Watashi wa tenshi dewa arimasen di MadaraUchiha (/viewuser.php?uid=65491)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Una nuova missione... ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Presentazioni... ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Il vestito... ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Watashi wa tenshi dewa arimasen... ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Le terme... ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - Midnight... ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 - Una nuova missione... ***
Salve, sono nuovo su efp e dopo un pò ho finalmente deciso di postare questa mia storia inizialmente pensata per un forum RPG nel quale gioco, durante il racconto, non stupitevi se troverete nomi non appartenenti a Naruto o comunque "strani" (ad esempio la cara professoressa Sarah) perchè appartengono al forum da me citato (FFRevolution:DestinyGarden). A fine capitolo in futuro posterò delle note in merito.
Persone, luoghi ecc... non mi appartengono ma sono dei loro legittimi proprietari. La storia non è stata scritta a scopo di lucro.
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Una nuova missione...
Era una bella giornata, e il garden era quasi del tutto disabitato, la maggior parte degli studenti si era recata alla spiaggia per divertirsi, per abbronzarsi e per conquiste, pochi erano rimasti nel garden, praticamente solo i lavoratori, ma c'era anche qualcun'altro, che si trovava ancora all'interno degli edifici, e si aggirava con aria al quanto sospetta in una zona a lui vietata.
Tobi è un bravo ragazzo!
Madara stava tranquillamente passeggiando...verso le camere delle ragazze! Era vestito di tutto punto, indossava i suoi immancabili pantaloncini neri con le nuvolette rosse, un paio di ciabatte da spiaggia nere decorate con una linea rossa lungo i bordi e una nuvoletta rossa sul davanti, sulla parte superiore indossava la sua cappa dell'Akatsuki aperta sul davanti, lasciando scoperto il torace, sul quale era posata una fotocamera digitale di ultima generazione costatagli la bellezza di 4000 ryo, approssimativamente 200 guil, la fotocamera era legata a una corda nera che girava intorno al collo di Madara, sulla sua testa erano posati un paio di occhiali da sole neri, con qui aveva sostituito la sua tradizionale maschera arancione che teneva comunque in una tasca dietro il cappotto.
Stava dirigendosi verso le camere, ma si stava annoiando terribilmente, all'inizio gli era sembrata una buona idea andare a fotografare le stanze delle ragazze e rubare qualche mutandina, ma poi si era ricordato che erano tutti sulla spiaggia e non c'era nessuna da fotografare, e soprattutto nessuno con qui litigare, che era la parte che lui preferiva, infatti, diceva sempre che non c'era gusto a fare le cose senza un pizzico di brivido, neanche la sua professoressa preferita Saruccia-chan si trovava li, probabilmente era anche lei al mare a spiare di nascosto le ragazze o stava facendo qualche lezione...probabilmente la prima, durante la lezione che avevano fatto aveva notato come guardare le altre ragazze, ma comunque sia ora non era lì a "giocare" con lui.
Madara stava gustando una delle sue solite quanto strambe bibite, un freschissimo succo di carruba, mentre leggeva il suo ormai famoso libro, "il paradiso della pomiciata", che aveva distribuito a tutti gli altri membri della sua associazione a delinquere di stampo mdfiano, gli ZB, stava passando per la hall del garden, quando...
No...non ci posso credere...di nuovo!
Madara si fermò di colpo davanti alla bacheca, con una gamba ancora alzata e l'altra che stava per alzarsi, girò lentamente gli occhi verso la bacheca lì a fianco, quando vide il manifesto gli scesero giù le gocce di sudore mo di manga e dalla sua bocca uscì un flebile suono...
....Konoha....
Quel nome gli faceva venire lontani e dolorosi ricordi, ma non ci fece caso a lungo, finì di leggere quel volantino e lo strappò dalla bacheca, era un annuncio di lavoro di poco conto, ma che per lui aveva un gran valore, dopo tanto tempo che mancava, non gli sarebbe dispiaciuto tornare a passeggiare per le strade di Konoha, ed essere pagato per farlo.
Corse dritto in ufficio collocamenti per farsi assegnare il lavoro, attraversò un lungo corridoio e finalmente arrivò, all'ufficio non c'era apparentemente nessuno, ma poi guardò meglio e scorse dietro un pilastro, nascosto fra dei moduli un uomo sulla quarantina, calvo sul davanti e con un codino dietro, stava comodamente giocando a World of Warcraft su internet, mentre si gustava un pacchetto di patatine Patachips con su la foto di un uomo in accappatoio, mentre fa una posa col pollice alzato.
Madara lo chiamò, ma lui non lo sentì perchè indossava delle cuffie per immedesimarsi meglio nel gioco, allora a Madara vene l'idea per attirare l'attenzione, se come aveva capito lui era un patito di mmorpg, come tale non poteva non reagire.
Possiedo un tanker liv 68 con Tallum completa, dove posso trovare i key mats per la Tallum Blade?
Appena Madara pronunciò quelle parole l'uomo comparì improvvisamente davanti a lui dandogli le coordinate esatte per trovare ciò che cercava, e anche altri piccoli trucchetti e posti dove allenare il suo tanker, appena finì di parlare finalmente chiese a Madara cosa volesse davvero e si scusò per non avergli dato retta prima.
Vorrei che mi assegnasse questo lavoro.
L'uomo prese il volantino dalla mano di Madara, lo lesse e scrisse nel suo computer i dati della missione, poi buttò semplicemente il volantino nel cestino e si rivolse di nuovo a Madara.
Quando intendi partire ragazzo?
Immediatamente.
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Passarono alcune ore e Madara si stava avviando al cancello per dirigersi al mare, dove con l'aiuto del chakra, avrebbe fatto una bella passeggiata, quando...
Altoparlanti: Lo studente Uchiha Madara è pregato di presentarsi sulla pista di atterraggio del garden, ripeto, lo studente...
Madara non riusciva a capire cosa stava succedendo, e per la curiosità si diresse verso la pista di atterraggio, arrivato trovò una bella sorpresa ad aspettarlo, i suoi subordinati lo stavano aspettando vicino ad un elicottero di appartenenza del garden, da loro affittato per il loro adorato capo.
APE1: comandante! Che piacere, finalmente è arrivato, temevamo che si fosse gia avviato da solo.
Madara: ma...cosa avete fatto? Avete affittato un elicottero per me?...uomini...
APE1: comandante!...
Sugli occhi di Madara e dei suoi uomini spuntarono dei grossi goccioloni di lacrime, sulle prime non fecero nulla, poi non resistettero e si corsero incontro, facendo un grosso abbraccio di gruppo, che per la forza del gesto fece creare dietro di loro uno sfondo marittimo durante il tramonto, con tanto di acqua che si infrange contro la scogliera, appena si lasciarono il paesaggio tornò normale e poterono tornare in se.
Madara: Snif!...bene, uomini, sono pronto a partire.
APE1: Snif!...agli ordini comandante! plotone! Allontanarsi dalla pista di lancio, APE13! E’ pronta a decollare?
APE13: signorsì capitano!
APE1: bene! Comandante se vuole seguirmi...
APE1 scortò Madara verso l'elicottero e lo fece salire, salito augurò buona fortuna al suo comandante e si congedò con un saluto formale, chiuse lo sportello dell'elicottero e diede l'ordine di decollare al pilota.
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Passarono sei ore e finalmente si avvistò terra, allora Madara diede ordine di non atterrare e di avvicinarsi alla foresta, arrivati in prossimità della foresta dopo neanche cinque minuti di volo, Madara saltò giù dall'elicottero con estrema velocità e fece segno di allontanarsi al pilota facendolo tornare al garden.
Finalmente Madara era arrivato, ed era solo, per un attimo gli passò per la mente di rintracciare un membro dell'Akatsuki, ma poi decise che era meglio agire in incognito, ma non da solo, i suoi occhi si illuminarono per un secondo cambiando colore, e in quel preciso istante vicino a lui comparve un buco spazio-dimensionale dal quale uscì fuori la sua copia, Madara2.
Madara: bene Madara2, abbiamo una missione da portare a termine, dobbiamo andare al villaggio della foglia e aiutare una ragazza a scegliere un vestito per la festa, sei con me?
Madara2: ci conti.
Madara: bene! Per prima cosa però dobbiamo camuffarci, entreremo di nascosto a konoha e compreremo dei prodotti estetici e degli abiti nuovi! Naturalmente con i tuoi soldi!
Madara2: ma...padrone, non poteva invocarmi gia con i vari camuffamenti? Avremmo perso meno tempo e saremmo gia potuti entrare a konoha!
Madara: ma cosa dici!? E poi dove sarebbe stato il divertimento! Ho voglia di cambiare personalmente il tuo look! Che comunque non è niente male! D'altronde...sei me!
Madara2:......
Madara: Tobi è un bravo ragazzo!
Madara2: sigh...
Madara e la sua copia andarono verso konoha e penetrarono facilmente oltre le alte mura che circondavano il villaggio, una volta entrati si nascosero in uno dei tanti vicoli che costellavano la città, fortunatamente con loro non portavano le cappe dell'akatsuki, ma indossavano solo le vesti sotto l'armatura scarlatta di Madara, così vestiti, uscirono dal vicolo in qui si erano nascosti e si mischiarono tra la folla, le ragazze, quando loro passavano, rimanevano come imbambolate a vedere dei così belli e tenebrosi ragazzi, ma soprattutto erano scosse dal fatto che fossero gemelli!
Madara: hihihi...hai visto Madara2? Ci hanno scambiato per gemelli! haha! Siamo proprio dei bei ragazzi non trovi?
Madara2: signore, non crede che sarebbe meglio usare anche dei nomi diversi oltre che un abbigliamento diverso?
Madara: haha! Cosa credi? Ci ho gia pensato! I nostri nomi li ho gia scelti, io sarò Matsuda, il manager di un giovane e promettente stilista, e tu sarai Kurama, il...
Madara2: giovane e promettente stilista?...ho i miei forti dubbi...
Madara: Bravo! Così ti voglio! determinato! Bene, ora entriamo in quel salone, ho intenzione di darti una nuova personalità!
Madara2:.....
Madara entrò nel salone di bellezza, al loro passaggio la campanella sulla porta suonò e a servirli arrivò una giovane e attraente ragazza di circa ventidue anni.
Ragazza: salve! Posso fare qualco...o porca miseria che fighi!
La ragazza perse il filo del ragionamento quando si voltò versò i due ragazzi, allora Madara non perse tempo e si presentò.
Madara: salve a lei mia dolce fanciulla...
Le prese una mano e la baciò delicatamente, al contatto, anche se impercettibile con le labbra di Madara la ragazza arrossì completamente diventando come un pomodoro.
Madara: ...il mio nome è Matsuda e lui è mio fratello Kurama, siamo venuti qui per rifarci il look.
Ragazza: ...ma siete perfetti! emh...volevo dire...perché vorreste cambiare d'aspetto?
Madara: o....nulla di che, semplice curiosità...
Madara allora riuscì a convincere la ragazza che a malincuore modificò il loro aspetto gia perfetto, ma fortunatamente il risultato non fu tragico, anzi, erano comunque molto attraenti.
Madara si era fatto semplicemente lisciare i capelli e se li era leggermente spuntati, nulla che comunque, nel giro di una o due settimane, non potesse tornare come prima, quanto invece, per Madara2, non si poteva dire la stessa cosa, il suo bel colore nero corvino, era stato sostituito con un alquanto vivace e appariscente color rosso, i suoi capelli però, bene o male, non avevano avuto altri cambiamenti.
Madara: bene, quanto le dobbiamo?
A Madara2 venne un tuffo al cuore, gia sentiva il peso del suo portafogli alleggerirsi...
Ragazza: A!...Niente! Offre la casa!
Madara: allora grazzie mille! Arrivederci bella fanciulla!
Madara sfoderò uno dei suoi magnifici sorrisi e la ragazza rimase quasi pietrificata, scivolando sotto il bancone non appena i due se ne erano andati.
Madara2: non credi di aver esagerato?
Madara:?...a cosa ti riferisci? Alla ragazza? Non preoccuparti, si riprenderà presto...
Madara2: non mi riferivo a quello....
Madara2 indicò la sua testa nascondendo gli occhi sotto il ciuffo di capelli, naturalmente imbarazzatissimo...
Madara: aaaaa! Ti riferivi a quello! Non ti preoccupare, essendo una mia copia non appena scomparirai tornerai normale, ma devi pazientare, per un pò rimarrai così!
Madara2: sì ma perchè proprio rossi?...
Madara: perchè la tua sarà la parte dello stilista un pò schizzato! Ma non ti preoccupare, niente vestiti alla "village people" in fondo sei me e io ho una reputazione da difendere!
Madara2: ...ho un brutto presentimento...
I due Madara entrarono in un negozio di abiti, e ri-esibirono i loro bei visini, ma stavolta dovettero pagare, visto che c'era nei paraggi il gestore, ma ricevettero comunque un bello sconticino.
Madara aveva scelto per se un vestito da perfetto manager, giacca e cravatta, e per addolcire la pillola, anche un paio di occhiali da vista rettangolari, anche se naturalmente lui non ne aveva bisogno, per Madara2 invece aveva scelto un vestito simile a una divisa scolastica, con collo alto e maniche di larghezza media, ma tutto colorato di rosa, per non stonare con il colore dei capelli.
Madara: bene! Ora siamo pronti ad andare a casa di quella...Madara2...che stai facendo?...
Madara2: oooo nulla! Mi sto solo immedesimando! Guarda, non sono molto più convincente cosi?
Madara2 aveva tirato fuori da chissà dove una rosa rossa e ora si atteggiava a grande poeta dell'arte e della moda annusandola di tanto in tanto e tenendo gli occhi in uno stato di semi estasi per rendere più realistica la cosa.
Madara: ...ora sei tu a spaventarmi...
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Hinata si stava preparando una buona tisana di the verde, il migliore di tutta Konoha, certi sfizi i membri del suo clan potevano permetterseli, il clan Hyuga era uno dei clan più potenti e importanti di tutta konoha, e probabilmente di tutte le cinque grandi terre ninja, secondi solo all'ormai estinto clan Uchiha.
Ogni membro del clan aveva sì molti privilegi, ma anche precisi doveri da rispettare, come quello di sacrificarsi per i membri della casata principale, ho quello di essere sempre pronti e forti, e di portare avanti il buon nome del clan Hyuga.
Hinata aveva questi stessi doveri, fin da piccola era stata allenata e puntualmente derisa per la sua debolezza, lei sarebbe dovuta diventare la futura capo clan degli hyuga, eppure, suo padre Hiashi l'aveva sempre considerata una debole, consegnandola persino nelle mani della sua futura maestra Kurenai pur di non doverla allenare lui, la trattava con indifferenza e non curanza, cosa che con il passare degli anni la avevano fatta diventare una ragazza timida e silenziosa, l'unico che la avesse mai trattata bene, e soprattutto aveva creduto in lei era stato Naruto, di qui si era innamorata fin dai tempi dell'accademia, finalmente dopo anni di duri allenamenti era riuscita a diventare più forte, e persino suo cugino Neji, che da piccolo la odiava a morte e all'età di tredici anni aveva tentato di ucciderla, aveva cambiato atteggiamento con lei, era riuscito persino lui a addolcirsi dopo il suo incontro con Naruto, e come lui anche Hiashi aveva cambiato atteggiamento con lei, considerandola un pò di più, era riuscita ad ottenere tutto questo grazie a Naruto, il suo Naruto, ma non era riuscita ancora a confessargli il suo amore, troppo timida anche solo per guardarlo in faccia, cosa che gli procurava continui svenimenti.
Fra non molto ci sarebbe stata una festa al villaggio della foglia, con tanto di ballo al palazzo dell'Hokage, tutti i ninja, dai genin ai jonin avrebbero partecipato, tutti tranne naturalmente quelli in missione e lei, sedicenne troppo timida per partecipare a una serata simile.
Hinata si era appena seduta e stava per assaggiare la sua tisana che gli serviva per calmare i nervi quando...
DLIN DLON
Il campanello della porta suonò, lei si dovette alzare e non appena aprì la porta...
Matsuda(Madara): piacere bella signorina il mio nome è....o?....è svenuta....
