Christmas Stories ~Because even the Pirates, the Marines and the Revolutionaries love to feast Christmas~

di Jeo 95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 8 December- Mess ***
Capitolo 2: *** 9 December- Sweater ***
Capitolo 3: *** 10 December- Snow ***
Capitolo 4: *** 11 December- Cold ***
Capitolo 5: *** 12 December- Chocolate ***
Capitolo 6: *** 13 December- Hot The ***
Capitolo 7: *** 14 December- Influence ***
Capitolo 8: *** 15 December- Cuddle ***
Capitolo 9: *** 16 December- Pandoro ***
Capitolo 10: *** 17 December- Snowman ***
Capitolo 11: *** 18 December- Kiss ***
Capitolo 12: *** 19 December- Plane ***
Capitolo 13: *** 20 December- Frozen ***
Capitolo 14: *** 21 December- Mistletoe ***



Capitolo 1
*** 8 December- Mess ***


Christmas Stories

~ Because even the Pirates, the Marines and

the Revolutionaries love to feast Christmas ~

 

Capitolo 1- Mess

Prompt-

«Come hai fatto a legarti con le lucine di Natale?!»

                                                                             Image and video hosting by TinyPic
 

Perona sbuffò sonoramente, incrociando le braccia sui fianchi e levitando attorno al corpo bloccato di quello spadaccino fin troppo stupido per i suoi gusti.

Non le sembrava di avergli chiesto nulla di difficile, se non di darle una mano ad addobbare lo spettrale castello di Mihawk-san in occasione delle festività natalizie. Aveva faticato per ricevere il permesso da Occhi di Falco per decorare il maniero, e voleva che tutto fosse perfetto prima del ritorno di quest'ultimo.

Con l'aiuto dei suoi fantasmi era anche riuscita a convincere quel marimo ad aiutarla con i preparativi, ma col senno di poi si stava pentendo di averlo obbligato convinto ad aiutarla; era un vero e proprio idiota.

«Come hai fatto a legarti con le lucine di Natale?!»

Zoro grugnì frustrato, sforzandosi ancora di liberarsi da quel groviglio di luci e festoni che l'avevano intrappolato e legato come fosse un salame. Se solo non avesse lasciato le sue spade nell'altra stanza...

«E io che ne so?! Muoviti a liberarmi ragazza fantasma!»

«Che idiota...» Perona sbuffò ancora, scosse il capo e decise di aiutare quell'inutile spadaccino, sperando così di poter tornare ad addobbare il castello in santa pace.

Si avvicinò per liberarlo, ma all'ultimo si bloccò. Rimase ferma a guardarlo per secondi interminabili, poi un ghigno inquietante le deformò il volto.

Zoro tremò, conscio che qualunque cosa fosse appena passata per la testa di quella squilibrata non gli sarebbe piaciuto per nulla.





...

«Bentornato a casa Mihawk-san!»

Quando quella sera Drakul tornò al proprio maniero, fu accolto da un'esuberante Perona, euforica per aver finalmente finito di addobbare il palazzo come preferiva.

Non ricordava cosa esattamente l'avesse convinto ad accettare, probabilmente erano state le continue pressioni della ragazza a farlo crollare, disposto a tutto pur i riavere la sua pace, ma infondo non sarebbe morto nessuno se le avesse concesso di fare come preferiva.

La prima cosa che notò furono le luci all'ingresso, che illuminavano il portone d'entrata a giorno, e non di un solo colore, bensì di un alternarsi di rossi, blu e gialli. La seconda cosa che notò furono i festoni e le palline, appesi in ogni angolo del corridoio e di tutte le stanze che visitarono prima di raggiungere il salotto, da quale provenivano strani brusii che fecero storcere il naso al padrone di casa.

Prima che potesse porre qualsiasi domanda, Perona gli si parò davanti sorridendo, preparandosi ad aprire la grande porta che li separava dalla stanza più importante del palazzo.

«Ora ammirerai il mio bellissimo albero di Natale!»

La ragazza aprì la porta, lasciando Mihawk sorpreso nel vedere la tavola apparecchiata, le luci accese, ed un tripudio di vischio, ghirlande, luci, palline e festoni appesi ovunque nel grande salone.

Fu talmente sorpreso da quel che vide, che soltanto in un secondo momento si accorse delle grida del suo cosiddetto allievo, sovrastate dalle risate della ragazza fantasma.

E se Mihawk era conosciuto per il sangue freddo e l'impassibilità, oltre che la grande abilità nel maneggiare ogni tipo di lama, quella volta non potè evitare che una risata di scherno gli uscisse dalle labbra, mentre lo spettacolo di Zoro avvolto da luci e festoni gli si parava davanti agli occhi.

Vestito di verde, con i capelli verdi ed un cappello natalizio del medesimo colore, Roronoa fungeva da perfetto albero decorativo, nonché da fonte di risate perfino per l'imperturbabile Drakul.

«Piantatela di ridere o vi affetto!» sbraitò Zoro, ormai rosso in viso per rabbia e imbarazzo.«E tu! Aspetta che mi liberi e vedrai che ti combino, ragazzina Horo Horo!» ma Perona non sembrò prendere sul serio le minacce dello spadaccino e continuò a ridere.

Mihawk li fissò bisticciare, lui gridava mentre lei rideva sguaiatamente, e si chiese cosa lo trattenesse dal prenderli entrambi e lanciarli fuori dal palazzo, in modo da potersi così rilassare nella più completa e tranquilla solitudine.

Li lasciò lì invece, ritirandosi nelle sue stanze per poter, almeno lì, riposare in pace e bersi un buon goccio di vino, sperando che Perona non avesse messo mano anche lì.

Con un sospirò si ritirò, sicuro che avrebbe dovuto dire addio ai suoi “Natali” sobri e tranquilli fino a quando quei due mocciosi entrati nella sua vita all'improvviso, non avessero lasciato il castello per spiccare il volo verso nuove avventure.






















*Note Autrice*
Come già detto, questa storia partecipa alla Challenge di Natale indetta sul gruppo Facebook EFP- One Piece Fandom, spero possiate apprezzarla :)
Cercherò di aggiornarla giornalmente, ma non vi prometto nulla! >-<
Fatemi sapere che ne pensate, un bacio a tutti e a presto u.u
Jeo 95 =3

 

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Capitolo 2
*** 9 December- Sweater ***


Christmas Stories

~ Because even the Pirates, the Marines and

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Capitolo 2- Sweater

Prompt-
Maglione

                                                                             

Cercando di resistere all'impellente impulso di grattarsi ogni centimetro del corpo, Usopp sorrideva nervosamente alla bella ragazza dai capelli biondi che gli stava davanti, raggiante e bellissima come sempre.

Si strinse le nocche a sangue pur di evitare che le mani andassero fuori controllo ed iniziassero a grattare ovunque per alleviare quel fastidioso prurito, volendo ad ogni costo evitare di impazzire proprio di fronte a Kaya, che di sicuro si sarebbe rattristata. E Usopp voleva assolutamente evitare che accadesse.

«Sono davvero felice che tu sia tornato.» sorrise Kaya.«Mi spiace solo che debba già ripartire...»

Era stato deciso di comune accordo fra tutti i membri dei Mugiwara di passare le vacanze di Natale ognuno al proprio villaggio d'origine. Brook aveva colto l'occasione per andare finalmente a far visita a Loovon, mentre Robin era andata con Franky a Enies Lobby, siccome ormai il carpentiere, insieme ai Mugiwara, rappresentava la sua unica famiglia -era stato uno shock sapere che stavano insieme, soprattutto per Sanji.

Usopp era stato felice di poter tornare al suo villaggio, rivedere tutti i suoi amici e soprattutto Kaya, la sua amata amica d'infanzia, colei che gli era mancata più di chiunque altro. Aveva passato una settimana indimenticabile in sua compagnia, potendo finalmente raccontarle delle sue avventure per mare, stavolta senza nessuna bugia, o quasi.

