La prima volta che sei stato geloso

di winter falls
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sera ***
Capitolo 2: *** Notte ***
Capitolo 3: *** Mattina ***



Capitolo 1
*** Sera ***


“Re Thorin, i miei ossequi. Permettetemi di presentarvi mia figlia.”

Il Re sotto la montagna fece un piccolo inchino alle due dame, lasciando che un sorriso di cortesia delineasse le proprie labbra. Sapeva benissimo che quel momento sarebbe arrivato. Erebor riconquistata, una patria ritrovata, l’incoronazione già avvenuta da poche settimane, e di conseguenza le visite da parte di nani residenti altrove. Buona parte dei parenti e della famiglie avevano fatto ritorno alla montagna, ed Erebor stava recuperando l’antico splendore. Thorin era visto come un Re e un eroe da parte di ogni nano e le persone arrivate a porgere le proprie congratulazioni erano ormai fuori portata di numerazione. Tutto procedeva bene, nessuno avrebbe potuto chiedere di meglio.

“Oh, guarda quella! Manca poco inciampa nel vestito mentre s’inchina davanti allo zio!”

Kili scoppiò a ridere, biascicando quelle parole, osservando seduto a un tavolo quella che era stata almeno la ventesima dama della serata che si presentava a Thorin.

“Kili, contegno. Ti stanno guardando tutti…”

“Dai, fratello! Vuoi negare che sia uno spasso? Balin ci aveva avvertito  che sicuramente sarebbero arrivate chissà quante nane mandate dalle proprie famiglie per cercare di fare colpo su Thorin! Ma alcune sono indecenti!”

Fili sospirò, cercando di nascondere un sorriso divertito, bevendo ancora un po’ di birra, leccandosi appena le labbra bagnate.

“Dico, l’hai vista quella di prima? Avrà avuto la nostra età! Ma come si può? Ah, nulla togliere allo zio, ma andiamo…”

Continuò imperterrito, non preoccupandosi di darsi alcun contegno, vedendo qualche dama guardarlo con aria stizzita, replicando con un largo sorriso innocente.

Thorin aveva ben visto l’atteggiamento del nipote minore, non potendo fare altro che sospirare divertito quando non aveva nessuno nelle vicinanze. Rare occasioni dato che era sempre attorniato da qualcuno. Avrebbe dovuto assolutamente discutere con Balin per la faccenda delle nane. Aveva fatto male a non prendere sul serio la questione, e non poteva dare torto a Kili per ridere in quel modo… meno male che c’era il maggiore a tenerlo a freno. Si riscosse dai propri pensieri appena vide un’altra dama approcciarlo, eseguendo l’ennesimo inchino della serata, iniziando per dovere di cortesia una conversazione anche con lei.

“Uh, a che numero siamo, Fili? Scommettiamo che…”

“Siete proprio dei ragazzi.”

Interruppe Dwalin, prendendo posto a sedere accanto a loro.

“Da dove sei sbucato? Pensavo fossi la guardia del corpo dello zio! Ne ha estremamente bisogno, non te ne sei accorto?”

Sghignazzò Kili, guardando divertito il nano, vedendolo scuotere la testa con fare annoiato.

“In effetti lo zio penso sarebbe contento di essere salvato.”

Disse Fili, inclinando il viso, indicando Thorin che era stato preso a braccetto dalla dama di turno.

Kili volse immediatamente il viso, illuminandosi a quella scena.

“Compagni miei, che le scommesse abbiano inizio!”

Dwalin lo guardò con aria di scherno, incrociando le braccia al petto.

“Cosa c’è? Perche quella faccia? Ah, ho capito. Hai paura di perdere contro il sottoscritto… Beh, non ti posso biasimare…”

Dwalin sbatté le palpebre, guardandolo torvo.

“Scommettiamo.”

Sibilò senza ammettere repliche, facendo gongolare Kili, che già sentiva la vittoria in tasca.

Fili alzò gli occhi al cielo, sapendo che sarebbe stata una lunga serata. Decise di lasciare perdere i due, girandosi dalla parte opposta, vedendo Bilbo lì a fianco, taciturno e con un’espressione neutra in viso.

“Credevo quasi te ne fossi andato visto che non abbiamo mai sentito la tua voce.”

Disse con una risata, allontanando il boccale ormai vuoto.

Lo hobbit gli concesse un’occhiata, limitandosi ad alzare appena le spalle.

“Non sono tagliato per questo genere di feste.”

