono mai
arrivato
da solo. Forse non c'è proprio una risposta.”
Hiccup annuì,
ponendo subito dopo
un'altra domanda : “Perché prima hai detto che
è difficile per
noi aumentare di numero? Se due differenti hanno un figlio differente
allora non è tanto complicato..”
Jacob si fermò,
una volta arrivato
davanti al suo drago, e si sedette a terra. Dietro di loro Sdentato
si era fatto vicino al suo amico. “Non è detto,
anzi...penso che
la vostra sia quasi un'eccezione. Non è normale, non tutti i
figli
di differenti diventano differenti.” disse.
Hiccup lo
guardò. Ora era più confuso
di prima.
Jacob rise, guardando verso il basso. “Non so
perché
con voi funzionerà...vedi...in realtà, cosa che
nessuno sa, ma stai
zitto, per favore...è che..Lara è incinta. Quindi
nostro figlio o
figlia non sarà un differente, non è sulla
lista.”
Hiccup cominciò
a pensare. Quel libro
l'aveva trovato tanto tempo prima, di quello era sicuro. Quindi
sicuramente quella lista era stata scritta tempo prima.
“Una persona non
può cambiare il tuo
destino.” disse Hiccup, guardando le stelle.
“Quella lista è
stata scritta tanto tempo fa...come potrebbero modificarla, ora che
l'ho trovata?” chiese ancora.
Jacob si sorprese dei
pensieri
dell'amico. Erano pensieri mai stati svolti prima dalla sua stessa
mente. Come sapeva tutte quelle cose?
“E se qualcuno
volesse farci perdere
il nostro bambino? In quel caso si, potrebbero cambiare il mio futuro
e...si capirebbe il perché di un solo ultimo
differente.” disse
Jacob, cominciando a sudare freddo.
Continuarono a parlare per
un bel po',
quando ormai Hiccup non ce la fece più a stare in piedi e
crollò
nel sonno.
Il giorno dopo si
risvegliò tra le ali
di Sdentato. Sbucò fuori, alzandosi e saltando fuori da
quella sorta
di rifugio a fatica. Il sole era alto nel cielo e splendeva come non
mai. Si accorse solo più tardi di Jacob, il quale parlava
con una
voce alta e allarmata. Cosa aveva? Cos'era successo?
Corse dai ragazzi,
guardandosi intorno.
C'erano tutti, tutti erano salvi.
“Cos'è
successo?” chiese Hiccup,
guardando i volti ancora in parte sconosciuti.
“Semplice.”
disse Jacob,
avvicinandosi a lui. “Sono stati qui. Stanotte.”
disse soltanto,
con un'espressione neutra, che non lasciava scorrere nessun
sentimento, nessun anticipazione di tutti gli avvenimenti.
“Chi?”
chiese ancora Hiccup,
cercando di capire, anche se, in effetti, c'era già
arrivato.
“Le persone da
cui scappiamo.”
disse.
Gli altri lo guardarono,
cominciando a
incitarlo a parlare con frasi come ''forza, parla!'' o ''chi
erano?''. Ma lui rimaneva lì, in piedi, come se avesse le
gambe
bloccate.
“Tu dicci solo
chi sono. Cosa hai
visto? Cosa hanno fatto?” chiese Hiccup. Forse stava facendo
troppe
domande, ma doveva sapere qualcosa. Almeno un dettaglio, seppur
piccolo.
“Non lo so, erano
incapucciati...un
gruppo grande almeno quanto il nostro. Stavano correndo nel bosco, a
gran velocità. Poi si sono avvicinati tutto a un colpo a
voi..stavate dormendo, tutti...io però ero sveglio, sono
sempre
stato sveglio, ogni notte. Gli ho chiesto di arretrare, ma loro non
lo facevano, allora ho usato questa spada...e ha
funzionato...stranamente. Ma sto per certo che questa notte
torneranno...si, sicuramente. Ormai sanno dove siamo, dobbiamo
andarcene. ORA!”
Sembrava davvero
preoccupato, ma Hiccup
non lo era. Stava pensando. Quella era un'occasione perfetta,
dovevano sfruttarla, non buttarla via come niente.
“No.”
disse soltanto Hiccup.
Jacob, il quale stava
raccogliendo le
due cose con fretta, si bloccò, fissandolo, impassibile.
“Cosa?!”
chiese, aspettando una
risposta.
“Non hai voglia
di smetterla di
correre? Non hai voglia di vivere finalmente come un normale,
comunissimo umano? Come se noi fossimo chiunque? Andiamo, lo sappiamo
tutti che lo vuoi. Allora perché non vivi la tua vita?
Perché non
li sconfiggiamo una volta per tutti? Non mi sembri un tipo fifone, o
forse sbaglio..?” chiese Hiccup, cercando di giungere al suo
obiettivo nel modo più breve e veloce possibile.
Il ragazzo lo
guardò, avvicinandosi a
lui. “E' una sfida, per caso?” chiese.
“Può
essere.” rispose Hiccup. In
realtà voleva solo finirla lì. Vivere la sua
vita, liberare quei
ragazzi. Scoprire da dove venire, scoprire chi era.
“Va bene...allora
ti darò ciò che
vuoi. Stanotte restiamo qui. Contrattacchiamo.” disse.
I ragazzi intorno a loro
iniziarono a
farfugliare tra loro, poi accogliendo l'idea del nuovo arrivato.
Anche loro volevano una vita, tutti loro la volevano. E se volevano,
potevano averla.
ANGOLO
AUTRICEEEEEEEE :
Today's
another day to learn from
our mistakes and knowing that we're not forsaken...they give life to
where we've been, when we fall and start again...scars remind us who
we are.
Weeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!Si,
lo
so, dovevo prendermi una pausa...ma ho trovato un momento per
scrivere un capitolo ^_^ ehhh, già...ho fatto tutti i
compiti...sono
una brava ragazza...seh! Beh...ho fatto storia, latino, matematica e
fisica...yeee!!
Anyway...si,
sono ancora viva e
mi sono abituata totalmente all'andare al liceo..allo svegliarsi alle
6...al tornare alle 2...allo studiare...si, tutto. Tutto ciò
grazie
ai miei amici...c'è una ragazza fantastica, la mia amica
Nikol, che
fa la mia stessa scuola ( un altro corso...in tutto non è
una scuola
molto grande, siamo 800 a quanto dicono i prof...) attraversa
corridoi e corridoi dell'edificio a ricreazione per partire dalla sua
classe di turismo e arrivare alla mia del liceo scientifico...grazie,
ti voglio troppo bene *_* e poi in corriera vedo ogni giorno il mio
migliore amico, che non vedevo da secoli...e si...è troppo
bello
riaverlo vicino. Poi mi sono già ritrovata abbastanza bene
nella mia
classe...mezza classe è come se mi ignorasse, e siamo solo
in
14...ma vabbè.
La cosa
più strana e inquietante
al tempo stesso è...un ragazzo della 3°A che mi
fissa davvero
troppe volte...la smetti?!?!? TI PREGO!?! C'è...no...voglio
dire...è
carino, ma ok....arghhhh, io mi sto cercando di concentrare sulla
lezione di fisica e tu mi fissi?!?! Arghhhh!!! Se ti interesso
vienimi a parlare a ricreazione, ma non fissarmi dal tuo banco,
cazzo! LOL
Scusate
la sclerata, è che mi da
fastidio..si, più che altro l'altra volta quando ho detto
alla mia
vicina di banco : adesso inizio io a fissarlo, vediamo poi...
Ecco, voi
non capite...stavo per
morire da dentro...quello mi fissava, cazzo! OMT ok?! Sto andando
fuori di testa perché non mi è mai successo!!!
T_T XDXD
Basta.
BASTA.
Vi sto
rompendo troppo
ultimamente...prendetevi una vacanza...
Zaoooooo!!
Statemi beneeee!!
Torno da una mia compagna con problemi sui compiti di storiaaaa XDXD
By
cricrina01.
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Capitolo 9 *** Capitolo 9 ***
Capitolo 9.
Quando giunse la sera, i
ragazzi erano
ancora lì, nel bosco. Avevano passato la giornata parlando
fra loro,
trovando vari modi per non annoiarsi. Ma, quando fino a poco tempo
prima erano anche stanchi di aspettare, nel momento del calare del
sole avrebbero voluto che quell'istante durasse per sempre. L'ansia
era palpabile, tutti erano rigidi.
