La razza ibrida

di Vi Vanish
(/viewuser.php?uid=88195)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come tutto cominciò ***
Capitolo 2: *** Come tutto cominciò p.2 ***



Capitolo 1
*** Come tutto cominciò ***


Nel 2550 della Terra era rimasto quasi nulla.

Un ammasso di macerie e terra secca da una parte e una fitta boscaglia con nuove e splendide erbe dall’altra.

Monti più alti e fiumi più profondi….ma i monti erano fatti di rocce nuove e sconosciute e l’acqua era violacea.  Le piante stesse avevano forme mai viste prima e sapori e odori nuovi, a volte letali.

Tutto questo nacque per così dire all’improvviso, quando nel 2540 ci fu un’esplosione talmente forte da colpire ogni angolo sulla Terra. Il materiale in questione era una combinazione chimica di acidi e composti complessi, il cui scopo sarebbe stato quello di fornire energia di qualunque genere a chiunque, sempre, costantemente.

Allora si parlava di una forma nuova di energia, una che può essere convertita all’istante in ciò che più ti serve: energia elettrica, eolica, geotermica, persino quella solare e persino la gravità stessa.

Qualcosa però andò storto e la Niavally (così si chiamava la sostanza in questione) provocò un boato che assorbì ogni cosa in una nube bluastra. Nessuno morì, o forse tutto, per come il mondo era stato conosciuto fino a quel momento.

Le persone si guardarono le une con le altre: tutto sembrava ovattato nell’istante dell’esplosione, ed un’immensa gravità circondò tutti. Chi era vicino ad un animale ne prese alcuni geni in una sorta di combinazione genetica che portava alla nascita di un ibrido. Questi, venivano chiamati “ibridi doppi” in quanto erano la fusione di due sole entità ed erano considerate innocenti, perché fondamentalmente semplici. Si sapeva come una tigre poteva reagire alla carne e si sapeva che un paio di catene e la razionalità dell’uomo avrebbero equilibrato la reazione. Nessun cambiamento radicale dal punto di vista dei geni stessi: l’uomo presentava alcuni geni umani e altri animali ma entrambe le categorie rimanevano inalterate in esso, conservandosi così com’erano, pur imparando a convivere nel nuovo corpo.

C’erano però persone a cui capitò la stessa cosa con più animali contemporaneamente…questi esseri, i cosiddetti “ibridi multipli” erano qualcosa di assolutamente nuovo: nel momento in cui l’uomo veniva a contatto con molti altri geni animali, l’ibrido non si limitava a conservare le caratteristiche di molti esseri, ma fondeva insieme più geni e ne nascevano alcuni mai visti prima. Geni nuovi, geni sconosciuti e imprevedibili.

Prima dell’esplosione non c’era stato alcun preavviso per nessuno, tranne per chi conduceva l’esperimento stesso: un certo Harry Norton fece in tempo ad avvisare tutti i maggiori Capi di Stato del pericolo e solo loro riuscirono a mettersi in salvo uscendo dall’atmosfera terrestre con uno shuttle, dirigendosi verso Marte.

Per tutti gli altri, non ci fu nulla da fare: divennero tutti ibridi.

Dopo aver a lungo studiato i nuovi abitanti della Terra con i nuovi mezzi tecnologici, i Capi di Stato decisero di fondare la M.G.U. (Mars. Great.Union) e presero la decisione di trasportare tutti gli ibridi doppi su Marte, in quanto non erano considerati pericolosi, sarebbero riusciti a domarli.

C’erano però queste nuove razze, che creavano confusione: un giorno uno dei membri della M.G.U. vide una donna bellissima, con la pelle dorata scagliata di verde e i capelli bianchi, lunghi fino alle caviglie che si aggirava splendida e famelica per i boschi. Era un essere aggraziato, magro e flebile come un soffio di vento. Ella cantava mentre camminava e sembrava intonare una ninna nanna di una dolcezza infinita, tanto che l’uomo pensò immediatamente di mandare uno shuttle anche per lei. Nel momento stesso in cui aveva deciso di fidarsi a pelle di quella creatura mistica, ella balzò in uno stagno, spalancando le fauci in un ringhio acuto e i suoi capelli prima bianchi e scintillanti si avvolsero forti intorno ad una piccola preda che come l’uomo era rimasta incantata dalle movenze e dalla musica di lei.