“Non siete voi hobbit amanti del buon cibo, della compagnia?”

“Esatto. Non di uno scenario come quello.”

Affermò con tono un po’ secco, facendo un cenno verso Thorin e la dama del momento, la quale si era guadagnata il titolo di più insistente visto che non gli aveva ancora lasciato il braccio.

“Concordo. Povero zio. È sempre stato troppo gentile per certe cose.”

“Magari gli piace.”

Fili sbatté le palpebre, guardando Bilbo sorpreso a quelle parole, per poi ridere, scuotendo la testa.

“No, impossibile. Lo zio non è per tipe come quelle.”

Disse convinto, facendo un sorriso. Bilbo ponderò la sua affermazione, parendo come rincuorarsi, per poi avvertire la voce di Balin che chiedeva attenzione. Prestò ascolto, sentendolo ringraziare tutti per essere venuti, dichiarando che apriva ufficialmente il momento delle danze, e che la prima spettava solo a Thorin e a una dama di sua scelta. L’avesse mai detto. Le nane cominciarono a chiacchierare fittamente tra loro, cercando di farsi notare dal Re, che nel frattempo si era avvicinato a Balin.

“Allora lo zio è riuscito a liberarsi da quella nana, mi chiedo come abbia fatto.”

Disse Fili divertito, non badando allo scalpore generale che precedeva il momento dell’annuncio della scelta da parte di Thorin.

“Ma perché deve per forza aprire le danze? Voglio dire, Balin ha visto la situazione, è un putiferio.”

Affermò convinto Bilbo, adocchiando due nane che sembravano aver cominciato a battibeccare.

“È la tradizione, non possiamo ignorarla. Ma tranquillo, Thorin non è obbligato a ballare. Alla fine finisce sempre che il regnante dice qualcosa tipo “Vogliate perdonarmi, ma non ballo. Lo farà mio figlio, erede al trono.”… quindi, mi preparo. Vedo già la delusione sul volto di tutte.”

Rise, alzandosi, aspettando il proprio nome prima di farsi avanti. Bilbo assunse un’espressione stupita, per poi fare il primo sorriso della serata. Allora anche Balin sapeva che sarebbe andata a finire così.

Improvvisamente Thorin si schiarì la voce, prendendo parola.

“Sono onorato di poter essere chiamato Re da parte di tutti voi. Siete i benvenuti a Erebor nel caso voleste fermarvi. Detto ciò, ho deciso la mia compagna di ballo. Sempre che ella voglia accettare.”

Sorrise, allungando poi la mano in direzione di una dama che si era presentata non molto tempo prima. La nana arrossì furiosamente, guardandolo incredula, avanzando verso di lui sotto le occhiatacce generali di tutte le altre.

Balin cercò di mascherare la sorpresa come meglio poteva, ritirandosi da parte. Dwalin e Kili smisero immediatamente di fare a botta e risposta, stupiti, e il più giovane fu presto affetto da ridarella. Fili era senza parole, ancora in piedi e immobile. Bilbo perse ogni traccia di sorriso, osservando come in trance le persone farsi da parte e lasciare lo spazio per il ballo, sentendo la musica iniziare, vedendo Thorin fare un inchino per poi prenderle la mano e iniziare le danze.

“Fili! Vedi anche tu quello che vedo io?”

Il maggiore si riscosse, sbattendo le palpebre, annuendo ancora con fare sgomento.

“È quella che prima stava quasi per inciampare e che arrossiva sempre! Uh, allora allo zio piacciono le timide…”

Disse Kili malizioso, sghignazzando ancora.

Bilbo restava in silenzio, osservando ancora senza apparenti emozioni Thorin e la dama ballare. D’un tratto parve come risvegliarsi, afferrando nel giro di un istante il boccale di birra che Kili stava per bere, sentendo il nano protestare. Non se ne curò, mandando giù la bevanda nel giro di pochi secondi, tutta d’un fiato. Kili smise di lamentarsi, prendendo a fischiare ammirato. Lo hobbit per tutta risposta allungò il boccale verso di lui, come a chiedergli altra birra, che il nano fu ben felice di offrirgli.

“Bilbo…”

Lo chiamò Fili, sbattendo più volte le palpebre nel vederlo letteralmente trangugiare altri boccali pieni.

“Basta così.”

Dichiarò, prendendo il  boccale, allontanandolo da lui.

“E tu perché continui a dargliela?”

