Nico Non E' Solo Un Nome Da Uomo

di Queen Blake
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** How You Remind Me - Nickelback ***
Capitolo 2: *** Please Don't Stop The Music- Pitch Perfect ***
Capitolo 3: *** Smells Like Teen Spirits, Nirvana ***



Capitolo 1
*** How You Remind Me - Nickelback ***


Nico Non E' Solo Un Nome Da Uomo


Note di servizio: Ogni capitolo ha il titolo di una canzone che potrebbe ascoltare il narratore; se volete davvero sentirvi parte della storia, ascoltatele!

How You Remind Me, Nickelback







E dire che molti ti scambiano per un maschio.
Anche i tuoi cugini, la prima volta che ti videro, lo pensarono; ancora ridi, pensando a quella scena. 
Eravate da poco arrivati a New Olympus, città che vostra madre, Adele, aveva abbandonato per amore, e nella quale era tornata con tre figli e il cuore spezzato, due volte.
Vostra zia, Zelena, la minore delle tre sorelle Olympus, vi aveva accolto in casa sua, nonostante le lamentele del marito Eric, un rompiscatole ( per essere educati) di prima categoria.
I loro figli, invece, ne erano stati entusiasti: Juliet aveva subito fatto amicizia con Hans, nonostante non fossero proprio simili, e Tyler aveva conquistato sia White, con le sue idee rivoluzionarie, sia te, col suo stile da ribelle e le maglie con scritto 'Il punk non è morto. Ma tu si'.
E poi avevate conosciuto la terza sorella Olympus, Polly. E le sue figlie, Paris e Tilly.
E per te era finita. 
Certo, all'epoca eri troppo piccola per rendertene conto, ma la tua fissazione per Paris si trasformò rapidamente in amore, cosa che ti rese arrabbiata e irascibile praticamente fino alla fine delle medie.
Gli unici che sapevano prenderti dal verso giusto erano Leah, la tua nuova compagna di banco, Juliet, con la quale avevi trovato una strana affinità nonostante il disguido relativo al tuo sesso, e poi Rey, vecchio amico di Juliet nonché suo ex, che vi aveva presentato sperando in un colpo di fulmine.
Peccato che lui fosse gay fino al midollo e tu fossi persa per tua cugina, etero e con tanto di fidanzato, Albert.
E poi, che diamine di nome è Albert?! 
- Mi chiamo come Einstein -
Risponde sempre così alle domande sul suo nome, solitamente con un sorrisino sarcastico.
In realtà Albert non ti sta nemmeno così antipatico, sei solo un po' (molto) invidiosa. 
Sono passati anni da quando siete a New Olympus, la cotta per Paris ti è passata da tempo e tutti, ma proprio tutti i tuoi amici hanno trovato l'amore: Juliet sta con un meraviglioso ragazzo di nome Paul, figlio della famosissima Trisha McLean e non troppo orgoglioso della cosa; Hans, tuo fratello minore, ha trovato l'amore in Franny, una cino-canadese del tuo stesso anno, e persino Tyler  aveva sorpreso tutti baciando pubblicamente Rey - e in cuor tuo non puoi che esserne felice; dopo la delusione con Juliet, Rey merita la felicità.
Trovi solo un po' ironico che l'abbia trovata nel fratello della sua ex.
White sta con Zayne, un ragazzo molto più grande di voi che però lo ama con tutto il cuore, e suo fratello, Cyrus, si è preso una cotta siderale per Leah, la quale, nonostante la terribile confusione sempre presente nella sua testa da iperattiva, sembra ricambiare, tanto da provarci spudoratamente con lui.
E tu sei rimasta da sola. 
- Scusa, ragazzino, puoi mica indicarmi la mensa? -
Sollevi appena gli occhi dal tuo fumetto di Batman, squadrando il tizio davanti a te: alto, castano, ben piazzato, farebbe probabilmente esplodere gli ormoni di qualche ragazzina in calore se non avesse un'espressione arcigna dipinta in faccia.
- Beh? Non sai parlare? -
Sei quasi tentata a dire qualcosa a caso con il linguaggio dei segni, ma poi ci ripensi.
- Non sono un ragazzino
- Preferisci 'uomo vissuto'? 
- Preferisco il mio nome - ribatti, seccata, e il tipo ti guarda male
- Nemmeno lo so, il tuo nome
- Mi chiamo Nicoletta 
- Si, io sono Clark e... Aspetta, cosa? -
Clark sgrana gli occhi, e per il suo bene ti decidi a far scivolare il cappuccio via dalla tua testa, mostrandogli i capelli così neri da tendere al blu e gli occhi chiari, quasi trasparenti, grandi e lievemente a mandorla.
Decisamente femminili.
- Tu sei... Sei una ragazza?!
