The piece of me I wish I didn't need.

di Heartless
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1-Cake. ***
Capitolo 2: *** 2-Peeta. ***
Capitolo 3: *** 4-To go over everything. ***
Capitolo 4: *** 3-That night. ***
Capitolo 5: *** 5-Time is supposed to heal you, but I ain't done much healing. ***
Capitolo 6: *** Because everything changed me and I don't think you can save me. ***



Capitolo 1
*** 1-Cake. ***


Sono passati due anni da quando la guerra è terminata, il dodici è stato ricostruito e le cose iniziano ad andare nuovamente per il verso giusto. Io e Gale abbiamo imparato a vivere insieme nella casa al villaggio dei vincitori, anche se i primi tempi per lui è stato difficile accettare di lasciare la sua famiglia.

Mia madre lavora al distretto 4 come infermiera, mentre Prim passa la maggior parte del tempo con noi, al dodici. Lei e Gale hanno stretto un buon rapporto e stanno aiutando nella ricostruzione del forno di Peeta. Già, Peeta..anche lui ha iniziato una nuova vita con Delly e non ci vediamo più spesso. Non ci vediamo proprio più. Io non esco molto di casa e le poche volte che lo faccio sto bene attenta che non si trovi nei 22 metri che separano le nostre case. A volte mi sono scoperta ad osservarlo dalla finestra mentre tornava acasa, ma mi ritraevo subito da questa appena accennava di girarsi nella mia direzione. Mai più di quello era accaduto tra noi negli ultimi due anni. Ci eravamo persi, nonostante tutto.

Apro gli occhi tirando lentamente la testa fuori dall'acqua in modo da tornare a respirare. Mi sono spesso domandata come sarebbe stato, cosa sarebbe accaduto se ci fossi stata io al posto della bionda Delly, ma mi rendo conto che il mio posto è questo, con Gale e Prim. Mi rendo conto che è il posto del mio corpo e forse non del mio cuore, ma va bene così perché è stata una mia scelta.Perché Peeta sarà sempre la parte di me di cui vorrei non aver bisogno.

"Katniss, hai visto Gale?" Mia sorella interrompe i miei pensieri con la sua voce acuta. Non mi ero neanche accorta avesse aperto la porta del bagno. Poggio le mani al bordo della vasca e mi tiro un po' fuori dall'acqua in modo da incontrare lo sguardo di Prim. "Credo sia al forno ad aiutare Peeta con le ultime preparazioni, tra due giorni ci sarà l'inaugurazione!" dico sorridendo alla mia paperella pensando che non posso fare altro se non essere devota al mio ex migliore amico per averla salvata dall'esplosione a Capitol City. Credo sia stato questo a farmi scegliere lui o la paura di dovermi confrontare con qualcuno troppo diverso da me quale è Peeta Mellark. "Katniss!" Prim richiama la mia attenzione " Pensi che lui farebbe una di quelle torte che osservavamo oltre la vetrina per il mio compleanno?" chiede sorridendo entusiasta come se le avessero appena donato la luna ed io sorrido a mio volta annuendo "Conoscendolo, ne sarebbe felicissimo!"

Circa tre ore dopo la voce di Gale arriva alle mie orecchie, segno che sono tornati a casa. Mi alzo dal divano e poso il libro che stavo leggendo su di esso per raggiungerli. Il mio compagno di caccia mi lascia un veloce e poco aggraziato bacio sulle labbra, mentre Prim scappa veloce nella sua camera senza degnarmi di uno sguardo. Scuoto la testa infastidita e mi rivolgo verso Gale "Cosa diavolo è successo?" lui sospira "Il forno ha avuto dei problemi e non sarà aperto in tempo per il compleanno di Prim, quindi non potrà avere la torta che Peeta le aveva promesso!" annuisco capendo finalmente la frustrazione di mia sorella e nella mia testa cerco una qualche soluzione perché dopo tutto quello che abbiamo passato una torta di compleanno è il minimo che io possa fare per lei. "Andrò da Peeta, troveremo un accordo!" esordisco di colpo ed ora Gale mi guarda con i suoi occhi grigi che non sono mai stati tanto freddi"Tranquillo" sussurro passandogli la parte superiore della mano contro la guancia ruvida "Non accadrà nulla e comunque prima o poi ci saremmo dovuti incontrare" lui sembra rilassarsi sotto il mio tocco, così mi alzo sulle punte e lascio che le nostre labbra si scontrino. Non è come baciare il ragazzo del pane, non sento calore o sollievo, ma solo l'irruenza di Gale che mi stringe i fianchi e cerca con impazienza la mia lingua con la sua. È un po' come baciare me stessa, perché siamo fin troppo simili io e il ragazzo che mi sta attaccato al corpo. Non è appagante, non mi fa sentire viva, ma è giusto così. È giusto per tutte le persone che sono morte a causa mia e per aver abbandonato Peeta.

