Il passato è passato, insieme riusciremo a girare pagina?

di Vale2000
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo, presentazioni. ***
Capitolo 2: *** Primo giorno di scuola ***
Capitolo 3: *** Cioccolata e amiche ***
Capitolo 4: *** Una bella/brutta giornata ***
Capitolo 5: *** Gli uomini non cambiano ***
Capitolo 6: *** Vecchie conoscenze ***



Capitolo 1
*** Prologo, presentazioni. ***


Prima di incominciare a narrarvi questa storia vi faccio un piccolo prologo: Questa storia inizia dal Giappone, uno degli stati più belli del mondo, dove una ragazza e i suoi genitori stanno salutando la loro casa poiché stanno per partire per una nuova destinazione: l’America. Ma per adesso vi racconterò un po’ di più sulla famiglia cominciando dalla ragazza; il suo nome è Strawberry, dal suo aspetto dimostra sedici anni, a prima vista si mostra molto bella ma la sua è una bellezza sbattuta quasi scomposta, i suoi occhi si mostrano spenti, privi di luce propria, appaiono così per tutte le cose che gli sono successe, cose che neanche il peggior essere umano dovrebbe sopportare a mio parere ma non è il momento di parlarne lo scoprirete più avanti, ma adesso torniamo a noi cosa stavo facendo…. Ah già vi stavo descrivendo Strawberry, il suo carattere è molto scontroso ma ha le sue ragioni ma con chi vuole sa essere la persona più dolce del mondo.
I suoi capelli sono lisci alla radice ma scendono con morbidi boccoli sulle punte e sono di uno splendido color rosso fuoco, gli cadono sulla schiena leggeri come delle piume.
La madre mostra circa quarantanni, bionda e occhi marroni, al contrario della figlia i suoi occhi sono dolci e amorevoli, il padre anche lui dimostra circa quarant'anni, capelli castani e occhi verdi.
Angolo dell’autore: Salve a tutti ho deciso di riprendere la mia storia e di correggerla anche un po'… spero che vi piaccia e prometto di aggiornare più spesso. P.S. i prossimi capitoli saranno in prima persona dal punto di vista di Strawberry.

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Capitolo 2
*** Primo giorno di scuola ***


Che barba ogni volta sempre la stessa storia! Per colpa del lavoro di mio padre cambio continuamente casa! Ora però mi devo sbrigare a fare la valigia.
“Forza Strawberry sbrigati o l'aereo parte!” ecco mia madre che mi chiama.
"Arrivo subito mamma".
"Ora che finalmente sei arrivata, possiamo andare all'aeroporto" mi dice appena arrivo nel salotto.
Bene eccoci arrivati sull'aereo, io odio volare soprattutto durante le turbolenze.
 
DOPO DIVERSE ORE…
 
Siamo finalmente arrivati nella città delle meraviglie: New York, dove tutti i tuoi sogni si realizzano, o almeno così dicono molte persone, ma i miei sogni sono stati spezzati alcuni anni fa, ma in questo momento non ho proprio voglia di ricordare quei momenti anche se mi tornano in mente ogni volta che chiudo gli occhi.
"Bene tesoro questa sarà la nostra nuova casa" dice mia madre.
"Per quanto tempo?" le chiedo maliziosa.
"Per il tempo che servirà!" mi risponde a tono.
Diciamo che forse questa risposta me la sono meritata, ma è che sono stufa di continuare a cambiare casa, non riesco ad avere degli amici e se mi affeziono troppo finisce che soffro e di sofferenze ne ho avute anche abbastanza!
Devo ammettere che la casa è carina, appena entrata dalla porta noto subito un salotto molto spazioso con dei mobili moderni.
Salgo subito le scale…al piano superiore ci sono tre camere e un bagno privato per camera ed io, ovviamente, prendo subito la stanza più grande.
La Camera ha i muri di colore bianco, il pavimento è di colore viola sopra il quale, vicino al letto, c’è un tappeto sempre viola, vicino al muro c’è una scrivania e sul muro infondo c’è il mio letto e infine c’è un balcone da cui la vista è mozzafiato.
Comincio a disfare la valigia e a mettere le mie cose negli armadi, appena finito mia madre mi chiama e mi dice:
"Straw tesoro scendi è quasi pronta la cena".
"Arrivo mamma un secondo".
Dopo cena, mi faccio una bella doccia rinfrescante, indosso il pigiama e accendo la TV ma non riesco a seguire il programma perché penso continuamente a domani, dato che sarà il mio primo giorno nella nuova scuola!
Ora però sarà meglio andare a dormire…senza accorgermene è già mezzanotte passata!
 
LA MATTINA DOPO
 
"Strawberry sono le 7.10, svegliati se non vuoi arrivare tardi"
"Altri cinque minuti" le rispondo.
Non sento neanche la risposta che già mi sono riaddormentata che volete è un dono c'è chi è bravo in matematica e chi lo è a dormire (ok forse questa potevo risparmiarmela), ma dopo dieci minuti sento un getto d'acqua gelida che mi arriva dritto fino nelle ossa, mi alzo di colpo e comincio a sbraitare contro mia madre.
"Ma cosa fai! Mi stavo per alzare!" le urlo contro.
"Si certo come no, pensi che non ti conosca dopo tutto questo tempo?" mi risponde.
Non ho la voglia di risponderle, quindi vado a prepararmi.
 
"Ciao tesoro a dopo"
"Ciao mamma ti voglio bene"
Bene eccomi qui che corro come una pazza dato che sono in ritardo il mio primo giorno proprio non cambierò mai!
"Stai più attento la prossima volta, la strada non è tua!" sbraito contro il deficiente che mi è venuto addosso.
"Scusa ero distratto, ma anche tu potevi stare più attenta!”
"Senti intanto ti calmi! Poi siccome non ho voglia di stare qui ad ascoltarti me ne vado!" non sento nemmeno la sua risposta perché mi avvio di fretta e furia a scuola, dato che sono in un ritardo pazzesco!
Appena arrivata nell'edificio, mi avvio verso la direzione per i miei orari, una volta trovata, busso e aspetto il permesso per entrare.
"Prego avanti" mi risponde una voce all'interno della direzione.
"Salve io sono Strawberry Momomiya e sono la nuova studentessa"
"La stavo aspettavo… io sono la preside, mi chiamo Laura Swan, piacere di conoscerla"
"Il piacere è tutto mio" le rispondo cordialmente stringendole la mano.
"Bene questi sono i suoi orari, la sua classe sarà la terza F".
"Grazie mille, arrivederci e buona giornata".
Allora… ah eccola è questa la mia classe! Un bel respiro e via, apro la porta lentamente e appena entro sento tanti sguardi puntati su di me e sento anche dei fischi ma non ho il coraggio di vedere chi è stato perché le mie gambe stanno cedendo, aiutooo!
"Ragazzi vorrei presentarvi una nuova compagna il suo nome è Strawberry Momomiya, bene Strawberry puoi sederti accanto a Mina".
Mentre attraverso i banchi sento tanti piccoli bisbigli.
"Ciao io mi chiamo Mina, spero che diventeremo buone amiche" mi dice la ragazza seduta alla mia destra.
"Ciao io sono Strawberry ma puoi chiamarmi Straw…mi farebbe molto piacere diventare tua amica" le rispondo in modo gentile come ha fatto lei.
"Bene ragazzi oggi voglio parlarvi della fisica quantistica...”
 
