Cambio di rotta

di ambassador of dreams
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prolgo pt.1 ***
Capitolo 2: *** Prologo pt.2 ***
Capitolo 3: *** Addio ***



Capitolo 1
*** prolgo pt.1 ***


~AA: allora, per scrivere questa storia sto collaborando con The Snow Queen, o Snow, credo sia molto importante dirlo. In poche parole io scrivo (con il contributo e delle idee da parte di Snow) e lei per la maggiorparte del lavoro farà delle fan art che metteremo durante la storia. In pratica io mi occupo del testo, e lei dell' impaginazione. Ovviamente è un' Hiccelsa XD. Ora vado a cercare delle idee per scrivere il capitolo, bye.

Cambio di Rotta
You wanna climb up the stairs
I wanna push you back down
But I let you inside
So you can push me around

Elsa controllava le cartine dei progetti sul regno nel suo ufficio. Olaf, Anna e Kristoff facevano una passeggiata nel giardino, nel regno si viveva una giornata come tante, quando il consigliere della regina bussò alla porta di quest' ultima.
"avanti"
Il consigliere entrò con tranquillità, e camminò lento fino alla grande e decorata cattedra di mogano. La regina posò le carte, unì le mani sulla superficie della cattedra e tossì silenziosamente.
"regina Elsa"
La bionda si alzò con le mani in grembo e lo guardò negli occhi.
"prego si accomodi"
Il consigliere si sedette in una delle due poltrone rosse di fronte alla cattedra.
"ha da dirmi qualche cosa, qualche novità? Sono occupata con la costruzione di una nuova nave"
"a dire il vero si, mia regina. Andrò dritto al dunque"
Elsa si sedette di nuovo.
"so che per lei questa decisione sarà troppo affrettata. Il regno è rimasto isolato dalle alleanze, sia politice che commerciali. I re non gradiscono il fatto che Arendelle sia governato da una donna senza marito"
"sarebbe questo il problema?"
Chiese mascherando l'ira cresciente dentro di lei. Il consigliere deglutì nervosamente, sentendosi divorato dallo sguardo della sua regina.
"il consiglio ha preso la decisione..."
Continuò con titubanza il sessantenne.
"che voi, regina, dovete prendere al più presto marito. Per il bene della prosperità di Arendelle"
Elsa sgranò gli occhi, ma cercò di non far notare il suo stupore e il suo disprezzo, disprezzo verso le leggi maschiliste che suo padre stesso aveva imposto.
I don't want love
I don't want love
La bionda prese un profondo respiro.
"hai detto tutto quello che avevi da dire?"
"...si"
"bene. La congedo messere. Ora se non le dispiace avrei da fare"
Lo congedò. L' uomo se ne ando con passo felpato fuori dalla stanza, mentre la regina si prese la testa tra le mani e sospirò stanca, di tutto.

If I leave before you
And I walk out alone
Keep your hands to yourself
When you follow me home

We wake up with pounding heads
Bruised down below
I should have built better walls
Or slept in my clothes

So if I see you again
Desperate and stoned
Keep your prison locked up
And I will leave my gun at home

http://th09.deviantart.net/fs70/PRE/f/2013/343/8/d/elsa_s_coronation_by_greyannis-d6xd3fn.jpg

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Capitolo 2
*** Prologo pt.2 ***


AA: vediamo chi indovinerà la canzone! L'ho messa in italiano perché se l'avessi messa in lingua originale l'avreste scoperta subito, ma penso che anche così la riconscerete. Beh, non ho altro da dirvi a parte che non dovete mai, e poi mai, indossare una gonna il primo giorno di scuola, o se sei un maschio i jeans attillati. E se siete delle ragazze non mettete le ballerine, MAI. Vado a pentirmi di non aver mai imparato il mio numero di telefono a memoria, bye.