- Già. Da circa sedici anni, guarda un po'.
- Oh... Ehm, io...
- Comunque la mensa è di là. -
Interrompi seccamente il suo balbettio, indicando la direzione giusta con un dito.
- Clark! Non siamo nemmeno arrivati e già litighi con qualcuno? -
Una ragazza si avvicina al tuo tavolo, poggiandosi al ragazzo; non è molto alta, dai tratti ispanici, con i capelli scuri e la carnagione ambrata; somiglia un po' a Leah, pensi.
- Ma non è vero! Gli ho solo chiesto un'indicazione! - protesta lui, e lei scoppia a ridere
- Certo, come no! Perdonami, il mio ragazzo ti stava infastidendo?
- Mi ha chiesto dove trovare la mensa -
Rispondi, neutro, facendo assumere a Clark un'espressione vittoriosa
- Visto, Cristal? Io dico sempre la verità
- Sicuro. Come quando hai detto a mamma che noi non stavamo assolutamente insieme 
- Quello serviva a preservare la mia incolumità 
- Bugiardo! -
Assisti in silenzio al bisticcio, sgranando gli occhi quando la ragazza butta le braccia al collo di lui, ridendo 
- Siete pazzi o fate sempre così? - chiedi, ed entrambi si voltano verso di te
- Siamo pazzi, ovviamente -
Una nuova voce si inserisce nella conversazione; una ragazza alta, bionda e assolutamente mozzafiato  ti si para davanti, sgranando i suoi enormi occhioni azzurri nella tua direzione 
- Aspetta, tu sei Nicoletta Di Angelo? La ragazza che ha vinto il torneo interscolastico di scherma? -
Sgrani appena gli occhi, notando che è talmente vicina che potresti contare le sue lentiggini e sentire il suo profumo... Menta, si direbbe.
Ti riscuoti bruscamente dal tuo stato di "oh-mio-dio-è-veramente-bella" - stato in cui, a sentire Rey, ultimamente cadi sempre più spesso.
Maledetti ormoni.
E dire che hai sedici anni e non sei nemmeno diventata signorina -  
e le rispondi con un cenno del capo, annuendo nella sua direzione. 
- Complimenti! Io sono negata in praticamente qualsiasi sport, il tuo traguardo è meraviglioso! 
- Grazie - rispondi, grattandoti la guancia, in imbarazzo 
- Ovviamente io non ero ancora qui alla Half Blood quando c'è stato il torneo, mi sono iscritta il giorno della finale contro la Jupiter. - 
Annuisci di nuovo, stavolta più consapevolmente: in finale hai battuto Butter, una lontana cugina di Paul, una specie di enorme armadio super muscoloso e fenomenale con il fioretto.
Ma tu non temi rivali, la tua è la spada più veloce del west, come dice White, e grazie ad essa hai portato la vittoria alla tua scuola: perché, giusto per complicarsi la vita, a New Olympus esistono ben due licei, rivali tra loro, e voi cugini mica andate tutti nello stesso liceo, sarebbe troppo facile!
Per cui ti sorbisci giornalmente soltanto Paul e Leah, che sono nella tua stessa classe; Juliet, Rey, Hans e Franny, gli altri in età scolastica, vanno tutti alla Jupiter, mentre i più grandi sono tutti al college.
Come te, tra apppena un anno.
- Siete arrivati da poco? Non vi ho mai visto qui in città - chiedi, con un tono che dovrebbe far trasparire che la domanda è stata fatta più per educazione che per reale interesse, anche se in realtà la bionda ti interessa, molto
- Si, siamo qui a New Olympus da nemmeno due settimane - ti risponde Cristal, sentendo dopo poco la campana che suona
- Clark, siamo in ritardo, muoviti! 
- Sempre di corsa, sempre di corsa!-
Clark sbuffa, salutando con un cenno la bionda e correndo lungo il corridoio ovest, subito seguito da Cristal.
Rimaste sole, la ragazza ti sorride.
- Che materia hai ora? 
- Biologia avanzata - rispondi, riponendo il fumetto nella borsa e avviandoti lungo il corridoio nord, con la biondina alle costole
- Anche io! Hai già un compagno di banco? - ti chiede, sempre col sorriso sulle labbra, e tu scuoti la testa, confusa
- Vuoi sederti accanto a me? - chiedi, incredula, sgranando gli occhi quando annuisce contenta
- Sembri così simpatica! Perché non dovrei? 
- Non so nemmeno il tuo nome... - mormori, e lei sgrana gli occhi, facendoti perdere in quell'azzurro così splendido
- Non mi sono presentata? Che maleducata, mi spiace! Mi chiamo Scarlet 
- Scarlet?
- Scarlet Solace, per servirti - risponde, facendo un buffo inchino ed entrando in aula. 
E con questa, sei sicura che Cupido abbiaa colpito ancora





