Il vero piano di Xehanort

di darkroxas92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il permesso negato ***
Capitolo 2: *** L'esperimento ***
Capitolo 3: *** Le origini dei nemici ***
Capitolo 4: *** I due Kingdom Hearts ***
Capitolo 5: *** La lettera ***
Capitolo 6: *** Adii ***
Capitolo 7: *** Addio, Sora ***
Capitolo 8: *** Spiegazioni ***
Capitolo 9: *** Shock ***
Capitolo 10: *** Il vero piano di Xehanort ***
Capitolo 11: *** Il ritorno dell’Organizzazione XIII ***
Capitolo 12: *** Il sacrificio di Topolino e Gallantmon ***
Capitolo 13: *** Digiworld viene distrutto ***
Capitolo 14: *** Il mondo di Darkroxas ***
Capitolo 15: *** Arrivo sulla Terra ***
Capitolo 16: *** Il rifugio impenetrabile ***
Capitolo 17: *** Un mondo inaspettato ***
Capitolo 18: *** Incontri imprevedibili ***
Capitolo 19: *** Ritorno sulla Terra ***
Capitolo 20: *** La fine ***



Capitolo 1
*** Il permesso negato ***


Xehanort si stava dirigendo verso lo studio del suo maestro, Ansem il saggio, guida e capo degli abitanti di Radiant Gadern e anche colui che lo aveva trovato anni prima. Xehanort però non ricordava ancora chi fosse, anche se ogni tanto sognava dei cavalieri con delle strane spade, a forma di chiave.

Non sapeva spiegarselo, ma aveva deciso di non raccontare a nessuno di quei sogni.

Adesso pensava solo a raggiungere Ansem, e chiedergli quel permesso tanto sperato, quello che lui insieme a Braig, Dilan, Even, Aeleus e Ienzo, gli altri 5 apprendisti d’Ansem, desideravano. Non sapevano spiegarselo, sapevano solo che era importante.

In quel momento arrivò Even; era di fretta, sembrava stese cercando qualcuno: "Xehanort, finalmente ti ho trovato!", disse senza fiato.

Xehanort, senza sorprendersi, essendo abituato a vedere quella scena gli chiese: "Che cosa succede? Avete già cominciato?".

"No, non ancora. Prima di procedere vorremmo avere il permesso dal maestro.”.

"Sempre ad aspettare i permessi... potreste anche lanciarvi da soli qualche volta, no?"

"Lo sai benissimo che se disobbedissimo, Ansem ci scaccerebbe!"

"No, non lo farebbe. Anche se non lo ammetterà mai, lui desidera quanto noi sapere come nascono gli Heartless, e sopratutto cosa succede al corpo di chi lo diventa”.

"Sarà come dici tu. Io personalmente preferisco continuare a studiare prima di procedere.”.

"Come preferisci. Tu e Ienzo siete sempre alla ricerca della soluzione sui libri, come se potessero spiegare tutto.”.

"Beh, sempre meglio di te, che passi il tempo solo a cercare di ricordare il tuo passato. Anche se dovessi riuscire a ricordarlo, poi che cosa faresti?”.

"va beh, ho capito. Comunque che cosa volevi dirmi?"

"è arrivato un visitatore, dice di provenire da un altro mondo e che desidera parlare con il maestro!"

"Adesso dov'è?"

"L'ho portato dal maestro."

"Forse è l'occasione giusta per chiederglielo. Se sono fortunato, lo straniero potrebbe essere interessato anche lui, sopratutto se viene da un altro mondo.”.

Detto questo si allontanò, lasciando Even da solo: "Patetico tentativo, non riuscirà mai ad ottenere il permesso". Detto questo si allontanò anche lui.

 

Xehanort stava per aprire la porta, quando pensò che forse fosse meglio sapere di cosa stavano parlando, prima di intervenire. Sapeva che se avesse disturbato una discussione importante, non avrebbe ottenuto il permesso per l'esperimento.

Vide che lo straniero non era tale, solo che Even non l'aveva mai visto. Di recente veniva spesso a trovare il maestro. Aveva scoperto che era un re, e che era diventato molto amico del maestro.

A quel punto decise di entrare.

Appena entrato disse: "Maestro. Riguardo all’esperimento, con il tuo permesso, vorrei procedere... “.

"Basta” disse Ansem.

"Dimentica tutto questo parlare di porte segrete e del cuore di tutti i mondi."

"Ma, maestro! Stavo pensando... "

"Xehanort. E’ meglio dimenticare tutto ciò."

Xehanort guardò Ansem con gli occhi pieni d'oddio, ma purtroppo non poteva fare nulla, non in quel momento.

"Sì, maestro."

Mentre usciva guardo bene l'ospite. Li sembrava così strano che quel essere potesse essere un re, piccolo com'era.

Xehanort si diresse nei sotterranei, dove c'erano le stanze e i laboratori. Andò a chiamare Braig e Dilan, gli unici che come lui desideravo condurre l'esperimento, con o senza permesso. Li trovò nella biblioteca. Non appena i loro sguardi s’incrociarono, capirono com'era andata.

"Allora, vuoi procedere lo stesso, Xehanort?"

"SI. Il maestro è solo uno stolto. Crede che riusciremo a dimenticare tutto, e fa finta di non capire la grand’opportunità che abbiamo a disposizione. Procediamo!"

"Ok, ma dobbiamo chiedere comunque l'aiuto anche di Even, Aeleus e Ienzo. Lo sai che senza di loro rischia di andare tutto a monte.”.

"Se riuscite a convincerli, va bene. Vi aspetto, sapete voi dove."

Detto questo, si avviò.

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Capitolo 2
*** L'esperimento ***


Xehanort continuò a camminare per diversi minuti sempre nella stessa direzione. Lui insieme agli altri 5 apprendisti di Ansem avevano costruito un'ulteriore sotterraneo, sconosciuto al maestro. Era lì che si ritrovavano quando volevano parlare o fare qualcosa di cui sapevano che il maestro non sarebbe stato d'accordo.

Ed era lì che fra poco avrebbero condotto l'esperimento. Avevano già trovato una cavia, un bambino che aveva trovato tempo fa, in una via di Radiant Garden, Xehanort aveva capito subito che era da solo, e dicendoli che avrebbe trovato da mangiare e un posto dove dormire, riuscì a convincerlo a seguirlo.

Subito dopo lo imprigionò in una delle tante celle che avevano fatto nel 2 sotterraneo, insieme a tante altre persone come lui.

Intanto era arrivato all'ingresso. C'era un computer. Xehanort si avvicinò e cominciò a digitare le password. Una volta finito di scrivere tutte le password, una porta si apri. Se non fosse stato per il fatto stesso che si era aperta, sarebbe stato impossibile individuarla.

Entrò nella stanza e cominciò a scendere per la lunga scala che c'era all'interno. Mentre scendeva senti la porta chiudersi automaticamente, ma lui non si preoccupò.

Continuo a scendere, pesando a quanto li aveva appena detto Ansem, e giurò che gliel'avrebbe fatta pagare per non aver voluto procedere.

Xehanort n era uno che non s’impressionava facilmente, ma nonostante questo non poté rimanere impassibile a quando vide in fondo alle scale. Il laboratorio era stato semidistrutto, le prigioni erano state letteralmente demolite. Riuscì a vedere delle strane creature che si aggiravano, tutte nere. A quel punto non riuscì a trattenere una risata, una sonora risate, che risuonò per tutta la stanza.

Eliminò subito quelle creature, credendo che avrebbe potuto analizzare i loro corpi, ma vide con sorpresa che i loro corpi sparivano.

A quel punto arrivarono anche gli altri apprendisti, e guardando il laboratorio chiesero che cos'era successo.

Xehanort preferì non dire cos'era successo, temeva che non avrebbero più condotto l'esperimento, perciò disse che non lo sapeva.

Fortunatamente per loro, il laboratorio che dovevano usare era rimasto integro.

A quel punto non c'era nient'altro che cominciare. C'era solo un problema: le cavie. O erano riuscite a scappare oppure erano diventate quelle creature.

Comunque ormai dovevano procedere per forza, e Xehanort adesso aveva capito come fare. Era rischioso, ma doveva rischiare.

Si diresse verso un armadietto, che a differenza degli altri, era rimasto intero, come se anche quelle creature sapevano che era pericoloso aprirlo.

"Che cosa stai facendo?" chiesero all'usignolo gli altri 5, ma prima di poterlo fermare, Xehanort aprì l'armadietto e butto per terra tutto quello che conteneva.

 

Ansem e Re Topolino sentirono il pavimento tremare; i mobili cominciarono a cadere, e Ansem capi. Chiese al Re di partire subito, e di non tornare finché i tempi non sarebbero migliorati...

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Capitolo 3
*** Le origini dei nemici ***


Re Topolino provo a convincere Ansem a seguirlo, ma la risposta fu una botta in testa. Ansem lo colpi, lo caricò sulla Gummiship e imposto il Castello Disney come destinazione. Prima che la Gummiship partisse li lascio un biglietto con scritto il perchè l'aveva tramortito.

Intanto gli altri abitanti di Radiant Garden si stavano chiedendo cosa succedesse, vedevano il palazzo di Ansem il saggio tremare ormai da diversi minuti, e quando videro una Gummiship, cominciarono a credere che fosse scapato.

Ma prima che potessero anche solo avvicinarsi al palazzo, si apri davanti a loro una specie di buco nero, da cui usci una persona. Ma persona non era il termine più andato, strega era invece perfetto. Era tutta vestita di nero, aveva due corna e un corvo sulla spalla. Alzo una specie di scettro e apparsero subito delle strane creature. La gente provò a scappare, ma non fece in tempo. Tutte le persone che erano presenti furono annientate da quegli esseri; i pochi sopravissuti video il palazzo di Ansem cadere giù, come se fosse stato fatto di carta.

“Non potete fare niente per fermare Malefica con il suo esercito di Heartless” disse la strega, e fece una risata di quelle che farebbero tremare l’uomo più coraggioso.

Molti si chiesero da dove poteva venire. Se solo avessero saputo cos’era successo pochi minuti prima nei sotterranei del palazzo …

 

Xehanort si sentiva strano, non provava dolore, né paura, anzi, non provava proprio niente. All’improvviso si accorse che non sapeva più chi era, tantomeno da dove veniva, cominciava a dimenticare tutto... Solitamente, quando uno diventa un Heartless, dimenticava tutto quello che aveva vissuto; questo era quello che aveva scoperto Xehanort con i suoi studi. In quel momento Xehanort cessò di esistere. Nello stesso instante, ma in luoghi diversi, apparivano il suo Heartless e il suo Nessuno, ognuno dei quali ricordava tutto quello che era successo, e anche oltre. Soprattutto non avevano dimenticato che l’avrebbero dovuta far pagare ad Ansem il saggio, così decisero, ognuno per conto proprio, di prendere il suo nome, e di farsi chiamare così.

L’Heartless decise di chiamarsi Ansem l’oscuro, e appari lì dove era scomparso Xehanort. Si accorse che non era solo, accanto a lui c’era Ansem il saggio.

“Allora, Xehanort, vedo che hai deciso di farlo, eh?”

“Io l’ho avuto il coraggio di sperimentare. L’allievo ha superato il maestro, non è cosi?”.

“Stolto, ma avrei dovuto aspettarmelo da te, dopo tutto quello che hai fatto, fortunatamente non te lo ricordi …”.

“Ne sei sicuro?”

“Come?”

“Sei veramente sicuro che non mi ricordi che cosa è successo anni fa, quando ho combatutto contro i tre cavaliere del Keyblade?”

