Un nuovo Branco per Stiles di Duinne_Malfoy (/viewuser.php?uid=89544)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La litigata di troppo ***
Capitolo 2: *** Il giorno prima ***
Capitolo 3: *** L'inizio dell'estate di Stiles ***
Capitolo 4: *** Nuovi lupi a Beacon Hills ***
Capitolo 5: *** Allenamenti ***
Capitolo 6: *** Allenamenti 2 ***
Capitolo 7: *** Prime rivelazioni ***
Capitolo 8: *** Il Piano ***
Capitolo 1 *** La litigata di troppo ***
La
litigata di troppo
La
scuola era finita, l’estate arrivata e il Branco era
a villa Hale per fare il punto della situazione, al termine
dell’ultima
battaglia con l’ennesimo essere oscuro spuntato a Beacon
Hills, (dopo la
lucertola Jackson c’erano state fate maliziose, goblin
assetati di denaro e per
ultimo un vampiro.)
O
meglio, avrebbero dovuto fare il punto della
situazione, se non fosse che Derek e Stiles stavano litigando, per
l’ennesima
volta.
“Dovevi
starne fuori e rimanere a casa come ti avevo ordinato!”
“Se
fossi rimasto a casa a quest’ora Isaac sarebbe
morto!”
Si
perché nonostante il preciso ordine da parte di
Derek di non andare da loro, Stiles lo aveva fatto ugualmente; quando
era
arrivato la situazione era abbastanza critica, tutti i lupi erano a
terra- era
dannatamente forte e veloce quel maledetto pipistrello!- tranne Isaac
che il
vampiro teneva sollevato per la gola, pronto a morderlo; il problema
era che
per i Licantropi il morso dei vampiri è velenoso peggio
dell’aconito e il
biondo sarebbe morto. Derek si stava riprendendo abbastanza velocemente
dall’ultimo colpo, ma non avrebbe fatto in tempo a salvare il suo Beta, gli
servivano ancora alcuni
momenti… momenti che gli diede Stiles.
Appena
il vampiro sentì l’odore fresco, giovane ed umano
del ragazzo lasciò il Beta per fiondarsi da lui, che era
paralizzato dalla
paura. Concentrato su Stiles e il suo collo niveo, l’essere
non si accorse
della totale ripresa dell’Alpha che lo attaccò e
pose fine alla battaglia.
“Sarebbe
andato tutto bene, se tu non ti fossi
intromesso! Invece sono dovuto venire a salvarti per
l’ennesima volta!”
“Vogliamo
fare il conteggio dei salvataggi, Derek??
Perché se è così ti ho salvato
parecchi volte pure io!”
I
toni si stavano alzando, nessuno aveva il coraggio di
intervenire, nemmeno Peter.
“Il
punto è che dovevi starne fuori!”
“La
mia presenza vi ha permesso di vincere!”
“La
tua presenza non serviva, ce l’avremmo fatta
comunque! Tu sei umano, non c’entri con noi! Non fai parte
del branco! Non ci
servi!”
Tutti
rimasero scioccati e stupiti (tutti tranne
Jackson a cui non importava nulla del castano) da
quell’affermazione; anche se
era casinista e logorroico, Stiles era quello che capiva prima di tutti
cosa
stava succedendo e aveva sempre un piano per tirarli fuori dai guai, ma
nuovamente nessuno osò ribattere.
Derek
capì subito di aver esagerato, lui stesso sapeva
che senza l’umano e i suoi piani spesso non sarebbero
sopravvissuti, ma la
preoccupazione e il non sapere come rapportarsi con lui lo facevano
spesso
esplodere con espressioni fuori luogo.
Questa
volta però qualcosa non quadrava; di solito,
alle sue uscite il castano rispondeva a tono, con il cuore che batteva
potente
e le guance rosse per la propria, di rabbia.
Ma
in quel momento Stiles era pallido, i battiti
cardiaci stavano rallentando e i suoi occhi, sempre vivi e luminosi, si
erano
spenti; quelle pozze d’ambra vivaci e brillanti si erano
tramutate in ghiaccio,
che fece interiormente tremare l’Alpha.
Senza
dire una parola, senza guardare nessuno, il
ragazzo si girò e si diresse alla sua jeep con passo calmo e
cadenzato,
totalmente diverso dai suoi soliti movimenti frenetici.
Entrò
in macchina e mise in moto, mentre sentiva
il suo migliore amico chiamarlo.
“Stiles!”
Scott
fece per raggiungerlo ma il Alpha lo fermò,
doveva recitare la sua parte di bastardo fino alla fine.
“Non
ti muovere Scott, dobbiamo finire la riunione.”
“Ma…”
“Ho
detto che devi stare qui! Andrai a recuperare il
tuo fidanzatino più tardi.”
Scott
lo guardò con fastidio, ma Derek aveva dato un
Ordine e il suo corpo si era automaticamente bloccato.
“Oh
nipote, non lo so. Stiles aveva un odore diverso
dal solito… secondo me dovremo aspettarci qualcosa dalla tua
uscita.”disse Peter,
ascoltando la jeep allontanarsi.
“La
cosa non mi riguarda.”rispose a muso duro.
‘E
poi è Stiles, domani sarà di nuovo qui a dare
fastidio.’cercò di convincersi
Derek, anche se si era accorto pure lui del cambio di odore, un insieme
di
rabbia, rassegnazione e… gelo.
Ancora
non sapevano che non avrebbero più rivisto il
ragazzino umano per tutta l’estate.
***
Dopo
l’incontro con i lupi, Scott avrebbe voluto
correre subito a cercare il suo migliore amico, ma purtroppo aveva il
turno da
Deaton quindi dovette recarsi alla clinica veterinaria.
“Andrò
da lui appena finito di lavorare.”
Ma
il mondo quel giorno era contro di lui,praticamente
tutta Beacon Hills era corsa dal veterinario per far controllare i
propri
cuccioli e fargli fare le varie punture contro gli insetti e altro,
perciò il
licantropo finì parecchio tardi di lavorare ed era troppo
stanco, anche se era
una creatura sovrannaturale, per
stare
ancora in giro, perciò andò a casa,
ripromettendosi di andare da Stiles il
giorno seguente.
La
mattina dopo Scott andò subito a casa Stilinski e si
attaccò al campanello, visto che sia la volante di servizio
dello Sceriffo che
la jeep erano nel vialetto.
Aveva
provato ad entrare dalla
finestra, come al solito, ma questa era
chiusa e lui non aveva portato lo chiavi di casa dell’altro,
che con Stiles si
erano scambiati anni prima.
Quando
l’uomo aprì, pronto per andare in centrale,
subito il mannaro si accorse che qualcosa non andava…
soprattutto per quello sguardo
duro e accusatorio.
‘
Decisamente Stiles ha preso da lui’ si disse,
sentendosi in soggezione per quegli occhi che lo fissavano, ricordando
gli
occhi gelidi che poche volte aveva visto sul volto dell’amico.
“Ehm…
buongiorno Sceriffo, posso.. potrei entrare?Vorrei
parlare con Stiles.”
“Stiles
non c’è, Scott.”
Il
castano rimase interdetto.
“Ma…
la macchina…”
John
sospirò, abbandonando l’occhiata accusatoria, e si
fece da parte per far entrare il ragazzo.
“Scott…
cosa è successo ieri?” lo sguardo
dell’uomo si
era tramutato in preoccupazione e tristezza.
Il
Beta sapeva che il padre di Stiles sapeva tutto del
mondo sovrannaturale di cui faceva parte il figlio; dopo che Gerard
aveva l’umano
decisero di dirgli di licantropi, cacciatori e Kanima, era comodo avere
un
aggancio in polizia, perciò gli raccontò
dell’ennesima litigata tra Derek e il
figlio.
Un
secondo sospiro dell’uomo.
“Quindi
è questo che è successo… ascolta
Scott, ieri
Stiles è venuto in centrale e mi ha detto che se ne voleva
andare.”
”Cosa?!”Scott
era scioccato.
“Ha
detto che ha avuto una discussione con voi e che
aveva bisogno di staccare. Gli ho chiesto cosa ne pensavi tu e la sua
risposta,
sarcastica ovviamente, è stata che non te ne saresti
preoccupato, che tanto
ormai hai i tuoi ^ amici lupi ^ e che lui non serviva
più.”
Scott
era sempre più scioccato e quasi in preda al
panico; il suo migliore amico pensava che volesse sostituirlo e con il
suo
comportamento del giorno prima glielo aveva solo confermato.
Doveva
parlargli subito!
“Dové?”
John
lo guardò addolorato.
“Mi
dispiace Scott, mi ha proibito di dirtelo, se fossi
passato.”
Allora
il ragazzo tirò fuori il cellulare per
chiamarlo, ma la segreteria partì subito, mentre
l’uomo scuoteva la testa.
“Ha
detto che avrebbe tenuto il cellulare spento, lo
accenderà una volta al giorno per chiamarmi e farmi sapere
che va tutto bene,
ma nulla di più.”
“Quando
tornerà?”
L’uomo
di nuovo scosse la testa ad intendere che non lo
sapeva.
Dopo
poche altre parole il ragazzo se ne andò, in testa
ancora le parole dello Sceriffo.
In
quel momento squillò il cellulare ed in un moto di
speranza rispose immediatamente, senza guardare chi fosse:
“Stiles??”
<<Ehm…
no, sono Isaac.>>
“Oh,
scusa…”
<<Tranquillo,
volevo
chiederti se volevi passare dalla villa… siamo tutti qui per
allenarci… ci sono
anche Lydia ed Allison>>
Stava
per rispondere di no, doveva cercare Stiles,
quando pensò che un po’ di aiuto poteva aiutarlo.
“Arrivo
subito!”
<<
Di anche a Stiles di
venire, abbiamo detto a Derek di stare calmo questa volta e magari di
provare a
scusarsi, anche se dubito che lo farà.>>
Scott
sentì una morsa al petto e poi un onda di rabbia
verso il suo Alpha.
“Dubito
possa venire.”quasi ringhiò.
<<
Che
succede Scott?>>
Isaac sentiva il tono arrabbiato dell’altro Beta, si stava
preoccupando.
“Vi
dico tutto quando arrivo!”
Scott
chiuse la chiamata e prese a correre per sfogare
la rabbia che sentiva dentro.
Grazie
alla forza del lupo in lui, arrivò alla villa in
pochi minuti; c’erano tutti, Derek, Peter, Boyd, Erica,
Jackson ed Isaac che
lottavano mentre Lydia ed Allison erano sedute sui gradini
dell’entrata.
Appena
entrò nel campo visivo degli altri, tutti si
fermarono alla sua faccia scura. L’odore che emanava fece
preoccupare tutti, (va
bé tranne Jackson che è un caso a parte.)
Allison
non fece in tempo a chiedere cosa ci fosse che
non andava che Scott era già addosso a Derek.
Cercava
di colpirlo, di fargli male; ovviamente non ci
riusciva e dopo qualche momento Derek lo inchiodò ad un
albero.
“Sei
impazzito?!Che ti è preso?”
“E’
colpa tua!”
“Cosa
è colpa mia?”l’uomo era stupito di tanta
aggressività e il più piccolo cercava ancora di
ferirlo con qualche zampata,
visto che si era mezzo trasformato.
“Stiles!”
“Stiles
cosa? Nemmeno c’è!”
“E’
vero… dovè il cucciolo
d’uomo?”scherzo Peter.
“Ma
che ci importa… Derek è stato chiaro ieri,no? Non
fa parte del branco.”disse disinteressato Jackson.
Scott
ruggì, riprendendo a muoversi cercando di
liberarsi, stavolta per attaccare l’altro co-capitano, che
per sicurezza
indietreggiò di qualche passo.
“Sappi
che ne fa parte più lui di te, stronzo! Chi
credi che ti abbia salvato?”
“Veramente
è stata un idea di Peter, quella per
salvarlo.”disse Derek, mentre contemporaneamente Peter
chiedeva: “Tu lo
sapevi?”
Ora
lo sguardo passava da Peter a Scott che ora cercava
di calmarsi, così l’Alpha lo liberò,
stando comunque accanto al Beta.
“Si…
me lo ha detto qualche giorno dopo che l’idiota
qui si era ripreso.”
“E
non hai detto nulla…”
“Mi
ha chiesti di non farlo.”
“Ehi,
stop, frenate, di che state parlando?”esclamò
Derek che iniziava ad incazzarsi, anche perché quella
situazione lo stava
portando a parlare troppo per i suoi standard.
“Nipote,
davvero hai creduto che fosse una mia idea
quella di salvarlo? Per me poteva benissimo rimanere
stecchito.”disse il più
grande degli Hale indicando il lupo biondo, mentre Jackson faceva una
smorfia
di disappunto.
“Stiles
è venuto da me e mi ha detto che aveva un piano
per eliminare il Kanima ma salvare Jackson, mi sono fatto spiegare la
cosa dei
due artigli che lo uccidevano, era convinto che questo avrebbe ucciso
il
Kanima, ma il ragazzo sarebbe sopravvissuto con i poteri da licantropo
che tu
gli hai donato; mi è sembrato fattibile e ho accettato. Avevo proposto di venire
subito da te,
nipote, ma lui disse che se volevamo che tu accettassi di farlo non
dovevi
sapere che era una sua idea, così sono stato
zitto… e a quanto pare anche
tu.”concluse guardando Scott.
Derek
era indispettito da quel fatto, ma lasciò
perdere.
“Va
bè ok, lo ha praticamente salvato lui. Ma ancora
non ho capito che è successo, perché mi hai
attaccato?”
“Perché,
razza di idiota, con la tua bella minchiata di
ieri, lo hai ferito. Sappiamo tutti che è la mente del
branco e tu invece lo
hai denigrato.”
“E
allora?”
“E allora se ne
è andato. E’ sparito, lo Sceriffo non vuole dirmi
dove sia e nemmeno lui sa
quando tornerà!”
Il
silenzio calò sulla radura, nessuno sapeva che dire.
Derek
era immobile, la sua espressione imperscrutabile
come sempre, ma dentro di lui era il caos.
‘E’
scappato… è scappato da me…’
Solo
questo riusciva a ripetersi; il piccolo, forte
Stiles, l’unico umano del branco, l’unico senza una
preparazione contro il
sovrannaturale che era sempre in prima fila contro i mostri…
li aveva lasciati
a causa delle sue parole, del modo sempre scortese che usava con lui.
“Hai
fatto un bel casino, Derek.”disse infine Peter, ma
l’altro non lo sentì.
‘Ma…
è sempre stato il nostro modo di
comunicare…’ si
disse, quasi fosse una spiegazione, una giustificazione, mentre il lupo
in lui
graffiava e ululava per la mancanza del più piccolo.
Si,
perché il lupo voleva Stiles, desiderava averlo
intorno ma Derek si era sempre rifiutato di accettare la semplice idea
che quel
ragazzino umano iperattivo, logorroico e geniale fosse il suo Compagno,
quello
scelto dal lupo e che sarebbe stato per sempre suo; quindi lo
allontanava, ci
litigava e lo trattava male. Ma lui aveva sempre risposto alle sue
provocazioni,
e lui per
esasperazione lo attaccava ai
muri nella speranza di intimidirlo; ogni contatto era agognato dalla
sua parte
animale e il minore non si allontanava mai.
Ora
però aveva esagerato e ne avrebbe pagato le
conseguenze.
Tornato
alla realtà, diede un solo ordine: “Andiamo a
cercarlo.”
***
Si
erano divisi in squadre con almeno un lupo , visto
che Lydia ed Allison non avevano il loro olfatto.
Derek
e Scott si sarebbero mossi insieme, così come
Erika e Boyd ed Isaac ed Allison. Jackson si lamentò,
“Perché dovrei cercarlo?
Non siamo nemmeno amici!”, ma prima ancora che Derek potesse
dire qualcosa
intervenne Lydia a minacciarlo, “Stiles ha fatto in modo che
non fossi ucciso
definitivamente, non so perché lo ha fatto, visto che ti
detesta, ma sei vivo
grazie a lui, quindi ora tu muoverai quel tuo culo licantropesco e
verrai a
cercarlo con me; anzi, perché non vieni con noi Peter?
Così lo controlli.”
Peter
accettò e Jackson dovette andare per forza con
loro; la sua ragazza quando voleva era peggio di una licantropo!
Avrebbero
cercato ovunque si sentisse l’odore di
Stiles, mentre Derek e Scott andarono a casa Stilinski.
Il
maggiore riuscì ad entrare nella stanza del più
piccolo e venne colpito dal profumo di Stiles, mentre con Scott
iniziarono a
controllare cosa mancasse.
“Cosa
ha preso?”
“Il
computer con il caricatore e quello del suo
cellulare…”diceva Scott, mentre frugava tra le
cose del suo migliore amico”… il
borsone della squadra di Lacross e un po’ di
vestiti…un bel po’ di vestiti. La
biancheria l’ha portata quasi tutta via.”
“Non
ha intenzione di tornare tanto presto.”
“Non
lo farei nemmeno io! Insomma Derek, gli hai dato
dell’inutile! Lui che risolve le cose quasi prima che
accadono!”
Derek
non sapeva che dire.
“Quando
lo troviamo dovrai chiedergli scusa e dirgli
che fa parte del branco o, Alpha o non Alpha, ti pesto a
sangue!”
