SECRETS di Maya92 (/viewuser.php?uid=198011)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Narra
una leggenda cinese di due amanti che non riescono mai a unirsi.
Si chiamano Notte e Giorno.
Nelle magiche ore del tramonto e dell’alba gli amanti si sfiorano e
sono sul punto di incontrarsi ma non succede mai. Dicono che se fai
attenzione, puoi ascoltare i lamenti e vedere il cielo tingersi del
rosso della loro rabbia. La leggenda afferma che gli dei hanno voluto
concedere loro qualche attimo di felicità; per questo hanno creato le
eclissi, nel corso delle quali gli amanti riescono a unirsi e amarsi.
David Trueba
Secrets...
CAPITOLO 1
Quando la nuova preside, la professoressa McGranitt, mandò a tutti gli
studenti una lettera invitandoli a terminare il loro settimo ed ultimo
anno, Harry Ron ed Hermione quasi non piansero dalla gioia. Anche
quello era un modo per buttarsi alle spalle il passato, anche quello
era un modo per ricominciare da capo.
Quella mattina la stazione non gli sembrò posto più bello. Tantissimi
giovani maghi accompagnati dalle famiglie aspettavano solo che il treno
partisse per iniziare una nuova splendida avventura. Vecchi compagni si
riabbracciavano dopo mesi di allontanamento.
Hermione era lì insieme ad Harry e alla famiglia Weasley. Avevano
passato le ultime settimane alla Tana come di consueto. Dopo tutto
quello che era successo avevano bisogno di stare insieme , Hermione
specialmente ne aveva bisogno.
-guardate lì-
Era stato Ron a parlare indicando un gruppo di Serpeverde che stavano
in disparte da tutti.
Tutti gli ex mangiamorte erano stati catturati e condannati al bacio
del dissennatore.
Tutti tranne Draco Malfoy. Il ragazzo infatti fu assolto perchè
“costretto ad essere marchiato contro la sua volontà”.
Ai tre amici stette bene quella sentenza, infondo era solo un ragazzo,
ma preferivano comunque stargli il più lontano possibile.
-Ha avuto un bel coraggio a ripresentarsi qui.-
-Ron ne abbiamo già parlato.-
-Si Harry ok , sai bene che neanche io volevo fosse condannato, ma
avrei preferito passare il mio ultimo anno senza vedere la sua faccia o
quella dei suoi amici.-
Il gruppo di serpeverde , forse sentendosi osservato si voltò verso
loro. Si rigirarono subito tranne il giovane Malfoy.
Draco infatti incrociò lo sguardo di Hermione.
La ragazza provò una strana sensazione. Non lo vedeva da quella volta
in cui sua zia Bellatrix la torturò al Manor. Istintivamente si portò
la mano sull'avambraccio ma senza mai staccare gli occhi da lui.
Avevano un qualcosa di ipnotico, come se non riuscisse a staccare lo
sguardo , come se guardarli la facesse stare bene...
Era come se qualcosa la attirasse verso di lui , una forza inspiegabile.
-Draco andiamo-
il ragazzo si girò verso gli amici e subito li seguì sopra il treno.
-Herm forza saliamo è ora.-
Hogwarts era proprio come la ricordavano.
Bella e imponente, si ergeva fiera sull'enorme scogliera di fronte al
lago nero. Era come se la guerra non l'avesse minimamente scalfita, ma
i ragazzi di quello non dubitarono neanche un minuto.
Quando arrivarono a scuola sentirono aria di casa, erano felici di
poter essere tornati lì, poter passare un altro intero anno insieme ai
loro vecchi compagni.
Ovviamente però, per quanta gioia si potesse provare un ombra aleggiava
su tutti.
Nessuno avrebbe mai potuto dimenticare quelli che adesso non c'erano
più. Amici , compagni, professori … per quanto si potesse tentare di
andare avanti una guerra c'era stata e tutti l'avevano pagata a caro
prezzo. Nessuno escluso.
Videro la nuova preside, Minerva McGranitt fare il suo ingresso in sala
e fermarsi sopra le scale per parlare.
Proprio come otto anni prima …
-é un onore per me poter inaugurare questo nuovo anno scolastico!
Nessuno dimenticherà mai tutte le persone che la guerra ha portato via,
ma è tempo di andare avanti. Quindi do un bentornato a tutti i vecchi
studenti , sono felice che abbiate deciso di concludere gli studi, ed
un benvenuto ai nuovi. Tra qualche ora la cena sarà servita i vecchi
studenti possono andare direttamente nei loro dormitori, mentre i nuovi
mi seguano, vi farò visitare il castello.-
Hermione guardò dalla grande finestra il sole che stava per tramontare.
Sarebbe stato un lungo anno...
Allora ragazzi
buonasera a tutti. Sono tornata dopo un periodo di assenza con questa
storia. Mi è venuta in mente così ma mi è subito venuta la voglia di
scrivere,cosa che non mi accadeva da tempo...
Questo primo
capitolo è un introduzione alla storia ma spero vi incuriosisca
abbastanza da farvi continuare. FAtemi sapere cosa ne pensate e se vale
la pensa continuare :)
Maya
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
CAPITOLO
2
La scuola era ormai iniziata da una settimana e le giornate si
svolgevano tranquille. Era bello per i tre amici poter frequentare la
scuola con la consapevolezza che nessuno quell'anno avrebbe tentato di
ucciderli.
Hermione quella mattina era in ritardo per la colazione.
Aveva detto a Ginny di scendere e avvisare gli altri che avrebbe
tardato , quindi adesso correva lungo il corridoio che l'avrebbe
portata alla Sala. Ad un tratto però colpì qualcosa e la borsa le cadde
scaraventando tutti i libri per terra.
-scusa ero di fretta e non ti ho completamente visto.-
disse mentre si abbassava per raccogliere i tomi sparsi per terra.
Quando alzò lo sguardo e si accorse chi avesse colpito si bloccò. Si
alzò velocemente e senza dargli tempo di ribattere scappò via.
***
Le lezioni della giornata erano terminate , ormai era pomeriggio e
tutti gli studenti si stavano avviando verso i dormitori per prepararsi
per la cena.
Quando però il trio più famoso del mondo magico, o meglio quartetto
dato che Ginny faceva coppia fissa con harry e non li lasciava mai,
arrivò al quadro della signora Grassa qualcosa li bloccò.
Draco Malfoy era poggiato ad una colonna come se stesse aspettando
qualcuno. Ed effettivamente quando li vide iniziò ad avvicinarsi. I due
ragazzi si misero subito sulla difensiva.
-che diavolo vuoi Malfoy?-
il ragazzo li guardò impassibile poi puntò il suo sguardo su Hermione.
-quando oggi sei scappata hai dimenticato questo.-
i quattro lo guardarono stupito. Davvero Draco Malfoy aveva aspettato
Hermione Granger per chissà quanto tempo solo per ridarle un libro? Le
gote della ragazza si tinsero di rosso. Era imbarazzata da quel gesto
ma non capiva il motivo. Qualsiasi persona lo avrebbe fatto.
Ma non Draco Malfoy …
-g .. grazie ...-
-bene ora che hai fatto quello che dovevi puoi anche andartene.-
-RONALD- dissero le due ragazze all'unisono.
Ma neanche quella volta il ragazzo sembrò turbato. Una maschera di
freddezza ricopriva il suo viso. Senza aggiungere altro li oltrepassò e
andò via.
-c'era motivo di comportarti da troll?-
era stata Ginny questa volta a parlare.
-troll? Stiamo parlando di Draco Malfoy-
-si ma non mi sembra che ti abbia fatto qualcosa anzi, è stato gentile.-
-appunto … non è da Malfoy.-
-la guerra cambia Ron non c'è motivo che ti comporti così ogni volta
che ci sono i serpeverde nei paraggi, sono innocui ormai anzi, direi
quasi che siano loro a voler starsene in disparte. Mi sembra che non ti
abbiano insultata una sola volta da quando siamo arrivati, sbaglio
Herm?-
disse la rossa rivolgendosi alla ragazza.
-no … no in effetti no...- disse solamente la riccia ancora scossa
dall'accaduto.
-beh io non mi fido e non voglio che voi due vi lasciate abbindolare da
questi mezzucci. Sicuramente hanno un piano o roba simile.-
-da quando soffri di manie di persecuzione?-
-da quando ho fatto amicizia con Harry il primo anno.-
-Hey!...-
-si certo... comunque Herm si sta facendo buio, meglio andare in
camera.-
A quelle parole la giovane si riprese. Si , era meglio andare in camera.
***
Quella sera Draco Malfoy non riusciva a dormire. In realtà era da
molto tempo che non riusciva a riposare bene. La guerra aveva lasciato
segni indelebili non solo sul suo corpo...
Guardò fuori dalla grande finestra della sua camera.*Decise di andare a
fare una passeggiata.
Camminare gli piaceva. Lo rilassava. Erano successe tantissime cose in
quell'ultimo anno e Dio solo sapeva quanto bisogno avesse di non
pensare. Pensare lo faceva stare male e lui era stanco di soffrire.
Ripensava alla madre , sola in quell'immenso Manor... Le aveva detto
che sarebbe rimasto con lei ma la donna lo aveva quasi costretto a
tornare a scuola.
“se non finirai gli studi nessuno ti
prenderà in considerazione in futuro”
rise... come se qualcuno avrebbe mai preso in considerazione un Malfoy
in futuro.
Mentre camminava ad un tratto si accorse di qualcosa a terra. Era un
animale...
si avvicinò piano per vedere di cosa si trattasse: era un bellissimo
falco.
L'animale era privo di sensi ma ancora vivo, ferito all'ala.
Probabilmente aveva volato troppo vicino al Platano Picchiatore non
sapendo di correre un pericolo. Spesso succedeva.
Decise di prenderlo e portarlo in camera sua, essere
Caposcuola aveva i suoi vantaggi.
Lo mise a letto, prese la bacchetta e con un incantesimo curò
l'ala. Rimase a guardarlo finchè non si addormentò.
Stranamente quella notte Draco Malfoy dormì tranquillo.
Quando Draco si svegliò quella mattina i suoi pensieri andarono subito
all'animale trovato la notte prima. Si alzò ma del falco non c'era
traccia.
Si deve essere svegliato e volato via
durante la notte...
***
Quella mattina Hermione era agitata. Nonostante provasse a non
farlo non riusciva a non pensare a Draco.
Malfoy lui è Malfoy...
Quella strana gentilezza nei suoi confronti le aveva fatto … piacere?!
-Herm?? che diavolo hai stamattina?-
-cosa? Niente che dovrei avere?!-
-sei strana … in realtà è da qualche giorno che lo sei.-
-Non dire sciocchezze Gin non ho nulla...-
Ma le parole le morirono in gola quando vide entrare in Sala l'oggetto
dei suoi pensieri. Draco era entrato con passo svelto e sicuro e si
dirigeva verso il tavolo delle serpi.
Si sedette e forse sentendosi osservato alzò gli occhi e la vide.
I loro sguardi si incrociarono di nuovo come quella mattina alla
stazione. Hermione non sapeva perchè ma era come se sentisse il bisogno
di avvicinarsi a lui. Quando guardava quegli occhi era come se tutto il
resto sparisse .Sentiva che era la cosa giusta.
E anche il ragazzo provava qualcosa di strano. Ogni tanto sentiva come
se qualcuno lo osservasse e quando alzava lo sguardo incrociava sempre
gli occhi della mezzosangue. Non sapeva perchè quel giorno l'avesse
aspettata per ridarle il libro, ma da quella volta alla stazione in cui
l'aveva rivista qualcosa dentro lui era scattato. Era come se fosse
attratto da lei ma era qualcosa che andava oltre l'aspetto fisico. Era
come se sentisse il bisogno di avvicinarsi a lei...
Non dire sciocchezze Draco...
-ora capisco...-
Hermione si voltò di scatto verso l'amica.
-cosa capisci..-
-ho notato come guardi il nostro tenebroso Malfoy-
-GIN-
-oh Herm io ti conosco... ho notato come lo guardi e ho notato come sei
arrossita ieri quando ti ha restituito il libro. Non devi vergognarti è
un bellissimo ragazzo.-
-non è questo... non solo ...-
-e cosa?-
-non lo so … è strano Ginny non so spiegarlo neanche io … è come se,
quando incrociassi il suo sguardo, qualcosa mi spingesse verso di lui
..è una sensazione strana...-
Le due ragazze vennero interrotte da Ron ed Harry , fino a quel momento
troppo intenti a parlare della squadra di Quidditch per ascoltare i
loro discorsi.-
-Andiamo?-
-si andiamo!-
i quattro amici si alzarono per andare a lezione ed Hermione lanciò un
ultima occhiata verso il tavolo Serpeverde.
Draco la osservava ancora.
***
Quell'anno l'insegnante di pozioni era nuovamente Lumacorno*. Gli
studenti ne furono molto contenti, era un buon insegnante e rendeva
molto piacevoli le lezioni.
-Bene ragazzi da oggi cambieranno un po' di cose! Con la professoressa
McGranitt abbiamo pensato che siano inutili queste continue rivalità
tra case quindi, per tutto l'anno, uno studente Grifondoro sarà
affiancato da uno Serpeverde. La guerra è finita ragazzi è ora di
andare avanti e buttarsi alle spalle il passato e con lui tutti i vari
pregiudizi. Le coppie sono state create da me e dalla professoressa in
base al vostro livello di “antipatia” . Per esempio Signor Weasley
ritengo che lei possa fare coppia con la Signorina Parkinson.-
Ron sgranò gli occhi mentre Harry ed Hermione dovettero faticare per
trattenere una risata.
-ma professore...-
-no no no non si accettano discussioni! Forza su, non abbiamo tutta
l'ora. Bravi così. Signor Malfoy lei potrà sedersi accanto alla
signorina Granger.-
Per un attimo ad Hermione mancò il respiro... avrebbe dovuto passare un
intero anno con lui accanto.
-perchè non Potter? In fondo siamo nemici da sempre.-
tutti si voltarono verso Malfoy, nessuno si aspettava quelle parole.
Ovvio Hermione , lo nausea l'idea di
stare con te, avrebbe preferito Harry dieci mila volte...-
-perchè , signor Malfoy, riteniamo che lei abbia molti più pregiudizi
nei confronti della signorina Granger date le sue … origini! Vogliamo
che impari a conoscerla e a rendersi conto che è una delle migliori
streghe che il mondo magico abbia mai conosciuto al di là delle sue
origini babbane!-
Hermione guardò stupita il professore, mai si sarebbe aspettata quelle
parole. Dovette fare fatica per trattenere una lacrima.
Draco senza aggiungere altro prese le sue cose e si diresse verso il
banco di Hermione. Non la guardò , non disse nulla...rimasero zitti per
tutto il resto dell'ora.
* so che Draco sta nei sotterranei ma ho pensato che da Caposcuola
potesse avere una stanza tutta per sè un pò sopra il lago...
*lo so, lo so Lumacorno muore dopo la battaglia ma ho pensato potessimo
sorvolare :)
Eccoci qua
con il secondo capitolo, l'ho pubblicato perchè era già pronto quindi
non volevo aspettare :) Ringrazio le persone che hanno messo la storia
tra le seguite, ricordate e addirittura i preferiti! Fatemi sapere cosa
ne pensate, mi farebbe molto piacere.
Maya.
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
CAPITOLO 3
Quando la lezione finì il giovane Malfoy prese immediatamente le sue
cose e senza dire una parola andò via.
Andiamo Hermione … pensavi davvero
che Malfoy fosse cambiato?
-miseriaccia pensavo che l'ora non finisse più.-
-oh avanti non ti è finita poi così male!-
-Non mi è finita male?? stai scherzando vero Herm?-
-almeno il tuo compagno non fa finta che non esisti e non si muove per
paura di sfiorarti.-
-di che parlate?- disse Ginny che li aspettava come di consueto fuori
dall'aula.
-Lumacorno ci ha accoppiati con un serpeverde per tutto l'anno ed
Hermione è dispiaciuta che Malfoy la ignori!- Disse Harry ridendo.
-è da quando ti dispiace che Malfoy ti ignori? - disse subito Ginny con
un sorriso sornione in volto.
Hermione divenne rossa.
-non è che mi dispiace... ma penso che dovrebbe crescere una volta per
tutte. Comunque si sta facendo tardi è meglio che vada in camera,buona
serata.- e senza aspettare risposta andò subito via.
Raggiunse la camera quasi correndo , era furiosa. Che stupidi erano
quei tre quando si comportavano così … come potevano pensare una cosa
del genere?!
Oh avanti perchè non lo ammetti … è
solo la verità! Sei rimasta ferita dal comportamento di Draco!
-Malfoy! Lui. È. Malfoy!-
stanca si gettò a letto. Perchè aveva iniziato a provare tutto
quell'interesse per Malfoy? Proprio in quel momento poi …
Guardò fuori dalla finestra ...un altro giorno stava già terminando …
***
Non capiva proprio perchè si fosse comportato così.
Quando Lumacorno uscì quella genialata delle coppie, per un momento
quasi sperò di finire con Potter!
Ma cosa gli era preso con la Granger quell'anno? Era da quando l'aveva
rivista alla stazione che provava qualcosa di strano … era come se
sentisse di doverle stare accanto, come se fosse giusto starle vicino.
Era come se sentisse che lei aveva bisogno di lui...
e tutto ciò lo spaventata...
non fare lo stupido Malfoy … hai
avuto paura solo una volta nella tua vita è questo non è paragonabile ….
Quella sera però decise di non andare a cena per evitare di incontrare
qualcuno...
Finita la doccia decise di mettersi subito a letto per rilassarsi. Non
aveva voglia di vedere ne sentire nessuno quella sera. Si sedette nel
letto ancora con l'asciugamano legato alla vita... stanco … era stanco
di tutto!
Ad un tratto sentì un rumore provenire dalla finestra. Draco si voltò e
vide il falco della notte prima. Si alzò e sorridente andò ad aprire la
finestra.
-e tu che ci fai qui? Pensavo fossi andato via … -
Avvicinò piano la mano per non spaventare l'animale ma quando vide che
il falco rimase immobile decise di provare a toccarlo.
Gli accarezzò piano la testa e vide che l'animale non si allontanò.
-sei proprio bello … -
ad un tratto il falco si mosse e volò dentro la stanza appollaiandosi
alla ringhiera in legno del letto.
-prego entra pure.-
disse sarcastico Malfoy. Si avvicinò al letto e si mise seduto
continuando a guardare l'animale. Era davvero bellissimo con un
piumaggio scuro e degli occhi ambrati …
Draco rimase a fissarli per un momento , quegli occhi avevano qualcosa
di … familiare …
si destò all'improvviso dai suoi pensieri!
-beh amico so che sei un animale notturno ma io ho avuto una giornata
pesante quindi … buona notte! - disse sorridendo Draco.
Lanciò un ultimo sguardo al falco ancora appollaiato alla ringhiera che
sembrava non avere intenzione di muoversi, dopo di che si addormentò.
Era notte … stava camminando per i
corridoi di Hogwarts. Ad un tratto sentì una voce. Si voltò verso il
punto dal quale proveniva. Iniziò a seguirla...
-Draco ...-
chiamavano lui … qualcuno chiamava
lui …
-Draco...-
la voce si faceva più intensa.
Arrivò di fronte ad una porta. La
aprì.
La stanza era completamente vuota
fatta eccezione per un piccolo tavolino al centro di essa. Su di esso
vi era uno specchio.
Draco iniziò ad avvicinarsi. Prese lo
specchio , se lo rigirò un po' tra le mani, infine decise di
specchiarsi.
Quello che vide però non era quello
che si aspettava.
Non vide i capelli biondi
caratteristici della sua famiglia.
Non vide gli occhi di ghiaccio che
tanto lo rappresentavano.
L'immagine riflessa era quella della
mezzosangue...
Draco si svegliò di soprassalto. Cosa significava quel sogno e
sopratutto da quando sognava la Granger? Lanciò uno sguardo verso la
ringhiera.
Il falco non c'era più.
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
CAPITOLO 4
Due ore di pozioni.
Il che significava due intere ore accanto a Malfoy …
Hermione fece un respiro profondo. Da quando aveva intravisto quel lato
di lui non riusciva a fare a meno di pensarci...
quella parte di lui non esiste …
si invece …
e proprio in quel momento lo vide entrare. Draco si era fermato per un
attimo all'ingresso dell'aula. Era come se stesse cercando qualcuno …
poi , ad un tratto, i loro sguardi si incrociarono ed Hermione
ricominciò a provare quelle strane sensazioni.
Fu solo per un istante, ma ad Hermione sembrò di intravedere qualcosa
nei suoi occhi … ma fu appunto solo un istante... Draco torno quello di
sempre, il suo sguardo si fece nuovamente duro. Si avvicinò e si
sedette accanto a lei senza dire una parola.
La prima ora di lezione si svolse così.
-Bene ragazzi è ora di mettere in pratica quello che abbiamo studiato
fino adesso. Avete la restante ora per creare la pozione studiata e
ricordate, il vostro voto dipenderà anche da quello del vostro compagno
quindi … sarà meglio per voi andare d'accordo e collaborare! Buon
lavoro!-
ecco … ci mancava solo questa.
Hemrione lanciò un'occhiata verso il compagno che aveva già iniziato a
lavorare senza dire una parola.
Fottiti...
Ad un tratto però fu lui ad interrompere il silenzio.
-Granger vuoi farci saltare in aria?-
lei lo fissò. Poi guardando quello che aveva in mano si accorse del
grosso errore che stava per commettere. Aveva scambiato un ingrediente
per un altro. Si era lasciata trasportare dai suoi pensieri senza
accorgersi di quello che stava per fare. Ma come aveva fatto lui a
vederlo? Allora la teneva d'occhio …
-grazie ...-
Ma il ragazzo si rigirò senza dire nulla.
-Ottimo lavoro ragazzi sono molto soddisfatto di tutti voi , forse
questo esperimento sta iniziando a dare i suoi frutti. Visto che oggi è
andata così bene, vi lascio per la settimana prossima una relazione su
questa pozione. Da fare ovviamente in coppia! Buona giornata ragazzi.-
ecco ci mancava solo questa … beh
ormai non posso fare altro!
Hermione si girò verso Draco che stava già riposando i suoi libri in
silenzio. Fece un profondo respiro ed infine parlò.
-beh … senti Malfoy so che la cosa ti turba e non ti fa certo piacere
passare ulteriore tempo in mia compagnia , come a me del resto... ma
dobbiamo svolgere questo compito insieme ! Domani è sabato penso che
potremmo passare la mattina a fare delle ricerche e prima che tu inizi
ti ricordo che non possiamo ...-
-ok.-
Il monologo di Hermione venne bloccato da quelle semplici parole. Draco
Malfoy aveva veramente detto si senza opporre resistenza?!
-ok?!-
-cos'è Granger sei sorda? Ho detto ok tanto dobbiamo iniziare prima o
poi … dopo colazione andremo in biblioteca. Ora scusami vado di fretta.-
e senza darle il tempo di ribattere andò via...
quel ragazzo mi farà diventare
pazza...
***
-Sono affamato!-
-Ronald tu sei sempre affamato!-
-Ma mi spiegate perchè lei deve stare sempre con noi ?!-
-perchè è la mia ragazza!- disse Harry sorridendo.
Ron si fermò a guardarli un attimo.
-già non me lo ricordare...-
Le lezioni della mattina erano terminate ed essendo venerdì avevano
l'intero pomeriggio libero. Ron ed Harry sicuramente lo avrebbero
trascorso giocando a scacchi, mentre Hermione sarebbe andata un po' in
biblioteca a studiare.
Ed infatti fu proprio così. Dopo pranzo i ragazzi si divisero per fare
esattamente ciò che Hermione aveva previsto.
Stava entrando in biblioteca ma qualcosa la fermò. Un leggero
alito di vento entrava dalla grande finestra accanto a lei. Si
voltò.
Forse avrebbe studiato più tardi.
***
Hermione si sedette in riva al lago. Amava quel posto , quando era
triste o pensierosa andava sempre li. In quegli anni vi aveva passato
molto tempo.
Guardò il cielo. Era quasi il tramonto. Aveva ancora un po' di
tempo …
Sorrise. E dire che prima il tramonto era la parte della giornata che
amava di più … amava il colore che assumeva il cielo.
Il momento in cui il sole lasciava il posto alla luna.
Il momento in cui notte e giorno si incontravano per un singolo
istante …
Adesso invece tutto era cambiato …
Chiuse gli occhi.
Occhi iniettati di odio … occhi
iniettati di follia.
Li riaprì. Non sarebbe mai riuscita a dimenticare.
Ad un tratto dei passi la fecero voltare. Draco Malfoy era davanti a
lei, stupito forse nel trovarla lì.
Lo stupore però lasciò subito il posto alla fredda maschera che
solitamente portava.
-scusa non pensavo fossi qui...-
e senza aggiungere altro si voltò e fece per andarsene.
Hermione non seppe perchè lo fece , ma lo fece.
-Senti Malfoy quando deciderai di crescere? La guerra è finita e questi
stupidi pregiudizi che ti porti dietro sin da piccolo dovresti metterli
da parte una volta per tutte!-
il ragazzo si bloccò, poi senza voltarsi , parlò.
-i miei pregiudizi nei tuoi confronti sono scomparsi da tempo
nonostante tutti pensiate il contrario.-
Hermione rimase di sasso, mai si sarebbe aspettata quella risposta da
parte del ragazzo.
-e allora perchè fai di tutto per evitarmi?-
-io non ti evito Granger... semplicemente non vedo il motivo per cui
dovremmo passare del tempo insieme. Noi non siamo amici e non lo saremo
mai. Quindi smettila con questo perbenismo e fai come tutti i tuoi
amici, stammi lontana. Sono solo un mangiamorte in fondo …-
e senza aggiungere altro andò via.
Hermione rimase immobile senza riuscire a dire nulla … quelle parole le
avevano provocato strane sensazioni. Perchè Draco Malfoy le aveva detto
quelle cose … proprio a lei poi …
i miei pregiudizi nei tuoi confronti
sono scomparsi da tempo nonostante tutti pensiate il contrario...
che quelle sensazioni che provava dall'inizio della scuola potessero
significare davvero qualcosa?! Che non avesse solo immaginato quella
parte così nascosta di Malfoy?
No tu lo sai che esiste … lo vedi
ogni giorno...
Si voltò. Era arrivato il momento di tornare in camera.
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
CAPITOLO 5
Allora
ragazzi buonasera.
Purtoppo
non riesco a capire pienamente cosa pensiate della storia e quindi non
so davvero se valga la pena continuarla o meno! Sto dedicando molto
tempo a questa FF perchè sinceramente vi sono molto legata, ho iniziato
a scriverla in un momento difficile e per questo ho deciso di
pubblicarla ma se capisco che non vale la pena preferisco non togliere
spazio e tempo ad altre storie in corso! :)
Detto questo spero mi facciate
avere opinioni ma sopratutto consigli come è stato per FF precedenti.
Buona lettura :)
Quando Hermione entrò in biblioteca non fece fatica a trovare
Draco.
In realtà sapeva benissimo dove sedeva solitamente. Ultimo tavolo fila
di sinistra. Forse anche quello era un modo per stare lontano dagli
altri. Perchè se c'era una cosa che Hermione aveva capito in quelle
settimane era il fatto che Draco Malfoy volesse stare solo.
Era cambiato e tanto anche.
Da quando la scuola era ricominciata non aveva mai infastidito o preso
di mira lei o qualsiasi altro studente. E a differenza dei suoi
compagni che avevano anche iniziato ad avvicinarsi ai ragazzi delle
altre case, lui no … Draco Malfoy voleva sempre stare per i fatti suoi.
Con quei pensieri in testa si avvicinò. Non l'aveva sentita, era troppo
intento nella lettura.
-leggi qualcosa di interessante?-
Draco si voltò. Quegli occhi … ogni volta che li incrociava ad Hermione
mancava letteralmente il respiro.
Il ragazzo continuava a fissarla, come se stesse capendo come
comportarsi. Quel silenzio iniziò a far sentire la ragazza a disagio.
Sicuramente adesso se ne uscirà con
un “non sono affari tuoi Granger”.
-un libro sui falchi!-
Hermione non si sarebbe mai aspettata quella risposta …
-falchi?...-
-si. Qualche problema?-
-no, ovvio che no … mi sembrava una lettura strana tutto qui.-
-è che settimane fa ne ho trovato uno ferito e l'ho curato … da allora
quasi ogni notte torna a trovarmi.-
Hermione sorrise.
-non pensavo ti piacessero gli animali.-
-si , e in particolar modo i falchi. La mia famiglia pratica da
generazioni la falconeria. -
-non poteva essere altrimenti per una famiglia nobile e antica come la
tua.- disse Hermione ridendo.
Calò un silenzio imbarazzante.
Chissà perchè mi ha raccontato tutte
queste cose...
Ma perchè le ho raccontato tutte
queste cose?
Il ragazzo proprio non si spiegava perchè si fosse aperto con lei. Il
fatto era che più cercava di allontanarla e respingerla più sentiva il
bisogno di starle vicino. È tutto questo non era possibile...
-beh iniziamo?-
-si ...certo!-
L'ora di pranzo arrivò in un attimo senza che nemmeno i due ragazzi se
ne rendessero conto, fin quando lo stomaco di Hermione non emise uno
strano rantolio che nel silenzio della biblioteca sembrò ancora più
forte.
Le sue gote si tinsero di rosso ed il ragazzo dovette fare molta fatica
per non scoppiarle a ridere in faccia.
-ok questo è imbarazzante...-
-mi sa che è ora di fermarci altrimenti Madama Pince ti caccerà.-
-ah ah ah molto spiritoso Malfoy-
il ragazzo stava posando i suoi libri nella borsa quando si accorse che
la Grifona era ancora in piedi di fronte a lui.
-perchè sei ancora qui?-
Hermione sembrava non aspettarsi quella domanda e probabilmente credeva
forse che la risposta fosse ancora più ovvia.
-beh tu non vieni a pranzo? Pensavo avremmo potuto fare la strada
insieme ...-
la ragazza pronunciò quelle parole abbassando lo sguardo.
Non avevi mai abbassato lo sguardo
mezzosangue …
-non credo sia una buona idea. Sai molti non mi vedono di buon occhio
...-
disse Draco con un sorriso amaro in volto, cosa che non sfuggì alla
ragazza.
-beh a me non è mai importato molto di ciò che pensa la gente.-
Rispose lei sorridendo. Un sorriso vero, solo per lui.
-tanto testarda come sei sono sicuro che non accetterai un no come
risposta.-
-bravo esatto e sbrigati , se non lo avessi notato sto morendo di
fame!.-
quella ragazza lo avrebbe fatto impazzire...
Arrivarono all'ingresso della Sala Grande lasciando molte voci alle
loro spalle. Sicuramente non era una scena a cui i compagni erano
abituati.
-beh buon pranzo Malfoy e buona giornata...-
-grazie … anche a te!-
Hermione si allontanò da lui per raggiungere il suo tavolo sotto gli
occhi increduli dei compagni.
Ron doveva essere veramente sconvolto dato che aveva persino smesso di
mangiare.
-che diavolo ci facevi tu con Malfoy?-
-nulla , semplicemente stavamo studiando per Lumacorno, dovevamo venire
a pranzo entrambi e abbiamo fatto la strada insieme. - disse la ragazza
come se fosse la cosa più naturale al mondo.
I tre amici continuarono a fissarla.
-che diavolo ci facevi tu con Malfoy?-
-O Ronald finiscila e continua a mangiare.-
Quando i quattro amici uscirono videro che nel corridoio , poco
distante da loro, si stava svolgendo una lite. Vi erano molti studenti
in cerchio, i due litiganti non erano visibili . I quattro decisero di
avvicinarsi.
-Kirke perchè non fai un favore a tutti e sparisci?-
-cos'è Zabini? Malfoy non sa difendersi da solo? Forse ha finito tutte
le scuse che aveva a disposizione per convincere il Wizengamot della
sua innocenza?
-che succede qui?-
-oh Harry arrivi al momento giusto, perchè non dici a quel lurido
mangiamorte di stare alla larga da Hermione?-
-Andrew che diavolo dici?-
-Hermione! Perchè passi del tempo con lui sai benissimo che è
pericoloso.-
-Andrew non sai di che parli , io credo che qui l'unico pericoloso sia
tu, sei impazzito per caso?-
-no Hermione . Sai benissimo cosa provo per te ormai da anni, ingoiando
in silenzio ogni tuo rifiuto e adesso arriva lui così di punto in
bianco e andate in giro insieme come un allegra coppia?.-
-Andrew ripeto non sai di cosa stai parlando, dovevamo andare a pranzo
e abbiamo fatto la strada insieme , ma poi perchè sto dando spiegazioni
a te?! Cresci Kirke non siamo più in guerra.-
la ragazza stava per allontanarsi ma il compagno Grifondoro le corse
dietro prendendola per un braccio e costringendola a girarsi.
-Hermione aspetta tu devi ascoltarmi, non puoi fidarti di lui, è
subdolo e cattivo.Si sta prendendo gioco di te e della tua bontà, vuole
solo farti pena...tu non ...-
-Andrew lasciami...-
La ragazza era diventata improvvisamente pallida e seria.
-Hermione ti prego, so di essere geloso ma da sempre desidero solo che
tu mi dia una possibilità e non posso permettere che lui ti avveleni
con la sua presenza.-
“desidero solo che tu sia mia... tu
sei mia”... quelle parole , quella voce, quegli occhi …
-Andrew lasciami ...-
-Hermione.-
-ho detto LASCIAMI!.-
Disse quelle ultime parole gridando, era come terrorizzata.
-basta Andrew lasciala , la stai spaventando.-
Gli amici allarmati dal comportamento dell'amica, tentarono di
avvicinarsi a lei per allontanarla dal ragazzo.
-Hermione ti prego io ti amo , permettimi una volta per tutte di amarti
e proteggerti.-
“io ti amo … e se non sarai mia, non
sarai di nessun altro” …. occhi iniettati di follia.
-LASCIAMI!-
-KIRKE.-
il ragazzo si voltò verso la persona che aveva gridato il suo nome. Non
ebbe il tempo di dire nulla che un pugno lo colpì in pieno volto
facendolo cadere a terra.
Malfoy non sapeva perchè lo avesse fatto, ma vedere la Grifondoro
terrorizzata e in lacrime aveva fatto scattare in lui qualcosa.
-COSA STA SUCCEDENDO QUI?-
La McGranitt era arrivata facendosi largo tra la folla. La scena che le
si presentò davanti non era delle migliori.
Andrew Kirke disteso a terra con un labbro spaccato e sanguinate
colpito da Draco Malfoy ed una Hermione Granger terrorizzata e in
lacrime abbracciata ai suoi amici.
-Malfoy , Kirke nel mio ufficio immediatamente, ragazzi voi portate la
signorina Granger in infermeria.
-Malfoy non c'entra preside, lo ha fatto solo per difendermi.-
-a questo penserò io signorina, lei vada per ora.-
Ma non riuscì ad aggiungere altro perchè i suoi amici la trascinarono
via.
-ragazzi vi ho detto che sto bene... lo ha detto anche Madama Chips.-
-si ma dovresti stare un po' a riposo dopo quello che è successo.-
-quel Kirke è un idiota. Non capisco perchè si sia comportato così e
Malfoy ha fatto bene a dargli un pugno... miseriaccia non pensavo
l'avrei mai detto.-
-Si Malfoy … scusate ragazzi mi sono ricordata di dover fare una cosa.-
***
Draco se ne stava seduto sulla riva del lago. Aveva bisogno di
stare solo e quello era il posto migliore.
Doveva ammettere che quella megera si era comportata particolarmente
bene in quell'occasione. Sapeva che la maggior parte delle persone lo
odiavano in quella scuola e le loro testimonianze non sarebbero state
attendibili, così in via del tutto eccezionale, aveva deciso di vedere
dai loro pensieri cosa fosse realmente successo.
Lui se ne uscì con quindici punti in meno per il pugno tirato al
compagno.
Non sapeva perchè lo avesse fatto.
Quel Kirke lo aveva raggiunto dopo pranzo con i suoi amichetti
iniziando ad insultarlo e ad intimargli di lasciare in pace la Granger.
Lui ormai però agli insulti e al disprezzo della gente si era
abituato...
non ci faceva neanche più caso...
Ma quando aveva visto Hermione in quello stato …
Ad un tratto dei passi lo destarono dai suoi pensieri. La Granger era
lì, in piedi davanti a lui.
