Storie dei sette regni

di Sara_RS
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nei miei sogni li uccido ogni notte. ***
Capitolo 2: *** Gli occhi del bastardo ***
Capitolo 3: *** Ciò che è morto non muoia mai ***
Capitolo 4: *** Il bastardo, il protetto e il Lord. ***
Capitolo 5: *** La leonessa d'oro. ***
Capitolo 6: *** Lei appartiene al vero Nord ***



Capitolo 1
*** Nei miei sogni li uccido ogni notte. ***


~~Se il mondo sapesse che a Robert Baratheon, infallibile  soldato, guida della rivolta e uomo senza timori trema la mano davanti alla giovane figlia degli Stark, cosa penserebbe?
Forse non lo rispetterebbe più, ma in questo momento ha lui non importa, lui è sceso in guerra per lei, per riprendersela dopo che quel bastardo Targaryen l'aveva rapita e portata ad Approdo del Re.
Lei, la sua dolce e amata Lyanna, il sangue ribolle nelle vene dell'uomo con il simbolo del cervo sull'armatura, la riprenderà e la porterà via, lontano da Approdo del Re fino a Grande Inverno, li chiderà la sua mano al padre e la sposerà.
Solo a questo cerca di pensare Roberte mentre cavalca  verso il castello pronto ad uccidere da solo tutte le guardie del re.
Arrivato in città si accorege di non essere il solo a volere la testa del re matto piantata su una picca, chi per vendetta, come il suo amico Ned, chi per soldi come  Tywin  Lannister, tutti gli uomini che sono scesi in guerra con lui ora sono li, in quella città.
C'è chi dice che il re sia già morto, che il figio più grande dei Lannister l'ho abbia ucciso, ma ha Robert non importa.
Lui vuole solo trovere Lyanna, forse in qualche stanza del castello o nelle prigioni, non gli importa  ovunque fosse stata lui l'avrebbe  trovata.
E' la trovò, alla fine la trovò.
Ribaltò il castello  fin dai sotteranei, ogni singola stanza,  alla fine  raggiunse la torre del castello, dentro di se sentiva che lei si trovava li, doveva essere li!
-Lyanna!-  Le sue urla sbattevano  contro la porta insieme a lui mentre cercava di sfondarla.
Fin'quando questa crollò mostrando ciò che si nascondeva dietro ad essa.
Davani  a Robert si mostrò in tutta la sua crudeltà l'unica immagine che lui non avrebbe voluto vedere, quella che di cui non si sarebbe mai più liberato e che lo avrebbe accompagnato in ogni sogno, tutte le notti per tutta la vita.
Il corpo della donna che amava giaceva a terra, in una pozza di sangue scuro e denso.
Il giovane soldato si butto su di lei, la prese tra le braccia, era orami ferdda e rigida, doveva essere già morta da tempo.
Avvolta in un abito lilla oramai quasi totalmente sporco di sangue , sul viso portava i segni di violenze subite prima di essere accoltellata.
I suoi capelli,  bruni e lunghi, erano bagnato dal suo stesso sangue , Robert ricordava quando il vento freddo del nord li faceva  volteggiare sulla fronte di Lyanna.
Le lacrime di lui scorrevano  veloci  sulle sue guancie e cadevano sulle brune ciocche della ragazza.
-Li ucciderò tutti, pagheranno per quello che ti hanno fatto amore, è una promessa, amore mio...- Queste erano le sue parole mentre , inginocchiato stringeva a se il corpo della giovane ragazza.
In quel momento non si sentiva un soldato, un ribelle o un re... in quel momento non si sentiva neanche un uomo

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Capitolo 2
*** Gli occhi del bastardo ***


