Dark Frozen

di Razor666
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Tu (non) sei sola ***
Capitolo 3: *** Porta chiusa ***
Capitolo 4: *** Il cavaliere di spine ***
Capitolo 5: *** Diventare vuoto ***
Capitolo 6: *** Bloodborne ***
Capitolo 7: *** Memorie ***
Capitolo 8: *** Destino ***
Capitolo 9: *** Il dono della Stella ***
Capitolo 10: *** Sacrifici ***
Capitolo 11: *** Resa dei conti ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


FR-01

“Anna svegliati!”

La principessa da capelli rossi si rigirò nel suo letto, sussurrando: “Si Elsa… continua così…. mettici più amore….. ed dai più forza, non vedi che sono tutta bagnata?”

“Insomma ti vuoi svegliare!!!”

Anna non sentì per niente il richiamo e continuò a parlare: “Elsa, non vedi che quel pupazzo di neve alto 10 metri si sta squagliando tutto, sembra di stare sotto la pioggia, mettici più impegno con la magia, oh no sta crollando!!!” A quel punto la principessa si svegliò di colpo, e solo allora sentì la voce di Kristoff fuori la porta che le urlava di svegliarsi.

“Sono già sveglia da ore.” Rispose Anna molto assonata.

“Guarda che sono le undici passate, non mi avevi detto che oggi ti volevi svegliare all’alba?” Rispose il commerciante del ghiaccio.

Anna si strofinò gli occhi, riflette un attimo ed infine chiese: “Oggi che giorno è?”

“Oggi è il 3 dicembre, e noi…”

“Vuol dire che il nostro matrimonio è tra 7 giorni!!! Perché non mi hai svegliato prima?! Bisogna ancora preparare tutto, la torta, le decorazioni?” Urlò Anna appena attivò completamene il suo cervello.

“Ho provato a svegliarti ma sembravi in coma.” Rispose scocciato il suo futuro sposo.

Grazie ai suoi anni ed anni di allenamento a causa dei suoi ritardi Anna riuscì a cambiarsi, pettinarsi i capelli e lavarsi la faccia in 1 minuto, 21 secondi e 34 decimi, battendo il suo precedente record con 7 secondi e 17 decimi di differenza. Appena uscita dalla stanza, afferrò la mano del suo fidanzato e corse verso la sua prima tappa, lo studio di sua sorella Elsa, la Regina di Arendelle. Una volata davanti alla porta Anna disse al suo fidanzato: “Tu rimani un attimo fuori, io vado a convincere mia sorella ad accompagnarci”

“Forse faremo meglio ad andare solo noi due, tua sorella è molto impegnata in questi giorni.”

Anni non sentì neanche la sua risposta ed entro nello studio reale senza neanche bussare urlando: “Elsa oggi usciamo a comprare le cose varie per il matrimonio”

La regina in quel momento era concentrata a leggere alcuni documenti importanti, e senza preoccuparsi dall’intrusione di sua sorella disse: “No Anna, oggi non posso.”

“Ed dai Elsa, mi avevi promesso che mi avresti accompagnato a fare compere per i preparativi delle nozze.”

La sorella maggiore alzò un attimo gli occhi dalle carte e disse: “Con il fatto che abbiamo tagliato i ponti con i Wellinton... o come cavolo si chiamano, le casse reali piangono, e quindi sono impegnata a trovare nuovi accordi commerciali, fatti accompagnare da Olaf”

“Ma me l’avevi promesso.” Anna tentò di usare la sua carta migliore: gli occhioni da cucciolo indifeso, ma la Regina del Ghiaccio, meritandosi appieno il suo titolo, rimase fredda e rispose: “Governare un regno, specialmente in crisi non è facile, quindi non posso perdere tempo.”

“Sai se ti trovassi un marito, potresti rifilare a lui i compiti noiosi, e divertirti insieme a tua sorella” Disse Anna prendendola in giro.

Elsa arrossì un attimo, ma dopo pochi attimi recuperò il controllo delle sue emozioni e ripose in modo calmo e pacato: “Mi dispiace Anna, avrei voluto accompagnarti, ma proprio non posso”. Anna capì dal tono di voce di Elsa che ella era veramente dispiaciuta, quindi la principessa se ne andò dallo studio senza aggiungere altro, ma prima che uscisse completamente Elsa le disse: “Comunque per le nozze cerca di risparmiare che c’è crisi economica”

 

Anna, Kristoff e Olaf si stavano muovendo per le vie della città, anche se non molto silenziosamente…..

“Ma dico prima non mi vuole aiutare, e poi mi dice di risparmiare! Come si permette, avrà anche il controllo del ghiaccio, ma non ha il diritto di essere così… così… gelida!!!”

Kristoff sospirò dato che da quando erano usciti dal castello, la sua fidanzata si era lamentata tutto il tempo ad alta voce, ma per sua fortuna alzò lo sguardo e vide che erano arrivati alla pasticceria e disse: “Guarda Anna siamo arrivati, adesso puoi calmarti e che dobbiamo commissionare la torta?”

Anna sbuffò ed entrò dentro il negozio, a causa della del cattivo umore della principessa, e dei tagli alle spese, iniziò una lunga disputa tra lei ed il pasticcere sul prezzo, il quale poveretto cercava di accontentarla nei limiti del possibile. Nel frattempo Kristoff ed Olaf stavano fuori ad aspettare seduti, ed il pupazzo di neve chiese al ragazzo: “Ti va un caldo abbraccio.” E i due si abbracciarono consolandosi dato che si dovevano sorbire un’ Anna incazzata per il resto della giornata.

Dopo una mezzoretta la ragazza uscì dal negozio e disse: “Che rabbia… doveva esserci mia sorella… continuiamo.” Gli altri due annuirono e la seguirono dopo pochi minuti Olaf disse: “Guarda il cielo, una stella cadente.”

Anna pensò subito, senza alzare lo sguardo al cielo: “Voglio mia sorella con me, Voglio mia sorella con me, Voglio mia sorella con me… ho pensato tre volte il mio desiderio, adesso dovrebbe avverarsi, un attimo ma non ci sono stelle cadenti di giorno” Quindi la ragazza guardò il cielo e vide la stella cadente, ma non era il solito segmento di luce che scompare nel cielo dopo pochi istanti, era una palla di fuoco che si stava facendo sempre più grande. Kristoff urlo: “Quella cosa si sta venendo addossò, tutti a terra.” Quindi strinse a se Anna e si gettarono a terra, come stavano facendo in quel momento la maggior parte degli abitanti di Arendelle.

Anna dato che si era completamente avvinghiata a Kristoff ed a Olaf, non poté vedere il cielo e pregò che quella cosa gli risparmiaste, e dopo pochi secondi sentì per un istante il rumore di qualcosa che cadeva misto al rumore delle fiamme, e poi sentì il boato più forte che aveva mai sentito e subito dopo una fortissima onda d’urto la sollevò da suolo. Lei e Kristoff cercarono di rimanere abbracciati, nel disperato tentativo di non perdersi, ma la corrente d’aria fu più forte del loro amore ed Anna fu strappata dalle braccia del suo amato.

Per qualche secondo la principessa sentì solo le sue orecchie fischiare, dopo di che riacquistò lentamente l’udito, ma il suono fastidioso fu sostituito da quello ben peggiore delle urla e pianti delle persone. Anna sia accorse di essere sdraiata a terra e vide che anche Kristoff era accasciato al suolo, Anna disperata chiamò il suo nome, dopo qualche secondo il ragazzo si rialzò ed Anna fu felicissima e tentò anch’essa di rialzarsi, ma le sue gambe non rispondevano, e poi qualcosa la teneva inchiodata al suolo: “E solo qualche pezzo di muro che mi è caduto addosso, non è nulla di che dato che non sto soffrendo.” La povera Anna non sapeva che quando il corpo umano subisce un forte trauma, il cervello elimina il dolore, per evitare che esso provochi un infarto. Quindi la ragazza non poteva immaginare che un enorme palo di legno l’aveva trafitta parte a parte distruggendogli completamente l’intestino e spezzandogli la spina dorsale inferiore.

Quando la principessa si accorse della gravità della ferita, iniziò a perdere i sensi; non sentì Kristoff urlare il suo nome appena la vide in quelle condizioni, non udì le guardie ed il suo fidanzato spezzare il palo di legno per poterla trasportare, e non vide gli occhi sconvolti delle persone che dopo aver perso le loro case e nei casi peggiori i loro cari, erano costretti a vedere la loro principessa, che fino a ieri sorrideva e cantava per Arendelle regalando sorrisi a tutti, trasportata su una barella di fortuna verso il palazzo reale e con una ferita tale che gli garantiva un biglietto sicuro nell’aldilà.

 Ad un certo punto Anna si risvegliò, all’iniziò credette che tutto era un sogno, ma poi abbassò lo sguardo vide il paletto di legno di lunghezza ridotta piantato nella sua pancia e con delle bende completamente intrise di sangue tutte attorno al corpo estraneo.

“Anna.” Sussurrò la voce di Kristoff.

La ragazza si voltò verso il suo amato e chiese la prima cosa che le era venuta in mente: “Elsa e Olaf come stanno?”

“Olaf è qui con me.” Quindi indico una sedia alla sua sinistra dove c’era il pupazzo di neve in modo tale che anche il suo piccolo amico la potesse vedere, poi aggiunse: “Mentre Elsa sta bene, una guardia la sta portando qui a momenti.”

Olaf sussurrò: “E’ colpa mia non è vero? Ho sempre desiderato vedere una stella cadente da vicino, non pensavo che fossero così cattive.”

Anna abbozzò un sorriso e disse: “Tranquillo non è colpa tua, le cose brutte avvengono anche se non le vogliamo, per questo servono gli amici, per aiutarsi a vicenda quando arrivano.”

Subito dopo la ragazza tossi e sputò del sangue, e subito Kristoff le si avvicinò e disse dolcemente accarezzandole dolcemente il viso: “Non affaticarti, andrà tutto bene.”

Lei lo guardò nei suoi occhi e disse: “Tranquillo, lo sto cosa mi sta per succedere, ma non ho paura… cioè un po’ di paura c’è l’ho, e che non è che mi importa molto quello che mi accadrà, no aspetta così sembra che non mi importi di te, quello che volevo dire…”

Subito Kristoff le baciò la fronte e disse tra le lacrime: “Te l’ho mai detto che ti amo tantissimo quando fai questi viaggi mentali.”

Anna si dimentico completamente del suo discorso e sussurrò semplicemente: “… anch’io ti amo.”

Improvvisamente Anna sentì la porta si spalancarsi, e subito sentì sua sorella correre verso di lei chiedendo disperata: “Anna come stai…” Ma appena la Regina vide con i propri occhi  le condizione di sua sorella arretrò leggermente sussurrando: “Non può essere…”

La principessa morente le chiese: “Elsa ti prego avvicinati, non riesco a vederti.” Quindi la regina si avvicinò lentamente ad Anna controllando che ad ogni passo non liberasse i suoi poteri, poiché anche solo un abbassamento della temperatura avrebbe potuto uccidere sua sorella. Quando fu abbastanza vicina Elsa disse tra le lacrime: “Mi dispiace Anna, avrei dovuto esserci con te, avrei dovuto proteggerti...”

“No, sono io che mi devo scusare con te, sono stata egoista, non ho pensato che ti devi preoccupare di Arendelle, avrei dovuto pensarci prima al fatto che non ti posso avere tutta per me.”

“Io…”

“A proposito, quando succederà… potresti evitare di congelare Arendelle.”

“Cosa stai dicendo, non succederà niente! Ti toglieremo quel paletto di legno e dopo starò con te e ti prometto che insieme faremo il più grande pupazzo di neve che il mondo abbia mai visto.”

Anna sorrise ripensando al sogno fatto in mattinata e si chiese se Elsa stava cercando di tranquillizzarla oppure sta cercando di convincere se stessa che fra pochi minuti lei sarebbe morta. Subito dopo la principessa disse: “Lo sai che stamattina ho sognato che insieme facevamo un pupazzo di neve gigantesco, solo che dopo un po’ si è sciolto”   

“Cosa? Così mi offendi, i miei pupazzi di neve non si sciolgono mai, guarda Olaf.”

Il pupazzo di neve osservò: “Magari vi amava troppo e per amore si è sciolto per voi.”

A quel punto tutti risero però Anna subito dopo sputò altro sangue e disse subito al suo fidanzato: “Kristoff, ti prego sposiamoci ora, voglio andarmene sapendo che ci siamo sposati.”

Kristoff rimase un attimo perplesso, ma subito disse: “Anna vuoi prendermi come tuo legittimo sposo, di amarmi ed onorarmi finché morte non ci separi.”

Lei pensò subito che quel “morte non ci separi” equivalesse a qualche minuto, ma per la prima volta nella sua vita evitò di dire ad alta voce quello che pensava e disse: “Lo voglio, Kristoff vuoi prendermi come tua legittima sposa, di amarmi ed onorarmi finché morte non ci separi.”

“Lo voglio.”

Subito dopo i due ci baciarono, e improvvisamente nelle loro apparvero due fedi nunziali fatte di ghiaccio. I due guardarono Elsa che rispose: “E va bene che c’è la crisi, ma ho pensato che almeno un paio di anelli ci volevano in questo matrimonio.”  

I due sorrisero e si scambiarono le fedi nunziali, poi Anna improvvisamente si sentì molto stanca e disse: “Mi sono così emozionata da questo matrimonio che mi sono stancata, Kristoff lo dai un bacio di buona notte a tua moglie.”

Kirstoff capì esattamente cosa intendeva dire Anna, capì che fra pochi secondi la donna che amava sarebbe morta, quindi la baciò nuovamente e disse dolcemente: “Buonanotte dormigliona, un giorno ci rincontreremo.”

Anna gli rispose: “Addio amore mio” poi si rivolse agli altri e disse: “Addio Elsa, Addio Olaf, prendetevi cura l’un altro, un ‘ultima cosa Elsa, mi raccomando, niente inverni perenni, se no che dico ai nostri genitori?”

Elsa asciugò le lacrime e rispose: “Tranquilla lo prometto, niente inverni e porta i miei saluti a mamma e papà.”

Anna annui, poi sprofondò la testa nel cuscino e pensò a quanto era stata fortunata ad avere persone che l’ammessero così tanto, prima che le sue palpebre si facessero troppo pesanti, e la sua coscienza iniziasse a cadere nell’oblio.

Iniziò a sognare  tutti i momenti indimenticabili passati con le persone a lei care, ed era così felice che non si accorse neanche che aveva smesso di respirare, e prima che se ne rendesse conto morì.

 

Dopo un lasso di tempo indefinibile, Anna aprì gli occhi immersa nella completa oscurità. Per prima cosa pensò di aver appena fatto il sogno più realistico di tutta la sua vita, d’altronde doveva essere morta, ma dopo pochi secondi la principessa si accorse che si trovava rinchiusa dentro una specie di scatola fatta di marmo, ed un dubbio si fece largo nella sua mente: “Non è che mi hanno seppellito mentre ero ancora viva?

Subito iniziò ad urlare per alcuni secondi, ma capì subito che era inutile e che nessuno l’avrebbe sentita. A quel punto Anna disperata spinse il pesante coperchio di marmo, cercando di liberarsi dalla sua stretta prigione. Nonostante il peso del marmo, la gracile principessa riuscì a smuoverlo e subito la cassa da morto iniziò a riempirsi di terra ed a ricoprire la ragazza, la quale si spaventò di poter morire affogata, ma quasi istantaneamente realizzò una cosa: da quando si era svegliata la dentro, non aveva mai respirato.

Dopo circa un minuto Anna riuscì ad emergere dal terreno innevato, ed appena guardò le sue mani illuminate dalla luce solare vide che erano nere e secche, poi guardo il resto del suo corpo e vide che era ridoto alla stessa maniera, mentre addosso aveva il suo abito preferito, quello che aveva addosso quando aveva salvato sua sorella, solo che esso era vecchio e a pezzi, come se fossero passati anni. Allora capì di essere diventata una non morta, uno di quei cadaveri che si rianimano nelle storie raccontate per spaventare i bambini. Superato lo choc iniziale Anna si accorse con sgomento che era dentro una tempesta di neve gigantesca, anche se ormai il suo corpo morto non le faceva più sentire il freddo, a causa della neve non vedere a due centimetri dal suo naso, e per questo non riusciva a muoversi liberamente. Subito la ragazza urlò al cielo: “Elsa! Mi avevi promesso niente inverni.” Naturalmente il cielo non rispose.

La neo non morta iniziò a muoversi a tentoni usando come punto di riferimento la sua stessa gigantesca lapide, simile a quelle in memoria dei suoi genitori, ma dopo pochi secondi si accorse che accanto alla sua tomba c’era un’altra simile alla sua. Anna sentì come se qualcuno l’aveva pugnalata al cuore e subito corse verso la nuova lapide cercando di capire a chi appartenesse, dopo pochi secondi la principessa disse: “Non è possibile… non può essere…”.

Purtroppo per lei la lapide parlava chiaro, in quella tomba era seppellito il suo Kristoff, Anna iniziò ad urlare e piangere, e successivamente iniziò a scavare disperata, sperando che anche il suo amato fosse tornato in vita, ma per ogni centimetro che scavava nella neve, se ne aggiungeva un altro a causa della tempesta e dopo un minuito si arrese accasciandosi  sulla lapide. La non morta sollevò la sua mano destra, guardò l’anello di ghiaccio che Elsa le aveva fatto per il suo matrimonio, e pianse sussurrando: “Finché morte non ci separi…. E’ stato troppo maledettamente breve.”

Dopo qualche minuto la tempesta si abbassò lievemente e la non morta osservo che oltre alla sua tomba e quella di Kristoff, vi erano un’altra di tombe più piccole, ed in lontananza vide il castello di Arendelle. Anna si rialzò a fatica e disse: “Non mi importa se io sono una non morta, non mi importa se Kristoff è morto, non mi importa se sono tutti morti, questa tempesta mi fa capire che sei viva, e che stai soffrendo… io ti aiuterò Elsa, e non pensare che questa tempesta mi possa fermare, tanto ormai il freddo non mi fa più nulla.”

Dopo un’ora di cammino, Anna riuscì ad raggiungere i cancelli, ormai distrutti, di Arendelle. La principessa, ormai stremata disse: “Cosa non darei per un letto soffice e morbido…”

“Qui ti potrai riposare finché vuoi.” Le disse una voce maschile alla sua sinistra

La ragazza si spaventò e si voltò immediatamente verso l’origine del suono, e vide attraverso la tempesta, un uomo seduto vicino a quello che sembrava essere un falò, anche se era impossibile che una fiamma potesse sopravvivere dentro la tempesta. A passi lenti si avvicinò alla sorgente luminosa, e quando fu a pochi metri di distanza da esso, la tempesta si placò, o meglio la tempesta c’era ancora, ma il fuoco generava una specie di barriera invisibile che impediva ai fiocchi di neve di avvicinarsi.

Anna osservò meglio l’individuo, e vide che indossava un’armatura dei cavalieri di Arendelle, quindi gli chiese con tono sia confuso che spaventato: “Come mai non sei spaventato di vedermi in questo stato?”

“Scommetto che ti sei appena risvegliata…comunque anch’io sono un non morto come te.”

“Anche tu sei tornato in vita? Vuol dire che non sono la sola ad aver avuto questo fato? Ma sai perché sta succedendo questo?”

“E’ tutta colpa della maledizione. E’ iniziata 10 anni fa, quando una stella precipitò dal cielo e si schiantò su Arendelle ”

“Aspetta vuoi dire che sono passati 10 interi Anni da quella catastrofe! Se io sono morta quel giorno… vuol dire che ho passato 10 anni sotto terra”

 “Anch’io quello stesso giorno fui ucciso dalla stella e come te mi risvegliai solo un anno fa.”

“Ma adesso cosa succederà adesso che sono diventata una non morta?”

“Ora che sei stata maledetta hai perso tutto il tuo passato, il tuo futuro, non ti è rimasto più niente e presto o tardi perderai anche le tue memorie, dopo ciò la tua coscienza si spegnerà e diventerai un essere che vagherà per queste terre con l’unico istinto di uccidere altri non morti, da allora sarai un essere vuoto.”

“Ma è terribile, come faccio ad evitare ciò?!”

“Dovrai uccidere gli esseri vuoti e cibarti delle loro anime.”

“Dovrò…uccidere altre persone….e cibarmi delle loro anime?”

“Tranquilla gli esseri vuoti non sono più persone, anzi per loro la morte è una liberazione, comunque non temere se morirai ritornerai in vita nei pressi del falò più vicino, inoltre essi convertiranno le tue anime in energia e ti renderanno più forte.”

“In pratica devo sconfiggere questi esseri vuoti per diventare più forte ed evitare che mi uccidano nuovamente, però anche se muoio ritorno in vita in questi falò… ma cosa sono i falò”

“Sei seduta accanto ad uno di essi.”

Anna osservò meglio il falò e notò che non era un falò normale. Era una spada conficcata al suolo e tutt’attorno ad essa erano presenti della ossa che non bruciavano ma emettevano una fiamma magica. Nonostante le ossa dovevano offrire uno spettacolo mostruoso, Anna disse semplicemente: “E’ bellissimo…”

“E’ ovvio che per un non morto un falò sia bellissimo… perdonami, non mi sono ancora presentato, io sono Oscar.” Quindi si tolse l’elmo mostrando un volto orribilmente sfigurato dalla decomposizione che fece spaventare la ragazza.

L’uomo notando la reazione della ragazza rise e disse: “Farai meglio ad abituarti al volto dei non morti, non troverai vivi qui in giro, per non parlare del tuo aspetto.”

“Sono messa così male?”

Oscar le presto il suo scudo per specchiarsi e la ragazza vedendo il suo volto nero tendente al verde privo di capelli, e con le pupille completamente bianche urlo: “Argh!! Come farà Elsa a riconoscermi.”

“E ‘inutile ormai la regina Elsa si è isolata, non riuscirai mai a parlare con lei.”

“Ed invece riuscirò a parlare con lei, perché io sono sua sorella Anna.”

Il suo interlocutore si alzò subito subito nel sentire il suo nome e si inchinò dicendo: “Scusami principessa, non l’ho riconosciuta.”

“Ehi non serve essere così formali con me, puoi ritornare a sederti, piuttosto mi sai dire cosa è successo dopo lo schianto della stella?”

“Attraverso alcuni documento che ho trovato in giro ho scoperto che la stella non si distrusse all’impatto con in suolo, ma continuò la sua folle corsa nel sottosuolo di Arendelle. Da lì iniziò ad irradiare di energia tutta la città, e tutte le persone in breve tempo diventarono non morte, compresa tua sorella. Inoltre molte persone distrutte dalla perdita dei loro cari, persero la ragione e diventarono vuote.

Il numero degli esseri vuoti cresceva ogni giorno ed uccidevano i non morti, e quando un non morto muore, ricompare nel falò più vicino, ma il suo corpo viene danneggiato nel processo, iniziando a decomporsi. quando un anima rimane troppo a lungo in un corpo decomposto, inizia a sfaldarsi e la persona perde il senno diventando vuota, formando così un circolo vizioso. Inoltre ad un certo punto nacquero i Bloodborne, esseri senza pietà capaci di comandare gli esseri vuoti, con il solo scopo di uccidere e rendere vuota ogni forma di vita che vedevano. 

Per molti mesi la situazione ad Arendelle fu disperata finché dalle lontane isole d’oriente arrivarono tre non morti, due ragazzi ed una ragazza, anch’essi erano stati vittima di una stella che aveva distrutto la loro isola, il più grande dei tre, Riku, era capace di controllare l’oscurità, come Elsa fa con il ghiaccio, l’altro ragazzo, Sora, era il miglior spadaccino che queste terre ebbero mai visto, mentre la ragazza, Kairi, era una guardiana dei falò ed era capace di aumentare l’energia della loro fiamma per portare sollievo ai non morti. Insieme i tre riuscirono a eliminare tutti i Bloodborne e gli esseri vuoti. Per cinque anni Arendelle fu una citta contenete solo non morti, guidata da Elsa con affianco suo marito Riku.”

La ragazza interruppe immediatamente il racconto urlando: “Vuoi dire che Elsa si è sposata? Come è stato il matrimonio?”

“Ed io che ne so? Non ero ancora ritornato nel mondo dei vivi, comunque dopo quei cinque anni Kairi tentò un esperimento entrando di domare la maledizione causata dalla stella, il risultato fu disastroso: la guardiana divenne immediatamente vuota ed iniziarono a nascere dei giganteschi demoni, esseri ancora più forti dei Bloodborne. A quel punto Il re, la regina e tutti gli abitanti sopravvissuti che ormai contavano solo poche centinaia di non morti, decisi a non diventare vuoti senza poter difendersi, costruirono un portale per tentare di distruggere fisicamente la stella…”

“E poi cosa successe?”

“Non lo so, so solo che per cinque anni Arendelle è rimasta congelata a causa del potere di Elsa, che evidentemente è sopravvissuta, e grazie al nuovo potere della stella, i cadaveri che all’ loro interno avevano un frammento della stella ritornarono in vita sotto forma di non morti; come te e me che quando siamo morti, un frammento di quella stella, anche minuscolo, è sicuramente entrato dentro i nostri corpi, ed è per questo che ora siamo nel mondo dei vivi.”

“Allora io userò la mia non vita per riunirmi con mia sorella.”

“Allora sii veloce nel riunirti con ella perché se non lo farai, prima o poi perderai le tue memorie, e senza esse diventerai vuota.”

Anna rabbrividì nel sentire quelle parole, ma il cavaliere la rassicurò dicendo: “Tranquilla, percepisco che la tua coscienza è forte, certamente riuscirai nel tuo intento. Purtroppo io non ti posso aiutare poiché sono morto troppe volte, è sto per diventare vuoto, ma comunque ho alcune cose da darti.”

Il non morto le porse una fiaschetta contenete un liquido color giallo brillante, anzi sembrava che la fiaschetta contenesse pura luce, e poi le diede una specie di pezzo di metallo completamente nero e disse: “Questa è la fiaschetta Estus, è usata per contenere la luce dei falò e serve per rigenerare le tue ferite in battaglia, mentre questo è un frammento di stella, spezzalo vicino al tuo cuore per ridare un aspetto umano al tuo corpo, così interrompendo  temporaneamente il tuo processo nel diventare vuota, bada bene che non troverai molti frammenti in giro infatti questo era l’ultimo che possedevo, tutto chiaro?”

“Con il frammento interrompo la decomposizione del corpo e con la fiaschetta curo le ferite, aspetta che genere di ferite dovrei subire?”

“Giusto mi sono dimenticato di dirti che con la venuta dei demoni, moltissimi non morti sono diventati vuoti, e dato che sei disarmata ti darò anche la mia spada ed il mio scudo, non preoccuparti se non le hai mai usate, l’essere non morti garantisce sempre una buona forza di base, riuscirai senza problemi a brandirle fin dall’inizio.” Quindi Oscar slacciò dalla sua armatura la cintura che custodiva una spada corta posta in un fodero blu scuro ed uno scudo dello stesso colore, ma disegnato sopra un grifone dorato, probabilmente il simbolo della casata nobiliare del cavaliere.

Il non morto legò con cura la cintura e le armi al corpo di Anna, la quale però obbiettò dicendo: “Aspetta un attimo, ma senza armi come farai a difenderti?”

“Non ho bisogno di difendermi, tanto so già che sto per diventare vuoto, ed adesso lasciami qui, non vorrei che diventassi vuoto e ti attaccassi.”

La ragazza lo ringraziò di cuore e si alzò, ma prima di andarsene chiese ad Oscar: “Sai se Kristoff è ritornato in vita?”.

“Intendi il tuo fidanzato che portava il ghiaccio? Non lo so, ma quasi sicuramente tua sorella lo sa.”

“Non fa niente, tanto avevo intenzione di andare da lei… comunque Kristoff non è più il mio fidanzato, si siamo sposati poco prima che morissi.”

“Capisco, pregerò finché avrò senno che tu possa ritrovarlo.”

La ragazza lo ringraziò un’ultima volta prima di dirli addio e dopo ciò si diresse verso l’interno di Arendelle.











ANGOLO DEI NON MORTI (lasciate ogni serietà, o voi che entrate)

Razor666:  Innanzitutto vorrei ringraziare tutti coloro che hanno letto il primo capitolo di questa storia, sperando che crossover tra Dark Souls e Frozen vi abbia incuriosito abbastanza.

Anna: Voglio il mio avocato! Non è possibile che in una storia io sia costretta a morire più e più volte.

Razor666: Te l’ho già detto ho bisogno di sfogare la mia rabbia repressa causata dalle moltitudini di morti in quel gioco… parlando di cose serie i tre salvatori di Arendelle: Sora Riku e Kairi, sono i tre personaggi principali della saga di Kingdom Hearts, ma in questa storia non sono in alcun modo collegati alla saga di Kingdom Hearts il perché gli ho messi…. Bho  mi andava.

Elsa: Io avrei un paio di domande: 1- Come diamine ha fatto Anna a sopravvivere per tutto quel tempo con quella ferita. 2- Come è possibile che Arendelle non sia diventata un gigantesco cratere dopo l’impatto di una stella?

Razor666: Rispondo subito 1- Anna è sopravissuta tutto quel tempo perché sono un sadico bastardo e mi divertivo a vederla soffrire grazie all’amore che lei provava per te e per Kristoff, il suo desiderio di dirvi addio un’ultima volta l’ha fatta sopravvivere tutto quel tempo. 2- La stella che si è schiantata in realtà è un piccolo frammento di stella morta che è stata rallentata dal campo magnetico terreste dato che quest’ultima aveva polarità magnetica inversa rispetto a quella terrestre.

Elsa: Ehh?! Non ha senso!

Razor666: Insomma è un fantasy e poi come puoi parlare tu di senso a qualcosa quando ti è bastato cantare una canzone per creare un palazzo di ghiaccio, per poi essere messa K.O da due cretini armati di balestra. Detto questo saluto tutti voi lettori, ed aspettando vostre recensioni (che sono carburante per il mio cervello) vi saluto, ciao a tutti fino al prossimo capitolo.

P.S: Quanti di voi hanno pensato male leggiendo le prime frasi di questa storia?









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Capitolo 2
*** Tu (non) sei sola ***


FR-02

La principessa vagò per le strade ormai senza vita di Arendelle, ma che dal suo punto di vista fino a poche ore fa erano piene di vita. Inoltre la tempesta all’interno della città era smorzata dagli edifici, questo costrinse Anna a vedere le abitazione semi distrutte agli anni di incuria uniti al ghiaccio che sgretolava e distruggeva i mattoni. Dopo diversi minuti percepì uno strano movimento tra i resti di una casa, ella sussultò di paura ed istintivamente alzò lo scudo, puntò la sua spada tremante verso il rumore e con voce terrorizzata chiese: “Chi…chi va là?”

Qualunque cosa avesse causato quel rumore, non diede nessuna risposta alla ragazza spaventata. Dopo pochi secondi tra le rovine uscì una figura umana che impugnava una spada spezzata, il suo aspetto cadaverico, i suoi vestiti a brandelli, e soprattutto il suo andamento zoppo e brancolante fecero intuire alla ragazza che era inutile aspettarsi una risposta da lui, ma ella continuò a chiedere: “Fe..fermati… non fare un altro..”.

Ma l’essere vuoto non aveva nessuna intenzione di fermarsi, anzi iniziò a correre verso di lei tirando fendenti a casaccio ed Anna prontamente si difese con lo scudo. Il suo aggressore barcollò, e la principessa senza pensarci, complice il puro istinto di sopravvivenza, colpì con un rapido fendente il non morto, il quale dopo un breve rantolio cadde a terra privo di vita.  Anna osservò il cadavere ormai immobile e realizzò, che per la prima volta nella sua vita, aveva ucciso qualcuno. Anche se Oscar le aveva detto che doveva uccidere per sopravvivere, lei ancora non aveva compreso cosa significasse veramente infilzare la propria lama nel copro di qualcuno e vederlo accasciarsi per terra. L’orrore fu così grande, per il suo animo gentile che la caratterizzava da sempre, che si inginocchio per terra e se il suo corpo avesse funzionato come quando era in vita ella avrebbe certamente vomitato. Dopo pochissimi secondi un altro non morto vuoto sopraggiunse, questa volta armato di spada e con uno scudo di cuoio e la principessa si alzò urlando: “Stai indietro!”. Vedendo che non avrebbe ricevuto nessuna risposta dall’essere vuoto, si scagliò verso contro di esso, cercando di colpirlo con la sua spada, il quale meccanicamente tirò un fendente con la sua spada, ed entrambi i non morti furono trafitti dalle rispettive armi. Anna urlò di dolore, sentendo la spada avversaria trafiggerle il fegato ormai morto, inoltre vide che la sua spada aveva colpito solo di striscio il nemico, il quale estrasse la spada dal corpo della ragazza e caricò un nuovo colpo. La principessa usò il suo scudo appena in tempo e riuscì a parare il colpo nemico, per poi contrattaccare e questa volta lo colpì nel collo decapitandolo.

Anna osservò la sua ferita, dalla quale scorgeva lentamente del sangue nerastro e subito bevve un sorso dalla sua fiaschetta Estus, e quasi immediatamente la ferita si rimarginò ed il dolore sparì, ma non fece in tempo a cantare vittoria che altri due cadaveri ambulanti si avvicinarono a lei. Ella stufa di dover uccidere per non essere uccisa, corse verso il nemico più vicino con lo stesso metodo che aveva usato contro il non morto di prima, ma questa volta il suo avversario, invece di subire passivamente, con un saltello all’indietro schivò l’attacco, e la principessa si sbilanciò troppo e rovinò al suolo. Anna iniziò a piangere urlando: “Non c’è la faccio più! Perché non sono morta quel giorno… non voglio più uccidere nessuno.”

Il soldato vuoto che stava fronteggiando si preparò a darle il colpo di grazia, quando improvvisamente dal petto del non morto vuoto uscì la lama di una spada simile a quella di Anna e subito il soldato dopo cadde a terra privo di vita. Dopo ciò la ragazza poté vedere il suo salvatore, che era un soldato che indossava un armatura completa di ferro, su cui il pettorale era ricoperto con una stoffa bianca, su cui era dipinto  un sole giallo con dei raggi rossi, inoltre aveva con sé uno scudo sui cui era dipinta lo stesso simbolo. L’altro essere vuoto si dimenticò di lei e si scagliò contro il nuovo arrivato, il quale lo aspettò, deviò l’attacco del soldato vuoto, ed infine lo trafisse al petto uccidendolo su colpo. Successivamente il guerriero misterioso aiutò Anna ad rialzarsi e le chiese gentilmente: “Siete ferita signora?”

“Emm… no, non sono ferita, adesso, prima ero ferita, ma quella Estus è davvero un portento! Se l’avessi avuta quando ero viva a quest’ ora non sarei diventata non morta, però mi sa che non avrebbe funzionato dato che ero viva… perdonami tanto, comunque mi puoi chiamare semplicemente Anna. Posso sapere il tuo nome mio salvatore?”

Il soldato non sembrò riconoscere il suo nome e disse: “Non c’è bisogno di ringraziarmi, io sono Solaire.”

“Solaire, che nome… particolare.”

“In realtà non è il mio vero nome, dato che col tempo dimenticai il mio passato e il mio vecchio nome di quando ero vivo, ma nei pochi ricordi che ho c’era sempre il sole con i suoi caldi raggi solari, e con il tempo capì che esso era l’unica cosa che mi impediva di diventare vuoto, esso è la mia guida, come se fosse un radioso padre, non trovi che dovremo tutti lodare il sole.”

Anna pensò subito che fosse impazzito, ma per educazione non diede voce ai suoi reali pensieri e semplicemente disse: “Emm… certamente, in effetti il sole mi piace molto, sai l’estate, i fiori… ma come fai a lodare il sole se non riesci neanche a vederlo con questa tempesta?”

“Non serve vedere il sole per sapere che c’è, d’altronde quando esso cala la sera sotto l’orizzonte sappiamo di sicuro che ci sarà una nuova alba. Certamente penserai che sia pazzo, ti capisco, ma non avere paura, non ho intensione di farti del male, ameno che non vuoi attaccare il sole, ma credo che sia improbabile.”

Quindi il guerriero si mise a riedere ed Anna rise leggermente dicendo: “Allora non sarai contento nel sapere che il tuo beneamato sole è oscurato da una certa persona…”

Solarie smise di ridere ed Anna pensò di essersi firmata la condanna a morte, o quella di sua sorella, ma esso la tranquillizzò dicendo: “So già che il sole è oscurato dai poteri della regina.”

“Aspetta ti ricordi di Elsa?”

“Certamente, anche se mi sono dimenticato del mio passato, ho sempre saputo che la regina sta oscurando il sole, all’inizio per questo la odiavo, ma quando sono arrivato davanti ai cancelli del suo palazzo, e le ho urlai di far ricomparire il sole, ma lei mi ha risposto spiegandomi il motivo di questa tempesta. Purtroppo è successo tempo fa e non ricordo cosa mi disse, ma da allora ho avuto la sensazione che non sia colpa sua, e che in realtà anch’ella è una vittima.”

“Ovvio che sia una vittima! Mia sorella non è cattiva, semplicemente quando è triste non riesce a controllare i suoi poteri.”

“Dici la verità? Puoi davvero riportare il sole.”

“Purtroppo non posso prometterlo, dipenderà tutto da lei, l’ultima volta che ha ghiacciato tutto ci è voluto un po’ di tempo prima che accettasse i suoi poteri.”

“Allora è deciso! Ti farò da scorta verso il palazzo reale, è già che si sono ti insegnerò ad usare meglio le tue armi, contro quei due non eri stata molto brava.”

Lei inizialmente esulto urlando: “Sei così gentile ad aiutarmi!” Però subito dopo la ragazza cambiò tono di voce e disse: “Come ti permetti di giudicare come combatto! Ti ricordo che essendo la sorella della regina questo fa di me una principessa! E’ ovvio che la mia persona deve essere protetta da prodi cavalieri addestrati. Ma dato che non ne vedo ti farò l’onore addestrarmi.”

Solaire la guardò un secondo a bocca aperta, probabilmente pensando che non era l’unico pazzo ad Arendelle, ma subito dopo si ricompose, e dubbioso dal atteggiamento con cui approcciarsi alla ragazza disse: “D’accordo mia principessa, accetto l’onore e l’onere di insegnarle a combattere.”

Quindi per circa una decina di minuti l’uomo la istruì su come tenere la sua spada e lo scudo nei duelli. Infatti la ragazza negli scontri precedenti quando attaccava faceva dei fendenti troppo lunghi, quindi esponeva gran parte del suo corpo a degli attacchi, mentre Solaire le insegnò a fare rapidi fendenti allungando il meno possibile il suo braccio mentre si difendeva con lo scudo. Dopo diverse prove il guerriero fu soddisfatto del risultato e disse: “Bene, direi che può bastare, tanto più proseguirai nel tuo viaggio, più nemici ucciderai e grazie alle loro anime acquisirai una tua forza.”

La ragazza nel sentire la parola uccidere abbassò lo sguardo e sussurrò: “Devo per forza uccidere? Voglio dire, una volte quelle persone avevano sogni, cari, come posso ucciderli senza pietà?!”

“Ascoltami, è vero quello che dici, loro una volta avevano sogni e persone a cui volevano bene, ma adesso sono vuoti, un essere come loro non può avere sogni, famiglia o amici. La loro coscienza è costretta ad essere in uno stato che non gli permette più di avere pensieri umani, non sono più quello che erano. Anzi se veramente provi pietà per loro, uccidili, in questo modo la loro coscienza può abbandonare il loro corpo sofferente ed unirsi ai loro cari defunti.”

“E tu che ne sai se c’è un aldilà dopo la morte, io sono morta è non ho rincontrato il mio Kristoff! Semplicemente non c’è nulla…”

“Anch’io sono ritornato a questa vita , e come te non ricordo nulla, ma può essere semplicemente che la nostra coscienza è rimasta nei nostri corpi o più semplicemente non ricordiamo nulla dell’aldilà. Ed anche se così non fosse, tu vorresti vivere quegli esseri ed uccidere persone indifese, oppure preferiresti cadere nell’oblio e non causare più dolore al prossimo e a te stessa?”

“Hai ragione… allora se dovessi diventare vuota, voglio che tu mi uccida.”

“Allora facciamo un patto, se uno di noi due diventa vuoto, l’altro dovrà ucciderlo.”

“Affare fatto, ora andiamo, mia sorella non si salverà da sola.”

“Perfetto, non vedo l’ora di poter rivedere il mio amato sole. Sia lode al sole!”

“Evviva il sole è l’estate.” Urlò anch’essa la ragazza, e capendo che anche lei è diventata un po’ pazza con la non morte, ma ripensandoci meglio capì che in realtà è sempre stata così.

Lo strana coppia proseguì per le strade congelate di Arendelle, e per tutto il loro percorso vennero assaliti da qualsiasi non morto che incrociasse la loro strada, per fortuna Solaire era un abile guerriero e sapeva difendere se stesso e la ragazza egregiamente, mentre la principessa riusciva a migliorare molto velocemente il suo stile di combattimento. I due più proseguirono nella loro strada, più scoprirono che tutte le strade che puntavano verso il gigantesco castello, che si vedeva in lontananza tra i fiocchi di neve, erano bloccate da giganteschi blocchi di ghiaccio, come se Elsa volesse bloccare ogni via per il suo rifugio. Dopo diversi minuti di camminamento, i due trovarono finalmente un falò e si riposarono, immediatamente le loro fiaschette si riempirono di luce ed Anna sentì che le anime che aveva raccolto durante il viaggio, si unissero alla sua per renderla più potente, sentiva i suoi muscoli diventare più forti ed i suoi riflessi accentuarsi, eppure quella sensazione di potere non la faceva sentire minimamente meglio, e disse sconsolata: “Ed adesso dove andiamo?”

“In effetti è stato tanto tempo fu quando andai verso il castello, ma mi ricordo che ci misi molto tempo a trovare la strada, questi blocchi di ghiaccio sembrano bloccare ogni possibile strada verso il castello.”

“Quanto tempo ci hai messo a trovare la strada per il castello l’ultima volta.”

“Mesi.”

“Mesi?! Non abbiamo tutto questo tempo!”

“Che fretta hai, tanto siamo non morti, finché troviamo frammenti di stella possiamo vivere in eterno.”

“Ma non voglio far soffrire mia sorella per tutto questo tempo!”

“Tranquilla, siamo in due scommetto che riusciremo a trovare la strada più velocemente.”

“Lo spero…”

Dopo quel breve riposo, i due si rimisero in viaggio, finché i due si imbatterono in una strada completamente distrutta e completamente priva dei resti delle case ai lati di essa, come se fosse passato un uragano.

Solaire si fermò, guardò quello spettacolo, e disse:  “Sai, mi sono sempre chiesto cosa fosse successo qui.”

Anna non lo stava ascoltando, semplicemente continuò a camminare, come se fosse in trance, e l’uomo le corse dietro preoccupato. Dopo pochi secondi la tempesta iniziò a diminuire, come aveva fatto altre volte. La ragazza ricordava quando era fuori dalla città ed usava questi momenti di calma per orientarsi, per questo ella era felice in questi momenti, ma non questa volta. Gli occhi della principessa si posarono sullo spettacolo orribile, che fino a pochi secondi fa le era stato risparmiato grazie alla tempesta.

L’uomo le se avvicinò e disse: “Sembra che qui si sia stata un’esplosione gigantesca.”

Anna osservò con gli occhi desiderosi di lacrimare, ma che non potevano farlo, l’enorme cratere del diametro di circa un centinaio di metri che si parava dinanzi a lei, profondo diverse centinaia di metri, ma che la neve lo addolciva facendolo sembrare profondo al massimo dieci metri. La principessa sussurrò: “Allora è qui che si è schiantato.”

“Schiantato cosa?”

“La stella. Era il mezzogiorno del 3 dicembre, avevo appena commissionato la torta che ci sarebbe stata al mio matrimonio, e quella cosa si schiantò su Arendelle. Non vidi neanche l’impatto, mi ero abbracciata al mio Kristoff, credevo che il nostro amore ci avrebbe protetto, ma l’onda d’urto ci divise, e mi scagliò sopra un palo di legno…. Quella cosa mi ha ucciso!!! Mi ha separato da Kristoff ed Elsa è rimasta senza di me per ben 10 anni!!!”

Improvvisamente, come chiamato dal suo urlo, ci fu un terremoto e dal cratere iniziò ad emergere una figura gigantesca alta più o meno 8 metri e larga 4. La cosa fece un ruggito fortissimo che costrinse i due non morti a coprirsi le orecchie. Quando quella cosa fu abbastanza vicina, i due videro che era una specie di demone gigantesco color verde marrone, impugnava un martello gigantesco fatto di legno e sulle spalle aveva due piccole ali chiaramente troppo piccole per far volare il resto del corpo gigantesco. Solaire urlò: “Dannazione è un demone! Lascia fare a me, tu rimani a distanza e pensa solo ad evitare gli attacchi.”

Detto questo il guerriero si scaglio contro il mostro, il quale tentò d schiacciarlo con il suo possente martello, ma l’uomo riuscì a schivarlo con una capriola ed evoco nella sua mano sinistra una specie di lancia fatta di luce, che scagliò contro il suo nemico facendolo ruggire di dolore. Anna osservò estasiata il combattimento, che sembrava essere appena uscito da una favola che raccontava di un cavaliere che sconfiggeva un demone usando la forza della luce per salvare la sua principessa. Peccato che ad un certo punto Solaire fece un errore e sicuro della vittoria attaccò una volta di troppo, il demone usò le sue ali per alzarsi di qualche metro dal suolo, per poi schiantarsi sul guerriero, impotente poiché si era sbilanciato, schiacciandolo all’istante.  

La principessa osservò impotente la scena e sussurrò: “Tranquilla Anna, è un non morto, ritornerà certamente in vita al falò di prima, come succederà a te se quel mostro ti spappola.”

Effettivamente il demone alzò il suo martello contro di lei, con chiare intenzioni di farla diventare tutt’uno con la neve sotto i suoi piedi, ma la ragazza riuscì all’ultimo a fare una capriola con una agilità che non credeva di possedere, e dopo aver fatto ciò pensò: “Grazie mille anime potenziartici.” Purtroppo per lei il demone continuò ad attaccarla, questa volta con un fendente orizzontale, e dato che ella questa volta non aveva il tempo materiale per schivarlo, si difese con il suo scudo.

L’impatto fu più potente di qualsiasi cosa avesse mai provato in tutta la sua vita, fu scagliata a diversi metri di distanza, ed ella provò un dolore lancinante alla spalla sinistra e non sentiva il resto del braccio. Anna controllò la ferita e si accorse che il suo braccio sinistro era stato completamente tranciato via ed una grossa quantità di sangue le usciva dallo squarcio. Lei urlò di dolore e bevve immediatamente dalla fiaschetta, e la ferita si rimarginò, ma non il resto del braccio. Naturalmente il demone non rimase con le mani in mano e tentò un altro attacco, ma ella riuscì a schivarlo con una capriola i avanti e si portò vicino alla sua gamba destra ed iniziò a tempestarlo di colpi. Il demone sbuffò e colpì il suolo con il suo martello, creando un piccolo terremoto che fece cadere Anna per terra. L’ultima cosa che ella vide fu il piedone del mostro schiacciarla.

 La coscienza di Anna abbandonò il suo corpo polverizzato, e si diresse verso il falò su cui si era riposata poco fa, ella sentì il suo corpo rigenerarsi attorno a lei, e con sollievo vide che anche il suo braccio mozzato si stava rigenerando, inoltre vide che anche i suoi vestiti e le sue armi, compreso il suo scudo, ricomparivano assieme al suo corpo, ma poco prima che il processo fosse completato, una luce fortissima la accecò, e la sua mente fu invasa da ricordi non suoi.

 

Elsa osservò impotente sua sorella spirare con un sorriso stampato sul volto. Kristoff ed Olaf urlarono il suo nome, e subito dopo capendo che non avrebbero ottenuto nessuna risposta, iniziarono a piangere. La regina solo in quel preciso momento realizzò che non avrebbe mai più rivisto sua sorella, e che le sue speranze di poter rimanere accanto a lei per recuperare tutto il tempo perduto erano appena sfumate. Non avrebbe più sentito la sua risata cristallina, le sue corse per i corridori del castello, e non avrebbe più sentito il valore dei suoi abbracci, ormai sua sorella era morta e lei non aveva potuto fare nulla per salvarla.

La Regina senza dire una parola corse via dalla stanza, lastre di ghiaccio spesse si formarono sotto i suoi piedi, ma a lei non importava, aveva solo una cosa in mente. In pochi secondi raggiunse la sua stanza e si barricò al suo interno. Finalmente poté sfogare tutto il suo dolore, urlò e pianse come non aveva mai fatto in vita sua, neanche con la morte dei suoi genitori le aveva procurato tanto dolore, e sapeva benissimo perché: quando erano morti i suoi genitori, sapeva che sua sorella le avrebbe parlato, anche se non poteva ne vederla ne toccarla sapeva che c’era, ma adesso nessun bussare alla porta l’avrebbe confortata, e nessuna canzone infantile l’avrebbe fatta sorridere, adesso era sola. Per un intero minuto continuò a dispiegarsi, finché a causa del ghiaccio, la finestra si ruppe. Quel breve rumore la fece istintivamente voltare e vide che fuori dalla suo castello, Arendelle era nel caos più assoluto; un quarto della città era stato spazzato via ed al centro della distruzione c’era un cratere dalla profondità abbisale, gran parte degli edifici rimasti erano crollati e le fiamme si preparavano nella città. Elsa realizzò che il suo regno aveva bisogno di lei, che non  poteva permettersi di isolarsi mentre il lascito dei suoi genitori andava a pezzo, poi una frase rimbombo nella sua mente: “A proposito, quando succederà… potresti evitare di congelare Arendelle.”. Elsa si ricompose nel sentire il ricordo della sorella defunta, e sussurrò: “Anna, suppongo che non volevi neanche vederla bruciare... per mamma, papà e per te sorellina giuro che salverò Arendelle!” Subito dopo la temperatura della sua stanza ritornò normale ed il ghiaccio si sciolse ed ella disse: “Celare, domare non mostrare.”   Essa era una frase che non avrebbe mai più voluto dire in tutta la sua vita, ma per Arendelle questo e qualsiasi altra cosa.