In
quel momento il telefono di Derek squillò.
Appena
accettò la chiamata Peter parlò.
<<Siamo
tutti alla stazione,
le tracce portano qui. Raggiungeteci.>>
Derek
chiuse la chiamata.
“Novità?”
“Dobbiamo
andare, le tracce finiscono alla stazione.”
In
poco tempo arrivarono alla stazione di Beacon Hills,
riunendosi con gli altri.
“L’ultima
traccia di Stiles lo
colloca qui con il padre… è andato via in
treno; abbiamo chiesto un po’ in giro ma in questo periodo
sono troppi i
ragazzi che si spostano in treno, magari con delle valige…
nessuno ha fatto
particolarmente caso a lui, anche se era con lo
Sceriffo.”spiegò Erika.
“Siamo
in una fase di stallo.”disse Lydia.
“Scott,
qualche idea su dove possa essere andato?”
Allison era preoccupata, Stiles era suo amico e il migliore amico del
suo
ragazzo, che era stravolto.
“No,
nulla… non ha mai parlato di viaggi in treno o di
città da visitare.”
Erano
tutti sconsolati, il loro amico se ne era andato
per il loro comportamento, perché tutti sapevano che una
parola di conforto lo
avrebbe aiutato; invece erano rimasti tutti immobili, lasciando che
l’ Alpha lo
massacrasse e lui alla fine non aveva più retto.
Ora
non potevano fare altro che aspettare e sperare che
Stiles tornasse presto.
La Tana della Lupacchiotta.
Buona Sera!!!!!!!!!
Eccomi di nuovo, dopo parecchio
tempo, con una nuova storia!!
E' una mini-log (dovrebbero essere
più o meno 6 capitoli) incentrata come sempre sui nostri
Sterek preferiti!!
Ho deciso di fare un aggiornamento a
settimana, visto che è abbasstanza corta e soprattutto che
non ho ancora finito di scriverla, anche se nella mia testa
è completa.
Fatemi sapere che ne pensate, bacioni
lupacchiotti miei!!
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Capitolo 2 *** Il giorno prima ***
Il
giorno prima
“Il
tuo piano non serviva, ce l’avremmo fatta comunque! Tu sei
umano, non c’entri
con noi! Non fai parte del branco! Non ci servi!”
Il
cuore di Stiles prese a rallentare, la sua mente si calmò e
diventò una distesa
desertica, senza pensieri e senza parole con cui ribattere.
‘…non
c’entri con noi! Non fai parte del branco!’
Derek
ancora una volta lo stava ferendo con le parole che sapeva avrebbero
fatto più
male.
‘Non
ci servi!’
Lui,
Stiles, non serviva… non poteva fare nulla…
esattamente come non serviva, non
poteva fare nulla mentre la madre moriva.
Però
questa volta qualcosa in lui si ribellò alle parole
dell’Alpha.
Lui
non era inutile, se non era per lui a quest’ora Scott non
sarebbe stato in
grado di controllarsi, non avrebbero saputo che era Peter
l’Alpha cattivo,
aveva scoperto lui chi manovrava il Kanima, non avrebbero avuto un
contatto con
la polizia, Isaac sarebbe morto… lo stesso Derek sarebbe
morto in più di un’
occasione se LUI non l’avesse salvato.
Però
nessuno, nemmeno Scott, il suo migliore amico… suo
fratello… lo stava
difendendo.
Decise
di andarsene, doveva riflettere.
Una
volta lontano prese a girare per la città in modo illogico,
il cervello che
lavorava freneticamente.
Forse
non da Jackson, ma dagli altri componenti del branco si aspettava che
almeno cercassero
di fermarlo o che lo seguissero per farlo sfogare.
Invece
nessuno si era mosso, solo Scott aveva fatto un misero tentativo di
richiamarlo,
subito bloccato dal suo Capo Branco.
La
mente gli inviava decine e decine di immagini di quando lui aveva
salvato uno
del gruppo oppure aveva contribuito a svelare il mistero di turno, mai
un
grazie, un “Sei stato bravo Stiles”.
I
pensieri si susseguivano veloci quando un immagine fece capolino
davanti ai
suoi occhi; si fermò, scese e si avvicinò alla
vetrina.
Era
davanti ad un’agenzia di viaggi, l’immagine era
quella di una spiaggia
californiana al tramonto.
“Quanto
mi manca il mare!”esclamò a voce alta.
Poi
l’ennesima carrellata di immagini: la casa sul mare dei suoi
nonni materni, le
corse sulla spiaggia con mamma e papà, i manicaretti della
nonna, i bagni
infiniti.
Erano
anni, dalla morte di Claudia, che non ci tornava, i ricordi erano
troppo
dolorosi; i nonni avevano deciso che sarebbero venuti loro a trovarli,
per non
far soffrire il piccolo.
Un’idea.
‘Perché
non sparire per un po’? In fin dei conti io qui non servo no?
I nonni saranno
felici di vedermi e papà in estate è sempre
oberato di lavoro, non sentirà
troppo la mia mancanza.’
Aveva
preso la sua decisione, sarebbe andato via; avrebbe
usato il treno, così era una traccia
in meno che Scott avrebbe potuto usare per trovarlo.
Scott
sapeva comunque poco e nulla di quella casa e dubitava se ne
ricordasse, quindi
non si preoccupò.
In
poco tempo arrivò alla centrale per parlare con il padre;
era un momento raro,
tutto era calmo e Stiles si affretto ad entrare.
“Ehi
Stiles!”
“Ciao
Tara… è possibile parlare con il capo?”
“Certo
tesoro, ma… stai bene? Sembri triste.”
Tara,
il Vice di John, conosceva il ragazzo da quando era nato e si era resa
subito
conto che qualcosa non andava in lui.
“Si,
tranquilla… ora vado.”la tranquillizzò
lui, cercando di sembrare il solito
Stiles, anche se il suo cuore non era d’accordo.
“Ok,
vai.”
La
salutò e si diresse dal padre.
“Ehi
ragazzo!”
“Ciao
papà.”
Lo
Sceriffo smise di mettere a posto le carte che stava sistemando ed
osservò il
figlio. Era troppo calmo, troppo tranquillo; qualcosa non andava.
“Allora,
che…”
“Voglio
andare via. Voglio andare da nonna Mary e nonno Daniel.”
L’espressione
dell’uomo era tutto un programma, era completamente stupito
dalle parole del
figlio, erano anni che non usciva da Beacon Hills per andare dai
genitori di
sua moglie.
“Cosa
è successo?”
“Ho
avuto una discussione con Derek e ho deciso che mi prendo una vacanza
dal
sovrannaturale.”
“Ne
hai parlato con Scott? Di solito ti sfoghi con lui.”
Stiles
fece una smorfia ad indicare il fastidio che provava.
“Oh
non ti preoccupare, il mio caro ^ migliore amico ^ non si
preoccuperà che io me
ne sia andato. Ha i suoi nuovi amici lupi con cui giocare, io sarei
solo
d’impiccio.”
John
non voleva credere che davvero Scott non avesse detto nulla per
difendere il
figlio, ma il tono di maligno sarcasmo di Stiles non lasciava spazio a
fraintendimenti; che avesse detto o no davvero quelle parole, Stiles
era
arrabbiato con Scott e forse con tutto il Branco.
Allora
lo sguardo dello Sceriffo si indurì.
“Quando
vuoi partire?”, se il suo bambino aveva deciso che voleva
allontanarsi da tutti
i suoi amici, che però non erano tanto tali a quanto pareva,
lui non lo avrebbe
fermato.
“Oggi.
Vado a casa a preparare una borsa con le cose che mi servono e poi mi
dovresti
accompagnare alla stazione, non voglio andare via con la jeep. Mi
servirebbe
una mezz’ora.”
Gli
uomini Stilinski uscirono dallo studio dello Sceriffo e se ne andarono,
dopo
aver avvisato Tara che lui si sarebbe assentato per un poco.
Appena
arrivati a casa, Stiles andò subito a preparare il borsone
da Lacross, mentre
il padre avvisava i suoceri dell’arrivo del nipote (erano
felicissimi!).
Stiles
prese solo il Pc con il caricatore, il caricatore del cellulare, dei
vestiti
leggeri e i suoi costumi. Non gli serviva altro.
In
quaranta minuti erano alla stazione, avevano comprato il biglietto per
Stiles
ed ora aspettavano l’arrivo del treno che fortunatamente
sarebbe passato da li
a qualche minuto.
“Allora
Stiles, comportati bene e non cacciarti nei guai.”
“Di
solito, sono loro che trovano me, pà.”
“Si,
si. Comunque sta attento.”
“Lo
sarò.”un forte abbraccio.
“Papà…
ascolta… se voglio staccare del tutto dai lupi…
dovrò tenere il cellulare
spento.”
“Perché?”John
guardò negli occhi suo figlio e vide la sofferenza che provava;
c’era qualcosa che non gli aveva
detto, ma non disse nulla.
“Quando
Scott saprà che me ne sono andato, tenterà di
cercarmi e la prima cosa che farà
sarà chiamarmi. Ma io non lo voglio sentire.
Accenderò il cellulare una volta
al giorno per chiamarti e in ogni caso mi puoi benissimo cercare dai
nonni.
Immagino che verrà anche da te… tu non dirgli
dove sono andato”
L’uomo
non ribatté, sapeva che prima o poi il messicano sarebbe
andato a cercare il
suo migliore amico, nonostante quello che aveva detto il ragazzo.
“Quando
tornerai?”
“…
non lo so… Prima che inizia la scuola di sicuro,
ma…”non sapeva come spiegare
ciò che provava.
“Tranquillo,
magari tra un po’ mi prendo qualche giorno e vengo anche io
dai nonni, così
stiamo insieme.”
“Sarebbe
bello.”
Dlin-dlon
Si
avvisano i signori viaggiatori che il treno 323,proveniente da Spring
Town e
diretto a Moon Beach, è in arrivo al binario tre; si prega
di allontanarsi
dalla linea gialla.
‘Anche
il paese dei nonni mi è contro.’si disse, sentendo
il nome della cittadina.
Dopo
un paio di minuti il treno arrivò e Stile caricò
il suo bagaglio poi tornò giù
per salutare il padre.
“Mi
raccomando, sta attento e chiama appena arrivi dai nonni.”
“Promesso;
sta attento anche tu e non fare troppi sgarri alla dieta.”
“Promesso.”
Un
ultimo abbraccio e Stiles risalì sulla vettura.
John
osservò il treno portare via il suo ragazzo; era un
po’ di tempo che spesso
vedeva il figlio triste, ma tutte le volte che tentava di indagare
Stiles
faceva orecchie da mercante.
“Speriamo
che questo viaggio lo risollevi.”si disse mentre tornava in
centrale.
La Tana della
Lupacchiotta!!!
Buonaseraaaaa!!!Ed eccoci qui con il
secondo capitolo.. è un pò corto, lo ammetto, ma
serviva per mostrare la reazione di Stiles... che dite ha fatto bene?
Fatemi sapere che ne pensate!!!
P.s. Mi sono resa conto che potrei
essermi spiegata male, Stiles farà si parte, per un periodo,
di un nuovo branco ma rimane umano, non diventa un lupo.
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Capitolo 3 *** L'inizio dell'estate di Stiles ***
L’estate
di Stiles
Stiles
era arrivato a Moon Beach da qualche giorno, i nonni erano felicissimi;
Mary
non faceva altro che rimpinzarlo di cibo, sostenendo fosse troppo magro
mentre
Daniel non perdeva occasione di parlare con il suo nipotino.
Aveva
anche incontrato dei suoi vecchi amici, di quando era piccolo e proprio
in quel
momento stava uscendo per raggiungerli e passare la mattinata in
spiaggia.
“Nonna!
Io esco, vado al mare con Tom, Bel e Matt!”
“Ok
tesoro; avete bisogno di viveri?”chiese la donna, preoccupata
come sempre che i
ragazzi non mangiassero abbastanza.
“No,
tranquilla. Ieri abbiamo fatto una piccola spesa con quello che ci
serve. A
stasera.”
“A
stasera allora, e state attenti!”
Dopo
l’ultima raccomandazione della nonna, Stiles uscì
di casa e in dieci minuti
arrivò alla spiaggia; localizzato il gruppo di amici, si
diresse velocemente
verso di loro.
Ovviamente
Stiles non era Stiles se non combinava qualche pasticcio,
perciò, senza nemmeno
sapere come, inciampò in un biondo bagnante, cadendo
praticamente sopra di lui.
“Oddio,
scusa!! Non ti ho visto!!Giuro che non
volevo.”partì subito a scusarsi Stiles
cercando di alzarsi con movimenti sconclusionati, riuscendo solo, di
fatto, ad
incastrarsi con il ragazzo e riempiendo lui, e se stesso, di sabbia.
“Fermo!”
il biondo lo bloccò, riuscendo in seguito a liberare
entrambi ed alzarsi,
portando con se il castano.
“Mi
dispiace.”chiese ancora scusa lo Stilinski; non sentendo
però risposta alzò lo
sguardo, che aveva abbassato e trovò il biondo che lo
guardava in modo strano,
un misto tra stupore, curiosità e divertimento; alla fine
l’altro sorrise e con
un cenno della mano e un “Nessun problema.”se ne
andò, lasciando imbambolato il
povero Stiles.
“Stiles,
tutto bene?”chiese Bell, unica ragazza del gruppo, una bella
castana con occhi
quasi d’oro.
Il
ragazzo si riprese subito e si girò verso di lei.
“Si,
si tranquilla. Sono solo inciampato in quel ragazzo.”
“Sei
sempre il solito danno.”lo prese in giro Tom, un ragazzo
castano con occhi
azzurri come il cielo, il suo primo amico, forse ancora prima di Scott;
pensare
al lupo lo fece intristire un po’, ma subito
scacciò il pensiero.
“Ma
da dove salta fuori? Non mi pare di ricordarmi di
lui.”domandò Stiles, dopo
aver fatto la linguaccia al suo amico.
“Questo
perché è arrivato un paio di anni fa con altri
cinque o sei ragazzi. All’inizio
si pensava avrebbero dato problemi, in realtà si sono
rivelati molto più
educati e rispettosi delle regole di molti ragazzi nati
qui.”spiegò Matt,
ultimo membro del gruppo, ragazzo di colore, con occhi e chioma scuri
come la
sua pelle.
“Va
bè, ora che le spiegazioni sono concluse, possiamo andare in
acqua? Mi sento
sciogliere sotto questa calura.”supplicò Bell.
Parlando
si erano avvicinati al posto dove gli altri avevano piantato
l’ombrellone e
steso gli asciugamani; Stiles, mollato il suo zainetto, aveva preso a
spogliarsi, il sole aveva già iniziati a fare il suo lavoro
e la pelle del
ragazzo stava diventando di un meraviglioso caramello.
“Chi
arriva ultimo paga pegno!!!”urlò lui, cominciando
a correre, prendendo alla
sprovvista gli altri, che presero a correre dietro di lui urlandogli
che era un
baro.
Era
bello essere per un po’ un adolescente normale, senza
sovrannaturale intorno.
Questo
pensava Stiles, mentre giocava in acqua con i suoi amici.
Non
si accorse che qualcuno, i cui occhi verdi divennero rossi per un
secondo, lo
stava osservando.
***
Era
passata una settimana e Stiles era in giro per il bosco, non
grandissimo ma
folto, che copriva una buona parte della parte est della cittadina. Non
era un
posto molto frequentato, perciò il ragazzo poteva
passeggiare in tutta
tranquillità.
Si
era recato li in un attacco di nostalgia di casa, la bellezza della
riserva di
Beacon Hills, le passeggiate, anche se era vietato andarvi…
andare a villa Hale
per studiare il Bestiario, pianificare l’ennesimo scontro
contro un essere
oscuro, osservare i suoi amici lupi allenarsi o semplicemente stare
insieme.
I
suoi amici…
Nonostante
ciò che
era successo gli mancavano…
Gli
mancavano tutti… gli mancava Allison con la sua
dolcezza… Lydia, il suo primo
amore, ora grande amica, seconda solo a lui per
intelligenza… la malizia di
Erika… Isacc, sempre pessimista ma che se voleva sapeva
essere simpatico… Boyd
con i suoi silenzi ma quando c’era da tirare fuori la forza
era incredibile… Peter,
l’unico ad ascoltarlo veramente quando suggeriva
qualcosa… Jackson va be, era
un caso a parte, si detestavano vicendevolmente, ma non poteva
lasciarlo
morire… Scott, suo fratello…
Derek,
il suo Alpha…
Si,
il suo Alpha, perché anche se lui non era un lupo e
l’altro insisteva che non
era vero, lui faceva parte del Branco…
Ma
soprattutto il suo Alpha perché Stiles, non sa come, ne
quando, si era
innamorato di quel ragazzo scostante, burbero, musone, arrabbiato con
il mondo
intero che non lo voleva intorno… un SourWolf insomma.
Solo
che l’ultima litigata avuta con Derek aveva ferito
più del solito il piccolo
umano, si era sentito deriso, rifiutato, allontanato dal ragazzo che
amava.
Questo,
e il fatto che nessuno avesse provato a difenderlo, lo avevano fatto
scappare.
Chissà
se sentivano la sua mancanza…?