“Dai Fili, è divertente! Lo sapevo che Bilbo internamente è un nano come noi! Dico bene?”

Chiese con una risata, guardando lo hobbit.  Fili sospirò, facendo per parlare, vedendo improvvisamente Bilbo alzarsi in piedi e marciare verso il centro della grande sala. Sgranò gli occhi, maledicendosi per non essere stato pronto ad afferrarlo in tempo, osservandolo andare dritto verso Thorin.

“Uh, cosa sta facendo?”

Esclamò Kili, ancora più divertito.

“Ha bevuto troppo. Che non me ne voglia se dovrò usare la forza per potarlo a letto.”

Disse Dwalin, pregustandosi un divertente spettacolino.

Fili li guardò sbalordito, evitando di commentare che in quello stato Bilbo poteva anche prendere Thorin a pugni, sperando di evitare il peggio.

Thorin aveva adocchiato lo hobbit avvicinarsi, fermandosi d’istinto, facendo le sue scuse alla dama, la quale girando il busto vide a sua volta quello che stava succedendo.

Bilbo si fermò a un passo da loro, arricciando il naso, guardandoli male.

 “Siete indecenti. Ah, vi vedesse Lobelia Sackville-Baggins la finirebbe di sparlare di me! Siete molto peggio voi due!”

Biascicò, puntando il dito contro entrambi, la mente ormai annebbiata dall’alcool.

Thorin sbatté le palpebre, volgendo subito lo sguardo verso il tavolo dei nipoti, vedendo Fili alzare un boccale come a dirgli che era ubriaco. Capì, sospirando, guardando comprensivo lo hobbit.

“Bilbo, è meglio che vai a riposare. Non stai bene, hai…”

“Ho bevuto, sì! E con questo? Sono perfettamente lucido da vedere questa nana civettare con te! E tu ci stai pure! Ma come fa a piacerti? Voglio dire… ha la barba!”

Thorin lo guardò stupito, sentendo fin troppo bene le risate di Kili riecheggiare nel silenzio assoluto della sala, finché non si levarono mormorii indignati per quelle parole.

“Bilbo… credimi, vai a riposare. Ti faccio accompagnare, dopo verrò io stesso a…”

“Dopo? E come farai se sarai sicuramente a letto con questa… questa sgualdrina!”

Balin si mise le mani in volto, Fili e Dwalin sbiancarono e Kili si massaggiava la pancia per le risate.

La dama rischiò di svenire dalla vergogna, e Thorin sgranò gli occhi, non sapendo cosa dire.

“Oh, l’ho detto! Ebbene sì, non sono più un Baggins! Sono un Took! Alla faccia tua, Lobelia!”

Continuò imperterrito, facendo qualche passo, barcollando un poco. Thorin d’istinto lasciò il fianco della dama, avvicinandosi per sorreggerlo in caso di caduta, venendo però respinto bruscamente.

“Ah, no! Cosa credi, che mi faccia incantare così? Pensi che sia come questa qua che fa la finta timida? O come tutte che si fanno raggirare dai tuoi occhi azzurri? Ma come fanno a essere così azzurri poi? Non è giusto.”

Si lamentò, guardandolo, sporgendo il viso verso il suo per osservarlo meglio, avvertendo la visuale appannarsi.

“Ti odio. Tu e quegli occhi, quel sorriso e quella maledetta vostra lingua incomprensibile che ti sento pronunciare a volte! Perché non me la insegni? Mi hai chiesto di restare qui, ma mi trascuri… ero solo uno scassinatore per te, vero? Perché non hai invitato me a ballare? Io…”

Non riuscì a finire la frase, sentendo le forze mancare, svenendo.

Thorin lo afferrò prontamente, lo sguardo totalmente stupito per ciò che gli aveva sentito pronunciare.

Balin intervenne, scusandosi con tutti, cercando di placare i toni indignati dei presenti, affermando che il povero hobbit aveva partecipato con loro alla pericolosa riconquista di Erebor e che era stato un trauma per una creatura così pacifica ritrovarsi nella battaglia che avevano affrontato.

Thorin sospirò, prendendo Bilbo in braccio, riuscendo perfettamente a sostenerlo.

“Porgo le mie personali scuse a tutti. Vi do la mia parola che è una bravissima persona, la più buona che io conosca. Spero vogliate graziargli i boccali di troppo che ha bevuto. Perdonate se vi lascio così presto. Continuare a festeggiare.”

