If I die today.

di NinaS24
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The last day of Katniss Everdeen. ***
Capitolo 2: *** The last day of Gale Hawthorne. ***
Capitolo 3: *** The last day of Peeta Mellark. ***



Capitolo 1
*** The last day of Katniss Everdeen. ***


 The Last Day Of Katniss Everdeen. 

Ambientato 50 anni dopo l'epilogo di Mockingjay. Katniss, Gale e Peeta 
hanno ormai circa 70 anni. Gale e Katniss non si vedono da anni, ma quando
lui scopre che l'amore della sua vita sta per morire, non può fare altro che tornare a casa. 


 
 
Magari un giorno avremo un posto 
anche nascosto oppur distante 
dalle tante astanterie 
in cui riposano gli amori ormai in disuso, 
quelli non storici, di cui nessuno parlerà. 

 
Katniss. Da quanto tempo non sentivo quel nome. Era da almeno 30 anni che non le parlavo. Dopo la fine della ribellione ci eravamo persi di vista, ma avevamo cercato di recuperare il nostro rapporto. Ci eravamo riusciti. Più o meno. Sapevamo entrambi che ci voleva del tempo per recuperare la nostra reciproca fiducia… ma nessuno dei due voleva aspettare. Eravamo sempre stati impulsivi noi due, sempre con la voglia di far tutto e subito. Non volevamo aspettare. Così l’avevo baciata. E avevo distrutto nuovamente il nostro rapporto. 30 anni senza una sua telefonata. 30 anni senza avere sue notizie. Sapevo che era ancora viva solo grazie ad un mio vecchio amico del Dodici. La sua storia con Peeta era la classica storia da favola, la invidiavano tutti. All’inizio avevo sentito tante voci anche lì al Due. “Gli amanti sfortunati”, li chiamavano. Ogni volta che sentivo questo nome mi arrabbiavo. L’amore mio e di Katniss era stato sfortunato, non quello tra Katniss e Peeta. Ma la gente non poteva sapere. Non avevo modo di far loro una colpa di questo. Io per tutti ero rimasto il cugino bello della Ghiandaia Imitatrice. Nessuno sapeva dei nostri baci nella radura, del nostro desiderio di scappare, della nostra determinazione a tenere in vita le nostre famiglie. Nessuno poteva sapere delle notti che avevamo passato abbracciati, delle promesse che ci eravamo fatti. Noi eravamo l’amore dimenticato.
 
E rivela il tuo sorriso in una stella, se vorrai...
per stasera andrebbe bene anche così. 
 
Mi ero rifiutato di tornare al Dodici per anni. Ma adesso tutti i canali televisivi parlavano dell’imminente morte della Ragazza di Fuoco, del dolore del marito, anche lui molto malato. Non mi sarei mai perdonato di non aver rivisto il sorriso della donna che avevo amato per tutta una vita. Dovevo tornare a casa mia, in fretta. La vita di Katniss era appesa ad un filo e volevo che mi vedesse. Noi eravamo così.
Chiamai mio figlio per chiedergli un pilota ed un overcraft che mi avrebbero portato al Dodici. Ero il Comandante in pensione, non potevano rifiutare.
Il mio Distretto non era più mio. Ogni cosa mi sembrava estranea, così diversa da ciò che ricordavo. Della mia vecchia casa non era rimasto più nulla.
 
E non servirà più a niente la felicità, 
più a niente anche la fantasia 
mi accontenterò del tempo andato... 
 