Immediatamente Elsa uscì dal suo castello insieme a tutte le guardie, non prima però di dire a Kristoff ed agli altri funzionari, di aprire le porte del castello e di accogliere tutti coloro che avevano bisogno di astinenza. Per tutta la giornata la Regina nascose agli occhi della popolazione il suo dolore, ed essi ritrovarono la speranza vedendo la loro regina, più forte che mai, che usava il suo ghiaccio per spegnere gli incendi e creare stalagmiti per liberare le persone dalle macerie. Soltanto verso sera inoltrata, tutti coloro che era stato possibile salvare furono salvati, ma essi erano solo una piccola parte rispetto a quelli che aveva trovato morti, o che non avrebbero passato la notte. Però Elsa non aveva mai perso il suo sangue freddo, neanche quando, usando una colonna di ghiaccio, aveva liberato una ragazza sui 18 anni, per poi scoprire che era già morta poiché era stata trafitta da una trave, esattamente come sua sorella.

A causa sia della fatica fisica nel aver usato tanto i suoi poteri, sia di quella psicologica nel aver visto tanto dolore subito dopo aver visto sua sorella morire, non riusciva a reggersi in piedi, e riuscì a tornare al castello solo grazie all’aiuto delle sue guardie. Una volta varcato il portone di ingresso, lei congedo i suoi aiutanti, ed a passi lenti si trascino nella stanza dov’era morta Anna, sperando fino all’ultimo che ella salasse fuori da qualche parte urlandole che era tutto uno scherzo. Naturalmente la ritrovò esattamente dove l’aveva lasciata, circondata da vari vescovi che le stavano completando i riti funebri. Una volta che la regina entro nella stanza tutti quanto si voltarono verso di lei, abbassando il capo in segno di rispetto. A quel punto lei li fece segno di lasciarla sola,  e la stanza si svuota immediatamente nel più assoluto silenzio. Una volta che tutti se ne furono andati, lei accarezzò il viso di sua sorella, ormai provo di calore e pianse sulla salma, e le raccontò cos’era successo in quel maledetto pomeriggio, ovviamente sapeva di non poter avere nessuna riposta, ma sentiva di doversi sfogare. Dopo circa un’ora Elsa bacio la fronte fredda di Anna, e senza dire più  niente se ne andò.

 

Anna si risvegliò al falò senza alcuna ferita, ma con la mente devastata nel vedere con gli occhi di Elsa la distruzione di Arendelle, ed il corpo che cadeva a pezzi più di prima, però sentiva che la sua mente era ancora integra, quindi decise di non usare il frammento di stella, ed appena notò che Solaire era vicino a lei, gli chiese immediatamente: “Come hai fatto a fare quella specie di raggio solare?”

“Intendi la lancia del sole? Col tempo, con l’aumentare delle anime che assorbivo, e soprattutto con il sole che mi faceva da guida, ho imparato a convogliare la sua lucente energia per colpire i nemici.”

“Dici che anch’io un giorno imparerò a fare miei incantesimi, come Elsa.”

“Le anime vengono convogliate secondo i desideri del non morto, quindi se ci tieni tanto, certamente imparerai ad usare la magia…”

La ragazza urlò di felicità ed abbracciò il non morto, poiché adesso sapeva che un giorno avrebbe lanciato magie come Elsa, non era contenta perché avrebbe avuto un nuovo potere, ma perché avrebbe avuto qualcosa che l’unisse maggiormente a sua sorella.

Appena la ragazza terminò l’impeto di gioia, smise di abbracciare il suo compagno di viaggio, e imbarazzata disse: “O scusa, mi sono fatta travolgere dalla gioia.”

“Stai tranquilla, ti capisco è ovvio che sei felice sapendo che anche tu verrai benedetta dal potere del sole. Posso sapere come è andata con quel demone?”

“Diciamo che sono morta, come voi che sia andata? Comunque ti è mai successo durante il ritorno al falò di essere colpito da una luce e di avere ricordi di altre persone?”

“Nessuna luce, anzi dopo ogni morte ho la sensazione di dimenticare qualcosa.”

Anna si spavento pensando che un giorno forse avrebbe dimenticato Elsa, però si tranquillizzo pensando che finché i ricordi di sua sorella confluivano su di lei, lei non si sarebbe dimenticata dei suoi ricordi più importanti perché Elsa avrebbe ricordato per lei.

Solare interruppe i suoi pensieri dicendo: “A proposito di ricordi, ho una buona notizia.”

“Quale?”

“Mi sono ricordato come ho fatto a raggiungere la regina tempo fa.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO DEI NON MORTI (Lasciate ogni serietà, o voi che entrate)

Razor666: Cari lettori, spero che l’entrata in scena di Solaire vi sia piaciuta, e spero che chi non conosca Dark Souls abbia apprezzato questo nuovo personaggio.

Solaire: SIA LODE IL SOLE!!!!

Elsa: Credo che sia pazzo….

Solaire: LODA IL SOLE, PUTTANA!!! (cit.)

Elsa: Ma come ti permetti, io sono la Regina, mie guardie decapitatelo.

Rumore di cicale imbarazzante.

Razor666: Ma Elsa non è colpa sua non hai letto il (Cit.)?

Elsa: E che significa?

Razor666: Che è una citazione, di chi? Be’ chi il primo che mi fa una recensione e mi dice da dove proviene questa frase, gli darò una piccola anticipazione sulla reale storia di Solaire.

Elsa: Non so perché ma ho la senzazione che tutto ciò sia per ottenere più recensioni….

Razor666: (dannazione devo essere più cauto) Ciao a tutti i lettori, e mi raccomando se vedete errori di qualsiasi genere, sintassi, ortografia... avvisatemi subito che cercherò di imparare da essi.

 

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Capitolo 3
*** Porta chiusa ***


FR-03 Anna e Solaire si trovavano davanti ad uno di quei blocchi di ghiaccio che sbarravano loro la strada, la tempesta sferzava le loro pelli decomposte, ma entrambi erano fermi, con le armi in pugno, e con le spalle che davano al blocco di ghiaccio.
Dei due, la più preoccupata era Anna che chiese al compagno: “Sei sicuro che funzionerà, non mi sembra una buona idea…”

“Peccato che non ho altre idee, vuoi o non vuoi incontrare tua sorella?”

Nel sentire quelle parole, la ragazza si diede coraggio pensando che se tutto fosse andato per il meglio, avrebbe potuto rivedere Elsa. Ad un certo punto un ruggito a loro famigliare rimbombò nella strada deserta, e dopo pochi secondi il grosso demone, saltando una casa, piombò davanti a loro, con in mente il solo ed unico pensiero istintivo di ucciderli. I ricordi di Anna vagarono a poche decine di minuti fa, quando il mostro gli aveva staccato un braccio per poi schiacciarla, ma la voce del suo compagno che la incoraggiava là riporto al presente, e lei rispose con fermezza: “Facciamolo.” 

Dieci minuti prima:

“Davvero ti sei ricordato la strada per arrivare al palazzo” Chiese Anna speranzosa.

“Non è proprio una strada, ma è un metodo per crearne una nuova.”

“Cosi intendi dire?”

“Hai presente quel grosso demone?”

“Quello che ci ha fatti diventare una sottiletta?”

“Esattamente, una volta affrontai uno demone di quel tipo che mi aveva messo alle spalle contro il blocco di ghiaccio che mi bloccava la strada, lui tentò di colpirmi con il suo martello, ma io fui abbastanza abile da schivarlo e lui colpì il ghiaccio frantumandolo.”

“Intendi dire che basta che quel mostro colpisca il ghiaccio e siamo apposto!?”

“Non esattamente, mi ricordo che quel ghiaccio e velocissimo a rigenerarsi, una volta distrutto la finestra temporale che abbiamo a disposizione per superarlo è breve. Una decina di secondi al massimo.”

Anna ebbe paura pensando di dover riaffrontare quel demone, per sua sorella questo ed altro.

Presente:
I due si scagliarono contro il demone da due direzioni diverse, sperando così di confonderlo. Il demone in effetti non brillava di intelligenza, e focalizzò tutte le sue attenzioni verso il paladino del sole, il quale riuscì a schivare l’attacco, dando così ad Anna una buona finestra temporale nella quale riuscì a mettere a segno una buona quantità di colpi. Il demone urlò di dolore, ma Anna era già allontanata da lui, però il mostro gigantesco la caricò ad una velocità che non aveva mai mostrato prima, la principessa già si vedeva rigenerarsi al falò, ma una lancia solare scagliata da Solaire, colpì in nemico agli occhi, e questo lo fece sbilanciare, cadendo pesantemente sul blocco di ghiacciò rompendolo con il suo peso. Anna si era rannicchiata temendo il peggio, ma l’uomo le urlò: “Cosa fai lì impalata! E’ la tua occasione!”

Subito dopo il mostro si rialzò e si scagliò verso il soldato, ed Anna corse verso la via appena creata, ma si voltò verso Solaire ed urlò: “Ma tu come farai da solo con quel mostro?”.

“E’ una cavolata batterlo per me, l’ultima volta mi sono solo distratto…” Interruppe la frase per schivare l’ennesima martellata ed urlò: “Tu continua per la tua strada e cerca di convincere la regina a riportare il sole, sicuramente un giorno ci rivedremo.”
Lei ringraziò silenziosamente il suo amico mentre stava correndo attraverso il ghiaccio che si stava riformando.
Una volta superato quel grosso ostacolo, Anna cercò di vedere attraverso il giaccio come se la stava cavando Solaire, ma esso era troppo spesso e non le permetteva di vedere nulla. La principessa, sconsolata per non riuscire a sapere come stava andando il combattimento, proseguì per la sua strada, e dopo pochi secondi di cammino, notò che il paesaggio attorno a lei era cambiato, la strada da essere  un cumolo di sassi scomposti, era diventata una signora strada lastricata da pietre levigate e posizionate ordinatamente, e i lati di essa erano abbelliti da statue che la principessa non riusciva a capire che cos’erano a causa della tempesta. Ella continuò a camminare cercando di orientarsi, ma era tutto inutile, dato che quella parte della città era completamente diversa da quella che conosceva una volta. Per sua fortuna ci fu un’altra calma della tempesta, ed la principessa rimase a bocca aperta osservando che il palazzo reale era diventato il doppio più grande e che tutt’attorno c’erano diversi edifici dalle più varie ed artistiche forme, ma subito il paesaggio fu nascosto dalla ripresa della tempesta, però in quel frangete la ragazza era riuscita a capire qual era la strada che portava al palazzo.
La ragazza proseguì verso quella via, ma venne attaccata da un paio di guerrieri umanoidi completamente fatti di ghiaccio, probabilmente creati da sua sorella, ed entrambi armati di lancia e scudo composti dallo stesso elemento, ma la ragazza non ci scompose, era così vicina al suo obbiettivo e niente e nessuno l’avrebbe fermata. Uno dei guerrieri la caricò con la lancia puntata verso di lei, ma lei sfrutto il suo allenamento con Solaire, e con lo scudo riuscì a deviare la lancia di lato per poi colpire la guardia di ghiaccio diretta al petto, senza però ucciderla. Improvvisamente l’altro soldato lanciò un raggio di energia azzurro verso di lei, però ella fu abbastanza rapida da usare il nemico trafitto precedentemente a mo’ di scudo, difendendosi così dalla magia nemica.  La guardia di ghiaccio colpita dal suo stesso compagno si dissolse senza lasciare traccia, mentre l’altra alzò il suo scudo e si avvicinò lentamente verso la ragazza, la quale alzò anch’essa il suo scudo. I due rimasero in quella posizione di stallo per un paio di secondi, finché il soldato la attaccò e la ragazza con un salto laterale si portò alla sua sinistra e riuscii a colpirlo un paio di volte, senza però riuscire ad ucciderlo. Infine la guardia tento di colpirla facendo fare un ampio arco alla sua lancia, che però impatto contro lo scudo di Anna, la quale contrattaccando riuscì finalmente a finirlo.
Sfinita dal combattimento la ragazza si accasciò al suolo, e per sua fortuna vide che vicino a lei c’era un falò situato in un piazzale appena fuori dalla strada principale, ed ella, anche se non aveva ancora usato la sua fiaschetta, si gettò immediatamente sul falò per recuperare le sue energie, e sentì che le anime che avevano con se i due soldati di prima erano molto potenti, e sentì il suo corpo acquisire una nuova energia, che però aveva la sensazione di non riuscire ancora ad afferrala.
Dopo un breve riposo, continuò il suo cammino finché si accorse che la strada era diventata una specie di sopra elevata, che serviva a raggiungere il portone del castello, dato che esso era costruito più in alto del resto della città, poiché era costruito nella parete della piccola montagna che si trovava dietro la città. La ragazza proseguì per qualche metro, finché ella non si trovò davanti ad un gigantesco arco, che conteneva un cancello chiuso.
Anna proseguì a passi decisi verso il cancello, con l’intenzione di aprirlo con la forza se necessario, quando ad un certo punto accadde l’impensabile: dal cielo cadde un raggio di luce azzurra, che congelò all’istante il cancello, e la principessa si riparò gli occhi dall’onda d’urto glaciale generata dal raggiò. 
“Non morto ritorna sui tuoi passi, non c’è nulla che ti riguardi oltre questo cancello.” Sussurrò una voce attraverso il fragore della tempesta.

Nonostante la voce fosse distorta, Anna riconobbe la voce di sua sorella immediatamente ed urlò subito senza esitazione: “Elsa! Sono qui per aiutarti!”

“Non so chi tu sia, ma nessuno mi può aiutare. Vattene via, Le fiamme corrotte del caos, non sono ancora sazie e se ti avvicinerai divoreranno la tua anima.”

Anna non capì cosa significasse la seconda frase, ma capì forte e chiaro la prima, come una pugnalata al cuore. Ella pensò immediatamente che sua sorella fosse diventata come Solaire ed aveva perso la memoria, il mondo sembrò crollarle addosso, ma dopo pochi secondi pensò: “ Un attimo, Ma come ho fatto a non pensarci prima! Sono in stato di decomposizione avanzata, mettiamoci pure la tempesta che copre la mia voce ed è ovvio che non mi abbia riconosciuto, preparati ad un bella sorpresa sorellona.”
Anna prese il frammento di stella, lo avvicinò al suo cuore e lo ruppe. Immediatamente l’energia contenuta all’interno di essa si liberò e l’avvolse, la sua pelle ritornò a quella di un tempo, i suoi capelli le ricrebbero all’istante del loro colore rosso originario, e le sue iridi si rigenerarono ridando ai suoi occhi il loro colore originario verde acqua, ma nonostante ciò i suoi organi interni non si riattivarono, ed il suo cuore rimase fermo, anche se la principessa credette di averlo sentito battere.
 Pochi istanti dopo che il corpo di Anna ritornò ad avere umano, la tempesta si placò e passarono un paio di secondi senza che successe nulla, poi il cielo fu invaso nuovamente dalla voce di Elsa, ma questa volta senza la distorsione della tempesta, la quale sussurrò con tono speranzoso: “Anna…sei…sei davvero tu?”

La principessa fu subito contenta, avendo avuto la certezza che sua sorella non avesse perso la memoria, quindi urlò di felicità: “Viva e vegeta! Più o meno, sai la maledizione che ti riporta in vita.”

“Da quando è apparsa la maledizione sono passati mesi che ho sperato che ritornassi in vita, mesi in cui speravo di vederti nuovamente accanto a me…”

“Scusa se ti ho fatto aspettare, ma l’avresti dovuto sapere che io mi sveglio sempre un po’ tardi.”
Le due sorelle risero insieme, fino a che Anna smise e fece quella domanda che tanto si portava dentro il cuore, chiedendo: “Elsa, quando mi sono svegliata, ho visto la tomba di… Kristoff, sai se lui è tornato in vita?”

“Mi dispiace… l’ho visto con i miei occhi diventare vuoto, lui… non tornerà più.”


Anna cadde in ginocchio, e per la prima volta dopo tanto tempo riuscì a piangere. Le lacrime le rigavano le sue guance rosse, per poi cadere a terra, congelandosi quasi instantemente, e per un ultima volta osservò il suo anello di ghiaccio, poi se lo tolse e se lo custodì gelosamente dentro una tasca della sua cintura. Giurò di conservarlo per sempre, ma di non metterselo più al dito, poiché la morte li aveva ufficialmente separati.

“Anna, ti prego di qualcosa…” Sussurrò la regina

“Va tutto bene Elsa…” Esclamò Anna convinta “…poiché io ti aiuterò a sconfiggere la maledizione.”

Secondi passarono senza che entrambe dicessero qualcosa, poi la regina affermò: “Non puoi sconfiggere la maledizione, Riku ci ha già tentato.. e non c’è l’ha fatta.”

Anna ricordò il racconto di Oscar e chiese dispiaciuta: “Questo Riku era tuo marito?”

“Come… come fai a saperlo?”

“Me l’ha detto un non morto, ti prego dimmi cosa è successo.”

“Avevamo cercato insieme di distruggere la stella, ma era troppo potente, le fiamme erano caos e distruzione allo stato puro… e l’ha preso, il caos è preso il mio Riku. Ho visto il suo corpo venire divorato dalle fiamme, ed ora l’unica cosa che ora posso fare è usare i miei poteri per impedire al caos di uscire da Arendelle e di inghiottire l’intero mondo.”

La principessa comprese che Elsa non aveva perso il controllo dei suoi poteri, ma stava creando quella tempesta volontariamente, quindi tentò di convincerla a farsi aiutare dicendo: “Ascolta Elsa ormai sono diventata non morta, non voglio diventare vuota sapendo che avrei potuto aiutarti, se devo morire completamente, preferisco farlo tentando di salvarti.”

“Stupida, il caos non ti ucciderà, divorerà la tua anima e torturerà la tua coscienza all’infinito. Da quando essa si è presa mio marito, sento la coscienza del mio Re venire torturata dalle fiamme, non voglio sentire anche la tua coscienza in mezzo a quell’inferno.”

“Ma Elsa, sai che prima o poi morirò troppe volte e diventerò vuota, se ne non lo perderò i miei ricordi, e quando mi dimenticherò di Kristoff, dei nostri genitori, e di te, ed a quel punto nulla mi potrà impedire di diventare vuota.”

“Se è questa è la tua paura, allora ti permetterò di restare accanto a me, ma mi dovrai promettere che non oserai mai e poi mai di sfidare il caos.”
Anna fu tentata di accettare, ma si mise nei panni di sua sorella e pensò a come se si sentisse se fosse stata costretta a tenere una porta chiusa, mentre sapeva che al suo interno Kristoff veniva torturato, e moltiplicò questo per cinque anni, quindi disse con fermezza: “No Elsa, non posso stare ferma a guardare, mentre ti vedo costretta a sentire soffrire per l’eternità l’uomo che ami, io sconfiggerò il caos!”

“Ed io non posso ferma a guardati soffrire per l’eternità. Io sono troppo debole per riaffrontare il caos e liberati se tu venissi imprigionata al suo interno, ma ho sufficiente potere per impedirti di commettere un azione tanto stupida.”

“Non mi importa quanto ghiaccio creerai in mezzo a noi, io lo distruggerò pezzo per pezzo fino a raggiungerti.”

“Allora sarò costretta a fermarti uccidendoti tutte le volte che saranno necessarie perché tu diventi vuota.”

Le parole della Regina furono gelide, come la tempesta che si riformò immediatamente, ed Anna urlò: “Non osare allontanarmi! Per 13 lunghi anni mi hai tenuto fuori dalla tua vita, mi hai promesso che non l’avresti rifatto.”

Quando Anna non sentì alcuna risposta se non il rumore della tempesta, urlò il nome della sorella al cielo, estrasse la sua spada e si scagliò con tutta la sua forza contro il cancello ghiacciato che le sbarrava la strada conficcando l’arma nel duro ghiaccio. Vedendo che il suo colpo disperato non aveva sortito alcun effetto alla struttura ghiacciata, lei provò e riprovò a colpire con altri fendenti il ghiaccio, ma esso si rigenerava ogni volta che estraeva la sua arma. Perdendo ogni speranze, Anna si inginocchiò, con l’arma stretta tra le sue mani, ma ancora conficcata nel ghiaccio sussurrando: “Perché Elsa… mi avevi promesso niente porte chiuse, dannazione lo vuoi capire che non voglio essere protetta da te a costo della tua felicità, voglio che entrambe siamo felici, perché non posso vivere sapendo che stai soffrendo!”
Improvvisamente accadde l’impensabile: Percepì di nuovo l’energia che aveva sentito al falò, ma questa volta si manifestò. La sua spada si illuminò di luce pura, la quale iniziò a scogliere il ghiaccio attorno ad essa, e dopo pochi secondi si fu una gigantesca deflagrazione, che disintegrò il ghiaccio, e l’onda d’urto spalancò il cancello, ma lo fece con una tale forza che esso si deformò in un modo tale da non poter essere mai più chiuso. Anna improvvisamente ricordò che Solaire le aveva detto che le anime le davano forza a secondo dei suoi desideri, evidentemente esse avevano dato forma al suo amore fraterno per Elsa. La principessa urlò di felicità ed attraversò l’arco, ma dopo pochi istanti sentì nuovamente la voce di Elsa: “Se il mio ghiaccio non ti può più fermare, allora non ho altra scelta. Olaf sii misericordioso e finiscila in fretta.”

Anna sentendo il nome dell’amico urlò: “Olaf non mi farebbe mai male.” Anche se in quel momento non stava pensando al fatto che anche Elsa non le avrebbe mai fatto del male prima della maledizione, ma pochi secondi fa le aveva detto che l’avrebbe fata diventare vuota.

Elsa le rivelò: “Mi dispiace, la maledizione ha preso anche lui trasformando il suo corpo, solo i miei poteri combinati a quelli di Riku, mi hanno permesso di controllare la sua pazzia, purtroppo essi non sono stati abbastanza forti da riportare indietro il suo copro e la sua coscienza.”

Prima che la Principessa potesse alla Regina chiedere cosa era successo al suo amico, un ruggito si sovrappose al rumore della tempesta, ed Anna a malincuore puntò le sue armi davanti a se sussurrando: “Mi dispiace amico mio… spero che tu mi possa perdonare.”

I secondi passarono, senza che nessuno ci facesse vivo, ma improvvisamente qualcosa colpì in pieno Anna scagliandola a diversi metri di distanza. Ella bevve immediatamente dalla sua fiaschetta, osservandosi attorno, cercando di capire da dove l’avesse colpita, quando sentì un nuovo ruggito, ed a mezza aria si formarono 5 cristalli di ghiaccio, tutti attorno a qualcosa che non riusciva a vedere, ed a quel punto la principessa capì che non avrebbe mai visto la nuova forma di Olaf, perché esso era invisibile. Anna si scaglio nel punto dove doveva esserci il suo vecchio amico, con una capriola schivò i cristalli di ghiaccio, e tentò di colpirlo, ma esso schivò l’attacco con un salto, e la ragazza colpì l’aria. Lei cercò di capire in che punto fosse il suo nemico, ma esso la azzannò alle spalle. Per prima cosa sentì un dolore fortissimo ai fianchi, percepì di essere sollevata da terra, e subito dopo sentì il suo corpo impattare al suolo con una forza immane. Il dolore aumentò a livelli che non credeva che potessero esistere, e tentò di rialzarsi, ma sentì che qualcosa le mancava, quindi voltò la sua testa, quel tanto che le bastava per capire che Olaf le aveva staccato la parte inferiore del suo corpo, la quale giaceva inerme ad alcuni metri di distanza immerso in una pozza di sangue vermiglio. Con uno sforzo immane ella alzò il suo braccio destro verso il profilo del castello, oscurato dalla neve, e sussurrò: “Elsa… ti prego… lasciati… aiutare.”

La principessa sentì ancora una volta il suo corpo dissolversi nel nulla, sperando in una qualsiasi risposta di sua sorella, ma che non avvenne mai.


Elsa non aveva dormito per niente, anche se la notte scorsa pensava di non essersi mai sentita così stanca in tutta la sua vita, ma ogni volta che chiudeva gli occhi, rivedeva sua sorella morta e tutti i cadaveri che aveva visto il giorno prima. Eppure già alle sette di mattina stava nello studio da sola, mentre stava sudando freddo pensando alle notizie che gli stavano per arrivare, per sua fortuna esse non si fecero attendere e dopo poco tempo sentì bussare la porta. La Regina immediatamente li disse di entra, e la stanza si riempì di altri cinque individui, tra cui Kristoff, che le disse: “Elsa, le ho portato come richiesto i rapporti sui danni e le perdite di vite umane….”
Non finì la frase che la Regina si alzò ed afferrò il foglio, che era pieno di scritte sottile da ambo i lati, e lo lesse rapidamente, non tanto per leggerne i dati catastrofici, ma per leggiere quell’unica cifra che le importava da quando era precipitata quella maledetta stella. Appena la lesse, quasi ebbe un mancamento e sussurrò: “Non è possibile… un terzo della popolazione di Arendelle… morta.”

Gli altri cinque si guardarono tra di loro, e dopo un brevissimo silenzio, ma che sembrò durare un’eternità, Kristoff proferì: “Mia Regina, temo che lei abbia letto male, quello non è il conteggio delle vittime, quello è il conteggio dei sopravvissuti.”

Immediatamente la temperatura della stanza si abbassò drasticamente, ed ella ordinò: “Tutti fuori di qui.”

Quasi tutti eseguirono gli ordini tranne Kristoff che rimase dicendo: “Elsa, se ti vuoi confidare con qualcuno…”

“Non hai sentito quello che ho detto?”

“Ascolta anch’io come te ho perso Anna, e l’ho conosciuta abbastanza da sapere che lei non vorrebbe che tu stessi da sola.”

“Ormai non importa più quello che vorrebbe, lei è morta insieme a 2/3 dei mei sudditi!  Ho giurato di proteggere ed entrambi, ma nonostante il mio amore per lei e per il mio regno fosse infinito, esso non ha impedito questa tragedia. Quando ieri ho visto la distruzione del mio regno ho capito che l’emozioni non servono a niente, anzi sono solo dannose, mio padre l’ha sempre detto, celarlo, domarlo non mostrarlo, e solo ora capisco il vero senso di questa frase, per salvare il mio regno devo smettere di essere l’Elsa felice e devo essere l’Elsa Regina.”

“Elsa ti prego non dire così…”

“Anche se per poco tempo, tu sei stato sposato con mia sorella, e questo fa di te un principe. Questo comporta per te dei doversi verso Arendelle, e perciò mi aspetto che tu faccia come me.”

“D’accordo Elsa, me ne vado. Però se senti il bisogno di parlare con qualcuno, io sarò sempre disponibile.”

Quando la Regina fu completamente sola, ella ritornò a leggere il rapporto, e poco tempo dopo capì che se la popolazione di Arendelle non era stata completamente sterminata dalla stella caduta, la fame certamente avrebbe fatto un lavoro migliore, quindi iniziò a scrivere circa una decina di lettere chiedendo aiuti alimentari a tutti i regni con cui aveva buoni rapporti, anche se sapeva che solo un terzo di essi forse l’avrebbe aiutata, d’altronde non stava chiedendo un prestito da poco. Una volta chiuse quelle lettere con il suo sigillo, in quel momento realizzò che se non avesse ricevuto aiuti, gran parte della popolazione sopravvissuta sarebbe morta, ed la restante sarebbe stata troppo poca e troppo debole per ricostruire la città, iniziando così ad emigrare verso altri regni per non morire di fame. In poche parole Arendelle, il regno governato con amore e giustizia dai suoi genitori, e dai loro avi, sarebbe finito. Una parte di lei le disse di rimanere a combattere fino alla fine, mentre l’altra parte le diceva di abbandonare tutto e di fuggire sulle montagne, ma lei scacciò via quest’ultimo pensiero, e decise che quella mattina stessa avrebbe parlato al suo popolo per incoraggiarlo.
Come da lei deciso, solo un’ora più tardi, si affacciò da un balcone del suo castello, e sotto di lei c’erano praticamente tutti gli abitanti di Arendelle che potevano camminare. La Regina iniziò a parlare dicendo frasi di speranza che a lei suonavano stupide e prive di senso, che dimentico non appena esse uscirono dalla sua bocca. Molti suoi sudditi ascoltavano in modo religioso ogni sua sillaba, ma molti altri non la stavano neanche a sentire. Quando lei ebbe terminato, dalla folla sentii diverse domande, che però alla fine stranamente tutte erano la stessa: “Quali erano le condizioni Anna?”

Ad Elsa gli cadde una lacrima realizzando quanto il suo popolo avesse amato sua sorella dato che anche in quelle condizioni, lei era al centro dei loro cuori. Per un attimo pensò di mentire, ma capì che era un’idea stupida fin dal principio, quindi disse la dura verità: “La principessa Anna è morta ieri pomeriggio. Il suo funerale verrà fatto insieme a quello di tutte le persone morte a causa del disastro di ieri, non appena la situazione lo permetterà.”

Non appena proferì quelle parole tutti si zittirono, e lei fece per andarsene, ma poco prima di farlo disse: “Poco prima di spirare mi confessò il suo ultimo desiderio: sapere che Arendelle non morirà con lei, ma sapere che questo regno risorgerà da questa catastrofe, e che diventerà più forte di prima!”

Sentendo quelle parole l’intero popolo esultò ed Elsa se ne andò sorridendo tra se a se pensando: “Scusami sorellina, ho un po’ cambiato la verità dato che avevi solo chiesto che io non distruggessi Arendelle, ma scommetto che questa licenza poetica me l’ha concederai.”

Quindi la regina si diresse verso la salma di sua sorella, la quale era stata riposta in una bara di marmo durante la notte, le raccontò cosa era successo e le chiese perdono per aver modificato le sue ultime volontà, ed in quel momento la Regina capì che lei ogni giorno si sarebbe confidata con quella bara.

Nonostante la morte di Anna fu stata molto dolorosa, lei si risvegliò al falò con il sorriso le labbra pensando: “Tranquilla sorellona, hai fatto benissimo a modificare le mie parole.”











ANGOLO DEL NON MORTO (Lasciate ogni serietà, o voi che entrate)
Razor666: Scusate per l’attesa, ma purtroppo ho appena ricominciato l’università ma non temete, ho in saccoccia altri 2 capitoli pronti, quindi per un po’ dovrei riuscire a postare con regolare frequenza.
Anna: Ma se hai i capitoli pronti, perché non hai postato subito.
Razor666: Perché ho preferito usare questo fine settimana per mettermi avanti, e poi ho capito che per me è molto più comodo postare a quest’ora…. Ma a te che te frega, tanto sai che più la storia va avanti, più soffri.
Parlando di cose serie, la citazione di Solaire viene (rullo di tamburi) da un ragazzo conosciuto su youtube con il nome di ThePruld, non vi anticipo nulla, scrivete su Youtube “Loda il sole puttana” e passerete tutta la vostra esistenza a vedervi tutti i suoi video.
Ora che la pubblicità e finita vediamo che ne pensano i nostri cadaveri ambulanti di questo capitolo.
Anna: Non ne posso più di morire una volta a capitolo, e doloroso!
Razor666: Tranquilla, non morirai sempre una volta a capitolo… anche due.
Anna: VOGLIO DIVENTARE VUOTA!!!
Elsa: Non diventare vuota, mi devi aiutare a sconfiggere i caos.
Anna: Ma se mi hai appena ucciso!
Elsa: Non ero io era il copione! E’ ovvio che non voglio soffrire a causa del caos… autore cos’è di preciso il caos?
Razor666: E’ quella cosa che senza la quale non sarebbe potuta esserci quella cosa che ha permesso alla storia di avere queste cose nella sua trama.
Elsa + Anna: Ehh!!!
Razor666: Non rompetemi che prima o poi dirò che cos’è.
Solaire: Non ho capito perché non ho usato il potere del sole per scogliere il ghiaccio.
Razor666: Perché Anna non ha usato solo il potere della luce, le anime hanno dato forma all’amore che provava per sua sorella, quindi il suo attacco che ha sciolto il ghiaccio era di elemento luce + yuri…….. Volevo luce + amore platonico non incestuoso tra sorelle.
CI vediamo col prossimo capitolo.


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Capitolo 4
*** Il cavaliere di spine ***


Anna osservò sconsolata il suo corpo specchiato dal suo scudo, pochi secondi fa era quello di un tempo, ed ora è ritornato al suo stato di cadavere, ma non grave come prima poiché adesso la sua pelle era completamente bianca e rigonfia, mentre i suoi occhi ed i suoi capelli avevano mantenuto il loro colore originario. Dopo essersi alzata ella si incamminò in una direzione diversa da quella che aveva preso precedentemente, non aveva la più pallida idea di dove stesse andando, ma sapeva esattamente cosa cercare: anime che la rendessero più potente, ed un modo per rendere visibile Olaf.

I minuti passarono senza che succedesse nulla di interessante, l’unico imprevisto fu subire l’imboscata di un soldato di ghiaccio mimetizzato dalla neve, ma apparate quello nulla accadde finché si ritrovò senza saperlo davanti da un portone, di una struttura gigantesca che assomigliava ad una prigione, il quale era presidiato da un paio di golem di ghiaccio dalle fattezze umanoidi grandi il triplo di lei. Le guardie si animarono non appena la videro, ma lei non fuggì poiché pensava che un luogo così presidiato doveva pur contenere qualcosa di utile. I due costrutti non avevano armi, ma le loro braccia erano grandi abbastanza da schiacciare la povera ragazza in un solo colpo, ed essi adoperarono i loro arti in tal senso. La principessa percepì che i loro attacchi erano più lenti di quelli del demone che aveva affrontato poc’anzi, quindi riuscì a schivare tutti i loro colpi, ma nonostante quel breve successo, la situazione non era tutto rosa e fiori, anzi a causa delle loro corazza in ghiaccio i suoi colpi non sortivano alcun effetto, e non aveva il tempo di caricare la sua spada di luce, perché i due attaccavo alternativamente, lasciandole una finestra temporale utile quasi inesistente. Ad un certo punto lei fece un passo falso ed uno dei due golem la colpì violentemente, scagliandola contro un muro della prigione, lei già si stava preparando alla morte e conseguente risvegliò ad un falò, ma per sua fortuna il muro cedette all’impatto con il suo corpo poiché in quel punto era molto debole, e lei in questo modo poco eroico riuscì ad entrare all’interno del edificio. I due golem osservarono il foro nella parete, ma evidentemente erano così stupidi che non riuscivano a capire che ella era nascosta sotto i mattoni in pietra… oppure semplicemente pensavano che di lei se ne sarebbe sarebbero occupate altre guardie, ma nonostante quest’ultimo pensiero balenò nella mente della non morta, ella semplicemente fece la linguaccia ai costrutti e proseguì nella sua strada mentre quest’ultimi erano di spalle rispetto a lei.

Per molto tempo camminò e combatte contro dei soldati vuoti essi erano equipaggiati con una pesante armatura di ferro, ed erano armati con spada e scudo, mentre altri avevano equipaggiamenti più leggieri, ma utilizzavano archi. La ragazza riuscì a sconfiggere tutti i soldati ed a deviare con lo scudo tutte le frecce che le venivano scagliate, fino a che ella non riuscì a trovare un falò suo cui sedersi, riposarsi e ricaricare la propria fiaschetta Estus, che si era completamente esaurita dopo le battaglie precedenti. Lei si guardò attorno e scoprì di trovarsi dentro una gigantesca armeria. Una volta lei avrebbe ripugnato quei luoghi così macabri, ma le esigenze cambiano i gusti delle persone, ed in quel momento le brillarono gli occhi, e si avventò sulle armi sparse in giro nello stesso modo che faceva da bambina quando trovava della cioccolata non custodita da nessuno. A lungo cercò un’arma che fosse più forte della sua, ma si accorse che erano tutte arrugginite, trovò anche qualche arco che però non sapeva usare. Stava per arrendersi nel cercare, quando notò che sopra una scrivania c’era un libro, che venne subito aperto dalla non morta incuriosita. Esso era un diario di un certo Comandante Ryan il cui compito era di tenere in custodia i vari non morti, che invece di vivere la loro non vita civilmente assieme agli altri non morti, assaltavano i loro simili in cerca delle loro anime. Inoltre scoprì che la prigione era solo una tappa di questi criminali, prima che venissero espulsi, un termine che ella non capì poiché non era scritto da nessuna parte. Una volta finito di leggere, lei comprese che lì dentro non avrebbe trovato nulla da usare contro Olaf quindi chiuse il libro sconsolata e pensò: “Qui non troverò niente di utile… ma ora che ci penso fuori di qui mi aspettano due golem, tanto vale esplorare per bene questo posto prima di uscire, così non avrò più ragioni per tornare dentro questo luogo.” Lei sopirò, però prima di lasciare definitivamente quella stanza, prese un’armatura di cuoio leggiera e se la mise sopra i suoi stracci per avere una leggiera difesa in più.  

Lei iniziò ad esplorare il luogo trovando in poco tempo quella che si poteva definire il luogo principale della prigione, poiché la ragazza si trovò in una sala enorme, composta da tre piani, in ognuno dei quali cerano quattro o cinque celle gigantesche, ed in ognuna delle quali era presente un falò che però l’intensità della loro fiamma era minore a tutti quelli a cui era abituata, e la principessa comprese che quei falò non servivano a dare conforto ai detenuti, ma per evitare che questi rinascessero da un’altra parte nel qual caso essi si fossero suicidati. Lei fece per andarsene il più velocemente possibile, quando dietro di lei sentì una voce urlarle: “Aspetta!!! Non lasciarmi qui!”

La non morta si voltò e vide che all’interno di una cella c’era un individuo, esso indossava un’armatura, ma certamente non era un soldato, perché la sua corazza era completamente nera e soprattutto era coperta da spine, quindi sembrava essere costruita non tanto per proteggerne il proprietario, ma per causare ferite e sofferenza ai nemici.

Lei si avvicinò all’individuo e disse: “Perché dovrei aiutarti? Se sei qui significa che sei un criminale.”

“Questo è vero, in passato ho fatto cose orribili ad altri non morti per mie ragioni personali, ma hai visto fuori di qui? Adesso non c’è nessuna società, ormai ci sono solo golem e guardie di ghiaccio create dalla Regina, e sono state loro a rinchiudermi qui una settimana fa.”

“Questo non risponde alla mia domanda, perché dovrei aiutarti, se come hai ammesso tu stesso, sei un criminale.”

“Perché ti sarò riconoscente per tutta la mia non vita.”  

“E come posso fidarmi di te?”

“Perché devo aiutare una persona a me cara che sta soffrendo.”

Lei rimase scioccata dalla risposta del criminale, che sembrava essere sincera, quindi dopo qualche secondo disse: “Togliti l’elmo.”

Lui rimase perplesso dalla richiesta, ma subito dopo fece come richiesto, e stando bene attento a non ferirsi con le proprie spine, si tolse l’elmo.

Anna lo guardò attentamente nel viso, e nonostante esso fosse irriconoscibile a causa della maledizione, lei riconobbe immediatamente nell’individuo la sua stessa sofferenza di voler aiutare una persona cara, ma senza avere la possibilità di farlo, quindi affermò con sicurezza: “Ti credo, ma perché ti hanno rinchiuso qui dentro?”

“Stavo cercando frammenti di stella per aiutare la persona a me cara, quando quelle guardie mi hanno colto di sorpresa, e seguendo l’ultimo ordine della loro Regina mi hanno immobilizzato e sbattuto qui dentro.”

La principessa pensò che fosse meglio non rivelare al criminale la sua identità, quindi chiese: “Io sono… Rebecca, posso sapere il tuo nome.”

“Il mio nome è Kirk, il cavaliere di spine.”

“Bene Kirk, facciamo un patto, io ti libero e tu mi aiuti a sconfiggere il guardiano invisibile della Regina.”

“Non ci penso nemmeno ad aiutarti in quest’impresa, toglierebbe del tempo prezioso a me. Però ti posso dire come fare diventare visibile quel mostro.”

Anna trascurò il fatto che Kirk aveva un concetto molto ristretto della frase riconoscente tutta la vita e chiese solamente: “Come faccio a farti uscire da qui?”

“Devi trovare e sconfiggere il corpo ormai vuoto del Comandante Ryan, lui possiede la chiave per uscire da questo buco.”

 “Ma se lui uccide me rischio di finire dentro una di queste celle!”

“Tranquilla, questi falò sono stati modificati artificialmente per fare in modo che solo i detenuti dentro le celle possano rinascere qui dentro, per imprigionarti lui dovrebbe immobilizzarti per poi buttarti dentro questa cella, ma essendo vuoto quasi sicuramente ti ucciderà e basta.”

Ad Anna quel quasi sicuramente non piaceva più di tanto, ma a quel punto non si sarebbe fermata davanti a nessun pericolo pur di poter aiutare Elsa, quindi accettò l’incarico.

La principessa ritornò sui suoi passi, e prese un’altra strada rispetto a quella che l’aveva portata in quelle celle. Questo la portò ad attraversare corridori pieni zeppi di guardie vuote, e nel suo cammino trovò diverse porte chiuse, e le poche aperte contenevano solo all’interno di stanze piene di cadaveri, ma per sua fortuna alcuni di questi cadaveri avevano ancora la loro anima al loro interno. Anna allungo la mano verso questi cadaveri e raccolse le loro anime che erano come dei globi di energia bianca semi solida, ed ella decise di non assorbirle subito, ma di conservarle nelle tasche della sua cintura, però questo fece pensare la ragazza: “Prima della maledizione pensavo che l’anima fosse l’individuo stesso, eppure più proseguo, più mi rendo conto che essa non sia altro che energia, d’altronde sto divorando un gran numero di anime, ma non percepisco nessuna coscienza oltre alla mia, mi sento solo più forte. Ma se l’anima non è la fonte dei nostri pensieri, da dove deriva la nostra coscienza?” Ad un certo punto la ragazza si trovò dentro un corridoio lunghissimo, che terminava davanti ad una porta più decorata rispetto alle altre che aveva visto prima, ma tra lei ed essa,  c’erano numerose guardie equipaggiate con alabarde. Lei tentò di avvicinarsi, ma essi erano troppi e prima ancora che lei riuscisse ad ucciderne qualcuno, uno dei soldati la trafisse con la sua alabarda. Anna a punto si allontanò dalla mischia e tentò di bere dalla sua fiaschetta, però un altro dei soldati la caricò e riuscì a decapitarla. Per un istante lei provò un dolore atroce al collo e percepì il suo punto di vista abbassarsi velocemente verso il suolo, ma prima cha la sua testa colpisse il terreno, lei era già scomparsa.

 

Erano passate poche ore dal discorso di Elsa, la quale in quel momento stava ordinando la distribuzione dei viveri, i quali stranamente non venivano consumati dai profughi, nemmeno quelli più deboli sembravano aver fame o sete. La Regina all’inizio credette che tutto ciò fosse causato dal trauma della catastrofe, ma il fenomeno era troppo generalizzato, infetti neanche lei aveva fame, anche se erano 24 ore che non metteva qualcosa sotto i denti, ed ancora più strano. Dopo quella riflessione chiese ad alcuni soldati che si occupavano dei profughi, e tutti confermarono che la popolazione non aveva bisogno di niente. A quel punto la regina decise di convocare Jonas che era il medico più anziano ed esperto del suo regno.

La Regina attese diversi minuti nel suo studio, troppo per il suo punto di vista, prima che Jonas entrasse dentro. Elsa sospirò e chiese all’anziano medico: “Perché ci hai messo tanto ad arrivare? Non mi sembra che ci siano altri abitanti bisognosi di cure.”

“Questo è vero mia Regina, tutte le cure su coloro che era stato possibile salvare ieri sera sono state fatte, però qualche ora fa Kristoff mi ha chiesto di rimuovere il palo di legno dalla salma della principessa Anna, e purtroppo ho scoperto che…”

“Adesso non importa, l’unica cosa importante adesso è Arendelle, quindi rispondi solamente alla mia domanda: E’ possibile che tutte le persone dopo essere sopravvissute ad una catastrofe di queste dimensioni, a causa del trauma smettano di provare bisogni primari quali fame, sete o sonno?”

“Anch’io in effetti non ho provato tali bisogni da ieri, e so che quello che sto per dire sembrerebbe un’assurdità, ma non è possibile scientificamente questa cosa, poiché solo il fatto di essere vivi fa consumare risorse all’organismo, e non c’è trauma che venga che possa far smettere ad un essere umano di non sentire il bisogno di recuperare queste energie perse.”

“Quindi mi sta dicendo che quello che sta accadendo è impossibile.”

“Mia Regina la scienza non può rispondere a questa spiegazione, ma probabilmente la magia può farlo.”

Improvvisamente, come a sottolineare le sue parole, il castello fu percorso da un boato gigantesco, simile ad una deflagrazione provenire nella sala del trono, ed i due corsero a perdifiato verso quel luogo. Essi a giudicare dal rumore si aspettarono di trovare una sala devastata, ma una volta giunti a destinazione, non trovarono niente di ciò. In quel momento la sala era piena di profughi, poiché non c’erano altri spazi liberi, ma stranamente nessuno di essi sembrava essersi fatto male e guardavano tutti verso il centro della sala. La Regina si unì ai loro sguardi, ed osservò che al centro di essa, c’era una piccola fiammella color rosso che si alzava dal terreno, senza che però esserci nulla che la alimentava, e tutt’attorno ad essa c’erano diversi individui che guardavano la fiamma estasiati. L’anziano medico si avvicinò ad essi e dopo averli guardati attentamente corse dalla sua Regina e le disse sottovoce: “Mia Regina, lo so che le sembrerebbe impossibile, ma quelle persone dovrebbero esse morte.”

“Cosa intendi dire?”

“Guardi lei stessa.”

 Elsa si avvicino a quelle persone e le osservò attentamente, e  capì che c’era qualcosa di molto sbagliato, innanzi tutto la carnagione era troppo pallida, e sopracuto non ci volle molto a capire che quelle persone le aveva già viste un paio di ore fa, solo che un paio di ore fa essi erano tra i cadaveri delle persone che erano morte in quella mattinata. Uno di loro si voltò verso di lei, la riconobbe e si inchinò e disse: “Mi scusi mia Regina, non l’avevo vista.”

“Non importa…. Cos’è l’ultima cosa che ricordi?”  Rispose lei completamente spaesata.

“Ricordo che stavo soffrendo moltissimo, l’ultima cosa che ricordo era il viso di mia moglie che stava piangendo… poi mi sono sentito molto stanco e mi sono addormentato… credo…poi mi sono svegliato qui, di fianco a questa bellissima fiamma…. Giusto devo dire a mia moglie che sto bene!”

“Tra…tranquillo ci penserò io ad avvertire sua moglie, per adesso rimanga qui insieme agli altri.”

Lei si allontanò subito ed ordinò alle guardie di sigillare la stanza e di non permettere ad nessuno di entrare o uscire, tranne Jonas il quale doveva controllare cosa stesse succedendo a quelle persone, per poi andare da lei a farle rapporto. Fatto ciò la Regina uscì dalla sala e pensò: “Non sto sognando?! Quelle persone sono tornate in vita, forse quella stelle che è precipitata a portato con se qualche tipo di potere, ma se ciò è vero, forse anche Anna piò tornare in vita!

E per la prima volta dopo tanto tempo Elsa provò speranza, ed era così felice di ciò che non si accorse di un piccolo particolare: da quando c’era stata quella esplosione, non aveva respirato, manco una volta. Lei ancora non lo poteva sapere, ma la maledizione aveva già preso tutto il suo regno.

 

Anna si risvegliò, come era prevedibile, al falò dell’armeria comprendendo immediatamente che non sarebbe mai riuscita a battere quelle guardie, quindi si concentrò cercando di incanalare il potere delle anime, quando comprese per la prima volta che morendo, perdeva tutte le anime che aveva acquisito. Lei ci rimase molto male della scoperta, così male che avrebbe dato craniate al muro più vicino , ma prima che si auto lesionasse si ricordò delle anime concentrate che aveva trovato nei cadaveri. Aprì la tasca della sua cintura e con suo grande sollievo le trovò tutte lì, quindi le prese una ad una e le ruppe nel suo pugno assorbendo la loro energia. Finito l’operazione incanalò il loro potere nel suo corpo, ed una volta finito si alzò e prese un arco, che aveva precedentemente lasciato poiché prima non lo sapeva usare, ma che adesso grazie al suo nuovo potere si sentiva in grado di utilizzarlo, infatti scagliò alcune frecce con la sua nuova arma, e più o meno tutte andavano dove voleva lei, quindi sodisfatta di ciò si legò alla cintura l’arco ed una faretra contenete numerose frecce.

