La bimba perduta.

di PersephoneAm
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Arrivo ad Hogwarts. ***
Capitolo 2: *** La prima sera ad Hogwarts. ***



Capitolo 1
*** 1. Arrivo ad Hogwarts. ***


Maledizione!

Cosa avevo fatto per meritarmi tutto ciò che stavo passando in quel momento?

Io, Arya Swan, che avevo sempre avuto tutto dalla vita, adesso ero costretta a frequentare Hogwarts? Facevano sul serio? Che orrore! Il mio caro cugino non sarebbe stato per niente contento della mia persona, io che frequentavo la scuola più prestigiosa del mondo magico, ero stata sbattuta fuori per colpa di una babbana schifosa! Però quando le misi le mani addosso mi sentii davvero.. Bene!

Per fortuna mi avevano messa in Serpeverde! Ringraziando Morgana!

-Arya!-.

Mi voltai verso chi mi stava chiamando e subito un sorriso comparve sulle mie labbra. Davanti a me si fermò sorridente un ragazzo con i capelli biondo chiaro, gli occhi grigio acciaio e la carnagione pallida, proprio come la mia.

-Draco!-esclamai, sollevando le braccia per abbracciarlo stretto a me. Ero sempre stata attratta in maniera quasi ossessiva e sbagliata da lui, ma mi ero sempre guardata bene dal mostrare sentimenti che andavano oltre all'affetto.

Io e Draco eravamo cugini per parte di suo padre, che era cugino di mia madre. Zia Cissy mi aveva raccontato che mia madre purtroppo era morta subito dopo avermi partorita per colpa di un'infezione. Mentre di mio padre non mi dissero mai molto, se non che era un discendente dei Black e che era morto durante la Guerra dei maghi. Fortunatamente zia Cissy e zio Lucius mi avevano fatto da padre e da madre in tutti questi anni e non mi avevano mai fatto mancare nulla: non facevano che viziarmi con le cose migliori e i vestiti più belli e pregiati, tanto è che, quando ero piccola, a casa spesso mi chiamavano 'Principessa' e alcune volte quel nomignolo spuntava ancora sulle loro labbra, facendomi sorridere. Ero fortunata ad avere una famiglia così, che mi aveva accolto nonostante io non fossi la loro figlia naturale.

Una volta, tre anni fa, avevo chiesto alla zia se per caso fossi un peso per loro, visto che comunque non erano i miei genitori e sentivo come se li stessi solo usando. Lei prontamente mi aveva risposto che non dovevo assolutamente pensare a queste cose e che mi crescevano e mi viziavano con piacere, soprattutto lei, poiché ero femmina e le piaceva comprarmi vestiti, scarpe e altro. Mi aveva fatto capire anche che non dovevo minimamente preoccuparmi di far spendere loro poco, perché potevano permettersi questo ed altro. Mi ricordo che dopo quella piccola discussione uscimmo per Londra a fare acquisti.

-Sei davvero bellissima!-disse Draco in un sussurro, riportandomi alla realtà, mentre lui mi guardava dalla testa ai piedi.

Sentii le guance andare a fuoco e abbassai lo sguardo. Non ci vedavamo da quasi due anni, perché ero rimasta in Italia, nella casa di mio padre. Forse proprio durante l'estate appena passata mi ero resa conto di provare qualcosa per Draco, qualcosa che per noi, che siamo cugini, non andava assolutamente bene.

-Non dire queste cose, ché poi arrossisco!-risi, coprendomi il viso con le mani.

Draco mi prese i polsi tra le dita, leggermente, quasi con delicatezza, e mi scoprii il viso, cercando di guardarmi negli occhi.-Perché? È la verità. Sei stata via una sola estate e sei cambiata così tanto, Arya...-.

-Pazzo!-mormorai, dandogli un bacio dolce sulla guancia.

-Come è andata il viaggio?-mi chiese lui, schiarendosi la voce e facendomi segno di seguirlo.

Sorrisi.-Bene, anche se avrei tanto voluto non farlo. Non che mi lamenti di Hogwarts... Ma sai, quella che frequentavo è la migliore scuola del Mondo Magico!-.

-A proposito, cosa hai combinato per farti espellere?-domandai, sghignazzando.

-Ho solo pietrificato una figlia di babbani e, quando mi ha accusata, l'ho schiaffeggiata!-risposi io, con tono annoiato.

Draco sghignazzò.-Ma non hai potuto evitare di farti beccare? Insomma, le lanciavi l'incanto da dietro le spalle e ti divertivi di più!-.