***



Allora.
So che dovrei concentrarmi su Come Il Sedano E Il Rosmarino. ( Per i neofiti, la mia fanfiction Solangelo in corso - la mia
altra fanfiction Solangelo in corso)
So che non ho nemmeno finito di scrivere questa storia.
So che probabilmente farò un casino e aggiornerò questa su quella e
cazzate varie.
La verita è che maledizione, questa storia sta nel mio telefono da troppo tempo; vi dovrete accollare degli aggiornamenti lenti.
Consolatevi con CISEIR (OMGS, suona quasi bene <3)

Allora
pt.2
Mi sento in dovere di allegarvi una listicina di personaggi e di fare le dovute presentazioni.
( per chi se lo sta chiedendo, si, probabilmente le note saranno più lunghe del capitolo stesso)
Per questa volta ci accontentiamo delle due protagoniste.

Nicoletta Di Angelo è, ovviamente, la versione femminile del nostro Nico.
Cinica, calcolatrice, lesbica fino al midollo anche se si rifiuta di accettarlo.
E si, la cotta per Percy/Paris le è passata da un pezzo.
In realtà, come tutti sappiamo, ha un cuore d'oro, e si preoccupa sempre della sua famiglia
Qui ha sedici anni, è già al quarto anno e il prossimo andrà al college.

Scarlet Solace è, altrettanto ovviamente, Fem!Will
Perché proprio Scarlet?
Perché tutte le varianti femminili del nome Will che ho trovato mi fanno letteralmente
schifo, quindi ho preso un personaggio che amo ( Will Scarlet, uno dei Compagni della foresta di Robin Hood) e che casualmente si chiama Will, ho notato che il cognome è un bellissimo nome femminile et voilà.
Serve altro, d'altronde? Nah.
Scarlet è sempre allegra, solare, gioiosa e vuole studiare medicina.
Beh, che vi aspettavate? E' pur sempre Will.
Ha diciassette anni fatti da poco, l'anno prossimo sarà al college e tante care cose.

Se qualcosa/qualcuno non vi è chiaro, fate un fischio, sarò ben felice di rispondervi.
A presto!

