La leggenda del cuore del Drago Rosso

di WhiteLight Girl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La leggenda del Drago Rosso ***
Capitolo 2: *** La fanciulla dagli occhi di giada ***
Capitolo 3: *** Il principe cavaliere ***
Capitolo 4: *** Il ritorno del drago ***
Capitolo 5: *** L'angelo fuggito dai briganti ***
Capitolo 6: *** Accampati ***
Capitolo 7: *** Tappa al villaggio ***
Capitolo 8: *** Villaggi pericolosi ***
Capitolo 9: *** Tra le braccia del nemico ***
Capitolo 10: *** Salvataggio di una fuggiasca ***
Capitolo 11: *** La leggenda della principessa dei draghi rossi ***
Capitolo 12: *** Il villaggio estinto ***
Capitolo 13: *** Pioggia battente ***
Capitolo 14: *** Sosta prolungata ***
Capitolo 15: *** Oltre il lago ***
Capitolo 16: *** Il villaggio e la chiromante che per qualcuno predicava guai ***
Capitolo 17: *** L’attacco del drago ***
Capitolo 18: *** Si riparte ***
Capitolo 19: *** Nel giardino dei ciliegi ***
Capitolo 20: *** Suggerimento e indizi ***
Capitolo 21: *** Un cuore in dono ***
Capitolo 22: *** Assalto improvviso ***
Capitolo 23: *** Legami di sangue ***
Capitolo 24: *** La fortezza volante dei dragoni neri ***
Capitolo 25: *** Un combattimento impari. La fine ***
Capitolo 26: *** Da parte a parte ***
Capitolo 27: *** Sangue e squame ***
Capitolo 28: *** Un cuore spezzato in due ***



Capitolo 1
*** La leggenda del Drago Rosso ***


Un possente ruggito squarciò l’aria della notte. Un ombra scura attraversò la luna all’improvviso oscurando la pianura. L’enorme rettile planò nella valle spianando le ali nel vento.
Atterrò poco lontano dal villaggio spalancando le fauci minaccioso e sputando una vampata di fuoco contro un gruppetto di casupole in legno mandandole a fuoco.
Gli abitanti di quel quartiere e delle case vicine si affacciarono immediatamente allarmati inorridendo alla vista del drago.
Molti degli abitanti raccolsero ciò che avevano a portata di mano impugnando torce e armi improvvisate.
Il drago ruggì ancora allertando gli abitanti che ancora non si erano accorti della sua presenza.
In pochi secondi il villaggio entrò nel panico. Le donne urlando spaventate presero i figli pronte a fuggire. Gli uomini presero asce e tridenti pronti a difendere le loro abitazioni. I bambini piangevano disperati per le strade in un coro disperato.
Azzannò con le fauci alcuni dei contadini che si avvicinavano con le torce per scacciarlo.
Sputò all’improvviso una vampata di fuoco contro i contadini bruciandoli vivi allungando poi il collo per annusarne i resti arricciando poi il muso in segno di disgusto.
Sbuffò possentemente lasciando uscire del fumo nero dalle proprie narici e si avvicinò a possenti falcate all’ingresso del villaggio.
Alcuni altri uomini si avvicinavano svelti. Il drago avanzò verso di loro minaccioso e con una frustata di coda li scaraventò tutti per aria senza fare distinzioni. Con un altro colpo rase al suolo una gran parte del villaggio. Tra le macerie e i pezzi di legno si alzavano altre grida di paura e dolore ma il drago non si fermò.
Afferrò tra le fauci tre uomini in un colpo smembrandoli vivi e atterrò con una zampata quelli rimanenti.
Proseguì la sua distruzione per ore fino a sterminare quasi tutti gli abitanti. Ormai l’aria sapeva di sangue e fumo e il luogo era colmo di terrore e disperazione.
Avvicinò il muso agli ultimi sopravvissuti ruggendo piano tra i denti mentre questi ultimi si stringevano tra loro tentando la fuga.
Le madri stringevano a se i bambini, i mariti si paravano davanti alle mogli per proteggerle. L’enorme creatura spalancò le ali all’improvviso ruggendo ancora alla luna, che ormai stava per calare. Dalle montagne giungeva già qualche spiraglio delle prime luci dell’alba, proprio dalla direzione da cui proveniva lo scalpiccio degli zoccoli di un cavallo in corsa.
Un giovane cavaliere in sella al suo destriero attraversò la vallata di corsa raggiungendo il drago alle spalle e superandolo di corsa.
Si trovarono l’uno di fronte all’altro, gli occhi rossi del drago si specchiavano in quelli castani del giovane attraverso le sottili lenti degli occhiali e viceversa. Il cavallo agitato impennò, ma il cavaliere lo calmò all’istante.
-Fermati, ti prego.- Supplicò il ragazzo.
Il drago ruggì ancora.
-Fermati!- Supplicò ancora. – Farai del male anche a te stessa così! Manca poco, sta albeggiando, stai tranquilla, è tutto finito.-
Il drago mostrò i denti minaccioso, spalancò ancora le ali e spiccò improvvisamente il volo, dirigendosi verso l’alba. Il cavaliere gli corse dietro al galoppo, lasciando lì i pochi sopravvissuti dello sterminio di quel villaggio ancora terrorizzati.

Molti anni addietro, ai tempi in cui i draghi spadroneggiavano liberi nei cieli, molti cavalieri partirono per difendere le valli verso tutti e quattro i punti cardinali.
Dei draghi si distinguevano diverse razze, molto spesso venivano distinti per il colore delle squame o per la costituzione di corpo e ali. Tra questi il più temibile e feroce era di certo il drago rosso, che fin dai tempi più antichi attaccava città e villaggi in cerca di cibo, mietendo vittime ovunque.
La ferocia del Drago Rosso era conosciuta in ogni regno e in ogni contea, chi si trovava faccia a faccia con un drago di questa specie non era poi in grado di raccontarlo a nessuno. Nessuno era mai tornato vivo dopo aver tentato di uccidere un drago di questa specie, per questo molti rifiutavano quest’arduo compito.
Con il passare del tempo gli esemplari di questa specie vennero decimati dai draghi di altre specie e dai pochi cavalieri che osarono sfidarli dando la vita in quell’impresa.
Erano frequenti anche gli scontri tra simili, le lotte territoriali costavano la vita a molti di loro e spesso i Draghi Rossi giovani e inesperti venivano squartati vivi e uccisi prima di poter deporre le uova per garantire il proseguimento della specie.
Molto presto i draghi in grado di riprodursi vennero sterminati, gli esemplari rimasti erano ormai vecchi e malridotti, segnati dalle tante battaglie avute in gioventù, alla loro morte venivano abbandonati ai piedi dei monti o ai bordi dei laghi imbrattati dal loro stesso sangue.
Dalla schiusa di nessun uovo di drago ne nascevano più dalle squame rosse. I vecchi Draghi Rossi rimasti si abbandonarono a loro stessi attendendo impazienti l’estinzione, finalmente liberi dalla maledizione di ferocia della loro specie. Finalmente in pace.

Per cento anni non si ebbero più avvistamenti di Draghi Rossi in tutto il pianeta, finché, misteriosamente, una dozzina di villaggi vennero distrutti nelle notti di luna piena.
Alcuni mercanti, che nel momento in cui era stato attaccato uno dei villaggi si trovavano aldilà delle colline, giurarono di aver udito un terrificante ruggito squarciare il cielo e dichiararono di aver visto una grande sagoma scura oscurare la luna.
Fu il panico. Altri villaggi vennero rasi al suolo sotto la luce della luna piena e nessuno degli abitanti sopravviveva.
Il mistero si infittiva, finché un giorno un ragazzino sopravvisse ad un attacco. Il bambino raccontò di un immenso drago feroce dalle squame imbrattate di sangue; il bambino parlò di un Drago Rosso.
Molti cavalieri furono chiamati per uccidere questo drago, ma tutti si tirarono indietro.
Un giorno si presentò a palazzo del regno dell’est un giovane uomo, era appena un ragazzo di vent’anni e si offrì per la missione.
Partì immediatamente, trovò il drago, lo incrociò più volte sul suo cammino; non riuscendo per molto a batterlo né ad impedire altra distruzione.
Altri sei villaggi vennero distrutti e sterminati prima che restassero dei sopravvissuti; questi raccontarono di un cavaliere coraggioso che con la forza delle parole era riuscito a calmare la furia del drago per poi correre via con lui.
Un solo altro villaggio fu attaccato in seguito. Neanche questa volta si trovarono sopravvissuti, ma da quel giorno né il drago né il cavaliere furono più visti sulla terra.

Il villaggio era avvolto dalle fiamme come molti altri in precedenza. Molti erano i cadaveri già sparsi per le strade tra le pozze di sangue e fango.
Neanche le urla di terrore venivano più lanciate nell’aria. Non serviva la luna ad illuminare il buio delle strade perché già le fiamme producevano mostruose ombre sulle superfici.
L’unico rumore rimasto era ormai il pianto di un neonato nascosto tra le braccia di sua madre, che era già un corpo senza vita ai piedi di una fontana insanguinata.
Il drago si avvicinò lesto verso la fonte di quel rumore ma si fermò quando il solito cavaliere si parò tra lui e il piccolo. Si fermò di colpo davanti a lui e lo scrutò ancora una volta negli occhi, come aveva fatto molte volte in precedenza.
-Fermati!-
Supplicò il ragazzo.
Il drago ruggì.
-Fermati piccola.- Ripeté ancora convinto con un sorriso dolce stampato in faccia. – E’ tutto ok, nessuno qui può farti del male.-
Il drago si fermò, rivelando alle prime luci dell’alba il colore bianco delle sue squame intrise di sangue, mentre venivano avvolte dalla luce chiara della mutazione e del mattino.



Preciso: Il cavaliere non è Shaoran.

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Capitolo 2
*** La fanciulla dagli occhi di giada ***


La fanciulla dagli occhi di giada




Da questo capitolo la storia si svolge dopo circa vent’anni da ciò che si è raccontato nel primo capitolo. Da qui la storia si svolge nel “presente” di Sakura e Shaoran.


Sakura correva ridendo allegra per il giardino fiorito, un grande campo di fiori che non seccava mai, il quel luogo pareva essere sempre primavera. Posava i piedi tra le mille varietà di fiori che stavano l’uno affianco all’altro da secoli ormai, senza seccare mai. La sua diafana veste bianca frusciava nel vento svolazzando leggera dietro di lei, lasciando luccicare al sole i bordi dorati di ogni merletto ed ogni orlo. Dentro di se contava un numero ad ogni passo.
Arrivata al cinquanta si voltò verso il lato del bosco dagli alberi giovani che si era lasciata alle spalle e lo fissò un poco. Quella parte del bosco era la più giovane, separata dalla parte antica da quella radura. Sakura per qualche istante aguzzò la vista scrutando ogni minimo movimento potesse avvenire al suo interno. Per un istante una presenza la fece sussultare. Qualcosa si stava avvicinando lentamente.
Si voltò di corsa e riprese la direzione che già precedentemente stava percorrendo, questa volta senza sorridere. Proseguì verso la fine della radura, dove il bosco ricominciava con gli alberi secolari.
Cercava un nascondiglio perfetto. Superò l’arco fiorito che segnava l’ingresso alla parte vecchia del bosco e si diresse in direzione il lago, sfrecciando rapida tra i grandi alberi dalle chiome verdi tanto fitte da velare il cielo. Raggiunse il grande albero vecchio al centro del bosco e si diresse ai suoi piedi infilandosi tra due delle sue enormi radici e acquattandocisi dentro in silenzio.
Sospirò affaticata per la corsa riprendendo fiato, tentò di regolarizzare il respiro appoggiando la schiena alla corteccia dell’albero e si mise a fissare la chioma con i suoi occhi verdi e lucenti. Due ciocche dei suoi capelli castani le incorniciavano il viso sfiorandole il collo e solleticandolo un po’.
Sospirò e aspettò qualche minuto che il respiro si calmasse.
Il bosco era calmo e una leggera brezza primaverile si faceva strada tra le foglie degli alberi e dei cespugli rinfrescando l’aria.
Il petto della ragazza si abbassava e si alzava regolarmente leggermente scoperto dall’ampia scollatura della veste color panna dall’orlo dorato.
Il cuore aveva da un po’ smesso di battere così forte per la corsa e ora la ragazza era tranquilla. Si alzò silenziosa per affacciarsi cauta a guardare verso il punto da cui era venuta stando arrampicata ad una grande radice che nascondeva il resto del suo corpo.
Una figura maestosa si muoveva quatta tra gli alberi secolari. Era una grande tigre alata dall’aspetto feroce che si guardava attorno con discrezione. Le sue grandi zampe lasciavano profondi solchi sul terreno e il suo respiro era vigoroso. La tigre avanzava stando all’erta e guardandosi in cerchio con discrezione. Annusò l’aria per poi voltarsi ancora a guardare attorno, fino al punto in cui Sakura si era nascosta poco prima. Sakura incrociò le dita, si morse il labbro inferiore, se l’avesse trovata sarebbe stata la fine per lei. Sakura si voltò e scese tra le radici per metà sotterrate per provare ad allontanarsi in silenzio ma una voce la richiamò:
-Sakura! Trovata!-
Sakura uscì lentamente dal suo nascondiglio scavalcando alcune radici mentre con una mano si reggeva alta la gonna del vestito per non stracciarla. Mentre si avvicinava alla tigre si lamentò:
-Oh! No! Ora tocca a me contare!-
Kerberos sbuffò scuotendo la grande testa felina in segno di negazione e disse: -Sei fortunata, Yue non si era neanche preoccupato di nascondersi, conterà lui.-
Sakura rise sentendo Yue lamentarsi seduto su un alto ramo di una quercia e si girò a guardarlo dicendogli con un sorriso:
-Grazie mille Yue!-
Poi si voltò ancora verso Kerberos.
-E se invece di giocare a nascondino facessimo colazione?- Propose la tigre sorridendo.
-Colazione?- Esclamò Sakura strabuzzando gli occhi- Non è ora di colazione…- Insistè- E’ ora di pranzo.- Si fermò a pensarci un po’ su, ma si, in fondo anche lei aveva fame:
-Chi arriva ultimo non mangia!- Esclamo iniziando a correre in direzione del lago. Kerberos spiccò il volo e la superò mentre Yue procedette con passo lento e pacato dopo essere volato dolcemente per terra.
Uscirono dal bosco vecchio avvicinandosi al lago. Il panorama che si presentava era paradisiaco, il cielo sereno e senza l’ombra di nuvole.
Sakura corse verso il lago e, dopo essersi tolta le scarpe e averle prese in mano, sollevò la gonna fin sopra le ginocchia e iniziò a correre sul bagnasciuga. Posava i piedi nell’acqua fresca schizzando tutto attorno e sorridendo allegra. Raggiunse un prato poco lontano dalla riva del lago e si allontanò dall’acqua. Sull’erbetta verde poco lontano dal bordo del bosco giovane erano precedentemente stati sistemati una tovaglia bianca e un cestino da pic-nic pieno di delizie.
Si sedette in ginocchio sul bordo della tovaglia e iniziò a tirare fuori i panini. Kerberos la raggiunse in un lampo e le si accucciò affianco. Sakura riaprì il cestino e ne tirò fuori una grande torta, ne tagliò una fetta posando il resto davanti alla tigre che la divorò. Sakura sorrise a Yue che era ancora distante e camminava a qualche metro dalla riva del grande lago. La ragazza osservò le montagne che si stagliavano alte verso il cielo e si rispecchiavano sulla superficie cristallina del lago e sospirò; le piaceva quel posto. Addentò voracemente il suo pezzo di pane e marmellata e dopo averlo ingoiato si leccò golosamente le labbra. Quando Yue arrivò affianco a loro si sedette a gambe incrociate con espressione seria, Sakura sapeva già che non avrebbe mangiato, così una volta finito il pane mangiò la sua fetta di torta.
La giornata sembrava passare tranquilla, si stavano divertendo e nulla sembrava poter rovinare quella quiete che si era creata, l’assenza di nuvole in cielo garantiva anche l’assenza di pioggia fino alla fine della giornata.
Erano tutti felici e rilassati finche non furono attraversati da un brivido. Si guardarono attorno allarmati scrutando verso il bosco nuovo, molte presenze erano nei paraggi. Presenze che di certo non avrebbero dovuto essere li. Sakura si voltò verso il lago ma una voce dal boschetto la richiamò.
-Lady Sakura.-
La ragazza si girò inorridita alla vista dei soldati che li stavano lentamente accerchiando e domandò infastidita:
-Cosa volete ancora?-
Uno dei soldati si avvicinò alla ragazza con fare minaccioso e sorrise minaccioso.
-Volevamo sapere se avevate dei ripensamenti sulla risposta da dare al nostro signore, personalmente spero vivamente che sia così o saremo costretti ad obbligarvi.-
Sakura sbiancò, inizio a tremare spaventata e mormoro a denti stretti:
-Non cambierò mai idea sulla mia risposta, non ho nessuna intenzione di sposare il vostro signore.-
Il cavaliere rispose quasi soddisfatto:
-Molto bene, lo immaginavo, siete tale e quale a vostra madre, siatene lieta, ora vi prego, non opponete resistenza o saremo costretti a farvi leggermente male. Venite con noi.-
Le tese la mano e le si avvicinò lentamente. Sakura scattò all’indietro terrorizzata, mentre Kerberos si parava tra lei e il soldato ringhiando minaccioso.
I cavalieri sguainarono la spada pronti a difendersi da un eventuale attacco della tigre.
-Non fate storie o saremo costretti a farvi del male e non è quello che vogliamo!- Insisté il capitano. – Venite con noi.-
Sakura scosse la testa risoluta, Yue si avventò contro due cavalieri che si scostarono aprendo un passaggio tra la muraglia umana che era stata formata dalle guardie.
-Scappa Sakura!- Urlò Kerberos avventandosi conto altri tre cavalieri che si stavano avventando sulla ragazza.
Sakura scattò in avanti e superò i soldati, corse nel bosco e lo attraversò. Corse a perdifiato tra gli alberi in direzione del prato, uscì nella radura e raggiunse il bordo del bosco vecchio.
Stava ripercorrendo la stessa strada di prima al contrario. Raggiunse a passo veloce gli alberi secolari superando svelta l’arco fiorito entrando nella parte vecchia del bosco sfrecciando ancora tra gli alberi.
Si voltò un istante per guardarsi alle spalle sussultando alla vista di tre dei soldati che le erano alle spalle.
Per una distrazione inciampò ad una radice cadde per terra sporcandosi il vestito ma si rialzò subito e riprese a correre.
In poco tempo arrivò all’albero in cui si era nascosta poco tempo prima e lo superò. Percorse il resto del bosco in un paio di minuti e ne uscì dal lato opposto a quello da cui era entrata.
Dal bordo del bosco iniziava una zona pericolosa, si voltò ancora, erano troppo vicini, era stanca, ansimava, ma non poteva fermarsi. Si rimise a correre.
Oltre il bosco vecchio vi era una piccola zona paludosa e Sakura la attraversò correndo nel fango e sporcandosi le scarpe e il vestito di melma.
Uscita dalla palude rimase in trappola. Alle spalle aveva i tre soldati e davanti a lei si ergeva un muro in marmo alto almeno dieci metri.
Indietreggiò un poco col cuore che le batteva a mille, era vietato superare quel muro per gli abitanti di quella zolla, per questo il muro non aveva porte in nessuna direzione. Era necessario fuggire o sarebbe stata la rovina per lei, prese la rincorsa e saltò. Il salto fu quasi innaturale. Sakura arrivò a saltare per quasi otto metri e mezzo di altezza e si afferrò ai margini della muraglia per poi tirarsi su con le mani e saltare giù dal lato opposto facendo fluttuare in aria la gonna sporca del vestito.
Atterrò abilmente senza farsi male su una nuova zona erbosa, poco più in la vi era il dirupo, e poi il vuoto. Forse era finita, pensò, si voltò ansimando violentemente per la fatica della corsa verso il muro indietreggiando con la speranza che bloccasse i soldati.
La speranza di Sakura fu vana, in pochi secondi tre ombre saltarono il muro raggiungendo anche i quindici metri di altezza, un salto perfino più innaturale di quello di Sakura.
Sakura riprese a correre, raggiungendo il dirupo e fermandocisi a due metri dal baratro. I soldati si avvicinarono sicuri.
-Venite con noi senza fare storie, non costringetemi a farvi del male.-
Le tese la mano avvicinandosi spazientito ma Sakura gli urlò:
-NO! Mai! Non vi seguirò mai! Preferirei morire!- serrò i denti e fece un passo indietro ma l’uomo si avvicinò ancora.
-Avanti principessa, non siate testarda.- Insisté.
Sakura scosse la testa e ripeté:
-Mai!-
Fece qualche passo indietro e si lanciò nel vuoto. Quando i tre cavalieri si affacciarono nell’abisso lei era già svanita tra le nuvole del cielo sotto di loro. Avrebbe preferito morire piuttosto che farsi prendere da loro.


Per la prima volta rispondo alle recenzioni:

Sakura Bethovina: In tutta sincerità non ero certa di volerla pubblicare, però mi fa piacere che sia piaciuto, spero che vi piaceranno anche gli altri capitoli. A partire da questo che lascia un bel po’ in sospeso, almeno spero!
Ichigo_91: Mi fa piacere che ti piaccia il primo capitolo, il cavaliere proprio non è Shaoran e non si scoprirà chi è così presto. Comunque la sua identità non è poi così necessaria per la storia, almeno credo… Ci penso su e poi vi dico se è importante ok? Per quanto riguarda il drago… Non posso dire nulla, mi dispiace, ma il drago che è in questo capitolo non è lo stesso dello scorso.
Sakura182blast: Non mi dimentico di Miky, tranquilla, mi fa piacere che tu abbia sognato che piacerà. Però pensavo, forse hai sognato Shao perché finalmente hai dormito. Ti prego, scusa la battuta, non so che mi è preso, ho voglia di latte e biscotti…
Sakura93: Se il cavaliere non è Shaoran è… Di certo non Shaoran! Il drago è micidialissimo ma il problema è: perché il caro cavaliere lo calma? E soprattutto… Come capperi fa a sapere sempre dove trovarlo? A già è vero! Mi sono ricordata, spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo.

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Capitolo 3
*** Il principe cavaliere ***




Le parti scritte in corsivo sono quasi tratte dal primo capitolo o comunque sono cose avvenute tra il cavaliere e il drago nel passato, sono quindi ricordi.

Il principe cavaliere



Un ruggito nella notte.
Un ombra che oscura la luna e la pianura.
Due grandi ali spianate nel vento.
Una vampata di fuoco che incendia un villaggio.
Urla di paura. Contadini pronti a difendere le loro case e le loro famiglie con le loro vite.
Panico, urla di dolore e di paura.
Disperazione.

Morte.


Affondò gli artigli delle zampe anteriori nel terreno ruggendo mentre i cavalieri gli lanciavano addosso le lance affilate.
Le sue squame arrossate fungevano da corazza a tutte le armi che gli venivano scagliate contro, difendendolo dal metallo e dal fuoco.
Puntò i suoi occhi iniettati di sangue sulla collina poco distante per poi riportarli sul drappello di uomini che tentavano disperatamente di ferirlo con le loro inutili e deboli armi umane.
Spianò le ali per poi sbatterle per terra con forza provocando un forte vento e smuovendo la terra che in parte finì addosso agli uomini infilandosi anche nei loro occhi e costringendoli ad indietreggiare.
Lanciò un altro ruggito. Una vampata di fuoco addosso ai soldati. Ancora morte. Ancora distruzione. Ancora dolore.
All’alba solo il buio.


L’uno di fronte all’altro. Gli occhi rossi del drago si specchiavano in quelli castani del giovane attraverso le sottili lenti degli occhiali e viceversa. Il cavallo agitato impennò, ma il cavaliere lo calmò all’istante.
-Fermati, ti prego.- Supplicò il ragazzo.
Il drago ruggì ancora.
-Fermati!- Supplicò ancora. – Farai del male anche a te stessa così! Manca poco, sta albeggiando, stai tranquilla, è tutto finito.-
Il drago mostrò i denti minaccioso, spalancò ancora le ali e spiccò improvvisamente il volo, dirigendosi verso l’alba. Il cavaliere gli corse dietro al galoppo, lasciando lì i pochi sopravvissuti dello sterminio di quel villaggio ancora terrorizzati.



Come le prime volte, negli attacchi vent’anni prima, non vi furono sopravvissuti. Per il regno di Cina si sparse la voce del ritorno del Drago Rosso e la notizia raggiunse anche i regni vicini.


*******

Una freccia passò tra gli alberi del boschetto andando a conficcarsi sulla corteccia di un albero affianco ad un capriolo.
L’animale spaventato corse via. Un cavaliere, sul suo cavallo marrone gli corse dietro sfrecciando nella boscaglia.
Galopparono tra le fronde degli alberi fino alla radura, oltre la quale vi erano i campi di grano dei contadini. Il cavaliere si fermò, restando a guardare il capriolo che correva via, al sicuro.
Voltò il cavallo sorridendo, con gli occhi ambrati decisamente sollevati, tornando alla battuta di caccia dei futuri sposi delle sue quattro sorelle, felice di aver spaventato e fatto fuggire ogni singolo capriolo, cervo o coniglio del bosco.
Non lo faceva per dispetto, né per ribellione, solo non sopportava che dei poveri animaletti indifesi venissero uccisi solo per divertimento.
Galoppò fino a raggiungere il drappello di uomini e di paggi che seguivano i futuri sovrani. Appena li avvistò rallentò l’andatura del cavallo e si avvicinò alla carrozza imperiale su cui viaggiavano le sue sorelle.
Appena lo videro si sporsero dalla carrozza sorridendogli e una di loro gli domandò:
-Fatto?-
Il cavaliere sorrise:
-Il bosco è sgombro.-
Le ragazze si sedettero ancora, ricominciando a sventolarsi il viso con i loro ventagli e con portamento regale, avvolte nei loro abiti lunghi da principesse.
Avevano chiesto loro al ragazzo di far fuggire tutti gli animali perché odiavano la violenza e volevano risparmiare inutili stragi innocenti.
Il ragazzo si diresse verso i quattro futuri cognati sorridendo.
-Come procede la caccia?- Domandò con espressione innocente.
-Non bene vostra altezza, è come se qualcuno avesse maledetto il bosco per liberarlo dalle nostre prede.-
Disse uno degli uomini con espressione torva rivolto verso Shaoran.
-Ne sono rammaricato.- Disse il principe Shaoran con uno strano sorriso sul volto, per poi voltarsi verso il le colline e tornare a trotto verso casa.


La reggia del regno di Midoriiro era ampia, dalle pareti rossastre, era circondata da un grande giardino attorniato da alte mura di difesa in pietra ed alte torri di vedetta a circa trenta metri di distanza l’una dall’altra.
Sulle torri e sulle mura erano appostati vari soldati, due dei quali erano ai lati del portone e abbassarono il ponte levatoio per permettere a Shaoran di entrare. Il ragazzo attraversò il fossato cavalcando lento sul ponte, con il rumore degli zoccoli della sua cavalla che gli rimbombava nelle orecchie.
Lo stalliere si avvicinò lesto ai due e Shaoran smontò da cavallo per poi porgergli le redini.
-Tratta bene Shakuyaku, mi raccomando.-
Lo stalliere, un giovanotto biondo non troppo sveglio, annuì. Il ragazzo si voltò pronto a dirigersi con la cavalla verso le scuderie ma inciampò ad un sasso e finì con la faccia nel fango. Non molti dei soldati presenti si accorsero dell’accaduto ma i pochi che videro la scena soffocarono una risata. Il principe Shaoran invece accorse ad aiutarlo, tirandolo in piedi e chiedendogli:
-Ti sei fatto male Charles?-
Il ragazzo lo guardò stralunato per poi scuotere la testa in segno di negazione facendo involontariamente schizzare il fango addosso al principe.
-No, state tranquillo sire, sto bene, grazie.-
Il ragazzo si rialzò e traballando si recò alle scuderie.
Il principe Shaoran si recò verso il portone d’ingresso, salì la scalinata e aprì il portale per poi entrare nell’ingresso del grande salone regale.
La sala era grande, non troppo illuminata a causa delle tende di velluto verde che coprivano i vetri delle finestre.
Due lunghe scalinate in fondo alla stanza conducevano ai piani superiori, Shaoran si diresse verso quella di destra risalendola senza fretta.
In cima alle scale il ragazzo incrociò la regina, sua madre, le si inchinò cordialmente e lei lo squadrò.
-Buongiorno madre.-
-Buongiorno Shaoran.- Rispose la regina in tono serio e pacato. La donna era giovane, con i capelli corvini legati in una coda alta ed era avvolta da un vestito color ocra in stile medioevale. La figura era esile e slanciata e lo sguardo severo.
-Com’è andata la caccia?- Domandò disinteressata al giovane.
-Non bene, nessun animale è caduto nelle nostre trappole o è stato fiutato dai nostri cani.-
-E’ merito tuo Shaoran?- Domandò la donna.
Shaoran deglutì e non rispose, ciò fece intendere alla regina una risposta affermativa che non le piacque molto.
-Shaoran, quante volte ti ho detto di non rovinare la caccia ai promessi sposi delle tue sorelle?-
Disse la regina madre in tono severo, ormai alterata da ciò che aveva fatto il figlio, cosa che si ripeteva ormai spesso.
-Vai a prepararti per il ballo di fidanzamento.- Ordinò la donna al figlio.
Shaoran si diresse nella sua stanza, non aveva dato molto peso all’arrabbiatura della madre, ormai vi era abituato.
Aprì la porta della sua camera e, dopo esservi entrato, le richiuse alle sue spalle. La camera era grande, con grandi arazzi verdi alle pareti e alle finestre e con una vetrata ed una porta che conducevano ad un ampio balcone che si affacciava su di un lago. Il ragazzo contro voglia iniziò a prepararsi per il ballo.


Appena in cima alle scale il paggio di corte lo annunciò:
-Il principe Shaoran del regno di Midoriiro.- Shaoran sbuffò per poi iniziare a scendere le scale per raggiungere gli ospiti.
Il principe Shaoran non era mai stato un tipo socievole, non gli erano mai piaciuti molto i balli e i posti affollati, preferiva le lunghe cavalcate solitarie in riva al lago o nei boschi. Fin da piccolo, dato che era l’erede al trono, era stato costretto dalla madre e dal protocollo imperiale a partecipare a quei “casini” come li chiamava lui, anche contro voglia. Solitamente in quelle occasioni se ne stava buono buono in un angolo ad ascoltare le conversazioni altrui, a meno che la situazione non richiedesse indispensabile la sua presenza o comunque il suo parere.
Molte delle giovani figlie delle dame che erano invitate ai balli di corte spesso si fermavano ad osservarlo o a spettegolare su di lui e puntualmente il ragazzo le guardava storto e si allontanava da loro. Quel giorno fu diverso. Shaoran riuscì ad intercettare una conversazione interessante dopo aver notato due giovani contessine circa della sua stessa età che chiacchieravano.
-… Proprio nessun sopravvissuto?- Domandò una ragazza bionda all’amica dai capelli rossicci.
L’altra scosse la testa nervosa.
-Ma i Draghi Rossi non erano estinti?- Domandò ancora quella dai capelli biondi, l’altra scosse le spalle: -Dicevano così… Ma io non saprei dirti, una contessa amica di mia madre ha detto che circa vent’anni fa accaddero dei fatti simili.-
-Come quello dell’altra notte?- Domandò ancora la prima ragazza.
-Si, non lo sapevi?- L’altra scosse la testa sicura.
-No, non ne ho mai sentito parlare, racconta!- L’attenzione della ragazza bionda e di Shaoran era arrivata al massimo.
-Pare che circa vent’anni fa un Drago Rosso avesse distrutto alcuni villaggi sterminandone gli abitanti, per ucciderlo fu inviato un giovane cavaliere, per qualche tempo il drago continuò a distruggere i villaggi, poi dopo un poco sia il drago che il cavaliere svanirono nel nulla.-
La ragazza bionda rabbrividì: -Non fece più ritorno?-
L’altra scosse la testa sicura.
-Ma ora il drago è ritornato no?- La rossa scrollò le spalle incerta.
-Non è mica detto che sia lo stesso, anche se considerato il fatto che i Draghi Rossi si pensavano estinti non credo che ce ne sia più di uno, io non so più cosa pensare, attacca sempre con la luna piena, com’è romantico!-
L’altra la guardò confusa, a Shaoran venne la tentazione di voltarsi verso di loro a chiedere altre informazioni ma una delle sue sorelle gli si avvicinò e gli fece cenno di seguirlo al piano di sopra. Il ragazzo contro voglia la seguì, andarono insieme nella vecchia biblioteca e appena la ragazza si fù chiusa la porta alle spalle gli sorrise.
-E’ arrivato un messaggio dal regno di Cina, la principessa è in cerca di marito e molti principi sono stati invitati alla reggia per competere per la sua mano, dovrai andarci anche tu.-
Shaoran sgranò gli occhi.
-IO!?!?!-
La ragazza fece cenno di si.
-Pare che tu sia un favorito, la principessa Meilin ha sempre avuto un debole per te e il vostro matrimonio ci garantirebbe un lungo periodo di pace e alleanza.-
Il ragazzo sbuffò, aveva sempre sperato che il momento del suo matrimonio non arrivasse mai, ma se era con Meili poteva essere un compromesso accettabile, avrebbe fatto di tutto per conquistare la sua mano, sarebbe partito dopo la luna piena.


*§*§*§*§*

Sakura Bethovina: Non sono stata io, si è buttata da sola, è stato un omicidio volontario, cioè suicidio volontario… comunque qui è apparso il tuo dolcino anche se ha deciso di conquistare la mano della principessa Meilin.

Sakura 93: Visto? In questo capitolo c’è sooooooolo il tuo dolcino, anche perché Sakura è impossibilitata ad apparire dato la brutta caduta… Comunque volendo potrei anche farla morire, decido io!

Sakura93thebest: Speravi di capirci di più e io ti ho confuso le idee… Sono un genio vero? Quello era il mio scopo! Si chiarirà tutto tra molto! Divertiti ma ci manchi comunque, torna presto!!!!!!!!!!

Sakura182blast: Tu c’eri e io no quel giorno! Io ero a pezzi, mi dispiace, e ora papà mi vuole mandare a letto prima… Non voglio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Tu continua a fare la finta tonta ok? No comment su Sakura, è partita!

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che leggerete anche il prossimo, a fine settimana devo partire, non so quando aggiornerò, se riesco a fregare il pc di mio cugino per un po’ forse presto, altrimenti a settembre; sono desolata, alla prossima! Baci!
Buone vacanze!!!!

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Capitolo 4
*** Il ritorno del drago ***


Ringraziamento ufficiale a mio cugino Danilo che mi ha prestato il suo computer per poter aggiornare oggi, accipicchia quanta pazienza ha con me!!!! Grazie mille Dany!!! Ringraziatelo anche voi!!! Se lo merita!!!

Il ritorno del drago

I suoi occhi arrossati spiccavano luminosi nella notte al chiarore della luna piena.

Aveva l’inferno negli occhi.

Le squame iniettate di sangue riflettevano lucide le fiamme che incendiavano il villaggio.

Era un demonio.

Con un colpo di coda buttò a terra il campanile della chiesa che si frantumò per terra mietendo altre vittime.

Non aveva pietà.

Azzannò un cavaliere uccidendolo, ritrovandosi poi bocca e muso macchiati del sangue vermiglio dell’uomo.

Era terrificante.

Ruggì. Il suo ruggito fece tremare la valle, poi continuò il suo scempio, come sempre, fino all’alba.

Viene con la luna piena, il solo modo per salvarsi è nascondersi fino all’alba.

******

La carovana avanzava tra i campi coltivati e i frutteti. Il principe Shaoran era in viaggio per raggiungere la reggia del regno di Cina da circa dieci giorni. Era partito pochi giorni dopo la luna piena ed era quasi arrivato.
Verso mezzogiorno avrebbero dovuto arrivare in prossimità della capitale che si trovava a circa mezz’ora di cammino dalla residenza reale.

Il sole si alzò in celo fino a raggiungere il picco più alto a mezzogiorno. Il tempo passò ancora e il principe e le sue guardie raggiunsero il villaggio, trottarono per la strada di ciottoli fino a raggiungere l’enorme palazzo reale in cui abitavano il re e la principessa.
Il palazzo era in mattoni, sul rosso, circondato da un fossato pieno di acqua non troppo limpida. Appena i soldati da sulle torri di guardia li avvistarono, riconoscendo lo stemma del regno alleato, calarono il ponte levatoio per permettergli l’ingresso nella roccaforte e appena il principe e i cavalieri al suo seguito furono entrati lo richiusero alle loro spalle.

Il principe e le sue guardie furono scortate all’interno, nelle loro stanze, a sera, quando anche l’ultimo pretendente si fosse presentato, avrebbero potuto incontrare la principessa, il re e gli altri nobili pretendenti. La sera arrivò in fretta e i vari principi e nobili si riunirono nella sala centrale, dove era stato appositamente sistemato un grande tavolo con delle panche, poi su un palco più rialzato vi erano il tavolo per la famiglia reale e il trono del re.
Nella sala erano potuti entrare solo i principi e i conti, quindi la sala era gremita dei pretendenti al trono e alla mano della principessa. Erano tutti dei nobiluomini, alcuni di loro erano anche quarantenni e non erano neanche lontanamente giovani come Shaoran e la principessa che avevano ancora diciassette anni. Quando il re affiancato dalla principessa e dalla regina fecero il loro ingresso nella sala i presenti si ammutolirono. Il silenzio si fece ancora più sacro quando il re prese la parola.
-Ben venuti nel mio regno, sono lieto che siate accorsi in così tanti per richiedere la mano di mia figlia, accomodatevi e iniziate pure a rifocillarvi, poi discuteremo sulle prove che dovrete affrontare per conquistare la mano di mia figlia.-
I nobili iniziarono a mangiare appena dopo che i domestici ebbero portato i vassoi a tavola.
Dal suo posto Meilin scambiò uno sguardo complice con Shaoran, anche se nel suo sguardo non vi era molta allegria. Per la principessa non doveva essere stata una buona notizia quella di doversi sposare così giovane e probabilmente con un uomo molto più grande di lei e che non conosceva. Tutta la notte la giovane aveva pregato che vincesse la prova Shaoran, suo lontano parente e caro amico d’infanzia, o comunque qualche giovane e bravo ragazzo.
La cena fu consumata a lume di candela mentre dei menestrelli suonavano dolci nenie una dietro l’altra per allentare la tensione che tra alcuni cavalieri si era venuta a formare per conflitti territoriali o per la gara stessa.

A fine pasto il re si sollevò alzando le braccia verso il cielo per richiamare l’attenzione e far cessare la confusione che si era venuta a formare.
D’un tratto ebbe gli occhi di tutti puntati addosso. I nobili e Shaoran si zittirono, pronti ad ascoltare le parole del re.
-Cari dignitosi uomini, vi ringrazio ancora per aver accolto il mio invito e per essere accorsi numerosi. Come voi tutti potete immaginare, i propri figli sono il bene più prezioso per un padre, la mano di mia figlia non andrà ad uno qualunque.-
Scrutò gli uomini uno per uno e poi continuò.
-Non è mia intenzione recarvi offesa, ma non posso concedere mia figlia in moglie a chi ha già compiuto i trent’anni.- La principessa Meilin sospirò, era già più sollevata.
-La mia giovane figlia andrà in moglie a un gentil uomo che abbia compiuto i diciassette anni e non abbia superato i trenta; tutti gli altri sono comunque invitati a restare a palazzo sinché la prova sarà conclusa.- Anche se i nobili scartati non furono molto contenti accettarono volentieri l’invito del re, e quest’ultimo iniziò a parlare della fatidica prova.
Shaoran, che fino ad allora era rimasto in silenzio e annoiato a fissare il suo bicchiere di vino mezzo pieno, aguzzò l’udito in attesa.
-Immagino che molti di voi abbiano già sentito parlare del crudele drago che da due mesi a questa parte distrugge i villaggi del regno di Cina sterminandone gli abitanti.-
L’attenzione di Shaoran si alzò al massimo, così come quella di tutti gli altri giovani presenti nella sala. Il re proseguì.
-Quel drago sta terrorizzando il regno mio e della mia famiglia, distruggendo abitazioni e sterminando i miei sudditi, chi di voi lo troverà per primo e gli strapperà il cuore per poi condurlo al mio cospetto avrà come pegno di eterna gratitudine la mano di mia figlia.-
Tra i presenti si levarono esclamazioni di sorpresa e di timore ma nessuno osò contraddire il re.
-Potrete iniziare le ricerche quando volete partendo prima della prossima luna piena, ogni cavaliere dovrà partire da solo, senza scorta, perché ognuno dovrà dimostrare il proprio coraggio e la propria forza individuale per dimostrare di meritare la mano di mia figlia. Chiunque è libero di ritirarsi in ogni momento.-

Dei pretendenti che si erano presentati inizialmente ne rimasero solo una dozzina. Oltre Shaoran vi erano anche un ragazzo dai capelli neri lunghi fino alle spalle che doveva avere più o meno vent’anni, un altro era castano e ne aveva di certo più di venticinque. Tra gli altri uno aveva particolarmente attirato l’attenzione di Shaoran, aveva diciannove anni, era biondo e con gli occhi neri. Guardava la principessa Meilin come se fosse un angelo sceso in terra e ne pareva davvero innamorato. A Shaoran, con cui si trovò a parlare per qualche minuto nel cortile del castello, disse che l’aveva incontrata ad un ballo alla sua reggia e che le aveva strappato un ballo innamorandosene perdutamente.
Solo e appartato vi era un ultimo uomo degno di nota. Il conte Desmond. A prima vista non sembrava molto affidabile. Portava degli unti capelli neri lunghi fin sotto le spalle legati in una sudicia coda, l’aspetto smilzo ed era pallido. Aveva due occhi neri come il catrame dall’aspetto maligno.