-Già, ma sai.. Mi aveva fatto così tanto arrabbiare, che non avevo pensato a una punizione esemplare. Mi conosci bene: sono troppo impulsiva!-.

Scoppiammo a ridere tutti e due, mentre Draco mi conduceva alla Sala Comune nei sotterranei del castello.

-I miei genitori si sono adirati?-mi chiese, girandosi a salutare un ragazzo.

-Non tanto...-feci,-Se la sono presa molto di più con la direttrice: madame Jorjaitte è stata davvero troppo dura con me! D'altronde può capitare che qualcuno si arrabbi e faccia sciocchezze. Ma da qui ad arrivare alla espulsione, per una Nata Babbana poi!-.

-Allora preparati, perché qui molti sono Nati Babbani e il preside non accetta aggressioni!-.

-Immaginavo... Oramai se solo li sfiori con un dito, sei praticamente mandato ad Azkaban!-.

Draco scoppiò a ridere.-Quasi!-annuì,-Il Secondo anno che sono venuto qui ce ne erano state tante di aggressioni. È un peccato che non siano continuate!-.

-Si, me l'avevi raccontato, Draco!-dissi, mentre una parte della parete del sotterraneo scorreva e ci apriva il passaggio per entrare nella sala. Rimasi senza parole nel vedere l'ampiezza della camera, che aveva delle strette vetrate, dalle quali si poteva ammirare il fondale di un lago. La Sala Comune era arredata con divani e poltrone in pelle nera, con cinque camini di pietra e con vari ritratti e dipinti sopra. A destra c'era la biblioteca, dove molti manoscritti scuri e logori arricchivano gli scaffali, mentre un lungo tavolo abbellivano la camera.

-Che meraviglia!-mormorai, sentendolo sbuffare.

-C'è di meglio...-disse,-Buongiorno!-.

Tutti si voltarono incuriositi a guardare me, la nuova arrivata e iniziai a sentirmi a disagio, con tutti quegli occhi puntati addosso a fissarmi con diffidenza.

-Blaise, Tiger, Goyle!-esclamò Draco,-Lei è mia cugina Arya. E' stata espulsa dalla sua scuola ed ora è venuta qui a frequentare!-.

-E perchè?-chiese il ragazzo di colore, chiamato Blaise, con un'aria piuttosto curiosa, avvicinandosi a me e sorridendomi.

Draco iniziò a sghignazzare.-Ha aggredito una figlia di babbani,una Mezzosangue!-.

I tre ragazzi risero.-So già che questa scuola mi piacerà tantissimo,cugino!-esclamai, mordendomi il labbro.

-E ancora non hai visto niente!-disse Draco, strizzando l'occhio verso di me,-Ti innamorerai dei nostri compagni, ne sono sicuro!-.

-Oh, il mio cuore lo hai già rubato di sicuro!-sussurrò ironico il ragazzo di nome Blaise, facendomi l'occhiolino,-Sperando che Draco mi dia il consenso!-.

-Non è lui a doverti il consenso!-replicai, alzando un sopracciglio,-La decisione spetta a me, sai?-.

-Uuuh, amico!-fece quello di nome Tiger,-Credo che la signorina ti abbia già dato il colpo di grazia!-.

Blaise rise.-È una cosa di famiglia, credo!-.

Risi anche io, voltandomi verso Draco, che mi fissò intensamente.-Dove sono le mie cose?-gli chiesi, facendo finta di nulla.

Draco si portò una mano alla fronte.-Già, mi ero dimenticato di dirtelo: sono tutte nella vostra stanza, vicine al tuo letto. Vieni, ti faccio vedere!-.

Per l'accesso ai dormitori vi era una scala a chiocciola in mogano e, come per tutte le rifiniture sulle pareti della camera, vi erano serpenti intarsiati nel legno. In cima a questa scala c'era un lungo corridoio, da cui si accedeva ai dormitori.

-Secondo me i letti ti piaceranno molto!-esclamò Draco, aprendo la porta e facendomi segno di entrare.

Quando fui dentro rimasi allibita. Non avevo mai visto una camerata così bella: i letti a baldacchino avevano tende verdi-argentate e delle poltroncine arredavano le stanzette. L'unica stanza che eguagliava in bellezza il dormitorio era la mia camera a Malfoy Manor, che era stata disegnata e arredata da mia zia Cissy.-Vedo che mi conosci molto bene, Draco: è bellissima!-.