La casa di Katniss e Peeta era sopra la loro panetteria, ora gestita dai figli. La porta era chiusa, ma davanti vi era un piccolo capannello di persone. Un uomo dai capelli biondi e ricci era in piedi sulla soglia e tentava di consolare una bambina dagli occhi grigi che piangeva disperata. –Voglio andare dalla nonna! Nonna! – urlava la piccola, divincolandosi dalle braccia del padre. Capii immediatamente che quelli che avevo davanti erano il figlio e la nipote di Katniss. Magari lui si sarebbe ricordato di me. L’avevo visto per l’ultima volta  da ragazzino.
Mi feci strada tra la calca di persone, ignorando le occhiatacce che mi venivano rivolte e mi fermai davanti all’uomo, che mi guardava curioso, continuando a cullare la bambina che aveva in braccio.
-Sono Gale – gli dissi, provando un moto di compassione per i suoi occhi lucidi. Era il volto di un uomo spezzato dal dolore.
Lui annuì, come se si aspettasse la mia visita e si fece da parte per farmi entrare, prima di chiudersi la porta alle spalle – In cima alle scale, la porta sulla destra –
Seguii le sue istruzioni ed arrivai davanti ad una porta socchiusa da cui arrivava il suono di un pianto attutito. Di colpo mi ritrovai a tremare, con le gambe che cedevano. Nonostante la mia età godevo di ottima salute, ma la paura mi faceva vacillare.
Sbirciai nella stanza. Una donna dai capelli candidi era semi-sdraiata, gli occhi chiusi e la mano in quella di un’altra donna, che doveva essere la figlia. Mi resi conto solo in quel momento che le mie speranze si erano completamente spente. Katniss stava morendo e non c’era modo di ripagare ai miei errori. L’unica cosa bella che mi restava era la mia memoria, vivida dentro la testa. Ogni bacio, ogni carezza che mi aveva dato. I ricordi erano l’unica cosa che mi restava di lei.
 
 
Soffierà nel vento una lacrima 
che tornerà da te... 
per dirti ciao, ciao! 
mio piccolo ricordo in cui 
nascosi anni di felicità, ciao 
e guardami affrontare questa vita 
come fossi ancora qui. 
 
Non volevo interrompere quel momento in famiglia, quindi mi girai per riscendere le scale, quando il mio piede urtò qualcosa, che cadde dalle scale con un tonfo sordo. Subito la donna si alzò dal letto e spalancò la porta, guardandomi con aria interrogativa.
-Avevo detto a Finnik di non far entrare nessuno. Come fa ad essere qui? –
Prima ancora che potessi aprire bocca, un uomo che non avevo notato si schiarì la voce, tossendo per qualche istante. Si alzò a fatica dalla poltrona dove era seduto e, reggendosi con un bastone, si avvicinò a Katniss, dandole un leggero bacio sulla fronte. –Ti amo – le disse. –Anche io –
Piangendo, venne verso la porta – Ciao Gale. Ti stavamo aspettando – mi mise una mano sulla spalla, stringendola per quando la sua forza glielo permetteva, poi si rivolse alla donna –E’ ora, tesoro –
-Si papà- disse, prima di passarmi di fianco per aiutare Peeta a scendere le ripide scale.
Avevo seguito lo scambio di battute tra padre e figlia in silenzio, rendendomi conto della loro totale rassegnazione. Entrai nella stanza che stavo ormai piangendo, chiudendomi la porta alle spalle per non farmi sentire da giù.
-Ho sentito bene? Gale, sei tu? – la voce di Katniss era così flebile che temetti per un attimo di averla sognata.
- Catnip- mi sedetti sul bordo del letto, osservando le rughe del suo volto e i suoi capelli bianchi raccolti in quella che doveva essere una treccia.
Vidi le sue labbra schiudersi in un sorriso, mentre lentamente apriva gli occhi per mettere a fuoco la mia faccia –Sei cambiato – mi disse, alzando debolmente una mano e passandomela sul viso, raccogliendo le lacrime che stavano scorrendo. Il suo tocco dolce era sempre lo stesso.
-Sono invecchiato – risposi, cercando di farla ridere di nuovo.
-Anche io Gale. Anche io. Sei venuto per salutarmi vero? Da giorni ormai lo fanno tutti. Credo di aver ricevuto più visite in questa settimana che in tutta la mia vita – katniss si strinse nelle spalle, come se fosse tutto normale.
-Non posso pensare che stai morendo … I miei anni più felici li ho trascorsi con te … Anche quando ero lontano, il tuo ricordo, seppur meno vivido, non mi ha mai abbandonato-
- Sono vecchia Gale … e tanto, tanto stanca. – Katniss chiuse gli occhi, respirando a fatica – mi sei mancato anche tu –
 
Magari un giorno l'universo accoglierà la mia richiesta 
e ci riporterà vicini 
tra l'aldilà e il mio nido di città c'è molta differenza 
anche se provo a non vederla. 
 