Ora era giunto il momento di ripartire, già poteva vedere le lacrime sui volti dei suoi compaesani, che l'avevano riempito di raccomandazioni e regali, alcuni utili, altri strani, che però gli avevano riempito il cuore di gioia. Era stato bello poter tornare a casa, ma il mare lo stava richiamando a sé, verso nuove avventure, in compagnia dei suoi preziosi nakama.

Prima di andarsene però, volle dare il suo regalo alla ragazza, che per ricambiare gli aveva confezionato un regalo con le proprie mani, rivelazione che in un primo momento emozionò il cecchino. Quello fu l'inizio dell'incubo.

Kaya aveva voluto che lo provasse, ormai lo indossava già da mezz'ora, e non osava chiederle se potesse toglierlo prima di rovinarlo. Non aveva nemmeno la scusa del clima, visto che quel giorno la neve aveva deciso di colorare il panorama di un bianco abbagliante.

Sulla spiaggetta da cui presto sarebbe salpato ormai erano rimasti soltanto loro due, chiusi in un rigoroso silenzio, con Usopp che era sempre più vicino al punto di non ritorno.

Vide la ragazza abbassare lo sguardo e toccarsi il foulard blu che le aveva appena regalato, una lacrima brillò sul viso della giovane, e allora Usopp sentì il prurito svanire.

«Kaya...» l'afferrò per le spalle, guardandola seriamente come mai aveva fatto.«Io tornerò sicuramente a prenderti! E allora viaggeremo insieme per i mari e vivremo grandi avventure, è una promessa del grande Capitan Usopp!» e Kaya gli credette, perché poteva leggere la determinazione negli occhi del ragazzo, ed era certa che sarebbe tornato ancora da lei.

Ricambiò l'abbraccio, posando un delicato bacio sulle labbra del cecchino, leggera e candida, quanto bastava per trasmettergli tutti i suoi sentimenti.«Ti aspetterò.»




«Perdonami Kaya... non sono abbastanza forte per questo...»

Una volta lontano dall'amata, dalla sua isola e di nuovo pronto a ricongiungersi con la ciurma, Usopp aveva un unico rimpianto che lo tormentava dal momento in cui la ragazza gli aveva consegnato il suo regalo: non essere riuscito a dirle la verità, ovvero che nemmeno un prode Capitano come lui, impavido e coraggioso, poteva resistere a quell'indumento infernale.

Kaya era una ragazza dolcissima e amabile, probabilmente l'avrebbe sposata un giorno, ma doveva assicurarsi di dirle che la prossima volta non si disturbasse a confezionargli un maglione, a meno che non ci tenesse a vederlo grattarsi ogni secondo. Anche il più coraggioso degli eroi aveva i suoi punti deboli!

 

 







*Note Autrice*

Ecco qui il secondo aggiornamento u.u 
Stavolta su Usopp e Kaya che personalmente trovo dolcissimi *w*
Voi che ne pensate? Potranno mai avere un futuro?
(L'accenno Frobin era necessario perchè sono l'ammore u.u)
Comunque volevo avvisarvi che potrebbero esserci coppie varie, dalla ZoRobin, alla Frobin, e addirittura la ZoSa! xD qualunque coppia vogliate (si insomma, quasi tutti u.u)
Grazie a tutti e un bacione a chi legge questa raccolta di scleri!
Alla prossima!

Jeo 95 =3

 

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Capitolo 3
*** 10 December- Snow ***


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the Revolutionaries love to feast Christmas ~

 

Capitolo 3- Snow

Prompt-
Snow

                                                                             

                                                          Image and video hosting by TinyPic

Rufy osservava l'orizzonte dalla polena della Sunny, incurante del freddo pungente che da qualche giorno aveva irrigidito il clima.

Starnutì un paio di volte, ma nonostante i brividi ormai gli percorressero il corpo da capo a piedi, il giovane capitano non sembrava voler rientrare al coperto, al riparo dal freddo di quell'inverno.

Nami lo fissava da diversi minuti, avvolta nel suo caldo cappotto giallo, le mani coperte da guanti rossi, e non poteva evitare di chiedersi cosa stesse passando nella testa del suo stupido capitano.

Con un sospiro lo raggiunse, lanciandogli malamente un cappotto rosso ed un paio di guanti gialli.

«Copriti idiota, o finirai per prenderti un accidenti!» lo rimproverò.«E per quale motivo sei qui fuori al freddo?!»

Rufy guardò prima gli indumenti e poi la ragazza, sorridendole e ringraziandola, senza però rispondere alla sua domanda.

«Allora?» riprovò, e stavolta Rufy le prestò attenzione.

«Perchè non voglio perdermi lo spettacolo!» Nami non capì quel che il capitano volesse dirle, ma pochi secondi dopo vide Rufy alzarsi con uno scatto, ed indicare eccitato il cielo notturno.

«Guarda Nami!»

Prima ancora che potesse alzare lo sguardo, un fiocco di neve le si depositò nel naso, poi un altro, poi un altro ancora, e prima di potersene accorgere, aveva preso a nevicare. Sgranò gli occhi e guardò il capitano stupita, mentre la neve cadeva su di loro fiocco dopo fiocco, senza che lei ne avesse previsto la caduta.

«Come sapevi che sarebbe nevicato?»

Rufy ridacchiò, avvicinandosi alla navigatrice ed indicandole una nuvola scura dalla forma particolarmente strana che la navigatrice non aveva mai visto prima.«Me l'ha insegnato Shanks! Lui diceva sempre che quando fa freddo e compare quella strana nuvola nel cielo, una neve speciale si poserà sulle teste dei pirati! È una neve capace di esaudire i desideri!» spiegò il capitano, allungando la lingua e lasciando che i fiocchi vi si posassero sopra.

«Assolutamente deliziosa!» si voltò verso la navigatrice, afferrandole le mani ed incitandola ad imitarlo.«Assaggiala anche tu!»

Incerta, ed anche imbarazzata per la vicinanza improvvisa del suo capitano, Nami allungò la lingua quel tanto che bastava affinché un fiocco le cadesse sulla lingua. Quando si sciolse, la navigatrice sgranò gli occhi per la sorpresa.

«È dolce!»

Rufy rise, assaggiando ancora la neve ed appoggiando la fronte su quella della navigatrice, che arrossì per l'imbarazzo, ma non si ritrasse.

Restarono così per qualche minuto, finché la neve non smise di cadere su di loro. Rufy contrasse il viso in una smorfia imbronciata.

«Accidenti, peccato che duri così poco, non ho avuto il tempo di esprimere il desiderio!»

Ma per Nami, quei preziosi momenti passati assieme al suo capitano valevano più di qualunque desiderio potesse esprimere. Perché era grazie a Rufy se poteva ancora sperare e desiderare, se poteva vivere quel meraviglioso presente fatto di amicizia ed avventura, e non c'era altro che avrebbe potuto desiderare.




















*Note Autrice*
La mia OTP *w*
Avrei dovuto fare su di loro la prima shot, ma ho cambiato idea quando ho visto l'immagine promt, unita alla frase promt, e quindi ho ripiegato su questa u.u
Ovviamente ce ne saranno altre, ma prima darò spazio ad altre coppie, dalle più conosciute a quelle meno ma che a me hanno fatto impazzire ** (come SPOILER la Sai x Baby 5 e la Kyros x Scarlet, entrambe su cui ho sclerato molto :3)
Se avete qualche richiesta particolare sulle coppie non esitate a chiederla!
Spero che anche questa vi piaccia, ammetto di non aver avuto molte idee su questo prompt, un bacione a tutti e alla prossima!
Jeo 95 =3

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Capitolo 4
*** 11 December- Cold ***


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Capitolo 4- Cold

Prompt-
Freddo

 

 

Era coperta di neve Dressrosa in quel periodo, così vicino al Natale che già si potevano intravedere le prime luci che addobbavano le case degli abitanti.

