l'agente 10

di martina_pooh
(/viewuser.php?uid=920128)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** sembrava tutto tranquillo ***
Capitolo 2: *** l'inizio ***
Capitolo 3: *** WE HAVE A DEAL? ***
Capitolo 4: *** LA MISSIONE CHE SCATENÒ TUTTO ***
Capitolo 5: *** Sharon e Jacob ***
Capitolo 6: *** la vita di Jacob ***
Capitolo 7: *** La Ripresa Apparente ***



Capitolo 1
*** sembrava tutto tranquillo ***


Sembrava tutto tranquillo Erano passati ormai 5 anni dalla disfatta dello Shield e gli Avengers, non avendo dovuto occuparsi di grandi nemici, si erano concentrati sulla loro squadra: i Vendicatori. Avevano fondato un campo allenamento per nuove reclute appena fuori cittá, dove Barton(fratello di Clin) e Sharon li addestravano fisicamente e mentalmente. Non tutti però vivevano lí; molti come Thor, Tony Stark, Bruce Banner e Clin vivevano a Londra o Washington con le loro famiglie. A capo di tutto questo c'era Nick Fury aiutato da Maria Hill e parte degli ex-agenti Shield, i più fidati. Tutti pensavano che la Shield e Phil Coulson erano morti ma non era più cosí. Per i primi tempi, circa tutto l'anno successivo, l'agenzia era davvero morta poi quando Nick Fury aveva scoperto che Phil Coulson era sopravvissuto insieme avevano pensato di fondarne un'altra, una nuova e segreta SHIELD. Commento : non avevo mai scritto prima quindi lasciate commenti che li accetto volentieri. Cercherò di pubblicare spesso! Ciao al prossimo capitolo ! martina_pooh

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** l'inizio ***


XX L'Inizio : Era un lunedì mattina, all'alba un raggio di sole, passato attraverso le tende della camera di Steve, illuminó il cuscino di Sharon svegliandola; lei si rigiró nel letto e come tutte la mattine, a parte la domenica, trovó un biglietto di Steve che diceva: “Sono a correre”. Ormai abituata richiuse gli occhi respirando il profumo di Steve che emanava il suo cuscino, le sue coperte e tutto nel suo appartamento. Appena chiuse gli occhi il suo cerca-persona suonò. Una volta preso Sharon lesse: “ Fury ufficio secret 6:45” . Guardando l'orologio si accorse che erano le 6:15 e doveva sbrigarsi. Sharon che giá indossava reggiseno e mutande prese i jeans, la camicia, il chiodo* e gli stivali; si rivestì in fretta e si diresse verso il suo appartamento. Arrivata si fece una doccia veloce, prese una tazza di caffè con qualche biscotto e si vesti per la giornata: gonna e giacca nere, camicia bianca leggermente scollata, pass e scarpe con il tacco. Si erano fatte già le sette meno venti e si diresse nell'ufficio di Fury. Intanto Steve era andato a correre con Sam e una volta tornato si aspettava di trovare Sharon ancora nel letto ma una volta entrato in camera non c'era nessuno. Pensò fosse tornata a casa sua e di vederla a colazione, così si fece una doccia e si vestì con il suo solito giubbotto nero di pelle e scese. Arrivato in mensa incontrò Natasha, Sam, Kate, Visione e Wanda ma mancava Sharon. Seduto di fronte a Natasha chiese: “Romanoff hai visto Sharon?” lei rispose “No, non sono mica il suo ragazzo! Comunque manca anche Barton! Sei preoccupato?” Lui rispose con una smorfia. Sharon arrivò appena in tempo nell'ufficio di Fury e vide che c'erano anche Barton e la Hill. Entrò e subito Fury iniziò a parlare “ arriverò dritto al punto” disse-“ ma prima voglio sapere se sarete in grado di mantenere questo segreto a tutti compreso il suo fidanzato” disse guardando Sharon o, come quasi tutti la chiamavano, Agente 13. Fury continuò, guardando Barton questa volta “ o suo fratello?!” i due annuirono pensando non fosse qualcosa di molto importante. “ il signor Coulson non è morto come tutti pensano ed insieme abbiamo deciso di rifondare una nuova Shield” a questa notizia i due ascoltatori cercarono di non dare a vedere troppo le loro emozioni. Ci fu un lungo silenzio interrotto da una domanda di Barton “ come è possibile? Quando è successo ? Chi lo sa? Cosa farebbe questa agenzia di diverso dalla precedente?”… praticamente tutte le domande che si faceva anche Sharon….. Fury riprese parola “oltre a me, Coulton e gli agenti della Shield, lo sapete la signorina Hill e voi due” “ Ho trovato Coulton circa un anno dopo la chiusura della vecchia Shield. La dirige Coulton sotto mia supervisione e non ci sono infiltrati dell'Hydra”. I due stavano metabolizzando la notizia nel silenzio quando ad un certo punto l'Agente 13 prese parola “cosa volete da noi?” la signorina Hill si aspettava questa domanda e non esitò a rispondere “ Vorremmo che vi uniste a noi mantenendo, naturalmente, la vostra posizione qui solo con altre missioni senza membri Avengers”. Barton non esito ad accettare in quanto credeva che potesse essere un ottima occasione mentre Sharon era perplessa a riguardo e rispose “ ci devo pensare, ma manterrò il segreto, per ora”. Si alzò ed uscì educatamente dalla stanza. Barton era rimasto nell'ufficio a parlare con Fury e la Hill della nuova Shield, sembrava contento di questa notizia perché significava più missioni sul campo e senza il controllo degli Avengers. Sharon camminava per i corridoi verso il suo alloggio pensando: “ Hanno riformato la Shield, come la prenderebbero gli Avengers, Steve? Era stato lui ha insistere per la sua chiusura se scoprisse che sono entrata, di nuovo, a farne parte in segreto cosa ci succedereb..” il suo pensiero fu interrotto da una recluta che la cercava . Sharon non ci pensò per tutto il giorno e la sera non la passò a casa di Steve, ma da sola a pensare all'offerta di Fury. *il chiodo è il tipicoo giubbottino di pelle da biker.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** WE HAVE A DEAL? ***