“Quindi ricordi tutto …”

“Non tutto, non riesco a ricordare chi vinse la battaglia, cosa che mi dirai tu”.

“Credi davvero che lo farò?”

“Certo, se non vuoi vagare per diversi mondi, alla deriva”.

“Preferirei morire piuttosto di dirti chi vinse”.

“Se è quello che desideri … ti accontenterò”.

Detto questo, Ansem l’oscuro apri un varco oscuro, prese Ansem il saggio e prima di scaraventarlo dentro li disse: “Ah, tanto per informarti: non ti dispiacerà certo il fatto che ho deciso di usare il tuo nome, per ottenere quello che voglio. Presto Kingdom Hearts sarà mio, e lo otterrò usando il tuo nome”

“Tu sei pazzo …”

A quel punto Ansem l’oscuro scaraventò Ansem il saggio nel varco.

Poi, fece apparire dal nulla una strana creatura, Malefica, che mandò all’attacco di Radiant Garden.

 

Intanto il nessuno di Xehanort, Xemnas, creò un nuovo mondo, e decise che li avrebbe creato il nuovo Kingdom Hearts, ma non era da solo … c’erano altri cinque nessuno: Xigbar, Xaldin Vexen, Leaxeus e Zexion.

 

Nel frattempo, gli ultimi superstiti di Radiant Garden, riuscirono a scappare con una Gummiship ed ad arrivare alla Città di Mezzo.

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Capitolo 4
*** I due Kingdom Hearts ***


Mentre Xemnas pensava a reclutare i membri per formare l’organizzazione, Ansem l’oscuro pensava a come riuscire a ottenere Kingdom Hearts. Non si ricordava ancora come aveva fatto ad ottenerlo l’ultima volta, perciò decise che avrebbe aiutato Malefica a distruggere i vari mondi che avrebbero incontrato; in questo modo il cuore di ogni mondo, insieme ai cuori delle persone che lo abitavano, andando ad alimentare Kingdom Hearts.

Tutto questo andò avanti per un po’ di anni, fino a quando non arrivò in un mondo, un mondo di cui non immaginava la sua importanza. Qualcosa li diceva che in quel posto c’era qualcosa di importante, forse proprio quello che cercava.

Decise di rimanere lì qualche giorno, per poter verificare la sua ipotesi, cosa per cui non dovette attendere a lungo. Presto scopri una porta, ma non una porta qualsiasi, e neanche quella della serratura di quel mondo; trovò la serratura di Kingdom Hearts.

Però sapeva possibile che non sarebbe stato possibile aprirla come se niente fosse, sapeva che c’era bisogno di un Keyblade, l’arma più potente di tutte. Però per quello che si ricordava erano andati distrutti tutti quanti.

Mentre pensava a tutto questo sentì dei passi, e decise di nascondersi usando il potere oscuro, diventando un’ombra.

Ma in quel momento avverti un enorme forza, come non l’aveva mai sentita finora, e subito dopo arrivò un ragazzino. Il ragazzo si mise a guardare i disegni che c’erano sulla parete, e diete un’occhiata a quella strana porta, con quella grande serratura, chiedendosi a cosa servisse una porta che non si può aprire, visto che sicuramente non esisteva una chiave così grande.

Poi prese un sasso e cominciò a disegnare; Ansem non riusciva a capire cosa stese disegnando, ma non riusciva a ignorare quel potere, che li sembrava così famigliare … possibile che fosse lui? No, non poteva essere, era diverso, non li somigliava affatto …

Però doveva verificarlo, rivelandoli in parte ciò che sarebbe successo:

“Questo mondo è stato collegato …”

Il ragazzo si girò spaventato, e vide quella specie di fantasma

“Questo mondo è stato collegato con l’oscurità, e presto cesserà di esistere …”

“Chi sei tu?”

“C’è così tanto da capire, e tu sai così poco …”

A quel punto arrivò una bambina

“Sora, sei qui? Ti sei dimenticato che dobbiamo cercare delle provviste?”

“Arrivo Kairi”

Sora si giro, ma quel strano individuo era già sparito.

 

Ansem a questo punto doveva semplicemente aspettare il svolgersi degli eventi, ma il suo piano cambiò quando vide un altro ragazzo, che si allenava con Sora con una spada di legno.

Ansem avvertì in quel ragazzo un potere grande, non come quello del ragazzo che si chiamava Sora. Comunque il potere non era dello stesso tipo. Sora emanava un potere positivo, mentre l’altro ragazzo emanava un potere diverso, non negativo, ma neanche positivo. Era il potere adatto ad Ansem, il potere che gli avrebbe permesso forse di riottenere il Keyblade.

Decise di impossessarsi del corpo di quel ragazzo, così sempre grazie al potere dell’oscurità riuscì a trasferire il suo spirito all’interno di quel ragazzo. Così scopri che si chiamava Riku, che era il miglior amico di Sora, che Kairi era arrivata da un altro mondo, ma che non si ricordava quale. Poi li ritorno in mente un particolare su uno di quei tre cavalieri, Ven.

Si ricordo che aveva scoperto che aveva avuto un figlio, e che l’aveva messo al sicuro in un altro mondo. Ora aveva capito chi era Sora, e perché gli sembrava così particolare, e sapeva già come eliminarlo, lo avrebbe fatto diventare un Heartless usando il corpo del suo migliore amico, e usando la sua debolezza, cioè che si sarebbe sacrificato per salvare la vita o di Riku o di Kairi, come dopo tutto aveva fatto suo padre …

 

Nello stesso istante, Xemnas aveva già radunato sei membri oltre a quelli già esistenti, quando si ricordo anche lui di Ven. Molto probabilmente, anche se era un nessuno, era ancora collegato al suo Heartless. Intanto Xemnas stava creando un nuovo Kingdom Hearts.

 

Qualche mese dopo Xemnas si accorse che si stava creando un nuovo nessuno, ma non un nessuno qualsiasi, il nessuno di Sora. Sapendo benissimo che sicuramente quel nessuno avrebbe avuto il potere del Keyblade, partì alla sua ricerca. Lo trovo davanti ad una villa, a Crepuscopoli. Si accorse immediatamente che Ansem l’oscuro aveva ragione riguardo a Sora. Il suo nessuno era uguale identico al padre, a Ven. Xemnas li apparse davanti, e lì diete il suo nuovo nome: Roxas.

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Capitolo 5
*** La lettera ***


Ormai era passato qualche anno da questi avvenimenti. Sia Ansem l’oscuro che Xemnas non sono riusciti a ultimare il loro piano.

Ansem l’oscuro era stato eliminato proprio dal potere che tanto desiderava, da Kingdom Hearts.

Xemnas invece è stato eliminato da Sora e da Riku. Nonostante avesse acquisito il potere rimasto a Kingdom Hearts in seguito al fatto che Ansem il saggio si era sacrificato per distruggerlo, ma aveva ottenuto solamente di danneggiarlo, non era riuscito a fronteggiare i nemici, venendo così eliminato. Il Mondo che non esiste si dissolse insieme a tutti i nessuno rimasti.

Sora e Riku erano riusciti a scappare grazie al potere della luce, e così erano riusciti finalmente a ritornare a casa.

Dopo aver salutato Re Topolino, Paperino e Pippo, che erano ripartiti per il Castello Disney.

Ora Sora, Riku e Kairi si stavano godendo il loro meritato riposo, credendo di essere riusciti a eliminare l’oscurità per sempre.

 

Sora e Riku si stavano rilassando seduti sopra un albero, discutendo di quello che era avvenuto negli ultimi due anni. Riku aveva raccontato a Sora e Kairi quello che era successo nel castello dell’Oblio, facendo così ricordare a Sora quanto gli era successo in quel’anno di cui non aveva nessun ricordo.

 

Kairi li raggiunse poco dopo. Aveva qualcosa tra le mani.

“Sora, Riku”

Appena raggiunti, desse a Sora una bottiglia

“Guarda!”

“Ma è il sigillo del Re!”

Appena lo ebbe visto tirò subito fuori la lettera che c’era all’interno

“Cari Sora, Riku e Kairi

Vi ho spedito questa lettera per invitarvi al castello. Qui tutto desiderano rivedervi. Ci saranno anche Leon, Aerith, Yuffie, Cloud e Tifa.

Sarà bello rivederci tutti, no?

Sperando che accentiate l’invito, vi aspettiamo

 

Re Topolino”

 

Appena letto ciò i tre amici tirarono un sospiro di sollievo. Credevano che nella lettera ci fossero solo brutte notizie. Invece fortunatamente era solo un invito.

I tre non si chiesero neanche se volevano o no; presero le loro canoe e si diressero non verso casa, ma verso un'altra isola, più piccola rispetto a quella dove andavano di solito.

Una volta raggiunta l’isola, i tre andarono verso un cespuglio, che si trovava proprio al centro dell’isola. Guardandosi intorno per assicurarsi che nessuno li stesse guardando, entrano nel cespuglio, finendo così in una sala gigantesca, dentro la quale si trovava una Gummiship.

Gliela aveva donata il Re, così nell’eventuale caso avessero dovuto viaggiare per vari mondi, non avrebbero avuto difficoltà.

Salirono subito, e dopo essersi sistemati all’interno, partirono alla volta del Castello Disney.

Sora non aveva mai fatto un viaggio sulla Gummiship senza incontrare neanche un Heartless, perciò il viaggio fu decisamente tranquillo.

Arrivarono al Castello dopo poche ore di viaggio, e quanto atterrarono, videro che c’erano tutti i loro amici ad aspettarli.

Dopo che si furono salutati, tutto il gruppetto si avvio verso la sala del trono, che per quell’occasione era stata riempita con un tavolo, pieno di tutte le cibarie conosciute. Sora, Riku, Kairi, Paperino, Pippo, Cip, Ciop, il Grillo Parlante, Re Topolino, la Regina Minni, Paperina, Leon, Yuffie, Aerith, Cid, Cloud e Tifa assalirono letteralmente il tavolo, mettendosi a chiacchierare e a mangiare.

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Capitolo 6
*** Adii ***


Mentre tutti stavano mangiando e chiacchierando, due individui apparsero su una delle torri del castello.

“Allora, sei pronto?”

“Certo. Li faremo soffrire, e il bello è che faremo male solo ad uno di loro.” Detto questo alzo la mano e cominciò a formare una sfera d’energia tutta nera.

“Cominciamo!” e lanciò la sfera verso il castello.

La sfera andò a buon segno e tutti quelli nella sala si agitarono, chiedendosi che cosa potesse essere stato.

Tutti cominciarono a uscire dalla sala, tranne Aerith. Non sapeva perché, ma aveva una brutta sensazione.

Cloud aveva già foderato la sua spada insieme a tutti, e stava uscendo quando udì un urlo. Lui insieme a tutti gli altri, si voltò e non credete a ciò che vide. C’era Sephiroth. Ma Cloud non era preoccupato per Sephiroth, ma per quello che aveva fatto. Aveva trapassato Aerith con la sua spada.

“AERITH!” gridarono tutti insieme. Sephiroth estrasse la spada dal corpo di Aerith, il fiocco che le teneva il capelli insieme alla pallina, si ruppe, e la pallina cade. Aerith giaceva lì, immobile.

“AERITH” gridò Cloud, correndo verso di lei. “Aerith! Aerith, per piacere, rispondi! Sono io, Cloud. Aerith, rispondi!”

“È inutile, è morta. Chi vuol essere il prossimo” disse rivolto agli altri.