-Lasciarti andare quel giorno di cinquat’anni fa è stata la cosa più stupida che potessi fare. Il tuo addio avrebbe dovuto farmi venir voglia di lottare ancora di più per te, invece non ce l’ho fatta. Ho lasciato la paura prendesse il sopravvento e sono scappato come un codardo. Mi dispiace Katniss, mi dispiace tanto – mi asciugai gli occhi che ormai erano due fiumi in piena e rimasi in silenzio ad ascoltare tutto il peso delle mie parole. Non c’era tempo per preoccuparsi dell’orgoglio ormai. Eravamo anziani e vicini alla morte.
Katniss scosse la testa, un movimento quasi impercettibile –Ne abbiamo … già parlato … qualcosa come … trent’anni fa? Forse un po’ di più, forse un po’ di meno … Avevamo già risolto la questione … -
-No, mi dispiace anche di averti baciato l’ultima volta. Mi dispiace ma rifarei tutto.
Rifarei le notti in bianco passate a pensare a te, a come sarebbe cambiata la nostra vita se avessi scelto me al posto di Peeta. A come ci saremmo potuti salvare a vicenda. Mi dispiace ma è così- sputai fuori tutte quelle parole come per togliermi un peso dal cuore. Ci ero riuscito.
-E’ … incredibile come la morte possa … unire due persone vero? Siamo vicini come non lo eravamo da mezzo secolo … - Katniss di sicuro non aveva perso il suo pungente senso dell’umorismo.
-Ti prometto che non la smetterò di romperti le scatole. Dovrai solo aspettare un po’ che ti raggiunga.. Ma non manca molto… Non sarai da sola –
Mi sorrise – Questa l’ho già sentita … Ci conto –
 
E giro il mondo, e chiamerò il tuo nome per millenni 
e ti rivelerai quando non lo vorrò più 
e non adesso qui, su questo letto 
in cui, tragico, mi accorgo 
che il tuo odore sta svanendo lento. 
 
La sua voce si faceva sempre più un sussurro, i suoi occhi rimanevano chiusi per periodi sempre più lunghi. Sapevo che il suo cuore avrebbe retto ancora per pochi minuti e poi l’avrei persa per sempre. Le strinsi la mano, osservando per la prima volta anche il suo corpo, coperto solo da un sottile lenzuolo argento. Era magra, davvero troppo magra. Indossava un vestito color panna con le maniche corte che le stava troppo grosso. Nonostante l’età, nonostante tutto, era ancora bellissima. Il suo volto pallido e scavato era molto simile a quello di parecchi anni prima, la sua espressione era ancora serena e non aveva perso la sua impulsività.
-Sei ancora bellissima – dissi, sperando che potesse sentirmi. Katniss aprì gli occhi, probabilmente per l’ultima volta nella sua vita. Mise una mano sul mio ginocchio – Un … ultimo … bacio. –
 
Ciao... e cadono i ricordi 
e cade tutto l'universo e tu stai lì. 
La vita come tu te la ricordi, 
un giorno se ne andò con te.
 
Mi sporsi verso di lei, stando attento a non farle del male con il mio peso e posai la mia bocca sulle sue labbra raggrinzite e secche, bagnate dalle lacrime di entrambi.
-Ti amo-
-Lo so – sussurrò. Furono le sue ultime parole. Il suo respiro e il suo cuore si fermarono, spegnendo per sempre la Ragazza di Fuoco. 
 
Nota dell'autrice: sono tornata con una nuova ff scritta sottoforma di song-fic. La canzone è "Per dirti ciao" di Tiziano Ferro ( https://www.youtube.com/watch?v=M3STj8zlQw4 ). 
Spero che vi piaccia e se vi va lasciatemi una recensione con la vostra opinione! Un bacio!

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Capitolo 2
*** The last day of Gale Hawthorne. ***


The Last Day Of Gale Hawthorne
 
Ambientato 5 anni dopo l’epilogo di Mockingjay. Gale vive al Distretto 2
Come soldato. Lui e Katniss non si sono più rivisti da quel lontano addio.
Ma un giorno Gale viene colpito da una bomba.
I medici non possono fare niente.
Gale è destinato a morire.
Sembra quasi un paradosso, ma Katniss non può
Fare a meno di partire, per dare un ultimo saluto a quello che un tempo era stato
Il suo migliore amico.

