Rosso rubino viola ametista

di mic98rosso
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il primo incontro ***
Capitolo 2: *** Verità ***



Capitolo 1
*** Il primo incontro ***


IL PRIMO INCONTRO  

 

La vedete quella ragazza mora con gli occhi viola li sulla finestra? lei  è la nostra protagonista si chiama Demetra. 

Demetra sta osservando il cielo non sa come mai le sembra diverso, le sembra misterioso e pieno di novità'; lei si fermava spesso a osservarlo, le sembrava che fosse una delle poche cose che aveva un senso e questo la tranquillizzava, e  le faceva pensare a un avvenimento accaduto l'anno prima. 

 

-------------------------------------------------------L'ANNO PRIMA ------------------------------------------------------- 

 

Demetra non riusciva a dormire e se ne andò in giardino a guardare le stelle, il suo posto preferito per guardarle era il loro dondolo, le  metteva tranquillità, persa in quel dondolio si stava per addormentare quando un fascio di luce viola  apparve nel suo giardino e da li cadde uno strano ragazzo con i capelli neri,occhi rossi e delle spalle molto larghe; aveva un abbigliamento particolare era vestito tutto di pelle e le maniche composte da tanti fori lasciavano intravedere le sue braccia muscolose, era alto e aveva un piercing sul labbro inferiore e sul sopracciglio destro, le sue orecchie erano ricoperte di orecchini; e appena vide Demetra sbiancò e le chiese: 

 

<< voi umani a quest’ora non dovreste dormire? >> 

 

Demetra non sapeva cosa dire era pietrificata ma non dalla paura, e dallo stupore. 

 

<< Hai paura dovevo immaginarlo eppure ho un aspetto rassicurante, ci sono persone sul mio mondo che sono vestite peggio >>  

 

Demetra prese coraggio e parlò 

 

<< io non ho paura sono solo alquanto sorpresa, insomma un ragazzo è appena caduto nel mio giardino >> 

 

Il ragazzo era alquanto sorpreso dalla risposta di quella ragazza e doveva immaginarlo che l'avrebbe sorpresa in somma era un gran figo. 

 

<< non hai tutti i torti comunque piacere io mi chiamo Zero e tu devi  essere Demetra presumo, ci rincontreremo l'anno prossimo aspettami, ora vado è stato un piacere conoscerti>> Demetra si chiedeva come mai conosceva il suo nome e perché lo doveva aspettare ma prima che glielo potesse chiedere lui scompari nel buio della notte, da quel giorno Demetra lo sognò una volata al mese e ogni volta che succedeva lei andava in giardino per vedere se lui era li. 

 

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 

 

Era passato un anno esatto da quel giorno e Demetra ormai aveva perso ogni speranza di rivedere quel ragazzo. 

Quel pomeriggio lei aveva un appuntamento con le sue amiche per andare a fare un giro al mare, era in anticipo di un buon quarto d'ora e mentre aspettava si avvicino' un ragazzo. 

 

<< hei che ci fa una ragazza tutta sola in stazione? il tuo ragazzo ti ha dato buca? se vuoi ci sono io che ti posso consolare >> 

 

Demetra era un po' intimidita da quel uomo ma gli rispose a tono 

 

<< senti ci conosciamo? >> 

 

<< no ma se vuoi ci possiamo conoscere >> 

 

<< emm... no grazie, e per l'appunto se non mi conosci perché mi stai palando >> 

 

<< per conoscerci è ovvio >>  

 

Lo sconosciuto si avvicino sempre di più a Demetra circondandole le spalle con un braccio 

 

<< lasciami! non mi toccare! >> 

  

<< calmati >> l' uomo non le tolse il braccio di dosso anzi lo sposto sulla vita appena sopra il sedere 

 

<< ho detto che non mi devi toccare >> detto questo Demetra lo allontanò  e gli tiro uno schiaffo sulla guancia destra, innescando l'ira di quel uomo. 

 

<< tu brutta piccola puttanella come hai osato >> 

 

detto questo l'uomo caricò il pugno e fece per scagliarlo contro Demetra ma una mano, una persona, quella persona lo fermò. 

 

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Capitolo 2
*** Verità ***


Verità



<< tu brutta piccola puttanella come hai osato >>detto questo l'uomo caricò il pugno e fece per scagliarlo contro Demetra ma una mano, una persona, quella persona lo fermò.

Zero era differente da come se lo ricordava era più sobrio, non aveva più i pirsing e indossava uno smoking nero con una camicia nera è una cravatta rossa che si intonava perfettamente hai suoi occhi di color rosso, rosso rubino, un colore che rappresentava sin dagli antichi la nobiltà, il sole essi sono come una fiamma inestinguibile. Demetra rimase affascinata da quegli occhi e si dimenticò quasi di quello che stava succedendo nel frattempo.

Zero nel frattempo aveva spaventato e fatto allontanare l'uomo che stava importunato Demetra e ora la teneva stretta tra le sue braccia, Demetra tremava ma non se ne accorse tanto era impegnata a fissare gli occhi di Zero.

<< Demetra tutto bene ? >> chiede Zero con lo sguardo un po' confuso e preoccupato, non riusciva spiegarsi il perché lei lo stesse fissando così intensamente e insistentemente negli occhi.

<< S... Si sto bene, ma sto tremando >> rispose Demetra alquanto sorpresa e imbarazzata, e solo dopo alcuni minuti si accorse di essere tra le braccia di Zero.

