L'arma perfetta

di bluemoon89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


L'ARMA PERFETTA

CAPITOLO 1

-è la seconda volta che qualcuno mi procura dei problemi-disse Amanda Waller, scortata da alcuni agenti dell'ARGUS entrando nella prigione situata sull'isola di Lian Yu.-una cosa del genere mi sarei aspettata da una vecchia da conoscenza...non da lei.-
Slade alzò il capo.
Erano ormai passati due giorni da quando i due fratelli Queen erano arrivati sull'isola e Malcom Merlyn lo aveva liberato.
Il mercenario fu per un certo senso stupito di quella visita.
Si alzò del tutto e rimase seduto a fissare la donna.
-mi dispiace che si sia preoccupata-disse Slade in maniera sarcastica.-ma come vedo godo di ottima saluta.-
-vedo che il sarcasmo non le manca dopo un anno di reclusione.-disse la Waller.
-ognuno impegna il suo tempo nel migliore del modi.-ammise Slade.
-e lei ne ha molto.-ribbatté la Waller.
-non mi posso lamentare.-disse Slade.
-di solito sono propensa ad eliminare i problemi-iniziò la Waller.-di certo non potevo immaginare che questa prigione si trasformasse in un area di addestramento per conto di un ex membro della Lega e di certo...non posso cambiare annualmente i miei uomini.-
-questo dovrebbe dirlo a Merlyn.-disse Slade.
La Waller rimase per un momento a guardarlo.-tanto tempo fa mi sono trovata in una situazione simile e ho imparato che certi problemi...devo essere eliminati.-
In quel momento le guardie che la accompagnavano posero le mani sulle armi.
-ma fortunatamente c'è un posto libero da parecchio tempo-disse la Waller.-lei ha le caratteristiche necessarie per ricoprire quel posto.-
-vuole che entri nella sua squadra di soldatini esplosivi.-disse Slade.
-avrà sempre un chip...ma non per entrare nella Squadra Suicida.-disse la Waller.
Tale aspetto interessò l'uomo.
-la Squadra Suicida viene impegnata per lavori delicati e impedire indicidenti diplomatici-disse la Waller.-sono tutti criminali e se la missione viene compromessa, non fanno troppo domande al riguardo se esplodono. Il compito che lei ricoprerebbe è più discreto e in solitario...ma se viene compromessa lei salterà in aria e non ci sarà nessun collegamento verso di noi.-
-cosa le fa pensare che possa accettare-disse Slade.-andrei all'altro mondo comunque.-
-questo dipende da lei-disse la Waller.-o risolviamo la cosa subito o vivrà il necessario facendo qualcosa di utile per l'ARGUS.-
Slade la guardò un momento.-se dovessi accettare, a parte il chip, qualche altra sorpresa avrei.-
-nessun altro-disse la Waller.-è ovvio che non dovrà avere nessun contatto con le persone che lei conosce...se vuole che restino a questo mondo.-
Slade esitò un momento.
Distolse un momento lo sguardo dalla donna per poi guardarla.-che cosa dovrei fare.-

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2

MANICOMIO CRIMINALE DI ALLAMON, MAINE.

Fu così che Slade venne mandato ad Allamon, una città nel Maine, dove fuori dalla città era situato un manicomio criminale.
Secondo la Waller, in quel posto si nascondeva un ex membro della Squadra Suicida. Apparteneva allo stesso gruppo in cui vi era anche Digger Harkness, se il suo chip non era funzionato era grazie a quella persona. Il suo nome era Jason Tremar, detto dottor Morte. Con un pò di polso, Harkness aveva confessato che l'uomo si nascondeva in quel posto, pur non sapendo che cosa avesse in mente.
Slade si fece assumere come guardia carceraria con il nome di Thomas Dallaway. La Waller gli dette una vecchia foto segnaletica anche se Harkness sosteneva che poteva avere una faccia diversa. Si trattava di un ex dottore, con delle conoscenze scientifiche e tecnologiche, specializzato in chirurgia, lobotomia e biologia, specialmente dell'immunologia. Era stato radiato nell'ordine dei medici e condannato a morte per aver fatto degli esperimenti su dei soldati, ma era riuscito a fuggire. L'ARGUS lo aveva reclutato per le sue capacità quando venne imprigionato dopo un azione da parte dell'ASIS dopo la morte di un suo tirapiede, Tic Toc Tac. Slade si ricordava benissimo quell'uomo e anche quando i suoi superiori gli impedirono di dare la caccia al suo " creatore ". Se fosse stato per lui in questo momento sarebbero tutti e due a bruciare all'inferno. Invece la Waller voleva che lo recuperasse vivo, poiché doveva riferire alcune informazioni su una vecchia missione.
Era passato ormai una settimana da quando faceva la guardia carceraria.
Non vi erano noie particolare. A parte alcuni detenuti in isolamento era piuttosto tranquilli. La foto segnaletica dell'ARGUS era piuttosto vecchia e non riscontrò nessuna somiglianza tra i detenuti e nemmeno con le altre guardie carcerarie. Aveva sempre considerato la personalità di Tic Toc Tac come del suo " creatore " e di certo in un manicomio doveva sospettare di tutti.
Erano per lo più dentro per infermintà mentale per omicidi seriali la maggior parte, una piccola parte perché sentiva delle voci e facevano ciò che loro dicevano, altri riguardanti le ossessioni e tre avevano commesso degli omicidi e da allora erano rimasti in una sorta di shock che in alcuni casi potevano diventare aggressivi.
A parte questo era piuttosto tranquillo.
La vita in quel posto era scandita in maniera regolare e monotona.
Oltre alle guardie carcerarie e lo staff medico, vi anche una infermiera, Beth Nigthwill. Era una donna di mezza età, ma ne dimostrava molti di più, anche se sembrava assente, in certi momenti dimostrava una vitalità inaspettata.
Uno di questi momenti era quando si organizzava una piccola recita all'interno del manicomio. Da quello che aveva saputo dalle altre guardie, era uno di quei pochi momenti ricreativi e di svago.
Fu così che alla sera si trovò a visionare la recita, dove per la maggior parte era la signora Nigthwill  a suggerire. Gli altri rimanevano in silenzio o proprio non si rendeva conto di che cosa potesse accadere. Durante la recita, Slade notò che uno degli spettatori disse qualcosa all'orecchio del suo vicino. Questi in un primo momento rimase calmo, ma quando il protagonista incominciò a recitare la sua parte, venne aggredito.
Slade intervenne separando i due.
-è la prima volta da quando sono qui che succede una cosa del genere-disse il direttore del manicomio quando venne informato.-che cosa è successo.-
-Maloore ha aggredito Trevor durante la recita-spiegò la signora Nigthwill.-ha solo qualche graffio. Maloore è stato messo nella sua stanza dalla guardia Dallaway.-
-non è ancora tornato.-fece il direttore guardandosi attorno.
-penserà di cavare qualcosa con Maloore.-optò l'infermiera.
-non ci caverà un ragno bucato.-affermò il direttore.
Maloore era uno di quei tre sotto shock. Una volta portato nella sua cella, sapeva che non ci avrebbe cavato nulla, ma andò da Frederich Hollen, il tizio che era accanto a lui.
Hollen era un tipo smilzo, con il volto scavato e portata gli occhiali. Era dentro per infermità mentale.
-signor Dallaway-fece Hollen quando vi trovò davanti la guardia.-che cosa posso esservi utile.-
-alla recita stavi parlando con Maloore che cosa vi siete detti.-chiese Slade.
-è un reato parlare durante una recita.-fece Hollen in maniera pacata.
-no...ma visto che è scattato subito dopo contro Trevor...mi domando se non lo abbia izzato.-disse Slade.
Hollen ridacchiò sulla cosa.
-gli ho solo detto " scommetti che non sa la battuta "-disse Hollen.-non pensavo che se la prendesse quando invece ha azzaccato la battuta.-
Slade lo guardò.
-lo trova strano.-chiese Hollen.
-no...-rispose Slade.
Gli dette un ultima occhiata per poi andarsene.
L'indomani mattina, Slade stava facendo il solito giro quando trovò uno dei detenuti steso per terra. Non lo aveva mai visto prima di allora ma aveva la stesso camice dei detenuti di quel posto.
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3