 
Pov Katniss
 
Your fingertips across my skin
the palm trees swaying in the wind
images
You sang me Spanish lullabies
the sweetest sadness in your eyes
 
“Breaking-news: edizione straordinaria del telegiornale. Interrompiamo la programmazione a causa di un ordigno esplosivo nella sede militare del Distretto 2. Il dispositivo, costruito con una tecnologia avanzata, è scoppiato circa mezz’ora fa, causando il caos nel distretto. I soccorsi, intervenuti tempestivamente, stanno ancora cercando di recuperare le persone rimaste intrappolate nelle macerie. Per ora si possono contare cinque morti e numerosi feriti, ma le ricerche sono ancora in atto. Tra la lista delle persone che erano nel capanno al momento dell’esplosione, figura Gale Hawthorne, conosciuto da tutto Panem per la sua partecipazione attiva alla Rivoluzione. Di lui, come degli altri, non si sa ancora niente.”
-Peeta. Peeta. Corri- non poteva essere vero. Non stava succedendo veramente. Sentivo già le lacrime che mi pungevano gli occhi. Mi aggrappai al bordo del divano, cercando un qualunque sostegno che non mi facesse cadere.
-Katniss! Stai male? – Peeta corse verso di me, prendendomi per il braccio ed accompagnandomi sul divano. I miei occhi non lo videro nemmeno. Non si staccavano dalla televisione
Sullo schermo la giornalista stava ancora parlando, ma non la sentivo più. Anche mio marito continuava a chiedermi cosa ci fosse di così terribile, fino a quando non riuscii ad indicargli la televisione. Le immagini del notiziario erano cambiate, ora stavano facendo vedere il capannone dell’esplosione. Parecchi uomini correvano da destra a sinistra, cercando di spostare le macerie che si potevano spostare.
“Ecco delle nuove notizie. Pare che Hawthorne sia vivo, insieme al collega che era di guardia insieme a lui. Gli uomini della sicurezza li stanno per tirare fuori.”
Un sospiro di sollievo. Gale era vivo. Strinsi più che potei la mano di Peeta mentre aspettavo che il volto del mio ex migliore amico spuntasse sullo schermo.
Finalmente, dopo interminabili minuti, un corpo venne estratto da un buco. Era ricoperto di sangue e aveva il viso sofferente. Non poteva essere Gale. Non si muoveva.
“Ed ecco che Gale Hawthorne è stato portato in salvo dagli uomini della squadra speciale. A primo impatto riporta gravi lesioni su tutto il corpo e sembra incosciente, ma speriamo tutti che possa sopravvivere. Ancora da accertarsi le cause dell’esplosione. Rimanete sintonizzati per ulteriori informazioni.”
Era tutto un incubo. Gale non poteva essere ridotto in quello stato. Lui era quello che mi proteggeva sempre, quello che mi tranquillizzava quando facevo degli incubi su mio padre. Lui era quello che avevo abbandonato a se stesso dopo la morte di mia sorella. Gale era stato il primo ragazzo a toccarmi ed io ero stata la prima che aveva amato. Forse l’unica. Sicuramente ero stata l’unica a spezzargli il cuore.
-Katniss.. Katniss, ce la farà, ok? Gale è un ragazzo forte. Ce la farà – Peeta mi girò a forza verso di lui, prendendomi il viso tra le mani. Annuii, anche se poco convinta.
-Devo andare da lui. Non può morire senza il mio perdono. Non.. non posso avere questo peso sulla coscienza. –
-Ti accompagno … Partiremo con il primo treno disponibile. Controllo gli orari – mio marito si alzò di colpo, mettendosi immediatamente in moto. Gli era stato subito chiaro che io non sarei stata in grado di fare nulla.
-Peeta? – lo chiamai, prima che si dissolvesse a risolvere tutti i miei guai –Ti amo-
Mi sorrise – Ti amo anche io-
Lentamente, mi alzai , andando verso la camera. Aprii il primo cassetto del comodino, tirando fuori il medaglione che Peeta mi aveva dato durante l’Edizione della Memoria. Tra mia madre e Prim, c’era la foto di Gale. Aveva l’espressione fiera in quella foto, ma i suoi occhi quando mi guardavano non erano così. Con me quegli occhi grigi erano pieni di dolcezza. Era uno sguardo che riservava solo a me e ne ero gelosissima.
Era stato la mia ancora di salvezza da quando era morto mio padre e stava per morire.
Peeta interruppe i miei pensieri – Si parte tra mezz’ora-
 