“Tu …” disse Cloud, predendo la sua spada. “Tu, sporco … La pagherai cara. Vendicherò Aerith, fosse l’ultima cosa che faccio!”

“Allora vuoi essere tu il prossimo, eh? È così sia.” Detto questo attaccò Cloud, che prontamente si difese con la sua spada.

“Arriviamo!” dissero gli altri, con Sora e Leon in prima fila.

Ma non Freccero in tempo. Sephiroth trafisse in pieno petto anche Cloud.

“NOOOO!”

Cloud rimase lì, incapace di accentare quello che era appena avvenuto. Ma prima di cadere per terra disse “Aerith, mi dispiace. Sto arrivando …”

Re Topolino non credeva a quello che stava succedendo. La sua festa si era trasformata in tragedia, e non riusciva a darsi pace, perché se non l’avesse organizzata, non sarebbe successo niente.

“Ora tocca a te” disse Sephiroth rivoltò verso Sora.

“Li raggiungerai presto”

“Io non ci conterei”

“Ma non ti preoccupare, non sarò io a darti il colpo di grazie, questo piacere spetterà al capo.”.

“Cosa? Lavori per qualcuno? E chi sarebbe?”

“Oh, qualcuno che tutti voi conoscete molto bene” disse una voce.

“Chi ha parlato?” chiese Sora.

“Non mi direte che vi siete già dimenticati di me, vero?”

Alla porta c’era Xehanort.

“Tu!” disse Re Topolino. “Com’è possibile? Ti abbiamo eliminato sia come Heartless che come nessuno, come fai ad essere … “

Ma Re Topolino s' interruppe, quando vide che cosa aveva in mano Xehanort. Aveva un Keyblade.

“No, non può essere vero, mi rifiuto di crederci”

Xehanort non disse nulla, si limito ad alzare il Keyblade e a far partire un raggio.

Il raggio andò verso Kairi, ma Sora la spinse via, e cercò di parare il colpo con il Keyblade.

Ma con gran sorpresa di tutti, il Keyblade non riuscì a parare il colpo, e si frantumo; in questo modo il raggio colpi in pieno Sora.

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Capitolo 7
*** Addio, Sora ***


Sora cadde all’indietro, andando a sbattere per terra.

“NO! SORA!” gridarono tutti all’usignolo.

I primi a raggiungerlo furono Riku e Kairi.

“Sora! Rispondi Sora!”

Sora si girò verso i suoi amici.

“M - mi dispiace. Ho fallito.”

Mentre diceva questo, si girò verso quello che rimaneva del suo Keybalde.

“Il Keyblade era l’arma più potente di tutte. Se ha fallito lui…”

“Ovvio che ha fallito.” Disse Xehanort.

“Un misero Keyblade non poteva niente contro il Keyblade supremo.”

“I - il Keyblade supremo?” chiese Sora. “C - che cos’è?”

“Oh, niente di speciale. Semplicemente ho fuso i Keyblade dei vostri genitori, forgiando questi.”

“COSA? Dei nostri genitori?” disse Riku. “Che cosa intendi dire con ‘i Keyblade dei vostri genitori? I nostri genitori sono persone semplici!”.

“Certo. I  vostri genitori adottivi. Ma come, Re Topolino non vi ha detto niente?”

Tutti si voltarono verso il Re, che aveva già estratto il suo Keyblade.

“Basta così, Xehanort. Hai già detto troppo e fatto abbastanza.”

Detto questo partì all’attacco contro Xehanort, che per tutta risposta lo respinse con il Keyblade, alterandolo.

“E ora, è giunto il momento di dare il colpo di grazia.”

A Xehanort appari un sorriso sulla faccia, dopodichè fece partire un altro raggio, che colpi in pieno Sora.

Un urlo riempi la sala, mentre Sora svaniva nel nulla. Non aveva rilasciato nessun cuore stavolta.

Tutti quanti rimasero lì paralizzati, non riuscivano a credere a quello che era accaduto.

“Ah, ah, ah. Poverini, siete rimasto senza l’eroe. Quanto mi dispiace.”

“Sta zitto!” disse Riku. “Quello che hai fatto ti ha condannato a morte, Xehanort, non ti lascerò scampo.”

“Oh, mi stai intimorendo”. Disse sarcastico Xehanort.

“Ma state tranquilli, il raggio che ho lanciato a Sora poco fa non aveva il solo scopo di eliminarlo. Aveva anche un altro effetto, che scoprirete presto.” Detto questo, aprì un varco oscuro e spari.

“Allora, dove eravamo rimasti?” disse Sephiroth.

“Ah, si. Devo procedere ad eliminarvi tutti” disse con freddezza.

“Non ti perdonerò mai!” disse Tifa, partendo all’attacco verso Sephiroth.

“Avete eliminato i nostri amici. Credi davvero che ti lasceremo scappare come ha fatto Xehanort?”

Tifa stava cercando di prendere tempo, perché aveva visto che Riku si stava muovendo, cercando di non dar nell’occhio.

“E chi ha intenzione di scappare? Io no di certo. Comunque ti dispiace per il tuo amichetto Cloud? Non ti preoccupare, lo rag …” ma non fece in tempo a finire.

Riku l’aveva colpito in pieno con il Keyblade, trapassandolo.

Sephiroth riuscì a estrarre il Keyblade dal suo corpo e rilanciarlo contro riku, che lo prese al volo senza difficoltà.

“Maledetti. Ora avete firmato la vostra condanna. Farò in modo che nessuno riesca a scappare da questo castello! Nessuno!”. Detto questo, intorno a lui comincio a crearsi un energia nera.

“Tutti sulle Gummiship” disse Kairi.

Riku e Tifa recuperarono i corpi di Cloud e Aerith, portandoli sulla Gummiship, mentre Kairi prese Re Topolino, che era ancora privo di sensi.

I primi a partire furono Riku, Kairi, Paperino, Pippo e Re Topolino, che erano saliti sulla Gummiship con qui erano arrivati i tre amici.

Ma quello che videro mentre abbandonavano il castello fu orribile. Il castello esplose.

E dallo spazio, i cinque amici videro il mondo del castello Disney, sparire.

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Capitolo 8
*** Spiegazioni ***


Paperino e Pippo furono quelli che rimasero più scioccati di tutti li altri. La loro casa, i loro amici, non c’erano più. Riku e Kairi invece non riuscivano a capacitarsi di quello che era successo. Il loro migliore amico era stato eliminato da una persona che credevano fosse morta da tempo.

Topolino invece era ancora privo di sensi, e non accennava a riprendersi.

“Coma mai non si riprende” chiesero Paperino e Pippo.

“Non lo so, ma è strano.” Rispose Riku. 2Bisognerebbe portarlo da qualcuno che sappia aiutarlo, ma chi potrebbe farlo?”.

“Yen Sid” risposero insieme Pippo e Peperino. “Lui forse può aiutarlo”.

Tutti furono d’accordo su questa proposta, e così si diressero verso Crepuscopoli.

Una volta arrivati, videro proprio Yen Sid, che li stava aspettando.

“Venite, e per il momento non fate domande.” Li disse Yen Sid, dirigendosi verso la torre.

Una volta arrivati, Yen Sid li disse di appoggiare Topolino sul tavolo, dopodichè mise le mani sopra le mani, e usando la magia, ristabilì Re Topolino, che si sveglio subito.

“Vostra Maestà, state bene!” dissero felici Pippo e Paperino.

“C - cosa è successo? Dove siamo?”

“Siamo nella torre di Yen Sid, per quanto riguarda cos’è successo…” Paperino non riuscì a finire la frase.

“Cos’è successo, Paperino?” chiese nuovamente il Re, cominciandosi a preoccupare

“Il nostro mondo è andato distrutto. Noi cinque siamo gli unici sopravvissuti” Detto questo, un ulteriore silenzio calò sulla stanza.

“C – come?” chiese incredulo il re. “È tutta colpa mia. Solo ed esclusivamente colpa mia”.

Nessuno ebbe il coraggio di rispondere.

Riku però doveva avere una risposta a quella domanda che ormai lo tormentava da ore.

“Scusa, maestà, però le devo chiedere una cosa”

“Immagino sia per quello che ha detto Xehanort, vero?”

“Si”

“Scusami, ma ora non me la sento. Yen Sid, ti dispiacerebbe spiegarglielo tu?”

“Si, non c’è problema” gli rispose tranquillamente.

“Allora, Xehanort vi ha detto che ha fuso i Keyblade dei vostri genitori, vero?”

“Si, ma non è possibile. I nostri genitori non sono custodi del Keyblade, e poi sono ancora vivi e vegeti.”

“Il punto è questo: loro non sono i vostri veri genitori.”

“C – cosa? Come sarebbe a dire che non sono i nostri veri genitori? Pensavo che Xehanort avesse detto così solo per farci arrabbiare.”

“No, purtroppo non è così. Anzi, è il momento che veniate a conoscenza della verità.

Sono stato io a portarvi sull’isola dove avete abitato per diversi anni.

Vi ho portato in seguito alla richiesta dei vostri genitori, che stavano ardentemente cercando di salvare l’equilibrio nei mondi. I loro veri nomi erano Terra, Acqua e Ven. Terra è il padre di Riku, Acqua di Kairi e Ven di Sora.

Acqua fu la prima a venire sconfitta. Provo a distruggere Kingdom Hearts, ma non ci riuscì, e così fu sconfitta da Xehanort, mentre proteggeva Ven, che ancor oggi tiene la sua armatura, ma non vi so dire dove si trovi.

Ven invece si sacrificò per salvare Terra, il seguito ad un attacco di Xehanort, che li lascio ben poco da vivere, ma che li diete tempo di nascondere la sua armatura.

Infine Terra e stato sconfitto anche lui da Xehanort, ma riuscì a mettersi in salvo, ma è stato fatto fuori qualche mese fa, dopo il ritorno di Xehanort, che lo ha sorpreso subito dopo che aveva affrontato Sora. Non vi so dire dov’è neanche di questa armatura”.

“Quindi anche i nostri genitori sono stati sconfitti da Xehanort…” disse Kairi. “E se veniamo colpiti anche noi dal raggio che ha colpito Sora, neanche i Keyblade ci salverà, visto che il suo potere risulta nullo contro il Keyblade supremo”.

“Beh, a dir la verità un modo ci sarebbe” disse Yen Sid.

“E qual è?” chiesero insieme Riku e Kairi

“Dovreste ritrovare le armature dei vostri genitori e indossarle, solo così donerete al vostro Keyblade un ulteriore potenza, in grado di affrontare il Keyblade supremo.”

“Allora ci basterò ritrovare due armature per poter affrontare Xehanort?”

“Non è così semplice. Il problema è che l’armatura dovrà essere quella del vostro genitore, non una qualsiasi. Altrimenti non avrà alcun effetto.”

“Questo complica un po’ le cosa, ma sono sicuro che…”

Ma riku fu interrotto da un rumore, di cui non riuscivano a capirne l’origine. Ad un tratto apparve una proiezione in mezzo alla stanza. Era Xehanort

“Salve, custodi del Keyblade”

“Che cosa vuoi?” chiesero li altri

“Oh, niente di particolare. Voglio solo dirvi quale sarà il prossimo mondo che distruggerò”

“E perché c’è lo verresti a dire proprio a noi?”

“Semplice: per aumentare il divertimento, e poi me l’ha chiesto esplicitamente il mio allievo”

Detto questo, Xehanort si spostò, e li atri videro che dietro di lui c’era un'altra persona di cui non si riusciva a vedere il volto, ma che vestiva di un armatura, e aveva un Keyblade.