-immaginavo ti avrei trovato qui.-
il ragazzo rimase in silenzio. Lei di tutta risposta si avvicinò ancora
e si sedette accanto a lui.
-anche io vengo sempre qui quando sono pensierosa... volevo … volevo
ringraziarti Malfoy.-
-chiunque l'avrebbe fatto.-
-si chiunque ma non tu … almeno non tempo fa...-
-il tempo cambia le persone Granger...-
-si … lo so ...-
-perchè lo fai?-
-cosa?-
-perchè ti ostini a starmi accanto , a difendermi, a cercare in me
qualcosa che non c'è...-
-perchè capisco la tua sofferenza più di quanto immagini.-
i due ragazzi si guardarono per un breve istante.
-come mai hai reagito così quando ti ha stretta , non penso tu abbia
così paura di quell'idiota.-
la ragazza divenne nuovamente pallida, Draco se ne rese conto.
Dov'è finito tutto il tuo coraggio
mezzosangue?
-lo hai detto tu stesso , il tempo cambia le persone ...-
Draco preferì non insistere ulteriormente. Doveva esserci qualcosa che
la turbava, qualcosa di pericoloso e terribile...
Si voltò verso il lago.
-si è fatto tardi , il sole è quasi tramontato, dovremmo rientrare ...-
Hermione si svegliò come di soprassalto.
-il sole … -
la ragazza si alzò di scatto e per poco non inciampò a terra.
-mi sono ricordata che devo fare una cosa, scusa Malfoy ci vediamo!-
così dicendo corse via.
Quella ragazza era così strana … forse era questo che la rendeva tanto
affascinante...
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
CAPITOLO 6
Volevo
ringraziarvi... spero che questa FF non vi deluderà!
Buona lettura!
Quando quella sera Draco Malfoy entrò in Sala Comune per la cena
sentì subito gli sguardi di tutti su di lui.
Kirke era stato severamente punito per l'accaduto del pomeriggio mentre
a lui non era successo nulla.
Per molti quella doveva essere una vera ingiustizia.
Quando si sedette lanciò in automatico uno sguardo verso il tavolo dei
Grifoni.
Hermione non c'era.
Da quando ti preoccupi per la Granger?
Forse da quando lei è l'unica a
preoccuparsi per me...
Si chiama pietà
No, non è pietà, lei lo vuole...
Non essere egoista, non questa volta
… allontanala...
La testa gli scoppiava, forse era meglio tornare in camera.
Quando il giovane Serpeverde arrivò in stanza trovò il falco
appollaiato sul davanzale della finestra.
-ehi … è da molto che mi aspetti?-
si avvicinò all'animale per accarezzarlo il quale sembrò gradire le sue
attenzioni.
-vorrei essere come te … vorrei poter volare e andare via. Allontanarmi
da tutto e da tutti ...-
Dette finalmente sfogo ai suoi pensieri. A tutto quello che teneva
dentro da tempo.
Malfoy odiava la sua vita , odiava tutto quello che era stato costretto
a subire e odiava sè stesso per non essere riuscito a ribellarsi.
Alzò la manica della camicia.
Questo è per ricordarti ogni giorno
quello che sei …
Bussarono alla porta.
-Dra sono io posso entrare?-
Draco abbassò velocemente la manica della camicia.
-si.-
Zabini fece il suo ingresso nella stanza. Malfoy lo guardò un attimo.
Gli sarebbe stato eternamente grato per l'aiuto che aveva dato a lui e
sua madre dopo la condanna del padre.
-e questo?- disse indicando il falco
-è un falco.- rispose ridendo Draco.
-Grazie Malfoy sei illuminante.- disse ironico Blaise avanzando verso
l'amico.
-l'ho trovato tempo fa ferito e l'ho curato, da allora viene quasi ogni
notte a trovarmi.-
-bello ...- disse l'amico avvicinandosi al volatile e provando a
toccarlo, ma il falco si scostò velocemente rifiutando le attenzioni
del ragazzo.
-simpatico , ecco perchè vi trovate bene.-
-strano, con me è docile. - disse Draco ghignando soddisfatto.
-comunque non sono qui per questo... sei andato via senza toccare cibo,
stai bene?- disse Blaise facendosi improvvisamente serio.
-si sono solo un po' stanco.-
-Draco … lo sai che con me puoi parlare, ti conosco, cosa c'è che non
va?-
Il giovane Malfoy a quelle parole non riuscì più a trattenersi.
-Cosa c'è che non va Blaise? Tutto non va! Non c'è una cosa che vada
bene. Tutti mi odiano e mi additano per ciò che ho fatto, ma cosa sa la
gente di me? -
-Da quando ti importa cosa pensa la gente?-
-Non mi importa lo sai … non fin quando si soffermano su di me...-
-è per quello che è successo con la Granger? -
-cosa c'entra lei adesso?-
-ti vedo Draco, ho notato che provi un certo interesse nei suoi
confronti. E ho notato come si è avvicinata lei a te.-
-Io non provo alcun interesse è lei che non mi lascia in pace.-
-e non è una buona cosa?-
-NO , no Zabini non è una buona cosa perchè una come lei non può
avvicinarsi ad uno come me... la distruggerei...-
-Draco tu non sei il mostro che tutti descrivono. Tu hai deciso di
farti marchiare solo per proteggere la tua famiglia. Hai tentato di
uccidere Silente solo per salvare tua madre. Tu non sei il mostro che
tutti credono, non farti influenzare dalle voci. E se ti interessa la
Granger prenditela! È la cosa migliore che potrebbe capitarti nella
vita non lasciartela sfuggire.-
-Per cosa? Per farla allontanare dai suoi amici? Per farla vivere
nell'ombra di ciò che ho fatto? Sono un Mangiamorte e per gli altri lo
sarò per sempre. E se qui dentro la vita è difficile sarà una
passeggiata rispetto a ciò che mi attende fuori.-
-La gente dimenticherà, imparerà a vederti per ciò che sei come sta
facendo lei...-
Draco si sedette sul letto. Si sentiva osservato così alzò o sguardo.
Il falco lo stava fissando … quegli occhi … erano come ipnotici come se
riuscissero a tranquillizzarlo e allontanarlo da tutti i problemi.
Ad un tratto sentì una mano posarsi sulla sua spalla.
-smettila di tormentarti per colpe che non hai. Sei una persona
migliore di quella che vuoi mostrare.-
e senza aspettare risposta andò via lasciandolo nuovamente solo.
***
Si trovava nel giardino della scuola.
Tutti i ragazzi parlavano e
scherzavano ma nessuno sembrava vederlo.
Cercò di chiamare Blaise il quale
però continuò a parlare con Nott come se nulla fosse. Nessuno lo
sentiva…
Continuò a camminare e ad un tratto
vide una figura immobile che lo fissava.
-Hermione ...-
cercò di avvicinarsi ma ad un tratto
qualcosa lo bloccò.
Il cielo si stava lentamente
oscurando … si voltò.
Era un eclissi.
Si rigirò.
Hermione non c'era più...
Draco si svegliò madido di sudore. Cosa significavano quei sogni,
perchè la Granger continuava a tormentarlo?
Era domenica ed i ragazzi stavano iniziando a prepararsi per la prima
gita ad Hogsmade.
Si sentiva l'eccitazione nell'aria. Era sempre un modo piacevole di
passare una giornata diversa lontani dalle mura del castello.
Draco era nell'atrio poggiato ad una colonna, guardava le carrozze con
sopra i suoi compagni allontanarsi a poco a poco.
-sei proprio sicuro che non verrai? Ci divertiremo è un modo per
distrarsi!-
-come? Venendo additato ad ogni mio passo dalla gente?-
-oh avanti... da quando sei così codardo?!-
-Blaise non insistere, ho detto che non verrò.-
l'amico lo guardò rassegnato.
-sei proprio testardo. Allora stattene qua , solo , a fare l'eremita e
a commiserarti , prospettiva molto più allettante. Buona giornata.-
senza aggiungere altro se ne andò. Per lui era facile parlare …
ad un tratto il suo sguardo fu catturato da una persona.
Hermione si stava avviando con i suoi amici verso una carrozza. Iniziò
ad osservarla. Era davvero bella. Aveva iniziato a guardarla in maniera
diversa quel giorno al manor. Era li che aveva visto la vera Hermione,
quella forte e determinata, capace di non farsi piegare neanche dalle
torture più atroci.
Aveva ammirato lei e il suo coraggio durante le torture di sua zia.
Quel coraggio che lui non aveva mai avuto.
Una vera leonessa
Poi dalla fine della guerra non ebbe più sue notizie. Lui si era
preoccupato della sua famiglia, di sua madre, non aveva più badato a
lei o ai suoi amici e stranamente neanche di loro si seppe più niente.
Dalla fine della guerra erano come scomparsi e perfino i giornali si
chiedevano che fine avessero fatto. Sicuramente volevano tenersi
lontani da giornalisti e dalla vita mondana per godersi un po' di
tranquillità post guerra.
Era passato circa un anno, poi, la lettera della McGranitt.
Ma quando la rivide alla stazione, quando incrociò il suo sguardo per
la prima volta dopo tutto quel tempo, qualcosa in lui scattò.
Distratto dai suoi pensieri non si accorse che la ragazza si era
allontanata dal gruppo per raggiungerlo.
-che ci fai qui?.-
-potrei farti la stessa domanda...- rispose tranquillo lui
-io sto andando ad Hogsmade pensavo andassi anche tu.-
-pensavi male Granger.-
-mi vuoi far credere che rimarrai qui, solo, tutto il giorno?-
-ora capisco perchè ti ritengono la strega più brillante di tutti i
tempi.-
-sei molto sarcastico, dai forza stiamo perdendo tempo andiamo.-
il ragazzo la guardò stupito.
-Granger, ti ho detto che non vengo.-
-beh io non ti lascerò qui solo quindi decidi tu. O tu vieni con me ad
Hogsmade o io resto con te qui.-
lei gli sorrise. Era così testarda, lo faceva diventare matto.
-Senti Granger, io non ho bisogno del tuo aiuto, non ho bisogno
dell'aiuto di nessuno quindi fai un favore ad entrambi , stammi
alla larga! -
e detto ciò andò via lasciandola lì sola.
Almeno così forse avrebbe capito.
Permettile di avvicinarsi a te …
No … mai …
***
Ormai tutti dovevano essere partiti da un pezzo quindi poteva
anche uscire dalla sua stanza. Ci si era fiondato dopo l'incontro con
la mezzosangue per non dover più dare spiegazioni a nessuno.
Draco Malfoy che si nasconde... sei
patetico …
Decise di andare in biblioteca avrebbe occupato il tempo studiando.
In ogni momento della giornata lui provava a stare lontano dalle
persone.
Quella mattina però si accorse che l'ultimo tavolo in fondo a sinistra
, il suo tavolo non era vuoto come di consueto. Quando arrivò lo trovò
occupato dalla Granger.
-che diavolo ci fai qui?!.-
La ragazza alzò gli occhi dal libro e gli sorrise.
-ti avevo detto che se non fossi andato tu sarei rimasta io.-
Draco Malfoy era senza parole per la prima volta in vita sua, non
avrebbe mai creduto che la Granger sarebbe veramente rimasta.
Invece lei è rimasta. Lei è qui … per
te …
-vuoi sederti o rimarrai in piedi tutto il giorno, abbiamo ancora delle
ricerche da finire.-
e senza aggiungere altro Draco Malfoy si sedette accanto ad Hermione
Granger.
Hermione non lo avrebbe mai pensato, ma studiare insieme a lui le
piaceva. Era silenzioso , intelligente.Non per niente era uno dei
migliori studenti della scuola.
E poi era estremamente affascinante. Un fascino che andava oltre
l'aspetto fisico. Era di una bellezza misteriosa, con quel suo
carattere chiuso , con quegli occhi di ghiaccio talmente profondi che
riuscivano quasi a toccarti l'anima...
Quando era insieme a lui era tranquilla e ultimamente era una
sensazione che non provava più facilmente.
Lei sapeva di potersi fidare di lui nonostante i suoi amici la
mettessero in guardia.
Lui soffriva e lei lo sapeva. Non lo avrebbe mai lasciato solo quel
giorno, specialmente non dopo ciò che era successo nelle ultime ore …
Ad un tratto il suo sguardo cadde sull'avambraccio. Draco aveva
arrotolato, forse senza riflettere , le maniche della camicia lasciando
in bella mostra il marchio nero.
Il ragazzo notò che Hermione era distratta da qualcosa così segui il
suo sguardo. Quando vide su cosa era posato, il sangue gli si raggelò
nelle vene. Subito abbassò la manica.
-Che idiota io non … ho agito senza pensare mi dispiace... non saresti
dovuta rimanere.- disse il giovane Malfoy che frettolosamente stava
riponendo nella borsa tutte le sue cose.
-Malfoy fermo, Malfoy … Draco aspetta.-
il giovane si bloccò.
-non è successo niente ...-
-non lo definirei niente sbatterti sotto al naso questa cosa... non
fingere Granger, ti ho vista eri terrorizzata.-
-no … si è vero mi ero fissata a guardarlo ma non per quello che credi,
io … pensavo...-
-che sono un mostro , si lo so Granger.-
-no … che su di te non fa lo stesso effetto che sugli altri.-
Hermione posò la sua mano sul marchio. Era un tocco talmente delicato,
quasi impercettibile, ma a Draco sembrò quasi che la sua pelle stesse
prendendo fuoco.
Poi la giovane Grifona fece una cosa che lasciò il ragazzo senza parole.
Alzò la manica del maglione lasciando intravedere il suo marchio. Mudblood.
-sono solo segni … ormai non hanno più alcun significato. Quello che
sfregia la tua pelle non rappresenta te come persona. Io so che non
avevi scelta ...-
Mai Draco Malfoy avrebbe pensato di poter rimanere senza parole di
fronte la mezzosangue.
Quegli occhi, così caldi e dolci erano capaci di scaldare anche un
cuore come il suo. Come poteva comportarsi così con lui dopo tutto ciò
che le aveva fatto passare in quegli anni? Dopo tutte le cattiverie e
l'odio che le aveva scagliato addosso.
Forse è lei ciò di cui hai bisogno...
il ragazzo avvicinò una mano al suo viso, iniziandolo ad accarezzare
piano.
Era come se il tempo si fosse fermato ed ogni pensiero, ogni tormento,
volato via.
Non si erano neanche accorti di essere tanto vicini, pericolosamente
vicini …
ad un tratto però un rumore li riportò alla realtà.
Madama Pince aveva fatto cadere dei grossi tomi per terra causando un
gran rumore.
I due ragazzi , accorgendosi immediatamente di ciò che stavano per fare
si allontanarono velocemente, entrambi molto imbarazzati.
-beh forse è meglio continuare ...-
-no … io devo andare scusa , buona giornata mezzosangue.-
Draco andò via lasciandola sola in biblioteca.
Hermione rimase in mezzo la biblioteca a pensare che probabilmente
stava per commettere la più grande stupidaggine del mondo...
sicuramente però avrebbe maledetto Madama Pince in eterno per quel
tempismo sbagliato.
Beh spero che il capitolo vi sia
piaciuto, fatemi sapere :) D'ora in poi cercherò di aggiornare sempre
la domenica, massimo lunedì sera!
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
CAPITOLO
7
che diavolo stavi facendo me lo
spieghi? Che cazzo ti salta in mente?
Idiota
Idiota
IDIOTA!
Malfoy camminava a passo svelto verso la sua camera.
Non aveva idea di cosa gli fosse successo ma le parole della
mezzosangue, il suo profumo , i suoi occhi , il suo respiro vicino al
suo volto , erano stati un mix che gli aveva dato letteralmente alla
testa.
Quella ragazza lo stava facendo diventare matto , nel vero senso della
parola.
Ogni volta che era con lei non riusciva a rendersi conto delle sue
azioni.
Poteva sentire ancora il suo tocco caldo nella pelle...
Non può succedere … non con lei … non
puoi permetterlo.
Draco non era più uscito dalla sua camera da quella mattina.
Ormai era sera e tutti i compagni dovevano già essere rientrati da
Hogsmade da un pezzo.
Il ragazzo era disteso a letto, ripensando a quello che era successo
poche ore prima.
Granger …
quella ragazza stava diventando una vera ossessione.
Ad un tratto qualcuno aprì la porta ed entro. Blaise.
-cos'è non si bussa più?-
-veramente è da mezz'ora che busso pensavo fossi morto.-
Draco rise … si,stava completamente perdendo la ragione...
-Allora … che hai fatto oggi?-
ho quasi baciato la mezzosangue...
-nulla ...-
-Ti ha fatto compagnia il tuo amico pennuto?-
disse il ragazzo indicando il falco appollaiato al suo solito posto.
Ormai Draco lasciava sempre la finestra aperta per permettergli di
entrare ed uscire a suo piacimento. Ormai era diventato una fedele
compagnia, era parte delle sue giornate.
-la Granger oggi non era ad Hogsmade con i suoi amichetti, ne sai
niente?- disse con un sorriso sornione in volto.
Draco si alzò dal letto iniziando a camminare nervosamente.
-ho fatto una cazzata ...-
-era ora, avanti racconta.- disse Blaise emozionato come un bambino
davanti un negozio di dolci.
-ho quasi baciato la Granger...-
-wow... e a cosa è dovuto quel “quasi”?-
-un rumore in biblioteca … quando mi sono reso conto di ciò che stavo
per fare sono scappato.-
-scappato ...-
-cosa dovevo fare Blaise?-
-sbatterla contro il muro e dimostrarle che uomo sei!-
-BLAISE!-
-scusa scusa mi sono lasciato andare … quello che intendevo dire e che
saresti dovuto rimanere li con lei e baciarla se era quello che volevi.
Il Draco Malfoy che conosco io non scappa.-
-Blaise io non posso ...-
-Perchè? Perchè non ti lasci andare?!-
-Perchè Blaise non posso! Io non posso … lei è … -
-è la cosa migliore che possa capitarti te l'ho già detto. Non dico che
devi sposartela , dico solo di provarci se è quello che vuoi. Draco
quando sei con lei sei diverso io lo vedo. É come se avessi trovato di
nuovo qualcosa per cui vale la pena lottare. Prima di tornare a scuola
eri sempre cupo , triste... -
-Qui non c'entro io è questo il problema Blaise. Non lo capisci?! Io lo
faccio per lei … io non posso starle accanto … sarebbe distruttivo per
lei ...devo allontanarla prima che sia troppo tardi. Prima che non
trovi più il coraggio di farlo.-
-e come hai intenzione di farlo?-
il giovane Malfoy guardò la sua immagine riflessa allo specchio.
-nell'unico modo in cui sono bravo...-
***
Quando Hermione scese a colazione quella mattina la prima cosa che
fece fu lanciare uno sguardo verso il tavolo delle Serpi.
Erano tutti già seduti , tutti tranne uno …
forse arriverà dopo …
Hermione non pensava ad altro dal giorno prima. Non riusciva a non
pensare a lui e a cosa sarebbe successo se non fossero stati interrotti.
Stava diventando la sua ossessione …
-tutto ok?- fu Ginny a parlare.
-si .. si certo perchè?-
-Herm sei strana ultimamente lo vedo. Anche il fatto che ieri tu non
sia voluta venire ad Hogsmade rifilandoci quella scusa all'ultimo. A
chi vuoi darla a bere? Sono la tua migliore amica Herm perchè non ti
confidi più con me? Anche ieri sera poi, si può sapere dove ...-
-buongiorno ragazze!- Harry e Ron si erano finalmente decisi a scendere.
-alla buon ora voi due.-
-oh e dai Ginny... se penso che è lunedì e che la giornata inizierà con
due ore di Pozioni mi viene da piangere.-
Herm lanciò un altro sguardo al tavolo Serpeverde … già, per fortuna
era lunedì.
Mancavano due minuti all'inizio della lezione quando finalmente Malfoy
entrò in aula.
Hermione provò subito uno strano senso di agitazione.
Sembri un adolescente in preda ad una
cotta, smettila ….
Il ragazzo si avvicinò al tavolo e , senza guardarla ne dirle una
parola, si sedette.
-buongiorno- disse allegra la Grifona.
-'giorno...-
fu la risposta secca che ricevette.
La ragazza continuò a guardarlo per cercare di capire cosa avesse.
Stava per parlare quando Lumacorno entrò in aula.
-Buongiorno ragazzi , posate le vostre ricerche sulla cattedra e poi
aprite il libro a pag 254...-
Rimasero in silenzio per tutto il resto della lezione.
Quando le due ore finirono Draco sistemò in fretta le sue cose, si alzò
e andò via.
La ragazza però non poteva lasciarlo andare via così, non senza
spiegazioni almeno. Decise di corrergli dietro.
-Malfoy … Malfoy aspetta! Ti vuoi fermare?!-
disse la ragazza quando finalmente riuscì a raggiungerlo.
-mi spieghi che ti succede?-
il ragazzo continuò a camminare.
-non so di che parli.-
-che significa “non so di che parli”? Mi hai ignorato per tutta la
mattina senza neanche rivolgermi la parola.-
-non avevo nulla da dirti probabilmente, non credi mezzosangue.-
Aveva volontariamente rimarcato quella parola.
Da quanto non mi chiamavi così?...
-senti se è per quello che è successo ieri...-
-non mi sembra sia successo nulla ieri.-
-Senti Malfoy qual'è il tuo piano? Trattarmi male e umiliarmi finchè
non ti avrò lasciato in pace?-
-ti dai troppa importanza mezzosangue, non mi spreco a creare piani per
una come te ...-
-sei patetico.-
Il ragazzo finalmente si fermò.
Quegli occhi … erano tornati quelli freddi di un tempo.
-Mezzosangue … io non so cosa ti sia preso quest'anno e neanche mi
interessa. Forse è il tuo lato Grifondoro che ti porta a prodigarti per
il prossimo, ma hai sbagliato persona. Io non voglio il tuo aiuto, io
non ho bisogno del tuo aiuto o della tua continua presenza. Fino ad
oggi ho fatto buon viso a cattivo gioco ma adesso basta. Sei e sarai
sempre una schifosa Mezzosangue ed è vero, la guerra è finita ma le
cose non cambieranno mai. Sei una mezzosangue e non ti riterrò mai
degna di starmi accanto. Quindi stammi alla larga Granger perchè la tua
presenza mi da la nausea. Noi non saremo mai amici, quindi qualsiasi
idea tu ti sia fatta dimenticala.-
E detto questo il ragazzo la lasciò sola in mezzo al corridoio.
Hermione rimase lì, immobile.
La ragazza sapeva che il giovane Malfoy non pensava davvero quelle
cose. Lei sapeva che era solo un piano per allontanarla da lui perchè
non era pazza ed era sicura che quei momenti vissuti , quelle parole
dette, quella parte di lui che aveva a poco a poco imparato a
conoscere, erano reali...
Ma se ne era così convinta perchè adesso doveva farsi forza per
trattenere quelle lacrime che prepotentemente cercavano di uscire?!
***
Aveva fatto bene.
Era l'unica cosa giusta da fare.
Ferirla, farla soffrire per allontanarla da lui.
Doveva farlo ora, perche per lei sarebbe stato più facile dimenticare.
Doveva farlo ora, perche lui ne aveva ancora la forza...
Dopo sarebbe stato troppo tardi....
Era la cosa giusta.
Allora perchè desideri solo correre
da lei , baciarla e farla tua …
“Sei una mezzosangue e non ti riterrò
mai degna di starmi accanto.”
L'unica verità è che era lui a non essere degno di starle accanto.
Perchè lei le aveva dimostrato di saper andare avanti, di andare oltre
i pregiudizi ed era riuscita ad insegnarlo anche a lui.
Ma tu rimarrai sempre un
Mangiamorte...
La gente non avrebbe mai dimenticato. La gente lo avrebbe visto per
sempre per quello che era stato e lui non poteva trascinarla giù con
lui.
Lei aveva bisogno di altro , meritava di essere felice, meritava il
meglio.
E lui non lo era.
In fondo tra voi non c'era niente...
Esatto, tra loro non c'era niente e non ci sarebbe mai stato niente.
Magari ti sei fatto strane idee tu,
magari lei non ha mai provato niente per te, magari era davvero solo
mossa da
compassione…
Esatto, per questo era meglio troncare la cosa prima che fosse
diventata troppo pericolosa...
Questa volta aveva avuto la possibilità di scegliere, aveva avuto la
possibilità di fare la cosa giusta ...e allontanarla da lui era la cosa
giusta da fare.
Arrivato a cena Draco provava una strana sensazione di inquietudine. Il
pensiero di incontrare la Granger lo rendeva nervoso, ma sapeva che era
inutile rimandare. Prima o poi avrebbe dovuto affrontarla.
Indossò la migliore maschera di apatia ed entrò in Sala dirigendosi a
passo svelto verso il tavolo delle Serpi.
-puoi anche rilassarti , lei non c'è...-
era stato Zabini a parlare, il quale ovviamente, aveva subito capito
quale fosse la causa dello strano comportamento dell'amico.
Draco lanciò una veloce occhiata al tavolo dei Grifoni. Era vero,
Hermione non c'era. Che fosse per la discussione di quel pomeriggio?
Non credere di avere tutta questa
importanza, in ogni caso non deve più interessarti.
-non mi interessa.-
-puoi prendere in giro te stesso forse, ma non me. In ogni caso sono
fatti tuoi, te ne pentirai.-
-LA VUOI PIANTARE?!-
Aveva alzato la voce senza rendersene conto. Tutti i suoi compagni si
erano voltati a guardarlo e anche molti studenti delle altre case.
Senza aggiungere altro si alzò velocemente dal tavolo e andò via.
Arrivò in camera sbattendosi la porta alle spalle.
Perchè Blaise doveva comportarsi così, perchè non poteva semplicemente
lasciarlo in pace?
Perchè ti vuole bene...
Si sdraiò nel letto senza neanche levarsi la divisa. Si voltò verso il
punto dove il falco si appollaiava ormai ogni giorno. L'animale non
c'era...
che sia successo qualcosa?
Magari si è semplicemente stancato di
te e del tuo caratteraccio.
L'ho fatto solo per lei …
Perchè i suoi pensieri finivano sempre alla Granger?
Perchè diavolo aveva dovuto iniziare a provare tutto quell'interesse
nei suoi confronti? Non sarebbe stato più semplice continuare ad
odiarla o semplicemente ignorarla?
Draco non sapeva quanto tempo fosse passato ma ad un tratto , con
ancora quei pensieri in testa, si addormentò.
Si trovava in un corridoio buio …
l'unica luce fioca proveniva da una porta semichiusa in fondo ad esso.
Non sapeva dove fosse, sembrava un
antico maniero.
Iniziò a percorrere il corridoio fino
ad arrivare alla porta.
La aprì.
Un uomo si ergeva al centro di essa,
illuminato solo dal fuoco scoppiettante di un camino.
Non sembrava essersi accorto di lui.
Era intento a guardare quelle fiamme danzanti.
Draco iniziò ad osservarlo.
Era un uomo molto affascinante, con
capelli scuri e occhi color del ghiaccio...
Aveva un che di misterioso...
misterioso e terribile.
Ad un tratto l'uomo si voltò verso
lui, un macabro sorriso gli solcava il volto.
“nessuno può salvarla...”
Draco si svegliò di soprassalto madido di sudore.
Cosa significano quegli strani sogni che ormai faceva da mesi? Chi era
quell'uomo. Salvare chi?
La Granger?!
Salvarla sa cosa?
Doveva andare a fondo a quella storia...
Si voltò in cerca dell'amico fidato, in cerca di quegli occhi che
sapevano rassicurarlo e confortarlo.
Quella notte il falco non era venuto.
Eccomi qui con il nuovo capitolo
:) d'ora in poi penso di riuscire ad aggiornare due volte a settimana
quindi MERCOLEDì 11 pubblicherò il prossimo capitolo!
Fatemi sapere cosa ne pensate e
se la storia continua ad essere di vostro gradimento :)
un bacio, Maya
|
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 ***
CAPITOLO 8
Era passato più di un mese dall'ultima volta in cui era riuscita a
parlare con Draco.
Più di un mese dalla loro lite.
Da allora non si erano più rivolti la parola se non per svolgere
qualche compito.
Lo aveva odiato per quello che le aveva detto.
Lo aveva odiato per come si era comportato.
Lo aveva odiato per averla allontanata in quel modo.
Ma sopratutto odiava se stessa perchè non poteva fare a meno di pensare
a lui …
Draco le mancava. Le mancavano le passeggiate, le mancava studiare
insieme a lui, le mancava il suono della sua voce, il suo profumo...
Continuava a ripetere a se stessa che forse avrebbe dovuto tentare di
riavvicinarsi a lui perchè era sicura che l'avesse voluta allontanare
di proposito... lei lo sapeva...
Ma dall'altro lato il suo orgoglio le impediva di farlo. Le impediva di
correre da lui , dargli uno schiaffo e gridargli in faccia quanto fosse
stato stupido.
In fondo se non vuole la mia
compagnia non lo pregherò di certo …
-Herm … Herm... si può sapere che hai?-
-cosa?-
-Herm è da tre ore che ti parlo e tu non mi ascolti ma si può sapere a
che pensi?-
-a nulla Ginny scusa, sono solo un po' stanca... ho passato una brutta
notte ...-
-si … immagino... Senti devi smetterla di pensare a lui hai capito?-
-io non penso a nessuno-
-ah no? È da più di un mese che sei tornata cupa e seria. In fondo tra
voi non c'era nulla Herm vai avanti … perchè non dai una possibilità ad
Andrew, ti fa una corte spietata da un sacco e sembra pentito della
scenata che ha fatto davanti a tutti.-
-non sono interessata a Kirke.- rispose seria Hermione
-beh quello a cui sei interessata non è interessato a te quindi sono
due le possibilità, o continui a piangerti addosso o vai avanti.-
-io non ho bisogno di qualcuno al mio fianco! Non dopo quello che è
successo...-
-ma con Malfoy non sembravi pensarla così. Con Malfoy sembravi disposta
a buttarti il passato alle spalle...-
-Con Malfoy era diverso. E adesso basta Ginny non ho più intenzione di
parlarne.-
Fortunatamente la rossa non ebbe il tempo di ribattere perchè la
McGranitt si alzò per fare un discorso agli studenti.
-Allora cari ragazzi, tra circa un mese sarà Natale di conseguenza
abbiamo deciso di organizzare un ballo al fine di festeggiare tutti
insieme questo evento! Vogliamo festeggiare per bene il primo Natale
dopo la guerra, quindi speriamo che l'idea sia di vostro gradimento.
Beh dopo questo annuncio vi auguro buona giornata.-
La maggior parte dei ragazzi (delle ragazze sopratutto )
iniziarono a parlare eccitati dell'evento.
Non capitava spesso di poter partecipare ad un ballo quindi molti
vedevano l'occasione come un qualcosa di speciale. L'ultimo ballo che
si era tenuto era stato quello del Ceppo in occasione del torneo
TreMaghi.
-Oddio non ditemi che la McGranitt ci costringerà a prendere nuovamente
lezioni di ballo!-
disse subito Ron allarmato.
-no questa volta non credo Ron stai tranquillo.- rispose Harry
divertito ricordando l'avventura dell'amico con la professoressa.
-Che bello ragazzi non vedo l'ora, sarà sicuramente una serata
fantastica. Herm dobbiamo comprare il vestito .. e le scarpe ...o e
ovviamente...-
-Ginny … - la interruppero seri Harry e Ron facendole capire che non
era il caso di continuare.
-o … oddio scusami tanto Herm, io … non ho riflettuto , ho iniziato a
parlare a vanvera senza rendermi conto ...-
-non c'è problema Ginny davvero, è normale che tu sia così eccitata lo
sarei anche io al tuo posto.-disse Hermione sorridendo. Ma gli amici
sapevano che dietro quel sorriso si nascondeva qualcosa di più …
-ragazzi mi sono accorta di aver dimenticato una cosa in camera ci
vediamo a lezione.-
e senza aggiungere altro la ragazza uscì dalla Sala, senza accorgersi
che qualcuno da lontano, l'aveva osservata per tutto il tempo.
Era dovuta andare via dalla Sala, dai chiacchiericci eccitati e felici
delle persone.
Si poggiò ad una colonna nel corridoio ancora vuoto. Chiuse gli occhi.
Potrò mai tornare ad essere felice
anche io? Potrò mai essere di nuovo libera?…
calde lacrime iniziarono a solcarle il viso.
Era stanca … troppo stanca ormai …
manca poco … hai aspettato tanto …
tieni duro ancora un po'...
Ad un tratto sentì dei passi echeggiare per il corridoio.
-tutto ok?-
Draco era lì di fronte a lei. La ragazza si voltò subito per cercare di
nascondere le lacrime.
-si … si tutto ok...-
-non sembra-
-che ti importa? Non mi avevi detto di starti alla larga?-
il ragazzo rimase un attimo in silenzio.
-hai ragione … buona giornata.-
-aspetta … scusa io … non volevo prendermela con te, è solo una
giornata iniziata male.-
-già … capita... -
Il ragazzo si avvicinò a lei.
-perchè piangi?-
La ragazza sorrise amaramente.
-è complicato...-
Draco non aggiunse altro, probabilmente la giovane Grifona non era
pronta a parlarne … non ancora per lo meno...
-perchè sei qui?-
Perchè era li?
Perchè forse era da un mese che desiderava solo avvicinarla, poter
parlare e passare del tempo con lei?
Perchè quando l'aveva vista scappare dalla Sala Grande con le lacrime
agli occhi non era riuscito a non seguirla per capire cosa fosse
successo?
Perchè ormai era ossessionato da lei e non riusciva più a starle
lontano? Tutti i buoni propositi, tutte le buone intenzioni che lo
avevano spinto ad allontanarsi da lei erano svaniti in un attimo.
Quel sogno poi... non riusciva a non pensare a quell'uomo ...
“nessuno può salvarla...”
Salvarla da chi? Salvarla da cosa?
-ti ho vista correre via, pensavo non stessi bene ...-
-non dovrebbe interessarti come sto, sono solo una schifosa mezzosangue
in fondo...-
toccato …
-non so perchè abbia detto quelle cose.-
-perchè lo pensi , semplice ...-
-no, non lo penso ...-
-e allora perchè mi hai trattata così? Perchè mi hai detto quelle cose,
perchè mi hai allontanata da te?-
Hermione aveva detto quelle parole avvicinandosi sempre di più a lui.
Draco poteva quasi sentire il suo respiro caldo sulla pelle.
Avvicinò una mano al suo volto accarezzandolo.
-era la cosa giusta da fare!-
-giusta per chi ?per te? Perchè ti vergogni di una come me?-
-giusta per te … perchè dovresti vergognarti tu di stare accanto ad uno
come me...-
La ragazza non si sarebbe mai aspettata quelle parole ...
-di cosa hai paura Malfoy?-
Ma Draco non ebbe il tempo di rispondere poiché gli studenti , che
avevano finito la colazione , stavano iniziando ad avviarsi alle aule.
-ci vediamo a lezione Granger.-
e detto questo andò via.
Non sapeva perchè si fosse riavvicinato a lei, sapeva che era
sbagliato, sapeva che avrebbe dovuto lasciarla in pace, ma non ci
riusciva.
Draco voleva starle accanto, aveva bisogno di starle accanto.
In fondo cosa potrebbe succedere di
male?...
Con quelle idee in testa entrò in aula.
Quella mattina aveva lezione di Trasfigurazione con i Grifoni.
Appena entrò lanciò uno sguardo verso il banco in cui solitamente
sedeva la Granger, vide che anche lei lo stava osservando.
Si andò a sedere accanto a Zabini.
-ti vedo di buon umore stamattina.-
-dici?-
-solitamente sbatti i libri nel banco come se volessi uccidere
qualcuno...-
-sarà...-
Non gli avrebbe mai dato quella soddisfazione...
Ad un tratto però vide qualcosa che lo infastidì parecchio. Andrew
Kirke, quel cretino che ci provava spudoratamente con la Granger, si
stava avvicinando a lei.
-Hermione senti io volevo chiedertelo adesso per avere la certezza di
essere il primo... verresti al ballo con me?-
Draco senza rendersene conto chiuse i pugni in maniera così stretta che
le nocche divennero bianche. Avrebbe spaccato volentieri la faccia a
quell'idiota...
-Emm... ecco Andrew ti ringrazio per l'invito ma … io non penso verrò
al ballo.-
Il ragazzo divenne pallido.