A
sentire il padre si,
lo avevano cercato
ovunque,anche Derek si era unito alle ricerche, ma secondo
l’umano solo su
imposizione di Scott e magari Lidya.
“Gli
sta bene. Per una volta non mi avranno, dovesse succedere
qualcosa… vediamo se
non ammetteranno che servo e faccio parte del
Branco!”esclamò Stiles,
sdraiandosi al centro di una piccola radura e col sole a baciargli il
viso, in
poco tempo si addormentò.
Si
risvegliò un paio d’ore dopo per via di quello che
pareva…”Un
ringhio?”borbottò, aprendo gli occhi.
Si
guardò intorno, ad ovest il sole stava calando, ad
est… ad est la luna piena
sorgeva in tutta la sua bellezza.
L’unico
problema era che dal bosco stava uscendo quella Stiles sapeva benissimo
essere una
lupa mannara, era in grado ormai di riconoscere le varie creature; i
suoi occhi
gialli la classificavano come beta… una beta che ringhiava
contro Stiles e
lo aveva puntato come sua prossima preda.
Stiles
era bloccato dalla paura, non aveva un’arma con cui
difendersi (e se anche
l’avesse avuta non avrebbe saputo come usarla,
quell’arma, “Grazie Derek, tu e
la tua mania di non volermi allenare!”).
Stiles
era immobilizzato, non sapeva come comportarsi. Mostrare agli animali
la paura
non è mai una buona idea ma il ragazzo non poteva farci
nulla, non era stato
addestrato, ne dai lupi ne dai cacciatori , a trattenere le emozioni e
a non
farle percepire.
La
lupa continuava ad avanzare in posizione d’attacco; fosse
stata un’Alpha, in
caso di morso sarebbe potuto sopravvivere diventando un lupo (anche se
la cosa
non gli faceva particolarmente piacere, voleva diventare si
più forte, ma
rimanendo umano), ma era una semplice beta perciò Stiles
sarebbe semplicemente
morto.
‘Bene,
ne ho scampate tante ma la mia ora è arrivata!
Papà… oddio papà sarà
devastato…
spero che Melissa lo aiuti e lo obblighi a rimanere a dieta. Scott
credo
ucciderà Derek per avermi fatto allontanare… mi
dispiace non aver chiarito con
lui, è il mio migliore amico… e Derek…
Derek penserà che come al solito attiro
guai e che sapeva sarei finito così…’
Questi
erano i pensieri di Stiles mentre guardava la sua fine avvicinarsi.
“Spero
faccia in fretta.”borbottò, chiudendo poi gli
occhi.
La
licantropa però non arrivò mai a lui.
Un
nuovo ringhio.
Stiles
riapri gli occhi; un secondo licantropo, che però non
puntava Stiles ma la
lupa.
Il
licantropo si posizionò davanti al ragazzo.
Si
girò leggermente verso il castano.
Occhi
rossi, l’Alpha.
“Appena
iniziamo a combattere, tu scappa.”ordinò il
Capobranco semplicemente, poi si
girò per attaccare la sua beta.
Stiles
per una volta fece esattamente ciò che gli era stato
ordinato.
Non
appena i due esseri sovrannaturali cominciarono a combattere,
si
alzò da terra e corse. Corse via dalla radura e dai due
combattenti, corse
fuori dal bosco, corse fino a casa.
Fortunatamente
i nonni non c’erano, un biglietto sulla tavola gli comunicava
che erano a fare
la spesa.
Si
diresse subito in bagno per
farsi una
doccia calda… o meglio tiepida, vista la temperatura
elevata, per rilassarsi e
lavarsi via il sudore freddo che lo ricopriva dall’arrivo
della lupa.
Sotto
l’acqua però un pensiero lo tormentava…
chi era la lupa? E l’Alpha? C’era un
intero branco in città? O erano Omega?
Un
nuovo mistero, la sua mente già desiderosa di risposte e una
sola
consapevolezza… il sovrannaturale si rifiutava di lasciarlo
stare.
***
La
cena preparata da nonna Mary a base di pesce fresco, patate al forno e
verdura
era stata perfetta; dopo aver aiutato la donna a sistemare la cucina,
Stiles
era salito al piano superiore per prepararsi per la notte e stava
recuperando
quanto gli serviva quando sentì il campanello suonare e
qualche momento dopo
Mary chiamarlo.
“Stiles,
scendi! C’è il tuo amico William che ti
cerca!”
‘William?
Chi diavolo è William?’si chiese Stiles, scendendo
comunque dalla nonna.
Si
ritrovò davanti sua nonna che parlava amabilmente con uno
sconosciuto, almeno
per lui, anche se si era presentato come suo amico.
Quando
si girò verso di lui lo riconobbe, era il ragazzo biondo con
cui si era
scontrato in spiaggia qualche giorno prima; era decisamente un bel
ragazzo
alto, prestante, con profondi occhi verdi… occhi verdi che
lo osservavano
attenti, come a studiarlo… occhi che Stiles riconobbe, anche
se visti in rosso…
un rosso Alpha.
Sapeva
chi aveva davanti e come doveva comportarsi grosso modo, quindi prese
in mano
la situazione.
“Ciao
Will! Non ti aspettavo, credevo ci saremmo visti domani.”
Con
quelle semplici parole l’umano aveva fatto tre cose: calmato
l’Alpha, che ora
era sicuro che il ragazzo non aveva detto nulla di ciò che
era successo il
pomeriggio, che non avrebbe urlato <<al
lupo, al lupo>>,
nel vero senso della parola, e che
voleva delle spiegazioni.
Tirando
un leggero sospiro di sollievo il biondo rispose:”Hai
ragione, ma mi sono
dimenticato di dirti dove ci saremmo visti e non ho il tuo
numero.”
A
sua volta, il ragazzo, Will, gli aveva comunicato che gli avrebbe
spiegato
tutto.
“Dai,
vieni su con me che ci mettiamo d’accordo.”
“Desiderate
qualcosa da bere ragazzi?”chiese la donna.
“No,
grazie signora.”
“Siamo
a posto nonna.”
“Allora
salite, forza!”
Una
volta in camera, Stiles attaccò subito a parlare.
“Tu
sei l’Alpha di oggi pomeriggio… e quella era una
tua beta immagino… dovresti
stare più attento con i beta, sai? Avrebbe potuto incontrare
qualcuno e fare
qualche guaio… va bè, qui quasi nessuno va nel
bosco ma c’è sempre la
possibilità che qualcuno lo faccia, no?E
poi…”
“Qualcuno
come te?”lo interruppe il ragazzo, divertito dalla sua
parlantina.
Stiles
rimase un attimo spiazzato: “Si… ma io so cose che
altri non sanno…”
“Me
ne sono accorto.”rispose quasi contento Will.
“Allora,
che ci fai qui? E come fai a sapere dove abito?”
“Hai
un odore particolare, non ci ho messo molto a rintracciarti. Sul
perché sono
qui… volevo semplicemente sapere come stavi, incontrare un
lupo mannaro non è
cosa da tutti i giorni… anche se dal tuo comportamento e dal
tuo odore non
credo sia la prima volta.”rispose semplicemente il biondo,
con un sorrisino
saputo.
Stiles
era semplicemente stupito.
“Stiles,
tutto bene?”
Il
castano scosse la testa per riprendersi e rispose: “Si,
si… è solo che… il mio
Alpha non ha mai parlato così tanto e di certo non
è mai venuto da me per
assicurarsi che stessi bene dopo qualche casino sovrannaturale. Non
sono
abituato, sono solo stupito… neanche i miei amici,
nonché suoi beta lo fanno
spesso… anzi mai…. Lo fa solo Scott che
è il mio migliore amico… quando si
ricorda.”
“Ma
tu non smetti mai di parlare?”chiese il biondo, divertito e
interessato dalle
parole del più piccolo.
“Ehm…”l’imbarazzo
stava per colpire Stiles, quando l’altro continuò
“Mi piace questa cosa… non ho
mi conosciuto qualcuno che sapesse di noi e
che non ne fosse terrorizzato, a meno che non facesse
parte di qualche
famiglia… o che fosse un cacciatore. Tu fai parte di un
branco quindi?”
Stiles
era sempre più stupito.
“Si,
anche se a Derek la cosa non va giù.”
“E
come mai sei qui e non con il tuo branco?”
“Diciamo
solo che ho avuto un discussione con il grande capo e ho deciso di
allontanarmi
per un po’.”
William
fissava curioso e affascinato quel ragazzo chiacchierone per niente
preoccupato
di avere in camera uno sconosciuto, per di più un licantropo.
Ciò
che aveva detto prima era vero, il suo odore era unico… un
insieme di lupi,
iperattività, medicinali e… tristezza.
Non
conosceva la storia di quel cucciolo d’uomo, ma qualcosa gli
diceva che la
tristezza che emanava fosse collegata al suo branco e nello specifico
all’
Alpha… quando lo aveva nominato i suoi occhi si erano
adombrati.
Will
era curioso, ma non gli pareva il caso impicciarsi di fatti personali,
non
ancora almeno, così cambiò argomento.
“Comunque
piacere, mi chiamo William.” Si presentò
formalmente il maggiore
“Stiles.”rispose
semplicemente l’umano.
“Senti…
oltre che per sapere come stessi, ero passato anche per chiederti se
domani ti
andava di fare un giro con me… i miei beta sono curiosi di
conoscere un umano
che non li teme e Tyler vorrebbe chiederti scusa; si sente
terribilmente in
colpa, a quanto ho capito aveva litigato con il suo compagno ed era
scappata
nel bosco, quando ha sentito il tuo odore aveva appena liberato il suo
lupo e
poi…bè è storia, fatto sta che ci
terrebbe a scusarsi personalmente.”
Stiles
era sempre più sorpreso, lupi che volevano conoscerlo, una
addirittura voleva
scusarsi per averlo quasi ammazzato! Nemmeno Scott lo faceva i primi
tempi.
Il
ragazzo stava riflettendo sulla proposta fattagli… si
sentiva un po’ in colpa
verso il Branco di Beacon Hills, ma il ricordo del PERCHE’
fosse scappato da
casa lo fece decidere.
“Molto
volentieri.”
“Ottimo!!
Allora passo a prenderti verso le 10 domani mattina!!”
“Perfetto.”
I
due si sorrisero e poco dopo l’Alpha se ne andò.
Stiles
augurò la buona notte ai nonni e andò a dormire,
elettrizzato per il
giorno successivo.
***
Il
sole era alto nel cielo e la brezza marina alleviava un po’
la calura.
Stiles
era in spiaggia con il suo nuovo gruppo di amici lupi e si stavano
divertendo a
giocare in acqua.
Quando
Will lo aveva portato a casa sua, con annessa spiaggia privata, come
predetto,
una ragazza gli saltò quasi addosso, rischiando di
stritolarlo.
“STILES!!
Oddio, stai bene!!Ero così preoccupata di averti fatto del
male o
spaventato”prese a dire la ragazza mora che il giorno
precedente lo aveva quasi
attaccato.
Nuovamente
l’umano rimase stupita da tutta quella preoccupazione da una
ragazza che
nemmeno conosceva, ma la cosa gli faceva piacere; era bello sentirsi
cercato e
voluto ogni tanto.
Così,
come se fosse una cosa normale, abbracciò leggermente la
lupa e cercò di
tranquillizzarla:”Nessun problema, non è la prima
volta che succede e questa
volta non ho nemmeno un graffio!”disse tranquillo il ragazzo
lasciando, senza
accorgersene, tutti stupiti.
La
beta, Tyler, strinse ancora più forte Stiles e
chiese:”Questa volta?Ma dove
diavolo vivi?!”
Benché
non lo conoscesse, la ragazza sentiva già un legame verso
l’umano e si
preoccupava; solo che stringeva un po’ troppo forte.
“Ty,
tesoro… lascialo respirare!”si intromise un altro
beta, alto quanto l’Alpha ma
meno massiccio, con una zazzera castana e occhi caramello.
“Zitto
Dylan!E’ tutta colpa tua se ieri ero arrabbiata e ho fatto
del male a
Stiles!”lo riprese quella che Stiles essere la sua Compagna.
Per evitare uno
spargimento di sangue, Siles si intromise e rassicurò
nuovamente la ragazza di
non essersi fatto assolutamente nulla.
Vedendo
la lupa poco restia a credere alle parole dell’umano Will
decise di prendere in
mano la situazione:”Andiamo Tyler, Stiles sta benissimo, non
lo hai nemmeno
sfiorato e mi pare ovvio che è abituato ai lupi mannnari,
non c’è bisogno di
essere così preoccupata.”
La
lupa alla fine lasciò il ragazzo così che Will
potesse presentargli ufficialmente
tutto il branco: c’erano Tyler e Dylan, poi Marcus, il
secondo in comando, un
ragazzone di quasi 2 metri tutto muscoli con occhi castani talmente
scuri da
sembrare neri come i suoi occhi; poi una biondina tutta pepe, Selene ed
infine
James , pazzo come i suoi capelli rosso fuoco.
Una
volta finite le presentazioni, il gruppo si diresse verso la spiaggia e
dopo un
bagno rinfrescante si misero tutti sotto il gazebo sistemato a
metà tra la casa
e il bagnasciuga.
“Allora
Stiles, raccontaci un po’ la tua storia, non è
cosa da tutti i giorni
incontrare un umano estraneo a famiglie di lupi o cacciatori a
conoscenza del
nostro mondo.”chiese subito Selene, curiosa come tutti di
saperne di più.
“Bé,
per farla breve, il mio migliore amico è stato morso da un
Alpha impazzito che
voleva spingerlo ad uccidere me e tutti i nostri amici per poi entrare
definitivamente nel suo branco; solo che un altro beta, Derek, era
sulle sue
tracce per vendicare la sorella a cui aveva rubato il potere di Alpha
uccidendola. Fatto sta che io, non potevo certo abbandonare il mio
amico, e
Scott, che non accettava la trasformazione e voleva trovare una cura
– anche
perché si è scoperto dopo che la sua ragazza fa
parte di una famiglia di
cacciatori e non voleva di certo inimicarsi i suoceri- ci siamo alleati
contro
Peter; dopo vari casini Derek ha ucciso Peter ed è diventato
il nuovo Alpha,
togliendo così la possibilità a Scott di essere
curato-lo stesso Derek gli
aveva detto che uccidere il proprio Alpha poteva essere la soluzione-;
all’inizio Scott era arrabbiatissimo ma alla fine ha
accettato la situazione e
di entrare a far parte del branco di Derek e io ovviamente
l’ho seguito. “
Silenzio
totale.
Tutti
guardavano Stiles stupiti e anche un po’ scioccati.
“E
questa sarebbe il riassunto?”chiese titubante Ty
”In poco tempo hai parlato di
Alpha impazziti, beta che stanno con cacciatrici e che cercano una
cura… e non
dimentichiamoci di te, umano, che ci si butta a capofitto. Come hai
fatto?”
“Semplicemente
non potevo abbandonare Scott. E poi questa si, è la parte
breve. Ho evutato di
parlare di Kanima, vampiri, fate e tuti gli altri pazzi che sembrano
attratti
da Beacon Hills”fu la naturale risposti di Stiles.
Tutto
il branco era stupito e affascinato da quell’ umano che
parlava con naturalezza
sconcertante di cose che dovrebbero quanto meno preoccuparlo, se non
terrorizzarlo.
Stavano
per chiedere altre informazioni – volevano la versione lunga
della storia ora!-
quando l’Alpha si intromise.
“Hai
detto Beacon Hills? La cittadina
protetta dagli Hale?”chiese Wil.
“Si
esatto.”
“Ma…
c’è qualcosa che non va…
l’Alpha dovrebbe essere Laura!”
Stiles
si chiese come facesse a saperlo, ma rispose ugualmente alla domanda
indiretta
del biondo.
“Si,
lo sarebbe stata se quel pazzo dello zio, Peter non l’avesse
uccisa!”
“COSA?!”l’urlo
di Will fece sobbalzare tutti i presenti.
“Mi..mi
dispiace… non volevo sconvolgerti…”
Stiles era preoccupato per la reazione del
ragazzo, che comunque stava già cercando di calmarsi per non
preoccupare troppo
il più piccolo.
“No…
ok tranquillo, non è certo colpa tua… quindi per
questo è Derek
l’Alpha…”domandò.
“Si
esatto; ma come mai sei così
interessato?”cominciava ad avere qualche dubbio
Stiles… perché tutte quelle domande?
Will
respirò profondamente, il suo branco seguiva quello scambio
di informazioni in
silenzio ormai.
“Conoscevo
tutta la famiglia e sapevo che solo Derek e Laura erano ancora
vivi… come ha
fatto Peter ad ucciderla… sapevo che era alla clinca di
Beacon Hills… “
“Praticamente
in tutti questi anni la sua parte mannara lo ha aiutato a guarire,
molto
lentamente…”disse velocemente il ragazzo, sempre
più curioso.
“Will, come
hai fatto a conoscerli?”
L’Alpha
lo guardò attentamente e poi gli diede una risposta che mai
Stiles si sarebbe
aspettato:”Non mi sono presentato per bene… io
sono William Anthony Hale… Derek
e Laura sono… erano… miei cugini.”
La
Tana della Lupacchiotta
Ed
eccoci con il terzo capitolo... che ne pensate? non mi convince molto
ma ho deciso di postare lo stesso!!