Natasha aveva incontrato Barton nel pomeriggio e accennando alla sua assenza a colazione non aveva ottenuto risposte convincenti ma solo scuse come “ a si .. Non c'ero perché mi sono svegliato tardi e non sono riuscito a scendere” ma le bastavano perché non si era mai interessata particolarmente a lui. Ciò che invece le interessava era l'assenza di Sharon, così come interessava a Steve. Capitan America, quel giorno, non riuscì mai ad incontrare Sharon per ‘ chiarire'. Durante i giorni seguenti Sharon era distaccata e pensierosa e non riuscirono a stare un attimo da soli. Ormai era venerdì e Steve voleva sapere cosa succedeva così si aspettava di poterle parlare a colazione ma quando Sharon entrò in mensa ordinò solo un caffè e da come era vestita intuiva dovesse uscire. La raggiunse al bar e la salutò con un bacio sulla guancia e disse: “ Non ci siamo visti molto questi giorni?!” lei rispose “ Eh.. A si si scusa sono stata un po' impegnata”. Steve osservò il distacco delle sue parole allora le chiese: “ è tutto a posto fra noi ?” lei disse “Si si certo sono solo un po' impegnata preferirei passare del tempo con te che con il lavoro ma non posso!” lui allora un po' più sollevato disse “ se è tutto a posto possiamo pranzare insieme ?!” lei dovette reclinare l'invito ma gli promise che sarebbero stati insieme a cena. Il suo caffè era pronto, lo prese, baciò Steve e andò via. Fury aveva fissato un incontro a New York tra Coulton e l'Agente 13 dopo il quale avrebbe dovuto riferire la sua decisione sull'offerta della Shield. Natasha stava parlando con Steve del comportamento strano di Sharon in questi giorni; Steve disse che era solo impegnata ma Natasha non ci credeva in fondo erano tutti impegnati ma non si comportavano così. Sharon prima di andare a cena da Steve si presentò da Fury: “ cosa posso fare per te ?” disse lui. “accetto” rispose lei “ ma a condizione che penserete alla possibilità di dirlo agli Avengers e non avrò sempre la disponibilità di partecipare a tutte le missioni” Fury fece cenno di si alle richieste dell'agente. Steve aspettava Sharon che si presentò un po' in ritardo. Si sedettero su divano, lei si appoggiò su di lui che la strinse fra le braccia. Steve ruppe il silenzio formatosi: “Mi sei mancata questa settimana”- lei rispose- “ anche tu, sono stanchissima non mi riposo da lunedì”. Probabilmente non aveva fatto bene a ricordare lunedì perché Steve colse l’occasione e le chiese perché era mancata a colazione. Sharon cominciava a non sopportare più le domande di Steve e gli rispose: “ Steve capisco di non essere stata molto presente in questa settimana ma ero sommersa di lavoro e gli unici momenti in cui potevo rilassarmi li passavo a dormicchiare in ufficio, ho dovuto rileggere e selezionare le cartelle delle persone meno idonee a questo lavoro” Sharon era specializzata nell’analisi dei comportamenti. Nel frattempo si era alzata dal divano e mentre stava per riprendere parola Steve la interruppe: “so che eri impegnata ma abbiamo passato una settimana in completo silenzio, lunedì ti ho visto solo quando mi sono alzato per andare a correre e gli altri giorni!? Ci salutavamo a colazione e se ero fortunato ti vedevo a pranzo di sfuggita ! Tutto senza sapere il perché!” Sharon lo fermò prima che potesse continuare “ sai Steve, volevo solo passare una serata bella e rilassante con te dopo tanto tempo” detto questo appoggio il bicchiere di vino rosso sul tavolo e, prese le sue cose, uscì da casa di Steve senza neanche salutarlo. Dall'autrice: i prossimi capitoli saranno un po’ più attivi perché comincerà l'azione ma non voglio raccontarvi di più ! Ricordate di commentare che non mi dispiace ! Ciao;-) Martina_pooh