-Maicol Duglas-disse il direttore quando venne chiamato in infermeria.-pensavamo che fosse evaso.-
-che gli è successo.-chiese Slade.
-ho già dato la richiesta che il medico del reparto femminile venga per controllarlo.-disse la signora Nightwill.
-non c'è un medico qui.-disse Slade stupito.
-ecco, c'era ma...-
-non è una questione che le interessa-disse il direttore interrompendo l'infermiera.-piuttosto cerchi di scoprire che cosa è successo.-
-niente polizia.-disse Slade.
-respira ancora...non è morto-disse il direttore.-e sia chiaro questo fatto non deve uscire da queste mura.-e se ne andò.
-quando è girato in questo modo rimpiango l'esercito.-disse la signora Nightwill.
Slade la guardò.
-facevo l'infermiera nell'esercito-spiegò la donna.-fa passare il vecchio generale un docile agnellino.-
-da quanto quest'uomo è scomparso.-chiese Slade.
-tre mesi fa-rispose l'infermiera.-non dava particolari noie. Pensi persino la guardia Looper è stata accusata di essere responsabile della sua fuga.-
-perché.-chiese Slade.
La signora Nightwill si guardò intorno per poi fare segno a Slade di avvicinarsi.-Duglas aveva aggredito Hollen, Looper era intervenuto per separarli e quando sconparve si scorpri che gli mancava la sua chiave...è per questo che si pensava che fosse evaso.-
Saputo dell'accaduto Slade affrontò Looper.
-è una vecchia storia-fece Looper.-e poi...è sempre stato qui.-
-come è sempre stato qui-disse Slade.-tu sai qualcosa.-
-tu sei nuovo...quindi fatti gli affari tuoi.-disse Looper.
Slade lo sbatté contro il muro.
-non mi sono piaciuti gli stronzetti come te-precisò Slade in modo minaccioso.-adesso mi dici quello che sai o ti assicuro che perderai qualcosa.-
Lopper deglutì.-sono delle voci.-
-quali voci.-fece Slade.
-ci sono strani rumori nella parte dismessa-disse Looper spaventato.-Duglas non è il primo che si pensa che sia fuggito. Il direttore non mi crede...ma sono sicuro che il fatto della chiave è un diversivo...qualcuno...da un anno va e viene da questa parte a quella dismessa...e fa cose strane...molto strane.-
Slade lo lasciò stare, non prima di averlo minacciato che se diceva qualcosa lo avrebbe ucciso.
Slade ritornò in infermeria. Lì oltre alla signora Nightwill vi era una donna. L'uomo la studiò attentamente, aveva i capelli lunghi color carota e quando si voltò e incrociò il suo sguardo notò che aveva gli occhi verdi. Slade rimase per una frazione di secondi imbambolato come un adolescente alla prima cotta oltre a pensare che aveva qualcosa di familiare.
-lei dovrebbe essere la famosa guardia dalla mano ferma.-disse la donna quando incrociò il suo sguardo.
-lei il medico del reparto femminile.-disse Slade ritornando al mondo reale.
-più correttamente sarei la sostituta del medico del reparto femminile-precisò la donna.-Jennifer Moonlight.-
-dottoressa Moonlight ha bisogno di qualcos'altro.-chiese la signora Nightwill.
-tutto a posto-rispose l'altra donna.-è importante che abbia quei risultati.-
-provvederò subito.-disse la signora Nightwill per poi andarsene.
-allora...cosa mi può dire dottoressa Moonlight.-chiese Slade cercando di fare una domanda sensata.
-mi puoi dare tranquillamente del " tu ", Thomas giusto?-disse la donna.-gli amici mi chiamano Jean.-
-che cosa mi puoi dire Jean.-chiese Slade.
-è stata effettuata una lobotomia-rispose Jean.-vedi sono dei segni molto evidenti, però non sono gli unici-mostrò che aveva diverse cicatrici in punti ben precisi del corpo.-pare che sia stato sotto posto a un intervento chirurgico.-
-che genere.-chiese Slade.
-ci sono due ipotesi o gli hanno tolto qualcosa o hanno cercato di modificare qualcosa.-rispose Jean.
-che cosa sei più propensa a pensare.-chiese l'uomo.
-ho come l'impressione che tu conosca quelle cicatrici.-disse Jean.
Slade la guardò.
-mi sbaglio?-chiese la donna.
L'uomo esitò. Delle cicatrici simili c'è li aveva Tic Toc Tac quando gli avevano fatto l'autopsia. Anche lui aveva i segni di una lobotomia e se era la stessa mano aveva cercato di modificare il suo sistema immunitario.
-mi sono ricordato...quello che mi disse un mio amico a proposi di un tizio che gli avevano fatto l'autopsia-disse Slade dopo un momento di esitazione.-le cicatrici corrispondono...solo che quando era in vita non era un morto viventi ma un pazzo che trasformava la gente in bombe umane.-
-diciamo che " morto vivente " è un'espressione un pò macabra ma giusta-disse la donna.-hanno cercato di modificare a livello celebrale la personalità della persona.-
-bisogna avere una certa manualità sulla cosa, vero?-affermò Slade.
-hai un idea al riguardo.-chiese la donna.
-purtroppo si.-rispose l'uomo.-ascolta...controlla se ha cercato di modificare il suo sistema immunitario e scopri che genere di droghe o tossine gli ha immesso. Potrebbe anche scaparci un morto e se una voce è vera c'è ne saranno altri.-
-puoi contare su di me.-disse Jean.
Slade fece un accenno di sorriso per poi andarsene.
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4