I cavalieri si misero d’accordo per partire tutti insieme, circa una settimana prima della successiva luna piena.
Non sapendo dove il drago fosse in quel momento e quale sarebbe stato il prossimo villaggio ad essere attaccato ogni cavaliere prese una direzione diversa, il giovane biondino dagli occhi neri si diresse verso una delle città che erano state attaccate, molti si diressero verso le vecchie alpi, antiche dimore dei draghi. Shaoran decise che prima di prendere una strada a caso avrebbe consultato un’indovina.

La casa sell’indovina era poco fuori dal villaggio, una casupola in legno circondata da un orto di erbe medicinali e altre erbe strane.
Prima che bussasse una giovane ragazza dalla chioma corvina gli aprì la porta sorridendo e lo invitò ad entrare.
-Benvenuto Shaoran!- Esclamò la giovane sorridendo facendogli cenno con la mano di accomodarsi all’interno dell’abitazione.
Shaoran entrò cauto e fu investito da un forte odore di aromi e di spezie che si mischiarono insieme producendo un odore stranamente delicato e piacevole.
Il ragazzo si accomodò su una specie di divanetto in pelle e la ragazza gli si sedette di fronte ancora sorridendo. Dal soffitto pendevano dei grandi denti affilati, ma Shaoran non era molto certo che fossero davvero denti, perché di quelle dimensioni non ne aveva mai visti. Stette ad osservarli un poco sperduto, finché la ragazza non attirò la sua attenzione lisciandosi il lungo vestito di velluto nero circondato dai suoi folti capelli bruni mossi.
-La signora non è in casa.- Disse dolce con un sorriso.- Se volete potete dire a me, sono Tomoyo, l’assistente della signora, credo che il vostro quesito sia alla mia altezza.-
Shaoran la guardò sbalordito; così giovane e pure così saggia, o per lo meno strana.
-Come sapevate il mio nome?- Domandò Shaoran incerto. Tomoyo non rispose alla domanda, sembrò quasi voler cambiare argomento, ma la verità era solo che non serviva a nulla che Shaoran conoscesse la risposta a quella sua domanda.
-Dovete recarvi sempre verso ovest, è lì che troverete il drago che cercate assieme al vostro destino.- Si alzò per prendere un qualcosa da un cassetto della scrivania poco distante. Era un medaglione; lo infilò al collo del giovane e gli mormorò all’orecchio.
-Questo vi guiderà per un certo tratto di strada, poi dovrete seguire il vostro istinto e infine il vostro cuore; un cuore molto valoroso e che saprà capire qual è la scelta giusta.-
Shaoran guardò turbato la ragazza che gli si stava già allontanando dandogli le spalle per entrare i un’altra stanza. Prima di chiudersi la porta alle spalle voltò la testa verso il giovane quel tanto che bastava per guardare il ragazzo.
-Fate attenzione a colui che ha gli occhi di un pitone.- Si chiuse la porta alle spalle.
Shaoran si alzò e fece per seguirla, quasi dimenticando la buona educazione spalancò la porta che era stata appena chiusa dalla ragazza e vi trovò solo una stanza vuota. Un letto in paglia era sistemato vicino ad una parete, affianco alla finestra. Di Tomoyo non vi era più traccia.

Shaoran partì immediatamente seguendo le indicazioni del ciondolo, che si rivelò essere una strana bussola dorata finemente ornata da piccoli smeraldi verdi.
La bussola condusse il ragazzo ad un villaggio in sei giorni di viaggio esatti; la notte di luna piena Shaoran la passò in una locanda. Dormì tranquillo, mentre poco distante due occhi verde giada scrutavano il cielo terrorizzati, consapevoli di ciò che stava per succedere alla luce della luna, bagnati di lacrime e di terrore prima che avvenisse un altro scempio, con altra morte ed altra distruzione. Un altro inferno.



***---***---***---***

Sakura Bethovina: Mia cara, chi ha mai detto che Shaoran ama Mei? Io ho detto che vuole sposarla, in fondo i matrimoni senza amore erano molto frequenti tra i nobili medioevali, servivano solo per conservare il patrimonio di famiglia mi pare. Shao ha detto solo che piuttosto che sposare una completa sconosciuta avrebbe sposato Meilin che era sua amica d’infanzia. Comunque sai che hai azzeccato la domanda che mi sarei fatta: Sviene perché ti dice che ti ama o perché ti ama? Tutte e due!

Ichigo 91: Non ti preoccupare se non hai recensito l’altro capitolo ma ti dirò la verità: per un istante ho temuto che non ti fosse piaciuto, che non l’avessi recensito perché non ti piaceva o perché non lo volevi più leggerlo, meno male che non era così… Credo che il mistero si svelerà alla fine, fino ad allora i chiarimenti saranno pochi e i dubbi aumenteranno.

Sakura182blast: Carissima!!!!! L'altro giorno alla fine mio cugino mi ha concesso il pc per andare su MSN, è un angolo quel ragazzo (Mia nonna dice angolo invece che angelo e a noi piace). Sakura è caduta giù! Lo so io e lo sai tu, lo sanno anche le altre che hanno letto, ma c’è una cosa che so io e che sai tu ma che a loro forse non andrà giù, perché io so che tu sai e tu sai che io so che sai e se tu sai che io so perché l’ho scritto io so che tu sai perché te l’ho detto…

Si accettano scommesse: Sakura è viva o il suo fantasma entrerà nei sogni di Shao per chiedergli aiuto?

Voglio leggere Twilight!!!!!!!!!!!!!!

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Capitolo 5
*** L'angelo fuggito dai briganti ***


A qualcuno avevo promesso che avrei aggiornato presto, purtroppo è sorto un imprevisto e qualche giorno fa, venerdì se non sbaglio, mamma e papà si sono presentati a casa con una sorpresa: Il terzo volume delle guerre del mondo emerso, ora che l’ho finito sono tornata in me.
Che curioso mio cugino Davide… Dice che ha quasissimo 7 anni… E vuole che gli faccia sentire la sigla di Shaman King… E SE LA VITA E’ UN ORCHIDEA CHE PUO’ SCALDARTI IL CUORE LASCIA CHE SIA TUA!! PER DIVENTARE SHAMAN KING!!!!!!!!!!!!!! Accontentiamolo và…

L’angelo fuggito dai briganti

Per cento anni non si ebbero avvistamenti di Draghi Rossi in tutto il pianeta, finché, misteriosamente, una dozzina di villaggi vennero distrutti nelle notti di luna piena. Alcuni mercanti, che nel momento in cui era stato attaccato uno dei villaggi si trovavano aldilà delle colline, giurarono di aver udito un terrificante ruggito squarciare il cielo e dichiararono di aver visto una grande sagoma scura oscurare la luna. Fu il panico. Altri villaggi vennero rasi al suolo sotto la luce della luna piena e nessuno degli abitanti sopravviveva. Il mistero si infittiva, finché un giorno un ragazzino sopravvisse ad un attacco. Il bambino raccontò di un immenso drago feroce dalle squame imbrattate di sangue; il bambino parlò di un Drago Rosso.

***************

Shaoran Lasciò la taverna appena spuntò il sole per incamminarsi verso il successivo villaggio. Procedette per qualche ora in sella al suo cavallo finché il sole non fu alto nel cielo e scorse in lontananza la cittadina.
Alzò il passo di poco mentre scendeva giù per la strada della collina fino a giungere in vista dell’indicazione per il villaggio. L’insegna in legno aveva una scritta in nero che recava il nome del villaggio. Villaggio di Okaido.
Proseguì nella direzione indicata seguendo il raggio luminoso del ciondolo che andava dietro al verso della strada per quel villaggio. Non gli ci volle molto per scorgere del fumo al di là delle colline, e presto assieme al fumo arrivò anche la puzza di bruciato e un freddo vento carico di puzza di morte.
I sensi sviluppati e allenati di Shaoran lo allarmarono immediatamente e il ragazzo spronò il cavallo ad alzare il passo e percorrere in fretta il sentiero tra le colline. Appena giunto in cima all’altopiano il ragazzo iniziò ad intravedere delle fiamme spuntare da alcune casupole. Shaoran scrutò l’orizzonte restando per qualche secondo sconcertato. Quelle che si delineavano davanti a lui non erano più case ma solo rovine, resti di quelle che fino al giorno precedente erano state abitazioni di cittadini del regno di Cina.
Capì che sarebbe stato inutile accorrere in soccorso dei contadini perché dalle enormi impronte nel terreno attorno al villaggio doveva essere stato il drago, e lui non lasciava mai sopravvissuti.
Una volta giunto all’entrata del villaggio la puzza e il fumo aumentarono. A giudicare dalle condizioni delle case in fiamme l’attacco doveva essere terminato solo da poche ore, il buon senso di Shaoran suggeriva che doveva essere finito all’alba, come nei casi precedenti.
Shaoran decise di attraversare il villaggio passando per le vie principali, cercando anche qualche indizio per capire quale direzione avesse intrapreso il drago.
La strada era infangata e per terra vi erano cadaveri di uomini, donne, bambini e animali posti indistintamente ai bordi delle strade o ai piedi delle abitazioni e delle fontane.
Quel poco dei loro volti che si intravedeva attraverso le ustioni e le bruciature era una maschera di puro orrore. Shaoran pregò per le anime di quei poveri contadini defunti e promise a se stesso di uccidere la causa di quello scempio.
Non avrebbe avuto il tempo di seppellire tutti quei corpi anche se lo avrebbe voluto profondamente. Decise che la decisione migliore fosse quella di proseguire e vendicarli, sperando che potessero comunque riposare in pace.
Un brivido percorse la schiena del giovane che fermò il cavallo di colpo. Shaoran aveva una strana sensazione. Quasi inconsciamente afferrò il ciondolo che aveva al collo per controllare la direzione da seguire ma la bussola pareva proprio non funzionare più.
Shaoran sospirò. Tomoyo gli aveva detto che lo avrebbe accompagnato fino ad un certo punto e poi avrebbe dovuto seguire il suo cuore. Possibile che fosse già arrivato il momento di decidere per conto suo?
Lasciò perdere il ciondolo e chiuse gli occhi, quella strana sensazione lo agitava, era come un cattivo presagio che annunciava qualcosa, non poteva essersi sbagliato, su queste cose non sbagliava mai.
La sua percezione divenne una certezza quando sentì un urlo femminile da poco distante. Seguì le voci fino a raggiungere una viuzza poco distante dalla via centrale e ciò che vide lo lasciò inorridito. C’erano due uomini nella viuzza in penombra e avevano intrappolato in un vicolo ceco una ragazza approssimativamente della stessa età di Shaoran.
La ragazza era spaventata e urlò tra i singhiozzi:
-Lasciatemi! Andatevene!-
Uno dei due uomini, quello che le era più vicino, tirò fuori un coltello da sotto il mantello marrone che indossava.
-Non fare storie ragazzina, conosco gente che potrebbe pagare molto per te.- Le disse minacciosamente l’uomo.
-NO!-
Strillò ancora la ragazza crollando in ginocchio con le spalle appoggiate al muro.
Shaoran sguainò la spada e smontò da cavallo dicendo:
-Che volete da lei? Lasciatela immediatamente, questo è un ordine!-
Avanzò sicuro verso gli uomini che lo fissarono quasi divertiti. Uno dei due lo provocò malignamente.
-Cosa credi di fare tu ragazzino?-
-Impedirvi di farle qualunque cosa voi vogliate farle.-
I due risero; sguainarono le loro spade e si lanciarono contro Shaoran. Fortunatamente la loro conoscenza della scherma era particolarmente scarsa rispetto a quella di Shaoran.
Al ragazzo ci vollero pochi minuti per disarmare gli avversari, ma quegli uomini giocavano sporco e tirarono fuori da sotto i mantelli altri coltelli e cercarono di attaccarlo anche alle spalle nel momento in cui si distrasse per guardare la ragazza.
Shaoran avvertì immediatamente i loro movimenti e si voltò a contrattaccare. La forza fisica degli uomini era leggermente superiore alla sua e si vide costretto a colpire uno dei due che cadde per terra morto. L’altro lo attaccò ancora tentando un colpo basso; Shaoran gli mozzò la testa di netto sotto gli occhi terrorizzati della ragazza alle sue spalle.
Il ragazzo lasciò cadere per terra la spada non troppo soddisfatto di ciò che aveva fatto. Aveva sparato di poterli convincere con le maniere buone, ma in fondo loro se l’erano cercata.
Si voltò verso la ragazza che stava ancora inginocchiata a capo chino semi coperta dal cappuccio di un mantello nell’oscurità.
Le si avvicinò cauto e si inginocchiò davanti.
-Tutto apposto?-
Le chiese dolcemente.
La ragazza si lasciò cadere sulle spalle in mantello scuro rivelando due profonde pozze verdi intrise di lacrime di terrore.
Asserì con il capo per poi abbassare di nuovo la testa a guardarsi gli orli della gonna, ormai strappata fino alle ginocchia, macchiata di cenere, sangue e fango. Shaoran osservò i suoi vestiti logori e domandò premuroso:
-Siete ferita?-
La giovane scosse la testa e Shaoran chiese ancora:
-Chi erano quegli uomini, cosa volevano da voi?-
Lei scosse le spalle e mormorò:
-Avevano intenzione di rivendermi.-
Mercanti di schiavi, pensò Shaoran, aveva fatto bene ad ammazzarli.
-Voi siete di qui? Eravate qui ieri sera? Avete visto il drago che ha distrutto il villaggio?-
Lei scosse la testa incerta.
-Ero di passaggio, non ho visto nulla, non ho visto il drago, non avrei potuto, ve lo giuro, comunque vi sono grata per avermi soccorsa.-
Shaoran le sorrise, poi aggiunse:
-Non posso lasciarvi qui da sola, volete venire con me?-
La giovane scosse la testa con rammarico.
-Non credo che sia il caso, non vorrei che vi accadesse qualcosa a causa mia, cavaliere.-
Shaoran sorrise:
-Non credo che potrebbe accadermi nulla a causa vostra, come vi chiamate?-
La ragazza si guardò intorno some aspettandosi di vedere spuntare fuori qualcuno all’improvviso.
Appena riportò lo sguardo sul ragazzo mormorò:
-Mi chiamo Sakura, voi come vi chiamate?- Sorrise debolmente stringendosi nel mantello.
-Io sono Shaoran. Avete proprio un nome stupendo, come i boccioli di ciliegio, sono certo di non correre alcun pericolo stando affianco a voi, venite con me.-
Sakura non sembrava ancora molto convinta.
-Molta gente mi cerca e potrebbe farvi del male per avermi; non vorrei che altra gente morisse a causa mia, quegli uomini mi hanno catturata nel bosco ieri notte e io questa mattina sono riuscita a scappare, gli altri che mi cercano sono ancora più pericolosi.-
-Credo di sapermela cavare, non trovate?- Disse Shaoran indicando i due cadaveri alle sue spalle.
Seppur con titubanza Sakura allungò la mano per afferrare quella di Shaoran che la aiutò ad alzarsi ma la ragazza sentì un forte dolore alla caviglia e cadde per terra con un rantolo di dolore.
Shaoran le si chinò subito affianco e le domandò premuroso:
-Vi siete fatta male alla caviglia?-
Sakura annuì.
-Fate vedere.-
Sakura gli mostrò la caviglia, leggermente gonfia, Shaoran sospirò.
-Non vi preoccupate, ci penso io.-
La prese tra le braccia e la issò dolcemente sul suo cavallo per poi afferrare le redini e portarla sulla via principale. Sakura si portò il cappuccio sulla testa e si coprì il volto mentre delle calde lacrime le scendevano giù per il volto sporco di terra.
-Mi dispiace, mi dispiace…-
E si voltò a cercare speranzosa i due occhi verdi che vegliavano su di lei, mortificata per essere l'unica sopravvissuta di quello scempio.



Aveva l’inferno negli occhi. Era un demonio.
Non aveva pietà.
Era terrificante.
Viene con la luna piena, il solo modo per salvarsi è nascondersi fino all’alba.

Ma i draghi non si pentono del dolore che provocano?





***---***---***---***

GENTE!!!!!! NON AVEVO MAI RICEVUTO TANTE RECENSIONI IN UNA VOLTA!!!!!!! Me commossa!!!!

Sakura93thebest: Hai proprio ragione! La cara e adorabile Marcy-chan non ucciderebbe mai Sakura. Adorabile vero? L’adorabillissima Marcy li ha fatti incontrare, la caccia al drago è cominciata, povero draghetto! In fondo non è colpa sua! E’ il suo istinto! I draghi possono essere feroci: vedi la leggenda del drago rosso. Qui in vacanza è una pacchia, stiamo facendo una capanna con le canne di bambù e per attaccarle finiamo un rotolo di nastro adesivo al giorno! =.= non la finiremo mai…

Sakura Bethovina: Abbiamo capito che tra te e Mei non corre buon sangue, lei non ha fatto nulla di male! La povera Sakurotta dovrà patire un po’ prima che lui si “conceda” a lei, giàgià, lui intende sposare la piccola cara Mei, che bravo ragazzo! Lui si che ha le idee chiare!

Sakura93: Non è il drago rosso, nono! Non lo è, giuro! Non è il drago rosso! Non potrebbe neanche volendo! GIURO!!!!!!!!!!!!! Il cugino è stato adeguatamente ringraziato con un servizio di fotografie che lo ha per soggetto, è comunque lieto di ricevere altri ringraziamenti.

Ichigo 91: Chissà chi troverà il drago… Bella domanda, non saprei… Ho bisogno di pensare. – AMBROGIO!!!!! Un thè freddo con ghiaccio!!!! (Da un paio di giorni fingo di avere un maggiordomo, una piscina e qualcos’altro, è divertente)!- Ora che tutto è stato chiarito non preoccuparti se non recensisci, non mi spaventerò più così tanto. Non pensavo che la fanfiction potesse piacere a così tanta gente… Me commossa! Piango!! Oh… Ambrogio… Grazie per il fazzoletto, dov’è il mio thè freddo? Grazie… Allora buone vacanze!!!

Sakura182blast: Io so che tu sai e tu sai che io so, ora anche le altre sanno che sappiamo… Meilin? La più innamorata? Ah ah! Aspetta ne arriva un altro: ah! Poi ti spiego… Tomoyo è sparita… Ma dove sarà andata? Sarà tornata nel luogo da cui veniva, sarà andata a cercare aiuto, perché qualcuno deve pur trovare il modo per fare andare tutte le cose apposto. A parte gli scherzi, che faccio fare a Tomoyo? Non ne ho idea… Mistero…

Davide che mettiamo ora? Dragon ball GT? Ma se te l’ho messa prima e hai detto che volevi l’altra?!?!? Ok, ti accontento… Sugar Sugar? Ma se ti ho appena messo Dragon ball GT!!! Vabbè… in fondo sono: SUGAR SUGAR!!!!! Sono dolce… Ma… Ok, ti trovo Lupin… Se… Torni tra dieci minuti… AMBROGIO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Kalehi!!! Ohiu vanhi … non mi ricordo come si dice via… poi me lo invento…

Io parto per un altro libro, Ambrogio! Sono pronti i paletti? Il mio ombrello? Che libro starò mai leggendo? Ci sentiamo appena lo finisco!

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Capitolo 6
*** Accampati ***


Accampati

Un volto pieno di sangue e il rimorso di aver fatto qualcosa di orribile a molta, troppa gente. Non voleva uccidere ancora, non voleva essere cattiva, non voleva perdere il controllo. I suoi profondi occhi sfumavano tra il verde e il grigio e sul blu tra le lacrime, come in quel momento.

Shaoran aveva issato il campo in riva ad un lago a due giorni di marcia da dove aveva trovato Sakura. Si era assicurato che la ragazza stesse bene e che non avesse paura di stare da sola e poi si era avventurato nella boscaglia per una battuta di caccia per procurarsi la cena della giornata.
Sakura rimase accanto al fuoco per un poco, osservando la superficie del lago incresparsi al soffiare del vento in tante piccole ondine limpide.
Era ancora sporca di fango e sangue ma ormai si era abituata all’odore. Si osservò un lembo di stoffa del vestito che un tempo era stato profumato e candido.
Si alzò cauta sentendo un forte dolore alla caviglia che, grazie alle sue conoscenze mediche, era riuscita a curare alla meglio. Si avvicinò al lago evitando di fare pressione sul piede fasciato; Shaoran sarebbe tornato entro mezz’ora e il sole era alto. Perfino i capelli erano sporchi di sangue, e le davano fastidio. Si specchiò nell’acqua del lago e si vergognò delle sue condizioni.
Decise di farsi un bagno, infilò i piedi nell’acqua fredda dolcemente per poi immergersi nell’acqua gelida. Rabbrividì, ma comunque le piaceva quella sensazione.
Immerse i capelli strofinandoli con le mani tentando di liberarli dai grumi di sangue e dopo aver notato che il cambiamento era minimo sospirò triste; avrebbe preferito essere un cadavere con gli abitanti del villaggio piuttosto che essere una sopravvissuta sporca del loro sangue per colpa della sua fuga.
Mentre gli occhi ricominciavano a pizzicarle una risata cristallina risuonò alle sue spalle. Un paio di vispi occhietti verdi la scrutarono dolcemente mentre lei gli sorrideva mesta.
Una minuscola fatina sbucò fuori dal fogliame andandole incontro posando dolcemente i piedi sull’acqua dopo essersi fermata proprio davanti alla ragazza.
I boccoli mielati erano legati sul capo con un fiocco rosa e l’abito era tutto pizzi e merletti. Dalle spalle spuntavano due piccole aluccie trasparenti grazie alle quali si manteneva in volo. Con un rapido movimento la fatina dagli occhi verdi porse a Sakura un grande, per le sue dimensioni, contenitore bianco con dentro una strana sostanza rosa. Sakura afferrò il contenitore grata e sorrise alla fatina, ne aprì il coperchio e sotto la luce del tramonto ne mise un poco sul dito guardandolo curiosa. La piccola fatina volò fino al suo dito prendendo una bella manciata della sostanza per poi andare a strofinarla tra i capelli della ragazza.
Sakura rise.
-Va bene, va bene, ho capito, lascia, faccio io.-
La fatina si allontanò soddisfatta e Sakura iniziò a strofinarsi i capelli con quella crema. Poi portò il collo all’indietro e si chinò fino a che non lasciò solo il volto fuori dall’acqua. Quando si sollevò ancora non aveva più sangue ne terra tra i capelli.
Sospirò contenta per poi sorridere anche alla fatina.
Una voce maschile però la chiamò dal campo. Era Shaoran e pareva anche preoccupato.
-Sakura!- Insisté ancora.
-Sono qui, al lago.- Rispose Sakura incerta.
Shaoran accorse sulla riva preoccupato e nel vedere Sakura con gli abiti bagnati si voltò di spalle arrossendo. -State bene?- Domandò imbarazzato.
-Si, vi ringrazio.- Sakura non era imbarazzata quanto il ragazzo, anche se un leggero rossore si era fatto strada sulle sue guance.
-Potete girarvi se volete cavaliere, sono vestita.- Disse Sakura al giovane.
Shaoran la guardò di scorcio senza voltarsi completamente e le domandò.
-Fate il bagno vestita, damigella?-
Sakura abbassò lo sguardo sul vestito e imbarazzata rispose al cavaliere:
-Se devo lavare anche il vestito tanto vale lasciarmelo addosso mentre sono in acqua.-
Shaoran sorrise tra se, era proprio una strana ragazza.
-Sapete già cosa indosserete una volta fuori dall’acqua.-
Sakura si morse il labbro inferiore incerta.
-Non saprei, potrei tenere il vestito anche bagnato.-
Shaoran scosse la testa rassegnato.
-Dovrei avere degli abiti di ricambio per me, se volete potreste indossarli voi per questa notte, fino a che i vostri abiti non saranno asciutti.-
Sakura sorrise al ragazzo, che essendo di spalle non poté vederla.
-Vi ringrazio cavaliere, siete gentile.-
-Figuratevi, damigella, vorrei poter fare di più.-
Rispose Shaoran leggermente in imbarazzo.
-Vi ringrazio.- Ripeté Sakura.- Vi ringrazio con tutto il cuore.-
Shaoran lasciò su un masso poco lontano dalla riva dei vestiti. Più che altro erano una maglia larga color terra e un paio di larghi pantaloni in pelle. Sakura aspettò che Shaoran si fosse allontanato abbastanza per voltarsi di spalle e levarsi la veste ancora sporca di fango e sangue.
Si sciacquò per bene per poi uscire dall’acqua. Era ancora umida quando si infilò i pantaloni e la maglia, per poi stringerla in vita con un laccio.
Quando si avvicinò a Shaoran aveva le braccia incrociate al petto, gli arrivò alle spalle camminando lentamente con un leggero passo felpato ma il ragazzo la sentì comunque arrivare e si voltò a sorriderle dolcemente. Sakura si sedette affianco al ragazzo tenendo lo sguardo basso.
Si sistemò a pochi metri dal ragazzo, con la schiena appoggiata ad un tronco d’albero e con le ginocchia la petto, l’acqua che ancora le colava dai capelli castani scivolandole giù per le guancie. Alzò il viso solo quando Shaoran le porse dolcemente un bastoncino che era infilato in un pezzo di carne di cervo che lui stesso aveva catturato e arrostito su fuoco poco prima.
-Dovete mangiare e rimettervi in forze.- Disse dolcemente.
Sakura, anche se non proprio entusiasta afferrò il bastoncino e prese a mangiare lentamente.
-E’ molto buono.- Disse al ragazzo con un flebile sorriso.
Shaoran le sorrise a sua volta, poi le domandò chiedendole in contropiede: -Da cosa state scappando?-
La ragazza abbasso il pezzo di carne e sfuggì allo sguardo del ragazzo.
-Tante persone, che per il bene di molta gente non devono trovarmi, per questo è necessario che io mi allontani da voi al più presto, non voglio che ci andiate di mezzo.-
Shaoran la osservò di sbieco.
-Non lascerò che ve ne andiate, io mi sposterò in continuazione per qualche tempo, potrebbe essere sicuro per voi stare con me, ci penserei io a tenervi al sicuro.-
-Non credo che sarebbe il caso.- Insisté.
-Io invece credo di si, potreste avere bisogno di aiuto, di protezione, anche di un alloggio.-
Sakura sospirò, quasi arresa. E con le gote arrossate per tanta attenzione da parte del cavaliere accettò timidamente un compromesso:
-Va bene, ma se le cose dovessero peggiorare, se in qualche modo dovessero trovarmi, se mi accorgo che mi stanno raggiungendo o in qualche modo mi hanno trovata, mi allontanerò da voi prima ancora che voi ve ne rendiate conto.-
Shaoran sorrise esasperato: -Non ci troveranno, potete starne certa, ci muoveremo cauti e li semineremo, e se dovessimo incontrarli faremo in modo che non vi riconoscano. Sarà difficile che ci trovino, dovranno cercarci per tutte le regioni di questo regno e di quello di Cina.- Asserì convinto il ragazzo buttando il rametto, di cui aveva finito la carne, nel fuoco.
-Voi non avete idea di come siano le persone che mi cercano, vero?- Mormorò Sakura, abbastanza forte per farsi sentire dal ragazzo.
-Chiunque siano non potranno inseguirvi in eterno credo.-
Sakura si voltò piano a fissare il profilo di Shaoran alla luce delle fiamme che danzavano davanti a loro. -Voi cosa state cercando esattamente?-
Shaoran si voltò a guardarla con un sorriso, poi parlò:
-Sto cercando il Drago Rosso.-
Sakura lo guardò incuriosita.
-I Draghi Rossi sono estinti.- Affermò convinta guardandolo come se avesse detto una cosa molto stupida. -Non è certo.- Si sbrigò a dire lui.
-Cosa non è certo?- Domandò Sakura ancora scettica.
-Che si siano estinti tutti, magari uno è sopravvissuto, avete mai sentito la leggenda del drago che seminò il panico circa vent’anni fa?-
Sakura sospirò: -Credo di conoscerla da un altro punto di vista questa storia.-
Shaoran la osservò curioso: -Da che punto di vista la conoscete?-
Sakura scrollò le spalle: -Potevano averlo aizzato, poi siete certo che fosse un drago?-
-Questa è la versione ufficiale, ci fu un testimone; un ragazzino, disse di aver visto un Drago Rosso, questo è tutto.-
-Povero piccolo, chissà che paura che deve avere avuto… Dite che quel drago è tornato quindi?-
-Può darsi, potrebbe anche esserne un altro.- Disse Shaoran.
Sakura sospirò, posando per terra l’ultimo pezzo di carne che non le andava. –Io vi assicuro che i draghi rossi sono estinti.-
-Come fate ad esserne certa?- Domandò Shaoran.
-Sono molto informata su certe cose.-
-Sapete anche come si uccide un drago?- La domanda prese Sakura in contropiede. Si scrutarono negli occhi per qualche istante e la schiena di Sakura fu percorsa da un brivido.
-Il punto più delicato di un drago, di qualunque razza esso sia, è il petto.- Alzò la mano ad indicarsi il punto esatto con il dito.- Solitamente l’unico modo è strappargli o in qualche modo trafiggergli il cuore, anche perché le squame negli altri punti sono talmente dure che gli elfi le utilizzano talvolta per fabbricarsi armi e armature.- Shaoran era rapito dalla spiegazione della ragazza che continuò. – Le corazze e le armi più potenti dell’universo, ma quelle squame così dure devono essere cedute da un drago di sua spontanea volontà, o finiranno per aizzarsi contro a chi le ha rubate al drago senza il suo consenso.-
-Come fanno ad aizzarsi contro a coloro che le usano senza il consenso del drago?-
-Questa è più una leggenda.-
Shaoran annuì poco convinto.
-Pensavo che non credeste alle storie dei draghi.-
-Ho detto solo che i draghi rossi sono estinti.- Disse convinta la ragazza sbadigliando portandosi educatamente una mano davanti alla bocca.
-Forse dovreste riposarvi, domani partiremo molto presto.-
-Siete ancora certo che volete che venga con voi?- Domandò Sakura quasi speranzosa.
-Certo.- Rispose sicuro il ragazzo passandole il suo mantello per coprirsi.
Sakura ormai si era arresa alle condizioni del ragazzo e lo accettò volentieri, si rannicchiò addosso tronco di un albero e si addormentò.

***---***---***---***

Alla fine l’altro giorno mio cugino non è più tornato a sentire le canzoni e io mi sono letta non solo Twilight ma anche New Moon ed Eclipse, poi mio cugino non mi ha più concesso il pc, vabbè, ora sono tornata e prima di ripartire aggiorno e leggo.

Sakura Bethovina: E’ una mia impressione o sei sempre la prima a recensire? Naturalmente la cosa non mi dispiace per niente, non sai quanto hai ragione sul fatto che devo aggiornate anche l’altra, purtroppo non sto riuscendo a completare il capitolo sul cimitero, dopo ci sarebbero solo tre capitoli e non riesco ad arrivarci, ma ci proverò. E si clemente con Meilin.

Dany92: Mi fa piacere che ti incuriosisca e che ti stia piacendo, per fortuna pare che il mistero mi stia riuscendo perché è alla base della storia, praticamente la verità verrà a galla solo alla fine o comunque negli ultimi capitoli, purtroppo a breve accadrà qualcosa di spiacevole, spero che leggerai ancora e che ti piaccia anche il resto.

Sakura93thebest: L’hanno distrutta! Qualcuno l’ha distrutta! Povera piccola fragile capannina… E senza pietà! Tanto era orribile comunque… Shao è proprio un bignè…

Sakura182blast: Già, per fortuna non l’ha incontrato il drago, o di certo sarebbe morta, Megghy però è ancora convinta che sia lei il drago, visto che alle parole non ci crede lo dimostrerò con i fatti, tra qualche capitolo. Spero di sentirti presto.

Fantastic Paul: Salve! Scusa ma mi salterebbe via il cervello se mi mettessi a scrivere le maiuscole e le minuscole al posto giusto, mi fa piacere che ti piaccia l’idea dei draghi, sinceramente non ricordo più da dove sia saltata fuori ma mi fa piacere che sia stata buona, Sakura non è molto fortunata in questa ff, temo che se si riprenderà sarà per poco. Spero che continuerai a seguire la ff.

Sakura93: Sei testarda… Non è il drago rosso!!! Chiedi a Soili, lei ti può assicurare che non lo è e io tra qualche capitolo te lo dimostrerò. Quando hai intenzione di mangiarti Shao ricordati di farlo prima ingozzare di crema chantilly (se così si scrive), sai per condimento… Naturalmente scherzo…

_dayly_ : Già, finalmente si sono incontrati, va meglio così la scrittura? Non ti preoccupare, può capitare di perdere il segno, spero di risentire presto il tuo parere anche nei capitoli futuri.

Non so come chiamarmi: (o non so come chiamarti? Cosa devo scrivere nelle risposte alle recensioni? Mah!). Casino è dire poco, la maledizione è stata scagliata e solo una certa cosa può infrangerla. Ho solo un dubbio, avevo accennato ad una maledizione? Sono tonta accidenti, non ricordo più neanche cosa scrivo nelle mie stesse ff, confondo tutto accidenti… Vabbè, a presto.

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Capitolo 7
*** Tappa al villaggio ***


Tappa al villaggio

Il giorno dopo Shaoran si svegliò mentre il sole sorgeva, affianco a lui erano poggiati e ben piegati gli abiti che la sera prima aveva indossato Sakura.
A Shaoran non servì neanche chiedersi dove fosse Sakura, tranquillo si diresse al lago, Sakura era li. Stava seduta su una roccia con i piedi immersi nell’acqua. Indossava gli abiti di quando Shaoran l’aveva salvata, ancora strappati e con una leggera traccia del sangue che era stato lavato via, il fango era del tutto scomparso. Teneva gli occhi chiusi e il viso rivolto verso la leggera brezza mattutina. Per come la vedeva Shaoran era avvolta dalla rosea luce chiara dell’alba, per un istante a Shaoran parve di trovarsi davanti ad un angelo.
-Buongiorno. -
Disse la ragazza senza voltarsi e senza aprire gli occhi.
-Buongiorno. - Rispose Shaoran tranquillo –Cosa state facendo?- Domandò poi incuriosito.
-Ascolto il vento che canta.- Affermò Sakura convinta lasciando il ragazzo di stucco che, stralunato, si affrettò a cambiare argomento.
-E’ ora di partire.- Sakura aprì gli occhi e si voltò a guardare il giovane sorridendo, poi si preparò a saltare giù dalla roccia. A Shaoran fu svelto ad aiutarla e quando Sakura atterrò evitò di portare il peso sulla caviglia slogata.

Nei giorni di marcia che seguirono i due ragazzi furono silenziosi, non parlavano se non era necessario e comunque sempre durante le pause. Per la maggior parte del percorso Sakura stava buona e ferma sul cavallo persa nei suoi pensieri e solo raramente Shaoran montava in sella con lei e comunque solo per brevi tratti.
Vagarono per circa cinque giorni prima di raggiungere il villaggio successivo. Appena arrivati Sakura si coprì gli abiti strappati con il mantello di Shaoran, il ragazzo cercò una locanda non troppo costosa ma neanche troppo decadente. L’edificio era a pochi metri dalla piazza centrale del villaggio, non era troppo lussuoso, era frequentato soprattutto da mercanti e mercenari.
Shaoran aiutò Sakura a scendere da cavallo nonostante la sua caviglia fosse migliorata e la sostenne mentre zoppicava alla bancone della locanda. Immediatamente una giovane donna si apprestò ad ascoltare le richieste del ragazzo.
-In cosa posso esservi utile?-
-Vorremmo due camere, possibilmente vicine.-
La donna li squadrò per bene, poi disse convinta prendendo due chiavi:
-Vi accompagno, seguitemi.-
La donna s’incamminò verso le scale e quando iniziò a salirle Sakura ebbe un sussulto ripensando al dolore alla caviglia. Shaoran, prontamente, la sollevò da terra prendendola in braccio e iniziando a salire le scale. Sakura, quasi spaventata, portò svelta le braccia attorno al collo del ragazzo per il timore di cadere; con il cuore che le batteva a mille e non poco imbarazzo. Nonostante non lo desse a vedere anche Shaoran era un po’ imbarazzato dalla situazione e, appena arrivati sul pianerottolo, posò dolcemente la ragazza per terra che si affrettò a coprire ogni lembo degli stracci che indossava con il mantello del ragazzo.
Seguendo la locandiera i due ragazzi raggiunsero due porte in fondo al corridoio; una affianco all’altra, a circa cinque metri di distanza. La donna aprì entrambe le porte e li invitò ad entrare, poi indicò una porta nella parete che separava le stanze e disse:
-Le camere sono confinanti, accomodatevi pure. Per quanto tempo avete intenzione di rimanere?-
Sakura guardò di sottecchi Shaoran ancora imbarazzata.
-Qualche giorno- Rispose Shaoran- Ancora non sappiamo esattamente quanto. Vi faremo sapere.-
La locandiera se ne andò quasi seccata chiudendosi la porta alle spalle; allora Shaoran si rivolse a Sakura che fino a quel momento se n’era stata buona buona in un angolino a testa bassa e con le gote arrossate.
-Quale camera preferite?- Sakura alzò gli occhi solo allora e il rossore aumentò quando i suoi occhi incrociarono quelli del ragazzo.
-Non saprei, mi vanno bene entrambe, scegliete pure voi.- Disse sedendosi per terra e levando le scarpe per massaggiarsi la caviglia slogata.
Shaoran sorrise e propose: -Restate qui allora, vi faccio portare dell’acqua calda per un bagno, io esco a comperarvi un vestito nuovo.-
Sakura alzò gli occhi sconvolta. – No! Non ce n’è bisogno, dico sul serio, sto bene così! Non dovete disturbarvi, avete già fatto abbastanza per me.-
Shaoran scosse la testa e insisté:- Vi comprerò un vestito nuovo, dovesse essere l’ultima cosa che faccia.- Disse quasi scherzando. Poi uscì e andò a chiedere l’acqua calda per il bagno della ragazza. Sakura si alzò a fatica da terra appoggiandosi al muro e si diresse zoppicando verso il grande letto a baldacchino dalle tende bianche; si sedete sulle lenzuola pulite e si mise ad osservare la stanza. Il letto occupava molto spazio, un piccolo armadio era posto affianco alla porta, Alla sinistra del letto vi era un separé in legno con oltre la vasca per il bagno.
La camera e piaceva, era piccola ma di classe, guardò verso la finestra che stava affianco al letto, c’era troppa gente li fuori, si alzò svelta e chiuse le tende scure per evitare di vedere e di farsi vedere. Fuori vi era il mercato.

Shaoran camminava per le vie del centro guardandosi attorno. Le varie bancarelle erano poste ai lati della strada e si poteva dire che vi si potesse trovare di tutto. Armi, alambicchi vari, unguenti, stoffe; di tutto e di più. Shaoran fece tappa per prima cosa in un negozio di armi e ne acquistò un arco, delle frecce ed un contenitore per frecce.
Gironzolò per una buona mezz’ora tra le bancarelle di stoffe e vestiti senza però riuscire a trovare qualcosa che ritenesse adatto a Sakura, poi l’occhio gli cadde addosso ad un abito particolare. Il vestito era rosso, il colore sgargiante; la misura sembrava giusta, non ci pensò su due volte e lo acquistò, poi decise che avrebbe girato un'altra mezz’ora prima di tornare alla locanda.

Appena bussarono alla porta Sakura si sollevò dall’angolo del letto in cui si era rannicchiata e rispose:
-Avanti.- Ad entrare furono cinque ragazze con un secchio pieno d’acqua per ciascuna; riempirono la vasca e chiesero a Sakura se aveva bisogno di aiuto. Sakura le liquidò in fretta e appena se ne furono andate iniziò a spogliarsi.
Entrò lentamente nella vasca e si lasciò cullare dal tepore dell’acqua tiepida. Immerse i capelli lunghi nell’acqua e lasciò che galleggiassero. Chiuse gli occhi e si rilassò.
Quando circa un quarto d’ora dopo qualcuno bussò alla porta lei aveva le braccia conserte appoggiate al bordo della vasca e la guancia posata sopra.
-Chi è?- Domandò sobbalzando.
-Sono Shaoran.- Rispose la voce del ragazzo oltre la porta.
Sakura nascose gli occhi e il volto arrossato tra le braccia e disse poco convinta:
-Entrate…- Il ragazzo obbedì ma si guardò bene dal guardare oltre il separé,
-Vi ho portato il vostro vestito e anche una veste per la notte.-
-Vi ringrazio.- Disse Sakura alzando di poco gli occhi che aveva nascosto tra le braccia.
-Potete indossare direttamente la veste per la notte, vi farò portare la cena in camera per questa sera; domani cercherò un dottore per la vostra caviglia.-
-Vi ringrazio.- Ripeté Sakura in un sussurro.
-Nessun disturbo.- Asserì Shaoran convinto prima di salutare cordialmente e chiudersi la porta alle spalle per scendere al piano di sotto.
Sakura passò un’altra mezz’ora nella vasca e si decise ad uscire solo quando l’acqua si fu raffreddata.
Si coprì con un asciugamano color ocra che avevano sistemato apposta per il bagno e si diresse verso il letto sulle cui lenzuola erano posati due splendidi abiti. Erano uno più bello dell’altro: il primo era quello rosso che Shaoran aveva acquistato per ricambio di quello che aveva indossato Sakura fino a poco prima, la seconda era una veste di seta bianca che avrebbe indossato la notte.
Aspettò di asciugarsi ancora un poco e poi indossò la veste da notte. Si osservò scrupolosamente nello specchio che stava appeso al muro affianco al letto.
La veste le stava splendidamente e si sentì più rilassata. Le maniche erano corte e la gonna piuttosto larga e semplice e fermata con un nastro dorato che stringeva la stoffa sotto il seno e finiva con un fiocchetto sulla schiena.
Assieme alla veste era stata lasciata da Shaoran anche una vestaglia con le stesse decorazioni e lo stesso nastro dorato che andava legato sotto il seno; questa volta davanti.
Sospirò, rilassata dal bagno caldo di poco prima e decisamente più calma; indossò la vestaglia cauta stando attenta a non rovinarla, infilando le braccia nelle lunghe maniche leggere. Stette a guardarsi un altro poco prima di zoppicare verso il letto e stendersi supina a pensare.