“Allora, signor
rivoluzionario...cosa
vuoi fare?” chiese Jacob, rivolgendosi a Hiccup.
“Non lo so,
aspettiamo che arrivino e
poi attacchiamoli!” disse lui, cercando di leggere
inutilmente la
mente di Astrid, in quel momento stranamente priva di pensieri. Come
poteva essere in grado di non pensare a nulla quando tutti gli altri
erano in ansia? O forse era quella la sua barriera? Una barriera in
grado di far credere quello a lui, ma in realtà non era
davvero
così? Poteva rispondere a queste domande solo
porgendogliele, ma
preferiva starsene zitto per un po'.
“Cioè...questo
è il tuo piano?!”
chiese sempre Jacob, con un'espressione quasi scandalizzata.
“Esatto.
Perché, tu suggerisci di
meglio?” chiese Hiccup.
Jacob sbuffò,
girandogli intorno. “Sei
tu che ci hai cacciati in questo problema, sei tu che lo
risolverai.”
In effetti era davvero
così, ma la
domanda di Hiccup era stata un altra. Jacob aveva semplicemente
rigirato la situazione a suo favore.
“Va
bene.” disse ancora Hiccup,
osservando il sole che si nascondeva fra i rami degli alberi del
bosco dove si trovavano. Mancava poco perché
l'oscurità si facesse
strada nel cielo sopra di loro.
Si sedettero a terra,
formando un
cerchio e facendoci in mezzo un fuoco. Non potevano far altro che
attendere.
“Come pensi di
sconfiggerli?”
chiese Jacob a Hiccup, poco dopo essersi seduti.
Hiccup stava osservando
attentamente i
volti dei suoi nuovi compagni, cercando di memorizzarne qualcuno, ma
tutto ciò era piuttosto inutile, dato che non ne conosceva
nemmeno i
nomi. Nonostante ciò, si ostinava a farlo, senza un certo
perché.
Quando si accorse della domanda postagli da Jacob, si ricompose,
voltandosi verso di lui.
“Non lo so,
voglio soltanto farlo.
Non c'è qualche...effetto collaterale all'uso dei nostri
poteri?”
chiese dopo essersi bloccato qualche secondo a pensare.
“Cosa
intendi?” chiese Jacob.
Hiccup rimase in silenzio,
quasi
imbarazzato dalla propria domanda e non volendo ripeterla
più
chiaramente.
“Può
essere, solo...se ti spieghi
più chiaramente posso risponderti.” disse ancora
il giovane capo,
cercando di farlo parlare, o perlomeno estrapolare degli indizi.
“Stavo
pensando...magari a qualche
tipo di persona da fastidio che noi usiamo le nostre doti, non per
gusti personali, ma perché davvero gli crea qualche tipo di
danno...” cercò di spiegarsi Hiccup, alzando gli
occhi al volto di
Jacob, di fronte a lui, nel cerchio.
“Potrebbe essere,
non si può
sicuramente escludere questa possibilità.”
Se era davvero
così, allora potevano
prendere questo dettaglio a loro favore. Bastava usufruire dei loro
poteri per creargli problemi. Ma se invece era solo un pensiero
fantasioso della mente di Hiccup, allora dovevano ripensarci. In
qualche modo, li avrebbero sconfitti. Dovano farlo.
Quando la mezzanotte
passò, finalmente
si sentirono dei rumori provenire da qualche cespuglio non molto
distante da loro.
“Hey, fate piano!
Fate piano!”
sussurrò Jacob ai suoi compagni, mentre si avvicinavano ai
nemici.
Non erano totalmente convinti che fossero loro, ma dovevano tentare.
Si avvicinarono lentamente
e il più
silenziosamente possibile, cercando di evitare ramoscelli secchi e
aghi di pini scricchiolanti.
Erano davvero loro : i
cacciatori.
Coperti da mantelli neri, seminascosti nell'oscurità.
Avanzavano
lenti, ma precisi. Sapevano dove andare, sapevano chi cercare.
“Dovremmo
dividerci in coppie e
comunicare con i nostri poteri? In modo da provare a capire se la mia
tesi è corretta?” chiese Hiccup, sottovoce e non
facendosi sentire
dai nemici.
“Forse
è meglio provare.” concordò
Jacob, portandosi dietro il resto del gruppo, il quale si divise mano
a mano che camminavano, e lasciandolo solo con Astrid.
Hiccup cominciò
da subito a usare le
sue doti, leggendo la mente di Astrid. Nulla, ancora nulla.
“Siamo in un bel
pasticcio, eh?”
chiese lui, aspettandosi una risposta abbastanza veloce e rapida.
Già. Ed
è tutta colpa tua. Non ci
saremmo finiti, se tu saresti rimasto a casa buono a leggerti il tuo
stupido libro.
“Stupido
libro?
Intendi quello che hai letto anche tu? Quello che ti ha fatto
scoprire tante cose nuove sulle tue doti?” chiese lui,
facendo un
sorrisetto e lanciandole un'occhiata.
Lei la
ignorò,
però rispondendogli. Dettagli.
A un
tratto le
figure oscure si bloccarono. Cosa stava accadendo? La tesi di Hiccup
era per caso giusta?
“Aspetta.
Si sono
fermati. Dov'è Jacob?” chiese Hiccup, cercando di
tenere un tono
basso della voce. Poi lui e Astrid si guardarono intorno, non
trovando il ragazzo ricercato, Hiccup prese a correre verso il punto
nel quale l'aveva visto l'ultima volta. A metà strada, molto
distrattamente, inciampò in una radice di un abete, finendo
per
terra e attirando l'attenzione di una di quelle persone incapucciate.
Essa si avvicinò a lui, velocemente, ma i suoi passi
sembravano
quasi non pesare per niente sul terreno. Hiccup cercò di
rialzarsi,
ma uno dei suoi piedi erano incastrati tra una radice e l'altra e,
essendo notte, non vedeva ciò che stava facendo, non
riuscendo a
liberarsi.
Astrid
corse verso
Hiccup, ma si bloccò vedendo che ormai quella persona era
arrivata
da lui.
“Astrid!
Jacob!”
chiamò il ragazzo leggi-menti, cercando aiuto.
Dal
folto del bosco
uscì improvvisamente Jacob, intento a correre. Aveva
qualcosa in
mano, riconosciuto in parte da Hiccup come un pugnale.
“Resisti!”
gridò il ragazzo, avvicinandosi mano a mano. Quando
arrivò da lui
però gli altri uomini dietro a quello vicino a Hiccup
cominciarono
ad avvicinarsi, quasi minacciosi.
“Ragazzi,
venite!” gridò Jacob, chiamando i suoi compagni.
Essi
arrivarono un
secondo dopo, quasi obbligati dalla voce di un capo. Ma in
realtà
non lo erano, avevano solo l'istinto di seguirlo, l'istinto di
seguire chi aveva preso il posto del loro maestro, cioè
colui che li
aveva cresciuti.
Lara fu
la prima a
farsi avanti, al fianco di Jacob. Sembravano davvero uniti, nulla li
avrebbe separati. Forse anche loro erano ''destinati a stare
insieme''.
“Hiccup!”
lo
chiamò Astrid, avvicinandosi anche lei.
I
nemici
incapucciati l'avevano tirato su, nascosto all'oscurità. Lo
tenevano
per un lembo della maglia, quasi come fosse un burattino
manipolabile. Hiccup continuava a strattonare le braccia dell'uomo
che lo teneva imprigionato, bloccato tra le sue grinfie, senza
riuscire mai a fuggire.
Altri
di loro si
fecero avanti.
Jacob
gli puntò
contro il pugnale, minacciandoli con esso.
“Lasciatelo
libero e non succederà nulla a nessuno di voi.”
disse, digrignando
i denti.
Dalla
loro parte
scoppiò una fragorosa risata, la quale si prendeva gioco di
lui.
“Pensate
non sia
capace di farvi a pezzi?” chiese ancora, con una voce ferma,
minacciosa.
Lara
gli posò una
mano sul braccio. “Jacob.”
“E'
troppo tardi,
ormai dobbiamo combattere. Farci valere. Smettere una volta per tutte
di fuggire.” disse lui, ripetendo quasi del tutto le parole
di
Hiccup. Hiccup. Quello che in quel momento stava facendo di tutto per
rimanere vivo, salvarsi la pelle. Quello che invece avrebbe dovuto
essere al posto di Jacob.