Aveva la prova che quell'uomo era qui da qualche parte: o si rintanava nella parte dismessa del manicomio criminale o era uno dei detenuti, dello staff o delle guardie.
Slade si intrufolò all'interno dell'archivio e cercò quali potesse essere il suo obbiettivo partendo dall'anno scorso e soprattutto un qualche passaggio che collegasse la parte del manicomio con quella dismessa. Per il primo punto la maggior parte non l'aveva vista, poiché alcuni erano quelli " scomparsi " ed altri trasferiti in un'altra struttura. Cercò, per curiosità, da quanti anni Hollen e Maloore erano dentro: entrambi da tre anni seppure messi dentro a distanza di una settimana.
Per il secondo punto, pareva un mistero. Dalla cartina non figurava nulla al riguardo e parevano due complessi separati. Non capì perché non era stato utilizzato. La sua attenzione si pose anche su una stanzetta adiacente all'infermieria. Era indicata come una camera.
Incuriosito, Slade andò a darci un'occhiata.
Arrivato al punto desiderato aprì la porta.
All'interno vi trovò un uomo seduto sul letto. Doveva avere sulla sessantina, i capelli tirati all'indietro ormai grigi gli occhi spenti li teneva bassi che guardava un libro aperto posta davanti a lui sopra una mensola posta sopra il letto. Accanto vi era una foto.
Slade entrò.
L'uomo non pose attenzione a chi era entrato.
Slade si avvicinò e gettò un'occhiata a quello che leggeva. Doveva essere un libro di biologia ed era aperto sul sistema immunitario, principalmente su un paragrafo in cui trattava di una particolarità nella quale gli anticorpi "memorizzavano" particolari aspetti della condotta della vita del soggetto. L'esempio era riferito a una droga, il sistema immunitario creava degli anticorpi di quella droga, la quale veniva usata come risposta in caso di malattia e che in certi casi, con un adeguato intervento, poteva essere messa in circolo all'interno del corpo del soggetto e non avere nessun effetto collaterale.
Era singolare che leggesse proprio un capitolo del genere.
Slade trasse il libro a sè. Il libro era stato scritto da due dottori. Uno era il suo bersaglio, mentre l'altro era un certo dottor Terence Holmes.
-dottor Holmes...oggi ha visite.-disse Jean entrando.
Slade la guardò.
-non pensavo di trovarti qui-disse Jean.-ehm...penso che rivoglia il libro.-
Si accorse solo adesso che l'uomo lo stava guardando.
Slade gli ripose il libro e il dottore incominciò a fissarlo di nuovo.
-che gli è successo.-chiese Slade.
-anche lui come Duglas gli hanno fatto una lobotomia...ma niente cicatrici strane-rispose Jean.-all'epoca non c'ero, ma dicono che da tre anni che è in questo stato.-
-tre anni?-disse Slade.
-sembri sorpreso.-fece Jean.
-diciamo che qualcosa si sta mettendo in moto-disse Slade.-era lui il medico del reparto maschile del manicomio. Nessuno parla volentieri di quello che è successo.-
-è successo dopo una zuffa-rispose Jean.-Maloore aveva aggredito Hollen ed entrambi vennero portati in infermieria. La signora Nightwill mi disse che dopo aver controllato delle lastre di Hollen per vedere se era rotto qualcosa, ha iniziato a fare delle domande.-
-che genere di domande.-chiese Slade.
-sulla sua famiglia, da dove venisse, che genere di studi ha fatto-rispose Jean.-quando furono dimessi, Holmes sparì all'improvviso e con lui altri pazienti. Un mese dopo lo trovarono all'ingresso del manicomio. Inizialmente pensarono che fosse stato sotto l'effetto di qualche droga o alcool...ma la verità era che gli avevano fatto una terribile lobotomia.
-era come se volessero cancellargli la memoria. Inizialmente, da quello che mi ha detto la signora Nigthwill, era come un disco rotto, ripeteva " immortalità e invincibilità ". Andò avanti per qualche mese, poi pareva come sotto ai ferri e infine così come lo vedi.-
-perché è qui? non ha qualche parente.-chiese Slade.
-no nessuno-rispose Jean.-e poi al direttore non gli piacciono avere problemi...se lo avesse mandato a casa doveva spiegare il suo stato e quelle persone scomparse...non è il genere di persona che vuole dare spiegazioni.-
-posso immaginare il tipo di persona.-disse Slade alludendo che si comportava come la Waller.
Volgendo lo sguardo all'uomo la sua attenzione venne posta dalla foto. Erano in tre. Uno era Terence Holmes posto sulla sinistra, dal lato opposto c'era Jason Tremar, il suo bersaglio e al centro un uomo. Seppure giovane, riconobbe subito che si trattava del futuro dottor Ivo.
-quella è una vecchia foto che teneva sul suo tavolo-disse Jean quando vide Slade che la fissava.-i due ai lati uno e il dottor Holmes, e l'altro il dottor Tremar, una sorta di dottore pazzo, al centro c'è il loro allievo migliore Anthony Ivo.-
-anche lui medico.-chiese Slade facendo finta di non sapere.
-si...-rispose Jean.-la signora Nigthwill diceva che veniva a trovarlo spesso...prima che litigassero.-
-sa il motivo.-chiese Slade pur immaginandoselo.
-non lo da a vedere ma è una donna piuttosto chiacchierona...quando trova qualcuno che l'ascolta-rispose Jean.-parlavano di una sostanza creata nella seconda guerra mondiale dai giopponesi...il dottor Holmes più che scettico era preoccupato perché oltre a poter salvare delle vite era un'arma...penso che ci abbia azzeccato quando un anno fa a Starling City un esercito di super soldati ha assediato la città. Deve essere stata un'esperienza eccitante.-
-da quello che ho saputo...era pericoloso.-disse Slade facendo il vago.
-non intendevo questo-disse Jean.-penso che sarebbe stato eccitante avere uno di quei soldati per studiare quello che ha per il bene collettivo.-
-se hanno assediato una città non penso che potessero essere utili per il bene collettivo.-disse Slade.
-non pensi che qualcuno di loro lo potesse contollare e...permettermi di visitarlo.-disse Jean avvicinandosi all'uomo in modo seducente e provocante.
Slade sorrise oltre ad avere un espressione divertita cercando di dirle una risposta sensata, nonostante stesse pensando lui disteso su un lettino mentre lei gli faceva un controllo completo sfociando in un qualcosa di erotico. Fu in quel momento che con la mano fece cadere per terra la foto.
-niente di irreparabile-disse Slade raccogliendo la foto e i pezzi di vetro.-forse.-
-aspetta...butta tutto qui.-fece Jean portando un cestino.
-hai un nuovo portafoto.-chiese Slade.
Fu in quel momento,mentre prendeva la foto, notò che c'era un foglio ripiegato.
Slade lo prese.
-che cos'è.-chiese Jean.
-sembra una mappa-rispose Slade.-è del complesso...è diversa da quella che ho visto.-
-deve essere la cartina prima dell'incidente.-disse Jean.
-che incidente.-chiese Slade.
-un medico faceva degli esperimenti su dei pazienti-rispose Jean.-la parte dismessa è quella che usava come suo laboratorio e dove metteva le cavie. Una di quelle cavie è riuscita a fuggire e ha fatto una strage...almeno così si dice. Si temeva che ci fosse qualche sopravvissuto e hanno isolato quella zona da quella attuale che si usa.-
Slade studiò la mappa e finalmente trovò ciò che cercava.
-dove vai.-chiese Jean.
-a controllare una cosa-rispose Slade.-nulla per cui preoccuparti.-
Slade raggiunse il piano terra.
Percorse il lungo corridoio e sorpassato la stanza di ritrovo dei pazienti, si trovò davanti a una stanza chiusa. Secondo la cartina attuale doveva essere una porta murata, ma doveva esserci qualcos'altro se vi era persino un catenaccio.
Provò tutte le chiavi, ma nessuna di esse l'apriva. Così si intrufolò nell'ufficio del direttore e prese le sue chiavi. Uno di quelle, infatti, aprì quel catenaccio. Aprì la porta e vi entrò. Era dismesso, ma era ancora agibile.
-hai trovato il passaggio.-fece una voce femminile alle sue spalle.
Slade si voltò, era Jean.
-che ci fai qui.-chiese Slade.
-vengo con te-rispose la donna.-sono curiosa.-
-è pericoloso.-disse l'uomo.
-perchè vuoi uomini volete al vostro fianco delle donne forti e al momento del bisogno devono stare a casa per preparare delle torte.-disse Jean.
-perché proprio delle torte e non dei muffin-disse Slade.-adoro i muffin.-
Jean scosse il capo e si avviò.
Slade le andò appresso.
Scesero delle scale per poi percorrere un lungo corridoio.
Alla fine trovarono una porta e con un pò di forza la aprì.
Era tutto lasciato sotto sopra e vi erano tracce di sangue, e alcuni scheletri sparsi di qua e di la.
-qualcosa di strano lo facevano.-disse Slade quando fece luce.
I due si avviarono. Ad un tratto sentirono una serie di strani rumori e poi dei passi.
Slade spense la luce e si nascosero.
Intravidero qualcuno.
Slade fece segno alla donna di nascondersi, mentre lui si avviò lentamente.
Ad un tratto qualcuno lo attaccò. Slade gli assestò un paio di colpi per poi sparargli. Quando fece luce vide che si trattava di Maloore.
Sentì ancora dei passi e puntata la luce vide che era Jean. Fu in quel momento, in cui reagì quando gli puntò la luce contro, capì chi era veramente e non Jennifer Moonlight.
-Slade dietro di te.-gridò la donna.
L'uomo venne colpito nel suo punto cieco e perse conoscenza.
 