-come pensi di non venire?!-
-no … non mi piacciono i balli, quindi non credo parteciperò.-
-ma al ballo del Ceppo hai partecipato! Cos'è, hai un altro cavaliere e
non vuoi dirmelo? Potresti trovare una scusa migliore visto che ti
vedrò lì con lui...-
-Kirke... ti ha detto che non verrà chiudila qui.-
Era stato Harry ad intervenire, stranamente serio in volto.
Il ragazzo senza aggiungere altro tornò al suo posto.
Draco vide che Potter si stava avvicinando all'amica per dirle qualcosa
a bassa voce.
-geloso?-
era stato Blaise a parlare!
-cosa?-
-beh è la tua possibilità … invitala al ballo!-
-Primo non vedo il motivo per cui dovrei invitarla, secondo ha detto
che non andrà...-
-e tu le credi? Lo diceva perché spera in un invito migliore di
quell'idiota.-
Draco non poté ribattere perché la professoressa entro in aula dando
inizio alla lezione.
***
Draco era nella sua camera a studiare in compagnia del falco
che dopo un periodo di lontananza era tornato a trovarlo.
Quella sera però dei pensieri lo tormentavano
“beh è la tua possibilità … invitala
al ballo!... Lo diceva perché spera in un invito migliore di
quell'idiota.”
e se fosse stato vero?! Se la Granger sperasse davvero in un altro
invito
Il tuo magari...
Non dire stupidaggini …
Basta, aveva deciso.
Era stanco di farsi trascinare dagli eventi, era stanco di poter essere
solo quello che la gente gli imponeva di essere, era stanco di non
essere libero di vivere pienamente la sua vita. Fin dalla sua nascita
Draco era stato ciò che gli altri volevano: un figlio perfetto, uno
studente brillante, un degno erede Malfoy, un leale mangiamorte...
Ma adesso... adesso nessuno avrebbe potuto scegliere per lui o dirgli
cosa fare.
Questo era il momento di essere finalmente libero...
Lo sapeva, sarebbe diventato lo zimbello della scuola. Draco Malfoy
appostato davanti al ritratto della Signora Grassa in attesa di che
cosa? Di trovare il coraggio di fare chiamare la Granger? Proprio in
quel momento però si avvicinarono Ginevra Weasley ed un compagno del
quale non conosceva il nome probabilmente di ritorno dalla ronda dei
prefetti.
-Malfoy che ci fai tu qui?-
-Cercavo la Granger.-
La rossa fece segno al compagno di rientrare.
-cosa vuoi da Hermione?-
-mi sono accorto che ci sono degli errori nel compito che dobbiamo
consegnare a Lumacorno e volevo parlargliene... potresti chiamarmela?-
Meno male che il suo spirito Serpeverde non era scomparso del tutto,
almeno sapeva ancora mentire.
Vide però la ragazza diventare strana...
-oh em ecco... vedi non... Hermione non stava molto bene stasera quindi
sarebbe meglio se le parlassi direttamente domani.-
In effetti non l'aveva vista a cena ma il ragazzo sapeva che la rossa
non stesse dicendo la verità.
-ok ...-
-le dirò che sei passato comunque! Buona notte Malfoy ...-
-notte...-
prima di andarsene però il ragazzo venne bloccato nuovamente dalla
piccola Weasley.
-Malfoy … io non so che intenzioni tu abbia con Hermione ma … stai
attento a non farle del male. Ha sofferto fin troppo.-
e senza aggiungere altro andò via.
***
Quella mattina era sabato e non c'era alcuna fretta di scendere a
colazione o svegliarsi presto. Questo sarebbe stato vero se Draco non
fosse già sveglio da ore.
Troppi pensieri lo turbavano, troppe domande alle quali non sapeva dare
una risposta.
E tutti avevamo come soggetto un unica persona...
Perché era così ossessionato da lei, perché non poteva semplicemente
dimenticarla e voltare pagina?! …
dimenticare cosa poi? Cosa c'era tra loro?
Nulla …
Esatto! Allora perché era così difficile starle lontano.
Perché lei è perfetta! Lei è tutto quello di cui hai bisogno, è la
boccata d'aria fresca che tanto agognavi...
era vero … per quanto Draco volesse negarlo a sé stesso lei era tutto
ciò che poteva completarlo. Il sole che poteva riscaldare un cuore cupo
e gelido come il suo...
Bussarono alla porta.
-entra-
sapeva che a quell'ora l'unico che poteva disturbarlo era Blaise,
l'unico che ne aveva il permesso.
-sono quasi pronto possiamo scendere-
-non sono qui per questo... sono venuto a riferirti che giù c'è
qualcuno che ti aspetta.-
disse l'amico con una punta di malizia nella voce.
Il giovane Malfoy si girò ma il compagno si era già chiuso la porta
alle spalle.
Quando Draco uscì dalla Sala Comune delle serpi vide l'ultima persona
che si aspettava.
Hermione Granger era lì, poggiata al muro, che lo aspettava.
-ciao...- disse il ragazzo con una nota sorpresa nella voce.
-ciao.- disse la ragazza sorridendo. Un sorriso semplice, ma capace di
far crollare ogni sua certezza.
-che ci fai qui?-
-Ginny mi ha detto che ieri sera mi cercavi! Scusa non stavo molto
bene.-
-si me lo ha detto … come ti senti.-
-molto meglio, infatti volevo chiederti se ti andasse di andare insieme
ad Hogsmade... pensavo potessimo parlare del compito davanti una
burrobirra calda.-
-il compito?- rispose Draco preso alla sprovvista. In realtà il suo
cervello si era fermato all'invito ad Hogsmade.
-si … Ginny mi ha detto che dovevi parlarmi di alcuni errori nel
compito.-
-oh il compito… nulla di importante ho già risolto.-
-oh...- disse semplicemente Hermione con un po' di delusione nella
voce.
Quella ragazza era davvero tutto il contrario di Draco.
Lui era capace di nascondere qualsiasi emozione provasse al contrario
di lei che era un libro aperto.
Subito però la giovane Grifona si riprese mostrando uno dei suoi
migliori sorrisi -falsi- di sempre
-beh allora meglio così, buona giornata Malfoy- disse lei voltandosi e
scappando via.
Cosa le era venuto in mente, aspettarlo e invitarlo ad Hogsmade neanche
fossero una coppia.
Quando Ginny le aveva detto che Draco la notte prima l'aveva cercata
provò una strana sensazione. Era felice, felice come forse da tempo non
le accadeva. Così non ci aveva pensato due volte ed era subito corsa da
lui. Ma cosa sperava? Che lui avrebbe accettato di andare in giro con
lei come ...come cosa? Due amici? No loro non erano amici … gli amici
si confidano l'un l'altro , ci sono al momento del bisogno. Lei non
sapeva praticamente niente di lui … cosa erano allora? Perché provava
quell'irrefrenabile voglia, desiderio, di stargli accanto?
Corse quasi via, forse per la delusione, forse anche per la vergogna di
essere stata “rifiutata” così semplicemente.
-Hermione...-
non mi aveva mai chiamata così...
la ragazza si bloccò. Sentì dei passi avvicinarsi a lei e quando si
voltò lui era lì. Vicino. Bello, di una bellezza quasi sconvolgente.
-se ti va … potremmo comunque andare ad Hogsmade, per fare una
passeggiata ...-
Lei non rispose. Il suo sorriso da bambina era la miglior risposta.
***
Non sapeva cosa gli fosse saltato in mente.
Forse vedere la delusione nei suoi occhi, il suo sorriso spento , lo
avevano portato a chiamarla sperando si fermasse.
Forse non aveva avuto una bella idea, ne era una prova quel
chiacchiericcio che si diffondeva al loro passaggio per strada.
Ma ormai erano lì, ad Hogsmade, insieme … ed Hermione sembrava essere
tornata la ragazza felice che solitamente era abituato a vedere accanto
ai suoi amici.
Perché Draco aveva iniziato ad osservarla da quel giorno alla stazione
e aveva capito che la Granger non era più la ragazza spensierata e
allegra di un tempo.
La guerra.. la guerra sicuramente l'aveva cambiata, anche lui era
cambiato dopotutto .
Ma Draco sapeva, sentiva che c'era altro.
Eppure in quel momento mentre passeggiavano tra le vie innevate di
Hogsmade, mentre lei si fermava a guardare le vetrine addobbate per le
feste, a Dracò sembrò rivedere l'Hermione spensierata di un tempo.
-mi è sempre piaciuto il Natale. L'aria che si diffonde in giro, i
colori , i profumi … da bambina aiutavo sempre mia madre con gli
addobbi. Poi appena finivamo con l'albero preparavamo i biscotti ed io
stavo davanti al forno a guardarli finché non erano pronti. A te
piace il Natale?-
Draco la guardò.
-non molto a dire il vero … in realtà non amo nessuna festa in
particolare, sai mio padre non era un tipo molto presente... -
-mi dispiace,non volevo...- disse lei con una nota di imbarazzo.
-figurati! Non è un problema dire che mio padre era uno stronzo che
metteva suo moglie e suo figlio all'ultimo posto.-
-beh forse a suo modo vi voleva bene ...-
-forse … sta di fatto che non ha fatto nulla per proteggere me o mia
madre da quel pazzo... il suo non era amore... lui voleva solo che io
fossi come lui, che portassi avanti con onore il nome della famiglia! E
guardami adesso …-
-ti guardo … e vedo un uomo, forte e coraggioso , che non ha avuto
paura di servire un folle pur di salvare sua madre! -
Hermione si era avvicinata a lui e gli aveva preso le mani sulle sue
senza neanche accorgersene.
Era per questo che non poteva starle lontano... perché lei vedeva la
parte più nascosta di lui, quella parte che neanche lui stesso era
capace di scorgere.
Ma Draco sapeva che in realtà era lei a portare alla luce quella parte
di lui.
Draco aveva capito solo grazie a lei di poter essere qualcos'altro
rispetto a quello che la gente diceva, rispetto a ciò che gli era
sempre stato insegnato.
Le accarezzò piano il volto e le spostò una ciocca di capelli dal
volto.
Le gote di Hermione si tinsero di rosso, forse si era accorta solo in
quel momento di ciò che aveva fatto. Imbarazzata si ritrasse
istintivamente.
-Andiamo a prendere qualcosa di caldo?-
-si andiamo.-
***
Draco non avrebbe mai pensato di poter passare una giornata così
piacevole con la mezzosangue. Era una ragazza estremamente
intelligente, non che non lo sapesse, ma solitamente i suoi
“appuntamenti” non si basavano sulle conversazioni.
E poi era estremamente bella … come aveva fatto a non accorgersene in
tutti quegli anni.
Era già pomeriggio, mancava poco al loro rientro. La giornata era
volata e Draco si stupì del fatto di non aver prestato attenzione
neanche per un secondo agli stupidi commenti che la gente aveva
sentenziato vedendoli insieme.
Draco prese un profondo respiro, se non lo avesse fatto adesso
probabilmente non avrebbe più trovato il coraggio. Che cosa strana da
dire...
-ho visto che l'altro giorno Kirke ti ha invitata al ballo di Natale...-
Hermione divenne improvvisamente cupa.
-si … -
-gli piaci molto ...-
-già... ho cercato di fargli capire in tutti i modi che non sono
interessata a lui...-
-andrai con Weasley?-
-RON? Cosa? -
disse la ragazza scoppiando a ridere.
-so che molti pensano il contrario ma io e Ron siamo solo amici!-
-capisco … senti Granger so che la cosa potrebbe sembrarti strana ma...-
-è già il tramonto?-
disse Hermione la quale si era bloccata a fissare il sole che
lentamente stava per tramontare.
-si perchè?-
-è tardi io .. devo andare ho delle cose da sbrigare e...-
-cose da sbrigare?-
-si .. perdonami Draco è stata una giornata bellissima ma devo
scappare...-
-Granger aspetta che fretta c'è?!-
disse il ragazzo prendendola per un braccio e facendola voltare.
-ti prego Draco lasciami io devo andare-
-ma andare dove, mi spieghi che ho fatto?-
-credimi tu non c'entri nulla, devo andare ti prego...-
-no voglio che mi spieghi...-
-MALFOY … devo andare! -
e detto ciò la Grifona con uno strattone si liberò dalla presa del
ragazzo.
Corse via lasciandolo li … solo …
una sensazione che Draco pensava non avrebbe più provato...
Spero che il capitolo sia stato di
vostro gradimento :) fatemi sapere! Il prossimo aggiornamento sarà tra
domenica e lunedì :)
|
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Capitolo 9 *** Capitolo 9 ***
CAPITOLO 9
Quella sera non incontrò più la Granger, era come se fosse scomparsa.
La ragazza infatti non si era presentata a cena quindi il giovane
Serpeverde non aveva potuto chiederle spiegazioni riguardo la sua fuga
nel pomeriggio.
La cosa peggiore era il fatto che da un lato, il suo orgoglio,
spiegazioni non ne voleva...
Lo aveva lasciato solo senza un motivo preciso, era letteralmente
scappata via.
Cosa aveva di così importante da fare per fuggire in quel modo?
Draco si portò le mani alle tempie. La testa gli scoppiava, proprio non
riusciva a capire …
Decise che forse era il caso di andare a letto, magari così sarebbe
riuscito a mettere a tacere i suoi pensieri.
***
L'indomani Draco non avrebbe avuto lezione con i Grifoni per tutto
il giorno.
Il pensiero lo rese relativamente più sereno perché così non sarebbe
stato costretto ad incontrare la Granger. Quella notte non era riuscito
a chiudere occhio pensando e ripensando allo strano comportamento della
Grifona. Non era la prima volta che il ragazzo la vedeva fuggire via in
quel modo mentre magari era intenta a studiare o parlare con i suoi
amici.
Doveva capire cosa nascondeva...
Decise di non scendere a colazione e dirigersi direttamente in aula per
non incontrarla.
Da quando Draco Malfoy scappa?
Io non sto scappando …
oh si invece...
Successe però qualcosa che andò oltre ogni sua previsione.
Hermione Granger era ferma in attesa di qualcosa, o qualcuno, davanti
l'aula di Trasfigurazione, la sua
aula.
Non appena lo vide la ragazza sorrise e gli andò incontro.
-ciao...- disse timidamente lei.
-ciao...-
-ecco io … non ti ho visto a colazione e non so , pensavo non stessi
bene...-
-potrei dire la stessa cosa di te, neanche tu c'eri ieri a cena...-
le gote della ragazza si tinsero leggermente di rosso.
-ecco a proposito di ieri io … volevo chiederti scusa...-
-per cosa? Per essere scappata via lasciandomi ad Hogsmade come uno
scemo? figurati Granger, ora devo andare scusa-
-Aspetta.- disse subito Hermione trattenendolo per un braccio. Draco si
voltò sbuffando.
Quando incontrò gli occhi della Granger qualcosa però in lui scattò.
Per quanto potesse essere arrabbiato con lei i suoi occhi d'ambra erano
qualcosa al quale non poteva resistere... Vi si poteva leggere
tristezza e dispiacere e non poteva sopportarlo, specialmente se era
lui a causare quella sofferenza.
-io ...mi dispiace davvero tanto per ieri ma dovevo andare...-
-perchè?-
La giovane esitò un attimo...
-non posso dirtelo ma ti prego, credimi quando ti dico che tu non
c'entri nulla e che anzi, sei riuscito a farmi passare una giornata
bellissima come forse non mi accadeva da tempo.-
Era sincera, lui lo vedeva, lui lo sentiva
…
-ok Granger non parliamone più-
Un grande sorriso le si aprì sul volto. Era bella , troppo bella per
resisterle.
-Ora devo andare a lezione ma se ti va dopo pranzo potremmo vederci in
biblioteca per studiare insieme?!- disse lei piena di entusiasmo.
-si ...ok ci vediamo dopo.-
e a quel punto fece qualcosa che lo lasciò completamente di sasso:
Hermione si sollevò sulle punte quel tanto che bastava per separare le
distanze tra loro, dandogli un leggero bacio sulla guancia.
Dopo di che gli regalò un timido sorriso e scappò via.
Senza accorgersene , con un gesto quasi meccanico, Draco si portò un
mano alla guancia, pensando che quello era sicuramente il più bel bacio
ricevuto nella sua vita...
Quando arrivò in Biblioteca trovò Hermione già seduta ad aspettarlo.
Era intenta a leggere un libro ed inizialmente non si accorse di lui.
Draco si fermò un attimo ad osservarla. Il sole faceva capolino dalle
grandi finestre ed un raggio le illuminava il volto rendendola quasi
una figura eterea, le labbra era semiaperte, segno della sua
grande concentrazione e gli occhi dorati volavano veloci da pagina a
pagina. Draco pensò di non aver mai visto qualcosa di più bello.
Ad un tratto però, forse sentendosi osservata , la ragazza alzò gli
occhi e gli sorrise. Lui si avvicinò e si sedette. Iniziarono quasi
subito a studiare.
Ad un tratto però lei chiuse il libro.
-ok si può sapere che hai?-
-come?-
-sei distratto lo vedo... che hai?-
Draco non capiva come facesse quella ragazza a capirlo con un solo
sguardo.
Non sapeva da quanto fossero in biblioteca ma era vero, non riusciva a
concentrarsi e la causa era il pensiero dell'invito al ballo che il
giorno prima non era riuscito a farle.
-nulla stupidaggini...-
-Malfoy … non mi rimetto a studiare finché non mi dici cosa hai!-
testarda...
bellissima...
-beh ecco ieri ...volevo chiederti una cosa prima che scappassi via...-
-dimmi!- disse lei sorridendo
-io ecco... mi chiedevo se ti andasse di venire al ballo con me.. non
che io ci tenga … solo non mi sembrava una cattiva idea...-
non mi sembrava una cattiva idea? Ma
che cazz...
Hermione però si fece improvvisamente cupa.
-oh ...il ballo...beh ecco vedi Malfoy … in realtà quello che ho detto
a Kirke è vero , non che avrei accettato il suo invito ovviamente ma
...io non verrò al ballo...-
lo sguardo di Draco si fece serio.
-come mai?-
la ragazza sospirò, iniziò a torturarsi le mani, era molto nervosa.
-senti Draco … io devo dirti una cosa … vedi io...-
-Herm ti stavamo cercando dappertutto.-
Fecero il loro ingresso di corsa Ron , Harry e Ginny.
Che tempismo...
si ritrovò a pensare Draco lanciandogli un'occhiata infastidita.
-mi cercavate?-
-si … vedi, siamo stati fermati in corridoio dalla Prof. Sinistra*
per... “quella cosa”-
Draco lanciò un'occhiata interrogativa alla Granger e notò che il suo
sguardo si era fatto serio.
-oh … ok arrivo, vi raggiungo fuori.-
i tre ragazzi uscirono lasciando il tempo ad Hermione di sistemare le
sue cose.
-scusa Malfoy ma ecco dovevo parlare con la Sinistra di alcune cose,
sai non vado benissimo nella sua materia... ci vediamo dopo ok?-
ma il ragazzo la trattenne per un braccio.
-Granger cosa volevi dirmi?-
Hermione si bloccò un istante , poi sorrise.
-oh ...l'ho dimenticato , non doveva essere nulla di importante! Ci
vediamo Malfoy.-
e per la seconda volta lo lasciò solo con i suoi pensieri.
La Granger nascondeva qualcosa e lui doveva assolutamente capire cosa...
Per tutto il resto del giorno non rivide la ragazza , sperava quindi di
incontrarla per cena ma, ovviamente, neanche quella sera era presente.
Ora che ci rifletteva bene, la Granger non era mai venuta a cena
dall'inizio dell'anno …
che cosa nascondi Granger?!
Ad un tratto notò che lo sfregiato ed i suoi due amichetti si stavano
alzando da tavola, così decise di seguirli.
-Potter?!-
i tre si fermarono in mezzo al corridoio stupiti probabilmente dal
gesto del ragazzo.
Era l'ora di venire a fondo a questa storia.
-devo parlare con la Granger, potreste dirle che la cerco?-
i tre amici si guardarono imbarazzati. Se c'era una cosa che a Malfoy
riusciva maledettamente bene, era capire quando le persone mentivano.
-beh ecco lei non sta..- iniziò Ronald diventando più rosso dei suoi
capelli.
-non sta bene immagino...- disse con un ghigno Malfoy.
-si esatto...- risposero i tre in coro.
-beh è strano che ogni sera dall'inizio della scuola lei non stia bene,
non credete?!-
li stava mettendo in difficoltà, voleva metterli in difficoltà.
-vedi ecco il fatto è che lei...- iniziò Harry.
-lei non si è mai totalmente ripresa dalla guerra e la sera preferisce
rimanere in camera da sola a rilassarsi...- proseguì prontamente la
piccola Weasley.
Draco li fissò per un attimo … ma pensavano davvero fosse così stupido?!
Beh potrebbe essere...
stiamo parlando della Granger... lei
non è il tipo
Decise però di lasciarli andare, almeno aveva avuto la conferma che ci
fosse qualcosa che non andava.
-bene, le parlerò domani allora. Buona serata.-
e così dicendo gli voltò le spalle lasciandoli soli, facendoli
probabilmente illudere che quelle scuse fossero riuscite a placare la
sua curiosità.
Poveri illusi...
***
Draco entrò a passo svelto nell'aula di Difesa contro le arti Oscure
andandosi a sedere accanto a Blaise. Era l'ultima lezione della
giornata e ancora, dal giorno prima, non era riuscito a parlare con
Hermione.
Lanciò uno sguardo veloce verso il banco della Granger e notò che
questa lo stava fissando.
Il professore entrò richiamando l'attenzione degli studenti.
-Bene ragazzi, oggi voglio che stiate particolarmente attenti perché
tratteremo un argomento molto importante! Oggi parleremo di
Maledizioni. Ovviamente non intendo parlare delle maledizioni senza
perdono dato che molti di voi, purtroppo, le conoscono fin troppo bene.
Oggi parleremo di Fatture.-
nella sala calò uno strano silenzio.
-Le fatture miei cari ragazzi sono uno dei peggiori modi che un mago o
una strega abbiano per nuocere al prossimo. Questo è un procedimento
volto a far del male e alcune volte addirittura ad uccidere la vittima.
Le principali tipologie di maledizioni sono infatti finalizzate ad
ottenere la morte o la malattia, intesa anche come sofferenza. La
particolarità delle fatture inoltre, a differenza delle altre
maledizioni, è che queste sono legate a precisi eventi o momenti della
giornata.-
Draco, che fino a quel momento era perso tra i suoi pensieri, si
risvegliò di colpo...
“legate a precisi eventi o momenti
della giornata...”
Il professore continuò.
-Purtroppo queste sono tra le più difficili da eliminare , non basta
una semplice pozione perché spesso è l'autore stesso a decidere la
causa , il motivo, il momento della liberazione stessa , convinto che
in questo modo sarà ancora più difficile da spezzare!-
lo sguardo di Draco si posò sulla Granger, era pallida e notò che Harry
le stringeva la mano.
Possibile che …
-quindi professore non c'è un modo preciso di liberarsene?-
-no signor Paciock come ho già detto, se le fatture non sono legate ad
un qualche oggetto fisico che in quel caso può essere bruciato,
contengono la risposta nella maledizione stessa che è stata lanciata.
Bene ragazzi , la lezione è terminata, voglio che per la prossima volta
mi portiate una relazione di almeno due pagine! Buona giornata.-
I ragazzi iniziarono velocemente a sistemare le loro cose, Draco vide
che la Granger stava uscendo dall'aula ma lui fu più veloce,
riuscendola a raggiungere e bloccarla per un braccio.
-Dobbiamo parlare.-
Erano andati di fronte al lago per poter stare più tranquilli, il
giovane Malfoy voleva delle spiegazioni e le avrebbe avute.
La guardò, lei era in silenzio teneva lo sguardo basso.
-allora?!-
-allora cosa?-
-vuoi darmi una spiegazione una volta per tutte? -
-di cosa parli Malfoy?-
-del fatto che è dall'inizio della scuola che fai la misteriosa. Scappi
senza motivo, non ti fai vedere mai in giro dopo il tramonto... hai lo
sguardo spento.-
-che ne sai tu del mio sguardo Malfoy?-
-lo so … perché lo conosco bene Granger. Non è lo sguardo fiero e
combattivo che avevi in passato, non è lo sguardo che avevi quando mia
zia ti torturava al Manor. Cosa nascondi Granger?!-
-Malfoy tu non … io non nascondo nulla, ora devo andare ho delle cose
da sbrigare.-
-esatto, parlo proprio di questo Granger!-
-quello che ho da fare non ti riguarda mi sembra. Ora scusa devo
andare...-
La ragazza stava per allontanarsi ma lui fu più veloce e la trattenne.
-questa volta non vai da nessuna parte voglio delle spiegazioni e me le
darai.-
-io non devo darti una bel niente Malfoy ora lasciami o giuro che mi
metto a urlare.-
-come hai fatto con Kirke? Non pensavo che quel ragazzo ti
terrorizzasse tanto-
-non mi terrorizza infatti solo che...-
-solo che cosa ? Hermione, so che è difficile crederlo ma puoi fidarti
di me ...-
La ragazza sbarrò gli occhi , era la prima volta che lui si mostrava
così... dolce?!.Hermione si
mise a piangere e Draco sgranò gli occhi, non si sarebbe mai aspettato
quella reazione.
-ti prego Draco, tu non capiresti … lasciami andare prima che sia
troppo tardi. -
-troppo tardi per cosa?!-
la ragazza non rispose , si voltò verso il sole che stava lentamente
tramontando per lasciare posto alla luna.
Quando anche l'ultimo raggio abbandonò il cielo, successe qualcosa di
strano. Una forte luce avvolse la ragazza, tanto che Draco dovette
lasciarla e chiudere gli occhi.
Quando li riaprì rimase senza parole e quasi gli mancò il fiato:
Hermione non c'era più... al suo posto un bellissimo falco con gli
occhi color ambra...
*la prof Sinistra è la prof di
astrologia! :)
Bene eccoci qua finalmente
scoperto il mistero o almeno una parte... spero che il capitolo non vi
abbia deluso. Al prossimo aggiornamento che sarà tra Mercoledì e
Giovedì! Buona serata a tutti! :)
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Capitolo 10 *** Capitolo 10 ***
Capitolo
10
Quella notte Draco non riuscì a chiudere occhio, non poteva ancora
credere a quello che aveva visto. La Granger si era trasformata in un
falco, lo stesso falco che aveva curato e che ogni sera ormai da mesi
passava le notti nella sua stanza...
Adesso però tutto era chiaro. I suoi strani comportamenti, il suo non
farsi mai vedere dopo il tramonto, il suo cambiamento...
Ma perché non glielo aveva detto sin dall'inizio?!
Lascia almeno che si spieghi...
spiegare? Si è presa gioco di me per
tutto questo tempo …
Scese a colazione in silenzio, senza dire una parola. Blaise lo
attendeva come di consueto in Sala Comune ma quando lo vide arrivare
capì immediatamente che qualcosa non andava.
-tutto ok amico? È da ieri che sei strano? È successo qualcosa con la
Granger? - disse Blaise preoccupato
-che c'entra la Granger ora?- rispose Draco continuando a tenere lo
sguardo fisso davanti a sé.
-beh ultimamente tutti i tuoi sbalzi d'umore sono dovuti a lei,
quindi...-
Draco non rispose.
Proseguirono in silenzio fino alla Sala Comune, Blaise aveva capito che
era il caso di non insistere ulteriormente. Draco si sedette al tavolo
Serpeverde senza lanciare la solita occhiata al tavolo dei Grifoni,
cosa che per altro gli costò un'enorme fatica.
Di conseguenza non vide che la ragazza in questione si alzò subito
raggiungendolo. Inutile dire che tutti i ragazzi, non solo serpeverde
ma di tutte le case, le lanciarono sguardi curiosi. Da tempo gli
studenti avevano notato questo strano avvicinamento tra i due e la
passeggiata ad Hogsmade ne era stata la prova.
-Malfoy possiamo parlare?-
disse timidamente lei.
Draco rimase un attimo in silenzio titubante, alla fine si alzò senza
dire una parola.
-che cosa vuoi .- disse brusco lui non appena furono fuori dalla Sala.
-volevo parlare di … ieri...-
-ah adesso vuoi parlare?- disse ironico lui.
-Malfoy, se non ti ho detto prima di questa situazione è perché per me
non è facile...-
-però ti è venuto facile prenderti gioco di me non è vero? Cos'è ,ti
divertivi a venire ogni notte da me e farti gli affari miei? Hai
sentito discorsi che non avresti mai dovuto ascoltare, sei venuta a
conoscenza di segreti che non avresti mai dovuto sapere, ti sei
divertita Mezzosangue? È per questo che ti sei avvicinata a me? Ti
facevo pena o cosa? Scommetto che sei anche andata a spiattellare gli
affari miei ai tuoi amichetti ...chissà che risate vi sarete fatti.-
Draco era furiosi, si sentiva tradito e non fece niente per nasconderlo
anzi. Le gridò in faccia tutto quello che provava in quel momento.
Hermione rimase colpita dalla durezza di quelle parole.
-no! Malfoy non l'ho fatto per questo e non ho mai raccontato nulla,
loro neanche sapevano che venissi da te! È che quando mi hai trovata
ferita e mi hai curata, quando mi sono accorta che eri stato tu ecco io
… non so perché ma sentivo il bisogno di stare con te... mi faceva bene
stare con te...-
la ragazza si mise a piangere e per un momento Draco pensò di mandare
al diavolo il suo orgoglio, stringerla a sé e baciarla con tutta la
passione che aveva in corpo.
Ma non lo fece... rimase immobile, a guardarla, freddo come non era da
molto tempo. Si sentiva tradito ed era una sensazione che non gli
piaceva.
-Addio Granger, torna alla tua vita e fammi il piacere di non
cercarmi più... anche perché le finestre della mia camera da stasera
rimarranno chiuse.-
-Draco...-disse lei tra un singhiozzo e l'altro, ma il ragazzo era già
andato via.
***
Erano passate due settime, Dicembre era arrivato e tutti gli studenti
erano euforici per il Ballo che si sarebbe tenuto di li a pochi giorni.
Tutti tranne uno...
Il giovane Malfoy infatti era tornato il ragazzo scontroso e cupo d'un
tempo. Non aveva più parlato con la Granger dopo la loro lite, lui non
aveva cercato lei... lei non aveva cercato lui.
Almeno avresti potuto lasciarla
spiegare e raccontarti cosa è successo...
Non mi interessa...
il giovane mago era seduto nella Sala Comune in una poltrona di fronte
il camino acceso. Fissava le fiamme ma la sua mente era persa tra i
mille pensieri che lo tormentavano.
Blaise lo fece riscuotere.
-Amico , c'è una persona fuori che ti cerca- senza aggiungere altro
andò via.
Potrebbe essere...
non essere sciocco...
Draco si stupì di quello strano senso di agitazione che lo avvolse.
Quando uscì la prima cosa che attirò la sua attenzione erano dei
capelli rossi, rossi come il fuoco che poco prima stava osservando.
-Weasley?!-
la ragazza si voltò.
-ciao Malfoy , scusa il disturbo ma avevo urgente bisogno di parlarti.
C'è un posto … riservato?-
***
L'unico posto che venne in mente a Draco era la stanza delle
necessità, così eccoli lì, in un salone arredato semplicemente con due
poltrone , un camino scoppiettante ed una bottiglia di Whisky
incendiario.
Quella stanza conosceva davvero bene le persone...
-allora?! - disse Draco dandole le spalle e osservando il fuoco nel
camino.
-sono qui per parlarti di Hermione- rispose seria la ragazza.
-allora potevi anche risparmiarti il disturbo, non mi interessa.- disse
freddo lui.
-non ti interessa neanche sapere cosa le è successo?-
Il giovane si bloccò, si verso un bicchiere di Whisky e iniziò a
sorseggiarlo.
-parla ma sbrigati, non ho tutta la notte.-
Entrambi si sedettero, l'uno di fronte l'altro. Ginny sospirò, poi con
calma, iniziò a parlare.
-Non è facile per me parlarne … non è stato un periodo semplice per
nessuno di noi, comunque...Saprai bene che dopo la guerra la nostra
vita è cambiata, i giornalisti stavano alle calcagna di tutti noi,
specialmente di Harry, Ron ed Hermione. Diciamo che la privacy non era
di moda a quel tempo. Iniziarono però a farsi particolarmente tenaci
anche gli “ammiratori” se così vogliamo chiamarli... Beh diciamo solo
che uno di loro divenne particolarmente insistente con Hermione, ma non
nel senso negativo. Un giorno infatti si presentò alla Tana un uomo
molto affascinante, aveva lunghi capelli scuri e due occhi di un
azzurro così intenso che erano capaci quasi di incantarti...-
Draco si immobilizzò con il bicchiere a mezz'aria, subito gli venne in
mente l'uomo del sogno.
-beh questo uomo iniziò a fare una corte spietata ad Hermione, era
gentile, cordiale, la riempiva di regali e di attenzioni, ma lei non
era interessata. Cercò di farglielo capire nel modo più gentile
possibile ma lui non reagì bene e la sua insistenza divenne …
pressante. Non poteva sopportare l'idea che Hermione lo rifiutasse. Il
suo comportamento cambiò di colpo, divenne morboso , la ossessionava.
Era assillante ma non pensavamo potesse diventare anche pericoloso...-
-come si chiamava questo mago?- chiese Draco non riuscendo a
trattenersi.
-Kristopher Von Stein-
Draco si mosse sulla sedia.
-lo conosco … i Von Stein sono una antica famiglia di maghi della
Germania. Ricordo che il Signore Oscuro tentò varie volte di portarlo
dalla sua parte ma lui si volle sempre mantenere neutrale. É un mago
molto potente.-
-si, purtroppo però lo scoprimmo troppo tardi. Come ti dicevo non
pensavamo potesse essere pericoloso ma poi un giorno...-
-un giorno?- disse Draco per invogliarla a continuare.
Ginny sospirò.
-salimmo in camera di Hermione e lei non c'era. Non sapevamo dove fosse
ma lei non si sarebbe mai allontanata senza dirci nulla così capimmo
che Kristopher era il colpevole. Il problema era che non avevamo idea
di dove trovarlo. Chiedemmo subito aiuto a Shacklebolt che mandò
immediatamente squadre di Auror in loro ricerca. Ovviamente tutto nel
maggior segreto possibile.-
-per questo dopo la guerra non si sono più avute vostre notizie?!-
-si , nessuno doveva sapere una cosa del genere, sopratutto la Skeeter.
Passò un mese prima che riuscimmo a trovarli in un antico castello
dell'Alsazia.. Quell'uomo, se così possiamo chiamarlo... aveva fatto
delle potenti magie per non risultare rintracciabile. Quando trovammo
Hermione era in condizioni... i medici ci dissero in seguito che
l'aveva torturata e ...non solo...-
Ginny riuscì a trattenere a stento le lacrime ripensando alle
condizioni dell'amica.
-La Granger è stata ...- tentò di pronunciare Draco, ma le parole gli
morirono in gola.
-si. Hermione era così scossa che una volta tornata a casa continuò a
non parlare per diverse settimane. Neanche dopo la guerra stette così
male. Era il fantasma di se stessa... non parlava, non mangiava, stava
tutto il giorno chiusa in camera a piangere. Per fortuna è sempre stata
una leonessa e a poco a poco riuscì ad andare avanti.-
-è per questo che ha reagito così con Kirke?-
-si... Hermione non sopporta che qualcuno la stringa in quel modo o
diventi opprimente nei suoi confronti, le fa rivivere quei momenti.-
Draco stette un attimo in silenzio per assimilare tutte quelle
informazioni , poi fece la fatidica domanda.
-che ne è stato di... lui?-
-Quando lo trovammo rimanemmo quasi colpiti dalla sua pazzia, non
pensavamo di incontrare un altro folle dopo Voldemort, o almeno non
dopo un così breve lasso di tempo. Fu in quel momento che lo
fece. Lanciò una maledizione ad Hermione dicendo che se non poteva
essere sua non sarebbe stata più di nessuno. Dopodiché si uccise … Ora
sai tutta la verità Malfoy.-
Draco rimase in silenzio non sapendo cosa dire. Cercava e ricercava
nella sua mente parole adatte che non trovò... mai si sarebbe aspettato
che la Granger avesse passato tutte quelle cose.. Adesso capiva il suo
comportamento schivo.
-e questa maledizione? Non avete cercato nulla a riguardo?-
Ginny rise amaramente.