“Ma quello è il Keyblade oscuro!” esclamarono insieme Riku, Paperino e Pippo.

“No, non può essere” disse Yen Sid, preoccupato. “Quel armatura… è l’armatura di Ven!”

Tutti si voltarono verso di lui. “Cosa? Ne sei sicuro?”

“Si, è proprio quella” disse Xehanort.

“Ma com’è possibile?”

“Saprete tutto a tempo debito” disse la misteriosa persona. Aveva una voce che metteva paura solo a sentirla.

“Ora mi rivolgo a voi cinque: Riku, Kairi, Paperino, Pippo e Re Topolino. Cercate di arrivare il prima possibile a Digiworld. Sarà quello il mio prossimo mondo. Ah, giusto per farvelo sapere: Ho già distrutto le Isole del Destino e Radiant Garden.” Disse tranquillamente il misterioso cavaliere.

“Tu cos’hai fatto?” dissero insieme e con rabbia Riku e Kairi. “Come ti sei permesso distruggere il nostro mondo? Te la faremo pagare, fosse l’ultima cosa che faremo!”

“Oh, io non credo proprio, Anzi credo che non avrete neanche il coraggio di attaccarmi.”

Detto questo scoppio in una fragorosa risata, dopodichè la comunicazione si interruppe.

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Capitolo 9
*** Shock ***


“Bene” disse Riku. “Almeno sappiano dove sono diretti”.

“Già, così potremo vendicare Sora e tutti i nostri amici” disse Kairi.

“Allora rotta verso Digiworld”.

 

Intanto, a Digiworld, nell’ex base dell’imperatore digimon:

“Finalmente sono riuscito a ricreare questo anello del male” disse una voce.

“Ora potrò far partire il mio piano di conquista di Digiworld, proprio come fece mio nonno, ma che stupidamente ha deciso di passare dalla parte dei buoni, ma che si è dimenticato di cancellare i dati di questa sua parte di storia. Così ora sarò io il nuovo imperatore dei digimon.”

“Si può darsi” disse una voce

“Chi ha parlato?” chiese il neo imperatore

“Oh, nessuno di particolare. Ma toglimi una curiosità: ti piacerebbe diventare ancora più forte?”

“Certo”

“Come vuoi” detto questo appari una persona davanti all’imperatore. Aveva un’armatura, e un cappuccio che gli impediva di vederlo in faccia.

“Tu chi sei?” ma prima che potesse finire di parlare, il cavaliere alzo il Keyblade, e lo puntò contro l’imperatore.

“Con questo colpo diventerai più forte” e così dal Keyblade uscì un raggio che colpi in pieno l’imperatore, che cade a terra privo di sensi.

Passo qualche minuto prima che riprendesse conoscenza.

“C – cosa mi hai fatto?”

“Niente di particolare, ti ho semplicemente dato i vestiti di tuo nonno e donato un nuovo potere, grazie al quale potrai seminare il panico in tutto Digiworld”

“E quale potere sarebbe?”

“Prova a pensare intensamente alla parola –Heartlesmon – così vedrai cosa succederà”

L’imperatore provo subito, e davanti a lui appari uno strano digimon, era tutto nero, e aveva due antenne in testa.

“È – è fantastico” disse

“Già, grazie a questo potere, potrai piegare tutto il mondo” detto questo il cavaliere, spari.

L’imperatore si mise a ridere.

Nello stesso istante, nel mondo reale, tutti i Digivice si illuminarono.

 

Nel frattempo, Kairi, Riku, Topolino, Paperino e Pippo erano partiti alla volta di Digiworld.

“Ancora non ci credo” disse Paperino. “Sora e tutti i nostri amici non ci sono più, e ora è arrivato un altro nemico, con tanto di apprendista. Non so se ce la faremo questa volta”

“Ehi, guarda che noi non smetteremo di combattere, non finché non avremo vendicato i nostri amici sconfiggendo i nuovi nemici, vero Kairi?” disse Riku

“Si.”

“Che succede?”

“Mi preoccupa quello che ha detto quel cavaliere. Cioè che non avremo il coraggio di attaccarlo. Che cosa voleva dire?”

“Non lo so, ma presto lo scopriremo. Siamo arrivati” disse Topolino

Così approdarono a Digiworld

Mentre scendevano, Riku e Kairi furono avvolti da una luce, e quando essa svani, avevano completamente cambiato aspetto.

“Che cosa ci è successo?” Chiese Kairi

“Non vi preoccupate” disse Paperino. “Quando uno di un mondo entra in un altro, il suo corpo si adatta automaticamente a quel mondo. Succedeva anche a Sora”.

Kairi si guardò bene. Era diventata più alta, ed era tutta gialla. Poi guardò Riku: lui era diventato una specie di dinosauro, ma più piccolo. Era tutto azzurro tranne sulla pancia, dove era bianco e aveva una V azzurra sopra.

“Va beh, ora andiamo” disse

Ma mentre si muovevano, sentirono il terreno che tremava, e poi videro una marea di creature che scappavano, inseguiti da Heartless.

“Ma quelli sono Heartless” dissero tutti quanti.

Riku e Kairi evocarono subito il Keyblade, e partirono all’attacco, ma sorprendentemente, non faceva nessun effetto.

“Ma com’è possibile? I Keyblade non hanno mai fallito contro gli Heartless” disse preoccupato Riku.

Kairi non sapeva che cosa fare, quando, istintivamente, disse: “Tempesta di diamanti”, e un marea di diamanti si crearono davanti a lei e andarono a colpire i nemici, sconfiggendo un buon numero di Heartless.

“ma come hai fatto?” gli chiese Riku.

“Non lo so, mi è venuto istintivo” disse Kairi, quasi scusandosi.

Riku non fece in tempo a rispondere che un Heartless lo attaccò, e anche lui disse istintivamente: “Respiro a freccia”, eliminando il nemico.

In men che non si dica i due amici riuscirono ad eliminare tutti i nemici.

“Però, niente male” disse Riku.

“Già niente male. Complimenti” disse una voce alle loro spalle.

I due amici si girarono, e videro il cavaliere

“Tu, te la faremo pagare!” disse Riku. “Respiro a freccia”. L’attacco andò contro il nemico, ma lui semplicemente lo respinse. Ci provo anche Kairi, ma ottenne lo stesso risultato.

“Chi sei tu? Come fai ad avere l’armatura di Ven?”

“Ma come, vi siete già dimenticati di me? Che razza di amici siete?”

“A – amici?” chiesero i due. “C – come sarebbe a dire amici?”

“Credevo che avevate fatto due più due, quando avete visto l’armatura. Eppure Yen Sid ve la pure spiegato.

“No, non può essere” disse Riku, mentre guardava il cavaliere togliersi il cappuccio.

“purtroppo per voi, è così” mentre diceva questo, finì di togliersi il cappuccio.

“NO” gridò Kairi, insieme a Riku, Paperino, Pippo e Topolino, che erano rimasti in disparte, visto che neanche lem loro armi avevano avuto qualche effetto.

“Invece si, sono io, Sora”

“Come può essere. È solo uno scherzo di cattivo gusto, vero?”

“No, è tutto vero. Io ho distrutto le isole del destino e Radiant Garden. Io ho inventato gli heartlesmon, con cui avete avuto il piacere di battervi. E ora sarò io ad eliminarvi.”

Detto questo puntò il Keyblade contro Kairi, ma in quel momento, qualcosa arrivò a tutta velocità verso di loro, e proteggendosi con un grande scudo, riuscì a salvare i cinque amici.

Kairi guardò quell’essere meravigliata, era riuscito a resistere al raggio di un Keyblade, e già questo voleva dire che era forte. Ma prima che potesse formulare qualsiasi altro pensiero, arrivò un altro essere, che con l’asta che aveva in mano, comincio a farla girare, poi disse:

“Varco teletrasportatore” e Riku, Kairi, Paperino, Pippo e Topolino furono ricoperti da una luce, e quando riuscirono a riaprire, erano da un’altra parte, lontani da Sora.

“C – cosa è successo?” disse Riku. “E voi chi siete?” disse rivolto ai due esseri.

In quel momento, i due si illuminarono, e cominciarono a diventare più piccoli, fino a che non si diviserò entrambi in due parti. Alla fine ne vennero fuori due ragazzi e due esseri.

“Ma voi siete umani!” esclamo Kairi.

“Ottimo senso di osservazione” disse uno dei due.

“E magari voi due siete dei digimon, è?” disse l’altro

“D – digimon?” disse Riku

“Cavolo, dovete aver ricevuto un bel colpo in testa, per esservi dimenticati chi siete” disse quello che aveva parlato per primo.

“Comunque, io mi chiamo Dark, mentre il mio digimon si chiama Patamon.”

“Io invece mi chiamo Enio, e questo è Guilmon”

“Piacere. Noi siamo Riku, Kairi, Paperino, Pippo e Topolino”. Disse Riku.

“Strani nomi, per dei digimon” disse Dark.

“Già” disse Enio

“Scusate, ma voi come avete fatto a trasformarvi?” chiese incuriosita Kairi.

“Semplice. Siamo biodigievoluti con i nostri digimon”. Dissero insieme Dark ed Enio.

“Biodigievoluti?” chiesero increduli Riku e Kairi.

“Si, succede quando un essere umano digievolve con un digimon” spiego Dark.

“Voi due, invece…” disse Enio

“Sono uno Zeromon e una Renamon, no?” disse Dark. “Molto probabilmente hanno perso la memoria, e quei due nomi che ci hanno detto prima li saranno venuti in mente per qualche motivo. Magari conoscono due esseri umani che si chiamano così”.

“Si, è probabile” disse Enio.

Riku riuscì a vedere lo sguardo di Dark, e non sapeva perché, ma li era famigliare. Era spento e vuoto, ma allo stesso tempo emanava anche qualcos’altro, ma non sapeva dire che cosa.

“Comunque, raccontateci di voi: perché lottavate contro quell’essere umano?”

“Perché, voi lo conoscete?” chiese Kairi.

“Se lo conosciamo? Lo conoscono tutti i digiprescelti. È arrivato qui qualche giorno fa, prima ha fatto finta di allearsi con uno che si faceva chiamare Imperatore Digimon, poi dopo ha cominciato a far apparire in tutta Digiworld quei esseri, che non possono nemmeno essere definiti completamente digimon, perché finora nessuno, tranne voi, è riuscito a distruggerne uno solo. Comunque dicevo, dopo aver fatto ciò, ha distrutto, nel vero e proprio senso della parola, l’imperatore, e poi ha preso il suo posto. Uno di noi, che per farci avere quest’informazione ha perso la vita, ha comunicato ciò che aveva visto a tutti i digiprescelti, ma per il momento siamo arrivati solo noi. Poi abbiamo incontrato voi, abbiamo visto che stava per eliminare Renamon, e abbiamo deciso di intervenire.” Disse Dark.

“Capito” disse Riku. “Ora però, se non vi dispiace, vorremo rimanere un attimo da soli, se non vi dispiace”.

“Certo, non c’è problema” disse Enio “Vieni Guilmon”. Dopodiché uscirono.

“Fate attenzione. So benissimo che questo non è il vostro mondo” sussurrò Dark a Riku mentre usciva. Riku rimasse sorpreso da quella frase, ma decise di non dire quello che aveva sentito.

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Capitolo 10
*** Il vero piano di Xehanort ***


Capitolo 10: Il vero piano di Xehanort

Riku verificò che fossero rimasti soli, dopodiché comincio a parlare.