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


CAPITOLO 5

Quando Slade riprese conoscenza era a torso nudo e legato su un lettino.
Si guardò attorno. Vide altre persone come lui, ma non davano nessun segno. Si guardò in giro in cerca della donna e la trovò alla sua sinistra legata. Gli aveva tolto la tinta rossa, c'era qualche accenno, ma si vedeva i suoi lunghi capelli castani e le aveva tolto le lenti a contatto.
-stai bene.-chiese Slade.
-mi fa piacere che ti ricordi di me.-rispose la donna.
-non è come sembra.-disse Slade dopo un momento di esitazione.
-dopo tutto questo tempo mi dici solo " non è come sembra "-disse la donna aggredendolo.-mi...ci hai abbandonato, hai assediato una città...tu pensi davvero che un semplice " mi dispiace " possa mettere tutto a posto.-
-sinceramente pensavo che mi chiedessi come si chiamava e se valeva la pena mandare a rotoli tutto.-disse Slade.
-forse se tu non prendevi sul serio di considerarti " libero ", non prendevi la palla in balzo a Lian Yu e tutto questo non sarebbe successo.-disse la donna.
-non è stata una "palla in balzo"...io l'amavo-precisò l'uomo.-e le cose fra noi erano complicate.-
-cazzo Slade avevo scoperto che avevi un amante!-disse la donna aggredendolo.-pensavi che un mazzo di fiori e un " mi dispiace " mettesse tutto a posto come le tue scappatelle. Pensi di non essere l'unico che fa fatica a metabolizzare.-
-sai che cosa intendo.-disse Slade.
La donna lo guardò capendo che cosa alludeva.-ci sono cose difficili da perdonare.-
In quel momento si sentì un battere di mani.
Si fece avanti Hollen con sorrisetto piuttosto infimo.
-Jason Tremar, presumo.-disse Slade.
-presume bene signor Wilson-disse Tremar.-sa...dopo il mio trascorso con l'ARGUS, ho fatto bene a cambiare faccia.-
-cosa che non è servita a Holmes-disse Slade.-ti ha riconosciuto.-
-una particolare malformazione della mia cassa toracica-ammise Tremar.-solo Holmes era a conoscenza e...la sua particolare insistenza a scavare gli è costata molta cara.-
-hai preso la sua chiave...è per questo che potevi andare e venire come volevi-disse Slade.-perché nascondersi proprio in un manicomio.-
-bé, quale edificio migliore per avere delle fresche cavie-disse Tremar.-ammetto che Tic Toc Tac è stato il mio migliore esperimento...ma non quanto lei.-
-di che cosa sta parlando.-fece Slade non capendo.
-mi sono sempre domandato...come ha fatto sopravvivere da quella esplosione che Tic Toc Tac ha creato usando una bomba umana.-disse Tremar.
-sono caduto dalla finestra.-disse Slade.
Tremar ridacchiò.-quello è ciò che le hanno detto. Ha mai sentito parlare del pozzo di Lazzaro. C'è l'hanno due persone: Ra's al Ghul e Damien Darhk. Ho saputo però che qualcuno aveva sotratto una piccola quantità a Darhk, solo il necessario per salvare una vita...la sua.-
Slade volse l'attenzione verso la donna, la quale distolse lo sguardo.
-è stata molta coraggiosa...lo ammetto-disse Tremar.-è per questo che mi interesso a lei.-
Slade lo guardò.
-Harkness mi ha raccontato ciò che era successo veramente-spiegò Tremar.-sapeva chi ero e che avevo creato Tic Toc Tac, così quando siamo fuggiti, mentre Harkness covava la sua vendetta io gli sono venuto incontro...lui mi dava le tue analisi fatte dopo il suo ritorno in vita e io gli dicevo chi aveva premuto il pulsante al posto della Waller.
-è stato così che ho scoperto la sua rarità del suo sitema immunitario...la stessa per la quale io e il mio collega Holmes abbiamo dato numerosi contributi...ma con scopi diversi.-
-voi avere un pozzo tutto tuo.-chiese Slade.
-no no...voglio farti la mia arma-rispose Tremar.-sono stato molto curioso del tuo assedio un anno fa...il Mirakuru...devo ringraziare la testardaggine di Ivo se te lo hanno iniettato.-
Slade cercò di liberarsi.
-non si sforzi-fece Tremar.-sono sicuro che il miscuglio fra Mirakuru e pozzo di Lazzaro possano essere il passo successivo di Tic Toc Tac. Deathstroke risorgerà...avrà la volontà soggetta a me ma la ferocia non mancherà.-
-prova solo a farlo e ti uccido.-disse Slade.
-si sbaglia-disse il dottore.-lei ucciderai per me.-e si voltò.
Si diresse verso i suoi strumenti.-ho fatto molte prove...ma questa volta sarà tutta un'altra cosa.-
La donna, velocemente, si tolse una forcina da capelli, dove un lato era tagliente. Si liberò e velocemente slegò solo una mano del mercenario, quando il dottore si voltò.
Subito il dottore prese una pistola, ma la donna si nascose appena in tempo. Con uno scatto andò contro il dottore, mentre Slade si liberò l'altra mano. L'uomo gli assestò un destro e un paio di pugni prima di fargli perdere conoscenza.
-tutto bene.-chiese Slade.
-ho passato momenti peggiori.-rispose la donna.
-perchè...perché hai rischiato così tanto.-chiese Slade alludendo al fatto di aver sotratto il pozzo di Lazzaro.
-è difficile rispondere dopo quello che è successo.-rispose la donna.
Ci fu un momento di silenzio.
-che cosa devi fare con lui.-chiese la donna.
-lo devo portare vivo-rispose l'uomo.-purtroppo.-
-e loro.-alludendo a quella gente.
-facciamo casino-disse l'uomo.-ci allotaniamo insieme.-
La donna fece un segno affermativo con la testa.
Una volta rivestito, Slade portò Tremar dall'altra parte. Lo stavano cercando. Slade spiegò che " Hollen " doveva spiegare un pò di cose accennando anche agli altri pazienti che aveva fatto degli esperimenti su altri detenuti. Mentre vi era un via vai, Slade caricò l'uomo in un furgone blindato e assieme alla donna si allontanarono.
-fra qualche chilometro c'è il mio punto di incontro-disse Slade romepndo il silenzio.-tu che fai.-
-portami in città...mi arrangio...come in tutti questi anni.-disse la donna.
-ascolta...lo so che potrebbe essere inopportuno...mi dispiace.-disse Slade.
-almeno non hai detto che non ci volevi coinvolgere.-disse la donna.
-è così.-ammise l'uomo.
-vuoi un premio perché nonostante tutto sei un buon padre e un buon marito.-fece lei con sarcasmo.
-se ti raccontassi perché faccio quello che facevo sempre, solo che sono una marionetta e se succeda qualcosa mi fanno saltare...non penso che possa rimettere a posto tutto quello che è successo fra noi.-disse Slade.
-ti ho detto che non volevo sapere più i nomi delle tue amanti...non i tuoi guai.-disse la donna.
-è una storia lunga.-disse Slade.
-e non hai tempo.-fece lei.
Ci fu un momento di silenzio.
-cerca solo di non farti ammazzare prima di avermi raccontanto tutto.-disse la donna.
Slade sorrise.
Lasciò la donna in città, mentre lui andò al punto di incontro dove lo avrebbero prelevato.