Non appena aveva aperto la porta si ritrovò due ragazzi bellissimi, uno vestito di giacca e cravatta, l'altro con un vestito al quanto bizzarro, il primo gli si era avvicinato così tanto al viso che poteva sentire il calore del suo respiro alzarle il ciuffo di capelli sulla fronte, quella strana sensazione e la troppa vicinanza a quel ragazzo la avevano fatta andare su di giri, così era prima arrossita, e un secondo dopo era svenuta, fortunatamente era stata presa al volo dal ragazzo, evitandole così una brutta botta per terra.
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Note:
Ringrazio tanto i coraggiosi lettori e spero la storia vi sia piaciuta, ^^ voglio ringraziare particolarmente tutti gli scrittori scoperti su questo sito che mi hanno ispirato, specialmente NaruHina91, di cui ho letto la storia "NaruHina forever!!!" già da molto prima di conoscere efp, senza la sua storia le mie vacanze in Calabria sarebbero state una noia, Grazie mille! ^^ |
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 - Presentazioni... ***
Prima di iniziare vorrei fare un
paio di precisazioni che per motivi di tempo non sono riuscito a fare
prima, prima di tutto, il Madara della mia storia è
esattamente quello che si trova in molte immagini in internet, capelli
lunghi neri corvini, armatura scarlatta e ventaglio, l'età
è esattamente quella della storia originale, o per meglio
dire pressa poco dato che il gran maestro non ci ha ancora dato la data
di nascita precisa. per quanto riguarda l'aspetto giovanile, be,
dovrete pazientare ancora un pò per scoprire gli arcani
segreti della sua persona ("Fammi Spoilerare!!!!!!!!"*animo dello
Spoilermen si dibatte*), lo stesso vale per la sua psiche che
verrà svelata col passare del tempo. per evitare di
togliervi qualche chicca per sbaglio vi lascio alla mia "opera d'arte",
buona lettura.
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Presentazioni...
Hinata(pensiero): umh...cos'è successo?...dove sono?...sento
una sensazione fresca sulla fronte...cos' è?
Hinata
si alzò allungando istintivamente la mano verso la fronte,
gli avevano
messo una pezza bagnata per farle abbassare la temperatura, e non
solo...
Hinata:
umh...!!!!!!!!!!!!! AHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!
Qualcuno
la aveva spogliata e messa sotto le lenzuola, ma chi era stato? Poi
ricordò, era andata ad aprire alla porta e due ragazzi gli si erano
presentati innanzi, forse erano stati loro a metterle una pezza bagnata
sulla fronte e a.....spogliarla lasciandola in biancheria intima!!! al
solo pensiero Hinata arrossì di nuovo, e dovette sedersi
nuovamente sul
letto per non svenire.....
Hanabi:
hai urlato! Cos’è successo sorellona?!
Dalla porta della sua stanza entrò una ragazzina che
avrà avuto una decina d'anni, era sua sorella Hanabi.
Hinata:
Ha-Hanabi...s-sei stata tu a.....
Hinata
non riuscì a finire la frase che la sua timidezza ebbe il
sopravvento...fortunatamente Hanabi era invece una ragazzina vivace e
frizzante, oltre che molto intelligente e perspicace, quindi
capì
subito a cosa si stava riferendo la sua sorellona imbranata.
Hanabi:
a spogliarti? Si sono stata io, ma non sono stata io né a
metterti la
pezza sulla fronte né a portarti qui in camera...come avrai
capito sono
stati quei due che ti hanno spaventata, sono dei miei "dipendenti", li
ho assoldati per una missione molto importante sorellona, toglierti la
timidezza e farti andare al ballo!
Hanabi mostrò un sorriso a trentadue denti bianchissimi,
guardando Hinata con uno sguardo, che a lei non piacque affatto.
Hinata:
Ha-Hanabi! C-cosa hai fatto!
Hinata
era arrossita di nuovo per l'imbarazzo, e non riuscì a
continuare, la
sorella saltò contro la finestra aperta della sua camera, e
si congedò
uscendo con un altro balzo giù dalla finestra.
Hanabi:
sorellona io vado in missione! Tu vai ad intrattenere i miei ospiti,
sono soli soletti in soggiorno a gustarsi una tisana calda! ciao!
Hinata:
Ha-Hanabi!
Ormai la sorellina dispettosa era già uscita, Hinata era
ancora rossa in viso, il suo ormai colore naturale.
Hinata:......
Hinata
non poté fare a meno di prendersi le sue
responsabilità, si rivestì con
la sua solita felpa bianca e celeste, che usava sia in missione sia per
stare in casa, si prese coraggio e trattenne un bel respiro, poi a
passo di lumaca, o per meglio dire di robot, tanto era rigida in quel
momento, si diresse verso la porta della sua camera, la aprì
e percorse
il lungo corridoio della sua casa, con quel passo ci mise almeno cinque
minuti prima di arrivare alle scale che portavano direttamente in
soggiorno.
Si fermò un attimo poi si decise e scese giù per
i gradini, rimanendo comunque a viso basso.
Hinata si girò verso il tavolino e pian piano
alzò lo sguardo per vedere in volto i suoi ospiti.
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Madara(Matsuda):
bhe...questa allora è villa Hyuuga...
Sul
volto di Madara si stampò una venatura di malinconia, che
naturalmente
non sfuggì alla sua copia, che sapeva perfettamente cosa
stava provando.
Madara2(kurama):
...allora...quella era la ragazza che dobbiamo aiutare...se dobbiamo
farla andare alla festa, dovremo prima di tutto convincerla, Hanabi, la
ragazzina che ci ha assoldati ha detto che dovremo lavorare un bel
pò
contando la sua timidezza, che ci ha dimostrato non appena siamo
entrati.
Matsuda:
Madara2...
Kurama:
sì signore...
I
due uomini rimasero in silenzio a sorseggiare la loro tisana, quando
dopo una decina di minuti finalmente sentirono un rumore sulle scale,
un rumore di passi.
Appena si girarono videro la ragazza di prima,
che stava scendendo giù dalle scale, era una bellissima
ragazza di
sedici anni, con dei bellissimi capelli blu che gli arrivavano fino a
sotto le spalle, e poi...possedeva i magnifici occhi bianchi che
contraddistinguevano i membri del clan Hyuga...
Hinata:
s-salve...i-io s-sono Hinata Hyuuga, p-piacere di conoscervi!
La ragazza si era inchinata, con la sua solita timidezza e rispetto, ma
soprattutto con la sua inconfondibile dolcezza.
Ad assistere a tale scena a Madara venne un tuffo al cuore, quella
ragazza era così carina e dolce...proprio come...
Kurama:
oh! Ma è tutto nostro il piacere bella signorina!
E’ raro trovare una bellezza come la sua oggigiorno!
La
ragazza era diventata terribilmente rossa e si stava martoriando le
dita dall'imbarazzo, allora Madara non riuscì a resistere e
anche lui
si alzò come la sua copia e prese la parola, si
avvicinò a Hinata e le
prese la mano destra con estrema delicatezza, poi si inchinò
e gli fece
il più perfetto dei bacia-mano.
Matsuda:
il piacere e solo nostro signorina Hinata, non faccia caso ai modi
irruenti del mio collega, è un giovane artista e non sa
quando stare
calmo...
A quelle parole Madara2 sbuffò leggermente irritato ma
divertito.
Matsuda:
...ma su una cosa ha ragione, lei, è molto carina signorina
Hinata...
Finito
di parlare Madara si allontanò di qualche passo indietro e
si affiancò
a Madara2, nel frattempo aveva potuto notare la faccia di Hinata, se
possibile era diventata ancora più rossa, ed era rimasta
anche
sbalordita e sconcertata, mai nessuno gli aveva fatto dei complimenti
simili, neanche il suo Naruto-Kun, magari glieli avesse fatti lui...
Madara riprese a parlare.
Matsuda:
ma mi scusi...non ci siamo ancora presentati...quello che sventola le
braccia come un deficiente è Kurama, mio fratello e mio
cliente, è un
giovane talento nel campo della moda, io invece, sono Mikami Matsuda,
il suo Manager.
Finito di
parlare porto la mano agli occhiali aggiustandoseli sopra il naso con
il medio della mano destra, a quel atteggiamento si unì
un'immancabile
lucina che partì all'angolo della lente destra, in perfetto
stile
saputello degli anime...
Vedendo quella scenetta comica Hinata non
riuscì a trattenere un risolino, portandosi verso il viso il
braccio
sinistro, a quella scena non poterono resistere nemmeno gli altri due
che si misero a ridere di gusto, ma mentre Kurama continuava a ridere,
Matsuda si fermò quasi subito e rivolse la parola a Hinata.
Matsuda:
bene, a quanto vedo siamo gia riusciti ad ottenere un buon risultato,
si preannuncia un lavoro piacevole.
Detto ciò Matsuda sorrise dolcemente alla ragazza, che nel
vederlo arrossì.
__________________________________
Note:
Prima di tutto vorrei
ringrazziare tutti quei coraggiosi che hanno letto fin qui, poi vorrei
scusarmi per la cortezza del capitolo ^^', mi spiace se vi ho lasciato
un pò a bocca asciutta, ma questo era solo un capitolo
transitorio, i prossimi saranno molto più gustosi ve lo
garantisco! ma sopratutto, vorrei ringrazziare in particolar modo
NekoRika, ti ringrazzio per la tua recensione, sono solo alle prime
armi e ogni consiglio è utile e prezzioso per me, grazzie!
^^ per quanto riguarda Madara, so di averlo fatto un pò
"strano" per così dire, il carattere nel primo capitolo
è totalmente diverso da quello originale, ma credimi, col
passare del tempo svelerò un paio di segreti riguardanti il
suo comprtamento attuale, sopratutto posterò la sua storia
all'interno di questo fantomatico Garden e delle sue avventure con la
terribile professoressa Sarah, spero comunque che la mia storia sia
piaciuta almeno fino a qui e invito tutti i miei cari lettori a
continuare a seguirla perchè, ve lo assicuro, il meglio deve
ancora arrivare....BWHAHAHAHA!.....
e ricordate......
Tobi is a good
boy!.....but Madara is a Bad Boy *;-;*
ergo
recensite....BWHAHAHAHAHA!
|
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 - Il vestito... ***
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Presentazioni...
Kurama: HAHA! guardate!
Entriamo li! Ho visto un magnifico vestito con dei pompon rosa!
Hinata:
...ma...io...
Matsuda:
Mentecatto! Non dire bestemmie! Non farò mai mettere alla
signorina
Hinata una panzanata simile! Allontanala dalla mia vista!
Hinata:
...ma...io...n-non litigate p-per me...se il signor Kurama dice che
è bello sarà bello...io mi fido di voi...
Matsuda:
mi scusi signorina Hinata, non volevo spaventarla, ma vede, sono il
Manager di questo...baka! E so quanto possono andare lontani i suoi
discutibili gusti...e sì un giovane talento, ma per
l'appunto giovane.
Kurama:
haha! Non preoccuparti Hinata-chan! Non mi offendo facilmente! haha!
SDONG!
Kurama:
ai...sigh!
Matsuda:
tratta con maggior rispetto la signorina Hinata stupido baka!
Dopo
aver chiacchierato un pò i tre avevano deciso di andare
l'indomani a
fare un pò di shopping per il quartiere commerciale di
Konoha, dopo una
bella dormita ristoratrice non priva di calci dati nel sonno, coperte
rubate, cuscini usati come arma e pollici usati come ciucci, erano
finalmente potuti andare per la loro "missione", avvertendo i compagni
di squadra di Hinata, Shino e Kiba, che nei prossimi giorni non sarebbe
stata disponibile, i due, naturalmente erano rimasti sorpresi nel
vedere la loro compagna in compagnia di due giovani uomini, e avevano
semplicemente commentato...
Shino:....
Akamaru:.....
Kiba:.....e?
Dopo averli lasciati a bocca aperta avevano avvertito anche la sua
maestra, la maestra Kurenai.
Hinata:
a-allora io vado...ciao!
Kurenai:......che fighi!
E aveva portato la mano alla guancia inginocchiandosi lentamente e
diventando rossa come Hinata.
Ora erano tutti e tre in un negozio di abiti, e stavano combattendo per
tenere a bada l'animo creativo di Kurama.
Kurama:
lasciami Matsuda! Ho visto un bellissimo cappellino da caccia alla
volpe stile inglese! Con tanto di retina nera e piume di pavone!
Matsuda:
APPUNTO! Non osare toccare un obbrobrio simile o ti taglio le mani!
anzi! Ti lascio senza paghetta!
Kurama:
NO! La paghetta no!
Matsuda:
sì invece!
Hinata:
hihihi...
Stavano
andando così da ore, la mattina si era ormai sprecata, e
dovevano
assolutamente trovare un vestito adatto per la festa, ma erano comunque
riusciti a ottenere qualcosa, il sorriso di Hinata...
Matsuda:
bene, se abbiamo finito con quel povero cappello, direi di passare
avanti.
I
tre andarono nel negozio subito dopo quello dove si trovavano,
l'insegna diceva, "SHIPPUDEN!", era uno dei negozi più
belli, meglio
forniti ma soprattutto più cari di tutta Konoha.
Hinata:
no...m-ma io...non posso...questo è Shippuden...io non...
Matsuda:
non si preoccupi signorina Hinata, i prezzi non sono un problema, paga
tutto Kurama, e per i vestiti, beh, vogliamo solo il meglio per lei!
A
quelle parole Hinata arrossì di nuovo, mentre invece
"l'artista"...pianse in silenzio all'idea di dover entrare allo
shippuden, il suo salvadanaio reclamava pietà.
Matsuda, vedendo che
Hinata non si decideva ad entrare e aveva ricominciato a fare quel
movimento con gli indici delle mani, che a Matsuda faceva tanto
intenerire, allora andò dietro Hinata e le cinse il fianco
con il
braccio sinistro, mentre con l'altro le prese la mano, Hinata
arrossì
per quel gesto e stava per svenire, poi Matsuda si avvicinò
di più e le
bisbigliò all'orecchio:
Matsuda:
non si preoccupi signorina Hinata, io e Kurama siamo qui per servirla,
lei è la nostra principessina, e ci piace viziare la nostra
dolce
principessina...
Hinata rimase
sorpresa e il suo cuore continuava a battere sempre più
forte, nessuno
la aveva mai trattata con tanta dolcezza e attenzione, ora invece, due
uomini praticamente sconosciuti, la trattavano proprio come una
principessa, la più delicata delle principesse.
Matsuda le lasciò il
fianco, Hinata si ritrovò un attimo disorientata
ritrovandosi senza
quel dolce tocco, che voleva ancora con sé, infatti, il suo
viso prese
una piega di paura come se stesse perdendo qualcosa di molto
importante, Matsuda vedendola allora le strinse più forte la
mano e
corse in direzione del negozio, poi si girò verso di lei e
gli fece uno
dei suoi irresistibili sorrisi e la rassicurò.
Matsuda:
non si preoccupi signorina Hinata, non la lascio!
Il
Baka vedendo quella scena si mise a correre insieme a loro, urlando a
più non posso la frase tipica di Tobi, solo leggermente
modificata!
Kurama:
Kurama è un bravo ragazzo!
--------------------------------------------
I
tre finalmente entrarono, dinnanzi a loro c'erano pile e pile di
vestiti, dai vestiti da sera a quelli da spiaggia, dalle tute sportive
ai vestiti di tutti i giorni, c'erano persino vestiti da cosplay e vari
costumi.
Matsuda:
provi tutto ciò che desidera, e ci dica cosa le piace, noi
provvederemo a comprargliela signorina Hinata.
Kurama:
ma certo! Tutto ciò che vede un giorno sarà suo!
ahahah! Sbizzarriamoci e divertiamoci!
Matsuda:
silenzio baka! Non fare lo stupido e mettiti al lavoro!
Hinata:
m-ma...io...mi vergogno...non mi starà bene niente...
Hinata stava per voltarsi per uscire dal negozio, quando i due ragazzi
le bloccarono l'uscita.
Kurama:
ma no signorina! Cosa dice! Su di lei tutto è perfetto! E
poi dai...ci divertiremo!
Matsuda:
questa volta non posso che essere d’accordo con il baka, su
di lei,
persino uno straccio diventa di grande valore, e soprattutto ci
divertiremo, è una promessa! Guardi mi è gia
venuto in mente qualcosa...
Kurama:
davvero sei d’accordo con me? Grazie!...snif!
Matsuda:
non interrompermi baka!
Con
l'ultima frase i due si scambiarono uno sguardo d'intesa, e prima che
Hinata potesse batter ciglio, la presero contemporaneamente per le
braccia e la trascinarono verso i vestiti.