Quest'ultimo,
senza
pensarci troppo alzò il braccio con il pugnale, prendendo al
mira e
scagliandolo contro l'uomo che teneva Hiccup.
Qualcosa
però non
andò nel modo giusto. Il pugnale passò il corpo
dell'uomo come se
fosse un fantasma, senza carne, senza ossa, senza pelle. Come se
fosse solo un'immagine proiettata nell'atmosfera. Che cos'erano
quelle creature? Da dove venivano? E cosa volevano da loro?
ANGOLO
AUTRICE :
It
happens in a blink, it happens
in a flash, it happens in the time you took to look back,I tried to
hold on tight, but there's no stopping time...what is it I've done
with my life?
Hahahhahahahah....lo
so che
volete ammazzarmi di brutto perché non aggiorno da
tantissimo tempo
:D E' che sono sempre impegnata a studiare e fare i compiti,
perciò
il resto del tempo lo passo su Instagram e non scrivendo la mia ff.
Notizie
interessanti su di me?
Non penso, per niente. Fino a poco fa tutto andava benissimo, quando
mi alzavo alle 6 di mattina non avevo neanche il pensiero
scoraggiante di dover andare a scuola, perché adoravo farlo.
Ma ora
tutto è precipitato verso il basso, in un secondo. Mi
succede
sempre, stavolta non crollerò, stavolta rimarrò
in piedi. La vita
ci offre ostacoli ogni giorno, con il passare dei giorni, dei mesi,
degli anni, questi ostacoli diventano sempre più
insopportabili...ma
non dobbiamo abbatterci, dobbiamo stare forti e farcela nonostante
tutto.
La voglia
di andare a scuola non
mi è diminuita per niente, dato che ho una classe davvero
fantastica...certo, avrei potuto chiedere di meglio, ma mi accontento
senza problemi ^_^ Sapete...la mattina mi ritrovo a correre per i
corridoi della scuola per arrivare in classe prima di un mio
compagno, a ogni cambio d'ora mi ritrovo a sclerare per motivi a
molti sconosciuti […], a ricreazione, mi ritrovo a guardare
sempre
lo stesso compagno con uno sguardo che dice ''ti faccio stuprare la
famiglia da cat mario'' perché dice che Hunger games fa
schifo...,
altre volte durante la lezione o ai cambi d'ora mi ritrovo a morire a
caso [ dalle risate o da quella che io chiamo ''droga visiva'',
cioè
quel ragazzo di cui vi ho parlato nello scorso capitolo, il quale
è
la causa della mia crisi diciamo...ma cose che voi non immaginate
neanche OMT ] Mi sono addirittura abituata alla gente!
Se volete
sapere che mi è
successo...vi dico solo che i ragazzi sono troppo complicati, se
volete comunicare una cosa perché non lo fate e basta!?!
Cazzo!!
Perché invece dovete incasinarmi la mente con i vostri
stupidi
giochetti che moooolto probabilmente fate senza nemmeno
accorgervene?!?!
Vabbè!
Spero il capitolo vi sia
piaciuto :D
Mi era
mancato raccontarvi un po'
di me...delle mie giornate....di come fotto il posto a una mia ex
compagna di classe in corriera XDXD o di come vedo una mia amica alla
fermata della corriera fuori dalla scuola e la saluto saltandole
addosso […] oppure di come conosco una ragazza con il mio
stesso
nome XDXD No, teoricamente mi avrebbe dato fastidio, ma lei
è
davvero simpatica :D
Posso
solo dire che le cose che
mi stanno accadendo recentemente sono davvero sorprendenti,
divertenti e mi rendono le giornate migliori!
Never
give up!
See you
soon! <3
By your
crazy insane Cricrina01.
Ps. I
missed you all! LOL
|
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Capitolo 10 *** Capitolo 10. ***
Capitolo 10.
“Cosa siete? E
cosa volete da noi?”
chiese Jacob, rigido. Si sentiva la pressione nell'aria, li teneva
tutti ansiosi. Non era possibile che essi fossero umani, o uno di
loro sarebbe già stato ferito.
“Noi vogliamo
solo che voi moriate
tutti.” disse una voce oscura e profonda. Non subito si
capì da
dove provenisse, quegli individui erano mischiati tra loro, tutti
coperti da mantelli neri, inoltre coperti dall'oscurità
della notte,
come se non bastasse.
Hiccup si
divincolò ancora, cercando
di fuggire. Sentiva delle mani sulle sue braccia, ma allora
cos'erano? Perché non potevano essere feriti? Mentre quello
che
teneva il giovane differente stretto e imprigionato a sé si
girava
lentamente verso i suoi compagni, Jacob avanzò, cercando in
ogni
modo di arrivare a Hiccup, senza però riuscirci.
Un altro incapucciato
bloccò Jacob.
Gli altri differenti arretrarono, spaventati dalla forza dei nemici.
Tenere fermo Jacob non era cosa da niente, era un ragazzo forte e
anche pesante, quindi in qualche modo riusciva sempre a svignarsela,
battendo gli avversari con la forza o bloccandoli sotto il suo peso.
Ma in quel momento sembrava quasi che non ci riuscisse.
Lara avanzò,
scagliandosi contro
l'uomo nell'oscurità. Tutto ciò era
incredibile...incredibile di
come l'amore poteva far scomparire tutto il timore in una ragazza o
semplicemente, in generale, in una persona; spingerla a fare di tutto
pur di lasciar vivere la persona amata.
Ella cercò di
colpire la figura, ogni
volta i suoi pugni venivano sferrati per nulla, inutilmente. Poco
dopo, però, l'uomo lanciò un'imprecazione, come
se infine un colpo
l'avesse ricevuto. Lara spalancò gli occhi, continuando a
colpirlo.
In effetti ora riusciva senza minimi sforzi a provocargli dolore.
Cos'era cambiato da poco prima? Altre figure si avvicinarono a lei,
prendendola per le braccia e portandola verso un albero qualsiasi
della foresta. Le legarono le mani dietro alla schiena, legandola poi
al tronco dell'albero, passando una fune intorno al suo bacino.
I differenti non sapevano
che fare. Il
loro capo era bloccato insieme alla sua ragazza e al nuovo ragazzo il
quale li aveva portati in quella situazione.
L'uomo si
abbassò all'altezza del
terreno. Teneva in mano un pezzo di ramo piuttosto grosso infuocato
sulla punta. Allungò il braccio, fino a quando il fuoco non
toccò
il terreno, appiccandosi al suolo e prendendo a bruciare le foglie e
il muschio a pochi passi dalla ragazza.
“Lara!”
urlò Jacob, cercando di
liberarsi una volta per tutte. Strattonò così
forte il braccio
bloccato che riuscì finalmente a liberarsi, tirando una
gomitata in
pancia alla persona la quale l'aveva tenuto bloccato per vari minuti.
Una volta fatto ciò ordinò agli altri di farsi
avanti e attaccare
anche loro, usando anche i poteri per comunicare e creandogli dei
fastidi. Il ragazzo scattò in avanti, prendendo il ramo
infuocato,
fino a quel momento a terra, quasi interamente consumato, e
lanciandolo direttamente contro la figura responsabile della
situazione di Lara. Saltò sopra il fuoco, scavalcandolo; poi
tagliando le funi con un pugnale di ricambio a quello perso,
sistemato allacciato alla sua cintura. Lara gli sorrise per un
secondo, poi uscirono da quel piccolo pezzo di terreno circondato da
un cerchio di fuoco, il quale stava diventando sempre più
spesso.
Gli altri ragazzi stavano
colpendo
ripetutamente gli altri uomini. Avevano già liberato Hiccup,
tornato
in piedi immediatamente, pronto e scattante. Jacob cercò di
imprigionare uno degli uomini, di tenerlo fermo con l'aiuto di altri
differenti. Alla fine ci riuscì, allontanandolo dagli altri
e avendo
in mente come piano l'usarlo come ostaggio. Forse tenevano di
più di
quanto sembrasse a uno di loro.
“Se non ci dite
da dove veniamo e
perché ci cercate, lo faccio fuori.” disse Jacob,
cercando di
essere il più credibile possibile.
Uno di loro si fece avanti,
scoprendo
alla fievole luce lunare il suo volto. Non era nient'altro che un
ragazzo, non molto più grande di Hiccup o Astrid, a occhi
quasi
della stessa età di Jacob.
