Still trapped

di _Tea_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La scoperta di Gally ***
Capitolo 2: *** primo capitolo ***



Capitolo 1
*** La scoperta di Gally ***


La scoperta di Gally

''Vuoi deciderti a parlare? Spiegaci chi sei e cosa sei venuto a fare qui, siamo già abbastanza spaesati in mezzo a questa radura e ora sei arrivato tu, dal nulla, a complicare questa situazione più di quanto non lo sia già!'' disse Gally guardando in cagnesco il povero ragazzo seduto al centro della capanna in cui tutti loro erano soliti riunirsi.

''Ecco... ecco io ...'' bofonchiò spaventato l'interrogato.

''Avanti parla, che c'è sei spaventato? Pensavi di non essere scoperto? Chi ti ha mandato? Che cosa c'è dietro tutto questo eh?'' riprese a domandare l'altro indicando l'immensa radura verde circondati da altissimi muri impossibili da oltrepassare. Diede un ceffone a quello stupido ragazzo che non aveva intenzione di cedere. Gliene diede un altro e un altro ancora. ''Sei ancora zitto, devi per forza costringermi a torturarti per far...''.

''Hey, hey hey hey Gally! Basta!'' si intromise Newt trattenendo il ragazzo che era diventato paonazzo dalla rabbia ''Basta un cazzo!'' replicò Gally seccamente. ''Non ne posso più questa faccia di sploff ci ha preso in giro per tutto questo tempo e adesso voglio sapere la verità!'' urlò un attimo prima di cadere a terra privo di sensi. L’ultima sensazione che sentì prima di svenire fu il contatto con le braccia di qualcuno che lo stava sorreggendo.

Una ragazza, prona sul tetto della malandata struttura, cercava di osservare la situazione in silenzio e di capire meglio la situazione che in poche ore si era completamente ribaltata.





12 mesi prima della scoperta di Gally

Nella sede di WICKED c’era un gran via vai quella mattina. Ava Paige aveva terminato da qualche ora i reclutamenti e il suo nuovo progetto stava per essere messo in atto. Nel giro di qualche mese avrebbero mandato nella radura altri due giovani ragazzi -un maschio e una femmina- in modo da poter studiare ancora una volta il comportamento di coloro che erano sotto esperimento. Ai due sarebbe stato assegnato il compito di confondere le idee dei radurai e di ritardare la loro scalata verso la scoperta dell’uscita del labirinto. Si chiamavano Jeff e Mia, avevano entrambi 16 anni -proprio la stessa età dei più intelligenti dell’intero gruppo che era stato isolato quasi due anni e mezzo prima-e sarebbero arrivati laggiù insieme. Nello stesso momento, nello stesso giorno e nella stessa scatola per poter avviare subito il test. Wiked inoltre, attraverso una serie di tecnologie molto avanzate che permettevano di modificare le informazioni contenute nel cervello dei ‘’prigionieri’’, aveva cancellato dai ricordi dei ragazzi la scritta che avevano mandato insieme all’ultima giovane -Teresa- che diceva: ‘’Questa è l’ultima. In assoluto.’’

I creatori si erano riuniti varie volte prima di prendere una decisione su questo punto, ma alla fine avevano optato per la soluzione migliore, in modo da destare meno sospetti possibile tra i testati. In precedenza, infatti, in un congresso speciale, i capi dell’associazione avevano stabilito che mandare una sola ragazza nel Labirinto sarebbe bastato per completare l’esperimento, mentre invece ciò non aveva dato i risultati sperati.

Teresa era una ragazza eccellente e preziosa per la WICKED, ma da quando era arrivata nel labirinto il suo comportamento non aveva fatto altro che suggerire agli altri nuovi dubbi: prima aveva sognato Thomas e si era ricordata chi era lui e qual’ era il suo ruolo prima di essere relegato lì, poi aveva rischiato di rivelarlo a tutti quanti, infine non era stata capace di fare in modo che le affidassero il ruolo di velocista e così non aveva ancora potuto comunicare con i dolenti. Ecco perché alla fine dei conti sarebbe stato meglio che lei venisse affiancata da altre due persone: per essere controllata meglio. E anche perché essendo immune al virus che aveva colpito il mondo, non poteva essere esclusa dagli studi.

I collaboratori dell’organizzazione prepararono il ‘pacco’ da spedire nel labirinto: i due ragazzi svenuti vennero poggiati con cura sul fondo duro e freddo, un contenitore più piccolo venne posto tra i due corpi e legato con due nastri alle sbarre in ferro battuto che circondavano la scatola, perché durante il tragitto non si aprisse.’ Il lancio sarebbe avvenuto eccezionalmente a bassa velocità: nulla doveva andare storto e i ragazzi della radura non si sarebbero accorti di niente, poiché non ci sarebbe stato nessun suono dell’allarme ad avvisarli.