Disse, chinando il capo. Porse poi le scuse anche alla dama, la quale nel frattempo era stata affiancata dalla madre che cercava di farle aria per non far svenire anche lei, per poi lasciare il resto a Balin, dirigendosi fuori dalla sala.

Uscì, concedendosi un gentile sorriso nel vedere lo hobbit rannicchiato contro il proprio petto. Sembrava dormisse un sonno sereno e non che fosse appena svenuto dopo essersi ubriacato.

Si diresse verso le stanze reali, pensando che lo avrebbe lasciato nel proprio letto a dormire, restando con lui nel caso si svegliasse.

...

P.S. Volevo ringraziare tutti voi che leggete le Bagginshield che sto pubblicando, chi recensisce e chi lascia un segno di gradimento. Grazie mille, spero vi piacciano :)

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Capitolo 2
*** Notte ***


“Zio!”

Thorin sbatté le palpebre, fermandosi a due passi dalla porta delle proprie camere, sospirando piano.

“Dimmi, Kili.”

“Come sta Bilbo?”

Chiese il nipote con fare allegro, inclinando il voto, elargendogli un sorriso che era tutto un programma. Thorin conosceva bene quell’espressione. Dìs non finiva mai di rinfacciarglielo che il minore dei due nani aveva eredito da lui quel sorriso furbo e sghembo, ricordandogli come da giovani ne era sempre provvisto quando aveva in mente qualcosa di poco raccomandabile. Quei tempi gli sembravano fin troppo lontani ormai, e sapeva benissimo che nessuno avrebbe mai detto che Thorin Scudodiquercia in età giovanile avesse i suoi momenti in cui era impossibile tenerlo a bada dal combinarne una delle sue.

“Dorme ancora per fortuna. Mi auguro che vada a diritto fino a domani.”

Rispose sincero, pensando davvero che se finiva disgraziatamente per svegliarsi durante la notte di sicuro sarebbe stato ancora in balia dell’alcool.

“Oh, ma come? Era così divertente prima! Io dico che dovremmo svegliarlo…”

“Kili…”

Lo ammonì, scuotendo leggermene il capo.

“Non se ne parla. Oin lo visiterà domani mattina e fino a quel momento resterà nelle mie stanze a dormire. Intesi?”

Kili sbuffò, avvicinandosi a lui, incrociando le braccia al petto.

“Perché lo hai portato nella tua camera? Non avrai pensato…”

“Che saresti andato a disturbarlo? L’ho pensato. Inoltre, ha bisogno di qualcuno vicino in caso di necessità.”

“Sei sempre generoso con Bilbo… Con me facevi così quando ero malato?”

Thorin lo osservò, pensando istintivamente a tutte le vote che Fili e Kili erano stati malati e li vegliava insieme a Dìs dopo la morte del marito di lei. Sorrise lievemente, portando la mano sulla sua testa.

“Vai a riposare, Kili.”

Gli accarezzò i lisci capelli, vedendo il nipote imbarazzarsi appena per quel gesto.

“Va bene… buonanotte, zio.”

Disse con tono fin troppo docile, per poi dargli le spalle e correre via.

Thorin rise piano, osservandolo sparire nel corridoio, restando fermo per qualche istante davanti alla porta. In un lampo gli erano tornate in mente le varie volte che i nipoti gli avevano fatto ben intendere con le loro reazioni quanto fossero affezionati a lui. Era una delle cose a cui teneva di più al mondo e che gli rendeva sempre una grande soddisfazione.

Aprì la porta, cercando di fare il più piano possibile. Una volta messo a letto Bilbo, era tornato di là a cercare Balin per dirgli che era tutto sotto controllo, scusandosi per aver lasciato tutto nelle sue mani. Per fortuna il nano anziano era sempre stato comprensivo con lui.

“Dove sei stato?”

Thorin sgranò gli occhi, chiudendo la porta di scatto per la sorpresa, girando subito il viso. Bilbo era in piedi. Era lì, davanti a sé, e lo stava guardando con aria arrabbiata.

“Quando ti sei svegliato?”

“Ah, nono, non si fa così… ho chiesto prima io!”

Esclamò, puntandogli il dito contro, avanzando verso di lui con movimenti tutt’altro che coordinati. Il nano sospirò pesantemente, constatando che non sarebbe stato per niente facile riportarlo a letto e farlo stare buono finché non si addormentasse di nuovo.

“Ero andato da…”

“Da lei! Quella brutta nana con la barba!”