“Voi venite da un
altro mondo,
nient'altro...siete stati portati qui quando eravate piccoli per
sfuggire a noi, i cacciatori di differenti. Però non hanno
tenuto a
conto della nostra forza, così abbiamo usato il tuo stesso
piano :
usare una persona come ostaggio. Nel nostro caso era stata la madre
di Hiccup.” lanciò un'occhiata all'Haddock, il
quale si chiedeva
come facesse a sapere il suo nome.
“Perché
volete ucciderci? Cosa vi
abbiamo fatto di male?!” chiese Hiccup. Il ragazzo rimase
qualche
minuto in silenzio, poi aprì finalmente bocca.
“Siete pericolosi
per noi. Ogni volta
che usate i vostri poteri, causate forti mal di testa a noi. Un uso
troppo concentrato può addirittura portarci alla morte. Come
potrete
intuire, non ci rimaneva altro che uccidervi, in modo tale di poter
vivere finalmente una normale vita. Peccato che ancora siamo al punto
di partenza.” disse, fissandoli. Il suo sguardo facevano
percepire
solo una cosa ai differenti : odio. Ma cos'erano allora loro? A
nessun umano dava fastidio le loro doti, a nessun umano un pugnale
attraversava il corpo come se fosse di carta.
“Perché
allora ci avete seguiti fino
a qui? Non potevate rimanere nel vostro mondo senza crearci ulteriori
problemi?” chiese ancora Hiccup. Jacob lo osservava, quasi
dandogli
ragione.
“Vendetta. Vari
anni fa, alcuni dei
vostri antenati cominciarono a usufruire delle loro doti in stretta
presenza a nostri antenati. I nostri chiesero gentilmente di
smetterla, almeno per un attimo, ma loro non accettarono. Si
scatenò
una vera e propria guerra, ma mentre i nostri morivano di dolore i
vostri continuavano a usare i loro poteri senza preoccuparsene.
Purtroppo, non chiedermelo neanche, anche se noi ci spostiamo da voi,
le onde che usate per comunicare, come quelle della lettura della
mente o della previsione del futuro, vengono percepite da noi a
moltissimi chilometri di distanza. Se voi ve ne sareste andati in un
altro mondo, sarebbe stato meglio per tutti. Ma chi vorrebbe lasciare
la propria casa dopo tanto tempo di vita lì? L'avete fatto
solo
quando ormai noi abbiamo iniziato a cacciarvi, come vendetta.
Però
ovviamente vi abbiamo seguiti qui. Fa male, ogni giorno riceviamo
onde di doti in uso da varie parti di questo mondo, ma bramiamo la
nostra vendetta come voi bramate la vostra
libertà.”
Il suo racconto nascondeva
ogni minimo
segno di gentilezza nei loro antenati. Non volevano crederci. Hiccup
lasciò stare quella parte del racconto, la quale poteva
benissimo
essere stata inventata di sana pianta, concentrandosi sulle parole
precedenti.
“Mia madre
è ancora viva?” chiese,
anche se non poteva essere sicuro della risposta.
“Si, i tuoi
genitori sono entrambi
vivi. Come i suoi.” disse, puntando il dito su Astrid. Come
faceva
a conoscerli tutti?
Hiccup fece un passo
avanti. “Senti,
se noi ce ne andiamo e vi lasciamo in pace una volta per tutte, ci
lascerete in pace una volta per tutte?”
“No.”
la risposta fu secca, quasi
data con naturalezza, preparata da molto tempo prima per
stampargliela in faccia e ridere delle loro facce. In effetti non
erano delle migliori.
Jacob spalancò
gli occhi, correndo
stranamente velocemente verso il ragazzo incapucciato. Gli
saltò
addosso, atterrandolo e colpendolo in faccia. Hiccup e Astrid si
chiedevano cosa stesse facendo, cosa avesse in mente. In ogni modo,
anche gli altri ragazzi sembravano alquanto confusi, a parte Lara, la
quale sapeva sempre cosa fare, dove stare e chi aiutare.
Invece che unirsi a Jacob
però corse
via. Fu quasi come se avesse previsto il futuro. Infatti, un secondo
dopo, un urlo da parte di Jacob squarciò l'aria :
“Correte!”
I ragazzi non ci pensarono
su più di
tanto, seguendo quello che era un consiglio, non un ordine.
Hiccup e Astrid si
separarono dagli
altri, correndo verso il villaggio. Sapevano di aver preso un'altra
strada, ormai, ma quella era la loro casa. Era l'unico posto nel
quale potevano essere al sicuro.
“Non usare le
doti, scopriranno dove
siamo!” disse Hiccup, non fermandosi un attimo. Quando
arrivarono
al villaggio la luce del giorno cominciava a comparire, mentre
l'oscurità scompariva. Non si rifugiarono in una capanna,
rimasero
fuori, seduti con la schiena contro una parete di legno di una
capanna.
“E quando ci
troveranno?” chiese
Astrid.
Hiccup si voltò
verso di lei. “Non
ci troveranno.” disse Hiccup. “Ora è
meglio se ritorniamo a
casa.”
Astrid lo
guardò, sorpresa. Non si
sarebbe aspettata di ritornare a casa dopo tutto quello che avevano
passato. In ogni modo, dopo vari passi nella semi-oscurità,
aprì
quella porta a lei tanto familiare e si tuffò sulle scale,
salendo
velocemente sul soppalco.
La stessa cosa accadde a
Hiccup, il
quale si buttò sul suo letto, felice di poter stringere un
cuscino
tra le braccia. Dopo pochi secondi si addormentò, sfinito
dopo tutte
quelle corse, dopo aver rischiato di perdere la vita.
ANGOLO AUTRICE :
I was
thinking about you,
thinking about me, thinking about us, what we gonna be, I opened my
eyes, it was only just a dream...
Weeelaaaaaaa!!!
Ma quanto tempo è
che non vi sento, per tutti gli Dei?!?! No, se ve lo state chiedendo
non sono morta, solo che sono iniziate le verifiche e le
interrogazioni e quindi resto a studiare che è meglio...XD
No,
Hiccup non è morto...io non
sono diabolica come Stormfly 77 u.u Quello non è essere
diabolica,
quello è essere SADICA. Puramente. Sadismo nel DNA.
Cosa
potrei dirvi? Per me sta
andando tutto bene...si insomma, finalmente ho iniziato a conversare
con un po' tutti nella mia classe e beh...penso pure di trovarmi
meglio rispetto alla mia ex classe. E....seh...sono al punto di
partenza con x...x....ma sapete voi chi è x? Sapete, quel
ragazzo di
cui vi ho parlato ^_^ LOL BOH Quello mi guarda. Mi guarda sempre *
faccia sorpresa e impaurita al tempo stesso e impazzita * ( spero voi
abbiate capito quale XD ) Perché sih...lasciate stare l'h,
le mie
compagne di classe mi hanno contagiata con l'h finale...in ogni
modo...non riesco a fingere di niente, io mi giro e comincio a dire
sottovoce : perché perché perché tipo
per tremila volte! Cazzo!
Please
steal my heart cause it's
freaking out, freaking out, right now. XoX Che poi..prima pensavo
fosse incazzato perché lo fisso sempre, ma poi è
stato lui a
fissarmi tre secondi dopo! Cosa ti passa per la testa, ragazzo dalla
mente diabolica?!?! Dimmelo! OK?!?! Se solo sti ragazzi non fossero
così difficili da comprendere XD LOL
Mi
è venuta una super idea
stratosferica per una ff, spero che nel tempo per finire questa
qualcuno non mi fotta l'idea. -.-
Ora vi
saluto, non ho particolari
cose da dire, sennò starei qui a scrivere papiri, ma nessuno
se li
legge poi XDXD
Al
prossimo capitolo, che
pubblicherò il giorno del mio compleanno. Se non
sarà così
perdonatemi, sarà il mio compleanno per la miseria,
avrò anche dei
compiti da fare! XD
By
cricrina01.
Ps. W la
X LOL
|
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Capitolo 11 *** Capitolo 11 ***
Capitolo 11.
Un secondo dopo Hiccup era
con Astrid.
Erano in una di quelle spiagge piccole e rare di ciottoli, nelle
vicinanze di Berk. Nulla di strano, fino al momento in cui
realizzò
di star stringendo la sua mano destra nella propria sinistra. Hiccup
alzò lo sguardo, incontrando gli occhi di ghiaccio della
ragazza
accanto a lui. Mentre molte volte quando li vedeva erano semplici
occhi, freddi, distaccati, che non lasciavano trasparire nessuna
emozione, in quel momento erano il contrario. Lo guardava con occhi
diversi dal solito, quando di solito sembrava quasi lo odiasse, in
quel momento era tutto diverso. Non le aveva mai stretto una mano,
l'aveva solo sfiorata, le aveva afferrato il polso per fermarla, ma
mai per qualcos'altro. Cosa stava accadendo in quel momento?
