Toy

di kamy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 Cucciolo ***
Capitolo 2: *** Cap.2 Tony ***



Capitolo 1
*** Cap.1 Cucciolo ***


Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:

Prompt: Cucciolo

Cap.1 Cucciolo

Sharon sentì una serie di mugolii, sgranò gli occhi di scatto e si alzò seduta sul letto. Tolse la beretta da sotto il cuscino, la caricò e corse fuori dalla propria stanza. Percorse il corridoio dalle pareti incrostate dell’appartamento. La luce delle insegne degli hotel illuminavano l’intorno attraverso le finestre. Raggiunse la porta socchiusa dell’altra stanza, da cui si alzavano i gemiti. Appoggiò la schiena contro la parete e sentì l’interno, regolò il respiro e socchiuse gli occhi, allungò la mano e aprì la porta. Entrò dentro e puntò la pistola, guardandosi intorno. Steve era privo di vestiti e la bionda arrossì.

Rogers stringeva a sé spasmodicamente il cuscino e singhiozzava, le lacrime gli rigavano il viso e le sue labbra arrossate erano socchiuse. Sharon sospirò e si passò la mano tra i lunghi capelli biondi. Scosse il capo, abbassò la pistola e si avvicinò al letto, sedendosi sul bordo. Steve sgranò gli occhi e volse il capo, sbatté un paio di volte le palpebre e mise a fuoco la figura della giovane.

“Tutto bene?” domandò e la voce gli tremò. Sharon socchiuse le labbra rosee e sbuffò.

“Hai gl’incubi” borbottò.

“Com’era Capitan America, davvero?” domandò la bambina. La nonna le sorrise e le accarezzò la guancia, stringendola con l’altro braccio al petto.

“Era un cucciolo” spiegò. Sharon sporse il labbro inferiore e osservò il viso luminoso di Peggy.

“Era un eroe” brontolò. Scosse il capo facendo ondeggiare i lunghi capelli biondi e una ciocca le finì davanti al viso. Con la mano libera Peggy gliela mise dietro l’orecchio.

“Sì. Era buono, dolce, eroico e coraggioso, ma essenzialmente era anche un cucciolo. Un bambino dolce nel corpo del migliore tra gli uomini” spiegò Peggy.

Sharon ridacchiò vedendo Steve sbuffare. Rogers si mise seduto, tenendo nascoste le proprie nudità tenendoci appoggiato il cuscino.

“Può capitare” si lamentò. Sharon si massaggiò una spalla.

“Sei un cucciolo” sussurrò. Steve avvampò e la bionda scoppiò a ridere.

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Capitolo 2
*** Cap.2 Tony ***


Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:

Prompt: Combinazione

 


Cap.2 Tony

Steve sgranò gli occhi guardando Natasha entrare in cucina. Si alzò in piedi facendo cadere la sedia per terra, sbattendo un paio di volte le palpebre mentre il rumore risuonava nell’appartamento.

“Cosa ci fai qui? La polizia sta venendo ad arrestarmi?” chiese. Natasha si passò la mano tra i boccoli rossi e socchiuse le labbra piene e rosso fuoco.

“Rilassati. Passavo di qui per combinazione” lo rassicurò. Raggiunse la sedia di Steve e la raddrizzò. Lui si allontanò dalla tavola, il battito era irregolare.

“Solo tu?” chiese. Nat si sedette al suo posto e accavallò le gambe.

“Sì e sono una spia, non mi ha seguito nessuno” lo rassicurò. Steve sospirò e raggiunse un’altra sedia.

“Proprio oggi che Sharon non c’è? Sicuro che non vi siate messe d’accordo?” chiese. Il suo battito cardiaco rallentò fino a diventare regolare.

“No, è una combinazione” mentì la rossa. Steve inarcò un sopracciglio biondo cenere.

“C’è qualcos’altro che è capitato per combinazione?” chiese. Nat si ticchettò l’indice affusolato sul mento.

“La tua amica non è male se la conosci. Forse un po’ troppo giovane e inesperta rispetto a me” ribatté. Steve incrociò le braccia sul petto muscoloso.

“Nat, sei una bravissima spia, ma nemmeno tu riesci a svicolare quando ridacchi sotto i baffi” ribatté. Romanoff ridacchiò.

“Sarei bellissima anche con i baffi” sussurrò seducente.

“Stai decisamente frequentando troppo Stark. Per quale motivo Sharon ti ha chiamato? Ancora le acque non si sono calmate” disse Steve, con tono serio. Nat si massaggiò il collo.

“Mettiamo per ipotesi che mi abbia detto che tu la notte non riesci a dormire a causa degli incubi. E, sempre per ipotesi, che casualmente io abbia la soluzione” disse. Steve si sporse in avanti, socchiudendo le labbra.

“La soluzione?” domandò. Romanoff annuì.

“Ti ricordo che ti ho visto dormire. Evidentemente hai bisogno di un giocattolo nuovo” spiegò. Steve corrugò la fronte.

“Nat, non sono un bambino” brontolò. Natasha tirò fuori un pupazzo a forma di IronMan.

“Allora questo non lo vuoi?” chiese. Steve lo prese con entrambe le mani, le iridi azzurre gli brillarono.

“E’ bellissimo” sussurrò.

“Allora, lo vuoi?” s’informò la rossa.

“Benvenuto a casa, Tony” mormorò Steve al giocattolo, cullandoselo al petto muscoloso coperto dalla magliettina azzurra. Nat ridacchiò.

“Anche la scelta del nome suppongo sia casuale” bisbigliò, rialzandosi in piedi.

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