Quegli occhi sono diversi dai nostri, sono occhi stranieri, sono occhi sconosciuti. Questa è la consapevolezza che si porta dentro Catelyn Stark da anni, anche ora, mentre guarda da dietro le enormi finestre della sua casa a Grande Inverno Jon Snow, il figlio bastardo del marito, insegnare pazientemente a suo figlio Bran a tirare con l'arco, non può fare a meno di pensarlo. Ricordava il giorno in cui il ragazzo era entrato nella sua vita, suo marito era appena tornato dalla guerra, lo aveva visto arrivare dalla torre del castello e gli era corsa incontro emozionata. Non aspettava altro che poter riabbracciare suo marito. Lui, invece, era sceso da cavallo tenedo tra le braccia quel fagotto, non c'èra stato bisogno di paralre, i suoi occhi avevano detto tutto. Lei lo aveva aspettato per tutto quel tempo, temendo di non rivederlo mai più, e lui in cambio le aveva portato in dono il figlio di un' altra donna. -Deve rimanere qui, nella mia casa?- Era stata l'unica cosa che Catelyn aveva chiesto al marito, lui aveva abbassato lo sguardo sul neonato, in quell'esatto istante Catlin aveva capito che non si sarebbe più liberata di quel bastardo. Così gli anni passavano nel nord, Jon crescieva insieme a gli altri figli di Ned, i suoi mezzi fratelli e sorelle, a Grande Inverno, sapeva che Catelyn Stark non lo aprezzava, di certo non lo amava, la verità era che la donna quasi lo odiava, odiava vederlo girare per il castello, parlare con i suoi figli e con suo marito, sopratutto odiava gli occhi scuri del ragazzo segno evidente del tradimento del marito, quel ragazzo era simbolo di umiliazione e vergogna per Catelyn. Arrivò però un giorno in cui la donna pregò gli Dei di rivedere gli occhi scuri del giovane. Era ancora un bambino, fu colpito da un forte malore, erano in pochi a credere che sarebbe sopravvissuto, anche il medico era sciettico. A lei però non importava, rimase accanto al letto del piccolo giorno e notte a pregare gli Dei di salvarlo, gli stessi Dei a cui aveva chieso di far sparire quel bambino, ora li pregava di farlo vivere. I sensi di clpa la tormentavano, aveva detestato un bambino senza colpe solo perchè aveva osato nascere, era orfano e destinato a crescire da bastardo, un grande fardello con cui convivere, ma lei era stata solo capace di pensare al male che avevano fatto a lei. Quel piccolo non possedeva niente e lei aveva desiderato togliergli anche quel poco. Chiese perdono agli Dei per la sua crudeltà e promise che se fosse sopravissuto avrebbe cresciuto Jon come figlio suo, lo avrebbe amato e sarebbe stata per lui la madre che il piccolo aveva perso nasciendo ed avrebbe convinto Ned a daregli il suo cognome! Fortunatamente gli Dei ascoltarono le preghiere della lady di Grande Inverno e risparmiarono la vita di Jon, si riprese ed in meno di una settimana era di nuovo pienamente in forma. Con la guarigione di Jon però i buoni propositi di Catlelyn scomparvero insieme ai sensi di colpa, la donna ricomincio a comportarsi in modo freddo e distaccato con il ragazzo e non insistette troppo quando Ned si rifiutò di dare il cognome della famiglia a Jon. Ora, mentre osservava il ragazzo allenarsi con il fratellastro nel cortile, non poteva fare a meno di sorridere, era passato molto tempo da allora, lei ancora considerava stranieri quegli occhi, ma adesso sapeva che un giorno le sarebbero mancati.

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Capitolo 3
*** Ciò che è morto non muoia mai ***


