Ten Sessions

di LadyRoran
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima Seduta ***
Capitolo 2: *** Seduta #2 | Sputnik ***
Capitolo 3: *** Seduta #3 | Uccidimi ***



Capitolo 1
*** Prima Seduta ***


We've been here forever and here's the frozen proof,
I could scream forever we are the poisoned youth.

"Steve, andiamo, non funzionerà" dico, anche se continuavo ad assecondare il mio amico.
Qualche settimana fa, Steve aveva proposto di utilizzare il potere di Wanda per aiutarmi.
"Potrebbe entrare nella tua mente e togliere tutto quello che l'Hydra ti ci ha infilato", aveva detto.
Io non ero sicuro, e avevo paura che Wanda, in qualche modo, si sarebbe fatta male. Lei, a sua volta, non credeva di potercela fare. Ma Steve l'aveva convinta, ed ora ci ritrovavamo tutti in una stanza-laboratorio in Wakanda, controllati dall'equipe di T'Challa.
Tutti mi guardavano, ed io guardavo unicamente Steve, implorandolo di fermarsi.
"Se dovesse succedere qualcosa, noi interverremo. Non ti devi preoccupare" aveva detto, prima di allontanarsi.
Lui, T'Challa e gli scienziati erano in una stanza adiacente da cui potevano avere una visuale completa attraverso un vetro, mentre noi non potevamo vederli. Nella stanza con me, adesso, c'era solo Wanda, più spaventata di me.
Non la conoscevo molto. Abbiamo combattuto insieme, e mi ha anche salvato durante uno scontro diretto con T'Challa, ma non mi ero mai preso la briga di conoscerla. E' giovane, probabilmente poco più grande del ragazzino coi poteri da ragno, ed ero certo che sottovalutasse la sua forza.
"Wanda, quando vuoi, puoi iniziare", disse Steve dall'altoparlante. Lei sospirò, e poi si sedette sulla sedia di fronte al mio lettino. Ci guardavamo un po' confusi.
"Mi avviserai prima di usare i tuoi poteri?" chiesi, esausto dal silenzio.
"Credo... credo che per oggi non entrerò nella tua testa. Non direttamente. Voglio solo conoscerti", dice lei.
"Umh... ok... credo". Mi sorride. "Quando sei nato?"
"Non... non lo ricordo. Credo di avere sui cento anni, però"
"Cosa ricordi del tuo passato? Prima dell'Hydra?"
"Ricordo... ricordo Steve. Ricordo che da bambini costruivamo fortini, che giocavamo a fare i soldati, a fare la guerra... certo non immaginavamo dove ci avrebbero condotto quei desideri. Ricordo che organizzavo spesso uscite a quattro, ma che ogni volta, inevitabilmente, lui si isolava e mi lasciava con le due ragazze", sbuffai a ridere. "Non che mi dispiacesse, certo". Anche Wanda si mise a ridere, ed ero certo che Steve stava facendo lo stesso, oltre il vetro.
"Ricordo la mia felicità nell'arruolarmi. Potevo combattere per il mio Paese, aiutare il mio popolo. Ero stato assegnato al 107°, lo stesso di cui faceva parte mio padre. Era un modo per ricordarlo, onorarlo. Non riesco a ricordare altro di lui, nemmeno il suo viso... né quello di mia madre. Ma anche perché ero piccolo quando morì".
"Anch'io ho perso la mia famiglia", intervenne lei. "Durante dei bombardamenti, in Sokovia. I miei genitori morirono per il crollo della nostra casa, ed io e Pietro, mio fratello, ci offrimmo volontari per degli esperimenti, solo perché volevamo vendicarci di Tony Stark." Al nome di Stark sussultai. Non immaginavo minimamente che, in qualche modo, avesse condizionato la vita di Wanda.
"Così diventammo "i potenziati", come ci chiamavano. Anche noi seguivamo gli ordini dell'Hydra. E poi quelli di Ultron, finché non ho perso anche mio fratello. Sto ancora imparando a distinguere il bene dal male, ma soprattutto a controllare... me". Iniziò a roteare le mani, sprigionando dei bagliori rossi con cui giocherellava.
"Scusa, sto divagando. Devo strizzare il tuo cervello" sorrise, e fermò i bagliori di luce.
"Ricordi qualcosa di quando l'Hydra ti ha catturato? La prima volta?"
Nessuno mi aveva mai fatto quella domanda, eppure, effettivamente, l'Hydra mi aveva torturato già prima della mia caduta dal treno.
"Ricordo qualcosa, vagamente. Ci avevano posto tutti a diversi esami, e ricordo i medici dire che "avevo del potenziale, ero un buon candidato", ma non immaginavo per cosa. Ricordo tanti prelievi, tanti aghi, tanti elettrodi alla testa e dolore. Solo dolore. Probabilmente, il loro piano era di trasformarmi nel soldato d'inverno già allora".
"Bucky... credo che per oggi possa bastare così", dice lei, alzandosi e avvicinandosi a me. Alzò la mano destra verso il mio viso, così chiusi gli occhi. Aspettai, ma sentii solo una carezza.
"Non... davvero non hai intenzione di entrare nella mia testa, Wanda?" chiesi, dopo aver aperto gli occhi per guardarla. Lei sorride.
"L'ho già fatto".