I never want to see you unhappy
I thought you’d want the same for me
 
Il viaggio in treno fu qualcosa di angoscioso. Ero nervosa, nervosa per l’idea di rivedere Gale, nervosa per il fatto che non sapevo come avrebbe reagito alla mia visita. Sempre che avesse modo di farlo. Peeta non lasciò la mia mano nemmeno una volta e gliene fui grata. Non parlammo molto. Mi sentivo in colpa perché stavo andando da lui solo perché stava male. Gale me lo aveva detto una volta: stare male era l’unico modo per far si che gli prestassi attenzione. Mi venne da prendermi a schiaffi da sola. Come potevo essere così egoista senza nemmeno accorgermene?! Non avevo mai avuto intenzione di ferirlo eppure lo avevo fatto migliaia di volte: la mia storia con Peeta alla prima edizione degli Hunger Games, i miei continui baci illusori, nonostante io non provassi i suoi stessi sentimenti, il mio rifiuto a scappare con lui prima che tutto l’incubo iniziasse. Mi resi conto di poter andare avanti all’infinito con quella lista. Lui invece con me non l’aveva mai fatto. Aveva dato qualunque cosa pur di proteggere me e la mia famiglia. Quelle stupide bombe non erano nemmeno colpa sua. Forse erano state progettate da lui, ma non sapeva che la Coin le avrebbe usate in quel modo. Me l’ero presa con lui perché era l’unica persona su cui potevo riversare la mia rabbia. E lo avevo perso.
 
Goodbye, my almost lover
goodbye, my hopeless dream
I’m trying not to think about you
can’t you just let me be?
 
-Katniss.. siamo arrivati – Peeta mi scosse leggermente per farmi svegliare. Guardai fuori dal finestrino di fianco a me, vedendo paesaggi che avevo visto durante il Tour della Vittoria. C’era qualche palazzo in più e una grande struttura bianca che doveva essere l’ospedale. Mi venne un brivido pensando che era proprio li che ero diretta. Scendemmo dal treno sentendo tutti gli occhi puntati addosso. Una telecamera ci riconobbe e si avvicinò, ma Peeta li mandò via in un modo brusco che non era per niente da lui. Lo ringraziai con lo sguardo e ci dirigemmo verso l’ospedale. C’era un grande via vai di gente e mi ci vollero cinque minuti per riuscire a fermare un’infermiera a cui chiedere indicazioni.
-Sto cercando Gale Hawthorne. Sono .. –
-Katniss Everdeen. Ma certo. Mi dispiace doverle dire che il suo amico non sopravvivrà altre 24 ore. Si sbrighi. Le ferite erano troppo estese – mi interruppe la donna, guardandomi con occhi tristi –Stanza 412-
Peeta la ringraziò al mio posto e mi condusse verso la stanza che ci era stata indicata. La camera era asettica, totalmente bianca. Gale era da solo, sdraiato su un letto con gli occhi chiusi. Temetti di essere arrivata troppo tardi.
-Ti aspetto fuori- Peeta mi diede un bacio sui capelli e si allontanò per il corridoio. Mi avvicinai al letto, sedendomi sulla sedia di fianco ad esso.
-Gale? Mi senti? – mi sporsi verso di lui, passandogli la mano nei capelli sporchi di terra e sangue. Non mi rispose. Sospirai, avvicinando la sedia al bordo del letto e giochicchiando nervosamente con i miei lunghi capelli che dalla fretta avevo lasciato sciolti sulle spalle. Mi ritrovai a non sapere cosa dire, a come impostare il discorso. Avrei voluto dirgli tutto in fretta, per far si che non morisse con la consapevolezza del mio odio verso di lui.
Non volevo lasciarlo andare. Lui stesso, seppure inconsapevolmente, non mi lasciava andare. Mi sentivo legata a lui in un modo che mai avrei voluto esistesse. Gale era il mio quasi amore, era il mio “forse”. L’uomo che se ne stava sdraiato davanti a me era la mia imperfetta anima gemella e non riuscivo a staccarmi da lui.
So long, my luckless romance 
My back is turned on you 
I should've known you'd bring me heartache 
Almost lovers always do 
 