14 mesi prima della scoperta di Gally

‘’Finalmente’’ pensarono i due ragazzi. Non se ne accorsero ma avevano pensato la stessa cosa nello stesso istante. Thomas si voltò verso il sole splendente alto nel cielo, e altrettanto splendente fu il sorriso che rivolse al compagno. Avevano trovato l’uscita del labirinto e grazie allo studio delle mappe che disegnavano ogni sera dopo il loro ritorno nella radura, sapevano già come si sarebbero spostati i muri durante quella notte. ‘’Siamo liberi!’’ gridò Thomas. La sua voce causò l’eco e a entrambi vennero dei brividi alla schiena: nonostante in quegli anni avessero dimostrato tanto coraggio, quel posto li terrorizzava ogni volta che ci tornavano. ‘’ Mai cantare vittoria prima di aver vinto’’ disse una voce metallica che sembrava provenire dai muri del labirinto.

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Capitolo 2
*** primo capitolo ***


Le porte del labirinto si aprirono prima del solito-forse erano le cinque del mattino-, quando faceva ancora buio. Il rumore stridente della pietra che sfregava sull' altra svegliò e spaventò nel contempo tutti i radurai, che a quell’ora stavano ancora dormendo profondamente e che solitamente al momento dell’apertura delle porte erano svegli da un bel pezzo. Minho e Thomas, i due velocisti che passavano tutto il giorno a correre per poi mappare le strade dell’immensa struttura, dovettero prepararsi in fretta e furia per iniziare subito con il loro compito, ma prima di arrivare al muro uno di loro fu attirato da un bagliore insolito proveniente dalla sua sinistra. ’Ma cosa... Thomas? torna indietro!’’ gridò al suo compagno l'asiatico. Quello lo raggiunse, e insieme si avvicinarono alla strana luce, entrambi consapevoli di non avere la minima idea di quale fosse la fonte. Poi, guardarono un po' perplessi la scatola, questa volta i ragazzi erano due. Come mai l’allarme non aveva preannunciato l’arrivo di un altro pivello?
’’Chissà perché’ pensò Thomas fissandoli.
Chiamarono gli altri ragazzi a raccolta e aprirono le ante di legno, ma vennero di nuovo quasi accecati dalla luce rossa e blu ad alta intensità. Fu così che i due velocisti e tutti quelli che riuscivano a vedere la scena, ammassati intorno ai due nuovi arrivati, notarono un pacco della grandezza di un cuscino ricoperto da una carta trasparente che di tanto in tanto si illuminava. Tirarono fuori i due, i quali si svegliarono poco dopo e si ritrovarono con gli occhi puntati addosso di tutti. 
“Ma è una ragazza?” esclamò Gally sorpreso. 
“Hai uno spirito di osservazione molto acuto, non c'è che dire.” rispose sarcastico Newt.
Tutti vennero di nuovo attirati dalle luci colorate, così Thomas lo prese e lo aprì. I nuovi arrivati assistettero all’ispezione del pacco, fingendo di non sapere che cosa contenesse e di non ricordare nemmeno i loro nomi, come avevano accordato con wicked. 
’ Un computer?’’ Newt rimase sbalordito.
Perché sarebbe dovuto essere utile un computer in un posto isolato dal resto del mondo e in cui gli abitanti vivevano di pastorizia in vecchie catapecchie traballanti e costruite in legno? Inoltre, lui non lo sapeva utilizzare e a giudicare dai pochi commenti che riusciva a sentire nel trambusto generale, neanche gli altri suoi compagni. ‘’Qualcuno di voi saprebbe spiegarmi a cosa ci serve computer?’’provò a chiedere comunque, ottenendo solo risposte confuse e negative. Tutti i presenti erano come ipnotizzati, da un lato, da quelle luci forti, mentre dall’altro lato apparivano sconvolti: non solo in una sola volta erano giunti li due ragazzi consecutivamente, ma gli era stato spedito anche un affare tecnologico che non sapevano nemmeno accendere. Newt e Alby indissero immediatamente un’adunata per decidere che cosa fare di quell’aggeggio.
I dodici intendenti si sedettero nello squallido stanzino che c’era dietro la cucina-i muri cadenti erano bianchi, gli unici arredi erano le sedie e un minuscolo tavolino su cui, in questo caso, fu poggiato il computer. Subito dopo Alby fece il suo discorso per focalizzare l’attenzione di tutti sul punto della situazione e subito prima che gli altri ragazzi iniziassero a esprimere le loro opinioni in merito, accadde una cosa stranissima. Il piccolo computer, che aveva lo schermo abbassato sulla tastiera, diffuse un’allegra musichetta e si aprì. Lo schermo si illuminò di bianco e poi iniziarono a comparire, una ad una, le lettere che componevano la parola wicked, ognuna in uno sfondo in cui si alternavano i colori blu e rosso. Subito dopo, i ragazzi sentirono e ascoltarono una voce femminile. Non lo sapevano, ma era Ava Paige. E li stava ingannando.