Anche Scarlet aveva decorato la piccola casa in cui viveva, certo non splendeva come avrebbe fatto il palazzo reale, ma per lei non c'era nulla di più bello.

L'unico inconveniente forse, era dato dagli spifferi che infestavano l'abitazione, impavidi tanto da sfidare e vincere il calore del fuocherello che animava la stufa.

Scarlet rabbrividì, ma non si lasciò sopraffare dal freddo e continuò a preparare la cena per lei ed il marito, mentre nella sua pancia il piccolo frutto del loro amore si faceva sentire con piccoli caldi e movimenti.

La donna pose una mano sul pancione non ancora completamente gonfio ma già visibile, e sorrise carezzandolo dolcemente. In quel momento la porta si aprì, lasciando che il vento freddo e pungente le sferzasse il viso prepotente, prima di richiudersi alle spalle del marito appena entrato.

«Sono a casa.» lo sentì dire.

«Ben tornat-ahahahah!» Scarlet quasi si accasciò a terra dal ridere, quando una volta giratasi a guardare il marito, l'aveva trovato ricoperto da capo a piedi di neve, quasi come fosse un uomo delle nevi e non un prode guerriero dell'esercito reale.

Kyros sgranò leggermente gli occhi, imbarazzandosi e cercando di darsi una ripulita mentre la moglie continuava imperterrita a ridere di lui.

Scarlet si asciugò gli occhi umidi per le lacrime ed andò ad accoglierlo come una brava moglie avrebbe fatto, baciandolo dolcemente a fior di labbra.«La cena è pronta.»

Si stupì di come la pelle di Kyros non fosse poi così fredda, nonostante pochi secondi prima fosse coperto di neve, pensando che forse con lui il bambino che portava in grembo non avrebbe patito alcuna sorta di freddo.

Cenarono, parlando della giornata appena trascorsa, ridendo, scherzando, e Scarlet provò una piacevole sensazione di calore, un tepore unico che infestava la casa quando il marito era con lei, scacciando il freddo che tanto la infastidiva nelle giornate in cui lui non c'era.

«Ma sei congelata!» questa era stata l'esclamazione di Kyros quando le loro mani si erano sfiorate, mentre riposavano entrambi seduti sul piccolo divano del soggiorno, e subito era corso a prendere una coperta, preoccupato per lei e per il bambino.

«Kyros, calmati, va tutto bene.» tentò di rassicurarlo, ma fu del tutto inutile.

Scarlet pensava che si sarebbe limitato a coprirla, cercando di darle sollievo dal freddo pungente, ed invece, completamente contro ogni prognostico, Kyros l'attirò a se, abbracciandola, ed avvolgendo entrambi nella coperta che era andato a recuperare.

Nonostante fossero sposati e aspettassero un bambino, Scarlet non poté che arrossire a quel gesto, così insolito da parte di Kyros, che spesso evitava di toccarla per non “contaminarla con le sue mani sporche di sangue”, come diceva lui.

«V-Va meglio?» le chiese, imbarazzato quanto lei, ma determinato a riscaldare l'amata a qualunque costo.

Scarlet annuì, accoccolandosi ancora di più sul petto del marito, godendosi quel piacevole contatto che riusciva a riscaldarle non solo il corpo, ma anche il cuore.

D'improvviso il freddo non fu più qualcosa di spiacevole per lei, trasformatosi da un momento all'altro in un ottimo mezzo per farsi coccolare dall'uomo che amava.

                                                                       









*Note Autrice*
Ora, io non so voi eh, ma lettermalmente AMO questa coppia *w*
Leggendo il manga onestamente non mi avevano colpito molto (al contrario di Don Sai e Baby 5 che sono diventati subito una OTP xD) ma guardando gli episodi... QUANTO SONO CARINI?! QUANTO?! E CON REBECCA POI?! *w*
Spero che vi piaccia, e spero di farvi amare la coppia tanto quanto l'ho amata io *w*
Un bacio a tutti e grazie a chi mi segue, a domani!
Jeo 95     

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Capitolo 5
*** 12 December- Chocolate ***


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Capitolo 5- Chocolate

Prompt-
Cioccolata

 

Piena di buste fin sopra la testa, la giovane ragazza correva disperatamente per le strade del quartiere, irrigidita dal freddo dell'inverno che le gelava le ossa, nonostante il cappotto viola e la sciarpa con cui si era coperta prima di uscire.

Non era nei suoi piani uscire quel giorno, ma visto che ancora le mancavano dei regali, e considerando che suo padre quel giorno non sarebbe rincasato tanto presto, aveva colto l'occasione di finire le ultime compere.

Correva, volendo tornare presto al caldo della sua dimora, attenta a non scivolare sul ghiaccio che aveva coperto il terreno dopo la nevicata di quella notte.

Mentre correva, un profumo delizioso la fece fermare, attirandola in un vicolo del quartiere, davanti ad un anonimo bar che non aveva mai notato prima, piccolo e fatiscente, un posto di cui non avrebbe mai notato l'esistenza se quel profumo così dolce e invitante non l'avesse attirata.

Incerta sul da farsi, ma desiderosa di scoprire cosa producesse quel profumo così invitante, alla fine decise di entrare.

«Con permesso.» disse, rimanendo stupita di cosa l'aspettò una volta aperta la porta.«Wow...»

Contrariamente a quanto suggerisse l'ingresso, l'interno era elegante e ben curato, accogliente tanto quanto poteva esserlo un ritorno a casa.

L'interno del locale era vuoto, escluso per la presenza di un giovane barista dai capelli biondi e le sopracciglia a ricciolo, comodamente seduto con una sigaretta in bocca, spenta.

Quando si accorse di lei si alzò di scatto e le diede il benvenuto, riempiendola di complimenti e allusioni alla sua bellezza. Non potè evitare di arrossire.

«Prego splendida signorina, si accomodi.» ancora titubante, decise di accettare. Lasciò i sacchetti a terra, abbastanza vicini da poterli controllare, lasciò il cappotto nelle mani del giovane e non si oppose nemmeno quando le spinse galantemente la sedia.«Cosa posso servirle?»

«Avete qualcosa di caldo?» chiese, ed il ragazzo annuì.

«Le porto subito la nostra cioccolata.» e lo vide sparire dietro il bancone.

Cioccolata. Ora si spiegava cos'era quel buon profumo.

Il cameriere tornò poco dopo, con una tazza fumante ci cioccolata calda con marshmallow.

«Ti ringrazio.» gli sorrise, e lui ricambiò.

Portò alle labbra la tazza di cioccolato, e quando il liquido bollente le scivolò lungo la gola, la ragazza sentì un calore invaderle il corpo ed il cuore, nella più soave e bellissima delle armonie.

«È deliziosa.» ammise.

«Sono davvero felice ti piaccia.» le sorrise ancora, e la ragazza provò l'irrefrenabile desiderio di conoscere più affondo quel locale ed il suo misterioso proprietario.

«Posso sapere come ti chiami?»

Con un inchino, il ragazzo le si presentò.«Il mio nome è Kuroashi Sanji, ed il tuo, mia bella signorina?»

«Riku Violet.» e quello fu il loro inizio, in un locale sperduto, davanti ad una cioccolata calda.

Coricata sul suo divano, Violet leggeva un buon libro, avvolta in una calda coperta per proteggersi dal freddo pungente dell'inverno.

«Ecco a te, Violet-chan.»

Violet sorrise, accettando con garbo la cioccolata che Sanji le aveva gentilmente preparato.

«Ti ringrazio, Sanji-kun.»