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** LA MISSIONE CHE SCATENÒ TUTTO ***


IV LA MISSIONE CHE SCATENÒ TUTTO Sharon aveva appena lasciato l’appartamento di Steve, questo si alzò e uscì sulla terrazza e mentre guardava le stelle si chiedeva se avesse fatto bene a insistere per sapere cosa succedeva. Sharon una volta arrivata nel suo appartamento chiuse la parta facendo rumore e si gettò sul letto con le lacrime che silenziose scendevano sul suo volto mentre lei pensava e ripensava alla sua decisione sulla Shield. I pensieri dei due furono interrotti dal suono del cerca-persone con scritto “911 sala riunioni adesso armati partire” Steve finì il bicchiere di vino e si diresse verso la sala riunioni, mentre Sharon appena letto il messaggio si precipitò in bagno a ricomporsi; una volta pronta prese una pistola e un coltello in più e uscì. I primi ad arrivare alla sala furono Visione e Wanda, il messaggio non era arrivato solo al capitano e alla Carter, poi li seguirono Barton, Kate e Natasha che aveva incontrato Steve in fine arrivò anche Sharon seguita dalla Hill e Fury. Natasha si accorse degli occhi rossi della Carter e si rivolse a Steve dicendo: “ Rogers cosa le hai fatto? Stava piangendo!” Steve si accorse che Sharon aveva davvero pianto e informò l'amica della litigata. Fury prese parola: “ vi ho convocati perché abbiamo localizzato un probabile contatto dell'Hydra e ci sarebbe molto utile catturarlo. Capitano partirà con la Romanoff, l'agente 13, Barton, Sam, Visione e Wanda! Si parte subito.” Fury si avvicinò a Barton e gli disse “occhio all'agente 13” lui rispose “perché?”-“perché il sospettato è l’agente 10” al suono del sospettato Barton rimase incredulo e suggerì di non far partecipare Sharon alla missione. Fury si rivolse a Barton perché alla Shield lui l'aveva addestrata e alla fine erano diventati colleghi e amici, rapporto che si manteneva tutt’ora. La segnalazione era per un magazzino vecchio e incompleto alla periferia di Brooklyn. Entrarono il Capitano, la Romanoff, Sam, Barton e l'agente 13. Ad aspettarli c'erano una serie di droni con rilevatore di movimento pronti a sparagli contro. I droni erano in netto soprannumero il capitano si lancio contro uno riparandosi con lo scudo dai colpi, Sam ne teneva occupati due mettendo a serio rischio la sua armatura, specialmente le ali, Natasha li abbatteva a coltellate tagliando i fili infine Barton faceva gioco di squadra con Sharon tenendola d'occhio. Ad un certo punto si senti una voce proveniente dal lato opposto del grande magazzino che disse: “ah ah ah è inutile combattere con i droni non mi avrete mai l'Hydra ha mandato un Quinjet ha prendermi ahahah addio, PER ORA” Sharon aveva già sentito la voce ma non capiva dove e incuriosita riuscì a superare la barriera di droni e correre verso la persona. Ad un tratto Barton si accorse della sua mancanza e diede l'allarme dicendo che non avrebbe potuto uccidere il sospettato o catturarlo perché lo aveva già conosciuto e quindi dovevano aiutarla. Nel frattempo erano arrivati Wanda e Visione così da poter far andare Barton e Steve. Sharon raggiunse la stanza dove l’agente 10 la aspettava. Appena entrata le disse: “ salve agente 13 la stavo proprio aspettando” rispose “me? Cosa vuole?” lui riprese “so che la mia voce ti ricorda qualcosa vediamo se il mio viso ti farà chiarezza!” si diresse verso un punto illuminato dalla luna e disse “ ora mi riconosci?! Sono io Jacob o se preferisci AGENTE 10” alla vista e al suono di quelle parole si bloccò come impietrita e balbettò qualcosa “ ma co-come è po-possibile? Eri morto!” nel frattempo era arrivato il Quinjet dell'Hydra e i due in suo aiuto, Steve gridò a Sharon di fermarlo perché loro erano troppo lontani ma lei non si mosse. Prima di sparire Jacob disse: “ non ti preoccupare Sharon tornerò!”. Lei rimase immobile, incredula Barton le chiese come stava ma lei non accennava a risposta fino a quando non rispose “no, non può essere, non può essere ancora vivo!” Dall’autrice: nel prossimo scopriremo il passato di Sharon con Jacob o Agente 10 ! Commentate pure ! Ciao ;-) martina_pooh