“Hiccup, cosa mi
sta succedendo?”
chiese Astrid. Hiccup rimase a guardarla quasi incantato, non capendo
la domanda all'istante. Non gli interessava molto la domanda,
rimaneva solo fermo a guardare incantato le ciocche bionde sollevate
verso destra dal vento leggero.
Poi Hiccup non fece
nient'altro che
avvicinarsi a lei e baciarla. Tutto ciò non era possibile,
loro non
stavano insieme. Smise di pensarci subito.
E un attimo dopo si
ritrovò nel suo
letto, dopo aver spalancato gli occhi. Rimase a fissare il soffitto,
con la testa dolorante. Si chiese dove fosse, cosa ci faceva
lì.
Fino a quel momento era con Astrid e poi...si tirò su
sedendosi,
cercando di fare il punto della situazione.
“E' stato
solo...un sogno?” chiese.
Era sembrato
così reale, vivo...non
aveva nemmeno avuto un attimo la sensazione di star vivendo un sogno.
Anche se sapeva perfettamente di non essere nulla più di un
amico
per Astrid, in quel momento non ci aveva pensato. Rimase lì,
bloccato per vari minuti. Poi alzò lo sguardo, guardando
verso la
finestra. Non c'era luce da lì fuori, solo
oscurità. Gli venne
naturale pensare fosse notte profonda e in effetti era così.
Poi capì cosa
aveva fatto la notte
precedente : era corso via dal problema causato proprio da lui. Non
era giusto, avrebbe dovuto combattere al fianco di Jacob, ma invece
aveva agito come un codardo.
Si alzò dal
letto, correndo fuori
dalla sua camera, poi giù per le scale. Continuò
a correre fino ad
arrivare alla casa di Astrid. Svegliare i suoi molto probabilmente
non sarebbe stata un'ottima scelta, quindi optò per
arrampicarsi
fino alla finestra, al piano superiore. Certo, non era esattamente
un'ottima idea, ma doveva almeno provarci.
Dopo vari tentativi
riuscì a entrare
nella camera della ragazza e, senza pensarci un solo secondo, la
svegliò immediatamente.
“Cosa...cosa ci
fai qui? E che ora
è?” chiese lei, con voce molto diversa da quella
di Hiccup appena
svegliato. Sembrava fosse stata sveglia tutta la notte, una voce
squillante.
“Non so che ora
sia e noi dobbiamo
andare.” spiegò velocemente Hiccup.
Astrid si alzò
dal letto, con aria ben
poco assonnata ma abbastanza confusa. “Andare
dove?”
“Abbiamo lasciato
Jacob lì. Dobbiamo
tornare indietro, a quest'ora potrebbero essere tutti morti.”
disse
lui, dirigendosi verso la porta.
Astrid scattò in
avanti, prendendogli
il polso. Hiccup sussultò. Certo non aveva dimenticato il
sogno di
poco prima. “Sanno cavare a sé stessi. Quelli che
rischiano di
morire siamo noi.” disse Astrid, ma la sua mente diceva
tutt'altro,
e Hiccup lo sapeva bene. Sapeva della sua ragione, ma non poteva
lasciare che fosse. Erano loro amici, forse anche loro parenti. Il
sangue di differenti scorreva in tutte le loro vene.
“Preferisco
andare a vedere come
stanno, dove sono.” disse lui, lasciando stare tutto il resto
e
dirigendosi fuori dalla casa, cercando di essere il più
silenzioso
possibile.
Una volta fuori si
incamminarono verso
il bosco. Nella mente di Hiccup piombò un altro pensiero :
Sdentato.
Non sapeva dove fosse. Era corso via anche da lui.
Quando giunsero al luogo
della sera
precedente non trovarono nessuno, il posto era isolato.
“Dove sono
finiti?” chiese Hiccup,
girando intorno a un abete dal tronco spesso. Si bloccò, con
gli
occhi spalancati.
“Hiccup?
Perché ti sei fermato? C'è
qualcosa che non va?” chiese Astrid, camminando verso di lui.
Per
un secondo cominciò a pensare che sarebbe stato meglio
starsene a
casa. Qualcuno li stava cercando, ma non per semplice vendetta, per
farli tutti fuori.
Davanti a loro c'era il
corpo inerme di
Lara; gli occhi chiusi, stesa sul terreno ancora umido. Il mantello
nero caratteristico dei differenti era strappato in due, la maglia
sulla schiena aveva un grosso taglio, ovviamente prolungato
direttamente sulla pelle, ancora macchiata da sangue fresco. Scorreva
fuori dalla ferita, ma molto probabilmente in quantità
ridotte
rispetto tempo prima.
La cosa più
evidente, sorprendente e
disgustosa al tempo stesso era però la spada conficcata
direttamente
nella schiena della ragazza. Hiccup non aveva il coraggio nemmeno di
sfiorarla, era disgustato e dispiaciuto al tempo stesso.
Quale genere di persona
avrebbe fatto
tale cosa a una ragazza così innocua? Forse qualcuno che
voleva
ferire Jacob. In quel modo ci era molto probabilmente riuscito alla
perfezione. Certo, quella spada era forse stato qualcosa di
eccessivo.
“Non voglio
immaginare nient'altro.
Voglio solo sapere dove sono gli altri.” disse Hiccup,
liquidando
rapidamente la faccenda. Si girò, ritornando sui suoi passi
e
camminando verso l'interno del bosco.
All'improvviso si
ritrovò a terra, con
una mano sulla bocca, la quale gli impediva di gridare.
Aprì gli occhi
meglio, per capire chi
fosse e realizzò che si trattava di Jacob. Ma cosa stava
facendo?
Tolse lentamente la mano,
lasciandolo
respirare e poi parlare.
“Jacob! Cosa...mi
hai spaventato!”
disse Hiccup, ma non riuscì nemmeno a continuare, venne
interrotto
immediatamente da Jacob stesso.
“Andatevene via
di qui subito. Non
c'è più posto per voi qui, ho bisogno solo di
cacciatori esperti.
Andatevene. Ora o mai più.” disse. La sua voce era
diversa da
quella di poche ore prima. Tralasciava una nota grave di malinconia.
Astrid guardò
dietro a Hiccup e Jacob,
notando il gruppo intatto di differenti. C'era qualcosa di strano
però in loro. Se ne accorse solo vari minuti più
tardi. A ogni
coppia mancava uno dei due, erano stati letteralmente dimezzati.
Jacob si
avvicinò a Hiccup, mentre si
alzava da terra. “Siete gli unici rimasti. Capite ora
perché Diana
sarà l'ultima?” chiese.
Il ragazzo
guardò alle spalle del capo
dei differenti, notando il forte cambiamento. Capì tutto in
una
frazione di secondo.
“Oh.”
fu il suo unico commento. Era
successo tutto così velocemente...prima sembravano
così innocui e
poi...tutto ciò.
“Correte via.
Salvatevi.” disse per
ultima cosa.
Hiccup guardò
Astrid, prima di correre
via, con lei subito dopo.
“Dove stiamo
andando?” chiese
Astrid, dopo pochi passi. Hiccup sembrava spinto dalla mente,
camminava veloce come sapendo dove andare. Ma dove voleva andare,
esattamente?
“Non lo so,
voglio solo correre via,
okay?” disse Hiccup, guardandosi intorno nel bosco. Poi si
fermò
un attimo, guardandola negli occhi. “Qui non si tratta di
salvare i
differenti, qui si tratta di non morire. E io non voglio che ti
succeda nulla di grave. Non m'importa niente dei differenti.”
disse, prima di riprendere a camminare spedito. Astrid lo
seguì, con
le sue parole che rimbombavano nella sua mente. Cosa significava?
Prima che potessero dire
nient'altro,
rimasero bloccati con la bocca aperta davanti a qualcosa di davvero
strano : uno strano portale si era aperto davanti a loro.
“Che
cos'è?” chiese Astrid,
arretrando.
“Non ne ho la
più pallida idea.”
disse Hiccup, ma la sua attenzione venne attirata da qualcosa,
qualcuno. Quel qualcuno stava attraversando il portale, dirigendosi
verso di loro.