-è un caso singolare-fece Tremar quando riprese conoscenza dentro a una cella.-tutte e due sotto lo stesso tetto.-
-solo con la differenza...che tu morirai dopo che avrai parlato.-disse Slade.
Tremar ridacchiò.-non pensare che non sia finita. Finirò quello che ho iniziato...sarai la mia arma e finalmente tutti riconosceranno il mio merito.-
-lo farò scrivere sulla tua lapide.-disse Slade.
Mentre veniva riportato in cella, Slade aveva mille pensieri per la testa, per non parlare di lei. Non poteva crederci che aveva rischiato così tanto per lui. Quello che aveva non lo terrorizzava, dopo quello che aveva passato niente gli poteva fare paura.
 

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


CAPITOLO 6

3 MESI DOPO

Il camion sfrecciò velocemente per le strade di Star City.
Speedy, Black Canary e Diggle lo stavano seguendo già da un bel pezzo, nonostante il ladro avesse fatto cadere delle granate.
« non pensavo che fossero così tenaci » disse un uomo all'apparecchio del ladro « fermati e dargli una bella lezione. »
Dopo una debita distanza, il ladro fermò di colpo il mezzo e scese.
I tre vigilanti si trovarono davanti un uomo con la stessa mascera bicolore di Deathstroke, però con un armatura un pò più "leggera" poiché aveva una sorta di tuta blu, nella parte superiore una protezione sul petto del medesimo colore e una spada dietro alle spalle, mentre la cintura, protezioni alle spalle, la custodia della pistola sulla gamba destra e gli stivali erano arancioni.
« eliminali! » gli venne ordinato.
L'uomo attaccò violentemente i tre.
Scaraventò da un lato Black Canary e cominciò a lottare contro Speedy, la quale venne prese per il collo e alzata in aria. Gli mancava il respiro e pareva la stessa forza che Roy possedeva quando era in overdose di Mirakuru.
Diggle gli sparò un intero caricatore, ma gli parve non fargli niente. L'uomo scaraventò con violenza Speedy contro Diggle.
L'uomo si avviò al camion. Durante il tragitto, alcuni proiettili si " estrassero " dal suo corpo e caddero per terra.
Salì sul camion e partì.

-evidentemente qualcuno ha emulato Slade.-disse Diggle una volta ritornati al loro rifugio.
-non avevate un antidoto di quella cosa.-fece Lauren.
-agli STAR Lab hanno usato tutto il materiale per quella volta-spiegò Diggle.-ma per fortuna ho recuperato questo-e fece vedere alcuni bossoli che aveva trovato.-spero che serviranno per fermarlo.-
-aspetta...quelli sono i proiettili che sono usciti dal suo corpo.-fece Thea.
-forse hanno migliorato la formula...ma penso che l'antidoto si possa fare lo stesso.-disse Diggle.
-quando pensi di andarci.-chiese Lauren.
-adesso...-rispose Diggle.-prima iniziano, prima avremmo questa roba.-
Nel frattempo, il ladro era ritornato alla base. era una vecchia fabbrica abbandonata dopo l'attacco che aveva distrutto mezzo The Glades a causa di Malcom Merlyn e mai riavviata. Nonostante questo in pochi mesi era diventata all'avanguardia. Il ladro tirò fuori dal container ciò che aveva rubato.
-ottimo lavoro...come sempre.-disse Tremar facendosi vedere.-manca solo un piccolo particolare...vieni.-
Dal computer fece vedere una villa.
-la vecchia villa dei Merlyn-disse Tremar.-l'anno scorso Bronze Tiger ha rubato il prototipo del genera terremoti, ma sicuramente chi lo ha ingaggiato ha la mente inerme. Da qualche parte in questa zona ci devono essere i progetti trovali e portali da me.-
L'uomo fece un cenno affermativo e se ne andò.
L'indomani mattina Lauren, nel fare alcune ricerche, aveva trovato qualcosa di interessante a mostrare agli altri.
-il nostro ladro è un tipo reticente-disse Lauren.-ci sono state diverse strutture che hanno subito dei furti e sapete che cosa le lega? che sono le stesse che hanno fornito a Merlyn l'aiuto necessario per creare quella macchina che ha colpito The Glades.-
-aspetta...vuoi dirmi che questo persona che gira come Slade...vuole creare una macchina simile.-esclamò Diggle.
-sembra di si però...-
-cosa?-fece Thea.
-la quantità che hanno rubato...pare che sia più di uno.-disse Lauren.
-ammettiamo che voglia costruire per distruggere la città...avrà bisogno dei progetti visto che quelli che l'hanno progettata sono andati a miglior vita.-disse Diggle.
Ci fu un momento di silenzio e Lauren guardò Thea.
-per quanto andassimo d'accordo nei primi tempi non mi ha detto nulla al riguardo.-disse Thea.
-forse ci saranno dei progetti o robe simili-disse Diggle.-teneva il prototipo sotto casa...forse anche i progetti saranno lì.-
-e forse anche l'emulatore ci sarà.-fece Thea.
-notizie dai nostri amici di Central City.-chiese Lauren.
-ci stanno lavorando-rispose Diggle.-hanno abbastanza materiale...e oltre all'antidoto forse ci sapranno dire anche chi è.-
-e adesso che faremo se lo troveremo.-chiese Lauren.
-lo colpiremo prima noi e distruggeremo quei progetti-rispose Diggle.-senza di quelli non potrà fare nulla al riguardo.-
 