Ancora una volta lei raggiunse il luogo dove era stata uccisa l’ultima volta, ma questa volta era meglio preparata poiché ella si fermò a distanza debita, estrasse il suo arco e scagliò diverse frecce verso i suoi nemici. Essi si scagliarono subito verso di lei, ma prima che le furono addosso lei gli aveva dimezzati ed ora ne rimanevano solo un paio. Il primo tentò di decapitarla come l’ultima volta, ma la principessa non aveva nessuna voglia di rivivere l’esperienza precedente, quindi si abbassò fulmineamente e, mentre teneva con la sinistra l’arco, estrasse la sua spada con la destra e colpì allo stomaco il suo nemico con una stoccata, che lo trafisse da parte a parte uccidendolo sul colpo. Il suo compagno non rimase con le mani in mano e puntò la sua alabarda verso la ragazza, come una lancia tenendola a distanza, lei capì che non aveva il tempo di estrarre il suo scudo, quindi semplicemente gettò il suo arco a terra.  I due rimasero in una posizione di stallo per qualche secondo, finché il soldato allungò la sua arma verso di lei, ma la colpì solo di striscio alla spalla sinistra, quindi lei afferrò il manico dell’alabarda con la mano libera, e trafisse il suo avversario uccidendo anch’esso. Anna recuperò la sua arma a distanza, se la mise in spalla ed aprì la porta alla fine del corridoio.     

Lei aprì con cautela la porta, ed oltre ad essa trovò un’imponente guerriero di spalle rispetto a lei, vestito con un’armatura pesantissima molto decorata però priva dell’elmo e nella sua schiena teneva uno spadone a due mani, mentre lei aveva solo una spada ed uno scudo leggieri e pochi stracci ricoperti da una sottile armatura di cuoio. Il guerriero, che con tutta le probabilità doveva essere il Comandante Ryan, si voltò verso di lei mostrandole il suo volto completamente segnato dalla maledizione e dalla vuotezza, ed estrasse la sua arma scagliandosi verso di lei. Il Comandante caricò un colpo dall’alto verso il basso, il quale però fu agilmente schivato dalla ragazza con una capriola e cercò di contrattaccare, però la sua arma rimbalzò senza causare danni contrò l’armatura di Ryan. Il guerriero vuoto disegnò con la punta del suo spadone ampio arco, che però fu respinto dallo scudo della ragazza, la quale però perse la guardia a causa della potenza dell’impatto, quindi Ryan ne approfittò per coprirla nuovamente, e questa volta il colpo andò a segno, però di strisciò dato che l’impatto precedente aveva fatto indietreggiare il gracile corpo di Anna. Ella si allontanò rapidamente dal guerriero e bevve dalla sua fiaschetta, ma rischiò grosso poiché l’ex Comandante la caricò, e solo i suoi riflessi potenziati dalle anime le permisero di evitare il colpo. La grossa arma del guerriero si incastrò nel muro che prima era dietro di lei, e questo permise alla ragazza di colpirlo con tutta la sua forza nella schiena del suo nemico, e questa volta la sua arma penetrò la possente armatura trafiggendo il corpo del guerriero. L’essere vuoto riuscì a sopravvivere al colpo, urlò di dolore, abbandonò la sua spada ormai incastrata e cercò di afferrare la principessa, ma ella fu più veloce e lo trafisse al volto, questa volta uccidendolo. La non morta si accasciò al suolo priva di forze, sentendo una grande quantità di anime entrare dentro di lei, e solo dopo qualche secondo ebbe la forza di ispezionare il corpo del guerriero. Dopo pochi secondi di ricerca disgustosa, ella riuscì a trovare la chiave, e si diresse versò il falò decisa, prima ad assorbire completamente le nuove anime per evitare di perderle a causa di un qualche incidente sgradevole, e poi di liberare Kirk.  

 Dopo qualche minuto raggiunse la cella del criminale il quale le disse: “C’è l’hai la chiave?”.

“Certo che c’è l’ho, solo perché sono una ragazza non significa che non so combattere.”

“Parla di meno e vedi di liberarmi.”

“Calma, per prima cosa dimmi come faccio a rendere visibile il guardiano della Regina.”

“E chi mi dice che non te ne andrai una volta che lo avrai saputo?”

“E chi mi dice che in realtà tu non sai niente e che sei solo un criminale che tenterà di rubarmi le anime?”

I due si guardarono intensamente per qualche secondo, ma poi l’uomo cedette dicendo: “D’accordo dato che mi sembri una ragazza onesta te lo dirò: dopo alcuni mesi che la maledizione colpì Arendelle, tre salvatori giunsero in questa città e aiutarono la popolazione ad arginare gli effetti di essa.”

“Si, ho sentito parlare di loro sono Sora, Riku e Kairi, ma questo che c’entra con il mio problema?”.

“Lasciami finire ragazzina. Kairi aveva un potere speciale, poteva vedere ciò che era nascosto alla visa delle persone comuni.”

“Vuoi dire che Kairi mi può aiutare… ma avevo capito che era morta.”

“Infatti è morta, ma per tua fortuna il suo potere speciale derivava dal fatto che uno dei suoi occhi era stato sostituito, prima ancora che lei giungesse qui, con uno artificiale che possedeva tale potere.”

“Quindi mi stai dicendo che devo trovare la sua salma e trapiantarmi il suo occhio speciale?”

“Esattamente.”

“E suppongo che tu sai dove si trova la sua salma, ma non me lo dirai finché non ti libererò.”

“Finalmente ci capiamo, facciamo un patto: una volta che mi libererai ti accompagnerò fino al santuario dove è custodito il corpo di Kairi, e ti aiuterò una sola volta contro i guardiani.”

“Allora affare fatto… aspetta che guardiani?”

“Il Re e la Regina crearono un paio di Gargoyle per difendere la salma di Kairi da eventuali saccheggiatori.”

“E sono forti.”

“Io stesso un giorno decisi di combatterli per ottenere le loro anime, riuscì solamente a tagliare la coda di uno di essi prima di essere ucciso. Dopo questa disfatta non gli sfidai poiché le anime che avrei perso nel tentativo di sconfiggerli sarebbero state troppo poche rispetto a quelle che avrei guadagnato nel batterli.”

Improvvisamente Kirk smise di parlare, probabilmente comprendendo il fatto che avesse parlato troppo, ma comunque Anna capì dalle parole dell’uomo che esso stava accumulando anime, forse il suo obbiettivo era di evitare di fare diventare vuota quella persona che cercava di proteggere? Comunque la principessa non diede voce ai suoi pensieri, per evitare di insospettire Kirk, e lo liberò dalla sua prigionia.

Il cavaliere di spine e la ragazza uscirono dall’edificio ed in poco tempo si occuparono dei due golem che facevano la guardia alla prigione, ed entrambi i costrutti scomparirono allo stesso modo dei soldati di ghiaccio.. L’uomo fece da guida alla ragazza ed i due proseguirono lentamente attraverso la tempesta, difendendosi da tutti i loro assalitori, sia soldati di ghiaccio, sia soldati ormai vuoti, e dopo parecchi minuti Kirk riuscì a portare Anna davanti ad una cattedrale, quindi i due aprirono il pesante portone  del luogo religioso, che per loro fortuna era privo di altri nemici al suo interno e vicino all’altare era presente un falò. I due si fiondarono subito dinnanzi alla fiamma ed il cavaliere di spine disse: “Il cadavere di Kairi e custodito dentro una bara posta nel campanile della cattedrale, e l’unico modo di raggiungerlo e di passare sopra il tetto affrontando i due guardiani.”

Non ci posso credere una volta che avrà preso quell’occhio, potrò affrontare Olaf e dopo potrò vedere finalmente Elsa.” Pensò immediatamente Anna speranzosa.

I due salirono sopra il piano più alto dell’edificio, finché scalando delle arrugginite scale di ferro i due riuscirono a raggiungere il tetto.

La ragazza si guardò attorno ed osservò: “Ma qui non c’è nessuno.”

“Guarda la su.” Rispose l’uomo indicando il campanile, ed ella notò che sopra di essa c’erano due Gargoyle decorativi fatti di pietra che si trovavano ai due lati del campanile entrambi armati con una alabarda. Quando la ragazza notò che uno di essi era privo di coda, allora capì che loro non erano decorazioni, infatti il Gargoyle con la coda si animò, spargendo al vento dei calcinacci, spiegò le sue ali e volò verso di loro. Entrambi i non morti rotolarono in direzioni opposte, ma il mostro di pietra si concentro su Kirk, cercando di tagliarlo in due con la sua alabarda, ma il cavaliere di spine riuscì ad abbassarsi in tempo evitando così il colpo, e cercò di contrattaccare con la sua arma ricoperta di spine. Purtroppo le spine non sono esattamente la cosa più raccomandata per rompere la pietra, ed infatti il colpo non sorti nessun’ effetto, nonostante ciò Anna aveva approfittato di quel momento per caricare la sua spada di luce, e con essa colpi la schiena del mostro con un attacco in salto, che causò un’esplosione di luce danneggiando così  la dura pietra del mostro. Il Gargoyle per prima cosa cercò di colpirla con la sua coda, dato che essa terminava con due lame, simile ad un ascia bipenne, ma la ragazza riuscì ad indietreggiare all’ultimo secondo, quindi il mostro si voltò e dalle sue fauci sputo dei cristalli di ghiaccio ed uno di esso trafisse da parte a parte la ragazza. Ella però resistette al colpo, riuscì ad allontanarsi dal mostro, nonostante l’enorme cristallo incastrato nel suo corpo, e bevendo dalla sua fiaschetta riuscì a rigenerare la ferita ed il ghiaccio all’interno del suo corpo semplicemente sparì, facendo cadere sulle tegole del tetto i due frammenti di ghiaccio spezzati.

 “Dietro di te ” Urlò improvvisamente Kirk.

Anna si voltò e vide che l’altro Gargoyle si era svegliato ed era in volo sopra di lei, mentre stava aprendo le sue fauci. La principessa si riparò immediatamente dietro il suo scudo, ma il mostro sparò dalla sua blocca un globo di oscurità che la scagliò indietro di qualche metro. Il colpo non era fatale, ma sfortunatamente la ragazza fu scagliata oltre il bordo del tetto ed inesorabilmente precipitò al suolo, per un attimo pensò che fosse buffo sapere che dopo aver resistito ad un cristallo di ghiaccio, una sfera di oscurità, alla fine quello che l’avrebbe uccisa sarebbe stato il terreno. Naturalmente tutto il suo divertimento si infrante assieme alle sue ossa una volta che impattò al suolo.

 

Era ormai mezzanotte ed Elsa stava osservando con occhi spenti la lenta rovina di Arendelle dalla finestra della sua stanza. Era passato solo un pomeriggio dalla accensione della prima fiamma nella sala del trono, da allora ne erano apparse tante altre per tutta la città, e con loro era apparsa anche la maledizione. Così l’avevano chiamata, occhi esterni potevano dire che quella era una benedizione divina, d’altronde nessun’altro regno del mondo si poteva vantare di avere una popolazione immortale, ma lei sapeva che non era così, che prima o poi il suo regno sarebbe collassato a causa di ciò. La cosa buffa e che non se n’erano nemmeno accorti di essere diventati tutti dei non morti, semplicemente dopo l’accensione della prima fiamma tutti i sudditi del suo regno avevano smesso di respirare, il loro corpo iniziò lentamente a decomporsi e tutto questo senza che se ne accorgessero, persino per lei stessa, che era la Regina, solo dopo tre ore capì che biologicamente non era più viva. Kristoff si era persino offerto di andare dai Troll per chiedergli consiglio su ciò che stava accadendo, ma dopo che lui uscì dai confini di Arendelle, si sentì debole è stanco, e la sua tenacia a proseguire portò solamente a far scomparire il suo corpo ed a ritornare in vita in nei pressi di una fiamma all’interno della città.

Olaf che in quel momento le era vicina disse: “Elsa, cosa pensi di fare, non possiamo rimanere con le mani in mano.” 

Elsa senza distogliere lo sguardo dalla finestra rispose: “Non c’è nulla che possa fare, il mio popolo ormai non ha più bisogno di niente, l’unica cosa che sembra dargli conforto e stare vicino a quelle fiamme.”

“Possiamo sempre organizzare un torneo di pattinaggio, possiamo chiamarlo, il primo torneo di pattinaggio di non morti”.

Elsa sorrise nell’immaginarsi cadaveri viventi che pattinavano nel ghiaccio, esibendo piroette nel tentativo di ottenere un punteggio migliore rispetto agli altri concorrenti, ed allora disse ridendo: “A sì, e cosa mettiamo come primo premio?”

“La possibilità di ottenere un caldo abbraccio… dalla Regina stessa.”

“Mi sa allora che non parteciperà nessuno, io non sono famosa per essere calda.”

“Ma io parteciperei di sicuro! Poco male, almeno saprò di essere sicuro di vincere, così da meritarmi un tuo abbraccio.”

“Oh Olaf! Non c’è bisogno di un torneo per abbracciarti.” Quindi Elsa abbracciò il pupazzo di neve sorridendo e dimenticandosi per un istante della maledizione. Dopo quel rilassante momento, lo sguardo della Regina si spense nuovamente ed ella riprese a guardare fuori dalla finestra. Per parecchi minuti non successe nulla, poi Olaf chiese: “Secondo te Anna ritornerà in vita come non morta?”

“Non lo so, forse sì.” La Regina disse quella frase priva di emozioni solo per consolare l’amico, d’altronde lei aveva parlato personalmente con tutte le persone che erano tornate in vita, e tutte avevano una cosa in comune: erano morte il giorno dopo la caduta della stella, nessuna persona che era morta il giorno stesso della catastrofe era tornata in vita, e Elsa non voleva pensare al fatto che se Anna fosse sopravvissuta fino all’alba del giorno dopo, a quest’ora sarebbe accanto a lei, o forse e meglio che sia morta subito, d’altronde la Regina aveva la sensazione che essere non morti non sia una bella cosa. Improvvisamente Elsa sentì il bisogno di non pensare più a niente, e per sua fortuna aveva un’idea pronta.

“Olaf, io vado a fare una passeggiata da sola.”

“Sei sicura? Non vuoi un po’ di compagnia?”

“No tranquillo, certe volte bisogna stare da soli per riordinare le idee.”

“Allora io preferisco avere le idee permanentemente in disordine.”

Elsa sorrise all’affermazione dell’amico, gli diede un bacio in fronte e se ne andò. Ella però gli aveva mentito, non voleva fare due passi, ma si voleva dirigere in un posto ben preciso: la dispensa, naturalmente non perché aveva fame, ma perché aveva bisogno di bere alcol. Lei non ne aveva mai bevuto tanto da ubriacarsi, una Regina non si doveva nemmeno sognare di fare una cosa del genere, ma tanto ormai lei non regnava più su un bel niente. Con sua sorpresa notò che la porta della dispensa era già aperta, quindi entrò dentro con circospezione, pronta a congelare un qualche intruso, tanto non si doveva preoccupare di uccidere qualcuno, la morte non era più una paura reale. Dopo pochi secondi scoprì l’intruso e disse: “Kristoff, non pensavo che anche tu avessi avuto la mia stessa idea.”

“Lascia perdere Elsa, ho già provato a bere un’intera bottiglia di vino, ma non sento nulla, credo che la maledizione abbia risolto per sempre il problema degli ubriaconi.”

La donna si sedette acanto al neo principe e disse: “Penso di avere capito cosa significa essere veramente dei non morti, durante la vita una persona dà per scontato delle cose, io davo per scontato il fatto che mia sorella sarebbe stata per sempre accanto a me, ma ora che l’ho persa so che non ho passato con lei nemmeno un quarto del tempo che avrei voluto passare con lei, ed ora a causa della maledizione vivrò letteralmente per sempre sapendo ciò.”

“Tranquilla Elsa, io ho passato quasi ogni giorno assieme ad Anna da quando l’ho conosciuta, e come te nemmeno a me basta minimamente il tempo che il destino chi ha concesso.”

“Per questo volevi ubriacarti, non vuoi pensare al buco che Anna ha lasciato nel tuo cuore.”

“Suppongo che tu eri venuta qui per lo stesso motivo.”

“In parte sì, ma principalmente soprattutto per non pensare alla sorte del mio regno, e al fatto che nonostante io sia capace di controllare il ghiaccio, non posso fare nulla.”

“Anch’io sono venuto qui per un altro motivo….” Però subito si zittì, come se avesse commesso un errore.

“E quale sarebbe?”

“Perdonami, ho parlato troppo, non serve che tu lo sappia.”

Il ragazzo si alzò, ma Elsa gli prese la mano e disse: “Krstoff! Ti ricordi quando tu mi hai detto che potevo confidarmi con te ogni volta che volevo, ora voglio che tu lo faccia con me.”

Kristoff si voltò ed urlò: ”Non voglio farti partecipe di questo fardello! E poi come tu stessa hai detto sei la Regina, non ti posso distrarre con altre cose.”

“Regina?! Ma ti sei guardato attorno? Ormai non c’è più bisogno di un regno, esso serve per proteggere le persone e garantirgli la possibilità di ottenere ciò che gli serve per vivere ma ormai al mio popolo non serve più niente, l’unica cosa che sembra servire sono quelle fiamme, peccato che non le ho create io, le ha create quella cosa che ha ucciso Anna.”

“Vedo che anche tu la pensi come me, anch’io non mi sono seduto davanti a quel fuoco come fanno tutti gli altri, sarebbe come dire: non mi importa che tu abbia ucciso Anna, riscaldami ed io ti perdono tutto. Be’ io questo non l’ho accetto.”

“Peccato che sicuramente un giorno saremo costretti a sederci innanzi ad esso, probabilmente la non morte deriva da esso e non siamo collegati a queste fiamme.”

“Questo lo sospettavo anch’io…”

“Ora che siamo tutti e due d’accordo sul fatto che il mio regno sia distrutto, ti puoi confessare con me? Forse riuscirò ad aiutare almeno un mio amico.”

“Vedo che non riuscirò a farti desistere… tutto è iniziato 2 mesi fa era una sera bellissima poiché quella notte, come diceva Anna, il cielo si era svegliato era bellissimo, lei era bellissima, sapevamo che era sbagliato, ma tanto le nozze erano già programmate…”

“Non capisco dove vuoi arrivare.”

“Io ed Anna abbiamo fatto l’amore.”

Ad Elsa era incredula nel recepire quella informazione, non tanto perché significava che sua sorella era andata nuovamente contro tutte le buone etichette che riguardano le principesse, ma perché era stupido farsi questi problemi morali dopo questi avvenimenti, quindi chiese: “Non capisco, perché questa sia una cosa brutta, almeno tu ed Anna siete stati unti in quel senso, come se  voi fosse stati marito e moglie.”

“Non è questo Elsa, il medico che ha rimosso il palo dal suo corpo me l’ha confessato… Anna era incinta.” 

 

 

 

 








Angolo dei Non Morti

Razor666: Come si dice chi muore si rivede…. Ok devo evitare di pensare a battute stupide, allora Anna, che te ne pare questo capitolo.

Anna: …..

Razor666: Ti prego di qualcosa…

Anna: [Sfilza di imprecazioni tale da buttare giù tutti i santi del calendario dal paradiso]… Perché oltre a tutto questo tormento, mi hai scritto che ho perso mio figlio non ancora nato, PERCHE?!?!?!?!?

Razor666: Per motivi di trama, tranquilla non è solo sadismo.

Elsa: Ma è irrealistico, come fa una donna a non capire di essere incinta.

Razor666: Ed io che ne so, ho solo ipotizzato che se in tutto l’universo esiste una donna tanto stupida e disattenta da non capire di essere incinta in due mesi, quella è Anna.

Anna: Guarda che sono qui.

Razor666: E poi parli di irrealistico tu Elsa che….ho una sorta di déjà-vu. Ma basta parlare di cavolate è salutate il cavaliere di spine Kirk (tranquilli è un personaggio di Dark Souls, non sto tirando in ballo altre serie.)

Kirk: Per prima cosa io non centro nulla con i viaggi interstellari. Poi posso dire solamente che devo proteggere la persona più cara al mondo che ho e nulla mi fermerà, nemmeno l’autore.

(Persona amata e protetta da Krik muore improvvisamente.)

Kirk: COSA?!?!

(Persona amata e protetta da Krik ritorna in vita improvvisamente.)

Razor666: Io ho poteri infiniti all’interno di questa storia, quindi è impossibile andare contro di me MUHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHA.

Ciao a tutti i lettori di questa storia, ci vediamo

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Capitolo 5
*** Diventare vuoto ***


FR-05

Quando Anna ritornò in vita nei pressi del falò interno della cattedrale, iniziò a guardare con sguardo spento la fiamma e sussurrò: “Non è possibile, veramente ero incinta?”.

La ragazza cercò di ricordare il suo passato, cercando nei suoi ricordi di quando era viva la conferma di quello che aveva scoperto poco fa, e la risposta fu inappellabile. Due mesi prima della catastrofe, il suo corpo aveva mandato dei segnali che  qualcosa stava cambiando dentro di lei, ma come al suo solito lei era stata troppo distratta per accorgersene, il vomito di prima mattina non era causato dalla troppa cioccolata, e quello non era un semplice ritardo nel ciclo.

Lei strinse i suoi pugni fino a farli sanguinare e sentì l’impulso inarrestabile di vendicare quella povera vita che stava crescendo dentro di lei. Anna si guardò intorno constatando che Kirk non era più con lei, probabilmente era scappato subito dopo che lei era caduta dal tetto, era rimasta sola contro quei due mostri di pietra, ma nonostante ciò ebbe la malsana idea di sfogare tutta la sua rabbia contro i Gargoyle, e corse verso il tetto con l’intensione di ucciderli da sola il più in fretta possibile.

 A differenza di prima adesso tutti e due i mostri di pietra erano sveglia fin dall’inizio, entrambi pronti a massacrarla. Il Gargoyle senza coda stava sollevando il muso, con la chiara intensione di colpirla con qualche tipo di attacco, mentre l’altro stava volando sopra di lei. Il prima a fare la sua mossa fu il mostro senza coda che fece uscire dalla sua bocca un soffio di fiamme oscure, che venne immediatamente evitato dalla ragazza con una agile capriola. Ella corse verso il mostro che aveva tentato di bruciarla, e si stava già pregustando il momento in cui la sua lama si sarebbe infilzata nella sua pelle di pietra, ma improvvisamente la grossa alabarda dell’altro Gargolye la colpì in pieno con un poderoso attacco dall’alto verso il basso che la tagliò in due.

 

“Regina Elsa abbiamo un problema.”

La stanca sovrana guardò il cavaliere e chiese: “Cosa è successo?”

“Alcuni sudditi sono impazziti ed hanno assaltato altre persone uccidendole.”

“Cosa intendi con impazzite?”

“Lascia che glielo mostri.”

Quindi il cavaliere la condusse verso le segrete, un luogo che ella conosceva molto bene poiché c’era già stata imprigionata, quasi quasi aveva iniziato a sperare che il piano di Hans per ucciderla avesse avuto successo, adesso si sarebbe stato lui in quella situazione…  ma subito dopo scacciò quei malsani pensieri, per Anna doveva difendere Arendelle. Dopo alcuni minuti la Regina e la sua scorta raggiunsero una cella, dove al suo interno c’era un cadavere. Prima che Elsa potesse dire qualcosa, il cadavere si animò e cercò di assalirla, ma le pesanti catene attaccate al muro gli impedirono di avvicinarsi alle sbarre della prigione.

“Perché è in questo stato?” Chiese la Regina spaventata.

“Non lo sappiamo di preciso, abbiamo parlato con chi era entrato in contatto con lui, e ci hanno detto che quest’uomo aveva perso tutto, in poche ore ha raggiunto questo stadio di decomposizione avanzata ed infine ha iniziato ad uccidere chiunque gli stava attorno, chi è morto si è risvegliato vicino ad una di quelle fiamme, però più decomposti di prima.”

“Quanti c’è ne sono come lui.”

“Non lo sappiamo di preciso, siamo stati costretti ad uccidere tutti quelli in questo stato che vedevamo, l’unica persona impazzita che siamo riusciti a catturare e questa.”

Il cavaliere pesò bene le parola persona, dato che ormai quel individuo non si poteva più classificarlo come umano, ormai era diventato più simile ad un cane rabbioso.

Elsa allora chiese: “Quando avete ucciso questi…individui, sono ritornati in vita nei pressi di una fiamma.”

“No mia signora, non sono neanche scomparsi, il loro corpo è rimasto sul posto come un cadavere normale.”

La Regina era intelligente quindi comprese subito la situazione: chi perdeva ogni speranza impazziva e perdeva il senno, ed in questo stato non poteva più tornare in vita, capì che quello era il suo fato e quello del suo regno, prima impazzire, per poi sperare che qualcuno uccidesse il loro folle corpo.

“Voglio che ogni individuo che si trovi in questo stato, venga ucciso subito, in modo tale da liberarlo da questa tortura, che il mio ordine diventi legge da adesso.” Proferì la Regina.

Il cavaliere annuì, aprì la cella ed eseguì la sentenza con la sua spada, ed Elsa osservò senza mostrare emozioni l’orribile spettacolo.

Dopo ciò ella si diresse dove era custodita la bara di Anna, le confesso la sua nuova scoperta e sussurrò piangendo: “Ti prego sorellina, ritorna in vita, non voglio finire in quel modo.” Ma dentro di se la Regina si stava convincendo sempre di più che Anna era meglio se rimaneva morta, poiché probabilmente aveva avuto un destino migliore del suo.

 

Dopo l’ennesima morte Anna si risvegliò, ma questa volta aveva qualcosa di diverso, non solo il suo aspetto esteriore era notevolmente peggiorato, ma anche la sua mente stava andando in rapido declino. Nonostante avesse i ricordi di Elsa, per lei essi non significavano nulla, l’unica cosa che gli importava in quel momento era di uccidere i due Gargoyle, ed in quel momento Anna stava pensando: “Devo uccidere quei mostri, devo uccidere quei mostri, devo uccidere....uccidere…perché? Perché….devo uccidere? Non importa, lo scoprirò più tardi… più tardi rispetto a cosa… giusto devo uccidere... devo uccidere cosa?”

Nonostante la principessa si era persino dimenticata contro chi doveva combattere, istintivamente proseguì verso il tetto della cattedrale e solo quando vide i due Gargoyle si ricordò che doveva combatterli. Questa volta entrambi tentarono di colpirla con le loro alabarde, ma Anna riuscì a schivare tutti i loro attacchi ed infine mise a segno diversi fendenti sulla coda del mostro che sputava il ghiaccio. Esso però non aveva nessuna intensione di lasciarsi colpire, quindi agitò la sua coda, tentando di affettarla usando le due lame che si trovavano nella punta di essa. La non morta istintivamente si riparò dietro lo scudo ed i colpi semplicemente la spinsero indietro. Purtroppo l’altro Gargoyle era volato dietro di lei, e la stava per uccidere con la sua arma, ma la ragazza  con una schivata laterale istintiva riuscì a schivare il colpo. Successivamente il mostro con la coda sputò dalle sue fauci una miriade di frammenti glaciali, che ferirono la ragazza, ella si allontanò da i due, bevve dalla sua fiaschetta e si preparò ad un altro round scagliandosi a testa bassa contro i due mostri. Purtroppo per lei i suoi avversari non la attaccarono direttamente, ma si alzarono in volo, perciò la ragazza non fece altro che tagliare l’aria, infine entrambi i mostri lanciarono dalla loro bocca la loro magia. Anna si riparò sotto il suo scudo, tendando di difendersi dall’attacco, ma nonostante la protezione non fu sufficiente, e le fiamme nere iniziarono a bruciare le sue carni, mentre gli aculei di ghiaccio trapassarono le sue ossa non coperte dallo scudo. Alla fine di quella tortura la non morta non riusciva più tenersi in piedi e cadde in ginocchio, subito cercò di bere il nettare luminoso dalla sua fiaschetta, ma esso non era abbastanza potente per guarire completamente le sue ferite, e la svuotò senza però rimarginare del tutto le sue ferite. Accecata dal dolore e dalla vuotezza che la stava privando lentamente dal proprio senno, si scagliò un ultima volta contro i suoi nemici i quali scansarono la sua carica suicida con un piccolo  balzo laterale. Successivamente uno dei due Gargoyle la colpì con la sua alabarda, ma il colpo era troppo basso ed invece di ucciderla, le mozzò semplicemente le gambe. La ragazza priva dei suoi arti inferiori, strisciò verso uno dei suoi nemici, sussurrando promesse di morte che neanche lei comprendeva, e le sue sofferenze finirono solo quando ricevette il colpo di grazia.

 

A differenza delle altre volte, il sogno ricorrente ad ogni morte di Anna iniziò in modo più caotico, infatti la Regina si trovava nel mezzo di un campo di battaglia situato nel centro di una via in rovina della città, ma il nemico non era umano.  In quel momento Elsa, ricoperta con una leggiera armatura di ghiaccio, assieme ad una decina di cavalieri, non morti come lei, stavano combattendo contro una specie di lucertola gigante con almeno 6 metri di lunghezza, ricoperto con scaglie rosse e gialle e con occhi sporgenti che irradiavano una luce rossa sangue, tale mostro era stato chiamato da Scarica Infinita. Esso aveva uno stile di combattimento caotico, saltava sugli edifici sputando fiamme vermiglie, oppure si gettava nella mischia artigliando i soldati, tutto questo senza uno schema logico. Non seppe il perché ma ad Elsa quel mostro gli ricordava la sua caotica e iperattiva sorellina dai capelli rossi ormai defunta, che fosse un chiaro segnale che stesse impazzendo. Mentre la Regina stava creando una lancia di ghiaccio, Scarica Infinita artigliò un edificio e scagliò le macerie contro di loro. I guerrieri si ripararono dietro i loro scudi, mentre la Regina creò una barriera di ghiaccio, ma nonostante riuscirono a sopravvivere ai frammenti dell’edificio, Scarica Infinita si scagliò in mezzo a loro, e prima che i non morti potessero rendersi conto del pericolo, il mostro prese uno dei guerrieri con le sue fauci, e si allontanò dalla mischia. Il non morto bloccato tra le fauci della bestia ebbe il destino peggiore, infatti il suo corpo si illumino, come se una luce bianca fuoriuscisse da esso, e Scarica Infinita lo rigettò tra i suoi compagni, ma ormai il guerriero aveva perso il senno, divorato dalla creatura.

Elsa osservò senza provare nulla quell’orribile spettacolo, poiché l’aveva già visto tante volte. Era iniziato tutto una settimana dopo l’impatto della stella. All’inizio quei mostri erano piccoli solo pochi centimetri, sembravano innocui e quindi non gli hanno presi in seria considerazione, ma un giorno scoprirono che quei mostri si nutrivano del senno dei non morti. Nonostante i loro sforzi per uccidere quei mostri quando erano ancora piccoli, essi usarono la loro capacità di diventare invisibile per sfuggire dai loro aggressori, e per divorare il senno di ignari non morti, con attacchi fulminei mordi e fuggi. Ad ogni vittima che mietevano la loro stazza e forza cresceva, e con il tempo impararono ad usare i non morti impazziti, che loro stessi creavano come arma da usare contro i sani. Il non morto appena divenuto vuoto si rialzò da terra, ed iniziò a scagliarsi contro Elsa, ma prima che quest’ultima potesse iniziare a difendersi, un altro dei suoi cavalieri uccise l’essere vuoto per lei e le chiese rapidamente: “Tutto bene Elsa?”

“Si Kristoff, adesso pensiamo ad eliminarlo una volta per tutte!” Rispose la Regina con maggior foga e caricando sopra di lei l’ennesima lancia di ghiaccio, però il mostro non rimase con le mani in mano, ed iniziò ad inondare tutta la zone con le sue fiamme. Immediatamente tutti i suoi cavalieri fecero una testuggine intorno ad Elsa con i loro scudi, questo permise alla regina di poter finire di caricare l’incantesimo, e di scagliarlo verso Scarica Infinita. Il lucertolone non si aspettava un attacco del genere, e la lancia gli trafisse la spalla destra, ma i non morti conoscevano bene le capacità rigenerative di quei mostri, quindi i tutti i cavalieri si scagliarono contro la creatura, ed iniziarono a tempestarla di colpi. La bestia menò colpi a caso con una velocità tale che molti cavalieri vennero colpiti, ed i restanti riuscirono a malapena a difendersi con il loro scudo, però nel frattempo la Regina, stufa di quella battaglia e desiderosa di portare a termine quella battaglia in un modo o nell’altro, caricò tutta l’energia che disponeva nella mano destra. Quando anche l’ultimo soldato fu atterrato da Scarica Infinita, il mostro osservò con entrambi i suoi occhi la Regina, la quale possedeva nella sua mano destra una sfera fluttuante color blu scuro, che si espandeva e si ritraeva freneticamente, come se volesse esplodere da un momento all’altro. Kristoff le urlò: “Fermati Elsa così ti farai divorare!!!”

 Ma Elsa era come sorda e si scagliò contro il mostro. Scarica Infinita sparò una sfera di fuoco, però la Regina creò un’onda d’urto di ghiaccio con la mano sinistra, in questo modo riuscì a sollevarsi dal suolo di alcuni metri, schivando così la palla infuocata che esplose dietro di lei scagliandola con una maggiore velocità contro il mostro. Quando Elsa fu in volo a pochi metri dal suo nemico, liberò tutta l’energia conservata dalla sfera, creando una gigantesca mazza ghiacciata, con il chiaro scopo di schiacciare la testa del mostro con un poderoso attaccò dall’alto verso il basso. Scarica Infinita però aveva i riflessi pronti e con un balzo all’indietro evitò la mazza, la quale si infranse in mille pezzi al suolo. La Regina chiuse gli occhi, proteggendoli dalle schegge create da lei stessa, ma il mostro scattò verso di lei e la afferrò tra le sue fauci mentre quest’ultima era ancora in volo. Elsa sentì il suo corpo ustionarsi a contatto con la carne bollente del mostro, e sentì le zanne del mostro fare spazio attraverso la sua carne ormai putrefatta da tempo. Ella sperò che tutto sarebbe finito in fretta, che i suoi soldati la uccidessero prima ancora che lei potesse fagli del male da vuota. Però  per lei non era diventato il tempo per perdere il senno, dato che qualcosa colpì il mostro, il quale la non la finì e la lanciò verso un edificio per non avere peso inutile dato che doveva fronteggiare nuovi nemici. Elsa sentì tutte le sue ossa sbriciolarsi quando il suo corpo distrusse un muro dell’edificio, ma con uno sforzo immane riuscì ad alzarsi, per vedere cosa stesse succedendo all’infuori delle macerie che le stavano coprendo la visuale. Quando riuscì nel suo intento vide tre guerrieri che fronteggiavano Scarica Infinita, indossavano armature complete che gli coprivano persino il volto, che però non erano mai state prodotte nel suo regno, possibile che quei tre erano forestieri? Chi mai sarebbe stato talmente pazzo da entrare nella sua terra maledetta? Uno dei tre indossava un’armatura color oro e nera a cui era attaccata un mantello color oro e tra le mani stringeva una lunga katana. L’altro aveva un’armatura blu scura con sfumature di nero a cui era attaccata un mantello con lo stesso colore, ma nella mano destra aveva una sciabola nera e la mano sinistra era libera. L’ultimo guerriero era probabilmente una femmina, poiché possedeva un’armatura color fuxia, arricchita con il solito mantello in tema con l’armatura, e come il guerriero di prima, ella aveva la mano sinistra libera, mentre nella destra aveva uno stocco lungo. Il primo ad attaccare fu il guerriero che aveva la Katana, il quale si scagliò senza paura contro il mostro, il quale cercò di artigliare l’imprudente guerriero, ma esso schivò tutti i colpi, contrattaccando con una precisione assoluta, ferendo più e più volte la lucertola. La femmina del gruppo sparò dalla sua mano libera un raggio di luce che colpì il mostro facendolo sbattere contro un muro. Infine il guerriero dall’armatura oscura scattò verso la bestia, la quale tentò di difendersi sparando una sfera di fuoco, ma il guerriero generò dalla sua mano sinistra uno scudo di oscurità che deviò l’attacco del mostro verso l’alto, poi lo tempestò di fendenti con la sua sciabola, e concluse sparando dalla sua mano sinistra una sfera di oscurità, che colpì in pieno il muso del mostro facendolo arretrare di parecchi metri. Nonostante tutti quei colpi Scarica Infinita era ancora vivo, ed osservò con occhi carichi d’ira i tre nuovi arrivati, ma per la prima volta da quando la Regina aveva incontrato quel mostro, esso fuggì dileguandosi dal campo di battaglia. Elsa sentì improvvisamente una emozione sopita ormai da tempo, e che credeva che non avrebbe mai più provato: speranza.

 

Appena Anna si risvegliò al falò, si chiese chi era quella donna che controllava il ghiaccio che aveva visto poco fa, e soprattutto si chiese chi era lei stessa.

Senza rendersene conto uscì dalla cattedrale, perché era in una cattedrale? Chi sono quelle persone simili a cadaveri animati che camminavano senza guardarla neanche? Ma soprattutto chi era quella donna che aveva visto. Più camminava, più le prime due domande perdevano valore, e dopo pochi secondi non si ricordò più che si era svegliata dentro una cattedrale, e le persone intorno a lei persero sempre più valore, fino a che non riuscì più a vederli, nonostante fossero sotto i suoi occhi. Eppure una domanda era sempre nella sua testa, chi era quella donna?

Più continuava più dimenticava le cose con frequenza sempre maggiore, adesso ciò che vedeva non le rimaneva in testa per più di un secondo. Adesso ogni cosa che vedeva le sembrava che si fosse appena creata sotto i suoi occhi, come se lei fosse la prima persona a vedere la creazione del mondo, anche se era solo un mondo azzurro pieno di cose fredde che la colpivano. Se non fosse per il ricordo di quella donna che combatteva quel mostro, avrebbe giurato e spergiurato che l’universo fosse solo azzurro e cose fredde che la colpivano. Un attimo è lo stesso azzurro che quella donna creava, forse era lei che aveva creato quel mondo, come si chiamava?

Ad un certo punto vide qualcosa tra l’azzurro, una figura umanoide ed immediatamente il suo corpo si scagliò su di essa, perché lo stava facendo lei non aveva dato nessun ordine al suo corpo? Ma ora che ci pensava lei era da un po’ che non dava ordini al suo corpo, meglio così, avrebbe avuto più tempo per cercare di ricordare il nome di quella donna. Cercò a lungo nell’unico ricordo che aveva, il nome di quella donna, poi ad un certò punto si focalizzò su un momento specifico del ricordo… c’era quel cavaliere… la donna l’aveva ringraziato… gli aveva detto… “Si, Kristoff…”…. Non ha senso la frase… e come se mancasse qualcosa…. Giusto! Probabilmente ha risposto ad una domanda…. Qual era la domanda? “Tutto bene…” Non ricordo… Non ricordo… Non ricordo… Non ricordo… Non ricordo… Non ricordo… Non ricordo… Non ricordo… aspetta ricordo qualcosa…E… Ma certo il nome della donna inizia per quella lettera… poi cosa c’era…L…. poi una…D…non che dico era una…S….Ricapitolando…E….L…S… ma certo quel l’uomo deve aver detto il suo nome, ora provo a ridire la domanda tutta insieme: “Tutto bene..E…L…S……………..A?” “Tutto bene Elsa?”  Ma certo si chiama Elsa!!!

Improvvisamente i suoi occhi tornarono a percepire quello che le stava attorno, stava impugnando due oggetti, una spada ed uno scudo e li stava usando per combattere contro un uomo armato come lei, ma il nel suo petto e nel suo scudo c’era disegnato un sole. Perché lo stava combattendo? Non aveva senso tutto ciò! Quindi con uno sforzo di volontà immane riuscì a far cadere le sue armi ed usò la sua bocca per poter chiedere allo sconosciuto l’unica cosa che le interessasse in quel momento, anzi l’unica cosa che era presente nella sua esistenza: “Dov’è…Elsa?”

L’uomo si fermò immediatamente, prese in fretta e furia da una sua tasca un oggetto metallico. La ragazza sbarrò gli occhi su quel piccolo frammento… sembrava così pieno di energia… sembrava che la chiamasse. lei si avvicinò lentamente all’individuo, ed allungo la mano verso quella cosa, sperando che l’uomo non lo facesse sparire, ma in realtà l’individuo fece l’opposto e glielo porse lentamente. Prima che la situazione cambiasse lei afferrò l’oggetto con una mossa fulminea per un attimo, e guardò l’oggetto indecisa sul da farsi, lo doveva mangiare…no doveva liberare la sua energia… doveva spezzarlo. Lo avvicinò nella parte del suo corpo che sembrava aver più bisogno di energia di tutte, il suo cuore come se aveva la sensazione che quell’organo chiaramente fermo, una volta batteva. Non si chiese cos’era un cuore, come faceva a sapere che si trovava all’interno del suo corpo, e soprattutto come faceva a sapere che una volta batteva. Semplicemente ruppe quell’oggetto tra le sue mani con una facilità impressionante, un istante dopo il suo corpo fu invaso da ‘un energia purissima, e per un istante, sentì il suo cuore fare un solo ed unico battito, una contrazione ed una espansione che portò sangue e ricordi alla sua mente atrofizzata, mentre lo stesso fluido vitale stava rigenerando le sue membra morte da tempo ricondendogli un aspetto umano. Improvvisamente si ricordò tutto, anche il suo nome.

La ragazza osservò meglio l’uomo, che stava combattendo quando non aveva il controllo di se, e disse: “Solaire, sei tu?”

“Grazie al sole sei ritornata, eri diventata vuota…”

Improvvisamente Anna abbracciò il suo salvatore e pianse dicendo: “E’ stato terribile, mi stavo dimenticando tutto, non stavo capendo più nulla, quando ti ho visto non ti ho neanche riconosciuto…ti ho attaccato?! Mi dispiace tanto.. non volevo…perdonami…”

Solaire la accarezzò e rispose: “Stai tranquilla va tutto bene, la priva volta che ti ho vista in quello stato ho avuto paura di perderti per sempre, e di rimanere nuovamente solo in questo posto desolato.”

Dopo quella frase la situazione iniziò a diventare molto imbarazzante, ed i due si separarono subito. Anna dopo pochi secondi ruppe il ghiaccio chiedendo: “Come mai sei qui? Hai sconfitto quel mostro enorme?”

“Diciamo che stavo cercando di farli colpire il ghiaccio, e ci riuscì… solo che io non feci in tempo a schivare e lui mi uccise. Però dopo andai da lui, e deciso di riscattare il mio onore perduto, lo uccisi facendo cadere il suo cadavere nel ghiaccio rompendolo ed risolvendo due problemi in uno. Poi ho iniziato a cercarti, ho sentito dei rumori di battaglia e mi sono avvicinato ad essi, infine ti ho trovato in quello stato, il resto lo sai già. Ma come hai fatto a ritornare, credevo che dopo essere diventati vuoti non si potesse più ritornare ad essere umani.”

“Ti ricordi quando ho confessato che, dopo che perdo la vita, ricordo della cose?”

“In effetti è molto strano, dovrebbe succedere il contrario.”

“La verità e che quei ricordi non sono miei, ma sono di mia sorella, dopo che sono morta lei, per sopportare la situazione tragica del regno, confessava quello che le stava accadendo davanti alla mia salma, un po’ come facevo una volta davanti ai quadri quando non potevo parlare con lei, be non esattamente la stessa cosa perché parlare con un cadavere è un po’ macabro, non che mia sorella sia strana, semplicemente…”

“Anna, il punto.” La interruppe il suo interlocutore prima che ella partisse per la tangente.

“Giusto, stavo dicendo che probabilmente mentre lei si confessava con me, involontariamente mi passava i suoi ricordi che affiorano ogni volta che muoio. Grazie al fatto che l’ultimo ricordo affiorato mi è rimasto in mente nonostante fossi vuota, nonostante mi fossi dimenticata di me stessa, mi ricordai di Elsa.”

“Vorrei anch’io avere dei ricordi come te, ma l’unica cosa che ricordo è il sole… in realtà ho anche altri ricordi… più oscuri: urla di persone, violenza, morte…”

“Tranquillo, anche se non ti ricordi di sicuro qualcuno ti ha amato, un giorno ti ricorderai di questa persona.”

“Lo spero, ma dimmi perché tu sei diventata vuota?”

La principessa gli raccontò tutto ciò che aveva passato da quando era stata uccisa da Olaf, fino a quando era diventata vuota a causa dei Gargoyle, però omettendo la scoperta del fatto che era incinta, poiché non si sentiva pronta a confessare una cosa tanto personale.

Al termine del lungo racconto Solaire le ripose: “In poche parole hai bisogno di aiuto per uccidere quelle statue troppo animate? Certo che ti aiuterò! Non posso sottrarmi alla richiesta d’aiuto di una principessa.”

“Puntualizzammo che io non sono così disperata che non posso farcela senza un prode cavaliere, sei tu che mi stai offrendo il tuo aiuto incondizionato.”

“Ti sbagli, una condizione c’è se vuoi il mio aiuto.”

“Condizione?”

“Se vuoi il mio aiuto un’altra volta... devi prima lodare il sole.”

“Lodare il sole?”

Il guerriero si prostrò a terra, come quando una persona prega intensamente, ma poi si rialzò lentamente allargando con altrettanta lentezza le sua braccia, facendogli fare un angolo di 45 gradi con le sue spalle, e durante quel movimento urlò scandendo ogni sillaba: “Sia lode al soleeeee!!!”

Dopo quella scenda Anna rimase paralizzata e sussurrò: “Devo rifare questa cosa?”

“Questa non è una cosa! Questa è la lode al sole, e si devi farla. Su questo sono intransigente.”

Anna pensò seriamente che morire altre 10 volte era meglio che sottoporsi ad una cosa tanto imbarazzante, ma rendendosi conto che non nessuno avrebbe saputo di questa cosa escluso Solare, anche lei lodò il sole con quel modo altamente imbarazzante.

Solare annuì sodisfatto dicendo: “Come prima volta non è male, ma ci sarà tempo per migliorare.”

Anna giurò su se stessa che non avrebbe mai più rifatto una cosa del genere.

 

“Sei pronta Anna?” Chiese Solaire poco prima di fare gli ultimi passi che gli separavano dall’esterno del tetto della cattedrale.

Nonostante la ragazza avesse descritto a lungo i poteri dei Gargoyle al suo amico, ed insieme avevano elaborato diverse strategie, ella aveva ancora il ricordo troppo vivido delle sue morti per mano di quei mostri di pietra, per non avere una paura agganciate nell’affrontarli di nuovo, ma nonostante le sue emozioni rispose convinta: “Sono ritornata in vita pronta.” Quindi assieme i due invasero il dominio dei due guardiani.

I due mostri stavano immobili sulla cima del campanile, ma subito dopo si svegliarono ed entrambi planarono minacciosi sui due non morti. Solaire, seguendo il loro piano, creò una lancia solare nella sua mano, e la scagliò contro il Gargoyle senza coda che controllava l’oscurità urlando: “Assaggia il potere del sole!”

Il Gargoyle schivò l’attacco in volo, e creò sparò una fiammata oscura verso il cavaliere del sole, che si difese dietro il suo scudo, mentre l’altro mostro tentò di sparare verso la ragazza una lancia di ghiaccio, ma ella conosceva così bene le sue mosse che riuscì a schivarla in tutta tranquillità.

La prima parte del piano sembrava andata bene dato che erano riusciti a separare i due mostri, ma essi non erano sprovveduti, e dopo che subirono alcuni danni da parte dei non morti, entrambi si sollevarono da terra riunendosi mentre stavano volando. Entrambi i guardiani scagliarono la loro magia, creando la medesima combinazione letale di fiamme nere e ghiaccio che avevano rischiato di far diventare vuota Anna poco prima, ma entrambi i non morti erano preparati a quell’evenienza e per prima cosa evitarono quell’attacco correndo lontano l’uno dall’altra e successivamente Anna perese in mano il suo arco ed iniziò a scagliare frecce, mentre Solaire scagliò nuovamente le sue lance del sole. Dato che per i due mostri era stancante rimanere in aria per molto tempo, dopo alcuni secondi atterrano nuovamente, ed esattamente come prima si divisero, scagliandosi contro i due non morti ma questa volta con furia maggiore. Anna fu colta alla sprovvista e riuscì a malapena a parare con il suo scudo l’alabarda nemica che stava per abbattersi su di lei, ma il contraccolpo la spinse sul bordo del tetto. Il Gargoyle capì che la sua avversaria si trovava in difficoltà, e fece con la sua arma una rapida spazzata orizzontale. La principessa capì che se avesse parato quell’attacco, il contraccolpo l’avrebbe nel vuoto, quindi coraggiosamente rotolò sotto l’arma nemica, e colpì con una serie di fendenti la coda del mostro tagliandola. Questo fece infuriare il mostro il quale sparò cristalli di ghiaccio da tutte le parti, ed alcuni di essi la colpirono e l’impattò le fece perdere la sua spada ed il suo scudo. Anna era completamente disarmata, ferita, ed il Gargoyle la stava per tagliare in due con la sua alabarda, ma la non morta si salvò in extremis con un'altra capriola. Questa volta l’arma del mostro si incastrò nel tetto, purtroppo Anna non poteva sfruttare in nessun modo quell’opportunità perché era disarmata e le sue armi erano troppo lontane per poter essere recuperate in tempo… ma non era tutto perduto, infatti ella notò che accanto a lei c’era la coda mozzata del mostro, e dato che nella punta erano presenti delle lame come se fosse stata una ascia, la ragazza afferrò l’ex coda del mostro di pietra con entrambe le sue mani, lanciandosi contro il mostro, il quale riuscì a liberare la sua arma, solo per vedersi essere trafitto dalla sua stessa coda impugnata da Anna. La ragazza concentrò tutte le sue energie nella sua arma di fortuna, incantandola con la luce, e dopo un breve urlò di dolore da parte del mostro, la luce caricata nell’arma esplose, dando il colpo di grazia al Gargoyle di pietra che lanciava il ghiaccio, il quale scomparse in una luce bianca. Nonostante avesse vinto, per lei non era ancora finita dato che il secondo mostro sentendo il suo compagno cadere, abbandonò il suo combattimento con Solaire e si scagliò sulla ragazza ruggendo di rabbia. La non morta era completamente stremata, e non avrebbe potuto il nessun modo schivare l’attacco ma per sua fortuna, Solire scagliò un ultima lancia solare che colpì il suo aggressore, il quale stremato dalle ferite precedenti contro il guerriero del sole, cadde a terra e scomparve nello stesso modo del suo compagno.