“La lezione è terminata ci vediamo la prossima settimana” ci dice il professore.
"Bravo, vero?" mi chiede Mina volta verso il professore.
"Si, molto" rispondo.
"Tranquilla non è il solo ce ne sono anche altri bravi come lui” mi dice.
"Ti va di pranzare insieme?".
"Certo mi farebbe molto piacere!" rispondo.
Che bello ho già trovato un'amica! Infondo non è così male questa scuola.
Finito di pranzare saluto Mina e vado verso casa, oggi le lezioni sono finite prima.
"Com'è andato il primo giorno tesoro?” mi chiede la mia mamma.
"Bene, ho già un’amica!".
"Brava, vai a cambiarti che tra poco si cena".
"okay, ci vado subito"
Dopo cena mi metto subito a dormire.
 
 Angolo autore:
Spero che vi sia piaciuto scusare gli errori grammaticali beh non è successo niente di importante in questo capitolo alla prossima ciao recensite mi raccomando.
 
Questa è la stanza di Strawberry:



 

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Capitolo 3
*** Cioccolata e amiche ***



“Strawberry ti vuoi sbrigare!”
“Un attimo mamma! Adesso arrivo!”.
Alle 7:20 sono già pronta per uscire e mia madre sembra quasi spaventata, sarà perché non è abituata a vedermi pronta a quest’ora del mattino!
“Straw! Che sorpresa!” dice mia madre sconcertata.
“Già… ora vado ciao!”.
“Ciao”.
 
A SCUOLA
 
“Strawberry, non mi avevi detto che ti piaceva dormire fino a tardi?”
“Buongiorno anche a te Mina! Come stai? tutto bene?” le rispondo.
“Ah già scusa mi sono dimenticata per un attimo delle buone maniere, comunque sto bene e tu?” mi chiede a sua volta.
“Sì” gli rispondo.
“Allora possiamo avviarci verso la classe” dice lei.
“Andiamo”.
“Buongiorno classe oggi vi parlerò della Guerra fredda…”
 
“Bene per oggi è tutto, arrivederci”
“Straw, ti va di pranzare insieme? Cosi ti faccio conoscere delle mie amiche, vuoi?” ecco che dal nulla spunta Mina con una proposta.
“Sì, mi farebbe molto piacere incontrarle” sarà bello conoscere nuove persone, no?
“Strawberry ti presento Yuuka, Natsumi e Miki”.
“Ciao, piacere di conoscerti” ripetono in coro le tre.
“Ciao io sono Strawberry, ma potete chiamarmi Straw se volete”.
“Bene Straw, ti va di parlarci un po' di te?” mi chiede Miki.
Io non rispondo subito... non mi piace molto parlare di me.
 “Scusa non volevo farti una domanda indiscreta, era solo semplice curiosità”
“No, non preoccuparti… non fa niente” le rispondo.
Durante il pranzo parliamo di molte cose… devo ammettere che sono molto simpatiche le amiche di Mina.
 
“Ora è meglio che andiamo Strawberry, altrimenti faremo tardi” mi ricorda Mina.
“Sì, andiamo”.
“Aspettate! Questo pomeriggio, vi va di venire con noi a bere una cioccolata calda?” ci propone Miki.
“Perché no? Per te va bene Straw?”.
Mi sento osservata.
“Certo” rispondo esitante.
 
Finita la scuola, vado a casa per prepararmi: mi metto il mio maglione preferito e una gonna da abbinarci, poi prendo la borsa, chiudo casa e mi avvio verso il bar.
Stranamente, sono in perfetto orario!
“Ciao Straw, ti stavamo aspettando” mi saluta Natsumi.
“Ciao, ma dov'è Mina?” le chiedo
“Mi ha avvisato che arriverà un po’ più tardi intanto entriamo, qui fuori si gela!” dice Yuuka.
Devo dire che il bar è carino, solo un po’ troppo affollato per i miei gusti.
“Sediamoci qui… è l’unico tavolo libero” propongo.
“Okay” rispondono in coro quasi come dei robot.
“Salve, cosa prendete?” ci chiede il cameriere.
“Quattro cioccolate con panna” le risponde Yuuka.
“Facciamo cinque” dice Mina sedendosi.
“Ciao Mina” mi anticipa Natsumi
“Ciao ragazze, tutto bene?” ci chiede Mina
“Si” rispondiamo insieme
“Avete visto che bel cameriere?” ci chiede Natsumi.
“Io ho visto molto di meglio… voi non l’avete ancora notato?” dice Yuuka.
“Chi?” chiedono tutte tranne me, poiché non sono molto interessata all'argomento.
“Ryan Shirogane insieme ai suoi amici, lui è in assoluto il ragazzo più carino dell’intera scuola” risponde imbambolata Yuuka.
Il mio interesse per la conversazione scende sempre di più.
“Ah… quindi qui c’è qualcuna che è proprio innamorata” scherza Mina.
Che parola strana… innamorata… sembra così bella eppure molte volte è solo portatrice di dolore… proprio come nel mio caso.
“Guardate! Sta guardando di qua… e sta guardando proprio te mia cara Straw” dice in tono geloso Yuuka.
Io?
“Sta guardando me?” chiedo sorpresa.
Vorrei tanto che la smettesse.
“Proprio così… e non accenna a smettere” mi risponde sempre Yuuka.
Non mi giro nemmeno a guardarlo.
“Tanto a me i ragazzi non m’interessano” affermo convinta.
“Scusate torno subito, devo andare in bagno” dico.
Yuuka mentre si atteggia da oca solo per attirare l’attenzione di quel tipo è proprio insopportabile!
Mentre esco dal bagno vengo spinta da qualcuno.
“Dolcezza dovresti stare più attenta altrimenti potresti farti del male, oppure essere così fortunata da incontrare un altro bel ragazzo come me” questo deve essere quel Ryan, ammetto che non è così orribile, ma non che questo cambi qualcosa.
“Ora però mi vuoi lasciare il braccio?” gli chiedo stufa.
Mi tiene il braccio da almeno un minuto e non sembra intenzionato a lasciarmelo andare.
“Ma insomma dolcezza, nessuno ti ha insegnato l’educazione?” ma come si permette?!
“E a te?” chiedo in modo arrogante.
“Wow! Che caratterino micetta… sai mi piaci proprio tanto”.
Che pallone gonfiato!
“Senti coso, se non ti togli dalla mia vista entro pochi secondi ti prendo a calci”.
Okay, forse ho esagerato, ma l’arroganza di questo tipo è una cosa impossibile!
“D'accordo dolcezza…ma prima devo darti una cosa…”mi dice.
Si avvicina sempre di più… non so cosa fare, il muro è proprio dietro alle mie spalle! Pensa Strawberry pensa… ma mentre cerco un modo per scappare, lui mi scocca un imprevisto bacio sulla guancia.
“Ci vediamo micetta” e se ne va.
Mi tocco la guancia… che strano è calda, cosa mi sta succedendo? Basta! Sarà meglio tornare al tavolo con le altre.
 