Shaoran scese nella sala da pranzo dove già molta gente aveva ordinato da mangiare o da bere. Le giovani cameriere facevano su e giù per la sala indaffarate. All’improvviso una ragazza gli arrivò alle spalle e gli chiese cordiale:
-Posso aiutarvi?-
Il ragazzo sembrò pensarci un po’ su, poi disse:
-Vorrei un tavolo solo per me, e vorrei che mi faceste un grande favore.-
Alla ragazza, che già aveva preso una bella cotta per il ragazzo, brillarono gli occhi.
-Certo, dite pure!-
Disse guidando il ragazzo ad un tavolino solitario in un angolo. Shaoran sospirò, non troppo convinto dallo sguardo della ragazza che presentava due sgargianti occhi a cuoricino.
-Come ti chiami?-
La ragazza sorrise radiosa e rispose:
-Soju, mi chiamo Soju.-
L’espressione della giovane fece sussultare Shaoran che decise di sbarazzarsene in fretta come gli conveniva, anche se forse a Sakura non avrebbe fatto molto piacere.
-La mia futura moglie non sta molto bene ed è rimasta in camera, potreste portarle lì la cena?-
La ragazza si rabbuiò e a testa bassa accetto la mansione ed anche la lauta mancia: una moneta d’oro.
-Cosa le devo portare?-
Solo allora Shaoran si rese conto di non conoscere per niente i gusti di Sakura, allora chiese a Soju: -Che cosa avete?-
-Carne arrostita, frutta, verdure, legumi, pane e da bere latte, acqua,vino, birra e qualcos’altro.-
Shaoran ci pensò un po’ su, poi rispose:
-Credo che vadano bene della carne e dell’acqua, anche del latte magari.-
-Prendo nota.- Disse la ragazza senza staccare gli occhi di dosso a Shaoran.
-E per voi?-
-A lui ci penso io.- Propose un’altra ragazza dai capelli scuri spingendo via l’altra. – A voi va bene?-
Domandò poi al ragazzo con le stelline negli occhi.
-Veramente io…- Il ragazzo pensò al modo migliore per liberarsi delle due (Si, perché è quello che credo che Shao farebbe trovandosi davanti Soili ed Enza!!!!) – Vi sarei grato se anche voi vi occupaste della mia amata.- Disse imbarazzato per quell’affermazione porgendo una moneta d’oro anche all’altra ragazza.

***---***---***---***

Non so come chiamarti: (o non so come chiamarmi, scegli tu) (perché proprio questo nik?) può darsi che tu sia sulla strada giusta, non posso esserne proprio certa, bisognerebbe discuterne in privato. Non penso che riusciresti a levarmi il gusto di scriverla ma prevenire è meglio che curare, quindi acqua in bocca, ok? Ora, sia chiaro: tu potresti pensare di avere indovinato una cosa ma invece ne hai indovinata un'altra, e magari sei convinta che quell’altra cosa sia sbagliata mentre invece è giusta… Se non hai capito non ti preoccupare, anche io mi sono persa a metà dal discorso…

Dany92: Shaoran cavaliere… L’avevo immaginato. Tutti tifano per lui e nessuno appoggia mai Meilin. Ma sai che ho rivisto la puntata in cui arrivava (8 – Il rivale) ed era proprio odioso? Poi per fortuna è migliorato… Spero che la storia resti interessante per un bel po’ e la troppa attesa non faccia passare la voglia di leggere a nessuno.

Fantastic Paul: Senti un po’, sei proprio certo che uno di loro sia ancora vivo? Magari è morto comunque ma si muove… Bella battuta eh? E chi ha detto che è una battuta? Lo è o non lo è? Mi piace confondere le idee, chissà se poi ci riesco davvero… Spero di si… O forse no… Staremo a vedere!

Sakura Bethovina: Suvvia, suvvia, so che se fossi stata a portata di PC saresti stata la prima. Povera piccola, dolce, cara Meilin, io trovo che Shao sia stato altrettanto odioso nelle prime puntate in cui è apparso, aveva la stessa voce di Eric di Rossana… Odioso pure lui…

Sakura182blast: Sisi, è ancora convinta, ma lo capirà che non è il drago rosso. Purtroppo è solo cavalleria, la cavalleria di un cavaliere cavalleresco in groppa al suo cavallo cavallerizzante (cavallerizzante?!??! Mah!)

Ma c’è qualcuno qui che non odia Meilin? Se c’è qualcun altro che batta un colpo!!!!!!!!!! (Non sulla mia testa o dietro le orecchie per favore…)

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Capitolo 8
*** Villaggi pericolosi ***


Villaggi pericolosi

Quando Sakura si svegliò il sole era già alto. La luce filtrava fioca dalle tende chiuse e le ricadeva sugli occhi. Si sarebbe riaddormentata se Shaoran non avesse bussato alla sua porta dall’altra stanza in quello stesso istante.
All’invito assonnato di Sakura il ragazzo entrò cauto in camera restando sulla porta imbarazzato.
-Io vado al mercato e a cercare informazioni ed un medico per la vostra caviglia, volete riposare ancora un poco o vi faccio salire la colazione?-
Sakura si sollevò assonnata e sbadigliò coprendosi con grazia la bocca con una mano.
-Non credo che riuscirei ancora a dormire.- Rispose tranquilla.
Shaoran le sorrise e nella penombra il suo sorriso fece arrossire terribilmente la ragazza.
-Cosa volete per colazione?- Chiese il ragazzo gentilmente.
Sakura prese fiato imbarazzata dalle attenzioni del ragazzo.
-Se non è troppo, magari si potrebbero avere del latte e dei biscotti?-
Il ragazzo le sorrise e acconsentì.
-Il latte ve lo faccio riscaldare?-
Un'altra volta le guance di Sakura si tinsero di rosso senza motivo e la ragazza mormorò imbarazzata:
-No, grazie, va bene anche freddo, o comunque a temperatura ambiente. Non c’è bisogno che venga riscaldato apposta per me.-
-Come preferite.- Accennò Shaoran prima di porgere un breve inchino e poi uscire dalla stanza salutando cordialmente.
Passò circa un quarto d’ora prima che le cameriere arrivassero portando i biscotti ed una tazza di latte appena munto, Sakura mangiò a letto e una delle ragazze le salì anche un paio di scarpe mandatele da Shaoran, che era tornato alla locanda giusto il tempo di lasciargliele.
Poco più tardi Sakura restò sola e si cambiò il vestito, levandosi la veste da notte indossò l’altro abito compratole da Shaoran.
Il vestito rosso le stava a benissimo; la misura era giusta; la scollatura non troppo ampia le stava magnificamente; la gonna era comoda e lunga al punto giusto. Sakura si guardò allo specchio giusto il tempo di sistemarsi, poi si sciolse le trecce lunghe fino alle spalle con cui aveva dormito la notte per sistemare i capelli più decentemente. Infilò le scarpe e decise di dare una sbirciata cauta dalla finestra.
Aprì la tenda quel tanto che le bastava per vedere fuori senza che gli altri potessero vederla, terrorizzata dalla possibilità di essere vista e riconosciuta dai suoi inseguitori.

Shaoran tornò poco prima di mezzogiorno assieme al medico per Sakura; la ragazza gli mostrò la caviglia non troppo entusiasta ma si tranquillizzò sotto lo sguardo vigile e protettivo di Shaoran.
Il dottore raccomandò un unguento e sette giorni di riposo; Sakura non era molto convinta, non voleva rallentare la ricerca di Shaoran per colpa della sua caviglia ma il ragazzo riuscì a convincerla che aveva comunque bisogno dei sette giorni per indagare.
La caviglia guarì rapidamente; le ricerche di Shaoran non ebbero i risultati sperati e non trovarono nessun indizio utile sul drago.
Dopo sette giorni di viaggio e un ulteriore visita del dottore i ragazzi ripartirono. Shaoran procurò a Sakura anche un mantello da viaggio rosso sgargiante con un cappuccio che, in caso di bisogno, avrebbe celato abbastanza il volto della ragazza ai suoi inseguitori.
Dopo tre giorni dalla partenza i due si fermarono in un altro villaggio. Questa volta non trovarono che taverne a basso costo per alloggiare. Sakura era irrequieta e nervosa e Shaoran non riusciva a tranquillizzarla; dopo aver calcolato velocemente che mancavano esattamente dieci giorni alla luna piena successiva cercò la locanda più accettabile e le stanze sistemate meglio.
Questa volta furono costretti a prendere due stanze non troppo vicine, sullo stesso piano dell’edificio. Sakura, che non era abituata ai lunghi viaggi restò per un giorno intero chiusa nella sua stanza, un po’ trasandata e non troppo pulita, a riposarsi mentre Shaoran indagava.
La ragazza scese solo per la cena del secondo giorno di sosta, dopo che Shaoran fu salito a chiamarla per poi scendere ad aspettarla nella sala adibita a sala da pranzo.

Quando Sakura scese cauta le scale con il vestito rosso addosso Shaoran le porse la mano per farle coraggio; comprendendo il suo nervosismo e il suo timore di essere trovata da chi la cercava.
Seppur riluttante Sakura seguì il ragazzo al loro tavolo e dopo che ebbero ordinato la cena rimasero in silenzio. Sakura continuava a guardarsi attorno cauta, finché Shaoran decise di rompere la tensione chiedendo:
-Da cos’è che state scappando esattamente?-
Sakura sussultò, poi si guardò attorno con circospezione.
-Non è bene che se ne parli qui, e sinceramente non sarebbe bene neanche che voi ne veniste a conoscenza.-
Shaoran sbuffò seccato:
-Dovrò pur sapere da cosa vi sto proteggendo, non credete?-
Sakura lo guardò arrossendo e lui si affrettò a precisare:
-Per capire che armi procurarmi e prepararmi adeguatamente.-
Sakura sospirò rassegnata.
-Conoscete il conte Hiragizawa Reed, del casato del Drago Nero?-
Il ragazzo ci pensò un po’ su, poi disse:
-Il conte Clow o il figlio Eriol?-
Sakura rabbrividì a sentire il secondo nome e abbassò lo sguardo.
-E’ lui che vi cerca?-
Domandò abbassandosi quel tanto che bastava per sussurrare la domanda solo a lei, che annuì tristemente.
-Perché vi cerca?-
Domandò ancora.
-Non sopporta che io abbia rifiutato la sua proposta di matrimonio…-
-E’ innamorato di voi?-
Sakura scosse la testa ad occhi chiusi.
-No, per lui è una questione di principio, non sopporta il mio rifiuto, e vuole che mi penta della mia risposta.-
-Insomma, è solo per questo che siete costretta a fuggire?-
La ragazza annuì in silenzio, per poi voltarsi a guardare fuori dalla finestra.
-Il casato del Drago Nero non gode di buona reputazione.- Commentò Shaoran amareggiato.
Come se avesse aspettato la fine del discorso una giovane cameriera dai capelli biondo cenere si avvicinò al tavolo con le ordinazioni e, nonostante le mie raccomandazioni, insistette per stringere la mano a Shaoran, poi fu richiamata da me che stavo al bancone a tenere d’occhio i “miei” personaggi:
-Rita!! Che ti ho detto? Non disturbare gli ospiti!-
E Rita si allontanò a malincuore da Shaoran.
La notte passò lenta e buia al villaggio, Sakura restò sveglia per molto tempo; tormentata da certi pensieri e incantata dalla luna che scorgeva oltre le nuvole attraverso la sua finestra.
La serata era tranquilla nonostante il senso di agitazione che si muoveva nello stomaco di Sakura. Non era per niente serena, una strana sensazione si era impossessata di lei appena entrata al villaggio. Era certa che i guai fossero vicini, troppo vicini, ma non poteva farci nulla.
Restò per ore con lo sguardo perso verso il cielo finché non si addormentò appoggiata al davanzale.
Fu risvegliata da una sensazione di pericolo più intensa delle precedenti che la invase all’improvviso. Si alzò in piedi di colpo restando ferma e in silenzio al centro della stanza. Si guardò attorno cauta. Sospirò portandosi una mano sul petto per sentire il battito del suo cuore e si risedette dov’era prima. Aspettò di tranquillizzarsi ed aprì la finestra per respirare la fresca arietta notturna. Mancavano circa quattro ore all’alba.
Sakura guardò la strada buia con una nota di timore, timore più che giustificato dato che proprio sotto la sua finestra c’erano i soldati che la cercavano.
Chiuse di colpo la finestra e si fiondò dall’altra parte della stanza, aprì la porta del corridoio per raggiungere la camera di Shaoran ma fu afferrata alle spalle da due uomini, uno dei quali le mise una mano sulla bocca per evitarle di urlare. Si dimenò cercando di liberare almeno la bocca per poter chiedere aiuto ma la presa dell’uomo era ferrea e la lasciava a malapena respirare. Le guancie della ragazza si bagnarono di lacrime prima che lei perdesse i sensi e uno degli uomini la prendesse in braccio per portarla via. Era perduta.

Da quel momento la notte passò velocemente, poco dopo l’alba Shaoran si svegliò e si preparò per andare a svegliare anche Sakura, che sicuramente dormiva ancora. Percorse tranquillo il corridoio finché non raggiunse la porta che cercava. Bussò cauto ed aspettò una risposta, che non arrivò. Shaoran decise di provare ad aprire la porta e si stupì notando che era aperta.
Entrò nella stanza a passo incerto, guardandosi intorno per trovare la ragazza. Non vedendola in camera la chiamò ad alta voce. Ancora nessuna risposta. Preoccupato si diresse verso la finestra e con stupore si accorse che il vetro era in frantumi. Il suo cuore ebbe un sobbalzo quando si rese conto dell’accaduto. L’avevano presa.
Shaoran raccolse le sue cose e quelle di Sakura e pagò la locandiera, poi si rimise in viaggio alla svelta. Da quello che Sakura gli aveva detto chi la cercava apparteneva al casato dei Drago Nero, il cui capostipite aveva fama di essere il maggior assassino di Draghi Neri. Sapeva esattamente dove cercarla. Il castello era a quattro giorni dal villaggio in cui si trovava, mancavano otto giorni alla prossima luna piena; avrebbe dovuto abbandonare le ricerche del suo drago per un po’ ma non gli importava. In quel momento Sakura aveva la precedenza.

***---***---***---***

Sakura Bethovina : In effetti hai ragione riguardo alla voglia di essere amato negli occhi, ma non nella puntata in cui appare. Meilin non è cattiva, è solo innamorata di Shao, non oserai darle torto, posso farlo solo io!

Dany92: Nel prossimo capitolo si chiarirà qualcosa e forse i chiarimenti porteranno altri dubbi. Per fortuna! Qualcuno che mi appoggia nella mia campagna per aiutare Meilin! La cameriera è cambiata questa volta, vuoi apparire anche tu? Ti infilo da qualche parte quando meno te lo aspetti se vuoi. Spero di risentirti presto.

Sakura93thebest: Lo stipendio ti è stato rubato dal cattivo della storia cara, e poi scusa, tu eri li sotto copertura, mica facevi davvero la cameriera! Se anche si daranno del tu sarà per errore, già lo so, ci arriveranno molto tardi altrimenti. Li conosci quei due calamari!

Sakura182blast: Ricorda che tu sai una cosa sul sequel dell’altra storia che nessuno sa, che riguarda le care “cattive” dai capelli colorati! Certo che Shao ha paura di te! Lo hai guardato di sicuro come Christin di ufo baby guarda Miyu mentre è troppo vicina a Kanata, rammenti? Si è sbarazzato di voi con una scusa, non sono certa che un cavaliere avrebbe osato ora che ci penso, tu che ne dici?

Arrivederci al prossimo capitolo: “Tra le braccia del nemico” (Lo scrivo perché mi piace il titolo)

Oggi mi sta calando la depressione; domani sarà l'anniversario di brutti ricordi riguardanti lo scorso anno. Uffi, non ho voglia di pensarci ne di smettere di farlo. Buona giornata a tutti.

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Capitolo 9
*** Tra le braccia del nemico ***


Tra le braccia del nemico

Il viaggio passò in fretta per Sakura. Rimase chiusa in un carro per quattro giorni, legata e spesso tramortita per evitare che tentasse di scappare. Le permisero di riprendere i sensi solo quando fu al sicuro in una cella sotterranea del castello, con ogni via di fuga bloccata, con dozzine di soldati a guardia della sua cella e nel posto che più odiava al mondo, il castello del suo torturatore.
Appena gli occhi si furono abituati al buio angusto della cella si riempirono di lacrime. Era stato tutto inutile. Non aveva più speranze, non aveva vie di fuga.

Shaoran proseguì in direzione del castello per quattro giorni, con una dozzina di ore di ritardo rispetto alla carovana di soldati che avevano preso prigioniera Sakura.
Si sistemò in una trasandata locanda del villaggio. Non era il momento di perdere tempo o di fare gli schizzinosi sugli alloggi o sul cibo che servivano; inoltre non era cauto farsi riconoscere. Dopo aver lasciato i bagagli in camera indossò dei vestiti da contadino e si diresse a piedi verso il castello per indagare e cercare Sakura.
Percorse cauto il perimetro del castello tre volte per trovare il modo di aggirare le difese ed introdursi di nascosto. Sembrava che non ci fosse modo, doveva trovare una scappatoia, sperava solo che non torcessero un solo capello a Sakura perché, giurò a se stesso, se avessero solo pensato di farle del male avrebbero fatto una fine degna dei vermi che strisciano sottoterra.
Si fermò ai piedi di una delle quattro torri di guardia; la più vicina al grande cancello di metallo; così da poter stare ad osservare le mosse dall’ombra, senza essere visto.
Restò per tre ore immobile ed in silenzio per osservare i movimenti delle guardie, dei contadini dei dintorni che passavano da li e dei commercianti che, solo dopo un attento controllo da parte dei soldati, potevano entrare nel giardino del castello.
Per un istante Shaoran pensò di attaccare le guardie e farsi catturare, non ne poteva più di non sapere come stava Sakura e cosa le avevano fatto. Rinunciò immediatamente all’idea perché sicuramente, se l’avessero preso, la prima cosa che avrebbero fatto sarebbe stata ucciderlo o disarmarlo. E non avrebbe più avuto la possibilità di liberarsi e portare Sakura via da li.
Decise di osservare ancora.

Sakura si svegliò in una grande stanza da letto dalle pareti scure; su un letto morbido dalle lenzuola color rosso sangue. Appena si rese conto di ciò che le era successo nei giorni precedenti gli occhi le si riempirono di lacrime e lei si rannicchiò su se stessa piangendo in preda ai singhiozzi.
La sua camicia da notte candida era macchiata da delle gocce di sangue scarlatto ormai secco. Dovuto ai colpi in testa che i soldati le avevano dato per farle perdere conoscenza durante il viaggio.
Portò le mani alla testa incerta. Le ferite le erano state medicate ed erano avvolte da una stretta fasciatura che le dava fastidio. La strappò via con violenza rivelando i capelli insanguinati.
Odiava la sua situazione. Odiava non potersi difendere da Eriol e suo padre. Odiava non riuscire a distruggere quella famiglia che tanto aveva fatto soffrire la sua.
Si portò le mani alla testa. Le ferite erano quasi completamente rimarginate, inspiegabilmente si potrebbe dire, ma Sakura sapeva perfettamente il perché. Spostò gli occhi su un tavolo poco distante, pieno di ampolle e di bottiglie piene di liquidi strani. Erano unguenti e pozioni. Si alzò per avvicinarvisi lesta e con qualche bracciata le scaraventò per terra mandandole in frantumi. Poi crollò sul pavimento in preda ai singhiozzi.
Quando la porta si aprì dopo un doppio scatto della serratura Sakura era ancora a terra in lacrime.
Nella stanza fecero capolino due guardie armate dalla testa ai piedi, seguite da un ragazzo alto e moro dalla pelle chiara e con gli occhiali.
Appena Sakura incrociò lo sguardo del giovane si alzò con le gote ancora bagnate e indietreggiò per distanziarlo maggiormente.
Il ragazzo la guardò di sbieco con un sorriso maligno stampato in faccia; Sakura gli lanciò un occhiata di puro odio. Eriol fece cenno alle guardie di uscire e quelle ubbidirono. Una volta che gli uomini si furono chiusi la porta alle spalle si avvicinò alla ragazza che risoluta restò ferma in attesa. -Credevi davvero di sfuggirmi Sakura?-
Lei non rispose, era fermamente decisa a non mostrare né la sua debolezza né la sua paura al nemico. Eriol continuò:
-Pensavi di andare molto lontano da sola? Con i miei uomini alle calcagna fin da quando ti sei buttata da quel precipizio. Sei stata un’illusa, sai? Avresti potuto sfracellarti sul terreno. Sarebbe stato un vero spreco.-
Allungò una mano per accarezzarle una guancia ma lei si ritrasse. Eriol innervosito fece scattare il braccio in avanti e le strinse una mano alla gola scaraventandola poi con forza disumana sul letto.
Sakura portò le mani al polso di Eriol tentando di allontanare la mano del ragazzo dal suo collo con scarsi risultati. Involontariamente senza che riuscisse a controllarsi le lacrime ripresero a scendere copiose fino a bagnare le lenzuola scure. E si ritrovo con la voce strozzata per la mancanza d’aria a supplicarlo di lasciarla andare.
-Vi prego!... Vi supplico!... Lasciatemi andare… Non riesco… a respirare…-
Eriol si decise a lasciarla respirare solo quando capì che le aveva tolto abbastanza aria da farle quasi perdere i sensi e terrorizzarla. Allentò la presa e si alzò dal letto dirigendosi quasi soddisfatto verso la porta.
-Spero che tu abbia capito chi comanda, ora.-
Sakura raccolse le forze e si rannicchio su un lato e prendendo fiato tra un colpo di tosse ed un altro, piangendo. Eriol se ne uscì lasciandola di nuovo sola con il suo terrore.

Shaoran aspettò un giorno per proseguire le ricerche. Mancavano tre giorni alla luna piena ma lui non ci fece caso più di tanto. Andò in paese a indagare per conoscere anche il più piccolo dettaglio sulla guardia del castello, di cui ripercorse un’altra volta il perimetro. Non c’erano porte nascoste o secondarie, non c’erano passaggi segreti nel muro, il palazzo era sorvegliato giorno e notte senza intervalli tra cambi di guardia, era impossibile entrare di nascosto.
Spesso e volentieri la mente di Shaoran volava a Sakura, rinchiusa tra quelle mura in preda al terrore, ne era certo.

Nel tardo pomeriggio Eriol tornò a trovare Sakura trovandola rannicchiata sul letto con la schiena verso il muro e la fronte poggiata sulle gambe.
Si avvicinò alla ragazza osservando con disappunto il vassoio di cibo che le avevano portato scaraventato per terra.
-Non vuoi mangiare?- Domandò severo.
Sakura alzò lo sguardo quel tanto che bastava per guardarlo in faccia, non rispose. Il ragazzo si avvicinò maggiormente a lei e la guardò soddisfatto della paura che le sentiva scorrere nelle vene.
-Alzati.- Le ordinò convinto.
Sakura scosse la testa, nonostante avesse paura non aveva intenzione di dargliela vinta. Ma come si aspettava il ragazzo la afferrò per il polso scaraventandola per terra e poi le sollevò il viso con forza tenendola per il mento. Sakura restò immobile mentre il ragazzo le passava un dito sull’impronta ancora arrossata della mano che le aveva lasciato il giorno precedente.
-Forse dovresti collaborare, ero venuto solo per domandarti una cosa, sai? Non sei stata molto gentile.-
-Voi non lo siete mai, perché io dovrei esserlo con voi? Non ne ho alcuna intenzione.-
Sakura gemette dal dolore quando all’improvviso un violento ceffone le colpì una guancia facendole quasi girare la testa.
-Hai ancora intenzione di rifiutare la mia proposta?- Domandò Eriol nervosamente.
Ancora seduta sul pavimento con la guancia arrossata e dolorante e la veste stesa scompostamente per terra Sakura, senza alzare lo sguardo verso di lui gli rispose seria:
-Non accetterò mai, preferirei che mi uccideste qui, subito.-
Lasciando Sakura di sorpresa Eriol tirò fuori un coltello dal fodero che portava appeso alla cintura e scattò verso di lei portandoglielo alla gola.
-Forse ti accontenterò.-
Sakura restò zitta e le lacrime continuarono a scenderle sulle guancie, per poi colarle giù per il collo passando affianco alla lama del pugnale e proseguendo giù sul petto per poi infilarsi sotto la veste. Gli occhi di Sakura erano una muta supplica involontaria di risparmiarla, anche se lei non l’avrebbe mai ammesso. Li chiuse restando in attesa.
Con sua sorpresa la lama non affondò nella sua carne ma Eriol la fece scorrere sulla sua pelle fino a raggiungere l’incavo del suo petto e sussurrarle:
-Posso farti anche di peggio di ciò che ti ho fatto fin ora, puoi starne certa.- Sakura deglutì mentre lui rimetteva il pugnale al suo posto e le afferrava il polso per poi alzarla di peso e trascinarla con se verso la porta della stanza.
-Seguimi senza fare storie o questa volta ti faccio male sul serio!- Ordinò minaccioso mollando la presa.
Sakura, seppur controvoglia lo seguì per i corridoi massaggiandosi il polso, finché lui la condusse nelle segrete del castello.
A guardia delle prigioni vi erano molti meno uomini che a guardia del castello, fatta ad eccezione per le dodici guardie che vegliavano su una singola porta all’intermo della quale venivano lanciati profondi ruggiti di dolore.
Sakura guardò Eriol terrorizzata e disgustata allo stesso tempo, lui la afferrò per un braccio e la costrinse ad entrare nella cella, fatta aprire appositamente per qualche secondo.
La scena che si presentava agli occhi di Sakura era spaventosa. Si trovavano su una specie di balconata e una dozzina di metri più sotto, alla luce di molte torce di fuoco, un enorme drago rosso ricoperto di sangue e ferite si dimenava nel tentativo di liberarsi da sei pesantissime catene che lo immobilizzavano.
Sakura lanciò un’occhiata al ragazzo che aveva affianco e gli domandò nella disperazione:
-I draghi rossi sono estinti! I draghi rossi sono estinti! Come fate ad averne uno qui?!?-
Eriol la guardò compiaciuto dalla sua reazione, poi parlò:
-Questo drago, non è esattamente un essere che si può definire vivo, è stato ricreato artificialmente mettendo insieme veri pezzi di altri draghi rossi trovati in giro. Là dove vedi il sangue è perché lì un lembo pelle non coincide con quello adiacente come in una ferita. Va ancora perfezionato.-
-Non potete!- Esclamò Sakura disperata –Non potete farlo! E’ contro ogni natura! Contro ogni principio! E’ come creare uno zombie con pezzi di vari cadaveri! Come se un uomo portasse creasse una cosa simile solo per il piacere di vederlo soffrire in eterno! Come potete averlo fatto?-
Terminò la domanda in un sussurrò prima di scoppiare a piangere in preda alla disperazione sua, e in quella che percepiva negli strazianti lamenti della creatura artificiale che stava a poca distanza da loro.

Sakura non incontrò più Eriol fino al giorno della luna piena, quando lui si presentò con un prezioso calice intimandole di berne il contenuto. Lo poggiò sul tavolo raccomandandole di berlo tutto, poi se ne andò lasciandola ancora sola.
Sakura si avvicinò al tavolo e afferrò il calice, sia che avesse bevuto o no vi erano sia i pro che i contro; si concentrò per decidere quali erano le sue priorità, intanto pensava a Shaoran e a quel drago che soffriva qualche metro sotto di lei. Doveva scappare, non avrebbe retto un secondo di più in quel castello. Era deciso, non avrebbe bevuto. Versò il contenuto del calice per terra, lasciò cadere anche il calice che andò in frantumi, poi si sedette sul letto e aspettò. .

***---***---***---***

Dany92: Credo che nessuno l’avrebbe immaginato, spero di avervi sconvolti abbastanza, e se sono riuscita a confondervi sul serio le sorprese non sono finite, ma per ora vi dovrete accontentare. Se trovo il punto adatto ti inserisco più in là.

Full: Non sono certa che Shaoran sarà in grado di ucciderlo, Eriol è in netto vantaggio. Sakura sa abbastanza sui draghi in generale, potrebbe averli studiati a scuola per quanto vi è concesso saperne ora.

_dayly_: Anche se Eriol andasse all’altro mondo non lo farà subito e Meilin non lo seguirebbe, avrei altri progetti per lei, tra questi un matrimonio, non ti preoccupare se hai letto in ritardo.

Sakura93: Era da tanto che non ti incrociavo da nessuna parte, iniziavo a preoccuparmi, vedremo se Shao la va a recuperare nel prossimo capitolo, potrebbe esserci un grosso colpo di scena, visto che Sakura non era il Drago Rosso?

Sakura182blast: Per fortuna non sono stata tanto triste (ma tu l’hai mai letta “Caro Mordicchio”?) Cosa le accadrà? Come se tu non lo sapessi :p Non facciamone parola con nessuno però, acqua in bocca! Non quella di mare che è salata! Visto che ti manca Miky cercherò di finire l’altra ff così posto il sequel e ci rioccupiamo di lui (Nel vero senso della parola! Vero?).

Ichigo_91: Ben tornata! Mi fa piacere risentirti, credo che il capitolo migliore sia questo, è il mio preferito! Spero che ti sia piaciuto, dimmi solo se hai capito se hai visto giusto o no, ok?

Sakura Bethovina: E’ vero, voleva essere amato, ma faceva l’antipatico, forse non lo era ma si comportava da tale, non per più di dieci puntate però. Hai ragione, è cresciuto in fretta, poverino. Se ero cattiva con lo scorso capitolo ora sono perfida?

Sakura93thebest: Ma stai parlando di Davide o di Shao? Chi ti fa sciogliere? Scusa il secondo di smarrimento. Il titolo era adatto al capitolo? Spero ti sia piaciuto e che Shao si salvi dal dover fare un bagno, ormai l’avevo scritto! Eriol ruba il tuo stipendio, comunque Meilin lo sta cercando per recuperarlo, che cara ragazza! Qui Eriol appare molto più dello scorso capitolo, non trovi?

Arrivederci al prossimo capitolo, dove scopriremo se Sakura sopravvivrà alla notte di luna piena! Spero che commentiate in tanti!

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Capitolo 10
*** Salvataggio di una fuggiasca ***


Salvataggio di una fuggiasca

Quando Shaoran si stese a letto mancavano meno di due ore alla mezzanotte. Era sfinito. Salvare Sakura era il suo pensiero fisso, da quando l’avevano presa non era più tranquillo, non mangiava, non riposava e non pensava ad altro.
Era costantemente preoccupato e si sentiva colpevole per la sua cattura. Aveva fallito. Le aveva promesso di proteggerla da chi la cercava e invece loro l’avevano presa proprio sotto il suo naso. Era stato solo un idiota, non si era accorto che li avevano trovati e aveva abbassato la guardia lasciando che le si avvicinassero quanto bastava per portargliela via. Chissà che stava facendo Sakura in quel momento, chissà se era arrabbiata con lui, chissà se stava bene.
Si voltò per guardare la luna piena attraverso il vetro della finestra. Il cielo era pieno di nuvole e la luna era oscurata. Shaoran sospirò, era in qualche modo contento di aver abbandonato le ricerche del drago per salvare Sakura, non poteva abbandonarla così.
Fu solo due ore prima dell’alba che Shaoran abbandonò l’intento di dormire. Scattò in piedi e andò a spalancare la finestra. Niente da fare, il volto di Sakura non voleva saperne di abbandonare la sua testa, la scosse come per cacciare via l’immagine della ragazza e fece un gran respiro. L’aria era consumata e vi era puzza di bruciato al villaggio. Shaoran alzò ancora lo sguardo alla luna e osservò meglio. La foschia che gli impediva la vista del satellite non era composta da nuvole. Era il fumo di un grande incendio che si stava consumando poco lontano dal villaggio. Lo sguardo di Shaoran corse immediatamente verso le colline, oltre le quali vi era il castello in cui era sicuro che fosse tenuta prigioniera Sakura. Dal punto esatto in cui si trovava il castello proveniva un lieve bagliore di fiamme e una cappa di fumo.
Shaoran non ci pensò su due volte, si cambiò in fretta indossando l’armatura e sellò il cavallo per correre al castello. Se era davvero in fiamme come una parte di lui sperava era l’occasione per portare via Sakura, mentre l’altra parte di lui pregava che le fiamme fossero molto distanti da Sakura in modo da non farle del male.
Lanciò un’occhiata rapida alla luna piena, che nel termine di un’ora sarebbe calata del tutto. Spronò il cavallo ad andare al massimo ma il silenzio della notte fu squarciato da un possente ruggito che fece impennare il cavallo che scaraventò Shaoran per terra facendolo atterrare di schiena. Fortunatamente l’armatura attutì il colpo così Shaoran poté rialzarsi e riprendere la sua folle corse verso il castello nonostante il suo cavallo fosse fuggito.
A causa della fuga del cavallo Shaoran impiegò mezz’ora a giungere in vista del castello in fiamme, nonostante il sole non fosse ancora sorto una fioca luce celeste proveniva dall’orizzonte e la luna era ormai completamente calata oltre le montagne.
L’immagine che si presentò a Shaoran era raccapricciante. Il castello era a cinquecento metri da lui, semidistrutto e in fiamme. Dalle sue macerie si innalzava un possente drago feroce insanguinato che ruggiva verso il cielo e sputava fiamme contro le ultime guardie che si stavano avvicinando per tentare di riprenderlo.
Non vi erano superstiti. Il cuore di Shaoran fece un balzo e lui impugnò la spada per scagliarsi contro il drago. Ma una voce poco più avanti lo immobilizzò.
-NO SHAORAN!!!!-
Volse lo sguardo in direzione della voce e sospirò di sollievo nel vedere Sakura inginocchiata tra le macerie, sporca di terra e sangue come la prima volta che l’aveva incontrata e viva.
Corse rapido verso di lei e rallentò un poco quando vide le sue condizioni. Aveva un piede intrappolato sotto due massi ma per fortuna era solo bloccato e non le facevano pressioni. Ciò che più lo stupì e lo mise in imbarazzo facendolo arrossire di botto fu vedere che Sakura era completamente nuda. Nella penombra il candore della sua pelle chiara quasi risplendeva. La ragazza si coprì imbarazzata con le braccia e Shaoran evitò il suo sguardo voltandosi verso il drago che in quello stesso istante rivolse gli occhi gialli verso i due ragazzi.
Shaoran non perse tempo e si parò davanti a Sakura dopo essersi tolto il mantello e averglielo lanciato.
-Indossa questo!- Le ordinò facendole da scudo con il proprio corpo e sguainando la spada. Il drago ruggì e diede un’occhiata rapida a Sakura prima di accucciarsi e spianare le ali per poi spiccare il volo svelto e allontanarsi.
Shaoran tirò un sospiro di sollievo, scaraventò la spada per terra e corse al fianco di Sakura che nel frattempo si era coperta con il mantello.
-Sakura! Come stai?- Le chiese preoccupato accarezzandole cauto una guancia per tranquillizzarla. Scostò con forza i massi che l’avevano bloccata e tornò a guardarla in viso.
La ragazza restò sconcertata per mezzo minuto, poi quando la prima lacrima iniziò a scenderle sulla guancia scattò verso Shaoran buttandogli le braccia al collo iniziando a singhiozzare. Il ragazzo la strinse a se dolcemente accarezzandole la testa per calmarla, intanto le sussurrava dolcemente all’orecchio per rassicurarla.
-Tranquilla, tranquilla, va tutto bene, ora ci sono io qui, non permetterò più che ti facciano del male.-
Sakura smise di singhiozzare nonostante le lacrime continuavano a scenderle per le gote, il sole ormai era quasi sorto e Shaoran prese in braccio la ragazza e si diresse verso il villaggio. Nel bosco ritrovò il suo cavallo che si era fermato a pascolare in una radura e vi salì tenendo ancora Sakura tra le braccia deciso a non mollare la prese. Sakura intanto continuava a piangere con il volto nascosto nell’incavo del collo del ragazzo mentre lui spronava il cavallo verso la locanda.
Shaoran portò Sakura nella sua stanza e la stese dolcemente sul letto facendole una carezza sulla fronte per tranquillizzarla, poi si allontanò e prese il vestito rosso per porgerglielo.
-Non è sicuro per noi stare qui, vestitevi, io intanto faccio i bagagli, dobbiamo andare subito.-
Sakura ubbidì e mentre il ragazzo era di spalle intento nei preparativi lasciò cadere il mantello e indossò svelta l’abito.

Lasciarono la locanda dopo meno di mezz’ora, Shaoran fece montare Sakura in sella dietro di lui e lei strinse le braccia attorno al suo busto. Shaoran spronò il cavallo a partire in quarta e sfrecciarono nelle valli per un giorno intero, nonostante il cavallo fisse esausto non fecero soste.
I due ragazzi si fermarono per accamparsi solo a notte inoltrata. Shaoran accese un minuscolo fuocherello per paura che qualcuno potesse essere sfuggito al massacro del drago e li avesse seguiti. Fece in modo da accamparsi nei pressi di una sorgente termale in modo da dare a Sakura la possibilità di lavarsi. La ragazza accettò titubante e si accertò che Shaoran non stesse guardando nella sua direzione quando si sfilò l’abito per immergersi.
L’acqua era bollente ma piacevole. Sakura si immerse quasi completamente lasciando fuori solo la testa dal naso in su in modo da poter respirare.
Attese qualche minuto per abituarsi al calore dell’acqua e poi curvò la testa all’indietro immergendo i capelli. Li strofinò con forza tentando poi di sbrogliare i nodi con le dita. Dopo qualche tentativo era riuscita a sciacquarsi decentemente i capelli ma restò comunque in acqua per allentare la tensione accumulata nei giorni al castello di Eriol.
Shaoran lasciò che Sakura si rilassasse per una mezz’ora, poi si avvicinò alla sorgente a testa bassa, facendo attenzione a non alzare lo sguardo verso di lei nonostante la tentazione fosse inspiegabilmente forte.
Chiamò la ragazza da lontano e lei alzò lo sguardo imbarazzata, ma contenta che lui tenesse lo sguardo basso e che fosse a pochi metri da lei.
-Forse dovreste uscire, potreste raffreddarvi e domani dovremo ripartire presto, dovete riposare.-
Sakura annuì e lui le posò un vestito da contadina su una roccia.
-Indossate questo, passerete più inosservata che con l’altro.-
-Vi ringrazio.- Gli sussurrò Sakura prima che lui si voltasse per allontanarsi.
Shaoran torno al suo cavallo e si sedette sulle foglie secche cadute per terra che aveva raccolto in due giacigli, uno per se e uno per Sakura. La ragazza non ci mise molto a raggiungerlo nella penombra del fuocherello che pareva più una candela accesa. Shaoran le indicò di sedersi poco distante da lui e lei obbedì. Dopo qualche minuto di silenzio Sakura parlò. -Vi ringrazio per essere venuto a cercarmi.-
Shaoran sospirò:
-Non preoccupatevi, vi avevo promesso di proteggervi e invece ho lasciato che vi prendessero, dovevo rimediare in qualche modo.
-Non è stata colpa vostra, mi avrebbero raggiunta comunque.-
Sakura sobbalzò quando sentì una mano di Shaoran che le sfiorava il collo là dove Eriol l’aveva quasi strangolata, quasi avesse paura che Shaoran potesse fare lo stesso. Shaoran invece prese ad accarezzare la pelle arrossata della ragazza provocandole leggeri brividi che lei non diede a vedere.
-Chi vi ha fatto questo?- Domandò il ragazzo premuroso.
Sakura deglutì, incerta se rispondere o no, poi mormorò con timore:
-Eriol.-
Allora la mano di Shaoran salì fin sulla guancia, diventata leggermente violacea a causa dello schiaffo di Eriol.
-Vi ha fatto anche questo?-
Domandò Shaoran accostandosi ancora un poco alla ragazza per controllare meglio.
Sakura assentì con il capo per poi voltarsi verso il ragazzo trovandosi inaspettatamente troppo vicina al volto del principe.
-Vi ha fatto altro?-
Domandò premuroso. Sakura ebbe un fremito quando l’alito caldo del ragazzo le sfiorò le labbra. Scosse lentamente la testa in segno di negazione.
-Vi prometto che non permetterò più che vi faccia del male, non gli permetterò più di toccarvi, e quando ne avrò l’occasione vi vendicherò.-
Affermò Shaoran convinto continuando a sfiorare la pelle della ragazza.
-No, non potete, lui vi ucciderebbe, lui teneva imprigionato quel drago artificiale fatto con i pezzi degli altri draghi, ve lo scatenerà contro e vi farà uccidere.-
Tentò di ribattere ma era tutto inutile, la troppa vicinanza con il ragazzo le faceva perdere ogni briciolo di volontà, ma certamente lui non se ne stava rendendo conto.
Quasi inconsciamente Sakura chiuse gli occhi e avvicinò lentamente le sue labbra a quelle del ragazzo che, per un istante, fece lo stesso; finche il cavallo non nitrì ed impennò facendoli girare di scatto entrambi imbarazzati.
Shaoran si alzò di scatto per andare a calmarlo timoroso di ciò che poteva averlo spaventato. Fortunatamente era solo un pipistrello che aveva volato per qualche secondo lì vicino. Shaoran si voltò verso Sakura lanciandole il suo mantello rosso e dicendole:
-Dormite, si è fatto tardi, tra qualche ora dovremo ripartire.-
Sakura obbedì imbarazzata e si stese sul mucchietto di foglie. Poco dopo Shaoran si andò ad accomodare poco distante da lei, iniziando a pensare al motivo del suo viaggio e a ciò che lo aspettava una volta tornato al suo castello.