Hinata:
N-NOOOOOO!!!!!!!!!!!!
Matsuda/Kurama:
HAHAHA!!!!!!!
----------------------------------------------
I
tre corsero per tutto il negozio prendendo tutto ciò che
attirava la
loro attenzione, si fiondarono verso i camerini e si misero comodi, o
almeno, i due ragazzi si misero comodi, mentre invece la ragazza fu
"lanciata" dentro uno dei camerini.
Kurama:
forza Hinata-chan!
Matsuda:
zitto baka! Signorina Hinata si è vestita?
Hinata:
s-si....
Matsuda:
se la sente di uscire e farci vedere come sta?
Kurama:
si!!!!!! esci Hinata-chan!!!!!
Matsuda:
se non ti calmi ti ficco un calzino in gola stupido baka!
Kurama:
Kurama è un bravo ragazzo!
Matsuda:.....!
Kurama:
uhm! Uhm! Uhm!
Matsuda:
signorina Hinata, si faccia vedere, non rideremo di lei!
Hinata:
v-va bene...
Hinata aprì timorosa la tendina del camerino, fece un passo
avanti e si fece vedere dai due ragazzi...
Intanto Kurama era riuscito a sputare il calzino, con qui stava
rischiando il soffocamento.
Matsuda:....
Hinata:....
Kurama:
oooooh! Che eleganza! Che miscuglio di colori! Sono un genio! Questo
è il vestito perfetto per una festa!
Il
vestito era formato da una larga..."gonna" rinforzata con fili di
metallo in stile settecentesco, era ornata da un miscuglio di pompon
rosa, pizzi abominevoli e quant'altro mente umana potrebbe immaginare
per rovinare un vestito, la parte superiore del corpo era invece
formata da un corpetto rosa shokking che non faceva respirare la povera
Hinata, e per finire...il maledetto cappello da caccia alla volpe in
versione multicolor...
Hinata:....
Matsuda:....
Kurama:
la perfezio...
Matsuda:
...Kurama...
Kurama:
siiiiii?????
Matsuda:
...FUGGI!
Kurama:
A!!!!!!!!!!
Nonostante
il vestito di pessimo gusto Hinata riuscì a sorridere, i
suoi due
"stilisti" personali riuscivano sempre a farla ridere con le loro
scenette comiche improvvisate.
Dopo che Matsuda aveva per bene
sistemato Kurama, i tre ripresero a vedere i vestiti, Hinata
continuò a
provare abiti su abiti, ma nessuno andava bene, o perchè era
scelto da
Kurama, e quindi Matsuda scartava in primis, o perchè scelto
da
Matsuda, che sceglieva vestiti un tantinello seriosi, o
perchè scelto
da Hinata, che continuava a prendere vestiti troppo anonimi, o
semplicemente delle felpe come quella che indossava.
Matsuda:
ok...ok! STOP! Qui non possiamo continuare così! Se andiamo
avanti di
questo passo avremo scelto il vestito per quando Kurama avrà
trovato
moglie!
Kurama:
ma io non voglio sposarmi...
Matsuda:
appunto! Dobbiamo prendere una decisione drastica, che speravo di non
dover arrivare a fare...FAREMO ANCHE NOI DA MODELLI!!!!!
Hinata:....
Matsuda:....
Kurama:
...ci sto!
Da
quel momento il negozio divenne un campo di battaglia e i vestiti erano
sotto loro personale monopolio, per i casini che combinarono riuscirono
comunque a far chiudere un occhio alla titolare grazie a un paio di
occhiolini ed ammiccamenti.
Stavano facendo ciò anche per tirar su il morale a Hinata e
farle prendere un pò coraggio.
Prima
si esibirono da cowboy, idea di Kurama, quest'ultimo indossava degli
stivali marroni, una camicia e un cappotto marroncino chiaro, sulla
testa poi indossava un cappello marrone scuro e portava i capelli
legati con un lungo codino che gli arrivava fin sotto le spalle, senza
contare il fucile alla mano, sul quale era inciso "Irvine Kinneas" sul
calcio del fucile, Hinata invece portava una gonna azzurra a coste e
una maglietta gialla smaniata con delle fibie che le sorreggevano il
seno.
Ai piedi indossava un paio di stivali marroni che continuavano
sulla gamba fino ad arrivare alle cosce della giovane come se fossero
dei pantaloni, allacciati ai lati con delle fibie e gialli come la
maglietta. In testa indossava un cappello dello stesso colore degli
stivali e ai polsi e al collo accessori tipici di una buona cowgirl,
compresa la cintura alla vita con fondina e pistola! In quanto a
Matsuda...indossava degli stivali marroncini chiari tutti logori, dei
pantaloni larghi che arrivavano fino a toccare il pavimento di color
marrone, che, però non attiravano troppo l'attenzione, non
almeno come
il gigantesco poncho che gli copriva il corpo comprese le braccia, e il
sombrero messicano che portava sopra la testa, per rifinire il tutto,
un bel sigaro cubano mezzo finito in bocca e un grosso cinturone con
una grossa pistola in stile western.
Hinata:....
Kurama:
AHAHAH! Ho sempre desiderato riprodurre il buono, la bella e il cattivo!
Matsuda:
...non c'è bisogno che parli vero?
Kurama:
...scusami boss...sigh! Sono un artista incompreso!
Appena
Kurama si riprese dalla botta ricevuta in testa dal calcio del proprio
fucile usato come mazza chiodata i tre tornarono dentro i camerini e
fecero un altro giro di prova, stavolta i vestiti erano stati scelti da
Matsuda, che era stato incoraggiato a prendere vestiti che
rappresentassero un pò quello che gli piaceva, e scelse come
abiti,
degli indumenti che rappresentavano il suo genere di musica preferita...
Kurama:
...bello...originale...tenebroso...PAURA!!!!!!
Hinata:
b-be...in effetti...è un pò...oscuro...
Matsuda:......
Hinata:
m-ma la prego n-non faccia così! C-ci a messo t-tutto il suo
impegno! N-non sò come ringraziarla!
Matsuda
indossava dei vestiti di pelle nera, i pantaloni erano di pelle nera a
vita bassa lunghi fino alle caviglie, dove erano coperti con stivaletti
neri, sul torace indossava invece una maglia sempre di pelle nera,
smanicata e con il colletto alto aperto leggermente sul davanti per
mostrare un collare che legava il collo con un ciondolo attaccato
sotto, per rifinire il tutto, un paio di guanti anch’essi di
pelle
nera, con strisce bianche sul dorso, che lasciavano uscire le dita da
dei fori appositi, vari legacci attaccati sia sulle braccia che sulla
gamba destra, alcuni bianchi e alcuni neri, con delle placchette di
metallo con su inciso il simbolo del villaggio della foglia, per finire
il tutto degli orecchini all'orecchio destro, un tatuaggio che partiva
dal torace fino ad arrivare alla spalla sinistra, al collo e al braccio
destro, e un’acconciatura che copriva gli occhi, liscia sul
davanti e
sparata dietro la nuca.
Allo stesso modo era vestito anche Kurama,
solo che il suo vestito era di pelle rossa e non nera, i pantaloni
identici a quelli di Matsuda ma decorati di catenelle arrossate, che
davano l'idea di essere sporche di sangue, la camicia
anch’essa
smanicata ma più corta e con un colletto più
basso sulla parte del
torace e più alto dietro il collo, la camicia portata aperta
che faceva
vedere parte del torace, le braccia libere se non per qualche catenella
e dei guanti dello stesso colore delle varie catenelle, lui, a
differenza di Matsuda, portava i capelli sciolti sulla schiena e
davanti le spalle.
Per ultima Hinata, indossava un vestitino nero
con la gonna a balze di tre colori: nera blu e bianca e che terminava
con un velo bianchissimo che avrebbe dovuto farle da strascico.
L’abito
si legava con un bel fiocco dietro i capelli e aveva sulla schiena la
chiusura fatta con un nastro di raso bianco intrecciato, dei fiori blu
e bianchi le adornavano il fianco sinistro dell’abito e i bei
capelli
leggermente mossi. Per completare l’opera indossava dei
guanti neri che
da poco sotto le spalle le arrivavano, aperti, sulle mani, come se
fossero delle maniche.
La ragazza si avvicinò al povero ragazzo sconsolato e gli
rivolse la parola:
Hinata:
s-signor Matsuda, n-non si p-preoccupi, n-non è proprio il
mio genere di vestiti, ma...n-non mi dispiace affatto!
Matsuda:
...in effetti, ha ragione, con quel vestito è proprio carina
signorina Hinata.
Kurama:
Matsuda ha ragione! Sei molto carina vestita così
Hinata-chan!
Hinata sentendo quegli ennesimi complimenti non resistette e
svenì un'altra volta.
Kurama:
o!...è svenuta di nuovo, è molto graziosa quando
dorme!
Matsuda
si avvicinò alla ragazza, che fortunatamente era caduta su
una pila di
vestiti, e la prese in braccio, poi guardandola in viso
sospirò:
Matsuda:
già...e davvero molto tenera...forza! Per oggi è
finita così, ritorneremo domani, si va a casa!
Kurama:
va bene!
I due con la ragazza al seguito stavano dirigendosi verso l'uscita del
negozio, quando...
Un vestito, da sera, stupendo, attirò l'attenzione di
Matsuda, si avvicinò, per guardarlo meglio...
Matsuda:....
Kurama:
uhm...ninte male, vediamo, la taglia è quella di
Hinata-chan, il
prezzo...bhe...vedendo com'è fatto è accettabile,
sicuramente è stato
confezionato a mano...
Matsuda:
è perfetto...lo prendiamo!
|
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 - Watashi wa tenshi dewa arimasen... ***
__________________________________
Watashi wa
tenshi dewa arimasen...
Hinata era sdraiata nel suo letto, era stata portata fino alla sua
camera a casa sua dopo che era svenuta nel negozio, pian piano rinvenne
e riaprì gli occhi con la stessa lentezza...
Hinata:
uhm... d-dove sono...!!!! Il negozio! S-sono svenuta un'altra volta...
ma chi mi ha portata qui?....!!! N-no! Non ci posso credere! N-non
un'altra volta! Mi hanno portata qui Matsuda e Kurama...
Hinata si guardò intorno, poi si ricordò che
quando era svenuta indossava il vestito che le aveva scelto Matsuda.
Hinata:!!!
M-mi hanno p-portata qui e m-mi hanno...!? M-ma questo...
Si guardò un attimo e si accorse che indossava ancora il
vestito del negozio.
Hinata:
lo hanno comprato... per non mettermi in imbarazzo...
Poi si accorse di non indossare le scarpe e di avere i capelli sciolti.
Hinata:
m-mi hanno anche tolto le scarpe e mi hanno sciolto i capelli per farmi
stare più comoda... un momento! È i miei vestiti!?
Poi
diede un'altra occhiata e vicino agli stivaletti del suo nuovo vestito,
erano stati riposti con cura sia i suoi sandali, che la sua solita
felpa con i pantaloni.
Hinata:
ha-hanno recuperato anche i miei vestiti...
Hinata
arrossì come il suo solito, ma stavolta non
svenì, quei due ragazzi
erano stati così gentili con lei, e dire che non la
conoscevano
neanche! Hinata si sentiva davvero imbarazzata per ciò che
avevano
fatto, ma la storia non era ancora finita...
La ragazza si alzò dal
letto e si cambiò i vestiti, rimettendosi i suoi soliti
abiti, e si
avvicinò alla finestra per aprirla e far entrare un
pò d'aria, ma sotto
di essa, sopra la sua scrivania, c'era un vassoio, con sopra una tazza
di latte e dei biscotti ancora caldi, con una rosa rossa è
un
bigliettino.
Quando
Hinata smise di leggere, un dolce sorriso le illuminò il
viso, prese un
biscotto e lo iniziò a mangiucchiare, gustandosi la
mattinata e
rileggendo la lettera...
-----------------------------------------------------
Hinata
si preparò, si lisciò stranamente i capelli, con
agitazione, come se
dovesse avere un appuntamento con il suo Naruto-Kun...
Hinata (pensiero): appuntamento...
Solo
pensandolo arrossì come quando si trovava di fronte a
Naruto, e si
sorprese del suo pensiero, ripose la spazzola sulla sua scrivania e si
precipitò davanti al portone di casa, si sorprese anche di
questo,
perché tanta fretta?
Quando finalmente arrivò al cortile si fermò di
botto, si nascose dietro il muro di casa e mise le spalle al muro, si
fermò un attimo per calmarsi e riprendere fiato, poi, appena
usci nel
cortile lo vide, Matsuda era già sotto il portone ad
aspettarla, ma
diversamente dal solito, indossava un paio di pantaloni neri, una
camicia bianca e una giacca nera aperta, e non indossava i suoi
occhiali.
Hinata rimase un attimo sorpresa a non vederlo in giacca e
cravatta, appena lo vide si bloccò un attimo, poi dovette
riattivare il
cervello e muoversi perché lui la aveva vista e la stava
salutando,
sorridendole.
Matsuda:
buongiorno signorina Hinata.
E si inchinò come il suo solito.
Matsuda:
spero abbia avuto un buon sonno signorina.
Hinata:
s-salve signor Matsuda...
Matsuda:
la prego, mi chiami solo Matsuda...
Hinata:
!...o-ok...ma lei mi chiami solo Hinata...n-non sono una principessa...
Matsuda:
come desidera Hinata, ma su una cosa si sbaglia, lei è la
nostra principessina...
Hinata arrossì leggermente, e all'uomo non poté
non uscire un sorriso per quell'atto così tenero.
Hinata:
m-ma dov'è il signor Kurama... n-non viene anche lui?
Matsuda:
Kurama?mi sono permesso di dargli un giorno di ferie, spero che questo
non le dispiaccia...
Hinata:
n-no affatto!...cioè....volevo dire.....
Matsuda:
lasci stare... ho capito, ora però andiamo, o non avremo
abbastanza tempo per il nostro "appuntamento".
Hinata:
"A-APPUNTAMENTO!?"
Matsuda
si girò e cominciò a camminare, sapeva che Hinata
era molto timida, ma
adorava questo suo aspetto così tenero, e non
riuscì a resistere quando
finalmente gli era arrivata l'occasione di vederla così, sul
suo volto
si formò un sorriso malizioso, anche se un pò gli
dispiacque...
------------------------------------------------------
Kurama:
AAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!.....mi sto annoiando....mi sarebbe piaciuto
andare all'appuntamento, ma il capo mi ha chiesto di lasciarlo solo con
Hinata-chan.....vabè....non c'è niente di meglio
di un bel ramen caldo
per dimenticare! ZIETTOOOOOOO!!! mi porti un altro ramen!
Matsuda
aveva lasciato a Kurama la giornata libera, e lui, non sapendo cosa
fare, andò a rimpinzarsi di ramen in un ormai famoso chiosco
del
villaggio della foglia, il "Ramen Ichiraku".
Vecchio
Ichiraku: ecco a lei! Sa, non sono molti che come lei sono appassionati
di ramen, ma fortunatamente ho un cliente fisso che per me è
diventato
come un nipote! Ahn! eccolo! Ciao Naruto!
Naruto:
ciao zietto!
Ichiraku:
ti porto subito una scodella di ramen bella fumante!
Naruto:
ahahah! Grazie zietto!......uhm?
Kurama:...
Naruto:...
Kurama:...
Naruto:...
Kisame:...
Naruto:...
Dopo un pò che si fissavano negli occhi senza dire niente...
Kurama/Naruto:...sento
una presenza!....
-----------------------------------------------------------
Hinata:
o-oggi continueremo con la ricerca del vestito?
Matsuda:
forse...
Hinata:
c-come forse?
Matsuda:
non si preoccupi signorina Hinata... a già, mi scusi,
Hinata, rilassati e goditi la giornata.
Hinata
arrossì sentendosi chiamare direttamente col suo nome, forse
si era
abituata al servizievole modo di fare di Matsuda, ma lui la trattava
differentemente solo in apparenza, per lui, era ancora la sua
principessina.
Matsuda:
per prima cosa andiamo in un bar, è pomeriggio, e non ho
ancora fatto colazione...
Hinata si sentì male, possibile che la avesse aspettata fin
dall'alba solo per portarla a fare shopping?
Arrivarono in un bar e si sedettero in un tavolino all'aperto, subito
arrivò un cameriere e chiese cosa prendessero.
Matsuda:
per me un caffè doppio.
Cameriere: e per la sua ragazza?