Dopo la cioccolata vado a casa.
Dopo aver cenato mi avvio in camera e chiamo Mina.
“Ciao Straw, che c’è?” mi chiede con una voce assonnata.
“Hai presente quel Ryan, mentre stavo tornando dal bagno mi ha fermato e mi ci ha provato con me”.
“E tu?” mi chiede Mina curiosa.
“Io non gli ho neanche dato corda, i tipi come lui non gli sopporto proprio!”
“Ti capisco, ma stai attenta lo stesso, i tipi come lui non sono facili da mandare via”.
“Non ti preoccupare, so cavarmela da sola ora vado, buonanotte a domani”.
“A domani, notte”.
Ma mentre stavo per andare a dormire mi arriva un messaggio sul cellulare, lo apro.
Dolcezza il nostro incontro di oggi è stato memorabile e di certo non sarà il primo.
Notte micetta ti auguro di sognarmi.
Non voglio neanche immaginare chi sia, tanto lo so già…. La cosa che mi chiedo è come fa lui ad avere il mio numero di telefono?! Sarà meglio lasciare perdere!
Buonanotte a domani.
 
Angolo autore:
ciao spero vi sia piaciuta per favore recensite voglio sapere come la trovate please, i nomi delle amiche sono stati inventati da me ciao e alla prossima.
 
I vestiti di Straw:


 
Questa è la gonna che ha indossato.


Questa è il maglione.

 
Questo è il giubbotto.

 

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Capitolo 4
*** Una bella/brutta giornata ***


“Straw, sveglia”.
“Sono già sveglia mamma”.
Questa notte non sono riuscita a chiudere occhio, continuavo ad avere incubi.
“Non mangi tesoro?” mi chiede mia madre mentre scendo le scale.
“Scusa mamma, ma ho lo stomaco chiuso questa mattina”.
“Capito…allora ciao, a dopo”.
“Ciao mamma”.
Chiudo il portone di casa e mi avvio verso la scuola.
 
“Ciao Straw, dormito bene?” come fa Mina ad essere sempre cosi allegra?
“No” rispondo secca.
Forse sono stata un po’ scortese, ma oggi direi che non è proprio la mia giornata.
“Che occhi che hai! tutto bene? Non starai mica così per quello che ti ho detto ieri su Ryan?!”.
Sinceramente Ryan è l’ultimo dei miei pensieri!
“Se pensi quello, ti stai sbagliando di grosso” le rispondo acida.
Come potrebbe quello li rubare solo un secondo del mio tempo?!
Me ne vado via stufa di questa conversione.
“Aspetta! non volevo farti arrabbiare, mi dispiace”.
“Non fa niente, mi sono solo svegliata dalla parte sbagliata del letto”.
In realtà non ho dormito nemmeno!
“Capisco, ma se vuoi parlare con qualcuno, io sono qui”.
“Ok” gli rispondo per mettere fine a questa conversazione.
“Adesso pero musona sbrigati! Altrimenti farai tardi” mi dice Mina mentre se ne va.
“Ciao” la saluto.
Devo solo prendere alcune cose dall'armadietto.
“Giorno micetta, dormito bene?”.
No! Tutti ma non lui! Possibile che questa giornata va di male in peggio?!
Lo ignoro proprio.
“Guarda che è maleducato non salutare il proprio ragazzo!”.
Il mio ragazzo?! Questo tipo non ha proprio nessun neurone nel cervello!
“La tua ragazza?! preferisco morire che esserlo! Poi io non ho il ragazzo e non voglio nemmeno averlo” rispondo fredda.
“Come mai una bellezza come te non vuole averlo?” che sfacciato.
“Non sono affari tuoi” detto questo chiudo l’armadietto e me ne vado in classe perché sono in ritardo... di nuovo!
“Grazie signorina Momomiya per averci degnato della sua presenza” mi dice il professore.
Non gli rispondo e vado al mio posto, durante la lezione non seguo niente e continuo a pensare ad altro.
 
Al termine delle lezioni mattutine, durante la pausa pranzo, mi dirigo in bagno.
Mentre sto per entrare, noto dalla finestra un edifico abbandonato dall'altra parte della scuola, così mi avvio verso quell'edificio.
Una volta arrivata apro la porta e vi trovo tanti scaffali pieni di libri.
Wow! Questo posto è un paradiso per una lettrice accanita come me!
Così prendo un libro e incomincio a leggerlo… dopo un po' di tempo sento una mano sulla mia spalla, mi giro… è ancora lui! ma cosa vuole?!
“Che vuoi adesso Shirogane?” gli chiedo sbuffando.
“Sia che tu mi ami, sia che tu mi odi mi fai comunque un grosso piacere:
se mi ami sono nel tuo cuore, se mi odi sono nella tua mente!”.
Ha ripetuto una citazione dell’autore dell’opera che sto leggendo. *
Non me l’aspettavo… mi ha sorpresa… sento una strana sensazione nascermi da dentro… è calda e piacevole.
“Non pensavo che uno come te conoscesse una cosa come la letteratura” dico ironica anche per cercare di scacciare quella strana sensazione.
“Non sai tante di quelle cose su di me… sai, potrei persino stupirti”.
“Ne dubito”.
Però ammetto che è riuscito a sorprendermi per un momento.
“Comunque, sono sorpreso che tu conosca il mio nome micetta”.
“Non chiamarmi micetta, pesce lesso”.
Pesce lesso? Veramente? Non mi è venuto in mente niente di meglio? Stupido o scemo no?
“Pesce lesso a me? Principessa mi hai visto allo specchio semmai ti concedo di chiamarmi amore o mio principe”.
Ecco che ha subito rovinato la poca simpatia che stava nascendo in me per lui.
“Ma chi ti credi di essere!”.
“Il tuo ragazzo”.
Ancora?! Non avevamo già chiarito questa storia?!
“Che presuntuoso io non sono la tua ragazza fattelo entrare in quel piccolo cervello che ti ritrovi…”.
Ma non riesco a finire la frase perché mi prende e mi butta contro il muro e cerca di baciarmi, non riesco nemmeno a svincolarmi dalla presa perché è più forte di me.
Si sta avvicinando sempre di più… il mio cuore comincia a battermi forte, non so più cosa fare!
“Adesso basta Ryan, lasciala stare non vedi che non ti vuole!” dice una voce alle mie spalle ma non riesco a vedere da chi proviene.
“Ah ma guarda chi c’è! Pam…da quanto tempo come va?” dice Ryan.
Da come le parla sembra che la conosca… chissà chi è?! Non riesco a vederla in faccia essendo girata di spalle.
“Starei meglio se lasciassi stare Strawberry” dice Pam… ma come fa a conoscere il mio nome?
“Ok, come vuoi” dice Ryan.
Finalmente mi lascia il braccio, così mi posso girare a vedere la ragazza… wow! Questa ragazza è bellissima, di certo sarà una modella!
“Vieni con me” dice la ragazza rivolta a me.
La seguo senza battere ciglia.
“Come fai a conoscermi?” le chiedo curiosa.
“Ti ho osservato e così ho scoperto il tuo nome”.
Mi ha osservata? Quando? E perché?
“Mi hai osservato e perché?”.
“Ti ho vista entrare nella biblioteca e poco dopo è entrato anche Ryan, volevo solo accertami che non ti facesse niente”.
Capisco.
“Ah… allora non mi resta che ringraziarti, se non fosse per te sarei ancora lì”.
Ringraziarla è il minimo, dato che mi ha salvata dalle grinfie di Shirogane.
“Ora hai lezione?” mi chiede.
“Si, perché?”.
“Perché sei in ritardo”.
Cosa?!
“Vado… ciao”.
Perché tutte a me? Cosa ho fatto di male?!
Fortunatamente arrivo in classe in perfetto, o quasi, orario.
 
