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di Marymansi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


I've waited a hundred years
But I'd wait a million more for you

PEETA POV:
 

Ho passato gli ultimi due anni della mia vita a sopravvivere.
A sedici anni sono sopravvissuto agli Hunger Games.
A diciassette sono tornato in quell’arena infernale per lei, per proteggerla.
Sono stato catturato, torturato e depistato e mi hanno portato via l’unica cosa che per cui valesse la pena lottare: il mio amore per Katniss.
Ho recuperato con molta fatica i miei ricordi, ho superato tutto per lei, solo e soltanto per lei.
 
Ora sono tornato al distretto 12, la mia casa, se posso ancora definirla cosi. Tutto è andato distrutto con la rivoluzione, la mia vecchia vita non esiste più e sto lottando con le unghie e con i denti per costruirmene una nuova. Stiamo lottando insieme io e Katniss, o come dice lei “stiamo crescendo insieme”. E sento che lo stiamo facendo per davvero. Ogni giorno imparo sempre più cose di lei, o meglio, sto ricordando qualcosa di lei perché sono sicuro che prima del depistaggio conoscevo ogni singolo dettaglio e comportamento di questa donna.
 
La stessa donna che ora dorme tra le mie braccia serena e rilassata. Immagini di noi due in questa stessa posizione mi tornano alla mente, e non riesco a non trattenere un sorriso.
È passato molto tempo da allora, ma la sensazione di averla qui così vicino a me, cosi dipendente da me come allora, mi fa stare così bene.
 
La sento muoversi ed agitarsi e nel giro di due secondi mi ritrovo i suoi meravigliosi occhi grigi davanti a me. Mi scruta, sicuramente è sorpresa di trovarmi ancora sveglio.
“Ehi, che fai ancora sveglio? Hai avuto un incubo?”
“No, tranquilla. Sto bene. Ero sveglio perché stavo pensando” le rispondo
Lei mi guarda con uno sguardo curioso sul volto e mi chiede “A cosa pensavi? Ti va di parlarne?”
 
Dovrei dirtelo Katniss.
Dovrei dirti che stavo pensando a quanto abbiamo sofferto, a quanto abbiamo lottato per essere qui insieme.
Dovrei dirti che non ho mai smesso di amarti, che adesso il solo pensiero di stare lontano da te mi uccide.
 
E vorrei chiederti Katniss, se anche tu provi quello che provo io.
Se anche tu odi il solo pensiero di non vivere insieme, di non andare a fare lunghe passeggiate nel distretto, di non stare sul divano con una tazza di cioccolato caldo in mano.
 
Continuo a guardarti con uno sguardo confuso sul volto e non so davvero se dirti tutto questo o no.
“Io…io…” inizio a balbettare
“Peeta, parlami ti prego. Non chiudermi fuori” m’implora Katniss.
 
E allora faccio la prima cosa che mi viene in mente, le afferro le spalle e la bacio.
Lei all’inizio non risponde, molto probabilmente è sorpresa, ma proprio quando sto per lasciar perdere la sento partecipare e rispondere con dolcezza al mio bacio.
 
Quanto desideravo baciarla, risentire le sue labbra morbide sulle mie come quando eravamo nella caverna nei primi giochi, o sulla spiaggia della seconda arena. Perché so per certo che quei baci non erano per le telecamere, erano per noi. Potevo sentirlo.
 
Continuiamo a baciarci per un tempo indefinito, non riesco più a staccarmi da lei.

Quando accade, quando ci stacchiamo, la guardo negli occhi e il sorriso che scorgo sul suo volto è la cosa più bella che abbia mai visto. E capisco di aver fatto la cosa giusta con questo bacio.