CAMBIO DI ROTTA

Hiccup si era deciso. Finalmente, dopo tanto tempo passato tra ripensamenti, dubbi, insicurezze, filmini mentali e altro ancora, aveva preso finalmente la decisione di chiederglielo. Si oggi glielo avrebbe chiesto.
Si avviò verso la casa di lei, grattandosi il braccio destro per il nervosismo. Appena arrivato, si apprestò a bussare, ma qualcosa dentro di lui lo fermò. Si guardò intorno, trovando tutti i vichinghi intenti a compiere le loro mansioni giornaliere fregandosene altamente di lui e del suo stress.
"hey, guarda! Il cielo è ancora alto, una cosa del genere si chiede al tramonto, con uno sfondo romantico, magari a cena, non a ora di pranzo, eh!"
Ed ecco un'altra scusa per non incontrare la sua "migliore amica".
"sono uno stupido"
Si disse da solo tornando a casa. Entrando nell'abitazione la trovò vuota, così salì di sopra da Sdentato. Il drago nero dormiva tranquillo sulla sua roccia, probabilmente stanco per aver giocato troppo in camera dato il disordine. Hiccup non ci prestò tanta attenzione, e prese un foglio e una penna con inchiostro, si mise sul letto con il foglio poggiato delicatamente sulle cosce portate vicino al petto.
"se devo chiedergli una cosa del genere lo devo fare in modo originale. D'altronde Astrid è una ragazza speciale"
Silenzio. Esattamente quello che gli serviva per avere l'ispirazione giusta. Le avrebbe scritto una canzone, ecco cosa.
Un Terribile Terrore colpiva ritmicamente uno scudo appeso come decorazione su un tetto, probabilmente il proprietario della casa si era dimenticato che lo Snoggheltog era passato da quasi un mese. Hiccup iniziò a picchiettare sul letto di legno con la protesi, sincronizzandosi con il ritmo del draghetto. "Ed ecco il ritmo", pensò.
"devo solo trovare le parole"
Beh, non era difficile. Da sempre Astrid ha suscitato in lui delle emozioni che niente, nemmeno volare con Sdentato facendo le acrobazie più spericolate del mondo, gli ha fatto provare.
Pensò a lei, a tutte le volte che i loro sguardi si incrociavano, a tutte le volte che lei gli rivolgeva uno dei suoi sorrisi meravigliosi, a tutte quelle volte che le loro mani si sfioravano o nei casi più fortunati si tenevano proprio per mano. E' ufficiale: quella ragazza gli faceva perdere il fiato, e non solo.

Io ti guardo e perdo il fiato

Quando tu mi guardi mi sobbalza il cuore

E nel silenzio il tuo sguardo dice mille parole

La notte nella quale supplico che non sorga il sole


E' bellissima, in tutto quello che fa. I suoi movimenti, il suo carattere, persino il suo profumo lo faceva impazzire. Se non avesse avuto la possibilità di vederla non saprebbe che cosa fare. Era questo che Hiccup pensava, scrivendo parola dopo parola sul foglio di carta quasi giallastra.

Con questa melodia, il tuo colore, la tua fantasia

Con la tua filosofia la mia testa è vuota

Io non ne posso più

Voglio stare con te, vivere con te

Ballare con te, passare con te una notte folle

con una follia tremenda

Rileggendo il testo che aveva scritto si accorse che in scrivere canzoni aveva del talento, con tutta modestia. A proposito di modestia, si ricordò di quella volta, ai giochi del disgelo, quando Astrid non volle rivolgergli la parola per il suo comportamento simile a quello di Moccicoso. Non era un bel ricordo, a differenza di quello, sempre nello stesso giorno, di quando lo baciò per premiarlo dell'azione di gentilezza che aveva fatto nei confronti di Moccicoso. Anche se lui voleva essere gentile con lei, non con suo cugino.
Continuò per almeno tre ore, prima che potesse finire solo la "bozza" della canzone. E poi mancavano le note, non poteva dirgliela senza nessuna emozione.
Provò delle note qualche volta, ma non era sicuro, ne del ritmo, ne del testo, ne della musica. Ma quando mai lui era sicuro? Proprio ora, poi, che due terzi del lavoro erano pronti!

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Capitolo 3
*** Addio ***


(Link della canzone: https://www.youtube.com/watch?v=2EDCpDXMowc )