La creatura meravigliosa le staccò la testa senza esitazione e ne bevve in sangue: l’uomo smise di osservarla e si sentì uno sciocco per averle dato fiducia immediata.

Per 10 anni i membri della M.G.U. osservarono le razze, ma ne venivano sempre fuori nuove sfaccettature: erano impossibili da conoscere totalmente e aleggiava la segreta paura che nascondessero la ferocia sotto i musini docili. Inoltre, la Terra era troppo grande e dispersiva e non si riuscivano a tenere sotto controllo gli esseri senza perderli di vista.

Da qui nacque l’idea di creare un osservatorio più grande su Marte e di limitare la zona abitabile della Terra ad un solo continente: la vecchia “America”.

Nel nord era tutto secco e brullo per chi era abituato a quel genere di clima, al centro invece era medio caldo e in basso decisamente freddo: si potevano accontentare tutti. E così la M.G.U. mandò un messaggio sulla Terra e avvisò tutti coloro che erano interessati ad una nuova casa, a recarsi nel Continente dove si sarebbe tenuto questo “gioco”.

In pratica, le varie razze avrebbero dato prova di chi erano, della loro natura a contatto con gli altri, con altre razze. Non c’era nessuna sfida in particolare, bisognava solo farsi conoscere dagli “osservatori” e guadagnare la fiducia della M.G.U. che in cuor suo sperava di poter tenere sotto controllo tutti quegli esseri e trovare razze buone e degne di vivere con loro.

Ogni razza sarebbe stata costretta a comunicare con le altre in quanto un solo continente sarebbe risultato “piccolo” e ci sarebbero sicuramente stati contatti fra ibridi di tutti i generi.

L’idea iniziale era quella appunto di “premiare” le razze che avevano dimostrato intelligenza, innocenza, spirito di gruppo e bontà e di portarli su Marte.

Gli ibridi furono contenti di questa iniziativa: la Terra era sempre e comunque scarsa di ogni cosa e invece Marte era nuovo e ricco. Si raggrupparono tutti in “America”, ma ben presto le cose precipitarono: la M.G.U. si rese conto che nonostante avesse limitato lo spazio, ce n’era sempre troppo;  non riusciva a farsi bene un’idea di ogni singolo essere. Alcuni sembravano tranquilli, ma di nascosto tendevano ragnatele e intrappolavano le prede, facendo prevalere l’istinto animale  che la voglia di andare su Marte.

Non c’era speranza: non c’era modo di conoscere per bene gli ibridi multipli.

A meno che qualcuno non avesse vissuto con loro.

Nel 2550, mese di gennaio, la M.G.U. aveva arruolato un “ibrido doppio” dotato di coraggio e astuzia, geni ereditati da un leone.

Si chiamava Seed Bromwell e avrebbe vissuto sulla Terra, dopo 10 anni che viveva su Marte. Lo voleva fare perché aveva perso sua moglie Valery dopo l’esplosione e sapeva per certo che non era su quel pianeta con lui.

Seed Bromwell voleva trovarla e portarla con lui…e voleva anche rendere un servizio a tutto il genere umano. O meglio…. Il genere ibrido.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Come tutto cominciò p.2 ***