***---***---***---***

Sakura Bethovina: Visto? Ho esaudito la richiesta, non torturo più, almeno per ora, hai vinto tu, non è antipatico, ma nella prima puntata almeno lo era! Davvero lo hai letto il libro? Ti è piaciuto? Com’erano la storia e i personaggi? Poi ne parliamo!

Sakura93: Lo so che mi avevi già detto che ho vinto io sul fatto che Sakura non è il drago rosso ma avevo scritto prima tutto quanto e quindi non ho cambiato. Comunque c’è una cosa su cui avevi ragione, ma non posso dirti cosa per ora. Sarà il tuo dolcino che farà del male ora.

Fantastic Paul: Che conseguenze credi che potrebbero esserci per lei? No perché potrebbe essere un’idea… Eriol dovrebbe essere denunciato al commissariato delle città volanti dei draghi, è davvero un crimine il suo.

Ichigo_91: Non sono certa che Eriol verrà incenerito da qualcuno, e non sono certa che morirà, ancora non ho deciso la fine esatta anche se un’idea c’è. Sakura è sopravvissuta a questa luna piena, ma ricordandomi cosa ho progettato mi viene il dubbio: Sopravvivrà anche alla prossima?

_dayly_: Temo che Eriol preferirebbe ucciderla che sposarla mezza rotta, è un matrimonio d’interesse il suo, Shaoran è un po’ tonno non ti pare? Comunque ha in mente di farlo a pezzi il pinguino!

Full: Il fatto che Sakura sia con Shaoran non significa ancora che sia salva, però non sono riuscita a seguire i tuoi ragionamenti, cosa dovrebbe spiegare a Meilin? Che c’entra sua madre? Chi ti dice che Sakura viva in un castello?

Sakura93thebest: Dubito che il drago ucciderebbe Sakura, le deve la vita, è in debito con lei ma non posso dire il perché, quindi Shao resta suo, anche se è ancora del parere di sposare Meilin. Lo vuoi morto solo per lo stipendio? Comunque la domanda che ti avevo fatto ieri a cui tu hai risposto si era: “Si baceranno?” e stavo per farli baciare, ma poi ho pensato che tanto non cambiava nulla comunque e allora ho fatto a metà!

Dany92: Mi fa piacere che stia suscitando interesse, ti sei fatta una domanda molto utile, interessante e logica sai, ma a nessuno era venuto il dubbio. Cosa c’era nel calice? Qualcosa che Sakura teme e brama allo stesso tempo.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che seguirete con entusiasmo il prossimo. E’ una mia impressione o la storia è scandita dalle lune piene?

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Capitolo 11
*** La leggenda della principessa dei draghi rossi ***


La leggenda della principessa dei draghi rossi

Nei giorni successivi al salvataggio di Sakura i due ragazzi si dedicarono a seguire le tracce del Drago Rosso scappato. Qualcosa però andava storto, gli attacchi non avvenivano più ogni notte di luna piena ma ogni volta che il drago incrociava esseri umani. Shaoran ipotizzò che forse prima Eriol lasciasse libero il drago solo in quelle notti, anche se non si spiegava il perché.
Seguendo le tracce dei villaggi distrutti Sakura e Shaoran si diressero a nord, verso una zona poco frequentata del regno di Cina. Il viaggio durò cinque giorni, le soste furono brevi e in luoghi fuori mano, così da impedire ai probabili inseguitori di Sakura di raggiungerli.
Il viaggio fu silenzioso e i ragazzi non parlarono molto, ancora imbarazzati per ciò che stava per accadere tra loro. Shaoran si manteneva distante da Sakura il più possibile; quella ragazza risvegliava in lui emozioni che non poteva permettersi di provare nella sua situazione. Doveva trovare il drago, strappargli il cuore e portarlo al cospetto del sovrano del regno di Cina, per poter prendere in moglie Meilin. Per quanto provasse però non riusciva a dimenticare la paura che aveva provato quando Sakura era stata rapita e il senso di colpa per aver lasciato che gli scagnozzi di Eriol la prendessero.
Per quanto Sakura lo volesse non riusciva a sopportare quel silenzio in cui Shaoran la costringeva, avrebbe dato di tutto per far si che lui la guardasse, la tranquillizzasse e ancora di più purché la sfiorasse.
Per quanto non volesse darlo a vedere stava male, psicologicamente e fisicamente. Sapeva che non era finita, che la cercavano ancora. Eriol e suo padre erano partiti poco prima che il castello venisse distrutto per cui si erano salvati e di certo erano già sulle sue tracce. Non poteva abbassare la guardia neanche nel sonno, anche se in realtà Shaoran per evitare di essere colti di sorpresa spesso restava sveglio e, a sua insaputa Sakura restava spesso e volentieri sveglia ad osservarlo alla luce del fuoco; stando attenta a non farsi scoprire.
Una sera Sakura, stanca del solito silenzio con cui Shaoran la evitava decise di prendere la parola. -Conoscete la leggenda del cuore di drago rosso?-
Domandò timorosa.
Shaoran la guardò mentre sistemava sul fuoco il fagiano che aveva ucciso in modo che non si bruciasse.
-Di che si tratta?- Domandò nascondendo l’interesse e la gioia che gli infondeva la voce della ragazza.
-Non è molto popolare tra gli esseri umani in effetti.- Rifletté Sakura ad alta voce. –E’ un po’ una storia d’amore, parla dell’origine dei draghi rossi e della loro furia, parla della loro madre e dei figli di quest’ultima che si uccisero a vicenda per non dividersi il suo affetto, di una donna che per non soffrire volle abbandonare la sua umanità.- Si bloccò e guardò Shaoran.
Il ragazzo la guardò estasiato, non era certo se fossero la sua voce o il suo tono ad incantarlo tanto mentre gli narrava quelle leggende, e com’era successo quando lei gli aveva parlato di come uccidere un drago, si trovò ad ascoltare.
-Circa seicento anni fa vi era una bellissima principessa che viveva in un castello con tre grandi torri chiare. La principessa era perdutamente innamorata del principe del regno vicino, suo amico di infanzia e amante segreto, anche se era stata promessa fin da piccola ad un altro uomo, di sette anni più grande di lei, mentre il ragazzo che lei amava aveva solo qualche mese di più.-
Scrutò deliziata l’espressione assorta che Shaoran aveva assunto davanti a lei, compiaciuta dall’effetto che aveva la sua storia.
-Continuate.- Incitò il ragazzo notando che Sakura si era interrotta e lo stava osservando. Sakura arrossì imbarazzata e proseguì il racconto.
-Pochi giorni prima del matrimonio la principessa scoprì di aspettare un bambino dal principe che amava, ma sapeva che non avrebbe dovuto. La notte prima del matrimonio, presa dalla disperazione, rivelò al suo innamorato della sua attesa e il principe si recò immediatamente dal re in persona, a chiedere la mano della principessa. Il re non fu entusiasta della notizia che riguardava la figlia, ne tanto meno della richiesta del ragazzo. Quella stessa notte, in quella stessa stanza, il re pugnalò il ragazzo e lo uccise davanti agli occhi della principessa che, inorridita e disperata, corse via. Corse per ore nei boschi tentando di sfuggire ai suoi doveri e all’intero plotone di guardie che era stato mandato a cercarla.- Sakura sospirò, Shaoran la guardava incantato.
-La principessa aveva un vantaggio sui suoi inseguitori, era in quei boschi che da anni incontrava il suo innamorato e li conosceva meglio dei corridoi del suo castello. Non le ci volle molto per raggiungere il laghetto nei pressi del quale era stato concepito bambino che portava in grembo. Senza pensarci due volte si gettò nell’acqua gelata sperando di affogare. I desideri della principessa non furono uditi dagli dei, ella si risvegliò in un luogo completamente diverso da quello che aveva lasciato. Si trovò in un grande palazzo, circondata da donne dai vestiti chiari che parlavano tra loro. All’inizio non udì le loro parole, era troppo sconvolta per comprenderle, poi, dopo qualche minuto cominciò a comprendere le domande che le poneva una delle donne. Le chiedeva se stava bene, del motivo per cui si era buttata in acqua e chi fosse. La principessa non rispose e pianse per ore disperata. Solo al tramonto del secondo giorno qualcuno la convinse a parlare. Era un ragazzino, capelli color del miele ed occhi viola intenso.-
Shaoran rivolse a Sakura una strana occhiata e fece per chiederle qualcosa ma lei lo zittì immediatamente.
-Il bambino stette in silenzio ad ascoltare la storia della ragazza e quando ella ebbe finito le disse di essere stato lui a salvarla portandola in volo fino al luogo in cui si trovava. La principessa restò stupita, come poteva un bambino così piccolo averla portata in volo fin dove si trovava ora, ovunque si trovasse; lui le parlò della sua gente, delle città sospese dei draghi e dei loro abitanti, spiegandole esattamente ciò che lui era. Dopo quel racconto la principessa si portò una mano sul grembo, e tra le lacrime chiese come stava il suo bambino. Il ragazzino la guardò stupito, non aveva idea che lei aspettasse un bambino. La portò dal suo re, spiegandogli la situazione e lui la fece stendere su un altare con lenzuola di una stoffa che la ragazza non aveva mai visto in vita sua, poi chiamò il suo mago migliore, che alla prima occhiata s’irrigidì. Il mago disse che attorno al bambino vi era uno spirito, uno spirito che impediva all’anima del bambino di salire in cielo. Il piccolo era morto dunque, a quella notizia la principessa si disperò ancora di più, ma il mago la tranquillizzò e le fece una promessa: lo spirito del bambino non sarebbe trapassato e sarebbe uscito da lei con un corpo.- Sakura proseguì il racconto:
-Fu inviato un emissario a recuperare il corpo del giovane principe padre del bambino, fu immerso in una vasca di latte di drago e del sangue che la principessa aveva versato per lui. Il giovane, la cui anima aveva trattenuto quella del figlio sulla terra, fu riportato in vita per qualche ora. Quella notte la principessa giacque con lui per un ultima volta, per concepire un altro corpo per l’anima di suo figlio. Al suo risveglio, il giorno successivo, le lenzuola del letto erano intrise di sangue, e il giovane principe si era trasformato in un immenso e terribile drago, le sue squame erano rosse e pulsanti, i suoi muscoli scattanti e i suoi denti affilati, ma la principessa seppe che non doveva avere paura del suo amato, e nonostante la loro diversità continuò ad amarlo. Nove mesi dopo quel giorno la principessa partorì uno strano bambino, guancie paffute, occhi rossi e un paio di ali di drago, rosse come quelle del padre, rosse come la passione dei suoi genitori.-
-Un bambino drago?- Domandò Shaoran preso dal racconto. Sakura annuì, e nel farlo i capelli le si mossero dolcemente sul viso, lasciando Shaoran a bocca spalancata per l’incanto.
-Il primo ed uno bambino drago della storia, nato da una donna umana e da un uomo morto che fu poi trasformato in drago per restare affianco a coloro che amava. Il ragazzo però una volta trasformato in drago divenne aggressivo, non permetteva a nessuno di avvicinarsi alla sua amata e al suo bambino e lui non si allontanava mai se non il minimo necessario per cacciare e nutrirsi.- Sakura sospirò. – Passarono gli anni e il bambino crebbe sano e forte nella città dei draghi, lontano dagli occhi dei semplici umani che avrebbero potuto spaventarsi per le sue stranezze. Ben presto il ragazzino, ormai adolescente, iniziò a fare sogni inquietanti con immensi draghi rossi come suo padre che dominavano i cieli, distruggendo e bruciando ogni cosa sul loro cammino. La principessa, non più tanto giovane come una volta iniziò a sentirsi strana. Si accorse che ogni volta che toccava il suo amato si sentiva quasi posseduta. Il mago che l’aveva aiutata anni prima le rivelò che era circondata da anime dannate che chiedevano di tornare in vita allo stesso modo del principe. La donna, commossa dalla spiegazione del mago decise di voler aiutare quelle anime. Da quel giorno, ogni mese per un anno esatto, rigurgitò un uovo di drago che conteneva uno spirito dannato. Così si ritrovò ad essere madre di dodici draghi rossi ed un mezzo drago. I draghi crebbero in fretta e spesso si litigavano l’affetto della madre che comunque non faceva mai mancare nulla a nessuno di loro. I draghi si svilupparono e iniziarono a riprodursi, e mentre i genitori litigavano l’affetto della madre i loro figli litigavano per ogni singola cosa fino a che, nonostante le suppliche della madre, iniziarono ad uccidersi a vicenda. Si dice che quello fosse il motivo dell’origine della loro ferocia. Presto, dopo soltanto cinquecento anni dalla loro creazione, i draghi rossi si estinsero, consumati dalla gelosia che provavano l’uno per l’altro. Secondo alcuni la Principessa non morì, fu premiata per la generosità di aver donato il suo corpo per salvare delle anime perdute e divenne un angelo, pare che dopo la morte di tutti i suoi figli abbia continuato a vagare per il pianeta tentando di salvare ogni drago di ogni specie che avesse bisogno d’aiuto, mentre il figlio e il marito continuano a vegliare su di lei dalle costellazioni, lontani da tutto e da tutti.-
La storia sembrava finita e nella radura cadde il silenzio mentre i due ragazzi si osservavano. Shaoran, seppur a malincuore, ruppe l’atmosfera domandando:
-Dove avete sentito questa storia?-
Sakura sorrise e rispose serena: -Mi è stata raccontata da un amico che ne conosce molte.- Alzò gli occhi al cielo e sospirò, poi propose:
-Non sarebbe meglio che andassimo a dormire?-
Shaoran, ancora attonito annuì muto.
Sakura si stese su un fianco e si rannicchiò malinconicamente, consapevole che i sentimenti che stava provando erano per lei proibiti.

***---***---***---***

Dany92: Il drago si è liberato, ma chi ha detto che Sakura l’ha aiutato? Magari è stato lui ad aiutare lei… O forse no… Eriol purtroppo è vivo e vegeto ed è già sulle tracce dei nostri protagonisti, riuscirà a raggiungerli? La tua domanda sul contenuto del calice era utilissima, sisi! Le sarebbe servito più in là, ma ormai è andato perso… Davvero dici che so creare bene la suspense? Mi fa piacere perché credo che senza quella la storia perderebbe due terzi del suo fascino (se fascino si può chiamare). Nella prossima luna piena accadrà ciò che forse avete già capito, o magari ciò che qualcuno aveva già capito ma che io ho sviato, o magari qualcosa che nessuno aveva mai neanche pensato, o potrebbe essere la prima cosa a cui avevate pensato ma che avevate escluso per qualche avvenimento precedente, fatto sta che la sottoscritta spera che sia l’ultima cosa che avete osato immaginare. Tutto chiaro? Se la risposta è no è meglio! Le cameriere erano proprio Soili ed Enza e poi c’era anche Rita, davvero si può navigare in internet solo con la tastiera? Non lo sapevo. Alla fine hai capito se quello che avevi capito era giusto? O si è dimostrato il contrario?

Sakura Bethovina: Signorina lei sta perdendo il primato della prima recensione, sa? Se arriva in ritardo la regina le taglierà la testa. Parlando di cose serie: Rituccia, questo è il capitolo che avevo paura di postare… Lo so, sono una scema, ho scritto quello che ho scritto e me ne sono accorta solo dopo averlo scritto, mi do da sola della stupida tranquilla. Ti voglio tanto bene e credimi se ti dico che non lo dico a molta gente, lo so che lo ripeto sempre… Quel cavallo comunque è molto utile secondo me, mi serve così, perché se si fossero baciati poi avrebbero… Non oso neanche pensarci…

Ichigo_91: La salva, stavano per baciarsi e poi alla fine il cavallo si mette di mezzo, ma credimi è molto meglio così o lui si sarebbe sentito molto in colpa per aver baciato una ragazza che non avrebbe mai potuto amare in tutta libertà, poi sono così diversi, molto, molto diversi... Credo che le tue speranze purtroppo cadranno ad una ad una prossimamente.

Sakura182blast: Suvvia, suvvia, aver perso un mio capitolo non è certo la fine del mondo!!! Comunque non lo sapevi che l’avrebbe torturata? Forse mi è venuto in mente mentre scrivevo… Mah… Tu consideri me un genio? Quale onore, dunque sono costretta a chiederti: “Che facciamo questa sera Soili?” Vediamo se intuisci la risposta, comunque mi considero solo un genio del male e un genio incompreso… Povera me, c’è chi mi considera aliena, non che la cosa mi dispiaccia, conosci la storia di Nikeide no? Stiamo passando ad un’amicizia fraterna credo, almeno da parte di Shaoran, che vuole sposare Meilin. Dunque dici che la Soju sa che la Marcy non la deluderà, ma se la Marcy avesse cambiato idea sul finale? Che d'altronde nessuno sa se sia lieto o drammatico giusto? L’altro giorno mi sono occupata di Miky!!!! Ho aggiunto un punto a fine frase e due parole in croce =.=’

Non so come chiamarti: (E continuo a non saperlo) Non ti preoccupare, le tue recensioni consecutive non mi hanno scocciata, anzi, ti dirò: tra l’una e l’altra aspettavo davanti al pc in attesa (ho il brutto vizio di aspettare davanti al pc che qualcuno recensisca e se non lo fanno mi deprimo)

Sakuara93: Secondo me finirai per mangiartelo uno di questi giorni a furia di pensare a lui come se fosse un bignè alla crema. Dire che lui le farà del male non vuol dire necessariamente che lo faccia apposta, magari può capitare che lanci qualcosa che le arriva in testa per errore e lei muore, no? Non posso dirti su cosa avevi ragione per ora, te lo dirò quando potrò.

Fantastic Paul: Mi fa piacere che il precedente ti sia sembrato il capitolo più interessante fino ad ora, ma spero di riuscire a scrivere un capitolo ancora più avvincente per la prossima luna piena, dovrò impegnarmi pare. Sakura si riprenderà prima o poi, se non in questa nella prossima fan fiction… e se non nella prossima in quella dopo ancora. Per il mio contatto MSN puoi chiedere anche subito a Soili, Rita, Enza o Serena, io il tuo ce l’ho già, come mai ancora non ci siamo incrociati? Poi magari se ti senti solo in questo universo fatto quasi del tutto da ragazze ti presento mio fratello, adora i cartoni animati ma non sono ancora riuscita a convincerlo a scrivere qualcosa, magari potresti riuscirci tu.

Ma si legge meglio così?

Un saluto speciale a Enza e a tutti quelli che non hanno recensito questo capitolo.

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Capitolo 12
*** Il villaggio estinto ***


Il villaggio estinto

Per i successivi cinque giorni di viaggio Shaoran tentò di evitare pensieri che lo distraessero dalla sua missione e dal suo possibile matrimonio con Meilin. Proseguirono verso le montagne a passo veloce, il feroce animale era senza alcun dubbio più veloce di loro e li aveva distanziati di parecchie miglia. Talvolta sul sentiero che stavano percorrendo i ragazzi trovavano enormi macchie di sangue sul terreno, la dove il drago ferito si era fermato a riposare.
Talvolta Sakura nel vedere il sangue sussultava, Shaoran le lanciava occhiate rassicuranti e lei si tranquillizzava. Durante le soste Shaoran cacciava qualcosa o stava a rilassarsi dopo aver acceso il fuoco. Mentre Shaoran era distratto o impegnato in qualche attività particolare Sakura si sistemava in un angolino ad osservarlo in silenzio per poi distogliere lo sguardo un istante prima che lui si voltasse a guardarla
Le giornate di marcia passarono così, tra uno sguardo celato e un silenzio pesante e spesso imbarazzato.
Nel tardo pomeriggio del quinto giorno, appena superata una catena di colline l’aria iniziò a farsi pesante. Il vento portava del fumo nella loro direzione.
Proseguirono nascosti nella boscaglia parallelamente al sentiero, dopo due ore di marcia l’aria fu talmente pesante che dovettero mettere un fazzoletto bagnato sulla bocca per respirare.
Dopo qualche ora di viaggio il sole stava iniziando a calare, l’aria si stava raffreddando in fretta e i ragazzi si strinsero nei mantelli. Un villaggio si rivelò presto all’orizzonte, non una sola persona si era vista in giro, non un solo rumore si sentiva né dagli alberi né dal borgo.
Dopo essersi assicurati che nessuno si accorgessero di loro si avviarono verso la strada che conduceva al villaggio. Si accorsero subito che qualcosa non andava, il fumo proveniva dal villaggio, l’aria era molto più rarefatta in paese anche se l’incendio si era andato consumando da giorni ormai. Sakura scese da cavallo aiutata da Shaoran e iniziarono ad avanzare cauti tra le macerie.
-L’incendio si è consumato circa da un giorno, credo.- Mormorò Shaoran avanzando con tra le mani le redini del suo cavallo.
-Che è successo qui?- Domandò Sakura con un groppo in gola.
Shaoran si chinò per osservare meglio una grande macchia di sangue ormai secco, poi rispose:
-Il drago rosso, è passato da qui.-
Il ragazzo si voltò a guardare Sakura che teneva gli occhi bassi.
-Che avete?- Domandò preoccupato.
Sakura scosse la testa, una lacrima le scivolò giù fino al mento.
-Non è giusto che debbano morire tante persone per la gloria di uno stolto.-
Shaoran le sorrise.
-Avete ragione, comunque non ci resta che trovare quel drago e ucciderlo, per evitare altre morti inutili.-
Sakura tremò a quelle parole:
-Non è una sua colpa, è nella sua natura, non si può impedire ad una farfalla di volare o ad una stella di brillare, non si può ingannare la natura, non è giusto. Un uomo resterà sempre un uomo, un angelo resterà sempre un angelo.- Disse con amarezza.
Si lasciò sfuggire due colpi di tosse, non riusciva a respirare bene. Shaoran lo notò immediatamente e propose:
-Accampiamoci, sistemiamoci contro vento, così il fumo non ci arriverà addosso.-
Sakura annuì, proseguirono diritti per la strada principale, sbucarono dalla parte opposta del villaggio a quella in cui erano entrati e si inoltrarono nel boschetto.
Shaoran fu svelto ad accendere il fuoco e subito Sakura si sentì meglio. Mangiarono un po’ di carne secca, Shaoran non aveva potuto cacciare. Si addormentarono quasi subito, distanti qualche metro e un esistenza.

La mattina dopo i ragazzi si svegliarono presto. Shaoran contava di raggiungere il drago al più presto, era ferito, non poteva averli distanziati molto.
Lo stomaco di Sakura brontolava. La sera prima avevano mangiato poco e niente ed erano ancore entrambi abbastanza affamati. Tralasciando il suo brontolare di stomaco Shaoran si concentrò su quello di Sakura e le domandò:
-Volete che vada in paese a vedere se trovo qualcosa da mangiare?-
Sakura gli sorrise, e quel sorriso lo incantò:
-Non disturbatevi, possiamo partire se volete.
-S… siete sicura?- Balbettò Shaoran ancora scosso.
Sakura annuì ma un brontolio del suo stomaco la tradì.
Shaoran le sorrise divertito.
-Torniamo al paese dai.-
Sakura annuì e lo seguì per la strada.
Furono al villaggio in pochi minuti, l’aria era ancora pesante e nei dintorni non si sentivano rumori se non quello del vento che soffiava, dei passi dei ragazzi e gli zoccoli del cavallo.
Quella mattina una leggera foschia si faceva largo tra le case semi carbonizzate. I due si guardavano intorno cauti, la via era completamente deserta, quasi spettrale.
Sakura cercava di restare il più vicina possibile al ragazzo, per timore di perderlo di vista e intimidita dal luogo in cui si trovavano.
-Entrerò in qualche casa meno pericolante a vedere se trovo un poco di frutta, ok?-
Sakura annuì in silenzio e il ragazzo si guardò attorno attento.
-Aspettatemi qui, entrerò in quella casa, non muovetevi e non allontanatevi.-
-Si.- Rispose Sakura annuendo.
Shaoran avanzò in direzione di una casa piuttosto integra anche se parte del tetto era crollata. Fece attenzione al pavimento rovinato e saltò tra i detriti.
Sakura restò sola per una decina di minuti, poi Shaoran fece capolino dall’abitazione con alcune carote in mano, le porse a Sakura che le afferrò e si incamminò verso l’uscita del villaggio.
Mangiarono le carote in marcia, andavano di fretta. Attraversarono la valle e iniziarono a risalire le colline, a sera si accamparono ancora. Erano su una rupe, nei pressi di una grotta.
Sakura non riuscendo a prendere sonno si affacciò verso le valle.
Dall’altura il villaggio diroccato era perfettamente visibile, le ricordava tanto una leggenda che conosceva a cui era legata particolarmente.
Shaoran si era accorto subito degli spostamenti della ragazza e con passo felpato era rimasto ad osservarla in lontananza seminascosto nella boscaglia.
Sakura sentiva la presenza del ragazzo ma preferì fare finta di nulla e continuare a stare in silenzio, finché Shaoran stesso non si avvicinò e le chiese dolcemente:
-Avete qualche problema? State ancora pensando a quanto è ingiusto?-
Sakura annuì, poi domandò a sua volta:
-Conoscete la leggenda dell’origine dei draghi bianchi?-
-Un’altra leggenda?- Shaoran era stupito. –Ne conoscete tante vero?-
La giovane annuì, poi domandò incerta:
-Avete voglia di sentirla?-
Shaoran fece cenno di sì con il capo, era ansioso di poter ascoltare un’altra storia incredibile da quella voce così angelica e soave, Sakura iniziò il racconto.
-Era tempo di guerra.- Si fece cupa in volto.- Molti bambini venivano uccisi o morivano di fame e di stenti, molti restavano orfani. Gli angeli, nel cielo, non potevano sopportare quello scempio, così, nonostante gli fosse proibito, li aiutarono in tutti i modi possibili a salvarsi.
In una valle, si compì il sacrilegio più grande. Molti degli orfani sopravvissuti alla guerra si erano rifugiati in un villaggio alle pendici di una montagna, lontani da tutto e da tutti. Era un villaggio di soli bambini, talvolta accompagnati dai loro angeli, che spesso erano gli spiriti di alcune delle loro madri dal cuore puro che erano state benedette e a cui avevano donato le ali.
Il villaggio fu raggiunto dai soldati, e i bambini furono massacrati, uno per uno. Fu orribile, nemmeno gli angeli questa volta riuscirono a proteggerli. Ci volle poco perché fossero sterminati, erano bambini indifesi, e i soldati erano forti e crudeli. Gli angeli non se lo perdonarono mai. I bambini si erano affidati a loro, e loro non erano riusciti a salvarli. Gli spiriti alati delle madri dei piccoli si dissolsero, non avevano più ragione di restare, salirono in cielo. I bambini però rischiavano di finire all’inferno, e questo gli angeli non potevano permetterlo.-
Sospirò, e continuò con voce strozzata mentre Shaoran la ascoltava incantato.
-Fu una di loro ad avere l’idea, pianse sangue per loro, per sette giorni, in un lago. Presto gli altri angeli si unirono a lei, anche quelli che non avevano precedentemente aiutato i bambini.- Sakura iniziò a piangere sommessamente e coprì il volto tra le mani, ma continuò a raccontare.
-I corpi dei bambini furono posati dolcemente a galleggiare sull’acqua del lago che ormai era per metà lacrime di sangue d’angelo. Vennero spinti nel centro, uno per uno, e affondarono. Come in una tomba. Scesero nell’oscurità, ma non vi rimasero. Passarono tre giorni. Gli angeli non si erano mossi dalla riva. All’alba del terzo giorno dei piccoli draghi bianchi emersero dall’acqua rossa del lago. Erano cuccioli, cuccioli di draghi semi umani.- Ora Sakura sorrideva tra le lacrime - Avevano infatti la capacità di mutare in umani. La loro vita poteva continuare, e ora non erano più indifesi, avrebbero potuto volare via in qualunque momento se si fossero trovati nei guai, ma dai guai ci si tennero lontani. Andarono a vivere nelle città volanti, assieme agli angeli. Naturalmente crebbero, e potevano tornare quando volevano sulla terra, ma molti non lo fecero mai, la loro vita da umani era stata troppo dolorosa per tornare a rivedere i luoghi che li avevano uccisi.- Asciugò le lacrime con una mano, poi si voltò a sorridere a Shaoran. Il ragazzo restò immobile, commosso dal racconto, a fissare incantato gli occhi lucidi di Sakura.

***---***---***---***

Dany92 : Ciao! Sono cattiva vero ? mi diverto a fare la storia misteriosa e a confondere le idee… Mi fa piacere che ti sembri sempre più pieno di suspense, adoro la suspense, e anche confondere le idee. Quante supposizioni, chissà se la risposta potrebbe essere una di quelle… Potrebbe anche non esserlo… Sakura custodisce un enorme segreto! Solo che non vi è dato il permesso di conoscerlo per ora :p Scusami se ho tardato ad aggiornare.

Sakura Bethovina: Mi spiace, eri la seconda, riprova, sarai più fortunata, avevo tanta paura… Sigh… Ti voglio bene! Recensisci in fretta :p (invece che aggiorna presto :p).

X RitaeMegghy(Che poi era sempre Rita nei panni di Megghy): Apprezzo molto il tentativo, anche perche avevo detto che a 73 aggiornavo e senza questa recenzione sarei stata ancora a 72 e non avrei aggiornato. Questa volta devo arrivare a 80, facciamo 7 recenzioni per capitolo, un grosso saluto anche a Megghy che mi sa che non ha ancora letto nemmeno lo scorso capitolo. E' una ragazza molto intuitiva comunque.

Ora so come chiamarti: Ambra, mi piace proprio il tuo nome. Sicura che in realtà la leggenda non serva solo a confondere le idee? Per Shaoran non è solo dovere, lui proprio vuole sposare Meilin, contento lui.

Ichigo_91: Potrebbero rivelarsi vane le speranze di molti… O di pochi :p

Sakura182blast: Partiamo da Digiworld!!! E i computer del mondo saranno ai nostri piedi! Muahahahahah!! (mi sembro Rico di Hanna Montana…). La Marcy non ha cambiato nulla sul finale, tranquilla, era per dire. Miky purtroppo e tornato a nanna.

Laprinc: Mi fa piacere che la storia ti piaccia, purtroppo per questo capitolo ci ho esso un po’, non riuscivo proprio a scriverlo, mi dispiace.

FAntastic Paul: E ora come la mettiamo che le leggende sono due? Serviranno alla risoluzione del mistero o no? Mah! Il bello sta per cominciare, sisi! Qualcosina in tutta sincerità mi è venuta in mente dalla tua recenzione.

E per finire, com’è che avevo detto a Rita? Presto arriverà la luna piena, i nodi che pensavate di aver sciolto si riannoderanno, ciò che credevate di aver capito si rivelerà il falso, ciò che credevate impossibile avverrà, i dubbi risorgeranno e presto scoprirete che probabilmente ciò che temevate forse sta per accadere.

Almeno spero!!!

Ciao ciao!!!

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Capitolo 13
*** Pioggia battente ***


Pioggia battente

Mancavano ventitre giorni alla luna piena, nonostante il drago rosso scatenasse la sua ferocia ad ogni villaggio che incrociava sul suo cammino senza un ordine logico, Shaoran non aveva smesso di calcolare lo scorrere del tempo; qualcosa non gli quadrava in tutta quella storia. Per avere un drago simile tra le mani il giovane Eriol doveva essere molto pericoloso, nascondeva certamente un segreto e sfidarlo era imprudente. Doveva stare attento a non farsi raggiungere, non poteva permettere che Sakura cadesse ancora nelle mani di quell’essere spregevole, non voleva permettere che le facesse ancora del male.
Restò sul suo masso all’ombra di un salice ad osservare la ragazza che realizzava una corona di fiori inginocchiata in un prato fiorito. Rimase ad osservarla per un poco, restando incantato. Oramai i segni delle percosse subite non erano più visibili sulla sua pelle. Ne fu felice.
La osservò sorridere e sorrise anche lui, poi una scia colorata le sfrecciò affianco e si mise a fluttuarle attorno. La ragazza posò sulle ginocchia la coroncina ormai finita e tese la mano verso la farfalla colorata. Questa, per nulla intimidita, le si posò sulla punta dell’indice e Sakura sorrise.
Shaoran sospirò, gli sembrava proprio un angelo. Doveva aver preso una bella botta in testa per pensare una cosa simile anche perché lo pensava troppo spesso ultimamente.
Osservò Sakura ancora sull’erba a venti metri da lui e inarcò le sopracciglia quando Sakura si fece triste perché la farfalla era volata via. Ma la delusione di Sakura svanì subito e con quella anche l’espressione di Shaoran tornò serena. Sakura tornò alla sua corona di fiori, la osservò per bene mentre scrutava la coroncina per assicurarsi che fosse perfetta, poi con grande sorpresa di Shaoran ne incominciò un’altra, se per la prima aveva utilizzato fiori bianchi e rossi per la seconde affiancò quelli azzurri a quelli bianchi, e si preoccupò di farla più larga per poterla usare come collana. Dopo che la ragazza ebbe incominciato a intrecciare la nuova collana Shaoran alzò gli occhi al cielo. Se fino a poco prima splendeva il sole ora stavano calando delle nubi scure che di certo portavano pioggia.
Saltò in piedi e afferrò il fodero della sua spada che aveva precedentemente posato affianco a lui. Si avvicinò a passo svelto verso Sakura e le si fermò affianco in silenzio. La giovane alzò il volto inarcandolo verso la sua direzione con espressione confusa.
-Dobbiamo andare, tra poco scoppierà un temporale.-
Sakura gli sorrise, poi abbassò lo sguardo e chiese arrossendo:
-Prima però potrei chiedervi un favore?-
Shaoran strabuzzò gli occhi curioso:
-Ce… Certo… Ditemi pure.- Balbettò.
Sakura scattò in piedi ponendosi proprio di fronte al ragazzo, sempre a testa bassa e imbarazzata, poi, ad un certo punto, gli porse la collana di fiori celesti e bianchi.
-Io… io vorrei… vorrei che indossaste questa…-
Shaoran era sconcertato, con titubanza allungò le braccia per afferrarla dolcemente e la mise al collo, poi disse timido e arrossendo ancora si più:
-Vi… vi ringrazio…- Deglutì.
-Fi… figuratevi… anzi… sono io che devo ringraziarvi per tutto ciò che state facendo per me.-
Shaoran portò una mano sulla testa come per grattarsi e disse sospirando:
-E’ un piacere… e anche un dovere… ma non mi pesa… state tranquilla…-
-Comunque ve ne sarò eternamente grata.- Disse Sakura prendendo coraggio e alzando gli occhi per fissarli in quelli di lui. Entrambi ammutolirono.
Restarono a fissarsi per parecchi secondi prima di accorgersi di ciò che stavano facendo, a ridestarli fu un fulmine.
Shaoran sorrise, prese dolcemente la corona di fiori rosa dalle mani della ragazza e gliela pose dolcemente sul capo.
-E’ il momento di trovare un riparo, non vorrei che dovessimo restare sotto la pioggia.-
Sakura sorrise e annuì, Shaoran le scostò dal viso una ciocca mielata della frangetta che le era calata scompostamente sugli occhi. A Sakura si mozzò il fiato per quel leggero contatto, lentamente e senza rendersene conto accorciò le distanze tra loro. Inconsapevolmente anche Shaoran si avvicinò alla ragazza. Un altro fulmine squarciò il cielo.
-Forse dovremmo muoverci.-
-Certo.- Concordò la ragazza.
Shaoran recuperò svelto il suo cavallo e aiutò Sakura a salirvi, poi montò dietro di lei, così da essere sicuro che non cadesse dato che praticamente la teneva tra le braccia. Sakura arrossì ancora.
Il cavallo procedette al trotto fino al bosco, trovarono quasi subito una grotta in cui ripararsi e Shaoran smontò da cavallo per aiutare Sakura a scendere. Entrò nella grotta a controllare che non vi fossero pericoli e quando fu tranquillo raccomandò a Sakura di non muoversi da lì prima di legare il cavallo e andare a cercare della legna da ardere.
Tornò in un quarto d’ora con molti rami tra le braccia e li depositò al centro della grotta. Ne ammucchiò qualcuno e accese il fuoco. Non passò molto tempo prima che arrivasse il temporale, la temperatura scese vertiginosamente durante la notte, tanto che Shaoran coprì Sakura con il sua mantello vedendola tremare nel sonno. Quella notte le stette più vicino del solito anche per tentare di riscaldarla con il suo corpo. Sakura dormì pesantemente fino al mattino dopo nonostante la tempesta infuriasse accompagnata dai fulmini e dal rumore del vendo che passava tra gli alberi. Quando Sakura aprì gli occhi era già mattino inoltrato, Shaoran si era allontanato. Fuori la tempesta infuriava ancora e la temperatura non accennava a salire.
Sakura si accorse immediatamente del mantello che Shaoran le aveva ceduto e arrossì vistosamente, ma il ragazzo era impegnato ad alimentare il fuoco per riscaldare l’ambiente e si voltò solo per augurarle un fugace “buon giorno”.


-Forse sarebbe meglio che andassimo in paese a cercare una locanda.- Suggerì Sakura nel pomeriggio.
Shaoran scosse la testa.
-Potrebbero rintracciarci.-
-Potremmo mascherarci, faremmo attenzione.-
Shaoran fece per rifiutare la proposta ma quando il cielo fu illuminato dall’ennesimo lampo si rassegnò.
-Andremo quando si calmerà il temporale.- Asserì.
Ma il temporale continuò per tutta la mattinata e non si poté uscire neanche per cacciare. Stettero ad aspettare per ore ma le nuvole grigie e cariche di pioggia non accennavano ad allontanarsi.
In preda al nervoso Shaoran si alzò di scatto dall’angolo in cui era seduto e sellò il suo cavallo, si voltò verso Sakura che guardava infreddolita il paesaggio all’interno della grotta e le disse:
-Venite, andiamo al galoppo al villaggio più vicino.- Sakura si alzò e gli si affiancò cauta.
– Copritevi il volto, attraverseremo svelti il paese e ci fermeremo alla prima locanda che troveremo lungo la strada.- Raccomandò mentre la issava sul cavallo prendendola per la vita.
Quando la ragazza fu sistemata montò in sella anche lui. Questa volta la giovane stava alle sue spalle e lui si premurò di stringerle le braccia attorno ai suoi fianchi prima di dare uno strattone alle redini e partire.
Corsero per la valle per un paio d’ore fino a trovare una locanda fuori città.
Circondata da campagne ed isolata era probabilmente l’unica abitazione per chilometri. Shaoran non esitò a fermarsi ed un giovane corse subito fuori per portare il cavallo nelle stalle.
Shaoran aiutò Sakura a scendere dal cavallo prima che lo portassero via e la guidò vino all’ingresso della locanda. Due giovani stavano al bancone e offrirono qualcosa di caldo ai ragazzi. Dopo aver servito del vino a Shaoran e del latte caldo a Sakura le due ragazze si appartarono in un angolo a discutere.
-Secondo te lei cos’è in realtà?-
-Pensavo che fosse il Drago rosso ma la Marcy ha detto di no.-
Una terza ragazza si avvicinò alle altre due e disse:
-Lo credevo anche io Megghy, ho le mie idee campate per aria, ma non penso che l’autrice ci lascerà capire qualcosa…-
L’altra ragazza afferrò dei vestiti da dentro un cassetto e disse sicura:
-Più mistero c’è meglio è!- E si poteva dire che aveva le stelline agli occhi.
Nel frattempo il giovane che aveva portato il cavallo nella stalla si voltò fradicio ed infreddolito chiedendo alla ragazza che aveva i vestiti in mano:
-Scusa Dany, mi potresti passare dei vestiti asciutti? Sono fradicio.-
La ragazza sorrise malefica e disse:
-Questi sono per gli ospiti!- E si girò a portarli ai ragazzi che ancora bevevano.
Fu l’altra ragazza che stava accanto a Megghy a preoccuparsi del povero giovane bagnato, prese degli altri vestiti dal cassetto e glieli porse gentilmente. Paolo la guardò sollevato.
-Ti ringrazio Ambra.-
-Figurati, non c’è di che.-
E i tre ragazzi si affacciarono dalla porta formando una scala pronti a spiare le mosse dei ragazzi.
Dany stava gentilmente porgendo ai due gli abiti asciutti.
-Potete indossare questi per la notte.- Propose gentilmente la ragazza seguendo il copione (lei forse si preoccupa più del mistero che del saltare addosso a Shao).
-Quante camere desiderate? E per quanto credete che resterete? Se non sono troppo indiscreta.-
-Avete due camere collegate?- Domandò Shaoran speranzoso.
-Temo di no signore.- Mentì spudoratamente la ragazza.
Gli altri dietro la porta incrociarono le dita e iniziarono a ripetere tra loro:
-Fa che faccia ciò che l’autrice vuole che faccia, Fa che faccia ciò che l’autrice vuole che faccia…-
-Forse potremmo prendere una stanza sola con due letti, ne avete?- I ragazzi nascosti si fecero l’occhiolino. Dany mentì ancora:
-Temo di no signore, sono desolata, al momento abbiamo solo camere matrimoniali, sono spaziose, hanno un armadio, un letto, un tavolo, un divano e anche la vasca per il bagno, come nelle locande di questi tempi non ne avete viste di certo altre simili.-
Shaoran sospirò e con non poco imbarazzo disse:
-D’accordo, se è l’unica soluzione.-
-Dany fece un inchino e si allontanò dicendo:
-Vado a prendere la chiave e vi faccio preparare un bagno caldo, siete d’accordo?-
-Certo.- Disse Shaoran.
La ragazza prese in fretta la chiave lasciando il tempo agli altri di salire in camera, poi accompagno Sakura e Shaoran. La stanza era al primo piano, vicino alle scale, per Sakura era molto sicura dato che la finestra dava su un cortiletto interno in cui non si poteva avere accesso se non attraverso un cancello ermeticamente chiuso.
I ragazzi che erano saliti prima avevano già riempito la vasca per il bagno, Sakura insistette perché Shaoran facesse il bagno per primo dato che si sentiva in colpa per averlo messo in quella situazione da fuggiasco. Shaoran, seppur riluttante alla fine accettò e fu molto rapido per lasciare spazio a Sakura. La ragazza nell’attesa che lui finisse restò a passeggiare per il corridoio. Quando fu il turno di Sakura Shaoran avrebbe voluto fare lo stesso, ma i quattro ragazzi che li avevano accolti avevano pensato bene di lavare il pavimento del corridoio e lui fu costretto a restare in camera. Sakura si spogliò dietro il separé e si calò nell’acqua calda subito rilassandosi finché non fu fredda. Shaoran combatté per tutto quel tempo con il solito desiderio di sbirciare, se ne stette buono e in silenzio steso sul divano tentando di addormentarsi ma vi riuscì solo quando convinse Sakura, ormai fuori dalla vasca e in camicia da notte, a dormire nel letto, senza preoccuparsi di lui che avrebbe dormito sul divano.