“Voi che ne dite”

“Non riesco ancora a credere a quanto ho visto” disse Kairi.

“Già. Se ce lo avessero raccontato non ci avremmo mai creduto” commento Re Topolino “Ed è tutta colpa mia…”

“Non è così, Vostra Maestà” disse Pippo.

“Non chiamatemi più così. Non lo merito” li rispose

Tutti tacquero

“Comunque adesso, anche se a malincuore, dobbiamo riuscire a fermare Sora, a qualunque costo” disse Kairi

Tutti rimasero sorpresi da quello che aveva appena detto. Non perché non aveva ragione, ma perché l’aveva detto lei.

“Si, hai ragione. Comunque ora vediamo di salvare anche questo mondo, magari troveremo una soluzione” disse Riku.

“Chi sei tu?”. La voce era quella di Enio, e veniva da lontano. Tutti e cinque si misero a correre, finché non trovarono Enio, e davanti a lui, Xehanort.

“Tu!” dissero Riku e Kairi insieme, estraendo entrambi i Keyblade.

“E quelli che cosa sono?” chiese Enio.

“Dopo ti spiegheremo tutto, ma adesso…” detto questo, Riku parti all’attacco verso Xehanort, ma il Keyblade lo trapasso, senza toccarlo. “Sei un ologramma” disse.

“Perspicace” gli rispose

“Che cos’hai fatto a Sora” disse Kairi

“Oh, ve lo dirò volentieri, tanto io non esisto più, visto che il mio piano è andato come previsto”

“Il tuo piano?” disse Kairi, facendo sparire il Keyblade.

“Certo. Io a dir la verità non ho mai aspirato veramente a Kingdom Hearts, ma semplicemente al potere del Keyblade. Quando capii che non avrei mai potuto averlo realmente, come un custode vero, decisi di rendere malvagio uno di essi. Prima ho provato con Riku, ma sei stato più forte di quanto immaginasi, e alla fine ti sei liberato di me. Poi venni a sapere che se avessi fuso i tre Keyblade dei tre custodi, avrei ottenuto un Keyblade che era in grado di capovolgere un cuore.”.

“Allora è questo che hai fatto a Sora” disse Riku.

“Già. Prima è svanito, perché era composto maggiormente da luce, poi dopo è tornato come essere dell’oscurità. Poi dopo…” e sul viso di Xehanort apparve un sorriso “Mi ha eliminato, acquisendo così nel suo Keyblade il potere del Keyblade supremo, diventando imbattibile. In questo modo ora lui è come me, padrone dell’oscurità, e distruggerà tutti i mondi che incontrerà. Io ora sono solo una proiezione, e sparirò fra pochi secondi. Volevo solo farvi piombare nel dolore”. Detto questo, spari.

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Capitolo 11
*** Il ritorno dell’Organizzazione XIII ***


Capitolo 11: Il ritorno dell’Organizzazione XIII

Riku e Kairi erano rimasti sconvolti. Ora sapevano che cos’era successo a Sora, ma non avevano la più pallida idea di come fare ad aiutarlo.

“Mi volete spiegare cosa sta succedendo?” disse Enio

“Mi dispiace, ma non te lo possiamo dire. Violeremo le regole” rispose Paperino.

“Capisco”

“Allora, che cosa ne dite del piano del mio maestro?” disse Sora, uscendo da un varco oscuro davanti ai loro occhi.

“Sora, tu non sei cattivo. Torna con noi!” dissero Riku e Kairi.

“Mi dispiace, ma non credo proprio. E ora, toccherà a voi due.”

Riku guardo Sora negli occhi. Non erano i suoi occhi, erano pieni di odio.

Sora alzo il Keyblade e lo punto verso Kairi e lanciò un raggio.

Kairi chiuse gli occhi, temendo il peggio, aspettava che il raggio la colpisse, ma non avvenne.

Prendendo coraggio, apri li occhi. Davanti a lei c’era Pippo, che aveva provato a difenderla con il suo scudo, che aveva fatto la stessa fine del Keyblade di Sora, e come lui, Pippo era stato colpito in pieno.

“PIPPO!” urlarono Topolino e Paperino.

“P – Pippo. Ti sei sacrificato per me? Perché l’hai fatto?” disse Kairi.

“Non lo so, mi è venuto istintivamente, non potevo vederti sparire, e poi sei la cosa che era più cara a Sora”.

“Sei prevedibile, Pippo. Ero sicuro che ti saresti sacrificato per lei”

Pippo cominciò a dissolversi, stava sparendo nel nulla.

Renamon, acquisisci i suoi dati! Se li acquisisci diventerai più forte e forse riuscirai a sconfiggere quell’umano. Basta solo che ti metti davanti a Pippo e pensi intensamente a prendere la sua forza” disse Dark, che era appena arrivato, sentendo le grida.

“Fallo, Kairi” disse Pippo, che ormai era svanito per meta corpo

“O – ok! Mi dispiace, Pippo”

Detto questo, Kairi fece come aveva detto Dark, e sembro che Pippo entrasse nel suo corpo. A quel punto Kairi si illumino e disse:

Renamon megadigievolve Sakuyamon

Ora assomigliava di più ad un essere umano, anche se manteneva sempre alcune caratteristiche di Renamon.

“Ora tocca a noi, sei pronto, Patamon?”

“Si”

A quel punto Dark e Patamon si illuminarono

“Patamon biodigievolve Seraphimon”

Riku notò subito che assomigliava ad un angelo

“Dai Guilmon” disse Enio

Guilmon biodigievolve Gallantmon”

“Ora, per te è finita” disse Dark

“Potere dei Digivice, vieni a noi” dissero insieme Dark e Enio

In quel momento il cielo sembrò che si spaccasse, e arrivarono una serie di fasci di luce che investirono in pieno Seraphimon e Gallantmon.

“Voglio aiutarvi anch’io” disse Kairi “Ora mi sento potentissima”

“Ok, tutti insieme”

Lancia di fuoco perforante”, “Esplosione di luce”, “Globo di luce”

I tre attacchi andarono verso Sora, ma lui, con disinvoltura, li respinse usando il Keyblade.

“Non è possibile!” disse Enio

“C’è solo una cosa da fare” disse Dark “Kairi, tira fuori il Keyblade”

“Tu come fai a sapere del Key…”

Ma come risposta, Dark estrasse un Portafortuna e un Lontano Ricordo

“Ah, capito” disse Kairi

“Quindi c’è un altro custode del Keyblade. Molto bene. È per di più con gli stessi Keyblade di Roxas” Sora cominciò a ridere.

“Non c’è da meravigliarsi, visto che il mio vero nome è Darkroxas, e sono apparso in contemporanea a Roxas, visto che sono il tuo nessuno”

A quel punto Sora cambio espressione. “Molto bene, quindi ti vuoi ribellare al tuo te stesso? Come vuoi, vorrà dire che ora dovrete confrontarvi con dei vecchi amici”.

A quel punto intorno a Sora si creò un’aura oscura, lui alzo le mani e disse:

“Forze dell’oscurità, datemi il potere” a quel punto davanti a lui comparvero 13 figure, all’inizio senza una forma precisa, poi si chiarirono.

“No, non può essere” dissero Riku e Kairi

“L’Organizzazione XIII è al tuo servizio, Sora” disse Xemnas.

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Capitolo 12
*** Il sacrificio di Topolino e Gallantmon ***


Capitolo 12: Il sacrificio di Topolino e Gallantmon

Darkroxas partì all’attacco verso Sora, colpendo con i Keyblade i membri che li si misero davanti, spostandoli dal suo tragitto. Finalmente arrivò davanti a Sora, e lo attaccò con il Lontano Ricordo; l’attacco però vene parato con il Keyblade oscuro. A quel punto Darkroxas lo attaccò con il portafortuna, ma con sua sorpresa, Sora tirò fuori la Catena Regale e parò anche il secondo colpo, poi con un calcio, spedì lontano Darkroxas.

“Povero sciocco, credevi che non avessi mantenuto il mio Keyblade originale?”

“In effetti ci dovevo pensare, comunque ora… Seraphimon, sei pronto?”

“Si” disse un’altra voce che proveniva da dentro di lui.

“Globo di Luce” e dal suo corpo usci un globo che parti verso Sora, e che lo colpi in pieno.

“N – niente male. Complimenti. Ma come puoi vedere, non mi hai fatto più di tanto. Comunque ora devo andare. A questo mondo non rimane molto tempo, ora che ho distrutto la serratura.”

“Cos’hai detto?” disse Gallantmon

“Come ti permetti di arrivare qui e poi di distruggere anche il nostro mondo.”

Detto questo parti all’attacco, ma Sora, che era incredibilmente veloce, riuscì a schivarlo e prese Topolino.

“Dai, vediamo se ora hai il coraggio di attaccarmi”

 

Intanto, Kairi, Riku e Paperino stavano combattendo contro l’organizzazione, che non li asciava un attimo di pace.

“Basta così” disse Sora. “Potete andare, vi chiamerò io quando ce ne sarà bisogno”. Appena ebbe detto questo, l’organizzazione sparì.

“Voglio sistemarvi personalmente, ma ora, ritorniamo a te” disse rivolto verso Enio

“Non ti preoccupare per me, Gallantmon. Pensa solo ad eliminarlo!”

“Ma io non posso…”

“Devi. Ti chiedo quest’unico favore”

Gallantmon rimase lì, a pensare.

“Va bene. Perdonami, e perdonatemi anche voi” disse rivolto verso Paperino, Riku e Kairi

“Vostra maestà, siete sicuro di quello che state facendo?” disse Paperino. “Se ne andato anche Pippo, non potete andarvene anche voi”

“Non temere, sono sicuro che un giorno ci rivedremo. Ora, Gallantmon, procedi”

Sul volto di Sora apparse un minimo di paura

“Ok. Perdonami” detto questo, parti all’attacco verso Sora e Topolino.

Lancia di fuoco perforante”

Ma con sorpresa di tutti, Sora riuscì a evitare l’attacco, che colpì solo Topolino, trapassandolo.

“No, non può essere!” disse Paperino

“H- ho fallito” disse Topolino, mentre scompariva.

Gallantmon si stava preparando per acquisirlo, quando Topolino disse:

“No, non farlo, non lo merito. Ho portato solo dolore. Però ho da fare una cosa prima di sparire completamente. Kairi, vieni qui.”

Kairi arrivò subito

“Tieni”. E passò la Catena Nobile a Kairi. “Tienila tu, forse saprai usarla meglio di me” dopodiché spari completamente.

“Che scena patetica” disse Sora. “Tanto è inutile”

“Sta zitto!” disse Riku, e parti all’attacco.

Ma Sora punto il Keyblade contro di lui e lanciò un altro raggio, verso Riku.

Riku si chiedeva che cosa ne sarebbe stato di lui, ma in quel momento, Gallantmon li si mise davanti, prendendo in pieno il raggio.

“Eri prevedibile anche tu, Gallantmon. Ero sicuro che l’avresti fatto dopo la fine di Topolino”

“Riku!” disse Gallantmon. “Devi acquisire i miei dati, come ha fatto Kairi”

“Ok”. Riku si preparo e comincio ad acquisire i suoi dati e si illumino:

Zeromon megadigievolve Alforcezeromon

A quel punto estrasse il Keyblade e disse: “Lama del drago” andando verso Sora, che con fatica, riuscì a respingere l’attacco.

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Capitolo 13
*** Digiworld viene distrutto ***


Capitolo 13: Digiworld viene distrutto

Sora rimase sorpreso da un tale attacco, al quale gli era toccato usare tutte le sue energie per pararlo, e ora non riusciva nemmeno a muoversi.

