..quei giorni perduti a rincorrere il vento.. di maya_90 (/viewuser.php?uid=47409)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** advent. ***
Capitolo 2: *** farewell. ***
Capitolo 3: *** seclutions. ***
Capitolo 1 *** advent. ***
Advent.
-..Makino?
-..mmm..
-Makino, sei sveglia?
La ragazza si riscosse. Socchiuse gli occhi cercando di mettere a
fuoco.
Due occhioni neri la guardavano di rimando nel buio quasi totale.
-..Rufy.. ma che ore sono?- rispose sbadigliando.
-credo le quattro e mezza.
-ma che cavolo ti salta in mente, torna a dormire..-
sussurrò al ragazzino sprofondando di nuovo nel cuscino.
-Ma..guarda fuori, Makino!- insistette lui.
Fu costretta a riaprire gli occhi.
-ma cosa c'è fuori..
Inciampando nel pigiama si trascinò alla finestra.
Il mare era un'enorme distesa nera e piatta, che a stento si
distingueva dal buio della notte.
-Rufy, non c'è nulla..
-Guarda la baia, là!- esclamò il
bambino, arrampicandosi sul davanzale per indicarle meglio il punto.
Lei seguì il suo sguardo nella foschia.
In lontananza, le luci di una nave.
Le onde si infrangevano lievi sul bagnasciuga, le impronte sulla sabbia
scomparivano.
Il cielo era sempre più chiaro, sgombro da nuvole, ed una
dolce brezza accarezzava la riva portando con sé profumo di
fiori e di pane. Tra poco si sarebbe fatto giorno e lei sarebbe tornata
alla locanda a preparare.
Era il ventuno marzo, il giorno della festa di primavera, il primo
giorno della bella stagione.
Ed era sicuramente il suo giorno preferito, perché dopo un
lungo e silenzioso inverno, dove praticamente non si vedeva anima viva
in giro, il villaggio tornava a popolarsi.
I bambini correvano per le stradine, le ragazze intrecciavano
corone di fiori per adornare le porte di legno delle loro case, i
pescatori uscivano di nuovo con le loro barche.
E lei, naturalmente, quel giorno avrebbe accolto tutti alla locanda,
con il consueto sorriso.
Prima però,avrebbe scoperto chi erano quegli sconosciuti che
la notte prima erano arrivati a Foosha.
Solo le strida dei gabbiani in lontananza potevano rompere quel
silenzio così perfetto che precedeva il sorgere del sole.
Si tolse i vecchi sandali e proseguì accelerando il passo
verso la baia, stringendosi un pò sotto lo scialle leggero.
Si arrampicò su una piccola scogliera e d'improvviso scorse
una sagoma scura dall’altra parte.
Un uomo, alto e robusto, con un lungo mantello scuro che ondeggiava ad
ogni suo passo.
Nessuna divisa, solo uno strano cappello di paglia che nascondeva
nell'ombra completamente gli occhi.
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Capitolo 2 *** farewell. ***
Farewell.
21 marzo
Ho sperato inconsciamente che non arrivasse più questo
giorno, ma il tempo si prende gioco di me. Più desideri
ritardare qualcosa, più velocemente arriva.
Non ho mai avuto ambizioni smisurate, sono sempre riuscita ad
accontentarmi, nella mia vita.
Quando nasci in un posto come Foosha, puoi sperare di riuscire a
fuggire, o puoi continuare ad andare avanti imperterrita con la tua
tranquilla esistenza, senza farti troppe illusioni.
Al di fuori di tutte le rotte, nel bel mezzo del nulla.
Ma oggi, semmai esistano da qualche parte, vorrei essere una di quelle
creature divine con cui i grandi ingannano la fantasia dei bambini.
Quelle dee vestite di rose e mare, di vento e luce, le padrone della
natura e delle sue forze.
Oggi, comanderei alle nuvole di coprire questi inaspettati raggi di
sole.
Ordinerei alla pioggia di abbattersi ancora incessantemente sul ponte
della sua nave, alla neve di scivolare candida sulle sue vele bianche,
alla tempesta di flagellare ancora le onde sugli scogli,
perché non possa andare via.
Imporrei all’inverno di rimanere, e alla primavera di restare
nascosta.
Al gelo di coprire ogni cosa, di ucciderle, quelle gemme appena nate
sui rami degli alberi.
Alla nuova alba di recedere al letargo, al silenzio, ad un languido
torpore di fronte al fuoco.
Lunga notte invernale, torna a cullare i miei sogni tra calde coperte.
Ma lo so, io sono solo un’umile ragazzina, e la natura va
avanti facendosi beffe di me.
Partirà, e per Rufy, ne sono certa, sarà un
brutto colpo, ormai gli era affezionato come al padre che non ha mai
avuto.
E per me.. sono ormai solo ricordi dal gusto dolceamaro.
Quando l'ho visto per la prima volta..scendeva a terra nella baia, nel
suo cappotto nero sformato e troppo grande e quei capelli color del
sole al tramonto.
Quella volta che è entrato nella locanda, e con i suoi
compagni esaltati si è finito tutto il sakè che
avevo, passando il resto della serata a cantare, ridere e ballare.
Oppure quella notte intera passata a raccontarmi dei suoi viaggi a
Nord, io e lui, sugli scalini della locanda.
Quando mi ha regalato una carezza e un bacio, sfuggente come dato ad
un'amica, tenero .. ma non d'amore, nulla o poco più.
Mi ha detto che sarebbe andato via all’arrivo della
primavera, quando il mare si calma e le navi riprendono il loro cammino
per questa grande via blu.
Io ho risposto solo con una silenziosa lacrima.
Avrei voluto dire tante cose, invece.
Capitano,perchè te ne vai?
Rinuncia ai tuoi sogni, al tuo passato, alla tua vita, stai qui per
sempre.
Pure, ingenue illusioni.
Eri di passaggio, io ti ho accolto, ma la voce del mare ti ha chiamato
di nuovo.
Perché probabilmente lei, il mare, è
l’unica donna che ti abbia mai davvero conquistato, ed ora
è più che mai attraente, ora che si è
placata e si offre di nuovo ai naviganti.
Cosa pretende allora, che io sorrida a lei o a questo cielo di nuovo
sfacciatamente azzurro?
E a cosa serve questo sole, questo calore indifferente, questa sterile,
insolente rinascita?
E perché ognuno è così estasiato da
tanti colori, da questo nuovo caos?
Curioso scherzo del destino, mi ritrovo a dirti addio mentre il
l’isola si risveglia, chiassosa e colorata, proprio come ti
aveva accolto, esattamente un anno fa. Con i bambini che giocano in
strada, le case addobbate di fiori ed il solito, medesimo profumo di
dolci nell’aria.
Shanks, non partirai in silenzio, lo so, non perderai occasione di
farti notare come al solito.
Dico solo che, se tutto ciò non era evitabile..
avrei preferito mille volte che alla tua partenza mi avesse accompagnato
taciturno e sincero
un misericordioso inverno.
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Capitolo 3 *** seclutions. ***
Seclutions.
La nave prese il largo, e scomparve dietro un promontorio. Dopo qualche
‘Però alla fine ci mancherà’
o ‘Tanto meglio che se ne sono andati’, la folla
chiacchierina che era venuta ad assistere alla partenza dei
pirati di Shanks il Rosso se ne tornò al villaggio, alla
piazzetta dove era stata allestita la festa del ventuno marzo.
Solo Makino rimase sul piccolo molo fino al tramonto, immersa in
chissà quali pensieri.
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