Quella notte dormirono tranquilli. Fuori la pioggia scendeva ancora a fiotti nella notte ormai scesa e illuminata da qualche lampo qua e là. Shaoran era sfinito. Si addormentò subito. Fece uno strano sogno. Sognò Sakura, in riva ad un lago. Era vestita di bianco, bianco candido come le ali di un angelo, come le ali di colomba che nel sogno le spuntavano dalla schiena.
Stette ad osservarla, pareva un angelo vero questa volta. Piangeva. Piangeva sangue. Era la stessa scena della leggenda che gli aveva raccontato in lacrime qualche notte prima. Ma perché piangeva? Perché aveva pianto durante il suo racconto? Solo ora si poneva quella domanda. Non poteva essere solo per la triste storia che raccontava. Pareva che l’avesse vissuta in prima persona quella storia, come se tra quegli angeli dalle lacrime di sangue vi fosse stata anche lei. E chissà, magari era stata proprio lei a cominciare.

***---***---***---***

Sakura Bethovina (E anche RitaeMegghy e Franco 551 che sono la stessa persona XD): Eri la prima!!! E poi senti un po’, quando dico tra due recensioni aggiorno non vale se queste sono la stessa persona XD Sei un mito!!! Quando le ho viste mi sono sbellicata dalle risate!!!

Laprinc: Spero che questo sia più bello del precedente, credo che mi sia uscito un po’ più lungo del solito Xp spero che serva… E’ vero che ne conosce tante, e mi diverto un sacco ad inventarle per lei, mi sa che metterò anche una profezia. Una volta per confondere le idee a Sakura bethovina le dissi: Quando il cavaliere perirà Col suo amore star potrà. chissà che vuol dire? Io lo so!

Ichigo_91: Mi fa piacere che ti piacciano le leggende, non ho ancora deciso se metterne altre o no, tu che ne dici? Un bacione: Smack!

Dany92: Sorpresa!!! Visto chi c’è? E’ vero, Sakura ha avuto una strana reazione; le tue idee campate per aria quali sono ora? La prossima luna piena arriverà tra non più di cinque capitolo e lì forse capirete qualcosa (io spero proprio di no)

Kanninchen: Osshao, che fine avranno fatto Yue e Kerberos? In tutta sincerità ti dico: mi ero completamente dimenticata della loro esistenza… Per fortuna che me lo hai fatto notare… O li avrei completamente esclusi dalle vicende della fan fiction… Vabbè, certo che la stanno cercando, beh, la stavano cercando, prima che… Lasciamo stare, li recupero per il prossimo capitolo magari. Ok?

Fantastic Paul: Sorpresa anche per te! Mi era venuto in mente mentre chattavamo quando ti ho detto che ci sarebbe stata una sorpresa… Davvero però; Shaoran riuscirà a portare a termine la sua missione? Sempre se ciò che sta inseguendo sia davvero ciò che sta cercando… Non so se NON mi spiego… Osshao… Sono malefica nel confondere le idee vero?

Tra un po’ arriverà la luna piena, e poi arriveranno i guai…

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Capitolo 14
*** Sosta prolungata ***


Sosta prolungata

La pioggia continuò a cadere incessante per tutta la notte e per la mattina successiva. Il cielo era coperto di nuvoloni e i lampi continuavano a tuonare nello spazio. Sakura continuò a dormire fino a tardi mentre Shaoran si allenava in silenzio con la spada.
Il ragazzo restò nella stanza con il timore che potessero essere raggiunti e che riprendessero Sakura. Durante l’allenamento ogni tanto lanciava qualche occhiata alla ragazza che stava tranquilla raggomitolata su se stesse avvolta nelle coperte pesanti. Fu verso mezzogiorno che Shaoran lasciò perdere l’allenamento e si accostò al letto con l’intenzione di svegliare Sakura. Abbandonò subito l’idea quando scorse il volto della giovane docile e rilassato in un sonno docile e profondo. Non ebbe il coraggio di svegliarla e si inginocchiò ai piedi del letto restando ad ascoltare il suo respiro. Non ci volle molto perché cedette anche la resistenza che gli proibiva di accarezzarla. In silenzio e con calma scostò una ciocca di capelli dal volto della giovane. Sospirò. Fortunatamente presto avrebbe portato a termine la sua missione e si sarebbe sposato con Meilin.

Al piano inferiore i “proprietari” della locanda si organizzavano. Mentre le ragazze apparecchiavano la tavola, cucinavano o pulivano il pavimento, Paolo stava seduto ad uno dei tavoli in legno della sala da pranzo ad armeggiare con il suo cellulare.
-Ma si può sapere che stai facendo?- Gli domandò Megghy nervosa sventolando la scopa che aveva in mano.
-Mi tengo aggiornato.- Rispose il ragazzo alzando gli occhi solo per un istante.
Le tre ragazze si schierarono davanti a lui e incrociarono le braccia all’unisono guardandolo truci dall’altra parte del tavolo.
-Ti spiacerebbe alzare le chiappette e darci una mano? E poi così rischi di far saltare la nostra copertura!!!- Esclamò Megghy ancora mentre le altre annuivano convinte.
-Stavo cercando di convincere la Soju a raccontarmi il finale…- Si giustificò il ragazzo. – Marcy l’ha raccontato solo a lei…-
Si alzò dal tavolo muovendo le mani convincente, purtroppo per lui inciampò in una scopa e il cellulare gli volò di mano finendo dritto nel secchio dell’acqua.
I quattro ragazzi guardarono il secchio sconcertati, Paolo sospirò ed esclamò sollevato:
-Fortuna che è solo una fan fiction, se tutto va bene mi basterà appenderlo ad uno stendi abiti con una pinza.- Si avviò verso il secchio e recuperò il cellulare che appena fuori dall’acque esplose lasciandogli il volto coperto di fuliggine. Con uno sbuffo una nuvoletta di fumo gli fuoriuscì dalla bocca mentre le ragazze ridevano.
-Fortuna che è una fan fiction.- Commentò Ambra.
-Roba da cartone animato!- Esclamò Dany ridendo.
Megghy non era in grado di fare commenti dato che stava letteralmente stesa per terra a sbellicarsi dalle risate agitando i piedi.

In un umido sotterraneo delle fiaccole infuocate illuminavano le scure e viscide pareti di mattoni. Varie catene cigolanti pendevano dal soffitto tenendo prigioniere due creature alate; sanguinanti, ferite e sofferenti dopo le torture ricevute, i due guardiani si rifiutavano di concedere qualunque informazione gli venisse richiesta sopportando il dolore.
Il giovane Eriol affiancato da due creature simili a quelle che teneva prigioniere sbuffò seccato e disse nevoso:
-Non ve lo chiederò di nuovo, so che l’avete trovata, ditemi dov’è.-
Il leone ringhiò risoluto affianco all’angelo che restava impassibile seppur un po’ sofferente.
-Non lo saprai mai dov’è lei, non sarà mai tua.-
La pantera dalle ali di farfalla ringhiò a sua volta in risposta ma fu placata da una carezza di Eriol.
-La troverò da solo allora, la farò mia anima e corpo, e voi verrete giustiziati davanti ai suoi occhi, non aspettatevi clemenza.-
Si voltò per andarsene ma Yue disse risoluto:
-Qualcuno vi impedirà di catturarla, siete nel torto, non avete il diritto di farle del male.-
-E la sua maledizione che le farà del male.- Proferì convinto.
Eriol sorrise di sottecchi:
-Non è colpa mia se si trova in questa situazione. Le avevo dato un ultimatum-
Yue digrignò i denti, Kerberos ruggì ancora.
-Immagino che voi consideriate me la sua maledizione.- Ammise senza rammarico.- Magari fosse solo quello, vero?-
Se ne andò tranquillo dopo aver ordinato a due guardie di rinchiuderli in cella.

Sakura e Shaoran scesero per pranzo a mangiare. Megghy servì il pranzo allegra, poi a malincuore li lasciò a discutere tra loro.
Shaoran osservava premuroso la giovane, dopo un poco di silenzio le chiese:
-State bene?-
Sakura alzò lo sguardo e lo fissò in viso. Sorrise, e quel sorriso lo incantò.
-Sto bene, non preoccupatevi.-
Shaoran sorrise a sua volta imbarazzato.
-Oggi sembrate preoccupata.-
Sakura scrollò le spalle.
-E’ solo che ho una stana sensazione, non vi preoccupate, passerà.-
Mangiarono in silenzio mentre nell’altra stanza i giovani complottavano. All’improvviso l’entrata del retro si aprì e ne entrò una giovane inzuppata e infreddolita per il clima esterno che si strizzò i capelli e si rivolse ai ragazzi preoccupata:
-Mi manda la Marcy! I cattivi sono vicini! Sakura e il Dio Shao devono ripartire subito! A proposito! Lui dov’è?-
Domandò con la bava alla bocca tentando di dirigersi nella sala in cui erano i due giovani. Gli altri la afferrarono prontamente:
-Ferma Laprinc!!! Vuoi farci scoprire?!?!?-
La ragazza si fermò rammaricata e ribadì:
-Stanno arrivando i cattivi, devono andarsene…-
-Non se ne andranno finché non smetterà di piovere.-
Rammentò Megghy.
-E il problema dov’è?- Domandò Paolo quasi con le lacrime agli occhi indicando con un dito la finestra dietro la quale splendeva il sole là dove fino a poco prima pioveva a dirotto.
-Io volevo la pioggia!- Singhiozzò Paolo.
-Io volevo vedere Shao!- Singhiozzò Laprinc.
-Io volevo abbracciare Shao!- Singhiozzò Megghy.
-Io volevo rivedere Shao nudo!- Singhiozzò Ambra. Tutti si voltarono a guardarla.
-Ri-rivederè?- Domandò sconcertata Dany. –Vuoi dire che ieri sera l’hai spiato?-
-Volete vedere le foto?- Domandò la ragazza con gli occhi a stelline. Se Shaoran non avesse bussato alla porta della cucina il discorso sarebbe di certo degenerato. L’attenzione delle ragazze presenti fu subito concentrata su di lui.
-Cosa possiamo fare per voi?- Domandò Paolo che pareva l’unico in grado di ragionare lucidamente in quel momento.
-Avremmo un po’ di fretta, ci rimetteremo in viaggio tra meno di mezz’ora.- Rispose Shaoran.
-Volete che vi prepariamo qualcosa per il viaggio?- Chiese cordiale il ragazzo.
-Sarebbe molto gentile se poteste prepararci delle sacche per il viaggio con acqua e viveri, sapete dirmi quanto dista il prossimo villaggio?-
-Due giorni in direzione nord, vi faremo trovare delle sacche pronte tra mezz’ora.- Si intromise Laprinc.
-Vi ringrazio.- Shaoran se ne andò in camera con Sakura e si prepararono per il viaggio.
Dopo mezz’ora di preparativi i ragazzi e i locandieri erano tutti davanti all’ingresso per salutarsi, anche se Shaoran e Sakura non ne capirono il motivo.
-Arrivederci e buon viaggio!- Esclamarono in coro i locandieri. Megghy si fiondò tra le braccia di Shaoran abbracciandolo ma fu subito staccata dal ragazzo anche con l’aiuto di Paolo e Dany.

La partenza proseguì senza intoppi. Sakura e Shaoran marciarono per ore sotto il sole fino al pomeriggio. Si inoltrarono in un bosco per proseguire nell’ombra. Era tardo pomeriggio quando Sakura richiamò Shaoran per supplicarlo di accontentare una sua richiesta.
-Shaoran, vi prego, possiamo fare una sosta?-
Shaoran la guardò confuso, poi le domandò:
-Volete che ci fermiamo qui?-
-Se non è un problema vorrei andare in quella direzione.- Disse indicando un punto indefinito della boscaglia dove la vegetazione era parecchio più fitta.
-Ne siete certa?- Domandò ancora.
Sakura annuì. – Vi prego…-
A guardarla negli occhi il ragazzo non poté resistere e decise di accontentarla incamminandosi così verso la direzione indicata dalla giovane.
Oltre la boscaglia, oltre quell’intrigo di rami e foglie verdi e lussureggianti, nascosto nella fitta vegetazione all’ombra del bosco, vi era un laghetto limpido e cristallino con davanti una lapide con incisioni dorate.

***---***---***---***

Sakura Bethovina: Pardon, colpa mia, la prossima volta specifico… Sei un mito!

Dany92: Sakura un angelo? Se lo dici tu! Mi spiace, sono costretta a confondervi le idee ancora per un po’, la luna piena è passata questo mese, arriva il prossimo… Purtroppo anche Eriol è seriamente intenzionato ad intromettersi tra loro due.

Laprinc: Sakura il drago? Intendi il drago rosso? Quello che Shao ha visto volare via mentre salvava Sakura? Mi fa piacere che ti piaccia il fatto che io mi dilunghi invece che arrivare alla soluzione del mistero, purtroppo però i mistero sta per risolversi anche qui, spero che la ff continui a piacerti anche quando qualcosa si sarà capito.

Kaninchen: Scusa se ti ho fatto aspettare tanto di nuovo, non riuscivo a finire il capitolo, poi ho pensato: “non aggiorna nessuno da un po’, la cosa non sta bene!” e ho provveduto io, lo faccio a volte, aggiorno solo perché non aggiorna nessuno. Chiarita la situazione di Yue e Kero? E quella di Ruby Moon e Spinnel? Secondo la tua teoria Yue e Kero sono le guardie del corpo di Sakura, ma allora che ci fanno due creature simili affianco ad Eriol?

Ambra: Non ti preoccupare se hai saltato la recensione di un capitolo, non ci casca il mondo, una cosa però non mi è chiara: alla fine di tutto tu e Paolo vi conoscete o no? XP Ho azzeccato sul fatto delle foto? Scommetto che non l’hai detto prima perché volevi tenertele tutte tu, io non ho problemi, ma le altre ti picchiano! Sono contenta che ti piacciano i dettagli, molto romantici secondo me.

Ichigo_91: Tu hai pochi dubbi secondo me in confronto a quanti ne hanno le altre e Paolo, ora ci penso io: Siamo sicuri che sia Sakura ad avere un segreto e non Shaoran?

Fantastic Paul: Ma non diciamo sciocchezze, Shao non fa quel genere di sogni, non nella mia fan fiction almeno. Questi capitoli sono quasi una transizione per i prossimi che saranno più problematici, non hai tutti i torti. Purtroppo, causa forze maggiori, la pioggia è stata interrotta, sono desolata.

Sakura93: Da quanto tempo, ora sei contenta dell’abbraccio? Desolata ma non posso rivelare nulla sull’identità di Sakura (Sempre che sia davvero lei quella strana).

Si avvicina la luna piena, i guai arrivano con lei, desolata…
P.S. Che legame ci sarà mai tra il primo drago e il secondo?

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Capitolo 15
*** Oltre il lago ***


Oltre il lago

Avete percorso questa salita,
protetti vi ho quando eravate in vita,
subito dopo avervi dato alla luce
nel cuor mio tenni il vostro dolore atroce.

vissuto avete di sofferenza,
per chissà cosa penitenza,
riposate tranquilli miei piccolini,
amati vi ho come miei bambini.

Oltre la boscaglia, oltre quell’intrigo di rami e foglie verdi e lussureggianti, nascosto nella fitta vegetazione all’ombra del bosco, vi era un laghetto limpido e cristallino con davanti una lapide con incisioni dorate.
Shaoran rimase meravigliato, Sakura l’aveva forse portato li perché conosceva quel posto o era stato un puro caso? Preferì non chiederglielo e la osservò attento avvicinarsi al lago dall’acqua limpida per vedere riflessa la propria immagine.
-Vi piace l’acqua vero?- Le domandò ricordando tutte le volte che l’aveva vista rilassata dopo un bagno che fosse in acqua fredda o calda, all’esterno o all’interno.
-L’acqua è vita.- Rispose semplicemente la ragazza accarezzando con le dita la superficie dell’acqua bagnandosi leggermente i polpastrelli. –L’acqua è l’origine di tutto, l’acqua disseta animali e piante, l’acqua dona la vita.-
Sospirò dando le spalle a Shaoran e proseguì il suo discorso.
-La vita stessa, la nostra origine proviene dall’acqua, uomini, piante, animali, perfino i draghi bianchi furono generati dall’acqua.-
Gli occhi della ragazza erano vitrei quando iniziò a immergere i piedi nell’acqua. Shaoran la richiamò vedendola assente. Sakura non lo ascoltò e avanzò con le caviglie dell’acqua ignorando i richiami del ragazzo. Shaoran si avvicinò rapidamente all’acqua. Sakura era a quasi due metri dalla riva quando lentamente iniziò a sprofondare in linea retta. Era come vuota. L’urlo di Shaoran rimbombò perla radura:
-Sakura!!!!!!!!- Non esitò a tuffarsi in acqua per riprenderla. Il lago era diventato quasi un pozzo senza fondo. Sakura affondava sempre più e Shaoran tentava di raggiungerla a grandi bracciate. Affondavano sempre più, sempre più a fondo raggiungendo l’oscurità.
Trattenendo il respiro riuscì a raggiungerla e ad afferrarla. La strinse a se con un braccio mentre con l’altro e con le gambe tentava di risalire in superficie. Sakura non si muoveva mentre il ragazzo temeva per la sua vita. Poco dopo rivide la luce oltre il pelo dell’acqua e con poche ultime pesanti bracciate raggiunse la superficie.
Si arrampicò su per la riva depositando dolcemente Sakura per terra e la guardò ansioso.
Era ancora priva di sensi, aveva gli occhi chiusi e non respirava. Posò dolcemente due dita sul suo collo per controllare che il cuore battesse ancora. Era viva, ma ancora non respirava. Le slacciò in fretta il corpetto che le stringeva leggermente lo stomaco e le sollevò la testa tentando di farle riprendere fiato ma fu inutile.
La scosse un poco chiamandola:
-Sakura! Sakura!- La ragazza non rispondeva, le sollevò il collo e allarmato poggiò le labbra sulle sue per darle aria tappandole il naso. Ripeté l’operazione tre volte prima che la ragazza sputasse l’acqua che aveva nei polmoni e prendesse a tossire forte. La giovane iniziò a respirare sommessamente ancora priva di sensi mentre Shaoran sospirava sollevato. Leggermente posò la fronte su quella di lei restando ad ascoltare il suono del suo fiato rotto. Stette ad osservarla per qualche istante prima di lasciar cedere la ragione a favore dell’istinto e poggiare un’ultima volte le labbra sulle sue dolcemente, quasi inconsciamente.
Sollevato, mentre il respiro di lei si stabilizzava, alzò lo sguardo e il fiato gli si mozzò. Non era il luogo da cui erano partiti, non vi era più radura davanti a lui, ma solo una landa desolata che pareva deserto, e sulla sabbia e tra le rocce spiccavano qua e là scheletri di draghi pieni di muschio o con ancora presenti lembi di carne in putrefazione. Il cielo era nuvoloso e si stava rabbuiando. I corvi roteavano attorno alle carcasse in decomposizione.
Shaoran prese in braccio la ragazza ancora e avanzò cercando un riparo per la notte, vi erano alcune rocce non troppo imponenti poco distanti le une dalle altre, poggiò dolcemente Sakura ai piedi della prima di questa che raggiunse, le accarezzò una guancia prima di allontanarsi un poco per arrivare ad un cespuglio da cui strappò parecchi rami per poi accendere un fuoco ad un paio di metri dalla ragazza.
Sakura si svegliò quando la luce nel cielo era quasi completamente calata, e a permettere di distinguere le forme e a provocare calore vi era ormai solo il fuocherello. Shaoran stava poco distante da lei, di spalle.
-State bene?- Domandò con non poco imbarazzo ricordando il bacio che poco tempo prima le aveva rubato. Ma come gli era saltato in mente?
-Si, sto bene.- Rispose la ragazza sollevandosi e avvicinandosi a lui a gattoni. Shaoran rabbrividì e arrossì quando lei lo sfiorò leggermente.
-Dove siamo? Che è successo?- Chiese la ragazza confusa guardando il ragazzo incerto.
Solo allora Shaoran trovò il coraggio di guardarla in faccia, alla luce del falò e con quell’espressione confusa dipinta sul volto gli parve ancora più bella. Per un istante si irrigidì.
-Siete stata come posseduta, siete come sprofondata in uno stato di trance e siete affondata nel lago, mi sono buttato a riprendervi e quando vi ho riportati in superficie eravamo qui, ma non so che posto sia.- Shaoran deglutì, Sakura arrossì abbassando lo sguardo.
-Quindi vi devo la vita un’altra volta cavaliere. Vi ringrazio.-
-Non… non è stato nulla…- Rispose il ragazzo voltandosi di nuovo verso l’orizzonte buio.
-Questo è il cimitero dei draghi rossi.- Disse la ragazza all’improvviso attirando di colpo l’attenzione del ragazzo.
-Il lago che mi ha incantata era quello nel quale tentò di suicidarsi la principessa che generò i draghi rossi, e questo è il luogo in cui i suoi figli in fin di vita venivano a esalare i loro ultimi respiri, il cimitero oltre il lago.-
-Non dovrebbe essere un posto incantato al quale solo i draghi hanno accesso?- Domandò Shaoran perplesso.
-C’è una leggenda anche per questo, anzi, più che altro è una specie di ninna nanna che la dama dei draghi rossi canta ai suoi figli quando vengono qui, si dice che i draghi la sentano quando stanno per morire e quindi capiscono che devono raggiungere questo posto.-
-E’ molto interessante.- Commentò il ragazzo ancora ansioso, per fortuna la ragazza pareva non ricordare nulla di ciò che era successo.
-Ora dormite, siete stanca, dovete riposare, domani troverò un modo per portarvi fuori di qui.-
Sakura gli sorrise facendolo sciogliere, poi si stese lentamente affianco a lui e disse: -Basterà attraversare di nuovo il lago, la leggenda dice così. Buona notte cavaliere.- Disse assonnata.
-Buona notte.- Disse il ragazzo sospirando, poi aggiunse a bassa voce, quasi impercettibilmente:
-Buona notte Sakura.-

Dormirono tranquilli fino a che dalla cupa coltre di nubi che li sovrastava iniziarono a affiorare i primi spiragli di una luce proveniente da un sole inesistente in quella dimensione.
Quando Shaoran aprì gli occhi Sakura era già sveglia e scrutava le salme di drago in lontananza con sguardo assorto. Le si avvicinò cauto stando attento a non distrarla dai suoi pensieri ma fu inutile, lei si voltò di scatto e arrossì un poco nel vederlo, comunque gli augurò un pacato:
-Buongiorno.-
-Buongiorno, avete dormito bene?- Chiese lui.
-Abbastanza, vi ringrazio.- Mormorò Sakura voltandosi ancora verso l’orizzonte. Shaoran spense il fuoco e dopo neanche un quarto d’ora si rivolse verso Sakura dicendo:
-Ci conviene andare, non so quanto dista il prossimo villaggio, e non so se il tempo qui passa in maniera diversa.-
Sakura gli sorrise e si alzò:
-Passa alla stessa maniera che sulla terra, state tranquillo.-
Shaoran annuì, si diressero verso il lago.
-Ciò che non capisco è perché siete stata come posseduta ieri in riva al lago.- Rifletté Shaoran.
Sakura scrollò le spalle e osservò: -Sarà per proteggere questo luogo dagli intrusi.-
-Dite che il lago fa affogare chi si avvicina troppo? In questo caso perché non ha incantato anche me?- Sakura gli sorrise.
-Forse incanta chi può entrare, o forse chi non può per farlo affogare, certe cose non si possono sapere con esattezza.-
-Quindi uno di noi due poteva entrare, ma non si sa chi di noi, secondo la vostra teoria, dico bene?- Sakura annuì.
-Considerando che io stavo per affogare forse eravate voi che avevate il permesso.- Sorrise quasi divertita, era no a pochi metri dalla riva.
-Conoscete la ninna nanna di cui mi avete parlato? Magari la risposta alle nostre domande e lì.- Propose il ragazzo.
Sakura scosse la testa: -A nessun drago e dato conoscerla fino al momento della sua morte.-
-Capisco.- Si rassegnò Shaoran immergendo gli stivali nell’acqua, si voltò e porse la mano a Sakura galantemente mentre arrossiva imbarazzato:
-Datemi la mano, nel caso veniste incantata di nuovo.-
Sakura obbedì titubante e afferrò la mano del ragazzo entrando cauta in acqua. Rimase cosciente. Camminarono entrambi verso il centro del lago, iniziando a sprofondare in acqua, verso l’oblio delle profondità. Quando ciò che li risucchiava si fermò iniziarono a risalire in superficie, Shaoran strinse forte la mano di Sakura guidandola verso la luce del mattino. Riemersero nella radura da cui erano partiti il giorno prima, il cavallo pareva che li stesse aspettando. Shaoran prese dei vestiti asciutti dalla sacca da viaggio, si cambiarono agli angoli opposti della radura, nascosti tra i cespugli, mangiarono qualche frutto che trovarono li attorno e ripresero la marcia per il prossimo villaggio, lasciandosi alle spalle il lago incantato e il cimitero sacro.

Riposate tranquilli miei piccolini,
amati vi ho come miei bambini.
Dove siete ora nessuno vi troverà,
oltre il lago sacro sol chi è drago arriverà.

***---***---***---***

Dany92: Come ti arrendi? E io che mi diverto tanto a sentire le vostre supposizioni! Soprattutto perché a volte qualcuno ci azzeccava! Ma non dico quando e dove! Diciamo che qualcuna delle vostre idee campate per aria non sia del tutto sbagliata.

Ambra: No grazie, non mi interessano le foto, preferisco mantenermi distaccata dallo Shaoryfunclub, faccio da intermediario però. Non l’ho detto io delle foto, se non ricordo male l’hai detto tu stessa nello scorso capitolo. Dubbio della lapide chiarito? Kero e Yue a raccogliere cicorie in Puglia? Io non li ho visti ma non è detto che non fossero davvero in gito per campagna con mia mamma e mia nonna, loro vanno matte per le cicorie. Nessun regalo comunque, anzi, ti concedo di farmi una domanda, ma mi avvalgo del diritto di non risponderti.

Kaninchen: Ribadisco il fatto che qualcuno a volte ci azzecca, ciò non toglie che qualcun altri sono fuori strada hihi, se tutto va bene tra due capitoli vi permetto di intuire qualcosa.

Ichigo_91: Ah Ah Ah!

Laprinc: Intrighiamo gli intrighi! Terrò alla larga Shao da te se c’è il rischio che tu gli salti addosso.

Sakura Bethovina: Io è te non abbiamo ancora parlato al telefono, non ti preoccupare, adoro la carica dei 101. Tu mi lusinghi.

Fantastic Paul: Pure tu mi lusinghi, ma non state esagerando tu e Rita? Potrei montarmi la testa! In conclusione sei o non sei pigro? Per la prossima fan fiction ti procuro la tv.

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Capitolo 16
*** Il villaggio e la chiromante che per qualcuno predicava guai ***


Il villaggio e la chiromante che per qualcuno predicava guai

Il suo corpo era scosso da fremiti, il cuore le martellava in petto, la pelle le bruciava, soprattutto quella della schiena e delle spalle. Stava per succedere di nuovo, lo sentiva. Il dolore lancinante era arrivato anche alla punta delle dita, bruciava, bruciava tutta, fuori e dentro. Cadde in ginocchio, immergendosi nell’acqua del torrente tentando di alleviare il dolore, pareva aver funzionato. Alzò gli occhi blu a guardare il cavaliere che la fissava da sotto la pineta. L’aveva raggiunta di nuovo, come poteva essere? La guardava dolcemente e lei ricambiò il sorriso, il suo corpo si rilassò per un istante. Sperò fino all’ultimo che la trasformazione non avvenisse, ma presto il suo urlo di dolore fece tremare il bosco forse anche più di quando divenne ruggito. E i suoi lunghi capelli corvini non erano più tali

Furono al villaggio poco prima del tramonto, Sakura temeva di essere scoperta e teneva il cappuccio del mantello calato sul viso e lo sguardo basso. Shaoran fu rapido nel portarla al sicuro, affittò due camere confinanti nella prima locanda che trovarono nella strada principale del paese.
Erano molto stanchi dalle marce dei giorni precedenti e, dato che la cittadina pareva sicura, decisero di fermarsi più a lungo del solito. Entrambi sentivano che chi cercava Sakura non era nelle vicinanze. Shaoran ne approfittò per rimettersi in cerca della sua preda squamosa. Se voleva sposare la principessa Meilin doveva rintracciare quel drago e strappargli il cuore.
Ricordava bene le parole che Sakura gli aveva rivolto tempo prima, il punto debole di un drago, di qualunque razza esso sia, è il petto, dritto davanti al cuore.
Sakura restò relegata in camera per giorni prima di trovare il coraggio di uscire, ora camminava tra le bancarelle affianco a Shaoran che la osservava con la coda dell’occhio sempre all’erta; non voleva che le succedesse nulla. Il mercato era affollato e chiassoso, non sarebbe stato difficile nascondersi, fuggire o mimetizzarsi tra la popolazione se fosse servito, poi Sakura teneva sulla testa legato un fazzoletto che le copriva i capelli lasciandole scoperto il bel viso candido. Non sarebbe stato facile riconoscerla, inoltre agli occhi dei cittadini loro due sembravano due giovani sposi che facevano compere, entrambi vestiti da contadini. Le bancarelle esponevano i prodotti più svariati sotto i grandi tendoni, c’erano le stoffe preziose e luccicanti, i venditori di frutta, i mercanti d’armi, i vasai, anche qualche pittore che tentava di vendere i suoi quadri ai passanti e agli angoli più bui erano accampati anche veggenti e chiromanti.
Questi ultimi emanavano uno strano senso di oscurità che a Shaoran non piacque molto, così si voltò verso Sakura per invitarla ad allontanarsi ma la trovò intenta a fissare un portagioie incantata. Pareva pregiato, di legno chiaro, con ricami in argento ed un piccolo specchio sulla parte interna del coperchio. Sakura lo fissava rapita. Shaoran sospirò, poi sfiorò lievemente il braccio della ragazza attirando la sua attenzione e le disse:
-Ci conviene spostarci di qui.-
Sakura annuì senza spostare lo sguardo dal portagioie, Shaoran le si avvicinò e le mormorò nell’orecchio:
-Se vi piace ve lo compero.-
Sakura sobbalzò e si rivolse al ragazzo:
-No, non dovete, avete già fatto tanto per me, e poi non mi serve, state pure tranquillo.-
Shaoran sospirò e le sorrise:
-Quanto viene quel portagioie?- Chiese poi.
La giovane che stava al bancone lo guardò sorridente e gli indicò il prezzo; Shaoran pagò sotto lo sguardo sconcertato della ragazza e le porse l’oggetto. Sakura lo guardò titubante, poi lo afferrò e disse rossa per l’imbarazzo:
-Non ce n’era bisogno, comunque vi ringrazio, davvero.-
Il ragazzo le sorrise, ora anche lui leggermente imbarazzato e disse sottovoce:
-L’ho fatto con piacere.-
La giovane mercante fece due falsi colpi di tosse per attirare l’attenzione, ci riuscì.
-Credo che vi sarebbe utile consultare la chiromante dall’altra parte della strada.-
-Una chiromante?- Domandò Shaoran incerto.
La ragazza annuì, poi aggiunse:
-Se la signorina chiromante ve lo chiede dite pure che vi ha mandata Ichigo, lei sa che cosa deve fare, ma badate bene, la signorina non può entrare.-
Aggiunse puntando il dito contro la ragazza. I due giovani si fissarono.
-Perché non potrei entrare?- Domandò Sakura, l’altra scrollò le spalle.
-Così è stato deciso.- E fece il giro del bancone spingendo entrambi i ragazzi fino all’altro lato della strada.
-Rimango io con la signorina, state pure tranquillo.-
Disse spingendo Shaoran all’interno di una tenda scura da cui uscivano vari fumi profumati.
All’improvviso Shaoran si ritrovò al buio. Solo una candela faceva luce e rifletteva varie ombre sulla tela attorno a lui. Nel centro della tenda, che non era poi tanto grande, vi era un tavolo dietro cui stava una donna con il volto coperto.
-A cosa devo la vostra visita?- Chiese una giovane voce squillante da dietro il velo. A Shaoran parve conosciuta.
-Mi è stato detto di dirvi che mi manda una certa Ichigo.-
La ragazza ridacchiò.
-Bene allora, vi aspettavo.- Si calò il cappuccio velato che aveva sul viso mostrando il suo giovane viso e i suoi profondi occhi scuri. Era veramente una voce conosciuta, la ragazza era Tomoyo, colei che l’aveva condotto in quella direzione.
-Ci si rivede!- Ridacchiò lei.
Shaoran era stupito, tentò di parlare ma lei lo toccò:
-Non c’è molto tempo, fatemi parlare, è tempo che voi decidiate da quale parte stare, e io mi auguro che facciate la scelta giusta. Il drago che state cercando si rivelerà in questo stesso villaggio tra cinque giorni esatti, con la luna piena, dovete allontanate gli abitanti del villaggio e dichiarare la resa alla creatura che vi si parerà davanti se non volete pentirvene amaramente.- Shaoran tentò di prendere la parola ma la ragazza lo fermò con una mano. –So che non lo farete, ma non temete, non è ora che nessuno lasci questo mondo per ora, in nessun senso. Ora potete andare.-
-Aspettate, voi come fate a saperlo?-
La ragazza sospirò e rise. – Potrebbero arrivare ora delle persone che cercano la vostra compagna di viaggio, se la riporterete alla vostra locanda entro due ore non avrete problemi.-
Shaoran sgranò gli occhi, scattò fuori e afferrò Sakura per un braccio prima di trascinarla velocemente verso la loro locanda.
Una volta in camera Sakura chiese al ragazzo cosa gli fosse preso e lui rispose nervoso:
-Quell’indovina ha detto che stava arrivando chi vi cercava e se vi avessi riportata subito alla locanda non ci sarebbero stati problemi.-
Sakura sospirò:
-A questo proposito, credo che sia meglio che continuiate per la vostra strada e che lasciate perdere l’idea di proteggermi.-
Shaoran la guardò stupito, poi scosse la testa con vigore e disse convinto:
-Voi verrete con me e io vi proteggerò, non voglio che vi accada nulla di male.-
E il discorso si chiuse li.
Cinque giorni dopo i due ragazzi aspettavano agitati che sorgesse la luna piena, Sakura pareva terrorizzata all’idea.
Shaoran aveva provato a parlare con la gente del villaggio per convincerli ad evacuare il paese ma senza successo, verso il tardo pomeriggio aveva accompagnato Sakura nel bosco e l’aveva fatta nascondere in una grotta, poi era tornato al villaggio ad aspettare il drago.
Ora Sakura era da sola e aspettava che la luna sorgesse, aveva paura per Shaoran e non solo, sarebbe stato il momento perfetto per i suoi inseguitori se avessero voluto prenderla o anche solo individuarla.
Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto da un leggero fruscio. Alzò lo sguardo spaventata ma si rilassò subito quando vide davanti a lei una giovane dai capelli neri legati in una treccia e un lungo abito rosso scarlatto. Sakura scattò in piedi e la guardò sconvolta.
-Voi… voi siete…- Mormorò incerta.
-Sono Tomoyo, proprio chi tu pensi che io sia.- Rispose l’altra sorridente.
-Cosa ci fate qui?- Chiese Sakura confusa.
-Faccio ciò che devo fare, svolgo l’unico compito per cui ancora esisto.
Sakura le sorrise.

***---***---***---***

Dany92: Ok, fammi capire, tu pensi che Shao sia il drago ma dato che lo stai pensando allora non sredi che sia così, ma se io ti stessi facendo pensare una cosa proprio perché so che tu la escluderai visto che la stai pensando? Ma quanto mi diverto, forse sei vicina al contrario del contrario della soluzione del mistero.

Ambra: Bene, allora tu non chiedi e io non rispondo, ma forse sarebbe meglio davvero che voi mi faceste le domande così so quali dubbi vi devo chiarire lungo i capitoli, non vorrei dimenticarmi qualche mistero irrisolto.

Fantastic Paul: Giusto, ha rischiato di annegare, ma sai che non mi ero accorta che sarebbero annegate entrambe nello stesso lago? XD

Sakura Bethovina: Come persa un capitolo? Non ti sei persa nulla, tranquilla, è la Soju che si è proprio persa per strada, non la sento da qualche giorno, comincia a mancarmi, non so neanche se ha visto i miei AmmazzaShao… Non comment sull’identità del drago… Ma se fosse una terza persona?

Laprinc: Sono contenta di sapere che Shao sopravviverà, la ninna nanna piace anche a me, quando l’ho scritta l’avevo pensata come profezia, poi mentre scrivevo il discorso di Sakura ho cambiato idea XD. Purtroppo nonostante il bacio le cose non saranno ancora rose e fiori come si vorrebbe, anzi, forse cominceranno i guai…

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Capitolo 17
*** L’attacco del drago ***


L’attacco del drago

Correva per il bosco in preda al terrore, il vestito frusciava tra i rovi strappandosi a tratti.
Il sole stava calando all’orizzonte mentre si dirigeva a passo svelto verso il lago. Già sentiva le ossa bruciarle sotto la pelle.
Correva e correva, il fiato era corto, era affaticata. Si fermò a prendere fiato e un rumore alle sue spalle la fece sobbalzare. Aveva paura, sentiva che la stavano raggiungendo, ma sapeva che forse non era vero. Si sentiva in trappola, ma l’unica cosa che ora la intrappolava era la sua maledizione che, lo sapeva, l’avrebbe seguita ovunque e comunque. Riprese la sua corsa fino a trovarsi in prossimità dell’acqua. Prese ancora fiato e lentamente slacciò il bustino lasciandolo cadere ai piedi di un albero. Si sfilò anche il vestito restando solo con la sottana. Lentamente sfilò anche gli ultimi indumenti spogliandosi completamente. Si diresse verso la riva e si fermo con i piedi nudi aspettando che le onde le arrivassero sulla pelle. Tremava.
Si inginocchiò nell’acqua rannicchiandosi su se stessa in lacrime. Alzò lo sguardo verso l’orizzonte, oltre le montagne la luna stava sorgendo in tutto in suo splendore e lei ne aveva paura.
Abbassò lo sguardo per osservare cadere in acqua le sue lacrime di sangue. Si guardò le mani che velocemente si stavano arrossando e le cui unghie si stavano affilando. Trattenne un grido di dolore quando due strappi le lacerarono la pelle sulla schiena. Urlò, urlò ancora e ancora.