***************
Ho visto questa fan art su twitter (non so se sia il tumblr dell'autrice o una foto ripostata çç)
, dove si diceva "ma non potevano usare i poteri di Wanda per aiutare Bucky?"; ecco, ho provato ad immaginare questo continuo per la scena mid-credit di Civil War. 
Il titolo "10 sessions", è il titolo di un episodio di HIMYM, quando Ted conosce Stella per farsi togliere il tatuaggio in, appunto, dieci sessioni.

Come per ogni mia serie, non so quando aggiornerò, mi auguro presto, ma sta anche per iniziare la sessione estiva, quindi non garantisco nulla!
In ogni caso, spero vi piaccia.

Rory

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Capitolo 2
*** Seduta #2 | Sputnik ***


Sono sdraiato sul lettino mentre dei medici mi misurano il polso.
"Dobbiamo monitorarti costantemente durante la seduta, per controllare il battito cardiaco. Ti avvisiamo che, se dovessi agitarti, gli stessi elettrodi manderanno piccole scariche per riportare il battito al ritmo normale e calmarti. Sentirai solo un pizzico, ma tu cerca di stare rilassato". Mi dice un'infermiera.
"Rilassato", certo, come se fosse facile. Specialmente quando non fai che ricordare i momenti bui della tua vita.
"Cominciamo?" Mi chiede Wanda, seduta accanto a me. Io annuisco e chiudo gli occhi.
Sento un formicolio, poi la mia mente inizia a viaggiare.
Rivedo le torture dell'Hydra. Ricordo quel macchinario tremendo che mi schiacciava la testa ed eliminava tutto quello che sapevo. Ricordo le scariche che emanava, e ricordo il dolore.
Dopo ogni seduta, venivo mandato in criosonno.
Inizialmente mi addormentavano semplicemente con delle iniezioni, poi riuscirono a legarmi ad una parola.
Sputnik.
Quando la pronunciavano, io cadevo, mi spegnevo, letteralmente. Come una macchina, perché è quello che ero.
Rivedo ogni scena come se fosse un film. Tutte le volte che mi avevano messo a dormire.
Sento il dolore sempre più forte. Il macchinario. Le scariche. Urlo.
Sento gli elettrodi azionarsi, ma non riesco a calmarmi. Non riesco nemmeno a respirare.
"Basta", penso. Vorrei urlarlo, ma mi manca l'aria. Ancora scariche, ancora dolore, finché non apro gli occhi.
L'immagine scompare, e mi risveglio sul letto.
Mi volto verso Wanda, che respira affannosamente tenendosi la fronte con una mano.
"Cos'ho fatto?" Le chiedo. Lei scuote la testa, mentre riprende a respirare tranquillamente. Io mi metto a sedere.
"Wanda?"
"Ho visto gli orrori che ti hanno fatto. Ho provato il tuo stesso dolore mentre ripercorrevi i ricordi. Ho ricordato anche le mie torture. Le tue urla erano le mie." dice, sempre col fiatone. "Tu non sei una macchina".
"Lo sarò finché potranno controllarmi"
"Beh, adesso possono controllarti un po' meno. Nessuna parola potrà più farti addormentare. Niente più sputnik". Quando sento quella parola sento una fitta alla testa, mi agito, sento il cuore battere all'impazzata, ma poi mi rendo conto di essere sveglio. Sono sveglio.
"Credo che proverai ancora dolore, per il momento. Non sono così potente da estirpare tutto in una volta. Ma ci arriveremo". A quel punto non riesco più a trattenermi e agisco di istinto. Mi stacco gli elettrodi dal braccio e le vado incontro.
Sento la porta aprirsi, entrano i medici e T'Challa, ma io non voglio ferire nessuno. Mi limito ad abbracciare quella ragazzina che è riuscita ad eliminare qualcosa che mi tormentava da anni.
Mi fido di lei, so che riuscirà a liberarmi da questa prigionia.
Un passo alla volta.

