Pepper

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Capitolo 2
*** Please Don't Stop The Music- Pitch Perfect ***


Nico Non E' Solo Un Nome Da Uomo


Please don't stop the music, Pitch Perfect 



Quindi... Ti vesti sempre di questo colore? -
Nicoletta annuisce con un sorrisetto sarcastico, che sfocia poi in una risatina non appena vede la tua espressione sconvolta: tu adori i colori e li metteresti anche tutti insieme, sono così belli!
- Sul serio?! Perché sempre di nero? 
- È un colore che mi piace - risponde, stringendosi nelle spalle e iniziando a percorrere il corridoio est.
- Elegante, sobrio, va bene in tutte le situazioni; perché non dovrei indossarlo? 
- Ma non sempre! -
Scoppi a ridere, contagiando brevemente anche lei e continuando a camminare. 
- Anche tu hai filosofia? -
Ti chiede una volta tornata seria, e tu annuisci, entusiasta.
- Ci sediamo vicine?
- Va bene - risponde, entrando in aula e prendendo posto.
Ti siedi velocemente dietro di lei, cominciando a punzecchiarla con la matita, facendola sorridere.
E dire che con gli altri non sorride quasi mai, devi davvero starle simpatica. Per fortuna.
- Si? 
- Hai almeno un vestito che non sia nero?
- Assolutamente si, l'altro giorno ho comprato una maglietta grigia
- Quello non vale! 
- Certo, se la bionda in fondo smettesse di fare baccano... -
Guardi il professore, che ti fissa con aria lievemente arrabbiata.
- Aehm, scusi - borbotti, arrossendo fino alla punta dei capelli e sistemandoti meglio sulla sedia.
- Come stavo dicendo prima di questa sgradevolissima interruzione, quest'oggi introduciamo Kant... -
La voce del prof si perde prima di arrivare alle tue orecchie, ancora rosse dall'imbarazzo; ti sei fatta beccare come una scolaretta, e sei sicura che le risatine che senti siano dovute alla figuraccia di prima.
Cosa dirà tuo padre?
Tua madre non è mai stata particolarmente esigente con la scuola, ma lui pretende tu vada bene in tutto.
Ti passi una mano nei capelli, preoccupata: non finirà bene, te lo senti.
- Scarlet? -
Ti riscuoti dai tuoi pensieri; Nicoletta ti sta chiamando, preoccupata.
- Si? 
- Pranziamo insieme? -
Sorridi, di nuovo contenta, tuo padre lontano dai tuoi pensieri.
- Certo -
E ora sì, che puoi seguire la lezione.