-oh si, abbiamo subito chiesto aiuto alla McGranitt e ad altri maghi ma
tutti ripetevano la stessa cosa, la maledizione non può essere
annullata da nessuno, dovrà spezzarsi da sola.-
Nessuno può salvarla...
-cosa diceva la maledizione?- chiede Draco.
-“ Di notte in un modo, di giorno in un altro. Questa sarà la norma
finche il giorno e la notte si uniranno e un unica cosa diverranno”*-
-un eclisse... - disse subito Draco, ripensando al suo sogno.
Solo adesso capiva il significato dei suoi incubi...
-si, è per questo che abbiamo chiesto aiuto alla Prof. Sinistra, per
farci dire esattamente quando sarà l'eclisse più vicina.-
-e quando sarà?-
-a fine Gennaio... diciamo che siamo stati fortunati. È da quasi un
anno che Hermione va avanti così. È per questo che non esce mai dopo il
tramonto. Lei non voleva prenderti in giro Malfoy, ma per lei non è
facile aprirsi dopo quello che ha vissuto. Si stava avvicinando a te,
non so bene neanche io per quale ragione , ma era tornata ad essere
felice e tutto grazie a te. Te lo chiedo per favore Malfoy non voltarle
le spalle...-
Draco rimase in silenzio. Non aveva mai dato modo ad Hermione di
potersi spiegare, di poter raccontare. Le aveva detto di fidarsi di lui
ma alla prima occasione le aveva voltato le spalle....
-è meglio che tu ora vada, i tuoi amici ti avranno dato per dispersa.-
la piccola Weasley sospirò. Si avvicinò alla porta ma prima di aprirla
si rivolse ancora una volta a Draco continuando a dargli le spalle.
-Ti ho osservato in questi mesi Malfoy... se non mi fidassi di te, se
non avessi visto quanto sei cambiato, non sarei mai venuta stasera a
cercarti e a raccontarti queste cose. Non farmene pentire...-
e senza aggiungere altro andò via.
Draco tornò in camera ripensando al racconto della piccola Weasley. In
quei mesi aveva capito che qualcosa non andava ma mai avrebbe pensato
che la Granger vissuto simili momenti.
Si mise a letto, iniziò a fissare la finestra chiusa.
Dal giorno della lite il falco non era più venuto a trovarlo.
Dopo tutto quel tempo quell'anime era diventato parte della sua
quotidianità, quando la sera tornava dalla cena sapeva che lo avrebbe
trovato li... quell'animale gli mancava.
Quel falco è Hermione e sei stato tu
a dirle di non farsi viva...È la Granger che ti manca...
è vero , la Granger gli mancava.
***
Nonostante il discorso fattogli dalla rossa piccola, Draco non era
andato dalla Granger. La verità è che non ne aveva il coraggio. Non
sapeva perché, forse temeva il fatto di non sapere bene cosa dirle, il
fatto che potesse pensare che fosse tornato da lei per pena o
commiserazione. La verità è che si sentiva un verme. Non le aveva dato
l'opportunità di spiegare e raccontargli lei stessa cosa fosse successo
e adesso non sapeva come tornare indietro.
Quella sera si sarebbe tenuto il ballo indetto per Natale. Il ragazzo
decise di andare per non sentire più Blaise pregarlo. Lo aveva
sopportato per una settimana, se avesse continuato probabilmente lo
avrebbe ucciso.
-sei pronto?-
-si Blaise per carità finiscila. Sono pronto.-
Quando arrivarono in Sala Grande tutto era perfettamente organizzato e
allestito. La Sala era di un bianco candido , nevicava , ma la neve si
dissolveva prima di posarsi a terra. Al centro vi era un bellissimo
albero di Natale di un bianco candido. Era come essere entrati in un
regno di ghiaccio. La McGranitt aveva fatto un bel lavoro.
Draco iniziò a guardarsi intorno. La Sala era piena di ragazzi felici
che scherzavano e ridevano e di coppie che non aspettavano altro che
poter passare una serata romantica come quella. Si avvicinò al bar
allestito per l'occasione, lasciando soli Blaise e Daphne,
particolarmente uniti dalla fine della guerra.
La serata proseguiva già da alcune ore e tutto sembrava perfetto. Gli
studenti si divertivano e si scatenavano dopo mesi di intenso studio.
Draco però era l'unico che non la pensava alla stessa maniera. Da tutta
la sera se ne stava seduto in disparte osservando con distacco la scena
che gli scorreva davanti agli occhi. Decise che era arrivato il momento
di ritirarsi. La sua presenza lì era decisamente di troppo.
Si alzò e si diresse all'uscita ma ad un tratto qualcuno lo urtò.
-ehi fai attenzione-
-scusa- disse Ginny sorridendo.
-Weasley, non avevo visto..-
-tranquillo! Vai già via?-
-si … diciamo che mi sono stufato.-
-ok allora buonanotte. Ah Malfoy se ti interessa, ho letto da qualche
parte che ai falchi di notte piace stare in riva ai laghi... - disse
facendogli l'occhiolino. E senza aggiungere altro andò via.
Quella ragazza … ma perché voleva a tutti i costi che si riavvicinasse
alla Granger? In fondo lui era un ex Mangiamorte,starle lontano era
comunque la cosa migliore.
“se non mi fidassi di te, se non
avessi visto quanto sei cambiato, non sarei mai venuta stasera a
cercarti e a raccontarti queste cose.”
La Weasley si fidava di lui e probabilmente anche lo Sfregiato e
Lenticchia …
loro si fidano di te...
Faceva freddo quella notte, un vento leggero soffiava ma era abbastanza
da creare una sensazione di fastidio. Si avvicinò lentamente al lago e
ad un tratto la vide. Hermione, in versione falco, era appollaiata a
terra di fronte allo specchio d'acqua.
Si stava avvicinando piano e la neve attutiva i suoi passi ma l'udito
del falco era troppo sensibile per non sentirlo. Si voltò verso di lui
e rimasero fermi a guardarsi. Quegli occhi... come aveva fatto a non
riconoscerla. Solo Hermione possedeva occhi così belli.
Si avvicinò ancora ma il falco iniziò ad arretrare.
-Aspetta... voglio solo parlare.- disse lui veloce.
Hermione parve ascoltarlo perché d'un tratto si fermò. Draco trovò il
coraggio di continuare.
-io ecco … mi dispiace per come mi sono comportato. Mi dispiace per
essermela presa e non averti dato modo di spiegarti e di raccontarmi.
Sai come sono fatto ed il mio orgoglio spesso prende il sopravvento. Io
non potevo immaginare che tu... Probabilmente adesso non vorrai
perdonarmi e lo capirei, ma io volevo comunque chiederti ...scusa.
Buona notte Granger.-
e senza dire altro andò via.
Mentre camminava per tornare nella sua stanza Draco sorrise pensando a
quello che aveva appena fatto. Chiedere scusa e per di più ad una
Mezzosangue... La Weasley aveva ragione : era davvero cambiato.
***
L'indomani tutti andarono a colazione più tardi del previsto data
la serata movimentata. Le vacanze erano iniziate e molti quel giorno
sarebbero tornati a casa per le feste.
Malfoy stava preparando le ultime cose prima di tornare al Manor dalla
Madre. Era il secondo Natale che avrebbero passato senza il padre e
Draco sapeva quanto Narcissa ne soffrisse. Per fortuna anche quell'anno
gli sarebbero stati accanto Blaise e la sua famiglia.
Chissà
come passerà il Natale la Granger...
Zabini proprio in quel momento bussò alla porta ed entrò con una
faccia sconvolta.
-cavolo amico hai una faccia...- disse il giovane Malfoy ridendo.
-ti prego non urlare mi scoppia la testa...-
-siamo messi bene … andiamo a colazione così magari ti riprendi.-
I due ragazzi scesero e si andarono a sedere al tavolo delle Serpi.
Draco si guardò intorno notando che la maggior parte degli studenti
erano nelle stesse condizioni dell'amico. Lanciò uno sguardo al tavolo
Grifondoro notando che Hermione stava mangiando tranquillamente
parlando con la rossa. Non aveva neanche notato che fosse entrato.
Che ti aspettavi? Che ti corresse
incontro abbracciandoti?
Stava facendo colazione quando ad un tratto i gufi entrarono nella Sala
portando delle lettere per gli studenti. Ad un tratto una cadde proprio
davanti a lui. Se la rigirò tra le mani stupito, subito notò un
particolare profumo, sapeva di vaniglia.
Sapeva di lei...
Draco aprì la lettera: una semplice parola, una grafia elegante e
sottile.
Perdonato.
Ed ecco finalmente svelato il
mistero: cosa, perchè, chi abbia scagliato questa maledizione. Spero la
spiegazione non vi abbia deluso.
Voglio inoltre ringraziare tutte
le persone che scrivono o leggono in silenzio, quelle che hanno messo
la storia nelle preferite, seguite o ricordate o anche chi capita qui
per sbaglio :)
*perdonate la mia poca fantasia
nel creare filastrocche o cose del genere! :)
PROSSIMO AGGIORNAMENTO: DOMENICA/LUNEDì
|
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Capitolo 11 *** Capitolo 11 ***
Capitolo 11
Le vacanze di Natale erano giunte al termine e con esse il momento per
gli studenti di tornare a scuola. Draco aveva trascorso quelle
settimane chiedendosi spesso come stesse la Granger, dove fosse, cosa
facesse, se lo pensasse...
Aveva più volte avuto il desiderio di mandarle un gufo ma non lo fece.
Quando varcò il portone di Hogwarts il suo sguardo iniziò a vagare per
tutta la Sala, spostandosi velocemente in cerca di lei.
Ad un tratto la vide.
Hermione era in fondo alla stanza che rideva e scherzava con i compagni
Grifondoro, nuovamente insieme dopo le vacanze. Forse sentendosi
osservata si voltò e lo vide.
I loro sguardi si incrociarono, si incatenarono proprio come quel
giorno alla stazione, il giorno in cui tutto iniziò e,senza che nessuno
dei due ne capisse il motivo, iniziarono ad avvicinarsi come se
qualcosa, una forza superiore e misteriosa li spingesse l'uno verso
l'altra.
-Ciao- disse Hermione sorridente.
Era la prima volta che si rivolgevano la parola dalla loro lite e per
un attimo Draco aveva davvero temuto che mai più avrebbe rivisto quel
sorriso rivolto a lui. Invece lei era lì, bella, di una bellezza
semplice ma disarmante, capace di far tremare il cuore di ogni uomo.
-ciao...- rispose semplicemente lui quasi incapace di pronunciare
altro.
Cosa era quello strano desiderio che provava di stringerla a sé e
baciarla. Perché aveva iniziato a provare tutto questo per lei, lei che
aveva sempre odiato e disprezzato...
perché hai finalmente capito quanto
sia speciale...
-hai passato bene le vacanze?- disse lei rompendo quel silenzio
imbarazzante.
-si... giornate tranquille... tu?-
-si , sono stata con i miei genitori.- rispose sorridendo.
-Hermione!- la ragazza venne richiamata dagli amici in lontananza, le
stavano facendo segno di guardare le finestre. Il viaggio per Hogwarts
era lungo e quando arrivarono era già il tramonto.
Hermione guardò Draco.
-beh io devo ...-
-si … vai.- disse lui veloce anticipandola. Ora sapeva … ora capiva …
Lei gli sorrise e senza aggiungere altro si allontanò. Draco lanciò uno
sguardo ai tre Grifondoro che lo stavano osservando in lontananza e
notò che Ginny gli sorrideva. Lui non fece nulla, si voltò e andò via
riflettendo su quanto fosse strano sapere che quei tre adesso si
fidassero di lui. Era strano... ma era una bella sensazione...
Quella sera a cena Draco lanciò uno sguardo al Tavolo dei Grifoni
chiedendosi dove potesse essere Hermione. Prima di andare in camera
passò dal lago ma di lei non c'era traccia.
Probabilmente è in camera sua...
Quando il ragazzo tornò in stanza non si accorse inizialmente di essere
osservato. Si stava per mettere a letto quando si accorse di due
occhi che lo stavano fissando dalla finestra. Il falco, Hermione, era
lì.
Il ragazzo andò ad aprire permettendo alla ragazza di volare dentro.
Lui sorrise e si avvicinò a lei. Avvicinò una mano con l'istinto di
accarezzarla e quando capì che lei gliene dava il permesso, posò
delicatamente la mano sulla sua testa. La ragazza sembrava felice di
quelle carezze.
-Avrei dovuto capire che eri tu... solo tu hai degli occhi così
belli...-
il falco lo guardò per un istante.
-presto tutto questo sarà finito e potrai buttarti il passato alle
spalle. Buonanotte Granger.-
***
Erano gli inizi di Gennaio e le lezioni erano riprese come di consueto.
Tutti gli studenti sembravano ricaduti nella solita noia che seguiva
sempre le vacanze natalizie... tutti eccetto Hermione. La ragazza
infatti era particolarmente allegra e raggiante ed i suoi amici
sapevano a cosa fosse dovuto il suo comportamento.
A fine Gennaio sarebbe avvenuta la tanto attesa eclisse che avrebbe
finalmente spezzato la maledizione di Hermione.
La ragazza conviveva con quella condanna da più di un anno e non vedeva
l'ora di poter tornare ad essere di nuovo libera.
I suoi amici però non sapevano che il suo buon umore fosse dovuto anche
ad altro. Ormai passava la maggior parte delle sue giornate con Draco e
ora più che mai aveva scoperto di provare qualcosa per lui.
Quando il ragazzo l'aveva allontanata dopo la scoperta del suo segreto,
si era sentita morire. Aveva capito che Kristopher era davvero riuscito
nel suo intento: non solo l'aveva privata della sua libertà ma anche
della possibilità di essere felice... era questo quello che lui voleva
più di ogni altra cosa...
Poi però la sera del ballo Draco si era riavvicinato, le aveva
addirittura chiesto scusa e aveva capito che forse, per lei c'era
ancora una possibilità.
Aveva iniziato a provare qualcosa per quel ragazzo dal momento in cui
l'aveva rivisto alla stazione, aveva sentito il bisogno di avvicinarsi
a lui e adesso non poteva farne a meno.
Hermione non avrebbe mai pensato sarebbe potuto succedere ma si era
davvero innamorata di lui...
La ragazza rise, era la prima volta che lo ammetteva a se stessa.
Era innamorata di lui... del suo lato dolce che era riuscita a scoprire
a poco a poco, ma anche della sua forza che riusciva a farla
sentire al sicuro e protetta dopo tanto tempo...
-Herm sei pronta?-
Era stata Ginny, chiamandola a risvegliarla dai suoi pensieri.
-ci stanno aspettando tutti giù.-
-si arrivo Ginny.-
Era domenica mattina e i ragazzi avevano deciso di andare ad Hogsmade
per distrarsi un po'.
Quando arrivò nell'atrio con l'amica vide una scena alla quale mai
avrebbe pensato poter assistere.
Ron ed Harry parlavano tranquillamente con Blaise e Daphne mentre
Draco, un po' in disparte, li ascoltavano in silenzio.
L'avvicinamento tra la regina dei Grifoni ed il re delle Serpi infatti
aveva portato un progressivo avvicinamento anche dei loro amici. Non
che ora andassero d'amore e d'accordo, ma riuscivano almeno a stare a
pochi metri senza lanciarsi maledizioni. I suoi amici non le chiesero
mai perchè si fosse avvicinata così proprio a Draco, a quel ragazzo che
l'aveva umiliata e derisa per anni...loro la vedevano di nuovo felice,
ed era questa la cosa più importante.
Ma se da un lato i suoi amici non avevano fatto polemiche o ramanzine,
gli studenti della scuola non tenevano certo i commenti per loro.
Vedere Serpeverde e Grifondoro così vicini da uscire addirittura
insieme era una cosa che di certo non poteva non creare perplessità e
curiosità.
Le due amiche si avvicinarono.
-Eccoci scusate ma Hermione è diventata di una lentezza allucinante.
Strano perché prima non metteva così tanta cura nei preparativi- disse
con una nota di malizia la piccola Weasley che sapeva del suo interesse
per il bel biondo.
-Ginny...- disse lei sorridendo imbarazzata.
-beh allora direi che possiamo andare- disse Blaise prendendo
sottobraccio la sua ragazza.
Gli amici si diressero verso le carrozze tranne Draco che rimase un po'
indietro aspettando Hermione.
-sei molto bella oggi...- disse lui senza guardarla.
-grazie...- rispose la ragazza imbarazzata.
Proseguirono senza dire una parola.
La giornata era trascorsa molto piacevolmente nonostante le iniziali
titubanze.
Ogni tanto c'era stato qualche pungente frecciatina tra i ragazzi delle
due case, ma niente che le fanciulle non potessero placare.
Ad un tratto Draco guardò l'orologio appeso alla parete del pub.
-si è fatto tardi per te Granger...-
la ragazza si fece seria, per un attimo aveva quasi dimenticato la sua
personale prigione, ma allo stesso tempo quella premura da parte del
ragazzo le aveva fatto molto piacere.
-oh ma dai ancora un po'...-
-no ragazzi Malfoy ha ragione è meglio che torni in tempo. Rimanete voi
io posso tornare sola.-
La ragazza non fece neanche in tempo a spostare la sedia che subito il
giovane Malfoy fu in piedi.
-Malfoy non c'è bisogno che tu...-
-non ti farò tornare sola, forza andiamo... voi rimanete pure.-
e detto questo uscì dal locale senza dare modo alla giovane Grifona di
ribattere.
-davvero non c'era bisogno di accompagnarmi. So cavarmela da sola.-
disse lei raggiungendolo fuori.
-non ne dubito...- disse semplicemente il ragazzo ghignando.
Hermione però non poté fare a meno di sorridere pensando che forse
quella maledizione qualcosa di buono lo avesse portato...
Il viaggio in carrozza si era svolto nel quasi totale silenzio se non
per qualche frase sporadica. Ad Hermione non aveva dato fastidio anzi,
quel silenzio le aveva permesso di osservare Draco che per quasi tutto
il tragitto aveva rivolto lo sguardo fuori dal finestrino.
Hermione si chiedeva cosa l'avesse spinta ad avvicinarsi così a quel
ragazzo che per anni aveva odiato. Quando, la notte che era stata
ferita dal Platano Picchiatore, si era svegliata nella camera di Draco
per un minuto aveva avuto l'istinto di fuggire ma qualcosa l'aveva
spinta a rimanere. Osservarlo addormentato , vedere per per la prima
volta quell'espressione serena sul suo volto, le aveva fatto provare
qualcosa che pensava non sarebbe mai più riuscita a provare per
qualcuno. Aveva desiderato conoscerlo, avvicinarsi a lui e aveva
iniziato a fidarsi di quel ragazzo che un tempo aveva disprezzato con
tutta se stessa. Del Malfoy viziato ed egoista non era rimasto più
nulla ed ormai esisteva una parte di Draco che non poteva non amare.
Solo quando la carrozza si fermò si accorse che erano giunti a
destinazione.
Draco l'aiutò a scendere porgendole una mano, non per niente proveniva
da una delle più nobili casate del mondo magico.
-siamo arrivati...- disse lui fissandola.
-si... grazie Draco.-
uno imbarazzante silenzio cadde tra i due.
-vuoi che … ti accompagni alla torre?- disse lui ad un tratto forse non
capendo perché lei non andasse.
-no... non c'è bisogno! Grazie ancora.-
Senza aggiungere altro Hermione si voltò ed iniziò ad allontanarsi,
sorridendo del fatto che solo in quel momento ricominciò a pensare che
di li a poco si sarebbe trasformata.
***
Era il giorno... oggi era il tanto atteso giorno.
Era domenica quindi fortunatamente non si sarebbero tenute le lezioni.
Hermione non era riuscita a chiudere occhio quella notte, troppo
emozionata per farlo.
La sua ultima notte passata da falco...
Aveva attesa a lungo quell'eclisse, il giorno in cui finalmente la
maledizione si sarebbe spezzata.
Scese a colazione non tanto per mangiare, anche lo stomaco era
completamente chiuso, ma perché doveva assolutamente vedere i suoi
amici, doveva assolutamente vedere lui.
Quello era il giorno in cui sarebbe stata di nuovo libera, il giorno in
cui avrebbe ricominciato a vivere, il giorno in cui sarebbe rinata.
E sarebbe stato quello il giorno in cui avrebbe detto a Draco tutto
quello che provava. Aveva pensato e riflettuto molto ma adesso ne era
convinta. Lui era stato la sua forza, la ragione che l'aveva fatta
resistere ogni giorno e adesso avrebbe potuto ricominciare a vivere...
avrebbe potuto ricominciare a vivere anche grazie a lui...
Draco si sentiva strano quel giorno.
Era come se una stretta allo stomaco,una morsa, lo attanagliasse.
Quel giorno ci sarebbe stata l'eclisse e finalmente Hermione sarebbe
stata nuovamente libera. Quella ragazza era riuscita a cambiarlo,
aveva creduto in lui quando tutto il resto del mondo lo aveva
abbandonato e gli aveva voltato le spalle. Lei gli aveva dato una
seconda possibilità.
Quel giorno lui le avrebbe detto una volta per tutte cosa provava.
Aveva desiderato farlo molte volte ma era sempre stato frenato da
qualcosa, come se non fosse mai il momento giusto.
Ma oggi è il momento giusto...
e allora perché non era tranquillo?! C'era qualcosa, una sensazione,
che non gli permetteva di essere rilassato come gli altri.
Paura di essere rifiutato?...
si... doveva essere sicuramente quello...
***
Tutti gli studenti si erano riuniti nel cortile quella mattina.
Si era infatti sparsa la voce che quel giorno ci sarebbe stata une
bellissima eclisse. Non era facile vederne una e chi poteva si era
riversato in cortile per non perdersela.
Un altro gruppo di studenti si era radunato lì ma non per lo stesso
motivo. C'era qualcosa di più profondo, di più importante della
semplice curiosità.
Harry, Ron e Ginny tenevano stretta Hermione che non riusciva a fare a
meno di ridere e tremare allo stesso tempo. Draco era rimasto un po' in
disparte, volendo dare il giusto spazio alla ragazza ed i suoi amici.
Ed eccola.
Ad un tratto la luna iniziò ad oscurare il sole fino a coprirlo
totalmente.
Era quello il momento in cui il sole e la luna diventavano un unica
cosa, in cui giorno e notte si univano.
L'ombra ricadde sui giovani ragazzi che stavano ammirando quello
spettacolare fenomeno.
Draco posò lo sguardo su di Hermione e vide che a stento cercava di
nascondere le lacrime.
-in teoria adesso che c'è la luna... lei avrebbe dovuto trasformarsi
no?!- disse Blaise all'orecchio di Draco per non farsi sentire da
altri.
Il giovane Malfoy rimase con lo sguardo fisso sulla ragazza.
-teoricamente...- rispose lui in realtà poco convinto.
Magari era il segno che la maledizione si fosse spezzata, pensò
speranzoso il ragazzo.
Adesso però bisognava solo aspettare il tramonto...
Draco insieme a Blaise e Daphne, gli unici a sapere del segreto di
Hermione oltre ai tre amici di lei, raggiunsero nel pomeriggio i
ragazzi che li attendevano al lago. Con loro c'erano anche la
professoressa McGranitt ,la professoressa di Astronomia e quello di
Difesa contro le Arti Oscure, gli unici forse ai quali avevano chiesto
aiuto.
Quando Hermione li vide arrivare gli corse incontro.
-sei pronto?!- disse lei allegramente. Sembrava una bambina il giorno
di Natale che non riusciva più ad attendere l'apertura dei regali.
-tu sei pronta?- disse semplicemente lui.
-non sai da quanto aspetto questo momento.-
Draco sorrise...
di nuovo quella sensazione...
La vide allontanarsi per raggiungere le rive del lago ed iniziare
ansiosa, insieme agli amici, a guardare il sole che piano stava per
tramontare.
I raggi fuggivano lentamente colorando il cielo di un colore
scarlatto,solo l'acqua del lago ne rifletteva la bellezza e quando
anche l'ultimo spiraglio di luce andò a nascondersi sotto il lago, il
giorno si arrese finalmente alla notte...
Lo sguardo di Draco si posò su Hermione e fu in quel momento che
accadde.
Una grande luce avvolse la ragazza...
Quando tutti riaprirono gli occhi, Hermione non c'era più...
Nessuno riuscì a dire una parola. Nessuno capiva... qualcosa non aveva
funzionata.
-Professoressa non può essere cosa significa questo?- dissero i tre
amici correndo dalla McGranitt.
-Ragazzi per favore calmatevi ci deve sicuramente essere una
spiegazione.- disse, in realtà con una nota di agitazione nella voce,
la professoressa.
-Ma la maledizione diceva...-
-la maledizione parlava di un incontro tra sole e luna... noi abbiamo
dato per scontato fosse un eclissi solare ma potrebbe trattarsi di una
eclisse lunare...- disse subito la prof. Sinistra.
Gli amici si avvicinarono al falco, ad Hermione, rimasta ferma per
tutto il tempo.
-Hermione tranquilla troveremo una soluzione, abbi un po' di
pazienza...-
ma il falco a quel punto aprì le grandi ali e spiccò il volo.
-Hermione aspetta!-
continuarono a gridare i suoi amici, ma lei era già scomparsa dalla
vista di tutti.
Draco era rimasto lì, fermo, senza trovare il coraggio di dire nulla
con un solo pensiero che assillante, rimbombava sulla testa.
“nessuno può salvarla...”
Eccomi di ritorno, spero che anche
questo capitolo sia stato di vostro gradimento :) Purtroppo da domani,
per tutta la settimana sarò fuori
città, quindi il prossimo aggiornamento sarà LUNEDI prossimo! Scusate
per questo ritardo :)
un bacio, Maya.
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Capitolo 12 *** Capitolo 12 ***
CAPITOLO 12
Neanche quella notte Draco era riuscito a dormire.
In realtà da più di una settimana il giovane Malfoy non riusciva a
chiudere occhio ed il motivo era lei.
Hermione...
Dal giorno dell'eclisse infatti la ragazza sotto forma di falco era
volata via e da allora nessuno aveva più avuto sue notizie.
Draco guardò fuori dalla finestra.
Dove sei mezzosangue?...
-Dra scendiamo?...- disse Blaise entrando in camera.
-si … arrivo.-
il moro si avvicinò a lui e gli posò una mano sulla spalla.
-tornerà... aveva bisogno di tempo, non deve essere stato facile per
lei.-
-si lo so... andiamo.- disse semplicemente sperando così di far morire
il discorso.
quando scesero in Sala Grande lanciò un'occhiata al tavolo dei
Grifoni.. Hermione ovviamente non c'era...
Il suo sguardo si posò sui tre amici. Vide Harry stringere la mano di
Ginny. Questa ascoltava in silenzio quello che il fidanzato le
sussurrava piano all'orecchio ed il suo sguardo triste era fisso sul
piatto davanti a lei. Ad un tratto alzò alzò gli occhi incontrando
quelli di Draco ... i due si guardarono per un istante poi lui si voltò
proseguendo e andando a sedersi al suo posto.
Da una settimana a quella parte poi, sentiva in continuazione gli
sguardi inquisitori di tutti gli studenti puntati su di lui. Tutti
avevano notato l'avvicinamento che avevano avuto lui ed Hermione e la
colpa della sua improvvisa assenza fu data immediatamente a lui.
-te l'ho detto com'è andata, lei si è lasciata imbambolare ed ora che
lui si è divertito l'ha mollata.-
-io ho sentito che è incinta e adesso lui non vuole sapere niente del
bambino...-
Sentì parlare due Tassorosso al suo passaggio. Draco si fermò di colpo
... sentir dire cattiverie sul suo conto ormai non gli faceva più alcun
effetto, ma non poteva tollerare che Hermione passasse per quella che
non era a causa sua...
-perchè se voi due avete qualcosa da dire non lo dite in faccia? -
le due ragazze divennero rosse e subito abbassarono lo sguardo.
-Draco lascia stare dai andiamo...- disse Blaise prendendo per un
braccio e cercando di allontanarlo.
-no ... mi è passata la fame...- rispose il giovane Malfoy uscendo
svelto dalla Sala.
***
Anche quella giornata passò nella monotonia generale.
Draco rimase quasi stupito dall'accorgersi quanto le lezioni fossero
noiose senza la petulante mezzosangue che riprendeva di continuo i
professori. In quei giorni il ragazzo si rese davvero conto di quanto
la Granger gli mancasse.
Non era passato un solo attimo in quegli anni nel quale la Granger non
fosse stata presente nella sua vita nel bene o nel male.
Sin dal primo giorno di scuola, quando aveva fatto irruzione nella sua
carrozza una bambina dai capelli cespugliosi alla ricerca di un rospo
di un compagno che neanche conosceva. Aveva sempre avuto un animo da
Grifondoro la sua mezzosangue.
Quella ragazza era l'unica vera persona che aveva saputo tenergli testa
in quegli anni. L'unica persona che non aveva mai ceduto alle sue
provocazioni, che non aveva mai abbassato la testa al cospetto del re
delle serpi. Era sempre stata la sua degna avversaria, l'unica con la
quale valeva la pena battersi. L'unica per la quale valesse la pena
battersi.
E adesso che lei non c'era lui si sentiva … vuoto?!
Non sapeva neanche lui spiegare. Da quando lei era andata via aveva
capito come non potesse fare più a meno della sua costante presenza...
Quando quella sera però , Draco tornò in camera dopo la cena, rimase
per un attimo senza parole : Hermione, sotto forma di falco, era ferma
davanti la sua finestra.
Il ragazzo aveva continuato a tenerla aperta sperando in un qualsiasi
momento di vederla entrare ed ora eccola li...
Il giovane Malfoy si avvicinò piano ed iniziò ad accarezzarla. I suoi
occhi erano velati da una leggera tristezza, poteva vederlo anche sotto
quelle sembianze.
-ci hai fatto preoccupare lo sai?-
lei non si mosse.
-sono contento che tu sia qui... domani mi racconterai.-
***
Quando la mattina seguente Draco si svegliò non si ritrovò solo come di
consueto.
Hermione era lì addormentata sulla poltrona. Stranamente non era andata
via alle prime luci dell'alba come di consueto.
Il ragazzo si alzò e si avvicinò piano a lei stando attento a non
svegliarla.
Doveva ammettere che la mezzosangue addormentata era ancora più
bella... iniziò ad accarezzarla piano, come se una forza superiore lo
spingesse a farlo.
In quel momento Hermione aprì gli occhi.
-scusa...non volevo disturbarti...- disse il ragazzo ritirando
velocemente la mano
-non mi hai disturbata, tranquillo.- rispose lei ancora assonnata.
-hai delle spiegazioni da darci.-
la ragazza si voltò verso la finestra senza rispondere.
-Se vuoi puoi farti una doccia e dopo scendiamo a colazione, i tuoi
amici saranno felici di vedere che stai bene, erano tutti preoccupati
per te.- continuò Draco.
-io non scendo a colazione...- rispose svelta lei.
Draco la guardò interrogativo.
-non hai fame?-
-no … intendevo che non ho intenzione di scendere... non voglio vedere
nessuno... non ancora...-
Draco rimase stupito da quelle parole...Non voleva vedere
nessuno, non era ancora pronta per affrontare i suoi amici.. però
era venuta da lui...
-sono tutti in pena per te...- continuò lui provando a convincerla.
-Draco... ti prego... non dire che sono qui...-
i suoi occhi... i suoi occhi lo stavano implorando più delle sue
parole. Il giovane Malfoy sospirò.
-va bene … fatti una doccia, rilassati... appena posso salgo un po'.-
Hermione gli sorrise ma non era il solito sorriso spontaneo che
solitamente la ragazza offriva: era un sorriso stanco... di una persona
stanca di lottare...
Perché Hermione ormai era stanca di lottare. Stanca di soffrire. Stanca
di illudersi che un giorno quella sofferenza sarebbe finita...
che senso aveva continuare a vivere una vita a metà?
-grazie...-
senza aggiungere altro il ragazzo uscì dalla camera lasciandola sola
con i suoi pensieri.
Non sapeva perché avesse deciso di presentarsi alla sua finestra.
Semplicemente un giorno ne aveva sentito il bisogno.
Era andata dai suoi genitori, si era presentata alla loro porta in
lacrime raccontandogli che la sua unica speranza di salvezza era
svanita per sempre. Lei non sarebbe mai tornata normale e la
maledizione non si sarebbe mai spezzata. Che illusa era stata a credere
anche solo per un istante che una semplice eclisse avrebbe potuto
spezzare la maledizione. Kristopher voleva annientarla e ci era
riuscito...
Era rimasta chiusa in camera per giorni senza parlare con nessuno,
senza mangiare ne dormire. Forse in quel periodo aveva finalmente
prosciugato tutte le lacrime che aveva in corpo.
Un giorno però improvvisamente, si era svegliata e aveva iniziato a
pensare a Draco, a quanto le mancasse quel ragazzo un po' scorbutico e
lunatico ma capace di prendersi cura di un falco trovato ferito nel
bosco.
Aveva salutato i suoi ed era arrivata lì ,stanca ,ma felice di poterlo
rivedere.
Hermione si alzò dalla poltrona. Non voleva vedere i suoi amici, non
era ancora pronta per affrontarli. Voleva solo un po' di pace e
tranquillità e sapeva che lì sarebbe riuscita a trovarli.
Nella sua stanza seppur singola che le aveva concesso quell'anno la
McGranitt, non avrebbe avuto la stessa privacy. Era sicura che Ginny
andasse ogni giorno a controllare se fosse tornata... lì invece era al
sicuro.
Si diresse verso il bagno desiderosa di tuffarsi sotto il getto d'acqua
calda della doccia. Hermione non sapeva quanto tempo avesse passato lì
sotto, ferma, cercando di dimenticare tutto per un istante.
Quando uscì si avvolse attorno al corpo uno degli asciugamani che aveva
trovato appesi, lo annusò, sapeva di Draco.
Tornò in camera ed iniziò a guardarsi attorno. Si avvicinò alla
scrivania ed aprì un cassetto nel quale trovò una foto.
Essa ritraeva una bellissima donna chinata su di un bambino biondo
mentre gli indicava di guardare la macchina fotografica. In piedi un
uomo freddo e austero.
Lucius.
Proprio in quel momento entrò Draco.
Lei in imbarazzo rimise la foto apposto chiudendo veloce il cassetto.
-scusa io non volevo...-
-farti gli affari miei? Sappiamo entrambi che non ti riesce bene
Granger.- disse il ragazzo che non sembrava arrabbiato.
Lui ghignò e lei sorrise in risposta timidamente, solo in quel momento
si accorse del fatto che era mezza nuda. Arrossì.
Draco se ne accorse.
-scusa è che la mia bacchetta è rimasta nel mio dormitorio e non avevo
modo di pulire i miei vestiti...-
-se vuoi puoi usare questa, meglio di niente- disse aprendo un anta
dell'armadio e porgendogli una sua camicia.
La ragazza allungò timidamente la mano e poi andò in bagno a cambiarsi.
Quando Draco era entrato in camera trovandola con solo un asciugamano
addosso ed i capelli bagnati che le ricadevano sulla pelle, dovette
fare ricorso a tutto il suo autocontrollo per non saltarle addosso.
La verità è che ormai desiderava quella ragazza più di qualsiasi altra
cosa e avrebbe fatto di tutto per farla sua almeno una volta.
Ma Hermione non era una ragazza qualsiasi e dopo tutto quello che aveva
passato non avrebbe neanche mai avuto il coraggio di sfiorarla.
Si avvicinò ai vestiti di Hermione e con un un semplice gesto della
bacchetta li pulì. Si portò il suo maglione al volto e lo annusò.
Sapeva di vaniglia... sapeva di lei...
Proprio in quel momento la ragazza uscì dal bagno con indosso una sua
camicia che a stento le arrivava a metà coscia. Il che la rendeva
ancora più sexy...
-ho pulito i tuoi vestiti...- disse lui interrompendo bruscamente quel
silenzio calato nella stanza.
-grazie ma tanto è quasi il tramonto … li rimetterò domani...- Hermione
si fece seria.
Draco avrebbe desiderato poter dire o fare qualsiasi cosa per tornare a
vederla felice... ma la verità è che lui non poteva fare
nulla...nessuno poteva.
-ti ho portato qualcosa da mangiare.- disse avvicinandosi e sedendosi
nel letto accanto a lei.
-grazie.- disse iniziando a spezzettare la fetta di torta che il
ragazzo le aveva portato.