-Ti ho allontanato da me per 5 anni, senza mai smettere di volerti bene, senza mai smettere di tenerci. Ti ho voltato le spalle dopo la morte di mia sorella perché mi avevi fatto stare male. Quelle bombe, quelle stupide bombe cadute dal cielo che avevano ucciso migliaia di innocenti, erano probabilmente una tua idea . Nessuno ha mai accertato la cosa, ma la logica è quella. In quell’esplosione sono rimasta ferita anche io e tu, Gale,  non sei venuto nemmeno una volta in ospedale da me. Ti ho rivisto poco prima dell’uccisione della Coin e ti ho detto addio perché la mia fiducia era stata tradita. Perché sono sempre le persone a cui teniamo che ci distruggono.
O almeno questo era ciò che pensavo in quel momento, Gale. Ho sbagliato. Ho sbagliato tutto. Forse saremmo dovuti fuggire alla prima mietitura. Forse adesso saremmo insieme, io e te, da qualche parte. La mia vita sarebbe diversa, non ci sarebbe Peeta e ci saresti tu. Saresti stato felice, non avresti dovuto sopportare tutte le mie ferite. Il nostro quasi amore non conoscerebbe la parola “quasi”. Sarebbe un amore e basta. Un amore puro, come lo era la nostra amicizia. Mi dispiace di averti mandato via, ma ero arrabbiata. Avresti dovuto insistere Gale, insistere come hai sempre fatto. Ma mi hai lasciato andare perché io ero veleno per te. Hai fatto bene. Non avrei mai potuto darti l’amore che tu provavi per me. I nostri caratteri sono incompatibili. Siamo imperfette anime gemelle, destinate a fallire. – le lacrime avevano iniziato a scendere dalla seconda parola del mio stupido monologo. Il corpo di Gale era ancora caldo e lo sentivo respirare, seppur debolmente. Il colore abbandonava sempre di più il suo viso, segno che non sarebbe vissuto ancora a lungo. Era tutto così ingiusto.
 
so you’re gone and I’m haunted
and I bet you are just fine

Mi alzai, iniziando a camminare su e giù per la stanza, pregando che si svegliasse almeno un’ultima volta. Gli presi il viso tra le mani, accarezzando le sue guance pallide e ruvide a causa della leggera barba che si era fatto crescere. –Ti prego Gale, apri gli occhi. Sono Katniss. Sono qui. Svegliati-
Ma Gale non si svegliava. Pochi minuti dopo, la macchina a cui era attaccato lanciò un lungo segnale sonoro, mentre il battito del mio migliore amico si fermava per sempre. I dottori entrarono correndo, facendomi spostare di lato per cercare di salvarlo. Sapevo sarebbe stato inutile. Peeta mi guardava dalla soglia della porta, gli occhi spaventati di chi non sa cosa fare. Mi abbracciò, lasciandomi piangere.
 
“Ciao Gale.
Sembra stupido scrivere una lettera ad una persona che non c’è più, ma volevo farlo. Da quando te ne sei andato non faccio altro che pensare al fatto che non sei mai venuto a conoscenza del mio perdono. Ci ho provato a dirtelo, ma come al solito il mio tempismo ha fatto schifo. So che tu ora stai bene. Sei con tuo papà, che di sicuro sarà amico anche del mio perché sono loro ad averci fatto incontrare. Salutameli tanto. Gioca con Prim, anche se è grande e di sicuro si sarà affezionata a Rue. Mi mancate tutti. Aspettatemi.
Katniss”
 
Rilessi la breve lettera e corsi nel bosco, nel punto in cui io e Gale eravamo soliti incontrarci quando andavamo a caccia. Strappai il foglio il piccoli pezzi e li lanciai nel vento – Addio Gale – sussurrai. 
 
Nota dell'autrice: mi piange il cuore non aver fatto svegliare Gale, ma ho voluto farmi del male da sola e.e 
Niente, spero che questo secondo capitolo vi piaccia e ci vediamo con l'ultimo, la morte di Peeta. 
La canzone presente nel testo è "Almost Lover" - A Fine Frenzy ( https://www.youtube.com/watch?v=EDEEzS7OV2k ) 
Se vi va, lasciatemi una recensione con la vostra opinione! Un bacio!

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Capitolo 3
*** The last day of Peeta Mellark. ***


The Last Day Of Peeta Mellark. 

 
Ambientato 15 anni dopo l’epilogo di Mockingjay.
Peeta e Katniss sono sposati e hanno due figli.
Ma un giorno Peeta si ammala.
Passa nel letto molto tempo, ma nulla sembra
Farlo stare meglio.
Nemmeno la tecnologia di Capitol City riesce a salvarlo.