Anna abbandono la coda del mostro e riprese possesso delle sue vecchie armi, un po’ deboli ma di sicuro molto più affidabili e maneggevoli di quell’enorme ascia di pietra. La ragazza si sentiva realizzata, in quell’istante non le importava più il fatto che, apparate sua sorella, tutte le persone che amava erano morte da tempo, il fatto che aveva perso un figlio prima ancora che potesse nascere… aveva sconfitto quei due mostri maledetti!!! Ed ora che ci pensava da sopra quel tetto la tempesta il sole era molto più visibile, e senza neanche pensarci, lo lodò come le aveva appena insegnato Solaire.  

L’uomo la osservò e le disse: “Sono contento che tu ti senta così felice, e che tu abbia appena lodato il sole in modo così perfetto.”

La ragazza si ricompose, vergognandosi di quello che aveva appena fatto, e comprendendo che aveva appena infranto il suo giuramento suo giuramento del sole disse: ”Emm…  adesso non dobbiamo andare a prendere quell’occhio?”

“Va bene però prima prendi questo frammento di stella.”

Quindi Solaire le diede in mano l’oggetto prezioso e la ragazza rispose: “Non posso accettarlo, ne hai già dovuto sprecare uno per salvarmi prima.”

“Tranquilla, ognuno di quei due mostri di pietra aveva dentro di se un frammento e quindi me ne sono lasciato uno per me.”

La ragazza quindi accettò il dono, convincendosi che un giorno avrebbe ripagato il suo nuovo amico per la sua gentilezza. A quel punto i due andarono verso il campanile della cattedrale, ed il momento in cui Anna avrebbe potuto riunirsi con Elsa era un po’ più vicino.

 










ANGOLO DEL NON MORTO (Lasciate ogni serietà o voi che entrate)

Razor666: Comunicazione di servizio, purtroppo ho finito tutti i capitoli scritti in precedenza, e questo comporta il fatto che non posso assicurare l’uscita in orario del prossimo capitolo, mi scuso in anticipo per eventuali ritardi. Ma bando alle ciance e vediamo cosa ne pensano i nostri non morti di questo capitolo.

Solaire + Anna: SIA LODE AL SOLEEEE!!!!

Elsa: Abbiamo appena perso mia sorella…. Ma non hai esagerato Razor a fare morire Anna più e più volte contro quei Gargoyle.

Razor666: Quei ca**o di Gargoyle mi hanno fatto penare l’inferno a me ed a tutti quelli che giocano a Dark Souls, quindi è giusto che Anna soffra come noi, altre domande?

Elsa: Si, che diavolo era quel demone chiamato Scarica Infinita.

Razor666: Il nome di quel mostro proviene da Dark Souls, ma la sua forma me la sono inventato io, e comunque quel mostro non è un demone, è un Bloodborne.

Elsa: E che diamine è, mai sentiti nominare?

Oscar: Li ho citati io nel primo capitolo.

Anna: E tu chi sei?

Oscar: Nessuno si ricorda di me BUHAHAHAHAHA (si mette a piangere)

Razor666: Tranquillo mio caro personaggio io non ti dimenticherò (Razor si mette a scrivere qualcosa, evidentemente si era dimenticato qualcosa, ed ora la aggiungeva.)

Anna: Un ultima domanda, Solaire è un estremista religioso?

Razor666: In pratica si, in effetti avevo in mente di mandarlo nei paesi dove c’è l’estremismo religioso… ma in tutte le simulazioni che facevo il risultato era sempre lo stesso: Dopo una settimana tutte gli uomini e donne si ribellavano a Solaire e ritornavano come prima, stufi di lodare il sole.

Solaire: Ma non c’è nulla di male nel lodare questo magnifico ed incandescente padre per 36 ore ogni giorno.

Razor666: Ma i conti non tornano, un giorno contiene solo 24 ore.

Solaire: Lo so, ma ho calcolato che si può lodare il sole 90 minuti ogni ora.

Razor666: …… be sperando che riesca a postare il prossimo capitolo in tempo, ci vediamo la prossima settimana ciao.  

 

 

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Capitolo 6
*** Bloodborne ***


FR-06

Anna e Solaire avevano appena sconfitto i due guardiani del campanile che costudiva la salma di Kairi, la guardiana dei falò che aveva un occhio artificiale con il potere di vedere ciò che non era visibile ad occhio nudo, l’unico modo per poter affrontare Olaf e poter raggiungere Elsa. I due entrarono dentro la torre, e dopo aver salito su per una rampa di scale a chiocciola, arrivarono finalmente al loro obbiettivo. La bara di marmo era posta al centro della stanza davanti ad  un falò, inoltre attaccato al tetto c’era un gigantesco campanile, ed ai lati della stanza c’erano delle gigantesche finestre ad arco, che avrebbero permesso di vedere l’intera città se non fosse per la tempesta. I due si riposarono immediatamente al falò, per recuperare le energie dopo la dura battaglia, e subito dopo la ragazza si alzò avvicinandosi lentamente alla bara sussurrando: “Perdonami Kairi.”. Quindi tentò di aprire la bara, però senza riuscirci, e dopo diversi tentativi accompagnati da diversi gemiti di sforzo della ragazza, Solaire le diede il cambio, tentando anch’egli di aprire la bara, senza però ottenere nessun risultato diverso. Alla fine il guerriero del sole si arrese dicendo: “Niente da fare, sembra incastrata.”

La principessa ebbe un intuizione, si guardò attorno e vide che in muro c’era una leva, e quindi Anna la abbassò sperando di sbloccare la bara. Subito le campane iniziarono a suonare fragorosamente, ed il suono rimbombò per tutta la città, naturalmente i non morti all’interno de campanile sentirono un rumore un tantino forte, ed al termine del suono delle campane i due erano a terra agonizzanti con le orecchie da buttare.

“Certo che potevi avvertirmi!” Disse Solaire

“Non ho sentito!” Rispose la ragazza

“CERTO CHE POTEVI AVVERTIRMI!!!”

“E COME FACEVO A SAPERE CHE LE CAMPANE AVREBBERO SUONATO!!!”

“SIAMO IN UN CAMPANILE, ERA OVVIO CHE L’UNICO MECCANISMO IN QUESTO POSTO LE AVREBBE FATTE SUONARE!!!”

“LA PROSSIMA VOLTA TI AVVERTO OK!!!”

Improvvisamente sentirono il rumore di qualcosa che si apriva, e dalla cassa da morto uscì della polvere, simbolo che un qualche meccanismo si era attivato. I due aspettarono alcuni secondi per far rimettere a posto i loro timpani, e quindi entrambi si avvicinarono dove era custodito la salma di Kairi, si guardarono, annuirono, ed infine aprirono insieme la bara. Il coperchio scivolò ed i due poterono vedere finalmente il corpo di Kairi, o meglio, la sua armatura poiché la guardiana dei falò era stata seppellita con l’armatura fucsia che aveva già visto Anna nel ricordo di Elsa, ottenendo così la conferma che i tre guerrieri che avevano salvato sua sorella dalle grinfie di Scarica Infinita erano Riku, Sora e Kairi. La principessa si fece coraggio, e delicatamente, sfilo l’elmo dalla salma, rivelando un teschio umano, ma che in un’orbita aveva un occhio di vetro con la iride color oro. Vedendo quel orribile spettacolo, Anna arretrò spaventata chiedendo all’amico: “Po… potresti prendere l’occhio per me?”

Solaire, mostrando il Massimo rispetto per il corpo, tolse lentamente l’occhio di vetro dal teschio, lo mostrò ad Anna chiedendole: “Sei proprio sicura di voler procedere? Guarda che posso trapiantarmi io quest’occhio ed affrontare il guardiano della Regina.”

“Solaire… hai già fatto così tanto per me. Mi hai salvato ben due volte, poco fa quando rischiavo di divenire vuota a causa dei Gargoyle, e quando mi hai salvata la prima volta da quei esseri vuoti, senza di te non sarei mai riuscita a sfruttare quel demone per rompere il ghiaccio e raggiungere mia sorella…. Ma questo è un passo che devo compiere da sola, solo dimostrando la mia forza ad Elsa, ella forse si fiderà di me ed accetterà il mio aiuto…. Detto questo secondo te quell’occhio mi sta meglio sul lato destro o sinistro del viso?”

“E che ne so... quale occhio chiudi quando devi guardare dentro un cannocchiale.”

“Tutti e due vanno bene, i giorni dispari del mese chiudo l’occhio destro, i giorni pari quello sinistro.”

“Cioè prima di usare un cannocchiale pensi al numero del giorno?”

“In realtà spesso e volentieri me ne dimentico e vado a casaccio… comunque ho deciso mi toglierò l’occhio destro.”

“Perché?”

“Perché mi sono appena ricordata che qualche volta gli ambasciatori parlavano per molte e molte ore, per questo avevamo deciso che se io le facevo l’occhiolino, e lei annuiva, io avevo il compito di trovare o inventare una scusa credibile, che permetteva a mia sorella di congedarsi dagli ambasciatori senza offenderli. Ecco dato che chiudevo sempre l’occhio destro, voglio che quando tutto sia finito Elsa in queste occasioni veda il mio occhio vero.”

“Ho capito, non c’è da sorprendersi se questo regno sia diventato vuoto, con dei reali così scansafatiche è ovvio che sia tutto andato a schifio.”

“Ehi! Mia sorella ha sempre lavorato più del necessario, non osare offenderla!”

“Per fortuna che io credo nel Sole, lui sì che non perde mai tempo, e sorgerà sempre e comunque.”

I due iniziarono a ridere fragorosamente, e dopo qualche secondo ritornarono seri, ed Anna disse: “Bene, adesso mi devo solo togliere un occhio, che sarà mai? Da quando sono una non morta ho perso un braccio, metà corpo e persino la testa.” Detto questo cercò di prendersi l’occhio destro con la sua mano, ma ogni volta che ci provava, la sua palpebra lo copriva automaticamente. Solare vedendola in difficoltà le se avvicinò dicendo: “Faccio io, cercherò di essere il più rapido possibile.”

Anna finalmente mostrò la paura che covava nel suo cuore, ogni volta che perdeva una parte del suo corpo il dolore era atroce, e non si sarebbe mai abituata a ciò quindi abbandonò tutta la sua spavalderia ed annuì. Solare prese un pezzo di legno per terra e lo diede ad Anna dicendole di morderlo il più forte possibile. Dopo di ciò si tolse i guanti di ferro dalle sue mani, mostrando la sua pelle nera e secca da non morto, spostò la palpebra destra di Anna il più alto possibile, ed avvicinò la mano libera al suo occhio chiedendole: “Sei pronta?”

Lei annuì e immediatamente dopo Solaire le cavò l’occhio in un secondo. Il dolore avrebbe fatto urlare Anna, ma il fatto che mordeva quel pezzo di legno le permetteva di sfogare l’acuto dolere stringendo quell’oggetto tra i suoi denti senza muovere il viso, e questo permise a Solaire di impiantarli l’occhio nell’orbita sanguinante della principessa. Anna sentì il suo nervo ottico dilaniato aderire perfettamente al suo nuovo occhio, come attratto da una forza magica, ma prima di ricevere una qualsiasi nuova immagine dal suo nuovo occhio si sentì svenire, ma prima di perdere completamente conoscenza vide la solita luce accecante che la introduceva ad un nuovo ricordo di sua sorella quando lei moriva.

 

Elsa iniziò a camminare a fatica verso i tre che avevano appena messo in fuga Scarica infinita, non le importava dell’intenso dolore che attanagliava il suo corpo ad ogni passo che faceva, l’unica cosa che aveva in mente era di chiedere a quei forestieri di prestarli la loro forza e di uccidere per sempre quei mostri che stavano divorando il senno dei suoi sudditi. Il guerriero con l’armatura nera si voltò verso di lei, ma prima che la Regina potesse avvicinarsi ulteriormente, sentì le sue gambe cedere sotto il suo stesso peso, però il guerriero corse verso di lei e l’afferrò tra le sue braccia, prima che cadesse al suolo. Elsa sussurrò; “Vi prego… aiutateci.”

“Siamo venuti qui per questo, bevete da questa fiaschetta vi sentirete meglio.” Quindi il guerriero le porse una fiaschetta che conteneva luce, ma nonostante Elsa non aveva mai visto una cosa simile, ne tantomeno sapeva se era pericolosa, bevve avidamente il contenuto della fiaschetta, rigenerando così le sue ferite, mentre nel frattempo i due compagni del guerriero si erano avvicinati incuriositi. Dopo che Elsa riuscì a stare in piedi da sola il guerriero che l’aveva sorretta le chiese: “Dobbiamo immediatamente parlare con il regnante di queste terre, sai dove possiamo trovarlo.”

“C’è l’hai davanti, io sono la Regina Elsa..”

“Regina?! Perdonante la mia impudenza, io sono il principe delle Isole Orientali Riku” Rispose immediatamente mettendosi inginocchio,

“Io sono Kairi.” Disse la guerriera con l’armatura fuxia, inginocchiandosi come Riku.

“Piacere io sono Sora.” Rispose quello con l’armatura color oro, senza però inginocchiassi e salutando la regina con un gesto della mano.

“Sora mostra rispetto!” Disse Kairi pestando il piede di Sora, costringendo quest’ultimo a inginocchiarsi dal dolore.  

“No, vi prego non c’è bisogno di queste formalità, sono io che vi devo ringraziare per aver messo in fuga quel mostro.” Disse Elsa trattenendo le risate nel vedere quella scena.

I tre si alzarono e Riku chiese: “Se ne sono altri di mostri simili a quello di prima?”

“Si, ma lui è il più forte, lo abbiamo chiamato Scarica Infinita.”

“Proprio come temevo, anche voi avete subito la piaga dei Bloodborne.”

“Tu gli hai già affrontati?”

“Lasci che ti spieghi tutto dall’inizio, 2 anni fa il mio regno, come il vostro è stato colpito da una stella morta, creando così la maledizione. Come da voi poco dopo sono apparsi dei mostri, noi gli abbiamo chiamati Bloodborne, esseri nati dalla energia della stella mota, ma privi dell’anima, e perciò si nutrono delle anime dei non morti, facendoli diventare immediatamente vuoti. Per poco non ci sterminavano tutti, finché non riuscimmo ad incanalare il potere dei falò.”

“Falò? Intendi quelle fiammelle che si sono create dopo la catastrofe.”

“Esatto, in realtà quelle fiammelle sono manifestazioni fisiche del potere residuo della stella. Grazie ad una ricerca disperata siamo riusciti a creare le Guardiane del Falò, fanciulle con il potere di potenziare le fiamme, e dando così la possibilità ai non morti non solo di riposarsi, ma anche di potenziarsi, così abbiamo ottenuto la possibilità di sconfiggere i Bloodborne. Un paio di mesi fa abbiamo percepito una nuova stella precipitare, purtroppo come forse sai i non morti non si possono allontanare troppo, ma la mia amica Kairi è una Guardiana del Falò è grazie a lei siamo risusciti ad eseguire un rituale che permette ai non morti di allontanarsi dalla stella. E’ stato un viaggio lungo, ma con il suo aiuto potremo potenziare i Falò di questo regno e sconfiggere i Bloodborne.”

“Intendi dire che la nostra unica possibilità è di affidarci al potere della cosa che ha causato la maledizione, non lo accetterò mai!” e dopo che ebbe detto questa frase si allontanò dal gruppo dandogli le spalle

Nonostante ciò Kari si avvicinò alla Regina e disse: “Anch’io la pensavo come te, i miei genitori sono morti il giorno dell’impatto, e perciò all’inizio non volevo diventare una Guardiana del Falò…però un giorno Riku e Sora hanno rischiato veramente di diventare vuoti, ed allora capii che se realmente volevo proteggerli dovevo abbandonare il mio orgoglio ed usare persino il potere della stella se volevo salvarli.”

“Kairi ha ragione, non c’è nulla di male nell’usare le armi del proprio nemico per batterlo.” Disse Sora avvicinandosi anch’esso ad Elsa.

“Elsa, se non accetti il nostro aiuto le persone a te care diventeranno vuote, sei sicura di questa tua scelta?”

La Regina ripensò a quando era morta Anna a causa della stella, ma improvvisamente ricordò quando sua sorella si era offerta di auitarla, e solo quando aveva accettato quell’offerta, la sua vita era finalmente cambiata in meglio, quindi rispose: “Cosa devo fare?”

“Grazie per esserti fidata, ti prometto che non ti deluderemo.” Rispose Riku,   

  

 

Anna si risvegliò lentamente in seguito al termine del sogno, e per prima cosa vide Solaire che guardava fuori da una finestra preoccupato.

“Per quanto tempo sono rimasta svenuta?”

“Pochi minuti, ma suppongo che in questo lasso di tempo tutti gli esseri vuoti e i golem di tua sorella ci abbiano sentito, dobbiamo muoverci.”

“Ne vedi qualcuno arrivare?”

“La tempesta non mi permette di vedere nulla, quindi non saprei il numero preciso, ma ho intravisto numerose ombre che si avvicinano.”

Solaire aiuto Anna ad rialzarsi, ma appena ella si alzò sentì un acuto dolore proveniente dal nervo attaccato al suo nuovo occhio, e questo la fece scappare un grido di sofferenza.

“Tutto a posto Anna?” Chiese l’uomo preoccupato.

“Non preoccuparti, è solo che il mio corpo si deve adattare per bene a questo occhio, spero almeno che non mi renda troppo brutta…”

“Cavolate! Secondo me ti sta bene, il suo colore oro mi ricorda molto il sole e rispecchia perfettamente il tuo spirito solare.”

“Dici davvero? Non è solo perché ti faccio pena?”

“Non sto mentendo, ma ora è meglio se parliamo di meno e pensiamo di più a scappare.”  

La principessa annuì ed insieme scesero dal campanile ed in un paio di minuti uscirono dalla cattedrale.

“Adesso dove dobbiamo andare?” Chiese Solaire all’amica.

“E che ne so, ancora non ho capito come orientarmi in mezzo a questa tempesta, era Kirk che sapeva la strada… chissà adesso dove sia.”

“Non importa, proseguiremo a caso annientando tutto ciò che tenterò di fermarci, finché non troveremo la strada giusta.”

“Mi piace come piano! Semplice ma deciso.”

I due come preannunciato decimarono tutti gli esseri vuoti che cercavano di bloccare la loro strada, infatti i due non morti erano diventati molto più forti dopo che avevano sconfitto i due Gargoyle, e persino per Anna era facile sconfiggere anche tre nemici alla volta. Per i due non morti sembrava essere tutto sotto controllo, quando ad un certo punto mentre stavano attraversando una strada, dagli vicoli più piccoli uscirono una decina di guerrieri di ghiaccio che gli circondarono.

“Anna sono troppi, dobbiamo fuggire immediatamente.”

“Ok concentriamoci su quelli davanti a noi ed apriamoci un varco con la forza!” Rispose Anna reattivamente.

Anna e Solaire si scagliarono a testa bassa contro i costrutti di Elsa che stavano davanti loro, i quali puntarono le lance verso i due aspettandoli con la guardia alzata, mentre i soldati di ghiaccio ignorati dai due non morti iniziarono ad inseguire quest’ultimi, creando una pericolosa tenaglia. Il guerriero del sole, da dietro ad Anna, lanciò in corsa una lancia solare contro i due soldati che gli sbarravano la strada, stordendoli e facendoli perdere la guardia, mentre la principessa colpì subito dopo i due nemici con un ampio fendente orizzontale. Il colpo non era letale e subito i due costrutti di ghiaccio colpirono la principessa, ma ella ignorò il dolore ed insieme a Solaire riuscirono a scappare dall’accerchiamento. Subito dopo I guerrieri iniziarono a sparare dalle loro lance dei dardi ghiacciati, ma dato che i due non morti erano di spalle non potevano in alcun modo vedere i colpi nemici e perciò furono colpiti alle spalle. La maggior parte dei dardi si conficcarono sulla schiena di Solaire, il quale perse l’equilibrio e cadde per terra. Anna vedendo l’amico in quelle condizione fermò la sua corsa e si voltò, però Solaire le urlò: “Continua a correre!” 

Ma nonostante la richiesta, Anna si mise tra lui ed i costrutti urlando: “Parla di meno e curati di più, non voglio separami da te un’altra volta!”

I nemici spararono un’altra salva di dardi ghiacciati, ma Anna caricò di luce il suo scudo e riuscì a parare tutti i colpi nemici, proteggendo sia lei che l’amico. I guerrieri di ghiaccio smisero di attaccare a distanza ed iniziarono a caricare i due non morti, ma appena Solaire rigenerò le sue ferite bevendo dalla fiaschetta, i due ripeserò a fuggire. Alcuni guerrieri lanciarono nuovamente contro di loro altri dardi, ma i due non morti avevano imparato la lezione, ed appena sentirono il rumore della magia lanciata, cambiavano immediatamente direzione riuscendo così a schivare i colpi dei nemici. Dopo una lunga corsa i due riuscirono a seminare i costrutti di Elsa entrando dentro una casa, attraverso l’ingresso situato in una stretta via secondaria. Anna e Solaire chiusero la porta alle loro spalle e si nascosero in una altra stanza con le armi in pugno, pronti a far valere cara la loro pelle decomposta se il loro nascondiglio veniva scoperto.  Dopo che passarono un paio di minuti senza che accadesse nulla, i due non morti si rilassarono e Solaire disse: “Anna… riguardo a prima… ti ringrazio per avermi salvato… però non avresti dovuto farlo.”

“E perché non avrei dovuto aiutarti?! Non potevo lasciarti lì in balia di quei mostri.”

“Si che potevi lasciarmi, non ti ricordi che la tua missione è di aiutare tua sorella? Se tu diventassi vuota a causa mia... non me lo potrei mai perdonare.”

“Solaire, avrei una domanda da farti… MA LODARE IL SOLE TI HA FUSO IL CERVELLO?!?!?! Come puoi solo pensare che pur di salvare Elsa io sia disposta a sacrificarti? Ne abbiamo passate tante insieme ed ormai tu sei il mio migliore amico… non che adesso abbia altri amici maschi, poiché da quando sono una non morta ho incontrato solo altri due uomini, uno probabilmente e già vuoto mentre l’altro chissà dov’è… ma sto divagando. Quello che voglio dire e che non ti abbandonerò mai, e prometto che noi tre: Io, tu ed Elsa porremo fine alla maledizione e ne usciremo tutti quanti vivi.”

Anna urlò quella frase tutta d’un fiato e se avrebbe avuto bisogno di respirare, a quest’ora probabilmente sarebbe annaspando in cerca di ossigeno. Solaire rimase in silenzio per qualche secondo, senza sapere minimamente cosa pensare, ma poco dopo le rispose: “Anch’io ti voglio bene, ed anch’io vorrei porre fine a questa maledizione, però…. Io non ho passato, non ho ricordi, e se mai qualcuno mi voleva bene a quest’ora adesso sarà morto. Anche se ritornassi in vita, per me non la situazione non cambierebbe, poiché la maledizione ha già portato via la mia vecchia identità. Solaire è solo un nome fittizio creato solo per evitare di diventare vuoto, in realtà ormai non sono nessuno, e non voglio che una qualsiasi persona scarifica la sua felicità per una nullità come me.”

“Vuoi sapere cosa ne penso io di tutto questo tuo discorso? CAVOLATE! In tutta la mia vita non ho mai incontrato una persona che loda il sole, quindi ti posso assicurare che tu, Solaire, hai una tua identità personale che nessun’altro ha ed avrà mai. La tua vita non è inferiore alla mia o a quella di qualcun altro solo perché non hai memorie del tuo passato, per quanto mi riguarda potresti anche essere nato due giorni fa, ma la tua vita ha la stessa dignità mia, di Elsa, e di qualsiasi altra persona buona presente nel mondo.

Prima che il non morto potesse dire qualcos’altro, sentirono provenire da fuori diversi rumori, ed i due si avvicinarono con cautela alla finestra, evitando di sporgersi troppo. Fuori dalla casa i soldati di ghiaccio stavano facendo irruzione in tutti gli edifici che vedevano, e Solaire disse: “E’ la prima volta che vedo dei costrutti o esseri vuoti cercare attivamente dei non morti, in genere attaccano solo chi gli si avvicina troppo… e come se qualcuno li stesse comandando.”

“Adesso non importa pensiamo solamente ad uscire di qui.”

I due cercarono di uscire senza farsi vedere, passando per la stessa porta che avevano usato per entrare dentro, ma per loro sfortuna appena uscirono furono subito individuati da un soldato nemico, che però i due non morti distrussero subito, ma non prima che il costrutto emise un forte stridulo acuto, probabilmente un richiamo poiché in pochi istanti furono raggiunti dagli altri soldati di ghiaccio. A differenza della prima imboscata, questa volta i non morti avevano il vantaggio dell’ambiente, infatti poiché la via era stretta, i loro nemici non potevano attaccarli ai fianchi, ed erano ammassati in due gruppi situati alle esetrmità della via, più o meno contenti 4 guerrieri ghiacciati, ma grazie alla ridotta ampiezza della via, non potevano stare nella stessa linea di formazione più di 2 guerrieri.

“Insieme finché morte non ci separi?” Disse Solaire ad Anna mentre erano di spalle, pronti a fronteggiare i due gruppi di nemici.

“D’accordo…Aspetta, cosa intendi dire?!”

“Che combattiamo insieme finché uno di noi due non muore e ritorna in vita da un’altra parte, cos’altro può significare?”

“….non pensavo che la tua amnesia fosse così grave, più tardi te lo dirò.”

Dopo che i due terminarono quell’imbarazzante dialogo, soprattutto per la ragazza, i due si scagliarono contro i due gruppi di nemici. I soldati di ghiaccio fronteggiati da Anna, iniziarono subito a sparare le loro lance ghiacciate contro di lei, che per fortuna impattarono contro il suo scudo alzato senza ferirla. Capendo che gli attacchi a distanza erano inefficaci, i primi 2 soldati della formazione alzarono i loro scudi e puntarono le loro lance verso la ragazza, mentre gli altri 2 gli stavano dietro con le armi che puntavano in alto. Anna decise che era meglio puntare tutto sull’aggressività, quindi caricò di luce la sua lama, e si scagliò contro i nemici. Appena fu a corto raggio, i primi due soldati cercarono di trafiggerla con affondi della loro lancia, mentre erano protetti dai loro scudi, ma la ragazza si abbassò repentinamente, evitando così gli attacchi, inoltre con una rapida spazzata colpì alle ginocchia i due soldati, e con un esplosione di luce distrusse completamente gli arti inferiori delle creature. Subito dopo i due soldati che stavano dietro ai soldati appena gambizzati abbassarono le loro lance, ma Anna riuscì ad evitare di essere colpita spostandosi rapidamente a sinistra, evitando così la lancia che veniva da destra, ed allo stesso tempo parò con il suo scudo la lancia che la minacciava alla sua sinistra. Immediatamente dopo la ragazza scattò verso il guerriero di ghiaccio, privo di guardia a causa dell’attacco fallito, scavalcando il soldato con le gambe mozzate sotto di lei, e con rapido affondo colpi la gola del nemico decapitandolo. L’ultimo soldato in piedi cercò di far roteare la sua lancia verso di lei, ma essa era troppo lunga per l’ambiente ristretto, e rimbalzò contro una parete, naturalmente la principessa ne approfittò e lo annientò con un paio di fendenti e successivamente diede il colpo di grazia ai due soldati stesi a terra privi di gambe. Infine estrasse il suo arco e scoccò un paio di frecce che eleminarono l’ultimi costrutti che stavano fronteggiando Solaire, il quale si voltò verso la ragazza e disse: “Anche se avevo tutto sotto controllo e potevo farcela da solo, grazie comunque.”

“Di niente, e addosso moviamoci prima che ci piombi addosso un altro esercito!”

Ma pochi istanti prima che il non morto rispondere, una gigantesca lancia di ghiaccio lo trafisse alle spalle. Il guerriero del sole osservò la lancia uscirgli dal petto, per poi cadere in ginocchio. Il primo istinto di Anna fu quello si soccorrerlo, ma appena si mosse da dietro Solaire partirono nuove lance ghiacciate da delle figure nascoste dalla tempesta di neve, che si conficcarono nel suolo tra i due non morti. Anna si mise in posizione di guardia ed urlò: “Come osi colpire alle spalle il mio amico!”

Da dietro il guerriero in ginocchio, una figura si fece largo tra la tempesta, seguita da diversi guerrier di ghiaccio, ed appena si avvicinò alle spalle del non morto sofferente, La principessa non poté credere ai suoi occhi ed urlò: “Kirk?! Che ci fai qui?”

Il cavaliere delle spine estrasse la sua spada, ma che dal loro ultimo incontro era cambiata notevolmente, infatti l’arma era completamente ricoperta di ghiaccio e le spine incastrate nella lama erano base di lunghi spuntoni di ghiaccio, ma prima che Anna potesse dire qualcosa, Kirk disse: “Lo sai Anna, non credevo che tu saresti riuscita a sconfiggere quei Gargoyle.”

“Tu… tu sai il mio vero nome?”

“Certamente, io e tua sorella abbiamo fatto una chiacchierata.”

“Anna…scappa” Sussurrò disperato Solaire prima che Kirk lo decapitasse.

La principessa osservò sconvolta il suo amico scomparire ed urlò: “Perché fai questo, mi hai dato la tua parola!!!”

“La situazione è cambiata, Elsa mi fatto una proposta che non potevo rifiutare.”

“Non ci credo che Elsa tratti con un criminale come te.”

“Per la precisione tua sorella ti ha venduta a me.”

“Co…cosa….bugie, lei non…”

“Lei non lo farebbe mai? Possibile che tu ancora non abbia capito che Elsa ti vuole morta!”

Anna era sconvolta, sapeva che Elsa la voleva far diventare vuota piuttosto che lasciarsi aiutare, ma arrivare a consegnarla nelle mani di un assassino?

Vedendo che Anna non ci decideva a rispondere, Kirk disse: “Dopo che tu sei morta contro i Gargoyle, i mostri poco prima di uccidermi si sono fermati, e dal cielo è partito un raggio blu ed ho sentito la voce di Elsa dirmi che lei aveva scoperto da tempo il mio problema, e che era disposta ad aiutarmi, se io mi occupavo di te, così toccai il raggio e mi teletrasportai da lei, ed ella mi donò parte della sua magia ed il potere di controllare i suoi costrutti di ghiaccio, devo ammettere che non mi aspettavo che tu nel frattempo eri riuscita a sconfiggere quei guardiani di pietra.”

“Ma mi hai promesso la tua riconoscenza se ti avessi fatto uscire di prigione!”

“L’unico modo perché volevo uscire di prigione era perché volevo aiutare mia figlia a non soffrire, ma Elsa mi ha offerto un modo per curarla completamente.”

“Tua figlia?! Vuoi dire che devi proteggere tua figlia? Vuoi dire che è una non morta? Non capisco, Elsa non vuole cancellare la maledizione, non può aiutarla.”

“Non ho mai detto che mia figlia è una non morta! Lei è una Bloodborne, la maledizione è l’unica cosa che la tiene in vita!”

Anna era molto confusa, nel ricordo Riku aveva detto che i Bloodborne si auto generavano dalla energia della stella morta, non erano mai stati esseri umani, quindi disse: “Stai mentendo! So bene che i Bloodborne non sono esseri umani!”.

“Credi a quello che vuoi…” Quindi Kirk si scagliò contro la ragazza, la quale riuscì solo all’ultimo a ripararsi dietro lo scudo, ma il contraccolpo la fece cadere a terra. Il cavaliere di spine, cercò di trafiggerla, ma Anna rotolò via appena in tempo. La principessa rialesandosi urlò: “E comunque non ci credo mai che Elsa non ti abbia subito aiutato a salvare tua figlia, lei è troppo buona, non farebbe mai soffrire un’ innocente!”

“Lei da sola non la può curare, anzi se volgiamo essere precisi, lei non la può curare e basta.” Quindi Kirk evocò dalla sua spada ghiacciata una lancia di ghiaccio gigantesca che se Anna non avesse schivato, lo scontro si sarebbe già concluso.

“Ed allora cosa ti ha promesso se non la può curare?” Disse Anna mentre cercava di colpirlo con un fendente.

Kirk parò il colpo con la sua spada ed i due contendenti rimasero in una posizione di stallo, quindi l’uomo rispose: “Il corpo di mia figlia non può essere curato, ma può essere sostituito.”

Quindi dalla sua arma generò una esplosione di ghiaccio che scagliò Anna contro un muro. Subito la principessa tentò di bere dalla sua fiaschetta, ma ad un certo punto diversi costrutti di ghiaccio agli ordini di Kirk, la immobilizzarono, e quest’ultimo si avvicinò a lei, mentre ella cercava di divincolarsi. Il cavaliere di spine si avvicinò alla ragazza e disse: “Elsa mi ha donato la magia che mi permetterà di sostituire il corpo morente di mia figlia, con uno molto più vitale, il tuo: l’accordo perfetto, tua sorella ottiene la tua morte, ed io ottengo la vita della mia bambina. Pensa al lato positivo, il tuo sacrifico salverà una vita.”

Quindi Kirk trafisse il corpo di Anna con la sua spada, e la magia di Elsa contenuta all’interno di essa la fece cadere in una specie di sonno forzato, molto simile ad una paralisi.

 

Erano passato circa un mese da quando Riku è la sua compagnia erano giunti ad Arendelle, e quasi tutti i Bloodborne erano stati sterminati, tutti tranne uno, Scarica Infinta, ma in quel momento, Elsa, Riku, Sora, Kairi ed una decina tra i cavalieri più forti di Arendelle, tra cui anche Kristoff erano in marcia per annientare l’ultimo Bloodborne. Dato che quei mostri erano invisibili la compagnia in teoria non potevano sapere dove si nascondesse l’ultimo mostro, ma per fortuna con loro c’era Kairi, che con il suo occhio speciale poteva vedere dove si nascondevano i mostri. La Guardiana del Falò ad un certo punto proferì: “Ora lo vedo chiaramente, si trova dentro i resti di quell’edifico…. Dannazione non abbiamo molto tempo, sta per trasformarsi!”

Ad Elsa gli avevano spiegato che la vera forza di Bloodborne si mostra solo dopo che questi si sono trasformati, la Regina non aveva mai visto la forma trasformata dei Bloodborne, ma non era curiosa a lei bastava sapere che dovevano essere uccisi prima di ciò. Il gruppo non perse altro tempo e si diresse rapidamente nel punto indicato da Kairi, quindi Riku evocò una sfera oscura ed urlò: “Sappiamo che sei lì, mostrati e combatti!”

Dato che i Bloodborne non potevano essere invisibili ed allo stesso tempo combattere, la lucertola gigante sputa fuoco annullò l’invisibilità e si mostrò alla compagnia ruggendo fragorosamente.

“Tutto ciò finisce qui mostro!!!” Quindi Elsa e Riku sparano insieme una sfera combinata di oscurità e ghiaccio, ma Scarica Infinita la schivò agilmente con un balzo, e si scagliò verso di loro. Grazie all’allenamento fatto con Riku e Sora, Elsa riuscì a schivare agilmente l’artigliata del mostro, il quale fu immediatamente ferito dai fendenti di Sora, Kristoff e degli altri cavalieri. Improvvisamente il mostro si allontanò di diversi metri, e sopra di se creò una sfera di fuoco, che dopo pochi secondi inghiotti e subito dopo sparò un raggio infuocato gigantesco. La maggior parte della compagnia venne incenerita dall’attacco, e solo Elsa, Kristoff ed i tre provenienti dalle Isole Orientali riuscirono a salvarsi. A quel punto Elsa si infuriò e lanciò una gigantesca lancia ghiacciata contro il mostro, il quale stranamente non schivò il colpo, e dopo qualche secondo barcollò e cadde a terra privo di vita.

“E’ morto?” Chiese Elsa sconvolta dal fatto che il mostro era stato sconfitto così rapidamente.

“No… siamo stati troppo lenti, ha raggiunto li stadio finale.”  

I secondi passarono lentamente, e dal mostro privo di vita iniziò ad uscire qualcosa, La Regina osservò meglio, e vide stupefatta, che dalla schiena del mostro uscì un essere umano.  Esso era un ragazzo sui 18 anni dai capelli castani, ma dalla pelle liscia come quella di un neonato. Il suo corpo era ricoperto da diverse membrane color rosso sangue, residui del suo precedente corpo. Improvvisamente il ragazzo/Bloodborne si ricoprì di fiamme, e quando queste si furono estinte, il suo corpo era ricoperto da un armatura a scaglie color rosso fiamme, e nella mano destra possedeva una arma composta da due lunghe lame, una innestata nella parte anteriore del manico, una invece nella parte posteriore. L’essere appena creatosi scese dal corpo ormai privo di vita della lucertola gigante, puntando dritto verso i non morti.

Sora urlò: “Ci penso io a questo mostro!” Quindi si scagliò contro l’essere, ma appena il non morto cercò di colpirlo con la sua katana, il Bloodborne dall’aspetto umano devio l’attacco del non morto, quindi esegui una giravolta a 360° decapitando Sora con la lama posteriore della sua doppia lama.

Elsa osservò terrorizzata la scena e sussurrò: “Non è possibile.. chi sei tu?”

“Credo che voi umani mi abbiate chiamato Scarica Infinita, mi piace come nome.” Rispose sogghignando il Bloodborne.

“Tu parli?” Rispose la Regina.

“Certo che parlo Elsa, ed ho proprio voglia di farmi una chiacchierata con te.”

Kristoff, Riku e Kairi si misero davanti ad Elsa, e Riku disse: “Non farti ingannare Elsa, quel mostro vuole solo la tua anima.”

Però Scarica Infinita non era per nulla spaventato, infatti si mise a ridere dicendo: “Menomale che siete ancora combattivi, avevo proprio voglia di testare il mio nuovo corpo.”

Il primo ad attaccare, fu Riku che sparò una gigantesca sfera oscura, che però fu respinta indietro da un muro di fiamme creato dal Bloodborne, e la sfera oscura  colpì ferendo il suo stesso evocatore. Kairi creò una lancia solare, ma prima che la potesse lanciare, ma non fece in tempo a lanciarla che il mostro scattò verso di lei trafiggendola con la sua doppia lama, quindi la scagliò a diversi metri di distanza uccidendola. Però Elsa nel frattempo aveva evocato una lancia di ghiaccio e la scagliò contro Scarica Infinita, e nello stesso tempo Kristoff cercò di trafiggerlo con la sua spada. Nonostante i loro attacchi combinati, il mostro si difese deviando la magia di Elsa con la sua arma, e afferrando con la mano sinistra l’arma di Kristoff. Il cavaliere cercò di imprimere più forza nell’attacco, senza però ottenere alcun effetto.

“Ciao Kristoff, scusami tanto se non ti avevo riconosciuto subito, ma il tuo aspetto da non morto non mi ha aiutato.” Disse Scarica Infinita guardandolo negli’ occhi.   

“Non è possibile… i tuoi occhi…”

Il Bloodborne scagliò il cavaliere vicino ad Elsa, la quale si precipitò subito ad aiutare l’amico, il quale però si rialzò subito e le disse sconvolto: “Non so come sia possibile, ma quel mostro ha gli stessi occhi di Anna!”

“Cosa!” Rispose sconvolta la Regina, e guardando attentamente Scarica Infinita poté solo constatare che era la verità.

“Davvero ho anche i suoi occhi, be se ti interessa saperlo io possiedo anche i ricordi della tua amata sorellina.”

Elsa guardò Riku e chiese: “Dimmi la verità, come fa quel mostro ed essere collegato ad Anna? Era persino morta prima ancora che Scarica Infinita apparisse!”

Riku era sconvolto e rispose solamente: “Non è possibile… questo vuol dire che…”

“Riku!!! Cosa diavolo sta succedendo, rispondimi!” Urlò Elsa, mentre Scarica Infinita si stava godendo la scena in tranquillità.

Riku rispose dicendo: “Elsa, ti ho mentito, i Bloodborne, non sono nati dalla stella, ma essa gli ha solamente dato la vita…”

“Non capisco cosa vuoi dire! Parla chiaramente.”

“I Bloodborne derivano da esseri umani non ancora nati ma che sono morti prima di nascere. Dopo un po’ di tempo essi nascono sotto forma di piccoli mostri nei pressi di un falò.”

“Esseri umani non ancora nati? …questo significa che…”

Quindi la Regina guardò il Bloodborne sconvolta, il quale disse: “Esatto Elsa, Anna era mia madre.”

Nel sentire le parole di Scarica Infinita, Kristoff urlò: “Non è possibile che da Anna sia nato un mostro del genere!” Quindi si scagliò contro di lui, nonostante sia Riku che Elsa gli urlarono di non farlo.

Il cavaliere cercò di decapitare il Bloodborne, che aveva appena scoperto essere suo figlio, ma esso deviò l’attacco de non morto, e gli afferrò il volto sollevandolo da terra.

Elsa capì immediatamente le intensioni del mostro ed urlò: “Aspetta non farlo!”

Ma era già troppo tardi ed il Bloodborne assorbì l’anima di Kristoff in un lampo di luce bianca, quindi scagliò via il cavaliere ormai divenuto vuoto. A quel punto Elsa urlò: “Perché l’hai fatto? Se davvero hai i ricordi di Anna…”

“Anche se ho i ricordi di Anna non significa che provo i suoi sentimenti.”

“Ma… era tuo padre!”

“Ti sbagli, è stato la stella a darmi la vita, è lei il mio vero ed unico genitore.”

Quindi Scarica Infinita creò una sfera di fuoco e la lanciò verso l’alto, quando la sfera raggiunse un’ altezza tale da diventare un puntino microscopio nel cielo, essa esplose creando una immensa luce rossa che irradio tutta Arendelle. Elsa e Riku furono costretti a chiudere gli occhi, e quando gli riaprirono scoprirono che il sole era diventato una gigantesca palla color rosso fuoco che irradiava tutto il regno con una luce rossa sangue.

“Cosa diavolo hai fatto Scarica Infinita.” Esclamò Elsa.

“Tranquillo, ho solo messo nell’cielo una magia che permette di modificare la luce del vostro sole, dandogli la forma del mio sole.” Rispose il Bloodborne guardando il cielo estasiato, a quel punto Riku si scagliò contro di lui, mentre Elsa stava caricando una lancia di ghiaccio, entrambi decisi a sconfiggerlo. Il Bloodborne schivò l’attacco di Riku e con la sua doppia lama divise in due la lancia di Elsa. Riku tentò di colpirlo con la sua sciabola nera mentre era alle spalle del mostro, ma esso lo trafisse al petto senza neanche voltarsi. Quando Riku scomparì Elsa evocò una spada di ghiaccio e si scagliò contro Scarica Infinita, però il Bloodborne distrusse la spada di Elsa con la sua doppia lama, per poi colpirla mettendola in ginocchio.

“Elsa, perché stai cercando di proteggere Arendelle.”

“Me lo chiedi pure se hai i ricordi di Anna?! Io voglio proteggerli sia perché sono la Regina, sia perché Anna avrebbe voluto che Arendelle fosse salva.”

“Ma ormai Anna è morta, è vuoi sapere una cosa? Quando io divoro l’anima delle persone, riesco a percepire gli ultimi pensieri delle mie vittime, e la maggior parte dei tuoi sudditi col cavolo che ti amavano, avevano paura di te.”

“Cosa vuoi dire?”

“E’ nella natura umana avere paura di coloro che sono diversi, secondo te perché dopo che hai congelato Arendelle, tutti ti abbiano perdonato? In realtà avevano paura che si fossero opposti a te, tu avresti congelato nuovamente il regno, e poi quando è caduta la stella pensi che la situazione fosse cambiata? No, la maggior parte delle persone che ho divorato credevano che fossi tu la causa dell’impatto della stella con la successiva maledizione. Ed infine secondo te perché Kristoff ti stava accanto nonostante lui fosse solamente un umano? Facile perché lui amava Anna e sapeva che lei era l’unica che ti amasse veramente, quindi per rispetto per la sua amata ha agito di conseguenza.”

“Stai mentendo!”

“Credi a quello che vuoi, ma sappi che tu non puoi vivere insieme agli umani… ma puoi vivere SOPRA di loro, unisciti a me, ed insieme governeremo la maledizione e la useremo per sottomettere gli altri regni.”

“Tu… Tu sei pazzo!!!”

“Pensaci bene Elsa, nel frattempo credo che mi traferirò nel tuo castello, dai ricordi di Anna penso che sia abbastanza comodo.” Quindi Scarica Infinita chiamò a se Kristoff ormai divenuto vuoto, e gli ordino di uccidere Elsa, la quale prima di scomparire vide il Bloodborne dirigersi verso il castello.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



ANGOLO DEI NON MORTI/BLOODBORNE (Lasciate ogni serietà/anima, o voi che entrate)

Razor666: Come potete ben vedere ho spiegato cosa diamine fossero i Bloodborne, spero che la cosa via abbia sorpreso, d’altronde avevo detto che la storia dell’ ””””aborto””””” di Anna fosse inerente alla trama.

Anna: “………. Chiedo il trasferimento ad un’altra fanfiction.”

Razor666: Permesso negato, d’altronde voglio fare una piccola anticipazione ai lettori: Anna e Scarica Infinita si incontreranno, cosa succederà all’ loro incontro.

Solaire: Che entrambi loderanno il sole?

Scarica Infinita: Ma quale sole, al massimo io credo nel mio padre, la stella.

(I due si guardano negli occhi)

Razor666: Ok, fermatevi prima che qui inizi una guerra religiosa!

Kirk: Non so perché ma dopo aver tradito Anna le mie quotazioni di gradimento sono calate a picco.

Anna: E poi non capisco come Elsa abbia dato l’ordine a Kirk di uccidermi.

Razor666: Io ho solo detto che l’ha fatto, non ho mica che dopo che l’abbia fatto, stia a posto psicologicamente.

Elsa (ascoltando musica con gli auircolari): Che hai detto?

Razor666: Come non detto.

Riku: Sono contento di essere apparso, ma non ho ben capito perché non ho un ca**o di dialogo che spiega il mio passato.

Razor666: Perché non hai avuto tempo di parlarne con Elsa, d’altronde avete passato un mese a sconfiggere Bloodborne ed esseri vuoti, quando la questione di Scarica Infinita si sarà risolta tu ed Elsa potrete parlare quanto volete. In realtà il capitolo era troppo lungo e volevo spiegare entro questo capitolo cosa fossero i  Bloodborne

Ed adesso ciao a tutti i lettori ci vediamo la prossima settimana, e vi avviso che ci sarà un capitolo molto triste, o meglio cercherò di farlo triste, poi non so cosa ne viene fuori.


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Capitolo 7
*** Memorie ***


DF-07

“Svegliati Anna!” Tuonò il cavaliere di spine mentre quest’ ultima si trovava stesa per terra con le mani legate, priva delle sue armi.

I due si trovavano all’interno di una fredda e buia caverna, la poca luce entrante dalle fessure della roccia, era filtrata dalla tempesta di neve che imperversava fuori da quel luogo, e perciò era debole e di color blu. L’interno della grotta era riempita di stalagmiti e stalattiti, ma le formazioni calcaree erano ricoperte da ragnatele gigantesche, ed ad alcune di esse erano attaccate dei bozzoli dalla forma umana, anche se sembravano molto vecchi, in effetti il luogo sembrava essere indisturbato, come se chi avesse creato tutto quell’orrore avesse da tempo abbandonato quel luogo…. O almeno così sembrava essere la situazione. Kirk non ottenendo nessuna reazione, sbuffo dicendo: “Non mi menti, lo so bene che la magia di Elsa ormai deve essere terminata, quindi alzati ora.”

Infatti Anna non era svenuta a causa della magia, e neanche stava dormendo dato che i non morti non provano sonno, la principessa stava pensando al fatto che la sua amata sorella pur di allontanarla aveva fatto un patto con un sicario per accordarsi sulla sua morte, ricordava il sogno quando attraverso gli occhi di Elsa scopriva che suo figlio mai nato era in realtà divenuto un mostro assetato di anime, e rivedeva ogni istante quando il suo amato Kristoff veniva privato dal senno, diventando vuoto per mano di quel mostro.

Quei ricordi erano troppo dolorosi, qual era il senso di continuare a combattere sapendo tutto ciò?

La risposta non era molto difficile, anzi era istintiva:

Non c’era nessun motivo per continuare, tanto vale farla finita…per sempre.

Krik iniziò ad arrabbiarsi sul serio a causa dell’indifferenza di Anna, quindi si preparò a calciarla pur di farla alzare, ma prima che passasse a questo metodo, lei lentamente si rialzò da sola. Il cavaliere di spine la guardò e disse: “Era ora che ti svegliassi, per eseguire il rituale ho bisogno che la tua coscienza sia sveglia, prova solo a ribellarti ed io….”

“Non mi voglio ribellare, voglio solo farla finita.”

“Stai tramando qualcosa, fino a poco fa non eri così arrendevole...”

“Solo ora ho capito come stanno veramente le cose. Per molti anni Elsa si era isolata da me, ed io non mi arresi e grazie a ciò ci ritrovammo… però adesso le cose sono diverse, per me sono passate solo poche ore, ma per Elsa sono passati dieci anni; dieci anni in cui è stata senza di me, si è sposata, e chissà cos’altro è successo. Sta di fatto che quella che vedo ora non è più l’Elsa che conoscevo, l’Elsa che ho salvato tempo fa ormai è morta da tempo. Ma prima ho un ultima richiesta.”

“Quale sarebbe?”

“Nel mio viaggio ho scoperto che Elsa ha affrontato un Bloodborne chiamato Scarica Infinita, sai come è andata a finire.”