Lasciò che il ragazzo le si sedesse accanto, anche lui con una tazza tra le mani, e si accoccolò dolcemente sulla spalla di quello che ormai era il suo ragazzo.

Violet fissò intensamente la cioccolata con un amorevole sorriso sulle labbra, ripensando al primo incontro avuto con Sanji, avvenuto grazie ad una cioccolata calda, giusto un anno prima.

«Sai una cosa Sanji-kun?» il ragazzo si voltò a guardarla, mentre Violet si accoccolava sempre di più vicino al suo braccio.«Adoro la cioccolata calda.»

Perché era stata il loro inizio, ed ora, ogni qual volta Sanji le preparava una buona cioccolata e si sedeva sul divano accanto a lei, Violet non poteva editare di pensare che quella bevanda che era stata l'inizio di tutto, fosse la cosa migliore del mondo.


 











*Note Autrice*
Hola amici e amiche! 
E dopo Scarlet, ecco a voi una shot su Violet (che preferisco a Viola, quindi sarà Violet u.u)
La Sanji x Violet mi piace molto, ma ancche questa è poco trattata uffi T.T
Quindi rimedio io xD
Spero che piaccia anche a voi, grazie a tutti per il sostegno!

Un bacio e alla prossima!
Jeo 95 =3


 

 

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Capitolo 6
*** 13 December- Hot The ***


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Capitolo 6- Hot The

Prompt-
The Caldo

 

Law era solito studiare fino a tardi, anche quando d'inverno il freddo notturno avvolgeva completamente la casa, ed una sola candela restava ad illuminare la sua stanza ed i suoi libri.

Suo padre lo rimproverava spesso, ripetendogli che studiare fino a tardi non avrebbe giovato alla sua salute, eppure Law non poteva placare la sua sete di conoscenza, che giorno dopo giorno lo spingeva a leggere sempre più libri, sottraendo sempre più tempo al sonno.

Leggere però, al lume di una misera candela, non potevano proteggerlo dal freddo. Ma Law continuava imperterrito la sua lettura, aspettando con impazienza l'arrivo di qualcuno che, ogni sera, irrompeva puntualmente nella sua stanza, offrendogli la cura ad ogni fredda morsa del gelo.

«Ancora sveglio, Onii-chan?» glielo chiedeva ogni volta Lamy, anche se conosceva la risposta, ed ogni volta Law le rispondeva sorridendo, aspettando che la sorellina gli offrisse la sua speciale medicina.

«Tu studi veramente troppo Onii-chan, finirai per ammalarti!» lo rimproverava, appoggiando sulla scrivania una tazza fumante.«Per fortuna ci pensa la tua sorellina! Ti ho preparato la mia medicina speciale contro il freddo e la stanchezza.»

Proclamò orgogliosa, mentre Law si divertiva nel vederla così entusiasta.

Il the caldo che Lamy gli offriva ogni sera, alla stessa ora, era il rimedio migliore che potesse esserci, capace di rimetterlo in forze e scaldargli ogni muscolo del corpo dopo un solo sorso.

«Un giorno dovrai svelarmi il tuo segreto.» le ripeteva sempre, e lei, dopo la solita linguaccia, gli sussurrava la medesima risposta.

«Non te lo dirò mai!» e rideva gioiosa, augurandogli poi la buonanotte e lasciando il suo fratellone agli studi notturni.

Law finiva in pochi sorsi la bevanda calda che la sorellina gli preparava con amore, catalogando quel loro momento di complicità come il più prezioso della giornata.




«Non è ora di andare a letto Capitano?»

A distanza di anni, Law ancora non aveva perso l'abitudine di restare alzato fino a tardi per studiare. Erano libri vecchi, testi che aveva già letto mille e mille volte, ormai li conosceva a memoria, eppure non poteva smettere di continuare a rileggerli ogni sera, giorno dopo giorno, con una tazza di the caldo poggiata sulla scrivania.

«Tutto bene Bepo, bonanotte.»

L'orso uscì dalla cabina del capitano, che rimasto solo fissò per interminabili istanti la tazza fumante, prima di assaporarne un lungo e bollente sorso.

Quando staccò le labbra sorrise amaramente, perché per quanto potesse aver mantenuto quell'abitudine, qualcosa lo riportava sempre alla crudele realtà che lo circondava.

Per quanti the provasse, nessuno sarebbe mai stato buono e speciale come quello che gli preparava Lamy ogni sera.






















*Note Autrice*

Fiuuu ce l'ho fatta di un pelo xD
Purtroppo il sabato e la domenica sono spesso fuori, e se ieri sono riuscita ad aggiornare prima di uscire, oggi non mi è andata bene xD
Ma ce l'ho fatta prima della mezzanotte, quindi è ok u.u
Passando alla fic... sniff, mi voglio male da sola T.T
Come vedete non ci sono solo pairing e coppie, ma anche rapporti tra fretelli, in special modo ci tenevo a parlare dei fratelli Trafalgar, che hanno una storia tristissima T.T
In cuor mio, spero che Lamy sia viva, ma ne dubito fortemente T.T
Che ne dite di questa shot? Vi ha strappato una lacrimuccia?
Grazie a tutti per il sostegno, un bacio e alla prossima!

Jeo 95 =3

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Capitolo 7
*** 14 December- Influence ***


Christmas Stories

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Capitolo 7- Influence

Prompt-
Influenza


 

Robin era bloccata a letto, tossiva e sentiva la pelle bruciarle come fuoco, nonostante i brividi di freddo che le percorrevano il corpo. Chopper le aveva vietato categoricamente di uscire dal letto, almeno fino a quando l'influenza non fosse passata.

Erano ormai tre giorni, ed ora che la temperatura si era abbassata abbastanza da farle smettere di girare la testa, si stava annoiando alquanto. E non poteva nemmeno alzarsi e recuperare uno dei suoi libri.

Avrebbe passato la giornata nella noia più totale, se qualcuno non avesse bussato alla sua porta proprio in quel momento.

«Come sta la nostra archeologa oggi?»

Franky era apparso sulla soglia con un sorriso smagliante e gli occhiali calati sugli occhi. Robin sorrise nel vederlo, convinta che un po' di compagnia avrebbe alleviato la sua noia, e se poi la compagnia era offerta da Franky, allora era sicura che non avrebbe avuto il tempo di annoiarsi.

Si tirò a sedere, sorridendo al carpentiere.«Molto meglio grazie a Chopper, purtroppo non c'è molto da fare.»

«Ed è per questo che sono qui.» spiegò il cyborg.«Anche il nostro dottore pensava che potessi annoiarti, soprattutto perché non lascia entrare nessuno per paura di un contagio.»

Ora Robin si spiegava perché nessuno era andato a farle visita in quei giorni, e non perse l'occasione di chiedere a Franky per quale motivo invece avesse lasciato entrare proprio lui.

«Be sono un cyborg davvero super, non è facile farmi ammalare.» spiegò.«Poteva entrare anche Brook, ma Sanji non l'ha permesso.» e nemmeno io, avrebbe voluto aggiungere, ma preferì tacere.

Nico Robin rise, non serviva nemmeno chiedere perché allo scheletro non fosse stato permesso di entrare, finalmente contenta di poter parlare con qualcuno dopo giorni di isolamento.

«Purtroppo, anche io ho un tempo limite, sono venuto principalmente a portatri questi.» e le porse alcuni dei suoi preziosi libri.«Almeno così non ti annoierai troppo.»

Robin vide le guance del cyborg colorarsi di rosso, ed un sorriso le incurvò le labbra. Contravvenendo agli ordini di Chopper, la donna si alzò dal letto, con il suo potere costrinse anche il carpentiere ad abbassarsi, e gli scoccò un dolce bacio a fior di labbra.

Durò pochi, e quando si staccarono, Franky si ritrasse imbarazzato, ruzzolando all'indietro e cadendo fuori dall'ambulatorio di Chopper.