Il giorno seguente mi alzo presto nella speranza di poter raggiungere il biondo prima che lo faccia Delly. Mi faccio una doccia veloce, indosso un vestito che mi ricade morbido sui fianchi molto più accentuati rispetto a due anni fa e mi lego i capelli in un'altacoda. Non faccio più la treccia perchè mi ricorda la guerra e le notti passate nelle braccia di Peeta che era solito sciogliermela tutte le sere.

Entro nella camera di Prim e le lascio un bacio sulla fronte prima di uscire di casa. Mi rendo conto solo in quel momento che è la prima volta che esco di casa dopo tanto tempo. Il sole colpisce i miei occhi come le palle infuocate della prima arena e sono costretta a coprirli con una mano. Mi abituo lentamente mentre cammino fuori dal villaggio dei vincitori e attraverso il distretto rendendomi conto che è primavera e che i prati sono irradiati dal giallo dei denti di leone. Ogni cosa intorno a me sembra ricordare il ragazzo del pane, così abbasso la nuca fino a che non ho raggiunto il forno.

Il lavoro che hanno fatto per ricostruirlo è enorme ed è proprio come diceva Gale: un misto tra il vecchio e qualcosa di nuovo. Ha detto anche che è servito molto a Peeta per superare il lutto della sua famiglia.

 

Mi avvicino alla porta a vetro, ma non riesco a percepire alcun movimento all'interno così la spingo e con mia sorpresa la trovo aperta. Lo scaccia spiriti attaccato ad essa rilascia un tintinnio gradevole e subito dopo sento dei passi provenire dal retro del forno.

Note autrice: Saaalve a tutti, pubblico questa storia frutto di una notte insonne. Inizio con lo scusarmi per non aver più aggiornato l'altra mia storia, ma ci sto lavorando e scuola permettendo dovrei riuscire a continuarla, promesso!
Intanto provate questa nuova storia nata come oneshot, ma che ho dovuto dividere in capitoli perchè troppo lunga!
Lasciate qualche recensione e non vogliatemi male!

Un bacio,

Heartless.

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Capitolo 2
*** 2-Peeta. ***


2-Peeta.

"Non pensavo saresti venuta così presto, Delly! Sono da te in un attimo, amore!" Rimango paralizzata dal risentire la voce di Peeta e i miei occhi provano a riempirsi di lacrime che però rimando prontamente indietro. Apro le labbra, ma da esse non esce nessun suono e così mi arrendo e aspetto che faccia la sua entrata attaccata alla porta. Dopo pochi minuti i passi tornano a fars isentire, sempre più veloci, sempre più vicini, sempre più pesanti e vorrei scappare via, ma tutto il mio corpo è teso e persino spostare il peso da una gamba all'altra risulta difficoltoso."Eccom-" Gli occhi di Peeta si spalancano mentre mi guarda e le braccia gli ricadono lungo i fianchi, faccio un piccolo sorriso e poi muovo un passo verso di lui.

Lui rimane immobile e sbatte le palpebre diverse volte, come se pensasse che tutto ciò sia un'allucinazione e quando si rende conto che è reale, che io lo sono, sorride e cammina lentamente nella mia direzione. Ci ritroviamo ad un passo di distanza uno dall'altro, perdendoci uno negli occhi dell'altro e mi sembra che non sia passato un minuto dall'ultima volta che li ho visti; sono azzurri come il cielo, come la serenità. Per la prima volta dopo il tempo che è passato dalla fine della guerra sento qualcosa accendersi dentro di me, sento il sangue caldo scorrermi nelle vene.Il mio fuoco si è acceso, nuovamente. Peeta allarga appena le braccia ed io mi lancio tra di esse, che si stringono intorno a me emi fanno sentire finalmente a casa. Sono morta ogni giorno,aspettando questo momento.