Dopo le lezioni prendo le mie cose e mi dirigo verso casa.
Mentre passeggiavo per il parco qualcuno mi viene addosso e mi fa cadere.
 
“Potevi stare più attento! Aspetta! Ma tu non sei quello dell’altro giorno? allora sei proprio sbadato!”.
Non ci credo! Ancora lui?
“Io sbadato?! Ma per favore! Semmai lo sarai tu! Stai sempre con la testa fra le nuvole… ma tu guarda questa ragazzina insolente!”.
COSA?! Ma questo tizio è proprio uno stupido! Mi viene addosso due volte e pretende di darmi pure la colpa!
“Ragazzina a chi?! Guarda che avrai solo un anno in più di me!” gli urlo.
“Come sei buffa quando urli, Ahahah… le tue guance sono rosse come quelle delle bambine!”
Ma come si permette! E non smette nemmeno di ridere!
“Ma tu senti questo!”.
Non accenna a smettere di ridere! Non so perché ma mi viene anche a me quasi voglia di ridere.
“Pace?” mi chiede.
Che tizio strano.
“Si” rispondo ridendo.
Continuiamo a ridere per alcuni minuti.
“Ora però devo andare, a presto ragazzina”.
 Detto questo se ne va via facendomi la linguaccia… e poi sarei io la ragazzina?
"Aspetta ma come ti chiami" peccato è andato via.
Arrivata a casa, ceno con i miei genitori poi vado in camera e mi metto subito a dormire.
Infondo oggi non è stata proprio una giornata orribile… no, per niente.
Angolo autore:
Scusate l’enorme ritardo non so veramente come scusarmi.
Vi è piaciuta la mia storia? Per favore recensite, voglio sapere che cosa ne pensate… ci tengo molto!
Ciao, alla prossima baci a tutti.
*William Shakespeare Sogno di una notte di mezza estate

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Capitolo 5
*** Gli uomini non cambiano ***


 

Chi non li ama???

Risultati immagini per strawberry e ryan

Un bacio, tutto sommato, che cosa è? Un giuramento un po’ più ravvicinato, una promessa più precisa, una confessione che si vuole confermare.
(Edmond Rostand)

Gli uomini non cambiano

“Straw sveglia”.
Stanotte ho dormito e non ho avuto incubi di nessun genere. Stamattina quindi sono raggiante e pronta a prendere un bel voto nel compito di matematica!
Vado in bagno, mi lavo la faccia, i denti e mi pettino i capelli.

“Vuoi fare colazione?” chiede mia madre premurosa.
“No, non ne ho molta voglia”.
“Allora buona giornata”.
“Ciao”.

Esco di casa stranamente in perfetto orario e dopo pochi muniti arrivo a scuola. All'entrata sento qualcuno che mi mette una mano sulla spalla.
“Ciao Straw come stai?”.
“Bene Mina, tu?”.
“Bene allora ieri hai avuto altri incontri?”.
“Sì ma niente d’importante”.
“Con chi?” chiede maliziosa ammiccando con gli occhi.
“Con Shirogane e con una ragazza che mi ha salvato da lui” ma appena sente Shirogane si blocca e i suoi occhi si accendono come delle lampadine.
“Ryan e cos'è successo?” chiede sempre più ammiccante.
 “Niente di quello a cui stai pensando”.
Improvvisamente non so come ma qualcuno mi viene addosso e cado rovinosamente a terra.
“Ancora tu! Ma allora lo fai apposta” dice la persona chi mi è venuta addosso.
Alzo la testa… non ci credo!
“Io? Semmai tu!” ma cosa ci fa qui? Ma soprattutto perché continua a venirmi addosso?
“Non avevamo fatto pace?” mi chiede.
“Mi sono chiesta la stessa cosa”.
Ci guardiamo un attimo negli occhi scrutandoci.
“Comunque io mi chiamo Jaden” dice allungando la mano nella mia direzione.
Rimango ancora un attimo a scrutarlo, ma alla fine gli stringo la mano.
“Io mi chiamo Strawberry”.
Rimaniamo ancora a fissarci per alcuni secondi.
“Scusa ma devo andare ci vediamo alla pausa pranzo?”
“Mm… va bene” Come? Cosa ho appena detto?
“Perfetto ci vediamo fuori dalla tua aula, di che classe sei?”.
“Terza f” gli rispondo ma non so mi sente perché corre via prima che finisca la frase.
Io e quel ragazzo infondo abbiamo in comune il fatto di essere sempre in ritardo.
Nel parlargli mi sentivo strana, sentivo l'ansia nello stomaco premere insistentemente.
“E adesso questo chi è?” chiede Mina curiosa, risvegliandomi da miei pensieri.
“Un ragazzo che ho conosciuto perché ci continuavamo a scontrare”.
“Ma mica non t’interessavano i ragazzi?” mi chiede.
“Infatti, ma non trovo niente di male a parlarci"
Durante le lezioni mattutine continuo a pensare a Jaden, appena suona la campanella mi precipito fuori dalla classe per vedere se è veramente lì... ed è lì… con un sorriso mi fa segno di seguirlo.
“Ti vado a prendere il pranzo tu aspetta qui che poi ti porto in un posto speciale” mi dice io gli faccio di sì con la testa.
Dopo poco tempo ritorna con due vassoi in mano.
“Vieni con me".
Lo seguo, saliamo le scale.
“Chiudi gli occhi” non gli rispondo e chiudo semplicemente gli occhi.
Un'improvviso rumore metallico mi fa sussultare.
“Adesso puoi aprirli”.
Appena gli apro mi sembra un sogno, davanti a me vi è un meraviglioso giardino pieno di fiori con dei tavolini...è tutto così colorato… uno spettacolo per gli occhi!
“Dove siamo?” chiedo sconcertata e ammaliata dal luogo.
“Nel mio posto speciale, è il terrazzo della scuola ma nessuno lo conosce, solo io... e beh adesso anche tu”.
Durante la pausa pranzo mi ha fatto tante domande su di me, per esempio il mio cibo preferito, il mio fiore preferito,il mio colore preferito e così via…
Quando suona la campanella mi saluta con un bacio sulla guancia, che strano me la sento in fiamme, quasi come l’altro giorno con Shirogane.
Mentre lo sento andarsene, tocco la guancia.
“Chi era?” una voce mi fa sobbalzare.
Mi giro e lo vedo...da dov'è uscito Shirogane? Mi ha fatto prendere uno spavento ero immersa nei miei pensieri. 
“Non t’interessa” gli rispondo secca.
“Certo che mi interessa, tu sei mia dolcezza".
Perché è dovuto arrivare proprio ora a rovinare tutto?
“Non chiamarmi dolcezza” gli rispondo acida.
“Sara meglio che non ti riveda con quel ragazzo altrimenti se la vedrà con me quello lì”.
“Io posso fare tutto quello che voglio”.
Se c’è una cosa che odio sono le persone che mi impongono il loro volere, non sono più la bambina spaventata di una volta, ora sono una ragazza indipendente che sceglie per se stessa
“E cosi ognuno è libero di fare quello che vuole?” mi chiede con voce assente.
“Certo è un diritto essere liberi di fare quello che si vuole”.
Appena termino la frase mi stringe a se, sorpresa da quel gesto rimango immobile, avanzando mi appoggia alla parete, si allontana e si ferma un attimo guardandomi negli occhi. 
Allunga la mano verso il mio viso, spaventata e sorpresa dalle miriade di sensazioni che stavano prendendo possesso del mio corpo, chiudo gli occhi.
La sua mano si poggia dolcemente sul mio viso, con il pollice inizia a disegnare dei cerchietti invisibili sulla mia guancia, ad ogni tocco il mio cuore perde un battito e il mio fiato si accorcia.
"Non avere paura" mi sussurra.
Lentamente il suo viso si avvicina al mio, il suo respiro era sempre più vicino, dopo poco riusci a sortirle premere insistente sulle mie labbra come per chiedervi l'accesso. Accadde tutto in un secondo... in quel piccolo lasso di tempo Ryan poggiò le sue calde labbra sulle mie.
Il bacio inizialmente fu lento, come se le nostre labbra si stessero imparando a conoscere poi il ritmo crebbe sempre di più fino a che entrambi, privi di respiro, ci staccammo per riprendere fiato. 
"Io..." cercai di dire.
"D-devo andare" e me andai lasciando lì.