A sentirsi chiamare così Hinata arrossì molto, e
non riuscì a parlare.
Matsuda:
purtroppo non è la mia ragazza...
Hinata
sentì di sfuggita quelle parole, troppo concentrata nella
sua
timidezza, ma non'appena le udì ebbe un colpo al cuore, che
poi
incominciò a battere velocemente.
Matsuda:...
le porti un cappuccino e un croissant alla fragola, a! Un'ultima
cosa... anche dei sali, grazie.
Appena
arrivarono le ordinazioni Matsuda applicò un pò i
sali e mise da parte
i restanti, non si sa mai, Hinata rinvenne e con molta timidezza
abbassò lo sguardo nascondendo gli occhi.
Hinata: scusa... s-sono svenuta ancora...
Matsuda:
e di cosa ti dovresti scusare? Te lo ha detto già Kurama
nella lettera,
sei molto carina quando dormi, e io sono d'accordo con lui, ora bevi, o
il cappuccino diventerà freddo...
Finito di parlare Matsuda si gustò il suo caffè,
e Hinata fece lo stesso.
Matsuda:?
Non lo mangi il croissant?
Hinata presa impreparata prese il dolce e gli diede un piccolo morso.
Matsuda:
ma cosa fai? Il croissant non si mangia così! Guarda ti
faccio vedere!
Matsuda
con la sua solita gentilezza prese il croissant dalla mano della
ragazza confusa, lo intinse leggermente nel cappuccino e lo porse ad
Hinata.
Matsuda:
su, provalo! Vedrai che differenza!
Hinata
non sapendo cosa fare reagì d'impulso e diede un altro
morsetto dove la
pasta era stata intinta, quando ancora essa era in mano a Matsuda!
Matsuda:
ahahah! Brava! Come ti è sembrato? Buono?
Hinata, sempre più timida e arrossita per il gesto appena
fatto, gli rispose timidamente:
Hinata:
s-si...
Matsuda:
bene! Mi fido, allora ne provo un pò anch'io...
Avvicinò
lentamente il croissant alle labbra, così lentamente che ad
Hinata
parve un'eternità, ma in realtà stava andando a
velocità normale, anzi,
probabilmente un pò più veloce per evitare che la
ragazza che gli stava
di fronte lo fermasse, appena il croissant era a portata, gli diede un
morsetto, giusto per assaggiare e non rubare niente alla ragazza, ma
morse proprio dove avevano toccato le labbra della ragazza!
Hinata
(pensiero): ha toccato con le sue labbra dove ho toccato io... un...
un... bacio... indiretto...! Ma cosa penso!!!!!!
Hinata
arrossì di nuovo, rendendo il suo battito cardiaco cento
volte più
veloce del normale, con la conseguenza che era svenuta un'altra volta,
allora Matsuda aveva usato un altro pò di sali
ri-rianimandola.
----------------------------------------------------------
Finirono di fare colazione e si diressero verso un negozio di scarpe.
Appena
entrati, Hinata si diresse verso uno scaffale con sopra dei sandali ma
Matsuda la fermò prendendola per un braccio e tirandola a
se, lei
scivolò e si ritrovò fra le braccia di lui, la
sua testa posava
delicatamente sul suo petto caldo, riusciva a sentire i battiti del suo
cuore, così regolari e rilassanti, poi lui le prese il mento
fra il
pollice e l'indice della mano destra e gli alzò il volto per
poterla
vedere negli occhi.
Matsuda:
tutto bene?
Hinata:...
s-si...
Matsuda:
ti ho fermata perché stavi andando nella direzione
sbagliata, le scarpe da sera sono da quella parte...
La
prese in braccio e la portò verso una sedia vicino a uno
scaffale con
delle scarpe da sera, e la fece sedere delicatamente, appena messa
giù
poté concedersi di ammirarle un momento il viso, prima di
allontanarsi
e cercare un paio di scarpe che si intonassero con il vestito che le
aveva già preso.
Quando era stata presa in braccio, Hinata si era
spaventata, non prevedendo ciò che stava succedendo, ma
quando fu fra
le braccia di Matsuda si calmo, si rilassò, ho per meglio
dire si sentì
bene, coccolata, anche se in quel momento arrossì come non
mai, e il
suo cuore iniziò a battere così forte, che
sembrava stesse per avere un
infarto, non svenì neanche, non voleva perdersi quel
meraviglioso
momento, ma quando si dovette staccare da quel caldo abbraccio, e venne
fatta sedere, la sua testa iniziò a girare e dovette
reggersi per non
cadere dalla sedia.
Dopo un paio di minuti Matsuda tornò con in mano
una scatola, si inchinò davanti ad Hinata e le porse la
scatola, era
una magnifica scatola di color blu notte, morbida al tatto e con
graziosi segni bianchi che pian piano, diventavano magnifiche
margherite stilizzate di colore argento, Matsuda, sorridendo alla
ragazza, aprì il coperchio della scatola, dentro vi era una
stoffa
pregiata di colore viola, che tratteneva con i suoi lembi qualcosa,
Matsuda, continuando a sorridere, scostò la stoffa e
mostrò cosa
conteneva, al suo interno erano state posate delicatamente un paio di
scarpette da sera nere, di ottima fattura, confezionate a mano, e
probabilmente di grande valore, il ragazzo posò a terra la
scatola e ne
prese una con grande delicatezza, porgendola ad Hinata, che nel
frattempo si era incantata vedendo tale splendore.
Matsuda: appena le ho viste ho subito pensato che fossero perfette per
te, ti piacciono?
Hinata:......
Matsuda:
lo prendo per un sì...
Matsuda
allora allungò il braccio e prese con delicatezza il piede
destro di
Hinata, slegò i lacci e gli tolse con la stessa delicatezza
il sandalo,
posandolo poi a terra, poi prese la scarpa e gliela mise, in quel
momento Hinata si sentì davvero una principessa, apprezzata
e trattata
dolcemente, amata.
Matsuda:
non ti fa male vero?
Hinata:...
n-no...
Matsuda:
ne sono felice, avevo scelto un modello con il tacco alto ma temevo che
a lungo andare ti avrebbe fatto male, poi ho visto queste, erano
perfette, con un tacco né troppo alto né troppo
basso, e sopratutto che
non facesse male, come conferma ho chiesto a una commessa e mi ha
confermato tutto quanto, l'unica incognita era vedere il numero di
scarpa, ma sono stato fortunato... ti sembrano? Se non ti piacciono le
vado subito a cambiare...
Hinata:
no!.....c-cioè.....sono bellissime....m-ma....costeranno una
fortuna!.....non le posso accettare......
Matsuda:
se è per questo motivo allora.....facciamo così,
se non tele lasci
regalare......mi offenderò e ti odierò!....vuoi
che ti odi?
Hinata:
NO!........ti prego.......non.....voglio.....
Matsuda:
allora è deciso, queste scarpe vengono a casa con noi.
Matsuda
rimise la scarpa nella confezione, riallacciò il sandalo a
Hinata e si
alzò, porgendole poi la mano per aiutarla ad alzarsi, quando
lei fu in
piedi la avvicinò a se, abbracciandola, sapeva che con le
sue ultime
parole probabilmente la aveva ferita, e voleva rimediare facendole
capire che lui non l'avrebbe mai potuta odiare.
Matsuda
(a fil di voce): perdonami, non volevo farti soffrire, voglio solo il
meglio per la mia principessina...
Hinata,
ritrovandosi improvvisamente fra le braccia dell'uomo, non
poté
resistere, e svenne, anche se con un sorriso stampato in faccia.
------------------------------------------------------------
Hinata
(pensiero): uhm.......che strana sensazione... sento qualcosa di
morbido sotto la testa... e un bel calduccio...
Hinata aprì lentamente gli occhi e appena riuscì
a vedere bene, vide la faccia di un ragazzo sopra di se.
Matsuda:
ben svegliata principessina...
Hinata:!!!!!!!!
Hinata
si alzò, si guardò intorno e scoprì
cos'erano quelle sensazioni provate
fino ad un attimo prima, fin'ora stava comodamente dormendo sulle
ginocchia di Matsuda, e stava usando come coperta la sua giacca.
Matsuda:
scusa ti ho spaventata, non volevo... ore fa sei svenuta, e non sapendo
cosa fare, mi sono diretto verso un negozio di borse dove ho preso una
borsetta che si intonasse alle scarpette nuove, e a te, sperando che
nel frattempo ti risvegliassi, ma non hai dato cenno di volerti
svegliare, così ti ho portata qui, ora siamo al parco,
mentre venivo
qui tutti ci guardavano, è stato molto buffo, intorno a noi
si era
formato uno spazio libero e tutti ci hanno lasciato passare, eri
così
dolce quando dormivi, così ti ho portato qui e ho vegliato
su di te per
tutto il tempo, poi si è alzato un pò il vento e
ho pensato di coprirti
con la mia giacca... ma ora basta chiacchere, è passata ora
di pranzo e
non hai ancora mangiato, sarai affamata, vado a prenderti qualcosa.
Matsuda
si alzò e si allontanò senza lasciare che Hinata
potesse parlare, forse
voleva ringraziarlo, o almeno lo avrebbe fatto se ne avesse avuto il
coraggio, comunque si raggomitolò su se stessa e si strinse
nella
giacca del ragazzo.
Intanto il giovane si stava dirigendo verso un
chiosco che aveva passato quando aveva portato lì Hinata,
prima non le
aveva detto che, mentre dormiva, si era permesso di accarezzarle i
capelli e di guardarla riposare, a questo pensiero non trattenne una
risatina, arrivato al chiosco ordinò degli onigiri caldi,
dei
gamberetti e qualche dolce alla cannella e del senzai.
Uomo
del chiosco: va bene ragazzo, ciò che mi hai chiesto
sarà pronto fra
dieci minuti, intanto se vuoi va a farti una passeggiatina.
Matsuda
stava per tornare da Hinata quando dall'altra parte della strada vide
una gioielleria, entrò e iniziò a darsi
un'occhiata in giro...
Commessa: posso aiutarla?
Matsuda:
sì, grazie, vorrei comprare qualcosa di unico, che
difficilmente possa
essere dimenticato, qualcosa che magari possa essere indossato sempre,
ma che sia perfetto per una serata importante... mi scusi la sto
mettendo in difficoltà...
Commessa: n-no... affatto!...sarò felice di
aiutarla....
La
commessa finalmente poté vedere la faccia del ragazzo, che
fino ad ora
era girato a vedere dei braccialetti, ed ebbe la stessa reazione delle
ragazze incontrate finora.
Commessa: lei cosa aveva in mente?.....
Matsuda:.....non saprei.....magari qualcosa in oro bianco...
Commessa: sa per caso la misura del dito della sua ragazza?
La commessa trattenne il fiato.
Matsuda:
ora che mi ci fa pensare no... ma purtroppo non è la mia
ragazza...
La
commessa rilasciò uno sbuffo di sollievo, poi
tornò a parlare, non
poteva fare figuracce davanti un cliente! E si calmò
ritrovando il suo
colorito normale.
Commessa: in questo caso le sconsiglierei
di prendere un anello, rimarrebbero varie opzioni, ma le consiglierei
un braccialetto o una collana, se per lei la ragazza è molto
importante.
Matsuda:
uhm... in questo caso penso che sceglierò una collana, non
sono più
tanto giovane e un braccialetto mi sembrerebbe troppo scontato...
collana sia!
Commessa: abbiamo diversi modelli, mi descriva un
pò come la vorrebbe.
Matsuda:
conosco bene la ragazza... direi niente di appariscente, magari
qualcosa di poco sofisticato, ma che risalti il suo lato tenero...
Commessa:
in questo caso credo che sarebbe molto indicata una catenella d'oro
bianco, magari intrecciata in qualche modo per renderla maggiormente
visibile ma non troppo appariscente, ho quello che cerca...
La commessa gli mostrò una catenella di ottima fattura,
proprio ciò che cercava.
Matsuda:
la prendo, ma manca ancora il ciondolo, lo vorrei con qualche segno che
le possa far ricordare della mia presenza nella sua vita...
Commessa: c'è magari qualche simbolo che la
caratterizza? Un oggetto, un colore, un animale...
Matsuda:
ma certo! Un'animale ci sarebbe... ma non credo che possa esistere un
ciondolo simile...
Commessa: beh... provi a dirmelo, magari abbiamo qualcosa...
Matsuda:
e va bene... il corvo.
Commessa:
Ah! Questo è il suo giorno fortunato, abbiamo un pezzo
più unico che
raro, che andrebbe benissimo con la catenella che le ho appena
mostrato, ma...
Matsuda:
se il problema è il denaro, non si preoccupi, per me non lo
è affatto!
Commessa:
allora nessun problema, glieli impacco subito, anzi, li unisco subito e
glieli metto in uno dei nostri cofanetti più belli, offre la
casa! Dopo
di ciò che spenderà è il minimo!
-------------------------------------------------------------
Hinata:
uhm...
Hinata
era rimasta sola dopo che Matsuda sen'era andato, ed erano passati
almeno dieci minuti e ancora non si faceva vedere, Hinata si stava
iniziando a preoccupare e ad avere paura per lui, quando finalmente,
dietro di lei sentì la voce di quel ragazzo che la trattava
con tanta
dolcezza, gli occhi luccicarono per la commozione e gli
saltò al collo,
lui sorpreso per quell'atteggiamento così diretto si
preoccupò e la
abbraccio per quanto potesse, anche se aveva la mano sinistra occupata
dal sacchetto pieno di cibo, con la mano libera le accarezzò
tenero i
capelli come aveva fatto mentre lei era svenuta, e abbassò
le labbra
fino alle orecchie della ragazza, sussurandole parole di conforto.
Matsuda
(sussurrando con dolcezza): shhhh... shhhhhh... è successo
niente...
sono qui... ti lascio... voglio lasciarti... calmati dai... sono con te
ora...
Hinata dopo un paio di
minuti tra le sue braccia riuscì a calmarsi e a smettere di
piangere,
lui allora le prese il viso tra l'indice e il pollice, la
guardò
intensamente negli occhi e si avvicinò per darle un tenero e
dolce
bacio sulla fronte, poi senza preavviso la prese in braccio e
andò
vicino al fiume davanti alla panchina in cui la aveva lasciata prima,
si sedette con lei ancora fra le braccia, e aprì il
sacchetto con
dentro il cibo, prese un dolce alla cannella e lo spezzettò,
prese un
pezzo e lo avvicinò alle labbra di lei.
Matsuda
(sussurrando con dolcezza): guarda, ti ho comprato i dolci alla
cannella, so che ti piacciono tanto, ho chiesto a tua sorella e mi ha
gentilmente rivelato cosa ti piace, ora calmati, dai fammi felice,
fammi un bel sorriso, non riesco a vederti così, anche se
sei sempre
più carina...
Hinata si
tranquillizzò ancora, ma non riusciva ad accontentarlo, non
riuscì a
tirare fuori il sorriso tanto agognato, però lo volle ring
razziare a
suo modo, mangiando il pezzetto di dolce che gli stava porgendo,
però
nel farlo si sporcò un pò la guancia con il
dolce, Matsuda, vedendola
si intenerì ancora di più, avrebbe usato un
fazzolettino, ma non ne
aveva uno a portata di mano, quindi, allungò la mano, e con
il pollice
le pulì la guancia, quindi si pulì il dito
leccando via tutto, facendo
uscire leggermente la sua lingua, per non far spaventare Hinata, o
comunque, per non farle pensare che era un pervertito. Continuarono
così per una mezzoretta e passa, con lui che imboccava lei,
e qualche
volta mangiava qualcosa.
Matsuda:
bene... andiamo, ti ho messo in imbarazzo abbastanza per oggi...
è meglio che ti riporti a casa.
Hinata,
anche se con remore, dovette accettare, non sapeva cosa fosse successo
quel giorno, cosa aveva sentito più di una volta, ma sapeva
di aver già
provato quelle sensazioni, anche se non con quell'intensità,
ma non
riusciva a capire quando, troppo scossa per la giornata intensa.
Matsuda:
siamo arrivati... ti auguro una buona serata Hinata.
Hinata:...
g-grazie... b-buona serata... Matsuda...
Matsuda
le sorrise, e come la aveva salutata quella mattina, la
salutò ancora,
poi si girò e si allontanò con larghe arcate,
Hinata aspettò lì qualche
secondo, come se stesse aspettando qualcosa, poi entrò in
casa, appena
oltrepassò la soglia di casa sua, vi trovò
Hanabi, tutta arzilla e
pimpante che le bloccava il passaggio al corridoio.