Ormai della leonessa che aveva imparato ad apprezzare e amare non era
rimasto più nulla e lui non poteva sopportarlo.
Si alzò e andò verso la scrivania. Aprì il cassetto e prese la foto
all'interno, poi tornò a sedersi accanto alla ragazza.
-è l'unica foto che ho di mio padre, lui non amava questo genere di
cose. In realtà non so neanche perché io la tenga. Sai lui non è stato
proprio quello che può definirsi un padre affettuoso... Quando decisi
di prendere il marchio lo feci solo perché minacciarono di uccidere mia
madre. Ed ora ho questo che mi ricorda ogni giorno il mio passato.-
disse Draco alzandosi la manica della camicia e mostrando il marchio
nero.
Il ragazzo continuò.
-Una persona mi ha insegnato che certe cose non dovrebbero mai
permetterci di dimenticare che persone siamo realmente. Una persona mi
ha insegnato che bisogna reagire e lottare...-
-non si può lottare per sempre Draco.-
-Granger maledizione! Tu non sei così, tu non sei una che si piange
addosso. Non permettere a questa stupida maledizione di annientarti
perché lui voleva questo , così stai facendo solo il suo gioco.-
-tu non puoi capire...- disse lei alzandosi nervosamente e andando
verso la finestra. Lei continuò seppur con la voce incrinata a causa
delle lacrime che cercava di trattenere.
-non sei tu che ogni giorno ti alzi e vivi ogni minuto della giornata
in attesa di un singolo istante, non sei tu che sei costretto a
scappare e nasconderti per paura di trasformarti in mezzo ai corridoi,
non è te che hanno privato di libertà e sogni!-
disse lei senza accorgersi delle lacrime che avevano iniziato a rigarle
il volto!
Il ragazzo rise amaramente.
-Granger, so benissimo cosa significhi essere privato di tutto! So
benissimo cosa significhi essere additato e screditato per qualcosa che
porti addosso. Io ho fatto delle scelte e adesso ne pago le conseguenze
ma Granger … tu non hai avuto scelta...non pensi di aver sofferto
abbastanza? Di esserti limitata abbastanza? Perché permetti ancora che
l'attesa di un istante non ti faccia godere tutto il resto della tua
vita! Non vivere in attesa di un minuto Granger, VIVI! E fregatene se
ti trasformerai in mezzo ad un corridoio, pensi che le persone ti
crederanno meno capace o intelligente se la sera ti trasformi in un
pennuto?! Basta Hermione... non credi sia arrivato il momento di
buttarti il passato alle spalle e di riprendere in mano la tua vita?!-
disse Draco senza essersi reso conto di averla raggiunta e averla
stretta per le spalle facendola voltare.
Hermione lo guardò... che avesse ragione? Che fosse davvero arrivato il
momento di tornare a vivere? Sin dall'inizio di quell'incubo aveva
fatto di tutto per tenerlo nascosto. Quella maledizione l'aveva privata
di ogni cosa ma poteva permettere davvero a quel pazzo di averla vinta
così?
Che vita è la tua in cui ogni notte ti trasformi in un falco?
Forse non sarà una vita perfetta, ma è pur sempre vita...
ma chi vorrebbe accanto a sé una persona come te... cosa hai da offrire?
Lui... forse lui mi vorrebbe anche così...
non essere egoista Hermione...
La ragazza non ebbe il tempo di rispondere poiché una scia luminosa la
avvolse, lasciando al suo posto un bellissimo falco dagli occhi d'ambra.
Eccomi ragazzi, perdonate il ritardo
ma tornata dal viaggio mi è venuta una gran febbre mi scuso infatti di
non aver potuto rispondere come sempre alle recensioni e vi chiedo
anche scusa per eventuali errori nel testo!
Ringrazio come sempe TUTTI! tutti
quelli che leggono, tutti quelli che lasciano un commento, tutti quelli
che seguono la storia!
Un grande bacio a prestissimo.
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Capitolo 13 *** Capitolo 13 ***
CAPITOLO
13
Quella mattina Draco fu svegliato dai leggeri raggi di sole che
facevano capolino dalla finestra. Quando aprì gli occhi la prima cosa
che attirò la sua attenzione fu la figura di Hermione che tranquilla
riposava nella poltrona. Il ragazzo scese dal letto e si avvicinò a
lei, la sollevò piano prendendola in braccio e facendo attenzione a non
svegliarla. Vide in quel momento che Hermione si rannicchiò
maggiormente al suo petto e Draco poté inspirare il profumo che la sua
pelle emanava. Si avvicinò al letto e gliela pose sopra con un
gesto delicato, come se stesse maneggiando qualcosa di prezioso e
fragile che si sarebbe potuto rompere al minimo atto di distrazione. Si
sedette accanto a lei ed iniziò ad osservarla.
Il giovane Malfoy pensava e ripensava a tutto il tempo che avevano
passato insieme e a quei sentimenti che pian piano aveva iniziato a
provare nei confronti della Grifondoro. La guardò e si sentì impotente
sapendo di non poter fare nulla per aiutarla, per riaccendere quel
fuoco ardente che lentamente si era affievolito …
le labbra della ragazza erano semiaperte e lui provò l'irrefrenabile
istinto di baciarle e assaggiarle … Si alzò svelto e senza indugiare
oltre uscì dalla camera.
Quando Hermione si svegliò notò che calde coperte la avvolgevano.
Aprì gli occhi e vide che era sdraiata nel grande letto di Draco. Lui
non c'era doveva averla posta lì prima di scendere a colazione. Si
rigirò sul letto e strinse il cuscino al petto ispirando a fondo il
profumo del ragazzo. Decise alla fine di alzarsi per fare una doccia
calda e rimettersi gli abiti che il giorno prima lui le aveva pulito.
Si sedette poi sulla poltrona ed iniziò a guardare un punto indefinito
oltre la grande finestra della stanza.
Hermione iniziò a ripensare alle parole di Draco della sera prima.
Forse aveva ragione lui... per tutto quel tempo non aveva fatto altro
che nascondersi … aveva permesso a quella maledizione di privarla non
solo dei suoi sogni ma della sua stessa vita. Ma la verità era che per
quanto lei potesse fingere, la sua vita non sarebbe mai più stata
normale...Ogni notte fissava Draco dormire tranquillamente e si era
chiesta spesso come sarebbe stato essere lì tra le sue braccia. Ormai
provava qualcosa per lui ed era inutile negarlo. Aveva imparato a
conoscerlo ed apprezzarlo, aveva scoperto una parte di lui che mai
avrebbe pensato potesse nascondere.
Ma era proprio per quello che doveva lasciarlo andare.. proprio per
quello doveva rinunciare a lui. Draco meritava di essere felice dopo
tutto quello che aveva passato e lei sicuramente non era la persona
adatta...
Eppure nonostante la sua mente continuasse a ripeterle che quella era
la decisione più adatta, la più sensata, il suo cuore non riusciva ad
allontanarlo.
Proprio in quel momento il ragazzo entrò dalla porta e si fermò sulla
soglia guardandola. Il discorso della sera prima era rimasto in sospeso
e sperava che non lo riaprisse.
-hai dormito bene?- chiese lui semplicemente posando la borsa con i
libri a terra e richiudendosi la porta alle spalle.
-si... e grazie per avermi messa a letto.- rispose Hermione sorridendo.
Lui la fissò per un attimo rimanendo in piedi appoggiato al muro.
Hermione abbassò gli occhi non riuscendo a sostenere lo sguardo di lui.
Iniziò a provare imbarazzo per i pensieri che aveva avuto fino a poco
prima. Quegli occhi erano qualcosa di ammaliante …
-ti ho portato qualcosa da mangiare.- disse Draco avvicinandosi e
porgendole un fagotto avvolto con un tovagliolo. Hermione sorrise per
quelle piccole premure che aveva nei suoi confronti.
-hai pensato a quello che ti ho detto ieri?- continuò ancora lui.
Hermione sospirò.
-forse ho fatto male a venire da te.- disse lei innervosendosi.
-Granger, sai che puoi rimanere non è questo il problema... il problema
è che i tuoi amici sono tutti in pena per te … il problema è che tu
devi riuscire ad andare avanti.-
-non ho voglia di continuare con questa storia Malfoy...-
-ah certo quindi fammi capire, tu puoi immischiarti nei miei affari ma
io non posso fare lo stesso?-
-quando mai mi sarei immischiata nei tuoi affari?!-
-vuoi che ti faccia l'elenco?- disse lui ridendo ironicamente.
-ok forse qualche volta è successo ma non è questo il punto...-
-e qual'è sentiamo?! La verità Granger è che sei solo una vigliacca...-
disse lui avvicinandosi maggiormente.
-ma come ti permetti?! Malfoy tu non sei niente per me! E non hai il
diritto di decidere se e quando io dovrò di ripresentarmi ai miei
amici. E se non ti sta bene stai tranquillo stasera me ne andrò...-
disse Hermione fronteggiandolo, fermandosi di fronte a lui.
Draco si mise a ridere e la ragazza iniziò a guardarlo interrogativa.
-vedi?! È questa l'Hermione Granger che conosco...- disse
allontanandosi da lei.
Hermione lo seguì con lo sguardo … non poteva crederci. Aveva detto
quelle cose solo per farla arrabbiare...
-Malfoy sei ...sei così...-
-bello, affascinante, intelligente? ...-
-odioso...- terminò lei ridendo.
Quel ragazzo era l'unica persona che riuscisse ancora a farle provare
qualcosa, a farla sentire viva...
-vado a farmi una doccia.- disse lui dirigendosi verso il bagno.
Hermione rimase di nuovo sola nella stanza. Mille pensieri le ronzavano
nella testa, mille domande alle quali non trovava una risposta. Malfoy
la faceva facile … le aveva detto di andare avanti, non nascondersi più
ma come avrebbe potuto farlo?!
Non scappare significava portare a galla la verità che tanto a lungo
aveva cercato di nascondere...
su una cosa aveva ragione però … quella maledizione non si sarebbe mai
spezzata. Era inutile continuare a negarlo, doveva imparare a
conviverci in un modo o nell'altro o ne sarebbe stata risucchiata.
Proprio in quel momento Draco uscì dal bagno con solo un asciugamano
attorno alla vita e i capelli ancora umidi che ricadevano scombinati
sul viso. Hermione provò un forte imbarazzo e subito si voltò.
-Malfoy potresti vestirti cortesemente?-
Il ragazzo ghignò divertito alla reazione di Hermione.
-scusami Granger è che ho dimenticato di portarmi il cambio di là...
sai per lei ragazze che porto solitamente in camera non è un problema
che giri così...- disse lui con fare innocente.
-beh io non sono le ragazze che ti porti in camera...- disse Hermione
con un tono alterato, cosa che non sfuggì a Draco e che non gli permise
di trattenersi dal ridere.
Proprio in quel momento Blaise entrò in camera trafelato.
-Draco senti devi assolutamente aiutar....-ma le parole gli morirono in
gola quando vide Hermione in stanza.
-cos'è non si bussa più?-
-cosa ci fa la Granger qui?!- disse Blaise ignorando totalmente il
rimprovero dell'amico.
-Blaise ti prego non urlare ti sentiranno...- disse Hermione in tono
supplichevole.
Il ragazzo però sembrò non ascoltarla e si rivolse all'amico.
-mi spieghi perchè è qui?- chiese con tono severo.
-è venuta qualche giorno fa... non voleva incontrare Potter e gli altri
e mi ha chiesto di "ospitarla".
Blaise rise ironicamente.
-quindi l'hai "ospitata" per tutto questo tempo?-
-Blaise...- disse Draco capendo dove volesse arrivare l'amico.
-Granger ti rendi conto che c'è una scuola intera che si chiede che
fine tu abbia fatto?- Iniziò Blaise voltandosi verso la ragazza.
-Blaise...- cercò di interromperlo Draco senza successo. Zabini infatti
continuò.
-Ti rendi conto che hanno dato a Draco la colpa della tua scomparsa?
Hanno iniziato a far girare voci assurde di lui che ti avrebbe mollata
e tu fossi andata via ferita nell'orgoglio. Ti rendi conto dei problemi
che ha avuto? Perché è facile dare la colpa di tutto all'ex
Mangiamorte, chi altri avrebbe potuto mettere in fuga l'eroina della
guerra magica?! Oggi la McGranitt ha dovuto allontanare Kirke dall'aula
te l'ha detto? Scommetto di no ovviamente...- la voce del ragazzo si
era fatta sempre più alta non riuscendo a nascondere il risentimento
che provava per Hermione.
-Blaise ho detto basta... vattene adesso e non farne parola con
nessuno...-
Il giovane Zabini lo guardò sorpreso ma Draco rimase in silenzio
rimarcando la sua decisione. Solo allora Blaise uscì arrabbiato dalla
stanza non prima di aver lanciato un ultima occhiataccia alla giovane
Grifondoro.
Un imbarazzante silenzio calò nella stanza. Hermione continuava a
fissare Draco che a sua volta guardava un punto imprecisato del
pavimento.
-Zabini è un'idiota...-
-perchè non me lo hai detto?- disse veloce Hermione.
-cosa avrei dovuto dirti Granger? Che le persone hanno subito incolpato
me della tua scomparsa? Cosa altro avrebbero potuto pensare... -
rispose Draco con un tono seccato.
Hermione si avvicinò piano a lui e gli prese delicatamente una mano tra
le sue.
-mi dispiace davvero … non avrei mai pensato che ...-
-tranquilla … ormai sono abituato alle frecciatine della gente.-
Draco incrociò gli occhi di Hermione potendovi leggere tristezza e
dispiacere. Era una cosa che non poteva sopportare. Non tollerava che
le persone che amava soffrissero per lui...
Amore...
Sfiorò piano il viso della ragazza passandogli poi un dito sulle labbra
soffici e carnose.
Si avvicinò piano, quasi poteva sentire il respiro caldo sulla sua
pelle...
vide gli occhi ambrati di Hermione chiudersi...
… e l'incanto svanire.
Si rese conto in quel momento di cosa stava per fare.
Si allontanò veloce da lei dandosi mentalmente dello stupido per la
tentazione a cui stava per cedere.
Sentì Hermione tossire imbarazzata.
-vado a vestirmi.- disse Draco chiudendosi veloce in bagno.
Quando ne uscì Hermione, fortunatamente, si era già trasformata.
Eccomi scusate il ritardo ma per
alcuni impegni non riesco più a postare con la frequenza di prima. In
ogni caso eccomi qui, con un
capitolo un pò intermedio in attesa di nuovi sviluppi :)
Grazie sempre a tutti, un grande
bacio, a presto!
|
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Capitolo 14 *** Capitolo 14 ***
CAPITOLO 14
Perdonatemi per questo enorme
ritardo, non ho scuse valide semplicemente il finale che avevo scritto
non mi piaceva... ho riscritto
completamente gli ultimi 5 capitoli e ho perso più tempo del previsto
quindi vi chiedo iumilmente perdono!
buona lettura.
L'indomani al risveglio di Draco, Hermione non c'era...
Il ragazzo si alzò veloce dal letto e corse verso il bagno aprendo la
porta di scatto ma della Grifondoro non vi era traccia.
Tornò in camera ed iniziò a guardarsi attorno... nulla lasciava
sospettare del suo passaggio lì...
Doveva essere andata via quella notte forse a causa del litigio del
giorno prima.
“...non hai il diritto di decidere se
e quando io dovrò di ripresentarmi ai miei amici. E se non ti sta bene
stai tranquillo stasera me ne andrò...”
Che fosse tornata di nuovo dalla sua famiglia?
Draco si guardò attorno e mai come allora quella stanza gli sembrò
tanto vuota e fredda.
Si vestì meccanicamente e scese in Sala Comune dove Blaise lo attendeva
come di consueto.
Quando lo vide però non gli rivolse parola ed in silenzio si diressero
verso la Sala Grande per la colazione.
Arrivati all'entrata un furioso chiacchiericcio arrivò alle loro
orecchie. Draco si bloccò sulla soglia quando vide la causa di quella
confusione : Hermione era lì sorridente, seduta al tavolo dei Grifoni,
circondata dai suoi amici che le chiedevano informazioni e notizie.
Proprio in quel momento lo sguardo di Hermione si alzò come attratto da
qualcosa, incrociando quello del biondo.
Draco però si voltò ed uscì dalla Sala veloce.
-Dove vai?- disse Blaise fermandolo.
-non ho fame ci vediamo a lezione.- e senza dargli il tempo di
ribattere andò via.
Non sapeva perchè avesse reagito così, ma vederla lì, circondata da
tutti i suoi amici che gioivano nel rivederla, aveva causato in lui una
strana sensazione. Quegli idioti ignoravano il fatto che Hermione fosse
già al castello da giorni, che avesse chiesto a lui di nasconderla da
loro.
Sei geloso Malfoy?...
Nonostante soffiasse un vento freddo, Draco era uscito in giardino per
pensare.
Ad un tratto sentì dei passi dietro di lui.
-Blaise sto venendo dammi un minuto.- disse il ragazzo ancora intento a
guardare un punto fisso davanti a lui.
-perchè sei andato via?-
Il ragazzo sobbalzò nel sentire la voce di Hermione. Un ghigno gli si
aprì sul volto.
-potrei farti la stessa domanda.- disse freddo.
-sono andata via ieri notte quando nessuno mi avrebbe visto... volevo
ringraziarti per quello che hai fatto per me Malfoy...-
Draco continuò ad osservare di fronte a sé probabilmente perchè
incrociare di nuovo il suo sguardo, sarebbe stato troppo.
-cosa hai detto a Potter e gli altri?-
Notò che la risposta di Hermione esitava ad arrivare.
-ho detto che sono tornata stanotte... loro non capirebbero...-
Il ragazzo rise. Perchè si stava comportando così?! In fondo era stato
proprio lui a spingerla ad andare avanti, a tornare alla sua vita di
sempre... doveva esserne felice...
Eppure non ci riusciva... e non riusciva perchè sentiva che Hermione
d'ora in poi non avrebbe più avuto bisogno di lui...
Era tornata dai suoi amici, quindi aveva seguito il suo consiglio:
andare avanti nonostante la maledizione.
Si voltò sorridendo.
-è meglio andare, i tuoi amici avranno voglia di stare con te.-
e senza attendere una risposta il giovane Malfoy la oltrepassò nel
tentativo di rientrare. Proprio in quel momento però qualcosa lo fermò.
La mano di Hermione si posò sul suo braccio in un gesto leggero ma
capace al tempo stesso di bloccarlo.
-grazie Draco... senza te non sarei mai riuscita ad affrontare tutto
questo.-
Il ragazzo si voltò verso lei incrociando i suoi caldi occhi ambrati e
per un momento ebbe l'irrefrenabile istinto di baciarla.
Ma non lo fece.
Senza dire altro si allontanò da lei pensando che ormai , il suo
lavoro, qualsiasi esso fosse stato, era concluso...
***
I giorni si susseguivano tranquilli.
Hermione aveva ripreso con la sua solita vita, correndo a nascondersi
al tramonto.
La ragazza infatti non si sentiva ancora pronta a dare al mondo tutte
le spiegazioni necessarie.
Quel giorno avevano lezione con i Serpeverde e lei non potè che provare
una sensazione di nervosismo.
Da quando aveva fatto ufficialmente ritorno a scuola infatti, il
comportamento del ragazzo era cambiato.
La evitava quando poteva e quando invece era costretto a stare con lei
le ore si susseguivano nel più profondo silenzio...
Hermione non riusciva a capire cosa potesse essere cambiato o cosa
potesse aver fatto per renderlo così sfuggevole.
Proprio in quel momento i suoi pensieri furono scacciati dall'ingresso
della serpe in questione.
Draco entrò senza neanche guardarla andando a sedersi al suo posto in
ultima fila. Nello stesso momento fece il suo ingresso la
Professoressa McGrannitt dando inizio alla lezione.
***
Nonostante Hermione tentasse in tutti i modi di restare concentrata
c'era sempre un qualcosa, un pensiero che la distraeva.
Continuava a pensare allo strano atteggiamento di Draco chiedendosi
perchè si stesse comportando così.
Ogni volta che pensava che si fossero finalmente avvicinati ad un
tratto qualcosa rovinava tutto.
Mentre la Professoressa era intenta a spiegare, l'attenzione di
Hermione fu richiamata da qualcosa.
Si voltò verso la finestra e vide che un grande corvo si era
appollaiato nel davanzale. Iniziò a fissare quell'uccello dagli occhi
magnetici estraniandosi da tutto il resto.
Era come se quell'animale stesse guardando proprio lei, come se la
stesse studiando ed istintivamente Hermione provò una sensazione di
disagio...
-Granger... Signorina Granger...-
Hermione tornò alla realtà richiamata dalla voce allarmata della
McGranitt.
Solo in quel momento notò che tutti i compagni erano intenti a
fissarla. Vide la mano di Harry sopra la sua.
-Hermione stai bene?-
-si … mi ero distratta un attimo guardando quel corvo appollaiato sul
davanzale, mi scusi professoressa...- disse lei sorridendo.
-distratta? Hermione eri come in trans... è da più di dieci minuti che
ti chiamiamo.-
Hermione sgranò gli occhi. Davvero era rimasta bloccata per tutto quel
tempo? Eppure le sembrava fossero passati solo pochi istanti...Si voltò
istintivamente verso la finestra ma del corvo non vi era più alcuna
traccia.
-Forse è meglio Signor Potter, che accompagni la Signorina in
infermeria.-
-no sto bene davvero... - disse veloce lei. -la prego continuiamo.-
La professoressa McGranitt rimase in silenzio per qualche istante
indecisa sul da farsi ma alla fine, riprese con la lezione.
Hermione si voltò allora verso Draco e vide che il ragazzo la osservava
ancora. Lei provò a sorridergli ma di risposta lui distolse lo sguardo
tornando a seguire la lezione.
***
Quando le lezioni della mattina terminarono, il primo pensiero di
Hermione fu quello di cercare Draco. Aveva bisogno di parlargli e
capire il perchè di quella improvvisa freddezza.
Hermione correva veloce per raggiungere l'aula di Divinazione, nella
quale avevano appena terminato la lezione i Serpeverde.
Hermione correva veloce quando ad un tratto qualcosa la fece fermare di
colpo. Si voltò indietro sentendo la sensazione di uno sguardo
insistente addosso, ma vide soltanto il gran numero di studenti che
chiacchierando si dirigevano vero la Sala Grande. Si voltò verso una
delle grandi finestre del corridoio ed in quel momento il suo sguardo
si posò su di una macchia nera che spiccava sul prato ancora innevato
di Gennaio.
Quando Hermione si avvicinò maggiormente si accorse che un corvo la
stava osservando.
***
Quel giorno Draco decise che non sarebbe andato a pranzo. Conosceva
bene Hermione ormai e sapeva che avrebbe cercato in tutti i modi di
parlargli e onestamente,avere un confronto con la Mezzosangue, era
l'ultima cosa che voleva.
In fondo cosa avrebbe potuto dirle? Sono geloso dei tuoi amici? Sei
solo un ipocrita? No, diciamo che non era proprio il caso...
Draco sapeva benissimo che la sua permanenza nella sua camera era solo
momentanea, sapeva benissimo che non avrebbe mai potuto dire ai suoi
amici che era lì già da giorni ma non aveva avuto intenzione di
vederli.
Decise così di andare nell'aula di Incantesimi aspettando che la
lezione iniziasse. Fu in quel momento però che incrociò i due Weasley
ed Harry. Hermione non c'era.
-Malfoy … dov'è Hermione?-
il ragazzo guardò interrogativo la piccola di casa Weasley.
-ed io perchè dovrei saperlo?- disse lui tentando di rimanere il
più freddo possibile
-aveva detto che doveva parlarti.-
Tipico della Granger...
-mi dispiace ma non l'ho vista.-
-deve essere salita in camera- disse subito Harry alla fidanzata.
-probabile... -
-beh, mentre voi cercate la vostra amica scomparsa,dato che ultimamente
sembra averlo preso per vizio, io avrei delle cose da fare...- disse il
biondo oltrepassandoli e allontanandosi prontamente.
***
Draco capì che la lezione stava per iniziare quando l'aula iniziò a
popolarsi di studenti.
Era già passata più di mezz'ora dall'inizio di questa, quando ad un
tratto dopo un veloce bussare, entrarono trafelati Ginny Harry e Ron.
-ma che succede qui? Vi sembra il modo?- chiese innervosito il prof.
Vitious.
-ci scusi professore ma è piuttosto urgente, potrebbe uscire Malfoy?!-
chiese Ginevra spiazzando tutti.
Gli studenti infatti si girarono tutti verso Draco, rimasto anche lui
stupito dalla richiesta della rossa.
-io...beh... penso di si... - disse il professore capendo che dietro
quella richiesta doveva esserci qualcosa di serio.
Draco senza dire una parola si alzò dalla sedia e si diresse verso la
porta dove lo attendevano i tre amici.
Quando uscì vide che fuori lo attendevano anche Paciock e quella
stramba della sua ragazza: Luna Lovegood.
-mi spiegate che succede?-
-Malfoy Hermione è scomparsa.- disse subito Ginny.
A quelle parole il biondo provò una sensazione strana, come se qualcuno
gli avesse sferrato un pugno in pieno stomaco.
Cercò nonostante tutto di mantenere la calma.
-siete sicuri? La scuola è grande come fate a dire che è scomparsa?!-
-l'abbiamo cercata dappertutto: biblioteca, camera, bagno dei
prefetti... non è da nessuna parte e nella mappa di Harry non viene
mostrata.-
Draco ebbe un momento di esitazione.
-quale mappa?!-
-OH Malfoy ti sembra il momento per queste banalità? Hermione è
scomparsa!-
-forse è meglio chiedere alla McGranitt...- disse Neville interrompendo
i due.
-no Neville è meglio non fare allarmismo per ora...- rispose
prontamente Harry.
-forse è meglio dividerci ed il primo che la trova manda il suo
Patronus per avvertire gli altri.- disse allora Ron.
-si penso sia la cosa migliore...- rispose Harry all'amico.
-ragazzi... guardate!- richiamò l'attenzione Luna che fino ad allora
era rimasta in silenzio. I cinque ragazzi si affacciarono allora alla
finestra per guardare il punto indicato da Luna e fu allora che la
videro...
***
I ragazzi correvano svelti sul prato,nonostante il loro passo fosse
rallentato dall'alta neve. Draco fu il primo ad arrivare. Quando vide
dalla finestra il corpo esanime di Hermione sentì una forza
spingerlo verso lei.
Quando arrivò si gettò a terra vicino il corpo della ragazza e lo prese
tra le braccia. In lontananza sentiva le voci degli amici farsi sempre
più vicine.
-Hermione.- gridavano mentre correvano.
-Hermione...Mezzosangue svegliati... forza...- Draco iniziò a ripetere
quelle parole quasi come una nenia, iniziando quasi involontariamente a
cullare il corpo della ragazza.
Inziò ad accarezzarle il viso ed in quel momento si accorse che la sua
pelle era gelata.
Gli amici intanto li avevano raggiunti. Ginny le si gettò addosso.
-Hermione ti prego svegliati...-
-non sara...- cercò di dire Ron senza però riuscire a finire la frase.
-NO!- gridò disperata Ginny.
-non è morta... ma non si sveglia...- disse Draco continuando a tenerla
stretta a sé.
-dobbiamo portarla in infermeria, subito.- disse Harry e Draco senza
pensarci due volte la prese in braccio iniziando a correre verso la
scuola.
Non poteva morire, non poteva lasciarlo così, non ora... non adesso …
Con quei pensieri in testa il ragazzo corse veloce, sperando che non
fosse troppo tardi. |
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Capitolo 15 *** Capitolo 15 ***
Capitolo 15
Draco correva veloce lungo il corridoio che conduceva all'infermeria.
Sentiva il corpo di Hermione stretto a sé farsi sempre più freddo. I
ragazzi raggiunsero l'infermeria aprendo con forza la porta allarmando
così Madama Chips.
-Ma che succede qui?- disse la donna avvicinandosi a loro, ma il suo
sguardo duro si affievolì non appena vide la ragazza esanime in braccio
al giovane Malfoy.
-Madama Chips la prego deve aiutarci.-
-mettetela a letto presto, che è successo?-
Draco si avvicinò ad uno dei grandi letti e la poggiò delicatamente,
come se fosse una bambola di porcellana pronta a rompersi all'istante.
-non lo sappiamo l'abbiamo trovata così in giardino.-
L'infermiera iniziò a visitare la ragazza priva di sensi.
-dovete uscire tutti vi dirò io quando sarà possibile entrare.-
il gruppo capendo la gravità della situazione preferì uscire subito
senza discutere. Quando la porta si chiuse alle loro spalle i sei
giovani rimasero in silenzio,un silenzio spezzato solo dai singhiozzi
della giovane Weasley.
-Harry sei lei...-
-stai tranquilla Ginny, è forte ce la farà.- rispose immediatamente il
ragazzo cercando di convincere più se stesso che lei.
Draco ascoltava distrattamente senza in realtà prestare attenzione alle
parole dei cinque amici. Si guardò le mani, poteva ancora sentire il
gelo del corpo esanime di Hermione. Ne strinse una in un pungo pensando
a quanto stupido fosse stato. Aveva trovato l'unica persona che era
riuscita ad andare oltre le apparenze, a non additarlo per ciò che era
stato,l'unica persona che era riuscita a scaldare il suo cuore
gelido... e adesso rischiava di perderla.
Iniziò a guardare fuori dalla finestra il punto nel quale avevano
trovato il corpo esanime di Hermione. Fu in quel momento che si accorse
che nello stesso punto si era appollaiato un corvo. Draco iniziò a
guardare con più attenzione la figura dell'uccello e provò una strana
sensazione... era come se lo stesse osservando...
“mi ero distratta un attimo guardando
quel corvo appollaiato sul davanzale...”
il giovane ripensò alle parole dette dalla Granger di qualche ora prima
durante la lezione. I suoi pensieri però furono interrotti da dei passi
in avvicinamento. I ragazzi si voltarono e videro che si stavano
avvicinando la Professoressa McGranitt, Lumacorno e quello di Difesa
contro le Arti Oscure.
Nel vederli Draco provò un senso di inquietudine.
-Professoressa...- tentò di dire Harry.
-Signor Potter siamo stati avvertiti da Madama Chips, appena sapremo
qualcosa vi faremo entrare.- disse velocemente superando i ragazzi ed
entrando con gli altri professori in infermeria.
-se li ha chiamati Madama Chips deve essere qualcosa di serio...- disse
subito Neville dando voce ai pensieri di tutti i presenti.
Era passata circa un ora da quando avevano portato Hermione in
infermeria e nonostante il gruppo di ragazzi tentava di non pensare al
peggio, questo sembrava inevitabile.
Ad un tratto la porta si aprì ed uscì il professor Lumacorno. Il suo
volto era estremamente serio.
-Professore...- dissero in coro i ragazzi.
-ragazzi … entrate...-
Gli amici si guardarono in volto allarmati dall'atteggiamento
dell'uomo.
Quando entrarono Hermione era ancora incosciente...
Ginny scoppiò in lacrime stretta al petto di Harry.
Fu la preside ad interrompere il silenzio.
-ragazzi Madama Chips ci ha fatti chiamare perché le sue pozioni non
hanno effetto sulla Signorina Granger. È come se fosse caduta in un
profondo coma ma le nostre cure non hanno effetto. Riteniamo possa
esserci qualcosa di più … oscuro... dietro tutto questo, ma non abbiamo
ancora capito cosa. Ragazzi per il momento la Signorina rimarrà qui
finché non capiremo cosa è successo e qual'è il modo migliore per
curarla... -
i ragazzi rimasero senza parole. Com'era possibile tutto ciò...
-Madama Chips ha acconsentito che a turno possiate stare con lei anche
di notte … magari parlandole riuscirà a svegliarsi da sola...Noi nel
frattempo faremo tutte le ricerche necessarie.-
-c'è qualcuno che vuole rimanere con lei per adesso?- disse
l'infermiera con tono dolce.
-rimango io...- disse Draco che era rimasto in disparte fino a quel
momento. Dal suo tono tutti capirono che quella non era una richiesta...
-bene … tutti voi ragazzi per adesso andate nei vostri dormitori, è
stata una giornata stancante.-
Professori e studenti iniziarono a dirigersi verso l'uscita e ad un
tratto Draco sentì un tocco sulla spalla. Quando si voltò vide che la
mano poggiata su di lui apparteneva ad Harry. Quel tocco durò un
istante, poi andò via insieme agli altri.
Solo in quel momento Draco iniziò ad avvicinarsi ad Hermione. Iniziò ad
osservarla con attenzione. Era pallida, priva di qualsiasi espressione
in volto.
il giovane Malfoy si sedette nella sedia accanto al letto e le prese
una mano tra le sue. Era fredda...
-Granger dannazione è possibile che io debba stare sempre in pena per
te?...-
Il respiro della ragazza era tranquillo, il petto si alzava e si
abbassava ritmicamente. Sembrava stesse dormendo...
In quel momento sentì la porta dell'infermeria aprirsi. Il rumore di
una sedia che si posizionava accanto a lui. Era Blaise. Non si
parlavano dal giorno della lite in camera sua a causa della Granger.
Ci furono dei primi minuti di silenzio. Fu Zabini a romperlo.
-mi dispiace per quello che ho detto... ero arrabbiato e quando l'ho
vista lì, nella tua camera, mentre tutti la cercavano...mentre tutta la
scuola l'aveva con te a causa sua...-
-lo so... tranquillo ..- disse semplicemente Draco. Sapeva che l'amico
aveva reagito così per lui.
-come sta?-
-i professori non capiscono cosa le possa essere successo, sembra come
se fosse caduta in un profondo coma...- rispose serio Draco, stringendo
più forte la mano della ragazza senza mai staccare lo sguardo da lei.
Blaise gli posò una mano sulla spalla.
-è forte... supererà anche questa.-
Draco si fece serio in volto...
-questa volta non ne sono così sicuro...-
Blaise lo guardò in silenzio pensando al perché di quelle parole. Ad un
tratto, una scia luminosa avvolse la ragazza, lasciando al suo posto il
falco nel quale ogni notte si trasformava.
-vado... prova a riposare un po' ...- disse l'amico alzandosi dalla
sedia e andando via.
Draco non sapeva quanto tempo fosse passato. La notte era calata e la
luna aveva preso il posto del sole in alto nel cielo. Sentì ad un
tratto la porta dell'infermeria aprirsi e dopo poco accostarsi a lui
Ginevra Weasley.
-neanche in questo stato hanno pietà per lei?...- disse ironicamente
l'amica riferendosi sicuramente alla trasformazione.
Ginny si sedette nella sedia che qualche ora prima era stata
posizionata lì accanto da Blaise.
-Tieni... ti ho portato qualcosa da mangiare...-
Draco osservò il fagotto portatole dalla rossa. Rimase inizialmente
stupito da quel gesto inaspettato. Lo prese e lo scartò.
-grazie... anche se non ho molto appetito...-
-lo so … ma devi mangiare qualcosa...-
il ragazzo rise.
-perché sei così gentile con me?-
-perché so che tu sei l'unica persona che merita di stare al fianco di
Hermione...-
Draco si voltò verso Ginny colpito da quelle parole. Lei continuava ad
osservare il corpo di dell'amica.
-io non so perché lei si sia avvicinata così a te, ma mi ha sempre
detto sin dall'inizio dell'anno, che è come se sentisse una forza che
la spingesse a farlo.-
Draco ascoltando quelle parole capì benissimo a cosa si riferisse...
-forse è la maledizione che la sta distruggendo lentamente... io non so
cosa pensare...- disse infine la rossa scoppiando in lacrime.
Draco provò uno strano imbarazzo. Consolare le persone non era nelle
sue abitudini e non era una cosa che gli veniva bene. Avvicinò una mano
alla spalla della rossa ma la ritrasse immediatamente.
-lei ce la farà...- disse solamente, forse più come auto convincimento
che come incoraggiamento vero e proprio.
Ginny si asciugò gli occhi e gli sorrise.
-vai Malfoy, vatti a riposare rimango io stanotte...-
Draco avrebbe preferito restare ma non disse nulla capendo
perfettamente la situazione.
Prima di uscire dalla porta però Draco si fermò un attimo.
-Buona notte Weasley...-
sentì la rossa ridere.