PENSIERI DI RYAN

Non so cosa mi sia preso, l'ho vista con quel tizio e non ho capito più niente! Il mio unico pensiero era quello di baciare quelle labbra in modo di farle capire che è mia.
Ma il bacio si è trasformato in qualcos'altro...sembrava uno scontro tra due anime, una loro unione eterna e indissolubile.
Ma cosa cavolo sto dicendo? È solo una stupida scommessa niente di più.

PENSIERI DI STRAWBERRY

Quello che è successo è stato sconvolgente...non so cosa mi sia preso, non riuscivo a reagire, ero come una stupida pedina nelle sue mani! Che stupida che sono stata.
Con questi pensieri mi avvio verso la classe per le lezioni pomeridiane.

Finite le lezioni incontro Jaden fuori dalla mia aula che mi chiede di ritornare insieme e io accetto.
Mentre percorriamo il viale alberato dell’ingresso della scuola sento uno sguardo pungente sul mio corpo e girandomi noto due penetranti occhi color ghiaccio osservarmi, in qualche modo rimango per qualche secondo ipnotizzata dal suo sguardo, come una falena attirata da una luce.
Il ricordo del bacio torna prepotente nella mia mente. 
“Tutto bene Straw?” mi chiede Jaden.
Le sue parole in qualche modo mi fanno risvegliare e rivolgo subito lo sguardo verso Jaden che mi guarda preoccupato.
“Si tranquillo, mi era solo sembrato di vedere una cosa”.
Mi spiace mentirgli ma se glielo dico è come se stessi dando importanza a quello stupido di Shirogane e i suoi giochini.
Dopo la passeggiata mi saluta e mi dà un bacio sulla guancia come segno di amicizia ovviamente, torno a casa e ceno da sola dato che mia madre e mio padre sono al lavoro.
Sento il cellulare vibrare, vado a vedere chi è.
“Micetta ti auguro una dolce notte
P.s. sento ancora il dolce sapore delle tue labbra contro le mie.
Tuo Ryan”
Porto istintivamente le dita alle labbra.
Mi sdraio sul letto quando sento il cellulare vibrare.
"Pronto?".
"Ciao Straw, sono Mina devo parlarti di una cosa"
"Certo dimmi pure".
"Non è che ci potremmo incontrare...".
"Se invece venissi a casa mia? I miei non ci sono puoi rimanere anche a dormire se vuoi".
"Grazie, sei una vera amica!"

Dopo 20 minuti sento il campanello suonare, vado ad aprire la porta e mi trovo davanti Mina in lacrime.
"Mina, ma..." non faccio in tempo a finire la frase che si getta tra le mie braccia in lacrime.
"Vieni ti porto dentro".
La porto in camera mia e la faccio distendere sul letto, le do il tempo di riprendersi e incomincia il racconto fermandosi ogni tanto per reprimere le lacrime e i singhiozzi.
"Vedi...io sono innamorata di Jake da due anni, lui è il migliore amico di Ryan... è dolce e premuroso, pensavo di piacergli ma non è così, oggi ero al bar con Miki quando lui e Ryan sono entrati" Si ferma un attimo per bere dell'acqua dal bicchiere che gli avevo porto prima.
Al solo nominare Ryan sento le labbra pizzicare...ma non è il momento di pensarci ora devo concentrarmi solo su Mina.
"Sicura di voler continuare" le chiedo premurosa.
"Sì"
Dopo alcuni secondi di silenzio riprende il racconto.
"Si sono seduti al tavolo dietro al nostro, Ryan gli stava raccontato di aver baciato una ragazza oggi...quei ragazzi si divertono a trattare le ragazze come degli oggetti con cui giocare e poi una volta che si sono stancanti, buttarle via semplicemente. Jake... ecco lui ha incominciato a raccontargli di come ieri sera si è intrattenuto con una ragazza, non entro nei dettagli ma puoi ben immaginare cosa abbiano fatto. Ad ogni parola il mio cuore si spezzava sempre di più fino a quando..."
Mina si blocca fissando il vuoto mentre copiose lacrime le scendono dagli occhi.
"Cos'è successo? Cos'ha detto?".
"Ha detto che aveva già messo gli occhi su una nuova ragazza, una che aveva capito andargli dietro come un cagnolino...l'avrebbe usata per poi scaricarla come le altre".
"Quella ragazza..."cerco di chiederle, conoscendo già la riposta.
"Sì... parlava di me, era di spalle quindi non si è accorto della mia presenza... vedi Straw quando il mio nome è uscito dalle sue labbra il mio cuore ha smesso di battere, mi sono sentita una sgualdrina...infondo lui aveva capito questo di me".
"Non dirlo mai più! Non osare dire più una cosa del genere! Tu non lo sei assolutamente! I ragazzi come lui e Ryan sono fatti così, pensano che tutte le ragazze siano solo quello ma è qui che si sbagliano. Tu sei molto più di questo, sei una persona stupenda non lasciare mai che gli altri ti influenzano". Concludo asciugandole una lacrima.
"Grazie Straw, sei una vera amica".
Ci abbracciammo e rimanemmo così per alcuni minuti.
Sono stata una vera stupida a perdere del tempo con Shirogane...le persone come lui non cambiano.