“Mi dispiace, Sora” disse Riku.

Sora lo guardò spaventato, mentre Kairi non riusciva nemmeno a pensare. Avevano già perso troppi amici, erano rimasti in tre.

“Lama del drago!” disse Riku, partendo all’attacco verso Sora, che ormai si stava già preparando al peggio.

Ma ad un tratto, Riku si illumino, e torno a essere un normale Zeromon.

“Cosa? Com’è possibile?”

“Eh, eh, eh. Fortunatamente ho colpito troppo forte Gallantmon, e così i suoi dati si sono rivelati irrimediabilmente danneggiati, ed adesso sono andati definitivamente distrutti. Così tu sei tornato alla tua forma base. Bene.”

Mentre diceva questo, Sora rievocò il Keyblade, e lo lancio contro Riku.

Darkroxas però lo parò con il suo portafortuna.

“Non lo sai che non si attacca mai un avversario che è per terra” disse.

“Ah, sai quanto me ne importi. Vuoi essere tu il prossimo?”

“Fatti sotto. Questa volta userò tutte le mie forze”

I due partirono all’attacco. Si muovevano ad una velocità incredibile, ed era impossibile vederli tranne quando si fermavano uno contro l’altro, con i Keyblade che continuavano a colpire l’altro.

Riku rimase sorpreso di come erano forti. Non credeva che Sora potesse raggiungere un tale livello. Più che altro continuava a pensare perché Sora avesse avuto un altro nessuno, oltre a Roxas. Non riusciva proprio a spiegarselo. Ma un urlo lo costrinse ad uscire dai suoi pensieri.

Vide il vero Darkroxas (quello umano) venire sbattuto fuori da Seraphimon, che era stato trafitto dal Keyblade di Sora. Riku si chiese se era stato lui a uscire dal corpo oppure se era stato Seraphimon a buttarlo fuori. Intanto Seraphimon spariva nel nulla.

“Bene. E ora come combatterai?”

“Credi che avessi i Keyblade solo perché ero fuso con Patamon?” disse mentre faceva apparire il Portafortuna e il Lontano Ricordo.

“Come vuoi”

E i due ripartirono all’attacco, sempre con la stessa velocità di prima.

“Ero sicuro che saresti stato più debole ora” disse Sora.

“E hai fatto male a pensarlo” gli rispose Darkroxas.

La battaglia andò avanti per minuti, che per Riku, Kairi e Paperino sembrarono ore.

Alla fine fu Darkroxas ad avere la meglio, riuscendo a mettere a tappeto Sora

“Allora, chi è che doveva essere il prossimo?” disse Darkroxas.

“Tu” disse Sora, facendo uscire un raggio dal Keyblade.

(Speriamo che vada tutto come previsto) pensò Sora.

Il raggio stava per colpire Darkroxas, quando davanti a lui si mise Kairi.

“Cosa stai facendo?” li urlarono Riku e Darkroxas insieme

“Sono stufa di vedere persone sacrificarsi per me. E ora che anch’io restituisca il favore”

Dopo aver detto ciò venne colpita in pieno e sparì all’istante.

“NOOOOO!”urlarono in contemporanea Riku, Paperino e Darkroxas.

Sora invece rimase lì, impassibile, anzi, stava sorridendo.

“Come puoi sorridere! Hai appena fatto fuori la tua migliore amica!” disse Riku, piangendo.

“Così sembra” disse Sora, aprendo un varco oscuro.

“Beh, io vado. Questione di minuti è questo mondo salterà in aria” dopodiché entrò nel varco, sparendo.

Solo ora i tre amici si guardarono intorno. Videro che piano piano tutto il mondo stava venendo devastato da una forza misteriosa.

“Presto Paperino. Fa venire qui la Gummyship!” disse Riku. “Non credo che abbiamo molto tempo”

“Subito”

Paperino tirò fuori una specie di telecomando, e dopo aver premuto una sequenza di tasti, videro la Gummyship arrivare a tutta velocità.

“Ovviamente vieni anche tu, Darkroxas, no?”

“Se non sono d’impiccio” gli rispose, con un tono da –c’è pure da chiedere?–

I tre salirono subito sulla Gummyship. Riku perse le sembianza da Digimon non appena fu salito. La Gummyship parti subito ad alta velocità, e mentre scappavano, videro una luce dietro di loro, una luce che pochi secondi dopo, sparì, insieme a quel mondo.

 

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Capitolo 14
*** Il mondo di Darkroxas ***


Capitolo 14: Il mondo di Darkroxas

Riku diede un pugno sulla Gummyship.

“Maledizione!” continuava a ripeterlo da quando erano scappati da Digiworld.

“Dovevo riuscire a fare qualcosa, e invece abbiamo perso tre compagni in un colpo solo”

“Re Topolino… Pippo” disse piano Paperino, in modo che solo lui riuscì a sentirsi

“Beh, ora però devo riuscire a far tornare Sora normale. Magari facendolo tornare normale, l’equilibrio dei mondi verrà ristabilito e…”

“Non è così semplice.” Disse Darkroxas

“E tu che ne sai? Non sai niente di quello che è successo, anzi, non so perché ti abbiamo portato dietro. Abbiamo sconvolto l’ordine dei mondi”

“Sta calmo. Ho detto che non è semplice, non che impossibile”

“Ah, ok. Scusa” disse Riku, capendo la situazione “E quale sarebbe?”

“Bada che però è pericoloso”

“Non m’importa”

“Ok. Allora, sicuramente ti ricorderai ciò che ha detto Xehanort, no?”

“A proposito di cosa?”

“Del Keyblade supremo”

“Ah, già. Il fatto che ora il suo potere appartiene al Keyblade oscuro di Sora”

“No, l’altra cosa”

“Intendi dire del fatto che può capovolgere un cuore?”

“Esatto”

“Ma è impossibile rubare un Keyblade ad un altro senza ucciderlo”

“Solo nel caso si abbia un Keyblade solo. Ma comunque quel Keyblade supremo è oscuro, sarebbe inutile. Noi invece dobbiamo riuscire a formare quello della luce”

“Quello della luce? È come”

“È questa la parte complicata. Per farlo dobbiamo fare come ha fatto Xehanort, cioè riunire i tre Keyblade della luce. Uno è il tuo, la Via dell’alba, l’altro è la Catena Nobile e infine c’è la Catena Regale”

“Ma Topolino ha lasciato il suo Keyblade a Kairi, e lei non” la voce di Riku si interruppe.

“Mi dispiace, ma in un modo o nell’altro dobbiamo riuscire a riunire i tre Keyblade per poter capovolgere nuovamente il cuore di Sora”

“Capito. Ma come facciamo?”

“Essendo il nessuno di Sora, posso provare a percepire dov’è diretto. Se vuoi posso provare”

“Ci riusciresti?”

“Si, ma è probabile che ci vorrà un po’”. Detto questo, andò verso una sedia della Gummyship e cominciò a rilassarsi, fino a quando i suoi occhi divennero spenti.

Passo qualche minuto, quando ad un tratto, gli occhi di Darkroxas tornarono di nuovo vivi.

“Allora?” chiese Riku.

“S – sono riuscito a vedere dove vanno, e non è un buon segno il posto dove vanno”

“In che senso dove vanno? C’è qualcun altro con lui?”

“Si, ma non sono riuscito a capire chi era”

“Comunque, dove sono diretti?”

“Verso il mondo dove sono apparso”

“Ma tu non eri apparso a Digiworld?”

“Per metà è giusto, perche Digiworld era collegata con un altro mondo, un mondo diverso dagli altri, perché è molto più grande, e non è il solo particolare”

“Un mondo molto più grande degli altri. Mi sembra che una volta me ne parlo Ansem il Saggio, ma non può essere, ha detto che non era raggiungibile, perché era”

“La porta di tutti i mondi” concluse Darkroxas.

 

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Capitolo 15
*** Arrivo sulla Terra ***


Capitolo 15: Arrivo sulla Terra

Nello stesso istante in un altro mondo.

“Eccoci qui” disse un ragazzo

“Già” gli rispose una ragazza

Entrambi avevano indosso un armatura, e mentre camminavano venivano indicati da tutti.

“Basta, mi avete stufato!” disse il ragazzo, facendo apparire una chiave gigante e facendo partire da quella un raggio che colpi tutto quello che aveva avanti, disintegrandolo.

Il panico si diffuse immediatamente.

“Non ti sembra di aver esagerato, Sora?” gli chiese la ragazza facendo un sorrisino.

“No. Continuavano a indicarci, e gliel’ho fatta pagare”

“Hai fatto bene”

“Fermi voi due” disse una voce.

I due si girarono e videro un ragazzo, che doveva aver circa la loro età

“E tu chi sei?”

“Vi basti sapere che sarò quello che vi fermerà” disse il ragazzo

“Sapessi quante volte l’abbiamo sentita questa frase, negli ultimi due giorni e dieci mondi che abbiamo distrutto”

“Voi cosa?”

“Non ho voglia di combattere contro una schiappa” disse la ragazza. “Andiamocene”

“Si, hai ragione” gli rispose Sora. “Lascerò che se ne occupi l’organizzazione” appena detto questo, schioppo le dita e davanti a lui apparvero dal nulla tredici figure incappucciate.

“Buona fortuna, ragazzo” dissero i due mentre sparivano in un varco oscuro.

“Aspettate” disse il ragazzo, cercando di raggiungerli, ma davanti a lui si mise l’organizzazione.

“Prima dovrai vedertela con noi” disse uno di loro.

“Come volete”. Detto questo, il ragazzo fece apparire dal nulla un bastone, che aveva le estremità appuntite.

“Cominciamo”

 

 

Sulla Gummyship

“Come sarebbe a dire la porta di tutti i mondi?” chiese Paperino. “Che mondo sarebbe?”

“Semplice” gli rispose Darkroxas. “È un mondo che è il collegamento con tutti i mondi, anche se solo pochi abitanti lo sa. Essendo il passaggio tra i mondi, e diverso dagli altri. Come ho già detto, è molto più grande di tutti i mondi che avete visto finora”

“Ma com’è possibile?” domandò Riku. “Ansem aveva detto che non era raggiungibile”

“Normalmente sarebbe così, ma ora che l’ordine dei mondi sta venendo stravolto, la barriera che impediva l’accesso si è frantumata”

“Capisco” disse Paperino. “Ma come facciamo a raggiungerlo?”.

“Ecco, a dir la verità non so se la Gummyship sarà in grado”

“Perché?”

“Dovremo raggiungere un altro universo. Io con i varchi oscuri ci riesco, però non posso portare tre persone, perché mi consumerebbe troppa energia, e rischierei di sparire”

“Tutto qui” disse una voce

“Chi parla!” disse Riku

“Ma questa voce…” esclamo Paperino “È di Cid

In quel momento sullo schermo apparve proprio Cid

“Ciao, come va?”

“Ma come hai fatto a sopravvivere? Ti credevamo esploso insieme al castello”

“Non ve lo so dire, so solo che io, Leon e Yuffie ci siamo ritrovati alla Città di Mezzo”

“Ho una vaga idea di chi possa essere stato” disse Riku, guardando Darkroxas.

“Io? Cosa te lo fa pensare?” gli rispose lui ridendo.

“Sei stato tu? Grazie mille allora. Comunque dicevo: durante l’ultima visita che avete fatto a Radiant Garden, ho installato un nuovo modello di navigummi, capace di viaggiare ad altissima velocità e di raggiungere anche altri universi, a condizione che siano vicini”

“Davvero?” esclamarono insieme Paperino e Riku

“Certo, basta che schiacciate quel tasto rosso.”