<< emm Zero... Ora mi puoi lasciare >> dice Demetra visibilmente in imbarazzo.

Zero senza dire nulla la lascia e si sistema la giacca dopo di che si passa una mano tra i suoi capelli e al contempo si morde il labbro inferiore e sbuffa.

<< per colpa tua mi sono dovuto rivelare prima uff, potevi evitare di metterti nei guai ancora per una settimana... Io non lo so non mi ascolti quando ti appaio in sogno? >> dice Zero alquanto scocciato mentre Demetra era alquanto scoccata lui le aveva appena detto che lui, Zero era entrato nei suoi sogni, allora non era un caso se lo sognava ogni mese. Questa cosa la rassicurava ma al contempo la preoccupava, cosa significava tutto questo e che legami aveva lui con lei.

<< scusami tanto, sai l'ho fatto a posta a farmi quasi dare un pugno da un maniaco, è il mio hobby >> rispose Demetra un po' alterata e con un tono sarcastico.

<< sai Demetra il sarcasmo non è accettato da dove vieni tu, ora che lo sapranno gli anziani sarò costretto a punirti >> dice Zero con aria solette

<< di cosa stai parlando?? >>

<< scusa Demetra non ti hanno spiegato niente i tuoi genitori? >> dice zero alquanto confuso.

<< di cosa dovevano parlarmi? >> dice Demetra più confusa che mai.

Zero prese per il polso Demetra e iniziò a trascinarla verso casa, era furioso come potevano non averle detto delle sue origini, dovevano parlarle del ritorno nella sua terra natia.

<< che fai per che mi trascini via... aiah mi fai male >> si lamenta Demetra << io ho un appuntamento con le mie amiche >>

<< non mi interessa ora tu vieni con me dai tuoi genitori è una cosa importante >> dice autoritariamente Zero.

<< e se io non volessi? >> rispose Demetra impuntando i piedi staccandosi da Zero.

<< forse tu non hai capito, se non vieni con le buone ti porto io con le cattive, anche se non le chiamerei così >> risponde Zero.

<< dai su vediamo che sai fare, anche se sono una ragazza sono forteee e scattante >> dice Demetra saltellando sul posto con le mani in guardia, Zero non perse tempo e la carico sulle spalle come un sacco d patate è inutile dire che Demetra si dimeno fino a quando non arrivarono a casa sua.

<< eccoci arrivati, che fatica ma non potevi stare almeno un po ferma >> dice Zero alquanto stremato dallo sforzo appena compiuto.

<< a chi lo dici lo sai quanta energia ci vuole per dimenarsi in quel modo uou >> dice Demetra

<< Dove sono i tuoi? >> chiede Zero

<< non lo so >> risponde Demetra con una naturalezza paurosa

<< cosa come fai... Va be entriamo dentro e aspettiamoli >> dice Zero rassegnato alla dura realtà

Entrarono in casa e nessuno dei due sapeva come comportarsi, d'altronde era del tutto naturale comportarsi in tal modo quei due di persona si sono visti solo un paio di volte , Zero era arrabbiato e ora dopo un anno si penti di aver tolto i suoi orecchini di controllo, riuscivano a calmarlo.

Dopo un ora tornarono i genitori di Demetra e appena videro Zero impallidirono

<< salve Zero >> dissero in coro i genitori di Demetra.

<< pensavate di non rivedermi vero? Be vi siete sbagliati ... Avete fatto un grande errore a non informare Demetra delle sue origini>> dice Zero con un tono inquisitorio , i suoi occhi erano diventati di un rosso più acceso, incutevano timore.

<< Zero capiscici volevamo che Demetra avesse un infanzia il piú normale possibile >> dicono i genitori di Demetra cercando di scusarsi.

<< ma così ora lei avrà grossi problemi, come riuscirà a controllare i suoi poteri e a farsi rispettare dalle due frazioni senza un'educazione adatta? Vi rispondo io non potrà, facendo questo mi avete obbligato a portarvela via subito >> dice zero severo.

<< io non ci sto capendo niente regnare? Frazioni? Poteri? >> dice Demetra confusa e spaesata

<< Demetra tu sei l'erede di colei che bilancia la luce e l'oscurità, colei che stabilisce l'ordine nell'universo; una personalità fondamentale per l'ordine e la sopravvivenza di voi umani, anche se gli atteggiamenti maligni o benefici dal mondo in cui vengo o meglio da cui veniamo non hanno effetti sullo stesso, lo hanno su quello degli esseri umani, ogni cattiva azione da parte della frazione dell'oscurità crea distruzioni nel mondo umano per citarne uno l'onda anomala che colpì il giappone è stata provocata da Naru uno dei più potenti abitanti dell'ombra una sotto frazione dell'oscurità >> dice Zero con aria solenne.

<< quindi per capirci io sarei colei che mantiene l ordine nel mondo? Ma che sciocchezze sono queste tu pensi che io ci creda e che venga con te >> dice Demetra un po' stranita.

<< si esatto hai capito bene >> dice Zero con un tono fermo e deciso.

<< e se io non volessi?? >> dice Demetra
<< ti costringerei >> dice Zero
<< dai su fallo sono pronta >> dice Demetra e dopo un paio di secondi non vide piú niente solo il buio. Si sveglio qualche ora dopo ma non capiva dove era.

Spazio autrice
Grazie per aver letto questo capitolo, spero che vi sia piaciuto e che continuerete a leggere questa storia.
Ciao ^^

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