Note d'autore
Salve a tutti! Eccomi tornata con una nuova storia. 
Come sempre è una song-fiction sulla mia coppia preferita gli Everlark.Questa storia è nata come una one-shot ma riascoltando la canzone che mi ha ispirata ho pensato che sarebbe stato meglio dividere tutto in 3 capitoli. Niente, spero che vi piaccia e come sempre critiche sia positive che negative sono ben accette! 
Buona lettura! 
MARIA ;)

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Capitolo 2
*** 2. ***


Nothing prepared me for
What the privilege of being yours, would do

 
Ci stacchiamo dal nostro bacio quasi controvoglia. Non riesco ancora a credere a quello che è appena successo.
Guardo il volto di Peeta, ha uno sguardo così felice ed i suoi occhi azzurri brillano dalla gioia.
 
Non ho mai provato questa sensazione di pace e serenità con nessuno, nemmeno con Gale.
Un tempo pensavo di appartenere a lui e che lui appartenesse a me, qualsiasi altra cosa al di fuori di questo mi sembrava impensabile. Lui era quasi un’altra parte di me, mi conosceva meglio di quanto conoscessi me stessa. O almeno così credevo fino a quando non ha fatto quello che ha fatto.
 
Quando dovevo tornare al 12 con Haymitch, qualche mese fa, non sono riuscita a salutarlo come si aspettava.
La verità è che non potevo.
Il pensiero di ciò che aveva fatto non lasciava la mia mente ed io, reduce di una guerra ed ex-simbolo di una rivoluzione, ero troppo sconvolta per dirgli addio come avrei dovuto.
 
Ora qui davanti a me ho Peeta, il ragazzo che mi ha salvata tante di quelle volte che ormai ho perso anche il conto.
Mi ha salvata per la prima volta lanciandomi il pane, quando avevamo 11 anni.
Mi ha salvata nell’arena dei primi Giochi, cercando di proteggermi dai Favoriti come meglio poteva.
Mi ha salvata durante il Tour della Vittoria, quando nelle notti in cui gli incubi mi tormentavano era sempre accanto a me per calmarmi.
Potrei continuare all’infinito la mia lista, ma la verità è che io non potrò mai ripagare il debito eterno che ho nei suoi confronti.
 
Gli accarezzo i capelli, ci sorridiamo ma non parliamo.
Non abbiamo bisogno di dirci nulla Peeta, so già tutto come so che tu sai tutto quello che vorrei dirti.
 
Mi sento così legata a te Peeta, così tanto che mi sta uccidendo.
Non potrei andare avanti senza di te, non sarebbe una vita vera.
Ti accarezzo la guancia ora, e tu hai preso ad accarezzarmi i capelli nel modo che tanto ami.
 
Ora so, ora capisco.
Niente avrebbe potuto prepararmi a cosa sarebbe significato per me il privilegio di essere tua.
 
Con questa nuova consapevolezza mi spingo verso di te per lasciarti un leggere bacio, ma tu non soddisfatto mi riporti verso di te.
 
“Vorrei poter fermare il tempo e vivere così per sempre”
 
Questa frase mi risuona nella mente e credo di averne capito solo ora il vero significato.
Non so nemmeno io quanto tempo passiamo a baciarci, ho perso la cognizione del tempo ormai tant’è che non mi accorgo che fuori sta iniziando a sorgere il sole.
 
Guardo Peeta, ha lo sguardo assorto e capisco dal suo sguardo che vuole chiedermi qualcosa.
 
Chiedimelo Peeta, so che vuoi farlo.
 
“Katniss…” inizi a boccheggiare.
Dillo Peeta, ti prego.
“Tu mi ami vero o falso?”
 
“Vero”
E in quel momento capisco che non c’è mai stata cosa più vera che abbia detto nella mia vita.

 

Note Autore: Eccomi qui con il secondo capitolo della mia storia. Mi scuso per l'attesa, avrei voluto pubblicare prima ma i vari impegni di studio e una mezza crisi creativa mi hanno costretti a rimadare.
Questo capitolo l'ho scritto esattamente 24 ore fa quindi vi prego di perdonarmi eventuali errori di ortografia o di grammatica, per il resto siate spietati ( o buoni) quante volete nelle recensioni!
Buona lettura, alla prossima!
Maria

 

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