Hanabi:
su! Su! Racconta! Sono curiosa!
Hinata:...
Hanabi:
e daiiiiii! Non fare la finta tonta! La mia sorellona imbranata che ha
un appuntamento con un bel fustone non è mica una cosa da
tutti i
giorni! Su dai! Raccontaaaaaaa!
Hinata:...
Hanabi...
Hanabi:
siiiiiiii?
Hinata:...
s-stasera non ho fame... n-non disturbatemi... v-vado in camera mia...
Hinata
ignorò sua sorella, rivolgendosi comunque a lei con la
gentilezza che
la contraddistinguevano tra le ragazze della sua età al
villaggio della
foglia, salì le scale e si diresse verso la sua stanza.
Hanabi:...
è andata così male?.....
Hinata,
arrivata alla sua stanza, si butto nel letto, dove rimase accovacciata
per un pò a pensare, poi, dopo un'oretta di pensieri
inconcludenti, si
addormentò logorata dai dubbi e dalla stanchezza,
maledicendo la sua
timidezza.
----------------------------------------------------
Passarono
le ore, e Hinata continuava a dormire beatamente, si era
però scordata
di cambiarsi e si era addormentata con i suoi soliti abiti,
arrivò
mezzanotte e tutto taceva, tranne che per un rumore, quasi
impercettibile, ma che Hinata, nonostante stesse dormendo,
riuscì ad
udire.
Matsuda era appollaiato su un ramo di un salice proprio fuori
la finestra della camera di Hinata, e stava bussando con le nocche
sulla finestra.
Hinata si svegliò, si girò verso la finestra e si
sorprese a vederlo lì appollaiato sudi un albero, con alle
sue spalle
la luna, grande e alta nel cielo, che lo illuminava impercettibilmente
con la sua fioca luce, pareva un corvo.
Hinata, vedendolo, corse
alla finestra per farlo entrare, appena aperta, lui entrò
nella camera
con un balzo, con estrema eleganza e senza far rumore.
Appena entrato, con enorme sorpresa di entrambi, fu Hinata a prendere
la parola per prima.
Hinata: c-cosa ci fai qui? C-cosè successo?
Matsuda:
non è successo niente, volevo solo vederti, anche se ti ho
lasciata solo da qualche ora, mi mancavi.
A
quella confessione, Hinata arrossì e iniziò a
battergli forte il cuore,
davvero le mancava così tanto, da doversi intrufolare di
nascosto in
camera sua?
Hinata:... i-io... io...
Ma fu interrotta da un brontolio, era il suo stomaco che reclamava la
cena non avuta.
Matsuda:
non dirmi che non hai cenato?a... giovani d'oggi, sempre a saltare i
pasti... rimediamo subito!
Hinata,
arrossì di nuovo, ma stavolta non solo di timidezza, ma
anche di
vergogna per quel gesto involontario che aveva fatto, non
poté parlare
che si ritrovò per l'ennesima volta nella giornata fra le
braccia di
Matsuda, che ormai conosceva a memoria.
Il ragazzo, dopo averla
presa, saltò giù dalla finestra con
un’abilità, una velocità e una
grazia, che solo un ninja potevano ottenere, dubbio che
entrò
prepotentemente nella mente di Hinata, possibile che lui fosse un ninja?
Matsuda: bene, siamo arrivati, ora puoi scendere.
Senza
neanche che se ne accorgesse, Matsuda la aveva portata su un terrazzo,
al centro vi erano un tavolino rotondo e due sedie, in mezzo al tavolo
qualche candela bianca e delle rose rosse e nere che le facevano da
sostegno come centrotavola, quelle candele erano l'unica fonte di luce
oltre la luna lassù, nell'aria si poteva sentire la magia
della serata.
Matsuda:
avevo previsto che bene o male sarei riuscito a portarti fuori camera,
ma non speravo che Kurama fosse così efficiente!
Da un angolo dell'attico, spuntò fuori un'ombra, con in mano
due vassoi colmi di cibi elaborati e dall'aria invitante.
Kurama:
cosa credevi? Che avrei lasciato che tu e Hinata-chan stesse a parlare
su un tetto spoglio? niente affatto! Anch’io tengo ad
Hinata-chan, e
sapendo com'è fatta di carattere avevo previsto che dopo una
giornata
sola con te non avrebbe cenato!
Matsuda:
ma dove hai imparato a cucinare?
Kurama:
ahahah!!!! Diciamo che mi ha aiutato un amico!!!!!
-------------------------------------
Durante il pomeriggio.....
Ichiraku:
forza ragazzo! Più grinta! Più determinazione! Se
riuscirai a fare un
buon ramen, sarai in grado di fare qualunque cosa! ahahahah!
Kurama:
si sensei!
--------------------------------------
Kurama:
ahahah! Ora vi lascio soli con la vostra cenetta al lume di candela!
Buona serata! Ahahahah!
E Kurama sparì cosi come era apparso, nell'ombra, in un
soffio.
Hinata
intanto era rimasta sbalordita nel vedere il lavoro di Kurama, riusciva
a percepire la magia nell'aria, e sentiva che pian piano stava
diventando sempre più rossa, poi si sentì
prendere per mano, si girò e
vide che era Matsuda, che intanto le stava sorridendo dolcemente, il
ragazzo poi la cinse con un braccio lungo i fianchi, e la
guidò verso
una sedia, arrivati, lui, scostò con fare elegante la sedia,
ci fece
sedere la ragazza e, delicatamente, la riavvicinò al tavolo,
per
metterla comoda, poi girò dall'altra parte del tavolo e si
sedette
anche lui.
Sui due calò il silenzio, Hinata non sapeva come reagire,
era imbarazzatissima, come sempre del resto, odiava la sua timidezza,
per colpa sua, non era mai riuscita a confessarsi a Naruto, e ogni
volta che lo vedeva, sveniva.
Matsuda:...
Hinata...
Hinata:...
s-si?...
Matsuda:
uhm... niente...
Matsuda
si mise a sorridere ed Hinata si sentì sprofondare nella
sedia, ma la
vergogna non era finita, infatti, la vendetta dello stomaco si fece
sentire ancora.
Matsuda: umhmhmhmh... vedo che hai ancora fame, allora e meglio se
cominciamo a mangiare, parleremo più tardi.
Matsuda
allora invitò la ragazza a mangiare ciò che
Kurama gli aveva lasciato,
sui due vassoi, erano accuratamente posati alcuni piattini, in uno
erano posizionate a regola d'arte dei pezzetti di carne di vitello, a
fianco, una tazzina di pochi centimetri di larghezza con dentro una
salsina agrodolce, in un altro piattino, invece erano posizionati uno
dietro l'altro dei dolcetti di riso, infine, in un piattino all'angolo
del vassoio, dei biscotti della fortuna, e al lato delle bacchette con
qui mangiare, per annaffiare il tutto una bottiglia di vino alla prugna.
Matsuda allora prese le bacchette e le spezzò.
Matsuda:
buon appetito.
Hinata:
b-buon appetito...
I
due iniziarono a mangiare, ma Hinata, per l'agitazione, non riusciva a
prendere un pezzetto di carne con i bastoncini, allora, il ragazzo,
vedendola in difficoltà, ne approfittò per fare
ciò che amava di più,
coccolarla un pò, con le su bacchette prese il pezzetto di
carne che la
ragazza cercava di afferrare, lo intinse nella salsa agrodolce, e,
tenendo la mano libera sotto il pezzetto di carne in modo che non
sbrodolasse, lo avvicinò a lei, lei, come già
fatto durante la
giornata, lo mangiò, ma questa volta volle dare un'altra
piccola
soddisfazione al giovane, dato che la sua timidezza era ancora
controllabile, e gli sorrise.
Hinata:...
grazie...
La
ragazza gli parlò con una voce tanto cristallina, che
Matsuda arrossì
impercettibilmente, rimanendo comunque posato come sempre.
Matsuda:
è stato un piacere...
Hinata, allora, tornò in se, infatti si sentì
avvampare dal rossore e iniziò a mugugnare.
Hinata (pensiero): uhm... ma cos'ò fatto?...uhm....sono
impazzita?....uhm...
Continuarono
a mangiare in silenzio, ma scambiandosi continuamente sguardi teneri e
timidi, poi finalmente, finirono di mangiare e rimaneva solo una cosa
da fare.
Matsuda:
bene... rimane un'ultima cosa da fare.
Il
ragazzo, dopo essersi elegantemente pulito le labbra con il
tovagliolino, prese il suo biscotto della fortuna, lo spezzò
e prese il
bigliettino arrotolato che vi uscì.
Matsuda:
allora... vediamo... c'è scritto....!
Matsuda (pensiero): Kurama....io t'ammazzo!
Sul bigliettino vi era scritto:
Sulla
fronte di Matsuda comparì una grossa vena pulsante e
stritolò il
foglietto, stava diventando rosso dalla vergogna e una strana aura lo
circondava.
Hinata:
t-tutto a posto?....
Hinata (pensiero): ma quello è chakra?
E sulla nuca della ragazza spuntò una grossa gocciolona.
Matsuda a sentire la voce della ragazza si calmò e
ritornò posato come sempre.
Matsuda:
sì, tutto a posto.
Hinata:
c-cosa c'era scritto?.....s-se non vuoi dirmelo....
Matsuda:
niente di che... c'era scritto...
Matsuda si schiarì la voce.
Matsuda:....."cogli
l'attimo sfuggente", nulla di speciale.....tu invece?
Hinata allora arrossì, prese il biscotto e lo
spezzò, prese il rotolino e lo aprì.
Sul foglietto vi era scritto:
Hinata
non riusciva a capire il vero significato della frase, era logico, no?
Tutti amano, non per forza bisognava essere angeli, lei stessa amava,
eppure era solo una piccola e timida Kunoici, senza alcuna
abilità
particolare se non il suo Byakugan, derivante dalla sua linea di sangue.
Matsuda:...
allora? Sono curioso... cosa c'è scritto?
Hinata, con aria dubbiosa, rilesse il contenuto del biglietto al
ragazzo.
Hinata:
c-c'è scritto...."Non è necessario essere angeli
per amare qualcuno".....ma non riesco a capirne il significato.....!?
Hinata
alzò lo sguardo e vide Matsuda con un'aria scura, si copriva
gli occhi
con i capelli e il suo sorriso era scomparso lasciando le sue labbra
vuote, inespressive, quasi sofferenti, ad Hinata parve poi di scorgere
una lacrima solcargli il viso.
Hinata:.......M-Matsuda......
Lui alzò lo sguardo e le sorrise dolcemente, la lacrima era
scomparsa, come se non fosse mai esistita.
Matsuda:
ho compreso il significato del messaggio... un giorno forse lo capirai
anche tu...
Sui due calò il silenzio, ma non durò che pochi
secondi.
Matsuda:
forza... ti ho trattenuta abbastanza ed è tardi, domani
sarà il giorno
della tua festa e dovremo lavorare duramente, ora forza, ti
riaccompagno a casa.
Era vero,
domani era l'ultimo giorno prima della festa e lei sen'era
completamente scordata, domani avrebbe dovuto affrontare una dura
prova, ma soprattutto avrebbe dovuto battere la sua timidezza, ma c'era
un'ultima cosa che rattristava Hinata, sarebbe stato l'ultimo giorno al
fianco di Kurama... e Matsuda...
A quel pensiero il suo viso si rabbuio, poi alzò gli occhi e
vide Matsuda davanti a se.
Matsuda:
forza, dai vieni, salta sulle mie spalle, mentre andremo potrai
riposare se vuoi.
Hinata
accettò l'invito anche se con remore, non perché
non volesse
avvicinarsi a lui, ma la turbava l'idea che non avrebbe più
potuto fare
una cosa simile fra due giorni.
Salì sulle sue spalle e lo cinse con
le sue braccia per non cadere, mentre lui saltò
giù dal cornicione e
atterrò a terra, lei posò la sua testa sulla sua
schiena, era calda e
rilassante, chiuse gli occhi e dopo poco si addormentò,
cullata dal
dondolio della corsa veloce e aggraziata di lui, ora non aveva dubbi,
lui era un ninja.
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 - Le terme... ***
__________________________________
Le terme...
Ormai era notte fonda e le tenebre erano calate sul villaggio della
foglia quando Matsuda arrivò alla finestra della camera di
Hinata.
Matsuda:
ora puoi scendere principessa...?
Il
ragazzo girò la testa, e la vide, la ragazza si era
dolcemente
addormentata cullata dalla sua corsa, allora entrò nella
camera e la
adagiò sul suo letto, rimase un paio di minuti a guardarla
dormire, ma
sul suo volto non appariva il suo solito sorriso, ma era disegnata una
maschera di tristezza e solitudine........quella ragazza, quella
splendida e dolcissima ragazza gli faceva venire in mente ricordi
troppo dolorosi da poter essere concepiti da mente umana, poi
però lei
si rigirò nel letto in qui era appena stata adagiata, si
mise sul lato,
rivolta verso la finestra e allungò il braccio, come per
cercare
qualcosa.
Hinata (nel sonno):.......ma....ma....Matsuda......
Sul viso di lui si stampò un sorriso a vedere quella scena,
allora prese la mano di lei e iniziò ad accarezzarla.
Matsuda:
si mia principessa?
Hinata
(nel sonno):......chi.....chi sei.....?
Matsuda (a fil di voce):......non un angelo.....
Il
ragazzo le lasciò la mano, le rimboccò le coperte
e la lasciò al suo
riposo ristoratore, ma prima di uscire dalla finestra, si
fermò,
girando leggermente il viso verso la ragazza ma lasciando gli occhi
coperti dai lunghi capelli neri.
Matsuda:......non un angelo.....
Una
lacrima solitaria solcò il suo lungo viso, ma non era
visibile a causa
dei lunghi capelli, poi, la lacrima si staccò e
precipitò sul davanzale
della finestra, in quel momento la figura del ragazzo scomparve,
lasciando dietro di sé, un'unica, sola goccia... di sangue.
----------------------------------------------------------
Hinata
stava comodamente dormendo nel suo letto quando un soffio di vento le
accarezzò il ciuffo di capelli sulla fronte, a quella
carezza così
delicata, lei si svegliò, aprì lentamente le
palpebre, e, sarà stato
per l'abitudine o per il desiderio ardente di vederlo, ma vide una
sagoma seduta sul suo letto che la guardava.
Hinata:....M-Matsuda....
Poi però la vista si fece più chiara, e, con
enorme dispiacere, si rese conto che lui non c'era.
Anche
se per pochi giorni, Matsuda era entrato nella sua vita con un effetto
devastante, i suoi modi dolci e pazienti la facevano sentire una
principessa, lei che per tutta la sua vita era sempre stata tenuta in
disparte e tratta come un peso inutile, finalmente c'era qualcuno che
la stimava e la trattava con il massimo del rispetto, con amore, e non
era il solo! Anche Kurama la trattava come una sorellina piccola da
coccolare, era come in paradiso quando era in loro presenza, anche se
molte volte sveniva dall'imbarazzo, ma anche l'imbarazzo con loro non
aveva gli stessi effetti, più di una volta aveva resistito
allo
svenimento e aveva fatto cose fin'ora impensate, senza pensarci su,
così di botto.
Con questi pensieri si alzò dal letto per mirare il
panorama fuori dalla finestra e prendere una boccata d'aria fresca, ma,
quando si appoggiò con le mani al davanzale, la
notò, era piccola e
quasi impercettibile, ma lei poté vederla, era una
macchiolina scura,
che era riuscita ad impregnarsi nel legno del davanzale, quando la
vide, Hinata sentì come trafitto il cuore, un profondo
dolore la
opprimeva, si ricordò dei suoi ultimi pensieri del giorno
prima, quello
sarebbe stato l'ultimo giorno prima del ballo che si sarebbe tenuto
quella sera stessa, e quindi, anche l'ultimo giorno con i suoi due
"cavalieri", perché se lei era una principessa, ai suoi
occhi loro non
potevano che essere cavalieri, i suoi cavalieri, poi gli
tornò in mente
un altro ricordo spiacevole, il viso di Matsuda dopo che lei aveva
letto il suo bigliettino della fortuna, in quel momento nel suo volto
aveva potuto leggere sofferenza e solitudine, una solitudine senza
limiti, incurabile...