Disse convinto, strascicando qualche parola a causa dei sensi annebbiati, prendendo a puntellargli il petto con l’indice.

“No, Bilbo. Da Balin.”

“La nana si chiama Balin? Anche lei? Ma non era una femmina? Vedi che con tutte queste barbe ci si confonde…”

Thorin sbatté le palpebre, facendo una specie di grugnito, indice che aveva trattenuto una risata per un pelo.

“Ti spiego domani, d’accordo? Ora torniamo a letto.”

“No!”

Obiettò subito come un bambino, schizzando via nel giro di un istante. Il nano rimase fermo, stupito da quella velocità, chiedendosi perché mai durante la loro avventura rimanesse sempre indietro se poi sapeva fare scatti del genere. O forse era l’adrenalina. Lo seguì, entrando nel salotto, sperando vivamente che non fosse inciampato da qualche parte.

“Bilbo?”

Provò a chiamarlo, avvertendo poi un movimento. Girò il viso, notando i capelli castani di Bilbo spuntare da dietro la poltrona. Sospirò divertito, dirigendosi verso di lui, riuscendo ad acchiapparlo prima che fuggisse di nuovo.

“No! Non vale! Tu sei un guerriero, io no!”

Protestò, prendendo a muovere le gambe a sentirsi prendere in braccio.

“Domani avrai la tua rivincita.”

“Adesso! Però aspetta… anche se sono enormi, sono le tue camere queste. Le conosci benissimo. Dobbiamo cambiare posto!”

“Ovunque tu voglia, ma domani. Ora, a letto. Ti fa male la testa?”

Lo hobbit scosse il capo con prepotenza, mugugnando con sofferenza, facendosi d’un tratto docile, sentendo la stanchezza farsi di nuovo viva.

“Mi sorprendo tu sia riuscito a muoverti così in questo stato. Ma dopotutto ho sempre avuto delle impressioni errate su di te.”

Disse, facendogli un gentile sorriso, notando Bilbo prendere a osservarlo. Restarono in silenzio, e Thorin si sorprese di essere riuscito a metterlo di nuovo a letto senza troppa difficoltà. Gli rimboccò le coperte, scostandogli i capelli dalla fronte, volendo sentire la temperatura.

“No. Non mi toccare.”

Il nano restò fermo con la mano vicinissima alla sua fronte, guardandolo sorpreso. Avvertì un poco di dolore, non riuscendo a non pensare alla volta in cui voleva scaraventarlo di sotto mentre era in preda alla malattia dell’oro. Aveva sul serio avuto timore dopo la battaglia che il minimo tocco potesse spaventare Bilbo e si era impegnato a stargli lontano, finché un giorno fu proprio lo hobbit a pregarlo di smetterla di colpevolizzarsi così. Allontanò la mano, distogliendo lo sguardo.

“Dormi.”

Ripetè con tono basso, per poi dargli le spalle, facendo per uscire dalla stanza da letto.

“Lo sapevo. Non ti piaccio… preferisci lei a me…”

Thorin si fermò per l’ennesima volta, sospirando, per poi sbattere le palpebre nell’avvertire un singhiozzo.

“Che cos’ha lei che io non ho? Mi dicevano tutti che non eri interessato a questo genere di cose e che non avresti mai ballato… e invece hai scelto lei…”

Disse, singhiozzando ancora, prendendo a piangere. Il Re lo guardò stupito, non sapendo come approcciarlo, avvicinandosi con cautela, sedendosi su una sedia accanto al letto.

“Non devi piangere. Va tutto bene.”

Provò a dire con tono rassicurante, sentendolo però singhiozzare ancora.

“Perché hai ballato con lei?”

Insistette, balzando a sedere di scatto, facendo per scendere dal letto. Thorin ebbe i riflessi pronti stavolta, alzandosi subito, andando a posare le mani sulle sue spalle, appoggiando un ginocchio sul letto per avere più sostegno, tenendo Bilbo ben fermo sul materasso.

“Sono i nostri costumi.”

“Potevi rifiutare!”

“Lo so.”

“Allora perché? Perché lei? Avresti ballato anche con una delle altre, hai scelto a caso, oppure…”

“No, non ho scelto caso.”

Bilbo serrò le labbra, sentendo la testa girare e il viso scottare, portando le mani sulla sua veste con rabbia, guardandolo.

“Ti piacciono davvero le timide!”

