Resterò viva

di Sara_RS
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'edizione della memoria ***
Capitolo 2: *** Anche se vorrei con tutta me stessa fermarlo ***
Capitolo 3: *** Per la prima volta ***
Capitolo 4: *** Il giorno dopo ***



Capitolo 1
*** L'edizione della memoria ***


Non c'è niente di peggio del vedere le persone che ami morire mentre tu non puoi fare niente.
Questo è quello che è successo a me, tutti quelli che amavo, e che mi amavano, sono morti.
Ora vivo sola, in una lussuosa abitazione, tormentata dai fantasmi del passato.
Ma a quanto pare per il grande e onesto Presidente Snow non è abbastanza avermi tolto tutto, ora vuole finire ciò che ha iniziato, vuole uccideri.
Così quando lo sento annunciare che ci sarà un edizione della memoria degli Hunger Games e che i vincitori delle edizioni passate parteciperanno capisco che per me è finita.
Sento la rabbia scorrermi nelle vene, lancio il bicchiere che tengo tra le mani contro il muro e mi metto a urlare.
Urlo sempre piu forte e impreco contro Snow, contro Capitol e contro i suoi stupidi abitanti.
Ci vogliono un paio di ore prima che il mio mentore si faccia vivo, non lo vedevo da anni e speravo di non doverlo rivedere.
Tenta inutilmente di calmarmi, sono come un fiume in piena che rompe gli argini, continuo a gridare.
Alla fine riesce a spiegarmi che questi giochi sono diversi, la ragazza che ha vinto l' anno passato, Katniss, ha creato molti problemi Capitol city, va protetta nell'arena, io e gli altri tributi dobbiamo proteggerla perche grazie a lei sta nascendo una nuova rivoluzione.
Non sono d'accordo, non rischirò la pelle per una ragazzina che si diverte a giocare con delle bacche e recita la parte dell'amante sfortunata. 
Possono dirmi quello che vogliono ma io non fingerò di essere l'alleata e l'amica di qualcuno, ogniuno deve pensare per se e sperare di salvarsi, negli Hunger Games e nella vita.
Il nostro treno parte il giorno seguente diretto all'inferno, non ho paura, mi sento come se non fossi mai uscita davvero da quell'arena, gli incubi mi ci riportano ogni notte.
Mentre guardo il paesaggio del mio distretto scorrere dietro il finestrini ripenso a quelle che sono le mie uniche certezze.
Mi chiamo Johanna Mason , vengo dal distretto sette, sono sopravvissuta agli Hunger Games, sto per tornarci.
Arriviamo a Capitol prima di quanto io desideri, è disgustosa esattamente come la ricordavo e come i Capitolini, provo imbarazzo per loro, con quei capelli e quei vestiti.
Vengo accompagnata davanti al palazzo dove i tributi soggiorneranno fino agli inizi dei giochi, mi hanno dato un loft tutto per me.
-Davvero elegante!- esclama il mio mentore entrando
-A Capitol piace viziarmi.- rispono buttando il cappotto sulla poltrona di pelle bianca.
-Johanna!- una voce familiare proveniente dalla sala del mio loft attira la mia attenzione, è Finnick, un altro ragazzo uscito vivo dall'arena, il pupillo di Capitol.
Corro ad abbracciarlo, lui mi stringe, riesce persino a rubarmi un sorriso.
-Che ci fai qui...qui nel mio appartamento intendo?- gli domndo
-Devo parlarti- mi risponde, allora ci dirigiamo verso un salotto più  isolato.
-Sono contento di rivederti anche se avrei preferito rincontrarti in un altro contesto...- comincia
-Anche io- gli rispodo
-Ma adesso dobbiamo parlare di cose serie, dobbiamo proteggere la ragazza del dodici, Katniss-
-Se sei venuto qui solo per questo allora puoi andare- gli dico scocciata.
-Da quando lei ha scoperto il gioco di Capitol ci sono state sommosse in tutto il paese, le persone sono pronte a ribellarsi contro Snow, sai questo cosa significa?- continua lui
-Che ci sarà un massacro tra la nostra gente, io non ho intenzione di prenderne parte-
-Come puoi essere così egoista da mettere il tuo bene prima di quello di centinaia di persone, donne, bambini...- non gli lascio finire la frase.
-La vita mi ha reso egoista Finnick, nessuno ha avuto pietà per me ed io non ne avrò certo per una ragazza che non conosco...io...io ho promesso a mio padre che sarei rimasta viva e...- questa volta è lui che mi interrompe.
-Anche io ho promesso a Annie che sarei tornato, ma se servirà alla causa...-
Annie la ragazza pazza di cui è innamorato, mi ero scordata di lei, il solo sentire il suo nome mi infastidisce.
- Se hai promesso alla tua ragazza pazza che tornerai dovresti mantenere la parola-
- Non chiamarla più così- mi grida addosso. -Anche con lei la vita è stata egoista...-
Non so cosa dire, rimango con gli occhi fissi nei suoi, sto per morire ma l'unica cosa a cui riesco a pensare è a quanto sia bello, lo è sempre stato.
In quel momento entra nella sala il mio stilista che mi invita a seguirlo per provare il vestito.
-Arrivo- gli rispondo scontrosa.
-Io devo andare- aggiunge Finnick voltandosi.
Fa per andare vero l'uscita ma lo blocco tenendolo per il polso - Ci penserò- gli dico.
-Davvero- aggiungo.
Lui di tutta risposta mi sorride, un sorriso sincero, e mi posa un bacio sulla fronte.
Appenna esce raggiungo il mio stilista, dentro di me sento che mi manca quel ragazzo del distretto quattro.
 