“Chi è
quello?” chiese Hiccup.
“Quella, vorrai
dire.” lo corresse
Astrid.
La figura
continuò ad avvicinarsi, per
niente minacciosa. In ogni caso, Hiccup e Astrid erano spaventati.
ANGOLO AUTRICE :
Happy
birthday to meeeehhh!!! XD
LOL
Chiarimenti
sulla ff :
Lo so,
è molto simile alla mia
prima ff “un mondo diverso”...
Hiccup
dovete immaginarvelo come
quello della serie tv “Dragons : i paladini di Berk.
”, mentre
Astrid è la stessa del primo film...lo so, è uno
strano milkshake,
ma davvero Hiccup o preferisco lì e Astrid lì
XDXD Sono stramba :D
Lara
è morta e anche metà dei
differenti :D
Cose
molto più importanti :
Muhahaha...certo.
Ho preso 5+ in
latino :D subito dopo aver preso 9 e mezzo i matematica...nono, il
voto non l'ho fatto vedere ai miei, non avrebbe avuto senso XD E se
ve lo chiedete no, non usano il registro elettronico, lo uso io :D
Ma
secondo voi se una vi dice
“verifica sui verbi” significa anche verifica sulle
declinazioni?
No, stavolta io non c'entro, i verbi eran da studiare, i verbi ho
studiato! T_T
E...sto
diventando vecchia,
cazzo! XD 14 anniiii LOLOLOLOLOL OK, basta.
Lo
sapete, potrei morire in
questo istante. Di attacco cardiaco...heart attack...muhahaha...la
sottoscritta ha assunto troppa droga visiva. C'è che poi io
mi
guardo intorno e vedo tutti i miei amici fidanzati...arrivo a scuola
e vedo un certo figone riconosciuto dalla lettera x...come cazzo fa a
non essere fidanzato? 1. E 2 com'è che guarda me??
Svegliaaaaa,
stiamo parlando di questa tipa che passa il tempo a sclerare 10 ore
al giorno ( anche a scuola ) e ha un cespuglio al posto dei
capelliii??? Non lo so, io la sua mentalità non la capisco.
Ci sono
10000 ragazze più belle di me...beh...magari potremmo
discutere
sull'intelligenza. XD
E poi in
classe sento la mia
compagna di banco : “Guardaloo, sta studiandooo!”
Io :
“okay, ci sono due
opsioni. 1 E' un bravo ragazzo e studia. 2 Non ha fatto i compiti e
li fa al cambio d'ora perché è una cattiva
persona.”
Lei :
“si, come te!” [ no
questions, please ]
Io :
“*facepalm* In entrambi i
casi non mi dispiacerebbe.” XDXDXD
Anyway...oggi
è stata forse una
delle giornate più belle della mia vita...certo, all'inizio
stamattina ero caduta in depressione, perché nessuno e dico
nessuno
dei miei amici del mio paese si era ricordato del mio compleanno. Io
non ho parlato, non glie l'ho detto poi. Odio attirare l'attenzione
su di me e in ogni modo erano loro quelli che dovevano ricordarsene.
Ma
poi...la mia migliore amica è
venuta a casa mia alle 17....e io non la vedevo dagli esami
perché
non abitiamo vicine e frequentiamo due scuole diverse ( io liceo
scientifico, lei linguistico per i ficcanaso che vogliono sapere XD )
e...boh, è stata una cosa troppo bella. Partendo dal fatto
che mi ha
regalato un poster di Dragon trainer.
D'estate,
un giorno, mia mamma mi
disse che una volta iniziato il liceo avrei dimenticato tutti i miei
compagni delle medie. Mio fratello mi tormentava dicendo le stesse
cose sulla mia migliore amica. Perché? Perché
è questo che è
successo a mia sorella, ma lei, a differenza mia, aveva bisogno di
una migliore amica. Io no. Alle medie ho trovato qualcuno in grado di
salvarmi dalla tristezza che mi assaliva nei mille momenti da sola in
cui mi trovavo alle elementari. Ho trovato qualcuno in grado di farmi
sorridere, con cui condividere i miei sogni, le mie fangirlate, i
titoli dei miei libri preferiti, le sclerate sui ragazzi...certo,
all'inizio non eravamo molto unite, ma con il passare del tempo ho
imparato ad apprezzarla.
Mentre
gli altri continuano a non
capirla e a giudicarla continuamente, io sto lì a insultarli
nella
mia mente.
Gli amici
veri, durano per
sempre, nonostante la lontananza.
Bene, ora
la finisco con la mia
ennesima discussione/riflessione filosofica XD
By
cricrina01.
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Capitolo 12 *** Capitolo 11 ***
Capitolo
11.
~Qualche
anno dopo~
[
Hiccup POV ]
Per quanto avessi scoperto
sulla mia
vita, nulla poteva sorprendermi più di tutti gli eventi
accaduti
ultimamente. Certamente dovevo ringraziare gli Dei di essere ancora
vivo, così come Astrid e...Diana. I nostri genitori no, non
erano
ancora vivi...tutto ciò raccontataci erano cose inventate,
senza un
certo perché.
Tre colpi sulla porta mi
risvegliarono
dai miei pensieri. Camminai lentamente verso la porta di legno,
afferrando la maniglia e abbassandola, aprendo la porta. Mi ritrovai
davanti una ragazza che avevo conosciuto 10 anni prima, quando ne
avevo solo 15. Quella ragazza uscita dal portale nell'aria, quella
ragazza che cambiò la vita di tutti noi differenti, dando
una
spiegazione alle nostre vite, una risposta alle nostre domande.
“Ciao,
ehm...Diana.” dissi,
trovando quelle parole ancora abbastanza difficili da pronunciare.
“Ciao
papà. Come sto io da piccola?”
Fermi. Lo so, non riuscite
a seguire
niente. Cosa sta succedendo? Semplice! Ok, forse non proprio. Ebbene
quella ragazza uscita dal portale era proprio la mia piccola Diana,
però con la mia stessa età. Così posso
avere accanto a me la Diana
di 5 anni e quella di 25 tutte e due allo stesso tempo. Molto
complicato, già. Com'è possibile questa cosa? Il
portale collega
vari mondi tra loro. I mondi principali sono quello in cui è
presente Berk e...un altro mondo totalmente diverso, nel quale ora io
vivo con Astrid e Diana. Eventualmente però si
può anche collegare
un mondo in una certa era con lo stesso mondo in un'altra era
totalmente differente, questo rende possibile quello di cui avevo
parlato prima.
{Flashback
: 10 anni
prima}
[ POV
esterno ]
La ragazza dentro allo
strano portale
si fece strada, raggiungendoci.
“Papà!”
esclamò, saltando fuori e
correndo verso Hiccup, infine abbracciandolo.
Lui la guardò
confuso, arretrando un
po', stranito nel vedere una ragazza della sua età che non
conosceva
abbracciarlo, in più l'aveva chiamato anche
''papà''. “Aspetta,
cosa?” chiese poco dopo.
Lei si scostò di
un po', quasi
mettendo insieme le parole pronunciate da Hiccup, cercando di capire.
Poi ebbe un'illuminazione, mettendosi a ridere per qualche
sconosciuto motivo. “Ah, non sai niente, giusto!”
cominciò, poi
si fermò poco dopo, per poi ricominciare. “Io sono
Diana....sai...tua figlia.”
Hiccup e Astrid si
guardarono, entrambi
senza aver capito nulla.
“Come faresti a
essere mia figlia se
hai la mia età?” chiese Hiccup.
“Sono venuta dal
futuro..so che può
sembrare un po' strano e che ora voi non capite nulla. In questo
mondo esistono un sacco di ere diverse, però io non vengo
esattamente dal vostro mondo. Voi non appartenete a questo mondo, voi
venite da un altro. Se venite con me ve lo faccio vedere.”
Hiccup si
avvicinò alla ragazza,
guardando dentro al portale. Tutto ciò lo attraeva, avrebbe
voluto
saltare dentro a quel portale e scoprire se i suoi genitori erano
davvero vivi.
Astrid fece una passo
avanti, fermando
Hiccup proprio un secondo prima che mettesse un solo piede nel
portale. “Hiccup! Questa è la nostra casa,
ormai.” disse.
Hiccup prese a riflettere
sulle sue
parole. Non facevano una piega, quella era davvero la sua casa, Berk
era la sua casa, ormai. Non poteva prendere tutto e trasferirsi in un
altro posto così, di punto in bianco. Non poteva farlo non
esattamente perché non ci riusciva, ma perché non
voleva farlo.