-Beh, il letto con il baldacchino c'è anche nella tua stanza alla villa, mentre il colore verde è il tuo preferito, quindi...-fece lui, un po' a disagio.

Sorrisi.-E pensare che i nostri genitori hanno dormito su questi letti...-.

-Sei diventata una nostalgica?-sghignazzò Draco, stendendosi sul mio letto, con le braccia dietro la testa e il viso rivolto verso l'alto.

-No, solo che certe volte cerco di pensare a chi fosse mia madre e cosa le piacesse fare...-dissi, raggiungendolo sul letto e lasciando che lui mi abbracciasse.

-Scusa, Arya. Non ci stavo proprio pensando...-iniziò.

-Non fa nulla, tranquillo!-.

Silenzio. Ad un certo punto il mio stomaco iniziò a brontolare e sentii Draco scoppiare a ridere, mentre lo seguivo anche io.

-Ma hai mangiato?-mi chiese, con le lacrime agli occhi.

-No!-risposi io, riprendendomi e alzandomi per prendere la borsa, nella quale avevo messo un po' di cioccolata,-Ma ho questa. Ti va?-.

-Come quando eravamo piccoli!-disse.

Lo vidi andare indietro con i ricordi a quando rubavamo la cioccolata dalle mensole della cucina, anche se poi sapevamo che la zia ci avrebbe sicuramente colti in pieno a farlo. Ne avevamo combinate tante, da piccoli e sicuramente non ci saremmo fermati ora.

Tornai sul letto, di fianco a lui, che era ancora sdraiato e scartai la cioccolata, per porgergliene poi un pezzo e mangiandone un altro io.

-Sai, nonostante tutto, sono felice che tu sia qui!-disse, lasciandomi senza parole a guadarlo.

-Davvero?-gli chiesi, dopo qualche istante, con un sorriso.

Lui voltò la testa verso di me e immerse i suoi occhi grigi nei miei azzurri.-Davvero. Non sono mai stato più felice!-.





Sera ragazze, come ho già scritto nella descrizione, questa storia (che magari qualcuno di voi ha già letto) non doveva essere pubblicata ora, ma dovevo prima revisionata e poi pubblicarla, ma con ciò che è avvenuto oggi... volevo ricordare il nostro amato professor Piton e dedicare questa sorta di fanfiction, tutta rivisitata, ad Alan, un grande attore con un grande personaggio.❤❤❤

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Capitolo 2
*** La prima sera ad Hogwarts. ***


Quella sera, verso le sette, scendemmo nella Sala Grande per la cena. La tavola era immensa, lunga e di legno scuro. Mi sedetti su una delle panche, in mezzo a Blaise e a Draco, mentre di fronte a noi presero posto Vincent e Gregory, che subito iniziarono a mangiare quantità incredibili di qualsiasi leccornia ci fosse sul tavolo. Mi passai la lingua sulle labbra: il viaggio era stato lungo e, a parte aver preso un tè e dei biscotti con mio cugino, non avevo mangiato nient'altro, quindi la fame mi stava divorando!

«Come diavolo si fa a mangiare questa sbobba?»si lamentò Draco, appena sul piatto apparve della minestra calda, che io iniziai a mangiare con piacere.

«Chiedilo a tua cugina.»mi prese in giro Blaise, indicandomi con gli occhi spalancati, come un cerbiatto spaurito.

Io posai il cucchiaio sul piatto e mi tamponai con grazia le labbra, come mi aveva sempre insegnato a fare la zia Narcissa a tavola, poi bevvi un po' d'acqua. «Quando ero in Italia, molte volte mangiavo minestra. La dieta che hanno laggiù è fatta principalmente di frutta e verdura.»

«E io che pensavo che gli italiani fossero amanti della cucina.»disse Vincent, con aria un po' delusa.

Io sorrisi. «Lo sono, ma hanno anche una precisa idea di cosa si debba mangiare in tanta quantità e cosa si debba evitare di mangiare sempre.»

«Com'era la scuola italiana?»mi chiese Blaise. «Insomma, mi hanno sempre raccontato dell'Italia come di un fiore di paese, tutto vivacità e allegria.»

«E lo è.»annuii. «È un paese stupendo! Peccato che la scuola Sansevero non rispecchi la bellezza italiana.»

«Ovvero?»fece Gregory, inarcando un sopracciglio.

«Ovvero in Italia non puoi osare toccare i...»abbassai il tono della voce, avvicinandomi a loro. «Nati Babbani. Altrimenti, se anche solo li estrometti dal tuo giro di amicizie, vieni sospesa.»