Shaoran guardò l’orizzonte, in direzione delle montagne, il sole scendeva lento e tra i picchi di due montagne lontane innevate già spuntava il primo spicchio di luna piena.
Già aveva indosso l’armatura, la spada era infilata nel fodero che gli pendeva sul fianco. Al braccio aveva uno scudo.
Sospirò, restando in attesa. I minuti successivi passarono lentamente. Shaoran aveva ancora gli occhi fissi sul rosso del cielo. L’ultimo spicchio di luna uscì allo scoperto stagliandosi nel cielo. Il sole era completamente tramontato. Un ruggito si scagliò per la valle. La terra tremò due volte. In un istante al villaggio era sceso il panico. Improvvisamente la gente prese a correre da ogni parte in preda al terrore. Shaoran non perse tempo e indicò a tutti la via per il bosco. Nella penombra della sera che stava scendendo proprio dal bosco si innalzò un enorme rettile alato che volteggiò due volte sopra il villaggio prima di lanciare una vampata di fuoco e scendere in picchiata proprio nella direzione del ragazzo. Ad una cinquantina di metri dal terreno la creatura arrestò la sua planata per poggiarsi al suolo dolcemente, proprio ad una sessantina di metri da Shaoran. Scosse la testa ondeggiando la coda mentre mostrava i suoi denti bianchi in un ringhio feroce.
Shaoran fece un bel respiro, di fronte a lui c’era un alto, enorme, feroce drago bianco con gli occhi scarlatti e luminosi come l’entrata dell’inferno.
Sguainò la spada pronto a combattere puntandola contro la creatura che gli soffiò minacciosamente addosso.
Il drago fece un passo verso il ragazzo che arretrò per mantenere le distanze, lo scrutò attentamente con quegli occhi assatanati per poi soffiare uno sbuffo di fumo dalle narici.
Era nervoso, si vedeva da lontano, era ancora più pericoloso, era pronto ad attaccare ma pareva che qualcosa lo trattenesse. Impennò ruggendo e poi spiccò in volo.
Una scarica di frecce vibrò nel cielo andando incontro al rettile che ne scansò la metà. Le punte che non riuscì ad evitare gli rimbalzarono addosso come se fossero di gomma, soltanto una gli attraversò l’esile pelle che componeva l’apertura dell’ala. Entrò da un lato e ne uscì dall’altro completamente rossa di sangue. La creatura parve non sentire dolore, voltò il capo e lanciò dalla bocca una fiammata che incenerì all’istante la schiera di arcieri che l’avevano attaccato, sciogliendo interamente le loro armature e le loro armi. Volteggiò in cielo prendendo quota e poi scese in picchiata passando su uno spiegamento che era pronto ad attaccarlo. Fu un’altra fiammata e vi furono altri cadaveri di cenere.
Shaoran indietreggiò stringendo l’elsa della spada mentre il drago risaliva. Questa volta si alzò talmente tanto che scomparve tra e nubi e l’oscurità. Ma l’occhio vigile di Shaoran notò subito la sua sagoma oscurare per un istante la luna e da allora non lo perse più di vista. Volteggiò un paio di volte scendendo di nuovo.
La terza vampata incenerì un’intera fila di case del villaggio. Sotto lo sguardo sbigottito dei presenti. Shaoran si guardò attorno all’erta sperando che non vi fossero altre vittime. I civili erano scappati ma una dozzina di altri soldati accorsi erano caduti.
Solo una quarantina erano sopravvissuti, ma quasi un terzo di loro furono massacrati dal peso del drago che vi si posò sopra forse apposta. Shaoran lo guardò fisso e lui si guardò attorno quasi ignorandolo, ruggì contro una mezza dozzina di soldati alla sua destra per poi voltarsi e fare lo stesso contro gli altri alla sua sinistra. I rimanenti gli stavano alle spalle e li fece volare tra le fiamme delle case incendiate con un semplice, fluido e veloce colpo di coda; a quelli al suo fianco spettò una testata.
Alla fine di quel rapido attacco erano rimasti solo Shaoran e la creatura. Si fissavano negli occhi quasi a leggersi nel pensiero: il principe cavaliere e un immenso e feroce drago bianco. Shaoran era ancora sconvolto per quella rivelazione, non aveva idea di ciò che stava succedendo, era partito in cerca di un drago rosso e non si aspettava di certo di trovarsi di fronte ad un drago bianco. Oltretutto da ciò che sapeva i draghi bianchi erano creature intelligenti, dolci e mansuete. Cosa stava succedendo?
Ad un minimo movimento del drago Shaoran gli puntò contro le spada e quello indietreggiò. Shaoran si stupì del gesto ma ne approfittò per osservarlo meglio, aveva lo sguardo inferocito ma pareva che qualcosa lo trattenesse. Gli occhi iniettati di sangue erano timorosi, i denti esposti in un ringhio che pareva un ordine, stare alla larga, le zampe erano pronte ad indietreggiare e spiccare il volo in qualsiasi evenienza.
Scosse la testa all’improvviso, violentemente, come a scacciare qualche istinto o qualche ordine che conosceva solo lui, poi ringhiò ancora e aprì le fauci per scattare con il muso in avanti e risigillare i denti ad appena un metro da Shaoran. Il ragazzo contrattaccò all’istante colpendo con la spada il muso dell’animale, ma quella fece un suono stridulo come metallo strisciato sul metallo. Le squame del drago erano impenetrabili, almeno in quel punto del suo corpo.
Se prima il drago aveva avuto qualche freno per l’attacco ora Shaoran con quella mossa gli aveva fatto perdere il controllo, impennò per poi colpirlo con un colpo di coda e scaraventarlo contro la ruota di un carretto che stava fermo venti metri più in là. Nel volo Shaoran aveva perso la spada che ora stava circa dieci metri alla sua sinistra. Il mostro gli sputò una vampata di fuoco addosso ma lui riuscì a schivarla alzandosi di scatto e raggiungendo la sua spada. Evitò altre tre fiammate prima di essere atterrato di nuovo da un altro colpo di coda. Gemette dal dolore e rotolò su un fianco giusto in tempo per schivare un’altra terribile frustata dalla coda del rettile.
Forse non seppe neanche lui come ma si ritrovò all’improvviso sotto l’animale, dritto davanti al petto; così, prima che questo potesse reagire sollevò la spada infilandogliela dritta in corrispondenza del cuore. La reazione del drago fu immediata, prima che la spada potesse superare il primo strato di pelle era già tornato in volo sanguinante, questa volte il dolore gli si leggeva in ogni fibra del corpo anche se Shaoran sapeva bene che la ferita era superficiale, ma non era certo di quanto potesse esserlo per un drago.
Shaoran lo vide fare due giri nel cielo mentre il suo sangue cadeva a goccioloni qua e là, poi lo osservò allontanarsi verso le montagne e quasi inevitabilmente perdere le forze e precipitare nel bosco.
Shaoran restò steso dov’era per qualche istante portandosi una mano alla fronte notando un taglio sanguinante. Sospirò, un ringhio feroce lo fece sussultare e alzandosi di scatto si mise a correre per il bosco.
Sfrecciò veloce tra gli alberi fino a raggiungere il luogo il cui credeva che il drago fosse precipitato ma non ne trovò traccia. Una voce attirò la sua attenzione, Tomoyo era alle sue spalle, vestita di rosso, e lo aveva chiamato. Corse nella sua direzione e fu svelto a notare il corpo di Sakura, inerme, con un taglio superficiale sul petto e un braccio graffiato.
Le corse affianco per controllare cosa avesse, era svenuta e i tagli non erano gravi, sospirò di sollievo e la sollevò per portarla alla grotta e medicarla. Il cielo la luna piena era oscurata da una fitta coltre di nubi.

***---***---***---***
Scusate se vado di fretta, ricapitoliamo:
-Rita si chiede chi sia il drago
-Dany92 sta riordinando le idee, spero che questo ti aiuti, o che ti confonda di più XD, lei si chiede cosa centri Tomoyo, il cofanetto non so se servirà, mi hai dato un’idea, grazie, la tua speranza sull’apparizione del drago è stata esaudita, spero di non averti delusa.
-Laprinc prevede guai e non vuole essere al loro posto, concordo! Tomoyo sa tutto, anche più di Sakura sui draghi ed altro, non è che prevede il futuro, è che in un certo senso indirizza i personaggi nella giusta direzione, magari è questo il suo scopo, indirizzare e proteggere.
-Sono contenta di aver conosciuto Revelation80, ma fa piacere che la storia ti piaccia, mi dispiace solo non averti potuta confondere personalmente negli scorsi capitoli, sai, io adoro confondere, forse qualcuno lo ha notato XD. Preciso ciò che dicevo tempo fa: Sakura non è il drago rosso!
-Cara Ambra non devi preoccuparti, fai pure con calma, la scuola prima di tutto! Tomoyo è importante, si, importante… credo…
-Paolo forse tu non lo sai, ma io adoro i veggenti, ogni tanto anche io vedo il futuro! Non è una battuta, dico le cose e queste accadono!

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Capitolo 18
*** Si riparte ***


MI FATE IL FAVORE DI DARE ALMENO UN'OCCHIATA ALL'ALTRA MIA FAN FICION SU CCS? THE ENCHANTED OF WITCH. PER FAVORE!

Si riparte

Stava nell’acqua, li era meno doloroso, il freddo dell’acqua scrosciante alleviava il bruciore delle ossa e della carne in trasformazione. Puntò gli occhi sulla cascata fresca e trasparente su cui si rifletteva il primo spicchio della luna piena. I suoi ultimi pensieri furono per il villaggio poco distante, l’avrebbe distrutto, non aveva dubbi. Non sarebbe stata colpa sua, lo sapeva, la maledizione non si poteva controllare se non con una pozione che solo il suo nemico conosceva.
Tirò dietro l’orecchio una ciocca dei lunghi capelli neri e chiuse gli occhi blu.
La giovane tremò per un istante inginocchiandosi. Il freddo scioglieva le sue ossa infuocate, per un istante sentì freddo, poi ancora un intenso e doloroso bruciore per tutto il corpo, non riuscì a trattenere un grido di dolore.

Sakura aprì gli occhi all’alba, si sentiva debole e le bruciavano il petto e il braccio. Mise a fuoco il soffitto della grotta per poi percepire una mano che delicatamente le sfiorava il petto. Solo allora si accorse di Shaoran che tentava di medicarle il taglio sul petto, quello sul braccio era stato già fasciato. Non le bruciava molto, più che altro era imbarazzata da quel contatto. Shaoran si era reso conto del risveglio della ragazza, tremava al solo pensiero della sua mano così vicina alle curve della ragazza ma doveva medicare la ferita prima che si infettasse.
-Come avete fatto a ferirvi?- Domandò all’improvviso.
-Stavo correndo, sono inciampata.- Rispose la ragazza incerta.
Lui sospirò: -Dovete stare più attenta, dovete aver sbattuto la testa, vi ho trovata svenuta.-
-Perdonatemi. Avete ragione, avrei dovuto fare attenzione.-
Shaoran le sorrise, poi la ragazza si sollevò di scatto facendolo spaventare e gli chiese:
-E voi? Come è andata con il vostro drago? L’avete ucciso?-
Era sinceramente preoccupata per il ragazzo e gli sfiorò il taglio sulla fronte che ancora gli sanguinava. –Dovreste medicarvi.- Aggiunse.
-Il drago mi è sfuggito, ma sono riuscito a ferirlo al petto.-
-Avete seguito il mio consiglio allora, avete rischiato molto.-
-Sono qui per ucciderlo.- Disse semplicemente il ragazzo.
-Perché?- Domandò Sakura con gli occhi umidi.
Shaoran sospirò, poi alzandosi in piedi disse incerto:
-C’è un concorso. Chi porterà al re di Cina il cuore del drago rosso sposerà la principessa Meilin, sua figlia.- Sospirò.
-In realtà dopo questa notte non so più che pensare, pensavo di stare inseguendo un drago rosso ma qualche ora fa mi sono ritrovato di fronte un drago bianco.-
-L’avevo detto che i draghi rossi erano estinti.-
-Potete parlarmi dei draghi bianchi? Si uccidono normalmente? Una spada nel petto?-
Sakura chinò lo sguardo puntandolo per terra, poi disse:
-I draghi bianchi sono buoni, mansueti, chi li uccide viene maledetto per l’eternità.-
-Buoni?- Domandò Shaoran un po’ stupito: -Ha tentato di uccidermi!- Esclamò.
-Non mi credete? Allora andate a cercarlo ed ammazzatelo pure, lo troverete la prossima mezzanotte.-
Sakura si voltò quasi inferocita e uscì di corsa dalla grotta, il sole era sorto. Si inoltrò nel bosco in lacrime e non si fermò neanche quando Shaoran la chiamò per nome supplicandola di fermarsi. Era arrivata in prossimità del lago quando Shaoran la afferrò per il polso e la costrinse a voltarsi.
-Ho detto qualcosa che non va?-
Domandò confuso. Sakura strattonò via il braccio e indietreggiò. Si appoggiò ad un albero e crollò per terra tremando.
-Stanno arrivando, mi hanno trovata, li sento, sono vicini, mi hanno vista…-
Incominciò a piangere lasciando Shaoran perplesso che si avvicinò e le si inginocchiò affianco.
-Chi sta arrivando? Dove?-
-Loro!- Esclamò Sakura in preda al terrore. Shaoran la sollevò di forza e la trascinò alla locanda, fecero i bagagli in fretta e partirono lasciando la città nel panico e nel caos dell’attacco del drago.

***---***---***---***
Perdonate il capitolo corto, è di passaggio, credo che abbiamo superato la metà… Eih! Mentre scrivevo questo rigo mi è appena venuto in mente il seguito! Geniale! XD
-Rita forse hai capito chi è il drago, ma il problema ora è: hai capito chi è o chi io volevo che credessi che fosse?
-Dany92 Meno male che non ti ho delusa, mi sarei sentita davvero in colpa, sono davvero curiosa di conoscere i tuoi nuovi dubbi.
-Laprinc: O Shao è davvero così coraggioso o non è molto contento di essere vivo e vuole farsi ammazzare. Hai ragione cara: perché mai l’avrà attaccato? Mah! E chi lo sa? (Io si!). Tu sospetti che il drago sia Tomoyo o Sakura. E se invece fosse Eriol?
-Paolo!!!!! Hai finito il libro di Jacob finalmente! Spero che Bella che vomita sangue non ti abbia sconvolto, io personalmente adoro quella parte e quando le si rivoltano gli occhi! Comunque qui l’immagine del tramonto è molto macabra.
-Revelation80: Hai un nome più semplice? XD devo sempre ricontrollarlo dopo averlo scritto. Sicura che Sakura sia un drago? Potrebbe essere un imbroglio…
-Ambra: non ti preoccupare, io non ho fretta, non sentirti in colpa, tu sei abbastanza intuitiva sai? Che dicevi sul vestito di Tomoyo? Che sospetti? Magari questa teoria la azzecchi
Ci vediamo alla prossima!!!!!!!!!!!!!

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Capitolo 19
*** Nel giardino dei ciliegi ***


Nel giardino dei ciliegi

Stava seduta in riva al lago, i capelli neri che arrivavano fino a terra ed una mano sulla pancia con fare protettivo.
-Ne sei sicura?- Le chiese preoccupato il cavaliere alle sue spalle con in braccio un bambino di circa otto anni addormentato.
-Certo che si.- Rispose dolcemente la donna come offesa dai dubbi dell’uomo.
-Non so se sia una buona cosa in questa situazione.- Mormorò il giovane castano timoroso.
-Oramai io non gli servo più a nulla, la mia maledizione è stata rotta definitivamente, ora il problema è questa creatura.- L’uomo la osservò attento, la ragazza continuò:
-Se sarà un maschio sarà al sicuro, ma se nascerà una bambina la vorranno a tutti i costi, bisognerà proteggerla anche a costo della vita, anzi, se non ne venissero neanche a conoscenza sarebbe meglio, ma temo che questo non sia possibile, si accorgeranno di certo che la maledizione è rotta.- Sospirò e due lacrime di ansia le colarono lente giù per le guancie rosee.

Erano arrivati al palazzo della principessa di Meilin una settimana dopo la luna piena. Shaoran voleva parlare con il re della sua scoperta, del drago bianco e di quello rosso artificiale creato dal casato dei draghi Neri. Lo stesso giorno dell’arrivo dei due ragazzi molti messaggeri partirono per ogni singolo villaggio del regno per cercare ogni singolo pretendente che era in cerca del famigerato drago.
Shaoran si era preoccupato di chiedere al re in persona di sistemare Sakura in una stanza sicura e ben sorvegliata e si assicurò che fosse provvista di ogni confort possibile e sorvegliata giorno e notte. Una volta saputa la storia di Sakura il re non esitò ad accettare e mise due guardie al servizio della giovane che non la lasciavano mai sola, a meno che naturalmente non fosse Shaoran a chiederlo per stare un po’ con lei.
Fu a due settimane dalla luna piena che tutti i cavalieri in gara si trovarono insieme al castello per discutere delle scoperte di Shaoran. Molti di loro erano scettici e non credevano al ragazzo ma alla fine il re stesso lo appoggiò. Erano molte le cose poco chiare, ma la domanda che premeva a Shaoran più di tutte era quanto Sakura sarebbe stata al sicuro in quel castello e quanto tempo ci avrebbero messo gli scagnozzi di Eriol a trovarla. Non aveva senso preoccuparsi così, l’ansia non avrebbe fatto risolvere nulla, Shaoran questo lo sapeva bene, per questo decise che per il momento l’unico modo per rassicurarsi era correre da lei e assicurarsi che fosse al sicuro e che non le servisse qualcosa.
Percorse i corridoi del palazzo a passo svelto fino a raggiungere l’immenso giardino interno alle mura del castello.
L’aria era profumata, i ciliegi erano in fiore e poco distante si sentiva lo scroscio di un laghetto artificiale in stile cinese.
L’atmosfera era rosea e Sakura stava osservando estasiata un pettirosso che cinguettava su un ramo poco distante da lei. Le due guardie se ne stavano a distanza ma non le staccavano mai gli occhi di dosso.
Shaoran fece un cenno ai due uomini e loro si allontanarono per lasciarli soli. Questa erano le disposizioni, solo Shaoran poteva restare solo con lei senza l’occhio vigile delle guardie.
Sakura non si era ancora accorta del suo arrivo quando lui le fu alle spalle. Il pettirosso smise di cantare e prese il volo all’improvviso lasciando Sakura delusa.
-Mi dispiace.- Mormorò colpevole il ragazzo alle sue spalle. Sakura sussultò e si voltò di scatto a guardarlo, sospirò posandosi una mano sul cuore che aveva accelerato il battito di poco per lo spavento.
-Salve.- Sorrise cordiale la ragazza accennando un lieve e aggraziato inchino.
-Va tutto bene?- Le domandò Shaoran premuroso stringendole imbarazzato le mani tra le sue. Sakura abbassò lo sguardo arrossendo e disse emozionata:
-Certo, state tranquillo.-
-Vi sentite a vostro agio? Avete necessità di qualcosa? Nella mia posizione posso procurarvi qualunque cosa, ve l’ho già detto, non dovete esitare a chiedere.- Sakura sorrise e alzò lo sguardo.
-Sto bene, non preoccupatevi. Mi sento solo molto osservata ma non temete, so che lo fate per proteggermi.-
Shaoran le sorrise, poi le lasciò le mani e la osservò per bene:
-Siete bellissima con questo vestito, temo di aver capito perché Eriol vi desidera tanto.-
Sakura sussultò, non sapeva se prendere quella frase come una specie di dichiarazione o solo per un’osservazione. Osservò il suo elegante vestito rosa intonato ai ciliegi da cui erano circondati. Un colpo di vento staccò dai alcuni rami qualche fiore più delicato e uno di essi andò a posarsi tra i capelli di Sakura. Shaoran allungò la mano e lo afferrò dolcemente con due dita e lo tenne posato sul palmo della mano porgendolo alla ragazza che mormorò un timido:
-G… Grazie.-
Tese la mano aprendola e il ragazzo lasciò cadere il fiore sul duo palmo.
-Il vostro appellativo vi fa onore.- Disse poi dolcemente. –Non avete nulla da invidiare alla bellezza dei fiori da cui prendete il nome.-
Sakura arrossì maggiormente e disse quasi inconsapevolmente:
-Anche il vostro nome però vi sta bene, voi avete la forza e la determinazione che caratterizzano certi lupi.- Ora era Shaoran quello imbarazzato, si portò una mano sulla testa tormentandosi una ciocca di capelli e disse semplicemente dopo una scrollata di spalle:
-Ho sentito il dovere di proteggervi, non so se sarebbe stata la stessa cosa con un’altra persona sinceramente.-
-Grazie per tutto ciò che avete fatto per me.-
Shaoran le sorrise: -Non è finita temo, ma giuro che vi proteggerò, distruggerò ogni cosa che osi minacciarvi.-
Sakura sospirò:
-Potete proteggermi da ciò che mi minaccia da fuori ma non dalle minacce che nascono e crescono al mio interno purtroppo.-
-Cosa volete dire?- Domandò Shaoran incerto. Sakura scrollò le spalle, non aveva intenzione di rispondere. Per fortuna, o forse per un crudele scherzo del destino (o della scrittrice), la principessa Meilin arrivò correndo a urlando a squarciagola:
-SHAORAN!!!!!-
Sakura fece un passo indietro tenendo delicatamente il piccolo fiore tra le mani, appena la principessa Meilin fu accanto a loro fece un inchino appena più profondo di quello che aveva fatto a Shaoran.
-Buongiorno principessa.- La salutò con voce soave tanto che lasciò Shaoran stupito.
Anche Shaoran si inchinò ma Meilin invitò entrambi a sollevarsi, poi si rivolse a Sakura domandando:
-State bene, posso fare qualcosa per voi?- Sakura scrollò la testa sorridendo e disse dolcemente: -Vi ringrazio infinitamente principessa, al momento sto bene così.-
-Non esitare a chiedere qualunque cosa, ok?- Insisté Meilin.
Sakura sorrise ancora. -Certo, non vi preoccupate.-
La principessa le sorrise e si voltò verso Shaoran dicendogli:
-Ti dispiace se parliamo in privato?- Shaoran accettò e la principessa chiamò a gran voce le due guardie che tornarono a vegliare su Sakura. Meilin e Shaoran si allontanarono fianco a fianco sotto lo sguardo malinconico di Sakura. Non sapeva perché ma aveva una brutta sensazione. Non era come quando sentiva la presenza dei suoi inseguitori che si avvicinavano, era qualcosa al petto che la lasciava vuota, la paura di essere abbandonata.

Shaoran e La principessa camminavano fianco a fianco per il giardino, sotto l’ombra rosea degli alberi che proiettavano strane ombre colorate tra i loro capelli e sui loro visi.
-Credi di farcela a prendere il cuore del drago?- Domandò Meilin.
-Certo, e poi vi sposerò- Rispose lui sospirando.
-Ne siete davvero convinto?- Chiese La giovane preoccupata.
-Ce la posso fare, so dove colpire.-
Meilin scosse la testa rassegnata: -Non intendevo questo.- Shaoran la guardò di sbieco incuriosito dal discorso.
-E’ veramente ciò che vuoi? Sei sicuro di ciò che stai facendo? Una volta che mi avrai sposata non ci sarà modo di tornare indietro, io voglio solo che tu sia felice, te lo meriti, davvero.-
Shaoran le sorrise e le domandò curioso:
-Perché dici questo?-
-Non ti vedo felice, e dato che chiunque sposi io non sarò felice non voglio che sia infelice anche tu. Non seguire progetti in cui non credi, ma io non posso permettermi di ferire mio padre.-
-C’è qualcuno che vorresti sposare ma non hai il coraggio di dirlo?- Meilin sospirò ma non rispose, poi domandò a Shaoran:
-Non c’è una persona nel vostro cuore che vorreste sempre affianco?-
Shaoran ci pensò un po’ su ma non parlò, poi la principessa domandò tranquilla:
-Verrai con Sakura alla cena di domani? Ci saranno guardie dovunque, non corre pericoli.-
Shaoran si voltò a guardare nella direzione in cui avevano lasciato Sakura poco prima, poi si rivolse di nuovo verso Meilin.
-Non credo che sia una buona idea, potrebbero esserci dei traditori o magari qualcuno potrebbe riferire ad Eriol della sua presenza.-
-Sei molto protettivo con lei vero?-
Shaoran arrossì e si giustificò:
-La vedo così fragile, sento che è mio dovere.-
Meilin rise:
-Non è che per caso la verità è che ti sei innamorato follemente di lei?-
-Cosa? Ma… Ma che state dicendo? Vi sembra forse che io sia nella posizione di poter provare qualcosa per lei?-
Meilin scosse la testa esasperata ed esclamò:
-Sei un caso senza speranza! E’ ovvio che il vero amore si presenta nei momenti meno opportuni, e secondo la tradizione porta a fare follie, per esempio salvare una completa sconosciuta incontrata all’improvviso e per puro caso; o chissà. Magari era proprio destino.-
Scoppiò in una risata malefica e disse sicura:
-Pensaci su, mi raccomando.- Gli batté un colpo sul braccio e si allontanò a passo svelto lasciandolo di stucco.
Shaoran storse il naso. Lui, innamorato di Sakura? Doveva assolutamente convincersi che non era così perché se non avesse sposato Meilin tutti i progetti di sua madre sarebbero andati a rotoli. Sbuffò. Doveva assolutamente dimenticarsi del bacio che le aveva strappato quando l’aveva tirata fuori dall’acqua priva di coscienza e tutti i momenti passati insieme. Avrebbe dovuto continuare a negare agli altri ma soprattutto a se stesso. Per quale ragione ammettere di amare una ragazza che probabilmente non lo ricambiava?

Legò i capelli lunghi in una treccia, poi si sporse verso il fagottino che era stato depositato in una culletta improvvisata e lo prese in braccio. La sua dolce bambina le sorrideva stanca, voleva dormire ma non riusciva a prendere sonno.
Il bambino dai capelli scuri seduto affianco alla culla la guardò e le sorrise dolcemente. La giovane ricambiò il sorriso e gli accarezzò il viso. In preda al rimorso rammentò il momento del loro primo incontro.

Neanche le urla di terrore venivano più lanciate nell’aria. Non serviva la luna ad illuminare il buio delle strade perché già le fiamme producevano mostruose ombre sulle superfici.
L’unico rumore rimasto era ormai il pianto di un neonato nascosto tra le braccia di sua madre, che era già un corpo senza vita ai piedi di una fontana insanguinata.
Il drago si avvicinò lesto verso la fonte di quel rumore ma si fermò quando il solito cavaliere si parò tra lui e il piccolo. Si fermò di colpo davanti a lui e lo scrutò ancora una volta negli occhi, come aveva fatto molte volte in precedenza.
-Fermati!-
Supplicò il ragazzo.
(Tratto da primo capitolo)

Un uomo fece il suo ingresso trafelato nella grotta e disse agitato:
-Sono vicini, ci hanno trovati.-
Scattò in piedi e il bambino la seguì. La piccola tra le sue braccia sbadigliò strizzando gli occhioni verdi assonnata. Il cavaliere gettò la culla nel fuoco acceso e tutti insieme si precipitarono fuori dalla grotta.


***---***---***---***
-Dany92: Complimenti per l’intuizione riguardo all’intuizione, sarebbe davvero troppo semplice se fosse Tomoyo XD. Loro sono gli scagnozzi di Eriol, brava, fin qui ci siamo. Pozione, si, anche questa era giusta ma non è che io mi diverta a torturare loro, solo che devo farlo per confondere voi. Capito? Sbaglio o sto dando più risposte del solito? XD
-Laprinc: Lo so, lo so, scusami, ma ti dirò che quando ho scritto questo capitolo ho continuato a ripetermi: “Devo farmi perdonare, devo farmi perdonare” e spero che abbia funzionato almeno un po’. Davvero non avevi mai collegato Eriol ai draghi? E’ strano, con il nome della sua casata soprattutto! Questo non va bene, concentrati o non arriverai alla soluzione XD. Non ti preoccupare se non ti piacciono le storie di streghe, io l’ho suggerito solo perché vedendo che è piaciuto questo mistero magari poteva piacere anche l’altro, si perché li una persona che fa parte del complotto è molto vicina a Sakura e la pugnalerà alle spalle nel momento in cui lei sarà più debole.
-Revelation80: Non è che sia così complicato ma sarebbe più comodo mettere il tuo nome, anche se ci sono nick più complicati. Anche tu qualcosa l’hai azzeccata, io so che tu sai che io so che ti sto confondendo. Fin qui ci siamo, passiamo oltre, spero che qualche dubbio si sia insinuato dentro di te XD. -Paolo: Anche tu stai andando bene, bianco è buono, ora però, se il più cattivo è il rosso poi il nero cos’è? Aspetto una risposta…
-Rita: Ancora lusinghe… XD Non montiamoci la testa per favore, comunque ora devi dirli tutti i dubbi perché così potrò dare le risposte a tutti i quesiti, naturalmente non subito ma a poco a poco

AVVISO IMPORTANTE, QUALUNQUE DOMANDA VI PASSI PER LA TESTA RIFERITEMELA, COSì NEI PROSSIMI CAPITOLO POTRO’ INIZIARE A RISPONDERE!!! CHIARO?

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Capitolo 20
*** Suggerimento e indizi ***


Suggerimento e indizi

Corsero a perdifiato per ore, il bambino era stanco ma sapeva che non poteva lamentarsi, se si fossero fermati sarebbero morti.
Arrivarono in riva ad un fiume e salirono sul molo dove era legata una piccola barchetta. L’uomo la slegò mentre la donna aiutava a salirvi il bambino, poi gli passò la neonata e si sporse per baciarli entrambi. Posò le labbra sulla fronte del piccolo e gli sussurrò dolcemente e con tono materno:
-Ti prego, prenditi cura di lei.- Il piccolo annuì sorridendo triste. –Al primo molo fai in modo che vi riportino a riva, troverai una giovane vestita di rosso, avrà i capelli lunghi e neri e gli occhi blu, non avere paura di lei, sarà li per aiutarvi, vi troverà lei, è la dama dei draghi rossi e protegge quelli come me e mia figlia, la porterà nel cielo, lassù, non devi aver paura di lasciargliela.- Sorrise con gli occhi umidi e il bambino domandò spaventato:
-Ma se la porterà lassù… Non vuol dire che morirà, vero?-
La giovane scosse la testa e sorrise:
-E’ l’unico modo per salvarla, non devono riuscire assolutamente a sapere dove cercarla, ti prometto che starà bene.-
Il bambino annuì e l’uomo che aveva ormai slegato la barca da un bel po’ gli disse:
-Appena sarai arrivato al primo villaggio trova la piazza centrale e aspettami, ok? Ti raggiungerò al più presto.-
Il piccolo annuì ma poi si voltò verso la ragazza e chiese:
-Tu non verrai?-
Lei scosse la testa: -Questo è un addio piccolo Touya, mi dispiace per ciò che ti feci anni fa, mi spiace per non avertelo mai detto, ti assicuro che per me era come morire ogni volta, avrei voluto perire invece di fare ciò che feci.-
Il bambino la guardò confuso, lei gli sforò una guancia con il tocco delicato di una mano per poi passare a salutare la bambina.
-Vorrei che ci fosse un altro modo piccola mia, so che siamo state poco insieme ma sappi che veglierò sempre su di te, qualunque cosa debba succedermi.- Le lacrime incominciarono a scenderle dalle guancie e in preda ai singhiozzi mormorò con il cuore a pezzi:
-Addio Sakura…-
L’uomo spinse via la barca trattenendo la giovane sul molo e stringendola a se. Touya salutava con la manina dalla barca mentre cullava Sakura come avrebbe fatto un vero fratello maggiore.
Restarono a fissarsi finche la corrente non portò la barca fuori dalla portata dei loro occhi.
-Cosa hai intenzione di fare adesso?- Le chiese il giovane. Lei asciugò le lacrime reprimendo i singhiozzi e disse:
-Non la avrà, questo è certo, devo solo rallentarli finché non sarà al sicuro tra le braccia della principessa Tomoyo e lei l’avrà portata alle città volanti. Clow non l’avrà, questa è la mia parola.- -Come hai intenzione di rallentarli?- Le chiese preoccupato.
-Tirando fuori unghie e denti.- Fujitaka sapeva che non stava scherzando e che non era un modo di dire. Sarebbe trasmutata.

Sakura si svegliò di colpo in preda al terrore. Aveva il fiato corto e la fronte imperlata di sudore. Una figura stava ferma davanti alla finestra aperta e si intravedeva appena attraverso il buio e le tende che svolazzavano.
Sakura sospirò, conosceva quella figura. Le sorrise mentre lei si avvicinava al suo letto con i capelli neri e l’abito rosso mossi dal vento. Tomoyo fece il giro del letto e le si sedette affianco porgendole un bicchiere d’acqua. Sakura bevve mentre l’altra le chiedeva dolcemente:
-Te lo ricordi?-
Sakura annuì restituendole il bicchiere, poi disse:
-Ho fatto altre volte questo sogno principessa, è sempre stato grazie a voi vero?-
Tomoyo si alzò per poggiare il bicchiere sul tavolo e poi le rispose dolcemente:
-Ci tenevo che sapessi perché non sei con tua madre, e perché il figlio di Clow ti cerca tanto.-
Sakura annuì e disse in un sussurro:
-Grazie mia signora.-
-Non devi ringraziarmi.- Si affrettò a dire Tomoyo. –Il mio compito è proteggerti, come feci con tua madre, io le mandai tuo padre, in un modo o in un altro, e Clow non poté più averla come voleva, perché già l’aveva avuta tuo padre in quella maniera, e ora lei aspettava te.-
Si sorrisero dolcemente, poi la dama continuò:
-Per te ho mandato Shaoran, perché era destino che voi vi trovaste e provaste ciò che già c’era stato tra tuo padre e tua madre. Tuo padre fu in grado di rompere la maledizione.-
-Davvero? E come fece? Lei non si trasformò più?- Sakura era interessata e nei suoi occhi brillava la grande speranza di non dover sottostare ad Eriol.
-Non posso dirti come rompere le maledizione della luna piena, deve venir fuori dal cuore di Shaoran.-
Disse Tomoyo portandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
-Come può salvarmi Shaoran? Mio padre amava mia madre, Shaoran non mi ama…- Gli occhi le si inumidirono e trattenne un gemito sussurrando poi:
-Sono perduta.- Porto le ginocchia al petto stringendo le gambe con le braccia.
Tomoyo intanto si avvicinò alla finestra, il tempo a sua disposizione era scaduto.
-Segui il tuo cuore, mostra a Shaoran ciò che provi, ciò che deve avvenire avverrà. Non temere quando il drago nero si parerà tra te e lui, non temere la profezia che dice: Quando il cavaliere perirà col suo amore star potrà. Qualcuno la aggirerà. Azzanna al collo il drago oscuro, per amore e per vendetta, non lasciare che si riprenda, questo è l’errore che fece tua madre, non riuscì ad andare fino in fondo. Non mollare la presa sulla sua gola finche non cesserà di respirare e il suo cuore cesserà di battere, quando sarà il momento dividi il tuo cuore in due, tra cielo e terra, vedrai che questi si fonderanno per la tua felicità e allora ci sarà davvero un lieto fine per tutti.-
Sorrise e si poté intravedere uno scintillio di rosso nel blu dei suoi occhi:
-Quando servirà la mia presenza ci sarò.-
Si voltò e salì sulla ringhiera del balcone per poi buttarsi giù. Ma già dopo qualche centimetro delle onde di luce rossa la avvolsero per farla svanire.
Sakura sorrise per poi stendersi e tornare a dormire.


Il giorno dopo Sakura si svegliò presto e dopo essersi vestita alla svelta si mise a correre per i corridoi del palazzo con le guardie al seguito, non che la cosa non la disturbasse ma queste le avevano promesso di lasciarla sola con Shaoran non appena l’avesse trovato.
Cercò dappertutto, finché non lo trovò in giardino a parlare con Meilin. Si fermò sulla porta d’ingresso e distolse lo sguardo.
Parevano così uniti, così affiatati… Come poteva anche solo pensare che lui potesse provare per lei qualcosa di più di un superficiale affetto? Lei non era nulla, era una sconosciuta e tale sarebbe rimasta probabilmente. Nel cuore di Shaoran non c’era posto per lei, ne era sicura. Trattenne le lacrime e indietreggiò ricominciando a camminare verso la sua stanza con le guardie al seguito. Una di loro le chiese curiosa:
-Signorina, non stavate cercando il principe Shaoran?-
Sakura si fermò senza voltarsi:
-Non importa, non era urgente.-
E riprese a camminare svelta. A due passi dalla sala del trono incrociò un gruppetto di nobili che discutevano animatamente, non ci fece caso più di tanto, poi però andò a sbattere per errore contro un giovane.
Aveva diciannove anni, gli occhi neri e i capelli biondi. Sakura fece immediatamente un inchino e si scusò:
-Perdonatemi, non era mia intenzione venirvi addosso, sono desolata.-
Il ragazzo mosse le mani rassicurandola:
-Non vi preoccupate damigella, può succedere.- Le sorrise. Sakura ricambiò e si inchinò ancora.
-Posso avere l’ardire di chiedevi cosa ci fa una dolce fanciulla come voi in una reggia piena di cavalieri disposti a morire pur di conquistare la mano di una principessa?-
Sakura guardò il ragazzo timida e disse:
-In verità mi trovo qui per caso, sono venuta con il principe Shaoran ma non credo che mi tratterrò molto.- Poi le sorse un dubbio e domandò: -Di che conquista stavate parlando? Se posso chiederlo…-
Il ragazzo rise:
-Non lo sapete? Ogni singolo cavaliere qui presente mira a conquistare la mano della principessa Meilin, per esserne degno dovrà consegnare al re il cuore del drago rosso.-
Sakura abbassò la testa. Ecco perché a Shaoran seguiva il drago, ecco perché voleva il suo cuore. Sakura sapeva bene che in realtà non era quel drago rosso che cercavano. Salutò frettolosamente il cavaliere e corse via; si chiuse in camera e scoppiò in un pianto disperato.

***---***---***---***
Ambra: Su su, non ti preoccupare, ora ci sono le vacanze e ci si riprende. DOMANI PARTOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Stavi capendo bene? Come mi diverto… Posso dirti una cosa sinceramente? Hai scritto le cose in una maniera talmente assurda che mi sono persa al “colei che ci mostri”, complimenti…
-Dany92: Povero lupacchiotto e ora pure povero fiorellino, non trovi? Chi è il drago? MUAHAHAHA!!!!!!!! Il bambino non ha molto a che fare con Shaoran. Soffri ancora o c’è sollievo? Non so quanto si chiarisce in questo capitolo. Come va con il fatto dell’escludere le cose troppo logiche?
-Laprinc: Lo so che Meilin può sembrare odiosa, ma credimi se ti dico che non lo è e l’inchino era obbligatorio, niente rose e fiori, puoi starne certa!!!! MUAHAHAHAHA!!!!!!!!

AVVISO IMPORTANTE, QUALUNQUE DOMANDA VI PASSI PER LA TESTA RIFERITEMELA, COSì NEI PROSSIMI CAPITOLO POTRO’ INIZIARE A RISPONDERE!!! CHIARO?

AVVISO IMPORTANTE! SONO LIETA DI INFORMARE CHE DOMANI PARTO E NON AGGIORNERO’ FINO AL MIO RITORNO A MENO CHE NON MI APPAIA UNO DEI PERSONAGGI E MI CHIEDA PERSONALMENTE DI AGGIORNARE (E MIO CUGINO MI CONCEDA IL COMPUTER, SI, LO STESSO DI QUEST’ESTATE). GODETEVI QUESTI INDIZI E COLLEGATE LE INFORMAZIONI. MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!!!!!!