Che
ve ne pare di questo branco capitanato dal bel cugino?
A
lunedì prossimo!!!
P.s.
Ringrazio tutti quelli che hanno letto/ recensito... vi adoro!!!
P.p.s.
Non ho specificato nello scorso capitolo, lo faccio ora..la scrittura
in corsivo sta ad indicare qualcosa successo in precedenza... per me
l'attuale capitolo è precedente, in tutti i sensi, al
prossimo...
Baciiii!!!!
|
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Capitolo 4 *** Nuovi lupi a Beacon Hills ***
Nuovi lupi a Beacon Hills
L’estate a Beacon Hills era passata lenta e monotona per il
branco; a tutti mancava il bel castano che con i suoi discorsi
sconclusionati e la sua parlantina rallegrava tutti. Scott era sempre
più triste, nemmeno Allison riusciva a tirarlo su di morale,
continuava a pensare a come aveva, e avevano, tratto Stiles, il senso
di colpa non gli dava tregua.
Lo aveva cercato ovunque e aveva provato a chiamarlo più
volte al giorno, ma niente da fare, era come sparito nel nulla.
La sua tristezza aveva contagiato un po’ tutti, le uscite di
gruppo rare e sotto tono.
I momenti di tristezza erano alternati da quelli di rabbia (da parte di
Scott verso Derek) e comprensione (da parte di tutti che senza
l’umano sarebbero morti o comunque stati nei casini centinaia
di volte).
In quei tre mesi anche l’Alpha aveva capito e accettato che
se ci fosse stato l’umano la piccola ^diatriba^ con una
Ninpha, invaghita di lui, che lo voleva come marito e il branco come
schiavi, si sarebbe risolta molto prima. Era il ragazzo che di solito
faceva ricerche e trovava soluzioni, anche se lui non le accettava
quasi mai. Invece Lydia ci aveva messo un secolo a trovare la soluzione
al problema; nonostante il suo cervello non sapeva dove mettere le mani
nel bestiario infinito degli Hale, invece Stiles lo conosceva a
menadito; alla fine lo fece proprio poco prima che il moro fosse
costretto ad immergersi nel lago, morendo di fatto annegato (la Nimpha
non riusciva proprio a capire che lui sott’acqua non poteva
respirare).
Se Scott e il resto del branco erano tristi, Derek era sempre
più musone ed arrabbiato con se stesso; sapeva che era solo
colpa sua se Stiles si era allontanato, lo aveva ferito dicendogli che
non faceva parte del branco. Lo faceva perché aveva paura
dei sentimenti che da un pò provava per Stiles, paura di
essere ferito ed usato nuovamente come aveva fatto Kate. Non importava
che sapesse perfettamente che Stiles non fosse come quella maledetta
donna, che non sarebbe in grado di fare una cosa del genere e che
sentiva i suoi battiti accelerare ed il suo odore tramutare in uno
più intenso, frizzante ed invitante tutte le volte che gli
era vicino.
Per non essere ferito, lo aveva fatto prima lui; solo che forse lo
aveva fatto una volta di troppo.
Ora le vacanze erano finite, anche se il sole era ancora caldo e
piacevole, e quel giorno sarebbe ricominciata la scuola.
Questo voleva dire che Stiles sarebbe tornato per forza, finalmente lo
avrebbe rivisto
Sarebbe andato a scuola all’uscita e gli avrebbe detto che
si, lui faceva parte del branco e non perché Scott
altrimenti lo avrebbe ucciso o perché il suo lupo gli si
sarebbe rivoltato contro se non gli avesse ridato il suo Compagno, ma
perché a lui, Derek, quel ragazzino, il SUO ragazzino, era
mancato da morire.
Aveva anche la scusa perfetta per andare lì,visto che dalla
sera prima percepiva la presenza- non ostile per fortuna- di un altro
branco e voleva parlarne con gli altri.
Sapeva che i ragazzi del branco avrebbero cominciato gli allenamenti di
lacrosse solo alcuni giorni dopo, quindi sarebbero tutti usciti alle 3
pm, dopo la fine delle lezioni.
Alle 2.55 pm era davanti l’edificio scolastico, con lo
sguardo cercò la jeep sgangherata di Stiles ma non la
trovò.
‘Forse lo ha accompagnato il padre.’si disse.
Pochi minuti dopo si sentì suonare la campanella e i ragazzi
cominciarono a riversarsi fuori, grati che l’incubo del primo
giorno di scuola fosse finito.
Localizzato l’Alpha, il branco andò da lui ma, di
nuovo, mancava Stiles.
“Ehi Derek, che ci fai qui?”chiese Isaac.
“Volevo parlare con voi, forse abbiamo un problema.
Percepisco la presenza di un altro branco, anche se non pare avere
atteggiamenti ostili per adesso, visto che non si sono fatti
vedere.”
“Forse sono di passaggio.”propose Lydia.
Vedendo che Scott era sovrappensiero, Derek lo richiamò.
“Scott ci sei?”
“Eh?”
“Che c’è?”
Visto che si era nuovamente estraniato, Allison rispose al posto suo.
“E’ preoccupato per Stiles, oggi è
entrato in classe per ultimo e ha tenuto tutti… diciamo a
distanza. Non accettava le provocazioni di Jackson e rispondeva con
fredda cortesia a tutte le nostre domande su dove fosse stato,
mantenendosi sul vago.”
“Sembrava diverso… e poi
l’odore…”si intromise stranamente
Jackson.
“Che c’entra
l’odore?”domandò Derek, che si stava
preoccupando.
“Aveva un odore diverso, non suo, forte… come se
ne stesse coprendo un altro. Non era neanche il solito profumo che a
volte mette alle feste.”
“Stiles è il ragazzo con il quale avete cercato di
parlare?”chiese Cora, la sorella- creduta morta- di Derek,
che aveva ritrovato da poco tempo; era l’unica cosa bella di
quell’estate.
Proprio in quel momento entrò nel parcheggio
un’Audi nera.
I lupi si irrigidirono immediatamente.
“Che succede?”chiesero Allison e Lydia
contemporaneamente.
“Il branco ”disse semplicemente Boyd, parlando per
la prima volta.
L’auto parcheggiò a pochi metri dal branco di
Beacon Hills, che si mise in posizione di difesa, ma appena il
guidatore, che riconobbero subito come l’Alpha, scese
dall’auto seguito da due beta, qualcosa cambiò.
“William?”chiesero stupiti Derek e Cora, mentre gli
altri ragazzi rimasero un po’ interdetti.
“Ciao cugini!Come state? Cora, è bello vedere che
sei viva!”
“Che ci fai qui, Will?”chiese subito Derek a muso
duro.
“Tranquillo Derek, non voglio insediare il tuo territorio,
anche se rimarrò per qualche giorno.”lo
rassicurò il prestante ragazzo biondo, 1.80 e tutto muscoli
che si intravedevano dalla maglia azzurra a maniche corte che indossava.
“E allora che ci fai qui a scuola? Non mi pare che i tuoi
beta ne abbiano bisogno?”accusò la cugina.
“Oh no, i miei beta no… ma il mio ragazzino va
ancora a scuola.”
A quelle parole Derek si irrigidì immediatamente, mentre un
atroce dubbio si insinuava in lui:’ Possibile che…
ma no… non è
possibile.’cercò di dirsi.
Ma tutte le sue rassicurazioni e i suoi progetti vennero mandati in
frantumi da Stiles che, uscito finalmente da scuola e senza che nessuno
se ne accorgesse, si era avvicinato al gruppo ed ora abbracciava da
dietro il biondo; biondo che si girò e lo baciò,
lasciando tutti gli amici del più piccolo scioccati e Derek
sul punto di attaccarlo.
“Stiles… ma
che…”biascicò Scott.
Come se si fossero risvegliati, i due ragazzi si staccarono e stavolta
fu William ad abbracciare da dietro il castano, sotto lo sguardo di
tutta la scuola.
“Oh, vedo che vi siete conosciuti. Bè loro due li
conoscevi già è ovvio, sono tuoi
cugini… intendevo gli altri.”disse Stiles tornando
ad essere il solito chiacchierone con l’altro Alpha, ferendo
inconsapevolmente (o forse no) i suoi vecchi amici, visto che con loro
era stato totalmente un’altra persona.
“Tu.. tu come li conosci Stiles?”chiese Lydia,
timorosa della risposta.
Stiles si girò a guardare tutti con sguardo implacabile,
così diverso da quello che erano abituati a vedere, e quando
guardò Derek, il suo cuore perse qualche battito, ma nessuno
se ne accorse, impegnati com’erano ad ascoltare Stiles.
Nessuno tranne Will.
“Bé, è ovvio che li conosco,visto che
Will è il mio ragazzo… e
poi….”i suoi vecchi amici praticamente trattennero
il fiato” …e poi non è solo il mio
ragazzo… William è il mio Alpha.”
A quelle parole tutti rimasero congelati.
Il cuore di Derek si fermò.
***
Erano a casa di Derek, un loft preso quell’estate dopo la
ricomparsa di Cora; il branco di Beacon Hills non era mai stato
così silenzioso.
Dopo l’uscita di scena di Will, che teneva ancora abbracciato
Stiles , e i suoi due Beta, senza nemmeno parlare si erano recati tutti
al loft ma da quel momento nessuno aveva più parlato, tranne
Lydia che spiegava alla Hale chi fosse esattamente Stiles e cosa fosse
successo prima che lei arrivasse.
Allison ed Erika ascoltavano il resoconto mentre i ragazzi rimanevano
in silenzio, un po’ a pensare al comportamento del loro amico
e un po’ per la faccia scura del loro Alpha, non volevano
rischiare ossa rotte, per nulla, quindi non fiatavano.
Il messicano era l’unico che, pur stando in silenzio, non
pensava a Derek ma al suo migliore amico.
Dopo la frase che aveva sconvolto tutti, … William
è il mio Alpha., capiva parecchie cose.
Stiles era entrato in classe per ultimo, proprio un attimo prima di
Harris, forse perché accompagnato dall’Alpha
biondo, vista anche l’assenza della jeep del ragazzo e
l’odore forte che sentiva su Stiles serviva a mascherare
quello di altri lupi.
Scott era felice di rivedere il suo amico che però, anche se
si era seduto al suo solito posto dietro di lui non lo aveva calcolato
più di tanto. Durante i cambi ora tutto il branco lo rapiva
e cercava di farsi dire dove fosse stato tutta l’estate , ma
a parte un “Sono stato dai miei nonni.”, e Scott si
era maledetto per non averci pensato, non avevano cavato un ragno dal
buco.
Li teneva a distanza, non scherzava più, non si era
interessato a cosa avessero fatto durante l’estate e quando
gli avevano presentato Cora il suo sarcasmo si era fatto sentire in
modo più maligno, facendo capire che non aveva dimenticato
le parole di Derek.
***
“Stiles!” lo aveva chiamato Lydia.
“Lydia.”aveva semplicemente risposto, mentre lei lo
abbracciava.
“E’ questo il modo di comportarsi? Ci hai fatto
preoccupare da morire!”
“Non sapevo vi foste preoccupati così tanto, visto
che nessuno mi è venuto dietro dopo le parole di Derek e che
vi siete accorti che ero andato via solo il giorno
dopo.”disse pungente.
Ci rimasero male tutti, visto che nel frattempo si erano uniti ai due,
ma Allison cercò di salvare la situazione presentandogli
Cora, che era rimasta in silenzio.
“Stiles, lei è Cora, la sorella minore di Derek.
Credeva che fosse morta anche lei e quando l’ha rivista
è stato felicissimo!”
Stiles si girò verso di loro e le osservò in un
modo che non era il suo… possibile fosse cambiato
così tanto?
“Allison… per quanto io possa essere felice che
una ragazza, che io non conosco ci terrei a precisare, non sia morta in
un incendio… ecco, mi chiedo… perché
me lo stai dicendo? Il VOSTRO Alpha è stato ben chiaro nel
farmi capire che io non faccio parte del VOSTRO branco. Non dovresti
dare queste informazioni ad un estraneo, no?”
I lupi erano sempre più sconvolti nel sentire il loro amico
parlare in quel modo; erano conviti che quando sarebbe tornato li
avrebbe inondati di parole, si sarebbe lamentato di Derek, avrebbe
litigato con lui e poi tutto sarebbe tornato come prima, ma non era
stato così.
“Stilinski, non ti pare di esagerare?”chiese
Jackson.
La risposta fu lapidaria e se Scott non lo avesse trattenuto, il
co-capitano lo avrebbe attaccato:”Uno non sono affari tuoi
lupetto e due non devo dare conto di come parlo .”
Dopodiché Stiles si girò e andò in
classe, lasciando i suoi compagni a pensare a quanto, quella volta, lo
avessero ferito e quanto ora lui stesse ferendo loro.
***
Scott riemerse dai suoi pensieri proprio quando Lydia finì
di parlare e prese subito parola.
“Derek, chi è quell’Alpha?”
Il moro lo guardò un po’ male, ma dopo un sospiro,
prese a spiegare: “E’ mio cugino William, anche se
un po’ alla lontana, fa parte del ramo cadetto degli Hale; da
piccoli, quando ci vedevamo, i nostri genitori lasciavano noi cuccioli
liberi di giocare e provare la nostra forza. Dopo l’incendio
ci siamo persi e quando sono tornato qui non ho pensato di
ricontattarlo, decisamente non ho avuto tempo. Ho saputo
però che da qualche anno si è stanziato in un
paese costiero con il suo branco, si chiama Moon Beach, se non
sbaglio.”
Scott si prese la testa fra le mani e iniziò a mugugnare.
“Che c’è Scott?”si
preoccupò Allison.
“E’ il paese dei nonni di Stiles! Sono anni che non
ci và, perché dice che ha troppi ricordi legati
alla madre e non me ne ha mai parlato, se non di sfuggita. Dopo la
morte di Claudia sono sempre stati loro a venire a Beacon Hills. Quasi
non me lo ricordavo più… non ci ho neanche
pensato!!”
Derek saltò in piedi e quasi sollevò di peso
Scott:” Tu sapevi dove fosse Stiles e non hai detto
nulla?!”ringhiò.
“Io non sapevo dov’era! Non mi ricordavo nemmeno di
quel cavolo di paese! E poi che vuoi fare? Darmi la colpa? Non ci
provare Derek! Io avrò sbagliato a non seguirlo subito, ma
la colpa maggiore è tua! Tu che non volevi accettarlo nel
branco e gli hai detto che non serve a nulla! Proprio al tuo
Compagno!!”
A quelle parole Derek lo mollò, come scottato.
“Di che state parlando?”domandò Isaac.
“Il lupo di Derek ha accettato Stiles come suo
Compagno, si sente dall’odore, se si fa attenzione
si riconosce anche un po’ di quello di Stiles; ma questo
idiota non ne voleva sapere, per questo lo trattava sempre male, per
allontanarlo. E ora lui è di qualcun altro, in un altro
branco.”spiegò Scott, stupendo tutti, allora non
era sempre così tonto!
Derek non aveva più spiaccicato parola, non si aspettava che
un suo Beta, proprio Scott tra tutti, si accorgesse del suo cambio di
odore e che sapesse cosa significava.
“Lo ha marchiato?”se ne saltò fuori
Peter,sbucato da chissà dove.
“Cosa?”
“Derek, Stiles è stato marchiato?”
“… no, anche se si sentiva comunque
l’odore di Will e degli altri lupi, il suo odore personale
era sempre il solito.
“Allora c’è una
possibilità!”esclamò Cora.
“Come?”chiese Isaac alla ragazza che da un paio di
settimane frequentava.
“Se Will non lo ha marchiato, stanno insieme come due
umani… si possono lasciare insomma, invece per due Compagni
non è possibile, ne soffrirebbero troppo.”la
ragazza a quel punto si girò verso il
fratello”Io non conosco questo ragazzo, ma se dopo
tutto quello che è successo il tuo lupo lo ha scelto, allora
è quello giusto. Te lo devi riprendere.”
Derek osservò attento il viso deciso di Cora e decise che
aveva ragione, Stiles era suo; non avrebbe fatto l’errore di
lasciarlo andare per paura, se lo sarebbe ripreso.
La Tana deella Lupacchiotta
Ed eccoci con il ritorno di Stiles!!!
Che ve ne pare di questa relazione improvvisa? Ma sarà vera
oppure c'è qualcosa sotto?
Povero Derek, un pò mi spiace per lui... ma se lo
è meritato.
E Scott che stupisce tutti, dimostrando di non essere così
tonto? Doveva avere il suo momento di soddisfazione, dai!!
Come sempre ditemi che ne pensate, vi voglio bene!!
Ringrazio tutti quelli che seguono recensiscono, mettono in
seguite/preferite/ricordate.
Vi Adoro!!!!!!!
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Capitolo 5 *** Allenamenti ***
Allenamenti
“Mi
state dicendo che Stiles… il nostro Stiles,
l’eterno scalda panchina che inciampa nei suoi stessi piedi,
ora è diventato
titolare?!”
La
voce di Derek era un po’ incredula e un po’ incerta.
Come
aveva fatto? O meglio, come aveva fatto William, a
cambiarlo così tanto?