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Sharon e Jacob ***


V SHARON E JACOB La stanza del magazzino era sommersa da un silenzio tombale, dove la tensione era palpabile. Questo fu interrotto da i passi degli altri compagni che si fermarono sulla porta ad eccezione di Natasha che corse dall'amica e le chiese: “ Tutto bene Sharon? Chi era quel tipo?”. Lei si ‘riprese' dallo sconvolgimento e rispose “ Si, si credo. Devo solo fare una cosa” detto questo si girò e corse via, a questa sua reazione Steve e Natasha le chiesero “ Dove vai? Aspetta Sharon!” e le sarebbero corsi dietro se Barton non li avesse fermati prima “ Fermi ! Lasciatela andare, tornerà”- Steve rispose “ Come fai ad esserne così sicuro? E se tornasse a cercarla e si bloccasse di nuovo??” Barton riprese con tono duro “ Ho detto lasciatela andare! Non le succederà niente, Jacob non tornerà subito!”. Sharon scese di corsa le scale del magazzino e nel frattempo si slaccio il giubbotto di pelle da qui fece uscire una maglietta beige, arrivata in fondo lasciò le armi nel Quinjet a parte un coltello nascosto nello stivale e si diresse con un taxi nel suo vecchio appartamento. Intanto gli altri molto tesi per gli eventi accaduti tornarono alla base e ad attenderli c'erano Fury e la Hill; Steve scese per primo e guardando i due disse: “dobbiamo parlare”. Fury fece accomodare tutti nella sala congressi e iniziò a parlare: “ Farò in fretta ma dové l'agente 13?” Barton rispose prima degli altri: “è andata via dal magazzino dopo l’incontro con Jacob ”-Fury: “sappiamo dové andata??” “No, ma perché non cominci ha raccontarci TUTTO?!” disse Steve. “ Quando Sharon era ancora un agente novellino le avevamo affiancato Barton ma non era sempre disponibile in quanto doveva anche preparare i nuovi alunni, quindi le affiancammo l'agente 10. In breve dopo un paio di missioni cominciarono a vedersi, poi si fidanzarono e se non fosse stato per una missione si sarebbero anche sposati.” Disse Fury. Steve ne rimase completamente sorpreso; intervenne Natasha “ cosa successe in quella missione??”. “ sia l’agente 10 che 13 andarono sotto copertura a Mosca e sinteticamente lei vide i russi sparare a Jacob, l’agente 10, e dovette lasciarlo lì per non compromettere la missione”, fece una pausa, “ Ne tornò distrutta. Non tornò per i mesi seguenti ed era seguita da una psicologa” Barton aggiunse “ Non si è mai ripresa del tutto, i primi mesi dal rientro aveva solo nascosto le sue emoziono dietro una maschera e diventò uno degli agenti più spietati; poi se ne dimenticò o credevo l'avesse superato infatti tornò la solita: simpatica, brava sul lavoro, concentrata e non troppo spietata”. Nel frattempo, Sharon era arrivata davanti alla sua vecchia casa, entrò e si diresse verso l’armadio della camera da letto. Apri un cassetto e tirò fuori una scatola vecchia e impolverata; la prese, uscì e si diresse verso il campo base. La scatola era impolverata di colore scuro con attaccata una foto di Sharon e Jacob. Alla base Fury aveva avvertito la sorveglianza di riferirgli quando la Carter sarebbe rientrata. Ad un tratto la sorveglianza chiamò la Hill riferendole che avevano avvistato Sharon con la telecamera nella zona degli alloggi, la Hill interruppe le numerose domande che furono poste a Fury e Barton, e disse: “l’hanno avvistata nel settore alloggi diretta nel suo appartamento. Portava una scatola.” Qui Steve e Barton si alzarono e corsero da lei. Sharon era appena entrata si tolse giubbotto e stivali e si sedette sul divano. Aperta la scatola gli occhi le lacrimarono ma scoppiò a piangere quando vide l'anello di fidanzamento. Nella scatola c’erano foto, lettere, i suoi diari del periodo e tutto ciò che riguardava quella storia che l'aveva segnata così tanto. Ad un certo punto sentì dei passi