Sede WICKED

Il rumore del microfono che si accendeva risuonò in tutti gli uffici, avvisando tutti i dipendenti che la prova stava cominciando.
‘’È un onore e una liberazione parlare con voi. Nessuno sapeva come rintracciarvi, come salvarvi. I tentativi di comunicarvi le nostre buone intenzioni sono stati sabotati parecchie volte e dall’ultima volta che abbiamo cercato di mandarvi dei segnali non ci è più stato possibile farlo, per diversi mesi. Ma la pazienza e la speranza ci hanno permesso di arrivare fino a qui e di annunciarvi che se voi vorrete collaborare con noi e se non ci dovessero essere intoppi, tra due mesi e mezzo al massimo sarete in salvo. So che cosa state pensando: non leggo le vostre menti, ma vedo le vostre espressioni. Vi prego di ascoltarmi molto attentamente. Ascoltarmi e basta. Non interrompetemi, non esprimete pareri e non parlate tra di voi: il tempo che ho a disposizione è limitato e non ci sarà spazio per eventuali domande o chiarimenti. Dovete solamente limitarvi a memorizzare ciò che dico, guardare le immagini che vi mostrerò, fare una scelta e comunicarla ai vostri compagni. Io saprò come agire.’’

Ava prese una lunga boccata d’aria, prima di proseguire con il racconto di ciò che era successo nel mondo.

‘’Questa storia risale a più di due anni fa,30 mesi esattamente. Una violenta esplosione ha carbonizzato gran parte del mondo, distruggendo foreste, città, decine di nazioni. Milioni di vite sono andate via all’istante. Vedete? Per le strade, per intere settimane, non si vedeva altro che persone in difficoltà, persone che chiedevano aiuto, che urlavano il loro dolore, la loro sofferenza, lo shock che avevano provato. I pochi ospedali operativi mandavano continuamente ambulanze la cui sirena spesso sovrastava le voci confuse e i pianti della gente. Anche le macchine andavano e venivano per tutta la durata del giorno e della notte, cariche di feriti, ustionati e morti. Spesso i ricoverati morivano una volta giunti nel luogo di soccorso, dopo che avevano tirato un sospiro di sollievo per essere stati salvati in tempo. Tanti dovevano aspettare delle ore interminabili prima di essere visitati da un medico e di ricevere medicazioni. I medicinali non bastavano mai, arrivavano sempre in ritardo.’’

Le immagini che la cancelliera trasmetteva dal suo studio al computer inviato nel labirinto scorrevano velocemente sotto gli occhi tristi e sconsolati dei ragazzi, anche loro scioccati da ciò che stavano sentendo, totalmente increduli e già invasi da un’orribile sensazione di impotenza.

‘’Tutti erano spaesati in un pianeta che sembrava non appartenere più al genere umano, che sembrava voler impossessarsi di tutto ciò che ci aveva donato -la pace, la società, la felicità, i mezzi per sopravvivere-, che sembrava impazzire. I pochi superstiti invece sono impazziti davvero. L’esplosione solare ha diffuso un potentissimo virus che attacca il cervello umano, lentamente lo distrugge, lo consuma e porta alla morte.

I malati perdono la capacità di ragionare, diventano matti, non parlano ma urlano sempre, sono aggressivi e si muovono senza mai fermarsi, come se fossero degli zombie. La loro pelle è tutta lacerata, piena di tagli come vedete, perché diventano autolesionisti e si graffiano continuamente. È stato scoperto che se attaccano una persona sana la uccidono o la contagiano. Per questo migliaia di essi sono stati incatenati alle rocce o ai cancelli con delle robuste catene che non riescono a spezzare. Non possiamo permettere che restino liberi o che scappino. Il virus è anche nell’aria e si sta diffondendo molto più velocemente di quanto possiate credere. E non esiste un modo per debellarlo. Siamo disperati. I ricercatori si sono messi all’opera quanto prima e da tempo cercano una valida soluzione a questo disastro. Un modo per rimediare ad una situazione a cui non eravamo preparati. Hanno cercato fin dall’inizio, passando giorno e notte nei laboratori a studiare il cervello umano, per cercare di scoprire qualcosa che avrebbe potuto cambiare la sorte di tutti noi sopravvissuti. Fino a che, appena due mesi dopo l’esplosione, qualcuno non ha scoperto la vostra immunità al virus. Si fa chiamare WICKED. ‘’

