Le
porte del labirinto si aprirono prima del solito-forse erano le
cinque del mattino-, quando faceva ancora buio. Il rumore stridente
della pietra che sfregava sull' altra svegliò e
spaventò nel
contempo tutti i radurai, che a quell’ora stavano ancora
dormendo
profondamente e che solitamente al momento dell’apertura
delle
porte erano svegli da un bel pezzo. Minho e Thomas, i due velocisti
che passavano tutto il giorno a correre per poi mappare le strade
dell’immensa struttura, dovettero prepararsi in fretta e
furia per
iniziare subito con il loro compito, ma prima di arrivare al muro uno
di loro fu attirato da un bagliore insolito proveniente dalla sua
sinistra. ’Ma cosa... Thomas? torna
indietro!’’ gridò al suo compagno
l'asiatico. Quello lo raggiunse, e insieme si avvicinarono alla strana
luce,
entrambi consapevoli di non avere la minima idea di quale fosse la
fonte. Poi, guardarono un po' perplessi la scatola, questa volta i
ragazzi erano due. Come mai l’allarme non aveva preannunciato
l’arrivo di un altro pivello?
’’Chissà perché’
pensò Thomas fissandoli.
Chiamarono gli altri ragazzi a raccolta e
aprirono le ante di legno, ma vennero di nuovo quasi accecati dalla
luce rossa e blu ad alta intensità. Fu così che i
due velocisti e
tutti quelli che riuscivano a vedere la scena, ammassati intorno ai
due nuovi arrivati, notarono un pacco della grandezza di un cuscino
ricoperto da una carta trasparente che di tanto in tanto si
illuminava. Tirarono fuori i due, i quali si svegliarono poco dopo e
si ritrovarono con gli occhi puntati addosso di tutti.
“Ma è una ragazza?” esclamò
Gally sorpreso.
“Hai uno spirito di osservazione
molto acuto, non c'è che dire.” rispose sarcastico
Newt.
Tutti
vennero di nuovo attirati dalle luci colorate, così Thomas
lo prese
e lo aprì. I nuovi arrivati assistettero
all’ispezione del pacco,
fingendo di non sapere che cosa contenesse e di non ricordare nemmeno
i loro nomi, come avevano accordato con wicked.
’ Un computer?’’ Newt
rimase sbalordito.
Perché
sarebbe dovuto essere utile un computer in un posto isolato dal resto
del mondo e in cui gli abitanti vivevano di pastorizia in vecchie
catapecchie traballanti e costruite in legno? Inoltre, lui non lo
sapeva utilizzare e a giudicare dai pochi commenti che riusciva a
sentire nel trambusto generale, neanche gli altri suoi compagni.
‘’Qualcuno di voi saprebbe spiegarmi a cosa ci
serve
computer?’’provò a chiedere comunque,
ottenendo solo risposte
confuse e negative. Tutti i presenti erano come ipnotizzati, da un
lato, da quelle luci forti, mentre dall’altro lato apparivano
sconvolti: non solo in una sola volta erano giunti li due ragazzi
consecutivamente, ma gli era stato spedito anche un affare
tecnologico che non sapevano nemmeno accendere. Newt e Alby indissero
immediatamente un’adunata per decidere che cosa fare di
quell’aggeggio.
I
dodici intendenti si sedettero nello squallido stanzino che
c’era
dietro la cucina-i muri cadenti erano bianchi, gli unici arredi erano
le sedie e un minuscolo tavolino su cui, in questo caso, fu poggiato
il computer. Subito dopo Alby fece il suo discorso per focalizzare
l’attenzione di tutti sul punto della situazione e subito
prima che
gli altri ragazzi iniziassero a esprimere le loro opinioni in merito,
accadde una cosa stranissima. Il piccolo computer, che aveva lo
schermo abbassato sulla tastiera, diffuse un’allegra
musichetta e
si aprì. Lo schermo si illuminò di bianco e poi
iniziarono a
comparire, una ad una, le lettere che componevano la parola wicked,
ognuna in uno sfondo in cui si alternavano i colori blu e rosso.
Subito dopo, i ragazzi sentirono e ascoltarono una voce femminile.
Non lo sapevano, ma era Ava Paige. E li stava ingannando.
Sede
WICKED
Il
rumore del microfono che si accendeva risuonò in tutti gli
uffici,
avvisando tutti i dipendenti che la prova stava cominciando.