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Capitolo 2
*** Anche se vorrei con tutta me stessa fermarlo ***


Il vestito che mi aveva fatto lo stilista era orribile, doveva ispirarsi al mio distretto, doveva ricordare un albero, l'idea peggiore che una persona potesse avere. -Questo vestito è orribile!- dissi al mio mentore cercando di farmi sentire chiaramente dallo stilista. -Secondo me sei meravigliosa!- disse lui cercando di addolcirmi, inutilmente. Arrivata nella sala dove si trovavano i carri dei vari tributi pronti per la parata vidi Finnick che parlava con la nutrice della ribelione, avevo una voglia inrefrenabile di prenderla a schiaffi e di ringraziarla per avermi riportata in questo orrore, mi limitai però a evitarli dirigendomi verso il mio carro. Sopra al carro c'era il ragazzo del mio distretto, l'altro tributo, salgo e non lo saluto, non lo guardo neanche in faccia, noi non siamo amici deve capirlo da subito. I carri si mettono tutti in fila e si preparano a partire, le porte davanti a noi si aprono, ciò che vedo è lo stadio più grande che Capitol abbia mai usato, gremito di gente urlante, le telecamere e lui. Quel grandissimo figlio di puttana di Sonw, seduto sul suo trono con il calice di vino in mano, i carri cominciano a sfilare tra le urla esaltate del pubblico, io non levo gli occhi da Snow. Quale genere di uomo riesce a guardare ventiquattro ragazzi sfilarlgli davanti sapendo che a breve perderanno la vita, ingiustamente, a causa sua. Solo uno stronzo. Ed è in quel momento che realizzo veramente ciò che devo fare, devo salvare la ragazza in fiamme anche se la odio, perche solo lei può uccidere Snow, e vedere morire Snow è il mio unico desiderio. Finita la sfilata mi infilo in ascensore con i ragazzi del dodici, voglio vedere da vicino la ragazza per cui sacrificherò la mia vita, Dio quanto non la sopporto, il suo "fidanzato" invece sembra accetabile, è carino e gentile, gli ho chiesto di slacciarmi il vestio, giusto per godermi la faccia della sua ragazza. Arrivata al mio piano li ho salutati e mi sono diretta verso la mia stanza. Stranamente Finnick era li ad aspettarmi. -Sei uscita dall'ascensore cosi?- mi ha domandato con una faccia sconvolta. -Geloso Odiar?- gli ho risposto con tono sarcastico -Volevo fare due chiaccere con la mia protetta, mi sono lasciata convincere da te!- Gli occhi di Finnick s'innluminano e corre ad abbracciarmi, ma si ferma come realizza che sarebbe molto imbarazzante. Decido allora di mettermi un accapatoio addosso e di concedermi al suo abbraccio, poi mi avvicino al suo orecchio e gli sussuro -Lo voglio morto Finnick- Lui si stacca tenedo la mani strette sulle mia braccia e annuisce -Anche io, per la mia famiglia e per la tua- mi viene da piangere ma non lo faccio, Johanna Mason non piange. Lo abbraccio e restiamo una manciata di secondi stretti l'uno all'altra. Ceniamo insieme, passiamo tutta la sera a ridere come se le orribili cose che presto ci accadranno non esistessero. Si fa tardi e Finnick decide di tornare nella sua stanza ma prima di andare si volta verso di me e mi guarda -Mi dispiace che tuo padre non abbia potuto vederti tornare dagli Hunger Games, sarebbe stato molto fiero di te, io lo sono- aggiunge, mi sorride ed esce. Io rimango immobile anche se vorrei con tutta me stessa fermarlo.