Krik la osservò per un attimo e rispose: ”Elsa combatte contro quell’ ragazzo, e dopo una lunga lotta riusci ad ucciderlo.”

Anna strinse i pugni nel sentire definire “ragazzo” un mostro mangia-anime che ucciso il suo amato, nonostante possedesse i suoi ricordi, quindi sapesse come Kristoff fosse un brav’uomo e che non meritava quella fine. Ma nonostante ciò un sentimento la pervase, come se una parte del suo cuore credeva che Scarica Infinita fosse comunque suo figlio, era simile a dispiacere, misto a rabbia per non averlo potuto conoscere… ma la principessa scacciò via quei pensieri, poiché chi uccide a sangue freddo non merita compassione.

“Bene ora che ho esaudito il tuo desiderio preparati a muoverti, non sono disposto a prolungare le sofferenze di mia figlia un secondo di più.” Quindi l’uomo afferrò la corda che la teneva legata e la costrinse a proseguire verso l’interno della caverna. Più si avventurava all’interno di essa, più aumentavano le ragnatele, e la luce proveniente dall’esterno diminuiva, donando all’ambiente un aspetto sempre più spaventoso, ma nonostante ciò l’ambiente diventava sempre più luminoso poiché dalla fine del tunnel proveniva una intensa luce rossa, come se alla fine di esso ci fosse un gigantesco incendio. Da quando era diventata una non morta solo pensare alla fuoco la faceva sentire meglio, eppure questa volta era diverso, era come se quella luce le stesse risucchiando il suo senno, più camminava e più i suoi ricordi sfuocavano e perdevano significato.

Improvvisamente nella mente di Anna riecheggiarono tutti i momenti più importanti della sua vita, come se il suo sub conscio sapesse che per lei era la fine e stava iniziando a rievocare tutti i suoi ricordi del passato, come un pescivendolo che cerca di smerciare il pesce prima che esso vada a male. Dopo un tempo oggettivamente breve ma che per Anna fu lunghissimo, lei ed il suo carceriere raggiunsero la fine del tunnel, il quale terminava allargandosi formando cavità molto ampia ma le pareti erano completamente ricoperte di ragnatele e bozzoli, ed al centro era presente una gigantesca fiamma color vermiglio che nonostante la sua grandezza non le dava il benché minimo conforto, anzi era sicura che stare per molto tempo al suo cospetto l’avrebbe fatta diventare vuota. Nonostante tutto ciò era molto spaventoso, non era niente in confronto al essere che abitava la caverna: era un gigantesco ragno pallido ricoperto di pus sanguinolenti e di ragnatele, inoltre esso era quasi completamente immobile se non per piccoli movimenti che sembravano spasmi di dolore.

“Non mi dire che… quella è tua figlia?”

“Riesci a vederla? Giusto quell’ occhio… spero che non interferisca con il rituale.”

Nonostante Anna avesse già accettato la morte, provò una immensa paura e fece qualche passo indietro, ma il suo aguzzino le afferro saldamente un braccio, e le spine della sua armatura martoriarono la pelle della povera ragazza. Ella si fece coraggio e proseguì verso la creatura mostruosa, e cercando di sdrammatizzare la situazione pensò: “Che sarà mai? Non credo che sentire la propria mente venire annichilita da un essere mostruoso, sia peggio che studiare storia della politica.” Ma appena si avvicinò alla creatura, vide qualcosa di nuovo. Infatti l’orrore generale causato dalla vista della creatura le aveva impedito di vedere sopra la testa del ragno fuoriusciva il corpo di una ragazzina che sembrava avere 15 anni. Il suo corpo era fuso, dalla vita in giù, dentro il cranio del mostro, il suo volto era pallido e tremava di freddo, nonostante il suo corpo fosse circondato da una pesante pelliccia, probabilmente messo da Krik, il suoi capelli erano bianchi ed i suoi occhi erano chiusi, probabilmente era anche cieca.

“Cosa le è successo?” Sussurrò Anna.

“E’ stata colpa mia,” Rispose Kirk dietro di lei. ”Prima che iniziaste tutto, io ero un cavaliere, da generazioni la mia famiglia serviva la famiglia reale, avevo tutto dalla vita, mi ero appena sposato e mia moglie era incinta… finché non cadde la stella. Come te, lei muori quello stesso giorno. Quando iniziò la maledizione non divenni vuoto per una sola ragione: vendetta, volevo trovare qualcuno a cui dare la colpa per quello che successe alla mia povera moglie. Quando apparvero i Bloodborne trovai finalmente qualcosa su cui riversare la mia collera, iniziai subito a combatterli, le prime volte senza alcun risultato dato che appena erano in pericolo i Bloodborne diventavano invisibili, ma dopo l’arrivo degli stranieri. Riuscii anche ad ucciderne qualcuno. Più mi bagnavo nel loro sangue più ero felice, poi incontrai Quelaan… All’inizio non sapevo nulla e la combattei fino allo stremo, il senno dei miei commilitoni fu divorato da lei, ma continuai a combattere finché ella non iniziò a trasformarsi nella forma umana, ma a causa delle ferite troppo gravi non riuscì a portare a termine la trasformazione, rimanendo in questo doloroso limbo. Mi avvicinai a lei per infliggerle il colpo di grazia. Ma appena la vidi riconobbi i lineamenti della mia defunta moglie, incuriosito e spaventato la toccai ed i suoi ricordi confluirono in me, solo allora capì che lei avevo quasi ucciso mia figlia.”

Anna ascoltò in silenzio tutto ciò che voleva confidarli, ma prima che potesse dire o fare qualcosa, Kirk si avvicinò a lei e le chiese: “Lo so che fra poco tempo la tua coscienza sarà completamente distrutta, ma sono curioso, se fossi ritornata in vita quando Scarica Infinita sfidò Elsa, da che parte ti saresti schierata.”

“Cosa…. Tu come… lo sai…”

“Che Scarica Infinita era tuo figlio, me lo ha detto lui stesso, è stato lui che mi ha spiegato come prolungare la vita di mia figlia, nell’attesa di trovare un modo per salvarla, allora mi vuoi rispondere?”

“Mi sarei schierata dalla parte di mia sorella!!! Solo perché l’ho avuto in grembo due mesi non significa che gli posso perdonare il fatto che ha ucciso così tante persone, ha ucciso suo padre senza pietà e senza rimorso, anzi voleva persino estendere il suo potere sul mondo intero…”

Krik non mostro alcuna emozione e rispose: “Grazie per la sincerità, temevo che avresti cercato di impietosirmi rendendo la cosa imbarazzante per tutti e due.” Quindi le afferrò il braccio e con il coltello magico donatogli da Elsa le recise una vena, quindi fece la stessa cosa con sua figlia, ma in modo molto più gentile,  quindi avvicino il braccio della principessa a quello della Bloodborne, facendo in modo che il sangue di Quelaan entrasse nella sua ferita, appena fatto ciò una luce la accecò facendole perdere i sensi.

 

“SEI UN MOSTRO”

“Stai zitta!!!”

Anche questa volta Anna seppe di ritrovarsi all’interno di un ricordo passato, ma questa volta era diverso, quelli non erano i ricordi di Elsa.

Chiunque era il possessore del ricordo stava saltando sopra i tetti diroccati di Arendelle con una facilità estrema, chiaramente non poteva essere umano, e la principessa stava iniziando ad intuire di chi fosse il ricordo.

“NON SARESTI MAI DOVUTO NASCERE”

Il possessore del ricordo perse l’equilibrio con l’ultimo salto, nel sentire quest’ultima voce interiore straziagli la mente, e dopo un dopo un volo di una decina di metri cadde al suolo battendo la testa. Nonostante la ferita letale, lui si rialzò subito, ma non aveva riottenuto del tutto l’equilibrio quindi cadde in ginocchio vicino alla pozza di sangue causata dalla sua stessa ferita.

Nonostante il riflesso color cremisi, Anna riconobbe subito il volto di Scarica Infinita specchiato nel sangue.

“PERCHE’ UCCIDI COSI’ FACILMENTE”

“Perché è questo che sono: un assassino! Sono nato, sempre se nel mio caso si può definire nascere, con la morte come balia. Pensi di aver ‘avuto un infanzia difficile solo perché tua sorella ti ha abbandonata? Appena sono nato ero grande solo pochi centimetri, ero solo e spaventato, finché non incontrai uno della mia stessa specie. Non ero più solo… peccato che lui aveva l’aspetto di una blatta, e dopo neanche un giorno fu schiacciato dal primo non morto che lo notò… e sappi che mettere insieme i pezzi del tuo primo amico sperando che si risvegli non è come fare un pupazzo di neve.”

Anna comprese che la voce interiore nella mente del Bloodborne non era altro che lei stessa, o meglio l’idea che si era fatto Scarica Infinita di lei nella sua mente.

“CHI TI CREDI DI ESSERE NEL VOLER FARE DIVENTARE ARENDELLE IL TUO REGNO”

“Non sono come voi umani, io non voglio un regno perché voglio che altre persone seguano miei ordini e la pensino come me, io ho bisogno di forza. All’inizio ero piccolo ed indifeso, e dopo aver visto il mio amico morire capi che sarei potuto morire da un momento all’altro per questo rifiutai la compagnia altrui, non volevo soffrire nel vedere un altro morire, e non volevo rischiare che la mia morte avrebbe fatto soffrire qualcun’ altro. Col tempo imparai a diventare invisibile ed iniziai a succhiare l’energia dei non morti, all’inizio così piccolo che gli indebolivo soltanto, ma crescendo iniziai a fare diventare vuoti i non morti. Un giorno persi l’invisibilità davanti ad un non morto, credevo di essere spacciato, ma quest’ultimo si spaventò e corse via, allora capì che ero cresciuto abbastanza da poter invertire i ruoli, quindi inseguì quel non morto. Mi divertì, eccome se mi divertì, cacciarlo e vedere la paura nei suoi occhi prima di diventare vuoto. Quel giorno, sicuro della mia forza, per la prima volta dopo tanto tempo imparai a conoscere altri come me, quello fu il giorno più bello della mia vita.”

“HAI UCCISO TUO STESSO PADRE”

“Mio padre? Ahahaha bella questa, da quando sono arrivato quei tre basarsi dall’esterno, tutto è diventato un inferno, i miei amici sono iniziati a cadere come foglie in autunno, e “mio padre” si uni a loro per squartare allegramente tutti coloro che conoscevo, ma comunque lo capivo, anch’io ho fatto lo stesso con i non morti, ma quando mi sono rilevato, la prima cosa che mi disse fu: Sei un mostro! Dato che ha fatto le stesse cose ho fatto io, significava che anche lui era un mostro, quindi lo ripagai con la sua stessa moneta. E’ la stella l’unica che mi ama per ciò che sono e non per quello che sarei dovuto essere, è lei che mi fa sia da madre che da padre, non capisci, sei stata rimpiazzata!”

“MI VERGOGNO DI ESSERE TUA MADRE”

“Lo sai che ti dico Anna, da quando sono nato ho sempre desiderato che tu fossi viva, all’inizio perché volevo essere protetto, ma adesso comprendo quello che tu pensi di me, d’altronde ho i tuoi stessi ricordi. Comunque vorrei lo stesso che tu fossi viva, per poterti uccidere con le mie stesse mani.”

Improvvisamente Scarica Infinita volse lo sguardo verso una direzione lontana dal castello Reale e pensò: “Non è possibile… sono tutti morti… non mi posso sbagliare, questa energia vitale appartiene ad uno della mia specie! Però e debole, mi devo sbrigare.” Pensato ciò iniziò a correre con foga raddoppiata verso la fonte dell’energia.

Dopo pochi minuti il Bloodborne raggiunse la stessa grotta in cui era imprigionata Anna, solo che aveva un aspetto leggermente diverso, poiché tutto ciò era accaduto dieci anni prima. Al suo interno trovo un cavaliere equipaggiato con un’armatura nera ed una normale spada lunga, quasi sicuramente Kirk prima di aggiungersi le spine, e Quelaan. In quel momento Kirk era seduto sopra la dura roccia con il volto che guardava il basso in direzione di sua figlia, ma appena lo sentì arrivare, si alzò di scatto verso di lui, e con la spada sguainata gridò: “Non so chi tu sia, ma non ti avvicinare a lei!”

In risposta alla minaccia Scarica Infinita evocò un globo di fiamme nella sua mano destra, che in pochi attimi si allungò e prendendo consistenza, diventò la sua arma a doppia lama. Kirk rimase un attimo scioccato nel osservare quella magia, ma subito dopo si riprese e si scagliò contro di lui, quindi cercò di colpire il suo nemico con tutte le sue forze, ma il Bloodborne evitò tutti i colpi e dopo pochi secondi lo trafisse al ventre. Kirk si accasciò in ginocchio e sussurrò: “Chi sei tu… non ho mai incontrato un non morto così forte…”

“Io non sono un non morto, io sono il Bloodborne che voi avete chiamato Scarica Infinta.” Rispose, mentre era pronto con la mano sinistra ad afferrarlo per nutrirsi della sua anima e farlo diventare vuoto.

“Allora potresti esaudire un mio ultimo desiderio?”

“Cosa ti fa pensare che io voglia esaudire un desiderio di un umano?”

“Ti chiedo solo di dirle che mi dispiace di averla ridotta in questo stato.”

“Ahahaha,  bella questa, sentiamo perché un umano dovrebbe scusarsi con un Bloodborne per averlo ferito?”

“Perché lei è mia figlia Queelan, io non lo sapevo finché non fu troppo tardi.”

“Co…cosa, come diavolo fai a saperlo?!”

“Non lo so di preciso, semplicemente ad un certo punto sembrava che stesse per morire a causa delle ferite, ma poi ha iniziato a trasformarsi, volevo darle il colpo di grazia, ma appena ho visto il suo viso… mi è sembrato di rivedere la defunta moglie, ho sentito un forte calore al cuore ormai fermo ed improvvisamente ho avuto la certezza che fosse mia figlia, sapevo che mia moglie fosse incinta ma…”

“Perché non la odi?”

“In che senso? Perché dovrei odiarla?”

“Lei si è sicuramente nutrita dei commilitoni, è nata per farvi diventare esseri vuoti, noi siamo nemici per natura!”

“Lo so, però non ha nessuna colpa, non è sua colpa se è nata in questo modo, non l’ha deciso lei che per sopravvivere deve uccidere, io sono un soldato, il mio lavoro è uccidere, come posso biasimare mia figlia se lo fa per sopravvivere!”

Dopo avere detto quella frase Scarica Infinita gli mise la mano sul ventre, ma invece di dargli il colpo di grazia, gli guarì la ferita dicendogli: “Lei ha bisogno di anime per sopravvivere, se davvero la ami così tanto rinnega la tua stirpe e raccogli anime di non morto, io intanto cercherò di trovare un modo per guarirla”

Kirk si rialzò e gli disse: “Ti sarò per sempre riconoscente…” ma prima che potesse dire altro Scarica Infinta lo abbracciò e gli disse: “Ti ringrazio… per averci capito.”

Il non morto rimase molto confuso dal gesto del Bloodborne e gli chiese: “Giusto per curiosità, ma chi erano i tuoi genitori?”

“La principessa Anna e Kristoff.”

“Allora non mi sorprendo, solo il figlio di una come Anna potrebbe mettersi ad abbracciare a caso le persone.” Quindi corse fuori dalla caverna per cercare prede per sua figlia, lasciando Scarica Infinita a chiedersi cosa c’era di male nel abbracciare le persone.

Subito dopo il Bloodborne si avvicino a Queelan si fece un piccolo taglio e fece uscire un po’ del suo sangue dentro le sue labbra per entrare in contatto mentale con lei. Per alcuni secondi non successe nulla, finché non sentì un debole pensiero.

“Chi sei?”

“Io sono come te, il mio nome è Scarica Infinita.”

“Allora sei tu! Ho aspettato così tanto ti volevo ringraziare per avermi salvato.”

“Emm…. Ci conosciamo.”

“Non ti ricordi di me, io e mia sorella gemella stavamo combattendo… poi lei fu uccisa, tu mi salvasti quel giorno, io ti urlai di fermati, volevo morire, ma tu non mi ascoltasti, mi dispiace ti ho pure insultato, mi dispiace.”

Scarica Infinita ci pensò un attimo e si ricordo, era subito l’arrivo degli stranieri, aveva visto due Bloodborne dalla forma aracnide, uno però era già morta, e l’altra era in fin di vita, quindi aveva bruciato e mangiato un po’ non morti e portato in salvo la sopravvissuta.

“Ora ricordo, cosa ti è successo dopo!” Rispose Scarica Infinta.

“Dopo che te ne sei andato ho iniziato a curare le mie ferite, ma poi sono stata attaccate da un gruppo di cavalieri uno di questi era mio padre, uccisi tutti gli altri, ma le mie ferite erano troppo gravi, e poi…”

“Ho capito, ascolta anche se tuo padre ti ha attaccato in realtà ti vuole bene, semplicemente non ti ha riconosciuto.”

“Cosa, lui dov’è?”

“Diciamo che ti sta prendendo da mangiare, sei fortunata ad avere un padre come lui, mio padre non mi ha voluto così bene, mi ha chiamato mostro, così l’ho ucciso.”

“Mi dispiace.”

“Tranquilla ora o te, non sono più solo.”

“Sei in forma umana?”

“Si, perché?”

“Vorrei tanto vederti, scommetto che sei bellissimo…”

“Ascoltami Queelan, scommetto che nei ricordi di tua madre ci sono un sacco di favole su principi e principesse.”

“Vero, sono bellissime quelle storie.”

In realtà Scarica Infinta pensava che fossero noiose perché alla fine non c’erano bei combattimenti ma solo storie d’amore, ma comunque disse: “Benissimo, si dia il caso che io sia l’erede al trono di Arendelle e questo fa di me un principe, e sai cosa succederà? Troverò un modo per guarirti e dopo di che sarai la mia principessa ed avremo il nostro lieto fine.” 

“Sul serio, me lo prometti?” 

“Tornerò, lo prometto.”

Detto ciò il collegamento mentale si interruppe, quindi Scarica Infinta prima di lasciare la caverna usò i suoi poteri per creare un gigantesco falò con una fiamma rossa, fatta appositamente per dare energia ai Bloodorne, quindi con la sua lama segnò la roccia pensando: “Farò un segno per terra ogni volta che verrò qui, in questo modo non rischio di dimenticare quante volte sono venuto.” Subito dopo si allontanò ed iniziò a dirigersi verso il castello.

 

Anna improvvisamente apri gli occhi, lei era sdraiata, mentre Queelan era sparita, Kirk si piegò verso di lei e disse dolcemente: “Come stai?”

“Sto bene padre.” In quel momento Anna si accorse di non aver più controllo del suo corpo, aveva sperato che fosse una cosa istantanea, ma comunque sperava che la tortura non durasse troppo a lungo.

“Dove Scarica Infinita?” Chiese Queelan tramite il suo corpo.

“Mi dispiace, è morto.”

Anna improvvisamente senti i propri occhi lacrimare e la temperatura corporea abbassarsi, chiaramente Queelan stava soffrendo per la perdita del proprio amico, quindi la principessa pensò: 

“Ti prego, distruggi la mia coscienza rapidamente, non ne posso più.”

Improvvisamente sentì qualcuno entrare dentro la grotta, quindi Kirk disse: “Sembra che abbiamo un intruso, stai indietro, sei ancora debole.”

“No padre, sto bene posso combattere da sola.” Quindi evocò un armatura color argento e decorata con una stoffa color fucsia, inoltre come arma aveva uno spadone, ma nonostante quella manifestazione di forza esteriore Anna percepì dell’incertezza, come se in fondo non volesse combattere.

Improvvisamente l’intruso entrò nella sala ed Anna ebbe un solo pensiero:

“No, ti prego Solaire vattene via, non combattere!”

Il non morto appena arrivato urlò: “Anna stai bene?” ma senza attendere una risposta si scagliò contro Kirk, ma Queelan lo intercetto prima  urlando: “Non fare del male a mio padre!”.

Solaire parò il fendente dello spadone con il suo scudo, ma il contraccolpo lo spinse via, quindi disse incredulo: “Padre?.... no, non è possibile, lascia andare la mia amica Anna mostro!!!”

Quindi si scagliò con forza maggiore contro Queelan

“Ti prego Solaire, vattene via, aiuta in qualche modio Elsa, ma ti prego vattene…. ti prego”

Anna osservò impotente il suo corpo fare fluidi movimenti per parare i colpi di Solaire e senti più volte lo spadone impattare contro l’armatura del suo amico. Dopo pochi secondi l’arma di Queelan colpì l’elmo di Solaire facendolo volare via, mostrando il suo viso irriconoscibile da non morto. Il guerriero si inginocchio sconfitto e supplico Queelan: “Ti prego, Anna è tutto ciò che ho, prendi me al suo posto, lei ha ancora una sorella, io se perdo lei non mi rimane nulla…” 

“No Solaire, io ho perso mia sorella tu hai ancora la speranza, non ti ricordi del sole, chi lo potrà mai lodare se tu muori….VIVI DANNAZIONE!!!”

Queelan si avvicinò per assorbire l’anima di Solaire, Anna stava per sentire attraverso il proprio corpo l’assassino del suo unico amico nella Arendelle maledetta, ma improvvisamente la Bloodborne si fermo, si voltò verso suo padre e disse: “Mi dispiace, non lo posso fare”.

“Come non lo puoi fare? E’ nella tua natura, se non lo uccidi morirai prima o poi!”

“Lo so… però non c’è la faccio i pensieri di questa ragazza sono ancora vivi dentro di me, sta piangendo, non vuole vedere il suo amico morire, e vuole che sua sorella si salvi, la posso capire, anch’io ho perso un amico… ed una sorella.”

“Cosa avevi una sorella ? Io non… mi dispiace.”

Queelan corse ad abbracciare suo padre, le spine grattarono la sua armatura senza però ferirla e disse: “Grazie di cuore papà, mi dispiace…” Quindi in un attimo afferrò dalla cintura di Kirk il coltello incantato di Elsa.

“Cosa vuoi fare!” Urlò Kirk.

“Mi dispiace… ti voglio bene… tutto quello che hai fatto per me è stato fantastico… anche se non ti potevo vedere sentivo che mi amavi… come mi amava Scarica.”

“No Aspetta, Queelan non farlo!!!”

 Ma nonostante la richiesta disperata del padre, Queelan si tagliò il polso con il coltello. Anna sentì il sangue della Bloodborne uscire dal suo corpo, ed improvvisamente la principessa ottené nuovamente il controllo del suo corpo, e la prima cosa che fece fu di bloccare l’emorragia con l’altra mano.

“Che cavolo stai facendo, ormai hai il mio corpo perché buttare tutto alle ortiche, hai un padre che ti ama, anche se ti nutri di umani meriti di vivere come noi, ti prego…”

“Anna, ormai ho preso la mia decisione, devo accettare il mio destino, io sarei dovuta morire tanto tempo fa… Ma ho letto i tuoi ricordi, e so che tu devi ancora salvare tua sorella”

“Ma lei non vuole aiuto.”

“Io ho perso mia sorella anni fa, ed ancora ne sento la mancanza, come una ferita ancora aperta nel cuore, non voglio che tu provi il mio stesso dolore.”

“…..”

“Ti prego Anna, fallo.”

“…hai ragione, d’altronde Elsa ha la brutta abitudine di non chiedere mai aiuto, mi sa che dovrò imparare a pensare di meno ed ad aiutare di più.”

“Addio Anna, è stato bello conoscerti, magari in un’altra vita ci saremo potute conoscerci diversamente, non trovi? ”

In un attimo tutto il sangue di Queelan usci dal suo corpo, spingendo quest’ultima diversi metri più indietro.

“Anna stai bene?” Chiese Solaire aiutandola a rialzarsi, quindi la principessa accettò il suo aiuto ed una volta in pedi, vide Kirk che stava urlando di dolore sopra la pozza di sangue ormai privo di vita di sua figlia.

“Mi dispiace, non volevo che finisse così.” Disse Anna,

“Ti dispiace…TI DISPIACE?!?!? DOVEVI SOLO MORIRE, E COSI’ DIFFICILE, ORA TI INSEGNO IO COME SI MUORE” Quindi Kirk ormai vuoto si scagliò contro la principessa, ma prima che potesse colpirla, Solaire lo trafisse al petto. Il cavaliere di spine però non era ancora morto quindi tentò di trafiggere a sua volta Solaire, ma prima che lo potesse fare Anna lo decapitò con lo spadone di Queelan.

Era tutto finito, padre e figlia erano ormai morti.

“Come hai fatto a trovarmi” Chiese la ragazza al suo amico.

“Non lo so, semplicemente ho seguito il mio cuore, e mi ha portato da te.”

“Anch’io lo dovrei seguire.” Detto ciò Anna baciò Solaire. I due rimasero così per alcuni secondi in questo modo, ma improvvisamente la principessa si ricordò che dal suo punto di vista non era passato neanche una giornata da quando era promessa a Kristoff, quindi interruppe il bacio a causa del senso di colpa.

“Aaaaa…..eeee… e questo cos’era?” Chiese Solaire traumatizzato.

“Per avermi salvato” Rispose Anna cercando di rimanere composta.

In tutta risposta il non morto si rimise il suo elmo con la chiara intensione di non toglierselo per un bel po’ e disse: “Be… possiamo andare da tua sorella.”

“Certamente volente o no, io la salverò, è una promessa, non importa quante volte cerchi di uccidermi!”

Quindi Solare si incamminò a passo svelto, seguito da Anna, la quale prima di uscire noto che vicino al falò era inciso sulla roccia un singolo ed unico segno.

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO DEI NON MORTI/BLOODBORNE (Lasciate ogni serietà/anima, o voi che entrate)

Razor666: Innanzi tutto mi vorrei scusare con l’immane ritardo con cui ho postato questo capitolo però allo stesso tempo vorrei ringraziare tutti i recensori che hanno mostrato interesse in questa storia: mergana, ray46, Latenight_01, La_Regina_Delle_Nevi, hera85, Queen_the_darknees, Poseidonson97. Grazie di cuore.

Scarica Infinita: Vorrei sporgere denuncia.

Razor666: Verso chi?

Scarica Infnita: Verso te! All’inizio credevo di essere un cattivo fighissimo, ed invece mi ritrovo con un povero complessato che abbraccia a caso le persone.

Olaf: Qualcuno ha detto abbracci? Io adoro i caldi abbracci!

Razor666: Scarica Infinta, questo è un lavoro per te, chi è mai più abbraccioso e caldoso di te?

Scarica Infinta: Grrrrrr

Razor666: Comunque ho preparato una sorpresa, ho trovato in internet un immagine che rappresenta Anna ed Elsa che indossano equipaggiamenti di Dark Souls, e mi è piaciuta così tanto che ho deciso che sarà l’aspetto finale delle due sorelle, quindi aspettate il prossimo capitolo che ve la posterò. (Non adesso perché sono malvagio) 

Queelan: Vorrei dire una cosa, so che a voi lettori non è piaciuto mio padre, perché ha tradito Anna, però vi chiedo di perdonarlo, non è colpa sua, è colpa mia, se fossi morta molto tempo fa lui non sarebbe diventato cattivo… piuttosto odiate me (e mentre dice questo usa l’abilita “Occhioni pucciosi”)

Razor666: Aragh!!! Troppa pucciosità, la mia malvagità non può nulla! (Se ne scappa coprendosi con un mantello, stile vampiro che scappa dalla luce del sole)

Comunque spero che il bacio tra Anna e Solaire vi sia piaciuto e lo aspettavate, ciao al prossimo capitolo.

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Capitolo 8
*** Destino ***


DF Cap-08
Image and video hosting by TinyPic Elsa ed Anna, immagine fatta da Nero3X


Anna e Solaire stavano camminando per le vie congelate di Arendelle per raggiungere il palazzo reale. Dopo che la principessa aveva subito la possessione di Queelan, era cambiata completamente: l’armatura di ferro creata dalla magia della Bloodborne riusciva a portarla senza rallentare troppo i suoi movimenti, inoltre aveva con se lo spadone che aveva la stessa origine dell’armatura, che una volta si sarebbe solamente sognata di poterlo trasportare.
“Anna ti posso chiedere una cosa?”
“Se è per quel bacio te l’ho già detto, ero felice di poterti rivedere tutto qui, cioè non nel senso che era solo perché ti ho rivisto, ma perché siamo amici….giusto! E’ questo che fanno gli amici, si baciano! Tu non lo puoi sapere perché hai perso la memoria giusto…. Giusto?”
“Emm… veramente ti volevo chiedere perché hai cercato di bloccare Queelan quando voleva uscire dal tuo corpo, ho visto che tentavi di bloccare il sangue che stava uscendo, perché l’hai fatto.”
Dopo un lungo silenzio Anna rispose: “Non potevo sopportare di vederla morire, è vero ha ucciso un mucchio di persone, pero anche noi per sopravvivere abbiamo ucciso Kirk, quindi se è giusto uccidere per sopravvivere, perché solamente Bloodborne sarebbero dei mostri?” Però una volta detta questa frase Anna ragionò sul fatto che in questo modo aveva appena giustificato lo stermino di buona parte di Arendelle da parte dei Bloodborne
“Hai un buon cuore Anna, non tutti nella tua situazione avrebbero fatto quello che hai fatto tu, sono contento di averti come amica, dato che gli amici si baciano allora una volta finito tutto ciò ci baceremmo un giorno intero!”
“Emm…. Anch’io ti voglio bene… ”
 “Però avrei però una piccola domanda: cosa sono i Bloodborne?”
“E’ una lunga storia, posso raccontartela più tardi?”
“Per me va bene, anche perché mi sa che adesso abbiamo compagnia.”
Infatti una decina di guerrieri di ghiaccio gli circondò immediatamente e subito dopo un paio di giganteschi golem di ghiaccio raggiunsero il campo di battaglia per dare supporto ai costrutti più piccoli. Anna e Solaire si mesero spalla a spalla ed il non morto disse: “Sembra che tua sorella ci abbia dato il benvenuto”
“Ottimo, avevo proprio bisogno di testare i mei nuovi poteri.”
“Non montati la testa, il giorno che sottovaluterai i tuoi nemici sarà il giorno in cui diventerai vuota.”
“E tu non sottovalutare me!”
Detto questo Anna e Solaire si scagliarono contro i loro nemici. Un paio di soldati lanciarono le loro lance di ghiaccio verso Anna, ma essa scivolò sotto le armi volanti, e con un fendente raso terra con il suo spadone, mozzo le gambe ai due costrutti in un colpo solo. Prima ancore che i due soldati cadessero a terra un paio di spadaccini cerarono di sorprenderla con un assalto ai lati, ma la non morta rotolò lontano dalle lame ghiacciate e scagliò una lancia solare che polverizzò tutti e quattro i nemici. Osservando l’andamento della battaglia, i nemici non scapparono, dato che essendo solo costrutti non provano emozioni, però tutti e due i golem giganti ed i quattro soldati puntarono verso Anna, lasciando solamente un paio di spadaccini contro Solaire. Un costrutto armato di lancia e scudo caricò la principessa, ma essa spezzo la lama avversaria con un solo fendente, quindi il soldato si mise sulla difensiva cercando di evocare il più in fretta possibile una nuova arma, ma la non morta, con un poderoso spintone eseguito con il piatto della sua arma fece cadere via lo scudo del suo nemico, per poi finirlo con un singolo affondo. Subito dopo un golem supportato dai tre soldati rimasi cercò di schiacciarla con un suo piede, ma Anna si allontanò un istante prima di essere schiacciata, quindi caricò di luce il suo spadone. Successivamente i soldati cercarono di decapitarla con un attacco combinato delle loro spade, ma Anna conficcò la sua arma nel terreno e creò un’onda d’urto che fece sbilanciare tutti i nemici di statura umana facendoli cadere, quindi estrasse la sua arma dal suolo, ancora carica di luce, e colpì il piede del golem distruggendolo. Il costrutto gigantesco si inginocchiò e questo permise ad Anna di polverizzarli la testa con un potente attacco, infine diede il colpo di grazia ai guerrieri di Elsa ancora per terra. A quel punto la ragazza sorrise ed urlò al suo compagno non morto, che nel frattempo aveva sconfitto i suoi due nemici: “Allora, che te ne pare?”
Ma mentre diceva quella frase non si accorse che stava per essere schiacciata dal golem gigante rimasto in vita, ma per sua fortuna Solaire lanciò una lancia del sole, distruggendogli la testa. Anna osservo il golem disgregarsi e disse: “Grazie per l’aiuto!”
“Anna, cosa ti avevo detto? Devi sempre rimanere concentrata in battaglia, e poi mi devi spiegare come diamine hai fatto a non vedere un colosso alto 5 metri?”
“Be sai, mi sono fatta un po’ prendere…”
Improvvisamente i due sentirono, alle loro spalle, rumori di diversi costrutti che correvano verso di loro nascosti dalla tempesta, quindi optarono per una onorevole ritirata strategica, che assomigliava tanto ad un fuga a perdifiato senza una meta precisa. Dopo una lunga corsa, i due raggiunsero uno stretto passaggio tra due edifici, e Solaire rispose: “Tu vai avanti, io li fermo qui!”
“Cosa?! Col cavolo che ti lasci qui!”
“Ascolta Anna, io non ti posso aiutare contro Olaf, però posso almeno rallentare i nostri inseguitori, e poi considera che noi non morti siamo immortali finché non ci arrendiamo e perdiamo il senno, è non e possibile che io mi arrenda quando siamo ad un passo da Elsa e dal mio sole!”
“D’accordo, giurami che ci rivedremo.”
“Lo giuro, che i raggi del sole ti indichino la via….”
“… e che tu riesca a sopravvivere fino al mio ritorno…”
“…affinché i nostri destini si intreccino nuovamente.”   
“…affinché i nostri destini si intreccino nuovamente.” Risposero i due non morti in contemporanea.
Detto ciò Anna proseguì il suo cammino, chiedendosi mentalmente come diamine avevano fatto dirsi un addio così epico in contemporanea, mentre Solaire rimase indietro ad aspettare, ponendosi mentalmente la stessa domanda di Anna.

Dopo diversi minuti di cammino la principessa raggiunse un falò familiare, che quasi subito riconobbe dall’ambiente circostante essere il falò situato nel ponte che portava all’ingresso del castello presidiato da Olaf. Ella si fece forza e prosegui, e dopo diversi secondi ritrovò il cancello che tempo prima aveva aperto usando la luce per scogliere il ghiaccio di sua sorella.
“Vedo che hai l’occhio… possibile che tu non capisca quando è tempo di fermarsi?” Disse la voce di Elsa che per lungo tempo non aveva sentito.
“E tu non vuoi capire che farò di tutto per salvarti? Per 13 anni, ogni giorno della mia vita lo speso davanti alla porta chiusa della tua stanza, e lo sai una cosa? Non mi pento per nulla di averlo fatto! So che ogni volta che chiamavo il tuo nome quando ero bambina, riscaldavo debolmente la tua anima fredda e solitaria, e so per certo che se non l’avessi fatto probabilmente, non sarei più stata in grado di raggiungere il tuo cuore e non ti avrei potuto salvare tanti anni fa quando scappasti da Arendelle!”
“Sarebbe stato meglio se non l’avessi fatto, certamente la stella si sarebbe schiantata lo stesso, ma almeno tu ora non faresti la follia di rischiare la tua anima per me.”
“Ma io voglio fare questa follia!!! Anche se io fallissi passere comunque l’eternità sapendo di aver almeno provato a far la cosa giusta…”
“Non osare dire questa frase!!! E’ la stessa che mi disse Riku per convincermi che dovevamo affrontare il caos, mi disse che anche se avremo fallito avremo passato l’eternità orgogliosi del fatto che non ci saremo arresi! Io non mi sento orgogliosa di averci provato! Quando sento il mio amore contorcessi di dolore nelle viscere del caos sento di essere stata una stupida, sento che era meglio diventare vuoti e perdere il nostro senno insieme, ed invece no, ha dovuto per forza scegliere la via più dolorosa! …ti prego sorellina… io non ti voglio far soffrire, ma non voglio rimpiangere il fatto di non averti fermato quando ne ho avuto l’occasione.”
“Ed allora odiami… se non riesci a farmi passare perché mi ami troppo, allora odiami e fammi passare. Non mi importa cosa tu pensi di me, non mi importa che anche se ti salverò tu mi odierai per sempre e non mi vorrai più vedere, io preferisco perdere per sempre il tuo amore e sapere che tu sarai felice, piuttosto che avere il tuo amore e sapere che a causa di ciò soffrirai.”
“Questo è impossibile, non ti potrò mai odiare.” Quindi Elsa ritornò nel suo silenzio che Anna aveva sempre odiato, quindi superò il cancello per affrontare il suo vecchio amico ormai corrotto.
Lei proseguì per il ponte, fin quando non raggiunse il portone del castello chiuso e davanti ad esso c’era una gigantesca tigre bianca sdraiata per terra, e la non morta rimase momentaneamente sotto shock nel comprendere che quella creatura era Olaf. Ormai il suo vecchio amico non aveva nulla a che fare con l’Olaf dei suoi ricordi, il suo corpo era fatto di carne ed era ricoperto con una folta pelliccia banca, ma che a causa della temperatura era congelata.
Appena Olaf si accorse della intrusione nel suo territorio iniziò ad ruggire ed evocò cinque cristalli di ghiaccio sopra di lui, però la principessa non si spaventò ed inizio a correre impavida verso la creatura. Subito i cinque cristalli di ghiaccio partirono verso di lei in rapida successione, ma la non morta riuscì a schivarli tutti agilmente, quindi riuscì ad avvicinarsi abbastanza ad Olaf per infliggerli una profonda ferita ad una delle sue zampe. La tigre bianca, con un balzo felino si allontanò da Anna, la quale lo caricò immediatamente, ma fu un errore perché il felino balzo su di lei e la afferrò tra le sue fauci. Olaf tentò di spezzare il corpo di Anna come aveva fatto l’ultima volta, ma a causa dell’armatura non riuscì nel suo intentò, quindi infuriato la scagliò violentemente a terra. La non morta si rialzò lentamente ed urlò: “Vuoi il gioco duro Elsa… sarai accontenta!” Quindi caricò di luce il suo sparse spadone e corse verso Olaf, senza preoccuparsi di non far strisciare la sua arma per terra, creando così una miriade di scintille ed una profonda cicatrice nella pavimentazione del ponte. La creatura cercò di artigliarla con una zampata, ma Anna fece esplodere di luce la sua arma, accecando Olaf, ed allo stesso tempo si diede uno slancio in alto che le permise di colpire in pieno l’occhio sinistro del suo nemico. Olaf, invece di allontanarsi, ruggì nuovamente ed evocò nel terreno diverse stalagmiti di ghiaccio, che dopo pochi secondi esplosero scagliando a diversi metri di distanza la povera non morta. Anna tentò di rialzarsi, ma si accorse che uno dei frammenti di ghiaccio gli si era conficcata in un ginocchio, impedendole così di rialzarsi agilmente, e bere dalla fiaschetta era fuori discussione per mancanza di tempo, purtroppo la tigre si accorse della sua debolezza e le scagliò cinque nuovi cristali di ghiaccio. La ragazza capì che era impossibile schivarli nelle sue condizioni, quindi si rialzò velocemente usando tutta la forza di volontà e si mise in posizione di guardia con l’intensione di parare tutti i colpi con il suo spadone.
Il primo cristallo si disintegro impattando contro l’arma senza causare danni.    
Il secondo cristallo destabilizzò la non morta facendola indietreggiare.
Il terzo cristallo le fece perdere l’equilibrio costringendola nuovamente ad inginocchiarsi.
Il quarto cristallo colpì sua mano destra facendole perdere l’arma.
Il quinto cristallo gli si conficcò in fronte.
Appena il colpo di Olaf le perforò il cranio, il suo cervello venne quasi completamente distrutto, e senza più niente che controllasse il suo corpo, esso iniziò a dondolarsi e dopo pochi istanti cadde a terra dissolvendosi.


Ad Arendelle quel giorno era mattino presto e su di essa ad  est un gigantesco e spaventoso sole rosso a causa della maledizione di scarica Infinita, ed un piccolo esercito composto da una quarantina di soldati era nella periferia della città pronto ad assaltare il castello reale.
“Sei pronta Elsa?” Chiese Riku, mentre vicino a lui c’erano Sora e Kairi.
Elsa sospirò e rispose: “Non avrei mai immaginato che avrei guidato un assalto a mio stesso castello per uccidere mio nipote.” Quest’ultima si era appena creata una nuova armatura di ghiaccio, ed inoltre Riku si era offerto di potenziarla usando l’oscurità per proteggerla meglio dalle fiamme, dandole però un color nero scuro, e la Regina, spaventata dalla sua stessa armatura, la coprì con una stoffa color blu scuro trovata in giro, mentre tra le mani aveva un paio di piccole lame ottenute con lo stesso metodo.
“Tranquilla queste cose sono all’ordine del giorno tra i giochi di potere, pensa che anch’io ho guidato un assalto sul mio stesso castello per spodestare mio padre” Rispose Riku tentando di risollevarle il morale.
“Lo sai in tutti questi giorni che si conosciamo non mi hai raccontato la tua storia, so solo che tuo padre era un tiranno e voleva sfruttare i tuoi poteri per accrescere il suo potere.” Disse Elsa a Riku.
“Be questo è un buon riassunto, ma se vuoi i particolari….”
“E che particolari, moooolto piccanti.” Disse Sora intromettendosi nella discussione, ma che fu subito zittito da un’occhiataccia del suo amico. 
“Dicevo, se vuoi sapere il resto vedi di sopravvivere.”
“Anche tu pensa a sopravvivere, voglio sentirla con le tue parole.”
Dopo pochi secondi Elsa urlò: “All’attacco, riprendiamoci la nostra città!!!”
Dato che il Bloodborne aveva la capacità di comandare a distanza gli esseri vuoti, mandare tutto l’esercito in formazione contro il castello, avrebbe permesso a Scarica Infinta organizzare una facile imboscata usando le strette vie della loro stessa città e le sue macerie, quindi si decise di organizzare i non morti in quattro piccole unità con l’obbiettivo di proseguire fino a raggiungere i cancelli del castello.
Elsa, Riku, Sora e Kairi si divisero gli uomini in modo tale che ognuno di loro avesse una decina di uomini, quindi iniziarono l’assalto. Nonostante si fossero divisi, l’unità di Elsa più volte subì imboscate dagli esseri vuoti che un tempo erano loro compagni e la maggior parte dei suoi soldati morì con un colpo alle spalle senza che la regina potesse fare qualcosa, certo non erano perduti completamente dato che non sarebbero diventati vuoti, ma il sole rosso prosciugava le loro energie al risveglio nei falò quindi chiunque fosse morto in quel momento sarebbe stato troppo debole per combattere nuovamente. Alla fine Elsa e le atre tre unità raggiunsero il loro obbiettivo, ma alle loro spalle c’era solo una ventina di uomini. Riku e la regina scambiarono uno sguardo d’intesa e subito dopo sfondarono il cancello usando insieme i loro poteri. Purtroppo ad attenderli oltre la porta c’era un esercito di esseri vuoti, quindi ingaggiarono l’ennesima battaglia, ma questa volta erano in chiaro svantaggio numerico quindi uno dei suoi soldati le urlò di abbandonare la battaglia per sconfiggere il Bloodborne. Elsa all’inizio non lo volle ascoltare dato che non voleva abbandonare i suoi soldati, ma alla fine capì che se voleva aiutarli sul serio doveva lasciarli a morire come delle esche, mentre lei, Riku, Sora e Kairi proseguirono per sconfiggere Scarica Infinita.
Quando lei e gli altri tre ebbero abbandonato il campo di battaglia, Elsa chiese a Kairi: “Dove si trova Scarica Infinta?”
Kairi chiuse l’occhio umano e rispose: “Nei giardini interni?”
Quindi i quattro corsero per i corridori interni del castello, finché non si ritrovarono in un corrdiorio stranamente riempito di quadri provenienti da tutto il castello.
“Non mi piace per niente, avverto uno strano potere….” Osservò Riku.
Infatti subito delle strane ombre rosse uscirono dai quadri, con le sembianze dei soggetti dipinti in essi, ed i quattro dovettero usare tutti i loro poteri per sconfiggere i nuovi nemici, che per fortuna venivano distrutti in un colpo solo.
Kairi osservò le ombre dissolversi e disse: “Erano troppo debboli, non sembravano neanche guardiani, era come….”
“… se gli avesse creati per tenersi compagnia” Continuò Riku.
“Ma chi è l’imbecille che si tiene compagina con dei quadri?” Chiese Sora ridendo.
“Lo faceva mia sorella….” Rispose Elsa ripensando in un attimo al passato.
“Oh, mi dispiace” Disse Sora smettendo subito di ridere, capendo che era meglio se stava zitto.
Senza dire un’altra parola i quattro continuarono finché non si trovarono nella sala su cui c’era il portone che dava verso il giardino interno del castello, ma appena entrati furono attaccati da un qualcosa che era invisibile.
“E’ Scarica Infinta? Da quando in qua i Bloodborne sanno combattere e rimanere invisibili allo stesso tempo.” Urlò Sora?
“Non è Scarica Infnita… è qualcos’altro…” Rispose Kairi
 Anche se non riusciva a vedere chi gli stava attaccando Elsa senti che era Olaf, quindi urlò: “Olaf ti prego smettila, sono io, SONO ELSA!!!”
“E’ inutile, ormai è più simile ad un Bloodborne che ad altro, non più fare nulla per lui.” Disse Kairi.
La regina urlò di rabbia ed iniziò a sparare cristalli di ghiaccio in ogni direzione, ma Kairi la fermò e disse: “Solo io lo posso vedere, lo tengo impegnato mentre tu Riku e Sora andate a sconfiggere Scarica Infinta”
“Non lo lacerò andare, è mio amico!”
Nel frattempo Olaf cercò di artigliare Elsa con una zampata, ma Kairi la spinse via e parò il colpo con uno scudo di luce, quindi urlò: “Non lo ucciderò, dopo che avrai sconfitto Scarica Infinta potrai provare a farlo tornare in se.” Dopo di che lei conficcò il suo stocco carico di luce dentro la pelle di Olaf il quale ruggì di rabbia ed evocò i cristalli di ghiaccio. Elsa e gli altri due compresero che loro potevano essere solo d’intralcio, quindi rassegnati aprirono il portone per raggiungere il rifugio finale del Bloodborne.