*
Dopo
aver deciso di riprendersi il suo compagno, aveva incaricato il Branco
di
riportargli notizie giornaliere sui suoi spostamenti e i suoi
comportamenti,
per poter poi studiare un ^ piano d’attacco ed eliminare il
nemico ^.
Nei
giorni precedenti i ragazzi gli avevano descritto uno Stiles non troppo
diverso, chiacchierone
e sarcastico… con
le altre persone però!
Quando
era vicino al gruppo di Derek diventava più freddo e
distaccato, anche se tutti
avevano notato che in almeno un paio di occasione quella freddezza era
come…
forzata, come se facesse apposta a comportarsi in quel modo.
Dopo
le lezioni l’umano andava via con uno dei due Beta oppure con
l’Alpha (fortunatamente
non c’erano più stati baci pubblici, lo aveva
rassicurato Lydia, anche se si
vedeva che erano molto legati) e nessuno lo vedeva più sino
al giorno dopo;
anche cercarlo tramite l’olfatto era complicato visto che
l’odore di Stiles era
ovunque in città, come se fosse dappertutto e da nessuna
parte insieme.
Una
cosa diversa però c’era ed era stata notata da
tutta la scuola; Stiles era
sempre stato famoso per la sua sbadataggine e goffaggine ma in poco tempo in molti si
erano resi conto del
cambiamento avvenuto nel ragazzo; camminava a testa alta, con fierezza,
non
aveva timore di andare contro qualcuno e quando lo avevano visto
correre per
evitare di arrivare in ritardo a qualche lezione, in molti si erano
sorpresi
della sua agilità e dei suoi riflessi pronti
nell’evitare di investire
qualcuno… e Stiles non aveva mai avuto queste
caratteristiche, se non dettate
da un pericolo sovrannaturale.
In
più praticamente tutta la popolazione femminile ( e pure
qualche esemplare maschile)
della Beacon Hills High School aveva
decisamente apprezzato il cambiamento fisico ben visibile di Stiles.
Innanzi
tutto i capelli più lunghi gli davano l’aria
più matura e sexy, la voglia di
passarci in mezzo una mano era tanta; la schiena dritta, le spalle
larghe e i
fianchi stretti mettevano in risalto il suo metro e 80, che prima
nascondeva
ingobbendosi, e i muscoli definiti ma non eccessivi; il modo di vestire
era
sempre lo stesso, jeans, felpe e maglie della Marvel, ma pareva che si
fossero
ristretti e se prima sembrava un po’ ridicolo, ora faceva
venire voglia di
scoprire che c’era sotto lo scudo di Capitan America.
Il
colpo di grazie era arrivato proprio quel giorno; ci sarebbe stato il
primo
allenamento della stagione e la scelta dei titolari da parte del coach.
Come
tutti gli anni, gli spalti erano gremiti di ragazzi e ragazze presenti
per
sostenere i propri amici/fidanzati.
Dopo
un po’ di riscaldamento, il Coach prese parola.
“Allora,
quest’anno ho deciso di cambiare un po’ di cose!!
Tutti i posti sono
disponibili!! Non è detto che visto che siete stati in
squadra l’anno scorso lo
dobbiate essere obbligatoriamente anche quest’anno. Ora
farete una piccola
partita, in cui vi osserverò e deciderò chi
sarà titolare e chi no. Mischiatevi
tra vecchi titolari e riserve e fate le squadre!!”
esclamò l’uomo, tra lo
scontento dei titolari e
la speranza
degli altri.
“Bilinski!
Tu farai da portiere in ogni caso, segnare punti darà ai
ragazzi lo stimolo
giusto!”
PRESENTE
“Giuro
Derek, sembrava di essere al primo allenamento di Scott dopo il morso.
Ma
Stiles non si è lamentato, ha aspettato di essere scelto e
poi si è diretto dai
compagni di squadra.”disse Lydia, ancora abbastanza stupita
da ciò che era accaduto
poche ore prima.
POMERIGGIO
Stiles
era finito nella squadra di Scott, ovviamente (nonostante il piccolo
dramma che
il Branco stava vivendo e la ovvia rabbia del’umano, il lupo
voleva comunque
averlo con se) insieme ad Isaac , mentre nell’altra si erano
sistemati Jackson,
capitano come Scott stesso, Boyd e Danny (a cui dopo la resurrezione
miracolosa, più o meno, del suo amico dissero tutto).
L’inizio
della partita si svolse senza particolari avvenimenti, i titolari
confermavano
di essere ancora i migliori e le riserve di dover rimanere tali.
La
prima sorpresa avvenne al primo tentativo di segnare da parte di un
giocatore
della squadra di Jackson.
Stiles
era rimasto attento per tutto il tempo e quando vide il ragazzo correre
verso
di lui strinse bene la mazza e si mise in posizione; accadde tutto in
pochi
attimi: l’avversario si posizionò, velocemente
mosse la racchetta per spedire
la palla in porta e senza nemmeno controllare effettivamente il gol si
girò per
esultare… peccato che non ci fosse nulla da esultare; erano
tutti sorpresi,
Stiles aveva preso la palla con una facilità sorprendente e
la stava passando a
Scott che era stupito quanto gli altri. Alla fine di quel primo quarto
il Coach
era la felicità in persona, mentre tutti gli altri dallo
stupore erano passati
allo shock, non una sola palla tirata da umani aveva superato la
guardia di
Stiles, le riserve ed i titolari non ebbero nessuno scampo, solo Boyd e
Jackson
ebbero qualche possibilità ed effettivamente qualche gol lo
fecero, ma con
parecchia difficoltà e comunque non tutti i tiri andarono a
buon fine.
“BILINSKY!Vieni
subito qui!”
Mentre
tutti gli altri si riposavano, Stiles si avvicinò al Coach
che lo guardava con
occhi che brillavano di felicità.
“Da
quando giochi in questo modo Bilinsky?”chiese.
“Mi
sono allenato quest’estate, Coach, con degli amici.”
“Ottimo
ottimo! Senti, in porta sei stato bravo, vediamo se lo sei altrettanto
in
attacco!”
L’uomo
chiamò alcuni attaccanti e difensori e li spedì
in campo, poi disse a Stiles di
cercare di evitare i ragazzi, che dovevano rubargli la palla, e segnare
nella
porta di Danny.
Inutile
dire che anche questa volta Stiles fu incredibile, i giocatori umani
non
riuscivano nemmeno a bloccarlo, figurarsi prendergli la palla. I Lupi
erano gli
unici ad avere una possibilità, ma anche quando perdeva la
palla, il ragazzo in
poco tempo riusciva a riprenderla;segnò anche diversi gol e
alla fine, se prima
il Coach era felice, ora guardava Stiles come se ne fosse innamorato!!
“Stilinsky!!!Sei
in squadra!!!”esclamò.
“Davvero?”Stiles
era stupito … sapeva di essere migliorato grazie
all’aiuto di Will e di tutto
il branco, ma non si aspettava di riuscire effettivamente di diventare
titolare, ma ce l’aveva fatta!, conferma era anche il Coach
che all’improvviso
pronunciava correttamente il suo cognome!
“Fammi
capire una cosa, però Stilinsky!!Perchè diavolo i
tuoi amici non ti hanno
aiutato prima, se questi sono i risultati?!”
Negli
occhi del ragazzo passo un lampo di tristezza e spontaneamente si
girò verso
quello che considerava ancora il suo migliore amico, anche se in quel
periodo
poteva non sembrare così.
“Avevano
cose più importanti da fare.” Rispose guardando
negli occhi Scott, che sentì
una fitta al cuore a quelle parole; Stiles gli aveva chiesto varie
volte di
allenarlo a Lacross , ma gli effettivi impegni sovrannaturali
cancellavano gli
appuntamenti tra i due. Però non sempre era colpa del
pericolo… Scott spesso
avvisava l’amico di dover andare da Derek per un allenamento
improvviso –e
questo poteva capirlo, non si dice di no all’Alpha -,ma altre
volte
semplicemente dava buca all’amico per uscire con Allison.
Visto
però che Stiles non si lamentava mai, Scott non se ne
preoccupava, dando per
scontato che evidentemente gli allenamenti non erano così
essenziali… a quanto
pare si sbagliava.
PRESENTE
“Quindi,
in pratica, Will e i lupi hanno allenato
Stiles a Lacross, dandogli quello che noi non ci siamo mai resi conto
volesse…
begli amici che siamo; non mi sorprende che sia scappato alla
fine.”disse
Allison, che si sentiva abbastanza in colpa per aver fatto, certo senza
volerlo, allontanare il suo ragazzo dal suo migliore amico.
“
E non finisce qui” si inserì Isaac “dopo
l’allenamento, fuori dal campo ci siamo trovati davanti i due
beta di tuo cugino
Derek, aspettavano Stiles.”
POMERIGGIO
Dopo
la fine dell’allenamento, tutti erano andati negli
spogliatoi. Stiles aveva
ricevuto molti complimenti; anche Scott si era avvicinato e Stiles lo
aveva
ringraziato con un piccolo sorriso, che rese felice Scott. Non era
molto, ma
almeno l’umano non lo aveva tenuto a distanza come nei giorni
precedenti.
Finita
la doccia il branco di Derek uscì, subito dopo Stiles, e
trovarono il ragazzo
parlare con i due beta di William. Quando si resero conto della
presenza degli
altri lupi, si avvicinarono.
“Ehi!Voi
siete gli amici di Stiles vero?Piacere! Io sono Dylan e questa
è la mia
Compagna Tyler. Siamo felici di conoscervi , Stiles ha parlato molto di
voi.”
“Davvero?”chiese
scettico Jackson, guardando l’umano che però non
diceva nulla.
“Oh
si; tu devi essere Jackson, l’ultimo beta di Derek, il
ragazzone di colore Boyd
e il biondino con i boccoli Isaac.” spiegò
tranquilla la mora. “E poi
ovviamente “si girò”
c’è Scott.”
“Vedo
che siete preparati.”mormorò Boyd.
“Ovviamente…
con la parlantina che ha Stiles, è impossibile non sapere
certe cose, non
credete?”disse Dylan.
“E’
vero… sa sempre tutto.”disse Scott guardando il
suo amico, che di rimando lo
osservava, come se lo studiasse.
“Ragazzi”si
intromise per la prima volta Stiles ”dobbiamo andare, Will ci
starà
aspettando.”
“Giusto,
noi andiamo ragazzi.”disse il beta.
“Andiamo
ad allenarci un po’, mai abbassare la guardia, neanche in
vacanza.”disse
sorridendo Tyler “Magari qualche volta potreste unirvi a noi
ed allenarci
insieme, sarebbe interessante osservare qualcuno che non è
un nemico.”
I
ragazzi erano sorpresi da quella proposta, ma anche interessati,
effettivamente
sarebbe stato bello potersi allenare con qualcun altro senza
preoccuparsi di
essere uccisi.
“Si
può fare… dovremo chiedere al nostro Alpha ma non
penso ci saranno
problemi.”accettò Scott, che era il secondo in
comando e quindi aveva la
facoltà di accettare proposte del genere se
l’Alpha non era presente.. con
grande scorno di Jackson, ovviamente.
“Perfetto!!Allora
ci vediamo uno di questi pomeriggi!”salutarono i due lupi,
dirigendosi verso la
jeep di Stiles che, dopo un cenno di saluto ai compagni, li
seguì.
Prima
di mettersi in macchina si girò e dopo un secondo di
indecisione richiamò il
migliore amico.
“Scott!”
il ragazzo si girò verso l’amico, con in mano il
caso, vicino alla sua moto da
cross, nuovo acquisto di quell’estate. Stiles lo
osservò e poi disse “…non è
colpa tua.”gli disse e subito partì.
PRESENTE
Finite
le spiegazioni, tutti rimasero in silenzio per
un po’…
Tutti
sentivano rimorso nei confronti del ragazzo,
faceva parte del branco ma spesso lo isolavano… e alla fine
ne dovevano subire
le conseguenze.
“Però
non ho capito che vuol dire quel “non è colpa
tua”, che c’entra?”domandò
Isaac un po’ perplesso.
“E’
ovvio, no? Stiles ama Scott come un fratello e
nonostante la situazione, la sua ^fuga^ e le frasi che a volte dice,
non vuole
che suo fratello stia male.. non troppo almeno. Quindi ha voluto fargli
sapere
che a discapito di tutto non è arrabbiato in modo esagerato
con Scott.”spiegò
Lydia, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
“Quindi
non mi odia?”chiese titubante il messicano.
“Certo
che non ti odia tesoro! E’ arrabbiato
e ce la sta facendo pagare in questo modo, ma
vedi che tutto si risolverà.”lo
rincuorò lo fidanzata.
*
Derek
era rimasto in silenzio per tutta la durata delle
spiegazioni e anche dopo che i ragazzi si erano sparsi per il loft. Era
orgoglioso del fatto che Stiles fosse entrato in squadra, lui sapeva
dal
desiderio dell’umano ma non aveva mai fatto nulla per
aiutarlo.. un po’ perché
se lo avesse aiutato all’improvviso sarebbero sorte troppe
domande a cui non
voleva cercare e dare una risposta e un po’ perché
comunque il Lacross è uno
sport violento e in cuor suo non voleva che il ragazzo si facesse male.
Suo
cugino invece gli aveva dato esattamente quello che
voleva e in questo modo aveva attirato a se il SUO Compagno…
se ci pensava non
sapeva chi picchiare per primo, se se stesso per la sua idiozia o suo Will, per poi andare
a riprendersi
Stiles.
Mentre
pensava Cora, che era rimasta in salotto con le
ragazze a chiacchierare, fece una domanda che lasciò il
branco in silenzio, non
sapendo come rispondere.
“Io
però non ho capito… perché siete
così sorpresi che
Will abbia allenato Stiles a Lacross? Lo ha fatto ovviamente anche per
quanto
riguarda il mondo sovrannaturale, come avete fatto voi…
perché nello sport no?”
Silenzio
totale.
Tutti
guardavano Cora stupiti ed incerti (erano
nuovamente tutti in salotto), poi si girarono verso Derek…
che però non
guardava nessuno, men che meno la sorella.
Un
dubbio fece capolino nella mente della lupa.
“Derek…
tu hai allenato Stiles, vero?”chiese titubante,
nel silenzio totale della stanza.
“Derek!!”
quasi ringhiò la ragazza.
Finalmente
il fratello la guardò, arrabbiato… se con
lei o se stesso non si sa.
“No
Cora, non l’ho fatto!”
“Nooo?!
Ma dico, sei impazzito?! E’ una delle prime
cose da fare, con un umano nel branco!”
Tutti
erano stupiti da quella discussione… era come se
per Cora normale avere un umano nel branco… effettivamente
non ha mai
contestato la presenza dell’umano, anche se non effettiva.
“Ehm…
di che state parlando?”domandò Erika.
“Del
fatto che non avete allenato Stiles!!”ripeté
ancora Cora, guardando il resto del compagni, notando la loro
perplessità… solo
Lydia sembrava meno in crisi.
“Stai
dicendo che avremmo…”iniziò la banche.
“Certo
che avreste dovuto prepararlo!!! Fa parte del
branco!! Si può sapere che vi è preso?!”
Nuovamente
nessuno rispose… non capivano, Derek aveva
sempre detto a loro e a Stiles stesso che un essere umano nel branco
è una
debolezza… perché ora la sorella diceva
sostanzialmente il contrario?
“Ahahah!”una
risata ruppe il silenzio.. Peter.
“E
brava nipotina, finalmente qualcuno che sbatte in
faccia la realtà al nostro caro Alpha.”
“Taci
Peter!”
“Perché
mai? Paura che tutti capiscano quanto
effettivamente tu tenga al ragazzo?”canzonò Peter
il nipote.
“Derek,
si può sapere perché ti sei comportato
così?”chiese la sorella in tono calmo, per calmare
i ringhi che venivano dal
maggiore.
Di
nuovo nessuna risposta.
“Potreste
spiegare pure a noi, gentilmente?”chiese sarcastico
Jackson, che un po’ si stava scocciando di non capire
ciò che succedeva.
Con
un ultimo sguardo all’Alpha, Cora prese a spiegare.
“In
un branco di licantropi non è inusuale, come si
può
credere, trovare la
presenza di altre
creature od
umani.”iniziò.
“Alcune
creature cercano la sicurezza di un branco
unito, oppure sono sole e giurando fedeltà
all’Alpha ne ricevono la
protezione.”disse guardando Lydia.
“Questo
per le creature sovrannaturali… Gli umani che
centrano?”chiese Boyd,parlava poco ma faceva le domande
giuste.
Cora
riprese a parlare.
“Per
gli umani capita un po’ come è successo a
Stiles…
un parente, un amico che viene morso.. non si vogliono allontanare e
finiscono
inevitabilmente invischiarti nel nostro mondo.
Capita
pure che un lupo scelga un umano come compagno
e, se dimostra di essere degno di fiducia viene inserito nel branco.
Ovviamente
spesso succede che un umano del branco e un
licantropo si innamorino. Se la coppia umano/lupo
avrà dei cuccioli, che siano naturali o
adottati, essi verranno allevati dal branco intero; se saranno naturali
i
bambini saranno sicuramente lupi… se invece saranno umani si
preferisce
adottarli il più piccoli possibile… se avranno
ricordi fin da piccoli di umani
che diventano lupi, sarà più facile spiegagli
come stanno le cose una volta
cresciuti… con i più grandicelli
c’è i rischio di terrorizzarli o farli
prendere per pazzi.”