###

- Piatto preferito? 
- Pasta, ma non come la fate qui: voi conoscete solo gli spaghetti, io amo le trofie al pesto, fatte all'italiana
- C'è molta differenza rispetto a come la fanno qui? -
Chiedi, curiosa: cucinare ti piace, e sei abbastanza brava nel cucinare dolci, ma non ti sei mai cimentata nella cucina italiana.
- Molto - ribatte Nicoletta, prendendo un'altra patatina dal cartoccio e sventolandola in aria con un movimento buffo.
- Sbagliate sempre la cottura, la pasta risulta sempre scotta.
- E quale sarebbe la cottura giusta? 
- Te la faró assaggiare -
Borbotta, osservandoti mentre azzanni il tuo Mc Chicken: non sai bene come, è riuscita a trascinarti da McDonald.
- E tu? 
- Da buona patriota, torta di mele, con appena un po' di cannella -
Nicoletta fa una smorfia buffa, facendoti ridere.
- Sei sempre così ridanciana, tu? 
- Perché, ti dispiace? - ridi ancora, e lei sbuffa, nascondendo malamente un sorriso.
- Senti un po'... Posso farti una domanda? -
Nicoletta si fa seria, notando che hai cambiato tono, ed annuisce.
- Che mi dici di un ... ragazzo? -
Mormori, fingendoti poco interessata e fallendo miseramente.
- Che intendi? 
- Non hai un ragazzo e questo l'ho notato, ma te ne interessa qualcuno? 
- No. Non è proprio il mio campo - ribatte duramente, facendoti saltare un battito.
- Oh, Bene! Una ragazza allora? - sorridi, e lei sgrana appena gli occhi, arrossendo abbondantemente e chinando lo sguardo.
- Che... Non capisco di che parli - ribatte dopo un po', torturandosi le mani.
- Anche a me piacciono le ragazze, e l'ho capito da tempo -
Rispondi con semplicità, pur se senti di essere arrossita.
- Quindi, capisci, riconosco una mia... compagna di squadra, ecco - 
Vedendo la sua faccia stupefatta ti scappa da ridere, ma mantieni un certo contegno.
- È davvero così evidente? 
- No, non molto - la rassicuri, sorridendole ancora, e finalmente alza lo sguardo e ti sorride.
- Quindi non... non ti faccio schifo o cose così, vero? 
- Seriamente? - sorridi sarcastica, per poi leggere nel suo sguardo che si, è assolutamente seria.
- Nicoletta, sei una persona meravigliosa e ti voglio bene, tra l'altro sono lesbica, come potresti farmi schifo?! - insisti, incredula, e lei si stringe nelle spalle.
- Ho visto fare delle cose molto più stupide e insensate di questa.
- Le hai viste fare a me? - chiedi, preoccupata, e lei sorride, scuotendo la testa.
- A delle persone di questa scuola 
- Oh. E tra queste cose stupide c'era l'allontanarti perché sei lesbica? -
Nicoletta trasalisce non appena termini la frase.
- Non... Non sono lesbica
- Ah, no? Perché mi sembra che le ragazze a cui piacciono le altre ragazze si definiscano così - ribatti, sarcastica, e lei distoglie lo sguardo.
- Nicoletta... 
- Non sono pronta ad ammettere la mia sessualità. - ti interrompe bruscamente, accartocciando la carta del panino per evitare di guardarti.
- Forse non lo sarò mai. Quindi, per favore, tieni la cosa per te.
- Ma certo. Non avevo comunque intenzione di dirlo a nessuno - la rassicuri, prendendole la mano.
Lei ti sorride grata, e tu fai un ghigno.
- Ad una condizione! 
- Che... Che condizione? - sgrana gli occhi, quei suoi magnifici occhioni chiari, chiarissimi, quasi trasparenti.
- Che tu accetti un mio invito 
- Un invito? 
- Ad un appuntamento 
- Prego? 
- Un appuntamento. Io, tu, insieme da qualche parte - sorridi nel vedere che è diventata rossissima.
- Io... Cosa?
- Sai cos'è un appuntamento, vero? 
- Certo che lo so! - s'inalbera lei, sempre più rossa e più carina.
- Bene. Quindi magari sei lenta, ma non sei un'idiota.
- ...Va bene - mormora, guardandoti come per assicurarsi che tu glielo abbia chiesto davvero.
E tu non puoi fare a meno di perderti nuovamente nei suoi splendidi occhi.





***


Avrei dovuto aggiornare Domenica.
Mannaggia a me e alla mia poca fermezza.
Con me stessa poi.
Si, sono un genio, lo so.
E' che stasera andrò ad un barbosissimo compleanno, e spero che almeno voi possiate divertirvi ( alle mie spalle, cattivi :/)


Terminati gli scleri vari, che ne pensate del capitolo?
Oh, e visto che un paio di persone hanno avuto problemi a capire chi sono i personaggi, ve li allego qui:
Zeus: Zelena
Ade: Adele
Poseidone: Polly
Era: Eric
Apollo: Apolline
Artemide: Arthur
Ares: Alex
Atena: Arthien
Nico: Nicoletta
Will: Scarlet
Jason: Juliet
Piper: Paul
Thalia: Tyler
Bianca: Biagio, White
Hazel: Hansen, Hans
Frank: Franny
Percy: Paris
Leo: Leah
Annabeth: Albert
Reyna: Reynold, Rey
Zoe: Zayne
Calipso: Cyrus
Tristan McLean: Trisha McLean
Clarisse: Clark
Chris: Cristal
Luke: Lucie
Kayla: Kyle
Butch: Butter
Che ne pensate di Scarlet?
Si, con una t sola, non è un errore, guys u.u
E Fem!Nico si chiama Nicoletta, non Nicolette!
Bah, bah.