In quel momento ad Hinata scese una lacrima
lungo la guancia, che si staccò dalla sua candida pelle e si
mischiò
alla macchia precedentemente esistente.
In quel momento però la
ragazza sentì dei rumori provenienti dal piano terra,
preoccupata prese
un kunai che teneva nel cassetto della scrivania e si
precipitò verso
la fonte del frastuono, appena fu in prossimità della porta
della
cucina sentì un rumore simile a delle pentole cadute e un
urlo, aprì
subito la porta e...
Hanabi:
papà!!!!!!!!!!!cosa stai facendo!!!!!!!!!!!!non si prepara
così il frullato!!!!!!!!
Kurama:
le mie pentole!!!!!!!!!!
Hinata:...
Hanabi:!!!!!!
Neji:!!!!!!
Hiashi:!!!!!!
Matsuda:!!!!!!
Kurama:!!!!!Hinata-chan!!!!!
.....Appena aprì la porta davanti gli occhi di Hinata si
prospetto un'immagine abominevole... la cucina in mano a Kurama!
Sotto
gli ordini del ragazzo-pazzo i membri della famiglia stavano preparando
una deliziosa colazione per la ragazza, ognuno aveva un compito preciso
da svolgere sotto l'occhio vigile di Kurama, di cui tutti maledissero
il vecchio Ichiraku che gli aveva insegnato a cucinare...
-----------------------------------
Ichiraku:
uhm.....mi fischiano le orecchie....
-----------------------------------
.....Mentre
Kurama preparava delle frittelle al mirtillo, Matsuda doveva preparare
il the verde con le foglie migliori di tutta Konoha, Hanabi fare una
spremuta con arance appena raccolte, Neji invece aveva il compito
più
arduo, preparare una crostata di mele e controllare che padron Hiashi
non combinasse qualcosa, ma fu irrimediabile, infatti, lui, che aveva
uno dei compiti più facili, fallì miseramente,
doveva semplicemente
fare un frullato con fragole di stagione, albicocche, prugne fresche,
mirtilli e ciliege, un mixer di frutti rigeneranti e che fanno bene
alla salute, ma si dimenticò un piccolissimo
dettaglio....non mise il
coperchio al frullatore! Non’appena lo attivò
quella macchina infernale
iniziò ad eruttare pezzetti di frutti a cubetti e il succo
appena
creato, sparando il tutto in faccia a padron Hiashi, che, impreparato,
inciampò all'indietro cercando di salvarsi, finendo contro
il povero
Neji che, nel vederlo arrivare, l'unica azione che riuscì a
compiere
prima dell'inevitabile fu gridare.
Neji
(in preda al terrore): era destino!!!!!!
Insieme
i due caddero per terra, e, per il tonfo della caduta, fecero cadere le
padelle appese sopra le loro teste, prendendosele dritte sulle testacce
dure che si ritrovavano.
Fu alla fine di quella scenetta comica che
Hinata arrivò, pochi secondi prima stava piangendo, ora, per
l'ennesima
volta da quando erano arrivati nella sua vita i "gemelli pazzi" e
Naruto aveva "trasformato" i suoi parenti, lei rideva di gusto con la
sua risata cristallina, tutti la guardarono ridere e, pian piano,
passarono da semplici sorrisi a risate senza ritegno.
Hinata
si avvicinò a suo padre e suo cugino, li aiutò a
tirarsi in piedi e
prese un grembiulino con su disegnati dei pulcini da un cassetto, e si
mise anche lei a cucinare e a scherzare con i suoi cari, quando
finalmente finirono e poterono sedersi a fare colazione, vide Matsuda,
fin'ora non l'aveva potuto osservare, perché entrambi erano
impegnati,
ma in quell'attimo di sosta, quando si girarono l'uno dinnanzi
all'altra, lei non riuscì a trattenersi
e...scoppiò a ridere! Il
ragazzo, come tutti del resto, colpa di Kurama che voleva i suoi
"uomini" in divisa, tant’è che anche lui indossava
un vestito da cuoco
e un cappello da chef, indossava un grembiule da cucina...con su
disegnati dei graziosi anatroccoli! A tale vista Hinata si era messa a
ridere, lui, invece, come reazione ebbe un attacco di "Hinatite acuta",
diventò rosso dalla testa ai piedi e distolse lo sguardo,
allora lei
smise di ridere e gli sorrise, vedendola lui si rigirò verso
di lei e
ricambiò il sorriso.
Intanto gli altri, che si erano già tolti i
grembiuli e stavano andando in sala da pranzo per fare colazione, si
girarono, e guardarono i due giovani.
Kurama:
e...
Neji:
però... sembrano proprio una bella coppia!
Non
l'avesse mai detto! In Hiashi scattò qualcosa, i piedi si
fecero
pesanti, i muscoli di tutto il corpo si rizzarono, intorno a lui
comparve un'aria simile a quella di Matsuda la sera prima ma molto
più
devastante e tangibile, da chissà dove prese una katana di
legno, La
Katana di Legno, con su inciso "Zantezuken anti tinti al cianuro", si
girò pian piano, e a Neji comparve una maschera di terrore
al posto del
viso.
Neji:.....che
ho detto?.....
Il capoclan stava per partire all'attacco quando...
SDONG!
SDONG!
Due
enormi bernoccoli spuntarono sulle teste dei due Hyuga, in mezzo a loro
Hanabi con le braccia incrociate e due padelle in mano.
Hanabi:
così imparate a farvi gli affari vostri!
Neji
(moribondo):.....era destino!
Kurama:
le mie padelle!
Hanabi
apri l'occhio sinistro fin'ora tenuto semichiuso e lo puntò
minacciosamente su Kurama che capì che era meglio stare
zitto.
Tutti finirono in fretta di fare colazione e Hanabi ne
approfittò per prendere la parola.
Hanabi:
bene e ora tutti alle terme!
Tutti (tranne Hinata naturalmente): SE!!!!!!!
Hinata:.....e?.....
----------------------------------------------------
Erano
finalmente arrivati alle terme della foglia, e ordinarono un
trattamento speciale per Hinata e un trattamento standard per gli
altri, quindi si avviarono alle terme portandosi dietro una bottiglia
di sakè gli uomini e una tisana al the verde le ragazze, si
cambiarono
e si misero degli yukata, ma, arrivati in prossimità delle
terme...
Kurama:
NO!!!!!!!!!!!!!!!!!terme divise!!!!!!!!!io volevo fare il bagno con
Hinata-chan!
A
quelle parole tutti lo guardarono male, sopratutto Matsuda e Hiashi,
sui quali comparì un'aura omicida e dal nulla tirarono fuori
due katane
di legno, La Katana di Legno di Hiashi, e La Katana di Legno di Matsuda
con su inciso "Kusanagi anti copia pervertita al cianuro", e
contemporaneamente, gli crearono un nuovo paio di corna.
Dopo aver
corso il rischio di essere giudicati in tribunale per omicidio, il
gruppo si divise, le sorelle Hyuga andarono ai bagni adibiti alle
ragazze mentre i quattro uomini andarono in quelli adibiti ai ragazzi,
ma sostanzialmente, i bagni erano gli stessi, a dividerli solo un alto
muro di bambù che copriva tutto il perimetro dalle porte
fino al muro
di recinzione in pietra delle terme.
Tutti si rilassarono, Hanabi
lavava la schiena alla sorella, che, da parte sua, si stava godendo il
calore delle acque sorgive, dall'altra parte del muro invece, Neji si
stava rilassano in un angolo della vasca da dove fuoriuscivano delle
bolle di aria calda, e per poco non si addormentò, Matsuda e
Hiashi si
gustavano il loro sakè di ottima qualità in
religioso silenzio mentre
lasciavano andare i loro corpi in uno stato di assoluto rilassamento
dentro l'acqua calda, mentre, per quanto riguarda Kurama, continuava a
nuotare per tutta l'ampiezza delle vasche con solo la parte sopra il
naso fuori dall'acqua e un asciugamano bianco sopra la testa, rimasero
tutti in queste posizioni per i primi tre minuti, ma...
Hanabi:
forza sorellona!girati così passo la spugna anche davanti!
Hinata:....n-no!....m-mi
vergogno.....
Hanabi:
e dddddaiiiiiiiii!u! Ma guarda che bella pelle candida che hai
sorellona!!!!mi sorprende che non hai ancora il ragazzo!uhuhuhuhuh!
Hinata
(arrossita): Ha-Hanabi!!!!!
A
sentire la conversazione proveniente dall'altra parte del muro di
bambù
qualcosa si attivò in Kurama, dapprima gli spuntarono dei
piccoli ovali
rossi sulla faccia, poi pian piano i suoi occhi si allungarono come
quelli di un gatto e la sua bocca si trasformò in un musetto
da gatto
con lunghi baffi che iniziarono a vibrare per poi drizzarsi come
stecche, in quel momento nuotò verso il muro, ci
appoggiò il muso sopra
e iniziò ad arrampicarsi come fosse una lucertola, arrivato
in cima,
tirò fuori la testa per sbirciare e.....
SDONG!
....Una padella gli arrivò prontamente in faccia
ributtandolo in acqua e facendo schizzare da tutte le parti l'acqua.
Hanabi: così impari maniaco!
Kurama
si rialzò a fatica, ma aveva un brutto presentimento,
lentamente e a
scatti girò la testa per vedere cosa gli dava
quell'impressione di
omicidio, morte e distruzione, quando finalmente si girò
vide la rabbia
fatta persona.
Neji:
padron Hiashi! Si calmi! Non faccia pazzie!
Hiashi:
hiaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!
Hiashi
era dietro Kurama, sopra una roccia in mezzo alla vasca, e impugnava la
sua Katana, dietro di lui Neji che cercava di trattenerlo da un
braccio, ma era tutto inutile, in quel momento Hiashi avrebbe potuto
spaccare una montagna se voleva, i muscoli si erano gonfiati e si
vedevano le vene pulsare su tutto il corpo, l'unica cosa che lo copriva
era un piccolo asciugamano che gli copriva gli attributi.
Hiashi:
HIAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!
Neji:.....troppo
tardi....
Kurama:....PAURA!!!!!!!!!!
A
tale vista il pazzo depravato iniziò a correre saltando
sopra il tetto
delle terme, il padre protettivo allora lo inseguì
portandosi dietro il
ragazzo iellato e tutti e tre scomparvero oltre il tetto.
Ormai nelle piscine delle terme erano rimaste solo le due ragazze e
Matsuda, ma non sarebbero stati in tre per molto....
Hanabi
(pensiero): siamo rimasti soli.....hihihi.....sorellona.....dopo questa
mi dovrai una cenetta a tue spese!
La
ragazzina si alzò e si mise un accappatoio, poi si
girò verso la porta
delle terme e la aprì, prima di entrare però si
voltò verso la sorella,
e le parlò ad alta voce in modo che anche l'altro
interessato potesse
sentirla.
Hanabi:io
vado a farmi fare un massaggio, ci vediamo dopo!
E con un sorrisetto malizioso sulle labbra si congedò, ma
non prima di strizzare l'occhiolino alla sorellona imbranata.
Ora erano davvero soli, divisi solo da un muro di bambù, la
ragazza, pensando a quella situazione arrossì....
Matsuda:....siamo soli dolce Hinata......ora puoi parlare....
La ragazza si sentiva presa in contro piede, come faceva a sapere che
voleva parlargli?
Hinata:....io.....io....
Lei si avvicinò a quel muro, così
leggero....eppure invalicabile.
Hinata:....io.....volevo chiederti.....una cosa.....
Lui allora si avvicinò al muro.
Matsuda:
parla....
Hinata:.....n-non
sei un manager.....vero?....
Matsuda:......
Hinata:......
Matsuda:.....no.....
Ad Hinata venne un tuffo al cuore, si stava finalmente avvicinando alla
verità....
Hinata:.....allora....chi
sei?....
Ad Hinata pareva di avergli già fatto questa domanda, ma non
rimembrava quando...
Sul viso del ragazzo apparve un piccolo e flebile sorriso che scomparve
subito.
Matsuda:......sono
un ninja.....di Konoha.....
Ad
Hinata arrivò una strana sensazione alla bocca dello
stomaco, era
davvero un ninja come aveva pensato, ma possibile che fosse del
villaggio? Logicamente non conosceva tutti i ninja, ma sentiva qualcosa
in lui, che gli faceva pensare che non potesse essere un ninja della
foglia, e sopratutto non potesse essere un ninja normale.
Matsuda:......ma
non hai ancora finito....dico bene?
Hinata:.......quanti
anni hai.....
Matsuda:......molti......
Era una risposta incompleta, ma lei sentiva che non poteva spingersi
oltre, che non avrebbe avuto risposta.
I
due, anche se inconsapevolmente, si avvicinarono, entrambi appoggiarono
la schiena nel medesimo punto, e anche se era quasi impossibile, ognuno
sentiva il calore del corpo dell'altro attraverso il bambù.
Hinata:....chi
sei?......
Hinata pronunciò quelle parole con le lacrime agli occhi,
anche se non sapeva perché.
Matsuda:.......un
mostro......
Sui due calò il silenzio, rotto solo dal rumore di una
goccia caduta in acqua, una lacrima, una lacrima rossa.
Hinata:.......non
mi importa......
La
ragazza continuò a piangere in preda ad un'angoscia
indescrivibile, il
ragazzo invece rimase in silenzio, ma sentiva un dolore che nessun'uomo
potesse rammentare mai esistente, un dolore che prescindeva la
creazione del mondo.
Le loro mani si cercarono, praticamente da
sole, non c'era bisogno di ordini, non c'era bisogno di parole,
finalmente si trovarono, in un buco nella parete sotto la superficie
dell'acqua, si toccarono, impercettibilmente, si accarezzarono, e in
fine.....si strinsero.
Ognuno dei due voleva, desiderava l'altro, voleva trasmettere all'altro
il proprio calore, il proprio amore....
In
quel momento la mano di Matsuda smise di stringere e sembrò
avesse
perso ogni calore, ogni voglia di vivere, Hinata ebbe un sussulto, non
voleva che finisse, voleva quel contatto, lo desiderava con tutta se
stessa, con tutto il suo cuore, allora fu lei a prendere l'iniziativa,
strinse la mano di Matsuda con tutta l'energia di cui era capace e
cercò di dimostrargli che non voleva che la lasciasse,
voleva rimanere
con lui.....sempre!
Rimasero così per qualche minuto, il mondo
sembrava essersi fermato, i problemi esterni non esistevano, c'erano
solo loro due, insieme.
Ma non poteva durare, come ogni cosa, prima o poi doveva finire, la
loro dolce unione doveva terminare.
Nella
vasca degli uomini comparirono un'altra volta Kurama, Neji e Hiashi,
che nel frattempo avevano fatto il giro completo delle terme, al loro
arrivò i due ragazzi sussultarono e si staccarono a
malavoglia, in quel
momento arrivò Hanabi nelle terme con un enorme Martello con
il quale
sfondò il muro divisorio e iniziò a menare i
ragazzi urlando a
squarciagola.
Hanabi:
MALEDETTI!!!!!!!!!CHE AVETE COMBINATO!!!!!!!??????POVERI
RAGAZZI!!!!!!!E LASCIATELI SOLI!!!!!!
--------------------------------------------------------
Dopo
un paio di ore, dopo aver finito di pranzare e di riparare il muro
divisorio, i ragazzi andarono a farsi fare dei massaggi rilassanti,
cosa che le ragazze avevano già fatto mentre loro quattro
stavano
aggiustando il muro spaccato, mentre Hanabi e un paio di ragazze
aiutavano Hinata a prepararsi per la festa, grazie a Matsuda che le
aveva mostrato come sarebbe stata vestita.
Massaggiatrice: quale messaggio desiderate?
Matsuda:...
Kurama:
per me e il mio amico un massaggio tradizionale giapponese!
Neji:
per me un massaggio con oli e fiori di ciliegio.
Hiashi:
uhm.....com'è il massaggio nordico?
Massaggiatrice: in puro stile nordico! Dopo saprà
per certo di essere vivo!
Hiashi:
è così portentoso? E va bene! Per me un massaggio
nordico!
Massaggiatrice: io mi occuperò del massaggio con
olio, loro degli altri massaggi, avanti ragazze! Potete entrare!
Dalla
porta entrarono due ragazze, le due massaggiatrici erano giovanissime,
avranno avuto diciotto anni ciascuna, l'una con i capelli corti rosa,
l'altra con due lunghi codini arancioni.