«Waaaaa Franky tutto bene?!»

«Sicuro di star bene? Sei rosso come un pomodoro!»

Robin tornò a letto, mentre sentiva i compagni accorrere attorno ad un confuso ed imbarazzato carpentiere, mettendosi a leggere come se nulla fosse accaduto. Eppure dopo quella visita gradita, sentiva di star già molto meglio.




«Come diavolo hai fatto ad ammalarti?!»

Bella domanda quella del medico di bordo, ma nemmeno Franky sapeva rispondere a quel quesito.

Come un mezzo robot avesse potuto prendersi l'influenza era un vero e proprio mistero, oltre che una grande seccatura, eppure a Franky non dispiaceva poi così tanto.

E se ripensava a cosa, probabilmente, l'aveva contagiato, pensò che avrebbe potuto prendere altre mille influenze, pur di sentire le morbide e dolci labbra di Robin ancora una volta sulle sue.

 












*Note Autrice*

Sera a tutti!
Eh si, Robin e Franky non potevano mancare u.u
Volete sapere se è davvero possibile che un cyborg possa ammalarsi? Ovvio che si! Perchè l'amore è una bellissima malattia u.u
Spero che possa piacervi, un bacio e grazie a tutti!
A presto!
Jeo 95 =3

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Capitolo 8
*** 15 December- Cuddle ***


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~ Because even the Pirates, the Marines and

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Capitolo 8- Cuddle

Prompt-

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«Ecco a te.»

Sabo accettò con un sorriso la tazza blu che Koala gli aveva offerto, sfregandosi gli occhi e stiracchiandosi sulla sedia.

Koala si rifugiò sul letto, distesa prona e con la coperta che le copriva anche la testa, con la tazza stretta tra le mani. Sospirò rassegnata a non ricevere nessuna coccola dal compagno quella sera, che evidentemente preferiva dedicare le sue attenzioni a quelle insopportabili scartoffie piuttosto che a lei. Sabo sembrò accorgersene e sorrise.

Silenziosamente si alzò, andando ad affiancarsi alla compagna nella medesima posizione, era riuscito ad infilarsi senza rovesciare il contenuto bollente della tazza da nessuna parte, sorridendole gentile.

«Direi che per oggi ho finito con il lavoro, ore possiamo pensare a noi.» e Koala non avrebbe potuto esserne più felice.

Bevvero un sorso della loro bevanda calda, conversando su come fosse andata la giornata e su cosa avessero fatto d'interessante, era più Koala a parlare, ma al ragazzo andava bene così. Mentre lei raccontava, Sabo non riusciva a toglierli gli occhi di dosso, trovandola semplicemente bellissima.

Il pigiama rosa di due taglie più grande le stava largo, eppure agli occhi del rivoluzionario le calzava come il più elegante degli abiti da sera. L'occhio gli cadde inoltre sul prosperoso seno della ragazza, scoperto più di quanto il suo istinto avrebbe sopportato, e dovette reprimere i suoi istinti più intimi per non saltarle addosso in quel momento.

Distolse lo sguardo imbarazzato, sperando che Koala non si accorgesse di nulla, ma quella sera non sembrava che la fortuna fosse con lui.

«Cosa stavi guardando, Sabo-kun?» il ragazzo sussultò.

«A-Assolutamente nulla...» cercò di difendersi, ma quando si voltò a guardarla, rossa in viso e con le guance gonfie, capì che se ne era accorta.

«Sei un pervertito Sabo-kun!» lo accusò, colpendolo leggermente sulla spalla.

«Guarda che è colpa tua! Sei tu che sei troppo carina!» dopo un attimo di sbigottimento, Koala addolcì l'espressione con un sorriso, appoggiando la testa sulla spalla che poco prima stava colpendo.

«Ti amo Sabo-kun.» esordì poi, facendo irrigidire il ragazzo.

«Questo è sleale Koala!» e lei semplicemente rise.

Anche Sabo si distese in un sorriso, prima di posare le labbra su quelle dolci e morbide di lei, in un piccolo e casto bacio, che sapeva di zucchero e calore.

«Ti amo Koala.»

E lei non si era mai sentita più coccolata come lo era stata in quel momento, stretta tra le braccia dell'uomo che amava.






















*Note Autrice*

Allora, io ADORO l'immagine che è il prompt di oggi, e la coppia Sabo x Koala mi aggrada assai (anche se non disprezzo una coppia crack come la Sabo x Bibi) ma questa fic non mi convince per nulla. Non credo di aver reso al meglio questa scena... ma lascio a voi la sentenza!
Un bacio a tutti e alla prossima!
Jeo 95 =3

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Capitolo 9
*** 16 December- Pandoro ***


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Capitolo 9- Pandoro

Prompt-
Pandoro


 

 

Rufy fissava con sospetto la fetta di Pandoro che Sanji gli aveva messo nel piatto, quando il capitano continuava a lamentarsi per la fame, gridando di voler fare merenda con qualcosa di dolce. E quello era stato tutto ciò che aveva ricevuto.

Normalmente non era una persona complicata, mangiava qualunque cosa senza porsi alcun problema, anzi certe volte dovevano impedirgli di divorare anche cibarie non propriamente commestibili, ma quel pezzo di dolce morbido e giallognolo non lo convinceva.

Dopo svariati minuti passati a fissare con la fronte corrucciata il pezzo di dolce, senza assaggiarne nemmeno un pezzo, la voce lamentosa del capitano si fece risentire.

«Saaanjiii!!! Non c'è proprio nient'altro da mangiare?»

«Smettila di fare i capricci e mangia! Altrimenti aspetti la cena.» gli rispose il cuoco, seccato.

Rufy si accasciò sul tavolo, la lingua in fuori, gli occhi socchiusi, in un disperato e palese tentativo di smuovere il cuore del cuoco affinché gli preparasse qualcosa di più sfizioso.

«Si può sapere perché non vuoi mangiarlo? Di solito non ti fai tanti problemi.» Zoro si bagnò le labbra con un goccio del sakè che riempiva il suo boccale, guardando il capitano di sottecchi.

«Perchè non mi va! Ha un aspetto strano e nessun odore, e poi non voglio mangiare dell'oro!»

Il cuoco e lo spadaccino inarcarono un sopracciglio, sperando entrambi di aver capito male quello che il loro capitano avesse appena detto. Sfortunatamente non era così.

Zoro sogghignò, mentre Sanji si portò una mano tra i capelli, scompigliandoli, esasperato per la scarsa intelligenza dimostrata da Rufy.

«Sai davvero un idiota.» irritato, il cuoco prese al volo il piatto e lo portò sul ripiano della cucina, mentre con delle uova, del latte e dello zucchero iniziava a preparare una deliziosa crema da accompagnare il pandoro, e renderlo così più invitante agli occhi del capitano.

Quando finì il risultato fu spettacolare. Cinque piccoli cubi di pandoro dalle forme particolare, aveva usato degli stampini da biscotti, vista l'infantilità del capitano, su cui sopra colava elegantemente una cremina dal profumo invitante.

Rufy a quella visione sbavò.«Adesso si che l'oro ha un aspetto invitante!»

Senza più esitare, ne ingoiò voracemente quattro pezzi, mentre il quarto, con un veloce gesto della mano, se lo accaparrò Zoro.

«Squisitooo!!!» e se anche lo spadaccino non l'avrebbe mai ammesso, l'aveva trovato delizioso anche lui.

«Incredibile Sanji! Le tue mani sono davvero magiche, hanno trasformato in prelibatezza anche l'oro!»

Il cuoco sorrise soddisfatto, gonfiando il petto e chiedendosi se magari anche le sue dee avrebbero gradito fare uno spuntino prima di cena, e se l'avrebbero apprezzato come il capitano. Magari poteva finalmente far colpo sulla bella navigatrice e l'affascinante archeologa!