Io Eddard Stark, lord di Grande Inverno, prottettore del Nord, fedele al re Robert Baratheon ho soffocato la ribellione degli uomini di ferro di Balon Greyjoy. Ho distrutto il suo esercito e le sue navi sulle coste delle Isole di Ferro, ho costretto Balon a chiedere la pace, a giurare inchinandosi fedeltà al regno, poi gli ho portato via il figlio. Secondo Robert era l'unico modo per evitare altre rivolte, era troppo pericoloso lasciare quel giovane con suo padre. Nonostante ciò io non mi sento un uomo d'onore, non credo di aver fatto qual'cosa di giusto, a me sembra solo di aver portato via un figlio a suo padre. Se lo avessero fatto con uno dei miei figli, li avrei uccisi con le mie stesse mani, non avrei mai permesso a nessuno di portarmeli via, lui invece non aveva neanche la forza per obbiettare. Tutte le sue forze erano morte in mare insieme ai suoi uomini, insieme ai suoi figli, solo due ne erano sopravvissuti, una ragazzina e il figlio più piccolo, quello che io gli avevo sottratto, Theon. La ragazza era più grande di Theon, e molto più irata del padre, mi guardava con uno sguardo minaccioso, quasi a volermi dire: -Se ora porti via mio fratello, un giorno farò togliere il tuo sangue dalla mia spada!-. Ora cavalchiamo sul mare di ferro, con navi sulle cui vele spiegate trionfa il simbolo del cervo incoronato, il simbolo del re, e il metalupo della mia casa. Rimasi con gli occhi fissi su quel ragazzino, aveva dieci anni, era abbastanza alto per la sua età e aveva i capelli intrecciati e spettinati dal vento. Il suo atteggiamento era fiero, non aveva fatto domande ne capricci prima di partire, aveva preso le sue cose, salutato il padre e la sorella ed era salito sulla nave con l'uomo cotro cui suo padre aveva combattuto. Probabilmente gli era stato insegnato a non mostrare le proprie debolezze e paure. Ora era li, difronte a me, con gli occhi puntati verso le sue isole che si facevano sempre più piccole all'orizzonte. Di scatto si voltò, fissò i suoi occhi verde acqua nei mie senza alcun timore, mi osservò per un secondo poi chiese: -Dove siamo diretti?- -Nel Nord, a Grande Inverno,preparati li fa molto freddo!- -Non mi preoccupa il freddo!- Rispose sicuro e senza distogliere lo sguardo dai miei occhi. -Fai bene ragazzo.- -Mi chiamo Theon.- In quel momento mi tornò in mente mio figlio Robb, anche a lui dava fastidio quando lo chiamavo ragazzo. -Sai io ho un figlio, ha la tua età, più o meno. Credo che andrete d'accordo .- Solo allora Theon spostò lo sguardo, silenziosamente lo face scivolare sulla superfice dell'acqua, i suoi occhi erano dello stesso colore! Sentì dentro di me il forte bisogno di rassicurarlo, avrei voluto posargli una mano sulla spalla ma non lo feci, non so il perche ma non ne avevo il coraggio. Voltandomi mi allontanai, lo lascia solo a dire addio alla sua terra. SPAZIO AUTRICE Altro breve racconto che ha come protagonista Ned e Theon dopo la sconfitta di Balon. Theon è uno dei miei personaggi preferiti, so che molti non condividono questo pensiero per ovvie ragioni, ha sicuramente fatto molti errori (tradire Robb ad esempio) ma alla fine ha pagato per i suoi sbagli e, cosa più importante, si è pentito. Io penso che avesse davvero a cuore gli Stark. Comunque questo è il mio pensiero ed ho deciso di dediacre un capitolo anche a lui! Spero possa piacere :)

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Capitolo 4
*** Il bastardo, il protetto e il Lord. ***