 
Pov Katniss
You touched my heart you touched my soul.
You changed my life and all my goals.
And love is blind and that I knew when,
My heart was blinded by you.
 

 
Mi avvicino al letto della mia camera, quello stesso letto in cui ultimamente sto passando le mie giornate. Guardo Peeta dormire e mi sembra che sia solo tutto un incubo. E’ così sereno mentre dorme.
Ringrazio mentalmente che i ragazzi siano in panetteria a lavorare, perché voglio stare da sola con lui. Hanno detto che non gli rimane molto tempo e ho paura. Non voglio rimanere sola. Non sono mai stata capace di essere sola, Peeta e Gale lo sanno bene. Mi sono sempre appoggiata a loro, sul loro amore verso di me. Ho perso il secondo, ma il primo è sempre stato qui. Almeno fino ad ora. Perché adesso anche lui se ne andrà. Ed io rimarrò qui.
Mi siedo accanto a mio marito, passandogli una mano sulla fronte bollente. Il mio movimento lo sveglia, perché apre piano gli occhi e mi guarda –Ciao-
-Ciao … Come stai? –
Peeta cerca di tirarsi su – Non chiedermelo Katniss. Lo sai perfettamente –
Mi guarda con gli occhi lucidi di febbre e di dolore. Nemmeno lui vuole lasciarmi. Abbasso lo sguardo, incapace di sostenerlo. Anche in questo lui è più coraggioso di me.
-Vorrei sentire che stai bene. Che la febbre si sta abbassando e che hai fame. Vorrei vederti scendere le scale per andare a controllare il pane nel forno, mentre dici a Finnick di essere più gentile con i clienti. Vorrei che potessi conoscere il fidanzato di Prim e che potessi accompagnarmi al loro matrimonio, un giorno. Vorrei non doverti guardare come se fosse l’ultima volta. –
Le lacrime iniziano a scendermi sulle guance. Odio farmi vedere così da lui, ma non riesco ad essere forte.
-Katniss, ne abbiamo già parlato. Mi hai promesso che andrai avanti con la tua strada, con la tua vita. Non voglio andarmene sapendo che tu potresti crollare. Dovrai essere di nuovo felice. – la mano bollente di Peeta si posa sulla mia. E’ leggerissima, a malapena si sente il suo tocco.
-Peeta… io… sei stato il mio primo vero amore … Avere te agli Hunger Games ha completamente cambiato tutto. All’inizio pensavo fosse solo una recita per le telecamere … Per me almeno. Volevo restare viva. E sapevo che quella farsa degli amanti sfortunati avrebbe impietosito il pubblico. Non vedevo il tuo amore per me, ero troppo egoista e me ne dispiace. Ciò che hai fatto tu non è mai stato solo un gioco. Me ne sono resa conto solo quando mi sono accorta di amarti. Hai fatto di me una persona nuova, in tutti i sensi. Non potrò mai ringraziarti abbastanza per questo. –
 
I've kissed your lips and held your hand.
Shared your dreams and shared your bed.
I know you well, I know your smell.
I've been addicted to you.
 
Peeta sorride. Ora la sua stretta è più salda, anche se sento i  muscoli tremare dallo sforzo. Mi sdraio vicino a lui, posando la testa sul suo petto. Il respiro è sempre più debole e so che sto sentendo la sua mano su di me per l’ultima volta nella mia vita.
-Mi hai ringraziato rimanendomi accanto per più di 15 anni. Mi hai ringraziato scegliendomi, mi ringraziavi ogni volta che mi svegliavi da uno dei miei incubi. Mi hai ringraziato quando hai scelto di portarmi indietro da ciò che Capitol City aveva fatto. Mi stai ringraziando anche ora, restando qui con me. Io ti amo, Katniss, ti ho sempre amato –
Gli occhi mi bruciano per le lacrime, ma non ci faccio caso. Peeta respira in maniera irregolare a causa del lungo discorso che ha appena fatto.  Tento di spostarmi, per paura di fargli male, ma la sua mano mi tiene ferma. –Rimani qui- Mi rilasso di nuovo accanto a lui, rimanendo in silenzio.
15 anni sono davvero tanti. Avevo previsto di restare con Peeta molti altri anni, ma evidentemente il destino non è dalla nostra parte.
Da quando ci siamo sposati, abbiamo sempre condiviso ogni cosa. Ogni momento della nostra vita è sempre stato finalizzato all’altro. La nostra routine era una routine che si completava, che viaggiava in coppia. Abbiamo realizzato il nostro sogno di riaprire la vecchia panetteria di Peeta, è venuto a cacciare con me, seppur con scarsi risultati. Abbiamo avuto due splendidi figli. – Era tutto così perfetto –
Sento la mano di Peeta giocherellare con i miei capelli –Lo so-
 