‘’È
un onore e una liberazione parlare con voi. Nessuno sapeva come
rintracciarvi, come salvarvi. I tentativi di comunicarvi le nostre
buone intenzioni sono stati sabotati parecchie volte e
dall’ultima
volta che abbiamo cercato di mandarvi dei segnali non ci è
più
stato possibile farlo, per diversi mesi. Ma la pazienza e la speranza
ci hanno permesso di arrivare fino a qui e di annunciarvi che se voi
vorrete collaborare con noi e se non ci dovessero essere intoppi, tra
due mesi e mezzo al massimo sarete in salvo. So che cosa state
pensando: non leggo le vostre menti, ma vedo le vostre espressioni.
Vi prego di ascoltarmi molto attentamente. Ascoltarmi e basta. Non
interrompetemi, non esprimete pareri e non parlate tra di voi: il
tempo che ho a disposizione è limitato e non ci
sarà spazio per
eventuali domande o chiarimenti. Dovete solamente limitarvi a
memorizzare ciò che dico, guardare le immagini che vi
mostrerò,
fare una scelta e comunicarla ai vostri compagni. Io saprò
come
agire.’’
Ava
prese una lunga boccata d’aria, prima di proseguire con il
racconto
di ciò che era successo nel mondo.
‘’Questa
storia risale a più di due anni fa,30 mesi esattamente. Una
violenta
esplosione ha carbonizzato gran parte del mondo, distruggendo
foreste, città, decine di nazioni. Milioni di vite sono
andate via
all’istante. Vedete? Per le strade, per intere settimane, non
si
vedeva altro che persone in difficoltà, persone che
chiedevano
aiuto, che urlavano il loro dolore, la loro sofferenza, lo shock che
avevano provato. I pochi ospedali operativi mandavano continuamente
ambulanze la cui sirena spesso sovrastava le voci confuse e i pianti
della gente. Anche le macchine andavano e venivano per tutta la
durata del giorno e della notte, cariche di feriti, ustionati e
morti. Spesso i ricoverati morivano una volta giunti nel luogo di
soccorso, dopo che avevano tirato un sospiro di sollievo per essere
stati salvati in tempo. Tanti dovevano aspettare delle ore
interminabili prima di essere visitati da un medico e di ricevere
medicazioni. I medicinali non bastavano mai, arrivavano sempre in
ritardo.’’
Le
immagini che la cancelliera trasmetteva dal suo studio al computer
inviato nel labirinto scorrevano velocemente sotto gli occhi tristi e
sconsolati dei ragazzi, anche loro scioccati da ciò che
stavano
sentendo, totalmente increduli e già invasi da
un’orribile
sensazione di impotenza.
‘’Tutti
erano spaesati in un pianeta che sembrava non appartenere
più al
genere umano, che sembrava voler impossessarsi di tutto ciò
che ci
aveva donato -la pace, la società, la felicità, i
mezzi per
sopravvivere-, che sembrava impazzire. I pochi superstiti invece sono
impazziti davvero. L’esplosione solare ha diffuso un
potentissimo
virus che attacca il cervello umano, lentamente lo distrugge, lo
consuma e porta alla morte.
I
malati perdono la capacità di ragionare, diventano matti,
non
parlano ma urlano sempre, sono aggressivi e si muovono senza mai
fermarsi, come se fossero degli zombie. La loro pelle è
tutta
lacerata, piena di tagli come vedete, perché diventano
autolesionisti e si graffiano continuamente. È stato
scoperto che
se attaccano una persona sana la uccidono o la contagiano. Per questo
migliaia di essi sono stati incatenati alle rocce o ai cancelli con
delle robuste catene che non riescono a spezzare. Non possiamo
permettere che restino liberi o che scappino. Il virus è
anche
nell’aria e si sta diffondendo molto più
velocemente di quanto
possiate credere. E non esiste un modo per debellarlo. Siamo
disperati. I ricercatori si sono messi all’opera quanto prima
e da
tempo cercano una valida soluzione a questo disastro. Un modo per
rimediare ad una situazione a cui non eravamo preparati. Hanno
cercato fin dall’inizio, passando giorno e notte nei
laboratori a
studiare il cervello umano, per cercare di scoprire qualcosa che
avrebbe potuto cambiare la sorte di tutti noi sopravvissuti. Fino a
che, appena due mesi dopo l’esplosione, qualcuno non ha
scoperto la
vostra immunità al virus. Si fa chiamare WICKED.
‘’
La
donna non provava nessun sentimento nel vedere le lacrime che
rigavano i visi di quei poveri ragazzi. Era totalmente apatica.