BUON NATALE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Capitolo 21
*** Un cuore in dono ***


Un cuore in dono

Shaoran passò la giornata in compagnia della principessa Meilin e verso mezzogiorno decise di recarsi in cerca di Sakura.
Appena fu sola la principessa corse nel giardino e si diresse svelta al laghetto. Qualcuno la stava aspettando ed era li da un po di tempo, era lo stesso ragazzo che aveva parlato con Sakura quella mattina. Il giovane si voltò, i capelli biondi mossi dal vento e gli occhi neri si puntarono in quelli di Meilin. Si sorrisero, poi lui parlò:
-Eri con quel tuo vecchio amico? Il principe Shaoran?-
Meilin arrossì.
-Stavamo solo chiacchierando.-
Il ragazzo le si avvicinò tranquillo e disse rammaricato:
-Mi dispiace, non ho ancora trovato il drago che mi serve per sposarti.- Meilin si gettò tra le sue braccia e lui la strinse a se dolcemente.
-Non importa, lo troverai.-

Sakura si cambiò, non aveva voglia di stare ferma né di vedere Shaoran. Appena fu pronta uscì dalla sua camera e andò dritta nella biblioteca del palazzo; naturalmente si fece guidare dalle sue guardie personali.
La sala era grande, circolare e il soffitto alto. Enormi scaffali di libri si innalzavano per tutta la parete, tanto cha Sakura non capì come facessero a prendere i libri che si trovavano più in alto. Poi notò che la sala era circondata da una larga scala a chiocciola che permetteva di raggiungere con facilità tutti i libri se si era capaci di salire senza stancarsi troppo.
Si guardò attorno e osservò le poche persone che vagavano qua e là in ceca di libri, non sapeva cosa stava cercando, un libro di certo, qualcosa che la distraesse e che non le facesse pensare a ciò che le stava accadendo. Le sarebbe bastato anche solo un libro che insegnasse a preparare veleni, magari uno di questi le sarebbe uscito e allora sarebbe stato un suicidio perfetto.
Sbuffò. Stava per voltarsi a chiedere aiuto alle sue guardie che una voce la distrasse.
-Posso aiutarvi signorina?-
Sakura si voltò a guardare l’uomo. Pallido, smilzo e dall’aspetto maligno.
Sakura rimase interdetta per un istante, poi l’uomo si presentò:
-Sono in conte Desmond.- Disse puntando gli occhi neri in quelli verdi della ragazza. Le afferrò la mano per baciargliela e una scarica fredda le percorse il braccio.
-Noi ci siamo già visti da qualche parte?- Domandò Sakura intimorita.
L’uomo le sorrise e rispose:
-Siete stata ospite del mio signore tempo addietro, sentivo che sareste passata di qui, vi aspettavo.-
Sakura tremò quando la stretta sulla sua mano si strinse, la strattonò via e prese a correre il più lontano possibile da quell’individuo.
Le guardie la seguirono sconcertate ma con le armature pesanti che indossavano quasi non riuscirono a starle dietro.
Aveva fatto male a muoversi nel castello. Quell’uomo era uno degli scagnozzi di Eriol e ora di certo avrebbe riferito al suo capo di averla trovata. Non era più al sicuro li dov’era e probabilmente non lo era più nessuno nel raggio di chilometri.
Corse a perdifiato, non voleva tornare nelle loro mani, non voleva allontanarsi da Shaoran, ormai aveva capito di amarlo. Comunque cosa avrebbe guadagnato restandogli accanto? Lui stava cercando il cuore del drago che aveva distrutto quei villaggi per sposare un’altra e sembrava anche molto legato a lei. Non avrebbe avuto neanche la possibilità di essergli amica. Erano troppo diversi.
Come un fulmine le tornarono in mente le parole di Tomoyo.
- Segui il tuo cuore, mostra a Shaoran ciò che provi.-
In quel momento le veniva in mente solo una soluzione che avrebbe salvato la sua anima e aiutato Shaoran. Come per telepatia appena voltò per un altro corridoio andò a sbattere contro il ragazzo.
Shaoran la afferrò per le spalle impedendole di cadere.
-Sakura… State bene?- Domandò premuroso. Le guardie svoltarono subito dopo trafelate.
-Andate pure, resterò io con lei, vi farò chiamare quando dovrò lasciarla.-
Le guardie obbedirono lasciando soli i ragazzi e Shaoran alzò con due dita il volto di Sakura per guardarla negli occhi. Piangeva.
-Cosa è successo?- Le chiese stringendola.
Sakura arrossì ma le lacrime continuarono a scorrerle giù per le guance.
Si allontanò da lui e si asciugò le lacrime e arrancò dicendo:
-Io… Voi… Devo parlarvi…-
Shaoran la condusse sulla balconata di una torre in cui nessuno saliva mai, dolcemente la invitò a parlare.
-Io…- Sakura non sapeva da dove cominciare. Raccontargli la verità? Dirgli solo che l’avevano trovata? Si appoggiò al corrimano e sospirò.
-Oggi sono stata in biblioteca. Ho incontrato un uomo…-
Si bloccò tremando. Shaoran le si avvicinò e lei continuò:
-Era un cavaliere di Eriol, e mi ha riconosciuta…-
Shaoran scattò verso di lei e la afferrò per un braccio ansioso.
-Ne sei certa? Gli hai parlato?- Sakura annuì.
-Mi ha detto chiaramente che mi conosceva e che ci eravamo incontrati quando mi hanno catturata la prima volta.-
-Non è possibile… I cavalieri che sono qui cercano il drago rosso per…-
-Non è il drago rosso che cercate!- Lo bloccò Sakura prima che finisse la frase:
-I draghi rossi sono estinti!- Esclamò.
-Vuoi forse dire che sai cos’è in realtà quello che ha raso al suolo quei villaggi?-
-Certo che lo so! Sono stata io!!-
Il ragazzo si bloccò di colpo e il cuore gli si fermò per un istante.
-Come sarebbe?-
Sakura singhiozzò e lui le chiese ancora: -Stai scherzando vero?-
-Circa vent’anni fa il padre di Eriol decise di voler sposare mia madre che era la principessa dei draghi bianchi. Voleva avere il gusto di sottomettere una creatura della luce al suo volere. Mia madre riuscì a fuggire e lui la maledisse, ogni luna piena per due anni lei si trasformò in un drago feroce e, senza riuscire a controllarsi, radeva al suolo villaggio dopo villaggio.
-Mia madre continuava a fuggire, lui la seguiva. Poi mia madre incontrò mio padre, lui era stato inviato per ucciderla ma se ne innamorò anche lui. All’inizio non sapeva che fosse il drago, quando lo scoprì non la abbandonò e lasciò tutto per proteggerla. Quando mi concepirono la maledizione si ruppe e mia madre non si trasformò più senza volerlo. Mi abbandonarono per salvarmi, per evitare che mi trovassero, ma fu quasi inutile. Tre anni fa Eriol riuscì a rintracciarmi e mi disse che voleva portare a termine il piano di suo padre.-
Shaoran la guardò e le afferrò la mano dolcemente.
-La ferita sul tuo petto…- Esitò –Sono stato io a colpirti vero?-
Sakura accennò un sorriso e disse:
-Non importa questo adesso, anzi, forse sarebbe stato meglio che mi avessi strappato il cuore in quel momento.-
Shaoran scosse la testa dicendo:
-Se l’avessi scoperto dopo non mi sarei più dato pace.-
-Comunque non avrebbe più importanza ora.- Sopirò.
-Per liberarmi di Eriol e aiutarvi a sposare la principessa credo che la soluzione sia solo una.-
Alzò una mano e questa si trasformò in un artiglio bianco di drago.
-Voglio lasciarvi il mio cuore.- Disse puntandosi l’artiglio al petto. –Prima però voglio dirvi una cosa importante.-
Si fermò ancora mentre Shaoran la implorava con gli occhi di non fare stupidaggini. –Io credo… credo di essermi innamorata di voi… voglio chiedervi perdono per questo, io non avrei dovuto…- Fece per affondare l’artiglio nella carne, nel punto esatto in cui era ancora fresco la ferita inferta dalla spada di Shaoran ma lui la fermò. Le afferrò il polso e glielo bloccò spingendola contro il muro e intrappolandola.
-Non dire una parola di più, tu non morirai e io non permetterò che qualcuno ti faccia del male.- Esclamò sicuro il ragazzo.
Sakura alzò lo sguardo e puntò gli occhi in quelli di Shaoran. I loro visi erano vicinissimi e potevano sentire sulle labbra l’uno il fiato dell’altra. Sakura tremò mentre lui si avvicinava ulteriormente, poi una campana suonò distraendoli. Era mezzogiorno, il pranzo sarebbe stato servito a momenti.
Sakura si voltò in direzione del campanile ma Shaoran poggiò una mano sulla sua guancia e la girò di nuovo verso di lui, poi la baciò con talmente tanta passione che la sconvolse. Si staccò da lei dopo poco permettendole di respirare. Con un filo di voce le mormorò all’orecchio:
-Ti amo anche io Sakura.-
Poi si allontanò da lei lasciandola affannata e si sporse verso un cavaliere che stava una ventina di metri sotto di loro e non si era accorto di nulla e gli urlò:
-Ho bisogno del mio cavallo!! Sellate Shakuyaku, devo partire immediatamente!!-
Il cavaliere obbedì e Shaoran corse a cercare Meilin. Le disse che Sakura non era più al sicuro e che avrebbe dovuto portarla via al più presto.
La principessa non si oppose e ordinò a due serve di preparare qualcosa per il viaggio con la maggior discrezione possibile.
Shaoran aiutò Sakura a montare a cavallo e poi salì anche lui. Patirono al galoppo dopo poco e non si fermarono fino a quando non fu notte fonda e non fu strettamente necessario.
Decisero di tenersi alla larga delle città, quindi cercarono una fattoria in campagna e si rifugiarono nel granaio.
Shaoran fece strada con la spada sguainata tenendo stretta l’altra mano attorno a quella di Sakura. Una volta appurato che il granaio era sicuro portò dentro anche la sua cavalla Shakuyaku e la sistemò in una piccola stalla vuota richiudendola e lasciandola impegnata a divorare una grossa balla di fieno.
Poi tornò a dedicarsi a Sakura che intanto si era seduta su un mucchio di fieno e aveva lo sguardo perso in direzione di una finestrella posta in alto al portone di ingresso. La raggiunse con uno dei fagotti preparati da Meilin in mano e le si sedette affianco.
Sakura lo guardò di sfuggita e tornò imbarazzata a fissare il lembo di cielo. Shaoran la richiamò e lei si voltò a guardarlo arrossendo.
-Hai fame?- Le chiese premuroso porgendole un pezzo di pane.
Lei lo afferrò e mormorò rammaricata:
-Tu non… Voi non dovete fare questo per me… Io non lo merito…-
Shaoran le sorrise e rispose:
-Non posso tirarmi indietro ormai, non posso lasciare che ti facciano del male, ne andrebbe non solo della mia coscienza, ma anche del mio cuore.-
Sakura deglutì: -Sono una stupida, non avrei mai dovuto dirvelo…-
-Non dire stupidaggini. Innanzitutto basta darmi del voi, è superfluo. E poi il punto non è che tu non avresti dovuto dirmelo, solo che io avrei dovuto rendermene conto prima.-
Sakura iniziò a mangiare il suo pezzo di pane e gli domandò:
-Ora dove troverai il cuore di drago che ti serve per sposare la principessa Meilin?-
Shaoran rimase allibito:
-Non sposerò la principessa Meilin.- Annunciò.
Sakura lo fissò sbalordita e gli chiese incerta:
-Perché? Non era quello che volevi?-
Shaoran scosse vigorosamente la testa e disse sicuro:
-Volevo sposare la principessa Meilin per non sposare una sconosciuta in un certo senso, ora non ne ho più motivo, adesso so per certo chi voglio sposare.- Annunciò fissando Sakura solenne. –Devo solo sbarazzarmi di Eriol per tenerti al sicuro prima.-
Sakura arrossì e non osò ribattere, non ne aveva il coraggio e si limitò a versare una lacrima di gioia che non riuscì a trattenere.
Shaoran le asciugò la guancia con un dito e poi la baciò con dolcezza sulle labbra. A poco a poco il bacio divenne più passionale. Finche Shaoran non iniziò a slacciare i lacci del corpetto di Sakura e lei lo lasciò fare.

***---***---***---***
Dany92: Chiarimenti hanno portato nuovi dubbi... E i dubbi portati dai chiarimenti sono rimasti dubbi? Risolto il dubbio sulla mammina di Sakura? O megglio: quali dubbi sono rimasti?
Angiericcio: Sono content che tu mi abbia recensito, mi ispirano le recensioni. Mio cugino ora è distratto e io ne sto approfittando... hihi... Ma non diteglielo... Quando gli ho chiesto il pc mi ha guardata storta...
Laprinc: Per ora ho scritto solo questo capitolo ma so cosa avverrà nel prossimo, devo solo scriverlo. In questi giorni non sono stata molto al mio computer.
Fantastic Paul: Sakura ha molto a che fare con i draghi, bianchi, rossi, neri, blu, verdi, dorati, argentati, lilla, gialli, marroni... Posso fermarmi qui?
Ambra: Sono lieta di sapere che quando voglio confondere sono un genio e tu mi lusinghi troppo. Che dubbi hai sul diciannovenne? A proposito del tostapane, per casso sei dalla nonna in campagna? se è così dovresti correre in paese con zio All a cercare un computer... Lo trovi dal barbiere... hihi... Non so se hai capito cosa intendo...
Sakura93: La mamma di Sakura il drago rosso del primo capitolo? Mi sembrava di aver detto rosso di sangue, non rosso rosso. Che spiegazioni ti servono?
RAGAZZI!!! QUANDO TORNO VI DEVO RACCONTARE COSA MI HANNO COMBINATO I MIEI GENITORI PER IL COMPLEANNO IL 27!!!!!!!!!!!!!

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Capitolo 22
*** Assalto improvviso ***


Assalto improvviso

Sbucò fuori dal fogliame all’improvviso, tanto svelta che nessuno dei soldati tra le sue zampe se ne accorse prima di aver tagliata la testa da un colpo di coda. Quelli che ancora stavano sulla collina tremarono di paura e indietreggiarono nel vederla puntare il muso bianco e feroce verso di loro. Ringhiò mostrando la sua schiera di denti affilatissimi e strinse gli occhi blu iniettati di furia.
Le sue squame bianche scintillarono alla luce del mattino accecando per un istante quegli sciocchi umani che arretrarono. Ci fu un altro colpo di coda e altri soldati perirono. altri venirono colpiti in pieno da una fiammata e finirono bruciati. Nadejiko non fu pronta ad intercettare un attacco alle sue spalle ma il cavaliere che la accompagnava fu svelto ad eliminare l’ostacolo per salvarla. La dragonessa e il cavaliere si scrutarono negli occhi per un istante per poi riprendere la battaglia. Il giovane si avventò contro due cavalieri mentre Nadejiko ne stese altri sette in un colpo. Sbuffò quando si rese conto che non avevano più avversari, avevano vinto la battaglia ma non la guerra. Mentre Fujitaka andava a prendere il suo vestito per coprirla lei si ritrasmutò in umana.
Quando il cavaliere tornò a fissarla negli occhi intuì tutto il suo rammarico e il suo dolore. Naejiko soffriva. Si rivestì lentamente. L’uomo sapeva quanto le era costato abbandonare la sua bambina che aveva dato alla luce solo pochi giorni prima. Restarono uno di fronte all’altra, poi lui parlò:
-Sei davvero certa della tua scelta?-
La giovane annuì con gli occhi luccicanti e rispose:
-E’ l’unico modo per salvare la nostra bambina…-
La voce era rotta dal pianto.
-Se riuscirò a ucciderlo tornerò cercati. Se non verrò sarà perché sono morta o perché lui mi è sfuggito.-
Il discorso terminò con un bacio passionale.

La mattina Sakura si svegliò tra le braccia di Shaoran. Il sole era sorto da poco e il ragazzo la accarezzava dolcemente stringendola a se. Erano entrambi stesi sulla paglia avvolti in una coperta leggera e il lieve freddo del mattino si stava facendo sentire sempre di più.
Sakura si strinse al ragazzo che si lasciò sfuggire una risata sommossa stringendola a sua volta. Sakura rabbrividì e il ragazzo la coprì fin sotto il mento con la coperta, poi disse:
-Dovremmo andare, potremmo essere così sfortunati da essere raggiunti.-
Sakura sbuffò svogliata, poi si sollevò un poco e si stropicciò gli occhi assonnata. Shaoran si liberò della coperta e si alzò, la ragazza distolse lo sguardo mentre lui recuperava i suoi vestiti e li indossava mentre Sakura si rannicchiava su se stessa e nascondeva il viso sulle ginocchia imbarazzata sorridendo.
Sakura rimase immobile finché un tocco delicato sulla fronte non la risvegliò dai suoi pensieri. Alzò gli occhi e si trovò davanti il volto vicinissimo di Shaoran, si guardarono negli occhi dolcemente, poi il giovane disse:
-Allora? Se non ci sbrighiamo potremmo finire davvero nei guai…-
Sakura sospirò. – Ora mi vesto.- mormorò Sakura imbarazzata. Come dirgli che si vergognava a vestirsi davanti a lui? Per fortuna Shaoran disse:
-Vado a sellare il mio cavallo, raggiungimi fuori quando sei pronta.- Poi le diede un bacio leggero e si allontanò svelto.
Sakura si alzò in fretta e si rivestì allacciando stretti i lacci del bustino. Arrossì nel ricordare l’istante in cui la notte prima Shaoran l’aveva spogliata e sospirò. Ripensò imbarazzata a quei momenti e raccolse la coperta piegandola. Reggendo tra le braccia la stoffa uscì dal granaio restando per un istante immobile a guardare Shaoran che sellava il cavallo. Quando il portone si chiuse alle spalle della ragazza il giovane si accorse di lei e si voltò a sorriderle.
Di nuovo Sakura arrossì e abbassò lo sguardo mentre il ragazzo si avvicinava. Shaoran le strinse la mano e la guidò al cavallo, poi la aiutò a issarsi in sella e le prese la coperta per infilarla in una delle sacche da viaggio legate al cavallo.
Curiosa di conoscere la loro prossima meta Sakura si chinò in direzione del ragazzo dicendo:
-Shaoran, ora dove andremo?-
Il ragazzo sollevò la testa ritrovandosi con il naso che sfiorava quello della ragazza. Sakura era imbarazzata e Shaoran si lasciò sfuggire un sorriso.
-Andremo il più lontano possibile da qui.- Disse annullando per un attimo le distanze con un rapido bacio. –Però devi dirmi qual è il posto più sicuro per te.-
Sakura sospirò e si raddrizzò.
-L’unico posto in cui non possono raggiungermi è la capitale delle città volanti.-
Shaoran incrociò le braccia e domandò pensieroso:
-E’ molto distante? Come ci si arriva?-
-E’ più in alto delle nuvole, e si sposta, così non la può trovare nessuno.-
-Bene allora.- Annunciò salendo a cavallo dietro la ragazza. –Dobbiamo solo trovarla, possiamo farcela.- Afferrò le redini e fece partire il cavallo.
-Io non voglio andarci però.- Disse Sakura accoccolandosi al ragazzo, lui la guardò curioso tentando di intuire la ragione.
-Lì gli umani non ci possono arrivare, dovresti restare a terra, e io non voglio andarci senza di te.-
Shaoran sbuffò:
-Se è un posto sicuro però io voglio che tu ci vada.- Sakura lo guardò scuotendo la testa. –Mentre tu starai al sicuro io cercherò Eriol e lo ucciderò, così poi tu potrai tornare a terra… da me…-
Sakura annuì, ma da allora smise di guardarlo negli occhi. Come trovare il coraggio di dirgli che i draghi non potevano vivere tra gli umani e che alla fine di quella storia avrebbero dovuto dirsi addio comunque? Si strinse al ragazzo e chiuse gli occhi, restando ad ascoltare il rumore degli zoccoli del cavallo che trottava e il fischio del vento che sui suoi capelli si mischiava al fiato di Shaoran, intanto si dirigevano verso l’aperta campagna.

Passò una mezz’ora prima che un brutto presentimento si facesse largo tra i pensieri di Sakura. Fu improvviso e si sporse dal cavallo per guardare alle loro spalle. Lo scattò fu così rapido che se Shaoran non l’avesse afferrata per la vita sarebbe caduta di botto.
-Che c’è?- Le domando preoccupato.
Sakura alzò lo sguardo al celo puntando gli occhi su un gruppo di rondini in migrazione.
-Sakura?- La richiamò il ragazzo.
Quando lei abbassò lo sguardo verso di lui si ritrovarono di nuovo troppo vicini. Prima che Shaoran potesse azzardare qualche mossa Sakura disse incerta:
-Potremmo andare più veloci?-
Il ragazzo la guardò curioso, -Perché?- Le domandò.
-Sono vicini, lo sento…- Shaoran si guardò alle spalle, non protestò e spronò il cavallo a correre più che poteva nonostante alle loro spalle non si vedesse nessuno. Galopparono fino al tramonto, finchè il cavallo non perse tutte le forze tanto da non riuscire a proseguire e dovettero fermarsi in una radura.
Mentre Shaoran raccoglieva la legna per il fuoco Sakura si occupò del cavallo. Nonostante il ragazzo le avesse promesso di non allontanarsi troppo il peso sullo stomaco di Sakura non accennava a diminuire. Si sentiva seguita, spiata, e una voce nel profondo le diceva che i suoi nemici erano vicini. Troppo vicini.
Si chinò per terra appoggiando l’orecchio sul muschio freddo in attesa di sentire qualche rumore sospetto. Questo non tardò ad arrivare e con lui Sakura ebbe la terribile consapevolezza che non sarebbe scappata questa volta. Si alzò di scatto. Il cavallo era agitato. Si guardò attorno nella speranza di vedere Shaoran uscire dalla boscaglia ma le sue speranze furono vane. Dalla boscaglia uscì un cavaliere armato che portava lo stemma del casato dei draghi neri. Sakura urlò il nome del ragazzo e lui, non troppo distante, scaraventò per terra la legna che aveva raccolto e corse da lei. Quando spuntò nella radura Sakura si stava divincolando dalla stretta di due soldati dimenandosi in preda al panico. Shaoran si avventò sul terzo uomo affianco a loro e quello parò il suo fendente furioso con difficoltà. Arretrò mentre il ragazzo ancora infuriava contro di lui. Shaoran avrebbe battuto il cavaliere se non fosse stato per l’urlo di Sakura alle sue spalle. Si voltò di scatto giusto il tempo per vedere uno di quegli uomini che le tappava la bocca stringendola forte. La distrazione gli fu fatale. Il colpo gli arrivo improvviso alla nuca e lui crollò per terra. E non poté fare altro che guardare Sakura tra le braccia del nemico tendere una mano terrorizzata verso di lui prima che fosse tutto buio, l’ultima cosa che riuscì a sentire fu l’eco sordo del suo nome urlato a pieni polmoni dalla ragazza che amava.
Poi fu il turno di Sakura. Dopo aver visto il ragazzo crollare davanti a lei lo aveva chiamato più volte continuando a divincolarsi per raggiungerlo. Tremò al solo pensiero che potesse essere morto e iniziò a piangere. Il cavallo di Shaoran nitrì in preda al panico; non capiva cosa stesse succedendo. Sakura tremò, poi una mano le tappò il naso impedendole di respirare finché non perse i sensi anche lei. E la portarono via senza neanche preoccuparsi di controllare se Shaoran fosse morto davvero.

Appena furono spariti nella boscaglia una figura dai lunghi capelli neri e avvolta in un sontuoso abito rosso si accostò a velocità inumana al ragazzo riverso sull’erba e sanguinante. Gli scostò il volto tentando di verificare l’entità della ferita. Poi afferrò una fiaschetta di liquido rosso dalla cintura che portava e ne versò una goccia sulla testa del ragazzo. La ferità si rimarginò alla svelta e quando Shaoran riaprì gli occhi la testa gli pulsava ancora. Tomoyo lo aiutò a sollevarsi e a mettersi a sedere, lui immediatamente le chiese agitato:
-Sakura? Dov’è Sakura?-
La ragazza abbassò lo sguardo mormorando: -L’hanno portata via.-
Shaoran batté un pugno per terra furioso con se stesso, poi domandò ancora alla ragazza:
-Voi siete…- La ragazza lo precedette intuendo la sua domanda: -Sono Tomoyo, la dama dei draghi rossi, protettrice di ogni drago in cielo e in terra.- Sospirò –Io ho provato ad aiutare Sakura, ci ho provato. Il fato mi si è rivoltato contro e i poteri di chi la vuole crescono ogni momento di più, io non posso fare più di ciò che ho fatto fino ad ora.-
Shaoran strinse i pugni, avrebbe voluto arrabbiarsi, urlarle contro che sarebbe dovuta intervenire prima, ma un ruggito si levò nel cielo e glielo impedì, una figura scura di drago luminescente li sorvolò lasciando cadere dalle sue fauci una spada bianca che si conficcò di punta nella terra tra i due ragazzi. Tomoyo la prese e gliela porse. La spada era preziosa, l’elsa aveva un diamante azzurro sulla punta e la lama era lucida e affilata. Shaoran la afferrò e guardò la ragazza confuso.
Lei indicò un punto preciso alle sue spalle e lui si voltò a guardare in quella direzione. La ferita era chiusa ma la testa gli pulsò forte.
-Il primo villaggio in quella direzione esatta. A una notte di marcia da qui. Trova il fabbro e mostragli la spada. Domandagli di suo padre e mostra la spada anche a lui. Digli che la piccola Sakura dagli occhi verdi è in pericolo ed è in mano al casato dei draghi neri. Sei l’unico che può salvarla, lui ti procurerà il passaggio per la fortezza volante di Eriol e ti darà tutto l’aiuto necessario. Quando vedrai Sakura ricordale ciò che già le dissi in passato, se sentissi la tua vita scivolarti via ricordale che capirà quando sarà il momento di dividere il suo cuore in due e saprà per istinto come farlo. Porta la spada con te e usala contro il drago d’inchiostro se sarà necessario. E credimi, lo sarà.-
Il cavallo nitrì e Shaoran si voltò a guardarlo. Quando riportò gli occhi in direzione di Tomoyo questa era svanita. Montò a cavallo e lo spronò a correre verso il villaggio. Una voce soave e conosciuta rimbombò tra le felci e gli alberi:
-Sbrigati! Non avrai molto tempo!-

***---***---***---***
Ambra : Che si possa definire saggio o no io e mio fratello il film dei Digimon lo sappiamo quasi tutto a memoria ^^”. Non potevi sperare di scamparla citando qualcosa di esso. Poi sai come si dice: “I giovani di oggi sono così intelligenti!” c’è chi non sa neanche accendere il videoregistratore!!! Non ho chiari i motivi della tua morte… Il fatto di dove mi sono fermata è ok, ma cosa centro io con i cereali di traverso? Questo non l’ho capito… Mi fa piacere che l’idea degli artigli ti sia piaciuta, mi frulla in testa da prima che cominciassi a scrivere il primo capitolo temo. Il fatto che tutti fossero convinti che fosse rosso era un malinteso. Gli attacchi avvenivano al buio, poi sono proprio pochissimi ad essere sopravvissuti e tutti hanno visto il drago sporco di sangue, un po’ per le persone che aveva ucciso e un po per il sangue che sgorgava tra le squame per la trasformazione obbligata. Per quanto riguarda Touya… Hai altri dubbi? Esponili che me li segno da qualche parte così poi posso risponderti.
Dany92: Si sono dati una mossa… E che mossa!! Non trovi? Sono contenta di essere riuscita a celare il mistero così bene ma temo che oltre quello di sconfiggere Eriol ci sia un altro problema da risolvere ora… Sakura… Non c’è mai stato un drago rosso, lo credevano per il motivo spiegato ad Ambra. Era la madre di Sakura.
Laprinc: Non abbandonarmi che la storia non è finita, finirà con un fiore. Sconvolta? Scommetto che avevate perso le speranze! Sono lieta di essere degna di attenzione!
Rita: Questo è meglio del primo? Non preoccuparti degli auguri o se salti qualche recensione, l’importante è che non ti dimentichi di me, ok?
Paolo: Credo che ora i dubbi si dissolveranno a poco a poco. A proposito di Eriol, ti faccio lo stesso giochetto che ho fatto con Rita l’altro giorno su MSN (Con lei non c’è gusto, non ci si scervella…) ma senza giri ti chiedo solo: di che casato è Eriol?
Francesca: Un’altra che è stata dalla nonna, tu conosci i Digimon? Cosa ci avevi azzeccato? Che altro credi che accadrà?
Megghy: Niente rating rosso, ho già chiarito con Serena e tempo fa con Soili che le cose hot non mi escono (Notare che mi sono fermata subito), non sono roba per me!

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Capitolo 23
*** Legami di sangue ***


Legami di sangue

Shaoran spronò il cavallo ad andare al galoppo il più veloce che poteva. L’alba era passata da un poco quando attraversò le porte del villaggio, tanto che molti negozi erano già stati aperti e Shaoran pregò che anche la fucina del fabbro che cercava fosse già in funzione. Si fermò davanti al primo negoziante a chiedere:
-Sto cercando il fabbro, potete indicarmi la strada?-
L’uomo, un vecchietto dai capelli bianchi e la barba grigia che si reggeva con un bastone rispose immediatamente:
-Dovete raggiungere la piazza, non potete sbagliarvi, seguite questa via – puntò il dito davanti a loro e aggiunse – è l’unico fabbro al villaggio.-
Shaoran ringraziò e partì al galoppo. La piazza era grande e, dato l’orario, completamente deserta. Non gli ci volle molto per individuare il locale che cercava, era dritto davanti a lui e si distingueva per le varie armi e i vari strumenti da lavoro esposti fuori pronti per essere venduti.
Scese dal suo cavallo e lo legò alla prima staccionata disponibile per poi fiondarsi nella fucina a grandi falcate.
Al centro della sala un giovane dai capelli scuri stava battendo con un martello su un pezzo di metallo incandescente, gli si avvicinò e si fece forza. Sakura aveva bisogno di lui e non poteva deluderla perdendo tempo.
-Perdonatemi.- Disse educatamente dopo due colpi di tosse. –Ho bisogno di aiuto, mi hanno detto di venire qui.-
-Dì moccioso, cos’è di tanto importante da far passare in secondo piano le presentazioni?- Rispose l’altro alzando gli occhi verso Shaoran con un’espressione di profonda strafottenza stampata in faccia.
Shaoran non aveva intenzione di ribattere, nonostante avesse la possibilità di fargliela pagare cara preferì arrivare al dunque.
-Mi chiamo Shaoran, ho bisogno di aiuto.-
Il ragazzo tornò a puntare lo sguardo sul suo pezzo di metallo e disse ancora:
-Deve essere qualcosa di davvero importante se chiedi il mio aiuto senza prima domandarmi chi sono, o magari lo sai già.-
-So che tu e tuo padre potete aiutarmi, e questo mi basta, perché è una questione di vita o di morte e ogni momento che passa il tempo stringe.- Spazientito tirò la spada fuori dal fodero e la mostrò al ragazzo dicendo:
-Mi hanno mandato qui perché Sakura è stata presa dal casato dei draghi neri, è nelle mani di Eriol, ora non so quanto sappiate voi di questa storia ma so che potete farmi arrivare da lei per salvarla.-
Gli strumenti con cui il giovane ragazzo stava armeggiando caddero per terra con un tonfo mentre lui poneva lo sguardo stupito verso Shaoran. Poi indirizzò lo sguardo verso la spada che teneva tra le mani e gli disse quasi minaccioso:
-Chi sei tu? Da chi hai avuto quella spada e chi ti ha mandato qui?-
Shaoran aprì la bocca per rispondere, ma non era certo di poter parlare della principessa Tomoyo, così rispose:
-Non so se ho il permesso di parlare di questo, ma il tempo stringe, Sakura è in pericolo!-
Il moro gli si avvicinò e lo superò facendogli cenno di seguirlo, poi gli disse mentre chiudeva il portone:
-Io sono Touya, e giuro che se sei uno dei seguaci di Eriol ti ammazzo senza scrupoli, e stai pur certo che se non lo farò io lo farà mio padre.-
Shaoran deglutì ma lo rassicurò:
-Voglio solo salvare Sakura e uccidere Eriol.-
Touya lo guidò per la strada. Due edifici più in là bussò ad una porta e un uomo gli andò ad aprire.
Appena gli fu davanti Touya afferrò il polso di Shaoran, che ancora reggeva la spada, e la mostrò al padre che sgranò gli occhi.
-Questo ragazzino dice che Sakura è stata presa dal casato dei Draghi neri.-
L’uomo li invitò ad entrare e fece accomodare Shaoran su uno sgabello per poi chiedergli:
-Chi ti ha mandato da noi? Come conosci Sakura?-
Shaoran non capiva il perché di tutta quella diffidenza ma rispose comunque educatamente:
-Sono un amico di Sakura, un caro amico.- Tralasciò il fatto che fossero da poco diventati anche amanti ed evitò di chiedere chi fossero loro e cosa avessero a che fare con Sakura. –Mi manda Tomoyo, forse la conoscete.- Aggiunse poi, se la conoscevano avrebbero certo capito.
-La dama dei draghi rossi?- Domandò ancora l’uomo, poi si accasciò su una sedia e portò una mano sulla fronte in preda alla disperazione.
-Quando l’hanno presa?- Domandò con voce rotta.
-Poche ore fa.- Rispose Shaoran, poi chiese non riuscendo più a trattenersi: -Voi chi siete?-
Touya sbuffò, l’uomo invece alzò lo sguardo e rispose alla sua domanda:
-Sono Fujitaka, il padre di Sakura, e lui è mio figlio Touya.-
Shaoran deglutì, poi assicurò:
-Giurò che la riporterò indietro, so che voi potete aiutarmi a trovarla, e io vi do la mia parola che la riporterò indietro sana e salva e ucciderò chi l’ha rapita!-
Ora più che mai la fretta lo stava uccidendo. Non poteva permettersi di perderla, non se lo sarebbe mai perdonato.
Fujitaka si alzò in piedi e si voltò per andarsene dicendo:
-Probabilmente questa sarà una battaglia persa in partenza, ma per la mia piccola Sakura ci deve essere una speranza. Dammi tempo, il tempo di andare al tempio sulla collina a pregare per trovare una soluzione. E spero di trovarla.- Poi si voltò in direzione del figlio dicendo:
-Procura al ragazzo un’armatura resistente, ma soprattutto che sia comoda e leggera, dagli da mangiare e un posto per dormire, non so quando ritornerò.- Detto questo uscì frettoloso sbattendo la porta e si diresse sulla collina.

***---***---***---***
Angiericcio: Non ti preoccupare, sono contenta che la storia ti interessi ancora, per quanto riguarda il ruolo di Tomoyo piace anche a me, spero di non averti fatto aspettare proprio troppo troppo.
Dany92: le televisione? Tornei? Bell’idea, ma Eriol doveva seguire la tradizione della sua famiglia, altro che draghi rossi cattivi! Credo che Shaoran non sia proprio dispiaciuto per essere rimasto coinvolto.
Ambra: Che pensi che dica la profezia? Sono lieta che tu trovi i miei giri di parole così interessanti, che ha detto la tua compagna di banco quando ti sei illuminata? Ti ha chiesto il perché? Io e te dobbiamo fare una bella chiacchierata, credo di averla già detta questa frase… Mi serviva per la storia che la riprendessero, ma tranquilla, sarebbe successo anche se fossero rimasti insieme.
Rita: Quali previsioni si avverano? Come sarebbe che l’altra storia è più facile? Me povera!!! Vedrai quando si infilerà il pugnale nella pancia!! MUAH!!!!
Paolo: Su dai, sia Tomoyo che il drago sono buoni buoni!!! Io pure voglio andare sulla città volante!!! Chiedi a Soili se viene anche lei?
Laprinc: Se nello scorso capitolo c’era azione vedrai nei prossimi… Quando Shao… E Fujitaka… E poi Sakura… Ma Eriol… E allora il povero Shao… Ma Sakura… E poi… Sto scherzando, non succede nulla di tutto questo!!!

La storia sta per finire, mancano non più di cinque capitoli e temo che ci sia il rischio che finisca male Vi lascio il mio indirizzo MSN: maryoncalliette @ hotmail.it (tutto attaccato però) Spero di sentirvi prima o poi; potete avvertirmi che siete voi quando mi aggiungete per favore? Grazie! Alla prossima e riflettete su di una cosa: se Sakura discende dal casato dei draghi bianchi,Tomoyo è la capostipite del casato dei dragh rossi: Eriol di che casato è? Non so se l'ho già fatta questa domanda... Mah!

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Capitolo 24
*** La fortezza volante dei dragoni neri ***


La fortezza volante dei dragoni neri

Per tutto il giorno Shaoran non riuscì a calmarsi. La mente gli correva sempre al momento in cui avevano preso Sakura davanti ai suoi occhi e talvolta il punto della testa in cui l’avevano colpito incominciava a pulsare forte.
Touya procurò al ragazzo un’armatura, come gli aveva chiesto suo padre, sistemò il suo cavallo e gli preparò il pranzo.
Passarono ore e Fujitaka non tornava, Shaoran non poteva più reggere l’ansia dell’attesa e convinse più o meno cortesemente a Touya di portarlo al tempio.
Nonostante Touya non fosse del tutto convinto alla fine acconsentì e lo accompagnò sulla collina.
Si inoltrarono in un fitto bosco dagli alberi altissimi, tanto che il sole non raggiungeva la terra ai loro piedi. Ma la bellezza della selva non era sminuita né cupa per questa assenza di cielo. La luce arrivava fioca filtrando attraverso i rami e le foglie dando al luogo un’atmosfera ancor più mistica e spettacolare. I due ragazzi sbucarono in una radura ampia, tanto che da dov’erano potevano vedere benissimo la struttura del tempio dei draghi.
L’edificio davanti al quale si fermarono era enorme; le colonne bianche si alzavano quasi quanto gli alberi e anche la porta era immensa. I ragazzi avanzarono lentamente proprio nel momento in cui da una porticina incastrata in uno dei battenti del portone uscì Fujitaka con un’aria rammaricata dipinta sul viso.
-Non succede nulla. Nessuna risposta da nessuna parte.-
-Posso provare io?- Domandò Shaoran speranzoso. –Come si fa?-
-Dentro c’è un tempietto, non so se serva ma se vuoi puoi provare a pregare. Non so che altro fare.- Rispose l’uomo rammaricato.
Shaoran si era già avviato alla porta quando un fulmine squarciò il cielo. I tre alzarono i visi scrutando le nubi che avevano improvvisamente oscurato la radura e il marmo bianco del tempio divenne grigio.
Profonde venature nere incresparono la superficie lucida.
Un ruggito squarciò l’aria e dalle nuvole emersero due zampe possenti. Dei portentosi battiti d’ali spazzarono via delle nuvole aprendo un varco. All’improvviso fu visibile la sagoma immensa di un drago bianco.
Scese dal cielo con fatica, come trattenuto da una forza malvagia che era visibile a tratti. Una nube nera che lo circondava. Se ne liberò a fatica ma in fine riuscì ad atterrare scuotendo la terra come durante un terremoto.
Appena fu per terra scrutò i volti di coloro che si ritrovò davanti soffermandosi maggiormente su quello di Fujitaka. Si scrutarono negli occhi per qualche istante. Poi Fujitaka parlò.
-Salile in groppa.- Disse cauto.
Shaoran fissò il drago incerto, poi questo voltò il viso candido verso di lui e gli alitò contro. L’alito dell’animale era tiepido e appena avvolse il ragazzo sfiorando i suoi vestiti questi si trasformarono una magnifica e perfetta armatura. Anche il telo lacerato che circondava la spada che aveva il ragazzo tornò nuovo e si impreziosì.
Scintillava alla luce del sole che ora era tornato a splendere sopra le loro teste ed era talmente leggera che Shaoran non la sentiva nemmeno addosso. Con un leggero colpo di muso il drago bianco spronò Shaoran a montargli in groppa. Il ragazzo non poté che obbedire anche perché non vedeva l’ora di massacrare Eriol e di poter stringere ancora Sakura tra le braccia.
Il drago si allontanò dai due rimasti per terra riportando gli occhi blu a specchiarsi in quelli di Fujitaka.
-Proteggi questo ragazzo, tiene molto alla piccola Sakura e sono certo che anche lei tenga molto a lui.-
Il drago sembrò annuire prima di indietreggiare ancora. Si rannicchiò su se stesso prima di accucciarsi per un istante e poi spiccare il volo rapido tendendo le possenti zampe posteriori.


Il vento gli sferzava violentemente il viso. Le braccia erano strette attorno al possente collo squamoso per non essere spazzato via dalla velocità. Dall’altezza in cui si trovavano cadere sarebbe stato morte certa. Il punto della testa in cui era stato colpitogli pulsava e il fiato gli mancava per la pressione dell’aria.
Teneva gli occhi coperti da un braccio per facilitare la respirazione ma si costrinse ad alzare lo sguardo quando alcuni ruggiti lo raggiunsero tenui.
In lontananza due draghi neri si stavano dirigendo nella loro direzione. Uno dei due sputò una palla di fuoco nella loro direzione e il drago bianco fu costretto a virare violentemente. Shaoran fu quasi disarcionato. Riuscì a tornare in sella giusto nell’istante in cui i due draghi malvagi li avevano raggiunti. Uno di loro si avventò su di loro e lo schivarono all’ultimo secondo. Salirono di quota superando una fitta coltre di nubi. Shaoran tremò quando ruggendo gli altri due draghi li raggiunsero. Scesero in picchiata all’improvviso seminandoli e Shaoran sussultò. Sotto le nubi candide, dove prima c’era il vuoto, ora c’era un immenso castello scuro sospeso nel vuoto.
Il drago vi si avvicinò rapido e prima che potessero essere raggiunti planò su una sporgenza di roccia e Shaoran smontò di sella.
Si guardarono attorno cauti, poi il drago spiccò un salto e si gettò nel vuoto riprendendo quota e dando vita ad uno scontro acceso con gli altri draghi.
Shaoran si avvicinò alla fortezza, non aveva idea di dove iniziare a cercare Sakura. Scrutò attentamente la muraglia che si innalzava fino al cielo. Le torri nere svettavano cupe sulla sua testa. Shaoran si diresse rapido verso una porticina ai piedi di una parete e si ritrovò in un cupo sotterraneo.
Nella cella alla sua destra un uomo dai capelli bianchi e le ali candide da angelo era incatenato per i polsi e stava a testa bassa.
Alzò lo sguardo a e fissò il ragazzo. Parve quasi sollevato.
-Sakura...- Mormorò con voce rauca una tigre alata che il ragazzo prima non aveva notato nella cella alle sue spalle.
-Devi portare Sakura fuori da qui, ti prego!-
Shaoran rimase stupito, come facevano quegli esseri a conoscere Sakura? Ma se volevano che lui la liberasse allora erano dalla sua parte.
Sguainò la spada che gli aveva dato Tomoyo e diede un colpo secco alla serratura della prima cella. Il ferro si tagliò con immensa facilità e Shaoran perfino se ne stupì.
Poi il ragazzo tagliò anche le catene che tenevano prigioniero l’angelo per poi fare la stessa cosa con la tigre.
-Chi siete?- Gli domandò frettoloso.
-Siamo i custodi di Sakura, avevamo il compito di proteggerla ma Eriol ce l’ha impedito e ci ha separati, per fortuna voi l’avete protetta o probabilmente sarebbe già perduta.-
-Sapete dov’è?-
Yue e Kerberos guidarono Shaoran fino alla cella che si trovava infondo al corridoio. Sakura stava stesa su una branda rannicchiata su se stessa, gli occhi chiusi. Era talmente pallida che Shaoran temette che fosse morta. Ruppe la serratura con un colpo di spada e si fiondò nella cella sollevando la ragazza per le spalle e stringendola tra le braccia.
La chiamò ripetutamente preoccupato e si tranquillizzò quando notò che respirava.
La chiamò ancora dolcemente sfiorandole una guancia con il dorso di una mano e lei riaprì gli occhi a fatica.
Appena i loro occhi si incrociarono Quelli di Sakura si riempirono di lacrime e appena si rese conto di chi la reggeva sulle braccia.
Lo abbracciò all’improvviso singhiozzando e inizio a mormorare a mezza voce:
-Non dovevi venire… Non dovevi… Lui ti ucciderà! E’ troppo potente per te!!!-
Shaoran la strinse a se tentando di rassicurarla.
-Non mi ucciderà, stai tranquilla. Sarò io ad uccidere lui, te lo prometto. Andrà tutto bene.-
Ma Sakura non si calmava e continuava a piangere con il volto nascosto nel collo di Shaoran. Kerberos e Yue li osservavano poco dietro la porta della cella finche una voce ancora dietro di loro non li fece sussultare.
-Lasciala subito e vattene.- Ordinò Eriol possessivo rivolto verso Shaoran. Ma il ragazzo non ne volle sapere, lasciò Sakura per terra ancora in lacrime e si voltò sguainando la spada e parandosi tra la ragazza e il nemico. Kerberos e Yue gli furono subito affianco.
-Non ti permetterò di toccarla.-
Ringhiò Shaoran minaccioso. Eriol rise. E fu una risata perfida e di scherno.
-Come credi di fare a fermarmi?- Domandò ancora.
Poi il suo corpo fu scosso dai fremiti e, velocemente, il ragazzo prese le sembianze di un immenso e feroce drago nero. Quando sollevò il muso il soffitto del sotterraneo su cui si era scagliato iniziò a crollare. Shaoran si lanciò verso Sakura facendole scudo con il proprio corpo dai detriti che cadevano.