«Se è per questo, anche qui non puoi avvicinarti ai Mezzosangue!»sibilò infastidito Blaise. «Soprattutto se fai ironia durante Babbanologia.»

«Per fortuna a Sansevero ci risparmiavano quella materia inetta!»dissi, dopo aver preso un altro boccone di minestra. «Diciamo che in Italia la scuola è abbastanza restia ai rinnovamenti.»

«Non tanto restia da risparmiarvi i Nati Babbani.»intervenne Draco.

«Purtroppo la piaga del buonismo è una costante, in Italia.»annuii.

«Ma almeno ce n'erano di ragazzi carini?»mi chiese una ragazza bionda, intromettendosi nel discorso.

Mi irrigidii, guardandola. Era una delle ragazzine che, quando io e Draco eravamo piccoli, frequentava assiduamente casa nostra, insieme ai suoi genitori e alla sorella, la quale era particolarmente attratta da Draco. Mi ricordai subito che i loro nomi fossero Daphne e Asteria.

«Non abbastanza da stuzzicarmi.»risposi, con un sorrisetto malizioso.

Daphne sorrise a sua volta. «Magari troverai il Mago della tua vita qui, ad Hogwarts.»

Vidi, con la coda dell'occhio, Draco che irrigidirsi, come avevo fatto io prima al suono della voce della ragazza, ma finsi comunque di non aver visto nulla. O semplicemente era la mia testa che giocava brutti scherzi e mi lasciava pensare cose che in realtà non c'erano proprio state.

«Mi aiuti tu scommetto!»esclamai, facendole l'occhiolino. «Se è un Serpeverde è meglio, però.»

Blaise alzò la mano, facendomi ridere. «Cosa c'è da ridere? Mi sto offrendo io, per il bene del Mondo Magico.»

«Neanche fossi pericolosa...»borbottai alla sua battuta.

Blaise posò un braccio sulle mie spalle e mi strinse a sé. «Se pietrifichi le persone, sei un pericolo!»rise. «Dai, ragazzina! Tanto ho già capito chi ti piace.»

«E chi sarebbe, di grazia?»lo provocai, inarcando un sopracciglio divertita.

«Quello.»mi rispose, indicando un ragazzo del tavolo di Tassorosso.

Un orribile ragazzo del tavolo di Tassorosso! Grassoccio e con le guance rosse piene di lentiggini e con il muso completamente ricoperto di cioccolato, comprese le mani.

Mi ritrovai a tossire, mentre stavo ingoiando il mio groppo di saliva e Blaise mi batté delicatamente la mano sulla schiena, divertito come un bambino.

«Non c'è nulla da ridere!»dissi, guardandolo male. «Mi hai fatto prendere un colpo!»

Blaise ormai stava ridendo a crepapelle, così come Daphne, Vincent e Gregory. Guardai Draco, che sbuffò annoiato dal comportamento dei suoi amici e si voltò a parlare con un'altra ragazza.

«Ehi, Vincent, guarda.»sussurrò Gregory al vicino, dandogli una gomitata allo stomaco. «Potter sta fissando Arya.»

Io spalancai gli occhi, mentre Draco, che nel frattempo veniva come richiamato dal nome che udì, guardò in direzione del tavolo di Grifondoro, come fece Blaise.

«Ma tu guarda che sfacciato!»si lamentò Daphne, portandosi alla bocca un pezzo di roast beef. «Quello avrebbe bisogno di una lezione.»

«Finché quel vecchio rimbambito e quell'idiota di un mezzo gigante lo difenderanno sempre, non si potrà fare nulla.»mormorò Blaise.

«Ma Potter è quel Potter?»chiesi. «Insomma, quel pazzo che cerca di attirare su di sé l'attenzione in ogni possibile maniera?»

«Tipo l'ultima trovata.»annuì Vincent. «Andiamo, chi può credergli? Purtroppo Tu-Sai-Chi non è tornato, altrimenti farebbe una bella pulizia, nel Mondo Magico.»

«Secondo me... Silente vuole il posto di Primo Ministro!»disse Draco. «E per arrivare ad esserlo si sta servendo del ragazzo più famoso del Mondo Magico.»

«Più famoso del Mondo Magico?»feci io, inarcando un sopracciglio. «Anche nel mondo dei Babbani molti bambini vengono risparmiati dall'essere uccisi, ma non diventano famosi per questo! La storia di Potter è tutta una strumentalizzazione.»