“Ah, così” disse Paperino, premendolo

“Ehi, aspet…” la comunicazione cade all’instante e i tre amici si ritrovarono schiacciati contro la parete.

“Non potevi aspettare un attimo?” dissero Darkroxas e Riku

“Eh, eh”

In poche ore di viaggio cominciarono a notare alcune differenze rispetto a dove erano partiti, fino a quando Darkroxas non disse

“Eccoci, siamo arrivati. Fermati un attimo qui”

Paperino fermo la Gummyship davanti ad un mondo gigantesco, che aveva delle macchie di diversi colori, e nuvole che lo ricoprivano in buona parte.

“Amici, vi presento il pianeta Terra”

 

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Capitolo 16
*** Il rifugio impenetrabile ***


Capitolo 16: Il rifugio impenetrabile

Intanto, in quello che rimaneva della Città del Centro, il misterioso ragazzo stava combattendo contro l’organizzazione.

“Uff. È più difficile di quanto pensassi” disse. “Ma riuscirò a sconfiggervi, parola di Sirol

“Lo vedremo” disse Xemnas

In quell’instante tutti e tredici si avventarono contro Sirol, che ormai si dava per spacciato

“Fermi dove siete” disse una voce. Darkroxas, Riku e Paperino erano arrivati.

“Lo sapevo che era troppo tardi” disse Darkroxas

“Bene, bene, bene. Chi abbiamo qui? Ah, già. Il fratellastro traditore” disse Roxas, partendo all’attacco verso Darkroxas, che parò ad un’altissima velocità tutti i suoi attacchi, e dando un bel colpo in pancia a Roxas.

“Tu, maledetto…” ma non fecce in tempo a finire la frase che venne ripetutamente colpito dai Keyblade di Darkroxas.

“Allora, ne vuoi ancora?” disse lui infine

“Non credo che Roxas voglia finire così la sua vita, vero?” disse una voce

“Numero 15?” esclamo Xemnas

Un varco si aprì davanti a loro, a appari un'altra persona, vestita come l’organizzazione.

Ruxik! Che ci fai qui? Credevo fossi in missione con il numero XIV…”

“Si, ma quando ho saputo che eravate tornati, ho voluto riunirmi a voi. Non ti dispiace, vero?”

“Assolutamente”

“Mentre voi perdete tempo a salutarvi, noi ce ne andiamo” disse Darkroxas, che aveva preso Sirol, che era svenuto per via di tutti i colpi ricevuti, e che aveva aperto un varco, dove stavano andando tutti e quattro.

Riku lo stava entrando, quando senti due voci

“Te ne vai già via, Riku?”

Riku si girò e vide Sora e un'altra persona, che però non riusciva a riconoscere, perché indossava un cappuccio, e come Sora aveva un armatura e due Keyblade: uno era lo stesso Keyblade oscuro di Sora, l’altro era

“LA CATENA NOBILE!” esclamo. “No, non può essere vero mi rifiuto. Non può essere lei”

“Perché? Forse preferivi che fossi morta? Eppure lo sapevi, c’eri anche tu quando abbiamo scoperto che chi viene colpito dal raggio speciale del Keyblade supremo, gli viene capovolto il cuore” disse la ragazza, mentre si toglieva il cappuccio.

Riku non poté vedere. Si tuffo nel varco oscuro, che si chiuse dietro di lui. Arrivo da tutti gli altri piangendo e disse:

“Perché anche tu. Kairi, com’è possibile. Perché, PERCHÉ!!!”

“Quello che temevo si è realizzato. Kairi si è unita a Sora, vero?

“S – si!” disse Riku, continuando a piangere

“Perché? Prima Sora, adesso Kairi. Perché sta succedendo tutto questo?”.

 

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Capitolo 17
*** Un mondo inaspettato ***


Capitolo 17: Un mondo inaspettato

Riku ci mise un po’ per calmarsi. Continuava a non credere a quello che era successo.

“Riku…” cominciò Darkroxas. “Lo so che non è il momento giusto, ma ora più che mai dobbiamo riuscire a ottenere il Keyblade supremo e l’armatura di Terra.”

“E a che ci serve l’armatura di mio padre?” chiese Riku.

“Semplice. Sarà in grado di proteggerti ad un colpo, e ricordati, solo un colpo, del Keyblade supremo di Sora. Lo stesso vale anche per lui e Kairi purtroppo”

“E come facciamo a trovarla? Come anche il Keyblade? Che vuoi fare? Andare gentilmente da Sora e chiederli sia l’armatura che il suo Keyblade insieme a quello di Kairi?”

“No. Ma ci sono solo due soluzioni oltre quella che hai appena detto. La prima è affrontare Sora, Kairi e l’organizzazione. La seconda invece è…” Darkroxas si interruppe

“La seconda e molto più pericolosa delle altre. Vi avviso, potrebbe sconvolgevi molto di più di come lo siete adesso”.

“Di che cosa si tratta?” chiese Riku.

“Non ve lo posso dire ora, ma voi dovete dirmi se siete disposti ad affrontare questo viaggio”

“Se ci assicuri che dopo Sora e Kairi torneranno come prima, io sono disposto a fare tutto” disse Riku.

“Contate anche su di me” disse Paperino

“Va bene. Se siete sicuri.”

Detto questo, Darkroxas andò da Sirol, che intanto aveva ripreso conoscenza.

Sirol, tu sai già cosa fare, vero?”

“Si” rispose lui. “Partirò subito alla loro ricerca”

“Va bene, ma mi raccomando. Che non ti passi per la mente di affrontare anche solo un membro dell’organizzazione o Sora o Kairi. Almeno finche non avrai riformato il gruppo.”

“Non ti preoccupare” detto questo si alzò e usci.

“Torniamo a noi” disse Darkroxas. “Ora aprirò il passaggio”

Darkroxas si diresse verso un armadietto, lo aprì e prese un disco, che lanciò in aria e nel giro di pochi secondi, lo colpi con il Keyblade.

Davanti a loro appari una porta, a forma di serratura, ma non si riusciva a vedere che cosa c’era dall’altra parte.

“Ve lo ripeto: potreste rimanere sconvolti. Siete pronti per questo viaggio?”

“Si” risposero

“Bene. Allora tenete questi” mentre diceva ciò, porse a Riku e paperino due impermeabili neri.

“Ma questi sono…”

“Si sono proprio loro. Gli impermeabili come quelli dell’organizzazione. Questi attireranno coloro con cui dobbiamo parlare.”

“E chi sarebbero”

“Lo scoprirete presto” detto questo, indosso anche lui un impermeabile nero e si mise il cappuccio. Riku e Paperino fecero lo stesso. Dopodiché i tre attraversarono la serratura.

Intorno a loro c’era tanta luce, che dopo qualche secondo, si diramo.

“Ma questo è…” disse Paperino

“Radiant Garden!” esclamarono insieme Riku e Paperino.

 

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Capitolo 18
*** Incontri imprevedibili ***


Capitolo 18: Incontri imprevedibili

“Allora Sora mentiva, quando ha detto di averlo distrutto” disse Paperino, felice. “È qui, integro”

“No, non mentiva.” Disse Darkroxas “Radiant Garden è andato veramente distrutto”

A Paperino gli si congelo il sorriso in faccia, e poi esclamo “E allora dove accidenti siamo?”

A risposta, i tre videro da lontani tre figure che ci avvicinavano

“Mi raccomando, non parlate e soprattutto non toglietevi il cappuccio”

“Perché dov…” cominciò Riku, che si paralizzo quando vide chi erano le tre persone.

“Sora!” disse Riku, preparandosi a estrarre il Keyblade, ma poi vedendo chi c’era con lui si fermo.

Quello che rimase più scioccato fu Paperino quando vide Paperino. Non riusciva a crederci, stava vedendo se stesso, e non solo lui, c’era anche Pippo.

“L’organizzazione XIII” disse Sora, evocando il Keyblade e partendo all’attacco verso i tre, che ovviamente non erano riconoscibili.

“Non apparteniamo all’organizzazione” disse Darkroxas “Siamo solo di passaggio. Non mi risulta che sia vietato andare in giro con degli impermeabili”

“Si, certo. E io sono ricco sfondato” gli disse Paperino (quello che accompagnava Sora) e disse “Fire”, mirando Darkroxas, che parò il colpo con il Keyblade.

“Bene, se è quello che volete, comba terremo”. Detto questo parti all’attacco, e con un solo colpo mise ko sia Paperino che Pippo.

“Riku, vieni. Tocca a te combattere contro Sora, se vuoi che il potere del suo Keyblade si aggiunga al tuo.”

“Va bene” gli rispose lui

“Riku?! Non può essere…” mentre diceva questo, Darkroxas, Riku e Paperino

“Paperino?” disse, guardando quello con l’impermeabile e quello che giaceva per terra svenuto.

“Ma non può essere”

“Ora, Sora.” Disse Riku “A noi due. Non c’è niente di personale, per come sei ora”

“Cosa vuoi dire?” chiese Sora, che però fu costretto a difendersi immediatamente con il Keyblade.

“Cosa stai facendo? Credevo di fossi liberato di Ansem”

“Infatti è per questo che sto combattendo. Non ti permetterò di fare quello che hai fatto”

“Cos’avrei fatto? A me risulta di aver solo sigillato le serrature per impedire che gli Heartless invadessero i mondi.”

“Quello che hai fatto dopo. Non mi prendere in giro, sai benissimo cos’hai fatto”

“No, non lo sa” disse Darkroxas

“Come?” gli chiese Riku

“Qui siamo in un altro mondo, dove Sora non ha fatto ancora niente”

“Stai dicendo sul serio? E allora perché accidenti devo combattere contro di lui?”

“Mi sembrava di avertelo detto: siamo qui perché devi riuscire ad ottenere il Keyblade e l’armatura di tuo padre, è l’unico modo per prendere il Keyblade supremo è ottenere il potere di catena nobile e regale”

“Tutto qui” disse un'altra voce.

“Vostra maestà” disse Paperino, che aveva riconosciuto la voce. “State ben, siete ancora vivo”

“Che intendi dire con –ancora vivo-?”

“Glielo spiegherò io, ma in privato” disse Darkroxas “Riku, sospendi pure il combattimento, forse sarà più facile del previsto la nostra missione”

“Ok”

 

Darkroxas e il re di diressero nello studio di Ansem, dove con calma, Darkroxas spiegò al re quello che era successo, e spiegandoli anche il motivo del loro viaggio.

“Capisco. Quindi vi serve il mio Keyblade e quello di Sora, credo che riuscirò a convincerlo a darvelo. Ma per quanto riguarda l’armatura di Terra, non ti so aiutare”.

“Non si preoccupi, quella so già dove si trova”

“E dov’è?”

“Qui. A Radiant Garden”

 

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Capitolo 19
*** Ritorno sulla Terra ***


Capitolo 19: Ritorno sulla Terra

Nel frattempo, sulla Terra, in un posto misterioso…

“Ci hai deluso, Xemnas”

“Perdonatemi” rispose Xemnas, e nonostante fosse un nessuno e non provasse emozioni, si vedeva che aveva paura.