Angolo autrice:
Ciao spero vi sia piaciuto il capitolo. Recensite.

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Capitolo 6
*** Vecchie conoscenze ***



“ Straw svegliati se non vuoi fare tardi!” dice una voce destandomi dal sonno. 
“Ancora cinque minuti mamma” perchè mia mamma deve sempre rompere?
“Primo non sono tua madre, secondo..." mi arriva un cuscino in faccia, ma mi giro dall'altra parte. "Ti vuoi svegliare!" ma se non è mia madre chi è?" apro lentamente gli occhi cercando di abituarmi alla forte luce proveniente dalla finestra e appoggio i gomiti sul materasso nascondendo il viso tra le mani.
"Buongiorno bella addormentata!" Volgo gli occhi verso la voce e l'associo al viso raggiante di Mina.
"Buongiorno" ripeto sbadigliando.
"Vado a preparare la colazione, quando torno ti voglio trovare vestita e pettinata"
"Si mamma" appena varca la soglia, mi alzo dal letto e mi dirigo al bagno. Con la spazzola in mano ripenso agli avvenimenti di ieri sera...ripenso alle copiose lacrime di Mina che le rigavano il volto paonazzo. Eppure questa mattina nei suoi occhi non c'era nessuna traccia di dolore, sembrava quasi che non fosse successo niente. So bene che è solo una maschera per celare il suo vero stato d'animo... ma chi sono io per giudicare? Infondo chi non la indossa?

Davanti al cancello scorgo le figure di Shirogane e di Jake, mi giro subito verso Mina e la vedo irrigidirsi. Le stringo la mano in modo da farle capire che ci sono, che le sono vicina. "Grazie" sussurra debolmente. Percorriamo il viale sotto gli occhi arroganti dei due...la tentazione di incontrare i suoi occhi è forte, ma non cedo.
"Grazie Straw...non so cosa farei senza di te" le sorrido dolcemente e insieme entriamo in classe.

Arriva l'ora di pranzo ma non avendo fame mi dirigo sulla terrazza. Fortunatamente non c'è nessuno, così mi sdraio sul prato e osservo il cielo.
Quand'ero piccola era solita farlo nel giardino di casa, rimanevo ore e ore a osservare le varie forme delle nuvole. Chiudo gli occhi beandomi della leggera brezza che mi scompiglia i capelli.
Dopo alcuni minuti sento il mio cuore accelerare e mi porto la mano al petto confusa. Cosa mi sta succedendo? Sento un rumore metallico dietro di me e infastidita mi giro.

PENSIERI DI RYAN

Questa mattina Strawberry non si è nemmeno degnata di guardami...che mocciosa!
Dopo pranzo mi dirigo sulla terrazza...qualche forza sconosciuta mi stava guidando fino a lì. Apro la porta lentamente e la vedo. La osservo ammagliato da tanta bellezza... il sole donava ai suoi boccoli rossi dei riflessi arancioni-dorati che le facevano risplendere la candida carnagione, scesi osservando le lunghe ciglia, il piccolo naso e mi soffermai sulle labbra carnose...le stesse labbra da cui ieri ho rubato un passionale bacio.
Quella ragazzina aveva uno strano effetto su di me, ma non ne capisco ancora il motivo.
Stavo per andarmene quando muovendo la porta provoco un fastidioso rumore e mi blocco di colpo sentendo una voce...la sua voce.
"Che cosa vuoi?" chiede annoiata.
"Non sei felice di vedermi?" chiedo arrogante.
"Possibile che tu non mi voglia lasciare in pace! Io non ti sopporto  non so più come dirtelo! Stammi lontano! Le persone false come te non le voglio accanto!" sbotta arrabbiata.
"Tranquilla, ora ho capito" me ne vado.
Le sue parole mi rimbombano nelle orecchie provocandomi delle fitte nello stomaco. Tiro un pugno al muro ferendomi la mano ma il dolore che provo non è per niente paragonabile all'altro.

PENSIERI DI STRAWBERRY

Sarà meglio tornare in classe, la campanella sta per suonare.

Dopo le lezioni esco dalla classe e noto la figura di Jaden intenta ad osservare fuori dalla finestra con aria malinconica.
"Hey" lo saluto toccandogli la spalla.
"Ciao, tutto bene?" ha una voce distaccata, distante.
"Sì"
"Beh allora io vado ciao Jaden"
"Ciao"
Esco dall'edificio e improvvisamente sento una mano sulla spalla, inizialmente spaventata sobbalzo e mi giro.
"Andiamo insieme?"
"Ok, Jaden"
 Rimaniamo alcuni secondi in silenzio.
"Scusa, per prima ero immerso nei miei pensieri" mi limito ad annuire con la testa.
"Straw" dice con voce seria.
"dimmi" cosa vorrà dirmi?."Tu mi piaci"
"Io..." cerco di dire "Lo so che non è ricambiato tranquilla, ti ho visto ieri con Shirogane..." dice tristemente.
"Tra me e Shirogane non c'è nulla" rispondo ferma, come potrebbe mai esserci qualcosa tra noi due?
Sorride amareggiato.
"Mi piacerebbe fosse vero ma non è cosi...io vi ho visti...forse non ti sei accorta perché è troppo presto ma lui ti piace. Volevo solo avvisarti di non fidarti di Shirogane, per lui le ragazze sono solo un gioco...non voglio che tu soffra"
"Lo so...conosco bene i tipi come lui"
"Se vorrai io sarò qui...quando ti deluderà, e credimi so che accadrà anche se tu ora affermi il contrario" se ne va posandomi un delicato bacio sulla guancia.
Il suo discorso mi ha lasciata inerte...dopo tutte le barriere con cui ho rinchiuso il mio cuore, davvero Shirogane sta riuscendo a scalfirle e buttarle giù piano piano?
Porto una mano al petto e stringo il tessuto della maglietta...non posso! Non posso lasciarlo entrare...ho sofferto troppo e non voglio...non voglio provare di nuovo quel dolore straziante.