Al solito, vi ricordo le mie altre Solangelo, le trovate in pagina.
Un commento è sempre bene accetto :3


Pepper

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Capitolo 3
*** Smells Like Teen Spirits, Nirvana ***


Nico Non E' Solo Un Nome Da Uomo

Smells like teen spirits, Nirvana






Ti chiudi la porta alle spalle, con un sospiro: anche questa giornata è finita.
- Bambina, che succede? -
Rey sbuca fuori dalla cucina, avvicinandosi a te, e tu gli sorridi
- Solo stanca, ReyRey
- Sicura, nena? 
- Sicurissima, tesoro -
Ribatti con un sorriso, abbandonando la borsa all'ingresso e appendendo il giubbotto da aviatore sull'appendiabiti.
- Tua madre ti cercava, prima. Dice che non le hai risposto al telefono 
- Perché di solito rispondo, proprio così -
Sollevi il sopracciglio, avviandoti verso la tua stanza, con Rey dietro.
- Comunque, che ci fai a casa mia? -
Chiedi, entrando e buttandoti sul letto.
- White mi ha detto che aveva trovato quel vecchio gioco di guerra di cui mi aveva parlato, ma non è ancora arrivato. 
- Mhm 
- Hai sonno, ti lascio da sola? 
- No -
Mormori, sedendoti e invitandolo con la mano a fare altrettanto. 
- È da un secolo che non parliamo, resta, ti devo raccontare una cosa.
- Lo so, bambina, ma quando sei in una relazione ...
- Oh, non rifilarmi la solita balla per cui devi dare attenzioni a Tyler, ti prego -
Rispondi, di colpo arrabbiata.
- Mio cugino non richiede sempre tutta la tua attenzione; se poi non vuoi stare con me è diverso 
- Nicoletta! Non dire mai più una cosa del genere! -
Ribatte Rey, alzandosi di scatto e lasciandoti basita: è estremamente difficile che ti chiami per nome, come tutti, tra l'altro, lo fa solo quando è davvero infuriato.
- Sei la mia migliore amica, ti voglio un bene dell'anima e solo perché ultimamente non ci vediamo spesso non vuol dire che io tenga meno a te -
Sputa fuori, tutto d'un fiato, e tu chini la testa, sentendoti terribilmente in colpa.
- Rey io... Scusa. È che ultimamente sono sempre da sola, voi state tutti con qualcuno...
- Lo so nena, lo so. Non volevo urlare -
Rey ti stringe forte, proprio nel momento in cui sentite la porta aprirsi.
- Oh, wow, le previsioni di Juliet quindi si sono realizzate? 
- Vaffanculo, White. -
Borbotti, col viso affondato nel petto di Rey, e lui scoppia a ridere, subito seguito da tuo fratello.
- Comunque, sorellina, mamma ti vuole giù in mezzo secondo, sono arrivati dei parenti.
- Dei parenti? -
Chiedi sciogliendo l'abbraccio, e lui annuisce.
- Ti ricordi di quei fantomatici gemelli e più uno di cui ci parlò Tyler? 
- I primi figli di zia Zelena e zio Eric? Come si chiamavano...
- Alex, Arthur e Apolline -
Risponde Rey per te, guadagnandosi due occhiate sconvolte
- Che c'è? Almeno io tua madre la ascolto, sai? - 
Borbotta, stringendosi nelle spalle
- Ogni tanto racconta anche cose interessanti? -
Rey ti guarda male, White continua il discorso
- Pare siano tornati in città, con prole annessa.
- Sul serio? Va bene che zia Zelena aveva qualcosa come diciotto anni, ma sono così grandi da avere figli? 
- Ne aveva sedici, Nick, e ora ne ha una cinquantina: questo colloca i figli a trentacinque quasi, e i loro figli hanno circa la nostra stessa età.
- Perché poi tutta la famiglia fa dei figli così velocemente, spiegamelo.
- Dillo tu a me, i bambini mi terrorizzano. -
Risponde White, facendo spallucce e tornando di sotto.
- Comunque, cosa volevi dirmi? -
Rey ti prende per mano, uscendo dalla stanza
- Ho conosciuto e sto frequentando una ragazza -
Rispondi, con un sorrisetto imbarazzato, e lui sorride sorpreso.
- Una ragazza che ti piace? 
- Abbastanza -
Scendete velocemente le scale, infilandovi in cucina e sentendo delle voci dal soggiorno: probabilmente i tuoi "nuovi" parenti.
- Come si chiama? -