-Buona notte Malfoy...- |
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Capitolo 16 *** Capitolo 16 ***
CAPITOLO
16
Erano passati cinque giorni da quando avevano trovato il corpo
esanime di Hermione. Cinque giorni durante i quali la ragazza rimase
sempre incosciente. Madama Chips la nutriva attraverso delle pozioni
ricostituenti per fare in modo che il suo fisico non si indebolisse più
di tanto. Draco, insieme ad Harry,Ron e Ginny si alternavano
costantemente per fa si che l'amica non rimanesse mai sola.
Ovviamente tutti gli studenti vennero a sapere della condizione di
Hermione e per tutto il castello iniziarono a girare strane voci su
terribili creature che vivevano nella Foresta Proibita e che
risucchiavano l'anima dei poveri malcapitati.
La gente aveva davvero tantissima fantasia, pensava ogni tanto
divertito Draco.
Quel giorno era domenica e non avendo lezioni Harry, Ron, Ginny e Draco
avevano deciso di passare la mattina in infermeria per stare accanto
all'amica. Draco era in silenzio mentre osservava Ron ed Harry giocare
a scacchi, nel frattempo la piccola Weasley studiava. In quei giorni il
giovane Malfoy si ritrovò a pensare molte volte che in fondo quei tre
non erano poi così male. Certo Lenticchia rimaneva un troll decerebrato
per i suoi gusti e lo sfregiato... beh lui era lo sfregiato... ma in
fondo iniziava a capire come mai Hermione fosse così legata a loro.
-guarda che hai sbagliato mossa...- disse con finta noncuranza Draco
divertito dal palese errore di Potter.
-cosa...-
-AH ormai hai mosso ...- disse Ron mangiando uno degli alfieri di Harry
e avvicinandosi alla vittoria.
-no non vale... Malfoy smettila mi distrai!-
-certo dai la colpa della tua stupidità a me sfregiato...-
-senti Malfoy...-
-hei... - disse allora la rossa che aveva alzato gli occhi dal libro.
-non mi sembra né il momento né il luogo per litigare.-
-scusa Gin...- disse dispiaciuto Harry.
-ma che bravo cagnolino che sei...- lo schernì Malfoy ghignando.
-brutto...-
-HARRY! Ho detto basta!-
-ma è lui...-
-BASTA!- disse severa Ginevra...
-mi fai paura sembri la mamma quando fai così.-
Draco rise... no... certe abitudini non sarebbero mai cambiate.
Dopo poco il ragazzo continuò.
-l'altro giorno avete parlato di una mappa... di che si tratta.-
i tre amici si guardarono per un istante poi Harry uscì un pezzo di
carta dalla tasca dei jeans.
-beh Malfoy ormai credo tu possa sapere.- disse il ragazzo mentre
spostava la sedia accanto a lui. Quando aprì il foglio, le pagine erano
completamente bianche.
-wow davvero interessante Potter.-
-aspetta...-
Harry prese la bacchetta e la poggiò su quella strana pergamena.
-giuro solennemente di non avere buone intenzioni- e dopo aver
pronunciato quelle parole la pergamena iniziò a rivelare il suo reale
contenuto.
-I Signori Lunastorta,Codaliscia, Felpato e Ramoso sono fieri di
presentarvi...La Mappa del Malandrino?!- lesse ad alta voce Draco.
-questa mappa ti permette di vedere tutti i passaggi segreti della
scuola e tutte le persone al suo interno.- disse con una punta di
fierezza Harry.
-come l'hai avuta?- chiese curioso Draco
-amici... guarda.- e dicendo questo la aprì.
Draco si mosse sulla sedia per guardarla più attentamente e vide che
delle piccole pergamene con dei nomi si andavano muovendo per i
corridoi.
-è incredibile... - disse sbalordito.
-si... diciamo che questa mappa mi ha salvato parecchie volte- rispose
Harry ridendo.
Ad un tratto però Draco si fece serio.
-Potter hai detto che la mappa mostra tutti?-
-si tutti, anime dei fantasmi compresi.-
-e allora perchè Hermione non c'è?...-
a quella affermazione anche Ron e Ginny si avvicinarono per guardare la
mappa.
-non è possibile...quando l'abbiamo trovata nel bosco pensavo sarebbe
ricomparsa...- esclamò Ginny.
I quattro ragazzi si voltarono istintivamente verso Hermione che
giaceva sul letto dell'infermeria.
-la mappa deve avere qualcosa che non va Harry...- continuò la
fidanzata.
-o magari è Hermiona ad avere qualcosa che non va...- disse riflettendo
ad alta voce il giovane Malfoy.
-forse dovremmo dirlo alla McGranitt...- disse titubante Ron.
-ma così scoprirà della mappa.-
-Potter è più importante uno stupido pezzo di carta o la vita della tua
amica?- quasi sbraitò Draco.
-no... hai ragione... forza andiamo,Ginny tu rimani qui con lei.-
***
Quando i tre ragazzi arrivarono alla presidenza trovarono la Mcgranitt
intenta a correggere dei compiti in classe.
-allora ragazzi di cosa dovevate parlarmi?-
A quel punto Harry estrasse la pergamena dalla tasca.
-professoressa abbiamo una cosa strana da mostrarle.- e detto ciò la
poggiò aperta sulla scrivania.
-Signor Potter cosa è questa?-
-è la mappa del maladrino professoressa, l'ho da un po di tempo e
mostra tutti coloro che sono presenti nel castello, fantasmi compresi.
È con questa che abbiamo scoperto della presenza di Peter Minus nel
castello.-
-SIGNOR POTTER!- esclamò subito arrabbiata la preside.
-Professoressa aspetti la prego ...guardi bene l'infermeria.-
L'anziana donna dopo aver rivolto uno sguardo truce ai tre , si sistemò
gli occhiali sul volto ed iniziò ad osservare la mappa.
-ma... la signorina Granger?-
-appunto!- dissero i tre i coro.
-professoressa, la mappa mostra tutte le persone nel castello... perchè
Hermione non appare?!.-
-io questo proprio non lo so ragazzi... lasciate la mappa a me per
favore la farò esaminare anche al professor Lumacorno. Appena saprò
qualcosa vi informerò, avete fatto bene ad avvertirmi.-
Dopo ciò i tre si congedarono tornando in infermeria.
Quando arrivarono Ginny si avvicinò a loro.
-allora? Che ha detto?-
-non riesce a spiegarlo neanche lei..le abbiamo lasciato la mappa in
modo che che potesse mostrarla anche a Lumacorno.-
Mentre i tre amici erano intenti a parlare Draco iniziò ad avvicinarsi
piano ad Hermione. Le accarezzò delicatamente il volto scostandole una
ciocca di capelli.
“Granger cosa ti è successo?...”
Iniziò ad osservare il corpo immobile della ragazza ed il suo sguardo
fu attratto da qualcosa lungo il braccio. Era una specie di macchia
scura. Le alzò piano la manica della camicia osservando meglio il
braccio. Quattro strisce scure ricoprivano per intero l'avambraccio
della ragazza.
-ma che diavolo...- disse Ron che si erano avvicinati quando avevano
visto Draco osservare con troppa attenzione Hermione.
-ragazzi vi giuro che fino a poco fa non c'era nulla...- rispose
allarmata Ginny.
-ma cosa è ...-
un idea balenò nella mente di Draco, un pensiero che lo preoccupò e lo
inquietò allo stesso tempo.
Strinse la sua mano al braccio di Hermione facendo aderire le sue dita
a quei strani segni sul corpo della ragazza.
I quattro si guardarono.
-sono … lividi?!- disse Harry
Come potevano essersi formati quei lividi sul braccio di Hermione.
Lividi che per lo più sembravano coincidere con l'impronta di una
mano...
-forse quando l'ho portata in infermeria .. magari l'ho stretta con
troppa forza senza accorgermene...- disse Draco cercando di trovare una
spiegazione logica a quel mistero.
-no no Malfoy ti ripeto fino a questa mattina non c'era nulla, ne sono
certa!- insistette seria Ginny.
Che qualcuno le stesse facendo di nascosto del male? Ma non era
possibile, Hermione era tenuta costantemente d'occhio nessuno la
lasciava mai sola... e allora cosa stava succedendo?
-Ginny tu sei sicura che in queste notti non sia successo... niente...
- chiese Harry preoccupato.
-no no Harry io sono sempre stata qui e se anche mi fossi addormentata
me ne sarei accorta... e poi cosa dovrebbe succedere? Se qualcuno
entrasse potrebbe trovare un falco tuttalpiù...-
-magari qualcuno è entrato e ti ha fatto un incantesimo … stanotte
comunque rimarrò anche io così se succede qualcosa lo sapremo.- disse
serio Draco, il suo tono non ammetteva repliche.
***
Quella notte come d'accordo rimasero Harry e Draco. Ginny avrebbe
potuto riposare e loro sarebbero stati attenti a fare la guardia alla
ragazza.
-perchè non dormi un po'... ci penso io per adesso.- propose Harry al
ragazzo seduto accanto a lui.
-grazie sfregiato ma non ho sonno... riposa tu se vuoi...-
Calò uno strano silenzio tra i due che venne spezzato da una frase di
Harry.
-sei molto in pena per lei... - Draco notò che quella non era una
domanda.
-beh, come te del resto...- rispose secco il biondo.
-si, ma io sono suo amico... tu cosa sei Malfoy?-
Il ragazzo rimase colpito da quelle parole. Cosa era lui per la Granger?
Non erano amici...
Non erano amanti...
Non erano nulla fondamentalmente...
Eppure lui sentiva che tra i due si era creato un legame indissolubile,
un legame che non poteva essere spiegato con semplici parole.
Un legame che andava oltre il tempo e lo spazio.
Erano passate diverse ore ormai anche se Draco non sapeva quante
fossero di preciso. Continuava a fissare il corpo di Hermione, o meglio
il falco, disteso sul letto dell'infermeria.
Tutto era tranquillo.
Le palpebre del ragazzo si facevano sempre più pesanti. Harry era
sveglio, si erano dati dei turni per riposare che Draco testardamente
aveva cercato di ignorare... voleva rimanere sveglio... doveva tenerla
d'occhio..
Draco si guardò attorno... si trovava
in un corridoio vuoto illuminato solo dai raggi della luna che
trapelavano dalle finestre.
Era un castello... no...non era un
castello qualsiasi ...era Hogwarts...
Si voltò e vide che in fondo vi erano
le porte dell'infermeria.
Draco vi entrò con passo lento e
calcolato e quello che vide lo lasciò senza parole.
Nella stanza c'era Hermione distesa
nel letto come di consueto. C'era Potter che lottava con se stesso per
non addormentarsi e poi c'era lui...
Draco vide il suo corpo seduto sulla
sedia accanto al letto... gli occhi chiusi, le braccia conserte.
Era tutto così reale...
Draco si voltò di colpo. Dei passi
provenivano dal corridoio. Uscì veloce ma si ritrovò solo.
-Draco...-
sentì una voce in lontananza. Era
Hermione...
Iniziò a correre seguendo quel
lamento disperato chiamarlo.
-Draco...-
l'eco si faceva più insistente e
forte.
Sentì dei passi farsi sempre più
vicini, qualcuno correva verso di lui.
-Draco aiutami!- fu in quel momento
che la vide. Hermione era li che correva disperata verso la sua
direzione. Il ragazzo riprese la sua corsa cercando di raggiungerla ma
ad un tratto qualcosa lo bloccò.
Una scia luminosa lo raggiunse
colpendolo al braccio. Draco si guardò sentendo il bruciore della
ferita pervadergli il corpo.
Poi sentì una presa ferrea attorno al
suo collo. Una mano era stretta saldamente attorno ad esso facendogli
mancargli il respiro.
-vattene via giovane Malfoy o sarà
peggio per te...-
aprì gli occhi incrociando i suoi:
Kristopher Von Stein era lì davanti a lui.
-DRACO SVEGLIATI MALEDIZIONE!-
il giovane Malfoy aprì gli occhi svegliandosi di soprassalto. Potter
era lì di fronte a lui che lo strattonava nel tentativo di svegliarlo.
-che è successo...- chiese il ragazzo confuso.
-ti sei addormentato ed hai iniziato a dimenarti e respirare
affannosamente.- rispose Harry in tono preoccupato.
Draco si toccò il collo...
-Von Stein...-
-come?- chiese Harry credendo di non aver sentito bene.
-Ho visto Von Stein... ed Hermione … mi stava chiedendo aiuto.-
-Malfoy era solo un sogno... -
-no...no Potter non era un sogno era troppo reale per esserlo.-
-Malfoy sei stanco, lo siamo tutti... era reale ok ma era un sogno...-
disse Harry tornando al suo posto.
-e questo? Questo come me lo spieghi genio!?-
Harry si voltò nuovamente verso lui sbuffando ma quello che vide gli
fece sbarrare gli occhi.
Una scia di sangue scorreva lungo il braccio del giovane Malfoy.
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Capitolo 17 *** Capitolo 17 ***
CAPITOLO 17
Ginny, Harry e Ron stavano fissando con attenzione Madama Chips che
curava la ferita al braccio di Draco.
Proprio in quel momento entrarono dalla porta con passo svelto la
McGranitt e Lumacorno, probabilmente avvisati dall'infermiera.
-potete spiegarmi cosa è successo qui?-
i quattro giovani si guardarono.
-Malfoy ha fatto un sogno stanotte...- iniziò Harry cercando di
spronare il compagno a raccontare l'accaduto.
Tutti gli sguardi si posarono su di lui.
Draco dapprima sbuffò, poi iniziò a raccontare l'accaduto della notte
precedente.
-io ero... ero qui ...qui ad Hogwarts, qui in infermeria. Io vedevo
tutto , c'era Potter, c'ero io , mi vedevo mentre dormivo... ad un
tratto ho sentito dei passi e sono corso in corridoio e ho visto
Hermione. Lei era li mi chiamava , mi chiedeva aiuto.E poi...-
-poi cosa?...- chiese Lumacorno.
-io l'ho visto. Von Stein era li. È lui che mi ha ferito e mi ha
avvisato di andarmene...-
-andarsene … andare via da dove Signor Malfoy...-
-non lo so... poi mi sono svegliato e c'era questa...- disse il ragazzo
indicando la ferita.
I due professori si guardarono.
-Horace pensi che possa essere...-
-No Minerva è assurdo non può … -
-però spiegherebbe ogni cosa... anche il fatto che la Signorina Granger
non appare in quella mappa...-
i quattro ragazzi si guardarono non capendo di cosa stessero parlando i
due professori.
-potreste spiegare anche a noi...- disse stizzito Draco.
Lumacorno sospirò prima di iniziare a parlare.
-esiste un luogo... un luogo tanto oscuro quanto misterioso... viene
chiamato “l'Altrove”*, perchè nessuno sa bene di cosa si tratti. È un
luogo che … non esiste... ma è un luogo dove si dice che le anime
possano essere rinchiuse dalla magia oscura.-
La professoressa continuò.
-nessuno sa bene di cosa si tratti se non grazie ai racconti che
vengono narrati e tramandati nel tempo. Nessun libro di magia ne parla
perchè nessuno lo ha mai visto o ha mai avuto la prova della sua
esistenza... forse però … se l'anima della Signorina Granger fosse
lì... spiegherebbe il perchè di molte cose e spiegherebbe quello...-
disse l'anziana donna indicando la ferita di Draco.
-se per un qualche motivo Signor Malfoy lei fosse davvero riuscito ad
arrivare nell'Altrove, forse richiamato dalla Signorina... si
spiegherebbe il motivo della sua ferita. Il corpo fisico e l'anima
nell'Altrove rimangono in qualche modo legati quindi qualsiasi cosa
succeda lì si ripercuote anche nella realtà.-
-i lividi...- dissero in coro i ragazzi.
-se la signorina Granger si trova lì è in grave pericolo... sopratutto
se Von Stein è insieme a lei...- continuò la professoressa...
-ma questo significa che Von Stein non è morto...- chiese Harry.
-no... e se ricordate bene il suo corpo non è mai stato ritrovato
ragazzi...-
nell'infermeria calò un gelido silenzio...
-cosa bisogna fare per salvarla?- chiese Ginny. - se Von Stein è
riuscito a mandare l'anima di Hermione nell'Altrove ci deve essere un
modo per tirarla fuori... un incantesimo, una pozione..-
-non esiste niente di tutto ciò perchè nessuno ha mai avuto la
necessità di usarlo signorina Weasley.-
-ma se io ci sono arrivato una volta... posso tornarci una seconda...-
aggiunse serio in volto Draco.
Tutti i presenti lo guardarono in silenzio.
-se io ..per qualche assurdo motivo sono riuscito a raggiungere
Hermione... posso riuscirvi di nuovo... - la voce di Malfoy risultò
alle orecchie di tutti come innaturale... una strana nota la
incrinava... preoccupazione che sembrava quasi disperazione...
-noi non lo sappiamo Signor Malfoy ...lei ha detto di essersi
addormentato...-
-Malfoy si è addormentato ed è finito lì.. se per un qualche motivo lui
ed Hermione fossero collegati... legati... se lei stesse cercando
disperatamente il suo aiuto forse Draco riuscirebbe a tornare lì..-
disse Harry.
Draco lo guardò rimanendo stupito da quella strana fiducia che il suo
nemico di sempre riponeva in lui.
-forse... - rispose poco convinta la donna.
-professoressa... se c'è anche una minima speranza di salvare Hermione
io devo tentare...- disse Draco legando il suo sguardo a quello della
donna.
-Signor Malfoy... deve essere consapevole del pericolo al quale va
incontro … potrebbe non riuscire a trovarla, a riportarla indietro o
potrebbe anche ...-
-non fare più ritorno?- la interruppe il giovane.-
Professoressa...quella ragazza è stata l'unica persona ad avermi dato
fiducia in tutta la vita... l'unica persona che ha creduto in me quando
tutto il mondo mi ha voltato le spalle... se in questo momento io
dovessi sacrificare la mia vita per qualcuno... lei deve fare tutto il
possibile per farmi tornare lì...- disse in torno fermo Draco.
Malfoy osservò la donna e per la prima volta notò una punta di orgoglio
nel suo sguaro.
-in questo caso Signor Malfoy , io ed il professor Lumacorno andremo a
preparare una pozione... torneremo da voi il prima possibile.
***
Era passata un ora circa da quando i due insegnanti erano andati
via.
Draco era rimasto tutto il tempo seduto accanto ad Hermione
osservandola.
Si ...ora lo sapeva, ora ne era certo... per qualche motivo lei aveva
chiesto il suo aiuto ed era riuscita a farlo arrivare da lei... e se
c'era una persona per la quale sarebbe valsa la pena sacrificare la
vita... quella era la Granger...
sentì la porta aprirsi e dopo poco una mano posarsi sulla sua spalla.
Quando Draco si voltò vide Blaise.
-che ci fai qui?-
-Potter e gli altri mi hanno detto tutto... mi hanno avvisato che sarei
dovuto venire in fretta...-
-per dirmi addio? Non vedono proprio l'ora che mi tolga dai
piedi- disse divertito Draco, ma notò presto che le sue parole non
ebbero lo stesso effetto sull'amico.
-Draco … è pericoloso ...pensaci bene...-
-è questo il punto Blaise... io non ho dovuto pensarci... - disse serio
Draco continuando ad osservare Hermione.
-vieni qua...- e dicendo questo Zabini lo tirò a sé abbracciandolo.
Draco contraccambiò la stretta. Non sapeva cosa significasse avere
fratelli... ma era sicuro che quello che lo legava all'amico andava ben
oltre ogni legame di sangue.
La porta si aprì nuovamente ed entrarono i due professori.
-bene Signor Malfoy... è ora...-
Draco si avvicinò al letto accanto a quello di Hermione e si distese...
-questo è un Distillato Soporifero. Avrà un'ora di tempo prima che
l'effetto svanisca...- spiegò la donna.
-un'ora? E se non dovessi riuscirci, se non dovesse bastare?-
-Signor Malfoy non possiamo rischiare più di quanto non stiamo già
facendo... -
Il ragazzo non rispose. Prese la boccetta dalle mani della
professoressa e la guardò per un istante. Poi sollevò lo sguardo verso
i compagni. Tutti lo guardavano preoccupati in volto.
Draco si voltò verso Hermione, strinse la fiala e ne bevve il contenuto
in un unico sorso.
Dopo qualche istante la testa iniziò a girargli. Sentì il corpo perdere
ogni forza e cedere sul materasso. Le palpebre iniziarono a farsi
pesanti ed un leggero torpore lo pervase.
Ad un tratto,il nulla...
Draco aprì gli occhi.
Quando si voltò era in infermeria.
Vide Ginny scoppiare in lacrime sul petto di Potter e Weasley posare
una mano sulla spalla di Blaise. Guardò il suo corpo sul letto.
Non aveva molto tempo doveva
sbrigarsi a trovare Hermione.
Iniziò a correre lungo il corridoio
gridando il nome della ragazza...
-Hermione!!! Hermione rispondimi...-
Ad un tratto si bloccò.
Draco si guardò attorno. Una strana
sensazione lo pervase... era un freddo pungente. Si guardò indietro e
vide che il corridoio della scuola era sparito. L'oscurità lo avvolgeva.
Prese la bacchetta dalla tasca.
-Lumos-
una luce scaturì da essa. Non c'era
più nulla attorno a lui. Solo una strana ed inquietante nebbia … forse
si era allontanato troppo... forse aveva sbagliato strada... come
sarebbe tornato indietro?
-DRACO!- ad un tratto una voce lo
destò dai suoi pensieri.
-Hermione!- disse iniziando a
correre.
Finalmente la vide.
La ragazza si bloccò un istante poi gli corse incontro gettandogli le
braccia al collo iniziando a piangere.
-Draco sapevo saresti venuto, sapevo
non mi avresti lasciata qui...- disse la giovane tra un singhiozzo e
l'altro.
Draco iniziò ad accarezzarle i
capelli inspirando il suo profumo.
-no non ti avrei mai lasciata... ora
forza dobbiamo andare. Presto-
La prese per mano ed iniziarono a
correre velocemente. Ad un tratto un suono li fece arrestare.
Erano dei passi, lenti, che si
dirigevano verso di loro. In quel momento dall'ombra apparve Von Stein.
-mi sembrava di avverti avvertito una
volta giovane Malfoy, non pensavo fossi tanto coraggioso... o tanto
stupido...-
disse il mago con un inquietante
sorriso sul volto.
Draco si parò prontamente davanti ad
Hermione.
-sapete siete proprio carini voi
due... peccato che lei sia già mia...- continuò Kristopher facendosi
serio in volto.
Hermione notò che la presa di Draco
si fece più salda alla bacchetta. Istintivamente strinse le mani
alla sua camicia.
-Stupeficium- gridò all'improvviso
Draco.
-corrì- fece poi rivolto a lei
prendendola per mano ed iniziando a correre.
I due ragazzi iniziarono a fuggire
nonostante Von Stein continuasse a scagliargli addosso maledizioni ed
incantesimi di ogni tipo.
Ad un tratto qualcosa colpì la gamba
di Hermione. Un dolore lancinante la percosse facendola cadere.
Draco si fermò voltandosi verso la
ragazza e vide la ferita sulla sua gamba. Subito si chinò su di lei
portandole un braccio dietro al suo collo nel tentativo di sorreggerla.
-vai via.- iniziò lei senza però
ottenere risposta da parte del ragazzo.
-Malfoy io ti rallenterò soltanto ti
prego vai via, è me che vuole, salvati. Per me non c'è più speranza
ormai...-
-Hermione io non ti lascio!- disse
semplicemente guardandola negli occhi.
La giovane grifona scorse nel suo
sguardo un fuoco mai visto prima.
Fu questo forse a darle la forza di
alzarsi continuando la fuga come meglio poteva.
Il mago oscuro però nel frattempo li
aveva quasi raggiunti. Draco notò che gli incantesimi si facevano
sempre più vicini e potenti.
Se avessero continuato così sarebbero
sicuramente morti entrambi, doveva trovare una soluzione.
Fu in quel momento che si voltò verso
Kristopher lanciandogli un Sectumsempra che per poco riuscì a schivare.
Si fermò di colpo tirando a sé
Hermione.
-Granger ascoltami quando te lo dico
tu corri ...corri sempre senza mai voltarti mi hai capito?-
la ragazza tentennò un instante alle
parole del Serpeverde.
-Malfoy che stai dicendo...-
-Granger... fai come ti dico.-
Vide il ragazzo attendere un istante
e poi lanciare un urlo.
-Adesso!-
Hermione iniziò a correre come
ordinatole senza mai fermarsi. Non sapeva dove stesse andando di
preciso, tutto era buio fatta eccezione per gli incantesimi che i due
duellanti si scagliavano tra loro.
Ad un tratto vide una strana luce
provenire da lontano. Decise di ascoltare il suo istinto e seguirla.
-Draco c'è una luce hai visto?! siamo salvi!-
Solo in quel momento però si accorse che Draco non era accanto a lei.
Il ragazzo infatti era corso nella direzione opposta scagliandosi
contro Kristopher.
L'ultima cosa che Hermione sentì fu
la voce dei due maghi gridare all'unisono Avada Kedavra. |
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Capitolo 18 *** Capitolo 18 ***
CAPITOLO
18
piccola nota:
per la stesura del capitolo mi
ha molto ispirata la colonna sonora del film Shutter Island, quindi se
vi va mettete play al video. Mettete
il volume basso, quel tanto che basta per farvi da sottofondo e non
distrarvi dalla lettura, poi procedete con la storia :)
vi lascio il link:
https://www.youtube.com/watch?v=QGtN3lpI2f4
Buona lettura! :)
L'ultima cosa che Hermione sentì fu
la voce dei due maghi gridare Avada Kedavra...
Fu in quel momento che Hermione si svegliò.
Nelle orecchie poteva sentire ancora i due maghi scagliarsi contro la
maledizione senza perdono.
Iniziò a respirare affannosamente in cerca d'aria come se fosse appena
riemersa dalle acque profonde.
Quando le figure attorno a lei si fecero più distinte iniziò a
riconoscere Harry, Ron, Ginny, Blaise ed i due insegnanti. Sentì gli
amici urlare dalla gioia non appena la videro svegliarsi. Le si
scagliarono incontro abbracciandola energicamente.
Ma i pensieri di Hermione si focalizzarono su una singola persona.
Iniziò a guardarsi attorno e ad un tratto notò il corpo di Draco nel
letto accanto al suo.
Tentò di alzarsi velocemente ma le gambe le cedettero. Il suo corpo non
si muoveva da giorni e sicuramente quel riposo forzato lo aveva
indebolito. Inoltre la ferita sanguinate causata da Kristopher
peggiorava la situazione.
-Hermione aspetta.- disse Harry tentando di sorreggerla.
Ma la ragazza di tutta risposta lo allontanò facendosi forza per
rialzarsi. Raggiunse il letto di Draco gettandoglisi addosso.
Calde lacrime iniziarono a solcarle il volto.
-Draco... Draco mi senti... ti prego Draco svegliati.-
-Signorina Granger la pozione cesserà il suo effetto tra poco...- disse
l'anziana donna cercando di rincuorarla.
Ma era come se Hermione non sentisse nessuno.
Continuò a chiamare il nome del ragazzo come una nenia,sperando che al
suo ennesimo richiamo finalmente lui avrebbe aperto gli occhi.
-Hermione cosa è successo ...perché non siete tornati insieme- disse
Blaise preoccupato dal comportamento della compagna.
A quelle parole i singhiozzi della Grifona aumentarono...
-lui... lui mi ha detto di correre... pensavo sarebbe venuto con me
invece...-
-invece...- disse con un filo di voce Blaise.
-invece si è fiondato nella direzione opposta contro Kristopher … lui
lo ha fatto per permettermi di scappare...e poi..-
-Hermione santo cielo vuoi parlare?- disse Zabini aumentando il tono
della voce visibilmente alterato.
-Blaise ti prego...- cercò di calmarlo Harry.
-io non ricordo bene ma … credo di aver sentito qualcuno scagliare un
Avada Kedavra...-
Tutti rimasero in silenzio.
Calò il gelo tra i presenti,come se di colpo un orda di dissennatori
fosse entrata nella stanza.
-chi...- riuscì a chiedere semplicemente Blaise con un filo di voce.
-Blaise io non lo so...- rispose la ragazza stringendo al petto la mano
di Draco.
-a quest'ora la pozione avrebbe già dovuto terminare il suo effetto...-
disse piano Lumacorno nel tentativo di non farsi sentire, ma la sua
voce riecheggiò nel silenzio dell'infermeria.
-Draco … ti prego... non puoi lasciarmi, non ora...- disse piano
Hermione.
Anche le sue parole furono sentite dai presenti.
Hermione poggiò il capo sul petto del ragazzo stringendone con forza la
camicia. Ginny cercò di avvicinarsi a lei ma Harry la trattenne.
Troppo preso dal consolare la sua ragazza e dal vedere l'amica ridotta
in quello stato, Harry notò solo in quel momento che delle lacrime
avevano iniziato a rigargli il volto.
Non capiva bene il perché di quel pianto.
Forse il vedere la disperazione di Hermione o il pianto silenzioso di
Blaise.
Forse il fatto che si era accorto troppo tardi di aver odiato tutta la
vita una persona che in fondo non lo meritava.
Draco non aveva mai meritato il suo disprezzo... tutto quello che aveva
fatto lo aveva fatto costretto dagli eventi, costretto da suo padre,
costretto dal suo nome.
Forse perché quella fu la prima volta che vide Serpeverde e Grifondoro
mettere da parte qualsiasi controversia.
Forse perché solo in quel momento si era accorto di chi davvero fosse
Draco Malfoy...
****
Era passata una intera ora da quando l'effetto della pozione sarebbe
dovuto terminare.
Ma Draco non si era svegliato...
Compagni e professori erano rimasti in infermeria in attesa di una
qualche reazione del ragazzo che però non era avvenuta...
Nella stanza regnava un profondo silenzio, un silenzio più rumoroso di
mille voci, rotto ogni tanto dai singhiozzi di Hermione.
Blaise aveva iniziato a fissare un punto imprecisato fuori dalla grande
finestra della Sala.
Harry e Ron si guardarono. Era arrivato il momento...
Il ragazzo Sopravvissuto si avvicinò piano all'amica.
-Hermione.- disse Harry posandole una mano sulla spalla.
-no...- disse quasi impercettibilmente lei capendo immediatamente cosa
volesse l'amico.
-Hermione ti prego... vieni...- continuò Harry odiandosi per quello che
le stava facendo.
-NO!- gridò lei di tutta risposta.
Un altra mano si posò sulla spalla della ragazza.
-Hermione ti prego... -
la Grifona si voltò ancora in lacrime. Era Blaise.
-io non posso lasciarlo...-
-devi...dobbiamo...- rispose semplicemente il ragazzo con la voce rotta
dal dolore.
Hermione si voltò ancora una volta verso Draco.
Era talmente bello in quell'istante.
Le sembrò quasi di scorgere un sorriso sul suo volto.
Forse adesso avrebbe trovato quella serenità che da troppo tempo
desiderava.
Agli occhi del mondo Draco era un mangiamorte privo di scrupoli che non
era finito in carcere solo per una grazia ricevuta.
Ma ai suoi occhi... ai suoi occhi Draco era tutto ciò che poteva ancora
renderla felice.
Adesso Kristopher aveva davvero vinto...
Kristopher le aveva portato via lui...
Che senso aveva adesso continuare quella vita se non c'era Draco al suo
fianco. Se non c'era lui a sorreggerla nei momenti di difficoltà e a
darle la forza di lottare nonostante tutto.
Hermione maledisse il giorno in cui si era avvicinata troppo al Platano
Picchiatore...
Se fosse stata più attenta lui non l'avrebbe mai trovata, non si
sarebbero mai avvicinati, avrebbero continuato ad ignorarsi per tutta
la vita e adesso Draco sarebbe ancora lì.
Vivo.
Ma se quella sera lui non l'avesse trovata lei non avrebbe mai capito
cosa significasse veramente amare....
Si era innamorata di Draco e adesso LUI glielo aveva portato via per
sempre...
Un urlo disperato echeggiò nel silenzio della Sala.
Hermione si aggrappò con tutta la forza che aveva al corpo di Draco
stringendolo a sé, cercando di sentire ancora il calore del suo corpo.
-Hermione...- la voce di Blaise la riportò alla realtà.
La ragazza quasi come un automa si alzò guardando un ultima volta il
viso di Draco. Iniziò ad avvicinarsi al suo volto ignorando i presenti
e gli posò un leggero bacio sulle labbra, un bacio che sapeva di calde
lacrime salate.
Blaise si avvicinò a lei per sorreggerla e allontanarla da lì. Hermione
sembrava un corpo vuoto.
ERA un corpo vuoto...
Non guardò in faccia nessuno mentre si allontanava ma riuscì comunque a
notare il volto di tutti i presenti rigato dalle lacrime.
Com'era strana la vita a volte... tutti lì a piangere un ragazzo che
fino a poco tempo prima era disprezzato ed odiato.
Arrivata a metà corridoio le gambe le cedettero ma Blaise fu più veloce
riuscendo a sorreggerla.
Hermione alzò il volto incrociando lo sguardo del ragazzo.
-perdonami...- disse con la voce rotta dai singhiozzi.
Perdonami per averti portato via il
tuo migliore amico...
-no Hermione..grazie...grazie per averlo salvato...Prima di conoscerti
lui era il fantasma di sé stesso ma tu gli hai dato un motivo valido
per andare avanti, qualcosa per la quale valesse la pena lottare e si,
anche morire...- rispose Blaise.
Hermione non si sarebbe mai aspettata quelle parole. Avrebbe preferito
che il ragazzo le riversasse addosso tutto l'odio di cui era capace, lo
stesso disprezzo che lei provava in quel momento per se stessa.
-Blaise...- disse lei aggrappandosi al compagno piangendo.
Il ragazzo la strinse iniziando ad accarezzarla dolcemente.
Si ritrovarono insieme, legati dal dolore e dall'amore che allo stesso
modo provavano per Draco.
Solo allora lo sentì.
-Hermione...-
fu appena un sussurro che però non passò inosservato alle sue orecchie.
La ragazza si voltò verso il corpo di Draco disteso nel letto.
-hai sentito?- chiese Hermione a Blaise senza però distogliere lo
sguardo dal biondo.
-cosa?- disse lui seguendo il suo sguardo.
-Draco...-
-Hermione... Draco è morto...- continuò lui cercando di convincerla ad
uscire dalla stanza.
Ma la ragazza in risposta si divincolò dalla sua presa avvicinandosi
nuovamente al corpo del biondo.
-Hermione...- cercarono di fermarla gli amici.
La ragazza iniziò ad osservare da vicino il volto di Draco. Era
impassibile eppure...
Eppure Hermione era sicura che non fosse stata solo la sua
immaginazione...
Hermione si sedette accanto a lui prendendogli una mano e stringendola
al suo petto.
-Draco... Draco mi senti?... Sono qui...
-
-Hermione per favore.- Stavolta fu Ginny a farsi vicina non potendo più
sopportare la vista dell'amica in quelle condizioni.
Hermione però continuava a non prestare ascolto.
-Draco... ti prego … torna da me...- lo pregò infine tra le lacrime.
E fu in quel momento che finalmente Draco aprì gli occhi.
-Draco!- quasi gridò dalla gioia la ragazza che senza pensarci lo
strinse a sé.
-ah...- si lamentò Draco dolorante,probabilmente, a causa della lotta
contro il mago.
-sei vivo...- disse Hermione in realtà più a se stessa che a lui.
-pensavi davvero che quel bell'imbusto mi avesse ucciso?- disse
ghignando Malfoy.
-sei stato uno stupido...-
ma proprio in quel momento, prima che Draco potesse ribattere,i
compagni si avvicinarono.
-DRACO!- gridò Blaise gettandosi addosso all'amico.
-AH Blaise...- disse in preda al dolore il Serpeverde.
-Malfoy... e noi che pensavamo di esserci liberati di te!- disse Harry
mentre si abbassava verso il ragazzo abbracciandolo.
-grazie.- gli sussurrò poi piano all'orecchio.
Draco dovette farsi forza per credere davvero che Harry Potter lo
stesse ringraziando.
Solo allora si accorse che Hermione non era più accanto a lui.
Iniziò a cercarla con lo sguardo notando che si era fatta da parte per
permettere anche agli altri di riabbracciarlo. Solo in quel momento
vide che la ragazza stava piangendo.
Hermione piangeva per lui...
I loro sguardi si incrociarono. Lei gli sorrise.