Ros di uomini ne aveva conosciti tanti, fare la puttana le aveva insegnato a leggere l'animo di ogni uomo attraverso il loro corpo, attraverso le cicatrici, lo sguardo, il modo in cui la toccavano. Sapeva tutto di loro dopo averci fatto sesso, questo le dava un grande vantaggio, lei aveva deciso di essere una donna libera e padrona di se stessa in quello che era un mondo maschilista che la voleva pudica e sottomessa. Conoscere i punti deboli degli uomini era il suo unico vantaggio e le era utile per sopravvivre. Questa sua capacità le tornò utile la sera in cui, per la prima volta, incontrò i ragazzi di Grande Inverno. Ricordava a perfezione ogni cosa di quella sera, il vento forte faceva vibrare le finiestre del bordello, al suo interno una trentina di uomini ubriachi con donne mezze nude sulle gambe intonavano canti stonati, Ros era fiera del posto in cui stava, era l'unico posto al mondo in cui tutti erano uguali, ricchi e poveri, ed erano sinceri, vogliosi di carne come bestie. Era tarda notte quando la porta del bordello si spalancò ed entrarono tre giovani uomini avvolti in pesanti pellicce e armati di spade. Si avvicinarono al bancone e ordinarno da bere. Ros li riconobbe subito pur non avendoli mai visti, tre vestiti cosi non potevano che essere i tre ragazzi Stark! In realtà solo uno lo era, Robb Stark, alto e con i capelli e gli occhi marrone scuro, l'altro doveva essere il fratello bastardo, la sua pelle era bianca ed aveva il volto tirato e lo sguardo basso, il terzo non aveva idea di chi fosse. -Ciao ragazzi, come mai da queste parti?- Chiese avvicinandosi. Il bastardo restò con lo sguardo fisso sul pavimento ed in silenzio, a prendre la parola fu il terzo ragazzo. -Avevamo voglia di farci un giro e ci hanno parlato molto bene di questo posto- aveva un aria altezzosa ma gli occhi erano belli. -Allora non siete muti, come ti chiami tesoro?- Chiese lei ammiccando -Theon!- Rispose lui con tono fiero -Theon, bene lui invece è Robb Stark e tu sei Snow giusto?- disse con un sorriso compiaciuto. -Tu sai chi siamo noi ma noi non sappiamo chi sei tu- Si intromise allora il giovane lupo degli Stark -Se paghi bene sono chiunque vuoi!- -Immagino- Disse allora il ragazzo allontanadosi -Non gli piaccio- Esordì allora la ragazza fingendosi dispiacita -Tornerà, è un po' orgoglioso e non gli piace questa situazione!- Disse allora Theon. -Alla fine tutti tornano!- Ros sorrise a Theon poggiando la sua mano su quella del giovane, inaspettatamente lui si ritrasse indietro. -Ti farei compagnia con molto piacere, ma prima c'è lui!- Posò la mano sulla spala dell'amico. Non ci volle molto a Ros per capire che sedurre il bastardo degli Stark non sarebbe stato facile. Lei era li, nuda di fronte a lui, probabilmente la prima donna che vedeva nuda in vita sua, e lui stava fermo terrorizato in un angolo. -Avvicinati, non mordo- cercò di convincerlo lei -Sempre che tu non lo voglia!- aggiunse, non servì a molto. Decise così di alzarsi e avanzare lentamente verso di lui, arrivò a pochi centmentri dalla sua bocca e in un solo secondo le sue labbra erano su quelle di Snow, ma non riuscì a dargli un vero bacio. Il ragazzo la staccò bruscamente e si allontanò da lei. -Mi offendi!- disse a quel punto infastidita. -Non è colpa tua- cercò di scusarsi lui. -Ovviamente no- puntualizò Ros. -Solo che ora...questa sera...non ne ho voglia, ma ti pagho comunque!- Ros si fermò a gurdarlo, sembrava un cucciolo ferito, per leggere la sua anime non avrebbe dovuto vederlo nudo, lui era un libro aperto per chiunque si fermasse a guardarlo, anche una puttana. -Lascia stare i soldi, un bacio innocente non si pagha!- Dopo poco uscirono dalla stanza, nel corridoio intravidero Rob seduto ad un tavolo con un boccale di vino in mano, “non ho molto successo con gli Stark” pensò Ros tra se e se! Quella notte mentre si allontanavano a cavallo verso Grande Inverno Ros guardò quei tre ragazzi, erano davvero strani, uno Stark, un Greyjoy e un bastardo del nord, o più semplicemente tre fratelli.