E mentre tornava ai fornelli canticchiando, con Zoro che lo guardava come se avesse di fronte un babbeo, Rufy pensava che fosse fantastico avere come cuoco di bordo un mago come Sanji, che aveva trasformato un comune pandoro in un capolavoro culinario. Chissà quanti tesori avrebbe potuto mangiare grazie a lui!











*Note Autrice*

Eccomi qui anche oggi! Non ci credo che sto riuscendo a tenere il ritmo...
Anche questa non mi convince particolarmente, ma come sempre lascio a voi il giudizio :)
Un bacione a tutti e a presto! Grazie a tutti coloro che mi seguono!
Jeo 95 =3

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Capitolo 10
*** 17 December- Snowman ***


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Capitolo 10- Snowman

Prompt-
X partecipa a una gara di pupazzi di neve ma non ne ha mai fatto uno prima

 

«Cora-san... questo è molto stupido!» un piccolo Law di dieci anni guardava corrucciato l'uomo biondo che aveva davanti, mentre questi sorrideva smagliante verso di lui. Sembrava un'ebete con quell'espressione.

Dal canto suo, Corazon non credeva di aver fatto nulla di male, semplicemente aveva deciso di iscrivere il piccolo Law ad una gara di pupazzi di neve che si teneva nella cittadina in cui erano fermi in quel momento. Un modo come un altro per cercare di fargli dimenticare la triste situazione in cui si trovavano.

«Eddai Law, non è poi così male!» ma il bambino non sembrava di quell'idea.

«Non so nemmeno come si faccia un pupazzo di neve!» ed era vero.

Anche quando viveva a Flevance non aveva mai sprecato tempo a giocare o a divertirsi con gli amici e la sua sorellina, se non in rare occasioni, preferendo restare in casa a studiare, e di certo non era mai uscito per fare uno stupido pupazzo di neve.

«Ehhh?! Andiamo, non è poi così difficile, devi solo lavorare la neve!»

Il bambino si oppose a quell'imposizione per altri dieci interminabili minuti, prima di cedere alle fastidiose insistenze di Cora-san che voleva a tutti i costi iscriverlo a quella stramaledetta gara. Che aveva fatto di male per subirsi quella tortura?

Al pomeriggio, sotto la piacevole luce del sole e circondati da una distesa di neve candida, centinaia di bambini accompagnati dalle famiglie si erano radunati per partecipare alla competizione, molti più di quanto Law si sarebbe mai aspettato. Provò nostalgia e malinconia nel vedere tutte quelle famiglie così unite, ma cercò di non darci peso e si concentrò sul creare qualcosa.

Cora-san rimase a guardarlo per tutto il tempo, per nulla stupito di vederlo coinvolto in una gara che poco prima aveva definito “stupida” ed “inutile”. In fondo Corazon lo sapeva, Law era ancora un bambino, intelligente e costretto a crescere troppo in fretta, ma pur sempre un marmocchio di dieci anni che doveva avere l'occasione di vivere felicemente la sua infanzia nonostante tutto.

Rimase a guardarlo costruire per quasi due ore, prima che Law annunciasse orgoglioso di aver completato la sua opera di neve. Corazon la studiò diversi minuti, prima di scompigliare il capo al ragazzino e sorridergli.

«Per essere uno che non ha mai fatto un pupazzo di neve in vita sua te la sei cavata bene!» e a quel complimento arrossì.

Non vinse la gara, ma non sembrò deluso dal risultato, anzi aveva deciso che avrebbe giocato con la neve più spesso, cogliendo anche l'occasione per giocare qualche scherzetto a Cora-san di tanto in tanto.

Alla fine di quella giornata divertente, Law arrivò alla conclusione che costruire pupazzi di neve non era poi così inutile, al contrario, si era rivelato anche abbastanza divertente.













*Note Autrice*
Si, mi diverto a fare scene angst con Law... però dai, stavolta non ho menzionato la morte e nessuna cosa triste!
Cora-san T.T perchè è morto lui?! Non poteva morire Doffy da subito?! T.T Uffa...
Come sempre vi ringrazio per il sostegno e spero che queste... cose... vi piacciano almeno un poco, un bacio a tutti e alla prossima!
Jeo 95 =3

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Capitolo 11
*** 18 December- Kiss ***


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Capitolo 11- Kiss

Prompt-
«Canta ancora una volta quella stupida canzone di Natale e ti ammazzo!»


 

Zoro non era mai stato un esempio di pazienza e tranquillità, specie quando nella sua visione periferica entrava quel cuocastro dal sopracciglia a ricciolo.

Inspiegabilmente non riusciva al trattenersi dall'insultarlo per ogni minima cosa, e se dall'esterno sembrava che quei loro comportamenti fossero dovuti ad un odio profondo che li vincolava dal loro primo incontro, in realtà era un modo per nascondere l'attrazione fatale che li legava.

Perchè era inutile negarlo a se stessi, e a Robin, che come sempre capiva tutto prima di tutti, erano irrimediabilmente coinvolti in un pericoloso gioco d'amore.

Dopo l'ennesimo acuto lanciato da Sanji, impegnato a cucinare per le sue “Dee” e a canticchiare un motivetto che, man mano che continuava, diventava sempre più fastidioso.

Alla fine cedette, e sbattendo violentemente un pugno sul tavolo della cucina si alzò sbraitando.

«Canta ancora una volta quella stupida canzone di Natale e ti ammazzo!»

Sanji si fermò, voltandosi lentamente verso Zoro e trucidandolo con lo sguardo.

«Hai detto qualcosa, marimo?!»

«Esattamente, chiudi la bocca o ti faccio a fette!» disse, avvicinandosi pericolosamente al cuoco e afferrandolo per la cravatta.

«Io faccio quello che mi pare, chiaro testa d'alghe?!» Sanji poggiò con violenza la fronte su quella di Zoro, mestolo e coperchio tra le mani, visibilmente incazzato.«E se ti dava così fastidio perché non te ne sei andato?!»

Ed il ghigno che Zoro gli mostrò, lo sconvolse.«Perchè hai un culo fantastico, e mentre cucini mi piace guardarlo.»

Sanji divenne bordoux, allontanandosi di scatto dallo spadaccino e finendo a poggiare le spalle contro la cucina. Qualche pentola cadde, ma nessuno dei due sembrò curarsene.

«S-Sei un idiota marimo!»

Zoro si avvicinò lentamente, quell'insopportabile ghigno sempre stampato in viso, fino ad arrivare a pochi centimetri dal naso di Sanji, che ormai fumava tanto era rosso.

Il cuoco ringhiò. Sapeva che lo stava facendo di proposito, sapeva che si divertiva a provocarlo e a metterlo in imbarazzo, ma sapeva esattamente come avere la sua rivincita.

Di scatto afferrò Zoro per il bavero della maglia, baciandolo all'improvviso in modo tutt'altro che casto, lasciando il compagno completamente spiazzato.

Fu il turno dello spadaccino di arrossire, sotto lo sguardo soddisfatto e divertito di Sanji.

«Ben ti sta, marimo.»

«C-Chiudi la bocca, cuocastro!»

E di nuovo si baciarono con passione.




Fuori dalla porta, Robin sorrideva, mentre i due compagni si baciavano ignari di tutto.

Aveva assistito alla scena, ma era certa che se fosse uscita allo scoperto avrebbero negato ogni cosa, troppo orgogliosi per ammettere di essere ormai inevitabilmente legati.

Vide in lontananza Rufy, Usopp e Chopper avvicinarsi di corsa, chiamando a gran voce il cuoco per avere qualcosa con cui riempirsi lo stomaco. Prima che potessero avvicinarsi alla cucina li bloccò.

«Ora non è il momento, sta discutendo con Zoro ed è meglio lasciarli in pace.»