Alzo la nuca verso la sua e siamo così dannatamente vicini che riesco a sentire il suo respiro vibrare sulle mie labbra che automaticamente si aprono leggermente e cercano le sue, ma lui si sposta e mi sorride tristemente come a dire che non va più così,che non siamo più gli sfortunati amanti del distretto 12. "E'passato così tanto tempo.." sussurra guardandomi ancora incredulo e con una nota di malinconia e rabbia? "Lo so" ammetto colpevole"Non sono uscita spesso negli ultimi tempi"

"Cosa ti porta qui, dunque?" Non sorride più il ragazzo del pane, non mi sorride più. "Ho saputo del forno"inizio cercando di non soffermarsi sulla linea degli addominali che si intravede dalla maglietta bianca che indossa "E Prim ci tiene così tanto a quella torta che ho pensato potessimo farla a casa mia.Sai, non vorrei crearti problemi." dico tutto d'un fiato cercando di non sembrare ridicola. Lui annuisce e poi sparisce nel retro,quando torna mi conferma che si può fare, ma non verrà molto grande ed io gli dico che non importa, poi ci salutiamo con un semplice gesto della mano. Mi dirigo verso la porta, poggio una mano su di essa e faccio per uscire, ma lui mi richiama "Katniss?" Mi volto di scatto e incateno i nostri sguardi "Si?"sembra indeciso sul continuare la frase e anche a questa distanza riesco a veder i suoi occhi farsi più cupi, poi alla fine parla "Sono felice che tu siavenuta qui, oggi!" " Lo sono anche io!" dico chiudendomi la porta alle spalle ed una volta fuori inizio a ridere così forte che mi spavento, ma poi improvvisamente mi ricordo che non ci siamo datiun appuntamento, allora rientro nel forno e noto che anche Peeta sta ridendo da solo come un pazzo. Ci guardiamo da lontano e ridiamo,ridiamo tantissimo, ridiamo come due amici che si sono finalmente ritrovati, come due che pensavano di aver dimenticato cosa significasse ridere davvero, poi piano piano le risate si affievoliscono e rimangono solo gli echi di esse nell'aria "Questo giovedì?" dico con voce forse troppo acuta "Questo giovedì"conferma lui.

Durante la strada di ritorno incontro diverse persone che mi fermano e mi ringraziano per tutto quello che ho fatto e solitamente mi disturberebbe molto, ma oggi no. Oggi no.

 

Mi fermo al prato dove è stata scavata la fossa comune e resto un po' lì, in rispetto a tutte le persone che sono morte a causa mia,perché credevano in me, e prima di tornare a casa raccolgo unmazzetto di denti di leone. Li porto al naso e le immagini scorrono veloci nella mia mente: Peeta che mi guarda, che controlla se ci sia qualcuno che possa vederlo, che mi lancia il pane, che si allontana ed il dente di leone che fiorisce a primavera.

Angolo autrice: Salve, eccomi con un nuovo capitolo! Spero vi piaccia!

Un bacio, 
Heartless. 
 

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Capitolo 3
*** 4-To go over everything. ***


Forse Gale aveva ragione, forse non lo vedo solo come un vecchio amico, ma d'altronde non lo è mai stato."Tu l'hai dimenticata?" continuo poggiando un palmo sul suo petto ed il ragazzo con cui vivo sparisce. Non ci sono occhi grigi oltre ai miei nella mente. È tutto così azzurro. Troppo azzurro ed io non riesco a resistergli, vorrei tuffarmici dentro. "Come...come potrei dimenticarla" mormora con il fiato mozzo per poi afferrare i miei fianchi nelle mani, sporcando il mio vestito con la farina. Avrei riso per questa situazione qualche hanno fa, avrei riso per scappare dall'imbarazzo, ma ora sono cresciuta e non sono più la casta sfortunata amante del distretto 12. "Mi ricordo ancora il tuo sguardo acceso nel buio e le parole che mi hai sussurrato. Se mi  amavi, perché mi hai lasciata andare?" bisbiglio a pochi millimetri dalla sua bocca, ma ne pento poco dopo perché Peeta scuote la testa e si lascia ricadere le braccia lungo i fianchi per poi allontanarsi da me. Rimango immobile, fissa contro il ripiano della cucina e guardo il vuoto. È tutta colpa mia, io rovino sempre tutto, ma non voglio raggiungerlo, non voglio mostrare i miei punti deboli. Quella domanda senza risposta però mi ha lasciata interdetta, mi ha lasciata con il dubbi che forse Delly è una donna migliore di me. Certo che lo è, lei non l'ha mai ingannato. Lei l'ha sempre amato davvero e non se n'è accorta troppo tardi come te,idiota. Sospiro, avanzo qualche passo verso il salone, ma poi mi fermo nuovamente quando mi accorgo che Peeta sta osservando la sua futura moglie dalla mia finestra, dalla finestra dove io osservo lui tornare a casa tutte le sera. Mi infastidisce la cosa, quello è il mio angolo e nessuno dovrebbe avvicinarcisi. Né Gale, né Prim, né Peeta mentre guarda qualcuna che non sono io.