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Capitolo 3
*** Per la prima volta ***


Il sole mi brucia gli occhi, ho il respiro affannoso, il conto alla rovescia parte... 10...mi volto per cercare rotella e lampadina, il mio compito è quello di aiutarli e portarli da Katniss, li vuole come alleati. Finnick mi ha detto di farlo. 9...Finnick, lo cerco con lo sguardo, quest'arena si trova sull'acqua, per lui sarà facile. 8...Vorrei restare concentrata ma non riesco a smettere di pensare a quello che è successo tra noi due giorni fa. 7...Tra poco quì ci sarà un bagno di sangue e io penso a lui 6...Se solo sapesse 5...Non devo pensarci, non cambierà niente, lui è innamorato di Annie 4...Se morissi tra pochi secondi e non gli potessi dire mai la verità 3...Lui deve sapere, non importa se cambierà qualcosa, devo diglielo 2...Lo intravade dall'lato opposto al mio 1...Via 2 GIORNI PRIMA Oggi devo andare al cento di addestramento, io e il ragazzo del mio distretto indossiamo la nostra divisa prima di colazione. Arrivati mi butto sulla postazione della scure, Katniss continua fissarmi come se fossi un mostro, vorrei andare a dirle che dovrebbe rigraziarmi, perchè se rivedrà la sua famiglia e solo grazie a me. Invece la osservo parlare con Mags e diregersi verso la postazione dell'arco, prevedibile la ragazza. Tutti ci soffermiamo sulla sua performance, non c'è niente da dire, è bravissima. Mi volto verso Finnick e vedo che mi fa l'occhiolino. Finito l'addestramnto torniamo nei loft. Stasera ci sono le interviste. Il solo pensiero di rivedere Caesar, di trovarmi davanti a tutti quei Capitolini con tutte le telecamere addosso. Non sono mai stata molto popolare a Capitol, in realtà non lo ero neanche al distretto, in quello Finnick è molto più bravo. Indosso il vestito che lo stilista ha preparato, nel mentre il mio mentore mi prega di essere gentile con Cesar e con il pubblico. -Gentile?!?- Domando sconcertata -Per quanto ti è possibile!- Continua -Loro non sono mai stati gentili con me!- Rispodo alzando la voce Lui prende la collana che completa il mio outfit e l'allaccia dietro al mio collo. -Loro possono aiutarti durante i giochi- Conclude, poi si volta e fa per andarsene, ma prima di uscire mi guarda un ultima volta -Sei bellissima!- Sono in fila dietro gli altri tributi, passano e sono uno più sorridente dell'altro. Arriva il mio momento, entro. Caesar Flickerman è danti a me e mi fa accomodare su una poltrona, diversamente da tutti gli altri tributi io non sono accolta con applausi e saluti. Mi siedo, Caesar davanti a me mi guarda ed esordisce -Qualcuno qui non è contenta come gli altri tributi?- Faccio un sorriso sarcastico. Sento il fuoco bruciarmi dentro e trattengo a stento l'istinto di alzarmi ed uscire. -Vuoi parlarne?- Continua Ora basta, finge anche di essere compassionevole, per lui le nostre emozioni sono solo un mezzo per intrattenre il pubblico e fare aumentere la sua fama. -Certo che non sono contenta, rischio di morire una scenda volta dentro un'arena per il puro intrettenimento di Capitol e di Snow- rispondo seccata. Non ho più il controllo di me, mi volto verso le telecamere e guardo dritto nell'obbiettivo -Presidente Snow ho un messaggio per lei e per tutti i suoi sostenitori, VAFFANCULO!