Tutti
erano incantati dalle parole della ragazza,
nessuno ci aveva mai pensato.
“Fatto
sta che gli umani di un branco, sia adulti che
bambini, vengono allenati insieme agli altri, in maniera diversa certo,
per
renderli autonomi.”
Una
volta finito di spiegare, Cora si girò verso il
fratello.
“Quindi,
Derek, mi vuoi spiegare perché diavolo non hai
allenato Stiles?”domandò con voce sarcastica e
anche un po’ alterata.
“..
la cosa non ti interessa…”
“DEREK!!E’
un membro del branco, che tu lo voglia o no,
DOVEVA essere allenato!!”
“Non
potevo, ok?!?!Non potevo averlo così vicino ed
allenarlo! Non so quanto avrei resistito, contenta?!”esplose
alla fine il lupo.
“Resistere
a cosa?”mormorò Scott perplesso.
“Dal
saltargli addosso, genio.”rispose Jackson, mentre
i fratelli continuavano a discutere.
“Non
importa Der! Stiles ha il diritto di sapersi
proteggere!”
“Appunto!!!!”
A
quella risposta Cora sbarrò gli occhi, così come
altri nel branco.
“Non
lo volevi allenare perché
così…”
“Perchè
cosi, sapendo come difendersi , sarebbe
diventato ancora più avventato.”andò
avanti Erika. “Cercavi di proteggerlo.”
“E
magari anche perché così non avrebbe
più avuto bisogno
di te per essere salvato.”concluse Lydia, illuminando tutti
quelli che non ci
erano arrivati.
“Ok,
lui ha una motivazione, per quanto idiota possa
essere… ma voi? Perché
diavolo a nessuno
è venuto in mente di insegnarli a combattere o magari usare
un arma? Noi lupi
abbiamo artigli, zanne e forza fisica, Lydia la sua voce e Allison il suo
arco… perché nessuno ha
pensato a Stiles?”le parole della Hale facevano male come
rasoi.
“Scommetto
che ti ha chiesto anche di allenarlo contro
i lupi, vero Scott?”
Ennesima
doccia gelata per il Messicano.
Si,
effettivamente l’amico gli aveva chiesto di
aiutarlo ma Scott non era mai riuscito a trovare il tempo… e
forse un po’ pure
lui cercava di proteggerlo, inconsciamente.
Ma
avrebbero dovuto sapere che l’umano riusciva ad
avere sempre quello che vuole… e lo aveva fatto, sicuramente
il branco di Will
non lo aveva aiutato solo con il Lacross, non avendo visto come si
muoveva in
campo.
“Bé
ragazzi miei, posso capire benissimo allora perché
se ne sia andato. Dovremo darci parecchio da fare, se ce lo vogliamo
riprendere.”
Tutto
il branco ancora una volta capiva solo in quel
momento quanto avessero sbagliato con l’amico, dovevano
rimediare!
La Tana della Lupacchiotta
Lo so, lo so.... sono in
ritardo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Scusate!!!!Ma proprio ieri non ho
avuto modo di aggiornare!!
Chiedo venia!!!
Innanzi tutto, ringrazio chiunque
abbia commentato, letto, inserito in preferite/ricordate/ lette... vi
adoro!!
Allora vi sono piaciuti gli
allenamenti?
Cosa ne pensate dei progressi del
nostro tesorucio?! *_*
E la spigazione di Cora?
Ora c'è da vedere se dopo
le sue parole cambierà qualcosa.... ;)
Bacioni a tutti!!!!
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Capitolo 6 *** Allenamenti 2 ***
Allenamenti 2
Dopo la sfuriata di Cora, i ragazzi si erano messi un po’ a pensare… dovevano riavvicinarsi a Stiles, se volevano primo capire come loro interagissero con l’umano… come lo trattavano insomma, e secondo trovare un modo per farsi perdonare
Un buon modo era proprio andare ad allenarsi con loro ed era saltato fuori che il giorno prima anche Will aveva contattato il cugino per fargli la stessa proposta che i suoi beta avevano fatto a Scott; allenarsi insieme sarebbe stata una bella esperienza per tutti, i lupi avrebbero dovuto scontrarsi con qualcuno di cui non conoscevano le mosse e ciò li avrebbe portati ad impegnarsi maggiormente.
Sarebbe stato anche un modo per osservare Stiles, era ormai ovvio che William lo avesse allenato e tutti erano curiosi di scoprire il suo modo di combattere.
Perciò dopo un paio di giorni, avvisando il capobranco biondo, finita la scuola andarono alla piccola radura che Will aveva occupato per gli allenamenti quotidiani.
Erano vicini al Belvedere e, dopo aver lasciato le macchine, si inoltrarono nel folto della vegetazione, dirigendosi verso lo spiazzo che era stato indicato a Derek, a diversi chilometri dalla zona frequentata dagli umani.
Erano tutti abbastanza elettrizzati , discutendo su cosa aspettarsi (“Secondo te ci salteranno subito addosso?”) e soprattutto cosa aspettarsi da Stiles (“Avanti, gli avranno messo in mano un taser C2, non è che sappia sparare!”).
Dopo un centinaio di metri spesi in chiacchiere e congetture, sentirono un rumore che, purtroppo, conoscevano anche troppo bene.
Uno sparo.
Qualcuno stava sparando!
In un secondo i lupi presero a correre, seguiti dalla cacciatrice e dalla Banshee.
Arrivarono i fretta sul luogo deve sentivano partire gli spari, era la radura descritta da Will!
Scott era terrorizzato, c’era suo fratello lì!! Non avrebbe permesso a nessuno di fargli del male, non gli interessava se era arrabbiato con lui!
Tirando fuori zanne ed artigli, il branco si preparò ad attaccare il nemico che stava attaccando il secondo branco.
Solo Cora e Lydia si erano rese conto che, per quanto serrati, gli spari erano calmi, cadenzati… più simili a spari in un poligono, rispetto a quelli in una sparatoria.
Non si sentivano urla o ringhi e la pistola che sparava era solo una, perciò le ragazze si rilassarono leggermente,pur continuando a correre.
Quando arrivò, tutto il branco si ritrovò davanti ad un scena incredibile.
Derek e Scott, i primi ad essere giunti sul luogo, erano fermi, come paralizzati, al margine dello spiazzo.
Il branco di Moon Beach era ai margini della radura, come quello di Beacon Hills d'altronde, ma non sembravano preoccupati, anzi studiavano la scena con blando interesse, come se avessero già visto quelle sequenze .
“Cosa dicevi Jackson?” chiese sarcastica la sua ragazza, ammirando Stiles.
Una Stiles al centro dello spiazzo, jeans chiari stretti, una maglia verde smeraldo (*coincidenza? Io non credo :P*), il sole che lo illuminava mentre si spostava per tutto il perimetro velocemente; uno Stiles che mentre si spostava, in diverse posizioni e con scatti veloci, puntava i bersagli sparsi per la radura e sparava.
Ogni volta una parte del bersaglio veniva distrutta.
Ogni volta un ipotetico nemico sarebbe stato ucciso, o per lo meno colpito.
“Spiegatemi perché diavolo non abbiamo addestrato Stiles prima!!Dio, ha una mira da cecchino!!Tra lui ed Allison, ci saremmo evitati un po’ di casini!”esclamò Erica, pensando al ex-militare pazzo che, durante l’assenza di Stile, li aveva presi di mira e aveva cercato di farli fuori tutti. Se ci fosse stato Stiles, allenato come in quel momento, un proiettile e lo avrebbero sistemato.
Derek era completamente ammaliato da quella vista; aveva sempre considerato Stiles un tipo da dietro le quinte, quello che ideava i piani e poi lasciava al branco l’azione… che poi, inconsciamente o meno, non lo volesse allenare per evitare che si cacciasse nei guai più del solito, quello era un altro discorso.
Fece un passo in avanti, come ad avvicinarsi al compagno, ed uscì definitivamente dalla protezione degli alberi, finendo di fatto al fianco di un bersaglio; spostandosi però aveva pestato un ramo, che produsse un leggero “Crach!” che portò tutti i lupi a girarsi verso di lui.
Insieme a loro però anche Stiles, che stava per sparare, si girò a quel suono inaspettato - non si era accorto dell’arrivo dei ragazzi-; era tutta l’estate che si allenava con la pistola, perciò era abituato a maneggiarla ma non abbastanza da non sparare all’improvviso per colpa di un rumore stano, non quando si aspettava il silenzio totale, a parte i rumori della natura; perciò si girò in direzione del rumore e sparò.
Il silenzio calò sulla piccola radura; Scott era scattato al fianco del suo Capobranco, che comunque era illeso, mentre Will e i suoi Beta chiedevano a Stiles se andasse tutto bene, vedendo la sua immobilità e gli occhi sbarrati che, per la prima volta da quando era tornato a casa, erano fissi su Derek in modo duraturo e non accennavano a staccarsi, anche se, se prima emanavano solo preoccupazione, ora erano un misto tra essa e rabbia.
“Derek!! Dico sei impazzito? Sei un lupo e non ti ricordi di non fare rumore se qualcuno ha una pistola in mano?! Dio, potevo centrarti!! I proiettili sono a salve, ma se fossero stati caricati con strozzalupo?! Sei il solito Sourwolf idiota!!”prese ad inveire l’umano contro l’altro, avvicinandosi velocemente a lui.
Il “Suorwolf idiota” intanto non spiaccicava verbo, grato di poter sentire quella ramanzina, dio quanto gli era mancata quella voce!! Ed era anche ovvia la preoccupazione del suo ragazzino, perché Stiles era SUO, SUO e non di Will e presto se lo sarebbe ripreso, fosse l’ultima cosa che avrebbe fatto.
Il ragazzo intanto, continuando ad dargli del cretino incosciente, senza rendersene conto, aveva preso ad accarezzare il viso di Derek, per controllare di non averlo effettivamente colpito, visto che il bersaglio, che comunque Stiles aveva centrato era all’altezza della sua faccia.
Sentendo il calore della mano dell’umano Derek la coprì con la propria, intrappolandola contro il suo viso.
“Stiles, basta calmati; non mi hai colpito tranquillo!”cercò di calmarlo lui, per quanto fosse felice di quella preoccupazione, non voleva che Stiles si sentisse in colpa o cose del genere.
Ascoltando quelle parole e rendendosi conto dei gesti che entrambi avevano compiuto, Stiles si staccò da lui di colpo, arrossendo, mentre Derek faceva un sorriso quasi invisibile.
“Allora, che ne dite se ora cominciamo il nostro allenamento?!”domandò Will come se nulla fosse.
Ciò lasciò un po’ interdette le ragazze del branco di Derek, (che ovviamente erano le sole ad essersi accorte della cosa; il comportamento del Capobranco biondo era un po’ strano, possibile che non gli avesse dato il minimo fastidio il comportamento tra Stiles e Derek?
Prima si guardarono tra loro, mentre un piccolo dubbio sorgeva, una speranza, poi Cora, Lydia, Allison ed Erica si girarono verso Stiles,che ora era affianco a Will e mentre lo facevano, notarono Tyler che le osservava con un sorrisino saputo; prima d’ andare dal suo Alpha, Tyler si avvicinò a loro e piano piano, facendo in modo che sentissero solo le ragazze, chiese: “Qualcosa non va?” in un modo che non fece altro che aumentare i loro dubbi.
*
A fine giornata i due branchi si divisero, stanchi dall’allenamento e ancora un po’ scossi e nervosi da ciò che era successo poco prima tra i due Alpha.
*
Dopo l’inizio leggermente agitato, si misero tutti in cerchio; i lupi locali guardavano Derek per ricevere istruzioni, mentre lui guardava il cugino, aspettando che dicesse qualcosa sul tipo di allenamento che voleva fare.
Will però a sua volta stava guardando Stiles.
Proprio quest’ultimo prese parola.
“Allora lupetti, Will mi ha dato carta bianca per oggi, perciò ho pensato di dividervi in due squadre da quattro membri ciascuna, tre beta di Derek e uno di Will.
A voi la scelta dei compagni ovviamente… o meglio ai vostri Alpha, che conoscono i vostri punti deboli e quelli di forza e perciò vi sapranno bilanciare bene.
Avrete 5 minuti per conoscere con chi state combattendo e poi sarà una specie di… squadra contro squadra diciamo. Gli Alpha non potranno intervenire, dovranno solo osservare.”
Finita la spiegazione, il ragazzo si girò verso Derek, un po’ dubbioso:” A te… a te sta bene Derek?”
Sentire il suo nome uscire da quella bocca fece scendere un brivido lungo la schiena del moro, mentre rispondeva in modo affermativo.
“Benissimo Stiles; allora se permetti inizio io: Scott sarà il capitano, diciamo.”
Mentre l’Hale parlava, il messicano si mise da parte osservando gli altri beta.
“Visto che tu hai nominato uno dei tuoi come capitano, per l’altra squadra scelgo uno dei miei… Dy. E Ty ovviamente starà con Scott ”
“Ok, allora Isaac starà con Dylan, insieme a Jackson ed Erica, mentre Boyd e Cora con Scott.”
Mentre venivano nominati, i ragazzi si spostarono verso la propria squadra.
“Bene! Ora avete i 5 minuti di tempo per parlare e poi si inizia!” esclamò elettrizzato Stiles.
“Aspetta, e voi cosa fate?”domandò subito Derek, curioso di sapere cosa avrebbero fatto gli altri tre membri del SUO branco (si a Derek piace dire e pensare la parola suo in qualsiasi contesto che riguardi l’umano, rafforza il fatto che è SUO, appunto, e tante grazie!)
Stiles si girò verso di lui e spiegò semplicemente : “Bé non ci possiamo certo sparare o lanciare frecce uno contro l’altro, perciò ho pensato di fare un po’ di lezione teorico-pratica; mi piacerebbe imparare a tirar con la balestra e visto che Allison è capace di usarla vorrei che mi insegnasse. Per lei e Lydia ho portato un po’ di armi che potrebbero imparare ad usare… non sempre si ha il necessario per preparare una molotov.” disse sarcastico, facendo un piccolo occhiolino alla biondo-fragola, che sorrise di rimando.
In poco tempo si divisero: lupi da una parte e cacciatori (perché dai, è ovvio che ormai Stiles sia diventato un cacciatore che sta dalla parte dei lupi XD) e Banshee dall’altra.
Mentre i beta iniziavano il ^combattimento a squadre^, Stiles, Allison e Lydia si spostarono in un altro punto dl bosco, non tanto lontano rispetto alla radura dei lupi, per non rischiare di ferirli con le armi
“Allora, io come ho già detto vorrei imparare ad usare una balestra.”disse il ragazzo.
“Non c’è problema, ti posso insegnare benissimo.” garantì Allison mentre prese in mano una frusta, interessata.
“La sai usare?” chiese Lydia.
“Si…”iniziò titubante, come se non sapesse se dovesse parlare o no”… mio padre quest’estate è venuto a trovarmi e mi ha portato qualche giorno in un centro di… addestramento, diciamo… è li che ho imparato a sparare ed usare queste armi.”spiegò, indicando le varie pistole, pugnali, fruste.
Visto che Stiles aveva risposto a quella domanda abbastanza tranquillamente, la Banshee provò ad indagare un po’.
“ Stiles… perché ti sei nascosto da noi tutta l’estate? Si certo eri arrabbiato e avevi ragione, ma davvero non vuoi più far parte del branco?”chiese, mentre Allison tratteneva il respiro; era un azzardo, era la prima volta che parlava con loro senza il sarcasmo cattivo che gli aveva riservato in quegli ultimi giorni.
“Lydia… si, era necessario. A me e a voi. A me per farmi capire che non sono inutile… e a voi perché dovevate capire che non sono un giocattolino buono solo a ideare piani per poi essere trattato come una nullità.”disse secco il ragazzo.
Le due ragazze erano sconvolte.
“Oddio, Stiles… no, no! Non abbiamo mai pensato una cose del genere.”dissero subito le due ragazze, con le lacrime agli occhi.
“Lydia, Allison, vi prego, non piangete. Può sembrare che io sia ancora arrabbiato con voi, non è così ma…”riprendendo a parlare più tranquillamente.
“Allora torna con noi!”
“… ma ora il mio branco è quello di Will. Tu sei il cervello e Allison la cacciatrice… non servirei a molto a Derek.”
Le ragazze si resero conto che Stiles era davvero convinto che non sarebbe servito a nulla nel Branco Hale e conoscendolo non sarebbe servito insistere. Erano convinte che il cacciatore tenesse ancora a tutti loro ma che non tornava per fare un favore a quel testone del loro Capobranco.
“Se è questa la tua decisione, Stiles, non possiamo fare altro che accettarla; ma sappi che non potrai mai essere sostituito nel Pack, manchi a tutti, a Scott…e a Derek; specialmente a Derek.”
Le parole di Lydia lasciarono Allison stupita- come poteva accettare così che Stiles non tornasse?!- ma mentre stava per protestare si accorse dello sguardo di monito che le stava lanciando l’amica… lo aveva fatto apposta! Allora molto casualmente si girò verso il ragazzo ed entrambe si accorsero degli occhi leggermente spalancati e del lieve rossore sulle guance.