Hiccup si alzò allegro oggi. Il sole non si vedeva per niente, coperto da dei nuvoloni pronti a scoppiare in un temporale, il clima "diversamente esotico" di Berk non permetteva di uscire senza congelarsi il naso e le dita dei piedi, qualche tetto veniva rotto dai draghi e i vichinghi erano obbligati a ripararlo, ma niente di questo poteva togliere il sorriso dal viso dal giovane cavaliere*.
Sdentato dormiva sulla sua pietra, il suo respiro pesante si condensava in una nuvoletta di vapore.
“ehy bello sveglia!”
Il drago aprì gli occhi leccandosi le fauci.
"Non vedi che bella giornata c'è oggi?"
Il drago guardò fuori dalla finestra, poi spostò il suo sguardo sull'amico, guardandolo storto, per poi tornare a dormire.
“oh andiamo Sdentato, che ne dici di testare la nuova tuta alare?”
Sdentato spalancò gli occhi e cominciò a saltellare per la stanza. Hiccup prese le tuta e la mise sopra gli abiti normali, salì sulla groppa del Furia Buia e spiccarono il volo dalla finestra, librandosi nel cielo. Sembravano un proiettile pronto a colpire il suo obbiettivo, neri come la notte e veloci come la luce. Hiccup urlò di gioia, seguito da un ruggito di Sdentato.
“Hiccup! Hiccup!”
Il castano si girò, dietro di sé GambediPesce in groppa a Muscolone, lo chiamava.
“che c'è Gambe?”
“seguimi non c'è tempo per spiegare”
Hiccup non obbiettò e seguì il biondo, raggiungendolo al molo. Appena scese da Sdentato guardò la scena che aveva davanti: Astrid mise due coltellini nelle sacche attaccate alla sella di Tempestosa, e successivamente anche la sua ascia.
Moccicoso le prendeva la mano e le faceva le avances, ma lei gli torse il polso davendolo cadere a terra dolorante. Tufo le dava in mano Mazzetta, dicendole "prenditi cura di lei, e parla di me a Heather!" Bruta le metteva al polso un braccialetto apparentemente fatto con i suoi stessi capelli. Hiccup, con un sorriso, notò la faccia schifata di Astrid: probabilmente puzzava di pesce come i capelli di Bruta, ma era sua amica e aveva accettato il regalo. GambediPesce raggiunse il gruppo, dando ad Astrid un libriccino, un cannocchiale e una lettera.
"Che sta succedendo qui?"
Chiese ad un certo punto Hic, facendo girare tutti su di lui. Tutti si dileguarono, lasciandolo solo con Astrid.
"Ripeto: cosa sta succ-"
'Parto. Vado da Heather"
Hiccup tacque per qualche secondo, mettendo a disagio la ragazza.
"Hai sentito?"
"S-si"
"E….?"
“perché? ”
"Lei ha bisogno di me"
“ma qualsiasi cosa abbia bisogno possiamo aiutarla tut-”
“no Hic è troppo personale, partirò solo per dieci mesi”
"Solo?! Sono quasi un anno!"
'Come farò senza di te?' Voleva chiederle, ma le parole gli morirono in gola.
"Hiccup, per favore, è difficile anche per me, ma lei è una delle poche amiche che ho, e in questo momento ha bisogno di me"
Disse, accarezzando i capelli dell'amico. Lui guardò il cielo, scuro. Ecco, c'era qualcosa che poteva togliergli il sorriso.
"Sta attenta, il tempo è pessimo"
Astrid sorrise, lo abbracciò stretto, e lui ricambiò. Dopo qualche minuto si staccarono abbastanza da potersi guardare negli occhi, lui le stringeva i fianchi, come a non volerla lasciare andare. Lei teneva le mani sulle sue spalle. Ambedue guardarono con avidità le labbra dell'altro. Sempre più vicini, fini a sbuffare sulle labbra dell'altro, fino a unirle, in un casto bacio, uno di quelli rari in cui nessuno dei due prendeva l'iniziativa. Di solito, anzi sempre, era Astrid a baciare lui, di sfuggita, all'improvviso, prendendolo per il colletto. Sta volta invece anche lui aveva contribuito, sapendo di dover far scorta di questo, perché sarebbe rimasto in astinenza per ben 10 mesi.
Si staccarono dopo molto, quando lui aveva sentito del bagnato salato sulle labbra: Astrid stava piangendo. Non l'aveva mai vista piangere, pensava non ne fosse capace. Ma lei era comunque una ragazza e aveva i suoi punti deboli. Lui era il suo punto debole.
"Non dimenticarmi"
Disse lei con l'accenno di un sorriso. Lui le asciugò una lacrima, poi lei salì su Tempestosa, alzò il cappuccio di pelliccia e spiccò il volo, sparendo tra le nubi.

* stavo per scrivere vichingo poi mi sono messa a ridere avanti lui non si può chiamare vichingo!

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