alla porta e con le lacrime agli occhi si nascose dietro un muro aspettando gli inaspettati visitatori; questi entrarono e superato il muro prese il primo per il collo e lo avrebbe sgozzato se non avesse riconosciuto Barton e Steve. Lo lasciò andare e, mentre si asciugava il volto, disse: “ Cosa ci fate qui? Sto bene” Barton rispose “Stai bene?! È per questo che piangi?”, “lasciami in pace Barton” disse, Steve la interruppe “ sappiamo cosa ti è successo”. Sharon guardò Barton con uno sguardo micidiale: “ glielo hai detto tu?” Sharon non voleva che gli altri, soprattutto Steve, sapessero di quel periodo che da più felice si trasformò nel peggiore. “No, ce lo ha detto Fury” rispose Steve. “andatevene” disse la Carter. Steve guardò Baron come per dirgli di uscire. Rimasero soli. Sharon era girata verso la porta della terrazza, che era aperta. Steve riprese: “senti Sharon non posso immaginare cosa hai passato ma non puoi chiuderti in te e soffocare quello che provi”-“ BASTA!!”-“ No non ti lascio sola!”-“ basta…” disse, e piangendo si voltò verso Steve che vedendola così corse ad abbracciarla.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** la vita di Jacob ***


VI LA VITA DI JACOB Jacob era arrivato alla base dell'Hydra e ad aspettarlo c’erano circa sei persone: 2 donne e 4 uomini. Uno di questi il più vecchio parlò: “ Allora signor Darhk com’è andata?” “Bene, ci sono cascati e l’agente Carter mi ha visto. Sarà fuori gioco per un po' e noi potremo attaccare mentre tutti si preoccuperanno per lei” disse Jacob scendendo dal Quinjet. Allora una delle due donne, la più fredda la sig.ra Fayad disse “ ne è sicuro? Non ci faccia pentire di averle dato fiducia!”-“ Se dico di esserne sicuro lo sono. Quando mi ha visto Sharon non riusciva a muoversi o a proferire parola ci metterà molto a riprendersi e farò in modo che non ci riesca!” disse Jacob e l'altra donna, la più giovane disse: “ e come farà?? La ragazza ha una storia con il capitano e si ricordi che il nostro obbiettivo e lui! La ragazza e solo un.. Un cliché!” –“ I patti erano io la ragazza voi il Capitano! È meglio che se lo ricordi! Vuole sapere come ? Mi farò vedere da lei, le farò tornare i sentimenti che provava dopo la mia finta morte” continuò Jacob. Il primo uomo, il Signor Rashal, riprese “ il dolore per la sua perdita non metterà K.O la signorina Carter se ne rende conto?”-“ lo so! Ma deve sapere che Sharon era tormentata dai sensi di colpa e quelli sono l'arma migliore per distruggere una persona!”. Qui si chiuse il discorso. Ma cos’era successo a Jacob dopo la sparatoria in quella missione X ? Mentre credeva di stare per morire, Jacob vide un volto che gli disse” Non morirà Signor Darhk lei ci serve”; così si era risvegliato in una stanza dell’Hydra, disorientato e spaesato. Qui vide lo stesso volto della sparatoria. Il signore si presentò: “ Salve Sig. Darhk, mi presento sono il Signor Rashal. Sarà di sicuro confuso ma non posso spiegarle tutto, in breve: la sua ragazza è scappata lasciandola morente a Mosca. So che le sembrera impossibile ma è così!”-“ No, non ci credo ! Ma dove sono? Dove mi avete portato? Sharon non mi avrebbe mai lasciato!” disse il povero Agente. Rashal allora disse: “ è in una base dell’HYDRA, mi deve credere io sono dalla sua parte! Non vogliamo farle del male”-“ dite che mi devo fidare ma non avete prove ?!”-“ abbiamo recuperato un filmato”- “ Voglio vederlo!”. Jacob vide il filmato e si convinse che l'Hydra aveva ragione. Da lì il suo scopo era vendicarsi della ragazza e l'Hydra avrebbe potuto aiutarlo. Ora che gli interessi dell’HYDRA coincidevano quasi con quelli di Jacob decisero di ‘aiutarsi' a vicenda. È così che Jacob Darhk divenne agente Hydra.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** La Ripresa Apparente ***


