Frozen e le Leggi di Murphy

di __aris__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Celare, domare, non mostrare (Elsa) ***
Capitolo 2: *** La Mia Occasione (Anna) ***
Capitolo 3: *** La Festa è Finita (Elsa) ***
Capitolo 4: *** Bacio di ghiaccio (Anna) ***
Capitolo 5: *** L'angelo della morte (Hans) ***
Capitolo 6: *** Happy ending (Hans) ***



Capitolo 1
*** Celare, domare, non mostrare (Elsa) ***


     
Il sonno è una pausa tra una sconfitta e l’altra, sempreché non sia popolato da incubi.
268 parole

 
 
Qualcuno le aveva detto che le nostre paure non possono ferirci nel sonno, forse quel qualcuno che adesso non ricordava aveva ragione: nel sonno non poteva congelare cose o persone!
Vero che non poteva?
Non poteva ma ogni volta che chiudeva gli occhi si rivedeva mentre feriva Anna. Si immaginava mentre la colpiva al cuore con un raggio di ghiaccio. Ogni notte faceva lo stesso sogno: giocavano nella grande sala da ballo e lei ricopriva tutto di neve. Anna saltellava felice da una parte all’altra, sembrava non sentire mai freddo, fino a che non perdeva il controllo dei suoi poteri e sua sorella diventava immediatamente una statua di ghiaccio; ghiaccio lucente ed impenetrabile con le sembianze di Anna.
 In quel momento Elsa si svegliava e tutto nella stanza era gelato, proprio come il cuore di Anna nel sogno. Lei stessa sentiva qualcosa di freddo e pungente insinuarsi sempre più in profondità nel suo animo.
Certo che voleva costruire un pupazzo di neve con sua sorella! Non c’era nemmeno bisogno di chiederlo. Ma come poteva anche solo pensare di aprire la porta se tutte le notti era tormentata dalla consapevolezza di quanto fossero pericolosi i suoi poteri? Lei non era come gli altri, non poteva stare con gli altri! Per quanto lo desiderasse ardentemente.
Prima o poi Anna si sarebbe stancata di cercarla e lei avrebbe finalmente potuto vivere da sola, senza essere un pericolo per nessuno. Così, forse, avrebbe trovato pace dai suoi incubi. 

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Capitolo 2
*** La Mia Occasione (Anna) ***


La-mia-occasione

 
Se qualcosa sembra andare bene, hai detto bene: sembra
285 parole
 

Hans era così bello!
Hans non era solo bellissimo, era la sua anima gemella!
Il loro incontro era stato imbarazzante, qualunque principessa sa che non si devono urtare i cavalli altrui, ma mentre Anna ballava con il tredicesimo erede al trono delle Isole del Sud aveva la sensazione di conoscere quegli occhi verdi come i quadri della galleria.
Quella mattina, al termine dell’austera cerimonia di incoronazione, le aveva rivolto un saluto sorridente; durante il ricevimento l’aveva afferrata al volo, evitandole di finire con il naso sul pavimento davanti a tutti, e poi avevano iniziato a piroettare tra gli altri invitati. Ad un certo punto avevano lasciato la sala da ballo per esplorare il giardino ed il castello.
Hans era … non lo sapeva nemmeno lei! Stare con lui era come camminare a mezz’aria in un giornata di primavera. Non era l’aver incontrato qualcuno a renderla tanto euforica (in realtà un pochino lo era) ma la complicità che si era creata immediatamente tra i due. Solo con Elsa, troppi anni prima, aveva avuto un rapporto simile. Ma poi lei si era rinchiusa dietro la sua porta dipinta e lei aveva passato troppo tempo ad osservarla mentre aspettava un cenno della sorella.
Ma adesso c’era Hans ed era tutto meraviglioso. Girovagando per il regno ed il castello aveva dimenticato tutto, c’era solo lui.
Anna era sicura che fosse la sua anima gemella. Erano così simili e volevano le stesse cose. Non poteva essere un caso se si fossero incontrati! Hans aveva ben dodici fratelli, eppure il Destino le aveva mandato proprio quello giusto.
Hans era la sua anima gemella, la sua occasione ed il suo futuro. Non avrebbe permesso nemmeno ai “no” di Elsa di portarglielo via.

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Capitolo 3
*** La Festa è Finita (Elsa) ***


La-Festa-Finita



Se qualcosa può andare male, andrà male
198 parole



 
 
La festa è finita. L’orchestra ha smesso di suonare e gli invitati di danzare. La sala da ballo è immobile con gli occhi sgranati per lo sgomento incapaci di allontanarsi da Elsa. Tutti l’hanno sentita urlare a Anna, tutti l’hanno vista creare uno spesso strato di ghiaccio dal nulla. Adesso la guardano congelati dalla paura. Adesso non è più la bella e composta regina di Arendelle, adesso la vedono per ciò che è: un mostro, una minaccia.
La parola strega ha iniziato a serpeggiare appena le stalattiti di ghiaccio hanno smesso di crescere; prima solo sussurrata, poi urlata con terrore.
Elsa guada Anna che stringe ancora il suo guanto al cuore. Gli occhi sembrano essere diventati ancora più grandi tanto sono spalancati. La bocca aperta per lo stupore proprio come quando erano bambine. Anna non sa, di quando giocavano in quella stessa sala creando pupazzi di neve. Non può ricordare della notte in cui le conficcò una scheggia di ghiaccio nell’occhio rischiando di ucciderla. Ma Elsa ricorda tutto e non può dimenticare. 
Nessuno potrà dimenticare.
Che la chiamino strega, che la inseguano, che la caccino dal suo castello, che la temano. I mostri come lei non meritano altro. 