Quella reazione non poteva essere imputata al Branco o a Scott, nonostante tutto doveva sapere che a loro sarebbe mancato e per quanto riguardava il Messicano sarebbe stato assurdo pensare altrimenti.
Lydia era convinta che Stiles avesse reagito a quel modo unicamente per Derek, specialmente dopo la reazione avuta quando aveva quasi colpito l’Hale; non vai quasi in panico e non arrossisci per qualcuno di cui non ti importa nulla.
Senza più menzionare l’argomento, le ragazze si avvicinarono alle armi.
“Allora Stilinski, facci vedere cosa hai imparato!!”esclamo Allison, facendo l’occhiolino allo compagna, vedendo Stiles ritornare alle realtà solo allora.
“Eh??Ah!Si…allora…ora io preparo qualche bersaglio e con le armi che avete scelto dovete cercare di fare centro…o almeno avvicinarvi il più possibile...”prese a spiegare il cacciatore, iniziando con Lydia, mostrandole come lanciare la coppia di coltelli da lei scelti. Finito con la rossa, passò alla mora, che aveva tra le mani la lunga frusta. Prima di posizionarsi davanti ai bersagli, Allison spiegò a Stiles come funzionasse la balestra; finita la parte di spiegazioni, tutti e tre si concentrarono nei loro compiti.
*
Dopo un’ora e mezza circa di allenamento, gli umani si accorsero che i ringhi dei lupi si erano improvvisamente fermati, lasciandone solo due, i più potenti, Derek e Will ovviamente, che ancora inondavano la radura e in sottofondo le grida dei beta che cercavano di fermali.
Stiles, Lydia e Allison corsero subito alla radura e ciò che videro gli fece spalancare gli occhi. I due Alpha stavano combattendo uno contro l’altro, ma era evidente che non fosse un allenamento, combattevano per ferirsi.
“Che diavolo sta succedendo?!”chiese il cacciatore a Scott e Dylan, i due più vicino a lui.
“Una mezz’ora fa hanno deciso di unirsi anche loro allo scontro, dicendo che ci stavamo comportando bene ed era ora di complicare la situazione; volevano vedere come avremmo gestito il fatto di avere due alfa in combattimento tra di noi.
Stava andando tutto bene, per quanto queste cose possano andare bene, ma poi qualche minuto fa i ringhi sono diventati più forte e hanno cominciato a ferirsi sul serio.” spiegò Scott, mentre con gli altri osservavano preoccupati le ferite che i due Hale riportavano, ancora non guarivano.
“Si sono attaccati senza un motivo?”Stiles era preoccupato e arrabbiato… doveva essere un allenamento, non un tentativo di ammazzarsi tra cugini!!
“Io ho visto che subito prima che Derek attaccasse Will, lui gli ha detto qualcosa…non so cosa, non ho sentito, ma data la reazione di Derek, ho paura fosse una battuta poco felice sulla situazione.”
Dy e Stiles si guardarono con sguardi consapevoli… le cose non dovevano andare in quel modo; è vero che Will doveva provocare Derek, ma Stiles aveva paura che la situazione gli fosse sfuggita di mano.
Dato che i richiami dei beta non avevano sortito alcun effetto, Stiles tirò fuori la pistola (che non aveva mai lasciato) e sparò in aria. Il risultato fu quello di fermare, finalmente, i due ragazzi.
Tutti si girarono verso il cacciatore, che aveva uno sguardo talmente incazzato da far preoccupare tutti e Will, in particolare, capì di aver esagerato quando intercettò l’occhiataccia che gli inviò Stiles.
Lasciando nuovamente stupiti i lupi di Beacon Hills e soprattutto Derek, Stiles non degnò di molte attenzioni il suo Alpha e si concentrò su di lui.
“Stai bene?” chiese, nella sua voce presente una preoccupazione che lasciò tutti stupiti… tutti tranne Allison e Lydia, che si lanciarono uno sguardo saputo; neanche i beta di Will si scomposero più di tanto, ma nuovamente nessuno tranne le due ragazze ci fece caso.
“Io… si, sto bene Stiles.”
“Si può sapere che vi è preso? Doveva essere un allenamento!! E proprio voi che siete gli Alpha date i numeri?!”
“Mi dispiace, Stiles. E’ colpa mia.” disse l’Alpha biondo, senza però specificare cosa avesse detto; Stiles gli lanciò una seconda occhiataccia mentre il biondo gli faceva un sorrisino indisponente, tanto sapeva che lo avrebbe torchiato e si sarebbe incazzato… o se si sarebbe incazzato quando alla scoperta delle parole di Will.
Nonostante il cugino si fosse preso la colpa, Derek decise di prendersi le sue responsabilità e dimostrare a Stiles che era uomo abbastanza da non farsi coprire dal cugino.
“Ho sbagliato anche io, Stiles. Non dovevo scattare in quel modo.”
Stiles continuò a guardare male i due Alpha ancora qualche secondo, per poi sospirare rassegnato.
“Ok, basta…”disse passandosi una mano tra i capelli”…è inutile discuterne ormai; il danno è fatto. La prossima volta magari cercate di non dare i numeri però.” li avvisò per l’ultima volta il ragazzo.
Non tentarono nemmeno di riprendere gli allenamenti, stanchi e nervosi com’erano tutti quanti e poco dopo si salutarono. Mentre si allontanavano le ragazze del branco di Derek notarono che Will e il cacciatore avevano preso a discutere sotto voce.
*
Dopo la doccia, Allison, Cora ed Erica si riunirono a casa Martin per parlare della giornata.
“…mi state dicendo che Stiles è rimasto imbambolato quando gli avete detto che a mio fratello manca averlo in torno?”
“Esatto Cora! E’ arrossito ed ha strabuzzato gli occhi… non arrossisci se non te ne frega nulla!!!”
“Quindi dici che gli piace, Lyds?”
“Stiles ha sempre tenuto a Derek…”confermò Erica”.. tutte le loro legate erano sempre per lo stesso motivo; vogliono proteggersi a vicenda, solo che Derek lo fa cercando di tenerlo in casa e Stiles vuole essere in mezzo alla mischia per tenerlo, e tenerci, d’occhio.”
“E la reazione di Stiles quando lo ha quasi colpito? Stava quasi andando in panico!” esclamò Allison.
“Anche quando ha fermato Derek e William si è preoccupato di Derek e non di quello che dice di essere il suo ragazzo ed Alpha.” ponderò Cora
“E il comportamento dei Beta? Non hanno fatto una piega a vedere Stiles vicino a Derek.” ragionò Allison.
“ A me a questo punto sorge il dubbio che ci sia qualcosa sotto… è troppo strana questa situazione. Dobbiamo indagare… e forse so da chi andare…” concluse Lydia, ricordando la battuta di Tyler.
Prima di andare a dormire le quattro presero una decisione… dovevano interrogare la Beta di Will.
La Tana della Lupacchiotta
Si sono proprio io!!!Sono viva!!!
Finalmente sono riuscita a scrivere!! (Sono scioccata quanto voi, non ci speravo più!!)
Chiedo veramente scusa per il tempo infinito che ci ho messo ad aggiornare, ed ammetto di non sapere quando aggiornerò nuovamente, dato che non ho capitoli pronti, ma prometto di farlo il prima possibile; ora che ho finalmente pubblicato questo capitolo spero di riprendere a scrivere, RL permettendo.
Vi avviso che ho riletto solo una volta, quindi potrebbero esserci errori, ma ero troppo felice per non pubblicare stasera!!
Perciò… fatemi sapere!!!
Vi voglio bene!! |
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Capitolo 7 *** Prime rivelazioni ***
Note: Questo capitolo è dedicato ad Akune_Niives, che ha accettato di farmi da beta e mi ha aiutato a sistemare il casino che ho in testa.
Grazie tesoro!!!!
Stiles era incazzato nero.
Dio, se lo era!! Ok... Era vero che con Will avevano un piano preciso, ma non aveva mai voluto che i due Alpha arrivassero alle mani… Nonostante tutto, non voleva che qualcuno si facesse male.
Il giorno prima si era fatto lasciare a casa, non aveva nessuna voglia d’avere qualcuno tra le scatole e voleva provare a sbollire ma, dato che il mattino dopo era nelle stesse condizioni, dopo aver salutato il padre, si diresse al piccolo appartamento affittato dal branco di Moon Beach.
A passo di carica, entrò nell’appartamento chiamando a gran voce l’Alpha.
“Stiles, perché gridi?” chiese Tyler con un cornetto in bocca.
“Voglio parlare con quel cretino del vostro Alpha!!Dov’è l’idiota??”
“Noto che ti sei alzato in ottimo stato.” constatò sarcasticamente Dylan.
“Oh si, sono un bijou proprio!”
“Perché mi vuoi uccidere, stamattina?”
Sentendo la voce dell’Alpha, tutti si girarono verso la porta del bagno, dalla quale era appena sbucato il bel biondo coperto solo da dei fin troppo aderenti jeans neri e i capelli, ancora scarmigliati e bagnati, dimostravano che fosse uscito da poco dalla doccia.
Stiles diede appena un’occhiata a tutto quel ben di Dio, ormai abituato a quella vista.. O forse perché non gli facesse poi molto effetto (XD).
“Perché ti voglio uccidere dici?? Mah, non saprei… forse perché mi allontano per poco e, invece di fare un allenamento, ti ritrovo ad attaccare un altro Alpha. Tuo cugino!! Dovevi capire cosa pensasse Derek di questa situazione, non esasperarlo fino a farti attaccare!!”
“Ma ver…“
“Non ci provare Will!! Dy ha detto che hai sussurrato qualcosa a Derek e subito dopo lui ti ha attaccato! E’ ovvio che ciò che hai detto lo ha fatto uscire di testa!! Ora tu mi dici che cazzo hai fatto!!” Stiles era il punto di esplodere , guardava Will come fosse una preda!
Dylan e Tyler osservavano la scena in silenzio.
“Ok, ok calmati. Potrei avergli detto che è stato un cretino a lasciarsi sfuggire uno come te…”
Era ovvio che non fosse finita lì.
Derek era consapevole del fatto di essere stato un idiota e, per quanto gli desse fastidio, non avrebbe attaccato il cugino per quello, non con il rischio di inimicarsi ancora di più Stiles.
“E poi…?”chiese subito il cacciatore.
“… e potrei aver fatto una piccola battuta sul fatto che un paio delle tue esperienze le avessi fatte con me… parecchie delle tue prime esperienze, in effetti…”
“COSA HAI DETTO???!!!!”
Mentre Dy cercava di trattenere le risate, Tyler guardava male il Compagno e l’Alpha.
“Oh, andiamo Stiles.. Non è poi così grave…”
“Non è così grave???? Hai detto a Derek che mi hai scopato!!!”
“Beh, potresti essere stato tu a scopare me…”
”Si certo, come se Derek potesse pensare una cosa del genere.”
Disse Dylan.
“Grazie della fiducia.”
“Scusa fratello”
Stiles era passato dall’incazzatura potente all’essere parecchio triste e la cosa era chiara a tutti. Mentre il ragazzo usciva di casa senza dire una parola e con lo sguardo basso, i due ragazzi cominciarono a capire di aver fatto un piccolo danno e provarono a seguire il castano, ma vennero subito bloccati.
“Non osate muovervi, avete fatto abbastanza casini per oggi.. Vado io a vedere come sta.” li ammonì l’unica donna presente del branco, prima di correre dietro all’amico.
Alpha e Beta si guardarono e sospirarono.. Potevano solo aspettare.
*
Uscito dall’appartamento dei lupi, Stiles cominciò a camminare.. Non riusciva a credere che Will avesse detto quelle cose.
Dopo poco si sentì chiamare.
“Stiles…Stiles!”
Girandosi si accorse di Ty, che cercava di attirare la sua attenzione.. Gli era andata dietro, ero ovvio.
Rallentò il passo e aspettò che lo raggiungesse, poi insieme si diressero al piccolo parco cittadino.
Dopo un buon quarto d’ora, Tyler decise di parlare.
“So che non è una giustificazione, ma non si è reso conto di cosa stesse dicendo.”
“Non si reso conto, dici? Cavoli Ty, sa benissimo quello che provo per lui e che fa? Va a dirgli che siamo stati insieme! E’ praticamente un suicidio per me!!! ”
“Ma tesoro… era quello che avevate deciso di far credere… Non capisco… Sai, le parole di Will lo potrebbero svegliare…”
“O potrebbe decidere che non ne valgo più la pena! Insomma, almeno fosse vero!!! ”
“Ahh…”
Ty ora capiva qual’era la paura di Stiles… Molti Alpha sceglievano i propri Compagni anche assicurandosi che fossero vergini e, purtroppo, a volte rinunciavano se i Compagni non erano puri. Stiles ovviamente aveva paura che, se anche l’Alpha moro potesse provare qualcosa per lui, avrebbe rinunciato ancora prima di provarci dopo le parole del biondo.
“Stiles… Capisco la tua paura… Ma ho visto come ti guarda Derek e ho visto la sua reazione… Non rinuncerà così facilmente.”
“ Lo spero Ty, lo spero…”
E mentre i due amici ci sdraiavano sul prato per riposare, qualcuno si allontanava quatto quatto.
Quando fu sicura di essere abbastanza lontana, Erika prese il telefono e inoltrò la chiamata alle altre ragazze del Branco.
“Ragazze, riunione d’emergenza… Ho grosse novità!!”
La Tana della Lupacchiotta
Sorpresa!!!!!!!!Che ne pensate?? Un capitolo come regalo di Natale fa sempre piacere, no?? J J
Allora, come vedete in questo capitolo ci cominciano ad intravedere qualche indizio, anche se qualcuno aveva già cominciato a capire…XDXD
Fatemi sapere comunque che ne pensate.
Intanto auguro Buon Natale e Felice anno nuovo a tutti!!!
P.s. Ringrazio tutte le persone che mi seguono!!!!Vi adoro!!!
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Capitolo 8 *** Il Piano ***
La Tana della Lupacchiotta
*Si sporge da dietro un muro alzando bandiera bianca*
Ehm... salve... vi ricordate ancora di me? *ti hanno abbandonata tutti visto che sei sparita per quasi 6 mesi!**zitta tu*
Si bè, sono stata orribile effettivamente O_O . Metterci una vita a trovare l'ispirazione per il capitolo nuovo è veramente orribile, ma giuro che non è colpa mia!! è colpa della mia testa che non ne voleva sapere di collaborare e farmi scrivere.
Spero che questo capitolo vi piaccia, finalmente si capisce cosa sta succedendo!! Anche se alcuni di voi già ci evevano preso.
Siamo al punto di... svolta diciamo. Le ragazze si sono unite e aiuteranno il nostro adorato cacciatore a prendersi il suo lupacchiotto. *_*
Ok fatemi sapere cosa ne pensate, sperando che qualcuno ancora segua la storia ;)
Vi lascio alla lettura, baciiiii!!!!!
P.s. Il capitolo è dedicato a tutti voi, ma in particolar modo a Miss Dunbar, che domenica ha fatto gli anni, un pò in ritardo ma ecco il tuo regalo tesoro!!!!; e a DarkStar che mi minacciava spesso, ma visto che le minaccie con me non funzionano, mi ha promesso una notte con il suo ragazzo quindi ora... VOGLIO DEREK!!!!
*Questa frase credo di averla presa da qualche ff, anche se non ricordo esattasmente quale; se qualcuno la riconosce mi faccia un fischio così ringrazio l'autrice ;)
Il Piano
“Allora, cos’è tutta questa agitazione?” chiese Lydia mentre apriva la porta per far entrare la bionda.
“Andiamo in camera tua; le altre sono arrivate? Così parlo solo una volta.” disse semplicemente Erica, salendo con l’amica al piano superiore della villetta.
Appena entrarono, Erica si servì di un bicchiere di succo dalla caraffa sulla scrivania (Lydia era sempre un’ospite impeccabile) e si sedette a terra.
“Allora?” le ragazze erano sempre più curiose.
“Stiles sta giocando con Derek.” disse, sganciando la bomba.
Allison e Cora lanciarono un piccolo urletto, mentre Lydia esclamava: ”Lo sapevo!”
Una volta che si furono tutte calmate, la bionda riprese a parlare.
“Stavo venendo qui quando ho visto Stiles camminare a passo sostenuto con una faccia mezza sconvolta e dietro di lui la ragazza del suo nuovo Branco…”
“Tyler.” ricordò subito la biondo-fragola.
“Esatto! Per farla breve, lei lo ha raggiunto e si sono diretti al parco. Io… semplicemente li ho seguiti. Stiles aveva davvero una brutta cera, volevo capire cosa stesse succedendo e...”
“Stiles sta bene? E’ malato?” chiese subito Allison.
“Si si, sta bene fisicamente, ma…”
“Che vuol dire che sta bene fisicamente?” si intromise subito Cora; quello era il compagno di suo fratello e se Will gli stava facendo qualcosa, avrebbe sicuramente ucciso il cugino!
“Se mi lasciaste parlare!” esclamò Erica
Lupa e cacciatrice si acquietarono e la bionda riprese.
“Li ho seguiti e mi sono avvicinata abbastanza per sentire chiaramente cosa dicevano, senza che Stiles se ne accorgesse.” Prendendo un bel respiro, Erica prese a spiegare: “ Da quanto ho capito, Stiles oggi ha fatto una scenata a William, immagino per quello che è successo ieri. Will deve aver detto qualcosa a Derek, credo il motivo per cui sono venuti alle mani.”