Il sole rosso aveva quasi raggiunto lo zenit e nonostante da tempo tutte le piante erano ormai appassite da tempo a causa della malediozne, davanti a loro c’era un intero prato pieno di erba color viola, decorato da alberi con forme completamente aliene e fiori dai petali color vermiglio, chiaramente tutto ciò era opera del Bloodborne dato che l’ultima volta che aveva visto il giardino era solo pochi giorni fa ed era completamente spoglio. Scarica Infinta stava contemplando il sole rosso, mentre era seduto sopra un ramo di un albero completamente ricoperto da fiori che sembravano appena sbocciati. Tutto l’ambiente era bellissimo, soprattutto perché non vedeva una foglia da mesi, ma anche spaventoso a causa dei colori alieni.
Il Bloodborne sentendoli arrivare disse: “Mi chiedo come voi umani preferite ricoprivi di mattoni quando la natura è così bella.”
Elsa gli urlò immediatamente: “Dimmi Scarica…. COSA HAI FATTO AD OLAF!!!”
Il Bloodborne scese giù dall’albero ed usò i suoi poteri per rallentare la caduta ed insieme a lui caddero diversi petali vermigli dell’albero che si unirono a quelli dei fiori del prato. Appena toccò terra rispose: “Niente ha fatto tutto lui, io stavo cercando di trasformarlo in Bloodborne, ma alla fine ha opposto restanza alla trasformazione, non sapevo neanche che uno si poteva opporre alla trasformazione, ed alla fine è diventato quello che è diventato!”
“Sei un mostro!!! Possibile che non hai avuto pietà neanche per lui? Nonostante tu avessi i ricordi di Anna!”
“Proprio perché avevo i ricordi di Anna lo volevo far diventare come me…”
Elsa tentò di scagliarsi contro il Bloodborne, ma Riku la fermò e si scagliò lui per primo contro il nemico. Scarica Infinita evocò un pilastro di fuoco dal terreno, che costrinse il non morto ad interrompere la carica, ma subito dopo Sora ed Elsa lo superarono con l’intensione di colpire il Bloodborne con tutte le loro forze. Elsa tentò di scagliarli un cristallo di ghiaccio, mentre Sora tentò di trafiggerlo con la sua katana, ma Scarica Infnita schivò l’attacco di Elsa e con la sua doppia lama fermò l’arma di Sora e disse divertito: “Cosa vi credere di potermi battere stavolta?”
“Cosa ti fa credere che siamo rimasti allo stesso livello di potenza dell’ultima volta?” Rispose Sora.
Subito dopo Scarica Infinta venne trafitto alle spalle dallo stesso cristallo che aveva schivato in precedenza e subito dopo Sora evocò uno piccolo tornado che riempì di ferite il Bloodborne e lo scaglio via di diversi metri causandogli numerosi tagli alla sua armatura, infine Riku gli sparò una palla di ricoperta da fiamme nere, che però riuscì a schivare nonostante le ferite.
“Ve lo riconosco, siete diventati più forti…” Quindi Scarica Infinita si ricopri di fiamme facendo scogliere il ghiaccio rigenerando allo stesso tempo il suo corpo e l’armatura, quindi si scagliò improvvisamente su Elsa, la quale all’ultimo schivò l’attacco e lo trafisse alle spalle con le sue due lame nere. Subito dopo Riku e Sora tentarono di attaccarlo ai lati, ma il Bloodborne evocò un tornado di fuoco che scagliò i suoi tre nemici via. Prima che essi si potessero riprendere il figlio di Anna si scagliò contro Riku e lo colpì facendogli uno squarcio al ventre, ma prima che potesse fare altro Elsa evocò una lastra di ghiaccio che gli congelò i piedi bloccandolo sulla sua posizione, quindi Riku si disimpegnò dallo scontro per bere dalla sua fiaschetta, mentre Sora colpi Scarica Infinta con tutta la sua forza possibile causandogli un profondo taglio al suo fianco sinistro e fece cadere a terre dopo un volo di diversi metri. Il Bloodboorne si rialzò dolorante e stringendo i denti dal dolore sussurrò: “Non posso fallire, non ora che ho qualcuno che dipende da me.” E prima che i non morti potessero chiedersi cosa significasse quella frase, scagliò contro di loro una miriade di palle di fuoco. Elsa e Riku rimasero sulla difensiva, ma Sora si scagliò contro di lui evitando allo stesso tempo tutti gli attacchi fiammeggianti riuscendo a trafiggerlo in pieno petto. Scarica Infnita sussultò di dolore, ma prese Sora al viso e con una furia assassina lo decapitò in un solo colpo. Prima ancore che il non morto scomparve Elsa e Riku iniziarono a bombardarlo con una serie di cristalli di ghiaccio e sfere oscure, ma il Bloodborne iniziò a far volteggiare la sua arma deviando tutti gli attacchi magici. Quando i due non morti smisero il bersagliamento, Scarica Infinita era ancora in piedi ma dolorante, mentre tutto attorno era distrutto e l’albero che prima era in fiore ora era solo un cumulo di cenere. Riku si avvicinò rapidamente al Bloodborne con l’intensione di dargli il colpo di grazia, ma quest’ultimo con uno scatto lo afferrò e lo alzò da terra, ma questa volta non aveva intensione di ucciderlo, ma di divoragli l’anima dato che stava illuminando la sua mano.
“Uccidilo ora Elsa!” Urlò Riku.
La Regina caricò un nuovo cristallo di ghiaccio, ma ebbe paura, e se Scarica Infinta non fosse morto sul colpo, ma avesse finito di divorare Riku? Quindi Elsa scagliò la magia, non su Scarica Infinta, ma su Riku, il quale morì sul colpo ma la sua anima era ancora salva. Il Bloodborne guardo Elsa e disse: “Ho commesso grave un errore…. Ma perché non l’hai sfruttato mirando a me? E vero forse sarei riuscito a farlo diventare vuoto, ma sicuramente la ferita sarebbe stata molto grave ed a questo punto avresti avuto  vita facile.”
“Perché devo tutto a Riku, se non fosse stato per lui io mi sarei già arresa molto tempo fa, non potevo lasciarlo morire così!”
“Quindi hai messo in pericolo il tuo regno solo per gratitudine? Nonostante lui stesso aveva accettato il suo fato.”
“Io... non importa adesso, tanto quando tutto sarà finito tu sarai già morto.”
“Questo lo vedremo.” Subito dopo Scarica Infinta si scagliò contro Elsa, la quale riuscì a schivare tutti i fendenti ed inoltre riuscì a trovare uno spiraglio nella guardia del Bloodborne colpendolo alla spalla destra, ma subito dopo suo nipote la colpì con una sfera di fuoco a distanza ravvicinata, facendola volare in un punto del prato ancora immacolato. Il petto di Elsa era completamente carbonizzato, ma nonostante ciò, si rialzò a fatica e bevve dalla sua fiaschetta finendola per rigenerare la ferita. Il figlio di Anna si avvicinò dolorante a lei e cercò di colpirla con un’altra sfera di fuoco, ed anche Elsa cercò di lanciarli un attacco magico ma non successe nulla, anzi il sole rosso scomparve dal cielo ed al suo posto riapparve il vecchio sole color giallo, circondato da un’intensa aurora boreale visibile anche con la luce solare. Il Bloodborne guardò il cielo ed iniziò a diventare pallido e sul suo volto si intravedevano vene color nero, quindi guardò il cielo e disse: “Sembra che io abbia finito le energie, ma anche tu sei a secco, credo che fra poco questa terra conoscerà un vincitore, ma prima voglio dirti una cosa. Essendo un Bloodboorne conosco un po’ di cose sulle stelle che tu non puoi neanche immaginare, per esempio so che l’aurora boreale non sono altro che raggi del sole mortali per voi umani ma che la terra riesce a convogliare in punti specifici, formando questo fenomeno. Eppure ora che la vedo con i miei occhi mi sembra così magica, così misteriosa… ora capisco come mai ad Anna piacesse così tanto.”
Detto ciò i due iniziarono a combattere all’arma bianca, ogni volta che le lame si incrociavano si generava una piccola onda d’urto che spargeva al vento i petali color rosso. Ad un certo punto Scarica Infinta colpì con un calcio Elsa facendola cadere a terra, quindi tento di trafiggerla, ma ella si rialzò rapidamente e riuscì a colpirlo con entrambe le lame al ventre. Il Bloodborne si allontanò da lei e guardandosi la ferita, da cui non fuoriusciva più sangue, come se fosse già finito tutto disse: “Sembra che tu abbia vinto.” Quindi privo di energie cadde in ginocchio.
Elsa si avvicinò lentamente a Scarica Infinta e disse: “Ultime parole.”
“Tempo fa ti ho mentito, non è vero che le persone ti seguivano perché avevano paura di te o perché li faceva comodo, ma perché ti amavano. In realtà sono geloso di te, nonostante tu hai loro occhi eri un mostro, hanno iniziato ad amarti sinceramente per quello che sei. Ho tanto voluto essere come te, solo la stella e gli altri Bloodborne mi hanno amato per quello che sono, pensavo che uccidendo tuti quelli che mi odiavano e restando accanto a quelli che mi amavano, un giorno sarei stato felice come te. Pazienza almeno posso morire dicendo di averci provato… Elsa facciamola finita.”
Dette quest’ultime parole la Regina decapitò Scarica Infinta con le sue lame, il quale esplose in cenere subito dopo. 
 

Anna riprese i sensi e pensò: “Quindi è stata a causa di Scarica Infinta, se Olaf è in questo stato… almeno giustizia è stata fatta. Ma come avrebbe fatto Scarica a scegliere un destino diverso? Lui non ha mai ricevuto amore, tutti i suoi amici sono morti, chissà come sarebbe stato se la stella non fosse mai caduta, se lui non fosse mai diventato un Bloodborne… se lui fosse nato come mio figlio... non importa, ciò che fatto è fatto.” Quindi si diresse contrò Olaf con la chiara intensione di farla finita.

Come al solito la gigantesca tigre bianca iniziò ad artigliarla ed a lanciarle contro cristalli di ghiaccio, ma questa volta Anna riuscì a schivare tutti gli attacchi ed a colpirlo diverse volte. Olaf iniziò ad infuriarsi ed a ricoprissi con uno strato di energia nera, raddoppiando la velocità dei suoi attacchi. Anna non si aspettava una mossa del genere solo per un soffio riuscì a schivare gli attacchi letali, mentre la sua armatura la protesse dai colpi di striscio. Infine la tigre tentò di azzannarla con le sue fauci, ma la non morta creò un esplosione di luce che accecò Olaf, e questo le permise di trafiggere il suo cranio con lo spadone. Il guardiano del castello ringhiò di dolore per poi accasciarsi al suolo e scomparire in una tormenta di neve.
Olaf era finalmente in pace.
Anna si accorse che al posto della tigre c’era una pozza di sangue rosso, ed istintivamente la tocco senza una ragione specifica, ma appena lo fece una luce le accecò la vista


Scarica infinta stava percorrendo i corridori del castello guardando i personaggi dipinti nei quadri pensando: “Chissà cosa direbbero le persone di tutti questi dipinti nei miei confronti… bha probabilmente il solito: a morte il mostro! Ormai ci dovrò fare l’abitudine, comunque poteva andare peggio, se avessero deciso di regalarmi cioccolata per farli la grazia.. brrrr io ODIO la cioccolata!”
Ma senza accorgersene sbatte contro qualcosa che gli fece perdere l’equilibrio facendolo ruzzolare a terra.
“Stai bene? Scusa per lo sgambetto” Gli chiese una voce famigliare.
Il Bloodborne si voltò e disse: “Tu dovresti essere Olaf giusto?”
“Certo, tu come ti chiami, non credo di averti mai visto, anche perché la tua armatura è molto bella.”
“Grazie per il complimento, l’ho fatta con il mio stesso sangue, per la precisione con il ferro contenuto all’interno di esso.”
Quindi tentò di rialzarsi, ma Olaf gli disse: “Aspetta un attimo, voglio vederti meglio.”
“Perché?”
“I tuoi occhi, mi ricordano quelli di una mia amica che mi manca.”
“Si anche a me manca Anna” Ma dopo aver detto quella frase il Bloodborne pensò: “Non mi manca, lo rimpiazzata, eppure…. Non che diamine sto dicendo lei è morta ed è un bene… credo… basta! Cattivo Scarica non pensare a lei!”
“Come fai a conoscerla?”
“Emm… diciamo che si siamo conosciuti mentre ero solo un bambino, poi sai c’è stata la chiusura delle porte.”
“A già… vuoi giocare con me.”
“Ma non hai paura di me, non dovresti prima conoscermi meglio?”
“Sei una amico di Anna è questo mi basta.”
“Posso aver mentito.”
“No, non puoi aver mentito, se no saresti una persona cattiva… tu sei una persona cattiva?”
“Non lo so, cos’è per te una persona cattiva?”
“Non saprei, una persona che vuole fare del male agli altri….”
“Allora io sono una persona cattiva, ho fatto del male a molte persone.”
“Ma… perché l’hai fatto!? Non mi sembri cattivo.”
“Perché sono nato così, da quando sono nato ho sempre conosciuto una regola, uccidere o essere uccisi, ed io non voglio morire, non adesso che ho trovato qualcuno da proteggere.”
“Allora è tutto chiaro, tu sei come Elsa! Anche lei all’inizio ha congelato tutta Arendelle, ma poi Anna le ha fatto capire che l’amore può tutto, scommetto che se qualcuno ti fosse amico smetteresti di essere cattivo e saresti buono.”
“Allora ti posso chiedere un favore? Puoi essere mio amico?”
“Certamente…”
Quindi Scarica infinta lo abbracciò ed il pupazzo di neve disse: “Ehi in genere devo chiedere io gli abbracci.”
“Ora che siamo amici… ti posso chiedere un favore… da amico.” Chiese timidamente il Bloodborne.
“Ovvio.” Rispose innocentemente il pupazzo di neve.
“Allora… diventa come me.” Quindi Scarica Infinta fece colare del suo sangue dentro Olaf.


Anna riprese nuovamente i sensi e comprese che il motivo perché aveva visto i ricordi di Scarica Infinta era perché era entrata in contatto con il suo sangue, sia con Queelan dato che Scarica Infinta dato aveva dato a lei un po’ del suo sangue, e la stessa cosa era successa con Olaf. Infine la principessa si diresse verso il cancello desiderosa di incontrare sua sorella.

L’interno del castello era molto diverso da quello che ricordava sia per il marmo che era su tutte le pareti sia per la maestosità della sala che le si poneva davanti dopo aver aperto il maestoso portone. Ai suoi lati c’erano decine di panche simili a quelle che ci sono in chiesa ma di marmo e davanti a lei c’era un immenso altare raggiungibile da due grandi scalinate, e sopra di esso c’era una esile figura vestita di nero che pregava. Immediatamente capì che quella davanti a lei era sua sorella.
“Pensare che sei riuscita a sconfiggere Olaf, non credevo che fossi così forte” Disse sua sorella usando sempre la voce mentale senza però scendere dall’altare, né tanto meno voltarsi.
“Sembra che qualcuna mi abbia sottovalutato, d’altronde ho perso il conto di quante tue marionette ho distrutto, ha è ho pure ucciso il sicario che mi avevi mandato e sconfitto Olaf.”
“Che altra scelta avevo?”
“Potevi benissimo lasciarmi fare il mio lavoro da sorella!!! E poi sappi che anch’io odio la stella come te.”
“Lo so, per te deve essere stata dura sapere che a causa della maledizione sia Kristoff che Olaf sono perduti…”   
“Non serve che tu menta, so benissimo che è stato Scarica infinta ad ucciderli.”
“Come fai a…”
“Come faccio a sapere che Scarica Infinta è mio figlio? Perché ogni giorno venivi da me e mi raccontavi quello che era successo, anche se il mio corpo era morto, i tuoi ricordi confluivano in me e lo sai la cosa divertente? Che dopo aver visto mio figlio uccidere suo padre ed il mio amico Olaf mi continua e venire in mente su quello che sarebbe successo a mio figlio se non si fosse mai schiantata la stella, sarebbe stato buono, quale sarebbe stato il suo cibo preferito? Aspetta so che non gli piaceva la cioccolata…”
“D’accordo Anna, ho riconosciuto la tua forza fisica e la tua forza di volontà, ma comunque non puoi sconfiggere il caos da sola, ora ridurrò la tempesta così che Sora venga liberato dalla sua ibernazione, usa il mio cristallo per trovarlo.”
“E poi… Aspetta, posso aiutarti? Davvero Posso andare a prendere a calci nel sedere la stella?”
Nelle sue mani si poso un cristallo di neve.  Quindi Anna chiese: “Quindi tutto ciò era una prova?”
“...Certamente, però sappi che dopo la seconda catastrofe, il sole è diventato presentemente rosso, ho usato la mia magia per dare l’illusione che fosse normale, ma ora cha la tempesta calerà non potrò più mantenere l’illusione, inoltre anche molti demoni si risveglieranno, fai attenzione la fuori.”
Quindi Anna sentì un onda d’urto provenire da Elsa ed improvvisamente dalle finestre provenne una luce rossa invece di quelle azzurra.
“Non importa sorella, non sarà certo un sole diverso a farmi diventare vuota…. O merda.”
“Anna! Non si dicono queste parole saremo anche non morte ma…”
“Scusa Elsa devo fare una cosuccia, diciamo che un mio amico ha bisogno di aiuto.” Quindi abbozzò un inchino e fuggì via dal castello.

La principessa ignorò completamente la luce rossa provenire dal sole che sembrava essere malvagio e pensò e desiderò con tutte le forze: “Ti prego Solaire, non diventare vuoto, ti riporterò il tuo sole, ma tu cerca di rimanere integro.” Quindi Anna ascoltò il proprio cuore e sentì che anche Solaire stava correndo a tutta velocità, la non morta pensò subito al peggio ed iniziò a correre con foga maggiore.

Passarono diversi minuti ed alla fine Anna finalmente riuscì a vedere Solaire che stava guardando il sole rosso privo del elmo. La non morta si avvicinò lentamente, temendo il peggio e sussurrò: “Solaire, sei ancora lì?”
“Ciao Anna, avevo proprio voglia di rivederti.”
La principessa sospirò di sollievo e si avvicinò al non morto, e vide che erano davanti al cratere formatosi con l’impatto della stella, quindi si sedette di fianco a lui e disse: “Sai avevo paura che il sole rosso ti avrebbe fatto diventare vuoto.”
“…. Questo è impossibile…” Rispose impassibile l’amico.
“Ovvio, finché abbiamo l’uno per l’altra è impossibile diventare vuoti.”
“… perché questo è il mio vero sole.”
“Come scusa? Ma questo non è un sole cattivo?” Chiese Anna confusa e spaventata.
Solaire si alzò nuovamente e cammino per qualche metro lontano da Anna, quindi disse senza guardala: “Sai che cos’è l’effetto placebo?”
Lei si alzò immediatamente spaventata e disse: “Soalire se questo è uno scherzo io ti…”
“Dai lo so che conosci l’effetto placebo, dai dimmelo.”
“D’accordo, è quando una persona crede di avere una malattia e quindi sviluppa i sintomi di essa.”
“Esatto! Ed anch’io fino ad ora sono stato vittima della effetto placebo, credevo di essere un non morto, quindi il mio corpo si comportava da non morto, o forse è perché semplicemente il mio vero sole era oscurato… bha non importa.” 
 “Cosa ti sta succedendo, io non ti riconosco più, ti prego…”
“Succede che io sono un Bloodborne.”
“Cosa?! Stai mentendo Elsa e gli altri gli hanno uccisi tutti!”
“Hai ragione, pure io sono morto per mano di tua sorella, eppure sono rinato sotto forma di non morto, ma è tempo che io ritorni quello che ero veramente.”
“Aspetta!!! Non fare follie, ora che sei un non morto non devi più uccidere, quindi possiamo rimanere amici, non mi importa del tuo passato, non mi importa dei morti che ti sei lasciato alle spalle, io ti perdonerò per tutto! So cosa avete passato voi Bloodborne, io vi capisco, ti prego….”
“Ti ringrazio Anna, a purtroppo non mi potrai mai perdonare per quello che ti ho fatto, ti ho tolto troppo.”
“Non capisco, spiegati meglio.”
“Non servono le parole quando potrai vedere con i tuoi occhi.” Quindi Anna vide Solaire usare il frammento di stella ottenuto dai gargoyle guardiani su di se, quindi fu subito contenta di poter vedere il volto umano del suo amico per la prima volta, ma appena Solaire si voltò verso di lei; il mondo si fermo.
“E’ uno scherzo?!” Sussurrò Anna senza bene comprendere quello che aveva davanti.
“Nessuno scherzo, forse lo scherzo l’ha fatto il destino facendoci incontrare.”
“Non….no…per tutto questo tempo… tu…sei…”
“D'altronde ora sappiamo perché noi due siamo così collegati, come si dice il sangue non mente.”
“Tu sei Scarica Infinta.”
“Esatto…. madre.”







ANGOLO DEI NON MORTI/BLOODBORNE (Lasciate ogni serietà/anima, o voi che entrate)

Razor666: Salvbe a tutti lettori e tutte le letrici.
Anna: Ma seriamenente? C'era bisogno di far scoprire che Solaire era in realtà Scarica Infnita.
Razor666: Sappi che nella prima bozza della storia non c'erano i Bloodborne, poi mi domandato quale passato dare a Solaire... e la cosa mi è sfuggita di mano.
Scarica Infnita: Quindi in pratica sono quel deficente che loda il sole?
Razor666: Certamente
(Scarica Infnita fugge dalla finestra)
Solaire: Esagerato.
Razor666: Vero come ti senti a sapere di essere uno dei peggiori assassini di tutta Arendelle e che Anna è tua madre.
Solaire: Un po strano anche perchè Anna mi ha baciato.
Anna: NON LO SAPEVO, E POI E' STATA COLPA DI RAZOR PERCHE' NON ME L'HA DETTO PRIMA!!!
Razor66: Se ti avessi detto prima la verità tu non lo avresti mai baciato, come potevo negare ad i miei lettori il bacio tra Anna e Solaire.
Anna: IO TI AMMAZZO.
Razor666: Comunque in mia difesa posso dire di aver lasciato indizi qua e la, appena Scarica Infnita diventa umano, subito si rivolge al sole, Solaire tempo fa aveva detto che i suoi ricodrdi erano molto violenti ect... e poi veramente vi chiedevate se Scarica era morto o era vivo in una storia dove in 8 capitoli la protagonista muore e ritorna in vita più volte di Goku in Dragon Ball?

A presto, ciao a tutti.








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Capitolo 9
*** Il dono della Stella ***


DF-09

Mentre il gigantesco sole rosso, apparso dopo la fine dell’incantesimo di Elsa illuminava tutta Arendelle; vicino all’antico cratere ricoperto di neve, Anna e Scarica Infinta, che fino a pochi minuti fa la principessa credeva essere un non morto chiamato Solaire, stavano l’uno di fronte all’altra.

“Io..io ti ho visto diventare cenere dopo che Elsa ti ha ucciso, come fai ad essere vivo?” Sussurrò Anna.

“Sono sincero… non lo so, semplicemente un giorno mi sono svegliato come non morto… sei spaventata da me?” Rispose Il bloodborne.

Anna invece non ripose alla sua domanda.

Scarica Infinta iniziò a girare attorno a lei chiedendole: “Sei forse arrabbiata.”

“….”

“Sei delusa da me?”

“….”

Ottenendo solamente un altro silenzio si scagliò verso Anna puntandole la sua spada alla gola ed urlando: “Mi odi!!! Odi il fatto che ho ucciso tu marito, corrotto il tuo amico e divorato decine di non morti che un tempo erano tuoi sudditi?! Dimmelo…. Dimmi che mi odi, non chiedo altro.” Quindi abbassò la sua arma guardando il terreno.

“Ti dirò la verità Solaire”

“Io non mi chiamo Sola…” Ma prima che finisse la frase Anna lo abbracciò.

“Io non ti odierò mai Solaire, quello che hai fatto quando eri un bloodborne lo hai fatto perché non conoscevi altre vie. Oltre ad essere stata nei ricordi di Elsa sono stata nei tuoi, so che tenevi hai tuoi amici, e so benissimo cosa significa perderli… Per tutto questo tempo cosa saresti diventato se la stella non fosse mai venuta, se tu fossi nato come un bambino normale, ma ora so la verità. Tu non sei Scarica Infinta, un assassino senza emozioni; tu sei Solaire, uno che dà speranza a chi non c’è l’ha, uno che dà agli altri un nuovo sole a cui credere, cosi come hai fatto per me e per Queelan....”

Sentendo il nome dell’amica ormai morta il Bloodborne si allontanò dalla sua madre e disse: “Chiamami come vuoi, continua pure a credere a quello che tu pensi che io sia… ma comunque la realtà non cambia, io sono un Bloodborne, siamo nemici per natura… a meno che tu accetti di diventare come me.”

“Cosa?! Io… ma perché? Non possiamo rimanere così come siamo?!”.

“Pensaci un attimo Anna, se io sono vivo, significa che nulla in questo luogo può morire definitivamente, per noi bloodborne equivale per voi diventare vuoti,  e questo significa che anche chi è diventato vuoto potrà rinascere come bloodborne.”

“Cosa intendi dire?”

“Intendo dire che Kristoff, Olaf e tutti gli altri potranno tornare in vita, se tu diventassi una bloodborne, Elsa si arrenderebbe ed anche lei accetterebbe di diventare come noi, a quel punto senza che nessuno sigilli la Stella, essa potrà sprigionare il suo vero potere e sono convinto che essa accetterebbe le preghiere noi tre, e farebbe tornare da noi i nostri cari… ci stai?” Le chiese Solaire mentre le porgeva la sua mano. 

“Quindi se giurò fedeltà alla Stella, tutti torneranno in vita.” Chiese Anna mentre il suo cuore stava valutando una quantità di opzioni e scenari che avrebbe avuto bisogno di una vita intera solo per poter scegliere.

“Esattamente, se non avessi creduto nella Stella per tutto questo tempo, a quest’ora non ti avrei incontrato, giurale fedeltà e saremo felici per sempre, come in una fiaba.”

“Lo so, però…. Però non posso, se donassi la mia anima renderebbe me e gli altri un arma per distruggere tutti gli esseri viventi che popolano il mondo.”

“Pensavo che mi avessi capito, pensavo che…”

“Ti capisco benissimo, non posso biasimarti il fatto che uccidi per permettere a te ed a tutti i tuoi amici di vivere la vostra vita. Tutti gli esseri viventi hanno il diritto di vivere, persino i predatori più feroci, però.. io non c’è la posso fare, perdonami.”

“Anch’io ti capisco, possiedo tutte le tue memorie e so che letteralmente non sei capace di fare dal male ad una mosca, scusa sono stato uno stupido a chiedertelo.”

“Cosa succederà allora?”                                            

“Se fosse per solo per me ti seguirei ovunque, fino alla morte… ma non posso…. Mi dispiace non posso… tu hai potuto scegliere, ma i miei amici no, sono nati blooborne e così sono morti. Io gli ho promesso un mondo dove saremo stati forti, un mondo senza aver paura di essere cacciati, gli ho promesso un lieto fine! Ma gli ho delusi… sono morti uno dietro l’altro perché ero debole. Ora non posso semplicemente abbandonarli così come sono, non posso semplicemente seguire i miei sentimenti, per Queelan e tutti gli altri, io devo credere ancora una volta nella Stella e salvarli, è una promessa che non posso ignorare.”

“Ed io non posso da sola decidere il destino dei miei amici facendogli diventare bloodborne, non posso lasciare che l’intero mondo diventi una dispensa vivente per voi.”

“Allora mi sa che noi due abbiamo raggiunto un punto di stallo, Anna.”

“Ti prego Solaire…. Non voglio ucciderti.”

“Se continui a lamentarti sarai tu a morire qui.”

Detto ciò Solaire si scagliò contro la sua ormai ex amica, ma ella all’ultimo si difese con il suo spadone, facendo collidere le loro armi producendo miriadi di scintille. Solaire possedeva un’arma molto più leggiera di Anna, quindi trovandosi in difficoltà, colpì lo sterno di Anna con il suo scudo facendola indietreggiare per poi tentare di affondare la sua spada dritta dentro lei ma ottenne solo un forte rumore causato dal rimbalzo della lama contro l’armatura. La principessa tentò un contrattacco con ampio fendente diretto al collo del bloodborne, ma esso deviò lo spadone usando tutta la sua forza nello scudo quindi affondò la sua arma dentro il corpo di Anna. Ella strinse i denti da dolore, ma si allontanò da Solaire di qualche metro, per poi tentare un affondo, ma il guerriero della stella rotolò a sinistra e la colpì alle gambe. La non morta si inginocchiò e successivamente il bloodborne la colpì in testa con il suo scudo facendola cadere nella neve che iniziò presto a colorarsi del suo sangue.

Fatto ciò Solaire si voltò dicendo: “Credevo che fossi più forte di così… vorrà dire che andrò ad eliminare l’ultimo ostacolo tra me e la stella.”

Anna capì subito che l’ostacolo era Elsa quindi infuriandosi si rialzò scagliando allo stesso tempo una lancia solare contro Solaire, il quale la parò con il suo scudo, ma esso venne completamente distrutto nell’impatto. Il Bloodborne guardò la sua mano sinistra fumante che teneva solamente il manico dello scudo e disse compiaciuto: “Ecco, questa è l’Anna che conosco.” Quindi gettò via ciò che rimaneva del suo scudo, ed usò la mano sinistra per evocare una fiamma rossa per ricoprire di fuoco la sua spada, mentre allo stesso tempo la non morta ricopriva di luce il suo spadone.

Questa volta fu Anna ad attaccare per prima scagliandosi con tutta la sua forza e velocità verso il suo nemico, tentando di affondare il suo spadone nel cuore del Bloodborne, ma il ragazzo con abilità evitò l’attacco ed affondo la sua lama infuocata nel fianco della principessa. Anna urlò di dolore sentendo le sue budella carbonizzarsi al tocco delle fiamme, quindi si allontanò barcollando e  bevve avidamente dalla sua fiaschetta Estus per lenire la sua dolorosissima ferita. Nonostante Solaire avesse tutto il tempo per poter impedire ad Anna di curarsi, invece rimase fermo e disse: “Oh Anna ti sei già dimenticata il nostro primo allenamento? Mai esporsi troppo quando attacchi.”

La ragazza maledisse la sua stupidità, quindi impugnò saldamente la sua arma ripromettendosi di non ricadere nello stesso errore, ed iniziò a girare lentamente intorno al Bloodborne il quale sorrise prima di scagliarsi contro di lei, i due iniziarono a combattere furiosamente, lame di fuoco e luce danzavano furiosamente sciogliendo rapidamente tutta la neve che ricopriva il campo di battaglia, finché un fendente della lama della spada possente di Anna spezzò la spada di Solaire e gli squarciò parte del petto. Il Bloodborne urlò di dolore e si allontanò rapidamente da Anna e con un tono misto di dolore e rabbia disse: “Mi sono dimenticato che la tua armatura e la tua spada sono state create dal sangue Queelan… e tempo che anch’io sfoderi le mie vere armi.” Detto ciò il sangue iniziò a scorgere ancora più rapidamente dalla sua ferita, ed animato da vita propria ricoprì interamente il corpo del suo padrone ed il ferro all’interno di esso si compatte ricreando l’armatura completa color vermiglio e la doppia lama che Anna aveva conosciuto nei ricordi di sua sorella “Adesso possiamo fare sul serio” Pronuncio Solaire, ormai totalmente identico a Scarica Infinta, e con la voce distorta dall’elmo che gli copriva il volto. 

“D’accordo… finiamola qui… Scarica Infinta.”Sussurrò Anna ormai sicura che colui che conosceva come Solaire era perduto per sempre.

Il bloodborne, compiaciuto dalla risposta della madre, si scaglio con ancora più foga verso la non morta tempestandola con attacchi roteanti velocissimi, ma Anna sfruttò i ricordi Elsa, ottenuti dalla battaglia avvenuta anni prima contra Scarica Infinta, e riuscì a parare molti dei colpi ed i restanti furono assorbiti abbastanza bene dalla sua armatura. Successivamente il ragazzo sparò rapidamente dalla sua mano sinistra una sfera di fuoco, ma il sesto senso della ragazza le permise di schivare il colpo e di affondare la sua lama nel ventre del suo nemico.

“Smettiamola Ora! Non voglio continuare a ferirti!” Urlò Anna, in un ultimo tentativo istintivo di far tornare tutto come prima.

Ma per risposta ricevette un pugno in pieno volto facendola volare via di diversi metri e solo la sua fermezza acquisita con le varie battaglie le permise di non perdere l’arma.

“Tu credi che questo faccia MALE?!?! Credi che questo graffio mi faccia provare DOLORE?!?!” Urlò in risposta il Bloodborne caricando una sfera di fuoco.

Il vero dolore è quando vedi tutti i tuoi amici morire davanti ai tuoi occhi, perché sei solo forte a sufficienza a salvarti la pellaccia!!!” Continuò ad urlare, scagliando la sfera di fuoco verso la non morta la quale riuscì a schivarla, ma nonostante ciò la deflagrazione la stordì. 

“IL VERO DOLORE è QUANDO E VEDERE UNA TUA AMICA PERDERE LA VITA SENZA CHE VI RICORDIATE L’UNO DELL’ALTRA!!!” Scarica Infinta si scagliò contro Anna la quale riuscì per puro miracolo ad evitare il fendente.

“E NONOSTANTE CIO AVERE DENTRO DÌ SE RICORDI FELICI DI’ UNA VITA CHE NON TI APPARTIENE!!!” Quindi calò un altro fendente verso di Anna, la quale lo parò e la forza del colpo creò un onda d’urto che fece schizzare via tutta la neve ormai liquefatta intorno a loro. A quel punto Anna con un ultimo sforzo fece esplodere di luce la sua spada allontanando da se il bloodborne ma facendo ciò perse le ultime energie magiche impresse nella lama, quindi disse: “Lo so che hai provato molto dolore nella tua vita, ma non per questo significa che il futuro te ne riserverà altra, io ti aiuterò in questo!”

“Proprio come hai aiutato Elsa? Per favore è passato solo un anno dopo che è iniziato il vero inferno, pure quel Riku ha provato ad aiutarla e ne vedo i risultati. Solo la benedizione di qualcosa più grande può garantire la vera felicità.” Quindi evocò nella sua mano un frammento stellare, ma a differenza di tutti gli altri questo ultimo era incandescente e ricoperto di striature color lava.

“Cos’hai in mano?” Chiese la non morta preoccupata.

“Quando ho recuperato i ricordi, sono entrato in comunione con la Stella e sentendo il mio dolore, ha fatto uscire dal sottosuolo questo dono Divino.” Quindi lo spezzo nella sua mano ed imponenti fiamme lo circondano e causando una enorme deflagrazione. Anna deviò le fiamme con il suo spadone, e quando esse si estinsero, vide che della neve non c’era più nessuna traccia, ed al suo posto ogni cosa era diventata nero carbone, mentre Scarica Infinita aveva mantenuto la stessa forma, ma era ricoperto da striature incandescenti, come se fosse diventato un tizzone ardente dalla forma umana.

“Permettimi di testare il mio nuovo potere…” Affermo il bloodborne prima di scagliare una sfera di pura energia incandescente verso Anna la a quale riuscì prontamente a deviarlo con il suo spadone. Il proiettile d’energia volo verso una casa vicina e quando la colpì emano una luce accecante ed un fragore assordante che annebbiò per una frazione di secondo i sensi di Anna. Quando ella poté vedere nuovamente scoprì con sgomento che la casa era stata completamente disintegrata ed al suo posto c’era una specie di fungo di vapore alto almeno 20 metri, quindi si voltò verso il creatore di quel disastro ed urlò: “Questo ti sembra potere Divino? A me sembra il potere di un Demone!”

“Prima di poter creare qualcosa di nuovo bisogna distruggere il vecchio.”

“Allora ti fermerò qui ed ora, prima che tu possa distruggere tutto.” Detto ciò, Anna si scagliò verso di lui, ma il bloodborne non fece nulla, ne si mise in guardia, ne si preparò a schivare, ma appena la lama lo stava per colpire, con una velocità sovraumana afferrò il braccio della Non Morta, vanificando così l’attacco.

“Co…cosa?!” Sussurro Anna tra i denti, cercando di liberare il braccio senza riuscirci.

“Te l’ho detto Anna, il Dono della Stella” Rispose Scarica Infinta prima di trafiggerle il petto ed a scagliarla contro uno delle poche case carbonizzate rimaste in piedi, facendola crollare definitivamente. La principessa senti il suo corpo morire per l’ennesima volta, ma la sua tempra acquista dalle ardue battaglie vinte in precedenza le permise di sopravvivere il tempo necessario per bere tutto il liquido vitale dalla sua fiaschetta, guarendo così dalla ferita. Scarica Infinta osservò la madre rialzarsi dalle macerie e disse seccato: “Tu non ti arrendi mai?”

“Me l’hai insegnato tu stesso ad non arrendermi.”

“Vorrà dire che adesso ti insegnerò a capire quando è veramente arrivata l’ora di arrendersi.” Quindi Il bloodborne corse verso Anna con tutta l’intenzione di trapassarla da parte a parte, ma la non morta fu abbastanza rapida da rotolare via dalla lama avversaria e ne approfitto per colpirlo in pieno alla schiena, facendogli schizzare dalla ferita sangue rovente. Nonostante la ferita fosse apparentemente grave, Scarica Infinta si voltò rapidamente e con  poderoso calcio fece scaglio la sua nemica a diversi metri di distanza, facendole perdere la sua arma di mano, la quale cercò subito di riprendersela, ma il bloodborne fu più veloce e con uno scattò la raggiunse afferrandole il volto e sollevandola da terra.

“Mi sono stancato di questo gioco, se è inutile farti ragionare con le buone, allora è tempo che tu diventi vuota, pensa al lato positivo, finalmente il desiderio di Elsa si avverrà.” Scarica Infinta iniziò concentrarsi, con la chiara intenzione di divorare l’anima della sua stessa madre ed amica, quando improvvisamente qualcuno urlò con voce famigliare “Lasciala Maledetto!!!” e subito dopo un cavaliere con armatura pesante spada e scudo irruppe nel campo di battaglia trafiggendo il fianco sinistro del bloodborne per poi farlo allontanare da Anna con una possente scudata. Anna si accasciò a terra, e senti Scarica Infinta urlare: “Chi osa disturbarmi mentre….. un attimo TU DOVRESTI ESSERE MORTO, TI HO FATTO DIVENTARE VUOTO CON LE MIE STESSE MANI!!!” La non morta, curiosa da chi potesse essere il suo salvatore, gli guardò il volto visibile dalla visiera aperta, e nonostante quest’ ultimo avesse il volto sfigurato dalla maledizione, lo riconobbe istantaneamente facendole venire un colo la cuore, ed urlò di gioia: “KRISTOFF COME FAI AD ESSERE VIVO?!?!?!”

“Non lo so semplicemente mi sono risvegliato nei pressi di un falò, ed ho sentito che tue eri viva ed in pericolo e mi sono precipitato qui” Rispose il suo amato, senza però distogliere lo sguardo da Scarica Infinta.

Il bloodborne, superato lo sgomento iniziale di rivedere suo padre in vita, delle piccole fiamme si crearono attorno a lui ed affermò: “Chi sono io per lamentarmi che tu sia ritornato in vita, quando è successo anche a me? Ma comunque non importa se da adesso i non morti vuoti ritornano in vita, non importa se tutta Arendelle torna in vita, finché ho la Stella che mi dona forza niente mi potrà fermare.” Quindi si scaglio contro il guerriero alla massima velocità ma Anna, che aveva già recuperato il suo spadone, si mise tra i due parando il colpo ed urlò al marito: “Attento è più forte dall’ultima volta che l’hai affrontato.”

“Co…come fai…”

Ma prima che il cavaliere ottenesse una riposta Scarica Infinita fece girare la sua arma e riuscì colpire Anna costringendola ad allontanarsi e subito cercò di trafiggere velocemente Kristoff, ma le ferite precedenti avevano minato la sua velocità ed il colpo fu facilmente parato dallo scudo. Scarica Infinta vacillò a causa del contraccolpo ricevuto, e vedendo entrambi i genitori che stavano per contrattaccare, si caricò di energia e dopo pochi secondi creò un esplosione intorno a se uguale a quella che aveva disintegrato l’edifico pochi minuti fa. Per fortuna entrambi i Non Morti avevano capito che il nemico stava per fare qualcosa e si erano allontanati a sufficienza per non essere disintegrati, ma comunque finirono entrambi a terra. Il bloodborne usci lentamente dal fungo di vapore acqueo che aveva creato, e dirigendosi verso Anna le disse: “Sembra che abbia vinto io…”

Detto ciò le punto la mano sinistra con la chiara intenzione di spararli un'altra magia, ma fortunatamente non successe nulla, quindi aggiunse“…ma dato che ho finito le energia rimanderei la battaglia ad un altro momento.” Infine si circondo da colonne di fuoco per poi scomparire dal campo di battaglia.

Subito dopo Anna si rialzò e corse da Kristoff per assicurarsi che stesse bene, ma prima che potesse dire qualcosa, lui le afferrò il volto e la baciò. Nonostante la maledizione e la temperatura esterna rendesse i loro corpi freddi come il ghiaccio, quel bacio era caldissimo, o forse era solo un’impressione, ma non le importava, sta di fatto che in quel breve momento si era dimenticata tutta la sua esperienza da non morta , e si immaginava passeggiare con Kristoff in una calda estate per le vie di Arendelle, ma più tempo continuava il bacio, crebbe in lei una strana sensazione come se il sapore che avesse in bocca lo aveva già sentito, nulla di strano, lo aveva già baciato molte volte, eppure… improvvisamente si ricordò di quando aveva baciato Solaire, in questo momento stava provando la stessa cosa. Anna si allontanò ed iniziò a pensare rapidamente: “Tranquilla Anna va tutto bene, non hai tradito tuo marito, credevi che fosse morto, no, anzi era morto ed in qualche modo è tornato in vita quindi non hai colpe, e poi il bacio ti ricorda tanto quella volta con Solaire perché ora sei non morta ed i non morti si sa, le cose le provano in modo diverso, quindi poteva essere con Solaire che con qualunque altro ed era la stessa cosa ……. O DIO HO BACIATO MIO FIGLIO!!!! Tranquilla non è incesto non sapevo chi fosse realmente e poi….

“Anna smettila, ti stai nuovamente perdendo nei tuoi pensieri” Le disse con tono ironico il marito, accarezzando dolcemente il suo volto.

“Oh no stai tranquillo non stavo certamente pensando a cose che non dovrei pensare semplicemente è stata una dura giornata….” Rispose Anna, domandandosi mentalmente se era giusto non dirli niente, dirli qualcosa ma eclissando sul chi avesse baciato, o dirli tutto.

“Ehi ma perché il tuo occhio destro è diverso? E poi come mai indossi un’armatura del genere senza sentire peso? E quello spadone dove hai imparato ad usarlo?” Esclamò Kristoff accorgendosi finalmente che in effetti Anna era una attimino cambiata da quando si erano visti l’ultima volta.

Per i successivi minuti Anna racconto brevemente tutto ciò che le era successo, ma decise che era meglio non dirli niente del bacio, d’altronde erano in battaglia, e aveva paura che ciò influisse sulla concentrazione del marito, ed al termine del racconto Kristoff rispose: “Sei una donna fantastica, è passato meno di un giorno da quando sei diventata una non morta ed hai già: sconfitto i Gargoyle guardiani che proteggevano il corpo della sacerdotessa, che ha quanto ho è morta molto dopo di me, trapiantarsi l’occhio,resistito ad una Bloodborne che tentava di prendere possesso del tuo corpo, assorbirne il potere, riuscire ad usare il suo spadone ed armatura, sconfiggere Olaf divenuto un mostro usando l’occhio della sacerdotessa, ed infine tenere testa a Scarica Infinta nonostante io sia stato sconfitto in un colpo solo dalla sua forma umana.”

“Più o meno.”

“….io invece quando sono diventato non morto non ho fatto altro che piangermi addosso.”

“Non è vero! Semplicemente all’inizio non potevi fare nulla, e poi Scarica Infinita ti ha sconfitto subito solo perché eri stanco e sconvolto, hai visto come pochi minuti fa gli abbiamo tenuto testa?”

“Si ma…”

“Niente ma! E poi con me c’era Solaire al mio fianco… ascolta, dentro Scarica Infinta secondo me c’è ancora Solaire, lo so ti sembra una follia… ma sento che si può ancora salvare, è la Stella che lo sta confondendo. Noi due insieme, forse potremo…”

“Tu credi veramente che lo possiamo far ritornare buono?”

“…Si.”

“Ed allora ci riusciremo quando si tratta di far convincere le persone tu sei la numero uno.”

“Ti amo alla follia Kristoff.”

“Anch’io ti amo. Quindi fammi ricapitolare ciò che dobbiamo fare: trovare Sora usando il cristallo di tua sorella; fare in modo che nostro figlio, divenuto un mostro, dobbiamo farli riemergere la parte umana; e tutti insieme appassionatamente sconfiggere una Stella dai poteri divini capace di far diventare i suoi servitori ancora più potenti?”

“Direi di sì.”

“Nulla che non si possa fare con te al mio fianco.”

 

I due si incamminarono verso il falò vicino in cui si era appena risvegliato Kristoff, e dopo essersi riposati Anna estrasse il cristallo donatole da Elsa, il quale si modellò da solo, per formare una specie freccia di cristallo molto decorata che rifletteva la luce rossastra della Stella in piccoli arcobaleni.

“Tua sorella avrà perso la sanità mentale, ma non il vizio di fare le cose bellissime.” Osservò il cavaliere

“E già, una delle cose che più amo di lei.” Rispose la principessa, prima di iniziare ad incamminarsi la loro meta. Dopo una breve camminata, i due sentirono rumori di battaglia dietro a degli edifici sulla loro sinistra, quindi incuriositi si avvicinarono lentamente alla sorgente del rumore, e nascosti da delle pietre di un qualche edifico distrutto, osservarono con sgomento un gigantesco demone armato con una ascia gigantesca, combattere contro i guerrieri di ghiaccio della Regina, i quali disperatamente cercavano di scalfire la sua corazza, ma il demone sembrava non subire ferite gravi, mentre i guerrieri venivano scagliati in aria in mille pezzi una volta colpiti dall’ascia gigantesca o schiacciati sotto i piedi del mostro.

“Questi sono i famosi demoni?” Chiese Kristoff sottovoce.

La principessa annuì e disse: “Tranquillo gli ho combattuto tempo fa, sono più lenti e deboli rispetto ai….”

Improvvisamente un paio di demoni più piccoli, armati con due mannaie smussate, ma molto pesanti, piombarono dentro il campo di battaglia, falciando tutti i guerrieri rimasti, compiuto il massacro i demoni senza degnarsi di uno sguardo si allontanarono dal campo di battaglia, una buona notizia, se non fosse che si diressero verso la direzione indicata dal cristallo di Elsa.

“Di un po’ Anna se incontriamo quei tre demoni, sarebbe facile batterli tutti e tre insieme?”

La principessa guardò speranzosa il cristallo, sperando che esso cambiasse direzione, ma l’artefatto rimase immobile come se volesse dire: Sora è in quella direzione, il resto sono affari vostri. Quindi rispose al marito: “Dovremo fare attenzione a non farci vedere.”

I due camminarono con estrema attenzione attraverso le rovine degli edificio cercando di non farsi spaventare dalle decine di demoni che vedevano passare, ed Anna osservò: “Camminano in modo strano, come se stessero cercando qualcosa, o qualcuno.”

“Pensi che anche loro stanno cercando Sora?”

“Forse sì, forse no…” Improvvisamente sentirono un rumore alle loro spalle ed Anna immediatamente si volto vedendo un guerriero vuoto, che addossava un armatura completa però senza alcuna arma o scudo scagliarsi su di loro, ed istintivamente lo trafisse con il suo spadone. Il non morto, ormai libero da ogni sofferenza si accasciò al suolo inerme, e la principessa guardandolo meglio lo riconobbe e sussurrò: “Oscar tu sei stato il primo ad aiutarmi, mi hai donato le tue armi e la tua fiaschetta, ma sii sereno ti porterò sempre nei miei ricordi…”

“Anna abbiamo un problema…. Diversi problemi.”

La non morta si voltò e il dispiacere si tramutò in paura vedendo 4 o 5 demoni incombere su di loro, attratti dal rumore causato prima.

“Che facciamo?” Chiese impaurito il marito.

“SCAPPIAMO!!!!”

Da un punto di vista esterno la situazione era diventata comica, due piccoli non morti correvano per le strade distrutte di Arendelle, inseguiti da una decina di demoni giganteschi i quali rincorrevano le loro prede senza stancarsi minimamente e alcune volte qualche demone sbucava da qualche strada e i due eroi facevano un ben poca eroica capriola attraverso le armi dei demoni. Dopo una rocambolesca fuga i due si dovettero fermare davanti ad un muro di fuoco che si era appena creato davanti a loro, ed improvvisamente dal muro di fuoco irruppe un demone simile a quelli di taglia grossa, se non fosse che quest’ultimo era ricoperto da fiamme ed in mano possedeva una gigantesca mazza che nella punta era incastonato una sfera vermiglia che sembrava possedere poteri magici, mentre dietro i due eroi c’erano circa una ventina di demoni. Prima ancora che i non morti potessero reagire il demone infuocato evocò dalla sua arma una esplosione di fuoco che gli scagliò entrambi in mezzo agli altri demoni,i quali oltre ad essere furiosi per natura, erano ancora più arrabbiati per la corsa che avevano appena fatto. Inutile dire che la famosa Frittata di non morti era pronta in appena 1,7 secondi.

 

 

Elsa guardava fuori dalla finestra del suo castello la cara e vecchia Aurora, che brillava da quando era stato sconfitto l’ultimo bloodborne, illuminare il cielo stellato di Arendelle, mentre tutti dietro di lei stavano brindando e ubriacandosi bevendo il fuoco liquido come se fosse del normale vino, mentre alcuni suonavano i pochi strumenti musicali rimasti integri, peccato che la musica fosse una schifezza dato che non erano sopravvissuti musicisti bravi. Comunque  era ottimo sapere che se non avevi ferite le fiaschette Estus avevano lo stesso effetto dell’alcol, peccato che questa volta non aveva voglia di ubriacarsi.

“Neanche tu hai voglia di divertirti?” Disse una voce alle sue spalle.

“Ciao Riku, sono felice di non essere sola.”

Il principe si mise di fianco a lei, e guardando anche lui il cielo stellato disse: “è dura andare avanti ricordando tutte le morti avvenute per arrivare fin qui.”

“Kristoff è morto, Olaf ormai è diventato un mostro senza mente, e non ho la forza di porre fine alle sue sofferenze, mentre il figlio di mia sorella… ha avuto il destino peggiore.”

“Non è colpa tua se è diventato un bloodborne.”

“Ma allora perché se io e te che abbiamo accettato i nostri poteri siamo qui, mentre lui che ha fatto la stessa cosa è morto?”

“Purtroppo il destino è crudele e non salva tutti, quelli che sopravvivono possono solo andare avanti e portare con se i ricordi dei defunti.”

“Cos’è che ti fa andare avanti… io già non c’è la faccio più.”

“La speranza che un giorno gli rincontreremo, nel nostro paese crediamo che una persona è fatta da tre elementi: un corpo, una anima ed un cuore, quando uno muore il corpo inizia a decomporsi, l’anima si dissolve o diventa energia per qualcuno, mentre il cuore, che è il luogo dove nascono i sentimenti sopravvive e raggiunge un regno ultra terreno dove si unisce agli altri cuori creandone uno gigantesco, noi chiamiamo questo posto Kingdom Hearts e sapendo che un giorno il mio cuore incontrerà quello di tutti i miei amici morti, mi rende felice e speranzoso.”

“Anche noi abbiamo una religione, ma è molto più complicata… e lo sai che ti dico, preferisco la tua, le cose più semplici sono spesso le migliori.”

“Ahahaha… questa cosa me la ripete in continuazione Sora.”

“Ora che siamo in tema di storia locale, che ne diresti se mi raccontassi la tua, me l’hai promesso.”

“D’accordo, io ero il figlio illegittimo di Ansem il Saggio, che di saggio non aveva nulla, era solo un tiranno. Sta di fatto che per non creare problemi a corte aveva relegato me e mia madre in un’isola sperduta, ma quando si sbarazzò di tutti gli oppositori, desiderando un erede per consolidare il potere, si ricordò di me e mi prese con la forza, solo con l’aiuto di Kairi e di Sora riuscì a fuggire…”

“…. E nuovamente…. Ich… stai eclissando sulla parte migliore” Affermò Sora dietro di loro, visibilmente ubriaco.

“Vattene via Sora!!!” Urlò Riku.

“Aspetta, se non sbaglio mi hai accennato particolari piccanti, parla pure” Rispose Elsa divertita e curiosa.