Lei era lì, ed era finalmente salva...
Quando era riuscito ad uccidere Kristopher il buio e la nebbia lo
avevano avvolto. Camminava e camminava senza riuscire a trovare la
strada giusta del ritorno.
Per un attimo pensò che per lui fosse finita.
Ma proprio quando le speranze lo stavano abbandonando la sentì.
La voce di Hermione ed il suo richiamo disperato gli avevano fatto
ritrovare la strada.
-questo significa che Von Stein...- iniziò Ron.
-è morto... e stavolta per sempre...- terminò Draco.
-Signor Malfoy, la ringrazio a nome di tutto il mondo magico per aver
rischiato la sua vita per salvare quella della Signorina Granger!-
disse una sorridente McGranitt, felice di vedere che entrambi i suoi
studenti erano sani e salvi.
-beh ragazzi dato che finalmente tutto è finito per il meglio è ora che
andiate, il Signor Malfoy deve riposare.- continuò allegra la
McGranitt. -Inoltre si è fatto tardi, le lezioni ormai sono terminate
ed esclusivamente per oggi siete tutti giustificati!- aggiunse infine
tornando la maga petulante di sempre.
I ragazzi si misero a ridere poi Ginny si voltò verso l'amica.
-Hermione...-
-cosa Ginny- disse lei sorridente asciugando le ultime lacrime che
ancora le bagnavano le guance.
-Herm sei... sei tu...-
-chi dovrei essere Ginny- rispose la ragazza ridendo
-no Herm... il sole...- continuò l'amica.
Solo a quel punto la ragazza capì. Si voltò verso la finestra
dell'infermeria e vide che il sole era tramontato lasciando il suo
posto alla luna.
E lei non si era trasformata...
-HERM... è finita!- le dissero gli amici abbracciandola.
Ma la ragazza rimase ferma continuando ad osservarsi le mani.
Vide cadere su di esse delle lacrime e solo in quel momento si accorse
che aveva ricominciato a piangere.
Si voltò verso Draco che nel frattempo la stava osservando.
-Uccidendo Von Stein Draco deve aver spezzato la maledizione.- disse
Harry all'amica.
-si ...- rispose semplicemente Hermione non trovando altre parole
adatte da pronunciare.
Eccomi qui con il nuovo capitolo
:) Intanto ringrazio tutti quelli che leggono e lasciano un commento,
tutti quelli che hanno messo la
FF nelle seguite, preferite, ricordate..
Devo ammetterlo per un momento ho
davvero pensato di fare morire Draco, ma la mia parte romantica me lo
ha severamente vietato!
Detto ciò spero il capitolo vi sia
piaciuto :)
Ho modificato ulteriormente gli
ultimi capitoli quindi non so ancora se il prossimo sarà l'ultimo.
A presto ed ancora un infinito
Grazie!
Maya. |
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Capitolo 19 *** Capitolo 19 ***
CAPITOLO
19
Hermione era seduta nella Sala Comune Grifondoro intenta ad
osservare dal davanzale il cielo stellato. Erano quasi le 11 ed i
compagni si erano quasi tutti ritirati nei dormitori.
Era tardi ed Hermione sentiva addosso una stanchezza mai provata prima.
Tutti i muscoli del corpo le dolevano e la testa sembrava le stesse
scoppiando.
Eppure la Grifona non riusciva a prendere sonno.
La ragazza continuava a guardare la luna come se la vedesse per la
prima volta.
Quanto aveva sognato quel momento, quanto aveva sperato un giorno, di
poter tornare a guardare la notte con i suoi occhi.
Era così immersa nei suoi pensieri che non sentì Ginny avvicinarsi e
sedersi di fronte a lei.
-come ti senti?-
Hermione guardò l'amica.
-non lo so. È tutto così ...strano...-
-immagino... sai, ci hai fatto prendere un bello spavento quando ti
abbiamo trovata svenuta sulla neve.-
Hermione tornò a guardare il cielo. Ricordava bene quel giorno. Stava
andando a cercare Draco quando il suo sguardo fu attratto dal corvo che
aveva visto qualche ora prima durante la lezione della McGranitt. Poi
però …
Senza capire il motivo si era trovata nella Foresta Proibita come se
fosse stata spinta da una forza superiore e fu lì che lo vide. Il corvo
si trasformò improvvisamente, lasciando al suo posto Kristopher.
Von Stein era di fronte a lei, di nuovo...
Da quel momento in poi ricordava solo quello strano posto che sembrava
Hogwarts ma che in realtà non lo era.
Ricordava di chiamare Draco con tutte le sue forze e chiedere
disperatamente il suo aiuto.
Ricordava la nebbia ed il freddo.
-mi dispiace avervi fatto stare in pena.- aggiunse Hermione destandosi
dai suoi pensieri.
-oh non immagini neanche quanto, specialmente Malfoy.-
-Malfoy?- chiese Hermione voltandosi di scatto verso l'amica
-Oh Herm andiamo.. vuoi farmi credere che dopo tutto quello che ha
fatto per te, dopo che ha rischiato la vita per salvarti... tu abbia
ancora dei dubbi su di lui?-
la giovane Grifona abbassò lo sguardo sentendo le gote tingersi di
rosso. Come si sarebbe dovuta comportare adesso con lui? Dopo quel
bacio di fronte a tutti poi...
-Herm... ma davvero non hai capito?-
-capire cosa?- chiese ingenuamente lei
L'amica sorrise.
-la maledizione … cosa diceva la maledizione Herm?!-
Hermione guardò la rossa titubante non capendo dove volesse arrivare.
-Di notte in un modo, di giorno in un altro. Questa sarà la norma
finche il giorno e la notte si uniranno …-
-...e un unica cosa diverranno...- concluse al suo posto Ginevra.
-la maledizione non parlava di un eclisse...- continuò Hermione
iniziando a capire.
-la maledizione non ha mai parlato di un eclisse...Kristopher non
sarebbe mai stato così sciocco, non si sarebbe mai riferito a qualcosa
di tanto semplice... non avrebbe mai permesso che qualche evento così
prevedibile potesse distruggere la maledizione. Tu e Malfoy siete
sempre stati così diversi,così lontani... proprio come il giorno e la
notte... e solo l'amore nato tra il giorno e la notte avrebbe potuto
spezzare la maledizione. Non c'entra nulla la morte di Kristopher
Hermione... tu e Draco eravate destinati a stare insieme... solo
l'amore nato tra voi due avrebbe potuto spezzare la maledizione. Un
amore nato tra due persone così diverse ma così simili...Era questo che
vi legava, era questo che vi spingeva a stare insieme sin da quel
giorno alla stazione. Perché il giorno e la notte sono destinati a
stare insieme...Era per questo che Draco faceva dei sogni che ti
riguardavano ed è per questo che lui è stato l'unico a poterti
raggiungere nell'Altrove.Tu stessa mi dicevi sempre che c'era qualcosa
che ti spingeva verso lui o no?!-
Hermione era senza parole ancora incredula a causa del discorso di
Ginny. Ora tutto era chiaro...
Quello strano legame che l'aveva spinta giorno dopo giorno ad
avvicinarsi al ragazzo, quell'amore impossibile, su cui nessuno avrebbe
mai scommesso, che nessuno avrebbe mai creduto sarebbe potuto nascere...
Specialmente Kristopher...
Hermione si alzò di scatto ed iniziò a correre verso l'infermeria
finché il fiato non le si mozzò per la stanchezza. Quando aprì la porta
però trovò la sala vuota...
-dov'è Draco?- chiese svelta a Madama Chips che era accorsa turbata da
quel rumore.
-Signorina le sembra modo?-
-la prego mi dica semplicemente dov'è Draco...-
L'infermiera sospirò rassegnata.
-Il Signor Malfoy è testardo come un mulo, ha voluto andare via a tutti
i costi dopo aver preso una pozione ricostituente.-
-oh...capisco... la ringrazio...- disse amareggiata Hermione.
Hermione si chiuse la porta alle spalle. Ormai era tardi e non poteva
certo piombare nella Sala Comune delle Serpi a quell'ora della notte...
Inoltre se Gazza o qualcun altro l'avesse trovata a gironzolare in giro
per i corridoi avrebbe passato un bel guaio.
Eppure...
Si voltò verso la grande finestra che dava sul giardino. Un alito di
vento le accarezzò dolcemente il viso facendola beare di quella
piacevole sensazione che da tempo non provava.
La notte la stava chiamando a sé...
***
Arrivò al lago, camminando sulla neve alta che candida attutiva i suoi
passi. C'era freddo, ma Hermione non era mai stata tanto bene come in
quel momento.
Ad un tratto sentì dei passi dietro di lei che la fecero voltare
velocemente.
Draco era lì, in piedi, che la osservava da lontano.
Hermione sorrise.
Ancora una volta il destino l'aveva portata da lui...
Lenta si avvicinò al giovane.
-ciao...-
-ciao...- rispose piano il ragazzo.
-perché non sei in infermeria?-
-ho passato troppo tempo lì dentro... avevo bisogno di uscire un
po'...- rispose Draco ghignando.
Hermione provò uno strano senso di colpa nel sentire quelle parole.
-mi dispiace...-
-non devi scusarti...- rispose lui semplicemente.
Il ragazzo si voltò verso il lago iniziando ad osservare la luna che si
rifletteva su di esso.
Ed Hermione non poté fare a meno di guardarlo e pensare a quanto fosse
dannatamente bello.
Quante ne avevano passate insieme in quei mesi, dall'inizio della
scuola ad ora. Tutti i momenti, tutte le liti, le incomprensioni, le
riappacificazioni... tutto era servito per portarli fino a quel punto.
Hermione faceva quasi fatica a credere che quell'uomo davanti a lei,
fosse lo stesso ragazzino spocchioso e viziato che aveva conosciuto al
primo anno.
-perché l'hai fatto?-
Draco si voltò verso lei.
-perché hai rischiato la tua vita per salvarmi Malfoy?...- continuò
Hermione iniziando ad avvicinarsi lentamente al compagno.
Il ragazzo rimase fermo ad osservarla.
Perché le aveva salvato la vita?! Perché niente avrebbe avuto senso se
lei non fosse stata accanto a lui...
-non potevo lasciarti lì... non dopo che avevi chiesto il mio aiuto.-
Hermione rimase spiazzata da quella risposta.
No Hermione tu sai che c'è altro...
-solo per questo?- continuò lei fermandosi a pochi passi dal suo volto.
Draco poteva riuscire a sentire il suo dolce profumo a quella minima
distanza. Inspirò a pieni polmoni ed il profumo di lei gli invase le
narici ed i pensieri.
-cos'altro dovrebbe esserci Granger?- disse lui inchiodando il suo
sguardo al suo.
Il cuore di Hermione iniziò a battere all'impazzata. Era a pochi passi
da Draco eppure...
Il ragazzo le posò una mano sulla guancia iniziando ad accarezzarla.
-Granger … io sarò sempre il Mangiamorte e tu l'eroina del mondo
magico...Io sarò sempre il cattivo e tu la buona e sai meglio di me che
questo non cambierà mai.-
-ma tu mi hai salvato la vita, hai rischiato la tua vita per me... a me
non importa ciò che pensano gli altri finché tu sei accanto a me..- lo
interruppe lei capendo cosa stesse cercando di dire.
-un giorno ti importerà Granger...-
Calò un attimo di silenzio durante il quale i due continuarono a
fissarsi intensamente.
-sei bellissima alla luce della luna Mezzosangue..- disse poi di colpo
lui.
Hermione sentì un calore propagarsi per le gote. Doveva essere
arrossita.
-Buona notte Granger.- disse lui voltandosi ed iniziando ad
allontanarsi.
Dov'è finito il tuo coraggio
Grifondoro...
-io ti amo...- disse Hermione piano. Era la prima volta che lo diceva
ad alta voce. Le sembrò così strano ma allo stesso tempo era come se
fosse la cosa più naturale del mondo.
-Malfoy io ti amo!- ripeté stavolta a voce più alta.
Vide il ragazzo fermarsi di colpo. Fu solo un istante perché subito
Draco ricominciò a camminare in direzione del castello.
Hermione rimase pietrificata, come se un Dissennatore fosse arrivato di
colpo rubandole l'anima.
Se la teoria di Ginny era vera perché se n'era andato ignorandola.
Magari la teoria di Ginny non è poi
così vera...
Gli occhi le si riempirono di lacrime. Eppure ne era così sicura...
Hermione si era davvero convinta che la maledizione non fosse stata
spezzata dalla morte di Kristopher ma dal loro amore.
Si voltò verso il lago chiudendo gli occhi, cercando di impedire a
quelle lacrime prepotenti di uscire.
Ad un tratto sentì dei passi avvicinarsi veloci verso lei.
Ebbe appena il tempo di voltarsi che un braccio la strinse con forza.
Sentì poi due morbide labbra posarsi sulle sue. Draco era tornato.
Draco la stava baciando.
Chiuse gli occhi beandosi di quel contatto e facendosi trasportare da
quelle meravigliose sensazioni mai provate prima.
Si staccarono solamente quando il respiro iniziò a mancargli.
-che significa.- chiese lei guardandolo negli occhi.
-Granger sin dall'inizio ho cercato di allontanarti da me, di
proteggerti da me perché il mondo probabilmente non mi assolverà mai
dai miei peccati … probabilmente sono egoista, probabilmente finirai
con l'odiarmi ma... Hermione ho bisogno di te, ho bisogno di averti al
mio fianco.-
Hermione sorrise mentre calde lacrime iniziarono a rigarle il volto.
Stavolta però erano lacrime di gioa...
-non hai ancora capito che non è stata la morte di Kristopher a
spezzare la maledizione?! - disse infine lei.
Il ragazzo la guardò con sguardo curioso.
-Draco sei tu la luna della mia vita*. Noi non potremo mai stare
separati perché ci apparteniamo, come la notte ed il giorno.-
-la maledizione...- provò a dire Draco che iniziava a capire.
-si... solo tu potevi liberarmi dalla maledizione! Tu hai rischiato la
tua vita per salvarmi ed io sarei disposta ad andare contro al mondo
intero pur di stare al tuo fianco.-
Draco si perse per un attimo in quegli occhi d'ambra che tanto amava,
gli stessi occhi che tante notti aveva osservato
inconsapevolmente.
La baciò assaporando finalmente quel momento che tanto a lungo aveva
atteso.
Rimasero nel giardino tutta la notte, parlando e scambiandosi teneri
baci finché l'alba non arrivò.
Era la prima alba dopo molto tempo che Hermione poteva guardare
con i suoi occhi, gli occhi di un essere umano.
La guardò abbracciata a Draco, pensando al loro amore ,complicato
ma semplicemente perfetto.
La guardò abbracciata a Draco pensando che quella sarebbe stata la
prima alba della sua nuova vita.
*frase tratta da Game of Thrones.
Ed eccoci giunti fino a qui
ragazzi e ragazze :)
Io voglio solo ringraziarvi
perché continuate a seguire e leggere le mie storie spronandomi ogni
giorno a scrivere.
La storia, ufficialmente si
conclude qui con un immancabile lieto fine, ma...
MA...
Siccome, in teoria, avrei un altra
mezza idea in mente...
per questa volta sarete VOI a
decidere come la storia dovrà concludersi.
Così... (alla “e vissero
tutti felici e contenti”)
o con il SECONDO finale,che
premetto non ho ancora scritto bene quindi gli aggiornamenti potrebbero
non avere una cadenza precisa (cercherò però di essere sempre il
più puntuale possibile)
QUINDI... lascio a voi la
scelta ^^ fatemi sapere ;)
|
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Capitolo 20 *** Capitolo 20 ***
Bene ragazzi, ecco la seconda
parte della storia!
Inizialmente ero molto indecisa se
pubblicarla o meno per paura che la FF diventasse troppo "forzata" però
ho preferito seguire il vostro consiglio :)
Detto ciò, buona lettura!
CAPITOLO 20
Era passato un mese.
Un intero mese da quando la maledizione di Hermione era stata
spezzata.Tutto era tornato alla normalità ed Hermione aveva potuto
riprendere in mano le redini della sua vita, la sua vita prima
dell'incontro con Kristopher. Da un mese infatti,la ragazza non era più
costretta a correre a nascondersi al tramonto per paura di trasformarsi
in falco davanti ai compagni o saltare le cene con i suoi amici per
rimanere rinchiusa in camera. Quella vita fatta di dolore, lacrime e
tristezza ormai, era solo un brutto ricordo.
Spesso Hermione si ritrovava a pensare a quell'anno della sua vita,
l'anno forse più complicato e difficile in assoluto. Si trovava a
pensare a tutte le rinunce,alle paure,alle lacrime.
Vi erano attimi in cui però una paura irrazionale la assaliva,
attimi nei quali pensava che un giorno, aprendo gli occhi, si sarebbe
trovata nuovamente imprigionata in quel corpo non suo, nuovamente
rinchiusa in quella prigione e che la maledizione, in realtà, non si
fosse mai spezzata.
Ma poi, a mente lucida, ricordava che ormai tutto era finito e che
niente sarebbe mai più andato storto e tutto grazie a lui.
Draco...
La giovane Grifondoro a volte faceva ancora fatica a pensare a tutta
quella assurda storia. Faceva fatica a pensare che Draco, lo stesso
ragazzino che per anni l'aveva derisa ed umiliata, il suo nemico
di sempre con il quale aveva passato anni ed anni a litigare, fosse la
stessa persona che adesso era al suo fianco, la persona che l'aveva
salvata spezzando la maledizione e che le aveva fatto scoprire cosa
significasse amare.
La ragazza sollevò gli occhi dal piatto che aveva di fronte a sè, nel
quale vi era posta una fetta di torta di zucca ormai semi finita, con
il suo ormai immancabile sorriso sulle la labbra.
Si,perché ormai Hermione non aveva più motivo di non sorridere o essere
triste. Non aveva più motivo di piangere e maledire ogni giorno la sua
vita e la sua intera esistenza.
In quel momento Draco, forse sentendosi osservato, distolse lo sguardo
da Blaise con il quale stava intrattenendo una conversazione per
incrociarlo con il suo. Lui le ghignò e lei rispose con un meraviglioso
sorriso.
Il giovane Malfoy era bellissimo... ed era suo.
Ormai tutta la scuola era a conoscenza della loro relazione, anche
perché i due ragazzi non facevano assolutamente nulla per nasconderla e
in fondo, perché avrebbero dovuto?! Nessuno dei due era mai stato tanto
felice come in quel momento. I due giovani amanti passavano la maggior
parte del tempo insieme, dalle lezioni alle pause, dalle uscite ad
Hogsmade allo studio in biblioteca. Draco dal canto suo , si ritrovò a
fare cose mai fatte prima con una ragazza, a provare emozioni mai
provate prima e tutto grazie a lei.
Hermione gli aveva dato una seconda possibilità salvandolo dalle
tenebre, facendolo riemergere da quel mare che lo stava inghiottendo
pian piano ma sopratutto, salvandolo da sé stesso.
La scuola intera ormai sembrava aver dimenticato il suo passato e quel
marchio che gli deturpava la pelle.
Draco ed Hermione erano indissolubilmente legati ed era inutile dire
che erano stati l'uno la salvezza dell'altro.
Il ragazzo inoltre, dimostrava una sorta di adorazione nei
confronti di Hermione che nessuno avrebbe mai immaginato. Quando
si trovava vicino a lei infatti, il biondo Serpeverde non poteva fare a
meno di toccarla. Non era importante il modo: poteva essere un
abbraccio o un braccio stretto attorno al fianco di lei in segno di
protezione. Altre volte capitava semplicemente che le sfiorasse in un
gesto intimo le dita o che intrecciasse le mani alle sue ma,
indipendentemente da ciò che fosse, era come se il ragazzo provassero
costantemente il bisogno di sentire la presenza dell'altra, come se
sentisse la necessità fisica di starle accanto, come se avesse
costantemente paura che lei potesse svanire dissolvendosi nell'aria.
Ovviamente in pubblico Draco cercava sempre di limitarsi a piccoli
gesti, era sempre molto riservato e poco espansivo ma in privato, il
ragazzo era dolce e sensuale come nessuno.
L'amore che le dava era semplicemente perfetto, un mix di attenzioni e
freddezza, un amore che forse solo chi lo conosceva bene era capace di
capire.
Hermione inoltre aveva notato che spesso il ragazzo la osservava da
lontano. Non sapeva se a causa della preoccupazione data dai recenti
fatti vissuti o semplicemente per gelosia. Qualsiasi fosse il motivo,
nessuno aveva più provato ad avvicinarsi a lei: tutti sapevano che
Hermione era off-limits e nessuno sano di mente si sarebbe mai messo
contro il re delle Serpi. Sopratutto dopo il piccolo minaccioso avviso
che il Serpeverde aveva rifilato ad Andrew Kirke durante l'ultima
partita di Quidditch e che, gli era costato una settimana di
infermeria.
Certo spesso litigavano, in fondo sarebbero sempre rimasti l'arrogante
Malfoy e la saccente Granger, ed entrambi volevano sempre avere
ragione, ma diciamo che ormai avevano trovato modo piuttosto piacevole
di fare pace.
Presa da quella miriade di pensieri, Hermione non si accorse che Blaise
e Draco erano davanti il tavolo dei Grifoni intenti ad aspettare che i
compagni finissero.
-Granger ci sei?- chiese lui con un sorriso divertito in volto
vedendola così estraniata dal resto del mondo. La ragazza alzò di colpo
lo sguardo trovandosi il volto del biondo a pochi centimetri dal
suo -si, scusami ero distratta! Andiamo.- rispose lei veloce
prendendo le sue cose e avvicinandosi a lui. Gli posò un leggero bacio
sulle labbra e,tutti insieme, si avviarono verso la lezione della
mattina.
Ormai,con sommo piaecere dei professori, le controversie tra Grifondoro
e Serpeverde si erano (quasi) del tutto appianate ed i ragazzi andavano
(quasi) d'amore e d'accordo.
Tranne durante le partite di Quidditch è ovvio...
Mentre si dirigevano tutti insieme verso l'aula di Pozioni ad un tratto
un ragazzo, sicuramente del primo anno e che andava particolarmente di
fretta,urtò Hermione facendola voltare. La ragazza notò che al bambino
erano caduti tutti i libri dalla borsa spargendosi per il pavimento di
marmo. Senza pensarci Hermione si chinò ad aiutarlo. -Perdonami
Hermione Granger.- disse lui timidamente.
La ragazza sorrise nel pensare come lei, Harry e Ron, fossero ormai
conosciuti da tutti, pensino i più piccoli, a causa della loro fama di
salvatori del mondo magico – stai tranquillo capita a tutti, ma fai
attenzione la prossima volta potresti farti male.- rispose lei con un
fare piuttosto materno che fece sorridere Draco. Il ragazzino
contraccambiò il sorriso correndo poi via.
Quando Hermione si sollevò da terra, intenta a tornare dai compagni
rimasti qualche metro più avanti, qualcosa la fece bloccare. In mezzo
alla confusione degli studendi che si dirigevano verso le aule infatti,
vi erano due occhi che la osservavano. Erano due occhi di ghiaccio,
così freddi e pungenti da entrarti nel profondo dell'anima e che
Hermione, purtroppo, conosceva fin troppo bene.
Kristopher era lì, fermo, intento a guardarla.
Ad Hermione cadde la borsa di mano.
Si portò istintivamente una mano alla bocca cercando di trattenere
quell'urlo che prepotente cercava di uscire. Il fiato le iniziò a
mancare e sentì gli occhi pungerle a causa delle lacrime -Granger stai
bene? Che ti succede?.- chiese subito Draco che preoccupato si era
avvicinato a lei insieme ai compagni. Il ragazzo aveva subito notato
quello strano atteggiamento. Hermione era terrorizzata e proprio non
riusciva a capire a cosa fosse dovuto. La ragazza si voltò verso di
lui, pallida in volto, senza riuscire a pronunciare alcuna parola.
-Kristopher... - riuscirono ad un tratto a capire gli amici tra le
parole biascicate da Hermione. I allora ragazzi si guardarono l'un
l'altro istintivamente.
-Herm Von Stein è morto... - provò a tranquillizzarla Harry posando a
sua volta una mano sulla sua spalla notando solo in quel momento il suo
tremore, ma la ragazza si scostò come bruciata al suo tocco turbata
probabilmente, dal fatto che nessuno le credesse -NO … è laggiù!-
insistette con voce tremante Hermione indicando il punto poco distante
da loro.
Ma quando anche lei si voltò nuovamente,non vide nessuno. Il mago era
sparito.- io... io l'ho visto...era lì...- continuò a ripetere Hermione
iniziando a guardarsi intorno alla ricerca dell'uomo.
Fu Draco ad arrestare quella ricerca incessante bloccandola per le
spalle, tormentato nel vedere la ragazza in quello stato -Granger...
Von Stein è morto... l'ho ucciso io... non devi più temere nulla ormai-
disse il biondo stringendola a sé nel tentativo di tranquillizzarla.
Iniziò ad accarezzarle dolcemente i capelli sussurrandole parole
all'orecchio in modo che solo lei potesse ascoltarlo.-Hermione non ti
accadrà nulla finché ci sarò io al tuo fianco.- Ed era vero. Non
avrebbe mai permesso a nessuno di farle nuovamente del male, a costo di
sacrificare la sua stessa vita, pensò in un impeto di rabbia il giovane
mago.
Hermione alzò gli occhi ancora colmi di lacrime incrociando quelli del
ragazzo. In quel momento le sembrò di osservare due pozze di piombo
fuso , soffermandosi a pensare quante milioni di sfaccettature avessero
gli occhi di Draco a seconda delle situazioni. Solo allora la Grifona
iniziò a respirare regolarmente. Draco aveva ragione, Von Stein era
morto, lui l'aveva ucciso mentre si trovavano nell'Altrove, lo aveva
sentito lei stessa mentre scagliava la maledizione senza perdono. Che
stesse diventando pazza allora?! Hermione si scostò leggermente dal
ragazzo quel poco che bastava per asciugarsi gli occhi e le guance
ancora umide dal pianto.
Ricordò solo allora che si trovavano in mezzo al corridoio ed Hermione,
notò che molti studenti si erano fermati incuriositi da quel suo strano
attacco di panico, nonostante gli amici cercassero inutilmente di
allontanarli.
La ragazza prese un profondo respiro cercando di ricomporsi e darsi un
contegno in quella situazione divenuta estremamente imbarazzante -si
io… devo averlo immaginato... scusatemi ragazzi...davvero...-
disse infine lei sorridendo agli amici nel vano tentativo di
rincuorarli.
-sicura di stare bene? Se ti va possiamo andare in infermeria.- chiese
Harry avvicinandosi nuovamente all'amica. Hemione però al solo sentir
nominare l'infermeria ed i ricordi ad essi correlati, l'immagine priva
di vita di Draco disteso in quel letto, provò un brivido lungo la
schiena.
-no davvero ragazzi sto bene, forza andiamo siamo già in ritardo!-
aggiunse infine lei che, con quelle parole, riuscì a convincere gli
amici di essersi ripresa!
Draco ed Hermione, seguiti dagli altri, ripresero il loro cammino verso
l'aula di Pozioni non prima però che la ragazza, lanciasse un ultimo
sguardo alle sue spalle...
***
Quel giorno l'ultima lezione del pomeriggio era stata Erbologia. Dopo
gli avvenimenti di quella mattina Hermione era felice che la giornata
stesse finalmente giungendo al termine. La vista, o presunta vista, di
Kristopher, l'aveva scossa talmente tanto da privarla di tutte le
forze. Possibile che quel dannato mago dovesse tormentarla anche da
morto? Possibile che neanche adesso che tutto sembrava andare per il
verso giusto lei potesse considerarsi libera? Davvero il ricordo di
quel mago era così forte e vivido nella sua mente da sembrare così
reale?
Hermione si stava dirigendo silenziosa verso l'ingresso del castello
insieme ad Harry e Ron il quale continuava a lamentarsi del freddo e
del fatto che la Sprite avrebbe dovuto decidersi, una volta per tutte,
ad abbandonare l'idea delle lezioni in Serra. Hermione sentiva i
discorsi degli amici senza però ascoltarli realmente troppo distratta
dai suoi pensieri e quel senso di disagio che non l'aveva abbandonata.
-Hermione...- sentì ad un tratto mentre una mano le toccava la spalla
facendola trasalire. Solo in quel momento si accorse di essere arrivata
all'ingresso della scuola dove Draco la stava attendendo. Era stato
proprio lui infatti a chiamarla.
-Granger sei sicura di stare bene? - chiese nuovamente lui capendo che
la ragazza aveva ancora qualcosa che non andava. Lei però gli sorrise
di rimando non volendo preoccuparlo ulteriormente. -si Draco sto bene,
stai tranquillo. - rispose sorridendo e alzandosi in punta di piedi
quel tanto che bastava per separare le distanze tra i due e posagli in
leggero bacio sulle labbra. Quando lo guardò negli occhi però notò che
questi erano ancora velati da una leggera ombra di preoccupazione.
Hermione si sentì tremendamente in colpa vedendo il ragazzo in quello
stato a causa sua, dandosi mentalmente della stupida per quella
preoccupazione insensata che provava.
Come leggendogli nella mente, il biondo rilassò immediatamente il
volto, tornandola a guardare con il solito sguardo di sempre. Quello
sguardo che solo lei era capace di scorgere e che solo lei aveva il
privilegio di poter osservare.
-miseriaccia non mi ci abituerò mai.- intervenne ad un tratto Ron
turbato probabilmente da quel momento di intimità tra i due giovani
amanti e facendo ridere i presenti.
-comunque Mezzosangue, ero venuto ad avvisarti che la McGranitt ti
cerca, mi ha fermato alla fine della lezione. In realtà vuole che
andiamo anche noi in Presidenza.- disse ad un tratto Draco poggiando
una mano lungo il fianco di lei e stringendola con fare protettivo a sé.
-come mai?- chiesero subito loro curiosi dalla strana richiesta della
Preside. Draco esitò un istante per poi rispondere- non so in realtà ma
la vecchia sembrava piuttosto seria. AHI!- si lamentò il ragazzo
massaggiandosi una spalla poiché Hemione gli aveva dato un leggero
pugno riprendendolo per l'appellativo poco carino dato alla donna.
-Mezzosangue sei troppo manesca!- iniziò a prenderla in giro il biondo.
La ragazza rise diverita a quell'affermazione.-io? ma se sono la
ragazza più pacifica del mondo!- inziò lei offesa. -vogliamo ricordare
il pugno che mi hai dato al terzo anno?- disse in tutta risposta Draco
facendo ridere i tre amici al ricordo.
-te lo eri meritato Malfoy!-
Continuando così i quattro si diressero verso lo studio della donna.
Quando arrivarono alla presidenza i ragazzi trovarono, come di
consueto, i due grandi Gargoyles di pietra di guardia all'entrata. Non
appena Harry pronunciò la parola d'ordine, le due figure si spostarono
emettendo un enorme ruggito e lasciandogli pieno accesso alla
presidenza.
Quando entrarono Hermione ed Harry (ma sopratutto Harry) provarono uno
strano senso di disagio e nostalgia. Non entravano nella stanza da
molto tempo, da forse prima della guerra, eppure tutto era come
ricordavano. Harry notò che perfino la spada di Godric Grifondoro era
tornata nella teca che gelosamente la custodiva. L'unica cosa che
mancava era Fanny, la fedelissima fenice di Silente.
Appena i ragazzi entrarono, un gran vociare proveniente dai dipinti si
sollevò per la stanza. I tre amici notarono con immenso piacere che i
quadri di Silente e Piton erano posti al centro di essa.
-Buongiorno cari ragazzi come state? È da molto che non ci si vede!-
chiese il vecchio preside avvicinandosi a loro con il suo solito tono
gentile. Harry ed Hermione gli sorrisero di rimando felici di poter
intrattenere nuovamente una conversazione con il vecchio uomo. -si
preside stiamo bene e lei?-
Silente sorrise – non c'è male ragazzi, non c'è male... e lei Signor
Malfoy? Ho sentito molte belle cose su di lei negli ultimi tempi.-
continuò l'uomo rivolgendo il suo sguardo dolce a Draco. Il ragazzo,
che era rimasto di proposito in disparte, sentì una sorta di disagio
causato dall' imbarazzo nei confronti dell'uomo. Aveva cercato di
ucciderlo e nonostante tutto, il vecchio preside non aveva mai perso la
fiducia che riponeva in lui. Hermione, capendo la situazione, gli tese
una mano incoraggiandolo ad avvicinarsi. Draco la osservò per
qualche istante esitante, per poi intrecciare le sue dita con quelle
della ragazza avvicinandosi.
Guardò per un istante Hermione negli occhi pensando a quanto coraggio,
inconsciamente, fosse capace di infondergli. Accanto a lei niente
poteva andare male.
-sto bene preside, la ringrazio.- rispose con tono educato Malfoy.
L'uomo di rimando gli sorrise gentilmente. Hermione lanciò uno sguardo
carico di orgoglio al giovane che le strinse con maggiore vigore la
mano. -Preside cercavamo la professoressa McGranitt ma forse non è
ancora rientrata...- chiese ad un tratto Harry al vecchio mago.
Non fu però l'ex preside a dare risposta alla domanda posta da Harry.
-No infatti, la Preside non è ancora arrivata.- disse una profonda voce
maschile alle loro spalle.
Quando i ragazzi si voltarono ciò che videro gli fece letteralmente
gelare il sangue nelle vene, mozzandogli il respiro.
Kristopher Von Stein era lì in piedi, di fronte a loro.
Bene... eccoci qua! della serie
"anche i morti tornano"
fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo molto
:)
|
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Capitolo 21 *** Capitolo 21 ***
CAPITOLO 21
-La Preside non è ancora arrivata.-
rispose però una profonda voce maschile.
Quando i ragazzi si voltarono gli
mancò letteralmente il respiro.
Kristopher Von Stein era lì in piedi
di fronte a loro.
Hermione rimase impietrita alla vista del mago! Allora non era stato
solo un brutto scherzo della sua mente, non era stata la paura a
mostrargli il mago in giro per i corridoi...
Lui era lì, ed era vivo.
Incapace di dire o fare qualsiasi cosa non si accorse neanche che
Draco, Harry e Ron le si erano parati davanti per proteggerla
sfoderando le bacchette.
Subito i tre le puntarono contro il mago, dovendo combattere anch'essi
contro lo stupore e la paura iniziale. Ma Hermione era in pericolo, di
nuovo, e proteggere lei era la cosa più importante in quel momento.
-Come hai fatto a sopravvivere, tu sei morto, IO TI HO UCCISO.- Gridò
Draco in preda alla rabbia e la preoccupazione per la ragazza.
I quattro notarono che il mago abbassò per un istante lo sguardo, per
poi risollevarlo verso loro. Stava per dire qualcosa quando la
McGranitt fece il suo ingresso nello studio, rimanendo per un attimo
stupita dalla situazione che le si presentò davanti agli occhi!
-Ragazzi che sta succedendo qui?- chiese lei allarmata.
-Professoressa faccia attenzione Von Stein è ancora vivo!- iniziarono a
gridare i tre ragazzi per avvisare la donna. Quando la Preside si
ritrovò faccia a faccia con il mago,sospirò. Fu però il mago a
rompere il silenzio calato nella stanza
-mi dispiace Minerva io non ho riflettuto...- iniziò a scusarsi l'uomo.
La donna si avvicinò a lui.
-No, è colpa mia che ho tardato, avrei dovuto avvisarli prima che ti
vedessero.- disse lei in risposta alle parole del mago.
I quattro studenti iniziarono a guardarsi non capendo quella strana
conversazione tra i due. Davvero la McGranitt sapeva della presenza di
Von Stein nel castello? E sopratutto perché era così tranquilla!? Solo
allora la donna si voltò verso loro, iniziando a parlare.
-Ragazzi vi pregherei di abbassare le bacchette.- disse inizialmente
con tono fermo. I ragazzi rimasero stupiti da quelle parole.
-Cosa? Professoressa...-
-fate come ho detto, vi spiegherò tutto.- continuò lei fermando così,
qualsiasi tipo di protesta. I ragazzi si guardarono per un attimo poi,
piano, iniziarono ad abbassare le bacchette. Draco strinse
istintivamente la mano di Hermione nella sua nel vano tentativo di
tranquillizzarla, di farle capire che lui era lì e che non avrebbe mai
permesso all'uomo di avvicinarsi nuovamente a lei.
La preside iniziò a parlare.