- grido, poi mi volto verso la platea di spettatori - Anche voi, VAFFANCULO! Siete solo dei criminali!- Non faccio in tempo a terminare la frase che due uomini della sicurezza mi saltano addosso e mi trascinano fuori dallo studio accompagnata dai fischi del pubblico. Faccio però in tempo a guardare Cesar e a dirgli: -Pagherete!- Mentre esco dallo studio ancora in preda all'agitazione vedo la Ragazza in fiamme in fila per l'ntervista, indossava il suo presunto abito da sposa. Roteo gli occhi disgustata, non ho mai creduto alla favola dei due "fortunati amanti"! -Complimenti per la scelta del vestito!- Esclamo. -Snow mi ha obbligato a metterlo.- Mi sento un pò in colpa per quello che ho appenda detto, spesso mi dimentico di non essere l'unica vittima di Capitol, lo è anche lei! -Fagliela paghare!- Se mi conoscesse saprebbe che questa è il gesto più vicino alla gentilezza che sono capece di fare. Mi sorride, forse ha capito. Quando mi volto per uscire vedo il mio mentore sulle scale, non c'è bisogno che dica nulla, scuote solo la testa in senso di scontento, ho combinata un disastro, firmato il mio contratto a morte, per me è finita. Corro verso l'asciensore senza dire niente e senza voltrmi. Arrivata al mio piano vado verso il balcone esterno. Non voglio vedere ne parlare con nessuno, voglio restare fuori, voglio restare da sola. Mi tolgo le scarpe e le lancio contro il muro lasciandomi scivolare affianco alla ringhiera. Trattengo a stenso le lacrime. -Sei stata coraggiosa- la voce di Finnick mi scuote. -Coreggiosa, carino come termine per dire stupida!- rispondo cercando di non mostrarmi vulnerabile. -Non sei stata stupida- dice avvicinandosi. Mi alzo e mi appoggio alla righiera, gurado il panorama di una Capitol notturna che sembra quasi bella. -Avrei dovuto farlo anche io, dire ciò che penso , non lo faccio spesso...solitamente dico ciò che il pubbblico si aspetta!- Aggiunge. -Mi dispiace di aver detto che Annie è pazza, non lo penso vermente, parlavo senza ragionere, deve aver sofferto molto...non merit...- Finnick non mi fa finire la frase. Non so perchè l'ho detto, non sapevo cosa dire, lui mi ha fermato però ed ora mi guarda. -Non preoccupari- Mi gurda continuando a sorridere, è cosi bello. Le vedo avvicinarsi, sempre di più, sento i battiti del cuore aumentere pericolosamente, sono quasi paralaizzata. Lui mi poggia una mano sul fianco e l'altra sulla guancia. Le sue labbra si posano sulle mie, sento il suo profumo dolce, è un bacio che dura pochi secondi, poi la sua bocco si stacca e si allontana di pochi centimetri. Questa volta so cosa fare però, prendo il suo viso tra le mani e spingo il mio corpo tra le sue braccia che mi stringono in un abbraccio caldo, poi lo bacio, con passione questa volta. Per la prima volta posso sentire il suo sapore oltra al suo profumo, per la prima volta posso sentire che è realmente mio, non di Capitol o di Annie, è mio e io sono sua.