Massaggiatrice: loro due sono le vostre massaggiatrici, in
quanto a lei, HARNOLD!
Dalla
porta di prima entrò un alto e grosso uomo vestito di kilt e
pelliccia
con un elmetto con un paio di grosse corna attaccate sopra, ma quello
che faceva più paura erano i muscoli e la mascella, con un
morso
probabilmente poteva spaccare la roccia!
Massaggiatrice: lui è
il massaggiatore nordico! Il suo nome è Harnold e prima di
venire da
noi faceva il taglialegna su nelle foreste del nord!
Harnold:
Harnold stritolato molti orsi!ma Harnold buono!Harnold ora
massaggiatore a villaggio foglia!chi deve massaggiare Harnold!?
Hiashi:
LUI!!!!
Hiashi prontamente indicò Neji e se lo mise davanti come
scudo umano.
Neji: era destino!!!!!!
Harnold: ora tu venire con me piccolo ragazzo
iellato!Harnold prendere cura di te!
Neji:
mammina!!!!!!!!!!!!!
---------------------------------------------
Mentre
Neji si faceva stritolare in una stanza e Hiashi si faceva fare il
massaggio agli oli, Kurama e Matsuda rimasero da soli a farsi fare il
massaggio tradizionale dalle due giovani massaggiatrici.
Matsuda:....
Kurama:....
Matsuda:....
Kurama:.....capo.....non
puoi dirle la verità.....
Matsuda:....lo
so....
Kurama:.....mi
dispiace.....
Matsuda:.....
Kurama:.....
Matsuda:.....ora
non pensiamoci.....godiamoci il massaggio, in questi giorni ti sto
facendo faticare molto non è vero?
Matsuda stava sorridendo, ma era un falso sorriso, una facciata per
nascondere il suo dolore...
....E
Kurama sen'era accorto, e lo fissava con aria seria, poi
capì che era
meglio lasciare stare, lasciarlo soffrire da solo, perché
lui non
poteva alleviare le sue pene, era solo la sua copia, quindi gli sorrise
e si girò dall'altra parte, lo stesso fece Matsuda, ma
appena si girò
fu lui ad avere una faccia seria, anzi vuota...
------------------------------------------------
Finalmente
uscirono dalle terme ma davanti a loro passò un tornado che
per poco
non li spazzò via, cosa che fece con il già
dolorante Neji che si
sfracellò contro un muro lasciandoci l'impronta.
Kurama:
ma che cos'era?
Dopo qualche secondo arrivò Hanabi.
Hanabi:
efficienti le massaggiatrici ninja!
Hiashi:
bambina mia ma che hai fatto!?
Hanabi:
oh! Papà! Niente di ché! Le ho solo detto di
portare via Hinata in modo
che non poteste vederla! Voglio che di lei rimanga nascosto tutto fino
a stasera! Non dovete vedere nemmeno il suo trucco o la sua
acconciatura di capelli!
Il
gruppo si sciolse, Hanabi ordinò a suo padre di andare a
giocare a
carte, a Shogi o a quel che voleva con il vecchio gruppo Ino-Shika-Cho,
a Neji di andarsi a cambiare a casa di Rock Lee, dove avevano
già
mandato il suo vestito, mentre Matsuda e Kurama andarono via senza aver
bisogno di ricevere ordini affermando che avevano qualcosa di
importante da sbrigare, Hanabi, in fine, raggiunse Hinata a casa per
aiutarla ad indossare il vestito.
--------------------------------------------------
Hanabi:.....Hinata!!!!!!!!mi
stai ascoltando!?
Hinata:.....uh?.....ah!si!scusa....ero
distratta....
Hanabi:
e ci credo che eri distratta! Non mi stavi neanche degnando di un
minimo d'ascolto!.....sorellona.....si può sapere cos'hai?
È la sera
della festa! Dovresti essere felice!
Hinata:....già....eheh....
Hanabi:....
In quel momento un rumore meccanico riecheggiò nell'aria,
era il clarkson di un'auto.
Sentendo
il rumore le ragazze si precipitarono giù dalle scale,
Hanabi in testa,
così, quando furono arrivati alla porta la videro, una
lunga, spaziosa
e meravigliosa.....Limousine nera!!!
Le
ragazze rimasero a bocca aperta, a fianco dell'auto c'era un uomo con
una giacca con camicia aperta sul davanti, lasciando il petto e il
torace scoperti, una capigliatura ben curata e un sorriso a trentadue
denti bianchissimi.
Matsuda:
signorine Hyuga, siamo venuti qua per accompagnare la principessina
Hinata fino alla sua festa...
Poi
il ragazzo si avvicinò alle due ragazze e si accorse che
Hinata
indossava una tunica con cappuccio che la copriva dalla testa ai piedi,
lasciandole scoperta solo la parte di viso compresa tra il naso e il
mento.
Hanabi:
signor Matsuda le presento......HINATA!
Hanabi
con rapidità ninja prima afferrò e poi
tirò con forza la tunica di
Hinata e.....meraviglia! Sotto c'era l'essere più bello che
occhio
mortale abbia mai visto.
A quella vista stupenda il ragazzo rimase prima traumatizzato, poi
sorrise e si inchinò davanti ad Hinata.
Matsuda:
sarà un onore per me accompagnarla fino alla festa,
principessa Hinata, my Angel....
Le prese la mano e gli fece un baciamano.
Hanabi:
bene, ora io vado, sono troppo piccola per la festa quindi
andrò con i
miei amici al Karaoke, ci vediamo domani sorellona!
E
così Hanabi sene andò passando prima davanti la
limousine per salutare
l'autista, poi sparì fra i tetti della città
oscurata dalla notte.
I
due giovani si avviarono all'auto, allora Matsuda aprì lo
sportello
della limousine e fece sedere Hinata con la sua solita dolcezza, poi
entrò anche lui, chiuse lo sportello e la limousine
partì.
Matsuda:
sei bellissima Hinata....
E le sorrise, ormai fra i due esisteva un'intesa fuori dal normale e
non dovettero nemmeno fare dei lunghi e noiosi convenevoli.
Hinata:....grazie.
Hinata allora cercò la mano del ragazzo, e la
trovò, spalancata e già pronta, in attesa di
quella della ragazza.
Rimasero in quella posizione per un pò, a guardarsi negli
occhi l'un l'altro, fino a quando un'altra voce si intromise.
Kurama:
WOW! Hinata-chan sei stupenda!
Hinata: Ku-Kurama!? Sei tu l'autista?
Kurama:certo!
So anche guidare! È solo una delle mie 365
abilità speciali! Ahahahah!
I minuti passarono velocemente e finalmente arrivarono alla festa.
Hinata fece un lungo e profondo respiro.
Matsuda:
sei pronta?
Hinata:
si!
__________________________________
Note:
Che bello poter tornare a commentare TxT per motivi riguardanti i miei studi fino ad ora sono riuscito solo a postare i capitoli senza scrivere neanche un mezzo commento personale, ma dato che oggi avevo un pò di tempo ho deciso di impiegarlo per ringrazziare nuovamente i lettori, fino ad ora ho ricevuto solo due recensioni (grazzie NekoRika e hinatina, stavo inizziando a temere che non ne avrei ricevute neanche una T-T), ma vi assicuro che per me che sono solo alla prima fanfiction pubblicata sono entrambe davvero importanti, è bello vedere apprezzato il proprio lavoro *x*, ringrazzio anche chi legge senza commentare, è bello anche vedere così tanti lettori *x* ora vi saluto, lo studio mi attende e altri progetti sono in cantiere, vi attendo al prossimo capitolo!!! ^x^
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 - Midnight... ***
__________________________________
Midnight...
Sakura: ciao Ino! Ciao
Choji! Ma.....dov’è Shikamaru? Non viene anche lui?
Ino:
se fosse per lui non verrebbe...
Choji:
ma deve accompagnare una ragazza.
Sakura:
una ragazza!?!?!?!? Shikamaru viene alla festa con una
ragazza!?chi?.....non sarà....
Temari:
ciao Haruno!
Sakura:
Temari!!!!! Che ci fai qui!?
Temari:
sono venuta per una delle solite missioni tra i nostri villaggi, poi ho
saputo di questa serata e mi sono fatta accompagnare da Nara.
Shikamaru:....salve....
Shikamaru (pensiero): che seccatura....ora oltre fare la guida
turistica mi tocca pure fare l'accompagnatore....
In
una magnifica sera d'estate, molti giovani ninja si stavano radunando
al palazzo dell'Hokage per una delle tante feste organizzate per alzare
il morale del villaggio.
Già molti erano entrati all'interno
dell'edificio, ad assistere o alla fantomatica gara fra il maestro Gai
e il maestro Kakashi....
Gai:
ahahahah!!!!!!!non puoi battermi!!!!!!berrò io
più punch! Sono già a
cinque bicchieri!......!!!????maledetto!!!!!!!!cosa fai!!!!!!!
SLURP SLURP
Kakashi
stava bevendo tramite una cannuccia il punch, direttamente dalla
coppa.......naturalmente con sopra la mascherina con un buco sulla
bocca per far passare la cannuccia.
SLURP SLURP
Gai:
NOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!allora è guerra!!!!!!!!!!!
Il maestro Gai allora iniziò a scolarsi bicchieri su
bicchieri!
...O per ascoltare la magnifica musica del pluripremiato gruppo Green
Hot Leef Pepper!
Intanto
anche fuori dal palazzo le persone si stavano radunando, al precedente
gruppo si erano aggiunti anche Rock Lee, Neji e Ten Ten.
Kiba:
ciao ragazzi!
Akamaru: Wof! (ciao!)
Shino:
salve...
Sakura:
ciao ragazzi!....ma....dov'è Hinata?
Neji
(con aria non curante, ma che in realtà è
curiosità allo stato puro): arriverà da un
momento all'altro.....
Kiba:
però è strano.....e da giorni che non si
fa’ vedere, l'ultima volta che
gli abbiamo parlato era in compagnia di due strani..COFF! Uh....
Neji
(pensiero): TECNICA DELLE 64 CHIUSURE!....maledetto uomo-cane.....sta
zitto o ti ammazzo! Questo è il tuo destino!
Neji: scusa....avevi una mosca sulla gola...
Kiba:
uh...uh....g-grazie....allora....uh...
Shino
(pensiero):......sta succedendo qualcosa.....
Temari:
e Uzumaki? Dov'è? Non viene alla festa?
Sakura:
veramente è già dentro, diciamo che dovremmo
ringraziarlo....ehehe...
----------------------------------------------------------------
[Qualche giorno prima]
Naruto:
noooooooooooo!basta!!!!!!!!!!!!!!!! Mi arrendo! Piuttosto uccidimi!
Tsunade:
zitto schiavo!...ehm....volevo dire....Naruto! Devi lavorare per
organizzare la festa di questa sera!
Naruto:
ma perché non usi dei manovali!!!???
Tsunade: e tu cosa saresti?
Naruto:
ALTRI manovali!?
Tsunade:
costano!
Naruto:
e io?
Tsunade:
sei gratis! Io sono l'Hokage e tu un semplice genin! Devi fare quello
che ti ordino!
Naruto:
ma perché non assoldi dei manovali!?
Tsunade:
tel'ho già detto! Costano!
Naruto:
ma ora il villaggio non è più in stato d'allerta!
Le case sono state
ricostruite e i soldi sono tornati! Dei manovali potresti permetterteli!
Tsunade:
ma tu sei G-R-A-T-I-S! ahahaha! E dai Naruto! Prendilo per un
allenamento!
Naruto:
ma non prendermi in giro! Non sono più il ragazzino che si
faceva
imbrogliare credendo di fare un allenamento! Lo dica che sono uno
schiavo!
Tsunade:
va bene, se la metti così....SCHIAVO LAVORA!
Naruto:
AAAAAAAAAAA!
Tsunade
dall'alto del suo trono da Hokage aveva fatto lavorare il povero Naruto
come uno schiavo, e per dare più enfasi alla cosa, lo aveva
fatto
vestire di stracci e lo frustava regolarmente con una frusta a nove
code.
Tsunade
(risata maligna): HAHAHA!
Naruto:
NOOOOOOOO!!!!!!!!!!!
--------------------------------------------------------------
Sakura:....eheh
ha lavorato proprio bene!
Ino:
ora cosa ne dite di entrare? Voglio vedere com'è dentro!
Choji:
si! Entriamo! Sto proprio morendo di fame!
Shikamaru:....ma
tu muori sempre di fame....
Sakura:
ti consiglio di entrare subito allora, ho sentito da alcuni ninja che
il maestro Gai e il maestro Kakashi si stavano sfidando a chi beve
più
punch, potrebbero passare a chi mangia più gamberetti!
Choji:
TRADIMENTO!!!!!!!!!!!
Il
ragazzo si fiondò a tutta velocità dentro il
palazzo seguito a razzo da
Rock Lee che voleva assistere alla sfida del suo maestro, e da
Shikamaru, che sapendo com'era fatto il suo amico, voleva lasciare la
possibilità ad altri di mangiare qualcosa, ma comunque non
si fece
prendere dalla fretta e camminò con passo svogliato
continuando a
sbuffare, quando lo raggiunse Temari che si attaccò al suo
braccio.
Temari
(finta rabbia): dove credi di scappare!? Sei il mio accompagnatore!
Shikamaru:
che seccatura!
E si avviarono insieme dentro il palazzo per salvare il salvabile.
Sakura:
allora, entriamo?
Ino:
sì.....!?
Sakura:!?
Ten
Ten:!?
Neji:!?
Kiba:!?
Shino:......!?
Kiba:
ma....che diavolo è!? Una limousine!!!!!!!!!!!!!
Neji
(pensiero): sono arrivati finalmente.....KIAH!!!!!!!!!! Sono
curioso!!!!!!!!ma come mi sono ridotto!!!!!
Shino:.....
In
quel momento l'attenzione di tutti i presenti era puntata sull'auto e
sul suo fantomatico padrone, quando finalmente qualcuno uscì
dal posto
del passeggero, era un uomo alto, slanciato, vestito con giacca e
camicia eleganti aperte sul davanti, che lasciavano il petto e il
torace scoperti, una magnifica capigliatura curata in modo eccellente,
ben creata per i suoi magnifici capelli corvini il ragazzo aveva
un'espressione strana sul volto, un miscuglio di
superiorità, felicità
e un tocco di serietà che lo contraddistinguevano dalla
massa, il suo
sguardo poteva far innamorare qualsiasi ragazza al mondo,
tantè che
tutte le ragazze presenti rimasero imbambolate, ma lui non le degnava
di uno sguardo, poi si girò e porse la mano verso
l'oscurità
dell'abitacolo, dal quale spuntò una piccola mano bianca
come il latte,
sembrava quasi appartenente a una ninfa, così piccola e
delicata che un
minimo di vento avrebbe potuto romperla, la mano si poggiò
delicatamente su quella del ragazzo, che allora la tirò
altrettanto
delicatamente verso di se, allora dalla macchina.....meraviglia! Un
angelo uscì dall'auto, o almeno così pareva, in
realtà non era un
angelo, anche se non aveva nulla da invidiarvi, una ragazza bellissima
era uscita dall'auto: aveva i capelli sciolti e lunghi poggiati alle
spalle e tenuti composti da un nastrino poco più
sù dell'orecchio
sinistro, indossava un vestito violetto formato da un corpetto con
laccetti, maniche lunghe che andavano allargandosi dal gomito al polso,
una gonna larga a balze tirata su dai lati con dei laccetti dello
stesso colore e sotto di essa una seconda gonna lilla, dello stesso
colore dei merletti che contornavano maniche e scollo senza spalline.
Al collo indossava una collana a fascia dello stesso colore del vestito
e ai piedi delle stupende scarpine nere intonate alla borsetta che
teneva stretta nella mano sinistra. Il trucco era leggero e faceva
risaltare i perlacei occhi e le rosee guance che rendevano la giovane
ancora più bella di quanto già non fosse.
Kiba:
ma...ma...
Shino:.....
Shino stavolta non parlava perché era rimasto di stucco a
vedere la ragazza.
Neji:......wow.....
Kiba:
hi-hi.....hi-hi....
Tutti
i ragazzi (compreso Shino!!!!):
HINATA!!!!!!!
Tutte
le ragazze (troppo occupate dal ragazzo per poter dar retta alla
ragazza):
chi è quello!?
Tutti (stavolta proprio tutti persino le ragazze che
per la strana aura risplendente di Hinata si sono risvegliate):
HINATA!!!!!!!!!