IL GIORNO DOPO 

"Noooo! Lasciami!" urlo svegliandomi.
Ansimo e mi porto una mano sulla fronte imperlata di sudore...ancora quel sogno, ogni notte sempre lo stesso. Sento ancora l'orribile sensazioni delle sue mani sul mio corpo e un conato di vomito mi fa correre verso il bagno. Guardando lo specchio scorgo la mia pallida figura ancora ansimante.
Decido di farmi una doccia veloce e poi di vestirmi e di uscire di casa, ovviamente non prima di aver lasciato un biglietto a mia madre dicendole che ero uscita.
Erano le 7.00, la scuola sarebbe incominciata tra un'ora così decido di fare un giro per il quartiere.
Dopo alcuni minuti mi trovo difronte ad un edifico colorato di rosa...sembra quasi un castello leggendo la locandina scopro che è un Cafe e decido di entrarci.
"Buongiorno posso aiutarla?" mi chiede una voce gentile.
Mi giro e...
"Kyle?" chiedo incredula.
"Sì sono io..." mi guarda un attimo studiando. "Strawberry!" sgrana gli occhi sorpreso.
L'abbraccio di scatto.
"Quanto tempo!" affermo felice.
Kyle è un conoscente della mia famiglia ci conosciamo da quando io avevo 9 anni, è diventato subito il mio migliore amico pur avendo 10 anni in me... gli raccontavo tutto e lui ascoltava paziente e mi dava preziosi consigli su come affrontare le situazioni. È sempre stato un ragazzo molto maturo per la sua età a quel tempo stava con una ragazza molto bella, non ricordo molto di lei però ogni tanto veniva a trovarmi anche lei e mi portava dei dolci e giocava sempre con me.
L'unica cosa che ricordo sono i suoi lunghi capelli viola che volavano nel vento.
Poi un giorno improvvisamente i miei genitori hanno deciso di trasferirsi e non mi hanno nemmeno lasciato il tempo di salutarli, non volevano che li rivedessi...da quel giorno sono passati ben 7 anni.
Lo vedo molto bene, è sempre stato un bel ragazzo ma con il passare degli anni il suo viso è diventato più maturo e ovviamente più bello.
"Come sei diventata bella micetta" rido per il nomignolo, me lo diceva sempre quando ero piccola.             

FLASHBACK

Era un caldo pomeriggio di luglio io e Kyle stavamo giocando al parco.
Improvvisamente mi fermai osservando una piccola gattina nascosta dietro un cespuglio.
"Cos'hai visto Straw?" chiese Kyle curioso.
Gliela indicai, lui rimase fermo un attimo poi dolcemente la prese in braccio.
"Sai la gattina mi ricorda molto te" afferma sorridendo.
"Non è vero!" affermai arricciando la bocca.
"La porterò a casa con me e la chiamerò Strawberry" disse guardando la gattina che teneva in braccio.
"Ma io sono Strawberry!" risposi gelosa gonfiando le guance, rise divertito dalla mia faccia.
"Già, allora cosa ne dici di micetta ti piace?" 
"No" risposi scuotendo la testa e incrociando le braccia al petto.
"Allora cosa ne dici se al posto di Strawberry ti chiamo a te micetta? Un nomignolo segreto solo nostro, cosa ne dici?"
Rimasi un attimo in silenzio e poi sorridendo annui, di risposta mi accarezzò con fare gentile i capelli legati in due buffi codini. 
Fine flashback

Quel ricordo lo custodisco ancora gelosamente nella mia mente.
"Mi sei mancata molto" accarezza dolcemente i miei capelli com'era solito fare un tempo. 
"Anche tu" affermo nascondendomi nel suo petto, chiudo gli occhi assaporando il suo dolce profumo...mi sono sempre sentita al sicuro tra le sue braccia, per me lui è sempre stato come il fratello maggiore che non ho mai avuto.
"Come stanno i tuoi?" chiede lui, alzando lo sguardo incontro i suoi occhi, nei quelli posso intravedere della rabbia.
"Il solito, sono sempre fuori per lavoro e io sempre a casa da sola" dico con una punta di acidità.
"Mi dispiace molto" abbassa gli occhi.
Anche a quell'epoca vedevo poco i miei, per quello passavo molto tempo con lui.
"Sei cambiata molto comunque...non sei più la ragazzina allegra di un tempo, non vedo più la gioia di una volta nei tuoi occhi, puoi parlare con me lo sai"
Per la prima volta decido di aprirmi con qualcuno, di raccontagli quello che mi è capitato.

Dopo il racconto mi abbraccia di scatto e mi spinge la testa contro il suo petto.
"Mi dispiace tanto...io...non ti sono stato accanto, avrei potuto proteggerti e invece..." Scuoto la testa. "Non è stata colpa tua, non hai deciso tu di abbandonarmi, sono stati i miei genitori a portarmi via".
Porta le sue mani sulle miei guance "Da oggi in poi non ti abbandonerò più".
Ci abbracciamo.

È ormai passato più di un mese da quel giorno, quasi ogni pomeriggio vado a trovare Kyle e ogni tanto lo aiuto nel locale ovviamente senza voler niente in cambio.
Shirogane ogni tanto lo incontro nei corridoi ma mi passa oltre senza guardarmi e ciò provoca ogni volta nel mio petto una fitta di dolore che non capisco. Le uniche volte che ci siamo trovati faccia a faccia ci siamo limitati a osservarci, ma il suo sguardo è sempre stato freddo ed indecifrabile ed io non mi sono fatta problemi ad imitarlo.
Dopo un'altra stancante giornata di scuola mi dirigo verso il locale di Kyle.
"Ciao" mi saluta correndo da un tavolo all'altro.
Mi siedo su uno sgabello vicino al bancone e dopo cinque minuti Kyle mi raggiunge.
"Com'è andata la scuola?" 
"La solita noia"
Ride divertito.
"Ti vedo molto impegnato"
"Già oggi la mia aiutante è malata quindi sono solo"
"Vuoi una mano?"
"Non voglio disturbarti, avrai da studiare"
"No, nessun disturbo lo faccio con piacere e poi i compiti gli ho già fatti"
Sorride segno che mi da il permesso.
"Grazie micetta" sorridendogli mi avvio verso gli spogliatoi
"Ok, a dopo"

Dopo una decina di minuti esco dallo spogliatoio e cercandolo con lo sguardo lo vedo intento a parlare con...Shirogane! Cosa! Kyle conosce Shirogane?! Sembrano anche molto amici da come ridono e scherzano insieme.
Kyle si gira e vedendomi mi fa segno di avvicinarmi.
"Ryan è lei la famosa Strawberry di cui ti parlo sempe" arrossisco imbarazzata.
"La ragazzina! La conosco di già" Riascoltare la sua mi fa uno strano effetto.
"Ragazzina a chi? Guarda che hai solo 2 anni in più di me non ti permettere!" sbuffo infastidita, non ci parlavamo da più di un mese...possibile che debba essere sempre così odioso?! 
"La gattina tira fuori gli artigli" stavo per rispondergli quando la sua risata cristallina mi fa bloccare e rimango estasiata da questo dolce suono.
Kyle osservando la scena ridendo e guardandoci di sottecchi.
"Sei rimasta senza parole?" arrossisco e chino il capo mi sento come una bambina che è stata appena beccata dai suoi genitori a mangiare le caramelle di nascosto.
"Vado a prendere le ordinazioni" dico a Kyle e mi avvio.
Ad ogni mio passo sento uno sguardo trafiggermi la schiena, so già a chi appartiene ma non ho il coraggio di girarmi...non perché ma quando gli sono accanto mi sento strana, non ho mai provato cose del genere. Pensavo che con il tempo questa sensazioni sarebbe passata ma non è stato così.