LA RIPRESA APPARENTE “Sharon si è appena addormentata non la svegliare” disse Steve a Natasha “ tranquillo non sono venuta per lei. Ma come sta??”-“ Quando si è addormentata stava un po' meglio, credo. Ma perché sei qui allora?”-“ sono qui per te non rispondevi al cerca-persone mi stavo preoccupando!”-“Ah si, dimenticavo l'ho spento quando si è addormentata”-“ Beh devo darti cattive notizie ci vogliono disotto”-“ non se ne parla! Io non me ne vado ”-“Andiamo Rogers scrivile un biglietto tanto è abituata” Steve fece una smorfia ma alla fine scrisse il biglietto e uscirono. Il colpo della porta svegliò Sharon che sobbalzò dallo spavento. Si alzò e andò in salotto ma non trovo nessuno, così vide il biglietto di Steve e uscì sulla terrazza con una tazza di tè. Quando cominciava a sentirsi meglio si voltò verso l’interno ma si spavento perché vide Jacob! “Ciao Sharon, ti sono mancato? Ah ah ah, no ovviamente se no non mi avresti lasciato lì a morire !”-“ cosa ci fai qui tu sei morto non puoi essere vero” disse Sharon con voce tremante! “beh invece sono qui in carne ed ossa sai credevo che fossi una brava persona, invece mi hai lasciato li a morire, a dissanguarmi perché dovevi SALVARE LA MISSIONE”. Sharon continuava a scuotere la testa da destra a sinistra, mentre lui continuava ad infierire sui sensi di colpa ad un tratto gridò “BASTA!!” e lasciando cadere la tazza sul pavimento si coprì le orecchie e si inginocchiò piangendo. Fury aveva fatto attivare le telecamere di sicurezza negli alloggi di Sharon con l'ordine di tenerle sempre sott’occhio. Mentre era al colloquio con il Capitano ricevette l'allarme e si precipitarono nel suo appartamento. La trovarono piangente e scossa sul terrazzo con la tazza in frantumi. Steve corse da lei a rassicurarla. Una volta ripresa Fury le fece qualche domanda e mise degli agenti all’ingresso. Rimasero soli. Steve parlò: “ cos’è successo?”-“ mi sono svegliata sentendo la porta sbattere e mi sono alzata. Ho visto che non c’eri quindi ho letto il biglietto e mi sono fatta del tè. Sono andata in terrazza e quando stavo per entrare l’ho visto lì in piedi che mi incolpava e diceva di essere vivo. La tazza ! L’ho rotta devo pulire!” Steve capì che non ne voleva parlare quindi non insistette. Pulirono, presero un bicchiere di vino e si addormentarono. Sharon sembrava stare bene e riprese servizio poco dopo. Intanto si continuava a indagare su quella notte. All'Hydra non erano affatto felici di questo e si arrabbiarono con Jacob che disse che in realtà il farmaco stava facendo effetto.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3385088