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Capitolo 4
*** Il giorno dopo ***


La notte che mi lascio alle spalle è una notte ricca di passione, desiderio e forse anche un pò d'amore, la mattina che mi vieni in contro invece è scura, silenziosa e ricca di rimorso, almeno da parte di Finnick. Io non riesco a smettere di pensare alla notte passata con lui, ai suoi baci, le sue mani su tutto il mio corpo ed alle mie sul suo. Non smetto di pensare alla sua bocca anche quando, svegliandomi, mi accorgo che il letto è vuoto. Lui è sparito, non che mi aspettassi altro, e io mi trovo un altro volta sola. Mi alzo per andare a farmi la doccia, noto che sul pavimento c'è la collana con il tridente di Finnick. Non si sarà accorto di averla persa, la raccolgo e la poggio sul comodino prima di andare a lavarmi. -Non mangi?- Mi domanda il mio mentore vedendomi scendere dopo la doccia. -No, ho una forte nausea.-rispondo, prima in bagno ho vomitato. -Stai tranquilla.-Risponde -Fino a domani hai il tempo libero, fai ciò che vuoi!- Queta è una buona notizia, tutto sommato, sono decisa a passare le mie ultime ore sulla terrazza a guardare il cielo e cercando di non pense a nulla. I miei piani vengono però distrutti dalla forte nausea che mi obbliga a restare in camera, non può essere solo paura, non è la prima volta che partecipo agli Hunger Games e questa volta sono meno preoccupata, so a cosa vado incontro. Nonostante io mi opponga, fanno chiamere un dottore per visitarmi. -Allora quela malattia terrificante fa a gara con Capitol per uccidermi prima?- domando al dottore sarcastica. -Nessuna malattia terrificante Signorina, potrebbe farmi un favore però?- Continua lui sorridendomi. Non sembra un medico di Capotol, sembra delle mie parti. -Dica?- Rispondo. -Può fare questo test di gravidanza?-Dice porgendomene uno. Non può essere vero, non è possibile, deve essere uno scherzo organizato da Snow, mi staranno riprendendo. -Si divertente, comunque non farò nessun test di gravidanza perchè non sono incinta- Risondo sicura. -Non voglio contraddirla, ma i sintomi sono questi!- -Si sbaglia!-Aggiungo aggressiva. -Possibile, forse però si sbaglia lei. - Aggiunge, non so cosa rispondere. -Lei provi a farlo, per sicurezza!- Dice posandolo sul comodino prima di lascira la mia stanza. Mi alzo e mi avvicino al comodino, ma non prendo il test, prendo la collana di Finnick. La stringo tra le mani, è possibile che sia successo, non è troppo preto per accorgersene? Forse per un medico no. Comunque non può essere, io non farò quel test, cosa cambierebbe? Poso la collana e mi dirigo verso il salotto. -Ho parlato con il dottore, mi ha detto che sei solamente stanca e agitata- Tiro un respiro di solievo all'idea che abbia mentito. -Senti io capisco che sei preoccupata, è naturale, ma tu sei forte sveglia ed inteligente sei sopravissuta una volta, puoi rifarcela!- -Ne esce vivo solo uno, io li conosco gli altri!- Rispondo -Ma io conosco solo te, e farò tutto per farti restare in vita!- Sentendo quelle parole mi si stinge il cuore, gli sorrido. -Grazie...ora scusa, vorrei andare a dormire!- Aggiungo. Lui mi abbraccia e mi da un bacio sulla fronte. -Quando sarai nell'arena, ricorda che io sono con te, in ogni istante!- Ci sono volte in cui il mio mentore è insopportabile, altre in cui è la mia unica salvezza. Provo a prendre sonno da ore, continuo a girarmi nel letto, inutile dire che non trovo pace. Non so quale sia il pensiero che più di tutti mi tartaglia la mente: L'arena, Finnick o...il bambino che forse potrei aspettare. Non devo pensarci, mi ripeto, non c'è nesssun bambino a cui pensare. Sento una voce nella mia testa che dice:- Se sei così sicura, allora perchè non fai quel test?- Mi odio per aver dato ascolto a questo pensiero. Mi alzo senza pensarci, prendo il test da sopra il cassetto dove era posato, e mi dirigo in bagno. Fare questi test sembra facile, ma io ci impiego quasi un ora. Alla fine mi trovo immobile davanti allo specchio con il test in mano. Non ho il coraggio di guardare il risultato, cosi resto ferma a fissare il mio riflesso nello specchio, mi si può leggere la paura e la stanchezza in faccia. Prendo un grosso respire, chiudo gli occhi un secondo poi apro la mano e guardo il test. Risultato: Mi chiamo Johanna Mason, vengo dal distretto sette, sto per partecipere all'edizione della memoria degli Hunger Games e aspetto un figlio!

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