La donna non provava nessun sentimento nel vedere le lacrime che rigavano i visi di quei poveri ragazzi. Era totalmente apatica. Sapeva che la loro reazione sarebbe stata questa, dopo tutto sono dei ragazzi che forse non si rendono conto della gravità o dell’entità del danno, pensava. Ma non tollerava il loro egoismo, se c’era ancora. Fino ad allora li aveva spiati e ascoltati, non le erano mai sembrati dalla sua parte. Non sapevano perché erano lì, era vero, ed era veramente curiosa di sapere come avrebbero reagito adesso che erano a conoscenza di tutta la storia. Se avessero opposto resistenza al finto ‘’piano di salvataggio’’ che lei gli stava proponendo o non le avrebbero creduto e fossero rimasti ancora della stessa opinione, bisognava trovare un altro espediente per poterli trattenere almeno qualche altro mese nel labirinto.

‘’Nessuno inizialmente sapeva nulla di ciò che era stato scoperto. Ma le notizie si diffondono in fretta e presto tutti i telegiornali hanno iniziato a parlare di questo. Il mondo intero, per questi tre anni, vi ha sorvegliato. Tutti sanno più o meno tutto di voi, della vostra vita e del vostro coraggio. O meglio, sanno ciò che WICKED ha voluto che si sapesse. Qua fuori siete degli eroi senza uguali. Vi ammirano, e c’è anche chi vi invidia. Siete stati usati è vero, siete stati costretti a vivere in un posto contro la vostra volontà e siete stati analizzati senza il vostro consenso. Ma non avete visto quello che tutti gli altri hanno visto, non lo avete vissuto sulla vostra pelle. Siete scampati all’inferno! E siete preziosi per l’umanità, secondo WICKED. Io invece ho sempre visto in voi solo dei giovani ragazzi spaventati che forse, tutto sommato, non avrebbero dovuto essere allontanati dal resto del mondo in un modo così brusco. Non trovo giusto l’egoismo di chi ha voluto intrappolarvi lì dentro, né l’intenzione di salvare gli uomini approfittando della vostra fragilità e neanche il menefreghismo di quelli che non hanno scoperto niente di utile e vi hanno lasciato a marcire nella radura. Non trovo giusto che dei ragazzi intelligenti come voi non abbiano potuto stare accanto alle proprie famiglie in un momento così difficile, né agli amici o ai propri concittadini. Chissà, forse voi avreste trovato un modo più efficace per fronteggiare la situazione. Ma WICKED non voleva essere contraddetta. Voleva perseguire il suo scopo indisturbata. Così mi sono messa a capo di un’organizzazione che la fermasse. Ho tentato di intrufolarmi ne loro uffici, ma non ci sono mai riuscita. Finché un mio collaboratore non è riuscito ad entrare nell’archivio dei loro computer e mi ha messo al corrente dei loro obiettivi. Dopo che ho minacciato di svelarli pubblicamente, loro sono scesi a patti con me. Ho avuto accesso a tutte le informazioni che ancora non conoscevo, ho letto i loro fascicoli e sono entrata nei loro laboratori. Ho potuto vedere tutti i trattamenti a cui vi sottoponevano. Ho potuto rubare uno dei loro computer e ho stilato un piano per portarvi in salvo. Gli ho imposto di farsi da parte in cambio del mio silenzio e loro, forse immaginando quali sarebbero state le conseguenze dello scandalo, lo hanno fatto. Così ho mandato avanti il mio, di piano, ostacolando il loro.

Io non so che cosa avrei fatto di voi se fossi stata un medico o un membro della WICKED, ma posso dirvi che cosa farò adesso, sempre che voi siate d’accordo. Vedete questo computer? Verrà utilizzato per comunicare con voi. Jeff e Miah sono miei collaboratori e pertanto vostri amici. Lasciate fare a loro, e vi salveranno. Li ho addestrati perché si sapessero adattare alle condizioni della vostra vita e alla società che avete creato, sanno come uscire dal labirinto e sanno come maneggiare questo computer. Ora, voi potete fare la vostra scelta, seguirmi o rimanere prigionieri di WICKED. Siete liberi di fare come credete. Io non mi opporrò se deciderete di non collaborare con me. Anzi, a quel punto sarò io a farmi da parte e lascerò di nuovo le redini della situazione a coloro che mi hanno preceduto.’’

Detto questo, i contorni dell’immagine della donna sfumarono fino a scomparire del tutto e lo schermo si spense.

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