“La tua organizzazione ha fallito…” disse Sora

“La prossima volta farò di tutto per evitare che accada di nuovo”

“Non credo che ci sarà una prossima volta”

“C – come?” ma non ebbe il tempo di dire qualcos’altro che venne colpito dal Keyblade di Sora più volte

“P – pietà” disse supplicando Xemnas, rivolto a Sora

“Pietà? Perché dovrei avere pietà? Ti avevamo ordinato di fermare Riku e non ci siete riusciti, in più vi avevamo ordinato di trovare la serratura di questo mondo, e non l’avete trovata”

“Gli altri membri sono continuamente alla sua ricerca e…”

Sora lo colpi nuovamente con il Keyblade.

“Ora, Xemnas, l’organizzazione dovrà scegliersi un nuovo capo”

“No, ti supplico, non farlo”

“Fermo Sora” disse Kairi. “Se non ti dispiace, vorrei procedere io”

“Come vuoi” disse Sora

“Beh, cosa dire… Addio”

Detto questo, Kairi cominciò a colpire ripetutamente Xemnas, con sempre più forza, e infine lo colpi con il raggio del Keyblade.

Xemnas cominciò a sparire, ma mentre scompariva disse “P - perché?” dopodiché svani completamente.

“Bene, e questa è fatta. Ora pensiamo alla serratura. Forse ho scoperto dove si trova…” disse Sora.

 

Nello stesso momento, a Radiant Garden:

“Cosa intendi dire?

“Qui a Radiant Garden sono nascoste due armature: la prima è quella di Acqua, l’altra si trova oltre quella di Acqua, ma posso arrivarci solo io usando i passaggi dell’oscurità” detto questo, Darkroxas aprì un varco e spari al suo interno.

Re Topolino rimase lì, a pensare a quanto aveva appena appreso.

Poco dopo, Darkroxas riapparse davanti a Riku e Paperino. Darkroxas vide che Riku aveva altri due Keyblade, quello di Sora e del Re,

“Dove sono andati gli altri?” chiese

“Sono partiti. Re Topolino è riuscito a convincere Sora a darmi il suo Keyblade, dicendoli che sapeva deve potesse trovarle un altro, poi mi ha dato anche il suo e se ne sono andati”

“Ok, allora possiamo tornare sul” Ma Darkroxas si interruppe e si accasciò a terra.

“Cosa succede?” dissero Riku e Paperino

“N – niente. Solo un piccolo mancamento. Non vi preoccupate”

“Sei sicuro?”

“Si” e detto questo si rimesse in piedi.

“Prima di partire, tieni” detto questo fece apparire dal nulla dei pezzi di un armatura.

“Questa è l’armatura di Terra, indossala. Poi prendi i tre Keyblade e mettili vicini. A quel punto si dovrebbe formare il Keyblade supremo. Ma ricordati: non hanno il potere pieno, essendo stati creati con pezzi provenienti da un'altra dimensione, ma ti permetteranno di ottenere quegli originali”

“Ma perché devo fare tutto questo subito?” disse Riku, mentre indossava l’armatura

“Ho una brutta sensazione… temo che dovremmo combattere subito, appena torneremo sulla Terra”

“Cosa? Come fai a esserne sicuro”

Darkroxas rimase in silenzio. “Ora pensa a fare il Keyblade, dopodiché partiremo subito”

Riku non poté non notare che Darkroxas si teneva la mano dove ci sarebbe dovuto essere il cuore, e si chiese come fosse possibile, ma non osò chiedere niente e formò il Keyblade supremo.

“Bene, ora possiamo andare! Riku, voglio che sia tu ad aprire il passaggio e a tenere questo disco. Ricordati di non perderlo per nessun motivo al mondo, la vostra vita potrebbe dipendere da questo disco. Per aprire il passaggio devi solo colpire il disco con il raggio del Keyblade”.

“Ok” poi Riku fecce come gli aveva detto di fare Darkroxas e tutto intorno a loro si riempi di luce.

 

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Capitolo 20
*** La fine ***


Capitolo 20: La fine

Non appena furono tornati sulla Terra, Riku poté vedere com’era cambiata. Ormai era tutto un paesaggio devastato dalla distruzione.

“Cosa è successo?” chiese Paperino

Nessuno rispose

“Andiamo a cercare Sirol, a quest’ora dovrebbe essersi già riunito a Shido e Lighy, forse c’è ancora una speranza.” Disse Darkroxas

“Presto!”

Si misero a correre il più veloce possibile, e arrivarono giusto in tempo per vedere un membro dell’organizzazione cominciare a sparire, e davanti a lui c’era Sirol.

“Tutto bene?” chiese Darkroxas

“Si. Mi ha dato filo da torcere questo qui con quella specie di chitarra”

(Demyx) pensò Paperino

“Gli altri dove sono?”

Lighy si sta occupando di uno a cui manca un occhio e usa anche lui delle pistole, mentre Shido si sta occupando di un altro con delle lance, mentre prima abbiamo sistemato subito uno che aveva una falce”

“Bene. Quindi ricapitolando avete fatto fuori Demyx e Marluxia e i prossimi probabilmente saranno Xilgbar e Xaldin

Dietro di loro arrivò un'altra persona, che aveva una lancia in mano tipo quella di Sirol, ma con la differenza che si poteva piegare in tre parti.

Shido! Tutto bene?”

“Si, puoi aggiungere quello con le lance, Xaldin, giusto? Alla tua lista. Devo ammettere che però è stato difficile”

Dietro di loro avene un esplosione, che li fece cadere tutti quanti per terra.

“Ok, anche Xigbar è sistemato. Un esplosione del genere può essere provocata solo da due cose: o lo scoppio di una bomba atomica oppure da Lighy

Infatti poco dopo arrivo anche Lighy. Aveva un paio di pistole che stava riponendo nelle fodere. Non sembrava aver subito troppi colpi.

“Non ci sarai andato un po’ pesante?”

“No, non tanto. Semplicemente non è rimasto niente di lui”

“Capisco… quindi avete fatto fuori già quattro membri, ne rimangono dieci”

“No, a dir la verità nove… Xemnas non c’è più” disse una voce

Davanti a loro apparvero Sora e Kairi.

Sirol, Lighy, Shido. Andate via, cercate di difendere e salvare il maggior numero possibile di persone. Qui ci pensiamo noi” disse Darkroxas.

“Ok, ma fate attenzione” e detto questo, i tre andarono via

“Sai, sei stato furbo. In effetti è stato difficile individuarti.” Disse Sora

“Si, in effetti credevo di avere più tempo… Sei più furbo di quanto credessi”

“Ma di cosa state parlando?” chiesero Riku e Paperino

“Ma come, non ve l’ha detto?” disse Kairi. “Lui è la serratura di questo mondo!”

Il silenzio calò su tutti

“Complimenti, ci siete arrivati, ma ora sarò costretto ad eliminarvi. Siete diventati troppo pericolosi”

“Non credo tu abbia il tempo, lo sai che il Keyblade dell’oscurità è in grado di aprire i cuori, e tu non sei più un nessuno, anzi, forse non lo sei mai stato, vero?” disse Sora

“No, qui ti sbagli. Lo sono stato, tempo fa, prima di diventare la serratura di questo mondo. Comunque fai pure, non ho paura di andarmene”

“COSA! STAI SCHERZANDO VERO?” urlo Paperino

“Credi non lo sappia cosa succederà se ti elimino? Non intendo correre un simile rischio”

“Bene, allora preparati a combattere”

“No, a dir la verità, io voglio combattere contro di te” disse Kairi. “Voglio farti soffrire”

“Credi che per il fatto che tu sia una ragazza io non ti attacchi e mi faccia colpire senza difendermi? Allora devi essere proprio sciocca”

A sentir questo Kairi parti subito all’attacco, con una potenza tale che sradico gli alberi li vicino solo passandoci vicino, e l’urto contro i Keyblade di Darkroxas, che prontamente aveva evocato per difendersi, investì l’area tutt’intorno spazzando via tutto.

“M – Ma Kairi non era così potente prima” disse Riku, che era rimasto di sasso davanti a tale forza e rabbia.

“Riku, e tu che fai, lo spettatore?” chiese Sora, partendo anche lui all’attacco verso Riku, che scanso il colpo.

Ormai i combattimenti peggioravano sia di forza che d’intensità. Cip e Ciop, che erano rimasti sulla Gummyship come sempre, videro dall’oblo la Terra, che era letteralmente devastata dalle continue esplosioni. Ad un tratto sentirono uno squillo, a così andarono a vedere chi li stava cercando.

Appena aperta la comunicazione, sullo schermo appari Cid. Non l’avevano mai visto così spaventato.

“Dove sono Riku e Paperino?” chiese immediatamente

“Stanno combattendo. Non possono venire”

“Maledizione. Qui sta cadendo tutto a pezzi, e anche negli altri mondi”

“COSA?!”

“Ormai da qualche ora è così, la città di mezzo sta letteralmente cadendo giù, è già crollata la torre dell’orologio”

“Non può essere…” disse Cip

“Cosa non può essere?

“È  strano. Sembra che sia cominciato insieme ai combattimenti che stanno avvenendo nel mondo dove ora si trovano Riku e Paperino”

Il volto di Cid divenne ancora più scuro

“S – Scusate, ma mi sapete dire il nome di quel mondo, anche se ho paura della risposta?”

“Terra, perché?”

“Oh, no! Tra tutti i mondi dove potevate andare, proprio su quello? Ma non lo sapete che…”

Ma la comunicazione cadde e non riuscirono più a mettersi in contatto.

Intanto sulla terra, ormai i combattimenti erano arrivato ad un punto di stallo

Darkroxas e Kairi continuavano a combattere, come anche Riku e Paperino contro Sora.

“Ora basta, mi avete stufato!” disse Sora. Detto questo, cominciò a caricare sul Keyblade dell’energia

“Colpo del vulcano!” e lo punto su Paperino, che ne venne investito in pieno.

“PAPERINO!” disse Riku, vedendo l’amico cadere a terra, e non rialzarsi più.

“SORA! Possibile che ti sei dimenticato tutto? Cerca di tornare in te!” e li diede un pugno sulla faccia, facendolo cadere e perdere i Keyblade.

“Ora tocca a me!” e cominciò anche lui a caricare il Keyblade

“Speriamo che funzioni…” cosi dicendo, fece partire un raggio dal Keyblade, che colpi Sora, sulla faccia, l’unico punto che l’armatura non copriva. Così Sora scomparve.

Riku si accasciò per terra, sia per la stanchezza sia perché non credeva a ciò che aveva fatto.

Ma con sua grande sorpresa, davanti a lui cominciò a formarsi un ammasso di luce, e una volta che sparì, davanti a lui c’era Sora.

Intanto il combattimento tra Kairi e Darkroxas andava avanti

“Aver riportato Sora dalla vostra parte non vi salverà, anzi. Io sono più spietata di lui, non ho paura di quello che succederà. Ora Naminè”

E dietro di Darkroxas apparve Naminè, che con sua grande sorpresa, aveva anche lei due Keyblade, con i quali lo colpi in pieno, trapassandolo.

In quel momento tutto in pianeta cominciò a tremare, e insieme alla Terra anche tutti li altri mondi

“Riku! Prendi Sora e vai, fai come ho di ho detto prima! Forse così riuscirai a riportare tutto alla normalità. Sbrigati!” urlò Darkroxas

Riku prese il disco, ma Kairi lo colpi, facendolo cadere.

“Non se ne andrà nessuno da qui”

In quel momento tutto venne ricoperto di luce, poi ci fu un esplosione, che coprì tutti i mondi, senza lasciarne uno solo escluso.

 

FINE

 

Fan Fiction scritta da Darkroxas92

 

Continua in “Il destino dei mondi”

 

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