“Tu mi sai dire
se i miei genitori e
quelli di Astrid sono ancora vivi?” chiese dopo un po',
arrendendosi alle sue idee.
La ragazza davanti a lui
scosse
dolcemente la testa, con aria dispiaciuta. I capelli rossicci le
ondeggiavano davanti alla fronte, lunghi e ondulati. Gli occhi
azzurri dicevano tutto senza pronunciare una parola.
“Sono stati
uccisi.” disse Hiccup,
senza fermarsi a pensare prima di sputare quella frase. In ogni caso
non faceva una piega. Loro erano stati inviati a Berk per salvarsi
dai cacciatori di differenti, come aveva detto Jacob raccontando la
storia; i cacciatori li avevano seguiti comunque, forse
perché
avendo ucciso i loro genitori avevano trovato la risposta a dov'erano
andati, trovandoli. Si, probabilmente era andata così.
“Si.”
rispose la ragazza,
trattenendo un lato delle labbra rivolto verso il basso.
“Dai
cacciatori.” concluse Hiccup.
La ragazza
annuì. Hiccup lanciò
un'occhiata a Astrid, lei intese ogni singolo pensiero del ragazzo.
“Non possiamo
lasciar stare. Una
volta per tutte, dobbiamo mettere fine a questo problema, o ci
seguiranno ovunque per sterminarci tutti.” disse il ragazzo.
“Ma se non li
abbiamo già uccisi,
come pensi di farlo?” chiese Astrid, preoccupata.
“A volte, la
violenza non è la strada migliore. A volte non ci si
può
ribellare.”
Aveva ragione, anche quello
era vero.
Ma perché loro dovevano continuare a subire tutte quelle
violenze
senza un perché, senza poter reagire?
“Se venite nel
mondo in cui sono nata
e vissuta fino a ora, i cacciatori non vi troveranno. Non sanno della
mia capacità nell'aprire portali.” disse Diana,
trasmettendo un
granello di speranza a Hiccup.
“Dobbiamo.”
disse Hiccup,
rivolgendosi ad Astrid. Lei sospirò, ammettendo la
necessità del
trasferirsi nell'altro mondo.
“Va
bene.”
{Ritorno
al presente}
Ed
è così che siamo
arrivati qui.
“Ehm...bene.
Se sei ancora
viva, che domande sono?” chiesi, camminando verso la stanza
in cui
era la piccola Diana. La Diana venticinquennemi seguì,
cercando con
lo sguardo ''se stessa''.
Ancora
non me ne ero
abituato. Non riuscivo proprio a concepire l'idea di poter avere mia
figlia in forma di venticinquenne all'età di venticinque
anni e
avendo nella stessa casa, allo stesso tempo, la Diana di cinque anni.
Tutto ciò era contro ogni mia conoscenza acquisita
precedentemente
ad allora. Però era reale, dovevo solo crederci. Bella
parola,
crederci.
“Hey
Diana, come stai?”
chiese la ragazza, avvicinandosi alla bambina di cinque anni.
Non
capivo il perché delle
sue azioni. Che scopo aveva chiedere a sé stessa come stava?
Nessuna
risposta logicamente corretta.
La
bambina si avvicinò
correndo velocemente alla ragazza ventitreenne, abbracciandole le
gambe con le braccia e stringendola.
“Lei
non sa che tu sei lei
da grande, vero?” chiese Astrid, entrando in quel momento
nella
stanza.
“No.”
rispose la Diana
adulta, ridendo per la ridicolezza della questione. Non aveva proprio
un senso. “E mi sa che non sarò nemmeno io a
dirglielo...cioè...a
dirmelo.” disse lei, trovando altrettanto strano quel gioco
di
parole.
“Ma...svelami
una cosa.
Com'è che continui a farci visita? Non preferiresti
continuare la
tua vita nella tua era?” chiese sempre la bionda, guardando
la
figlia.
“Veramente
siete proprio
voi a dirmi di venire qui e controllare che tutto vada bene, senza
inceppi.” confessò la rossa. A questa rivelazione
i due genitori
rimasero lievemente sorpresi, chiedendosi cosa girasse nelle loro
future teste.
“Oh
beh...in questo
caso...ehm..continua a fare un tuo lavoro, suppongo.” disse
Hiccup,
aspettando qualche secondo e poi continuando : “Sta
succedendo
qualcosa di strano nel futuro?” chiese.
“No,
perché?” chiese
lei.
“Beh..è
un po' strano che
tu debba tenerci sott'occhio. Forse non mi fido soltanto del giovane
me.” disse ancora lui.
La
rossa rise. “Ora devo
andare, ciao!” disse, salutando i genitori velocemente e
cammiando
verso la porta, aprendola, uscendo e svanendo dalla stanza.
ANGOLO
AUTRICE :
To
the right, to the
left, we will fight to the death, to the edge of the earth, it's a
brave new world, from the last to the first.
To
the right, to the
left, we will fight to the death, to the edge of the earth, it's a
brave new world, it's a brave new world! - 30 seconds to mars, This
is war.
Woooooaaahhh!
Cricrina
è tornata! XD Giàgiàgià.
Ho appena realizzato di
essere stata via da questo fandom come scrittrice per un mese. Cazzo.
Ormai
metà dei miei
lettori mi vorranno morta, ma vabbè. :') DETTAGLI
Lo
so cheforse con
questo capitolo vi ho reso difficile la vita, è che voglio
finire
questa ff il prima possibile per iniziarne una nuova che
verrà
aggiornata costantemente, almeno penso, sopratutto nel periodo di
Natale. So che forse Natale è un po' lontano dal 10
novembre, ma
arriverà prima di quanto noi crediamo XD
Ebbene
sì, sono viva!
La vita da liceali è difficile * arrivano dietro di lei
quelli di
quinta e le sputano addosso * LOL Si, lo so che sono in prima XD, ma
penso che il passo più difficile sia quello dalle medie al
liceo,
perché cambia tutto! C'è io sono una pigrona, non
mi puoi chiedere
di studiare 3 ore al giorno XD A parte che...tutti i prof pensano
alla nostra classe come se fossimo angeli scesi in terra. Quello che
non sanno...è che noi siamo diavoli MUAHAHHAHAHAHA Ok, la
smetto.
Io
sono in 1BLS, che
sta per “prima b liceo scientifico”, dato che la
mia scuola ha
due indirizzi: liceo scientifico e scienze applicate ( come liceo
scientifico ma senza latino )...nella mia classe siamo in 14, 4
maschi e 10 femmine. Bene. Tra queste 14 meravigliose persone, una
sono io, poi c'è un gruppetto di geni che prendono sempre 10
( OMT
COME FATE ), il resto delle persone normali, come me, e infine quello
che va peggio e prende sempre 4. XD
E
oggi è stato uno
dei più bei giorni di scuola...l'ultima ora non c'era la
prof di
italiano e allora abbiamo iniziato a fare fiesta (LOL). Sono uscita
con un gruppetto di ragazze alle macchinette e ho osservato
attentamente il cibo dentro a essa. Alla fine ho preso un pacchetto
di croccantelle al bacon ( non so voi ma io quelle al pomodoro le
odio proprio tanto. ) Dopodiché sono tornata in classe, ma
avevo
voglia di prendermi qualcos'altro, dato che non vado mai alle
macchinette. Tornata lì guardo dei kinder bueno e me li
prendo. Poi
realizzo di avere il gusto di sale in bocca, quindi mi prendo un
cappuccino. Bene, quella macchinetta chiedeva di impostare quanto
zucchero volessi. Io non avevo mai preso il cappuccino alla
macchinetta, quindi ho lasciato l'impostazione predefinita.
Risultato? Cappuccino troppo amaro XD Un consiglio...mettete sempre
il massimo dello zucchero, al massimo diventate sdolcinati, nulla di
che. XD Poi ho mangiato il bueno, ho dato l'altro alla mia compagna
di banco. Bene, dato che il cappuccino costava 55 centesimi e io
avevo solo monete da 1 €, mi sono ritrovata una monettina
orrenda
da 20 centesimi tutta nera -.- bene, mi son presa le Daygum, giusto
per eliminare quella orrenda moneta dal mio portafogli XD
Bien,
la mia storiella
finisce qui, o non la smetto più.
Zao
zao! (?)