 
  I know your fears and you know mine         
 we’ve had our doubts but now we’re fine        
and I love you, I swear that’s true
i cannot live without you
 
 
-Ti ricordi i viaggi in treno? I tuoi incubi? La notte in cui mi hai chiesto di rimanere con te è stata la più bella della mia vita … beh, almeno fino a quel momento-
Sorrido, ricordando quella notte. –Siamo nella stessa posizione di quella volta. Tu sei stato così carino con me … Non meritavo che rimanessi lì. Sei sempre stato troppo gentile. Io invece ho sempre fatto l’egoista. Anche ai primi Hunger Games, ho fatto solo quello che pensavo mi avrebbe salvato.-
Peeta mi stringe delicatamente, per quanto la sua forza glielo permette. –Shh … Questo lo hai già detto. Sono stato egoista anche io. Avrei dovuto convincerti a contattare Gale, ma non l’ho mai fatto. Ho sempre avuto paura che potessi andartene con lui, pentendoti della scelta che avevi fatto. Ti amavo troppo per lasciarti andare. So che ti manca. –
Dio, quanto lo amo. Peeta mi capisce più di quanto mi capisca da sola.
-Ho avuto dei dubbi sulla mia scelta, è vero. Ma da quindici anni a questa parte ci sei solo tu. Ti amo come non ho mai amato nessun altro, te lo giuro. Sei l’unica persona al mondo per me. Non Gale, ma tu. –
Mio marito sorride debolmente – Non mi resta molto tempo –
Mi alzo di scatto, mettendomi in ginocchio sul letto. Le sue palpebre sono sempre più pesanti e i suoi occhi rimangono chiusi per periodi di tempo sempre più lunghi.
 
Goodbye my lover. 
Goodbye my friend. 
You have been the one. 
You have been the one for me. 
 
-No ti prego… Peeta.. No- inizio ad urlare, scuotendo il corpo immobile vicino a me. Lo sento respirare ancora, seppur debolmente, ma non mi risponde più.
- Ti amo … Ti amo … - piango, senza nemmeno accorgermi che Finnick e Prim sono sulla soglia a guardare quella scena straziante. Sento dei singhiozzi ma non mi volto. Non ce la faccio. Non riesco nemmeno a sopportare il viso dei miei figli.
Ed è a quel punto che la mano di Peeta cerca la mia. Sollevo lo sguardo su quel corpo troppo giovane per morire, cercando di schiarirmi la vista.
-Ti … Ti ricorderai sempre che ti amo … Vero o .. o falso? – la sua voce è un sussurro, un bellissimo sussurro che per un istante mi fa sorridere.
-Vero- cerco di parlare più chiaramente possibile nonostante le lacrime. Non appena concludo la parola, sento il corpo di Peeta rilassarsi accanto a me.
Mi chino sul suo viso per baciare un’ultima volta quelle labbra che sono state per me un porto sicuro, poi mi volto verso i miei figli, che mi guardano con la disperazione negli occhi – Papà se n’è andato- 
 
Nota dell'autrice: ed eccoci arrivati all'ultimo capitolo della mia storia! Sinceramente questo non mi piace tanto, non credo di essere riuscita a rendere l'idea di ciò che volevo scrivere e non so nemmeno perché ho usato il tempo presente quando in tutte le altre ho parlato al passato. Sicuramente avrete capito che sono pro Everthone, quindi, nonostante trovi che Katniss e Peeta siano tenerissimi, probabilmente non sono riuscita a rispecchiare bene i loro sentimenti a causa di miei gusti personali. 
Anyway, volevo ringraziare "angioletta2901" per le sue recensioni ai precedenti capitoli, grazie mille! 
Niente, spero che nonostante tutto vi piaccia anche questo capitolo e ci vediamo presto! Un bacio! 
La canzone è "Goodbye my lover" - James Blunt ( https://www.youtube.com/watch?v=wVyggTKDcOE )

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