Nessuno osò obbiettare, consci che quando quei due si mettevano a discutere potevano andare avanti per ore senza riuscire a farli smettere.

Mentre si allontanava lanciò un ultima occhiata ai due innamorati e sorrise, utilizzando il suo potere per chiudere la porta e assicurarsi che nessuno li disturbasse.

Almeno fino all'ora di cena potevano stare tranquilli per un po'.









*Note Autrice*
Allora, questa è la prima Zoro x Sanji che scrivo, quindi non ho idea di come sia venuta xD
Un amica sul gruppo facebook me li ha fatti piacere un sacco, quindi ho pensato di scriverne una su di loro a sfondo romantico perchè anche loro avevano bisogno di dolcezza xD
Spero solo di non essere caduta nell'IC...
Sempre a voi lascio il giudizio, un bacione a tutti e grazie del sostegno!
Alla prossima,
Jeo 95 =3

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Capitolo 12
*** 19 December- Plane ***


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Capitolo 12- Plane

Prompt-
«Perchè hai messo quella cosa nel camino?»
«Voglio catturare Babbo Natale!»
 

Brook si massaggiò il mento ossuto perplesso, mentre fissava con perplessità il piccolo Chopper, con la testa infilata dentro il camino del salone principale della Sunny, che sistemava un qualche strano marchingegno.

«Chopper-san...» iniziò, massaggiandosi la folta chioma afro.«Perchè hai messo quella cosa nel camino?»

La piccola renna finì di trafficare all'interno del camino prima di riemergere e voltarsi tutto contento verso lo scheletro, con la fuliggine che gli colorava il musetto di nero.

«Voglio catturare Babbo Natale!» affermò convinto.«E insieme a Rufy e Usopp ce la faremo!»

Brook non disse una parola, fissando con la bocca leggermente spalancata il piccolo dottore.

«E come mai? Yohohohohoh?»

La piccola renna lo fissò sconvolta, come se le parole dello scheletro fossero la più grande eresia mai detta.«Ma è ovvio! Per ringraziarlo?»

Brook ancora non capiva.«Nonostante siamo pirati, e quindi destinati alla lista dei cattivi, lui ogni anno ci porta dei regali! Quindi il minimo che possiamo fare è ringraziarlo!»

Sorvolando sul fatto che ogni anno, mentre dormivano, era Franky-san che metteva i regali sotto l'albero vestito da Super Babbo, il musicista si chiese perché per ringraziarlo, dovevano per forza catturarlo. Prontamente Chopper rispose anche a quel quesito.«Siamo pirati! C'è la possibilità che si spaventi e non voglia ascoltarci!» e il ragionamento non faceva una piega.

Quella sera, il medico si rifiutò categoricamente di andare a dormire, nonostante tutti i compagni, eccetto Rufy che voleva restare sveglio anche lui ad aspettare Babbo Natale, avessero tentato di convincerlo ad andare a dormire e aspettare l'indomani.

Chopper combatté contro i sonno fino alla fine contro l'impellente desiderio di coricarsi e dormire, fino a crollare distrutto sul pavimento. Quando la mattina si svegliò, scoprì con orrore di essere nel proprio letto, e che i regali lasciati dall'uomo vestito di rosso erano già sotto l'albero, pronti per essere aperti.

La piccola renna si lasciò cadere a carponi a terra, mentre uno scuro strato di sconforto iniziava ad aleggiare sopra la sua piccola testolina.«Non sono riuscito a ringraziare Babbo Natale...» prima che un fiume di lacrime bagnassero il tenero musetto del dottore, Brook gli si avvicinò, chinandosi con fatica, per quanto la sua statura gli permettesse, all'altezza della renna.

«Chopper-san.» estrasse da un taschino interno un pezzo di carta arrotolato, porgendolo al piccolo medico che lo prese, incerto.«Questo era tra i regali, ed è indirizzato a te yohohohohohoh.»

Asciugandosi il naso blu, la renna afferrò il foglietto e subito lo sguardo gli si illuminò. Iniziò a saltellare per tutta la nave gridando che Babbo Natale aveva scoperto le sue intenzioni, che non era disposto a lasciarsi catturare, ma che aveva apprezzato il nobile gesto e l'avrebbe certamente ricompensato.

E mentre guardava la renna divertirsi e festeggiare il Natale più contento che mai, Nami gli si avvicinò sorridendo, complimentandosi con lui.

«Per cosa, Nami-san?»

«Non cercare di fregarmi, so che sei stato tu.» disse, furba.«Sei stato bravo, hai reso Chopper davvero felice.»

«Io non ho fatto nulla, è stato solo merito di Babbo Natale, yohohohohohoh.» ma dal sorriso ferino della navigatrice, capì che non l'aveva convinta.

«Come preferisci, ma fossi in te starei attento. Hai un ponpon bianco che ti spunta dalla camicia.»

Svelto lo scheletro cercò di nascondere l'oggetto incriminante, mentre Nami tratteneva una risata e pensava che nonostante il suo essere un pervertito, Brook era anche capace di compiere gesti gentili e carini. Il Natale portava davvero miracoli.

«Nami-san?» si voltò a guardarlo, incitandolo a continuare.

«Visto che Babbo Natale ha fatto il bravo, non è che come regalo gli faresti vedere le tue mutandine?» in un lampo, Brook si ritrovò spiaccicato al suolo, mentre Nami si allontanava da lui furiosa.

Al diavolo il buon cuore ed i gesti gentili! Nemmeno un miracolo di Natale poteva far smettere Brook di essere un dannato pervertito!









*Note Autrice*
Ed ecco il primo ritardo xD
Sapevo sarebbe successo di sabato, scusatemi ma ero fuori con amici e non sono riuscita a pubblicare prima >-<
Spero che vi piaccia, e a chi commenta devo fare un ringraziamento speciale, appena avrò un attimo risponderò a tutti giuro >-<
Grazie a tutti e un bacione, notte!
A presto!
Jeo 95 =3

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Capitolo 13
*** 20 December- Frozen ***


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Capitolo 13- Frozen

Prompt-
«Se tu vuoi spiegarmi comeee faremo un bel pupazzo insiemeee.»
«Smettila, ti prego.»
«Ok, ciao...»


 

Una piccola Nami correva per i corridoi del palazzo, eccitata, pronta a festeggiare con la sua sorellona il tanto amato Natale. Sperava soltanto che quel giorno Nojiko uscisse dalla sua stanza, nella quale si era barricata da ormai una settimana, senza darle nessuna spiegazione.

Semplicemente una mattina, Nojiko era sparita alla stanza che condividevano, confinata in una singola dalla quale ormai non usciva più.

Eppure ci teneva così tanto Nami a giocare ancora con lei sul ghiaccio, scivolando sulla neve e costruendo insieme dei bellissimi pupazzi di neve.

La piccola credeva di aver offeso in qualche modo la sorella, ed ogni giorno puntualmente si recava alla porta di Nojiko per tentare di chiamarla fuori e giocare, chiedendole scusa e supplicandola di uscire con lei sulla neve. Ed ogni volta se ne andava senza aver avuto il minimo successo.

Quel giorno, il giorno di Natale, quando i miracoli si avverano, ci riprovò, più determinata che mai.

Prese un profondo respiro e bussò.«Nojiko?» chiamò, ma non ricevette risposta.

Bussò ancora.«Nojiko mi dispiace se ti ho offeso in qualche modo, non volevo.» ancora nulla.

Nami abbassò il capo sconsolata, ma non si diede per vinta. Cominciò a cantare una simpatica canzoncina, sperando così di smuovere la sorella.

«Se tu vuoi spiegarmi comeee faremo un bel pupazzo insiemeee.» e stavolta una risposta la ricevette, anche se non fu quella che lei si aspettava.

«Smettila, ti prego.»

Nami abbassò il capo, rassegnata, e decise di ritirarsi per quel giorno.