“Certamente… ich… mia Regina. Dovete sapere che per intrufolarci nel castello di… ich…Ansem io e Kairi abbiamo avuto in mente l’idea di travestirci da prostitute… ich… Infatti Ansem decise che Riku doveva andare con una prostituta per diventare uomo… ich… ed infatti Ansem scelse me! Mi portarono nella stanza di Riku e lui non mi riconobbe, ma scoprendo che ero un maschio, disse testualmente: non mi importa se è un maschio, anzi, forse è meglio.”

“NON MI IMPORTAVA PERCHÉ ODIAVO QUELLO CHE MI STAVA SUCCEDENDO, E QUINDI LE PREFERENZE SESSUALI ERANO L’ULTIMO DEI MIEI PROBLEMI!!!! E POI TI SEMBRA UNA COSA DIVERTENTE DA DIRE?!?!?” Urlò Riku con tutto il fiato che aveva in corpo, tanto che tutti i presenti nella festa ammutolirono.

“Quindi mia Regina, quando … ich… Riku ti chiederà la mano stia attenta che non abbia strane preferenze.” Aggiunse Sora con estrema leggerezza.

“Sora, amico mio…. lo sai che sei morto?” Quindi il principe lo colpì con una sfera d’oscurità facendolo volare attraverso tutta la sala, e Kairi trovandosi dentro la sala, aveva intuito cosa fosse successo disse di non preoccuparsi ed di riprendere i festeggiamenti.

Riku aspettò che Elsa finisse di ridere come una matta, poi come se nulla fosse successo disse: “Sta di fatto che dopo che la mia amica Kairi e quell’idiota di Sora mi ebbero salvato, arrivò la Stella ed Ansem ne assorbì i poteri per diventare ancora più forte, ed uso la maledizione ed i bloodborne contro di noi, solo alla fine riuscimmo a sconfiggere lui, ma in molti persero la vita, e negli anni a seguire tutti gli altri divennero vuoti, solo noi tre siamo sopravvissuti.”

“Cosa, ma allora come faremo a sconfiggere la maledizione se neanche la morte della Stella la sconfitta?”

“Non esattamente, con la morte della Stella la maledizione si era fermata, ma dato che Ansem ne aveva già assorbito i poteri, il potere originale della Stella fu andato perduto, e non abbiamo avuto l’energia necessaria per ritornare ad essere umani. Però con le conoscenze che abbiamo acquisto, in quella guerra, io ed i miei amici abbiamo elaborato due piani per salvarci, e sono speranzoso che almeno uno di essi funzioni…”

“Ottimo allora c’è speranza!”

“Ma entrambi richiedono un grande sacrificio.”

“Capisco, ma per salvare questo regno farei qualunque cosa.”

“Sono sicuro che lo faresti Elsa, ora che ne dici se si uniamo a festeggiamenti, picchiare Sora mi ha reso di buon umore.”

“D’accordo Riku.”

 

Anna e Kristoff si svegliarono contemporaneamente nei pressi di un falò, e subito qualcuno dietro di loro disse: “Bentornati, vi aspettavo.”

La principessa si voltò e vide Sora, che indossava un armatura color oro e nera, però sprovvista di elmo la mano destra era completamente annerita come fosse stata messa dentro il fuoco, ed Anna chiese: “Sei veramente Sora? E come hai fatto a trovarci.”

 “Si, sono Sora, e per trovarvi non è stato difficile, anzi i demoni che vi inseguivano hanno fatto un tale rumore che vi avrei sentito dalle mia isola natale, ma prima di continuare vorrei farti un paio di domande, per prima cosa perché hai l’occhio della mia amica?  Poi perché tu ed il tuo amico come avete fatto a farvi inseguire da tutti i demoni di Arendelle? Ed infine sai perché la Regina ha interrotto la mia ibernazione, le avevo detto di non farlo se non in estrema necessità per conservare i miei poteri.”

“Bada come parli! Stai parlando con mia moglie, la principessa Anna, sorella di Elsa regina di Arendelle” Rispose il marito di Anna

“Aspetta allora tu sei Kristoff, che piacere rivederti! Ma non eri diventato vuoto e poi Anna, tu non sei morta prima della maledizione? Cosa sta succedendo qui?!”

Anna rispiegò le stesse cose che aveva già detto a Kristoff, il quale affermò alla fine: “Uao in un giorno hai fatto così tante cose? Se non fossi già sposata ti chiederei di diventare la mia fidanzata!”

“Io ti ammazzo” Commentò Kristoff giustamente arrabbiato.

“Scherzavo non ti arrabbiare, comunque la situazione è questa: siamo circondati da demoni, il loro capo e quel demone infuocato che vi ha fatto quella sorpresa. Diciamo che quello è il capo di tutti quei demoni e c’è l’ha con me, quindi è molto difficile se non impossibile riuscire a raggiungere Elsa…”

“…ma dobbiamo raggiungerla! Oppure….” Urlò Anna

“Parla più piano, che se ci sentono siamo morti di nuovo, dicevo che il loro capo è così stupido da girare senza una scorta, convinto di essere forte, infatti ho cercato di sconfiggerlo di nascosto, ma glia altri demoni accorrevano in fretta ad aiutarlo e non ero abbastanza veloce da ucciderlo in tempo, ma…”

“…in tre ce la dovremo fare in tempo, giusto?”
“Esatto, ora vi spiego i dettagli….”

 

“Possibile che non hai trovato una cassa più grande?” Sussurrò Kristoff.

“Secondo te in una città fantasma si trovano casse di legno di tutte le dimensioni? Piuttosto è colpa tua, se non fossi così grosso…” Rispose Sora seccato.

“Zitti voi due sento dei passi” Disse Anna.

Il silenzio cadde, e si sentirono solo dei passi, quindi Sora osservò da una fessura del legno dicendo: “Per fortuna ho azzeccato al primo colpo il percorso del loro capo, al mio via sapete cosa fare.”

I secondi passarono interminabili, scanditi solamente dai passi del demone gigante, e quando questi diventarono più forti Sora urlò il via ed i tre uscirono dal loro nascondiglio. Il demone appena li vide creò una esplosione di fiamme davanti a se, ma i tre furono più veloci e lo raggiunsero alle spalle iniziandolo a tempestare di colpi, Kristoff con dei normali fendenti, mentre Anna con il suo spadone caricato con la luce e Sora invece evocava fendenti d’aria con la sua katana, il demone urlò di dolore e cercò di colpire i tre con la sua mazza, ma Kirstoff si mise in mezzo ed assorbì completamene il colpo con il suo scudo mentre gli altri due continuavano a tempestarlo di colpi, ed in pochi secondi il demoni  cadde a terra per poi scomparire. Appena successo ciò i demoni che stavano per salvare il loro capo si fermarono di colpo, come se si fossero dimenticati il perché erano lì, ed addirittura un demone colpì per sbaglio un altro, creando una reazione a catene che causò una mega rissa di demoni, naturalmente i tre ne approfittarono per filarsela via il più velocemente possibile. Dopo alcuni minuti di corsa sfrenata, i tre sentirono un boato tremendo proveniente dal castello e Sora disse: “Ho sentito questo boato poco tempo fa, chissà che cos’è...”

“Dannazione è la nuova magia di Scarica Infinta, e proviene dal castello, dobbiamo muoverci Elsa e Scarica Infinta stanno già combattendo”.

 

I tre non morti raggiunsero il castello, il quale aveva il portone spalancato ed al suo interno videro Elsa, che stava combattendo contro Scarica Infinta, indossando la stessa armatura e le stesse armi che aveva usato tempo fa contro di lui nell’ultima battaglia.

Appena il bloodborne vide i nuovi tre arrivati  con una sfera di fuoco scagliò Elsa vicina a loro e disse: ”Finalmente, vi stavo aspettando, spero possiate perdonare il fatto che ho già iniziato le danze con Elsa, ma mi stavo annoiando.”

“Smettila Solaire! Non otterrai niente in questo modo!” Urlò Anna.

“Pensavo che avessi finalmente smesso di chiamarmi con quel modo, ma sentiamo cosa avresti da offrire?”

“Te l’ho già detto unisciti a noi ed insieme troveremo il modo per farti tornare umano.”

“Innanzitutto è impossibile tornare umani nel mio stato, non lo sono mai stato fin dal principio, e poi lasci che ti mostri una cosa.” Quindi scoccò le dita ed improvvisamente Kristoff cadde in ginocchio privo di energie.

Anna si precipitò ad aiutare suo marito ed urlò: “Cosa gli hai fatto?!”

“Cosa ho smesso di farli sarebbe la domanda corretta, ho soltanto diminuito l’energia che gli fornivo”

“Cosa intendi dire?”

“Sono stato io a riportare in vita Kristoff.”

Per interi secondi ci fu silenzio finché Anna sussurrò: ”Non è possibile, anche tu eri sconvolto quando l’hai visto in vita!”

“Ho recitato, avevo bisogno che tu credessi che fosse una coincidenza, in questo modo sei stata libera da pregiudizi in modo tale che ti accorgessi che Kristoff non è cambiato ed è esattamente poco prima di essere ucciso da me, avevo paura che ti accorgessi che dentro di lui ci fosse il mio potere ma sono stato fortunato”

“Ma come hai fatto è impossibile.” Urlò questa volta Elsa.

“Nulla è impossibile grazie al dono della Stella, ho usato il suo dono divino per assorbire una minuscola frazione del suo potere, e con esso ho riportato in vita colui che mia madre ama di più al mondo.”

“Ridargli la sua vita, fa in modo che lui non dipenda più da te” Urlò Anna infuriata.

“Non posso, non ancora, prima la Stella deve essere liberata dalla sua prigionia.”

Anna guardò Kristoff e pensò: “Non avrei mai accettato di riportalo in vita con un patto con la Stella, ma ora … ora è reale, non posso lasciarlo morire… non di nuovo…. È tutto sbagliato!

“Anna, lasciami andare, non fare patti con la Stella.” Implorò Kristoff

“No amore mio! Non ti perderò un'altra volta!” Gli rispose Anna quindi si rivolse verso sua sorella e disse risoluta: “Elsa dobbiamo parlane.”

“Non farlo Anna” Sussurrò Kristoff

“Anna, purtroppo non possiamo fare nulla, se facciamo patti con la Stella tutto verrà distrutto!”

“Ma hai visto con i tuoi occhi Kristoff è vivo santo cielo, magari se discutiamo con la Stella forse possiamo riportare in vita tutta Arendelle, il tuo amato Riku…. E magari anche i nostri genitori”

“Anna ti rendi conto di quello che stai dicendo? Vuoi letteralmente mandare a puttane tutto l’ordine naturale delle cose! Non finirà bene questa storia”

“Ma se siamo morte entrambe decine di volte, pensi ancora a mantenere un qual si voglia ordine? Dobbiamo approfittarne”

“Tu sei diventata pazza a voler fare una cosa del genere, è vero hai sostenuto un sacco di ardue prove ma questo non ti dà il diritto di essere una Dea, non puoi decidere di riportare in vita le persone così a caso!”

“Allora aiutami a fare in modo che almeno Kristoff resti in vita.”

Dopo un lungo silenzio Elsa rispose con tono glaciale: “Mi dispiace sorella” e subito afferrò il volto di Kristoff e dopo un intensa luce il marito di Anna si accasciò al suolo, morto.

“Quella è la tecnica che usano i bloodborne per distruggere una anima, quando l’hai imparata?” Sussurrò Sora sconvolto.

Anna rimase in silenzio per interi secondi, per poi pronunciare a bassa voce: “Cosa hai fatto”

“Quello che andava ormai tuo marito era diventato una marionetta della Ste…” Ma prima che potesse finire al frase Anna la colpì con un pugno di tale forza da farla schiantare contro una parete in marmo scheggiandola.

“Fermati An…” Tento di dire Sora prima di essere anch’egli scagliato via.

Anna camminò lentamente verso Elsa, mentre il suo corpo ritornava ad avere una forma umana, ed i suoi organi interni si riattivarono uno alla volta, ma dall’energia che rilasciava, chiaramente si capiva che non stava tornado da essere umana, stava diventando qualcosa di diverso.

Elsa la guardò sconvolta e disse: “O mio Dio ti stai trasformando in..… no.., no” Poi urlò a Scarica Infinta: “Cosa le hai fatto maledetto?!”

“Io niente, sei stata tu  fare un patto con Krik, facendo in modo che dentro Anna finisse sangue di bloodborne, e sei stata pure tu ha dare un motivo a tua sorella di arrabbiarsi veramente permettendo cosi che lei accettasse il nuovo sangue. Complimenti Elsa sei riuscita dove io ho fallito…”

“…cosa ho fatto, non doveva finire così…” Sussurrò Elsa, ed avrebbe pure pianto se la maledizione non gli avesse negato tale diritto. 

“… hai trasformato Anna in una bloodborne con le tue stesse mani.











ANGOLO DEI NON MORTI/BLOODBORNE (Lasciate ogni serietà/anima o voi che entrate)

Razor666: Questo capitolo finisce con delle scuse da parte mia, è da mesi che non aggiorno, ma vi assicuro che da oggi posterò ogni settimana,  per il semplice fatto che durante le vacanze di natale ho già scritto tutti i capitoli fino al finale.
Anna: Nessuno pensa a noi poveri pg, che mentre stavo aprendo i regali di natale, arriva sto bastardo di Razor con una chiamata che dice: "Preparati, tra 10 secondi verrai prelevata che devi completare la fan fiction, ah preparati a trasformarti in una bloodborne!"
Elsa: Ho la senazione che il pubblico mi stà odiando?
Razor666: Chi lo sa.... comunque preparatevi che il prossimo capitolo arriverà il momento tanto atteso [rullo di tamburi] Anna versus Elsa.
Scarica Infnita: Però devo dire di essere diventato sgravo, resuscito in vita i morti e sparo mini testate nucleari a fusione... capo ma sei sicuro che una piccola esplosione nucleare crei un piccolo fungo atomico.
Razor666: Bho, su Fallout le mini nuke avevano questo effetto.
Kristoff: Ed io che devo dire, ritorno in vita per poi morire due scene dopo
Razor666: Dovevo tagliare il personale, sapete la crisi.
Tutto il cast: MA TU NON CI PAGHI.
Razor666: Dettagli. be spero che questo capitolo nonostante l'attesia sia piacuto, e mi scuso ancora per il ritardo.
A presto



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Capitolo 10
*** Sacrifici ***


DF-10

All’interno del castello di Arendelle, Anna aveva appena visto suo marito spegnarsi per mano di sua sorella,  ed il dolore provato aveva svegliato il sangue dormiente di Queelan, trasformandola in una bloodborne, ed ora stava guardando intensamente Elsa, ma ai suoi occhi non appariva più come una sorella o una amica, ma come una preda. Sora cercò di mettersi tra le due sorelle, nel disperato tentativo di evitare uno scontro, ma Scarica Infinita lo fermò puntandoli la sua arma dicendo: “Questa è una faccenda che non ti riguarda.”

“Elsa ed Anna sono entrambe mie amiche, certo che mi riguarda.” Ringhiò Sora sfoderando la sua katana.

“Idiota, ormai non puoi più fare niente.” Quindi i due iniziarono a combattere.

Nel frattempo Anna, senza curarsi dei rumori di combattimento dietro di lei, disse: “Elsa, tutto quello che ho fatto, l’ho fatto per te, e tu cosa hai risposto? Porte chiuse e tradimenti, ma ero disposta a perdonarti tutto… poi hai ucciso Kristoff, e solo adesso ho compresso che il tuo cuore non sia altro che un blocco d ghiaccio… mi divertirò un sacco a fonderlo con le fiamme.”

Quindi si scaglio contrò Elsa urlando, la quale riuscì a bloccare il fendente con le sue due lame, ma fu inchiodata al muro, e riuscì solamente a supplicare la sorella: “TI prego Anna… non diventare… una Bloodborne.”

Anna nel sentire quelle parole si allontanò lentamente, successivamente si guardò le braccia e disse: “Infetti mi sento diversa, sento un calore dentro di me… che mi fa sentire al sicuro….”

“Quella è la Stella! Non crederle, cerca solo di ingannarti.” Urlò Elsa

“Come tu hai ingannato me?” Rispose Anna lanciandole addosso una sfera di fuoco, Ma Elsa riuscì a schivarla con una capriola, per poi evocare una sfera di ghiaccio con l’obbiettivo di congelare i piedi della sorella, ma ella evitò l’attacco con estrema facilità.

“Dovresti impegnarti di più se vuoi uccidermi” Affermò Anna.

“Non ti voglio uccidere!”

“Non essere stupida, ormai sono diventata parte della Stella, sbaglio o non avevi ucciso mio figlio ed adesso mio marito per lo stesso motivo.”

“Ti sbagli, non gli ho uccisi solo perché facevano parte della Stella! Ho ucciso Scarica Infinita perché stava massacrando tutti gli abitanti di Arendelle, mentre ho ucciso Kristoff perché avevo paura che…”

“…che il fatto che la vita di mio marito era legata alla Stella, avesse influito sulla scelta di distruggere o no la Stella? Ma l'hai visto tu stessa, lui era vero, non era un sogno era in carne ed ossa, la Stella l’aveva riportato in vita! Ma tu Elsa hai paura…”

“È vero, ho paura della Stella, tu non sei entrata nel suo dominio e non hai mai visto le fiamme del Caos inghiottire tutti quelli che conoscevo, compreso il mio Riku! Mentre adesso vuole riportare in vita tutti, non capisci che c’è qualcosa di strano?”

“L’unica cosa certa e che Kristoff era vivo, e tu l’hai ucciso, ed ora farai la stessa fine.”

Quindi Anna si scagliò contro Elsa con il chiaro obbiettivo di decapitarla, ma ella riuscì a salvarsi abbassando in tempo la testa, per poi conficcare le sue due lame nella schiena della sorella. La bloodborne urlò di dolore ed evocò un frusta di fuoco, ma Elsa la schivò con un balzo all’indietro, e disse senza emozione: “Piuttosto che vederti diventare un tale mostro, porrò fine alla tua vita” Quindi evocò una lancia di giaccio che scagliò ad una velocità altissima contro Anna, la quale semplicemente creò nella mano sinistra uno scudo di fiamme che disintegrò la lancia in vapore acqueo. La Regina vedendo fallire il suo attacco non demorse e creò una fortissima bufera di neve che costrinse la sorella a ripararsi dietro il suo scudo di fiamme, e quando la bufera si estinse, la bloodborne scoprì che Elsa aveva evocato sopra di se almeno una decina di cristalli di neve. Anna, invece di rimanere sulla difensiva, scelse di estinguere il suo scudo di fiamme, ed impugnando a due mani lo spadone, si scagliò contro la non morta, la quale iniziò a lanciarle addosso in sequenza tutti i cristalli che aveva appena creato, ma la bloodborne non rallento, e nonostante ciò riuscì ad evitare tutti gli attacchi correndo a zig zag e deviando con lo spadone i pochi colpi che la raggiungevano, e quando Elsa finì tutti i cristalli da lanciare, Anna si scagliò su di lei con tutte la sua forza ed impresse nello spadone un colpo dal basso verso l’alto, che scaglio la sorella dall’altra parte della sala.

Nonostante il lunghissimo volo Elsa atterrò all’impedì, bevve rapidamente dalla sua fiaschetta Estus, e subito Anna si scagliò su di lei, quindi per difendersi evocò dei pilastri di ghiaccio per tentare di rallentare la sorella, ma ella semplicemente saltò sopra i pilastri, come se fossero delle pedane le usò per raggiungere Elsa dall’alto e tentò di colpirla con un affondo in picchiata. Infine la Regina come ultima difesa scagliò un globo di ghiaccio che colpì in pieno volto Anna destabilizzandola in aria e facendola cadere di testa nel duro marmo del pavimento. Elsa, vedendo la bloodborne a terra priva di sensi, si scagliò verso di lei, pronta ad infliggerle un colpo letale, ma appena vide la sorella priva di sensi a terra, con il volto parzialmente congelato, la sua forza di volontà improvvisamente si azzerò, poiché quella scene le ricordava troppo quella volta che per sbaglio aveva colpito per la prima volta Anna con i suoi poteri, e tutto il dolore che aveva provato quella volta ritornò in un colpo solo, e comprese la verità che aveva sempre saputo, ma che aveva semplicemente tentato di nascondere nell’oblio più profondo della sua mente; non avrebbe mai avuto la forza di volontà per uccidere qualcuno a cui teneva, specialmente sua sorella.

Per questo aveva lasciato in vita Olaf.

Per questo non aveva distrutto l’anima di Anna la prima volta che si era presentata a lei.

Per questo avrebbe preferito che Anna divorasse il mondo intero sotto forma di bloodborne, piuttosto che ucciderla con le sue stesse mani.

Perché in realtà era una debole, aveva solo i poteri del ghiaccio, ma in realtà si era appoggiata sempre a qualcun altro, prima ad Anna, poi a Riku, ed infine aveva votato la sua vita ad arginare la Stella ed il Caos che fuoriusciva da essa.

Per questo aveva lasciato cadere le sue lame al suolo.

Anna appena riprese i sensi, vide la non morta sopra di lei, quindi afferrò il suo spadone ed immediatamente si rialzò trafiggendo Elsa stando bene attenta a non colpire punti vitali, aveva bisogno che non scomparisse per quello che le voleva fare dopo. La Regina senza mostrare il minimo dolore si inginocchio davanti alla bloodborne, pronta a ricevere il suo fato. Improvvisamente Anna, con la coda dell’occhio, vide Sora venire scagliato verso il muro alle sue spalle, e dopo un grido di dolore smorzato essere immediatamente trafitto dalla lama di Scarica Infinita scomparendo dopo pochi secondi. Il figlio di Anna si avvicino lentamente alla madre, sorrise e disse: “Complimenti madre, ora divora l’anima di Elsa, finito tutto questo potrai resuscitarla come una della nostra specie…. Se vorrai.”

“Il potere di ricreare la vita dove lo tolta in precedenza… come è possibile.”

“Tu stessa sei ritornata in vita un sacco di volte, ogni volta che tu morivi, la maledizione distruggeva il tuo corpo e lo ricostruiva impiantandogli tutte le memorie che avevi in precedenza al prezzo di una parte dell’energia della tua anima deteriorando il tuo corpo, e lo stesso procedimento con cui ho riportato in vita Kristoff solo che grazie alla Stella non devo usare parti dell’energia dell’anima, e quindi grazie a lei lo possiamo replicare all’infinito.”

“Vita infinita… Sembra un’utopia”

“Lo è, ora divora l’anima di Elsa e creiamo insieme un nuovo mondo.”

Anna guardò sua sorella, la quale aveva ascoltato in silenzio tutto il dialogo tra i due, guardò la sorella e disse: “Non riportarmi indietro, né dà bloodborne, né dà non morta.” La principessa non ripose e si preparò a divorare l’anima della sua ormai inerme sorella, quando improvvisamente sentì un forte dolore alla testa e si accascio a terra in preda alle convulsioni. Scarica Infinta accorse subito ad aiutare sua madre, afferrandola tra le sue braccia, per evitare che si facesse male in quello stato, mentre Elsa, poiché priva di energie, poté solo assistere impotente al susseguirsi degli eventi, ma pochi secondi Anna smise di contorcesi da sola.

Sto bene, ma non so cosa mi sia successo” Pensò Anna

“Si può sapere cosa diamine stai facendo!” Rispose immediatamente il suo corpo come se avesse volontà propria, e con un gesto rapido allontanò da se Scarica Infinita e si rialzò da sola

Impossibile, questa non sono io, cosa mi sta succedendo?!

“È questa la tua idea di vita? Diventare schiavi al servizio della Stella?”

“Questa sensazione è familiare, l’ho già provata…”

“Cosa stai dicendo madre, non ti capisco!” Rispose Scarica Infinita.

“Non sono Anna.”

“Cosa vuoi dire… non è possibile… Queelan!!!” Urlò sconvolto Scarica Infinta, gettando il suo elmo per terra.  

“Queelan sei ancora viva, per tutto questo tempo?”

Anna, o meglio il corpo di Anna controllato da Queelan si voltò verso Elsa e disse: “Regina Elsa, si metta in salvo, le sue ferite sono gravi e se lei diventa vuota ora, tutto sarà perduto…”

“Ma tu chi sei?” Rispose

“Sono Queelan e sto cercando di aiutare tua sorella, la prego si fidi di me.”

Dopo aver riflettuto un attimo Elsa annuì e fuggì dal campo di battaglia. Una volta che si allontanò a sufficienza, Queelan si voltò verso Scarica Infinita, ma prima che potesse dire qualcosa, il ragazzo le afferrò le mani e disse: “Non coi credo che tu sia ancora viva, probabilmente una piccola parte del tuo sangue e rimasta dentro di Anna, ho tante cose da dirti…”

“Ed io una, sei uno stupido.” Rispose schietta la ragazza.

“Ma perché ti comporti….”

“Secondo te io non ti ho riconosciuto, pensi davvero che dopo averti aspettato tutti quegli anni, io non riconosca più la tua energia vitale?”

“Ma allora perché ti sei scarificata per Anna, non capisco.”

“Non capisci perché non vuoi accettare la verità, non possiamo vivere sotto la Stella.”

“Sei tu la stupida! Sotto la guida è la protezione la Stella non esisterà più la morte!”

“A che prezzo?! Saremo costretti a nutrirci di esseri umani per tutta la nostra vita, e sai bene che quando divoriamo una persona otteniamo i suoi ricordi, pensi davvero di poter reggere il peso di migliaia di vite innocenti?”

“Se è questo il problema allora penserò tutto io, solamente io mi nutrirò di anime e vi passerò l’energia…”

“Non funziona così! Un massacro è sempre un massacro, anche se chiudiamo gli occhi.”

“Allora che cosa dovrei fare!!! Senza la Stella non posso riportarvi in vita!”

“Devi lasciarci andare, l’unica strada per noi tutti bloodborne e di vivere dentro i tuoi ricordi. Non possiamo affidarci alla Stella.”

Il bloodborne rimase in silenzio per interi secondi abbassando lo sguardo, per poi di scatto allontanarsi da Queelan dicendo: “Fa come ti pare, non ho bisogno del tuo permesso per darti la vita che ti spetta di diritto.”

Ma appena dette queste parole, Queelan puntò il suo spadone verso Scarica Infinita ed affermò: “Non te lo lascerò fare .”

Il ragazzo sospirò e rispose: “Pensi davvero di potermi fermare?”Quindi con velocità sovraumana deviò lo spadone per poi colpire la ragazza con un calcio e farla cadere sul pavimento a diversi metri di distanza.

Scarica Infinita ripersa il suo percorso, ma Queelan si rialzò a fatica e, mettendosi nuovamente in posa da combattimento, minacciò nuovamente il ragazzo il quale senza voltarsi, rispose con tono di voce piano, ma infuriato: “Adesso credi di essere una eroina, che dà la sua vita per i deboli ed gli indifesi? Ti piace così tanto aiutare il prossimo, o forse… NON VUOI STARE CON ME!!!” Urlò alla fine il bloodborne che si scagliò immediatamente sulla ragazza e come colto da una furia omicida, inizio a tempestarla di colpi con la sua doppia lama. Queelan usò il suo spadone come scudo, ma la forza dei colpi le fece perdere forza nelle gambe, ed in breve tempo fu costretta ad inginocchiarsi, davanti al suo assaltatore, il quale non sembrava aver nessuna intensione di fermarsi.

Anna, ho bisogno della tua forza” Supplico mentalmente la Bloodborne, alla principessa a cui aveva preso il corpo.

“Per cosa? Ormai nel mondo non c’è rimasto nessuno a cui tengo” Rispose Anna, la quale era rimasta in silenzio per tutto il tempo.

Durante il dialogo mentale, Queelan era stata costretta ad afferrare con la mano sinistra la lama dello spadone,  e nonostante l’armatura stava iniziando ad uscire sangue da quella mano, simbolo che non le rimaneva molto tempo prima che avrebbe perso la sua ultima difesa.

Ti sbagli hai ancora tua sorella!

“Mi ha tradito!!!”

“Questo non diminuirà il dolore quando Elsa perderà la vita”

“Verrà riportata in vita dalla Stella!”

“Lo sai vero che lei non accetterà mai una vita come Bloodborne? Te l’ha detto lei stessa!”

“Ed allora può benissimo restare morta per quello che mi riguarda!”

“E condannare tutti gli umani a provare quello che stai provando ora?! Per questo ha votato la sua vita a bloccare la Stella! È vero, non aveva il diritto di togliere la vita al tuo amato, ma lo sai nel tuo cuore che non poteva finire diversamente, la Stella non può avere spazio in questo mondo.”

“Me se è stata lei stessa ha darti la vita!”

“Schiantandosi su Arendelle mi ha tolto la vita! Ho visto i tuoi ricordi, e finalmente ho compreso che è tutta una menzogna, la Stella non ci ama, ci vuole usare solo per i suoi sporchi fini per poi sicuramente gettarci via.”

Improvvisamente Scarica Infinta fece volare via lo spadone, e stava per infliggere il colpo letale.

“Ti prego Anna!!!” Urlò disperata la bloodborne nella mente di Anna.

Improvvisamente, come se fosse un miracolo, un fasciò di luce illuminò Queelan, generando un’onda d’urto che scagliò via Scarica Infinta, il quale dopo un secondo di sbigottimento, urlò sconvolto: “Luce?! Impossibile, un bloodborne può usare solo le fiamme della Stella, e non l’energia luminosa del Sole degli umani!”

“Anna sta facendo da tramite per incanalare l’energia solare, fa finta che sono diventata una Bloodborne legata al sole.”Rispose Queelan

“Quindi entrambe vi siete coalizzate contro di me? Non importa, il Sole è ormai oscurato da tempo dall’energia della Stella. Non avete speranze.” Rispose con tono di sfida il ragazzo facendo diventare ancora più incandescenti le striature vermiglie che ricoprivano il suo corpo.

I due si osservarono con grande attenzione, restando completamente immobili, finché Scarica Infinita sparò una delle sue sfere di energia contro Queelan la quale creò uno scudo di luce e deviò la sfera verso l’alto che distrusse completamente il soffitto con la solita esplosione fragorosa. Il Bloodborne non demorse e prima ancora che le macerie caddero, scattò verso la ragazza con un lungo affondo, ma ella deviò il colpo usando lo scudo di luce per poi affondare il suo spadone nel ventre del nemico, il quale senza mostrare nessun dolore o debolezza ringhiò: “Non basterà un colpo messo a segno per potermi fermare.” Quindi afferrò lo spadone di Queelan con la mano sinistra e facendo una gira volta rapidissima la scagliò via. La ragazza atterrò in piedi con una capriola ed urlò: “Perché combatti con tutta questa furia, lo sai che se diventerai umano potrai conoscere nuove persone e trovare molti nuovi amici!”

“E ti chi ha detto che combatto solo per amicizia?”

“Ascolta Scarica….”

“Quando ti ho trovato la prima volta che ho ottenuto forma umana, ti ho promesso che sarei diventato il tuo principe. Quella volta ero ancora un bambino e lo presi come un gioco, ma quando ho affrontato Elsa poco prima di morire, ho scoperto che provavo nei tuoi confronti un nuovo sentimento che prima non conoscevo, un qualcosa che avevo già visto nei ricordi di Anna, ma che prima non riuscivo a comprendere… ti amo Queelan.”

In quel momento Anna sentì chiaramente il suo cuore, controllato da Queelan, battere all’impazzata

“Anch’io ti amo Scarica, ti amato da quel giorno, però….”

“Però cosa? Se ci amiamo così tanto perché stiamo combattendo, quando dovremo celebrare la nostra unione davanti alla Stella!”

“È questo il problema, non possiamo vivere sotto di lei, ti prego, dobbiamo dirci addio, ma anche se io non ci sarò più, quello che hai provato per me sarà immortale”

“Non mi basta… NON MI BASTA PER NIENTE!!! Da quando sono nato mi sono chiesto perché i miei genitori stesserò così bene insieme, ed adesso che provo anch’io questo sentimento, voglio anch’io essere come mia madre, voglio vivere per sempre al tuo fianco, voglio che la prima cosa che vedo quando sorge la Stella siano i tuoi occhi, ed infine voglio sapere cosa si prova quando si fa l’amore….”

“….anch’io voglio provare tutto quello che dici!!! Anch’io ho visto i miei genitori stare insieme, ma non possiamo.” Rispose Queelan in lacrime.

“…certo che potremo… quando ti avrò fatto mia con la forza!!!” Urlò completamente impazzito Scarica Infinita, ricoprendo di fiamme la sua doppia lama, e poi continuò a delirare: “Una volta che ti avrò ucciso pregerò la Stella che ti riporti in vita con i ricordi modificarti in modo tale che tu odi gli umani, e so che lo farà veramente perché ella mia ama sul serio, non come te.” Quindi saltò verso la sua amata, con la pura intenzione di ucciderla. Per la ragazza fu facile schivare tutti i suoi colpi dato, che erano privi di tecnica e facilmente prevedibili e dopo alcune schivate contrattaccò riuscendo a colpirlo in pieno, causandogli un profondo squarcio nel petto, il quale barcollò all’indietro per qualche secondo, prima di cadere a terra. Scarica Infinta sputò copiosamente sangue, e tra un affanno e l’altro sussurrò: “Come ho fatto a perdere?”

Queelan gli rispose sinceramente: “La tua forza più grande è sempre stata la tua forza di volontà, fin da quando eri in forma animale tu hai sempre combattuto e divorato tutti i guerrieri che incontravi, ma non perché provavi piacere nell’uccidere, ma perché volevi diventare più forte, una forza con cui potevi aiutare le persone che ami… però adesso hai smesso di credere in te stesso, ti sei affidato alla Stella, hai permesso che essa combattesse per te, prendesse le decisioni per te. Tu le hai chiesto se era giusto ottenere la vita eterna per te e per noi altri, le hai chiesto se era giusto costringermi ed addirittura cambiarmi pur di stare insieme a me, ti ha sempre risposto di sì. Però in tutto ciò hai fatto un errore, non l’hai chiesto alla persona più importante: te stesso.”

“Bugie…. Sono solo bugie!!! Ho perso solo perché sono un tramite debole per il potere della Stella.”

“Tu non sei solo un tramite, tu sei..”

Ma prima che Queelan completasse la frase, Scarica Infinita si conficco la sua doppia lama infuocata nel ventre, e subito immense colonne di fuoco.

“Cosa sta facendo!” Chiese spaventata Anna a Queelan,

“Sta cercando di distruggere la sua mente, in modo tale che la Stella possa usare pienamente il suo corpo”

”Ma è una follia.”

“Ormai credo che lo sia diventato…”

Infatti quando le fiamme si estinsero, Scarica Infinta era quasi completamente ricoperto da spesse striature da cui fuoriuscivano piccole fiammelle, ed inoltre era privo della sua arma e poggiava tutti i suoi quattro arti per terra ringhiando come se fosse diventato un animale feroce. Appena un secondo dopo colpì con un pugno velocissimo Queelan, scagliandola contro un muro distruggendolo completamente, ma al Bloodborne furioso non bastava quindi cominciò a scagliarsi su di lei menando colpi a caso distruggendo tutto ciò che vedeva. Dopo diversi minuti di caotica battaglia Queelan fu scagliata fuori dal castello creando un imponente buco nel muro, ed atterrò a pochi metri da uno strapiombo che scendeva giù fino al fiordo ghiacciato. Subito dopo Scarica Infinta uscì dal buco del muro e creò nella sua mano destra un’altra sfera d’energia, ma non la lanciò ed invece si scaglio verso di lei, intenzionato ad usarla a distanza ravvicinata. La bloodborne si difese all’ultimo con il suo scudo, bloccando la sfera di energia, però Scarica Infinta stava usando tutte le forze che aveva per distruggere la sua ultima difesa. Queelan comprese subito che la sfera fosse esplosa a quella distanza, sarebbero morti tutti e due disintegrati, quindi con le ultime forze che possedeva trafisse Scarica Infinita con il suo spadone, convertendo le ultime energie che le erano rimaste in corpo in pura energia. Il ragazzo fu preso da convulsioni violente, e dopo un tempo che pareva infinto, tutte le striature che ricoprirono scompaiono, e la sfera di energia volo alle sue spalle ed esplose con un ‘energia tale che entrambi i bloodborne vennero scagliati oltre la fine del precipizio. Queelan sentì che ormai non aveva più energie, e presto avrebbe completamente abbandonato il corpo di Anna, ma prima diede il suo primo ed ultimo bacio al suo amato sussurrando : “Ti amo cosi tanto…” Poi i due vennerò divisi dalla forza del vento e la coscienza di Queelan, ormai priva di energie, si spense per sempre.ueeQ

 

 

Elsa stava guardando dalla finestra del castello Arendelle, se tutto fosse andato bene quel giorno, tutto sarebbe tornato alla normalità, altrimenti…. Preferiva non pensarci

“Mia Regina, i preparativi sono pronti, il progetto Contatto sta per iniziare” Disse Riku alle spalle di Elsa.

“Arrivo subito mio Re” Rispose prontamente al suo marito.

Elsa ed Riku si erano sposati più o meno 4 anni fa, e la prima cosa che fecero insieme fu avviare il progetto Replica, uno dei due piani che potevano salvare il regno, inutile dire che fallì miseramente.

I due raggiunsero il cratere dove si era schiantata la stella dove ad aspettarli c’erano Sora e Kairi, poiché lì stava per avvenire la cerimonia in cui Kairi avrebbe tentato l’impossibile, entrare nella coscienza della Stella precipitata su Arendelle, sempre se ne aveva una, e cercare di controllarne il potere, una cosa così mastodontica aveva richiesto tre interi anni di preparazione per la Guardiana dei Falò. Kairi iniziò ad evocare una fiamma gigantesca, come prevedeva il rituale, ma ad un certo punto della cerimonia, improvvisamente successe il disastro, e la Guardiana perse il controllo della fiamma che la inghiotti. Sia Sora che Riku si precipitarono, nel disperato tentativo di aiutare la loro amica, ma furono respinti via da una esplosione di energia, e dalla fiamma emerse un Demone gigantesco, nonostante i tre non avevano mai visto nulla del genere, i loro attacchi combinati ebbero la meglio sul mostro in breve tempo. Purtroppo il peggio non era passato dato che per tutta Arendelle nacquero spontaneamente nuove fiamme gigantesche, ed ognuna di esse iniziò a partorire demoni.

“Cosa abbiamo fatto.” Sussurrò Elsa in ginocchio, mentre la fiamma davanti a lei iniziò ad affievolirsi, mostrando il corpo di Kairi orribilmente sfigurato. Sora e Riku corsero nuovamente verso la loro amica, ma ella con un movimento inumano si rialzò, e con voce contorto, come se ne sovrapponessero diverse in contemporanea disse: “Salve umani, finalmente ci incontriamo.”

“Lascia immediatamente il corpo di Kairi mostro”Urlò Sora

“Anche se rilasciassi questo vascello umano,dubito che possiate rivedere la vostra amica dato che gli ho divorato l’anima… un’umana capace di manipolare ed amplificare la mia energia per ridurre le vostre sofferenze, un pasto particolare non c’è che dire.”

Il guerriero cadde in ginocchio appena scoprì la sorte dell’amica, invece Riku urlò: ”Perché stai causando tutta questa distruzione?”

“Io sono quella che voi chiamate Stella, quando siamo al nostro splendore massimo questo vostro mondo non è altro che un microscopico sassolino nel vuoto cosmico, pensate veramente che mi preoccupi di esseri così inferiori? Siete solo patetici miscugli di elementi organici.”

Elsa urlò di rabbia e scagliò una lancia di ghiaccio verso la Stella che stava possedendo Kairi, la quale semplicemente la dissolse creando una sfera di fuoco e disse: “La vostra anima è particolare, certe volte è fievole e debole, mentre certe volte è capace di manipolare gli elementi della natura… Addio sono certo che ci riconteremo.” Riku si scaglio estraendo la sua sciabola nera, ma la Stella e con essa il corpo di Kairi scompari in un tornado di fiamme, lasciando al Re solo un pugno di cenere in mano.  

La Regina si avvicinò a Sora, il quale era ancora piegato dal dolore e gli disse: “Alzati, dobbiamo sconfiggere quei Demoni, ed una volta fatto ciò giuro su questo regno che assalteremo la Stella…. E la uccideremo con le nostre mani.” Sora e Riku si voltarono a guardarla, ed i loro sguardo carici di vendetta valsero più di mille parole.

La Stella doveva essere spenta.

 

 

 

Anna si risvegliò debole e stremata sopra il fiordo ghiacciato, davanti a lei vedeva solo nebbia ed la gigantesca Stella che dava una tonalità rossa a tutto ciò che vedeva, era praticamente un incubo ad occhi aperti, inoltre in questo momento provava un freddo pungente che le attraversava le ossa e prosciugava i suoi muscoli di ogni energia.

“Queelan rispondi, dove sei?” Chiese mentalmente Anna, ma senza ottenere riposta.

Queelan!!!! Non è divertente, ti prego rispondi” Quando la principessa realizzò che la bloodborne si era spenta per sempre, vide attraverso la nebbia rossastra un demone armato con una pesante mazza avvicinarsi minaccioso. Anna, prive di forze e con la consapevolezza di aver perduto la sua ultima amica, si arrese al suo fato, quando ad un certo punto una figura misteriosa sfidò l’enorme bestia, la non morta non vide molto, solo qualche lampo di luce, e dopo pochi secondi il demone scompari e la figura si avvicino a lei. Esso aveva un armatura color oro ed aveva con se uno scudo dello stesso colore ed una spada dritta, il quale le chiese: “Anna stai bene?”

“Come fai a conoscere il mio nome?”

“Sono cambiato un po’ dall’ultima volta.” Quindi si aprì la visiera dell’elmo ed Anna riconobbe il viso di Scarica Infinita.

Il bloodborne cadde sulle e sussurrò: “Sono stato un idiota, Queelan mi aveva avvertito… quando mi trafitto con la mia stessa arma, ho percepito tutta la coscienza… per lei non siamo altro che strumenti, da usare e gettare via… io gli ho dato tutto…”

Anna lo abbracciò subito e gli disse: “Ricordi Hans? Anche lui come la Stella ha sfruttato l’amore che provavo per lui per i suoi fini, ma anche se esistono tipo di esseri disgustosi, non dobbiamo mai dimenticarci che ci sono anche persone che ci amano veramente, e sono loro le vere persone importanti per cui vale la pena vivere!”

“Hai ragione Anna, avrei dovuto dare maggior peso hai tuoi ricordi, se l’avessi fatto…”

“Basta rimuginare sul passato! Non puoi più cambiarlo, ma puoi creare un futuro migliore.”

“Magari se tirassi un pugno in faccia alla Stella mi sentirei meglio, tu che ne dici?”

 I due risero di gusto per un bel po’di secondi, ed al termine della risata Anna gli chiese: “Ti va bene se da adesso in poi ti chiamo Solaire? Mi fa ricordare quando eravamo dei semplici non morti”

“Per il nome sono d’accordo, è più stupido, ma più corto. E comunque io sono stato un bloodborne fin dal principio, semplicemente ero latente, mentre tu adesso sei una non morta, quindi non è cambiato nulla”

“Ma se mi sono trasformata in una bloodborne pochi minuti fa!”

“I miei sensi sviluppati mi dicono che il tuo cuore non sta battendo più, quindi non puoi essere una bloodborne, dato che a differenza vostra noi siamo dei veri e propri esseri viventi, ergo sei una non mortia”

“O mio Dio hai ragione, il mio cuore non batte più, questo significa che sono ritornata una non morta! Ma come è possibile?”

“Deve essere stata Queelan, d’altronde eri diventata una bloodborne da poco, quindi in qualche modo deve aver sfruttato questo per farti ritornare una Non Morta.”

“Riguardo a Queelan…”

“Lo so, è morta, non sento più la sua energia vitale, il suo sangue dentro di te deve aver esaurito tutte le energie che aveva conservato.”

“Mi dispiace…”

“È  morta felice dato che è riuscita a salvare entrambi, alla fine è questo quello che conta.”

“Hai ragione. Ora che ci penso se non sbaglio contro quel demoni hai usato la luce, come hai fatto pensavo che un Bloodborne non potesse usarla.”

“Ora ti spiego Anna, usare la luce o le fiamme è quasi la stessa cosa, solo che la prima utilizza l’energia del Sole, mentre la seconda quella della Stella, quindi il principio è lo stesso, dipende solo a quale astro ti voti, quindi ho preso esempio da te e da Queelan e mi sono trasformato in un Bloodborne che utilizza il Sole come energia.”

“Uao, quindi fra un po’ potrai diventare umano.”

“Non farmi correre troppo…” Disse Solaire aiutando la principessa ad rialzarsi, ma appena le toccò la mano le chiese alarmato: “Stai tremando! Non pensavo i Non Morti sentissero il freddo”

“Questo lo so anch’io, deve essere il luogo che è strano.”

“Allora troviamo rapidamente una via di fuga.”

Solaire notò che il freddò stava prosciugando le energie di Anna, quindi la aiutò a camminare facendola poggiare sulla sua spalla.Dopo circa una mezzora di camminata inconcludente, nella quale il corpo di Anna iniziò lentamente a ritornare ad essere un cadavere, come se stesse il freddo la stesse facendo diventare vuota poco a poco,improvvisamente Solaire percepì una energia vitale nelle vicinanze e fece segno ad Anna di prepararsi anche se nelle sue condizioni non poteva fare molto. Dopo pochi secondi, attraverso la nebbia arrivò un individuo dalla forma umana che seguiva un cristallo di ghiaccio identico a quello che Elsa le aveva affidato prima per trovare Sora, ed infatti appena i lineamenti dell’individuo erano visibili, Anna esclamò: “Sora! Sei proprio tu, sono contenta di rivederti.”

“Quella è la magia di Elsa, perché ti ha mandato qui” Chiese Solaire con tono più sospettoso.

“La Regina mi ha ordinato di trovare Anna… e di ucciderla.”

Anna sussurrò: “Siamo alle solite, ma questa non aveva tutti i torti… ascolta Sora, non voglio più far del male ad Elsa…”

“…E neanche io” Aggiunse Solaire.

“Vi credo, prima sentivo in voi il potere della Stella, adesso non ne sento la minima traccia… odio dirlo ancora, ma mi potete aggiornare su quello che è successo? L’ultima volta che vi ho visto volevate distruggere tutto”

Dopo aver aggiornato il guerriero su quello che era successo dopo che lui era morto per mano del Bloodborne, Sora disse: “Capisco quello che vi è successo, ma non posso aiutarvi a fuggire… almeno in modo semplice.”

“Cosa intendi dire?” Chiese Anna.

“Elsa mi ha dato una magia da usare per ritornare al castello una volta che… avrei dovuto uccidervi, purtroppo la magia è legata a me e posso usarla solo su me stesso.”

“Ma c’è un'altra via, giusto” Domandò questa volta Solaire.

“Questo posto non è altro che… un campo di stermino per i non morti che hanno ucciso i loro simili per avere le loro anime. Qui non troverete nessun falò, e quindi nessuna possibilità di ritornare in vita, ma tutto questo è possibile solo a causa della magia del guardiano di questo luogo.”

“Ed allora sconfiggiamolo!” Affermò con energia il bloodborne

“Piccolo problema: è immortale.”

“Impossibile! Se è vero come faremo a sconfiggerlo?” Chiese spaventata Anna.

“Spero che  dopo tutto questo tempo la creatura sia diventata più debole.”

“Sembra che la conosciate bene questa creatura…” Affermò Solaire con tono sospettoso

“L’abbiamo creata noi, è stato il fallimento del progetto Replica…”

“… il primo piano che è stato concepito per salvare Arendelle.” Rispose Anna istintivamente.

“Esatto Anna, come fai a saperlo?”

“È una lunga storia.”

“Comunque il progetto Replica doveva dare vita ad un essere vivente capace di controllare la maledizione, e di annullarla…. Purtroppo è fallito miseramente e ciò che ne è venuto fuori non aveva questo potere, inoltre era impossibile da uccidere, quindi è stato relegato per poi successivamente essere usato come guardiano e carnefice di questo luogo.”

“Però è strano, non avverto nessuna forza vitale, se è così forte come tu dici dovrei sentirla a miglia di distanza!” Affermò il bloodborne

“Quel mostro possiede il potere di voi bloodborne di diventare invisibili.”

“Se è così forte da riuscire a nascondersi persino da me, che ero il più forte tra i miei simili…”

“Allora come faremo a trovarlo? Se rimarremo più a lungo più verremo prosciugati dalle nostre forze dal freddo e diventeremo prede facili.” Intervenne Anna preoccupata.

“Puoi usare l’occhio di Kairi, dovrebbe riuscire ad individuare qualsiasi essere invisibile a prescindere dalla sua forza”

Anna si concentro chiudendo gli occhi, ma non ottenne altro che un forte mal di testa e rispose: “Non c’è la faccio, sono troppo debole.” Senza dire nulla a nessuno, Solaire si ferì il braccio usando la sua stessa spada, ed il sangue che uscì dalla sua ferita si trasformo il luce che volò verso Anna, conferendole energia e subito ripose: “Ora sento la sua energia, si trova molto più avanti alla nostra sinistra, ma Solaire come hai fatto?”

“Le vostre fiaschette sono progettate per contenere l’energia dei falò, che a loro volta contiene l’energia del Sole o della Stella se sono più deboli, il mio sangue in questo momento è colmo di energia solare, però non è infinito…”

 “D’accordo Solaire cercheremo di non farci colpire.” Rispose Anna

“Ah Sora, prima che mi dimentichi ti volevo avvisarti di una cosa” Disse Solaire a Sora.

“Parla pure.”
“Se mai dovessi salvare Anna, stai attento che l’ultima volta lei mi ha baciato a tradimento.”

“Sulla bocca?!”