Sapeva che la loro reazione sarebbe stata questa, dopo tutto sono dei
ragazzi che forse non si rendono conto della gravità o
dell’entità
del danno, pensava. Ma non tollerava il loro egoismo, se
c’era
ancora. Fino ad allora li aveva spiati e ascoltati, non le erano mai
sembrati dalla sua parte. Non sapevano perché erano
lì, era vero,
ed era veramente curiosa di sapere come avrebbero reagito adesso che
erano a conoscenza di tutta la storia. Se avessero opposto resistenza
al finto ‘’piano di
salvataggio’’ che lei gli stava
proponendo o non le avrebbero creduto e fossero rimasti ancora della
stessa opinione, bisognava trovare un altro espediente per poterli
trattenere almeno qualche altro mese nel labirinto.
‘’Nessuno
inizialmente sapeva nulla di ciò che era stato scoperto. Ma
le
notizie si diffondono in fretta e presto tutti i telegiornali hanno
iniziato a parlare di questo. Il mondo intero, per questi tre anni,
vi ha sorvegliato. Tutti sanno più o meno tutto di voi,
della vostra
vita e del vostro coraggio. O meglio, sanno ciò che WICKED
ha voluto
che si sapesse. Qua fuori siete degli eroi senza uguali. Vi
ammirano, e c’è anche chi vi invidia. Siete stati
usati è vero,
siete stati costretti a vivere in un posto contro la vostra
volontà
e siete stati analizzati senza il vostro consenso. Ma non avete visto
quello che tutti gli altri hanno visto, non lo avete vissuto sulla
vostra pelle. Siete scampati all’inferno! E siete preziosi
per
l’umanità, secondo WICKED. Io invece ho sempre
visto in voi solo
dei giovani ragazzi spaventati che forse, tutto sommato, non
avrebbero dovuto essere allontanati dal resto del mondo in un modo
così brusco. Non trovo giusto l’egoismo di chi ha
voluto
intrappolarvi lì dentro, né
l’intenzione di salvare gli uomini
approfittando della vostra fragilità e neanche il
menefreghismo di
quelli che non hanno scoperto niente di utile e vi hanno lasciato a
marcire nella radura. Non trovo giusto che dei ragazzi intelligenti
come voi non abbiano potuto stare accanto alle proprie famiglie in un
momento così difficile, né agli amici o ai propri
concittadini.
Chissà, forse voi avreste trovato un modo più
efficace per
fronteggiare la situazione. Ma WICKED non voleva essere contraddetta.
Voleva perseguire il suo scopo indisturbata. Così mi sono
messa a
capo di un’organizzazione che la fermasse. Ho tentato di
intrufolarmi ne loro uffici, ma non ci sono mai riuscita.
Finché un
mio collaboratore non è riuscito ad entrare
nell’archivio dei loro
computer e mi ha messo al corrente dei loro obiettivi. Dopo che ho
minacciato di svelarli pubblicamente, loro sono scesi a patti con me.
Ho avuto accesso a tutte le informazioni che ancora non conoscevo, ho
letto i loro fascicoli e sono entrata nei loro laboratori. Ho potuto
vedere tutti i trattamenti a cui vi sottoponevano. Ho potuto rubare
uno dei loro computer e ho stilato un piano per portarvi in salvo.
Gli ho imposto di farsi da parte in cambio del mio silenzio e loro,
forse immaginando quali sarebbero state le conseguenze dello
scandalo, lo hanno fatto. Così ho mandato avanti il mio, di
piano,
ostacolando il loro.
Io non so che cosa
avrei fatto
di voi se fossi stata un medico o un membro della WICKED, ma posso
dirvi che cosa farò adesso, sempre che voi siate
d’accordo. Vedete questo computer? Verrà
utilizzato per comunicare con voi.
Jeff e Miah sono miei collaboratori e pertanto vostri amici. Lasciate
fare a loro, e vi salveranno. Li ho addestrati perché si
sapessero
adattare alle condizioni della vostra vita e alla società
che avete
creato, sanno come uscire dal labirinto e sanno come maneggiare
questo computer. Ora, voi potete fare la vostra scelta, seguirmi o
rimanere prigionieri di WICKED. Siete liberi di fare come credete.
Io non mi opporrò se deciderete di non collaborare con me.
Anzi, a
quel punto sarò io a farmi da parte e lascerò di
nuovo le redini
della situazione a coloro che mi hanno preceduto.’’
Detto
questo, i contorni dell’immagine della donna sfumarono fino a
scomparire del tutto e lo schermo si spense.
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