 

 

Pov Peeta

 

Il corpo di Katniss è cambiato in questi due anni, non ha più la forma spigolosa che ricordavo ma è sinuoso ed invitante. Si avvicina alle mie labbra e per un momento mi passano in mente tutte le volte che la mia futura moglie lo fa, tutte le volte in cui mi perdo in lei e mi pento di quello che sto desiderando, di quello che voglio fare.Quando penso che le sue labbra stiano per scontrarsi alle mie lasciandomi senza via d'uscita si ferma e sussurra"Se mi amavi,perché mi hai lasciata?" Quelle parole mi bloccano e mi mostrano tutte le giornate passate ad osservarla dalla finestra, ad osservare quel corpo così desiderabile nelle mani di un altro uomo e la risposta è davvero semplice: ti ho lasciata andare perché hai fatto una scelta e vederti felice, anche se con un altro, mi bastava. Mi è sempre bastato Katniss, non capisci? Mi è sempre bastato guardarti da lontano mentre vivevi la tua vita, non ho mai preteso di farne parte.

Angolo autrice: Ciao! Eccomi qui con un altro capitolo, adesso ne mancano solo due alla fine, sono quasi dispiaciuta e per questo sto pensando di aggiungere un capitolo bonus, ma non ne sono sicura! 
Scusate se questo capitolo è troppo corto, ma come ho già detto non è facile dividere una oneshot.
Fatemi sapere le vostre opinioni :)
ps: Cosa ne pensate di come è stato realizzato l'ultimo film?

Un bacino,

Alexie.

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Capitolo 4
*** 3-That night. ***


3-That night.
 

Rientro in casa ed il profumo di stufato si impossessa delle mie narici, segno che Gale è andato a caccia e ora sta cucinando per me.Non pensavo di aver passato così tanto tempo fuori casa. Mi dirigo in cucina, gli lascio un bacio su una guancia e poi riempio un bicchiere d'acqua e vi metto dentro i fiori. "Allora, com'è andata con il panettiere?" esordisce il ragazzo alle mie spalle"Sono riuscita a convincerlo! Quando è pronto chiamami." dico semplicemente per poi andarmi a rintanare sul divano con Ranuncolo.Ho deciso di non raccontare nulla a Prim e di non dare dettagli aGale, che potrebbe infuriarsi e rovinare tutto. Siamo solo dei vecchi amici (?) che preparano un dolce insieme, alla fine. Non c'è nulla di cui preoccuparsi, l'istinto di baciarlo è venuto solo per la tanta lontananza, solo per quello. Il mio posto è questo, che io lo voglia o no e quello di Peeta è con Delly. Anche se mi ritrovo a desiderare che le cose fossero diverse.

E' giovedì pomeriggio, Prim e Gale escono per andare ad aiutare nella ricostruzione delle case al giacimento, torneranno in tarda notte e così io e Peeta potremo tranquillamente fare le prove per la torta di compleanno. Mi spaventa rimanere da sola con lui dopo così tanto tempo, ho paura che non avremo nulla da dirci e che tra noi calerà il silenzio imbarazzante tipico in di queste situazioni.