“Esatto, però considera che in quel momento non sapevamo di essere... così legati”

“Ahahahahah, la vita è veramente strana!”

“Vi odio.” Ringhiò Anna prima che i tre iniziarono ad incamminarsi verso li loro obbiettivo.

 

Dopo diversi minuti a passo spedito Anna intravide, attraverso la nebbia, una figura gigantesca che sembrava sopita, quindi sussurrò agli altri di muoversi lentamente per colpire, quando improvvisamente, la nebbia scompari, come se essa fosse spinta via dell’energia che emanava la creatura. Anna rimase a bocca aperta vedendo un bellissimo drago bianco davanti ai suoi occhi: la creatura era ricoperta di scaglie bianche e possedeva due paia di arti, ed un paio di gigantesche ali che ricoprivano il suo corpo come se fosse una coperta, ma purtroppo non aveva tempo per contemplare quella bellissima creatura, e silenziosamente indico ai suoi compagni la posizione del loro nemico. Subito Solaire ed Anna spararono due Lance del Sole, mentre Sora scagliò con la sua katana una lama di vento, e tutti e tre i colpi raggiunsero e ferirono il drago, il quale ruggì di rabbia ed alzandosi in tutta la sua imponenza. Solo allora la principessa scoprì con orrore che il drago era orribilmente sfigurato dato che il suo torace era aperto come se fosse diventato una gigantesca fauce e le sue costole si erano trasformate in denti sporgendo dalla cassa toracica.

“La fame deve aver orribilmente mutato questa creatura.” Osservo Sora.

“Uao, una dragonessa, ho sempre desiderato vederne una!” Commentò invece Solaire

“E come di grazia hai fatto a vedere che è una femmina?” Chiese il non morto

“Chiaramente dalle forme sensuali di questa bellissima creatura.” Rispose seriamente il Bloodborne.

“Sensuali?! Ma ha una fauce gigantesca al posto del petto!!!”

“Ed allora, tu giudichi le ragazze per questi piccoli difetti.”

“Ragazzi, credo che abbiamo cose più sere rispetto a determinare il sesso di un drago” Osservò Anna, vedendo il gigantesco drago che correva verso di loro, con la chiara intenzione di schiacciarli. I tre all’ultimo schivarono la carica della possente dragonessa, e subito si scagliarono verso la creatura, ferendo i suoi arti. La dragonessa si alzò in volo, e dalla sua fauce gigantesca fece fuoriuscire un flusso di energia magica, che al contatto con il terreno fatto di acqua ghiacciata, iniziò a fuoriuscire pilastri di cristallo nel campo di battaglia in posizione causale ed uno di essi ferì Anna al braccio sinistro. Immediatamente Solaire passò un po’ della propria energia ad Anna la quale evocò subito una Lancia del Sole, che colpì un’ala del drago, mentre Sora colpì l’altra con un altro fendente d’aria. La dragonessa riatterò al suolo sgraziata e sentandosi in difficoltà cercò di colpire Sora con un ampio colpo di coda orizzontale, ma il Non Morto rotolò sotto di essa e colpì le sue gambe posteriori. La creatura si voltò verso Sora, ma dando le spalle sia a Solaireche ad Anna i quali lo colpirono entrambi con delle altre Lance del Sole, facendo urlare di dolore la dragonessa, ed il guerriero con la katana ne approfitto subito per colpirla nelle gambe anteriori, facendole perdere l’equilibrio cadendo così al suolo, per poi conficcare la sua katana in mezzo agli occhi della dragonessa, la quale dopo delle brevi convulsioni si accasciò al suolo apparentemente morta.

Gli altri due guerrieri raggiunsero Sora, sbigottiti per la rapida vittoria, quando il loro avversario sarebbe dovuto essere immortale.

“Non ci credo, è stato troppo semplice.” Affermò Solaire.

“Forze questo posto l’aveva indebolita più di quanto immaginassimo?” Rispose Anna speranzosa.

Sora rimase fisso ed immobile ad osservare la creatura, con occhi di chi sapesse qualcosa, quando ad un certo dalla schiena della dragonessa si sentì un rumore di carne che si stava strappando, e da essa emerse una figura umana.

“Cosa sta succedendo?” Sussurrò Anna spaventata.

Solaire invece guardò fisso Sora, e con tono arrabbiato affermò: “Quella non è una creatura che possiede i poteri dei bloodborne, quella è una bloodborne, solo che non l’ho mai vista prima d’ora, cosa diavolo avete fatto!”

“Eravamo disperati, pensavamo che creare un essere nato direttamente da dei Non Morti potesse avere la forza di controllare la Stella…”
“Cosa intendi dire con nato da dei Non Morti?”

“Quella è la figlia di Elsa e Riku.” Rispose schietto Sora

La bloodborne nata da Elsa si illumino di azzurrò ed in breve tempo si ricopri con una armatura ricoperta da una pelliccia bianca, un elmo bianco lucente che le nascondeva il volto, ma che permetteva ai suoi lunghi capelli bianchi di scendere fino alla vita, formando una specie di mantello.

“Appena nata ne perdemmo subito il controllo; allora aveva la forma di un cucciolo di drago, che però fin da subito impazzì ed iniziò ad attaccare i Non Morti, Elsa stessa cerco di ucciderla, ma invano, pure Riku disperato cercò di ucciderla bruciandola con il fuoco oscuro, ma niente, allora con un incantesimo la rinchiudemmo nel fiordo ghiacciato, che poco tempo dopo divenne quello che è oggi.”

L’essere evocò un cristallo di ghiaccio nella sua mano destra, che in poco tempo assunse le fattezze di una lunga falce.

“Il punto debole di noi bloodborne è la nostra mente, il nostro sangue contiene anche la nostra mente, e quindi quando lo finiamo diventiamo mortali perché non possiamo più conservare la nostra coscienza nel sangue, ma da come mi racconti lei non ha una coscienza, possiede solo puro istinto che non ha ricordi, è potrà essere sempre ricreato anche con una sola goccia microscopica di sangue. È praticamente immortale” Sentenziò Solaire. La bloodborne furiosa, si scagliò verso Anna, cercando di decapitarla con la sua falce, ma Solaire si mise in mezzo proteggendo la sua amica con il suo scudo, mentre Sora cercò di colpirla, ma ottenne solo l’effetto di farla allontanare. La principessa, superato lo choc di scoprire quel segreto che riguardava Elsa, scagliò una Lancia Solare verso la nipote, la quale ricevette in pieno il colpo, poiché era concentrata su Sora, ma nonostante la ferita causata dall’attacco, sembrò non accorgersi di niente e iniziò ad assaltare il guerriero armato di katana. Sora schivò i primi attacchi scagliati dalla falce della bloodborne, ed successivamente riuscì a contrattaccare ferendo la sua assaltatrice ad una spalla, e nonostante ciò non ottenne niente, se non colpo di falce nel fianco, ma per fortuna Solaire venne in suo aiuto costringendo la Bloodborne ad allontanarsi.

“E’bellissima, non trovi Sora?” Disse Solaire stranamente divertito.

“Ma se è completamente pazza.”

“Non offendere mia cugina! Sei tu che ti sei fissato con questi dettagli trascurabili.”

“Idioti!!! Non sta funzionando niente e voi perdete tempo!” Urlò Anna disperata.

“Possiamo solo continuare ad attaccare, magari si è veramente indebolita in tutti questi anni.” Rispose Sora, anche se il suo tono di voce nascondeva dei dubbi.

La figlia di Elsa evocò dei cristalli di ghiaccio che iniziò a scagliare su tutti i presenti e l’unico che non fu colpito fu Solaire, il quale riuscì a raggiungere la cugina et tentò di colpirla con la sua spada, ma ella parò il colpo con la sua falce ed il guerriero del Sole disse a fatica: “Ho visto diversi bloodborne, ed ognuno di essi era legato alla stella in qualche modo, tu invece non sei legata a niente…. Cosa sei?” Per poi essere scagliato via con un calcio. Anna si affretto ad aiutare Solaire, il quale però si rialzò da solo e guarì i suoi compagni, ma subito cadde in ginocchio stremato.

“Soalaire, devi smetterla di curarci sennò…”

“Anna prendi Sora ed allontanati.”

“Ma….”

“Niente ma, ho un piano in mente…”

Anna con riluttanza si allontanò insieme a Sora, Solaire invece si ferì per l’ennesima volta il braccio fece cadere a terra scudo e spada, ed avvicinandosi all’altra bloodborne, le fece vedere il suo sangue e disse decisione: “Non voglio farti del male, io sono come te.”

La figlia di Elsa si avvicinò a Solaire con circospezione, ed iniziò ad osservarlo, ed dopo alcuni secondi lo abbracciò. Il ragazzo contraccambiò l’abbraccio sussurrandole dolcemente: “Mi dispiace cuginetta” Per poi violentemente spezzarle il collo facendola cadere a terra.

Anna e Sora corsero verso Solaire esultando, ma il bloodborne gli fermò urlando: “fermi dove siete, non è ancora morta, il mio potere sta bloccando la sua rigenerazione, ma non durerà al lungo”

“Ok, finiscila e vieni da noi” Rispose Anna.

“Non è così semplice, vedi anche se ho dato la mia fedeltà al Sole, il mio corpo è ancora legato alla Stella, e questo non lo potrò mai cambiare però….”

“Cosa stai dicendo Solaire?”

“… però posso comunque posso fare una cosa umana, sacrificarmi per chi voglio bene.”

“Non fare sciocchezze” Urlò la principessa disperata.

“Ho imparato che tutti gli astri sopravvivono in un processo che porta a fondere la materia che gli compone in pura energia… ed io farò lo stesso in misura minore.”

Anna cadde in ginocchio sussurrando: “Ti prego Solaire… non lo fare.”

“Non c’è altro modo… usa il tuo scudo di luce, dovrebbe ridurre leggermente l’effetto dell’esplosione e permettere al vostro corpo di non venire disintegrato completamente, in questo modo ritornerete in vita.”

Anna ormai capendo che non c’era più nulla da fare, evocò la sua difesa luminosa, e si mise davanti a Sora dicendo: “Avrei voluto conoscerti meglio.”

“Tempo fa ti ho detto che odiavo i tuoi ricordi, dato che mi facevano vedere una vita che non mi apparteneva…. Sono stato un idiota, questa ragazza è completamente libera dalla Stella, ma il procedimento con cui è nata ha avuto dei problemi, dato non ha i ricordi di Elsa, e crescendo rapidamente senza ricordi e divenuta quella che è adesso, quindi grazie Anna, se non fosse stato per i tuoi ricordi sarei nient’altro che un’ombra di me stesso… Un ultima cosa, se un giorno avrai un altro figlio, non mangiare tanta cioccolata durante la gravidanza, non ne potevo più dato che per te fame doppia significa doppia razione di cioccolata.”

“D’accordo, me lo ricorderò”

“Addio mamma” Rispose Solaire, prima di esplodere, ed in una frazione di secondo Anna poté vedere la cosa più luminosa di tutta la sua vita.

 

Quando riprese i sensi, scopri di essere sul suolo di Arendelle, con l’aspetto umano, e subito guardò il cielo, vedendo finalmente il vero Sole come se l’esplosione di Solaire avesse allontanato l’energia oscura della Stella, poi guardò davanti a se avesse potuto avrebbe pianto. Sora, che era accanto a lei la consolò dicendo: “Lui era un grand’uomo, porta con se i ricordi che avevi di lui e vai avanti, poiché in quei ricordi Solaire vivrà per sempre”


Davanti ai due Non Morti si vedeva un immenso fungo di vapore che si ergeva dal fiordo e saliva fin sulle nuvole tutti gli edifici il legno erano stati spazzati via e quelli in pietra erano anneriti, ma tutta la neve rimaste era sparita, finalmente, dopo tanto tempo, l’inverno per Arendelle era finalmente finito.











ANGOLO DEI NON MORTI/BLOODBORNE (Lasciate ogni serietà/anima o voi che entrate)

[TROFEO SBLOCCATO: Mettere un'esplosione nucleare in un'ambientazione fantasy medievale dove non c'entra un ca**o!]
Razor666: Che c'è? In Frozen il ghiaccio è stato sciolto dall'amore fraterno, ma io prefersisco metodi più diretti.
Solaire/Scarica Infinita: Ed è così perdo la vita, non ho potuto vivere da umano, ma almeno sono morto da umano.
Anna: Ma guarda che la maggior parte degli uomini muore per malattie o incidenti, mica sacrificandosi.
Elsa: E se è per questo nessun uomo nella realtà si è sacrificato facendosi volontariamente saltare in aria in un'esplosione nucleare.
Solaire/Scarica Infinita: Va bene... non sono morto come umano, ma almeno sono diventato incandescente come il Sole, il mio vero padre.
Kristoff: Ed io?
Solaire/Scarica Infinita: E tu chi saresti?
Razor666: Bha, al massimo mio caro bloodborne hai raggiunto la temperatura esterna del sole.
Solaire/Scarica Infinita: No! Ho raggiunto quella del nucleo interno!
Razor666: Impossibile, in questo modo avresti disintegrato il mondo intero.
Solaire/Scarica Infinita: E chi se ne frega, voglio ESSSERE stato incandescente come il nucelo del sole.
Razor666: Per amore della coerenza della storia (disse colui che ha messo
un'esplosione nucleare in un'ambientazione fantasy medievale dove non c'entra un ca**o!) No!
Solaire/Scarica Infinita: Si!
Razor666: No!
[Inizia lunga contratazione in gradi Celsuis]
Anna: Dato che il capo è impegnato parlerò io una sua vece: QUESTO E' IL PENULTIMO CAPITOLO DI DARK FROZEN
Tutto il cast: COSA?!
Anna: Esatto, il prossimo capitolo sarà il finale, è finalmente potrà finire questo stupro alla storia di Frozen.
Stella (in tutta la sua splendente malvagosità): Finalmente potrò affrontarti principessa non morta.
Anna: Ti aspetto la prossima settimana, Stella.
to be continued......

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Capitolo 11
*** Resa dei conti ***


DF-11

Dopo l’immensa deflagrazione causata dal sacrifico di Solaire, Anna e Sora raggiunsero il castello, anch’esso annerito nei muri esterni che si affacciavano sul fiordo, ormai scongelato. Appena entrati all’interno del edificio, videro che Elsa li stava aspettando, la Regina indossava la sua armatura ma senza l’elmo, ed era inpiedi con una postura tale che sembrava che dovesse ricevere ambasciatori di un importante regno straniero.

“Sora, hai disubbidito agli ordini della tua Regina.” Tuonò Elsa.

Il guerriero si inginocchio immediatamente dicendo:  “Mi perdoni mia Regina, ma la situazione…”

“L’ordine era di trovare ed uccidere Scarica Infinita e la principessa Anna, in qualunque stato ella si trovasse…”

“Lo so, ma Anna era tornata…”

“… anche se fosse ritornata ad essere una non morta, mi sembrava di essere stata chiara.”

Anna, sbigottita dalla situazione, urlò: “Che vuoi dire? Non mi avevi dato la magia per trovare Sora dicendo che mi servivano rinforzi per poter combattere la Stella?”

“Mentivo, avevo fin dall’inizio intenzione esiliarti nel fiordo ghiacciato, per poi ordinare a Sora di ucciderti per fare in modo tale che non venissi divorata dal guardiano.”

“…Con guardiano intendi dire tua figlia?”

“È irrilevante il fatto che quel bloodborne fosse mia figlia, un bloodborne è sempre….”

Anna, prima che Sora riuscisse a fermarla,  si scagliò immediatamente verso Elsa, e con tutta la forza che aveva la inchiodò sul gigantesco altare e le urlò in faccia: “Tieniti per te le tue fottute idee sui bloodborne, ho appena visto Solaire che era un bloodborne, ma era anche mio figlio e sopratutto amico, farsi saltare in aria a causa del tuo piano di lasciarmi morire in quel posto.” Quindi le diede un vigoroso pugno facendola cadere a terra.

Elsa si rialzò lentamente e rispose con compostezza: “Tutte le creature dipendenti dall’energia della Stella sono nemiche del genere umano, e quindi…”

 La principessa questa volta la inchiodo ad una colonna e le urlò: “È la stessa cosa che hai pensato quando hai ucciso Kristoff?”

“Lui era diventato una marionetta della Stella, e quindi…”

Anna questa voltò non inferì sulla sorella, ma allentò la presa e le chiese in tono calmo: “Elsa, ti chiedo solo una cosa, queste cose che tu dici, provengono dal tuo cuore, o sono solo frasi fatte ripetute allo specchio?”

La regina rimase in silenzio e la principessa riformulò la domanda con tono più aggressivo: “Elsa ascolta per un attimo il tuo cuore, ti stai rendendo conto di cosa stai diventando? Ti stai trasformando in una macchina senza sentimenti con l’unico scopo nella vita di bloccare la Stella, ma tu non sei solo questo! Lo vuoi capire per una buona volta che se non ti fai aiutare rimarrai per sempre sola e priva di emozioni?!”

Elsa guardò intensamente negli occhi la sorella e rispose: “È questo il punto! Non voglio avere più emozioni, una sovrana non può farsi influenzare dai sentimenti, altrimenti mette in pericolo il proprio regno!”

La sorella non fu arrabbiata per la risposta, anzi con tono dispiaciuto disse: “Come quando Kairi è stata presa dalla Stella, è tu hai promesso di vendicarla assaltando frontalmente la Stella?”

“Come fai a…. giusto te l’ho detto sopra la tua tomba, da quando il progetto Replica è fallito, non ho più osato parlare con te, ma quel giorno giurai sulla tua tomba che avrei distrutto la Stella… guarda cos’è successo, ho fallito come Regina, ho mandato a bruciare il mio Re e tutti i miei sudditi… non sono più degna di tale nome. ”

“Ti sbagli Elsa, non hai combattuto solo per vendetta, ma soprattutto per liberare Arendelle dal giogo della Stella, Riku e l’intera Arendelle non hanno dato la loro vita per vederti in questo stato, l’hanno data perché volevano essere liberi! Liberi di poter vivere la loro vita senza dover preoccuparsi di non diventare vuoti, liberi dal dover combattere ogni giorno per poter sopravvivere, liberi dalle sofferenze di morire nelle maniere più disparate, e liberi di poter crescere i propri figli senza che essi si trasformino in mostri.”

“Ma quel giorno hanno tutti tranne me e Sora sono diventati schiavi della Stella, non abbiamo ottenuto niente!”

“Almeno ci hanno provato, non sono morti da codardi, sono morti sapendo di aver  avuto il coraggio di combattere contro un astro, praticamente dai poteri divini.”

“Non sono solo morti, sono stati resi schiavi!”

“Pensi davvero che vivere una vita che non vuoi avere, ma che avrai sempre perché hai paura di combattere sia liberta? Elsa, ti prego, dammi la possibilità di poter cambiare tutto ciò, non voglio aspettare di perdere il senno, quando posso usare le mie forze per avere una possibilità di poter cambiare le cose, anche se diventassi schiava della Stella, vivrei col pensiero di aver tentato di fare la cosa giusta, cosa non possibile se avessi fato diversamente.”

Elsa si fece lentamente scivolare giù dalla colonna, fino a sedersi sul freddo marmo, e stringendosi il volto tra le ginocchia sussurrò: “Che cosa sto facendo… sto qui a disperarmi, quando sei tu quella che combatte sul serio… sei tu quella su cui può contare Arendelle…. Sei tu quella che merita di essere la Regina.”

Anna abbracciò immediatamente Elsa, e per lunghi secondi le due sorelle rimasero in quel modo, quando ad un certo punto la principessa aiutò la sorella ad rialzarsi.

“Hai assorbito il potere di mia…” Chiese con un sussurro Elsa senza riuscire a finire la frase.

Anna chiuse gli occhi e scoprì che nonostante l’esplosione dentro di lei c’erano l’energie dei due bloodborne, molto diverse a quelle delle anime, una era ardente e pronta ad esplodere, mentre l’altra era fredda e si agitava in modo ancora più furioso rispetto alla prima, quindi la non morta cercò di far fuoriuscire quell’ultima energia dal suo corpo. Quando riaprì gli occhi scoprì che nel palmo della mano destra, era presente un globo d’energia azzurra ricoperta  da piccoli cristalli che si formavano e scomparivano in continuazione.

Elsa sorrise nel vedere la manifestazione della figlia e disse: “Però, è ancora più scatenata di te, non me lo sarei mai aspettato considerando che sia io che Riku siamo molto tranquilli.”

“E secondo le parole di mio figlio era pure bellissima, anche se non l’ho potuta vedere in volto, ma mi fido.”

“Si sarebbe dovuta chiamare Priscilla. Quando la partorì era solo un uovo, ma allora io e Riku eravamo comunque sicuri che se l’avremo ricoperta d’amore non sarebbe diventata un mostro, anche se non avesse avuto il potere di fermare la maledizione non ci importava perche era la nostra bambina…”

Elsa abbassò lo sguardo ed improvvisamente la sala iniziò a ricoprirsi di ghiaccio, ma subito scomparve e la Regina disse: “Non posso creare un nuovo inverno dopo tutta la fatica che hai fatto per farlo finire.”

Anna guardò il globo che aveva in mano e disse: “Prendila tu, sei sua madre, ne hai diritto più di me.”

“No Anna, ne hai bisogno più di me” Quindi afferrò dolcemente il palmo di Anna e lo richiuse.

“Cosa intendi dire?”

“Aprirò l’ultimo sigillo, in modo tale che tu possa entrare ed affrontare la Stella, ma prima ho bisogno che tu veda con i tuoi occhi quell’inferno, per prepararti a quello che ti aspetta.”

Quindi improvvisamente una luce abbagliò Anna.

 

 

 

Elsa, Riku e Sora stavano alla testa di circa trecento guerrieri ricoperti con un’armatura di cristallo, tutti gli abitanti rimasti di Arendelle. La battaglia si svolgeva all’interno di una gigantesca caverna ricoperta di fiamme ed i non morti stavano caricando una settantina di demoni infuocati che nascevano da delle colonne di fuoco, la battaglia fu terribile e quasi tutti gli uomini perirono. Infine da una colonna di fuoco più grande delle altre uscì Kairi, o meglio la Stella che aveva il controllo della ragazza. Tutti i guerrieri rimasti affrontarono quella singola entità la quale sterminò quasi tutti i soldati, lasciando in vita solo i tre comandanti. Elsa evocò cristalli di ghiaccio che venivano sciolti subito, Sora lanciò fendenti d’aria che venivano dispersi dal calore delle  fiamme e gli venne scagliato addosso una sfera di fuoco che lo colpì di striscio, ma facendogli perdere l’elmo,  e alla fine solo Riku riuscì a conficcare la sua sciabola nel corpo della sua ormai perduta amica, ma nonostante ciò le fiamme presero il Re. Elsa e Sora si lanciarono subito al salvataggio, ma Riku venne ricoperto da intense fiamme ed Elsa fu sbalzata via mentre Sora riuscì solamente a prendere il cadavere di Kairi, bruciando la sua mano destra. Riku con un ultimo sprazzo di volontà gli ordinò di scappare, Sora trascinò via il cadavere di Kairi ed prese per un braccio Elsa che stava urlando disperata. All’ultimo Sora evocò il teletrasporto che permise ai due non morti di scappare, nello stesso momento in cui Riku, ormai succube dalla Stella, iniziò a ridere fragorosamente.

 

 

 

Anna si risvegliò accanto ad un falò, ed ad attenderla c’era Sora il quale le chiese: “Tutto bene? Mentre dormivi avresti dovuto vedere quel luogo… sei sicura di volerlo affrontare?”

La principessa sospirò dicendo: “Non posso, proprio perché ho visto questi ricordi gli devo salvare, e tu invece te la senti di ritornare?”

“Si, l’ultima volta abbiamo distrutto tutti i suoi demoni, inoltre ora o te come compagna, qualcosa dovrà pur valere?” Rispose Sora sorridendo.

“C’è la faremo” Rispose Anna contraccambiando il sorriso.

In breve tempo raggiunsero Elsa, la quale stava pregando davanti ad un gigantesco portale, nel quale potevano passare almeno 20 persone alla volta completamente ghiacciato, appena gli vide arrivare, la Regina abbracciò la sorella e le disse: “Ricorda se muori li, la stella assorbirà la tua anima, quindi non fare la stupida, se vedi che la situazione è ingestibile allontanati dalla battaglia ed pensa attentamente a questo portale e riuscirai a salvarti, però sta attenta che il teletrasporto non è istantaneo e sarai vulnerabile.”

“Troppo complicato, lo userò solamente quando avrò spento la Stella.”

“Anna sono seria.”

“D’accordo, starò attenta.”

Elsa sorrise e si allontanò, e quindi con un gesto della mano fece esplodere il ghiaccio che copriva il portale. Anna istintivamente chiuse gli occhi e quando gli riaprì vide che all’interno del portale c’era una fitta nebbia che faceva intravedere delle fiamme

La principessa ed il guerriero si avvicinarono alla nebbia, scrutandola attentamente, racimolando il coraggio dentro di loro per poter attraversarla.

“Ti posso raccontare una cosa che mi pesa?” Chiese Sora alla compagna.

“Certamente.”

“Io e Kairi non eravamo soltanto amici, una volta eravamo fidanzati, stavamo così bene insieme, ma lei fu costretta a diventare una Guardiana del Falò, e per questo dovette sacrificare il sentimento umano più importante, l’amore, e per fare ciò dovette persino recidere i ricordi di noi due che stavamo insieme.”

“Mio dio, è tristissimo, ma perché me lo racconti?”

“Perché se per caso dovessi morire oggi vorrei che almeno qualcuno ricordasse questa storia, in modo tale che l’amore che provavo per Kairi non scomparisse del tutto con me.”

“Sora, tu NON morirai oggi.”

“Lo spero”  Rispose sorridendo, quindi i due privi di conti in sospeso, attraversarono la nebbia.

 

Appena attraversata la nebbia, i due non morti vennero teletrasportati nella immensa caverna che Anna aveva visto nel ricordo di Elsa, e dietro di loro non c’era traccia della nebbia. Improvvisamente emersero dal suolo pilastri di fuoco, da cui iniziarono a fuoriuscire uno alla volta i guerrieri che avevano perso la vita contro i demoni nella battaglia di cinque anni fa, solo che questa volta erano agli ordini della Stella e le loro armature erano completamente bruiate e annerite dalle fiamme della Stella. Subito un guerrieri armato con un’alabarda cercò di decapitare la non morta, ma ella lo batté in rapidità e dopo aver schivato l’attacco perforò il petto del guerriero. Subito il soldato nero si dissolse, e la sua energia rientro dentro il portale, da cui era appena uscito un altro guerriero.

“Anna, usa la luce per sigillare i portali, o continueranno ad arrivare.” Anna annuì ed evoco una Lancia del Sole che appena colpì la colonna di fuoco, essa diminuii di intensità fino a scomparire nel suolo in pochi secondi. Successivamente Anna fu accerchiata da tre guerrieri neri armati di spada e scudo, quindi caricò quello che aveva davanti ed uso la forza bruta del suo spadone per farli cadere di mano lo scudo, per poi tranciarlo a metà con un colpo orizzontale, ma subito un altro soldato le se avvicino cercando di mettere a segno un fendente, ma la principessa deviò la spada con il suo scudo di luce, trapassò lo stomaco del guerriero, ed lo suo come scudo contro il terzo soldato che stava per colpire con un affondo, quindi appena il soldato nero che aveva infilzato scompari, lei decapitò il guerriero che aveva bloccato per poi lanciare la sua magia contro un altro pilastro estinguendolo, però in tutto ciò le se era avvicinatò furitivamente un soldato armato con una mazza frusto, che però fu tempestivamente annientato da un fendente aereo di Sora. Per circa venti minuti i due continuarono, quando ad un certo punto i portali smisero di ricrearsi, e la sala rimase nel silenzio, rotto solo dal rumore delle varie fiamme che ardevano per tutta la caverna. Improvvisamente, di fronte agli sguardi attoniti dei due non morti, davanti ai loro occhi eruppero dal terreno due giganteschi pilastri di roccia alti sei metri, e tra di essi si creò un muro di lava, da cui uscì pochi secondi dopo una figura umana completamente equipaggiata con un’armatura nera, logora e ricoperta da tagli, e nella mano destra teneva saldamente una sciabola anch’essa nera.

“E Riku?” Chiese con un sussurro Anna
“No, non più, è la Stella.”

L’essere sovraumano si avvicinò con passi lenti a due non morti, e con voce distorta disse: “Ti stavo aspettando principessa. A lungo ho atteso questo momento.”

“Se volevi che qualcuno ponesse fine alla tua esistenza, non so come ragionate voi Stelle, ma per noi umani bastava chiedere.” Rispose Anna cercando di imprimere nella voce tutto il coraggio che aveva, ma le sue gambe tremavano come tremato prima d’ora.

La Stella, che controllava il corpo di Riku, rise fragorosamente all’affermazione di Anna e rispose: “In un certo senso il tuo compito da quando ti ho riportato in vita e di liberarmi da questa esistenza terrena.”

“Per quello basto io!” Rispose Sora, scagliandosi contro colui che una volta era suo amico, ma la Stella evitò l’attacco e colpì il guerriero con una sfera di fuoco a distanza ravvicinata, che lo fece volare via a parecchi metri di distanza.

La Stella, come se nulla fosse successo, si avvicinò ad Anna, la quale dopo quella dimostrazione di forza stava tremando ancora di più, e le disse: “Vedi Anna anch’io avevo una Sorella come te, fino a quando un cataclisma spaziale ci distrusse entrambe, per milioni dei vostri anni vagammo nell’immenso vuoto sotto forma di piccoli asteroidi, fino a che mia sorella si schiantò per prima nel vostro patetico pianeta. Io e lei avevamo un legame tale da condividere i nostri ricordi, ma a differenza di me, lei era buona e non voleva ferire quelle patetiche creature voi umani non siete altro, ma era debole ed il suo potere fu assorbito da un umano di nome Ansem il quale inventò la maledizione ed i bloodborne, cosa che poi io ho utilizzato su di voi.”

“Quindi stai facendo tutto questo per vendicare tua sorella, uccisa per mano umana?”

“Odiavo quella stupida debole, ha avuto quello che si meritava, ansi se non fosse stato per Ansem non avrei mai potuto imparare a creare la maledizione, ora che ci penso quell’umano mi ha fatto un doppio favore… La ragione per cui vi ho maledetto è molto semplice; nonostante voi esseri umani siete cosi patetici, la vostra anima è una eccellente forma di energia, ed ogni volta che un non morto od un bloodborne muore, io assorbo gran parte della sua energia vitale, lasciando solo una piccola parte a voi.”

“Quindi ogni volta che uccidevo…”

“Esatto, non hai fatto altro che nutrirmi per tutto questo tempo, dentro di me ho gran parte dell’energie delle persone che ami, tuo marito, tuo figlio, e presto la tua.”

“Ma perché fai tutto ciò?!”

“Per riaccendermi di nuovo con le vostre anime, ed assorbire questo patetico sassolino che voi chiamate Terra, ed il vostro Sole.”

“Cosa? Ma Solaire mi aveva detto che volevi aiutarlo riportando in vita i suoi amici!”

 “Ahahaha, quel ragazzino è stato uno stupido, fin dal principio gli ho mentito, si doveva chiedersi il perché un essere superiore come me doveva preoccuparsi della sorte di…”

Ma prima che finisse la frase Anna lo colpì con il pomo del suo spadone in pieno volto, facendolo allontanare di diversi metri.

“Lo sai che le persone che odio di più sono quelle che sfuttano l’amore delle persone per i propri fini!”

Sora, che si era appena ripeso dal colpo, la fiancheggiò e disse: “Bel colpo Anna.”

Pero la Stella non era per nulla spaventata dalla dimostrazione di coraggio, anzi sogghignando affermò: “Non morta, continua ad arrabbiarti, in questo modo la tua anima sarà più deliziosa.”

Sora ad Anna si scagliarono in contemporanea contro la Stella, la quale evitò tutti i fendenti, per poi are una rapidissima giravolta a 360° che colpi entrambi i non morti causando ad entrambi una ferita nel petto, Anna strinse i denti per ignorare il dolore e tentò un affondo disperato, che venne deviato dalla sciabola della Stella, ma in contemporanea Sora abbassò la sua katana sulla schiena del nemico, causandogli una profonda ferita verticale. Anna colse l’occasione al balzo, ed appena la Stella si voltò per punire chi aveva osato colpirla, la non morta evocò rapidamente una sfera di luce nella mano sinistra e la colpì a distanza ravvicinata, quindi la Stella capendo di trovarsi in difficoltà evocò un’onda d’urto che scagliò via i due non morti, quindi affermò: “Non male umani, ma lo sapete l’unica cosa che mi piace di questo ammasso di carne? È la sua capacità di manipolare l’Energia Oscura.” Quindi ricoprì la sua sciabola con un lunghissimo strato di oscurità lungo almeno il doppio della lama. La Stella saltò verso Anna, con tutta l’intenzione di inchiodarla al suolo, ma Anna rotolò via in tempo vanificando l’attacco nemico, quindi si allontanò di diversi metri. Approfittando il fatto che l’astro avesse l’arma conficcata nel suolo gli lanciò una Lancia Solare, che però venne deviata da uno scudo d’oscurità evocato all’ultimo istante dalla Stella, la quale estrasse la sua lunga lama oscura dal suolo, per poi puntare la sua mano sinistra contro la non morta,ed essa venne attratta verso di lui. Poco prima di essere trafitta dall’oscurità la non morta evocò il suo scudo di luce e deviò l’arma nemica, per poi trapassarlo con il suo spadone. Successivamente Sora corse versò la Stella, ed essa prese Anna e la scagliò verso il suo compagno, il quale riuscì a appena in tempo ad abbassarsi per evitarla, poi schivò il fendente d’oscurità che la Stella cercò di infliggerli, ed infine colpì in pieno la Stella con una serie di fendenti, ma all’ultimo fendente la Stella evocò un campo di energia oscuro con la mano sinistra e bloccò la Katana di Sora, per poi conficcare la lama oscura nel suo stomaco. Anna si rialzò appena in tempo per vendere il suo amico trapassato da parte a parte dall’oscurità, ed un secondo dopo lo vide divorato da dalle fiamme. Quando le fiamme si estinsero, la Stella lasciò andare Sora, il quale si scagliò immediatamente sulla compagna, la quale parò con il suo spadone la katana del suo amico ed urlò: “Sora! Non mi riconosci.”

“E’ inutile, il Caos ha già preso il suo senno, non si può più svegliare.” Rispose la Stella

“Cosa?! Liberalo subito.”

“Arrenditi non morta, donami la tua anima e lascia che io brilli per sempre nello spazio infinito!” Urlò l’astro sicuro di aver vinto

“Non c’è modo…. Che io lasci in mano tua Sora!” Quindi urlando respinse via l’amico e, caricando immediatamente di luce la sua spada colpì Sora con un fendente e lasciò che tutta la luce della sua lama entrasse nel corpo dell’amico, il quale dopo delle convulsioni, cadde a terra con la mente libera dal Caos. La Stella, senza riuscire a nascondere lo stupore nella sua voce urlò: “Impossibile nessuno è mai riuscito a sconfiggere il Caos, cosa sei tu?”

“Io sono Anna di Arendelle, e quest’oggi ti annienterò!” Rispose la principessa facendo bere Sora dalla sua fiaschetta Estus. Il ragazzo si riprese e sussurrò all’amica: “Pensi di riuscire a farlo con Riku?”
“Posso provare, ma ho energia solo per un colpo.”
“C’è lo faremo bastare.”

La Stella li guardò negli occhi e li disse: “Voi umani siete proprio dei creduloni, vi dannate tanto per salvare la vita dei vostri compagni, quando fin dall’inizio la vostra vita è una bugia.”

“Cosa intendi dire?” Chiese Anna

“Non farti ingannare!” Urlò Sora, ma la compagna gli fece l’occhiolino, facendogli capire di avere un piano in mente.

La Stella ignorò Sora ed avvicinandosi ad Anna disse: “Ho studiato la vostra razza, quella che voi chiamate vita non è altro che un’illusione, la vostra mente non è altro che il vostro cervello il quale memorizza i ricordi, ed in una frazione di secondo elabora una risposta, finito di elaborare tale risposta la aggiunge ai ricordi per poi riprendere il processo d’accapo. La tua vita che ricordi non sono altro che dati che in questo momento il tuo cervello sta leggendo, le emozioni che provi non sono altro che ormoni rilasciati dal corpo e l’anima non è altro che ammasso di energia. La vostra vita non è sacra, siete semplicemente degli ammassi di carne che rispondono agli stimoli esterni, e sopratutto quando morite semplicemente il vostro cervello interrompe le sue funzioni non c’è nessun aldilà.”

“Come puoi provare una cosa del genere” Urlò Anna sconvolta.

“Ti ho riportata io in vita, secondo te come avrei potuto farlo se le informazioni che posseggo su di voi sono errate.”

La principessa si inginocchio, scoprendo che tutta quello che credeva sulla vita era una bugia, ma Sora si fidò della principessa e non fece nulla pensando: “Ti prego Anna, non fare idiozie…

La Stella sorrise della sua supremazia incontrastata e disse:“Non avere paura della morte Anna, essa non è altro che un ormone che il tuo corpo sta rilasciando, piuttosto lascia che io viva in eterno per farmi osservare tutti i segreti dell’universo, cossi che io possa scoprire cosa ha originato tutte gli astri nello spazio.”

Ma poco prima che la Stella stesse per decapitare la non morta, Anna caricò il suo spadone di luce e trafisse il suo nemico di sorpresa.

“Stupida! Perché combatti quando sai che vita umana non è quella che credi!” Tuonò la Stella

“Se è vero quello che mi dici, da quando mi sono risvegliata migliaia di Anne uguali a me hanno dato tutte se stesse perché tu possa essere sconfitto, migliaia di Anne hanno sofferto per fare in modo che una Anna nel futuro possa vivere felicemente con sua sorella, per loro io ti ucciderò.” Quindi rilasciò tutta l’energia che aveva nello spadone, e dopo un urlò di dolore inumano proveniente dalla bocca di Riku, esso cadde a terra.

Sora ed Anna si  precipitarono a far bere a Riku un sorso dalla fiaschetta Estus, però il Re, ormai nuovamente cosciente di se, si rifiutò di bere dicendo con tono sofferente: “Per me è troppo tardi… ormai il mio corpo sta per morire, grazie per avermi liberato.”

“Cosa stai dicendo Riku?! Non ti devi arrendere, un sorso e starai meglio.”

“Purtroppo non basta, tutto il mio corpo, compresi gli organi interni sono ormai bruciati, sto riuscendo a parlare solo grazie all’oscurità, ma non durerà… ascolta Anna, io ho tradito Elsa, quando la Stella è entrata dentro di me ho scoperto che non esiste nessun’aldilà e comprendendo che non potrò mai più rivedere i miei amici defunti ho perso la speranza … ma tu non hai fatto la stessa mia sciocchezza … la stella è ancora viva, usa la mia anima come arma… e di a mia moglie che mi dispiace.” Detto ciò il Re scomparve lasciando dietro di se, la sua anima che esternamente sembrava solo nera, ma al suo interno nascondeva la luce più forte che Anna non abbia mai visto.

Improvvisamente la terra tremò e da essa fuoriuscirono colonne di fiamme che si curvarono in aria per concentrarsi in un solo punto.

Grazie mille principessa!!! Grazie alla tua luce mi hai dato l’energia necessaria per riprendere una nuova fusione nucleare controllata!” Esultò la Stella nelle loro menti

 Ed improvvisamente un’immensa luce abbagliò i due non morti, e quando gli poterono riaprire scoprono che sopra i loro occhi, si era creata un’immensa sfera di energia infuocata che cresceva sempre di più.

Ammirate non morti, ammirate la nascita di un astro!

Anna chiuse gli occhi, ripensando a tutte le persone che aveva conosciuto in quel viaggio: ripensò ad Oscar che le aveva affidato le sue armi per darle la possibilità dove lui aveva fallito, ripensò a Krik che aveva scarificato tutto per sua figlia, persino l’onore, ripensò a Queelan che aveva rinunciato ad una vita felice con il suo amato per fare la cosa giusta, ripensò a Solaire che si era sacrificato, rinnegando la sua Stella ed una promessa di vita eterna, e pensò a Sora ed Elsa ai cui il destino era affidato a lei. Iniziò a concentrare tutta l’energia dell’anima di Riku in un punto nel disperato tentativo di creare un arma con quell’anima, quando improvvisamente sentì che aveva fatto qualcosa dato sentì tutto il suo corpo essere spinto verso l’anima, come se nella sua mano ci fosse un potentissimo magnete, quindi riaprì gli occhi e vide che al posto dell’anima di Riku, lei ora possedeva nella mano una cosa microscopica, che però assorbiva tutta la luce che li passava vicino, come se avesse aperto il rubinetto dello spazio e la luce stava defluendo al suo interno.

Non è possibile…. Come hai fatto!!! T,u patetica umana, sei riuscita a manipolare in questo modo l’Energia Oscura…. Sei riuscita a creare un buco nero?!?!?!

Subito dalla Stella nascente partirono decine di sfere d’energia che furono tutte deviate dai fendenti d’aria di Sora il quale urlò: “Fai qualcosa, non riuscirò a fermarle tutte.”

“Non posso… non riesco a controllarlo… sento che mi vuole risucchiare….”
“Certo che lo puoi controllare sei la donna più forte che io abbia mai conosciuto!”

Quindi Anna urlò ed un istante prima che una sfera la stesse per colpire, lanciò il buco nero verso la Stella, il quale risucchiò tutte le sfere d’energia che incontrava e sprofondò nella superficie infuocata della Stella, la quale fece un urlò che entro nelle menti dei due non morti, per poi iniziare a comprimersi, ed infine esplodere in un lampo di luce e fuoco.

Quando Anna si riprese dallo stordimento dell’esplosione la prima cosa fu di andare verso Sora e chiederli: “Stai bene, qualche sfera ti ha ferito?”

“Nessuna per fortuna, o non credo che sarei sopravvissuto… la Stella è morta?”

Anna guardò in alto ed osservò con piacere che non c’era più niente, ma senti ancora una debole presenza e quindi cammino lentamente verso la fonte, e vide nel terreno un frammento di Stella grande quanto il suo pugno.
Ti prego…. Pietà…

La principessa si chiese da dove proveniva quel lamento mentale, ed appena scoprì che veniva da quel piccolo frammento, lo raccolse sorridendo e disse: “Non avevi detto che avevi non avevi paura della morte?”

Io non so da dove proviene la coscienza di noi astri…. Non so cosa mi accadrà… ho paura…ti prego….

Improvvisamente percepì delle senzazioni, erano i pensieri della Stella ormai morente, ed appena riuscì ad interpretarle disse: “Sto leggendo i tuoi ricordi, non sei altro che un codardo invidioso, nonostante tu  quando brilli sia molto più grande del Sole, in realtà bruci molto più in fretta, e quindi sei invidioso e vorresti vivere quanto le stelle più piccole.”

Ti prego, vogliò vivere quanto le altre stelle più piccole, voglio vedere più cose, vogliò scoprire la verità sull’universo… dammi un ultima occasione…

Nonostante tu abbia paura della morte, hai costretto l’intera Arendelle a sopportarla… tu non meriti niente, anzi dovrei farti soffrire per l’eternità, ma purtroppo ho bisogno del tuo potere qui ed ora.

“Farò qualunque cosa… sarai la mia padrona…. Sarò il tuo schiavo… ti prego.”

“Se proprio insisti ti darò un ordine: fai la nanna stellina.”

Quindi Anna schiacciò nel suo pugno l’ultimo frammento della Stella, ponendo fine alla sua vita ed assorbendone i suoi poteri, quindi si rivolse a Sora e disse: “Torniamo in superfice, Elsa ci aspetta.”

 

Appena i due si teletrasportarono in superficie, Elsa corse ad accoglierli chiedendoli: “Cosa è successo, ho sentito dei forti terremoti…”

“Tranquilla Elsa, è tutto finito.” Rispose Anna

“Vuoi dire che la Stella….”

“L’abbiamo distrutta, non ci potrà mai più far del male!”

Elsa cadde in ginocchio e per la prima volta da quando era precipitata la Stella si senti libera, quindi chiese ad Anna in un sussurrò: “E Riku.”

“Mi dispiace, non c’è l’ha fatta, mi ha detto che gli dispiaceva di non essere riuscito a sconfiggerla.”

Elsa si rialzò lentamente ed abbracciando  la sorella disse: “Grazie… almeno adesso non soffre più.”

Dopo che l’abraccio finì Anna disse: “Pronti a ritornare ad essere umani?”

I due annuirono , usando il poteri della Stella appena sconfitta, creò una sfera di luce e la fece esplodere in aria, creando un onda d’urto, che una volta che colpì i tre presenti, essi ripresero a respirare a fatica, dato che non lo facevano da molto tempo.  Appena ripresi dallo choc, Sora affermò: “Non so voi ragazze ma io non mangio da più di un decennio, quindi per prima cosa metterei sotto i denti. ”

“Ottimo, si dia il caso che ho nascosto delle riserve di cibo a lunghissima scadenza prorpio per quando saremo ritornati ad essere umani… e c’è anche della cioccolata” Replicò la Regina guardando la sorella.

“Cioccolata…. Direi di mangiarne il più possibile prima che non lo possa più fare!”

“Cosa intendi dire, non c’è niente che ti abbia mai impedito di mangiare cioccolata.”

“Diciamo che ho fatto una promessa… ”

“Bene, ma dopo che faremo?”

“Be dopo aver mangiato bisogna espellere” Rispose Sora in modo molto poco adatto per una regina.

“Intendevo in generale, le nostre anime sono diventate enormemente più forti, cosa ne faremo dei nostri nuovi poteri? ” Disse Elsa guardando male il suo sottoposto

Anna guardò i due e rispose: “Quello che gli esseri viventi fanno per istinto… vivere la vita seguendo le nostre emozioni, senza curarsi del perché lo facciamo.”

 

FINE
















ANGOLO DEI NON MORTI/BLOODBORNE/STELLE (La Fanfiction è finita... o meglio lo stupro di Frozen è finito.)

Razor666: E con mio sommo piacere...
Anna: Aspetta un attimo, come cavolo è possibile che in questa storia io sia morta più o meno una volta a capitolo, quindi più o meno dieci volte, sono ritornata in vita altrettanto, ma non c'è nessun aldilà!!!!! Non potrò più rivedere Kristoff e Solaire!!!!!!!!!!
Razor666: Piuttosto ringraziami dato che alla fine ho fatto sopravvivere Sora, infatti fino all'ultimo capitolo era programmato a morire malamente nella battaglia contro la stella.
Anna: Ma non mi hai risposto il perché in questa storia non c'è una vita ultra terrena.
Razor666: Perché volevo creare un bel confronto con la Stella, dato che gli volevo dare di essere un livello superiore, immaginati di subire una malattia mortale che ti da la possibilista di poter capire il linguaggio delle formiche, e la tua unica possibilità di sopravvivere e di assorbire la loro vita. Se ti piace farle soffrire, le diresti come funziona la loro mente inferiore, di come sono solo delle macchine che seguono gli ordini della regina, mentre se sei buona semplicemente useresti queste motivazioni per combattere per la tua sopravvivenza, e se invece Elsa decidesse di lasciarsi morire per delle formiche, le daresti della stupida. In ogni caso penso che in tutta risposta le formiche se ne fregano delle motivazioni e di iniziassero a combatterti per la loro sopravvivenza.
Anna: In poche parole hai paragonato l’umanità a delle formiche?
Razor666: Tutta una questione di punti di vista… Inoltre c’è da dire che in Dark Souls quasi ogni cosa è una menzogna, quindi quale modo migliore di concludere questa fan fiction dicendo che la vita è una menzogna?
Elsa: Ma adesso cosa succederà?
Razor666: E che ne so, non ho l’ispirazione per creare un seguito a questa fan fiction, quindi suppongo che siete liberi, fate quello che volete, non era quello che desideravate?
Tutto il cast  vivente: Siamo rimasti solo in tre!
Razor666: Se volete vi posso dare tre somari e siete apposto. Parlando di cose serie, sono contento che…..
Elsa: E comunque devo dire che tu ti sei lamentato del fatto che io con una canzone creo un castello di ghiaccio, ma alla fine questa storia è finita con Anna che lancia un Buco Nero contro una stella, neanche in Dragonball è mai successo una cosa del genere!
Razor666: Ma almeno ho provato a dare una spiegazione scientifica, e non semplicemente dicendo la frase fatta: “merito dell’Amore”
Anna: Se davi il merito all’amore questa storia aveva un po’ più senso….
Razor666: Ma state zitte, non vi ho pagato per rompermi il ca**o!!!
Tutto il cast vivente e non: Tu non ci hai mai pagato un ca**o!!!!!!!!!!!
Razor666: Se avete finito di rompere devo salu….
Stella: Ed io! Sono l’antagonista e non mi hai mai fatto partecipare a questo angolo!
Razor666: Dica pure.
Stella: Sono contento di aver causato tutta questa distruzione, e so di essere stato importante dato che se non era per me tutta questa storia non sarebbe mai iniziata, l’unica cosa che mi dispiace e che sembravo essere tanto figo ma alla fine mi sono diventato un codardo senza il briciolo di onore…. quindi indico una crociata per vendicarci di come Razor ci abbia trattati!!!!
Tutto il cast vivente e non: Aderiamo subito!!!!!!!!!!

Razor666: Ok, prima di iniziare a scappare volevo salutare tutti i miei recensori e tutti coloro che hanno letto questa storia, se non fosse stato per il vostro supporto forse non sarei riuscita a completarla quindi grazie di cuore e per me è stato entusiasmante poter scrivere la parola FINE a questa storia.

Grazie ancora, ciao!!!!


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