Ti chiede, continuando a sorridere
- Si chiama... 
- Scarlet! Mi chiamo Scarlet! -
Ti congeli sulla porta, vedendo lo spettacolino che ti si para davanti: Clark, Cristal e un uomo che non conosci sono seduti sul divano, altre due donne sono in piedi e la tua Scarlet ( e sul serio, non puoi credere di averla definita "tua", anche se solo nella tua testa) è appollaiata sulla tua poltrona preferita, e sta sorridendo a tua zia Zelena, in piedi accanto alle sue sorelle, i tuoi fratelli e Leah, che proprio non sai cosa ci faccia lì.
- Quindi tu saresti mia nonna?
- Così pare, biondina -
Ribatte zia Zelena, sorridendole di rimando.
- Nico, Rey! Entrate, non rimanete sulla porta -
Tua madre ti sorride, incoraggiante, e solo in quel momento incroci lo sguardo di Scarlet, che nel vederti sbianca.
- Ni- Nicoletta?
- Vi conoscete? -
Chiede Hans, sorpreso, e non puoi dargli torto: in dieci anni a New Olympus, i tuoi unici amici che non siano anche tuoi cugini sono Rey e Leah, che ti stanno squadrando, sconvolti; non avevi detto niente a nessuno dei due riguardo Scarlet, entrambi erano troppo impegnati.
- Siamo compagne di banco alle lezioni di biologia avanzata -
Rispondi tu, a voce bassa e neutra, e Rey, rimasto accanto a te, stringendoti il braccio: ha capito che stai per crollare, anche se dubiti sappia il perché.
- Nena? Tutto okay? -
Ti mormora nell'orecchio, e tu annuisci
- Ho solo bisogno di un bicchiere -
Mormori, facendo un sorriso finto alla platea.
- D'acqua?
- No, di Tequila -
Ribatti, facendo dietrofront e infilandoti di nuovo in cucina; Rey e Leah ti seguono; il primo ti impedisce di prendere davvero la tequila, la seconda ti versa un bicchiere d'acqua.
- Cosa è successo? -
Ti chiede Leah, guardandoti negli occhi, e tu sospiri.
- È lei.
- La bionda? Beh, hai buon gusto.
- Vai a quel paese, Rey.
- Lei chi? -
Chiede Leah, confusa, e Rey ghigna.
- La ragazza per cui ha una cotta.
- Hai un cotta per la bionda e non mi hai detto nulla? Nico! 
- Questo conferma il suo buon gusto, no? 
- Assolutamente, e d'altronde si sa, non c'è cosa più divina... 
- Leah, vaffanculo. -
Ribatti, stizzita, accartocciando il bicchiere con una mano, e lei ridacchia.
- ... Di scoparsi la cugina! E lei è tua cugina, no? 
- Non è sua nipote? -
Ghigna Rey, e tu esplodi.
- Basta! Come al solito siete degli idioti! Mi stava per venire un attacco di panico, lì dentro, e voi ci scherzate? Siete stupidi? -
Ringhi, lanciando il bicchiere in testa a Rey, che lo afferra al volo, guardandoti serio.
- Cercavamo solo di sdrammatizzare, nena, calmati.
- Sai, dirle di calmarsi non la farà calmare. -
Mormora Leah nel momento esatto in cui la porta si apre.
- Nicoletta! Che sta succedendo? -
Tua madre, nera come poche volte l'hai vista nella tua vita, irrompe nella stanza.
- Non mi sento bene, Madre. Perdonami, incontrerò i nostri parenti un'altra volta.
- Nico, mi sembra estremamente irrispettoso e... 
- Madre, ti prego. Non ci riesco -
Mormori, e lei ti si avvicina, squadrandoti bene.
- In effetti non sembri stare benissimo... Va bene, torna in camera tua, più tardi ti mando Hansen o Juliet con qualcosa da mangiare.
- Grazie -
Rispondi, alzandoti con difficoltà e rifiutando con una mano un qualsiasi aiuto da parte di Rey, ma non di Leah.
- Ti accompagno? -
La tua migliore amica ti si avvicina, stringendoti il braccio, e tu non ribatti: ti senti così... Debole, che non hai la forza di fare nulla.
- Su, Dark Lady, ti aiuto io -
Leah ti spinge su per le scale, facendoti distendere in camera tua.
- Chiudo le tende?
- Si, grazie -
Sospiri alla vista del buio, chiudendo gli occhi.
- Notte notte, nena -
Leah esce in silenzio e senza urtare nulla, un vero miracolo per lei.
E tu scivoli lentamente nelle braccia di Morfeo.