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Capitolo 5
*** La leonessa d'oro. ***


~~Un grido che parte dallo stomaco, risale lungo la gola ed esce dalla tua bocca per raggiungere le orecchie di tutti i presenti.
Un grido di dolore, d'odio e di rabbia.
Un grido che ti lacera le carni, ti spacca il petto e ti uccide.
Ti tremano le mani, le braccia, le gambe mentre le lacrime ti riempiono gli occhi, non abbastanza però , riesci a vedere chiaramente il terrore sul volto di tuo figlio ed i suoi occhi azzurri riempirsi di sangue.
Ha chiamato il tuo nome, il nome di sua madre mentre crollava a terra sotto l'effetto del veleno, a cercato te con lo sguardo prima di morire, ma tu non sei stata in grado di salvarlo, sei rimasta immobile ad assistere alla sua morte, a gurdare il suo sgurdo spegnersi.
Intorno a te ci sono volti sconvolti, ma tu sai che fingono, dentro di loro tirano un sospiro di solievo per la morte del Re bambino!
Tutti lo odiano, e qualcuno di loro lo ha ucciso.
Hanno ucciso l'unica cosa che aveva importanza per la leonessa di Castel Granito. Tuo padre, tuo marito ed il regno non ti hanno mai amata, hai provato a compiacerli ma a loro non importava di te, l'unica volta che hai provato della vera gioia è stato quando hai tenuto tra le braccia quel bambini, tuo figlio, il tuo unico vero amore.
Non importa se fosse crudele e spietato, per te non era un assassino, per te era solo il tuo bambino.
Ed ora loro lo hanno ucciso, hanno ucciso il tuo unico amore.
Pagheranno per questo, scopriranno qunato è forte il ruggito di Caerci Lannister!
 

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Capitolo 6
*** Lei appartiene al vero Nord ***


~~Cerchi di non pensare alla sua voce mentre trascini la slitta sulla neve, cerchi di non pensare ai suoi occhi, ai suoi sorrisi, ordini a te stesso di non voltarti, non vuoi guardarla così, senti che è colpa tua.
Già è colpa tua, se non la avessi abbandonata, se fossi rimasto con lei, in quella caverna, avresti potuto proteggerla e lei forse sarebbe ancora in vita.
Continui a spingere la slitta sempre più lontano, tra le foreste di alberi alti e scuri che si trovano oltre la barriera, coperti dalla neve, circondati dal nulla, liberi!
Questo è il posto in cui il suo corpo deve restare, quello in cui è nata, tra le foreste in cui è crescita e per cui a combattuto fino alla morte!
-Prima o poi tutti muoiono Jon Snow, io e te moriremo un  giorno, prima però dobbiamo vivere!-
Ripensi alla sue parole, aveva ragione, lei conosceva la morte molto meglio di te che eri cresciuto in una fortezza al sicuro.
Lei non era mai stata al sicuro.
Raccogli il suo corpo dalla slitta, è l'unico corpo che puoi dire di conoscere davvero.
Di fronte a te una montagna di legna forma un letto su cui poggi il suo nudo corpo, poi prendi tra le mani una torcia infuocata, fai ciò che va fatto, l'appoggi alla montagna di legni, la lasci incendiarsi.
Lo guardi mentre inizia a bruciare, presto anche il suo corpo brucerà e di lei non resterà che polvere.
Il vento la raccoglierà, la porterà con se ovunque vorrà.
E' giusto così, lei appartiene a questo posto, al vero Nord, non appartiene ai Bruti o alla Barriera e nemmeno a te, lei appartiene a queste foreste, a questa neve, a questo vento.
 Le fiamme iniziano ad impadronirsi di lei, sono brillanti e rosse, ma non rosse come i suoi capelli.
-Ti amerò per sempre!- Questa è la tua promessa, il tuo giuramento, le tue ultime parole. Saranno eterne.
Ora devi tornare indietro Jon,  ti ripeti, devi tornare alla barriera, devi combattere e devi vincere, contro le persone che hanno ucciso la tua famiglia, contro i non-morti, contro la vita.
Ora non devi più temere, ora lei è al sicuro, ora vedrà cosa c'è oltre la barriera.~~

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