Thorin schiuse le labbra, facendo per parlare, ritrovandosi però la bocca di Bilbo che premeva sulla propria. Trattenne il fiato, non riuscendo più a dire niente, rilasciando un basso grugnito a sentire lo hobbit succhiargli con fare prepotente il labbro inferiore.

“Se vai da lei, ti ammazzo.”

Sibilò, mordendogli la pelle delicata vicino all’angolo della bocca, passandoci poi la lingua.

Il nano sentì il respiro farsi più intenso, portando una mano sulla nuca di Bilbo, scostandogli il viso dal proprio.

“Sei ubriaco.”

Mormorò roco, vedendo lo hobbit indispettirsi.

“Oltre che sugli hobbit hai pregiudizi anche sugli ubriachi? So quel che faccio.”

“Non lo sai. Domani forse ricorderai, ma sarà troppo tardi. Perdonami, Bilbo.”

Lo hobbit mugugnò, abbassando lo sguardo, lasciandosi ricadere a peso morto contro Thorin.

“Dammi una possibilità.”

Sussurrò, per poi crollare come un bambino, addormentandosi.

Thorin sospirò, accarezzandogli la schiena, appoggiando la guancia sui suoi capelli. Domani gli avrebbe detto come stavano veramente le cose, sperando che non fuggisse via al ricordo di quello che era appena successo tra loro. Si inumidì le labbra, trovando il punto in cui Bilbo lo aveva morso, emettendo una bassa risata. Ad averlo saputo prima, lo avrebbe fatto ubriacare durante la loro avventura e mandato contro Azog.  Avrebbero evitato una serie di futuri problemi.

...

Scusate il ritardo. E grazie ancora a tutti voi che avete lasciato un segno di apprezzamento e/o recensite! ^ ^

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Capitolo 3
*** Mattina ***


Bilbo fece un respiro più intenso, aprendo piano gli occhi, ritrovandosi a serrare le labbra per non emettere un gemito di dolore. Portò una mano sul viso, premendo le dita sui propri lineamenti, sbattendo le palpebre più volte.

“Ti sei svegliato. Come ti senti?”

Ebbe un sussulto a sentire quella voce, girando il viso verso la porta, mettendosi d’istinto a sedere.

“Oin…?”

Mormorò confuso, guardandolo, sentendo la mente annebbiata. Il nano si avvicinò al letto, portando la mano sulla sua fronte, per poi prendere posto a sedere sulla sedia lì vicino.

“Non hai la febbre. Sei fortunato, ti resterà solo un bel mal di testa dovuto alla sbornia.”

Disse, per poi emettere una risata a vedere Bilbo farsi sempre più stranito man mano che si svegliava completamente.

“Sbornia? Perdonami, ma credo di non capire.”

Disse un po’ titubante, per poi guardarsi istintivamente intorno, sbattendo nuovamente le palpebre.

“Questa non… non è la mia camera…”

“Siamo nelle stanze di Thorin. Si è preso cura di te per tutto il tempo.”

Lo hobbit sgranò appena gli occhi, tornando a guardarlo di scatto, eseguendo però un movimento troppo brusco, avvertendo i muscoli tendersi a causa del dolore. Si inumidì le labbra, facendo poi una smorfia a sentire un brutto sapore in bocca.

“Non ricordi niente, vero? Tranquillo ragazzo, è normale. Ricorderai via via, non era una sbornia così pesante, ho visto gente fare di peggio.”

Bilbo schiuse le labbra, emettendo una piccola risata soffocata.

“Sbornia… vuoi dire che… mi sono ubriacato?”

Oin gli lanciò un’occhiata eloquente, indicando il tavolo lì vicino.

“Lì hai ciò che ti serve per stare meglio. Delle tisane, ti faranno passare il mal di testa e il senso di spossatezza che avverti.”

Bilbo alzò d’istinto il busto, puntando lo sguardo sulla superficie di legno, annuendo piano.

“E mi raccomando, fai una bella colazione prima di assumerle. Thorin ti ha lasciato il mangiare di là in cucina.”

Lo hobbit arricciò il naso, tamburellando appena le dita sul lenzuolo.

“Mi dispiace di avervi causato disturbo. Non so davvero cosa mi sia preso, è stato poco rispettabile da parte mia.”

“Tranquillo, ragazzo. Cose che capitano ai giovani.”

Bilbo rise piano, pensando che pur essendo giovane rispetto ai nani, per gli standard di un hobbit non era più certo un ragazzo.