“Erica, per l’amore del cielo, vieni al dunque!” esclamò Lydia.
“Stiles e Will stanno facendo finta di stare insieme; Will ha detto a Derek che hanno fatto sesso. Stiles ora ha paura che, se anche Derek provasse qualcosa per lui, potrebbe pensare che non valga più la pena provarci. Tyler lo ha rassicurato ma Stiles non era convinto. Però non ho capito tutta questa paura. ”
“A questo posso rispondere io.”
Le due lupe presero a ringhiare, girandosi verso la finestra della stanza, mentre Allison e Lydia tirarono fuori le loro armi, che ormai si portavano sempre dietro per ogni evenienza.
Tyler alzò subito le mani per far vedere che non aveva nulla con sé (come se servisse, con quegli artigli che si ritrovava).
“Che diavolo ci fai qui? Perché non ti abbiamo sentito arrivare?” chiese subito Cora, nervosa per non aver percepito per tempo l’arrivo dell’altra lupa.
“Non mi avete sentita arrivare perché ho coperto il mio odore come ha fatto Stiles il primo giorno di scuola, in più eravate prese dalla conversazione. Sono qui perché voglio aiutarvi. La situazione deve essere sbloccata. Quei due testoni non stanno andando da nessuna parte e da sola non posso fare molto per aiutarli. Mi sembra di aver capito, però, che voi state iniziando a capire qualcosa, quindi… eccomi qui.” spiegò semplicemente la mora, rimanendo però in bilico sul davanzale.
Le quattro ragazze si guardarono tra di loro e, dopo l’approvazione di tutte, Lydia invitò Tyler ad entrare.
“Allora, spiegaci cosa sta succedendo.” Lydia era molto curiosa.
“Allora…” iniziò la nuova arrivata “… non so quanto sapete delle usanze mannare o quanto Cora vi abbia spiegato, ma il fatto è questo. Nelle antiche leggende o comunque nella tradizione, il Compagno di un lupo, specialmente se Alpha, deve essere puro per una questione di sicurezza e possesso che non ho mai capito bene. Ora, Will ieri ha fatto intendere a Derek che lui e Stiles hanno avuto dei rapporti; non ha specificato cosa hanno fatto, ma comunque gli ha messo la pulce nell’orecchio.”
Le ragazze pendevano dalle labbra della quinta ragazza.
“Ovviamente, al giorno d’oggi è difficile trovare dei puri a 17 anni specie se maschi, quindi quella particolare regola è caduta in disuso ma Stiles mi ha spiegato che Derek è un ragazzo molto tradizionalista, perciò ha paura che, se anche Derek provasse qualcosa per lui, dopo aver saputo che è stato con Will, lo allontanerebbe.”
Alla fine della spiegazione cadde un silenzio meditabondo.
“Ma Stiles non è stato davvero con il biondo vero? Al parco ho sentito che negava questa cosa.”
“No, non sono mai stati insieme, a parte quel bacio il primo giorno di scuola.”
Nuovamente si fece silenzio nella stanza, mentre le ragazze ragionavano, chi sulle informazioni ricevute, chi sulle reazioni delle altre.
“Ci spieghi cosa è successo quest’estate? Io vi ho ritrovato a luglio, perciò non conosco Stiles ma il Branco mi ha raccontato chi è e cosa è successo. Eravate tutti depressi, Derek e Scott i primi.” chiese Cora, guardando prima le sue amiche e dopo Tyler.
“Stiles è arrivato a Moon Beach all’inizio delle vacanze ma nessuno di noi lupi ha fatto più di tanto caso a lui. Siamo un branco molto tranquillo, cerchiamo di non creare problemi alla comunità, anzi cerchiamo di proteggerla senza farci notare, stando lontani dai problemi sovrannaturali come so che fate anche voi.. Anche se Beacon Hills sembra una calamita per certe cose!” esclamò sorridendo la mora, facendo annuire le altre.
“Fatto sta che un giorno, in spiaggia Stiles è caduto addosso a Will e ha sentito su di lui l’odore di molti lupi, l’odore del vostro branco.”
“Tipico di Stiles, fare danni senza nemmeno sapere come.” disse Lydia, immaginando la scena.
“Vero, è un pasticcione.. Ma quella volta la colpa non fu sua, è stata mia.” spiegò Ty con tono contrito.
“Che è successo?” domandò Allison.
“Ho cercato di attaccarlo in versione Beta.” mormorò, aspettandosi una reazione non delle migliori.. E infatti le lupe ripresero a ringhiare mentre Lydia cercava di fulminarla con gli occhi.
Solo Allison era più tranquilla e, nonostante fosse preoccupata per il suo amico, riuscì a calmare le compagne.
“Dato che Stiles è vivo e in splendida forma, suppongo che tu non ci sia riuscita.” disse in tono calmo la cacciatrice.
“Grazie al cielo, Will mi stava seguendo per farmi calmare. Avevo litigato con Dylan, per questo avevo perso il controllo. Sentire un odore umano misto a quello di un branco, in quel momento mi ha fatto perdere ancora di più il controllo. Will è riuscito a bloccarmi e a far scappare Stiles.”
“Meno male che quel ragazzo ha una fortuna sfacciata. La dea Luna deve averlo preso sotto la sua ala protettrice visto che corre con i suoi figli.” disse sarcastica Cora.
“Senza dubbio.” confermò Ty, mentre le altre annuivano concordi.
“E poi?” erano tutte curiosissime a quel punto.
“Dopo avermi portata a casa e fatta calmare, Will è andato alla ricerca dell’odore di Stiles per controllare che stesse bene. Quando lo ha trovato, ci ha raccontato che era più sorpreso che lo avesse cercato per assicurarsi della sua salute e non per il fatto di aver incontrato dei lupi mannari. Il giorno dopo lo ha invitato a casa nostra, io volevo assicurarmi personalmente che stesse bene.. E poi ammetto che eravamo curiosi di conoscerlo. Nuovamente, era completamente sorpreso per questi due fatti, ma per nulla di ritrovarsi in mezzo ad un Branco, letteralmente di sconosciuti.”
Allison, Lydia, Cora ed Erica si guardarono con sguardo triste e consapevole, sapevano perché Stiles fosse così per le cose sbagliate.
“Stiles è stato il primo a far parte di questo mondo, insieme a Scott, per via del suo morso, e si è subito adoperato per aiutarlo in tutti i modi; con il tempo è diventato un esperto, sempre in prima linea. Diciamo che ad un certo punto lo abbiamo dato… per scontato. Il comportamento di Derek poi non è mai stato dei migliori con lui e alla fine lui, giustamente, è esploso e se ne è andato.” spiegò Allison.
Tyler annuì a quelle parole: ”Si, ci ha spiegato un po’ di cose che sono successe. A quel punto gli abbiamo proposto di allenarsi con noi e, dopo un po’ di tentennamenti, ha accettato. Da quel momento abbiamo iniziato a vederci tutti i giorni, sia per allenamenti che per divertimento; lo abbiamo aiutato a migliorare sia fisicamente sia con l’utilizzo delle armi, dopo che il padre lo aveva portato con sé per un week-end in un poligono dove si poteva pernottare. Anche se non ne era felice, si era reso conto che suo figlio aveva bisogno di essere in grado di difendersi, specie dopo aver saputo che aveva trovato dei lupi anche in quel paese.”
“E il Lacrosse? Lo avete allenato pure lì, vero?” chiese conferma Erica.
“Si, un giorno i ragazzi stavano parlando di sport ed è uscito che Stiles fosse un giocatore, ma stava sempre in panchina. Marcus, il secondo in comando di Will, che voi non conoscete, si è offerto di allenarlo, visto che era il capitano della sua vecchia squadra al liceo.”
Per l’ennesima volta, le ragazze si sentirono in difetto nei confronti del ragazzo. Erano state davvero delle pessime amiche.
Vedendo le loro facce e, soprattutto, sentendo l’odore di colpa che emanavano, le rassicurò.
“Non vi odia.. Non odia nessuna di voi. Ama troppo il suo Branco per odiarlo.” disse dolcemente “Pensate che quando ha saputo di Cora ha pianto, diceva che finalmente tuo fratello non sarebbe stato più solo.”
“Il suo Branco?”
“Andiamo ragazze! Non avrete mica pensato che Stiles potesse abbandonarvi davvero?! Vuole solo farvela pagare un po' per averlo trattato male e soprattutto farla pagare a Derek.”
“Lo sapevo!!” esclamarono tutte, battendo le mani e facendo danze della vittoria, mentre Tyler rideva.
“Quindi è tutta uno scherzo, sia che lui faccia parte del vostro branco, sia che stia con William.” ragionò Lydia.
“Esatto, è un piano ideato quest’estate per farvi capire che lui è importante e provare a far ingelosire Derek.. Lui non ci ha mai creduto molto a questa parte, ma siamo riuscite a convincerlo. A me e un'altra ragazza del branco, Selene, non convinceva molto ciò che diceva sul comportamento del suo Alpha.. Sembrava uno che lo teneva a distanza per paura… e cosa fa più paura dell’amore?”
“Spiega.” disse semplicemente Cora.
***
Fine estate, Moon Beach
“Stiles, che succede?”
Dopo un’intensa mattinata di allenamenti, Will aveva deciso che avrebbero passato il pomeriggio in spiaggia tutti insieme, compresi i tre amici di Stiles, perché ovviamente Stiles è Stiles e, complici un paio di birre di troppo, aveva detto tutto dei licantropi a Bell, Tom e Matt un paio di settimane dopo aver fatto amicizia con il branco. E, sempre ovviamente, i suoi amici non potevano essere normali esseri umani almeno preoccupati alla notizia della presenza di VERI licantropi in città, nossignore!!
Loro si erano eccitati solo all'idea, avevano preteso di conoscere i ragazzi e alla fine erano entrati a far parte del branco.
In quel momento i ragazzi erano tutti in acqua a giocare mentre le ragazze erano stese sul bagnasciuga.
Stiles poco prima era uscito dall’acqua per dissetarsi ma invece di tornare dagli amici, si era fermato sotto l’ombrellone .
Dopo un po’, Bell lo aveva cercato con lo sguardo e lo aveva trovato a fissare la risacca con sguardo un po’ assente… e anche un po’ triste, a dirla tutta.
Facendolo notare alle amiche, si alzarono per raggiungerlo.
Alla domanda postagli, Stiles si riscosse.
“Niente ragazze, che dovrebbe succedere?”
“Stiles, la puoi dare a bere ai ragazzi ma non a noi. Ci siamo accorte tutte che da qualche giorno la tua mente se ne va da qualche parte. Fatti aiutare, che succede?” richiese Tyler.
Stiles sbuffò, divertito e rassegnato.
“Siete troppo sveglie.”
“Grazie!” esclamarono tutte e Bell aggiunse: “Tu sei il più sveglio, ma non siamo ancora rimbambite.”
“Sia mai!” scherzò il castano.
“Allora, perché quel musetto triste? E’ da qualche giorno che ti adombri all’improvviso.” chiese Selene.
Stavolta il sospiro di Stiles era palesemente triste e pure lievemente preoccupato.
“E’ che….domenica prossima torno a casa…”
“Non sei contento di tornare da tuo padre e dal tuo Branco?”
Le tre ragazze erano perplesse, era parecchio che il bel cacciatore diceva quanto gli mancassero i suoi amici, come mai ora tutto quel nervosismo?
“Ma io sono contento…però… se..” non riusciva a dirlo .
Le ragazze aspettarono rispettose che il loro amico trovasse il coraggio di svelare ciò che tanto lo angustiava, e infatti, poco dopo: “E se non mi volessero più? E se Derek decidesse di non accettarmi più nel branco?”
Stiles era terrorizzato da quell’idea: perdere i suoi amici, perdere Scott, allontanare definitivamente Derek! Non poteva farcela.
Le ragazze erano allibite da quella confessione.
“Stiles, ma che dici?” quasi urlò Selene, attirando l’attenzione dei lupi in acqua.
“Cosa hai fumato in questi giorni per partorire un’assurdità simile?” lo prese in giro l’altra lupa.
“Stiles, tuo padre ha detto chiaramente che ti hanno cercato per giorni dalla tua partenza e che è tutta l’estate che il Branco è sotto tono; perché non ti dovrebbero volere?” chiese in tono dolce Bell, carezzando Stiles sulla schiena per farlo rilassare.
“Allison è una cacciatrice più esperta di me e Lydia ha un cervello sopraffino, non è che io sarei qualcosa di indispensabile. Scott potrebbe fare amicizia con Isaac e diventerà lui il suo migliore amico.”
“Stiles stai dicendo assurdità: tu sei il collante di quel Branco. Non conosciamo Scott, ma sono sicura che non possa resistere senza di te ancora per molto, lo sai anche tu cos’ha detto tuo padre.. Ha continuato a cercarti anche quando gli altri hanno capito che non volevi farti trovare.” lo riprese Selene.
“E, si, Lydia avrà un ottimo cervello ma tu praticamente sei un investigatore, sai cosa fare in modo automatico.. Ed Allison sarà felice di avere in compagno d’armi.” disse Bell.
“Ok, ma l’Alpha è Derek! E Derek non mi sopporta! E se gli ordina di non avvicinarsi a me?!”
“Ah, ecco il vero problema!” esclamarono insieme le tre ragazze, guardando Stiles in modo allusivo.
“Non è…” provò a ribattere Stiles, ma lo sguardo scettico delle amiche lo fece fermare. “Ok, POTREBBE essere Derek.” borbottò.
“Ovviamente!” il sorrisino divertito delle ragazze fece arrossire Stiles.
“E’ che è cosi un.. Un.. Sourwolf!! Sempre arrabbiato con il mondo, sempre così pronto di caricarsi di altre responsabilità, anche se non dovrebbe! Mai che accetti un consiglio da qualcuno, sia mai!! E io così idiota che… che…” il tono di Stiles a quel punto prese ad abbassarsi, non sapendo più cosa dire.
“Così idiota che ti sei innamorato di lui.” dissero per lui le ragazze. A quelle parole, la testa di Stiles, che si era abbassata, scattò in alto pronta a negare ma, vedendo gli sguardi affettuosi delle altre, decise di confessare il suo segreto. Che poi, tanto segreto non sembrava essere.
“Si, sono innamorato di lui. Ma non potrò mai dirglielo e voglio evitare che mi rida in faccia.. o peggio, che mi strappi la gola con i denti.” il sarcasmo, l’arma preferita di Stiles, era sempre presente.
“Mmmhh, non so… Da ragazzi, ricordo che il tipo di Derek era proprio come te, chiacchierone e in grado di tenergli testa altrimenti, diceva, si annoiava.*”
La voce di Will, così all’improvviso, fece saltare Bell e Stiles dato che le lupe si erano accorte della sua presenza ma non avevano detto nulla.
Stiles si riprese subito e assicurò l’Alpha che lui non poteva assolutamente essere il tipo di Derek Hale.
“Allora urge un piano!” esclamò William.
“Un piano per cosa?” Stiles era perplesso.
“Un piano per far capire a quell’idiota di mio cugino che tu, ragazzino, sei perfetto per lui.” chiarì Will, sedendosi vicino al ragazzino in questione.
A fine serata il piano era bell’e pronto.
Stiles non sarebbe partito da solo domenica, lo avrebbero accompagnato Tyler e Dylan, mentre Marcus, secondo in comando, avrebbe vegliato sul paese e sugli umani del branco.
Durante il soggiorno a Beacon Hills , avrebbero finto che Stiles fosse entrato a far parte del Branco di Moon Beach (“Questo gli farà capire che ti devono tenere stretto e trattarti bene, se non vogliono che qualcuno ti porti via.”) ma soprattutto avrebbero finto che Will fosse il ragazzo di Stiles e vedere la reazione di Derek, in base a quella si sarebbero mossi di conseguenza.
“Sei sicuro che questo piano funzionerà?” chiese dubbioso Stiles.
“Tranquillo! Tu dovrai mostrarti ancora un po' arrabbiato, per far in modo che credano al tuo cambio di branco.” rispose Will.
“E per Derek?”
“A Derek ci penso io. Se avrà la reazione che spero, andrà fatto ingelosire un po' e a questo proposito…”
“Cosa?” Stiles era preoccupato. Per lui Will era un grande, ma sapeva anche bene che fosse un po’ matto!
“Dobbiamo baciarci.”
“COSA?!! Non ho alcuna intenzione di baciare qualcuno, io!!”
“Avanti, pensaci!! Se quando saremo lì nessuno vedrà che ci scambiamo effusioni o baci, potrebbero insospettirsi! Invece così siamo tranquilli.”
Dopo un po’ di tentennamenti, Stiles accettò la situazione, anche se non ne era convinto.
“Un'ultima cosa…” lo fermò l’Alpha, prima che il cacciatore se ne tornasse a casa.
Quando il ragazzo si fermò e si girò, Will riprese:” In questa settimana dovremmo provare a baciarci, ogni tanto.. Sai, per prenderci la mano e far sembrare tutto più normale..”
Guardando il sorrisino del biondo, Stiles sospirò.
Sarebbe stata una lunga settimana.
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