Dopo un'ora lo vedo ancora allo stesso tavolo intendo ad osservarmi.
"Se non vuoi consumare niente puoi anche lasciare il tavolo" gli dico freddamente mentre pulisco il tavolo alle sue spalle.
"Strawberry" non mi giro.
"Strawberry" ripete ancora, non sa dire altro?
"Straw..." ma non lascio finire.
"Cosa vuoi?" rispondo infastidita girandomi verso di lui,  me lo ritrovo a pochi centimetri dalla mia faccia. Rimaniamo a osservarci in silenzio, guardo i suoi capelli color oro con dei riflessi color grano, i suoi occhi blu nelle sue mille sfumature... no i suoi occhi non sono blu, sono di tanti colori...oggi sono color oceano scuro, la voglia di annegarci dentro è innegabile, ma non posso...devo resistergli. Abbasso lo sguardo fino ad incontrare le sue labbra e improvvisamente il mio cuore comincia a battere contro il petto producendo un rumore assordante che cresce sempre di più intrappolandomi in un vortice pieno di emozioni.
"Io..." Prova a dire...alzo lo sguardo incontrando i suoi occhi e noto che il blu scuro di prima si è trasformato in un azzurro più chiaro...è innegabile non notare quel luccichio di desiderio che si intravede nei suoi occhi...che sia io a provocarlo?
"Tu?" chiedo sentendo le difese cedere sempre di più senza poter far nulla.
Prende la mia mano e la poggia sul suo petto, sento i battiti accelerati del suo cuore e chiudo gli occhi beandomi del suo cuore e il mio battere all'unisono.
"Lo senti? Ti sembra così sbagliato? Ti sembra una bugia?" apro gli occhi osservandolo. 
"Io vorrei potermi fidare...ma ho sofferto così tanto in passato che mi riesce difficile. Sento anche io l'effetto che mi fai quando mi stai accanto, quando i tuoi occhi incrociano i miei, quando le tue mani mi sfiorano...ma non riesco"
Mi scanso e mi allontano. 
Dopo poco sento il campanello della porta trillare segno che qualcuno è entrato, mi giro e vedo Pam, è la prima volta che viene al locale.
"Strawberry? Cosa ci fai qui?" chiede curiosa.
"Aiuto Kyle, il proprietario, con il locale ogni tanto"
"Kyle?Kyle Akasaka?" chiede sgranando gli occhi, "Sì, lo conosci?" chiedo curiosa. 
Sta per rispondermi quando una voce ci fa voltare.
"Pam, sei tu?"
"Sì! Quanto tempo!" si avvicinano e si abbracciano.
"Vieni, andiamo a parlare in privato, ho tante cose da dirti"
Pam segue Kyle nel retro del locale mentre io continuo a pulire i tavoli dato che l'orario di chiusura è sempre più vicino.
Mi giro verso il tavolo dove prima c'era Shirogane, ma lui non c'è più...dev'essere andato via.

PENSIERI DI KYLE

"È lei" le dico soltanto, sgrana gli occhi sorpresa.
"Com'è possibile?! Non ci posso credere..." Si porta le mani sulla faccia nascondendo il volto. "Hai visto com'è cresciuta? È diventata cosi bella! Quanti anni sono passati ormai? Oddio...non so cosa dire... sono così felice"
"L'hai ritrovata" dico abbracciandola. "L'abbiamo ritrovata" mi corregge lei. 
"Già"
"Ed ora?" mi chiede lei. 
"Ora dobbiamo essere pazienti, lei non sa niente"
"I suoi non gli hanno detto niente?"
"No, non sa  niente"
"Immaginavo..."
L'abbraccio avvolgendola tra le braccia...come mi è mancata!

PENSIERI DI STRAWBERRY

Entro nella cucina per dire a Kyle che stavo per andare a casa quando lo vedo abbracciato a Pam.
Sto per andarmene quando, senza volerlo, faccio scricchiolare il pavimento di legno e i due volgono gli sguardi su di me.
"Mi spiace...io me ne stavo per andare" dico imbarazzata.
"No tranquilla, rimani pure" mi dice Kyle. "Te la ricordi Pam?" mi chiede Ryan, mi giro a guardarla. "Ci giocavi spesso con lei quando avevi 9 anni...era la mia ragazza" dice arrossendo.
 La scruto ancora un attimo e mi soffermo sui capelli viola...ma certo!
"Certo che mi ricordo di lei!" gli sorrido felice.
Vedendoli insieme si capisce che il loro amore è ancora vivo e aspetta solo di essere risvegliato...se facessi qualcosa per accelerare i tempi? guardando com'erano in imbarazzo...direi che farei proprio bene!
"Certo che mi ricordo di lei!" le sorrido felice.
"Io vado Kyle a domani"
"A domani micetta e stai attenta"
Esco dal locale quando qualcuno mi prende il braccio e mi spinge contro la parete del locale.
"Shirogane cosa stai facendo?" chiedo infastidita.
"Ti sto impedendo di scappare"
"Non mi interessa parlarti! Non dopo un mese in cui non hai fatto altro che ignorami e rivolgermi sguardi d'indifferenza!" gli urlo addosso tutto la mia rabbia senza pensarci. 
"Quindi...ci sei rimasta male?" chiede con un sorriso beffardo che mi fa salire il sangue al cervello.
"QUELLO CHE FAI TU NON MI INTERESSA" gli rispondo scandendo ogni singola lettera cercando di conviverlo e sopratutto convincermi.
"Non ci credo" sorride posando la mano sulla guancia.
Il cuore incomincia a battere e sento la gola secca, odio l'effetto che mi fa la sua vicinanza.
"Puoi fidarmi di me...l'apparenza a volte inganna, so che tutti pensano che io sia un poco di buono, un arrogante e un viziato ma non è cosi" dice guardandomi negli occhi dai quali non scorgo nessuna traccia di menzogna...come mi piacerebbe fidarmi.
"Fidati del tuo cuore, è l'unico che non mente mai"
"Io... ci penserò" le sue parole mi hanno sorpresa...forse dovrei provare a riaprire il cuore? Che sia lui colui che farà terminare questo incessante dolore che provo dentro? Ma se poi fidandomi porterebbe via l'ultimo pezzo intatto del mio cuore ormai a pezzi?


ANGOLO AUTORE
Ciao, ultimamente sto trovando del tempo per scrivere, non so quanto duri questa precaria situazione ma spero duri il tempo necessario.
Alla prossima ciao.


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