“E poi, qualcuno ti è molto grato per ciò che hai fatto ieri. Ammetto io stesso che era da tanto che non assistevo a una scena del genere, hai spezzato la monotonia di una noiosa festa.”

Disse, ridendo compiaciuto, facendo scattare il campanello d’allarme nella mente di Bilbo.

“Oh, cielo… la festa! Che cosa ho combinato? Non ho rovinato niente, vero? Oin, ti prego, dimmi che dopo essermi ubriacato sono semplicemente svenuto…”

Supplicò, cominciando a sentire il panico. Il nano si grattò il mento, per poi alzare le spalle con fare dispiaciuto.

“Purtroppo no, Bilbo. Si erano da poco aperte le danze, Thorin stava ballando con una dama, e tu…”

S’interruppe, non sapendo come dirgli ciò che aveva fatto, sentendosi mortificato di fronte all’espressione sconvolta del’altro.

“Oin…”

“Sei andato in mezzo alla sala, accusando Thorin di non averti più dedicato attenzioni da quando sei rimasto qui, e… hai elargito dei commenti alla dama.”

Lo hobbit sbiancò, guardandolo stupito, affondando il viso tra le mani.

“Cielo… devo scusarmi… se penso che Thorin mi ha pure permesso di dormire qui…”

“A dirla tutta, ti ha portato lui nelle sue stanze in braccio. Sei svenuto davanti ai suoi occhi, ha avuto i riflessi pronti per fortuna. Gli ho chiesto come hai passato la notte, e oltre esserti svegliato una volta ancora ubriaco è filato tutto liscio.”

Spiegò, per poi alzarsi in piedi. Bilbo mugugnò contro i propri palmi, avvertendo le orecchie scottare un poco di più, mischiando il calore della spossatezza all’imbarazzo.

“Adesso devo andare, ragazzo. Thorin sarà di ritorno a breve, per cui non preoccuparti. Vuoi prima una mano ad alzarti?”

Fece per rispondere, soffocando però le parole tra le labbra nel sentire dei passi. Si agitò, non osando alzare lo sguardo.

“Ah, Thorin! Hai fatto presto, stavo giusto per andarmene. Bilbo si è svegliato da poco.”

Lo hobbit mugugnò appena, sentendo il codardo istinto di rifugiarsi sotto le coperte. Non fece niente però, limitandosi ad ascoltarli parlare.

“Ti ringrazio, Oin.”

“Per così poco, non occorre. Tolgo il disturbo.”

Bilbo creò delle fessure tra le dita, vedendo il nano fare un cenno di saluto a Thorin e uscire dalla camera, sentendo i suoi passi affievolirsi via via fino a sparire. Prese un bel respiro, azzardandosi ad allontanare le mani dal volto, sentendolo più caldo rispetto a prima. Thorin era in piedi accanto al letto e lo stava osservando.

“Io… sono mortificato. Oin mi ha raccontato tutto. Mi dispiace da morire, Thorin. Farò personalmente le mie scuse a tutti, se ti ho fatto fare brutta figura rimedierò in qualsiasi modo, non volevo darti alcun fastidio, non…”

“Come ti senti?”

Bilbo sbatté le palpebre, guardandolo.

“… Bene.”

“Ne sono lieto. Immagino tu non abbia ancora mangiato, giusto? Non alzarti, ti porto il cibo qua in camera.”

Disse, sorridendogli gentilmente, per poi uscire dalla stanza, dirigendosi in cucina.

Lo hobbit restò con le labbra schiuse, non riuscendo a obiettare in alcun modo. Pensava solo due cose. Thorin era fin troppo buono con lui e quel maledetto calore aumentava sempre di più. Scosse piano la testa, imponendosi di calmarsi, sentendo poi il nano tornare, vedendo un vassoio ricco di vari prodotti.

“Hai bisogno di andare in bagno prima? Comportati come se queste fossero le tue stanze.”

“Io… sì. E ti assicuro che mi sdebiterò per ogni cosa.”

Mormorò, girando il busto, mettendosi a sedere sulla sponda del letto. Thorin appoggiò il vassoio sul tavolo, avvicinandosi a lui.

“Ti aiuto.”

Disse solamente con il solito tono caldo e appena roco, pronto a fargli da appoggio. Lo hobbit rise flebilmente con fare nervoso, ringraziando, alzandosi piano in piedi, tenendosi a lui. La testa girava un poco, facendogli pensare che era tutto dannatamente vero e che si era ubriacato sul serio.

“Oin mi ha detto che mi hai portato in braccio fin qui. Grazie.”