«Ok, ciao...»

E se ne andò, chiedendosi perché qual Natale non avesse voluto farle avverare il miracolo che tanto aspettava. Ma non si sarebbe arresa, prima o poi sua sorella sarebbe uscita,e avrebbero di nuovo costruito insieme tanti bei pupazzi di neve, doveva soltanto continuare a sperare e perseverare.











*Note Autrice*

Corta, in ritardo e spudoratamente copiata da Frozen... ok! Direi che questa è decisamente la peggiore che io abbia scritto... tra poco metterò anche quella di oggi, e spero di non fare più ritardo, ma con le feste di mezzo non garantisco >-<
Un bacio a tutti e a chi recensisce dico di non demordere! Prima o poi risponderò xD
Grazie mille e a presto!
Jeo 95 =3

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Capitolo 14
*** 21 December- Mistletoe ***


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Capitolo 14- Mistletoe

Prompt-
«A cosa serve quella cosa sul soffitto?»
«Quello è vischio, idiota!»


 

Tashiji camminava con le guance gonfie, rosse, fissando truce lo spadaccino che camminava poco avanti a lei. Come ci era finita in quella situazione era un mistero.

Un minuto prima era al fianco di Smoker-san, inseguendo i pirati Mugiwara per arrestarli una volta per tutte, mentre ora si ritrovava a camminare al fianco di Zoro, uno dei suddetti pirati, persi in un villaggio che era fin troppo pacifico per i suoi gusti, quasi romantico avrebbe detto, non esattamente la situazione ideale in cui trovarsi con un nemico. Soprattutto perché era tutta colpa del pirata.

«Ragazzina occhialuta vedi di muoverti, o ti lascio qui.» Tashiji gonfiò le guance ancor di più, aumentando il passo e affiancando lo spadaccino.

Nel tempo che passò con lui quel giorno, la ragazza notò qualcosa a cui prima non aveva fatto caso: Zoro non la guardava mai in viso, mai, continuava a fissare la strada avanti a loro anche quando le parlava, e questo la disturbava più di quanto avrebbe mai ammesso.

Ma perché prendersela tanto? Era solo uno stupido spadaccino, ed era pure un pirata! La capitana sapeva che non avrebbe dovuto provare certe emozioni verso Zoro, eppure non poteva far nulla per evitare che ogni volta, quando lui deviava lo sguardo per non incrociarla, il suo cuore dolesse.

Alla fine, com'era prevedibile, esplose.

Afferrò Zoro per la giacca e, con la scusa di ripararsi dalla neve per qualche secondo, lo portò dentro una taverna e attese qualche minuto, prima di esporgli i suoi dubbi.«Perchè non mi guardi mai in viso?! Sai quanto è frustrante parlare con qualcuno che non ti guarda mai in faccia?!»

Zoro sgranò l'unico occhio aperto, abbassando finalmente lo sguardo su di lei e sussultando appena. Provò a negare, distogliendo ancora lo sguardo, ma Tashiji era irremovibile e sicura di quel che diceva.

Alla fine, Roronoa sbuffò.«Perchè ti interessa tanto!?» e la ragazza non seppe davvero cosa rispondere.

Abbassò lo sguardo, rossa come un peperone e triste, terribilmente abbattuta e sconsolata, perché non poteva dirgli che provava qualcosa per lui e voleva essere notata. Qualcosa in quella visione smosse Zoro, che alla fine confessò.

«Le somigli davvero molto, troppo.» in un primo momento Tashiji non capì di chi parlasse.«Somigli alla mia amica d'infanzia, Kuina, la sola donna che abbia mai accettato come rivale, probabilmente l'unica che abbia mai amato, anche se eravamo soltanto dei ragazzini.»

La marine restò ad ascoltarlo, gli occhi sgranati e forse un po' invidiosi, perché questa Kuina doveva essere davvero una ragazzina speciale se quando parlava di lei, il viso di Zoro si illuminava in quel modo.

«Non riesco a guardarti, perché ancora la sua morte pesa sulle mie spalle. E quando ti guardo, non posso che ripensare a lei... a come sarebbe stato se lei fosse qui...» il cuore di Tashiji sussultò.

No, lei non voleva questo. Voleva che Zoro vedesse lei, voleva che riconoscesse in lei Tashiji, una spadaccina degna di affrontarlo, non che rivedesse il viso di un fantasma. Voleva che guardasse lei e la vedesse, che l'amasse come aveva amato e amava tutt'ora Kuina.

«Però io... non sono Kuina...» sussurrò.«Io sono Tashiji! Sono una marine, una spadaccina, perché non puoi guardare anche me con quello sguardo?!»

E forse per la prima volta, Zoro la guardò davvero. La fissò intensamente, dalla punta dei capelli sino ai piedi, e quello che vide lo stupì. Si lasciò scappare un ghigno.

«Hai ragione, tu non sei lei.» disse.«E vai bene così.»

Tashiji arrossì, i loro visi erano vicini, decisamente troppo vicini, talmente tanto che poteva sentire il fiato di Zoro sulle proprie labbra. Quasi per caso alzò lo sguardo sopra le loro teste, e quel che vide la imbarazzò ancor di più.

Lo spadaccino la vide abbassare lo sguardo, rossa come un peperone, subito sopo aver sbirciato sopra le loro teste. Guardò anche lui, ma non vide nulla d'insolito, se non un ramoscello d'erbaccia legato con un fiocco appeso al soffitto della taverna. Alzò perplesso un sopracciglio.

«A cosa serve quella cosa sul soffitto?» domandò perplesso.

Tashiji si schiaffò una mano sul viso, chiedendosi quanto potesse essere stupido quel marimo.«Quello è vischio, idiota!» lo afferrò per la calotta dal giaccone e lo tirò verso di lei.«E serve a questo!» e lo baciò.

Fu un bacio intenso, lungo, che coinvolse entrambi nel profondo. Per Tashiji, Zoro non era più un pirata, e per Zoro, Tashiji non era più la ragazza che assomigliava a Kuina.

Quando si staccarono, la Marine aveva il viso talmente rosso da non riuscire a sostenere lo sguardo di Zoro, lo abbassò quindi, mentre il pirata semplicemente la guardava. Alla fine sorrise, le alzò il viso e la costrinse a guardarlo.

«Devo ammettere che mi piace il vischio.» ghignò.«E anche tu mi piaci.»

Gonfiò le guance, distolse lo sguardo e bofonchiò qualcosa che sembrava un “anche tu”, affondando poi il viso nel petto di Zoro per nascondere l'imbarazzo.

Zoro le carezzò i capelli corvini, lanciò un altro sguardo al vischio e sorrise nostalgico. Lui sapeva cos'era, Kuina glielo aveva spiegato una volta, la volta che sorridendo canzonatoria gli aveva rubato il suo primo bacio.

Era da quel giorno che ricollegava quel germoglio al momento più felice passato con la sua migliore amica, ma era sicuro che da quel giorno non avrebbe più pensato a lei, guardandolo, e che se lei fosse stata ancora viva di certo l'avrebbe capito. Perché Kuina sarebbe stata sempre nel suo cuore, ma ora era Tashiji ad averne occupato il posto maggiore. Come sarebbe stato il ricordo di lei ad affiorare ogni qual volta avesse pensato al vischio.






*Note Autrice*

Lo so, avrebbe dovuto essere una raccolta molto più lunga e conclusa mesi fa, ma come ho detto ci sono stati alcuni imprevisti famigliari per cui non ho potuto finirla come desideravo >-< comunque avevo già pronta l'ultima, e mi sarebbe dispiaciuto non pubblicarla, quindi eccomi qui per l'ultimo aggiornamento!
Spero che nonostante tutto la raccolta vi sia piaciuta, grazie infinite a tutti, un bacio e alla prossima!
Grazie mille e a presto!
Jeo 95 =3

 

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