I
due ragazzi, vicinissimi l'un l'altra con il braccio di lei che
stringeva quello di lui, si avviarono verso l'entrata del palazzo.
Da
prima Hinata era rimasta timorosa e sentiva che stava per arrossire
quando era uscita dall'auto, ma poi vide il viso sereno di lui, il suo
cavaliere, e si sentì investire di nuovo coraggio e rimase
di un
colorito normale.
Il lavoro di Naruto aveva portato qualche
profitto, nel gran salone del palazzo, era stato allestito un
gigantesco palco con tanto di luci e casse gigantesche professionali,
comprate appositamente dall'Hokage per garantire il meglio ai gruppi
che si dovevano esibire, non poteva permettersi neanche una
dimenticanza per quella festa, se fosse stata apprezzata, sarebbero
subito arrivati introiti da sponsor generosi per altre serate simili,
ma non solo la musica era stata usata per attirare persone, un enorme
buffè era stato creato dai migliori cuochi di tutta Konoha
per
deliziare le giovani papille gustative dei ninja presenti, naturalmente
tutti cuochi guidati dall'ormai leggendario Vecchio Ichiraku,
ma la serata non finiva lì: camerieri su camerieri offrivano
ai maestri
e ai loro sottoposti bicchieri colmi di liquori pregiati e stuzzichini
elaborati, centinaia di dolcetti erano stati creati per addolcire la
serata alle giovani coppiette e persino i più duri fra i
ninja si
scioglievano come burro con le lacrime agli occhi dopo aver assaggiato
i dolcetti preparati dall'"Allievo Rosa",
il pasticcere
allievo del vecchio Ichiraku che si diceva avesse subito anni di duro
addestramento sotto il duro pugno di ferro del suo maestro, sopportando
mille insidie, cascate ghiacciate, cavalieri dalla dubbia
moralità,
ragazze con nomi di fiori, il vecchio Yoda e cinque picchi, scampando a
serpenti pedofili e catene governate da un buffo essere che si diceva
essere ermafrodita, dopo anni di questi duri quanto agghiaccianti
scontri era riuscito a diplomarsi alla scuola di pasticceria per ninja
di Ichiraku, e aveva preparato insieme al vecchio maestro tutti i
dolcetti e le paste di quella serata, scomparendo poi nel rosso del
tramonto su uno strano gallo gigante rosa shocking che rispondeva al
nome di "Chocobo Jaqelyn", gridando al vento il nome
"Adriana".
Questo
era l'argomento principale sui cui i giovani ninja spettegolavano come
vecchie comari, esaltando il sacro nome dell'eroe di turno "Allievo
Rosa", che ormai aveva rapito i cuori di molti ed era diventato
l'esempio da seguire per i più.
Il salone, però, oltre ad essere
stato adibito a concerto e ristorante, era stato anche addobbato con
mille lanterne giapponesi, palloncini sospesi in aria in zone
strategiche di colore blu notte e argento, che avrebbero rivelato la
loro utilità nel momento più opportuno della
serata e molti tavolini
circolari dove coloro che si erano stancati di stare in piedi potevano
accomodarsi sorseggiando sakè e vino d'annata, o semplice la
classica
quanto apprezzata birra al doppio malto in boccali da sei litri e
mezzo, dimensioni standard.
Quando entrarono, una folla si rivolse a
guardarli, ma loro non li degnarono di un solo sguardo, Matsuda
però
riuscì a vedere qualcosa oltre la folla, si
avvicinò al viso di lei e
le bisbigliò all'orecchio...
"...sei
pronta?"
Lei non riuscì a capire subito, ma mentre camminavano, o per
meglio dire si faceva trascinare, lo vide anche lei...
Hinata
(con fiato smorzato e quindi impercettibile ai più, tranne
Matsuda e il diretto interessato): Na-Naruto-Kun!......
Naruto:
uh?.....! HINATA! Ciao come stai!
Hinata
(rossa e balbettante): N-Naruto-Kun....io.....ecco....io.....
Naruto
(con faccia perplessa):?
Hinata
(sempre più rossa e balbettante):
io.....io.....Naruto......io......
Matsuda
si avvicinò al suo orecchio e le bisbigliò
qualcosa di impercettibile
alle orecchie poco allenate di Naruto, ma che per lei risuonavano in
fondo al cuore ben chiare, forti e determinate.
Matsuda
(in un bisbiglio): puoi farcela.......credo in te......
Naruto
seguì la scena con aria dubbiosa chiedendosi cosa le volesse
chiedere
Hinata, poi vide l'uomo che era rimasto tutto il tempo accanto alla
ragazza allontanarsi lentamente verso la folla lasciandoli soli.
Hinata
(rossa ma sicura di sé): Naruto......io.....io.....V-VuOi
B-BalLAre CoN mE!?......
Hinata rimase con gli occhi bassi dopo aver detto la fatidica frase,
aspettando l'ormai certo rifiuto.
Naruto:
ok!
Hinata
spalancò gli occhi rialzando il proprio viso su quello del
ragazzo
biondo, che la guardava con un sorrisetto a trentadue denti bianchi da
bambino, con il braccio destro dritto davanti a se.
Naruto:
allora? Andiamo?
Hinata:
S-SI!
---------------------------------------------------------------------
I
due ballarono per una sola canzone, lui era un orso e in più
di
un'occasione avrebbe schiacciato i piedi alla povera Hinata, ma
fortunatamente lei era abbastanza brava per tutti e due facendo
sembrare quella cosa un vero ballo.
Poi la canzone finì e venne
subito cambiata con un'altra sempre lenta, quella serata Tsunade si era
raccomandata con il gruppo appena salito sul palco di fare qualcosa di
speciale, ma non c'era bisogno di dirlo, stavano suonando i Within
Temptation.
Per tutto il ballo i due ragazzi si erano scambiati
rapide e sfuggenti occhiate, scambiandosi qualche parola in croce, ora
erano all'apice dell'imbarazzo, quando.....Naruto si sentì
toccare la
spalla, si voltò per vedere chi era, e in quell'istante
un'ombra gli
passò di fianco, a una velocità tale da non
riuscire a riconoscere chi
fosse.
Matsuda:
mi concede questo ballo Signorina?
Matsuda porse la mano a Hinata, che, prima arrossendo, poi sorridendo,
venne raggiunta da quella della ragazza.
L'uomo
attirò la ragazza verso a se, prendendola tra le braccia e
iniziando a
muoversi lentamente, iniziando a ballare insieme a lei.
A differenza
del precedente cavaliere, Matsuda era molto più sciolto nei
movimenti,
riusciva a guidare la sua dama senza difficoltà alcuna, con
passo
veloce e aggraziato.
Naruto era rimasto spiazzato, non aveva neanche
avuto il tempo di capire cosa stesse succedendo che il ragazzo che
aveva visto prima con Hinata, ora gli aveva rubato il posto e stava
ballando con lei, ma prima che potesse muovere un muscolo, Naruto si
ritrovò davanti due ombre oscure che emettevano una strana
aura
omicida, che le rendevano ancora più imponenti di quanto non
fossero
rendendo Naruto un bambino terrorizzato con i lacrimoni agli occhi.
Neji
(con la solita superiorità): Uzumaki Naruto.......dove pensi
di andare.........
Naruto
(spaventato): io......ecco.....volevo......
Shino
(con il solito distacco): Uzumaki Naruto.......seguici.......
Neji
(con ancor più superiorità, che non ammette
negazioni): il maestro Gai
ha sfidato il maestro Kakashi in una gara culinaria.......
Shino
(con ancor più distacco, anche lui non ammette negazioni): e
visto che dovrà mangiare......
Neji
(superiorità al limite della sopportazione, 66.6°
Dòxa): si toglierà la maschera......
Shino
(distacco al limite della sopportazione, non da meno dello Hyuga,
66.6° Azrael): non sei curiosi......?
In
quel momento uno spaventoso cambiamento avvenne in Naruto, il ragazzo
rimase si in piedi, ma privo di ogni energia, con le braccia a
penzoloni e gli occhi vacui, ma in un secondo una luce strana gli
illuminò gli occhi seguita da un fremito del corpo e una
risatina
raccapricciante paragonabile a quelle di Orochimaru........il suo corpo
si mosse da solo verso la direzione dello scontro dei maestri, senza
aver bisogno di indicazioni, mosso dall'istinto, continuando a ridere e
a ripetere la frase "le labbra siliconate...o magari i denti
sporgenti....o....la boccuccia di rosa...Kukukuku" il piano di
allontanamento di Naruto aveva avuto successo.....
Shino
(rientrando nella sua aura di assoluto anonimato, in un angolo
ombreggiato della sala):.......
Neji (seguendo l'Aburame, entrando anch'egli entrato nell'angolo
ombreggiato):.........
Shino:.......
Neji:.......
Shino:.......ora.....racconta......Hyuga.....
Neji:.......come
nei patti........Aburame.....
I
due scomparvero per un pò dalla stanza......o almeno erano
ancora li,
ma incutevano un tale senso di paura nel resto delle persone che in
poco si creò una zona morta intorno a loro.......l'alleanza
Neji-Shino
equivaleva alla rottura di uno specchio gigante provocata da un grosso
gatto nero usato come mazza da baseball, il tutto fatto di
Venerdì
17.........
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La
serata stava proseguendo come un sogno, Matsuda e Hinata stavano
ballando da qualche minuto ormai, e come loro anche molte altre dame
con i loro cavalieri danzavano sotto le note delicate dei Within
Temptation, in quel momento, i presenti scoprirono il motivo di quelle
strane decorazioni, la luce nel salone si abbassò
leggermente, mentre
le lanterne si illuminavano di una luce azzurrina, tenue ma abbastanza
potente da non intaccare la precedente luminosità, la luce
delle
lampade poi rifletteva sui palloncini, che creavano un fantastico gioco
di colori sul soffitto simile al cielo stellato, tutto quel complicato
gioco di luci era fattibile grazie al flusso di chakra immesso
precedentemente sia nei palloncini sia nelle lanterne dall'Hokage-sama
in persona.
Ma i due ragazzi erano comunque indifferenti a ciò che
accadeva loro attorno, troppo concentrati l'un sull'altra.
Matsuda
la guardò intensamente......e li vide.....i suoi occhi
riflessi in
quelli della ragazza, i suoi peccati, la sua condanna....il suo viso
perse ogni sfumatura, era vuoto inespressivo, dove poco prima c'era un
largo sorriso, ora, non c'era che il nulla....
Hinata vide il
volto del ragazzo cambiato, per un attimo gli parve di ritrovarsi di
fronte un estraneo, in un attacco di panico si staccò dalle
braccia di
lui e indietreggiò di qualche passo, così,
istintivamente.....ma non
sapeva che quel gesto.....avrebbe significato molto....
Il
ragazzo la lasciò andare, la guardò un attimo,
solo un istante, ma con
quello sguardo pareva le stesse leggendo fin negli angoli
più reconditi
della sua anima, poi si girò, e scomparve, tra le ombre
della notte...
Hinata
era disorientata, non capiva cosa fosse appena successo, sapeva
soltanto che doveva correre, raggiungerlo, fermarlo, perché
se non
l'avesse fatto, non l'avrebbe rivisto mai più....
E così la ragazza
iniziò a correre, corse a perdi fiato, uscì dal
palazzo, fuori
dall'edificio era completamente buio, solo la luna illuminava una notte
senza stelle, poi finalmente lo vide, sotto un gazebo, sulla sponda del
laghetto proprio sotto il palazzo, c'era lui, o almeno, così
sembrava,
poiché anche se le fattezze erano del ragazzo a qui tanto
teneva,
sentiva qualcosa di strano, quella persona non era il suo Matsuda...
Hinata:
MATSUDA!
Lei urlò con tutto il fiato che aveva in gola, ma non
uscì che un debole sussurro...
L'ombra
sotto il gazebo era di spalle, non si volse neanche per guardarla,
sembrava rapita dalla figura della luna, e non le distoglieva lo
sguardo...
Hinata:....Matsuda....
Lei
si avvicinò a piccoli passi, ma appena arrivò in
prossimità della
schiena del ragazzo non riuscì a trattenersi, lo
abbracciò e iniziò a
piangere....in silenzio....
Il ragazzo allora si girò e le rivolse la parola.
Matsuda:
Hinata......tu credi che io sia un angelo, ma non è
così.......io non sono un angelo....e non lo
sarò.....mai....
A
quelle parole la ragazza si sentì morire, non sapeva il
perché, ma
sentiva che un pezzo della sua anima stava morendo in quell'istante,
poi disse quelle parole, che erano rimaste sopite in lei per troppo
tempo, parole che desiderava urlare.....con tutta l'anima....
Hinata:
Matsuda.....io.....io.....TI AMO!
Lei iniziò a singhiozzare, non riusciva a calmarsi, ma in
fondo come avrebbe potuto?
Il
ragazzo allora tirò qualcosa fuori dalla tasca della giacca,
era un
cofanetto nero, piuttosto anonimo, ma sicuramente di gran valore,
perché fatto a mano coi migliori materiali esistenti, lui lo
aprì e
prese il contenuto rimettendo in tasca il cofanetto.
La ragazza, che
era rimasta attaccata al petto del ragazzo con le mani appoggiate sul
suo torace, si sentì spostare i capelli dietro la nuca, e
sentì
qualcosa attaccato al collo, si allontanò un momento dal suo
Matsuda e
guardò verso il basso per vedere come mai sentisse quella
sensazione e
allora la vide: era una collana d’oro bianco, scintillante
alla luce
della luna e con un ciondolo a forma di cuore con all’interno
incastonata una perla nera e un diamante sopra di essa. Guardandola
bene all’interno della perla intravide la figura di un corvo,
maestoso
e fiero, che sembrava volare nel nero cielo della perla sovrastato dal
diamante simile alla dolce luna.
Matsuda:....non
sono un angelo.....ma non solo gli angeli amano......addio Hinata-chan.
Hinata
stava guardando il pendente, sopra vi poteva chiaramente vedere cosa vi
era rappresentato......un corvo.....si era staccata per vederlo meglio,
un'azione che non si sarebbe mai più perdonata, quando
rialzò lo
sguardo......
.....Lui non c'era più.....
Sen'era
andato, la aveva abbandonata, li, con la collana appena regalatale, con
solo una frase d'addio, non era riuscita neanche a guardarlo in faccia,
non era riuscita a fermarlo, e neanche a dirgli
addio.....iniziò a
singhiozzare, sempre più forte, non riusciva a smettere, il
dolore era
troppo, un dolore che le attanagliava il cuore, le smorzava il
respiro....la faceva morire.....si accasciò a terra, e
svenne,
guardando verso la luna, e rivedendo il viso del ragazzo per qui
provava tanto affetto, che amava, rimase così con il
pendente stretto
nel pugno.....
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Shikamaru
era andato via dalla festa, Temari lo aveva costretto a ballare con lei
e ne era uscito a pezzi, per prendere una boccata d'aria fresca aveva
dovuto sgattaiolare tra le file delle persone, senza dire niente a
nessuno, era andato su una collinetta non lontana dal palazzo
dell'Hokage, sotto un albero, e si stava gustando la luna fumandosi una
sigaretta.
Shikamaru:
spero che Temari non se la prenda......nonostante tutto mi sono
divertito con lei, ma dover persino ballare.....e una cosa che non
riesco a sopportare....che seccatura!......uh?
Di fianco a lui comparve una figura alta, era un ragazzo dai capelli
neri, non l'aveva mai visto prima d'ora....
Matsuda:
mi offriresti una sigaretta?
Shikamaru
rimase un attimo spiazzato, non si era accorto del ragazzo, non l'aveva
neppure sentito arrivare finche non gli aveva parlato, ma nonostante
ciò accolse la richiesta, gli porse il suo pacchetto di
sigarette,
l'altro se ne prese una e restituì il pacchetto, poi si
allontanò con
la sigaretta ancora spenta fra le labbra, Shikamaru non capiva, non gli
aveva dato neanche il tempo di accendergliela e già si era
dileguato in
un bosco davanti a lui, in direzione della luna.
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Durante
la notte, solo un essere vivente sembrava che abitasse la foresta della
morte, un uomo, con una sigaretta che sprigionava un sottile fumo nero
da una fiammella altrettanto oscura e con una goccia rossa che gli
scendeva lungo la guancia sinistra.....simbolo della sua
solitudine.......
-FINE-.......?
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