###

Ti riscuoti bruscamente sentendo bussare alla porta; ti sollevi, sedendoti sul letto; sarà Hans con la tua cena.
- Avanti! -
La porta si apre, e una lucida chioma bionda fa il suo ingresso, subito seguita dal resto di Scarlet.
- Che... Che ci fai qui? -
Chiedi, abbassando subito la voce.
- Volevo vederti, tua madre ha detto che ti sentivi poco bene, ecco... -
Scarlet si arruffa i capelli con una mano.
- Come ti senti? 
- Forse ho la febbre, mi fa male la testa.
- Ah... -
Ammutolisce, mordendosi le labbra per poi esplodere di colpo.
- Senti, mi dispiace, va bene? I-io non ne avevo idea e...
- Scarlet, calmati. Va tutto bene, non è colpa tua -
La rassicuri (cosa estremamente strana, per te) stringendo le ginocchia al petto
- Lo pensi davvero? -
Ti guarda, con gli occhioni azzurri sgranati ad un passo dalle lacrime.
Annuisci, facendole spazio per permetterle di sedersi accanto a te, a gambe incrociate e con la testa bassa, in silenzio se non fosse per battito accelerato che senti; o forse è il tuo cuore, quello? 
- Nicoletta, io... Non voglio rinunciare a te -
Lo sputa fuori di colpo, sempre a testa bassa, e tu non puoi fare a meno di rimanere immobile a fissarla, incredula.
- Tu mi piaci troppo per rinunciare così, solo perché siamo parenti alla lontana! 
- ... Siamo cugine di terzo grado... 
- Qui in California la legge riconosce solo i cugini primi -
Borbotta, passandosi di nuovo una mano nei capelli.
- Ma se tu n-non te la senti, io... 
- Nemmeno io voglio rinunciare -
Scarlet solleva lo sguardo, facendoti arrossire di colpo.
- Beh, che ti aspettavi? Ci tengo a te!
- Non me l'avevi mai detto... 
- Mi conosci da due mesi, Scarlet, davvero non hai ancora capito che ho difficoltà ad esprimere i miei sentimenti? -
Sbotti, e lei sorride dolcemente, prendendoti la mano, un gesto dolce e ingenuo, che ti causa un brivido lungo la schiena, reazione che non viene ignorata da Scarlet, la quale assume un'espressione maliziosa.
- Sai che forse hai davvero la febbre? Sei tutta rossa! -
Sgrani appena gli occhi, arrossendo ancora di più, ne sei certa, non appena si avvicina per poggiare le labbra sulla tua fronte.
- E sei anche calda! Come mai sei così calda, Nicoletta? -
Balbetti qualcosa di sconnesso mentre ti lascia un bacio leggero sulla guancia, guardandoti con dolcezza mista a malizia.
- Sai, forse non hai la febbre, sei calda anche qui... E qui... E... -
Chiudi gli occhi non appena senti le sue labbra sulle tue, godendo di quel contatto lieve che ti fa sentire caldo dappertutto, spingendoti ad aggrapparti alla sua maglia e trascinandola sopra di te.


###


Dunque.
Non riesco ad aggiornare frequentemente questa sttoria.
Cioé, non ci riesco proprio.
Quindi direi che ci mettiamo d'accordo per un aggiornamento al mese e la chiudiamo l, vi va?
Di più non posso, anche perché sto contemporaneamente pubblicando una Text!Fic, sempre su Percy Jackson, sempre una Solangelo.
Aiuto.
Al mese prossimo!
Un abbraccio,
Adam

Pepper

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