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Capitolo 4
*** Bacio di ghiaccio (Anna) ***


bacio-di-ghiaccio


Se le cose sembrano andare finalmente per il verso giusto c’è qualcosa di cui non stai tenendo conto
302 parole




 
Anna ricordava che il sorriso di Hans era caldo come il sole di mezzogiorno. Ricordava che gli occhi del fidanzato erano limpidi come i ruscelli dei fiordi del Nord. Ricordava che la sua risata era sincera come quella dei bambini. Aveva lottato contro il tempo, contro il gelo che la stava trasformando nel corpo e nell’anima per arrivare da lui, perché sapeva che Hans l’amava quanto lei. Hans l’avrebbe baciata, il suo amore avrebbe sciolto il ghiaccio nel suo cuore e poi avrebbero trovato una soluzione per tutto. Insieme avrebbero sistemato ogni cosa ed avrebbero avuto il loro lieto fine.
Ma adesso il suo amato Hans la guardava con distacco, gli occhi gelidi come se fosse lui ad avere il ghiaccio nel cuore. “Piccola Anna davvero credevi che ti amassi?” Dice con commiserazione elargendole una carezza che fa male quanto i no di Elsa.
Anna non risponde, prova troppo dolore. Sente che il freddo si è avvicinato ancora di più al suo cuore, che d’improvviso riesce a sfiorarlo, a colpirlo facendolo sanguinare. Vorrebbe piangere ma persino le lacrime sono diventate di ghiaccio.
Hans si alza e con calma spegne il fuoco, un fuoco che non l’avrebbe salvata ma che avrebbe alleviato almeno un po’ la sua agonia. “Mi dispiace Anna ma non posso baciarti.” Dice semplicemente “Io voglio essere re, voglio governare questo regno senza dipendere da nessuno e non potrò riuscirci se tu sei ancora viva.” Hans sorride ancora e lei non riesce più a guardarlo, sente solo che si avvicina per lasciarle un bacio d’addio sulla fronte. Un bacio di ghiaccio, non un bacio d’amore.
Sconfitta la principessa china il capo rimpiangendo che la maledizione che la colpisce non si sia ancora compiuta perché se fosse una statua, se il suo cuore non potesse più muoversi non potrebbe soffrire tanto.

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Capitolo 5
*** L'angelo della morte (Hans) ***


L-angelo-della-morte


Se qualcosa sta andando bene, non temere, c’è tutto il tempo perché possa andare male
204 parole
 
 

 
Hans cammina nella tempesta deciso a non farsi fermare dalla neve o dal vento. Anna è morta, deve solo trovare Elsa e ricongiungerla alla sorella, poi sarà re. La tempesta finirà, il ghiaccio si scioglierà e lui avrà un regno tutto suo in cui non sarà il tredicesimo e inutile fratello di qualcuno.
“Anna! Anna!” sente chiamare in lontananza. È Elsa, riconoscerebbe la voce della regina ovunque, la ritroverebbe anche se nascosta da un vento dieci volte più forte. Non vede dove va, ignora che la grande ombra accanto a lui sia in realtà una nave congelata e accasciata su un fianco. Non gli importa nemmeno. Fino a quando avrà la voce di Elsa a guidarlo non basterà una tempesta per fermarlo!
La vide oltre una folata di neve. Si girava e si contorceva come il vento che ululava nell’aria chiamando la sorella, sperando che fosse ancora viva.
È morta!” urla il principe “Anna è morta! Le avete congelato il cuore!
Le gambe di Elsa crollano e la tempesta si ferma. Tutto diventa immobile e la neve smette di cadere restando sospesa in aria. Tutto ciò che Hans deve fare e sguainare la spada, come l'angelo della morte, e poi sarebbe stato re.

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Capitolo 6
*** Happy ending (Hans) ***


Happy-ending


Non è vero che “non tutto il male viene per nuocere”; non solo, ma anche il bene, qualora si manifestasse, viene per nuocere
202 parole
 
 
 
Chi ha detto che solo il male viene per nuocere? Pensò il principe Hans risalendo faticosamente sulla nave.
Certo: il ghiaccio si era sciolto, Anna era viva e si era riappacificata con Elsa. Tutto era finito bene e tutti avevano avuto il loro lieto fine. Perfino quell’assurdo pupazzo di neve parlante continuava a saltellare e strepitare ovunque protetto da una nevicata personale. I buoni avevano vinto, lo avevano vinto. Sarebbe dovuto essere tutto perfetto, giusto?
Allora perché Anna gli aveva dato quel pugno facendolo finire in mare? 
Perché in tutte le storie ci deve essere un cattivo e questa volta era toccato a lui?
L’aveva ingannata e aveva anche cercato di ucciderla, ma in fondo non era una questione personale: Hans voleva un regno e Anna era la strada più facile per averlo. Semplice strategia. Se tutto fosse andato come aveva pianificato, Anna non si sarebbe accorta di nulla e avrebbe avuto una vita felice mentre lui avrebbe governato al suo posto. Invece no: era tornata l’estate e i buoni avevano vinto. E il naso gli faceva sempre più male.
Non era vero che solo il male veniva per nuocere, anche il bene nel momento in cui si manifesta, viene per nuocere.

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