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


CAPITOLO 7

La notte stessa Speedy, Black Canary e Diggle penetrarono all'interno della villa dei Merlyn.
-non me la ricordavo così inquietante.-disse Speedy.
-sono ormai due anni che nessuno ci vive.-disse Black Canary.-Oliver dove aveva trovato il prototipo.-
-in garage...-disse Diggle.-o Merlyn sottovalutava Arrow o non pensava che qualcuno potesse fermarlo.-
-propenderei per entrambe.-disse Speedy.
Ad un tratto sentirono uno strano rumore.
Proveniva dallo studio.
Diggle fece cenno di fare attenzione e lentamente i tre si avvicinarono allo studio. Arrivati la porta era stata sfondata.
Sporgendosi leggermente, videro l'uomo che stava cercando qualcosa all'interno di una cassaforte dietro a un quadro. Aveva buttato per terra parecchi documenti, ma alla fine aveva trovato quello che cercava.
L'uomo capì immediatamente che non era solo e prese al volo una freccia.
Subito puntò Speedy, ma venne attaccato ai lati dagli altri due. L'uomo facilmente se li tolse di dosso, ma non riuscì ad evitare una freccia che lo colpì e qualche secondo dopo scoppiò.
L'uomo cadde all'indietro e gli scappò via la maschera.
Quando si rialzò, i presenti rimasero senza parole. Sotto quella maschera, c'era Slade Wilson in persona. Con molta facilità sbaragliò i tre e ripresa la maschera scappò via.

-che diavolo ci faceva Slade Wilson lì.-fece Thea furente.-doveva essere su un isola e non ledere nessuno.-
-Thea non lo so-disse Diggle.-come non so perché ha ancora il Mirakuru e quanto meno che cosa voglia fare.-
-cosa voglia fare! quello psicopatico ha ucciso mia madre e assediato la città-fece Thea con rabbia.-e mi dici che non sai che intenzioni ha.-
-prima di tutto calmati-disse Diggle.-arrabbiarsi non serve a niente.-
-se fosse morto non sarebbe più un problema.-disse Thea per poi andarsene.
-le vado parlare io-disse Lauren quando l'uomo le voleva andare appresso.-da donna a donna si parla meglio.-
-cerca di farla ragionare.-disse Diggle.
Lauren fece un cenno affermativo con il capo e seguì l'amica.
Trovò Thea non tanto distante che cercava di sbollire la rabbia.
-tranquilla...non ho intenzione di ucciderlo.-disse Thea.
-posso capirti come ti senti-fece Lauren.-ma non credo che uccidendo quell'uomo ti possa sentire meglio.-
-sai quando Malcom ha spedito me e Ollie sull'isola?-iniziò Thea.-aveva liberato Slade in modo che si risvegliasse il nostro istinto omicida e...alla fine mi sono ritrovata che gli puntavo una pistola contro. Una parte di me lo voleva uccidere...Oliver mi ha fatto ragione e...alla fine l'ho preso di striscio.
-dopo quello che è successo io...pensavo che Ollie avesse ragione che...avendolo sulla coscienza era diverso per quello che ho fatto a Sara...ma adesso lo trovo difficile. Lui è qui...è pericoloso... io non so come possa finire.-
Ci fu un momento di silenzio.
-ho tanta paura.-ammise Thea.
Lauren l'abbraccio.
-non ti devi preoccupare-fece Lauren.-non sei sola.-
Nel frattempo Diggle era ritornato a casa dalla moglie e di chiedere hai suoi contatti se poteva scoprire come mai Slade era libero.
Era passato un paio di ore che Lyla rincasò.
-Sara ha fatto la brava.-chiese la donna.
-è stata un angelo-rispose il marito.-sai che mi piace stare con lei.-
Ci fu un momento di silenzio.
-allora questo non ti piacerà.-disse Lyla.
-c'è di mezzo un altro esercito di soldati Mirakuru.-chiese Diggle.
-no...si tratta della Waller.-rispose Lyla.
-non mi dire che è stata una sua idea.-disse Diggle.
-ha assoldato Deathstroke.-disse Lyla.
-nella Squadra Suicida.-disse Diggle.
-no-fece la donna.-lui...fa delle missioni in solitario, più discrete...e con il suo passato da mercenario è facile infiltrasi con i suoi simili e smantellarli per conto della Waller, ma ha sempre un chip-fece una pausa.-tre mesi fa lo hanno inserito in un manicomio criminale come guardia giurata. Doveva recuperare un ex-membro della vecchia Squadra Suicida che...faceva parte della stessa di Harkness...e se quei due sono fuggiti è perché uno dei due ha permesso tutto ciò.-
-tu stavi per morire.-precisò Diggle.
-John...non è stata una decisone facile-disse Lyla.-è stato...lui a dire ad Harkness che sono stato io...e...l'altro gli ha dato delle informazioni mediche su Slade...specialmente dopo un attacco di un criminale che si faceva chiamare Tic Toc Tac.-
-questo che cosa c'entra.-chiese Diggle.
-l'uomo che cercava in manicomio...era il suo creatore-rispose Lyla.-si tratta di Jason Tremar, alias dottor Morte.-
-persino quello psicopatico avevate!-disse Diggle.
-John...-
-ha fatto la lobotomia a un intero plotone di militare per i suoi esperimenti-disse Diggle.-doveva marcire in galera.-
-come pensi che mi sia sentita quando la Waller lo ha reclutato-disse Lyla.-non mi sono scordata che ho scampato per un pelo di essere fra le sue cavie.-
-scusami...non volevo-disse Diggle.-allora...perchè proprio lui.-
-in passato...Slade ha avuto a che fare con Tic Toc Tac-continuò Lyla.-l'ASIS aveva catturato Tremar, ma l'ARGUS lo ha reclutato. La sua cavia trasformava la gente in bombe umane...si abbiamo preso da lui per i chip...e forse anche per questo si è salvato con Harkness.
-abbiamo saputo che fosse vivo da Harkness...usando la forza hanno saputo dove si nascondeva e che aveva cambiato faccia. Slade lo aveva trovato e portato all'ARGUS perché doveva dare delle informazioni su una sua missione. Qualche momento dopo, Tremar è fuggito.
-hanno mandato Slade visto che non gli seriva più...lo volevano farlo fuori. Dopo qualche giorno il suo chip non è stato rilevato e...lo hanno fatto passare per morto piuttosto che è nelle mani di Tremar.-
-pensi a quell'uomo.-disse Diggle alla fine.
-non lo voglio far passare Slade Wilson per un santo-fece Lyla.-ma se come hai detto tu che ha ancora il Mirakuru e che ha lo sguardo spento...penso che Tremar gli abbia fatto qualcosa.-
-come pensi che si possa farlo tornare a sé.-chiese Diggle.
-sai come finivano le sue cavie.-rispose Lyla.
-avere Slade in quello stato non è proficuo.-fece Diggle.
-questo proprio non lo so.-disse Lyla.
Diggle l'abbracciò.
-risolverò io questa cosa. Non ti devi preoccupare.-disse l'uomo.
 