Mancavano due settimane al tanto atteso “lancio” che avrebbe condotto Seed e la sua navicella spaziale sulla Terra. Molti anni prima, molto prima che la vita sulla Terra diventasse un esperimento sociale, Seed Bromwell era un normalissimo ragazzo della Pennsylvania e abitava con sua moglie Valery in una grande casa bianca a Pittsburgh. La classica coppia che si era conosciuta al liceo, con un felice, quanto recente matrimonio alle spalle e tanti bellissimi progetti per il futuro. Seed era un uomo alquanto pantofolaio, qualità a cui aveva sorprendentemente rinunciato con gioia, quando i suoi geni avevano deciso di unirsi a quelli di un leone dello Zoo di Pittsburgh, dove egli lavorava. Da studioso amante degli animali ed etologo, rispettato e conosciuto fino all'università di Philadelphia, si era ritrovato a fare i conti con una forza ed una determinazione che non aveva mai provato e che era stata considerata “geneticamente semplice e sicura” dalla M.G.U. Così, Seed era stato considerato un valido candidato per il trasferimento su Marte. Purtroppo, non era così certo che Valery fosse stata altrettanto fortunata. Nel momento dell'esplosione, loro non erano insieme. Valery lavorava per un'importante studio legale come avvocato e ovviamente, si trovavano entrambi nei rispettivi luoghi di lavoro. Un attimo dopo l'esplosione, il primo istinto di Seed fu quello di andare da lei a vedere come stava, ma la M.G.U. Aveva già predisposto la divisione della città in 4 zone, ognuna delle quali sarebbe stata analizzata dagli scienziati specializzati che avevano creato la sostanza altamente instabile responsabile di tutto. Seed e molti altridella sua Zona 2 erano stati esaminati a livello genetico e automaticamente, chi veniva riconosciuto essere “ibrido doppio” veniva spostato nella zona Shuttle, pronto al trasferimento. Per Seed era stato uno shock sapere che i suoi geni si erano mescolati a quelli di Perry, il leone che stava nutrendo, anche se da quello che gli dissero, entrambi i ceppi si erano solo uniti, ma non alterati. Per questo, la sua natura di essere ibrido era considerata semplice e comunque controllabile. E Valery? Si trovava nella Zona opposta della città, dove lavorava nel suo studio legale e ben distante dalla parte di boscaglia dove sorgeva lo zoodi Seed. Di lei non si seppe nulla, poiché le misure di emergenza estrema di quelle settimane, non prevedevano che ai cittadini venissero rilasciate informazioni delicate, che avrebbero potuto alternare la loro capacità di giudizio. Nelle settimane seguenti, Seed, rinchiuso nella sua camera della zona Shuttle, aveva tentato di chiedere informazioni e gli era sempre stato risposto che tutta la documentazione era già su Marte e che una volta arrivati là, avrebbe avuto le risposte. In Aprile, lo Shuttle 1103 portò gli ibridi nel nuovo Pianeta, nel quale però Seed non ottenne alcuna documentazione. “Ci sono ancora troppe cose da sistemare” “Alcuni sono irriconoscibili” “Stiamo facendo un censimento troppo ampio in poco tempo per avere già le idee chiare”. Seed si era arreso. Aveva cercato su Marte per 10 anni quella splendida donna conosciuta al liceo, quella donna tanto risoluta e forte da essersi fatta strada in uno studio legale in meno di 1 anno. Un giorno, Seed decise di chiedere alla sede della M.G.U., il Palazzo Verde, quante persone provenienti dalla zona 4 di sua moglie fossero state trasferite su Marte, ma la risposta, come al solito, non fu altro che uno sguardo confuso e uno scossamento di testa. Poi, era arrivata l'annuncio. Sulla TV nazionale, era stato trasmesso un servizio in cui Alec Rabovskij (aka Amministratore unico della M.G.U.) comunicava quanto segue: “Per 10 anni abbiamo cercato di osservare e capire quali razze ibride fossero affidabili e potessero venire qui con noi. Purtroppo non è così semplice. La Terra è grande e anche con la ristrettezza data dal solo continente americano, non riusciamo a farci un'idea di cosa accada nello specifico. Così abbiamo pensato che la soluzione migliore sarebbe mandare una squadra di Ricercatori sulla Terra, in forma del tutto anonima. Ognuno di voi è totalmente libero di candidarsi e se verrà scelto all'interno della squadra R, dovrà trasferirsi sulla Terra per un tempo ignoto. Così come saranno ignoti i pericoli e tutto ciò a cui si potrebbe andare incontro. Ponderate bene questa scelta, perchè sebbene la M.G.U. Non sia stata in grado di capire al 100% le dinamiche delle razze ibride multiple, ci è perfettamente chiaro che nessuna, e ripeto nessuna, segue uno schema preciso. Come sapete, la loro mutazione è diversa dalla vostra, perchè i loro geni sono definitivamente cambiati, creandone di nuovi. Per cui sappiate che chi deciderà di compiere questo passo dovrà trovarsi a fare la talpa in mezzo a razze potenzialmente molto pericolose e che per nessun motivo dovrà rivelare il suo scopo sulla Terra. Signori, stiamo parlando di razze furbe, scaltre e manipolatrici. L'unico modo per tenervi al sicuro è NON rivelare chi siete e cosa fate. Detto ciò, le selezioni avverranno domani al Palazzo Verde. Buona serata, marziani.”

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2109847