***---***---***---***
Ambra: Temo che Touya sia entrato ed anche riuscito di scena forse. Siamo alla conclusione, spero di riuscire a finire in altri 2 capitoli, se in bene o in male si vedrà poi.
Angiericcio: Questa volta forse ci ho messo davvero troppo ad aggiornare, sono spiacente ma miero bloccata, spero almeno che il capitolo sia decente. Questa fan fiction sta per finire ma se ti interessa ne ho iniziata un’altra che si intitola “La maschera d’argento”, è ambientata in un castello, non so se ti potrebbe piacere; sempre su Sakura.
Dany92: La risposta alla tua domanda pare che sia si: è un drago pure lui! Il caro Shaory sta per entrare seriamente in azione, ma lo sarà per poco…
Laprinc: MI dispiace ma Touya e lo zio Fuji sono rimasti a terra, non avevano canche di competere contro i nemici che si sarebbero trovati davanti… e forse non ne ha neanche Shaoran.
Revelation 80: Un po di tempo per stare insieme dici? Ma guarda che è colpa loro! Se solo si fossero spicciati prima quei due impediti sarebbero stati insieme più tempo! Ahahah! Fortuna che almeno nella mia ff i draghi sono immortali. Sempre se non cambio idea… Dobbiamo fondare un club sui digimon! E anche tu devi firmare la petizione!!! Poi ti spiego…
Paolo: Come ti ho già detto su MSN; non dire panzanate! Tomoyo e buona e non conosce Eriol di persona. Tomoyo è solo la dama dei draghi rossi.
Se riesco tra due capitoli la fan fiction finisce. Chissà chi morirà…

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Capitolo 25
*** Un combattimento impari. La fine ***


Un combattimento impari. La fine.

Restarono sotto i detriti per un paio di minuti prima che Shaoran si rendesse conto di ciò che stava succedendo. Eriol ruggì per un istante alle loro spalle, sputò una vampata di fuoco in direzione di una cella vuota. Le sbarre si sciolsero e la parete sul fondo crollò aprendo un varco verso il vuoto. Eriol si lanciò fuori ruggendo. Shaoran si sollevò spostando qualche piccolo pezzo di roccia e qualche sasso dalla sua schiena.
Si guardò attorno inquieto. Non aveva neanche una ferita e scorgendo Yue e Kerberos si rilassò nel vedere che stavano bene anche lui. Sakura stava ancora sotto di lui, illesa. Dolcemente le sfiorò una guancia con una mano e si ritrovarono con i volti vicini.
-Stai bene?- Le domandò preoccupato.
Sakura annuì sfiorando il suo naso contro quello del ragazzo. -Non dovevi venire… E’ troppo potente per te… Ti ucciderà…- Disse le ultime due parole in un soffio, con la morte nel cuore. Poi scoppiò in un pianto disperato.
-Vai via!- Lo supplicò in singhiozzi.- Vai via! Dirò ad Eriol che sarò sua! Di me potrà fare quello che vuole! Basta che non ti tocchi! Non deve sfiorarti nemmeno con un artiglio!! Se promette… Se…- La voce era rotta dal pianto. Ma Shaoran non desisté. Anzi, si alzò dicendo risoluto:
-Lo devo uccidere Sakura. Non posso tirarmi indietro. Non posso permettere che lui ti possegga come se fossi un oggetto. Non lo permetterò.- L’espressione era decisa, il volto corrucciato, i muscoli tesi e lo sguardo caldo rivolto in quello della ragazza che amava.
-Tornerò.- Le disse dolcemente, ma non era certo neanche delle sue parole.
Sakura gli afferrò in braccio per trattenerlo ma lui afferrò il suo polso con una mano per allontanarla.
-Non andare…- Supplicò ancora Sakura.
-Devo.- Insistè il ragazzo.
-E’ troppo potente!- Continuò la ragazza in singhiozzi.
Questa volta non le rispose. Si allontanò a passi svelti. Un altro ruggito gelò l’aria e Shaoran si affrettò verso l’apertura. Si fermò sull’orlo del precipizio e guardò in giù. Tra gli spazi tra le nuvole c’era solo il vuoto.
Quasi non si rese conto che Sakura gli si era avvicinata finché non gli strinse forte il braccio sperando di riuscire a trattenerlo.
Il drago bianco azzannò l’ultimo dei draghi neri che al loro arrivo li avevano ostacolati e i ragazzi lo videro precipitare. Sakura sussultò quando incrociò gli occhi blu del drago bianco che sfrecciava verso di loro.
-Non andare.- Insisté ancora. L’unica cosa che guadagnò fu un rapido bacio a fior di labbra da Shaoran prima di vederlo fare un passo e lanciarsi nel vuoto per poi atterrare in equilibrio sulla schiena rigida e squamosa del drago bianco.
Si guardò attorno cercando il drago nero ma lo sguardo gli corse nella direzione in cui si trovava Sakura. Fu una fortuna per lui perché Eriol spuntò proprio da dietro di lei.
La sua cavalcatura fece un’inversione rapida e Shaoran rischiò di perdere l’equilibrio mentre sguainava la spada e si preparava a colpire.
Eriol era affiancato dai suoi fedeli guardiani; Spinnel Sun e Ruby Moon che si lanciarono contro Sakura. Shaoran sussultò ma Yue e Kerberos furono svelti a mettersi tra loro e la ragazza. Shaoran sapeva che finché ci fossero stati loro la ragazza sarebbe stata al sicuro almeno da quei due mostri e poté tornare a concentrarsi sul suo scontro personale. Si scagliò contro il drago nero tentando di colpirlo ad un ala ma questo la schivò cercando di azzannare il drago bianco ad una delle zampe posteriori.
Il drago bianco fu svelto a schivarlo ma Eriol tornò all’attacco.
Quando il nemico tornò all’attacco Shaoran tentò un affondo su una zampa.
Come un flash gli tornarono in mente le parole che Sakura gli aveva detto qualche mese prima. L’unico modo per uccidere un drago è quello di colpirlo al petto, colpendo il cuore. Ma Eriol non era tanto stupido, non si avvicinava mai tanto da portare il suo petto a portata di tiro. Shaoran ringhiò di rabbia, Eriol lo superò passandogli alle spalle e il ragazzo lo perse di vista.
Fu il grido terrorizzato di Sakura ad avvertirlo. Lo aveva chiamato a squarciagola solo per avvertirli che stava attaccando dal basso. Spuntando minaccioso come una sagoma scura dalle nuvole candide. Il drago bianco si preparò al contrattacco ma Eriol cambiò direzione avventandosi contro Sakura. A quel punto non gli importava più di ucciderla. L’unica cosa che voleva ora era vincere.
Il drago bianco si avventò su quello nero e prima che Shaoran potesse rendersene conto lo aveva portato lontano dalla traiettoria in cui si trovava Sakura.

Yue parò un colpo, Kerberos azzannò il suo nemico con ferocia riuscendo a ferirlo.
La pantera alata era stremata e un’ala della tigre stava per cedere ma nessuno dei due demordeva. Gli scontri erano accesissimi e dagli occhi dei tre nemici sgorgava rabbia pura.

Quando Eriol si avventò ancora su di lui Shaoran riuscì a colpirgli di striscio un’ala ma questo non gli provocò che un lieve dolore.
Shaoran sorrise tra se. Aveva trovato un altro punto debole. Strinse l’elsa della spada pronto a colpire ancora la membrana sottile dell’ala del dragone intuendo la sua fragilità, ma anche la particolare importanza che aveva nel mantenere il dragone il aria.
Questa volta fu il drago bianco a scagliarsi per primo contro l’altro e un altro colpo andò affondo affianco all’altro. Questa volta fu più profondo e provocò un lieve ringhio di dolore.
Con un rapido movimento della coda del drago nero Shaoran fu disarcionato e cadde per qualche metro prima che il drago bianco potesse riafferrarlo e aiutarlo a rimontare in sella.
Shaoran si resse ancora meglio che poteva ma per un violento strattone del drago nero contro quello bianco perse la spada e rimase disarmato. Un altro colpo lo sbalzò per aria e si ritrovò a precipitare fino a cadere per almeno una ventina di metri fin sopra in ripido tetto di una delle torri del castello sospeso. Cadde di schiena urlando dal dolore e sotto lo sguardo terrorizzato di Sakura rotolò per almeno atri dieci metri fino a finire su un altro tetto. Avrebbe continuato a rotolare giù se non avesse sbattuto contro un cornicione.
Persino dal punto del giardino in cui si trovava Sakura in quel momento si poteva benissimo vedere in ragazzo sputare sangue.
Sakura non poteva reggere a vederlo così a causa sua. Il suo urlo straziato raggiunse tutti quelli che la circondarono. Per un istante ogni combattimento si fermò come per prestare attenzione a quel grido disperato lanciato tra le lacrime:
-SHAORAAAAAAAAAANN!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-

***---***---***---***
Revelation 80: Shao… Le penne… Non è lui che vola… Al massimo ci rimette l’osso del collo, non trovi? Per quanto riguarda i Digimon lascio in fondo alla pagina link e spiegazione. Ma alla fine ti avevo detto come mi chiamo? Non ricordo, vabbè, sono Marcella ma chiamami Marcy.
Angiericcio: Dunque, dici che le mie imperfezioni sono pochissime… Però ci sono!!! Dunque, mi diresti esattamente dove? Così le sistemo, sistemo qua, sistemo la, devo migliorare se voglio davvero scrivere un libro. Aiutami tu, segniati anche gli errori più banali e segnalameli per favore. E anche tu firma la petizione! Il drago bianco è Sakura! Lo aveva detto lei stessa, ricordi? Tienilo a mente perché nel prossimo capitolo si potrà rivelare importante.
Dany92: Fai bene a tenere a mente quella frase. Che ne pensi di questo cap? Ne manca solo uno, ma quale sarà l’ultima frase? Ci sarà un fiore, ma a cosa credi che servirà?
Fantastic Paul:La selva non ci sarà più purtroppo. I sopravvissuti non torneranno sulla terra. Cosa intendi tu per conflitto? Non hai detto molte panzanate oggi. Sono fiera di te!

BENE GENTE!! UDITE UDITE!!! FIRMATE QUESTA PETIZIONE SE VOLETE CHE I DIGIMON TORNINO IN TELEVISIONE!!!! Oddio. Almeno ci proviamo. Votate anche più volte se volete…

http://www.PetitionOnline.com/digirai/

P.S. Pare che sia l’unico modo per avere la quinta serie in Italia: è conosciuta come Digimon Savers o Digimon Data Squad. Firmate in tanti per favore, magari anche se i Digimon vi sono indifferenti!!

Ma lo sapete che queta FF è tra i preferiti di 17 persone? Porta sfortuna!! Io a tombola vinco sempre con la cartella 17!!! Posso ridere vero? Sguaiatamente!!!!

ARRIVEDERCI AL PROSSIMO E ULTIMO CAPITOLO!!!!!!!!!!!!!!!! BACI!!!!!!

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Capitolo 26
*** Da parte a parte ***


CAMBIO DI PROGRAMMA: Purtroppo scrivendo il capitolo mi è venuto lunghetto e ho preferito dividerlo in due (e poi sinceramente ci tenevo a tormentarvi ancora un po’ interrompendo proprio dove ho interrotto…). Questo sarà dunque il penultimo capitolo e non l’ultimo. Grazie dell’attenzione!

Buona lettura! By Marcy

Da parte a parte

Shaoran sputava sangue. I possenti colpi di tosse gli impedivano di respirare e le ossa gli dolevano talmente tanto che anche stare fermo immobile gli bruciava da morire. Provò ad alzarsi ma la schiena gli non lo permetteva. La vista era annebbiata e il fiato mozzato.
Eriol si avventò conto di lui.
Sakura sgranò gli occhi terrorizzata portandosi una mano sulla bocca per reprimere un urlo di terrore.
La schiena le si piegò improvvisamente per il dolore improvviso. Due grandi ali di drago bianche si aprirono dietro di lei quasi senza che lei lo volesse. Non attese neanche un istante prima di chinarsi e spiccare il volo. Atterrò ad un paio di metri da Shaoran, sul tetto, tra il ragazzo e il drago nero che si avvicinava minaccioso. Spalancò le braccia tra il ragazzo ed Eriol pronta a difenderlo.
-Fermati ti prego!- Lo supplicò. Era disposta anche a sposarlo pur di salvare il suo Shaoran.
Il drago non si fermò. Avanzò spedito verso di lei senza invertire la sua rotta. Non gli importava più di ferirla. Voleva solo massacrare quello stupido ragazzino che aveva osato sfidarlo.
Sakura strizzò gli occhi pronta all’impatto.
Il drago bianco si avventò su quello nero facendolo deviare e sbattendolo contro il tetto centrale del palazzo, sfondandolo.
Mentre i due draghi si azzuffavano tra loro Sakura si lanciò verso Shaoran con le lacrime agli occhi. Gli sfilò l’elmo dalla testa con tutta la dolcezza di cui era capace e gli accarezzò una guancia insanguinata.
-Shaoran? Mi senti Shaoran? Come stai?-
Il ragazzo tossì ancora e alzò gli occhi a fatica verso di lei.
-Stai bene?- Chiese ancora Sakura preoccupata.
-S… Sakura…- Sputò sangue e Sakura lo sorresse per aiutarlo a respirare.
-Tu… Tu hai le ali…- Un brivido di terrore percorse la ragazza e temette che per quella ragione lui potesse odiarla.
-Io… Si… ho le ali… non… non sono del tutto umana… te lo avevo detto…-
-Sei bellissima.- Mormorò il ragazzo leggendo il terrore negli occhi di lei e intuendone il motivo.
Alle loro spalle la battaglia infuriava. Il ruggito di uno dei draghi arrivò alle loro orecchie tanto forte che i timpani gli dolevano.
Il bersaglio del drago nero erano loro e nel tentativo di liberarsi dalla presa dell’altro drago sfruttò la coda per far cadere addosso ai ragazzi i detriti della punta di una torre.
Sakura si mosse svelta. Shaoran non era in grado di muoversi e la ragazza si gettò addosso a lui per proteggerlo. Aprì le ali più che poteva per impedire che i massi lo colpissero e quando questi le arrivarono addosso riuscì a non urlare per il dolore che le avevano provocato colpendola sulle ali.
Per fortuna la membrana delle ali della ragazza era resistente e permise ai sassi di lasciare solo dei lievi graffi.
Sakura si sollevò solo quando fu certa che nessun sasso avrebbe colpito il ragazzo. Lui la guardava preoccupato.
-Ti sei fatta male?- Domandò premuroso tentando di sollevarsi. Una fitta sembrò spaccargli in due la schiena ma riuscì a mettersi in ginocchio. Le sfiorò una guancia dopo aver sollevato un braccio a fatica e le disse ancora:
-Dovresti andare via da qui, è pericoloso.-
-Ma tu sei ferito…- Ribatté lei preoccupata. –Non sei in grado di combattere! Shaoran! Stai sanguinando! Devi andare via! Metterti al sicuro! E’ troppo potente per te!!-
Ma Shaoran non voleva sentire ragioni. Si fece forza e si alzò in piedi.
-Non me ne andrò e non mi arrenderò finché Eriol non sarà morto e tu libera.-
Gli occhi di Sakura bruciarono per le lacrime che premevano per uscire e lei si aggrappò ad un braccio del ragazzo supplicandolo.
-Non andare! Non andare ti prego!! Ti massacrerà!! Non avrà pietà!!-
-Abbiamo altra scelta?- Domandò allora Shaoran rude.
Sakura si zittì per un istante, poi lasciò scorrere due lacrime sulle sue guancie.
Il drago bianco fu scagliato per aria. Per fortuna ancora illeso. Eriol si sollevò imponente puntando gli occhi feroci contro i ragazzi.
Sakura indietreggiò spaventata e Shaoran si parò tra lei e il drago pronto a difenderla.
-Vai al riparo.- Le ordinò il ragazzo sbrigativo. Ma lei scosse la testa con vigore.
-Io resto con te.- Alzò lo sguardo al cielo, dove la battaglia tra i guardiani stava infuriando. Ruby Moon venne colpita da uno dei dardi di ghiaccio di Yue e si dissolse nel nulla. Il guardiano poi si lanciò verso i ragazzi e afferrò Sakura al volo portandola via prima che la coda del drago nero potesse colpirla. Sakura ora era al sicuro tra le braccia di Yue e questo diede parecchio sollievo a Shaoran quando si ritrovò a rotolare di nuovo per terra dolorante.
Sakura invocò il suo nome disperata ma lui supplicò Yue di portarla lontano e al sicuro e il guardiano aveva tutta l’intenzione di obbedirgli nonostante le lacrime disperate della ragazza.
Il drago nero allungò rapido il collo verso il ragazzo nel tentativo di azzannarlo ma Shaoran scattò d i lato evitandolo. Il muso della creatura sfondò un altro pezzo del castello e quando si ritrasse il ragazzo vi scivolò dentro. Così non andava. Si risollevò, ma aveva bisogno della sua spada.
La cercò con lo sguardo ma non riusciva a vederla anche perché era scivolato all’interno dell’edificio e le pareti in mattoni lo dividevano dal giardino.
Sakura intanto si dimenava tentando di sfuggire alla presa di Yue. Si trovavano distanti dal palazzo ma questo non aveva impedito alla ragazza di vedere Shaoran scivolare assieme ai detriti.
-Lasciami andare!- Urlava disperata tra le lacrime –Lasciami andare di prego! E’ disarmato! Permettimi solo di riportargli la sua spada! Lo ucciderà!-
Ma Yue non mollava la presa.
-Non posso lasciarti andare Sakura, ora ad Eriol non importa più di farti del male, non posso permetterti di rischiare.-
La sua voce era rassegnata e decisa ma Sakura non volle ascoltarlo. Presa da un attacco di rabbia gli morse il polso per fargli allentare la presa e correre da Shaoran.
Yue si distrasse per un solo istante ma a Sakura bastò per divincolarsi e spianare le ali sfrecciando verso il castello.
Shaoran era risalito a fatica sul tetto e si preparava a fronteggiare il drago psicologicamente mentre con lo sguardo cercava ancora la spada.
La coda del drago nero puntò dritta verso Shaoran trapassandogli lo stomaco sotto lo sguardo sconvolto di Sakura.

***---***---***---***
Laprinc: Me, Me Stessa ed Io sono lusingate e commosse per il tuo parere e ringraziano infinitamente. In più si scusano per il ritardo ma mi ero leggermente… bloccata…
Dany92: Tenuta a mente la frase? Risolto il dilemma? Posso ridere a crepapelle ora? … Sono ancora viva? Il fiore può essera la rinascita come dici tu, oppure la salvezza, oppure può essere posato dolcemente su una tomba… Il bello del combattimento deve ancora venire secondo me!
Revelation 80: Temo di essermi appena resa conto di aver fatto tutto il contrario di ciò che avresti voluto… Il numero 17 perché lo apprezzi? Se posso chiederlo naturalmente…
Ambra: Mia cara, non temere di saltare qualche recensione, non è poi la fine del mondo. Per il tuo primo dubbio: se la pensiamo allo stesso modo allora forse ci hai azzeccato. Riguardo al secondo dubbio: Casualmente, se andasse male, il fiore di cui parlavo con Dany92 sarebbe per un morto. E, dubito che possa andare peggio di così, voglio dire: ora ha un foro enorme nello stomaco… Non so se mi spiego… Riguardo al tuo terzo dubio non ne conosco la risposta ma confido sul fatto che sia già tornato a casa da solo da bravo cervellino.

LIETA DI DIRLO! ALLA PROSSIMA!! E questa volta sarà davvero l’ultimo!

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Capitolo 27
*** Sangue e squame ***


Ho cambiato idea…

Sangue e squame

La ragazza sbatté le ali con ancora più forza per raggiungerlo al più presto. Eriol ritirò la coda e Shaoran si accasciò per terra mentre il drago bianco lo azzannava e atterrava quello nero.
La ragazza atterrò poco distante da Shaoran con la vista offuscata per le lacrime e subito gli fu affianco singhiozzando.
-Shaoran! Shaoran rispondimi ti prego!-
Gli accarezzò una guancia dolcemente vedendolo tremare e con la manica pulì un rivolo di sangue che gli usciva dal naso.
Lo sollevò dolcemente per permettergli di appoggiare la testa sulle sue gambe e gli accarezzò con dolcezza i capelli sporchi e insanguinati.
-Shaoran!- Ripetè disperata.
Il ragazzo aprì gli occhi a fatica e li puntò in quelli di lei, umidi e grondanti di lacrime.
-Stupida, sapevo che non potevo batterlo, volevo solo darti il tempo di scappare prima di morire.-
Mormorò debolmente. Sakura abbassò la testa tremando e gli poggiò un leggero bacio sulla fronte sudata.
-Ma io non voglio scappare a costo della tua vita. Preferisco davvero morire assieme a te!-
Le ci volle qualche istante per notare che il ragazzo non respirava più e un intenso dolore si sprigionò nel suo petto assieme alla disperazione. Lo strinse a se convulsamente mentre il sangue di lui si apriva sempre più in una pozza di sangue ai suoi piedi. Ma era il sangue di Shaoran, e Sakura ne avrebbe versato altrettanto direttamente dal suo cuore se questo avesse potuto riportarlo da lei.
-Shaoran…- Mormorò ancora. Ma ormai sapeva che lui non era più in grado di sentirla.
-Shaoran…- Ripetè ancora ondeggiando con dolcezza avanti e indietro un poco come per cullarlo. Alzò per un solo istante lo sguardo sui suoi occhi vitrei per poi tornare a stringerlo a se.
Se per qualche minuto non aveva sentito i rumori e i ruggiti della battaglia che si stava svolgendo tra i due draghi ora tutto arrivava sempre più nitido alle sue orecchie.
Alzò lo sguardo freddamente puntandolo contro il drago nero. Gli occhi carichi di un puro odio e desiderosi di vendetta. Come ogni fibra del suo corpo.
Poggiò con dolcezza la testa di Shaoran per terra e gli fece un’ultima carezza prima di alzarsi in piedi. Restò ferma fissando i due draghi. Il drago nero era ferito in più punti, quello bianco aveva qualche graffio e forse anche una delle zampe anteriori slogate. Sakura iniziò ad avanzare a testa bassa verso il luogo dello scontro. Camminava piano, ma decisa e sofferente.
Lo scontro tra i due draghi infuriava. Sakura sembrava ignorarli. Continuò a camminare piangendo e lentamente iniziò a slacciare i lacci del corpetto che indossava. Lo lasciò scivolare ai suoi piedi e si sfilò anche l’abito e la sottoveste. Faticò a sfilarlo a causa delle ali e la schiena ancora le doleva.
Quando ci riuscì e fu nuda sollevò lo sguardo e lo puntò dritto verso il drago nero. Questo fu scosso da un brivido di terrore, poi la forma della ragazza mutò in fretta e divenne un immenso e maestoso drago bianco.
Non perse tempo e si avventò sul nemico. Era a causa sua se Shaoran si era ferito.
Con una zampata si avventò sul muso dell’altro ferendolo lievemente mentre l’altro drago bianco si metteva da pare comprendendo la sua furia.
Tentò di azzannarlo ma questo scattò in aria. Sakura gli corse dietro furiosa e tentò di bloccarlo per le ali. Riuscì a sfuggirle ancora ma lei non si arrese.
Con un calcio riuscì ad atterrarlo e lui si schiantò contro una delle alte pareti dell’isola fluttuante. Lo azzannò al collo e tentò di soffocarlo. Quello ruggì dal dolore mentre iniziavano a precipitare nel vuoto avvinghiati. Sakura sentiva il sangue di lui scorrerle giù per la gola e in quel momento non poteva che gioirne. Non calcolava neanche il fatto che la terra ai loro piedi si avvicinava pericolosamente. Eriol le tirò un calcio tanto potente che le graffiò il ventre e la costrinse ad allontanarsi. Ripresero quota appena in tempo per non schiantarsi e il battito delle loro ali alzò un polverone.
Sakura gli ruggì contro furiosa e usando una collinetta come trampolino di lancio gli si gettò ancora addosso. Voleva massacrarlo al più presto per tornare a piangere sul corpo di Shaoran.
Eriol la schivò e le morse una zampa. Poi la sbatté per terra sovrastandola per impedirle di risollevarsi.
Aveva intuito che in quello stato sarebbe stato difficile uscirne illesi, ma la ragazza si stava dimostrando più abile del previsto.
Gli tirò un possente colpo con la coda che lo costrinse a lasciarla andare. Si risollevò svelta e ringhiandogli ancora contro lo costrinse ad arretrare. Eriol iniziava ad avere seriamente paura.
Sakura lo fissava tanto ferocemente da far paura.
Eriol tentò di spiccare il volo ma Sakura gli si avventò ancora al collo. Quasi nello stesso punto in cui l’aveva afferrato prima.
Strinse forte e all’improvviso le tornarono in mente le parole di Tomoyo.

Azzanna al collo il drago oscuro, per amore e per vendetta.

Il suo collo era tra le sue fauci, e lo stava facendo per amore e per vendetta. Come Tomoyo aveva detto.

Non lasciare che si riprenda.

Prima era riuscito ad allontanarla e riprendersi, non l’avrebbe più permesso.

Non mollare la presa sulla sua gola finche non cesserà di respirare e il suo cuore cesserà di battere.

Allora doveva solo aspettare che gli mancasse il fiato, l’avrebbe ucciso, anche se fosse stata l’ultima cosa che avesse fatto.
Due lacrime le scivolarono giù per le squame fino a cadere per terra. E formarono una grande pozza sull’erba ormai insanguinata. Strinse forte e non le importava che la mascella le dolesse, che sentisse le ossa dell’altro drago rompersi tra i suoi denti.
Doveva e voleva andare fino in fondo.
Poi Eriol smise di respirare. Sakura non mollò ancora la presa ma aspettò anche che il cuore del drago smettesse di battere.
Solo allora aprì le fauci lasciando il suo pesante muso imbrattato di sangue crollare per terra con un tonfo. Abbandonò il grosso corpo del drago nero per terra e spiccò il volo verso l’isola volante.
Andava di fretta, planò direttamente affianco a Shaoran e tornò faticosamente umana, pur non riuscendo a far rientrare le ali all’interno della sua schiena.
Corse affianco a Shaoran, che era attorniato da Yue e Kerberos, che avevano vinto la loro battaglia contro i custodi di Eriol.
Sakura si accasciò affianco al ragazzo e poi fissò furiosa i due, serbando un’occhiataccia a Yue.
-Andate via!- Disse minacciosa. Yue allungo un braccio incerto per confortarla, mentre Kerberos già le si avvicinava quatto.
-Dovevi salvarlo! Dovevi lasciarmi andare!- Urlò furiosa verso Yue.
Il guardiano fece per dirle che voleva solo proteggerla ma lei glie lo impedì urlando:
-VATTENE VIA! ANDATEVENE VIA! Tutti e due.-
I due si allontanarono, ma non prima che Yue avesse mormorato un flebile e colpevole “scusa” e Kerberos avesse lanciato uno sguardo al drago bianco che li osservava una cinquantina di metri più in là.
Appena si furono allontanati Sakura coprì il cadavere del ragazzo con le sue ali, stringendolo come in un dolce abbraccio. Si accasciò su di lui piangendo. Già iniziava a diventare freddo. Iniziò a singhiozzare puntando lo sguardo sul drago bianco senza vederlo realmente.
Solo quando iniziò a mutare forma si accorse che era ancora li e li fissava.
Il drago divenne una giovane donna in poco tempo. Anche le ali svanirono. La donna aveva un che di familiare per Sakura. Avanzò lentamente e addolorata mentre il vento le faceva fluttuare i lunghi capelli neri come se fosse un angelo. Addosso aveva un abito diafano, fatto quasi di velo. E si fermò a pochi metri da Sakura con lo sguardo carico di dolore.
Sakura sapeva chi era, lo sapeva bene anche se non la vedeva da anni.
-Mamma…- Mormorò tra le lacrime.
La donna le sorrise triste e le si inginocchiò affianco.
Sakura si sollevò solo per scoppiare a piangere tra le braccia della donna che la strinse a se. I singulti ormai le impedivano di respirare. Nadejiko sapeva che non le sarebbe passate tanto facilmente tutta quella disperazione.
-E’ tutto finito tesoro, ora non potranno più farti del male, lui non avrebbe voluto che tu soffrissi così, è morto per salvarti la vita e ora sei salva e al sicuro, ora è felice.-

***---***---***---***
Dany92: E’ migliorato il tuo stato di depressione? ^^” …
Angiericcio: Non ti preoccupare per il capitolo saltato, l’importante è che recensisci questo, ci tengo particolarmente… Un funclub per me o per la fan fiction?
Revelation80: Esatto, da parte a parte proprio per quello! ^^ E’ una delle mie scene preferite dopo quella in cui Shao smette di respirare. Riguardo al mesiversario preferisco non pensare… ^^
Laprinc: Visto che ha fatto Sakura? Un’altra delle mie scene preferite! ^^

E se neanche questo fosse l’ultimo? E se invece lo fosse?

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Capitolo 28
*** Un cuore spezzato in due ***


SORPRESA!!!!!!!!!!!!!!!!!

Un ringraziemento speciale a Kikidabologna che ha seguito la scrittura del capitolo 5 righi alla volta

Un cuore spezzato in due

-E’ tutto finito tesoro, ora non potranno più farti del male, lui non avrebbe voluto che tu soffrissi così.-
-Avrei preferito davvero morire con lui, è colpa mia se è morto, non merito di essere viva.-
La donna si mise a cullarla dolcemente, come tanto avrebbe voluto fare in quegli anni passati lontano da lei.
Sakura tentò di prendere fiato invano, ma i singhiozzi che le nascevano nel petto le impedivano di respirare. Nadejiko la strinse forte accarezzandole i capelli insanguinati.
-Calmati, non trattenere il fiato, cerca di respirare.- Le disse rammaricata. Sakura ci provò, ma fu difficile. Ogni volta che l’aria le riempiva i polmoni la gola le bruciava terribilmente. Aveva un’irrefrenabile voglia di urlare.
I sensi di colpa la stavano tormentando. Se solo non l’avesse mai incontrata. Se solo le avesse strappato il cuore quando poteva. Se solo non si fosse innamorato di lei.
E poi un unico pensiero, l’idea dell’unica cosa che forse avrebbe potuto salvarlo. Se solo avesse trovato la forza di uccidere Eriol prima che colpisse Shaoran.
Appoggiò la testa sul petto di sua madre, la guancia sul soffice velo del suo abito. Teneva gli occhi fissi sul corpo inerte e senza vita del ragazzo. Stava diventando sempre più pallido e freddo. Sempre più rigido.
-Copriti o prenderai freddo.- Mormorò Nadejico mettendo sulle spalle della figlia un leggero mantello dello stesso velo di cui era fatto il suo abito, poi poggiò delicatamente una mano sul ventre della ragazza per tamponarle i graffi ed impedirle di perdere altro sangue.
Sakura gemette dal dolore ma scoprì che non era nulla in confronto alla sofferenza che provava per la perdita di Shaoran.
-Grazie per aver comunque provato a proteggerlo, grazie davvero…-
Mormorò Sakura ricominciando a piangere piano, poi scoppiò ancora in singhiozzi.
-Per favore…- Chiese ancora piangendo. – Puoi lasciarmi un pò sola con lui?-
La donna le baciò la fronte dolcemente, poi le disse con voce roca, quasi stesse per mettersi a piangere anche lei:
-Quando ti sentirai meglio lo sentirò, allora tornerò a prenderti, così potrai restare assieme a me.- Sakura annuì e Nadejiko si allontanò a malincuore da lei e non smise di guardarla rammaricata fino a quando non spiccò il volo con le sue ali di drago verso l’orizzonte.
Sakura si mosse verso il ragazzo, e lanciando una breve occhiata al mantello che sua madre le aveva lasciato scoprì che in realtà era un vestito.
Lo indossò svogliata, era corto, le arrivava alle ginocchia, le maniche erano larghe. Appena lo ebbe addosso lo vide sporcarsi di sangue ma non le importava.
Si inginocchiò affianco al ragazzo e le ginocchia le si tinsero di rosso per ciò su cui erano poggiate. Iniziò a togliere l’armatura di dosso a Shaoran. Fu facile liberarlo dagli ingombri nonostante non si muovesse. Era fermo, inerme. Morto.
Gli scostò dolcemente i capelli dalla fronte. Ancora non riusciva a capacitarsi che non ci fosse più. Si sentiva straziata dal dolore. Rassegnata, nonostante non volesse ancora accettarlo.
Poggiò la fronte sul petto nudo del ragazzo, lasciando scorrere sulla pelle di ciò che era rimasto di lui le sue lacrime. Portò una mano sulla ferita, non scorreva più sangue, non ce n’era più nel suo corpo, era colato via tutto.
L’unica cosa che avrebbe voluto in quel momento era sentire le sue braccia calde che la stringevano e la sua voce soave che la rassicurava, ma sapeva che non le avrebbe più parlato, e il suo petto era sempre più freddo.
-Perdonami, mi dispiace. E’ tutta colpa mia.- Mormorò.
Decise che sarebbe rimasta li per l’eternità, a vegliare sul corpo del suo amato, chiuse gli occhi e sollevò lo sguardo solo quando sentì una leggera carezza sulla testa. Le ci volle un poco per mettere a fuoco Tomoyo tra le lacrime.
La ragazza le sorrideva rassicurante, ma con una punta di rammarico nel volto.
-Sei stata brava, non hai mollato finché non ha smesso di respirare.-
-Non è servito, lui non c’è più.- Gemette Sakura.
-Hai seguito le mie indicazioni.- La incoraggiò Tomoyo. –Per metà. – Aggiunse poi.

Quando sarà il momento dividi il tuo cuore in due.

La frase che Tomoyo le aveva detto tempo prima le rimbombo nella mente.

Tra cielo e terra.

Rammentò poi.
-A cosa serve dividere il mio cuore in due? Vorrei strapparmelo e distruggerlo, a che serve dividerlo?- Domandò Sakura.
-E’ un essere umano, ma la forza di un drago può salvarlo.-
-Ma lui è morto… E’ finita… Niente potrà riportarlo da me.- Singhiozzò.
-Il suo spirito è ancora qui, il tuo amore lo ha trattenuto, ma devi sbrigarti.- Sorrise Tomoyo.
-Ma non ha più sangue nelle vene! E la ferita?- Insisté Sakura. Non poteva permettersi di sperare di riuscire a riportarlo in vita se non era certa di poterlo fare davvero. Un fallimento l’avrebbe uccisa.
-Non credi che il tuo amore sia abbastanza forte da risvegliarlo?-
Sakura scosse la testa incerta. –Non lo so…-
-Non senti che è ancora qui per te?-
-Io non sento nulla!- Si lamentò Sakura. –Sento solo un inteso e forte dolore al petto che mi sta distruggendo!-
Poi fu un istante, lo sentiva. Sentiva benissimo lo spirito di Shaoran ancora nel suo corpo, proprio davanti a lei.
-Come faccio?- Domandò poi a Tomoyo speranzosa.
-Poggia la tua mano sinistra sul tuo petto, e la destra sul suo. In corrispondenza del cuore.-
Sakura ubbidì, poi aspettò altre indicazioni.
-Chiudi gli occhi. Concentrati sul battito del tuo cuore.- Sakura lo fece, ma le lacrime le scorrevano ancora sulle guance e i singhiozzi la distraevano.
-Fai un bel respiro.- E Sakura lo fece, iniziò a respirare finché il respiro non fu calmo e il battito del cuore normale.
-Ora concentrati. Immagina il suo cuore che batte in sincronia con il tuo.-
Sakura fece anche questo e aspettò. Tomoyo aveva smesso di darle indicazioni. Sakura aprì gli occhi per cercarla, per dirle che non ci riusciva, che non aveva funzionato, che Shaoran non respirava ancora.
La ragazza era sparita, Sakura era di nuovo sola con il suo Shaoran.
Abbassò lo sguardo sul volto del ragazzo e poi per terra senza spostare le mani da dove Tomoyo le aveva indicato. Non stava funzionando, e si ritrovò quasi senza volerlo a supplicare.
-Shaoran! Svegliati ti prego! Apri gli occhi! Torna da me!-
Presto i singhiozzi le impedirono di continuare la sua supplica.
Appoggiò di nuovo la fronte al petto di lui piangendo e poi strofinò la guancia sulla pelle fredda di Shaoran bagnandola ancora con le sue lacrime.
Un dolore immenso le scoppiò nel petto come se il cuore le si stesse rompendo dentro.
Passò una mano dolcemente sulla pancia del ragazzo come per una carezza. Ma c’era qualcosa di strano.
Non sentiva più la lacerazione della ferita. Aprì gli occhi confusa.
Poi si accorse che la pelle su cui aveva appoggiata la guancia non era più fredda, anzi, si stava lentamente riscaldando sempre più.
Dopo il calore sentì il battito di un cuore agitato battere in sincronia con il suo. E subito dopo una mano le accarezzò dolcemente i capelli.
Sakura si sollevò svelta per guardare Shaoran in viso e questa volta versò lacrime di gioia. Shaoran era li, vivo, e la guardava con un dolce sorriso stampato in faccia.
La ragazza non perse tempo e si buttò tra le sue braccia dicendo:
-Credevo di averti perso per sempre!- Mormorò nascondendo il volto sulla spalla di lui.
-Anche io credevo di essere morto…- Disse Shaoran con voce rauca. A Sakura quello sembrò il suono più bello del mondo. Sorrise e gli baciò più volte una guancia, poi si sollevò per guardarlo in faccia ancora.
-Come ti senti?- Gli chiese premurosa.
Il ragazzo non le rispose se non con un altro sorriso, poi con le mani le asciugò dolcemente le guancie e le disse:
-Non piangere amore, sono qui.-
Poi Sakura si sentì avvolgere da qualcosa di sottile e tiepido, solo allora si accorse delle ali verdi di drago che erano spuntate al ragazzo.
Anche lui sembrava sconvolto da quella scoperta. E nonostante non si fosse ancora reso conto di averle le aveva usate per stringere Sakura a se.
-Cosa sono diventato?- Domandò alla ragazza. Lei abbassò la testa rammaricata e mormorò:
-Era l’unico modo per riportarti da me… Ti ho donato metà del mio cuore per riportarti in vita…-
Sakura iniziò a sentirsi in colpa per ciò che aveva fatto, ora Shaoran non sarebbe più potuto restare tra gli umani ora che era un mezzo drago, ed era colpa sua.
Il ragazzo si alzò da terra e prese il viso della ragazza tra le mani sollevandolo.
-Cosa comporterà questa trasformazione?-
-I draghi non possono vivere tra gli umani.- Rispose la ragazza.
-Allora sono costretto a passare il resto della vita sulle città volanti?- Domandò serio.
-Per il resto dell’eternità.- Lo corresse Sakura colpevole.
Il ragazzo sorrise e la strinse a se.
-Finalmente qualcosa va per il verso giusto.- Commentò. –Ed Eriol?-
-Eriol è morto.- Disse Sakura sollevata. Aveva temuto che il ragazzo potesse odiarla per la trasformazione che aveva subito.
-Bene, anche se avrei voluto massacrarlo io stesso…-
Sakura si lasciò sfuggire una risata, quello sembrava essere l’unico pentimento del ragazzo.

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Sakura corse tra gli alberi fino a spuntare in una radura. Aveva il fiatone e rideva. Il vestito bianco svolazzava quando si muoveva. Le bastò un istante di distrazione per essere atterrata e si ritrovò a rotolare sull’erba abbracciata a Shaoran.
-Presa!- Le disse il ragazzo ridendo con lei.
Sakura tentò di sollevarsi invano ma Shaoran la atterrò di nuovo con una spinta delicata.
-Non devi correre così però, non devi affaticarti.- La sgridò premuroso.
-Ma io mi diverto!- Si lamentò la ragazza. Poi gli mise al collo la collana di fiori che aveva fatto e lo sentì sbuffare.
-Non ti affaticare.- Le ripeté convinto. –Prometti che starai attenta.-
Allora fu Sakura a sbuffare.
-Va bene, lo farò.- Shaoran le sorrise compiaciuto per poi posare un lieve bacio sulla pancia ancora poco gonfia di lei. E quando si sollevò a guardarla in viso le porse una margherita di campo appena raccolta.





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Dany92: Siamo stati miracolati! Va meglio? ^^
Revelation80: Ken! Sei tu! Fantastico guerriero! Sceso come un fulmine dal cielo! Ken! Sei tu! L’acciaio delle mani! Tu la mia speranza nel domani! Però non potevi scegliere almeno un personaggio femmina? E non sono poi così violenta (Spero ^^”), guarda quanto è dolce questo capitolo! Per quanto riguarda il mesiversario non ti preoccupare, non ho brutti ricordi che possano tornarmi in mente ^^ , non sono mai stata fidanzata quindi mi tengo alla larga dai problemi. Comunque niente sfere del drago.
Laprinc: Non l’aveva ucciso prima perché sono state la rabbia e la furia per la perdita di Shaoran a darle la forza di massacrarlo. Purtroppo anche le storie infinite hanno una fine, e di per questa è appena arrivata. Sakura Bethovina: Io? Io diabolica e spregevole? Ma lo sai che io sono una brava ragazza! Comunque ho ricoperto la mia fossa, posso restare a casa mia o devo per forza trasferirmi in una piramide? Esattamente cosa avevi capito?
Angiericcio: E’ una fine migliore questa o quella che sarebbe stata senza questo capitolo?Ora finalmente è tutto sistemato. Tu mi lusinghi… Non sono poi così brava, me la cavo. Comunque grazie per il Fanclub XD
Kikidabologna: E’ più commovente lo scorso capitolo o questo? E’ una fine degna dell’eroe Shaoran? XD

Ringrazio infinitamente tutti quelli che hanno recensito questa fan fiction, quelli che l’hanno letta e quelli che l’hanno inserita fra i preferiti. Bisogna festeggiare; questa è la prima storia in assoluto che io riesco a concludere, forse riuscirò anche a finire le altre. Spero di sentirvi e anche che leggiate le mie altre fan fiction, e spero che siano decenti XD. A presto! Baci baci!

Marcy!!!

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