Intorno alle 16.30 il campanello suona e quando apro la porta e scoppio a ridere nel vedere il ragazzo del pane sommerso sotto buste di ingredienti. Gliene prendo alcune e gli faccio strada fino alla cucina dove posiamo tutto sull'isolotto centrale "Benvenuto nella mia umile cucina!" gli dico sorridendo "Ciao" si limita a rispondere. Non è come l'altra mattina, sembra molto più freddo e distaccato. "Bene, da dove...iniziamo?" sussurro indicando la marea di buste di tutta risposta lui inizia a spostarne alcune lasciandone solo tre "Direi che potremmo iniziare con il pan di spagna!"

lavoriamo silenziosamente per un'ora e io seguo ogni suo singolo movimento tentando poi di imitarlo goffamente. Abbiamo preparato gli strati di pan di spagna e Peeta ha fatto anche la crema al cioccolato e la panna per guarnire. È così concentrato mentre si dedica a quell'arte che non si accorge neanche delle volte in cui mi fermo ad osservare la linea della sua mascella, i capelli biondi che gli scendono sulla fronte e la lingua che resta per tutto il tempo incastrata tra le sue labbra.

 

"Ora arriva la parte difficile!" trilla improvvisamente facendomi saltare per lo spavento. Mi volto verso di lui, gli rivolgo uno sguardo assassino e lui scoppia a ridere "Certe cose non cambiano mai, dolcezza!" Rido anche io annuendo "Allora, quale sarebbe questa parte difficile? Perché quello che abbiamo appena fatto mi sembrava già abbastanza impossibile!" Peeta scuote la testa alzando gli occhi al cielo "Il fondente!" dice e poi iniziaa ripulire l'isolotto, in seguito mette un pentolino sul fuoco e mispiega che bisogna far scaldare l'acqua e la colla di pesce per poi, una volta sciolta, aggiungere glucosio e burro ammorbidito.Continua a spiegarmi il procedimento finché non ha un panetto biancotra le mani e lo poggia sul ripiano della cucina dove ha precedentemente steso della farina. "Ora tocca a te!" cantilena entusiasta, mentre io sono semplicemente terrorizzata di rovinare il suo bel lavoro con le mie incapaci mani. Mi fa spazio ed io inizio lentamente ad affondare le dita nel composto bianco "Allora, come va con Delly?" proferisco mentre l'impasto mi si attacca ai polpastrelli "Diciamo che va bene, tranne per il fatto che lei continua a tartassarmi con la storia del matrimonio ed io ho troppe cose a cui pensare in questo momento. Le ho promesso che appena l'attività sarà avviata la sposerò, ma lei non vuole capire!"alle sue parole mi irrigidisco di scatto ed ho la sensazione che qualcuno abbia appena risucchiato l'aria dai miei polmoni. Perchè fa così male? "Ah si? Be', vedrai che lei capirà!" riesco a pronunciare dopo quello che sembra un tempo infinito e affondo con forza le dita nel panetto per poi sbatterlo contro il ripiano "Ferma,ferma, ferma!" urla Peeta diventando rosso in viso "Non è così che si fa, lo rovinerai!" Gli rivolgo uno sguardo colpevole e perso allo stesso tempo e allora lui si decide a darmi una mano. Si posiziona dietro di me e poggia le sue mani sulle mie cercando dimostrarmi i movimenti adatti, ma il mio cervello si è sconnesso.L'unica cosa che sento sono i brividi che le sue mani mi trasmettono lungo la schiena ed il suo corpo premuto contro essa.Lentamente mi mostra i giusti movimenti e quando si spinge in avanti con il corpo per assecondarne alcuni, il suo bacino va a scontrarsi contro i miei glutei facendomi venire voglia di spingermici contro.Dopo diversi minuti i suoi palmi si fermano, ma rimangono ben ancorati ai miei, come se neanche lui riuscisse ad interrompere quel contatto. "Non porti più la treccia?" sussurra al mio orecchio mentre le sue mani si stringono con più decisione sulle mie "Io..io"balbetto per qualche secondo ma poi mi riprendo "non l'ho più fatta perché mi faceva pensare alle notti passate nel treno con te!"mormoro sfilandomi dalla sua presa e voltandomi per guardarlo negli occhi "Mi ricordava quella notte !" sussurro con voce bassissima dopo essermi alzata sulle punte e avvicinata al suo orecchio.

 

Angolo autrice: Beeene, eccomi qui con un nuovo capitolo e ne mancano solo tre alla fine della storia! Fatemi sapere le vostre opinioni! E un grazie speciale va alle persone che hanno recensito la mia storia. 
Un bacio, 
Alexie.