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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***


CAPITOLO 8

Il giorno dopo Diggle raccontò a Thea e Lauren quello che la moglie aveva scoperto.
-pensi veramente che non sia in sè.-chiese Thea.
-ho visto gli occhi delle sue cavie-rispose Diggle.-non è una cosa ch si dimentica..soprattutto se tua moglie lo stava per diventare.-
-quindi una botta in testa non lo farebbe ritornare in sé.-chiese Lauren.
-ne dubito-rispose Diggle.-l'antidoto è quasi pronto...stasera c'è lo avremo. Penso che dopo una bella botta in testa funzioni.-
-e il fatto che ha i progetti della macchina di terremoti di Malcom.-chiese Thea.
-Tremar è abbastanza intelligente da creare qualcosa di più potente-rispose Diggle.-non voglio dire che non farà nulla...ma vorrà sottolineare che Merlyn è un idiota mentre lui è un genio. Saprà che ci sono dei vigilanti...ci farà sapere dove possiamo trovare le bombe, ma ci sarà anche Slade.-
-la sua arma migliore.-disse Thea.
Diggle fece una lunga pausa prima di parlare.
-quando è saltato fuori quello che faceva ai soldati-iniziò l'uomo.-si è cercato di porre un rimedio alle sue cavie, ma si è deciso di non fare niente dopo quando le cose sono degenerate.-
-degenerate in che senso?-chiese Lauren.
-nel senso che hanno dovuto ucciderlo perché era diventato molto pericoloso.-rispose Diggle.
-pensi che possa succedere una cosa simile a Slade...diventando molto più pericoloso di quello che è.-chiese Thea.
-non lo so...-rispose Diggle.-ma per lui c'è l'antidoto e dopo un breve soggiorno nella nostra prigione, l'ARGUS si occuperà di lui.-
Solo nel tardo pomeriggio, un video messaggio annunciava l'esistenza di alcune bombe sotto la città.
Con l'antidoto in loro possesso, i tre vigilanti entrarono in azione.
Trovarono le bombe facilmente, anche troppo.
-questo è un fatto positivo o meno.-chiese Black Canary.
-sbrghiamoci prima che arrivi veramente qualcosa di più pericoloso.-rispose Diggle.
Usando le vecchie istruzioni che allora Felicity dette a Lance disattivarono le dieci bombe.
-la parte facile lo abbiamo fatto.-disse Diggle.
Un coltello si impiantò non distante da loro.
Fu così che Deathstroke entrò in scena.
Iniziò così un combattimento contro i tre vigilanti, i quali riuscirono a portarlo in superficie, lontano da quelle bombe.
-che si fa adesso?-chiese Black Canary quando lo persero di vista.
Ad un tratto sentirono uno sparo.
Fu così che trovarono Deathstroke steso per terra, con la maschera per terra e ancora il segno che un proiettile gli aveva trapassato la testa. In giro di pochi minuti si era cicatrizzato.
Diggle gli iniettò tutto l'antidoto.
-e adesso.-chiese Speedy.
-ci potrebbe essere di aiuto.-rispose Diggle.
-lo vuoi mettere sotto chiave.-fece Black Canary.
-non ha più il Mirakuru-disse Diggle.-non è meno pericoloso ma siamo in vantaggio.-
Lo portarono al loro rifugio e tolto le sue armi lo misero nella loro prigione.

La testa gli dolette molto quando riprese conoscenza.
La sua attenzione si pose su delle piastrine che portava. Vi era inciso da un lato " Slade Joseph Wilson " e dall'altra parte " Deathstroke ". Era piuttosto confuso.
Si sedette e guardandosi attorno si trovò in una cella.
-spero che sarai collaborativo-disse Diggle.-dove si trova Tremar.-
-di che diavolo stai parlando.-chiese Slade.
-sappiamo tutto-disse Diggle.-se ci dici dove lo possiamo trovare...potrai ritornare su Lian Yu senza troppi problemi.-
-dubito che mi vogliate mandare su un isola balneare.-disse Slade.
-sai benissimo che non lo è.-disse Thea.
Slade guardò per un momento la ragazza, poi l'uomo e la donna vestita di nero.
-non penso che venite da una festa in maschera-disse Slade per poi guardarsi.-per quello nemmeno io...almeno credo.-
-se ci stai per prendere in giro...-
Diggle fece cenno di tacere.
-sai chi siamo?-chiese Diggle.
-dovrei?-rispose Slade.
-Oliver Queen...ti dice qualcosa?-chiese Diggle.-Lian Yu, Shado...Tremar, Tic Toc Tac.-
-l'unica cosa che so è forse il mio nome.-rispose Slade mostrando le piastrine.
Diggle si allontanò e le due donne lo seguirono.
-che cosa significa.-chiese Lauren.
-vi ricordate quando vi ho parlato che la situazione è degenerata? su quell'uomo era riuscito più o meno a stabilizzarlo...ma aveva perso la memoria. Non sapeva nemmeno come si chiamava se non dalle sue piastrine-rispose Diggle.-a parte questo, le funzioni base se le ricordava come il fatto di combattere...però era diventato molto pericoloso. Durante un'azione senza distinzione sparava uccidendo oltre ai nemici anche gli alleati...lo hanno dovuto abbattere.-
-è un modo di dire che anche Slade diventerà così.-fece Thea.
-non sembra pericoloso...per il momento.-disse Diggle dandogli un'occhiata.
-e adesso?-chiese Lauren.
-non cavereno nulla da lui-rispose Diggle.-almeno che Tremar non sappia che sia ritornato in sè.-
-se per " tonato in sè " intendi che ha perso la memoria.-fece Thea.
-posso immaginare come ti senti...-disse Diggle.-se vogliamo catturare quell'uomo abbiamo bisogno del suo aiuto.-
Thea rimase un momento in silenzio prima di rispondere.-se...lo liberiamo...finisce di nuovo su quell'isola e non come bomba umana...anche se l'idea che dovrebbe esplodere a missione fallita non mi farebbe piangere la sua scomparsa.-
-hai la mia parola.-disse Diggle.
Thea acconsentì con il capo.
Diggle si avvicinò a Slade.
-possiamo accordarci su una cosa.-disse Diggle.
-come mai questo cambio di idea.-chiese Slade.
-ci servi per trovare una persona.-rispose Diggle.
-cosa ti fa pensare che ti possa aiutare.-fece Slade.
-non penso che tu possa fare altrimenti.-disse Diggle.
Slade ci pensò un momento.-ammettiamo che accetto...che devo fare.-
-sono sicuro che quel qualcuno ti chiamerà per vedere che fine ai fatto-disse Diggle.-ci devi solo portare da questa persona.-
 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