By
cricrina01.
Ps.
Domani è il
compleanno di mia mamma...non so, avevo voglia di dirlo.
|
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Capitolo 13 *** Epilogo ***
Epilogo.
E' tutto così sorprendente di essere riusciti a salvarci dai
cacciatori fuggendo...a volte la violenza non è il modo
giusto di risolvere il problema. Schierandoci contro di loro non
abbiamo risolto nulla, abbiamo perso solo molti di noi.
Mi sedetti su una delle numerose sedie disposte secondo nessun criterio
nel soggiorno luminoso, con il libro dei differenti tra le mani. Non lo
sfogliai minimamente, passando alla copertina finale e estraendo la
busta tra essa e l'ultima pagina di carta rovinata leggermente. Aprii
la busta facendo passare le dita sotto il lembo di carta impregnato con
un velo di colla, tirando fuori l'unico foglio presente nella busta.
Osservai attentamente i nomi. Metà di essi, magicamente,
erano stati tracciati orizzontalmente da un segno secco, come se
qualcuno l'avesse preso e avesse tagliato con un penna quei nomi. In
realtà nessuno l'aveva fatto, quel libro, compresa la usta
ovviamente, era sempre rimasto nella mia casa negli ultimi anni. Lessi
i nomi tagliati. Il primo era quello di Lara. I seguenti nomi
sconosciuti appartenenti a metà dell'ultimo gruppo di
differenti.
In fondo, in bella calligrafia, una frase indelebile di colore rosso,
il quale colore suggeriva l'essere stata scritta con del sangue :
nessuno può fuggire dai cacciatori. Vi troveremo, come
abbiamo fatto con gli altri.
Appena finii di leggerla, la frase scomparì. I nomi vennero
tagliati dagli stessi segni dei nomi già precedentemente
tagliati. Lanciai il foglio lontano da me, guardandolo fluttuare
dolcemente verso il basso, toccando il pavimento e posandocisi.
Astrid entrò nella stanza, camminando lentamente, poi mi
vide con un'espressione sconvolta e si allarmò, correndomi
incontro. “Hiccup?Cos'è successo?”
chiese.
“Diana non doveva farci visita questa settimana?”
chiesi, con voce tremante.
“Si...può essere che sia solo molto impegnata e
non possa venire.” rispose Astrid, non pensando alle varie
possibilità.
“Vorrei davvero che fosse così.” dissi,
abbassandomi e raccogliendo il foglio, senza darci nemmeno un'occhiata.
Quando giunse il momento però lo feci, scorrendo gli occhi
verso il basso. Un sacco di nomi conosciuti, prima di poter leggere due
nomi fin troppo familiari : Hiccup Horrendous Haddock III e Astrid
Hofferson.
Con un timore palpabile, abbassai gli occhi, scendendo di una riga del
foglio e leggendo la realtà.
Diana Haddock IV.
Il nome di mia figlia era nascosto sotto una pesante riga,
più spessa delle altre, quasi fatta in tal modo per
intimorire i lettori. Ma come potevo non spaventarmi soltanto sapendo
della morte imminente della mia stessa figlia?
Corsi nella stanza adiacente al soggiorno, nella quale riposava
indisturbata mia figlia. La raggiunsi, prendendola di peso e alzarla
dal suo piccolo lettino e abbracciandola. Subito due occhioni azzurri
si aprirono, mostrando tutto lo spavento e la confusione in lei. La
strinsi così tanto da sentire il suo tenero e piccolo cuore
battere all'impazzata.
“Lei morirà tra vent'anni...”sussurrai
ad Astrid, la quale era corsa al mio fianco.
“E....e noi...cosa ne sarà di noi?”
chiese lei, non riuscendo a rimanere lucida.
Posai, facendo attenzione, Diana a terra, guardando Astrid.
“Se non morissi ucciso da quei maledetti, allora metterei in
ogni modo fine alla mia vita, in caso di perdere anche te.”
Mi spostai nuovamente in soggiorno, raccogliendo per la seconda volta
il foglio da terra e osservando gli unici ultimi due nomi rimasti tra
tutti quelli tagliati. Attesi qualche istante. Una linea di inchiostro
rosso sangue si fece strada lettera dopo lettera. A, s, t, r, i e
infine d, tagliando tutto il nome in meno di un secondo. Solo io avevo
percepito quell'istante come se fosse passata un'eternità
dalla prima lettera all'ultima. Il sangue nel mio corpo mi si
gelò, come se smettesse di scorrere tutt'a un colpo.
Non passarono più di 30 secondi, subito l'ultimo nome
rimasto venne tagliato come tutti gli altri. Il segno
continuò a passare sopra alle lettere, coprendo quel punto
della pagina con una macchia rossa sangue e coprendo totalmente la
scritta. Era finita. Niente più differenti in tutti i mondi,
solo in quella era eravamo ancora vivi, ma tra esattamente 20 anni
saremmo morti, come tutti gli altri. Niente più famiglia
Haddock, niente più futuro promettente. Era finita.
~~~
A volte non si può contrattaccare. A volte non si
può vincere. A volte non si può ottenere tutto
ciò che si vuole. Anche se tu muori per un'ingiustizia, se
ciò che provi non è giusto, non dovresti
soffrire...a volte le persone più forti vincono, ma vincere
cosa significa davvero? Prevalere sugli altri, esercitare una
supremazia su chiunque? E in chi ti trasformi uccidendo persone
innocenti? In uno spregevole assassino senza cuore, intenzionato a
uccidere tutti senza pietà.
Ma è chi muore, chi prova con tutte le proprie forze a
rimanere in vita e non darla vinta a chi ha torto, che rimane un umano.
Con un'anima, un modo di pensare tutto suo. Il quale non dipende da
nessun altro, rimane lui. Chi invece uccide senza motivo si macchia di
un crimine irreparabile.
Meglio morire con onore, che uccidere finendo nella vergogna.
FINE
ANGOLO AUTRICE PLEASE DON'T KILL MEH : ( XD )
So che forse è un capitolo un po' piccolino...please don't
kill meh! Ho davvero così tante cose da fare che potrei pure
io morire con onore! XD
In questo bellissimo periodo del mese ( OW, SONO SARCASTICA! ) in cui
sono strapiena di insufficienze da recuperare, un mal di gola orrendo,
mal di testa voce rauca ( cosa orrenda per chi adora cantare come me )
e inoltre è per me un certo periodo del mese in cui le
ragazze sono di cattivo umore ( credo di essermi spiegata ), ho trovato
un po' di tempo per concludere questa strana...molto strana ff.
HEHEHHEHE Sih, finalmente ho fatto morire tutti in una ff! Mi sento
realizzata. ( sarà stato l'effetto del soprannome
“genia del male” appena datomi? ) SARA'.
Prossima ff in arrivo? BOH. Non so se iniziarne una o concludere prima
“Guerra per i dominatori”. Credo
procederò con la seconda opzione, dato che odio ODIO avere
indietro delle ff incomplete. Non so voi, ma a me mi fa sentire come se
non sapessi nemmeno finire una fottuta storiella da quattro soldi.
Anzi, gratis. OK, QUESTA FACEVA PENA.
In generale la mia vita prosegue normalmente, niente di tanto
problematico. E io dovrei smetterla di scrivere le mie ff e andarmene a
studiare storia per evitare un altro 3. La mia classe però
è davvero pazzesca...un affetto tale non l'ho mai provato
nella mia classe precedente. Pochi giorni fa avrei potuto essere finita
interrogata in matematica, ed ecco una mia compagna avvicinarsi a me
minacciosa e dire : Cristina hai studiato vero? HAI STUDIATO, VERO?!?!
Io : s-si...si! ( in realtà era un no XD )
Un altra ragazza che ora ha preso 3+ in latino ed è
totalmente preoccupata va in giro per la classe dicendomi : ma io non
lo recupero un 3! ( dato che siamo le uniche ragazze ad aver preso 3,
poi c'è un tipo che ha preso 2 in latino XD )
E poi i prof mi continuano a scocciare come se fosse strano per me
prendere 3. Ma io sono abituata XD Dato che sono una pigrona a vita,
l'unico modo per cominciare a studiare seriamente è prendere
un brutto voto e cominciare a studiare come una matta per recuperare.
Non so, son fatta così. Spero di non essere l'unica. :D
Okay, me ne vado! Al prossimo capitolo!
By cricrina01.
Ps. aspettatevi cose pazzesche dalla prossima ff :D
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