 

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Capitolo 5
*** 5-Time is supposed to heal you, but I ain't done much healing. ***


Dovrei urlarle contro finalmente e farle capire quello che provo e ho provato in tutti questi anni ad aspettarla vanamente, ma non lo faccio. Ancora una volta, resto in silenzio.

Mi avvicino alla finestra verso la quale mi sono voltato molte volte nella speranza di incontrare lo sguardo della mora e fisso l'entrata del villaggio dei vincitori. Le oche di Haymitch starnazzano davanti al cancello e una leggera brezza  fa muovere le loro piume bianche. Ad un certo punto si spostano tutte e dei capelli biondi appaiono nella mia visuale, provocandomi una forte fitta al cuore. E' Delly. Cammina a fatica, alcune ciocche attaccate alla fronte dal sudore, le gote rosse e grandi buste nelle mani che sembrano pesarle molto. Dovrei essere con lei, dovrei essere lì ad aiutarla.Cosa penserebbe se sapesse che sono qui?Oh, la mia dolce e indifesa Delly. Mi dispiace così tanto di non poterla amare come merita, ma il mio cuore è sempre appartenuto ad un'altra persona e quella persona si trova in questa casa, non in quella dall'altra parte della strada.
Poggio le mani sul piano della finestra e ascolto alcuni passi muoversi verso di me, quando si fermano aspetto diversi minuti che Katniss dica qualcosa, per poi decidermi che forse il mio posto non è mai stato questo, che devo tornare al mio."Farò la torta di tua sorella nella vecchia casa di Delly, ora devo andare!" dico ad alta voce in modo che mi senta e poi mi dirigo verso la porta. Poggio la mano sulla maniglia tonda, mi volto verso la cucina e Katniss è lì, mi osserva con i suoi occhi tristi e grigi con il vestito sporco di farina, delle mie mani, i capelli legati malamente in quello che doveva essere stato uno chignon ed è bellissima, più bella di come non lo sia mai stata, ma mi rendo conto che forse è troppo tardi per noi, che ci siamo mancati troppo tempo senza fare nulla ed è il nulla che c'è rimasto. Così, faccio scattare la serratura, la vedo avvicinarsi con passo lento, sconfitta. Ho  battuto la ghiandaia imitatrice, ma non credo sia veramente una vittoria, così questa volta non mi allontano quando il suo corpo si poggia contro il mio e  le sue mani si posano ai lati del mio viso. Poggio la fronte contro la sua, una delle sue piccole mani scivola ad accarezzare il mio collo ed i miei occhi si mescolano ancora una volta con i suoi, ancora una volta il mio mare che inghiottisce il suo ferro. Porto le mie mani a stringere la sua vita stretta, lei sospira contro le mie labbra e poi vi preme con forza le sue contro.  Ha il sapore del poco impasto che prima ha rubato con un dito, ha il sapore di qualcosa desiderato per troppo tempo. Le mie labbra si schiudono, la sua lingua accarezza la mia delicatamente, poi le lasciamo rincorrersi, almeno loro, mentre anche l'altra sua mano si sposta dal mio viso e scivola sul mio petto dove stringe il tessuto della maglia, tirandomi acnora di più contro il suo corpo. Chiudo gli occhi e imprimo il suo sapore nella mia testa, insieme alla forma dei suoi denti, allo spessore della sua lingua, la sento fremere sotto il mio tocco ancora una volta, ancora come quella notte ma ormai non siamo più quelli di una volta, ormai apparteniamo a due realtà diverse vissute a soli 22 mentri di distanza. Con questo pensiero smettiamo di baciarci così come avevamo iniziato: dal nulla. L'ultimo sguardo che ci rivolgiamo è pieno della consapevolezza del tempo passato che non si può recuperare, di un amore sfiorito senza essere mai piantato. "Ti amerò sempre, ma non così." sussurro sulle sue labbra prima di affondarci nuovamente con le mie in quello che è definitivamente un bacio d'addio, poi apro la porta, avvolgo le mani intorno alle sua braccia che mi cingono il collo e le faccio scivolare lontano da me, le rivolgo un ultimo sorriso  e prima che la porta si sia chiusa alle mie spalle sento un leggero sussurro che mi sembra un "ti amerò sempre anche io".