Il nano sorrise, aiutandolo ad arrivare al bagno.

“Non devi ringraziarmi. Sono piccole cose in confronto a ciò che hai fatto per noi. Se hai bisogno, sono dietro la porta.”

Disse, lasciandolo con delicatezza, assicurandosi che stesse bene in piedi, uscendo infine dal bagno, accostando la porta. Bilbo lo guardò, per poi appoggiarsi al lavandino, arricciando il naso. Per quanto avesse timore nel sentire le risposte, doveva chiedere a Thorin che cosa avesse combinato ieri sera nei dettagli. E anche di notte, quando si era svegliato. Respirò intensamente, prendendo a lavarsi il viso, sospirando sollevato al contatto con l’acqua fredda. Thorin gli parlava ancora con la stessa premura di sempre, non poteva aver fatto niente di grave. O almeno si augurava, conoscendo bene la gentilezza del nano. Finì di sistemarsi, per poi avviarsi piano verso la porta, aprendola, notando lo sguardo di Thorin concentrarsi subito su di sé.

“Sto meglio, davvero. Posso mangiare in cucina, così non ti sporco il letto.”

“Mi vedo costretto a negare la tua richiesta, Mastro Baggins.”

Bilbo sbatté le palpebre, arricciando di nuovo il naso nel vedere un sorriso adesso intriso di un pizzico di divertimento. Non replicò, tornando dritto in camera, notando come Thorin gli stesse vicino a ogni passo. Salì sul letto, vedendolo sistemargli meglio i cuscini, per poi prendere il vassoio.

“Tu hai mangiato?”

“Qualcosa prima di uscire.”

“Prendi altro da qui. Sul serio, non riuscirei a mangiare tutto.”

Thorin inclinò il volto a quelle parole, posandogli piano il vassoio sulle lenzuola sopra le gambe.

“Dovrei essere io a prendermi cura di te.”

Lo hobbit rise piano, guardandolo.

“Possiamo prenderci cura a vicenda. Mangia, Thorin.”

“Sai che non resisto alle tue minacce, Mastro Scassinatore.”

Bilbo rise di più, cominciando a mangiare, lanciando di tanto in tanto delle occhiatine all’altro, sorridendo senza nemmeno rendersene conto.

“Spero che prima tu non sia uscito a causa del disastro che ho combinato ieri.”

“Ero andato da Balin. Non preoccuparti, è tutto risolto.”

“Ero andato da…”

“Da lei! Quella brutta nana con la barba!”

Disse convinto, strascicando qualche parola a causa dei sensi annebbiati, prendendo a puntellargli il petto con l’indice.

“No, Bilbo. Da Balin.”

Lo hobbit sgranò gli occhi come quel ricordo apparse improvvisamente nella sua mente, sentendo il cibo andare di traverso, prendendo a tossire. Thorin gli si avvicinò, dandogli dei delicati e piccoli colpi sulla schiena, per poi massaggiargliela.

“Stai bene? Bevi un po’ d’acqua.”

Aggiunse, porgendogli il bicchiere. Bilbo annuì a fatica, bevendo in un solo e lungo sorso tutta l’acqua, rilasciando poi un bel respiro.

“Ho… ho avuto un ricordo… ieri…tu mi dicevi di essere andato da Balin, e io credevo fossi stato da… oh, cielo. Ho davvero detto ‘brutta nana con la barba’?”

Mormorò con tono pieno di vergogna, vedendo Thorin sbattere le palpebre e annuire a quella domanda.

“Non colpevolizzarti. Avevi bevuto.”

“Questo non giustifica le mie parole. Sono stato un maleducato di prima categoria. E adesso… ho paura a farti questa domanda, ma … che cosa ho fatto ieri? Ogni cosa intendo.”

Thorin prese un lento respiro, rivolgendogli un sorriso comprensivo. Bilbo lo guardava in attesa, potendosi solo augurare che la realtà superasse i vergognosi scenari che aveva in mente.

...

Grazie ancora a tutti per commenti/segni del vostro passaggio/semplice lettura ^ ^ 
P.S. è stato un piacere leggere le vostre idee sul perchè Thorin abbia scelto proprio quella dama per ballare! Non posso rivelare niente (dai che manca un capitolo alla rivelazione!), ma mi sono divertita molto e se qualcuno ha indovinato, o indovinerà visto che questa è l'ultima occasione (!),
i miei complimenti fin da ora!

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