***
Eccomi tornata, ovviamente in ritardo! E' inutile, ogni volta cerco di essere costante e poi mi ritrovo ad aggiornare ogni morte di papa.
Qualche giorno fa sono stata ad una fiera del fumetto della mia città e ho interpretato  Peggy - Bucky - Wanda, i miei bambininini, e con questa scusa vi lascio il mio
twitter e instagram!
Grazie per le recensioni e per seguire la storia <3
Rory


 

 

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Capitolo 3
*** Seduta #3 | Uccidimi ***


Cammino per casa. "Casa", in realtà è una bettola con i giornali sulle finestre per nascondermi da occhi indiscreti.
Mi volto di scatto e vedo il materasso ricoperto di sangue, e su di esso una pila di cadaveri.
Steso davanti alla porta, a bloccare l'entrata, un altro. Un colonnello, si direbbe dalle medaglie che ha sul petto. Accanto a lui, una donna e due bambini lo piangono. Sono gli unici ancora in vita.
La donna, tra un singhiozzo e l'altro, si accorge della mia presenza, e mi guarda.
"Sei stato tu", dice, accusandomi. Trema, ma riesce comunque a trovare la forza per rovistare nella giacca del marito e tirar fuori una pistola, che mi punta contro.
Trema ancora, ma riesce a prendere il grilletto. Non prende bene la mira, e il proiettile mi colpisce al braccio d'acciaio, rimbalzando e finendo per terra.
La guardo negli occhi pieni di lacrime. Con la voce rotta continua a dire "sei stato tu".
Le volto le spalle e lo scenario cambia.
Sono sempre a casa mia, ma sono rimasto solo. Il sangue, questa volta, è sulle mie mani.
Mi avvicino al lavello e lascio scorrere l'acqua.
Passo le mani sotto il getto freddo, ma le macchie non vanno via, né dal metallo né dalla pelle. Le strofino, passo il sapone, mi aiuto con la spugna e gratto, gratto fino a scorticarmi la pelle, ma la macchia non se ne va.
Ad essa si unisce il mio sangue, che fuoriesce dalla mano destra.
Non mi arrendo, continuo a strofinare le mani per pulirle. Devo togliere quel sangue da me, devo pulirmi di queste colpe.
"Sei stato tu" dice una voce alle mie spalle. Mi volto e mi ritrovo faccia a faccia con Tony Stark.
Le mie mani grondano sangue, che cola per terra e macchia le scarpe e il pavimento.
Tony ha uno sguardo ferito, ma allo stesso tempo vendicativo. Riconosco quello sguardo, è lo stesso che aveva nella base in Siberia, dopo aver appena scoperto la verità sui suoi genitori.
Sono stato io.
Mi punta la mano contro, pronto a sparare, ma io mi rendo conto che tutto sta succedendo /solo/ nella mia testa.
La mia testa.
"UCCIDIMI", gli urlo. "Non sbagliare", continuo. Chiudo gli occhi e attendo un colpo, che non arriva.
Quando li riapro, sono sul letto d'ospedale. Non riesco a muovermi, così mi dimeno. Mi arrivano scariche elettriche e vorrei urlare, ma non ci riesco.
Con la coda dell'occhio guardo Wanda, che ha gli occhi infiammati, emana scariche rosse e sembra stia cercando di controllarmi.
"UCCIDIMI" urlo, ma solo nella mia testa. Riesco a volgere lo sguardo verso di lei, e lei mi guarda.
La sto implorando senza parlare. Uccidimi Wanda, uccidimi.
Poi mi rendo conto che sarebbe una scappatoia, una fuga da codardi. Non merito la pace per le colpe che ho commesso, e lei non merita di macchiarsi del mio sangue.
Inizio a calmarmi e a respirare regolarmente, piano piano. Quando sono tranquillo, le scariche si placano, e anche Wanda si ferma.

Ricordo le parole di Steve: "Quello che hai fatto... Non avevi scelta. Non è colpa tua".
Ricordo anche la mia risposta.
"Ma l'ho fatto".
Come posso placare i miei sensi di colpa, sapendo di aver rovinato vite di innocenti?

______

Eeeee ovviamente non ce la faccio mai a postare con frequenza! Mi dispiace tanto ma tra esami e caldo l'ispirazione non c'è quasi mai, ed io non riesco a scrivere se non sono ispirata, purtroppo.
Quindi ecco qui un nuovo capitolo, chissà quando arriverà il prossimo X°° 
Grazie di seguirmi, davvero <3
Rory

P.s. 
Sono leggermente fissata con Macbeth, si nota?

 

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