Angolo autrice: Eccomi qui con il nuovo capitolo! Lo so , sono un giorno in ritardo ma queste feste mi hanno occupata troppo, nonostante io sia probabilmente la reincrnazione del Grinch! E voi? Amate il natale?
Spero che il capitolo vi piaccia anche se ho cercato di allungare il brodo proprio mentre lo pubblicavo perchè mi sono resa conto che era troppo corto! 
Vi aspetto tutte per l'ultimo capitolo, 
Buon Natale in ritardo, buon S. Stefano e un bacio, 
Vostra, 
la reincarnazione del Grinch! 

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Capitolo 6
*** Because everything changed me and I don't think you can save me. ***


Sistemo le ultime cose prima che gli invitati arrivino. Sento già Effie gridare ad Haymitch di non bere troppo e la voce pesante di Gale mentre si sforza di intraprendere una conversazione che non riguardi guerra o caccia. Controllo per l'ennesima volta la tavola,nella paura che manchi qualche cosa, ma la tovaglia verde chiaro illumina la stanza, le posate sono tutte al loro posto, i bicchieri anche e il centrotavola di fiori fatto da Prim risulta in perfetta armonia con la tavolata. Guardo l'orologio, gli ospiti saranno qui tra 10 minuti esatti e tra di loro ci sarà anche Peeta. Sono passate due settimane dall'ultima volta che ci siamo visti e quel bacio brucia ancora sulle mie labbra come se fosse stato incandescente.L'ho lasciato andare ancora una volta, ancora una volta perchè i suoi pozzi del colore dell'oceano me l'hanno chiesto, ancora una volta perchè sono consapevole di non potergli dare quello che si merita. Io non sono Delly, non sarò mai la mogliettina amorevole che si merita, mi sveglierò durante la notte urlando per la paura che Prim sia morta sotto quelle bombe, mi sveglierò gridando per la paura di trovarmi ancora nelle arene, mi sveglierò sudata, sconvolta per la paura di non essere riuscita a strapparlo dalle mani di Snow prima che lo depistassero. Sarò una moglie terribile e per questo mi merito accanto un marito terribile quale Gale che adesso sta scendendo dalle scale e mi guarda con quel sorriso da cane bastonato che mi fa venire voglia di saltargli al collo per poi strappagli quei cazzo di denti maledetti. Indossa una camicia bianca, attillata che gli delinea le forme perfette dei muscoli, ma anche questo mi fa schifo. Mi viene il vomito al solo pensare di toccare quel corpo perfetto, quella pelle liscia mentre la mia è solo un ammasso di cicatrici con cui si potrebbe giocare ad unire le linee per vedere che immagine esce. Mi passa vicino, mi fa scorrere la mano sui glutei mentre mi sorpassa e poi ruba una pizzetta dal vassoio sul tavolo.Vorrei urlargli addosso, tirargli contro queste pizzette e strappargli quella camicia di merda per poi buttarlo fuori di casa e urlargli "Vaffanculo stronzo, lasciaci vivere in pace, se ho perso lui è soltanto una tua cazzo di colpa!" e invece gli faccio un sorriso d'intesa e mi avvicino a leccargli via la macchia di sugo che ha sul labbro superiore. "Bastardo, ti odio, sparisci!" ma non esce nessuna parola perchè questo è il mio inferno personale,questa è la vita che mi sono scelta ed ormai è troppo tardi per pentirsene, una volta entrati nell'inferno da esso non si esce."Bastardo, ti odio, sparisci!" e Peeta mi sorride sulla soglia della porta.  

Angolo autrice: Sorpresa, sorpresa, sorpresa! Non mi andava di aspettare una settimana per postare la fine visto che sarò ad Amsterdam e quindi eccola qui.....Non odiatemi, ho riscritto il finale di questa storia una cosa come cinque o sei volte  e alla fine ho deciso per quello meno convenzionale, come  la storia del resto! 
Un bacione a tutti e grazie per aver intrapreso questo piccolo viaggio con me! Grazie a chi ha recensito e a chi è rimasto un lettore silenzioso! 
Fatemi sapere cosa ne pensate e se è il caso che io scriva un capitolo bonus sulla famosa notte tra Katniss e Peeta... 
Arrivederci, 
Alexie. 

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