CAPITOLO 9

-il tuo piano quale sarebbe-fece Slade dopo aver ricevuto un messaggio e trovato da dove lo aveva mandato ci andarono.-faccio l'esca e voi tre prendete il cattivo?-
-fortunatamente sei un esca e non devi pensare a questo.-disse Diggle.
-sicuramente il mio piano sarebbe migliore del tuo...qualunque esso fosse-fece Slade.-ma sono solo un esca...per adesso.-e si avviò.
-pensi sul serio che ci sia cascato.-chiese Black Canary.
-quello vecchio no...e non penso nemmeno quello di adesso-rispose Diggle.-stiamo attenti.-
Mentre Slade entrava dalla porta principale di una fabbrica abbandonata, i tre vigilanti entrarono di soppiatto.
Apparentemente era vuoto, ma non mancarono le sorprese.
Infatti vennero attaccati da dei robot e tutti e quattro li dovettero affrontare. Fu a causa di quello scontro che scoprirono che Slade possedeva ancora il Mirakuru...la cura non gli aveva fatto effetto.
A scontro finito sentirono battere le mani.
Tremar si fece vedere.
-sono sempre stato una persona previdente-iniziò Tremar.-molte persone mi hanno detto che non apprezzo la vita umana...ma si sbagliano...godo di vedere quei piccolo insetti travagliare in ciò che chiamano " sentimenti ".-
-di che cosa stai parlando.-chiese Diggle.
-nell'arco della mia carriera mi sono sempre definito un artista...e come tale si evolve verso un qualcosa di migliore e perfetto-iniziò Tremar ignorando l'affermazione di Diggle.-la mia preparazione in bottega è stato l'esercito...la mia arte è stata raffinata, ma era solo un inezia rispetto al mio capolavoro. Tutti aspirano a diventare un grande artista, ma non sempre ci si riesce.
-così come un buon apprendista uscì dalla mia bottega e cercai la mia strada. Ho avuto molte cavie, ma il mio successo lo ebbi con la creazione di Tic Toc Tac. Un capolavoro, pensai allora, ma scoprì ben presto che sua sfoga esplosiva mi avrebbe portato a ciò che fin dall'inizio cercavo e che inutilemente volevo ricreare...ho scritto un libro al riguardo...capitolo sull'immunologia.
-quando ho incominciato ad operare su di te-volgendosi lo sguardo a Slade.-mi sentivo come un grande artista che ha raggiunto il proprio massino...come un Leonardo, un Michelangelo, un Donatello...tutti grandi nomi, ma che non hanno osato. Loro non hanno osato dare un colpo di bianco alle loro pitture o distruggere ciò che hanno costruito per ricreare qualcosa di superiore alla precedente.
-compresi che quello che ho fatto...andava ben oltre. Non sono solo uomo...un essere che con il suo intelletto ti crea...può essere solo una divintà. Una divinità...una divinità, ma come nella Bibbia...la sua creatura si ribella al suo Dio scatenando la sua ira e lo punisce. Non sono stato io a punirti della perdita di memoria...sono stati i sciocchi sentimenti di quella donna a farti allontanare da chi ti ha dato la vita...cancellandotela.
-quando un giorno ti chiederai perché la cura non funziona poiché il tuo sistema la considera come una minaccia e come tale la annienta, della tua forza, dei tuo riflessi, il fatto che sai usare il 90% del tuo cervello riuscendo a pensare di più delle persone comuni e giocare di anticipo sulle azioni del proprio avversario...ma pur sempre inferiore del suo creatore.
-questo lo devi a me e solo al me...sono io ti ho creatore e io ti posso distruggerti e non mi faccio mettere i bastoni fra le ruote da una donna che non riesce a gestire le sue emozioni quando riguardano te. Solo io posso decidere del tuo destino, sono io che tu dovrai ringraziare quando questa città bruciera con tutte le persone, partendo da quella dannata donna che tu a...-
Ci fu un colpo secco che trapassò il cervello del dottore che cadde a terra priva di vita.
Si intravide una figura, ma nient'altro.
Ciò permise a Slade di tagliare la corda.

Diggle ritornò a casa piuttosto distrutto.
-sembra che ti hanno messo sotto.-fece la moglie vedendolo rincasare.
-sarebbe stato meglio che sentire quel monologo di Tremar che si credeva una divinità.-disse Diggle.
-che è successo.-chiese Lyla.
-Tremar è morto...un cecchino-rispose Diggle.-Slade invece ha perso la memoria e...anche se non ricorda chi è Oliver Queen e quello che è successo fra loro sull'isola...è sempre pericoloso perchè ha ancora il MiraKuru e l'antidoto non gli ha fatto effetto.-
-come non gli ha fatto effetto.-esclamò Lyla.
-Tremar ha parlato di un libro che ha scritto...capitolo sull'immunologia-disse Diggle.-ho trovato quel libro...pare che il sistma immunitario di Slade si ricordi del Mirakuru e Tremar lo ha fatto riaffiorare nel suo corpo...questa volta con nessuna cura lo può salvare.-
-non sarà una notizia che la Waller piacera, se lo saprà.-disse Lyla.
-se è come quel soldato...se la caverà e di certo passerà del tempo prima che lo ritroviamo morto.-disse Diggle.
-che cosa pensi.-chiese ad un tratto Lyla.
Diggle la guardò.-penso che se avessi ucciso Tremar quando avevo l'occasione e non di consegnarlo...tutto questo si poteva evitare.-
-non potevi immaginare che potesse scappare.-disse Lyla.
-quei soldati era sempre delle sue cavie-fece Diggle.-non posso non sentirmi responsabile di quello che è accaduto stanotte.-
-John non è colpa tua.-disse Lyla.
-la Waller non lo avrebbe reclutato...e tutto questo stanotte non sarebbe successo.-disse Diggle.
-pensi che Slade Wilson sia una minaccia.-chiese Lyla.
-come mercenario si...ma non per noi, almeno che non lo ingaggiano per ucciderci...e non sarà per la sua questione personale.-rispose Diggle.
Lyla non seppe che cosa dirgli per non farlo sentire in colpa delle sue scelte fatte in passato.
-di una cosa sono sicuro-disse l'uomo.-vi proteggerò...nessuno vi farà del male.-
Lyla fece un leggero sorriso e l'abbracciò.
Nel frattempo Slade si era allontanato dalla città.
Non aveva una meta, ma di certo sapeva quello che voleva cercare.
Voleva trovare quella donna, che forse aveva ucciso Tremar, la quale forse aveva delle risposte. Lo aveva colpito per salvarlo...da cosa e da chi? Tremar era pazzo e di certo non voleva essere il suo giocattolo. Quella donna chiunque fosse aveva quelle risposte e anche del suo passato su chi era.
Dopo essersi cambiato andò in un locale.
Si mantenne in disparte e cercò di avere un basso profilo.
Secondo quei tre aveva un legame con loro e con i nomi che l'uomo gli disse, la ragazza vestita di rosso aveva un particolare astio nei suoi confronti. Disse che era un mercenario e un assassino...da come lo diceva pareva che gli avesse portato via qualcuno di importante senza un motivo. Poteva avere ragione sul mercenario e assassino, no che non avesse un motivo per aver fatto quello che aveva fatto...se lo aveva fatto.
Scosse la testa.
-non ti ho mai visto...sei nuovo.-chiese il barista vedendo una faccia nuova.
-più o meno.-rispose Slade.
-non sei di qui...di dove sei-chiese il barista.-dal tuo accento sembri australiano.-
-può darsi.-disse Slade.
-di dove.-chiese il barista.
-sempre in giro-rispose Slade.-forse un giorno ci ritorno.-
-una volta ho aperto un'attività con un amico-raccontò il barista.-l'attività andò benissimo, ma dovetti ritornare qui per dei problemi famigliari...ma ogni anno ricevo ricevo dell'autentico rum australiano-e glielo versò.-almeno questo è più autentico di questo posto.-
Slade bevve un sorso.
-ti fa riaffiorare i ricordi, vero?-fece il barista.
-spero proprio di si-disse Slade.-lascia la bottiglia.-
Il barista gliela lasciò dicendo che era un suo omaggio.
Mentre beveva, aveva come la sensazione che ci fosse un legame con delle persone attorno a quella bottiglia e avrebbe scommesso qualsiasi cosa che c'entrasse quella donna. Non sapeva come, ma avrebbe scoperto chi erano e forse gli avrebbero detto chi fosse veramente, anche se quell'aspetto un pò lo spaventava.

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