I ragazzi del tavolo mi fissarono con gli occhi spalancati, come se mai si sarebbero aspettati che affermassi tali cose. «Non ho mai sentito parlare qualcuno in questo modo.»mormorò Blaise. «Hai la stoffa del politico. Certo è che il grande Lucius Malfoy ti ha fatto scuola.»

«Veramente non tornò in Inghilterra da qualche annetto.»dissi. «Quindi, politicamente parlando, mi sono fatta da me.»

«Beh, allora complimenti!»esclamò Vincent.

Gli feci l'occhiolino, voltandomi verso Daphne, la quale mi aveva chiesto qualcosa. «Scusami cara, non ti stavo seguendo: cosa hai detto?»

«Ti ho chiesto come mai non sei più tornata in Inghilterra per le vacanze.»mi ripeté lei.

«Ah! Semplicemente perché durante le vacanze andavo o a casa di alcune mie amiche oppure viaggiavo!»risposi. «Ho sempre detto a mia zia, la madre di Draco, che non mi piace pesare su di loro e far sì che si debbano adattare ai miei ritmi.»

«Perché è pigra.»mi prese in giro Draco, ridacchiando. «Fin troppo.»

«Infatti!»concordai io, ridendo. «Più che pigra sono una pantofolaia, come dicono in Italia.»

«Ti piace stare a casa e non uscire quindi.»

Feci si con la testa, mentre bevvi qualche sorso d'acqua. «Preferisco un bel libro a dello shopping.»

«Questo è un punto su cui non andiamo d'accordo, allora!»rise Daphne. «Io AMO fare shopping!»

«Non è che non mi piace comprare vestiti... È solo che, quando ne vedo troppo tutti assieme, poi non so quale mi piace di più.»

«Fai come faccio io: prendili tutti!»esclamò lei.

«Ma cosa dici maii!?»scimmiottò Draco. «Ad Arya deve piacere solo UN vestito, prenderne troppi dopo le sembra male.»

«Hai bisogno di qualche seduta dallo psicologo?»si intromise un'amica di Daphne, ridendo. «Come puoi prendere solo un vestito? Dimmelo, così almeno non dovrò più sentire i miei genitori lamentarsi del fatto che spendo più di quanto dovrei.»

«Marie, anche se ce lo spiegasse, non riusciremmo mai a mettere in pratica quanto detto.»le disse Daphne, sospirando.

«Credo tu abbia ragione.»fece la ragazza chiamata Marie. «Siamo due casi persi!»

«Se la frequentate per qualche mese, forse vi trasformerete come lei.»si intromise nuovamente Draco. «Fatelo, così durante le vacanze non dobbiamo seguirvi a destra e a manca per i vari negozi.»

«Ma smettila di lamentarti!»lo riprese Daphne, rivolgendosi poi a me. «Visto che hai vissuto in Italia, saprai almeno quali sono le tendenze della moda.»

«Questo si.»risposi. «Non compro tanti vestiti, ma indosso comunque quelli più ricercati.»

«Perciò se questo Natale dovessimo fare una fuga in Italia di qualche ora...»

«Se riuscite a tirarla fuori di casa, forse in Italia ci arrivate.»borbottò Draco, facendomi ridere.

Mi voltai verso di lui, vedendo la sua espressione seria, diventare via via più divertita, finché anche lui si lasciò andare alla nostra risata. Era una cosa che amavo, di Draco: il suo sorriso. Mio cugino sorrideva raramente e, quando lo faceva, non potevi che innamorarti sempre di più di quella fossetta sul lato destro della bocca, bocca che da una linea dura e rigida, passava a una curva all'insù semplicemente tenera, che rivelava i denti bianchi e perfetti di Draco.

Quando finimmo la cena, ci dirigemmo alla nostra Sala Comune, dove alcuni si misero a giocare a scacchi, mentre altri studiavano o facevano i compiti della settimana. Io invece salutai tutti e mi diressi ai dormitori, stanca per il viaggio di quella mattina e per la giornata piena di conoscenze. Sentii la testa scoppiare e le palpebre pesanti, così mi buttai sul letto, pensando di riposare un po'...



Hola! (: eccovi il secondo capitolo! Ovviamente la storia non è ancora ben sviluppata, quindi non avete un'idea di quello che verrà dopo, ma vi chiedo solo di seguire bene i capitoli che arriveranno successivamente e magari potrete anche lasciare un vostro commento e parere. (: come avrete capito Arya è un personaggio inventato, quindi rivoluzionerà tutta la storia...aspettatevi di tutto! Ahahahha ciaooo ❤❤

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