Dieci piccoli indiani

di Clove_MockingjayLove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dieci piccoli negretti ***
Capitolo 2: *** Nove poveri negretti ***



Capitolo 1
*** Dieci piccoli negretti ***


“Dieci piccoli negretti se ne andarono a mangiar, uno fece indigestione, solo nove ne restar.

Le vedo lì appoggiate sulla giacca di Peeta. Non capisco cosa siano., ma non mi interessa. Cibo. Ho bisogno di cibo o mi mangerò da sola. Sento il mio stomaco brontolare pesantemente. Ho sofferto la fame, ma questa non è normale fame. Non ho le forze di fare niente, non riesco a correre, non riesco a saltare, non posso scappare. Raccolgo una grande manciata di quel cibo. Vedo un colore bluastro tipo mirtillo. Quanto amavo quando mia sorella raccoglieva i mirtilli nel bosco e me ne teneva un poò da parte di nascosto. Se i miei lo avessero scoperto l’ avrebbero torturata sicuramente. Nella mia testa fluttua l’immagine della mia piccola sorellina incatenata a una sedia, il suo sangue sparso ovunque..  Mi ricordo quando ho visto il cadavere di mio fratello. Si chiamava Will, i miei genitori gli dissero che era in età di matrimonio e che se non avesse trovato moglie entro una settimana l’avrebbero cacciato. Lui allora era innamorato perso di una ragazza che viveva per strada. La sua famiglia l’aveva abbandonata e lei viveva coi soldi che la gente le dava quando cantava. Aveva una voce veramente molto bella. Il mio fratellone allo scadere della settimana si fece avanti e propose a  quella bellissima ragazza di sposarlo. Lei ne era entusiasta. Quel giorno Will la portò a casa nostra e ce la presentò era una ragazza meravigliosa. Dolce, cordiale, educata.. ma non era ricca appena i miei vennero a sapere che mio fratello si voleva sposare con una ragazza povera iniziarono a urlare e adirgli che non sarebbe riuscita a mandare avanti la famiglia. – O NE TROVI UN’ALTRA ENTRO DOMANI O PER TE E’ FINITA- urlò mio padre –Ma papà io non ne voglio un’altra, voglio lei. Io la amo e ora noi togliamo il disturbo. Mi ricordo il rumore della guancia di Will all’impatto dello schiaffo di mio padre. A quel punto mi nascosi, cercando di non pensare troppo alle urla che udivo in cucina. Le lacrime mi scendevano giù dalla faccia. Appena non sentì più niente andai a vedere cos’era successo. Due bei giovani cadaveri sul pavimento. Sangue ovunque. Corsi via silenziosamente con le lacrime agli occhi, proprio come so facendo ora. Appena sono un po’ più al sicuro, non resisto alla voglia e mi infilo tre o quattro mirtilli in bocca. Il delizioso sapore mi si sparge in bocca. La voglia ormai non sarà più saziabile. E’ come se fossi diventata una bestia in cerca di cibo. Cerco di prenderne altre quando mi rendo conto che sono a terra. Sento i miei organi che si rivoltano nello stomaco come la giostra che da piccola amavo. Dolore. Fatemi respirare, vi prego voglio solo sentire l’ossigeno un ultima volta, voglio avere la possibilità di morire dignitosamente. Non ho forze fatto abbastanza? Non ho forse usato tutto quel poco che avevo al meglio? Ditemi ,ditemi cosa devo fare,Voglio tornare a essere la bimba che va a scuola con le due codine, ma non posso. Voglio portare onore a mia sorella, ma sto morendo. Voglio sentire il calore della gioia, ma provo solamente il dolore lacerante nel mio stomaco. Voglio urlare, ma non ne ho le forze

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Capitolo 2
*** Nove poveri negretti ***


Nove poveri negretti fino a notte alta vegliar: uno cadde addormentato, otto soli ne restar.
Cerco di pronunciare il suo nome :- Kat…- quando sento un dolore forte. Fa male. Tanto male. Cado su un lato. La vedo. La lancia trafitta nel mio stomaco. Mi piego dal dolore. Sarò forte lo prometto, lo giuro.
Vedo Katniss  che mi fissa -Ce ne sono altri?- chiedo, ma lei non mi risponde. Cerco di ripetermi trovando forza al ricordo dei miei fratelli .          
Finalmente si riprende e si avvicina a me, mi stringe delicatamente
-Hai fatto saltare in aria il cibo?-
 -Fino all’ultima briciola-
Cerco di sorriderle, ma non ci riesco -Devi vincere-
-Vincerò per tutte e due adesso-
Ho paura -Non andare via- le sussurro
-Certo che no, sto qui con te-
Lo so che sto per morire. Lo so. Ripenso a tutti gli scherzi che ho fatto ai miei fratelli, i sorrisi delle persone nei campi mentre lavoravano duramente, le loro voci che cantavano. –Canta- chiedo come ultimo desiderio
Lei fa un piccolo colpo di tosse e deglutisce.

“Là in fondo al piato, all'ombra del pino 
c'è un letto d'erba, un soffice cuscino 
il capo tuo posa e chiudi gli occhi stanchi 
quando li riaprirai, il sole avrai davanti. 
Qui sei al sicuro, qui sei al calduccio, 
qui le margherite ti proteggon da ogni cruccio, 
qui sogna dolci sogni che il domani farà avverare 
qui è il luogo in cui ti voglio amare. “


Chiudo gli occhi e il mio respiro si fa sempre più lento vedo una lacrima scivolare sul volto di Katniss.

“Là in fondo al prato, nel folto celato c'è un manto di foglie di luna illuminato. 
Scorda le angustie, le pene abbandona. 
Quando verrà mattina, spariranno a una a una. 
Qui sei al sicuro, qui sei al calduccio, 
qui le margherite ti proteggono da ogni cruccio."


Qui sogna dolci sogni che il domani farà avverare qui è il luogo in cui ti voglio amare.”
Anche lei sa che sto per morire, ma non ci si puo’ fare niente. Sto cadendo. Cerco di aggrapparmi ai ricordi, ma non funziona. Tenere duro fa male. Molto male. Ad un certo punto mi arrendo e mi lascio trasportare sa un sonno pesante. Cado nel buio fino a che non mi addormento.

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