-ragazzi quello che avete davanti a voi non è Von Stein, o meglio, non
è il Von Stein che conoscete. Quest'uomo si è presentato qualche giorno
fa al castello con l'intenzione di parlarmi e di parlare sopratutto con
lei Signorina Granger. -
A quelle parole Hermione strinse con maggior vigore la mano di Draco.
La preside continuò.
-Ragazzi, quest'uomo è Karl Von Stein, è il gemello di Kristopher.-
A quelle parole i quattro studenti sgranarono gli occhi. Il gemello di
Von Stein? Com'era possibile e sopratutto, se fosse stato vero, perché
adesso lui era lì? Harry non riuscì a trattenere i suoi pensieri!
-Professoressa non vorrà mica credergli? Sappiamo benissimo di cosa è
capace Von Stein pur di avvicinarsi ad Hermione!- Ma la donna non
sembrò apprezzare le accuse del giovane Grifondoro.
-Signor Potter, non mi crederà davvero così stolta spero?! È ovvio che
non gli avrei mai permesso di avvicinarsi alla scuola e alla Signorina
Granger senza prendere prima le dovute precauzione! Il Signor Von Stein
qui presente, ha accettato di sottoporsi ad un interrogatorio sotto
Veritaserum.-
A quel punto fu lo stesso Karl, che era rimasto in disparte fino a quel
momento, ad intervenire. Iniziò a muovere qualche passo verso gli
studenti poi, iniziò a parlare.
-Ragazzi, capisco benissimo che non è facile per voi fidarvi di me,
specialmente per te Hermione. Sono a conoscenza di tutto il male che
mio fratello ti ha fatto e credimi, non avrei mai pensato che
Kristopher fosse capace di simili atrocità. Io non ero qui quando è
successo tutto, ho vissuto in Norvegia per molto tempo e sono venuto a
conoscenza dell'accaduto e della morte di mio fratello solo pochi
giorni fa. Se sono qui Hermione, è perché sento il bisogno di chiederti
perdono per ciò che mio fratello ti ha costretta a subire.- Disse
infine l'uomo puntando i suoi occhi in quelli della ragazza.
Hermione iniziò ad osservarlo.
Erano così simili, talmente uguali... eppure il suo sguardo era
così diverso. Non avrebbe mai dimenticato gli occhi di Kristopher Von
Stein, occhi così gelidi e carichi di follia. Occhi che ti entravano
dentro privandoti di qualsiasi potere e di qualsiasi volontà.
Invece gli occhi di quest'uomo erano così diversi...
No,quello davanti a lei non sarebbe mai potuto essere Kristopher.
Hermione abbassò lo sguardo incapace di proferire parola. Troppe
informazioni, troppi fatti , le si erano scaraventati addosso come
macigni. Avrebbe mai potuto perdonare? Avrebbe mai potuto dimenticare e
mettere da parte l'odio ed il rancore che in quel momento provava? Ne
sarebbe mai stata capace? Eppure, in fin dei conti, quell'uomo non le
aveva fatto nulla. Allora perché provava l'irrefrenabile istinto di
allontanarsi e correre via da lui? Sentì la presa di Draco farsi ancora
più forte ed Hermione ringraziò il cielo di averlo al suo fianco in
quel momento.
Fu la preside a rompere quell'imbarazzante silenzio che si era venuto a
creare.
-Ragazzi se vi ho riuniti non è solo per questo. Karl Von Stein è un
insegnante, un eccellente insegnante aggiungerei. Ha insegnato per
diversi anni a Durmstang una materia chiamata “ Maledizioni e
Stegonerie” una materia che, dati gli ultimi eventi, riteniamo possa
essere molto utile da proporre a voi studenti. Volevo che voi, prima di
tutti, veniste a conoscenza del fatto che il Signor Von Stein insegnerà
qui d'ora in poi. Pensavo fosse giusto avvertire la Signorina Granger
prima dell'annuncio ufficiale stasera a cena. Per non coglierla
impreparata diciamo...-
Probabilmente la donna aspettava una qualche parola, un ringraziamento
da parte di Hermione, che però non arrivò. La ragazza infatti rimase
impietrita a quella notizia. Sarebbe mai riuscita a convivere con
quella situazione? Vedere Von Stein, nonostante non fosse veramente
lui, ogni singolo giorno? Perché il destino le aveva giocato quel
brutto scherzo? Perché, quando finalmente la sua vita sembrava aver
preso la giusta svolta, era arrivato quell'uomo a rovinare tutto?
Perché si, nonostante l'intento del mago fosse l'opposto, lui avrebbe
rovinato tutto con la sua presenza nel castello. E odiava la preside
per aver permesso a quel mago di distruggere quell'equilibrio che tanto
difficilmente era riuscita a creare.
Quando la preside capì che non avrebbe ricevuto alcuna risposta dagli
studenti, decise di congedarli.
***
-Miseriaccia vogliamo scherzare? Quella donna è impazzita o cosa?-
-Io davvero non capisco! Ok non è il vero Von Stein, ok gli ha dato del
Veritaserum ma diamine... non ha pensato minimamente ad Hermione? -
Harry e Ron continuarono così per tutto il tragitto sino ai dormitori.
Hermione gli camminava di fianco senza in realtà ascoltarli, troppo
assorta nei suoi pensieri. Solo ad un tratto si risvegliò dal suo stato
di trans, quando sentì qualcosa bloccarla. Quando si voltò vide che
Draco si era fermato trattenendo anche lei.
-come stai? - chiese lui preoccupato dal comportamento della ragazza.
Sembrava come caduta in una sorta di apatia che non le permetteva di
reagire in alcun modo. Quel sorriso che ormai si era abituato a vedere
ogni giorno nel suo volto, era completamente sparito.
-io...sto bene ...- disse semplicemente lei.
-Granger... non mentire, non con me... sai che non ti riesce... -
continuò lui facendosi più vicino.
Hermione abbasso lo sguardo, puntandolo sul pavimento di marmo del
corridoio. Draco le portò una mano sulla guancia per poi poggiare la
sua fronte contro quella della ragazza. Hermione chiuse gli occhi
beandosi di quel contatto.
-Hermione... io non so che intenzioni abbia quel tipo, ma ti assicuro
che non gli permetterò mai di farti del male. Nessuno potrà farti mai
più del male...-
La ragazza aprì gli occhi incrociando lo sguardo del giovane, ed in
quel momento capì. Finché Draco sarebbe stato al suo fianco, nulla
sarebbe andato male.
Quella sera durante la Cena la Preside prese la parole, come
preannunciato poche ore prima ai ragazzi.
-Miei cari studenti, so che l'anno è già iniziato da alcuni mesi,
ma alcune vicende mi hanno portato a credere che fosse utile per tutti
voi iniziare lo studio di una nuova materia.-
A quelle parole un gran chiacchiericcio di disapprovazione si alzò per
tutta la Sala.
-Ragazzi vi prego di fare silenzio! Come stavo dicendo, da domani tutti
voi intraprenderete lo studio di una nuova materia. Questa sarà “
Maledizioni e Stregonerie”, una materia che viene già studiata a
Durmstrang da anni e sono certa sarà molto utile a tutti voi. Il nuovo
professore viene direttamente da lì e spero che tutti voi possiate
accoglierlo come si deve. Vi presento Karl Von Stein, il vostro nuovo
insegnate. -
A quelle parole il mago si alzò per un attimo dal posto nel quale era
seduto, nel grande tavolo degli insegnanti.
Un nuovo chiacchiericcio si levò nella Sala, ma questa volta, fu un
coro di voci femminili che commentavano con somma felicità, la bellezza
del nuovo insegnante. Quando la preside aveva iniziato il suo discorso
di presentazione Hermione sentì il suo stomaco contorcersi. Sentì
Ginny, alla quale avevano raccontato tutto nel pomeriggio, farsi più
vicina a lei e stringergli un braccio attorno alle spalle.
Alzò solo in quel momento lo sguardo dal piatto, puntandolo di fronte a
lei e notò che Draco la stava guardando con fare preoccupato, mentre
Blaise gli sussurrava qualcosa all'orecchio.
Hermione spostò lo sguardo al tavolo dei professori e fu allora che lo
vide. Karl Von Stein la stava fissando, tenendo gli occhi fissi su di
lei. La grifona incrociò i suoi occhi ed un brivido le corse lungo
tutta la schiena.
Lo sguardo di Von Stein era incatenato al suo ed Hermione si ritrovò a
pensare che, ancora una volta, stava fissando quegli occhi di ghiaccio
che mai più avrebbe sperato di vedere.
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Capitolo 22 *** Capitolo 22 ***
Quella sera, quando dopo il discorso della McGranitt tutti gli studenti
di Hogwarts ripresero a cenare, l'argomento di conversazione era solo
uno: Karl Von Stein.
La notizia dell'inizio di quella nuova materia a metà anno infatti
aveva non poco turbato la quiete dei ragazzi che adesso si ritrovavano,
con loro grande rammarico, a dover affrontare una materia in più. Il
nuovo insegnante però, aveva anche attirato l'attenzione della
popolazione femminile della scuola, la quale era rimasta piacevolmente
sorpresa dalla bellezza dell'uomo e che quindi aveva accolto con meno
dispiacere la notizia.
Karl Von Stein infatti, così come il fratello Kristopher, era un
giovane uomo dai capelli neri e degli occhi azzurri come il ghiaccio e
la stessa Hermione ricordava di essere rimasta colpita dalla bellezza
del gemello durante il loro primo incontro.
Forse,pensò ghignando Hermione, era stata proprio la sua bellezza ed i
suoi modi eleganti a mascherare la vera natura dell'uomo ai suoi occhi
ed era proprio per questo che, i Von Stein, erano estremamente
pericolosi...
La ragazza posò le posate sul piatto posto di fronte a lei e si alzò in
silenzio dalla panca in legno sulla quale era seduta. Gli amici la
guardarono preoccupati.
-Herm che fai?- chiese Ginny vedendo il gesto dell'amica.
-Non ho fame ragazzi torno in camera, buona serata...- rispose lei
secca,accorgendosi troppo tardi della durezza del suo tono. Gli amici
però,capendo la situazione, non insistettero ulteriormente lasciandola
andare.
Hermione uscì dalla Sala dirigendosi a passo svelto verso il
dormitorio.Sentiva il bisogno di allontanarsi il più in fretta
possibile da lì,di allontanarsi dallo sguardo e dalla presenza di Von
Stein. Troppo presa dai suoi pensieri non si accorse di una figura che
la stava seguendo e che si avvicinava a passo svelto verso lei. Sentì
ad un tratto una mano afferrarle il braccio bloccando il suo cammino.
Draco era di fronte a lei, con uno sguardo duro negli occhi.
-Granger perché te ne sei andata così?...- chiese il Serpeverde alla
ragazza, la quale si ritrovò ad abbassare lo sguardo puntandolo sul
pavimento di marmo.
-avevo mal di testa...- disse secca lei, ma la presa del ragazzo si
fece più stretta.
-Granger...ti ho già detto di non mentirmi...- continuò il biondo che
non sembrava avere alcuna intenzione di lasciarla andare. La ragazza
allora, capendo la situazione, puntò il suo sguardo in quello di Draco.
-Io non ci riesco... io non posso! Ci ho provato! Ho cercato di fare
finta di nulla ma vedere quell'uomo ogni giorno, incrociare il suo
sguardo per i corridoi, dover assistere alle sue lezioni...Draco io non
posso! Pensavo di essere forte, di riuscire a far finta di nulla ma
quando oggi si è alzato e ha iniziato a parlare... quando ho sentito
quella voce e incrociato quegli occhi... io non posso...-ammise infine
lei scoppiando in lacrime.
Il ragazzo la osservò per un istante odiando il fatto di vedere
Hermione ridotta in quello stato.
Di nuovo
-e cosa vorresti fare Granger? Andartene?- chiese ironico lui ad un
tratto ma il suo ghigno scomparve vedendo la ragazza abbassare lo
sguardo con fare colpevole. Draco continuò -Stai scherzando spero?Pensi
davvero di potertene andare così?- gridò lui furioso. La paura di
quella prospettiva non gli permise di mantenere il suo solito
autocontrollo.
-Malfoy io non so che fare, perché non lo capisci!? Come posso rimanere
qui con la con la consapevolezza di dover incontrare ogni giorno
Kristopher!- Hermione si bloccò rendendosi conto di ciò che aveva
appena detto. Lo sguardo di Draco allora si fece più dolce ed il
ragazzo iniziò ad accarezzarle i capelli.
-è questo il punto Granger, quello non è Kristopher... credimi, non
piace neanche a me l'idea di vedere quell'uomo ogni giorno. Nessuno può
capire l'istinto che ho di spaccargli la faccia... ma quell'uomo non è
Kristopher, Hermione... - disse infine lui poggiando la sua fronte su
quella della ragazza e intrecciando le dita delle mani con le sue.
-io non posso permetterti di andartene Granger... non puoi lasciarmi
solo...-
A quelle parole il cuore di Hermione ebbe un sussulto. Quelle
parole,quella inaspettata dolcezza, quella inconsueta fragilità, le
fecero capire quanto stupido fosse stato il suo pensiero. Quanto
insensata fosse stata l'idea di scappare, ancora, allontanandosi
nuovamente da lui... No, stavolta non sarebbe scappata, non si sarebbe
allontanata sparendo per chissà quanto tempo in attesa di cosa poi?
Hermione finalmente capì che il suo posto non poteva essere da
nessun'altra parte se non in quel castello stretta lui.
***
L'indomani mattina, quando Hermione si svegliò, provò uno stranissimo
senso di vuoto allo stomaco. Una sensazione che non provava da tempo a
dire ilvero. Era come se tutto il peso dei suoi pensieri e della
prospettiva di quella nuova giornata le fossero piombati addosso come
macigni.
La grifona si portò le coperte fin sopra la testa nel tentativo di
proteggersi dal mondo esterno e da quello che sarebbe avvenuto di li a
poche ore.
Sospirò.
Se me ne andassi ...
Hermione scosse la testa per allontanare quel pensiero. No, lei non
sarebbe scappata, non avrebbe lasciato il castello e non avrebbe
lasciato Draco a causa sua... non avrebbe mai più permesso ai Von Stein
di rovinarle la vita...
Gettò di colpo in aria le coperte alzandosi dal letto e dirigendosi in
bagno. Hermione iniziò ad osservare la sua immagine riflessa nel grande
specchio della stanza. Non avrebbe più permesso alla paura di rovinarle
la vita, di privarla nuovamente della forza di lottare e combattere per
quello in cui credeva, per combattere per quello che amava...
Finì di prepararsi con cura prima di scendere le scale che l'avrebbero
condotta nella Sala Comune. Hermione annodò la cravatta con una cura
meticolosa, quasi maniacale, nel tentativo di ritardare anche solo di
pochi minuti l'inevitabile.
La Grifona fece un respiro profondo... era arrivato il momento.
Scese le scale contando i passi che la separavano dalla Sala Comune ma
quando arrivò non trovò gli amici ad aspettarla come di consueto.
Draco era lì immobile che le dava le spalle, osservando il paesaggio da
una delle grande finestre della Sala. Quando sentì i passi della
ragazza, si voltò. Iniziò ad avvicinarsi piano a lei fermandosi a
qualche centimetro dal suo viso. La guardò per un attimo negli occhi e
poi, senza dire una parola, la strinse a sé in un abbraccio.
Hermione rimase qualche minuto immobile, spiazzata dal comportamento
del ragazzo... ma fu solo un istante poiché subito lei gli gettò le
braccia al collo stringendolo con tutta la forza che aveva in corpo.La
ragazza chiuse gli occhi, beandosi del calore e delle attenzioni del
Serpeverde. Con quel semplice gesto le aveva dimostrato ancora una
volta quanto fosse in grado di capire ed ogni suo pensiero ed ogni suo
bisogno.
Quella era stata l'ennesima prova di quanto quel ragazzo fosse l'unica
persona per la quale valesse la pena lottare ed andare avanti
nonostante tutte le difficoltà.
Non vi era stato bisogno di parole... Draco aveva sentito il disperato
richiamo di Hermione, la sua richiesta di aiuto e, come sempre, lui era
accorso per salvarla...
****
-sei pronta? -
Le parole di Draco le arrivarono alle orecchie facendola tornare alla
realtà.
Hermione si era fermata di colpo,mentre camminavano, davanti la porta
dell'aula di Maledizioni e Stregonerie. Era arrivato il momento...
-si...sono pronta...- Rispose Hermione stringendo ancora di più la mano
di Draco nella sua. Fortunatamente avrebbero seguito la materia insieme
ai Serpeverde. Non sapeva se quella fosse stata una specie di"Grazia"
concessale dalla McGranitt per espiare almeno in parte,le sue colpe, ma
sapeva che avere Draco accanto sarebbe stato d'aiuto.
I due ragazzi presero posto in un banco vicino a Ron ed Harry, che
subito le lanciarono un sorriso. Proprio in quel momento entrò in aula
Karl Von Stein.
Ad Hermione mancò per un istante il respiro vedendolo fare il suo
ingresso come se fosse la cosa più naturale del mondo. Ed in fondo, si
ritrovò a pensare Hermione, lo era...Karl era lì con il solo scopo di
fare quello che aveva sempre fatto: l'insegnate. Eppure c'era qualcosa,
un dubbio, una vocina interiore che continuava a gridarle di non
fidarsi, di stare all'erta e di non perderlo mai di vista o per lei
sarebbe stata la fine...
Nonostante la riluttanza iniziale della Grifona però, le ore di lezione
erano passate molto in fretta e la materia si era rivelata tutt'altro
che noiosa. Adesso però, era arrivato finalmente il momento di
allontanarsi da quell'aula e da quell'uomo, sperando di non
rincontrarlo fino all'ora di cena! Draco le prese nuovamente la mano
intento a dirigersi insieme a lei fuori dall'aula, ma una voce li fermò.
-Signorina Granger posso parlarle un attimo?-
Hermione si bloccò all'istante. Un senso di nausea la pervase... era
come se avesse ricevuto un pungo in pieno stomaco. Sentì Draco
stringerle maggiormente la mano. La Grifona trasse un profondo
respiro,voltandosi poi verso il professore. Insieme al ragazzo poi, si
avvicinò all'uomo in piedi, di fronte alla cattedra.
Quando Karl vide Draco farsi a sua volta vicino il suo sguardo si
indurì.
-Si,Signor Malfoy? Posso fare qualcosa per lei?- disse con tono freddo
l'uomo, cosa che non piacque per nulla al giovane Serpeverde. Ribattere
però, non avrebbe avuto senso... l'uomo, un insegnante,aveva chiesto di
parlare in privato con Hermione e lui non aveva né il diritto né il
potere di intervenire...
Posò un bacio sulla fronte di Hermione.
-ti aspetto qui fuori...- disse con voce abbastanza alta da permettere
all'uomo di sentire ma allo stesso tempo,con un tono estremamente
calmo, tanto calmo da apparire quasi inquietante...
Lanciò poi un ultimo sguardo a Von Stein ed infine uscì.
Quando la porta si chiuse Hermione si sentì in trappola. Era sola, con
quell'uomo... Von Stein, Kristopher...
Karl...lui non è Kristopher, Kristopher è morto!
-tutto bene Signorina Granger?-
la voce dell'uomo la riportò alla realtà. La Grifona cercò di ostentare
la maggior sicurezza possibile, senza però probabilmente,riuscirci.
-si...di cosa doveva parlarmi professore?-
Karl iniziò ad osservarla con quei profondi occhi azzurri. L'uomo
iniziò ad avvicinarsi a lei ma Hermione, istintivamente, fece un passo
indietro. Karl si bloccò di colpo sospirando e abbassando lo sguardo.
-ti ho osservata durante queste ore e ho notato che non sei a tuo agio
in mia presenza e la cosa mi dispiace. Passeremo molto tempo insieme e
tu sarai costretta a seguire le mie lezioni ed io non voglio che la tua
paura nei miei confronti possa danneggiare il tuo andamento scolastico.
Mi hanno parlato molto di te, so che sei la studentessa più brillante
della scuola e non vorrei che la mia materia possa nuocere in qualche
modo...-
Hermione però interruppe bruscamente il suo discorso, senza
permettergli di finire.
-non si preoccupi della mia condotta o dei miei voti professore, a
quelli ci penso io... se non ha altro da dirmi andrei, buona giornata.-
La ragazza fece per voltarsi ma la mano di lui le strinse il polso
facendola fermare. Un senso di ansia l'assalì ma non ebbe il tempo di
dire nulla, poiché Karl parlò prima, anticipandola.
-Capisco che tu abbia paura di me, è normale lo capisco, ma io non sono
mio fratello... Hermione, io non ti farò mai del male...puoi fidarti di
me!-
La giovane sbarrò gli occhi a quelle parole, incrociando poi il suo
sguardo con quello di lui. Hermione si soffermò ad osservare gli occhi
del mago,così simili ma al contempo così diversi da quelli di
Kristopher.
Ma lei non avrebbe mai potuto dimenticare e, quelle parole, ne erano la
conferma.
-anche tuo fratello continuava a ripetermelo mentre ero imprigionata in
quel castello...-
Hermione si divincolò dalla presa dell'uomo e, senza aggiungere altro
uscì dall'aula.
Appena la vide, Draco le si avvicinò.
-Perché ci hai messo tanto? Che voleva?-
Hermione osservò per un istante gli occhi del ragazzo, anch'essi così
chiari, ma al contrario capaci di donarle pace in un solo attimo.
Hermione iniziò a sorridergli.
-Nulla...non voleva nulla! -
Non avrebbe parlato con Draco di quella discussione, non gli avrebbe
dato motivo di preoccuparsi inutilmente. In fondo pensò Hermione, cosa
avrebbe potuto farle quell'uomo lì, ad Hogwarts, con tutti i suoi amici
ed i professori presenti...
Cosa avrebbe potuto farle quell'uomo che, in fondo, non era
Khristoper...
Perdonate questo enorme ritardo, davvero, vi chiedo umilmente
perdono.Purtroppo però, ultimamente, sono successe alcune cose che non
mi hanno permesso di dedicarmi alla stesura del capitolo o comunque non
mi hanno permesso di concentrarmi adeguatamente...
Non sono affatto soddisfatta di questo capitolo, vi chiedo scusa anche
per questo, ma non volevo che aspettaste ancora quindi credetemi, ci ho
messo davvero tutto l'impegno che potevo! Spero non vi abbia deluso
troppo... Vi prometto che con i prossimi capitoli andrà meglio!
A presto!
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Capitolo 23 *** Capitolo 23 ***
Capitolo 23
Era già passato un mese da quando le nuove lezioni di Maledizioni e
Stregonerie erano iniziate, un intero mese da quando Karl Von Stein
aveva fatto il suo ingresso per la prima volta nel Castello.
Hermione,Draco ed il resto de gruppo, avevano sin dall'inizio prestato
molta attenzione ai comportamenti del mago facendo caso ad ogni singolo
gesto o sguardo che poteva rivolgere alla ragazza.
Eppure,Karl Von Stein, non aveva dato nessun segno per il quale si
potesse sospettare di lui. Il mago al contrario, era apparso
estremamente tranquillo e sereno, non aveva dato prova di essere
intenzionato a nuocere in alcun modo alla vita di Hermione e, dopo la
loro discussione durante la prima lezione, il mago non aveva più
tentato di avvicinare in alcun modo la ragazza.
Hermione stava iniziando a ritrovare quella serenità persa dall'arrivo
del mago. Da quando Von Stein infatti, aveva messo piede ad Hogwarts,
la sua vita era tornata ad essere un incubo. Prestava attenzione ad
ogni rumore ed ogni passo sospetto che le capitava di vedere o
sentire,aveva iniziato ad avere tremendi incubi che la facevano
svegliare urlando nel bel mezzo della notte e che, a sua volta,
costringevano Draco a svegliarsi.
Draco...
Hermione si voltò a guardare il ragazzo che dolcemente dormiva accanto
a lei. Avvicinò piano una mano al suo volto spostando dal viso un
ciocca bionda che ribelle ricadeva su di esso. Quanto era stato
paziente con lei in quel mese... Ogni volta che piangeva o si lamentava
a causa dei suoi incubi e dei suoi ricordi, lui era lì, pronto a
consolarla,pronto a sostenerla.
Si era chiesta tante volte da bambina cosa fosse l'amore.
Aveva sempre desiderato un amore folle, fatto di momenti che ogni
giorno,ti facessero battere il cuore come fosse sempre la prima volta.
Un amore pronto a sostenerti sempre, nonostante i tuoi sbagli,
nonostante i tuoi errori, nonostante le tue paure. Un amore premuroso,
capace di prendersi cura di te nei momenti più bui e capace di renderli
migliori con un semplice gesto.
E Draco era tutto quello... Draco era tutto ciò che aveva sempre
sognato, sempre desiderato e se tutta la sofferenza provata nel passato
era servita per portarla a lui, Hermione era sicura che sarebbe stata
disposta a riviverla altre dieci, cento, mille volte...
Presa dai suoi pensieri non si accorse che il ragazzo aveva aperto gli
occhi e la stava osservando.
-come mai sei sveglia...- chiese lui con la voce ancora impastata dal
sonno. La Grifona sorrise al pensiero di un Re delle Serpi tanto
adorabile.
-mi sono svegliata e non riuscivo più a prendere sonno. Dormi è ancora
presto.- rispose lei iniziando ad accarezzargli dolcemente i capelli.
Il ragazzo si fece più vicino.
-hai avuto un'altro incubo?- chiese lui premuroso guardandola negli
occhi.
-no,sto bene stai tranquillo.-
Il biondo la osservò per un istante, cercando di capire probabilmente
se la ragazza stesse dicendo la verità o no, alla fine le portò un
braccio dietro la schiena, facendola accomodare con la testa sul suo
petto.
Hermione chiuse gli occhi beandosi di quel contatto e lasciandosi
cullare dal battito del cuore del giovane finché, serena, non si
riaddormentò.
Quando quella mattina Draco si svegliò non trovò Hermione al suo
fianco. Aprì gli occhi di scatto quando non sentì la giovane accanto a
lui,temendo potesse essere successo qualcosa. Il biondo riuscì a
tranquillizzarsi solo quando, prestando più attenzione, sentì il rumore
dell'acqua provenire dal bagno della sua stanza.
Draco sospirò all'istante richiudendo gli occhi e portandosi un braccio
davanti ad essi.
Quel mese era stato a dir poco estenuante.
Da quando Von Stein era arrivato ad Hogwarts infatti, la sua vita e
quella di Hermione erano diventate un inferno. La ragazza era sempre
nervosa, sempre all'erta, per non parlare poi dei suoi incubi...
Il ragazzo si sentiva sfinito... Dopo tutto quello che avevano vissuto
a causa di Kristopher, questo iniziava ad essere davvero troppo...
In quel momento Draco aprì gli occhi di scatto.
Ma che diavolo gli saltava in mente?
Scosse la testa per scacciare velocemente quei pensieri! Era vero, era
stanco, ma doveva essere forte, per lei...
Il ragazzo si mise a sedere nel letto e aprì il cassetto del grande
comodino in mogano accanto a lui. Rovistò per qualche istante al suo
interno alla ricerca di qualcosa che, alla fine, trovò.
Draco rimase per un attimo a fissare il piccolo cofanetto in velluto
verde,rigirandoselo tra le mani. Lo aprì piano mettendosi a fissare il
gioiello al suo interno.
L'anello della famiglia Malfoy.
L'anello di fidanzamento che, di generazione in generazione, veniva
tramandato nella sua famiglia.
Un bellissimo anello con uno smeraldo al centro e adornato da
piccoli serpenti di diamanti ai lati.
Sua madre glielo aveva dato durante l'ultimo Natale che aveva trascorso
al Manor Zabini con lei. Un giorno infatti, lo aveva chiamato in
disparte porgendogli quel cofanetto e dicendo solamente che era
arrivato il momento di tenerlo con sé. Sua madre lo conosceva bene e
probabilmente aveva notato il suo comportamento diverso durante quelle
vacanze, i suoi discorsi sottovoce con Blaise riguardo la Granger ed i
suoi sentimenti per lei.
Draco sapeva che Hermione era la ragazza giusta per lui, l'unica donna
che avrebbe per sempre voluto al suo fianco, l'unica madre che avrebbe
potuto desiderare per i suoi figli.
Eppure non aveva mai avuto il coraggio di darle quel
gioiello...probabilmente, pensava Draco, non aveva mai trovato il
momento adatto.
Un rumore improvviso lo fece risvegliare dai suoi pensieri. La porta
del bagno si aprì e ne uscì una Hermione, bellissima, coperta solo dal
suo accappatoio. Fortunatamente la ragazza era intenta a tamponare i
capelli ancora umidi dalla doccia per accorgersi che lui, il più
velocemente possibile, aveva nascosto nuovamente l'anello nel cassetto.
-sei sveglio- disse lei sorridente avvicinandosi a lui.
-si,mi sono appena svegliato.- rispose Draco rivolgendole a sua volta
un sorriso.
La ragazza iniziò ad avvicinarsi piano a lui, continuando a tenere lo
sguardo fisso su quello del ragazzo, finché non gli fu davanti.
Hermione prese il volto di Draco tra le mano ed iniziò a baciarlo.
All'inizio fu un bacio dolce e leggero, che ben presto si trasformò
nella passione più pura.
Draco le porto le mani sui fianchi attirandola ancora di più a sé. Un
forte desiderio iniziò a crescere in lui.
Hermione si allontanò piano, rimanendo ancora molto vicina al suo volto.
-a cosa devo questo buongiorno?- disse ironico lui cercando di
respirare il più profondamente possibile nel tentativo di calmarsi.
Hermione rise piano per poi farsi improvvisamente seria.
-Grazie...-disse solo lei...
-di cosa?- chiese in risposta Draco non capendo a cosa potesse
riferirsi la Grifona.
-questo mese non è stato facile per me...e l'ho reso un inferno anche a
te me ne rendo conto. Volevo solo ringraziarti per essermi rimasto
accanto nonostante tutto...-
Lo sguardo Draco si fece serio. Hermione pensava davvero che avrebbe
mai potuto abbandonarla? Davvero non riusciva a capire che lei era
l'unica ragione per la quale continuava la pena vivere? Draco tirò a sé
la ragazza facendola stendere nel letto e sedendosi sopra di
lei,iniziando poi a baciarla con tutta la passione ed il desiderio che
aveva in corpo. Quando il baciò finì riprese a fissarla.
-La mia vita potrebbe essere un inferno solamente se non ci fossi tu al
mio fianco Hermione... non hai ancora capito che io non ti abbandonerò
mai?- disse infine serio lui.
Gli occhi della Grifona iniziarono a riempirsi di lacrime.
-ti amo Draco...- riuscì a dire lei solamente.
Il ragazzo sorrise riprendendo a baciarla.
Hermione, in un singolo istante di lucidità, rise al pensiero che Draco
era l'unico motivo per il quale valesse la pena arrivare tardi a
lezione...
***
Quando le lezioni della giornata finirono i ragazzi si ritirarono nei
propri dormitori per prepararsi alla cena che si sarebbe tenuta di lì a
breve.
Quando Hermione arrivò nella sua stanza, trovò uno strano oggetto ad
attenderla sopra il suo letto. Una piccola scatola di velluto.
Hermione iniziò a rigirarsela tra le mani cercando di capire cosa
potesse essere. Eppure, pensò la ragazza, una scatola del genere poteva
contenere al suo interno solo un gioiello... Si guardò intorno alla
ricerca di un qualche biglietto che, però, non trovò.
La Grifona si sedette allora sul letto, decisa ad aprire il misterioso
regalo.
Quando il cofanetto si aprì, mostrando il suo contenuto, Hermione
rimase senza parole.
La ragazza prese tra le mani la bellissima collana iniziando ad
osservarla con attenzione. Era un bellissimo cuore, di un celeste
chiaro come il cielo, contornato da piccoli diamanti!*
Hermione sorrise portandosi una mano tremante alla bocca, pensando
all'unica persona che avrebbe mai potuto farle un regalo simile...
La ragazza indossò immediatamente il gioiello iniziando a guardarsi
allo specchio. Era la cosa più bella che avesse mai visto. Decise
allora di scendere immediatamente con l'intento di raggiungere laSala
Comune il più velocemente possibile.
Quando arrivò al lungo corridoio, riuscì ad intravedere in distanza
Draco e Blaise intenti a varcare il grande ingresso della Sala.
Hermione iniziò a correre con l'intento di raggiungere il biondo.
-Draco!-lo chiamò in lontananza sperando che lui la sentisse ed infatti
il ragazzo, al suo richiamo, si voltò all'istante. Quando Hermione gli
fu abbastanza vicina gli gettò le braccia al collo baciandolo.Blaise
scoppiò in una grossa risata, seguito a ruota da Harry, Ginny e Ron che
si erano avvicinati ai tre ragazzi proprio in quell'istante.
-Wow Granger a cosa devo l'onore?- disse divertito Draco
dall'atteggiamento della Grifona.
-beh Malfoy mi sembra il minimo dopo quello che hai fatto!- disse la
ragazza ancora stretta a lui. Il biondo però si scambiò un occhiata
divertita con l'amico, incuriosito dalla situazione.
-e cosa avrei fatto?- disse scoppiando a ridere a sua volta.
Hermione si allontanò quel tanto che bastava per mostrargli il gioiello
che portava al collo.
-La collana Malfoy!- rispose sorridendo la Grifona incuriosita dal
comportamento del ragazzo.
Il ragazzo però, vedendo quel gioiello, iniziò a farsi serio. Lanciò un
occhiata agli amici presenti poi si soffermò nuovamente su Hermione.
-Granger dove l'hai presa?-
-che significa dove l'ho presa Malfoy? Non è un tuo regalo?...- disse a
qua volta la ragazza portandosi una mano al collo toccando il gioiello.
-no...non lo è! Posso capire ora dove l'hai trovata?- chi se nuovamente
il ragazzo iniziando a spazientirsi.
-Nella mia stanza Malfoy, era in un cofanetto sopra il mio letto! Per
questo ho subito pensato fosse un tuo regalo.- rispose la ragazza con
l'intento di giustificarsi.
-beh non lo è e penso sia il caso che tu la tolga...- disse allora
Draco facendo un passo verso di lei e avvicinando la mano al gioiello
con l'intento di toglierlo ma, Hermione velocemente gli prese la mano
stringendola alla sua.
-Oh Malfoy non c'è motivo di preoccuparsi, se non sei stato tu saranno
sicuramente stati i miei genitori! In ogni caso domani gli scriverò una
lettera così starai più tranquillo, contento?- disse infine Hermione
sorridendo con l'intento di rassicurare il ragazzo. Draco però continuò
a guardare quello strano e misterioso oggetto poco convinto dalle
parole della Grifona.
-ok...ma starei più tranquillo se lo togliessi...-
-Draco...è solo una collana... forza andiamo a cena sto morendo di
fame!- e detto ciò la ragazza iniziò a camminare verso
l'ingresso,dirigendosi poi verso il suo tavolo.
Per tutta la sera Draco continuò ad osservare pensieroso la ragazza la
quale però sembrava estremamente tranquilla e serena intenta a ridere e
scherzare con i suoi amici. Forse, pensò il biondo, non c'era davvero
nulla di cui preoccuparsi. Forse erano davvero stati i genitori di
Hermione a mandare in regalo quello strano oggetto. Se si allora,
perchè non avvertirla con una lettera o un qualsiasi biglietto. Solo in
quel momento un terribile presentimento lo assalì.
Draco si voltò verso il tavolo dei professori iniziando ad osservare
Karl Von Stein intento a parlare e scherzare con la preside seduta al
suo fianco. L'uomo in quel momento, forse sentendosi osservato, si
voltò incrociando lo sguardo del giovane.
Rimasero così, in silenzio per qualche istante a fissarsi finché, ad un
tratto, l'uomo gli sorrise alzando il calice del vino davanti a
sé in segno di brindisi.
Eccoci qua ragazzi e ragazzi con un nuovo capitolo!!
Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento, fatemi sapere!
Per intenderci, la collana di Hermione è un pò stile "cuore
dell'oceano" del titanic? solo un pò più chiaro , piccolo e discreto xD
mentre QUESTO è simile l'anello di fidanzamento dal quale ho preso
spunto
http://www.polyvore.com/cgi/img-thing?.out=jpg&size=l&tid=23892219
estremamente TROPPO per i miei gusti, ma penso potesse essere
assolutamente adatto alla famiglia Malfoy!
A presto, Maya
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